La mia unica colpa.

di Guessstar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Isabella Marie Swan ***
Capitolo 2: *** Edward Anthony Masen Cullen ***
Capitolo 3: *** Jacob Black ***
Capitolo 4: *** Mary Alice Brandon Cullen ***
Capitolo 5: *** Jasper Whitlock Hale ***
Capitolo 6: *** Charlie Swan ***
Capitolo 7: *** Esme Anne Platt Evenson Cullen ***
Capitolo 8: *** Carlisle Cullen ***
Capitolo 9: *** Emmett McCarty Cullen ***
Capitolo 10: *** Rosalie Lilian Hale ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Isabella Marie Swan ***


Isabella Marie Swan

 

 

Dicono che non si può toccare il cielo con un dito.

Io l’ho toccato.

Dicono che quando ormai si vola non si può cadere più.

Io ero caduta.

Dicono che l’amore è vita.

Io stavo morendo per amore.

Un ultimo gesto prima di lasciare questo mondo di cui non faccio più parte ormai, un mondo pieno di falsità, di odio, di tristezza.

Ho imparato cos’è l’amore dai libri, ma mai mi era capitato di viverlo così profondamente. Quell’amore che ti distrugge, quell’amore che non può esistere, quell’amore che non può trovare mai pace.

Io lo avevo trovato, io avevo amato. Ero stata punita per questo. Ero stata abbandonata.

I miei occhi non fanno altro che vedere l’ambra dei tuoi, le mie mani non fanno altro che percepire quel freddo che solo le tue mani sapevano trasmettermi, quel freddo che mi trasmetteva tanto calore dentro, quel freddo che mi faceva sciogliere e sentire a casa, le mie labbra non fanno altro che sentire il sapore delle tue, le mie orecchie non fanno altro che sentire la tua voce d’angelo, non faccio altro che annusare il tuo dolce profumo.

Edward, questo nome non mi fa più tanto male, la mia vita si avvicina verso la fine, ma non sento più dolore quando penso a te. Adesso sono felice, perché so che la sofferenza che ho dentro sta per terminare, so che la voragine che ho nel petto si spegnerà per sempre.

Non mi pento di averti amato, rifarei tutto da capo. Non mi pento di aver amato ciò che tu ritenevi un mostro senz’anima, perché eri la mia anima, anche se questo mi ha portato alla morte. Sono costretta a morire, perché so che solo così potrò vivere in pace.

Una volta mi hai detto che non saresti sopravvissuto se io fossi morta, spero che quelle parole adesso non valgano più niente per te.

Ti prego Edward, non lasciare questo mondo, perché sei la cosa più bella che lui ha. Senza di te il mondo non può essere chiamato mondo, la vita non può essere chiamata vita.

Non ti ho mai meritata, non ho mai capito  come tu abbia potuto amarmi anche per così poco tempo,  ma ti ringrazio. Ti ringrazio per avermi fatto conoscere il paradiso, per avermi fatto toccare il cielo con un dito, per avermi insegnato a volare, per avermi fatto capire cos’è l’amore.

Non posso più vivere, non sapendo che ho perso per sempre l’amore della mia vita.

Sono nella nostra radura, l’unica testimone reale del nostro amore, l’unica testimone reale della mia morte.

Ho lasciato un biglietto a Charlie, gli ho detto che sarei andata via di casa e di non cercarmi, forse così soffrirà di meno.

Ho litigato con Jake, gli ho detto che non voglio stare con lui e che non lo voglio più vedere.

Forse mi verrà a cercare sotto forma di lupo, ma io sarò già morta.

Ho scelto questo posto perché mi ricorda incredibilmente te, quando sono qui ti sento vicino a me.

Prendo delle pillole, non ho mai capito cosa curassero realmente ma Charlie mi diceva sempre che se ne doveva prendere solamente una al giorno poiché erano molto pericolose.  È vero, possono causare la morte se ingerite in quantità esagerate.

Svuoto il barattolo, ne prendo una dopo l’altra e le ingoio.

Ho solo il tempo di scriverti le ultime parole.

Ti amo Edward, grazie di tutto, grazie per essere entrato nella mia vita, grazie per avermi fatto innamorare realmente, grazie di esistere.

Sento il sonno sempre più pesante, è ora di addormentarmi.

Alice mi vedrà? Spero di no.

Ti amo Edward, e ti amerò ancora, e ancora ,e  ancora.

                                                                                                                                             Bella

I miei occhi si fecero sempre più pesanti, fin quando non persi completamente i sensi, cullata dal suono della sua voce che gridava il mio nome.

 

 

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Capitolo 2
*** Edward Anthony Masen Cullen ***


                  Edward Anthony Masen Cullen 

 

 

 

 

 

Un puma stava perdendo  i sensi tra le mie braccia, quando i pensieri di Alice irruppero tra i miei pensieri.

“OH NO! NO! NO! NON FARLO!”

Non riuscivo a percepire altro tra i suoi pensieri, era stravolta, mi diressi subito da lei.

«Alice cosa è successo?»

Singhiozzava, si teneva la testa tra le mani e scuoteva la testa.

«Alice cosa è successo?»

Fu allora che la vidi. Bella, la mia Bella, si stava addormentando nella nostra radura per non svegliarsi mai più.

Non dissi una parola. Rimasi immobile a fissare Alice per un tempo che mi parve interminabile.

«Edward!» questa volta fu lei a provare a scuotermi, a risvegliarmi, ma i miei pensieri erano tutti rivolti a Bella, il mio angelo, come aveva potuto fare una cosa del genere? Non poteva morire, cosa ne sarebbe stato della mia esistenza?

«Edward devi andare da lei! Se non puoi salvarla puoi almeno essere al suo funerale! Ti prego Edward! Va’ da lei!»

In un battito di ciglia mi ritrovai a correre per la foresta, verso casa.

Mi diressi verso il garage e presi la Porsche di Alice.

Misi in moto e partì a tutto gas.

Non mi eccitava la corsa, come faceva sempre, adesso il mio unico pensiero era fisso su Bella, nient’altro che lei.

Arrivai a superare i 350 km/h.

Dovevo andare da lei il più velocemente possibile.

Non morire Bella! Ti prego non morire!

Arrivai all’inizio del sentiero che ci portava alla radura, proseguii a piedi, cominciai a correre come non avevo mai fatto in tutta la mia vita da vampiro.

Sentivo il suo cuore avvicinarsi verso il suo ultimo battito, quel battito che avrebbe decretato la fine del mio piccolo angelo.

Eppure, per quanto corressi, non ero abbastanza veloce, non riuscivo ad arrivare.

Bum… Bum…Bum…

Bum…Bum…

BUM…

«Bella!»

 

La radura si apriva di fronte a me in uno spazio perfettamente circolare, tutto era silenzioso, in quello spazio si udiva solamente il fiume che scorreva a poca distanza.

Non riflettei su quello che stavo facendo, mi avvicinai  a lei e cominciai a morderla, doveva tornare in vita, non poteva abbandonarmi così.

Cercai di far ricominciare a battere il suo cuore.

Era troppo tardi.

Non ero stato abbastanza veloce.

Il suo cuore aveva smesso di battere, per sempre.

Il mio angelo aveva smesso di vivere.

La mia esistenza non aveva più un senso.

Tutto non aveva più senso.

L’unico filo che mi teneva ancora su questo mondo era la sua esistenza.

Non c’era più.

Era morta, io ero morto con lei.

Mi abbandonai al suolo accanto a lei, contemplando per l’ultima volta ogni aspetto del suo viso.

Sembrava tranquilla.

Era bellissima.

Non avrei mai più potuto fondermi nel cioccolato dei suoi occhi.

Non avrei mai più potuto trovare una ragione alla mia esistenza.

Le accarezzai il volto ancora caldo.

Quel fiore proibito, avevo strappato le sue radici e poi lo avevo ripiantato sperando che le radici ricrescessero, ma non è stato così, l’avevo portato alla morte.

Accanto a lei trovai una lettera. Non l’avevo vista nella visione di Alice. Riconobbi la sua scrittura, le sue ultime parole.

…Ti prego Edward, non lasciare questo mondo, perché sei la cosa più bella che lui ha. Senza di te il mondo non può essere chiamato mondo, la vita non può essere chiamata vita.

Sarei riuscito a fare ciò che lei desiderava? Ne dubitavo enormemente, la mia esistenza sarebbe stata un vuoto, un vuoto da cui non sarei mai potuto riemergere.

Lo avrei fatto, per lei, per il mio angelo, sarei vissuto finchè il dolore non sarebbe diventato insopportabile, glielo dovevo.

«Addio amore mio! Ti ho sempre amata e per sempre ti amerò»  ma non potevo permetterle di rimanere là, dovevo portarla da Charlie, meritava un funerale degno di un angelo. L’angelo delle mie tenebre.

In quel momento vidi due lupi avvicinarsi a me. Sapevo cosa pensavano. Pensavano che l’avessi uccisa io.

Cominciai a singhiozzare senza versare una lacrima ascoltando i loro pensieri.

Era vero, l’avevo uccisa.

Sarei rimasto passivo di fronte alla loro ira. Ma non fecero quello che mi aspettavo. Un lupo si ritrasformò.

«Che gli hai fatto?! Stupido succhiasangue! Cosa le hai fatto!!!!!»

«è morta, il mio angelo…»

Il mio angelo era morto, non avrei mai più ritrovato la luce.

 

Rispondo alle recensioni:

Artline: Sono tutti un pò tristi come capitoli, perchè si parla della  morte di Bella.

giova71: tuttii capitoli sono incentrati sulla morte di Bella, solo dai vari punti vista. Grazie per seguire le mie storie. Un bacio! Ciao !

MaryAc_Cullen: Grazie per il complimento. Beh, sulla morte di Bella non posso fare nulla. Non ti prometto nulla, cercherò di farmi venire un'idea di come farla finire a lieto fine. Ciao!

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Capitolo 3
*** Jacob Black ***


                       Jacob Black

 

 

Rispondo alla chiamata di Charlie, piange, non riesce a parlare. Da quello che riesco a capire Bella è scappata di casa.

Perché lo hai fatto Bells? Perché te ne sei andata?

Raduno il branco, dobbiamo trovarla, non m’importa come, ma dobbiamo.

«Seth, Leah, perquisite la zona est, Jared e Paul la zona ovest, Quil e Embry la zona sud, mentre io e Jacob ci occuperemo della zona nord, al lavoro! » Sam mi è d’aiuto, la sua calma è quasi rilassante.

Quasi.

Sono disperato, devo trovare Bella, devo riportarla a casa.

 Comincio a correre, Sam mi è subito affianco.

“Sta tranquillo, la troveremo”

“Lo spero proprio Sam, sai, ieri abbiamo litigato, voglio chiederle scusa”

“Accadrà molto presto”

Cominciammo a correre e ad annusare l’aria, avrei riconosciuto l’odore di Bella ovunque.

Sento un’altra scia.

La sente anche Sam.

Un vampiro.

“si trova a pochi metri”

“no Sam, non ho tempo da perdere con i vampiri, devo trovare Bella”

Ad un tratto sento il suo odore mischiato a quello del succhiasangue. Lo sente anche Sam.

Cominciamo a correre verso la fonte di quell’odore.

Quello che mi si para davanti mi sconvolge.

“L’ha uccisa, quel vampiro l’ha uccisa! Fetidi succhiasangue, viscidi Cullen!”

Sam era furioso. Io non riuscivo a reagire. Ritornai umano.

«Cosa le hai fatto?! Stupido succhiasangue! Che cosa le hai fatto!!!» sapevo che non era stato Edward a ucciderla, ero sicuro che invece ne fosse stata la causa.

Singhiozzava «Il mio angelo è morto…»

Mi avvicinai a Bella e cominciai a piangere.

«No Bella! No! Per favore! Non lasciarmi! »

«è morta Jacob»  Sam era ritornato umano, posò una mano sulla mia spalla. La scostai con violenza.

«Bella!» avevo un nodo allo stomaco, la mia testa girava furiosamente, ero distrutto.

Edward le teneva la mano, nell’altra teneva una lettera. Singhiozzava, si teneva la testa con la mano che teneva la lettera.

Rimanemmo lì a piangere per non so quanto tempo, il sole splendeva su Forks.

Perché cazzo c’era il sole se la persona più importante della mia vita era morta?

Perché quel vampiro brillava nonostante Bella fosse morta?

«Come ha potuto fare una cosa del genere! Il mio angelo! Amore mio come hai potuto!» sussurrava tra i singhiozzi.

Io rimasi in silenzio, le stringevo la mano, sperando in una reazione da parte sua. Reazione che non arrivava.

«Credo dovremmo portarla da Charlie» Sam aveva la voce roca, probabilmente stava cercando di non piangere, stava nascondendo la sua sofferenza di fronte a un’amica perduta.

Mi alzai e la presi in braccio. Edward si alzò e si avvicinò a noi.

«Voglio esserci al suo funerale» annuii e mi allontanai da lui.

Mi allontanai dalla causa della morte di Bella.

Io sarei stato il sole, l’aria, non l’avrei uccisa. Lui era l’eclissi, la droga, era normale che prima o poi sarebbe morta.

Rispondo alle recensioni:

coldrina: Grazie per il tuo entusiasmo nel leggere la mia fic. e tutti questi aggettivi poi! =) Grazie mille!

bellina97:purtroppo sì, è morta davvero. Una volta che il suo punto di vista è finito non lo subirai più xD.A presto!

giova71:Ciao! come sempre ti ringrazio per recensire le mie storie. un bacio!

MaryAc_Cullen: Grazie per la tua comprensione. Ci sentiamo! Un baciooo! E grazie! =)

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Alla prossima!

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Capitolo 4
*** Mary Alice Brandon Cullen ***


 

Mary Alice Brandon Cullen

 

 

 Stavo cacciando un alce.

Una visione.

Bella, Bella in una radura, si stava addormentando, ma non si sarebbe più svegliata.

Si stava suicidando.

“OH NO! NO! NO! NON FARLO!”

Tutto quello che riuscivo a pensare erano quelle parole. Edward fu subito vicino a me. Ero sconvolta. Stavo singhiozzando così forte da non riuscire a parlare.

«Alice cosa è successo?» Edward mi guardava ansioso, preoccupato. NO! NON FARLO! TI PREGO NON FARLO! Urlavano i miei pensieri.

«Alice cosa è successo?»

Gli mostrai la mia visione.

Non disse una parola. Rimase  immobile a fissarmi. Doveva salvarla, doveva andare da lei.

«Edward!» questa volta fui io a provare a scuoterlo, a risvegliarlo.

«Edward devi andare da lei! Se non puoi salvarla puoi almeno essere al suo funerale! Ti prego Edward! Va’ da lei!» Doveva muoversi! Non poteva rimanere qui! Doveva farlo, per Bella, per lui.

Ad un tratto sparì dalla mia visuale. Non lo seguii.

Mi sedetti in mezzo al bosco cercando di captare qualche cambiamento.

Mi tenevo il viso tra le mani.

No bella, non morire, ti prego! Fallo per tutti noi!

La mia migliore amica, la mia vera sorella.

La visione stava cambiando, adesso era molto più confusa.

Bella continua a vivere.

Devi farcela!

Di nuovo un’altra visione.

Una lettera, una lettera ad Edward.

Ti amo e ti amerò ancora, e ancora, e ancora.

                                                                                                                                   Bella.

Non è ancora morta, forse Edward può farcela.

Edward ti prego sii veloce! Salvala!

Un’altra visione.

Edward nella radura, accanto a Bella, singhiozzante.

Non ce l’avrebbe fatta.

Bella sarebbe morta.

La mia migliore amica sarebbe morta, per colpa nostra.

Passarono diversi minuti.

Una visione nitida mi apparve questa volta.

Questa volta ho la certezza.

Bella è morta da pochi secondi, Edward non è riuscito a salvarla.

Il bosco è silenzioso, partecipe di un lutto di un angelo.

Sì, Bella era un angelo, venuta a salvare tutti noi.

Il silenzio è interrotto solamente dai miei singhiozzi, sempre più forti. Non riesco ad alzarmi, non trovo la forza per andare avanti.

Bella è morta.

La mia migliore amica è morta.

Mia sorella è morta.

 

Rispondo alle recensioni.

Vampire_Twilight: boh, non lo so che mi è preso, sto passando un periodo brutto, per questo ho avuto quest'idea.Grazie per la recensione.

giova71:  lo odi con tutto il cuore il povero Jake vero? xD Grazie per la recensione.

bellina97: nella presentazione ho scritto che racconterò la morte di Bella da più punti di vista. mi dispiace che non apprezzi.

MaryAc_Cullen:Grazie ancora! Ciao! un bacio!.

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Capitolo 5
*** Jasper Whitlock Hale ***


                          Jasper Whitlock Hale

 

 

 

 

 

 

Sento tanta, troppa tristezza, troppa angoscia, troppo dolore. Mi fa male la testa, non riesco a contenere quelle emozioni così forti.

La fonte è un troppo lontana, non riesco  a percepirla perfettamente.

Sono curioso, mi avvio verso quella fonte.

Impiego pochissimi minuti ad arrivare.

Vedo Alice, a terra, singhiozzante.

So che percepisce la mia presenza, ma rimane immobile, non mi guarda.

«Alice! Amore cosa c’è? Cosa è successo?»

Scuote la testa, è stravolta. Mi siedo vicino a lei e l’abbraccio.

«LASCIAMI STARE JAZZ!»

Non si è mai comportata così con me.

Si sente in colpa, è triste, è addolorata, troppo addolorata.

Non è mai stata così.

«Alice cosa è successo? MI stai facendo preoccupare seriamente! Parlami, ti prego!»

Rimane ancora immobile, sempre singhiozzante, scuote la testa.

Riesce a dire delle parole « è troppo tardi… non ce l’abbiamo fatta… non se lo meritava»

«Chi Alice! Chi non se lo merita? Cosa è successo? Dov’è Edward?»

Al suo nome i suoi singhiozzi si fanno sempre più forti di quanto non lo erano già.

Ad un tratto capisco.

Alice ha avuto una visione.

Edward se ne è andato.

Alice è triste, si sente in colpa, è addolorata, angosciata.

Bella.

Bella è morta.

La stringo a me contro le sue proteste.

Cerco di calmarla.

Per la prima volta nella mia esistenza non riesco a farle provare le emozioni che voglio.

Il suo dolore è troppo forte.

Anche io provo dolore.

Dolore per quell’umana che volevo uccidere sin dalla prima volta che l’avevo vista, quell’umana di cui mio fratello si era innamorato, quell’umana che avevo tentato di uccidere.

Era tutta colpa mia.

Io li avevo costretti a lasciarsi.

Non sarebbe successo se io non avessi cercato di ucciderla.

Starebbero ancora insieme.

Bella sarebbe ancora viva.

Il mio sguardo si perde nel vuoto, sconvolto da una consapevolezza che si faceva sempre più spazio in me.

La consideravo come una sorella.

Bella era mia sorella.

Rispondo alle recensioni:

NessieGiulia:Purtroppo sci sono cose che neanche un vampiro può evitare.

Vampire_Twilight: ecco qui il punto di vista di Jasper, il personaggio incompreso xD. il prossimo punto di vista sarà di... Ti do un indizio, il suo nome finisce per e.

giova71:vabbè ma povera Alice, lei non c'entra proprio nulla, fosse stato per lei sarebbe rimasta a Forks. Mi dispiace dirlo ma qui quello che ha combinato il vero casino è stato Edward.

MaryAc_Cullen:Grazie mille! Un bacio anche a te!

coldrina:Wow quanti aggettivi! mi sento davvero imbarazzata! xD Grazie!

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Capitolo 6
*** Charlie Swan ***


                              Charlie Swan

 

 

Me ne sono andata, sono stanca di vivere a Forks, ti prego non cercarmi, voglio ricominciare una nuova vita, lontano da tutto, lontano da tutti.

Ricorda che ti ho sempre voluto bene.

Bella.

 

Piango, non ricordo bene l’ultima volta che l’ho fatto.

Forse quando Renèe se ne era andata.

Avevo perso anche mia figlia per colpa di questa stupida cittadina.

Non potevo non cercarla, dovevo sapere dove stava andando.

Sento bussare alla porta, mi precipito.

«Bells!» grido, credendo sia lei.

È Sam Uley.

«Charlie, abbiamo trovato sua figlia»

«Cosa? Dov’è?»

«Possiamo sederci un attimo?»

Ero confuso, perché non mi facevano vedere Bella? Non voleva parlarmi forse? La avrei dato comunque una punizione, anche se sarebbe ritornata a vent’anni.

«Perché non me la fate vedere?»

«Charlie, siediti» il suo tono di voce era calmo all’apparenza, pacato, i suoi occhi scrutavano ogni mio movimento, ogni mia reazione.

Feci come mi aveva ordinato «Non capisco, Bella sta bene?»

La sua espressione si rattristò.

Non capivo.

Volevo vedere Bella.

Perché non me la facevano vedere?

Cominciai a dirigermi verso la porta.

«Dov’è? Devo vederla! La metterò subito in punizione! Non uscirà per tutta l’estate! Bella! So che vuoi farmi una sorpresa! Esci fuori!» Girai intorno tutta la casa. Nessuna traccia di mia figlia.

Ero sempre più confuso.

«Sam, non capisco…»

«Charlie, Bella è morta».

Non sentii più le gambe, le ginocchia cedettero e caddi a terra.

Lacrima calde abbondarono nei miei occhi.

«Cosa? Come?»

Sam mi fu subito accanto.

«Si è suicidata»

No, no, no! Non può essere.

«Sam, dimmi che è uno scherzo!»

Non disse nulla.

«DIMMELO!»

Perché nessuno cercava di uccidermi quando desideravo morire?

«Voglio vederla… dov’è?» la mia voce venne spezzata dai singhiozzi.

«Jacob l’ha portata all’ospedale, andiamo, ti porto da lei»

Per tutto il tragitto non riuscii a dire una parola. Sam mi osservava.

Non avevo nessuna crisi isterica.

Era tutto nascosto sotto un’apparente calma.

Dentro di me l’oceano di dolore si faceva sempre più grande.

Arrivammo all’ospedale, cominciai a correre all’impazzata.

Vidi Jacob. Si teneva la testa tra le mani, piangeva.

Appena mi vide si alzò.

«Charlie…»

«MIA FIGLIA! VOGLIO VEDERE MIA FIGLIA!» lo spinsi via e lo superai.

«è in quella stanza»

Entrai.

La scena che mi si parò davanti aprì una voragine nel mio petto.

«Capo Swan, mi dispiace» il medico si avvicinò a me e mi diede una pacca sulla spalla.

Non risposi.

Ero troppo impegnato ad osservare mia figlia.

La mia Bella, Bells. Non dovevi farlo. Non dovevi abbandonarmi così.

Dolore, troppo dolore.

Ho perso mia figlia.

Il dolore di un padre nel perdere una figlia non è minimamente paragonabile a ogni altro tipo di dolore.

Ho perso mia figlia.

Resterai per sempre la mia piccola, nel mio cuore vuoto ci sarà sempre uno spazio per te.

Ringrazio chi ha recensito la mia storia, mi sostenete molto, grazie mille davvero! =)

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Capitolo 7
*** Esme Anne Platt Evenson Cullen ***


Esme Anne Platt Evenson Cullen

 

 

 

 

 

 

Ma quanto ci mettono? Infondo dovevano cacciare qui vicino. Inizio seriamente a preoccuparmi.

Anche Jasper è da troppo tempo fuori casa.

Sento aprire la porta, sono qui.

Mi dirigo subito verso la porta, ma mi stupisco nel vedere solamente Alice e Jasper.

«Dov’è Edward?»

Sono troppo tristi, Alice singhiozza « Piccola mia cosa ti è successo?»

È Jasper a parlare al suo posto «Edward è a Forks»

«Non ci posso credere! Che bello! Finalmente ritorneranno insieme! È andato da Bella vero?»

Nessuno dei due parla, io sono sempre più confusa.

«Non capisco, se Edward è tornato da Bella perché siete così tristi?»

«Esme… Bella è morta»

Non ci posso credere.

Rimango immobile, fisso Jasper stupita.

Realizzo tutto.

Bella è morta.

La mia piccola è morta.

In un attimo sono nella mia stanza.

Bella è morta.

Mia figlia è morta.

Il mio cuore si spezza, i singhiozzi mi perforano il petto.

Non posso perdere un altro figlio.

Sono già stata punita una volta, sono morta per questo.

Perché punirmi anche privandomi di Bella.

Povero Edward, mio figlio aveva finalmente trovato l’amore.

Ne era stato privato.

Non meritava tutto questo. Edward era una brava persona.

Non poteva perdere l’amore.

Povero piccolo.

Per una madre è troppo da sopportare.

Non ce la faccio, voglio Carlisle qui al mio fianco.

Ho bisogno di qualcuno.

Come se potesse percepire i miei pensieri Carlisle entra dalla porta.

«Amore, ti ho sentita piangere, cosa succede?»

«Bella… è morta….» e riecco i singhiozzi. Non riesco a parlare. Quelle parole fanno precipitare Calisle da me.

Ho bisogno di qualcuno. Edward ha perso l’amore. Io ho perso di nuovo una figlia.

Rispondo alle recensioni:

valli:Ti rigrazio molto, non sai quanto sia felice di essere stata brava a trasmettere le emozioni di ogni personaggio. Grazie davvero! =)

giova71: anche a me Charlie mi ispira tenerezza, per questo ho cercato di metterlo molto in evidenza, poichè io penso che sia la copia esatta di Bella caratterialmente, è molto sensibile ma nasconde sempre tutto dentro la sua corazza costruita durante il tempo, che si è solidificata ma che adesso è crollata a causa della morte di sua figlia, l'unica persona che le era rimasta. Spero di non essermi dilungata troppo xD! A presto!

Vampire_Twilight: Ecco qui un capitolo su Esme, in assoluto il personaggio pù dolce e sensibile della saga, adoro questa donna. Ciao!

coldrina:Beh, Edward tenterà di sopravvivere, è una promessa fatta a Bella, comunque Edward riceverà una sorpresa alla fine della storia... Basta basta! non voglio anticipare nulla! xD a presto!

bellina3000: nOoOoOoOoO! Pure quiiiI!!! O.O  ihihih! E brava la mia bellina che ha indovinato! Hai appena letto il capitolo su Esme... (secondo me sei una vampira e hai lo stesso potere di Alice), grazie per la tua opinione, ci tengo davvero tanto(non è vero)! no skerzo! xD

kandy_angel: Grazie mille per lo stupendo! Spero che ti piaccia anche questo! cIAO!

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Capitolo 8
*** Carlisle Cullen ***


Carlisle Cullen

 

 

 

 

 

 

 

 

«Bella… è morta…» e riecco i singhiozzi.

Ecco perché Jasper era così freddo, ecco perché Alice era vuota, ecco perché Esme singhiozzava.

Ecco perché non c’erano tracce di Edward.

«Devo… andare a … parlare con… Alice»  dissi sconvolto.

Esme mi guardò e annuì.

Scesi giù e quello che vidi mi fece perdere fiducia in me stesso.

Alice era vuota, fissava il vuoto, Jasper tentava di consolarla, ma senza risultato.

Anche lui era triste, ma  cercava di mascherarlo.

Esme di sopra piangeva disperata.

Edward non era ancora tornato a casa.

Per la prima volta nella mia vita provai pena.

Provai pena per mio figlio, pena perché aveva perso il suo amore eterno, pena perché era stato uno stupido a farselo scappare, pena perché non poteva più tornare indietro.

Provai pena per Alice perché aveva perso la sua migliore amica, sua sorella.

Pena per mia moglie perché aveva perso di nuovo un figlio.

Provai pena per me, perché non ero riuscito  a salvarla, non ero stato abbastanza convincente con Edward e per questo l’avevo condannata alla morte.

Non avevo mai desiderato poter trasformare una persona in vampiro nei miei quasi quattrocento anni di vita. Mi ero creato una famiglia, ma senza volerla davvero, sentendomi in colpa.

Trasformare Bella in una vampira mi era sembrata una cosa molto giusta.

«Credo… dovremmo andare a Forks, per il funerale di Bella»

Alice non disse nulla, continuò a singhiozzare più forte alle mie parole, Jasper annuì semplicemente senza guardarmi.

Sarebbe stato giusto, per lei, dovevamo essere tutti lì.

Volevo bene a quella ragazza, la consideravo davvero parte della famiglia, e una volta entrata, non ne era uscita più. Persino Rosalie aveva sentito la sua mancanza.

Era entrata nel cuore di tutti noi, e adesso che se ne era andata aveva lasciato un gran vuoto in tutti noi.

Era stata l’unica a credere che noi avessimo un’anima, era stata l’unica ad appoggiarmi quando neanche la mia famiglia credeva in me.

Presi il cellulare meccanicamente e cercai di contattare Emmet e Rosalie.

Dovevo chiamare anche Edward.

Dovevamo arrivare a Forks.

Glielo dovevo, un membro della nostra famiglia era morto, non me lo sarei mai perdonato

Rispondo alle recensioni:

Vampire_Twilight:adesso mancano solamente due personaggi all'agonia collettiva! xD Chi sarà il prossimo?

Bellina3000: Sono riuscita a capire la tua frase incomprensibile dopo averla letta attentamente due volte xD! Benissimo, hai indovinato di nuovo, hai appena letto il punto di vista del bel dottor Carlisle... Il prossimo sarà di?...

coldrina: e brava la mia coldrina! Hai indovinato, è Carlisle. Beh,  con l'estate io divento un essere molto notturno, quindi posterò quasi sempre di notte xD!

 giova71:Emmy Pooh fa troppa tenerezza! *.* questo punto di vista è di Carlisle... vediamo se indovini di chi sarà il prossimo!

 

COME AL SOLITO RINGRAZIO CHI HA AGGIUNTO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE:

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Capitolo 9
*** Emmett McCarty Cullen ***


Emmett McCarty Cullen

 

 

 

 

 

 

 

«Ehi papone!»

«Emmett, ritornate subito a casa, è urgente» il suo tono di voce era distaccato, freddo, autoritario.

«Ehm… Sì, Rosalie sta facendo un ultimo acquisto, arriviamo subito».

Staccai la chiamata e raggiunsi Rose che si stava provando una maglietta, le cinsi i fianchi e le diedi un bacio sulle labbra. Lei sorrise.

«Ehi scimmione! Che voleva mio padre?»

«Ha detto che dobbiamo ritornare a casa, subito!»

Uscì velocemente dal camerino e uscimmo dal negozio.

Stranamente Alice non era venuta. Da molto tempo non andava a fare shopping. Da quando…

Ora basta. Altrimenti Rose si sarebbe arrabbiata. Non sopportava tutta questa nostalgia nei confronti di Bella, ma io la conoscevo, e sapevo che anche lei soffriva la sua mancanza.

Arrivammo a casa e ci fiondammo subito dentro.

Non avevo mai visto una cosa del genere.

Alice singhiozzava, Jasper cercava di consolarla, Carlisle fissava il vuoto, Esme era al piano superiore e singhiozzava come Alice.

«ehi che è successo? Ci è per caso scappato un morto!» cercai di sdrammatizzare con un sorriso. Nessuno mi diede retta.

«Carlisle cosa è successo?» Rose era preoccupata, anch’io lo ero, perciò  rivolsi tutta la mia attenzione a mio padre.

«Bella…»

Rose non gli diede il tempo di finire « ancora lei? Non si è stancata di causarci altri problemi? Cosa ha fatto ancora? Ha tentato di suicidarsi per farsi notare?»

«Beh, se non ricordo bene, Bella rischia di suicidarsi ad ogni passo!» mi sfuggì un sorriso che cessò quando Rose m’incenerì con lo sguardo.

«Emmett, ti prego, non è il momento di scherzare, Alice ha avuto una visione… a quanto pare, Bella …è morta».

M’immobilizzai.

Non poteva essere morta.

Il mio sguardo passò sui volti di ogni abitante di quella casa.

«Non può essere vero! Bella non può essere morta! Magari è caduta, è svenuta! Lei lo fa sempre!»

Carlisle scuoteva la testa.

Uscii dalla porta e mi lanciai nel bosco sotto i richiami di Rose.

La mia imbranata, la mia sorellina imbranata.

Non poteva essere vero!

Quante volte l’avevo presa in giro, per la sua mancanza di equilibrio? Quante risate con lei?

Era così divertente.

Mi considerava suo fratello, me lo aveva detto un giorno d’estate, mentre Edward era a caccia e lei lo aspettava a casa nostra.

Il fratello burlone, quello con la battuta sempre pronta.

E lei era la mia sorella imbranata. Quella che mi faceva sempre ridere.

Bella non poteva essere morta.

Senza rendermene conto mi stavo già dirigendo verso Forks, niente mi avrebbe fermato.

Dovevo vederla, dovevo essere lì con mio fratello, dovevo consolarlo.

Sapevo quanto Edward stesse soffrendo.

Lo avrei aiutato. Dovevo farlo, per mia sorella. La mia sorella imbranata. Le volevo bene. Non l’avrei mai dimenticata.

Rispondo alle recensioni:

giova71: adesso manca solamente il pov di Rosalie e poi si va all'epilogo. Spero ti sia piaciuto anche questo cap.  Emmett è un ragazzo burlone ma è anche molto sensibile e specialmente molto disponibile, io mi ritrovo molto nella sua figura e per questo ho cercato di esprimerlo al meglio, spero che il mio lavoro sia riuscito. Un bacio!! =)

coldrina: grazie. Comunque non voglio anticiparti nulla, ormai mancano due giorni alla fine di questa storia, l'attesa è piuttosto sopportabile no? Spero ti sia piaciuto. Un bacio!

valli: Sì, il funerale sarà l'epilogo della mia storia, sarà scritto da un punto di vista esterno ai personaggi, io sono rimasta molto entusiasta della mia storia poichè il finale non è proprio tristissimo... vabbè, lo scoprirai tra due capitoli! Grazie per l'aggettivo meraviglioso. Un bacio! Ciao!.

kandy_angel: Grazie mille! Sono contenta che la storia ti sia piaciuta, ormai si avvia verso la fine, e ho bisogno sempre più di pareri per sapere che la mia storia è piaciuta. Grazie ancora!=)

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Capitolo 10
*** Rosalie Lilian Hale ***


Rosalie Lilian Hale

 

 

 

 

 

 

 

 

Eravamo tutti in macchina diretti verso Forks, l'atmosfera che aleggiava dentro quell'abitacolo era davvero pesante.

Alice ed Esme avevano finalmente smesso di singhiozzare ma non dicevano una parola e fissavano il vuoto, Carlisle aveva lo sguardo fisso sulla strada immerso nei suoi sensi di colpa e nei suoi pensieri, Jasper si teneva la testa tra le mani, io fissavo fuori dal finestrino sbuffando di tanto in tanto.

Incrociai lo sguardo di Jasper per una frazione di secondo e lo guardai con sguardo implorante, almeno lui poteva cercare di alleggerire l'atmosfera. Niente, fece spallucce e continuò a fissare i tappetini dell'auto.

Emmett era arrivato a Forks per dare un aiuto ad Edward, era sempre disponibile il mio scimmione, era dolce e sensibile sotto quella corazza da vero orso.

Dove era finita la mia famiglia?

Dov'era l'Alice pimpante che amava lo shopping?

Dov'erano le battute stupide di Emmett quando servivano?

Dov'era l'Esme che si agitava se solo sfioravi con un dito un mobile della casa?

Dov'era l'Edward che amava suonare il piano e che passava i pomeriggi ad aiutarmi con i motori delle auto?

Dov'era il Jasper che rendeva tutti felici sotto la sua volontà?

Dov'era il Carlisle che cercava sempre di tranquillizzare tutto e di calmarci?

Tutto era andato a farsi fottere a causa di quell'inutile umana, Bella.

Se non fosse stato per lei la mia sarebbe ancora una famiglia felice, ma purtroppo la guastafeste doveva rovinare tutto prima facendo innamorare quel fesso di mio fratello, e poi suicidandosi.

Lo ammetto, mi era mancata la sua presenza quando ci eravamo allontanati da Forks, ma non soffrivo così tanto e non lo davo a vedere come il resto degli abitanti di quella casa, erano tutti depressi.

Solo io riuscivo a pensare con una mente lucida e a vedere le cose esattamente come stavano?

L'abbandonare Bella era stata la scelta migliore che potesse fare mio fratello, liberarsi di quel fardello ero un sollievo per tutta la nostra famiglia.

Era stata solamente un'illusa a pensare di poter entrare a far parte del nostro mondo così facilmente, tutto le sembrava rose e fiori, ma non sapeva che dietro la nostra facciata si nascondeva una terribile sofferenza, una sofferenza che nemmeno l'amore riusciva a scalfire. La mancanza di una scelta, ecco cosa mi mancava di più della mia vita umana.

Bella aveva una scelta a disposizione ma stava facendo quella sbagliata, stava buttando via la sua vita per amore, non consapevole del fatto che sarebbe diventata un mostro pronto ad uccidere pur di esaudire il suo desiderio, il sangue.

Avevamo fatto bene a lasciarla andare, non mi era mai stata simpatica, ma non la odiavo a tal punto da privarla di una vita, questo non lo avrei mai augurato a nessuno.

Era stata un'illusa. Credeva che l'amore avrebbe risolto qualsiasi cosa, invece non è così, l'amore ti fa perdere il senso delle cose, ma non risolve nulla, crea solo problemi su problemi.

Era stata un ostacolo, un ostacolo che aveva cambiato per sempre la mia famiglia, non saremo stati più uniti  come una volta.

Potevano considerarmi stupida e superficiale, ma avevo ragione.

Solo io riuscivo a capire che la morte di Bella non era altro che una liberazione?

Ci aveva considerato più importanti della sua stessa vita?

Povera, piccola, fragile e stupida umana, non sapeva niente della vita, era ancora una bambina viziata che non aveva avuto il suo giocattolo preferito.

Adesso era morta, inutile crogiolarsi nel dolore, sì, mi dispiaceva, ma non potevo passare un'eternità a sentirmi in colpa e ad addolorarmi.

Jasper mi stava fissando, sapevo perchè.

Leggeva rabbia, indifferenza nel mio stato d'animo, sentimenti ben diversi da quelli che provavano gli altri.

Lo fissai per un momento per poi ritornare a fissare il panorama dal finestrino.

Bella Swan, un'umana come tanti, aveva cambiato per sempre la nostra esistenza, non saremmo più stati gli stessi.

E mio fratello era stato uno stupido, aveva Tanya che gli faceva la corte da anni e lui si andava a innamorare di una ragazza comune, una ragazza che avrebbe portato solo complicazioni.

Che fratello stupido.

Ero felice che Edward non fosse riuscito a salvare Bella, altrimenti avremmo sopportato quella stupida per tutta l'eternità, una proposta non proprio allettante.

Arrivammo nella nostra vecchia casa, fui l'ultima a uscire dalla macchina, lentamente.

Feci un ultimo sospiro prima di entrare in quella casa e nascondere i miei pensieri ad un Edward divorato dalle fiamme, quasi spiritato.

Rispondo alle recensioni:

coldrina: mi dispiace davvero molto che tu non possa leggere e recensire i due capitoli finali, non sai quanto ci tenevo ad una tua opinione. Comunque buone vacanze! Spero tu ti diverta, sarei molto felice se lasciassi una recensione al tuo ritorno. Un bacio!

bellina97: Ecco a te il punto di vista di Rosalie, ho cercato di adattarli al suo dialogo con Bella in Eclipse, è un pò crudele nei suoi pensieri, ma prova rabbia verso una persona che ha cambiato tutta la sua famiglia e che poi è sparita sdradicando le radici che li tenevano uniti. Un pò la capisco e ho cercato di far capire anche a voi quello che può provare un personaggio come Rosalie.

giova71:Sì, hai appena letto il pov di Rosalie, non è molto sensibile come gli altri, ma lei non è una persona comune e quindi ha sfogato tutta la sua rabbia su Bella, rabbia per una famiglia che non può più ritornare come prima che succedesse tutto, e questo le dispiace, la ferisce.  Un bacio!

 

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Capitolo 11
*** Epilogo ***


Epilogo

  

  

  

  

  

  

  

Le campane suonano di un lutto che nessuno riesce ad accettare.

La piccola chiesa di Forks è piena di gente che contempla quella piccola ragazza morta troppo giovane, suicidatasi per motivi ignoti a tutti. A tutti tranne che alla famiglia che sta infondo alla chiesa.

Charlie e Renèe hanno gli occhi lucidi, hanno smesso di versare lacrime per una figlia che ormai non c’è più, per una figlia a cui è stato negato l’amore di entrambi i genitori, per una figlia che è cresciuta troppo in fretta.

Jacob Black, in seconda fila, è freddo, distaccato, sconnesso dal resto del mondo. Si sente in colpa per non essere riuscito a salvare la ragazza che amava con tutto se stesso, per non essere riuscito a farla innamorare di lui, a farla essere felice. Aveva fallito miseramente, e questo non se lo sarebbe mai perdonato.

Sam e gli altri fanno quasi ridere visti in un altro cotesto, tutti con i loro abiti eleganti, evidentemente a disagio perché non possono essere liberi come d’abitudine. Tutti tengono lo sguardo basso, sono dispiaciuti per aver perso un’amica leale.

Tutti i suoi compagni sono lì, persone che nemmeno la conoscevano e che si trovavano in quella chiesa senza aver mai capito la sua vera essenza.

Il prete parla, evidentemente dispiaciuto per una diciottenne giunta al culmine della vita troppo presto per assaporarne tutte le gioie.

Infine, nell’angolo più lontano della chiesa, ecco lei, la famiglia Cullen.

Carlisle cerca di consolare Esme che ha lo sguardo perso nel vuoto, anche lui è dispiaciuto, ha voglia di gridare, ma deve essere forte per la sua famiglia.

Alice, la scintilla dei suoi occhi è spenta, non è più lei, non è più la simpatica folletta pimpante che trasmette energia a tutti, adesso è calma, fredda, distante da tutti, isolata nel suo mondo.

Jasper è dispiaciuto per la donna che ama, si sente in colpa perché è stato lui a far accadere tutto questo. Se non si fosse fatto prendere alla sprovvista quella sera, la ragazza sarebbe ancora viva.

Emmet,non ride più, non fa più le sue stupide battute che nessuno riesce a capire, infondo, sotto la sua corazza dura e superficiale, lui è molto dolce e sensibile, solo Bella era riuscita a capirlo.

Rosalie non mostra alcuna emozione, è cinica, fredda. Non è dispiaciuta per la morte di quella ragazzina, si sente libera da un peso. Ma è triste, e non riesce a capire il perché.

E infine, isolato da tutti, appoggiato contro un muro, ecco lui, il ragazzo solitario.

Se ne sta per conto sui, isolandosi da tutti quei pensieri che gli tartassano la mente.

Nessuno aveva conosciuto affondo Bella come solo lui era riuscito a fare, nessuno era arrivato fino al suo cuore.

Adesso si sentiva tremendamente solo, niente lo teneva più legato a quel mondo, quel mondo che aveva perso la cosa più bella che potesse esistere.

Il funerale finì molto presto. Depositarono la bara sottoterra, ognuno gettò una rosa sopra la bara.

Tutto era incredibilmente surreale, Edward non riusciva a crederci.

Non riusciva a credere che la sua vita aveva perso ogni senso.

Non riusciva a credere che Bella non sarebbe mai più stata tra le sue braccia, che il suo profumo non avrebbe più inebriato le sue narici, che il suo sangue non avrebbe più cantato per lui.

Possibile che un vampiro potesse piangere? Eppure lui lo stava facendo, stava piangendo per lei.

Stringe la mano ai genitori di Bella e a Phil, il marito di Renèe, quando un’altra persona cattura la sua attenzione.

Il bel vampiro si accorge che un altro cuore batte, un piccolo cuoricino di cui non si era accorto prima, un cuore che si trova tra le braccia di Phil.

I suoi occhi si posarono su quell’esile figura tra le braccia dell’uomo e i suoi occhi si spalancarono quando incontrarono quelli della bambina.

Due occhi color cioccolato lo stavano fissando, i suoi occhi, gli occhi della sua Bella.

Il colore dei suoi capelli, così simili a quelli del vampiro.

Charlie è l’unico che si accorge della scena, si allontana dal resto del gruppo e si avvicina a Phil, prendendo la bambina tra le sue braccia.

«Edward, posso parlarti?»

Non dice nulla, si limita a seguire quell’uomo che avrebbe tanto voluto avere come suocero, si isolano da tutti, si immergono nel bosco lontani da sguardi indiscreti.

«Edward… lei è Renesmee»

Edward, che non aveva lasciato neanche un attimo lo sguardo della bambina, fissa Charlie incuriosito, non ha voglia di ascoltare i suoi pensieri, non ha le forze per farlo, non ha senso, niente ha più senso ormai per lui.

«Lei è…. Lei è tua figlia»

Impossibile, impossibile. Solo una volta avevano fatto l’amore, il giorno prima della strage, quattro giorni prima dell’abbandono… Possibile.

«Charlie… io….non…. n-non sapevo… Bella…. Una bambina….» fissava il padre della sua amata incredulo, pieno di dolore e di sensi di colpa.

Come aveva potuto abbandonare Bella? Era stato solamente uno stupido, come aveva potuto abbandonare l’amore della sua esistenza?

Charlie lo guarda, sereno, tranquillo, in realtà sa tutto su di loro, sa tutto sulla loro essenza, sui loro poteri, sa tutto sulla sua nipotina che nel giro di 6 mesi era cresciuta ed era diventata una piccola bambina di due anni.

«Edward, Renesmee è una mezza vampira, all’apparenza può sembrare una semplice bambina, è morbida e calda, ha gli occhi marroni e un cuoricino che batte, riesce a nutrirsi sia di cibo umano che di sangue, e ha un potere, riesce a trasmettere i suoi pensieri toccando le persone, e in questo momento vuole conoscerti, mi sta chiedendo di poterla tenere in braccio, è una bambina molto intelligente, sa che tu sei suo padre»

Il ragazzo è sconvolto, non riesce a dire una parola, Charlie si avvicina a lui e gli porge la bambina che Edward accetta tra le sue braccia e culla dolcemente.

«Io volevo contattarti, volevo dirti che era nata Nessie, ma Bella ha insistito con tutte le forze purché non te lo dicessi, e così ho fatto, ho ubbidito alle sue volontà, ha detto che se avessi voluto, avresti saputo che avevi una figlia, e che visto che non ti eri fatto vivo non te ne importava nulla, io non le ho mai creduto, ma sono stato zitto per non farla allontanare da me, se vuoi puoi portarla con te, sei suo padre, dovresti riconoscerla, hai più diritto di me nell’averla.

So che non sono stato un buon suocero, ma ti ho sempre visto come un bravo ragazzo, e sono  sicuro che sarai un buon padre per la piccola Nessie, sono sicuro che crescerà sana e forte in compagnia di una famiglia con cui passare la sua eternità, purtroppo io non sono come voi, e prima o poi lascerò questo mondo, quello che ti chiedo è solo di farmela vedere ogni tanto, non voglio che si dimentichi completamente di me…» per la prima volta Charlie si apre con qualcuno, per la prima volta confessa tutti i suoi sentimenti, tutte le sue paure, e Edward lo ascolta in silenzio, sorridendo a quella creatura meravigliosa che si trovava tra le sue braccia.

«Charlie, prometto… giuro che mi prenderò cura Renesmee, per Bella, per te, per me»

«Bene, sono contento che questo problema si sia risolto, mi dispiacerà rimanere da solo, ma ne va della felicità di mia nipote. Non voglio che cresca senza la presenza di entrambi i genitori» un’antica tristezza traspare dagli occhi di quel povero uomo privato di sua figlia.

«Ti capisco»

«Adesso è meglio andare, il cimitero si è svuotato e io ho bisogno di una doccia per rilassarmi un po’ ed estraniarmi dal mondo. È stato bello conoscerti, Edward. E grazie, grazie per aver fatto parte della vita di Bella e anche un po’ della mia, grazie per avermi regalato questa magnifica creatura, e grazie per essere stato qui, oggi, ed avermi dato sostegno, è stato bello conoscerti, spero di rivedervi presto» disse avvicinandosi alla piccola Renesmee per darle un bacio sulla fronte.

«Grazie a te Charlie per aver donato a questo mondo una creatura speciale come Bella, è stata l’unica ragazza ad essersi portata via il mio cuore in tutta la mia vita, e rimarrà per sempre suo, nessuno riuscirà mai a prendere il suo posto, arrivederci» annuirono entrambi, fiduciosi.

Charlie sparì dalla visuale di Edward lasciandolo solo, di fronte la lapide di Bella.

«Amore? Hai visto? Mi prenderò cura della nostra bambina, la amerò come nessun padre ha mai amato un figlio, le ricorderò sempre che donna meravigliosa è stata sua madre. Crescerà e diventerà bellissima come lo eri tu. Questo è il frutto del nostro amore, e giuro che nessuno riuscirà a contaminarlo. Avrà tanti amici e non si sentirà mai sola, sarò un buon padre Bella, non la abbandonerò mai… Forse riesci a sentirmi in questo momento, forse sei qui, vicino a me. Non ti dimenticherò mai, mio unico amore, tu sei l’unica ad avermi mai preso il cuore, sarà per sempre tuo. Dormi in pace, mio unico amore» cominciò a canticchiare la sua ninna nanna facendo così addormentare la bambina, rimasta in silenzio per tutto il tempo.

Dopo circa un paio d’ore si allontanò da Bella, sicuro che l’avrebbe portata sempre nel suo cuore.

Sicuro di avere un nuovo obiettivo adesso.

Sicuro che quella sarebbe stata la luce dell’alba, l’alba della sua nuova vita insieme  alla piccola Renesmee, simbolo eterno di un amore proibito tra un agnello stupido e un leone pazzo e masochista.

 

 

 

THE END

 

 

T.T questo è l'ultimo capitolo ragazze!!!

Volevo chiarirvi alcuni punti:

1. Jacob non ha avuto l'imprinting con Renesmee.

2. Charlie non odia Edward perchè sa come sono andate realmente le cose e quindi sa che Edward ha lasciato Bella solo per non farle del male.

3. Renesmee sa che Edward è suo padre perchè Bella teneva con se una foto che Edward non era riuscito a far sparire poichè la teneva nascosta.

4. Alice non ha avuto visioni su Bella perchè sia quando ha saputo che era incinta, sia quando ha partorito, Jacob si trovava con lei.

5. Bella non è stata uccisa da Nessie durante il parto perchè la bambina è stata tolta prima dal suo gremo perchè Bella era diventata troppo fragile e non riusciva più a resistere

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