questa è la mia storia, e non ne cambio una virgola

di DarkSide_of_Gemini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 CAP ***
Capitolo 2: *** CAP 2 ***
Capitolo 3: *** cap 3 ***
Capitolo 4: *** cap 4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** cap 6 ***
Capitolo 7: *** Cap 7 ***
Capitolo 8: *** cap 8 ***
Capitolo 9: *** Cap 9 ***
Capitolo 10: *** Cap 10 ***
Capitolo 11: *** Cap 11 ***
Capitolo 12: *** Cap 12 ***
Capitolo 13: *** Cap 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** cap 15 ***
Capitolo 16: *** cap 16 ***



Capitolo 1
*** 1 CAP ***


I CAP.

 

Mi chiamo Death.

Death Mask.

In realtà sarebbe Angelo, ma tutte le persone intelligenti mi chiamano Death.

Odio il mio nome. semplicemente perché non posso essere definito tale.

Per chi ha avuto una storia simile alla mia può  sembrare un bene, ma una vita come la mia non la auguro a nessuno.

Sono nato in Sicilia, terra meravigliosa che amo ancora adesso.

I miei genitori si chiamavano Claudia e Antonio, due comunissimi nomi.

Vivevo una vita abbastanza normale, addirittura monotona, da ragazzino come gli altri: mi alzavo tardi di mattina, prendevo brutti voti a scuola,

odiavo la matematica e facevo un sacco di storie a tavola.

Poi arrivò il giorno maledetto: i miei genitori uscirono.

Mi dissero che, per qualsiasi emergenza, potevo chiamare i nonni.

Non erano mai stati fuori tanto.

Quando si fece sera cominciai ad avere paura.

Perché non tornavano?

Ebbi l’impulso di telefonare alla polizia, ma mi parve un idea stupida.

Passarono altri interminabili minuti, ma i mie genitori non si facevano vivi.

Quando avevo ormai perso le speranze, sentii suonare alla porta di casa.

La mia casa aveva un giardino, e il portone faceva capolino da due vasi di piante posizionate agli angoli.

Andai ad aprire e vidi due poliziotti sulla soglia.

Cosa ci facevano lì?

Avevano rintracciato la mia chiamata?

Ebbi un attimo di paura

 

-Sei tu Angelo?-

 

Mi chiese il poliziotto.

Feci segno di si con la testa.

Il poliziotto si girò e lanciò uno sguardo  alla sua collega, una donna, che si inginocchi davanti a me e mi mise le mani sulle spalle.

Cosa volevano?

Dove erano i miei?

 

-Mi dispiace, piccolo-

 

Mi disse la donna.

Aveva gli occhi lucidi

 

-I tuoi genitori sono morti-

 

Il cielo mi cadde sulla testa.

O almeno, fu una mia impressione.

Morti?

I miei genitori morti?

Non era possibile!

 

-Un incidente d’auto-

Spiegò la donna, quasi a volersi scusare

 

-Devi venire con noi all’orfanotrofio-

 

Non volevo discutere.

Mi lasciai condurre alla macchina della polizia senza fiatare.

Non lanciai neanche un ultimo sguardo alla mia casa.

Cercai di aprire lo sportello: non volevo andarmene.

Quello doveva essere un sogno.

I miei genitori stavano tornando a casa, e tutto sarebbe continuato.

Ma non andò così.

La macchina della polizia non si fermò, la poliziotta seduta accanto a me non mi disse che era uno scherzo, e che i mie genitori stavano bene.

I miei i genitori non c’erano più, e io stavo davvero andando nel posto che odiavo di più

Per rimanerci per sempre.

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Capitolo 2
*** CAP 2 ***


2 CAP:

 

Odio gli orfanotrofi.

Arrivammo di sera a quello dall’altro lato della città e quando il poliziotto bussò

venne d aprirci una suora bassa e grassa.

Si, lo so, non sono molto gentile.

Non sono in vena  di esserlo.

Si fece dare i miei dati personali, e poi altre cose di cui avrebbe potuto fare sinceramente a meno,

quali peso, altezza, hobby preferito.

Non ho mai avuto un hobby.

Vivevo le giornate come mi andava, riempiendo ogni secondo con qualcosa di assolutamente improvvisato.

Mi condusse in una stanza con dei letti, dove c’erano già altri bambini.

Li scrutai per vedere se non  conoscevo qualcuno, benché non conoscessi molti orfani.

Scaricai la mia borsa accanto ad un letto libero e  presi il libro che mi ero portato da casa, non  rivolgendo lo sguardo a nessuno.

Quando potevo sgattaiolavo fuori dal dormitorio e andavo in chiesa, che si trovava  sul retro.

Andai proprio una sera, non appena i miei compagni si furono coricati:

accesi un cero ai miei genitori e mi inginocchia silenzioso sulla panca

 

-Cosa ci fai qui?-

 

Aspettandomi la vecchia suora grassa, mi girai di scatto.

Ma non era la suora, era bensì il prete.

Si venne a sedere accanto a me

 

-Pensi ai tuoi genitori, vero? Scommetto che erano delle brave persone-

 

-Lo erano-

 

Risposi serissimo

 

-Dove credi che siano, adesso?-

 

Gli lanciai un occhiata perplessa

 

-Pensi che siano volati in cielo??-

 

Sospirai si impazienza

 

-Non credo a queste cose. Che importanza ha, ormai?-

 

-Dove credi che siano adesso?-

-In paradiso-

 

Risposi senza pensarci.

Lui mi sorrise

 

-Visto? Tutti crediamo in queste cose, anche se diciamo che non è vero-

 

Restammo per un po’ in silenzio, io riflettevo sulle sue parole

 

-Ma io sono ancora piccolo. Perché mai Dio, che dicono è tanto buono, li ha chiamati proprio ora? Non poteva lasciarli con me un altro po’?-

 

Chiese

 

-Tu sei un bambino dovrà fare molte cose da solo, Angelo. Ma non per questo ti devi scoraggiare. Loro ti guardano da lassù-

 

E indicò la finestra sopra le nostre teste.

Poi sospirò, si alzò e disse

 

-E’ ora, sarebbe meglio che tu vada a letto, prima che la Superiora venga e ti prenda dalle orecchie-

 

Mi riaccompagnò al dormitorio  e ci salutammo.

Mentre mi dirigevo verso il mio letto, un ragazzino che si chiamava Kristien, ma che chiamavano tutto Aphrodite  perché sembrava una ragazza, mi chiamò

 

-Cosa ci fai ancora alzato?-

 

Gli bisbigliai

 

-Niente-

 

Mi rispose lui .

Poi sollevò la testa dal cuscino e disse

 

-Dove sei andato?-

 

Io non sapevo se raccontargli la verità, ma poi decisi che potevo fidarmi e gli raccontai tutta la storia.

Alla fine lui annuì e disse

 

-Anche i miei sono morti. Incidente aereo-

 

-Mi dispiace-

 

Gli risposi sinceramente intenerito.

Aveva un faccino triste e sembrava che avesse bisogno di parlare con qualcuno

 

-Possiamo diventare amici?-

 

Mi chiese poi

 

-Eh? … oh, si, si, certo. Mi farebbe piacere-

 

Lui mi sorrise

 

-Ora è meglio che vada a letto. Ci vediamo domani-

 

E mi diressi verso il mio letto.

Prima di dormire, raccontai ai miei genitori dell’incontro con il prete e della  mia nuova amicizia.

Li immaginai che mi sorridevano, seduti su una nuvola d’oro, con due  vestiti bianchi che mi salutavano.

Mia madre mi raccomandò le solite cose: fai il bravo a scuola, non andare a letto tardi e tutte queste piccole premure che una madre ha sempre per i propri figli..

Mio padre mi disse ‘ti voglio bene’.

Poi si allontanarono sulla loro nuvola.

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 finnish_pancake: Oh, ciao!

Veramente devo ammettere che mi è venuta di getto e pensavo che non fosse un granché, e mi ha fatto molto piacere ricevere recensioni positive!

Bé, eccoti il secondo capitolo, come ti sembra? ^^

 

 

 

 

 

JackoSaint94: Ciao anche a te!

Volevi conoscere la sua storia?

L’hai chiesto alla persona giusta: eccola qua! XD

 

E grazie per averla inserita al primo colpo tra le ‘seguite’ ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** cap 3 ***


3 cap:

 

gli orfanotrofi non sono un granché: sono pieni di marmocchi che piangono, ti si appiccicano addosso

e fanno di tutto per renderti la vita impossibile.

L’ho detto a Kristian, ma lui è uno di quelli che entra nella categoria dei ‘piccoli- e – rompiscatole’

E così si è un poco offeso.

Anche le lezioni fanno schifo: oggi la ‘suora-maestra’ ci ha invitati a scrivere una lettera ai nostri genitori,

che è stato un colpo davvero basso, perché molti bambini, soprattutto tra i più piccoli, al ricordo dei genitori si sono messi a piagnucolare

 

-Che cavolata…-

 

Ho detto io fissando il foglio bianco con una smorfia.

Così, mentre gli altri scrivevano, io stavo vicino alla finestra a pensare ai miei

 

-Angelo, non hai da scrivere niente?-

 

La suora si era appostata dietro di me

 

-No-

 

Risposi secco.

Lei fece una risatina ironica, e si accucciò accanto a me con l’aria di una mamma chioccia protettiva

 

-Non vuoi far sapere ai tuoi genitori come stai?-

 

Mi chiese con aria di complicità

 

-Sinceramente no. e anche se perdessi tempo a scrivere una stupida lettera ai miei, non credo che gli arrivi, né tantomeno che li faccia tornare indietro-

 

La suora er sbiancata

 

-Oh, dai, guarda: tutti i tuoi compagni stanno scrivendo. Fai qualcosa anche tu-

 

-Perché sprecare carta?-

 

 

-Non fare lo spiritoso con me, ragazzino, e fai come ti dico!-

 

-Non ne ho voglia!-

 

Vicino a me, Kristian mi sussurrò

 

-Non insistere, Angelo!-

 

-Io  insisto, invece. Madre, non crede che stare qua non sia una tortura? Che bisogno c’è di ricordarci i genitori per fare queste cose cretine?-

 

La Madre era tutta rossa, mi prese per il colletto e mi strillò

 

-Fuori!-

 

-Sarà un piacere!-

 

Le dissi, e mi diressi verso la porta.

Andai dal prete.

Vedendomi arrivare, mi fece segno di sedermi

 

-Cosa è successo?-

 

Mi chiese

 

-Ho risposto male alla Madre-

 

-E perché?-

 

-Non ho voglia di prestarmi ai suoi giochi idioti! Scrivere una lettera ai genitori, figuriamoci! Come se poi gli arrivasse davvero-

 

-E lei ti ha mandato via perché non hai voluto fare il compito?-

 

Mi chiese ancora

 

-Si. E sono contento che l’abbia fatto-

 

Lui annuì, e per un po’ rimase in silenzio

 

-Tu mi ricordi molto me da piccolo. Non si direbbe, ma ero un ribelle. Ascolta: io ogni tanto faccio un giro per le aule vedere come procedono le lezioni.

Facciamo finta che coi siamo incontrati. Vieni-

 

E andammo di nuovo in classe

 

-Buongiorno, Madre. Ho incontrato questo giovanotto per le scale. Sa dirmi cosa è successo?-

 

-Ah, Padre! Non me ne parli! Quel ragazzino è un demonio, Dio m ne e scampi! Non ha voluto svolgere il compito assegnato-

 

-Posso sapere qual è il compito di oggi?-

 

Chiese lui stringendomi la spalla

 

-Oh, sa: quello di scrivere una lettera ai genitori-

 

-Ma le pare, Madre, che sia corretto far pensare ai genitori? Non è il caso di renderli tristi con questi ricordi-

 

-Ma lei è d’accordo con il bambino! Ah, cosa devo sentire! Padre, ragioni: è bene che i bambini pensino un poco ai genitori!-

 

-Lo sarebbe se i ragazzi fossero qui in vacanza e  se i loro genitori ci fossero ancora. Insisto, Madre: questo li deprima ancora di più.

Da parte mia, concordo con il ragazzo qui presente-

 

In classe era calato un silenzio di tomba

 

-Bambini, chi ha pensato ai propri genitori scrivendo la lettera?-

 

Molte mani si alzarono.

Il prete annuì e domandò di nuovo

 

-Quanti di voi si sono sentiti tristi?-

 

Le mani si alzarono lentamente tra i bambini.

Il prete lanciò alla suora uno sguardo di rimprovero

 

-Oh, andiamo, Padre, non…-

 

Ma lui non l’ascoltò

 

-Quanti di voi danno ragione ad Angelo?-

 

Le mani restarono alzate, e a quelle se ne aggiunsero altre.

Ormai tutte erano alzate

 

-Vede, cara Madre? Non mi sembra il caso di turbare ulteriormente i bambini-

 

E mi fece l’occhiolino.

La Madre invece mi lanciò uno sguardo carico di odio.

Avevo vinto, e lo sapeva.

Da quel giorno il mio nome guadagnò il primo posto sul suo libro nero.

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La suora acida è quella che c’era in chiesa quando andavo al catechismo.

Le auguro tutte la malattie mortali più strane ed improbabili.

Passiamo ad altro:

 

 finnish_pancake

: Trovare un amico che sembra una femmina non lo ritengo il massimo,

ma, in fondo, tutti i gusti sono gusti, no?

contento lui… ^^

Esami di maturità???

Io li ho avuti il 29…

*va a farsi un calmante*

 

JackoSaint94: Crudele? Deathy? Ma cosa dici!

Non capisco proprio perché lo prendono tutti per un assassino sanguinario…

Ok, forse perché è vero! XD

 

Diana924: E ‘ puccetto puccettino, hai proprio ragione!

Hai sentito, De-De? È inutile che cerchi di fare il duro! Haha!!

Ops… ok, prima che mi raggiunga, finisco di risponderti…

Come fanno a parlare… come fanno a parlare… penso con la bocca, come tutti, ma…

Occacchio, ma perché non ci ho pensato??

*si sbatte la testa al muro*

 

shiryu_shunrei: Ha quasi ammazzato il tuo adorato… quasi ammazzato?

Quasi?

Cavolo, ma manco un cieco sai far fuori!

Quindi sei Cancro…?

Io sono quattro case più sotto! ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** cap 4 ***


Cap. 4:

 

un altro motivo per il quale non posso soffrire gli orfanotrofi sono i giochi.

Ti obbligano a fare stupidi giochini con la palla, oppure quello stupido gioco della bottiglia o, peggio ancora,

ti fanno animatore di un gruppo di bambini più piccoli che devi far giocare e divertire.

E indovinate a chi toccò quella mattina?

Esatto: a me.

Mi appiopparono un gruppo di bambini appena arrivati e mi dissero

 

-Angelo, loro sono nuovi. Falli divertire un po’-

 

Come se fossi un clown.

Precisamente, mi usarono come sostituto di un pagliaccio.

Non  che in quei giorni avessi particolarmente voglia di giocare o di ridere.

Come facevano quei bambini a divertirsi in quel modo sapendo che i loro genitori non c’erano più?

Insomma: sembrava che quella fosse per loro una vacanza, come se i genitori tornassero da un momento all’altro per riprenderli e portarli a casa.

Lo dissi a Kristian e lui sembrò colpito da quell’affermazione.

E anche un pochino triste

 

-Lo so che i miei non torneranno, è per questo che cerco di divertirmi: per non pensare a loro-

 

Disse con un faccino colpevole

 

-Bè, io non mi divertirò mai in questo schifo di posto.

Non fanno che cercare di distrarci dal pensiero dei nostri genitori, ma in realtà non ne sono capaci. Cercano solo di sostituirli-

 

Gli risposi.

Possibile che non se ne accorgeva nessuno?

 

-Non parlare così-

 

Mi supplicò ancora Kristian

 

-E invece io lo dico. Perché è la verità-

 

Dissi serio

 

-Tu hai qualcosa che non mi vuoi dire, Angelo-

 

Kristian mi stava scrutando con i suoi occhioni azzurri.

Per la sua età era un bambino molto sveglio

 

-No, non ho niente-

 

Mentii

 

-Non ci credo. Dai, a me puoi dirlo. Siamo amici, no?-

 

-Si, certo che lo siamo. Ma... Non ho niente-

 

Non era vero.

Era solo una pietosissima bugia.

Il fatto è che avevo fatto un sogno.

E nel sogno c’erano i miei genitori, quindi ero molto sensibile sull’argomento.

Ma Kristian non demordeva, e dai e tira alla fine sputai il rospo

 

-Ho fatto un sogno sui miei genitori-

 

Gli confidai piano

 

-Vuoi raccontarmelo?-

 

Mi chiese lui.

Io mi guardai intorno e poi annuii

 

-Eravamo io ed i miei in casa.

Ad un certo punto suonano alla porta e io vado ad aprire.

Era un uomo, tutto nero, con il mantello nero ed il cappuccio.

Mi ha detto di chiamare i miei genitori perché voleva parlargli, ed io li ho chiamati, anche se all’inizio non volevo.

Quell’uomo mi faceva paura. Quando i miei arrivarono, lui se li trascinò dietro.

Io li ho tirati per un poco dai i vestiti, ma lui era più forte e si stava allontanando.

Prima di scomparire si è tolto il cappuccio, ed aveva una maschera, nera anche quella. Mi ha detto di chiamarsi Maschera della Morte-

 

Kristian tratteneva il fiato

 

-E poi?-

 

Chiese in un soffio

 

-E poi mi sono svegliato in un bagno di sudore. E sono dovuto correre a cambiare le lenzuola…-

 

A quest’ultima frase Kristian scoppiò a ridere

 

-Hai rovinato l’atmosfera di terrore!-

 

Protestò ridacchiando

 

-Non c’è niente da ridere-

 

Gli risposi impermalito

 

-Voglio cambiare nome, Kristian-

 

Dissi poi.

Lui mi lanciò uno sguardo interrogativo

 

-Perché? A me Angelo piace come nome. Perché devi cambiarlo?-

 

-Perché non mi si addice. Non mi piace-

 

-E sentiamo, come vorresti chiamarti?-

 

Gli rivolsi un sorrisetto e risposi

 

-Death Mask-

 

-Cosa? No, Angelo, non mi piace! Mi fa paura-

 

-A me piace! Non mi sta bene?-

 

-Veramente… no-

 

-E dai, Kristian! Da oggi sarò Death Mask, Death per gli amici. Mi aiuti a spargere al notizia?-

 

Scattai in piedi e l’aiutai ad alzarsi

 

-Non vedo che bisogno c’è-

 

Ma alla fine lo convinsi.

Già quella sera, in dormitorio, c’era un coro di Death di qua, Death di là.

E il bello è che mi piaceva.

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shiryu_shunrei: La prima battaglia non si scorda mai…

questa suora è una caricatura di una reale, che avevo io ai miei tempi del catechismo (che bei momenti!)

e, non per vantarmi, una volta l’ho mandata a quel paese, non proprio con queste parole,

ma ugualmente, il significato è questo! XD

eh, guarda cosa ha dovuto sopportare, davvero…

mi farebbe tanto piacere se venissi a trovarmi, quattro case non sono mica così tante! XD

 

Diana924: Dire che se l’è legata al dito è anche poco!

E continuo a darti ragione: era puccetto puccettino (e lo è ancora!)

*scansa attacchi di non so neanche io bene cosa*

Grazie per i complimenti, spero che ti piaccia questo capitolo!

AVVISO: Ragazzi, sono lieta di annunciarvi che tra poco… si arriva al Grande T.!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** cap 5 ***


Cap. 5:

 

Mi aveva convocato di nuovo.

Quella vecchia suora cicciona mi aveva convocato di nuovo nel suo ufficio

 

-Cos’è questa storia di Death Mask?-

 

Ringhiò non appena entrai nello studio

 

-Cosa c’è di male?-

 

Le chiesi.

Lei mi sbraitò qualcosa in faccia, urlando e sputacchiando parole incomprensibili

 

-Come, scusi?-

 

Le chiesi.

Non avevo intensione di offenderla, non avevo capito davvero

 

-Non devi permetterti di chiedermi cosa ho detto! Ci stai dando un sacco di problemi!-

 

Mi puntò un dito grassoccio contro, e poi fece quello che non avrebbe mai dovuto fare: mi colpì.

Uno schiaffo con quella sua mano viscida e cicciotta.

Come essere colpiti da uno straccio bagnato

 

-Ma non ho capito cosa ha detto! Non è colpa mia se non sa neanche parlare! E lei, lei non ha nessun diritto di menare i bambini!-

 

-Qui non si parla di diritti, bensì di educazione. Già, ma forse tu non sai cosa è. I tuoi non ti hanno insegnato niente riguardo questo argomento?

Certo che per uscire un figlio come te, dovevano essere proprio due brave persone!-

 

Sputò quest’ultima frase come se si fosse accorta di masticare serpenti

 

-Cos’ha detto dei miei genitori?!-

 

Le chiesi con aria di sfida

 

-Scommetto che anche ora in Paradiso sono delle bravissime persone!-

 

Ripeté.

In quel momento le cose si fecero un po’ confuse.

So solo che la Superiora si è ritrovata con un cerotto sul naso.

Arrivò anche il prete, quello che avevo incontrato in chiesa e che mi aveva aiutato già una volta.

Scommetto che lui avrebbe capito.

Ci riunimmo tutti in una sala, io, la madre, il prete ed il direttore del collegio

 

-Perché hai colpito la Madre, Angelo?-

 

Mi chiese il direttore

 

-Ha cominciato a dire cavolate sui miei genitori. Mi ha dato ai nervi-

 

-Non puoi picchiare una persona solo se ti dà fastidio. Non è civile-

 

-Questo mostriciattolo non sa neanche cosa è la civiltà-

 

Commentò la Superiora, acida.

Mi alzai, pronto a darle un altro destro, ma il prete mi tirò a sedere

 

-Ma ha visto che è lei che mi provoca, Padre? Ha detto cose insulse sui miei!-

 

-E tu l’hai colpita-

 

Disse lui.

Capii che non  mi avrebbe aiutato, quella volta.

È così grave colpire una suora che dice baggianate?

 Lo chiesi al Padre e lui rise

 

-Angelo, qui non si tratta di suore, ma di rispetto. Prima di essere una suora, la Madre è una persona. E come tale deve essere rispettata-

 

-Ma anche i miei erano persone. Sono persone! Loro non devono essere rispettati?-

 

-Certamente, Angelo, e ho già pregato la Madre di non farlo più. A questo punto, ho una notizia buona, ed una cattiva-

 

Deglutii e dissi

 

-Prima quella cattiva. Tanto, peggio di così…-

 

Il Padre rispose

 

-Dopo questo, temo che dovrai andartene dall’orfanotrofio…-

 

-Questa tutto sommato è una buona notizia, per me-

 

Commentai, poi chiesi

 

-E la buona?-

 

-Abbiamo già trovato qualcuno che ti adotti-

 

Fantastico.

Con la mia fortuna, sarebbe stata una coppia di vecchi decrepiti

 

-Questa persona verrà domani-

 

Questa persona.

Allora sarebbe stata una sola.

Allora un solo vecchio decrepito, la situazione non cambia, anche se c’è stato un piccolo sconto.

E domani me ne sarei andato e bubù a Madre Superiora, prete, compagni e compagnia bella.

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Diana924: Concordo in pieno: anche se cambia identità, emigra, si fa una plastica facciale, si tinge i capelli e si mette a fare il gelataio rimane sempre puccettosissimo!!!

Ed è vero: è molto sveglio: o meglio, questa fic lo ritrae più o meno come lo vedo io, cioè puccettoso e tenero ma che vuole sembrare un duro (fallito..XD).

No, non ce lo vedo Dite psicologo!! Lo vedo più che altro con un baracchino pieno di vasi di fiori, in una calda giornata di luglio, un sabato del mercato.. XD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** cap 6 ***


6 CAP:

 

Cavolo, mi vanno tutte storte!

Il ‘vecchio decrepito’ che doveva adottarmi non è un vecchio decrepito, ma è comunque un po’ strano:

ha una lunga tunica scura, cosa di per se strana, dato il caldo. E poi porta la maschera. No, dico, la maschera!

Maschera scura con occhi rossi!

Per un attimo ho pensato che fosse il vecchio Maschera della Morte che veniva a prendermi per portarmi via insieme ai miei genitori

 

-Ciao, Angelo. Io sono il Gran Sacerdote del Tempio di Atene-

 

-Fantastico! Lascio un convento e vado in un tempio!-

 

Sbuffai

 

-Non è un tempio come gli altri-

 

Mugugnai qualcosa e andai a prendere le mie cose in camera. Kristian mi corse incontro

 

-Così te ne vai?-

 

Mi chiese. Aveva gli occhi lucidi

 

-Esatto-

 

Lui sembrò deluso. mi si lanciò addosso e mi abbracciò

 

-Kristian! Mollami, non fare il bambino!-

 

Protestai, ma in realtà ero dispiaciuto a lasciarlo. Come se la sarebbe cavata senza di me? Tornai all’ingresso con la faccia scura

 

-Mi sembri triste, Angelo. Cos’hai?-

 

Chiese il ‘Gran Sacerdote’

 

-Nulla..-

 

-A me puoi dirlo-

 

Mi arrabbiai

 

-Ma perché tutti si devono fare i cazzi miei? Se dico che non ho niente non ho niente! E minchia!-

 

Strillai. La suora mi rivolse un sorriso acido

 

-Come le dicevo, ha dei problemi comportamentali-

 

-Lei non mi scassi i coglioni e si faccia i cazzi suoi, che ha già rotto le palle abbastanza!-

 

-Dici qualcosa di carino alla Madre, Angelo. Non mi pare il caso..-

 

Disse il Grande Prete

 

-Le auguro con tutto il mo cuore una morte lenta e dolorosa-

 

Borbottai

 

-E’ per quel bambino, vero, Angelo? Per Kristian.. non mi stupisco se ti sei innamorato di lui!-

 

Ribatté la Madre

 

-Ma ha visto? E io non dovrei risponderle male, poi!-

 

Protestai

 

-Posso vedere questo bambino?-

 

E lo portai nel dormitorio. Chiamai Kristian e li presentai

 

-Vuoi venire con noi, Kristian?-

 

Gli chiese il Gran Sacerdote

 

-Davvero posso? Si, che bello! Non sei contento, Angelo?-

 

-Hem.. si..-

 

-Bene-

 

 

 

Eravamo all’aeroporto e stavamo per salire sull’aereo

 

-Dove andiamo?-

 

chiese Kristian al settimo cielo

 

-Il volo parte tra cinque minuti. Destinazione: Grecia- .

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Però, il caro “Angelo” ha un linguaggio molto colorito, non c’è che dire…

E finalmente si va al Tempio!

I capitoli dell’orfanotrofio sono abbastanza pochi, devo ammetterlo, ma in fondo è mooolto meglio il G.T., no?

 

Oh, a proposito: Aphro è troppo OOC?

Posso lasciarlo così o devo cominciare a fargli montare la testa?

 

finnish_pancake: Oh, rieccoti, ciao!

Death bambino è pucciosino! Baby-Deathy, hahaha!

hai detto bene: CERCA di fare il duro!

E qualcuno ci casca, ma noi lo sappiamo, caro: tu sei più tenero di un cuscino imbottito di soffice cotone rosa e…

*viene minacciata da un Death con battipanni e tace intimorita*

Mi fa piacere che ti stia piacendo, grazie per la recensione! Bacioni ^^

 

shiryu_shunrei: Cara, sei tornata anche qui! Che bello!

*CUCCIOLO D'UOMO PIÙ PUCCIO DEL SANTUARIO??!!?!?!?!* ndr Death infuriato

*Hei, lascia in pace le mie lettrici, bello!* ndr me

*Bello…? Oh, si grazie, modestamente…!!* ndr Death

* OcO” ma questo è peggio di Aphro, quando ci si mette…* ndr me

 

Domanda: DOVE altro sei duro..??

*MANIACA!!!* ndr Death

Ma io intendevo la testa! Cosa avevi capito??? XD

 

Diana924: Si, gatta ci cova…

Più che altro Pecora ci cova(dato che si parla di Sion XD), ma il senso è quello ^^

Dai che è arrivato Sion, non può essere tanto male, Death!

*Vieni a dirmelo un po’ più da vicino!* ndr Death

*Hem… no, grazie, ho capito… taccio!* ndr me

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Cap 7 ***


CAP 7:

 

Il  Grande Tempio, o come si chiama, non è che l’insieme di tredici templi

 

-Benvenuti nella vostra nuova casa-

 

disse il Gran Sacerdote

 

-Bello! Posso stare in cima?-

 

chiese Kristian allegro come un fringuello

 

-Dipende. Che segno sei?-

 

lui alzò lo sguardo verso la maschera senza capire

 

-Pesci… ma perché?-

 

il Sacerdote annuì

 

-Allora puoi stare in cima. Vedi la penultima casa? Quella sarà la tua. E tu, Angelo? Che segno sei?-

 

-Cancro.. quindi, se ho capito bene, io dovrei stare all’inizio-

 

dissi

 

-No, non possiamo stare vicini?-

 

supplicò Kristian

 

-Temo di no. Ma potrete sempre vedervi, state tranquilli. E ora venite, vi faccio conoscere i vostri nuovi compagni-

 

mi augurai tanto che non fossero come i bambini dell’orfanotrofio, non li avrei retti

 

-Cinquantasei… cinquantasette… cinquantotto…-

 

-Cosa diavolo fai, Kristian? Ti ripassi i numeri?-

 

gli chiesi infastidito

 

-No. contavo gli scalini-

 

rispose lui abbassando lo sguardo imbarazzato.

 

 

Quando arrivammo al tempio tirai un sospiro di sollievo: gli altri bambini non sembravano rompiscatole, ma mai fidarsi delle apparenze.

il Gran Sacerdote ci presentò, poi ci lasciò liberi perché  potessimo fare amicizia.

Kristian era abbastanza a suo agio, aveva cominciato a parlare a macchinetta con tutti i bambini, dopo aver superato l’imbarazzo iniziale.

Io approfittai di un momento di distrazione per infilarmi in un angolino appartato.

E non ero il solo

 

-Ahi!-

 

protestò una voce

 

-Ops! Scusa! Ma che ci fai qui? E, a proposito, chi sei?-

 

chiesi cercando di capire con chi parlassi. Sembrava la voce di un ragazzino di circa la mia età

 

-Odio la confusione-

 

rispose quello

 

-Anche i. Non mi piacciono i luoghi affollati… come ti chiami?-

 

gli chiesi cercando di fare un po’ di conversazione

 

-Shura. E tu?-

 

sorrisi

 

-Death Mask-

 

dissi

 

-Death Mask? Che razza di nome è?-

 

-L’ho inventato io. Il mio vero nome non mi piace-

 

-Perché, come ti chiami?-

 

-Angelo-

 

dissi con una smorfia

 

-A me piace. E perché sei qui?-

 

chiese Shura. Ora che i miei occhi si erano abituati all’oscurità riuscivo a scorgere dei capelli neri ed arruffati, ma teneva il resto del viso all’ombra

 

-Non mi va di parlarne… Ma magari un giorno te lo dico. E tu, perché ti trovi qui?-

 

-Ma come, non lo sai? Qui vengono allenati i futuri Cavalieri di Athena. Tu non sei un cavaliere?-

 

domandò Shura

 

-Io… ecco, non lo so. Come si fa ad essere un Cavaliere?-

 

-Ci vogliono tanti anni di allenamento, e poi devi conquistare l’armatura a te destinata. Io dovrei avere quella del Capricorno-

 

-Io sono Cancro. Quindi io dovrei combattere per l’armatura, d’accordo, ma… perché?-

 

-Per proteggere la dea Athena. Noi saremo i futuri Cavalieri d’Oro, i più forti!-

 

Shura sembrava orgoglioso di quello. Non so perché ma all’improvviso sentivo una gran voglia di combattere e indossare l’armatura del Cancro.

Ci  interruppero le urla di Kristian

 

-Angelo! Angelo, dove sei?-

 

Uscii dal mio nascondiglio e anche Shura mi seguì

 

-Kristian, ti vorrei presentare Shura. Shura, lui è Kristian-

 

-Ciao, Shura!-

 

disse allegramente Kristian stringendogli energicamente la mano

 

 

 

Come primo giorno al Tempio non mi è sembrato tanto male: ho conosciuto dei ragazzini svegli, simpatici, e col tempo, forse, potremo anche diventare amici.

E poi c’è la storia dei Cavalieri d’Oro, di cui Shura mi ha parlato, che mi sembra interessante.

Molto interessante…

_________________________________________________________________________________________________________________________

 

Ed è spuntato anche Shura, il “Malefico Trio” è al completo!

Bene, bene, credo di non dover puntualizzare niente, passo alla Fese Dura… ovvero sia rispondere ai commenti! (si, lo so, sono pigra… sarà la stagione…)

 

Ricklee: Heilà, ciao! Si, Death è volgare, ma lo è di suo, io scrivo solo le sue memorie…

*Ma io non mi ricordo neanche quello che ho fatto stamattina!* ndr Death

*Ma allora tutte queste cose da dove le hai pescate?! Che figura mi fai fare?!!* ndr io

*E che ne so! Me le sogno la notte, ‘ste cose qua…!* ndr Death

Ok, passiamo oltre… come vengono dallo stesso orfanotrofio, come vengono dallo stesso orfanotrofio, tu mi metti in crisi, come vengono dallo stesso orfanotrofio…

Non so, forse erano in vacanza, o forse è stao il destino che li ha voluti fare incontrare, o ancora… *smette di farsi i filmetti mentali*

 

Diana924: Non ti fidi di Sion? Tessorrro, e come mai??? XD

, va bene che è una pecora vaporosa dal colore indefinito, ma credo che sa badare a dei bambini!

Insomma, li ha portati sani e salvi al Tempio! *lancia un’occhiata ai due con le stampelle*

Ok, diciamo che li ha portati salvi, sul SANI metterei un punto interrogativo… Si, la suora aveva ragione… ma anche no! Dipende da che punto di vista la prendi…

E ti consiglio di prenderla dal punto di vista di Death, te lo consiglio vivamente!

 

JackoSaint: Angioletto Death???? ANGIOLETTO DEATH???!?!??!    Ah, l’angelo della morte! Ho capiiiiiiiito!

Diciamo che per la vita al G.T. taglio un po’ di cose… non sto a raccontarvi cosa fanno giorno per giorno… poi ci sono i tornei per le armature, dal prossimo capitolo,

devono impegnarsi, non possono mica giocare, loro! xD

Si, lo so che Death parla così… farebbe impallidire uno scaricatore di porto, farebbe… E Aphro, che non lo corregge e gli fa fare la figura dello zallo…

*Io ci ho provato… giuro che ci ho provato…* ndr Aphro (insanguinato e fracassato come non mai)

*Fammi indovinare: non ti è andata bene, no?* ndr me

*No… ma non ne voglio parlare… se ci penso mi fa male tutto…*ndr Aphro

 

finnish_pancake: *Piantatela di dire che sono Puccio! Io sono crudele, bastardo, sanguinario, cruento, ma NON sono Puccio!!!* ndr Death

Si, si, l’importante è essere convinti!! Ma dai, è anche Cavalleresco, vuole proteggere il piccolo, caro, Kristian!

*Solo perché poi non ho con chi giocare a freccette!* ndr Death

*Ah, ma che carini! Fate le gare?* ndr me

*No, no… lui fa il bersaglio!* ndr Death

Il “piccolo” Death risponde SEMPRE in malo modo! Se no che piccolo Death sarebbe? XD

Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, bacioni ^^

 

HigurashiShinko: WAAAAAAAAAAAAAAA! LA MIA SHINKO!!!!

*WAAAAAAAAA! LA MIA PAZZA COLLEGA SADICA!!!!* ndr Death

Cara, Felicissima che te gusta! Death è un tenerone casa modena, quelli a forma di Winnie The Pooh!

*Ripetimelo più da vicino…!* ndr Death (mazza alla mano, nascosta dietro la schiena)

*No, grazie… devo andare…!!* ndr me (fuggendo via e diventando un puntino stagliato contro l’orizzonte)

*TROMBARE PHRO???!! MA PER CHI MI HAI PRESO?? IO MICA MI FACCIO GLI UOMINI!! E in ogni caso non lo direi a te!* ndr Death

*Eh, Shinko, lui mica si fa gli uomini…! Lui si…* (si tappa la bocca per non incappare nella vendetta di Death)

EVVAI!! IO L’HO SEMPRE DETTO CHE SION SI FACEVA IL PHON, LO SAPEVO!!! Hei, sgancia!

*me ritira la grana della scommessa fatta con Saga*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** cap 8 ***


CAP 8:

 

-Hei, ciao!-

 

sussultai girandomi di scatto per vedere chi fosse il genio che arriva alle spalle della gente per far prendere un infarto.

Un bambinetto con capelli e occhi blu mi fissava con un sorrisone che andava da un orecchio all’altro

 

-Ciao. Che vuoi?-

 

si, non era molto cortese cominciare con un “che vuoi?” una conversazione, ma quel giorno non ero in vena di chiacchierare amichevolmente.

Con nessuno

 

-Tu devi essere quello nuovo! Com’è che ti chiami? Angelo? Piacere, io sono Milo!  Spero che diventeremo amici, mi piace conoscere nuove persone,

io conosco tutti qua, mi mancavate solo tu e il tuo amico Kristian, adesso sono al completo? Ti va di fare amicizia? Io…-

 

-Piano, piano, frena!-

 

protestai. Lui si bloccò e abbassò lo sguardo imbarazzato

 

-Io… volevo fare amicizia…-

 

ripeté con una vocina flebile

 

-Si, va bene, ma non chiamarmi Angelo. Chiamami Death Mask-

 

Milo spalancò gli occhini blu

 

-Perché questo nome? Angelo è un bel nome, perché ne hai scelto uno così? E’ triste! Perché hai scelto quello?-

 

-Non ne voglio parlare, fallo e basta-

 

tagliai corto. In quel momento arrivarono Kristian e Shura

 

-Oh, vedo che hai conosciuto Milo!-

 

disse Shura con un sorrisetto che la diceva lunga

 

-Taci…-

 

gli sibilai. Intanto Milo si era dedicato a Kristian

 

-Così tu e Angelo siete amici? Che bello! E da grandi vi sposate?-

 

chiese guardando ora lui, ora me

 

-Cosa?! No! Che ti salta in mente, non possiamo sposarci!-

 

Milo si girò verso di me con un espressione interrogativa

 

-E perché no?-

 

-Perché siamo maschi, forse?-

 

risposi

 

-E allora? Io e il mio amico da grandi ci sposeremo. Venite, ve lo faccio conoscere!-

 

 

Peccato che l’amico era all’undicesima casa. Arrivammo tutti e tre con il fiatone, ma Milo si riprese subito e corse dentro strillando

 

-Caaaaam! Hei, Caaaam! Camus!-

 

-Ma come fa…?!-

 

chiese Kristian con il fiatone. Entrammo anche noi; accanto a Milo c’era un ragazzino circa della nostra età, o forse di poco più piccolo,

con dei lunghi capelli azzurri e degli occhi color ghiaccio

 

-Lui è Camus-

 

lo presentò come se parlasse di un qualche Santo Miracoloso

 

-Io sono Kristian-

 

si presentò Kristian

 

-Death Mask-

 

dissi io porgendogli la mano. Camus ebbe un leggero sussulto ma mi strinse ugualmente la mano, anche se con un po’ di timore

 

-Non è vero che da grandi noi ci sposiamo, Cam?-

 

chiese Milo molleggiandosi sulle ginocchia

 

lui lo fulminò con un’occhiata

 

-Ti avevo detto di non dirlo a nessuno!-

 

lo rimproverò. Milo abbassò lo sguardo pigolando

 

-Ma… ma loro… non lo diranno a nessuno…-

 

Camus sospirò

 

-E ora che succede se i nostri maestri lo vengono a sapere? Ci faranno un altro discorso, lungo una Quaresima, adesso!-

 

si lamentò scuotendo la testa. Kristian si intromise

 

-Ma scusa, perché non lo dovrebbero sapere? Cioè, va bene che siete tutti e due maschi, ma…-

 

-Tu non capisci- Camus si appoggiò ad una colonna –se lo vengono a sapere, ci predicheranno che un futuro Cavaliere non deve avere… rapporti di questo genere.

Noi Saint non dovremmo avere particolari vincoli sentimentali, sostengono che chi si perde in affetto e coccole inutili si indebolisce, diventa vulnerabile.

Secondo te, perché prendono gli orfani? Perché, avendo perduto i genitori, non avrebbero particolari legami affettivi che li “rendano più deboli”-

 

-Ma scusa, deboli a cosa? Amare è umano-

 

dissi

 

-Evidentemente loro non la pensano come te-

 

-“Loro” chi?-

 

-Tutti. I maestri, il Gran Sacerdote. Dobbiamo imparare a fidarci dei compagni, niente di più-

 

-A noi, ci volevano persino dividere-

 

disse Milo

 

-E perché?-

 

-Perché smettessimo di frequentarci- rispose Camus –volevano spedirmi a completare l’addestramento altrove, ma io non ci sono stato. Ho detto “O mi fate restare qui,

o potete cercarvi un altro cavaliere dell’acquario”. Allora hanno dovuto tenermi per forza-

 

-Ma non è giusto! Quindi se uno si affeziona ad una persona in modo… più profondo lo sbattono fuori?-

 

chiese Kristian indignato

 

-Esatto, Sherlock-

 

-Ragazzi, è meglio che scendiamo ad allenarci. potrebbero mettersi in  testa delle strane idee-

 

ci richiamò Shura

 

-Allora noi andiamo, ragazzi, è stato un piacere conoscervi-

 

salutò Kristian. Io feci un cenno con la mano per salutarli, poi mi avviai per raggiungere Shura

 

-Sono matti, quei due-

 

disse scuotendo la testa non appena fummo fuori

 

-Perché? Io lo trovo normale- Kristian ci raggiunse –in fondo, l’amore è amore, in tutte le forme-

 

-Si, d’accordo, ma a quest’età?-

 

-Che problema hai, Shura? Tu quando pensi di sposarti, ad ottant’anni?-

 

-No, io penso di non sposarmi. E’ diverso-

 

si fermò alla sua casa e lo salutammo finché non scomparve alla vista.

_____________________________________________________________________________________________________________________________________

 

Questo ormai è il MIO colore PERSONALE!!! xD

 

Ed eccomi alla fine di un altro capitolo, dove sono anche spuntati Milo e mister-polaretto, meglio conosciuto come Camus ^^

Però, Shura, sei razzista, non si fa!

Sono dei bambini, in fondo…

Ok, la smetto, tanto non mi ascolta sente…

 

finnish_pancake: Carissima! Si, hai indovinato: i cavalieri da piccoli! Complimenti, ti arriverà un tapiro d’oro (o una statuetta di Athena, quello che preferisci  xD)

Si si, Death sta… hem… socializzando… *vede il nominato che piglia a pugni i nuovi amichetti* certo, a modo suo, ma sta socializzando

Si, ha proprio un cuore d’oro!!

*preferirei dire di ferro arrugginito* ndr Death

*E piantala, lo sappiamo che fai finta di essere una “roccia-durissima-che-resiste-alle-intemperie-anche-se-sono-passati-dei-secoli”* ndr me

Kristian è puccettoso, lo preferirei al solito Aphro-tutto-gioielli (e bigodini)

Certo che c’è baby Milo, hai indovinato! Un altro tapiro d’oro (o un’altra statuetta di Athena)

Baby Scorpio, come lo chiamo io *evita scarlat needle a raffica*

E anche puccetto-polaretto (Camus) ^^

 

 shiryu_shunrei: Yeah, il malefico trio non poteva mancare, che storia sarebbe senza il malefico trio?

Dai, non importa se non recensisci *ti fa pat-pat sulla spalla, comprensiva*

il computer era “in scimmia”?? Non si finisce mai di imparare… OO”

Ok, ok, giù le mani dal TUO granchio… Hmmmmmm… Kaaaaaaanooooooooon!!! *vocetta angelica*

*Non ce vengo, tiè!* ndr Kanon

*Ma come no? C’è Emma Watson!* ndr me

*DAVVERO?! DOVE DOVE DOVE??? (arriva di corsa guardandosi a destra e a sinistra)* ndr Kanon

*Ha-ah, mio!! °u°* ndr me

Fascino… VIRILE…? O=OAphro, non per sapere i fatti tuoi, ma… VIRILE????!!!! Ok, la pianto…

I gradini poi non li ha contati, si seccava troppo a contare, sostiene che sapeva i numeri a memoria e che si seccava ripeterli

(ma io sospetto che si stesse guardando allo specchietto tascabile)

E dai, non puoi non amare Shura… *u* io si, ma tu no! xD

 

Diana924: PEPEPEPE-PEEEEEEEEEE!!!

Che è ‘sto casino, per Heraklis, che è ‘sto bordello????

*Sono le trombe, Diana ha detto “squillino le trombe”..* ndr Aphro

*Ah, allora se l’ha detto Diana sono autorizzate* ndr me

Si, Shura è puccet-… Cavoli, i capelli! Cioè, Shura, vacci piano con quell’excalibur, mi hai rovinato il ciuffo!!

*qui sono io quello che si vanta* ndr Aphro

*Tu taci e vai a… a fare quello che stavi facendo!* ndr me

*E tu sai cosa stava facendo???* ndr Death

*Devo pensare male..? OO”* ndr me *No, piantavo le rose… sono innocente, giuro. Non posso fare altro con le rose, a parte lanciarle* ndr Aphro

Gli scalini… Hem… ero arrivata in cima, ma poi all’ultimo ho perso il conto… xD

Si, andrà tutto per il meglio. O forse no… ma si, dai, per una volta… ma non si sa mai cosa potrebbe succedere…

 

HigurashiShinko: SIIIIIII, A MORTE L’ORSETTO STUPIDOOOOOO!!! IMPICCHIAMO WINNIE, AL ROGO, BRUCIAMOLO, ANNEGHIAMOLO, TORTURIAMOLO, SQUARTIAMOLO!!!

Ok, è più facile sperare che muoia affogandosi con una goccia di miele, ma l’importante è il pensiero…

GASP! LA FOTOGRAFIA! VOGLIO QUELLA FOTOGRAFIA!!!!

*GASP! Traditriceee!* ndr Death (ti frega la foto e nel frattempo io passo a razzo e gliela frego a mia volta)

Oooooh, mia!! *;* *fa come il babbuino di Tarzan con il disegno xD*

Toglimi una curiosità, Death… come fai a farlo con la sigaretta???

*Io posso fare TUTTO con TUTTO!* ndr Death

*Quindi non neghi che lo fai…!* ndr te

*No! Aspetta, mi sono espresso male!!!* ndr Death

OOOOOOOOH, VOGLIO LE ALTRE FOTOOOO!!!

La tua percentuale? Ok, socia, facciamo cinquanta e cinquanta! ^^ io sono buona e giusta!

C’è anche da dire che, per quanto si scazzottino, escono sempre con dei miniscoli graffietti e, al massimo, un po’ impolverati, magari senza maglietta… (**ççç**)

Cioè… per i cazzotti che si mollano dovrebbero essere conciati almeno come il gobbo di Notre Dame!! Come minimo!! Ma come fanno???
*segreto professionale* ndr Sion

*(me lo prende dal colletto) Massacrare le persone NON è una professione!!* ndr me

 

Dai, Death, CANCRETTO non è mica una brutta parola!!!

GASP!!! OO” YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH! *scappa per tutta la casa da un infuriato Death*

 Si, hai già detto che adori i doppi sensi òò

 

Oh, esiste l’intervista??? LA VOGLIOOOOOOOOOOO!! xD

 

Bene, dopo questo papiro ti lascio in pace ^^” Grazie per la recensione!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Cap 9 ***


CAP 9:

 

Quella mattina, non appena uscii  dal quarto Tempio, una voce dietro le mie spalle mi fece sussultare

 

-Ciao-

 

mi voltai di scatto

 

-Ciao… se non sbaglio tu sei Mu… della prima casa-

 

il bambino davanti a me annuì

 

-E tu devi essere Angelo-

 

alzai di scatto la mano

 

-Death- lo corressi -dove stavi andando?- gli chiesi

 

-Oh, alla quinta casa. Sai, avevamo organizzato di andare a mare. Oggi è una bella giornata, non trovi?-

 

scrutai il cielo oltre la quarta casa: limpido e senza una nuvola

 

-Si, non male-

 

Milo stava scendendo in quel momento con Camus

 

-Oh, ragazzi! Stavamo giusto andando da Aioria-

 

li informò Mu salutandoli con un cenno della mano. Milo scosse la testa –Lo abbiamo avvertito noi- disse –dovrebbe scendere da un momento all’altro-

 

infatti, poco dopo, un bambino con i biondi capelli arruffati si stava dirigendo verso di noi sorseggiando qualcosa da una lattina

 

-Ria!- protestò Milo –ma perché bevi sempre chinotto?-

 

lui si strinse nelle spalle e strinse la lattina nel pugno producendo un sonoro CRICK -Mi piace- rispose dopo

 

-Allora, andiamo?- chiese Shura –ma dov’è Kristian?- domandò subito dopo guardandosi in giro

 

-Dev’essere andato a prendere la sua crema solare protezione cinquantamila-

 

risposi. Milo mi guardò –Caspita!- disse –alta!-

 

Camus scosse la testa –Angelo voleva dire che Kristian ha una pelle molto delicata, e ha bisogno di una protezione alta se non vuole scottarsi- gli spiegò.

 

In quel momento vedemmo Kristian che correva verso di noi

 

-Ragazzi! Eccomi, aspettate!-

 

si fermò respirando affannosamente

 

-Scusate, non trovavo la crema!-

 

si giustificò.

 

 

A MARE

 

-Hei, Death! Guarda qui!-

 

non appena mi voltai mi ritrovai bagnato dalla testa ai piedi

 

-Così non ti devi abituare per entrare in acqua!-

 

spiegò Shura

 

-Grazie tante… ERA NECESSARIO?!-

 

-E dai, Angelo… divertiti!- rispose lui –cerca di pensare in positivo!-

 

-Con te mi viene molto difficile…-

 

 

-CAAAAAM! Cam, vieni a fare un bagno!-

 

-No, Milo, sto leggendo-

 

-Tu leggi già tanto al Tempio! Dai, vieni con me in acqua!-

 

-No!-

 

il faccino di Milo prese il posto delle pagine del libro che Camus stava leggendo

 

-Vieni o lo butto in acqua-

 

Camus sospirò cercando di riprendersi il libro -Ridammelo!- protestò sporgendosi dall’asciugamano

 

Milo scosse la testa facendo ondeggiare i capelli –Vieni a fare un bagno con me- disse –e io te lo ridò-

 

-Ricattatore!- borbottò Camus incrociando le braccia al petto –e se vengo poi mi lasci in pace?-

 

-Prometto-

 

 

Mu ed Aioria si trovavano in riva al mare

 

-Allora, pensi che sia troppo alto?-

 

chiese Aioria

 

-No, non è alto, ma sembra più grande degli altri… dovremmo togliere un po’ di sabbia dagli angoli, o cercare di ingrandirli tutti-

 

-Hmmm… no, rimpiccioliamo questo, così vengono tutti della stessa misura-

 

-Bene… e poi dovremmo sistemare i tetti. Non vanno bene, sembrano tanti arancini di riso venuti male-

 

Kristian si avvicinò incuriosito

 

-Che fate, ragazzi?-

 

chiese sedendosi sui talloni in mezzo ai due

 

-Stiamo costruendo le dodici case con la sabbia!-

 

rispose Mu modellando il decimo tempio. Kristian guardò prima le costruzioni di sabbia, poi alzò lo sguardo versi i tempi: a confronto le “sculture” di Mu ed Aioria sembravano

degli arancini di riso venuti male, ma per essere gentile disse

 

-Vi sono venuti bene-

 

-Grazie! E ora facciamo il grande tempio!- esultò Aioria –Kris, mi porti del chinotto? Le lattine sono nella mia borsa-

 

 

-Shura, tu credi che riusciremo a diventare cavalieri? Questo allenamento è massacrante… secondo me moriamo prima!-

 

-Come sei ottimista… naa, dai che ci riusciremo, e, vedrai, un giorno rideremo sopra questa stupida conversazione-

 

Sospirai facendo qualche altro passo in acqua –Se lo dici tu…- dissi dubbioso –ma forse sono io che mi preoccupo troppo-

 

Shura mi appoggiò un gomito sulla spalla caricando tutto il peso  e annuì comprensivo

 

-Eh, si, hai ragione: tu ti preoccupi troppo… e ora facciamo a chi arriva prima alla boa!-

 

ci tuffammo entrambi, nuotando a tutta velocità verso la boa rossa ch galleggiava non molto lontano

 

-Ah-ha, sono arrivato primo!-

 

esultò Shura, alzando vittorioso un pugno

 

-Non è vero! Sono arrivato io primo!-

 

protestai

 

-Ah, si?-

 

chiese Shura con aria di sfida

 

-Si!-

 

risposi ricambiando l’occhiata. Subito dopo cominciò una furiosa battaglia, benché fossimo arrivati entrambi nello stesso momento.

 

 

-Ria, ti fa male tutto questo chinotto!-

 

-Milo, non rompere, me lo fai andare storto!-

 

era il tramonto e stavamo risalendo al tempio

 

-Ho vinto io!-

 

continuava a ripetere Shura mollandomi pacche sulla spalla

 

-Va bene, hai vinto tu, basta che la pianti! Sembri un ubriaco!-

 

Aioria è Mu erano afflitti perché un’onda aveva spazzato via le loro”imitazioni” dei tempi

 

-Guarda, Angelo! Mi sono scottato!-

 

si lamentava Kristian tirandomi per un braccio perché guardassi la sua schiene color aragosta bollita

 

-Bé, non te l’ho detto io di stare tutto il tempo con la schiena al sole a “plasmare” quegli arancini d… hem, quei tempi con la sabbia…!-

 

Certo, eravamo una bella compagnia. Uno più pazzo dell’altro, ma eravamo una bella compagnia.

________________________________________________________________________________________________________________________

 

Saint a mare, Saint a mare… *u*

Saint a mare = Saint in costume *u*u*u*

 

Ok, la pianto ^^”

Ah, non mi chiedete da dove ho preso l’idea di Aioria sempre attaccato alla lattina di chinotto (forse ci mette Rhum, chissà… xD) dato che io ODIO il chinotto.

Non mi piace, ognuno ha i suoi gusti, no?

Va bene, basta lezioni filosofiche sul chinotto, tanto avete capito che sono fusa, no?

 

 

shiryu_shunrei:No, figurati: non rompi le balle! Anzi, le tue recensioni mi fanno divertire un sacco!!

Si, voglio intingere Milo nel caffè! *°* E’ morbidoso! *pensa di essere un po’ troppo mamma-chioccia*

Death un piccolo cuore di panna?

Perché, ha un cuore?  *se no come vivo, genia?* ndr Death. Hummm, anche questo è vero!

Si, dai, ce l’hai un cuore… piccolo piccolo, cereto, ma c’è… *vede gli ultimi esami di Death) però, somiglia tanto ad un cactus…

 

Se, se, Shura, ci credo che non ti sposi… Voglio vedere, voglio vedere, patato che non sei altro! *Pa… patato?* ndr Shura

Si, patato… non capisci? Non importa, non mi sorprendo..

 

Ha-… hai… fatto il calcolo… degli scalini… XwX oddio…

Non per te, anzi, complimenti, più che altro per me che già quando dovevo mettere i pantaloni nella valigia mi confondevo…

Va , ma sono cose passate ^^”

 

HigurashiShinko: Ma nuooo, Milo non è un idiota…!

Hem, rettifico: Non è poi TANTO idiota… è solo… hem… VIVACE! Ecco, è vivace ed anche troppo

Si, si sposeranno, voglio venire al matrimonio, voglio vanire, posso Milo, posso posso POSSOOOO?!?!?!?! *si mette a strangolarlo in attesa della risposta*

Ok, ok, Aphro-Kristian resterà così *vede il sottoscritto che esce dalla doccia*

Hem… <_< Tesoro, cosa ci facevi nella mia vasca…?

*Facevo la doccia* ndr Prho

*me gli punta la torcia in faccia: Con CHI?!*

*Con nessuno… con il bagnoschiuma!* ndr Aphro

 

Oddio, è caduto in basso… Eh, no, è proprio CADUTO IN BASSO!... Non ti avevo detto che avevo fatto un buco per far cadere i vicini?

*A quanto pare NO!* ndr Aphro

SHURA INNAMORATO?!?!?!?

Hem… mi pare difficile… mi pare MOLTO difficile…

Ma tutto può essere, d’altronde è un pirla uomo anche lui…

Si, scappa, tra poco ti raggiungo anche io! *ficca a raffica qualcosa in valigia*

 

lovearmony: Ciao, Mi fa piacere che, fino ad ora, la fic ti sia piaciuta ^^

Eh, a volte Milo parla da solo, che vuoi farci, è proprio pirla dolce! E ha proprio una gran voglia di maritarsi, eh?

Via che sei piccolo, vai a giocare… o a prendere a pugni quel punching-ball… quello che preferisci (mi sembra più propenso verso la seconda)

Ecco arrivato anche Mu, piccolo mister Lillà! Anche io sono ariete, qua la mano, collega! xD

*Perché mi dai tutti i nomi più strani che ti passano per la testa?* ndr Mu

*Perché sono carini! Non… non ti piacciono…? ;n; (occhioni lacrimosi)* ndr me

*Nooo… cioè, Siii, tantoooo!!* ndr Mu

 

Scleri a parte, sono contenta che ti piaccia ^^

 

Diana924: Concordo: Milo è sempre Milo, sempre puccio, tenerello, morbido, coccoloso, piccolopiccolino…

penso che possa bastare! ^^”

Ah, così ti prepari già per il matrimonio…?

Mi sa che fai bene: se mettiamo in conto che inviteranno tutti i Saint siamo già a 91 persone (più Kanon, Sion e Saori)

poi gli amici, i parenti (non credo che ce ne siano molti) i fotografi, il prete, i camerieri, i tavoli… quella chiesa scoppia!

A quando il gran giorno??

*Ancora io aspetto…* ndr Milo

*Anche io ancora aspetto… che tu scelga il vestito per la cerimonia!* ndr Cam

*La mia mamma dice che devo essere vestito bene!* ndr Cam

*Bah, parenti!* ndr Cam

 

In effetti il santuario, più che un manicomio sta diventando un orfanotrofio! ADOTTIAMOLI!!!! xD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Cap 10 ***


CAP 10:

 

qualche mese dopo…

 

Devo dire che questo Tempio non è male.

L’allenamento è massacrante, ma per il resto può anche essere ok, credo.

Ormai con Kristian (ormai diventato Aphrodite per tutti) e Shura siamo un gruppetto affiatato, soprannominato da tutti “il Malefico Trio”.

Non che facciamo cose poi così malefiche.

Ci limitiamo a fare degli scherzetti innocenti, prendere in giro i nuovi arrivati, insomma, passare il tempo in qualche modo.

Siamo in grado di capirci alla perfezione, con un semplice sguardo e… insomma, mi trovo bene con loro.

Specie con Kristian, che posso dire sia ormai quello che si dice il “migliore amico”.

All’inizio la storia del migliore amico la consideravo una gran balla, come Babbo Natale, o la befana.

Non capivo, e a volte ancora oggi mi viene difficile, che bisogno c’è di scegliere tra tutti i tuoi amici il “migliore”.

Certo, conoscevo un bambino, prima, che si chiamava David, e con il quale ricordo ero molto legato; ma se mi chiedessero “Chi è il tuo migliore amico?”

non saprei cosa rispondere.

Non ci tengo a legare mai molto con le persone.

Non perché non mi fidi, no, ma perché prima o poi quelli ti fregano.

O magari ti fanno buon viso a cattiva sorte.

Credo di avere solo paura, ecco: paura di essere abbandonato dalle persone di cui mi fido, e questo non è un difetto, vero?

E’ solo essere prudenti.

E la prudenza, a parer mio, non è mai troppa.

Ma di Kristian e Shura sento di potermi fidare, non ciecamente, ma se non altro posso rivelare un segreto senza che loro vadano a sbandierarlo ai quattro venti.

 

 

-Angelo, che ne dici di fare un giro?-

 

sospirai

 

-Perché non mi chiami Death come tutti gli altri?-

 

Kristian si strinse nelle spalle

 

-Ti chiami Angelo? Ti chiamo Angelo-

 

rispose come se fosse una cosa ovvia, poi aggiunse

 

-E poi, scusa, anche tu mi chiami Aphrodite!-

 

-Va be, ma tu sembri una femmina…-

 

ed era vero: crescendo, Kristian aveva assunto dei tratti femminili.

Non lo dico per male, ma con i riccioli azzurri e gli occhioni blu, circondati da ciglia nerissime, sembrava proprio una principessina delle fiabe

 

-Possiamo non toccare questo tasto?-

 

chiese infastidito mettendo il broncio

 

-E si, si, chiudiamo… piuttosto, dov’è che volevi portarmi?-

 

si strinse nelle spalle

 

-In giro-

 

-In giro… non hai una meta precisa? All’avventura?-

 

-Esatto!-

 

Shura saltò giù da un albero

 

-E tu che sei, una pera? Da quant’è che sei lassù?-

 

-Io? Boh, vi spiavo… Allora,andiamo?-

 

così ci incamminammo per le strade affollate di Atene, gironzolando senza una meta vera e propria, come dei turisti.

Era bella, Atene, con tutti quei negozi, tutta quella gente, le voci mescolate in un unico, confuso ronzio, fastidioso, ma che ti faceva, in qualche modo,

partecipe della vita “comune”

 

-Secondo voi, quando si apriranno gli scontri per le armature?-

 

chiese ad un tratto Shura

 

-Non saprei. Tu sei quello più informato tra di noi, speravamo ce lo dicessi-

 

Kristian aveva appiccicato il naso davanti ad una vetrina di una gioielleria; sembrava un bambino che guardava ansioso i regali di Natale, per cercare di indovinare

cosa avrebbe trovato sotto l’albero

 

-Già, Shura, tu ormai sei il nostro “informatore”… hai mai pensato di fare il giornalista?-

 

disse scrutando con attenzione tutti i gioielli

 

-Bé, mica sono il consigliere del Gran Sacerdote… e poi, ce lo avrebbero comunicato, no? E ora che ne dite, torniamo?-

 

-Si, torniamo… prima stacchiamo Phro  dalla vetrina-

________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

 

Rieccomi!

Presa ispirazione per questo capitolo, mi sono rimboccata le maniche, ho vinto la pigrizia, mi sono piazzata davanti al pc e l’ho scritto in un secondo!

Eddai, che Phro comincia con le vetrine dei gioielli… eh, è una fissazione! (P.S. stanno ancora cercando di staccarlo)

Passiamo alle risposte, che mi sembra meglio ^^”

 

lovearmony: Oh, si, anche io sbavo! °y°

Noo, Shura? Competitivo? Ma cosa dici!!! <.<  >.> *scuote furiosamente la testa*

Ma sono dei piccoli artisti, Mu e Ria! Io dei tempi con la sabbia manco li saprei fare!!!

Cioè, ci ho provato… il risultato?

Sembravano tanti Mont Blanche! Dei termitai, ecco! ^^”

 

Diana924: Io personalmente ODIO il chinotto, non so da dove mi sia sparata l’idea di Aioria che si droga di chinotto…

ma contento lui… ripeto: secondo me ci mette Rhum, lì dentro!!

Si, la gara!!! Anche se  alla fine hanno vinto tutti e due… mi dispiaceva fare perdere qualcuno!

Oh, si, adottiamoli! *y* Ce li dividiamo, magari, eh?  ^^

Facciamo una cosa equa e solidale, senza spargimenti di sangue (per la precisione NOSTRO sangue!) xD

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Capitolo 11
*** Cap 11 ***


CAP 11:

 

-Angelo…! Angelo!-

 

mi girai dall’altra parte e agitai il braccio, nel tentativo di scacciare quella vocina fastidiosa

 

-Angelo! Sveglia!-

 

gettai il cuscino per terra, infastidito –Cosa c’è?!- mi alzai sui gomiti sbuffando -…Aioria? Mu…?-

 

Aioria si appoggiò con i gomiti al bordo del letto –C’è una lettera per te!- mi sventolò una busta davanti alla faccia

 

-E non potevi darmela quando mi vedevi pomeriggio? Sono le sette di mattina, e io ho sonno!-

 

mi tirai il lenzuolo sulla testa, pronto a riappisolarmi all’istante, ma Aioria ricominciò a scuotermi

 

-E’ importante!- disse Mu

 

-E va bene!- ricacciai il lenzuolo con un gesto brusco –cosa volete?-

 

-La lettera- Mu la strappò dalle mani di Aioria e me la porse. Lanciai un’occhiata a tutti e due, poi aprii la busta.

Era piuttosto strano: di solito, nessuno di noi riceveva mai lettere. Doveva essere importante.

E lo era. Restai con il foglio tra le mani fissando le parole.

non era possibile…

 

-Allora? Cosa dice?-

 

chiese Aioria incuriosito. Mi affrettai a ripiegare la lettera –Nulla- dissi –non è nulla. Devo… devo andare da Kristian-

 

 

 

-Kris! Kristian!-

 

corsi per tutto il tragitto dalla quarta casa alla dodicesima, con la lettera in una mano e la maglietta nell’altra.

Se quello che avevo letto era vero…

Un attimo: e ora cosa erano quelle… robe davanti al dodicesimo tempio?

Quando mi avvicinai un altro po’, capii che non erano robe ma bensì rose. Tante rose bianche, che ricoprivano gran parte dei gradini, formando un tappeto spinoso praticamente impenetrabile. Alcuni rami si erano attorcigliati alle colonne, come delle piante strane rampicanti. E adesso cos’era quella novità?

Mi fermai al limite di quella bizzarra foresta

 

-Kristian!-

 

urlai, sperando che sentisse. Mi portai le mani agli angoli della bocca –KRISTIAN!-

 

mi arrivò la sua vocina acuta, e subito dopo sbucò, da dietro due colonne, la sua testolina azzurra

 

-Vieni qui!-

 

gli dissi. In qualche secondo, attraversò quella giungla di rose senza nessun graffio

 

-Cos’è questa novità? Le rose…-

 

-Oh…- lui si voltò a contemplare i fiori per un po’ –Sai… a mia madre piacevano le rose… erano… erano i suoi fiori preferiti. E oggi… è l’anniversario…

oggi sono sette anni che sono morti…-

 

fece una pausa. Per un attimo mi sembrò di rivedere il bimbo timido e impaurito dell’orfanotrofio –Mi dispiace- gli disse, appoggiandogli una mano sulla spalla

 

-Sei senza maglietta-

 

mi fece notare. Mi guardai il petto –Già- infilai la giacca che avevo portato. Ci sedemmo sugli scalini –Bene- disse Kristian –immagino che tu non sia venuto

per chiedermi delle rose. Né per farti vedere senza maglietta-

 

-Che divertente…- gli mostrai la lettera –leggi qua-

 

lui la prese rigirandosela tra le mani per un po’, dopo la lesse velocemente

 

-Ma non è possibile!- disse dopo che ebbe finito –non ci credo…-

 

-E invece devi. Me l’hanno portata stamattina Aioria e Mu-

 

-Quindi… è morto… Il vecchio prete. Il Padre-

 

-Purtroppo. Non poteva morire quella suora arcigna?-

 

-No, Angelo, lei era ancora giovane… poteva avere… settant’anni-

 

-E la chiami giovane, una di settant’anni? Io la chiamo decrepita-

 

-Si, in effetti… ma lui era anziano. Pensi che i suoi novanta non ce li avesse?-

 

-Non m’interessa quanti anni aveva! Doveva morire la suora!-

 

Kristian drizzò la schiena e si appoggiò con i gomiti alle ginocchia, guardando lontano –Tu parli di morte come se parlassi di uova di pasqua. Non… ti vengono

i brividi augurando la morte a qualcuno?-

 

-No, se quel qualcuno se lo merita-

 

--Sei un essere spietato- mi accusò Kristian scuotendo la testa

 

sorrisi –Oh, si!-

 

-E crudele- aggiunse lui

 

-Anche questo aiuta. Forse- aggiunsi –è per questo che mi chiamo Death Mask-

 

-Tu ti chiami Angelo, testone-

 

-Senti,- mi girai verso di lui –se tu avessi passato quello che ho passato io, non saresti così spensierato-

 

-Neanche la mia vita è stata tutta rose e fiori-

 

-La vita di nessuno è rose e fiori. Ci sono solo persone più fortunate di altre, ecco tutto. E noi rientriamo nella categoria “meno fortunati”-

 

-E’ per questo che ci troviamo tanto bene insieme-

 

-Forse-

________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

 

Povero Padre, è morto… è da tanto che non facevo schiattare qualcuno xD

è servito a movimentare un po’ la storia, altrimenti sai che noia!

E l’idea di Phro e delle sue roselline è stato un colpo di fulmine: non avrei saputo spiegarlo altrimenti, mi sembrava un’idea pucciosa ^^

 

HigurashiShinko: Ma no, Phro è, e resterà, bloccato all’età mentale di sei anni!! XD

E ha pure cominciato a coltivare roselline <_<

Lo Shura pera, si, è magnifico!!!!1 *occhioni pucci*

*Pensavo di essere IO il tuo preferito…!* ndr Kanon

*Dai, lo sai che io vi voglio bene TUTTI indistintamente!!!* ndr me

*Ma… tu… vuoi… uno Shura-pera… e… sigh!!* ndr Kanon

E ‘mo stai muto però! Tiè, qua: un bacino, smack, contento? Ora sciò!

 

Diana924: Sono pucci, resteranno pucci… Hei, dove pensate di andare?! E’ inutile che vi nascondete: sarete pucci per sempre!

*Ma noi, noi eravamo delle persone serie, una volta… noi eravamo seri, combattevamo, eravamo dignitosi…* ndr Gold

*Vi correggo: eravate tristi e musoni! Adesso, su, divertitevi!* ndr me

*Era meglio essere tristi e musoni… <_<”* ndr Gold

Si, lo hanno staccato, Aphro, dalla vetrina… *Ci è voluta un’ora, ma ce l’abbiamo fatta!* ndr Death

Yeah, si, coccoliamoli a morte!! …Ma …ma dove sono…? °°

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Cap 12 ***


CAP 12:

 

Il mio primo pensiero al mattino fu

 

“Oggi è il mio compleanno”

 

peccato che nessuno sembrò ricordarlo. Anzi, tutti mi evitavano come la peste.

 

-Ma si può sapere cosa avete?-

 

afferrai Mu per un braccio mentre mi passava accanto. Sembrava nervoso

 

-Nulla- rispose guardandosi indietro con aria nervosa –perché?-

 

-Ma che nulla! Ti sembra che non me ne sia accorto?-

 

-Di cosa?-

 

-Oggi non mi state calcolando-

 

Mu scosse la testa –Non è vero- cercò di liberarsi dalla stretta –lasciami, per favore! Devo fare un mucchio di cose…!-

 

indugiai un paio di secondi, poi lo lascia andare. In quel momento arrivò Kristian, di corsa

 

-Ah, eccoti Mu! Dai, vieni, dobbiamo finire quella cosa-

 

non mi degnò di uno sguardo

 

-Cosa dovete fare?-

 

chiesi sperando che almeno lui potesse darmi delle spiegazioni

 

-Mi dispiace, non te lo possiamo dire. Forza, muoviti!-

 

corse verso la prima casa, tirandosi dietro Mu. Mi ritirai nel quarto palazzo

 

“Ma si,” pensai “che si tengano pure i loro segreti, a me non interessa”

 

mi buttai sul letto e cercai di non pensare al mio compleanno. Troppo tardi.

Non potei fare a meno di pensare a due anni fa, quando i miei genitori mi portarono in quel meraviglioso parco acquatico,

per festeggiare tutti e tre insieme. Mi avevano regalato un ciondolo con il mio segno.

Portai istintivamente la mano al petto e presi la catenella, osservando il piccolo granchio d’oro.

Al pensiero dei miei genitori mi si strinse lo stomanco.

Afferrai un libro e cercai di leggere un paio di pagine, quando sentii un rumore.

TOCK… TOCK…

sempre più insistente. I colpi si fecero più insistenti.

Mi ci volle un po’ per capire che era qualcuno che bussava alla porta

 

-Si?-

 

Milo si affacciò –Posso entrare?- chiese guardandosi intorno. Sbuffai e mi tirai a sedere, gettando il libro da un lato

 

-Cosa c’è?-

 

gli chiesi scocciato. Speravo che mi dicesse il motivo del loro comportamento.  Milo entrò e si appoggiò al muro

 

-Avevamo pensato… stasera… di fare una specie di riunione, sai, per conoscerci meglio…-

 

feci un finto sbadiglio –E allora?- chiesi annoiato

 

-E allora… tu non vieni?-

 

mi strinsi nelle spalle -No- dissi -non credo che verrò-

 

vidi Milo un po’ spiazzato -ma… ma perché…?- balbettò -cioè, mancheresti solo tu e… e siamo tutti noi…-

 

-Sul serio, Milo, non m’interessa. Dì agli altri di fare la festa senza di me-

 

-Ma… ma… ma non puoi mancare!-

 

cercava di convincermi. Ma perché era cos’ nervoso? Scossi la testa

 

-Davvero. Fate senza di me. Ed ora, se non ti dispiace, vorrei finire di leggere-

 

afferrai il libro e lo aprii a caso, parandomelo davanti alla faccia. Sentivo Milo che batteva nervosamente il dito sulla porta,

poi uscì cercando di non fare rumore. Aspettai un po’ e mi fiondai alla finestra: la mia supposizione era esatta.

Milo era corso da Camus, Shura e Kristian, e si mise a parlottare con loro.

Afferrai la parola “Angelo”.

E afferrai la parola “portare”.

 

*

TOCK… TOCK-TOCK

 

-Cosa volete, adesso?-

 

Per tutto il giorno non ero uscito dalla quarta casa, sperando che fossero LORO a venirmi a cercare.

Il pomeriggio non si era fatto vivo nessuno.

Potevo essere stato ucciso, trucidato, rapito dagli alieni, non l’avrebbe scoperto nessuno.

Non fino a sera, almeno

 

-Hei, Death-

 

-Ma guarda un po’, Shura! Ti vedo cresciuto, da quanto tempo è che non ci vediamo?-

 

dissi con sarcasmo, nascondendomi dietro il romanzo

 

-Vieni alla… hem… riunione?-

 

chiese ignorandomi

 

-L’ho già detto a Milo. Non vengo. Piantatela di rompere-

 

-Capisco…- Shura si sedette sul letto accanto a me -allora non vado neanche io-

 

-Non fare il cretino-

 

-Non vado. Non puoi costringermi-

 

-Bè, neanche tu-

 

-Non sto dicendo nulla-

 

gli mollai un calcio. Lui si alzò -Ma adesso mi sento obbligato- cominciò a tirarmi per un braccio, finché, esasperato, non dissi

 

-E va bene! Vuoi andare? Andiamo!-

 

Fuori cominciava ad imbrunire. Le ombre dei templi creavano uno strano contrasto con il bianco del terreno.

Arrivammo alla prima casa, in silenzio. Incrociai le braccia

 

-Apri-

 

disse Shura

 

-Perchè io? Apri tu-

 

-E dai, Death, non fare il bambino!-

 

sospirai alzando gli occhi al cielo, e aprii la porta con un colpo secco. All’interno era buio.

All’improvviso due mani gelide, fredde come la morte, mi si appoggiarono sul collo.

 

*

 

 

Lancia un urlo. Sentii delle risate provenire dall’interno. le luci si aprirono e vidi il bel quadretto, tutti i miei amici che ridevano di me

 

-Cosa diavolo era?!-

 

strillai entrando furibondo. Aioria mi mostrò una lattina -L’ho uscita ora dal frigo- disse, mentre il suo sorriso si allargava

 

-Non avrei saputo fare di meglio!-

 

Shura gli porse la mano e si scambiarono un cinque

 

-Ah-ha, non riesco a trattenermi, davvero-

 

dissi con sarcasmo, fingendo di ridere. Kristian alzò la mano per attirare l’attenzione –Forza, ragazzi, uno, due, tre…-

 

-BUON COMPLEANNO!-

 

-Cosa…?! Ma… voi, allora…-

 

Kristian mi sfregò un pugno sulla testa -Credevi che c’eravamo dimenticato, eh? Illuso!-

 

Camus mi porse un biglietto –E’ l’abbonamento al bar dell’angolo- spiegò

 

-Grazie!- gettai un’occhiata al foglietto –hei, ma è scaduto!- protestai. Gli altri scoppiarono a ridere di nuovo

 

-Ah, è così, eh?-

 

strappai l’abbonamento in faccia a Camus e cominciai a rincorrerlo. Nel bel mezzo della festa, Aioria disse

 

-Hei, lo sentite anche voi?-

 

ci facemmo attenti, cercando di sentire qualche rumore sospetto

 

-Si, è un rumore di passi-

 

disse Shura guardando la porta. L’atmosfera si fece pesante.

Chi poteva essere?

Chi era così folle da andare in giro a quell’ora?

 

-Chi è…?-

 

pigolò Kristian attaccandosi al mio braccio. Dopo un po’, con grande sorpresa, vedemmo la maniglia abbassarsi.

Mi accorsi di trattenere il respiro.

Lentamente, la porta si aprì

 

-Posso sapere cosa ci fate tutti qui?-

 

chiese il gran Sacerdote. Sospirammo tutti di sollievo

 

-Volevamo fare una festa ad Angelo- spiegò Kristian -oggi fa il compleanno…-

 

-Oh…

-Allora mi permetto di farti i miei auguri, Angelo-

 

*

Quando la festa finì, Shura, Kristian ed io ci fermammo davanti alla quarta casa

 

-Grazie, ragazzi-

 

dissi. Shura fece un gesto impaziente -Ma dai- 

 

-Per così poco- aggiunse Kristian

 

entrai in casa, scuotendo la testa, salutandoli con la mano.

_______________________________________________________________________________________________________________________________________

 

shiryu_shunrei: Ciau! Non ti preoccupare, non andrò molto veloce con gli aggiornamenti.

Tutta colpa della scuola! Maledetta Gelmini! Comunque sia… ripeto: io odio il chinotto. Tutti i gusti sono gusti uu

The little Death, si, ha un idea chiarissima della vita! Però, perspicace, il bambino…

Scenette amorose…? OO Vuoi delle… scenette amorose…? *vede già Death e Phro armati di manganello* , se non mi uccidono prima potrei anche tentare,

anche se sono negata per scrivere cose amorose ^^”

Perché non ho accoppato la suora? Ora lo voglio sapere!! Dai, Simone *°*

 

P.S: Non vorrei sembrare scortese ma… rinuncio all’onore della mentina ciucciata ;)

 

Diana924: Esatti, cara, hai indovinato: il prete gentile è morto e la suora acida è ancora viva.

Le rose, le rose… le rose sono sempre rose… *anche SENZA petali?!* ndr Phro isterico

*te l’avevo detto che un coniglio tu in quel giardino non lo puoi tenere* ndr me

NOTIZIA DI CRONOCA NERA: il coniglietto si è punto con quelle malefiche rose ed è morto. Pace all’anima sua.

Nuo, Death aveva DIMENTICATO la maglietta… è diverso… (se, se!)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Cap 13 ***


CAP 13:

 

Mi guardai intorno: l’aeroporto era affollatissimo.

Davanti all’aereo Kristian mi strinse la mano.

Sapevo che aveva una fifa blu degli aerei, e non potevo dargli tutti i torti, visto che i suoi se n’erano andati a causa di un incidente.

Di solito il Gran Sacerdote non ci da il permesso di andare da soli da qualche parte, ma quando gli dissi che il Padre era morto, ci volle mandare per far visita alla sua tomba.

Io non lo capisco: prima dicono che on dobbiamo avere Particolari Vincoli Sentimentali, poi però ci permettono di andare per visitare le tombe delle persone che conoscevamo.

 

-Che casino-

 

commentò Shura. Osservò il biglietto dell’aereo, per poi sollevare lo sguardo sull’hostess che ci faceva segno di accomodarci.

 

*

-E dai, Kris! Ti viene il mal di schiena, se stai così!-

 

Kristian era seduto rigido sulla poltroncina, stringendo i braccioli e mordendosi nervosamente il labbro inferiore

 

-Ma… se succede qualcosa…-

 

Shura gli scompigliò i capelli dal sedile dietro –Non portare sfiga!- disse

 

-I capelli!- protestò Kristian allontanandolo –non devi toccarmi i capelli!-

 

-E dai, Phro!-

 

Shura gli premette un dito contro la guancia. L’aereo sobbalzò a causa di una turbolenza e Kristian lanciò un gridolino

 

-Hei, l’orecchio!- protestai –perché strilli come una femminuccia?- lo presi in giro

 

-Non sono una femminuccia!- Kristian guardò il cielo attraverso il finestrino e rabbrividì.

 

Il Sacerdote stava seduto senza dire nulla, limitandosi a sospirare ogni tanto.

 

*

Ho sempre trovato i cimiteri dei posti pieni di mistero, in un certo modo affascinanti. Quando venivo a trovare i miei nonni, ero sorpreso dal silenzio che regnava

in quel luogo. Evidentemente, Kristian non la pensava in quel modo: era appiccicato a Shura come una cozza, e osservava le lapidi con un’espressione impaurita.

Mi feci largo attraverso l’erba alta ma mi bloccai in prossimità della tomba

 

-Che c’è?-

 

la voce di Kristian uscì in un pigolio intimorito. Gli indicai qualcosa con un cenno e arretrai

 

-E quella chi è?-

 

chiese Shura osservando la figura china sulla lapide

 

-Sshh!- mi portai l’indice alle labbra –zitto, ti sentirà!-

 

Osservai la donna per un altro po’.

Era lei.

L’unica persona che non volevo incontrare.

La Madre

 

-Andiamo via-

 

arretrai, ma lei deve aver sentito, perché si girò di scatto e mi localizzò: non appena vide che ero proprio io, sbiancò.

Neanche lei doveva essere entusiasta di vedermi;

La sua espressione divenne durissima

 

-Anche tu qui? Ma sei un’ossessione!-

 

-Stavo per dire la stessa cosa-

 

emise un verso sprezzante –Sempre maleducato- gracchiò

 

-Sempre rompiballe-

 

ribattei. Shura doveva aver trovato molto divertente la battuta, perché scoppiò a ridere e mi diede una pacca sulla spalla, dicendo

 

-Questa era buona, Death!-

 

la suora lo osservò con un’ espressione di disprezzo

 

-Vedo che hai trovato un amico degno di te- poi piantò gli occhi porcini su Kristian e sospirò –oh, povero caro, con chi sei costretto a stare! Spero non ti abbiano contagiato…-

 

lui la guardò come se fosse impazzita –Io sto bene con Angelo e Shura- disse

 

e  lei ci guardò in modo sprezzante –Cosa volete qui? Non sapete che è un luogo sacro?-

 

-Siamo venuti per vedere la tomba del padre-

 

le disse Kristian

 

-E tu hai il coraggio di venire qui per vedere la tomba del padre dopo quello che hai fatto?- mi disse

 

-Io non ho fatto nulla, è lei che mi ha preso in antipatia e mi ha rotto le scatole per tutto il tempo che sono stato in quello schifo di orfanotrofio; e, comunque, io posso andare

a vedere quello che mi pare senza dover dare conto a lei!-

 

e, anche se non era una cosa molto matura, le feci una linguaccia.

 

 

 

Shura passò una mano sul marmo liscio della lapide –Era vecchio?- chiese

 

-La prima cosa che chiedi quando vedi una lapide è “Era vecchio?”?-

 

-Perché sei acido, Death?-

 

-Quella vecchia grassona mi fa quest’effetto-

 

Kristian si intromise –Non era vecchio- disse –era anziano-

 

-Che è la stessa cosa-

 

disse Shura passandogli una mano tra i capelli

 

-Porca paletta, i capelli!-

 

io e Shura scoppiammo a ridere: cioè, il caro, piccolo Kristian che dice “Porca paletta?”

 

*

Tornammo al Tempio di sera, e gli altri ci corsero incontro

 

-Ci è venuta un’idea, ragazzi!-

 

disse Aioria cercando di correre senza versare il contenuto della lattina

 

-Ria! Ti fa male!-

 

Milo gli correva dietro tirandosi dietro Camus. Gli strappò la lattina dalle mani

 

-Hei!-

 

Aioria cercò di riprenderla

 

-Ti fa male!-

 

ripeté Milo alzando il braccio per cercare di tenere la lattina fuori dalla portata di Aioria

 

-Non portarmi sfiga! E molla!-

 

finalmente Aioria riuscì a riappropriarsi della lattina. Camus sospirò –Dicevamo, ci è venuta un’idea-

 

-Quale?-

 

chiese Kristian incuriosito

 

-Domani facciamo un pigiama party!-

 

-Cosa?!-

 

protestammo io e Shura

 

-Sii!- approvò Kristian –dai, ragazzi, sarà divertente!-

________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

 

Bonjour, rieccomi con un nuovo capitolo!

*era ora, stavamo invecchiando* ndr voi

 

Guarda caso, il giorno dei morti, si va alla tomba del Padre. Povero vecchio, pace all’anima sua +.

Bene, e ora passiamo alle recensioni

 

shiryu_shunrei: Heilà! ^^ Ok, ok, ci provo… è che non voglio finire a puntarose (nuova versione di puntaspilli) e men che meno all’inferno <_<

Ma posso provare *vede De-de e Phro armati di mattarello e mazza chiodata* se ci arrivo…

Yes, certo che puoi scrivermi per mail l’idea di Simone! ^-^

 

P.S: il tuo neurone si chiama Simone, il mio Marco *in sottofondo, Laura Pausini “Marco se n’è andato e non ritorna più… *

 

P.p.S: Ho un’idea per la caramella! (rivolta ai Saint) Ragazzi, chi vuole una mentina…? xD

 

 

Vienne: Ciao! ^-^ Milo è un puccio, sisi! … ‘mo che vuoi con ‘sto dito? Vai da Camus!

Ria sempre attaccato alla lattina è sospetto! Dobbiamo esaminare il contenuto, qualche volta…

Gli alcolici sono alla portata di tutti, figuriamoci un gatto pazzo cosa potrebbe combinare! xD

 

Vuoi il tapiro d’oro? Ok, chiamo Staffelli e te lo faccio portare! ;)

 

 

Diana924: Hello! Anch’io voglio i Saint che mi fanno la festa a sorpresa… sorte ingiusta!

Innocui? Sono Innocui? Io non credo…

E non è stato Ria ad avere l’idea della coca (ß attenzione al significato…) ma sono stata IO! Modestamente…!

Chissà se mia cugina se lo ricorda ancora…

Concordo, sono super-pucci! xD

 

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Capitolo 14
*** 14 ***


CAP 14:

 

Non c’è nulla che ti sollevi quanto la notizia della morte di qualcuno, specie se quel qualcuno era qualcuno che non potevi proprio vedere.

E’ morta la Madre.

Il Gran Sacerdote me lo disse a colazione.

Il mio unico commento?

Che liberazione.

Quando finì di parlare, lo guardai con un sorriso, come se mi avesse promesso la luna

 

-Non si ride per la morte di qualcuno, Angelo-

 

mi rimproverò. Ma che ci potevo fare? Eppure non sentii una piena soddisfazione.

Non un dispiacere che provai quando era morto il Padre.

Non un peso all’altezza dello stomaco, come quando il poliziotto mi aveva detto che erano morti i miei genitori.

Fu come essersi finalmente liberati da quell’orribile foruncolo sul mento, capite?

Si, perché per me la Madre non era stata altro che un foruncolo sul sedere dell’umanità.

Era come se mi avessero fatto un enorme regalo

 

-Non sembri molto dispiaciuto- disse Shura quando glielo raccontai

 

-Non lo sono, infatti- risposi –non lo sono perché quella vecchia non mi ha causato altro che guai-

 

-Bisogna sempre versare lacrime, anche per il proprio nemico- disse saggiamente Shaka.

 

Shaka è un nuovo arrivato. Un tipo un po’ strambo, a mio parere.

Non solo per la tunica che indossa perennemente, ma anche per il comportamento. Definire il comportamento di Shaka? Impossibile.

Ha un atteggiamento “filosofico”, se capite quello che intendo. Parla delle cose come se fossero l’ottava meraviglia del mondo.

E poi medita.

MEDITA, capite?! Dice che si concentra, che lo aiuta a scoprire il suo animo.

Contento lui…

Io di questo genere di cose non ci ho capito mai un fico.

CONOSCERE IL PROPRIO ANIMO.

Cosa diavolo significa?

 

-Conoscere meglio noi stessi, le nostre paure, i nostri sogni- aveva detto Shaka

 

Le mie paure?

Non si è mai detto che Death Mask abbia paure. Non sono come Kristian.

La maggior paura di Kristian… l’umidità. Che fa gonfiare i capelli. E i temporali.

 

Ma forse Angelo qualche paura ce l’ha.

Forse.

 

Abbiamo provato ad invitare Shaka al pigiama party di quella sera.

Ha rifiutato

 

–Non fa bene alla concentrazione-

 

e chi lo capisce?

 

 

-Strano- disse Shura quel pomeriggio –da piccolo pensavo che avrei fatto il vigile del fuoco, ed ora eccomi qui-

 

-E questo che c’entra?-

 

eravamo riuniti nella mia Casa io, Shura, Kristian, Milo, Camus, Aioria e Mu.

Shura si strinse nella spalle

 

–Voi cosa avreste voluto fare?-

 

Tutti dissero la propria. Io non parlai

 

-E tu, Angelo?-

 

pensai a mio padre: un carabiniere. Da piccolo mi faceva giocare con la sua pistola (scarica, ovviamente) e giocavamo a guardie e ladri.

Ero fiero del suo lavoro, e lo dicevo a tutti; “Mio padre è un carabiniere” era la mia frase di rito.

 

Pensai a mia madre: una giornalista, con la passione per la fotografia.

Era andata in mille posti pericolosi. Era piena di risorse, se l’è sempre cavata, anche durante un reportage in Africa, quando dei leoni avevano circondato la tenda.

Ed era morta in un vile incidente d’auto.

Merda!

 

-Non lo so- dissi semplicemente

 

Non avevo detto a Kristian che la Madre era morta. Me l’ero dimenticato.

Ripensai alle parlo di Shaka “Bisogna sempre versare lacrime, anche per il proprio nemico”.

Balle!

 

-Allora- Camus attirò l’attenzione con qualche colpo di tosse –stasera alle sette e mezzo?- chiese

 

Annuimmo. All’improvviso, non ebbi molta voglia di festeggiare.

Chissà, forse la morte della Madre mi aveva messo di cattivo umore. Che gusto c’è a mandare sfiga ad una persona, se questa non c’è più?

 

 

-E così se n’è andata anche lei?-

 

avevo preso Kristian in disparte, quando gli altri se ne andarono.

Da notare la sua finezza: “Se n’è andata anche lei?”; non ha detto chiaro e tondo “E’ morta”.

Come se fosse andata a fare la spesa, e fosse tornata da un momento all’altro.

Dio ce ne scampi!

 

 

*

un fazzoletto bagnato mi colpì con uno SPLAT in faccia

 

-Hei!- protestai, voltandomi. Sapevo chi era stato.

 

Shura mi fissava con un sorrisetto innocente –Te la manda Kristian!- disse –con tanto amore!- aggiunse scoppiando a ridere.

 

Scossi la testa e guardai la carta bagnata come se fosse la causa di tutti i miei problemi.

Poi la rilanciai a Shura, colpendolo sul collo.

Allora nacque un epica battaglia di palline bagnate, che volavano ovunque, colpendo chiunque senza pietà.

Gli unici che  non sembravano entusiasti di quel gioco erano Mu e Camus: se ne stavano in disparte guardandoci con un misto di compassione e orrore.

Milo indirizzò a Camus una palla di notevoli dimensioni, e lui si postò mandandola a spiaccicarsi con un sonoro rumore al muro

 

-Piantala Milo- gli disse Camus infastidito –non hai più cinque anni-

 

Milo schivò una pallina lanciata da Aioria, e raggiunse Camus al muro –Non mi rimproverare sempre!- disse mettendo il broncio –ci stiamo divertendo-

 

Shura lanciò come un giocatore di baseball in direzione di Mu –Hei!- disse lui quando la pallina si schiantò sulla maglietta

 

-Questa me la paghi!- ma invece di rilanciargli la potenziale “arma” si fiondò a fargli il solletico.

 

Improvvisamente la porta si aprì, e una figura fece alcuni passi avanti.

Kristian lanciò uno strillo acuto, molto vicino ad un ultrasuono.

Shura restò bloccato nel gesto di lanciare l’ennesima pallina bagnata al sottoscritto.

Milo afferrò il braccio di Camus, e Camus alzò gli occhi al cielo.

Aioria si affogò con il chinotto.

 

-SHAKA?!-

 

Per tutta risposta, lui si guardò intorno, come se quella stanza fosse stata invasa da strani animali esotici

 

-Non dovreste perdere tempo con queste stupidaggini- disse calmo

 

-Ma ci stiamo divertendo…- pigolò Milo con una vocina flebile

 

-Vuoi unirti a noi?- chiese Kristian, cercando di fare il gentile

 

Shaka si guardò un altro po’ intorno, poi disse –No, grazie. Torno a meditare-

 

e uscì

 

-Ma non sa fare altro che meditare?- chiese Aioria perplesso, accostando la lattina di chinotto alle labbra

 

-Riaaaaaa!- strillò Milo –il chinotto! Ti fa male!-

 

Aioria alzò gli occhi al cielo –Appena mi sento male, ti incolpo per “iettatura gratuita”-

 

e la serata si concluse in una risata generale.

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Buona sera ^^

Bé, se vi state chiedendo se ce l’ho con le suore… la risposta è si.

Non so bene perché, ma quelle vecchie vestite da pinguino che ad ogni domanda ti rispondono “Il Signore è con te” non mi vanno giù.

E ce ne siamo tolta un’altra, approvo Death “Che liberazione”.

Chiuso il paragrafo “demenzialità” passiamo alle cose serie:

 

LuluXI: Heilà! Mi fa piacere che la fic ti sia piaciuta ^^

Dai, su con la vita, la Madre è morta, via, basta. Il suo spiritello perseguiterà me e De-de in eterno. xD

Mai fatto una partita a palline di carta? io si, ma in classe, lanciandole sui capelli di una mia compagna.

Sembrava un albero di Natale… -.-“ cooooomunque… spero questo cap ti sia piaciuto ;)

 

 Diana924: Eccola!! °u° Pucci… pucci… loro devono fare paura, mica essere pucci…

*tutti i Saint approvano sollevati*

E INVECE LO SIETE! TIE’!!!!!!

Sono più partita del solito?? O.O Bah, può darsi.

Puoi sollevarti, la Madre è morta, un minuto di silenzio, si, va bene, amen.

(sono mooooolto poco religiosa… °///°)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** cap 15 ***


CAP 15:

 

-Hei, Death!-

 

Chiusi di scatto l’album di fotografie che avevo sulle ginocchia e mi trattenni dal voltarmi: quando Milo vi chiama, non siete mai sicuri di quello che può farvi

 

-E adesso che c’è?- chiesi infastidito da quell’interruzione

 

-Girati! Ti devo presentare qualcuno!-

 

Oddio, ero sicuro che quel qualcuno fosse qualcosa di potenzialmente pericoloso.

Mi voltai prudentemente e invece della faccia sorridente di Milo mi ritrovai un muso ad un palmo dal naso.

Si, esatto, un muso

 

-E questo cos…?-

 

-Si chiama Sandokan!- mi interruppe Milo, gasato come se mi avesse mostrato un tesoro.

 

Ci misi qualche secondo per realizzare che Milo teneva proteso verso di me un gatto tigrato dagli occhi verdi.

Feci una smorfia –Sandokan, hai detto?-

 

Milo annuì e spiegò –perché è tigrato- lo appoggiò a terra ed il “nuovo arrivato” andò ad appallottolarsi in un angolo.

 

Non commentai. Era inutile

 

-Uao!- Milo aveva tra le mani il mio album di foto –Posso?- chiese guardandomi.

 

Anuii.

Sapevo che l’avrebbe fatto lo stesso.

Mi sedetti accanto a lui in attesa dei commenti sarcastici

 

-Ma che amoree! Eri una pallina rosea!- strillò Milo

 

-Che pretendi a dieci mesi?- alzai gli occhi al cielo. Forse concedergli il permesso non era stata una trovata così geniale

 

-E qui?- Milo stava osservando una foto –era Natale?-

 

-Mi pare ovvio: c’è l’albero!-

 

Infatti si vedeva in primo piano un Angelo in miniatura intento a staccare le palline dall’albero

 

-Quanti anni avevi?-

 

Mi massaggiai il collo –Bah, all’incirca… tre, quattro…- azzardai

 

-Però, avevi tanti capelli! Adesso…- Milo alzò lo sguardo su di me. Aggrottò le sopracciglia, pensieroso

 

-Adesso?- chiesi sarcastico

 

-Adesso… sembri una spazzola-

 

Saltai sul letto –Non sembro una spazzola!-

 

-Si che sembri una spazzola!- insistette Milo. Mi indicò lo specchio.

 

Con un sospiro mi alzai e stetti ad osservare la mia immagine riflessa: non sembravo una spazzola.

, magari un po’, ma…

 

-Non sembro una spazzola…!- dissi rivolto al mio riflesso.

 

Milo saltò giù dal letto e prese in braccio Sandokan –Pensala come vuoi. Io vado, ci vediamo!-

 

Sospirai e continuai a scrutarmi un altro po’, cercando di sistemare i capelli in modo diverso.

Di lato? All’indietro?

 

-Al diavolo!- dissi infine arruffandoli e riportandoli al loro stato originale.

 

*

 

Di pomeriggio salii alla dodicesima casa.

Kristian, o meglio, Aphrodite, cercò di nascondere il pettine dietro la schiena

 

-Femminuccia…- gli dissi a ‘mo di saluto.

 

Mi rivolse un’occhiata assassina. Negli ultimi tempi era diventato molto più suscettibile sull’argomento, e ne io, ne Shura, perdevamo occasione per stuzzicarlo

 

-Che hai? Hai dormito sui cactus?- chiese facendosi da parte per farmi entrare

 

Era il suo detto preferito; non so perché lo trovasse tanto eccitante dirlo a tutti, ma la cosa lo rendeva euforico.

Di solito quella domanda era riservata a me, quando ero particolarmente di cattivo umore. Cioè: sempre.

Non che abbia un motivo per esserlo, è nella mia natura.

Mi viene difficile essere carino ed educato con le persone, specie con le vecchie suore ciccione.

Ma questo è un capitolo chiuso

 

-Si può sapere perché ti pettini sempre?- 

 

Lui ci pensò un po’ su e alla fine rispose–Mi rilassa-

 

-Tiu sei matto…- entrai nella casa e mi sedetti sul letto

 

-Phro…?-

 

-Sii..?-

 

-Ecco, io… volevo chiederti una cosa….- cercai di prenderla alla larga.

 

Intanto lui aveva posato il pettine e aveva incrociato le braccia appoggiandosi alla cassettiera.

Inghiottii saliva

 

-Bé?-

 

-Ecco…- respiro profondo –secondo te somiglio ad una spazzola?-

 

Aphrodite mi fissò per qualche secondo poi scoppiò a ridere.

Per ben due minuti non fece altro che sghignazzare in modo indegno.

Mi chiesi se fosse una buona idea rifilargli una sventola, poi pensai che la mia domanda era assurda.

Kristian si appoggiò senza fiato al letto –Ahi…- si voltò a guardarmi e riprese a ridacchiare –no, non sembri una spazzola… non tanto-

 

-Cosa vuol dire non tanto?!-

 

-Che… lo sembri un po’- mi scrutò critico.

 

Istintivamente mi portai una mano ai capelli per proteggerli –So cosa stai pensando… e non lo farai!-

 

-Perché? Voglio solo sistemarti le punte…-

 

-No, no e no!- feci come un bambino piccolo.

 

Aphrodite sospirò deluso –E va bene, era solo un’idea…-

 

-E se io sembro una spazzola, tu sembri una donnina cotonata- gli dissi per punzecchiarlo.

 

*

Kristian fermò Shura mentre ci passava oltre. Lo osservò per un po’ e disse –Lui mi sembra un carciofo…-

 

Shura lo guardò spaventato e sgattaiolò dietro di me –Death… aiuto!-

 

Mi divincolai –Tranquillo, non si è fatto nulla di pesante. E’ da stamattina che trova strane somiglianze con le teste di tutti-

 

-Ah, e finora che hai trovato?- chiese Shura cauto.

 

Kristian mi indicò –Angelo è una spazzola-

 

Shura mi guardò e scoppiò a ridere –E’ vero! Non ci avevo fatto caso!-

 

-Tu sei un carciofo- continuò Kristian.

 

La risata di Shura si spense e io gli feci il verso. Kristian contò sulla punta delle dita –Camus è un piumino da cipria, Aioria un criceto arruffato…-

 

-Un criceto arruffato!!- Shura ricominciò a ridere.

 

E sapete cosa fece?

Diede corda all’amichetto di porcellana, cercando le somiglianze più inverosimili.

Bé, contenti loro…

Non videro neanche quando me ne andai.

Si, perché ad un certo punto mi scocciai di sentire le loro stramberie, e me ne ritornai al quarto Tempio.

Prima o poi avrebbero finito.

Più prima che poi, come scoprii poco dopo.

Arrivarono tutti e due di corsa e quasi rimasero incastrati nella porta

 

-Sono cominciati i tornei!- strillò Kristian

 

-Da domani!- precisò Shura riuscendo a “disincastrarsi”

 

LuluXI: Si, Shaka è Shaka, il solito Buddha, nulla da fare UU

Cattivo, Death? Ma nuoo, è un angioletto!! xD

La battaglia con le palline, non si dimenticano, questi ricordi!! Io ho ancora una guerra sospesa con la mia compagna davanti…

Uh, ti arrivano nei capelli? Giuro che non sono io! xD

 

Diana924: Io sono specializzata nel far morire le persone! Specie le vecchie suore acide e vecchie…

Shaka Buddha (voce del verbo “buddhare”) sempre, non cambierà mai!

Phro non è MAI corretto! … dai, forse si, da bimbo pucciolo qual è!

Bene, tra poco finirà anche questa… i tornei… dai, ragazzi, siamo tutti con voi!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** cap 16 ***


CAP 16:

 

Qualche anno dopo

 

Diedi una pacca allo scrigno dell’armatura come se fosse un vecchio amico che non vedevo da tempo.

Avevamo superato gli scontri, e tutti avevamo conquistato l’armatura d’oro.

Appena fuori dall’arena Shura lanciò un urlo di vittoria, imitato da tutti

 

-Lo sapete cosa farò adesso?-

 

chiese Kristian

 

-Non dirmelo, ti allenerai?- chiese Aioria

 

Lui scosse la testa –Mi fiondo a farmi una doccia-

 

-Credo che farò la stessa cosa…- disse Camus.

 

Milo lo guardò come un gatto che vede un canarino –Oh, anche io…-

 

Camus gli lanciò un occhiataccia –Non ci pensare!-

 

-Ma perché? Io voglio fare la doccia con te!- protestò Milo come se avesse ancora sette anni

 

-Milo! Non davanti a tutti!-

 

-Tanto ormai lo sanno!-

 

Ad interrompere il battibecco, uno strillo di Aioria –Ros!-

 

Si mise a correre verso due ragazzi, uno dei quali gli somigliava molto.

Aioria ci fece segno di avvicinarci –Ragazzi, lui è mio fratello!- disse con una punta di orgoglio.

 

-Ciao, io sono Aioros- si presentò quando ci avvicinammo

 

-Ah, i novellini…- disse l’altro, dai capelli blu, scrutandoci con un mezzo sorriso

 

-Io sono Saga- disse

 

-Siete cavalieri?- chiese curioso Kristian

 

Aioros annuì –Siamo stati fuori per perfezionare l’allenamento. Ora credo che dovremmo salire al Tempio-

 

passò una mano tra i capelli di Aioria e ci guardò –Si droga ancora di chinotto?-

 

Milo annuì –E io gli dico che gli fa male, ma non mi ascolta-

 

-Andiamo?- Saga sbuffò impaziente. Si avviarono su per la scalinata.

 

-perché devono andare al Tempio?- chiese Camus

 

-Il Gran Sacerdote deve scegliere il suo successore- spiegò Aioria. Sembrava sicuro della “vittoria” di suo fratello –e siccome loro sono i più grandi, uno di loro deve essere scelto-

 

Qualcosa mi colpì alla schiena. Mi voltai, trovandomi faccia a faccia con Marin.

Marin è una sacerdotessa; una ragazza che sa il fatto suo.

Aioria arrossì: era cotto, da quando era arrivata

 

-Hei, ragazzi- ci salutò –vedo che il torneo è concluso…-

 

Tutti annuimmo sollevati. Era stata una faticaccia. Milo mi sussurrò qualcosa –Passaparola- disse

 

Sussurrai a Kristian, che a sua volta sussurrò a Mu

 

-Bene, noi andiamo, ciao!-

 

Aioria si guardò intorno –Hei, un attimo, aspettate…!-

 

Si, siamo dei diavoli. Ma, in fondo, Aioria è abbastanza grande da restare da solo con una ragazza.

Soprattutto se gli piace.

 

 

*

 

-Siete stati disgustosi!- ci disse quando ci ritrovammo la sera

 

-Perché? Pensavamo ti piacesse- disse Milo con un sorrisetto innocente

 

-Si, ma… lasciarmi in quel modo… non mi ero neanche fatto una doccia!-

 

-Eddai, non è un dramma- gli dissi

 

-E se tu ti fossi trovato tutto sudato con Shaina?- mi punzecchiò lui.

 

Shaina, occhi verdi, temperamento forte e deciso, entusiasmo e voglia di vivere…

Bé, non mi prendete in giro, ma credo di avere un debole.

Non sapevo che da lì a tra poco sarebbero cominciati i guai.

Guai seri.

Ma quello che successe dopo, lo sapete anche voi.

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Eccomi qui, gente!

Bene, anche questa fic è andata *Death si mette a cantare waka waka, esultante*

Non sapevo bene come concluderla, forse è finita un po’ all’aria ma… nessuno è perfetto *io si* ndr Phro/Shaka *ma levatevi!* ndr me

Non mi resta che ringraziare:

blackharkangel
DarciaLoveHaar92
Diana924
fenicex8
JackoSaint
lovearmony
LuluXI
shiryu_shunrei
Vale11

Vienne

Per aver inserito la storia tra le “seguite”, e

LoVe_PeAcE
TheScarletPimpernel

per averla inserita tra le “storie da ricordare”.

Sono commossa!! *piantala… -_-“* ndr Saga

 

passiamo a rispondere alle recensioni:

 

Diana924: Anche questa è finita…!

hem… Sandokan… è il “mio” gatto… hehe ^^”

Nono, la pucciosità non sparisce, anche ad ottant’anni sarete pucci!! *se ci arriviamo!* ndr Kanon *perché mettere limiti alla provvidenza?* ndr Shaka

Nuo, come puoi dimenticare i tornei?? Vabbè che io li ho saltati e sono andata direttamente alla fine quando ognuno aveva già scatapasciato il  proprio avversario, ma…

SOLO io posso farlo! U.U xD

 

LuluXI: CIT” Sorvolando il fatto che amo Milo nella sua…. emm… come definirla… bhe, si è capito!”

Nella sua… pirlaggine? *Milo scappa in lacrime da Cam* Oddai, non è vero!!! Vieni quiiiii!!!

Dha, ancora non l’hai capito che Death sotto sotto (e neanche TANTO sotto…) è un sentimentalista!!! *-*

 

Tieni conto che a parlare delle acconciature è Phro… quindi, per lui è normale, come se parlasse delle notizie del tg1! xD

 

Ooooh, i cancellini… ** noi ce li lanciavamo in seconda e terza media…! Finchè non è volato dalla finestra ed è finito sulla macchina di uno… -_-“ Aaaah, i ricordi scolatici!! Xd

 

 

AVVISO: Tra qualche giorno sarà completata un’altra fic che comincerò a postare… diaciamo… la settimana prossima (se tutto va bene…)

Ci si sente in giro, popolo di EFP!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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