Perchè chiunque con una sola ala può volare in linea retta

di Poisonerlady
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alice in Wonderland Style ***
Capitolo 2: *** Di giornate ***
Capitolo 3: *** Disease ***



Capitolo 1
*** Alice in Wonderland Style ***


Perché chiunque con una sola ala può volare in linea retta!

 

Titolo: Alice in wonderland Style

Serie: Final Fantasy VII

Reating: PG-16

Avvertimenti: Estremamente OOC , Demenziale oltre ogni dire, NO LEMON!  One-shot!

Genre: comico, demenziale, generale

Character: Genesis, Sephiroth, Sorpresa

Pairig: GXSX(…)

Declaimers: I personaggi non sono miei ma della Square Enix, di mio c’è solo l’idea e non è poco. I riferimenti sono ad Alile in Wonderland di Carrol.

Alice in Wonderland style.

 

Sephiroth aveva sempre creduto di averle viste e sentite tutte da quando aveva iniziato la sua convivenza con Genesis. Il rosso, in poco meno di un mese, aveva mostrato al Generale un lato del sesso che fino ad allora gli era stato oscuro. Che questo fosse un bene od un male l’uomo non sapeva ancora dirlo. Tuttavia, rientrando nel suo appartamento dopo una conferenza a dir poco nauseante su  “I mille e uno modi per conciliare Famiglia e Lavoro; relatore principale Professor Hojo,  tutto si aspettava fuorché il suo partner vestito in un delizioso abitino azzurro, completo di gonna a campana e grembiulino bianco.

- Sei in ritardo! – Lo apostrofò Genesis senza neanche lasciargli il tempo di appoggiare la Masamune alla parete.

- … Genesis? –

- Mhh? –

- Cosa diavolo stai indossando? –

E Genesis gli lanciò lo sguardo. Quello che destinava a chiunque ammettesse in sua presenza di non aver mai letto Loveless. Uno sguardo che dimostrava tutto il suo disprezzo e la sua commiserazione per quel miserrimo essere tanto privo di intelletto e che spingeva il povero malcapitato  a cerarsi un buco in cui nascondere la propria vergogna. Si, proprio quello sguardo. Sguardo che, fra l’altro, Sephiroth odiava vedersi rivolgere.

- Ma è un costume da “Alice nel paese delle meraviglie”, no? –

- Un costume da Alice … ma certo! Come ho fatto a non arrivarci ?! – Il tono del Generale era ovviamente ironico ma l’altro sembrò non accorgersene, prendendo invece a piroettare su se stesso facendo ruotare le gonnelle.

- Non credi che mi stia divinamente? –

Sephiroth avrebbe potuto rispondere qualcosa di sarcastico se non fosse stato troppo preso a seguire l’apparire e scomparire delle lunghe gambe del comandante da sotto la stoffa azzurra. Genesis aveva ragione: quel vestitino gli stava davvero bene; forse avrebbe dovuto farglielo indossare più spesso. Magari poteva portarselo in ufficio e convincerlo a metterlo nella pausa pranzo.

Immediatamente nella sua mente si formò l’immagine del Comandante che, dopo una mattinata particolarmente stressante, faceva la sua meravigliosa comparsa indossando un completino da cameriera sexy  e reggendo un vassoio d’argento pieno di paste alla cioccolata. Quale celestiale visione!

Il Generale era talmente perso nel suo Paese delle Meraviglie personale da non accorgersi neppure che Genesis aveva smesso di ballargli attorno e che, dopo aver frugato per alcuni minuti in un grande pacco poggiato sul tavolino da caffè del salotto, gli stava sventolando sotto il naso una grande scatola di un rosa acceso.

- Seph??!! Gaya chiama Sephiroth, mi ricevi? –

- Si Gen, un po’ di panna sul cornetto al cioccolato sarebbe fantastica … - Borbottò incoerentemente in tutta risposta non prestandogli molta attenzione.

Il rosso lanciò un’occhiata esasperata al compagno prima di schioccarli un paio di volte le dita davanti gli occhi.

- SOLDIER! –

- Uh? Dicevi qualcosa?-  Chiese Sephiroth, ancora un po’ frastornato. Genesis per la millesima volta benedì la Dea che nessuno durante guerra di Wutai fosse venuto a conoscenza della mania dolciaria del Generale. Se così fosse stato invece del Demone avrebbero conosciuto il Maialino dei Biscotti, come amava definirlo lui.

- Ti ho detto che devi indossare il tuo costume. –

Sephiroth lanciò uno sguardo alla scatola che gli era stata messa in mano, osservò l’immagine riportata sul coperchio quindi guardò Genesis che attendeva a braccia incrociate con un sorriso sulle labbra. L’argentato batté un paio di volte le palpebre poi portò di nuovo lo sguardo alla scatola, con un’espressione vagamente traumatizzata, e quindi guardò ancora l’amante che era  pazientemente in attesa.

Aprì un paio di volte la bocca senza cavarne alcun suono coerente. La richiuse, socchiuse gli occhi ferini, quindi, dopo un paio di ampi respiri, sibilò:

- Io non mi vesto da coniglietto! –

- Non è un costume da  ‘coniglietto’ ma da Bianconiglio. Io sono Alice e tu il Bianconiglio! Facile, no? – Rispose Genesis con una scrollata di spalle.

- Non fa differenza! Quello è un costume da coniglio! Ha la coda a … a batuffolo! E le orecchie lunghe! È un coniglio, dannazione! – Esclamò piccato agitando la scatola fra le mani prima di scagliarla con un grugnito sul divano.

Genesis non si scompose troppo alla reazione tutt’altro che positiva, limitandosi a dondolare sulle punte e sui tacchi dei piedi calzati da scarpette di lucida vernice nera. - Sephiiii … - cantilenò dolcemente mentre un sorriso che era la quintessenza della seduzione gli increspava le labbra vermiglie.

- No. Non sperare di convincermi con le moine. – Sibilò il Generale. Che diavolo! Lui era il leggendario Generale dei SOLDIERs. Lui era il demone di Wutai. Per nessun motivo al mondo si sarebbe sottoposto ad una simile pagliacciata neppure nel privato della propria casa.

Genesis, ancora sorridente, gli cinse il collo con le braccia fasciate di seta azzurra e merletti.

E Sephiroth  gli lanciò lo sguardo. Quello che riservava a chiunque osasse mancargli di rispetto. Quello che lesinava spietatamente alla sua segretaria quando si dimenticava di portargli la panna e il Nesquik con il caffè. Quello che spingeva chiunque a fiondarsi dal più vicino becchino a prenotarsi un loculo ed una bella bara. Si, quello sguardo.

Lo stesso sguardo che non aveva il benché minimo effetto su Genesis il quale continuava tranquillamente a sorridere.

E sorridere.

E sorridere.

Circa dieci minuti dopo il leggendario Generale dei SOLDIERs, il demone di Wutai, poteva vantare una splendida codina bianca vaporosa e due orecchione candide che facevano capolino, vezzosamente piegate, fra i capelli argentei.

Genesis, ovviamente, batteva le mani tutto soddisfatto mentre Sephiroth si consolava pensando che nessuno, ad eccezione del sopracitato “Alice”,  l’avrebbe mai visto conciato in quella maniera indecorosa

- Seph andiamo in camera! C’è una bella sorpresa per te!- Canticchiò il rosso tutto allegro.

 Sephiroth represse a stento un sospiro e si lasciò praticamente trascinare dal rosso in camera da letto. Almeno avrebbe fatto del buon sesso, no?

Genesis piroettò attraverso la soglia sempre trainandosi dietro l’amante immusonito e, con un movimento elegante, accese la luce.

E a Sephiroth venne un infarto.

Raggomitolato sul letto, legato ed imbavagliato, c’era un ragazzino che, a giudicare dal fisico e a voler essere molto, ma molto generosi, doveva avere sedici o diciassette anni. I capelli erano di uno splendido biondo oro e ricordavano nella forma il sedere di un Chocobo,  gli occhi di un magnifico azzurro cielo erano dilatati dalla paura e resi lucidi da un velo di lacrime. Le guance, paffute e dall’aria morbida, erano tinte da un timido rossore probabilmente dettato dall’imbarazzo di trovarsi in posizione equivoca vestito solo di un paio di attillati slip di pizzo nero che ben poco lasciavano all’immaginazione.

Il Generale non riusciva a parlare troppo scioccato dalla situazione. Il suo ragazzo, vestito da Alice nel Paese delle Meraviglie, aveva rapito un ragazzino, che con ottime probabilità era un cadetto e per di più minorenne, e lo aveva portato nella sua camera da letto per fare Gaya Solo Sapeva Cosa, e in tutto questo lui era vestito da coniglietto !

- G … Genesis? –

- Si, Sephy? – Trillò l’interpellato.

- Ti prego … dimmi che non c’è un ragazzino legato e imbavagliato sul mio letto … dimmi che è tutta un’allucinazione. – Supplicò quasi.

Genesis si lasciò andare ad una risata chioccia – Ma che sciocco che sei. Certo che c’è un ragazzo sul letto. Si chiama Cloud. Non è carino? Comunque non preoccuparti: è maggiorenne e consenziente! –

Sephiroth riuscì a riprendersi un poco, rincuorato dalla notizia che il suo folle fidanzato non fosse diventato un pedofilo, tuttavia ancora qualcosa gli sfuggiva.

-  E … perché Cloud si trova qui? – Mentre io sono conciato in questa maniera. Era il sottinteso.

- Beh … - sorrise ancora Genesis accarezzando una guancia al biondino che sembrava ipnotizzato dalle lunghe orecchie che svettavano sui capelli del Generale. – Perché lui è la Tana, no? –

- La Tana?!-

Genesis annuì allo stupore dell’amante con aria trasognata. – La sai la storia no: Alice segue il Bianconiglio nella Tana e arrivano al Paese delle Meraviglie!-

 

Emh … ok. E’ la mia prima fic su Final Fntasy. Spero che il riferimento finale sia stato chiaro per tutti. La storia in se è assurda, lo so XD! Ma che volete farci? Oggi ero lì che mi facevo gli affari miei è ho avuto il flash di Genesis in grembiulino e di Cloud che faceva la Tana XD! Povero cucciolo. Comunque è vero che nella fic Cloud è consensuale e maggiorenne. Credo che la maggior età siano i Sedici anni a Midgar, sennò non si spiega come possano arruolarsi!

Il titolo della raccolta deriva dalla più grande cavolata del Video Game. Ogni volta che vedo Sephiroth, Genesis ed Angeal volare in linea perfettamente retta ed ad alta quota con una sola ala mi metto a ridere.

 

Recensite, please *.*

Risposta recensioni

Wicked Soul: Grazie per le puntualizzazioni. Mi fanno molto piacere perché vuol dire che hai letto attentamente e che  sei interessata a farmi migliorare ^^! Purtroppo io non mi rendo conto molto facilmente dei miei errori e faccio fatica ad auto-correggermi, spero che adesso il capitolo vada meglio. Per rispondere alle tue domande: questa dovrebbe essere una raccolta di storie su FFVII, ma non so perché l’avvertimento non è apparso sulla presentazione, forse avevo inserito troppe voci insieme O.o. Per quanto riguarda l’avvertimento Lemon anche io sono sensibile al problema, quando scelgo la storia da leggere di solito ci faccio caso. Questa raccolta non dovrebbe mai contenere scene di sesso esplicito ma solo riferimenti più o meno scherzosi quindi il reaiting non andrà mai sul rosso. Non avrai sorprese, tranquilla. Se anche dovessi scrivere una storia con una scena di sesso la pubblicherei a parte dalla raccolta ;). Grazie per la correzione a Wutai … in tutta onestà non so come ho fatto a sbagliare, e sì che l’ho scritto ben tre volte. Grazie ancora!

 

Gar 93: XD Lo so che li ho OOCizzati in maniera a dir poco brutale. Era il mio obbiettivo primario. Il punto è che Genesis è troppo … troppo serio! I suoi messaggi del Fun-club sono i meno divertenti! Mi veniva spontaneo cercare di smontarlo … e poi, a voler essere onesti, ce l’ho con lui perché dei 1th class è l’unico che sopravvive. Non è giusto! Per quanto riguarda Sephiroth: credo che la mania per i dolci si addica ad un uomo che in fondo è ancora un po’ bambino. È sempre una persona molto composta ma fa tenerezza quando cerca di relazionarsi con gli altri, è tanto impacciato. Ho cercato di rivedere i diloghi ma più di così ho preferito non modificarli. Se non capisci quando ci sono i pensieri e quando i dialoghi non preoccuparti, loro NON pensano XD! Scherzi a parte l’unica traccia di pensiero è quella scritta in corsivo, tutto il resto viene detto ad alta voce: anche la frase incoerente sulla panna e sul cornetto!Per quanto riguarda il seguito KUKUKU ho tante ideee maaaalsaaaneee! (Cloud fa un salto di tre metri e corre a nascondersi, Genesis piange in un cantuccio cullandosi Loveless e Sephiroth, la cui spada è ‘misteriosamente’ scomparsa, chiama la mamma). Grazie acora!

Yunalulu (che bel nick!): allora grazie molte, fa piacere che ti abbia fatta ridere nonostante una leggera allergia alla coppia. Genesis vestito da donna sarebbe divino ed anche Gackt non è male col kimono femminile anche se, a dirla tutta, Mana sta molto meglio (quello è più femminile di me o.o). comunque devo chiedere a qualcuno di disegnarmi una bella funart di Genesi-Arisu! Deve essere tanto pucchoso! A ben vederla, considerando che in FFVII devi vestire Cloud da donna, non va neanche tanto fuori conteso il gioco dei travestimenti XD!

The one winged angel (Altro bel nick ;)). Grazie per i complimenti. Sono felice che tu sia morta solo dal ridere, non volevo avere una fun del Sommo sulla coscienza XD. Però quella cosa delle ali è vera … cioè è da quando abbiamo 6 anni che i documentari ambientalisti ci fanno una testa a cocomero sui poveri pennuti menomati che non possono volare e poi questi planano perfettamente con una sola ala! È ingiusto.( Anche vero che seguendo questo ragionamento neanche i Chocobo potrebbero volare perché hanno le ali troppo piccole rispetto al corpo.). Sephiroth sta bene vestito da coniglietto, si? Immaginalo che carino mentre addenta un biscotto mandorle e carota *ç*! Voglio adottarlo! Pussa via Hojo e anche te Jenova! Baci!

The_strange_girl: La tua recensione è stata fantastica, una specie di mini fic. L’ho letta con le lacrime agli occhi dalle risa. Boxer a cuoricini, mele di Banora e Alice XD! Povero Genesis. Sono felice che la storia ti sia piaciuta. Era nata in un attimo di pura follia e doveva essere immolata al delirio. Comunque non rovinarti Alice in Wonderland per questo, è un vero peccato. Tanto per intenderci, Angeal è il Brucaliffo, Zack il Gatto di Chasir e Lazard fa la Regina di Cuori. Hojo fa il maiale …

Grazie a tutti e un grazie speciale a Marta Bonomi che, nonostante in vacanza, mi ha letto la storia e me l’ha corretta pur non sapendo nulla di Final Fantasy! Beta mia! UN BACIONE!

 

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Capitolo 2
*** Di giornate ***


Autrice: Miyuk (Poisonerlady)

Titolo: Di giornate “no”, di incendi e di vampiri.

Contesto: FF VII, pregame. Infanzia di Cloud.

Raiting: Verde

Personaggi: Vincent Valentine, Cloud Strife (No YAOI)

Warnings: Fluff, OOC, scritta male, potrebbe far causare dolori addominali, nausee e crisi epilettiche. Se i sintomi persistono consultate un medico.  

Declaimer: FF VII e i suoi personaggi non sono miei e io non ci guadagno nulla. Purtroppo. Se fossero stati miei Sephiroth, Cloud, Zack, Angeal e Genesis vivrebbero tutti felicemente insieme.

 

  pensieri

“parlato”

 

Di giornate “no”, di incendi e di vampiri.

 

 

Cloud aveva sempre creduto che, toccato il fondo, si potesse solo risalire.

Era una di quelle leggi di natura che servono a farti sorridere anche nelle situazioni più disperate, in quelle in cui ti sembra che la tua vita sia un susseguirsi di disavventure, un pozzo pieno di qualcosa di denso e puzzolente in cui non puoi fare a meno di affondare.

Ecco, per esempio, una giornata che incomincia con un brutto mal di pancia, che continua con la colazione bruciata e con i pantaloni preferiti che cedono con un “crack” sonoro mentre esci di casa, facendo girare e ridere tutte le persone che, di solito, ti ignorano.

Una di quelle giornate in cui arrivi a scuola in ritardo di soli dieci secondi (perché sei dovuto tornare indietro a cambiare i pantaloni) ma la maestra, che ce l’ha con te, ti sbatte in un angolo a reggere un pesante secchio d’acqua. La passare, però, liscia a Tifa, che di ritardo ne ha ben più di te, perché lei è la figlia del sindaco e tu figlio di nessuno, letteralmente.

Una di quelle giornate in cui i bulli del villaggio si sentono più attivi del solito e, non solo ti rubano la merenda e ti gettano il contenuto della borsa nella pattumiera, ma, finite le lezioni, decidono di inseguirti fino a casa, senza che nessuno dica niente. Arrivato davanti alla porta ti accorgi che la mamma non c’è e che tu hai dimenticato le chiavi, così non hai un posto dove rifugiarti e devi cominciare a correre. Di nuovo.  

Una di quelle giornate in cui, fortuna nella sfortuna, passando davanti ad una tetra ed inquietante villa, inciampi in un sasso e per riprendere l’equilibrio ti appoggi al cancello che si apre stridendo.

 E lì i bulli si fermano e ti guardano.

Perché tu, fortunatamente (sfortunatamente), sei caduto nel giardino antistante la villa, che tutti sanno essere maledetta, e neanche i piccoli teppistelli ci vogliono entrare.

Neanche tu ci volevi entrare, del resto, ma questa è una di quelle giornate in cui, saturo di sfortune, sei disposto a rischiare l’incontro con un mostro pur di evitare pietre e bastoni.

È una di quelle giornate in cui decidi che girare la vecchia Shinra Mansion può essere divertente.

Perché ormai l’hai toccato il fondo, quindi peggio non può andare.

Sbagliato! Toccato il fondo si può sempre scavare.

Cloud Strife lo realizzò mentre guardava la villa, proprietà della più potente multinazionale al mondo (tanto potente da avere un esercito di omaccioni muscolosi con spade spropositatamente grandi), andare a fuoco come un cumulo di foglie secche.

Forse non era stata una buona idea esplorare i sotterranei nascosti dietro quel fichissimo passaggio segreto, e molto probabilmente era stata un’idea ancora peggiore avvicinarsi con una candela accesa a tutti quei libri e fogli dall’aria interessante ma, onestamente, chi si sarebbe aspettato l’arrivo di un tizio losco, vestito di rosso, alle spalle?!

Cloud non aveva potuto trattenersi dal saltare all’indietro, urtando con la fiamma il cumulo di documenti pieni di appunti su un certo Progetto J. (o forse era S.?). In un attimo i sotterranei erano stati invasi dalle fiamme e, circa trenta secondi dopo, l’intera villa si era tramutata in una fornace.

Cloud lanciò un’occhiata veloce all’uomo a pochi passi da lui. Il vampiro (perché era lui il famoso mostro della villa, ne era certo.) osservava il falò con espressione indecifrabile.

Quella era casa sua. Pensò il biondino avvilito.

E io gliel’ho distrutta.

“ Signore … Signor Vampiro?”

L’uomo sussultò alla voce del ragazzino. Si era quasi dimenticato della sua presenza.

Vampiro …

Il bambino lo stava guardando con aria spaesata, un misto di dispiacere e paura nei grandi occhi azzurri.

“ Non sono un vampiro … sono un Tur … “

No. Si corresse l’uomo. Ero un Turk. Ora non sono neanche umano.

“ Sono Vincent. Vincent Valentine.”

Il bambino si limitò ad annuire, poi, esitante, tese la mano. “Io mi chiamo Cloud Strife. “

Vincent prese la mano di Cloud cercando di non stringere troppo, perché il bambino era piccolo e sembrava avere le ossa di cristallo e la pelle di neve. Quando Vincent era entrato nella biblioteca e lo aveva visto, per un attimo, aveva creduto che fosse un piccolo fantasma dai capelli d’argento, alla luce incerta della candela.

Per un attimo avevo creduto che …

Cloud si umettò le labbra risucchiandole piano tra i denti. “Grazie. Per avermi salvato, intendo.”

Era stato solo per merito del vamp … di Vincent se non era bruciato con la casa.

L’uomo, appena viste le fiamme, l’aveva preso in braccio, volando letteralmente su per il passaggio segreto e poi fuori dalla porta principale mentre, dietro di loro, si susseguivano le esplosioni.

Cloud sentì i sensi di colpa crescere. Se qualcuno avesse messo fuoco a casa sua lui non l’avrebbe di certo salvato.

“Mi spiace per la tua casa …”

Vincent, che nel frattempo non aveva smesso di guardarlo, scrollò le spalle.

“Non importa. Non era molto più di una prigione per me.” Sussurrò con sguardo vacuo.

Cloud non era particolarmente intelligente, ma capì comunque che l’uomo non aveva molta voglia di parlare dell’argomento. Si morse di nuovo le labbra per farsi coraggio, poi sparò la proposta che gli girava da un po’ per la testa.

“Senti …. Se vuoi puoi venire da me. A dormire e … e altro. Abbiamo una stanza in più, la mamma ed io.”

Vincent questa volta batté solo le palpebre senza parlare. Onestamente non sapeva che dire. Non credeva che il Bambino di Neve, che chiunque, potesse fargli una proposta simile.

Cloud prese il suo sconcerto per disgusto e repulsione ed immediatamente la faccia gli andò a fuoco dalla vergogna. Che gli era saltato in mente?! A nessuno poteva venir voglia di dormire sotto lo stesso tetto di uno Strife!

Vo-voglio dire … sempre se vuoi, chiaro. So che non è un granché. Io … forse non p-pensi sia il caso … “

Vincent guardò Cloud incepparsi nei suoi stessi giri di parole, il viso arrossato e gli occhi bassi leggermente lucidi.

“Mi piacerebbe venire.”

Il ragazzino smise subito di parlare, fissandolo a bocca aperta. “Dici davvero? “ Chiese incredulo. “Non hai problemi? Con le altre persone del villaggio, intendo. Sai, a loro io e la mamma non piacciamo molto.”

Le ultime parole erano arrivate leggermente incrinate e soffocate, come se Cloud fosse stato sull’orlo delle lacrime.

Vincent sentì arrivargli addosso una leggera ondata di panico. Lui non era bravo con i bambini. Ma che stava dicendo? Lui non era bravo con le persone! O almeno, non lo era più dopo circa venti anni passati dentro una bara.

Prese un bel respiro profondo prima di chinarsi e sfiorare una delle spalle sottili con la mano.

“ Sarei molto lieto di conoscere tua madre e mi piacerebbe chiacchierare ancora con te, sempre che l’invito sia ancora valido.”

Cloud studiò il volto grave dell’uomo prima di annuire, ancora un po’ incerto.

“Ma il villaggio? ”

Vincent alzò gli angoli della bocca di un tantino verso l’alto. Nella mente di Cloud fece capolino l’immagine di un uomo con la stessa espressione. Un sorriso appena accennato, sotto uno sguardo fermo su un bel volto di marmo bianco. Se Vincent avesse avuto i capelli d’argento, sarebbe stato davvero simile al soggetto ritratto nella foto di giornale che teneva appesa in camera sua. Ma quando Vincent parlò il pensiero svanì così come era venuto, in un soffio.

“Il villaggio può pure andare a farsi friggere.”

Cloud non poté fare a meno di ridacchiare a quelle parole mentre prendeva la mano (l’artiglio) con la sua più piccola, guidando il suo nuovo amico verso casa.

***

Cloud alzò gli occhi dalla cioccolata calda, che stava sorseggiando comodamente seduto fra Vincent e la mamma che cuciva canticchiando, davanti al caminetto.

“Secondo te la Shinra se la prenderà con me per la casa?”

L’uomo ci pensò un po’ su, poi accennò un gesto con la mano davanti al viso, come a voler spazzare l’aria. “No. Non preoccuparti. Non sapranno che sei stato tu, l’incendio era troppo violento per lasciare tracce. In ogni caso … nessuno della Shinra ci tiene a far sapere cosa c’era lì dentro.”

Cloud deglutì un po’ troppo rumorosamente. “Non è che era … roba molto importante vero?”

“Erano solo vecchi appunti. Nulla che avrebbe condizionato le sorti del mondo.”

Il biondino annuì, sollevato. Per un attimo aveva creduto che quel posto nascondesse chissà quale segreto. Che sciocchezza! Chi mai porterebbe delle cose tanto importanti in un luogo sperduto come Nibelheim?

E poi, se fossero state tanto preziose, un signor nessuno come lui non sarebbe mai stato in grado di distruggerle, no?!

“Vincent, ti va di vedere la mia camera? Sai che ieri la mamma ed io abbiamo letto un articolo su questo SOLDIER fantastico. Un vero eroe. C’era anche una foto che ho appeso in camera. Ci credi che ha una spada lunga quasi due metri? Mi chiedo come faccia ad usarla …”

 

 

Angolino dell’autrice.

Ovvero: come Miyuk (presto Poisonerlady) vede il magico mondo di FF VII.

Oddio che orrore. Credo che l’idea di base fosse anche buona ma non l’ho sviluppata un granché. Uno dei fattori più sconvolgenti di Final Fantasy è l’importanza che hanno i piccoli eventi. Se ci pensiamo bene la distruzione del mondo e l’avvento dell’Incubo sono frutto di una serie di sfortunati eventi. E’ indubbio che la maggior parte dei desideri di distruzione di Sephiroth nascano dalla sua orribile infanzia (leggi: cavia da laboratorio per Hojo), tuttavia se solo qualcuno avesse svegliato Vincent prima, se solo qualcuno avesse detto a Sephiroth di Lucrecia prima della scoperta del progetto J., se solo Sephiroth non avesse letto quelle ricerche, molte cose sarebbero potute cambiare.

Vincent: Io sono inoltre una ferrea sostenitrice della paternità di Vincent. Per quanto gli autori della Square insistano su Hojo non posso fare a meno di notare che il nostro bel Generale non ha ereditato nulla da quello psicopatico. Nella mia Gaia Hojo ha fatto credere a Vincent che sia Lucrecia sia Sephiroth sono morti ed è questo il peccato che Vincent tenta di espiare.

Cloud: Per quanto riguarda il comportamento di Vincent sei riguardi di Cloud bambino (10 anni circa), ho preso a modello il suo atteggiamento con la piccola Marlene. Vincent non è bravo con le persone in generale ma non odia nessuno, è solo fortemente anacronistico. È indietro con i tempi, lo sa e quindi non riesce ad adattarsi facilmente. E poi, cavolo, Cloud è la pucciosità fatta essere umano, chiunque avrebbe voglia di coccolarlo in C.C. .  

A mio avviso il piccolo Cloud non ha avuto affatto un’infanzia serena, in un piccolo centro come Nibelheim non avere un padre deve essere terribile, perché tutti ti vedono come un figlio di ignoti. Nei flashback di Cloud in FF VII si capisce che lui non era ben visto perché, appena Tifa si fa male, tutti se la prendono con lui senza neanche chiedergli cos’è successo.

Ok, diciamo che la finiamo qua. Recensite, anche in negativo, please. Mi fa piacere sapere le vostre opinioni. A proposito: cerco Beta esperti di FF VII. Qualche volontario? Ho tentato di visitare il Forum apposito ma non ci ho capito nulla O.o’.

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Capitolo 3
*** Disease ***


Titolo: Disease

Serie: Final Fantasy VII, Crisis Core

Reating: Per tutti

Avvertimenti: Fluff, leggermente-ma-non-troppo OOC,  One-shot, Hojo (Non farà danni, ma preferisco avvisare J)

Genere: comico, romantico, generale

Character:  Zack, Sephiroth, Cloud

Pairig:  SXC

Declaimers: I personaggi non sono miei ma della Square Enix, purtoppo. Io mi accontenterei dei cloni U.U

 

Disease

 

Sephiroth reprime a stento un grugnito mentre lo stetoscopio ghiacciato gli percorre con insistenza i muscoli dorsali.

-Buono, ragazzo.- la voce di Hojo è monocorde e leggermente esasperata e Sephiroth non può far a meno di notare che, per una volta, non vi è traccia del solito compiacimento.

-Inspira.-

Sephiroth inala profondamente l’aria acida di mako e disinfettante.

-Espira.-

Uno sbuffo e i polmoni si svuotano con calma, solo l’odore caustico sembra non volersene andare. Il Buon Dottore invita il Generale a ripetere la sequenza altre quattro volte, tamburellando di tanto in tanto con le dita ossute sulla schiena, di poco sotto le scapole.

- Bene. Sdraiati sul letto.-

Sephiroth esegue di mala voglia e, mentre quelle mani da ragno gli tastano l’addome, non riesce davvero a credere di essersi presentato di sua spontanea volontà. Lui odia il laboratorio, odia le visite mediche e, sopra ogni cosa, odia Hojo. Di solito cerca in tutti i modi di svicolare: riunioni improrogabili, missioni suicide o, più semplicemente, una fuga nell’appartamento di Angeal e Genesis o una passeggiata negli Slums con Fair. Una volta aveva persino accettato un invito ad una festa della Silver Elitè, per Odino!

Deve fare uno sforzo per reprimere un brivido al pensiero dell’orda di FanGirl urlanti che lo avevano quasi stuprato. A volte si chiede cosa abbia fatto di male nella sua vita precedente per meritare tutto questo: molto probabilmente tentato di distruggere il mondo con un meteorite o con un’assurda pestilenza, o magari entrambe.

Ridicolo!

-Non hai nulla che non vada, ragazzo.- La constatazione di Hojo ci mette qualche secondo a farsi strada fra le fantasticherie che pervadono la mente del Generale.

- Ne sei certo, Professore?-

Hojo gli lancia un’occhiata spazientita, prima di sfogliare rapidamente la cartella medica. –Pressione sanguigna, pulsazioni, valori, saturazione, mako, respirazione, reazioni agli stimoli, temperatura corporea … tutto nella norma. Gradirei che tu non dubitassi delle mie capacità professionali.- La voce leggermente stentorea sull’ultima affermazione. Sephiroth onestamente se ne frega dell’orgoglio dell’uomo. Il professore può dire quello che vuole. Lui sa di non stare bene. È il suo corpo, accidenti.

- Ti ho già spiegato, Dottore, che da un mese a questa parte sono iniziate alcune ... anomalie.

- Si, si. Tachicardia, fastidi addominali, sudorazione e vampate di calore … rimane il fatto che tu sia sano come un pesce. È più probabile che questi sintomi siano da associarsi allo stress, tuttavia …

- Tuttavia?- Sephiroth echeggia e non può far a meno di trattenere il respiro quando Hojo gli lancia un’occhiata pungente da sopra la montatura degli occhiali, mentre le labbra pallide gli si stirano in un sorriso.

- Tuttavia sarebbe opportuno monitorarti da vicino e più frequentemente. Potrebbe sempre trattarsi di una reazione ad un fattore esterno. Suggerirei che tu ti presentassi qui ogni qual volta i sintomi dovessero ripresentarsi.-

Sephiroth deve resistere all’impulso di sbattere la testa contro il muro. Forte.

 

SXC°SXC°SXC°SXC°SXC

 

Zack lancia l’ennesima occhiata preoccupata al generale. L’uomo è chiaramente a disagio. Il volto d’alabastro leggermente arrossato, il respiro più corto e rantolante del normale e, sotto più attento esame, si possono notare piccole gocce di sudore scivolare lentamente da dietro l’orecchio fino a sparire nell’alto collo del cappotto di pelle. Sephiroth, il demone di Wutai, l’uomo che non si sgualciva i vestiti contro un intero esercito di nemici, stava sudando mentre era perfettamente immobile osservando i cadetti allenarsi?

- Seph …-

- Si, Fair?

- Umh … Sei certo di star bene? Voglio dire, non è che hai l’influenza o …

Sephiroth lo guarda con espressione vuota e Zack fa un passo indietro – Non fa nulla, Seph, davvero. Fai finta che non ti abbai chiesto niente.

Sephiroth sospira, prima di tornare a guardare le reclute che, divise in coppie, praticano gli esercizi base con le spade d’allenamento. Prima che se ne possa accorgere, si ritrova ipnotizzato dai movimenti calmi di una recluta: le braccia si arcuano perfettamente accompagnando l’arco delle traiettoria della lama, le gambe si spostano rapide bilanciando il peso corporeo. Ogni movimento viene compiuto con eleganza e precisione in un lento ondeggiare di ciocche bionde. Il generale sente il calore tornare ad inondargli il viso, facendogli pizzicare la pelle. Lo stomaco dà una contrazione quasi dolorosa mentre il cuore manca un battito. Dannazione!

- Zackary

-Si, Seph?

Sephiroth trattiene a stento un grugnito al nomignolo, ma sceglie di non controbattere.

- Credo che passerò dal laboratorio. Non sono certo di stare … molto bene …

Il generale può giurare di aver sentito la mascella del giovane First Class urtare il pavimento con un tonfo sordo. – Sephiroth, signore, con tutto il rispetto: è forse impazzito?

Zack deve davvero trattenersi dall’urlare. Sephiroth non sta mai male. Sephirtoh non va mai spontaneamente al laboratorio. Sephiroth non … non …

Zack prende un bel respiro e conta fino a dieci. Sangue freddo, SOLDIER!

- Seph, davvero, che cos hai? Voglio dire, magari è qualcosa in cui posso aiutarti …

Il generale lo guarda dritto negli occhi, e solo allora il bruno nota le profonde occhiaie.

- Credo di avere qualcosa di serio, Zack.

Qualcosa come Angeal e Genesis. Nessuno trova il coraggio di dirlo, ma entrambi lo pensano. Il generale sposta brevemente il peso da un piede all’altro, tornando a fissare per un attimo le reclute che si allenano. Per un attimo si ipnotizza quasi, Zack nota gli occhi farsi più grandi e lucidi e le pupille si dilatano, anche se di poco.

-E’ cominciato tutto circa un mese fa; – La voce dell’albino è monocorde come se ripetesse una lezione imparata a memoria e ripetuta fino alla nausea. Conoscendo Sephiroth probabilmente è proprio così. L’uomo deve aver passato giorni interi a ripetere nella sua testa i sintomi della malattia per cercare una causa. Poverino. – Ho spesso questi … questi attacchi. Il cuore inizia a palpitare ed è come se mancasse dei battiti delle volte. Sento caldo al petto e poi il collo e il viso mi vanno a fuoco. Lo stomaco si contrae spasmodicamente, faccio fatica a prendere fiato e non riesco a pensare in modo coerente. E poi … poi sono iniziati i sogni.

Zack ascolta senza commentare, fa solo segno al generale di andare avanti, con un gesto di rassicurazione del capo.

- Non ricordo bene cosa sogno. So solo che quando mi sveglio sono sudato. Il cuore mi batte all’impazzata come se fossi sotto l’effetto di un incantesimo Heste. La cosa strana è che … sono felice! Voglio dire …- e qui si gira come se le parole che gli servono stessero svolazzando per l’aria e lui non sapesse bene come catturarle - … se stai male, non dovresti sentirti anche bene, no? Il mio corpo non funziona più come prima ma io avrei voglia di … di ridere, delle volte!

Zack è abbastanza cero che a questo punto i suoi occhi devono essere grandi come piattini da caffè, perché, per Shiva, non potrà mica essere che …

- E, Sephiroth, questi episodi, da un mese a questa parte, sono casuali oppure credi ci sia qualche fattore esterno che li possa scatenare? –

-Come un allergene? –

- Si – annuisce Zack mordendosi le labbra per nascondere un ghigno – magari c’è una costante e tu non te ne sei accorto.

Sephiroth torna a fissare i cadetti, di nuovo. Le sopracciglia sono corrucciate e la bocca è leggermente piegata verso il basso mentre pensa. – La prima volta è stato quando siamo andati al parco negli Slums, con la tua ragazza e Strife.

- Quando ti ho presentato Spiky?

Sephiroth annuisce piano, preferendo evitare la predica “non-interrompere-gli-altri-mentre-parlano, Zackary.”

- La seconda volta è stato quando sono venuto a prenderti mentre seguivi l’allenamento di Strife. Poi durante l’esercitazione con i cadetti, due settimane fa.

- Ah, quando hai insegnato a Spiky come usare una Fire materia, vero? Ne era davvero elettrizzato.

Sephiroth fa un piccolo sorriso al ricordo dell’entusiasmo della giovane recluta, quando era riuscita ad usare per la prima volta l’incantesimo.

- Poi è successo alla festa la settimana scorsa. Strife quella volta è stato tanto gentile da portarmi un po’ d’acqua e …

Zack non può fare a meno di sorridere quando il volto del generale si illumina di comprensione.

- Zackary, l’unico punto in comune fra tutti questi episodi è il cadetto Strife.

Il moro dà un leggero “umh” di assenso, trattenendosi a stento dallo scoppiare a ridere, alla vista dell’espressione preoccupata del superiore. Solo Sephiroth poteva essere così!

- Direi che Spiky è il nostro ‘allergene’.

- Zack … non si può essere allergici ad un essere umano!

Zack ridacchia, mentre si passa una mano sulla nuca. –A volte capita, Sephiroth. In effetti è proprio come un’allergia. Ci si sensibilizza a qualcuno e ogni volta che lo si ha vicino o si avverte in qualche modo la sua presenza, si ha una reazione: il cuore inizia a battere, si hanno le farfalle nello stomaco, ci si sente allegri e spaventati alla stesso tempo. È un bel male, il “mal d’amore”, ne?

Sephiroth ci mette più di quindici secondi a registrare l’ultima parte del discorso: mal d’amore?

- Stai suggerendo, vicecomandante, che io possa essermi preso una sbandata per una cadetto appena al di sopra dell’età legale?

- Beh, Generale, questo spiegherebbe di certo tutti i sintomi, oltre che la ragione per cui, dall’inizio di questa discussione, non facciate altro che tornare a fissare suddetto cadetto all’incirca ogni trenta secondi.

Sephiroth impreca fra i denti, rendendosi conto che Zack ha ragione. Volente o nolente i suoi occhi tornano sempre su Strife: sulla sua pelle morbida e candida, sui capelli antigravitazionali di un biondo serico, sui luminosi occhi azzurri … oh Ifrit! Ha una cotta per il giovane cadetto Cloud Strife!

- Cosa posso fare?

-Cosa ne diresti di chiedergli di uscire? – Risponde Zack con una scrollata di spalle, - Del resto alla peggio ti dice di no. Cosa di cui dubito, tra l’altro.

- E’ un cadetto, Zack. Sarebbe abuso di potere.

- Solo se lo obblighi a venire a letto con te o fai dei favoritismi a suo vantaggio.

- Ma gli altri penserebbero che …

- Da quando ti importa quello che pensano gli altri?

- Potrebbe importare a lui …

- Cloud non si cura del giudizio degli altri, o avrebbe già piantato la Shin-ra da tanto tempo.

- Potrebbero causargli problemi.

- Ci saremo noi per lui. Sempre. E in ogni caso è una sua scelta.

- Zackary

- Sephiroth

Il più grande esala un sospiro rassegnato. Lo sguardo acquamarina torna di nuovo a serpeggiare tra le fila delle reclute, incontrando un brillante paio di zaffiri. Sephiroth pensa davvero che gli occhi di Cloud siano una delle cose più belle e luminose che abbia mai visto. Due cieli d’estate senza nubi, limpidi e innocenti. Cloud gli sorride, timidamente. Le belle labbra rosa si sollevano all’insù mentre le guance morbide si imporporano deliziosamente. Sephiroth è sicuro che anche il piccolo cadetto, in quel momento, ha lo stomaco sottosopra e il cuore che galoppa come un chocobo impazzito, e che si sente felice e spaventato ed emozionato tutto insieme, in un miscuglio strano.

Il Generale ricambia Cloud, con un sorriso altrettanto timido, prima di girare i tacchi e iniziare a scendere la scalinata degli spalti d’osservazione. La lezione di scherma finirà in pochi secondi.

- Sephiroth!-

- Vado da Strife. – Risponde il Generale al muto interrogativo negli occhi di Zack, - Dopotutto se non possiamo guarire da questa malattia, possiamo almeno affrontarne insieme i sintomi, no?

 

Note: Allora, mi sono data al Fluff. La fic mi è venuta in mente grazie ad un prompt a cui stavo dando un’occhiata. Io e le drabble non andiamo d’accordo, ma il titolo mi ha illuminata. Mi sono chiesta come Sephiroth abbia vissuto la sua prima cotta. Per uno cresciuto in un laboratorio a suon di visite mediche ed esami poco piacevoli (li fa Hojo, ricordatelo!), il famoso Mal d’Amore deve essere una strana esperienza XD.

Ebbene, sì: io ritengo che Sephiroth sia totalmente una frana nelle relazioni interpersonali, ritengo che Cloud sia un budino al cioccolato e che Zack sia il migliore amico per eccellenza. A tal proposito: l’appellativo Spiky, dovreste saperlo ma lo ripeto solo per sicurezza, si riferisce agli impossibili capelli antigravitazionali di Cloud. Cloud’s hair defeat gravity! Yay! Mi raccomando, recensite! Mi fate tanto tanto felice. Chiedete anche particolari coppie o situazioni se volete. Non mi dispiace avere qualche spunto in più!

 

The One Winged Angel: Grazie ancora per la bella recensione. O che bello poter trovare gente che è concorde sui miei punti di vista. Comunque, se ti va, potremmo metterci d’accordo e scrivere una bella Time Travel. Tipo Cloud che, non si sa per quale fato, torna indietro nel tempo e decide di cambiare gli eventi, prima che possano verificarsi. Sarebbe bello scrivere una storia così U.U. Se ti piace il genere puoi anche andare su Fanfiction.net e leggere The Fifth Act, Eir’s Tomorrow e This Silent Sacrifice . Sono tutte in inglese, vero, ma scritte molto bene. Davvero belle! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Comunque per quel che vale, se solo Vincent fosse riuscito a portare via Lucrecia in tempo, Sephiroth sarebbe stato suo, in barba alle cellule. Peccato che non sia andata così.

 

Regina_loves_dante: Concordo!!!!! Cloud è carino e sexy allo stesso tempo. Dio quanto vorrei un ragazzo così! Grazie per i complimenti! Baci!

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