Stronger than irony...

di Loribi_BlueLilian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap.5 ***
Capitolo 6: *** Cap.6 ***
Capitolo 7: *** Cap.7 ***
Capitolo 8: *** Cap.8 ***
Capitolo 9: *** Cap.9 ***
Capitolo 10: *** Cap.10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 ***
Capitolo 13: *** cap. 13 ***
Capitolo 14: *** Cap. 14 ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 ***
Capitolo 16: *** Cap. 16 ***
Capitolo 17: *** Cap. 17 ***
Capitolo 18: *** Cap. 18 ***
Capitolo 19: *** Cap. 19 ***
Capitolo 20: *** Cap. 20 ***
Capitolo 21: *** Cap. 21 ***
Capitolo 22: *** Cap .22 ***
Capitolo 23: *** Cap. 23 ***
Capitolo 24: *** Cap. 24 ***
Capitolo 25: *** Cap. 25 ***
Capitolo 26: *** Cap. 26 ***
Capitolo 27: *** Cap. 27 ***
Capitolo 28: *** Cap. 28 ***
Capitolo 29: *** Cap. 29 ***
Capitolo 30: *** Cap. 30 ***
Capitolo 31: *** Cap. 31 ***
Capitolo 32: *** Cap. 32 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


Nuova pagina 1

- Già esci?- bofonchiò una Madison ancora insonnolita una volta accortasi dell’amica che, in piedi all’ingresso, pronta per uscire, sembrava cercare frettolosa qualcosa nella borsa.

-

- Cos…ah ciao Mad…sì sto uscendo, Mike mi ha appena chiamato, vuole che vada in redazione, ha detto che deve parlarmi riguardo una certa questione…ma dove le ho messe le chiavi?- disse con una certa impazienza Eileen guardandosi intorno.

- Sulla mensola vicino Winnie the Pooh, nella tua stanza-

- Le hai viste lì?-

- No, ma è sempre lì che le dimentichi- le rispose non curante Mad, mentre s’incamminava piano verso la cucina, tra uno sbadiglio e l’altro.

Senza risponderle, Eileen andò nella sua camera…e, infatti, le chiavi erano proprio dove aveva suggerito l’amica, vicine al sorridente orsacchiotto.

- Allora Mad io esco, ci vediamo stasera, ok?- disse lei affrettandosi alla porta, sentendo appena il suo saluto biascicato…

Cominciava così la giornata di Eileen Becket… da poco compiuti 24 anni, e da un anno giornalista per il Sun.

Non che avesse già guadagnato chissà quale posizione all’interno del giornale ma cercava lentamente, come poteva, di farsi strada nel difficile e spietato mondo del giornalismo.

La tenacia e la grinta non le mancavano di certo, ma forse la sua giovane età faceva sembrare che avesse ancora bisogno di fare molta esperienza sul campo, prima di poter arrivare…

Per il momento, viveva a Londra assieme alla sua amica Madison… per quanto poco lei parlasse di lavoro, sapeva che lavorava abbastanza felicemente come commessa in una libreria non troppo lontano da dove abitavano.

Tornando a Eileen… cercava appunto di farsi strada nel mondo del giornalismo…

Prese uno dei tanti double decker che affollano le strade della città, diretta verso il suo ufficio, pensando alla telefonata ricevuta nemmeno un’ora fa dal suo capo…

Le aveva parlato di un nuovo incarico, ma non si era certo soffermato sui dettagli.

In ogni modo, da come ne parlava, sembrava qualcosa di interessante, anche per la sua carriera… che fosse il salto in avanti che aveva aspettato e che lei era certa di essersi abbastanza guadagnata dopo aver assolto compiti non proprio entusiasmanti ma in ogni modo con il massimo dell’efficienza?

Mentre nella sua testa si affollavano mille domande sul genere di incarico che Mike le avrebbe affidato, si accorse di essere arrivata alla sua fermata, nemmeno troppo lontana dal palazzo del Sun.

Percorse un centinaio di metri ed eccola a destinazione come ogni mattina…

Respirò profondamente. Ormai non stava più nella pelle…

Salì al quarto piano, dove c’era la sua redazione…

L’accolse la centralinista, Patty… come al solito indaffaratissima a dirottare ai vari uffici le chiamate che arrivavano a fiume, come da copione la mattina presto…

Si diresse speditamente alla sua scrivania, coperta come sempre di documenti, ritagli di giornale…

La sera prima era talmente stanca da aver dimenticato in ufficio la sua agendina rossa, quella su cui segnava gli appuntamenti della giornata e le interviste da fare…

Sapeva che quel giorno era abbastanza libera…

In effetti, doveva riguardare la bozza di un articolo che sarebbe uscito solo il giorno dopo, una cosa da fare con tutta calma, e avrebbe potuto anche prendersela comoda, se non fosse stato, appunto, per la telefonata di Mike che l’aveva fatta scattare come una molla.

Gia…

Lasciò lì la borsa, la giacca che aveva indossato e la sua sciarpa di seta (regalo di sua mamma, che lei considerava un po’ come un portafortuna, e le parve il caso quel giorno di metterla per propiziarsi il futuro…) e si diresse verso l’ufficio del suo caporedattore, Mike Connelly.

Bussò piano alla porta e dopo aver sentito un debole “avanti” dall’altro lato, spinse la porta per entrare.

Ed ecco davanti a lei il suo capo, un uomo sulla cinquantina, piuttosto magrolino e come al solito impegnatissimo tra mille incarichi contemporaneamente!

- Ah, Eileen… vieni accomodati… - l’accolse sorridente.

Eileen doveva ammetterlo… Mike era uno che ci sapeva fare con i suoi colleghi nonché sottoposti. Anche se capitava che ti affidasse la classica intervista sfigata che nessuno voleva fare, riusciva sempre a fartela accettare col sorriso sulle labbra.

Non si poneva mai in un odioso atteggiamento di superiorità, e lei trovava che soprattutto verso di lei avesse quasi un atteggiamento tra l’amichevole e il paterno, sin da quando aveva messo piede in quella redazione…

Senza contare che era stato proprio lui a notarla e ad assumerla…

- Buongiorno Mike… come vedi, mi sono letteralmente precipitata! –

- Vedo vedo… so già che non vedi l’ora di sapere di che si tratta… non ti terrò troppo sulle spine! Dunque… vorrei passarti alla cronaca mondana… - disse lui, continuando a sorriderle.

Eileen strabuzzò leggermente gli occhi…

Non era esattamente quello che si era aspettata…

- Cioè… - cominciò lei, sottintendendo che aveva bisogno di qualche ulteriore spiegazione…

- Cioè… non dovrai più occuparti di cose tipo mostre floreali, interviste a cuochi o inchieste sui ristoranti più “in” della città! – ridacchiò Mike.

Eileen ridacchiò altrettanto…

Gia messa in quella maniera la cosa suonava meglio…

I suoi incarichi precedenti erano sempre stati di una noia mortale, e per quanto la cronaca mondana non era mai stata esattamente la sua più alta aspirazione, sempre meglio di quel che faceva prima!

Era pur sempre un salto in avanti… non radicale e decisivo come aveva sperato ma in fondo aveva cominciato da poco, e non poteva fare troppo la schizzinosa…

- So che non ti era mai piaciuto troppo quello che facevi prima, ma appena è stato possibile ho pensato di sistemarti altrove… dovrai solo finire quell’ultimo articolo che hai in sospeso sulla mostra pittorica a Notting Hill e poi “traslochi”… contenta? -

- Si certo, capo! – sorrise lei. – ma… ho già un incarico o la notizia che dovevi darmi era solo questa? –

Mike sorrise.

- No, in effetti, ci sarebbe gia un incarico per te… - sorrise lui sperando di stuzzicare la sua curiosità, cosa in cui riuscì a giudicare dalla faccia della ragazza. – Come sai… presto uscirà nelle sale “Kingdom of Heaven”… se ne parla molto bene in giro, e poi il regista è una garanzia, è un successo al botteghino praticamente assicurato. –

La ragazza annuiva, chiedendosi dove volesse arrivare, parlando di quel film… doveva realizzare un articolo su questa cosa…? Eppure le parve poco attinente alla cronaca mondana… doveva esserci qualcos’altro sotto…

- … e insomma, il protagonista come penso tu sappia è Orlando Bloom… non c’è che dire, quel ragazzo è riuscito a farsi un nome all’estero con una rapidità incredibile… - disse, quasi con ammirazione nel suo tono.

Eileen non sembrava condividere tanta stima ed entusiasmo…

Mike stava cominciando a dire qualcosa su Liam Nieson e gli altri attori del film, sul regista… ma lei sentiva tutto vagamente… la sua testa stava macinando soltanto il nome del giovane attore e aveva preso a fare i suoi commenti su di lui.

Era da sempre stata abbastanza convinta che Orlando Bloom avesse avuto solo una sfacciata dose di fortuna nell’essere scritturato per il Signore degli Anelli, che se non fosse stato per quello sarebbe ancora uno sconosciuto attore londinese… non che pensasse che non sapesse recitare, ma per lei era stato davvero soltanto molto fortunato… insomma, si era trovato al posto giusto nel momento giusto! Senza contare che, gliene dava merito, ci aveva saputo fare, per accattivarsi il pubblico successivamente…

Tutti quelli che conoscevano Eileen abbastanza bene sapevano che lei non nutriva esattamente un amore appassionato per Bloom…

I suoi pensieri furono interrotti da alcune parole di Mike…

- … pertanto, gli starai alle calcagna per un po’… -

Alle calcagna di chi…?

Si era talmente persa nei suoi pensieri che non aveva sentito niente di quello che il suo capo le avesse detto…

- Ehm… credo di non aver capito bene… - disse lei, imbarazzata.

Il capo scosse la testa divertito.

- Andiamo, lo so che non sarà facile e magari nemmeno esattamente piacevole… ma ti assicuro che molti giornalisti hanno cominciato in questa maniera la propria carriera… persino io, per un certo periodo… può sembrare una cosa da rivista scandalistica e basta, ma al pubblico piace anche quello… e comunque tu avrai tutta la libertà di dare il taglio che vuoi ai tuoi articoli… so che non mi deluderai, che non scadranno mai nell’insulsaggine di certe testate! Si, io penso che te la caverai egregiamente! Inoltre, vedila come un’altra esperienza di curriculum… -

Eileen annuiva, ma ancora non era riuscita ad afferrare cosa esattamente dovesse fare…

Si era distratta in un momento cruciale, e si vergognava da morire a doverlo dire a Mike!

- Si tratta comunque solo di qualche articolo… giusto per cavalcare l’onda di questo film… e un po’ di pubblicità non dispiacerà di certo nemmeno a lui… le star vivono anche di questo, e per quanto si arrabbino, lo sanno bene anche loro… -

Ma di chi parlava Mike??? La risposta era in realtà quasi ovvia, a questo punto, ma il suo cervello sembrava volerla escludere a priori…

- Tu lo sai dove abita, vero?Perché se dovrai fare degli appostamenti… voglio dire, sono informazioni fondamentali, lasciatelo dire… -

- Ehm… - disse lei, ormai disperata… non sapeva davvero più come mettere una pezza alla sua distrazione!

- Una delle poche ragazze di Londra che non sa dove abita Orlando Bloom! E pensare che non è nemmeno troppo lontano da qui… - rise lui, girandosi verso lo schedario.

Eileen per conto suo era rimasta di sasso, cercava di mettere a fuoco quello che credeva di aver capito…

Lei doveva stare alle costole di Orlando Bloom per i prossimo tempi in modalità paparazza!

Le sembrava all’improvviso di essere capitata in un episodio di “Ai confini della realtà”…

- Eccolo qui… - disse, passandogli un foglietto con su un indirizzo… - sarà in città per un mesetto o giù di lì… almeno questo ha annunciato il suo agente… eventi mondani, premiere etc etc… e pare che si sia portato dietro anche la sua ragazza, la Bosworth. – continuò a spiegare ad una Eileen ormai pietrificata.

Poi Mike la fissò per un istante.

- Tutto bene, Eileen…? –

- Cosa…? S-si si, tutto benissimo… ho capito… - disse, fissando vacuamente il foglietto… - ehm… e… quando dovrei… insomma, cominciare? –

- Beh… facciamo così… adesso è venerdì…correggimi quella bozza poi riposati questo week-end… e lunedì si comincia! - disse sempre con un tono gaio.

- Si, ok… vado subito a lavoro, capo… - sorrise.

Si avviò speditamente fuori dalla porta, e si sedette alla sua scrivania… lo sguardo perso nel vuoto, cercando di realizzare che quello che era accaduto pochi istanti fa non fosse stato solo frutto della sua contorta immaginazione…

Il suo capo le aveva detto di tallonare Orlando Bloom per i prossimi tempi, le aveva detto di stargli alle calcagna, il che significava appostamenti con macchina fotografica in perfetto stile paparazzo…

Si mise le mani nei capelli, per poi coprirsi il viso sconvolta da quel pensiero.

L’idea di spiare qualcuno durante i suoi spostamenti giornalieri non era proprio il massimo… non era mai stato il genere di giornalismo cui aveva puntato ma… l’idea che quel “qualcuno” dovessero essere proprio Orlando Bloom rendeva il tutto ancora più indigesto!

Eppure, al momento questo era il suo incarico, ed era poco saggio rifiutare proprio il suo primo lavoro dopo aver ottenuto finalmente un passaggio d’ufficio.

In fondo, pensò, lei era una giornalista e non poteva scegliersi le notizie… e all’inizio un po’ di gavetta per quanto sgradevole, era d’obbligo…

E poi… sempre meglio delle barbosissime esposizioni floreali nella zona di Hyde park…

- Ehilà, Eileen… cosa c’è, il capo ti ha mandato ad intervistare l’ennesimo cuoco di un ristorante bohemièn sul Tamigi? – ironizzò Thomas, un suo collega che si occupava della pagina sportiva…

- Guarda… se potessi, forse sceglierei il cuoco… - disse lei sbuffando.

- Accidenti… ma perché, che ti ha dato? – chiese, mentre si sedeva alla sua scrivania, non troppo lontana da quella di lei.

- Pensa… mi ha passata alla cronaca mondana! –

- Cioè, adesso sei diventata una paparazza! – rise.

- Sembrerebbe di si… -

- E… chi è il fortunato? – domandò curioso, ridacchiando.

- Orlando Bloom! – disse lei, con un sorrisino tirato e ironico.

Thomas scoppiò a ridere…

Era uno di quelli che sapevano della sua avversione per l’attore…

Eileen tornò a casa solo a tarda sera…

Dopo essere uscita dall’ufficio aveva passato la giornata a fare un po’ di shopping di libri e cd, senza tralasciare le botteghe psichedeliche e orientali nei mercatini cittadini…

Era l’unica cosa che riuscisse a tirarla su nei suoi momenti peggiori… e per quanto possa sembrare esagerato, lei era nel bel mezzo di uno di quelli.

Era decisa a continuare la sua carriera e a fare le più varie esperienze, ma non le andava proprio giù che sulla sua strada le capitasse in qualsiasi modo il signor Bloom.

Ma tanto valeva rassegnarsi… in fondo, bastava prenderla come un qualsiasi altro lavoro… l’avrebbe portato a termine nella più totale professionalità!

Per quanto flebile, questo pensiero le diede un minimo di motivazione…

- Sono a casa… ci sei, Leen??? – la voce di Madison proruppe inequivocabile.

- Si, sono qui… sono tornata da poco… -

- Ma non dovevi sbrigartela alla svelta oggi? Non dirmi che l’incarico era urgentissimo! –

- No, no… Mike me lo ha solo comunicato… ho fatto tardi perché ero in giro per negozi, tutto qui… - disse, indicando le buste ancora sparse sul pavimento.

Madison squadrò bene la sua amica.

- Leen… ti conosco abbastanza… e se fai quel genere di shopping, vuol dire o che sei molto felice…o che sei molto depressa… e sinceramente a giudicare dalla tua faccia, io opterei per la seconda cosa… -

Eileen si passò una mano tra i capelli.

- C’entra qualcosa con quello che doveva dirti il tuo capo? Ti ha dato un incarico tosto, forse?

- No, non credo lo sia poi così tanto… beh, certamente più delle fiere e degli stand gastronomici, ma lo sai, non è il genere di cose che mi spaventa… -

- Gia… quindi… che è successo? Avanti racconta, non tenermi sulla corda! –

- Allora… Mike mi ha passato alla cronaca mondana… - disse d’un fiato.

- Ah! E conoscendoti, non è proprio il tuo genere… -

- Decisamente! La evito anche quando devo leggerla sul giornale, figurati a scriverla! –

- Ok, lo immaginavo… è solo per questo? Insomma… quello ti ha fatto andare lì di buon mattino solo per darti questa lieta novella? – ironizzò l’amica.

- Magari! Il peggio deve ancora venire… mi ha anche affidato il primo incarico… non so quanto mi impegnerà, ma sicuramente per un po’ di tempo sarò incastrata in questa cosa…insomma, devo praticamente diventare l’ombra di qualcuno… a livello di paparazza!!! Ti rendi conto??? – disse, cominciando per la prima volta ad alterarsi.

- E questo qualcuno chi sarebbe? Lo conosco? E’ molto famoso…? –

- Famosissimo direi! Proprio famosissimo!!!! –

- Eddai, chi è? Sto morendo di curiosità… - disse lei, incalzando.

- … Orlando Bloom. – disse secca lei, sprofondando nella poltrona.

Per un po’ Madison tacque.

- Stai scherzando, vero? Orlando Bloom??? Proprio lui??? –

- Ne conosci qualcun altro? A me sinceramente basta e avanza che sulla Terra ce ne sia uno solo… - fece lei sarcastica.

- Avanti, Leen… so che non lo sopporti ma non ti pare di accanirti troppo contro di lui? –

- Ma chi si accanisce, Mad? Dico solo che non mi piace… insomma, il classico attore fortunello che riesce a sfondare grazie ad un ruolo azzeccato e poi con i suoi atteggiamenti da furbastro e tutte quelle moine con le fan campa di rendita quanto a celebrità... insomma, lo hai visto anche tu, sul Red Carpet o no? E poi, a dirla tutta... se vogliamo vedere quel che ha fatto dopo il Signore degli Anelli, si salva ben poco! Magari questo nuovo film, dato il regista, sarà anche valido, ma i ruoli precedenti... - disse, pensando alla parte impietosa che aveva avuto in Troy...

- Ok, ok… a tutti possono capitare i ruoli sbagliati… e lui non è certo il primo a diventare l’idolo delle ragazzine, ma in fondo dai… non è così male come attore… -

- Non discuto le sue capacità recitative, è proprio il genere di persona a non piacermi… ma mi sa che nel mondo dello spettacolo l’andazzo sia questo… -

- Hai una tendenza al tragico, Leen… e comunque, non devi mica uscirci a cena, devi scriverci degli articoli! Affronta la cosa come hai sempre fatto… non pensare che si tratta di Orlando Bloom… pensa che è un tipo su cui scrivere articoli e scattare qualche foto! Tutto qui! –

Eileen annuì.

- Già… -

- Bene… e adesso prepariamo qualcosa che ho una fame da lupo… - sorrise Madison, dirigendosi verso la cucina.

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Nuova pagina 1

Arrivò anche il lunedì… primo giorno di lavoro.

Del suo nuovo lavoro… e del suo nuovo incarico!

Passò in ufficio giusto per farsi dare una macchina fotografica…

Si era sparsa in fretta la voce tra i colleghi che lei avrebbe scritto di Orlando e che nei prossimi tempi l’avrebbe a dir poco pedinato!

La cosa un po’ la infastidiva, nonostante la quasi totalità della popolazione femminile della redazione avrebbe dato un braccio per essere al suo posto!

Thomas era l’unico che coglieva la comicità della faccenda…

- Ok… non so nemmeno da dove cominciare… - disse, mentre parlava a Paul Hoe, un tipo sulla quarantina che aveva fatto della cronaca scandalistica la sua ragione di vita e il suo ramo specialistico! A suo modo, aveva raggiunto una invidiabile reputazione…

- Guarda Eileen… non è difficile come può sembrare! Te lo dico io che lo faccio da molti anni… poi ti ci vedo, sai? –

- A me? – disse lei scettica.

- Si, te… mi sembri discreta, di buoni riflessi e “svelta”… capisci cosa intendo, vero? Le qualità giuste per questo tipo di lavoro… e non ho assolutamente dubbio che tu le possegga, mia cara… –

- Ehm… grazie per la stima, Paul… - disse lei sempre più scettica per quelli che presumibilmente erano apprezzamenti… che sembravano confermare anche vagamente la fama di playboy che si era guadagnato quel tizio...

- Ma tornando a noi… sii molto cauta… tieniti a distanza e vedrai che andrà tutto liscio. E non demoralizzarti se le prime volte non becchi niente di interessante… a me capitano intere settimane in cui la cosa più interessante è la Paltrow che compra giocattoli alla figlia…! –

- Va bene, ricevuto. Cauta e tenermi a distanza… ! –

- Esatto, brava ragazza… - sorrise - … e buona fortuna… collega! – disse, facendole l’occhiolino.

La giornata non poteva cominciare nella maniera peggiore per lei…

Essere definita “collega” da uno dei giornalisti scandalistici più celebri del Regno Unito e scoprire altresì che il suddetto sembrava volerci lievemente provare con lei…

Prese uno dei double decker diretta verso la zona in cui viveva Orlando…

Estrasse il foglietto con l’indirizzo studiandoselo… in realtà sembrava più volersi convincere che stava per fare davvero quello che doveva fare!

Finalmente giunse a destinazione…

Era un appartamento in un piccolo palazzo non esattamente in zona centrale, un posto tranquillo con un parco nelle vicinanze…

La sua casa era al secondo piano…

Bene.

Adesso si trattava di aspettare…

Si mise lì nel parco, seduta su una panchina, con la macchina fotografica accanto a sé, lanciando di tanto in tanto occhiate alla porta dell’appartamento di Orlando.

Si sentiva immensamente idiota!

Dopo qualcosa come un quarto d’ora, la situazione sembrò smuoversi lassù.

Afferrò la macchina fotografica, e sfruttandone lo zoom, inquadrò la porta dell’appartamento.

Una testolina bionda fece capolino… certamente non era quella di Orlando…

Si stava abbassando… purtroppo non riusciva a capire cosa stesse facendo…

Poi si rialzò per rientrare.

Magari stava solo raccogliendo il giornale, pensò Eileen.

Quella situazione di attesa la stava snervando…

Stare lì senza far niente ad aspettare che il signor Bloom si degnasse di mostrare la sua faccia fuori dall’appartamento non era la sua idea di passatempo!

Passò ancora qualcosa come un’ora…

La tentazione di piantare tutto e dire al suo capo che quell’incarico non faceva per lei diventava sempre più forte.

Ma come se qualcuno avesse letto i suoi pensieri e avesse prontamente provveduto, ecco riaprirsi la porta al secondo piano…

Uscì di nuovo la ragazza di poco prima… la Bosworth, certamente… poi… una testolina bruna, capelli mossi e occhiali scuri, tenuta sportiva.

Finalmente Orlando Bloom faceva il suo ingresso in scena!

Afferrò la macchina fotografica e la borsa, pronta all’azione… anche se ammetteva che non aveva ancora ben chiaro cosa fare.

Mentre respirava a fondo, pronta a gettarsi in quella assurda situazione, la coppia più un cane che lui teneva al guinzaglio uscirono dal portone.

Mano nella mano...

Click.

Quella scena poteva tranquillamente essere immortalata.

I due presero la strada verso…

Eileen impallidì…

Verso il parco! Venivano esattamente verso di lei!

Prese tutte le sue cose, e si piazzò alla bell’e meglio dietro ad un albero, mentre vedeva i due che avanzavano… poi optò per un cespuglio piuttosto frondoso che sembrava essere stato messo lì apposta per lei.

I due passarono disinvoltamente dinanzi a lei.

Click.

Il cane sembrò girarsi verso il punto in cui era nascosta… fortunatamente Orlando lo strattonò chiamandolo per nome.

- Vieni Maude… - disse semplicemente.

Per una volta fu infinitamente grata ad Orlando Bloom.

I due si diressero verso i negozietti lì vicino…

Click. Click.

Sembrava più facile di quel che sembrava…

Appena loro si muovevano, lei si voltava fingendo atteggiamenti da turista intenta a fotografare la prima cosa che le sembrasse plausibile…

Li seguiva a lunga distanza, fingendo di guardare qualche negozio…

Almeno a giudicare dal loro comportamento così naturale, non dovevano averla notata affatto.

Di tanto in tanto riusciva persino a sentirli ridacchiare tra loro, parlando di chissà cosa e chissà chi… non che le interessasse!

E li trovava in certi momenti quasi stucchevoli…

Come quando si erano fermati in un bar e lei aveva preso ad imboccargli il gelato…

Lei scosse la testa schifata…

Click. Click.

Per quella giornata ne aveva avuto davvero abbastanza…

Lasciò la sua postazione, infilò la macchina fotografica in borsa e si diresse alla prima fermata del bus che fosse in vista.

Passò in ufficio, e mostrò i risultati della sua prima escursione a Mike.

- Ma… bel lavoro, Eileen… non sapevo che fossi così in gamba anche come fotografa! –

- Me la cavo abbastanza… - fece lei con modestia.

- Suvvia, non c’è bisogno di essere così modesti… lo avevo detto io, hai stoffa! – proruppe Paul, che si era avvicinato incuriosito.

- Molto bene… allora, metti giù un bell’articolo sui due piccioncini e domani sarà sul giornale! – disse Mike, entusiasta.

- Cosa? Domani? Di gia??? –

- Ma certo! Foto così belle non possono andare assolutamente sprecate… qualcuno potrebbe essere gia in giro a riprenderli in qualche uscita pomeridiana, ma noi li batteremo sul tempo… - aggiunse lui, sorridendo.

- Vado subito… - disse lei… sperava di andare a casa a riposare, ma a quanto sembrava, le cose erano davvero cambiate. Non erano più notiziole di poco conto… beh, per lei lo erano anche quelle, ma avevano di certo un maggior peso, e in quanto tali l’avrebbero impegnata molto di più… in fondo, non era nemmeno tanto dispiaciuta. Chissà che quel nuovo incarico cominciasse a diventare divertente…

Uscì dall’ufficio di Connelly assieme a Paul.

- Naturalmente… - disse lui. – se ti serve una mano per impostare l’articolo… per chi è alle prime armi è sempre difficile… -

- Me la saprò cavare, grazie Paul… e se avrò bisogno d’aiuto saprò a chi rivolgermi… - disse lei con un sorriso che lo zittì.

Si era liberato di quello scocciatore almeno per il momento.

Andò al suo portatile.

Tutto sommato erano foto molto tranquille e non particolarmente scandalose… quindi non doveva far altro che dire quello che sembrava…

Dipingere cioè la classica coppia innamorata a spasso per le strade di Londra con la disinvoltura di ogni comune mortale, il cane a rendere il tutto ancora più intimo e familiare, e tessere un tantino le lodi del tipo per la sua carriera cinematografica, mettendoci che era lì per la premiere del suo ultimo film…

Semplice!

Così si mise a lavorare…

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


Nuova pagina 1

Il giorno dopo l’articolo di Eileen era sulle pagine del Sun.

Beh, non sulle primissime pagine che invece erano occupate da un articolo riguardante il principino William… ma comunque era un bell’articolone, e la ragazza ammetteva che faceva un certo effetto vedersi pubblicata in uno spazio tanto più grande del solito trafiletto che le toccava…

Non era di certo l’unica ad aver notato l’articolo…

In una zona di Londra, l’agente di Orlando Bloom aveva tra le mani il giornale, e stava sfogliando le pagine quando l’occhio gli cadde sulle foto del suo inconfondibile cliente e la sua fidanzata a spasso per le strade come se niente fosse…

Afferrò il telefono all’istante e chiamò rapidamente il diretto interessato.

Dall’altro lato rispose una voce piuttosto assonnata…

- Pronto? John, sei tu? –

- Si, Orlando, sono io… scusa l’ora ma ci sarebbe qualcosa che dovresti vedere… -

- Cioè, di che si tratta di così urgente…? –

- Pare che qualcuno abbia beccato te e Kate a spasso per la città… una giornalista… ho qui davanti a me la tua faccia pubblicata in tutto il suo splendore sulle pagine del Sun!- disse, con una punta d’ironia.

- Uhmmm cominciamo bene… sono arrivato nemmeno da una settimana e gia ho un paparazzo tra i piedi? – disse, passandosi una mano tra i capelli, cercando di reprimere uno sbadiglio. – beh, ma che foto sono? –

- Niente di che, non preoccuparti… e anche l’articolo è molto tranquillo… magari è una persona innocua… poi è una donna… magari pure una tua fan, e ti tratterà bene… - ironizzò ancora l’agente.

Orlando ridacchiò dall’altro lato…

- Chissà… ma voglio darci un’occhiata… ci vediamo tra un’ora nel tuo ufficio, ok? –

- Ti aspetto… - rispose John semplicemente, riagganciando.

Un’oretta dopo, Orlando entrò nell’ufficio di John Kessinger.

- ‘giorno John… -

- Buongiorno Orlando… -

- Allora, vediamo un po’ queste foto… - disse, avvistando sulla sua scrivania la copia del Sun.

John gliela passò in silenzio, aspettando che lui trovasse la pagina.

Lo vide fissare attentamente le foto e l’articolo, cominciando a leggerselo piuttosto assorto.

- Uhm… si… magari è davvero una mia fan! – sorrise. – Eileen Becket… mai sentita… deve essere una nuova… - disse, leggendo il nome in calce all’articolo e ai lati delle foto…

- Infatti… un nuovo acquisto… e scommetto che è anche una novellina… -

Orlando semplicemente annuì, osservando attentamente le foto.

- Ma queste… - disse.

- Cosa? – chiese l’agente.

- Queste deve averle scattate ieri mattina, quando io e Kate siamo andati in giro per negozi assieme a Maude! Ma… - si fermò, grattandosi appena la fronte, come se cercasse di capire qualcosa di incomprensibile… - io non ho visto nessuno di “sospetto” per strada… e queste sono foto molto ravvicinate… voglio dire, me ne sarei accorto se una giornalista stava lì a quattro passi a scattare foto allegramente, no? –

- Ah, non lo so… magari era una bella ragazza e le hai dato il beneficio del dubbio… -

- Spiritoso… - sorrise Orlando a John.

- Ad ogni modo… come hai ben notato, sono foto molto ravvicinate, e questa è la cosa che mi preoccupa maggiormente… se riesce ad arrivare a scattare foto così buone senza che tu te ne renda conto, questa qui può arrivare quando meno te l’aspetti e beccarti in qualsiasi situazione, quindi mi raccomando, cerca di essere prudente in questi giorni… -

- Andiamo John! Non ti sembra di esagerare? Ok, scatta foto molto da vicino, ed è in gamba… ma io non ho granché da nascondere… ammesso che si pianti dietro di me per un pezzo, cosa pensi che potrebbe cavarne? Tutte foto con me e Kate, o io che vado a fare jogging con Maude, o altre scemenze simili che dopo un po’ andranno a noia a tutti… questa qui durerà poco! Io non sono il soggetto ideale, se cerca lo scandalo… - sorrise soddisfatto di se stesso.

- Speriamo bene… comunque, tieni gli occhi aperti… un articolo così può anche starci a livello pubblicitario, ma nella mia personalissima filosofia, non fa bene a nessuno finire troppo spesso sulla pagina mondana… si finisce col diventare antipatici! –

- Ok, ok… farò attenzione, promesso… ma ora rilassati! – disse, col un largo sorriso, allargando le braccia. – piuttosto… abbiamo impegni per oggi…? –

- No… niente per oggi, ma domani mattina hai un’intervista per non ricordo quale giornale di critica cinematografica… -

Orlando sbuffò.

- Vale a dire che mi toccherà ripetere per l’ennesima volta di cosa parla il film, quanto mi è piaciuto lavorare con Ridley etc etc… - concluse lui, alzando gli occhi al cielo, e incrociando le mani dietro la nuca.

- Si, la solita trafila, suppongo… dovrai reggere in questa maniera fino alla premiere, al massimo anche per la settimana successiva, poi sarai salvo! –

- Bene… allora se è tutto, io andrei… ho promesso a Kate di accompagnarla non ho capito bene dove a fare spese… - sorrise, simulando commiserazione.

- Divertiti allora… - rise John, che ottenne in tutta risposta un’occhiataccia dall’attore.

Intanto Eileen era appena uscita dall’ufficio… dopo quell’articolo il capo le aveva detto di lasciar passare una giornata per sondare le eventuali reazioni…

Reazioni del pubblico ma anche da parte dello stesso Orlando Bloom… se il giornale vendeva e Bloom non si faceva sentire, allora il più era fatto…

Sei stata eccezionale, Eileen! Come primo articolo ti sei mantenuta leggera, e questa è stata una scelta molto saggia… così non rischi di esser subito messa nella lista nera del signor Bloom! Brava, brava davvero! Dai primi dati che ci arrivano, il Sun ha venduto un bel numero di copie in più, e scommetto che non è solo per la notizia sul principino…

Continua così, ragazza mia…! Per oggi puoi anche andare a casa… e da domani ti rimetti sulle sue tracce…la premiere si avvicina e potrebbero accadere cose interessanti…

Queste le parole lusinghiere di Mike…

La ragazza decise di passare per la libreria in cui lavorava Madison. Avevano deciso di pranzare assieme approfittando della sua ora libera.

In realtà, Eileen sapeva bene di cosa l’amica volesse parlare… cioè del suo nuovo incarico…

E magari sarebbe scappato qualche commento al suo articolo, che l’amica aveva di sicuro letto!

- Ehi Mad! – la chiamò lei. La ragazza era impegnata a leggere un foglio.

- Leen! Sistemo le ultime carte e poi andiamo… - rispose sorridendo.

Leen intanto si guardava intorno… in effetti lei amava molto i libri ma non frequentava quel genere di libreria… così enormi! Era più per le care vecchie librerie a conduzione familiare…

Dopo un po’ vide arrivare l’amica con giacca e borsa in mano, e … come lei notò immediatamente, una copia del Sun.

- Andiamo? – sorrise Madison.

Un sorriso che sembrava dire: “Abbiamo parecchie cose di cui parlare…”

Si sedettero in un bar-ristorante, ordinando qualcosa di non troppo impegnativo.

- Allora, Leen… raccontami tutto! Hai fatto un gran bell’articolo ma le foto sono eccezionali! Quanto gli sei andato vicino per farle venire così bene??? – disse Madison, riaprendo il giornale sulla pagina incriminata.

- Molto, Mad… anche troppo per i miei gusti… a momenti li sentivo anche parlare… -

- Ma dai, e che dicevano? –

- Cosa vuoi che dicessero? Parlavano dei loro amici in America, di dove andare a pranzo o che ne so… non è che mi interessasse troppo! –

- Ok, ok… ma dimmi una cosa… lui… com’è da vicino???? E’ bello come in tv???? –

Eileen stralunò lo sguardo.

- Come no, bellissimo… -

- Andiamo, non fare l’antipatica! Puoi darmi un parere obiettivo lasciando per qualche secondo il tuo inseparabile sarcasmo? –

- Ok, va bene… non è che si vedesse molto dato che aveva gli occhiali da sole ma si difendeva bene… -

Almeno questo glielo concedeva… non poteva dire che fosse un mostriciattolo, anzi! Doveva ammettere che in tenuta da tutti i giorni le riusciva quasi simpatico… certo, tralasciando i suoi atteggiamenti sdolcinati con la Bosworth…

Madison si sentì soddisfatta solo quando ottenne il resoconto completo dell’appostamento del giorno prima.

Poi lei tornò a lavoro e Eileen, non esattamente abituata ai pomeriggi liberi, pensò di tornarsene a casa e rilassarsi leggendo uno dei libri comprati qualche giorno prima, decisa a mettere fuori dalla sua testa il signor Bloom almeno per quel giorno…

Non sapeva bene cosa l’aspettasse il giorno dopo, ma doveva esserci un motivo se il suo capo le aveva passato una certa informazione…

Cioè… che Orlando fosse solito cenare in un certo ristorante nella zona di Notting Hill…

Eileen capì al volo che adesso il suo lavoro cominciava a non avere orari…

Anzi, per la precisione, i suoi orari erano fortemente condizionati da quelli di Orlando Bloom…

Scosse la testa, pensando a dove la sua carriera fosse andata a finire…

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


Madison era appena rientrata a casa, il suo turno in libreria era ormai finito…e stava andando nella sua camera quando vide, nel riflesso dello specchio che c’era nel corridoio, Eileen nella sua stanza;

- Ciao Leen…sapessi che giornatina che ho avuto oggi…la libreria è stata affollatissima-

- Ehi Mad, ciao, non ti ho sentito entrare…- la salutò la ragazza sorridendole un po’ sorpresa nel vederla mentre finiva di abbottonarsi la camicetta bianca.

- …Ma stai uscendo?-

- Sì, destinazione Notting Hill-

- Qualche impegno?-

- Già…vado a tampinare il signorino…ma tu guarda cosa mi tocca fare…-

Il tono borbottante e il successivo sbuffo di Eileen fecero sorridere Madison;

- Dai Leen che alla fine non è poi così malaccio quest’incarico…magari potessi esserci io al tuo posto!- disse Madison con un sorrisetto malizioso, anche per tirarla un po’ su, ma l’occhiata poco conciliante lanciatale dell’amica la indussero a fare un piccolo passo indietro…

- Ok come non detto-

- E’ meglio che mi sbrighi…allora io vado eh Mad? A stasera-

Eileen schioccò un bacetto sulla guancia dell’amica, e stava per uscire quando si fermò per qualche secondo…

- Ho l’impressione di stare per dimenticare qualcosa…-

- Parli forse di questa?- le disse Mad che aveva sentito la sua voce dal corridoio, con in mano la sua macchina fotografica e sul viso stampata una simpatica smorfia ironica.

- …ma dove ho la testa!-

Eh già, questa era una delle caratteristiche più lampanti della sfaccettata personalità di Eileen…la sbadataggine, un’adorabile sbadataggine.

- Saresti andata lontana senza quell’aggeggio…- disse sorridendo bonaria fra sé e sé Madison richiudendo la porta alle sue spalle…bene, ora un bel bagno caldo non glielo avrebbe tolto nessuno…

Eccola lì, Notting Hill…ed eccolo lì il “Bohemian’roses”, questo era il ristorantino suggeritole da Mike; beh, era un posto davvero carino, con due sale sobriamente illuminate visibili anche dall’esterno attraverso grandi vetrate e l’insegna rossa luminosa posta appena sopra l’ingresso principale, rischiarato da due antiche lanterne.

Sì ok…ma Orlando?

Eileen, con tutta l’indifferenza di cui era capace, cercò di dare uno sguardo all’interno del ristorante, ma il suo interessato non c’era, o almeno, non era ancora arrivato.

Sospirò poggiandosi con le braccia incrociate al muro di mattoni…forse non era stata una grande idea andare lì; sì, il “Bohemian’roses” era un posto frequentato dall’attore…ma chi le diceva che proprio quella sera lui si sarebbe recato lì?

Beh, proprio nessuno.

Eileen cercava di far passare il tempo con questi pensieri, quando si accorse di un taxi che rallentava proprio in prossimità del ristorante, e in un primo momento non ci fece nemmeno caso più di tanto…insomma, Londra era piena zeppa di taxi! Ma fu la persona che vi vide scendere che la incuriosì destando non poco la sua attenzione…un momento…sì….era proprio lui, Orlando Bloom!

Dicendosi che quella sera era stata a dir poco fortunata, Eileen cercò di confondersi tra i passanti, ma ovviamente senza perdere di vista l’oggetto della sua, seppure considerata assurda, ricerca.

Orlando era accompagnato da una ragazza, una biondina forse…era sicuramente la Bosworth.

Però…però qualcosa non convinceva Eileen…seppure non conoscesse poi così bene l’attuale fidanzata, quella ragazza era visibilmente più alta, e anche più formosa di…no…e infatti non era Kate!

Non riusciva a credere ai suoi occhi… Orlando era lì davanti a lei con una procace sconosciuta… possibile??

L’aveva beccato con un’altra!!!!!!!

- Eh eh, questa volta sei fritto mio caro!- si disse fra sé Eileen con un sorrisetto “diabolico” che le stava pian piano affiorando sulle labbra…quello sarebbe stato un vero e proprio scoop, e Mike sarebbe stato più che soddisfatto di avere delle foto così interessanti sul suo giornale…e se Mike era soddisfatto, beh, sarebbe stato solo a suo vantaggio.

Orlando e la misteriosa sventola erano nel locale ormai da un po’, così Eileen decise che ormai era arrivato il momento di agire.

Con molta non-chalance anche lei vi entrò, e con altrettanta non-chalance si guardò intorno…eccolo Orlando…si era sistemato ad un tavolo in fondo alla sala, appena illuminato e ben lontano dalle vetrate. Furbo il ragazzo…

- Buonasera signorina-

Nel frattempo si era avvicinato ad Eileen un giovane cameriere dal sorriso affabile e simpatico;

- Sera-

- Prego…il tavolo qui è libero- le disse il ragazzo cominciandole già a spostare una sedia per farla accomodare ad un tavolo proprio vicino all’ingresso.

- No!-

Lo sguardo vagamente stupito del cameriere la fece rendere conto che forse era stata un po’ troppo brusca;

- Cioè…volevo dire…no, grazie, non qui…sa, sono allergica alle rose- disse Eileen indicando con un significativo cenno della mano un grande vaso pieno di quei fiori poco distante dal tavolo scelto per lei; era una scusa bella e buona…lei non era allergica alle rose, anzi, erano forse i suoi fiori preferiti, ma aveva dovuto assolutamente inventarsi qualcosa all’istante se non avesse voluto lasciarsi sfuggire l’occasione di scattare qualche foto…e quella era stata la prima sciocchezza che le era venuta in mente.

- …non è che si potrebbe avere un tavolo…che ne so…magari da quelle parti- continuò lei guardando nella direzione di Orlando che, proprio in quel momento, aveva alzato lo sguardo e aveva incontrato il suo per qualche istante, per poi tornare a concentrarlo subito dopo sull’altra ragazza…e per “quelle parti” Eileen intendeva una sorta di muretto che fungeva da separé tra una saletta e l’altra…beh, quella postazione sarebbe stata perfetta per beccare Orlando in flagrante.

Il cameriere cominciò a guardarla con una certa soddisfazione…

- Allergica alle rose, non è così?-

- Ehm…sì- gli rispose Eileen cercando di essere convincente…c’era riuscita? No, credeva decisamente di no. E infatti…

- Credo proprio di aver capito…deve scattare qualche foto al signor Bloom, vero?-

Eileen non rispose nulla, in preda ad un leggero imbarazzo, ma il ragazzo le andò incontro;

- Mi segua…solo una cosa però le chiedo, stia attenta a non farsi notare…sa, il signor Bloom è un cliente abituale…e poi lascia anche delle discrete mance…ci dispiacerebbe perderlo- terminò il ragazzo con un sorrisetto complice.

- Certo…comunque, grazie, davvero è stato molto gentile-

Il ragazzo lo era stato davvero… ora, non sapeva certo che tipo di concordia ci fosse tra i camerieri di quel locale e i giornalisti a caccia di scoop… dal modo di fare del tipo, i paparazzi sembravano una cosa abbastanza abituale da quelle parti…

Eileen si accomodò poggiando la borsa e la giacca sulla sedia che le era accanto, mentre cominciava a scrutare i due interessati che, tra l’altro, sembravano anche abbastanza intimi…

Dopo un po’ Orlando si avvicinò appena alla biondina per dirle qualcosa all’orecchio.

Click.

Seguì una piccola risata di lei.

Click. Click.

Fu allora che le si avvicinò lo stesso cameriere per prendere l’ordinazione, ma Eileen cercò di liquidarlo in fretta, non poteva anzi, non doveva lasciarsi sfuggire nulla di quella succulenta situazione.

Sempre ben nascosta e attenta, Eileen poi riuscì a catturare un bacio sulla guancia dato dalla ragazza all’attore che sembrava molto a suo agio.

Click. Click.

Beh, questa era probabilmente la scena clou della serata, sempre se non ci fossero stati altri colpi di scena…certo non poteva lasciarsela scappare!

Click.

Ecco un’altra foto ai due, meglio essere previdenti.

E appunto, come da lei previsto, non accadde più nulla di considerevole tra i due, così, dopo circa una mezz’ora o poco più, Eileen vide Orlando e la ragazza andare via scherzando…Click…ultimo scatto.

Missione compiuta, ora poteva tornarsene a casa e rilassarsi finalmente, domani avrebbe scritto il suo articolo e Mike sarebbe stato accontentato…però Eileen doveva ammetterlo…aveva fatto proprio un bel lavoro.

Eileen era letteralmente allibita.

Il suo articolo era piaciuto! Mike gongolava letteralmente, e Paul la osannava come la nuova collega che fosse entrata a far parte del club dei grandi paparazzi...

Come se la cosa costituisse per lei fonte di orgoglio...

In realtà, più ci pensava, e meno si sentiva fiera di quelle foto e dell'articolo...

Non conosceva Orlando, né la tipa con cui l'aveva beccato, ma di una cosa era sicura: la faccenda avrebbe sollevato un bel po' di casino!

E in fondo... nemmeno lui si meritava di essere fregato a quella maniera...

Questo era il problema: lei non era la persona adatta a fare cronaca pseudo-scandalistica... troppo sostenitrice della privacy... e troppo facile ai sensi di colpa.

Si sentiva colpevole di una grande carognata, ma ormai era tardi per farsi tutti quei problemi... a quell'ora la nuova edizione del Sun doveva essere gia in stampa, e l'indomani tutta la Gran Bretagna avrebbe avuto quelle foto davanti al naso...

Allegria...

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Capitolo 5
*** Cap.5 ***


Ore 8:35 ufficio di John Kissinger.

L'agente di Orlando Bloom era da poco arrivato in ufficio, se la prese abbastanza comoda quel mattino.

La sua segretaria Jennifer gli aveva fatto trovare, come di rito, una tazza fumante di caffé sulla scrivania accompagnata da un cornetto... più l'usuale copia del Times e del Sun...

Bevve un sorso di caffé per poi addentare il cornetto...

Il tutto mentre leggeva frettolosamente quanto svogliatamente la prima pagina del Times...

Niente di interessante, a parte le solite faccende politiche che a lui poco importavano...

Prese il Sun, mentre riprese a sorseggiare il suo caffé...

Il tempo di arrivare a pag.4... che sgranò tanto d'occhi e il caffé gli andò di traverso, facendolo tossire per qualche minuto buono!

Riprese il giornale frettolosamente tra le mani, e lesse rapidamente l'articolo che lo accompagnava...

- Oh porc... ci mancava anche questa! –

In un secondo netto compose il numero del cellulare di Orlando, che incredibilmente rispose al secondo trillo...

- Pronto, John? –

- Orlando, ti avevo detto molto chiaramente di stare attento! E invece guarda che bella sorpresina che mi ritrovo! Complimenti, davvero complimenti!!! - disse concitatamente a telefono, e a voce tanto alta che Orlando fu costretto ad allontanare il cellulare dall'orecchio.

- Ma di cosa diavolo stai parlando, non capisco... –

Kissinger respirò a fondo...

- Possiamo parlare? Kate è lì? –

- Kate...? No, è uscita con Maude... ha detto che faceva un po' di jogging... –

- Ok... ti conviene pregare che il suo giretto non preveda una puntatina all'edicola... –

- Ma insomma, mi vuoi spiegare che succede??? –

- Te la ricordi la giornalista dell'articolo dell'altro giorno? –

- Si... e allora? Che c'è, ha beccato me e Kate a comprare profumi da Harrod's? - la buttò sul ridere Orlando.

- C'è poco da scherzare Orlando... dimmi una cosa... ultimamente ti sei visto con una ragazza... bionda, molto carina... tipo, in un ristorante...? -

Orlando stette lì in silenzio a pensare...

- Uhm... si, l'altra sera ho cenato con Sally al Bohemian'Roses... ma come lo sai? –

- Direi che in questo momento lo sa gia tutta la Gran Bretagna del vostro piccolo rendez-vous... quella lì vi a beccati assieme! Non so come abbia fatto, ma ha scattato un bel po' di foto... e ha scritto un articolo che puoi facilmente immaginare! E sinceramente da quel che vedo in queste foto, nessuno faticherà a bersi la storia del presunto "ritorno di fiamma" tra te e Sally che questa benedetta tipa ha messo su...l'avevamo sottovalutata, Orlando! Ma tu... accidenti a te, ti avevo detto di muoverti con cautela... –

Orlando era rimasto senza parole...

Si rendeva perfettamente conto di quello che stava dicendo John, ma la sua testa era come svuotata...

Come aveva fatto quella dannata a beccarlo assieme a Sally????

Sally era stata la sua ragazza anni prima, ai tempi della scuola di recitazione, ma la sua storia con lei era gia archiviata da qualche mese quando lui fu preso per la parte di Legolas...

Adesso erano davvero, sinceramente soltanto buoni amici, e lei l'aveva invitato a cena lì solo per...

I suoi pensieri furono interrotti da qualcosa che suonava tanto come una burrasca imminente.

La porta si spalancò... era Kate.

In una mano teneva stretto il guinzaglio di Maude... nell'altra... praticamente stritolava quella che aveva tutta l'aria di essere una copia del Sun...

- John... ora ti devo lasciare... ti richiamo io... - disse, con un filo di voce, riattaccando.

Il volto di lei era contratto dalla rabbia, e lui conosceva bene quegli occhi... la ragazza era fuori di sé!

- Tu.. brutto... come hai potuto??? - disse, avanzando verso di lui, furente.

- Kate, cosa... –

- Tu sai bene cosa, lurido verme!!!! Da quanto tempo andava avanti questa storia tra te e quella? –

- Quella chi...?? - cercava ancora di temporeggiare... ma ormai era lampante che lei avesse visto quelle foto.

- Questa qua! - disse Kate, aprendogli in fretta il giornale...

Orlando sbarrò gli occhi.

Una serie di foto all'interno del ristorante che lo ritraevano in atteggiamenti non equivoci ma molto affettuosi e fraintendibili con Sally...

- Non dici niente? Ci credo, infame, cosa mai potresti dire di fronte all'evidenza??? - urlò, gettando il giornale per aria.

Orlando si portò una mano alla fronte, sapeva che era in guai seri, e doveva pensare a come risolverli...

- Non è come credi... è una mia vecchia amica, te l'ho anche presentata... –

- Oh si... ora che ci penso mi ricordo di questa sciacquetta! Sally, giusto...? La tua fidanzatina quando andavate all'accademia di recitazione... siete proprio carini in quelle foto, complimenti! –

- Andiamo, Kate... eravamo solo al ristorante, come buoni amici... insomma, credi più alle foto sui giornali che alla mia parola??? –

- Io credo ai miei occhi, Orlando... e in quelle foto sembrate tutt'altro che amici! E poi... ora che ci penso... quando è che vi sareste incontrati...? –

- L'altro ieri sera... ma questo cosa c'entra? –

- Ah, bene! Cioè quando mi hai detto che non potevi venire a cena con me perché un amico ti aveva chiesto il suo aiuto... molto carino, il tuo amico, ha davvero una "carrozzeria" notevole... - ironizzò isterica la Bosworth.

- Ti ho detto che era un amicO perché sapevo che se ti avessi detto che si trattava di Sally o di una qualsiasi altra amica avresti reagito a questa maniera... –

- A buona ragione, direi, vista la sorpresa che ho trovato sul giornale oggi... - replicò con stizza.

- Ma lei mi aveva chiamato perché aveva bisogno d'aiuto per davvero! E' solo per questo che ho mancato al nostro appuntamento... non l'avrei mai fatto se non fosse stato per un motivo grave... –

- "Motivo grave"??? MOTIVO GRAVE?????? - alzò la voce a dismisura. - Mi spieghi gentilmente quale sarebbe questo motivo grave???? Perché, in tutta franchezza, non credo che una che ha un problema grave se ne vada allegramente a cena fuori... –

- Insomma, Kate! Aveva un problema, e aveva bisogno di parlarne con qualcuno... e lo ha chiesto a me! Cosa c'è di male in tutto questo??? –

- Oh, niente... assolutamente niente di male! E' più che normale che Orlando Jonathan Blanchard Bloom corra subito in aiuto delle donzelle in difficoltà appena fanno il suo nome... e perché prendersi il disturbo di dire la verità a Kate? Tanto Kate è un'idiota gelosissima, non capirebbe mai... quindi è meglio stare zitti e inventarsi una balla per tenerla buona, tanto chi se ne frega????? - esplose letteralmente la biondina.

Per quanto Orlando cercasse di difendersi, la situazione peggiorava sempre di più...

In effetti, aveva sbagliato... avrebbe dovuto dire a Kate che avrebbe visto Sally... ma aveva temuto la sua usuale gelosia.

Però adesso quella piccola bugia aveva provocato un serio disastro...

Squillò il cellulare all'improvviso.

- Rispondi, avanti... magari la tua amica Sally ha qualche altro problema grave da sottoporti, chi lo sa? - fece con amaro sarcasmo...

Lui afferrò il cellulare con stizza.

- Si pronto... dimmi, John... –

Stette in silenzio ad ascoltare.

- Ok, vengo subito in ufficio... si... comunque le ha gia viste... - disse con tono cupo, rivolgendo un'occhiata di sottecchi alla ragazza, che non accennava minimamente a calmarsi, anzi... - a dopo, ciao... –

- John vuole vedermi nel suo ufficio... torno più tardi... – disse poi alla ragazza.

- Fa come ti pare, potresti anche andare all'inferno, non mi interessa...- disse lei, andando velocemente a chiudersi nella loro camera sbattendo platealmente la porta.

Orlando si passò una mano tra i capelli, chiudendo gli occhi...

Conosceva Kate, era testarda, e non era facile guadagnarsi il suo perdono...

Non la vedeva così arrabbiata da parecchio...

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- C****!!!!! - esplose Orlando, buttando per l'aria la copia del Sun del suo agente.

- Adesso cerchiamo di stare calmi, ok? Dobbiamo rimanere lucidi... –

- Lucidi, dici tu??? Ho appena litigato furiosamente con Kate per colpa di questo stramaledetto articolo, come faccio a rimanere lucido???? Ma chi c**** è questa Eileen Becket???? Da dove diavolo è saltata fuori????? Cosa vuole da me?????? –

- Ma cosa vuoi che voglia... è solo una novellina a caccia di scoop per fare carriera, ci scommetto! Per tua sfortuna, è anche dannatamente in gamba, ed è riuscita a coglierti sul fatto nell'unica situazione vagamente fraintendibile! –

- Senti qua... - continuò l'attore, afferrando il giornale. - "Orlando Bloom in dolce compagnia... Orlando Bloom è stato visto in un famoso e rinomato ristorante di Notting Hill con una ragazza che sembra non essere però la sua fidanzata, Kate Bosworth. Pare che si tratti invece di Sally Hamilton, sua collega ai tempi dell'accademia d'arte drammatica e sua vecchia fiamma... Dai loro atteggiamenti intimi e dalla loro complicità, si direbbe che ci sia ancora qualcosa tra i due..." etc etc... MA LA SENTI???? Cosa diavolo ne sa lei del mio rapporto con Sally, della nostra amicizia??? E poi, complicità... le stavo solo raccontando un aneddoto divertente per farla ridere! E' una folle, questa qui... –

- Non è folle, Orlando... è semplicemente una giornalista...! Mettila in questo modo...ha fatto delle foto, e doveva buttar giù qualche riga per riempire la pagina... eppure dovresti sapere come lavorano i paparazzi... cosa c'è che ti scandalizza e stupisce tanto? –

- Senti, John... questo è il secondo articolo su di me in meno di una settimana! Sembra che questa stia appostata sotto casa mia aspettando un mio passo falso...!!!!-

- Si trovava solo nei posti giusti. Tutti sanno che spesso vai in quel posto a cenare... avrà tentato la sorte, e ti ha beccato con la tua ex! Ha avuto molta fortuna, tutto qui... Certo che anche tu... cambiare ristorante di tanto in tanto niente eh??? Comunque...per favore, non cadermi nella sindrome della persecuzione, Orlando! E' l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno adesso... –

- Ok, va bene... come dici tu... ma adesso che cosa dovrei fare? –

- Guarda... proprio niente! Lascia che queste voci si esauriscano da sole... e per favore, anche se fosse sul letto di morte, vedi di evitare Sally per i prossimi tempi! –

- Non c'era bisogno che me lo dicessi... - sbuffò, massaggiandosi con pollice e indice la base del naso...

- Sicuramente nelle prossime interviste potrebbe saltare fuori qualche domanda riguardo a questa storia... e tu molto garbatamente dirai la verità, cioè che eravate a cena come buoni amici e basta. Stop. Tutto qui... –

- Ok... ricevuto... - disse.

- ... Kate deve aver dato di matto, vero? –

- Preferisco dimenticarlo anche se solo per qualche secondo, John... non sarà facile farsi perdonare questa... lei odia quando le dico una bugia... si sente offesa e tradita... –

- Allora dovresti evitare di dirle bugie... –

- A volte le bugie con lei sono necessarie... Kate ha un carattere talmente complicato... - chiuse gli occhi massaggiandosi le tempie.

John semplicemente annuì.

- Beh... vieni, andiamo a berci qualcosa di forte. Anche se sono le dieci del mattino, mi sa che ne abbiamo molto bisogno... - concluse, afferrando la giacca e le chiavi.

Orlando lo seguì svogliatamente alla porta.

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Capitolo 6
*** Cap.6 ***


Nuova pagina 1

Quattro chiacchiere con il suo agente avevano decisamente aiutato Orlando…poi, d’altronde, si sa…sfogarsi fa sempre bene; e il ragazzo, confortato da John che, tra l’altro, era anche un suo caro amico, era anche arrivato a pensare che, magari, a Kate l’arrabbiatura sarebbe già passata…sì, ok, la sua ragazza era un bel tipetto geloso, senza dubbio…ma le loro litigate non erano mai durate troppo a lungo…perché questa volta sarebbe dovuto essere diverso?!? Orlando lo aveva ammesso a sé stesso, non è che si era comportato proprio bene…però anche Kate…che palle! In fondo non aveva fatto niente di male, solo quattro chiacchiere e un innocente bacino datogli da Sally, decisamente privo di significato…

Comunque, dopo un’intervista ad un magazine per teen-ager, Orlando, per verificare se le sue ipotesi erano fondate o meno, rientrò a casa…

- Kate? Kate ci sei?-

Orlando bussò per l’ennesima volta alla sua porta, come un deficiente quella mattina aveva dimenticato le chiavi…e la simpatica biondina non accennava a dare segno di vita…

- Dai…Kate, tanto lo so che ci sei…apri e facciamola finita- disse Orlando con gli occhi chiusi poggiando la fronte sulla porta, a dir poco esausto di quell’assurda situazione.

Ma di Kate nemmeno l’ombra…almeno per il momento;

- Tesoro…ti prego….-

- Tesoro un c****!!!-

- Kate…cosa stai combinando lì dentro?- le chiese Orlando un po’ allarmato dai rumori che provenivano dal suo appartamento…era come un continuo via vai…

- Ti sto facendo la valigia!-

Kate era arrabbiata, stizzita, inviperita…

- Cos…la valig…Kate ma che diavolo ti prende?!?- ora anche Orlando stava cominciando ad alterarsi…beh, poverino…non era del tutto da biasimare…gliene stavano succedendo di tutti i colori!

- Cosa mi prende a me? Cosa mi prende a me?!? Cosa ti prende a te, invece! Il cavaliere senza macchia e senza paura che se ne va in giro ad aiutare le donzelle in difficoltà! E non è la prima volta che ti si vede in giro che fai il cascamorto con gli occhioni languidi con le ragazze…e poi che ragazze! Tutte inguardabili…non è così?!?-

E lui che credeva che Kate si sarebbe calmata…

- …ascolta…io non so più che dirti…te l’ho ripetuto fino alla nausea che quelle foto sono solo sciocchezze…che altro devo fare? Mettermi in ginocchio forse?-

- Sì, mettiti in ginocchio…-

Orlando credette per qualche secondo che forse qualcosa era ancora recuperabile…ma forse era il tono di Kate a non convincerlo del tutto…

- …mettiti pure in ginocchio…ma per raccogliere la tua borsa!!!-

Sbraitò infine la ragazza;

Orlando non capì dove volesse arrivare…ma tutto gli fu chiaro subito dopo…quando si vide volare da una finestra il borsone con i suoi vestiti, alcuni dei quali erano anche caduti sul marciapiedi…

Perfetto.

Orlando si rese finalmente conto che non c’era niente da fare, Kate era una furia e non c’era verso di farla ragionare…

E adesso lui era lì, con la testa fra le mani, seduto sul marciapiedi, messo alla porta senza tanti complimenti…e ora?

Beh, certo non poteva trascorrere la notte all’agghiaccio, così si decise a chiamare un certo amico…

- Pronto, John?-

- Orlando…ciao…cosa c’è?-

- Sono nella m****- gli rispose lui poco elegantemente, passandosi una mano sul viso;

- A Kate non è andata giù, vero?-

- Oh no…non solo non gli è andata giù…ma mi ha sbattuto anche fuori…capisci?!?-

- Orlando…su…cerca di calmarti ora…-

- Come hai detto? Io dovrei calmarmi? Ma hai una minima idea di quello che mi sta succedendo?…e per colpa di chi, poi? Di una giornalista che non ha niente di meglio da fare che pedinarmi…ma guarda…se mi capita quella Eileen come c**** si chiama tra le mani…oh povera lei!-

Orlando era ormai in preda di una crisi di nervi, e stava andando su e giù per il marciapiedi gesticolando e sbraitando…

- Ok…Orlando, si vede che sei un po’ scosso…allora…che ne diresti di venire da me? Tra l’altro immagino che ora non sai nemmeno dove andare a dormire…-

- …beh…in effetti…immagini bene…-

- E allora salta sul primo taxi, che fai ancora lì?-

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Capitolo 7
*** Cap.7 ***


Quella mattina Eileen si era svegliata abbastanza presto e, siccome non aveva niente da fare al giornale, dato anche il successo che aveva avuto con quelle foto, aveva deciso di andare a fare una passeggiata sul lungofiume…così, giusto per rilassarsi un po’…in fondo in quei giorni era stata impegnata con il suo “super divo”, un po’ di riposo era pure meritato!

E poi ne avrebbe approfittato anche per fare qualche scatto, d’altronde la fotografia era uno dei suoi passatempi preferiti…sì, la fotografia amatoriale la coinvolgeva parecchio…un fiore, gocce di rugiada, qualsiasi cosa, a prima vista semplice e comune, con la fotografia poteva assumere particolari ed affascinanti sfumature…forse potrebbe sembrare strano…ma Eileen la pensava così.

E stava appunto per immortalare un piccolo uccello in volo, che fu notata da un certo ragazzo che stava aspettando chissà chi fuori ad una caffetteria…e Eileen incontrò per caso il suo sguardo…

- Allora, andiamo?-

John era allora uscito dal locale, e aveva avuto appena il tempo di pronunciare quelle parole che vide Orlando partire stranamente in quarta verso una semplice ragazza accomodata su una delle panchine sparse lungo il viale.

Orlando, nell’avvicinarsi, aveva confermato i suoi sospetti…sì…quella ragazza non era affatto nuova ai suoi occhi…l’aveva già vista al ristorante dove erano state scattate le famose foto che gli avevano causato l’irreparabile casino con Kate…beh, e poi la tipa in questione aveva anche una macchina fotografica…

A ben pensarci… non era solo al ristorante che credeva di averla vista…

Mentre l’altra mattina passeggiava con Kate le era parso di vederla… l’aveva trovata strana, mentre cercava di fotografare con seria concentrazione un platano…

Aveva pensato ad una strana amatrice della natura…

Ma no! Lei era lì! Era lì quel giorno, era lì al ristorante… e guarda caso, in entrambe le occasioni si era ritrovato pubblicato sul Sun!

Quante possibilità c’erano che queste fossero coincidenze…????

Nessuna!!!!!

Doveva essere assolutamente lei!!!!!!!

Il suo incubo materializzato, Eileen Becket!

- Buongiorno- la salutò Orlando, con un sorrisetto tirato.

Eileen, che era sul punto di premere il tasto per riavvolgere il rullino, si fermò accorgendosi dell’ombra che si era proiettata accanto a lei e della voce di un ragazzo, così alzò gli occhi e…Orlando Bloom?

- Buongiorno- le rispose lei decisamente sorpresa e un po’ incerta sul come comportarsi…beh, in effetti la situazione non era delle più facili.

- Lei sa chi sono io, immagino…-

- …beh…sì…- gli rispose Eileen intimidita, ma anche confusa dall’atteggiamento dell’attore…aveva una voce strana…sorrideva…ma sembrava più un sorriso sarcastico che altro… - lei è… Orlando Bloom… -

- In persona… - disse, sempre con quella percettibile nota di sarcasmo, stringendole la mano.

Fece una pausa, distogliendo per un istante lo sguardo dalla ragazza.

- La sa una cosa…? Ho come la bizzarra sensazione di averla gia vista… buffo, vero? –

- Ehm…. –

- AH! Aspetti, forse ora ricordo… non è che lei era per caso al Bohemian’Roses l’altra sera? –

- Io… - Eileen aveva una sgradevolissina sensazione… non riusciva a capire dove l’attore volesse portare quella conversazione, ma quella bizzarra situazione non prometteva nulla di buono!

- Ma si, deve essere senz’altro lì… a volte Londra è davvero piccola, non trova anche lei? E’ incredibile come si incontrino le stesse persone nelle circostanze più strane… – disse, sorridendo ancora, guardando verso il fiume.

Eileen semplicemente annuì, ancora spaesata…

Ma cosa voleva?

Non poteva essere che sapesse di lei…

Non poteva averla riconosciuta… non poteva sapere che lei fosse…

- Lei è Eileen Becket, non è vero? – chiese stavolta in maniera diretta, il sorriso stava rapidamente scomparendo dalla sua faccia.

- I-io… ehn… s-si… -

Lui ridacchiò con una piccola vena d’isteria…

- Ne ero certo… eri in tutti i posti in cui sono state scattate le foto… cos’è, mi pedini 24 ore su 24? – chiese, la voce che cominciava ad incrinarsi e a farsi concitata.

- Ma… cosa dice? Io …-

- Senti…fammi un favore… BASTA CON LE STR***ATE!!! Mi spieghi altrimenti come facevi a trovarti sempre lì dov’ero io???? Per caso????? Cos’è, ti pagano lo straordinario se ti accampi sotto casa mia????? In tal caso, certamente saprai che sono stato sbattuto fuori dalla mia ragazza e sono stato costretto a dormire a casa del mio agente… aspetta aspetta!!! Ti ho appena fornito l’esclusiva! Contenta? Vedo gia i titoli… “Orlando Bloom sbattuto fuori dalla fidanzata Kate Bosworth, va a dormire a casa del suo agente… che Orlando in realtà sia GAY???!!!!!”… Questo si che sarebbe un bel colpo per la tua carriera!!!!!! – sbraitò ormai completamente fuori controllo…

Eileen era allibita e scioccata! Si trovava davanti un Orlando Bloom completamente fuori dai gangheri!

- Senta, signor Bloom… questo non mi sembra né il luogo né il modo… -

- No, stammi a sentire tu… le ultime 24 ore sono state a dir poco infernali… non puoi immaginare nemmeno quanto! E tutto per colpa delle tue maledette foto! Poi… - disse, con un sorriso isterico che lo rese agli occhi di Eileen per la prima volta addirittura affascinante… Salvo poi darsi dell’idiota un secondo dopo aver formulato quel pensiero, vista la situazione da manicomio in cui era incappata nemmeno aveva ben capito come… - stamattina esco a far colazione e chi mi ritrovo davanti…? - disse, indicando lei, platealmente, con le braccia allargate.

- Questa volta è stato davvero un caso, non ero qui per lavoro… - cercò invano di dire lei.

- Si, certo come no! E mi vuoi far credere che sei qui per puro caso, e sempre per puro caso hai una macchina fotografica in mano???? –

- Innanzitutto… - cominciò lei, stavolta decisa a non farsi più mettere i piedi in testa da quell’attore isterico… – gradirei che mi desse del lei, esattamente come faccio io nei suoi riguardi… e poi, signor Bloom… quel che io faccio nel mio giorno libero, dove lo faccio e con o senza macchina fotografica, non è certamente affar suo! –

Eileen non credeva a se stessa!

Aveva davvero parlato a quel modo ad Orlando Bloom???

Chissà perché la cosa la rendeva particolarmente galvanizzata…

Si era tolta la gran soddisfazione di far abbassare la cresta a quel signorino!

Dal canto suo, Orlando era praticamente a bocca aperta…

Da quanto non veniva trattato a quella maniera, per giunta da una ragazza?

Era abituato alle donne che pendevano dalle sue labbra, o alle fan che urlavano il suo nome indossando una maglietta con la sua faccia sopra… ma quella lì chi si credeva di essere per trattarlo come se fosse un mezzo pazzo completamente rimbecillito??????

- Invece è affar mio, visto che mi stava seguendo per l’ennesima volta! –

- Cosa? Lei crede di essere al centro dell’Universo…? Beh, del mio non lo è di certo…e ora se non le dispiace, dovrei andare… - disse guardandolo dritto negli occhi, per poi afferrare la sua borsa.

Ormai Orlando era totalmente fuori di sé…vedeva rosso!

E senza pensarci, afferrò la sua macchina fotografica…

John, che era rimasto a distanza a leggere il giornale credendo che la ragazza fosse una sua conoscente, solo allora stava notando qualcosa che non aveva l’aria di nulla di buono…

Orlando aveva afferrato la macchina fotografica della ragazza.

Dentro di sé pregò di sbagliarsi, ma temeva che il suo cliente nonché amico si stesse cacciando nell’ennesimo pasticcio…

- Ehi! Me la restituisca subito!!!! –

- A patto che la smetta di seguirmi! – disse, allontanandola dalla sua presa.

- Le ho detto di restituirmi la macchina fotografica, o chiamo la polizia! – disse lei, sperando di intimidirlo, ma ottenne solo di farlo arrabbiare ancora di più.

- Ah, la mette così???? Ok… come vuole… - disse, aprendo in fretta la macchina…e sfilando il nastro fotografico - ma questo lo prendo io… -

- Cosa???!!! Le mie foto!!!!!! –

John era paralizzato… Orlando era ammattito completamente.

Corse subito verso di lui!

Purtroppo per loro, non fu il solo…

Un uomo scattò come una furia verso i due litiganti…

- Un sorriso, signor Bloom… - disse questa nuove voce… poi uno-due flash in rapida sequenza che accecarono i due…

Poi il tipo che si dava alla fuga…

Eileen credeva di non sbagliarsi… quello era Paul!

Oddio…

Sapeva che c’era del disastroso in quello che era appena successo, anche se adesso non riusciva a vederlo perfettamente…

Piuttosto, aveva notato un’altra presenza…

- Orlando, cosa c**** stai facendo, per l’amor di Dio???? – disse il nuovo arrivato, strappandogli la macchina fotografica da mano. – sono assolutamente mortificato, signorina… - disse poi ad Eileen, porgendogli la macchina fotografica.

La ragazza la prese, ancora sbigottita.

- John… -

- Di questo casino parliamo dopo, ok??? Ma che diavolo ti è preso, me lo spieghi? Adesso però devo portarti via di qui prima che scoppi il putiferio… - disse, arrabbiato per l’ennesimo fuori-programma causato dal suo cliente.

Afferratolo per il braccio, lo portò via rapidamente verso il primo taxi disponibile…

In tutto questo, la ragazza era rimasta di sasso, con la macchina fotografica in mano, il rullino ormai bruciato per terra ai suoi piedi…

Meglio… meglio tornare a casa…

Stavolta la situazione era davvero andata oltre ogni sua immaginazione!

- …ma chi diavolo si crede di essere quella Eileen Becket?!? Mi ha trattato con una tale aria di superiorità…e con una calma così…così snervante…dovevi vederla, John! E’ stata capace di farmi sentire un perfetto idiota…- diceva Orlando, sdegnato, mentre tutti e due si affrettavano all’auto dell’agente, prima che venisse interrotto da quest’ultimo;

- …Come? Aspetta un secondo, quella era…la ragazza era EILEEN BECKET?!? La giornalista?- domandò retorico John con un’espressione di puro panico dipinta sul volto…anche se sperava vivamente di non aver capito bene.

- Sì, era lei…-

- Fantastico…ma perché…perché non mi ascolti quando ti dico che devi essere cauto? Tu sei un attore, hai un’immagine da difendere!...E poi, Cristo Santo, è così difficile pensare prima di agire?- disse lui agitato dopo aver messo in moto ed essere partito a tutto gas.

- Lo sai chi era quel tipo che ti ha scattato le foto…? –

- Quale tipo…? – per un attimo Orlando aveva rimosso… poi gli venne in mente… si, qualcuno gli aveva scattato una foto! – ah… no, non sono riuscito a vederlo… -

- Allora te lo dico io! Paul Hoe! Ti dice niente questo nome? –

Orlando sbiancò.

Si… questo qui lo conosceva eccome…

- Bene… allora entro domani avremo l’articolo n.3, Orlando… e Dio solo sa cosa sarà capace di scrivere quello!!!! Di tutte le ca***te che potevi fare, questa è la più grossa… hai aggredito una giornalista! –

- Aggredita, io? John stai dando i numeri? Ma sai per caso che significa aggredire una persona?!?...Io non l’ho nemmeno sfiorata!- ribattè il ragazzo gesticolando incredulo.

- Orlando, forse non è chiaro… a me non me ne frega niente delle varie ed ipotetiche sfumature di significato del verbo “aggredire”…IO so solo che TU hai oltrepassato il limite! Le hai strappato di mano la macchina fotografica e le hai bruciato il rullino…non ti sembra abbastanza questo? Se sbattono questa dannata foto sul “Sun”, Orlando, la tua reputazione ne andrà di parecchio…e non credo che tu voglia che ciò accada!-

Orlando sbuffò massaggiandosi la fronte, come a cercare di riordinare le idee;

- Bisogna fare qualcosa, e alla svelta anche- disse John una volta calmatosi in un sospiro, guardando sconcertato Orlando.

- E se provassimo a chiamare la redazione? Magari potremmo convincerli a non pubblicare gli scatti…- ipotizzò dopo qualche minuto di assoluto silenzio l’agente.

- Sì, figurati…- Orlando aveva stampato sulle labbra sottili un ghigno scettico e molto scoraggiante.

- Beh, è l’unica soluzione-

- …ah, i miei complimenti, soluzione davvero intelligente…ma avanti John, non facciamoci illusioni… quelli ci godono a mettermi nei casini! Credi che si lasceranno scappare una chicca del genere? No, io penso proprio di no-

- E va bene…allora hai qualcosa di meglio da propormi? Perché se è così, guarda, pendo dalle tue labbra- disse John sarcastico, con gli occhi fissi sulla strada.

Orlando sospirò rassegnato; d’altronde l’agente aveva pienamente ragione…

- Possiamo provarci, ma già so che sarà inutile…sai dove ci manderanno i giornalisti a tutti e due se gli facciamo una proposta del genere?-

John fece un mezzo sorrisetto ironico:

- Posso immaginarlo…-

Orlando, dal canto suo, era stravolto…

Come era possibile che la sua vita fosse stata rivoltata da capo a piedi nel giro di circa 5 giorni da una sconosciuta giornalista scandalistica di nome Eileen Becket?

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Capitolo 8
*** Cap.8 ***


Nuova pagina 1

- Ero lì perché avevo avuto una soffiata riguardo a una probabile escursione del principino Harry da quelle parti con una ragazzina che sembrerebbe la sua nuova fidanzatina… e chi mi ritrovo? Te e Orlando Bloom… e Orlando Bloom che sembra completamente ammattito! Scusa, ma non potevo lasciarmi scappare questa occasione…ma… Eileen, non dici niente? - disse Paul a Eileen…

- Ehm…cosa dovrei dire?- gli chiese lei sorridendogli un po’ confusa, come fosse stata risvegliata dalle parole dell’uomo.

- Ad esempio potresti cominciare col farmi i complimenti, queste non sono foto che si scattano tutti i giorni! E di sicuro…-

- Aspetta, Paul…frena…-

Il fiume di parole che stava per essere pronunciato dalla bocca di Paul fu bruscamente interrotto da Eileen, che aveva alzato le mani per intimarlo a fare silenzio.

- Che c’è?-

- Beh vedi…io non vorrei che quelle foto venissero pubblicate, e a me non piacerebbe finire sul giornale per una sciocchezza del genere…- disse la ragazza tutto d’un fiato.

Paul la guardò come fosse diventata d’improvviso un fantasma;

- Ho capito bene? Tu vorresti che cestinassi delle foto così? Ma hai idea del successo che avrebbero?-

- Allora, ragazzi, si lavora qui dentro o si batte la fiacca?-

In quel preciso momento si era affacciato nell’ufficio Mike, con il suo solito sorriso gioviale, ma la sua espressione era subito cambiata nel vedere il volto stupefatto di Paul, e quello incerto della ragazza che gli stava di fronte.

- Mi sono perso qualcosa?-

Paul gli spiegò brevemente quanto stava accadendo, poi Mike, esortato dalla stessa Eileen, espresse il suo parere…

- Io credo solo che spetti soprattutto a te, Eileen, la decisione di pubblicare o meno gli scatti, nelle foto ci sei anche tu, quindi, per quanto interessanti possano essere, non possiamo obbligarti né nell’uno né nell’altro caso-

Eileen si mordicchiò il labbro inferiore;

- Già…ma, a parte questo, a dirla tutta, non mi sembra il caso di mettere Bloom ulteriormente in difficoltà…capite?-

Mike, accanto a lei, annuì grattandosi il mento, comprensivo; ma Paul non sembrava affatto dello stesso pensiero…

- No, scusami Eileen, ma io non riesco proprio a capirti- disse l’uomo sbuffando, sedendosi alla sua scrivania.

- Ascolta Paul…se mi avesse offeso o fatti qualcosa di davvero grave, beh, allora sarebbe stato un altro paio di maniche, ma…il fatto è che lui ha solo esagerato un po’, ce l’ha su con me e, sinceramente, ha ogni ragione per esserlo; grazie alla sottoscritta ha litigato con la ragazza ed è stato pure sbattuto fuori di casa!-

A quel punto l’espressione crucciata di Paul sembrò placarsi un pochino…

- Se pubblichiamo queste foto la gente chissà cosa comincerà a pensare…e quella che è in effetti una sciocchezza diventerà di sicuro qualcosa di spropositato ed esagerato…non credo che Bloom se lo meriti…e poi tra poche settimane uscirà nelle sale pure il suo ultimo film…è che ritengo che non sia una cosa carina da fargli, ecco-disse Eileen poggiando le mani sulla scrivania del collega, cercando di essere il più convincente possibile.

- Paul, io credo che Eileen abbia ragione- si limitò a dire Mike, aspettando una sua qualche reazione.

- E va bene…come volete voi…gettiamo all’aria tutto questo ben di Dio!- esclamò alla fine Paul strappando proprio davanti ai loro occhi le foto appena stampate, non senza una punta di sarcasmo.

Eileen sorrise soddisfatta, contraccambiata da Mike che, intanto, si era avvicinato a Paul dandogli una sonora pacca sulla spalla…

- Hai fatto la cosa giusta, vecchio mio…ma ora, se siete d’accordo, perché non andiamo a mettere qualcosa sotto i denti? Tutto questo chiacchierare mi ha messo su un certo appetito!- disse Mike sorridendo all’espressione di Paul che sembrava non ancora del tutto convinto di ciò che aveva fatto…però, sia Eileen che Mike sapevano che anche Paul Hoe, famoso giornalista di cronaca mondana, sotto sotto, aveva un cuore…

- Ottima idea…allora, cosa stiamo aspettando?- intervenne la ragazza;

- Ehm…io in realtà avrei ancora alcuni fascicoli da ordinare…-

- Nessun problema, possiamo aspettarti giù nell’atrio, vero Mike?-

- Certo, allora noi andiamo…ma non metterci troppo, ok?- gli raccomandò Mike avviandosi verso la porta, seguito a ruota da Eileen;

- Eileen…-

- Sì?-

La ragazza, chiamata da Paul, si voltò nella sua direzione;

- Hai mai pensato di intraprendere la carriera di avvocato? Sai che sai essere…come dire…estremamente convincente?- disse Paul con un sorrisetto sarcastico, mentre sistemava un mucchio di fogli in una cartellina rossa.

- No, mai…però…potrebbe essere un’idea- gli rispose Eileen fingendo di pensarci un po’ su, sorridendo poi divertita.

Pensando per qualche istante a quanto fosse spiritosa quella ragazza, Paul, una volta che Eileen era andata via, ritornò in fretta alla sua necessaria, seppure noiosa, occupazione.

E fu dopo neppure dieci minuti che il telefono del suo ufficio squillò con un rumore tanto forte che lo fece quasi sobbalzare;

- Pronto?-

- Signor Hoe, credevo fosse già uscito…comunque, è in linea John Kissinger, l’agente di Bloom, posso passarglielo?- chiese un po’ sorpresa ma con la solita educazione Patty, l’efficiente e laboriosa segretaria.

- Certo, prego- rispose Paul distrattamente, mentre finiva di annotare il numero degli ultimi fascicoli.

Seguì un suono metallico, poi una voce maschile:

- Buongiorno signor Hoe…sono John Kissinger…-

- …l’agente di Orlando Bloom, sì, so chi è…a cosa devo questa telefonata?-

- Beh, in effetti l’ho chiamata per parlare delle foto che lei ha scattato questa mattina…- cominciò John con molta delicatezza per evitare di urtare la suscettibilità del giornalista e, di conseguenza , di peggiorare ulteriormente la già critica situazione.

- Non si preoccupi, non le pubblicherò- tagliò corto Paul, pratico come al solito, aveva già capito l’antifona ed era in effetti un tipo che non aveva mai amato gli eccessivi giri di parole.

Dall’altra parte del telefono vi fu qualche istante di silenzio…

- E’ ancora in linea?-

- Come? Cos…? Cioè…sta dicendo sul serio?- chiese John letteralmente incredulo.

- Le pare che stia scherzando?-

- Suppongo di no…-

- No, infatti- disse Paul tenendo stretto il cordless tra la clavicola e l’orecchio, mentre cercava invano di infilarsi la giacca per uscire.

- Io…io sono stupefatto, davvero! E’ stato molto gentile, e sinceramente non so come ringraziarla…-

- Oh…non deve ringraziarmi, glielo dico con tutta franchezza, fosse stato per me ora il bel faccino del suo protetto sarebbe già sulle prime pagine del “Sun”-

- Ah…e chi è stato a convincerla del contrario?- domandò John rimasto un po’ spiazzato dalla schietta risposta del suo interlocutore.

- Eileen Becket…immagino la conosca, ormai-

- Certo, la conosco, sì…è solo che non me lo aspettavo da lei-

- Bene, e invece è proprio lei che deve ringraziare…è Eileen che ha insistito perché le foto non venissero pubblicate…e ora, se non le dispiace, mi aspettano per la pausa pranzo…-

- Oh certo, anzi, mi scusi lei…beh, è stato un piacere signor Hoe…buona giornata-

- A lei-

Paul chiuse la telefonata, e poi la porta dell’ufficio, dicendosi mentalmente che era finita così un’altra giornata di lavoro.

Orlando si era decisamente accorto dell’espressione a dir poco perplessa del suo agente durante la telefonata con Hoe, però era stato proprio lui ad insospettirsi quando aveva sentito nominare Eileen Becket…no, non era possibile…ma quella ragazza era una persecuzione!

- Allora, a quanto pare ci sono buone notizie…- disse Orlando stiracchiandosi sul divano di casa Kissinger, mentre John si era appena accomodato, dal momento che, in tutto quel tempo, non aveva fatto altro che andare avanti e indietro per la stanza.

- Solo buone notizie? Io direi OTTIME notizie! Paul Hoe mi ha appena detto chiaro e tondo che non ha la minima intenzione di pubblicare le foto…non è fantastico?-

John era a dir poco compiaciuto, e nemmeno Orlando, che aveva tirato un bel sospiro di sollievo, era da meno…beh, grazie tante, avevano risolto un bel problema davvero!

- Bene…ora che è tutto sistemato, posso anche andare a rintanarmi nel mio studio, purtroppo ho delle pratiche urgenti che mi aspettano…- disse John mettendosi in piedi, seppure a fatica e controvoglia.

- …e ti prego, ti scongiuro…se esci, stai attento e non fare altre c***ate, intesi? Ti è andata bene una volta, ma la seconda…- lo raccomandò sibillino John girandosi per guardarlo prima di chiudere dietro di sé la porta della piccola stanza che si era riservata tutta per sé.

- Ah John, solo una curiosità…durante la telefonata hai fatto il nome di Eileen Becket…cosa c’entra lei in tutta questa faccenda?-

- Oh, Eileen Becket, quasi dimenticavo…beh, praticamente è stata lei a salvarti, dal momento che è stata proprio lei a chiedere ad Hoe di non mettere in circolazione quelle benedette foto-

- E stata…lei?!?- disse precipitosamente Orlando che, proprio come John, tutto si aspettava da quella ragazza tranne che facesse una cosa del genere.

- Già, sembra proprio di sì-

- Ma deve esserci un errore…assolutamente…io mi sono comportato malissimo con lei! Che motivo aveva di fare questo per me?-

- Ah questo io non lo so…però potresti andare a chiederglielo tu, di persona, così magari ne approfitti anche per ringraziarla…-suggerì John, mentre l’idea cominciava a farsi spazio tra i pensieri alquanto confusi di Orlando.

- Già, devo ringraziarla, devo parlare con lei…forse l’ho valutata male come persona… -

- Fai bene…ma ora sparisci, devo lavorare- gli disse John con una smorfia annoiata, questo prima di rinchiudersi definitivamente nel suo studio.

Orlando ridacchio divertito…ma dove l’avrebbe trovato un altro agente così?

- Ma noooo!!!! Non ci credo!!!!! Hai parlato ad Orlando Bloom???? – chiese Madison, stringendo un cuscino lì sul divano.

- Ma allora non hai sentito nemmeno una parola di quello che ho detto? Ti ho detto che è spuntato da chissà dove e come se niente fosse ha sparato a zero rovesciandomi addosso tutte le sue smanie! –

- Beh… ma ammetterai che l’articolo dell’altro giorno è stata una bella botta… l’hai messo nei casini con la sua ragazza… -

- Scusa Mad… ma esattamente che dovrei fare? E’ questo il lavoro di un paparazzo! Non è contemplata la possibilità che, tipo, scatti le foto a quello, poi lo telefono dicendo: “ah, Orlando! Sai, stasera ti ho beccato al ristorante con una tipa… la tua ragazza sa che sei lì con quella o no?????” –

- Ok, ok… è vero… però lo capisco, dai… - disse pensosa l’amica.

- Non dico che non lo capisco… anzi, io al suo posto avrei fatto di peggio… -

- Si, posso bene immaginare… - sorrise Madison. – comunque, come è finita la faccenda del fotografo del tuo giornale? –

- Io e Mike l’abbiamo convinto a lasciar perdere… ci è voluto un po’, ma alla fine ce l’abbiamo fatta, per fortuna. Ci mancava solo che finissi sul giornale con quel bel tipo… -

- Uhm uhm… - mugugnò Madison, con uno strano sorriso…

- … Mad, esplicita i tuoi pensieri, quel sorrisetto non mi piace… -

- No, niente… mi chiedevo se il motivo per cui hai chiesto di non far uscire quelle foto fosse davvero solo quello di non finire pubblicata… -

- Quale altro motivo dovrei avere? – chiese, quasi timorosa della risposta, immaginando vagamente cosa avrebbe detto l’amica.

- Forse non volevi danneggiare Orlando… voglio dire, tu diventi furente verso chi ti tocca i rullini… e lui te ne ha bruciato uno! Hai dato in escandescenza per molto meno… e invece stavolta niente? –

Ma… cosa stava passando per la testa a quella psicopatica di Madison???

- Tieni a freno la fantasia, Mad… è solo che per quanto non lo adori, non mi pareva giusto compromettergli la carriera per un rullino, visto e considerato poi tutto il casino che gli ho causato… ho ancora una coscienza, tutto qui. Perché, dici che sono stata troppo buona? –

- Ah, non lo so… - sorrise ancora. – ma di certo quello ora è in debito con te! –

- Guarda, non ci tengo ad averlo sulla mia lista dei debitori… anzi, spero tanto che dopo questa faccenda Mike decida di darmi un altro incarico… ne ho abbastanza di quel damerino isterico! Mi andrebbe bene anche spiare la Regina! –

- Sai che spasso… almeno con Orlando ti rifai gli occhi… - disse sognante Madison…

- Ma va a quel paese, Mad! – le lanciò un cuscino in faccia Eileen.

Cominciarono una battaglia di cuscini come quando erano ancora al college…

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Capitolo 9
*** Cap.9 ***


La mattina dopo Orlando, come si era promesso di fare, liberandosi almeno temporaneamente dai suoi vari ed inesauribili impegni, fece un salto alla sede del “Sun”…

- Mi scusi…-

Patty, intenta a scribacchiare chissà che su un foglietto, alzò lentamente lo sguardo per vedere di chi fosse quel tono morbido quanto insolito, dal momento che le sembrava non averlo mai sentito prima;

- …Sì?-

Con la voce di solito pronta e squillante, ora ridotta solo ad un debole filo, si sistemò meglio gli occhiali sul naso…ma stava cominciando ad avere le traveggole?

Possibile che quel ragazzo fosse davvero Orlando Bloom?!?

- Ehm….potrebbe indicarmi l’ufficio di Eileen Becket?- le chiese lui sorridendole cortesemente…in effetti sapeva di esercitare un certo fascino sulle donne, e non aveva mai negato che gli facesse piacere, anche perchè così poteva dare ampio sfogo al suo innato narcisismo.

- Quarto piano, ultimo ufficio a destra- gli rispose meccanicamente la ragazza indicando flebilmente con l’indice i piani superiori, ma senza staccare lo sguardo dai suoi occhi castani.

- Grazie…è stata molto carina-

Orlando le sorrise ancora una volta poi, con passo deciso, si avviò verso l’ufficio della Becket, attirando lo sguardo incuriosito dei giornalisti, e quello “piacevolmente” incuriosito delle giornaliste nel continuo andirivieni che c’era nei corridoi.

Eileen, dal canto suo, stava trafficando per la stanza con una pila enorme di certi fascicoli già in precario equilibrio;

- Serve una mano?-

- Come?-

Eileen chinò leggermente la testa di lato per vedere chi fosse appena entrato;

- Signor Bloom…oh non si preoccupi, riesco a fare da sol…-

La ragazza non riuscì nemmeno a finire la frase che, per un suo attimo di plausibile distrazione, i numerosi fascicoli caddero rovinosamente per terra.

- …Lo vedo bene-

- Faccia poco lo spiritoso, anzi, perché non viene ad aiutarmi?- gli disse Eileen intenta a raccogliere e a riordinare i fogli sparsi sul pavimento.

- …ma lei non aveva detto che non…-

L’espressione di Orlando era decisamente sarcastica, ed Eileen pensò che non era quello il momento adatto per fare dell’ironia;

- Insomma, ha intenzione di restare lì impalato?- lo interruppe lei ravvivandosi nervosamente i lunghi capelli…

Beh, quella giornata non era iniziata proprio nel migliore dei modi; aveva fatto piuttosto tardi al lavoro, e per questo si era presa una piccola ramanzina da parte di Mike…lei detestava essere richiamata,e poi, come se non bastasse, le era stata affidata una montagna di scartoffie da compilare…altra cosa che detestava.

E adesso, per concludere in bellezza, eccole davanti il signor Bloom in tutto il suo splendore che, nonostante fosse stato da lei difeso il giorno prima, non rientrava ancora assolutamente nelle sue più grandi simpatie.

Nel frattempo, anche il ragazzo si era chinato per aiutarla;

- Grazie…- gli disse Eileen una volta che i fascicoli furono tutti sistemati, -…anzi, scusi se sono stata un po’ brusca, ma questa non è proprio una bella giornata-

- Di niente, capitano a tutti delle giornate-no –

Orlando le sorrise, scrollando le spalle, come a non volerle fare pesare la cosa.

- Già…-

- Come ad esempio è capitata a me, ieri…-

Eileen capì subito dove volesse andare a parare…

- …mi sono comportato a dir poco male con lei, di solito non sono così isterico e maleducato, soprattutto con le persone che poi non conosco per niente, davvero…mi scusi-

Eileen rimase per qualche istante in silenzio, era sorpresa, non si sarebbe mai aspettata che Orlando Bloom sarebbe stato capace di andare a porgerle le sue scuse proprio di persona…magari poteva immaginarsi una telefonata da parte del suo agente, ma non lui; e ciò non riuscì che farle naturalmente piacere.

- Beh…accetto le sue scuse-

- Davvero?-

- Certo…anzi, posso addirittura dirle che ho capito il suo comportamento…molto probabilmente, se fossi stata nella sua situazione, avrei fatto anche di peggio-

Eileen gli sorrise timidamente, ma questa volta fu Orlando a rimanere senza parole, dal momento che non credeva quella ragazza avesse potuto reagire così.

- …ed è per questo motivo che ha insistito per la faccenda della pubblicazione delle foto?-

- Glielo ha detto Paul che sono stata io?-

- Paul Hoe ha parlato con il mio agente, quindi…- disse Orlando lasciando volutamente in sospeso la frase per la logicità del concetto.

- Capisco…beh sì…anche se quando ieri mi ha strappato così all’improvviso la macchina fotografica, non le nascondo che mi è venuto un irrefrenabile istinto di dirle cose assolutamente poco carine e di fargliela pagare…però poi, ragionando con calma, mi sono detta che pubblicare quelle foto sarebbe stata una cosa davvero troppo cattiva, anche perché, nonostante lei non sia stato così carino nei miei confronti, non si meritava una cosa del genere…-

- Lei è una continua sorpresa…e io che credevo di avere a che fare con una giornalista senza scrupoli!- disse Orlando piacevolmente meravigliato.

- Oh no…non sono affatto così…in pratica questo incarico per la cronaca mondana mi è stato affidato solo per qualche tempo, è momentaneo, insomma…però a dirla tutta non vedo l’ora che finisca perché mi sa che non ho proprio la stoffa per questo tipo di giornalismo…-

- Infatti…lei è troppo buona per fare roba del genere-

- Forse non si tratta di essere buoni o meno…è solo che non accetto l’idea di mettere qualcuno in difficoltà e di rendere pubblica a tutti la sua vita privata…che poi, attore o non attore, è pur sempre una persona come un’altra…-

- E’ per questo che la devo ringraziare…se non fosse stato per lei ora sarei in un mare di pasticci-

- Prego, di nulla…-

- …ha detto che quest’incarico è momentaneo, giusto?-

- Sì, è così-

- Allora penso che questa non sarà l’ultima volta che ci vedremo noi due….per quanto altro ancora continuerà a perseguitarmi, signorina Becket?- le chiese Orlando con un sorrisetto divertito, ma per niente fastidioso, o almeno secondo Eileen.

- Oh…molto probabilmente fino al giorno della premiere…poi non mi rivedrà più, promesso- gli rispose Eileen con un bel sorriso solare.

- Sa, l’avevo proprio considerata male…adesso può anche risultarmi simpatica…-

- Oh, che grande onore!- esclamò Eileen con il suo stesso tono allegro.

Orlando sorrise all’ironia della ragazza;

- Beh…credo sia arrivata l’ora di andare, probabilmente John mi avrà già dato per disperso- disse poi Orlando mettendosi in piedi, questo prima di salutare cordialmente la ragazza…

- Ehm…signor Bloom?- Eileen lo chiamò poco prima che uscisse dal suo ufficio;

- Sì?-

- Ora non mi consideri una ficcanaso…ma…io le suggerirei di parlare con Kate …noi ragazze forse a volte siamo un po’ troppo permalose…ma se le spiega come sono andate veramente le cose…beh, secondo me la perdonerà…in fondo non ha fatto niente di così irreparabile- disse lei con tutta sincerità, d’altronde si sentiva in parte responsabile di ciò che gli era successo, e perciò aveva tentato di dargli un buon consiglio, così, solo per aiutarlo…anche se sperava che non avesse confuso quella sincerità con l’indiscrezione.

Orlando alzò lievemente un sopracciglio, come sorpreso dalle parole evidentemente spontanee della ragazza;

- Sì, vedremo…le parlerò…ah, signorina Becket?-

- Cosa?-

- …dal momento che questo non sarà il nostro ultimo incontro, e dal momento che le cose fra di noi si sono chiarite…da oggi in poi possiamo cominciare a darci del tu?-

- ehm…Sì, certo…-

- Ok…allora, alla prossima…Eileen- Orlando le sorrise ancora una volta, poi andò via definitivamente.

“Eileen…”

La ragazza pensò che il suo nome avesse uno strano suono pronunciato da Orlando, forse perché era anche la prima volta che lui la chiamava così…

Comunque, con un’alzata di spalle, si rimise al lavoro…Dio aveva quasi dimenticato tutti quei fascicoli!!!

E così, tra una firma qui e una data là, Eileen si disse che Orlando Bloom, in fondo, non era poi così male come se lo era immaginato…

Beh, Orlando doveva ammetterlo, quella ragazza, seppure contro ogni sua aspettativa, l’aveva fatto riflettere.

Forse doveva cercare di recuperare la sua storia con Kate; già, Kate…

In quei pochi giorni che erano trascorsi dall’ultima volta che si erano visti, Orlando quasi si era dimenticato di lei, tanti erano stati gli eventi che tutti d’un colpo l’avevano inesorabilmente travolto.

Ma forse Eileen aveva ragione, se avesse provato a chiarirsi e a dirle ancora una volta come erano andare veramente le cose, magari tra di loro tutto si sarebbe sistemato.

Orlando, una volta andato via dall’ufficio della giornalista, nonostante avesse altri progetti in mente, chiese per cortesia al taxista che ora lo stava portando a Dean Street, di tornare indietro e di accompagnarlo a casa sua; lì avrebbe trovato di sicuro Kate…poi, nel caso fosse uscita, beh, avrebbe aspettato lì fino al suo ritorno.

Ma quel giorno si può dire che Orlando ebbe un colpo di fortuna, dal momento che, appena fermatosi davanti la porta di casa, si accorse che poco più avanti stava camminando a passo svelto e sicuro una tipetta dal corpo minuto e lunghi capelli biondi…senza ogni dubbio, era Kate.

Orlando affrettò il passo per raggiungerla;

- …Kate!-

La ragazza si voltò appena , avendo sentito che qualcuno stava chiamando proprio lei, poi, pensando magari che era stata solo una sua impressione, si girò di nuovo e filò dritto.

- Kate, aspetta!-

Questa volta il richiamo di Orlando fu più forte, al punto che la ragazza si voltò subito, togliendosi velocemente gli occhiali da sole scuri.

- …allora non mi ero sbagliata, riconoscerei la tua voce tra mille...- disse lei sorpresa di vederlo, ma sarcastica,guardando Orlando dritto negli occhi.

- Kate…noi…noi dobbiamo parlare…-

- Mmmhhh….ancora con questa storia! Come devo dirtelo che devi girarmi alla larga?- gli disse lei con fare insofferente, e questo prima di voltargli le spalle e tornare ad andare per la sua strada.

Orlando però non si fece scoraggiare dall’atteggiamento poco conciliante della ragazza, era noto a tutti coloro che lo conoscevano bene che era una bella testa dura, e se voleva una cosa…beh, non si sarebbe arreso fino a quando non l’avrebbe ottenuta.

Così, forse anche un po’ stanco di quella faccenda, facendosi il più in fretta largo fra i passanti, superò Kate e le si parò davanti, prendendola per le spalle;

- Kate, guardami…per favore-

In un primo momento la ragazza cercò di non farlo e di divincolarsi anche, ma alla fine, vinta da Orlando, estremamente fermo nel suo intento, fu costretta a sentire ciò che aveva da dirle, per poi alzare piano, cautamente, il suo sguardo a quello del ragazzo che le stava di fronte.

- Ascoltami…Kate, io non ti ho mentito, quella ragazza con cui sono uscito è solo e soltanto un’amica, te lo giuro…e se non te l’ho detto prima è semplicemente perché temevo te la potessi prendere, so quanto sei gelosa…e infatti non mi sbagliavo…però Sally aveva bisogno di me, ci conosciamo da tanto tempo e non potevo voltarle le spalle in un momento di difficoltà…non volevo farlo, però…-

Mentre Orlando parlava , con voce calma e, sperava, quanto meno convincente, Kate non scostò per un attimo gli occhi dai suoi, cercando in questo modo di accertarsi della sua sincerità…sì, stava dicendo la verità, Kate sapeva che, quando Orlando diceva una bugia, anche solo una piccola bugia, non riusciva a sostenere lo sguardo delle persone che aveva davanti.

- …io voglio stare con te, Kate-

Kate trasse un profondo ed interminabile sospiro, abbassò lo sguardo incrociando le braccia, poi lo rialzò nella sua direzione;

- Orlando…promettimi seriamente che da oggi in poi mi dirai tutto…ma proprio tutto, è chiaro? Perché, ti avverto, questa è l’ultima volta che la passi liscia…-

- Te lo prometto…-

L’espressione di Kate, da accigliata qual era, mutò alla fine in un caldo sorriso, arrendendosi a quella teneramente sorpresa del ragazzo, dovuta alle sue ultime parole.

Lei, alzandosi sulle punte, lo strinse forte a sé…e anche Orlando, dal canto suo, fece lo stesso…

Finalmente tutto era tornato come prima, le incomprensioni fra di loro erano state chiarite, e così, mano nella mano, entrambi visibilmente più sollevati, Orlando e Kate si incamminarono parlando ancora per le strade della città…

Quella sera John era tornato a casa piuttosto presto; qualche ora prima era andato a confermare gli ultimi dettagli per il prossimo servizio fotografico di Orlando ma, per sua fortuna, non era stata una cosa eccessivamente lunga e noiosa, dal momento che il fotografo, a quanto sembrava, era un tipo affabile e soprattutto molto pratico.

- Orlando, ci sei?- domandò John ad alta voce mentre si richiudeva la porta alle spalle.

- Sì, sono qui!-

John attraversò il corridoio poco illuminato, per entrare poi nella camera da letto, dove vi trovò Orlando che stava preparando le sue cose…

- …ma che stai combinando?-

- Si torna a casa-

- …ah, rischiando così di ritrovarti con un occhio nero?- disse scherzando John conoscendo per sentito dire da Orlando il caratterino tutto pepe di Kate.

- Non correrò alcun rischio, tranquillo…è tutto a posto- gli rispose Orlando sorridendogli soddisfatto mentre piegava alla bene e meglio una sua t-shirt gialla.

- Le hai parlato?-

- Eh già…l’ho fatto stamattina…all’inizio è stata un po’ restia, ma alla fine l’ho convinta a tornare con me…poi abbiamo parlato ancora e mi ha detto che, nonostante tutto quello che era successo, gli sono mancato e che adesso vuole che torni a casa-

- Insomma, come si dice, tutto è bene quel che finisce bene…- disse l’agente allentandosi il nodo della cravatta e lasciandosi cadere seduto sul suo letto.

- Ma…posso sapere come mai di punto in bianco hai deciso di fare il primo passo con Kate?- gli chiese poi l’amico passandosi stancamente la mano tra i capelli.

- L’ho deciso stamattina, quando sono passato per il “Sun”…-

- Ah, sei andato dalla Becket?-

- Sì, mi sono scusato con lei per il mio scorso comportamento poco educato e l’ho anche ringraziata per la faccenda delle foto…e ti dico John, mi sono ricreduto sul suo conto-

- In che senso?-

- …nel senso che Eileen Becket non è la persona che io credevo che fosse- continuò Orlando ora accovacciandosi per prendere da un cassetto dell’armadio una sua felpa grigia.

John non disse nulla, aspettando che il ragazzo finisse di parlare;

- …è stata molto gentile nei miei confronti, anche se forse non me lo meritavo…abbiamo chiacchierato per un bel po’ , e alla fine mi ha anche incoraggiato ad andare da Kate-

- Ma va?-

- Già, è così…strano, no?-

- Strano davvero…e noi che l’abbiamo considerata una strega! Invece, stando a quanto mi dici, questa Eileen Becket è una ragazza proprio piena di sorprese!-

- E’ quello che ho detto anch’io…- disse Orlando abbassando un po’ la voce, ripensando per un attimo a quella ragazza, per poi ritornare alle sue camicie e ai suoi pantaloni…

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Capitolo 10
*** Cap.10 ***


Nuova pagina 1

Finalmente era giunto il giorno della premiere…

Eileen arrivò in ufficio con innato entusiasmo!

Come le aveva confermato anche Mike, quella sera sarebbe finito il suo “spionaggio” nella vita privata di Orlando Jonathan Blanchard Bloom.

Quell’ incarico stava cominciando a diventare davvero pesante, ed era decisamente contenta di passare ad altro…

Soprattutto da quando Orlando e Kate sembravano aver ritrovato un equilibrio e la serenità… non si riusciva a cavare niente di sensazionale da quei due, eccetto le solite passeggiate mano nella mano per la città o smancerie nei ristorantini più caratteristici…

La ragazza sbuffò alla sola idea, scotendo il capo…

Li aveva beccati il giorno prima ad Hyde Park… ma a che serviva fotografarli mentre tubavano seduti su una panchina mentre il suo cane riportava il bastoncino????

Patetico…

Ma tutto quello sarebbe stato presto un capitolo chiuso.

Quella sera lei avrebbe dato il meglio di sé, alla premiere del film.

Per l’occasione, certo, sarebbe stato presente anche Paul, che gongolava e si sentiva ovviamente nel suo ambiente naturale con tutti quei vip che avrebbero presenziato…

Mike aveva ben pensato che sarebbe stato meglio mandare qualcuno con una maggiore esperienza assieme a lei, ad assolvere il compito…

Durante le premiere ci sono gli esponenti di tutta la classe giornalistica della città, e Mike temeva che lei sarebbe stata intimidita…

Eileen non aveva osato controbattere, ma era più che certa che avrebbe potuto benissimo tener testa a quegli scalmanati a caccia di scoop!

Il tempo di passare a casa velocemente dopo l’orario d’ufficio, mangiare qualcosa giusto per non restare a stomaco vuoto, cambiarsi d’abito e correre sul posto.

Paul era stato abbastanza chiaro su quel punto… non sapeva gli altri giornalisti, ma lui durante quelle occasioni preferiva vestir bene… non roba da gran gala ma amava distinguersi. Certo, questo dettaglio la ragazza lo aveva già intuito…

Così decise di mettere qualcosa di carino, comodo ma con un certo stile e non troppo impegnativo…

Lasciò un biglietto a Madison, in cui le ricordava che quella sera avrebbe fatto tardi e concludeva dicendole che, data la desolazione che regnava in frigorifero, le conveniva comprare qualcosa ad un take-away…

Prese un taxi, e arrivò lì.

Paul l’aspettava nei dintorni dell’entrata.

- Eileen… puntualissima… siamo tra i primi… bella mise, complimenti! Noi del Sun ci distinguiamo sempre… - le fece lui l’occhiolino, porgendole il cartellino della stampa. Il suo era gia saldamente appuntato al taschino della giacca scura…

La ragazza se lo mise al collo, come una collana.

Era presto per l’arrivo delle star, dato che la proiezione sarebbe avvenuta solo alle 20.00, ma i giornalisti cominciavano ad arrivare, e presto tutto il percorso che costeggiava il tappeto rosso, opportunamente transennato, si disseminò di una calca di giornalisti inimmaginabile.

Paul sfoggiò la sua rinomata esperienza.

- Non farti intimorire da questi giornalistucoli d’assalto. Tu concentrati solo sulla coppietta Bloom-Bosworth… degli altri pollastri me ne occupo io! –

La ragazza annuì.

In effetti non si era aspettata una tale scena da battaglia, ma non aveva nessuna intenzione di lasciarsi intimorire.

Quando le prime macchine cominciarono ad arrivare, si scatenò un inferno di flash!!! All’inizio Eileen temeva di rimanerne accecata!

Pian piano sfilarono dinanzi a lei tutti i pezzi grossi del mondo dello spettacolo inglese, di tanto in tanto anche qualche personaggio politico in vista, o grossi industriali… insomma, tutto il jet-set londinese sorrise allegramente ai flash!

Arrivò dopo un po’ anche Ridley Scott con la sua signora, un tantino più schivo degli altri ma si concesse ugualmente ai giornalisti con qualche rapido scatto mentre faceva il suo ingresso nel teatro.

Poi anche Eva Green…

Una mise abbastanza discutibile, dal punto di vista di Eileen… un po’ troppo dark, ma aveva un suo stile…

Il signorino con la sua bella, come da tradizione, si faceva invece aspettare.

Proprio mentre pensava queste cose, la ragazza venne attratta da un improvviso boato…

Una giornalista della BBC, appostata non troppo lontano da lei stava dicendo a voce alta che Orlando Bloom era finalmente arrivato.

Eileen afferrò la macchina fotografica, aspettando che lui si palesasse ai suoi occhi.

Non ci volle molto…

Finalmente, eccolo scendere dall’auto con il solito sorriso, mentre tutti urlavano il suo nome…

Click. Click.

Dall’auto scese in fretta anche Kate… l’abito era bello, color crema… ma almeno dal suo punto di vista, esaltava un po’ troppo la sua magrezza…quindi non le stava granché bene.

Doveva ammettere che una volta tanto Orlando era presentabile… un semplice completo nero, con una camicia bianca, niente cravatta o papillon… con un paio di bottoni sbottonati.

Ricordò di aver rabbrividito nel vedere su un giornale come osò presentarsi alla prima di Troy…

Forse stavolta Kate era intervenuta a salvare la situazione…

Ridacchiò, pensando a questa cosa… non poteva davvero fare a meno di essere sarcastica su quell’uomo!

Nel frattempo, i due procedevano verso l’entrata…

I fotografi li chiamavano da una parte all’altra, perché loro si voltassero, e quelli, sorridenti, si mettevano in posa assieme.

Eileen si sentiva sinceramente imbecille nell’imitarli…

Seppe così cogliere l’occasione quando si voltò verso la sua direzione quando furono chiamati da una giornalista accanto a lei…

La giornalista della BBC accalappiò Orlando, mentre Kate si concedeva ancora agli scatti con un sorriso perenne.

Da lì Eileen riuscì a capire che erano le solite domande di rito, se era nervoso, se si aspettava tutta quella gente, se dopo quello gia aveva altri film in cantiere etc etc…

Finito con lui, la giornalista agganciò anche la Bosworth, mentre Orlando fece qualche passo in avanti, sempre sorridente, salutando tutti con una sorta di onnipotenza papale…

Andava cioè verso di lei…

Eileen si accorse di essere stata notata, anche se stentava a credere che lui fosse riuscito a riconoscerla in quella calca indicibile!

- Eileen Becket! Mi stavo giusto chiedendo che fine avevi fatto… - disse con tono abbastanza alto perché lei sentisse.

Almeno all’apparenza, i giornalisti attorno non stavano dando particolare peso al fatto che Orlando avesse improvvisamente rivolto la parola a uno di loro, erano invece piuttosto intenti nell’approfittare dello sguardo dell’attore verso di loro per scattare qualche buona foto ravvicinata.

- Non era il caso di preoccuparsi, non potevo mancare proprio stasera… - rispose ironica lei, dopo lo stupore iniziale.

- Bel vestito! – disse lui, rivolgendole un rapido sorriso, mentre si voltava verso un fotografo non troppo lontano da Eileen.

- Oh… grazie… - rispose spiazzata lei. – nemmeno tu sei tanto male stavolta… -

- “Stavolta”? – disse ridacchiando alzando leggermente un sopracciglio, sempre rivolgendosi altrove, seguendo le voci che lo chiamavano.

- Si… meglio per te non approfondire l’argomento… oltretutto sarebbe lunga da spiegare… -

- Ok… allora accetto il complimento senza ulteriori domande… - sorrise lui, rivolgendosi ora agli altri giornalisti che gli chiedevano un sorriso, pur continuando a parlare alla ragazza. – Ad ogni modo… avanti, cosa aspetti? Scatta! –

- … eh? – la ragazza lo guardò stranito. Ma cosa…?

- Senza complimenti! Io sono qui per questo, sai? – disse, con uno dei suoi sorrisi marpioni… - su… diciamo che voglio saldare il mio debito con te facendoti portare qualche buona foto in redazione… -

- Di che debito parli? –

- Tu sai di cosa parlo… io saldo sempre i miei debiti… - sorrise, guardandola con l’ennesimo sorriso, facendo un paio di passi indietro…

Non sapeva se l’aveva fatto apposta ad indietreggiare, ma adesso in effetti era alla distanza giusta per far saltare fuori delle ottime foto!

Lei alzò lo sguardo verso di lui, che sorrise ancora una volta, facendo qualche posa da gran star in chiave ironica, il che rientrava perfettamente nelle sue solite performance per i giornalisti…

Che faccia di bronzo, pensò lei esasperata quanto divertita… per poi inquadrarlo con la digicamera e scattare una serie di foto…

Poi anche Kate entrò nel campo… e Orlando la trattenne, facendo si che Eileen riuscisse a catturare anche qualche foto della bella coppia…

I giornalisti piazzati al lato opposto cominciavano a chiamare i due in modo sempre più insistente, e non potevano più essere ignorati.

Kate lo tirò per la manica della giacca leggermente, mentre lei gia si girava verso di loro…

Orlando seguì la fidanzata, non prima di aver fatto un occhiolino impertinente ad Eileen.

La ragazza sbatté le palpebre un paio di volte senza capire bene…

Ma in effetti… ci doveva essere un motivo se quel furbacchione riusciva a catturare tanto il pubblico!

Fece un mezzo sorriso.

Per quanto lei odiasse quel tipo di atteggiamenti, chissà perché su di lui le risultavano simpatici! Probabilmente perché in fondo facevano personaggio…

Oppure chissà… forse le era semplicemente simpatico lui, per quanto fino a qualche tempo prima avrebbe trovato ripugnante la sola idea…

Intanto, a Kate non era sfuggito l’occhiolino del suo ragazzo a quella sconosciuta ragazza bruna…

Alzò un sopracciglio, mantenendo sempre quel sorriso congelato per i giornalisti mentre rapidamente entravano dentro, pronta a chiedere spiegazioni…

- Orlando… chi era quella lì? –

- Quella lì chi? – chiese lui, rivolgendosi a lei calmo.

- Quella fotografa in prima fila, quella bruna… - disse, con tono inquisitorio.

- Ah quella… è Eileen Becket… sai, quella che ha fatto le foto di me e Sally… - continuò pacato.

- … cosa? E’ quella lì…? –

- Esatto… -

- Scusa amore ma… perché diavolo le hai fatto l’occhiolino??? –

- Non le ho fatto… - stava per dire, ma la biondina lo fermò.

- Non azzardarti a negare, ti ho visto rivolgerle uno dei tuoi occhiolini ad effetto… -

- Ok ok… le ho fatto un occhiolino…-

- E ora che ci penso… ti sei piazzato lì davanti a lei in bella mostra per qualche minuto buono… ma perché, se per colpa di quella stavamo per lasciarci??? –

- Calmati tesoro… diciamo che sono venuto a sapere che dopo questa sera lei ci lascerà finalmente in pace… e ho voluto farle un regalino d’addio… - sorrise lui alla fidanzata ancora leggermente scettica.

- Ok… -

- Avanti, smettila di essere gelosa… e poi dovresti sapere che le brune non mi piacciono! – disse ironicamente, facendo sorridere infine la ragazza.

Alla fine, quando tutti furono dentro, molti giornalisti presero la via di casa, altri presero taxi diretti a razzo verso le rispettive redazioni.

Eileen si rivolse ad Hoe, che stava seduto sul marciapiede a controllare sulla sua digitale come fossero venute le foto in questione…

- Eileen! – disse lui, nel vederla arrivare. – Ho visto Orlando e la sua bella bazzicare proprio nei pressi della tua postazione… hai avuto una bella fortuna! Scommetto che hai fatto delle foto spettacolari da lì… -

- Si… in effetti non posso lamentarmi… - disse lei, evitando di scendere nel dettaglio, soprattutto non voleva di certo dire a Paul che la fortuna quella volta c’entrava poco, ma era stata semplicemente la trovata di un attore in vena di ironica generosità…

- Adesso andiamo di corsa in redazione… l’articolo deve essere pronto per l’edizione di domani! –

Eileen annuì, pensando dentro di sé che quella sarebbe stata una lunga nottata, e si rassegnò all’idea di rivedere il proprio letto solo il giorno dopo…

Durante il percorso per la sede del Sun non poteva fare a meno di ripercorrere con la memoria la serata appena trascorsa.

I flash, le star… in un certo senso capiva cosa ci trovassero in tutto questo le persone che leggevano i giornali scandalistici…

Lei stessa aveva trovato stranamente esaltante essere in mezzo a tutto questo!

Ma era certa, alla lunga una cosa del genere l’avrebbe mandata al manicomio…

Chissà come facevano le star a reggere quella situazione e a renderla di ordinaria amministrazione.

Chissà come faceva Orlando…

Per un attimo pensò a lui, a come sembrava a suo completo agio… a come facesse le facce buffe ai giornalisti e a come non si sottraesse a nessuno…

Come faceva ad essere di buon umore e così rilassato in quel casino?

A lei sarebbe venuto il mal di testa dopo qualche minuto, o anche meno…

Questione di abitudine, pensò lei.

Oppure chissà, il riavvicinamento con Kate doveva aver agito sul suo buon umore.

Poggiò la testa al finestrino, stanca…

Anche quel breve, folle capitolo della sua carriera giornalistica si era chiuso.

Orlando Bloom: caso archiviato…

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Capitolo 11
*** Cap. 11 ***


Era passata forse una settimana o giù di lì dalla sera della premiere...

Eileen era ancora saldamente ancorata alla cronaca mondana, ma aveva gentilmente spiegato a Mike che preferiva non dover ripetere l'esperienza fatta con Orlando Bloom... niente appostamenti sotto casa o agguati nei ristorantini di Notting Hill!

Non voleva sconfinare così tanto nella vita privata di una persona.

E Mike aveva perfettamente compreso la ragazza, e l'aveva assegnata a compiti meno... individuali.

Era sabato mattina, e come quasi da rito, Eileen lo trascorreva tra le bancarelle sulle rive del Tamigi... le adorava, con tutta quella roba che alcuni giudicherebbero stramba, ma così piena di colore e particolare dal suo punto di vista...

Era incappata in una bancarella tenuta da un uomo che aveva l'aria di essere un "figlio dei fiori" che magari non si era accorto che erano passati 30 anni dalla guerra in Vietnam...

Ad ogni modo, c'erano molte cose carine che attirarono il suo sguardo...

Una volta tanto, però, non erano i libri o i vinili ad attirare il suo sguardo, quanto i vestiti di foggia spiccatamente orientale che facevano bella mostra lì.

Si mise a guardarli attentamente... ne aveva sempre desiderato uno!

Magari un bel sari indiano...

La scelta cadde appunto su un sari di una bella sfumatura di rosso che degradava leggermente sul bordeaux...

Se lo provò, per poi guardarsi nello specchio...

L'anziano venditore sembrava approvare la scelta di Eileen.

- Quel colore vi sta molto bene, signorina... - disse quello.

Eileen sorrise, continuando a specchiarsi... si sentiva strana con quell'abito addosso.

- Sono d'accordo... si addice a quello dei tuoi capelli... - un'altra voce maschile proruppe.

Una voce non del tutto sconosciuta.

Eileen si voltò bruscamente verso la direzione dalla quale il tipo misterioso aveva parlato.

Sotto al tendone c'era solo un'altra persona, vicino agli scatoloni dei vinili...

Riconobbe all'istante quegli occhiali da sole e quel mezzo sorriso di chi si compiace nell'essere guardato con stupore.

- Orlando! - disse la ragazza stupita.

Si accorse ben presto di sentire una forte sensazione di disagio nell'essere beccata da Orlando Bloom mentre indossava un abito indiano, anche se lei stessa non riusciva a capire razionalmente quale fosse il perché di quella sensazione...

Beh... in effetti un po' era comprensibile... era come farsi vedere con un costume di carnevale fuori stagione!

- In persona... continuiamo ad incontrarci nei luoghi più bizzarri, Eileen... - sorrise, mentre riponeva un vecchio vinile. - comunque, ti sta molto bene, sul serio... - disse lui, indicando in fretta il vestito che lei indossava, con un sorriso.

- Ah, beh grazie... - disse lei leggermente imbarazzata.

- Di niente... comunque, tutto mi sarei aspettato fuorché vederti da queste parti... - disse lui.

Lei fece un mezzo sorriso.

- Invece io vengo molto spesso da queste parti... soprattutto in questo mercatino... –

- Ah si? Pensa, anche io... almeno, quando sono a Londra mi piace molto farci una capatina... –

- Non mi dire, scommetto che buona parte dei tuoi infiniti ciondoli viene da queste bancarelle... - disse lei ironica...

- Indovinato... ma molti altri vengono da varie parti del mondo, da dove giro dei film particolarmente significativi, per esempio... –

- Si, l'avevo sentita dire questa cosa... - concluse brevemente. Si accorse di avere ancora quel sari addosso!

- Ehm... vuoi scusarmi, torno nei miei abiti civili, ci metto un attimo... - disse, voltandosi verso la pseudo-cabina.

- No, non lo togliere. - disse lui.

- Eh? Scusa, ma devo toglierlo! - disse lei stranita.

- Ma non hai intenzione di comprarlo...? –

- Ehm... io... si, credo che lo comprerò, ma devo toglierlo... –

- Allora non toglierlo... –

- Ehm... dovrei andare in giro per le strade di Londra con un sari addosso??? - disse lei calcando l'ironia della sua affermazione.

- E quale sarebbe il problema? - disse alzando le spalle come se fosse la cosa più normale e scontata di questo mondo.

La ragazza lo guardò stranita... le venne da ridere, ma in effetti lei si riteneva abbastanza folle da seguire il suggerimento di Orlando...

- Ok... - disse, dirigendosi verso l'anziano venditore.

Pagò il vestito mentre Orlando ridacchiava, sorpreso perché in effetti la ragazza aveva davvero fatto quello che lui aveva detto.

- Che c'è, pensavi che non ne avrei avuto il coraggio...? - fece lei un mezzo sorriso.

- No, in fondo non mi stupisce affatto... - disse.

- Aspetti un attimo, signorina... - disse l'anziano. - Devo darle anche questo... –

Detto questo, le porse un velo di un rosso un po' più brillante rispetto a quello dell'abito.

La ragazza lo prese, guardando l'uomo stranita.

- Va messo in testa... - disse Orlando.

- Si, lo avevo capito... - disse lei con tono distratto.

Senza pensarci, se lo mise sulla testa.

- Come mi sta? - chiese infine al giovane attore.

Lui si tolse gli occhiali da sole, e indietreggiò squadrandola.

- A meraviglia, direi... - sorrise.

- Molto gentile... –

- Hai da fare? - chiese lui bruscamente.

- Eh? No, ho la mattina libera... –

- Allora fammi un po' compagnia, Eileen... tra un'oretta ho un'intervista alla tv, ma intanto non so proprio che fare... –

Lei lo guardò perplessa.

- Certo... - disse, cominciando a passeggiare, e lui si affiancò a lei.

Eileen rimase in silenzio per un lungo attimo...

Cercava di valutare la bizzarria di quella situazione.

Era sul lungo-fiume... con un sari indiano addosso... e in compagnia di Orlando Bloom!

Senza contare...

Beh, il tono amichevole su cui si stava tenendo la conversazione.

In fondo, non potevano certo dire di conoscersi da molto, e non era nemmeno certa che il termine "conoscersi" fosse quello più appropriato da usare!

Insomma, fino a pochissimo tempo prima, si odiavano cordialmente.

Beh, lei non l'odiava, ma lui odiava lei di certo, per quelle foto...

Poi si erano chiariti, ok... e lui le aveva fatto quel regalino alla premiere... ma non riusciva a capire come fosse possibile tutta quella confidenza!

Stentava a credere che quell'uomo fosse davvero britannico!

La trattava come se fosse una vecchia amica...

Atteggiamento che non riusciva minimamente a comprendere.

- Allora... - esordì lui, costringendo la ragazza a rivolgergli la sua attenzione. - Adesso di cosa ti occupi? –

- Beh... sono ancora nel ramo mondano... ma meno paparazzo, ecco... lascio molto volentieri il podio a Paul... - ridacchiò.

Orlando sorrise.

- Capisco... –

- Piuttosto tu... non dovresti essere in procinto di ripartire? Avevo sentito dire che dopo la premiere saresti tornato in America... –

- Si, in effetti i programmi erano quelli... ma poi ho ricevuto una proposta-lampo di girare uno spot qui... insomma, le mie vacanze dureranno ancora per un mesetto, forse... –

- Uhm, buon per te... e di che spot si tratta? Posso saperlo? –

- Solo se prometti di non diffondere la notizia! - ironizzò.

- Oh, promesso! Come ti ho gia detto, adesso non sei più nel mio mirino. –

- Ok... una nota marca di macchine fotografiche... di più non posso dire... –

Eileen rise di gusto.

- Sembra che tu abbia un feeling particolare con le macchine fotografiche... –

- Eh gia... - rise anche lui. - Ma nello spot sono io a scattare foto! –

- Ah, questa è nuova... non vedo l'ora di vederlo, questo spot... - ironizzò.

Orlando riuscì a vedere il suo mezzo sorriso ironico attraverso il velo rosso.

- Comunque... - riprese la ragazza. - Dove hai lasciato la tua ragazza? –

- Oggi era in giro con una sua amica, non ho ben capito chi... conoscendola, saranno a spasso per negozi... poi mi ha detto che il suo agente sta arrivando da Los Angeles, per parlarle di un nuovo contratto, quindi credo che riuscirò a vederla solo nel pomeriggio... - disse pacatamente.

Eileen stette a pensare... certo che la vita della star non era certamente rilassante.

Era complicato persino vedersi, pur abitando nella stessa casa!

- Però, avete un bel da fare entrambi…-

- Ad ogni modo... vieni, siediti... - disse, sedendosi improvvisamente su una panchina libera.

La ragazza si sedette, un po' perplessa.

- Parlami un po' di te... –

- ... di me? –

- Si... non so te, ma io ne ho abbastanza di sentir parlare di me! - ridacchiò. - Senza contare che per sapere tutto quel che c'è da sapere, basta comprarti uno di quei giornalini per teen-agers... è incredibile quello che ci scrivono sopra! Ci sono addirittura delle cose che non sapevo nemmeno io... boh! –

Eileen scoppiò a ridere fragorosamente.

Orlando sorrise nell'essere riuscito a suscitare quella reazione...

- Allora... avanti, dimmi qualcosa di te, Eileen Becket, giornalista al Sun... –

- Beh... ho 24 anni, da uno lavoro al Sun... vivo con la mia migliore amica in un bilocale in città... amo leggere e comprare libri e cd, ma non disdegno il vintage e i mercatini... ho l'hobby della fotografia... e sono abbastanza folle da andarmene in giro con Orlando Bloom indossando un sari indiano! - concluse.

Lui ridacchiò.

- Ok... direi che per ora può bastare... adesso passiamo alla prossima domanda... –

Lei alzò un sopracciglio, in attesa.

- E' solo una mia sensazione, o non sei una mia fan? –

Lei rise.

- Non è solo una tua sensazione... non fraintendermi, con questo non voglio assolutamente offendere, ma non faccio parte della schiera di donne che muore ai tuoi piedi, tutto qui... - concluse pacatamente.

- Ah, bene... questo posso accettarlo... - fece, ironico. - Questo getta le basi per la terza domanda, la più importante di tutte... –

Eileen si fece attenta.

- ... cosa pensi di me? Voglio dire... che idea ti sei fatta? Come attore... come persona... dimmi. Vorrei capire come appaio agli occhi di una persona che non è necessariamente una mia sfegatata ammiratrice... –

Eileen fu sorpresa dalla domanda, lo ammetteva...

In effetti, le cose da dire non le mancavano, ma non credeva di poterle riferire per filo e per segno proprio a lui. Non erano tutte esattamente carine...

- Orlando... io non credo di poter rispondere a questa domanda... –

- Andiamo, vuoi dire che non ti sei fatta un'idea di me??? –

- No, al contrario... ma a parte l'idea generale che tutto sommato è abbastanza positiva, ci sono delle cose che potrebbero risultarti offensive e... –

- Guarda che sono una persona molto auto-ironica se non l'avessi notato... –

- Vabbé, ma non credo che noi due siamo esattamente in un grado elevatissimo di confidenza reciproca e... in tutta franchezza mi sentirei a disagio a parlare liberamente di quello che penso di te PROPRIO A TE! - calcò molto le ultime parole, sperando di fargli capire le sue motivazioni e farlo desistere...

Lui tacque per un istante.

- Beh, si... in effetti non possiamo esattamente definirci "amici"... e sinceramente non saprei nemmeno trovare una possibile definizione... ma da qualche parte si deve pur cominciare per fraternizzare, no? - sorrise.

- Vorresti "fraternizzare" con me? Per quale motivo? –

- Mi sei simpatica... si! - confermò, convinto.

Lei annuì stranita.

- Ok... ma poi non dire che non ti avevo avvisato... –

Respirò a fondo.

- Prima di conoscerti, mi stavi allegramente sulle scatole... –

- Ah! - rise lui alla schiettezza della ragazza.

- Insomma, ti reputavo il solito attore inglese... con talento, per carità... ma fortunato. Poi, ottenuto il successo, aveva imparato a far parlare di sé e ad attirare l'attenzione delle fan facendo il simpatico... –

- A parte qualche cosina, più o meno mi ci rivedo... sono stato fortunato, sono il primo ad ammetterlo... ma non faccio il simpatico! Cioè... non fingo di esserlo. E' che sono proprio fatto così... –

- Si... di questo me ne sono resa conto successivamente. Insomma... attore fortunato, che riesce a mantenere il successo per le sue capacità ma anche per una buona dose di simpatia e successo di pubblico. –

- Capito... si, mi ci vedo... questo sarebbe il giudizio su Orlando-attore, giusto? –

Lei annuì.

- E su Orlando-essere umano come ogni altro? - sorrise.

- Ti facevo un borioso antipatico... invece mi sono ricreduta, ammetto che sei piuttosto piacevole, come compagnia... –

- Molto gentile... - sorrise il ragazzo, e lei ricambiò. - Beh... e le cose poco carine quali erano...? –

La ragazza si schiarì la voce...

Stava tirando fuori mentalmente la lista...

- Ok... punto numero uno... il tuo abbigliamento. –

- Uhn? Cosa c'è che non va nel mio abbigliamento? - disse, guardandosi la giacca scura e il jeans che aveva addosso...

- Non intendo quello che hai addosso adesso... dico in generale... e in determinate occasioni in particolare! –

- Tipo...? - chiese, stavolta seriamente incuriosito...

- Tipo... una camicia giallo canarino che ti ho visto indossare in un servizio fotografico! –

- A me piace quella camicia! - ribatté, perplesso.

- E quella rosa shocking? –

- Beh, quella magari era eccessiva... –

- E vogliamo parlare di come ti sei presentato alla prima di Troy...? –

Lui stette a pensare, alzando le spalle.

- E allora? –

- E ALLORA??? Bana e Pitt vestiti per benino e tu... che sembravi Raz Degan???? - calcò ironica, facendolo letteralmente scoppiare a ridere.

- Raz Degan... oddio... questa me la segno...!!! - riuscì a dire mentre ancora rideva.

- Si si, ridi pure... –

- Comunque, dai... lì mi sono distinto... –

- Si, va bene... - disse lei stralunando gli occhi.

- Capito, capito... non ti piace come mi vesto... che altro? –

- Le tue pettinature a volte sono sconcertanti! –

Stava per ricominciare a ridere.

- In che senso? –

- Tipo... quando ti fai i capelli corti... sembri uno spacciatore colombiano! –

E Orlando stava nuovamente rotolando dalle risate.

- Sei grande... uno spacciatore colombiano??? Ne hai di fantasia, nelle associazioni... –

- Si, me lo dicono in molti... - sorrise lei. - Poi quando ti fai quella cresta centrale... - fece finta di rabbrividire per il ribrezzo.

Orlando credeva di non riuscire più a reggere per quanto stesse ridendo.

- E allora come dovrei pettinarmi, sentiamo... –

- Uhm... - disse, osservandolo. - come stai adesso non è male... anche se io propendo per la pettinatura che avevi in un servizio bianco e nero su GQ... –

Lui fece mente locale, annuendo...

- Però... notavo... –

- Cosa? –

- Per non essere una mia fan, hai seguito parecchio i miei cambi di look, sui giornali... - fece un mezzo sorriso soddisfatto, come a volerla incastrare.

- Non montarti... la mia amica ti segue abbastanza assiduamente, e io adoro smontare la tua immagine perfetta... –

- Si, me ne sono accorto... però è un onore essere smontato da te! Sei geniale... com'era, con i capelli corti sembro uno spacciatore colombiano? –

Lei annuì, ridacchiando, e scuotendo la testa.

- Gia gia... - ripeteva assorto. - Questa la voglio raccontare a John... –

Lei tacque.

- Ci sarebbe un'ultima cosetta... –

Lui tornò ad osservarla.

- Spara! –

- Alcuni dei tuoi ruoli al cinema... non mi hanno entusiasmato... –

- Ad esempio, quale? –

- In cima alla mia hit-parade c'è Troy... –

Lui rimase perplesso. Probabilmente si aspettava molti altri film, ma non proprio quello.

- E perché? –

- Perché... vediamo... perché fai la parte di un principe smidollato??? Sinceramente non ricordo benissimo la trama dell'Iliade, ma Paride fa davvero una figura schifosa se il film è fedele alla storia originale... –

Lui la guarda perplessa.

- Orlando... ti vai a nascondere dietro alle gambe di Bana mentre stai combattendo! –

- Ahhhhh... - disse, finalmente comprendendo. - beh, ma era nella parte, che dovevo fare? E poi tra i due, era Ettore l'eroe di Troia... –

- E quella scena agghiacciante con Elena... ? –

- Quale scena agghiacciante??? - chiese, seriamente in difficoltà.

- Quella dove lei... pluff... fa cascare l'abito ai tuoi piedi... Dio, un minimo di dignità... –

- Bah, io non l'ho trovata affatto agghiacciante... - disse, in tono marpione.

- No, suppongo di no... figurarsi... - stralunò gli occhi lei, facendolo ridere ancora una volta. - Beh, penso di aver detto le cose più eclatanti... –

- Ok... allora adesso ti dico cosa pensavo e cosa penso ora di te... –

- Ok! - disse lei, curiosa e divertita.

- All'inizio... pensavo che fossi una str**za! –

Stavolta toccò a lei ridere.

- Ma adesso, sai... mi sei davvero simpatica! –

- Davvero un bel cambio... grazie per la sincerità, comunque. –

- Non c'è di che... grazie alla tua... - sorrise.

Fu solo allora che Orlando si ricordò di guardare l'orologio...

- Oh c****! ... scusa. –

- Niente... - sorrise lei da sotto il velo.

- Si è fatto davvero tardi, se non mi sbrigo non arrivo in tempo all'intervista... arrivederci per caso alla prossima bancarella... - rise lui, salutandola.

Lei semplicemente sorrise, salutandolo con un cenno della mano.

Davvero surreale...

Il tempo con Orlando era davvero volato.

Avrebbe dato del pazzo a chiunque le avesse detto fino a qualche tempo prima che lei poteva trovare simpatico Orlando.

Adesso invece la cosa sembrava confermata... Orlando le era simpatico.

Molto simpatico!

Rise tra sé e sé...

Decise di tornare a casa per il pranzo...

Orlando era appena uscito indenne da un’intervista sfiancante con un giornale di critica cinematografica che sembrava voler sondare i commenti di Orlando ad ogni singola battuta!

Dopo aver pranzato in fretta in un posticino tranquillo assieme a John, che intanto gli esponeva qualche dettaglio riguardo allo spot che avrebbe girato, si ritrovò a passeggiare a vuoto.

Quando ormai si fecero le quattro decise di far ritorno a casa… Maude era sola e di sicuro quella sbadata di Kate aveva dimenticato nella fretta di darle da mangiare prima di uscire di casa, come spesso accadeva quando era presa da qualcosa di importante…

Difatti, quando finalmente era arrivato a casa, ecco Maude andargli incontro affettuosamente…

Lui sorrise, facendole una rapida carezza e aprendogli una scatoletta, piuttosto assorto…

Riempì la sua ciotola, e la lasciò mangiare, mentre si avviava a piccoli passi verso la finestra.

Chissà perché in quel momento gli stava tornando in mente Eileen Becket… così, come l’aveva incontrata quella mattina al mercatino, con quel sari indiano rosso, che sorrideva sarcastica sotto al velo che portava sulla testa…

Scosse il capo…

Proprio in quell’istante la porta si apre, ed entra come una furia la bionda Kate…

- AMOREEEEE!!!!! Sono così felice felice felice felice!!!!!! – disse, andando verso di lui, e saltandogli praticamente al collo.

- Kate!!!!! Ehi, che è successo??? – disse, sorridendo all’entusiasmo della ragazza.

- Ho appena visto Kevin, il mio agente… mi hanno proposto di fare una parte importante, e ho accettato!!!!!! – disse, sempre più entusiasta.

- Quale parte? – chiese lui, sorridendo.

- Sarò Lois Lane nel prossimo Superman!!!!!!!! – si strinse a lui saltellando.

- Wow, è una notizia fantastica, tesoro… -

- Meravigliosa!!!! Ho gia tanti impegni, incontri in programma… sono elettrizzata! –

- E quando cominceranno le riprese? – chiese lui.

- Non hanno ancora deciso… due mesi al massimo, comunque… - disse lei, con gli occhi che ormai le brillavano.

- Sono contentissimo per te… -

Kate sorrise, dandogli un bacio veloce.

- Adesso sai che facciamo? Andiamo a festeggiare da qualche parte… ma non al Bohemian’Roses, per favore! –

- Ok, ok… - sorrise lui. – allora… in quel ristorante nei dintorni della ruota panoramica…? –

- Vada per quello… il tempo di prepararmi… -disse, dandogli un altro bacio.

Lui sorrise… Kate era davvero raggiante.

Aspettava da tanto una parte che le desse l’opportunità di farsi conoscere, e sembrava che alla fine questa fosse arrivata…

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Capitolo 12
*** Cap. 12 ***


Nuova pagina 1

Dopo qualche giorno Eileen si trovava nel suo ufficio, di pomeriggio presto, a rivedere la bozza di uno dei suoi ultimi articoli, quando fu interrotta da un lieve bussare alla porta;

- E’ permesso?-

- Oh Paul, certo, entra- disse la ragazza sorridendo nel vedere che il collega aveva fatto per metà capolino nella stanza, evidentemente per accertarsi se era di disturbo o meno.

- …che fai?-

- Oh… stavo dando un’occhiata ad un mio articolo, sto cercando di averlo pronto per domani- gli rispose lei chiudendo momentaneamente il file, concedendosi così una piccola pausa.

- Capisco…-

- Tu piuttosto, come mai qui? Non dovevi essere a quel convegno…-

- Beh…è appunto di questo che vorrei parlarti…-

- Dimmi…qualche imprevisto?- ipotizzò Eileen cominciando a giocherellare distrattamente con il tappo di una penna che c’era lì sulla scrivania.

- Già…il convegno è stato rimandato a stasera-

- …e con questo?-

- Il fatto è che stasera ci sarebbe quell’evento mondano di cui mi parlò Mike l’altro ieri, ricordi? Per quell’articolo…-

- Sì, ricordo, ricordo…ma…che problema c’è? Posso andarci io al posto tuo, tanto non ho nessun impegno in serata… tranquillo- propose Eileen con tutta naturalezza.

- Davvero lo faresti?- le chiese Paul che già cominciava ad entusiasmarsi;

- Ma certo! Lo so che questo convegno è importantissimo per te…non stai facendo altro che parlarmene da tre settimane ormai! Ora sono io che ti obbligo ad andarci…non so se riuscirei a sopportare per altrettanto tempo te che mi gironzoli per la redazione afflitto e affranto per esserci mancato!!- scherzò lei con simpatica esasperazione.

- Oh grazie!!! Sei una vera amica, Eileen…ti devo un favore- le assicurò Paul con un sorriso a trentasei denti puntandola con l’indice.

- Ok, ne terrò conto…ma…ora non credi sia il caso di andare ad informare Mike di questo piccolo cambiamento di programma?-

- Sì, vado subito a parlargli…- le rispose Paul mentre scriveva velocemente qualcosa su un note giallo, per poi avvicinarlo alla ragazza, salutarla con un amichevole bacio sulla guancia e sparire veloce nel lungo corridoio alla ricerca di Mike.

Eileen fece un mezzo sospiro, soddisfatta però di aver dato una mano ad un amico, e prese poi il foglietto lasciatole da Paul dove, leggendolo, notò che erano stati indicati l’indirizzo e l’ora esatta del famigerato gala…

Paul aveva ragione, quello era un vero e proprio ricevimento mondano…cibo sofisticato, musica in sottofondo, ambiente sobrio ma elegante; e poi c’erano gli invitati…e che invitati! Tutta gente molto in vista, chiunque poteva essere riconosciuto perché già visto in tv, al cinema o sulla copertina di qualche noto giornale; da pensare semplicemente che gli unici volti sconosciuti lì erano quelli dei camerieri e dei giornalisti…e infatti Eileen si sentiva un po’ un pesce fuor d’acqua, non aveva la più pallida idea di chi fossero tutte quelle persone che di tanto in tanto scattavano qualche foto. Se lì ci fosse stato Paul sarebbe stato tutto più facile, era un veterano ormai delle cronaca mondana e quindi di quegli eventi, e di sicuro conosceva almeno la metà dei giornalisti che c’erano quella sera. Però, se da un lato pensava questo, dall’altro Eileen era più che convinta che non avrebbe potuto lasciargli perdere quel convegno…Paul lo aspettava da così tanto tempo! E poi, doveva dirlo, si era dimostrato sempre molto disponibile con lei, nonostante tutto, ancora una giornalista alle prime armi…ora non era il caso di tirarsi indietro. Così, tra questi pensieri, Eileen si faceva spazio tra la folla…qualche scatto ad un attore lì… un altro al politico con la consorte là…

Una cosa che la ragazza però non riuscì a fare a meno di notare era l’abbigliamento delle persone presenti.

Gli uomini indossavano il solito completo scuro, elegante; e fin qui tutto ok…ma ciò che Eileen non riusciva proprio a comprendere era come le donne riuscissero a non soffocare in quei mini-abiti strizzatissimi e a resistere su quei tacchi vertiginosi! Roba da non crederci…e tutto questo perché? Perché appartenevano al magico mondo dello spettacolo…beh, da questo punto di vista, Eileen si riteneva assolutamente fortunata di vivere in quello dei comuni mortali, almeno non doveva rendere conto a niente e a nessuno né di come si comportava né tanto meno di come si vestiva…libera, libera di fare ciò che voleva quando voleva.

Bene, dicendosi che almeno per il momento quelle foto potevano bastare, Eileen decise di andare a prendere una boccata d’aria sulla terrazza retrostante a quella sala stracolma di gente e di chiacchiere per lo più inutili…

Finalmente fuori.

E fu proprio lì che Eileen vide giusto davanti a sé una sagoma maschile di spalle, appoggiata con un braccio al parapetto, mentre con l’altro si portava di tanto in tanto una sigaretta alla bocca…sì, non aveva dubbi, quel ragazzo non poteva che essere Orlando.

- …non sapevo che fumassi…-

- …Eileen Becket?-

Orlando si voltò guardandola un po’ sorpreso, forse non si aspettava di trovare anche lei lì, però il sorriso compiaciuto che le rivolse fece capire ad Eileen che non era affatto sgradita, anzi.

- Ciao- lo salutò lei ricambiandogli il sorriso, poggiandosi poi al parapetto accanto a lui, incrociando le braccia e lasciando che la fresca brezza le scompigliasse i lunghi capelli.

- …mi sto divertendo alla grande stasera…- disse Orlando sarcastico; e infatti, per quel poco che lo conosceva, Eileen poteva bene immaginare che lui non era proprio il tipo da party del genere…

- Si vede…praticamente sprizzi entusiasmo da tutti i pori…-

Orlando sorrise guardandola sornione;

- …però ora che sei arrivata a ravvivare un po’ la situazione, credo già che andrà meglio, Eileen…di là mi sembrano tutte mummie!-

- Oh, ti ringrazio…anche se stasera non credo di essere molto di compagnia…- disse Eileen che, nel frattempo, si era fatta scappare un piccolo sbadiglio.

- Giornataccia?- le domandò Orlando con un sorriso comprensivo.

- Già…sono a pezzi…ho lavorato fino a due ore fa ad un mio articolo, poi il tempo di una doccia e sono corsa qui, anche se a quest’ora sarei già dovuta essere a casa-

- Perché?-

- Perché Paul aveva un impegno che non poteva rimandare e mi ha chiesto il favore di sostituirlo stasera…non potevo rifiutare-

- Capisco…comunque mi fa piacere che tu sia qui, mi trovo bene con te, sai?-

Eileen annuì abbassando appena lo sguardo, forse rimasta un po’ spiazzata dalla frase di Orlando, ovviamente buttata lì a caso, poi gli chiese così, giusto per cambiare discorso, dove fosse la sua ragazza…in effetti non l’aveva proprio vista in giro.

- Kate non è potuta venire, le è stato appena comunicato che è stata scelta per la parte di Lois Lane nel prossimo film di Superman…quindi puoi ben immaginare che sia presa da mille impegni-

- Già…d’altronde questo sarebbe il suo primo film quanto meno rilevante…-

Solo dopo l’occhiata incuriosita rivoltale da Orlando, Eileen si rese conto di ciò che aveva detto…diamine, poteva essere un tantino più delicata! Oddio, in effetti lei non aveva tutti i torti, Kate Bosworth fino ad allora non aveva girato pellicole di grande successo o di contenuto particolarmente significativo…però andarglielo a dire proprio chiaro e tondo al suo ragazzo!!!

Che imbranata…

- Ehm…scusami Orlando, non volevo…- disse Eileen imbarazzata;

A differenza di ciò che lei si aspettava, Orlando rise di gusto…

- …te l’ha mai detto nessuno che sei eccessivamente spontanea?- le chiese Orlando decisamente divertito.

- Beh… in effetti me lo dicono di continuo…- disse Eileen guardandolo di sottecchi con un simpatico sorriso intimidito…

- E comunque hai ragione…Kate è ancora alle prime armi!-

- Era quello che volevo dire io…forse ho sbagliato il modo, ma è ciò che penso- disse alla fine Eileen sorridendo apertamente…fortuna che Orlando era un tipo ironico!

Poi entrambi videro avvicinarsi verso di loro, da un gruppetto abbastanza distante, due tipi che almeno a prima vista, nella penombra, Eileen pensò di non conoscere…

- Monaghan e Boyd…Merry e Pipino???-

L’espressione della ragazza era a dir poco sorpresa…Merry e Pipino erano due dei suoi personaggi preferiti della saga de “Il signore degli anelli”!

- In persona, madamigella- disse Monagnan facendo un piccolo inchino ed imitando un galante baciamano.

Eileen gli sorrise entusiasta, presentandosi, così come fece con Billy Boyd, che invece si era limitato ad una più “normale” stretta di mano.

I due amici salutarono calorosamente Orlando, contento anche lui di vederli dopo qualche mese ormai, evidentemente non erano arrivati lì al party da molto…

- …ma Orlando…non ci avevi detto che tu e Kate vi eravate mollati! E’ la tua ragazza…la signorina…Eileen Becket, giusto?- disse Billy giratosi per guardare prima Orlando, rimasto in disparte a godersi la scena, e poi di nuovo Eileen per trovare conferma alle sue parole.

- Oh no, noi non stiamo insieme!- dissero entrambi quasi in contemporanea.

- Ehm…lei è una giornalista-

- Cosa?? Scherzi? Tu odi i giornalisti!- esclamò poi Dominic guardandolo perplesso, calcando appunto le ultime due parole.

- E infatti io e lei non abbiamo avuto proprio un inizio tutto rose e fiori…- disse Orlando guardando complice Eileen;

- No, infatti- gli rispose lei ricambiando la stessa espressione divertita.

- …però, ora che ho capito che tipo è…beh, posso solo dire che è davvero ok- continuò Orlando rivolgendosi sempre ad Eileen, parlandole come se gli altri due non ci fossero.

Dominic e Billy, ovviamente ignari di tutto ciò che era successo fra di loro, si scambiarono dopo qualche istante un’ occhiata tipo “non abbiamo capito niente, ma va bene lo stesso”, che fece sorridere Eileen, pensando sinceramente che quei due insieme erano un duo azzeccatissimo anche fuori dal set.

Billy e Dominic rimasero con Eileen e Orlando ancora per un po’, poi decisero che era meglio tornare dalle loro “belle” però , poco prima di andare via, Eileen richiamò la loro attenzione…

- Solo un attimo, ragazzi… posso scattarvi una foto? E’ per il giornale…-

- Ma certo!-

Eileen la stava per scattare, ma esortò anche Orlando a farla con loro;

- Sapete com’è…un elfo e due hobbit insieme non si riescono ad incontrare tutti i giorni!- scherzò Eileen, prima del clik.

- Ancora una…questa però voglio tenerla per me, per ricordo-

Ma ora i tre ragazzi, togliendosi dal viso quei soliti sorrisi da copertina, furono immortalati da Eileen mentre facevano per lei delle simpatiche faccette buffe.

Click.

E così, dopo essersi salutati tutti definitivamente, Dominic e Billy andarono via, mentre Eileen e Orlando rimasero di nuovo soli…

- Beh…mi sa che anche per me è arrivato il momento di andare…tra l’altro devo buttare giù anche qualche riga su questo gala…-

- Sì, vado anch’io…ma…piuttosto, te come te ne torni a casa?-

- In autobus-

- In autobus? Ma scherzi? A quest’ora poi …io prendi un taxi…perché non vieni con me?- le propose Orlando mentre cominciavano a farsi spazio tra la folla.

- No, davvero, posso benissimo…-

- Insisto-

Il sorriso deciso di Orlando tolse ad Eileen ogni voglia di controbattere…

- Eileen…a proposito…come mai stasera non mi hai detto ancora niente di carino sul mio abbigliamento? Non l’avrai mica dimenticato!- le chiese lui, una volta sul taxi, sorridendo solo al ricordo di tutte quelle belle paroline che lei gli aveva detto senza troppi complimenti qualche giorno prima, sul lungofiume.

Però doveva ammetterlo, non aveva mai incontrato una schietta come lei…forse, dopo tanto tempo, era l’unica che lo trattava e lo vedeva come un ragazzo qualunque, e non come l’attore sulla cresta dell’onda…oh, no…Eileen di questo se ne fregava altamente.

- No, non l’ho dimenticato…dopo la nostra ultima chiacchierata probabilmente te l’avrei detto subito…ma stasera ti sei conciato abbastanza bene, non c’è che dire…anche se è una cosa piuttosto strana- disse Eileen guardandolo, sollevando appena le sopracciglia, ironica.

- Cosa??...ma tu senti questa!!-

Entrambi scoppiarono a ridere; ormai stavano entrando in confidenza, e più si conoscevano, più era chiara un’evidente sintonia tra loro due…così diversi, eppure così simili.

- Beh…io sono arrivata- sospirò alla fine Eileen guardando ancora sorridente Orlando.

- Ah…quindi è qui che abiti…- le chiese lui accostandosi un po’ di più ad Eileen per guardare dal finestrino il suo quartiere, permettendole così di sentire il suo leggero profumo.

- Già…il mio piccolo mondo-

I due scesero dal taxi, e Orlando disse al taxista di aspettare un paio di minuti.

- …e vivi qui con la tua amica... ma il tuo ragazzo?- chiese, fissando il palazzo.

- Niente ragazzo…non sono fidanzata-

- Come mai?- chiese quasi subito Orlando, spinto dalla curiosità;

- Sempre se posso saperlo…è ovvio- si corresse poco dopo lui, un po’ imbarazzato.

- Ehi…questa è la prima volta che ti vedo in difficoltà…- disse piano Eileen, guardandolo appena sorpresa…ma poi nemmeno più di tanto, anche Orlando Bloom era una persona, e come tale aveva i suoi punti deboli…non era lo stereotipato oggetto dei desideri di schiere e schiere di ragazzine.

- Già…ma…il fatto è che non mi piace essere invadente…-

- No… non lo sei-

Eileen fece una piccola pausa, poi riprese a parlare, questa volta cercando di non incontrare il suo sguardo;

- E’ una domanda abbastanza plausibile…ormai a 24 anni magari dovrei avere una storia consolidata, un ragazzo con cui dividere la mia vita…ma non ce l’ho…eppure con il lavoro che faccio ho l’opportunità di conoscere tantissima gente, però…c’è sempre qualcosa che non và.

Cioè…ho avuto le mie esperienze, ma sono state tutte di breve durata-

- E questo…da cosa è dipeso?-

- Da me…solo da me…sai, da ragazzina ho sempre sognato l’amore…però desideravo il “grande amore”, quel tipo di amore capace di travolgerti totalmente, irrazionale…che ti fa perdere la testa, un amore così forte e profondo che per difenderlo saresti disposto a tutto…-

- …sei molto romantica…-

- Oh, io direi pure un’inguaribile romantica! Sono sempre stata così, e credo che lo sarò fino alla fine dei miei giorni- disse Eileen con un dolce sorriso;

- …beh, io quest’amore non l’ho ancora trovato…ma non smetterò mai di cercarlo, e non mi arrenderò fino a quando non potrò viverlo, questo è sicuro-

Orlando rimase a guardarla per qualche istante “stregato” dalle sue parole…

- …ti sembra troppo infantile?-

- No…è tutt’altro che infantile…-

Il silenzio che era improvvisamente sceso fra di loro fu però interrotto dal taxista, che esortava Orlando a tagliar corto…

- Beh… allora io vado…-

- Eileen…-

- Sì?-

- …io…spero che tu lo trovi presto…- le disse Orlando con un leggero sorriso.

- …tu… l’hai già trovato?-

Domanda a bruciapelo.

E infatti, anche se al ragazzo le arrivò più diretta di quanto si aspettasse, Eileen si accorse della confusione che gli avevano provocato quelle parole…

- …io…non lo so…-

Decise di non andare oltre, la serata ormai era giunta al termine…

Però a casa, nella tranquillità del suo letto, Eileen si ritrovò a pensare all’ultimo dialogo con Orlando…solo allora si rese conto che gli aveva confessato cose che lei riteneva molto, molto intime…non ne aveva mai parlato con nessuno, tranne che con Madison...figurarsi che nemmeno sua madre ne era al corrente…

Ma perché? Perché si era aperta a lui così facilmente? Eppure lo conosceva da così poco tempo…

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Capitolo 13
*** cap. 13 ***


Intanto i giorni passavano, la vita andava avanti…e se Eileen stava vivendo un periodo piuttosto sereno, nonostante qualche piccolo pensiero o dubbio che le veniva causato proprio dall’ultimo uomo sulla faccia di questa terra che lei avesse mai immaginato, per l’attore invece si prospettava inaspettatamente qualche nube all’orizzonte…

Erano circa le 18.00 quando Orlando, di umore nero, con le braccia incrociate, seduto scompostamente sul divano di casa, sentì la porta aprirsi…

- Ciao amore…- lo salutò Kate con voce squillante mentre armeggiava con le chiavi.

La ragazza però, non avendo avuto alcuna risposta, gli si era avvicinata e gli si era accovacciata accanto per guardarlo negli occhi;

- …Orlando…che c’è?-

Orlando continuò a non spiccicare parola, limitandosi a guardare fisso davanti a sé, la mascella serrata.

- …che altra scusa ti inventerai stavolta?- le domandò all’improvviso, puntando gli occhi nei suoi.

- Cosa?-

- Kate non fare finta di niente, ok?-

- No, davvero…non capisco…-

- Ah… non capisci? Allora lascia che ti illumini io…dovevamo pranzare insieme oggi, ricordi?- continuò Orlando con un sottile sarcasmo.

Kate rimase per qualche secondo come spaesata poi, rendendosi finalmente conto del perché del comportamento di Orlando, strabuzzò appena gli occhi…

- …Orlando…che sbadata…l’avevo dimenticato…- disse dopo un po’ la ragazza con tono di scusa.

- Kate…così non va…non va bene-

Intanto lui si era alzato e le aveva dato le spalle, facendo qualche passo avanti.

- Hai ragione…scusami…-

- Sì, scusami…ormai da un po’ di giorni è l’unica cosa che ci diciamo io e te!- sbottò lui voltandosi toccato dalle solite parole della ragazza.

- Dai…ora non mi sembra il caso di farla così grossa…-

- Oh no… a me invece sembra proprio il caso!!!...ma se mi hai fatto aspettare come un cog***ne per più di un’ora, Kate!-

- Io volevo chiamarti però…-

- Però che cosa? Il cellulare era scarico forse? Oppure no…magari non c’era linea…- le disse Orlando mimando tutte quelle volte che Kate gli aveva rifilato qualche stupido pretesto del genere.

- …ora stai veramente esagerando-

- Sei tu che stai esagerando, Kate!- le sbraitò contro Orlando allargando platealmente le braccia;

- Ti rendi conto di quello che ci sta succedendo? Se non fosse per il sesso assomiglieremmo più a due coinquilini che ad una coppia! E io del sesso non so che farmene se non ho l’amore…-

Kate era rimasta in silenzio a sorbirsi la sfuriata, ma reagì a quelle ultime parole;

- …ma lo sai che io ci tengo a te!-

- Ah davvero? Beh se è così a me non sembra proprio…da quando ti hanno messo in testa che sarai la nuova Lois Lane non ti riconosco più!-

- Con questo che vorresti dire?- disse Kate la cui espressione si faceva sempre più dura.

- Semplice…che non hai più tempo per me…difficile il concetto?-

- Non è vero-

- Oh sì invece…vuoi che ti elenchi tutte le volte che mi hai dato buca negli ultimi giorni? A casa non ci sei mai, praticamente ci vediamo solo la sera, ogni volta che ti chiedo di uscire mi dici sempre che hai o un impegno che non puoi rimandare, o un’intervista, o un servizio fotografico…vado avanti?- le chiese Orlando che aveva contato davanti a lei tutte quelle cose sulle dita di una mano.

- Vorrei ricordarti, Orlando, che anche tu agli inizi della tua brillante carriera facevi così…-

- Io non sto dicendo che devi rinunciare…-

- Ah…ci mancherebbe altro…- disse Kate duramente;

- …sto solo dicendo che devi imparare ad organizzarti…nel caso tu te lo fossi dimenticato io sono ancora il tuo ragazzo!-

Orlando sospirò esausto, e lo stesso fece Kate…

- Dai…Orlando…finiamola qui, ti prego…- disse dopo un po’ Kate avvicinandosi e cercando di prendergli il viso fra le mani, ma il tentativo fallì, perché Orlando la scostò veloce da lui, scocciato.

Lei, che fino ad allora aveva cercato di mantenere la calma, adesso ferita dal suo gesto, non riuscì più a trattenersi;

- …stammi a sentire Orlando…perché ti stai comportando così? Per questo motivo cha vai dicendo tu… oppure perché ti brucia il fatto che forse sto per realizzarmi…da sola? Sto uscendo dalla tua ombra…non ti sta bene?-

Orlando rimase a dir poco stupito;

- …ma ti sta dando di volta il cervello Kate!!! A me dovrebbe bruciare perchè tu stai uscendo…come hai detto? Dalla mia ombra??? Ma le senti le ca***te che stai dicendo?-

- Beh se non è così, allora spiegami tu…è possibile che stai facendo succedere il finimondo solo perché ti ho dato buca ad uno stupidissimo appuntamento!!??-

- Non hai capito niente Kate… non hai capito proprio niente…meglio se me ne vado…-

- E dove hai intenzione di andare, sentiamo!-

- Dovunque ma qui non riesco più a starci! Sto soffocando, va bene???-disse Orlando coprendo con la sua voce quella della ragazza.

- Ma sì…vai…vai pure…tanto chissenefrega!!!-

Orlando, comprensibilmente più incazzato di com’era prima, senza nemmeno finire di ascoltare Kate, si avviò verso l’ingresso e uscì dall’appartamento, sbattendo violentemente la porta…

________________________________________________________________________________

Eileen aveva appena finito il suo turno di lavoro e, uscita dalla redazione, stava appunto avviandosi verso la fermata dell’autobus, quando vide Orlando che camminava piano, imbronciato, con le mani sprofondate nelle tasche dei suoi jeans scuri…

- Orlando…?-

Il ragazzo alzò lo sguardo;

- Eileen…ciao- la salutò lui solo con un debole sorriso…strano, molto strano.

- Come mai da queste parti?-

- Oh…stavo solo facendo quattro passi…-

- Qualcosa non và, vero?- gli chiese Eileen dopo un po’ incrociando ancora una volta i suoi occhi.

- …no, tutto ok-

Eileen annuì lentamente, poco convinta, abbassando lo sguardo…era ovvio che non stesse dicendo la verità…con quella faccia non và tutto ok…no, decisamente no.

E infatti non si stava sbagliando.

- …ho litigato con Kate- le confessò lui alla fine, dopo un lungo e calmo sospiro, non riuscendo a nasconderglielo.

- Immagino sia una cosa seria…-

- Già…era da tempo che non litigavamo così…-

In un certo senso Eileen non sapeva tanto bene come comportarsi, insomma, era una situazione un po’ delicata, temeva di dire qualcosa di sbagliato…o, peggio, urtare la sua sensibilità.

Fu solo allora che notò che il suo double-decker era arrivato, e doveva anche darsi una mossa se non voleva perderlo…

- …hai da fare?-

- Come?- Orlando la guardò un po’ stupito, forse non aveva capito quello che aveva detto.

- Cioè…hai qualche impegno...?-

- No…-

- E allora…ti và di venire da me? Così stiamo un po’ insieme…mi faresti anche compagnia perché Madison se non sbaglio oggi deve vedersi con i suoi…e se mi vuoi parlare di quello che è successo ok…se non vuoi, tranquillo, non toccheremo nemmeno per sbaglio l’argomento e cominceremo a parlare di un mare di cretinate come il nostro solito…che mi dici? Ah…dimenticavo…questa volta sono io che insisto- disse Eileen cercando di sdrammatizzare, ricordandogli qualche sera fa.

- Sembra che non abbia scelta…-

- No, infatti, non ce l’hai…però… adesso è meglio sbrigarsi o qui ci si rimane a piedi!!- esclamò Eileen affrettatamente mentre constatava che la fila delle persone per entrare nell’autobus stava ormai per finire.

Così lo prese per mano, senza pensarci più di tanto, ricambiò il suo caloroso sorriso, e con lui si affrettò a salire nella vettura…questo giusto un attimo prima che le porte automatiche si chiudessero dietro di loro.

- Piacere-

Silenzio.

- Ehm…tu devi essere Madison, giusto?-

- Mad…?- provò a richiamarla Eileen con un sorrisetto divertito, ma solo dopo un po’ i due ragazzi ebbero la risposta tanto attesa.

- Tu…sei…?- balbettò Madison.

- Quello che stai pensando tu? Sì, sono io…- disse ora Orlando piacevolmente divertito dalla reazione “sorpresa” , ed è a dir poco, di Madison che, nel trovarselo sulla soglia di casa…beh, era rimasta nel senso letterale della parola “a bocca aperta”.

- Dio mio…non riesco a crederci! Orlando Bloom in persona??- esclamò tutto d’un tratto lei come se se ne fosse accorta solo in quel momento, ma in realtà perché era appena rinsavita da quella sorta di…diciamo pure trance.

- …eh già-

- Ma tu guarda…comunque, molto piacere…sì, sono Madison- disse allegramente lei ormai tornata lucida, porgendogli la mano.

- Piacere mio-

- Sai, ho visto tutti i tuoi film…dal primo all’ultimo…e secondo me hai un gran carriera davanti a te, sì…hai talento, credo tu sia un attore bravissimo oltre che fighis…ehm…volevo dire…molto molto carino-

Eileen e Orlando risero di gusto alla piccola gaffe di Madison, che prese a grattarsi la nuca un po’ imbarazzata…ma doveva sempre farsi riconoscere?? Accidenti a lei e alla sua linguaccia…però l’imbarazzo scomparve subito, sia perché Madison aveva sempre avuto una bella faccia tosta, sia perché Orlando non perse tempo a metterla a suo agio.

La ragazza rimase con loro solo per qualche minuto, come aveva detto Eileen, doveva incontrare i suoi quella sera, così andò via piuttosto presto salutando l’amica e Orlando, che la guardò uscire sorridendo…

- E’ simpatica la tua amica!-

- Già…è simpatica, ha sempre la battuta pronta ed è anche una persona dolcissima…le voglio davvero bene, praticamente ci conosciamo dai tempi delle medie- disse Eileen mentre si sedeva accanto a lui, sul divanetto del piccolo ma accogliente salottino.

- Addirittura dalle medie?? Beh…ne è passato di tempo!...siete molto unite, vero?-

- Sì, tantissimo…non ci sono segreti tra di noi…certo, ci sono stati dei periodi in cui ci sono state delle incomprensioni, ma mai niente di grave…e comunque alle fine il nostro rapporto ne usciva sempre più solido…sono stata fortunata ad incontrarla- continuò lei confidandosi ancora una volta, e senza riserbo, ad Orlando che ascoltava attento le sue parole…chissà cosa le aveva fatto quel ragazzo….riusciva a parlare di lei e della sua personalità tranquillamente, cosa questa che non accadeva poi così facilmente…si fidava di lui…

- Certo, sei stata fortunata… tu sei sicura di avere accanto a te un’amica vera e indubbiamente leale…-

- E…per te? Non è così?-

- Sai…per me il discorso è un po’ più complicato…con il lavoro che faccio non è sempre una passeggiata distinguere gli amici che ti vogliono bene davvero…per quello che sei…da quelli invece che ti stanno vicino solo…solo per quello che rappresenti…e ti assicuro che scoprire che una persona si dimostra del tutto diversa da come credevi…beh, non è poi così bello-

- …posso immaginarlo…-

- Però con te è facile…- disse Orlando, ora sorridendo ad Eileen, che lo guardò ricambiando un simpatico sorriso un po’ stupito.

- In che senso… “facile”?-

- Cioè…con te sono certo di parlare ad una ragazza cui non interessa niente il mio essere attore, poco ma sicuro…ad esempio proprio come adesso, tu mi hai invitato a casa tua perché sono semplicemente Orlando, e non Orlando Bloom-

- …giusto-

- …e questo mi piace…-

Eileen guardò per qualche istante gli occhi di Orlando, accorgendosi solo ora di quanto fossero belli e dolci, e lo stesso faceva il ragazzo, provando le sue stesse sensazioni.

- Bene…ehm…ti và un tè?...una cioccolata calda?- gli chiese la ragazza distogliendo in fretta lo sguardo dal suo, un po’ a disagio per il profondo silenzio che si era venuto a creare.

- Una cioccolata calda, grazie…quando mi sento un po’ più giù la preferisco-

- Già, è un vero toccasana…nei miei momenti- no io ne consumo in quantità industriali!- esclamò lei mentre versava il preparato marroncino in un pentolino di rame.

- …Kate invece non ne beve quasi mai…sai, la linea…-

Eileen sorrise alla smorfia annoiata di Orlando;

- Beh la capisco…lei deve stare attenta alla sua silhouette, è per il suo lavoro…ma io non ci penso più di tanto, mangio quello che mi và…sempre però cercando di non diventare un cannone… - scherzò Eileen, di spalle ad Orlando, intenta a mescolare la cioccolata che diventava sempre più densa ed invitante.

Orlando sorrise e lasciò che i suoi occhi vagassero sulla figura di Eileen…i capelli lunghi, le spalle sottili, la vita non troppo piccola, i fianchi morbidi, e…insomma, non era il momento di andare a guardare certe cose!

Però…aveva un sedere niente male…

- Fatto!- esclamò la ragazza porgendogli una tazza fumante, risvegliando Orlando dai suoi “pensieri”…

- Oh…grazie- farfugliò lui un po’ in imbarazzo.

- …tutto ok?-

- Sì…a meraviglia-

Orlando sorrise convincente, o meglio, sperando di esserlo, prima di mandare giù un bel sorso della bevanda profumata…rilassandosi finalmente con un’atmosfera così calda e familiare…

- Orlando…?-

- Dimmi –

- Se posso darti una mano con Kate…-

- Non è così semplice…questa volta abbiamo litigato di brutto…ma una cosa te l’assicuro, non è dipeso da me…-

- Come è successo?- gli domandò lei con tutta naturalezza e tranquillità…

- Tutto è cominciato perché lei ha dimenticato un nostro appuntamento, ma magari fosse solo questo…il fatto è che da quando ha saputo che sarà la nuova Lois Lane…beh, il nostro rapporto sembra essersi incrinato…non abbiamo più tempo per noi, lei è sempre fuori…-

- Sì, ma penso che anche tu, quando hai avuto la parte di Legolas, probabilmente hai fatto lo stesso…-

- Certo che sì…ma allora non stavo con Kate, la conoscevo appena…quindi potevo fare quello che volevo senza dover rendere conto a nessuno…ma adesso le cose sono diverse! Anch’io ho le mie interviste, i miei impegni…ma il tempo per Kate l’ho sempre trovato! Lei invece no…sembra che io non esisto più!-

- Magari è solo un momento…forse deve ancora imparare a gestirsi…- disse Eileen, conciliante.

- Mah…forse…-

- …e lei? Come ha reagito alla litigata?-

- Male, molto male…ah, e ad un certo punto ha cominciato ad urlare come una pazza dicendomi addirittura sai cosa? Quella sua mente malata è arrivata a pensare che io avevo scatenato quel putiferio solo perché mi stava bene che lei stesse uscendo dalla mia ombra! La mia ombra?!? Capisci?!?-

Eileen annuì pensierosa;

- …ed è questo che mi ha fatto incazzare più di ogni altra cosa…come può Kate credere una cosa del genere? Io dovrei solo essere felice per lei!-

- Uhm…però ti consiglierei di non andare ad intestardirti troppo su questa cosa…sai com’è, nei momenti di rabbia si dicono spesso cose che in realtà non si pensano…forse si è fatta solo prendere dalla situazione, o si è sentita ferita dalle tue parole…non lo so…ma comunque credo che non pensi assolutamente una cosa così stupida-

- Spero che tu abbia ragione, Eileen…-

- …e ora? Come hai intenzione di comportarti con lei?-

- Ancora non lo so…- disse Orlando giocherellando con il manico della tazza di cioccolata, o meglio, solo della tazza…ormai la cioccolata se l’era scolata tutta.

- …sai che mi sento già meglio?- disse dopo un po’ Orlando, sorridendo ad Eileen, visibilmente sollevato.

- Ah sì? Beh…sarà merito della cioccolata…-

- Non credo…il merito è tuo…-

- Figurati, non ho fatto niente…-

- Invece sì, grazie-

Eileen prese un fogliettino qualunque e vi scrisse il suo numero di cellulare, lo piegò e lo pose nel taschino della camicia di Orlando;

- …sempre che tu lo accetti, è ovvio- gli disse poi sorridendogli furbetta.

- …E me lo chiedi?-

- Tieni…questo è il mio…a risentirci allora, ok?-

- Di nulla…e quando ti và di fare quattro chiacchiere, o magari hai qualche problemino…beh, sai dove trovarmi…e da questo momento, anche dove chiamarmi…-

Intanto anche Orlando, un po’ stupito ma decisamente soddisfatto dell’iniziativa della ragazza, le aveva dato il suo numero…questo poco prima di salutarla riconoscente e andare via…

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Capitolo 14
*** Cap. 14 ***


Nuova pagina 1

Orlando tornò a casa...

La chiacchierata con Eileen gli aveva fatto bene...

In fondo, doveva cercare di essere un po' più paziente...

Anche lui, quando era pienamente immerso in un film, aveva pochissimo tempo per Kate.

Non si era mai reso conto di questa cosa, prima d'ora...

Evidentemente, sperimentare sulla propria pelle è molto più illuminante di qualsiasi ipotesi mentale.

Nonostante, però, fosse ormai persuaso di questa cosa...

Sentiva qualcosa di strano dentro di sé...

Come se qualcosa tra lui e Kate si stesse lentamente logorando...

Si sedette sulla poltrona, pensando attentamente a quest'ultima considerazione, con lo sguardo perso nel vuoto.

Maude arrivò trotterellando, poggiò per qualche istante il muso sulle ginocchia del suo padrone, come se si fosse accorta che qualcosa non andava e volesse guardarlo in faccia per capire se si sbagliava o no...

Orlando sorrise, e fece una carezza alla sua cagnolina che, come rincuorata, si ritrasse ma si accucciò ai suoi piedi.

Tornò subito a concentrarsi di nuovo su lui e Kate...

Quando era cominciata la spiacevole sensazione che il loro rapporto stesse diventando... una routine?

Forse la faccenda del nuovo film di Kate aveva contribuito ad evidenziare la situazione reale tra i due, che magari si trascinava da chissà quanto.

Nessuno dei due aveva dato troppo peso alla faccenda...

O chissà, magari Kate non la viveva come lui... per lei era tutto normale, tutto ok... ma da parte di Orlando... c'era qualcosa che non andava, e adesso se ne rendeva conto chiaramente.

Nei periodi anche abbastanza lunghi durante i quali erano a Los Angeles si vedevano pochissimo...

Lui preso dalle riprese dell'ennesimo film, dalle interviste, dalle comparse in TV o chissà che altro... il da fare non gli mancava.

Nemmeno Kate stava con le mani in mano... tra servizi fotografici per qualche importante marca d'abbigliamento, o pubblicità di cosmetici, qualche film e i suoi innumerevoli interessi che andavano dallo shopping sfrenato alla scuola di yoga, non era raro che non si vedessero per settimane intere...

Ma lui in quei momenti non ci faceva nemmeno caso... perché i loro impegni combaciavano.

Lui aveva da fare, lei aveva da fare.

Anche volendo, non poteva vederla e aveva la testa talmente occupata da dimenticarsi di lei per ore intere... salvo poi qualche telefonata nei momenti di pausa per raccontarsi brevemente come stessero andando le cose, e darsi un appuntamento per la cena...

All'inizio, non era così...

Lui era impegnato, certo... ma non certo fino a quel punto.

Senza contare che anche Kate era molto più libera, e quando lui tornava nel loro appartamento, era quasi sempre certo che lei fosse lì...

Adesso era un caso più unico che raro.

Ma sapeva di non poter avere certe pretese... lei aveva i suoi impegni, i suoi interessi, e lui non voleva certo che se ne privasse, ci mancherebbe altro!

Però...

In quel modo, le loro vite stavano lentamente divergendo...

Molti dicono che per un attore davvero impegnato sia molto difficile, se non impossibile, mantenere una relazione con una persona...

Lui non era d'accordo all'inizio... pensava che era difficile, certo, ma che lui potesse riuscirci.

Ora non era più tanto sicuro di questo...

Sentiva che Kate si stava allontanando da lui...

In fondo, lei stava anche cambiando, stava crescendo, in un certo senso... e non era certo che quella nuova Kate, così ambiziosa e spregiudicata, gli piacesse...

Non che le stesse dicendo di rinunciare a realizzarsi, e a non ambire a diventare un'attrice affermata... ma era una sensazione a pelle... sgradevole... di sentirsi messo al secondo posto...

Quel film in quel momento contava più di lui. Se il regista fosse stato preso da qualche strana smania e avesse detto a Kate di mollare il suo fidanzato, altrimenti perdeva la parte... Orlando non dubitava minimamente che lei l'avrebbe fatto, magari dicendogli che sarebbe tornata da lui alla fine delle riprese...

Era un'ipotesi folle, ok... ma era certo che Kate... l'attuale Kate... ne sarebbe stata capace, pur di tenersi stretta quella parte.

Scosse la testa, prendendosi il viso tra le mani...

Forse era ingiusto.

Forse giudicava male Kate, solo perchè era arrabbiato, perchè lei non aveva tempo per lui in quel momento, e pensava solo cose cattive...

Oppure forse doveva fidarsi del suo istinto, e semplicemente capitolare...

Tra lui e Kate si era rotto qualcosa.

Le tenerezze che si scambiavano, le carezze di lei... non gli davano più le emozioni di una volta...

Sapevano di... finzione.

Finzione di essere una felice coppietta famosa, innamoratissima, tutto miele...

Non sapeva cosa fare...

Proprio in quel frangente la bionda rientrò in casa con un carico discreto di borse.

- Ciao... - disse lui semplicemente.

- Ciao... - rispose lei, senza sapere bene cosa altro poter aggiungere.

Andò nella loro stanza da letto, riponendo le borse...

Poi tornò in salotto, e stette in silenzio per qualche istante a fissare Orlando.

Era come se entrambi cercassero le parole.

- Senti... - cominciò lui, ma lei lo interruppe.

- Orlando, io... mi dispiace amore... sono stata talmente cattiva, prima... –

- Non preoccuparti, è acqua passata... - disse lui, con un tenue sorriso non troppo convinto.

- No, no... tu avevi ragione... ti ho detto delle cose terribili, che non penso nemmeno, e non so nemmeno come mi siano venute fuori... –

Si sedette piano sul bracciolo della poltrona, e si accoccolò a lui, stringendolo...

- Perdonani, amore... –

Orlando rispose con una leggera carezza e un sorriso.

- E' tutto ok, non ne parliamo più... ho fatto il bambino capriccioso, e non ho minimamente compreso le tue ragioni... –

Lei gli sorrise, rincuorata...

Poi tacque per un lungo istante.

- Adesso ti preparo qualcosa per cena... - disse poi Kate, alzandosi. - Potrei cimentarmi in qualche piatto messicano... o indonesiano... dovrei avere tutto, così vediamo se quel libro di ricette etniche che ho comprato vale le 10 sterline che l'ho pagato! - rise.

Orlando sorrise di rimando...

Per ora, era tutto tornato alla normalità.

Dopo cena, però, mentre erano lì davanti alla tv, Kate diede l'ennesima notizia ad Orlando...

- New York??? Quando??? - esclamò lui sorpreso.

- Dovrei partire domani mattina alle 9... è per la firma dei contratti, e conoscere un po' lo staff e il cast... starò via solo 2 giorni, Orlando... –

- Uhm... –

- Ho cercato di chiedere di farmi mandare il contratto da firmare qui per poi far andare Kevin a New York a consegnarlo, ma lo sai come funziona con gli avvocati... fanno mille storie! E il regista ha tanto insistito... –

- Si, capisco perfettamente... è ok, tesoro... –

- Davvero? Non è che sei arrabbiato...? –

- E perché mai...? - sorrise lui cercando di sembrare spontaneo. - Purtroppo la vita di un attore è fatta così, io ne so qualcosa... vuoi che ti accompagni io all'aeroporto, domani...? –

- Oh... non c'è bisogno, amore... Kevin manderà un taxi... dovrei costringerti ad una levataccia, preferisco lasciarti riposare... - sorrise la ragazza.

Forse pensava di essere stata carina nei suoi riguardi, ma Orlando avrebbe tanto preferito che lei avesse detto di volerlo con sé...

Si sentiva escluso per l'ennesima volta...

- Ok... –

- Anzi... io vado a letto... ho gia fatto i bagagli, mentre tu non c'eri... e vorrei dormire un po'... –

- Ma certo... - disse lui dolcemente.

Lei si sporse dandogli un leggero bacio, e si avviò in camera.

Di nuovo solo...

Kate partiva per due giorni...

E quello che lo faceva sentire peggio era che...

A quel punto, non gli importava poi tanto...

Il bacio di Kate... era diventato praticamente vuoto.

Gli tornarono alla mente le parole di Eileen...

No.

Non le sue parole...

Gli tornò alla mente lei.

La giornalista con grandi occhi scuri, dalla battuta pungente, il mezzo sorriso ironico...

Ma perché in quel momento stava pensando a lei...?

Avrebbe tanto voluto saperlo...

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Capitolo 15
*** Cap. 15 ***


Eileen era in ufficio...

Una giornata come tutte le altre, lì al Sun.

Di tanto in tanto Thomas faceva qualche battutina sull'ennesima performance di Beckham, e si finiva col ridere...

Una giornata come tutte le altre, certo...

Squillò il cellulare di Eileen.

Lei vide il numero...

Orlando???

Rispose in fretta.

- Pronto? –

- Eileen! Scusa se ti chiamo a quest'ora, immagino che tu sia in ufficio... –

- Immagini bene, ma non preoccuparti... giornata tranquilla. Piuttosto, a cosa devo l'onore? - ironizzò.

- Ho una proposta "indecente" per te... - disse con tono allusivo, ma chiaramente ironico.

Eileen non si lasciò scappare l'occasione di rispondere a tono...

- Ah, la faccenda si fa interessante... - ridacchiò.

- Dai, scherzi a parte, volevo proporti una cosa... ti piacciono gli U2? –

La ragazza cambiò posizione sulla sedia, un po' sorpresa dalla domanda.

- Si... molto... ma perchè me lo chiedi? –

- Perché volevo proporti di venire al loro concerto, stasera... –

Eileen rimase muta per qualche secondo buono.

- Eileen? Sei ancora in linea? - la voce di Orlando la ridestò.

- Cos... si, si... ci sono... solo che mi hai colto alla sprovvista... –

- Lo so, è una proposta un po' improvvisa... vedi, ho due biglietti, avevo programmato di andarci con un amico, ma il simpaticone mi ha dato buca... appuntamento con una tipa, sai com'è... –

- Si, so com'è... - ridacchiò. - E non puoi andarci con Kate? –

- Kate??? No, lei detesta gli U2... e comunque... lei non è in città... –

- Come, non è in città? E dov'è? –

- A New York... starà lì un paio di giorni... deve firmare il contratto per il nuovo film, conoscere il cast... insomma, le usuali formalità pre-film... ne so qualcosa... –

- Ah... insomma... - si schiarì lei la voce. - Io sarei la tua ultima spiaggia...? –

- Ehm... non proprio l'ultimissima... –

- Sincero fino in fondo... almeno è da apprezzare... –

- Andiamo, stavo scherzando... è solo che era una proposta buttata lì... ma perché, ci verresti??? –

- Beh... stasera non ho niente da fare... ed è da parecchio che non vado ad un concerto... –

- Fantastico!!! Ti passo a prendere io stasera! –

- Cos... no, no, ci incontriamo lì... –

- Al concerto??? Tu non hai idea del casino che ci sarà lì... è un concerto degli U2!!!! –

- Va bene, ok... agli ordini, signore! –

- Benissimo... diciamo... alle 19,30? Pensi di farcela? –

- Si, va benissimo... allora a stasera... - disse lei, salutandolo.

Sbuffò.

Incredibile.

Andava ad un concerto degli U2 con Orlando Bloom!

Ma cosa diavolo stava succedendo alla sua vita?

Finito l'orario, corse a casa a rotta di collo... il tempo non era molto.

E ora che ci pensava... era davvero da parecchio che non andava ad un concerto...

Cosa diavolo si indossava ad un concerto rock????

Era decisamente poco aggiornata sull'argomento...

- Eileen, sei gia qui... ehi! - disse Madison, vedendola correre verso la stanza da letto...

- Scusa, Mad... ma non ho molto tempo... devo essere pronta per le 19:30! –

- Perché, dove devi andare? Non mi dire che ti hanno mandata ad un'altra serata di gala...-

- Macché... se te lo dicessi non mi crederesti... –

- Cioè? Dove vai? –

- Ad un concerto... con Orlando. –

Madison tacque.

- Scusa, potresti ripetere le ultime due parole...? - fece l'amica, con un mezzo sorriso allusivo. - Nooooo, non ci posso credere... esci con lui????? –

- Sto andando ad un concerto con lui! –

- Beh, ci stai uscendo assieme... –

- ... beh, tecnicamente si... ma non nel senso che intendi tu! - disse la ragazza, mentre rovistava nell'armadio.

- Ok, se lo dici tu... che stai cercando? –

- Non ho la minima idea di cosa mettere... non ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta che sono andata ad un concerto... –

Madison scosse la testa divertita.

- Fila a darti una rinfrescata, che ti trovo io qualcosa di adatto... - disse, dandole una spintarella verso il bagno.

- Grazie... - disse, scoccandole un bacio sulla guancia.

Madison cercava tra le magliette disponibili.

- Scusa, però... vai al concerto con lui. Ma... la sua ragazza??? –

- E' a New York per firmare un contratto... –

- Ah! –

- Cosa sarebbe quell' "ah!"??? - disse lei sporgendosi un attimo dalla porta del bagno.

- Niente, pensavo... –

- Uhn... - mugugnò sospettosa la ragazza, per poi tornare dentro.

In effetti, si poteva facilmente immaginare cosa stesse passando per la testa a Madison.

La ragazza di Orlando non c'è... e questo invita un'altra ad un concerto...

- Ok... - disse Eileen, uscendo dal bagno.

Quando vide cosa le aveva preparata l'amica sul letto, rimase leggermente perplessa.

- Mad! Ma... ci vado con questo??? –

- Perché no? Quella maglia ti sta benissimo! E anche quei jeans... –

- Dici che è il caso di andare ad un concerto rock con una maglia a scollo a barca???? –

- Certo! Oltretutto ti dona tantissimo! –

- OK! Ricevuto, la metto! - disse Eileen afferrando il jeans.

Il tempo stringeva e rischiava un pericoloso ritardo...

Squillo del telefono...

Madison lo afferrò senza pensarci.

- Pronto, sono Madison... –

- Madison... sono Orlando... ehm... potrei parlare con Eileen? –

- Ah, Orlando!!!! Ciao!!!! –

Eileen spalancò gli occhi.

Madison stette in silenzio ascoltando Orlando...

- Penso che ti abbia detto che viene al concerto degli U2 con me, vero? Ne ha ancora per molto...? –

- No, no.. è quasi pronta... te la mando giù tra un po' più bella che mai! –

Eileen la guardò esterrefatta.

- Ci vediamo, ciao... - disse infine lei, prima di riagganciare.

- Mad... –

- Su, che sta aspettando qui sotto... - disse Madison, porgendole la borsetta.

- Non so cosa sta macchinando la tua testa bacata... anzi, credo di saperlo... e ti avviso che sei del tutto fuori strada! –

- Certo, certo... ma adesso vai... - disse, spingendola alla porta.

Eileen decise che era meglio andare. Avrebbe chiarito la faccenda al suo ritorno.

- Scusa Orlando, ho fatto più presto che potevo... sono stata trattenuta in ufficio qualche minuto in più e... - Eileen arrestò la fiumana di parole. Orlando sembrava in paralisi davanti a lei. - ... che c'è? –

Orlando alla fine parlò.

- ... sei bellissima! –

Lei sbatté le palpebre.

- Davvero! - confermò lui.

- Ma fammi il piacere, dongiovanni dei miei stivali! - ridacchiò lei, salendo in auto.

Orlando allargò platealmente le braccia al cielo, e poi aprì lo sportello dell'auto.

- Insomma... con voi donne non si sa mai come comportarsi... volevo solo essere carino... –

- Ah... mi stai dicendo che non lo pensavi davvero, che volevi solo essere carino... ok... - fece Eileen, con espressione vagamente offesa.

- Eh?? Cosa... no, non volevo dire questo! –

- A me sembra che volevi dire proprio questo, ma ok, grazie per il pensiero gentile... –

- Ma, no...io... scusa, non intendevo... Eileen, io penso davvero che tu sia... –

Orlando era così incartato nelle sue scuse che solo allora scorse il sorrisetto ironico di Eileen.

- ... una grandissima bastarda! - concluse lui, sibilando un un mezzo sorrisetto, scuotendo il capo fingendosi scandalizzato.

Eileen scoppiò a ridere.

Finalmente l'auto partì.

- Ma pensa... stavo seriamente sentendomi in colpa... pensavo che ti fossi offesa davvero! –

- Orlando... mi spieghi quale donna al mondo se la prenderebbe per una frase del genere??? Pensavo che l'ironia fosse palese... –

- Beh... Kate se la sarebbe presa eccome! –

- Ok, lei sarà l'eccezione allora... –

- uhn... - mugugnò, guardandola ancora falsamente risentito.

- Orlando...? –

- Si? –

- Grazie... –

Lui le lanciò un rapido sguardo con la coda dell'occhio.

- Di niente... cambiando argomento... adesso ti illustro la serata! –

- Ok, ti ascolto. –

- Il concerto comincia alle 21.00, e finirà sul tardi... questo ti crea qualche problema...? Non so, se poi sei troppo stanca per il lavoro, andiamo via prima che finisca... –

- No, no... anzi, domani ho il giorno libero, quindi nessunissimo problema. –

- Benissimo! Allora andiamo... –

Orlando sembrava conocere molto bene la strada per il Covent Garden, dove ci sarebbe stato il concerto... segno che ci andava spesso!

- Arrivati! - disse lui, scendendo in fretta dall'auto. Eileen lo imitò.

Prese la borsetta, e osservò da lontano il posto... la calca era impressionante gia da lì!

- Ecco, possiamo andare. - disse Orlando dietro di lei.

Eileen si voltò verso di lui... restando letteralmente sconvolta!!!!!

La maglietta e il jeans chiaro che aveva messo gli stavano bene... ma il cappellino giallo calcato sulla testa? e una bandana attorno al collo???

- Oh no...no no no... tu così non vieni lì in mezzo... - disse lei scuotendo la testa scandalizzata.

- Uhn? - corrucciò lo sguardo senza capire.

- Cosa diavolo c'entra quel cappellino giallo sulla testa??? E quella bandana alla cowboy??? No, no... se tu metti quella roba, io fingo di non conoscerti...!!!!! –

- Ma... –

- Niente ma! Inutile, non ti smentisci mai! - disse, andando rapidamente verso di lui, afferrando il cappellino per la visiera e togliendoglielo dalla testa. Aprì lo sportello dell'auto, e lo gettò sul sedile.

E gli tolse la bandana.

Orlando era talmente esterrefatto che non riusciva a dire nulla, e la lasciava fare...

- Uhn... questa potrebbe servire a me... - disse la ragazza, annodandosi la suddetta bandana ad uno dei passanti laterali del jeans.

Poi tornò a concentrarsi su di lui.

- Che fai lì impalato? - disse, e senza pensarci gli sistemò un ciuffo fuori posto... - avanti, altrimenti finiamo in fondo... –

Si avviò davanti...

Lui si ridestò.

Mise l'allarme all'auto e la raggiunse.

Era rimasto di sasso si... nessuno aveva mai osato intervenire sul suo look in maniera tanto decisa... nemmeno Kate.

E non gli era dispiaciuto...

Non il fatto che la ragazza avesse bocciato il suo cappello...

Ma l'atteggiamento.

La spontaneità con cui lei aveva tolto schiettamente il cappello dalla sua testa, e preso la sua bandana... o sistemato i suoi capelli scompigliati per via del cappello...

Scosse la testa con forza.

Non sapeva bene nemmeno lui...

Ma era stata una sensazione piacevole che non sentiva da molto tempo...

Anche Eileen era stata sorpresa da se stessa, dall'audacia dei suoi gesti...

Troppo confidenziali, forse...

Per quanto apparentemente fossero cose da poco a cui non dare peso affatto, lei si conosceva bene... e credeva di riuscire a sentire un campanello d'allarme suonare...

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Capitolo 16
*** Cap. 16 ***


A fine concerto, erano entrambi parecchio su di giri... la musica assordante ha uno straordinario effetto adrenalinico...

Orlando era quello che certamente era più eccitato!

- Hello Hello... Hurrà!!!!! - urlò al cielo notturno di Londra!

Eileen rideva scotendo la testa...

Tutto sommato, Orlando le era sempre sembrato una persona ironica, si... ma abbastanza sul pacato... invece al concerto era in perfetta modalità rock, che cantava tutte le canzoni a squarciagola, e sembrava avere ancora energia per cantare!

- Hai visto che grande chitarra, quando hanno cantato sto pezzo???? Grandioso, The Edge... - disse, preso. - Bono poi... è un grande... –

- Ok ok... ma non sarebbe il caso di calmarti un po'...? - rise la ragazza... sembrava entusiasta come un ragazzino che va a vedere la sua prima partita di calcio allo stadio!

- Dopo un concerto degli U2??? Impossibile!!!!! –

Eileen era in fondo divertita nel vedere Orlando in quelle vesti... così scatenato!

Chi penserebbe che quel folle ragazzo fosse un attore di fama ormai affermata...?

Stava ancora a cantare dei brani di "Vertigo", quando lei tentò di nuovo di placarlo...

- Dai... siamo in piena Londra! –

Lui per tutta risposta, si voltò verso di lei, allargando le braccia...

- Oh you look so beautiful tonight!!!!!!! –

Lei fece un mezzo sorriso, scotendo la testa rassegnata...

- Sei irrecuperabile... ora capisco perché ti danno tutti buca quando vai ad un concerto... –

Lui rise di gusto.

- Sai che forse hai ragione...? Non l'avevo mai considerata sta cosa... - disse, tamburellando sul tettuccio dell'auto, che avevano finalmente raggiunto... - Uhm. –

Detto questo, disattivò l'allarme, ed entrarono in auto.

- Ok... - disse lui. - Quasi mezzanotte... ti porto a casa? –

- Perché, tu hai ancora la forza di andare da qualche altra parte???? –

- Di solito io e Steve dopo i concerti andiamo sempre a farci una birra... –

- Oh... oh no! So come vanno a finire ste seratine... sbronze assicurate, e io non voglio trovarmi un attore ubriaco che non si regge in piedi! –

- Ok... - disse lui deluso.

- Al massimo... - disse lei, aprendo la borsetta, e tirando due piccole confezioni di cartone... due succhi di frutta! - se proprio hai sete... –

Lui la guardò un attimo, e riprese a ridere...

- Pesca o Mela? - chiese lei, ridacchiando.

- Mela, grazie... - disse, prendendo la confezione che lei gli porgeva.

Beveva a piccoli sorsi dalla cannuccia... e scuoteva la testa.

- Senti... io non ci posso credere, è surreale, assurdo! Sono qui a bere un succo di frutta a mela dopo un concerto degli U2! Pazzesco!!! –

La ragazza ridacchiò ancora.

Quando finirono entrambi... si misero a ridere come due idioti.

- Non ci crederai, ma mi sento ampiamente rifocillato... cavolo, dovrei bere molti più succhi di frutta! - disse, accendendo il motore dell'auto.

Eileen faticava a restare seria, mentre l'auto partiva...

- Allora vediamo... un argomento di discussione... basta U2, va bene? - disse Orlando, sorridendole.

- Va benissimo... di che vogliamo parlare? –

- Vediamo... ok ci sono! Viaggi! Ti piace viaggiare, Eileen? –

- Uhm... certo, molto. Non è che adesso possa farlo tantissimo... non ho uno stipendio faraonico, e non mi vergogno a dirti che tra tutte le spese, resta ben poco a fine mese... –

- Guarda che anche io all'inizio ero in condizioni non troppo diverse... e non c'è niente da vergognarsi nel guadagnarsi il pane... –

- Infatti, quello che dico anche io... - sorrise la ragazza.

- Ok, ma immagina per un attimo che tu abbia fatto bingo e debba solo sceglierti la destinazione... –

- Ah, allora vediamo... - fece lei, riflettendo. - In Italia. Si, vorrei andarci... soprattutto, vorrei vedere Roma... ma anche Napoli... al diavolo, se facessi bingo mi farei un bel tour in tutte le capitali d'Europa. A cominciare da Parigi... anche se mi hanno parlato tanto bene anche di Praga... –

- Però! Progettino ambizioso... poi chissà... magari il tuo lavoro ti porterà a viaggiare... a me è successo! Sono finito in Nuova Zelanda, nei Caraibi, in Marocco, in Spagna... –

- Essere un attore ti porta a viaggiare parecchio, eh? –

- Si, molto. E mi piace, non dico di no... anche se è sempre un piacere tornare in Inghilterra. Londra è praticamente casa mia... –

- E se ti chiedessi quale ruolo ti ha impegnato di più...? –

- Uhm... carina questa... - stette a pensare. - Legolas, forse. –

- Perché è stato il primo ruolo importante? - chiese Eileen.

- Beh, si... diciamo che era la prima volta che fossi chiamato a sostenere una parte in una serie di film così importante! Ero così... - tacque, sorridendo. - ... eccitato! Era tutto nuovo, incredibile... –

Eileen sorrise.

- Ma credimi, anche terribilmente faticoso... –

- Lo credo... -

- Ho dovuto allenarmi tantissimo, fare palestra, equitazione, scherma e tiro con l'arco... e questo per un mesetto prima delle riprese! –

- Accidenti... ti demolivano, in pratica! –

- Si, praticamente si! - ridacchiò. - Senza contare che avevo anche le lezioni di elfico... –

Eileen si voltò esterrefatta verso di lui.

- No... non ci credo... ti hanno fatto studiare l'elfico??? –

- Si!!!! Vedessi che roba, io e Liv a ripassare le frasi quando avevamo un po' di tempo... - scoppiò a ridere.

- Liv... cioè, Liv Tyler... –

- Si, certo. Eravamo i due "elfi più giovani", insomma... ovvio che non ci mettessimo a ripassare assieme a Kate Blanchet e gli altri... Poi, almeno da parte mia, c'era un certo timore riverenziale... -tacque… - Voglio dire... accidenti, molti di loro li avevo visti recitare nei film! E ora invece mi ritrovavo a recitare spalla a spalla con loro! La vita è davvero bizzarra... - sorrise infine.

- Ma... torniamo all'elfico, che sta cosa mi incuriosisce... –

Orlando sorrise, stralunando gli occhi falsamente esasperato.

- Non vorrai che mi metta a dire frasi in elfico adesso, vero???? Non credo nemmeno di ricordare quel granché ormai... –

- Avanti, solo qualcosa... - supplicò lei.

- Ma perché ci tieni tanto??? Non ti facevo tipa da elfico... –

- ... e che sarebbe una "tipa da elfico"???? Che ne sai, il Signore degli Anelli è uno dei miei libri preferiti! E se proprio vuoi saperlo... - si arrestò all'istante. - ... no, meglio che tu non lo sappia... –

Lui inarcò un sopracciglio.

- Meglio che non sappia cosa??? –

- Niente, fa come se non avessi detto niente... –

- Eh no, non te la cavi così. Avanti, cosa stavi per dire...? –

Eileen lo guardò di sottecchi.

- ... Legolas è sempre stato il mio preferito, nel libro... - incrociò le braccia, distogliendo appena lo sguardo, come se avesse detto qualcosa di vergognoso.

Orlando tacque, e la fissò per un attimo, prima di tornare a concentrarsi sulla strada.

- Ma no, sul serio??? - sorrise.

- Si, sul serio... gli elfi erano tra le mie creaturine fantastiche preferite... –

- Beh, ma non è che quegli elfi lì fossero proprio creaturine... –

- Lo so... ma sin da piccola mi affascinavano le... insomma... - disse, sfiorandosi appena le orecchie. - si, le orecchie a punta... –

Orlando rise un po'.

- E' ridicolo, lo so... - disse lei, abbassando lo sguardo.

- No, non lo è. Quindi... io ho interpretato il tuo personaggio preferito... –

- O se non eri tu, era uno che ti somigliava in maniera incredibile... –

- Simpatica. Immagino la delusione, allora, quando avrai visto la mia faccia... è lì che hai cominciato ad "adorarmi alla follia", giusto? –

- No, stavolta ti sbagli... all'inizio mi eri simpatico. –

- Ah... questa mi mancava... –

- Solo perché ti vedevo per la prima volta... –

- Ah, ecco... - fece lui, ironico.

Eileen rise.

Ormai era in vista di casa sua.

L'auto si fermò.

- Avanti, scherzi a parte... mi è piaciuto come hai interpretato Legolas... davvero. Eri convincente. Ma dove sei stato straordinario è stato nella scena della montagna, quando stavi per entrare nella grotta del Re dei Morti... il monologo, insomma...era lì che si vedeva che uscivi dal teatro... –

Eileen si voltò verso di lui, e scoprì il suo viso sorpreso...

- Che c'è? - sorrise lei.

- Niente... cercavo di realizzare se avessi sognato che dalla tua bocca fosse uscito un complimento nei miei confronti... –

- Ma che scemo... - disse ridendo, aprendo poi lo sportello dell'auto.

- Ehi! - protestò lui.

Dopo un po' scese dall'auto.

- Una volta tanto che mi fai un complimento te la svigni?? - disse con un mezzo sorriso.

- Sono le 0.30 di notte, Orlando... –

- Che fretta c'è...? A casa ci sei, no? Parliamo ancora un po'! –

- Ora? Qui?? - fece lei esterrefatta.

- Si, certo... - disse, sedendosi sui gradini del palazzo di Eileen. - Vieni, il posto non manca. –

Eileen alzò gli occhi al cielo, fingendo sopportazione...

- Ok... immagino di essermi data la zappa sui piedi, dicendo che ti ho trovato straordinario... –

- Si, immagini bene! - sorrise ironico.

Nella mente di Orlando quell'idea fece da barriera ai suoi reali pensieri...

Cioè che più semplicemente trovava estremamente piacevole la compagnia di quella ragazza, e voleva restare ancora un po' con lei...

- Quindi... dicevi che io sono stato straordinario, in quella scena... - fece con un sorrisetto trionfante.

Lei alzò gli occhi falsamente esasperata.

- Gia! Sei stato GRANDE, SUPERBO, DIVINO!!!! Va bene così? –

- Uhm, si abbastanza... - fece lui un mezzo sorriso.

- Allora... ti ho lusingato abbastanza perché tu mi faccia sentire qualcosa in elfico??? –

- Uhmmmmm - fece finta di pensare, e si guadagnò uno schiaffetto sulla spalla da Eileen. - Ok ok, vediamo, non so se ricordo bene, eh...? uhmmm... –

Stette a pensare...

- Allora... si... "El sìla nan lu e-govaded vin"... –

- Sarebbe? -

- Era un benvenuto... "Una stella risplende sull'occasione del nostro incontro"... qualcosa del genere... –

- Ah... –

- Oppure aspetta... "Hir e-Hul, togo bilìnn nìn"! Questa me la facevano ripetere spesso! Significa "signore del vento, guida la mia freccia"! ... oppure... –

Si voltò verso di lei.

- ... "Hin gelair lìn orthernir'uren"... –

Lei inarcò un sopracciglio.

- Cioè...? - chiese.

- "I tuoi occhi splendenti hanno conquistato il mio cuore"... –

Eileen rimase di sasso...

Anche se non riusciva a capire perché, quelle parole avevano sortito uno strano effetto su di lei...

Stava arrossendo...

Chissà come, trovò la forza di controbattere...

- Ora fai il marpione anche in elfico???? –

Orlando scoppiò a ridere, e questo servì affinché il suo sguardo si distogliesse da quello di lei...

Eileen tirò un momentaneo sospiro di sollievo...

- Perché... - disse lei, adesso un po' più calma... - non mi pare che nel film Legolas avesse bisogno di imparare questo genere di battute... non dirmi che le hai imparate per rimorchiare Liv... - concluse, facendo una faccia scioccata e scandalizzata...

- Ma che ti vai ad inventare... ahahahaha - continuò a ridere. - Sinceramente la imparai perché la frase mi piaceva, ma adesso che mi ci fai pensare... magari potrei fare colpo su quelle ragazzine che vanno in giro con le orecchie di silicone durante le comics conventions... –

Aveva assunto di nuovo la sua espressione marpiona, quanto palesemente ironica.

Lei scosse la testa rassegnata, con un mezzo sorriso, e lui rise ancora di più.

- Ti ha mai detto nessuno che sei terapeutica...? –

Lei lo guardò stranita.

- Non mi divertivo così da tanto di quel tempo... davvero. - aggiunse respirando a fondo.

- Beh... nemmeno io... e credimi, io avrei dato del pazzo da legare a chiunque mi avesse detto solo qualche settimana fa che avrei potuto starmene allegramente a chiacchierare con Orlando Bloom! –

- Eh, nella vita non si può mai dire... - sorrise lui.

- Infatti... - sorrise Eileen.

- Eileen... - disse lui, ma lei lo fermò.

- Chiamami Leen...-

Orlando tacque per un istante, poi sorrise di rimando.

- Leen... –

- Si - confermò la ragazza. - Dimmi... –

- Beh, volevo solo ringraziarti per la bella serata... e grazie per avermi sopportato nel post-concerto... - fece lui con un mezzo sorriso.

- Di niente... grazie a te per avermi invitata... - sorrise lei.

Un attimo di silenzio.

Poi lei si accorse di avere ancora la sua bandana annodata ai jeans.

- Uh, la bandana... - disse, snodandola per poi porgergliela.

- Lo ammetto, a te stava meglio che a me... - disse lui, sorridendole.

- Gia... ti ci vorrebbe un sorvegliante speciale che intervenga tempestivamente sui tuoi improvvisi colpi di estro nel vestire... - disse sarcastica.

Orlando ridacchiò.

- Tipo te, stasera...? –

- Uhm, si, qualcosa del genere... - fece lei fissando il cielo.

Dopo un istante di silenzio, Orlando parlò di nuovo...

- Beh, mi sa che ti ho tenuta sveglia anche troppo, eh? –

- Figurati, sono stata bene... - sorrise la ragazza.

- Anche io... - sorrise lui, fissandola negli occhi.

Forse entrambi, nello stesso identico istante stavano notando qualcosa di strano.

Qualcosa che non andava.

Battito accelerato...

Eileen fu quella che evidentemente rimase più spiazzata da quella sensazione.

Si sentì arrossire nel trovarsi quegli occhi scuri fissi nei suoi... così vicini...

Abbassò lo sguardo, imbarazzata.

Orlando invece assecondò quel qualcosa che lo spingeva...

Che lo spingeva verso Eileen.

Pericolosamente.

Per quanto in un certo qual modo, riuscì a gestirlo... limitandosi a darle un profondo bacio sulla guancia...

Eileen rimase paralizzata dall'improvviso contatto.

Cosa stava accadendo?

Orlando le stava dando un bacio sulla guancia.

Perché ne era tanto sconvolta? Era una cosa molto amichevole.

Forse ne era imbarazzata solo perché era la prima volta che lui la salutasse così...

Ma scartò all'istante questa idea.

Le sensazioni che avvertiva parlavano chiaro...

E poi... era una sua impressione... oppure Orlando stava indugiando un po' troppo, con quel bacio...?

Forse le sue percezioni erano sbagliate, e il tempo si era allungato a dismisura...

Quando infine lui si allontanò, i loro sguardi si incontrarono di nuovo.

Non si potrebbe dire chi dei due fosse più sconvolto...

Se Eileen nel ricevere quel bacio... oppure Orlando, nello scoprirsi a darlo...

Soprattutto, nel sentire quello che stava sentendo...

Nel provare quell'emozione... quel batticuore...

Non sapeva esattamente trovarci un nome... ma una cosa era ben chiara.

Non faceva di certo parte della gamma di sensazioni che si dovrebbero provare quando baci una semplice amica...

Andava oltre.

Molto, pericolosamente oltre.

- Io... credo di dover proprio andare adesso, Leen... –

Un nuovo tuffo al cuore fu avvertito dalla ragazza nel sentir pronunciare il suo nome da lui.

- Si... infatti, anche io... sono molto stanca... –

Lui semplicemente annuì...

Tutto quello che desiderava era trovarsi il più lontano possibile da lei...

Il guaio era che al contempo...

Desiderava anche l'esatto opposto.

E questo per lui, anche se non riusciva esattamente a realizzare, poteva significare solamente che era finito in un bel guaio...

Salì in auto, e dopo aver salutato con un cenno, timidamente risposto dalla ragazza, si diresse verso casa, più confuso che mai...

Oppure peggio...

Con le idee fin troppo chiare.

Sentiva qualcosa per Eileen...

Non era minimamente in programma...

Eppure era così.

Il suo respiro affannoso e il cuore che ancora batteva per il solo fatto di averle sfiorato una guancia con le labbra solo per pochissimi istanti non erano elementi che lasciavano troppo spazio al dubbio...

Era decisamente nei guai...

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Capitolo 17
*** Cap. 17 ***


Nuova pagina 1

Con le mani strette attorno al volante non riusciva a smettere di pensare…pensare…Eileen…a quanto fosse carina quella sera…a come era appena arrossita quando gli aveva detto quella piccola frase in elfico… “Hin gelair lìn orthernir'uren"... “i tuoi occhi splendenti hanno conquistato il mio cuore”…

…ma accidenti… cosa diavolo gli stava prendendo? Lui…lui aveva Kate!

Dentro di lui doveva esserci KATE!

Però…

…però non era così…no, non era Kate…ora come ora c’era Eileen nella sua testa.

Quella ragazza stava pian piano insinuandosi nella sua vita, impercettibilmente, prima, anche per caso…ma ormai Orlando cominciava a rendersi conto che lei c’era…

Sì, lei c’era…

Stava bene con Eileen…si sentiva a suo agio, praticamente sé stesso…riusciva a chiacchierare di tutto, a scherzare su tutto, a confidarsi anche… come l’altra sera, quando aveva litigato con Kate…

Eileen…

Che senso avevano quelle emozioni?

Quelle strane, confuse, irrazionali…ma piacevoli…emozioni?

Eileen rientrò in casa…aveva il battito accelerato…

Si appoggiò alla porta, inclinando un po’ la testa all’indietro, respirando a fondo;

-Che cosa sta succedendo?- si disse in un sospiro, passandosi una mano fra i capelli, confusa.

Fino a quel momento aveva sempre mantenuto la situazione sotto controllo, senza poi nemmeno tanta difficoltà, cioè…Orlando era un ragazzo molto carino, questo era scontato, ironico…insomma, un tipo che piaceva, ma…lei l’aveva visto sempre in un certa ottica, ovvero considerandolo un tipo simpatico e alla mano, anche se credeva con tutta sé stessa che non lo fosse, una persona con cui scambiare ogni tanto quattro chiacchiere, in tutta amicizia…

Ma ora…

Eileen sbuffò, lasciandosi cadere sul divano;

quando Orlando le si era solo avvicinato, prima, per darle quel piccolo bacio…beh, doveva ammettere che aveva avvertito una certa sensazione…

…una sensazione che non provava più da tempo, ormai…

…e lei conosceva quella sensazione, innanzitutto conosceva sé stessa…forse si stava innam…

- No! Eileen, no! Smettila con queste sciocchezze, ok?? Non fare la bambina e ritorna in te!!- disse lei improvvisamente ad alta voce al solo pensiero che le stesse capitando una cosa del genere.

Non che non volesse innamorarsi, intendiamoci…ma no, non di LUI! Non di Orlando Bloom!!! Ma cosa, le stava dando di volta il cervello per caso?

Orlando Bloom…roba da matti!

…però…

- Baaasta!- tuonò di nuovo Eileen, mettendo a tacere ancora una volta la vocina dentro di lei…

________________________________________________________________________________

Orlando si svegliò con la testa frullata…

Era stanco, aveva ancora sonno… per di più non aveva chiuso occhio per via di quello che era accaduto con Eileen.

Non che fosse accaduto qualcosa…

Almeno questo è ciò che lui continuava a ripetere a sé stesso.

Tutta una suggestione provocata dall’ondata d’adrenalina post-concerto…

Ecco cosa era accaduto secondo lui…

Ma non era mai stato granché bravo ad auto-convincersi, soprattutto quando una piccola parte di sé gli ripeteva forte e chiaro che non era stata un’illusione, e il suo cervello continuava a fargli rivedere scene della serata precedente.

Gli occhi di Eileen, il sorriso, la risata, il tono pungente ma in qualche modo premuroso… dolce.

E quando l’aveva baciata… quel piccolo bacio aveva mandato in tilt le sue percezioni, e fatto battere a mille il suo cuore.

E tutto quello lo terrorizzava.

Si alzò dal letto, facendo una rapida doccia, pronto a telefonare a John per ricapitolare i prossimi impegni… senza contare che quella mattina cominciavano le riprese per lo spot, e doveva essere assolutamente concentrato.

Guardò l’ora…

Kate a New York doveva essere ancora tipo a qualche cena con i pezzi grossi del suo prossimo film.

Gli aveva telefonato poche ore prima, che a Londra erano le 4 di notte… svegliandolo platealmente.

Sembrava come sempre molto elettrizzata. A tal punto da non accorgersi forse che il suo fidanzato aveva la voce talmente impastata da non riuscire ad articolare parole sensate, e rischiava di crollare con la cornetta in mano…

Quella sera, Orlando ebbe una bella sorpresa al suo ritorno.

Non appena entrò in casa, notò all’istante la borsetta preferita di Kate poggiata sul tavolino del salotto.

Possibile che lei fosse…

Non ebbe il tempo di concludere il suo pensiero, che la sua ragazza spuntò dalla cucina con un gran sorriso stampato sulla faccia, pronta a saltargli addosso…

- Cucciolotto!!!! – urlò lei.

- Ehi… tesoro, ciao… - disse, mentre lei gli dava un bacio veloce. – io… non ti aspettavo oggi… avevi detto che…-

- Si, avrei dovuto tornare domani pomeriggio, ma abbiamo concluso le pratiche prima del previsto e così sono tornata a casa un po’ prima… non sei contento??? –

- Ma certo… -

- Beh, non si direbbe… hai una faccia… - lo guardò lei corrucciata.

- No, è che… oggi sono cominciate le riprese per lo spot e… -

- Ah, è vero, che stupida… e come sono andate? –

- Bene, abbastanza bene… per fortuna il regista dello spot non è quel rompipalle che tutti mi avevano dipinto… oppure gli sto simpatico io, boh… -

- E allora perché sembri così giù…? È successo qualcosa? –

Qualcosa era successo, si…

- Niente, niente… è che ieri sono andato al concerto degli U2… e sai com’è, si è fatto tardi e sono a pezzi… a momenti mi addormentavo sulla poltrona durante la pausa caffè… - disse, cercando di essere convincente.

In fondo, non era completamente una bugia, anzi…

Solo che la stanchezza non era certamente il motivo principale del suo stato d’animo e c’era sicuramente qualcosa di diverso da uno spot ad occupare la sua mente in quel momento…

- Ah, capito… io poi non so cosa ci trovi in quegli U2… - scosse lei la testa.

Orlando sorrise appena, preferendo non lanciarsi ancora una volta in una discussione persa con Kate riguardo agli U2…

- E come sta Steve? – disse lei distrattamente mentre prendeva la borsa, per tirarne fuori il cellulare e accenderlo.

- …eh? – chiese Orlando, stranito.

- Steve Powell… quell’altro fanatico di U2… non è con lui che dovevi andare al concerto? –

- Ah… si, si con lui… -

Doveva dirgli che poi alla fine non l’aveva fatto…?

No…

E poi che gli avrebbe detto…?

Non poteva certo dirle di Eileen…

Preferì tacere. Ancora un segreto.

- E scommetto che siete andati a bere come spugne da qualche parte, dopo… ecco perché sei ridotto così… -

Orlando semplicemente allargò le braccia, come ad acconsentire…

Non volle dire nulla.

Ma la menzogna era ugualmente stata detta, e lui lo sapeva.

- Ah, quando è che crescerai…? – sorrise rassegnata Kate. – Uh! Una chiamata dal produttore! Chissà cosa cavolo vuole quello… mi scusi un attimo, amore?? Faccio subito… poi che ne dici se ordiniamo qualcosa da mangiare e restiamo qui..? –

Orlando semplicemente annuì un sorriso.

Lei lo baciò ancora.

Ogni bacio di Kate era un’ulteriore conferma ai suoi sospetti e timori.

Non riusciva a sentire nemmeno lontanamente quello che aveva sentito quella notte…

Presto o tardi, questa cosa sarebbe saltata fuori, e lui lo sapeva…

Stava mentendo a se stesso, e a Kate…

Ma era ancora troppo confuso per realizzare cosa fosse più giusto fare…

Aveva bisogno di tempo. E di coraggio.

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Capitolo 18
*** Cap. 18 ***


Nuova pagina 1

- Insomma… stasera seratina nella Londra by night, eh??? – ridacchiò Madison, a gambe incrociate sul letto, stringendo un cuscino tra le braccia, mentre osservava l’amica che si vestiva…

- Si, chiamala seratina by night… io vado a lavorare, mica a divertirmi! –

- Beh, però vedrai un bel po’ di vip, al compleanno di quel tizio… come si chiama… -

- Ralph Fiennes! –

- Si, quello! –

- Si, capirai… rischio di trovarmi tutto il cast di Harry Potter, lì dentro, visto che ha fatto la parte di Voldemort… il che è esaltante per me che ammiro la serie, intendiamoci, ma…-

- Preferivi incontrare tutt’altra compagnia, eh…? – fece Madison, maliziosa.

Eileen la guardò in tralice. Madison sorrise.

- Vabbé… adesso vado… comunque questa me la paga, Paul… era il mio giorno libero, accidenti! Sono stata in ufficio tutto il giorno, e non vedevo l’ora di riposare un po’ !Poteva dare questo compito ad uno dei suoi…-

- Si vede che si fida di te! – sorrise l’amica.

- Si, col cavolo! Una premiere è un conto… un ristorante un altro… un ricevimento un altro ancora… ma il night è tutt’altra storia! Mi sentirò a disagio… luci accecanti, musica a tutto volume… dopo un po’ ne uscirò rintronata! –

- Mamma mia, come sei tragica…sempre la solita! Scusa, vai lì, scatta qualche foto, fa un paio di domande al festeggiato e a qualche vip che incroci e te ne vai! Rapida e indolore! –

- La fai facile te… comunque, vedrò di sbrigarmela in fretta… notte Mad… -

- Notte… e buona fortuna! – disse Madison, vedendola uscire dalla stanza…

Il locale era a Kensington, lo conosceva appena di fama…

Notò che non era certo l’unica giornalista in circolazione…

Appena mise piede lì dentro, la musica si abbatté su di lei come un’onda, e così anche l’odore di fumo…

La sala era gremita, e anche solo a colpo d’occhio poteva vedere che ci fossero diversi volti noti, molti li riconosceva come attori che avevano fatto parte del cast di Harry Potter, come lo stesso Daniel Radcliff, che stava lì a parlare con Emma Watson e Tom Felton.

In un altro angolo riusciva a scorgere Jason Isaac che chiacchierava con Alan Rickman e altri attori del cast di cui non riusciva a ricordare il nome…

Il festeggiato era a pochi passi da un gruppetto, che rideva di gusto, come se qualcuno stesse raccontando un aneddoto molto divertente.

Lei si fece strada tra la folla, e raccolse il coraggio a due mani per andare fin lì e chiedere al tizio di farsi fare una foto e un paio di domande, e incredibilmente, l’attore di si mostrò molto affabile, chiamando a sé anche qualche attore nelle dirette vicinanze!

Eileen sorrise… simpatico, quel tipo.

Anche alle poche domande rispose con una certa prontezza di spirito, e questo piacque alla ragazza…

Se non che quella prontezza di spirito riconduceva il suo pensiero irrimediabilmente ad una certa persona…

Si portò una mano alla testa… la musica, la calca e tutto il resto stavano sortendo il loro effetto, e il mal di testa cominciava ad affacciarsi…

E a coronare il tutto, qualcosa che non aveva minimamente programmato…

- Ehi!!!! Eileen Becket!!!!! Sei tu, vero??? – una voce da lontano la chiamò, ma Eileen non credeva di riconoscerla… o comunque, la musica era talmente assordante da non fargliela percepire bene.

La ragazza si voltò… e vide l’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere lì… Dominic Monaghan!

- Signor Monaghan! – sorrise la ragazza, riconoscendolo.

- Gia, proprio io… stai lavorando, eh? – disse lui.

- Infatti, si! – disse lei, sollevando la macchina fotografica in maniera eloquente.

- Capisco… qui c’è un bel casino, eh? Vieni, andiamo a prenderci qualcosa da bere al buffet… - disse lui. – Ah, hai gia visto Orlando? –

Per un attimo la sua testa si svuotò.

Orlando…

Che voleva dire…?

Che c’era anche lui??

- Beh, è comprendibile, in mezzo a questa bolgia… vieni, vieni… l’ho lasciato da qualche parte laggiù a bere qualcosa… -

Eileen non riusciva a dire nulla…

Avrebbe voluto assolutamente evitare quell’incontro… dentro di sé si era sviluppata un’improvvisa agitazione, che lei non riusciva a spiegarsi…

Ma perché???

Perché lui era lì???? Cosa c’entrava lui con ….???

Beh, in effetti anche Monaghan non c’entrava poi molto…

Poi concluse che essendo tutti attori inglesi, magari si conoscessero, oppure fossero stati invitati comunque solo perché facevano parte della categoria…

- Orlando! –

La voce squillante di Dominic la risvegliò da quei pensieri.

Alzò lo sguardo… e lo vide lì in un angolo, piuttosto annoiato, che sorseggiava qualcosa…

Alla voce di Dominic si era lentamente girato verso di lui… e non ci volle molto perché si accorgesse della presenza di Eileen…

I loro sguardi si incrociarono…

Il suo cuore fece un balzo che gli tolse il fiato.

- Guarda chi ho trovato che si aggirava per il locale… - sorrise soddisfatto della sua impresa.

- Ciao Orlando… - sorrise lei timidamente. –

- Ciao Leen… - rispose lui con leggero impaccio, abbastanza mascherato da un sorriso sorpreso.

Dominic intanto stava prendevo un bicchiere di una bevanda rossa per lei…

- Sai, non mi aspettavo di trovarti qui… pensavo di trovare solo… -

- Maghetti e streghe del cast di Harry Potter??? – sorrise lui ironico.

- Beh, si, qualcosa del genere… - ridacchiò genuinamente lei…

- Io e Ralph ci conosciamo abbastanza bene… e comunque sai come funziona per queste feste… si invitano molte personalità conosciute per fare bella presenza… - fece una smorfia lui.

Eileen sorrise.

Dominic era tornato con la bevanda, e la porse cavallerescamente alla ragazza, che ringraziò.

- Mastro Meriadoc, stai facendo il galante con lei??? – ironizzò Orlando, nel tentativo di alleggerire il suo stato d’animo affatto rilassato…

- Tse… io sono sempre galante con una signora… impara, orecchie a punta! –

Eileen sorrise a quello scambio di schermaglie, ma il sorriso si arrestò imbarazzato quando Orlando ancora una volta incrociò lo sguardo con il suo. Eileen abbassò lo sguardo verso la macchina fotografica che aveva al collo.

Questa a Dominic non sfuggì… e rimase decisamente perplesso…

- Beh… che ne dite di fare una foto anche voi? – ruppe la ragazza l’improvviso silenzio.

- Certo! – alzò le braccia Monaghan, mettendosi di fianco a Orlando in posa plastica…

Eileen scoppiò a ridere, ma scattò prontamente…

Click. Click.

Furono due, tre scatti uno più ridicolo di un altro… ma assolutamente simpaticissimi! Dominic era un mago in questo genere di performance!

- Grazie a tutti e due… - sorrise la ragazza.

- Non c’è di che… quando vuoi! – fece spavaldo Dominic.

Eileen sorrise.

Notò che Orlando aveva decisamente la testa altrove, ma non poteva sapere che in realtà i suoi pensieri non erano poi così lontani da quel locale…

Per essere precisi, erano molto concentrati proprio su di lei…

La sensazione della serata di qualche giorno prima si stava ripetendo, e anche più forte…

Era…attratto da Eileen.

- Orlando??? Terra chiama Orlando??? Sei in ascolto???? – disse ad alta voce Dominic, passando una mano velocemente davanti ai suoi occhi.

- Eh? Ma che fai, Dom? Smettila… -

- Scusalo Eileen… - disse Dominic alla ragazza, ignorando o quasi le proteste dell’amico. – anche oggi Kate gli ha dato buca e ha la testa tra le nuvole… -

- Non mi ha dato buca, idiota! Lei non viene mai alle feste… -

- Senza contare che io gli sto allegramente sulle pa**e, e non appena ha saputo che venivo pure io, ha definitivamente deciso di non venire… -

Eileen ridacchiò alla schietta considerazione di Monaghan.

- Beh, l’ultima volta le hai fatto mille battute sullo yoga, su quanto per te fosse una fesseria… se la prese a morte, lei ci tiene terribilmente a quelle cose… ovvio che adesso non vuole vederti manco in cartolina… - disse lui, con un mezzo sorriso.

- Ma che ci devo fare se quelle scemenze della posizione dell’albero, della teiera etc etc per me sono solo ca***te???? – la buttò sul ridere.

Eileen rise ancora di più.

Insieme quei due erano esplosivi…

- Comunque, nemmeno io ho granché voglia di vederla, la tua Kate non è mai stata un campione di simpatia… -

- Eh, gia… perché una ragazza per passare il tuo esame della simpatia deve avere il pre-requisito fondamentale di avere un bel paio di t…. – si arrestò all’istante, ricordandosi che Eileen era ancora in loro presenza… sprofondò nell’imbarazzo! – ehm… -

Eileen ridacchiò.

- Non preoccuparti, ho capito a quali “T” state alludendo… -

- Beh, a me le ragazze piacciono con una bella carrozzeria! Vuoi lapidarmi per questo? – ironizzò platealmente lui, con tono da vittima che suscitò la risata…

Ancora una volta, i loro sguardi si trovarono, e la risata si smorzò lentamente…

I due distolsero lo sguardo cercando di dissimulare un evidente imbarazzo.

Almeno… a Dominic sembrava palese…

- Uh, mi scusate un attimo? – fece Monaghan all’improvviso. – Mi pare di aver visto entrare Billy! Torno subito, eh? –

Dominic si allontanò a razzo, lasciando i due soli e perplessi…

E decisamente in imbarazzo.

- Beh… come va? Tutto ok, col lavoro? –

- Si, abbastanza bene… e per inciso, questa serata non era prevista, sai? Incarico all’ultimo secondo gentilmente rifilatomi da Paul Hoe… - ironizzò la ragazza, strappando un mezzo sorriso all’attore.

- Capito… -

- E tu invece? Hai cominciato quello spot di cui mi parlavi? –

- Ah… si, si… qualche giorno fa sono cominciate le riprese… forse ne avrò ancora per un paio di giorni… -

- Ah, bene… -

Silenzio.

- E con Kate, tutto ok? –

- Si… si, tutto ok… è sempre molto presa, ma ormai mi ci sto abituando… poi tra qualche tempo comincerò a girare anche io e quindi avrò molto da fare… -

Eileen annuì.

- E di che film si tratta…? – chiese.

- A-ah! Segreto! – sorrise lui, alzando il dito.

- Eh??? Avanti, perché segreto???? -

- La notizia è ancora strettamente riservata… sarà data ufficialmente solo a giorni… -

Lei lo guardò alzando un sopracciglio…

Lui scosse la testa, allargando le braccia appena, in segno di resa.

- Ok… - disse, sporgendosi verso il suo orecchio…

Eileen rabbrividì, per quell’improvvisa vicinanza… ma la notizia che le aveva sussurrato Orlando riuscì momentaneamente a distrarla…

- Cosa???? 2???? Contemporaneamente???? – disse.

- Piano!!!! – disse lui, facendole segno di abbassare il tono, divertito.

- Ok, si scusa… ma… wow… -

- Gia… dovessi vedere poi che belle scene che stiamo organizzando… dicono che vogliono farmi mettere tipo delle parruccone bianche, hai presente??? Io spero che il regista stesse solo scherzando… - fece una smorfia lui.

- Ma dai… ahhahahhahaha mi sa che sti film andrò a vedermeli con molto piacere… - rise di gusto la ragazza.

- Ah, te la ridi tu??? –

- Decisamente si! – continuò lei, imperterrita…

Orlando sorrise appena…

Aveva come l’impressione di perdersi in quella splendida risata…

Non riusciva a distogliere lo sguardo, per quanto continuasse ad imporre a se stesso di farlo.

E alla fine Eileen lo notò…

Sorrise imbarazzata.

- Scusa… non volevo ridere di te… -

- Ma figurati… te l’ho detto, ho molta auto-ironia… e dati i presupposti, mi sa che anche io vedendomi riderò di me! – stette un po’ a pensare… - Dio… con la parrucca tipo Luigi XV! Terrificante prospettiva… e io che avevo cercato di evitare di fare questa fine a teatro… ! –

Scosse la testa con plateale rassegnazione, e la ragazza non riuscì ad evitare di ridere ancora.

- Te la caverai a meraviglia… nonostante la parrucca! -

- Lo spero… comunque grazie… - sorrise lui.

Anche stavolta i loro occhi si calamitarono a vicenda…

Per un istante interminabile… finché l’incanto non venne rotto da Dominic.

- Falso allarme! Ancora non ho capito come ho fatto a scambiare Gary Oldman per Billy! Devo andare da un buon oculista… - disse ridendo.

- Ok… beh, io adesso vado… ho altra gente da fotografare, poi vado a casa… -

- Oh, gia vai via? – disse Dominic.

- Si… vorrei restare, ma sapete com’è… -

- Si, capiamo… dai, deve andare, Dom… non rompere! –

- Ok, ok… -

Eileen sorrise.

- Ok… non ti abbraccio perché qui sarà pieno di giornalisti e chissà che si mettono a scrivere se solo ti tocco… - disse Dominic, quasi piagnucolando…

- Ok, ok… - rise la ragazza, stringendogli la mano…

Orlando…

- Beh… noi ci incontriamo per caso da qualche altra parte, come sempre… - ridacchiò lui.

- Infatti… - sorrise Eileen.

- Ciao Leen… - disse lui sorridendole… in una maniera che lasciò Eileen per un secondo senza parole.

- Ciao Orlando… - disse poi la ragazza sorridendo leggermente, voltandosi per poi scomparire tra la folla…

Orlando la seguì con lo sguardo finché non svoltò oltre un capannello di ragazze…

- Orlando… -

Orlando si voltò lentamente verso Dominic… scoprendo sulla sua faccia un’espressione enigmatica, quanto divertita.

- Che c’è? – chiese, alzando appena il sopracciglio.

- Mi sa che dobbiamo parlare un po’ io e te, vero? –

Orlando lo guardò senza capire… o almeno, sperando di non aver capito quello che temeva di aver capito…

- Devo essermi perso qualche puntata, tra te e la signorina Becket, perché mi è parso che tu l’abbia chiamata “Leen”… -

- Si, beh… siamo un po’ più in confidenza… così lei mi ha chiesto di chiamarla così… che c’è di strano? –

- Niente di strano, assolutamente niente… se solo non avessi fatto questa faccia… -

- Che faccia? –

- Quella da pesce bollito che hai fatto due secondi fa, mentre la salutavi… e non solo allora… -

- Tu dai i numeri… -

- Eh no! Non cominciare a trattarmi da mitomane, che gli occhi ce li ho ancora… -

Orlando tacque.

- Prima vi ho osservati… ho solo finto di aver visto Billy… -

L’attore sgranò gli occhi.

- Tu sei malato… -

- No, adesso lasciamo stare i miei metodi d’indagine e veniamo a noi… - disse, tirandoselo da parte, mentre passavano un gruppetto di attrici sorridenti. – senti… andiamo a salutare Ralph e andiamo via di qui… questa festa mi ha rotto… -

Dominic se lo trascinò letteralmente verso il gruppetto di Ralph.

Orlando era così scioccato da fare tutto con il massimo della passività.

Monaghan trascinò Orlando fuori dal locale, ed entrambi salirono nella sua auto.

- Ok… adesso, gentilmente, fammi capire come stanno le cose, perché quando ti ho visto fare gli occhi dolci ad Eileen sono rimasto non dico sconvolto ma abbastanza perplesso… -

- Senti, Dom, io non so cosa tu credi di aver visto ma… -

- Te lo ripeto Orlando… non raccontarmi ca***te! Ti conosco, e certi atteggiamenti sono palesi… -

Orlando stava in silenzio a braccia conserte, per poi massaggiarsi le palpebre con il pollice e l’indice.

- Io non so nemmeno perché diavolo ti sto a sentire… - borbottò Orlando.

- Forse perché tu sai meglio di me che sto dicendo la verità… -

Orlando spalancò gli occhi, e lo guardò di sottecchi.

- Non hai bisogno di stare sulla difensiva con me… c***o, siamo amici Orlando! Voglio aiutarti… perché mi pare che tu sia in un casino, tutto qui… ma se mi racconti tutto, magari ci capisco qualcosa in più… -

Orlando sospirò.

- Tra me e Kate le cose non stanno andando molto bene… -

- Questo non c’era bisogno di sottolinearlo, lo avevo capito da solo… -

- È sempre in giro, per quel dannato film… -

- Ok, capito… solo per questo…? –

- No… io credo… di non provare più per lei quello che sentivo prima… non so come dire… Kate è molto cambiata… non è più la ragazza che ho conosciuto… - disse lui d’un fiato.

- E in tutto questo contesto, come entra Eileen…? – chiese Dominic.

- Non lo so… non so com’è entrata… però mi sono accorto di… qualcosa… -

- Qualcosa… - ripeté lui, alzando il sopracciglio.

- Si… insomma… negli ultimi tempi ci siamo incontrati spesso… che tu ci creda o no, sempre per puro caso! E abbiamo parlato, ci siamo conosciuti meglio… ci sono stato anche ad un concerto, con lei… -

- Un concerto???? –

- Si… è lunga da spiegare, dai… comunque… io con lei sto bene… voglio dire… riesco ad essere me stesso, senza star sempre a pensare di essere Orlando Bloom, l’attore… sono solo Orlando, per lei. E poi è una ragazza così spiritosa, divertente, carina…è… pura energia… -

- A-ha…… - disse Dominic eloquentemente… - ti sei innamorato di lei… -

- Guarda, non so se me ne sono innamorato… - disse lui, scotendo la testa… - ma… quando sono con lei… mi sento… insomma… euforico, su di giri…-

- Si si, capito… insomma, tu non sei sicuro di quello che senti per lei, né di quello che senti per Kate… -

- Più o meno, è esattamente così… -

- Uhm… si infatti… perché da quello che ho visto… avevate entrambi l’aria di chi sta premendo sul freno con entrambi i piedi… -

- Eh…? –

- Si… mettiamola così… per come la vedo io… era come se voi due foste due macchine lanciate a folle velocità… poi vi rendevate conto di correre troppo e piantavate i piedi sul freno… ma sai… in quei casi i freni non funzionano… non quando l’auto è così lanciata…-

Orlando tacque.

- Dom… ma cosa c***o stai farneticando? – disse stranito, mezzo divertito.

- Boh, non ne ho idea… - rise anche lui.

Entrambi risero per un minuto buono…

- Senti, scherzi a parte… devi assolutamente fare chiarezza per quanto riguarda Kate… non si va mai molto lontano, tenendo un piede in due scarpe… -

- Ma tecnicamente io non sono in quella situazione! Non è che abbia… tradito Kate con Eileen… - disse lui, smaniando.

- No, ma con il pensiero l’avrai gia fatto… non voglio nemmeno sapere i dettagli… - fece lui con sguardo malizioso. – ad ogni modo… io ti do un consiglio da amico… chiarisci la faccenda… e se è Eileen quella che vuoi… allora, molla Kate al volo! –

- Si, vabbé… come se fosse facile capire… -

- No, non lo è… ma devi trovare il modo di chiarirti le idee… -

Orlando tacque…

Dominic aveva ragione…

Doveva arrivare ad una conclusione.

Doveva chiudere la faccenda.

- Personalmente, io parteggio per Eileen…sta “messa” molto meglio di Kate… -

- Vaff*****o, Dom… -

- Ok, ok, concordo, non si giudica solo da quello… -

Tacque.

- Ma levami una curiosità… - chiese Monaghan. – … tu non eri quello a cui piacevano le bionde??? Perché Eileen non mi pare per niente appartenente alla categoria! –

Orlando rise.

- Gia… che ne so, Dom… non ci capisco più niente… - sorrise appena. – quando lei mi guarda con quegli occhi splendidi, io davvero non capisco più niente… -

- A-ha… - disse semplicemente, guardandolo.

Dominic scosse la testa, poi mise in moto.

- Io credo che non ci sia molto da capire, Orlando… ti sei preso una plateale cotta per la bella giornalista del Sun… quando avrai preso la tua decisione, questa voglio proprio raccontarla a Elijah… sai che belle risate che si farà… -

Orlando si massaggiò la fronte, pensieroso, ma con un leggero sorriso.

- Ti porto a casa…? – chiese Dominic.

Lui annuì.

- Ok… -

L’auto partì.

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Capitolo 19
*** Cap. 19 ***


Orlando era seduto ad un tavolo del ristorante nei pressi della ruota panoramica.

Aspettava Kate.

Puntualmente in ritardo.

Ormai era quasi un’ora, e stava perdendo la pazienza…

Quella scena si stava ripetendo per l’ennesima volta… ormai aveva perso il conto.

Avrebbe preferito di gran lunga che Kate gli avesse detto chiaro e tondo che in quel periodo non era il caso di uscire assieme la sera, che tanto lei lo avrebbe lasciato sempre al palo per impegni improvvisi.

Perché invece si ostinava a voler uscire, se poi alla fine non si presentava?

E non è che poi lei si premurasse di fargli anche una piccola telefonata, di avvisarlo…

O chiamava lui, oppure lo deduceva chiaramente da un eventuale enorme ritardo…

Se avesse fatto lui una cosa del genere… beh, poteva scordarsi di dormire nel proprio letto per almeno una settimana.

Se fosse stato lui a comportarsi così, Kate non sarebbe stata così comprensiva, l’aveva sperimentato sulla sua pelle, in passato.

Scosse la testa, dopo aver dato un’occhiata all’orologio. Un ora esatta di ritardo…

Le speranze che lei venisse si stavano riducendo sempre di più…

Intorno a lui, qualche altra coppia che cenava allegramente.

Sbuffò.

Erano passati diversi giorni dall’ultima volta che aveva visto Eileen…

Ecco.

Di nuovo lei nella sua mente.

Ma tanto, ormai era quasi rassegnato a vedersela spuntare fuori quando meno se l’aspettava, sia nella sua testa, che per strada, o in un locale, o chissà dove!

Dominic in quei giorni si stava facendo spesso sentire… voleva sapere qualche novità sul fronte Eileen/Kate…

Sembrava che si stesse appassionando come ad una soap opera…

Ma lo stesso Orlando non sapeva che pesci prendere…

Non sapeva esattamente che nome dare a quello che sentiva quando era assieme ad Eileen…

Il cuore batteva forte, si sentiva stranamente in imbarazzo… eppure era un disagio dannatamente piacevole…

Era come una scarica di euforia che si diffondeva nel suo corpo, facendogli perdere ogni buon senso…

Ma Kate?

Lui era innamorato di Kate…

Era.

Nella sua mente aveva usato il passato. Si stupì egli stesso di questa cosa.

Certo… in quel preciso istante, dopo l’ennesima buca rifilatagli dalla sua ragazza, aveva tanta voglia di mandarla al diavolo una volta per tutte.

Ma come poteva…?

Forse era solo adirato con Kate, ed Eileen era così carina… forse cercava in qualche modo di sostituire Kate! Non si sentiva di riuscire ad escludere questa possibilità, al momento…

E se fosse stato solo questo, allora era una semplice infatuazione, quello che sentiva per lei…

Doveva aspettare, e doveva cercare nei limiti del possibile di evitarla…

Solo così si sarebbe reso davvero conto di quello che davvero sentiva per Eileen.

Ma allora…

Perché mai gli sembrava gia adesso di volerla vedere in quel preciso istante?

Di veder comparire sulla porta del ristorante lei, e non Kate…?

Un’ora e mezza…

Orlando afferrò il cellulare, e cercò il numero di Kate in rubrica…

Uno, due squilli.

- Pronto? Amore, sei tu? – rispose la voce di Kate…

- Si, sono io… - cercò di mantenere la calma… - sono al ristorante… -

Kate tacque per un istante…

- Oddio… è vero!!!!! Scusami, scusami tanto tesoro, ma credo di non poter davvero venire… Kevin mi ha incastrata in una serata di beneficenza non so dove… ! –

- A-ha… capisco… -

- Eppure mi aveva detto che avrebbe pensato lui ad avvisarti… gli avevo detto che mi aspettavi… -

- Non mi ha avvisato nessuno, invece… e comunque avrei gradito che fossi stata tu a farlo. L’appuntamento l’avevo con te, non con Kevin. Una telefonata di qualche secondo ci stava nella tua tabella degli impegni, o no? – disse, stavolta con nervosismo. Non credeva di poter reggere ancora a lungo quella situazione.

- Hai ragione… ma adesso dai, calmati… -

- Sono calmissimo, Kate! Calmissimo! – disse, abbassando ulteriormente il tono… gli era parso che qualcuno degli altri clienti si stesse voltando verso di lui… - ma questa è l’ennesima volta che mi dai buca! –

- È vero ma… è stato… -

- … un impegno improvviso, lo so, la conosco bene la trafila! Ma se ogni volta rischiamo di far saltare un nostro appuntamento per un impegno improvviso, allora forse sarebbe meglio che per un po’ evitassimo… tanto alla fine non ti presenti comunque…-

- Amore… -

- Kate, io non so quanto ancora potrò reggere questa cosa… -

- Ma cosa dici? Nel nostro lavoro bisogna accettare questo genere di inconvenienti, di tanto in tanto… -

- Hai detto bene! Di tanto in tanto! – poi tacque, respirando a fondo… - senti, non è il caso di discutere a telefono…-

- Infatti… -

Lui tacque.

Volle fare una prova del nove… anche se aveva il chiaro presentimento di cosa sarebbe accaduto…

- Kate… e se mollassi quella serata di beneficenza e venissi qui? Lascia perdere quello che dice Kevin… e vieni qui… -

Entrambi tacquero…

- Tesoro… io non posso… ho gia detto a Kev- ma Orlando la bloccò.

- Ok… scusami, hai ragione, avrai gia dato la tua disponibilità… gli impegni vanno mantenuti… - disse, deluso e leggermente stizzito.

- Orlando… -

- Buona serata allora… ci vediamo a casa… - tagliò corto lui, riattaccando.

Respirò a fondo.

Prevedeva che Kate gli desse quella risposta… ne era praticamente certo.

Ma per un attimo aveva sperato…

Beh, in effetti non poteva prenderla come una faccenda personale…

Lei aveva preso quell’impegno, aveva detto che ci sarebbe andata e via dicendo…

Ma quello che non riusciva a perdonarle era che PRIMA c’era il loro appuntamento.

E lei, per l’ennesima volta, aveva preferito dare retta al suo agente e andare a farsi un po’ di pubblicità in giro piuttosto che uscire con lui…

Chiamò un cameriere, chiedendo il conto dei due Martini che aveva bevuto, dicendo che non sarebbe rimasto…

Uscì fuori, tirandosi su il bavero della giacca scura.

Una folata di vento freddo l’aveva inaspettatamente sorpreso…

E adesso, cosa faceva? Non aveva la minima intenzione di andare a casa, a guardare la tv.

Aveva lasciato Maude alla gentilissima signora del piano inferiore… ormai si poteva dire la baby-sitter ufficiale del suo cane… quindi si sentiva tranquillo per lei…

Ma non aveva la minima intenzione di passare un’altra serata davanti a qualche talk-show imbecille aspettando che lei tornasse e si ripetesse quindi la scena solita delle sue scuse ossessive…

Ormai ne era nauseato…

Fece quattro passi per strada…

Vetrine illuminate, caffetterie ancora aperte…

Ma…

Passando di sfuggita davanti ad una delle vetrine di una caffetteria, vide una chioma familiare…

La chioma scura di Eileen… possibile?

Tornò indietro…

Si, non si sbagliava.., era lei!

Era davanti ad una tazza fumante, con un foglio davanti, tutta intenta a scrivere e particolarmente concentrata…

Sembrava molto concentrata, mentre giocherellava con la penna…

Sorrise spontaneamente.

Bussò leggermente alla vetrine…

La ragazza si voltò all’istante, e sarebbe difficile descrivere la sua reazione nel vedere lui dall’altri lato del vetro.

Prima stupita, poi un grande sorriso le si allargò.

Orlando riuscì a leggerle il labiale…

“ciao”

Lui alzò la mano in risposta, sorridendo.

Poi lei gli fece cenno di entrare…

Lui non ci pensò due volte…

Aveva decisamente dimenticato tutti i buoni propositi di evitarla nell’istante in cui lei gli aveva sorriso…

- Orlando! Ciao! –

- Ci si rivede di nuovo, eh? –

- Gia… - sorrise lei… - non mi aspettavo di vederti in giro da queste parti… -

- Ero al ristorante qui vicino… -

- Ah, pensavo che frequentassi solo i ristoranti di Notting Hill… -

- Ogni tanto mi piace cambiare… così non corro il rischio di farmi beccare con qualche vecchia fiamma… giusto? – sorrise lui ironico.

Eileen sorrise alla battuta allusiva.

- Eri a cena da solo…? –

- Allora, vediamo un po’… dovevo essere a cena, ma non da solo… aspettavo Kate… ma alla fine non è venuta, quindi ero da solo, si… e non ho nemmeno cenato… insomma, mi sto allenando al mio nuovo sport: il salto della buca di Kate…- fece lui un’amara smorfia…

- Capito… - sorrise appena lei, un po’ a disagio… - beh, qui puoi cenare, comunque… è una caffetteria, ma fanno anche da mangiare… a livello di hamburgers e patatine, niente di più… -

- Mi sa che passo… sono vegetariano… - fece lui una smorfia.

- Ah gia… giusto… allora… insalatina…? –

- Mamma mia… sembro una di quelle modelle anoressiche, vero? – fece lui sconsolato, guardando attentamente il menù. – sai che ti dico…? Mi compro un bel gelato! –

Risoluto, chiamò la cameriera… che a momenti svenne, nel vedersi davanti Orlando Bloom!

Fece mille complimenti, dicendo di aver visto tutti i suoi film…

Gli chiese poi un autografo… il tutto sotto lo sguardo divertito di Eileen.

Una volta preso l’ordine, la ragazza urtò due, tre tavoli mentre tornava al bancone…

Lui sorrise quasi soddisfatto della reazione suscitata.

- Sei sempre il solito… - scosse la testa Eileen, sorseggiando il suo tè caldo…

- Ma scusa, è colpa mia? Io ho solo ordinato un gelato… -

- Si, si… - disse lei, bevendo un’altra sorsata. – con tutti quei sorrisi e la parlata sexy… ma va… -

- Parlata sexy? Ma è la mia voce, questa… sono sexy di natura, io! – fece, ironico.

- Ma va a quel paese! – scoppiò a ridere la ragazza, facendo sorridere Orlando.

La cameriera intanto era arrivata con la sua coppa gelato…

- Wow… non vedevo un gelato così grande da… boh, comunque da parecchio… ne vuoi un po’? – chiese alla ragazza.

- Oh, no grazie… non c’entra molto il gelato con una tazza di tè caldo… -

- Più che giusto… - disse, prendendone un cucchiaino. – Ehi, che buono! –

- Si, questa caffetteria è abbastanza rinomata per i gelati… -

- A buona ragione… - disse, prendendone un altro cucchiaino… - cosa stai scrivendo? Posso chiederlo..? –

Eileen sollevò lo sguardo dal foglio, che aveva parzialmente coperto, quando era arrivato lui.

- Ah… una lettera ad una mia amica… -

- AmicA? O amicO? – fece, con sguardo furbo.

- Amica! – sorrise lei. – lavora negli Stati Uniti… -

- Giornalista anche lei? –

- Si… ma lei sta lavorando in tv… per ora una rete locale, ma ha tutte le carte per finire sulla CNN, credimi… e la grinta non le manca… - sorrise Eileen.

- Ma… come mai una lettera? Sa di antica corrispondenza… -

- Si, l’idea era qualcosa del genere… ci è sempre piaciuta l’idea di tenerci in contatto in questa maniera… è molto più… come dire… intimo. E personale, rispetto ad una mail in una casella di posta elettronica… -

- Parole sante! – disse lui, prendendo l’ennesima cucchiaiata.

Eileen sorrise.

Aveva sentito dire della sua avversione per internet…

La conversazione si mantenne sempre sull’allegro, e Orlando aveva quasi dimenticato il mancato appuntamento con Kate…

- Che ne dici di fare quattro passi?- propose Eileen cominciando a riporre il foglio e la penna nella sua borsa;

- Certo-

Così i due, usciti dal locale poco affollato, continuarono la loro chiacchierata…

Entrambi ora erano decisamente rilassati, anche se all’inizio per Eileen non era stato proprio così…quando infatti si era vista sbucare dal nulla Orlando, prima, quando era ancora seduta in caffetteria…sì, aveva sorriso…però allora il suo stato d’animo non era sereno come poteva sembrare. Era felice di vederlo…eccome se lo era…però contemporaneamente temeva di vederlo, di stargli accanto…

Perché?

Perché semplicemente cominciava ad avere paura in un certo senso di ciò che ormai credeva di provare per lui…

Senza rendersene conto, si trovarono in vista della ruota panoramica, che dominava da anni la città…

Orlando si fermò un attimo, guardandola in tutta la sua altezza…

Eileen si fermò, fissandolo interrogativa.

- Che dici, facciamo un giro ? – disse, con un sorriso che ad Eileen parve diabolico…

- … eh? Dove? Lì sopra? – chiese.

- Si, certo… ti va? –

- Ehmmmm… - mormorò la ragazza… il discorso che si stava toccando non era esattamente piacevole… per non dire imbarazzante… - veramente io… -

- A me piace un sacco…! Ci sarai gia stata, immagino… -

- Ehm… no. – rispose seccamente.

- No??????????!!!!!!!! Ma come??? Allora dobbiamo andarci assolutamente!!!!!!! –

- No, dai, non è il caso… -

- Ma certo che è il caso!!! Di notte poi è ancora più bello!!!!! La città illuminata, il Tamigi… dai!!!!!!! - la tirò leggermente per il polso.

- Ma… -

- Niente ma! Non riuscirai a convincermi a non farti andare lassù! È eretico che tu non ci sia mai salita!!!!! –

- Eretico??? E questa da dove ti è uscita??? –

- Reminiscenze di teatro… ma adesso non cambiare argomento… non accetto un no come risposta… andiamo… -

E prima che potesse effettivamente tentare di dire no, lui aveva gia comprato un paio di biglietti per il prossimo giro…

Eileen stava gia cominciando a sudare freddo…

Il nervosismo si stava facendo sentire…

Perché, si… molti avevano detto che dalla ruota c’era una bellissima vista, e tantissimi avevano invano cercato di portarla lassù, ma nessuno fino ad allora ci era mai riuscito… perché… perché…

- Ecco qua… andiamo! – interruppe lui i suoi pensieri, aprendo lo sportello.

Eileen esitò.

- Andiamo! – disse lui, tirandola dentro.

Orlando prese posto, facendo sedere Eileen accanto al finestrino, accanto a lui… le aveva detto che, visto che era la prima volta per lei, le cedeva l’onore…

Onore di cui Eileen avrebbe fatto volentieri a meno!

Intanto la ruota si era messa lentamente in moto…

- Insomma, tu vuoi farmi credere che non sei mai salita quassù? – chiese lui, stranito.

- No, infatti… - disse lei, cercando di controllare la voce tremante… dal finestrino poteva distintamente vedere che si stavano sollevando... distolse in fretta lo sguardo, sentiva gia le vertigini…

Orlando parve notare il suo strano comportamento.

- Leen…? Tutto ok? –

- No, direi di no! – disse, stavolta visibilmente e percettibilmente nervosa!

Lui tacque, poi lei si voltò verso di lui.

- Io… soffro di vertigini, Orlando! –

Orlando sbarrò tanto d’occhi.

- Ah… ma era per questo allora che tu non… -

- Gia, infatti! –

- Oh… ma, ma potevi dirmelo, no?????? Se me lo dicevi, non ti portavo qui!!!!! –

- Ma ho cercato di dirtelo! Io mi vergogno, cosa credi????? –

Il ragazzo sbuffò.

- Ok… ehm… il giro non dura molto, dai… pensi di potercela fare…? –

- Lo spero… -

- Fantastico! – scosse la testa… poi cominciò a ridacchiare.

- E adesso cosa c’è di tanto divertente?? –

- Niente… è che sembra che ne ho fatta una delle mie! E poi… ho scoperto finalmente il tuo punto debole… - fece, con sguardo furbo…

- Uh, che bello… c’era bisogno di portarmi fin qui in cima per scoprirlo????– ormai Eileen riusciva a malapena a connettere…

- Ok, ok, scusa, sono un’idiota… - si scusò.

Eileen chiuse gli occhi, respirando a fondo.

- No, scusami tu… sono sempre suscettibile, in queste situazioni… e poi tu non potevi saperlo… -

- Vabbé, ma avrei dovuto lasciar perdere, e non trascinarti quassù… sono sempre il solito, mi lascio prendere dall’entusiasmo… -

- Gia… questa è una tua spiccata caratteristica… - cercò di ironizzare.

Orlando sorrise appena.

Poi si alzò in piedi, andando a mettersi di fronte alla vetrata…

Cominciò ad osservare la città illuminata, con un sorriso.

- E’ un vero peccato che tu non possa vedere… è molto bello, sai… -

- Non fare l’odioso, adesso… - lo guardò lei in tralice.

Lui sorrise, e senza dire nulla, le porse la mano.

Lei alzò un sopracciglio.

- Avanti… non può essere così terribile… -

- Lo è, credimi… -

- Va bene, ma… non guardare in basso… guarda solo in avanti… funziona, almeno così mi hanno detto… -

- Incoraggiante… vabbé, proviamo… - disse, prendendo la mano che lui le porgeva…

Piuttosto titubante, andò a mettersi accanto a lui…

Certo, l’istinto di guardare in basso era molto forte, ma Orlando gliel’impedì appena in tempo!

- No! Guarda su! – disse, sollevandole il mento.

- Ok… - disse lei, tremando…

Respirò ancora una volta…

In effetti… funzionava abbastanza quella cosa del guardare in avanti…

Oppure… era un’altra cosa a funzionare…?

Si accorse che la mano di Orlando stringeva ancora la sua…

Era una sensazione molto confortante…

- Avevi ragione… è incredibile! – sorrise lei, senza distogliere lo sguardo.

- Gia… - disse lui… guardando il profilo della ragazza…

D’un tratto… la cabina ebbe come uno strattone!

Eileen stava per perdere l’equilibrio, ma si tenne prontamente al braccio di Orlando.

- Cosa… cos’è stato? – chiese, agitata.

- Ma, niente, cosa vuoi che sia… ci sarà un po’ di vento, e le cabine oscillano… -

Ci fu un secondo strattone, stavolta molto più forte.

E questa volta fu Orlando ad avere la prontezza di stringere a sé Eileen…

Le luci della cabina si spensero…

La cabina era immobile.

Eileen non esitò ad aggrapparsi al torace di Orlando, circondandogli la vita con le braccia e chiudendo forte gli occhi.

La cabina era immersa nel buio più totale e non accennava a muoversi, o almeno così sembrava ad Eileen.

La ragazza aprì piano gli occhi, e solo quando si trovò davanti il tessuto scuro del maglione di Orlando realizzò…

Era stretta a lui.

Deglutì, non riuscendo ad alzare lo sguardo

C’erano solo loro…e le incantevoli luci della città.

Sì, le luci della città…anche se in quel momento Eileen non era proprio nella situazione adatta per pensare a quell’aspetto della cosa…

Dio…che sensazione stupenda…il suo profumo…ancora il suo profumo…le stava dando alla testa per quanto era buono…

Respirò a fondo…poi cercò di guardare Orlando…doveva darsi un certo controllo…lei era in balia di quelle sensazioni, di quelle forti emozioni…ma lui? Ovvio che no…e forse fu proprio questo pensiero che le diede la forza di cercare il suo viso…magari già pronto con qualche sorrisetto, giusto per prenderla un po’ in giro della sua esagerata reazione…

Quanto si sbagliava…

Orlando era esattamente nelle sue stesse condizioni…sembrava confuso, addirittura intimidito…

- Scusami…- gli disse con un piccolo sorriso abbassando immediatamente lo sguardo…sorpresa.

Cosa volevano dire quegli occhi?

Perché…tutto d’un tratto…era diventato estremamente serio?

Ma soprattutto…perché non accennava a scostarsi da lei?

Beh…Eileen certo non l’avrebbe fatto…non in preda a ciò che stava provando in quel momento…

quanto si sentiva attratta da lui…fosse stato per lei gli sarebbe rimasta avvinghiata per sempre…però… una cosa era chiara, doveva assolutamente fare ritorno alla realtà…prima che la situazione fosse ulteriormente precipitata.

- Eileen…-

Il suo sussurro la portò a guardarlo…erano così vicini…

Niente, pur cercando di farlo, ormai non riusciva più a ragionare lucidamente…

Che fare? Eileen non lo sapeva…o forse lo sapeva…sì, lo sapeva fin troppo bene…

Il flusso dei suoi pensieri fu però interrotto da Orlando, che piano, lentamente, ma inesorabilmente, annullò la già piccola distanza che c’era fra di loro…unendo le sue labbra a quelle morbide della ragazza…

Ecco…ora erano davvero una cosa sola…loro due, soli, isolati da tutto e da tutti…sul romantico e meraviglioso sfondo di una Londra scura e nel contempo piena di colori...

Eileen si strinse al ragazzo, circondandogli ora languidamente il collo con le sue braccia…che buon sapore che aveva…

Ma…era solo una sua sensazione…oppure la ruota aveva ripreso a girare?-

Orlando passò una mano fra i lunghi capelli della ragazza, per poi avvicinare ancora di più il suo viso al suo…Dio, quel bacio lo stava stordendo…inebriando…non avrebbe voluto smettere mai…mai.

Però…un tonfo sordo li fece risvegliare da quella sorta di incantesimo…

Entrambi tornarono bruscamente alla realtà.

Erano a Londra, in una cabina della ruota panoramica… stretti l’uno all’altra… che si baciavano.

Eileen si staccò da lui, con il fiatone.

Lui non era in condizioni troppo diverse…

Gli occhi di lei erano letteralmente sbarrati…

Cosa aveva fatto?

Si allontanò da lui, senza ben sapere cosa dire, confusa più che mai, e si precipitò all’uscita…

Orlando ebbe appena il tempo di ridestarsi…

Aveva baciato Eileen…

Non poteva crederci… ma come era potuto accadere?

E pensare che voleva prendere le distanze…

- Leen!!! – la chiamò, mentre richiudeva la cabina… la ragazza stava procedendo a passo spedito verso una fermata del bus. Era certo che lei potesse sentirlo, ma ovviamente, non accennava a fermarsi…

La afferrò per il braccio, costringendola a guardarlo in faccia.

- Leen! –

- Lasciami andare! –

- No, non posso… senti, io… -

- No, sta zitto. Non parlare! Non voglio sentire quello che stai per dire… -

- Leen.. –

- Come hai potuto???? Come???? –

- Io non… -

- Chi ti credevi che io fossi??? Una delle tue fan che muoiono ai tuoi piedi???? Una di quelle che ammazzerebbe per toccarti una mano???? Spiacente, ti sbagliavi… oppure forse la ragazza non-fan mancava alla tua collezione? –

- Ma cosa… che diavolo stai dicendo? –

- Ah, perché ora vorresti dire che non è così… non sono una stupida… non dovevi farlo!!-

- … non dovevo farlo…? – fece lui, frustrato da quello che stava accadendo… - Beh, non l’avrei mai detto… a me non è sembrato che ti sia tirata indietro…- Orlando si morse la lingua un secondo dopo aver detto quelle parole… si stava seppellendo con le sue mani.

- Io…-

Le parole le morirono in gola.

Colpita, e affondata.

Anche se le faceva male ammetterlo, Orlando le aveva sbattuto in faccia quel che era l’effettiva verità.

Non si era tirata indietro… anzi.

Aveva dimenticato tutto e tutti, mentre lo baciava.

Aveva dimenticato chi lui fosse…

E soprattutto che lui fosse gia…

- Tu sei… spregevole… io ero solo il tuo passatempo quando Kate non c’era, non è così??? –

- Cos… -

- Si… tutte le volte che lei ti dava buca, o ci litigavi… beh, perché non andare da Eileen???? Beh… io questo non l’accetto! Non accetto di essere presa in giro a questo modo… -

Gli occhi cominciavano a pizzicarle terribilmente.

No, non voleva piangere, non dinanzi a lui…

- Non sono una pupattola insulsa… ho anche io dei sentimenti… sono ironica, sarcastica, scherzosa e tutto il resto ma… ho un cuore e dei sentimenti anche io… - si strinse forte una mano contro il petto… era come se il suo cuore stesse andando in pezzi…

- Leen, io non ho mai pensato questo di te… -

Ciaf.

La mano di Eileen partì, veloce…

Fu un ceffone fortissimo, tanto che Orlando si resse la guancia per un po’…

- Non voglio più avere niente a che fare con te… trovati un’altra che stia al tuo gioco… -

Nel frattempo, il double-decker era arrivato…

Eileen salì senza pensarci su, lasciando sconvolto ed esterrefatto Orlando, che fissava il bus allontanarsi…

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Capitolo 20
*** Cap. 20 ***


Eileen aprì la porta di casa…gli occhi gonfi per le lacrime…la mano che ancora bruciava per ciò che aveva fatto…

- Leeeen!!! Sei a casa??-

La ragazza sentì la voce pimpante di Madison attutita, probabilmente era nella sua stanza.

- …Sì! Sono tornata- rispose lei mentre si toglieva fiaccamente la giacca, cercando di controllare la voce ancora un po’ rotta dai singhiozzi.

- Leen…guarda cos’ho comprato ai grandi magazzini oggi…dimmi, non è deliz…-

Madison si fermò di colpo, mettendo giù il maglione che stava per sfoggiarle, quando si accorse dell’espressione della ragazza, nonostante lei sembrasse fare di tutto per nasconderla.

- Leen…tesoro, cosa c’è?...sembri distrutta…- ora il suo tono era premuroso.

Eileen tacque per qualche istante, sfuggendo lo sguardo dolce e preoccupato di Mad;

- …è successo un casino, Mad…un casino…- disse scuotendo più volte la testa bassa, per poi andare ad abbracciare forte l’amica, solido e sempre presente sostegno nei suoi momenti più difficili.

Madison rimase in un primo momento un po’ sorpresa dalle calde lacrime che cominciarono ad inumidirle la camicetta…cioè, aveva capito che c’era qualcosa che non andava…ma non immaginava che Eileen stesse male fino a quel punto.

- Dai…calmati ora, Leen…ti prego…non ce la faccio a vederti così…- le sussurrò Madison cercando così di tranquillizzarla un po’…ma anche tranquillizzare sé stessa…cosa diavolo era successo? Chi, cosa l’aveva ridotta in quello stato?

La ragazza fece un profondo respiro, poi finalmente si scostò da Madison, tirando su col naso e asciugandosi le lacrime con il polso…

- Non doveva succedere…niente doveva succedere…-

- …Cosa non doveva succedere, Leen?...raccontami tutto…su, andiamo di là- disse lei prendendola per mano per andare nella sua stanza.

- Ti ho bagnato tutta la camicetta…- notò la ragazza con un triste sorriso, guardando la piccola macchia sulla spalla dell’amica…

- Avanti…racconta…- la esortò Madison mentre si sedeva sul letto accanto a lei, incrociando le gambe.

- Tra me e Orlando…c’è stato un bacio- le rispose Eileen senza tanti giri di parole a voce molto bassa, guardandola finalmente negli occhi.

- Cosa?...ma…ho capito bene?-

L’espressione di Madison era incredulità allo stato puro…

- E come diavolo è potuto succedere???-

Eileen glielo spiegò per sommi capi, cominciando dall’incontro nella caffetteria fino al ceffone che aveva dato al ragazzo…

- …gli hai dato un ceffone??-

- Sì…non doveva fare quello che ha fatto…-

- Stai parlando del bacio, giusto? …ascolta, ora non voglio essere brusca…ma questa cosa te la devo dire, Leen… il bacio si dà in due …non puoi far ricadere tutta la colpa su Orlando…stando a quello che mi hai detto, tu l’hai ricambiato…l’hai baciato anche tu- le disse Madison cercando di metterla di fronte alla realtà dei fatti, anche se con tutto il tatto di cui era capace.

- Sì…è così…però lui ha Kate! Ha già una ragazza!! Non può andare in giro a baciare chiunque!!!- esclamò Eileen in un crescendo di contrastanti sensazioni stringendo con forza i pugni sul letto…

- …e tu ti sei chiesta il motivo per cui ha baciato proprio te?-

- No…ma quale vuoi che sia?-

- Non hai messo in conto il fatto che magari tu possa piacergli?- azzardò Madison.

- …certo, come no…mi ama alla follia…- le rispose Eileen con un sorriso amareggiato e sarcastico.

- E tu?-

- …Io cosa?-

- …tu lo ami, vero?-

Eileen non rispose subito a quella domanda… non ci aveva mai pensato, o forse non aveva mai voluto pensarci…sapeva bene le complicazioni che sarebbero potute nascere se avesse ammesso a sé stessa una cosa del genere…ma ora? Cosa provava per lui?

Lo sapeva…

- Non importa cosa provo per lui…ma qualunque cosa sia mi passerà presto… - disse Eileen cercando di togliersi da quella pressante situazione e alzandosi dal letto per andare via; ma proprio in quel momento venne bloccata dalla mano di Eileen che le sfiorò il braccio…

- Se tu non lo amassi…non lo avresti colpito…-

Quelle parole ebbero per la ragazza lo stesso effetto di un pugno allo stomaco, vero è che non ebbe più nemmeno la forza di controbattere.

- Perché gli hai dato quel ceffone?-

- Solo perché ero arrabbiata…tutto qui- le rispose Eileen con un filo di voce…

- Leen ma lo capisci che così ti fai solo del male? Ammettilo, per favore, ammettilo che sei innamorata di lui! Non staresti così male solo per un bacio…tu hai dato quel ceffone ad Orlando ed ora hai questa reazione perché…perché ti brucia il fatto che con il bacio che vi siete dati tu non hai altro che avuto la conferma di ciò che senti nei suoi confronti e… che forse lui non prova quello che provi tu…- disse Madison guardandola dritto negli occhi sicura di ciò che affermava e prendendole entrambe le mani, come a infonderle forza e coraggio.

Ma calò invece il più totale silenzio; Eileen abbassò la testa, serrando le labbra…

- Oh tesoro…vieni qui…- disse Madison rattristatasi alzandosi per stringerla a sé, forse aveva esagerato…ma in quel momento sapeva che aveva davvero bisogno di lei…

Tra le braccia dell’amica Eileen si lasciò andare alle lacrime che poco prima avevano cominciato a riempirle gli occhi e che aveva cercato invano di trattenere;

- Purtroppo queste non sono cose che si possono programmare, Leen…magari fosse possibile…succedono e basta…ci colpiscono come un fulmine a ciel sereno…e a volte si risolvono per il meglio, e altre ci fanno soffrire un po’…ma vedrai…alla fine si sistemerà tutto…-

- Io sono innamorata di lui, Mad…- le confessò per la prima volta Eileen con la voce spezzata dal pianto.

- Lo so…lo so…- disse lei con un piccolo sorriso triste, mentre le accarezzava piano i capelli…

Orlando attese un taxi… ma non voleva andare a casa.

Non poteva.

Aveva il cervello in subbuglio…

Il cuore che batteva ad un ritmo da collasso, tanto da fargli male…

Aveva fatto l’ennesima ca****ta…

Aveva baciato Eileen… e lei giustamente l’aveva mandato al diavolo… si poteva essere più str***i di così????

Cosa gli era passato per la testa in quel momento????

La guancia gli faceva ancora male…

Stava cercando di mettere a fuoco gli eventi dell’ultima mezz’ora…

Eileen che sorrideva, Eileen spaventata dalla ruota panoramica… lui che le teneva la mano per rassicurarla… gli occhi di lei che brillavano nel vedere Londra da quell’altezza…

La cabina che si bloccava.

Maledetta cabina…

Doveva esserci stato un calo di corrente…

Li aveva lasciati al buio…

Lei si era spaventata, e si era stretta a lui…

E lui…

Immensamente idiota…

Non era riuscito a resistere oltre…

Non ora che l’aveva tra le braccia per la prima volta.

Quello che aveva sentito lo aveva colto di sorpresa… era una sensazione fortissima, che gli impediva di capire, di comprendere cosa fosse più opportuno fare…

C’era solo quel forte desiderio di stringerla e… sentire il suo cuore spaventato battere contro il suo torace… e…

Baciarla…

Era stata una cosa che non era riuscito ad evitare.

Era semplicemente così… bella.

Scosse la testa…

Disse al taxista di fermarsi.

Da quelle parti abitava John…

Bussò al citofono.

- Chi è? – chiese una voce assonnata.

- John, sono io, Orlando… - disse lui, con tono cupo.

- Orlando…??? Cosa… aspetta, ti apro… -

Orlando salì in fretta le scale.

- Orlando… cosa ci fai qui??? Hai la più pallida idea di che ore sono???? –

- Sinceramente no… - disse, sempre con quel tono cupo.

John tacque.

- Orlando… hai un aspetto orribile… che ti è successo? Non dirmi che Kate ti ha di nuovo cacciato fuori… -

- Non parlarmi di Kate, adesso… non è lei il problema… -

- Insomma, mi vuoi spiegare..? –

- Hai presente tutte le ca***te che ho fatto da quando ho messo piede a Londra…? –

- Eccome. – disse, con un pizzico di sarcasmo.

- Beh… se le sommi tutte, non saranno mai così enormi come quella che ho fatto stasera… -

John sbarrò gli occhi. Gia immaginava qualche scena apocalittica… tipo che si fosse messo a schiaffeggiare Kate davanti ad un’orda di giornalisti…

- Cioè…???? Fammi capire, per favore… all’1 di notte il mio cervello non ha più una gran prontezza… -

Orlando andò verso il carrello dei liquori…

Si versò un bicchierino di whisky, e lo tracannò in un sol colpo, lasciando John esterrefatto.

Se Orlando beveva in quella maniera, la faccenda non era da poco.

- Ho… baciato Eileen Becket. – disse, poggiando il bicchierino sul carrello, passandosi una mano tra i capelli.

John crollò a occhi sbarrati sulla poltrona più vicina…

Orlando raccontò per sommi capi tutta l’allegra serata… dal mancato appuntamento con Kate, all’incontro con Eileen… fino allo sfacelo totale, il bacio.

John aveva lo sguardo perso nel vuoto.

- Non… non vi ha visto nessuno, vero? – chiese lui, quasi assente…

Orlando lo guardò alzando un sopracciglio.

- John., chi vuoi che ci abbia visto su una ruota panoramica????? –

- Ok, ok… almeno questo… -

Tacque.

- Devo preoccuparmi…? – chiese John.

Nel suo personalissimo linguaggio, stava chiedendo se fosse una cosa seria…

- Forse si… - disse Orlando.

L’agente si coprì la faccia con le mani, respirando a pieni polmoni.

- Ti sei innamorato di lei… mi stai dicendo questo, vero? –

- Io… io credo proprio di si… non lo so… -

- Fantastico. Davvero fantastico. – si alzò in piedi lui, sbuffando sonoramente. – comunque su una cosa avevi ragione… questa è davvero la ca***ta più grossa di tutte, complimenti…-

- Ma cosa ci posso fare??? Non è che me la sia andata esattamente a cercare! –

- Si, vabbé… -

- Vabbé, cosa??? –

- Se fossi stato alla larga da questa donna sin dall’inizio… accidenti, lo sapevo io… quel giorno che dicesti di volere andare ad incontrarla al giornale per scusarti e tutto il resto… mi sentivo che sarebbe accaduto qualcosa di catastrofico! Me le sento nelle ossa, certe cose… -

- Si, ok… ma tanto ormai a che serve…? E’ successo… e ora sono nei casini… -

- Scommetto che lei ti ha mandato a fanc**o… - disse lui, guardandolo di sottecchi…

- Scommessa vinta… e mi sono guadagnato anche un poderoso “cinque dita” sulla guancia… un male cane… - disse, massaggiandosi ancora la guancia, che solo allora cominciava a fare meno male…

John ridacchiò.

- Si, posso immaginare la scena… -

- Si, ridi pure, te… -

- Insomma… la ragazza ti ha mandato al diavolo… non dirmi che ti aspettavi qualcosa di diverso…! –

- No ma… -

- Orlando, tu sei gia impegnato con Kate! È da che mondo è mondo, a nessuna donna… dico… NESSUNA… piace essere il rimpiazzo di qualcun'altra… -

- Ma Leen non è… cioè, Eileen non è un rimpiazzo! – si alterò un po’… poi si passò una mano sulla fronte.

- “Leen”…? – disse John, con un sorrisetto sarcastico.

Orlando tacque.

- Si… Leen… sta per Eileen… -

- Si, lo avevo capito da solo, non sono addormentato fino a questo punto… -

John sospirò. Poi si sedette accanto a lui.

- Insomma, questa ragazza ti piace sul serio… -

Orlando non parlò, semplicemente cominciò a massaggiarsi la fronte.

- Si. Mi piace sul serio. Non ho più il minimo dubbio a riguardo… non dopo stasera… -

- Ok… e Kate? Che vuoi fare con lei...? –

- Non ne ho la più pallida idea… -

- Lo immaginavo… tipica risposta da Orlando Bloom… prima fa un casino e poi non sa come uscirne… sei un grande, amico mio… - rise con amaro sarcasmo l’agente.

- Non capisco come fai a divertirti in tutta questa faccenda… -

- Cerco solo di sdrammatizzare… per prepararmi a quello che verrà dopo… -

- Quello che verrà dopo? Dopo cosa? –

- Dopo che avrai mollato la tua attuale ragazza… ci sarà un bel casino, e i giornali vanno a nozze per questo genere di notizie… -

- Non ti sembra di correre un po’ troppo…? Vorrei ricordarti la situazione attuale… “cinque dita” da Eileen… e Kate… che praticamente è diventata poco più che la mia coinquilina…–

John lo guardò con un mezzo sorriso.

- Non credo di correre troppo… perché ti conosco, Orlando… so cosa la tua mente bacata è in grado di fare quando ci si mette… e se questa Eileen ti piace davvero, e a quanto ho capito questo è proprio il caso… le romperai le palle finché questa non ti dirà di si… -

- Sai metterla sempre in termini talmente romantici, John… - fece lui sarcastico, sorridendo per la prima volta.

- Sono solo realista perché conosco i miei polli… -

John sorrise.

- Facili battute a parte… davvero… che cosa vuoi fare? Voglio dire… sei assolutamente certo che valga la pena…? Non fraintendermi, magari questa ragazza è davvero straordinaria, ed è comprensibilissimo che ti sia preso una cotta colossale ma… credi che sia davvero il caso di gettare la spugna con Kate? Sei davvero certo di non potere recuperare il rapporto con lei…? –

- John… forse potrei recuperarlo… ma sono io a non volerlo… -

- Sicuro…? –

Orlando sospirò…

- Senti… io ti consiglio di pensarci con calma… parla con Kate, vedi di renderti conto dei tuoi sentimenti, se davvero te la senti di mollarla per questa ragazza… - disse John.

- Va bene… in fondo, credo che sia l’unica cosa da fare… -

- Gia… - concluse laconico John… - ehm… ma adesso… vuoi mica restare qui?? –

- Uhn..? no, no… adesso prendo un taxi e… -

- Vabbé dai… resta qui… dove vuoi andare alle 2.30 di notte?? Prenditi il divano… chiamo io Kate e dico che sei qui… -

- Sempre che la trovi a casa, e non sia ancora in giro per seratine benefiche… -

John fece una smorfia, e si avviò al telefono…

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Capitolo 21
*** Cap. 21 ***


Poi Orlando era tornato a casa, da Kate…

Preferì risolvere in fretta il piccolo screzio avuto con lei a telefono…

Poco importava, in quel momento.

La sua testa era completamente dominata dai grandi occhi scuri di Eileen… occhi che lo guardavano con disprezzo e rabbia… che si sentivano raggirati…

Orlando si alzò in fretta, evitando di svegliare la biondina che dormiva accanto a lui…

Mise su una tuta, e presa Maude per il guinzaglio, si avviò fuori…

Sarebbe stata una lunga corsa… l’ideale per schiarirsi le idee su quella faccenda…

Si fermò infine al parco.

La fedele cagnolina era poco distante da lui, che scodinzolava.

- Sai Maude… tu sei l’unica che non mi abbia ancora mandato al diavolo… quasi quasi mi metto con te… - sorrise amaramente…

Maude abbaiò un paio di volte.

La corsa riprese.

Mentre percorreva in fretta le strade della città, il suo cervello era inceppato su un unico pensiero…

Eileen.

Cosa sentiva effettivamente per lei?

Era una semplice infatuazione?

La ragazza di cui aveva momentaneamente bisogno visto che Kate era sempre in giro?

O qualcosa di più…?

Sarebbe stato tutto molto semplice se le cose fossero state così…

Purtroppo, la vita raramente ti rende le cose facili…

Ogni volta che chiudeva gli occhi, rivedeva quella scena…

Sempre la stessa…

Il buio della cabina in cima alla ruota panoramica…

Eileen stretta a lui…

Il suo cuore che batteva contro quello di lei…

I brividi che sentiva lungo la schiena…

Il bacio.

Le scosse come di elettricità che gli avevano pervaso il corpo…

Si passò una mano tra i capelli…

Non poteva essere semplice attrazione fisica… o si?

No, non lo era.

Quella ragazza aveva un qualcosa che… l’aveva catturato sin da subito.

Era stato solo troppo cieco per rendersene conto prima…

Perché la sua mente era concentrata su chissà cosa…

E adesso…

Lei era sempre nei suoi pensieri.

Mentre Kate…

Beh…

Non sapeva esattamente cosa fosse rimasto della sua relazione con lei…

Tutto tendeva a scomparire, comparato ad Eileen…

Doveva essere completamente partito di testa…

L’abbaiare di Maude lo riportò sulla terra.

- Ok, ok… adesso torniamo a casa e ti do da mangiare… - sorrise, dirigendosi a passo veloce verso casa…

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- Orlando… cosa ne dici se stasera ceniamo assieme? - propose la sua ragazza, mentre si preparava per uscire…

- Ehm… non penso sia una buona idea… -

- … prometto che stavolta ci sarò… Kevin mi ha detto che per qualche giorno sarò libera, la sera… -

- Purtroppo stasera ho un impegno… una cena con gli sponsor… sai, di quella pubblicità… -

- Capito… allora facciamo un’altra volta… magari domani, eh? – sorrise lei.

- Si, infatti… -

- Allora ciao… - disse lei, dandogli un bacio, per poi infilare la porta.

Aveva spudoratamente mentito.

Non c’era nessuna cena.

Semplicemente… non aveva la minima voglia di uscire con Kate e fare finta che tutto andasse bene…

Andò verso il telefono.

Senza pensarci, cercò in rubrica il numero di Eileen…

Non che avesse pensato a qualcosa da dirle…

Ma sentiva di volerla chiamare…

Se non altro per sentire la sua voce…

- Pronto? – rispose Eileen…

Lui non rispose subito.

Solo quando aveva sentito la voce della ragazza si era reso davvero conto di averla chiamata… e di non sapere cosa dirle…

- Pronto?? – disse di nuovo lei.

Orlando chiuse gli occhi.

- Sono io, Leen… Orlando… -

Ci fu un lungo silenzio dall’altro capo del filo.

Se Orlando avesse potuto vedere, avrebbe visto Eileen serrare le dita attorno al suo cellulare…

- Cosa vuoi? –

La voce di Eileen era più gelida del ghiaccio.

- Leen io… ho bisogno di parlarti… -

- Io no. Non abbiamo niente da dirci… -

- Aspetta Leen! Io… -

- Io non ho tempo da perdere con te…devo andare a lavoro. Addio. – riattaccò.

Orlando chiuse gli occhi, premendo un pulsante sul cordless…

Non si aspettava niente di più…

Ma in cuor suo, non poteva evitare di sperare almeno di essere ascoltato…

I giorni passarono… le cose non erano affatto migliorate…

La situazione con Kate era immutata…

Fredda…

E lui stesso si stupiva di come Kate non notasse cosa stesse accadendo a loro due.

Aveva tentato e ritentato di parlare con Eileen…

Ormai lei nemmeno più rispondeva…

Evidentemente, non appena riconosceva il suo numero, riattaccava, e spegneva il cellulare per ore intere…

Si decise alla fine a chiamare direttamente a casa…

Erano le dieci di sera.

- Pronto? – una voce squillante rispose al telefono.

Era certamente Madison.

- Madison… sono Orlando… -

La ragazza tacque due secondi.

- Ah Orlando… ciao… -

- Vorrei parlare con Leen… è in casa…? –

- Leen… ehm… veramente… -

Madison si voltò verso l’amica, che le fece capire con ampi gesti che non voleva assolutamente parlargli...

- … lei non c’è adesso… sai com’è… lavoro in redazione… -

- Non c’è bisogno che tu dica balle per lei, Madison… lo so che è lì e non vuole parlarmi… -

Madison fece una smorfia…

- Ehm… si, è vero… scusami ma… -

- Niente, è ok… insomma… tu… sai cosa è successo…? – chiese lui, titubante quanto imbarazzato..

La ragazza si allontanò dal salotto e dalla portata acustica di Eileen, che stava lì sul divano, stringendo un cuscino… stato in cui era caduta da quando aveva realizzato che al telefono era lui.

- Si, Leen mi ha raccontato… -

- Gia… -

- Orlando… posso dirti una cosa… in tutta franchezza? –

- … certo… - disse lui, titubante.

- Non arrabbiarti, eh…? –

- Ok… dimmi… -

- Ti sei comportato da gran bastardo. Spero che almeno te ne sia reso conto… - disse Madison… che non credeva a sé stessa, per aver detto quelle cose ad Orlando Bloom!

- … si, concordo con te… sono stato uno str***o… e ora non so che fare… -

- Purtroppo io conosco bene Eileen… quando va in bestia a questa maniera… -

Lasciò intendere che si era seppellito vivo con le sue mani…

- Insomma… non ho nessuna speranza di farmi ascoltare da lei…? –

- Allo stato attuale… mi sa proprio di no… - disse la ragazza.

Orlando tacque per un istante.

- Scusami Madison… mi fa molto piacere che almeno tu non mi sbatta la cornetta in faccia ma… se sai quello che ho fatto, come mai cerchi di… darmi dei consigli e delle dritte? –

Madison ridacchiò.

- Perché non mi sento di mandarti a morte per quello che hai fatto… forse sono troppo buona… anche se non sono sicura che sarei stata così accondiscendente, se lo avessi fatto a me… -

- Gia… -

- E… cosa più importante… mi sembra che da parte tua ci sia… qualcosa… voglio dire… un sentimento un po’ più serio della scappatella con la prima che capita… -

Orlando tacque. Sembrava che tutti avessero realizzato quello che lui ancora non riusciva a mettere a fuoco.

- Prenderò questo silenzio per un sì… insomma, diciamo che sono solidale… -

- Molto gentile… - disse con leggera ironia.

- Di niente… ma ancora non ho capito la tua tattica… -

- Tattica? – disse lui stranito.

- Si si… insomma… tutte queste telefonate a cosa servono? Capisco che vuoi parlarle ma… mi chiedo cosa gli dirai esattamente… - poi proseguì… - tu sei ancora con Kate, vero? –

Orlando tacque ancora una volta…

- Si… tecnicamente si… -

- Tecnicamente si… a volte parli come Leen… - poi rimase in silenzio. – insomma… ammesso che lei finalmente ti stia a sentire, mi auguro che tu abbia qualcosa di concreto da dirle… ti prego, non dirmi che hai solo una sfilza di scuse…! –

- Ehmm… -

SI!

Aveva solo la sfilza di scuse…

Beh, non solo quelle…

Aveva quei sentimenti confusi…

Ma qualsiasi donna lo avrebbe mandato all’inferno, se avesse cominciato ad imbarcarsi in un discorso del genere, se stava contemporaneamente con un’altra…

- Orlando… io ti consiglio di organizzarti un po’ meglio, sai…? – sospirò lei. - e comunque… basta con le telefonate. Ci vuole un confronto faccia a faccia. Capito?????? –

- Capito… -

Orlando in effetti era abbastanza perplesso da come quella ragazza lo stesse aiutando.

- Ah.. un’ultima cosa… prova a ferire Eileen… e vengo di persona a romperti ogni singolo osso del corpo… altro che placche alla schiena! –

- Non lo farò. Le ho gia fatto abbastanza male… - ricordò in quell’istante gli occhi di Eileen che dardeggiavano verso di lui… - E non lo avrei mai voluto… credimi… -

- Ti credo… -

Madison sorrise…

Per lei era talmente palese quello che stava succedendo tra quei due…

Ma i piccioncini non se ne rendevano minimante conto.

- Io adesso vado… -

- Ok… grazie Madison… -

- Di niente…-

- … Madison…? –

- si? –

- Dalle la buonanotte da parte mia… per favore… -

- … ok, romanticone… so gia che mi prenderò un vaff*****o per questo, ma lo farò… - ridacchiò.

- Grazie… - sorrise lui. – notte… -

- Notte… e mi raccomando alla tattica! –

Orlando rise, e la salutò un ultima volta prima di riagganciare…

Si… Madison aveva ragione.

Doveva avere qualcosa di concreto da dirle…

E questo implicava… prendere una decisione con Kate.

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Capitolo 22
*** Cap .22 ***


L’ennesima festa mondana…

Ancora la solita gente della Londra ricca e famosa…

Stesso ambiente…stessi sorrisi finti…

Quanto si sentiva vuoto Orlando, come fosse stato solo in mezzo a tutte quelle persone che gli parlavano, gli chiedevano con interesse dei suoi prossimi impegni, si fermavano per stringergli la mano; e lui era costretto a ricambiare tutto, con un cenno o quattro chiacchiere…ma la realtà era ben diversa...

Ora come ora non sapeva cosa farsene di tutto ciò…no…la sua mente era altrove, i suoi pensieri concentrati su una sola ed unica ragazza…e quella ragazza non era Kate…

Eileen…

- …Eileen??- sussurrò lui stranito, subito ridestato dalle sue riflessioni, sembrandogli all’improvviso di aver riconosciuto tra tutta quella folla la sua chioma castana…

- …Orlando, hai detto qualcosa?- gli chiese Kate, accanto a lui, fasciata in un abito color oro, con in mano una piccola coppa di champagne.

Orlando non l’ascoltò, troppo intento a cercare di capire se quella lì era davvero Eileen o se avesse pure cominciato ad avere le traveggole.

La ragazza, per puro caso, incontrò lo sguardo di Orlando; sì…era lei.

Eileen lo fissò per qualche secondo, sorpresa, poi, con un’espressione tra il confuso e l’arrabbiato, girò i tacchi e prese ad allontanarsi il più possibile …doveva immaginarlo che ci sarebbe stato anche lui a quella festa…c***o, avrebbe dovuto chiedere a Paul di sostituirla!

- Kate…aspettami qui…torno subito…- disse affrettatamente Orlando senza nemmeno guardarla, cominciando a farsi spazio tra la gente.

- Ma dove…?- Kate non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Orlando era già partito in quarta.

Eileen, proprio quando lo aveva intravisto, stava per andare via…ora aveva un valido motivo in più per tornare a casa.

Così si avviò decisa per il lungo e ancora deserto corridoio che conduceva all’uscita, più stava lontana da quell’uomo e meglio era, ma a metà strada fu interrotta purtroppo da una voce a lei ormai decisamente familiare…

- Eileen!-

- Orlando…và via…- gli disse lei senza fermarsi.

- No… io non me ne vado di qui fino a quando non ti decidi a fermarti e a guardarmi in faccia…-

- Allora aspetta…che ne dici se me ne vado io?- gli disse Eileen voltandosi ora per rifilargli solo un sorrisetto sarcastico.

Orlando rimase a bocca aperta…non poteva trattarlo così! Non in quel momento!!

- Leen…aspetta…noi dobbiamo parlare, c***o!- esclamò lui al culmine dell’esasperazione…ma perché quella ragazza doveva essere sempre così maledettamente testarda???

- Noi non dobbiamo fare niente, quindi non vedo l’utilità della tua presenza qui…- gli rispose fredda per poi riprendere a camminare.

- Come hai detto? “Non vedo l’utilità della tua presenza qui”?...ma dico, Leen, ti sembra il caso di mettersi a fare gli ironici??-

Orlando la sorpassò e le si mise davanti;

- Lasciami- sibilò lei guardando la mano di Orlando che le aveva afferrato un braccio per fermarla.

- …ti prego…-

- Che sta succedendo qui…?-

Sia Orlando che Eileen si voltarono al sentire quella voce…Kate!!!

Eileen arrossì di colpo, si era materializzato il peggiore dei suoi incubi…così, senza incrociare lo sguardo né dell’uno, rimasto intanto totalmente inerme, né dell’altra, stessa reazione, si divincolò dalla presa di Orlando e andò via veloce, lasciandoli soli…

Più tardi, a casa…

- Orlando…si può sapere che stavi combinando prima?-

Kate sembrava un po’ nervosa…

Orlando, che le dava ancora le spalle, si passò una mano sul viso, cercando le parole…

- Io non so cosa ti stia prendendo…ti vedo sempre così scostante…assente…non è che è a causa di quella ragazza?-

Orlando rimase di stucco a sentire pronunciare quelle parole proprio da lei;

- Kate…ho capito bene…tu mi stai rinfacciando di essere assente? Qui stiamo dando i numeri…- disse Orlando scuotendo la testa sarcastico.

- Sì…sei assente, proprio così! Che c’è, ho detto qualcosa di sbagliato secondo te? Sembra che io non ti interessi più…a malapena mi baci…dimmi, da quanto tempo è che io e te non facciamo l’amore??- disse Kate presa dalla rabbia e urtata dall’aria di sufficienza del ragazzo…

…eh no, ora che si metteva pure a fare l’insoddisfatta non gli andava proprio bene!

- E’ da un po’, hai ragione…e per caso ti è mai passata per l’anticamera del cervello di chiederti il perché di questa situazione?-

- No, ma una cosa è sicura, dipende da te e non da me!-

- Giusto, dipende da me…sono io che non voglio più farlo con te, Kate…-

- Ah…e vediamo…con chi vorresti farlo?... forse con quell’insignificante ragazzina di prima?- disse lei con una cattiva aria di scherno.

- E se anche fosse?-

- Oh Orlando…saresti caduto molto in basso…-

- Tu dici? Io invece penso che tra noi due, se c’è una persona che è caduta in basso, quella sei tu, Kate…e sia chiara una cosa…Eileen non è affatto una ragazzina, né tanto meno è insignificante…tanto per cominciare a quanto pare ha molto più cervello e giudizio di te!-

- Eileen, che nome dolce…ma sentitelo come la difende poi!- disse Kate con lo stesso tono allargando platealmente le braccia.

- …sei patetica…-

- Ah, in tutto ciò io sarei la patetica? Io? E tu? Tu…che preferisci quella lì a me? Come ti si potrebbe definire?-

- C***o tu non la conosci, non puoi giudicarla!!-

- Non posso lasciarti solo due giorni che subito ti fai abbindolare da una qualunque! Cosa vuole, da te, eh? Un po’ di divertimento? Beh, spassatela pure con lei…ma poi non venire da me! Oppure cosa? Un po’ di celebrità?-

- Non vuole niente di tutto questo…lei è una ragazza pura, pulita…c’è un abisso tra voi due, chiaro?-

- E con questo cosa vorresti insinuare?-

- …che tu sei cambiata, Kate! Non sei più la persona di cui io mi sono innamorato… cosa, il successo ti sta dando alla testa per caso?!?-

- Non dire str****te Orlando! Io sono sempre la stessa, forse sei tu che sei cambiato!-

- Hai ragione, magari sono io che sono cambiato…e con me anche i miei sentimenti…io non provo più niente per te, Kate…-

Il tono di voce dei due, ormai, era alle stelle…

- Non me ne frega niente! Vai, vai pure dalla tua Eileen…che str***o che sei…-

- Infatti, io me ne vado…e stavolta è per sempre, Kate…ah, dimenticavo…sì, voglio fare l’amore con lei, problemi?- sbottò alla fine Orlando prima di chiudere malamente la porta e andare via di corsa dall’appartamento…

Chissà cosa c’aveva trovato in lei…

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Capitolo 23
*** Cap. 23 ***


Nuova pagina 1

Cap.23

John Kissinger, al metallico suono del campanello, trascinandosi stancamente per l’appartamento con gli occhi ancora semichiusi, andò ad aprire la porta…

- Orlando-

Chiamò l’amico per nome, semplicemente, prima di coprirsi la bocca per un rumoroso sbadiglio.

- Non sembri sorpreso di vedermi…-

- Certo che no…se c’è una persona che mi piomba in casa nel cuore della notte…quella sei solo tu, Orlando-

Il ragazzo accennò un sorriso di scusa;

- Avanti, che altro hai combinato stav…?- stava per chiedergli John comprensivo spostandosi appena per farlo passare, ma non riuscì a terminare la frase nell’accorgersi che era appena entrato un qualcosa di scodinzolante…

- E lui cosa c***o ci fa qui????-

- Prima di tutto è una lei…- disse Orlando con un mezzo sorrisetto mentre osservava Maude che aveva cominciato ad annusare le ciabatte di John, incapace di pronunciare un termine di senso compiuto.

- Che questo cane sia un lui o una lei non è che mi interessi poi molto…per me può essere anche gay…il fatto è che non lo voglio qui!-

- Su, John, so che non ami i cani…- tentò di dire Orlando conciliante;

- Infatti non li amo…io ho un’innata avversione per questi animali sin da quando ero un lattante!- esclamò l’uomo guardando a dir poco sconcertato la cagnolina che già aveva iniziato ad ispezionare l’ordinato appartamento.

- …e poi aspetta un secondo…com’è che l’hai portata qui?? Non è che è successo qualcosa tra te e Kat…-

Solo allora John notò il borsone di Orlando abbandonato poco lontano dalla porta;

- …sì, è successo qualcosa con Kate- concluse lui guardando Orlando con una certa aria di rassegnazione.

- Già…-

- Ma dico, Orlando, pure te sempre con ‘sti tira e molla…ma ad un certo punto non ti viene la voglia di mollare tutto?- disse John mentre prendeva il borsone per portarlo in casa.

- Appunto, è quello che ho fatto…-

- Ah?-

- Sì, ho lasciato Kate- disse Orlando con voce ferma, sembrava quasi soddisfatto.

John rimase a fissarlo imbambolato per qualche secondo…ora era davvero la fine.

- E non guardarmi così, John! Dopo tanto tempo ho finalmente preso una decisione e non mi sono minimamente pentito di ciò che ho fatto…non aveva più senso restare con Kate, era una presa per il c**o per entrambi…-

- …quindi è davvero finita…-

- Sì, capitolo chiuso- disse secco Orlando dando un’occhiata distratta a Maude che si era accucciata vicino al divano, dove nel frattempo si era seduto John.

- Immagino la reazione di Kate…- disse lui toccandosi la fronte con un sorrisetto sarcastico.

- Beh sì, sai com’è Kate, ha fatto una delle sue scenate…sono volate paroline dolci…ma alla fine credo che nemmeno lei ci sia rimasta male più di tanto…ormai quella specie di relazione che avevamo non si reggeva più in piedi…l’avrà capito, spero-

- Mhn…-mugugnò pensieroso John…- …ma ora? Qual è la tua prossima mossa?-

- La mia… che?-

- Dai… non fare finta di niente! Dicevo…come hai intenzione di comportarti ora con una certa giornalista mora, del “Sun”, carina…sai, hai presente?- gli chiese John prendendolo un po’ in giro, dal momento che Orlando, sebbene avesse capito di chi si stesse parlando, non gli aveva risposto subito…

Il ragazzo sbuffò, scombinandosi distrattamente i capelli;

- No, aspetta…rispondo io per te…non lo sai, giusto?-

- John non fare il cretino…non è così semplice! Ho provato a chiamarla più volte…ma lei niente, non vuole parlarmi…si è inc****ta sul serio…-

- Beh non le do tutti i torti…-

- No, infatti, forse ha anche ragione…però potrebbe anche ascoltarmi! Io voglio solo chiarirmi, non chiedo poi così tanto!-

- Sicuro? Vuoi solo chiarirti?-

- Prima sì…ci vuole un chiarimento…poi però vorrei provare a conquistarla…io voglio stare con lei…- disse Orlando con un adorabile sorrisetto.

- Ok, capito amico, sei proprio andato…-

- Lo ammetto, sono andato, totalmente andato…credo proprio di essermi innamorato di lei, John…sì, provo una grande attrazione fisica nei confronti di Eileen, e figurati che mi sono chiesto anche se si trattava solo di quello…però non è così…ciò che sento è qualcosa che va oltre, molto oltre…-

- Eh sì, sei proprio messo male…-

- Devo fare qualcosa, John…non posso lasciarmela scappare, tengo troppo a lei…-

- Ehi ehi…fermo lì!- disse all’improvviso John indicando tutto partecipe Maude che aveva preso ad annusare nel suo cestino della spazzatura.

- Ti ho già detto che è una cagnetta…- gli rispose Orlando con un’espressione rassegnata…già sapeva che non l’avrebbe mai capito.

Così Maude, richiamata da quella voce ancora sconosciuta, trotterellando, si avvicinò a John e gli si sedette di fronte, composta, come ad aspettare il prossimo ordine.

L’uomo la guardò scettica…il tutto sotto lo sguardo divertito di Orlando.

La sera dopo Eileen, scendendo dal suo ormai solito double- decker, si apprestò a fare i quattro passi che la separavano dal suo appartamento…era davvero esausta, il lavoro era stato a dir poco stressante, dal momento che non solo si era impegnata su di un lungo articolo che doveva essere necessariamente pronto per l’indomani, ma aveva anche avuto una montagna infinita di fascicoli da compilare

Ma la giornata non era ancora finita…

Infatti Eileen si accorse che c’era qualcuno seduto sui gradini vicino al suo appartamento…chi era? E’ inutile nascondere le prese un po’ di paura, nel buio della sera non riusciva a riconoscere la misteriosa sagoma, che però , quando la vide avvicinarsi con una certa circospezione, si mise subito in piedi;

- Eileen, non preoccuparti…sono io, Orlando-

La ragazza fece un sospiro di sollievo, prima, poi si rese conto dell’intera situazione…ma era davvero Orlando??? Cosa diavolo stava facendo lì fuori??

- Orlando…che c’è?-

- Ti stavo aspettando-

- …e non hai niente di meglio da fare che aspettarmi qui fuori all’agghiaccio?- gli chiese lei infilando le chiavi nella toppa.

- Eileen…sto cercando di dirti che…-

- Orlando, non voglio sentire una parola, non una parola…-

- Tu mi farai andare al manicomio prima o poi…perché diavolo non vuoi starmi a sentire??? Cos’altro devo fare per cercare di parlare con te?-

- Niente-

Detto questo Eileen gli chiuse la porta direttamente in faccia;

- Anzi no…una cosina puoi farla; gettati giù dal Tower Bridge…se lo farai, allora forse, ma dico solo FORSE, starò a sentire tutto quello che hai da dirmi…-disse Eileen sarcastica aprendo dopo solo qualche secondo la porta, parlando al ragazzo che non si era spostato di un millimetro.

- Il Tower Bridge??-

- Esatto, il Tower Bridge…-gli rispose Eileen con un mezzo sorrisetto…almeno così avrebbe capito che doveva girarle alla larga!

- Mhn…- mugugnò lui con una strana luce negli occhi, poi salutò Eileen con un semplice cenno della mano e cominciò piano ad allontanarsi…

- Gettarsi dal Tower Bridge…ma come mi è venuta in mente una sciocchezza del genere??- disse Eileen scuotendo il capo e sorridendo a sé stessa mentre richiudeva la porta…

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Capitolo 24
*** Cap. 24 ***


Cap.24

Quanti giorni erano passati da quando Orlando aveva fatto quella bella improvvisata sotto casa sua?

Uno, due…

Aveva lasciato Kate… ormai la notizia era diventata la più ghiotta a livello di gossip…

Qualche audace giornalista aveva azzardato l’ipotesi del tradimento di Kate, altri del tradimento di Orlando… alcuni si erano inventati di aver visto l’uno o l’altra tra le braccia di qualche vip…

Le fesserie e l’inventiva andavano a briglia sciolta.

Tutti più o meno si avvicinavano alla realtà, ma ovviamente nessuno avrebbe mai immaginato quello che era davvero accaduto…

Il loro rapporto si era semplicemente logorato…

E lei in qualche modo c’entrava con quella rottura…

Ma… perché Orlando si ostinava a perseguitarla?

Forse perché adesso più di prima aveva bisogno di un rimpiazzo?

… ma perché tutto questo stava accadendo a lei?

Perché doveva sentirsi a quella maniera…?

Perché, tra i tanti uomini sulla faccia della terra, doveva innamorarsi proprio di quello lì???

Sentiva una fitta al cuore, ogni volta che qualcuno pronunciava il suo nome…

Ma…

Non riusciva a fidarsi.

Non dopo quel che era accaduto…

Come poter credere che lui la volesse davvero?

Lui che poteva avere chiunque…

Perché lei…?

Le sembrava assurdo…

Fu risvegliata di soprassalto dal trillo del telefono sulla scrivania.

- Eileen Becket. – disse lei con voce piatta, da ufficio.

- Leen… sono io… -

Orlando.

Il suo cuore ebbe un sussulto…

Era combattuta.

Voleva sentirlo… voleva tanto…

Ma un’altra parte di lei diceva di non lasciarsi andare, di non cascare nella sua rete…

- L’altro giorno mi pare di averti detto che non intendevo più discutere di niente con te… -

- Permettimi di correggerti… non hai detto questo… - disse lui con uno strano tono abbastanza sul sicuro di sé.

- Si, ho detto questo… senti, io sono in ufficio, e non mi pare che sia il momento di questionare… -

- Io non voglio questionare, infatti… voglio solo ricordarti le tue parole… farò quello che mi hai detto… -

- Di cosa diavolo stai parlando? – chiese Eileen, sinceramente spaesata.

Aveva detto ad Orlando di fare qualcosa?

Lei non se ne ricordava minimamente…

- Te ne sei già dimenticata…? Beh, comunque non puoi rimangiarti quello che hai detto… -

Eileen chiuse gli occhi, massaggiandosi la tempia…

- Senti… io non riesco a capire di cosa stai farneticando, ma qualsiasi cosa ti abbia detto, sicuramente sarò di parola… -

- Bene, mi interessava accertarmi di questa cosa… sai, non vorrei fare un salto nel vuoto per niente… -

- Eh? Salto nel vuoto…? –

- Si… dal Tower Bridge… - disse lui, sempre col suo tono baldanzoso e allegro…

In un istante le venne in mente quello che aveva detto…

Gli aveva detto di buttarsi dal Tower Bridge…

Che solo se l’avesse fatto gli avrebbe dato retta…

Ma cosa…

Era impazzito o cosa????

Non poteva dire sul serio…

Lei ovviamente aveva fatto palese sarcasmo…

- Orlando, smettila di dire idiozie… - disse lei, esasperata… nonostante il tono così follemente serio di lui la allarmava alquanto…

- Non sto dicendo idiozie… quello è l’unico modo, no? Bene, ok! Lo faccio! –

- Cos.. – poi abbassò il tono, accortasi di stare alzando troppo la voce. – Orlando, non dire ca***te! –

- Macché ca***te! Tu sei stata chiara, no ? –

- Ma io non dicevo sul serio… -

- Beh, io si! Anzi, mi sa che sta gia arrivando qualche giornalista per non perdersi la cosa… -

- Senti, non è divertente… -

- Sentimi tu. Io sono serissimo… vieni al Tower Bridge, se non ci credi! Prometto che non mi butto finché non arrivi! –

- Cos… Orlando! –

- Adesso devo andare… non farmi aspettare troppo, ok? – disse lui, sempre con tono allegro. – Sai, qui in cima fa freschino… -

- Orl… -

Troppo tardi, aveva messo giù.

Oddio…

Ma non poteva parlare sul serio!

Orlando aveva una vena folle, e questo lo sapeva.

In fondo, gli piaceva anche quel suo aspetto…

Ma…

Scherzava certamente, quando parlava di buttarsi dal Tower Bridge…

O no??????

Era folle…

Un suicidio!!!!!!

- Ehi ragazzi!!! La sapete l’ultima? – corse da quelle parti Paul Hoe, rovistando nel suo cassetto. – Mi sono sentito poco fa con il mio contatto alla polizia… pare che Orlando Bloom sia andato di testa, dopo aver mollato la fidanzata… -

- Che vuoi dire? – chiese Eileen, con una certa urgenza.

Paul lo notò, ma non mostrò di dargli poi tanto peso.

- Beh… sembra che si sia piazzato sul Tower Bridge, e che voglia buttarsi… -

Eileen era senza parole.

Ma allora faceva sul serio!!!!!

- Non mi hanno spiegato i dettagli… comunque io non ce lo vedo, quello che si suicida… non mi pare proprio il tipo. Deve esserci qualcosa sotto.. magari una trovata pubblicitaria! Ad ogni modo, io vado lì… - disse, finalmente trovando quello che cercava, la sua fedele macchina fotografica.

- Paul! Posso… - prima di rendersene conto, glielo stava gia chiedendo.

- Si? Dimmi, Eileen… -

- Posso… venire anche io? –

Lui alzò le spalle.

- Certo! Due obiettivi sono sempre meglio di uno! Presto però… il tempismo è importante! – disse lui, prendendo giacca e borsa.

Allora…

Eccola lì ancora una volta a caccia di Orlando Bloom.

Che ironia…

In un modo o nell’altro quel bel tipo continuava a calamitarla in giro… sulle sue tracce…

- Cosa???? – sbottò Paul, che stava parlando a telefono…

Riattaccò dopo un po’.

- Da non credere… - disse, rivolgendosi ad Eileen. – quello lì vuole buttarsi davvero… -

- Ma… come… e perché la polizia non lo ferma?? – chiese lei, perplessa… quanto leggermente allarmata…

- Beh… perché sembra che voglia fare solo bungee-jumping… -

- BUNGEE-JUMPING???!!!! - le uscì naturale alzare il tono, lasciando esterrefatto Paul… cercò quindi di correggersi… - Voglio dire… bungee-jumping in piena Londra??? È pazzo… -

Quel figlio di…!!!!!!!

Le aveva fatto credere che si buttava… e basta.

Invece voleva solo fare bungee-jumping!!!!!!!!!

- Eccoci… guarda gia che casino! – disse Paul, precipitandosi fuori dall’auto, dopo aver parcheggiato in fretta…

Eileen era lì in silenzio… osservava la gente che si era messa sul lungo- fiume, per osservare la scena, incuriosita…

- Vieni Eileen!!! Guardalo, quel fumato è gia lì in cima! –

Lei seguì Paul verso le basi della torre…

Il paparazzo si era gia messo al lavoro con la sua fotocamera…

Ma Eileen era assolutamente… di sasso.

Lui stava per buttarsi da lì…

Attaccato ad una fune, ok… ma…

Senza pensarci, fece il numero del cellulare di Orlando, mettendosi un po’ da parte…

Tre squilli prima che rispondesse…

- Leen! Allora, stai arrivando? – chiese.

- Sono gia qui… - disse lei, cercando di calcare il suo tono esasperato.

- Ah! Visto? Non dicevo una balla… -

- Ma vuoi davvero buttarti da lì sopra???? –

- Certo… io sono una persona di parola, che credi…? – disse, col tono leggermente alto… sembrava che ci fosse vento, lì in cima…

- Sei sempre il solito esibizionista del cavolo… come hai fatto a farti concedere il permesso per questa assurdità…? – chiese Eileen, sforzandosi di restare fredda.

- Beh… il mio agente si è messo in moto, ed eccomi qui… e comunque, non è più assurdo di quel tipo che si fece rinchiudere in un cubo di vetro sospeso in aria, qualche anno fa… -

- Si si… vabbé… -

- Ma… dove sei? – chiese lui.

- Eh? –

- Dimmi dove sei… - domandò di nuovo. – non riesco a vederti… -

- Beh, mi pare normale, da lassù… - ironizzò.

- Avanti… dove sei? – chiese di nuovo, quasi piagnucolando come un bambino…

Perché…

Perché quel tono la faceva sorridere…?

Perché quel maledetto riusciva sempre a farla sorridere?

- Sono qui, vicino alla torre sulla riva destra… - disse.

Vide da lassù una testolina guardare verso di lei…

Elmetto giallo…

Eccolo, quel pazzo scriteriato…

- Giacca marrone? – domandò.

- Bordeaux… - precisò lei. Poi alzò appena una mano, molto rapidamente…

Lui riuscì a vederla.

Rispose con un cenno altrettanto rapido.

- Ah ok… ti vedo… - rise al telefono. – adesso scusa, ma mi sa che è il mio momento… -

- Orlando… - disse lei, con tono leggermente agitato… questa volta non riuscì a celarlo.

- Niente paura, non è la prima volta che faccio bungee-jumping… -

- Non ero affatto preoccupata… -disse lei, cercando di avere un tono convincente.

- Ok… - fece lui. – allora, ci vediamo dopo… ti chiamo appena mi avranno tirato su… -disse.

Prima che lei potesse dire alcunché, lui aveva attaccato.

Alzò lo sguardo in alto…

Un attimo dopo… lui era saltato.

Eileen trattenne il respiro…

Si sentirono gli urletti sommessi della gente lì attorno…

Rotti però dalle urla di Orlando.

Quel pazzoide… si stava divertendo da morire.

Eileen non poté evitare di sorridere.

Temeva di adorare quel folle…

Orlando la chiamò qualche minuto dopo essere scomparso dalla zona…

Lei era ormai vicina all’auto di Paul, pronta a salire…

- Leen… credo che ci sia qualcuno che deve mantenere una certa parola… - disse la voce ironica di Orlando dall’altro capo…

- Tu sei un folle… - disse a bassa voce, allontanandosi un po’ dall’auto, facendo cenno a Paul di darle un minuto.

- Si, sono un folle… ma mi sono guadagnato un po’ della tua attenzione, no? –

Eileen sospirò.

- Sembrerebbe di si… ma adesso devo andare in ufficio… -

- Nessun problema… facciamo più tardi… -

- Ok, ok… - disse lei.

- Allora a dopo, Leen… - disse lui.

- A dopo… -

Ancora non riusciva a credere che lui fosse in qualche modo riuscito a strapparle qualche minuto per parlare…

Ma il signorino aveva un’ulteriore sorpresina in serbo…

Non appena uscita dal palazzo del Sun, terminato il suo orario di lavoro…

Si trovò travolta da qualcuno… e subito dopo… quel qualcuno l’aveva presa sottobraccio…

Fu tutto così improvviso che ebbe appena il tempo di realizzare che quello fosse… lui.

- Orlando!!!! Ma cosa… -

- Sssss… parla piano o mi scopriranno… sono una persona nota, sai…? – sorrise, abbassando appena gli occhiali scuri che aveva indossato.

Lei lo guardò in tralice.

Distolse lo sguardo, scuotendo la testa.

- Hai avuto da fare oggi? Sei uscita quasi un’ora dopo rispetto al solito… -

- E tu che ne sai, a che ora esco da lavoro…? –

- Me l’hai detto tu, qualche tempo fa… -

Si, era possibile che glielo avesse detto…

- E… sei rimasto lì appostato ad aspettarmi…? – chiese, tentando di mostrare una freddezza che non aveva…

- Certo! Che altro potevo fare?? –

- Andartene a casa…? – fece lei sarcastica.

- A-ha. Si certo… ! Guarda che tu mi devi udienza… sono saltato dal Tower Bridge, come avevi detto tu… -

- Si, con la corda da bungee-jumping… io questo non lo avevo mai detto… -

- Ma non avevi nemmeno dettato delle condizioni… io mi sono buttato a tutti gli effetti! Non cambiamo le carte in tavola, adesso! – disse.

- Tu sei matto da legare… come hai potuto davvero fare quello che ho detto????? –

- Pensavi che non l’avrei fatto? – sorrise soddisfatto.

- Era una frase sarcastica, nonché retorica… non andava nemmeno presa in considerazione… -

- Vabbé… l’importante è che io lo abbia fatto, e tu ora mi debba ascoltare… -

- Ok, ok…sentiamo… anche se ho una vaga idea di quello che dirai… -

Lui fece un mezzo sorriso…

Chiamò un taxi.

Eileen rimase immobile…

- Andiamo… ti offro qualcosa… -disse lui…

Ok… era in ballo… tanto valeva completare il supplizio…

------------------------------------

- Bene… avanti, ti ascolto… - disse Eileen, mentre assaggiava il suo cono gelato alla vaniglia…

Orlando sorseggiava una coca, dopo aver finito il suo cono di patatine…

- … non è che possiamo goderci per un po’ la pace di questo posto…? – disse lui.

Lei lo guardò con la coda dell’occhio…

Ok…

Anzi, per quanto la riguardava, era più facile, se non parlavano…

Dopo qualche minuto buono, notò lo sguardo insistente di Orlando… con un mezzo sorriso… quello particolarmente marpione…

- … si? – alzò lei un sopracciglio…

- … ti ha mai detto nessuno che sai essere molto sexy quando mangi il gelato…? –

Eileen batté le palpebre.

- ... l’unico motivo per cui ora non te lo tiro appresso è che è un gelato davvero buono, e non mi va di sprecarlo… - disse, con il suo solito sarcasmo…

Orlando rise di gusto…

Forse era masochista, chissà… ma sentiva di essere pazzo di lei…

Si, totalmente pazzo…

- Leen… - la chiamò lui.

La ragazza si voltò appena…

Il modo in cui la stava guardando… la fece semplicemente arrossire.

Per fortuna i colori rossi del tramonto mascheravano il tutto.

Si guardarono per un lungo istante…

Eileen credeva che il suo cuore sarebbe scoppiato…

Per quanto facesse leva su se stessa…

La realtà continuava a essere la stessa.

Ne era innamorata.

- … cosa devo fare perché tu mi dia una possibilità…? –

Eileen abbassò lo sguardo.

- Lo sai che farei di tutto… diavolo, mi sono persino buttato da un ponte! –

Le scappò un sorriso.

- Gia… devi sempre fare le cose in grande, tu… -

- Dimmi almeno che ho una speranza… -

- Non fare il plateale, adesso… si, certo che hai una speranza…tutti hanno una speranza… -

Quelle parole parvero calmarlo.

- … ma dovrai faticare… dopo quello che hai fatto non sarà facile… - aggiunse lei, con una punta di sadismo.

Lui la guardò interrogativo.

- … se ti dicessi che… dovrai riuscire a conquistarmi, se vuoi avermi…? –

Lo sguardo di Orlando si illuminò…

- In che modo? –

- Non lo so… - sorrise la ragazza. – dovrai trovare tu il modo… -

- Uhm. – annuì, con un vago sorriso furbetto. – va bene… ma ti avverto… io sono una persona tenace… -

- Buon per te… avrai bisogno di tutta la tua tenacia… -

Orlando annuì di nuovo, continuando a guardarla negli occhi.

Ridacchiò.

Scosse la testa, per poi guardarla ancora…

Si… valeva la pena lottare per lei.

Quella brunetta l’aveva stregato…

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Capitolo 25
*** Cap. 25 ***


Cap.25

Mercoledì, ore 19.30 circa…

- Maaaad, ci pensi tu ai pop-corn??- disse Eileen a voce alta dalla sua stanza, mentre si raccoglieva i capelli in una morbida crocchia.

Lei e Madison erano appena rientrate a casa e, dato che avevano entrambe la serata libera, avevano noleggiato un film che entrambe desideravano vedere da un po’ di tempo…e quale compagnia migliore per un film di una ciotola gigante di pop-corn?

- Sì, lascia fare a m…-

Ma Madison non riuscì a terminare la frase perché proprio in quel momento Eileen sentì un rumore fragoroso, sbarrò gli occhi per la sorpresa e accorse in cucina…

- Mad??? Tutto ok?-

- Tranquilla Leen…solo un piccolo incidente di percorso…- disse la ragazza cominciando a raccogliere volenterosa parte del pentolame che era rovinosamente crollato per terra.

Eileen scoppiò a ridere di gusto…Madison era così buffa sommersa di padelle!

- Beh…io non ci trovo niente da ridere!-

- Oh…hai ragione, sì..scusami…ti aiuto…-disse Eileen tentando di frenare le risate, così, con le labbra serrate, cominciò a darle una mano.

- Solo un secondo Mad…-

Eileen si allontanò un attimo per prendere dalla borsa il suo cellulare…sbagliava, o stava squillando?

- Sì?-

- Orlando-

La sua voce vivace le provocò un piccolo tuffo al cuore…come ogni volta che la sentiva, d’altronde.

- Ciao…da quanto tempo è che non ci sentiamo io e te??- le chiese Eileen con un sorrisetto divertito…era passato a trovarla quella mattina in redazione.

- Sì, lo so, solo da qualche ora…ma tanto lo sai che non riesco a stare troppo tempo senza di te…- le rispose Orlando abbassando involontariamente un po’ il tono di voce, mentre Eileen immaginava che stesse facendo uno dei suoi sorrisi sornioni (…o marpioni?)

- Sì, ok…il solito cascamorto…comunque, cosa c’è?- disse Eileen sbrigativa, ma se Orlando avesse potuto vederla…beh, si sarebbe accorto che era arrossita.

Madison, accortasi della reazione dell’amica, scosse appena la testa...Eileen era proprio partita!

- Sei a casa?-

- Sì, sono appena rientrata-

- E…hai da fare?-

- Se ho da fare…?-

Madison, al sentire quelle parole, si voltò subito nella sua direzione e cominciò a farle segno di “NO” in tutti i modi possibili e immaginabili…voleva che quei due concludessero qualcosa…ormai era diventata una loro fan accanita!

- No, non credo…perché? Cos’altro hai da propormi stavolta? Paracadutismo dal Big Ben?- disse Eileen ironica.

- Uhm…potrebbe essere un’idea…- le rispose lui con un tono preoccupante, come a voler prendere in considerazione il suggerimento.

- Orlando, per carità, stavo solo scherzando…ti prego, non combinare più niente del genere, ho già capito che sei capace di tutto, non ho bisogno di altre dimostrazioni!-

Orlando, dall’altra parte, prese a ridere per la spontaneità della ragazza;

- No, tranquilla…questa volta si tratta di qualcosa di più normale…-

- Ah sì?...E sarebbe?-

- Che ne dici del lunapark… ? C’è n’è uno appena in periferia… -

- Beh… dico che ci sto!!!!-

- Piaciuta l’idea?-

- Tantissimo! Io adoro il Luna Park! Certo a 24 anni…-

- Oh ma questi sono solo dettagli…per me è la stessa cosa e ne ho quasi 28 ormai…- disse Orlando con il suo solito e contagioso brio.

- Ok…siamo due casi disperati…allora, a che ora passi a prendermi?-

- Tra un’oretta?-

- Perfetto…-

_______________________________________________________________________________

- Accidenti, Leen…ma è divertente, davvero!- la implorò per l’ennesima volta Orlando davanti alla luminosa e colorata insegna dell’ottovolante; ormai era da un po’ che erano arrivati al Luna Park.

- Orlando…io…non credo sia una buona idea…-gli rispose lei guardando sconcertata i seggiolini rossi nel “giro della morte”.

- Leen…tu devi venirci…su, non farti pregare!-

- …non lo so…-

Eileen fissava la giostra con un misto di timore ed eccitazione…che fare?

Però, in fondo, poteva provarci…in un certo senso la sua paura l’aveva in parte superata l’altra volta…infatti la ruota panoramica non era stata poi così male…

- No, infatti, la ruota panoramica non è stata per niente male…-pensò Eileen sorridendo fra sé e sé al più che piacevole ricordo di ciò che era successo lì in cima.

- Guarda…se mi dici di no…ti giuro che te lo chiedo in ginocchio qui davanti a tutti…e credo tu abbia capito che non sono un tipo che si perde in chiacchiere…- le disse poi Orlando con una certa aria di sfida.

- Orlando…nel caso tu l’avessi dimenticato, ti ricordo che siamo in un luogo pubblico…ti sembrerebbe il caso di fare una cosa del genere?-

Orlando la guardò come avesse detto la cosa più naturale del mondo.

- Sì, forse sì…-

Eileen gli rivolse un’occhiata esasperatamente divertita;

- Dai…facciamo ‘sta cretinata…-disse lei scuotendo la testa per non pensarci troppo su…se lo avesse fatto, beh, avrebbe di certo cambiato idea.

- Oh, così mi piaci, Leen! Intraprendente…su, muoviamoci, prima che cominci un altro giro…-

- …Orlando?-

La voce di Eileen era un po’ incerta; i seggiolini stavano lentamente ma inesorabilmente salendo in cima...e si sa cosa c’è dopo una salita, no?

- Cosa?-

- Orlando…io non mi ero accorta di quanto andasse in alto questo dannato ottovolante…-

- Non preoccuparti Leen…tu rilassati, respira a fondo e soprattutto guai a te se guardi in basso…anzi, goditi Londra illuminata…non è uno spettacolo?- le disse Orlando con tono sicuro e rassicurante…sì, la faceva facile lui!

Eileen cercò di seguire le sue istruzioni alla lettera…ma chi gliel’aveva fatto fare a lei di salire su quell’aggeggio infernale?!?

- …al massimo possiamo finire sfracellati da qualche parte, scagliati ad altissima velocità…ma questo solo nella peggiore delle ipotesi…- le disse lui tra il posato e il divertito;

Eileen si girò lentamente dalla sua parte, guardandolo cercando di rimanere seria…

- Orlando sei uno str***o…te lo ha mai detto nessuno??-

- Oh sì…molte più ragazze di quante tu immagini…-

Il sorrisetto di Orlando era veramente troppo;

- E hai anche una colossale faccia da schiaffi…ti è stato detto anche questo??-

- Uhm…sì, anche questa non mi è nuova…- le rispose lui facendo finta di pensarci un po’ su.

- Orlando…siamo arrivati in cima…-

Eileen, che stava parlando con il ragazzo, aveva cercato di distrarsi e di non badare almeno per il momento a ciò che la aspettava dopo quell’interminabile salita...

Orlando strinse prontamente la mano di Eileen nella sua;

- Urla!-

- Come??-

Le voci eccitate delle altre persone sui seggiolini non permisero ad Eileen di distinguere bene le sue parole…

- Urlaaaaaaaaa!!!!-

E la voce di Orlando si perse così giù per la profonda discesa, in quello che ad Eileen sembrava il vuoto più nero…una scarica di adrenalina grandissima la prese tutta mentre sentiva il vento freddo sulla pelle, il suo corpo che sembrava andare a tutta velocità …una sensazione indescrivibile!

Voleva solo urlare a squarciagola, sentirsi completamente libera…e lo fece, seguita da Orlando che non aveva lasciato un attimo di tenerle forte la mano…e lui era lì, vicino a lei…

Eileen scese dall’ottovolante barcollando appena…diciamo pure che non era abituata a quel genere di “divertimento”, così, dopo però aver trascinato subito via Orlando dalla biglietteria di un’altra giostra altrettanto, se non di più, spericolata, gli propose un bel gelato, giusto per fare una piccola pausa…

- Allora, come sta procedendo la serata?-

- Direi proprio bene…anzi, benissimo…anche se ho notato che tu riesci a farmi fare tutte ciò che vuoi, del tipo che ad esempio non mi sarei mai sognata di andare su un ottovolante …e questo non sta bene…- gli sorrise Eileen che passeggiava al suo fianco per raggiungere il piccolo chiosco con l’insegna “ice cream”, tra bambini, buonumore e odore di zucchero filato.

- Beh…non proprio tutto …-

- Oh sì invece, proprio tutto! Cos’altro vuoi che faccia??-

- Che ti fidi di me…- le rispose lui in un dolce sussurro, guardandola negli occhi, appena dopo qualche attimo di silenzio.

Eileen, che prima ricambiò lo sguardo, colpita dalle parole del ragazzo, perdendosi per qualche interminabile attimo nella bellezza dei suoi occhi, lo abbassò subito dopo…temeva di perdere il controllo della situazione…

- Io…sto cominciando a fidarmi di te…- disse piano guardando ancora una volta Orlando, sorridendogli timidamente.

- Bene…è già un passo in avanti…-

- Sì…decisamente sì…-

Orlando arricciò appena le labbra sottili, sorridendo tra sé e sé soddisfatto per ciò che in fondo le aveva confessato Eileen…

Ce la stava mettendo tutta per conquistare quella ragazza, e forse ci stava anche riuscendo…certo, poteva capire i suoi dubbi, a spaventarla era il fatto che lui era appena uscito da una storia, anche se il vero amore per Kate si era esaurito da un pezzo ormai…

Ma tutto ciò non aveva importanza, non in quel momento…

Lui avrebbe aspettato, l’avrebbe aspettata fino a quando non si fosse sentita pronta a costruire qualcosa con lui; perché Orlando lo sapeva, non era affatto indifferente ad Eileen… solo era ancora restia a lasciarsi andare totalmente con lui…ma Orlando era fiducioso, amava Eileen e non avrebbe fatto niente di sbagliato con lei, ci sarebbe andato piano…d’altronde, che fretta c’era?

- Allora…che gusto?- gli propose lui con un bel sorriso solare appena arrivati al chioschetto;

- Uhm…cioccolato e…fragola-

- Come hai detto?-

- Hai sentito bene, cioccolato e fragola…perché, che c’è di così strano??- gli chiese Eileen rispondendo con una linguaccia all’espressione sorpresa e divertita del ragazzo.

- Non sapevo che avessi dei gusti così discutibili…-

- Ma tu guarda! Caro Orlando, mi sa che tu sei proprio l’ultima persona che è nelle condizioni di venirmi a dire che ho dei gusti discutibili…vogliamo parlare dei tuoi gusti nel vestire? No, forse è meglio di no…-

- Stammi un po’ a sentire carina, io ho degli ottimi gusti in fatto di abbigliamento!- esclamò Orlando incrociando le braccia e sporgendosi verso Eileen che era rimasta impassibile a guardarlo…si divertiva troppo a vederlo infervorarsi tutto quando gli si criticava il suo look!

- Ehm…lo pensiamo anche noi!!-

Eileen ed Orlando si voltarono per vedere di chi fossero quelle vocine pimpanti…beh, si trattava di un gruppetto di tre o quattro ragazzine che si erano accorte che il tipo che avevano davanti era niente popò di meno che Orlando Bloom, molto ma molto probabilmente loro idolo.

- Vedi…?- disse lui alzando un sopracciglio, come a volerle dimostrare esattamente il contrario…erano arrivati i rinforzi!

Eileen scosse la testa, fingendo esasperazione; ora ci mancavano solo le fan a incoraggiare il suo già esagerato narcisismo!!!

- Ti avverto, sono bravissima sugli autoscontri!-

- Ah sì?- le disse lui poco convinto;

- Certo che sì! Hai dubbi per caso?-

Eileen ed Orlando si posizionarono in due macchinine diverse, rispettivamente in una blue e in una gialla; questo ovviamente dopo che Orlando era riuscito a liberarsi dal piacevole “assedio” delle ragazze che lo avevano impegnato un po’ con gli autografi.

- Pronta??-

Le macchinine partirono piuttosto piano…ma non ci misero poi molto Orlando ed Eileen a farle velocizzare un po’; era vero, Eileen se la cavava proprio bene, ma il ragazzo non era da meno…e quindi potete ben immaginare il divertimento dei due, Eileen che cercava di divincolarsi con azzardate e improbabili manovre, ed Orlando che al contrario cercava lo scontro…beh, doveva stare anche attento però…Eileen guidava forte!

- …L’ho sempre detto io che sono portatissima per la guida!- scherzò lei avvicinandosi pericolosamente ad Orlando;

- Tesoro… guidare un auto è leggermente diverso dal saper portare un autoscontro…- le disse Orlando con finta aria saccente schivando prontamente l’attacco della ragazza, per poi allontanarsi e tornare subito dopo alla carica.

- …e non chiamarmi tesoro…-

- E perché? Tanto è solo questione di poco, ormai…meglio che cominci a farci l’abitudine, no?-

Orlando intanto si era accostato alla macchinina di Eileen;

- …ne sei così sicuro?- gli rispose lei con un tono tra lo scettico e il compiaciuto…

- Sì, assolutamente sì…-

- Quella faccetta maliziosa ti si addice benissimo, non c’è che dire…però fossi in te non mi comporterei tanto da pallone gonfiato, signor Bloom…-

La macchinina gialla di Orlando fu allora appena scontrata da un’altra rossa, e lui fu così costretto ad allontanarsi da quella di Eileen;

- E comunque ne riparliamo un’altra volta…non te la cavi così facilmente!-

- Quando vuoi…tesoro…-

- Orlando!!-

Eileen ed Orlando si stavano divertendo come matti insieme, c’era feeling tra di loro, attrazione…possiamo dire che si completavano a vicenda; stuzzicandosi e senza prendersi troppo sul serio…ed era questo che piaceva sia all’uno che all’altra, erano entrambi due ragazzi semplici, schietti e soprattutto simpatici; insomma, molto più simili di quanto loro stessi pensassero.

- Voglio provare a vincere quel ranocchio…-disse Eileen indicando ad Orlando un peluche verde e con una buffa smorfia sul musetto colorato.

Dopo vari giri sulle giostre più disparate, Orlando ed Eileen si stavano ormai avvicinando all’uscita del Luna Park, però decisero di fare un’ultima tappa al tiro con le freccette.

- Ok…provaci, allora!- le disse Orlando rassicurandola e aspettando il tiro della ragazza…

Eileen mugugnò un suono incomprensibile, aveva proprio sbagliato lancio, quindi addio ranocchio;

- Fammi provare…-

Orlando prese una delle freccette colorate che Eileen aveva in mano e, prendendo per bene la mira…

- Centro!- esclamarono tutti e due contemporaneamente, guardando sorridenti la freccetta di Orlando andata dritta dritta nel cerchio più piccolo e scuro del tabellone.

- Ecco, ragazzo, questo è per te…-

L’uomo dietro il banchetto diede soddisfatto ad Orlando proprio il ranocchio adocchiato prima da Eileen, mentre alla ragazza, che aveva totalizzato nel gioco un punteggio piuttosto basso, solo un paio di quelle antennine di alieno luminose;

-Beh…questo credo sia tuo…- le disse Orlando parandole davanti agli occhi il peluche appena preso…

- …Grazie!-

- Di niente…l’ho vinto per te…-

Eileen arrossì appena;

- Queste qui invece…mi sa che sono per te, Orlando…- disse poi lei rigirandosi tra le mani le antennine blue fosforescenti;

- Ho una vaga idea di cosa stai pensando di fare…-

Eileen gli sorrise complice, poi si avvicinò a lui e gliele mise fra i capelli, come un frontino…

- Ora sei davvero perfetto!- esclamò lei prendendo a ridere;

Orlando rise a sua volta…ma quando mai si sarebbe solo sognato di fare questo per una ragazza?

- Sai…sei carino nei panni di alieno…-

- Tu trovi? Beh…lo terrò a mente, magari per un prossimo film…- le rispose lui fingendo di guardarsi con occhio critico nella vetrinetta dei pop-corn lì vicino.

Eileen tentò di frenare le risate;

- Comunque grazie ancora per il ranocchio…è bellissimo…- le disse lei ovviamente di ottimo umore mentre si avvicinavano con tutta calma all’automobile di Orlando;

- …però mi raccomando, non azzardarti a baciarlo…sai com’è, i ranocchi in questo modo si trasformano in principi azzurri…e già non è una passeggiata così…figurati se poi devo mettermi a competere con il principe azzurro!- rispose lui scherzando, mentre le apriva la portiera dell’auto per farla salire per prima.

- Proviamo…-

Eileen diede un bacino al peluche;

- Ehm…niente, io qui non vedo nessun principe azzurro…il ranocchio non si è trasformato…- disse Eileen guardando Orlando stando al gioco.

- Oh…allora sono stato fortunato…-

- Tranquillo…non hai nessuna concorrenza…ci sei solo tu nei miei pensieri…- gli disse Eileen non staccando per un secondo gli occhi dai suoi…ora non è che stava poi tanto scherzando, in fondo gli aveva detto la verità…

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Capitolo 26
*** Cap. 26 ***


Cap.26

Erano gia due giorni che Orlando non dava notizia di sé…

Strano…

I suoi sentimenti per lui non erano cambiati…

Lei lo sapeva bene…

Ma non riusciva a togliersi di dosso la spiacevole sensazione che per lui lei fosse solo una sfida.

Faceva la difficile… e lui si era incaponito nel volerla conquistare.

Era la sua sfida personale…

Lei avrebbe tanto voluto credere che i suoi sentimenti fossero sinceri… che lui fosse almeno un po’ interessato a lei…

Ma non riusciva a crederlo davvero…

Era venerdì… finalmente il week-end era alle porte.

Uscì soddisfatta dalla sede del Sun, pregustando ciò che avrebbe fatto in quei giorni…

Ma i suoi programmi erano evidentemente incongruenti con quelli di un certo attore inglese…

Che come aveva fatto altre volte, era lì sotto appostato ad aspettarla…

- Leen! – le si avvicinò a passo svelto.

Lei fu leggermente stupita, ma non più di tanto…

Quelle improvvisate erano perfettamente da lui.

- Ciao… cosa ci fai… -

- Non c’è tempo, adesso! Dobbiamo sbrigarci o perdiamo il volo… -

- Volo? – strabuzzò lei gli occhi, ma prima ancora di realizzare, Orlando l’aveva messa in un taxi che stava lì ad aspettarli.

- All’aeroporto di Heathrow! – disse schiettamente Orlando al conducente, mentre un’ormai esterrefatta Eileen non sapeva davvero cosa pensare.

- Orlando… vorresti farmi il piacere di spiegarmi… sei impazzito o cosa? Perché mi stai portando all’aeroporto????? –

- Perché abbiamo un volo da prendere, che domande… - fece lui, con un sorrisetto ironico, come se lei gli avesse la domanda più scontata di questo mondo.

- Ah… e quando è che IO avrei deciso di prendere un aereo con te??????? –

- Beh… non è che lo hai esattamente deciso, in effetti… -

- Difatti… ma è solo un dettaglio, questo… - fece ironica lei. – senti, fammi scendere, non ho tempo per le tue follie adesso… -

- Cosa c’è di folle di un week-end in Scozia?? – chiese, con grande naturalezza.

Eileen credeva di non aver capito bene…

SCOZIA?????

- … tu mi stai dicendo che mi stai portando in Scozia… -

- Si, esatto… per il compleanno di Billy… -

- A-ha… - fece lei, cercando di trattenere a stento la furia… il taxista sembrava sorridere leggermente alla loro performance… - e come ti è venuta la brillante idea di portare anche me??? Io cosa c’entro???? –

- Ho solo pensato che sarebbe stato carino portarti con me… -

- “Carino”… - scosse lei la testa…

- Io credo che sia meglio per te metterti il cuore in pace, sai…? Tanto non ti lascio scendere da questo taxi… - sorrise lui.

Eileen lo guardò come se stesse seduta accanto ad uno psicopatico…

- Tu… sei malato. –

- Si, molto malato… per questo ho bisogno di portare la mia medicina con me… - sorrise, guardandola intensamente negli occhi.

- La tua medicina? Che sarebbe…? – chiese titubante, mentre sentiva gia di arrossire per quello sguardo…

- … ciò che sto guardando adesso… - fece lui, con un sorrisetto malizioso.

Eileen lo guardò in tralice, sentendosi arrossire ancora di più.

Maledetto… lui e le sue frasette da attore consumato…

Distolse lo sguardo.

- Sei davvero un caso clinico… -

- Si, può darsi… - ridacchiò.

Eileen stette un po’ in silenzio.

- Scusa ma… non pensi che dovrei almeno fare un valigia, prima che tu mi trascini chissà dove…? – fece, con tono rassegnato del condannato…

- Hai gia la tua valigia… te l’ha preparata Madison… - disse, tranquillo.

Madison.

Anche lei era coinvolta in quella congiura?????

Si voltò appena, guardandolo male.

- Madison… mi ha preparato il bagaglio per farmi partire con te? –

- Precisamente. È tutto nel bagagliaio del taxi… -

Eileen si passò una mano tra i capelli…

Quando sarebbe riuscita a mettere piede a terra avrebbe certamente avuto qualcosa da dire alla sua migliore amica.

Arrivarono ad Heathrow…

Il volo per Edimburgo era tra un’ora… giusto il tempo di fare il check-in…

- Andiamo, non abbiamo molto tempo… - disse Orlando.

Lei scosse ancora il capo…

Quella era una delle cose più folli della sua vita.

Stava per andare a passare il week-end con lui…

Ma allora perché una piccola parte di sé era così… felice?

Lo seguì scuotendo il capo.

- E i biglietti? – disse lei.

- Gia fatti… -

- Un rapimento ben organizzato… -

- Io direi una piccola vacanza improvvisata… avanti, la Scozia è molto bella, e Billy è simpaticissimo… inoltre i suoi sono molto ospitali, sai? –

- Ok, ok… ma vorrei capire la nostra posizione ufficiale… -

- Posizione ufficiale? –

- Insomma…loro sanno della tua brillante idea di portare me????? –

- Uhm… si, l’ho detto a Billy… -

- Ed esattamente… cosa avresti detto a Billy?????? – disse lei, sibilando.

- Ho detto che avrei portato con me Eileen Becket, la ragazza che aveva conosciuto a quella festa… -

- … e non ti ha chiesto di Kate…? – fece lei, alzando un sopracciglio.

- Certo… gli ho detto che l’ho mandata al diavolo… - disse lui, asciutto.

Eileen annuì, esasperata.

Alla fine sorrise…

- Ok… in fondo, è da tempo che volevo vedere le Highlands… - disse lei, sospirando.

- Ah, bene! Sono davvero bellissime… vedrai…. –

- Immagino… magari potrei davvero divertirmi, nonostante la compagnia… - ironizzò la ragazza, porgendo un documento alla hostess del check-in.

Lui fece un sorrisetto sarcastico tirato.

Il volo non durò molto…

All’aeroporto, c’era proprio Billy, assieme a… Dominic!

- Ehilà! Billy! Dom! – fece Orlando, andando verso di loro, seguito da una Eileen leggermente spaesata… non sapeva davvero come comportarsi, in quella situazione…

- Orlando! – disse Billy, dandogli una fraterna pacca sulla spalla. Cosa che fece anche con Dominic…

- E vedo che c’è anche la signorina Becket con te… - disse Billy, salutandola.

- Gia… - sorrise lei imbarazzata.

- Sono contento di rivederla! –

- Vale anche per me… - sorrise Dominic.

- Beh… anche per me! – ridacchiò la ragazza.

- Beh… che aspettiamo?? Andiamo, che la strada per la casa dei miei non è poca… - disse Billy, facendo strada fuori dall’aeroporto.

- Allora… Eileen… posso darti del tu…? – chiese Billy.

- Certo… - disse lei gentilmente.

- Ok… dimmi, come stai? Come vanno le cose al Sun? –

- Bene, si… -

- Sei ancora alle calcagna di Orlando? – chiese, sorridendo.

Sarebbe stato più giusto dire che al momento le cose si erano capovolte…

- No… il mio incarico si è concluso da parecchio… -

- Eppure continuiamo ad incontrarci in giro… deve essere il destino… - esclamò Orlando.

- Di pure che sono appostamenti in piena regola… - fece lei sarcastica.

- Ah! Marpionaccio… - rise Billy.

- Ma… Orlando, sono vere le voci che girano sul conto di Kate…? Che avrebbe una storiella con quel tipo… quel coso che farà Superman…? –

Il viso di Orlando si fece piatto.

- In tutta sincerità, non mi frega minimamente di quello che adesso fa Kate… -

- A-ha… ma non ha perso tempo, eh? –

- Buon per lei… - rispose lui, alzando le spalle.

- Ma come…? Nemmeno un po’ di gelosia post-rottura..? –

- E perché diavolo dovrei sentirla? L’ho mollata io! E poi… al momento sono seduto vicino alla giornalista più bella e brillante del Regno Unito…- disse lui, facendo un sorrisino ad Eileen.

Nemmeno finì di dirlo che Dominic e Billy si lasciarono andare ad urletti e applausi… manifestazioni maschili di approvazione!

Eileen fece un mezzo sorriso ad Orlando…

- Ehi, per quanto possa valere, io concordo con Orlando! – esordì Dominic.

- Anche io, eh? – disse Billy.

- Beh… grazie a tutti per l’approvazione! – ridacchiò sarcastica la ragazza.

Alla fine, in un viaggio all’insegna dell’esplorazione esilarante del mondo maschile, Eileen mise piede in casa di Billy.

Beh, la sua casa paterna, vecchio stile… per Eileen era davvero affascinante.

- I miei sono sicuramente in chiesa… sai com’è… - disse Billy, poggiando a terra i bagagli dei due. – intanto, vi faccio vedere le stanze… -

Billy fece strada…

Le stanze in cima alle scale erano piccole, ma molto pittoresche…

- Ecco, qui starai tu, Orlando… come al solito… -

- Ok… grazie Billy… -

- Invece tu, Eileen… - disse, uscendo in fretta, seguito dalla ragazza. - … ti fidi a dormire nella stanza accanto a quel folle di Orlando? –

La ragazza fece un mezzo sorriso…

- Correrò il rischio… - ridacchiò.

- Ok… allora, fa come se fossi a casa tua… quando sarete pronti, magari vi porto in giro… poi si cena qui… la mamma è gia tutta elettrizzata per avere degli ospiti… -

Detto questo, Billy si avviò verso il piano inferiore.

Eileen aprì in fretta il bagaglio…

Ancora cercava di realizzare cosa stesse accadendo…

Aveva davvero seguito Orlando in Scozia, e adesso era a casa di Billy Boyd…

Pazzesco.

- Si può…? – una voce ormai nota esordì, con un leggero tocco alla porta.

- Si, vieni, Orlando… - disse lei, mentre sistemava la valigia in un angolo…

- Allora, che te ne pare? Non è poi tanto male qui, no? –

- Ammetto che è molto carino, e Billy è simpatico… ma ancora non vedo il punto della mia presenza qui… -

Orlando, con le mani in tasca, sorrise.

- Quale dovrebbe essere il punto? Ho voluto portarti con me… -

- Gia… ma perché? –

Lui alzò un sopracciglio con sguardo eloquente.

- Direi che puoi immaginare il perché… - sorrise.

Eileen alzò un sopracciglio altrettanto.

- Si, ho una vaga idea… ma di solito si sceglie Parigi per questo genere di cose… la città romantica per eccellenza… - fece lei sarcastica, ripiegando distrattamente il suo golfino.

- Capirai… Parigi! Idea originalissima… -

- Si, in effetti è un’idea inflazionata ma, mi risulta, sempre efficace… - fece lei sarcastica.

- Anche la Scozia può essere molto romantica… - disse lui.

- Se lo dici tu… - ridacchiò scettica Eileen.

- Eccome, se lo dico! Vedrai, donna di mala fede… -

- Ok, staremo a vedere cosa ha in serbo per me il signor Blanchard… -

Lui batté le palpebre stranito.

- Mi hai chiamato… Blanchard…? –

- Si… - disse lei, un tantino perplessa per la sua reazione… - non è… il tuo nome…? Orlando Jonathan Blanchard Bloom…? –

- Si, certo… ma di tutta questa trafila, Blanchard è quello che uso meno… accidenti, nessuno mi chiama mai così… - sorrise.

- Ah… -

- Ma puoi chiamarmi anche Blanchard, se ti piace… a me va bene! – si affrettò a dire.

Lei sorrise.

- Ok… allora quando vorrò prenderti in giro, ti chiamerò Blanchard… -

- Ah… lo terrò a mente! – ridacchiò lui, scuotendo la testa…

- Scherzi a parte… hai tre nomi bellissimi… a parte Jonathan, che è il più comune, gli altri due sono molto particolari… -

- Anche Eileen è un bellissimo nome… -

- Beh, grazie… lo dirò alla mia mamma… - ridacchiò la ragazza. – lei voleva chiamarmi Melody… -

- Melody???? – fece una strana faccia lui, trattenendo le risa. – Per carità, nome particolarissimo e via dicendo ma… dovendo scegliere, io voterei Eileen a occhi chiusi… -

La ragazza sorrise.

Era una strana conversazione… ma fatta assieme ad Orlando era assai piacevole… e sembrava quasi avere senso.

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Capitolo 27
*** Cap. 27 ***


Cap.27

La cena con i genitori di Billy era stata qualcosa di inaspettatamente impegnativo.

E imbarazzante.

Sembrava che Orlando fosse di casa, lì, perché la signora Boyd sapeva tante cose di lui… e si premurava tantissimo, manco fosse stata sua madre.

Il che corrispondeva chiaramente ad un vero e proprio terzo grado per la ragazza che lui aveva portato con sé al posto di Kate.

Eileen si buttò sul materasso, con un gran mal di testa…

Chiuse gli occhi, richiamando con cautela i momenti imbarazzanti delle ultime due ore…

- Ma… Orlando, non ci hai ancora detto dov’è Kate… – disse la gentile signora Boyd.

- Ehm…non lo so… io e Kate non stiamo più assieme, signora… - cercò di rispondere asciutta lui… ma era evidente che a lei non bastava come risposta.

- Oh… capisco… in effetti, se posso dirti come la penso, non mi era mai parsa granché adatta a te, Orlando caro… -

- Beh… sembrerebbe di si… alla fine me ne sono reso conto… - sorrise, tornando a concentrarsi sulla sua cena.

- E… - rivolse poi lo sguardo ad Eileen. – lei, miss Becket… ha detto di essere una giornalista… -

- Si, signora Boyd… lavoro al Sun… -

- Oh. È così che ha conosciuto Orlando, non è vero…? Alcune amiche mi hanno detto di un certo articolo su Orlando… non è per questo che Kate e tu non siete più assieme, vero? – chiese poi a lui.

- Oh, no no… la faccenda era più complicata… insomma, ho capito di non amare più Kate… perché pensavo continuamente ad un’altra… -

Eileen arrossì.

Quell’idiota stava forse parlando di lei?

- Ah… e quest’altra ragazza… la conosco? – chiese la donna.

Il signor Boyd guardò la moglie con sguardo severo, come a volerla ammonire che si stava impicciando troppo.

- Oh, non brontolare sempre tu! Mi preoccupo solo per Orlando… - disse la donna.

Orlando ridacchiava.

- Si, diciamo che la conosce… - sorrise lui, guardando Eileen di sottecchi per un istante.

Fortuna che Orlando era riuscito a mantenersi sul vago per tutto il pranzo…

Il peggio per Eileen non era però ancora arrivato…

- … ma insomma, Orlando… non ci hai ancora detto come hai fatto a incontrare la signorina Becket… -

- Beh.. – si schiarì lui la voce.. – per caso. Ecco… diciamo che non abbiamo avuto un inizio propriamente edificante… -

- Tutt’altro che edificante! – puntualizzò Eileen.

- Gia. Insomma… poi siamo riusciti a chiarirci e… beh, eccoci qui. – disse, affondando la forchetta nel suo roastbeef.

- E ora siete buoni amici…? – chiese la donna.

- Beh… - Orlando guardò Eileen, come a cercare l’approvazione di quello che stava per dire… - direi di si… tu che ne dici..? –

- Dico che è un po’ difficile definire, ma si avvicina abbastanza, si… - fece un mezzo sorriso lei.

L’anziana donna annuì.

- Non vorrei essere indiscreta, ma sai Orlando caro… ti ci vorrebbe davvero una ragazza come lei! –

Sia lui che Eileen stavano per strozzarsi con l’arrosto, sentendo quell’ultima battuta…

- Beh, cosa ho detto di male…? – si difese la donna. – Ho solo detto quello che penso. Orlando, tu sei uno scavezzacollo! E ti ci vorrebbe una brava ragazza, carina, con i piedi per terra… che sappia tenerti a bada! Proprio come la signorina Becket! –

Orlando fece un mezzo sorriso alla ragazza, che si stava appena riprendendo…

- E’ quello che dico sempre anche a lei… - ridacchiò lui, con apparente ironia… chiunque l’avesse guardato attentamente negli occhi si sarebbe accorto che non era affatto ironico.

Dominic fu uno dei pochi a notarlo…

Così come lo notò Eileen.

- Ma Orlando… - entrò in scena stavolta proprio Dominic. – tu non eri quello a cui piacevano le bionde? –

- Si, hai detto bene… ero! Poi ho visto Eileen… e sono rimasto… - si voltò verso di lei, assumendo un tono altisonante. - … folgorato… -

Era davvero un bravo attore.

Diceva esattamente ciò che pensava, facendolo sembrare una bugia.

Ma il cuore di Eileen fece un balzo, per quelle semplici parole e per quello sguardo sincero…

Si…

Sembrava essere sincero…

- Ma sentilo te! – sbottò Dominic, divertito.

- Attenta, Eileen… mi sa che quel marpione di Orlando ci sta provando con te! – aggiunse Billy.

Eileen non sapeva cosa dire…

Raccolse semplicemente tutta la sua freddezza, simulò uno sguardo esasperato, e scosse la testa.

- Eh, lei lo sa che l’adoro…vero Leen? - Orlando ridacchiò, lanciandole uno sguardo con la coda dell’occhio rapidissimo… che la fece uno stranissimo effetto…

- Si certo… ci veneriamo a vicenda… - cercò di mantenersi sull’ironico.

Lui ridacchiò.

Tornò poi a concentrarsi sui suoi commensali…

Ma Eileen non riusciva a togliersi dalla testa quella sensazione…

Quello sguardo… dolce e sincero…

Lo strano tono della voce…

Se Orlando stava simulando… era dannatamente bravo.

Si alzò, andandosi a sedere al davanzale della finestra…

Fuori, l’aperta campagna scozzese, con le Highlands in lontananza avvolte da una leggera nebbiolina notturna…

Sentì bussare alla porta…

- Leen? Posso entrare? –

Sempre lui…

- Avanti, entra… - disse la ragazza senza muoversi dal suo posto.

Orlando entrò cautamente.

Non appena individuò la figura di Eileen che si stagliava davanti alla finestra, le rivolse un sorriso e richiuse la porta.

- Come stai? –

Eileen fece spallucce…

Che voleva dire?

- Insomma… la prima cena con i famosi interrogatori della signora Boyd… ci sono passato anche io… -

- Ah… si, beh… un paio di volte mi ha spiazzato ma per il resto tutto ok… - sorrise appena la ragazza.

Lui annuì con approvazione.

- Gia… te la riesci sempre a cavare egregiamente con qualche battutina, tu… -

- Beh… non mi pare che tu usi metodi troppo diversi… - alzò un sopracciglio, sarcastica.

Intanto Orlando si era seduto sul suo letto, di fronte a lei.

- Ma io non facevo dell’ironia…-

La guardò intensamente…

Eileen si sentì arrossire, e preferì guardare altrove, all’esterno, sperando che lui non l’avesse notato.

Calò qualche istante di silenzio…

Interrotto dal trillo di un cellulare.

Non quello di Eileen…

- Oh… scusa… è il mio…solo un attimo… - disse, estraendolo in fretta dal taschino.

La ragazza semplicemente annuì sorridendo.

- Pronto? John… - disse, alzandosi in piedi…

Prese a passeggiare per la stanza, mentre ascoltava quello che diceva il suo agente.

- Quando…? – disse, mentre si passava una mano tra i capelli… chiuse gli occhi.

Eileen lo osservava senza ovviamente capire…

- Ok… allora a domani… - disse, riattaccando dopo qualche breve saluto.

- Problemi di lavoro? – chiese la ragazza, vedendolo sedersi pesantemente sul materasso, sbuffando.

- Non problemi… ma impegni rompiballe, si! Domani sera dovrò rientrare a Londra… -

- Ah… - disse lei.

- Mi spiace… ma se vuoi tu puoi restare qui anche domenica, non ci sarebbe nessun problema per Billy e i suoi… -

- No, vabbè… torno a casa anche io…-

Lui fece un mezzo sorriso.

- Eh, lo capisco… senza di me va via tutto il divertimento… - ridacchiò.

- Si… per una volta hai detto la cosa giusta. – sorrise lei.

- Gia… comunque, poi avrò giusto il tempo di mettere piede ad Harthrow… ho un volo tre ore dopo per Los Angeles…-

- Wow… una bella botta in testa… - strabuzzò gli occhi la ragazza.

- Infatti… - sbuffò lui, sdraiandosi pesantemente sul letto della ragazza… - riunioncina con il cast di Pirates of the Caribbean…per i sequel… - si mise una mano sulla fronte.

- Capito… starai via molto? – chiese la ragazza, così senza pensarci.

Lui la guardò con la coda dell’occhio, poi si mise di fianco, con un mezzo sorrisetto, il gomito appoggiato al materasso, la mano sulla guancia…

- Perché…? Sentirai la mia mancanza…? – sorrise.

- Beh… - per una volta si trovò in leggera difficoltà. – si, magari un po’ si… -

Lui non rispose, continuava semplicemente a fissarla molto intensamente…

Cosa che stava mettendo seriamente a disagio Eileen.

- Cosa c’è? – sorrise lei, imbarazzata.

Lui scosse appena la testa, continuando a sorriderle dolcemente…

- Se ti dicessi cosa sto pensando, diresti che sto di nuovo facendo l’attorucolo da strapazzo…-

- Ok… - disse la ragazza, guardando fuori dalla finestra…

Era difficile… tremendamente difficile… fingere che lui le fosse indifferente…

Quando bastava un sorriso e uno sguardo come quello a farle battere forte il cuore…

A farle venir voglia di cedere…

- Sto bene con te, Leen… - disse lui, d’un tratto.

- … anche io… - disse lei alla fine… quanto le pesarono quelle parole. Si chiedeva se Orlando fosse riuscito a cogliere tutta la tensione di cui lei le aveva caricate…

Il ragazzo sorrise.

La ragazza riprese a guardare fuori…

Stettero così in silenzio per un po’…

- Posso chiederti una cosa…? – esordì lei, cercando di allentare la tensione… - ma… anche nei sequel ci saranno Keira Knightly e Johnny Depp? -

Nessuna risposta.

La ragazza si voltò.

- Orlando? –

Si era addormentato.

Incredibile.

Era sveglio fino a due istanti prima…

Sorrise, scuotendo la testa.

Si alzò piano, andando verso di lui…

Fantastico.

Aveva Orlando Bloom addormentato sul suo letto.

E aveva tutta l’aria di non volersi svegliare…

Dormiva placidamente, come un bambino…

Eileen non poté fare a meno di sorridere a quella scena…

I capelli leggermente scompigliati… e stava anche leggermente rannicchiato.

Prese una coperta dall’armadio, e lo ricoprì…

Le scappò una carezza… ma ritrasse subito la mano…

Quell’uomo era pericoloso anche quando dormiva.

Ma intanto lei dove dormiva…?

Si avviò verso la porta, lanciandogli un ultimo sguardo, sorridendo tra sé e sé…

In effetti, non è che avesse poi tanto sonno…

E non era la sola…

C’era anche Dominic, in giro per la casa…

- Eileen! Anche tu nottambula? –

- Si direbbe di si… poi anche volendo dormire, il mio letto è occupato… - fece un mezzo sorriso.

- Occupato? Da chi? – disse lui, mentre si prendeva un bicchiere di latte, e ne porgeva uno alla ragazza.

- Da Orlando… si è addormentato nel bel mezzo di una conversazione… - disse lei, ridacchiando.

- Ah! Si, ne fa di queste cose, lui… - scosse la testa lui, ridendo…

Bevvero il latte.

- Beh, allora prendi il suo letto… -

- Gia… - disse lei, bevendo gli ultimi sorsi…

- A meno che tu non voglia dormire assieme a lui, si intende… lui lo apprezzerebbe, mi sa… - ridacchiò.

- Oh, non ho dubbi in merito… - cercò di ironizzare a quella battuta inaspettata…

- … scherzi a parte… non sono affari miei, ma… ho notato come lui ti guarda e… -

Eileen abbassò lo sguardo all’istante.

- Non voglio fare l’impiccione…ma… a sembra che faccia sul serio… -

Lei annuì, cercando una scusa per congedarsi in fretta…

- Eileen… - la chiamò lui… - Io conosco Orlando da anni, ormai… in questi giorni è così felice e sereno… io credo che sia merito tuo… -

Eileen stava nuovamente andando via, ma Dominic la fermò ancora con le sue parole.

- Non lo dico perché sono suo amico! Io… non ho mai visto Orlando guardare una ragazza nel modo in cui guarda te… -

Ora non poteva più reggere…

- … buona notte, Dominic… - disse lei, respirando a fondo perché la sua voce non tremasse.

Tornò nella sua stanza.

Orlando era ancora lì, nessun segno di avere una qualche minima intenzione di svegliarsi…

E lei… non riusciva a dimenticare le parole di Dominic.

Voleva restare lì… vicina a lui.

Ma non sul letto… non poteva.

Rispolverò le sua resistenza da campeggio…

Stese una coperta sul pavimento, prese un cuscino… e si coprì con un’altra coperta…

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Capitolo 28
*** Cap. 28 ***


Cap.28

Il mattino dopo, Orlando si svegliò…

Respirò profondamente…

Ma dov’era?

Poi ricordò di essere in Scozia.

Si passò una mano sul viso…

Ma… era vestito.

Strabuzzò gli occhi…

Ma cosa era successo…?

Quella non era la sua camera…

E non riusciva nemmeno a ricordare di esserci mai entrato…

Poi guardò in basso…

Eileen dormiva placidamente sul pavimento.

Spalancò tanto d’occhi!

Era in camera sua, allora… sul suo letto!

Le aveva fregato il letto…

Si diede dell’idiota.

- Leen… - la chiamò lui sottovoce… sfiorandole appena una spalla…

La ragazza respirò pesantemente…

Orlando trattenne il respiro.

Si avvicinò a lei…

Quasi gli dispiaceva svegliarla…

Dormiva come un angelo…

Vabbé… si diede dell’idiota un’altra volta.

- Leen… - chiamò di nuovo. Guardò l’orologio per un istante… le otto passate.

La ragazza dava segno di svegliarsi, e lui tornò a fissarla, come se non volesse assolutamente perdersi quel momento.

Eileen aprì lentamente gli occhi, faticando a mettere a fuoco…

A lui scappò un sorriso.

- Buongiorno, Bella Addormentata… - sorrise.

- ‘giorno… - disse lei con voce impastata. – ma che ore sono…? –

- Le otto circa…- disse, mentre lei si alzava a sedere, massaggiandosi la fronte…

- Scusami tanto, Leen… mi sono fregato il tuo letto, ieri… -

- Gia… - sorrise lei leggermente, trattenendo uno sbadiglio. – scusa! – ridacchiò lei per lo sbadiglio… - Beh, ti sei addormentato mentre parlavamo, così ho dovuto arrangiarmi… -

- Beh, potevi mandarmi a fanc**o nella mia camera… - sorrise lui.

Eileen rispose sorridendo altrettanto.

- Ma no… fa sempre piacere fare un po’ di campeggio… poi dormivi così tranquillo, e non me la sono sentita… sono troppo buona, che posso dirti? –

Lui sorrise.

- Beh… - riprese col suo piglio marpione. – però potevi accomodarti anche tu… il letto era largo abbastanza… -

Eileen lo guardò falsamente risentita, poi alzò un sopracciglio, piuttosto scettica.

- Che vuol dire quella faccia?? – disse lui, perplesso. – Io sono un gentiluomo, cosa credi? –

- Si, certo… -

- Sei davvero una donna di poca fede… ho forse la faccia da maniaco? –

- Non costringermi a rispondere, Orlando… - fece lei, con tono solenne, alzandosi, trattenendo le risate.

Orlando semplicemente alzò le braccia al cielo.

- Ma perché tutti devono pensare male di me??? – piagnucolò.

Eileen sorrise.

Quel maledetto riusciva sempre a farla sorridere…

No, lei non pensava che lui fosse un maniaco.

Anzi, era certa che sarebbe stato davvero un gentiluomo…

Prese a pettinarsi i capelli davanti allo specchio, dopo aver messo la vestaglia…

Chiuse gli occhi…

Come faceva ad esserne certa?

Perché aveva quella sensazione…?

Lei non si fidava di lui…

Perché invece il suo istinto le diceva che poteva essere tranquilla… ?

Era così naturale lasciarsi andare accanto a lui… e faceva un grande sforzo a trattenere gesti e parole…

Non è che…

Il problema non fosse Orlando… bensì lei?

Non è che era lei che aveva paura di essersi davvero innamorata, come mai le era successo prima di allora?

Aveva paura di lasciarsi andare a quel sentimento per paura di scoprire fin dove esso si spingeva?

E scoprire che anche Orlando provava la stessa cosa?

E temere poi cosa sarebbe accaduto dopo…?

Temere di rimanere ferita…?

- Scendo a fare colazione… vieni anche tu? – disse lui, passandosi una mano tra i capelli gia spettinati…

- Si, andiamo… -

Billy, il festeggiato, era gia lì…

- Holà, festeggiato! Auguri! – esordì Orlando.

- Auguri, Billy… - disse con un sorriso Eileen.

- Grazie a tutti e due, ragazzi… -

- Ah senti, Billy… io ho avuto una telefonata improvvisa, devo andare via stasera…-

- Oh… capisco… ed Eileen? –

- Vado via anche io… -

- Beh… ok… mi spiace che non possiate restare anche domani… comunque vedremo di divertirci oggi! Preparatevi, che andiamo a fare un pic-nic! –

- Pic-nic??? –

- Si, esatto! Stile Compagnia dell’Anello! – ridacchiò Billy.

- Posso venire anche io o è una cosa ristretta ai soli elfi e hobbit? – ridacchiò la ragazza…

- Ma certo! Visto che Viggo non c’è, la razza umana la rappresenterai tu! – disse Dominic, sopraggiunto qualche attimo prima.

- Beh, il discorso fila in effetti… sarà un grande onore per me! – sorrise Eileen.

- Beh… allora andate a mettervi qualcosa di comodo, che abbiamo una lunga strada in bici da fare! –

- In bici? – chiese Orlando.

- Si, bici… sai, quegli aggeggi di metallo con due ruote e i pedali da girare… - ironizzò Billy, mentre riponeva le tazze nel lavello.

- Lo so cosa è una bici, “Pipino”… -

- Ma c’è una bici anche per Eileen? – chiese Dominic.

- Ma… certo. Mio padre ha una collezione di bici incredibile… no, vabbé… ha solo conservato la mia bici e quelle dei miei innumerevoli cugini… ma ora filate, o si farà tardi! –

Eileen indossò un jeans e una camicetta, legandosi un golfino rosa in vita, in ogni evenienza…

Per quanto fosse estate, lì faceva abbastanza fresco…

Anche Orlando indossò jeans e camicia…

- Leen…? Sei pronta? – bussò lui alla sua porta.

- Si… un attimo… - la sua voce dall’interno…

Uscì fuori con uno zainetto a tracolla.

Lui sorrise…

Squadrandola…

- … cosa c’è da guardare…? – chiese lei, perplessa.

- Eh, la lista sarebbe lunga… - disse lui, con un mezzo sorriso malizioso.

Eileen fece una mezza smorfia.

- Andiamo, scemo… faremo tardi… -

- Ai tuoi ordini… - disse lui, sorridendo.

Il suo sguardo era sempre molto insistente…

- Insomma, cosa stai guardando? Seriamente! –

- Seriamente… la lista sarebbe lunga… -

- Orlando… - fece lei spazientita…

- Non ti si può guardare? È un crimine guardare una bella ragazza…? – fece lui, con tono da vittima…

Arrossì appena perché lui l’aveva definita “bella ragazza”… ma scosse la testa… leggermente divertita…

Orlando si sentì morire per quello sguardo birichino…

- Ragazzi! Finalmente! – Billy e Dominc avevano gia inforcato la bici…

Orlando ed Eileen presero le rispettive bici in fretta…

Eileen non andava in bici da tanto di quel tempo…

Lo trovò molto piacevole, soprattutto in quel posto…

- Non restare indietro, Orlando… - lo chiamò la ragazza, sorridendo.

- Mi sto solo godendo il panorama… - si difese lui, aumentando i giri della bici, e mettendosi di fianco alla ragazza.

- Sai, erano anni che non andavo in bici… -

- Beh, se è per questo, anche io non facevo un giretto in bici da parecchio… ammetto che mi era mancata, come cosa… -

Eileen respirava a pieni polmoni…

- Mi dispiace solo di non avere la macchina fotografica con me… -

- Eh? –

- Si… questi posti sono bellissimi… - aggiunse lei.

- Beh… puoi usare la mia… - sorrise lui, indicando il marsupio che aveva in vita.

- Davvero? Me la lasceresti usare? –

- Perché no? –

- Solitamente i fotografi sono molto gelosi dei loro apparecchi… -

- Che dirti… sopporterò, per vederti felice… - fece lui drammatico.

- Ah… - stralunò lei gli occhi. – te ne sono riconoscente… vedrai che il tuo sacrificio sarà debitamente ricompensato, mastro elfo… - ridacchiò.

- Ah … che ricompensa?? Guarda che io sono un tipo pretenzioso… - fece lui con uno sguardo allusivo…

- Ora non allargarti, Orlando… - fece lei, con tono di rimprovero.

- Mamma mia… non si può fare un minimo di ironia… -

Eileen per tutta risposta, prese a pedalare più in fretta, per raggiungere gli altri due, che erano di qualche metro più avanti…

- Ehi, Leen! Aspettami! –

- Muoviti, lumaca… - rise lei…

Fu un pic-nic molto piacevole…

Lì, vicino ad un laghetto, la zona si riempì in fretta di schiamazzi…

Eileen non poteva che osservare il tutto, rassegnata…

Eppure lo ammetteva… si stava divertendo.

Salvo poi avere istantanei batticuore, quando il suo sguardo incontrava quello di Orlando.

Per questo… preferì filtrare il tutto attraverso l’obiettivo della macchina fotografica.

Fu proprio questo ad essere galeotto, per il disastro…

- Ragazzi… avete visto Leen? – chiese Orlando, guardandosi attorno…

- Ah, ti sei svegliato…? –

Si… si era di nuovo assopito…

- L’ho vista andare lì, a fare foto… - disse Billy, indicando una direzione… - potresti andarla a chiamare? Si sta facendo tardi…-

- Ok, ok… - disse, ancora un po’ intontito, sistemandosi la giacca sulle spalle…

- Leen? – cominciò a chiamarla… riusciva appena a vederla…

- Orlando! Vieni… - disse lei, chiamandolo.

- Cosa stai fotografando…? – disse lui, vedendola tutta intenta…

- Guarda, il sole sta calando sul lago… non è spettacolare? – disse, tornando a concentrarsi sul paesaggio…

- Si, molto… - sbadigliò lui, platealmente.

- Ti vedo particolarmente preso… - ridacchiò lei, guardandolo.

- Si… molto preso… sono cotto, mi ero addormentato… - disse, sorridendo.

- Gia, si vede… - sorrise, guardandolo ancora un attimo, prima di rivolgersi nuovamente al lago…

- Comunque… dobbiamo andare, si sta facendo tardi… - disse lui, guardando verso la ragazza.

- Solo un attimo… - disse lei, facendo un altro scatto.

La ragazza fece qualche passo verso la riva…

- Attenta… potresti cadere in acqua… - disse distrattamente, grattandosi la nuca.

- Non sono così maldestra, Orlando… - disse lei, guardandolo risentita…

Manco finì di dirlo…

Il sasso dove aveva poggiato il piede ebbe uno scossone e cadde in acqua…

Perse l’equilibrio all’istante.

- Leen! – scattò Orlando, ma troppo tardi… la ragazza gia era finita sotto.

La macchina fotografica era volata sull’erba, poco distante.

- Leen… - si avvicinò lui alla riva…

Gli venne l’orrendo dubbio che lei non sapesse nuotare…

Ma la testa di Eileen saltò fuori all’istante, facendogli tirare un sospiro di sollievo…

Al momento… non poté fare a meno di ridere…

- Cosa stavi dicendo sull’essere maldestra? – rise lui.

Eileen lo fulminò con lo sguardo.

- Non ci vedo niente di divertente! Sono caduta in acqua…non è stata colpa mia, ma di quel dannato… sasso… accidenti… - sbraitò la ragazza.

Orlando continuava a ridacchiare…

Poi le sorrise.

- Andiamo… ti aiuto ad uscire… - disse, tendendole una mano.

Per quanto il fatto che lui le avesse riso in faccia le dava ancora noia, accettò la sua mano…

- La macchina fotografica… - mormorò lei…

- Non pensare alla macchina fotografica… comunque è lì , sull’erba. Le tue foto sono salve… -disse, facendole un sorriso, e aiutandola ad uscire…

Eileen grondava letteralmente d’acqua…

- Accidenti… - borbottò la ragazza.

- Io ti avevo detto di stare attenta… -

- Si, ho capito, GRAZIE! – sbottò Eileen. – non c’è bisogno di farmi sentire ancora più idiota… -

Lui sbuffò.

- Non volevo farti sentire idiota… scusa… -

La ragazza non rispose, e si strizzò semplicemente i capelli…

Orlando non sapeva bene cosa fare o cosa dire… semplicemente raccolse la macchina fotografica e se la mise nel marsupio…

Sentì un sonoro starnuto alle sue spalle…

Si voltò… Eileen era stretta nelle braccia…

Le sorrise, avvicinandosi lentamente.

- Sei fradicia… -

- Lo avevo notato da sola… - disse lei, strofinandosi gli avambracci con forza.

Lui scosse la testa…

Poi si tolse la giacca, e gliela poggiò sulle spalle sotto lo sguardo esterrefatto della ragazza…

Lui continuava semplicemente a sorridere…

Il vento si alzò di nuovo… la giacca di Orlando sventolò forte, ed Eileen se la strinse attorno…

Orlando si parò davanti a lei…

- Mi sa che è meglio se andiamo… comincia a fare davvero freddo… - disse lui.

Eileen annuì…

- Gia… è meglio… - disse poi, starnutendo ancora una volta…

Lui la guardò ancora una volta negli occhi, sorridendo.

Tirò fuori il suo fazzoletto di stoffa…

E prese ad asciugarle le goccioline d’acqua che imperlavano il suo viso…

Molto… molto delicatamente.

Eileen era… assolutamente inerme.

Non riusciva a smettere di fissarlo…

Era così premuroso…

No… ci stava cascando..?

Orlando, dal canto suo, nemmeno riusciva a fermarsi…

Gli occhi di Eileen, anche se involontariamente, non lo lasciavano andare…

Lo avevano catturato ancora una volta…

- Stai tremando… - disse lui, con un timido sorriso…

- … anche tu… - riuscì a dire lei, fissandolo dritto negli occhi…

Per la prima volta, Orlando sembrava senza parole, senza ben sapere cosa dovesse fare…

E ancora prima di mettere a fuoco…

Le sfiorò una guancia.

Prese poi ad accarezzargliela piano, scostandole una ciocca di capelli mossa dal vento.

- Orlando… - disse la ragazza con voce smorzata…

Così, all’improvviso…

Lui la strinse forte a sé, passandole una mano tra i capelli…

Eileen sentiva il cuore scoppiarle in petto…

Orlando la stringeva talmente forte…

Riusciva a malapena a respirare…

- … io sono innamorato di te… -

Il cuore della ragazza perse un battito…

- Leen… - disse lui, scostandosi appena da lei...

Perché non parlava…?

Voleva guardarla negli occhi…

Ma lei aveva abbassato lo sguardo.

- Lasciami, Orlando… per favore… -

La sua voce tradiva dell’altro.

Lui le prese il viso tra le mani…

Stavolta non voleva cedere… non poteva.

- No, non ti lascio andare… - disse, alzandole il viso, per costringerla a fissarlo. – Leen… io non posso lasciarti andare… -

Eileen cercava di distogliere lo sguardo, ma lui glielo impediva con tutte le forze…

- Perché non vuoi ascoltarmi? Perché non riesci a credere alle mie parole? È così assurdo quello che ti sto dicendo..? Sono innamorato di te! E lo so che anche tu lo sei di me… -

- Per favore, non dire assurdità… -

- E allora perché stai piangendo…? –

Piangeva? Non se n’era nemmeno accorta…

- Leen… - disse ancora il suo nome, accarezzandola…

- Ho paura… - fu tutto ciò che riuscì a dire…

- Ma di cosa…? Leen, ti prego guardami! – disse con decisione ancora una volta.

Orlando riuscì a vedere davvero la paura, il timore negli occhi della ragazza.

- Non devi avere paura… ti prego… dammi solo una possibilità… una sola… - disse, poggiando la guancia contro la fronte di lei…

E lei… sapeva di non riuscire a reggere ancora a lungo…

Perché stava bene tra le sue braccia…

Perché il suo cuore batteva forte, e la testa le scoppiava…

Perché lo amava…

- Non voglio ferirti… se l’ho fatto in passato, mi dispiace, non lo avrei mai voluto… ma tutto quello che voglio è stare con te… - aggiunse lui, baciandole la fronte…

- … ma perché io, Orlando? Perché io…? Potresti avere tutte le ragazze che vuoi… perché me? – chiese… aspettando quella risposta più di ogni altra cosa…

- … ma… perché io non voglio nessun altra. Che discorsi fai?? Io non voglio una ragazza qualunque. Io voglio te. Sei tu quella che amo… -

Lui le aveva detto tutto questo guardandola dritta nei suoi occhi scuri…

Mai gli occhi di Orlando le erano parsi più belli e tersi di allora…

Mai così sinceri…

Le sue resistenze erano crollate.

Tutto ciò che voleva era stringersi a lui…

Ed è ciò che fece.

Gli cinse il collo con le braccia, e Orlando, per un istante spiazzato, rispose a quell’abbraccio…

Non riusciva a crederci…

E mano a mano che realizzava che Leen, con quel suo gesto, forse gli stava concedendo l’occasione che tanto aveva sperato di avere, la stringeva sempre più forte.

D’un tratto, la ragazza si allontanò un po’ da lui…

Aveva gli occhi umidi, ma anche un piccolo sorriso…

Orlando la guardò perplesso… perché adesso si era allontanata da lui?

Presto detto.

Eileen si sollevò appena sulle punte…

E gli diede un leggero bacio sulle labbra…

- Anche io sono innamorata di te… - disse, a pochi millimetri dalle sue labbra…

Orlando era praticamente imbambolato.

Eileen sorrise.

- Beh…? Fino a qualche istante fa eri così eloquente... – cercò l’ennesimo tocco d’ironia…

Apparve un leggero sorriso sulle labbra di lui, confuso, eccitato, felice…

Non capiva più nulla…

Lei gli fece una leggera carezza…

Incredibile, sembrava timido come un adolescente…

Poggiò la fronte contro quella di Eileen…

Pian piano chiuse la distanza tra le sue labbra e quelle della ragazza…

L’idillio non durò che qualche secondo…

- Ragazzi!!! Ehi, dov… -

La voce sempre opportuna di Dominic.

Eileen e Orlando si staccarono all’istante…

Dominic aveva assistito alla scena, ed era a bocca aperta…

La sua espressione mutò in un istante in quella di una certa soddisfazione e malizia…

Così come quella dei due divenne di puro imbarazzo.

- Ah..ehmmmm… scusate ragazzi, non volevo interrompere… - farfugliò al limite del ridicolo.

- Sei sempre opportuno, Dom… - sbottò Orlando.

Eileen ridacchiò…

- Comunque… - cercò di proseguire Dominic - … dovremmo… si, andare… -

Orlando scosse ancora il capo.

Senza dire nulla… cinse le spalle ad Eileen… come se fosse stata la cosa più naturale e spontanea…

Il cuore di Eileen perse un battito…

Ma era una bellissima sensazione…

Orlando le aveva detto che l’amava…

E lei credeva a quelle parole, ci credeva.

Aveva visto nei suoi occhi, era sincero…

E lei gli aveva confessato i suoi sentimenti…

Era talmente felice…

Si strinse forse a lui.

Orlando rispose abbassando lo sguardo verso di lei con un piccolo sorriso…

Che non potrebbe che essere definito radioso.

Finalmente il momento che aveva tanto aspettato era arrivato…

Sulla strada del ritorno, i due andarono in bici in silenzio, uno accanto all’altro…

Qualche metro avanti Dominic e Billy chiacchieravano…

Non era difficile capire l’argomento.

Billy d’un tratto si girò appena dietro di loro, con espressione esterrefatta.

Eileen ridacchiò tra sé e sé…

- Allora… ci si vede presto, Billy… - disse Orlando, salutando l’amico vicino al check-in…

Eileen era andata ad imbarcare il bagaglio…

- Sicuro… contaci… anche perché voglio vedere come procederà questa cosa… -

- …? – lo guardò interrogativo Orlando.

- Gnorri! Mi riferisco a te ed Eileen… avevo intuito qualcosa da solo, ma non pensavo che le cose fossero gia a buon punto… -

- Beh…nemmeno io. – disse, sorridendo.

Eileen stava tornando verso di loro…

- Orlando, credo che dobbiamo sbrigarci o lo perdiamo, questo volo… - disse .

- Ok, ok… ciao Billy…-

- Ciao ragazzi.-

- Ciao Billy! – disse la ragazza, stringendogli una mano.

- Ciao Eileen… penso che ci vedremo più spesso, d’ora in poi… - fece Billy un mezzo sorriso eloquente.

- Probabilmente… - sorrise la ragazza allo stesso modo.

Dopo gli ultimi auguri di buon viaggio, i due presero la strada verso i gates…

Non appena scesero dall’aereo, Eileen stava infine realizzando…

Per tutto il volo non aveva pensato ad altro se non a quello che era accaduto in quei giorni…

Così pochi giorni…

Eppure decisivi.

Orlando e lei ora erano assieme.

Non riusciva a crederci…

E pensare che non troppo tempo prima il suo passatempo prediletto era prendere in giro in modo spietato quell’uomo…

E adesso era innamorata di lui.

La vita ha davvero un gran senso dell’ironia…

- Orlando! Finalmente! Abbiamo un altr… -

John rimase a dir poco di ghiaccio, quando vide che il suo cliente non era solo…

- Scusa John, ma i nostri bagagli non uscivano più… - disse in tutta la sua spontaneità.

- O-ok… - farfugliò lui, fissando la ragazza.

- John? – lo chiamò lui, con un mezzo sorriso.

- Lei è… - cominciò John, quasi ignorandolo…

- Leen. … ma gia la conosci, no? – disse Orlando, sempre al massimo della spontaneità, ma decisamente divertito dalla sua reazione.

- Si, certo… - disse.

- Leen… lui è John Kissinger, il mio agente… quello che ti restituì la macchina fotografica, ricordi? –

- Si certo… come potrei dimenticare… - fece lei un mezzo sorriso.

- Gia… - concordò lui, sempre sorridendo.

- Orlando… noi dovremmo fare il check-in… - disse John, un tantino perplesso…

Gia…

Aveva il volo per Los Angeles.

- Ok… accompagno Leen ad un taxi e arrivo… tu va pure avanti… -

- Orlando, posso anche andare da sola… sono grandicella ormai… - sorrise la ragazza.

- Macché, scherzi… andiamo. John, ti lascio qui il mio borsone… arrivo subito, ok? –

- Ok… - disse l’agente meccanicamente.

- È stato un piacere, signor Kissinger… - disse la ragazza, stringendogli la mano.

- Piacere mio, miss Becket… -

- Lo abbiamo lasciato senza parole, eh Leen? – disse Orlando con tono d’orgoglio.

- Gia… e tu ti divertivi parecchio, mi è parso… - aggiunse la ragazza…

- Beh… si! – ridacchiò lui.

Agganciarono il primo taxi.

Il momento dell’arrivederci.

- Allora… buon viaggio… - disse la ragazza, con un sorriso imbarazzato.

Stava provando una strana sensazione, a separarsene…

- Grazie… -

- Ehm… insomma… quanto starai via…? –

- Beh… - alzò lui le spalle… forse 4 giorni… magari una settimana… - disse lui.

- Ok… -

- Mi mancherai tanto, Leen… - aggiunse lui in fretta.

La ragazza sorrise.

- Anche tu… -

- Ti telefono appena metto piede a terra, ok? –

- Ok. – ridacchiò lei, vedendolo così serio.

- Bene… ehm… allora io vado… -

- Vai, vai… altrimenti perdi il volo…i check-in per i voli internazionali sono eterni, dovresti saperlo…-

- Si, infatti… - si grattò lui la nuca…

Poi , all’improvviso, le diede un bacio sulle labbra, così, d’impeto.

- Orlando! – ridacchiò lei.

- Scusa, ma non sapevo come chiedertelo… -

Lei ridacchiò.

- Adesso fila… -

- Va bene… - disse, con faccia da cane bastonato…

Eileen scosse la testa… e gli diede un bacio…

Per poi spingerlo via.

- Vai! Perderai il volo! –

- Ti amo, Leen!!!! – disse lui, con tono leggermente alto. La gente che stava lì attorno si girò a guardarlo… Eileen non sapeva più dove guardare per l’imbarazzo…

Eppure adorava le folli trovate del suo…

Del suo…

Non sapeva ancora bene come definirlo…

Non era stato esattamente argomento di discussione…

Ne avrebbero dovuto parlare…

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Capitolo 29
*** Cap. 29 ***


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Cap.29

- Pronto? – rispose Eileen, mentre reggeva un bicchierone di latte…

- Ciao Piccola… –

- Orlando!!! – l’umore della ragazza si alzò alle stelle, nel sentire la sua voce!

- Temevo di non trovarti a casa… è domenica mattina lì, giusto? –

- Si, si… ma sono rimasta a casa… non avevo molta voglia di uscire, e mi sono data alla lettura… ma tu piuttosto… non è notte fonda lì, adesso??? –

- Beh, in effetti sono quasi le 3… -

- Eh??? E cosa ci fai ancora in piedi a quest’ora?? Ti stai dando alle notti brade, lì a Los Angeles…?? – chiese ironicamente la ragazza.

- Beh… a dire il vero in questo albergo hanno fatto tipo una festa… sai, tutti quelli del film… adesso sono al telefono della reception… -

- Ah… in effetti sento della musica in lontananza… - esclamò la ragazza.

- Già… si stanno dando alla pazza gioia… il bello è che per le otto, ovvero tra qualche ora, abbiamo una conferenza stampa… pensa un po’ te… avrò delle occhiaie che mi arrivano alle scarpe… sempre ammesso che riescano a svegliarmi! – ridacchiò.

- Beh, dai… - ridacchiò Eileen. – non preoccuparti, sarai sempre bellissimo… -

- Oh! – sorrise lui. – Grazie… -

- Ero ironica, ovviamente… -

- Lo so… - ridacchiò lui.

Ci furono pochi secondi di silenzio.

- Come stai, Orlando? – chiese infine la ragazza, premurosa.

- Bene, bene… il fuso orario è sempre devastante, ma per il resto tutto bene… -

- E Keira sta bene…? – fece lei, provocatoria…

- Oh, benissimo… è uno schianto stasera, sai…? Ha su un vestitino… - fece lui, con tono malizioso.

- Ma sentilo te… - fece lei, simulando un moto di stizza, che servì solo a divertire l’attore.

- Andiamo… lo sai che scherzavo… cioè… magari è pure uno schianto ma… lo sai che io ho occhi sono per te… -

- Si, vabbé… - stralunò gli occhi la ragazza.

- La tua sfiducia nei miei riguardi mi ferisce immensamente, lo sai…? –

- A-ha. Immensamente… -

- Dai… seriamente. Non ce la facevo più a stare lì in mezzo… festa divertente, piena di gente simpatica ma… mi mancavi tu. –

La ragazza sorrise.

Orlando sapeva essere davvero tenero a volte…

Era sincero, spontaneo.

- Anche tu mi manchi, scemo… - disse la ragazza, arrossendo leggermente. Anche se lui non era lì, lo sentiva vicino… e non era ancora abituata a dirgli certe cose così apertamente.

Lui sorrise leggermente dall’altro lato della cornetta.

- Allora… torni venerdì? –

- Se tutto va bene, si… venerdì mattina dovrei essere lì… -

La musica aumentò improvvisamente di volume!

- Ehi, che diavolo succede lì? – rise la ragazza.

- E che ne so…??? Quei matti ne stanno facendo di tutti i colori… -

- Orlando…! Che fai lì? – Eileen sentì un’altra voce al telefono, chiaramente maschile.

- Orlando…? Ti stanno chiamando? – chiese Eileen.

- Si… è Johnny… - rise lui, mentre l’attore si avvicinava. Accortosi che stava a telefono, alzò tanto di braccia, chiedendo scusa per l’intrusione.

- Johnny Depp????? – chiese Eileen, alzando il volume della voce!

- Si… quello! – sorrise Orlando. Ricordava che Eileen gli aveva detto di quanto lo apprezzasse come attore sin dalle sue prime performance…– ci vuoi parlare…? –

- Cos… ma che gli dic… - nemmeno finì di dirlo, che Orlando aveva gia passato il telefono a Johnny.

- Pronto? – la voce disinvolta e piana di Johnny la paralizzò per qualche istante. - sei Eileen, vero? –

- S-si… e tu sei… - disse lei, balbettando…

- Johnny Depp, per servirti…! Allora tu sei la famosa Eileen… Orlando mi ha fatto una testa così su di te… ma che gli hai fatto??? – disse lui, ridacchiando un po’.

- Ehm… non lo so… - sorrise la ragazza. Non riusciva a credere di stare a parlare proprio con lui, che aveva adorato sin dalla sua interpretazione in “Edward mani di forbice”. Senza contare che.. Orlando sembrava aver gia detto in giro di lei…

- Comunque lo hai stregato, questo signorino…ormai tutto il cast è curioso di conoscerti… -

- Oddio… - ridacchiò imbarazzata e divertita la ragazza.

- Ma è vero che gli hai dato dello “spacciatore colombiano”??? – chiese lui, ridendo.

- Beh… si, è vero… - ridacchiò lei sempre più in imbarazzo… Orlando aveva davvero raccontato la cosa in giro!

- Grande… i miei complimenti! Ci voleva qualcuno che gli facesse abbassare la cresta… -

Sentì Orlando dirgli un sonoro “vaffa”, per poi strappargli la cornetta.

- Ma voi du… - cominciò Orlando, ma la voce di Johnny, suonò più forte da lontano:

- E’ stato un piacere conoscerti, Eileen! –

Eileen scosse la testa, divertita.

- Dicevo… - disse Orlando, sospirando… - ma voi due vi siete messi in combutta contro di me??? –

- Macché… e comunque, non è colpa mia se sei un soggetto così perfetto per questo genere di cose… -

- Uhm... - disse lui, con tono da vittima.

- Andiamo, scemone… lo sai che mi piace prenderti in giro… -

Lui sorrise.

- Gia… e il massimo del masochismo è che mi piace… -

Eileen sorrise.

- Senti… io adesso devo andare… saluto tutti e vado a letto, perché sono davvero distrutto…. –

- Ok… allora, ci sentiamo presto. –

- Ti chiamo appena posso… - disse lui.

- Va bene… buona notte… -

- Beh… ormai a momenti qui è mattino, comunque grazie amore… -

Eileen ebbe un balzo al cuore nel sentirsi chiamata “amore”…

- Ciao Orlando… -

- Ciao… - disse lui.

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Capitolo 30
*** Cap. 30 ***


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Cap.30

- Ma che ore sono?!?- biascicò Eileen guardando con occhi assonnati la piccola sveglia luminosa sulla sua scrivania, per poi nascondere svogliatamente la testa sotto il cuscino…qualcuno stava bussando alla porta, e per di più alle 24.05…cavolo, era appena riuscita ad addormentarsi!

La ragazza si mise a sedere, cercando di realizzare chi fosse e dove si trovasse…sapete com’è, appena svegli pochi riescono a connettere subito…

Con un sospiro scocciato e grande forza di volontà si alzò dal letto rabbrividendo appena al gelido contatto dei piedi riscaldati dalle coperte sul pavimento; così attraversò il corridoio passando davanti la camera di Madison…e di Madison nessuna traccia, il suo letto era ben fatto…non era ancora tornata…

- … sei sempre la solita! Fosse una volta che ti ricordassi di prendere le chiavi prima di uscire…-bofonchiò Eileen mentre a piccoli passi leggeri si avviava alla porta, già…questo era vero, non era la prima volta che Madison la svegliava nel cuore della notte solo per aver dimenticato le chiavi;

- Sera…-

Eileen, aperta la porta, aveva preso distrattamente a stropicciarsi gli occhi ancora socchiusi…e si disse che, per la persona che sembrava avere davanti, forse era il caso di stropicciarseli meglio…

Il sorriso rivoltole la fece sciogliere dentro…

- …sei proprio tu??-

La persona le sorrise ancora di più ed entrò dentro, prendendole il viso fra le mani…baciandole piano le labbra…

- Orlando…-

Sorrise arresa all’improvvisata del ragazzo…lei sapeva che sarebbe tornato l’indomani mattina!

- Avrei dovuto aspettarmela da te una cosa del genere…- gli sussurrò ironica ma felice della sorpresa lei, rifugiandosi subito dopo fra le sue braccia;

- Cosa stai cercando di insinuare…?- le rispose lui con lo stesso tono mentre la stringeva forte a sé;

- …solo che è più difficile di quanto pensassi anche immaginare cosa ti passa per la testa…-

- Ah sì?- le disse lui tutto compiaciuto scostandosi appena per incontrare i suoi occhi;

- Sei imprevedibile…-

Orlando le sorrise ancora una volta, poi;

- Mi sei mancata tantissimo…lo sai?-

Eileen ebbe un piccolo sussulto… gli era mancata?

- Anche tu…- gli confessò lei con un piccolo sorriso, abbassando lo sguardo, sorpresa…

Lei gli era mancata…continuava a ripeterselo nella mente; gliel’aveva detto in una maniera dolcissima…

Orlando le prese il viso fra le mani, facendole così alzare gli occhi ai suoi, pieni d’amore e tenerezza; Eileen capitolò a quegli occhi…

Lo attirò piano a sé, mentre le mani di Orlando scivolavano giù verso i suoi fianchi, fino a quando poi Eileen annullò la distanza tra di loro, seppur minima, portando ancora una volta le labbra sulle sue, fondendosi in un morbido bacio.

Orlando chiuse la porta con un piccolo calcio senza però smettere di assaporare Eileen, avanzando ancora di più nell’appartamento pressoché immerso nell’oscurità…

E così, senza riuscire a togliersi l’uno dalle braccia dell’altra, come attratti contemporaneamente da un qualcosa di più forte della loro volontà, si ritrovarono nella stanza della ragazza…

Orlando, i cui baci si facevano man mano sempre più profondi, le sfilò dai capelli il bastoncino rosso che li teneva fermi, lasciando che le ricadessero lisci sulla schiena; mentre Eileen gli tolse via la giacca, che cadde silenziosamente sul pavimento.

Orlando spinse lievemente con il suo corpo Eileen sul letto, per poi chinarsi su di lei, riprendendo a baciarla, ora più teneramente…

- Leen…-

La ragazza lo guardò negli occhi, sorridendogli appena, come a fargli capire che aveva la sua attenzione;

- …se non credi sia ancora il momento giusto…- le chiese teneramente Orlando allontanandosi un po’ da lei, incontrando i suoi dolci occhi castani.

Non sapeva se lei era pronta a fare un passo del genere con lui…se lo avesse fatto il loro rapporto sarebbe ovviamente cambiato, avrebbe avuto una svolta considerevole…lui la desiderava, lui era sicuro di ciò che voleva, anche perché dentro di sé sapeva di essersene innamorato ormai alla follia…ma lei?

Non voleva forzarla…né tanto meno ferirla, o ancora farle fare qualcosa di cui poi sarebbe potuta pentirsi…mai, nella maniera più assoluta…avrebbe aspettato, l’avrebbe aspettata fino a quando voleva, se fosse stato necessario.

Ma la cara voce di Eileen destò Orlando dai suoi pensieri;

- …io ti amo…-

Quel sussurro decisamente inaspettato gli riempì il cuore in un attimo, sembrava volesse scoppiargli dentro per la gioia e la sorpresa di quel momento…che strana sensazione…che magnifica sensazione…non ricordava di essersi mai sentito così in vita sua…

Eileen non gli aveva mai detto che l’amava…oppure forse sì, al lago…ma non di certo in quel modo…non con quegli occhi, non con quel sorriso…

La mattina dopo Eileen si svegliò abbracciata ad Orlando, con il capo mollemente poggiato sul suo petto, i capelli sparsi sul cuscino…ricordando tutto ciò che era successo quella sera, si strinse ancora di più al ragazzo, respirando a fondo il suo buon odore…

Subito dopo però Eileen sentì Orlando muoversi appena sotto di sé, alzò lo sguardo verso di lui e lo vide aprire piano gli occhi…

- …scusami, non volevo svegliarti…-

Il ragazzo la guardò con gli occhi ancora semichiusi, per poi rivolgerle un simpatico sorriso vagamente insonnolito;

- Buongiorno…- le disse subito dopo dandole un lieve bacio fra i capelli.

- Buongiorno a te…-

Eileen gli sorrise serena, forse anche un po’ stranita da quella situazione così inusuale con Orlando…avevano fatto l’amore…piano….lentamente…con dolcezza e trasporto…godendo a fondo, attimo per attimo, di quel momento così unico…e tenero.

Era stata davvero bene con lui…

La ragazza spostò poi per caso lo sguardo sulla sveglia accanto a lei;

- Cavolo, Orlando…!-

L’aria rilassata di Eileen si trasformò in un batti baleno in una decisamente più allarmata.

- Le 9.45! Sono terribilmente in ritardo!! E pensare che oggi Paul mi aveva chiesto di andare più presto in redazione…già me lo immagino…-

Eileen si mise subito a sedere, infilandosi velocemente la leggera vestaglia azzurra che aveva poggiato sulla sedia lì vicino…il tutto sotto lo sguardo ancora pressoché passivo di Orlando.

- Orlando…ma hai capito che ore sono?? Strano che tu non abbia nessun impegno…-

- No, forse ho un’intervista alle 10.00…-

- …E questo non ti preoccupa minimamente?-

- No- disse semplicemente lui nascondendo la testa sotto le lenzuola.

Eileen non riuscì a fare a meno di ridere…

- Orlando…sii serio una volta tanto!-

Eileen aveva aggirato il letto per togliergli le coperte di dosso, ma il ragazzo la prese per la vita facendola cadere fra le sue braccia;

- Orlando! Non cambierai mai, sei sempre il solito…-

Le parole divertite di Eileen furono però soffocate dai baci di Orlando, ai quali, se prima aveva cercato di resistere, alla fine aveva irrimediabilmente ceduto…

Insomma, a causa di quest’altro piccolo ma per nulla antipatico “contrattempo, Eileen arrivò in redazione più tardi delle 10.00, propinò una scusa abbastanza credibile a Paul e si mise subito al lavoro; era rimasta d’accordo con quel matto di Orlando che si sarebbero visti per il pranzo…

E proprio poco prima Eileen aveva ricevuto anche una telefonata di Madison, che le aveva detto che la sera prima stava pure per rientrare, però, vista l’auto di Orlando, si era detta che forse sarebbe stato meglio “non disturbare”, così era andata a dormire dai suoi e ci sarebbe rimasta per tutto il giorno.

- …poi però mi racconti tutto, eh?!-

Ultime testuali parole di Madison prima di chiudere allegramente la telefonata.

Eileen, tra questi pensieri, si accorse per caso sulla scrivania del suo ufficio di un vecchio articolo di Orlando con tanto di foto…

Sorrise…

Non vedeva l’ora di riabbracciarlo…

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Capitolo 31
*** Cap. 31 ***


Nuova pagina 1

Cap.31

Eileen stava seduta al tavolo del piccolo bar…

Orlando sarebbe arrivato a minuti.

Intanto… non poteva fare a meno di pensare a quello che era accaduto quella notte…

Non era mai stata più felice e allo stesso tempo spaventata come in quel momento…

Perché si era davvero follemente innamorata di lui…

Ma non aveva ancora ben capito la loro situazione, che gia alle premesse non era affatto semplice.

Insomma…

Lei era una giovane e abbastanza sconosciuta giornalista, che non andava al momento troppo oltre al settore gossip…

Lui era un attore sulla cresta dell’onda, nel suo momento d’oro, super-impegnato ai quattro angoli del globo tra film, spot e servizi fotografici…

Un tipo di carriera che lo portava a scomparire per mesi interi…

Poteva davvero reggere una storia d’amore del genere…?

O lei si stava semplicemente illudendo?

Per adesso Orlando era a Londra… ma per quanto? 5 giorni? Una settimana? Due?

E poi?

Caraibi, Los Angeles, New York e chissà dove altro e per chissà quanto.

E lei a Londra…

Lontana da lui.

Ma ancora più importante di quello… come stavano le cose tra loro?

Come doveva chiamarlo?

Il suo ragazzo? Il suo fidanzato?

Non avevano mai davvero toccato quel tasto, ma si erano lasciati travolgere dagli eventi.

Chissà Orlando come la considerava… che idea si fosse fatto, del loro rapporto.

Sempre che se la fosse fatta.

A volte sembrava così facilone e infantile da dare l’impressione di non curare troppo certi dettagli…

Ma aveva tutta l’intenzione di toccare quell’argomento…

Magari buttarlo lì quando sarebbe arrivato, ma era ovvio che una discussione del genere non si poteva risolvere in una mezz’ora fuori ad un bar.

Mentre pensava queste cose, ecco spuntare Orlando, con i suoi occhiali da sole, e una giacca nera molto sobria…

- Ciao Piccola… - disse, sporgendosi verso di lei, con un rapido bacio sulla guancia che Eileen non si aspettava. Si sedette poco dopo sulla sedia, di fronte alla ragazza… - mi sono dato alla fuga prima che John mi beccasse… credo che avesse pensato di portarmi a non so quale manifestazione… -

- Capito… - sorrise lei.

La ragazza in realtà non sapeva da dove cominciare…

Era forse anche in leggero imbarazzo…

- Leen…? Qualcosa non va? – chiese lui, togliendo gli occhiali scuri, e guardandola fissa.

- No, tutto ok… - si affrettò a dire lei.

- Sicura…? Ti vedo un po’… non so, pensierosa… -

La ragazza tacque.

- Forse stai pensando alla scorsa notte…? – fece lui, sottovoce, e con voce chiaramente allusiva……

- Orlando! – sbottò lei, arrossendo di botto.

Lui ridacchiò.

- Sei bellissima anche quando ti arrabbi… - sorrise lui, sporgendosi verso di lei… e dandole un leggerissimo bacio sulle labbra.

- Dai… qualcuno potrebbe vederci… - disse lei, imbarazzata.

- E allora? – sorrise lui, con naturalezza. – lasciali guardare! –

- Sai cosa voglio dire, Orlando… -

- Rilassati… non credo che qualcuno sappia che io sono qui… -

Eileen non era affatto sicura quanto lo era lui.

E in effetti, le era parso di scorgere nei dintorni dei visi noti…

Non persone che conoscesse ma….

Decisamente familiari.

- Signor Bloom! –

Una voce, chiaramente femminile.

Una ragazzina di una quindicina d’anni, assieme ad un’altra non più grande di lei.

Orlando rivolse loro un sorriso.

- Possiamo… chiederle un autografo? – disse una delle due, con grande imbarazzo.

- Ma certo ragazze… -

Le ragazze sorrisero rincuorate… forse pensavano che lui avrebbe dato loro il benservito.

Porsero in fretta una penna e due quaderni all’attore, che firmò entrambi con tanto di dedica a “Maggie” e “Alicia”, mentre si complimentavano con lui per i suoi ultimi films…

I quaderni, Eileen notò, erano certamente di scuola, pieni di problemi di geometria…

- Ehm… - mormorò una delle due, mentre l’altra le dava una spintarella. – le dispiacerebbe se facessimo anche una foto? –

- Ma… no, affatto… -

Eileen non potè che sorridere… le due ragazze andavano in giro davvero attrezzate!

- La scatto io..? – si offrì Eileen, sorridendo ad Orlando.

- Oh… si grazie, Leen… -

Si misero in posa con lui…

Click. Click. Due foto, per essere sicure.

- Grazie, grazie signor Bloom!!!! - ringraziarono le ragazze con grandi sorrisi, andando via tutte allegre e felici…

Ad Eileen fecero sincera tenerezza…

- Sembra che non si riesca ad avere un minimo di privacy, eh? – disse lui, sospirando.

- Gia… le tue fan sono davvero ovunque… -

- Beh, dai… a me non dispiace avere a che fare con i miei fan… voglio dire… io sono solo un attore, e senza i miei fan non sarei nessuno. E poi… chi sono io per snobbarli? Voglio dire… loro sono sempre così carini, seguono i miei film… non lo nego, questa cosa un po’ inorgoglisce, ma soprattutto mi rende molto felice. È bello sentire di trasmettere delle emozioni alle persone… e le persone ti mandano tutta la loro stima ed affetto se riesci a fare questa cosa… non posso che esserne fiero, e ricambiare come posso… – concluse lui.

Eileen sorrise.

- Ti sei reso conto che questo è uno dei discorsi più seri che tu abbia mai fatto…? –

Lui ridacchiò.

- Gia… forse perché sono a stomaco vuoto… -

Eileen scosse la testa.

- Magari allora prima che torni il solito Orlando, potremmo anche affrontare un altro discorso abbastanza serio… -

L’attore alzò un sopracciglio, perplesso.

- Di che si tratta…? –

- … di noi due… -

Orlando continuava a non capire.

- Cioè…? –

- Cioè… della nostra situazione poco chiara… -

- Scusa, non ti seguo… cosa ci sarebbe di poco chiaro nella nostra situazione…? -

Eileen non ebbe il tempo di controbattere…

Furono inondati dai flash.

- Signor Bloom, per favore, guardi da questa parte… -

Eileen si riprese solo dopo un po’…

Ecco chi erano le facce familiari…

Un paio di colleghi di altri giornali.

Chissà come mai Paul non era assieme a loro…

- Ehi, calma ragazzi… - disse lui, cercando di mantenere la sua flemma…

- Si tratterrà a Londra ancora a lungo, signor Bloom…? – chiese uno, con un registratore alla mano.

- Il tempo necessario… partirò quando cominceranno le riprese del prossimo film… -

- Chi è la persona che è con lei…? – chiese l’altro.

Come se Eileen non fosse nemmeno presente.

Orlando la fissò, alzando un sopracciglio.

- Lei… è la mia fidanzata. – disse serio.

Per un attimo tacquero tutti.

- La sua fidanzata? Allora è davvero finita con Kate Bosworth?? –

- Si, direi di si… -

- Come si chiama, signorina? – disse uno dei due alla ragazza.

Eileen…era ancora paralizzata.

Orlando aveva appena detto in pubblico che lei era la sua fidanzata.

Tempo mezza giornata e tutta la Gran Bretagna, e poi tutto il mondo, avrebbero saputo…

Ma diceva davvero o stava solo… attirando l’attenzione su di sé?

- Si chiama Leen… per ora tanto vi deve bastare, ragazzi… ora se non vi dispiace… - disse, alzandosi in piedi, e prendendo per mano Eileen, che era ancora piuttosto perplessa…

Se la portò via in fretta, facendola salire sul primo taxi nei paraggi, nonostante i giornalisti continuassero a fare domande, seguendoli.

Orlando si passò entrambe la mani sul viso.

- Accidenti… questa possibilità non l’avevo davvero messa in conto… mi dispiace Leen… -

La ragazza taceva.

Era stata questione di un minuto, non di più…

Ma ne era rimasta sconvolta.

- Leen? – la chiamò.

- … perché hai detto quella cosa? –

- …eh? Cosa? – chiese interrogativo.

- Ai giornalisti… perché hai detto quella cosa…? –

- Cioè? Ho detto qualcosa di strano? –

- Hai detto che sono la tua fidanzata! –

- E… allora? – fece lui spallucce, seriamente spaesato.

- Potresti dirmi quando è che esattamente ci siamo fidanzati…? –

- Ma… - Orlando non sapeva cosa dire. Era vero, non si era detto a chiare lettere ma per lui era abbastanza sottinteso che adesso stessero assieme…

Forse per Eileen non era così.

- Sai, avrei gradito molto avere la bella notizia prima che tu andassi in giro a spiattellarla al primo giornalista che te lo chiede! – disse, con stizza.

- Ma… -

- Ma evidentemente volevi fare affidamento sull’effetto sorpresa! Di certo ti frutterà una bella pubblicità… ma io non ci tenevo affatto a finire sulla pagina scandalistica! –

- Scusa, cosa avrei dovuto fare…? Mi hanno chiesto chi eri… perché avrei dovuto mentire? –

Eileen si arrese…

- Mi scusi… può farmi scendere? – disse Eileen sporgendosi verso il sedile del conducente del taxi.

L’uomo si fermò, ed Eileen si fiondò fuori.

- Leen!!! – la chiamò Orlando.

Pagò in fretta il taxi e la rincorse per un buon pezzo di strada.

- Leen! Accidenti, ti vuoi fermare??? – disse, afferrandole una mano.

Eileen lo guardò senza parlare.

- Perché ti sei arrabbiata così tanto? Prima o poi i giornali lo avrebbero saputo, che importa se è stato oggi?? –

- Importa! Perché non ne abbiamo parlato affatto! –

- Ma di cosa, Leen?? Di cosa dovevamo parlare??? –

- Di noi, Orlando! Di noi due!! Non so nemmeno se stiamo assieme… -

- Cos.. ma noi stiamo assieme! –

Eileen guardò verso il basso.

- Non credevo che tu avessi bisogno di un contratto ufficiale per saperlo… - ironizzò lui, ma senza traccia di sorriso.

- No, non ho nessun bisogno di contratti… ma di certezze si! –

Stavano attirando particolarmente l’attenzione.

- Non mi pare il caso di discutere in mezzo alla strada… -

- Beh, tanto la cosa deve essere resa pubblica… di che ti preoccupi? – disse con amara ironia la ragazza.

Orlando si passò una mano tra i capelli…

- Leen… smettila… -

La ragazza sbuffò.

- Ok… vuoi parlare di questa cosa. Va bene… andiamo a casa… -

Lei lo guardava ancora male… ma lo seguì.

Era vero, il colpo di testa di Orlando l’aveva presa alla sprovvista, ma forse lei se la stava prendendo troppo…

Forse era davvero molto difficile amare una star…

- Insomma, Leen… mi vuoi dire cosa ti è preso? Io… sinceramente non capisco… -

La ragazza prese un gran respiro.

- Ok… mi dispiace… forse ho esagerato… - disse lei, sedendosi sulla poltroncina del suo salotto…

Orlando si massaggiò leggermente la fronte, poi le si sedette accanto, cingendole le spalle con un braccio, e dandole un leggero bacio sulla guancia…

- Cosa c’è che non va, eh?… E’ vero, forse ho fatto una ca***ta, avrei dovuto prima discuterne con te… in fondo, non sono solo io… ma è anche la tua vita… -

- Beh… non è solo questo… -

Orlando ascoltava in silenzio.

- Il fatto è che… io ti amo. –

Lui sorrise.

- Anche io… - sussurrò.

- E… ieri sera è stato… bellissimo… ma… -

- Ma…? – incalzò lui, ma senza essere oppressivo.

- Cosa siamo noi…? –

Lui la guardò un po’ spaesato.

- Voglio dire… stiamo insieme? Siamo fidanzati, come hai detto ai giornalisti? –

- Leen… -

- È da un po’ che ci penso, sai? Voglio dire… io e te abbiamo delle vite così diverse… io qui a Londra, in una redazione… tu a girare film un po’ ovunque…Poi tu vivi molto tempo negli Stati Uniti… -

- Cosa stai cercando di dire…? –

- In questa intricata rete di progetti e impegni… cosa resta per noi due…? Ci vedremo tra un film e un altro? Io non so se ce la farei, Orlando… -

Orlando finalmente capiva il punto.

Le accarezzò i capelli, assorto nelle sue parole…

La strinse forte.

- Cosa credi…? Nemmeno io potrei starti lontano… - disse lui, baciandola sui capelli. – La vita di un attore è molto difficile… è frenetica, e ti porta via tempo… lasciandotene poco per le cose davvero importanti… ma io non voglio che questo accada. Io ti voglio vicino a me, Leen… -

- Ma come, Orlando…? –

- … troveremo il modo… - disse semplicemente.

La ragazza annuì.

- Piccolina… sarà difficile ma ce la faremo. So gia che quando sarò via mi mancherai da impazzire, ma si tratta di reggere per un pochino… -

La ragazza lo guardò.

- Perché, per un pochino? –

- Beh… prima o poi ci sposeremo, no? –

Eileen lo guardò ad occhi spalancati, a bocca leggermente aperta.

- Orlando… smettila di scherzare… -

- E chi scherza? Perché, non mi vuoi sposare? – chiese.

- Ma… - Eileen era esterrefatta! – Scusa, ma mi sembra abbastanza prematuro pensare al matrimonio, ti sembra??? Voglio dire… ancora non ho capito se siamo ufficialmente impegnati… -

Orlando stralunò gli occhi.

- Ok… se mi dici la procedura da seguire perché ti consideri ufficialmente impegnata con il sottoscritto, allora la facciamo subito… - disse, ridacchiando

- Sei sempre il solito… -

- Ok, allora faccio a modo mio… - disse… dandole un bacio veloce sulle labbra… per poi inginocchiarsi ai suoi piedi, tenendole le mani.

- Orlando, che fai, alzati… - rise la ragazza.

- Leen… io ti amo… ti amo tantissimo… e voglio stare con te. – disse, fissandola dritto negli occhi. – Vorrei svegliarmi ogni giorno con il profumo dei tuoi capelli…mentre ti stringo tra le braccia. Voglio che tu sia mia… e voglio sposarti, un giorno… -

Eileen era letteralmente senza parole…

Le labbra le tremavano per quelle parole, ma anche per lo sguardo che lui le stava rivolgendo…

Era serio, pensava ogni singola parola che aveva detto…

Le mani del ragazzo tremavano, mentre stringevano quelle di lei…

Aveva forse paura di quello che lei gli avrebbe risposto?

- Non… - cominciò la ragazza, cercando di riprendere il controllo di se stessa per quanto l’emozione che sentiva le stava esplodendo dentro… - …non puoi davvero fare a meno di essere così plateale, vero? –

Lui sorrise appena, assieme alla ragazza.

- No, credo di no… sarà deformazione professionale, che ti devo dire…? –

Eileen annuì, senza staccare gli occhi dai suoi.

Gli si gettò al collo senza preavviso, facendo sbilanciare Orlando.

Caddero entrambi per terra.

- Ehi! – rise appena lui. – devo dedurre che adesso è tutto formalizzato? Stiamo insieme? –

- … si, adesso si… - gli sorrise la ragazza.

- Bene… certo, per fare le cose davvero per bene avrei dovuto attrezzarmi di anello, ma… -

Eileen rise un po’.

- Non fa niente… - disse. – e poi non vado nemmeno troppo pazza per gli anelli… preferisco i ciondoli… -

- Ah! Questa non me l’avevi ancora detta… beh… puoi sempre mettere l’anello appeso al collo… tipo Frodo! – disse lui, sorridendole ancora.

La ragazza rise un po’.

- Si… sarebbe carino… - disse la ragazza, senza distogliere lo sguardo dal suo…

Finirono col baciarsi languidamente…

- E-ehm!!! –

Qualcuno si schiarì la voce.

Quel qualcuno era Madison, che li guardava con sorriso sornione.

- Salve ragazzi… scusate se vi ho interrotto mentre eravate in piena attività, ma dovevo prendere delle cose prima del rientro a lavoro… -

I due si erano staccati…

Orlando fece una sorta di sorrisetto imbarazzato, mentre Eileen stava arrossendo terribilmente…

- Scusate ancora… - si affrettò a dire la ragazza - … prendo quel che mi serve e tolgo subito il disturbo… voi continuate pure eh? –

Scomparve nella sua stanza da letto.

Orlando cominciò a ridacchiare, mentre Eileen si passava una mano tra i capelli, cercando di riprendersi dall’immenso imbarazzo…

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Capitolo 32
*** Cap. 32 ***


Siamo al gran finale... ^_-

Cap.32

- Sei una frana!!- esclamò Orlando sfrecciando, sorridendo, proprio ad un palmo da Eileen…

- No che non lo sono!-

Piccata, la ragazza, si portò le mani ai fianchi;

- No, infatti…basta guardarti per capire la tua agilità sui pattini…- le disse lui dolcemente ironico mentre la guardava cercare di mantenere l’equilibrio…

Era passato diverso tempo ormai da maggio, mese in cui si erano “scontrati” e, seppure tra mille dubbi, perdutamente innamorati… era arrivato dicembre, con la neve e la sua aria di gioiosa armonia…era quasi Natale e tutta New York brillava di mille luci dorate.

Già, proprio così…New York…

Orlando doveva promuovere qui il suo nuovo film, e aveva voluto Eileen al suo fianco, non avrebbero potuto trascorrere lontani il Natale, il loro primo Natale insieme…

E molto probabilmente Orlando ne avrebbe avuto ancora per un bel po’ con il lavoro…come avrebbe fatto senza la sua Eileen?

Ma lo stesso valeva per la ragazza…non riusciva mai a stare troppo tempo senza Orlando, senza i suoi baci, senza i suoi abbracci, senza il suo eterno sorriso…eh no, proprio non resisteva…

E così, con il passare dei giorni, delle settimane, il legame di Orlando ed Eileen andò sempre più rafforzandosi, diventando pian piano tenero e, a quanto sembrava, anche veramente indissolubile.

Ed ora erano lì, nella magia di New York, che si divertivano sulla pista di pattinaggio del Rockfeller Center, proprio vicino al grande abete luminoso…con tanto di sciarpa e cappello…ehi, stiamo parlando dell’implacabile inverno newyorkese!

- Dai…ti aiuto…- le disse lui andandole incontro, scuotendo la testa;

- Riesco a fare da sola, grazie mille campione!-

- Come vuoi…- le rispose lui alzando un sopracciglio, fintamente scettico…adorava stuzzicarla…

- E’ che sono solo un po’ arrugginita, tutto qui…mi fai così imbranata per caso?!- disse Eileen con lo stesso tono cercando ora di concentrarsi sui suoi pattini viola...piano, un passettino alla volta…

- Hai visto? Ecco fatto…amore mio, dovresti avere un po’ più di fiducia in me…-

Eileen cominciò ad accelerare…

- Leen…non correre…-

Il ragazzo le andava dietro, con un tono tra il preoccupato e il divertito;

- Dai, Orlando…rilassati!-

- Leen…te lo dico un’altra volta…non correre, è da tanto che non vai sui pattini, non sei abituata, e potresti perdere l’equilibrio…-

Eileen, con fare esageratamente esasperato, si girò velocemente puntandogli contro l’indice, certo non per dirgli qualcosa di carino…

Mossa sbagliata.

Appunto, l’equilibrio lo perse inevitabilmente…

- Attenta!-

Orlando le andò incontro cercando di prenderla per le braccia…ma il tentativo risultò ampiamente inefficace.

Infatti…

- …Orlando?-

Eileen era atterrata sul morbido…eh già, il corpo di Orlando era molto morbido…però il povero Orlando di morbido non aveva avvertito proprio niente…solo freddo…gelido…ghiaccio.

- …Orlando…sei ancora vivo?-

Eileen lo chiamò di nuovo, con voce flebile…cercando di controllarsi…non era bello mettersi a ridere in quella situazione…Orlando non glielo avrebbe perdonato tanto facilmente…pensò la ragazza sorridendo fra sé e sé.

- Chissà perché io non ci trovo niente di esilarante- le disse Orlando asciutto, notando l’espressione alquanto divertita della ragazza…

- Sì…hai ragione tu…scusami…-

- E per favore non dirmi“hai ragione tu”…tanto lo so che mi stai prendendo per il c**o!- le disse per tutta risposta Orlando sulle cui labbra cominciava ad affiorare un sorrisetto sarcastico, nonostante il dolore che stava provando al suo misero fondoschiena.

A quelle parole Eileen non riuscì più a trattenersi dallo scoppiare a ridere, poggiando la fronte sul petto di Orlando…

- Ecco, appunto!- sbottò lui sorridendo esasperato e stralunando gli occhi;

- …non ti ho fatto molto male, vero?-

- Ma no! Come puoi soltanto pensarla una cosa del genere, tesoro?-

- Scusami…-

Eileen gli sussurrò quelle parole accompagnate da un piccolo e languido bacio sulle labbra, prontamente corrisposto da Orlando…

- …Orlando?-

- Cosa?-

- Forse è meglio alzarci di qui…- disse Eileen sorridendo un po’ imbarazzata all’accorgersi che stesi lì per terra stavano attirando un po’ l’attenzione…

- Mi sa che hai ragione…anche se il discorso stava cominciando a prendere una piega decisamente più piacevole…- le rispose Orlando mettendosi in piedi e guardandola con il suo solito sorriso appena malizioso.

- Beh…questo discorso potrebbe continuare a casa…-

- Molto bene…allora lo riprenderemo di sicuro più tardi…- le disse lui dandole un altro soffice bacio.

Eileen accennò un sorriso, abbassando per qualche istante lo sguardo…

- Che c’è?- le chiese lui guardandola incuriosito;

- Stavo pensando…stavo pensando a quanto la vita a volte possa essere così imprevedibile…-

Orlando annuì con un mezzo sorriso compiaciuto, lasciandosi prendere per mano, e così cominciarono a pattinare piano, fianco a fianco…

- Cioè…fino a qualche mese fa…io non potevo nemmeno vederti! Mi stavi proprio antipatico…ma al punto tale che tipo che quando c’erano le tue interviste in tv sbuffavo e cambiavo canale!-

- Questa non me l’avevi ancora detta…-

- E invece…adesso mi ritrovo a pattinare a New York proprio con te, Orlando Bloom, il giovane e promettente attore inglese che detestavo più di tutti!- esclamò Eileen scuotendo la testa divertita…se glielo avessero detto non c’avrebbe mai creduto!

- Già…ma vogliamo parlare di me allora? Tu…mi facevi una rabbia!!-

- E ti credo…-

- Però guarda, sul serio…per i nervi che mi hai fatto venire non so che ti avrei fatto la prima volta che ci siamo parlati, al lungofiume…io che sbraitavo come un isterico e tu che mantenevi una flemma insopportabile…allora sì che mi facesti sentire davvero un completo idiota!- esclamò tutto preso Orlando per poi scoppiare a ridere insieme ad Eileen, che intanto si era avvicinata ad uno dei corrimano sparsi attorno alla pista piuttosto affollata.

- Chi l’avrebbe mai detto, eh?-

- E poi io ho sempre sostenuto in tutta la mia vita che preferivo le bionde…-

- Sciocchezze…le more sono decisamente più carine…- gli rispose Eileen con tono scherzoso, mentre giocherellava con la sua larga sciarpa di lana;

- Infatti…su questo ho dovuto ricredermi…-

Orlando, sornione, le cinse la vita attirandola di più a sé…per poi baciarle a lungo le labbra…

- Ti amo…- le sussurrò lui guardandola negli occhi…

Eileen portò una mano sul suo viso, carezzandogli dolcemente una guancia…

- …Orlando?-

- Dimmi…-

- …ricordi quando…ti dissi che ero in cerca del grande amore…?-

Orlando annuì appena, senza riuscire, o meglio volere, smettere di perdersi nei suoi occhi scuri;

- Beh…io…forse ci ho messo un po’…ma alla fine credo proprio di averlo trovato…-

Orlando le sorrise, stringendola forte a sé, affondando il viso nel profumo dei suoi capelli, come a non voler più lasciarla andare via…

Ed intanto gli altoparlanti, per la pista, avevano preso a diffondere una nota canzone degli U2…

- …City of blinding lights!!- esclamarono entrambi guardandosi sorpresi, riconoscendola già dalle prime, inconfondibili note…ricordando il concerto, e quindi le loro prime emozioni…quando i loro cuori avevano cominciato inesorabilmente a battere l’uno per l’altra…

- Beh…arrivati a questo punto…possiamo dire che questa canzone ci ha portato fortuna…-

- Sì…decisamente sì…-

Il sussurro di Orlando si esaurì sulle labbra sorridenti di Eileen, ancora una volta avidamente catturate dalle sue…

Eileen era appena arrossita, forse per il dolce ricordo di tutta quella che era stata la loro storia, o per le sensazioni così forti che stava provando allora…tutto le sembrava così rosa, favoloso e perfetto…lui…era perfetto.

Orlando le aveva donato, forse davvero per la prima volta in vita sua, ciò che Eileen aveva sempre desiderato…e questa cosa non era il successo, la fama o il denaro…ma semplicemente l’amore.

FINE

Blue_Lilian:

Direi che questo è il momento di ringraziare tutti voi che avete avuto la pazienza di averci seguito!

Da parte mia e di Loribi, sinceramente grazie! ^_-

Spero che la nostra storia vi sia piaciuta almeno un pochino...

Per il futuro non so se ci sarà possibilità di scrivere qualcos'altro a quattro mani, vedremo! ^_^

Ma per il momento... BYE! ^o^/

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