Red Sunset

di MiseryandValerieVolturi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Licantropi? Vecchio stile. Vampiri? Superati. Da oggi, e solo da oggi, abbiamo le gemelle nemiche immortali ***
Capitolo 2: *** Di nuovo all'isola Esme ***
Capitolo 3: *** Quando riesci a capire la situazione, significa che sei davvero nei guai. ***



Capitolo 1
*** Licantropi? Vecchio stile. Vampiri? Superati. Da oggi, e solo da oggi, abbiamo le gemelle nemiche immortali ***


                                                             RED SUNSET                                                                                      

 

Jacob POV
                       

1.

                                                   Licantropi? Vecchio stile. Vampiri? Superati!
                              Da oggi, e solo da oggi, abbiamo anche le gemelle nemiche immortali

Il bagliore rosso fuoco di un altro giorno volgeva al termine rendendo cremisi le delicate ombre che si muovevano sul terreno.  Intricati motivi venivano disegnati dal sole che tramontava lento sopra il mare in burrasca. Avvertivo il pizzicante odore di sale che si infrangeva tra le onde e, benché trovassi il racconto di Alexia interessante, desideravo con tutto il cuore buttarmi in acqua e dimenticare tutta quella strana giornata. Alzai gli occhi passandomi una mano sulla fronte. Non mi ero ancora ripreso dalla grandiosa idea di Edward e ogni tanto mi chiedevo se fosse possibile arrivare da La Push a Rio in tempo breve. Solo il pensiero di Nessie lontana dieci chilometri mi agitava. Pensarla a milioni di chilometri, invece, mi rendeva accettabile il suicidio.
Sospirai. Era l’unica cosa, la sola, che mi facesse sentire completo.
-Inizio?- fu la semplice domanda della ragazza di fronte a me. Presentava la solita carnagione dei Quileute, scura ma non troppo. Nera, a differenza di come sarebbe diventata la gemella. La vedevo terribilmente scossa. Dopotutto avevo due sorelle anch’io. E, per di più, identiche.
Non mi sentii di scaricare tutto il mio stress su quella ragazzina, che, a occhio e croce, aveva la mia età. Così, mi limitai ad annuire.
-Allora- sussurrò – tutto è iniziato ieri pomeriggio. Ero  in spiaggia come tante altre volte. Stavo per andare a rinfrescarmi quando ho sentito … Ho sentito l’acqua sulla pelle e ho urlato-
-Hai cosa?- fu la risposta secca di Leah. Notai Seth lanciargli un occhiata tanto minacciosa da poterla fulminare,anche se gli sguardi non potevano uccidere. Nella parte più profonda di me maledissi chi non aveva dato agli occhi la possibilità di lanciare saette.
-Tranquilli,non vi ho presi per gatti mannari- sorrise la nuova arrivata,tentando di sorridere anche con gli occhi. Ma quelli erano altrove. Osservai la sfumatura verde acqua delle iridi, chiare e trasparenti. Mi chiesi se erano davvero lo specchio della sua anima.
Chissà se sapeva che quelle della sorella sarebbero divenute rosso scarlatto.
-Non ho urlato perché avevo paura o cosa- spiegò- l’acqua era gelata. Ovvio,non avrei dovuto urlare per quello,ma non mi ero mai accorta che la temperatura del mio corpo fosse così alta. Avete mai provato a mettere una mano gelata sotto l’acqua calda?Beh,ho avuto l’effetto inverso-
Seth annuì e sorrise. –Arriviamo circa a quaranta gradi-
Lei rispose debolmente, ma grata verso quel ragazzo dalla pelle scura per averla tolta da quella posizione piuttosto imbarazzante.
Mi trattenei dal ridere. Impriting. Povero Seth.
-Beh ho urlato. E come c’è da aspettarselo, diversi ragazzini hanno riso. Passando oltre,la mattina dopo mi sono svegliata e mi sentivo strana. Strana era dire poco. Quando sono scesa in spiaggia gli stessi ragazzini del giorno prima mi hanno visto e hanno riso. Non so’ perché,ma gli ho urlato contro. Poi sono scappata. Mi sentivo completamente diversa e non lo accettavo. Poi,mi sono scontrata con voi-
Alzò gli occhi e li fissò su di me. Le sorrisi rassicurante,tentando di indurle un po’ di fiducia, che il mio volto distrutto di certo non poteva mostrare. Lei annui in silenzio, poi riprese:
-Mi sono trasformata,credo. Mi sembrava di non essere mai stata in forma umana, di essere stata sempre un … licantropo. Tutto ciò che era successo prima, o che sarebbe avvenuto dopo, non mi importava. Era come se una parte di me si fosse risvegliata, anche se era sempre stata lì, addormentata, rendendomi incompleta. Vivevo solo per il presente. Poi, senza neanche pensarci,mi sono diretta verso quello che, mi pare, abbiate detto che si chiami confine. Sentivo una presenza che non sopportavo. Mi dava fastidio, c’era costantemente. Erano i Cullen, vero?-
Interruppe il racconto osservandoci con una strana luce negli occhi, come velati dalla tristezza e dalla consapevolezza. Sentii una morsa allo stomaco. Era quello che avevo provato io con Bella.
-Si- le sussurrai. “E credo che saresti morta per la puzza se quella sanguisuga di Edward Cullen non fosse stata  lontana da casa” aggiunsi mentalmente, mentre volgevo lo sguardo verso il tramonto, facendole segno di continuare.
Mi sentivo un bambino, alle prese con qualcosa più grande di lui. In fondo, era così.
Come poteva essere così difficile vivere la mia vita? Per un attimo ripensai a quando ero solo un ragazzino e la mia unica missione era trovare pezzi di ricambio per la mia auto.
Alexia interruppe i miei pensieri.
-Ho iniziato a  correre e … ho visto Amy. Mia sorella gemella,ed era tra le braccia di … di uno di loro -  le lacrime le bagnarono delicatamente il viso, mentre sistemava all’ indietro i capelli castani. “Forse se fossimo tutti umani niente di questo sarebbe successo” pensai.
“Bella avrebbe snobbato me e Edward per uscire con quella sottospecie di cetriolo di Mike Newton e io mi sarei messo con Leah, tanto per rovinarci un po’ le vite”.
E Giulietta avrebbe scelto non Paride, ma Tebaldo.
-Capivo che c’era qualcosa che non andava e ho avuto uno sprazzo di lucidità. Mi sono resa conto di ciò che sembrava accadere e … l’ho quasi ucciso- continuò Alexia.
“La prossima volta fammi il piacere e uccidilo davvero” ragionai. Non avevo mai pensato a come fosse uccidere appena trasformati. Con me c’erano sempre Sam e gli altri. Ma lei era sola. L’unica persona che la completava era di un'altra razza. Come me e Renesmee, d’altronde.
-..Poi siete arrivati- finì la ragazza,continuando a piangere. Vidi un lampo di dolcezza negli occhi di Leah, accanto a me. Capii . Se la ragazza di fronte a me aveva perso la gemella,aveva trovato una nuova amica. Forse.
Ero troppo stanco per pensare a quel domani lontano che sarebbe arrivato tra circa quattro ore. Quattro ore per gli umani,ovviamente. Per i soprannaturali, invece aspettava ancora qualcosa. “Come se oggi avessimo dormito” sbuffai.
C’era una ronda, nella parte più vicina del posto. Il luogo dell’incidente. Per dirla con le parole del poeta quale non ero, le sponde per lo Stige, almeno per quella ragazza.
Bella,una volta,mi aveva detto che lì era tutto un fuoco. Fiamme intelligenti che ti facevano sperare in una morte veloce .Se non c’era nessuno ad aspettarti.
E, giurai a me stesso, per avere l’anima in pace, che quella ragazza qualcuno l ‘aveva.
Anche se puzzava terribilmente.
Quando tornammo licantropi, cercammo tutti di non pensare. Di essere più forti.
E mentre il tramonto ormai, volgeva al termine, rivedemmo quelle immagini.
E la paura, il dolore di Alexia ci colpì, come acqua fredda.
Cercai di dimenticare.
Ma il ricordo era lì, e non si poteva cancellare.

 

Beh, salve a tutti... Chi siamo? Siamo Missy, anche detta Misery13 e Valerie Volturi, la sua compagna di giochi...

In che senso? Nel senso che ci piace giocare con i personaggi e con le storie, in particolare Twilight^^

Cosa dire? Io sono Team Jacob e lei Team Edward, io scrivo dalla parte del lupetto, lei da quella di Bella...

Cosa succederà? Beh siamo amiche e questa è la nostra prima long fic, speriamo in qualche commento, critica o elogio che sia... Questo capitolo, come avrete capito è scritto da me, controllo di Valerie, mentre il prossimo sarà il contrario^^

Che altro dire? E' una What if, ma non è OOC... Speriamo solo ce vi piaccia^^

Morsi e ululati da Missy e Vale =)

PS: a tutti quelli che leggeranno, chiediamo cortesemente di recensire, davvero, perchè ci fareste molto felici *_* Non ne capiamo il motivo e vorremmo solo una critica, se la storia non vi piace^^ KIXX Missy e Vale

Nessun personaggio ci appartiene e non scriviamo a scopo di lucro

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Capitolo 2
*** Di nuovo all'isola Esme ***


RED SUNSET
                                                                                                                                               Bella Pov

 

2.
Di nuovo all’isola Esme

 

Era luglio, una giornata molto calda. Il sole brillava sul mare chiarissimo e creava un leggero riverbero. C’era molto silenzio. Potevo udire il cinguettio degli uccelli e il rumore delicato delle  onde.
Mi trovavo in spiaggia all’ isola  Esme, per la seconda volta nella mia vita.
Non potevo far a meno di pensare alla mia prima volta in quest’isola.
Osservavo il cielo; era di una sfumatura rossastra che dava colore alle nuvole.
Era il mio momento preferito della giornata, tranquillo e pacifico. Senza pensieri, senza preoccupazioni.
È l’unico momento, come la notte, in cui io e la mia nuova famiglia non brilliamo al sole.
E’ il tramonto. L’avevo sempre adorato questo momento, persino da umana.
Continuai ad osservare le nuvole, e ci giocai, creando forme immaginarie, pensieri sfuggevoli e,
assorta da i miei pensieri ,  ritornai con i piedi per terra.
Fu proprio Renesmee che mi chiese di giocare con lei a fare i castelli di sabbia.
-Mamma, giochiamo insieme?- mi disse – Tutto bene?-
- Oh, scusami tanto, stavo pensando- risposi – cos..cos’ è che dicevi?-le accarezzai la guancia.
- Ho chiesto se ti va di fare un castello di sabbia con me-.
- Certo- risposi.
Io e mia figlia chiamammo insieme Edward per venire a divertirsi con noi.
Mio marito si stava godendo gli ultimi bagni in acqua, ma appena lo chiamammo uscì fuori.
Era perfetto. Bellissimo come sempre e si unì a noi, sedendosi sulla sabbia dorata.
Quando il sole calò avevamo costruito tanti castelli da sembrare dentro una favola. –Bellissimo-mormorò Renesmee che ci guardò soddisfatta.
Presi Renesmee e la feci sedere sulle mie gambe incrociate. Ormai era passato quasi un anno dalla sua nascita, e dimostrava circa sei anni. Presto, molto presto, sarebbe diventata un’adolescente. Il vampiro seduto accanto a me, mi cinse le spalle e mi avvicinò a se.
-A cos’è che pensavi prima?- mi domandò.
-Scusami?-replicai, non afferrando a pieno la sua domanda.
- Ti ho sentito mentre parlavi con Renesmee, a cosa pensavi?- tagliò corto.
Capii subito cosa intendeva e con il mio scudo gli passai le immagini del tramonto nella mia mente e delle mie forme immaginarie fatte con le nuvole. Edward si mise a ridere e mi strinse forte la mano quando gli passai un’ immagine, in cui, giocando con le  nuvole, avevo formato immaginariamente un vampiro dallo splendido sorriso sghembo.
Nel frattempo la nostra piccola cadde delicatamente tra le braccia di Morfeo e ci avviammo verso casa, la sabbia calda a contatto con la nostra pelle diafana. Rimanemmo tutti e tre in silenzio e solo il respiro leggero di Renesmee lo interruppe
Giunti alla villa sulla spiaggia, appoggiammo la piccola nel nostro letto e ci sdraiammo accanto a lei. Le lenzuola erano fresche, profumavano di lavanda. Eravamo fermi e immobili e i nostri sguardi finivano su Renesmee che dormiva beata senza pensieri.
Poco dopo venne svegliata di soprassalto dalla suoneria del mio cellulare.
Vidi il numero di Jacob sullo schermo e risposi immediatamente.
– Pronto?-.
- Ciao Bells, sono Jacob,da quanto tempo, come stai?
- Oh, sono così contenta di sentirti..io sto bene, stiamo tutti bene, te?-
-Tutto a posto, tutto bene. A parte qualche solito problemino con il gruppo, ma tutto ok.
-Cos’è successo? Qualcosa di grave?-chiesi preoccupata.
Rispose ridendo -No,Bella. Non farti prendere dalla paranoia. Non è successo niente. Rensemee piuttosto,dorme?-
-No, si è appena svegliata. Aspetta che te la passo. Ciao Jake, a presto- terminai.
La suddetta aveva già capito chi era il mio interlocutore e “pretendeva il telefono”. Così glielo passai.
Parlò con tutti, con i Cullen e anche con gli amici di Jacob, cosa non strana perchè aveva fatto amicizia con loro. Trovavo più inusuale la presenza dei Quileute a casa nostra, ma non ci badai troppo pensando ad una coincidenza.
Quando attaccò, mi passò il telefono e si sdraiò di nuovo. Edward si avvicinò più a lei, e con voce delicata e leggera, sussurrò le bellissime canzoni che quando ero ancora umana, era solito a cantarmi prima di addormentarmi. Mi strinse la mano mentre io lo guardavo ipnotizzata dalla sua voce angelica. Renesmee si riaddormentò dopo pochi minuti.
Edward mi guardò dolcemente e disse sottovoce –La porto nella sua camera-
Annuii e lo seguì. La prese in braccio e l’appoggiò nel suo letto, io mi avvicinai e la baciai sulla fronte. Ci dirigemmo alla porta e la socchiusi.
Edward mi cinse con le sue braccia alla vita e si avvicinò lentamente al mio viso, mi diede un bacio delicato e leggero, poi si avvicinò con la bocca al mio orecchio e mi disse piano: –Ho una sorpresa per te-
lo guardai perplessa ma nello stesso tempo curiosa.
Mi prese per mano e mi sussurrò: –Vieni, ti faccio vedere-
Attraversammo il corridoio, entrammo nella nostra camera e uscimmo dalla porta secondaria della casa.
Il sole era quasi completamente calato e la luna si stava facendo alta nel cielo.
Attraversammo il nostro giardino segreto e chiesi :–dove mi stai portando?-
Indicò una parte illuminata vicino alla riva e poco distante dal bosco. Il buio non mi rendeva difficile vedere nell’oscurità. Ci avvicinammo piano.
Era una specie di piscina naturale, circondata da rocce di diverse dimensioni.
Questo piccolo laghetto era collegato al mare grazie a un fiumiciattolo che si faceva spazio tra le rocce. “Stupendo”, pensai. C’erano tantissime candele bianche che illuminavano il laghetto appoggiate sulle rocce e sulla sabbia.
Uno stereo appoggiato sulla parte più alta di un sasso enorme di fianco a noi, trasmetteva una melodia conosciuta, molto familiare. Claire de lune.
-Bellissimo- sussurrai. L’unica parola che mi uscì dalla bocca.
-Ti piace?- chiese Edward.
-Si, tanto. Quando hai fatto tutto questo?- domandai.
-Il merito non è mio. Ho dovuto solamente accendere un po’ di candele- rise –e a quanto pare oggi eri abbastanza distratta- aggiunse –ci è voluto poco.
Lo guardai soddisfatta, lui mi scostò una ciocca di capelli dal viso.
-Vieni, l’acqua è calda- mi informò.
Entrammo in quella favola, ci divertimmo molto. Dopo un po’ uscimmo dall’acqua e ci sedemmo sulla roccia più vicina che ancora ridevamo e scherzavamo.
Ciondolavamo i piedi nell’acqua. Eravamo circondati dal calore delle candele più vicine.
Mi cinse le spalle e appoggiai la testa sul suo petto.
Mi guardai intorno. Il paesaggio era fantastico.
-Bella la luna, vero?- chiese.
-Bellissima- risposi. Mi baciò la testa.
-Mi fa ricordare l’anno scorso. In luna di miele. Ti vedevo dormire e dalla finestra osservavo la luna- disse.
-Si, mi fa un effetto strano ricordare che prima, da umana dormivo. Proprio come quella dormigliona di Renesmee- scherzai –a proposito, si è svegliata?-
Rispose Edward: –No,ancora no. Le piace molto dormire. Buffo no? Noi non dormiamo e a lei piace tantissimo-.
-Si- risi.
Rimanemmo ad osservare la luna.
-Sai cosa fa pensare a me la luna?- dissi. Fece segno di no.
Continuai –mi fa pensare a Jake. Anche se ora so che erano tutte leggende. Quando ero piccola credevo veramente alla faccenda dei lupi e della luna piena-
Edward sorrise –Beh, può essere che in questo momento è da qualche parte, in giro, che ulula alla luna piena- scherzò. Ridemmo all’unisono.
-Sono contenta però-
-Di che cosa?- chiese
-sono contenta perché jacob è un ragazzo in gamba. Il ragazzo ideale che si merita nostra figlia- aggiunsi –quando ho saputo che aveva avuto l’imprinting con Nessie, non l’ho presa bene-
-A chi lo dici- mormorò Edward silenziosamente.
Lo guardai –Ma poi- continuai –ho capito che Jacob tiene veramente a Renesmee e che in futuro staranno bene insieme, sono meno preoccupata ora. So che ci sarà qualcuno, oltre noi, a proteggerla, mi tranquillizza- conclusi.
Stavolta fu Edward a parlare –Anche se tutto questo non frena la mia gelosia-
-Sei geloso?- domandai.
-Beh, devo ammetterlo, un po’ si. Jacob cerca sempre di portarmi via le persone a cui tengo di più. Le persone che amo. Prima con te, poi con Nessie. Permettimelo ma mi da un po’ fastidio- mi strinse ancora più forte a se.
Era geloso di Renesmee, lo avrei dovuto immaginare, proprio come lo era con me, ma come non dargli ragione?
-Beh, questa volta non ha colpa. Non l’ha deciso lui di avere l’imprinting con Renesmee- commentai.
Rispose: –Si, questo è l’unico motivo per cui ancora non gli ho strappato via un arto. L’avrei fatto se non fosse stato così-.
Lo ripresi con lo sguardo e aggiunse: –Non ti preoccupare, non lo farò- e sfoggiò un sorriso da dio greco.
A un tratto,Edward si alzò di scatto e io gli chiesi immediatamente
- Dove vai?-
– Renesmee-.
Capii che si era svegliata. Era quasi l’alba.
Lo presi per mano e dissi –Andiamo-. Rientrammo a casa.
-Ben svegliata, hai dormito bene?- le chiesi accucciata vicino al suo letto.
-Si, tanto.- sorrise e mi abbracciò– Cosa abbiamo in programma oggi?-
- Mmmh … vediamo..- sussurrò Edward- che ne dite di andare a caccia?-
 - Ok, andiamo- rispose. Erano da pochi giorni che non andavamo a caccia, ma non era male come idea. La gola iniziava a bruciare. Solo l’idea di andare a caccia la rendeva eccitata. Le piaceva. Ci prendemmo per mano e ci avviammo nel bosco vicino.
  Finimmo verso le 11 del mattino e decidemmo di passare la giornata visitando le grotte che avevamo visto  l’ anno precedente. Girammo tutto il giorno, passando da un luogo all’altro dell’isola così che, al tramonto, avevamo solo il giorno seguente, venerdì,  poi sabato saremmo ritornati a Forks, dalla nostra famiglia.
 Decidemmo di passarlo in spiaggia e ne approfittammo per fare un bagno tutti e tre insieme.
Era mattinata tarda e, mentre io e Renesmee giocavamo con l’acqua, Edward, rimaneva in disparte, pensieroso. Negli ultimi giorni era sempre con la testa altrove.
Forse mi nascondeva qualcosa. Non era la prima volta.
Mi avvicinai e gli chiesi – Edward, cos’hai?-.
-Niente-
Sapevo che stava mentendo ed ero sicura che avrei scoperto cosa gli passava per la testa …
 Poi sorrise- C’è una buona notizia-. Stava eludendo la mia domanda.
-Allora dimmelo,no?- risposi.
- Carlisle ha comprato una nuova isola ad Esme e…- cominciò Edward.
- E cosa?- risposi acida dalla sua precedente risposta.
- E così Esme ha deciso di regalarci quest’isola-. disse.
Sorpresa e felice replicai con un :- Wow, ma è fantastico! – e  continuai –non finirò mai di ringraziare Esme per tutto quello che sta facendo per noi-.
-Già- concluse Edward con un aria strana e decisi che forse quello non era un buon momento per i festeggiamenti.
Tornammo a casa nel tardo pomeriggio e lasciammo Renesmee nel suo letto.
Io ed Edward ci mettemmo a preparare le valigie.
Si fece notte fonda.
Sentii delle braccia avvolgermi.
Mio marito chiese :- Che ne dici di fare una pazzia?-.
-Cioè?- risposi.
- Ti va di fare un bagno adesso? L’ultimo bagno di mezzanotte-.
- Ci sto – replicai.
Mi infilai il primo costume  che trovai dentro la valigia, poi Edward mi prese per mano e ci avviammo.
Si era messo il costume che gli avevo regalato io, in stile Hawaiiano, molto carino. Stavo diventando come Alice?
L’acqua era fredda ma al contatto con la mia pelle non faceva alcun effetto.
Il vampiro accanto a me mi cinse la vita e mormorò : –Scusa per oggi, non so dove avevo la testa-.
-Non ti preoccupare, capita anche a me-. Risposi.
Così ci sciogliemmo e Edward avvicinò il suo volto al mio. Mi baciò. Al culmine della felicità, si staccò dalle mie labbra e mi sorrise :- Vado da Renesmee, si è svegliata-.
Si avviò. Per quanto volevo bene a mia figlia, le avevo trovato un difetto : si svegliava sempre nei momenti meno adeguati, come se fosse il suo scopo nella vita!
Edward ci mise pochissimo, dopo neanche dieci secondi entrò nell’acqua.
Baciai Renesmee sulla fronte mentre gli era in braccio.
Mi avvicinai – Lo sai che quest’isola è nostra?- chiesi- La nonna Esme ce l’ha regalata, sei contenta?-.
-Davvero?- mormorò.
- Già- concluse Edward.
- Che bello, quindi ci ritorniamo?-chiese la piccola.
- Ma certo- le sorrise mio marito.
- Io ho la nonna più buona del mondo!- disse Renesmee.
Io ed Edward ci mettemmo a ridere mentre la piccola scendeva in acqua per nuotare.
Edward mi cinse di nuovo la vita e continuammo il nostro bacio mentre la ascoltavamo sguazzare nell’acqua.
Sentivo di essere completa, lì. La mia vita si riconduceva a quel piccolo, indispensabile, momento insieme.
Il giorno dopo ci imbarcammo sulla nave che Edward aveva comprato per il tragitto dall’ isola a Rio de Janeiro.
Da lì prendemmo l’aereo verso casa, verso Forks.


 Bene, ecco il 2 Capitolo... Scusate se pubblichiamo a così breve distanza, ma questo capitolo era già pronto...

Ringraziamo chi ha letto il primo capitolo, ci piacerebbe sapere cosa ne pensate con una recensione, sia di questo chap, sia del primo... Ci teniamo molto!

Come potete ben vedere questo capitolo non è molto movimentato, speriamo solo che vi piaccia...

E' di Valerie Volturi, io faccio solo da Beta Reader^^

Ora vi salutiamo, senza rompere più le scatole^^

Ululati e morsi da Missy e Vale ^_^

Ps: davvero... Ce la lasciate una recensione?Anche critica^^

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Capitolo 3
*** Quando riesci a capire la situazione, significa che sei davvero nei guai. ***


 RED SUNSET

 

 Jacob POV

3.
Quando riesci a capire la situazione,significa che sei davvero nei guai

 

Alexia aveva accettato di venire dai Cullen,ma non l’avrebbe fatto in forma di lupo.
Era nella fase “no” della trasformazione. Non le piaceva,glielo leggevo negli occhi.
E come essere felice di aver quasi ucciso la propria gemella?Di essere confinata alle sembianze di un mostro?
Qualunque cosa avesse fatto quella ragazza,l’avrei giustificata,così come avevo giustificato Leah per il suo comportamento.
Proprio lei,ora,si trovava con Alexia e doveva essere felice di avere una nuova compagna di trucchi,come la chiamava Embry. Ci avrebbero raggiunto subito,appena la nuova arrivata si sarebbe sentita pronta per vedere la sorella.
Una sorella pallida,distesa su un letto di morte.
La macchia di sangue sul collo visibilissima sulla carnagione pallida.
Come io avevo visto Bella,d’altronde. Ed avevo odiato,sprezzante,quella piccola creatura che lei aveva protetto con tutta se stessa.
E ora,solo ora , capivo perché.
Nessie era l’essere più speciale che esistesse. Bella mi aveva raccontato che,quando si trovava ancora nel suo corpo,la chiamava “la sua piccola brontolona”.
Una piccola,dolce,bellissima creatura speciale.
E,ora, non potevo non desiderare di rivederla. Bella mi diceva sempre che la guardavo come un cieco che vede il sole. E come vederla,d’altronde?
Sentivo che dovevo proteggerla a tutti i costi. Il resto non importava.
Lei era felice? Tutto il resto non conta.
Accelerai il passo,sicuro che Seth mi sarebbe venuto dietro. Avevo scelto lui,per avvertire i Cullen delle ultime novità. Ma,soprattutto, lo avevo scelto perché avevo bisogno di ridere.
Avevo bisogno di sapere che c’era qualcuno confuso quanto me. Egoistico,sì,ma era a fin di bene. Per me,ovvio.
Jake,cosa si prova con l’impriting?
La domanda di Seth,che avevo aspettato per così tanto,era finalmente arrivata.
Si ha la certezza che nulla è più importante dell’oggetto stesso dell’impriting
Replicai,aspettando la sua reazione.
Era confuso,eppure vedevo quella certezza nei suoi occhi,quella che vedevo nello sguardo di Sam e di Embry,in quello di Jared. E nel mio, allo specchio.
C’è qualche persona che ti interessa ultimamente?
Chiesi divertito e, senza aspettare risposta, ricordai l’immagine di un lupo dal pelo tra il grigio e l’argento.
Seth grugnì.
Si vede così tanto?
Seth,hai risposto a Leah!Ti rendi conto?
Spiegai,ricordando l’occhiataccia che il licantropo aveva lanciato alla sorella.
Oltre alla mia,avvertii una risata lontana,sicuramente di Embry.
Ah-ah,molto maturo.
Piaciuto il colpo basso?
Contrattaccai.
Davvero ho risposto a Leah? Temo che l’impriting non mi salverà da una bella lavata di capo.
Pelo.
Gli ricordai.
Cosa?
Lavata. Di. Pelo.
Ridacchiai.
Torno a ricordare la tua faccia quando Bella ha scelto Edward.
Mi avvertì ,sogghignando .
Per lui era facile vedere i succhiasangue come persone di famiglia. Io,invece,continuavo a prendere in giro Rosalie e a chiamare sanguisuga Edward.
Era impossibile ridere di come avevo perso la mia migliore amica per loro. Ma non potevo non capire come,senza quell’unione,non sarebbe nata Nessie.
Poteva lei, una creatura così speciale, nascere da quei due?
Jake,ci sei?
Sì Seth.
No,non credo. Perché siamo arrivati.
Alzai lo sguardo avanti a me,ed osservai la casa dei Cullen. Mi soffermai sulla lunga vetrata, infine, sul parcheggio della casa.
E sorrisi. C’era una Volvo argentata sul vialetto.
Riuscii a sentire solo un:
Chi ride ora?
Di Seth,mentre mi ritrasformavo. Infilai gli indumenti che avevo assicurato alla caviglia.
-Cavolo-
-Cosa?-
Seth era dietro di me,e si stava rivestendo.
Ricontrollai velocemente i vestiti.
-Manca la maglietta- grugnii.
- Pensa che cosa sarebbe successo se fossero stati i pantaloni – sghignazzò lui.
Alzai gli occhi al cielo e finii di rivestirmi.
-Ehi Jacob?-
Mi alzai. Era Bella.
Teneva tra le braccia Renesmee,nell’altra una valigia.
-Avete risparmiato sul carburante,eh?- chiesi. Edward portava due bagagli,e seguiva la moglie. Feci scivolare lo sguardo sulle valigie. Erano enormi.
-Zia Alice si è data allo shopping,non è vero?- sorrisi mentre mi avvicinavo a Bella e prendevo tra le braccia la piccola.
Era cresciuta,anche se di pochissimo. I capelli erano più chiari,grazie al sole. Ora,invece del bronzo di Edward,apparivano come filamenti d’oro rosso.
-Zia Alice mette troppi vestiti nelle valigie- ridacchiò,mentre mi sfiorava il viso nella mano e mi passava l’immagine di una borsa rosa che minacciava di scoppiare.
Risi,anch’io,seguendo la sua voce. Edward sorrise,ma poi il suo volto tornò serio.
-Tutto qui?-chiese.
Sapevo a cosa si riferiva.
-Ha detto solo questo. Immagino che la sanguisuga numero-due non la prenderà tanto bene- gli riferii a voce. Stava scavando nella mia mente informazioni su Alexia.
Lui annuì,assente.
-Quindi verrà?-
Lesse la risposta come scritta su una lavagna luminosa sulla mia testa.
-Puoi leggerle nel pensiero?- chiesi, anche se non ne avevo bisogno.
Ovviamente mi riferivo ad Amy.
Lui fece una smorfia.
-Dipende- commentò. Bella lo seguì con lo sguardo.
-Cosa succede?-
-Bella … - cercai di spiegarle. Avevo fatto il passo falso di parlare ad alta voce. Dannata sanguisuga che non dice mai niente alla moglie.
Sentii Edward ridacchiare, dietro di me. Mi aveva letto nel pensiero.
-Jake,cosa succede?- aveva usato il mio soprannome,quindi non era arrabbiata. Voleva solo capire.
- Il mezzo vampiro ha salvato una nuova vampira Quilite - esclamai,conciso. Sapevo che non avrebbe afferrato una parola di quello che avevo appena detto.
-In poche parole- tradusse Seth –venite dentro-
Eravamo tutti seduti nel salotto di casa Cullen. Io,Seth e Renesmee sul divano,mentre gli altri,immuni alla stanchezza,giravano per casa. L’unico elemento mancante,chiuso nella stanza di sopra,stava controllando Amy.
Tutti,anche se non lo davano a vedere,erano preoccupati. Nessie,mi stava porgendo la maglietta,cha aveva trovato per caso nel bosco. Le sorrisi,ma ero agitato.
Non era mai capitato che ci fossero due gemelle trai Quilite,quindi non sapevamo se entrambe avevano quei geni in più che ci distinguevano dagli altri.
E,soprattutto,cosa sapevano di quel che succedeva a un licantropo morso da un vampiro?
-Racconta,Jacob- mi girai,e riconobbi Carlisle.
Aveva la fronte corrugata,segno di preoccupazione.
In piedi davanti alla rampa di scale,mi faceva cenno di inziare.
-Alexia e Amy sono gemelle.Alexia è una di noi,un licantropo- cominciai.
Tutti mi ascoltavano attenti. Anche Nessie si era irrigidita.
-Amy,invece no. O almeno credo. Sono gemelle,ma questo non garantisce che abbiano entrambe il gene del lupo – aggiunsi.
-Ma ora Amy è stata morsa e…-
- Alexia è un licantropo, Amy è un vampiro?- si informò Bella.
- Nahuel l’ha salvata e l’ha portata qui. Un vampiro neonato  l’ha attaccata, non l’ha uccisa- spiegò Carlisle,indicando la stanza di sopra. Di certo,il mezzo vampiro si trovava lassù.
Annuii.
-Ma non si sa’ che effetto avrà-
Era stata Renesmee a parlare.
Assentii.
-Cosa diranno i Volturi?- era stata Bella.
-Ben vengano!-esultò Emmet. Gli lanciai un occhiataccia.
-Stanno decidendo,sono in contrasto. Caius vuole attaccare. Aro vuole prima vedere come si svolge la faccenda – ci avvertì Alice.
-Marcus?- fece Seth.
-A lui non interessiamo- replicò Edward.
Lo guardai.
-Spiegami,perché non gli interessa?Sembrava molto di parte,quando l’abbiamo incontrato- chiesi guardandolo.
- Marcus odia Aro nel profondo. Aro uccise Dydime,la sua compagna,e da allora Marcus è chiuso in se stesso- parlò Edward.
Rimanemmo tutti in silenzio.
Per un attimo,la storia del vampiro ci aveva fatto riflettere. C’era un gioco di potere,dietro alla storia delle due gemelle,e non si sarebbe fermato.
Non importava nulla di ciò che sarebbe successo.
Per i Volturi,importava il vincitore.
Per noi,tutti eravamo importanti.
E la cosa diventava terribilmente difficile.

 

Beh ... Hola^^

Siamo quì, Missy e Vale, per presentarvi il 3 Capitolo della nostra Long-fic...

Il prossimo arriverà tra circa una settimana ... Mentre per il quinto bisognerà aspettare un po'!

Ovviamente questo è stato scritto da me ^O^ E Vale ha fatto il beta!

Rngraziamo chi ha letto, ci piacerebbe sapere cosa ne pensate!

E grazie grazie grazie a:

kekka_cullen : Ti ringraziamo infinitamente per la tua recensione, siamo felici di averti incuriosita... E grazie per i complimenti =)

Ululati e morsi...

Vale e Missy =[

 

PS _ Se vi piacciono i vampiri e Twilight, io e Vale vi consigliamo il nostro blog, 

http://bloodandsmile.blogspot.com/

Venite a trovarci!

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