The Rhythm Of My Life

di Eynes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I capitolo ***
Capitolo 2: *** II° Capitolo ***
Capitolo 3: *** III° Capitolo ***
Capitolo 4: *** IV° Capitolo ***



Capitolo 1
*** I capitolo ***


L'autunno era alle porte e ormai a New York si potevano osservare le foglie secche e i parchi sempre più pieni di persone pronte a godersi il tiepido venticello autunnale.
Probabilmente solo io non riuscivo a godermi questo venticello perchè troppo sconvolta dalla piega che la mia vita stava assumendo.
Mi chiamo Rebecca ho 16 anni e sono abbastanza alta, viso a forma di cuore, labbra carnose, occhi grandi e verdi e capelli neri lisci lunghi  fino alle spalle. La mia passione più grande è sempre stata gareggiare con le moto. Sei mesi fa venni contattata da un talent che mi propose di partecipare a uno stage per motocross a New York , visto che avevano notato la mia bravura in gare di poco conto a cui avevo partecipato. Da partemia nulla da obiettare , avrei avuto la possibilità di correre per conto della Stormbrakers, la famosissima casa motociclistica che sfornava ogni anno i migliori piloti di tutti i tempi.
Così mi ritrovai a correre come una professionista e a vincere gare su gare , fronteggiando gli sguardi omicidi che i miei avversari mi rivolgevano quando scoprivano che a batterli era stata una ragazzina di 16 anni sbucata dal nulla.
Andai a vivere con due miei colleghi con cui avevo legato in maniera impressionante, Jace e Isabelle Johnson. Jace è alto biondo con occhi color ambra e un fisico ben scolpito tipico del motociclista, al contario sua sorella Isabelle era minuta con capelli scuri e occhi blu notte riusciva ad issarsi sulla moto con una semplicità sciockante.
Questa è stata la mia vita fino a due settimane fa quando ricevetti una lettera da parte di miei genitori dove mi comunicavano che sarei dovuta tornare a casa e stare con mio fratello Alec di 18 anni , visto che loro sarebbero partiti in crociere a tempo indeterminato.

Ero nella mia stanza con la musica a tutto volume, mentre preparavo le valigie. Sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi ma ero decisa a non farle uscire per nulla al mondo. Così non mi accorsi di Jace e Isabelle che erano entrati nella mia camera.
< Come stai? > mi domandarono con aria preoccupata.
< Come volete che stia ?! sono in preda ad una crisi di nervi ; non torno a casa mia da tantissimo tempo. Dovrò convivere da sola con mio fratello e andare in una scuola piena di ochette petulanti. Fortunatamente starò con Demetra in classe altrimenti non saprei davvero come sopravvivere > Nel frattempo nella mia mente si erano formate le immagini di mio fratello Alec e della mia migliore amica Demetra. Demy aveva dei lunghi capelli boccolosi rosso scuro e occhi di un intenso azzurro, è alta e slanciata. Ci conosciamo da quando eravamo due bambine e siamo sempre state inseparabili.
Alec ha 18 anni ed è davvero un bel ragazzo , alto con un fisico che sembra quasi scolpito nel marmo occhi color acquamarina e capelli neri mossi lunghini con un ciuffo che gli nasconde l'occhio sinistro. Non ha mai avuto un carattere molto dolce ma conme è sempre stato il fratello migliore del mondo e con il mio trasferimento ci eravamo allontanati parecchio. Al ricordo della lite che avevamo avuto prima di partire scoppia in un pianto a dirotto.

< La verità è che ho paura. ho una grandissima pauradi tornare a casa. Ho paura di come si comporterà Alec. In fondo lui non mi ha mai perdonato per averlo lasciato da solo con i miei genitori e non posso biasimarlo. E ora dovrò vivere con lui! E se non vuole parlare con me?Ooh.. Sto impazzendo > terminai con un grande sospiro.
<  Rebecca sono sicurissima che tuo fratello non vede l'ora di riabbracciarti. E poi ce l'hai detto proprio tu cje siete semprestati molto uniti quindi è ovvio che vorrà tornare a stare insieme come prima che tu partissi! >
Isabelle aveva la strana capacità di riuscire a calmarmi quando avevo voglia di spaccare il mondo. Era per questo che la consideravo come una sorella. Una sorella piuttosto lunatica non c'è che dire.
< A proposito Bec...Ti abbiamo fatto un regalino ! Così non ti dimenticherai di noi! > Jace mi porse una scatola impacchetata piena di lustrini sicuramente era stata Isabelle a decorarla. Iniziai a sorridere ma quando aprii il coperchio rimasi a boca aperta. Era un cellulare precisamente il vecchio touch-screen di Jace.
< Non capisco..> ero troppo stupefatta.
< Non volevo buttare quel cellulare così abbiamo deciso di attivarti una nuova sim con cui possiamo chiamarci gratuitamente. ALmeno non ci perderemo di vista. > Jace era un mito !
< Ragazzi non ho parole >
Accesi il telefono e come sfondo i miei amici avevano messo la foto di noi tre insieme all'ultima gara di freestyle.
< Oh ragazzi. Non so cosa farei senza di voi. >
< Probabilmenteti butteresti sotto un treno in corsa! >
< Jace hai la stessa sensibilità di un elefante > Quel ragazzo era davvero esasperante, ma era il mio migliore amico in fondo . Moolto in fondo!
< Adesso è meglio che ritorni a preparare le valigie..Se non mi vedrete fra un pò vuol dire che sono collassata > Jace e Isabelle si alazono dal letto e mi sorrisero.
< Ok ora inizia a delirare. Buonanotte Rebecca. >
< Notte Ragazzi >


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Capitolo 2
*** II° Capitolo ***


Ero pronta con mezz'ora di anticipo. Jace e Isabelle volevano accompagnarmi all' aeroporto, ma sfortunatamente dovevano recarsi alla pista per gli allenamenti mattutini. Io ero appoggiata allo stipite della porta, con le braccia strette al petto per darmi forza.

< Bè allora... Fai buon viaggio... > Isabelle aveva la voce rotta dal pianto. < Chiamaci appena arrivi > Jace era impassibile, ma sapevo che cercava di mascherare le sue emozioni. < Non vi preoccupata... Non vi libererete così facilmente di me! > La situazione iniziava a diventare troppo pesante e non riuscivo a sopportare quella tensione. < Non era nostra intenzione! > Jace aveva ripreso il solito tono di sempre. Rimasi lì a fissarli per un po'. Chissà fra quanto tempo li avrei rivisti. < Promettetemi una cosa... > dissi < … appena avrete qualche giorno di riposo verrete a trovarmi a Sidney. E non ammetto scuse! > .

Ero irremovibile, non li avrei lasciati andare via così facilmente.

< Certo Bec. Come hai detto tu “ non ti libererai di noi!” >. Isabelle, ormai non piangeva più, anzi, stava addirittura sorridendo. Era arrivato il momento degli abbracci. Isabelle mi saltò letteralmente addosso e per poco non ci ritrovammo sul pavimento. Quello di Jace, invece, era più sostenuto. Jace non è mai stato un tipo che fa trapelare le proprie emozioni; come diceva sempre lui “Io ho una reputazione da difendere”.

Quattro ore più tardi, mi ritrovai nell' aeroporto di Sidney, leggermente scombussolata dal volo. In mezzo alla folla cercavo disperatamente la figura di mio fratello. In fondo sarebbe dovuto venirmi a prendere. Ero ancora immersa nei mie pensieri, quando qualcuno mi prese per le spalle e mi fece girare. Riconobbi subito la figura che si stagliava di fronte a me. < Demy!! > < Becky non urlare, ci stanno guardando tutti! > disse con un misto di ironia e sarcasmo. < Sono davvero felice di rivederti >. Mi era davvero mancata molto durante questi mesi.

Non era cambiata nemmeno di una virgola; era sempre la solita Demetra, la ragazza a cui non importava cosa dicesse il mondo intero, quella che se vedeva un amico in difficoltà non esitava un momento e correva subito in suo aiuto. Ci siamo conosciute da bambine e ancora oggi la considero più che una semplice amica. Lei è la complice ideale delle mie pazzie. Semplicemente è la mia unica e inimitabile gemella.

< Dove sono le tue valigie?Mia mamma ci sta aspettando nel parcheggio! >. Demetra era impaziente di andarsene dalla sala d'aspetto. Non amava i luoghi affollati.

< No aspetta un attimo, fammi capire. Mi sei venuta a prendere tu? E quell' idiota di mio fratello che fine ha fatto? > iniziavo ad arrabbiarmi sul serio. < Non ho idea di dove sia tuo fratello, comunque non ti scaldare. Ho detto io ad Alec che ti sarei venuta a prendere. E ora andiamo in macchina >. Detto questo mi trascinò nel parcheggio da sua madre.

< Rebecca da quanto tempo. Come stai? >. La mamma di Demetra aveva già messo in moto la macchina e ci dirigevamo a folle velocità verso la mia casa. < Benissimo Lorelay. E' un piacere rivederti >. < Demetra ti ha detto che domani sarai nostra ospite? >.

< Mmmm... credo che si sia dimenticata di avvertirmi, vero Dem? >.

< Dettagli mia cara >.

< Ok ragazze non litigate. Siamo arrivate a casa, Rebecca. Scusaci se non ti aiutiamo a disfare le valigie ma io devo andare a lavoro e Demetra deve fare da baby- sitter ai suoi cugini >.

< Certo non vi preoccupate. Ci vediamo domani allora. E grazie per avermi accompagnata >.

< Ti chiamo stasera Bec. Ciao >.

< Ciao baby- sitter! >.

Entrai in casa e lasciai le valigie a terra.

< Alec dove sei? Ti sei suicidato nel water? >

Nessuna risposta. Strano. < Alec ci sei? >. Ancora niente. Andai in cucina e vidi un biglietto attaccato al frigo.” Sono andato a fare la spesa. Ci vediamo dopo. Un bacio Alec”. Wow. Non ce lo vedevo Alec a fare la spesa. Un vero peccato non poter assistere a quella scena. Iniziai a disfare le valigie. Improvvisamente mi ricordai che non avevo ancora avvisato Jace e Isabelle; così inviai loro un messaggio “ Sono arrivata a casa. Vi chiamo stasera. Vi voglio bene Bec”.

Dopo un'oretta mi ritrovai senza nulla da fare. Decisi così di preparare la torta alla crema di cacao con granella di nocciole. Il dolce preferito di Alec.

Non feci in tempo ad uscirlo dal forno, che sentii aprirsi la porta d'ingresso.

< Che buon profumino. Mi hai preparato il dolce, sorellina? >.

Non riuscivo a credere ai miei occhi. Era lui, non lo vedevo da secoli, ma non era cambiato di una virgola. Ok, forse era un po' più alto, più abbronzato e muscoloso, ma era pur sempre Alec. Lasciò a terra le buste della spesa e mi venne incontro abbracciandomi. Restammo in quella posizione finchè una voce non ci interruppe.

< Potevi dirmelo che c'era la tua ragazza. Non sarei venuto! >.

< Justin non è la mia ragazza. Lei è Rebecca, mia sorella, la motociclista >.

< Sei sicuro che sia tua sorella? E' troppo bella per essere una tua parente. Comunque io sono Justin, piacere >.

< Piacere Rebecca >. Non rispondevo più delle mie azioni. Ero rimasta talmente imbambolata che a malapena riuscivo a capire cosa succedeva intorno a me. Sapevo solo che quando vidi quel ragazzo, il mio cuore perse un battito e quando mi rivolse la parola, temevo di potermi sciogliere di fronte al suo sguardo.



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Capitolo 3
*** III° Capitolo ***


Uno sguardo a dir poco penetrante. I suoi occhi color cioccolato brillavano di una luce misteriosa,quasi volessero dirmi che mi avrebbero rapita, per poi non riportarmi più a casa.

<< Vi va una fetta di torta? >>

<< E ce lo domandi, sorellina? >>

<< Mi ero dimenticata che quando si tratta di dolci non guardi in faccia nessuno! >>

<< Rebecca devi sapere che tuo fratello, ha smesso di fumare e ora, quando gli vengono le crisi di astinenza,mangia ogni tipo di dolce... >> Justin sorrise e io fui abbagliata dalla sua espressione.

<< Justin smettile di dire cazzate,sai benissimo che il motivo nonn è quello. Lo sai che è perchè tra me e lei... >>

<< Nono aspetta...Tu fumi?E quando avresti iniziato? >>

<< Ehm... direi che ho iniziato dopo la tua partenza ma ora ho smesso >> si schermì.

<< E cosa aspettavi a dirmelo? >> Il mio tono di voce stava diventando isterico.

<< Rebecca, era una situazione complicata e poi tu eri impegnata con le gare, non volevo che ti sentissi responsabile di ciò che facevo, anche perchè conoscendoti, saresti tornata subito a casa... Ma comunque ora è tutto finito! E se permetti vorrei mangiare la tua famosa torta ora... >>

<< Fai pure, ma sappi che il discorso non finisce qui, caro! >>

<< Testarda tua sorella! >>

<< Non puoi immaginare quanto! >>

<< Se mi cercate sono in camera... >> Stizzita uscii dalla cucian e me ne andaii.

In camera stavo per scoppiare. Come si permetteva a fumare senza dirmi niente? E  poi che voleva dire con quella frase... 

" Tra me e lei " ? Chi era questa lei? Mi toccherà chiedere spiegazioni a Justin... Justin... Capelli caastano scuro, occhi color cioccolato fondente ornati da un piercing al sopracciglio sinistro, che gli donava un'aria profondamente sensuale da perfetto bello e dannato,labbra carnose fatte apposta per essere baciate, un fisico scolpito nel marmo con addomianli che sembravano volerti indurre a perderti tra quelle braccia. Insomma il tipo ideale di ogni ragazza. Chissà se Alec avrebbe approvato una possibile relazione tra sua sorella e il suo migliore amico.

Mi sqillò il telefono. Era Demetra.

<< Ehi baby-sitter sei ancora tutta intera? >>

<< Molto simpatica Bec. Non sto facendo la baby-sitter. I miei cugini  se ne sono andati e ora sto senza niente da fare. Che ne dici se andassimo a fare un giro come ai vecchi tempi? >>

<< Ok, a che ora? >>

<< Adesso,sto già venendo a casa tua >>

<< Va bene ma devi salire che mi devo preparare >>

<< Sbrigati però >>

<< Agli ordini, capo! >>

***

Dling Dlong

<< Becca la porta! >>

<< Magari andavi tu! >> Mi precipitai nel soggiorno, quasi inciampando nel tappeto. Aprii la porta e mi ritrovai di fronte la faccia sorridente di Demetra.

<< Sei pronta? >>

<< Ancora no >> Mi scusai con un mezzo sorriso

<< Cos'è  questo profumo? >>

<< Ho fatto la torta. Ne vuoi un pò? >>

<< E me lo chiedi pure?! >>

<< Vai in cucina allora >>

Stranamente dalla cucina proveniva  un mormorio soffocato, come se Alec e Justin stessero confabulando qualcosa.

<< Alec ti ricordi di Demetra? >>

<< Ha un viso familiare >>Alec non l'aveva nemmeno guardata in faccia.

<< Strano perchè io di te non mi ricordo! >> Dem era fredda, come quando parlava con qualcuno che non gli andava a genio.

<< Ciao Demetra! >>

<< Ciao Justin! >>

<< Voi vi conoscete? >> Ero stupefatta. Come facevano Demetra e Justin  a conoscersi?

<< E' una lunga storia... magari un giorno te la racconterò! >> odiavo quando mi rispondeva in quel modo.  << Andiamo? >>

<< Vado a prendere il telefono e sono pronta >>

<< Ok ti aspetto giù. Ciao Justin! >>

<< Ciao Demetra! >> Perchè improvvisamente il gelo era sceso nella mia cucina?Cosa stava succedendo tra Dem e Alec? Alternai losguardo sull' occhiata  di rimprovero che Justin rivolgeva a Dem, che aveva una faccia completamente indifferente e la smorfia di dolore sul viso di Alec. Guarda im maniera interrogativa Justin Che fece spallucce. Non sarebbe finita così,avrei indagato al più presto.

 << Ci vediamo stasera >>

<< Va bene però forse vengono altri amici miei e andiamo in giro. Vieni con noi? >>

<< Magari un'altra volta >> Mi abbassai a dargli un bacio sulla guancia << Ciao Justin >> Lui si alzò e mi scoccò un bacio sulla guancia e mi sussurrò << A presto motociclista >>

Non so come trovai la forza di dargli una risposta degna di me << Spero riuscirai a resistere durante la mia assenza! >> Ero cosi' vicina al suo viso che mi venne la tentazione di mordergli il piercing.

Demetra mi aspettava nel portone. Quando mi vide fece una smorfia. << Alla buon'ora >>

<< Scusa Dem sono stata trattenuta. Qual'e' il programma di oggi? >>

<< Prima andiamo a prendere il gelato e poi andiamo in pineta >>

<< E' un secolo che non ci andiamo! >>

<< E indovina di chi e' la colpa? >> mi guardo' con sguardo accusatorio.

 << Mmmm non saprei proprio! >>

 ***

La pineta era proprio come me la ricordavo. Silenziosa, deserta, rassicurante e con il parco giochi  che era stato il teatro dei nostri giochi da bambine.

<< A te piace Justin vero? >>

<< Come te ne sei accorta? >> Colpita e affondata. Non mi aspettavo quella domanda.

<< Dalla faccia che hai tatto quando mi ha salutato >> Rise.

<<  A proposito... Come fate a conoscervi voi due? E perche' hai trattato cosi' male mio fratello? >>

Dem si rabbuio' << Bec credimi non puoi capire >>

<< Mettimi alla prova! >> Era come se tutti fossero a conoscenza di qualcosa che io non dovevo assolutamente sapere.

<< Bec sul serio,non ne vale la pena... >>

<< Oh no, mia cara Demetra Rogers. Sono stanca di sentirmi dire che non posso capire o cose del genere. Ora mi dirai cosa e' successo. Dall' inzio alla fine >>

<< Vuoi la verita'? Bene ma non arrabbiarti con me dopo. Quando tu sei partita ho iniziato a frequentarmi con tuo fratello. Per farla breve me ne sono innamorata. Stavamo per metterci insieme quando lo scoprii con un' altra ragazza. Fu come se il mondo mi crollasse addosso. Mi videma io non volevo piu' avere niente a che fare con lui. Cerco' di spiegarmi  che non era come credevo. Che con quella ragazza non c'era niente ma non ne volli piu' sapere. Qualche giorno dopo Justin cerco' di spiegarmi quello che gli aveva detto Alec, ma non volevo tornare sulla questione. Da alloranon l'ho piu' rivisto. Questo e' tutto. >>

Mi alzai e andai ad abbracciare Demetra. Chiunque poteva dire Che Dem era orgogliosa e quant'altro ma nessuno apparte me, sapeva che sotto quegli strati di caparbieta' si trovava un cuore fragile ricoperto da una spessa corazza di ghiaccio che a quanto pareva mio fratello era riuscito a mandare in mille pezzi.

<< Dem mi dispiace tanto. Mi dispiace averlo saputo solo adesso e di non aver capito cosa ti stava succedendo. Mi dispiace avertelo fatto ricordare. Non ci pensare, ora ci sono qui io a tirarti su di morale e vedrai che ci saranno miliardi di altri ragazzi che cercano disperatamente anche solo di poter parlare con te. >> Sapevo che non avrebbe pianto, ma non potevo vederla stare male per un ragazzo specie se quel ragazzo era mio fratello.

<< Becca non ti devi dispiacere di nulla. Semmai ti devi chiedere per quale motivo hai un fratello cosi' stronzo. Bello ma stronzo. >>

<< Oh non credere che la passera' liscia quell'essere. Prima ti fa del male, poi inizia a fumare senza dirmi niente! >> Avrei fatto una bella ramanzina ad Alec non appena ne avrei avuto l'occasine.

<< Bec ti dispiace se vado a casa? Ho voglia di stendermi un po' sul letto... >>

<< Certo non ti preoccupare! >>

***

<< Sono tornata! >>

<< Oh eccoti credevo non tornassi piu'! Alec se ne e' andato poco fa! >>

<< E tu come mai sei rimasto qui, Justin? >>

<< ASpettavo te, che domande! >>

<< A proposito di domande... posso chiederti una cosa? >>

<< Se mi stai per chiedere se ho una ragazza la mia risposta e' no! >> Sorrise come se mi avesse colto in fallo.

<< Non era quello che ti dovevo chiedere. Cosa prova Alec per Dmetra ? >> Silenzio. Mi guardava come se non credesse a cio' che gli avevo chiesto.

<< Mi dispiace ma non posso dirti niente. Se vuoi delle risposte devi chiedere a tuo fratello... >>

<< Uffa! Dove e' andato? >>

<< Al muretto! Anzi misa' che devo andare pure io altrimenti mi danno per disperso. Sei sicura che non vuoi venire? >> chiese speranzoso.

Tanto valeva divertirsi un po' << No penso che andro' a letto. Il viaggio mi ha stressato molto e devo fare ancora un paio di telefonate. Ci vedremo un altro giorno semmai ne avro' voglia >>  sorrisi e gli feci l' occhiolino.

Lui mi si avvicino',mi circondo' la vita con le sue braccia e mi strinse a lui. Stavo per entrare in iperventilazione.

<< Allora ti do la buonanotte >> Mi scocco' un bacio sulla fronte.

<< Te l'ha mai detto nessuno che sei esasperante? >> cercavo di mascherare con non poca difficolta' cio' che mi stava accadendo interiormente.

<< No pero' se me lo dici con quella oce potrei prenderlo come un complimento! >>

<< Ma scusa,con che voce te lo dovrei dire? Quando le mie corde vocali vibrano producono quel suono che a te piace tanto non e' colpa mia! >>

<< Va bene se proprio ci tieni a trattarmi cosi' me ne vado! >>

<< Vedi! Non ho nemmeno dovuto cacciarti! >> Aveva capito che stavo scherzando.

<< Certo certo mi ferisci cosi'! >> fece il finto offeso

<< Oh messere sono costernata di aver ferito il suo nobile animo >> terminai mettendomi la mano destra sul cuore guardandolo falsamente dispiaciuta.

<< E' un vero piacere parlare con lei, mia dolce damigella >> si stacco' da me e mi fece un inchino.

<< Posso dire lo stesso di lei messere! >> e mi inchinai a mia volta.

<< Devo scappare ora. Ci vediamo presto Rebecca >> mi diede un bacio sulla guancia << Sogni d'oro >>

<< Buonanotte Justin >> Gli sussurrai all'oracchio.

Rimasi sola a casa, cosi' finito di mangiare mi infilai il pigiama e mi misi sul divano a guardare la TV. Mi ero attrezzata per bene. Coperta, cuscino,marshmellows. Mi addormentai subito e non sentii rincasare Alec.

 

*Angolo della scrittrice*

Innanzitutto scusate il ritardo e gli errori del testo ma oggi la mia tastiera ha deciso di non funzionare per bene...

comunque ringrazio kokkolina,BabyMalfoy,Euphemia88 e mauly95  per aver recensito la mia storia...

al prossimo chap. un beso

                                                                                               Eynes

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Capitolo 4
*** IV° Capitolo ***


 

Bzzz. Bzzz.

Pronto?” cercai di mormorare al telefono, anche se la mia testa si trovava nel mondo dei sogni.

Ehi Bec, buongiorno!” Dannazione mi ero completamente dimenticata di Jace.

J ti sei dimenticato che sto a Sydney e che ci sono dei fusi orari, per cui io stavo beatamente tra le braccia di Morfeo?!”

Oddio Bec mi dispiace. Me ne sono completamente dimenticato. Scusami” chiese con tono dispiaciuto.

Solo se ora mi fai tornare a dormire”

Promesso. Ti chiamo dopo. Sogni d'oro B”

Ciao Jace e scusami se non ti ho chiamato quando sono arrivata”

Non ti preoccupare” riattaccò.

Provai a riaddormentarmi,ma purtroppo ero ben sveglia. Avevo freddo,mi faceva male la testa e i muscoli di tutto il corpo. Mi toccai la fronte e constatai che avevo la febbre. Bene,i complimentai con me stessa. Ero tornata a casa dopo chissà quanto tempo e riuscivo a prendermi la febbre.

Presi il telefono e chiamai Jace. Rispose al primo squillo.

Ma non volevi dormire?”

Si ma non riuscivo ad addormentarmi. Perché non ti va di parlare con me?”

Certo che mi va. Bè allora... Come è andata con tuo fratello?”

Non c'è male... Inoltre ho scoperto che si stava frequentando con Demetra” dissi con voce contrita.

E ora stanno insieme?”

Magari... Dem l'ha scoperto insieme ad un'altra ragazza e non ne ha voluto più sapere. Quella ragazza è così orgogliosa a volte!” dissi sospirando.

Guarda, mi ricorda qualcuno” disse ridendo.

Vedi che Dem è molto più orgogliosa di me”dissi offesa.

Hai già parlato con Isabelle?”

No, perché?”

Abbiamo una sorpresa per te....Però non ti dico niente”

Ma perché adorava giocare in quel modo?!

Dai non farmi stare sulle spine. Lo sai che non mi piacciono le sorprese”

Te lo dico ma solo ad una condizione”

Cos'è una minaccia?!”risi “Accetto”

Promettimi che la prossima volta che ci vedremo faremo una gara, io e te!”

Certo Jace, però poi non andare a piangere da tua sorella quando ti straccerò”

Ah si?Mi tratti in questo modo? Non solo mi preoccupo di chiamarti perché tu te ne dimentichi, non solo do il tuo numero al signor Breaker che vuole offrirti un ingaggio per non farti abbandonare le corse e in più io e Isabelle verremo da te fra qualche settimana per portarti la tua moto e tu hai anche il coraggio di trattarmi così?!” disse scherzosamente.

...” Le parole mi morirono in bocca. Non mi aspettavo assolutamente che Jace, il MIO Jace potesse dire una cosa del genere.

Rebecca sei ancora viva?Lo so che non è da me fare quello che ho fatto però un minimo di comprensione me lo merito!”

Jace ti meriti molto più della mia comprensione. Grazie J non so davvero cosa dirti di più. Non avrei mai immaginato una sorpresa più bella di questa. Sei davvero il migliore Jace”

Non c'è bisogno che tu me lo dica. Lo so che sono il migliore!”

Che razza di montato mi tocca avere per migliore amico!

Con te non si può parlare mai seriamente. Riesci sempre a rovinare i bei momenti”

E' per questo motivo che non ti stanchi mai a parlare con me” Dovevo ammetterlo aveva centrato il bersaglio.

J ho la febbre...E se ti azzardi a dire ciò che stai pensando giuro che appena arrivi qui ti foro le ruote delle moto!”

Non puoi farlo per il semplice fatto che ho a portata di mano la tua moto e tu non vuoi che si rovini vero?”

Tu, sporco ricattatore, sottospecie di invertebrato, azzardati anche a sfiorarla con le tue sudicie mani e giuro che ne pagherai le conseguenze!” dissi adirata, prendendomela col telefono perché non avevo a portata di mano il collo di Jace.

Anche io ti voglio bene, Becca. Però ora devo andare che devo prepararmi. Prendi delle medicine. Ci sentiamo durante il pomeriggio. Ciao Bec”

Ciao Jace”.

****

Buongiorno sorellina! Che brutta cera che hai...”disse Alec entrando sbadigliando in cucina.

Lo so, ho la febbre. Sarà stato lo stress... o i troppi pensieri per la testa”

Ci credo che hai troppi pensieri, hai così tanto spazio a disposizione sotto l'attaccatura dei capelli!”

Ah Ah Ah, era una battuta quella? Seriamente dovresti farti controllare... Il tuo livello di infantilità sta aumentando pericolosamente!” risposi mentre sgranocchiavo un po' di cereali.

Oh finalmente! Credevo che a New York ti avessero f

atto il lavaggio del cervello invece sei sempre la stessa acida Rebecca Hartley!” mi disse abbracciandomi “ Senti, ma con chi parlavi stamattina?”

Con Jace. Mi ha detto che verranno a trovarmi fra qualche settimana per portarmi Elektra e che il mio capo vuole propormi una specie di nuovo lavoro!” gli dissi euforica abbracciandolo più forte.

E chi sarebbe questa Elektra?”

E' la mia moto che domande!” ribattei offesa “Ieri dovevo chiederti una cosa, ma non ho potuto...”

Chiedimi tutto ciò che vuoi!” disse sedendosi sul tavolo.

Cosa è successo tra te e Demetra? Quando è venuta ieri non vi rivolgevate nemmeno la parola, così ho indagato un po' e ho scoperto che vi stavate frequentando...”

Probabilmente Demetra ti ha detto che l'ho tradita, ma in realtà non è andata così. Quel giorno la stavo aspettando ed è arrivata una mia amica e ci siamo messi a parlare. Quando vidi Demetra salutai la mia amica e andai verso di lei ma si voltò e se ne andò. Ho provato a spiegarle ciò che era successo realmente ma non volle ascoltarmi...” Non mi guardava, era immerso nei suoi pensieri.

Rispondimi sinceramente:sei innamorato di lei?”

Rebecca ti sembra logico che io mi possa innamorare?” Era evidentemente a disagio e si contorceva le mani e eludeva il mio sguardo.

Alexander Hartley per il culo prendi le supposte non me! Non sono come le tue miriadi di ragazze che se rivolgi loro uno sguardo sono subito ai tuoi piedi. Io, a differenza loro, non mi faccio influenzare da nessuno e so benissimo quando non mi dici la verità!” Avevo perso la pazienza. Odiavo quando mi parlava in quel modo. Ero sua sorella, non la vicina di casa!

Non venirmi a dire cosa provo! Tu che mi hai lasciato qui da solo a marcire mentre te ne andavi in giro a fare la bella vita a New York! Non hai la minima idea di ciò che ho passato! Dove fare i conti con ciò che mamma e papà continuavano a dire su di te: Rebecca di qua, Rebecca di là. Ho perfino creduto che ce l'avessero con me per quante poche volte mi rivolgevano la parola. Pertanto non sei nella posizione adatta a farmi la paternale” mi urlò contro, dicendomi ciò che mi aveva tenuto nascosto durante tutti i mesi che avevo passato a NY.

Credi che per me sia stato facile come pensi? Hai idea di cosa voglia dire essere la nuova arrivata?Per di più essere la più piccola e dimostrare il tuo valore a tutti i meccanici che lavorano alla pista?Hai idea di quante volte ho rischiato di fratturarmi qualche osso perché durante le gare venivo presa di mira?Credi davvero che tu,mamma e papà non mi siate mancati? Che per me sia stato facile lasciare la mia vita e cercarmene una nuova, in un'altra città?Se non fosse stato per Jace e Isabelle non sarei durata neanche un mese! Quindi non venirmi a dire che qui non ti sentivi accettato perché quella che aveva problemi ero io!Ero io quella che veniva messa sotto esame ogni volta che apriva bocca!” gli urlai di rimando,sfogando su di lui tutta la mia frustrazione. Sentivo che la febbre stava salendo, ma non mi importava. In quel momento avrei voluto prenderlo a schiaffi.

Si certo per te esistono solo i tuoi adorati Jace e Isabelle” disse adirato.

Non ti permettere di insultare i miei amici! Loro non centrano niente con questa faccenda! E se la pensi in questo modo non rivolgermi più la parola fino a quando non ti sarai chiarito le idee!” sbottai alzandomi dalla sedia. Lasciai la cucina come un tornado e mi chiusi in camera.

La tensione e le urla avevano contribuito ad alzare la temperatura del mio corpo. Sapevo che ciò che avevo in mente mi avrebbe procurato solo danni, però in quel momento non m'importava. Volevo solo andare via da mio fratello. Così mi vestii in tutta fretta,cercando di coprirmi per non prendere troppo freddo. Presi le chiavi di casa e uscii, dirigendomi quasi di corsa verso il cancello. O almeno ci provai.

In realtà andai a sbattere contro qualcosa. Per il colpo chiusi gli occhi e quando li riaprii, vidi che ero andata a sbattere contro il torace ben scolpito di un ragazzo.

Justin!”

Ehi, non credevo avessi così tanta voglia di finire tra le mie braccia!” disse con un sorriso.

Scusa non ti avevo visto...” risposi leggermente imbarazzata.

Vai di fretta?Sembra che tu abbia visto un fantasma!” disse lasciandomi andare.

Ho litigato con Alec” sentii rimontarmi la rabbia al solo pensiero di ciò che ci eravamo detti.

Ti va di parlarne?” chiese preoccupato.

Voglio solo andare via da qui” dissi quasi a mezza voce.

Mettiti questo!” e sorridendo mi porse un casco.

Non sapevo avessi una moto!” dissi infilandomi il casco.

Ci sono così tante cose che non sai di me” disse ridendo mentre accendeva la moto.

****

Mi portò in una caffetteria e mi offrì da bere.

Grazie” dissi alzando lo sguardo da sopra la tazza

del tè che avevo ordinato “Non sei obbligato a restare con me”

Lo so. Però hai la febbre e non dovresti andartene in giro in queste condizioni, quindi preferisco non lasciarti da sola”.

Quando ti sei accorto che ho la febbre?” dissi stupita.

Quando mi sei saltata addosso!” rispose provocandomi.

Io non ti sono saltata addosso! Sei tu che ti sei messo sulla mia strada!” ribattei.

Ok ora basta. Raccontami cosa è successo”.

E lo feci. Gli raccontai tutto ciò che era successo quella mattina. Gli dissi tutto ciò che ci eravamo detti. Parlai per almeno 20 minuti e alla fine avevo la gola secca.

Strano non piangi” disse dopo avermi ascoltato.

Io non piango mai” risposi guardandolo negli occhi.

Mi dispiace per ciò che è successo. Non devi pensare che Alec non voglia che tu stia con lui. E' molto orgoglioso di te. Solo che ha sofferto molto quando te ne sei andata” mi rivelò.

Anche per me è stato difficile, non ti credere!” dissi guardandolo.

Lo so. Ti sto solo dicendo che secondo me avevate bisogno di sfogarvi”.

Non so,Justin. Non avevamo mai litigato così...” dissi abbassando lo sguardo.

E' il tuo cellulare che squilla?”

Si scusa. Probabilmente sarà Demetra!” dissi prendendo il cellulare.

Non era Demetra però.

Pronto?” dissi incerta rispondendo alla chiamata.

Intanto Justin continuava a studiare la mia espressione. Non ci facevo molto caso ma quando riattaccai la chiamata avevo un'espressione sconvolta.

Rebecca cosa è successo? Chi ti ha chiamata?” nella sua voce c'era un tono di preoccupazione.

E'... Era....” non riuscivo a proferire alcuna frase di senso compiuto “Era l'ospedale” riuscii a dire con un filo di voce.

Perché l'ospedale ha il tuo numero di telefono?”

Perché Alec ha avuto un incidente”.

 

 

Angolo della scrittrice

Salve a tuttii! Lo so sono in ritardo di quasi 4 mesi ma sono stata molto impegnata!E lo sarò per il resto dell'estate per cui non credo di riuscire a postare i prossimi capitoli. Bè non so più cosa dirvi per cui ringrazio tutta quella gente che ha letto la mia storia e vi prego,anzi no, vi scongiuro di recensire... mi basta anche un “bella storia” oppure “ma non ti vergogni di scrivere e pubblicare simili assurdità??”. Sono sempre aperta ai commenti sgradevoli!:)

Un enorme bacioneee.

 

 

 

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