Accidentally in love

di Dready
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***



Capitolo 1
*** capitolo 1. ***


Capitolo 1.

-…calzini…ci sono…camicie…ci sono…pantaloni…ci sono…-

Era la cinquantesima volta che il giovane Sanji, diciannovenne, vice cuoco del rinomatissimo ristorante “Bartie” situato nel belmezzo di Parigi, alto, magro all’ esasperazione, biondo con un ciuffo perenne a coprirgli l’ occhio sinistro, un insolito sopracciglio a ricciolo a coronargli l’ occhio destro, quello visibile e una perenne paglia tra le labbra, continuava ormai a ripetersi a voce sommessa.

La stanza avvolta nella penombra di una mattinata uggiosa, pregna dell’ acre e pungente odore di nicotina scaturito dall’ ennesima bionda di quella mattina.

A occupare quel grande silenzio, il ticchettio incostante di piccole gocce di pioggia che spiaccicatesi al vetro delle finestre precedentemente linde, scivolavano pigramente su di esse andando a formare piccole chiazze sul davanzale che dava sull’ esterno.

Un’ enorme valigia traboccante di oggetti occupava la superficie di un morbido lettino singolo posto al centro della stretta stanzetta. Quella stessa valigia, ormai per la cinquantesima volta si vide messa in subbuglio e successivamente rimessa in ordine per poi assaporare il brivido della cinquantunesima rimescolatine e rimessa in ordine…

Il biondo non riusciva a smettere di martoriare quella dannata valigia. Compiva quei movimenti, diventati ormai meccanici, dalla sera precedente, giorno in cui aveva ficcato tutto il necessario per la sua partenza e permanenza per in mese nella paradisiaca isola di Makatea al fine di poter incontrare la famosissima critica culinaria Nico Robin. Ci aveva ficcato tutto, ne era certo e le continue controllatine ne avevano dato la prova, eppure un opprimente senso di “aver dimenticato qualcosa” continuava a pressarlo, facendogli pensare a nient’altro.

Era appena in procinto di apportare una nuova rimescolata quando una voce particolarmente rude, spazientita lo fece sobbalzare

-Ma allora, Sanji, vuoi darti una mossa o no? Non crederai mica che quell’ aereo sia li ad aspettare i tuoi comodi? Ricorda che quell’ affare decollerà per le 6.00!-

-si, si lo so, non ho bisogno della balia Paty, grazie-

lo sapeva davvero?

Per quanto gli riguardava aveva perso la concezione del tempo…ricordava a stento di essersi liberato delle coperte alle 4.00 del mattino e da quel momento, troppo preso dalla valigia, non aveva più rivolto un solo sguardo alla sveglia sul comodino..

Decise che era giunto il momento di farlo.

Alzò lo sguardo… sulla piccola sveglia analogica brillavano in grandi caratteri rosso acceso le ore 5.35…

Caspita, doveva sbrigarsi se era ancora intenzionato a partire!

Sarebbe dovuto arrivare all’ aeroporto di Parigi a piedi, poiché nessuno dei suoi colleghi, dei suoi simpaticissimi colleghi, avrebbe potuto (voluto) accompagnarlo a quel dannato aeroporto.. Chi era intenzionato ad alzarsi alle 5.00 per poi subirsi un’ intera giornata di lavoro al fine di accompagnare un moccioso biondino tutto tirato a lucido e improfumato all’ aeroporto?

Con un moto di stizza i giovane chiuse con uno scatto le fibbie della valigia.

Uscì dalla sua stanza chiudendosi la porta alle spalle, chiedendosi per l’ ennesima volta se avesse preso davvero tutto, per poi recarsi alla scala a chiocciola che portava all’ atrio d’ ingresso del locale. Fece tutto nel minimo silenzio, quasi come se fluttuasse: non aveva intenzione di subirsi le ramanzine dei dormiglioni destati dal fracasso mattutino..

Avrebbe giurato di non aver udito nemmeno il suo stesso respiro…

L’ atrio era deserto come solo poche volte gli era capitato di osservare: i tavoli lindi, le sedie ribaltate su di esse, nessun brusio tipico di tutte le giornate lavorative, nessun cliente lamentoso o bimbo piagnucoloso…

Il grande finestrone che ricopriva l’ intera parete centrale lasciava trapelare la flebile luce di un pallido sole coperto da nubi grigiastre.

Avrebbe lasciato quel posto per un mese…gli sembrava impossibile! Non lo aveva mai fatto…

Era la prima volta che lasciava quel luogo per tanto tempo… Era anche la prima volta che prendeva un aereo.

La cosa lo emozionava non poco: Paty aveva raccontato una volta che il suo primo viaggio in aereo fu un vero spasso! Non ricordava molto di quel racconto, l’unica cosa che gli era rimasta ben impressa nella mente era “HOSTESS”!

Paty aveva detto che erano della ragazze davvero molto carine che passeggiavano avanti e indietro per il ponte durante tutto il viaggio.

Si ritrovò a fissare il vuoto con gli occhi sbarrati e un rivolo di bava che gli colava dalla bocca spalancata.

Si ridestò, si conferì un aspetto più decente, e si trascinò verso l’ uscita del locale…

Nessuno si era svegliato per salutarlo, proprio nessuno…

Una gran bella schifezza di “uomini” , ecco cos’ erano quelli che si azzardava a definire “compagni”.

Spalancò la grade porta e la fresca aria mattutina si impossessò delle sue narici. Animato da una grande eccitazione cominciò a dirigersi a grandi falcate verso l’ aeroporto..


Dalla finestra posteriore un omone con un grossissimo cappello e due lunghi baffi intrecciati osservava la snella figura del ragazzo con una grande apprensione..

Non aveva trovato il coraggio di salutarlo, non voleva in nessun modo fagli capire quanto in realtà gli voleva bene, a stento aveva svegliato Paty (non con poche proteste da parte di quest’ultimo) per informare il ragazzo del suo ritardo…non era di certo un comportamento che gli si addiceva quello di dimostrare affetto..

Non per Zeff…







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Spazio dell’ autrice Bene bene bene…(piccolo sospiro) HO PUBBLICATO LA MIA PRIMA STORIA!!!!!! Non posso crederci T-T Ok basta, riacquistiamo un po’ di contegno, su… Bene, come avete potuto notare Sanji è in partenza per Makatea (bellissima!!) Ma qualcosa gli dice di aver dimenticato qualcosa di importante…cosa sarà mai?? Per il momento sono apparsi solo Paty, Zeff e Sanji ma più avanti potrete incontrare la ciurma al completo… Ecco, siccome questa è la prima storia che pubblico mi farebbe piacere se , nel caso ci fosse qualcosa che non andasse, me lo segnalereste in modo da potermi migliorare e potervi offrire così una storia perfetta… Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento… Spero di incontrarvi di nuovo al prossimo capitolo!! ^^

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.

Il brusio era incessante, gli ricordava quelle intense giornate lavorative, dove i clienti al Bartie erano talmente tanti da non riuscire ad entrare tutti nella vasta superficie dal locale, quelle giornate in cui i clienti sembravano moltiplicarsi ad ogni battito di ciglia, agitandosi in maniera irrequieta per attirare l’ attenzione dei camerieri tentando nel frattempo di ammansire i loro “docili e deliziosi” pargoli…

L’ aeroporto di Parigi era dotato di una struttura ultramoderna in grado di accogliere un gran numero di persone.

Il soffitto e le pareti in vetro rendevano l’ atmosfera suggestiva permettendo all’ osservatore di inebriarsi della splendente luce solare (qualora ci fosse) e di poter ammirare i mastodontici velivoli scorrazzanti per l’ intera pista posta nella parte esterna.

Per permettere al passeggero una rilassante attesa erano presenti numerosissimi negozi di souvenir tra i quali, i più famosi, la Tour Eiffel modello “lillipuziano” ed una vasta gamma di borse in tonalità sgargianti recanti la scritta “Paris”…

Numerosissime scale mobili percorrevano la vasta superficie dell’ edificio a più piani garantendo maggiori comodità alla pigra società e favorendo un maggiore spasso ai marmocchi irrequieti…

Sanji arrivò all’ aeroporto con cinque minuti di ritardo, pervaso da una vera e propria angoscia: e se l’ aereo fosse già partito senza di me? Cosa dirò agli altri? E loro cosa faranno? Mi derideranno fino alla morte?

Avendo solo un semplice bagaglio a mano, si recò a passo di corsa verso la pista esterna pregando ossessivamente che l’ aereo fosse ancora li ad aspettarlo, ignorando che sarebbe bastata una semplice occhiata al tabellone delle partenze di dimensioni titaniche posto nel bel mezzo del grande arco all’ entrata dell’ aeroporto per accertarsene…

La pista?

 

VUOTA

 

…o meglio, quasi vuota…

-porca put…stupido ammasso di ferraglia!-

Un “aereo” minuscolo e malandato era ad occupare il bel mezzo della pista, contornato da altrettanti velivoli di maestosa bellezza che non davano segni di vita..

A Sanji diedero l’ impressione di tanti vecchietti assopiti…

Il suo sguardo divagò, alla ricerca della bocca dalla quale quell’ imprecazione così colorita , assai poco fine, era scaturita…

Ci impiegò un po’: un ragazzo zippato in una tuta da meccanico unta di grasso (probabilmente di proprietà della vettura), con una massa scomposta e ribelle di capelli corti e… verdi!

Con aria speranzosa Sanji vi si avvicinò, interrompendo una valanga di imprecazioni:

- scusi…herm…ecco…mi scusi…mi potrebbe aiutare? Sto cercando la Tropical Charter…sa dirmi…-

I ragazzo dai capelli verdi emise un suono molto simile ad un grugnito per poi voltarsi , il volto coronato da un sorriso sghembo, ed esclamare:

-oh, va a Makatea?-

Sanji non rispose subito..si dedicò allo studio di quel volto dai lineamenti duri, virili e di quel sorriso.

-oh, herm…già- sorrise a sua volta – ecco sono un po’ in ritardo, mi chiedevo se…-

-bene, saremo pronti tra venti…trenta minuti…-rispose il ragazzo tornando ad incupirsi ed a guardare con aria trova il velivolo malmesso alle sue spalle mentre dalla tasca del tutone cavava una grande chiave inglese.

Lo sguardo sorpreso di Sanji si fermò bruscamente su un secchio in ferro posto al disotto della “carcassa” volante, posto in quella posizione in modo da raccogliere una strana sostanza liquido-appiccicaticcio di colore nerastro fuoriuscente dalla carcassa stessa.

-ecco…ma…mi scusi ma il mio aereo…l’ aereo con cui dovevo partire…ecco…non…non è questo! Non è questo! -

-come scusi?- rispose il ragazzo in tuta,sopprimendo un’ ennesima imprecazione.

-il mio aereo…l’ aereo…il mio…oh insomma dov’è quello vero??-

Una sonora risata scaturì dalla bocca del ragazzo favorendo la comparsa di una piccola vena danzerina sulla fronte del biondo.

- L’ aereo della Tropical ha dovuto fare scalo alle Fiji a causa di un guasto al motore- disse il ragazzo avvicinandosi a Sanji con il solito sorrisetto- lo sostituiamo noi: io e questo bel giovanottone di latta!- il tutto accompagnato da una bella pacca sul fianco del rottame.

-ecco, lei è molto fortunato…io sarò il suo personalissimo pilota!- continuò quello tutto impettito.

Per una frazione di secondo il fiato si mozzò nella gola del biondo, ormai al limite della sopportazione.

Istintivamente le mani candide e curate gli si tuffarono nei morbidi capelli biondi.

Emise una risata tendente all’ isterico per poi cominciare a muoversi a piccoli passi intorno al cumulo di latta.

-io…io non posso prendere quest’ aereo, proprio no! È…è scassato!-

-ma non è scassato! È solo sotto manutenzione!- rispose di rimando il pilota cominciando man mano a perdere la poca pazienza che gli era rimasta.- quest’ aereo è mio..-

-mmh..davvero complimenti…è un gran bel pezzo d’ epoca!- rispose sarcastico Sanji.

-questo è un Deaviran Beaven- continuò il pilota ignorando il malsano sarcasmo del biondo – è uno degli aerei più sicuri che esistano al mondo e …-

- sa una cosa? Credo proprio che cercherò un altro Charter…-

-beh faccia pure…ma non lo troverà! Oh, c’è una nave che parte dal porto diretta a Makatea…-

- a me piace viaggiare in nave!-

-…ci impiega quattro Giorni!…-

- ma preferisco l’ aereo!-

Sanji non riusciva a credere alle sue orecchie.

Stava già pregustandosi la sua prima volta in aereo…la sua vacanza… e…le HOSTESS!!

Nessuna stramaledettissima hostess!

Solo un burbero troglodita, imprecatore folle e il suo bidone volante!

-bene- disse il pilota –se non ha nient’ altro di cui lamentarsi…io vado a rimediare dell’ olio…-

- dell’ olio?? Deve rimediare dell’ olio adesso?? Oh Signore!-

-Ah a proposito…io mi chiamo Zoro…-

- Sanji…- rispose asciutto l’ altro.

-bene..allora io vado eh…si accomodi pure nel frattempo…mi sa proprio che quei trenta minuti si siano trasformati in un’ oretta!-

Detto questo si allontanò a grandi falcate.

Sanji non distolse lo sguardo dal ragazzo finchè non scomparve definitivamente tra un mucchio di aerei fermi non molto distanti mentre la sensazione di aver dimenticato qualcosa ritornò a tormentarlo.

- merda! Sono la persona più sfortunata del pianeta!!! -

 

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SPAZIO DELL’ AUTRICE

Bene, un altro capitolo è andato.

Come sono felice!!^^

Come avete potuto leggere Sanji fa conoscenza con Zoro…

Io trovo che si trovino “simpatici”…non credete anche voi?? XD

Ed ora i ringraziamenti. Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno recensito, aggiunta tra le storie seguite e tra quelle preferite: SakuraX16, Tensai88, Twinkle, ILDHouse, Shyray, Sirio95 e angel92YH.

Vi ringrazio davvero di cuore…mi avete resa la persona più felice del mondo!!T-T

Ah quasi dimenticavo…volevo dirvi che per le prossime 4 settimane non potrò aggiornare la storia causa partenza per vacanze…vi prometto però che durante questo periodo di tempo prenderò appunti vari in modo da poter aggiornare al più presto al mio ritorno…

Spero che mi capiate ^^

Beh…spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento…

Arrivederci al prossimo!! ^^

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Capitolo 3
*** capitolo 3. ***


Capitolo 3.

Con lo scorrere dei minuti le nubi che fino a quel momento avevano reso cupa la grande distesa di cielo , cominciarono rapidamente a diradarsi permettendo ad un abbagliante sole di fare dapprima capolino per poi affidargli l’ intera massa azzurra.

Accovacciato a terra, con lo sguardo fisso nel vuoto ed una cicca che rapidamente andava consumandosi tra le sue dita affusolate, Sanji assisteva passivamente,inerme, a quel rassicurante fenomeno.

Dalle sue spalle aveva potuto contare precisamente ben 62 imprecazioni rivolte a cose e divinità mistiche.

-…ma porca di quella grandissima…-

…63…

Dalle sottili labbra del cuoco fuoriuscì pigramente un sottile sbuffo di fumo,cominciando lentamente a salire verso l’ alto, danzando nell’ aria.

-Ne avrai ancora per molto?- chiese pigramente.

-Oh, sta’ zitto!- fu la burbera risposta.

Il cuoco scosse il capo con veemenza, facendo ondeggiare la chioma bionda. Il suo sguardo andò casualmente a posarsi su di una piccola dunetta di cicche consunte posta tra i suoi piedi.

Dio, ma quanto aveva fumato?

Facendo leva sulle gambe si rimise in piedi e con passo trascinato si diresse verso l’ imprecante pilota.

-Allora, cos’è che non va?-

-Non distrarmi, tra meno di un secondo saremo pronti…se solo questo ammasso di merda si decidesse a…oh finalmente!! Siamo pronti!!-

Il pilota si voltò verso Sanji,gli rivolse un grandissimo sorriso, piroettò su se stesso e si cimentò in quello che sarebbe dovuto essere un cordiale e profondo inchino, sporgendo goffamente in avanti la mano destra,come se fino a quel momento fosse filato tutto liscio come l’ olio.

(psicopatico) pensò Sanji tra sé.

-Bene gentile signore, raduni tutta la sua roba, stiamo per partire! Giusto il tempo di liberarmi da questa tuta e…oh cazzo! Mi si è bloccata come al solito questa dannata cerniera di merda! Porca tr…-

Sanji non potè fare altro che ruotare gli occhi all’ indietro e sbuffare sonoramente.

Una mezz’oretta più tardi si ritrovò seduto sul sedile posteriore del rottame volan, con un’ espressione ebete spiaccicata in volto e con appeso al collo una cosa che gli ricordava moltissimo le buste di plastica colorate del suo fidato salumiere ma che gli era stato presentato con il nome di “salvagente”.


-Se precipitiamo in mare ti salva le chiappe, ma se precipitiamo tra le montagne, non aspettarti che gli spuntino delle ali!-


così gli aveva detto quel troglodita dopo aver saltellato avanti e indietro nel vano tentativo di sbloccare la cerniera della tuta, non facendo altro che incrementare un grandissimo terrore già galoppante nelle viscere del biondo.

Ora quel burbero era seduto proprio avanti a lui, con dei cuffioni sulle orecchie, a smanettare con una serie di cerchietti orlati di numeri e muniti di lancette e con valvole dall’ aspetto poco rassicurate…

-Bene, i bagagli li ho caricati, il biondino è a bordo…credo che sia giunta l’ ora di decollare…è la prima volta che voli?-chiese Zoro voltandosi a guardare il volto pallido del cuoco.

-Ecco,sì, è così…è la prima volta che volo…-

Il cuore del biondo pulsava talmente forte che per qualche secondo temette di vederlo schizzare via dal petto.

-Perfetto! Bada bene di non fartela nelle mutande, non mi va di ripulire tutto…- detto questo il pilota abbozzò un sorrisetto sghembo per spoi voltarsi nuovamente verso i comandi.


(mutande… nelle mutande…)

(…calzini…ci sono…camicie…ci sono…pantaloni…ci sono...)

Il motore rombava, rombava sempre più forte….

Il bidone cominciò a muoversi dapprima impercettibilmente e poi sempre più veloce, sempre più veloce….

…l’ attrito delle ruote sulla pista ed ancora il rombo del motore…

…sempre più veloce, sempre più veloce…

(…calzini…ci sono…camicie…ci sono…pantaloni…ci sono…)

…vento, rumore, ruote, motore…

….sempre più veloce….

(…calzini…camicie…pantaloni)

(mutande)

(…pantaloni….calzini…camicie…)

-LE MUTANDE!!!!-

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SPAZIO DELL’ AUTRICE

…eccomi ritornata con un nuovo capitolo da una splendida vacanza ad Amburgo!!

Come potete notare non è un capitolo molto lungo ma io credo che una storia debba essere assaporata a piccoli bocconi…non credete?

E poi è bene lasciare un piccolo alone di mistero no?? XD

*SakuraX16: T-T sono stata proprio cattiva, ho fatto piangere una mia cara lettrice!!! Che vile che sono, che vile!! Ma ecco, ho riparato…ho scritto questo capitolo durante la mia permanenza in Germania così da non farti attendere molto…potrai mai perdonarmi?? XD

*Shyray: e bene si, Zoro in tuta è davvero fichissimo, tel’assicuro… io l’ ho visto!! *-* Perdonami ancora per non aver ancora recensito l’ ultimo capitolo della tua storia ma provvederò al più presto, dammi giusto il tempo di disfare le valigie ^^

*Twinkle: credimi, la penso esattamente come te…Sanji non è molto perspicace, sai com’è… vedrai che prima o poi si renderà conto della grande fortuna in cui si è imbattuto!!

Ringrazio anche coloro che mi hanno aggiunta tra i preferiti, i seguiti ed anche quelli che hanno solo letto la mia storia…ve ne sono davvero riconoscente! ^^

Grazie anche per aver pazientato per questo vasto lasso di tempo…

Spero almeno che il capitolo sia stato di vostro gradimento ^^

Arrivederci al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 4
*** capitolo 4. ***


Capitolo 4.

-Si fermi! Dannazione, SI FERMI!! Fermi questa maledetta carcassa e torni a terra! TORNI SUBITO A TERRA!!!-  

-ma dico, sei matto? Ti sembra per caso logico quello che stai dicendo?? Ormai la pista sotto di noi è bella e scomparsa,vuoi che atteri in un parco forse?-

Sanji era furibondo: rosso in viso l’ con l’ unico occhio visibile più che sgranato, continuava a sbraitare e ad agitarsi in maniera convulsa. La voce sempre più malferma.

-Ti rendi conto della gravità della cosa??-

-Senti, falla finita è chiaro?Spiaccica quel tuo dannatissimo sedere a quell’ altrettanto dannato sedile e piantala, CAZZO! Non sopporto più i tuoi insulsi lamenti da femminuccia e poi mi spieghi che diavolo hai da agitarti tanto?? Ti basterà semplicemente rigirare quelle tue cavolo di mutande alla rovescia e ne otterrai così un paio pulito in men che non si dica! –

-Come?? Ma…MA CHE SCHIFO! Lei…lei…-

-Cosa?-

-lei è disgustoso e… un emerito troglodita!, ecco cosa!-

Una vena pulsante spuntò improvvisamente sulla fronte ambrata del pilota, seguita a ruota da un’ altra e un’ altra ancora…

Lo stesso bizzarro fenomeno cominciò lentamente a verificarsi sulla fronte eterea e madida di sudore del cuoco.

-Per quale motivo, scusa? Stavo solo cercando di tranquillizzarti e poi, sai, una volta arrivato a destinazione potrai comprarne di nuove…oppure sei troppo affezionato alle tue?… Idiota!- Pronunciando l’ ultima parola, il pilota serrò ancora di più la presa al volante.

-Io…io…e non si permetta mai più di darmi dell’ idiota…ne di darmi del “TU”, non voglio avere assolutamente nulla a che vedere con lei!-

Detto questo il biondo incrociò le braccia appena sotto il petto per poi voltarsi con aria imbronciata verso l’ oblò, in direzione opposta a quella del pilota. Un piacevole silenzio prese il posto dell’ immenso fracasso, creando un apparente senso di serenità…

Le vene pulsanti sulla fronte del verde diminuirono visibilmente di numero ma non l’ abbandonarono del tutto. Improvvisamente, dal nulla, un acre odore di nicotina cominciò ad impossessarsi dell’ aria circostante…

(che quel maledetto stia…)

Il pilota si voltò di scatto verso il cuoco alle sue spalle: una paglia fumante tra le labbra, lo sguardo perso nel vuoto e, nonostante la temperatura alquanto rigida data l’ altitudine, il nodo perfetto della cravatta nera era allentato e i primi tre bottoni della morbida camicia azzurra sbottonati.

Il pilota si rivoltò di scatto verso i comandi.

-CHE CAZZO STAI FACENDO??-

-Pettino le albicocche! Secondo il suo parere, cosa starei facendo?? Fumo una sigaretta, no?-

-Ed hai anche il coraggio di ordinarmi di non darmi dell’ idiota? Spegni immediatamente quella roba!-

-E chi lo dice?-

Le vene appena scomparse, riapparvero prontamente sulla fronte del pilota.

-Lo dico io! Se avessi saputo di dover fare un volo in compagnia di uno stupido pazzo nevrotico fumatore accanito mi sarei portato dietro un polmone d’ acciaio! Eh cazzo!-

Senza neanche degnarlo di uno sguardo, il verde strappò la bionda dalle labbra del cuoco, causando un grugnito da parte di quest’ ultimo, che tornò a fissare svogliatamente al fuori dal suo oblò.

Il romantico paesaggio parigino filava ad alta velocità a Km di distanza, sotto i loro piedi, le case sempre più piccole, quasi ridotte a minuscoli puntini colorati.

L’immagine nitida del piccolo velivolo si rifletteva perfettamente sulle candide nuvole sottostanti così simili a zucchero filato o a soffice panna montata.

- Fa freddino quassù…-

Il cuoco aveva rotto il silenzio, voltandosi verso il pilota…

-Già…-

…aveva un’ aria pensierosa, lo sguardo fisso, perso nell’ azzurro del cielo, la fronte corrugata.

(che quell’ alga putrefatta sia in grado di pensare?)

Sembrava quasi che stesse lottando con se stesso, determinato più che mai a non voltarsi.

Sanji ipotizzò che questo comportamento infantile da parte del pilota fosse dovuto alla sfuriata di tempo prima.

-Mi scusi per prima è che sono molto…agitato ecco. E’ la prima volta che lascio il ristorante, da solo, e per così tanto tempo e per di più è anche la rima volta che prendo un’ aereo....- Pronunciò l’ ultima parola con un’ acuta nota di sarcasmo, rivolgendo un’ occhiataccia al tettuccio del velivolo.

-Capisco…nessun problema...-

Bene, si era scusato…ma allora perché continuava a non voltarsi? Beh non era di certo un suo problema, ormai era convito di aver espiato le sue colpe, si era scusato!

-Se proprio ha freddo le consiglierei dapprima di ricomporsi…-

Sanji gettò uno sguardo alla sua camicia sbottonata.

-…e poi, alle sue spalle, dovrebbe esserci una mia vecchia trapunta, può usarla per riscaldarsi, se le fa piacere…-

Il cuoco si voltò.Alle sue spalle si estendeva una pattumiera ambulante! Gli oggetti più strani, inutili, vecchi e polverosi giacevano nella parte più nascosta del rottame volante.

- Cos’è tutto questo ciarpame?-

-A Makatea faccio delle piccole consegne alle isolette circostanti. In questo modo guadagno qualcosina. Quelli che vedi sono gli scarti.-

Con sguardo disgustato Sanji ficcò le sue mani perfette nel pattume alla ricerca della trapunta. Contrariamente alle sue aspettative, l’ impresa non si rivelò essere complicata ma definire quella trapunta “vecchia”, a parere del biondo,era decisamente poco: qua e là toppe di dimensioni esorbitanti, fori, macchie di chissà quale sospetta sostanza e una rivista tutta sgualcita … Una rivista? Il pilota non sembrava affatto un “tipo da rivista”…

Al centro della copertina di quest’ ultima, un modello di bell’ aspetto spiccava con il suo fisico scolpito, perfetto.

-ma cosa…-

-come?-

il ragazzo ai comando si voltò, posò lo guardo prima sul viso del cuoco, poi sulla rivista tra le sue mani e parve perdere d’ un tratto tutto il colorito.

-cosa ci fa…- cominciò Sanji ma la sua domanda fu interrotta bruscamente dal pilota.

-Oh guarda il…IL MARE!!-

-DOVE??-

Per l’ emozione il cuoco si fiondò verso l’ oblò lanciando in aria la rivista lacera, la quale fu celermente riacciuffata e sistemata dal pilota che la sistemò ben nascosta nella parte sottostante al suo sedile, emettendo un lungo sospiro di sollievo con un bel paio di orecchie scarlatte.

Uno spettacolo paradisiaco si riflettè nelle iridi chiare del biondo.

Ne rimase rapito a tal punto da non notare il bizzarro comportamento del pilota alle sue spalle, dimenticandosi persino della rivista che aveva catturato così tanto la sua attenzione.

Isole incontaminate, dove la natura cresceva florida e rigogliosa , orlate di spiagge ambrate, battute da un mare limpido ed impetuoso.

Ormai erano quasi arrivati, ne era certo…

 

 

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SPAZIO DELL' AUTRICE

ok sono pronta per essere scuoiata...ne avete tutte le ragioni...

diciamo che sono lievemente *riduce gli occhi a fessure* in ritardo con i tempi... U_U

ma voi mie care lettrici mi perdonerete vero?? *fa gli occhioni dolci *

passiamo al capitolo...

come possiamo notare, il verdino ha un po' di scheletri nell' armadio eheh!! e il biondino, come ovvio, non si accorge di nulla -.-'

beh non preoccupatevi, ci penserà la sottoscritta a svegliarlo a suon di botte U_U...

 

ringrazio di cuore tutti coloro che hanno recensito, inserito la storia tra i preferiti e le seguite, mi fate davvero emozionare T_T

si, ecco, è davvero molto commovente vedere quei numerini che contrassegnano queste opzioni aumentare, sapete? da una carica d' energia immensa!! XD

bene...al prossimo capitolo!! (vi giuro che questa volta sarò puntuale!!! XD)


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Capitolo 5
*** capitolo 5. ***


Capitolo 5

 
Improvvisamente il panorama paradisiaco,sereno subì un repentino cambiamento sotto gli occhi sbigottiti del cuoco.
Nubi minacciose cominciarono ad inghiottire voracemente ogni singolo pezzettino azzurro del cielo, concedendogli di rimando un cupo colorito grigiognolo.
Dapprima una debole brezza, poi un vento sempre più impetuoso cominciò a frustare l’ involucro  esterno del rottame,al quale tocco non mancava di vibrare paurosamente.
Il cuore del biondo ebbe un sussulto.
- P-posso stare tranquillo??- la sua voce risuonava tremante dal sedile posteriore del velivolo.
-Certo, se è con me!- rispose  rassicurante Zoro.
-bene..ma…non mi fido granché del suo equipaggiamento sa?-
Il rombo grave di un tuono impedì al pilota di ribattere…
Piccole goccioline di pioggia si abbatterono inesorabilmente sul grande finestrone della cabina riducendo di molto la visibilità.
Sanji cominciò a guardarsi intorno, rannicchiandosi,la coperta lacera fin sopra le orecchie, come se avesse potuto ripararsi dal frastuono e dalla pioggia esterna con essa.
D’un tratto il bidone subì uno scossone violentissimo, ed a seguire, un lampo scintillante creò un immenso squarcio di luce nel cielo tenebroso…
- Oh Signore, ma cosa sta succedendo??- biascicò il cuoco che ormai si era coperto completamente con il lurido pezzo di stoffa quasi a sembrare un fantasma fallito.
Il pilota parve non sentirlo affatto.
Non udendo risposta il cuoco sgusciò timoroso dalla coperta tenendola salda appena sotto il naso, in modo da tener scoperti solamente gli occhi.
Zoro aveva l’ aria accigliata.
-Parlo con lei! Mi sente?-
- Herm…torre di controllo dell’ isola. Qui “Beaver 0-3-1-8” . Mi trovo a 170 metri diretto a 1-1-0. Richiedo un’ aggiornamento meteorologico sulla nostra rotta di volo. Passo.-
Il pilota aveva inforcato uno strano aggeggio legato ad un filo e pronunciava parole incomprensibili.
- Cosa succede?? COSA??-
- Si calmi e stia a sedere maledizione!-
Dallo strano apparecchio tenuto saldamente in mano dal pilota non proveniva altro che scricchiolii e fruscii, intervallati da quello che sembravano parole farfugliate e interrotte a metà.
Il pilota avvicinò nuovamente il ricevitore alle labbra. -Ripetere- ma l’ aggeggio non gli restituì altro che fruscii.
Zoro si rivolse al biondo con aria corrucciata.
-Il tempo è peggiorato molto prima di quanto ci si aspettasse…in queste condizioni non sarebbe saggio continuare a volare, dobbiamo atterrare immediatamente!-
-C-cosa? Ma- ma…e il mio viaggio?-
Un altro lampo squarciò il cielo.
-Sisisisi…t- orniamo s-subito indietro!-
-Bene…Non vale la pena rischiare…-
Con grande maestria il pilota fece inclinare dolcemente verso destra il velivolo tracciando nell’ aria un perteffo semicerchio mentre il tempo continuava a peggiorare: ormai erano completamente avvolti da una coltre color pece.
-Ah diavolo! Ci troviamo nel bel mezzo di una burrasca…si sarà da ballare…si stringa la cintura di sicurezza!-
-C-come?? N- non le dispiace vero se…se mi siedo accanto a lei vero?-
senza attendere alcuna risposta Sanji abbandonò il sedile posteriore e la coperta per occupare quello accanto al pilota.
-Si allacci la cintura!-
-si, si ho capito!-
(ah se solo avesse potuto concedersi una “sana” boccata di nicotina!)
Zoro rivolse una rapida occhiata al cuoco: respirava affannosamente e non smetteva di torturare il colletto inamidato della camicia, poi ficcò una mano nella tasca dei pantaloni per cavarne una scatoletta di colore bianco con la quale cominciò ad armeggiare convulsamente.
- Cos’è quella roba??-
-Herm…neurexan…ecco il dottore me le ha prescritte per situazioni di tensione… credo che questa rientri nella categoria…- detto questo riempì il palmo della mano di pasticche.
- Me ne dia un paio, per favore!-
-Lei pensi a pilotare!-

 
-Ed ora cosa si prende??-
-Herm…neurexan…il dottore me le ha prescritt…- cominciò il cuoco con voce strascicata.
-Dia qui!! Cavolo ne ha preso una confezione intera!- detto questo il pilota strappò di mano al cuoco la confezione ormai quasi vuota.
Fu solo questione di un secondo ed un violento fulmine colpì in pieno l’ ala destra del velivolo causando un enorme boato.
Zoro emise un rantolo disperato mentre cercava di dare una stabilità al velivolo malandato, imprecando a tutta forza mentre Sanji inebetito rideva divertito.
-Wow, per poco non ci colpiva in pieno eh!-
-Per poco??? Ci ha beccati cazzo!! I comandi sono belli che andati! Porca…-
Zoro armeggiava freneticamente con migliaia di bottoni mente l’ apparecchiatura sembrava non dare segni di vita…
-Cazzo! Cazzo! Ha fregato anche la radio!-
Sanji lo fissava a bocca aperta –Oh che guaio eh?- disse con aria sognante.
Zoro riagguantò lo strano aggeggio –Mayday, mayday, “Beaver 0-3-1-8” impossibilitato a mantenere altitudine. Qualcuno mi sente cazzo?? Mayday, mayday…-
-Attenzione gentile clientela,il prosciutto cotto è in offerta a 12,90 euro al banco frigo!!- il cuoco tentava di strappare il ricevitore radio dalle mani del pilota infuriato.
-La vuoi piantare!!…impossibilitato a mantenere altitudine…-
-la la la la….ooooh …mayday mayday maydayyyyyyyy!!!- canticchiava spensierato il cuoco.
-Ma quanto diavolo ne hai preso di quella roba eh??-
Il pilota, arresosi, lasciò cadere l’ aggeggio,lasciandolo penzolare nel vuoto, mentre il velivolo continuava a vibrare sotto le scosse del vento.
-C’è un’ isola laggiù…vedo una spiaggia…cerco di atterrare…-
La voce del pilota era malferma.
L’ aereo si inclinò leggermente in avanti in modo da iniziare la discesa, cominciò ad acquistare velocità.
La pioggia riduceva la visibilità a zero.
La fronte di Zoro era completamente imperlata di sudore, la mascella serrata e gli occhi sgranati, nella speranza di una visione migliore.
L’ attrito con la spiaggia non fu affatto delicato: il pilota non era riuscito a calcolare bene la distanza,il carrello del velivolo batté violentemente conto la battigia,l’ aereo oscillò, slittò, emise rumori sferraglianti…
Mantenere il controllo del mezzo era davvero un impresa disperata.
-Roccia sulla spiaggia!! C’è una roccia sulla spiaggia!!-
-porca putt…-
L’impatto fu inevitabile, l’ aereo rollò su se stesso tracciando solchi profondi sulla sabbia bagnata per poi adagiarsi sull’ ala sinistra, come una carcassa inerme, mentre la pioggia , impetuosa, continuava a scrosciare inesorabilmente….
 
*************************************************************
SPAZIO DELL’ AUTRICE
 
(la scena si apre con l’ autrice rannicchiata in un angolino, con una bandierina bianca sventolante nella sua manina tremante…)
Si, lo so, sono in ritardo apocalittico… (vocina ridotta ad un sussurro quasi impercettibile)
Il fatto è che la scuola mi risucchia via tutto il tempo, gli orari e la distanza di quest’ ultima contribuiscono, i professori non riescono a concepire il fatto che io debba portare avanti la pia Fic e…e… (il tono di voce è nettamente superiore a quello di partenza, mentre una venuzza pulsante compare sulla tempia…)
Detto questo, sono pronta per essere lapidata ma…ecco…voi non vorrete mica lapidarmi eh?? V-voi siete clementi giusto?? *_* (tenta di impressionare i lettori)
 
Per quanto riguarda il capitolo, come potete ben notare, i nostri eroi sono impegnati in una situazione davveeeeeeeeeeeeeero difficile e chissà come se ne tireranno fuori…U_U (io lo so, io lo so, io lo so!!! Muahahaha!! U_U)
 
 SakuraX16: ti ringrazio infinitamente per la tua clemenza (spero anche che me ne riserverai ancora un po’ date le circostanze!! XD)
A confermare la tua tesi: no, le sorprese per il cuoco non sono ancora terminate, siamo appena all’ inizio sapessi cosa ho ancora in serbo per quel poveretto!! (faccia maniacale)
 
Lightdragon91: grazie mille!! XD
Non credo ci sia da preoccuparsi riguardo l’ orientamento di Zoro in volo. Devi sapere che i piloti non si occupano di personalmente della rotta, ci pensano le apparecchiature. E’ indispensabile che il marimo sia attento nella fase decollo/atterraggio, percui Sanji può stare tranquillo (beh più o meno!! XD)
Per quanto riguarda invece la rivista del marimo, la tua idea è perfettamente azzeccata! U_U
 
QeenCamelia13: non sei tu a dover chiedere perdono, ma io dato il mio immenso ritardo!! U_U
Su , diciamo che ci perdoniamo a vicenda, va bene cosi?? XD
Grazie per i tuoi complimenti, mi fa piacere che la storia ti piaccia ^^
Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento…
 
Tensai88: e già, dopotutto come ha detto la nostra cara lettrice QeenCamelia13 “la vita dello scapolo è difficile”, ed anche il nostro marimo ha bisogno dei suoi sfoghi!! U_U
Per quanto riguarda “Zoro modello” non rientra esattamente in questa storia ma potrebbe benissimo essere uno spunto per una storia futura!! ^^
 
 
Bloody Wolf:grazie mille per i complimenti cara!! ^^
 
Non avete idea di quanta carica mi diano le vostre care recensioni!!^^
Bene, per oggi è tutto…
Ah non assicuro un immediatezza riguardo al prossimo capitolo ma sappiate che vi aspetta una bella sorp…herm…(shhh, non devi dirlo!! U_U)
Bene…alla prossimaaaa!!! ^^

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Capitolo 6
*** capitolo 6. ***


Capitolo 6

 
La testa gli doleva…gli doleva moltissimo…
Non ricordava di aver avuto un mal di testa tanto forte da quando,quella volta durante una festicciola al Baratie, si beccò la sbronza più grande della sua vita…
Aveva la bocca impastata, gli occhi incollati e si sentiva uno straccio…eppure non ricordava di aver bevuto…
Ad essere sincero, non ricordava niente di niente…
Sanji avvicinò le mani agli occhi e li sfregò ben bene per poi aprirli molto lentamente…
Subito una luce abbagliante lo accecò,richiuse gli occhi, li riaprì: un enorme finestrone, una specie di volante appiattito, sedili in pelle…era nel bidone! Il bidone di quel pilota imprecatore dai capelli verdi!! Ma cosa ci faceva li dentro? Sarebbe dovuto essere a Makatea eppure…
LA TEMPESTA!!
Ora ricordava: durante il viaggio si erano imbattuti in una tempesta!! Ma…il pilota…dov’ era??
Con un groppo alla gola, Sanji si girò bruscamente alla sua destra, afferrò la maniglia del portellone d’ uscita e spiccò un balzo verso l’ esterno, ma i suoi piedi incontrarono il vuoto: il biondino cadde rovinosamente a faccia in giù, inancorandosi al suolo.
-Oh, buongiorno!!- si sentì dire.
Sanji si tirò su facendo leva sulle sue braccia esili e si ripulì il viso…sabbia, una sottile sabbia candida.
Il pilota era seduto poco più in la, su una pietra bitorzoluta, con in mano un grande foglio di carta spiegazzato…una cartina.
-D-dove siamo?- Biascicò il cuoco, sputacchiando sabbia.
-Qui…- rispose mogio il pilota.
-Qui dove??-
Sanji cominciò a guadrarsi intorno:non vedeva altro che piante e pietre e sabbia e mare…
-Qui…da qualche parte tra Makatea e Tahiti…più di questo non le so dire…-
-Cosa…cos’è successo all’ aereo?-
Il cuoco fissava ora l’ aereo ridotto ad un cumulo di rottami accartocciati.
-Ecco…diciamo che il carrello d’ atterraggio si è completamente sbrindellato…- Disse il pilota  abbandonando la propria postazione e dirigendosi verso il cuoco che guardava esterrefatto ciò che restava del velivolo.
-Cosa?? E…e lei non lo aggiusta?!? Non…non può riattaccarlo, in qualche modo??- Domandò il biondo con una palese nota isterica nella voce.
-Oh, ma certo! Basterà solo un po’ di colla e…e sarà fatta!! Le va bene così?- Rispose sarcastico il pilota. Sanji fissò a bocca aperta, con espressione ebete, il pilota per qualche secondo, finchè all’ improvviso non fu colto da un lampo di genio.
-Io…io posso salvarci!!- dicendo questo il cuoco si rituffò all’ interno del velivolo per uscirne pochi secondi dopo - Io ho la fonte del potere… il TELEFONOOOO!!!-
Zoro si spiaccicò una mano sulla fronte facendo ricadere la testa all’ indietro.
-Ci tireremo fuori da questo pasticcio in men che non si dica!!- ora il biondino roteava su se stesso puntando l’ apparecchio telefonico verso l’ alto -Se…se solo il telefono funzionasse…oh, perché non funziona? PERCHE’ NON FUNZIONA?!?-
…ormai sembrava fuori di sé.
Zoro si avvicinò in tutta calma verso il cuoco, si strappò via il telefono di mano per poi scagliarlo a tutta forza verso l’ oceano.
-Ma…ma èimpazzito?-
-Qui il suo telefono non può servirci assolutamente a nulla, cazzo!-
Il cuoco sentì improvvisamente il mondo cascargli addosso.
Si trascinò fino alla battigia per poi lasciarsi cadere al suolo, le mani candide tra i capelli dorati, il capo reclino tra le ginocchia.
Zoro gli si sedette accanto.
Il primo a prendere la parola fu il biondo -…allora, cosa siamo? Tipo…naufraghi?-
-Come la vuole??- rispose burbero il pilota.
-…Come prego?-
-La vuole addolcita…oppure…nuda e cruda?-
Sanji si voltò verso il pilota incontrando i suoi occhi, Zoro distolse fulmineo lo sguardo, rivolgendolo all’ orizzonte.
-…Faccia lei…-
-Bene…abbiamo soltanto una ruota, quindi non possiamo decollate.Un fulmine ha fregato la radio ed il rilevatore di posizione d’ emergenza…Una squadra, senza dubbio tenterà un soccorso ma senza alcun segnale che li richiami sarà come cercare un ago in un pagliaio…l’ unica cosa che abbiamo per tirarci fuori da questa situazione è questa…-frugò nel retro dei pantaloni e ne cavò fuori una specie di pistola color rosso scarlatto,molto piccola e dalla canna molto larga.
-Cos’è?-
-…una pistola per razzi…con…un solo razzo!-
Sanji fissava l’ aggeggio,perplesso.
-E’…è troppo tardi per averla addolcita??-
Il verde gli rivolse un sorriso ebete –Questa era l’ addolcita!-
La fronte del biondo ora era imperlata di piccole goccioline di sudore.
-…e…qual’ è la nuda e cruda?-
Zoro si rimise in piedi –Rischiamo di rimanere qui per molto, molto, molto,molto…molto tempo…lei ed io…cazzo…- pronunciò l’ ultima parola con enfasi, passandosi una mano tra i capelli per poi dirigersi verso il velivolo per cominciare a cavarne fuori vari scatoloni.
Sanji lo guardava da lontano: la prima volta che si allontanava dal Baratie da solo, la sua prima vacanza rilassante… un fiasco! Era a chilometri e chilometri da casa, in compagnia di un tizio che nemmeno conosceva…rituffò la testa tra le ginocchia.
Era sul punto di scoppiare in lacrime  quando qualcosa l’ colpì alla testa, sollevò lo sguardo: il pilota gli gli aveva appena suonato sulla testa un contenitore di plastica, di colore bianco.
-Piangevi?- un sorriso beffardo dipinto in volto.
-…Stavo…io…meditavo!-
-bene pensatore…andiamo a cercare qualcosa da bere! Prima però, sarebbe bene che ti togliessi questo abbigliamento da pinguino, starai sicuramente più comodo…- disse indicandogli il rottame.
-Nel retro dell’ aereo dovrebbero esserci alcuni vestiti. Niente di chic o di elegante, ma andranno bene…-
Sanji si rimise in piedi ed eseguì.
 
 
…Assolutamente non chic, non elegante…un vecchio jeans lungo fino al ginocchio, abbastanza stretto in vita ed una t-shirt che probabilmente un tempo sarebbe dovuta essere di colore bianco, ma che adesso era punteggiata di macchioline nero-grigiastre dall’ aspetto rivoltante…il cuoco avrebbe preferito di granlunga rimanere in mutande, ma davanti a quel tizio…
Una volta vestito raggiunse il pilota che lo attendeva sulla spiaggia.
-Ti…ti stanno bene…i…i pantaloni…- disse Zoro con voce sommessa per poi voltarsi e prendere a camminare.
Sanji gli andò dietro…
 
-Forza…se vuoi bere dell’ acqua la devi raccogliere!!- disse Zoro con fare autoritario, fermandosi per aspettare il biondo che era rimasto indietro.
Era forse la quinta o sesta volta che lo ripeteva.
-Si, si…ho capito!- rispose Sanji irritato, superandolo.
Questa volta era Zoro a stargli dietro che molto silenziosamente teneva lo sguardo basso.
Sorpreso per il troppo silenzio da parte del verde, Sanji si voltò di scatto.
Zoro,distratto, gli finì addosso…
-Ma che diavolo fai?!-  urlò il pilota.
-No, TU che diavolo fai!!- Il cuoco adesso sembrava davvero molto irritato.
-Io non sto facendo proPrio un bel niente!-
-Ma a chi vuoi darla a bere?? Mi stavi guardando il culo!-
-Cosa?? Io starei guardando il culo a te??- Zoro aveva alzato di molto il tono di voce,le orecchie e le guance di un rosso innaturale…
-Bene allora perché non cammini tu per primo eh?-
Zoro sbuffò sonoramente e scuotendo la testa, superò il cuoco.
-…Se la cosa può farti star meglio, non saresti il mio tipo…- biascicò il pilota.
-A no?…perché?- chiese curioso il cuoco.
-perché?!-
-si, ecco, così solo per parlare di qualcosa...avanti perchè?- insistè Sanji.
Zoro si fermò bruscamente, si voltò verso il cuoco sospirò profondamente e -bene...chiacchieri troppo,sei puntiglioso, sei caparbio, sarcastico...hai i capelli troppo biondi e le chiappe troppo strette!- ad ogni parola la voce del pilota saliva di una nota.
Si voltò nuovamente e riprese a camminare.
Sanji lo guardò allontanarsi per qualche secondo per poi urlargli conto -e tu lo vuoi sapere perchè non potresti essere il mio tipo??-
-NO!-
 
 *********************************************************

 
 
SPAZIO DELL’ AUTRICE
 
Si, sono viva…
Chiedo umilmente scusa: avevo promesso che avrei scritto questo capitolo in breve tempo e invece…
Purtroppo però non è un periodo particolarmente radioso per la vostra autrice…spero possiate comprenderla e perdonarla…
Spero comunque che questo capitolo possa servire ad agevolare un vostro potenziale perdono…
Come potete notare, la situazione comincia a farsi interessante: i nostri paladini si sono ritrovati soli soletti su di  un’ isola completamente deserta e…( faccia maniacale)
Non potete immaginare cos’ ho in mente di regalarvi nei prossimi capitoli… proprio non potete!!! *____*
 

 
 lightdragon91: beh in effetti mi è risultato un po’ complicato descrivere la scena e mi fa molto piacere che sia stata apprezzata!!
Perché interrompere i tuoi vaneggi?? Essere dotati di fantasia è una preziosa virù, sai? ^^
 
tensai88: sono perfettamente d’accordo con te “l’ attesa aumenta il piacere”!! XD
riguardo alla rivista…beh perché buttarla?? Potrebbe sempre far comodo no?? (cerca di mantenere un certo contegno ma la fantasia galoppa…)
 
Ezzy O: grazie mille cara, sarò lieta di conoscere anche il parere della tua amica riguardo la fic! ^^
 
 
 Bloody Wolf: grazie mille, mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto!! ^^
 
QueenCamelia13: Grazie mille.ma così mi fai arrossire!! XD
Beh anche questa volta, però, ti ho fatto attendere un bel po’…PERDONAMI!! (scoppia in lacrime sperando di commuovere la sua lettrice).
Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento…
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

Continuarono a camminare per un' oretta, forse, inoltrandosi sempre di più tra la vegetazione che sembrava infittirsi ad ogni passo.
Nella boscaglia l'erbaccia raggiungeva altezze esorbitanti, arrivando quasi a ricoprire l' intera lunghezza delle gambe dei giovani.
Tutt' intorno regnava un silenzio immenso, quasi palpabile, riempito solo dal tonfo dei loro passi.
Nel frattempo una leggera brezza  tentava di penetrare tra il fitto fogliame causando impercettibili fruscii.
Di tanto in tanto insetti multicolore sfrecciavano nel vuoto sommando al fruscio del vento il ronzio delle loro minuscole ali.

(...gli insetti...)

...Sanji odiava gli insetti, li odiava sin da quando era un bambino.
Anche il più piccolo ed innocuo esserino poteva causare in lui  un moto indomabile di panico.
Per questa ragione continuava a camminare guardandosi convulsamente intorno e tenendo le braccia ben serrate al petto, impegnandosi con tutto se stesso a trattenere gli innumerevoli gridolini che minacciavano continuamente di sfuggirgli via dalle labbra.
Era certo che se anche uno solo di quei gridolini gli fosse scappato quel rozzo di un pilota l’ avrebbe deriso fino alla nausea.
Il pilota, dal canto suo, sembrava lottare con pensieri troppo complicati per la sua mente semplice quando ad un tratto…

-AAAAAAAAAAAAAAHAHAAAAAAAAAAAAAH!!-

Zoro ebbe un tuffo al cuore, si ridestò dal suo stato di trance cercando febbrilmente con lo sguardo il suo compagno di sventura.
Il biondino correva all’ impazzata, agitando le braccia, urlando con tutto il fiato che aveva in gola, inseguito da quello che sembrava essere un grosso calabrone di colore nero-bluastro.

-AIUTO! AIUTO!!! AIUUUUTOOO!!-

Alla vista di quella bizzarra scenetta, Zoro non poté fare a meno di accasciarsi al suolo, scosso da risate irrefrenabili mentre il biondo continuava ad agitarsi…
Dopo svariati minuti di puro panico, la corsa del giovane cuoco fu bruscamente interrotta:
Sanji inciampò, ruzzolò, compì una serie di volteggi su se stesso per poi finire rovinosamente in una pozza d’ acqua, mentre il calabrone continuava indisturbato la sua passeggiata…
Prontamente, il biondo si rimise all’ impiedi; l’ acqua gli arrivava fin sotto il petto, ma lui sembrava non essersene accorto, era troppo impegnato ad ascoltare i fastidiosi sghignazzi del pilota provenienti da un luogo indistinto, tra l’ erba alta.
Le orecchie gli si tinsero di un meraviglioso color scarlatto.
Si passò una mano ancora tremante per lo spavento tra i capelli, cercando di conferirsi un aspetto meno penoso.
Fu solo allora che si accorse di essere nel bel mezzo di una pozza d’ acqua.
Si guardo intorno, girando su se stesso: l’ acqua era limpidissima, tanto da riuscire a distinguere perfettamente le rocce sul fondo, alle sue spalle scrosciava una piccolissima cascata.

(…L’ acqua…)

-VISTO?? HO TROVATO L’ ACQUA!! E SMETTILA DI RIDERE, PEZZO DI IDIOTA!!-
Zoro si rimise all’ impiedi, reggendosi con una mano la pancia dolorante  mentre con l’ altra  si sfregava gli occhi umidi…
Aveva riso così tanto da respirare a fatica..
Il cuoco fissava il pilota con uno sguardo carico di odio mentre quest’ ultimo si avvicinava alla sponda della pozza.
-Era solo uno stupido calabrone!- disse Zoro sorridendo.
-Non gridavo mica per quello, idiota! Ero troppo euforico per aver trovato l’ acqua!- rispose acido il cuoco, mentendo spudoratamente.
-Oh, si, certo…-
Zoro gli voltò le spalle, rivolgendo lo sguardo verso la massa boscosa che avevano appena attraversato.
-Abbiamo camminato un bel po’…ma ne è valsa la pena, no?-
-Ehm….Zoro?!?-
La voce del cuoco pervenne tremante dalle spalle del pilota.
-Cosa? Un altro attacco di euforia?- Disse sarcastico il verde.
-Mi è…mi è appena entrato qualcosa nei pantaloni…- piagnucolò Sanji.
-Cosa?...ed io cosa dovrei fare?!?- Zoro si rivolse con aria sbigottita verso il cuoco che ostentava un magnifico colorito biancastro.
-TOGLIMELO, CAZZO!!-
Zoro sussultò e si precipitò a grandi falcate nell’ acqua gelida ponendosi ad un palmo dal povero cuoco cianotico, prendendogli le spalle.
-Ascolta..ora controllo di cosa si tratta, ma tu sta’ fermo…-
-sisisisisi…-
Zoro allontanò le mani dalle spalle del biondino per avvicinarle lentamente alla patta dei suoi calzoni…
-Che…CHE STAI FACENDO?!?!-
-Vuoi o non vuoi che ti tiri via la roba che hai nei pantaloni?-  rispose irritato il verde.
-si, si…scusa…-
Il viso del biondo era vicinissimo a quello di Zoro, così vicino da riuscire a distringuerne perfettamente le orecchie paonazze, tanto da riuscire a percepirne ogni singolo respiro…
-Cavolo!- Zoro sbirciava nei pantaloni del biondo.
-Cosa? Cosa?!? Cos’è?!?!-
-Ehm…niente…tranquillo..- ma il viso del pilota non era affatto tranquillo.
Zoro cominciò ad introdurre, con estrema lentezza, la mano tremante nei pantaloni: adesso era il cuoco ad essere paonazzo.
-Ecco…ci sono…non si ecciti!!-

Fu questione di pochi istanti: con uno scatto fulmineo il verde cavò fuori un lungo serpente nero per poi scagliarlo il più lontano possibile dalla pozza, mentre la bestiola continuava a divincolarsi nel vuoto.
Sanji emise un gridolino sommesso per poi scagliare le braccia intorno al collo del pilota, che rimase immobile.
-Ecco…un…serpente…d’ acqua dolce…- balbettò Zoro.
Sanji si allontanò fulmineamente dal suo compagno tenendo lo sguardo basso.
-Ehm…grazie- rispose.
Seguì una breve pausa pregna di un silenzio imbarazzante.
Zoro fu il primo a romperlo:
-Bene…abbiamo l’ acqua…possiamo tornare indietro…-
-Si…giusto-

Uscirono infretta dalla pozza ed, ancora paonazzi, tornarono sui propri passi…

 



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SPAZIO DELL’ AUTRICE

Si, si, lo so, me ne rendo perfettamente conto…sono in ritardo apocalittico!
La vostra autrice ha dovuto affrontare un periodaccio che non augura assolutamente a nessuno ma non ha mai smesso di pensarvi, lo giura solennemente…
In ogni caso non ho alcuna intenzione di sottrarmi alle più atroci torture e/o maledizioni che vogliate infliggermi…u.u
Ora passiamo al capitolo…La situazione inizia a farsi piccante ma ho intenzione, vi avverto, di farvi penare ancora un bel po’! XD
Ad ogni modo, spero che la lettura sia stata di vostro gradimento.
Prometto di aggiornare il più presto possibile, a patto che voi mi attendiate e non mi abbandoniate, sia ben chiaro!! :D
Ah, quasi dimenticavo, un po’ di pubblicità…la vostra autrice ha scritto un’ altra minuscolissima storia dal titolo Liberty, se avete tempo potreste darci un’ occhiatina e dirmi cosa ne pensate…non è nulla di che, solo un piccolo sfogo J
A presto!! ;)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Per tutto il tragitto di ritorno i due giovani parlarono poco; a dire il vero non parlarono affatto.
Camminavano fianco a fianco, ciascuno immerso nei propri pensieri...

Poco a poco la boscaglia divenne meno fitta.
In lontananza, la carcassa inerme del Rottame attendeva i due ragazzi, immobile e silenziosa...
La vista di quell' ammasso di ferraglia sembrò rianimare il cuoco che spiccò una corsa sfrenata verso quest' ultimo, gridando a squarcia gola parole incomprensibili.
Zoro lo osservò allontanarsi e sorridendo scosse il capo: era davvero un tipo strano, quel biondo.
Si voltò verso il mare...un magnifico tramonto tingeva il cielo di un arancio intenso, il sole immerso nel suo immenso mare congedava il giorno.
Lentamente il pilota raggiunse il biondo che, con le lacrime agli occhi, stringeva al petto un ala del velivolo ripetendo: -sono ancora vivo!! Sono vivo!!!-
-Patetico...- sbuffò Zoro
-Come??- il cuoco si ridestò all' istante, la voce del pilota suonava davvero irritante alle sue orecchie...era colpa sua se si ritrovava in quell' inferno!!
Aveva assolutamente bisogno di una bella boccata di nicotina...
Il pilota lo ignorò bellamente e continuò: –Ho una fame da lupi!!…Per la cena di stasera ci arrangeremo con ciò che ho caricato a bordo a Parigi, ma per domani dovremo darci una mossa...-
-Non so se ci arriverò a domani!- strepitò il cuoco con fare isterico, continuando a stringere a sé convulsamente l’ala del Bidone ...

Ben presto il cielo si tinse di un blu intenso.
Zoro aveva acceso un piccolo fuoco: le fiamme rendevano il paesaggio selvaggio leggermente più accogliente diffondendo un gradevole tepore che avvolgeva i due giovani seduti intorno ad esso.
-Sandwiches al prosciutto e dell'ottima Vodka! Buon appetito signori!- esclamò Zoro offrendo un panino al biondo che grugnì di rimando.
- Mangi pure quanto vuole...ne abbiamo un bel po'..- continuò il Verde.

- Smettila di darmi del "Lei"...-
-Ma aveva detto che non dovevo assolutamente permettermi di...-
-Dimentica ciò che ho detto...-
Seguì un breve silenzio, riempito solo dallo scoppiettio delle fiamme guizzanti.

-Hai sempre voluto fare il pilota?- chiese il biondo.
-Non piace parlare di me.- rispose acido il pilota buttando giù l' ennesima sorsata dalla sua bottiglia di Vodka, ormai quasi vuota, le sue guance cominciavano a tingersi con una lieve nota di rosso.
-Era giusto per parlare un po', sapessi quanto me ne frega di te!! ...Sei simpatico quanto questo stupidissimo sasso!- disse il biodo scagliando un sassolino contro il petto del verde.
-Cosa hai fa...?!? Ti consiglio di cominciare a correre, cuoco da strapazzo, i tuoi giorni stanno per terminare!!-

I due si rincorsero per un po' per poi lasciarsi cadere al suolo, stanchi morti, l' uno accanto all' altro...
-Che cielo magnifico...non ho mai visto così tante stelle...- disse Sanji osservando la distesa scintillante che li sovrastava, cercando di attenuare il fiatone.
-Si...davvero meraviglioso...-rispose Zoro voltandosi lievemente verso il cuoco: la distesa di stelle si rifletteva magnificamente negli occhi chiari del giovane cuoco, la luna accarezzava dolcemente i tratti delicati del suo viso...

(...delle sue labbra...)

Il cuoco si voltò verso il Verde che fulmineamente distolse lo sguardo...
-Beh...si è fatto tardi...tu va pure a riposarti all' interno del mio aereo, io dormirò qui fuori...- Disse svelto Zoro.
-Ma io...- cominciò il cuoco.
-Non discutere e fila a letto, cazzo!- tagliò corto il pilota.
-Davvero gentilissimo!! Buonanotte...- disse sarcastico il cuoco mentre si avviava corrucciato verso il velivolo.

Zoro rimase immobile, solo.
Per un po' continuò silenziosamente ad osservare il cielo, buttando giù ancora qualche sorso di sana Vodka per poi perdere completamente i sensi...

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SPAZIO DELL' AUTRICE

Eccomi qui!!! :D
Come promesso, sono stata alquanto puntuale...sono brava vero? u.u
Bene, come potete notare, si tratta di un capitolo di passaggio duanq non contiene molta azione ma, ripeto, è di passaggio...u.u

Ringrazio caldamente la mia cara Bloody Wolf, che nonostante la mia incostanza ha continuato fedelmente a seguirmi...Grazie mille, davvero... :)
Come sempre, mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento...arrivederci al prossimo capitolo!! :D

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


Capitolo 9

Sole...
..dannatissimo sole...chi è che aveva aperto le finestre?!?
Sanji si stropicciò gli occhi con un moto di stizza per poi aprirli lentamente...

(perché la notte è sempre così breve?!?)

Per un secondo, o forse anche di più, il cuoco aveva immaginato di essere a casa, avvolto nelle sue morbide lenzuola profumate della sua stanzetta silenziosa, ma si era trattato solo di una stupidissima illusione: lo squallido abitacolo del Rottame, avvolto in quella lercia coperta di quel dannato pilota da strapazzo…
Stava quasi per cominciare ad urlare con tutto il fiato che aveva in gola, quando la sua attenzione fu destata da uno strano suono...

Si, era davvero...era senza alcuna ombra di dubbio il rombo di un elicottero!
Beh, forse non proprio un elicottero, ma in ogni caso “qualcosa” stava sorvolando il cielo… e quel qualcosa avrebbe potuto trarlo finalmente in salvo!!

Sanji si fiondò fuori dal velivolo e scrutò speranzoso il cielo: si, un magnifico elicottero o roba simile!
Doveva assolutamente segnalare la loro presenza al pilota del velivolo...ma come?

(pistola lanciarazzi...)

Con lo sguardo ricercò febbrilmente la burbera figura del pilota…
Era esattamente dove l’ aveva lasciato la sera prima: disteso in terra, bavetta alla bocca e bottiglia di Vodka completamente prosciugata poggiata al suo fianco...
Ma quanto aveva bevuto?!?
Sanji gli si fiondò accanto cominciando a scuoterlo con veemenza.
-Zoro! Zoro svegliati! SVEGLIATI!! Oh andiamo…DANNATO PEZZO DI IDIOTA, SEGLIATIII!!-
Zoro grugnì potentemente ma rimase pressocchè immobile…era davvero ubriaco fradicio.
Al culmine dell’ira, il cuoco cominciò a ricercare la Pistola, unica fonte di salvezza, palpando con forza ogni angolo dei calzoni del pilota, finchè non la trovò infilata nella tasca anteriore dei pantaloni…
Strattonò con tutta la forza che aveva in corpo ma la pistola rimaneva ben salda nella tasca del Verde.

…il tempo stringeva…

-Oh andiamo…andiamo!!-
Con non poco sforzo riuscì a tirarla via…
Afferrò la pistolina scarlatta saldamente, con entrambe la mani tremanti…
Puntò verso il cielo, serrando la mascella…
Era pronto…l’ indice della mano destra piantato sul grilletto…

Il pilota disteso ai suoi piedi grugnì nuovamente e scalciò con forza, colpendo in pieno le instabili caviglie del biondo che cadde rovinosamente all’ indietro.
Il colpo partì autonomamente, scagliando il razzo nel mezzo di un crocchio di palme che bruciarono all’ istante d’innanzi allo sguardo terrorizzato del biondo annichilito.
-no…n-n…NOOOO!!!-
-cos’ hai da gridare, tesoro? Vieni qui…- biascicò il pilota dormiente stringendo a se il cuoco che gli scagliò un pugno in pieno viso per poi rimettersi in piedi …
Le sue mani sottili affondate nei capelli biondi, gli occhi colmi di lacrime…
-No…no…oh no…nonono…-
La sberla ridestò il giovane pilota.
Non potè credere a ciò che vide, non era possibile, sicuramente la sua mente doveva volerlo ingannare…forse, si, forse stava ancora sognando…
-Ma cosa caz…-
Il panico lo pervase…
D’ istinto allungò la mano verso la sua tasca ma la trovò miseramente vuota…la pistola lanciarazzi non era più al suo posto…i suoi occhi non mentivano…
Si alzò di scatto ed il suo sguardo cadde  dapprima sulla mano destra del cuoco che stringeva ancora saldamente la pistola rossa, poi sul crocchio di palme ardenti…
-Ma cosa...come…COSA CAZZO HAI FATTO?!? Come…cos…ma… HAI USATO IL NOSTRO UNICO FOTTUTO RAZZO PER SPARARE AD UNA FOTTUTISSIMA PALMA?!?-
Il biondo si voltò di scatto verso il pilota, il viso deformato dall’ ira.
-Non avrei sparato alla fottuta pianta se non mi avessi sbarellato!!Volevo mandare un segnale al fottuto elicottero!- urlò.
-Qua…quale…quale fottuto elicottero?- chiese Zoro perplesso.
-Quel fottuto elicottero!!- sbraitò Sanji, puntando un dito tremante verso l’alto, ad indicare un punto sopra le loro teste.
Zoro seguì con lo sguardo la traiettoria indicatagli dal cuoco per poi picchiarsi sonoramente il palmo della mano sulla fronte ambrata, imperlata di minuscole goccioline di sudore.
-Quel fottuto…quello non è un elicottero, pezzo di idiota!! Quello lì è un aereo di linea! E’ esattamente ad 8Km da terra e viaggia ad una velocità di 900 Km/h…non vedrebbero un’ esplosione nucleare nemmeno se la cercassero di proposito tantomeno un fottuto razzo!!- urlò il pilota.
-Ed…ed io come diavolo facevo a saperlo, scusami!! Se non ti fossi beccato una sbronza da paura magari tutto questo non sarebbe mai accaduto!-
-Sai cos’è che hai combinato? Eh?! Ne hai minimamente idea?!? Hai preso la nostra unica possibilità di salvezza e l’ hai buttata nella merda!-
-Non osare dare la colpa a me adesso!! Se tu fossi un vero pilota ora non ci troveremmo su quest’ isola!! A quest’ora sarei dovuto essere a Makatea, circondato da bellissime ragazze!!- Sbraitò il biondo col fiato mozzo.
-Ma come os…IO SONO IL MIGLIOR PILOTA CHE TU POSSA MAI TROVARE!!-
Ma Sanji gli aveva già voltato le spalle, dirigendosi a grandi falcate verso il relitto di ferraglia.
Afferrò il portellone e fece per entrarvi ma qualcosa lo bloccò…
si rivolse nuovamente verso il pilota che lo osservava da lontano, una vena pulsante a coronargli il capo.
-E…e… E NON C’E’ ASSOLUTAMENTE NULLA CHE NON VA NELLE MIE CHIAPPE!!-
Detto questo s’ introdusse nell’ abitacolo del rottame sbattendo sonoramente il portellone, lasciandosi alle spalle un attonito pilota.


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SPAZIO DELL' AUTRICE

E vai con il nono!!
The show must  go on!!
Ma dico, la vostra cara scrittrice non merita forse un premio?!? Ce la sta mettendo davvero tutta ad aggiornare il più presto possibile (ed a cacciare i nostri eroi insituazioni sempre più caotiche...lo cosa mi piace troppo *.*)
Ehm...ad ogni modo... u.u
Vi auguro una buona lettura...
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, io mi sono divertita molto a scriverlo! XD
arrivederci al prossimo!!! :D

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