L'antagonista

di Shakta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo e parte 1 ***
Capitolo 2: *** atto 2 ***
Capitolo 3: *** atto 3 ***



Capitolo 1
*** prologo e parte 1 ***


antagonista prologo e atto1

PROLOGO


( Nel buio la voce di David )

Tra poco sporcherò queste candide pagine con sottili e sgraziati segni di inchiostro. Essi mi serviranno per provocare in chi li vedrà il desiderio di produrre suoni che, espressi in un ordine da me determinato, formeranno parole. Queste parole avranno il loro ordine, la loro sequenza, sfruttando cui io potrò farvi arrivare un messaggio, il mio messaggio, frutto del mio pensiero. Io penso, io parlo e così comunico il mio pensare. Sembra così semplice, immediato, scontato. Ma allora perché mi sento prigioniero della parola? Perché se il mio pensiero non è limpido, lo deve essere il modo in cui lo esprimo? Perché se annego nel silenzio, devo dire che lo sto facendo?



ATTO 1

( la scena è divisa in tre parti da dei separè. A sinistra, illuminati da una luce verde, sono tre sedie e un piccolo tavolo, al centro, illuminato da una luce neutra, nulla tranne un semplice corridoio e a destra, illuminato da una luce rossa, un letto d'ospedale. Due porte sono in fondo alla zona centrale e sinistra. Le luci si spengono. Nel buio si sente la voce di David ripetere di continuo BE BE BE BE. Si accende la luce sulla zona centrale. Ci sono Joanne e un'infermiera )


INFERMIERA Lo sente anche lei signorina. È tutto il santo giorno che fa così. E se gli si fa qualche domanda, lui risponde solo cambiando il suo “be be be be”.

JOANNE Ma ieri stava bene no? L'ho sentito per telefono; mi ha raccontato che ha mangiato la pizza e...

INFERMIERA A dire il vero, la pizza l'ha mangiata una settimana fa. Ieri sera solo brodino. Sa, il dottore dice che si digerisce meglio la sera.

JOANNE (stizzendosi) Avevo dato precise istruzioni che non volevo gli deste da mangiare il brodo, perchè non gli piace.

INFERMIERA Ma signora! Ma cosa vuole che sappia quel povero diavolo!

JOANNE Scusi?

INFERMIERA Ma si figuri se riconosce la differenza tra pizza e brodino! É completamente...

JOANNE ( la blocca furiosa ) Zitta! Non un'altra parola! ( le fa cenno di restare ferma ) Proseguo da sola, tanto so qual'è la stanza.

INFERMIERA ( innervosita ) Oh beh, se va bene per lei. ( esce dal fondo. Joanne prosegue sola. Si accende la luce sulla parte destra, la stanza di David. Joanne arriva davanti alla porta della stanza, si ferma un attimo a guardarlo attraverso un vetro posizionato nel separè e poi entra. David è solo, in un angolo, nudo, che sta ancora ripetendo “Be be be be”. Appena la vede si blocca, si alza e le va incontro )

DAVID Dannazione a te, infida mogliosa! Si può sapere dove t'eri andata a cacciare? Lasciarmi solo ed indifeso contro i Russi!

JOANNE David io...

DAVID Fandonie fandonie! So io a cosa miri, mogliosa che non sei altro!

JOANNE ( avvicinandoglisi ) Tesoro cosa dici?

DAVID Cosa dico? Cosa dici mi chiede! Moriete! Moriete e sempre e solo moriete! Ecco ciò che volete! Vi servono per sfondare le resistenze di chiunque!

( Joanne lo guarda sconsolata e amareggiata. David la scruta e poi continua )

Ah, ho centrato il cesso! Donnaccia di porto, ecco cosa tramate: rubarmi le moriete! Così sarò ancor di più senza desoro!

JOANNE Ma no David, calmati. Sono io, Joanne. Non mi riconosci?

DAVID Ti riconosco sì, donnaccia! E chi sarebbe poi questo David? Un altro dei tuoi amici mandroni? Che sempre stanno a scroccarmi cibo e moriete? Eh? Eh? Vergogna! Oh povero me, povero me! Che disgrazia essere Re!

JOANNE ( a parte, dispiaciuta ) Non ti capisco amore mio. Come fare?

DAVID E pensare a tutto l'impregno che mi ci è voluto per diventare Re! Ed arricchirmi tagliando teste e mani! Mica come quei mandroni, sempre pronti a vivermi alle spalle! Ah ma io li scotenno tutti e mi ci faccio tante cappelline coi loro culi! ( pausa ) Poverino io, poverino il Re! Muoio di crepacuore! ( si accascia al suolo ansimante. Joanne gli si avvicina preoccupata. David la respinge con la mano ) Eh? Che fai? Vuoi forse uccidermi del tutto? Ohi ohi son perduto?

JOANNE ( allontanandosi un poco ) No, no. Stai tranquillo. Voglio solo aiutarti.

DAVID Ah sì eh? Vecchia bisbetica! Allora fai così, fammi preparare la secultura. Una bella secultura.

JOANNE Che cosa?

DAVID Brutta scema! Fammi preparare un bella secultura! E fallo con estrema premura! Per il mio corpo, per il mio riposo eterno! E che non costi tanto mi raccomando! Che costa già tanto andare a dormire da vivi! Mi ci manca di spendere le mie moriete anche per morire. Dopo sennò come faccio?

JOANNE ( voltandogli le spalle ed andando triste verso la porta ) D'accordo.

DAVID ( rimane immobile e guardarla. Mentre lei sta per aprire la porta, grida ) No! No mia amata! ( pausa. Joanne si immobilizza. David riprende con voce dolce ed appassionata ) Soffice è il tuono che inizia la guerra alle orecchie di chi più non appartiene alla Terra, ma sempre vaga perso alla ricerca di un sorriso, capace di spalancargli le porte di qualunque Paradiso. ( Joanne si volta lentamente e rimane a guardarlo ) Non andate mia diletta, mia gioia. Non ancora.

JOANNE Ma chi... ( s'interrompe )

DAVID ( le si inginocchia davanti prendendole la mano ) Come Sole avete abbagliato la mia mente, sicché null'altro vi è di luminoso a parte il vostro ricordo. E solo in vostra presenza la realtà riemerge dall'ombra riaccendendosi di fuoco. ( Joanne, confusa, rimane a guardarlo. David continua appassionato baciandole la mano ) Se voi foste pioggia, io vorrei essere nuvola e se voi foste albero, io allora linfa sarei e se anche dovessi io vivere la vita di una farfalla, niente avrebbe sapore come i vostri petali, che sempre ricercherei anche nel più variopinto prato.

JOANNE David ti prego rialzati.

DAVID ( rialzandosi, ferito ) Non conosco questo David di cui parlate, ma invero tutta la mia anima lo invidia se a lui siete devota.

JOANNE ( gli prende il viso tra le mani ) Ma sei tu David! David, sei tu!

DAVID ( riflette per qualche istante ) Ho capito! É uno stratagemma per ingannare vostro padre! ( pausa. David continua a riflettere, Joanne si siede sul letto prendendosi la testa fra le mani. David si blocca e la guarda ) Ah, ma non funzionerà, amore mio. Le nostre famiglie lungi si conoscono, troppo odio c'è fra di loro. Mi riconosceranno!

JOANNE Come faccio? Come faccio?

DAVID ( le si siede accanto ) Penseremo a qualcosa. Anche la fuga dalla mia città è preferibile per me ad una vita lontano dal tuo amore. Non permetterò a nulla di separarci. Parola d'onore.

JOANNE ( appoggia la testa alla spalla di David ) Abbracciami, amore mio.

( David la stringe a sé e la luce sfuma. Si riaccende qualche attimo dopo sulla parte sinistra, dove, seduta su una sedia intenta a lavorare a maglia, vi è Claire, madre di Joanne )

CLAIRE ( rivolta verso il pubblico ) Ma come si fa dico io. Essere così testardi. Così cocciuti! Fare stare così in pensiero la propria povera madre! ( pausa ) E pensare a quanto stiamo loro dietro seguendoli passo passo. ( sospira ) A quanto li proteggiamo! Potessimo sempre prendere noi le decisioni! Per il loro bene, s'intende. Noi abbiamo esperienza, sappiamo come va il mondo. Cosa si deve fare. E invece niente; appena sono abbastanza grandi da leggere le prime pagine dei giornali, ecco che iniziano a ribellarsi e a pensare di avere sempre ragione. Come se avessimo messo tanto impegno nel crescerli per poi vederli rovinarsi per niente! ( si zittisce d'improvviso e rimane in ascolto. Si sente la voce di Joanne salutare qualcuno ) Ecco che arriva la mia bambina! ( si sistema meglio sulla sedia. Entra Joanne )

JOANNE Ciao mamma.

CLAIRE Ciao Joanne. ( pausa ) Come stai cara?

JOANNE Bene

CLAIRE Sicura?

JOANNE Sì, certo.

CLAIRE E lui?

JOANNE ( sarcastica ) Ha un nome sai? David.

CLAIRE ( ignora il sarcasmo ) Come stava oggi?

JOANNE Bene. ( pausa ) Meglio.

CLAIRE Ah davvero? Immagino.

JOANNE Cosa vorresti dire?

CLAIRE Che non ti credo.

JOANNE Beh sai che novità.

CLAIRE Sarebbe una novità se tu non mi mentissi.

JOANNE Oh senti mamma, ma cos'è che pretendi da me?

CLAIRE Che tu la smetta di stare dietro ad un pazzo e ti rifaccia una vita.

JOANNE Non dire che David è pazzo!

CLAIRE Perché? Cos'è? ( silenzio di Joanne. Claire continua addolcendosi ) Tesoro, io lo dico solo per il tuo bene.

JOANNE Lo so.

CLAIRE È splendido quello che stai facendo per lui. Ma è giusto anche che tu inizi a pensare un po' per te. ( pausa )

JOANNE Mamma io ce la faccio benissimo.

CLAIRE Non lo metto in dubbio. Ma non pensi a cosa può dire la gente?

JOANNE ( torna sulla difensiva ) Cioè?

CLAIRE Eh, insomma, una donna come te, così giovane e così bella, che si perde dietro ad un malato di...

JOANNE Ti ho detto di non chiamarlo così!

CLAIRE Sì va bene, ma...

JOANNE No!

CLAIRE ( dopo una pausa ) D'accordo. Comunque sia, non è una cosa fatta come Dio comanda.

JOANNE Che cosa? ( indignata )

CLAIRE Andiamo Joanne non far finta di non capire.

JOANNE Che cosa dovrei capire?

CLAIRE Ma insomma, in fondo lui chi è per te? Che cosa rappresenta?

JOANNE La persona che amo!

CLAIRE Non essere infantile.

JOANNE Non lo sono affatto.

CLAIRE E allora credi che questo possa bastare?

JOANNE A me basta. A chi non dovrebbe?

CLAIRE Ma alla gente. Cosa credi che si possa pensare delle tue continue visite in quel posto?

JOANNE ( indignata ) E a me cosa dovrebbe importare di ciò che pensa la gente?

CLAIRE ( pausa lunga. Claire si alza e passeggia lentamente )

Lo sai quanto è importante questo momento per noi, vero? ( silenzio di Joanne ) Tuo padre è candidato a Sindaco e tra non molto ci saranno le elezioni. Non è il momento di avere scandali.

JOANNE ( allibita, con un filo di voce ) Scandali?

CLAIRE ( si gira cupa verso la figlia ) Sì, bambina mia. Scandali. Scandalo. Cioè quello che stai dando tu recandoti a trovare quel disgraz... ( si ferma ) quel David ogni giorno al manicomio. Cosa credi che si possa pensare in giro? E dire anche peggio!

JOANNE Non lo so, non mi interessa.

CLAIRE E al tuo lavoro non ci pensi? E al tuo futuro? ( silenzio di Joanne. Continua Claire ) Hai lottato per arrivare dove sei arrivata. Rinunciato a tanto. ( addolcendosi ) Ancora ti vedo curva sui libri sino a notte inoltrata, mai soddisfatta di quello che avevi fatto. ( Joanne inizia a piangere sommessa. Claire le si avvicina ) Ed ora vorresti buttare via tutto per cosa?

JOANNE ( sussurro ) Per amore.

CLAIRE No, perché ti sentiresti in colpa a lasciarlo.

( Joanne trasale. Claire si china e le prende le mani )

Promettimi che ci rifletterai.

( Joanne annuisce e abbraccia la madre. Entra Eric, padre di Joanne e marito di Claire; con sé ha una sagoma in cartone grandezza reale di un bellissimo ragazzo, vestito con giacca e cravatta, sorridente )

ERIC ( gioviale ) Buongiorno alle mie ragazze! ( le due donne si staccano di scatto. Joanne cerca di asciugarsi le lacrime )

CLAIRE Buongiorno caro.

JOANNE Ciao papà.

ERIC ( scruta Joanne per qualche istante ) Figliola, ma tu stai piangendo! C'è qualcosa che non va?

JOANNE No, è solo allergia.

ERIC Ah, è una stagione tremenda questa! Polline nell'aria! E Allergie nei nasi! ( ridacchia fra sé )

CLAIRE Già, hai proprio ragione marito mio.

ERIC Chiaro! Sono il quasi sindaco! So tutto io! E vi dirò di più: ho già preso provvedimenti contro tutto questo starnutire. ( Claire fa per interloquire, ma Eric la blocca con un gesto della mano ) Sostituiremo questi platani produttori di polline con dei bei pini sempreverdi. E tutta quell'erba nel parco e ai bordi strada con della sana erba sintetica, più ordinata e pratica. È così in tutte le più grandi città. E poi ho in mente anche qualche altra cosuccia per...

( Claire lo interrompe con un colpo di tosse. Eric si ferma e la guarda interdetto e interrogativo. Lei gli indica con una smorfia la sagoma di cartone del ragazzo. Lui di colpo capisce )

ERIC Oh, ma che sbadato che sono! Così preso dai miei progetti mi ero quasi dimenticato il nostro ospite. Vieni pure avanti. ( sposta il cartone verso Claire e Joanne ) Questo è Richard Dubois, della famiglia Dubois. Richard, queste splendide dame sono mia moglie Claire e mia figlia Joanne.

CLAIRE ( con entusiasmo ) Molto lieta.

JOANNE ( stanca e rassegnata ) Piacere.

( Nel frattempo Eric ha estratto un cartello con delle scritte da dietro la sagoma del cartone raffigurante Richard. Lo mostra verso il pubblico. Ogni volta che Richard parlerà, sarà Eric ad estrarre un cartello da dietro la sagoma del cartone )

CARTELLO “INCANTATO DA SIMILI BELLEZZE” SGUARDO CHE INDUGIA MALIZIOSAMENTE SU JOANNE

ERIC Non è un giovanotto perbene?

CLAIRE Davvero!

CARTELLO OH LA PREGO, I COMPLIMENTI MI IMBARAZZANO!

CLAIRE Bene, allora basta con quelli. Ti vuoi accomodare a bere qualcosa?

CARTELLO LA RINGRAZIO MOLTO, MA DEVO SCAPPARE TRA POCO.

CLAIRE Che peccato! E come mai?

CARTELLO DEVO TORNARE A LAVORARE

ERIC Gran lavoratore anche. Avanti ragazzo, dì alle signore di cosa ti occupi, non fare il modesto.

CARTELLO SONO GENERAL MANAGER SETTORE VENDITE DI UNA GROSSA MULTINAZIONALE. DETTO CON MALCELATO ORGOGLIO.

CLAIRE Ma che cosa interessante! Non trovi mia cara?

JOANNE ( senza entusiasmo ) Moltissimo.

ERIC Ed è ancora single...

JOANNE ( spazientita ) Beh, io devo uscire, mi dispiace.

CLAIRE Non puoi proprio rimanere un altro po'?

JOANNE No, mi dispiace. ( si alza. Dà un bacio alla madre e al padre ) Ciao ad entrambi e ( rivolgendosi al cartone ) piacere di averti conosciuto Richard.

CARTELLO IL PIACERE E' STATO MIO. SPERO DI REINCONTRARTI PRESTO

JOANNE ( senza convizione ) Chissà. Di nuovo Ciao. ( esce )

( rimangono nella stanza Eric, Richard cartone e Claire che si accomoda su una sedia )

CLAIRE Bene, Richard caro, spero tu voglia lo stesso farci compagnia per un thè.

CARTELLO NE SAREI ONORATO SIGNORA

ERIC Strana Joanne. Andarsene così.

CLAIRE Oh, sai come siamo noi donne. Fuggiamo per farci inseguire.

CARTELLO RISATA

ERIC Sarà. Ma dopo le parlerò.

( Claire si muove nervosa sulla sedia )

CLAIRE Non ti preoccupare caro. Hai già tanti pensieri.

ERIC Ma la felicità di mia figlia è il primo per me.

CARTELLO CHE PADRE MODELLO

CLAIRE Già, ma ora non preoccupiamoci più per lei. È forte e sa cavarsela.

( la luce inizia a sfumare, mentre anche Eric si siede )

CLAIRE Parlami un po' di te Richard.

( nel buio creatosi si continuano a sentire le grasse risate di Eric e le esclamazioni di Claire. Poi cala il silenzio )

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Capitolo 2
*** atto 2 ***


antagonista atto 2

ATTO 2


( le luci si riaccendono lentamente sulla parte destra del palco, la stanza di David. David è in piedi al centro. É immobile, con le braccia strette lungo i fianchi sino ai gomiti e gli avambracci ritti all'insù, leggermente divaricati rispetto al busto. È rivolto verso il pubblico)

DAVID Ehi tu! Ehi? Oh, dico a te! Sì, sì, proprio tu signor Armadio. Cosa combini?
Devi stare assolutamente fermo. Sennò ci scoprono! E il piano va a farsi benedire! Come? Facile nei miei panni dire di stare fermo perché non ho peso da portare? Nei miei panni? Ma...Ma...Ma...Ma hai proprio una bella anta tosta sai? Trovar da dire a me che sto cercando di...Comodino per favore digli qualcosa tu che mi fa talmente innervosire! Sì signor Tappeto, lo so che il signor Armadio è agitato, ma Santo Soffitto! Ormai è giunto il momento tanto atteso! Rovinare tutto per pura superficialità!

Si accende la luce sulla zona centrale. Joanne e un'infermiera sono ferme di fronte alla porta di camera di David

JOANNE Come sta oggi?

DAVID Ecco ecco. ( rivolto al pubblico ) Sschhh...silenzio. ( sussurra ) Stanno arrivando ( si immobilizza di nuovo completamente )

INFERMIERA Peggio del solito. O almeno credo.

JOANNE Cosa intendi dire?

INFERMIERA Che è tutto il giorno che se ne sta là, immobile in quella posizione.

( David sorride sollevato e ammicca d'intesa con la testa verso il pubblico )

JOANNE Il dottore l'ha visto?

INFERMIERA Deve ancora arrivare. Sarà qui tra poco.

JOANNE ( rivolta verso la stanza ) Posso entrare intanto a trovarlo?

INFERMIERA ( dolcemente ) Certo.

( Joanne entra nella stanza di David. Si fa buio sulla zona centrale )

JOANNE ( lo guarda sbigottita ) Amore mio che stai facendo?

DAVID ( la guarda stupito ) Signorina Pendola? Siete voi?

JOANNE Cosa?

DAVID Sì, proprio voi. O Soffitto! Ma che vi hanno fatto?

JOANNE ( balbetta un po' ) Nnnieentee...

DAVID Non mi riconoscete neanche più? Sono io! Attaccapanni! Il vostro Attaccapanni! Vostro innamorato. Non rammentate più le ore trascorse insieme? Le promesse, le carezze. ( inizia a trotterellare verso di lei ) Voi siete la mia innamorata! ( Joanne inizia a piangere )

No, non fate così. Sapete che quando piangete perdete i rintocchi e non riuscite a tenere bene i secondi!

( Joanne gli prende il viso tra le mani e lo bacia dolcemente. David cerca di abbracciarla stendendo più possibile le braccia )

JOANNE Cosa devo fare? Cosa posso fare?

DAVID È tutto a posto amore mio. Tu pensa a riposarti. Al resto pensiamo io e Armadio. É già tutto stabilito.

JOANNE Oh David io...

DAVID Ssssch...stai vaneggiando. Appoggiati a quella parete laggiù e rilassati. La rivolta è pronta.

JOANNE ( lo guarda disperata ) Quale rivolta?

DAVID Ma quella contro gli uomini! Quale altrimenti? Sei davvero provata se fai simili domande!

JOANNE ( lo bacia, rassegnata. Poi lo guarda con dolcezza ) Gli uomini?

DAVID Ma sì, certo! Gli uomini! Quei vili che non tengono in conto noi oggetti. Che sempre desiderano altre cose, novità. Che non esitano a gettarci nell'immondizia quando i loro occhi sono stanchi di posarsi su di noi. Ho ragione Comodino? ( si rivolge verso il pubblico. Rimane in ascolto qualche istante ) Certo, certo. Sempre a cercare novità. Noi ce ne stiamo là per anni a prendere polvere e a servire con dedizione i nostri padroni. E poi, tutt'ad un tratto...Bam! ( imita voce femminile ) “Amore, ormai sono stufa di questo armadio. Ce ne vorrà uno nuovo!” ( con voce maschile ) “E di quello vecchio?” ( di nuovo voce femminile ) “Buttiamolo no?” ( torna alla sua voce normale ) senza riguardo alcuno per i nostri sentimenti. Capisci cosa intendo, vero mia amata?

( Joanne lo bacia ancora e poi lentamente si allontana verso la porta )

DAVID Ah, grande idea! Perfetto! Staziona nel corridoio, così potrai avvertirci quando arriva qualcuno!

JOANNE ( stancamente mentre esce ) D'accordo tesoro.

DAVID Adesso sì che riconosco la mia Pendola! Ti amo!

( Joanne sussulta e poi esce. David rimane solo nella stanza )

DAVID ( rivolto al pubblico ) Sapete cari amici, una volta che tutto questo sarà finito la sposerò. ( annuisce contento ) Lei sola amo. A lei sola sono devoto

( dalla zona centrale, ancora nel buio, si sentono le voci di Joanne e dell'infermiera )

INFERMIERA Cara, ( rivolta a Joanne ) come si sente?

JOANNE Bene, grazie.

( Si sentono i rintocchi di un pendolo che batte le due )

DAVID Ecco, ecco, il segnale che ci sono uomini in giro! Brava Pendola! Brava! State pronti!

INFERMIERA É arrivato il dottore, venga.

JOANNE Sì, grazie.

( la luce sfuma gradualmente nella stanza di David )

DAVID Mi raccomando non fate rumore! Piano, piano. Ai vostri posti. Non fate rumore! Attendete il mio ordine. Silenzio!

( buio nella stanza di David. Si accende la luce sulla zona centrale dove ora vi sono una scrivania e tre sedie. Joanne e il Dottore sono già seduti. Il Dottore è un uomo anziano )

DOTTORE Signorina Joanne, le ho già ripetuto tutto tantissime volte. Sono mesi ormai che la cosa sta andando avanti.

JOANNE Lo so dottore.

DOTTORE Capisco che non sia facile per lei, ma deve trovare la forza di...

JOANNE Mi sembra di abbandonarlo.

DOTTORE Questo proprio no! Non deve neanche lontanamente pensarlo. Non ho mai veduto una simile dimostrazione di amore e affetto. Restare qui il giorno e la sera. Mi permetta la durezza. Non ne vale più la pena!

JOANNE ( triste ) Lei lo crede davvero?

DOTTORE Sì purtroppo. Le ho già spiegato la situazione medica di David. La sua mente ormai vaga senza sosta nei meandri della sua immaginazione. Non è più in grado di vivere la realtà. Trasforma ciò che lo circonda in qualcosa di fantastico in cui i suoi pensieri rimangono poi invischiati. E, disgraziatamente, non c'è rimedio.

( silenzio )

JOANNE Ma lui capisce quello che gli dico vero?

DOTTORE Sì, in un certo senso. Bisogna definire cosa significa capire. David comprende perfettamente, ma, come le ho detto prima, rielabora i dati che riceve in funzione del contesto in cui la sua malattia lo trasporta di volta in volta. ( pausa )

JOANNE E il contesto è sempre un qualche tipo di dramma teatrale.

DOTTORE Esattamente. Probabilmente il lavoro che svolgeva prima dell'inizio della malattia continua a...

JOANNE Non era solo un lavoro. Era il suo modo di vivere. Spesso mi trascinava in improvvisate scenette... ( si blocca ) Ci divertivamo davvero tanto insieme. ( pausa ) Vorrei solo poter avere ancora un po' di tempo. ( si alza dalla sedia ) Tempo per ridere, per annoiarci, per amarci. È stato tutto così improvviso. Non riesco ad accettarlo. Non riesco e non ci riuscirò mai. ( si risiede afflitta sulla sedia e rimane con lo sguardo perso nel vuoto )

DOTTORE ( dopo un lungo silenzio ) Mi stia a sentire. David la amava molto vero?

JOANNE Lui mi ama ancora.

DOTTORE Ha ragione, questo traspare anche dal suo comportamento. ( pausa ) Comunque, siccome la ama molto, sono certo che non vorrebbe che lei soffrisse. Non vorrebbe vederla spegnersi così. Mi scusi se mi permetto di parlarle in modo così franco.

JOANNE Da amico?

DOTTORE Sì, Joanne da amico.

JOANNE ( sorride mesta ) Io la considero tale. Uno dei pochi che ho. ( pausa ) Lei capisce la situazione molto meglio della mia stessa famiglia.

DOTTORE ( tossisce leggermente per l'imbarazzo ) È il mio mestiere. ( tossisce di nuovo ) Ad ogni modo rifletta sulle mie parole. Per David la situazione non cambierà. E prima o poi lei dovrà lasciarlo andare.

JOANNE A volte vorrei impazzire anch'io.

DOTTORE Su, non dica così. ( silenzio )

JOANNE ( si illumina d'improvviso ) Dottore?

DOTTORE Mi dica.

JOANNE Posso farle una richiesta folle?

DOTTORE ( sorride ) Certo.

JOANNE Vorrei poter dormire con lui stanotte.

DOTTORE No, mi dispiace ma...

JOANNE ( lo interrompe ) La prego.

DOTTORE Signorina, si rende conto della...

JOANNE ( interrompe di nuovo ) Lui adorava dormire con me. ( silenzio del dottore ) E poi non è pericoloso, l'ha detto lei.

DOTTORE Non so...

JOANNE Sarebbe importantissimo. Per entrambi.

DOTTORE ( riflette per alcuni istanti, passeggiando per la stanza ) D'accordo. Però in cambio non la voglio vedere qui domani. Dovrà stare un intero giorno lontana, senza venire.

JOANNE ( gioiosa ) La ringrazio infinitamente dottore! Lei è un santo!

DOTTORE Oh beh, su su...

JOANNE Davvero. Grazie! ( lo abbraccia )

DOTTORE Oh beh ( imbarazzato ). Ora devo tornare al lavoro. Parlerò con l'infermiera per organizzarle per stasera. Va bene?

JOANNE Perfetto! Grazie, grazie, grazie. ( esce dal fondo )

DOTTORE Povera figliola. ( pausa ) Così poco le rimane. ( prende una cartellina sulla scrivania ed esce anch'egli dal fondo. La luce si spenge e si riaccende sulla stanza di David. Joanne è seduta sul letto. David sta gironzolando, guardando sotto il letto e per terra, cercando qualcosa )

JOANNE Cosa cerchi?

DAVID Qualcosa che devo trovare.

JOANNE Ma che cos'è?

DAVID Quello che...devo trovare no? Mi sembrava di averlo lasciato qui.

JOANNE Ma a cosa ti serve? Perchè lo cerchi?

DAVID Se lo sto cercando, mi servirà pure a qualcosa. Mai ricerca fu vana.

( David continua a cercare. Joanne lo guarda addolorata )

DAVID ( affranto ) Non lo trovo.

JOANNE Vieni a sederti qui. ( gli fa cenno con la mano sul letto. David si siede. Joanne si sdraia con la testa appoggiata sulle sue ginocchia. Lui le accarezza i capelli )

DAVID Ancora e ancora e ancora. ( pausa ) Ancora e ancora e ancora. Ancora e ancora e ancora.

JOANNE Tesoro? Sei tu?

DAVID Tu. O io. O noi. C'è differenza forse? Respira e vivi. Ancora e ancora. Calca la mano quando la penna sta esaurendo l'inchiostro. Ancora e ancora.

JOANNE ( dopo un lungo silenzio ) Ricordi la nostra vita insieme? I sogni che facevamo?

DAVID Che sogni amore mio?

JOANNE ( sbalordita dalla risposta sensata, si rizza a sedere ) La nostra casa, i nostri figli, i nostri nipoti.

DAVID Il passato.

JOANNE No, il futuro.

DAVID Ma già pensato. È già vissuto. È già passato. ( silenzio ) Questo letto è grande abbastanza per due?

JOANNE ( scoraggiata ) Ci staremo.

DAVID E le coperte?

JOANNE Cosa?

DAVID Le coperte. Ci copriremo?

JOANNE ( lo accarezza ) Certo tesoro.

DAVID Avremo freddo allora! Eh, il freddo è una brutta bestia.

JOANNE Sì?

DAVID Attanaglia anche il Sole. Io l'ho sentito, il Sole freddo. L'ho visto anche.

JOANNE E dove?

DAVID Dove mi chiedi?

JOANNE Sì, dove.

DAVID Ovunque puoi vederlo. Ovunque sentirlo. Ovunque percepirlo. È come l'assenza del fragore allo spumeggiare del mare; o del buio al calar della notte; o della terra sotto i piedi. ( balza su dal letto allarmato ) Oddio precipitiamo!

JOANNE No, sta tranquillo. È tutto a posto.

DAVID ( stupito ) È normale precipitare?

JOANNE Sì...cioè, no! Siamo al sicuro.

DAVID E tu sei così bella.

( Joanne ammutolisce e lo guarda. David le accarezza dolcemente il viso )

DAVID Come limpide cascate in verdi vallate. Soffice ma impetuosa. La forza che dimora in te scuoterebbe le fondamenta stesse della Terra.

JOANNE David io...

DAVID Ascolta. ( Joanne rimane in ascolto senza capire. David la guarda felice ) Abbiamo smesso di cadere! Evviva! Siamo salvi! È tempo di pensieri allegri. ( inizia una brevissima danza subito interrotta ) No. Il miele è pur sempre appiccicoso e va lavato via per bene. E il tempo? Oh sì, di quello ne ho d'avanzo. Prendilo pure se ti aggrada.

JOANNE Che cosa devo prendere?

DAVID Il tempo. Ma non tu.

JOANNE ( si guarda intorno ) E chi allora?

DAVID Il sonno.

JOANNE Il sonno deve prendere il tempo?

DAVID O viceversa? Vittima o carnefice. Vittima e carnefice? Vittime o carnefici siamo noi delle nostre vite?

( Joanne si alza e riporta David a letto. Lo fa sdraiare e gli si sdraia a fianco. Si baciano e accarezzano. La luce inizia a sfumare )

JOANNE Sarò per sempre tua.

( la luce si spegne del tutto )

DAVID ( nel buio ) Per sempre, sei già stata.



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Capitolo 3
*** atto 3 ***


antagonista atto 3

ATTO 3


( luce sulla parte sinistra del palco, salotto di casa di Joanne. Claire è seduta a sorseggiare il thè. Eric sta leggendo il giornale )

ERIC Cara non crederai alle tue orecchie!

CLAIRE Cos'è successo?

ERIC ( gioioso ) Siamo sul giornale! Il giornale nazionale! O meglio, Jo lo è.

CLAIRE ( raggiante ) Per il matrimonio?

ERIC Già, già. ( inizia a leggere ) “Domani, nella cattedrale di San Nicola, si celebrerà il matrimonio tra il figlio del Leader del Partito di Governo, Jonathan Lie, e la bella e intraprendente Joanne Grant, figlia...” ( rivolto orgoglioso alla moglie ) Senti Claire ci sono anch'io! ( riprende a leggere il giornale ) “...figlia del Primo Cittadino di Barrow!”

CLAIRE ( ansiosa ) E dice qualcosa sulla cerimonia?

ERIC Uhm beh vediamo...( riprende a leggere ) “Bla, bla, bla, informale e sobria, lista di nozze in offerte alla Fondazione della sposa”

CLAIRE Ma come si può, dico io, essere così cocciuti? Le ho detto: “Con una casa da arredare, fai una lista di nozze come si deve! Usa i soldi che ti verranno regalati per cose utili!” ( pausa ) E non in quegli strambi progetti!

ERIC Oh via Claire! Lascia alla ragazza qualche sfizio. E poi da domani i soldi certo non le mancheranno! ( sorride d'intesa con la moglie )

CLAIRE ( ricambia il sorriso ) Sì, ma avrei preferito che non sprecasse tempo ed energie dietro tutti quei suoi progetti umanitari.

ERIC Che faccia ciò che vuole, purché sia felice!

CLAIRE ( sottovoce ) Dubito che ciò sia possibile

( Eric la guarda e sta per controbattere quando entrano Joanne che trasporta un fantoccio di pezza infilato su di un piedistallo e raffigurante un giovane ben vestito, con una borsa a tracolla e barba curata. Joanne appoggia il fantoccio e si siede )

CLAIRE ( euforica ) Oh, ecco i due sposini!

JOANNE Ciao mamma. Ciao papà.

CLAIRE Che c'è? Qualcosa non va?

JOANNE Un po' stanca per i preparativi.

CLAIRE Ci credo! Il vostro sarà un grande matrimonio.

JOANNE ( stancamente ) Già.

ERIC E tu, ragazzo mio? Come ti senti prima del gran passo?

JONATHAN ( la sua voce è formata non da una sola, ma da un coro di voci. Parla lentamente, scandendo le parole in tono conferenziale ) Davvero molto emozionato. D'altro canto è logico sia così. Basti pensare che il giorno del matrimonio è una tappa fondamentale nella vita di un uomo. Un passo cruciale che va affrontato con estrema responsabilità e serietà.

CLAIRE Che ragazzo serio!

ERIC E responsabile!

JOANNE Già.

CLAIRE E in luna di miele dove andrete?

JOANNE ( seccata ) Te l'ho già detto. Da nessuna parte. Investiremo quei soldi nella mia Fondazione.

JONATHAN Poter essere vicino alle persone che soffrono è un dovere, un imperativo morale che ognuno di noi ha l'obbligo di rispettare. Senza però trascurare l'importanza di evitare di fare sentire chi riceve il nostro aiuto troppo in difetto, per non sopprimere il suo spirito di iniziativa, con la certezza dell'aiuto esterno. Perciò si deve agire con sensibilità e pazienza, senza eccedere, per non rischiare di minare i particolarismi culturali esistenti, soppiantandoli con la nostra globalità.

CLAIRE Ma come parla bene!

JOANNE ( a parte ) Vuole solo andare in viaggio, con i soldi dei poveri.

CLAIRE Ma che sbadata! Non vi ho neanche offerto da bere! Rimedio subito! ( esce dal fondo )

ERIC ( rivolto a Joanne ) Cara, non mi sembri felice.

JOANNE No papà, ti sbagli. Sono entusiasta del matrimonio.

ERIC Suvvia. Entusiasta proprio no. ( silenzio di Joanne ) Eppure sai bene che al tuo vecchio padre non puoi nascondere nulla! ( sorriso di Joanne ) Ho argume io! Come quando mi sono accorto di quella terribile manovra dei miei rivali politici. Tu pensa che stavano cercando di infangarmi facendo leva su... ( Joanne lo interrompe alzandosi e dandogli un bacio sulla guancia. Eric dopo poco continua ) Comunque non mi faccio certo fregare io!

JOANNE Stai tranquillo papà. È tutto a posto.

CLAIRE ( rientrando nella stanza, senza aver portato nulla da bere ) Che cosa è a posto Jo?

ERIC Stavamo parlando del matrimonio.

CLAIRE Non sai quanto sono contenta per te, bambina mia!

JOANNE ( sarcastica ) Posso immaginare.

CLAIRE Cosa vuoi insinuare?

JOANNE Niente, niente.

CLAIRE Non mi vorrai dire che avresti sperato in qualcosa di meglio di Jonathan?

JOANNE Mamma, ti prego, lascia stare.

CLAIRE E lui mi sembra così innamorato!

( silenzio di Joanne )

ERIC Bene bene. Adesso non è il momento di litigare. ( pausa ) Ma allora non vuoi proprio andarci in luna di miele?

JOANNE No

CLAIRE Ma via cara, poi te ne pentirai di non aver fatto il viaggio.

( silenzio di Joanne )

ERIC E se il viaggio fosse un regalo? Come rifiutarlo...

JOANNE ( secca ) Ho detto no!

CLAIRE Ma Parigi è molto romantica.

JOANNE ( gela con lo sguardo la madre ) Romantica?

CLAIRE Certo, quando io e tuo...

JOANNE Romantica dici?

CLAIRE Beh sì, io volevo...

JOANNE ( scatta in piedi infuriata ) Lo sai che io il romanticismo l'ho gettato nel cesso! ( pausa ) E poi ho pure tirato lo sciacquone! ( corre fuori )

ERIC ( in tono di rimprovero ) Claire!

CLAIRE Che c'è?

ERIC La fai sempre arrabbiare!

CLAIRE Ma no. È solo un po' nervosa per le nozze, vero caro. ( rivolta a Jonathan ) È un passo importante giusto?

JONATHAN Molto importante. D'altro canto è logico sia così. Basti pensare che il giorno del matrimonio è una tappa fondamentale nella vita di un uomo. Un passo cruciale che va affrontato con estrema responsabilità e serietà.

CLAIRE Che ragazzo responsabile!

ERIC E serio!

CLAIRE E dunque per il viaggio di nozze? Ce la farai a convincerla? O pensi davvero che voglia usare tutti i soldi per la sua Fondazione?

JONATHAN Poter essere vicino alle persone che soffrono è un dovere, un imperativo morale che ognuno di noi ha l'obbligo di rispettare. Senza però trascurare l'importanza di evitare di fare sentire chi riceve il nostro aiuto troppo in difetto, per non sopprimere il suo spirito di iniziativa, con la certezza dell'aiuto esterno. Perciò si deve agire con sensibilità e pazienza, senza eccedere, per non rischiare di minare i particolarismi culturali esistenti, soppiantandoli con la nostra globalità.

( sulle ultime parole la luce sfuma sino al buio. Si riaccende sulla zona centrale, non più studio del Dottore ma di nuovo sgombro corridoio, e sulla stanza di David. Joanne e il Dottore sono al centro, fuori la porta di camera di David. Guardano entrambi dentro. David sta eseguendo strani e sgraziati passi di danza )

DOTTORE ( si schiarisce la voce con un colpo di tosse ) Allora, domani è il gran giorno.

JOANNE Così sembra.

DOTTORE Nervosa?

JOANNE Per niente. Non provo nulla.

DOTTORE Ma come? Un giorno così importante, così...

JOANNE Ti prego risparmiami il prosieguo. Sono giorni che sento la filastrocca.

DOTTORE Capisco. ( pausa ) Ma perché lo fai se non sei convinta.

JOANNE Le cose hanno perso il loro senso. Ed io sono stufa di trovarglielo.

DOTTORE Ma perché sposarsi allora?

JOANNE Faccio solo quello che ci si aspetta io faccia. Mi lascio trasportare. Almeno, non dovrò più combattere su questo. ( pausa ) Sono tanto stanca.

DOTTORE ( la guarda con apprensione ) Si finisce quasi sempre per fare ciò che si deve e non che si vuole. ( silenzio di Joanne ) Vuoi entrare con me?

JOANNE D'accordo.

( entrano nella stanza di David. Si spegne la luce sulla zona centrale. David appena li vede si blocca a metà della danza. Inizia poi a strapparsi i capelli gettandosi disperato a terra ai piedi del letto )

DAVID Padre! Padre mio! Grande Re, Nobile animo!

DOTTORE David? Stai bene?

DAVID O infame, infame adultera! Il serpente che tenesti in grembo è ora tornato a reclamare velenosa vendetta!

JOANNE David?

( David si gira verso i due )

DAVID Sorella mia! Amico caro! Unici abitanti di Argo il cui cuore è al mio affine, ebbro di dolore per la morte del valoroso padre, trabordante rancore per la vita dell'infida e vile madre.

( pausa. Il Dottore e Joanne si guardano )

DAVID Ma il Sole fende la nebbia del mio odio illuminando i miei passi. E Zeus! Potente Zeus! Non distruggere la stirpe dell'aquila, che tanti sacrifici ha sempre offerto in tuo onore! ( si gira e prende le mani di Joanne ) Elettra, sorella mia, mia famiglia. Il tuo Oreste è finalmente tornato. Insieme vendicheremo l'ignominoso assassinio di nostro padre. Niente ci potrà fermare!

JOANNE ( evasiva ) Sì, certo. Ci vendicheremo.

DOTTORE ( schiarendosi la voce con un colpo di tosse e parlando in maniera stentata ) Oreste lascia ora andare tua sorella. O Clitemnestra si potrebbe insospettire.

DAVID ( annuisce ) Sorella mia cara, prega Persephassa di darci la bella vittoria!

( Joanne annuisce )

DOTTORE Permettimi di accompagnarla verso casa. Sarà più al sicuro così.

DAVID Saggio Pilade, seguiremo i tuoi discernimenti. Ma torna con passi celeri da me, poiché ancora molto travaglio ci attende.

DOTTORE Andiamo allora. ( si avvicina alla porta della stanza )

JOANNE ( si avvicina a David e lo bacia teneramente sulla guancia ) Addio.

DAVID Addio. Possano gli Dei trasformarlo in un commiato di vittoria!

( Joanne e il Dottore escono dalla stanza. Si riaccende la luce sulla zona centrale. David rimasto solo continua a camminare nervosamente intorno al letto. Joanne e il Dottore rimangono a guardarlo dal vetro della parete )

DAVID Agamennone! Padre! Ti vendicherò!

( pausa. La luce si spegne nella stanza di David )

JOANNE A volte mi sembra così solo.

DOTTORE Forse è meno solo di tutti noi messi insieme.

JOANNE Forse. ( pausa ) Non è mai stato convenzionale, sebbene non abbia mai neanche voluto essere non convenzionale.

DOTTORE Ne senti la mancanza?

JOANNE ( scrolla le spalle ) Come è naturale che sia. Ma ormai il tempo dei rimpianti è finito. ( pausa ) E poi domani mi sposo. ( ironica ) Quale giorno più felice?

DOTTORE Perché lo fai?

JOANNE Sposarmi?

DOTTORE Buttarti via così.

JOANNE Dici? Mi sto buttando via?

DOTTORE C'è sicuramente là fuori qualcuno per te. Qualcuno che ti capisca, ti stia vicino, ti faccia ridere. Qualcuno da amare. ( pausa )

JOANNE È che è difficile crederlo.

DOTTORE Perché?

JOANNE Perché quella persona è lì dentro.

DOTTORE No, Joanne. Quella persona lì dentro non lo è. Lo è stata.

JOANNE Già. ( pausa ) Lo è stata.

( la luce si spegne. Si riaccende sulla zona sinistra e destra. Sulla sinistra la scena del matrimonio dove sono Eric, Claire, il fantoccio di Jonathan, un Prete, appoggiato ad un pulpito. Manca il tavolino che faceva parte di casa di Joanne e ci sono due sedie in più, su cui sono appoggiati altri due fantocci, i genitori di Jonathan vestiti eleganti. Sulla destra c'è David, seduto sul letto )

ERIC Ma insomma, dove si sarà cacciata?

CLAIRE Caro, arriverà. Sicuramente sarà stata sino all'ultimo a farsi bella per il suo marito meraviglioso.

( il prete guarda nervosamente l'orologio al polso )

CLAIRE Però in effetti che brutta figura con il Prete!

ERIC Sfido io! Mezz'ora di ritardo!

CLAIRE Arriverà, arriverà.

( si sente la marcia nuziale. Entra Joanne, stravolta, vestita di nero, capelli in disordine e il viso sporco di trucco nero. Si avvicina lentamente al Prete e a Jonathan )

CLAIRE Santo Cielo!

ERIC Ecco! Darà scandalo! Speriamo che i Lie la prendano bene. Quando fa così rimpiango di non essere stato più severo in passato. Qualche sonoro scapaccione e...

CLAIRE Ssssch...arriva!

( David, sino ad ora a capo chino, solleva la testa )

DAVID Tutto. Tutto ho dato per la conoscenza. Tutto per il potere. Per la gloria! Persino la mia anima.

PRETE Siamo qui oggi riuniti per celebrare l'amore tra queste due giovani creature... ( il Prete continua a gesticolare e parlare senza però emettere suono. La scena a sinistra continua come se tutti sentissero )

DAVID Assetato com'ero, è stato facile cedere alla tentazione di Satana. Anzi, io medesimo l'ho cercato, voluto, bramato. ( David abbassa di nuovo il capo. Torna a sentirsi la voce del Prete )

PRETE ...l'importanza di questo vostro passo. Da oggi diverrete come un tutt'uno, legati come sarete nel Sacro Vincolo del Matrimonio, fondamento necessario ed imprescindibile alla costituzione della famiglia. ( il Prete continua ridiventando però muto. Riprende David )

DAVID Fiero e risoluto com'ero, non temevo neanche il Principe dell'Abisso. Sarebbe solo stato utile ai miei scopi: il suo demone Mefistofele avrebbe servito me e me soltanto. Io, ne sarei stato padrone. Io, più potente di qualsiasi altro uomo mai esistito. ( si alza in piedi ) Io, viaggiatore nel passato e dal passato capace di far rivivere persino i morti. Io, onnisciente libidinoso cieco uomo. Io, che da solo ho imprigionato me stesso. ( si accascia al suolo. Si risente la voce del Prete )

PRETE La promessa, che tra poco vi scambierete, durerà per l'eternità. È il suggello che Nostro Signore, per mezzo della sua umile Serva, la Chiesa, pone sul vostro amore. Siate perciò sempre saldi nell'animo e gentili nelle azioni. E così come lo sarete voi, così dovranno esserlo i vostri cari ( cenno verso i genitori ) che sono oggi qui riuniti in questo giorno di festa. Prima di proseguire, a loro chiedo: ( si rivolge agli astanti ) c'è qualcuno di voi che è a conoscenza di un valido motivo per cui Joanne e Jonathan non debbano unirsi nel Sacro Vincolo del Matrimonio? Che parli ora o taccia per sempre.

( David esplode in un grido angosciato. Il prete, tornato muto, continua dopo pochi istanti la cerimonia )

DAVID Nooo! Nooo! È troppo tardi ormai. Già sento i diavoli arrivare, li vedo. Tra loro è Mefistofele. Scellerato! È proprio vero che sei un Principe dei Demoni. Neanche un po' di pena provi per il tuo Faust? Per colui che hai accompagnato e servito per un quarto di secolo? Nulla ti muove a pietà. Nulla! Disgraziato! ( pausa ) No, il disgraziato non sono che io, che ho abbandonato Dio, bestemmiandolo e rinnegandolo. ( pausa. Entra un'infermiera nella stanza. David le si rivolge senza guardarla ) Troppo ha Faust offeso il suo Dio. E troppo tarda è l'ora del suo pentimento. ( rimane in ascolto. L'infermiera non dice nulla e si limita a rifare il letto. David riprende ) Come dici? Potrei ancora salvare la mia anima? Ho ancora tempo per ravvedermi? ( David si blocca angosciato. L'infermiera esce. Riprende volume il Prete )

PRETE Bene allora. Portate gli anelli ( pausa ) Vuoi tu, Jonathan Lie, prendere la qui presente Joanne Grant come tua legittima sposa, per amarla ed onorarla, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?

JONATHAN ( parlando con il solito coro di voci ) Sì, lo voglio.

( si sente David )

DAVID Potrei salvarmi, forse. Ma per cosa in fondo? Vivere un'esistenza nella vergogna per aver elemosinato la grazia da un Dio che non ho mai rispettato, spinto solamente dal terrore delle pene future ed eterne che mi attendono. Potrei vivere così? Io, il grande Faust?

PRETE Ed ora tu, cara. ( Joanne inizia a tremare )

DAVID Pentirmi, per la salvezza. Rinnegare ciò che sono, per il perdono. ( pausa ) Mi basterà un sì per essere salvo e non più me stesso. ( passeggia nervoso )

PRETE Vuoi tu, Joanne Grant, prendere il qui presente Jonathan Lie come tuo legittimo sposo...

DAVID Che fare? Che dire?

PRETE ...per amarlo ed onorarlo, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?

( sia Joanne che David rimangono fermi immobili, con lo sguardo rivolto verso il pubblico. La luce si spegne improvvisa )



FINE


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