UN GIORNO, UN ORA...FORSE MAI PIU'!!!

di the_gio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL VIAGGIO ***
Capitolo 2: *** PRIMA DELLA PARTENZA ***
Capitolo 3: *** LA VISITA ***
Capitolo 4: *** LA NEVICATA ***
Capitolo 5: *** CRUDO COME IL SUSHI ***
Capitolo 6: *** COSA HAI FATTO? ***
Capitolo 7: *** IN SALITA ***
Capitolo 8: *** SENZA SEGRETI ***
Capitolo 9: *** CHE GIORNO E' OGGI ***
Capitolo 10: *** LA TELEFONATA ***
Capitolo 11: *** UNA VITA SENZA TE ***
Capitolo 12: *** UN GIORNO ***
Capitolo 13: *** LA NOTIZIA ***
Capitolo 14: *** L'INCIDENTE ***
Capitolo 15: *** E' DIFFICILE! ***
Capitolo 16: *** UN INCONTRO INASPETTATO ***
Capitolo 17: *** INCROCIO DI DESTINI ***
Capitolo 18: *** ERA TEMPO ***
Capitolo 19: *** UN GIORNO...DI TANTO TEMPO FA... ***
Capitolo 20: *** UN ORA ***
Capitolo 21: *** FORSE MAI PIU' ***



Capitolo 1
*** IL VIAGGIO ***


‘Ma cosa ci faccio io qui??? Ma soprattutto cosa ci faccio ora io qui…tra due giorni devo partire per New York e mi sono fatta convincere a fare questo week end di vacanza...con tutti quello che ho da fare…sono proprio strana’…

 

Erano passati tanti tanti anni  da allora; Sana non era più una bambina ma proprio una giovane e bella attrice che ormai era lanciatissima in quello che si puo’ ben dire il firmamento delle star americane e questo per una Giapponese è una cosa molto importante dato che da sempre il paese del sol levante non propone grandi nomi…

Lei pero’ ce l’aveva fatta, aveva sfondato quella porta chiusa per i più dei suoi connazionali ed ora era lì, ad un gradino dal salto che l’avrebbe portata in un mondo totalmente diverso da quello da lei conosciuto.

Avrebbe dovuto abbandonare tutto e tutti, ma per lei questo era come se non avesse alcun peso…in fondo aveva vissuto l’abbandono in più di un occasione, ed in fatto di rinunce personali…beh…chi poteva batterla?

Ecco perché le sembrava strano avere accettato quella proposta fattagli da Fuka…un week-end alle terme da sua nonna…lei e tutti gli amici: Tsuyoshi, Aya, Marine, Gomi, Margareth, Nakao, Ishida, Naozumi, Fuka e perfino il suo ragazzo…insomma tutta l’allegra compagnia al completo…e pensare che direttamente alle terme l’aspettavano anche  Mayu e Tomomi che insieme a Rey, Asako e Zenjiro concludevano il gruppo di amici che l’aspettavano per salutare la sua partenza per NY…non capiva nemmeno lei come ma Tsuyoshi aveva convinto addirittura Mama a salire alle terme dei genitori, con tutti i rischi che questo comportava!

C’erano proprio tutti, o meglio quasi mancando forse l’unico per cui Sana aveva mai davvero provato trasporto, l’unico per cui aveva messo in gioco la sua stessa carriera.

Già…ancora Sana pensava alla loro storia, a come si era bruscamente ed ingiustamente interrotta, ben 5 anni prima…il motivo era sempre lo stesso…la carriera di Sana e quello che comportava.

Le possibilità di recuperare il rapporto da allora le avevano avute…almeno un paio, ma in entrambi i casi è stato come se quel rapporto non dovesse sanarsi, come se non ci fosse più spazio per un Sana ed Akito, nemmeno come amici…c’era spazio solo per Akito con il suo Karatè e Sana con il suo lavoro di attrice.

L’ultima rottura risaliva proprio ad alcuni giorni prima…la scelta questa volta l’aveva presa Sana, ma forse prima di lei già Akito aveva deciso l’interruzione della loro storia; aveva messo altre priorità davanti a lei, probabilmente aveva fatto quello che Sana da sempre faceva.

Questo non le piaceva affatto, l’aveva fatta soffrire, si era sentita messa in un angolo, si era sentita sorpassata!

Sapeva benissimo Sana di non aver diritti da far valere sul biondino, ma era come se lei avessi il diritto del cuore, come se pur venendo da sinistra pretendesse la precedenza…nemmeno lei sapeva bene perché tutto questo, si rendeva benissimo conto di non poter pretendere nulla da Akito, ma il rendersi conto della cruda realtà, le ha fatto male ed ecco quindi la sua reazione, l’allontanare per sempre dalla sua vita Akito, chiudendogli una porta che solo poche  ore prima sembrava decisa a riaprire.

Aveva capito bene Sana, che Akito provava ancora qualcosa per lei, ma aveva anche capito che non era quello che si immaginava…era diverso! Eppoi Akito ormai era un uomo, probabilmente molto diverso da quel ragazzino che conosceva, che avrebbe voluto frequentare quando ancora era una ragazzina…o forse no! Akito forse era rimasto quel ragazzo scapestrato un po’ particolare in grado di farle venire le palpitazioni ogni volta che solo lo vedeva di sfuggita…mai più per nessun ragazzo aveva provato quei sentimenti…eppure di pretendi ne aveva avuti molti…

Lo sguardo di Sana ricadde inavvertitamente su Naozumi seduto poco più a destra di lei, sul treno…

Già, uno su tutti senza dubbio è Naozumi…forse con lui sarei potuta essere felice, lui avrebbe potuto darmi tante cose che altri ragazzi non potrebbero darmi! Sul fatto che mi ama poi è indiscusso…ma non ha funzionato! Non è scoppiata la scintilla, è come se sentissi dentro di me che non scoppiasse quel fuoco ardente che scoppia quando si ama davvero…Certo gli voglio bene, in maniera speciale! Non credo che si sia una persona a cui mi sono sentita più vicina che a lui, ma…è come se avessi un blocco qui, in mezzo al petto che non mi permette di innamorarmi.

O forse la verità è che non sono innamorata di lui e basta!’

Naozumi voltò lo sguardo verso di lei…le dedico un sorriso dolcissimo, un sorriso carico d’amore, un amore profondo e sincero…Sana ricambiò il sorriso e tornò a guardare fuori dal treno…

‘Già è proprio questo quello che mi spetta dalla vita? Una vita senza amore?’

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Capitolo 2
*** PRIMA DELLA PARTENZA ***


Il treno arrivò…fuori praticamente c’era tutto il paesino (forse 100 persone) che l’attendevano pronti per fare festa…in fondo non capita spesso che una star passi da quelle parti, per non parlare poi che insieme a Sana c’erano Naozumi e tanti altri nomi dello spettacolo giapponese.

Sana fece un grande respiro…mutò l’espressione del suo viso da teso e nervoso a dolce e serene e scese dal treno con la sua solita verve!

Era proprio una brava attrice Sana!

La giornata passò serenamente e Sana non ebbe il tempo materiale di rimanere sola con i suoi pensieri…aveva sciato, poi aveva praticamente fatto un piccolo show nella baia di montagna dove si era fermata a bere un te…tornata in albergo via con tutte le sue amiche a farsi un bel bagno nelle terme dovendo stare ben attenta ai paparazzi ma più in particolare a Zenjiro e gli altri ragazzi, che avrebbero fatto qualsiasi bassezza per vedere lei, Mayu e tutte le altre ragazze in desabille….

La sera a cena il baccano regnava sovrano…in particolare quando come dal nulla comparve la sig.na Andou che in buchini hawaiano urlava…LIMBO LIMBO…guardando Zenjiro che terrorizzato cercava di fuggire dalla stanza.

Tutti si divertirono un mondo…solo Maro però riuscì a tener testa alla sig.na Andou nel limbo…questione di altezza!!!

La sera in stanza le ragazze iniziarono una bella chiacchierata…finchè l’argomento non cadde sui ragazzi…ovviamente tutte dicevano che Sana e Naozumi stavano insieme ma lei negava in maniera categorica…fu Marilla che allora fece la domanda: “Beh…ma se non Naozumi…chi è che ti piace Sana??”

A Fuka e Aya si gelò il sangue…cosa avrebbe risposto Sana???

Sana guardò intorno a se…tutte pendevano dalle sue labbra…chissà cosa avrebbero dato per conoscere la risposta…

“A me…piace…” tutte strabuzzavano gli occhi… “Sì, insomma il mio preferito è…” Le orecchie delle amiche erano tese all’inverosimile…

“Lo ammetto…a me piace….MARO!!!”

“…” Il silenzio cadde nella stanza….la prima a cercare di sdrammatizzare fu Fuka che tirò una cucinata in faccia a Sana… “MA SMETTILAA” gli urlo’….

Questo suo gesto provocò immediatamente la guerra di cuscini nella stanza…

I cuscini volavano a destra e sinistra…

Era riuscita a schivare la domanda…ma non nel suo cuore…dove rimbombava ed ogni volta urlava di volere risposta, risposta che probabilmente era tanto banale quanto impossibile…già…

I Giorni volarono in fretta…così in fretta che la stessa Sana se ne stupì…

All’aeroporto Sana si rendeva conto che ormai era giunto il momento…avrebbe definitivamente detto addio a tutto quanto per lei fosse importante…avrebbe

abbandonato tutto ma proprio tutti…amici, sua madre, i luoghi a lei cari…ed Akito…Già, avrebbe definitivamente tagliato i ponti con quella parte della sua vita che l’aveva segnata indelebilmente…come un pennarello, fin dentro alla sua anima.

Andandosene via sapeva di lasciare un pezzettino di cuore nella sua Tokio…

D’un tratto Sana si giro’…come richiamata da qualcosa o qualcuno…in cuor suo avrebbe veramente voluto che qualcuno le dicesse di non andare, di rimanere lì, che la sua casa fosse quella…ma non c’era nessuno.

D’altronde era stata proprio lei a dire a tutti i suoi amici che non voleva vederli all’aeroporto…sarebbe stato troppo triste salutarsi così, quindi cosa poteva aspettarsi?

Sana sapeva benissimo cosa si aspettava…Voleva con tutta se stessa che Akito si precipitasse all’aeroporto, magari avvisato da Tsuyoshi per dirle che l’amava, che l’altra non era niente per lui, che nella sua vita esisteva solo lei…

Invece non c’era nessuno…

Sana si imbarcò sull’aereo con destinazione New York…aveva in mano un biglietto di sola andata…probabilmente mai più avrebbe visto la sua Tokio.

Un po’ di malinconia sembrò prendere il sopravvento nella ragazza…e poi la paura del futuro, un futuro ignoto, che l’avrebbe vista doversi divincolare da sola contro i tentacoli newyorkesi…ma era questo quello che voleva, era meglio per lei e per tutti dimenticarsi di quello che era il passato. Bisognava pensare al presente ed al futuro…

Akito non si era fatto vivo.

Passo’ poco meno di un anno da allora…Sana ormai si era affermata con ben due film a suo carico, di cui uno da coprotagonista…un grande successo!

Era il 12 Ottobre, e Sana era tornata a Tokio trovandosi nel mezzo di una pausa lavorativa…c’era una cosa che doveva fare e doveva farla PROPRIO QUEL GIORNO…infatti…

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Capitolo 3
*** LA VISITA ***


Sana scese dal treno…fece quella strada che già una volta aveva fatto, anche se questa volta era sola.

Sentiva il bisogno di fare quel gesto, dentro di se sentiva profondamente nel suo animo di doversi recare in quel posto, proprio quel giorno; aveva bisogno di sfogasi e chissà perché sentiva il bisogno di farlo proprio con lei.

 

Si tolse il cappello (gesto che aveva fatto anche allora) e cominciò a parlare.

“Non so’ bene perché sono qui. So solo che mi sono sentita di dover venire. Ho anche lasciato l’America e rifiutato un lavoro per farlo. Però non sono per niente pentita di essere venuta.

Anzitutto la vorrei salutare perché sono tanti anni che non vengo qui. La vorrei anche ringraziare perché sono sicura che in tutto questo tempo ha avuto cura di Akito. Sa’, quel giorno quando venni qui da lei dentro di me le promisi di aver cura di lui; che avrei fatto di tutto per farlo stare bene e questo perché l’amavo. Poi però non so cos’è successo ci siamo allontanati…stavamo insieme ma non bastava…dire che va bene e che uno appartiene all’altro non significa per forza che sia così.

Così ci siamo allontanati, Akito ha preso la sua strada, è diventato un grande lottatore sa….è persino campione di Karate da due anni consecutivi! E pensare che lo prendevo in giro dentro di me pensando che lui non era capace di portare avanti le cose. Io invece sono diventata un’attrice di grande fama….” Sana si fermò di parlare… “Non è così…” rincomincio’ “non è così che sono andate le cose…vero? Lei lo sa di sicuro…non è perché ognuno aveva il suo lavoro che ci siamo lasciati…ma allora secondo lei perché è accaduto? Sono anni che provo a pensarci…volevo conoscere il motivo. In più di un’occasione abbiamo avuto la possibilità di riappacificarci…ma non è accaduto; forse per colpa mia, forse per colpa sua…”

Sana fece una seconda pausa…ancora una volta alla ricerca dentro di se di risposte che 5 lunghi anni non erano riusciti a dare…

“Forse sono un’egoista…venire qui da lei…in fondo lei mi conosce poco, però non so’ perché ma mi fido di lei…sa, credo proprio che questo mio egoismo ad Akito non sia mai andato giù…è per questo che non riuscii a dire ad Akito che lo amavo fin da quando ero una bambina…non sono riuscita nemmeno a impedirgli di lasciarmi perché in quel momento mi sentivo soffocata da lui…lui pretendeva di entrare nella mia vita e poterne disporre…così pensavo, e non mi rendevo conto che invece era l’esatto opposto! Era lui che voleva che io entrassi nella sua vita. Mi fece delle richieste di aiuto, ma non seppi coglierle, quel suo chiedermi di rinunciare alla mia carriera la interpretai come un invasione della mia privacy, invece altro non era che una richiesta di avere un ruolo nella mia vita. Io non seppi leggere Akito…o forse smisi di farlo. Ero troppo concentrata su me stessa…sull’amore che io provavo per lui, da non accorgermi che pian piano lo stavo allontanando da me in cambio dell’idea stessa che mi ero fatta di lui. La verità è che non riuscivo più a entrare nel suo cuore e mi ero convinta che  fosse lui ad avermelo chiuso. E poi quel giorno, il giorno in cui vinse il torneo di Karate…io ero pronta a dirgli tutto, ero pronta a ricucire lo strappo, ma mi resi conto che lo strappo si puo’ ricucire solo se i lembi di stoffa sono due. Era felice Akito, felice come mai lo avevo visto! Potevo sentire il battito del suo cuore nel momento stesso in cui ha vinto la gara. Sentivo che era di nuovo tutto come un tempo; mi sentivo di nuovo vicino a lui, e provavo quella sensazione di felicità che provavo solo quando stavo con lui. Anche Akito provava le stesse cose…non per me però. Quel giorno in quello spogliatoio mi piombò il mondo addosso; non seppi più cosa dire…

Akito, beh, si era fatto una sua vita…si era costruito quello che probabilmente io gli avevo distrutto, solo che…non con me.

Vedere Akito alla stazione poi è stata la cosa più dolorosa della mia vita. Io io….” Sana si interruppe…aveva trattenuto le lacrime sino a quel momento, ma non seppe trattenerle più…dalla posizione in ginocchio in cui si trovava mise le mani a terra di fronte alla tomba…piangeva, Sana…singhiozzava Sana come forse nemmeno nei film era mai riuscita a fare…

Ad un tratto sentì una mano delicata ma allo stesso tempo forte posarsi sulla sua spalla…sentì che quella mano le stava infondendo forza e vigore…proprio come il giorno in cui Akito disse a Sana di recitare nel film “La casa nel bosco”…si sentì tutto d’un tratto più forte…possibile che quella mano fosse di…

Sana si girò di scatto ma non c’era nessuno dietro di lei…

Quella sensazione forte le aveva riportato alla mente ricordi sopiti solo nel proprio conscio…Sana sapeva bene che in qualunque momento, in qualunque circostanza, se lei si fosse sentita giù ed avesse sentito il bisogno di piangere poteva contare su una persona…su Akito.

Cominciò a nevicare…

Sana si ricompose e si rimise col busto eretto verso la tomba: “Sa, molti credono che fama, ricchezza e notorietà diano la felicità…ma una volta passato lo stordimento del momento, una volta passata l’euforia che ti pervade, quando rimani da sola, nella tua camera…beh…non c’è niente! Mi sono resa conto che tornata a casa o in albergo tutto quello che avevo non contava niente. Sin da piccola ho creduto fortemente che il lavoro fosse la cosa più importante…mi sono sbagliata…mi sono accorta che una vita senza amore è totalmente insipida…non sa di niente, non lascia niente.”

Sana fece un lungo sospiro…

“Ho provato ad innamorarmi…l’ho voluto con tutta me stessa, ma non ci sono riuscita! Ho pensato che forse una persona come Naozumi che mi capisse e mi stesse vicina potesse darmi quelle cose di cui avevo bisogno e potessi io dare a lui la gioia che merita; ma mi sono accorta che è tutto un errore. E’ vero, stò con lui, ma come lui stesso ha capito, non lo amo. Non sono capace di amare io. Non ho saputo amare Akito, non so’ amare Naozumi. Mi vergogno di me stessa. Non ho detto a Naozumi il motivo per cui volevo venire in Giappone, lui si è convinto che sia perché mi mancava la mia famiglia…certo mi manca ma in verità, forse…ecco sentivo il forte bisogno di scusarmi con lei. Io mi sono permessa di interpretare i suoi sentimenti fin da piccola, ho voluto far capire ad Akito quanto è bello sentire il caldo affetto di un cuore innamorato…ma quando è stato il momento di smettere di recitare e fargli sentire il mio cuore…beh….non sono riuscita. Non mi sono presa cura di Akito, una volta che l’ho tirato fuori dal buio ho smesso di stargli vicino, non sono riuscita ad essere un sostegno per lui…non sono stata ne un’amica ne tantomeno una compagna. Le chiedo scusa per non essere riuscita a stare vicino ad Akito.”

Sana voleva smettere di parlare…in fondo quello che doveva dire alla madre di Akito lo aveva detto…sentiva il bisogno di raccontargli tutto e lo aveva fatto…eppoi la neve le aveva ormai ricoperto la testa; sentì però di avere qualcosa ancora da dire, così con la mano tolse la neve dalla lapide e continuò:

“…sono una gran bugiarda, e lei lo sa vero? Anche ora che siamo solo io e lei, nonostante io possa rivelarle tutto quello che probabilmente già sa non riesco ad ammettere quello che dentro di me so’ benissimo. Non capisco ne perché ancora oggi dopo tanto tempo provi questi sentimenti, ne tantomeno perché voglia tenerli segregati nel mio cuore. Forse in verità ho paura di essere respinta, d’altronde Akito sta con quella ragazza…e sicuramente lei ha più bisogno di Akito di quanto ne abbia io. In fondo io ho la mia vita e lui la sua…negli ultimi 4 anni ci siamo visti praticamente una volta sola, ma perché allora tutte le volte che penso a lui sento un tonfo al cuore. Io l’amo ancora? E’ davvero possibile? O forse voglio solo crogiolarmi nella mia sofferenza? La verità forse è che amare questo amore impossibile mi ha permesso di trovare dentro di me la forza di proseguire nonostante tutto e tutti. Non so’ se lo amo, no, non lo so’.”

Sana sentiva ormai di poter dire tutta la verità:

“Non sono venuta qui solo per scusarmi sa…la verità è che speravo dentro di me che Akito venisse qui quest’oggi…volevo rivederlo, anche se sapevo che i nostri cuori al momento erano lontani anni luce volevo vederlo…anche senza parlargli, volevo tanto stargli vicina ancora una volta! Non voglio che pensi che mi sono dimenticata di lui…voglio che sappia che anche lui può contare su di me in qualunque momento. Voglio che mi consideri come un’amica…voglio sapere come sta…voglio sapere se è felice, e se posso fare qualcosa per lui. Voglio tutto questo, e anche se è da egoisti…non mi importa! Comunque Akito non è venuto. E forse è meglio così, forse davanti a lui sarei scoppiata a piangere e non ce l’avrei fatta a trattenere dentro di me tutto quanto. Beh, ora lei sa tutto. Forse non verrò più a trovarla, credo che mi trasferirò definitivamente in America…sa ho diverse proposte di lavoro laggiù!”

Sana si alzò in piedi si pulì la gonna, si tolse la neve dalla testa e rimise il cappellino..

“Ho solo una richiesta da farle…so’ che non c’è bisogno che io glielo dica ma…abbia cura di Akito, vegli su di lui da dove si trova e abbia cura che sia felice, credo che se lo meriti.”

Sana fece un inchino di fronte alla tomba  si girò se ne andò senza guardare indietro, senza vedere che appoggiato ad un albero, c’era un ragazzo che aveva atteso che lei se ne andasse…non aveva sentito nulla di quello che Sana sottovoce aveva detto a sua madre…ma continuava a chiedersi come mai Sana si trovava lì davanti alla tomba ed era rimasta così a lungo. La guardò allontanarsi Akito finché non fu sparita dalla sua vista quindi si avvicinò alla tomba la pulì della neve che si era depositata dopo che Sana se ne era andata e si inginocchiò davanti ad essa:

“Ciao mamma…”

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Capitolo 4
*** LA NEVICATA ***


“E’ da tanto che non vengo più…forse da troppo” Akito un po’ si stava vergognando di se stesso, cosa che mai prima di allora gli era successo…

“Sono diventato famoso! Ho vinto il campionato giapponese di Karatè, sono il più forte, come mi ero ripromesso…sono contento di essere riuscito in questo, ho dimostrato a me stesso di essere capace di fare quello che mi prefiggo, nonostante le difficoltà, nonostante i momenti difficili e gli avversari ostici; un po’ come te mamma; si tu ti sei ripromessa di mettermi al mondo e alla fine pur di farlo hai sacrificato la tua vita…io ti dovevo questo traguardo, è quello che mi hai insegnato dandomi la cosa più importante che avevi…te stessa!”

“Sai, mi chiamano il karateka dagli occhi di ghiaccio! Dicono che il mio sguardo è freddo e glaciale, dico che non faccio mai trasparire alcuna emozione…mi sto’ convincendo che è davvero così…la realtà è che forse non provo più alcun sentimento dentro di me; è come se è morto qualcosa…”

Akito si interruppe…si rese conto che si stava piangendo addosso…ma che bisogno c’era di farlo???

“Mi sono messo con una ragazza…si chiama Nagaia! E’ molto bella sai? E bionda è slanciata ed ha anche un bel fisico, un bel seno, non come San…” Akito si interruppe di nuovo; che c’entrava Sana ora???

“Questa ragazza mi vuole molto bene…dice che sono il suo salvatore, dice che se è viva lo deve a me! Io non credo sia vero! Penso che in realtà lei non abbia mai desiderato morire, voleva solo essere considerata per quella che era e voleva avere dei motivi per andare avanti! La sua riabilitazione va molto bene…certo probabilmente non correrà mai i 100 metri ma adesso riesce a camminare abbastanza bene anche da sola; pensa che riesce a venire da casa sua fino al dormitorio dove alloggio senza bisogno di aiuto…certo poi è un po’ stanca, ma forse è anche normale no?”

“Avevo promesso di andare fino alle olimpiadi, ma sai cosa mi sono chiesto? Mi sono chiesto perché farlo!

In fondo nessuno mi costringe, ed io sono contento così come sto! Ho vinto anche dei soldi per il Karatè e spesso mi chiamano per insegnare nelle palestre, o per fare delle pubblicità…io mi annoio da morire a dirla tutta ma dicono che se voglio guadagnare devo fare così, quindi mi adeguo!”

“Papà e Natusmi volevano tanto venire ma purtroppo il lavoro di papà a Los Angeles gli ha impedito di venire a trovarti, così mi hanno incaricato di portarti i loro saluti e di dirti che ti pensano sempre! Ah, Natsumi si è laureata sai…” Akito cominciò a parlare del più e del meno alla madre mentre la nevicata si infittiva…

 

Sana era ormai arrivata alla stazione…quando un pensiero le passò per la testa… “non ho salutato la signora Hayama…me ne sono andata senza dirgli arrivederci…” e così si voltò e incominciò a correre in direzione del cimitero nonostante la neve ormai avesse completamente ricoperto le strade.

 

“…sai, mi stavo chiedendo come mai…come mai mi sono nascosto prima…quando c’era Sana! Eppoi cosa voleva da te? Come mai è venuta a trovarti? Cosa ti ha detto?”

In verità Akito voleva avere informazioni di Sana dalla madre nonostante sapesse che non era possibile…

“Sai è da circa un anno che non la vedo! L’ultima volta è stata quando ho visto il campionato. Beh, in quell’occasione avrei voluto parlarle, ma non mi è stato possibile perché lei…beh, lei mi ha allontanato, mi ha scacciato come se le dessi fastidio. Pensavo volesse parlarmi volesse chiarire quello che è successo in questi ultimi anni che non ci siamo frequentati…Invece mi ha detto di percorrere la mia strada, mi ha detto che ormai facciamo parti di due mondi diversi…Forse è vero!”

Akito si scostò dai capelli la neve che si era accumulata sopra di se!

“Prima avrei voluto incontrarla, avrei tanto voluto dirle delle cose, ma non ho avuto il coraggio di parlarle…sono un codardo? Uhm, non saprei però non ho avuto il coraggio di affrontarla! Sai, ancora quando penso a lei, sento qualcosa dentro di me, come un battito accelerato…non mi so’ spiegare però sento il desiderio di avvicinarla, di toccarla…ma cosa sto pensando…io ho già Nagaia…e lei mi fa sentire tanto bene…insomma” e così dicendo Akito si dava dei colpi in testa.

 

Sana era arrivata al cimitero, stava percorrendo il vialetto con tanti pensieri per la testa, primo di appena tornata a casa farsi una bella doccia calda…faceva proprio freddo…Però era piacevole camminare per quel vialetto…c’era un grande silenzio ed intorno a lei non c’era nessuno; si sentiva solo il rumore della neve che cadeva e toccava il suolo…ne stava scendendo proprio tanta.

Immersa in questi suoi pensieri pian piano che continuava ad avanzare si stava stagliando di fronte a lei la figura di un uomo inginocchiato di fronte ad una tomba…un uomo dalle forme conosciute…il passo di Sana stava rallentando…si faceva sempre più instabile mano a mano che metteva a fuoco quell’immagine finche ormai a pochi metri di distanza si fermò dietro di lui, ne era certa, non stava sbagliando…era Akito quello di fronte a lei…lui non si era accorto della sua presenza, troppo concentrato a parlare con la madre…e Sana…beh, si stava augurando che Akito non si girasse mai che non si accorgesse della sua presenza ma contemporaneamente non riusciva ad andarsene…era in una posizione di stallo…che fare?

 

“Beh, non ti volevo annoiare con queste mie strane paranoie mamma…volevo solo dirti che sto bene e che non devi preoccuparti per me, riesco a badare a me stesso…ah, dimenticavo, anche Nagaia voleva venire oggi, ma le ho detto che non mi sembrava il caso, insomma, erano tanti chilometri e mi sembrava ancora presto..”

Un brivido percorse la schiena di Akito…

“Fa proprio freddo” si disse e si tirò in piedi rivolto verso la tomba della madre

“Vado mamma ciao” e così dicendo soffiò sull’incenso spegnendolo si girò e incrociò il suo sguardo in quello della ragazza di fronte a lui.

 

Per un attimo la neve sembrò volesse fermarsi a mezz’aria per stare anch’essa a vedere quello che stava succedendo…il silenzio che li circondava era surreale…ad entrambi si era mozzato il fiato e le palpebre sembravano essersi congelate in quella posizione…impossibile sbatterle!

Sana, con il suo cappotto scamosciato chiaro, gonna lunga bianca stivale nero…

Akito…giubbotto grigio scuro…jeans…scarpe da tennis…

Solo questo…sembrava la perfetta scena di un regista, mancava solo lo stop per poi continuare la scena più avanti.

Ma era solo realtà, nessuna finzione…era solo un momento, un attimo di vita che ancora una volta Sana ed Akito stavano condividendo.

 

‘Di’ qualcosa forza’ pensava forte nella sua testa Sana cercando di far arrivare questo pensiero fino ad Akito...che sembrò captare il messaggio…chissà cosa stava per dire, chissà quali  messaggi aveva da dirgli, forse gli avrebbe aperto il cuore che per troppo tempo era rimasto lontano da lei? Cosa sarebbe accaduto dopo le parole di Akito? Pensava Sana nell’attimo prima che Akito potesse parlare…

“Ciao” disse Akito

‘Ciao???? Dopo tutto questo tempo che non ci vediamo, che non siamo soli, che non ci parliamo tu mi dici solo ciao!??!!?’ Sana sentiva un moto di rabbia montare dentro di lei…ma cercò di reprimerlo in fondo al suo cuore rispondendogli a sua volta: “Ciao”.

“Che ci fai qui?” chiese il ragazzo?

‘Sono venuta a fare una scampagnata allegra e andare alle giostre!!! MA COSA VUOI CHE CI FACCIO QUI NEL CIMITERO DOV’E’ SEPOLTA TUA MADRE???’ Sana avrebbe voluto rispondergli così…ma riuscì a frenare quella lingua che troppe volte aveva causato danni e gli rispose dolcemente e con il sorriso sulle labbra “Sono venuta a trovare tua madre…era tanto tempo che non venivo…sai ero venuta anche prima e avevo già parlato con tua madre, ma andandomene via mi sono dimenticata di salutarla…ma…un attimo…se tu sei qui…ed io sono andata via da poco…com’è possibile che non ci siamo incrociati?? C’è un'unica strada che porta fuori dal cimitero, ed un’unica strada che porta alla stazione…e non ci siamo incrociati?”

Colto in castagna!!! Akito era stato colto in castagna…cosa poteva dire adesso? Come poteva rispondergli? Doveva fare in fretta…se non lo faceva in fretta Sana avrebbe capito che si sarebbe trattato di una scusa…come dirle che si era nascosto?

“Stavo parlando dentro l’alloggio del guardiano del cimitero per sapere se andava tutto bene…probabilmente non ci siamo incrociati per questo”

Scusa poco credibile…pensò tra se e se…ma Sana sembrò bersela…o almeno forse fece finta di crederci..

Sana si avvicinò alla tomba…Akito si scosto e per un attimo i due furono a pochi centimetri l’uno dall’altro…Sana si inginocchiò di fronte alla tomba…si levò il cappello…

“Scusa se prima mi sono dimenticata di salutarti…sai, non so’ come mai mi sono dimenticata di fare una questa cosa…ma forse tu lo sai vero…beh, sono tornata per dirti arrivederci, ed ora che sono qui’ voglio dirti un'altra cosa se lo permetti…GRAZIE”

Sana si rialzò e con Akito percorsero il vialetto ormai innevato passarono davanti alla portineria…nessuno dei due disse una parola…ma di certo entrambi videro il cartello scritto sulla portineria: “ Si ricorda i gentili visitatori che il giorno 12/10 questa portineria rimarrà chiusa per tutta la giornata.

Akito sperò con tutto il cuore che Sana non leggesse quella scritta…Sana invece leggendo quel cartello non poté fare a meno di sorridere tra se e se…e farsi una domanda ‘Perché non si è fatto vedere allora?’

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Capitolo 5
*** CRUDO COME IL SUSHI ***


Usciti dal cimitero la strada era obbligatoria per arrivare fino alla stazione…erano le 12.00…la neve ormai copriva le macchine lasciando su di esse un glaciale piumino imbottito…

Arrivarono alla biglietteria…

“2 biglietti per Tokio” fece Akito, chiedendo senza riflettere più di tanto il biglietto anche per Sana…

Sana rimase stupita dal gesto di Akito, non tanto perché fosse sbagliato, ma perché era la prima volta dopo tantissimo tempo che Akito faceva qualcosa per “entrambi”…la cosa sembrò strano al cuore di Sana…sembrò quasi irreale, un fenomeno involontario nella sua memoria…

“Beh, andiamo?” fece Akito…ed entrarono nella stazione…appena in tempo….per vedere il treno lasciare la banchina ed andarsene…

 

Sana guardò Akito di sott’occhio…“Che fortuna” disse

“Già” rispose lui… “Beh, vediamo a che ora passa il prossimo treno…vediamo un po’…Ecco alle 16.05…ALLE 16.05!?!??! ma com’è possibile??? Dobbiamo aspettare 6 ore???”

“Così pare” rispose Sana andando anche lei a controllare la tabella informazioni dove era apposto l’orario dei treni…

“Beh…non possiamo farci niente” e così dicendo Akito si sedette su una panchina…

Sana rimase in piedi poco più in la della panchina dove si era seduto Akito…

Un soffio di vento gelido mosse i suoi capelli…Akito non poté fare a meno di guardarla…

Sana guardò l’orologio della stazione erano le 12.10…“Ho fame” disse

Akito la guardò senza fare commenti…

Sana si girò guardando Akito “Ho fame” ripeté e mise le mani dietro la schiena…si stiracchiò…

Akito ebbe un brivido…’ è diventata ancora più bella!!!’ pensò nella sua mente.

“Allora?”

“Allora cosa?”

“Non ti va di mangiare?” fece lei

“uhmm…non particolarmente…”

“Peccato…sai mentre venivamo verso la stazione ho visto la pubblicità di un ristorantino”

“Uhm”  rispose lui quasi menefreghista

“C’era scritto…specialità sushi!”

Sana sapeva come colpire Akito…o almeno, ci sperava.

Akito si alzò in piedi!

“Beh, visto che insisti tanto!!”

Così Sana ed Akito lasciarono la banchina e tornarono nella cittadina…

Akito aveva il passo rapido, sembrava spiritato…a Sana veniva da ridere…possibile che un uomo grande  e grosso come lui, il campione del Giappone di Karatè potesse farsi condizionare da un semplice piatto???

Mah, certo che Akito strano lo era sempre stato!

“Era di qui!” urlò Sana mentre Akito stava andando dritto invece che girare a destra (non avendo visto il cartello)..

Akito si fermò…torno indietro e prese la strada che Sana stava indicando…

“PFFFF” Sana tratteneva a stento le risa

“Come scusa?” disse lui

“No niente”

“Stavi ridendo?”

“Nooooo”

“Stavi ridendo di me? Dillo!!! Stavi ridendo di me???”

“Io nooo….pfff….non mi permetterei maiii” e Sana non riuscì a trattenersi e cominciò a ridere di gusto!!!

Di certo mentre rideva non si aspettava la palla di neve che l’aveva colpita in piena faccia!!

“E adesso non ridi più?” disse lui con tono beffardo…

“Come osi?????”; Sana si abbassò per fare una pallina di neve ma venne colpita immediatamente da un'altra pallina proveniente dallo stesso biondino che sogghignava soddisfatto!”

Sana prese a inseguirlo…ma Akito continuava a scappare ed ovviamente nonostante Sana fosse stata alla Komomawari era il campione del Giappone ad essere il più veloce dei due!

Correndo arrivarono di fronte al ristorante…il tipico ristorante giapponese i cui tavoli sono divisi da paretine gli uni con gli altri…di quelli che si mangia in ginocchio…

La cosa non avrebbe benché minimamente scalfito i due se non fosse che il ristorante, appena entrarono si mostrò assolutamente vuoto…solo una cameriera gli venne in contro…sembrò non riconoscere nessuno dei due…meglio così!

Akito disse “Due” e la cameriera fece cenno di seguirla…in una stanza adiacente…

Superarono un primo corridoio, poi un secondo…fin quanto la cameriera arrivò ad una porta scorrevole chiusa…una di quelle porte che si aprono a libro…la spalancò e fece cenno ai ragazzi, fermandosi sulla soglia, di entrare…

C’era una luce molto particolare in quella saletta, e c’era un unico tavolo, posto attaccato alla parete a vetro che dava verso il giardino…la stanza non era particolarmente grande, ma era piuttosto calda…il pavimento era bianco, mentre i muri davano su un tenue color pesca…le luci erano soffuse e provenivano da delle applique poste sui muri; di fronte a loro nonostante i 25 gradi interni lo spettacolo invernale era magnifico…un tipico giardino cinese, a ridosso delle montagne le cui vette erano bianche (per le nevicate dei giorni scorsi)…era anche visibile una cascatine ghiacciata che scendeva dalla montagna…la neve che copiosa continuava a posarsi per terra sembrava voler continuare ad alzarsi sempre di più…ormai erano caduti circa 10 cm di neve…

Il ragazzo alzò lo sguardo…e prima che potesse proferire parola fu la cameriera a dire:

“Volete gentilmente darmi i cappotti? Li porterò nel guardaroba”

I ragazzi si spogliarono e diedero i cappotti alla cameriera che li prese e uscì dal salone chiudendo la porta dietro di loro.

I due ragazzi guardarono la donna uscire…calò un silenzio quasi irreale…si guardarono e senza aggiungere parola si sedettero…

La situazione era estremamente particolare…la luce bassa ma calda, la neve che continuava a cadere fuori dalla finestra, il calore che pian piano li stava scaldando…il tuo ex lì davanti a te…

Akito e Sana guardavano fuori dalla finestra quasi incantati dallo spettacolo che gli si prospettava innanzi, ma continuavano a non proferire parola…nulla nemmeno un sospiro.

L’aria era piuttosto tesa in quella stanza e tutta quella strana intesa che sembrava essersi precedentemente instaurata tra i due ora sembrava sparita.

I pensieri dei due volavano veloci come le nuvole in una giornata di vento!

Fu con sollievo che accolsero il rientro della cameriera, che chiese: “Allora avete deciso cosa desiderate?”

“Ehm, no, veramente non ci ha dato il menù”…

“come no? Sono sul tavolo vicino a voi” ed i due così si resero conto che erano così tesi da non rendersi nemmeno conto di avere i menu accanto a loro…si guardarono i due e si sorrisero, come a volersi dire che erano proprio stupidi…e ordinarono…ovviamente Akito prese del Sushi…pesce crudo…un po’ come Akito, un po’ come Sana…

 

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Capitolo 6
*** COSA HAI FATTO? ***


La cameriera uscì di nuovo da quella stanza lasciando i due ancora una volta da soli…non accadeva ormai da tanto tempo che Akito e Sana rimanessero tanto tempo faccia a faccia in perfetta solitudine…di cose da dirsi quindi ce ne erano proprio tante, ma chissà perché nessuna parola sembrava venir fuori dalle bocche dei due…almeno finchè Sana non ruppe il silenzio…

 

“Beh, è un bel posto questo, non trovi?”

“Uhm” rispose il biondino…

A Sana quasi scappò una risatina nel notare che gli anni non avevano cambiato quel carattere ombroso del suo amico…amico…erano amici? Sana poteva considerare Akito un suo amico?

“Ahhhh, è tanto che non mi prendo un giorno libero sai? Ormai sono impegnatissima…Sai ho girato due film, in uno facevo la protagonista! Ormai praticamente vivo in America, torno a Tokio praticamente una volta ogni morto di cane (morto di papa, ndr) giusto per sapere come stanno la mamma e la signora Shimura….sono all’ultimo anno della scuola di recitazione in America..sai, mi hanno praticamente fatto saltare due anni visto le mie esperienze e quest’estate mi diplomo! Sono sempre impegnata! Ho sempre un milione di cose da fare, tra l’altro non ho lasciato la recitazione in teatro, mio primo e  vero amore…quindi mi tocca sempre dividermi in 4, mi alzo sempre alle 7 e vado a letto, quando impegni mondani non mi costringono a presiedere e quindi a fare tardi non prima delle 23…”

“Uhm…e perché?”

“Perché cosa?”

“Perché se venuta qui oggi?”

 

La neve continuava incessantemente a scendere, imbiancando sempre di più quel meraviglioso spettacolo che si vedeva da quella grande vetrata.

Il sole sembrava proprio che per quel giorno sarebbe rimasto sempre nascosto dietro alle nuvole…

 

Sana guardò fuori dalla finestra, si passo una mano nei capelli e  cominciò  a giocherellare con un ciuffetto…era evidente che non sapeva come rispondere, ma Akito non ne voleva sapere di ritirare la domanda…

 

Entrò la cameriera con un vassoio pieno…Sana non poté non notare lo sguardo di Akito illuminarsi quando un piatto di sushi venne posizionato proprio davanti a lui…no, ne era sicura, Akito non era cambiato era sempre lo stesso.

 

Sana non poté trattenere un sorriso, un dolce, dolcissimo sorriso…la cameriera lo notò e capì che era decisamente il caso di dileguarsi, non prima di aver riempito i bicchierini di sakè ad entrambi.

 

Akito cominciò a gustarsi quel cibo regalatogli direttamente dagli dei,  lo mangiava lentamente, lo gustava secondo per secondo con ogni singola papilla gustativa…il suo piacere era estremo, e Sana non poteva fare a meno di vederlo…ed invidiarlo un po’, invidiare la facilità con cui quel semplice pesce crudo riusciva a fare quello che lei aveva sempre fatto fatica a fare….rendere felice Akito…

 

“Ti piace proprio il sushi eh?!!?”

“Non è male”  rispose, senza smettere di mangiare…

A Sana lo stomaco si era chiuso, ma decise comunque di buttare giù qualcosa, in fondo ormai era lì in quel bel ristorante…e…in fondo era la prima volta che andava al ristornante con Akito, mai prima di allora ci erano andati! Dovevano quasi non conoscersi per andare fuori a mangiare insieme?

 

“Ti stavo dicendo, prima, che mi sto divertendo un mondo, faccio tante cose…ho una vita intensissima”

Akito si fermò di mangiare, e la cosa arrestò anche il nervoso fiume di parole che dalla bocca di Sana avevano di nuovo preso a scorrere…

“Non mi rispondi?”

Sana guardò fisso negli occhi Akito, capì che non poteva proprio evitare quella domanda…’che fare? Raccontargli una bugia? No, era escluso…seppur ormai diventata una grande attrice, era una cosa che aveva sempre odiato, proprio le bugie che in più di un occasione l’avevano messa in difficoltà, in crisi…quindi cosa raccontargli? La verità è che nel suo cuore voleva tanto rivederlo, anche solo per un istante…’

Nella mente di Sana era praticamente evidente che Akito avesse capito, che fosse chiaro come il sole, la verità…

“Beh, sono venuta per vedere tua madre no?” una risposta tanto stupida la stupì!

“Non sei mai venuta in tutti questi anni”

“Perché non potevo, ero lontana”

 

‘Non sono certo uno stupido ’ disse tra se e se il biondino ‘Sana molto probabilmente è venuta qui oggi per lo stesso motivo per cui ci sono venuto io…ma allora perché voglio costringerla a dirmelo.? Se già lo so che bisogno ho di sentirlo dire da lei?’

“Uhm” tagliò lui e riprese a mangiare il sushi…sempre lentamente, sempre gustandoselo

Dentro di se Sana non poté fare a meno che tirare un sospiro di sollievo…però perché Akito aveva tanto insistito con lei? Cosa voleva esattamente? Già in fondo lui aveva già qualcuna, e lei aveva Naozumi…

“e tu?”

“UHM??”

“tu cos’hai fatto in questi ultimi anni?”

“Ho fatto Karatè”

Sana guardò Akito…gli avrebbe tirato volentieri una bella martellata in testa…che risposta stupida le aveva dato…già…stupida quasi come quella che lei aveva dato a lui pochi istanti prima…

“Non intendevo questo..”

“Nemmeno io” rispose lapidario lui.

 

Era tagliente Akito, tagliente come una lama ben affilata da entrambi i lati…e lei era burro, pronto a essere tagliato, inesorabilmente…non poteva evitare di rispondere seccamente…no…

“Beh…veramente io sono venuta qui’…” PIRO PIROOOOO PIROPROOOOPIRIRIRIROOOOOO (suono’ il cellulare di Sana).

Entrambi si guardarono l’un l’altro…Sana comincio’ a frugare nella borsetta…tiro’ fuori un telefonino, e si stupì nel leggere dal display chi fosse esattamente che la chiamasse…si stupì di come desiderasse con tutta se stessa che non fosse lui…era tentata di non rispondere.

“Non rispondi?” disse Akito, del tutto ignaro di chi potesse essere.

Sana alzò lo sguardo…Akito intuì solo in quel momento chi poteva essere.

“Pronto?”

“Era ora Sana…ma il cellulare dove lo avevi lasciato in Pakistan?”

“ah, ciao…” Sana cercava di non fare alcun nome…era abbastanza convinta che Akito non leggesse le cronache rosa, e probabilmente non sapeva del suo rapporto con Naozumi…anche se doveva ammettere che lei stessa lo considerava un grande amico, o forse poco di più.

“Che allegria…allora come stai?”

“Sto…sto bene e tu come stai?”

“Mah, guarda qui a LA è proprio una bella giornata, un po’ fresca ma bella…e lì che tempo fa?”

“Ah, qui fa freddo…e nevica!”

“Nevica?!?! Che bello! È da tanto che non vedo la neve a Tokio sai? Beh, è da tanto che in verità non vedo Tokio…e tua mamma come stà?”

“Sta bene…sempre pazza, come al solito del resto”

“Dai passamela che gli faccio un saluto”

“Ah, ma ora non sono a casa…” si pentì amaramente di quella frase…aveva praticamente imboccato la prossima domanda a Naozumi…

“Non sei a casa??? E dove sei?”

Ecco…lo sapeva Sana…cosa dire ora? Se avesse detto ‘sono in un ristorante con Akito, sono venuta qui a trovare sua madre, nel giorno della sua morte e per caso l’ho incontrato, poi abbiamo perso il treno e abbiamo deciso di mangiare in un ristorante romanticissimo…’ era chiaro che si sarebbe uccisa con Naozumi, dall’altra parte non poteva nemmeno inventarsi chissà quali scuse…non poteva e non voleva raccontare frottole davanti ad Akito…

Akito si alzò e si mise un po’ distante, a guardando fuori dalla finestra la neve che ormai copiosa ricopriva praticamente tutto… ma la stanza non era grandissima…poteva ancora sentire Sana che alla fine scelse il male minore…

“No, sono andata a fare un giro…solo che poi sono scesa dal treno, e mi sono messa a mangiare qualcosa”

Guardava Akito, Sana, per vedere una sua reazione…che ovviamente non ci fu da persona capacissima di controllare le sue emozioni…

“ma sei da sola?”

“Ah…sì…e con chi dovrei essere?” si pentì di quella piccola aggiunta data per dare enfasi…

“Ah, ho capito, ma mi raccomando non fare tardi, che ormai sei famosa  e sai come sono fatti i giappo…”

“Certo certo…finisco di mangiare, e poi torno a casa…”

“…Sana…”

“Dimmi…”

“mi manchi…”

“…” Sana ovviamente non sapeva cosa dire…cioè, in quel momento, anche se la cosa non era proprio molto carina, non le mancava per niente Naozumi, anzi era motivo di imbarazzo…

“ed io non ti manco nemmeno un po’?”

“Ehm…certo…”  rispose Sana mentre la telefonata si faceva sempre più imbarazzante…

“Che dolce che sei…almeno quanto un chilo di sale!!! Avevo solo voglia di sentirti…beh, mi raccomando fai attenzione…e buon appetito”

“Ah, grazie CIAO” e attaccò il telefono lasciando praticamente inebetito Naozumi dall’altra parte della comunicazione…ma il vero problema si presentava adesso…

Sana sapeva benissimo che non doveva spiegazioni delle sue telefonate, in particolare a chi come Akito era praticamente un estraneo…ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di dire qualcosa…

“Era Naoz…”

“L’ho capito” rispose lui secco, striminzito ma diretto…come sempre!

Akito tornò a sedersi, e si versò un altro po’ di Sakè…Sana era non poco imbarazzata…ma contenta al tempo stesso! Aveva dato fastidio la telefonata ad Akito…sì…gli aveva dato fastidio!

“Sai..”

“non mi devi dare spiegazioni Sana…”

Sana si infastidì di questo tipo di risposta:  “Certo che non ti devo dare spiegazioni!”

“Giusto” rispose lui con orgoglio.

Sana guardò Akito con rabbia…tutto questo tempo ed erano lì a litigare?

Akito guardò il piatto di Sana…aveva finito…anche lui aveva finito del resto!

“Andiamo allora, prima che perdiamo anche questo treno”

“Va bene” disse Sana alzandosi…e così dicendo aprì sbattendo la porta della saletta facendo accorrere la cameriera… “Il mio cappotto” ordinò, facendo praticamente scattare la povera ragazza…

Akito si alzò anche lui…guardò ancora una volta fuori dalla finestra, ma il suo sguardo era un po’ rammaricato…tanto tempo  che non si vedevano ed ancora un litigio? Forse era questo il motivo per cui non si erano visti per tanto tempo…non potevano proprio stare insieme…proprio no! E così si avvio’ anche lui per il corridoio, pago’ il conto, e prese il cappotto…

Sana nel frattempo era uscita…

“Beh, ma quanto ci hai messo? E ora muoviamoci altrimenti perdiamo il treno!” e Sana si incamminò davanti al ragazzo…

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Capitolo 7
*** IN SALITA ***


‘E’ impossibile che perdiamo il treno’ penso’ Akito… ‘è prestissimo…sono le 14.30…il treno è alle 16.05 cosa dobbiamo perdere?!!?’

La neve continuava a scendere fregandosene dei due che uno dietro all’altro camminavano in direzione della stazione!

Passarono davanti al tempio dov’era sepolta la madre del biondino…rallentarono mentre passavano davanti all’entrata,  quasi come fosse un segno di rispetto…lo fecero entrambi, senza mettersi d’accordo…

Sana continuava a camminare davanti, senza dire una parola, senza girarsi per vedere se Akito era dietro di lei.

Il biondino da parte sua non aveva alcuna intenzione di spiccicare parola…del resto cosa c’era da dire? Tanto tempo che non si vedevano ed in poche ore erano di nuovo riusciti a litigare…beh, del resto molto probabilmente era proprio per questo loro caratteraccio che si erano lasciati tanto tempo prima…

Ad un tratto Sana si fermò davanti ad uno strano negozio…sembrava una libreria, ma non era proprio una libreria…l’interno del negozio era molto particolare…dalla vetrina si poteva vedere chiaramente un vecchio negozio, stile occidentale…mobili antichi ma non vecchi…una luce calda emanava dall’interno…tanti scaffali, su tante librerie messe una di fronte all’altra stavano lì ad attendere di essere comprati o letti…

All’interno non c’erano molte persone…anzi non c’era proprio nessuno…solo un signore seduto alla sua sedia dietro il bancone intento a leggere un interessante libro…aveva un’espressione beata, sorridente…

Si girò di scatto Sana e guardando il ragazzo dietro di lei disse: “E’ preso per andare alla stazione…e fa freddo…entriamo qui? Almeno avremo qualcosa da fare no?”

“Uhmpf” disse un non proprio convinto Akito, ma tant’è che Sana era già entrata in quel negozio…Akito la segui’ ed appena entrato senti un intenso odore…di…di…non sapeva dire esattamente di cosa ma era un buon odore, sembrava di stare in montagna, ma al calduccio…il sorriso del proprietario del negozio era talmente gentile che anche ad Akito quasi scappava un sorriso.

“Buongiorno” esordì il signore…

“Buongiorno” gli rispose immediatamente Sana che provava una forte empatia per quel signore.

“possiamo….”

“prego…potete sedervi dove ritenete opportuno…potete leggere i libri che ritenete più opportuno, le riviste…”

“Grazie” risposte al signore Sana mentre Akito, un po’ infreddolito faceva un cenno come saluto...

 

Entrambi presero una rivista e si sedettero uno di fronte all’altro…Sana si tolse il cappotto, e lo stesso fece Akito mettendolo sulla sedia accanto a lui…

Sana inizio a leggere la sua rivista, sfogliandola interessata mentre Akito, che da sempre preferiva i fumetti alle letture “pettegolezze” cominciò pigramente a girare le pagine di “Sai di più” ricca di scoop impossibili…

Dopo poche pagine Akito era completamente annoiato…alzò lo sguardo di fronte a se e “vide, forse per la prima volta quel giorno” Sana di fronte a lui…aveva i capelli dietro le orecchie, lo sguardo abbassato sulla rivista…Akito rimase come imbambolato…continuo’ a guardarla fissa per due minuti buoni, quando Sana alzando lo sguardo, sentendosi osservata, incrocio’ lo sguardo del biondino che però immediatamente abbassò li occhi sulla sua rivista…

Sana di nuovo ricominciò la sua interessante lettura mentre Akito presa in mano la rivista sbirciava la ragazza di fronte a lui…la guardava, la guardava e non poteva pensare a quanto era bella…no, non solo bella bellissima…una fata…stupenda…

Sana alzo’ di nuovo lo sguardo e di nuovo vide Akito guardarla…”dimmi” gli disse…Akito sorpreso per essere sgamato di nuovo fece cadere la rivista che teneva in mano…

“niente” gli risposte e torno’ a leggere la rivista….

Ma non lesse nemmeno una parola di quello che c’era scritto…di nuovo come attirato da una calamita i suoi occhi si posarono sul viso di Sana…’Caspita’ pensava fra se e se ‘è bellissima…ma è sempre stata così bella? Non  me ne ero mai accorto…

Sana di nuovo si sentì osservata, per la terza volta, e questa volta non potè fare a meno di arrossire, capendo che Akito la stava guardando…ma lo stesso cercò di smorzare i toni:

“Cosa c’è, perché mi guardi? Ho qualcosa che non va?” Sana sapeva benissimo, donna ormai conscia di se stessa e delle sue potenzialità, cos’era quello sguardo…ne aveva ricevuti tanti nella sua ormai lunga carriera…in particolare negli ultimi anni quando da ragazzina era sbocciata in giovane donna…

Akito cercò di salvarsi in corner…non poteva certo ammettere che la stava mangiando con gli occhi…ma stiamo scherzando?!?! Certo, attuare il comportamento da duro, da chi non ci pensa nemmeno di guardarla sarà la soluzione migliore…

“Non ti stavo guardando affatto, stavo leggendo questo interessante articolo e….” Akito dovette fermarsi…il giornale, come nelle migliori gag demenziali era al contrario…

‘Dannazzione’ pensò tra se e se il ragazzo ‘ Speriamo che almeno non se ne accorg…’ chiaramente Sana attirata dalle parole del ragazzo guardò il giornale scoprendo che…al contrario è molto difficile leggere…

Sana guardò Akito e sorridendo gli disse: “Guarda che non mi offendo mica se mi dici che mi stavi guardando…”

“Guardando??? TE?!?!?!”

“Ma dai, non fare il finto tonto…non è un problema credimi, non a niente…”

“Guarda che io non ti stavo mica guardando…”

Sana comprese l’imbarazzo del ragazzo: “Va bene…allora facciamo che sia così” e abbassando lo sguardo, ma facendo un sorriso soddisfatto, si tirò un po’ in dietro i capelli e riprese la sua lettura…

Anche Akito fece lo stesso…certo, prima dovette girare quella dannata rivista…

 

Girò pagina Sana e con suo sommo sbigottimento trovò un articolo così intitolato: “Hayama, lo sciogliemento di un iceberg?”

Sana strabuzzò gli occhi, c’era una foto di Akito che abbracciava una ragazza…una biondina…sotto la foto un trafiletto: la ragazza che potrebbe far iniziare il disgelo…Nagaia Urtimho insieme al due volte campione nazione di Karate Akito Hayama…

Non poteva credere ai suoi occhi Sana…in quei due anni erano stati già scritti altri articoli su Akito, ma di lui si menzionava sempre di quella o quell’altra impresa atletica, oppure di come avesse il cuore di ghiaccio, proprio come il suo sguardo che forse era la vera forza di quel grande atleta…

Mai si era letto di un articolo “rosa” su Akito, mai si era parlato di una possibile fidanzata o donna, e la cosa faceva uno strano piacere…forse perché dentro di se, seppure sapeva che Nagaia era innamorata di Akito, seppure lei stessa lo aveva allontanato definitivamente, voleva avere la certezza che lui la considerasse ancora speciale…e forse chissà che un domani…

Ma l’articolo che aveva tra le mani era quel genere di articolo che lei mai e poi mai avrebbe voluto leggere…ma proprio per questo non poté fare a meno di divorarlo voracemente…

Alcuni stralci dell’articolo dicevano:

-    Akito Hayama, un ragazzo solitario…di lui si è sempre detto che non ha amici, salvo forse due o tre compagni di scuola superiore che ancora sente…anche la sua famiglia vive lontano essendosi lui trasferito…Mai lo abbiamo visto con una donna, e mai avremmo pensato che sotto lo sguardo di ghiaccio del giovane campione nazionale si nascondesse un cuore che batte come quello degli altri.

  Già perché Akito Hayama oltre ad essere un grande atleta è un grande eroe…infatti circa tre anni fa salvò la vita ad una ragazza paralitica, evitandole un incidente stradale…così la riportò a casa, racconta il padre, ma non si limitò a salvarla, una sola volta, ma la salvò per una seconda volta, ridandole la vita, la speranza che aveva perso per via dell’incidente alle gambe…Akito Hayama aiutò molto nostra figlia al punto che oggi cammina sulle sue gambe…gli fece una promessa “Lui promise che avrebbe vinto il titolo giapponese e lei si sarebbe impegnata per camminare…

In quell’anno frequento’ molto la mia casa, ogni giorno veniva a fare visita a nostra figlia e l’aiutò a superare i momenti più tristi e disperati…pian piano tra i ragazzi cominciò a nascere qualcosa, era evidente che quel rapporto stava sfociando in qualcosa di grande, e ci fa molto piacere che la nostra Nagaia frequenti un ragazzo tanto a posto e con un roseo futuro come Akito Hayama…

-    La foto risale a questa estate quando a quanto pare Akito e Nagaia si sono concessi un breve ma intenso week end di vacanza…

-    Chi l’avrebbe mai detto…anche Hayama, l’uomo di ghiaccio, ha un cuore, che sia tutta solo apparenza?

 

Sana lesse tutto quell’articolo,  era incredibile…quasi non poteva credere a quello che leggeva…Akito stava davvero con quella Nagaia…

Alzo’ lo sguardo Sana, a guardare Akito che nel frattempo stava leggendo divertito delle vignette su quella rivista che aveva preso prima…

Provò una strana sensazione la ragazza..era un misto di incredulità, delusione e sfasamento…era come se crollassero alcune certezze che si era fatta nel corso del tempo…certezze evidentemente basate su qualcosa di inesistente.

Già seppure nella sua mente aveva detto addio ad Akito, il suo cuore aveva continuato segretamente a nutrire una speranza…una falsa e vana speranza che si era infranta come le onde del mare contro una scogliera in un freddo giorno invernale.

 

Aveva ripreso a nevicare sulla cittadina…e la strada ormai era coperta da diversi centrimentri di neve…

Il gentile signore che li aveva accolti all’ingresso si avvicinò ai ragazzi…e disse: “Scusate se interrompo le vostre letture, ma credo che facciate meglio a muovervi…sembra che non smetterà di nevicare per tutto il giorno..ora sono le 16.25…non vorrei perdiate il treno…”

I due ragazzi si svegliarono dal torpore e dal calore che li aveva assaliti in quello strano luogo in cui si trovarono…

“ACCIDENTI” esclamò ad alta voce Akito e immediatamente si infilò il cappotto e inforcò l’uscita del negozio…

Sana immediatamente dietro di lui stava per uscire ma, d’un tratto, si fermò e girandosi verso il gentile signore: “…ma…lei come faceva a sapere che…”

Il signore fece un gran sorriso alla ragazza che immediatamente fu richiamata all’ordine da Akito “Muoviti Sana…” e corsero entrambi via da quel posto, lasciando però nella mente della ragazza una strana sensazione…

 

Corsero a per di fiato fino alla stazione, Akito in testa, ma riuscirono solo a vedere la sagoma del treno svanire dietro una curva….avevano perso il treno…

“PORCA MISERIA” esclamò Akito che si buttò sulla panchina della desolata banchina…

“che fai?” chiese Sana

“Che vuoi che faccia? Aspetto…il prossimo treno passa tra 45 minuti…”

“Non credo signori” disse il bigliettaio che stava per lasciare la stazione “per oggi tutti i treni sono sospesi a causa della nevicata…se ne riparla forse domani”

“COOSAAA???” fece Akito… “E noi come facciamo a tornare a Tokio? C’è almeno una corriera? Un Taxy? Qualcosa?”

“Mi dispiace signore, questo è un piccolo paesino e come può immaginare non puliscono molto spesso le strade, quindi per il momento non c’è modo di andarsene….però abbiamo un paio di alberghi dove potrete passare la notte lei e la sua ragazza…”

“non è la mia ragazza” si affrettò a dire Akito

“…Ah….mi spiace…” disse il bigliettaio, girandosi per andarsene “per lei intendo” disse sottovoce rivolgendosi ad Akito che lo guardò  mentre lasciava i due ragazzi soli sulla banchina…

 

Sana era in piedi di fronte ad Akito…gli dava le spalle…mani dietro la schiena tenendo la sua borsetta…Akito era stravaccato sulla panchina…

“A quanto pare siamo bloccati qui” disse lei

“Umphf” mugugnò

“Già”…Sana sorrideva, ma era di schiena ed Akito non poteva vedere quell’espressione…

“…lui, un grande atleta, campione di Karate per due anni consecutivi, nel pieno delle sue forze e di indubbie capacità fisiche, e lei, giovane e bella promessa del cinema mondiale già protagonista di diversi film, nel pieno del suo splendore…costretti da un destino avverso a rimanere intrappolati in una cittadina tanto piccola quanto sconosciuta, al punto di non venire nemmeno riconosciuti per quelli che sono….potrebbero entrambi considerarsi due normalissimi ragazzi, senza alcuna particolarità..”

Sana si girò a guardare Akito che nel frattempo era rapito dalle sue parole…la neve continuava a scendere sulla città, incessantemente, ed il lieve rumore che faceva quando toccava terra non potè che fare da accompagnamento agli sguardi che in quel momento i due si diedero…

“Una vicenda tutta in salita….chissà come andrà a finire…”

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Capitolo 8
*** SENZA SEGRETI ***


Sana uscita dalla stazione camminava qualche passo dietro ad Akito…

“Pronto Rei? ciao sono Sana…sì sì…sono ancora qui…eh anche qui sta nevicando e di brutto proprio per questo….sì sto bene….ti dicevo che purtroppo hanno sospeso i treni e anche i taxy da qui non partono più perché dicono che le strade sono bloccate…no, non ti preoccupare, mi arrangio…No, no NO, Rei non c’è bisogno che vieni fin qui a prendermi sarebbe troppo pericoloso, le strade sono impraticabili…ma figurati se devi rischiare per venire a prendermi, non c’è nessun problema, ho già visto un bell’alberghetto e per questa sera rimango qui poi domani mattina prendo il treno e torno a Tokio…Sì, dai non preoccuparti, non ho più 15 anni…passami la mamma dai….”

Akito era avanti pochi metri a lei, ma ascoltava con grande attenzione quello che Sana diceva…anche se dentro di se pensava ‘Devo farmi i fatti miei’….no, proprio non ci riusciva…

“Ciao Mamma, sì sì sto bene….non ti preoccupare, come? Non sei preoccupata….Sei sempre la solita…no, stanotte dormiamo qui…”

Akito sentì chiaramente la voce di Mama uscire dal telefono ed urlare “DORMIAMO????”

Sana alzò la testa….guardo’ Akito “Ah…no, cioè dormo, stò qui stanotte….mi arrangio…mi compro un bel libro e mi metto in camera a riposarmi, che tra l’altro mi fa anche bene…”

Non voleva dire che era con Akito…

Mama: “Ok, figliola va bene mi raccomando…stai attenta, in particolare ai giornalisti, sai che sono dei chiacchieroni…beh, ti auguro buona notte e fammi sapere domani se hai bisogno di qualcosa…sì…sì…e salutami anche Akito ciao.” E attaccò il telefono.

Sana rimase praticamente congelata…come faceva sua madre a sapere che era con Akito? Lei era stata ben attenta a non dire che era con lui…beh…pero’ era anche vero che Mama sapeva che era andata alla tomba di sua madre…quindi forse ci era arrivata per deduzione! Mama era troppo furba….doveva stare attenta!

Akito fece un cenno con la mano…indicava un parco…voleva entrarci…Sana un po’ stupita accettò…

Arrivarono a due altalene…Akito le pulì entrambe le altalene sempre senza dire una parola…Sana si sedette su una e lui su un'altra.

Sana pensava ‘Beh, perché mi ha portato qui? Vorrà parlarmi? Vorrà dirmi qualcosa? Eppoi fa freddo e sta nevicando…cosa vorrà?’

Nella testa di Sana passavano questi pensieri, ma Akito non spiccicava parola…era nella sua indole del resto…Così fu proprio lei a dover attaccar bottone:

“Sai, ieri stavo facendo un giro in città, ed ho incontrato Nakao”

“come sta?” fece subito lui

Sana era sicura che parlare di lui avrebbe attirato la sua attenzione “Stà bene….benissimo direi! Non ci crederai ma l’ho visto con una ragazza…era carina lei, e lui era totalmente diverso da quel ragazzo un po’ timido ed introverso che faceva addirittura fatica a sopravvivere…Era sicuro di se, ma allo stesso tempo gentile…l’ho trovato molto migliorato, ed a dirla tutta si è fatto anche carino…”

“Nakao è un grande” disse lui “E’ riuscito a tirarsi fuori da solo dalla situazione in cui si era trovato…E’ riuscito a diventare un grand’uomo con le sole suo forze” attacco’ Akito

“Beh…non proprio da solo” ribattè lei…

Lui la guardò un po’ stranito

“Insomma lo sai…se Nakao è riuscito a uscire dalla crisi in cui era sprofondato lo deve a te…gli hai insegnato che esiste anche un mondo migliore di quello che vedeva lui…gli hai dato un motivo per lottare, una ragione per vivere…gli hai dato anche il Karate che indubbiamente lo ha forgiato nel corpo e nello spirito…e gli sei stato vicino nei momenti del bisogno…Se sì è tirato fuori dalla crisi in cui era lo deve solo ed esclusivamente a te”

“No…io non ho fatto niente di quello che dici…lui ha fatto tutto da solo, io non posso aiutare gli altri…sono sempre stato io ad aver bisogno di aiuto…e tu lo sai.”

“Akito…è tanto che tu non hai più bisogno di aiuto”

Akito si girò a guardare Sana (fino ad adesso aveva praticamente guardato sempre i suoi piedi)…

“Quand’è l’ultima volta che ti sei appoggiato a qualcuno? Sono anni che prendi le tue decisioni in completa autonomia…e tuttosommato se sei diventato quello che sei lo devi a te stesso…non si diventa tanto facilmente campioni del Giappone se non si ha una potente forza interiore”

“Io non sono un esempio per nessuno…non ho mai aiutato nessuno” Akito era tornato a guardare le sue scarpe.

“E’ una bugia Akito questa…sai bene che ci sono diverse persone, da Nakao a Tsuyoshi, da Aya a tua sorella per cui tu ti sei fatto in quattro…li hai aiutati eccome!”

Akito rimase in silenzio…sentiva che adesso Sana lo avrebbe detto…

“E non per ultima quella ragazza…Nagaia…”

Ecco!

“Sì, ho avuto modo di leggere la sua storia…è commovente…cioè, io l’ultima volta non conoscevo la storia che lei aveva alle spalle…tu ecco, l’hai salvata, e non ti sei limitato a far questo, hai continuato ad aiutarla con il tuo esempio, la tua dedizione il tuo tempo…ed alla fine sei arrivato alla vittoria anche per lei…hai fatto tanto per lei, e addirittura ora è guarita…è fantastico quello che hai fatto per lei…”

Akito stava di nuovo guardando Sana negli occhi…e Sana guardava lui…il vento le moveva i capelli...avrebbe tanto voluto aggiungere qualcosa…avrebbe tanto voluto, Akito, che lei le dicesse una frase tipo “Hai rinunciato a me” così poteva dirgli che non era così, poteva dire che era stata lei a lasciarlo e che aveva capito male tutto…così potevano chiarire…ma Sana, sorrise…e le parole che disse immediatamente dopo non furono quelle che Akito avrebbe voluto sentire:

“Beh, e questo è stata una fortuna perché così hai trovato la tua strada…beh, ormai sei un campione affermato, cosa che probabilmente non sarebbe potuto succedere senza di lei.”

Akito rimase male…le interessava solo la sua carriera? Cioè, non era questo il momento di parlare di loro?

“Sai, anche io sono riuscita ad affermarmi laddove volevo…sono diventata un’attrice quotata” aveva cominciato a dondolarsi sull’altalena… “Ho fatto diversi film, diversi spettacoli, sono diventata una persona stimata nel campo dello spettacolo…ho fatto davvero quello che ho sempre sognato di fare.”

“Mi ritengo fortunata…ci sono persone che sognano una vita come la mia e non la otterranno mai, e magari si limiteranno a lavorare ogni giorno nello stesso modo…non si affermeranno mai, non emergeranno mai…la loro vita scivolerà via verso un tran tran che alla fine li logorerà”

‘Bugiarda Sana, sei solo una bugiarda’ penso’ tra se e se

“Invece io…anzi noi, ci siamo realizzati in quello che ci piaceva…” si dondolava sempre più in alto “siamo  arrivati lassù dove la maggioranza degli esseri umani non arriverà…ci siamo appagati delle nostre attività…siamo in alto” Sana tese una mano in avanti in maniera molto teatrale…

Akito se ne accorse chiaramente…sembrava la perfetta recita di una parte…

Pian piano Sana rallentò l’andatura dell’altalena: “Non è buffo? Dico, trovarsi oggi qui a parlare….non avrei mai pensato di torvarti qui”

‘Stai diventando sempre più bugiarda Sana’

“Già” rispose sempre lui… “Oggi non pensavo proprio di vederti…e non pensavo certo di rimanere bloccato qui…ero solo venuto a trovare mia madre”

Squillò il telefono…era quello di Akito e Sana rimase stupita…Akito con il cellulare????

Akito guardò il display, fece una sorta di smorfia…diventò immediatamente rosso…non sapeva proprio nascondere le sue emozioni il biondino…si alzò dall’altalena e facendo cenno a Sana di aspettarlo un attimo si allontanò un po’…

Sana guardò la reazione di Akito, e seppure non aveva sentito cosa dicesse o a chi lo dicesse Akito era certa che fosse Nagaia…lui si muoveva su e giù…non stava fermo in un punto…era nervoso…ma anche Sana lo era…infatti con i piedi stava facendo un buco nella neve…quando si accorse quello che stava facendo si rese conto di essere tesa, nervosa…e provò a pensare ad altro…ma pareva impossibile.

Voleva a tutti i costi sapere cosa Akito stesse dicendo in quel momento a Nagaia…voleva sapere se le stava dicendo che era con lei, magari Nagaia nemmeno sapeva che lei ed Akito si conoscevano…beh, ovvio perché Akito avrebbe dovuto dirglielo? In fondo non c’era alcun legame tra di loro e non si sentivano da tanto tanto tempo che motivo aveva Akito di raccontare a Nagaia di lei? Poi non era certo il tipo di persona che si vantava di quella o quell’altra conoscenza!

Akito terminò la telefonata…

Sana si ricompose dai suoi pensieri e sfornò un sorriso a 300 denti…provò a tastare il terreno “Tutto a posto”

“Sì” rispose secco lui.

“Beh, direi che possiamo andare a trovare un posto dove passare la notte non credi? Ormai sono le 17.30 ed è quasi buio…”

“Giusto” rispose lei e scendendo dall’altalena superò praticamente di slancio Akito…che invece che incamminarsi fece una sorta di risata trattenuta…

Sana la sentì e si girò a guardarlo…sorrise vedendo l’espressione del biondino “Cosa…?” fece lei…ma lui non riusciva a spiccicare parola…

“Cosa c’è” disse lei cercando di capire cosa poteva far stare così quel ragazzo che praticamente non rideva mai…

“Ehm…sei sporca…”

“…sono sporca…dove?”

“lì…” disse lui

“Lì? Dove lì?”

“lì, dove ti sei seduta…c’era dell’acqua probabilmente…e sei bagnata…e sproca…” Ad Akito veniva da ridere visto che sembrava che avesse le emorroidi…

Sana si mise le mani sul sedere e si rese conto di essere bagnata in effetti cominciava a dargli fastidio…arrossì…”E cosa guardi tu allora???” disse urlando ad Akito…

“Beh, non ho potuto farne a meno, ti sei incamminata davanti a me”

“Beh, adesso cammina tu davanti…hai capito?? E guai a te se ridi” e così dicendo Sana si mise a camminare dietro ad Akito…ad una certa distanza…

“ Eppoi devo ammettere che è sempre un bel vedere” disse lui quasi sottovoce…

“Come?” chiese lei che non aveva sentito”

“No niente, mi chiedevo dove dormiremo questa notte…”

“Beh, possiamo andare a quel ristorante dove abbiamo mangiato quest’oggi non trovi? Mi sembra di aver visto anche la scritta hotel…”

“Sì…andiamo lì” e si incamminarono verso il ristorante…

Le luci delle strade iniziavano ad accendersi e nonostante la neve continuava a scendere, illuminava le strade facendole brillare…

Akito e Sana stavano ripercorrendo la stessa strada che avevano fatto quel pomeriggio e passarono davanti alla biblioteca…Entrambi si fermarono a guardarla…sembrava vecchia…e sembrava che non avesse aperto da non sapevano nemmeno loro quanto tempo…e del vecchio non c’era nessuna traccia.

Nessuno dei due disse niente ma entrambi pensarono che forse i fantasmi esistono davvero…

Arrivati all’albergo Akito chiese due camere…

“due camere?” chiese il direttore dell’albergo che in quel momento era al bancone

“Sì, due camere” fece con non poco imbarazzo…

“…Akito senti mentre tu sbrighi questa formalità” io devo fare una commissione…arrivo tra 10 minuti poi ti busso alla porta così mi dai le chiavi..

Akito titubante rispose “OK” e mentre Sana usciva dall’albergo “Carina…ma non è la tua ragazza?”

“Akito arrossì” no…è solo una mia amica

“Non si direbbe” continuo con fare maliardo il direttore

“Già invece è proprio così”

“E cosa aspetti a farti avanti” continuo’ lui

“Le chiavi per favore”

“Guarda che poi te ne pentirai..”

“Le chiavi prego…” insistette Akito che appena le prese e si diresse al primo piano dove stavano le stanze

“Si cena alle 20.00…lo dica anche alla sua ragazza”

Akito scosse la testa e salì le scale…

 

Intanto Sana usciva tutta contenta dal negozio che aveva visto mentre venivano all’albergo…l’unico negozio a dir la verità…appena fuori vide il signore della biblioteca…

Lo chiamò… “Signore” lui si giro’…

“A quanto pare non ce l’avete fatta a prendere il treno vedo”

“No abbiamo corso ma i treni non partivano più…hanno stoppato le linee, peccato”

“E’ davvero un peccato?” fece lui…

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Capitolo 9
*** CHE GIORNO E' OGGI ***


Sana rimase un attimo inebetita davanti alle parole del signore...

“Cosa intende dire?” le chiese

“Beh…che tutto sommato avete l’occasione di stare insieme un po’ più di tempo…”

“Ma lei come fa a sapere che noi non stiamo insieme già ogni giorno? Magari viviamo insieme, o abbiamo una storia o siamo amici d’infanzia…”

Il signore guardò Sana da sotto gli occhiali… “Ma non è così vero?”

Sana continuava a non capire come quel signore potesse aver capito la situazione “Beh, no…pero’ mi chiedo come lei sappia che le cose non stanno così”

Il signore fece un sorriso: “Diciamo che lo sò e basta…sono tanti anni che faccio il mio lavoro ed ho visto tante persone, tanti giovani…so’ riconoscere le persone a occhio. Le situazioni ormai non mi sfuggono, diciamo che ho imparato a coltivare un sesto senso cara figliola…ma fa freddo qui…perché non entriamo dentro quel BAR?”

Sana rimase un po’ sconcertata da quella proposta ed era tentata di rispondere di no, che in fondo non lo conosceva e che forse Akito lo aspettava, ma era anche curiosa di sapere cosa quel signore aveva capito da lei e Akito…

Entrarono nel BAR…

“ciao vecchio Kuro…OHHH…oggi sei con una bella ragazza vedo, è forse tua nipote?”

“Oh, no…lei è una signorina che è venuta prima in negozio”

“Buona sera” fece Sana

“Buona sera…accomodatevi pure…cosa prendi Kuro, il solito?”

“Sì”

“e la signorina?”

“io un te caldo”

“Arrivano subito”…

Sana si sedette, si tolse il cappotto e guardo’ il vecchio signore…era bello, seppure anziano…però non dava l’idea del don giovanni o del  vecchio maiale…sembrava più un signore con tanta voglia di chiacchierare.

“Mi stava dicendo” fece lei

“Oh, sì…diciamo che mi è sembrato che voi foste in difficoltà”

“Difficoltà?”

“Sì…difficoltà…come se qualcosa vi bloccasse”

“…”

“Ho percepito da voi una sorta di strana sensazioni…mi sembravate due persone intente al momento ad attestare qualcosa in voi stessi, ma è come se vi sfuggisse qualcosa…ho avuto la netta sensazione che ci fosse un passato alle vostre spalle poco chiaro...come se ci fossero incomprensioni mai chiarite, problemi piccoli resi grandi dal passare del tempo. Entrambi volete fare delle cose ma le vostre parole e comportamenti vi portano nella direzione opposta...anche mentre eravate seduti vi osservato e notavo che eravate interessati l’uno all’altro…ma che al momento seppur vicini eravate lontani anni luce…”

Il barista portò le due consumazioni…

“grazie” disse Sana…il barista rispose con un sorriso…

Mentre soffiava sul te bollente la giovane ragazza continuava a pensare alle frasi che il vecchio Kuro le aveva appena detto…ma non fece in tempo a dire nulla che…

“Sai, quel ragazzo sono tanti anni che lo conosco, anche per questo mi sono interessato a voi…”

“Lo conosce? Strano non mi ha detto che…”

“Probabilmente lui non se lo ricorda…tanti anni fa, quando ancora era un bambino era venuto in questo stesso giorno a trovare la madre al cimitero…era con suo padre e con sua sorella ma era evidente che tra loro c’era un muro perché nessuno disse niente all’altro…forse il dolore, forse la sofferenza…non saprei…pero’ ad un certo punto suo padre e sua sorella si allontanarono e lui rimase solo davanti alla tomba della mamma…si piegò su di essa e cominciò a piangere…”

Sana ascoltava rapita e con un nodo alla gola quelle parole…

“Piangeva e continuava a chiedere alla mamma scusa…continuava a dirle scusa, che non voleva ucciderla…era disperato…io mi trovavo lì vicino, ero venuto a trovare la mia cara moglie, e non potei non avvicinarmi a quel bambino…ma appena lo toccai sulle spalle lui si irrigidì…si girò verso di me ed asciugandosi con la manica del cappottino mi guardò tutto serio…gli dissi “Piccolo, cos’è successo, perché chiedi scusa alla tua mamma?” e lui mi rispose “Ho ucciso la mamma” “Tu così piccolo” gli chiesi? “Sì io quando sono nato ho squarciato la pancia della mamma e siccome sono cattivo l’ho fatta morire anche se non me lo ricordo””

Sana cominciò a ricordare le parole di Tsuyoshi a cui anni prima non aveva dato poi tanta importanza sul momento considerandole un po’ esagerate (infatti anche quando non disse quelle parole in quel film per non ferire Akito non aveva compreso quanto questo ferisse il biondino davvero nel suo profondo, ma soprattutto non aveva riflettuto su quello che un bambino di 4-5 anni poteva davvero pensare…) ma che ora rivelavano un vero credo del piccolo Akito…

“Dissi al piccolo che non era così, ma che la sua mamma era morta per altri motivi…non potrò mai dimenticare quello che mi rispose: “Sì ma se io non fossi nato la mamma sarebbe viva e papà e Natsuni sarebbero più contenti”…mi chiesi cosa doveva passare quel bambino…chissà quali sentimenti aveva nel suo cuore…in fondo aveva forse 5 anni eppure era costretto a comprendere cose come la morte ed il senso di colpa per aver ferito qualcuno…doveva convivere con la sensazione di aver rubato la vita alla sua mamma e che ora non era lì per causa sua…lo abbracciai…gli dissi che la sua mamma di certo non avrebbe mai voluto sentirgli dire quelle parole, e che se era nato in verità era proprio perché voleva che lui vivesse felice e contento per il resto dei suoi giorni…”

Sana era commossa quasi alle lacrime…sentiva una stretta al cuore, poteva quasi provare quello che il piccolo Hayama aveva provato a soli 5 anni senza forse comprenderne i motivi appieno…sentiva dentro di se il peso che per tanto tempo aveva dovuto portare…e solo ora capiva quanto doveva aver significato per lui quel film che aveva girato lei tanti anni prima…già…

Il vecchietto continuò il suo racconto “Arrivò poi suo papà ed il piccolo per non vedere che piangeva si girò verso la tomba come per pregare…mi fece un cenno del capo…capii subito che era un uomo gentile…e mi chiesi come mai quel bambino dovesse soffrire così tanto…per diversi anni in questo stesso giorno ho visto quella famiglia venire in questi cimitero ed ogni anno l’atmosfera era la stessa di quel giorno…il bambino non si ricordava di me, mai o non potei mai dimenticarlo e ogni anno speravo che le cose per lui fossero migliori…finchè un giorno non venne anche una ragazzina…credo circa 6, 8 forse10 anni fa…con quella famiglia…quel giorno non potei non notare che l’atmosfera era diversa…quella era una vera famiglia, dove c’era un papà, una brava ragazza ed un ragazzo finalmente più sereno…era evidente che quella ragazzina aveva un che di magico, era riuscita a cambiare le cose…sì quando anche lei si mise a pregare davanti alla tomba capii che aveva davvero cambiato le carte in tavola, aveva ridato speranza a quella famiglia ma soprattutto, e di questo mi resi conto quanto stava andando via, a quel ragazzo che finalmente non aveva lo sguardo di chi si sentiva colpevole, o di chi era al mondo non per suo volere ma di chi voleva finalmente dare un rilancio a quella roulette…e tutto grazie a quella bambina…e sei tu quella bambina vero?”

Il vecchio sorrise guardando Sana negli occhi

La ragazza arrossì…si sentiva chiaramente a disagio ma soprattutto era convinta che gli venivano attribuiti meriti che non erano suoi…

“non…non è stato merito mio…io ho solo fatto da memoria di cose che loro avevano dimenticato…sono stata solo la mano di un loro desiderio…hanno fatto tutto da soli, non hanno avuto bisogno di me…”

Forse nemmeno Sana era convinta di quello che diceva…di certo non lo era il vecchio che fece un altro sorriso e riprese il suo racconto:

“Questo atteggiamento andò avanti per alcuni anni…poi d’un tratto smisero di venire qui tutti insieme da circa due forse quattro anni…il papà e la ragazza vengono insieme ma il ragazzo viene sempre da solo…e sul suo viso è tornata una strana espressione che aveva tempo indietro…gli era passata mi pareva, ma sembra che gli sia tornata…un’espressione cupa, malinconica…l’espressione di chi ancora oggi dopo tanti anni sta soffrendo per un passato che non ha richiesto. Lo guardavo sempre da lontano, una volta mi ha anche chiesto che ore erano ma non mi ha nemmeno guardato in faccia…era un uomo che soffriva…quando si inginocchiava davanti alla tomba stava molto tempo a parlare con la madre…non so’ cosa si dicessero…ma di certo erano cose importanti…credo che quella speranza, quel qualcosa che nella sua vita lo aveva cambiato, ora non c’era più…e tutto questo fino ad oggi…già oggi anche io ero in quel cimitero quando vi siete incontrati…e finchè non vi siete visti lui aveva quell’espressione, quel viso cupo…ma dopo, quando siete entrati nel mio negozio, beh, era evidente che le cose non stavano più così! Mi sai dire il motivo?” disse lui abbassando lo sguardo sulla sua bevanda…

Sana non sapeva cosa dire…era davvero lei che dava quelle sensazioni al ragazzo? Cioè sapeva che lo aveva aiutato a uscire dai suoi problemi e che un tempo molto probabilmente la aveva davvero amata…certo, forse anche per questo lei era stata tanto importante per lui…ma anche adesso? Cioè a distanza di tanti anni era possibile che lei avesse tanto influsso sulla vita di Akito? Era davvero così importante per lui?

La risposta forse non era così importante almeno non quanto la successiva domanda che il vecchio le fece indirettamente:

“Credo fortemente, e questo me lo hanno insegnato tanti anni di vita, che pero’ questo genere di sentimenti non sono mai unilaterali…per questo ti dico che oggi mi sono accorto che tra voi c’è un muro…c’è una distanza…e non l’ha posta lui come non l’hai posta tu…l’avete messa insieme… avete lasciato che il destino facesse il suo beffardo gioco che vi ha portato su strade che mi sembra siano diverse…ma avete avuto una chance…oggi almeno…forse il destino si è pentito di avervi fatto così male ed oggi vi ridà indietro quello che si è rubato…anche se il destino, si sa, non guarda nei cuori e potrebbe forse essere ormai troppo tardi per entrambi…già perché buttare la spugna è facile arrendersi è normale…ma è ritirarsi in piedi a rendere l’uomo quello che è…solo all’essere umano è consentita una cosa del genere…è una possibilità…va sfruttata…”

…Voleva Sana sfruttare questa possibilità? Aveva il coraggio di abbattere le sue paure e timori e affrontare quello che davvero aveva in fondo al cuore…aveva solo poche ore per rispondere a questa domanda e forse, dentro di se, conosceva la risposta…doveva solo darsela…

Il vecchietto guardò l’orologio “Ohh…come si è fatto tardi…io devo andare…altrimenti mia figlia mi lascia a pancia vuota…” il vecchietto si tirò su….

“La ringrazio” gli disse Sana alzandosi anche lei in piedi

“Di cosa?” chiese lui “sono io che ti ringrazio di esser stata a sentire i discorsi farneticanti di un vecchio chiacchierone” il barista sorrise da dietro il bancone

“Beh…a me le sue chiacchere sono piaciute” disse Sana sorridendo

Il vecchietto insistette per pagare la consumazione ed uscirono entrambi dal Bar

“Arrivederci signore” fece Sana

“Arrivederci” disse lui… “E faccia la scelta migliore” continuo’…

Sana che stava facendo qualche passo per allontanarsi si girò verso di lui e sorridendo gli disse “Chissà” e così facendo un cenno della testa salutò il vecchietto che fece strada nella direzione opposta…

 

Sana arrivò all’albergo…chiese al direttore che era al banco: “Il signor Hayama?”

“Camera 18 primo piano” gli disse lui

“Grazie” e fece per salire…

“Ah, dica al suo ragazzo che si cena dalle 20.00 alle 21.30”

“Non è il mio ragazzo” disse lei…e prese le scale per salire al primo piano alla stanza 18…

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Capitolo 10
*** LA TELEFONATA ***


Davanti alla porta, esitò un attimo, stringendo il sacchetto che aveva in mano…poi bussò…ma non ricevette nessuna risposta….

Bussò una seconda volta…senza ricevere ancora risposta.

Sana si chiese se era giusta la camera a cui stava bussando.

Alla fine bussò una terza volta e Akito arrivò trafelato ad aprire la porta…Sana si spaventò quasi di vedere il ragazzo…si guardarono per un attimo negli occhi…poi lui si scostò e la fece entrare.

Titubante la ragazza entrò nella camera…

“Ciao” fece

“Ciao” disse lui, e solo ora Sana si accorse che aveva i capelli bagnati…aveva infilato la maglietta di corsa…anche i pantaloni…probabilmente era appena uscito dalla doccia…

Con i capelli bagnati Akito sembrava più bello di quello che lei aveva senza pensato…

Vedendo che la ragazza lo stava fissando

“Ehm…stavo facendo la doccia”

“Ho notato” rispose lei diventando non poco rossa…

“Ah…”Akito voleva prendere le chiavi della stanza di Sana per dargliele…per farlo pero’ doveva passare tra il letto e Sana stessa essendo le chiavi al di là di lei sulla scrivania…per passare in pratica i due si strusciarono l’uno vicino all’altro…ed erano vicini molto vicini…come da anni ormai non succedeva…lui poteva sentire il suo profumo che gli entrava dritto nel cervello e lei sentiva l’odore dei suoi capelli ancora bagnati…e un po’ rimase umida dalle gocce che da lui caddero su di lei…lui non potè non notare la crescita di Sana…era ormai una donna, e quello struscio non potè non farglielo notare…non poteva più dirgli che non era una donna, o che era poco sexy…decisamente no…

Akito passò oltre…con non poco imbarazzo da parte dei ragazzi…prese le chiavi…

“Toh” e lanciò le chiavi a Sana che le prese con difficoltà…

“Grazie” disse… “Vado in camera mia, la voglio fare anch’io una bella doccia calda visto il freddo che abbiamo preso” e stava per inforcare la porta quando girandosi “Si cena alle 20.30 circa passi tu a chiamarmi?”

“Ok” rispose il biondino e vide sparire Sana dietro la porta.

Sana entrò in camera sua…guardò l’orologio, le 18.45… ‘quasi quasi mi faccio un bagno’, pensò e tolto il cappotto cominciò a riempire la vasca…si tolse i vestiti e guardandosi allo specchio si disse ‘Sono proprio una sciocca…arrossire per così poco…in fondo è solo un ragazzo come tanti altri ma cosa mi prende….’ E così dicendo entrò nella vasca già piena di schiuma…cercando qualche minuto di relax.

Ma si sa, per le star il relax è una parola sconosciuta…infatti dopo nemmeno un minuto iniziò a squillare il telefono…un numero sconosciuto…          

“Pronto” rispose Sana

“Pronto? Sana sei tu?” Sana sentì un accento molto conosciuto dall’altra parte

“Fuka?”

“CIAOOOOOOOOOOOOOO Quanto tempoooo ma allora sei  davvero in Giappone!!! E come stai come stai??”

“Fuka, ciao…che bello sentirti…io sto bene e tu? Come hai fatto a sapere che ero in Giappone…era una cosa abbastanza segreta…”

“Ho visto Rey per strada ed ho intuito che molto probabilmente c’eri anche tu…”

“Ah capisco….”

“E dai…ci vediamo vuoi?”

“ahhh…ehm…no, direi che non è possibile…”

“Come non è possibile? Sei presa per lavoro?”

“No, non è quello è che sono fuori Tokio”

“Fuori Tokio?”

“Sì…ma non di molto, non sono lontanissima, solo che a causa di questa forte nevicata non ho potuto ritornare e così ora mi trovo in un albergo dove passerò la notte”

“Ahhh, capisco, e dove sei? Cosa sei andata a fare fuori Tokio?” le domande si facevano stranamente incalzanti….

“Ehm…sì…in effetti dovevo fare una cosa molto importante, dovevo venire a fare un saluto ad una cara persona…”

“…la madre di Akito?” chiese lei…

“…”

“No, non sono chiaroveggente, me lo ha detto Rey…”

“Oh…ecco come lo sai…” Sana cominciava a maledire Rey...ma non puo’ frasi un po’ di affari suoi quello???

“E come mai sei andata lì?”

“Beh, perché oggi è l’anniversario della sua morte, e tanti anni fa ero venuta, così ho pensato fosse giusto venire qui a trovarla…mi è sembrato un atto doveroso…”

“Uhm, certo capisco…anche io voglio andare a trovare spesso persone che sono morte e che non ho conosciuto mai nella mia vita…” disse Fuka con tono sarcastico…

“cosa intendi dire?!?!”

“lo hai incontrato?” incalzò…

“Chi?”

“Sai benissimo chi…il motivo per cui sei andata lì…”

“Ma ma ma…Fuka…il motivo è che..”

“Dai Sana…lo hai visto? Ti sei incontrata con Akito?”

“…”

“Allora?”

Sana scivolò un po’ nella vasca…“Sì”

“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA” Fuka tirò un urlo che a momenti non le rompeva un timpano…

“E….voglio sapere tutti i particolari…voglio sapere tutto…dimmi cosa è successo…”

“niente…ci siamo solo incontrati”

“NON CI PROVARE…” disse la ragazza con tono arrabbiato “Raccontami tutto per filo e per segno”

“Beh, se insisti…” e Sana iniziò a raccontargli freddamente cosa era successo fino a d allora…

“…ed ora siamo in un albergo…”

“Uhm” fece Fuka alla fine del racconto di Sana… “vabbeh, questo è quello che è successo…ma tu come ti senti ora?”

“In che senso scusa?” chiese ingenua la ragazza…

“come in che senso? Cioè non lo vedevi da quasi un anno…ed oggi che lo hai incontrato non provi nulla? Non sei contenta?”

“Certo che sono contenta…”

“E?”

“E cosa?”

“Oh, insomma…cosa provi? Sei ancora innamorata di lui?” Fuka su ste cose non ci è mai andata troppo per il sottile

“Ma come ti saltano in mente queste cose!?!? Io innamorata di lui? Ma stai scherzando? Ma pensa te lui che per tanti anni mi ha lasciata sola, e non si è mai fatto sentire salvo per farsi vedere mentre praticamente si metteva con quella lì, quella quella….Nagaia…cioè io innamorata di lui? Tse…certo ammetto che rimane sempre un bel ragazzo, poi adesso è diventato più muscoloso, e devo anche dire che è anche abbastanza gentile, e che in passato siamo stati molto uniti ma io innamorata di lui…ma vaaa….sì vabbeh…ok quando mi guarda, ecco io divento rossa…cioè, sì a volte mi capita di pensare che tuttosommato mi piace, ma da qui a dirmi innamorata ne passa….eccome….”

“Sei persa di lui”

“Smettila”

“Ma io non sono innamorata di lui…non credo” e così dicendo alzò una gamba insaponata in aria…guardandosela come alla ricerca dei classici difetti fisici che solo le donne si vedono…senza per altro trovarne di sorta…almeno, non nella realà”

“E allora perché sei lì?”

“Perché sono qui? Perché volevo trovare la signora Hayama…e perché lo ammetto speravo di vederlo per poter chiarire alcune cose del passato…”

“…e le avete chiarite?”

“…no…” splash…Sana fece rumore nell’acqua riportando la gamba infreddolita nella vasca….

“Cos’è stato questo rumore?” fece Fuka?

“Ah, no niente, sono in vasca…ed ho fatto rumore con l’acqua…”

“Sei in vasca??? Con Akito?!!?!?!?”

“MA TI PARE???” strillò lei e poi le due ragazze si misero a ridere….

Quando si ricomposero…

“Quindi adesso dovete andare a mangiare?”

“Sì…alle 20.30 passa a prendermi”

“Uhmmmm…beh, peccato che non ti puoi mettere in tiro, sei lì senza vestiti da metterti…”

“Beh, ma io mica devo fare colpo”

“Certo certo” Fuka non diede peso alle parole di Sana

Ci fu un attimo di silenzio

“Sana, è la tua occasione…non fartela sfuggire! Se tieni davvero a quel ragazzo non puoi lasciarlo scappare…insomma se davvero pensi sia quello della tua vita, se davvero senti dentro di te che tutto è come allora e non riesci a fare a meno di lui, non puoi fartelo sfuggire! Chiarisci quello che devi chiarire, ma soprattutto chiarisci i tuoi sentimenti…gioca a carte scoperte.”

“…Non è così semplice Fuka…nemmeno io conosco bene i miei sentimenti. Non so se amo o no Akito, ne so’ se amo Naozumi…però sono certa di volergli molto bene. Nao mi è sempre stato vicino nei momenti in cui avevo bisogno di lui, mi ha sempre amato incondizionatamente per quello che sono e faccio. Insomma mi da sicurezza, e certezza….come potrei io spezzare il suo cuore? Eppoi per cosa? Per qualcosa di cui non sono sicura? Per non parlare di Akito…beh, anche lui è impegnato! Stà con quella Nagaia ed a quanto ne so vanno molto d’accordo, stanno proprio insieme…lui è innamorato di lei”

“Te lo ha detto lui?”

“cosa?”

“Che è innamorato di Nagaia”

“Beh, no ma…”

“E allora smettila…non partire sconfitta in partenza. E poi Naozumi credimi piuttosto che stare con te non amato e vederti soffrire per qualcun altro preferirebbe essere lasciato…Sana credimi, fai luce su tutta questa storia, sono troppi anni che le cose vanno avanti così”

“La fai troppo semplice tu…ci sono troppe complicazioni…troppe cose che ancora non vanno. Non posso dimenticare che lui mi ha lasciata per il mio lavoro…ed ora cosa dovrei fare sputare su tutto quello che ho ottenuto perché c’è una possibilità per me e per lui? Dovrei ferire gratuitamente tutti coloro che in me hanno creduto? Eppoi anche lui lontano da me si è affermato…questo vuol dire che forse è un bene per tutti che noi non stiamo più insieme…anche quella Nagaia è uscita da una brutta situazione proprio grazie a lui, ed ora io dovrei rompere tutti questi giochi per qualcosa di cui non sono sicura? Posso davvero farlo?”

“E allora basta. Chiudi questo capitolo della tua vita, ma devi mettere la scritta fine su tutta questa vicenda.

Sana ti stai facendo del male da sola, e che tu te ne accorga o no lo fai anche a Naozumi?”

“Cosa centra Naozumi scusa?”

“Beh, scusa ma ti conosco fin troppo bene…ma te lo chiedo lo stesso: avete fatto l’amore voi due?”

“COSA??? Ma cosa dici? Cosa centra questo ora?”

“Lo avete fatto?

“…no, ma questo non centra…”

“Lo hai mai fatto con qualcun altro?”

“No, ma ripeto che questo è solo perché non ho ancora sentito il bisogno di farlo”

“…o forse hai già deciso con chi lo vuoi fare, no?”

“Non ho deciso nulla io”

“Ed è questo il problema…finchè non decidi e continui a vivere in un limbo non sarai mai felice e nemmeno chi sta intorno a te che non riesce a comprenderti nel profondo, nel tuo cuore. Naozumi è gentile e non ti fa pressioni ma di certo ci stà male perché non capisce il motivo delle tue *non* azioni e si fa delle idee sicuramente sbagliate…o forse giuste…”

“Io io..”

“Non devi giustificarti con me…devi prendere una posizione definitiva in un senso o in un altro.”

Sana rimase in silenzio alcuni secondi… “Ho capito cosa mi stai dicendo…qualcosa di sicuro farò...gli parlerò questo e poco ma sicuro…”

“Bene”

“E poi farò l’amore”

“COSA??”

“Sì…basta, mi sono stufata di fare la santarella. Ho deciso che qualunque cosa succeda questo determinerà il mio futuro. Voglio riappropriarmi della mia vita…in fondo sono una bella ragazza nel fiore degli anni ed è assurdo che mai ho fatto l’amore con un uomo…”

“Ehm…Sana non era questo che intendevo”

“No, va bene…basta…ma tu invece lo hai fatto Fuka?”

“Ma che domande sono? E poi ora e tardi e non c’è tempo per parlare di me…vai a prepararti che questa sera sarà una sera importante…”

“Uhm…va bene, ma noi dobbiamo vederci il prima possibile…”

“Ok, ci conto! Ciao Sana ed in bocca al lupo”

“Si addormenti!”

“Cosa???” rispose Fuka che non aveva capito

“Il lupo” rispose serena Sana…

Fuka capì…. “Non si dice *si addormenti* ma CREPI il lupo…”

“Ahh. Ok ok”

“Santa pazienza…Ciao Sana.”

“Ciao e grazie” e Sana attacco’ il telefono iniziando a prepararsi per la cena.

--------- --------- E con questo abbiamo raggiunto l'ultimo capitolo scritto! Ma prometto presto un nuovo aggiornamento! Gio'

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Capitolo 11
*** UNA VITA SENZA TE ***


Akito era seduto sul letto, con la schiena appoggiata alla spalliera mentre telecomando alla mano si trovava a guardare svogliatamente la televisione…

Stava facendo zapping già da un po’, passando da un canale all’altro senza fermarsi a vedere praticamente nulla, forse perché non c’era proprio nulla che lo interessava. A dirla tutta era tanto tempo che Akito non si dedicava del tempo per guardare la TV…strano per un ragazzo della sua età, ma non guardava mai ne lo sport ne la musica…l’ultima volta che si era messo davanti alla televisione era a casa di suo padre quando, ancora ragazzino, sgranocchiava qualcosa davanti ad un film…o una pubblicità in cui c’era praticamente sempre la stessa attrice protagonista…

Già per Akito la televisione era stato da sempre sinonimo di Sana…ogni volta che la accendeva era un po’ come vederla, come trovare un contatto con lei, ed era forse proprio questo il motivo principale per cui non la guardava più da ormai tanto tanto tempo…quel contatto gli faceva uno strano effetto…rabbia insieme a rancore…ma anche nostalgia insieme a ricordi di un amore finito male…

Akito spense la tv…rimase in silenzio ad ascoltare…beh, nulla!

‘Che giornata strana questa’ pensava fra se e se il biondino.

‘Era tanto che non venivo a trovare la mamma, e ora che vengo chi ti incontro? La persona che ho evitato anche solo di nominare o di vedere in tv e sui giornali. Nemmeno nei miei sogni più assurdi avrei immaginato questo…o forse, osato sperare che avvenisse l’imponderabile’.

Nella mente di Akito si formava in maniera sinuosa la figura di Sana…bella, come l’aveva sempre vista lui…ma si sa, la mente tira strani scherzi, ed immediatamente dopo la figura di Sana nella testa di Akito compare un'altra figura…altrettanto bella, quella di una ragazza bionda…dal sorriso dolcissimo…non potevano non venirgli in mente i bei momenti vissuti con lei…

Come non ricordare le gioie provate insieme in quest’ultimo periodo? Già, una ragazza che conosceva forse da un anno e mezzo…eppure questa ragazza aveva catalizzato totalmente la sua attenzione! Era stata quello che si puo’ definire, la sua ancora della salvezza, anche se lei diceva sempre che era lui ad averla aiutata!

Ma non era vero! Se non fosse stato per Nagaia, Akito avrebbe continuato a struggersi per un amore impossibile, avrebbe continuato a correre dietro al vento, un qualcosa di assolutamente impalpabile…la sua vita stava diventano un po’ un nulla. Anche il Karatè gli interessava di meno…aveva iniziato a fregarsene di tutto e tutti, ma d’un tratto quella ragazza aveva sconvolto i suoi piani.

Già, aveva riempito il vuoto delle sue mattine, dei suoi pomeriggi e delle sue sere! Nemmeno lui sapeva quante volte aveva pensato ad aiutarla a fare gli esercizi o aveva pensato a come poteva rendere un po’ meno triste la vita di quell’angelo biondo. Già Nagaia. E poi pian piano ha fatto progressi fino al recupero pieno delle sue forze! Ora poteva camminare, andare a scuola, ed addirittura andare a fare una gita al mare…lui e lei. Il ricordo di quei tre giorni erano stampati indelebilmente nella sua mente. Akito si alzò dal letto e si mise alla finestra a vedere la neve che scendeva giù. La sua camera affacciava su un vialetto, quello che avevano fatto prima lui e Sana per arrivare all’albergo. La luce fioca di un lampione illuminava la neve che pian piano scendeva, e la faceva brillare…come gli occhi di quella ragazza!

Al buio erano come due fari mentre di giorno potevi praticamente specchiatici dentro. Stavano insieme? Akito aveva questa domanda dentro di se! Non lo sapeva, forse perché mai lui aveva rivelato quello che provava alla ragazza…mentre lui conosceva benissimo i sentimenti di lei. Certo, passavano insieme tanto tempo, e ultimamente il loro rapporto era anche cambiato. Già, come dimenticare quella serata in riva al mare, lui e lei…mentre ascoltavano la risacca in silenzio.

Nessuno aveva mai fatto questo per lui. Nessuno era mai stato vicino a lui in silenzio. O forse più in generale nessuno era mai veramente stato vicino a lui. Sana, forse l’unica ad aver fatto questo, non lo ascoltava ma gli imponeva il suo volere. Certo, non si puo’ dire che abbia fatto male…ma in fondo non lo ha mai ascoltato per davvero. E il rumore pià forte che Akito faceva era proprio il suo silenzio.

 Sentiva dentro di se che Nagaia era riuscita a stabilizzare quelle sue emozioni che a volte gli urlavano da dentro…ma allora perché ancora non era riuscito a chiarire la sua posizione con lei? Perché ancora oggi non aveva raccontato a lei nulla del suo passato, ne di Sana ne della sua famiglia? Lei non chiedeva, per rispetto a lui, ma lui sentiva che il rapporto era zoppo anche e soprattutto per questo.

Ora pero’ si trovava in una situazione che nemmeno lui sapeva più leggere…aveva chiaramente percepito tra lui e Sana che non era tutto finito! Per niente  ancora delle cose da chiarire, e forse dei sentimenti da mettere in mostra. Ma la vera domanda che in questo momento gli sta ronzando per la testa ed a cui non vuole, non puo’ e non sa rispondere è un'altra: “cosa provo per lei?”.

Ma la vera domanda che in questo momento gli sta ronzando per la testa ed a cui non vuole, non puo’ e non sa rispondere è un'altra: “cosa provo per lei?”. Eccola la domanda da cui Akito era scappato per tantissimo tempo…anni ormai. Aveva addossato la colpa a lei, a Sana, al suo lavoro alla loro presunta incompatibilità, al fatto che nella sua vita c’erano troppi uomini che le ronzavano intorno, e poi il mondo dello spettacolo con cui non sapeva convivere. E Naozumi. Quel dannato, forse era davvero la persona che in assoluto Akito odiava di più.

Già ma perché poi? In fondo non aveva alcuna colpa se lui non era riuscito a tenersi Sana…in fondo è una colpa amare una ragazza?

Akito sentì ridere dalla stanza accanto…era Sana che probabilmente stava parlando al telefono…rideva…ma con chi era?

Chi era in quel momento al telefono con lei? Era Naozumi? O uno dei tanti attorucoli che le girano intorno?

Akito rifletteva su come negli anni le cose che gli davano fastidio erano ancora le stesse…gli stessi problemi le stesse scocciature…

Torno’ sul letto Akito e riaccese svogliatamente la Televisione in attesa di passare a chiamare Sana, nella speranza di riempire quel rumoroso silenzio che stava facendo di nuovo riaffiorare nella testa del biondino vecchie e forse non del tutto guarite ferite.

 

Alle 20.00 in punto Akito andò a bussare alla porta di Sana…aspettò5, 10, 20 secondi…poi sentì un urlo..un attimo!

‘…donne’ pensò Akito provando a riflette sul giorno in cui una donna era mai arrivata puntuale…forse solo Fuka lo era…ma del resto lei era una “signorina precisetti”…

Sana aprì la porta…si era vestita in fretta e furia,  aveva ancora i capelli arruffati e raccolti….scusa un attimo gli disse lasciandolo sulla porta aperta e buttandosi nel bagno…

Akito capì che poteva entrare…e chiuse la porta dietro di se…

“5 minuti e sono pronta” gli disse una voce dal bagno…

Akito si diresse verso la finestra...avrebbe aspettato lì…

Sentì un rumore di phone accendersi…e nella sua testa come per incanto realizzo’ che si trovava da solo con Sana in una stanza d’albergo… ‘interessante’ penso’ tra se e se…

Con tutto quel rumore Sana non potè sentire il telefono squillare, dato che era buttato sul letto…Akito si girò e fece per prenderlo e portarglielo…se non fosse che lesse sul display il nome del chiamante…Nao-chan…Akito rimase con la mano vicino a quel telefono…lo lascio’ squillare…qualcosa gli impediva di chiamare Sana o di portarle il telefono…

Akito sentiva ribollire il sangue nelle vene…forse davvero ancora non aveva superato il suo rancore per Naozumi…

Il telefono smise di squillare…akito stava per allontanarsi dal telefono quando sentì il classico bip-bip  he segnalava un messaggio in arrivo…un messaggio…di Naozumi…

La tentazione era fortissima…prendere in mano il telefono…vedere cosa scriveva Naozumi a Sana…scoprire così che magari erano molto intimi, più di quanto Sana potesse mai ammettere…stava quasi per mettere la mano sul cellulare quando il rumore del phone cessò e Akito allontano’ la mano e si mise alla finestra…

Alla finestra Akito guardava la sua stessa immagine riflessa nel vetro…e dietro di se vide Sana uscire dal bagno…immeditamente lo sguardo di lei cadde sul letto… e prendendo in mano il telefono vide una chiamata persa ed un messaggio…schiaccio’ per vedere chi era…e quando lesse sul display Nao-chan, guardò immediatamente verso Akito che sentiva il suo sguardo penetrargli tra le costole…

“Ma, ha suonato il mio telefono?” chiese finta ingenua

“Cosa?” rispose Akito

“Sì, c’è una chiamata persa” continuo’ lei

“no, non ho sentito…sai il rumore del phone”…ridisse lui senza girarsi…

“ah” rispose lei…ancora un minutino e sono pronta

“uhm” fece e la vide dal riflesso del vetro scomparire nel bagno.

 

Sana tra se e se pensava che era un bene che lui non avesse visto ne sentito il telefono…avrebbe potuto rovinare la serata, forse l’unica che potevano dedicarsi della loro vita.

Akito si girò…si sedette sul letto e si mise la testa tra le mani “Chissà cosa mi ero messo in testa…ma cosa cavolo continuo a farmi dei castelli in aria che poi mi cadono tutti addosso…la devo smettere e devo continuare la mia vita, come se lei non ne avesse mai fatto parte…è l’unica maniera per stare bene, l’unica…”

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Capitolo 12
*** UN GIORNO ***


 

“Sono pronta”

“Sì”

Akito e Sana uscirono dalla stanza, il biondo davanti alla ragazza, che chiuse la  porta a chiave e lo segui’ giù per le scale fino alla stessa stanza dove avevano pranzato a mezzogiorno.

“Prego” fece il cameriere e i due si sedettero negli stessi posti del pomeriggio…

Il cameriere lascio’ i menu ai ragazzi e si allontanò.

Guardandosi intorno Akito si chiese come facesse a rimanere aperto quell’alberghetto…c’erano solo altri 4 clienti, solo 2 coppie seduti ai tavoli che parlavano amabilmente…anzi a dirla tutta quelli seduti al tavolo alla destra di Akito non stava proprio parlando…si stavano baciando anche se in effetti era comunque qualcosa di “amabile”…

Akito si girò a guardare Sana che gli chiese “Cosa prendi?”

Lui guardò il menu’…lo sfoglio velocemente senza realmente leggere cosa vi era scritto, tanto aveva deciso prima ancora di uscire dalla sua stanza… “Sushi” fu l’ovvia risposta.

Sana sorrise ed Akito fu praticamente rapito da quel dolce, dolcissimo sorriso…dimenticando praticamente ogni pensiero negativo, ogni telefonata non risposta, ogni messaggio ricevuto ogni più nero passato…nella mente di Akito c’era posto solo per un pensiero…solo per un’idea: “è bellissima”…

Sana arrossì di colpo…come non notare lo sguardo di Akito fisso su di lei….

Lei girò lo sguardo e vide le coppie intorno a loro…tra cui quella che si baciava…che di certo non aiutò a far passare il rossore delle guance…a Sana venne in mente la sua amica Aya guardandoli…e la domanda per uscire dall’imbarazzo fu ovvia:

“Hai più sentito Tsuyoshi e Aya?”

“Sì”

“E come stanno?”

“Stanno bene, stanno ancora insieme…tre mesi fa Tsusyoshi mi ha chiamato dicendomi che ha comprato casa,  e che ci andrà a vivere con lei…peccato che lei ancora non lo sappai”

“AHAHAAAHAHAAHA”Sana rise di gusto  “Mi auguro che accetti…”

“Me lo auguro anch’io senno’ chi lo sente Tsu…andrebbe in una crisi mostruosa…”

Il cameriere si avvicinò ai due che ordinarono entrambi sushi e sakè….

“..e Fuka?”

“Mah, Fuka stà bene, è contenta con il suo Takaishi…sembra che si vogliano bene e che le cose tra di loro funzionino alla grande…sai proprio il mese scorso in una lettera mi raccontava che…”

E Sana comincio’ a raccontare i dettagli della storia tra Fuka e Takaishi che in verità ad Akito non importavano per niente ma che era un modo come un altro per non parlare di “loro”…

La serata continuò con Sana che raccontava di questo e quello mentre Akito ascoltava e si gustava con due occhini grossi grossi il suo sushi…pian piano si rallegrava anche l’umore di entrambi anche grazie al sakè che continuamente riempiva i bicchieri dei due…

“…e così Rey andò a cercare Alyssa per capire cosa era successo, come mai si era fidanzata con Ono, ma in tutta risposta lei gli disse che tuttosommato lei era una ragazza di una certa età ed aveva bisogno di certezze che un bambinone come lui non poteva dargli”…

Entrambi (!!!) risero seppure di per se la cosa non facesse tanto ridere…almeno Rey di sicuro non rideva!

Appena preso il dolce Sana guardò Akito negli occhi…come se dovesse dirgli qualcosa e lui, con in mano la forchetta notò la ragazza irrigidirsi…mise giù la forchetta…

“dimmi” gli disse come se sapesse che Sana doveva dirgli qualcosa…

“Beh…” fece lei ed aprì la sua borsetta tirando fuori un pacco con un bel nastro sopra…

“Auguri di buon compleanno” e gli porse il pacchetto…

Akito anche se era seduto per terra a momenti riusciva a cadere…e non per i fumi dell’alcool

Sana rimase qualche secondo con entrambi le mani allungate sopra il tavolo…Akito era piuttosto titubante…accettare o no…lui…non aveva MAI ricevuto un regalo nel giorno del suo compleanno…era da sempre stato un giorno molto particolare quello…il giorno in cui si festeggiava l’anniversario della morte della madre, mai era stato un giorno di festa per lui, e forse nemmeno lui voleva festeggiare quel giorno…anche alle elementari quando quella “donna festaiola” di Sana aveva ideato il giorno di metà compleanno tra il suo e quello di lei il 24 Dicembre non aveva mai festeggiato veramente….

“Prendilo” fece lei

“Io…non ho mai ricevuto un regalo…cioè di compleanno”

“Lo immaginavo…c’è sempre una prima voltà pero’ no?” fece lei con un sorriso

Akito allungò le braccia e prese il pacchettino…era sottile non doveva essere qualcosa di troppo grosso…ma come faceva Sana a sapere che si sarebbero incontrati? Cioè quando ha preso il regalo???

“Quando…” ma non fece in tempo a continuare la frase che lei gli rispose

“Prima, quando ti ho detto che dovevo fare una commissione, beh, sono passata in un negozio ed ho visto che facevano questo tipo di lavori…a dire la verità dovevo prendere una cosa per Mama ma poi beh, ho pensato che forse…ti avrebbe fatto piacere…”

Akito rimase in silenzio, come inebetito con in mano il pacchetto…

“Non lo apri?”

“Ah…s-sì” ed Akito iniziò a sfilare il nastro ed aprire il pacchetto…

“Non è niente di speciale…non pensavo che ci saremmo incontrati e di farti un regalo cioè”

Ma Akito con in mano quel regalo era come in trance…lo guardava e lo riguardava e si chiedeva come era possibile che Sana sapesse….cioè che Sana conoscesse quelle parole che lui aveva usato ed in cui senza ombra di dubbio lui per primo aveva creduto…e le aveva dette...

“Beh, è stato Nakao a darmi l’idea…mi ha detto che in un occasione glielo dicesti e poi gli porto’ fortuna perché in effetti ce la fece…”

“Non ti piace”? fece lei dopo un attimo di pausa…

“No…è…è un regalo bellissimo…forse il più bel regalo che abbia mai ricevuto…ma io…cioè non so se riuscirò…” Akito disse queste parole guardando quella fascia bianca “portafortuna” con su scritto “VINCI IL MONDO”…

Prima che Akito potesse aggiungere altro entrò il cameriere che disse ai ragazzi:

“Gentili signori, il vicedirettore mi ha detto di comunicarvi che nel nostro albergo abbiamo una struttura molto adatta a dei giovani come voi…infatti abbiamo delle fantastiche terme naturali all’aperto…è una struttura aperta da poco ed avremmo il piacere di farvela provare…”

Akito e Sana continuarono a guardare fisso il cameriere…come se avesse appena detto un eresia o qualcosa del genere…cioè aveva da poco smesso di nevicare…faceva un freddo cane….e quello proponeva di andare alle terme???

“Il vicedirettore dice di non preoccuparvi per la temperatura ed il clima ma che vi troverete molto bene…le nostre terme sono state studiate apposta per poter fornire il meglio di se soprattutto in inverno; è infatti molto piacevole rimanere nell’acqua calda quando fuori fa molto freddo…vi assicuro personalmente che non ne rimarrete delusi”.

Akito e Sana si guardarono per un attimo…e poco prima che Sana facesse la più ovvia delle obiezioni…

“non vi preoccupate per i costumi e gli asciugamani…ce ne occupiamo direttamente noi…siamo attrezzati anche per questo…Sapete, il vicedirettore ci terrebbe particolarmente a conoscere il parere di due celebrità come voi…la nostra migliore attrice all’estero ed il campione nazionale di Karatè”

“Ma allora ci avevate riconosciuti” rispose la Kurata

“Beh, certo qualche dubbio all’inizio lo avevamo ma poi diciamo che vedendo i vostri nomi sul registro ci siamo convinti che eravate davvero voi…Se mi permettete un consiglio spassionato, le terme di questo albergo sono davvero fantastiche, è qualcosa che non potete proprio perdervi…”

Akito e Sana attesero prima di rispondere…

“Beh, io vi attendo di là, nel frattanto potrete riflettere qualche minuto se usufruirne o meno” e così dicendo il cameriere si allontano’ dalla stanza lasciando Akito e Sana soli…

“Terme??? Io sono stata solo nelle terme di Termabella da mia nonna”….

“Uhm” fece Akito “Beh, c’è sempre una prima volta no?” fece lui

Sana rimase al quanto sconcertata dalla frase di Akito…mai e poi mai si sarebbe aspettato che proprio lui la spingesse ad accettare di andare alle terme…anzi, era convinta che si sarebbe opposto drasticamente all’idea…invece...

“Beh, allora andiamo” fece lei e si rialzò…mentre si avvicinava all’uscita camminando davanti ad Akito si sentì cingere le spalle, da dietro, e senti il viso di Akito avvicinarsi molto, moltissimo al suo…

“Grazie” fece lui, e gli diede un bacio sulla guancia…poi si allontanò uscendo dalla stanza e parlando al cameriere poco più in là avvertendolo che avevano intenzione di accettare…

“Prego se volete seguirmi” fece lui…Akito si incamminò…ma Sana non era dietro di lui…si fermo’: “Sana, vieni” gli urlò.

Sana si svegliò dallo stato in cui si trovava…quant’è che non stavano così vicini? Quant’è che Akito non la baciava? Sembrava un eternità…ma allora, perché sento questo brivido corrermi lungo la schiena? Perché per un attimo ho desiderato che quell’abbraccio non finisse mai? Per quale ragione dentro di me ho desiderato ardentemente che quell’istante diventasse eternità? Possibile che ancora, come una scolaretta, sento questo sentimento per quel ragazzo…ancora mi lascio trasportare dai sentimenti , non ero diventata brava a misurarli? Ero convinta di sì, ero certa di poter decidere con ferma razionalità cosa provare…come provarlo…invece eccomi qui, sciolta come un gelato ai  suoi piedi, e solo per uno stupido bacio sulla guancia…ma come sto ‘messa!!!

“Arrivo” fece lei in mezzo a un miliardo di pensieri e segui Akito verso lo spogliatoio…

“Prego, la signorina Kurata qui’…troverà l’asciugamano direttamente nello spogliatoio…quando è pronta segua le indicazioni terme e si troverà immediatamente all’esterno…le consiglio di entrare direttamente in acqua appena è pronta…sa stare in piedi con questo freddo…mentre se il signor Hayama mi vuole seguire le indico gli spogliatoi maschili da dove poi potrà raggiungere le terme…”

Akito entro’ nello spogliatoio si svestì completamente e si mise un asciugamano bianco di spugna intorno alla vita poi si fermò un attimo con in mano quell’unico regalo di compleanno che aveva ricevuto! “VINCI IL MONDO” diceva quella  fascia…già…la vittoria, per quanto sì, lui era il campione del Giappone in verità non si sentiva davvero vincitore…c’era qualcosa che ancora lo faceva perdere e perdere e perdere….rimise in una tasca del pantalone la fascia e si diresse verso l’uscita delle terme.

Appena fuori…la sorpresa…non fece in tempo a mettere piede nell’acqua che di fronte a lui comparve Sana con un asciugamano bianco che le copriva da sopra il seno a metà coscia…

Lei guardò lui…lui guardò lei…ed in un attimo compresero che c’era una domanda che non avevano fatto in merito alle terme… “Non è che sono terme miste????”

Entrambi arrosirono vistosamente…Akito che già pensava che Sana fosse una sorta di dea ora si convinse che era la visione più bella che mai avesse avuto…si convinse che  non aveva mai osato immaginare di vederla così…Sana dal suo lato già in stanza di Akito aveva potuto ammirare il fisico atletico di Akito, e di certo non era insensibile al suo fascino da uomo vero…

L’imbarazzo però non durò molto a lungo perché fu il freddo a fargli rendere conto che non era il caso di stare immobili in quel punto così entrambi senza dirsi una parola entrarono nell’acqua…Sana da una parte ed Akito dall’altra…

“AHH…” fece lei con un sospiro di sollievo… “a stare lì mi stavo congelando, ma nell’acqua si stà veramente bene non trovi?”

Akito che invece stava pensando come il freddo a volte sia un alleato inaspettato rispose un po’ per obbligo: “Già”  e pian piano iniziava a sentire un tepore salirgli dalla punta dei piedi fin sulle spalle per via dell’acqua calda…entrambi entrarono fino alla testa, faceva davvero freddo fuori.

I due si guardarono, dato che saranno stati all’incirca a 5 metri l’uno dall’altro in quella piscina che praticamente era formata da rocce coperte di neve…

La luna, uscita  dalle nuvole si rifletteva sulla neve facendo degli strani scherzi di luce…inoltre delineava vagamente in contorni di quelle montagne che avevano notato a pranzo…si trovavano immersi nell’acqua con una temperatura intorno allo zero in mezzo ad un paradiso naturale…

Solo il silenzio era innaturale…rotto pero’ da un certo punto dalla risata liberatoria di Sana che proprio non ce la faceva più a rimanere in silenzio…anche Akito scaricò tutto il suo nervosismo con il solito ghigno che lo contraddistingueva….

“Siamo due sciocchi a farci problemi” disse lei “in fondo siamo in un bellissimo posto…che ci importa?”

“Vero” rispose lui…e praticamente comprese che ormai era arrivata la resa dei conti con Sana…era giunto il momento di parlarsi chiaro…

Fu Sana però a prenderlo in contropiede: “Sai…” disse lei tirando fuori le braccia e stiracchiandosi verso l’alto cosa che Akito trovò molto sexy… “sono contenta di averti incontrato qui…è da tanto che volevo parlarti…mi sembra che il nostro comportamento da sciocchi è durato fin troppo non trovi? Cioè quant’è che ci stiamo sfuggendo? 4 anni?”

“Cinque” fece lui

“Sì cinque anni…e per cosa? Cioè cosa ne abbiamo guadagnato? Non era più facile che ci parlassimo faccia a faccia?” Cos’era stato quel bacio? Quell’abbraccio le aveva dato le forze per tirar fuori quello che in tutti quegli anni non era riuscita? Era turbata…sperava di non darlo a vedere…

Akito la guardò negli occhi incapace di nessuna risposta…non sensata almeno…

“Beh, insomma…facevamo una bella coppia non pensi? Cioè insieme stavamo bene no?”

“Uhm” rispose Akito…cercava di stare ad ascoltare cosa aveva da dire.

“E poi tutto è finito…cioè, forse prima che potesse davvero iniziare…forse perché eravamo due ragazzini adolescenti e che non avevano chiaro cosa volevano…”

“Tu non lo avevi chiaro…per me era chiarissimo!”

Secco e determinata…una risposta che non lasciava margini di commento

“Forse” fece lei “anche io avevo chiaro cosa volevo ma non mi hai dato modo di dimostrartelo! Hai deciso tu tutto, hai deciso che non potevo scegliere te, hai deciso che dovevo scegliere la mia carriera, la mia vita…ma tu non puoi sapere cosa è meglio per me!”

“E…” fece lui

“e cosa?” disse lei

“cosa avresti scelto? Avresti scelto un futuro senza speranza senza possibilità di emergere? Avresti lasciato davvero il tuo lavoro, la tua carriera solo per un ragazzino problematico?”

“Puo’ darsi” rispose lei

“Non è vero…e non sarebbe nemmeno stato giusto! E lo dimostrano i fatti che da allora si sono susseguiti! Cioè, tu sei diventata una grande attrice, ed anche io ho realizzato il mio sogno di diventare un campione di Karatè!”

“E queste due cose non potevano conciliarsi con il fatto che io e te…”

“NO, non avrebbero potuto! Io non potrei mai accettare di vedere la mia ragazza  sul giornale mentre sorride a tizio o caio…mentre fa uno show e deve essere carina con uno o con l’altro!

Non posso accettare che la mia donna sia tanto desiderata da tutti gli uomini che la vedono in tv! Per non parlare di scene d’amore e roba simile…e non posso nemmeno fare niente perché mi rendo conto che lei lo fa solo per lavoro!”

C’era amarezza nelle parole di Akito…

“Ho capito…quindi di fronte ad una situazione di questo tipo hai scelto la fuga…già proprio una decisione saggia”

“Io allora non sono fuggito! Me ne sono andato è diverso! Non potevo sopportare la situazione e stavo sempre più diventato un’apice di te…dovevo vivere in funzione dei tuoi impegni, dovevo farmi andare giù tutto e proprio non ci riuscivo! Così ho cercato la mia strada ed ho lasciato te a seguire la tua! Ho fatto io la scelta migliore per entrambi!”

“…e perché non mi sei venuto a dire niente? Perché in questi 5 anni non hai voluto dirmi quello che mi stai dicendo ora?”

“Ed a che scopo?” Fece lui che però si fermò un attimo arrossendo e facendo segno con un dito a Sana che l’aciugamano stava pian pian scendendo e mostrando la prosperità della ragazza…

“UPSSS” fece lei ed immediatamente tirò su l’asciugamano lasciando Akito tra il tranquillo ed il deluso…

I due si guardarono e si misero a ridere…

“…perché non sei venuto da me prima! Perché non mi hai detto che la cosa ti angustiava tanto? Per quale ragione non hai voluto dirmi chiaro e tondo quello che provavi? Akito io potevo capirti e  potevo forse fare qualcosa, invece andandotene non ho potuto fare null’altro che chiedermi perché”

“Perché non potevo metterti in una condizione di questo tipo! Chi sono io per dirti cosa devi e non devi fare? O lo decidevi da sola forse cosa è più importante per te? Insomma Sana non ti sei accorta di come stavo male? Forse la verità è che eri troppo impegnata per accorgerti di me, di come stavo! Io non ce la facevo, ma tu sì! Tu avevi vicino amici, avevi vicino colleghi, tua madre, il tuo manager…e altri…ed io? Io con chi potevo aprirmi? Solo con te, lo sai…”

Sana non sapeva cosa dire…sapeva che Akito tutto sommato aveva dannatamente ragione, ma sapeva di averne anche lei…che non poteva pesare tutta su di lei la scelta di Akito e che proprio perché si trattava di una scelta sua, lei non aveva potuto entrare! Ma le parole sembravano essersi congelate in gola…non uscivano da lì, forse proprio per colpa di quel groppo che stava bloccando tutto…

“Lo so’ che sono stato via tanto tempo senza dire niente…senza dare mie notizie, ma non avevo la forza per affrontare la situazione! Solo quando mi sono sentito di farlo sono tornato…ma non avevo illusioni di sorta e la realtà mi ha immediatamente aperto gli occhi.”

“Cosa vorresti dire? Cosa intendi Akito?”

“Intendo il fatto che ti eri fatta una vita, senza di me…che avevi continuato la tua strada, e così tutti gli altri…Nakao, Tsuyoshi, Fuka tutti avete fatto a meno di me.”

“E cosa ti aspettavi? Che morissimo tutti? Cosa dovevamo fare dimmelo tu?! Akito la vita è continuata, non si è fermata il giorno che te ne sei andato! Ma ti rendi conto? Tu ci hai lasciato tutti, e ci fai una colpa per non essere rimasti in tua attesa! Ma lo sai come siamo stati tutti? Cosa abbiamo dovuto sopportare? Ci sono state delle situazioni molto difficili, ma e tu non eri lì con noi…siamo stati costretti ad andare avanti! Noi! Ma forse sei tu che ti sei fermato a 5 anni fa! Sei tu che non hai superato le tue difficoltà.”

Colpito e affondato! Sana aveva colpito il punto debole di Akito e la verità veniva pian piano sempre più a galla, in maniera ineluttabile. Era Akito a non aver superato il trauma di essere andato via e non come avrebbe voluto lui, gli altri!

Fortuna per Akito volle che Sana mentre diceva questa parole gesticolasse molto e di nuovo l’asciugamano cominciasse a lasciarsi andare…

Ancora Sana riuscì a prenderlo per tempo e questo servì di nuovo a stemperare gli animi che stavano decisamente scaldandosi.

Seguirono quasi due minuti di assoluto silenzio in cui  Sana guardava alla sua sinistra mentre Akito fissava un punto non meglio definito dietro Sana.

“A cosa serve?” chiese Sana tutto un tratto…

“cosa?” chiese lui?

“Rivangare il passato…ormai quello che è stato è stato! Abbiamo fatto delle scelte, più o meno convinti e consapevoli delle conseguenze, ma comunque sia ora siamo qui…io e te a cinque anni di distanza da allora! Ci siamo solo io e te Akito, e siamo in un posto da sogno…” Sana guardò dritto negli occhi Akito…gli si avvicinò…

“5 anni fa forse eravamo troppo piccoli per accorgercene ma non credi che la nostra vita sarebbe decisamente migliore se…” Sana aveva fatto ulteriori passi verso Akito…decisa come non mai e allo stesso tempo insicura come non mai…

“Ho pensato molto a te, a noi Akito…cioè insomma credo che tra noi ci sia qualcosa di più di un amicizia…sbaglio?”

Sana era sicura…sicura della sua bellezza (e del resto il suo lavoro le insegnava proprio ad esercitare questa sua sicurezza) sicura del fatto che Akito non ne fosse insensibile e che anche Akito in quel momento provava qualcosa…

“Sana…” Akito era quasi terrorizzato da questo improvviso cambiamento di Sana…pochi secondi prima quasi se lo stava mangiando, ora in pratica era diventata un’adorabile gattina…era sensuale…sexy…

 “Insomma non siamo più dei ragazzini…siamo abbastanza grandi per prenderci le nostre responsabilità!” Ormai Sana era a pochi centimetri da Akito

“Ma questo non cambia nulla” fece lui, frase che per altro fermò l’avanzata di Sana.

“Sana…non voglio più vivere di bugie…non voglio più passare quello che ho passato! Sana, ho fatto davvero tanta fatica ad andare avanti! Mi sono impegnato davvero molto per andare avanti! E un altro colpo l’ho avuto dopo il torneo dell’anno scorso…insomma rivederti lì, dopo tanto tempo…”

“Già ma eri impegnato tu” fece Sana, con voce scocciata.

“…Io non ero impegnato con niente e nessuno…”

“Certo come no, e Nagaia è una tua nuova sorella…Akito ma non prendermi in giro.”

“Io prenderti in giro? E tu con Naozumi? Quanto tempo è che state insieme? O anche stavolta mi dirai che è tutta un’invenzione dei…dei giornali? Mi dirai siamo solo amici?”

“E se te lo dicessi?”

“Non ti crederei”

“E allora non te lo dico!” E Sana fece per uscire dalla vasca.

Akito, quando Sana si stava allontanando da lì disse facendosi sentire e facendo in modo che lei si fermasse ad ascoltarlo:

“E’ tutto un sogno Sana!  E’ solo un sogno quello che abbiamo vissuto oggi, parte di una realtà che non esiste e che non puo’ esistere! Abbiamo le nostre vite, abbiamo i nostri impegni perché rinnegarli? Sana è stupido credere che dopo 5 anni ci vediamo un giorno e per magia tutti i problemi svaniscono nel nulla! E’ solo un sogno quello che stiamo vivendo! Tu hai il tuo lavoro, le persone che ti amano, e che tu ami…ed anche io ho la mia vita! Che senso ha buttare all’aria tutto per qualcosa che non possiamo ottenere? Per un utopia che svanirebbe con il sole quando domani mattina torniamo entrambi nei nostri panni smettendo questi di “sognatori”…Anche questo posto non è casa nostra, non è nostro! Non possiamo permetterci di uscire dal mondo e vivere al suo esterno! Prima o poi arriverebbe da pagare il conto e potremmo renderci conto che è più salato di quello che pensiamo, di quello che noi possiamo pagare. Sono passati tanti anni è vero, siamo diventati più grandi, ma non per questo i nostri problemi sono spariti! Non è un mondo in cui possiamo decidere di fare quello che ci pare, come ci pare quando ci pare…solo i sogni sono così! Oggi abbiamo vissuto un sogno, domani ci sveglieremo….”

Sana ascoltò senza girarsi le parole di Akito…e con le lacrime agli occhi si girò un attimo solo per dire

“Hai ragione” e per andarsene lasciandolo solo nell’acqua…

Nello spogliatoio Sana si asciugò in fretta e si mise i vestiti…si guardò allo specchio…si asciugò gli occhi e tirando un sofferto sospiro si diresse verso la sua camera.

Akito rimase nell’acqua a chiedersi se aveva fatto a dire a Sana quelle parole e pensando che aveva perso l’occasione forse di stare zitto, e anche se era un sogno poteva farlo durare un po’ di più…tirò un pugno nell’acqua e uscì, si cambiò nello spogliatoio con fare molto lento, per essere sicuro che Sana raggiungesse la sua camera.

Quindi anche lui vi si diresse...con le sue chiavi in mano guardò nella direzione della stanza della Kurata…avrebbe giurato di aver sentito un singhiozzo provenire da lì dentro, ma poi si convinse che si trattava unicamente della sua immaginazione…aprì la sua camera e vi entrò.

 

La mattina dopo verso le 9.00 Akito scese per fare colazione…ma di Sana nemmeno l’ombra…quando chiese se si era vista la ragazza che era con lui il cameriere disse che verso le 8.30 la ragazza aveva lasciato l’albergo.

Se ne era andata senza salutarlo…beh, era forse normale dopo quello che aveva detto la sera prima…però, tutto sommato poteva evitare alcune cose che aveva detto…forse poteva andarci un po’ meno pesante.

Era giusto lasciarsi così…senza nemmeno salutarsi? Senza nemmeno augurarsi buona vita?

Akito  guardò l’orologio…erano le 9.03…il treno partiva alle 9.15, lo aveva visto il pomeriggio prima…

Di scatto Akito corse via dalla sala dove veniva servita la colazione…si precipitò alla reception chiedendo il conto che per fortuna era già pronto, pagò di fretta  e corse fuori verso la stazione…ci mise 10 minuti ad arrivarvi sentì il treno fermarsi il treno in banchina mentre stava pagando il biglietto...Akito di corsa arrivò in prossimità del treno ma le porte si chiusero di fronte a lui…cercò di guardare nel treno, se vedeva Sana  ma niente…

Mentre il treno partiva un altro treno stava arrivando nella direzione opposta.

Akito non potè che constatare la partenza del treno…non era riuscito a salutarla, a fermarla…a dirle forse ancora qualcosa che in realtà il giorno prima non le aveva detto…

Akito guardava il treno andare via finché dopo una curva non sparì.

Abbassò lo sguardo e si girò come per andarsene, assorbito nei suoi lugubri pensieri, mentre nel frattempo il treno nell’altra direzione stava lasciando la banchina.

Il biondino si rese conto seppure girato che qualcuno era al di là della banchina che lo stava osservando; per un attimo ebbe un brivido…possibile che…

Akito si girò e la vide al di là della banchina, a forse 30 metri da lui mentre piegava la testa da un lato sorridendo con quel suo bellissimo sorriso e dicendogli un molto gioioso “Ciao”

Akito comprese che quella era la vera fine del sogno, il risveglio… “Eccola la realtà” pensò tra se e se…mentre alzando un braccio a sua volta fece un cenno di saluto a Nagaia al di la dei binari.

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Capitolo 13
*** LA NOTIZIA ***


Il sole stava tramontando su un'altra monotona giornata passata al solito modo: allenamento, pranzo, allenamento…

Ormai da due mesi e mezzo era questa la sua giornata tipo…lui stesso, ne era assolutamente stufo, ma doveva arrivare al massimo della forma, dato che a  Marzo avrebbe partecipato ai campionati mondiali di Karatè!!!

Per la strada Akito, sacca in spalla, provava a ricordare la sua ultima sconfitta…ma non riusciva a ricordarla! Già era oltre un anno e mezzo che non perdeva un incontro…

Suonò il telefono:

“Pronto”

“Ciaooo” fece una voce molto suadente

“Ciao Nagaia” fece lui

“Cosa stai facendo?” chiese lei.

“…secondo te?” rispose Akito un po’ scocciato

“che hai?”

“niente”

“Ti volevo invitare per domenica a casa mia…per il compleanno di papà”

“Domenica non posso…”

“Sì lo so…devi allenarti…ma dai che ti costa un paio d’ore…è una vita che non ci vediamo”

“Uhm…non è colpa mia se devo prepararmi per i mondiali”

“Ohhh, Akito, non perderai i mondiali se ti dedichi un paio d’ore…”

“Uhm…ti farò sapere”

“Io ci conto Akito”

“…”

Passarono alcuni secondi di silenzio…Akito stava continuando la strada verso il dormitorio

“Akito” fece Nagaia

“Dimmi” fece lui

“Tu…beh ecco…cosa pensi di me?”

Ad Akito si gelò il sangue nelle vene….

“Cosa penso di te? Cosa vuol dire cosa penso di te?”

“Beh, sì, insomma...c’è stato un periodo in cui stavamo sempre insieme ma ultimamente ecco, non è più così”

“gli allenamenti…” fece lui

“No, va al di là di questo…come dire, non penso che sia solo questo…è da quando sei tornato da trovare tua madre che sei cambiato…” Nagaia aveva un tono piuttosto triste mentre diceva queste parole…

“Non mi sembra” fece lui

“Invece è proprio così” riprese lei

“Va al di là dei tuoi impegni con il Karatè che sai bene quanto rispetto…anche quando vengo alla palestra a vederti è come se nemmeno tu mi notassi, mi sento trasparente…come se non contassi nulla per te…da quel giorno tra di noi qualcosa è cambiato…Ok, non mi hai mai detto di volermi bene o cose simili, ma pensavo che non ce ne fosse bisogno, beh ecco, mi sembrava evidente! Ma ora non so più cosa pensare…”

Akito era arrivato al dormitorio…il sole ormai basso ne illuminava l’ingresso…Akito appoggiò la schiena contro le cassette delle lettere dell’androne…telefono in mano attaccato all’orecchio…dopo alcuni secondi:

“Ci sarò!”

“Come?”

“Ci vediamo Domenica, a casa tua!”

“DAVVERO?”

“Sì, ora scusa ma sono arrivato devo prendere le chiavi di casa…”

“Ah, ok, beh, grazie che ci sei sono molto contenta…a Domenica allora!!!”

“Sì, ciao” ed Akito chiuse il telefono…si girò e appoggiò la testa contro le cassette…

“UFFF” sbuffò Akito…rimase alcuni secondi con la testa appoggiata alla cassetta…poi notò che nella sua c’era della posta…

La aprì e cominciò a sfogliarla…pubblicità, pubblicità, pubblicità, partecipazione al matrimonio, pubblici….PARTECIPAZIONE AL MATRIMONIO???

Girò la lettera Akito e vide che la spedivano Aya e Tsuyoshi…beh, se lo aspettava tutto sommato…del resto solo un mese prima Tsuyoshi lo aveva chiamato tutto preoccupato perché avevano scoperto che Aya era in cinta, e lui aveva dovuto prendere il treno ed andare a Tokio per riportare la situazione alla normalità!

Solo che aprendo la lettera scopriva che era stato nominato testimone di nozze di Tsuyoshi!

TESTIMONE DI NOZZE?? Porca miseria, proprio non se lo aspettava, certo gli faceva molto piacere anzi era proprio contento di esserlo…in fondo era grazie a lui se si erano messi insieme e se tutto sommato non si erano lasciati in quegli anni!

Mentre stava salendo le scale un pensiero gli balenò in testa: ‘Ma chi farà la testimone di nozze di Aya? Non sarà mica…’ ed ovviamente una serie di preoccupazioni cominciarono a saltargli nella testa…avrebbe  tanto voluto fare il testimone di nozze di Tsuyoshi, ma se Sana era quella di Aya non se la sarebbe sentita!

Proprio no!

Appena entrato in camera, butto per terra la borsa e immediatamente chiamò Tsuyoshi:

“Pronto”

“Sono Akito” fece lui tutto serio

“Ciao Akito, come stai? Tutto bene? Hai ricevuto la partecipazione?”

“Sì l’ho ricevuta”

“Ahh, bene sono contento che l’hai ricevuta…allora ci sarai vero al 10 Febbraio?!?! Ci tengo davvero tanto che tu ci sia”

“si ci sarò…”

“Benissimo…non so’ come avrei fatto senza di te…sai che paura avrei avuto quel giorno! Certo ormai non dovrei, ma non so’, quando sei qui mi sento meglio…mi dai tranquillità! Ovviamente poi non avrei potuto scegliere testimone di nozze diverso da te! Solo tu potevi farlo”

“Ecco proprio di questo!”

“…non vuoi farmi da testimone di nozze?”

“no, no, voglio farti da testimone di nozze ma…”

“Ah…ho capito…è per Sana?”

“…”

“Non ti preoccupare…sarà Fuka la testimone di Aya…abbiamo preferito così siamo molto più legati a lei che a Sana, così abbiamo scelto proprio lei”

“Uhm” fece lui…capiva benissimo che il motivo non era proprio quello ma piuttosto non mettere lui in difficoltà…ma questa volta avrebbe accettato questo favore…era meglio per tutti.

“Beh, ovviamente l’invito è esteso anche per Nagaia”

“Come?”

“Nagaia! Ovviamente puoi portare anche lei…non permetterei mai di invitarti senza di lei!”

“…”

“non ti preoccupare non ti metto al tavolo con Sana”

Tsuyoshi aveva sempre parlato troppo e capito ancora di più…era più sveglio di Akito in queste cose…

“Glielo dirò ma non so se verrà”

“Vabbeh mi farai sapere appena puoi ok? Ora scusami ma devo scappare che devo andare dai parenti di Aya a portargli la partecipazione…Ci sentiamo presto, va bene?”

“Ok”

“Ciao Akito”

E Akito attaccò il telefono!

Si sedette sul letto e con gesto meccanico accese la tv…c’era la pubblicità, come al solito…

Akito andò sotto la doccia! Con la mente già proiettata la matrimonio Akito non poteva non pensare a quando avrebbe di nuovo incontrato Sana…ogni volta era peggio della volta prima, ogni volta che si vedevano litigavano e sembravano prendere due treni che hanno la stessa meta ma che percorrono due binari paralleli non incontrandosi mai!

Entrambi volevano fare la pace…ma sembrava impossibile tra loro per più di 5 minuti!

Akito usci dalla doccia e con un asciugamano in vita mentre si guardava allo specchio sentì il notiziario…

“Gravissimo incedente occorso nella notte di ieri per il noto attore Naozumi Kamura…a Los Angeles dove l’attore si trovava per girare il film “Dreaming a Dream” un grave incidente stradale lo ha portato dalle strade di Beverly Hills direttamente all’ospedale di Los Angeles…con lui la collega co-protagonista Sana Kurata…il servizio:”

Akito si catapultò a vedere la televisione…e rimase scioccato quando vide in che condizioni era l’auto che aveva fatto l’incidente…

“Erano passate le 2.00 di notte mentre Kamura e Kurata stavano tornando dal girare delle scene in notturna a Beverly Hills quando un pirata della strada andava a fare un frontale contro l’incolpevole Kamura che in un disperato tentativo di evitare l’altra auto sterzava verso il marciapiede, venendo però colpito sul retrotreno a grande velocità ed andando a fare un frontale contro un lampione. Kamura riportava un grosso trauma cranico e la frattura di entrambe le braccia con lesioni anche ad alcuni organi interni…mentre la Kurata, miracolosamente, ne usciva praticamente illesa con solo alcuni tagli sul volto e sulle braccia a causa della distruzione del parabrezza. Illeso anche il conducente dell’auto pirata che invece è scappato prima dell’arrivo della polizia ma che è stato preso proprio questo pomeriggio in evidente stato di shock.

Ci troviamo proprio ora davanti all’ospedale dove è stato ricoverato Kamura e dove è stato operato d’urgenza…ora si trova in sala rianimazione ma la prognosi è tutt’ora riservata ed un bollettino medico verrà diramato domani mattina.

Abbiamo provato ad avvicinare la Kurata , come da immagini che passiamo ora, (si vede Sana seduta su una sedia piena di tagli e graffi da poco sistemati, con il viso sconvolto mentre aspetta con ansia di sapere come è andata l’operazione di Naozumi e Rei vieta di avvicinarsi alla Kurata alle televisioni dicendo chiaramente che Sana non rilascerà dichiarazioni) è evidente la preoccupazione nel volto della collega, e forse fidanzata, di Kamura…Per gli aggiornamenti vi rimandiamo al telegiornale di domani mattina.”

“Passiamo ora alla prossima notizia…”

-Click- Akito tolse il volume e preso in mano il telefono fece il numero di cellulare di Sana…

Il cellulare prese a squillare…e svegliò Sana da uno stato di torpore in cui si trovava…era sicura di averlo spento visto la marea di telefonate che aveva ricevuto e stava proprio per attaccare quando vide sul display lampeggiare la scritta “AKITO”…

‘Akito?!?!?!?!’ pensò tra se e se e rispose

“Pronto?”

Niente…

“Pronto!?!?”  Rifece lei “Pronto Akito?”

“Ho visto la TV” fece lui

Sana rimase stupita dal sentire quella voce…ma tutto d’un tratto si sentiva tremendamente tranquilla

“…hai saputo allora?”

“Come stai?”

Sana rimase un attimo in silenzio poi con il magone: “Sto’ sto’ bene…è Naozumi che…”

“Uhm” fece Akito

“I medici hanno già detto qualcosa?”

“No” fece lei con voce rotta…. “Fino a domani non ci dicono nulla...”

“Uhm…vedrai che se la caverà…non è il tipo da mollare tanto facilmente” ad Akito era pesato dire quelle parole, ECCOME!

“Speriamo!” fece lei

Akito stette in silenzio…

“E’ tutta colpa mia”  fece lei

“Come?”

“Sì, è colpa mia…lui aveva finito le riprese da un bel po’, ma  ha voluto aspettarmi…se fosse andato via prima ora non sarebbe in questa condizione…non me lo lasciano nemmeno vedere…”

“non è colpa tua!”

“…si lo è”

“NO…non hai colpa se ti ha aspettato, e se anche ne avessi non hai colpa se esistono i pazzi della strada, gli incidenti e tutte queste cose…non è colpa tua!” Akito disse queste parole con molta foga…ma era evidente che ne era fermamente convinto.

Sana rimase un attimo turbata dalle parole di Akito…che non svelavano nessuna arcana verità ma che forse Sana aveva bisogno di sentirsi dire…

“Ecco io…grazie!”

“...di cosa?”

“Della telefonata…mi ha fatto piacere”

“Uhm…”

“Oh, è arrivato Brad…scusami devo andare”

“Ok, fai gli auguri a Naozumi”

“Va bene grazie ancora Akito”

“Ciao”

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Capitolo 14
*** L'INCIDENTE ***


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Vorrei ringraziare tutti coloro che con i loro commenti ed incoraggiamenti mi stanno sostenendo per portare avanti questa FF...GRAZIE DI CUORE ^__^ CI tengo a sottolineare che i vostri commenti, le vostre recensioni sono il pane della mia FF, mi fanno venir voglia di scrivere, scrivere scrivere ^_^ Beh...bando alle ciance e buona lettura con questo nuovo capitolo!!!

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In una stanza fredda illuminata da dei neon il regista ed il produttore avevano appena finito di raccontare la trama del film…I compensi economici avevano già trovato d’accordo le parti, mancava solo di vedere se la trama del film fosse gradita agli attori o no…in fondo a 19-20 anni è importante evitare i flop, dato che proprio in quest’età si puo’ sfondare o rimanere semplicemente: “Una delle tante promesse, mai mantenute”…

I due ragazzi si guardarono negli occhi…e come parlandosi senza aprire bocca si sorrisero dimostrando ancora una volta una comprensione che va oltre le semplici parole.

Fu Naozumi il primo a prendere al parole:

“Bello…mi piace…mi sembra un po’ debole il finale ma sono convinto che con qualche ritocco si possa sistemare!!!”

“Sono d’accordo…è una storia bella e coinvolgente…romantica ma non pesante! Credo che Randy sia un personaggio cucito apposta su Naozumi e anche Sally direi che non sia tanto lontana da me…poi ovviamente i dettagli si possono migliorare…e sapete come sono fatta no? Faccio fatica a tenermi stretta stretta al copione…”

“Sana cosa dici” la interruppe Rei “Ovvio che sta scherzando…rispetteremo il copione…e sono convinto che sarà un successo”

“Lo spero” disse il produttore “Ho investito su due ragazzi come voi perché vi ritengo molto capaci non mi  deludete”…e così dicendo il gruppo si salutò e i manager si diedero appuntamento al giorno dopo per i dettagli da sistemare.

 

Fuori dagli uffici i ragazzi salutarono i loro manager dicendo di voler fare un giro per Los Angeles e saliti su un taxi si fecero portare immediatamente sulle spiagge di Malibu…

In spiaggia, non c’era nessuno facendo ancora piuttosto freddo, ed i due tolte le scarpe iniziarono a passeggiare mettendo i piedi sulla fredda e morbida sabbia americana…

“Nao, allora raccontami…cos’hai fatto in questo mese che sei stato in america?”

“Mah…niente di che…sai quando sono ripartito da Tokio, ho deciso di farmi un viaggetto coast to coast e ho visto parte di quell’America che ancora non conoscevo…sono stato contento perché mi ha aiutato a riflettere e a trovare una pace interiore che da anni, non conoscevo!!!”

“Beh, ti ha decisamente giovato sai? Sei molto più rilassato ora…e poi quel filo di barbetta ti sta proprio bene…non sembri più una ragazzina…” disse Sana sogghignando…

 “Smettila di prendermi in giro… comunque mi sono rilassato, sì è vero…e la barbetta…beh…sai a Kelly piaccio così”

 

“Kelly??? E chi è Kelly???”

“E’ una ragazza…”

“Eh, grazie…pensavo fosse un aliena…”

“E’ una ragazza che ho conosciuto durante questo viaggio…lei è di LA ma ci siamo conosciuti durante il tour…è una brava ragazza, lavora in una società di modelle, ma fa la segretaria…”

“uhmmm…interessante…e poi?”

“…e poi cosa?”

“DAI DIMMI, sono curiosa…voglio sapere tutto”

E così Nao iniziò a raccontare di Kelly, di come all’inizio si sono conosciuti  come amici , di come tra loro è nata durante il viaggio una certa intesa, di come allo Yosemite c’è stato il loro primo bacio…e di come l’ultima notte prima di finire il viaggio…

“…l’ultima notte prima di finire il viaggio. COSA?!?!?” Sana stava morendo dalla curiosità

“Beh, sì, lo abbiamo fatto”

Sana a momenti ci rimaneva secca sul colpo: “Lo avete fatto???”

“Beh, sì…insomma è stato molto bello sì…”

“Caspita complimenti, bel colpo” disse lei, non nascondendo però un certo fastidio…

“Già…e anzi, scusami ma dobbiamo rientrare perché stasera mi vedo con lei”…

“DAVVERO? Allora la vostra storia continua?”

“Storia è una parola grossa…diciamo semplicemente che ci stiamo frequentando…” e così dicendo, si rimise le scarpe e si diresse verso la strada lasciando l’incredula Sana a bocca aperta inebetita mentre si rendeva conto che forse Nao non era un bamboccio come lei…già…

 

Tornata in stanza d’albergo dopo una veloce doccia Sana, turbante in testa, asciugamano che copriva dal seno a mezza coscia, era seduta sul WC (chiuso) con un piede sul bidet mentre si metteva lo smalto alle unghie dei piedi…

Nella sua testa volavano all’incirca un milione di pensieri più o meno questi: “Caspita l’ha fatto prima di me”, “Chissà come sarà la mia prima volta”, “Non è che l’ha messa in cinta?”, “Ma io non prendo nessun anticoncezionale? Ah, già uso il migliore al mondo…non farlo…”, “E se Nao ha preso delle malattie strane?”, “non è che adesso Nao mi salterà addosso avendo assaggiato il frutto proibito??”, “Chissà se stasera lo rifaranno”, “Pensavo proprio che l’avrei fatto prima io di lui…anzi no a dire il vero pensavo che lui la prima volta l’avrebbe fatto con me”…fu questo ultimo pensiero che gli fece sbavare lo smalto e fermò tutti gli altri – stupidi – pensieri….

‘Cosa vuol dire che pensavo che l’avrebbe fatto con me la prima volta? Io non ho mai voluto farlo con lui, non mi sono mai mossa veramente verso di lui…già  non ho mai provato quel genere di sentimenti verso di lui…ma allora perché mi sento così…così…gelosa? Gelosa di cosa poi? Di lui? Di lei? Di noi? Ma noi non è mai esistito, ne mai ho dato una possibilità e allora che diavolo mi prende? Naozumi non è di mi a proprietà eppure mi brucia, mi da davvero fastidio che l’abbia fatto con un’altra…Sana che diavolo ti sta prendendo? A momenti ti saresti data ad Akito per la prima volta in quelle terme fregandone dei sentimenti di Nao, ma lui non puo’ farla con quella ragazzaccia? …. Ragazzaccia? Che ne so’ io che è una ragazzaccia? Magari è una bravissima persona? Ma allora che diavolo penso??  Non sono giusti questi pensieri…eppoi sono io che ho mandato via Naozumi raccontandogli di quello che è accaduto quando sono andata a trovare la madre di Akito…è chiaro che non l’avrebbe presa bene…è chiaro che si faccia una ragione che io non lo amo…d’altronde mai gli avevo detto di amarlo, ma ero convinta che se mai Akito non mi avesse voluto, con lui sarei stata molto bene. Ma ricordo benissimo quando mi ha detto che ho sbagliato a non andare fino in fondo…era la voce di una ragazzo frustrato ma anche rassegnato…forse gli ho dato il colpo di grazia, forse davvero ho ferito così tanto i suoi sentimenti che lui è andato con la prima che capita…la prima che capita? Ma chi dice che è la prima che capita??? Hanno passato insieme quasi un mese, hanno visto posti meravigliosi, magari si sono raccontanti anche i loro reciproci problemi…Oh, questo vuol dire che forse lei mi conosce, sa tutto di me perché Naozumi gli ha raccontato tutto di me! Già chissà cosa si prova dopo aver fatto sesso…forse in quei momenti ti apri come mai hai fatto e racconti tutto a chi ti sta vicino...’

Sana continuò con questi generi di pensieri fino all’ora di andare a letto…quando finalmente riuscì a concentrarsi sul fatto che di lì a poco avrebbe iniziato le riprese di un film di cui non aveva realmente letto il copione ma si era fidato di quello che gli avevano raccontato il produttore e il regista…bah, domani ci avrebbe pensato e spense la luce.

 

Le riprese quel giorno sarebbero durate buona parte della notte, ormai il film poteva dirsi a buon punto, seppure le riprese erano durate davvero poco! Naozumi aveva finito da poco mentre Sana doveva girare ancora una serie di riprese senza Naozumi…ma lui quel giorno era strano ed irrequieto…sentiva che doveva parlare con Sana…così nonostante le insistenze di lei aveva deciso di aspettarla fino anche a tarda notte se fosse stato necessario…Sana non poté opporsi di fronte a tanta insistenza accettando il passaggio che come scusa gli aveva promesso.

Alle 2 meno 10 salirono in macchina…e Sana senza dubitare di nulla come al suo solito, come sua natura, chiese a Naozumi come andasse con Kelly…”

“Non va” rispose il ragazzo

Sana rimase spiazzata dalla risposta dell’amico…

“Come non va?? Avete litigato? Avete discusso? Dai, niente è irreparabile…vedrai che puoi aggiustare le cose!”

“Sana…ma tu l’hai mai vista Kelly? La conosci?”

“Beh…uhm…no, non me l’hai mai presentata…purtroppo non si è mai verificata l’occasione di poter uscire tutti insieme…però da quanto e come me ne parli mi sembra di conoscerla….”

“Sana…devo dirti la verità, non ce la faccio più così…Kelly…non esiste..”

A Sana tutto d’un tratto scomparve il sorriso…

“Cioè non è che non esiste ma non stiamo insieme…Siamo amici sì ma nulla più…questo lo abbiamo chiarito un po’ di tempo fa…”

“Come…cosa…cosa stai dicendo?” Sana era sconcertata!

“Ti  sto’ dicendo che ti ho mentito…ti ho raccontato una bugia…Io e lei siamo solo amici…non stiamo insieme! Ed a dirla tutta non abbiamo mai nemmeno fatto l’amore…ci siamo conosciuti in vacanza, ci siamo baciati ma non abbiamo mai fatto l’amore…”

Sana d’un tratto si sentiva meglio, anche se non capiva bene il perché…come se un peso le si fosse levato dal cuore: “Non lo avete fatto? Ma ma…perché mi hai fatto credere che l’avevate fatto? Perché mi hai raccontato una bugia?”

“perché…perché ero geloso…sì di quello che mi hai raccontato di te ed Akito…del fatto che io non potrò mai essere il numero uno del tuo cuore…che per te rimarrò sempre e solo un amico perché insomma ti ho sempre amata, con tutto il cuore, ti ho dato tutto quello che avevo, il mio tempo, il mio cuore e ti ho rivelato cose che nessuno sa di me…ma tu, tu mi hai sempre relegato al ruolo di amico, o forse anche al ruolo di tuo ragazzo, ma secondo sempre ad Akito! E io non posso più stare in questa condizione….insomma io…”

Una macchina sbandava vistosamente in direzione opposta a quella in cui andavano Sana e Naozumi, Naozumi distratto dalla discussione poi le urla di Sana e la loro macchina che sbatteva contro il palo della luce…

Sana riviveva momento per momento le ore precedenti con grande angoscia mentre, seduta sul divanetto in sala d’attesa dell’ospedale aspettava con ansia informazioni su Naozumi.

Sicil appena arrivata aveva avuto una crisi isterica di pianto ed ora dormiva poco più in là di lei…Brad, anch’esso accorso, le carezzava la testa mentre Gary continuava a fare avanti  ed indietro davanti alla porta della terapia intensiva come se questo potesse accorciare i tempi…ogni tanto tirava fuori il suo cellulare chiamando fantomatici dottori, professori e primari che si dicevano pronti a venire a LA in qualunque momento, salvo poi dire che sarebbero partiti la mattina seguente (cosa che faceva andare su tutte le furie Gary che pretendeva un medico in quel preciso istante come se fosse possibile).

 

Rei allungò una tazza di te a Sana che si risveglio dallo stato di torpore in cui si trovava e fece cenno a Rei di andare con lei alla finestra per evitare di dare fastidio alla famiglia di Naozumi.

“…secondo te ce la farà?”

“Non devi nemmeno pensare che non ce la possa fare Sana…Naozumi ora ha bisogno di tutte le nostre preghiere e speranze…”

“Sì ma se non ce la dovesse fare….è tutta colpa mia!!!”

“Non è colpa tua Sana…se lui ha deciso di darti un passaggio per forza non potevi farci nulla”

“Sì, ma stavamo avendo una discussione e se lui non si fosse distratto…”

“Non avrebbe potuto comunque evitare quel pazzo, lo hai già spiegato anche alla polizia no? Ve lo siete trovati addosso, non si poteva fare altro che quello che ha fatto Naozumi, sterzando il volante…”

“…non lo so Rei…mi auguro che tu abbia ragione! Deve riprendersi! Insomma…non puo’ esistere che non ce la faccia!”

“CERTO che ce la farà!!!” disse una voce femminile poco più in là appoggiata ad una parete che fino ad allora non era stata notata da nessuno…era arrivata circa 5 minuti prima”

“E’ un ragazzo forte, in gamba, non è ancora giunta la sua ora, sono certa che ce la farà”…

Sana e Rei rimasero sbigottiti un attimo…pensarono si trattasse di una Fan di Nao arrivata fino a lì finchè non si presentò:

“Ah, scusate, non mi sono presentata…piacere Kelly sono un’amica di Nao”

“Kelly?” fece Sana stralunata…

“Sì…e tu devi essere Sana…Naozumi mi ha parlato molto di te…diciamo che mi ha parlato più di te che di se stesso…ti conosco fin troppo bene”…

“Ah, mi spiace” fece lei

“E di che? Mica è colpa tua…è lui che mi ha raccontato tanto…pensa che uscivamo la sera al ristorante ed invece che stare a pensare a come farmi la corte, mi raccontava della vostra giornata sul set, dei tuoi fantomatici fidanzati e di come lui aveva allontanato i tuoi fan…”

Sana rimase un attimo interdetta…prima pensava che Nao e Kelly stessero insieme, poi lui gli dice che non è vero, ed adesso lei sembra dire che stanno insieme…la cosa era quantomeno strana…

“Ah, e come mai conosci così bene Naozumi?!?!” fece Sana con un accenno di astio nella voce che spinse Rei ad allontanarsi da un possibile campo di battaglia…

“Beh, se intendi chiedermi in che rapporti sono con Naozumi, beh, siamo solo amici! O almeno questo è quello che vuole lui, perché io avrei voluto qualcosa di più…cioè io gli dico di metterci insieme, ma evidentemente c’è già QUALCUNA nel suo cuore…”

Lo conosce proprio bene a quanto pare…

Sana avrebbe voluto controbattere ma si rese conto che non era quello ne il luogo ne il momento…così volutamente lasciò perdere la discussione, girandosi e guardando fuori dalla finestra.

Questo suo comportamento dovette in qualche modo tranquillizzare la ragazza che si avvicinò a sua volta a Sana e guardando fuori dalla finestra mentre sul finire della notte iniziava a piovere:

“Scusa per prima, non volevo darti addosso…è che sono nervosa sono preoccupata…senti ma com’è successo, sai qualcosa? Sai come sta adesso?”

Sana a quel punto capì che in fondo anche lei avrebbe fatto lo stesso nelle condizioni in cui si trovava Kelly e iniziò a raccontare quanto era successo e cosa i medici avevano detto (o non detto) ovviamente omettendo tutta la parte in cui si parlava della loro discussione…

Passarono alcune ore in cui entrambe non dissero più una parola e continuavano a guardare spazientite Gary fare avanti indietro…

Finalmente alle 9.00 Gary riuscì a placcare un medico che gli disse che Naozumi aveva passato una notte serena e che potevano stare tranquilli perché non correva alcun rischio! Aveva avuto una forte commozione cerebrale e si era rotto il braccio in due parti diverse.

Quello che preoccupava era che non muoveva le gambe ma nella notte era riuscito a muoverle scongiurando ulteriori danni neurologici.

Poteva decisamente ritenersi fortunato dato che aveva riportato solo delle ferite ricucite sapientemente, qualche osso rotto, il classico colpo di frusta e una piccola commozione cerebrale…poteva anche rimanerci secco.

Ci fu un sollevamento generale…e mentre Sicil si metteva a piangere dalla gioia Gary continuava a informarsi con il medico sui tempi di recupero…Kelly faceva i salti di gioia per la pronta notizia e Sana un attimo dopo aver ricevuto la notizia prese in mano il cellulare e scrisse un messaggio diretto in Giappone: “Tutto bene, è fuori pericolo…grazie ancora”.

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...attendo con ansia i vostri commenti!!!

Gio'

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Capitolo 15
*** E' DIFFICILE! ***


 

…tremendamente difficile!

Erano passati solo un paio di giorni da quel messaggio ed Akito era alla festa di compleanno del padre di Nagaia, un uomo che lui rispettava per via del Karate ma anche per via della tranquillità che in ogni caso aveva sempre manifestato…ma ora tutto era tremendamente difficile.

Sentiva come se i fantasmi del passato da cui era riuscito a scappare fossero tornati prepotentemente nella sua vita.

Con in mano un drink akito camminava da solo per il parco della famiglia Urtimho…ci aveva messo tanti anni per costruirsi quella vita..lontana da tutto e tutti ed ora pian piano di nuovo stava di nuovo crollando tutto.

Sana era rientrata volente o nolente nella sua vita! Prima ai campionati nazionali, poi nel giorno del suo compleanno…in televisione per via dell’incidente di Naozumi e sicuramente l’avrebbe vista al matrimonio di Tsuyoshi…era come una maledizione da cui non riusciva a scappare.

Possibile che non potesse vivere la sua vita senza quella tremenda ragazza? In fondo cosa chiedeva? Sono tantissimi i ragazzi normali che non hanno nulla a che vedere con nessuna star del cinema o cose del genere…perché a lui non era concesso?

Il sole iniziava a tramontare, e la luce rossa si diffondeva per tutto il parco…in lontananza Akito non riusciva a distinguere le voci degli invitati da cui si stava allontanando…i suoni diventavano sempre più confusi…come i pensieri nella mente di Akito.

Appoggiato ad un grande albero, Akito si girò a guardare la casa che tutta illuminata faceva un certo senso…

Faceva freddo…il fumo che usciva dalla sua bocca lo dimostrava…ma mentre guardava verso la casa, vedeva avvicinarsi una figura…passo esile e gentile…una lunga e folta chioma bionda la contraddistingueva…già… ‘ma cosa rappresenta lei per me?’…Akito sembrava volersi dare una risposta prima che la ragazza arrivasse vicino a lui…

‘Nagaia…già cosa provo per lei? La amo? Siamo solo amici? Cosa?...Non è forse giusto anche per lei dirle la verità? Perché non lo riesco a capire? Perché sono cos’ confuso…’

Nagaia pian piano si avvicinava al ragazzo…

‘Lei mi è stata vicino in determinati momenti della mia vita…forse è stata l’unica persona che ho avuto vicino…o forse la verità è stata l’unica a cui ho consentito di avvicinarsi.’

Ormai poteva distinguere il sorriso di Nagaia…

‘…chi è Nagaia per te Akito?’

“Ti cercavo” disse lei ormai vicino a lui e senza che lui potesse far nulla gli mise la faccia sul petto e lo abbracciò…

“Fa freddo qua fuori…che ci fai tutto solo?”

Akito era imbarazzato…non era abituato a questi comportamenti a quelle effusioni.

“Pensavo” rispose lui senza abbracciarla

“A cosa?” insistette lei come non era solita fare…

“A tante cose” rispose lui…

“Uhm…” fece lei scimmiottandolo

“Mi prendi in giro??!!” fece lui tirando un pugnetto in testa

Lei alzando la testa, guardando Akito negli occhi e facendo la linguaccia gli sorrise e gli rispose “Puo’ darsi”

Era uno spettacolo Nagaia…bella, dolce…e soprattutto disponibile…cosa gli impediva di…

La baciò.

Senza pensarci troppo, senza farsi problemi di sorta Akito baciò Nagaia…

Quando le labbra dei due si staccarono Akito prese la mano della bionda…

“Rientriamo?” disse tirandola verso la casa

“Ok” rispose…e stringendosi la mano si incamminavano…A Nagaia sembrava di toccare il cielo con un dito...ma non era finita qui.

“Il 10 Febbraio si sposa il mio amico Tsuyoshi…io sono testimone di nozze…ti va di venire con me?”

“C-Come?” fece lei quasi sbigottita ed incredula…ma non lasciò che Akito si rimangiasse quell’invito “Certo che ci vengo” ed adesso Nagaia era sicura di aver raggiunto il paradiso.

“Bene” fece lui e senza dire una sola altra parole si incamminarono verso casa.

 

‘Forse non era poi così difficile’ pensò tra se e se Akito rifiutando ogni futura ed eventuale complicazione che quel bacio poteva creare.

 

Molto più velocemente di quanto Sana pensasse Naozumi stava recuperando dall’incedente al punto che di lì a una settimana, prima della fine dell’anno, poteva lasciare l’ospedale!

Sana andava ogni giorno a trovarlo e Naozumi sembrava avere molto piacere nella sua presenza.

Non ripresero l’argomento di cui stavano parlando al momento dell’incidente, non era decisamente il caso…ma ogni volta che andava a trovarlo, in pratica, si scusava con lui perché si sentiva in colpa per quello che era successo…ed ogni volta lui le diceva che non era colpa sua se si era distratto!

Ogni giorno però quando Sana entrava nella stanza vi trovava Kelly che era lì da non si sapeva bene quanto e quando se ne andava via, Kelly era ancora lì…in verità Sana e Nao non avevano avuto modo di parlarsi come avrebbero voluto, proprio per la presenza di Kelly, ma era piuttosto evidente che per Kelly, Naozumi fosse più di un semplice amico…cosa provava però lui? Quale era la realtà? Quella che in fondo in fondo gli aveva detto nelle ultime settimane o quello che gli aveva detto la sera dell’incidente…e comunque i conti non tornavano…

Era la mattina del 24 Dicembre…Sana stava preparando la valigia per tornare a Tokio per passare il natale ed il capodanno con la sua famiglia dato che le riprese erano sospese avendo lei già girato tutte le scene che non prevedevano la presenza di Naozumi…

Lui sarebbe venuto, con le stampelle, qualche giorno più tardi in Giappone, perché proprio non voleva rinunciare a stare con i bambini dell’orfanotrofio, se non a Natale, essendogli impossibile, almeno a capodanno….

Guardò fuori il cielo plumbeo; minacciava di piovere…si sedette sul letto di fronte alla finestra, in attesa che Rei passasse a chiamarla per partire.

Forse era il caso di fare un po’ di ordine nella sua testa…di recente le cose avevano iniziato a prendere delle pieghe abbastanza strane…per esempio aveva iniziato a riparlare con Akito…ma il loro ultimo incontro non era sembrato proprio positivo…e poi Naozumi ed il fatto che non sapeva più cosa provasse per lei! Il suo amore era stato per lei una certezza nel corso degli anni…forse era un po’ da egoista ma perdere questa certezza la faceva traballare.

Poi i suoi amici che si facevano la loro vita! Tsuyoshi e Aya si sposavano…certo era molto felice per loro…ma anche gelosa! Loro erano andati avanti…erano cresciuti! Lei no! Lei era ancora dove era quando aveva 15 anni. Era un’attrice, certo, forse aveva fatto molti più soldi e carriera di quanto i suoi amici in tutta la loro vita avrebbero mai avuto, ma tutta la sua sfera sentimentale era ferma, bloccata, congelata.

Era come una bambina da questo punto di vista…immobile e spaventata tutte le volte che si richiedeva al suo cuore di prendere una decisione. Quante volte quello o quel altro le si erano dichiarati! E tutte le volte lei li aveva respinti! Belli erano belli, ma non era questo quello che lei cercava in un uomo…voleva di più!

Già ma cosa? Cos’è che voleva?

Tutte le volte che gli capitavano queste occasioni nella sua mente si fissava quell’immagine! La maledetta immagine di quel biondino scostante e ombroso.

Ma che cavolo! Mica le aveva fatto una macuba?!

Mama le aveva detto che lei avrebbe potuto disporre di lui come avrebbe voluto, ma la verità non era quella.

Forse la verità è che in un modo o nell’altro era di Naozumi che lei aveva sempre disposto!

Cioè il loro rapporto era sempre stato particolare. Lei sapeva di poter contare sempre ed in qualunque momento su di lui…se voleva parlare, se voleva uscire, se voleva avere qualcuno vicino, Naozumi era sempre stato pronto a scattare ad un suo schiocco di dita. E se anche si rendesse conto di questo, Sana non riusciva a farsene una colpa. Per carità,  non aveva mai abusato di questo “potete” che aveva su di lui, però non aveva mai fatto nulla per non esercitarlo.

E questa gentilezza di Nao nei suoi confronti la lusingava. Le piaceva averlo sempre intorno averlo vicino. Lei gli voleva bene, era innegabile, ma fino a che punto? Si era già resa conto che se solo le cose tra lei ed Akito fossero cambiate non ci avrebbe pensato troppo a mollare Nao lì dov’era…

Ma la verità è che con Akito le cose nel corso degli anni non erano migliorate, anzi non erano proprio andate!!! Tutto fermo, tutto immobile! E l’ultimo scontro che avevano avuto, quello alle terme, era solo l’unico in ordine temporale, ma facente riferimento sempre agli stessi problemi!

Erano troppo diversi ed entrambi non erano disposti a cedere la loro vita in cambio di niente.

E poi Akito ha Nagaia. Già…quella brutta vacca che gli gira intorno…

‘Brutta vacca’ pensò ad alta voce Sana…Perché penso questo di lei? In fondo non la conosco, non so proprio nulla di lei…perché penso queste cose? Possibile che sia pura gelosia?

 

Sana capì solo in quel momento (ci aveva messo 5 anni se non di più) quello che Akito provava per Naozumi! In fondo Nagaia stava ad Akito come Naozumi a lei…possibile che Akito provi questo per Nao? Più volte m aveva fatto capire che lo infastidiva il suo comportamento! Ma non ho mai fatto nulla di concreto per cambiare le cose…che sia colpa mia?

TOC TOC

“Sana andiamo il taxy è giù che ci aspetta”

“Arrivo” e Sana interruppe qui i suoi difficili pensieri…pronta per tornare a casa…con in cuor suo la speranza che anche Akito in qualche modo tornasse a trovare la sua famiglia, per avere ancora una volta una opportunità che fino ad ora non era riuscita a sfruttare.

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Grazie a tutti voi per i commenti e gli incoraggiamenti...spero che la FF continui a piacervi...io ce la metto tutta, voi fatemi sapere se vi piace!

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Capitolo 16
*** UN INCONTRO INASPETTATO ***


Dopo lungo tempo un nuovo capitolo...spero vi piaccia ^^ Buona lettura e commentate, mi raccomanto!!!

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Tornata a Tokio Sana passò tre/quattro giorni di assoluto riposo…lei e sua madre in piena, pazza, libertà! Aveva fatto shopping, aveva chiacchierato con lei fino a notte inoltrata e sentito quali nuove pazzie aveva combinato nell’ultimo periodo…Oliver le faceva sempre più pena…quel ragazzo era proprio sfortunato!

Erano stati giorni in cui aveva svuotato la mente da ogni pensiero…da quel pazzo sentimento che era l’amore!

Solo il 24 Dicembre Sana aveva avuto un attimo di rattristamento…beh, a dirla tutta le capitava tutti i 24 Dicembre, quando pensava alla festa di metà compleanno….già esattamente a metà tra il compleanno di Akito ed il suo...per fortuna ci penso’ sua nonna venuta apposta per vedere la sua nipotina (e provare a convincerla comunque a diventare la direttrice delle terme) a non darle il tempo di riflettere riempiendola di proposte per il suo futuro e foto di aspiranti giovani che sarebbero degli ottimi direttori!

 

Quel pomeriggio si doveva incontrare con Fuka per fare del sano e sacrosanto shopping! L’appuntamento era sotto la torre di Tokio e ovviamente lei era in ritardo come ogni star che si rispetti!

Quando da lontano vide la sua amica corsero l’una nella direzione dell’altra e si abbracciarono con quasi delle lacrime agli occhi, contente per essersi viste dopo molto tempo.

Cominciarono a chiacchierare del più e del meno e di come Fuka fosse informatissima sulla vita di Sana grazie ai rotocalchi rosa di cui era esperta conoscitrice.

Anche Sana pero’ era informata su Fuka grazie al fatto che lei, essendo atleta di livello nazionale, era famosa in Giappone…un ottima ginnasta!

Dopo un paio di negozi però appena fuori dalla strada si rese conto che tutti le guardavano.

Ok, non era brutta ma fino a questo punto mai le era capitato…ovviamente questo capitava perché era con Sana…un attrice di caratura internazionale ormai…anche nei negozi le commesse non avevano esitato a riconoscere al volo la morettina…

“Certo che ormai sei una top star!!!” fece lei

“Una top star? Ma cosa stai dicendo? Stai scherzando vero?! AHAAAH”

“Certo che lo sei! Dai se entriamo in un negozio tutti ti riconoscono, se camminiamo per strada tutti si fermano a guardarti e prima, quando ci siamo fermati al bar, in pratica intorno a noi si continuava a sentire il tuo nome appena bisbigliato…Sana…Sana…”

“Ma dai smettila…non è vero!”

“Certo che è vero, e sono gelosa!!!”

“AHHAHAHAHAAH sei gelosa…ma smettila”

Fuka fece per un attimo  la sostenuta.

“Ma davvero sei gelosa???”

Fuka sorridendo: “Un po’….però penso che deve anche essere difficile…non avrai mai un attimo di pace…mai un attimo di tranquillità in cui, per intenderci, puoi farti una passeggiata senza che nessuno ti riconosca a ti chieda un autografo…poi credo esistano anche degli invasati per pur di toccarti chissà che sciocchezze…tutto sommato credo che non deve essere troppo facile per te…anche avere degli amici deve essere molto difficile! Come fai a riconoscere quando uno è sincero ed onesto ed un altro invece è solo un’amico interessato? Deve proprio essere difficile! ”

“Beh, sì a volte scoccia, ma è il rovescio della medaglia… invece a proposito di amici…volevo andare a trovare Aya e Tsuyoshi…voglio vedere se la pancia inizia a vedersi…andiamo a casa dei loro?”

“Ah…ehm…no, no, ho sentito Aya prima di uscire e mi ha detto che oggi con Tsuyoshi andavano a casa loro perché dovevano fare non so’ che lavori…”

 

“ah, beh, allora andiamo a casa loro no? Magari possiamo anche dare una mano!!!”

“Ehm…ma non so’…forse è meglio evitare….lasciarli da soli!”

“Ma io non ho molte occasioni per vederli la prossima volta che tornerò a Tokio sarà per il loro matrimonio…mi piacerebbe vederli prima, anche per dirgli che verrò…visto che sono qui!”

“Sana…hai ragione pero’..beh ecco…a dirla tutta Aya mi ha detto che pomeriggio a casa loro doveva andare anche…anche Akito! Già era venuto in città e come te probabilmente voleva vedere Tsuyoshi e questo pomeriggio avrebbe dato una mano per imbiancare casa…ecco tutto ^^”

Sana si fermò a guardare Fuka…

“E quindi?”

“Ehm…cioè…quindi magari non avevi voglia di vederlo…ecco di stare con lui dopo quanto successo alle terme!”

“E questo dovrebbe fermarmi dal voler vedere i miei amici? Credi che Akito debba condizionare così tanto la mia vita dal non permettermi di vedere i miei amici più cari?””

“No, non intendevo questo”

“E cosa intendevi allora?”

“Intendevo che forse potresti non essere ancora pronta a questa situazione…tu Akito e gli altri insieme intendo!”

“Ho capito, ti ringrazio cara, ma non preoccuparti per me…anzi facciamo così…passiamo da casa mia posiamo i pacchi è andiamo direttamente da loro…voglio fargli una sorpresa!”

“Ne sei sicura? Cioè magari almeno avvisare prima”

“No, sarà una sorpresa…” e con questo in testa Sana allungò il passo verso casa sua…

 

Akito e Tsuyoshi per contro erano in casa…belli imbrattati di vernice bianca mentre discutevano del prossimo passo del ragazzo…

“…ancora non riesco a crederci sai?”

“cosa che diventi marito o che diventi padre?”

“tutti e due…cioè in pochissimo tempo mi sposerò con Aya e dopo poco nascerà mio figlio…”

“Ti cambierà la vita”

“Decisamente…ed anzi ti volevo ringraziare per essere venuto oggi mi fa molto piacere…erano anni che non parlavamo così tranquillamente…quasi possiamo dire che erano anni che non parlavamo!!!”

“Già”

“E visto che ci sono volevo ancora ringraziarti per aver accettato di farmi da testimone…non avrei potuto chiederlo a nessun altro…”

“Uhm…sono onorato di farlo…ma non montarti la testa!”

“No no, io non mi monto la testa…anche se devo dire che avere il campione nazionale per due anni di Karate come mio testimone di nozze, uno dei più grandi atleti della storia giapponese, il più forte…”

“E’ inutile…anche se mi fai tutti questi complimenti il mio regalo resterà sempre lo stesso”

“Acc…peccato” e si mise a ridere facendo sorridere anche Akito…

“Pero’ non sarò il solo testimone atleta…”

“Vero, ci sarà anche Fuka…non ci avevo pensato però…sarà un matrimonio sportivo”.

“Che cavolate che dici” fece Akito dando un altro colpo di pennello al muro…

DLIN DLON (suonarono alla porta)

“Akito puoi aprire tu? Dovrebbe essere Aya…”

“Sì” fece lui e mettendo giù il rullo e andò alla porta

La aprì e davanti ma davanti a se non vide Aya…ma un'altra persona che proprio non pensava di poter vedere…

“Ciao Akito, quanto tempo…ti trovo in forma”

Akito rimase congelato davanti alla vista di Sana, Sana Kurata di fronte a lui…

“Fa freddo…non ci fai entrare?” aggiunse la ragazza

Akito svegliandosi dallo stato di catalessi immediato in cui era caduto si scostò e Sana entrò, seguita da Fuka che guardando negli occhi Akito cercava quasi di dirgli ‘scusa, mi dispiace ma non ho potuto proprio fare niente’

“Guarda che hai della vernice sulla guancia…se non la togli poi ci metterai una vita a levartela”

“come?” fece lui quasi incredulo…gli sembrava una situazione completamente surreale

“Ciao TSUUUU” e Sana corse incontro a Tsuyoshi lasciando Fuka e Akito nell’anticamera….

 

“Sana?” fece Tsuyoshi stranito facendo volare immediatamente il pensiero ad Akito

“Sì sono io…in carne e ossa”

Tsuyoshi ripigliandosi e capendo che doveva stare al gioco: “Ciaooooooooooo, ma quando sei tornata…e come stai?”

“No, io sto bene…e tu futuro marito e papà? Ancora non ci posso credere….”

“io…io sto bene…tutto procede per il meglio…stavo lavorando qui in casa con Akito che è tornato per le feste….e….”

“Ah ecco…sai che hai proprio una bella casa…posso fare un giro?”

“Ti accompagno io”…fece Fuka che la casa la conosceva abbastanza bene e lascio Akito e Tsuyoshi da soli…

Tsuyoshi si avvicinò ad Akito: “Mi dispiace…io proprio non sapevo e non immaginavo…”

“….” Akito si trovava di fronte ad una situazione che non era mentalmente e sentimentalmente pronto a sostenere…

“Come facciamo adesso cioè tra poco…” e non fece in tempo a tempo a finire la frase che dalla porta entrò Aya…

“Siamo tornate” fece lei…

“e questa è la sala da pranzo che hai già visto…” concluse Fuka rientrando con Sana in sala da pranzo proprio mentre Aya e Nagaia entravano dall’altra parte della stanza lasciando Akito e Tsuyoshi drammaticamente in mezzo alle quattro ragazze…

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Capitolo 17
*** INCROCIO DI DESTINI ***


Grazie davvero a tutti coloro che continuano a sostenermi con i loro commenti...a distanza di alcuni anni è difficile tenere alta la concentrazioni su una storia finita, ma amo troppo Kodocha e devo far accadere quello che penso, perciò questa FF si concluderà, qualsiasi cosa avvenga (questo lo dico per tutti coloro che cominciano a pensare che interromperò questa FF...SCORDATEVELO!!!). Mi raccomando invece i commenti a fine lettura...GRAZIE ^_^

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Ci sono momenti nella vita in cui desideri sparire, in cui preferiresti sparire nel nulla, facendo finta di non esserci e che quello che ti circonda non sta succedendo, no non sei lì…ma sono solo desideri ed Akito si trovava proprio in uno di quei momenti…

“Ciao Sana, molto piacere, io sono Nagaia”

Sana fu quasi spiazzata dal sorriso della biondina…

“Ah, ciao” fece lei allungando la mano verso di lei “molto piacere di conoscerti”

“Il piacere è tutto mio…è tanto che desideravo conoscerti; da quando ho capito che ti conoscevi con Akito”

Entrambe si girarono a guardare Akito, che era praticamente congelato a pochi metri dalle due ragazze nello strenuo tentativo di controllare le sue emozioni.

“Beh, sì ti ricordi quella volta che ci siamo visti alla stazione in occasione del campionato di Karate? Ecco in quell’occasione ho capito che vi conoscevate”

ERA UNA FRECCIATINA, ed era diretta a più persone in quella stanza: ad Akito che aveva sempre e comunque mantenuto quel suo distacco con il suo passato al punto di non averle mai parlato di Sana in nessun modo, agli amici di Akito che si erano sempre guardati, anche se non aveva avuto molte occasioni per parlare con loro, di parlare di Sana, ed a Sana stessa in maniera che sapesse che lei sapeva, ma soprattutto che in quell’occasione aveva capito tutto.

“Bene, allora visto che non c’è bisogno di fare le presentazioni che ne dite di metterci a lavorare? Questi due tra qualche mese si devono sposare” disse mettendosi vicino a Tsuyoshi e Aya “ e la casa è ancora tutt’altro che pronta…dai voi due “maschietti” vedete di continuare a imbiancare mentre noi andiamo di là in camera da letto…a continuare a togliere quell’orribile carta da parati mezza penzolante” e dicendo così Fuka prese per mano Sana e la tirò in camera da letto…nell’uscire dalla sala da pranzo Sana si girò e vide Nagaia che baciava, rigorosamente sulla guancia, Akito…

“Beh, allora noi andiamo di là in cucina a fare un the lo volete?”

“Sì” disse dalla camera da letto Fuka “due grazie” aggiunse.

“Per me no” disse subito Akito che al momento non sarebbe riuscito a buttar giù nulla

Così le tre coppie si divisero nelle tre stanze…

 

“Sana…mi dispiace…non sapevo che Nagaia fosse qui”

“L’avevo intuito…certo pero’ che non mi aspettavo che Akito la portasse qui…”

“Penso che se avesse saputo che c’eri anche tu, non l’avrebbe mai portata”

“Dici? Certo però che ha fatto una faccia? Ma l’hai visto??”

Entrambi si misero a ridere…

“come stai?” fece Fuka appena si riprese…

 

“Uhm…a dir la verità non lo so…sono sincera non mi aspettavo tutto questo! Ero venuta qui per spiazzare Akito, invece quella spiazzata sono stato io…è proprio vero il proverbio: chi fa la cacca…se la fa addosso!”

“Il prov….ah, intendevi dire chi la fa l’aspetti?!?”

“Sì sì quello”

“Non so’ se dipende da quello…però li avresti visti anche al matrimonio di Aya…forse è meglio cominciare a metabolizzare la cosa già da ora non pensi?”

“Sì…non è questo! E’ che dopo quello che è successo ad Ottobre…insomma pensavo che le cose prendessero una via diversa”

Fuka guardò perplessa Sana “Cosa intenti scusa?”

“Mah…non so’, forse che pian piano ci saremmo riavvicinati…anche per i messaggi che mi ha scritto nel caso dell’incidente, pensavo che tra noi le cose potessero, evolversi!”

“Aspetta un attimo Sana…cioè tu pensavi che le cose potessero evolversi? Ma non sei stata tu ad andartene? Cioè lo hai lasciato lì come un ebete ed il giorno dopo sei sparita come un fantasma…lo sapevi che i vostri problemi non si sarebbero risolti in poco tempo…ed il fatto che Akito non ti è saltato addosso è a solo suo merito….significa che ti rispetta come persona, e che forse al di là di tutto desidera qualcosa di più del tuo corpo! Qualcosa che tu andandotene gli hai fatto capire non sei disposta a dargli…e poi a Dicembre, quando ti ha scritto ti sei poi messa in contatto con lui? O ti sei messa in attesa di chissà cosa? Cosa credi che in un giorno si possano cancellare anni di sofferenza? Sana è normale che Akito si avvicini alla persona che più gli è stata vicino, che gli ha dimostrato più amore! Sono sicura che Akito ti voglia bene, ma sono anche sicura che se non farai nulla per riprendertelo Nagaia te lo porterà via definitivamente! Quella ragazza fa sul serio, è davvero innamorata di lui. Stà piano piano mangiandosi il vantaggio che avevi! Sana credimi, Akito non ti attenderà in eterno…arriverà il momento che dovrà decidere del suo futuro, e quel momento è sempre più vicino. Ma se non avrà possibilità, non avrà da scegliere proprio niente! Dici che sei ancora innamorata di lui ma allora perché non fai niente per riprendertelo?”

“Pensi che a queste cose non ci ho mai pensato? Credi davvero che non vorrei buttargli le braccia al collo, baciarlo e dirgli che è la persona più importante al mondo per me? Ma poi? Cosa succede immediatamente dopo? Credi che se avessi deciso cosa fare della mia vita non avrei già agito di conseguenza? Il punto non siamo solo io e lui…c’è di più…c’è un mondo che ci gira intorno! Abbiamo già provato a stare insieme, ma non siamo riusciti…”

“Ma eravate bambini Sana...solo dei semplici ragazzini!”

“Già, ma i problemi di allora oggi si sono solo amplificati! Lui non sarebbe disposto ad accettare determinate scelte che comporta il mio lavoro e forse anche io non potrei stare con una persona che in pratica vedrei una volta ogni morto di papa…e non posso recitare pensando che quella parola, quel azione possano fargli male!”

“Quindi non fai nessun passo deciso per questo?”

“Sì”

“Ah, quindi non stai male quando lo fai?”

“Come scusa?”

“Sì, intendo dire, che visto che non state insieme, riesci a recitare e dire e fare quello che vuoi senza pensare a lui…e sei anche convinta che quello che dici e fai non ha influenza su di lui solo perché non state insieme vero?! Credi che dato che non state insieme la lontananza non vi fa male!? Allora spiegami questa discussione…perché stiamo parlando di queste cose?”

Sana guardava Fuka rimanendo sempre più interdetta, ma non tanto perché la sua amica praticamente la stava massacrando con le parole, ma più perché stava dicendo la sacrosanta verità, almeno per quanto la riguardava!

Fuka guardava intensamente Sana che non riusciva a sostenere il suo sguardo…

“e cosa dovrei fare allora?” disse sottovoce

“come?” fece Fuka che non aveva sentito

“Cosa dovrei fare? Lui stà con quella lì, è un dato di fatto, cosa dovrei farci io? Andare lì e dire chissà cosa!?! Dovrei parlargli e paventargli chissà quale diritto su di lui? con che faccia scusa? Eppoi chi sono per frappormi tra lei e lui?”

“Stai commettendo ancora una volta lo stesso errore che hai commesso un po’ di anni fa….poi dicono che sbagliando si impara… non si direbbe proprio!!! Sana sei di nuovo al punto morto in cui siamo arrivati io te e lui!!! Tu ti tiri indietro perché pensi sia la soluzione migliore, ma poi dentro di te stai male e non puoi sapere come stia lui! Se non chiarisci le cose, mai e poi mai potrai davvero essere felice, e forse nemmeno lui…ti sembra giusto?”

“Non è una questione di giusto e sbagliato Fuka! Il punto è che io non sono nessuno per entrare nella vita di Akito o della biondina e rovinargliela o provare a farlo…cioè compaio dal nulla  come niente fosse tentando di inserirmi nel loro rapporto…vado da Akito e gli dico Sai mi sono accorta che ti voglio bene e che voglio stare con te, quindi lascia nagaia e stai con me…MA DAI! Sarei ridicola! A parte che non so’ nemmeno se Akito ancora mi reputi anche solo una sua amica, ma al di là di questo, lui stà con Nagaia e se ci stà è perchè gli piace! Se lo conosco abbastanza bene, se è quel ragazzo che immagino, non farebbe mai passi affrettati che non pensa”

“SEEEEE” la interruppe Fuka che senza aggiungere altro volle dimostrare la sua contrarietà (basata sulla sua esperienza) a questa esternazione…

“Ehm…sì…insomma forse ancora non sono pronta…”

“E non lo sarai mai SANA…in amore ci si deve buttare, devi scommetterci su! Se il tuo destino è legato al suo vedrai che alla fine avrai ragione, ma a volte il destino va aiutato! Se non farai mai nessun masso non succederà mai niente…”

“Ma io ho anche il problema Naozumi…”

“Il problema Naozumi? Sana, già che lo chiami problema è evidente cosa sia per te…ma tu ami Naozumi?”

“Se amo Naozumi…uhm…beh, no…cioè non proprio…è un caro amico, voglio dire…”

“Ecco appunto! Se fai un paragone tra Akito e Naozumi non c’è competizione!”

“questo non è vero! Naozumi rappresenta tutto quello che vorrei in un ragazzo, inoltre non avrei problemi”

“Sì sì, mi hai già fatto questo discorso Sana…e ti ho anche già detto che questo non conta niente! Eppoi Naozumi secondo me ha capito che prima o poi ti metterai con lui…si augura solo che non lo capisca tu, e quel altro sveglione del biondino!”

 

Durante la discussione tra Sana e Fuka, in un'altra stanza della casa Aya veniva sottoposta ad un vero e proprio interrogatorio.

“…e così si conoscono fin da piccoli…”

“Beh, sì, io Tsu Akito e Sana eravamo in classe insieme alle elementari”

“Uhm…quindi siete tutti amici di infanzia”

“Sì, ci conosciamo da tanto tempo”

“Ho capito, doveva essere strano essere in classe con una star..con Sana intendo”

“Beh, un po’ lo era, è vero! Spesso succedevano cose strane, veniva la televisione o succedeva che venivamo coinvolti…”

“Capisco, ma Fuka? Lei non era in classe con voi?”

“No no, Fuka si è aggiunta al gruppo solo alle medie! Si è trovata in classe con Sana e così….”

“E tu e Tsuyoshi siete sempre stati insieme?”

“Beh, no, cioè alle elementari lui andava dietro a Sana…poi però ha scelto me, o forse dovrei dire che io ho scelto lui” disse con un po’ di imbarazzo la ragazza

“E non ti da fastidio che ora parli così con Sana…Tsuyoshi intendo”

“no, che fastidio dovrebbe darmi scusa? Erano bambini in fondo, ora sono amici come lo sono io con Akito, e poi tutti i ragazzi andavano dietro a Sana…lei era bella e famosa sin da piccola, poi simpatica esuberante…”

“Anche Akito andava dietro a Sana?”

“Sì…no cioè no….voglio dire, non lo so’, penso di sì, ma credo che insomma”

“Aya, non c’è mica niente di male…lo hai detto tu che Sana piaceva a tutti in fondo! Sarebbe stato strano se non gli fosse andato dietro invece, no?”

“Puo’ darsi, però credo che queste cose dovresti chiederle direttamente ad Akito! Credo che se gli fai delle domande dirette lui sia il tipo di persona che ti risponde. Io con lui non ho avuto molto a che fare, però posso dire che è una persona onesta e sincera, una persona che nel momento del bisogno ti sa stare vicino e soprattutto una persona che tiene fede alla parola data!”

Questa ultima frase colpì Nagaia in pieno petto! Fino a che punto è importante per Akito mantenere la parola data? Fino a che punto si puo’ spingere? Fino al punto di stare con una persona solo per mantenere quella parola? Possibile?

“Non voglio svelarti cose che penso spettino solo ad Akito raccontare, ma ti posso assicurare che il rapporto che c’è tra tutti noi è molto importante, profondo, cementato da alcune cose che sono successo quando eravamo ragazzi…io, Sana, Fuka, Tsuyoshi e Akito…Quindi non cercare di dividere Akito dai suoi amici, sarebbe forse una mossa sbagliata! Come consiglio, se posso permettermi, cerca invece di parlare con lui e fatti raccontare le cose che vuoi sapere”

 

“Ma scusa, come posso costringere Akito a raccontarmi cose che non vuole dirmi? Io in questi due anni che siamo stati vicini sono stata salvata da lui più è più volte! Mi ha salvato la vita, mi ha salvato il cervello e ha salvato anche il mio cuore! Invece io da parte mia non sono mai riuscita a sciogliere il suo ghiaccio! Eppure in sole due occasioni l’ho visto diverso, solo due occasioni! Al campionato di Karate e oggi! Il suo sguardo era decisamente diverso, anzi totalmente diverso! E guarda caso in entrambi i casi c’eravate voi! Voi che avete condiviso con lui esperienze e dolori che invece non vuole condividere con me! Come posso costringerlo a essere con me quello che non vuole essere?”

“Ma a te va bene così? Ti va bene che Akito non ti parli del suo passato e di quello che attanaglia il suo cuore? Tu stessa hai detto che è stato diverso in quei due casi e se davvero vuoi stare con lui dovete chiarire tutto perché altrimenti sarà come un buco nel vostro rapporto che non si potrà mai colmare.”

“…Hai ragione! Farò come mi dici…”

D’un tratto una voce dall’altra stanza, quella di Tsuyoshi…

“chi va a buttare via questi sacchetti?”

Aya stava per andare lei…

“Lascia vado io” la fermò Nagaia e nel far questo uscì dalla cucina, e vide Tsuyoshi in stanza…

“Eccomi”

“Sì, guarda i sacchetti sono questi qui…”

“Ah, ma sola non ce la faccio…Akito dov’è?”

“Stà facendo un lavoro in bagno”

“Ahh…vabbeh, farò due giri allora”  e così dicendo prese i due sacchetti ed uscì dalla porta

“Ma ti aiuto io”fece Aya che nel frattempo aveva raggiunto i due in sala…

“Ma, Aya, lascia stare” disse Sana uscendo dalla camera da letto

“No, vado io Sana ce la faccio”

“Sì voi, tu ed il bambino, è il caso che non facciate fatica…che ne dite? Dai, dammi questi due sacchetti che…” e prendendo i sacchetti Sana guardò fuori dalla porta vedendo Nagaia con in mano altri sacchetti…

“che li porto giù io…” e Sana chiuse la porta dietro di se, con gli sguardi allibiti di Tsu Aya e Fuka che guardavano allontanarsi il passato ed il presente di Akito consci che del futuro non vi è certezza.

“Ah, che è successo?” fece Akito irrompendo nella stanza e guardando gli altri che, girati verso di lui, sembravano implorargli perdono…

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Capitolo 18
*** ERA TEMPO ***


Uff...anzitutto perdonate il grande ritardo! So' bene che molti di voi mi diranno "più veloce" e cose di questo tipo...ma davvero, ho fatto quello che ho potuto! Allora anzitutto grazie a tutti coloro che hanno commentato fino ad oggi e grazie anche a tutti coloro che a questo giro decideranno di commentare! Davvero grazie, i vostri commmenti e perchè no critiche, mi aiutano a migliorare e mi spronano ad andare avanti!

Vabbeh, bando alle ciance, buona lettura con questo nuovo capitolo!!!

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In ascensore come spesso accade c’era un silenzio imbarazzante! Beh, cosa avevano da dirsi quelle due ragazze? In fondo non si conoscevano, non sapevano praticamente nulla l’una dell’altra…

Uscite dall’ascensore, fu Nagaia ad aprire la porta a Sana…

“Grazie”

“Prego” fece la bionda…

“Sai dove si butta questa roba??”

“Ah, pensavo lo sapessi tu” fece Sana guardandola…e le due si sorrisero…

“Proviamo ad andare di là…venendo mi è sembrato di aver visto un cassonetto” disse Sana

Si incamminarono, girarono l’angolo e scomparvero dalla vista di un attonito Akito che dalla finestra aveva osservato la scena…

“Senti…posso farti una domanda?”

Ahi…penso’ tra se e se Sana…”Dimmi” rispose senza far trasparire alcuna preoccupazione

“Com’è essere una star?”

Sana rimase un po’ stupita dalla domanda…forse si aspettava qualcosa di molto più personale…più Akitoso…

“Beh, dovresti chiederlo ad una Star” rispose politicamente

“No davvero, com’è fare la tua vita, nel tuo mondo intendo…è bello?”

“Uhm…beh, è faticoso ma molto gratificante! E’ un modo di vivere! Diciamo che devi amare molto il tuo lavoro e pensare che diventa non solo parte della tua vita, ma la tua vita stessa. Molti che fanno lavori meno popolari, quando finiscono di lavorare tornano tranquilli e sereni alle loro case, alle loro famiglie, a se stessi…chi lavora nello spettacolo non smette mai di lavorare…le rare volte che non sei lontana da casa, e perciò magari vivi in albergo, quando torni a casa sei distrutta, e se non è così forse hai qualche impegno mondano a cui devi partecipare, o magari vieni fermata dai fans…ricevi tantissime telefonate di gente che vuole chiamarti o cominci a dare un occhio alle tonnellate di posta che hai ricevuto, e non sempre sono messaggi piacevoli. Fare il mio lavoro vuol dire apparire sempre al meglio, anche quando non hai voglia anche quando magari hai le tue cose e avresti voglia di startene sotto le coperte e non vedere nessuno…passare le ore al trucco, e sorridere a tutti, anche a chi ti sta antipatico…diciamo che devi snaturare un po’ la tua vita asservendola al lavoro stesso…e questo 24 ore su 24…”

“Beh, in pratica non vivi più…ah ecco il cassonetto”

E le due buttarono via i sacchetti che si portavano dietro.

“Beh, ma è anche bello fare quello che ti appaga no? Insomma se lo ami è proprio bello!”

“Pero’ devi fare i conti con un’assenza di vita privata vero?”

“Uhmmm…non è che non hai una vita privata, ma è anche vero che tutti vogliono sapere tutto di te, cosa fai, come lo fai, cosa succede quando i riflettori si spengono, che faccia hai la mattina quando ti alzi e quando fai la cxxxa…e soprattutto vogliono sapere chi sono i tuoi amici e con chi ti vedi, così succede spesso che ci si mette tra persone simili, tra persone che hanno gli stessi tipi di problemi”

“…è per questo che stai con Kamura?”

Sana si fermò…guardò Nagaia che fece qualche altro passo poi si girò a sua volta a guardarla

“Ops…scusa non volevo”

“No, nessun problema…Naozumi è un mio carissimo amico, abbiamo condiviso molte esperienze importanti…è la persona che forse più in assoluto mi è stato vicino quando ne ho avuto davvero bisogno, e abbiamo esperienze comuni a partire dal nostro passato fino al nostro presente…inoltre è un grandissimo attore, e lavorare con lui è un piacere! Con lui si puo’ parlare di qualunque cosa perché cerca sempre di starti a sentire, è una bravissima persona…ma non stiamo insieme, a differenza di quello che pensa la maggior parte del mondo!  Ma ormai non sto’ nemmeno a smentire…tanto non serve a niente.“

“Ah, così siete amici da tanti anni…ed è anche amico con Akito e gli altri?”

“Ehm…ssssì, diciamo che si conoscono da quando eravamo piccoli…ma dire che siamo tutti amici forse è tanto…”

“Perché?”

Sana non sapeva cosa rispondere, ovviamente, ma cominciava ad intuire dove voleva arrivare Nagaia…

“E con Akito? In che rapporti sei con Akito?”

Eccola la domanda fatidica…Sana era sicura che Nagaia gli avrebbe fatto “LA DOMANDA” alla quale forse in tutti questi anni nemmeno lei era riuscita a rispondere.

“Beh…uhmm…siamo amici no? Sono tanti anni che ci conosciamo, abbiamo fatto le scuole insieme, anche con Tsuyoshi ed Aya…poi si  è aggiunta anche Fuka…”

“Sì, questo lo so’, lo vedo…ma siete solo amici?”

“Solo amici? E cosa dovremmo essere? Amanti? Dai, siamo onesti Akito sta con te, quindi non capisco proprio a cosa ti stai riferendo…” …quante bugie….

“Sì Akito sta con me…è vero…ma sai, io non so’, mi sembra che ci sia qualcosa fra me e lui, forse qualcuno, che non permette alla nostra storia di decollare! No, non voglio dire che non mi vuole bene, o che Akito è un bugiardo, ma…insomma non so…magari tu che lo conosci da tanti anni sai qualcosa che io non so’! Magari è qualcosa legato al suo passato!”

Era ormai il tramonto quando inizio’ a nevicare…e le due si misero sotto la tettoia davanti al portone di casa di Tsuyoshi…

“Beh” fece Sana… “io non credo di avere il dovere o il diritto di raccontarti cose di Akito legate al suo passato…in fondo se vuoi se proprio la cosa ti fa stare male lo puoi chiedere a lui, e se per caso già lo hai fatto, e lui non ti ha risposto, non posso essere io a parlarti di quello che è stato! Mi chiedi com’è Akito? Akito è come un raggio di sole che passa attraverso le nuvole…è lucente, è brillante seppure non accecante!

Akito è una persona fondamentalmente onesta, non credo di averlo mai sentito raccontare una bugia da quando lo conosco…anche quando sbaglia non si nasconde dietro false ipocrisie ma ammette candidamente i suoi errori e chiede scusa per essi. E’ una persona pronta a darti tutto se stesso,  un passionale, seppure freddo! Come dirti, nasconde dietro alcuni comportamenti da duro, un cuore grande cuore! E’ un ragazzo che purtroppo conosce il significato della parola sofferenza, e proprio per questo non vuole darne ad altri, e quando questo succede è lui quello che ne soffre di più! A volte sembra che Akito voglia allontanarsi da tutto e tutti ma è l’esatto contrario…quello è il momento in cui in assoluto ha più bisogno di te!”

Nagaia guardava attonita Sana mentre snocciolava cose che forse lei in tutti questi mesi aveva solo potuto sfiorare…

“Sì, ma Akito, Akito non si lascia avvicinare! E’ come un muro! Più ci vado addosso e più mi respinge! Io ho provato ad avvicinarmi ma ogni qualvolta toccavo argomenti di cui lui non voleva parlare mi respingeva, tagliava secco il discorso. Non sono mai riuscita a fare un passo, in questi due anni che ci conosciamo di me gli ho detto tutto, ma proprio tutto ma lui niente nemmeno una parola”.

“Non ti ho detto che avvicinare Akito sia facile…io e lui ad esempio da piccoli era un continuo scontro, diciamo che eravamo come la mangusta e la balena…”

“la mangusta e la balena???” chiese Nagaia dubbiosa… “intendi cane e gatto forse?”

“sì sì, proprio quello” fece Sana “Ci siamo scontrati non so’ quante volte perché lui aveva quel comportamento da bulletto che proprio mi dava sui nervi…GRRR, ancora oggi se ci penso mi viene voglia di picchiarlo con un martello…e non riuscivo ad avvicinarmi nemmeno lontanamente a lui, anzi pensavo fosse proprio un teppista, o qualcosa del genere…poi però col tempo ho imparato a conoscerlo, ho capito che la sua era una sorta di difesa, una sorta di reazione incondizionata, così ho capito che andava compreso, ed aiutato…e da allora….beh, siamo arrivati fino ad oggi”

Sana aveva avuto chiaramente una lunga pausa dopo quel da allora…Pausa che Nagaia non aveva potuto non notare…eppoi Sana era carina, molto carina, famosa, spigliata simpatica…ed indubbiamente Akito era il ragazzo più bello e interessante di quel gruppo…diciamo che potevano tranquillamente essere i due leader del gruppo…sicuramente tra loro due qualcosa doveva essere successo, fosse anche qualcosa legato al passato…eppoi, Akito non le aveva mai parlato di lei…perché? Perché non raccontare anche vantandosi di avere un amica famosa? In fondo di Fuka si era vantato quando diceva che era un’ottima ginnasta…lo stesso dicasi di Tsuyoshi e Aya, o anche di Nakao…ma mai una parola di più su Sana che era l’attrice sulla cresta dell’onda… come mai? Eppoi Sana che dice di conoscerlo bene, che dice di saper leggere dentro di lui dove lei stessa mai era arrivata…lei che lo amava! Sicuramente qualcosa tra quei due DOVEVA ESSERE SUCCESSA…ed ora Nagaia si rendeva contro che doveva saperlo perché se aveva a che fare col passato di Akito e magari conoscerlo poteva consentirgli di trovare la chiave per aprire il cuore di, mentre se riguarda il presente…beh, tante cose si spiegherebbero… ma come fare per scoprirlo? Akito non gli avrebbe di certo risposto! Allora forse fare pressioni su Sana…magari fargli la domanda diretta….

Sana aveva lo sguardo basso, guardava la neve che piano piano cadeva per terra e spariva mentre la sua mente si soffermava su quanto era successo qualche mese prima…a Nagaia invece della neve in quel momento non fregava assolutamente niente e guardava in faccia Sana

“Beh, smetto di essere vaga, Sana, e ti faccio la domanda che ti volevo fare dall’inizio: Cosa provi per Akito???”

A Sana si gelò il sangue nelle vene! Rimase bloccata con lo sguardo per terra, salvo poi rialzarlo e guardare in faccia Nagaia capendo che stavolta una risposta elusiva proprio non sarebbe stata accettata! Pero’, in fondo non era nemmeno obbligata a dirgli la verità…cosa che tra l’altro forse nemmeno lei stessa poteva dire di conoscere con estrema esattezza!

“Cosa provo per Akito? E cosa cambierebbe per te? Che differenza farebbe scusa i miei sentimenti per lui?” ‘Bella risposta’, si disse tra se e se la Kurata.

“Certo che cambierebbe per me…insomma come potrei mettermi contro di te? Contro una ragazza così bella, così famosa…così…così perfetta?”

“Uhmmm….no, non capsico! Cosa centra quello che provo io con quello che stai dicendo? Ammesso e non concesso che io sia innamorata di lui…beh, spiegami cosa cambierebbe? Sbaglio o sei tu quella che sta con lui? Allora forse più di quello che provo io dovresti assicurarti di quello che prova lui no? E quello che prova lui è evidente no?”

“Già…se me lo dicesse, allora risolverei il problema! Ma secondo te mi ha mai detto ti amo? Mi ha mai davvero fatta sentire sua? Ok, non è tanto che stiamo insieme…anzi forse a dirla tutta nemmeno stiamo davvero insieme. Insomma mi chiedo cosa prova per me e continuo a non capirlo…chiederlo a lui è praticamente inutile…non so’ più cosa fare!”

“Beh, scusa, ma che io ricordo voi state insieme da molto tempo…due anni no? Già a quel campionato del mondo mi ricordo che vi siete baciati…”

Nagaia strabuzzo’ gli occhi: “E tu…tu come lo sai?”

“Ah, ehm…no, per caso stavo entrando nello spogliatoio di Akito per complimentarmi con lui per la vittoria e vi ho visto…niente di che”

“Ed è per questo che sei scappata via?”

“Io…scappata via…no, ti sbagli non sono scappata via…non volevo disturbarvi e me ne sono andata, poi avevo degli impegni urgenti e così…”

“E così Akito è corso fino alla stazione per parlare con te…vero?”

“Mah…no, quello non centra niente…solo che, non avevamo avuto modo di salutarci, e così è venuto fino a lì”

“Balle Sana, c’ero anche io lì, e lo sai, e seppure non vi ho sentiti ho capito chiaramente che era una discussione animata…non sono mai tornata sul tema con Akito, ma mi piacerebbe sapere, sarei curiosa di sapere cosa vi siete detti…Ti ha shokkato così tanto il fatto che io e lui ci siamo baciati?”

“Non capisco proprio di cosa tu stia parlando! E comunque ti ripeto che seppure la cosa mi possa dare un qualche fastidio è solo qualcosa di mio no? Se Akito voleva stare con me lo avrebbe detto no? Lo avrebbe in qualche modo dimostrato ed io ti posso assicurare, se è questo che vuoi sapere, che mai Akito in questi anni ha fatto qualche passo verso di me in questo senso! Non mi ha cercato in nessun modo, anzi guarda ho ricevuto da lui un messaggio solo di recente per via di un incidente in cui ero coinvolta in cui mi chiedeva se io e Naozumi stavamo bene…nient’altro che questo!” beh, in fondo quello che stava dicendo non era nemmeno del tutto falso…il loro incontro al cimitero era stato puramente casuale! E comunque anche in quella circostanza in cui sarebbe potuto accadere qualcosa, non è successo niente.

Le due ragazze si guardarono negli occhi…c’era ancora una domanda che  angosciava Nagaia, era quella che riguardava il passato di Akito, doveva sapere se in qualche modo Sana avesse avuto un qualche ruolo nel passato di Akito, qualcosa che magari lo bloccasse…qualcosa che magari facesse finalmente comprendere cosa succedeva…

“…e in passato?”

“In passato cosa?”

“C’è stato qualcosa fra voi?”

“Io….non credo sia giusto rispondere a questa domanda! Il passato è qualcosa che riguarda solo Akito! Sia che ci sia stato oppure no qualcosa non è giusto che io ti racconti qualcosa che Akito non ti ha raccontato! Se hai tante domande da fargli forse è meglio se gliele fai direttamente a lui…”

Sana non aveva risposto alla domanda…ma implicitamente è come se avesse ammesso che qualcosa era successa, qualcosa che Sana non poteva o non voleva dirgli!

 

La biondina non aveva ottenuto alcuna risposta, non aveva aggiunto nulla sul passato o presente di Akito, ne aveva scoperto cosa lui avesse nel cuore, ma qualcosa di più chiaro ora lo aveva! LEI DOVEVA SAPERE tutto di lui! Era indispensabile per rendere vero quel rapporto che forse esisteva sono nella sua mente!

“Grazie Sana”

“Di cosa?”

“Di essermi stata ad ascoltare! Di aver ascoltato le mie domande paranoiche e anche di non aver risposto nel rispetto di Akito! E’ fortunato ad avervi perché tutti voi lo difendete in maniera esemplare! Non lo tradireste per nessuna ragione al mondo, è evidente, e questo perché gli volete bene. Non importa che tu mi abbia detto tutto o niente, mi importa che mi abbia confermato che io ho bisogno di sapere da Akito tutta la verità e che solo lui me la deve raccontare!”

“Beh, è giusto che sia così! Se c’è qualcosa che deve dirti te la dirà lui, noi non dobbiamo in nessun modo intrometterci nel vostro rapporto neppure involontariamente, neppure pensando di fare del bene”

Proprio in quel momento si apriva il portone e proprio Akito usciva da quella porta, con un falso sorriso che malcelava la sua preoccupazione per la chiacchierata tra quelle due…

“Beh, sta pattumiera l’avete portata direttamente in discarica?”

“Scemo che sei” fece Nagaia “Adesso saliamo dai”

E fu la prima ad incamminarsi verso l’ascensore..

“Beh, invece io vado, si è fatto tardi e voglio andare a casa che mia madre mi aspetta…chissà quali squisitezze ha preparato la signora Shimura c’ho una fame…”

“Allora ciao Sana…mi ha fatto piacere conoscerti”

“Anche a me ha fatto piacere” rispose la Kurata

“Ciao Akito”

“Ciao” fece lui guardandola dritta negli occhi e facendola praticamente tremare dentro di se…

Lei si girò e fece per andarsene…salvo rigirarsi di scatto con le mani dietro la schiena. sorriso tiratissimo e urlare: “ Akito sei proprio fortunato ad aver trovato una così brava ragazza, non fartela scappare mi raccomando, e cerca di trattarla bene intesi?” e senza aspettare risposta rigirarsi e lasciare un Akito attonito che cercava di dire qualcosa lì sull’uscio della porta.

‘Anche questa volta la lascerò andare via? Anche questa volta le permetterò di abbandanorami così, no stavolta no!’ Akito stava quasi per andare a prendere Sana quando Nagaia l’afferrò per un braccio.

“Non andare” gli disse.

Lui rimase incastrato nelle due situazioni…andare da Sana o rimanere con Nagaia? Il passato o il presente? Cosa doveva fare stavolta? Sana già non si vedeva più, aveva girato l’angolo e non la vedeva più.

“Scusami” fece lui…

A Nagaia saltò il cuore in petto…era convinta che Akito sarebbe rimasto con lei, che se l’avesse fermato non se ne sarebbe andato.

“Devo andare” fece e liberandosi delicatamente del braccio di Nagaia, e si mise a correre in direzione di Sana come mai aveva corso…non avrebbe permesso ancora una volta che il silenzio regnasse sovrano…questa volta non avrebbe lasciato che le frasi a metà quelle dette o non dette fossero quelle che governassero l’intera sua vita…questa volta no, QUESTA VOLTA NO!

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Commenti?????

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Capitolo 19
*** UN GIORNO...DI TANTO TEMPO FA... ***


SORPRESA!!! ^_^
Scommetto che nessuno si aspettava un capitolo così in fretta vero?!!? (forse nemmeno io!!!:-ppp) Grazie comunque per il sostegno che ognuno di voi mi da...beh, buona lettura quindi!!!!

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Era un giorno come un altro, mai avrei pensato che quella ragazzina certo, decisamente strana, potesse osare entrare nella mia vita in maniera così prepotente! Ma cosa vuole? Io faccio quello che voglio!

Come osi ricattarmi, dannata, tanto a me non interessava fare casino o chissà cosa…ma vedi che succede quando si perde di colpo il leader? Subito qualcuno cerca di rubarti il posto e deve dimostrare di essere più forte di te.

Com’è successo poi che ho iniziato ad interessarmi di te? Forse sei stata tu la prima ad interessarti di me! Quando hai voluto a tutti i costi risolvere i problemi della mia vita…ed il bello è che ci sei riuscita, come per miracolo hai aggiustato nel vero senso della parola la mia famiglia! Anche se ancora non ho capito cosa voglia dire Oyakodan Baka…Sei stata ancora tu a correre in mio soccorso quando avevo bisogno di te, e pensavo di perdere quel padre che da poco avevo trovato…poi quando sei stata tu ad aver bisogno di me, con la vicenda di tua madre, quella vera, e anche di tuo padre, io forse non sono stato in grado di aiutarti davvero…cosa ho fatto nel concreto? Ti ho solo forse rapito…ma alla fine  sono stato contento di esserti stato vicino…Ti ho baciata, perché era l’unico modo in cui sapevo come dirti quello che provavo, ma come al solito tu non hai capito! E quando te ne sei andata, beh, sono stato malissimo, mi sono sentito abbandonato, ed ho pensato come tutti che tu ti fossi messa con Naozumi, quel bastardo…non so’ com’è successo che io mi sia messo con Fuka…boh, forse per tappare la falla che tu avevi aperto nel mio cuore, forse per vendetta…non lo so’…ma quando ho sentito quell’intervista…beh sono rimasto shokkato!

 

Ho cercato davanti a quell’infermeria di dirti come stavano le cose ma come al solito mi hai frainteso e poi Fuka….e tu hai detto che era il passato…quando mi hai detto che te ne andavi a New York ho pensato seriamente di averti perso per sempre, mi sembrava di morire. Avevo perso ogni speranza, ma poi sei tornata, e stavi davvero con lui. Forse era la fine della nostra storia, ma quella sera in quel parco ho capito che invece per noi non ci sarebbe mai stata la parola fine. E tutta la storia di Sengoku e di Nakao…e poi quegli anni in cui siamo stati insieme, come dei ragazzini, ma più passava il tempo più i nostri problemi aumentavano…io non posso, non voglio dividerti con nessuno, soprattutto con il tuo lavoro. Mi spiace non posso avere un rapporto di questo tipo! Pensare che devi baciare un altro ragazzo anche solo per finzione mi fa stare male…il non poterti vedere perché sei sempre occupata, e che dire delle rare volte che siamo riusciti ad uscire e siamo stati assediati da giornalisti e Fan…e così ci siamo lasciati, ci siamo lasciati senza che io riuscissi mai a dirti cosa provo per te! Così in tutti questi anni ho cercato di dimostrartelo…ma non hai mai capito che quello che stavo facendo non era rincorrere il mio sogno ma dirti quello che provavo!

Sono diventato il campione del Giappone…non pensavo di poter arrivare a tanto, e avrei voluto che questo per te significasse qualcosa, ma stupidamente non mi rendevo conto che i nostri problemi nulla centravano con questo.

In questi ultimi 5 anni ci siamo solo ignorati, ma soprattutto questi 5 anni hanno spento quello che c’era tra di noi? Quello che provavo per te è morto? E quello che provavi per me?

E ora che ti sto’ correndo dietro, quando ti raggiungerò cosa ti dirò? Cosa potrò dirti? Tu non mi hai chiesto niente e io non so’ cosa posso pretendere da te! Ho lasciato Nagaia lì sulla porta, non so’ nemmeno cosa mi sia preso, so’ solo che non potevo lasciarti andare via così, proprio non potevo…ma non so’ cosa voglio davvero dirti! Grazie? Ti amo? Se mi ami? Cosa voglio veramente da te?

 

Akito raggiunse Sana…mentre la neve che cadeva sempre più fitta gli stava imbiancando i capelli…a pochi passi da lei allungò il braccio verso di leì…e lei si girò…stava piangendo, le lacrime stavano bagnando il suo viso…

“A-Akito, cosa….che ci fai qui?” disse stupita….ma ancora di più rimase stupita dall’abbraccio di Akito.

La abbraccio con tutte e due le braccia…la strinse forte a se…Sana proprio non sapeva cosa dire…

“Cosa ma cosa Akito, perché sei qui? Cosa ci fai…”

Le sorprese non erano finite perché Akito per tappare la bocca alla ragazza (dato che in realtà non sapeva cosa risponderle) la baciò!

Sana rimase ancora più shokkata…quando riuscì a riprendersi (e allontanarsi da lui) provò a ribattere…

“Io, perché…” ma Akito ancora una volta la zittì posando le sue labbra su quelle di lei…

Quando di nuovo riuscì ad allontanarsi da lui voleva questa volta parlare…anche se baciare Akito non era poi tanto male…

“Posso parlare?” chiese guardando Akito dal basso verso l’alto… “O mi bacerai ancora appena aprirò bocca?”

“Uhmph si ma non dire cose tanto vergognose”

“uhmm…peccato” fece lei sorridendogli e cercando volontariamente di metterlo a disagio…

“Beh, allora mi dici cosa ci fai qui?”

“Non lo so?”

“Come non lo sai?”

“Sì non lo so’…quando sei andata via così…ho deciso di seguirti”

“Ah, quindi mi hai baciata così, perché non sapevi?”

“No, beh, quello l’ho fatto perché mi andava di farlo”

“Ti andava di farlo?”

“Sì…è da questo Ottobre che volevo farlo…poi tu stavi piangendo…”

“Io non stavo piangendo…”

“Sì che stavi piangendo…”

“Beh e quando vedi una ragazza che piange tu le salti addosso la abbracci e la baci??”

“Non dire cavolate!”

“Sì sì, vabbeh, tutti uguali voi uomini…”

“Uhmph” fece lui

I due rimasero in silenzio…nessuno di loro disse nulla per diversi interminabili secondi

“Brrrr…fa freddo”  fece lei

“Sì, decisamente…senti è ora di cena entriamo a mangiare qua?” ed Akito indico’ il rivenditore di Okonomiyaki li vicino…

 

“Uhm…veramente mi aspettava la signora Shimura…pero’ dai, le telefono e dico che non mangio a casa”

Ed i due entrarono nel locale…

“Bel localino” fece lei

“già” rispose lui

Dopo aver ordinato, fu Sana a prendere il discorso

“Senti, dai non giriamo troppo intorno alla cosa…siamo tutti e due grandi abbastanza, cosa credi che dobbiamo fare?”

“in che senso scusa?”

“….uhm….no, mi sono sbagliata…non siamo evidentemente grandi abbastanza…”

“Che vorresti dire?”

“Che ancora tu non sai quello che vuoi!”

“Come?”

“Sì, Akito, hai capito cosa intendo! Insomma non sei ancora pronto per…per noi…”

Akito smise di mangiare

“Io non sono pronto per noi? IO NON SONO PRONTO PER NOI?! Guarda che sono stato io che sono venuto qui correndoti dietro, sono stato io che ho voluto chiarire questa storia...e di certo invece non sono stato io ad andarsene come una comune amica…non sono certo io che nella nostra storia non ha fatto altro che scappare…sei scappata quando te ne sei andata a  Ny, sei scappata al torneo, sei scappata dalla tomba di mia madre, e saresti scappata anche oggi se non ti avessi rincorsa…fai sempre così quando una cosa diventa troppo difficile tu scappi!”

“…forse io scappo, ma lo faccio perché voglio tutelarmi…non posso soffrire così lo capisci? Prima con Fuka, poi con questa Nagaia…insomma se tu preferisci altre ragazze a me, io non te ne faccio una colpa, ma almeno non venirmi a dire che è colpa mia se la nostra storia non è mai decollata….”

“Ah, perché la colpa che la nostra storia che non è mai decollata sarebbe colpa mia? Ti ricordo che quello che mi ha sempre messo in secondo piano rispetto al tuo lavoro sei tu. Sei tu che ritieni troppo importante quello che fai per lasciarlo e dedicarti con tutta te stessa alle cose che una ragazza normale fa…no, tu fevi fare la shogirl, l’attrice famosa….poi il teatro…insomma io non chiedo chissà cosa, solo una vita normale in cui non devo sopportare che la mia ragazza venga baciata da questo o da quell’altro…ti sembra che chieda l’impossibile? Mi piacerebbe che la mia ragazza non fosse sempre accoppiata a qualcun altro, all’attorino di turno…insomma anche io ho una mia dignità, checcavolo!”

“Sai benissimo che è tutta finzione, Akito! Sai benissimo che non sono una persona capace di tradire…di fare del male! Tutto quello che faccio non viene dal mio cuore! Già…sembra che la colpa è tutta del mio lavoro, ma non fa niente se il mio lavoro tuttosommato nella mia vita è stato un aiuto…ho trovato grazie ad esso mia madre e mio padre, abbiamo risolto, i problemi nella tua famiglia, forse grazie a naozumi e quel telefilm ci siamo avvicinati come mai…Già…fa niente vero?”

“...bello…mi sembra di tornare indietro nel tempo stiamo di nuovo discutendo di quello che discutevamo qualche anno fa…senti così le cose non vanno proprio…capisci? Siamo ancora al punto di partenza…”

“Non è così Akito…non siamo al punto di partenza…ma forse al punto di arrivo!”

“Come?”

“Ehm…aspetta, usciamo di qui mi sento tutti gli occhi addosso” in effetti era così…ovunquea ndava Sana non poteva certo pensare di passare inosservata…

“Ecco appunto” fece lui…si alzarono, pagò Akito e uscirono dal ristorante, diretti verso Casa di Sana.

I due uscirono dal locale ma ci misero un po’ per ricominciare a parlarsi…nel frattempo casa Kurata si faceva sempre più vicina…

“Cosa cercavi di dire prima” fece Akito

“Beh, cercavo di dirti che non siamo ad un punto di partenza ma di arrivo…non possiamo di nuovo rifare quello che abbiamo fatto in questi ultimi 5 anni ti pare?”

“Uhm”

“Beh, allora dobbiamo darci un taglio Akito…non possiamo continuare a farci del male, a roderci dentro cercando di portare avanti un rapporto impossibile! Dai, siamo onesti con noi stessi…forse vogliamo credere che un giorno potremo stare insieme…forse questo un giorno accadrà, ma non è ora…non è oggi!

E’ il momento di lasciarci indietro questa storia e prendere la nostra strada, ognuno la sua, che ci porterà dove ci porterà! Non ho alcun rimpianto della nostra storia, e sono contenta che tu oggi mi sei corso dietro…forse finalmente siamo riusciti a chiarire quello che dovevamo chiarire, cioè che non c’è niente da fare! Il nostro è un rapporto impossibile.”

“Quindi tu vorresti dire che tra noi…insomma…è tutto finito?!”

 

“Non so’ se c’era qualcosa da finire, però di certo non c’è niente che puo’ continuare! Tu non puoi stare con me, e capisco benissimo le tue motivazioni…io non riesco al contempo a stare con te…troppe cose tra noi!

Poi tu ormai sei diventato un grandissimo sportivo…continua per questa strada che è quella che ti porterà lontano…ed in questa strada c’è Nagaia Akito…è una brava ragazza ed è innamorata di te! Puo’ darti tutto quello di cui hai bisogno, puo’ essere davvero un grande sostegno per te…mi auguro che tu riesca a sistemare le cose…mi sa che non c’è rimasta molto bene che mi sei corso dietro oggi.”

“Io…non so’”

“Lo so’ io Akito! Lo so io!” e gli sorrise dolcemente…

I due arrivarono davanti a casa Kurata…

“Beh, allora questa è l’ultima fermata io scendo” fece con voce allegra…

“Sana”

“Va tutto bene Akito…credo che starò bene, ed anche tu!”

“Allora…questo è un addio?”

“Un addio…non so’…forse è un lungo arrivederci…”

I due si guardarono…

“Ti ho voluto bene Akito, e te ne voglio ancora…forse te ne vorrò per tutta la vita…sei stato il mio primo ragazzo, e senza dubbio hai riempito grande parte della mia vita! Ritengo che tua sia una persona fantastica e penso che la vita di darà delle soddisfazioni immense…io da parte mia ce la metterò tutta…”

Sana si avvicinò ad Akito…

“Chiudi gli occhi per favore”

“Come?”

“Chiudi gli occhi”

Akito chiuse gli occhi aspettando il bacio di Sana che pero’ si fece attendere e non arrivò…quando li riaprì Sana era scoparsa…era rientrata a casa senza dargli quell’ultimo bacio che forse Akito si era aspettato.

Rimase ancora lì davanti a casa Kurata alcuni istanti…aveva fatto tutto lei, forse aveva fatto quello che lui non era mai riuscito davvero a fare, o forse aveva solo espresso io suoi veri sentimenti…

Akito era certo di amare Sana, ma forse quello che Sana gli aveva appena detto l’amore non è tutto! E come un piatto gustosissimo senza sale…rimane sempre insipido!

Akito…già stavolta non c’erano dubbi, doveva iniziare la sua nuova vita…una vita in cui Sana non ci sarebbe  stata, una vita che doveva ricominciare dal far chiarezza dentro di se…

Sana dal canto suo appena chiusa la porta crollò a terra…aveva detto le parole che sapeva di dover dire, ancora una volta aveva interpretato perfettamente il ruolo assegnatole…adesso non rimaneva che il passo più grande…interpretare il ruolo più difficile…vivere davvero.

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FINITA!!!

......

......

Finita? :-p Beh, per alcuni potrebbe finire qui questa FF...ma non sarà così! Continuerà non temete...ma sappiate che ormai ci siamo, mancano solo due capitoli alla conclusione di questa FF...saranno due capitoli, ve lo annuncio sin da ora, molto lunghi e complessi...pero' proverò a scriverli sull'onda dell'entusiasmo per questo appena finito...Certo pero' che Sana ha preso una decsiione sofferta...ed Akito forse questa volta è rimasto davvero con un pugno di mosche, a non decidersi finisce sempre così!!!
Ora vogliamo sapere che sarà della vita dei due...forse volete sapere di Naozumi, di Nagaia, di Tsuyoshi e Aya...e Fuka? Insomma ho alcune cose da dire, ma non preoccupatevi non sarà solo un postludio...saranno due capitoli in cui finalmente terminerà un percorso iniziato molti anni fa!
Siamo al dunque amici, non manca molto! State connessi e siate fiducioni ^__^
OVVIAMENTE...COMMENTATE :-p

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Capitolo 20
*** UN ORA ***


Beh, lo so' ci sto' mettendo tanto, ma credetemi non è facile arrivare alla conclusione di qualcosa che per tanto tempo mi ha coinvolto in prima persona! Sto' cercando di portare tutto dove avevo previsto inizialmente...spero che sia di vostro gradimento...Si tratta del penultimo capitolo della FF...sarà un po' lungo abbiate pazienza :-p Ancora un piccolo sforzo e sapremo come andrà a finire questa lunghissima storia ^^

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Le feste a cavallo dell’anno passarono molto velocemente…ognuno tornò alle proprie attività: Akito  aveva di li a pochi giorni le finali del torneo di Karatè dove poteva laurearsi ancora una volta campione del Giappone, Sana tornata in America doveva girare le ultime scene del film, Tsuyoshi e Aya erano sempre più impegnati nei preparativi del matrimonio e anche il bimbo in arrivo richiedeva qualche attenzione, Naozumi si era rimesso piuttosto in fretta dall’incidente al punto che poteva girare le ultime scene rimaste, Fuka nel frattanto cercava intanto di portare a compimento il suo piano per il futuro…

La vita di Akito aveva cominciato a prendere una piega decisamente inaspettata: prima Sana che in pratica lo aveva definitivamente liquidato, poi tornato a casa aveva dovuto affrontare Nagaia che lo aspettava…per fortuna Natsumi era intervenuta per calmare un po’ la situazione, ma era evidente che una rottura era imminente.

“Hai scelto lei…” lo aveva praticamente accusato “Hai scelto lei ed hai abbandonato me”

Akito si rendeva benissimo conto che era questa la verità…non poteva dire nulla…niente di niente.

“E vi siete messi insieme?” incalzava lei

“No” rispose secco lui

“Come no” fece lei stupita… “Oh, ma in fondo nemmeno mi interessa…quello che mi chiedo è perché non mi hai mai detto nulla…”

“Perché non c’era nulla da dire” rispose lui “Le cose stavano ieri come stanno oggi e come staranno domani…”

“Mi stai dicendo che siccome non ci stavi insieme non ritenevi importante dirmi che pensavi un'altra?”

 

“Non ho detto questo…solo che stavo cercando di rifarmi una vita, volevo buttarmi il passato alle spalle! Ho fatto il possibile per farlo, ma forse il passato non è cancellabile.”

“Certo che non lo è, ma come ragioni? E non puoi certo cancellare il passato quando continua nel tuo presente!”

“Ma che ne sai tu del mio passato?” ringhio’ lui

“Vero…io non so’ niente del tuo passato! Tu non lo hai mai condiviso con me! Ho sempre capito che il tuo passato era troppo doloroso da potermene parlare, ma ho sperato che un giorno, magari, avresti potuto aprirti a me, se ti fossi fidato di me…ma quel giorno non è mai arrivato ed ho dovuto scoprire a mie spese che forse stavo solo vivendo in una parentesi della tua vita che mi avevi dedicato…”

“Una parentesi?”

“Sì…nel monologo della tua vita hai aperto una parentesi ad una povera paraplegica a cui hai salvato la vita…hai deciso di fare il buon samaritano e mi hai dedicato parte del tuo tempo…ed alla fine hai chiuso la parentesi, tornando a scrivere il tuo monologo….”

“Sei ingiusta se parli così…io non ho mai fatto niente per il gusto di fare il buon samaritano”

“Sono ingiusta? Sì forse ma non mi interessa…credo di avere  il diritto di esserlo! Svegliati Akito! Il tuo monologo in cui ti compatisci e ti dici quanto sei sfortunato deve finire! Prendi una dannata decisione, una qualsiasi ma prendila perché così soffri tu e fai soffrire chi sta intorno a te…ma fallo davvero! Questo è il mio primo ed ultimo consiglio!”

“Io…mi dispiace Nagaia…a te sembra che io ti abbia ingannata, che forse ti abbia usata e preso in giro, ma ti assicuro che mai, nemmeno per un minuto è stato così!”

“So’ benissimo Akito che non era tua intenzione farmi del male, ma me ne hai fatto, me ne hai fatto tanto! Non è colpa tua se io mi sono innamorata di te, ma è successo ed ora ne sto’ pagando le conseguenze! Il problema è che mi ero convinta che mi volessi bene anche tu, ma sbagliavo purtroppo”

“No, non dire così…io, non è vero che non ti voglio bene…”

“Ma il tuo bene per me è molto diverso da quello che io provo per te, e soprattutto è molto diverso da quello che io avrei voluto tu provassi.”

“Nagaia…” Akito guardò la ragazza con gli occhi pieni di lacrime…capì che non poteva e non doveva aggiungere nulla…lei era arrivata al limite della sopportazione, e non voleva scoppiare a piangere davanti a lui… “Mi spiace” aggiunse.

“Sì…spiace anche a me…domani torno a casa. Forse ci rivedremo lì! Ti prego però non fare scene strappalacrime da film…domani mattina presto non ti alzare quando me ne vado…lascia che faccia come voglio!”

“Va bene” disse lui, capendo che gli doveva concedere quello che voleva…

Il giorno dopo Nagaia se ne andò via…

Akito per evitare di vederla si era messo tuta e scarpe e si era messo a correre nel parco…aveva corso come un ossesso cercando di cancellare dalla memoria quei momenti tanto brutti per lei.

Aveva perso in pochissime ore praticamente le due persone per cui aveva provato qualche sentimento…aveva perso Sana e Nagaia…passato e presente…e tutto perché aveva per una volta dato retta a quel suo cuore maledetto e aveva inseguito la moretta per quella strada. Forse se l’avesse lasciata andare ora avrebbe ancora Nagaia…Akito proprio in quel momento capì cosa voleva dire Nagaia con Monologo della sua vita…in fondo forse era proprio questo quello che Akito voleva…nel suo monologo in cui parlava dei suoi problemi e difficoltà, Nagaia gli faceva comodo…era piacevole quella presenza nella sua vita! Scaldava un po’ il suo cuore e lo faceva sentire un po’ più uguale a tutti gli altri ragazzi.

Così Akito si trovò di nuovo completamente solo! Non tanto perché intorno a se non aveva persone che gli volessero bene o che volessero stare con lui ma perché era lui stesso il primo che non voleva nessuno intorno a se…troppa paura di fare del male…troppa paura di farsi del male.

Forse la sua vita era destinata a svolgersi così! Forse doveva stare da solo, forse non era destino che stesse con qualcuno…in fondo proprio lui aveva impedito con la sua nascita a sua madre di stare con suo padre e con Natsumi…in qualche modo poteva essere il pegno da pagare a chissà quale giustizia superiore.

Anche quello sport che in fondo amava era uno sport “solitario”…lui negli sport di gruppo non era mai stato bravo…era pessimo nel gioco di squadra mentre come individualità se la cavava proprio bene.

Sana…si sentiva come se Sana lo avesse illuso…lo avesse illuso che anche lui potesse avere una vita normale, che avesse il diritto di essere come gli altri ragazzi! Ma lui dentro non si è mai sentito così. Solo quando stava con lei si sentiva un po’ più vivo, ma quando lei non c’era, quando andava via per lavoro, quando non poteva contare sul suo sorriso Akito tornava a chiudersi in se stesso…come una farfalla che stava uscendo dal bozzolo ma che poi sceglie di tornare al calore la dentro.

Però aveva creduto alla ragazza, si era aggrappato a lei prima, ed al suo ricordo poi! Stretto al modo in cui lei e solo lei riusciva a farlo sentire! Convinto che solo percorrendo la strada insieme avrebbe potuto vivere la sua vita in maniera più vera. Sì, lui da solo non rifulgeva di luce propria ma lei, lei era il suo sole, illuminava la strada e tendendogli la mano lo aiutava a muovere i passi incerti ma costanti.

Ora lei non c’è più…nemmeno il ricordo e la speranza possono aiutarlo ormai…e perso dentro se stesso si appresta a vivere una vita condannata all’oscurità…e la cosa più assurda è che di lì a poco si sarebbero accese le luci della ribalta per i campionati di Karate…

‘La luce della ribalta’ pensava tra se e se Akito ‘che stupida metafora’…

 

Tornata in America Sana si era buttata forse anche più di prima nel lavoro…c’erano da finire le riprese del film…che dovevano concludersi entro la fine di Gennaio.

Il capodanno Sana lo aveva passato nell’orfanotrofio Kamura insieme a Naozumi che era venuto apposta per stare con i bambini…le sue condizioni erano decisamente migliori e questo faceva ben  sperare per il film.

Sana ovviamente non aveva grande voglia di festeggiare…aveva definitivamente rotto con Akito. La parola fine che aveva messo sulla loro storia, questa volta era quella definitiva.

Lo aveva fatto non perché non provasse più niente per Akito ma esattamente per il motivo opposto. Per il bene che gli voleva non potevano continuare a stare in quella condizione di limbo.

Sana aveva capito dal comportamento di Akito che lui teneva ancora a lei, ma si era anche accorta che non c’era soluzione ai loro problemi. Lei avrebbe continuato a fare l’attrice e lui avrebbe continuato a non volere…con tutto quello che questo implica come la difficoltà di stare insieme, i pettegolezzi, gli scandali, i film e chi più ne ha più ne metta. Non poteva ne voleva mettere Akito in questa situazione…insomma già era difficile per lei, figurati cosa sarebbe stato per lui.

Ma non solo…era certa Sana che se anche ci avessero provato non sarebbe mai potuta durare…e come poteva con quei presupposti? Erano poi tre anni praticamente che non si vedevano, ed in tre anni le cose cambiano…magari lei non gli sarebbe andata più bene…o forse lui non sarebbe andato bene a lei! E tutto questo senza pensare che lei per prima non aveva chiaro cosa volesse dalla vita…come poteva legarsi a lui?

Sana non riusciva a togliersi questi pensieri dalla testa…e a Naozumi ovviamente la cosa non sfuggì per niente…così mentre Sana tornava dal bagno lui le andò incontro e si fermarono in un corridoio senza luce ma fatto a finestre…la vista su quell’unico grosso albero di fronte all’orfanotrofio.

“Hey” fece lei

“Hey” fece lui

“Bella serata vero?”

“Sì bella serata…i bambini si stanno divertendo…sono contenta…anche noi vero ci stiamo divertendo…”

“Io forse…ma tu proprio no!”

“Come?”

“Lo hai incontrato vero?”

“Lo hai….chi?”

“Sai benissimo chi…”

“Io…sì l’ho incontrato…”

“Uhm…ne desumo che non è andata un granchè bene vero?”

“Dire che non è andata bene è un eufemismo…”

“Dai racconta” fece Naozumi

“Ma sei sicuro di…”

“Hey…pensi che c’è davvero qualcosa che non mi puoi dire? Cioè in tutti questi anni non hai ancora imparato che io sono qui per starti vicino? Potrai sempre contare su di me!”

“Ok ok…scusa…non intendevo questo…comunque più o meno le cose sono andate così…” e Sana ha cominciato a raccontare a Nao come erano andate le cose in quella settimana…

Naozumi ascoltava in silenzio Sana; man mano che andava avanti tendeva a guardarla sempre meno e concentrarsi sulla luna di fronte a lui fuori dalla finestrata…

“Beh…senza mezzi termini ma a me sembri tutta scema” fece lui non appena finì di raccontare la ragazza…

“Come prego?” rispose lei

“Sì…che cosa vuol dire che decidi di non provarci? Ti arrendi prima ancora di averci provato…scusa ma non mi sembra proprio un comportamento da te! Cioè sei innamorata di questo ragazzo da una vita…anzi a dirla tutta hai messo sto’ bel figliolo che hai vicino da parte per lui in nome di un amore potente e insuperabile e poi quando avresti l’occasione di provare a far funzionare le cose butti tutto al vento? Finalmente potevi cercare di drizzare la situazione, di dargli la direzione che da anni, siamo sinceri, desideri! Ora che non c’erano più ostacoli…tu butti tutto a mare?”

“No, aspetta…non è vero che non  c’erano più ostacoli…mi sembra di averti spiegato come sono andati i fatti o sbaglio? Ti ho spiegato gli insormontabili problemi che ci sono tra me e lui…ti sembra poco?”

“Mi sembra poco? Sì mi sembra proprio poco! I problemi li avrai sempre in qualunque relazione deciderai di buttarti? Ma che ti credi che l’amore siano davvero due cuori ed una capanna? Sveglia, non siamo nel mondo delle nuvole…e per quanto riguarda la tua carriera…sì è vero, i problemi che hai detto ci sono, ma davvero credi siano insormontabili? Pensi davvero che quando si ama queste cose non si possano superare…o forse la verità è che non via amate abbastanza! Tutto questo tempo passato è stato solo alla vanagloriosa ricerca di qualcosa che non esiste…eravate troppo preoccupati dal pensare alla vostra sofferenza per pensare che forse, tra di voi, l’amore non centrava più…già forse non lo ami più, Sana.”

“….non lo amo p….ma come ti permetti scusa? Come puoi sapere quello che provo, come sto’ quello che sento dentro? Naozumi, che ne sai se io l’amo ancora? Che ne sai della fatica che ho fatto per tagliare questo ormai lunghissimo cordone ombelicale che ci univa? Ma pensi che non mi faccia star male la cosa? Certo che ci sto’ male…mi sento proprio un pezzo di fanghiglia infangata…e tutto questo solo per permettere sia a lui che a me di superare questa situazione. Sì probabilmente,  a discapito di tutto e tutti, nonostante in pratica i rapporti tra di noi siano ridotti praticamente a zero…beh, probabilmente lo amo ancora! Ma questo non significa nulla…so bene ormai che l’amore non basta, certo conta, ma non basta solo quello! Ci devono essere le circostanze giuste, le persone giuste, i caratteri che combacino…io ed  Akito non siamo così…è evidente ormai! E allora è il caso di mettere un bel punto e via a capo! Magari girando anche foglio pronti a cominciare chissà quante storie e avventure d’amore…ma perché legarsi in eterno ad una persona, mi dico…ecco allora che ho fatto quello che ho fatto…ho preso la scelta giustà, sì”

Sana si gonfiava il petto e faceva uscire praticamente fumo dal naso…

Ma Naozumi non era il tipo da farsi incantare da lei…

“Hai finito? No cioè, certo ottima interpretazione…sono le parole giuste che dovevi dire…ma non ne pensi nemmeno la metà! Dai è chiaro che menti…e se hai fatto sta scena anche davanti a lui mi chiedo come sia possibile che lui non l’abbia capito…”

“Eh, ma qui non sono la sola a mentire mi pare…” disse Sana nel tentativo di cambiare discorso…

“Come ?”

“Sì sì, fai il finto tonto…mi riferisco ad una certa ragazza di nome Kelly….che tra l’altro mi pare ti abbia bombardato di messaggini per tutta la serata…allora cosa hai da dire in merito?”

“Ah…Kelly…no ehm cioè…come dire…”

“Dai, sai bene che  per me non è un problema, ma non capisco proprio cosa ti sia passato per la testa…prima mi racconti una versione, poi un'altra…e poi la verità scopro essere un'altra ancora…cos’hai da dire in tua discolpa?”

“Cos’ho da dire….che mi pare che i bambini mi stiano chiamando di là” e Nao fece per andarsene ma Sana lo blocco’ per un braccio

“Eh no carino, non te ne vai così facilmente, almeno non finchè non mi darai delle spiegazioni più che plausibili…”

“Spiegazioni….vuoi sapere la verità? Beh, la verità è che non la so’ nemmeno io! Cioè all’inizio ci siamo conosciuti come ti avevo raccontato, ma eravamo solo amici ecco…diciamo che ci siamo visti qualche volta ma solo per chiacchierare, mangiare qualcosa…sì è anche venuta al mio appartamento un paio di volte prima dell’incidente ma non era mai successo niente; anzi veramente non mi interessava nemmeno un granchè…sai bene come mi fossi fissato con un'altra…”

Sana abbassò immediatamente lo sguardo…

“Oh, adesso non sentirti in imbarazzo, hai voluto tu la verità….ecco dopo l’incidente, dato che sono rimasto un po’ in ospedale ho avuto modo di pensare…insomma, ho pensato molto a te e a Kelly…ho capito alcune cose, come ad esempio che Kelly era più che un’amica…ho capito che insomma mi interessava conoscerla meglio! E dato che anche lei ha dimostrato di volermi conoscere meglio…beh, ecco tutto! Ci stiamo frequentando, ma niente più di questo al momento…ammetto però che non so’ quello che succederà in futuro…

“Beh, da parte mia non posso che farti gli auguri allora “ disse Sana sorridendo apertamete “ e augurarti che le cose vadano per il verso giusto…”

“Sanaaaaaaaaa…dai vieni di laaaaaaaaaaaaaa” disse una bambina tirandola per la gonna….

“Arrivo arrivo, che succede….” Disse lei rientrando nella stanza….

Naozumi si girò a guardare fuori dalla vetrata: “Già il verso giusto…chissà qual è il verso giusto…”

 

In un solo giorno ci sarebbero stati ottavi, quarti, semifinale e finali….Akito era tesissimo…come campione in carica era praticamente arrivato agli ottavi di finale senza fare praticamente nessun combattimento…Akito in effetti non si era preoccupato nemmeno di guardare il tabellone…in fondo per lui un avversario valeva l’altro.

Non che fosse spocchia, o sicurezza di vincere, ma vero e propria insensibilità! Nulla in quei giorni lo toccava.

Così come non lo aveva toccato la chiamata di Tsuyoshi in cui gli veniva annunciato che non potevano venire ne lui ne Aya a vedere la sfida, per via dei troppi impegni tra bambino e matrimonio.

Anche la telefonata di Fuka che gli faceva gli auguri ma gli diceva che per via dell’influenza non poteva essere presente non lo aveva toccato più di tanto.

Qualche giorno prima aveva anche incontrato Nagaia che pareva essersi ripresa meglio di lui dalla situazione difficile del natale da poco passato. Aveva sorriso, gli aveva augurato di vincere e gli aveva anche promesso che sarebbe stata presente tifando per lui. In fondo rimaneva sempre il suo atleta preferito!

In quella circostanza forse aveva sì provato un po’ di imbarazzo…ma tutto sommato era andata meglio di quanto lui stesso osasse sperare.

Nelly ed il signor Hayama erano appena usciti dallo spogliatoio dove gli avevano fatto i più sentiti auguri di vittoria…erano in tribuna d’onore…ed a dire il vero la maglietta del signor Hayama con la faccia di Akito stampata sopra era piuttosto imbarazzante!

Akito entrò in palestra…fu accolto da un applauso a cui non degnò nemmeno un gesto…si andò a sedere al posto a lui preposto e vide entrare, chiamati ad uno ad uno tutte le comparse a quello che lui stesso nella sua testa chiamava: “un mio giorno come un altro”….

Quello che Akito non aveva previsto era l’attore non protagonista, o addirittura l’antagonista che a sorpresa entrò per sedicesimo in palestra…NAKAO!

Akito fu scosso da quel nome e da quel viso, sapeva che Nakao era bravo…ma arrivare tra i primi sedici del giappone era decisamente troppo rispetto a quello che lui stesso avrebbe mai immaginato.

Nakao fece un gran sorriso ad Akito e prese posizione.

A quel punto la curiosità si fece varco nei gelidi pensieri di Akito…se tutto andava per il verso giusto avrebbe incontrato il suo “discepolo” (così si definiva Nakao) in semifinale...

Akito fu il primo a scendere sul tappeto…battè il suo avversario in 1 minuto netto…una prova di forza decisamente schiacciante anche se tutti se lo aspettavano.

Quello che invece nessuno si aspettava era che Nakao si sbarazzò senza troppi problemi del suo avversario.

Nei quarti di finale le cose non cambiarono molto…Akito vinse senza troppi fronzoli…e come al solito senza dare nulla allo spettacolo…

Nakao fece anche lui il suo, ma concedette qualcosa di più al suo avversario, che nella fattispecie era il finalista dell’anno prima.

Tra i quarti e le semifinali, Akito e Nakao poterono finalmente parlarsi nello spogliatoio.

Nakao si diresse con la mano teso verso Akito

“Akito, ciaoo” disse sorridente

“Ciao” rispose Akito stringendogli la mano

“Beh, posso farti i complimenti? Hai battuto quei due senza nemmeno sudare…senza fare il benché minimo sforzo”

“Uhm…” fece il biondino

“Devo dire invece che io ho incontrato molte difficoltà con quello che ho appena battuto…ma non potevo proprio perdere l’occasione di combattere contro di te…è tanto che non combattiamo insieme sai?”

“Già” fece Akito che non aveva come al solito una gran voglia di parlare.

“Beh, abbi pietà di me durante lo scontro…non farmi fare una figura tanto meschina come hai fatto fare agli altri…insomma un po’ di sconto ecco…”

“Sconto?” fece lui “Non mi sembra che tu ne abbia bisogno…ho visto come combatti…ti sei trattenuto al secondo scontro…non hai certo bisogno che io ti faccia dello sconto”

“Beh, ma come tuo discepolo insomma…”

“IO NON HO DISCEPOLI” fece lui…

“Beh, ma mi hai insegnato tu il Karatè o ricordo male…quindi in qualche misura…sei il mio sempai!”

“E questo credi ti valga un trattamento di favore?”

“No…Akito era solo riconoscenza…riconoscenza per quello che hai fatto per me…e sappi che non avrò rancore per te se sarai tu a vincere…e se dovessi vincere io…beh, vorrei che fosse lo stesso per te!”

“Uhmp…”

“Beh, allora vado a prepararmi…da qui ad un ora ci giochiamo l’accesso in finale…vinca il migliore!” e Nakao si allontanò allo spogliatoio di Akito.

 

Se quell’ora non fosse mai esistita Akito non avrebbe mai dubitato della sua vittoria con Nakao…Invece il fatto di averlo visto e avergli parlato non poterono non risvegliare in lui ricordi sopiti…si ricordò quello che aveva passato per causa sua e di come in verità quello più a rischio era stato proprio Akito…anche in quell’occasione si salvò solo grazie all’intervento di Sana. Akito aveva cercato per tutta la giornata di non far balenare nella sua testa l’immagine di quella ragazza…l’unica in grado di destabilizzarlo e fargli sciogliere quella coltre protettiva che si costruiva intorno a lui.

Mancavano 35 minuti all’incontro e la mente continuava ad andare lontano da quella palestra…sudava freddo ma non era per paura…ma perché Akito non riusciva a togliere quella distrazione dalla sua testa.

Maledetto Nakao, se non lo avesse visto non sarebbe successo niente.

Ora la sua testa era piena zeppa di Sana in tutte le salse…da piccola, da grande, quando si picchiavano e quando quasi, pochi mesi prima, avrebbero anche potuto fare l’amore….i loro tiramolla fino all’ultimo definitivo strappo.

E la sua mente vagò fino a quando tornò a riflettere sul motivo per cui Akito faceva Karate.

Lui aveva iniziato solo per competere con Naozumi, o forse direttamente con Sana…doveva trovare la sua passione…che poi passione divenne. Ma tutti i suoi traguardi raggiunti in quel momento non lo appassionavano più. Già…l’unica vittoria che veramente lo aveva fatto sentire vivo era quella che anche Sana aveva visto al torneo dell’anno prima…tutto sempre e solo legato a lei…ma possibile che la sua vita non aveva un senso senza lei…Sana, Sana a destra, Sana a sinistra….in tutto c’era Sana.

“5 Minuti” Signor Hayama…la prego di venire in palestra.

Akito, si buttò dell’acqua gelata sulla faccia…mancavano 5 minuti…e avrebbe di nuovo raggiunto la finale…in fondo si era impegnato proprio per questo no? E allora basta…

Rietrò in palestra Akito…il suo avversario già sul tappeto…vi salì anche lui, inchino verso l’arbitro, inchino verso l’avversario e poi il segnale di inizio.

 

L’ok definitivo era stato dato un paio di giorni prima. Sana e Naozumi avevano finito quel film con piena soddisfazione di tutti gli addetti ai lavori.

Ora si trovavano alla festa per la fine dei lavori.

Sana in un bellissimo abito d’orato aveva fatto la sua entrata tra mille “ohhh” degli astanti ed ovviamente pochi passi dopo era caduta per terra facendo un capitombolo degno della miglior Kurata…tutti si erano messi a ridere; in fondo Sana era proprio questo.

Presenti al party erano molto registi famosi, produttori, attori, manager e chi più ne ha più ne metta.

Tutti coloro che avevano partecipato alla festa non potevano che concordare che questo film era la completa e decisa consacrazione di Sana Kurata nel mondo del cinema.

Un interpretazione che aveva sfiorato la perfezione, e poi era stata fantastica anche durante le riprese quando non toccava a lei…teneva sempre alto il morale della troupe anche quando, come durante l’incidente sembrava che il film dovessero subire dei pesantissimi ritardi.

Sana continuava, con un bicchiere di champagne in mano a sorridere e baciare chi le andava incontro e le diceva quanto era stata brava e quanto il suo futuro era radioso…

Parlando proprio Naozumi si avvicinò presentando i sig. Smith a Sana…

“Piacere…sono Henry Smith della Hamilton production…la sezione della Hamilton group che segue il cinema diciamo…”

“Ah…buonasera, Sana Kurata”

“Ho visto alcune scene del film…privilegi di lavorare per  la più grande casa produttrice d’America…e devo dire che sono rimasto molto colpito dalla sua interpretazione…anzi, volevo fare due chiacchere con lei in privato…è possibile?”

“Ssì…sì, accomodiamoci a quel tavolo”

I due si sedettero ad un tavolo con due sedie un po’ in disparte rispetto al resto della festa…

“Come le stavo dicendo, ho visto parte del nuovo film, e sono rimasto colpito dalla sua interpretazione…non sorpreso, dato che è da un po’ che la seguo, ma favorevolmente colpito!”

Sana fece un sorriso imbarazzato

“Beh, insomma vengo al dunque…ci siamo riuniti come staff della Hamilton Production, ed abbiamo deciso di puntare su di lei…stiamo per realizzare una “saga” incentrata principalmente su una ragazza…non sto’ a raccontarle nel dettaglio di cosa si tratta…ma sappia che parliamo di qualcosa di molto molto grande ed importante…ebbene per la parte di protagonista abbiamo pensato a lei! Le sue capacità sono indiscusse ed anzi crediamo che lei sia a tutti gli effetti la migliore attrice per il ruolo in questione sulla piazza…”

“Beh, io vi ringrazio per i vostri complimenti, ma non so’….cioè non credo di essere così brava come dite…e comunque di che ruolo si tratta? Cioè detto così potrebbe trattarsi di un ruolo drammatico, comico…insomma potrebbe essere di tutto no?”

“Guardi si tratta di interpretare il ruolo di una ragazza che si mette continuamente in gioco… il genere, giusto per farle capire è “FANTASY” e la ragazza in questione dovrà superare mille difficoltà per raggiungere il suo obiettivo… ma nel farlo unirà un pizzico di humor ad un’importante interpretazione drammatica…senza contare la necessità di essere di fisico, diciamo, agile…insomma tutte qualità che lei già possiede…”

“Beh…è interessante…ma lei parlava di una saga…in che senso?”

“Si tratta di 5 film! E Verranno prodotti uno dietro l’altro…noi vogliamo uscire con un film all’anno quindi puo’ immaginare di che impegno stiamo parlando…”

“Caspita…uno all’anno…vorrebbe dire spendere 5 anni della vita praticamente solo per questi film…”

“Sì, proprio così! Ma alla fine dei cinque anni, a parte il controvalore economico che mi creda, sarà assolutamente di suo gradimento, avrà raggiunto una popolarità ed una fama senza uguali…sarà all’altezza delle grandi star di Holliwood, ed ovviamente lavorerà anche con alcuni di loro…c’è solo un particolare signorina Kurata…so’ che la prendo alla sprovvista, ma dovrebbe dirmi se ha intenzione o no di accettare questo lavoro entro domani pomeriggio...”

“Entro domani pomeriggio? Ma non sono un po’ stretti i tempi?”

“Sì mi rendo conto che lo sono, ma abbiamo molta fretta di partire con i lavori…”

“Ma non c’è nemmeno il mio agente, ed io non saprei…”

“Non si preoccupi…per i dettagli del contratto ci sarà tempo ma abbiamo bisogno di conoscere la sua disponibilità…insomma so’ che le stiamo chiedendo un grande impegno, ma è anche una importante possibilità per la sua carriera! Beh, questo è il mio biglietto da visita…diamoci un appuntamento verso le 17.00 di domani presso il mio ufficio….mi dirà cosa ne pensa…nel frattanto le ho fatto recapitare in camera il canovaccio dell’opera che vogliamo produrre…” Il signor Smith si alzò dal tavolo…

“Allora a domani signorina Kurata…ci pensi bene, è una proposta che non viene fatta tutti i giorni quella che la Hamilton Production le ha fatto!” e così dicendo si congedò.

Sana seduta al tavolo era quasi shokkata di quella breve ma intensa discussione…gli aveva offerto un lavoro che probabilmente la poteva lanciare nell’olimpo dello spettacolo, ma nel contempo le aveva anche posto una scelta di vita: impegnare 5 anni della sua vita dietro questi film! 5 anni lontana da tutto e da tutti…in cambio di gloria eterna….

Naozumi si avvicinò al tavolo vedendo Sana immersa nei suoi pensieri

“Posso?”

“Certo!”

“Ti vedo pensierosa….”

“Sì…” e Sana spiegò la proposta a Naozumi

“Scusa…e ci stai anche pensando? Accetta immediatamente! E’ una chance irripetibile, non capiterà una seconda volta sai? Cioè Sana ti stanno proponendo qualcosa di incredibile, e credimi, non ricordo un film flop della Hamilton Production…Io ho anche sentito, da papà che mi accennava di questo progetto, che il regista è Spielberg…cioè Sana SPIELBERG! Mamma mia che colpo grosso….io potrò anche dire di averti conosciuto…sì sì…chissà se mi parlerai ancora quando dovrai andare in giro con 3 guardie del corpo!!!”

“Ma….io non ho ancora accettato….entro domani devo dargli una risposta…”

“Ma accetterai vero?”

“….”

“Sana tu accetterai vero? Non vuoi mica buttare all’ortica una possibilità del genere?!?!? Sì, adesso sei confusa ma vedrai che alla fine accetterai…”

“Nao…ma è davvero quello che voglio? Cioè insomma…lo voglio per davvero tutto questo? La fama, la gloria….io….forse non voglio tutto questo!”

“Come…come non vuoi tutto questo? E cosa ci stai a fare qui scusa?”

“Io…voglio solo fare quello che amo…recitare…io amo il mio lavoro, ma tutto quello che ne deriva, beh, non lo desidero poi così tanto!”

“….vabbeh, sì ti conosco…mettila così allora: hai la possibilità di lavorare con grandi attori diretta da un grandissimo regista…puoi recitare come mai lo hai fatto prima d’ora.! Potrai fare benissimo…Pensaci Sana, che bello dev’essere!”

“Sì bello…probabilmente lo è, ma qui mi chiedono di vendergli 5 anni della mia vita.”

“Sana, 5 anni…ne hai 19, a 24 hai finito…in fondo c’è gente che per fare un granello di quello che devi fare tu lavora per tutta la vita, altro che 5 anni…eppoi sai quante cose cambiano in 5 anni?”

“Sì ma 5 anni in cui dovrò praticamente solo lavorare”

“Beh, è il compromesso che devi fare….ma non mi sembra che negli ultimi due/tre anni tu abbia fatto chissà cosa oltre a lavorare…sbaglio?”

“No cioè che vuoi dire scusa? Che io non ho una mia vita?”

“No no, non intendevo questo! Volevo dire che ti sei dedicata molto in questi anni al lavoro…in fondo ti si chiede di dedicatici ancora per un po’…poi potrai rallentare se ritieni, prenderti un anno sabatico….vedi te insomma”

“Io..non so’! Non so’ quello che voglio davvero dalla vita…da una parte vorrei essere una semplice ragazza come tante altre che vive la sua normalissima vita…dall’altra ammetto che mi piace il mio lavoro…proprio non so’”

“Beh, riflettici Sana perché ora è il momento di decidere che vuoi fare della tua vita…è una scelta da cui non tornerai indietro! Sia che tu decida di fare o di non fare questo film! Una volta presa una strada l’altra diverrà impraticabile…pensaci!”

E Naozumi alzandosi si avvicinò a Sana, la baciò sulla fronte e le sussurrò: “Io comunque starà dalla tua parte” e se ne andò.

Sana rimase seduta ancora una attimo poi prese le sue cose e andò via dalla festa…con miliardi di pensieri che le ronzavano per la testa…chiamò Rey, parlò con lui…che ovviamente la spinse ad accettare la proposta fattagli.

La notte fu insonne per Sana…e la mattina non l’aiutò certo a derimere i pensieri che aveva per la testa…Rey la doveva passare a prendere per le 16.30…l’ufficio del sign, Smith non era lontano dal suo albergo…

Verso le 16.00 Sana si decise prese il telefono e chiamò l’unica persona al mondo in grado di aiutarla a decidere cosa fare…

“Sì pronto qui casa Kurata”

“Signora Shmiura buongiorno, sono Sana”

“Ah, Sana ciao che piacere…come stai? Tutto bene?”

“Si tutto bene! Pero’ avrei bisogno di parlare con mia madre…c’è?”

“Sì te la passo…”

“Ciao figlia degenere!”

“Come figlia degenere? Che ti ho fatto?”

“Ma non lo so’…mi andava di dirti così….Maro smettila di mangiarti i miei capelli…dimmi, avevi bisogno di qualcosa?”

“Beh, a dire il vero sì…volevo parlarti di una proposta che ho ricevuto…”

“Di matrimonio? Omioddio, mia figlia si sposa…signora Shimura, Sana si sposa!!!”

“O come sono contenta” sentì dire Sana dalla signora Shimura

“Ma che proposta di matrimonio e proposta di matrimonio…non si tratta di una proposta di matrimonio…”

“Non è una proposta di matrimonio, allora  è una proposta indecente…che audacia dirlo a tua madre”

“ah, i giovani d’oggi” disse la signora Shimura

“Ma la smetti? Una proposta di lavoro…LA-VO-RO…”

“Ahh, e dillo subito allora…e qual è il problema”

Sana raccontò a Mama tutta la proposta fattale la sera prima…

“…e questo è quanto”

“e tu hai paura di impegnare tutti questi anni sul lavoro vero?”

“Beh, ho paura che dopo questi anni io non abbia più niente oltre al lavoro non voglio avere una vita dove esiste solo quello”

“Capisco, però ti rendi conto che è una proposta irrinunciabile sotto il punto di vista professionale, vero?”

“Sì ma…”

“Guarda, io non sono la persona che da questo punto di vista puo’ darti il consiglio migliore…lo sai…io mi sono fatta portare là dove diceva il cuore…ma questo non  vuol dire che ho sempre fatto delle scelte giuste!”

“Beh, ma sei una scrittrice di successo”

“Sì ma non ho più nemmeno la tua età…non ho uno straccio di uomo, sono sola…anche se devo ammettere che comunque non manco mai di divertirmi…”

“Mamma non mi stai aiutando”

“Non posso aiutando figliola mia…è una decisione che devi prendere da sola in autonomia…soppesa bene le due cose…e fai la scelta giusta! Una volta tu facevi l’attrice solo per rispondere ad una mia aspettativa, alla promessa che ci siamo fatte, ora lo fai perché ti piace! Ecco è questo! Fai quello che ti senti, quello che ti piace…”

“Fare quello che mi piace”

“Sì…lo sai non hai bisogno di quel lavoro dal punto di vista economico…ma devi capire se ne hai bisogno per appagare te stessa, i tuoi desideri ed i tuoi sogni…inseguili…cerca di realizzarli”

“E se non dovessi sapere quali sono i miei sogni?”

“Cerca di scoprirlo”

“Sì ma tra meno di uno ora devo dare una risposta al signor Smith”

“E allora cerca di scoprirlo in meno di un ora…ora devo scappare…tra poco arriva Oliver e non ho ancora escogitato un buon piano di fuga…vado CIAOOOOO” e così dicendo Mama attacca il telefono in faccia a Sana.

Sana rimase praticamente inebetita con il telefono in mano…non l’aveva per niente aiutata…anzi aveva peggiorato la situazione.

Rey fece uno squillo e Sana scese…

In macchina Rey fece di tutto per convincere Sana ad accettare…era la proposta della vita insomma…

Ma Sana continuava con i suoi dubbi.

Salirono nell’ufficio del signor Smith, che li accolse calorosamente.

Sana guardò nell’ufficio e vide una cosa che fu’ come la risposta alle domande che Sana fino ad allora si era posta…

“Allora signorina Kurata, ha deciso cosa vuole fare?”

“Sì ho deciso…”

Rey la guardò dubbioso

“Ho proprio deciso”.

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COMMENTI? forza...voglio i vostri commenti!!! :-p
e ricordate che siamo ad un capitolo dalla fine :-p
Gio

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Capitolo 21
*** FORSE MAI PIU' ***


Ci siamo...è passato tanto tempo, ma ci siamo DAVVERO! Ho concluso questa FF, o forse meglio dire EPOPEA! Vorrei davvero ringraziare tutti voi, amici, che mi avete sostenuto in tutto questo tempo con i vostri commenti, incoraggiamene e note...Grazie davvero perchè proprio grazie a voi ho avuto la forza di finire questa FF! Ma ora vi lascio alla lettura di questo ultimo capitolo, nella speranza che vi piaccia, ed arrisentirci alla fine di questa FF...in fondo alla pagina :-p

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Il tempo era decisamente impazzito…erano anni che non si ricordava un Febbraio così caldo a Tokio…il tempo era bello, anzi bellissimo…ed era una settimana che c’erano almeno 20 gradi! La gente lasciava a casa i cappotti ed alcuni anche i maglioni!

Sembrava di essere a primavera inoltrata!

La cosa ovviamente non dispiaceva per niente a Tsuyoshi ed Aya! Mancavano pochi giorni al matrimonio ed un tempo migliore era quello che ci si poteva auspicare!

Ad Akito invece quel tempo non piaceva, anzi non era mai piaciuto! Le giornate piene di sole, il caldo, il cielo azzurro gli si addicevano proprio poco! Si trovava a disagio in quei giorni! Lo rendevano nervoso se possibile!

Preferiva decisamente le giornate invernali, grigie ed uggiose! Quel freddo diffuso e quello strano senso di tristezza che pervadeva l’aria gli piaceva molto di più! Si addiceva molto di più al suo carattere. In quei giorni poi la gente era meno allegra, meno sorridente per niente, e forse anche meno desiderosa di parlare.

E questo ad Akito non dispiaceva. Proprio no.

Invece quel tempaccio (a detta di lui) rendeva le persone espansive, così non poteva andare in giro che la gente gli puntava contro il dito dicendo se era lui o no quello andato in TV!

Non gli piaceva venire fermato per strada, ne gli piaceva tutta quella gente che sorrideva e si apriva al tepore e all’allegria che una giornata solare portava.

E poi il caldo faceva sudare, e lui odiava sudare.

“Ma non fa così caldo da sudare” gli disse Tsuyoshi

“Fa niente, ma appena fai qualcosa una qualunque attività al sole inizi a sudare…Sai come suderai te Domenica???” rispose Akito cercando di far sentire male Tsuyoshi

“E’ proprio necessario che tu me lo ricordi?”

“Uhmp…sarà meglio che inizi ad abituarti all’idea, sai essere marito e tra un po’ anche padre.”

“ARGH…ehm…ma vedrai che me la caverò…spero…credo” e Tsuyoshi si intristì preoccupandosi del suo futuro più immediato e dei cambiamenti che mai nella sua vita aveva amato.

Akito capì che non era il momento di intristirlo…”Maddai vedrai che andrà tutto bene, non ti preoccupare!”

Cercò di salvarsi

“Sì…approposito hai preparato il tuo discorso?”

“Il mio…ehm…”

“No dai, davvero ancora non hai preparato niente?”

“No!”

“Akito, DAI!” “Mancano pochi giorni, non puoi non fare il discorso, lo sai che i testimoni devono dire qualcosa al banchetto. Fuka lo ha già scritto…”

“Ah sì?” Pensò Akito e si annotò mentalmente di chiamare Fuka per chiederle cosa avrebbe detto, magari poteva prendere spunto da questo….

“Sì, ma ha detto che sarà una sorpresa e che non vuole svelarci cosa dirà…dice che tutti noi dobbiamo aspettare Domenica per sapere”

“Ah” fece Akito e cancellò la nota appena presa.

“Ecco siamo arrivati” e Tsuyoshi fermò la macchina.

“QUI?” Fece Akito!

“Già qui…scommetto che non pensavi che questo posto ora era diventato un parco privato vero?”

“No…non ci avrei proprio scommesso niente” fece lui…

“Sì tutto quello che vedi è di proprietà del ristorante dove faremo il ricevimento…”

“Uhmp…certo che le cose cambiano negli anni”

“Certo che le cose cambiano Akito…tutto cambia…o forse quasi tutto” disse guardandolo

“Cosa vorresti dire?”

“Che tu…beh tu non sei cambiato tantissimo…Cioè per certi versi sei ancora quello che eri quando siamo venuti qui!”

Akito mise immediatamente il braccio intorno al collo di Tsuyoshi

“cosa vorresti dire????”

“Questo…”fece Tsuyoshi con un filo di voce “Questo che stai facendo…”

Akito lasciò andare Tsuyoshi…

Si avvicinarono al ristorante…

“Beh, Akito io entro per decidere le ultime cose…tu fatti un giro, ci vediamo qui davanti tra una mezz’oretta ok?”

“Se Se” Fece lui e mani in tasca comincio’ a farsi un giro per i fatti suoi.

Intorno a lui vedeva solo coppiette che abbracciati andavano in giro e la cosa lo infastidiva non poco

Akito camminava un passo davanti all’altro per quella strada che non ricordava proprio bene bene ma che aveva quel sapore di ricordo che a volte hanno i posti che nel proprio cuore hanno avuto una certa importanza.

Guardava a destra ed a sinistra e si rendeva conto che il posto in effetti era proprio cambiato da allora…non era quello che ricordava…

Finchè non si fermò e girandosi a sinistra ebbe come un flash back nella sua mente…beh, quel posto proprio non lo poteva dimenticare…era tentato di andarci immediatamente, ma poi guardando l’orologio si rese conto che doveva tornare verso il locale….a momenti Tsuyoshi doveva uscire e dovevano ancora andare a ritirare le bomboniere, passare da un paio di parenti di lui a ritirare dei regali e fare un'altra cosa che Tsuyoshi non gli aveva proprio detto.

“UFF” gli scappo ad alta voce e girando su se stesso cominciò a passo lento il rientro verso il suo amico.

La giornata sembrava non passare mai per Akito…gli sembrava di vivere un incubo parenti che abbracciavano Tsuyoshi e lui e che lo costringevano a stare ad ascoltare storie di cugini, nipoti e compagnia cantante…aveva bevuto non sapeva più quanto te e mangiato tonnellate di pasticcini…alle bomboniere aveva dovuto assaggiare 10 diverse tipologie di confetti (sì il matrimonio era in stile occidentale) con la mandorla, al cioccolato, al limone, al limonino, rosa, azzurri, bianchi con il liquore, con il pistacchio e con chissà cos’altro…La nausea regnava sovrana ormai nel suo stomaco…

In macchina Akito era praticamente stravaccato sul sedile davanti e non vedeva l’ora di tornare a casa finchè la macchina di Tsuyoshi non si fermò proprio davanti ad un cancello che lui conosceva fin troppo bene.

Si rizzo sulla schiena e guardò Tsuyoshi

“Cosa ci facciamo qui?” fece mentre il cancello veniva aperto e Tsuyoshi guidava la macchina dentro

“Scusa, ma sapevo che non saresti venuto se te lo avessi detto”

“CERTO CHE NON SAREI VENUTO!! Anzi fammi scendere che me ne vado”

“No akito aspetta, aspetta…Sana non c’è non c’è…E’ la signora Kurata che voleva vederti e mi ha chiesto di non dirti niente…voleva che venissi impreparato…sai com’è fatta.”

“Questo è un colpo basso Tsu”

“Scusa” fece lui.

I due scesero dalla macchina…Tsuyoshi andò a suonare alla porta mentre Akito rimaneva indietro guardandolo in maniera truce.

Il buio non nascondeva l’odio che Akito in quel momento stava provando per il suo amico

Da lontano Tsuyoshi fece una sorta di inchino di scuse, Akito girò la faccia e si avvicinò.”

La signora Shimura aprì la porta.

“Benvenuto…anche a lei Hayama” disse alzando lo sguardo verso il biondino che a quel punto non poteva più tirarsi indietro.

Entrarono nella casa…la signora Shimura li condusse in una stanza dove c’era Mama che li aspettava seduta al divano…era stranamente e pericolosamente calma.

“Buonaasera ragazzi” fece e anche Maro dalla testa di Mama fece una sorta di inchino.

“Buonasera” fece Tsuyoshi

Akito non disse nulla

Mama capì subito che Akito proprio felice di essere lì non era.

In effetti ad Akito quella casa provocava non pochi ricordi spiacevoli…o forse non erano così spiacevoli ma non li voleva proprio ricordare…si sentiva come se nella casa ci fosse la sua presenza.

Continuava a chiedersi se da un momento all’altro non sarebbe spuntata da dietro una porta.

Proprio non ce l’avrebbe fatta ad affrontarla, non ancora.

Eppoi si trovava a casa sua…piena di foto di Sana da piccola,e la stessa Mama non poteva non ricordargli Sana…seppure di fisico non si somigliassero sto’ granchè.

“uhm…Senti Tsuyoshi, non è che mi lasceresti parlare 5 minuti da sola con Akito”

Il nervosismo del biondino cominciava a raggiungere punti pericolosi…

“Sì certo…con permesso allora”

“La signora Shimura sono certa ti farà assaggiare dei biscotti e del te”

“No la prego” fece Tsuyoshi, dopo tutti quelli che aveva mangiato quel giorno proprio non ce l’avrebbe fatta a mangiarne ancora.

“Cioè, sono sicuro che siano buonissimi, ma arrivo da un lungo giroparenti e proprio di mangiare ancora non me la sento…magari qualcosa da bere”

“Certo” fece la signora Shiura “Ma non sai cosa ti perdi” aggiunse e i due uscirono dalla stanza lasciando Misako e Akito da soli.

La signora Kurata guardò Akito negli occhi…come sempre vi potè leggere quel velo di tristezza che raramente lo aveva lasciato sin dalla sua nascita…ma soprattutto potè leggervi tutto il nervosismo…i suoi occhi saettavano da destra a sinistra, cercando di leggere ogni possibile movimento o disturbo…

“Non ‘cè!”

“Come?”

“Sana non è ancora tornata dall’America…torna Sabato sera…e non voglio parlarti di lei”

Akito senti come mancargli un battito al cuore…le due informazioni che aveva appena ricevuto erano un toccasana per i suoi nervi…Sana non era in casa ma soprattutto non era Sana l’argomento di discussione di quel pesantissimo pomeriggio…ma se non era Sana di cosa voleva parlargli Mama??

“E di cosa allora?” fece lui

“Beh, sto’ scrivendo un libro” cominciò lei “un libro molto importante, un libro che credo potrebbe essere al livello di mia madre e io…è un libro pero’ molto triste e poco allegro, ma credo un libro che puo’ toccare il cuore delle persone. Questo libro parla di una famiglia, una famiglia con dei grossi problemi. Questa famiglia vive ed ha vissuto delle situazioni difficili, ed in particolare in questa famiglia è venuta a mancare la madre alla nascita del secondo figlio.”

Akito guardò fisso Misako…stava scrivendo un libro sulla sua famiglia…SULLA SUA FAMIGLIA!

“Un libro sulla mia famiglia?”

“Sì…ovviamente non usando ne nomi ne luoghi conosciuti, ma comunque citando e raccontando le grandi difficoltà che vi sono accadute. Ma al di là di quello che avete dovuto sopportare e subire…quello che vorrei raccontare è che ne siete usciti, ed anche bene. Che siete riusciti a diventare una vera famiglia, una famiglia di persone che si vogliono bene e che si supportano l’uno con l’altro. Anzi il legame che si è instaurato tra tuo padre e te direi che è qualcosa di quasi unico…Ecco voglio far capire a chi legge questo libro che anche le situazioni più tristi, le situazioni più disparate, le situazioni più impensabili sono comunque superabili. E come voi l’avete fatto voglio dare un po’ di coraggio ad ognuno di quelle persone che leggendo questo libro forse si sentono un po’ come vi sentivate tu, Natsumi e Fuyuke…”

Akito ci riflettè un attimo…da una parte gli dava fastidio spiattellare in giro le sue cose, i suoi problemi…le difficoltà della sua famiglia e della sua vita da bambino…pero’ si rendeva conto che non tutti avrebbero avuto nella loro vita una Sana che li avrebbe tirato fuori dai guai…non tutti avrebbero trovato una dodicenne che andando a casa di un adulto lo avrebbe chiamato “Oyakodan Baka” insomma forse davvero questo libro poteva servire a qualcuno…servire per non fargli passare quello che lui aveva passato e per non proporgli un futuro come quello che lui aveva intravisto prima di incontrare quella ragazzina schizzata.

“Akito, vedi, non ci sono molte famiglie che riescono a fermarsi a riflettere sui loro errori…quello che è capitato a tua madre è qualcosa che puo’ capitare in tutte le famiglie, come puo’ capitare il rinchiudersi in se stessi e provare rancori e sofferenze inaudite come a voi…quello che capita invece molto meno di rado è riuscire ad uscirne…voi siete la forza che possono iniziare a provare queste famiglie. Se ce l’avete fatta voi allora possono farcela anche loro. Chissà che non rileggendosi dentro il libro non possano davvero capire DOVE possono cambiare…Voi ce l’avete fatta con le vostre proprie gambe, con le vostre forze siete usciti da quella brutta situazione. Possono farcela anche loro!”

“Noi non ce l’abbiamo fatta proprio da soli” aggiunse Akito pensando di dire qualcosa di scontato per Misako

“Ti riferisci a Sana? Beh, Sana indubbiamente è stato un forte incentivo, ecco quello sceneggiato è sicuramente servito a far riflettere tu, tuo padre e tua sorella, ma tutto il resto lo avete fatto da soli. Ecco il libro che sto’ scrivendo vorrei fosse per tante altre persone quello che Sana e quello sceneggiato è stato per voi! La scintilla che mette in moto la macchina!”

Akito ci stava riflettendo su…tutto sommato non gli dispiaceva poter aiutare qualcuno…in fondo non avrebbe dovuto fare niente di particolarmente difficile! Anzi non doveva proprio fare niente. Inoltre le persone che avrebbero capito si trattava della sua famiglia sarebbero state veramente poche…

Mama lesse la perplessità di Akito….

“Guarda, Natsumi e tuo padre hanno già detto che per loro va bene…anzi a dirla tutta è proprio grazie a loro che ho quasi finito il libro…mi hanno raccontato diverse cose...ma mi hanno detto che era indispensabile aspettare il tuo parere! Che se tu non eri d’accordo allora non se ne faceva niente. Gli ho chiesto io di non dirti niente del libro perché avrei voluto dirti tutto io quando saresti tornato a Tokio dopo i campionati di Karate”

“Lei pensa davvero che la mia, la nostra storia possa aiutare qualcuno?”

“Ne sono fermamente convinta”

“E allora la scriva…insomma, faccia quello che ritiene giusto!”

“Bene, lo farò…ma avrei bisogno della tua collaborazione…Insomma ho bisogno che tu mi racconti fatti ed aneddoti, quelli che ti va di raccontare, da inserire…mi manca buona parte della tua storia…”

“Uhm…forse qualcosa potrò raccontarle…”

“BENEEEEE” fece lei è tiro’ fuori dalla manica dello Yukata che indossava una tromba baritonale che iniziò a suonare divertita…

POOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

E la signora Kurata saltò sulla sua macchina e stava quasi per andarsene

“Aspetti” la fermò Akito

“Dimmi…” fece lei

“Ecco, le devo chiedere un favore”

“un favore…a me??!!?HOHOHOOHO ragazzino non sei un po’ troppo giovane per una donna come me?”

“un po’ troppo giovane….ma cosa ha capito?!?!?!??”

“AHAAHAHAH” rise lei

“No…un favore ecco…”

“Sì dimmi”

“Io…devo fare un discorso…al matrimonio di Tsuyoshi…ma non so’ proprio cosa dire…non sono famoso per i miei discorsi, sono un po’ taciturno ecco”

“….” La signora Kurata non diceva nulla

“…non so’ cosa dire…insomma ho provato a pensarci ma non mi viene in mente niente di sensato!”

“Fa niente!”

“Come?”

“Se ti viene in mente qualcosa di insensato va benissimo no? Forse è insensato per te ma magari per qualcun altro è sensato…non pensare sempre di dover dare significato ad ogni parola ed azione…a volte non serve! Di’ quello che pensi e basta! Non credo che nessuno si aspetti qualcosa di particolarmente lungo o prosaico da te, visto che come dici non sei uno famoso per i tuoi discorsi…ma credo che si aspettino che tu dica quello che pensi! In fondo sarebbe solo la verità no?”

“Uhmm…ma così non mi stà aiutando..”

“Dici che non ti sto’ aiutando? Forse è vero…già forse non ti ho aiutato per niente..AHAHAHAH” e Mama a bordo della sua macchina lascio’ Akito immobile nella stanza.

Akito e Tsuyoshi salirono di nuovo in macchina…il silenzio regnava sovrano!

“Senti Akito…”

“Lascia stare” lo zittì lui

“Ma Aki..”

“Non sono arrabbiato…lo so’ che non è dipeso da te! E che sapevi che Sana non c’era, ma mi fa sempre un certo effetto entrare in quella casa.”

“Sì, cioè lo capisco, è per questo che…”

“Pero’ quella donna…la signora Kurata…mi ha sempre incuriosito! Non ho mai capito se ci fa o ci è! Nel senso che nella sua stranezza è interessante. Vorrei tanto capire se è una pazza, o gli piace fare la pazza.”

“…”

“…”

“Penso che non esista una risposta a questa domanda, Akito”

“Già” fece lui ed un sorriso passo’ velocissimo sul suo volto…immediatamente cacciato indietro al pensiero che ancora non aveva avuto nemmeno la lontana idea di quello che avrebbe potuto dire al matrimonio ma soprattutto che avrebbe dovuto fare un discorso davanti a tante persone…la cosa che maggiormente lo imbarazzava da sempre.”

Sabato sera.

I preparativi in casa Sugita continuavano a ritmi serrati, sembrava che tutto fosse programmato come in una catena di produzione: ognuno doveva alzarsi ad un certo orario…alle 06:00 della mattina dopo sarebbe arrivata la truccatrice, alle 07:30 la parrucchiera, l’abito e gli accessori erano pronti, tutta la famiglia preparata per il grande evento, ma pareva che niente fosse stato preparato…tutti insieme seduti a tavola stavano ripassando per la 30esima volta quello che avrebbero dovuto fare…Aya era la più calma della casa, e per dimostrarlo si era messa a fare una torta…forse tanto calma non era.

A casa di Tsuyoshi invece tutto era silenzioso…soprattutto perché Aono e la madre erano andate dal parrucchiere mentre Tsuyoshi solo in casa guardava fisso una parete bianca immerso nei suoi pensieri assolutamente vuoti.

Fuka ripassava il suo chilometrico discorso, certa di fare una figura sopraffina…erano mesi che lo preparava ed ormai lo conosceva a memoria e costringeva tutti compreso quel poverino del suo fidanzato ad ascoltarla…

Akito era nella più cupa disperazione! Continuava a guardare il foglio bianco davanti a se, assolutamente intonso! Le frasi più intelligente e carine da dire che gli erano venute in mente fino a quel punto erano “Auguri per il vostro matrimonio” “Siate tanto felici” ed un biblico “Siate fecondi e moltiplicatevi” ma a pensarci bene questo lo avevano già fatto…Akito si buttò sul letto e prese la sua decisione…non avrebbe fatto il discorso il giorno dopo! In fondo mica lo potevano costringere echecavolo!

Alle 20.00 l’aereo proveniente da Los Angeles tocco terra e pochi minuti dopo lascio’ sbarcare i suoi passeggeri…Sana stava rientrando nella sua Tokio…era da Natale che non vi metteva piede, ma a lei sembrava fosse passata un’eternità.

Si aspettava un freddo pungente invece la temperatura sembrava quasi primaverile.

Appena nell’aeroporto fu assediata da una folta schiera di giornalisti che la aspettava al varco…

Ma com’era possibile che questi sapessero sempre e comunque tutti i suoi spostamenti? Doveva esserci una talpa che svelava i suoi piani…

“Sana Sana…bentornata” le dicevano alcuni

Lei sorridente ringraziava: “Grazie…è bello sentire di nuovo parlare il giapponese…”

“Perché non le piace l’inglese? Per caso per via di qualche delusione amorosa avuta con un americano? O forse per via di un amore in Giappone?”

“Non mi sembra di aver detto questo!!!” disse lei tra il serio ed il divertito.

“E’ vero che il suo ex amante si sposa domani e lei è stata invitata alle nozze?”

“Il mio ex amante? Beh, direi propri di no anche perché non ho mai avuto un “amante” è quindi piuttosto difficile per me avere un ex…pero’ si sposa una mia amica, una mia carissima amica…siete pregati perciò domani di non farvi vedere.”

“Signorina Kurata…ci dica ci dica, è vero che le hanno offerto di far parte del casting per il prossimo colossal della Hamilton Production?”

“Signori scusate, ma di queste cose non dovete parlare con me ma con il mio manager…in fondo lo pago per questo…per ogni cosa riguardante il lavoro chiedete pure a lui…ed ora con permesso ma vorrei andarmene a casa…sono piuttosto stanca.”

“Ci dica di più…la preghiamo…almeno di Kamura; è vero che vi siete lasciati?”

“Beh, forse quello che è vero è che non ci siamo mai messi insieme, avete fatto tutto voi per fare degli scoop…ma stavolta ve lo voglio dare io: Lo vedete quel ragazzo laggiù con quella biondina? Quello col cappello tirato giù fino agli occhi? Quello è Naozumi con la sua fidanzata!”

Tutti i giornalisti si girarono di colpo a guardare le persone indicate da Sana e come un orda inferocita si buttarono verso Naozumi che la guardò con un certo odio mentre lei, liberatasi da tutti i giornalisti con un colpo solo facendo la linguaccia se ne ando’ tranquilla e serena.

Gli ultimi preparativi erano stati febbrili…Tsuyoshi non trovava più le fedi ed era dovuto intervenire Akito che corso a casa sua aveva dovuto ricordargli che gli anelli li aveva messi nella tasca della giacca…e lo aveva fatto proprio per non dimenticarseli.

Tsuyoshi vestito con un abito blu alla coreana, panciotto e cravattino in tinta e camicia rigorosamente con i gemelli si apprestava ad avviarsi verso il municipio…alle 11.00 si sarebbe celebrato il matrimonio…

Akito, testimone di nozze perfetto, vestiva anche lui un abito blu gessato, camicia bianca ma si era rigorosamente rifiutato di mettere la cravatta…a tutto c’è un limite, e o lo prendevano così o niente…

In verità la cravatta l’aveva, era gialla e l’avrebbe messa solo per la cerimonia, ma non voleva dare a nessuno questa soddisfazione. Tutto era pronto e si avviarono al municipio.

A casa di Aya c’era un numero di donne imprecisato…tutte con le lacrime agli occhi mentre guardavano Aya con l’abito da sposa…era proprio bella anche se la pancia faceva comunque capolino…

La madre tesa all’inverosimile aveva offerto a Sana per la 5 volta i confetti che aveva già altre 4 volte rifiutato.

Fuka continuava a camminare dietro ad Aya sistemandogli continuamente il vestito…lo stesso per tutte le altre amiche presenti in casa…il marasma era totale, e quando arrivò il fotografo la situazione rischiò di crollare...fu Sana che prese la situazione in mano salendo su una sedia ed iniziando a dare ordini a destra ed a manca…

Gli ospiti arrivavano alla spicciolata nel municipio….Akito era in piedi affianco ad un “GELIDO” Tsuyoshi…gelido nel senso che non era in grado di muoversi dal posto che aveva assunto…la gente che gli si avvicinava e gli faceva gli auguri chiedendo come stava praticamente veniva liquidato con pochissime parole…le stesse che Akito poco dietro di lui aveva pronunciato quella giornata…il pensiero di fare il discorso lo angosciava sempre di più.

Aya arrivò puntuale (stranamente) e Tsuyoshi sembrò quasi svenire alla notizia…entrarono gli invitati che erano con Aya, dapprima Fuka che si avvicinò a Tsuyoshi, lo baciò, dedico’ un sorriso ad Akito e si mise alla sinistra del posto dove doveva sedersi Aya.

Arrivò anche Naozumi, che entrando fece un sorriso tanto a Tsuyoshi quanto ad Akito che non ricambiò…mentre sorrise alla ragazza con lui…decisamente carina.

Entrarono quasi tutti insieme i “Sugita” e poco dietro entrarono anche gli amici..Sana compresa che prese posto poco lontano da Akito…i due si scambiarono uno sguardo imbarazzato, si sorrisero e per un attimo Akito pensò a problemi forse più grandi del discorso che di li a poco avrebbe dovuto sostenere.

Entro Aya accompagnata da suo padre tra gli applausi dei presenti…si avvicinò a Tsuyoshi che la baciò sulla guancia quindi su invito del primo cittadino di Tokio entrambi si sedettero.

La funzione fu semplice e veloce…i due formularono le loro promesse in modo semplice ed anche i testimoni dovettero semplicemente dire di sì alla domanda se avevano sentito quanto affermavano gli sposi… Akito pero’ iniziava ad avere una certa ansia che gli montava addosso…ansia da discorso…

Bacio, foto di rito…tutto si svolgeva in maniera normale, e Sana si era guardata bene dall’incrociare lo sguardo di Akito e quando uno passava vicino all’altro, guarda un po’ erano distratti da qualcosa che si trovava esattamente dalla parte opposta…

Il corteo nuziale si diresse al ristorante…Akito era in macchina con i suoi e sua sorella non faceva altro che parlare di come era bella Aya di come anche lei desiderava sposarsi, che un giorno anche lei avrebbe avuto un così bell’abito… il signor Hayama seduto davanti vicino ad Akito praticamente si disperava al pensiero che avrebbe prima o poi perso la figlia…

Akito invece non riusciva a spiccicar parola…nonostante Natsumi continuasse a stimolarlo dicendogli cose tipo : “e tu Akito quando ti sposerai?” “Quand’è che mi darai una cognata?”… Fuyuke rabbrividiva al solo pensiero di perdere tutte e due i figli…egoismo di padre…

Sana era invece in macchina con Rei, Mama, Naozumi e Kelly e paravano di che bello che Tsuyoshi e Aya si erano sposati, del bambino che di li a poco tempo sarebbe nato…

“Beh, i matrimoni sono proprio belli vero Kelly?”

“Sì, molto…mi piacciono proprio, poi il vestito di Aya era semplice ma le stava bene, copriva anche la pancia..”

“Vero vero…e tu come te lo immagini il tuo matrimonio?”

“Sana dai, lascia stare non sono domande da fare…” Nao era in imbarazzo.

“E perché dai? In fondo è una domanda innocente…volevo solo chiederle come si vede nel suo giorno speciale…”

“Vero che c’è di male” fece lei guardando Naozumi, e lui dovette rassegnarsi a sentire quella chiacchierata che proprio non gli piaceva…gli sembrava che si parlasse di un argomento per cui ancora non era pronto…proprio no!

Mama se la rideva alla grande nel vedere l’imbarazzo di Naozumi, e le sempre più incalzanti domande di Sana a cui Kelly rispondeva col sorriso sulla bocca.

Erano quasi arrivati quando Sana d’un tratto si zittì…

‘Ma…io questo posto lo conosco…ci sono già stata…sì decisamente, qui ci sono già stata…’ pensò tra se e se Sana e con questo pensiero scese dalla macchina e si diresse con gli altri, per quel parco che bene conosceva, verso il ristorante.

La giornata permetteva agli ospiti di stare fuori in giardino…così Aya e Tsuyoshi poterono andare tranquillamente a fare le foto per il parco!

Tutti parlavano amabilmente gli uni con gli altri…o meglio quasi tutti…qualche ospite evitava accuratamente di parlarsi o di incontrarsi…così Akito e Sana si evitavano, Nakao evitava Akito, Naozumi evitava Sana (per evitare di riprendere discorsi spiacevoli) …altri invece sembrava avessero tante cose da dirsi, come il ripetuto contatto di Fuka con Kelly (la curiosità è donna), Mama con il sign. Hayama (più che altro era Mama a parlare, Fuyuke non riusciva ad intervenire nel monologo), mentre Natsumi si era avvinghiata ad un cugino di Aya…

Nakao si diresse al bagno…si lavò le mani ed in quel momento da una porta sbucò fuori Akito…

“Ciao” fece Nakao

“Ciao” fece Akito non proprio contento

“Come va?”

“Va” rispose il biondino….

“Beh, ti vedo un po’ bianco…tutto bene?”

“Bene Bene” tagliò lui

Nakao rimase un attimo in silenzio…poi: “Non è che sei teso per il discorso vero?”

BINGO! Akito guardò Nakao dallo specchio “e perché dovrei?” rispose mentendo forse anche a se stesso.

“Mah, forse perché fare discorsi di quel tipo, e soprattutto in pubblico, non è che rientri nelle tue caratteristiche principali”

“Ah, perché invece rientrano nelle tue” rispose stizzito Akito “Cos’è arrivare secondo ai nazionali ti ha fatto trovare tutto questo coraggio?”

“No…ma che centra scusa? Io mi stavo solo preoccupando per te…e poi sabbiamo benissimo tutti e due che ho vinto contro di te solo perché eri infortunato…”

“Questo non lo sapremo mai” aggiunse il biondino…

“E’ vero, ma il semplice fatto che non lo hai mai tirato fuori come alibi, ti rende più forte…”

CLAP CLAP CLAP si udirono degli applausi dalla sala da pranzo, evidentemente gli sposi erano arrivati…

“Ci si vede” fece Akito uscendo dal bagno lasciando al suo interno Nakao al quanto spiazzato!

Gli sposi si seddetero al loro posto, e cominciò il pranzo…ad un tratto il padre di Aya facendo sbattere una penna contro un bicchiere interruppe tutti, e si diresse verso una sorta di palco, vicino agli sposi, da dove suonava un cantante…

“Come da rito ora le due famiglie ed i due testimoni faranno i loro auguri agli sposi” e così prima i genitori di Aya, poi la madre di Tsuyoshi fecero il loro breve discorso di augurio agli sposi…

Akito fece cenno a Fuka di parlare lei (più tardi avesse parlato meglio per lui sarebbe stato) e lei cominciò un lunghissimo monologo incentrato sul significato della parola amore, la forza dei sentimenti, il potere della volontà e compagnia cantante…15 minuti di puro sonno…quando terminò il discorso ci fu un fragoroso applauso più per la felicità della fine del discorso che per la bontà di quanto detto (e molti non capirono un granchè)…

Toccava ad Akito che salì sul palco prese in mano il microfono:

“Mi ero preparato un gran bel discorso, ma Fuka ha detto tutto quello che volevo dire…grazie Fuka” e molti si misero a ridere…

“Personalmente sono molto contento che vi siate sposati, in fondo siete sempre stati insieme a quanto vi conosco… credo che nella testa di tutti noi vostri amici non esista Aya senza Tsuyoshi e Tsuyoshi senza Aya… Siete cresciuti insieme, siete stati per tutti noi un punto saldo, una certezza anche in mezzo a tanti problemi, e di questo credo che noi tutti, ma io in particolare diciamo Grazie!”

“Vorrei dire due parole ad ognuno di voi…Tsu…insomma sei il mio migliore amico, forse l’unico vero amico che io abbia mai avuto, sei una persona eccezionale in tutto quello che fai! So bene quanto sono difficile, e so’ anche quanto mi sei stato vicino quando ne ho avuto bisogno, sia con le tue parole che con i tuoi silenzi… sei una persona con un cuore immenso e credo che la donna che ti sta sposando questo lo sappia molto bene… il mio augurio quindi è di continuare così perché vai già alla grandissima! Aya…beh, io e te non abbiamo cominciato col piede giusto, del resto io non ho iniziato col piede giusto con nessuno credo, ma posso dire che sei una delle poche persone che non si sono trattenute dal dirmi le cose come stavano, sei stata anche la prima a darmi fiducia! Dall’alto del tuo coraggio hai sempre affrontato situazioni difficili e le hai superate… credo che Tsuyoshi sia un uomo veramente fortunato a sposarti, e credo fortemente che siate fatti l’uno per l’altra…vi completate, siete l’altra metà della mela…non tutti riescono a trovarla questa metà sapete? Oppure quando la trovano non se ne rendono conto e la buttano via! A voi questo non è accaduto anzi una volta che vi siete messi insieme nulla ha potuto rompere il vostro legame. Ora perciò il mio augurio più sincero è che questo legame tra di voi si rinsaldi giorno dopo giorno… e magari che Aya continui a deliziarci con le sue fantastiche torte” ed alla fine di questo discorso Akito sfoggiò un sorriso che forse più di ogni altra cosa scioccò il suo pubblico…

Scese dal palco e andò a baciare i due sposi…dieci minuti dopo gli sposi aprirono le danze e in molti si misero a ballare in mezzo alla sala…

Sana si guardò un po’ intorno e dopo aver visto che nessuno la invitava a ballare, decise di andare a fare due passi nel parco…così camminando per le strade che lo attraversarono ricordò pian piano gli avvenimenti che erano legati a quel parco…si ricordò di come aveva riso quel giorno ma soprattutto si ricordò di qualcos’altro…arrivò ad una siepe alla sua sinistra, era un poco rialzata rispetto al piano stradale così saltò su, supero’ la siepe e si diresse verso il posto dei suoi ricordi…

Akito in piedi guardava verso il lago…nella sua mente i ricordi giravano vorticosamente ed era ben concentrato in essi…

“Bel discorso” fece una voce dietro di lui

Akito si girò e guardò la ragazza che veniva avanti verso di lui

“Grazie” fece e si rigirò verso il lago

Sana si avvicinò e anche lei rivolta verso il panorama: “E’ sempre bellissimo questo posto…quanti anni sono passati?”

“7” rispose…poi si rese conto che l’aveva detto troppo velocemente…era evidente che ci aveva pensato…

“Già…7 anni…sono tanti! Pensavo molti meno, ricordo quando mi hai letteralmente rapito per farmi vedere questo posto come fosse ieri…credo sia stato un bel momento.”

“Uhmp” fece lui

Sana si sedette su una panchina poco dietro (questa non c’era allora)… “senti ti va di parlare?”

Akito si girò verso Sana “parliamo!” e si sedette vicino a lei.

“Mi viene da ridere sai? 7 anni fa in questo posto ti parlai del lavoro che mi avevano offerto…ti ricordi?”

“Sì”

“Io allora di me stessa non avevo capito niente! Non avevo capito quello che volevo e quello che non volevo, e non sapevo niente di cose come il tempo, la lontananza e l’amore…proprio per niente. Anzi a dirla tutta non sapevo nemmeno cosa volessi fare davvero del mio lavoro! Ho dovuto appoggiarmi a te ed al tuo consiglio per prendere una decisione…”

“…e allora?” Akito era un po’ scocciato a ricordare quell’evento! Lui le aveva consigliato di accettare quel lavoro, che il problema della lontananza non ci sarebbero stati (si sarebbero visti in sogno…come un fantasma aveva detto) e quello era stato l’inizio dei guai…già poi le foto, poi le incomprensioni, Fuka e tutto quello che ne era scaturito…oggi il suo consiglio sarebbe di non accettare…ma con il senno del poi tutto è più facile…

“Beh, sono passati 7 anni ma noi siamo ancora qua a parlare…a guardare questo posto, ma le cose sono un po’ cambiate non trovi?”

“Uhm…no, non trovo…in fondo le cose sono ancora come erano allora, tutto uguale…”

Sana cercò di non ascoltare le parole leggermente sarcastiche che Akito le aveva appena rivolto: “Sai mi hanno offerto un importante lavoro, importantissimo…credo che segnerebbe definitivamente la mia carriera…nel senso che potrei sfondare definitivamente!”

“Sono contento per te” Akito si stava chiedendo cosa ci stava facendo lì a sentirsi dire cose che non voleva sentirsi dire.

“Già pero’ avrei dovuto scegliere tra la mia carriera e la mia vita! E’ stata una scelta difficile, tu cosa avresti fatto fossi stata in me?”

“Non sono in te, quindi non so’ cosa avrei fatto”

Sana guardò Akito che invece imperterrito guardava di fronte a se…

“Sai questa volta ho preso una decisione diversa da tutte quelle che ho preso fin’ora… Ho rifiutato!”

Akito guardò Sana

“Sì” lei guardò dritta davanti a lei “Ero decisa ad accettare, sono entrata in nell’ufficio dell’impresario e sulla scrivania ho visto la foto della sua famiglia…beh, ho avuto come l’illuminazione…stavo vivendo una vita che in realtà non volevo! Io voglio avere una mia famiglia! Voglio vivere nella mia città! Non mi interessa essere una star! Certo amo lo spettacolo, ma da sempre voglio fare teatro! Il cinema in realtà non è mai stata la mia passione! Insomma ho dato un calcio alla mia carriera…e vorrei tanto dare una svolta alla mia vita…”

Il silenzio piombò tra i due:

“Queste parole…me le dovevi dire diversi anni fa…” fece lui

“Io però ci sono arrivata solo ora”

“E quindi cosa pretendi da me?”

“Niente…non pretendo niente da te…”

“E allora perché me lo stai dicendo?”

“Beh…perché…perché tu per me sei Akito”

“E due mesi fa cos’ero? Ero uno per cui non c’era più niente da continuare? Ricordi le tue parole?”

“No, io lo dicevo perché ancora non avevo capito, Akito”

“Io invece avevo capito benissimo…” Akito si alzò in piedi…

Passarono alcuni interminabili secondo prima che Akito dicesse quello che voleva dire.

“Noi non siamo Aya e Tsuyoshi, Sana non prendiamoci in giro!”

“E’ vero…noi non siamo Aya e Tsuyoshi…” Sana si alzò in piedi e le prese la mano, stando poco dietro di lui “ma io ti amo lo stesso”

“Già, ma fino ad oggi dov’era il tuo amore? Ma aggiungo anche dov’era il mio? Abbiamo avuto tante e tante occasioni per stare insieme ma non ci siamo mai riusciti…”

“Quindi mi stai dicendo che mi ami” fece lei con fase scanzonato e lasciando la sua mano si mise di fronte a lui…

“Non è una questione di amore” fece lui girando lo sguardo da una parte.

“E allora perché non me lo dici guardandomi negli occhi?”

Akito sapeva benissimo che dal momento in cui l’avesse guardata negli occhi avrebbe perso anche quelle poche certezze che era riuscito a costruirsi nella vita.

“E se anche te lo dicessi? Credi che qualcosa potrebbe cambiare?”

“Non lo so’” “Non conosco il futuro Akito, non sono in grado di vedere più in la di domani…ma credo di aver capito con chi voglio passare la giornata di domani…”

Akito era chiaramente in difficoltà e la sua fortezza si stava sgretolando sotto gli attacchi di Sana.

“Proviamoci Akito…senza farci troppe domande, senza chiederci quando durerà…proviamoci e basta”

“Io… non lo so’...”

“Non lo so’ nemmeno io Akito, e non mi importa di saperlo…anzi non mi importa di nient’altro che di noi Akito…i momenti più belli della mia vita sono quelli in cui stavo con te, e quelli che provo a immaginare nella mia vita sono sempre con te…ma non so’ come andrà tra di noi…ma so come andrà se non ci proviamo, e lo abbiamo visto in tutti questi anni, e direi propri che non è andata per niente bene, non trovi?”

“E se le cose non andranno bene?”

“Beh andrà come andrà…”

“E se…”

“e se …” Sana si girò e si avvicinò ad Akito “ora non mi baci saresti davvero uno stupido…”

“Non sono stupido” disse sottovoce Akito e baciò Sana teneramente…

Quello che accadrà da questo momento in poi non lo so’, non so’ se Sana ed Akito si metteranno insieme, ne se non lo faranno…non so’ se questi due sono destinati ad essere felici o a rincorrersi inutilmente per tutta la vita!

Finisce qui la storia raccontata da me, ma non quella dei personaggi raccontati…quella mi auguro continuerà sempre nei nostri cuori e se questa continuerà da dove l’ho lasciata io, lo deciderà solo il lettore!

Come andrà il matrimonio tra Aya e Tsuyoshi? Cosa succederà se una ragazza farà regalo a Tsu? E che dire di Naozumi? Avrà davvero dimenticato Sana per stare con Kelly? E Nagaia? Ha rinunciato ad Akito o tornerà alla carica? Akito renderà pariglia a Nagao? Tornerà campione del Giappone o rinuncerà in nome dell’amore per Sana? e Fuka? Che farà della sua vita? Sana riuscirà davvero ad uscire dalle scene del mondo della TV e del cinema per dedicarsi al teatro o ricadrà di nuovo negli stessi errori del passato?

Le domande direi che sono tutte lecite, e credo che meritino una risposta…ognuno darà la sua!

“Quando finirà Kodocha?

Io credo di aver dato la mia risposta:

“FORSE MAI PIU’!”

FINE

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Mi fa strano aver messo la parola fine a questa FF...quasi come se finisse un pezzo di me...insomma questa "saga", perchè le tre FF possiamo quasi definirle "saga" durata circa 3 anni o forse più...insomma è stato qualcosa di molto molto importante...ma ora è finita e lascia un po' un vuoto in me.

Ma non preoccupatevi! Questo vuoto non durerà molto perchè è già pronto un nuovo progetto...una cosa piuttosto ambiziosa...una FF "EPISTOLARE"...ma non voglio anticiparvi nulla, restate collegati e vedrete di cosa sto' parlando!

Nel frattempo mi raccomando commentate, commentate, commentate questa FF! Fatemi sapere cosa ne pensate, fatemi sapere se vi è piaciuta, se vi ha deluso...insomma scrivete, e non lesinate in parole!Mi raccomando, conto su di voi...non deludetemi!

JA NE

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