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Arrivammo di sera a quello dall’altro lato della città e quando il
poliziotto bussò
venne d aprirci una suora bassa e grassa.
Si, lo so, non sono molto gentile.
Non sono in venadi esserlo.
Si fece dare i miei dati personali, e poi altre cose di cui avrebbe
potuto fare sinceramente a meno,
quali peso, altezza, hobby preferito.
Non ho mai avuto un hobby.
Vivevo le giornate come mi andava, riempiendo ogni secondo con
qualcosa di assolutamente improvvisato.
Mi condusse in una stanza con dei letti, dove c’erano già altri
bambini.
Li scrutai per vedere se nonconoscevo qualcuno, benché non conoscessi molti orfani.
Scaricai la mia borsa accanto ad un letto libero epresi il libro che mi ero portato da casa,
nonrivolgendo lo sguardo a nessuno.
Quando potevo sgattaiolavo fuori dal dormitorio e andavo in chiesa,
che si trovavasul retro.
Andai proprio una sera, non appena i miei compagni si furono
coricati:
accesi un cero ai miei genitori e mi inginocchia silenzioso sulla
panca
-Cosa ci fai qui?-
Aspettandomi la vecchia suora grassa, mi girai di scatto.
Ma non era la suora, era bensì il prete.
Si venne a sedere accanto a me
-Pensi ai tuoi genitori, vero? Scommetto che erano delle brave
persone-
-Lo erano-
Risposi serissimo
-Dove credi che siano, adesso?-
Gli lanciai un occhiata perplessa
-Pensi che siano volati in cielo??-
Sospirai si impazienza
-Non credo a queste cose. Che importanza ha, ormai?-
-Dove credi che siano adesso?-
-In paradiso-
Risposi senza pensarci.
Lui mi sorrise
-Visto? Tutti crediamo in queste cose, anche se diciamo che non è
vero-
Restammo per un po’ in silenzio, io riflettevo sulle sue parole
-Ma io sono ancora piccolo. Perché mai Dio, che dicono è tanto
buono, li ha chiamati proprio ora? Non poteva lasciarli con me un altro po’?-
Chiese
-Tu sei un bambino dovrà fare molte cose da solo, Angelo. Ma non
per questo ti devi scoraggiare. Loro ti guardano da lassù-
E indicò la finestra sopra le nostre teste.
Poi sospirò, si alzò e disse
-E’ ora, sarebbe meglio che tu vada a letto, prima che la Superiora
venga e ti prenda dalle orecchie-
Mi riaccompagnò al dormitorioe ci salutammo.
Mentre mi dirigevo verso il mio letto, un ragazzino che si chiamava
Kristien, ma che chiamavano tutto Aphroditeperché sembrava una ragazza, mi chiamò
-Cosa ci fai ancora alzato?-
Gli bisbigliai
-Niente-
Mi rispose lui .
Poi sollevò la testa dal cuscino e disse
-Dove sei andato?-
Io non sapevo se raccontargli la verità, ma poi decisi che potevo
fidarmi e gli raccontai tutta la storia.
Alla fine lui annuì e disse
-Anche i miei sono morti. Incidente aereo-
-Mi dispiace-
Gli risposi sinceramente intenerito.
Aveva un faccino triste e sembrava che avesse bisogno di parlare
con qualcuno
-Possiamo diventare amici?-
Mi chiese poi
-Eh? … oh, si, si, certo. Mi farebbe piacere-
Lui mi sorrise
-Ora è meglio che vada a letto. Ci vediamo domani-
E mi diressi verso il mio letto.
Prima di dormire, raccontai ai miei genitori dell’incontro con il
prete e dellamia nuova amicizia.
Li immaginai che mi sorridevano, seduti su una nuvola d’oro, con
duevestiti bianchi che mi salutavano.
Mia madre mi raccomandò le solite cose: fai il bravo a scuola, non
andare a letto tardi e tutte queste piccole premure che una madre ha sempre per
i propri figli..
gli orfanotrofi non sono un granché: sono
pieni di marmocchi che piangono, ti si appiccicano addosso
e fanno di tutto per renderti la vita
impossibile.
L’ho detto a Kristian, ma lui è uno di quelli
che entra nella categoria dei ‘piccoli- e – rompiscatole’
E così si è un poco offeso.
Anche le lezioni fanno schifo: oggi la
‘suora-maestra’ ci ha invitati a scrivere una lettera ai nostri genitori,
che è stato un colpo davvero basso, perché
molti bambini, soprattutto tra i più piccoli, al ricordo dei genitori si sono
messi a piagnucolare
-Che cavolata…-
Ho detto io fissando il foglio bianco con una
smorfia.
Così, mentre gli altri scrivevano, io stavo
vicino alla finestra a pensare ai miei
-Angelo, non hai da scrivere niente?-
La suora si era appostata dietro di me
-No-
Risposi secco.
Lei fece una risatina ironica, e si accucciò
accanto a me con l’aria di una mamma chioccia protettiva
-Non vuoi far sapere ai tuoi genitori come
stai?-
Mi chiese con aria di complicità
-Sinceramente no. e anche se perdessi tempo a
scrivere una stupida lettera ai miei, non credo che gli arrivi, né tantomeno
che li faccia tornare indietro-
La suora er
sbiancata
-Oh, dai, guarda: tutti i tuoi compagni stanno
scrivendo. Fai qualcosa anche tu-
-Perché sprecare carta?-
-Non fare lo spiritoso con me, ragazzino, e
fai come ti dico!-
-Non ne ho voglia!-
Vicino a me, Kristian mi sussurrò
-Non insistere, Angelo!-
-Ioinsisto, invece. Madre, non crede che stare qua non sia una tortura? Che
bisogno c’è di ricordarci i genitori per fare queste cose cretine?-
La Madre era tutta rossa, mi prese per il
colletto e mi strillò
-Fuori!-
-Sarà un piacere!-
Le dissi, e mi diressi verso la porta.
Andai dal prete.
Vedendomi arrivare, mi fece segno di sedermi
-Cosa è successo?-
Mi chiese
-Ho risposto male alla Madre-
-E perché?-
-Non ho voglia di prestarmi ai suoi giochi
idioti! Scrivere una lettera ai genitori, figuriamoci! Come se poi gli
arrivasse davvero-
-E lei ti ha mandato via perché non hai voluto
fare il compito?-
Mi chiese ancora
-Si. E sono contento che l’abbia fatto-
Lui annuì, e per un po’ rimase in silenzio
-Tu mi ricordi molto me da piccolo. Non si
direbbe, ma ero un ribelle. Ascolta: io ogni tanto faccio un giro per le aule
vedere come procedono le lezioni.
Facciamo finta che coi siamo incontrati.
Vieni-
E andammo di nuovo in classe
-Buongiorno, Madre. Ho incontrato questo
giovanotto per le scale. Sa dirmi cosa è successo?-
-Ah, Padre! Non me ne parli! Quel ragazzino è
un demonio, Dio m ne e scampi! Non ha voluto svolgere il compito assegnato-
-Posso sapere qual è il compito di oggi?-
Chiese lui stringendomi la spalla
-Oh, sa: quello di scrivere una lettera ai
genitori-
-Ma le pare, Madre, che sia corretto far
pensare ai genitori? Non è il caso di renderli tristi con questi ricordi-
-Ma lei è d’accordo con il bambino! Ah, cosa
devo sentire! Padre, ragioni: è bene che i bambini pensino un poco ai
genitori!-
-Lo sarebbe se i ragazzi fossero qui in
vacanza ese i loro genitori ci fossero
ancora. Insisto, Madre: questo li deprima ancora di più.
Da parte mia, concordo con il ragazzo qui
presente-
In classe era calato un silenzio di tomba
-Bambini, chi ha pensato ai propri genitori
scrivendo la lettera?-
Molte mani si alzarono.
Il prete annuì e domandò di nuovo
-Quanti di voi si sono sentiti tristi?-
Le mani si alzarono lentamente tra i bambini.
Il prete lanciò alla suora uno sguardo di
rimprovero
-Oh, andiamo, Padre, non…-
Ma lui non l’ascoltò
-Quanti di voi danno ragione ad Angelo?-
Le mani restarono alzate, e a quelle se ne
aggiunsero altre.
Ormai tutte erano alzate
-Vede, cara Madre? Non mi sembra il caso di
turbare ulteriormente i bambini-
E mi fece l’occhiolino.
La Madre invece mi lanciò uno sguardo carico
di odio.
Avevo vinto, e lo sapeva.
Da quel giorno il mio nome guadagnò il primo
posto sul suo libro nero.
Diana924: Concordo in pieno: anche se cambia identità, emigra, si fa una plastica
facciale, si tinge i capelli e si mette a fare il gelataio rimane sempre
puccettosissimo!!!
Ed è vero: è molto sveglio: o meglio, questa fic lo ritrae più o meno
come lo vedo io, cioè puccettoso e tenero ma che vuole sembrare un duro
(fallito..XD).
No, non ce lo vedo Dite psicologo!! Lo vedo più che altro con un
baracchino pieno di vasi di fiori, in una calda giornata di luglio, un sabato
del mercato.. XD
IlGrande Tempio, o come si chiama, non è che
l’insieme di tredici templi
-Benvenuti
nella vostra nuova casa-
disse
il Gran Sacerdote
-Bello!
Posso stare in cima?-
chiese
Kristian allegro come un fringuello
-Dipende.
Che segno sei?-
lui
alzò lo sguardo verso la maschera senza capire
-Pesci…
ma perché?-
il
Sacerdote annuì
-Allora
puoi stare in cima. Vedi la penultima casa? Quella sarà la tua. E tu, Angelo?
Che segno sei?-
-Cancro..
quindi, se ho capito bene, io dovrei stare all’inizio-
dissi
-No,
non possiamo stare vicini?-
supplicò
Kristian
-Temo
di no. Ma potrete sempre vedervi, state tranquilli. E ora venite, vi faccio
conoscere i vostri nuovi compagni-
mi
augurai tanto che non fossero come i bambini dell’orfanotrofio, non li avrei
retti
-Cinquantasei…cinquantasette…cinquantotto…-
-Cosa
diavolo fai, Kristian? Ti ripassi i numeri?-
gli
chiesi infastidito
-No.
contavo gli scalini-
rispose
lui abbassando lo sguardo imbarazzato.
Quando
arrivammo al tempio tirai un sospiro di sollievo: gli altri bambini non
sembravano rompiscatole, ma mai fidarsi delle apparenze.
il
Gran Sacerdote ci presentò, poi ci lasciò liberi perchépotessimo fare amicizia.
Kristian
era abbastanza a suo agio, aveva cominciato a parlare a macchinetta con tutti i
bambini, dopo aver superato l’imbarazzo iniziale.
Io
approfittai di un momento di distrazione per infilarmi in un angolino
appartato.
E
non ero il solo
-Ahi!-
protestò
una voce
-Ops!
Scusa! Ma che ci fai qui? E, a proposito, chi sei?-
chiesi
cercando di capire con chi parlassi. Sembrava la voce di un ragazzino di circa
la mia età
-Odio
la confusione-
rispose
quello
-Anche
i. Non mi piacciono i luoghi affollati… come ti chiami?-
gli
chiesi cercando di fare un po’ di conversazione
-Shura.
E tu?-
sorrisi
-DeathMask-
dissi
-Death
Mask? Che razza di nome è?-
-L’ho
inventato io. Il mio vero nome non mi piace-
-Perché,
come ti chiami?-
-Angelo-
dissi
con una smorfia
-A
me piace. E perché sei qui?-
chiese
Shura. Ora che i miei occhi si erano abituati all’oscurità riuscivo a scorgere
dei capelli neri ed arruffati, ma teneva il resto del viso all’ombra
-Non
mi va di parlarne… Ma magari un giorno te lo dico. E tu,
perché ti trovi qui?-
-Ma
come, non lo sai? Qui vengono allenati i futuri Cavalieri di Athena. Tu non sei
un cavaliere?-
domandò
Shura
-Io…
ecco, non lo so. Come si fa ad essere un Cavaliere?-
-Ci
vogliono tanti anni di allenamento, e poi devi conquistare l’armatura a te
destinata. Io dovrei avere quella del Capricorno-
-Io
sono Cancro. Quindi io dovrei combattere per l’armatura, d’accordo, ma… perché?-
-Per
proteggere la dea Athena. Noi saremo i futuri Cavalieri d’Oro, i più forti!-
Shura
sembrava orgoglioso di quello. Non so perché ma all’improvviso sentivo una gran
voglia di combattere e indossare l’armatura del Cancro.
Ciinterruppero le urla di Kristian
-Angelo!
Angelo, dove sei?-
Uscii
dal mio nascondiglio e anche Shura mi seguì
-Kristian,
ti vorrei presentare Shura. Shura, lui è Kristian-
-Ciao,
Shura!-
disse
allegramente Kristian stringendogli energicamente la mano
Come
primo giorno al Tempio non mi è sembrato tanto male: ho conosciuto dei ragazzini
svegli, simpatici, e col tempo, forse, potremo anche diventare amici.
E
poi c’è la storia dei Cavalieri d’Oro, di cui Shura mi ha parlato, che mi
sembra interessante.
Ed è spuntato anche Shura, il “Malefico Trio” è al completo!
Bene, bene, credo di non dover puntualizzare niente, passo alla
Fese Dura… ovvero sia rispondere ai commenti! (si, lo
so, sono pigra… sarà la stagione…)
Ricklee:Heilà,
ciao! Si, Death è volgare, ma lo è di suo, io scrivo solo le sue memorie…
*Ma io non mi ricordo neanche quello che
ho fatto stamattina!* ndr Death
*Ma allora tutte queste cose da dove le
hai pescate?! Che figura mi fai fare?!!* ndr io
*E che ne so! Me le sogno la notte, ‘ste cose qua…!* ndr Death
Ok, passiamo oltre…
come vengono dallo stesso orfanotrofio, come vengono dallo stesso orfanotrofio,
tu mi metti in crisi, come vengono dallo stesso orfanotrofio…
Non so, forse erano in vacanza, o
forse è stao il destino che li ha voluti fare
incontrare, o ancora…*smette
di farsi i filmetti mentali*
Diana924: Non ti fidi di Sion? Tessorrro,
e come mai??? XD
Bè, va bene che è una pecora vaporosa
dal colore indefinito, ma credo che sa badare a dei bambini!
Insomma, li ha portati sani e salvi al
Tempio! *lancia un’occhiata ai due con le stampelle*
Ok, diciamo che li ha portati salvi,
sul SANI metterei un punto interrogativo… Si, la
suora aveva ragione… ma anche no! Dipende da che
punto di vista la prendi…
E ti consiglio di prenderla dal punto
di vista di Death, te lo consiglio vivamente!
JackoSaint: Angioletto Death???? ANGIOLETTO
DEATH???!?!??! Ah, l’angelo della
morte! Ho capiiiiiiiito!
Diciamo che per la vita al G.T. taglio
un po’ di cose… non sto a raccontarvi cosa fanno
giorno per giorno… poi ci sono i tornei per le
armature, dal prossimo capitolo,
devono impegnarsi, non possono mica
giocare, loro! xD
Si, lo so che Death parla così… farebbe impallidire uno scaricatore di porto, farebbe… E Aphro, che non lo
corregge e gli fa fare la figura dello zallo…
*Io ci ho provato…
giuro che ci ho provato…* ndr Aphro (insanguinato e
fracassato come non mai)
*Fammi indovinare: non ti è andata bene,
no?* ndr me
*No… ma non ne voglio parlare… se ci penso mi fa male tutto…*ndr Aphro
finnish_pancake: *Piantatela di dire che sono Puccio!
Io sono crudele, bastardo, sanguinario, cruento, ma NON sono Puccio!!!* ndr Death
Si, si, l’importante è essere
convinti!! Ma dai, è anche Cavalleresco, vuole proteggere il piccolo, caro,
Kristian!
*Solo perché poi non ho con chi giocare a
freccette!* ndr Death
*Ah, ma che carini! Fate
le gare?* ndr me
*No, no…
lui fa il bersaglio!* ndr Death
Il “piccolo” Death risponde SEMPRE in malo modo! Se no che
piccolo Death sarebbe? XD
Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, bacioni ^^
sussultai
girandomi di scatto per vedere chi fosse il genio che arriva alle spalle della
gente per far prendere un infarto.
Un
bambinetto con capelli e occhi blu mi fissava con un sorrisone che andava da un
orecchio all’altro
-Ciao.
Che vuoi?-
si,
non era molto cortese cominciare con un “che vuoi?” una conversazione, ma quel
giorno non ero in vena di chiacchierare amichevolmente.
Con
nessuno
-Tu
devi essere quello nuovo! Com’è che ti chiami? Angelo? Piacere, io sono
Milo!Spero che diventeremo amici, mi
piace conoscere nuove persone,
io
conosco tutti qua, mi mancavate solo tu e il tuo amico Kristian, adesso sono al
completo? Ti va di fare amicizia? Io…-
-Piano,
piano, frena!-
protestai.
Lui si bloccò e abbassò lo sguardo imbarazzato
-Io…
volevo fare amicizia…-
ripeté
con una vocina flebile
-Si,
va bene, ma non chiamarmi Angelo. Chiamami Death Mask-
Milo
spalancò gli occhini blu
-Perché
questo nome? Angelo è un bel nome, perché ne hai scelto uno così? E’ triste!
Perché hai scelto quello?-
-Non
ne voglio parlare, fallo e basta-
tagliai
corto. In quel momento arrivarono Kristian e Shura
-Oh,
vedo che hai conosciuto Milo!-
disse
Shura con un sorrisetto che la diceva lunga
-Taci…-
gli
sibilai. Intanto Milo si era dedicato a Kristian
-Così
tu e Angelo siete amici? Che bello! E da grandi vi sposate?-
chiese
guardando ora lui, ora me
-Cosa?!
No! Che ti salta in mente, non possiamo sposarci!-
Milo
si girò verso di me con un espressione interrogativa
-E
perché no?-
-Perché
siamo maschi, forse?-
risposi
-E
allora? Io e il mio amico da grandi ci sposeremo. Venite, ve lo faccio
conoscere!-
Peccato
che l’amico era all’undicesima casa. Arrivammo tutti e tre con il fiatone, ma
Milo si riprese subito e corse dentro strillando
-Caaaaam! Hei, Caaaam! Camus!-
-Ma
come fa…?!-
chiese
Kristian con il fiatone. Entrammo anche noi; accanto a Milo c’era un ragazzino
circa della nostra età, o forse di poco più piccolo,
con
dei lunghi capelli azzurri e degli occhi color ghiaccio
-Lui
è Camus-
lo
presentò come se parlasse di un qualche Santo Miracoloso
-Io
sono Kristian-
si
presentò Kristian
-DeathMask-
dissi
io porgendogli la mano. Camus ebbe un leggero sussulto ma mi strinse ugualmente
la mano, anche se con un po’ di timore
-Non
è vero che da grandi noi ci sposiamo, Cam?-
chiese
Milo molleggiandosi sulle ginocchia
lui
lo fulminò con un’occhiata
-Ti
avevo detto di non dirlo a nessuno!-
lo
rimproverò. Milo abbassò lo sguardo pigolando
-Ma…
ma loro… non lo diranno a nessuno…-
Camus
sospirò
-E
ora che succede se i nostri maestri lo vengono a sapere? Ci faranno un altro
discorso, lungo una Quaresima, adesso!-
si
lamentò scuotendo la testa. Kristian si intromise
-Ma
scusa, perché non lo dovrebbero sapere? Cioè, va bene che siete tutti e due
maschi, ma…-
-Tu
non capisci- Camus si appoggiò ad una colonna –se lo vengono a sapere, ci
predicheranno che un futuro Cavaliere non deve avere…
rapporti di questo genere.
Noi
Saint non dovremmo avere particolari vincoli sentimentali, sostengono che chi
si perde in affetto e coccole inutili si indebolisce, diventa vulnerabile.
Secondo
te, perché prendono gli orfani? Perché, avendo perduto i genitori, non
avrebbero particolari legami affettivi che li “rendano più deboli”-
-Ma
scusa, deboli a cosa? Amare è umano-
dissi
-Evidentemente
loro non la pensano come te-
-“Loro”
chi?-
-Tutti.
I maestri, il Gran Sacerdote. Dobbiamo imparare a fidarci dei compagni, niente
di più-
-A
noi, ci volevano persino dividere-
disse
Milo
-E
perché?-
-Perché
smettessimo di frequentarci- rispose Camus –volevano spedirmi a completare
l’addestramento altrove, ma io non ci sono stato. Ho detto “O mi fate restare
qui,
o
potete cercarvi un altro cavaliere dell’acquario”. Allora hanno dovuto tenermi
per forza-
-Ma
non è giusto! Quindi se uno si affeziona ad una persona in modo…
più profondo lo sbattono fuori?-
chiese
Kristian indignato
-Esatto,
Sherlock-
-Ragazzi,
è meglio che scendiamo ad allenarci. potrebbero mettersi intesta delle strane idee-
ci
richiamò Shura
-Allora
noi andiamo, ragazzi, è stato un piacere conoscervi-
salutò
Kristian. Io feci un cenno con la mano per salutarli, poi mi avviai per
raggiungere Shura
-Sono
matti, quei due-
disse
scuotendo la testa non appena fummo fuori
-Perché?
Io lo trovo normale- Kristian ci raggiunse –in fondo, l’amore è amore, in tutte
le forme-
-Si,
d’accordo, ma a quest’età?-
-Che
problema hai, Shura? Tu quando pensi di sposarti, ad ottant’anni?-
-No,
io penso di non sposarmi. E’ diverso-
si
fermò alla sua casa e lo salutammo finché non scomparve alla vista.
Ed eccomi alla fine di
un altro capitolo, dove sono anche spuntati Milo e mister-polaretto,
meglio conosciuto come Camus ^^
Però, Shura, sei
razzista, non si fa!
Sono dei bambini, in fondo…
Ok, la smetto, tanto
non mi ascoltasente…
finnish_pancake: Carissima! Si, hai indovinato: i cavalieri da
piccoli! Complimenti, ti arriverà un tapiro d’oro (o una statuetta di Athena,
quello che preferiscixD)
Si si,
Death sta…hem…socializzando…*vede il nominato
che piglia a pugni i nuovi amichetti* certo, a modo
suo, ma sta socializzando uù”
Si, ha proprio un cuore d’oro!!
*preferirei dire di ferro arrugginito* ndr Death
*E piantala, lo sappiamo che fai
finta di essere una “roccia-durissima-che-resiste-alle-intemperie-anche-se-sono-passati-dei-secoli”*
ndr me
Kristian è puccettoso,
lo preferirei al solito Aphro-tutto-gioielli(ebigodini)
Certo che c’è baby Milo, hai
indovinato! Un altro tapiro d’oro (o un’altra statuetta di Athena)
Baby Scorpio,
come lo chiamo io *evitascarlatneedle a raffica*
E anche puccetto-polaretto
(Camus) ^^
shiryu_shunrei:
Yeah, il malefico trio non poteva mancare, che
storia sarebbe senza il malefico trio?
Dai, non importa se non
recensisci *ti fa pat-pat
sulla spalla, comprensiva*
il computer era “inscimmia”?? Non si finisce mai di imparare… OO”
Ok, ok, giù le mani dal TUO granchio…Hmmmmmm…Kaaaaaaanooooooooon!!! *vocettaangelica*
*Non ce vengo, tiè!*
ndr Kanon
*Ma come no? C’è Emma Watson!* ndr
me
*DAVVERO?! DOVE DOVEDOVE??? (arriva di corsa guardandosi a destra e a
sinistra)* ndr Kanon
*Ha-ah, mio!! °u°* ndr me
Fascino…VIRILE…?
O=O” Aphro, non per sapere
i fatti tuoi, ma… VIRILE????!!!! Ok, la pianto…
I gradini poi non li ha contati,
si seccava troppo a contare, sostiene che sapeva i numeri a memoria e che si
seccava ripeterli
(ma io sospetto che si stesse
guardando allo specchietto tascabile)
E dai, non puoi non amare Shura… *u* io si, ma tu no! xD
Che è ‘sto casino, per Heraklis, che è ‘sto bordello????
*Sono le trombe, Diana ha detto “squillino
le trombe”..* ndr Aphro
*Ah, allora se l’ha detto Diana sono
autorizzate* ndr me
Si, Shura è puccet-…
Cavoli, i capelli! Cioè, Shura, vacci piano con quell’excalibur,
mi hai rovinato il ciuffo!!
*qui sono io quello che si vanta* ndr Aphro
*Tu taci e vai a…
a fare quello che stavi facendo!* ndr me
*E tu sai cosa stava facendo???*
ndr Death
*Devo pensare male..? OO”* ndr me *No, piantavo le rose… sono
innocente, giuro. Non posso fare altro con le rose, a parte lanciarle*
ndr Aphro
Gli scalini…Hem… ero arrivata in cima, ma poi all’ultimo ho perso
il conto…xD
Si, andrà tutto per il meglio. O
forse no… ma si, dai, per una volta…
ma non si sa mai cosa potrebbe succedere…
HigurashiShinko: SIIIIIII, A MORTE L’ORSETTO STUPIDOOOOOO!!! IMPICCHIAMO
WINNIE, AL ROGO, BRUCIAMOLO, ANNEGHIAMOLO, TORTURIAMOLO, SQUARTIAMOLO!!!
…
Ok, è più facile sperare che
muoia affogandosi con una goccia di miele, ma l’importante è il pensiero…
GASP! LA FOTOGRAFIA! VOGLIO
QUELLA FOTOGRAFIA!!!!
*GASP! Traditriceee!*
ndr Death (ti frega la foto e nel frattempo io passo a razzo e gliela frego a
mia volta)
Oooooh, mia!! *;* *fa
come il babbuino di Tarzan con il disegno xD*
Toglimi una curiosità, Death… come fai a farlo con la sigaretta???
*Io posso fare TUTTO con TUTTO!* ndr
Death
*Quindi non neghi che lo fai…!* ndr te
*No! Aspetta, mi sono espresso
male!!!* ndr Death
OOOOOOOOH, VOGLIO LE ALTRE
FOTOOOO!!!
La tua percentuale? Ok, socia,
facciamo cinquanta e cinquanta! ^^ io sono buona e giusta!
C’è anche da dire che, per quanto
si scazzottino, escono sempre con dei miniscoli graffietti e, al massimo, un po’
impolverati, magari senza maglietta… (**ççç**)
Cioè… per i cazzotti che si mollano
dovrebbero essere conciati almeno come il gobbo di Notre Dame!! Come minimo!!
Ma come fanno??? *segretoprofessionale* ndr
Sion
*(me lo prende dal colletto)
Massacrare le persone NON è una professione!!* ndr me
Dai, Death, CANCRETTO non è mica
una brutta parola!!!
…
GASP!!! OO” YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!
*scappa per tutta la casa da un infuriato Death*
Si, hai già detto che adori i doppi sensi òò
Oh, esiste l’intervista??? LA
VOGLIOOOOOOOOOOO!! xD
Bene, dopo questo papiro ti
lascio in pace ^^” Grazie per la recensione!
Quella mattina, non appena usciidal quarto Tempio, una voce dietro le mie
spalle mi fece sussultare
-Ciao-
mi voltai di scatto
-Ciao… se non sbaglio tu sei Mu… della prima casa-
il bambino davanti a me annuì
-E tu devi essere Angelo-
alzai di scatto la mano
-Death- lo corressi -dove stavi
andando?- gli chiesi
-Oh, alla quinta casa. Sai, avevamo organizzato di andare a
mare. Oggi è una bella giornata, non trovi?-
scrutai il cielo oltre la quarta casa: limpido e senza una
nuvola
-Si, non male-
Milo stava scendendo in quel momento con Camus
-Oh, ragazzi! Stavamo giusto andando da Aioria-
li informò Mu salutandoli con un cenno della mano. Milo
scosse la testa –Lo abbiamo avvertito noi- disse –dovrebbe scendere da un
momento all’altro-
infatti, poco dopo, un bambino con i biondi capelli
arruffati si stava dirigendo verso di noi sorseggiando qualcosa da una lattina
-Ria!- protestò Milo –ma perché bevi sempre chinotto?-
lui si strinse nelle spalle e strinse la lattina nel pugno
producendo un sonoro CRICK -Mi piace- rispose dopo
-Allora, andiamo?- chiese Shura –ma dov’è Kristian?- domandò
subito dopo guardandosi in giro
-Dev’essere andato a prendere la
sua crema solare protezione cinquantamila-
risposi. Milo mi guardò –Caspita!- disse –alta!-
Camus scosse la testa –Angelo voleva dire che Kristian ha
una pelle molto delicata, e ha bisogno di una protezione alta se non vuole
scottarsi- gli spiegò.
In quel momento vedemmo Kristian che correva verso di noi
-Ragazzi! Eccomi, aspettate!-
si fermò respirando affannosamente
-Scusate, non trovavo la crema!-
si giustificò.
A MARE
-Hei, Death! Guarda qui!-
non appena mi voltai mi ritrovai bagnato dalla testa ai
piedi
-Così non ti devi abituare per entrare in acqua!-
spiegò Shura
-Grazie tante…ERA NECESSARIO?!-
-E dai, Angelo… divertiti!-
rispose lui –cerca di pensare in positivo!-
-Con te mi viene molto
difficile…-
-CAAAAAM! Cam, vieni a fare un
bagno!-
-No, Milo, sto leggendo-
-Tu leggi già tanto al Tempio! Dai, vieni con me in acqua!-
-No!-
il faccino di Milo prese il posto delle pagine del libro che
Camus stava leggendo
-Vieni o lo butto in acqua-
Camus sospirò cercando di riprendersi il libro -Ridammelo!- protestò sporgendosi dall’asciugamano
Milo scosse la testa facendo ondeggiare i capelli –Vieni a
fare un bagno con me- disse –e io te lo ridò-
-Ricattatore!- borbottò Camus incrociando le braccia al
petto –e se vengo poi mi lasci in pace?-
-Prometto-
Mu ed Aioria si trovavano in riva al mare
-Allora, pensi che sia troppo alto?-
chiese Aioria
-No, non è alto, ma sembra più grande degli altri… dovremmo togliere un po’ di sabbia dagli angoli, o
cercare di ingrandirli tutti-
-Hmmm… no, rimpiccioliamo questo,
così vengono tutti della stessa misura-
-Bene… e poi dovremmo sistemare i
tetti. Non vanno bene, sembrano tanti arancini di riso venuti male-
Kristian si avvicinò incuriosito
-Che fate, ragazzi?-
chiese sedendosi sui talloni in mezzo ai due
-Stiamo costruendo le dodici case con la sabbia!-
rispose Mu modellando il decimo tempio. Kristian guardò
prima le costruzioni di sabbia, poi alzò lo sguardo versi i tempi: a confronto
le “sculture” di Mu ed Aioria sembravano
degli arancini di riso venuti male, ma per essere gentile
disse
-Vi sono venuti bene-
-Grazie! E ora facciamo il grande tempio!- esultò Aioria
–Kris, mi porti del chinotto? Le lattine sono nella mia borsa-
-Shura, tu credi che riusciremo a
diventare cavalieri? Questo allenamento è massacrante…
secondo me moriamo prima!-
-Come sei ottimista…naa, dai che ci riusciremo, e, vedrai, un giorno rideremo
sopra questa stupida conversazione-
Sospirai facendo qualche altro passo in acqua –Se lo dici tu…- dissi dubbioso –ma forse sono io che mi preoccupo
troppo-
Shura mi appoggiò un gomito sulla spalla caricando tutto il
pesoe annuì comprensivo
-Eh, si, hai ragione: tu ti preoccupi troppo…
e ora facciamo a chi arriva prima alla boa!-
ci tuffammo entrambi, nuotando a tutta velocità verso la boa
rossa ch galleggiava non molto lontano
-Ah-ha, sono arrivato primo!-
esultò Shura, alzando vittorioso un pugno
-Non è vero! Sono arrivato io primo!-
protestai
-Ah, si?-
chiese Shura con aria di sfida
-Si!-
risposi ricambiando l’occhiata. Subito dopo cominciò una
furiosa battaglia, benché fossimo arrivati entrambi nello stesso momento.
-Ria, ti fa male tutto questo chinotto!-
-Milo, non rompere, me lo fai
andare storto!-
era il tramonto e stavamo risalendo al tempio
-Ho vinto io!-
continuava a ripetere Shura mollandomi pacche sulla spalla
-Va bene, hai vinto tu, basta che la pianti! Sembri un
ubriaco!-
Aioria è Mu erano afflitti perché un’onda aveva spazzato via
le loro”imitazioni” dei tempi
-Guarda, Angelo! Mi sono scottato!-
si lamentava Kristian tirandomi per un braccio perché
guardassi la sua schiene color aragosta bollita
-Bé, non te l’ho detto io di stare
tutto il tempo con la schiena al sole a “plasmare” quegli arancini d…hem, quei tempi con la sabbia…!-
Certo, eravamo una bella compagnia. Uno più pazzo
dell’altro, ma eravamo una bella compagnia.
Ah, non mi chiedete da dove ho preso l’idea di Aioria
sempre attaccato alla lattina di chinotto (forse ci mette Rhum, chissà…xD) dato che io ODIO il
chinotto.
Non mi piace, ognuno ha i suoi gusti, no?
Va bene, basta lezioni filosofiche sul chinotto, tanto
avete capito che sono fusa, no?
shiryu_shunrei:No,
figurati: non rompi le balle! Anzi, le tue recensioni mi fanno divertire un
sacco!!
Si, voglio intingere Milo nel
caffè! *°* E’ morbidoso! *pensa
di essere un po’ troppo mamma-chioccia*
Death un piccolo cuore di panna?
Perché, ha un cuore?*se no come vivo,
genia?* ndr Death. Hummm, anche questo è vero!
Si, dai, ce l’hai un cuore… piccolo piccolo, cereto, ma c’è…*vede gli ultimi esami di Death) però, somiglia tanto ad un
cactus…
Se, se, Shura, ci credo che non
ti sposi… Voglio vedere, voglio vedere, patato che non sei altro! *Pa… patato?*
ndr Shura
Si, patato…
non capisci? Non importa, non mi sorprendo..
Ha-…hai… fatto il calcolo…
degli scalini…XwXoddio…
Non per te, anzi, complimenti,
più che altro per me che già quando dovevo mettere i pantaloni nella valigia mi
confondevo…
Hem, rettifico: Non è poi TANTO idiota… è solo…hem… VIVACE! Ecco, è vivace
ed anche troppo
Si, si sposeranno, voglio venire
al matrimonio, voglio vanire, posso Milo, posso posso POSSOOOO?!?!?!?! *si mette
a strangolarlo in attesa della risposta*
Ok, ok, Aphro-Kristian
resterà così *vede il sottoscritto che esce dalla doccia*
Hem… <_< Tesoro, cosa ci facevi nella mia vasca…?
*Facevo la doccia* ndr Prho
*me gli punta la torcia in faccia: Con CHI?!*
*Connessuno… con il bagnoschiuma!* ndr Aphro
Oddio, è caduto in basso… Eh, no, è proprio CADUTO IN BASSO!... Non ti avevo
detto che avevo fatto un buco per far cadere i vicini?
*A quanto pare NO!* ndr Aphro
SHURA INNAMORATO?!?!?!?
Hem… mi pare difficile… mi pare MOLTO difficile…
Ma tutto può essere, d’altronde è
un pirla uomo anche lui…
Si, scappa, tra poco ti raggiungo
anche io! *ficca a raffica qualcosa in valigia*
lovearmony: Ciao, Mi
fa piacere che, fino ad ora, la fic ti sia piaciuta
^^
Eh, a volte Milo parla da solo,
che vuoi farci, è proprio pirla dolce! E ha proprio una gran voglia di
maritarsi, eh?
Via che sei piccolo, vai a giocare… o a prendere a pugni quel punching-ball…
quello che preferisci (mi sembra più propenso verso la seconda)
Ecco arrivato anche Mu, piccolo
mister Lillà! Anche io sono ariete, qua la mano, collega! xD
*Perché mi dai tutti i nomi più strani che ti passano per la testa?* ndr Mu
*Perché sono carini! Non… non ti piacciono…?
;n; (occhioni lacrimosi)* ndr me
*Nooo… cioè, Siii,
tantoooo!!* ndr Mu
Scleri a parte, sono contenta che ti piaccia ^^
Diana924:
Concordo: Milo è sempre Milo, sempre puccio, tenerello, morbido, coccoloso, piccolopiccolino…
penso che possa bastare! ^^”
Ah, così ti prepari già per il matrimonio…?
Mi sa che fai bene: se mettiamo
in conto che inviteranno tutti i Saint siamo già a 91 persone (più Kanon, Sion
e Saori)
poi gli amici, i parenti (non
credo che ce ne siano molti) i fotografi, il prete, i camerieri, i tavoli… quella chiesa scoppia!
A quando il gran giorno??
*Ancora io aspetto…* ndr Milo
*Anche io ancora aspetto… che tu scelga il vestito
per la cerimonia!* ndr Cam
*La mia mamma dice che devo essere vestito bene!* ndr Cam
*Bah, parenti!* ndr Cam
In effetti il santuario, più che
un manicomio sta diventando un orfanotrofio! ADOTTIAMOLI!!!! xD
L’allenamento
è massacrante, ma per il resto può anche essere ok, credo.
Ormai
con Kristian (ormai diventato Aphrodite per
tutti) e Shura siamo un gruppetto affiatato, soprannominato da tutti “il
Malefico Trio”.
Non
che facciamo cose poi così malefiche.
Ci
limitiamo a fare degli scherzetti innocenti, prendere in giro i nuovi arrivati,
insomma, passare il tempo in qualche modo.
Siamo
in grado di capirci alla perfezione, con un semplice sguardo e… insomma, mi trovo bene con loro.
Specie
con Kristian, che posso dire sia ormai quello che si dice il “migliore amico”.
All’inizio
la storia del migliore amico la consideravo una gran balla, come Babbo Natale,
o la befana.
Non
capivo, e a volte ancora oggi mi viene difficile, che bisogno c’è di scegliere
tra tutti i tuoi amici il “migliore”.
Certo,
conoscevo un bambino, prima, che si chiamava David, e con il quale ricordo ero
molto legato; ma se mi chiedessero “Chi è il tuo migliore amico?”
non
saprei cosa rispondere.
Non
ci tengo a legare mai molto con le persone.
Non
perché non mi fidi, no, ma perché prima o poi quelli ti fregano.
O
magari ti fanno buon viso a cattiva sorte.
Credo
di avere solo paura, ecco: paura di essere abbandonato dalle persone di cui mi
fido, e questo non è un difetto, vero?
E’
solo essere prudenti.
E
la prudenza, a parer mio, non è mai troppa.
Ma
di Kristian e Shura sento di potermi fidare, non ciecamente, ma se non altro
posso rivelare un segreto senza che loro vadano a sbandierarlo ai quattro
venti.
-Angelo,
che ne dici di fare un giro?-
sospirai
-Perché
non mi chiami Death come tutti gli altri?-
Kristian
si strinse nelle spalle
-Ti
chiami Angelo? Ti chiamo Angelo-
rispose
come se fosse una cosa ovvia, poi aggiunse
-E
poi, scusa, anche tu mi chiami Aphrodite!-
-Va
be, ma tu sembri una femmina…-
ed
era vero: crescendo, Kristian aveva assunto dei tratti femminili.
Non
lo dico per male, ma con i riccioli azzurri e gli occhioni blu, circondati da
ciglia nerissime, sembrava proprio una principessina delle fiabe
-Possiamo
non toccare questo tasto?-
chiese
infastidito mettendo il broncio
-E
si, si, chiudiamo… piuttosto, dov’è che volevi
portarmi?-
si
strinse nelle spalle
-In
giro-
-In
giro… non hai una meta precisa? All’avventura?-
-Esatto!-
Shura
saltò giù da un albero
-E
tu che sei, una pera? Da quant’è che sei lassù?-
-Io?
Boh, vi spiavo… Allora,andiamo?-
così
ci incamminammo per le strade affollate di Atene, gironzolando senza una meta
vera e propria, come dei turisti.
Era
bella, Atene, con tutti quei negozi, tutta quella gente, le voci mescolate in
un unico, confuso ronzio, fastidioso, ma che ti faceva, in qualche modo,
partecipe
della vita “comune”
-Secondo
voi, quando si apriranno gli scontri per le armature?-
chiese
ad un tratto Shura
-Non
saprei. Tu sei quello più informato tra di noi, speravamo ce lo dicessi-
Kristian
aveva appiccicato il naso davanti ad una vetrina di una gioielleria; sembrava
un bambino che guardava ansioso i regali di Natale, per cercare di indovinare
cosa
avrebbe trovato sotto l’albero
-Già,
Shura, tu ormai sei il nostro “informatore”… hai mai pensato di fare il
giornalista?-
disse
scrutando con attenzione tutti i gioielli
-Bé,
mica sono il consigliere del Gran Sacerdote… e poi,
ce lo avrebbero comunicato, no? E ora che ne dite, torniamo?-
-Si,
torniamo… prima stacchiamo Phrodalla vetrina-
Presa ispirazione per
questo capitolo, mi sono rimboccata le maniche, ho vinto la pigrizia, mi
sono piazzata davanti al pc e l’ho scritto in un
secondo!
Eddai, che Phro comincia con le vetrine dei gioielli…
eh, è una fissazione! (P.S. stanno ancora cercando di staccarlo)
mi
girai dall’altra parte e agitai il braccio, nel tentativo di scacciare quella
vocina fastidiosa
-Angelo!
Sveglia!-
gettai
il cuscino per terra, infastidito –Cosa c’è?!- mi alzai sui gomiti sbuffando -…Aioria? Mu…?-
Aioria
si appoggiò con i gomiti al bordo del letto –C’è una lettera per te!- mi
sventolò una busta davanti alla faccia
-E
non potevi darmela quando mi vedevi pomeriggio? Sono le sette di mattina, e io
ho sonno!-
mi
tirai il lenzuolo sulla testa, pronto a riappisolarmi all’istante, ma Aioria
ricominciò a scuotermi
-E’
importante!- disse Mu
-E
va bene!- ricacciai il lenzuolo con un gesto brusco –cosa volete?-
-La
lettera- Mu la strappò dalle mani di Aioria e me la porse. Lanciai un’occhiata
a tutti e due, poi aprii la busta.
Era
piuttosto strano: di solito, nessuno di noi riceveva mai lettere. Doveva essere
importante.
E
lo era. Restai con il foglio tra le mani fissando le parole.
non
era possibile…
-Allora?
Cosa dice?-
chiese
Aioria incuriosito. Mi affrettai a ripiegare la lettera –Nulla- dissi –non è
nulla. Devo… devo andare da Kristian-
-Kris!
Kristian!-
corsi
per tutto il tragitto dalla quarta casa alla dodicesima, con la lettera in una
mano e la maglietta nell’altra.
Se
quello che avevo letto era vero…
Un
attimo: e ora cosa erano quelle…robe davanti al dodicesimo tempio?
Quando
mi avvicinai un altro po’, capii che non erano robe ma bensì rose. Tante
rose bianche, che ricoprivano gran parte dei gradini, formando un tappeto
spinoso praticamente impenetrabile. Alcuni rami si erano attorcigliati alle
colonne, come delle piante strane rampicanti. E adesso cos’era quella novità?
Mi
fermai al limite di quella bizzarra foresta
-Kristian!-
urlai,
sperando che sentisse. Mi portai le mani agli angoli della bocca –KRISTIAN!-
mi
arrivò la sua vocina acuta, e subito dopo sbucò, da dietro due colonne, la sua
testolina azzurra
-Vieni
qui!-
gli
dissi. In qualche secondo, attraversò quella giungla di rose senza nessun
graffio
-Cos’è
questa novità? Le rose…-
-Oh…-
lui si voltò a contemplare i fiori per un po’ –Sai… a
mia madre piacevano le rose…erano…
erano i suoi fiori preferiti. E oggi… è l’anniversario…
oggi
sono sette anni che sono morti…-
fece
una pausa. Per un attimo mi sembrò di rivedere il bimbo timido e impaurito
dell’orfanotrofio –Mi dispiace- gli disse, appoggiandogli una mano sulla spalla
-Sei
senza maglietta-
mi
fece notare. Mi guardai il petto –Già- infilai la giacca che avevo portato. Ci
sedemmo sugli scalini –Bene- disse Kristian –immagino che tu non sia venuto
per
chiedermi delle rose. Né per farti vedere senza maglietta-
-Che
divertente…- gli mostrai la lettera –leggi qua-
lui
la prese rigirandosela tra le mani per un po’, dopo la lesse velocemente
-Ma
non è possibile!- disse dopo che ebbe finito –non ci credo…-
-E
invece devi. Me l’hanno portata stamattina Aioria e Mu-
-Quindi… è
morto… Il vecchio prete. Il Padre-
-Purtroppo.
Non poteva morire quella suora arcigna?-
-No,
Angelo, lei era ancora giovane… poteva avere… settant’anni-
-E
la chiami giovane, una di settant’anni? Io la chiamo decrepita-
-Si,
in effetti… ma lui era anziano. Pensi che i suoi
novanta non ce li avesse?-
-Non
m’interessa quanti anni aveva! Doveva morire la suora!-
Kristian
drizzò la schiena e si appoggiò con i gomiti alle ginocchia, guardando lontano
–Tu parli di morte come se parlassi di uova di pasqua. Non…
ti vengono
i
brividi augurando la morte a qualcuno?-
-No,
se quel qualcuno se lo merita-
--Sei
un essere spietato- mi accusò Kristian scuotendo la testa
sorrisi
–Oh, si!-
-E
crudele- aggiunse lui
-Anche
questo aiuta. Forse- aggiunsi –è per questo che mi chiamo Death Mask-
-Tu
ti chiami Angelo, testone-
-Senti,-
mi girai verso di lui –se tu avessi passato quello che ho passato io, non
saresti così spensierato-
-Neanche
la mia vita è stata tutta rose e fiori-
-La
vita di nessuno è rose e fiori. Ci
sono solo persone più fortunate di altre, ecco tutto. E noi rientriamo nella
categoria “meno fortunati”-
-E’
per questo che ci troviamo tanto bene insieme-
Mi
guardai intorno: l’aeroporto era affollatissimo.
Davanti
all’aereo Kristian mi strinse la mano.
Sapevo
che aveva una fifa blu degli aerei, e non potevo dargli tutti i torti, visto
che i suoi se n’erano andati a causa di un incidente.
Di
solito il Gran Sacerdote non ci da il permesso di andare da soli da qualche
parte, ma quando gli dissi che il Padre era morto, ci volle mandare per far
visita alla sua tomba.
Io
non lo capisco: prima dicono che on dobbiamo avere Particolari Vincoli Sentimentali, poi però ci permettono di andare
per visitare le tombe delle persone che conoscevamo.
-Che
casino-
commentò
Shura. Osservò il biglietto dell’aereo, per poi sollevare lo sguardo
sull’hostess che ci faceva segno di accomodarci.
*
-E
dai, Kris! Ti viene il mal di schiena, se stai così!-
Kristian
era seduto rigido sulla poltroncina, stringendo i braccioli e mordendosi
nervosamente il labbro inferiore
-Ma…
se succede qualcosa…-
Shura
gli scompigliò i capelli dal sedile dietro –Non portare sfiga!- disse
-I
capelli!- protestò Kristian allontanandolo –non devi toccarmi i capelli!-
-E
dai, Phro!-
Shura
gli premette un dito contro la guancia. L’aereo sobbalzò a causa di una
turbolenza e Kristian lanciò un gridolino
-Hei,
l’orecchio!- protestai –perché strilli come una femminuccia?- lo presi in giro
-Non
sono una femminuccia!- Kristian guardò il cielo attraverso il finestrino e
rabbrividì.
Il
Sacerdote stava seduto senza dire nulla, limitandosi a sospirare ogni tanto.
*
Ho
sempre trovato i cimiteri dei posti pieni di mistero, in un certo modo
affascinanti. Quando venivo a trovare i miei nonni, ero sorpreso dal silenzio
che regnava
in
quel luogo. Evidentemente, Kristian non la pensava in quel modo: era
appiccicato a Shura come una cozza, e osservava le lapidi con un’espressione
impaurita.
Mi
feci largo attraverso l’erba alta ma mi bloccai in prossimità della tomba
-Che
c’è?-
la
voce di Kristian uscì in un pigolio intimorito. Gli indicai qualcosa con un
cenno e arretrai
-E
quella chi è?-
chiese
Shura osservando la figura china sulla lapide
-Sshh!-
mi portai l’indice alle labbra –zitto, ti sentirà!-
Osservai
la donna per un altro po’.
Era
lei.
L’unica
persona che non volevo incontrare.
La
Madre
-Andiamo
via-
arretrai,
ma lei deve aver sentito, perché si girò di scatto e mi localizzò: non appena
vide che ero proprio io, sbiancò.
Neanche
lei doveva essere entusiasta di vedermi;
La
sua espressione divenne durissima
-Anche
tu qui? Ma sei un’ossessione!-
-Stavo
per dire la stessa cosa-
emise
un verso sprezzante –Sempre maleducato- gracchiò
-Sempre
rompiballe-
ribattei.
Shura doveva aver trovato molto divertente la battuta, perché scoppiò a ridere
e mi diede una pacca sulla spalla, dicendo
-Questa
era buona, Death!-
la
suora lo osservò con un’ espressione di disprezzo
-Vedo
che hai trovato un amico degno di te- poi piantò gli occhi porcini su Kristian
e sospirò –oh, povero caro, con chi sei costretto a stare! Spero non ti abbiano
contagiato…-
lui
la guardò come se fosse impazzita –Io sto bene con Angelo e Shura-
disse
elei ci guardò in modo sprezzante –Cosa volete
qui? Non sapete che è un luogo sacro?-
-Siamo
venuti per vedere la tomba del padre-
le
disse Kristian
-E
tu hai il coraggio di venire qui per
vedere la tomba del padre dopo quello che hai fatto?- mi disse
-Io
non ho fatto nulla, è lei che mi ha
preso in antipatia e mi ha rotto le scatole per tutto il tempo che sono stato
in quello schifo di orfanotrofio; e, comunque, io posso andare
a
vedere quello che mi pare senza dover dare conto a lei!-
e,
anche se non era una cosa molto matura, le feci una linguaccia.
Shura
passò una mano sul marmo liscio della lapide –Era vecchio?- chiese
-La
prima cosa che chiedi quando vedi una lapide è “Era vecchio?”?-
-Perché
sei acido, Death?-
-Quella
vecchia grassona mi fa quest’effetto-
Kristian
si intromise –Non era vecchio- disse –era anziano-
-Che
è la stessa cosa-
disse
Shura passandogli una mano tra i capelli
-Porca
paletta, i capelli!-
io
e Shura scoppiammo a ridere: cioè, il caro, piccolo Kristian che dice “Porca
paletta?”
*
Tornammo
al Tempio di sera, e gli altri ci corsero incontro
-Ci
è venuta un’idea, ragazzi!-
disse
Aioria cercando di correre senza versare il contenuto della lattina
-Ria!
Ti fa male!-
Milo
gli correva dietro tirandosi dietro Camus. Gli strappò la lattina dalle mani
-Hei!-
Aioria
cercò di riprenderla
-Ti
fa male!-
ripeté
Milo alzando il braccio per cercare di tenere la lattina fuori dalla portata di
Aioria
-Non
portarmi sfiga! E molla!-
finalmente
Aioria riuscì a riappropriarsi della lattina. Camus sospirò –Dicevamo, ci è
venuta un’idea-
-Quale?-
chiese
Kristian incuriosito
-Domani
facciamo un pigiama party!-
-Cosa?!-
protestammo
io e Shura
-Sii!-
approvò Kristian –dai, ragazzi, sarà divertente!-
Non
c’è nulla che ti sollevi quanto la notizia della morte di qualcuno, specie se
quel qualcuno era qualcuno che non potevi proprio vedere.
E’
morta la Madre.
Il
Gran Sacerdote me lo disse a colazione.
Il
mio unico commento?
Che
liberazione.
Quando
finì di parlare, lo guardai con un sorriso, come se mi avesse promesso la luna
-Non
si ride per la morte di qualcuno, Angelo-
mi
rimproverò. Ma che ci potevo fare? Eppure non sentii una piena soddisfazione.
Non
un dispiacere che provai quando era morto il Padre.
Non
un peso all’altezza dello stomaco, come quando il poliziotto mi aveva detto che
erano morti i miei genitori.
Fu
come essersi finalmente liberati da quell’orribile foruncolo sul mento, capite?
Si,
perché per me la Madre non era stata altro che un foruncolo sul sedere
dell’umanità.
Era
come se mi avessero fatto un enorme regalo
-Non
sembri molto dispiaciuto- disse Shura quando glielo raccontai
-Non
lo sono, infatti- risposi –non lo sono perché quella vecchia non mi ha causato
altro che guai-
-Bisogna
sempre versare lacrime, anche per il proprio nemico- disse saggiamente Shaka.
Shaka
è un nuovo arrivato. Un tipo un po’ strambo, a mio parere.
Non
solo per la tunica che indossa perennemente, ma anche per il comportamento.
Definire il comportamento di Shaka? Impossibile.
Ha
un atteggiamento “filosofico”, se capite quello che intendo. Parla delle cose
come se fossero l’ottava meraviglia del mondo.
E
poi medita.
MEDITA,
capite?! Dice che si concentra, che lo aiuta a scoprire il suo animo.
Contento
lui…
Io
di questo genere di cose non ci ho capito mai un fico.
CONOSCERE IL PROPRIO ANIMO.
Cosa
diavolo significa?
-Conoscere
meglio noi stessi, le nostre paure, i nostri sogni- aveva detto Shaka
Le
mie paure?
Non
si è mai detto che Death Mask abbia paure. Non sono come Kristian.
La
maggior paura di Kristian… l’umidità. Che fa gonfiare
i capelli. E i temporali.
Ma
forse Angelo qualche paura ce l’ha.
Forse.
Abbiamo
provato ad invitare Shaka al pigiama party di quella sera.
Ha
rifiutato
–Non
fa bene alla concentrazione-
e
chi lo capisce?
-Strano-
disse Shura quel pomeriggio –da piccolo pensavo che avrei fatto il vigile del
fuoco, ed ora eccomi qui-
-E
questo che c’entra?-
eravamo
riuniti nella mia Casa io, Shura, Kristian, Milo, Camus, Aioria e Mu.
Shura
si strinse nella spalle
–Voi
cosa avreste voluto fare?-
Tutti
dissero la propria. Io non parlai
-E
tu, Angelo?-
pensai
a mio padre: un carabiniere. Da piccolo mi faceva giocare con la sua pistola
(scarica, ovviamente) e giocavamo a guardie e ladri.
Ero
fiero del suo lavoro, e lo dicevo a tutti; “Mio padre è un carabiniere” era la
mia frase di rito.
Pensai
a mia madre: una giornalista, con la passione per la fotografia.
Era
andata in mille posti pericolosi. Era piena di risorse, se l’è sempre cavata,
anche durante un reportage in Africa, quando dei leoni avevano circondato la
tenda.
Ed
era morta in un vile incidente d’auto.
Merda!
-Non
lo so- dissi semplicemente
Non
avevo detto a Kristian che la Madre era morta. Me l’ero dimenticato.
Ripensai
alle parlo di Shaka “Bisogna sempre
versare lacrime, anche per il proprio nemico”.
…
Balle!
-Allora-
Camus attirò l’attenzione con qualche colpo di tosse –stasera alle sette e
mezzo?- chiese
Annuimmo.
All’improvviso, non ebbi molta voglia di festeggiare.
Chissà,
forse la morte della Madre mi aveva messo di cattivo umore. Che gusto c’è a
mandare sfiga ad una persona, se questa non c’è più?
-E
così se n’è andata anche lei?-
avevo
preso Kristian in disparte, quando gli altri se ne andarono.
Da
notare la sua finezza: “Se n’è andata anche lei?”; non ha detto chiaro e tondo
“E’ morta”.
Come
se fosse andata a fare la spesa, e fosse tornata da un momento all’altro.
Dio
ce ne scampi!
*
un
fazzoletto bagnato mi colpì con uno SPLAT in faccia
-Hei!-
protestai, voltandomi. Sapevo chi era stato.
Shura
mi fissava con un sorrisetto innocente –Te la manda Kristian!- disse –con tanto
amore!- aggiunse scoppiando a ridere.
Scossi
la testa e guardai la carta bagnata come se fosse la causa di tutti i miei problemi.
Poi
la rilanciai a Shura, colpendolo sul collo.
Allora
nacque un epica battaglia di palline bagnate, che volavano ovunque, colpendo
chiunque senza pietà.
Gli
unici chenon sembravano entusiasti di
quel gioco erano Mu e Camus: se ne stavano in disparte guardandoci con un misto
di compassione e orrore.
Milo
indirizzò a Camus una palla di notevoli dimensioni, e lui si postò mandandola a
spiaccicarsi con un sonoro rumore al muro
-Piantala
Milo- gli disse Camus infastidito –non hai più cinque
anni-
Milo
schivò una pallina lanciata da Aioria, e raggiunse Camus al muro –Non mi
rimproverare sempre!- disse mettendo il broncio –ci stiamo divertendo-
Shura
lanciò come un giocatore di baseball in direzione di Mu –Hei!-
disse lui quando la pallina si schiantò sulla maglietta
-Questa
me la paghi!- ma invece di rilanciargli la potenziale “arma” si fiondò a fargli
il solletico.
Improvvisamente
la porta si aprì, e una figura fece alcuni passi avanti.
Kristian
lanciò uno strillo acuto, molto vicino ad un ultrasuono.
Shura
restò bloccato nel gesto di lanciare l’ennesima pallina bagnata al
sottoscritto.
Milo
afferrò il braccio di Camus, e Camus alzò gli occhi al cielo.
Aioria
si affogò con il chinotto.
-SHAKA?!-
Per
tutta risposta, lui si guardò intorno, come se quella stanza fosse stata invasa
da strani animali esotici
-Non
dovreste perdere tempo con queste stupidaggini- disse calmo
-Ma
ci stiamo divertendo…- pigolò Milo con una vocina
flebile
-Vuoi
unirti a noi?- chiese Kristian, cercando di fare il gentile
Shaka
si guardò un altro po’ intorno, poi disse –No, grazie. Torno a meditare-
e
uscì
-Ma
non sa fare altro che meditare?- chiese Aioria perplesso, accostando la lattina
di chinotto alle labbra
-Riaaaaaa!-
strillò Milo –il chinotto! Ti fa male!-
Aioria
alzò gli occhi al cielo –Appena mi sento male, ti incolpo per “iettatura
gratuita”-
Chiusi
di scatto l’album di fotografie che avevo sulle ginocchia e mi trattenni dal
voltarmi: quando Milo vi chiama, non siete mai sicuri di quello che può farvi
-E
adesso che c’è?- chiesi infastidito da quell’interruzione
-Girati!
Ti devo presentare qualcuno!-
Oddio,
ero sicuro che quel qualcuno fosse
qualcosa di potenzialmente pericoloso.
Mi
voltai prudentemente e invece della faccia sorridente di Milo mi ritrovai un
muso ad un palmo dal naso.
Si,
esatto, un muso
-E
questo cos…?-
-Si
chiama Sandokan!- mi interruppe Milo, gasato come se mi avesse mostrato un
tesoro.
Ci
misi qualche secondo per realizzare che Milo teneva proteso verso di me un
gatto tigrato dagli occhi verdi.
Feci
una smorfia –Sandokan, hai detto?-
Milo
annuì e spiegò –perché è tigrato- lo appoggiò a terra ed il “nuovo arrivato”
andò ad appallottolarsi in un angolo.
Non
commentai. Era inutile
-Uao!-
Milo aveva tra le mani il mio album di foto –Posso?- chiese guardandomi.
Anuii.
Sapevo
che l’avrebbe fatto lo stesso.
Mi
sedetti accanto a lui in attesa dei commenti sarcastici
-Ma
che amoree! Eri una pallina rosea!- strillò Milo
-Che
pretendi a dieci mesi?- alzai gli occhi al cielo. Forse concedergli il permesso
non era stata una trovata così geniale
-E
qui?- Milo stava osservando una foto –era Natale?-
-Mi
pare ovvio: c’è l’albero!-
Infatti
si vedeva in primo piano un Angelo in miniatura intento a staccare le palline
dall’albero
-Quanti
anni avevi?-
Mi
massaggiai il collo –Bah, all’incirca… tre, quattro…- azzardai
-Però,
avevi tanti capelli! Adesso…- Milo alzò lo sguardo su
di me. Aggrottò le sopracciglia, pensieroso
-Adesso?-
chiesi sarcastico
-Adesso…
sembri una spazzola-
Saltai
sul letto –Non sembro una spazzola!-
-Si
che sembri una spazzola!- insistette Milo. Mi indicò lo specchio.
Con
un sospiro mi alzai e stetti ad osservare la mia immagine riflessa: non
sembravo una spazzola.
Bè,
magari un po’, ma…
-Non
sembro una spazzola…!- dissi rivolto al mio riflesso.
Milo
saltò giù dal letto e prese in braccio Sandokan –Pensala come vuoi. Io vado, ci
vediamo!-
Sospirai
e continuai a scrutarmi un altro po’, cercando di sistemare i capelli in modo
diverso.
Di
lato? All’indietro?
-Al
diavolo!- dissi infine arruffandoli e riportandoli al loro stato originale.
*
Di
pomeriggio salii alla dodicesima casa.
Kristian,
o meglio, Aphrodite, cercò di nascondere il pettine
dietro la schiena
-Femminuccia…-
gli dissi a ‘mo di saluto.
Mi
rivolse un’occhiata assassina. Negli ultimi tempi era diventato molto più suscettibile
sull’argomento, e ne io, ne Shura, perdevamo
occasione per stuzzicarlo
-Che
hai? Hai dormito sui cactus?- chiese facendosi da parte per farmi entrare
Era
il suo detto preferito; non so perché lo trovasse tanto eccitante dirlo a
tutti, ma la cosa lo rendeva euforico.
Di
solito quella domanda era riservata a me, quando ero particolarmente di cattivo
umore. Cioè: sempre.
Non
che abbia un motivo per esserlo, è nella mia natura.
Mi
viene difficile essere carino ed educato con le persone, specie con le vecchie
suore ciccione.
Ma
questo è un capitolo chiuso
-Si
può sapere perché ti pettini sempre?-
Lui
ci pensò un po’ su e alla fine rispose–Mi rilassa-
-Tiu
sei matto…- entrai nella casa e mi sedetti sul letto
-‘Phro…?-
-Sii..?-
-Ecco,
io… volevo chiederti una cosa….-
cercai di prenderla alla larga.
Intanto
lui aveva posato il pettine e aveva incrociato le braccia appoggiandosi alla
cassettiera.
Inghiottii
saliva
-Bé?-
-Ecco…-
respiro profondo –secondo te somiglio ad una spazzola?-
Aphrodite
mi fissò per qualche secondo poi scoppiò a ridere.
Per
ben due minuti non fece altro che sghignazzare in modo indegno.
Mi
chiesi se fosse una buona idea rifilargli una sventola, poi pensai che la mia
domanda era assurda.
Kristian
si appoggiò senza fiato al letto –Ahi…- si voltò a guardarmi
e riprese a ridacchiare –no, non sembri una spazzola…
non tanto-
-Cosa
vuol dire non tanto?!-
-Che…
lo sembri un po’- mi scrutò critico.
Istintivamente
mi portai una mano ai capelli per proteggerli –So cosa stai pensando…
e non lo farai!-
-Perché?
Voglio solo sistemarti le punte…-
-No,
no e no!- feci come un bambino piccolo.
Aphrodite
sospirò deluso –E va bene, era solo un’idea…-
-E
se io sembro una spazzola, tu sembri una donnina cotonata- gli dissi per
punzecchiarlo.
*
Kristian
fermò Shura mentre ci passava oltre. Lo osservò per
un po’ e disse –Lui mi sembra un carciofo…-
Shura
lo guardò spaventato e sgattaiolò dietro di me –Death…
aiuto!-
Mi
divincolai –Tranquillo, non si è fatto nulla di pesante. E’ da stamattina che trova
strane somiglianze con le teste di tutti-
-Ah,
e finora che hai trovato?- chiese Shura cauto.
Kristian
mi indicò –Angelo è una spazzola-
Shura
mi guardò e scoppiò a ridere –E’ vero! Non ci avevo fatto caso!-
-Tu
sei un carciofo- continuò Kristian.
La
risata di Shura si spense e io gli feci il verso.
Kristian contò sulla punta delle dita –Camus è un
piumino da cipria, Aioria un criceto arruffato…-
-Un
criceto arruffato!!- Shura ricominciò a ridere.
E
sapete cosa fece?
Diede
corda all’amichetto di porcellana, cercando le somiglianze più inverosimili.
Bé,
contenti loro…
Non
videro neanche quando me ne andai.
Si,
perché ad un certo punto mi scocciai di sentire le loro stramberie, e me ne
ritornai al quarto Tempio.
Prima
o poi avrebbero finito.
Più
prima che poi, come scoprii poco dopo.
Arrivarono
tutti e due di corsa e quasi rimasero incastrati nella porta
-Sono
cominciati i tornei!- strillò Kristian
-Da
domani!- precisò Shura riuscendo a “disincastrarsi”
LuluXI:
Si, Shaka è Shaka, il
solito Buddha, nulla da fare UU
Cattivo, Death? Ma nuoo, è un angioletto!! xD
La battaglia con le palline, non si dimenticano, questi ricordi!! Io ho
ancora una guerra sospesa con la mia compagna davanti…
Uh, ti arrivano nei capelli? Giuro che non sono io! xD
Diana924: Io sono specializzata nel far morire le persone! Specie le vecchie suore
acide e vecchie…
Shaka Buddha (voce del verbo “buddhare”) sempre, non cambierà mai!
Phro non è MAI corretto! … dai, forse
si, da bimbo pucciolo qual è!
Bene, tra poco finirà anche questa… i tornei… dai, ragazzi, siamo tutti con voi!!
Diedi
una pacca allo scrigno dell’armatura come se fosse un vecchio amico che non
vedevo da tempo.
Avevamo
superato gli scontri, e tutti avevamo conquistato l’armatura d’oro.
Appena
fuori dall’arena Shura lanciò un urlo di vittoria, imitato da tutti
-Lo
sapete cosa farò adesso?-
chiese
Kristian
-Non
dirmelo, ti allenerai?- chiese Aioria
Lui
scosse la testa –Mi fiondo a farmi una doccia-
-Credo
che farò la stessa cosa…- disse Camus.
Milo
lo guardò come un gatto che vede un canarino –Oh, anche io…-
Camus
gli lanciò un occhiataccia –Non ci pensare!-
-Ma
perché? Io voglio fare la doccia con te!- protestò Milo come se avesse ancora
sette anni
-Milo!
Non davanti a tutti!-
-Tanto
ormai lo sanno!-
Ad
interrompere il battibecco, uno strillo di Aioria –Ros!-
Si
mise a correre verso due ragazzi, uno dei quali gli somigliava molto.
Aioria
ci fece segno di avvicinarci –Ragazzi, lui è mio fratello!- disse con una punta
di orgoglio.
-Ciao,
io sono Aioros- si presentò quando ci avvicinammo
-Ah,
i novellini…- disse l’altro, dai capelli blu,
scrutandoci con un mezzo sorriso
-Io
sono Saga- disse
-Siete
cavalieri?- chiese curioso Kristian
Aioros
annuì –Siamo stati fuori per perfezionare l’allenamento. Ora credo che dovremmo
salire al Tempio-
passò
una mano tra i capelli di Aioria e ci guardò –Si droga ancora di chinotto?-
Milo
annuì –E io gli dico che gli fa male, ma non mi ascolta-
-Andiamo?-
Saga sbuffò impaziente. Si avviarono su per la scalinata.
-perché
devono andare al Tempio?- chiese Camus
-Il
Gran Sacerdote deve scegliere il suo successore- spiegò Aioria. Sembrava sicuro
della “vittoria” di suo fratello –e siccome loro sono i più grandi, uno di loro
deve essere scelto-
Qualcosa
mi colpì alla schiena. Mi voltai, trovandomi faccia a faccia con Marin.
Marin
è una sacerdotessa; una ragazza che sa il fatto suo.
Aioria
arrossì: era cotto, da quando era arrivata
-Hei,
ragazzi- ci salutò –vedo che il torneo è concluso…-
Tutti
annuimmo sollevati. Era stata una faticaccia. Milo mi sussurrò qualcosa
–Passaparola- disse
Sussurrai
a Kristian, che a sua volta sussurrò a Mu
-Bene,
noi andiamo, ciao!-
Aioria
si guardò intorno –Hei, un attimo, aspettate…!-
Si,
siamo dei diavoli. Ma, in fondo, Aioria è abbastanza grande da restare da solo
con una ragazza.
Soprattutto
se gli piace.
*
-Siete
stati disgustosi!- ci disse quando ci ritrovammo la sera
-Perché?
Pensavamo ti piacesse- disse Milo con un sorrisetto innocente
-Si,
ma… lasciarmi in quel modo…
non mi ero neanche fatto una doccia!-
-Eddai,
non è un dramma- gli dissi
-E
se tu ti fossi trovato tutto sudato con Shaina?- mi punzecchiò lui.
Shaina,
occhi verdi, temperamento forte e deciso, entusiasmo e voglia di vivere…
Bé,
non mi prendete in giro, ma credo di avere un debole.
Non
sapevo che da lì a tra poco sarebbero cominciati i guai.
Nono, la pucciosità non sparisce, anche ad
ottant’anni sarete pucci!! *se
ci arriviamo!* ndr Kanon *perché mettere limiti alla provvidenza?*
ndr Shaka
Nuo, come puoi
dimenticare i tornei?? Vabbè che io li ho saltati e
sono andata direttamente alla fine quando ognuno aveva già scatapasciato ilproprio avversario, ma…
SOLO io posso farlo! U.UxD
LuluXI:
CIT” Sorvolando il fatto che amo Milo nella sua….
emm… come definirla…bhe, si è capito!”
Nella sua…pirlaggine?
*Milo scappa in lacrime da Cam*Oddai, non è vero!!! Vieni quiiiii!!!
Dha, ancora non l’hai capito che Death sotto sotto (e neanche TANTO sotto…) è
un sentimentalista!!! *-*
Tieni conto che a parlare delle acconciature è Phro…
quindi, per lui è normale, come se parlasse delle notizie del tg1! xD
Ooooh, i cancellini… ** noi
ce li lanciavamo in seconda e terza media…! Finchè non è volato dalla finestra ed è finito sulla
macchina di uno… -_-“ Aaaah,
i ricordi scolatici!! Xd
AVVISO: Tra qualche
giorno sarà completata un’altra fic che comincerò a postare…diaciamo… la settimana
prossima (se tutto va bene…)