Magical Basket

di Delver of Dreams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Radamante lo Slider ***
Capitolo 2: *** Mirror Mirror!!! ***
Capitolo 3: *** L'imponente Babele ***
Capitolo 4: *** Vento e Fiamme ***
Capitolo 5: *** Specchio delle mie brame! ***
Capitolo 6: *** Assalto! ***
Capitolo 7: *** Ambizioni collidono ***
Capitolo 8: *** Evoluzione ***
Capitolo 9: *** Fate e Matematica ***
Capitolo 10: *** Dente Avvelenato ***
Capitolo 11: *** Mordi e fuggi ***



Capitolo 1
*** Radamante lo Slider ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 1: Radamante lo Slider
Rating: Verde
Genere: Sport/Fantasy



Lo chiamavano "saponetta", Radamante un ragazzo dai capelli dipinti di un insolito arancio vivo con due grandissime passioni: il Basket e la magia. Era un pomeriggio ormai inoltrato, protagonista di un comunissimo giorno di fine estate, l'aria fresca mitigava il clima afoso, sia atmosferico che psicologico, che aleggiava sul campetto fuori la scuola.
- Saponetta è la quinta volta che fai passi, hai fortuna che siamo solo in sei altrimenti ti avremmo già sbattuto in panca! - Sbraitava un ragazzetto rasato agitando le braccia e sputando piogge di saliva.
- Lascia perdere, stiamo ancora vincendo. Non è il caso di perdere le staffe per uno scarto come lui. - Aggiunse un altro giovanotto poco lontano dal primo.
- Sai qual è la cosa che mi fa incazzare? E' che questo qui non è adatto nemmeno ad essere pestato! Ogni volta che cerco di suonargliele mi scivolano i pugni su di lui. - sputò lateralmente il primo ragazzo - Sembra protetto da una magia!!!
- Dai rimetti saponetta. E vedi di darti da fare per restare in piedi fino alla fine della partita: mancano solo 2 minuti.
Il secondo ragazzo raccolse la palla e la passò con violenza al piccolo Radamante che, all'epoca, aveva soltanto 12 anni. Afferrò con incertezza il passaggio e raggiunse la linea di bordo campo senza dire una parola a sua discolpa o per difendersi dalle offese a lui rivolte. La rimessa fu eseguita senza problemi, cominciò a correre a velocità sostenuta un po' per l'affanno un po' per non cadere rovinosamente. Le due squadre di ragazzini si stavano sfidando in un 3 contro 3 su metà campo per stabilire a quale team spettasse la penitenza di quel giorno: tuffarsi nudi nel lago adiacente la scuola, raggiungere la riva opposta e tornare di corsa al punto di partenza. Tutto sommato poteva sembrare una penitenza "fasulla" in quanto non c'era niente di tragico nel dover sottostare a tali regole... il problema sorge quando scopri che il suddetto lago è la meta più ambita dalle ragazze dell'istituto.
Il team di Radamante fece girare la palla lentamente, in modo da guadagnare secondi preziosi, il tiro era scelto come soluzione solo se necessario: gli avversari difendevano agguerriti per ribaltare la situazione. Un minuto alla fine, ancora due punti di vantaggio e la tensione si faceva sentire, ci fu un susseguirsi di azioni inutili e avventate volte al voler aumentare la distanza dalla squadra in quel momento data per perdente, i secondi scorsero inesorabili e la partita raggiunse gli ultimi dieci lunghi secondi di gioco. Tentativo di penetrazione da parte degli avversari, niente di fatto, finchè ad un certo punto:
- Saponetta attento a quello!
Troppo tardi, con un semplice cambio di mano frontale un ragazzetto della squadra antagonista si spostò lateralmente sulla linea da tre punti, Radamante cadde a terra nel tentativo di recuperare, due secondi alla fine del confronto. Il giocatore tirò in elevazione facendo volare la palla fin sopra il canestro nel quale andò a ricadere assegnando tre punti alla squadra ormai considerata sconfitta: il match venne dunque ribaltato, negli ultimi istanti di gioco.
I due compagni del ragazzino dai capelli arancioni si guardarono l'un l'altro, sfiniti e abbattuti, si lasciarono cadere sulle ginocchia e imprecarono in ogni modo possibile, tra l'altro si presero la libertà di scagliare offese varie e fantasiose sul terzo compagno che, dispiaciuto, non potè far altro che accettare i fatti e prepararsi ad adempiere alla penitenza.
- E' tutta colpa tua! - Affermò il giovane rasato - Che umiliazione... -
Intanto gli altri 3 ragazzini festeggiavano, oh se festeggiavano, avevano recuperato e vinto una partita praticamente chiusa... e Radamante ricordò gelosamente quell'episodio che, seppur lo vedeva protagonista di una sconfitta, gli aveva trasmesso un importante insegnamento sullo sport.


- Ehy?
Una voce femminile s'insinuò nella stanza.
- Rad? Ci sei?
Nessuna risposta.
- OH INSOMMA!!! RADAMANTE SVEGLIA!!!
Il dolce sussurro si trasformò in urlo sgraziato e prepotente che colpì con violenza l'orecchio del povero ragazzo che sussultò vistosamente svegliandosi. La porta si spalancò del tutto e una ragazza bassa e magrolina fece il suo ingresso, arrivò fino al letto e scaraventò a terra le coperte senza curarsi del giovane che infreddolito si rannicchiò su se stesso mugolando. - Ti prego lasciami dormire.
Sussurrò Radamante.
- Non se ne parla - rincalzò la ragazzina - Vestiti subito! Ti sei forse dimenticato che giorno è oggi?
- Il... oggi è... il primo giorno d'allenamento no?
- Ma bravo sapientino! E sai anche dove devi essere tra circa 20 minuti?
- Non scherzare Sonia!!! L'allenamento è oggi pomeriggio.
- Ti sembra così strano il fatto di aver dormito fino a... OGGI POMERIGGIO?
All'udire quelle parole il giovane si portò velocemente in ginocchio sul letto e prese le spalle dell'interlocutrice con entrambe le mani.
- CHE COSA? Stai scherzando spero!
- Affatto, come ti ho già detto: vestiti, fai la borsa e ci vediamo in palestra. Adesso hai più o meno 15 minuti, ne hai persi cinque perchè uno è passato mentre parlavamo mentre gli altri quattro ti servono per riprenderti dallo shock. Muoviti pigrone!
Senza preoccuparsi dello stato d'animo di Radamante, Sonia raggiunse la porta e la sbattè violentemente dietro di sè uscendo innervosita.
Il giovane assonnato non potè far altro che controllare l'ora sulla sveglia: le 15:41. Sonia era sincera, era già pomeriggio e tra l'altro mancava pochissimo all'inizio dell'allenamento, era un vero guaio, persino lui si chiedeva come diavolo aveva fatto a dormire così tanto. Si sdraiò per qualche attimo sul letto in cerca di ispirazione la quale non tardò ad arrivare: la sera prima era stato tutto il tempo sui libri per preparare un'interrogazione fondamentale. Purtroppo al povero Radamante lo studio non ha per niente l'effetto acculturante che dovrebbe avere con tutti i soggetti che lo praticano, per lui studiare era come bere camomilla o, perchè no, assumere barbiturici.
La porta si spalancò di nuovo di scatto e Sonia riapparve sulla soglia della stanza gridando a squarciagola e brandendo un sacchettino bianco.
- MUOVITIIII!!!
Prendendo un minimo di rincorsa lanciò il sacchettino al ragazzo che per lo spavento si rimise seduto sul letto prendendo in piena fronte ciò che gli era stato scagliato contro. Come si poteva immaginare perse l'equilibrio e cadde dalla parte opposta del letto producendo un sonoro "sdeng".
La porta si richiuse definitivamente e Radamante si tirò su reggendo in mano il sacchettino, accese la luce e lo esaminò. C'era una scritta in caratteri neri e minuscoli che diceva: Non perdere tempo a leggere! Mangia in fretta e vestiti perchè sono sicura che non l'hai ancora fatto! P.s. se sei arrivato alla fine di questo messaggio non mangiare, perderesti solo tempo, grazie di avermi fatto sprecare gli ultimi spiccioli che mi erano rimasti pigrone!
- Ma cosa...?!
Guardò dentro il sacchetto e scoprì cosa lo aveva colpito in fronte con tanta forza da farlo sbilanciare: un semplicissimo bombolone ripieno alla crema, la sua pasta preferita.
"Grazie" pensò afferrando il dolce e mordendolo con gusto mentre si avvicinava al piccolo frigobar che teneva in camera, prese una lattina di thè alla pesca e cominciò a bere accompagnando il bombolone che altrimenti lo avrebbe strozzato in pochi bocconi.
"Chissà come saranno i miei compagni? Non sono mai stato in una squadra di basket, ho sempre giocato al campetto con... si con i primi che trovavo mettiamola così"
In velocità il giovane riuscì a vestirsi e per comodità ma soprattuto per non perdere altro tempo si mise da subito il completino azzurro che utilizzava quando si allenava da solo, almeno non si sarebbe dovuto cambiare una volta giunto negli spogliatoi.
Dopo aver riempito il borsone con asciugamano, shampoo, ciabatte, scarpe, acqua, fazzoletti e ricambio lo prese a tracolla e corse fuori per chiudere a chiave la stanza ed evitare di fare ritardo al primo giorno di allenamento con la sua squadra.
"Le 15:85, perfetto posso mettermi le scarpe e far finta che mi sia svegliato in orario!"
Indossate le scarpe da basket e toltosi orologio e braccialetti, Radamante uscì dallo spogliatoio e corse in campo dove con immenso stupore notò che dei ragazzi si stavano già allenando, tra loro c'era anche Sonia.
- Ben arrivato novellino. Mossa azzardata fare ritardo al primo allenamento.
Il capitano, un ragazzo alto e magro dai capelli neri e mossi si avvicinò al ritardatario tenendo le braccia conserte. Lo sguardo da omicida.
- Non... non è possibile. Erano le... oh porca!!!
- Su, va a riscaldarti con gli altri, le presentazioni le facciamo ormai a fine esercizio.
Sul volto del capitano si dipinse un accenno di sorriso dopodichè egli superò Radamante raggiungendo lo sgabuzzino fuori nel corridoio adiacente al campo.
"Non ci posso credere! Sono un terribile ottuso. Ho scambiato lo 0 per un 8!!! Le 15:05... No aspetta! Addirittura pure il 5 per il 6. Vorrei tanto dare la colpa al sonno ma dopo una dormita del genere sono anche troppo fresco... ok ok in settimana vado dall'oculista!"
Pochi minuti più tardi uno "Stop" riecheggiò nella palestra facendo bloccare tutti i giocatori al loro posto per poi farli avvicinare tutti quanti al capitano muniti della palla con la quale stavano facendo pratica.
- Innanzitutto - cominciò - lui è Radamante, il nostro nuovo compagno di squadra, l'ottavo giocatore che ci permetterà di iscriverci al campionato anche quest'anno.
Ogni giocatore rivolse il proprio sguardo verso il ragazzo in questione e furono sfoggiati per l'occasione i più sinceri sorrisi.
- Radamante, su suggerimento di Sonia Rad, io sono Federico mentre gli altri tuoi compagni da sinistra verso destra sono: Lorenzo, Leonor, Simone, Gabriele e Andrea. Avrete modo di conoscervi bene col tempo, adesso è il momento di darci da fare, le partite non si vincono battendo la fiacca giusto?
Una mano si sollevò, Leonor chiese la parola che subito le fu concessa.
- Maaa... Fedeuzzino caro non hai accennato a niente di particolare sul conto di Rad-chan, vuoi farci credere che sia un ragazzo normale?
Federico sorrise e si avvicinò lentamente alla compagna di squadra, la guardò dritta negli occhi con aria innocente dopodichè le tirò un pugno affettuoso sulla testa che, più che affettuoso, pareva un tentato omicidio.
- QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI IN QUEL MODO?
- Tu brutto...
Con un poderoso calcio "affettuoso" Leonor colpì lo stinco del capitano che sollevò la gamba d'istinto coprendo il punto colpito con la mano.
- Ma dico sei scema?!
- Hai cominciato tu brutto baka!!!
Cominciò così una lite simile a quella tra due bambini che si contendono l'ultima caramella della confezione che avevano condiviso fino in fondo. Lorenzo si avvicinò a Radamante il quale rimase shockato già dal primo pugno. Lo rassicurò:
- Tranquillo, niente di serio, fanno così ventiquattr'ore su ventiquattro, ti ci abituerai presto. Tra l'altro sono scenette piuttosto comiche, ci si diverte sempre un sacco in questa squadra sta tranquillo.
- Oh capisco... - rispose insicuro - ma non si fanno male?
D'un tratto i due litiganti si fermarono per ricomporsi e riprendere il loro posto in quella sottospecie di assemblea pre-allenamento.
- Scusatemi - riprese Federico - effettivamente non vi ho detto proprio tutto tutto tutto... permettete che vi presenti il nostro ottavo uomo.
Si voltò allungando un braccio verso Radamante come ogni buon presentatore fa per lanciare il proprio ospite.
- Radamante lo Slider!!!
Ogni membro della squadra spalancò la bocca lasciando cadere la mascella a terra come accade nei cartoni animati.
- Ebbene si! Avete di fronte a voi un mago!



Finalmente ecco che riesco a postare il primo capitolo di Magical Basket =) eh si, era un bel po' di tempo che avevo in mente questa storia ma per mancanza di tempo non sono mai riuscito a cominciarla <.< beh fa niente ^^ l'importante è aver iniziato anche se in ritardo (già, ritardo... proprio come il nostro Rad xD). Beh che dire, dal primo capitolo non si capisce ancora bene come vadano le cose, si sa che c'è una squadra di basket (ma va'?) e che altro? Che il nostro eroe è un mago! Beh per ora vi lascio con questo finale tagliato, nel prossimo capitolo avrete già qualche delucidazione =). Spero vi sia piaciuto l'inizio e spero altrettanto che continuiate a leggere e recensire. Al prossimo capitolo intitolato: Mirror Mirror!!!

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Capitolo 2
*** Mirror Mirror!!! ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 2: Mirror Mirror!!!
Rating: Verde
Genere: Sport/Fantasy



- Dici sul serio? E' veramente un mago?
Chiese piacevolmente stupito Simone i cui occhi erano da qualche secondo diventati delle gemme luccicanti, così come quelli di tutti i componenti della squadra, Sonia compresa, che non era al corrente di questo "piccolo" dettaglio.
- No cioè... fammi capire Rad. - cominciò l'amica - Tu sei un mago e non mi hai mai detto niente? L'hai detto a Fede e non a me!
- Ehy io non c'entro niente te l'assicuro, è vero che sono un mago ma non sono stato io a dirglielo.
Si difese con le parole più sincere Radamante.
- State calmi spiego tutto io.
La parola passo dunque a Federico il quale si appoggiò al tavolo degli assistenti di gara e si schiarì la voce.
- Come tutti dovreste sapere la Fairy High School, nonchè nostra scuola superiore, richiede di presentare un fascicolo su supporto elettronico contenente le informazioni sullo studente che intende iscriversi ai corsi. Mi seguite?
- Ma la scuola non chiede se si è possessori di poteri magici o meno.
Intervenne Leonor sbalordita.
- Che diamine fammici arrivare! - preso velocemente il primo oggetto che gli capitò sotto mano, un pacchetto di fazzoletti, il capitano lo lanciò in fronte a Leonor la quale infastidita glielo rilanciò facendolo però finire dritto nel palmo della sua mano. Una volta afferrato il pericolosissimo oggetto contundente Federico lo ripose sul tavolo e riprese la spiegazione.
- Giustamente, dice Leo, la scuola non ha interesse a richiedere certe informazioni sul nostro conto. Fa però un'altra cosa.
- Consegna, oltre al modulo d'iscrizione, l'elenco dei club della scuola. - continuò Andrea al quale si era appena accesa la classica lampadina sul capo - anch'essi tramite computer.
- Esatto. Dato che l'iscrizione ad almeno un club è obbligatoria è altrettanto obbligatorio lasciare informazioni che possono essere rilevanti per l'attività scelta. In questo caso Radamante si è iscritto al club di basket e ha dovuto dichiarare di essere un mago.
Concluse in velocità senza dare troppe spiegazioni che, anche avendole volute tralasciare, si trovò pochi secondi dopo a dover dare.
- La domanda rimane comunque senza risposta: come hai saputo delle mie doti?
Chiese curioso e, con una buona dose di ingenuità, il ragazzo dai capelli arancio.
- Beh, una volta archiviati i file è piuttosto facile consultarli, certo agli alunni non è permesso ma il prof di ginnastica ha fatto uno strappo alla regola per stavolta: c'è del talento in quel ragazzo e sarebbe un peccato non sfruttarlo da subito, mi disse.
- Adesso è tutto chiaro... si in effetti non avevo intenzione di dirvi della mia natura di mago, pensavo che fosse un po' come giocare avvantaggiati rispetto agli altri.
Tutti i membri della squadra si guardarono l'un l'altro sghignazzando e la cosa non passò certo inosservata agli occhi di Radamante che assunse un'aria confusa, si voltò dunque verso il capitano in cerca di spiegazioni il quale gliele fornì istantaneamente senza fargli aprire bocca: sapeva già cosa stava per chiedergli.
Federico reggeva in mano un foglio plastificato sul quale erano annotati alcuni punti fondamentali che riguardavano le regole del basket. Radamante lo prese e, incuriosito, lesse:

Il campionato di basket tra istituti vede come protagoniste le 8 squadre degli istituti più importanti del Paese, ogni squadra ha il diritto di effettuare selezioni all'interno del proprio istituto di provenienza al fine di massimizzare il rendimento del team. Ogni squadra deve essere formata da 8 giocatori, non uno di più e non uno di meno, essendo poi il campionato organizzato dagli studenti facenti parte dei consigli delle singole scuole non ci saranno nè allenatori nè docenti a coordinare i team bensì un capitano per squadra. Non è necessario che tutti i giocatori si presentino sul campo al momento dell'incontro, è sufficiente che giochino anche solo 2 dei componenti della squadra a patto che l'assenza dei rimanenti 6 sia regolarmente giustificata e provata agli arbitri di ruolo il giorno della gara. Esistono inoltre alcune restrizioni nella selezione dei giocatori, elenchiamo di seguito le regole da seguire durante la composizione del team:
- Chiunque può partecipare al campionato
- Qualora si voglia far iscrivere ragazzi particolarmente dotati, di seguito chiamati A (Ability), il loro numero deve essere sempre pari (quindi è possibile far giocare 2, 4, 6 od 8 ragazzi A)
- Nel caso si voglia invece far iscrivere ragazzi speciali, di seguito chiamati M (Magic), il loro numero non deve superare le 2 unità (quindi è possibile far giocare 1 o 2 ragazzi M).
- Infine, se si decidesse di far giocare 1 ragazzo M di conseguenza dovrà essere convotato anche un ragazzo normale allo scopo di non violare la regola numero due.
Ricordiamo infine che gli oggetti caratteristici del basket subiranno modifiche allo scopo di renderli adeguati al tipo di trattamento che potrebbero ricevere durante le partite, elenchiamo dunque le varie modifiche:
- I canestri saranno rinforzati ed incantati con sortilegi tali da mantenerli incolumi anche dopo offensive particolarmente energiche
- La palla sarà incantata e fabbricata in materiale idoneo a ricoprire il suo ruolo pur modificandone la resistenza a urti e magie offensive.
- Il campo non subirà modifiche.
Ricor...


"Si ok ho capito, non c'è nient'altro che mi interessi..." - pensò il giovane restituendo il foglio - "Ecco perchè quelle risatine, cavolo... è, è..."
- Fantastico!
- Puoi dirlo forte novellino, fantastico è la parola giusta in questo caso - disse Federico battendogli una mano sulla spalla - Adesso che sai qualcosa di più su ciò che ti aspetta che ne dici di mostrarci il tuo asso nella manica?
Tutti guardavano con aria sognante il giovane Radamante che, timidamente, potè rispondere soltanto con:
- Mi vergogno!
L'entusiasmo scomparve dai volti dei presenti modificando le facce curiose in visi cadaverici, probabilmente quelle due semplici parole furono la delusione più grande della loro vita. Il ragazzo abbassò il capo arrossendo leggermente e portò le mani nelle tasche dei pantaloncini azzurri.
- Andiamo non è mica un problema - fu Sonia ad interrompere il silenzio - suvvìa vorrà dire che saremo noi i primi a presentare le nostre abilità per metterti a tuo agio Rad, poi toccherà a te. Andre, Lore, Leo e Simo! Mettetevi in ordine sparso sul campo, Gabry tu va' in area.
Il giovane dai capelli arancio era confuso, non capiva come mai i suoi futuri compagni dovessero prendere quelle posizioni, cosa aveva in mente Sonia?
La ragazzina si diresse verso la parte del campo opposta a quella dov'era situato Gabriele, raccolse una palla che era stata lanciata lì vicino e si mise a palleggiare tenendo un certo ritmo.
- Sta' a vedere pigrone!
Una volta finito di palleggiare raccolse la palla con la mano dominante e la scagliò velocemente contro il primo compagno che in quel caso era Simone ma anche se fosse stata un'altra persona niente sarebbe cambiato. Radamante sgranò gli occhi e con stupore vide che la palla rimbalzò su Simone senza che lui battesse ciglio, poi si spostò verso Leonor e rimbalzò anche su di lei come già aveva fatto pochi istanti prima e così continuò fino a toccare ogni giocatore e raggiungere senza problemi le mani di Gabriele che la afferrò senza fatica.
- Questa abilità - cominciò a spiegare Sonia - si chiama Pinball, come hai visto posso usare la palla e i giocatori come se facessero parte di un flipper. Certo potrei usare anche il campo come respingente però è molto più difficile di quanto si creda, il passaggio viene molto spreciso.
Sorrise piegando la testa di lato e rinchiudendosi tra le spalle. Il giovane spettatore ricambiò il sorriso.
- Wow, sembra piuttosto utile, in contropiede potrebbe essere molto insidiosa.
- Si però occorre che i giocatori siano abbastanza distanti tra di loro altrimenti non riesco a coprire lunghe distanze.
- Ok ok hai avuto il tuo momento da protagonista, adesso tocca a me - prese la parola Andrea che intanto si era già preparato munito di palla vicino ad un canestro - Sarò breve, alla fine la mia abilità non ha niente di speciale... diciamo che è figa, niente di più.
Palleggiò fino alla riga dei tre punti indietreggiò leggermente e scattò in direzione del canestro, giunto poco più in basso della linea del tiro libero staccò da terra e schiacciò violentemente al canestro dopo aver effettuato una capriola in aria.
Radamante perse quasi la mascella a vedere un simile spettacolo.
"Niente di speciale?!? Cavolo io tutto questo me lo sogno! Ma dico... una capriola e poi una schiacciata!!! E' un mostro!"
Pensò portandosi una mano alla fronte per assicurarsi che non stesse sudando freddo, Andrea rise di gusto e lo rassicurò subito:
- Come dovresti aver intuito il mio compito è quello di fare schiacciate, però alla fine è tutta coreografia, la mia abilità è esclusivamente fisica. Anche Simo per esempio ha un'abilità molto simile alla mia però la sua direi che è molto più utile.
- Beh non per tirarmela ma effettivamente la mia è più versatile e anche senza coreografie riesco a schiacciare senza problemi - cominciò Simone che si era portato vicino a Radamante ed Andrea - anche stavolta non c'è molto da spiegare, ti chiedo solo di non muoverti.
- Non... muovermi?!?
- Sta' tranquillo non c'è niente di cui preoccuparsi - sghignazzò. Il novellino deglutì celando pessimamente la sua preoccupazione la quale si impossessò della sua espressione non appena vide Simone correre verso di lui. "Oddio che sta per fare?!?" chiuse gli occhi all'ultimo istante e rimase immobile, l'altro ragazzo spiccò un salto portentoso superando senza problemi l'ostacolo umano che aveva davanti.
- Questa - spiegò una volta riatterrato e assicuratosi che la sua cavia stesse bene - è l'abilità Jump, non importa quanto sia alto l'ostacolo, io lo supererò!
E così dicendo si mise in posa da eroe, posa che suscitò numerose pacche sul volto per tutti i presenti.
- Io non posso mostrarti la mia abilità, è troppo complicata da spiegare, la capirai sul campo quando ci alleneremo.
Sentenziò Gabriele facendo un brevissimo inchino per scusarsi della mancata dimostrazione, stessa cosa fece Lorenzo.
- Purtroppo anche io non posso farti vedere la mia, diciamo che è invisibile, mettiamola così.
Radamante non capiva bene ciò che quei due volessero fargli capire, o forse non c'era niente da capire, alla fine il momento di dimostrare la sua magia stava per arrivare, questa era l'unica cosa che c'era da capire.
- Ok... credo che sia il momento...
Farfugliò guardandosi intorno tenendo però la testa bassa. Leonor si avvicinò a lui e gli cinse le spalle con un braccio.
- Suvvìa Rad-chan, ci mostrerai quello che vali sul campo, non è un problema posticipare il tuo show! Non è così Fedeuzzino?
Chiese retoricamente al capitano che era esattamente dietro di lei alla distanza di neanche un metro.
- Ma veramente.. - cominciò poco prima di sentirsi colpire ancora una volta lo stinco con uno dei famosi "Leo no kick!" (una delle tante espressioni inventate dall'omonima giocatrice) - ... AHIA! Ma dico sei impazzita??? - E giù un altro pugno sul capo, ormai erano diventati i loro biglietti da visita accompagnati dalle risate dei loro amici spettatori.
- Eh eh eh Rad-chan pensi che sia stata solo fortuna la mia?
Ridacchiò la ragazzina massaggiandosi la testa.
- Beh... essere andata così a colpo sicuro... come hai fatto?
- chiese Radamante incuriosito - Non dirmi che hai gli occhi anche di dietro!
- In un certo senso si, vedi la mia abilità è la meno appariscente di tutte, si chiama Omni Vision e grazie a lei posso vedere TUTTO, T-U-T-T-O ma proprio tutto tutto tutto!
- Bellissimo! Questa è senza dubbio l'abilità che mi piace di più!
- Ah ah ah... mi fa piacere, davvero, te ci sai fare con le donne sportive carissimo! Però non hai ancora visto l'abilità di Fedeuzzino! Vuoi mostrargliela si o no brutto maleducato manesco e villano?
- Tsk - Federico non disse altro si limitò a procurarsi un pallone per poi ricominciare a parlare qualche secondo dopo - Rad in questo caso avrei bisogno di una mano, per farti capire meglio la mia abilità dovresti marcarmi in una partitella uno contro uno, vuoi?
- Certo! Sono curioso di vedere cosa tirerai fuori.
Si avvicinò dunque al capitano che intanto si era preparato sulla linea dei tre punti, prese posizione davanti a lui e acquisì la postura di difesa più appropriata in quel caso, giù di gambe, una mano alta a coprire il tiro (anche se Federico era nettamente più alto di lui) e una bassa a coprire il cambio di mano.
- Vai, sono pronto!
In silenzio, l'attaccante spostò la palla sul lato destro e incrociò con la gamba sinistra cercando di effettuare una potente penetrazione a canestro, Radamante senza esitare si gettò alla sua sinistra in modo tale da porsi come ostacolo sulla traiettoria dell'avversario.
"Non sembra niente di speciale, un'entrata prevedibile e nemmeno troppo veloce... ma che diavolo!?!"
Il nulla. Davanti al difensore non c'era assolutamente nulla, anzi, nessuno. La retina del canestro emise il classico "ciuff" di quando la palla entra perfettamente nel cerchio, Radamante si girò dunque alla sua destra: Federico era a qualche metro da lui, silenzioso andò a recuperare la palla e si riportò al punto di partenza.
- Vuoi che te lo mostri di nuovo?
Chiese cortesemente.
- Si, non credo di aver capito molto bene.
Stavolta il capitano non palleggiò nemmeno, si limitò a caricare le gambe per un salto ed assumere la posizione di tiro, il giovane dai capelli arancio saltò istintivamente per cercare di dar fastidio al tiratore ma solo quando fu sospeso in aria si accorse che sotto di lui non c'era nessuno. Non appena toccò terra una mano si posò sulla sua spalla facendolo sobbalzare leggermente.
- Mirror Mirror.
Disse Federico sorridendo al giovane.
- Riesci a far concentrare l'avversario su particolari insignificati o su finte ben fatte per poi fare l'opposto... il riflesso diciamo.
Commentò Radamante voltandosi e sorridendo contento di aver potuto provare sulla propria pelle un'abilità così affascinante.
- Non è del tutto così ma ci sei molto vicino, hai capito al volo - sorrise l'altro - però sappi che non è l'unica arma di cui dispongo, così come gli altri nostri compagni non dispongono solo di quello che hai appena visto. Sembriamo un gruppo di scemi ma ci sappiamo fare, quello che ti chiediamo è una cosa sola: grinta! Non abbatterti mai per nulla, giochiamo per divertirci e lottiamo per vincere. Benvenuto in squadra Rad.
Il capitano porse dunque la mano che subito venne afferrata con forza dal ragazzino, felice più che mai. Sentiva che in quel team si sarebbe trovato divinamente, non si poteva sbagliare.
- Comunque...
Cominciò infine.
- Comunque?
Lo aiutò Federico.
- Comunque mi piace di più l'abilità di Leonor!
Fede assunse un'espressione di profondo disappunto mentre Leo, beh, Leo se la rise a crepapelle accompagnata dalle fragorose risate degli altri compagni.



Eccoci qua! Senza neanche aspettare troppo è arrivato il secondo capitolo =) beh ero ispirato u.u quindi non potevo evitare di scrivere! In questo capitolo cosa è successo... è successo che abbiamo svelato una buona parte della abilità (5 su 8 e non è poco u.u) e già si dovrebbe capire, tramite il regolamento, che non è il solito basket, sarà qualcosa di veramente fantasioso =). Immagino che parecchi di quelli che hanno letto il primo capitolo vorranno sapere qual è la magia di Rad xD beh pazienza miei cari pazienza u.u c'è tempo. Al prossimo capitolo: L'imponente Babele

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Capitolo 3
*** L'imponente Babele ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 3: L'imponente Babele
Rating: Verde
Genere: Sport/Fantasy



... e alla fine mi hanno mostrato ciò che sanno fare. E' stato fantastico, adesso non sono nemmeno più così sicuro della forza del mio Slide. Non so come descriverli... sono tutti così promettenti, intendo come compagni di squadra e giocatori, sono tutti grandi amici da quel che mi hanno dato a vedere e sembra che, seppur sia presente un capitano, non si rispetti una determinata gerarchia: sono tutti sullo stesso piano. Dell'allenamento... mah che posso dire? E' stato piuttosto tranquillo, considerando che abbiamo perso parecchio tempo con le presentazioni, era inutile allenarsi duramente per quel poco tempo che rimaneva. Però ho scoperto anche l'abilità di Gabriele: riesce a leggere il corpo dell'avversario. Pazzesco! Praticamente concentrandosi sul suo marcatore o su qualsiasi altro giocatore sul quale sta pressando fa in modo che i suoi occhi esaminino a fondo muscoli, arti, movimenti e persino pulsazioni. A cosa serve? Inizialmente nemmeno io riuscivo a capire, poi mi ha marcato quando abbiamo fatto la partitella a fine allenamento e ho dovuto faticare anche soltanto per palleggiare, prevedeva tutte le mie mosse: fenomenale. Adesso rimane solo da scoprire l'arma segreta di Lorenzo che, ahimé, non mi ha ancora svelato, chissà perchè non vuole mostr...

- Ehilà che scrivi?
Un ragazzino minuto ed esuberante cinse le spalle del povero Radamante che, dopo esser sobbalzato vistosamente, richiuse in fretta e furia il suo diario nascondendolo sotto il banco senza pensarci nemmeno una volta.
- Niente niente, davvero.
- Dai fammi vedere! Non ti prendo in giro se scrivi frasi per la tua ragazza.
- Premesso che non ho una ragazza la risposta è no! Sono cose private.
- Ho capito! - esclamò soddisfatto il ragazzino - Tu tieni un diario!
Il giovane dai capelli arancio venne preso alla sprovvista.
- Beh certo Nico, tutti a scuola hanno un diario.
Tentò di salvarsi all'ultimo momento ma il giovanotto con cui aveva a che fare era molto insistente.
- No no no! Non quel tipo di diario, una diario segreto! Se-gre-to, capito? Segreto!
D'un tratto un giornale arrotolato andò a colpire violentemente la nuca di Nico che abbassò d'istinto la testa appena percepì il dolore.
- Insomma ti fai gli affaracci tuoi razza di maleducato curiosone senza cervello?
Sbraitò Sonia brandendo ferocemente il giornale pronta a sferrare un'altra mazzata degna di un giocatore di baseball professionista.
- Ma sei impazzita?!? Mi hai fatto male racchia che non sei altro!
Offese lui palesemente irritato per via della botta incassata.
- Ne vuoi forse ancora? Gira al largo pidocchio!
Sul volto del ragazzino si dipinse un'espressione dispiaciuta ma ancor più terrorizzata alla vista della mazza di giornale che si ergeva imponente sopra la testa della giovane cestista. Radamante era scioccato, quando Sonia si esibiva in certi teatrini non poteva far altro che tacere e gustarsi gli ultimi istanti di vita, quella lì metteva veramente una gran quantità di terrore addosso.
- Ooooh... che fatica.
Sospirò la ragazza mettendosi seduta accanto all'amico che nel frattempo aveva riposto il diario nella borsa onde evitare altri spiacevoli inconvenienti come quello che si era appena verificato.
- Sei aggressiva.
Sentenzio lo studente.
- Eh oh, quando ci vuole ci vuole! Ma dico l'hai visto? Se non lo fermavo io a quest'ora continuava a rompere le scatole.
Si sentì in dovere di ribattere l'altra.
- Si ma c'erano altri modi per farlo smettere.
- Andiamo mister ingenuità, non vorrai dirmi che credi davvero che, se preso con le buone, un rompiscatole la smetta di dar fastidio?
- Hai mai provato mister sapientina?
- Tanto per cominciare è "MISS" sapientina al massimo, poi... no! Non ho mai provato ma perchè dovrei? Il mio metodo è già efficace senza bisogno di revisioni.
- Se lo dici tu...
- Lo dico lo dico. Ah già prima che me ne dimentichi - si colpì la fronte col palmo della mano - dove ho la testa? Dovevo dirti che domani giochiamo un'amichevole contro il linguistico Babele, sai può essere utile in preparazione al campionato o per farti entrare più in sintonia con i tuoi nuovi compagni.
Lo sguardo di Radamante in primo luogo venne pervaso da un bagliore intensissimo, non si aspettava certo una partita così presto e il pensiero giocare contro altri istituti lo eccitava in maniera impressionante, peccato che questo entusiasmo iniziale venne subito contrastato dalla ragione. Si rabbuiò e Sonia lo notò subito.
- Che c'è? Qualcosa non va?
Chiese premurosa.
- No è che... mi sono allenato soltanto una volta con voi, non vi conosco ancora bene e non so che strategie utilizzate. Non credi che sia un po' azzardato proporre un'amichevole così presto?
- Macchè! Non dire stupidaggini! Non è presto, affatto! Senti tu fai così: presentati in palestra con una divisa bianca qualsiasi domani alle 18:00. Ci riscaldiamo e cominciamo subito.
- Ma non sapete nemmeno quale sia la mia magia! Come farete a coordinare in modo efficace le vostre abilità con la mia?
- Tu non preoccuparti, gioca, divertiti e possibilmente impegnati. Ora vado, ci vediamo domani!
- Ma... aspetta!
Neanche il tempo di aggiungere qualche misera parola monosillaba che Sonia era già corsa in corridoio ignorando ogni tentativo di controbattere a quanto aveva già deciso.
"Ci vediamo domani?!? Ma la ricreazione è quasi finita e dopo abbiamo lezione! Ah no è vero... lei deve finire il progetto con la prof di lettere, accidenti quanto la invidio!"

- Non ho mai visto uno stile di gioco così bizzarro! Come puoi giocare a basket in quelle condizioni?
- A me riesce solo così, se non palleggio in questo modo la palla mi scappa, inciampo e non riesco nemmeno a muovermi come vorrei!
- Dai non esiste!!! Cioè ti sei visto? Sei un doppio senso vivente!
- Cosa vorresti dire?
- Che non sei affatto un bello spettacolo, sei ridicolo.
- Che ci posso fare? Non riesco a giocare in altri modi, sarò ridicolo quanto ti pare ma questo è il mio stile e non posso cambiarlo, nemmeno volendo.
- La parola allenamento ti dice niente?
- Credi che non ci abbia provato? E poi scusa potrebbe anche essere una sorta di... dono non credi?
- Ma falla finita, comunque la cosa non mi riguarda. IO, so giocare a basket.

Il sogno di quella notte tormentò Radamante per tutta la mattinata, vecchi ricordi stavano riemergendo troppo velocemente. Quella volta in particolare il ragazzino stava sfidando in un match testa a testa un giovanotto dell'istituto che frequentava prima di entrare nella Fairy High School, una sfida appassionante, beh a dire il vero era più un incontro a senso unico che una sfida: il bulletto teneva palla e, le poche volte in cui Rad riusciva ad impossessarsene finiva per perderla dopo pochi secondi per via del suo pessimo stile di gioco. Certo è solo un sogno rievocatore di spiacevoli memorie eppure il suddetto vestiva egregiamente i panni dell'incubo: al solo pensiero di dover scendere in campo e mostrare il proprio stile di gioco Radamante rabbrividiva e si stringeva le tempie tra le mani cercando protezione dal mondo esterno.
"No no e no, io non gioco nemmeno se stipendiato! Farai una figura caprina me lo sento! Ok sono migliorato ma non posso dire lo stesso delle mie movenze. Accidentaccio perchè capitano tutte a me?"
Dei colpi sulla porta di classe fecero "svegliare" il pensieroso studente che, alzando lo sguardo dopo l'invito a entrare pronunciato dal professore, sgranò subito gli occhi riconoscendo la figura di Gabriele fare il proprio ingresso in aula.
- Prof può uscire Radamante? Lo vuole la Prof di matematica.
Chiese il giovane indicando l'amico seduto e visibilmente perplesso.
- Si si non ci sono problemi, quando ha finito dille che me lo rimandi indietro altrimenti perde la spiegazione di oggi.
Rispose cortesemente il docente.
- Non si preoccupi, 5 minuti e glielo riporto. Andiamo Rad.
L'interpellato si alzò dal suo posto e sempre più confuso seguì il compagno fuori dall'aula. I due non si parlarono per i primi venti metri di corridoio dopodichè, sicuro che il professore non li avrebbe sentiti, Gabriele cominciò a spiegare.
- Bene visto che ora siamo fuori portata posso anche dirti tutto. In realtà la prof di mate non c'entra un tubo con questa storia, ti ho fatto uscire perchè, essendo quella di oggi la tua prima partita avrai bisogno di qualche delucidazione.
- Qualche? Ho bisogno di un corso di recupero in piena regola.
- Oh come siamo esagerati, 5 minuti bastano e avanzano per spiegarti il tutto. Ecco l'aula di informatica.
- Ma veramente quella è la stanzina dove possiamo stare quando abbiamo le ore libere.
- Andiamo mi hai capito lo stesso no? Su su entra e siediti davanti al primo pc che trovi ti mostro delle cose.
Incuriosito il ragazzo si avvicinò all'apparecchio subito sulla destra della porta, accese schermo e quant'altro servisse lasciando poi il posto all'amico che si sedette cominciando a connettere il computer alla rete.
"Perchè va su internet? Cos'ha intenzione di fare?"
Dopo una rapida analisi svolta utilizzando il primo motore di ricerca a disposizione venne aperto un sito che, sotto lo sguardo meravigliato di Radamante, appariva come il sito ufficiale della squadra del linquistico Babele. Un altro paio di click e subito comparve la schermata che riassumeva i nomi dei componenti della squadra con tanto di foto e dati di base.
- No, non dirmelo. - iniziò il giovanotto dai capelli arancioni - Qui ci sono le informazioni su ogni elemento della squadra non è così?
Gabriele sghignazzò prima di rispondere.
- Vicino, effettivamente cliccando sul nome di ogni componente possiamo ricavare quante informazioni vogliamo su di lui eccetto una.
- Il tipo di magia o abilità utilizzata.
- Vedo che siamo svegli stamattina eh, bene questo mi risparmia un sacco di seccature. Per darti un'idea di quello che ti aspetta guarda cosa dicono i grafici sul capitano Nicola.
Radamante si avvicinò allo schermo per leggere con attenzione e subito fece un balzo indietro rischiando di cadere dalla sedia.
- Santo cielo! Ma... è un all around! Cioè guarda là che statistiche, ah un tiro eccellente, un elevazione da far paura, resistenza, corsa, passaggio e marcamento... tutto a livelli vertigginosi!
- Eh eh eh, vedo che ti ha colpito parecchio, e se hai detto "all around" saprai anche che cosa significa o sbaglio?
- Eccome se lo so... quel Nicola può giocare in qualsiasi posizione! Te ne rendi conto? Non c'è un ruolo che non sia capace di ricoprire! Come possiamo fronteggiare un avversario simile?
- Se può consolarti anche il nostro capitano è un all around.
Affermò tranquillamente Gabriele scorrendo la scheda del giocatore.
- Che cosa? Anche Fede?
- Si esattamente, certo non ai livelli di Nicola questo è chiaro ma sa il fatto suo.
- Ma lui ha il Mirror Mirror, non pensi che possa essere superiore?
- Affatto, il Mirror Mirror lo rende al massimo pari... non è superiore.
- Ah...
- Oh suvvìa ora non fare questa faccia da zombie! Non esiste solo il capitano così come anche per l'istituto Babele non esiste solo Nicola, ecco prendi Miriana per esempio - e subito il ragazzo cambiò scheda per trovare la suddetta giocatrice - Lei! I parametri come vedi sono piuttosto elevati, sempre inferiori a Nicola ma come vedi c'è una sostanziale differenza tra i due, vediamo se riesci a trovarla.
Radamante aguzzò la vista e subito si rese conto di un particolare agghiacciante: percentuale di tiro 100%.
- Gabry, non vorrai mica dirmi che non sbaglia mai nemmeno un canestro vero?
- Odio deluderti continuamente ma ho paura che tu abbia fatto centro: è infallibile.
Lo sguardo del giovane si riempì di timore reverenziale, al cospetto di tali assi del basket avrebbe soltato potuto chinare il capo e gettare la spugna, no, questo era il Radamante di un tempo, il Radamante del presente era un Radamante che non avrebbe concesso sconti. Subito il timore abbandonò i suoi occhi e una scintilla accese una vivida fiamma color cremisi.
- Torniamo in classe Gabry, so già abbastanza e non voglio sapere di più. Scoprirò stasera chi sono i miei avversari e sarò alla loro altezza.
- Questo è lo spirito giusto freshman! Vai ci vediamo stasera allora, li facciamo neri!
- Puoi scommetterci compare.
E salutato l'amico il giovane tornò di corsa in classe ansioso di giocare la prima partita che lo avrebbe catapultato nel meraviglioso mondo del basket fra istituti.



Ebbene ci siamo! Finisce qui il terzo capitolo =) spero sia stato di vostro gradimento! Che dire, per ora non abbiamo visto niente di realmente spettacolare ma nel prossimo capitolo assisteremo alla prima parte della partita che vede protagonisti Fairy e Babele. Chi la spunterà (maauhauahuahuah io lo so)? In ogni caso, recensite in molti (se volete ^^) e spero che possiate seguire ancora questa storia. Al prossimo capitolo intitolato: Vento e Fiamme

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Capitolo 4
*** Vento e Fiamme ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 4: Vento e Fiamme
Rating: Verde
Genere: Sport/Fantasy



- Perfetto c'è tutto, la bottiglia d'acqua la prendo prima di uscire sennò diventa calda come il brodo... e adesso aspettiamo. Che ore sono?
Radamante con fare interrogatorio si voltò verso l'orologio da parete che teneva in camera e subito venne colto da una gelida ventata che lo pervase da cima a fondo.
- Le... le 16:00???
Chiese incredulo alla parte di sè che si spera fosse ancora dotata di possibilità di pensare.
- No non è possibile, non può essere ancora così presto!!! Anche contando il riscaldamento... facciamo una mezz'oretta al massimo e il tempo di cambiarmi, dieci minuti se proprio me la prendo comoda... dovrò uscire di casa alle 17:10 visto che una decina di minuti di cammino mi ci vogliono, non che la palestra sia lontana ma gli imprevisti possono sempre capitare.
Si gettò sul letto sdraiandosi e mettendosi comodo con le braccia conserte dietro il capo.
- Dai ancora un'ora e pochi minuti! Ci siamo quasi, non sto più nella pelle!
Già, il ragazzo era fin troppo impaziente, ma la sua voglia di giocare era positiva, mai nella sua vita aveva mai desiderato di scendere in campo. Saranno stati i suoi nuovi compagni che l'avevano accolto bene tra di loro, forse era perchè ormai possedeva un ottimo controllo della sua magia, oppure chissà... magari si era risvegliato in lui quello che suo padre definiva il suo più grande potere, ancor più decisivo della magia.

- Sai perchè ho scelto di chiamarti Radamante figlio mio?
- No padre, effettivamente me lo sono sempre chiesto, non mi dispiace come nome però è così strano...
- Quanto ne sai di mitologia?
- Niente.
- Beh te la farò semplice, Radamante insieme a Minosse ed Eaco era uno dei giudici infernali, Radamante era un legislatore sapientissimo nonchè un giudice estremamente giusto. Perciò il significato che sta dietro al tuo nome è giustizia... ma anche potere. Non so quanto credi al mondo magico, comunque sia ti assicuro che il tuo è ben più di un semplice nome.
- Non capisco del tutto.
- Non importa, prima o poi scoprirai tutto quello che devi sapere, allora si che capirai. Nel frattempo toc... toc toc... toc toc TUM TUM TUM!

- Eh? Ma cosa?
L'energia di un paio di pugni che bussavano violentemente sulla porta della stanza lo fece sobbalzare svegliandolo e interrompendo il suo sogno. Si alzò velocemente scrollando la testa e prendendola tra le mani.
- Avaaanti.
Pronunciò allungando bene la seconda "a".
- Macchè avanti e avanti - la voce di Andrea si fece sentire imponente da fuori - vedi un po' di muoverti che il riscaldamento sta per cominciare, non vorrai arrivare tardi anche alla prima partita eh picciotto?
- Tardi? Ma se sono le... oh cavolo mi sono addormentato, ho dormito troppo! Arrivo subito aspettami là.
- Si si ho capito vai, datti una mossa miss-sveglio.
Neanche il tempo di fargli finire la frase che Radamante aveva già spalancato la porta, uscì dunque dall'appartamento munito di borsone e tanta voglia di dare il massimo nel suo primo giorno di giocatore agonistico.
- Alla faccia del datti una mossa, vedo che te ne sei date anche due! Così si fa picciotto, ora fai una corsa vai altrimenti fai quaranta minuti di panca.
- No aspetta e tu? Non vieni?
- Certo che si ma come vedi sono già cambiato.
Non ci aveva fatto caso. Andrea sfoggiava con orgoglio il proprio completino nero e arancio contraddistinto dal numero 25 stampato in caratteri fantasy sia sulla parte anteriore che posteriore della maglietta la quale era riposta ordinatamente nei pantaloncini lunghi fino al ginocchio.
- Ah... per farti capire quanto sono sveglio: non ci avevo fatto caso.
- Ecci risparmia questo dettaglio al capitano altrimenti ti fai il culo a strisce a forza di sederti in panca. Fila in palestra!
- Signorsì signore!
Ironizzò Radamante ridendo e cominciando a scappare di corsa in direzione della palestra. Entrò in fretta nello spogliatoio riservato alla propria squadra, come prevedeva erano già tutti in campo quindi anche questa volta si sarebbe cambiato da solo in velocità. Indossò il completino nello stesso modo in cui l'aveva visto addosso ad Andrea e calzò le scarpe nuove bianche con motivi tribali in nero e arancio come il suo vestiario che, tra l'altro, portava stampato il numero 16.
"Ci siamo! Babele o chiunque altro avversario in guardia! Non vincerete molto facilmente... no aspetta così è detto male... ehm... ve la farò sudare e poi vincerò anche!"
Prese un bel respiro profondo e, rilassato, fece il suo ingresso sul campo da gioco.

- Noemi, è lui.
- Dici davvero? Non sembra niente di speciale.
- Fidati, ti dico che è lui.
- L'asso della manica del Fairy è quel bambino secco e sgraziato?
- L'apparenza inganna e lo sai bene.
- Andiamo hai visto le sue statistiche no? Sono la metà di quelle del nostro capitano.
- Nel corso di questi 5 anni in squadra ho imparato a fregarmene delle statistiche: l'unico parametro attendibile è la passione.
- Allora speriamo che gli basti, perchè non ci andrò piano.
- Rilassati, avrai tutto il tempo per "scaldarti" quando sarà iniziata la partita.
- Puoi starne certo Josè.

Leonor dall'altra parte del campo vide arrivare il nuovo acquisto e subito sbracciò vistosamente cercando di catturare la sua attenzione:
- Rad-kun!!! Ben arrivatooo!
Il solito pugno sulla testa la fece piegare in due mettendola a tacere.
- Vuoi farla finita una buona volta razza di babbea? Così ci fai fare una figuraccia con quelli del linguistico.
Federico la ammonì furioso ma sul suo volto si poteva riconoscere solo un'espressione da cartone animato più buffa che reale.
- Brutto bastardo! Non ti tiro un calcio nello stinco solo perchè mi servi in campo altrimenti ti avrei già invertito le articolazioni!
Il giovane Radamante assunse un'espressione preoccupata simile a quella del capitano per quanto riguarda il "più buffo che reale". Si avvicinò dunque alla metà campo in cui la sua squadra faceva riscaldamento e cominciò a prepararsi allo scontro imminente con quella che sulla carta doveva essere... - La squadra più forte del campionato?!?
Esclamò incredulo.
- Ti giuro loro sono i favoriti quest'anno, hanno vinto 2 volte di fila il campionato gli anni passati e stavolta si vocifera che siano addirittura rinforzati rispetto alle stagioni scorse - spiegò Lorenzo poco prima di precipitarsi al rimbalzo per afferrare una palla finita fuori dal canestro. Si rimise in fila e continuò non appena il compagno lo raggiunse - Ma la cosa che mi preoccupa di più è che non si sente minimamente, a quanto dicono, la mancanza dei senpai che sono usciti dalla squadra per via del cambio di scuola. Probabilmente hanno qualche nuovo freshman veramente eccezionale oppure hanno inglobato qualche elemento scartato in passato.
Stavolta toccò ai due chiacchieroni tirare a canestro e lasciare il rimbalzo ai compagni pronti dall'altra parte della metà campo, ripresero subito dopo il discorso una volta raggiunta la fila di partenza.
- Lore svelami una curiosità.
- Dimmi pure.
- In che posizione siete arrivati l'anno scorso?
- Brutta storia, quinti e per un soffio non arrivavamo nelle prime quattro! Abbiamo perso di qualche punto, forse di 3 non ricordo bene, contro la Giant High School, sono i nostri nemici giurati. Se poi penso all'arbitraggio, baaah non farmene parlare vai.
La discussione terminò lì e Radamante non aprì bocca con nessun altro membro della squadra prima dell'inizio del match. Ripensò tantissimo alla rabbia che era venuta fuori dagli occhi di Lorenzo mentre parlava di quanto a suo parere fosse stato scandaloso il giudizio dell'arbitro durante quella partita.
"Non ha senso dare la colpa agli arbitri" pensò "Loro non possono giustamente vedere qualsiasi cosa succeda in campo quindi delle disparità possono crearsi sicuramente... perchè dare la colpa a loro quando l'unico motivo per cui non si è riusciti a vincere è per inferiorità di fronte alla squadra avversaria? Può succedere qualsiasi cosa sul campo ma se sei superiore lo dimostri, anche se hai contro persino Dio."
Pensieri molto forti, pensieri crudi e amari riempivano la mente del giovane dai capelli arancio vivo, la sua era un'anima forte, lo è sempre stata, solo durante l'adolescenza è riuscito ad ascoltare a pieno ciò che celava dentro di sè: poteva sembrare un mollaccione ma Radamante lo Slider era ben più di un giocatore, lui era un appassionato, lui viveva per il basket.
- In panchina!
L'arbitro dopo aver dato fiato ai polmoni ed aver incanalato l'aria nel fischietto comandò alle rispettive squadre di sedersi. Ogni giocatore prese posto dopo che i palloni utilizzati per il riscaldamento furono riposti nelle ceste, gli addetti al punteggio ed al cronometro si prepararono a compilare le formazioni iniziali dei team.
- Dunque... - cominciò Federico - nel primo quarto giocheranno: Sonia a playmaker, Andrea e Lorenzo farete entrambi i pivot visto che penso sia meglio dominare da subito sotto canestro, in guardia infine mettiamo Gabry e Slim.
- Slim? - chiese Radamante.
- Sono io - rispose Simone alzandosi in piedi deciso a fare del suo meglio sul campo... di battaglia.
- Ah ecco, infatti non mi tornava qualcosa. Fede ma tu rimani in panchina?
- Io si, entrerò nel secondo quarto probabilmente. Questa è una partita di allenamento quindi preferisco provare strategie nuove piuttosto che fare il solito gioco prevedibile.
- Capisco.

- Bene, con me in campo voglio - Nicola cominciò a puntare il dito contro i suoi compagni scegliendo la formazione titolare - Noemi in guardia, Josè ala, Leonardo pivot ed Esther playmaker. Forza ragazzi, facciamogli vedere da subito chi comanda.
E dopo essersi tutti ed 8 portati a bordo campo schierati a cerchio posarono le mani su quelle dei compagni e gridarono: - UNO, DUE, TRE: VITTORIA!

- GIOCHIAMO!
Ruggirono gli 8 leoni della Fairy High School in risposta all'urlo degli avversari.
Ogni titolare si avvicinò ai membri della squadra avversa e strinse la mano in forma di saluto e di augurio di buona partita, in realtà spostando l'attenzione sugli sguardi dei giocatori si poteva notare un turbinio di saette che si infrangevano contro altrettanti fulmini scagliati dagli occhi di coloro che stavano di fronte ed in quel momento stringevano con forza la mano.
Una volta disposti intorno al cerchio di centro campo i ragazzi si misero in posizione di prontezza, Slim e Leonardo alla palla a due.
- Buona partita - augurò l'arbitro.
- Grazie - risposero all'unisono i due saltatori.
La palla volò in aria roteando su se stessa, i due contendenti saltarono mettendoci quello che ritenevano il miglior quantitativo di energia... e Slim prese palla schiaffeggiandola violentemente in direzione di Andrea che si era posizionato esattamente di fronte a lui. Il pivot afferrò il passaggio e subito palleggiò ferocemente in direzione del canestro. Nessuno poteva ostacolarlo, ogni avversario si trovava dietro di lui.
- Con questa apriamo le danze!!!
E staccando dalla lunetta del tiro libero saltò verso il ferro al quale si appese con entrambe le mani schiacciando la palla al suo interno. I primi due punti del confronto erano a favore del Fairy.
Babele non si scompose, la palla fu rimessa subito in campo e consegnata nelle mani di Esther che con assoluta tranquillità passò la metà campo, la squadra in difesa non intendeva pressare per il momento, sarebbe stato solo un inutile spreco di energie.
- Non male come inizio - commentò Esther in modo che Sonia, la sua marcatrice, la sentisse chiaramente - peccato che avete già svelato due delle vostre abilità: Salto e Schiacciate, due abilità inutili ecco perchè le avete mostrate subito.
- Pensa a giocare vipera! - rispose per le rime la ragazzina.
- Come vuoi, lustrati gli occhi bambina - portandosi in palleggio sul lato sinistro del campo diradò la difesa sul lato destro, a quel punto continuando a guardare avanti accompagnò la palla con la mano sinistra fin dietro la schiena lanciandola poi verso Josè il quale, dal centro della metà campo, non la toccò nemmeno. Muovendo una mano verso l'alto creò una discreta folata di vento che portò la sfera in aria oltre la portata di chiunque per poi farla rifinire all'interno del cesto.
- Ma cosa diavolo! - esclamò Andrea, marcatore di Josè, vedendo la palla muoversi come cullata dal vento e regalare 2 punti alla Babele.
- Mi presento: Josè "Il ciclone".
- Magia!!! Magia elementale.

- Fatemi capire... è lecito usare certi tipi di magia? - Chiese Radamante.
- Se è lecito? E' obbligatorio quasi! Chi è in possesso di magie elementali non può evitare di usarle, sono micidiali. - Spiegò Leonor lievemente intimorita dalla performace del "ciclone".

Intanto in campo la tensione cominciava già dai primi minuti a farsi sentire, 8 a 4 il punteggio a favore del liceo linguistico, non ci furono azioni particolarmente rilevanti in quanto abilità e magie rimasero nascoste, ad un certo punto Lorenzo tentò un'entrata solitaria per segnare un canestro da due punti, sorpassò il suo difensore ma fu subito bloccato da Noemi la quale allungò una mano per prendere la palla e allo stesso tempo si infiammò completamente facendo, istintivamente, saltare l'attaccante in direzione opposta alla sua lanciando un grido di terrore.
- FIAMME?!?
- Noemi "L'incendio", fatti da parte pivello!
Proferite tali parole la ragazza riacquistò la sua forma normale e scappò in palleggio verso il canestro avversario, fu però recuperata da Gabriele che tentò subito di privarla del possesso di palla ma come entrò in contatto con l'oggetto esso prese fuoco facendo si che il giocatore ritraesse la mano provando un forte senso di bruciore.
In tutta tranquillità Noemi riuscì ad effettuare un perfetto terzo tempo chiudendo i primi 3 minuti di gioco 10 a 4.
Fu di nuovo il turno di attaccare del Fairy, Sonia in preda all'ansia utilizzò da subito il suo Pinball facendo rimbalzare la sfera sui giocatori sia avversari che alleati ma, vista la lunga distanza del passaggio (eh si, voleva servire subito un compagno per un contropiede fulmineo), fu intercettato all'ultimo rimbalzo da Nicola che scattò di nuovo alla volta del cesto. Nessuno gli si parò davanti visto che in difesa erano rimasti solo Sonia ed Andrea che aveva effettuato la rimessa ed erano perciò troppo lontani da lui. Raggiunse facilmente la linea da tre con i due difensori che tentarono di recuperare.
- Questo è il mio regalo, godetevelo finchè siete solo a meno 6!
Offese il giovane raggiungendo definitivamente la linea dei tre punti ma, un attimo prima di fermare il palleggio, vide sfrecciarsi accanto Simone il quale afferrò la palla sotto braccio e, a seguito del tuffo che aveva compiuto per riguadagnare terreno, si puntellò sul parquet con entrambi i piedi frenando la propria corsa.

- Può usare il salto anche in questo modo? Pazzesco!
Radamante era rimasto a bocca aperta.
- Non hai ancora visto niente, il meglio viene adesso!
Avvertì il capitano con un sorrisetto malefico sul volto.

Slim si alzò in tutta la sua altezza e girandosi sul piede perno mostrò la sua espressione migliore a Nicola rimasto pietrificato dal furto di palla subito. Lingua di fuori, simbolo di corna sulla mano libera e occhi sgranati, il metallaro numero 13 della squadra acquisì questo speciale atteggiamento di scherno misto a dichiarazione di guerra preceduto da:
- Gasati di meno poserone di sta minchia! I'll kill and sacrifice you!!!
L'inerzia della partita non era ancora stata rotta del tutto, le fate potevano ancora far crollare l'imponente torre di Babele.


Ok siamo arrivati alla fine del 4° capitolo e devo ammettere che stavolta ho sudato non poco! E' stato veramente difficile descrivere in modo essenziale e il meno noioso possibile la prima parte della partita amichevole, non immaginate quanto sia teso xD ho paura di aver fatto un bel buco nell'acqua ò.ò ma sta a voi giudicare quindi mi appello alla vostra clemenza xD soprattutto se non vi intendete di basket non uccidetemi per l'uso massiccio di termini tecnici (beh è una fanfic sul basket dopotutto no ò.ò?). Via sarà il caso di incrociare le dita? Si xD. Il Fairy è attualmente sotto rispetto a Babele che sembra dominare da subito la partita, come proseguirà lo scontro? Lo scoprirete al prossimo capitolo intitolato: Specchio delle mie brame!

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Capitolo 5
*** Specchio delle mie brame! ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 5: Specchio delle mie brame!
Rating: Verde
Genere: Sport/Fantasy



- Affascinante.
Ironizzò Nicola inarcando un sopracciglio e guardando Simone con aria di superiorità.
- A te Lore!!! - Senza nemmeno degnare l'avversario di un briciolo di attenzione il giocatore effettuò un passaggio baseball a Lorenzo il quale afferrò al volo la palla e si avvicinò a canestro.
- Non passerai. - Intimò Leonardo portatosi di fronte all'attaccante il quale, in risposta, sussurrò:
- Fog...
Senza nemmeno preoccuparsi della reazione del difensore si buttò subito sul centro per penetrare direttamente al canestro, ogni partecipante rimase a bocca aperta e occhi sgranati alla vista di un Leonardo bloccato e intento a girovagare senza meta nell'area dei tre punti mentre l'altro andava a segnare i suoi primi due punti della competizione. 10 a 6, il distacco era minimo e si sarebbe accorciato di lì a poco.
- Arbitro chiedo minuto.
Il capitano della squadra nemica chiese il permesso di far sedere i suoi compagni in panchina per riorganizzare le idee ed inventare qualche nuova strategia per contrastare l'imminente rimonta.
- Adesso mi devi spiegare cosa diamine ti è preso! - urlò furioso.
- Non è colpa mia - si difese l'accusato - ho perso la vista per un attimo, c'era solo nebbia davanti a me!
- Non mi vorrai dire che stavi fantasticando in campo spero!
- E tu vuoi dirmi che non hai visto la nebbia?
I due erano confusi allo stesso modo, sapevano di avere entrambi ragione ma non riuscivano a spiegarsi come fossero realmente andate le cose.
- In ogni caso - riprese il leader - adesso punteremo tutto su Noemi e Josè, non mi importa se dovrò farne a meno nei prossimi minuti, voglio chiudere il primo quarto in modo tale che il distacco li induca al suicidio!

- Ottima azione Lore, cerca solo di esporti il meno possibile, la tua magia è fondamentale - giudicò Federico - Slim, favolosa quella scenetta, alla prossima immolalo senza tanti discorsi.
- Cazzo si! - rispose il giocatore in questione.
- Infine - continuò - da adesso in poi preparatevi al peggio, dobbiamo fare punti e allo stesso tempo tenere duro in difesa, non fatevi spaventare e date il massimo. Sonia, passaggi veloci ma precisi, Andre occhio ai rimbalzi, Gabry tu ruba qualche pallone e servi contropiedi a gogò!
- Afferrato! - fecero coro gli interpellati.
- Forza, mancano ancora 6 minuti, se volete passarmi la battuta, "di fuoco".

"Questo è tutto un altro basket, quando giocavo al campetto non si vedevano spettacoli simili" pensava Radamante mentre i due quintetti riprendevano posto sul campo "Non vedo l'ora di entrare, dev'essere divertente anche più di quanto si possa immaginare".
La palla era a quel punto nelle mani del linguistico, Esther come di ruolo gestiva il gioco e faceva muovere velocemente la sfera che non stava mai ferma nelle mani di uno dei compagni. La strategia era semplice, confondere i difensori per poi sferrare una potente offensiva in entrata, se il tempo non fosse bastato avrebbero cercato il tiro da tre.
"ECCOLA!"
Con un balzo felino Gabriele intercettò la palla in volo tra il passatore e l'attaccante che gli era stato assegnato a marcare, subito la spinse avanti e le corse dietro per poi prenderla e cominciare la fuga in palleggio verso altri 2 punti preziosi. Il canestro in terzo tempo fu pulito e senza sforzi eccetto il contropiede, la difesa riuscì a malapena a recuperare la palla una volta entrata nel cesto.
Con un gap di solo 2 punti il Fairy vedeva il sorpasso ormai vicinissimo, l'azione però era ancora una volta a favore degli avversari che, in silenzio, continuarono il loro gioco di passaggi sempre su linee esterne.
- Boss al volo! - avvertì Esther che con un passaggio in gancio sopra la testa servì il proprio capitano. Quest'ultimo saltò per prendere la palla e, senza nemmeno aspettare di ricadere passò dentro l'area servendo Leonardo in posizione di post basso, vicinissimo al canestro.
- Merda! - imprecò Andrea il quale aveva perso di vista il proprio obbiettivo.
- Scordatevi la rimonta.
Con un semplice tiro appoggiato al tabellone l'attaccante segnò altri punti che sommati ai precedenti portarono il punteggio delle due squadre ad allontanarsi nuovamente: 12 a 8 e ancora cinque minuti tutti da giocare.
Purtroppo per il Fairy quei due punti furono l'inizio di una serie di offensive nemiche a dir poco devastanti, sulla rimessa Babele pressò subito senza fare sconti e, con l'aiuto dell'abilità di Esther in combinazione col vento di Josè ogni passaggio finiva dritto nelle mani di un avversario, spesso Noemi, il quale non si vergognava a far sentire la sua presenza in campo provando a segnare più punti possibili.
- Josè adesso! - La ragazza delle fiamme lanciò in aria la palla in direzione del canestro e la circondò di fiamme grazie alla sua specialissima magia, il compagno utilizzò poi il potere del vento non solo per potenziare le fiamme e rendere quindi la palla incontrastabile ma anche per controllare la traiettoria della suddetta e spedirla con violenza nel cesto.
- Non è possibile... - sospirò Sonia alla vista della prima palla infuocata che andava a sverginare la la retina del canestro - ...non c'è speranza.
- Hai detto bene bambina - la schernì Noemi - continua a guardare come aumentiamo il distacco, ammira le fiamme che stanno bruciando tutti voi sempliciotti. Non vincerete mai.
Dopo l'ennesimo canestro subito il Fairy potè, come di consueto, effettuare la rimessa, Andrea passò la palla alla playmaker come nelle precedenti azioni ma stavolta il morale della suddetta era praticamente rasoterra.
"Non posso credere che Noemi sia una ragazza come me... è divina. Non sbaglia un colpo ed è così forte. Perderemo, perderemo ed io sarò schiacciata dalla sua prepotenza." Pensò palleggiando verso il centro campo con la grazia di uno zombie appena esumato.
In corsa, approfittando dell'assenza mentale di Sonia, Esther si gettò su di lei cercando con un intervento pulito di rubarle il possesso di palla e ripartire alla volta di qualche nuovo punto da aggiungere alla collezione, perchè ormai si parlava di vera e propria collezione: Babele conduceva la partita per 30 a 10.
- Sorpresa!
Gabry si portò accanto all'avversaria in modo tale da impedirle di portare a termine il suo tentativo di furto di palla. Senza pensarci due volte si tuffò sul parquet e colpì la sfera sottraendola si a Sonia ma anche alle grinfie di Esther che, vedendo il balzo di Gabriele si bloccò e corse subito in difesa dove c'era sicuramente più bisogno di lei piuttosto che a centro campo.
- Mia!
Simone raccolse il passaggio molto azzardato del compagno e lo girò subito a Lorenzo che non esitò un attimo, sfrecciò verso il suo marcatore e riutilizzò nuovamente il trucchetto messo in pratica contro Leonardo. Stavolta l'avversario era Josè, un vero e proprio osso duro come si è soliti definire le persone più toste, beh nemmeno lui potè nulla contro la magia dell'attaccante che riuscì a penetrare nell'area del tiro libero.
- Non andrai oltre! - ringhiò Nicola che si pose a muro tra la palla e il canestro.
"E' ancora lontano, tutto fumo e niente arrosto questo all around"
In risposta alla difesa nemica Lorenzo si fermò con un piccolo saltello e tentò di tirare in arresto, un tiro impreciso rispetto al terzo tempo però in quel momento si rivelava la più logica soluzione ad un muro del calibro di Nicola.
- Patetico.
Il capitano saltò in aria pur essendo posizionato ad un paio di metri dal giocatore preso di mira, fu un salto sia alto che lungo tanto da permettergli di stoppare con estrema precisione il tiro appena partito. Dieci secondi alla fine del primo quarto di gioco.
La palla si staccò con violenza dalla mano stoppatrice e colpì con egual forza il parquet rimbalzando indietro incustodita.
Dopo qualche metro fu afferrata con sicurezza dalle piccole mani di Sonia che la strinsero energicamente e la preparano per un nuovo passaggio.
- Andre per te! - gridò la ragazzina lanciando la palla verso il primo avversario che le capitò a tiro. Grazie all'abilità Pinball riuscì a far rimbalzare la sfera contro i giocatori all'interno dell'area dei tre punti facendola arrivare ad Andrea che nel frattempo si era posizionato nell'angolo a fondo campo per un tiro da tre punti.
L'assist arrivò pulito e, come toccò le mani dell'attaccante, fu subito lanciato in aria seguito dalla sirena che annunciava lo scadere della prima frazione di gioco. Il tiro non riuscì per cui il risultato rimase invariato, il tiratore battè un piede per terra accompagnando il gesto con un sonoro "porco cane!"

- Cavolo per un attimo ho avuto paura - cominciò Esther sedutasi in panchina.
- Non c'è da preoccuparsi, è stato un caso, non riusciranno a ritrovare la forza di rimontare tanto facilmente - rassicurò Leonardo accaparrando la borraccia piena d'acqua e svuotandone un quarto tutto d'un fiato.
- Io voglio fare di più - ribattè Noemi - insomma venti punti non sono tanti, voglio essere sicura di poter passare sopra le loro divise e lustrarmici le scarpe a fine partita.
- Concordo, non mi va giù che un giocatore così scarso sia riuscito a bersagliarmi con la sua magia, che vergogna - Josè, d'accordo con la compagna, rincarò la dose.
- Sentite - e a quel punto Nicola li mise tutti a tacere - poche chiacchiere e più fatti, adesso mettiamo in campo un nuovo quintetto e teniamo il punteggio bello alto sopra le loro teste, fuori Noemi, Josè ed Esther, Gianni, Giulio e Miriana vi danno il cambio.
Appena si girò verso la ragazza del fuoco la ammonì ancor prima che potesse dire "pio".
- E non si discute. Sapete benissimo anche voi che vi siete affaticati fin troppo, siamo solo all'inizio e abbiamo dato spettacolo più che a sufficienza, adesso è l'ora di contenere la loro offensiva. Non sottovalutateli.

- Non li sopravvalutate ragazzi, sono giocatori come voi, come minimo a questo punto stanno pulendo il parquet con la lingua dalla stanchezza che hanno addosso - Federico cercò di rincuorare i propri compagni - Forza non è la fine del mondo! Sono 20 punti, chi se ne frega se è stato un primo quarto da cancellare, ora tre di voi si riposano, facciamo i cambi e ricominciamo da 0 questa partita, dobbiamo recuperare 30 punti! Vedetela così.
- Si!!! - i sette ragazzi in panchina risposerò con energia alle parole d'incoraggiamento del capitano.
- Allora... adesso entriamo io e Leonor al posto di Gabry e Sonia, tu Rad aspetta ancora qualche minuto prima di dare spettacolo, tanto che fretta avrai mai?
- Nessun problema - rispose lui anche se di fretta ne aveva, ne aveva eccome.
- Fedeuzzino? - chiese la ragazzina che stava già scaldandosi per entrare preparata.
- Dimmi stupida - rispose lui.
La sirena suonò di nuovo e i due nuovi quintetti furono costretti a schierarsi nuovamente in campo per completare i primi due quarti di gioco.
- Cerca di non farti fregare da quel figaccione di Nicola. - Leonor scoccò la frecciatina dritta verso l'amico mentre entrambi seguiti dagli altri tre giocatori misero piede in campo.
Federico si aggiusto il completino e scrocchiò le dita tutte in un colpo solo - Tranquilla che gli do una ripassata memorabile. Solito gioco?
- Solito gioco. -

- Palla nera, via.
L'arbitro concesse la prima rimessa del quarto al Fairy che subito schierò come playmaker Leonor nonostante la ragazza non ricoprisse abitualmente tale ruolo.

- Gabry ma di che parlavano quei due prima? - domandò per l'ennesima volta il curiosissimo slider
- Ti riferisci al gioco? - fu la prima risposta tra un respiro e l'altro.
- Già, spiegamelo.
- Beh c'è poco poco da spiegare, lui gioca come di consueto, lei gli fa da supporto.
- E che ha di speciale?
- Tra pochissimo vedrai.
- Ah Gabry? - si fece avanti Sonia ripresasi dall'affaticamento.
- Dimmi tutto.
- Grazie per prima, mi hai dato un po' di carica in più.
- Figurati, è stato un piacere ragazzina!
- Scemo! - E subito spuntò fuori la linguaccia.

La palla era passata mediante vari scambi da Leonor fino al capitano il quale si prese un attimo di tempo per intraprendere una breve conversazione col suo acerrimo nemico: l'altro all around.
- Stanco Nicola?
- Non abbastanza da esserti inferiore Fede.
- Basta chiacchiere, vediamo se sei sincero.
Fermato il palleggio Federico lanciò effettuò un passaggio in direzione di Simone il quale si mise subito in posizione di prontezza attendendo un movimento da parte del compagno passatore. Egli subito si gettò sul lato opposto a quello della palla che passò subito nelle mani di Leonor nell'angolo di fondo campo dopo un salto fenomenale effettuato per assicurare la buona riuscita dell'azione.
Per contro il capitano penetrò velocemente nell'area del tiro libero ma fu subito bloccato da Nicola che rese inutile il tentativo di far canestro in terzo tempo.
- Prendi Fedeuzzino! - sbraitò la ragazzina lanciando la palla dall'altra parte del campo, ovvero all'angolo opposto, dove si trovava effettivamente il compagno nominato.
- Cosa cazzo succede?!? - sputò Nicola guardandosi attorno prima di concludere con un assordante - NO!!!
- Oh si - il capitano ricevette il passaggio perfetto dell'amica e si alzò da terra tirando in sospensione da tre punti. Realizzò! La vera rimonta era appena cominciata, 30 a 13, soltando 17 punti da portare a casa prima che la fiamma che alimentava i cuori dei giocatori del Fairy si spegnesse.

- Tutta fortuna! Come può Leonor aver fatto un passaggio così preciso? Nemmeno noi ci eravamo accorti di nulla.
Radamante tenne gli occhi sgranati per una manciata di secondi che parevano interminabili, Sonia e Gabry lo osservavano divertiti.
- Che c'è da ridere? - continuò - Non avete visto niente vero?
- Già, proprio così - confermò l'altro ragazzo sorridente.
- Andiamo volete dirmi cosa c'è sotto?
- Assolutamente niente! Adesso ti spiego: hai sperimentato sulla tua pelle il Mirror Mirror giusto?
- Esatto, esperienze simili non si dimenticano.
- Ecco quest'azione è un esempio che ti fa capire quanto alla fine il Mirror Mirror di Fede sia devastante ma allo stesso tempo estremamente vulnerabile.
- Vulnerabile? L'ha messa nel sacco a tutti!
- Tranne a Leonor.
- Cosa?!? - lo stupore nella sua forma più pura colpì il volto di Radamante impossessandosi del suo controllo sulle espressioni. - Che significa?
- Che Leonor riesce a vedere chiaramente i movimenti di Fede, questo perchè lei ha una visione completa di ciò che accade. Ogni abilità oculare riesce a svelare tutti i trucchi dell'abilità del capitano così da renderla inutile, un po' come quando le telecamere immortalano un furto anche se tu non l'hai visto chiaramente. Questione di... punti di vista.
- Adesso capisco, lui sfrutta l'abilità di lei che a sua volta riesce a fregare gli avversari servendo ottimi passaggi.
- Eh già. Qui il Mirror Mirror c'entra poco, la vera star di questa combo è l'Omni Vision di Leo.

- Specchio, specchio delle mie brame chi è la giocatrice più forte del reame?
Una pacca sulla nuca raggiunse la ragazza dagli occhi speciali facendole piegare il collo in avanti.
- Tiratela di meno, quel passaggio faceva schifo!
- Tu allora pensa a muoverti più coordinato scemo di guerra costì!
Gli occhi di tutti fissi su di uno specchio, l'occhio di una sola fisso su di loro: è questo l'asso della manica delle fate.



Ebbene ecco qui anche il capitolo 5, credevo di aggiornare fra mesi invece sembra che stia andando anche piuttosto veloce xD beh ma bando alle ciance. La partita sembra messa veramente male ma dalle ultime righe si intuisce che le cose cambieranno, oh se cambieranno, ci sono ancora 3 tempi da giocare (più corti onde evitare di fare 18 capitoli su un'amichevole) e ci si aspettano di tutti i colori =) spero che anche stavolta il capitolo vi abbia soddisfatti, a questo punto il nostro prossimo appuntamento è al capitolo 6: Assalto!

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Capitolo 6
*** Assalto! ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 6: Assalto!
Rating: Verde
Genere: Sport/Fantasy



Il cronometro segnava ormai i rimanenti 7 minuti di gioco prima dell'intervallo, il punteggio aveva subito una mutazione considerevole: 32 punti a favore di Babele... 28 per Fairy. Gli avversari di quest'ultima avevano perso la concentrazione, 18 punti dall'inizio del secondo quarto erano stati recuperati con una velocità a dir poco sorprendente, Federico abbindolava gli avversari con le sue finte, Leonor serviva passaggi nei punti del campo più impensabili e, anche se qualche volta il capitano rimaneva accerchiato per via di un disattento esame del campo la palla una volta in suo possesso veniva fulmineamente scaricata sugli altri tre compagni che, sprovvisti di marcatura, segnavano punti preziosissimi.
- E con questo - Lorenzo ricevette uno scarico sulla linea dei tre punti, subito fu raggiunto dal proprio difensore che senza pensarci troppo cercò di pressare con tutte le proprie forze - Fanno 30! - Annebbiata la vista del suo antagonista il ragazzo effettuò un giro ad un palleggio su se stesso per rendere inutile il press e posizionarsi all'interno dell'area concludendo con un semplice canestro in sospensione.
- Arbitro Time Out! Time Out!
Un Nicola spazientito e profondamente umiliato sberciò contro il direttore di gara facendo segno di voler un minuto a disposizione per riformulare le strategie.
Gli urli di esultanza che si levavano verso il soffitto della palestra attirarono l'attenzione di tutto il pubblico sulla panchina del Fairy, un recupero così fulmineo non se lo sarebbe potuto aspettare nemmeno il più attento analizzatore, probabilmente era pure impossibile da prevedere.
- Ragazzi non perdiamo la calma - avvertì Federico - è ancora tutta da giocare, se non altro adesso siamo in pari e potremmo entrare in campo con molta più serenità. Non ho niente da dirvi se non: giochiamocela al massimo.
- Forza! - la squadra rispose all'unisono all'incoraggiamento e tutti posarono la mano destra su quella di un compagno, erano come si suol dire tutti per uno ed uno per tutti.

- Non va affatto bene! sentenziò Nicola - Dobbiamo svegliarci, tutti! Compreso me. Ci siamo adagiati sugli allori troppo presto e non abbiamo pensato al fatto che il loro quintetto base è ancora tutto da scoprire. Josè e Noemi ormai per questo quarto vi riposate, il secondo tempo ve lo giocate da cima a fondo.
- Perfetto - risposerò i due.
- E adesso in campo, non ho niente da dire se non siate aggressivi! - Convinti a dimostrare la propria superiorità i ragazzi di Babele scesero nuovamente in campo pronti a bloccare definitivamente la corsa degli avversari - Miriana - il capitano prese a sussurrare all'orecchio della ragazza interpellata - comincia pure!
- Sarà fatto. - confermò lei.

Ci fu subito rimessa a favore degli antagonisti, Miriana prese palla e si portò palleggiando verso la riga di metà campo.
"Ma che fa?" pensò Simone che si trovò costretto a starle un po' più distaccato, non le era stato detto di pressare su di lei per cui trovò più giusto il rimanere chiuso in difesa quanto bastasse per fornire aiuti ai compagni.
- Piacere di conoscerti ragazzino - sghignazzò la giovane cestista - Miriana "one shot", questo è per te!
Alla vista dell'avversaria che stava preparandosi a tirare dall'assurda posizione di metà campo Slim rimase impietrito e la lasciò fare, le possibilità che il tiro potesse entrare erano praticamente nulle a suo giudizio.
Le urla dei sostenitori di Babele crebbero di intensità quando la palla, spinta dalle mani graziose di Miriana, si conficcò nella retina del canestro producendo quell'inconfondibile "ciuff" che discrimina un tiro PERFETTO da qualsiasi altro comunque ben riuscito.
- Non è vero! - tentò di autorassicurarsi il difensore.
- Certo che è vero e questo è solo l'inizio. - fu schernito dalla tiratrice già pronta per tornare in difesa.
- Fedeuzzino questa cosa non mi piace - commentò Leonor rimettendo la palla nelle mani del capitano.
- Se ti dicessi che non sono preoccupato sarei un bugiardo, beh fa niente, Slim salta più di un canguro vedrai che se la caverà. - rispose lui con fare tranquillo mente faceva da playmaker al proprio quintetto.
- 35 a 30 eh? Si stanno già riprendendo? - chiese retoricamente Lorenzo ad Andrea.
- Pare di si... ehy senti che ne dici di pst... pst... pst.... - il ragazzo mormorò delle parole incomprensibili e l'altro fece segno di aver capito a pieno ciò che aveva intenzione di fare.
L'azione si spostò sulla metà campo avversaria, il suddetto pivot fece cenno al capitano di voler ricevere palla, fu subito accontentato e senza aspettare troppo si gettò a testa bassa all'interno dell'area battendo sul primo passo il proprio difensore ma venendo chiuso dagli altri.
"Adesso Lore!" pensò l'attaccante che riponeva una grandissima quantità di fiducia nell'amico.
La nebbia fece ancora una volta la sua comparsa e i difensori intervenuti a chiudere l'avanzata di Andrea non riuscirono a compiere il loro dovere tant'è vero che lui spiccando un salto alto e potente li scavalcò andando a segnare altri due punti in schiacciata di potenza.
La partita proseguì senza commenti particolari provenienti da una delle due squadra, ma in panchina...

- Gabry io credevo che la magia di Lore funzionasse soltanto sugli avversari. - chiese per l'ennesima volta Radamante.
- Non è detto! Se volesse potrebbe dar fastidio anche a noi. - fu la pronta risposta, già sapeva cosa sarebbe andato a chiedergli il novellino.
- Ok ho capito ma che senso ha annebbiare la mia vista che oltre ad essere suo compagno sono pure in panchina?
- Sicuro di essere stato tu il suo bersaglio?
- Beh si ho visto chiaramente la nebbia nell'area...
- Rad era confuso ma riascoltando le proprie parole cominciò ad essere assalito dai dubbi i quali lo portarono dritto verso la strada giusta - ... HA CREATO DELLA VERA NEBBIA?!
- Ehy non c'è bisogno di urlarmi addosso, si si ha creato la nebbia contento adesso?
- Ma ma... così ha ostacolato pure i compagni!
- Ecco qua rivelato il secondo duetto della nostra squadra: Lorenzo e Andrea.
- Anche a costo di essere monotono e ripetitivo: spiegati.
- Pure qui c'è poco da dire, Andrea è uno slam dunker nato per cui sa come coordinare alla perfezione il suo corpo in modo tale da non fallire mai una schiacciata. Stessa cosa vale per il calcolo delle distanze e l'energia utilizzata, mica per niente fa coppia con Lore che può tranquillamente sfoggiare la sua abilità più potente senza ostacolarlo ed esaltando anzi le sue doti di slam dunker.
- Voi ragazzi mi stupite sempre di più ogni azione che passa.
- Allora devi ancora vedere me, Gabry e Slim! - puntualizzò Sonia intervenendo nella conversazione. - Sappi che in tre lavoriamo assai meglio degli altri che fanno coppia, arriviamo più lentamente alla conclusione ma dopo il nostro show gli avversari avranno delle girelle al posto degli occhi dalla confusione che gli avremmo creato.
- Ah ah ah ah ah, puoi dirlo forte Sonietta! Ma a me piace giocare in trio con voi soprattutto perchè sono quello che si sforza meno.
- Pigrone!!! - offese amichevolmente la ragazzina spingendo Gabriele contro Radamante al quale durante la collisione cadde l'occhio sul tabellone segnapunti.
- Ehy guardate! - lo indicò stupito - non è possibile!
I numeri sul display segnavano il punteggio di 40 pari, la partita era praticamente ricominciata da zero.

La sirena decretò la fine della prima frazione di gioco, i due team rivali si ritirarono velocemente negli spogliatoi in modo tale da fare il punto della situazione.
- Ok ragazzi è andata peggio di quanto credessimo. Non succedeva da molto tempo di vedere un punteggio simile alla fine del primo tempo - Nicola si portò in mezzo allo spogliatoio ricoprendo il ruolo di oratore - Non ci siamo, loro hanno tirato fuori una grinta pazzesca che gli ha permesso di rifarsi in poco tempo mentre noi ci siamo fatti stracciare come polli. E' vero non siamo mai scesi sotto di loro ma ciò non significa che dobbiamo considerare già vinto il match. Da adesso giocheremo al massimo senza risparmiarci e vi comunico subito che nel terzo quarto il quintetto sarà composto da: Miriana, Josè, Esther Noemi e me. Daremo una bella lezione di basket a quella squadruccia da quattro soldi.

- Perfetto!!! - iniziò Federico - Assolutamente perfetto, non potevamo sperare in un risultato migliore. Complimenti a tutti ma non montiamoci la testa, conosciamo la gente del linguistico e sappiamo benissimo che non hanno preso bene questa bella ripassata. Ora rientriamo in campo e dal primo secondo del terzo quarto fino al termine della partita cercheremo di impegnarci a tal punto di sputare anche i polmoni! Adesso dobbiamo giocare di tattica: Radamante in play, gli altri nelle posizioni che ricoprono meglio, mi riferisco a Gabriele, Sonia, Slim e Leonor.
Dopo aver invitato la squadra a rientrare in campo il capitano si preoccupò di fermare subito il nuovo playmaker, doveva in qualche modo scusarsi per non averlo fatto entrare prima di quel momento.
- Rad.
- Si? - Rispose tranquillo l'interpellato.
- Scusa, ho tirato a risollevare il morale della squadra e non mi sono preoccupato di farti giocare, adesso te ne stai tutti e due i quarti rimanenti sul campo ok?
- Non c'è bisogno di scusarsi - scrollò la testa timidamente - stare in panchina mi ha fatto capire meglio il modo in cui giocate e coordinate le azioni, non sarà così difficile adeguarmi al vostro gioco.
- Questo è lo spirito giusto! Solo un consiglio: tieni gli occhi aperti, i quattro che ti ho messo di supporto hanno probabilmente il miglior gioco di squadra che si possa desiderare.
- Proprio quello che fa per me - e con un sorrisetto stampato sulle labbra girò i tacchi e corse contento verso il campo da gioco: il suo esordio era imminente.

- Andre che ne dici? - commentò Lorenzo.
- Mah, ti dirò - cominciò l'altro - il Babele vuole rimontare a tutti i costi e si vede chiaramente, secondo me ci lasceranno fare qualche azione pericolosa in più ma in attacco saranno veramente duri da reggere per altri due tempi.
- Che Dio ce la mandi buona, a questo punto la preghiera potrebbe essere l'unica soluzione oltre a farci battere rispettosamente - Aggiunse Fede appoggiandosi con gli avambracci sulle ginocchia e stringendo tra di loro le mani.

Si notava una vistosa differenza al palazzetto nel terzo quarto, sugli spalti si era radunata molta più gente di quanta già ce ne fosse stata nel tempo precedente, in panchina i volti oscuri delle riserve lasciavano poco spazio all'immaginazione: la tensione era a livelli esponenziali, sul parquet delimitato dal rettangolo bianco dieci squali famelici si preparavano a ricominciare da capo la partita. Ben presto, subito dopo la rimessa d'inizio, ogni giocatore dimenticò il passato per concentrarsi pienamente sull'avvenire.
- Noe hai visto? C'è lui. - Josè avvertì indirettamente la compagna già troppo agitata per conto suo.
- Si, ci vedo ancora bene occhio di lince! Lascialo a me, non supererà la riga dei tre punti. - ringhiò la bella ragazza dai capelli brucianti sfoggiando di fronte a tutti il suo istinto omicida, incontrollabile e indubbiamente pericoloso.
La palla si trovò per la prima azione nelle mani del Babele che, utilizzando Esther come playmaker, si schierò subito in "cinque fuori", gioco libero era la parola d'ordine per il momento.
- Josè! - la portatrice di palla invocò il nome del compagno poco prima di lanciare la palla verso di lui, il passaggio era sicuramente ben fatto ma appena un attimo dopo che la sfera ebbe lasciato i polpastrelli della giovane Radamante si pose sulla traiettoria dello scarico e rubò palla scattando verso canestro.
"Yeees! Con questo faccio sicuramente bella figura!" Pensò gongolante il ragazzo palleggiando più velocemente che poteva verso la meta tanto ambita.
- Figurati se te lo lascio fare poppante! - Noemi si portò fulmineamente di fronte all'attaccante suscitando numerose reazioni di stupore in tutti i presenti. Si era avvolta le gambe con le fiamme stimolando i propri muscoli e riuscendo a correre discretamente più veloce del normale, una tecnica di controllo elementale mai vista prima d'ora.
"Non smette mai di sorprendere quella lì, ogni volta ne trova una nuova pur di apparire" furono i pensieri di Nicola che intanto si era messo a camminare credendo ormai conclusa l'azione in corso.
- Prendi questo! - dando fuoco ad un proprio braccio la rossa cercò di togliere la palla a Radamante.
- Esagerata! - In risposta l'offeso effettuò un semplicissimo giro ad un palleggio eludendo l'assalto avversario e raggiungendo così il canestro dove la palla entrò senza intoppi accompagnata da un semplice terzo tempo.
Impossibile descrivere la gioia dei tifosi del Fairy alla vista di una tale dimostrazione di sangue freddo e maestrìa, impossibile quanto riportare le facce affrante dei "colleghi" simpatizzanti per il team avverso, alla fine Noemi si era rivelata tutto fumo e niente arrosto in quel frangente: e ciò la mandava in bestia. Questa si che è una cosa facile da documentare, il volto modellato dalla rabbia in rapido aumento, i pugni stretti con le unghie che quasi andavano a conficcarsi nei palmi delle mani costrette a subire questa tortura, i denti stretti in procinto di disintegrarsi tanta era la forza con cui le due arcate si spingevano l'una contro l'altra.
- Ottimo esordio Rad-kun - Leonor dette il cinque al novellino il quale fu ben felice di ricambiare il gesto.
- Grazie Leo, adesso difesa forte! Due punti di vantaggio non sono niente.

- Ehy? - Josè dopo aver passato la palla ad Esther in seguito alla rimessa tentò di rasserenare l'adiratissima compagna.
- Lasciami perdere e gioca in coppia con me! La mia vendetta voglio gustarmela ustionante!!! - fu la risposta a quel semplicissimo "ehy" che preannunciava qualche parola di conforto soffocata sul nascere dalla frase aspra e tagliente.
Dall'alto dei suoi 42 punti la squadra di Federico stava tenendo ben salde a sè le redini della partita e così continuò a fare per i minuti a venire! Ci fu un susseguirsi di azioni senza conclusione da ambo le parti, nessuno intendeva lasciare punti preziosi all'avversario ma prima o poi la fase di stallo doveva pur termianare... e vide il tramonto grazie alla vendetta della ragazza fiammante del Babele.
Nicola penetrò con forza all'interno dell'area del tiro libero lasciandosi dietro un Simone troppo lento per riuscire a stargli dietro, una volta chiuso da Gabriele e Leonor il capitano lanciò la palla dietro di sè senza nemmeno guardare, Radamante l'aspettava a braccia aperte.
- Scordatelo! Ascension!
Josè mosse una mano verso la posizione in cui si trovava l'amica e fece in modo che una folata d'aria la spingesse dritta nelle sue mani. A quel punto per Noemi fu veramente facile dimostrare il suo valore, incendiò il suo intero corpo più la palla e si gettò a capofitto nella difesa avversaria che vedendosi arrivare incontro una torcia umana non potè far altro che scansarsi. La giovane concluse con una violenta schiacciata nella quale impresse il fuoco che l'avvolgeva dando vita ad un vero e proprio spettacolo pirotecnico.
- E questo è solo l'inizio razza di formiche!
Quanto aveva ragione! In poco tempo le azioni offensive di Babele si fecerò sempre più aggressive e tutte volte ad accumulare sempre più punti: da un lato una Miriana infallibile sverginava il canestro con le sue triple, dall'altro un capitano fin troppo sicuro di sè apriva delle autostrade ai compagni che rimanevano sprovvisti del difensore andato a fornire aiuto difensivo. Certo, anche da parte del Fairy si contarono diverse azioni simbolo di grande gioco di squadra e abilità ma niente poterono contro l'assalto rivale che, a metà del terzo quarto, quando fu chiesto l'ennesimo time out, aveva regalato al liceo linguistico uno stacco di dieci punti: 60 a 50, ancora una volta erano riusciti a sottomettere i propri antagonisti.
Ancora 15 minuti da giocare e un risultato che non premiava l'impegno che gli attuali perdenti stavano dimostrando di mettere nel loro gioco.



Siamo quasi alla fine e per i nostri eroi sembra andare tutto liscio... ma anche no ò.ò diamine! Tutte le risposte ai vostri quesiti le troverete nel prossimo capitolo u.u un capitolo ricco di emozioni (spero xD). Siamo alle solite cari lettori e care lettrici: rimando il nostro appuntamento al capitolo numero 7 che sarà intitolato: Ambizioni collidono. Spero proprio di non avervi fatto vomitare col capitolo appena letto e aspetto come sempre le recensioni ^__^ un saluto a tutti! Fè.

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Capitolo 7
*** Ambizioni collidono ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 7: Ambizioni collidono
Rating: Giallo
Genere: Sport/Fantasy



- Come sospettavo.
Federico venne raggiunto da una punta di nervosismo che scaturiva con chiarezza dalle sue parole.
- Ecco svelato il mistero della forza del linguistico, pensavamo di averne viste di tutti i colori e francamente non mi sarei aspettato niente di così infronteggiabile. - continuò agitato cominciando a muovere freneticamente la gamba sinistra - che dite, cambio?
- No lasciali correre ancora un po' - rispose Andrea - si trovano bene insieme quei cinque, stanno dando il massimo e penso che prima della fine del quarto li vedremo di nuovo vicini alla vetta, inoltre io in campo ci spiego poco adesso.
- Non prendertela a male ma lo penso anche io - Lorenzo espresse la sua opinione più rispettosamente possibile - insomma ci troviamo davanti ad una combo di maghi veramente tosta da reggere, nemmeno io riuscirei a fare qualcosa visto che non posso occuparmi di due maghi allo stesso tempo, dobbiamo incrociare le dita.
- Hai ragione, mi fido di loro - il capitano si alzò in piedi e portò le mani ai lati della bocca ispirando a pieni polmoni - FORZA RAGAZZI NON MOLLATE!!!
- CONTINUATE COSì! - Gli altri due compagni diedero man forte nell'incitare i loro valorosi guerrieri, il pubblico rispose in men che non si dica riempendo l'edificio di urla d'incoraggiamento.

- E' il momento Rad, fatti valere!!!
- Contaci!
I due playmaker si scambiarono un'occhiata d'intesa e si prepararono all'ennesima offensiva. Nicola ricevette ancora una volta la palla che subito venne spinta avanti allo scopo di invadere l'area avversaria come ormai era abituato a fare, Simone invece si gettò nuovamente su di lui per rimediare all'errore difensivo commesso nelle precedenti azioni.
- Sei lento.
Con un palleggio più forte degli altri il capitano portò la palla dietro la schiena e accompagnandola fece si che potesse raggiungere la mano opposta sfuggendo alle grinfie del difensore che nuovamente non potè far nulla per bloccare l'avanzata dell'all around.
"Dannazione! Non può accadere di nuovo, non te lo permetterò bastardo!!!"
Caricandosi sulle gambe il giovane si tuffò davanti all'attaccante prendendogli al volo la palla mentre egli muoveva velocemente verso canestro. Inutile riportare lo stupore di Nicola che per la seconda volta si vide privato di un canestro da due punti in completa tranquillità, Simone atterrò di fianco sul parquet e senza aspettare oltre lanciò via la palla con tutte le sue forze.
- Mia!
Radamante raccolse il passaggio e cominciò un altro contropiede insieme a Gabriele che in quel momento era il più vicino alla metà campo nemica, Miriana li accompagnava cercando di guadagnare tempo affinchè i propri compagni potessero rientrare a fornire aiuto prezioso. Una volta che i due amici raggiunsero l'area dei tre punti la ragazza dovette per forza di cose cercare di togliere la palla al portarore sfruttando la propria abilità di cecchina.
- Passa! - consigliò Gabry che stava leggendo con cura i movimenti dell'antagonista.
L'altro non si fece tanti problemi, dopo l'ultimo palleggio fece gli stessi movimenti che Nicola aveva provato un attimo prima con la differenza che stavolta la palla non finì nella mano libera bensì volò in aria fino alla stretta sicura della guardia che arrestandosi e ripartendo in palleggio segnò.
- Rimani qui Gabry! Pressiamo! Miriana non era ancora libera, adesso i due la stavano braccando persino sulla rimessa dal fondo, in prenda al panico tentò dunque un passaggio azzardato a Josè che però non vide mai arrivvare la sfera tra le sue mani: Sonia portatasi in attacco colpì violentemente la palla spingendola contro i sui compagni e portando il novellino a canestro per l'ennesima volta. La successiva rimessa fu svolta regolarmente in quanto tutti i giocatori si trovarono nelle giuste posizioni evitando così un altro press aggressivo.
Il mago del vento fece da playmaker eccezionale questa volta dato che si rivelò essere l'unico uomo libero per un passaggio, la difesa intanto continuava a stare col fiato sul collo agli attaccanti per limitare le loro azioni pericolose. Fu dunque in quei 24 secondi che finalmente tutti, pubblico e cestisti, capirono quale fosse lo straordinario potere del ragazzetto dai capelli arancioni.
"Non devono tornare in attacco, è il momento di gettare la maschera"
- Icy slide! - flettendosi sulle ginocchia per poi toccare dolcemente il parquet Radamante mosse il braccio dominante verso Josè che fece uno scivolone degno di risata fragorosa che non tardò a farsi sentire proveniente dalle tribune. Il pallone schizzò via e Slim lo prese al volo saltando ben oltre il limite umano, con un lancio baseball poi la rispedì a terra verso Leonor che, seppur voltata verso il canestro, riuscì a prendere l'oggetto e sistemarlo nella retina.

- Che magia buffa... si ecco... non so cosa dire. - Andrea guardò ad occhi ben aperti tutta l'azione e non riuscì nemmeno per sbaglio ad esprimersi come avrebbe voluto. - cioè... fa scivolare le cose?!?
- Esattamente - rispose Federico - il suo potere un po' anomalo consiste nello "scivolare", può scivolare lui stesso, applicare la magia ai compagni o perchè no agli avversari e, per di più, riesce a infondere il proprio potere persino negli oggetti, sorprendente no?
- Eh già! Direi che è davvero unico! - concluse Lorenzo applaudendo in favore della propria squadra.
- Sbaglio o stanno sghignazzando? - Chiese sorridendo Giulio.
- Proprio così - Confermo altrettanto allegro Gianni.
- Beh ragazzi miei possiamo anche rilassarci - Leonardo si mise comodo sulla panchina - hanno deciso di giocare seriamente!
Ebbene si, il Babele aveva ancora tanto da mostrare... si era soltanto riscaldato.

Il terzo quarto terminò senza altre azioni particolari, il punteggio si era mantenuto stabile sui 64 punti a 56 sempre a favore del liceo, per quanto riguarda invece il quarto tempo di gioco non ci furono cambiamenti nelle formazioni, entrambi i team schierarono le stesse formazioni accompagnate da parole d'incoraggiamento da un lato mentre dall'altro si pensò a spronare i compagni a tritare le ossa di chiunque li fronteggiasse. - Non sono per niente tranquilla - bisbigliò Sonia fra sè e sè.
- Fai bene nanerottola - Noemi apparve alle sue spalle per poi superarla e posizionarsi nella propria metà campo.
"Smorfiosa, chi si crede di essere quella lì? Non vedo l'ora che Rad le faccia sbattere una bella culata per terra!" Pensò l'offesa ringhiando.
Tutto il Fairy si era preparato in difesa aspettando con calma l'inizio di un ultimo devastante quarto di gioco, la rimessa a favore del Babele finì subito nelle mani di Miriana che, stampandosi un sorriso malefico sulle labbra, saltò e tentò un tiro dalla parte opposta del campo.
- MA CHE FA?!? - sbraitò incredulo Gabriele.
- No! Non ci credo! E' assurdo! - Leonor seguì con lo sguardo la palla girare in aria fino a conficcarsi con forza nel canestro alle sue spalle, la ragazza aveva effettuato un tiro da tre punti... ma da almeno 25 metri di distanza!!! Nicola si voltò verso la panchina avversa e puntò il dito verso l'altro capitano.
- La vedi adesso? La vedi la differenza che c'è tra noi e voi? Eh Federico?
L'interpellato non rispose, pensò solo ad indicare a sua volta un altro giocatore, un cestista basso, magrolino e dalla testa facilmente riconoscibile in pubblico: Radamante.
- Guardalo bene Nicola, lui sarà la vostra rovina. E con questo la chiudo qui.
Come pronosticato da Fede la conversazione non continuò e la partita riprese senza problemi, ovviamente colui che era stato indicato per ultimo non aveva visto praticamente niente, troppo immerso nel suo mondo per dar peso ai diverbi di due capitani fieri delle loro squadre.
Il Fairy passò al contrattacco senza lasciarsi sopraffare dall'imponenza degli avversari, una volta faccia a faccia però per quanto coraggiosi non potevano competere con chi gli si parava di fronte, tra questi c'erano loro: Noemi e Josè.
Con una folata di vento giostrata ad arte Josè portò la palla nelle proprie mani per servirla nuovamente alla compagna tiratrice, il risultato fu un nuovo tiro da tre punti. Non finì certo qui! La squadra di Radamante non faceva in tempo a superare la metà campo che una difesa più che aggressiva rientrava in possesso della sfera e la inseriva senza problemi all'interno del cerchio di ferro. I due maghi sfruttavano i loro elementi naturali per realizzare combo a dir poco miracolose, a far loro da supporto c'erano la mano calda di Miriana che macinava triple su triple, i recuperi tattici di Nicola e i servizi impeccabili di Esther: a due minuti dalla fine il tabellone segnava 56 punti per la squadra sopraffatta... e 114 per il Babele!!!
I ragazzi si guardavano l'un l'altro, avevano il fiatone ed era comprensibile dato lo sforzo che stavano facendo per segnare almeno un punto in quel dannato ultimo quarto che, ormai, aveva già decretato i vincitori dell'incontro.
- Mi rincresce, non avremmo voluto umiliarvi in questo modo in un'amichevole ma ci avete fatto scaldare un po' troppo e questa penso sia la giusta punizione - affermò Nicola palleggiando in maniera del tutto distratta - sono sorpreso, credevo che voleste dare fofait già sette minuti fa e invece sembra che vogliate ancora vendere cara la pelle.
Gli avversari dell'oratore ascoltarono senza replicare finchè egli non ebbe finito di esprimere il suo personalissimo parere, a quel punto Radamante si fece avanti.
- Continua a giocare.
- Che cosa? - Il capitano nemico era sbalordito.
- Continua a giocare, mancano ancora due minuti e voglio chiudere la partita con l'ultimo canestro.
- Questa è buona! Comunque hai fegato primino, forza fatti sotto.
Ogni cestista in campo riprese a giocare dopo la breve pausa forzatamente indetta dai detentori del potere sul parquet, come si poteva facilmente prevedere Nicola fece breccia da solo nella difesa a lui avversa superando senza problemi Rad che stringendo i denti non potè far altro che incassare l'ennesima schiacciata di potenza. Il punteggio era così diventato 116 per i liceali.

- Fede manca meno di un minuto, chiudiamola qui onde evitare altre figuracce. - Propose Lorenzo.
- No, abbiamo aspettato una partita intera per quello che sta per accadere, adesso guardate e imparate. - Rispose serio il capitano.

Nell'ultima azione della partita Josè recuperò palla con il suo ormai classico giochetto dei venti, la portò nelle sue mani e la scaraventò verso Noemi che era già ricoperta di fiamme nell'attesa di stringere la sfera con violenza, mancavano all'incirca 5 secondi. Fu così che Radamante entrò volutamente nella traiettoria del passaggio e si pose tra l'oggetto e la maga.
- Windy Slide...
Accarezzando la palla la lanciò verso il canestro dandole l'effetto e facendole descrivere una sorta di mezzaluna mentre era in volo. Di fronte agli occhi increduli di tutto il pubblico, giocatori compresi, essa entrò nella retina con dolcezza facendo chiudere l'incontro con l'umiliante punteggio di: 125 a 58.
A testa bassa i giocatori dell'istituto Fairy si ricongiusero al resto della squadra in panchina, tutti tranne Radamante che fiero di sè se ne stava in piedi al centro del campo fissando negli occhi Noemi, l'unica dell'altra squadra che fosse rimasta lì con lui evitando i festeggiamenti. I team avversari si cominciarono a scambiare il saluto di fine partita, i due maghi ancora si fulminavano con lo sguardo.
- Soddisfatto? - cominciò la ragazza.
- Puoi contarci.
- E magari sei tutto gasato per avermi battuta sull'uno contro uno.
- E' il minimo!
- Però nonostante tu abbia dato il meglio non capisci come mai vi abbiamo battuto così facilmente.
- Non è così difficile da capire, si vede benissimo che siete superiori, c'è poco da fare.
- Nulla contro di te, o forse si, comunque sia è tutta una questione di ambizione.
- Vale a dire?
- Voi fate volate per raggiungere la luna, noi umani costruiamo torri per raggiungere Dio.
Noemi voltò le spalle al suo interlocutore e si riunì con i compagni precipitandosi negli spogliatoi. Radamante non battè ciglio, ripensò a ciò che gli era appena stato detto e fece lo stesso, quel giorno non fu lo scrigno della prima sconfitta, così come non sarebbe stato quello dell'ultima... quel giorno portava con sè la sconfitta più umiliante.

Sono triste. Non mi era mai capitata una tale sventura. Eppure non sembrava una partita così squilibrata inizialmente, cavolo gli siamo stati persino sopra! Ho dato il meglio di me. Non è bastato. E' così inutile la mia magia? Ho sempre fatto la differenza ma non c'erano a quei tempi giocatori del calibro di Noemi e Josè, Nicola sarebbe già stato un Dio mentre le abilità di tutti gli altri i miei... si dai chiamiamoli amici, se le sognavano! Però ce l'ho fatta finalmente, non ero mai riuscito a castare windy slide prima d'ora, è forse l'unico aspetto positivo della partita. Oh si, ho anche ripensato alle sue parole, quelle di Noemi intendo. "Voi fate volate per raggiungere la luna, noi umani costruiamo torri per raggiungere Dio" sono quasi del tutto sicuro che non intendesse il senso biblico della frase, ma cosa voleva dire? Beh tanto per risponderle per le rime e senza averci capito un accidenti: "La luna non ci ha mai impedito di bramarla, Dio vi ha impedito di comunicare" ... si ecco ... lasciamo perdere, grande poeta, pessimo cestista.

- Com'è andata?
- Da schifo.
- Il solito esagerato!
- 125 a 58.
- Da schifo...
- Quando lo dico io...
Di certo i compagni di classe del sedicente sopravvalutato slider non erano d'aiuto, tale conversazione si ripeteva sistematicamente ogni volta che un qualsiasi bimbetto si avvicinava con aria curiosa per sapere le ultime dalla trincea ma, nonostante tutto, Radamante non era il bersaglio preferito: Sonia se la passava molto peggio, senza contare che era entrata in depressione. Sembrerà strano ma per quanto esuberante anche lei non accusava ottimamente le sconfitte senza contare che si era rivelata essere la ragazza più scarsa in campo. Leonor ha contribuito a ribaltare la partita, Noemi è stata l'anima dell'incontro dall'inizio alla fine, Esther passava la palla almeno 10 volte meglio di lei mentre Miriana infine era una sorta di "one shot, one kill". La giovane se ne stava rintanata nell'angolo della classe dove era situato il suo banco, le braccia conserte appoggiate sullo stesso e la testa china per nascondere ogni possibile espressione.
- Non sei la Sonia che conosco. - Rad si sedette al posto del compagno di banco dell'amica.
- Già, lasciami in pace.
- I tuoi pensieri dovrebbero farlo, non io.
- Cos'è fai il figo adesso?
- Possibile. Ascolta fa da noia a tutti questa sconfitta ma non per questo dobbiamo deprimerci.
- E che dovrei fare?
- Guardare il calendario del campionato, il linguistico sarà la nostra ultima partita della stagione, sai cosa vuol dire vero?
- Che ci apriranno in due.
- C'hai quasi preso... ma anche no. La risposta giusta è: ci vendicheremo e chiuderemo il campionato in bellezza.
- Sii realista, non li batteremo mai.
- Ovvio, se continui a piagnucolare così è chiaro che ci asfalteranno ogni volta che torneremo alla carica.
- Lo vuoi capire che non sarò mai all'altezza di Noemi e le altre? Non ce la faccio Rad, mi sento veramente inutile.
- Non sei inutile, anzi, so come valorizzare le tue doti.
Per un attimo Sonia sembrò riprendersi tant'è che levò il capo guardando negli occhi l'amico.
- Dici davvero?
- Già, allenati con me nei prossimi giorni in vista della prima partita di campionato, ti ho studiata a fondo mentre giocavi e so cosa può renderti ancora più pericolosa... ovviamente combo a parte, se giocassi in coppia con me Noemi te la mangeresti a colazione.
- Grazie stupidone, grazie di cuore.

- Sei andato a vedere la partita?
- Come stabilito.
- Qualcuno ti ha visto?
- Domanda sciocca... capitano.
- Affidabile come sempre, ti aspetto con impazienza... Gabriele.



Eccoci qua a fine del capitolo 7, come avete letto i nostri eroi hanno perso e sottolineo perso (tanto per rincarare la dose xD) ma era solo un'amichevole no =)? Il bello inizia soltanto adesso, la partita ci ha fatto capire quali siano le abilità e le magie di ogni singolo giocatore, anche se Babele ci riserva ancora qualche sorpresa (ma con loro avremo modo di incontrarci nuovamente solo a fine campionato ^^). Che dire gente, adesso è tempo di un piccolo break in vista del primo match, Rad e Sonia si alleneranno insieme, chissà come farà il giovanotto a migliorare il pinball, ammesso che voglia lavorare su quello ;) vi lascio dunque con qualche dubbio (vedi ultime 5 righe) e il titolo del nuovo capitolo: Evoluzione.

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Capitolo 8
*** Evoluzione ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 8: Evoluzione
Rating: Giallo
Genere: Sport/Fantasy



Sebbene l'autunno si facesse sentire, col suo freschetto al crepuscolo e quel leggero vento che cullava le chiome degli alberi, Radamante e Sonia quel giorno avevano deciso di cominciare gli allenamenti "speciali" volti unicamente al miglioramento della ragazza. In realtà, è bene chiarirlo, il giovanotto sapeva già a priori che la pratica odierna sarebbe stata la prima nonchè l'ultima, aveva fatto credere all'amica che per evolversi ad uno stadio superiore era necessario un lungo periodo di allenamenti quando però, in quel caso, bastava semplicemente un po' di creatività. Lavorare sulle abilità delle persone, sui loro punti di forza e su quelli di debolezza, era senza dubbio una specialità del giovane cestista, un lavoro che richiedeva la suddetta creatività e uno spruzzetto di fantasia: Radamante aveva tutto ciò di cui c'era bisogno.
- Ehyyy!
Sonia raggiunse il campetto esterno alla scuola correndo come una matta e agitando il braccio destro in aria per far notare la sua già fin troppo esplicita presenza. Non ci mise molto a portarsi vicino all'amico e quando fu lì si flesse per riprendere fiato.
- Ben arrivata, sembri entusiasta è un buon segno.
Cominciò il maschio.
- Già... uff, che corsa ragazzi!
- Non dirmi che ti sei già stancata prima ancora di iniziare!
- Niente affatto. - negò rialzandosi di scatto - sono fresca come un campo di rose, cominciamo subito?
- L'idea è quella.
- E cosa mi insegnerai?
- Io nulla! Farai tutto da sola.
Al sentire quelle parole ben poco rassicuranti la morettina balzò sul posto e rimase giustamente di stucco.
- Come sarebbe a dire? Non dovevi migliorarmi?
- Più o meno, in realtà io farò ben poco.
- Spiegati mascalzone che non sei altro!
- Tu sogni ad occhi aperti?
Ancora una volta Sonia parve basita.
- Su, rispondi, non ti mangio mica se sbagli. Anche perchè non c'è una risposta esatta.
- Ma che domande fai razza di scemo? Non vedo a cosa possa servirmi sognare ad occhi aperti nel basket.
- E rispondi! Che ti costa?
- Ok, beh non sogno proprio, va bene?
- Per niente, quoziente di fantasia?
- Sotto zero.
- Sei creativa?
- Hai sbagliato persona.
- Perfetto - concluse Rad entusiasta - Proprio quello che volevo sentire.
E come d'abitudine ormai la ragazza sembrò ancora più confusa di quanto già non lo fosse qualche istante prima. Seguì con lo sguardo il compagno che si avvicinò sempre più ad uno dei due canestri del campetto dove era appoggiata una palla pronta per essere accarezzata da qualsivoglia giocatore di pallacanestro. Lui prese la sfera con due mani e la lanciò all'allieva che l'afferrò decisa.
- Ok adesso ti spiego - si schiarì la voce e cominciò a camminare - Quasi ogni studente che gioca a basket possiede un'abilità o una magia, fin qui ci siamo, un ristretto numero di loro, tra cui tu, non usa al cento per cento la propria dote limitandone così la pericolosità e l'utilità. La restante parte dei cestisti sa benissimo cosa vuole dal proprio stile di gioco e riesce a sfruttarlo pienamente ottenendo risultati desiderati.
- Ma io so cosa voglio, passare la palla facendola rimbalzare come in un flipper! - controbattè Sonia
- Tutto qui?
- Cosa dovrei volere di più?
- Ecco! Volevo arrivare a questo. Il tuo problema in fin dei conti è la tua scarsa inventiva. Mi spiego meglio: è un po' come paragonare... un artista ad un operaio. L'operaio svolge il proprio lavoro sistematicamente, l'artista stravolge le regole imposte per creare qualcosa di orginale. Quello che voglio dire è che tu ti sei fossilizzata sul passare la palla in stile flipper, ma se tu potessi far di più?
- Quindi tu dici che mi basta... immaginare qualcosa di nuovo? Ma è ridicolo.
- Fidati di me, non è affatto ridicolo, anzi, è la tua salvezza. Altro esempio o consiglio: hai mai provato a "passare" un altro giocatore? Oppure ad usare te stessa come bersaglio respingente per la palla? Insomma inventa qualcosa, fa si che il tuo stile venga usato per le cose più stupide, inusuali ma senza dubbio originali.
- Continuo a pensare che tu non sia sano ma d'altronde o provo o non concludo niente.
- Perfetto, facciamo così... passami la palla usando la tua abilità, i giocatori non sono tutto, prova a usare altri respingenti.
Rad si posizionò vicino ad un canestro e diede il via all'apprendista che si portò più o meno sulla metà campo palleggiando con ritmo regolare.
"Tentiamo, non ho nulla da perdere" pensò sconsolata preparando il passaggio.
"Forza, devi farcela" fu il contropensiero dell'improvvisato insegnante.
La palla rimbalzò violentemente sul campo di gioco e scattò fulminea verso il tabellone che a sua volta la respinse verso Radamante pronto ad accoglierla tra le sue mani.
- Che te ne pare? Ti piace? - chiese lui curioso di sapere se i suoi consigli erano stati apprezzati.
- Ti dirò, non ci sono abituata però sembra piuttosto utile, metti che trovo l'arbitro bastardo che mi segna fallo ogni volta che colpisco qualcuno con la palla, posso addirittura annullare il rischio di eventuali simulazioni da parte degli altri giocatori.
- Visto? Che ti dicevo, basta poco!
- E se provassi qualcos'altro?
- Romperesti le scatole!
Una voce maschile esordì con tono strafottente facendo concentrare i due presenti sul suo emittente, un ragazzo molto alto e dal fisico ben messo spuntò da dietro il canestro opposto a quello utilizzato per gli allenamenti in corso. Alla sua destra apparve poi un secondo giovane più basso del primo e meno muscoloso, entrambi vestivano l'uniforme viola e verde del liceo scientifico M. Snake.
- Cos'hai detto razza di pennellone? - s'innervosì Sonia fulminandolo con lo sguardo.
- Non ci senti bambina? - intervenne l'altro - ha detto che romperesti le scatole, se vuoi giocare a ping pong col tuo amico vatti a trovare un tavolino e non un campo da basket.
Solo in quel momento Radamante si accorse di un particolare che qualche secondo prima non aveva notato: il ragazzo alto reggeva in mano una palla insolita, grigia e ricoperta di piccoli display a led rossi che indicavano tutti la stessa combinazione di numeri: 03:00. - Ma chi cavolo ti credi di essere? Proprio te che sei alto quanto un fungo pestato dai a me della bambina? E poi perchè siete qui? Avete la divisa dello scientifico quindi non siete nel territorio della vostra scuola! Alzate i tacchi buzzurri! - attaccò la ragazzina colpita dall'offesa.
- Oh oh oh! Abbiamo la lingua biforcuta signorinella - la parola passò al più alto dei due - lascia che ci presentiamo prima di continuare: Luca, che sarei io, e Michele. Due giocatori che affronterete nella prima partita di campionato. Adesso lascia che ti mostri perchè siamo qui.
Luca sghignazzò mettendo bene in mostra la strana palla che portava con sè, Michele al suo fianco con le braccia incrociate ridacchiava in maniera odiosa guardando i due che gli stavano di fronte.
- Tu, testa a mandarino, visto che mi sembri il più intelligente tra voi due sapresti dirmi cos'è QUESTA?
Radamante non rispose, si limitò ad avvicinarsi all'amica rimboccandosi le maniche fino a farle arrivare alle spalle, dopodichè si chinò cominciando a sistemare i lacci delle scarpe.
- Non so se hai perso la lingua per paura o per coraggio, in ogni caso sarò io a risponderti: questa è una Timerball detta anche T-Ball, una palla da basket piuttosto interessante.
- Già, un vero gioiellino che solo pochi hanno il coraggio di maneggiare. - aggiunse Michele.
Intanto il playmaker del Fairy aveva appena finito di prepararsi, mise la maglia dentro i pantaloncini e li strinse alla vita con gli appositi lacci.
- Arrivate al dunque sottospecie di iene ridens! - Sonia era impaziente di sapere perchè quei due si fossero intromessi nel suo personalissimo allenamento.
- Come desideri piccoletta - Luca fece qualche passo avanti portandosi molto vicino al suo ristretto pubblico - siamo qui per sfidarvi in una partita di basket da strada in cui ci giocheremo il resto della stagione.
- Che cosa?!? - la giovane fece un passò indietro, l'altro giocatore del liceo si avvicinò a sua volta.
- Hai capito bene, la partita che disputeremo tra poco avrà il preciso scopo di farvi infortunare togliendovi di mezzo per tutto il campionato, certo avremmo preferito imbatterci in Federico o Lorenzo ma sembra che dovremmo accontentarci di due riserve a quanto pare.
Prima ancora che Michele potesse iniziare a ridere Radamante tolse la T-Ball di mano a Luca con una semplice carezza ed essa cominciò a roteare velocemente sul dito indice del giovane dai capelli arancio. Il silenzio dovuto allo stupore durò un microsecondo che parve comunque un eternità.
- Vediamo se ho capito - cominciò il ragazzino finora rimasto in disparte - voi stronzi del liceo venite qua con un aggeggio che sembra una bomba ad olorogeria, che sicuramente servirà a toglierci le nostre abilità, per compromettere il nostro campionato. Però siccome siete dei bravi bambini in fondo ci date la possibilità di scamparla, io l'ho intesa così, in ogni caso: cominciamo! Non vedo l'ora di strapparti via dalla faccia quel sorrisetto a imbecille.
- Fatti sotto scherzo della natura, ti pentirai della tua insolenza.

Senza nemmeno bisogno di parlarsi i quattro giocatori sapevano benissimo che quella partita si sarebbe disputata su metà campo a causa del ridotto numero dei partecipanti inoltre non ci sarebbe stato un arbitro a dirigere l'incontro: le regole erano amministrate e messe in pratica in comune da entrambi gli schieramenti contrapposti. Radamante non attese oltre, caricando una specie di gancio lanciò dolcemente la palla in aria che, grazie all'effetto della magia, si andò ad adagiare nella rete del canestro fornendo un vantaggio di due punti prima ancora che la partita potesse cominciare sul serio. Sonia sorrise, il suo compagno pure. Quello che però li preoccupò fu la reazione analoga degli avversari che, con tutta tranquillità raccolsero la T-Ball e la esposero in bella vista.
- Perfetto - commentò Michele - adesso possiamo cominciare davvero.
Sulla palla i numeri cambiavano ogni secondo, i display in quel momento segnavano 2:56. Non ci fu bisogno di ulteriori spiegazioni: era un conto alla rovescia che segnava la durata dello scontro.
Il playmaker del liceo riportò la palla verso se e palleggiò fino alla metà campo avversa scortato da Luca che intralciava i movimenti di Sonia posta in difesa.
- Il fatto che abbiate cominciato voi non significa che sia un bene sapete? - continuò palleggiando intorno alla riga dei tre punti in attesa dello smarcamento del compagno - la T-Ball è un po' come una creatura vivente, lei capisce... e detta regole.
Passò la palla e lasciò che Luca si scontrasse con Radamante in un uno contro uno il quale gli regalo due punti buoni per pareggiare.
- Ultima spiegazione della giornata: la T-Ball vuole che chi comincia in vantaggio sconfigga con il doppio del punteggio il proprio avversario altrimenti... BOOM! Buona fortuna ihihih.
La risata di scherno di quel piccolo insolente, piccolo solo di statura si intende, fece irritare non poco i due membri del Fairy che, oltre alla rabbia, dovevano fronteggiare pure l'ansia: vincere del doppio contro un duo del genere non sarebbe stato per niente facile.
Sonia portò palla avanti fino all'area dei tre punti e la protesse fin quando Rad non le propose un blocco che lei sfruttò abilmente penetrando a canestro.
- Cambio! - gridò il ragazzo più alto piantandosi di fronte alla giocatrice che molto astutamente passò la palla verso il compagno che dopo il blocco si era gettato dentro l'area insieme a lei. Grosso errore! Inspiegabilmente Michele era già pronto a intercettare il passaggio che finì dritto nelle sue mani.
Partito in contropiede il ragazzo segnò altri due punti che si sommarono ai precedenti conferendo il vantaggio alla propria coppia.
- Non c'è gusto a giocare così, impegnatevi un po' ragazzi, non riusciamo a perdervi di vista nemmeno volendo.
Luca derise i propri avversari che intanto stavano tornando all'attacco con più grinta di prima.
- Rad hanno delle abilità oculari come Leonor - suggerì Sonia.
- L'ho pensato anche io, nessuno può prevedere i tuoi passaggi così facilmente - rispose l'altro.
- Che facciamo?
- Semplice, servimi appena puoi, ci penso io a castigarli bene bene.
Il tempo era sceso a 2 minuti, il risultato a favore dei liceali, la ragazza provò nuovamente a sfondare la difesa nemica ma fu ancora una volta bloccata da Luca. Con un arresto di potenza fermò la propria avanzata e senza guardare scaricò la palla dietro di sè verso i tre punti dove Radamante l'aspettava impaziente. Salto, sospensione, tiro: ancora una volta il punteggio venne stravolto e trasformato in 5 a 4 per la squadra del ragazzo dai capelli arancioni.
- Bel canestro! - commentò la passatrice.
- Grazie, ma c'è una cosa che non mi è chiara... - cominciò il ragazzino mentre tornava in difesa per poi voltarsi verso i due antagonisti - come potete farci perdere i nostri poteri se non vincete la partita? E' vero noi dobbiamo fare il doppio dei vostri punti per vincere ma voi sareste comunque sconfitti anche con un punteggio più tirato.
Michele rise avvicinandosi alla metà campo di passo e tenendo un palleggio sostenuto.
- Siamo dei kamikaze. Non ci importa di perdere le nostre abilità temporaneamente, dobbiamo semplicemente ostacolarvi. Siamo gli unici elementi della squadra che lavorano bene in coppia anche senza stratagemmi quindi ci definiamo sacrificabili. Inoltre a chi vuoi che interessi possedere un'abilità oculare?
"Ecco come hanno fatto a intercettare il passaggio di prima, avevamo visto giusto. Ma non possono esserci due Omni Vision in una sola squadra, uno dei due deve avere un'abilità simile ma diversa, beh fa niente, mi bastava sapere di cosa fossero capaci, adesso non mi troveranno impreparato".
Radamante guardò la palla rimbalzare e lesse chiaramente sui display 1:30 minuti a fine partita: urgeva un altro tiro da tre per pareggiare i conti ma non dovevano assolutamente subire altrimenti vincere di 12 se non 14 sarebbe stato pressochè impossibile.
Michele attaccò lentamente la difesa di Sonia che ebbe il tempo di provare a rubare palla, tentativo che però non andò a buon fine e sbilanciata cedette il passo all'avversario. L'altro giocatore del Fairy non si fece cogliere impreparato e si gettò sull'attaccante per non subire una penetrazione a quel punto decisiva.
- Rad blocco!!!
- Cosa?!
Alle spalle del giovane si era piantato Luca che portò un blocco eccezionale al proprio compagno che potè finalmente andare a canestro indisturbato... ma questo Radamante l'aveva previsto e toccando il terreno con la mano si diede una spinta in rotazione tale da fargli aggirare il blocco e consentigli, scivolando grazie alla sua magia, di raggiungere Michele e rubare palla in scivolata (ovviamente afferrandola con le mani).
- A te!
Con tutta la forza che aveva lanciò la sfera all'amica che si era già portata in contropiede: 1 minuto alla fine.
"Dai ci sono quasi"
Con un semplice terzo tempo la nuova playmaker cercò di realizzare due punti preziosi, altro tentativo che andò in fumo dato che Luca non se ne stette con le mani in mano e, tornato in difesa, stoppò violentemente la ragazzina che non potè far altro che rammaricarsi per esser stata troppo lenta. La palla rimbalzò fuori lontano dal campo e lo stoppatore corse a riprenderla, d'altronde non avrebbe dato i suoi frutti se fosse esplosa lontano dai bersagli. Preziosi secondi furono persi in quell'interminabile rimessa in gioco della T-Ball che ormai, dopo alcune azioni lampo non andate a buon fine, era giunta al countdown finale: 10 secondi alla detonazione mentre il risultato era rimasto congelato sul 5 a 4.
- E' finita per voi, non segnerete mai, dite addio al campionato!
Queste parole agghiaccianti uscirono come proiettili dalla bocca di Michele che cercò di tenere palla in modo tale da scaricarla addosso agli avversari poco prima dell'esplosione, questo suo temporeggiare però fu pesantemente contrastato dallo Slider che, fintando di sbagliare un attacco alla palla riuscì a colpirla e spararla a tutta velocità dietro di sè. Sonia raccolse il passaggio e caricò un tiro molto particolare.
- Caro maestro per un giorno, questa è per te!
Usando il terreno come respingente la ragazzina fece rimbalzare la palla per poi farla ricadere nel canestro segnando i tanto sudati 3 punti che mancavano per mettersi in sicurezza.
Luca corse a più posso per recuperare la palla e consegnarla al compagno, ma ormai il tempo era praticamente scaduto e l'unica cosa sensata da fare, onde evitare una disfatta totale, era scagliarla contro il tabellone per tentare di fare canestro e coinvolgere così anche i giocatori del fairy nell'esplosione che avrebbe sicuramente coperto tutto il campo (qualora la palla non fosse entrata nel cesto la T-Ball sarebbe comunque esplosa ma non coinvolgendo anche Radamante e Sonia). A due secondi dalla fine il liceale portatore di palla inciampò per la tensione accumulata e lasciò in balia del vuoto la palla che si librò in aria a pochi centimentri da lui.
"E' la fine" pensò traumatizzato in volto e grondante di sudore, i battiti del cuore erano portati ad una frequenza pazzesca.
La mano di Radamante riuscì a raggiungere la T-Ball appena un secondo prima della detonazione, era corso contro Michele non appena aveva assistito alla rimessa, con estrema velocità accompagnò dunque l'ordigno poco più in alto per poi farlo staccare dai polpastrelli e catapultarlo più in alto possibile. Tutti si buttarono a terra: l'esplosione fun ben visibile in cielo seppur già molto distante dal terreno.

Stringeva forte i pugni e digrignava i denti, un Michele affranto e arrabbiato con se stesso colpiva il campo di gioco con tutta la forza che aveva nelle braccia, Luca si era invece seduto a riprendere fiato, stentava a credere a ciò che era appena successo. No, non l'esplosione, il magnifico gesto dello Slider che, dopo essersi alzato, si avvicinò agli sconfitti.
- Perchè cazzo l'hai fatto? Rispondimi! Ad una distanza simile la bomba anche se non ti avesse potuto togliere i poteri ti avrebbe come minimo frantumato un braccio, te ne rendi conto o no brutta testa di cazzo?
Piangeva, non riusciva a smettere. Quelle lacrime, erano lacrime che bagnavano il suo volto per via dell'incredibile bontà mostrata dall'avversario che era pronto a sacrificarsi pur di non mettere a repentaglio l'incolumità di un nemico.
- Vedi Michele - cominciò Radamante - cosa me ne importa di farti esplodere una bomba addosso quando ti ho già battuto sul campo? Era finita ormai e sacrificarsi come stavi cercando di fare tu avrebbe portato solo effetti negativi. Vuoi sapere perchè l'ho fatto? Beh perchè non voglio avere un tuo arto sulla coscienza...
Si voltò raggiungendo Sonia prima di concludere il discorso con:
... e perchè voglio una partita pulita e dignitosa la prossima volta che ci incontreremo su un vero campo da basket. E quando arriverà il momento non sarò buono come oggi: ti umilierò davanti a tutto il pubblico.
I due giocatori del Fairy si allontanarono lasciando soli i liceali che nel silenzio poterono sol tanto riflettere su cosa avevano rischiato, su cosa volevano fare a due ragazzi innocenti, sul perchè si fossero meritati tutta quella clemenza.
- L'hai già fatto Radamante lo Slider, mi hai già umiliato di fronte ad un canestro, non c'è pena peggiore per aver cercato di ferirti.



E qui ragazzi c'è del figo U_U no va beh scherzi a parte finalmente ho finito il capitolo 8 =D beh era l'ora accidenti ò_ò ho battuto la fiacca e me ne scuso, vogliate perdonarmi ç_ç. Bando alle ciance adesso che è tardi e voglio dormire! Come commentare? E' stato un capitolo piuttosto avvincente secondo me e spero che la pensiate così anche voi, questo è un piccolo assaggio per quanto riguarda ciò che accadrà in seguito. Anticipazioni per il prossimo? Ancora non c'ho pensato =D però ho in mente il titolo che potrà farvi fantasticare fino alla prossima pubblicazione. A presto miei lettori e lettrici, il prossimo capitolo si intitola: Fate e Matematica.

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Capitolo 9
*** Fate e Matematica ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 9: Fate e Matematica
Rating: Giallo
Genere: Sport/Fantasy



- Io non so più che fare con te.
Nessuna risposta.
- Mai una volta che segui la lezione più di 2 minuti di fila.
Ancora silenzio.
- E per di più sempre con quella stupida musica negli orecchi!
Il tono di voce del professore si fece istintivamente più alto, tale accenno di urlo fece in modo che Simone sentisse almeno il punto esclamativo della frase rivolta contro di lui. Con un gesto tutt'altro che rispettoso ma profondamente naturale si tolse l'auricolare dall'orecchio destro e volgendo quest'ultimo verso il docente chiese:
- Può ripetere?
- E' l'ultima goccia! Vai fuori e non farti più vedere per il resto della mattinata.
- Ma prof è appena la prima ora, si è già stancato?
Lo spazientito insegnante si alzò di scatto dalla sua sedia e corse verso il banco dello studente che, ragionevolmente impaurito, balzò via dal suo posto correndo dal lato opposto dell'aula.
- E' impazzito? Mi ha fatto prendere un colpo prof!
- Sparisci dalla mia vista o faccio uno sproposito! - Sbraitò adirato più che mai di fronte al comportamente dell'alunno.
- Va bene dai, così almeno finisco di ascoltare Powerslave, Iron Maiden prof, li conosce?
Giratosi verso il banco di Simone e preso il suo astuccio il professore lo lanciò in preda alla rabbia contro la porta si era appena richiusa. Slim l'aveva scampata anche stavolta, era riuscito a darsela a gambe prima di venire bombardato dalle sue stesse matite.
"Santi Cannibal Corpse! Quello un giorno o l'altro mi prende e allora si che saranno cavoli amari..."
Si stava per avviare verso l'uscita della scuola tanto per prendere una boccata d'aria quando una bidella lo raggiunse tutta di fretta.
- Il professore ha scelto solo uno di classe tua per le olimpiadi di matematica? - chiese lei.
- Cosa?
- Dai non perdere altro tempo, la gara sta per iniziare. Vai in aula magna e quando hai finito torna in classe, buona fortuna.
Senza aspettare spiegazioni la donna si allontanò, evidentemente era piena di compiti da sbrigare fin sopra le orecchie.
"Olimpiadi di matematica? Non che la cosa mi incuriosisca ma penso di andarci ugualmente, dovrò pur passare una mattinata no?"
Infilatosi nuovamente gli auricolari Simone scese le scale che lo avrebbero portato nell'atrio e raggiunse in breve tempo l'aula magna, entrò senza bussare in quanto aveva notato diversa gente in piedi che chiacchierava allegramente e subito venne raggiunto da sette sguardi ben più che familiari.
- Non ci posso credere! Tu! Simone il metallaro alle olimpiadi di matematica??? Ma dico stiamo scherzando? - Ironizzò incredulo Gabriele che per primo si avvicinò all'amico dandogli un cinque veloce.
- Che vorresti dire? Sono metallaro anche io e non mi merito di essere messo allo stesso livello di questo estremista. - Andrea seguì l'esempio del compagno e diede il secondo cinque a Slim che per l'ennesima volta dovette togliersi le cuffiette.
- No guardate non c'è niente di insolito nella mia presenza qui, è stato tutto un equivoco. Se proprio devo dirla tutta sono venuto per saltare le lezioni. - ammise lui grattandosi la nuca e sorridendo amichevolmente.
Leonor, Sonia, Lorenzo, Federico e persino Radamante erano a loro volta stati convocati per partecipare alla fase d'istituto delle olimpiadi di matematica, tale competizione è niente meno che una sorta di compito in classe a crocette: leggi il test che ti propongono, barri la risposta giusta con una croce e passi alla seguente e così via; niente di più semplice seppur il tema della gara fosse un miscuglio composto dalle materie più odiate dagli studenti.
- Un attimo di attenzione prego! - Il preside dell'istituto prese la parola facendo zittire i ragazzetti che stavano soverchiando ogni altro suono con il loro vociare - Adesso vi sarà distribuito il foglio del test con il relativo spazio per farvi fare tutti i vostri conti e quant'altro, buon lavoro.
Al termine della distribuzione del materiale il dirigente scolastico diede inizio a questa interessante gara tra menti brillanti anche se ben nascoste tra le suddette figuravano anche menti tutt'altro che degne di essere definite brillanti.
Per fare qualche esempio prendiamo in esame l'intera squadra di basket del Fairy.

Andrea

Curvo sul suo foglio e motivato più che mai a fare del suo meglio stringeva la penna con forza e scribacchiava qua e là cercando l'ispirazione per risolvere il primo quesito, se lo leggeva e rileggeva per poi nuovamente tornare a inizio testo e riprendere a leggere.
"Oh questo è facile, il classico esercizio dei furfanti e dei cavalieri, me lo sento la risposta è la C, chissà perchè c'ho perso tanto tempo! E' scontato che siano tutti furfanti in questo villaggio."
Dai suoi pensieri si capisce che tipo frettoloso e poco riflessivo fosse Andrea, per quanto impegno ci mettesse proprio non riusciva a stare troppo tempo fermo su qualcosa, certo inizialmente si lasciava prendere dall'entusiasmo ma alla resa dei conti con l'esercizio, beh, lui aveva la peggio mentre la voglia di sparare a caso la risposta lo stracciava.

Lorenzo

Forse il più serio tra gli otto compagni di squadra, Lorenzo è l'esatto opposto di Andrea. Ad ogni esercizio concede sempre più tempo del dovuto e, inevitabilmente, fatica di più seppur ottenendo buoni risultati.
"Vediamo... x è così... y è 4/5 di x che a sua volta è 1/2 di z la quale sommata a y mi da k e così posso utilizzare la proprietà delle potenze... ah si ecco poi faccio la somma..."
Un caso perso, il suo foglio era sempre quello più scarabocchiato, però ci sapeva fare eccome se ci sapeva fare, mai una volta che avesse deluso le aspettative: infatti Lorenzo anche negli anni precedenti aveva raggiunto posizioni dignitose sempre più vicine al podio.

Gabriele e Federico

Non ci vuole molto a descrivere queste due incarnazioni della pigrizia, magari lo fanno per diletto, per pura voglia di fare i simpatici, ciò però non cambia il fatto che sistematicamente Gabriele e Federico si addormentano in ogni circostanza. Possono aver fatto un'eccezione stavolta? Certo che no! Il primo seduto per terra e appoggiato alla sedia sul quale aveva riposto carta e penna, il secondo completamente sdraiato sullo schienale e rigorosamente a bocca aperta, le braccia gli cadevano lungo il corpo e poggiavano ai lati del suo insolito giaciglio. Come al solito, 0 punti per gli unici due studenti dotati di enorme intelligenza ma svogliati come pochi.

Simone

Eccone un altro che si candida per ottenere una posizione a fondo classifica, auricolare, volume alle stelle, continui scossoni della testa: Simone era un terremoto vivente. Nella sua testa erano incise le parole del ritornello di Powerslave, la sua canzone preferita degli Iron Maiden che lo caricavano a più non posso, se solo avesse usato questo strano tipo di doping prima di una partita... avrebbe fatto una carneficina. Sbatte i piedi, scrolla la testa, la musica lo rapisce completamente.

Sonia e Leonor
Se la natura prevede la solidarietà femminile Sonia e Leonor sono due cose a parte, la natura non le tocca minimamente. La prima sbaglia volontariamente il test pur conoscendo le risposte perchè sa che Leonor con la sua abilità oculare copia da lei, la seconda consapevole di questo atteggiamento da parte della compagna non prende nemmeno in considerazione i bigliettini che Sonia le manda per pura voglia di passare il tempo. Non si direbbe ma quelle due fuori dalla scuola sono l'una la migliore amica dell'altra, curioso il mondo a volte.

E infine c'è lui: Radamante, il più normale degli 8. Fa del suo meglio, se non sa risolvere un enigma lo lascia così da poterci ritornare in seguito con calma, sta composto e si concentra come pochi. Che altro dire su questo giovane mago che ha sconvolto le vite dei suoi sette compagni di squadra semplicemente giocando con loro per una sola partita? Nessuno se ne era ancora accorto ma la sua presenza in campo, il suo stile di gioco, il suo ultimo canestro... avevano innescato una reazione a catena inarrestabile: è vero che le fate stanno semplicemente volando, come sostiene Noemi, ma stanno volando, lo stanno facendo e più voleranno più arriveranno in alto.
La campanella segnò la fine del test, tutti (dormiglioni compresi) consegnarono i fogli (in bianco compresi) e la stanza si svuotò in un batter d'occhio, i cestisti si scambiarono qualche rapido saluto e si divisero in attesa di rivedersi, il giorno successivo, alla prima partita di campionato.
- Rad - lo chiamò Fede prima di congedarsi.
- Dimmi Fede.
- Alle 21 al campetto.
- Ci sarò.

- Sei andato alle olimpiadi di matematica PER SBAGLIO... io non so più cosa fare con te, andrò in pensione, non ce la faccio proprio più!
- Ma prof mica è colpa mia se m'ha buttato fuori!
Il professore lasciò cadere e sbattere di conseguenza la fronte sulla cattedra, Simone sgranocchiò con indifferenza una patatina estratta dal sacchetto che aveva comprato prima di rientrare in classe.
"Si sarà fatto male?" pensò masticando e infilando nuovamente la mano nel sacchetto.

Era una notte fredda, la più fredda dall'inizio di Settembre, c'era vento, tanto vento, le retine dei canestri erano cullate dalla brezza così come quest'ultima scompigliava con forza i capelli di Federico, seduto a centro campo con lo sguardo fisso sulla figura minuta che stava avvicinandosi a lui.
- Sei arrivato finalmente. - commentò.
- Sono piccolo, il vento soffia contrario perciò rallento. - rispose sicuro Radamante sedendosi di fronte al capitano.
- Sai perchè siamo qui?
- Perchè ti aspetti qualcosa da me.
- Meno di quello che pensi.
- Perfetto, odio quando vengo messo sotto pressione.
- Quindi non devo ricordarti di stare attento domani vero?
- Non vedo perchè dovrei preoccuparmi, è una squadra come un'altra.
- Che ti conosce alla perfezione.
In quel momento l'espressione del ragazzino mutò.
- Rad ti hanno studiato, così come hanno studiato Sonia.
- Come lo sai?
- Forse non ve ne siete accorti ma avete attirato un certo pubblico, non c'eravamo solo io e Leonor ma anche qualche occhio di troppo.
Radamante si rilassò riassumendo l'espressione calma e sicura di qualche secondo prima.
- Non sono preoccupato.
- Mi fa piacere. Hai mai giocato titolare?
- Non capisco cosa c'entri adesso ma si, da ultimo e per forza, metti che qualcuno si faceva male... sai due gambe sane sono sempre preferite a quelle di uno zoppo.
- Allora sarai contento di sapere che non abbiamo zoppi in squadra e domani le tue gambe sane saranno preferite ad altre 6 altrettanto sane.
- Non vi deluderò.
- E pensare che stavo per dire la stessa cosa a te.
Il vento si fermò gradualmente e il silenzio piombò sul campetto.



Eccoci qua, sorpresi eh? Capitolo corto, veloce e all'apparenza insignificante ma vi assicuro che non è così u.u (e voi direste: toh la fai facile te, sei l'autore e sai già tutto xD). Adesso è il momento di spoilerarvi qualcosa altrimenti mi fucilate (vero ò.ò?): arrivano nuovi personaggi ma non saranno solo cestisti eh no =), vedremo un Radamante titolare ma in un quintetto più tattico che decisivo e beh il titolo dice tutto (ma solo per me mauhauhauah xD): Dente avvelenato

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Capitolo 10
*** Dente Avvelenato ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 10: Dente Avvelenato
Rating: Giallo
Genere: Sport/Fantasy



- Molto bene ragazzi - cominciò Federico portandosi al centro dello spogliatoio dove poteva esser guardato facilmente da tutti i membri della squadra - questa è la nostra prima partita di campionato, come sapete dobbiamo vincere più partite possibili per qualificarci alla fase successiva, ne rimarranno solo quattro e con oggi noi ci porteremo a casa quei due punti che ci permetteranno di inserirci tra le prime posizioni.
I compagni lo ascoltavano attentamente, carichi come mai prima di allora e con il cervello ben concentrato sulla partita imminente. C'era chi come Slim che entrava in fibrillazione ogni due secondi scatenando fastidiosi rumorini ritmati mentre muoveva su e giù la gamba, Sonia aveva finito le unghie da mangiare e si stava per tuffare su quelle di Leonor, infine c'era Radamante, freddo all'apparenza ma teso come una corda di violino in realtà.
- Cosa sappiamo dei nostri avversari - continuò il capitano - innanzitutto due di loro hanno abilità oculari quindi potremmo avere qualche problema nelle azioni a sorpresa così come in caso di blocco cieco, poi per la vostra gioia...
Ci fu un attimo di pausa, i ragazzi pendevano dalle sue labbra, ognuno di loro aprì bene le orecchie in attesa del continuo della frase.
- ... Mi sono informato sul conto degli altri giocatori: nessuna cima, tutti perfettamente nella media.
La squadra tirò un sospiro di sollievo al sentire tali parole rassicuranti, Andrea però colse subito il significato nascosto:
- Ma? - Non disse che una semplice congiunzione in modo tale da esortare Federico a riferire tutti i dettagli della ricerca.
- Hanno il contropiede più veloce della storia del basket.
All'udire una così aspra sentenza i presenti rabbrividirono ma il capitano seppe subito riportare la calma nello spogliatoio.
- Proprio per via di questa loro specialità affronteremo la partita di oggi con tutta la serietà possibile, gli daremo la possibilità di sfogarsi per i primi minuti dopodichè sarà press a tutto campo! Dovranno odiare il momento in cui riceveranno la palla sulla rimessa, ogni volta che toccheranno quella sfera dovranno pensare di essere circondati da un branco di orsi affamati pronti ad attaccare senza nessuna logica! Entriamo in campo e diamo loro il malvenuto nel nostro territorio!
Tutti si alzarono battendo le mani e composero un cerchio al cui centro vennero posizionate 8 mani l'una sopra l'altra.
- UNO, DUE, TRE...
- GIOCHIAMO!

- Non ho parole. - Sbuffò una ragazza bassa e magrolina seduta nella parte di tribuna riservata agli ospitanti.
- Ora che c'è Daria? - L'amica seduta al suo fianco, spazientita, chiese spiegazioni per l'ennesima volta da quando erano entrate in palestra.
- Che vuoi che ci sia Ila? Questi bruttoni del liceo sono in campo da dieci minuti mentre i nostri chissù dove li hanno spersi. Come se non bastasse anche lei sta ritardando clamorosamente.
- Oh andiamo mica è un problema se la partita inizia più tardi o se lei arriva domani. Lo sai com'è fatta no? Si perde ogni tanto, non fa caso allo scorrere del tempo e finisce per ritardare.
- Come sei diventata saggia amica mia, quasi quasi scriverei un libro su di te guarda!
- Oh oh oh eccoli! Stanno entrando!

In perfetta fila indiana il Fairy fece il suo ingresso sul campo da gioco e raggiunse la metà campo che li avrebbe ospitati per quei pochi minuti di riscaldamento pre-partita che rimanevano. Gli occhi degli avversari erano tutti puntati su di loro, Michele e Luca fulminavano con lo sguardo colui che li aveva umiliati nella gara di Street Basket, una ragazza incappucciata al contrario continuava a fare gli esercizi per scaldarsi adeguatamente: sembrava che lei fosse l'unica persona che respingeva la voglia di squadrare minacciosamemte i propri antagonisti.
"Non hanno speranze, vinceremo facilmente!" Erano questi gli unici pensieri che fluttuavano nella mente della giovane cestista.
"Inutile dire che questa sarà una passeggiata!" Pensò a sua volta Simone che pareva aver già identificato ogni singolo soggetto sulla metà campo opposta alla sua.
Da ambo le parti del campo gli esercizi di riscaldamento si stavano susseguendo con la solita logica ben precisa: entrata diretta, dai e vai, qualche tiro libero e come ciliegina sulla torta una pioggia di tiri da fuori area tanto per entrare in confidenza col canestro.
- Gabry che ne pensi di quella là? - chiese quasi timidamente Lorenzo tutto preso dalla ragazza incappucciata che ancora non aveva degnato di uno sguardo un solo componente dell'istituto ospitante.
- Mah non saprei che dirti, non le vedo il viso. - socchiuse gli occhi l'interpellato cercando di vedere meglio - però caspita! Ha un fisico niente male! Chissà cosa c'è sotto quella felpa, Lore qui parte il film erot...
I pugni di Leonor raggiunsero con forza i fianchi dei due bamboccioni che si stavano praticamente incantando tralasciando il riscaldamento.
- Teste quadre che non siete altro! - imprecò lei osservando i maltrattati contorcersi sul fianco colpito - Concentratevi sulla partita invece di sbavare dietro alla prima velina che passa, magari sotto quel cappuccio si nasconde una racchiona!

- Mancano appena due minuti, pensi che lei arriverà in tempo per la palla a due?
- Non credo proprio Ila, vorrei proprio sapere se si fa desiderare oppure è semplicemente sbadata.
- Senti da chi viene la voce, parli proprio te che non ti ripigli da qui a lì.
- Uh uh uh guarda quella là ha picchiato i suoi compagni! Rissa rissa rissa!
- Daria... - si battè una mano sulla fronte e scosse la testa subito dopo, dopo tanti anni di amicizia aveva imparato a sopportarla, Daria la "sua" migliore amica e Ilaria seconda sul podio.

Come nell'amichevole l'arbitro invitò le squadre a sedersi in panchina, la partita sarebbe cominciata a momenti. I palloni furono riposti nell'apposita cesta e le panche furono riempite in pochi secondi: sulle tribune calò il silenzio.
- Radamante, Leonor, Sonia, Andrea e Simone. Prendetevi le marcature, credo proprio che sarò molto occupato per questo primo quarto, nulla in contrario vero?
Non ci fu nessuna risposta negativa, i titolari avevano capito benissimo le parole del capitano che aveva notato Lorenzo e Gabriele fare il loro teatrino venendo meno ai loro doveri di atleti.
- Prenderemo subito il vantaggio, entriamo io, Francesca, Anthony, Michele e Luca, quattro esterni e Luca come pendolo o all'occorrenza centrale. Vendichiamoci per l'amaro antipasto che abbiamo dovuto assaggiare l'altro giorno, facciamogli vedere cosa vuol dire avere il dente avvelenato. - L'incappucciata scelse la sua formazione di partenza e fece disporre i suoi compagni attorno all'area di centro campo, lo stesso fecero i giocatori del Fairy.

- Mi chiedo se sia servito a qualcosa il discorso che vi ho fatto negli spogliatoi. - bofonchiò Federico leggermente irritato per il comportamento dei suoi due compagni.
- Si è servito ma quella lì ha una marcia in più Fede.
- Mica dice male eh, non vedo l'ora che si tolga il cappuccio.
Risposero i puniti in successione.
Neanche a chiedere la tanto chiacchierata donna incappucciata rivelò il suo volto sfilandosi lentamente la felpa usata nel riscaldamento. Come previsto non deluse le aspettative e di fronte agli occhi sognanti dei presenti apparve una giovane primina dai lunghi capelli corvini posti a cornice di un grazioso viso pallido quanto basta ad accentuare due labbra innaturalmente rosse, i suoi occhi verdi smeraldo si conficcarono come lance appuntite sul loro obiettivo.
"Eccolo, lui è mio!" pensò la ragazzina fissando morbosamente Radamante, il playmaker che aveva sconfitto sul campo due dei suoi compagni migliori.
- Lo vedi? E' di un altro pianeta non c'è verso! - Apprezzò moolto esplicitamente Gabriele prendendosi la testa tra le mani.
- Ridicola. - sentenziò invece il capitano sopprimendo una risatina - non può nemmeno pensare di reggere il confronto con un'altra ragazza, magari avrete la fortuna di vederla tra poco... sempre se si degnerà di arrivare.

- Buona partita -
L'arbitro portò la palla al centro del campo e la lanciò in aria regalandola ai due saltatori. Slim come di consueto spiccò un salto portentoso tale da fargli toccare per primo l'oggetto della contesa e passarlo ad Andrea che si era già messo a correre verso il canestro. Presa al volo la palla il pivot dovette fronteggiare il primo difensore che era rientrato in difesa, Anthony lo stava aspettando pronto a contrastare il suo uno contro uno.
"Cavolo, quando è arrivato? Mi pareva che fosse sull'altra metà campo... magari mi sbaglio"
Senza dare troppo peso ai suoi pensieri prese a palleggiare il pallone affrontando l'avversario con tenacia, purtroppo però non riuscì a portare a termine un'azione risolutiva così non restò altra soluzione che scaricare la palla fuori dalla linea dei tre punti.
Sonia ricevette il passaggio e lo rispedì subito altrove incontrando le mani di Radamante che lo afferrarono con forza, davanti a lui la ragazza mora come marcatrice.
- Che intenzioni hai? - Lo slider aveva già intuito tutto, la sua avversaria aveva dei progetti in serbo per lui e non avrebbe tardato a mostrarli.
Non giunse riposta alle sue orecchie così approfittando di un taglio di Andrea fece un passaggio schiacciato che superò la difesa della giovane mentre ella si lasciò sfuggire un impercettibile sorrisetto. La palla rimbalzò troppo in alto ma questo era già stato previsto, il pivot saltò in aria e, sapendo di trovarsi vicino a canestro, non aspettò ne di girarsi nè di ricadere a terra, schiacciò violentemente all'indietro sotto gli occhi meravigliati della folla, avversari compresi.
Salvo questa prima azione degna di nota per i successivi cinque minuti di gioco ci fu un sussesseguirsi di tiri ed entrate decise ma nessun cestista diede spettacolo mostrando la propria abilità personale, o almeno così poteva sembrare. Chi come Luca e Michele possedeva un'abilità oculare non si risparmiò dato che guardare in qua e là non costava nessuna fatica. Il punteggio si era dunque portato sui 15 punti a 11 per la squadra ospitante che, al sopraggiungere di un fallo difensivo commesso da Simone, chiese il primo time-out della competizione.
- Molto bene ragazzi, siamo sullo stesso livello e su questo credo non ci siano dubbi, ancora non hanno mostrato tutte le sue carte quindi state attenti, ho l'impressione che appena tornerete in campo avrete da sudarvelo questo primo quarto.
Il minuto di break passò velocemente, dopo che la squadra ebbe bevuto quanto più desiderasse ricominciò a giocare in difesa per via dell'infrazione che aveva spinto Federico a chiedere una pausa.

Il portatore di palla durante quell'azine era Michele che, chiamato uno schema semplicemente alzando il pugno verso il soffitto, effettuò un passaggio in favore dell'amico Luca pronto a ricevere in mezzo all'area del tiro libero. Dalla linea dei tre punti però la ragazza dagli occhi smeraldo allungò un braccio verso la palla e lo ritrasse chiudendo la mano a pugno. Accadde un fatto imprevedibile: la sfera si bloccò un istante a mezz'aria e subito dopo riprese il suo moto ma con traiettoria ben diversa, infatti invece di incontrare le mani robuste del pivot finì per venire afferrata dalle mani delicate della giovane maga che poco prima l'aveva attratta a sè.
Senza pensarci due volte tirò e con grande gioia degli spettatori alleati segnò il primo canestro da tre punti della partita portando quindi il risultato dopo circa sei minuti a 15 a 14.
Radamante stava rientrando in difesa leggermente sorpreso per quanto era successo pochi attimi prima ma tutto ciò non era motivo di preoccupazione per lui, questo prima che la sua marcatrice si avvicinasse.
- Ho intenzione di vincere, il nome è Medusa, mettitelo bene in testa pel di carota.
- Staremo a vedere - rispose lui irrorato dell'energia della competizione allo stato puro.

- Ila guarda arriva!
- No!!! Non ci credo.
La maniglia della porta d'ingresso si abbassò lentamente e altrettanto lentamente fece il suo ingresso una ragazza mediamente alta, dai folti capelli castani tendenti al rosso se illuminati dalla luce del sole e fiera proprietaria di due splendidi occhi azzurri che sembravano fare da specchio alle limpide acque di un fiume di montagna.
- E' lei! Avevi ragione Daria!
- Finalmente, adesso appena arriva qua gliene dico quattro.
Camminava a passo sostenuto, quando cominciò a salire le scale per le tribune le sue scarpe da ginnastica non fecero alcun rumore che potesse disturbare partita e spettatori, con una mano si reggeva decisa alla ringhiera per assicurarsi di non cadere, con l'altra si aggiustava la maglietta che si stava attorcigliando sotto il peso della borsa che portava sulla spalla.
- Che dici Ila lo chiamo? Dai dai dai dai dai!
- Credo che non ce ne sia bisogno Daria, guarda tu stessa.
Federico si era alzato dalla panchina e guardava serio la tribuna, precisamente l'angolo al quale si era fermata la seconda ragazza misteriosa di quella giornata, misteriosa per tutti tranne che per lui. Valentina, questo era il suo nome, ricambiò lo sguardo indossando un idilliaco sorriso che contagiò il viso rigido del capitano facendolo sorridere a sua volta.
- E' l'ora di far vedere a questi liceali cosa vuol dire dare spettacolo.- Disse il ragazzo gettando sulla panchina la sopramaglia che stava indossando, si avvicinò al banco dei giudici di gara e chiese con voce sicura - cambio!
Alla prima rimessa laterale concessa dall'arbitro un fischio riempì tutto il palazzetto facendo girare i cestitisti verso il bordo campo, Valentina sorrise ancor più evidentemente di quanto non avesse fatto pochi secondi prima dopodichè raggiunse le due migliori amiche sulle tribune.
- Era l'ora! Ci hai fatte aspettare sai? - la apostrofò una delle due.
- Più che altro l'hai fatto aspettare - corresse l'altra - aspettava te per entrare, avevi intenzioni di farlo giocare gli ultimi secondi del quarto tempo? Ci stavi per riuscire sai?
La nuova arrivata appoggiò il peso del bacino sulla gamba destra e portò le mani sui fianchi, arricciò la lingua facendola scorrere lungo le labbra e all'interno della bocca per poi rispondere pacatamente - E' colpa mia se aspettava me? Fosse stato per me avrebbe potuto anche non giocare.
"Almeno siamo sicuri che non si fa male" pensò nell'istante successivo alla sua risposta, poteva sembrare una ragazza decisa e molto semplice in apparenza ma in realtà, nonostante un leggero alone di ghiaccio che la circondava, era la persona più premurosa e sensibile di questa terra tant'è che durante il viaggio da casa sua alla palestra si era finita le unghie a forza di mordicchiarle per il nervosismo. Sapeva benissimo che il capitano non sarebbe sceso in campo finchè non fosse arrivata e ciò la metteva in ansia certe volte.
- Dai siediti che ora il tuo bimbo, come lo chiami te, ci fa divertire un po'. - propose Ilaria colpendo ripetutamente la poltroncina di fianco alla propria.
- Si di sicuro guarda, come vederlo. Cosa ci sarà di divertente in quel tronchetto di legno, scoordinato per giunta, lo sapete solo voi. - Un'altra bugia. Lei amava vederlo giocare, era rapita dalle azioni che la squadra compiva ma più di tutti preferiva lui, "il suo bimbo", lui che ad ogni partita riusciva a regalarle qualcosa di particolare, di basilare per una qualsiasi persona seduta sugli spalti: era capace di farle vivere la partita come nessun altro.
"Non farti male per favore" pensò sfregandosi lentamente i palmi delle mani e chiudendosi tra le spalle e il collo.
- Leonor! In panca grazie - Federico richiamò la compagna di squadra.
- Cheeeee? Ma dico sei pazzo? - brontolò l'interpellata avvicinandosi al superiore - Con che logica mi metti a sedere? Sono stata uno dei pilastri della squadra in questi primi minuti!
- Non si discute, esci.
- Scordatelo! Voglio almeno una motivazione valida.
Senza nemmeno risponderle il ragazzo entrò in campo spostando leggermente con la mano la giocatrice che nell'atto di girarsi verso le spalle dell'altro notò con stupore la presenza di Valentina sulle tribune. In risposta abbassò lo sguardo voltandosi e incamminandosi verso i due amici fuori dal campo.
"Capisco... c'è lei." Pensò "una motivazione più che valida, non sa nemmeno di essere famosa in tutta la scuola, non tanto perchè è la ragazza del capitano quanto perchè ha un potere ben più forte della magia o di un'abilità fredda come la mia." Si voltò un'ultima volta verso la metà campo alleata "Quando c'è lei nessuno può stare al passo di Fede... sembra che gli infonda forza soltanto pregando per lui. Ti invidio Valentina."
- Capitano. - Salutò rispettosamente Radamante.
- Pronto ad alzare il sipario? - chiese l'altra parte.
- Ci puoi scommettere!
La rimessa fu effettuata da Sonia che con un passaggio molto semplice servì Slim, egli riconsegnò dunque la palla alla playmaker che si era smarcata a seguito di un blocco cieco portato da Andrea. A quel punto Sonia si trovava al centro dell'area del tiro libero dove venne prontamente chiusa da tre giocatori avversari, non le rimase altro che scaricare verso Radamante che, facendo finta di non accorgersi della sfera in arrivo, lasciò che Medusa attivasse la sua magia. Solo allora pose delicatamente la mano fra lei e la palla, la sfiorò e un fortissimo passaggio partì verso la linea del campo di pallavolo che si trovava a metà tra quella dei tre punti e quella di metà campo. Occorre veramente poca fantasia per immaiginare chi fosse il destinatario, Federico accolse fra le sue mani l'oggetto servitogli e si elevò in sospensione per provare una tripla.
- Tanto sbaglia, c'è poco di cui preoccuparsi - bisbigliò calma la maga liceale.
Invano il suo difensore tentò di stopparlo, era saltato troppo in alto e la palla era già in volo. La retina venne riempita con forza dalla massa della sfera che la fece prima distendere e poi contrarre come una molla.
- Mettetevi comodi liceali, questo è solo l'inizio! - Affermò il tiratore subito dopo aver di nuovo toccato terra. Il tabellone segnava 18 a 14.



Eccoci qua dopo un breve periodo di inattività =D pensavate fosse finita eh ò_ò? E invece no. Bene passiamo al commentino vero e proprio u.u, come avete visto questo capitol è un'intro a quella che sarà la prima partita di campionato, il Fairy parte forte ma... durerà? I giocatori avversari serbano ancora diversi segreti e ve li svelerò tutti ò_ò tranquilli! Ma vorrei farvi notare una cosa particolare! Cominciano ad entrare in scena personaggi non giocanti u.u, per esempio Valentina e compagnia =D inoltre piano piano i caratteri dei singoli personaggi già esistenti si stanno distinguendo sempre più l'uno dall'altro. Che dire infine del confronto, ovviamente voluto ò_ò, tra Medusa e Valentina u.u? Eh eh eh, ci saranno delle cosine interessanti a riguardo nel prossimo capitolo che come sempre vi anticipo =), alla prossima lettori e lettrici, il titolo del prossimo capitolo sarà: Mordi e Fuggi!

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Capitolo 11
*** Mordi e fuggi ***


Fanfiction
Titolo: Magical Basket
Capitolo 11: Mordi e fuggi
Rating: Giallo
Genere: Sport/Fantasy



- Però! - Esclamò Daria - Un bel goal non è vero?
Valentina e Ilaria la fulminarono con lo sguardo.
- Che c'è? Ho detto qualcosa che non va?
- Goal... - corresse Ilaria - si chiama canestro, CANESTRO!
- Ovvìa che cambia? E' sempre punto!
L'ultima arrivata non prendeva nemmeno in considerazione ciò che si stavano dicendo le due amiche, era così presa dalla partita che faceva fatica a sbattere le palpebre per paura di perdersi anche un solo frammento di quella competizione.


- Ottimo lavoro Fede - si congratulò Slim tornando in difesa col capitano.
- Grazie, pigiamo per bene sull'acceleratore adesso così li finiamo una volta per tutte!
A seguito della risposta il giovane prese posizione nella propria metà campo insieme al resto del quintetto, la palla rimase in quella frazione soltanto il tempo di fare un misero passaggio. Radamante infatti era scattato sulla traiettoria di questo intercettandolo e scaricando verso Federico che a sua volta era corso avanti. Apparentemente solo in attacco cercò di raggiungere il canestro in terzo tempo però venne ostacolato in extremis da Anthony che, destando stupore nei suoi occhi, l'aveva in qualche modo raggiunto e superato senza che se ne accorgesse.
Non fu però un grosso problema, la palla venne passata con un movimento dietro schiena ad Andrea che, per sicurezza, aveva seguito il compagno per dargli man forte. Appena dopo la ricezione del servizio spiccò un salto che gli permise di schiacciare nuovamente e portare il punteggio su 20 a 14, cifre che rimasero tali fino allo scadere dei primi 10 minuti di gioco.

- Bel colpo ragazzi! - Commentò Lorenzo al rientro in panchina dei compagni.
- Bravi tutti! Abbiamo dimostrato che se diventiamo aggressivi possiamo stracciarli! - Li caricò il capitano.
- E' vero - interruppe Radamante - però ho la sensazione che il peggio debba ancora arrivare, alla fine questo è solo il primo quarto no?
- Rad ha ragione - lo appoggiò Leonor - non dobbiamo adagiarci sugli allori.
- E' ora di rientrare in campo, la formazione rimarrà la stessa non per punizione verso Lorenzo e Gabriele ma perchè ho intenzione di risparmiarvi entrambi per quando dovremo contrastare un paio di loro elementi - spiegò dunque Federico. - Te ne sei accorto anche tu vero? - Leonor chiese conferma.
- Si. So che a vedermi non sembra ma sono un po' preoccupato. Abbiamo bisogno di studiarli un po' di più prima di prendere provvedimenti e fare delle sostituzioni. - Si voltò dunque verso Sonia - Ci pensi tu a raccogliere informazioni su... - e bisbigliò qualcosa alla compagna.
- Lascia fare a me! - Rispose la ragazzina convintissima - Non li perderò di vista un secondo.
"No, così non va" pensò Radamante bevendo dalla propria borraccia "Non può essere così facile, quella ha qualche asso nella manica e sono sicuro che uno di questi è seduto sulla loro panchina dall'inizio della partita. Mi risparmierò per un po', il capitano dovrebbe bastare a motivare la squadra per il momento."

- Abbiamo tutto quello che ci occorre? - Chiese Medusa rivolta ai compagni.
- Si - rispose uno di loro - adesso dobbiamo soltanto superarli e mantenere il punteggio.
- Esatto, siete stati bravi ragazzi, sei punti sono niente in confronto a quelli che avremmo potuto prendere in una prima fase come quella appena passata. Prendiamo questa partita come un'ammonizione per le prossime, il liceo Babele non ci farà sconti.
- Che formazione utilizziamo adesso? - Chiese Francesca dalla cui domanda scaturì un certo disagio, non aveva potuto esprimere al meglio tutte le sue potenzialità nel corso del primo quarto.
- Ho capito dove vuoi arrivare - la riprese la mora - puoi rimanere in campo, adesso però voglio che entrino anche Matteo e Chiara al posto di Luca e Michele, abbiamo visto abbastanza è ora di agire!
- SI!!! - Gridarono all'unisono i liceali.

La partita riprese con una coraggiosa azione solitaria da parte di Andrea che tentò di raggiungere il canestro penetrando una volta battuto il suo difensore sul primo passo, purtroppo però gli si parò di fronte Matteo che gli tolse la palla furtivamente e la spedì dritta verso Federico.
"Che stupido, sbagliare un passaggio del genere" mentre queste parole affioravano nella mente del capitano del Fairy la sfera si bloccò a pochi centimetri dalle sue mani pronte a riceverla. Lo stupore si accentuò quando la suddetta cambiò direzione raggiungendo Medusa che scappò in solitudine verso il canestro avversario.
"Figurati se poteva essere un errore, quello l'ha persa volutamente..." Radamante cercò di correre in difesa ma non volendo usare i propri poteri non avrebbe mai potuto raggiungere la ragazza la quale fece sfociare la propria corsa in un terzo tempo.
- SCORDATELO!!! - Saltando in avanti piuttosto che in alto Federico riuscì a riavvicinarsi a lei e a mezz'aria colpì la palla rimandandola verso metà campo.
Il delirio dei tifosi fu subito estinto dal recupero di Francesca che, presa al volo la sfera, mise dentro una spettacolare tripla che fece bloccare il tabellone su 20 a 17. Medusa indietreggiando verso i propri compagni lanciò un'occhiata veloce al proprio marcatore, il ragazzo coi capelli arancioni, sorridendogli poi poco prima di voltarsi: un modo soft di dire "beccati questa poppante".
"Hanno condotto l'azione con un tempismo ed un'affinità terrificante, erano perfetti, nessuno si sarebbe potuto aspettare una stoppata simile eppure loro hanno reagito eccellentemente... la loro carta vincente è in campo!" Sebbene Radamante avesse visto giusto il secondo quarto di gioco non confermò la sua teoria, questo perchè la sua squadra mantenne il controllo della partita aumentando addirittura il proprio vantaggio fino a concludere la frazione di gioco con un punteggio di 42 a 35.
Negli spogliatoi non ci fu molto da dire, da nessuna delle due parti, i ragazzi del Fairy erano dell'umore giusto per continuare la partita mantenendo una buona andatura e, nonostante la prima azione dei 10 minuti appena passati avesse sbilanciato l'equilibrio per un attimo, nessuno ci pensava più. Per quanto riguarda i liceali, stranamente, anche loro sembravano tranquilli, come di fatto erano, non speravano di vincere loro credevano effettivamente di poter trionfare quel giorno... questo perchè la loro grinta stava per esplodere tutta insieme nel terzo quarto, quello che sarebbe potuto essere il quarto decisivo.
- Bene a questo punto entrano Gabry, Lorenzo e Leonor. Rad, Sonia e Andrea riposatevi pure - il capitano comunicò il quintetto da schierare in campo per quei prossimi minuti "di fuoco", lo stesso fece a sua volta Medusa: - Francesca siediti, ci servi fresca per il colpo di grazia, Daniele in campo!
La prima azione dopo l'intervallo fu condotta dalla squadra del liceo che dal primo attimo di gioco apparve completamente diversa. La transizione di palla venne gestita con abilità mai dimostrata prima d'allora, abilità che confuse non poco gli avversari che non riuscirono a contrastare un'entrata in terzo tempo di Matteo. Il peggio venne però al momento della rimessa, Slim cercò di servire Leonor confidando nella sua abilità oculare ma, nonostante la perfezione e l'imprevedibilità del passaggio, Anthony lo raccolse andando poi ad aggiungere altri due punti al punteggio della sua squadra con un canestro fin troppo facile.
- Fede chiama minuto! - Urlò la ragazza accortasi di un particolare piuttosto spiacevole.
L'interpellato ignorò il consiglio e si fece passare la palla da Slim che stavolta non sbagliò, a farlo per lui fu lo stesso capitano che partì in palleggio verso il centro del campo dove ad aspettarlo trovò Daniele: egli, dimostratosi essere un body reader proprio come Gabriele, rubò la sfera prima che il Mirror Mirror di Federico si attivasse.
Da tale errore derivò poi un tiro dai tre punti effettuato da Medusa: a fronte di ciò fu praticamente resa obbligatoria la scelta di chiedere un time out per riorganizzare la squadra. Il punteggio all'inizio del terzo quarto era dunque 42 pari.

- Daria? - Chiese Ilaria all'amica.
- Ssssht - la zittì l'altra indicandole Valentina con un dito e tanta discrezione.
Quest'ultima era ferma immobile con gli occhi piantati sul suo ragazzo, occhi che avrebbero voluto poter incendiare la materia.
"Come si fa... io dico come si fa a farsi recuperare di 7 punti in questo modo??? Sarà passato un minuto a dir tanto!!!" Pensava furibonda mentre in panchina stavano dedicendo sul da farsi.
- Mi pare ovvio che abbiano tirato fuori una grinta disumana... tutto questo, ci metterei la mano sul fuoco, è dovuto sicuramente ad un'abilità, o una magia forse - Leonor si improvvisò oratrice. - Da quello che ho visto pare che quello laggiù - e indicò Anthony - sia capace di teletrasportarsi, altrimenti non mi spiego come possa essere in due posti quasi contemporaneamente. Per quanto riguarda gli altri per come la vedo io stanno giocando con taaanta fortuna dalla loro parte.
- E tu mi hai fatto chiedere minuto per una stronzata del genere? - Si battè una mano sulla fronte il capitano che credeva di aver buttato via una delle richieste di time out a sua disposizione.
- Aspettate! - Intervenne Radamante - Ammetto che certe osservazioni siano inutili - la ragazza sbuffò voltandosi - ma non preoccupatevi, ho notato io qualcosa di importante.
- Sentiamo - proferì la squadra all'unisono.
- Come avrete potuto notare non ho ancora usato i miei poteri in modo determinante, questo perchè fin da subito ho sospettato che uno dei primi panchinari ci stesse studiando - si voltò verso la panchina avversaria - E nel secondo quarto è entrato per studiare non più noi bensì il campo da gioco e la dinamica generale delle azioni - indicò dunque Matteo - Dev'essere lui, quello che ha sbagliato volutamente il passaggio ricordate?
Tutti annuirono.
- Se permettete ho ideato una strategia che potrebbe permetterci di vanificare i loro sforzi, però ho bisogno di un secondo break per spiegarvela - Radamante sapeva di chiedere troppo ma in quel momento era l'unica cosa da fare per evitare di essere soverchiati dagli avversari.
Fu così che l'arbitro concesse un secondo time out al Fairy e, come si poteva facilmente prevedere, ciò destò i sospetti dell'intero team di liceali.
- Cosa avranno in mente? - Domandò Chiara ad alta voce. - Non ne ho idea - parlò Francesca subito dopo.
- Stanno studiando un modo per liberarsi dei miei calcoli - svelò Matteo del tutto tranquillo - fidatevi non possono escogitare un piano così geniale da costringermi a rivedere tutta l'analisi che ho fatto finora: falliranno ve lo dico io.
- Non sottovalutarli - intervenne Luca - Hanno ancora delle cartucce da sparare.
- Sono d'accordo con te - concordò Michele - non abbassiamo la guardia.
- Infedeli, vi dimostrerò che quei bambocci non possono nulla contro le mie rilevazioni matematiche. - Matteo si rivolse poi al proprio capitano - Medusa diglielo anche tu che non devono preoccuparsi.
La ragazza tacque evitando di dire la sua, tuttavia anche lei seppur riponesse grande fiducia nel proprio compagno calcolatore non avrebbe cantato vittoria troppo presto.

Allo scadere del tempo concesso le due squadre tornarono in campo schierando gli stessi giocatori di poco prima, fatta eccezione per Slim che si sedette facendo tornare in campo Radamante.
- Sicuro che funzionerà? - Domandò Federico scettico.
- Assolutamente - lo rassicurò lo slider.
Medusa avvicinò quest'ultimo ponendosi davanti a lui il quale era stato incaricato di effettuare la rimessa.
- Lo so che hai un piano - sibilò gelida.
Egli non rispose, si limitò a passare la palla a Leonor, smarcatasi facilmente, la quale gliela restituì subito dopo. I cinque attaccanti si disposero tutti fuori dalla linea dei tre punti, il ragazzo dai capelli arancio, postosi al centro, scaricò velocemente verso Lorenzo alla sua destra il quale seguì l'esempio del compagno servendo Federico che, tentata una tripla, riuscì a segnare punti preziosi che riportarono il Fairy in posizione dominante.
Gli avversari non si scomposero e si prepararono a contrattaccare, a quel punto Radamante urlò: - Gabry prendilo!
Il ragazzo interpellato corse velocemente nella propria metà campo, luogo in cui si materializzò magicamente Anthony grazie al suo teletrasporto. La strategia era semplice, bloccare ogni giocatore in modo tale da schiacciarli prima in difesa e, successivamente, in attacco. Purtroppo però non furono fatti tutti i necessari accertamenti, Gabriele infatti venne bloccato da Daniele il quale cominciò a correre davanti a lui per ostacolarlo. Nessuno si meravigliò dunque che il mago avversario ricevesse facilmente un passaggio dalla parte opposta del campo. Proprio quando costui stava per concludere la propria giocata Federico balzò di fianco a lui stoppandolo proprio come era successo poco prima soltanto che stavolta deviò la palla lanciandola in aria dove nessuno avrebbe potuto intercettarla.
"Mia" pensò Medusa attraendola a sè grazie al suo potere, potere che però si rivelò inefficace in quanto Leonor, che grazie all'Omni Vision aveva tenuto d'occhio la liceale, si pose sulla traiettoria della sfera e l'afferrò per poi rilanciarla verso Radamante. Rimasto solo nella metà campo avversaria non fece altro che segnare due punti in terzo tempo.
- Bravi ragazzi! E' stata una giocata perfetta! - Urlò entusiasta rientrando.
- Ooooossì! - L'unica ragazza del Fairy in campo esultò battendo il cinque all'amico.
- Com'è possibile! - borbottò incredulo Matteo - Avevo calcolato tutto, questo non poteva succedere!
- Smettila di frignare e pensa a rivedere la tua analisi, voglio che tu annienti subito la loro strategia! - Lo riprese il suo capitano mentre assumeva il ruolo di playmaker.

- Il ragazzo c'ha visto giusto - commentò Slim mettendosi comodo in panchina.
- Puoi dirlo forte! Questo darà una bella botta di autostima a tutti noi! - Andrea strinse i pugni quasi a voler far vedere a tutti quanto l'ultima azione l'avesse caricato.
- Niente male - aggiunse Sonia - questa potrebbe essere la soluzione ai nostri problemi!

- Valeeee! - Sbraitò Daria gesticolando davanti gli occhi della migliore amica.
- Stai un po' ferma che mi hai fatto perdere l'ultimo canestro di Fede! - Infatti proprio mentre la ragazzina allestiva il suo teatrino quest'ultimo aveva realizzato un altro tiro, stavolta però da due punti.
- Hanno ripreso il vantaggio! - Esclamò Ilaria battendo le mani - Forza ragazzi andatela a vincere!!!
"Certo che la vincono!" Pensò Valentina contentissima di come si erano aggiustate le cose in campo.

Passarono i minuti ed entrambi i team, non volendo subire altri canestri, incentrarono il gioco sui falli tattici, così facendo però raggiunsero ben presto il bonus dei tiri liberi per la prima volta in tutta la competizione.
A seguito del quarto fallo di squadra del Fairy l'istituto avversario guadagnò un'importante rimessa, peccato però che il giochetto con il teletrasporto di Anthony fu sabotato ancora una volta, fu Lorenzo ad agire annebbiando la vista del mago facendogli quindi sbagliare direzione (finì infatti fuori campo poco distante dalle tribune). La palla che stava già volando avanti venne intercettata da Radamante che, portata la suddetta dietro la schiena, caricò i suoi poteri per poi farli esplodere in un colpo solo,
- Boomerang slide! - Il tiro che uscì fuori dal suo movimento seguì una traiettoria a mezzaluna descrivendo un arco piuttosto ampio.
- Come Here! - Medusa nel disperato tentativo di riacquisire il possesso della sfera utilizzò la propria magia ma questa servì soltanto a far rallentare l'oggetto in volo che raggiunse ugualmente l'area del tiro libero dove il capitano del Fairy lo afferrò e schiacciò di potenza portando il punteggio a 51 a 42.
I tifosi cominciarono a saltare sul posto inneggiando alla vittoria della loro squadra, le due amiche di Valentina si gettarono addosso a quest'ultima che era scattata alla ringhiera delle tribune in preda ad un attacco di follia da troppa adrenalina.
- Vai così Fede!!! Fagliela vedere!!! - Gridò usando tutto il fiato che aveva nei polmoni e, quando lui si voltò indicandola per dedicarle l'ultimo canestro, arrossì vistosamente.
Seguirono altre azioni discrete portate a termine da entrambi i team ma non ci furono altri picchi d'eccitazione durante i minuti rimanenti, il terzo quarto si concluse con un disarmante divario di ben quindici punti: 63 a 48.

Come ci si poteva aspettare partirono i vari commenti e le altrettante congratulazioni.
- Che batosta ragazzi! Rad sei un genio, un fottutissimo genio!
- Se non fosse stato per te a quest'ora eravamo ancora in balia dei loro attacchi!
- Un terzo quarto che non si vede spesso! Dovevamo giocare così anche contro il linguistico!
- Esatto! Ah ma in campionato li stracciamo eh! Forza ragazzi che mancano solo 10 minuti e poi si festeggia!
E se da una parte la felicità pervadeva ogni centimetro quadrato della panchina, dall'altra si instaurò una sorta di regime del terrore.
- Vi pare il modo di giocare a basket? - Si sgolò Medusa trafiggendo con lo sguardo ogni singolo componente della squadra - è stata una vergogna stare in campo negli ultimi minuti! La volete vincere questa partita o no?
- SI!!! - Risposero tutti in coro.
- Ora chi fa una stronzata si siede e può pure cominciare a farsi la doccia! Forza in campo! L'ultimo quintetto.
Quando il capitano si fu allontanato dalla panchina Luca si rivolse a Michele.
- Non vuoi prenderti la rivincita per la sconfitta al campetto?
- No - rispose sinceramente il giovane - Il campionato non c'entra niente con quello che è successo, inoltre non ho molta voglia di giocare quando lei fa così.
- Concordo con te, vediamo come se la cavano senza di noi.

L'ultima frazione di gioco cominciò! E, come Lorenzo prese in mano la palla, Medusa rivelò senza pensarci due volte tutte le peculiarità della sua magia.
- Watch Me! - Con le semplici parole pronunciate in maniera estremamente sensuale fece si che il suo bersaglio si paralizzasse del tutto facendo cadere la palla e, successivamente, lo costrinse a girarsi verso di sè
- Che diavolo fai Lore? - Gabriele cercò di riparare all'errore dell'amico ma la ragazza colpì anche lui con la propria magia.
- Vuole fare sul serio, forza ragazzi all'attacco! - Matteo approfittando dello stupore generale raccolse la sfera persa dal mago avversario e si improvvisò playmaker conducendo un'azione cinque contro tre. Il Fairy, o quello che ne rimaneva, si difese alla meno peggio ma la superiorità numerica dei nemici fece si che subissero un bel canestro da fuori area, due punti che portarono il liceo M.Snake a 50.
Finita l'azione i due paralizzati riacquisirono il controllo dei loro corpi.
- Cosa vi è successo? - Chiese incredulo Radamante portando avanti la palla.
- Non lo so - confessò Lorenzo - d'un tratto sono rimasto praticamente ammaliato da lei, non potevo smettere di guardarla!
- Stessa cosa - tagliò corto l'altro.
- Pazzesco, volete farmi credere che il potere dell'attrazione che esercita sugli oggetti vale anche per gli umani?
- Si - rispose Federico intromettendosi nel discorso - ma più che attrazione "in senso fisico", con i giocatori è attrazione "fisica". Non so se mi sono spiegato.
- Oh andiamo stupidoni! - intervenne Leonor - Mettete il guinzaglio agli ormoni e pensate a vincere questa partita!
Approfittando del momento di distrazione Daniele lesse i movimenti del corpo di Radamante e gli tolse la palla passandola poi a Chiara. I compagni dello slider non rimasero certo a guardare e subito l'unica ragazza si gettò sulla nuova portatrice di palla cercando di fermarla. Ella sorrise e con una semplice virata superò l'ostacolo andando dritta a canestro e segnando con facilità.
- Cos'è sei stata ammaliata anche tu? - La prese in giro Gabriele.
- Taci stupido! - Rispose infuriata.
- Cambio! - Federico catturò l'attenzione dell'arbitro che accolse la sua richiesta. Uscì dal campo e chiamò al suo posto Sonia.
- Ehy sta attenta ok? Come donna non dovresti essere "attratta" da quella strega, vorrei che tu provassi a usare la tua abilità per svegliare i tuoi compagni - le diede istruzioni dopo averle indicato la propria marcatura.
- Lascia fare a me! Mi sta anche sulle scatole quella, sarò felice di rovinargli la festa! - La ragazzina si precipitò a ricevere la rimessa effettuata da Lorenzo il quale cercò subito di evitare la maga avversaria portandosi nella porzione di campo opposta alla sua.
La nuova entrata si guardò intorno cercando qualcuno su cui scaricare per aprire il gioco, Gabry sulla sua destra sembrava la scelta più adatta. Fece dunque per lanciargli la palla ma si bloccò a metà movimento, era rimasto nuovamente paralizzato.
Si voltò dunque di scatto verso Lorenzo e stavolta lasciò partire il passaggio ma Medusa non si lasciò scappare nemmeno lui, immobilizzato il giocatore permise a Daniele di intercettare il passaggio, cosa che però fu fatta in anticipo da Radamante il quale, semplicemente accarezzandola, la scagliò di nuovo verso Sonia.
- Attenta, so che il nostro gioco sarà prevedibile ma non passare la palla se non sei sicura.
- Ricevuto!
Si trovavano in una situazione di svantaggio, con il cronometro dei ventiquattro secondi che scese sotto la cifra delle decine e due compagni fuori combattimento, perciò rimaneva soltanto una cosa da fare.
- Flipper gun - Caricato il braccio che sorreggeva la sfera la sparò prima contro Gabriele, sul quale rimbalzò tranquillamente liberandolo pure dal sortilegio della maga, poi su Lorenzo il quale però non venne colpito: Anthony si era teletrasportato sulla traiettoria.
- Figurati se ti lascio liberare il nebbiolino! - Esclamò impertinente.
Con un palleggio scomparve nel nulla, nemmeno Leonor potè prevedere o seguire in qualche modo il suo spostamento, e riapparve vicino al canestro al quale si appese schiacciando.
Le azioni successive furono quasi tutte a senso unico, Leonor riuscì a fare canestro tirando da fuori area ma sebbene fossero due punti preziosi nulla poterono contro i dieci che recuperarono gli avversari portandosi ad un solo misero punto di distacco.
"Non possiamo nemmeno chiedere time-out, li abbiamo già finiti! Questo loro lo sanno e non utilizzeranno i loro. Che situazione!" Pensò Radamante maledicendo se stesso per aver consumato due preziosi break per una stupida strategia.
- Rad! - Urlò Federico dalla panchina - Lo so cosa stai pensando! Fregatene e vai a vincere questa partita!
L'interpellato poco convinto continuò a giocare riuscendo ad intercettare un passaggio in difesa e spedirlo poi verso l'amica playmaker dall'altra parte del campo: era completamente sola.
- La fermo io! - Anthony stava per teletrasportarsi quando però una fitta nebbia gli offuscò la vista.
- Non ci provare nemmeno pivello! - Minacciò Lorenzo impedendogli di utilizzare la magia.
- Vai Sony ci sei!!! - Gridò entusiasta Leonor alzando il braccio, il suo entusiasmo fu però presto soppresso.
Contro ogni previsione Sonia si fermò a qualche metro dal canestro, immobile su una gamba sola nell'atto di correre e palleggiare.
- Non è possibile! Non è vero - disse affranta.
- Stop there - pronunciò Medusa avvicinandosi a lei camminando e prendendo la palla che stava rimbalzando ai suoi piedi - dico ragazzina, hai mai sentito parlare di donne attratte da altre donne? Che cosa sciocca pensare di essere immune alla mia magia solo perchè non sei un uomo.
Caricando un passaggio rilanciò indietro la palla verso matteo che nel frattempo si era preparato sulla linea dei tre punti e aveva calcolato tutte le variabili che gli avrebbero permesso di effettuare una tripla. La sua analisi si rivelò esatta e con i punti segnati i liceali si portarono in testa con un punteggio di 65 a 67: rimanevano pochi minuti di gioco.

- Cambio! - Dalla panchina del liceo si alzò Francesca che, col permesso dell'arbitro, entrò in campo sostituendo Chiara.
"Adesso non ci resta che dare il colpo di grazia, la nostra Fra non sbaglia un colpo, uno sniper perfetto." Si disse nella mente Anthony pensando che il proprio lavoro fosse ormai terminato in quella partita.
- Cambio anche io! - Tutti si voltarono verso la panchina del Fairy, Andrea, Federico e Simone, tutti e tre in piedi. Il primo si aggiustava il laccio ai capelli stringendolo bene, il secondo stava facendo stretching per le braccia mentre l'ultimo si faceva scrocchiare le dita della mano chiusa a pugno. Come se avessero intuito la loro uscita dal campo le due ragazze e Gabriele raggiunsero i compagni a bordo campo e scambiarono le marcature con loro.
- Avete mai visto un metallaro perdere la testa per la prima che passa? - Chiese Fede.
- Mai! - Rispose deciso Simone.
- Impossibile! - Rincarò la dose l'altro.
- E allora andiamo a suonargliele di santa ragione! - Ordinò il capitano accompagnato da due rumorosissimi "fuck yeah".

Intanto sulle tribune...
- Era ora che tu rientrassi! Cosa cazzo ti è saltato in mente di andarti a riposare? Forza falla nera quella sgualdrinella da quattro soldi! - Valentina era infuocata dalla rabbia e i riferimenti a Medusa erano puramente non casuali tant'è che quest'ultima, chiamata in causa, si voltò verso gli spalti fulminando con lo sguardo la ragazza dell'altro capitano. - Si dico a te si! E' finita la pacchia!
Invano Daria e Ilaria cercarono di calmarla, era troppo presa dalla partita.

Il match riprese regolarmente dopo le sostituzioni e i liceali vollero stroncare da subito ogni speranza degli avversari per cui non appena la palla fu in mano di questi ultimi si diedero al press aggressivo cercando di ostacolare in tutti i modi una buona azione offensiva.
- Rad palla a me! - Slim richiamò l'attenzione del playmaker che esaudì subito la sua richiesta lanciando in aria la sfera dove solo lui poteva prenderla. Simone saltò e afferrata la palla la rispedì subito verso Federico il cui difensore era rimasto impressionato dal balzo spettacolare. Caricando in terzo tempo verso il canestro fu preso di mira da Medusa, come ci si sarebbe potuti aspettare.
- Watch Me! - Pronunciò lei sicura di paralizzarlo. Ciò non avvenne e con stupore subì una violenta schiacciata a due mani che riportò il punteggio in parità.
- Ascoltami bene tu! - La richiamò puntando poi un dito verso le tribune - L'unica donna che può farmi perdere la testa è seduta lassù! Figurati se un sortilegio come il tuo può funziona con me!
Shockata ella non rispose, si limitò a ricevere la rimessa da fondo campo ma, assorta nei suoi pensieri, venne subito derubata della palla da Radamante che scaricò di nuovo, stavolta su Andrea. Non contenta della figuraccia di poco prima la maga cercò di paralizzare anche quest'ultimo ma non ci fu niente da fare: un'altra schiacciata a due mani voltato all'indietro andò a favore del Fairy.
"Questa volta i sentimenti non c'entrano, Andrea è senza dubbio il nostro giocatore più forte fisicamente, figurati se una magia del genere riesce a fermare un treno come lui... pazzesco!" Lo slider ogni secondo che passava era sempre più felice di trovarsi in quel team, aveva trovato il gruppo che faceva per lui.
Passarono ben cinque altre azioni prima che i liceali potessero oltrepassare la linea di metà campo e, a quel punto, il tabellone segnava 80 a 67 all'ultimo minuto di gioco.
- Non buttatevi giù possiamo ancora farcela! - Daniele cercò di caricare la propria squadra ma la carica incontrollata degli avversari aveva abbattuto anche il morale più solido così, vuoi per l'abilità dei cestisti del Fairy, vuoi per la perdita di spirito degli altri, l'ultimo minuto fun un assalto, un rush finale che fece chiudere la partita con l'ennesima tripla di Federico: 90 a 67 fu il punteggio che si lesse chiaramente sul tabellone al suonare della sirena.

- Woooooo!!! - Sbraitò Simone correndo per il campo.
A lui poi seguirono altri che non contennero le proprie emozioni esprimendosi con frasi tipo:
- Vai così!!! Primi in classifica!!!
- Si cazzo!!! A parimerito con altre 200 squadre ma sempre primiiii!
- Andiamo ragazzi tutti in pizzeria a festeggiare!!!
- Ma quale pizzeria che al massimo ci concedono il bar della scuola!
- E' stata una vittoria schiacciante, alla faccia di chi non ci credeva!
- Veramente magnifico! E che rush alla fine!
- Forza tutti al centro per l'urlo! - Propose Federico richiamando tutti all'ordine.

- Vedi? - Disse Michele all'amico Luca - Loro hanno qualcosa che noi non avremo mai, o per lo meno non per adesso.
- Già, sono una squadra affiatata, certo come tecnica ne ho viste di meglio ma insieme possono tener testa a chiunque.
- Ora capisci perchè non ero motivato? Non siamo sullo stesso livello, quando sarò migliorato mi prenderò la mia rivincita.
- E pensare che li abbiamo pure studiati per partire avvantaggiati.
- Forse abbiamo sbagliato proprio in quello - confessò Michele - li abbiamo esaminati uno per uno, al massimo in coppia, ma mai tutti insieme. Non è l'individuo che fa vincere la squadra.

- UNO! - DUE! - TRE! E infine tutto il team in all'unisono tirando su le braccia che avevano raccolto in mezzo al cerchio: - FAIRY!
- Ma sono pazzi! - Esclamò la ragazza in tribuna. - No aspetta Vale - La interruppe Ilaria - ma quanto è stato carino il tuo ragazzo quando ha detto quelle cose su di te?
- Quando? - Chiese lei stupita.
- Andiamo dai quando ha detto a quella bruttona che tu sei l'unica donna che può fargli perdere la testa! - Daria cercò di aiutarla a ricordare.
- Ehm... si ecco - balbettò Valentina - Diciamo che si... cioè... no, voglio dire... non ho sentito.
- Che cosa?!?!?!?!?! - Urlarono in coro le due amiche, poi la prima continuò - Non è possibile, ogni volta ti perdi qualcosa, quando il canestro, quando la dedica e oggi questo!
- Eh oh che ci posso fare? Sarò sfortunata! - Cercò di difendersi lei.




Beeene, dopo l'ennesimo periodo di inattività eccomi con l'undicesimo capitolo di questa storia :) capitolo ricco mi ci ficco u_u la prima partita di campionato si è conclusa e presto uscirà la classifica, probabilmente inserirò qualcosa di figo riguardante i giocatori che hanno partecipato alla prima giornata ma non sono sicuro xD. Per ora che dire... abbiamo visto che alla fine l'amichevole non era altro che un allenamento, la prima vera partita è stata presa molto più seriamente e per questo vinta agevolmente. Non ci sono stati grossi approfondimenti sulle abilità anche se sono state descritte tutte u_u (e tutti si chiesero: che abilità ha Chiara? Beh l'ho lasciata un po' nell'oscurità xD però si può capire anche se magari qualcuno di voi penserà un po' troppo in grande me lo sento ^^). Bene chiudiamo qui il capitolo 11 e, tempo permettendo, mi metterò a lavorare sul prossimo che, vi anticipo, si intitolerà: L'ultima vacanza dell'anno

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