Sparkle And Fireworks

di Funny Face
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il segreto dell'amore ***
Capitolo 2: *** Non dirmi che... ***
Capitolo 3: *** Ho bisogno di un finto appuntamento. ***
Capitolo 4: *** Il matrimonio della mia migliore amica. ***



Capitolo 1
*** Il segreto dell'amore ***


ff

-Sparkle And Fireworks-

 

 

First Chapter : Il segreto dell’amore.

 

 

 

La Seconda Guerra era terminata, ci aveva cambiati in qualche modo, irrimediabilmente.

Si', ora si poteva camminare tranquillamente di notte a Diagon Alley, persino a Nocturn Alley, fatta eccezione delle malefatte di qualche mascalzone. Ma ciò che era venuto a mancare, il vuoto, l’abisso che si era creato era stato irrimediabile.

Molti dei nostri più cari amici erano andati via, sacrificati per la pace, morti, celebrati come eroi, e ricordati come tali. Ma spesso i ricordi non bastavano.

Specie per Ron. George senza Fred non sembrava avere un senso e nemmeno la famiglia Weasley sembrava averne.

I primi tempi gli ero stata vicina, ero stata sempre con lui, sacrificando preziose ore di sonno, di cui risentivo le mattine al lavoro. Dormivo sempre da lui, cercavo di non lasciarlo mai solo.

Avevo rischiato di perdere i miei genitori durante la guerra, non potevo capire Ron, ma riuscivo ad immaginare. Eppure non ce l’avevamo fatta insieme. Io e Ron eravamo durati poco, specie perché lui era partito con la sua squadra di Quidditch, era sparito e poi tornato a Londra per liquidarmi in fretta. Ed io ero stata codarda, mi ero tirata indietro, conscia del fatto che non sarei mai stata capace di stargli vicino in eterno.

E proprio in quei mesi, dopo che Ron mi aveva lasciato, avevo conosciuto Keith. Auror, come me, ex-Grifondoro come me, molto più grande di me (quando io entravo a far parte dei Grifondoro lui era al suo ultimo anno), con i miei stessi interessi.

Sembravamo fatti l’uno per l’altro e per qualsiasi osservatore lo sembriamo tutt’ora.

“Noiosi”. Così ci aveva definiti Ginny non molto tempo prima. Non eravamo noiosi, non siamo noiosi, abbiamo le nostre routine. Certo mancano i “fuochi d’artificio” ma non si può avere tutto da una relazione, vero?

Ho posto questa domanda a Molly, che nonostante la mia storia passata con Ron, ha saputo restarmi amica e divenire un’ottima confidente.

Ero a casa sua, alla Tana, che nonostante gli orrori della guerra, sembrava uguale, almeno dal di fuori, e stavamo sorseggiando un tè.

Stare alla Tana mi fa illudere che nulla sia cambiato, che nessuno porta i segni della guerra passata.

Lei mi ha risposto con un sorriso furbo, quasi amaro. -Hermione cara, davvero, non puoi pensare a soli vent’anni che i fuochi d’artificio non siano importanti. Non puoi davvero credere che non si possa avere tutto da una relazione-

-Tu e Arthur siete diversi, lo so. Vi ho sempre ammirato, ma, se posso, mi chiedo se sia solo di facciata o se vi sia un segreto-

-Nessun segreto che non possa essere rivelato- mi aveva sorriso dolcemente sorseggiando il suo tè. -Semplicemente amore, Hermione. Tu ami questo Keith?-

-Beh.. gli voglio molto bene- ammisi io vergognandomi del non saper pronunciare quelle due paroline.

-Male, molto male- convenne lei scuotendo il capo. -Quando parli di lui dovresti arrossire quasi, sorridere, ed invece vedo solo una fredda analisi nei tuoi occhi-

-E' nel mio carattere!- mi giustificai in contropiede.

Molly mi sorrise. -Quando ho conosciuto Arthur era la persona più fredda e pragmatica che conoscessi. L’amore non può rivoluzionare una persona, è vero- spiegò lei guardandomi con attenzione -Ma puo' senza dubbio plasmarla, addolcirla, smussare gli angoli più spigolosi del carattere. E tu, Hermione, sei sempre stata molto gentile, dolce, tu non sei fredda e calcolatrice. Hai un cuore grande-

Boccheggiai per qualche secondo. Io non ero una fredda, una cinica, una calcolatrice. Non lo sono mai stata, certo, non ho mai amato perdermi in effusioni, eppure la mia idea di relazione fissa non era mai stato un commento cancelleresco delle notizie del giorno, un veloce bacio e di corsa al lavoro.

Molly non mi aveva consigliato su cosa fare con Keith, probabilmente perché non avevo avuto il coraggio di domandarglielo, conoscendo già la probabile risposta e temendola.

 

-Ciao Hermione-mi sorride Keith sfilandosi il giubbino e sfiorandomi le labbra con gentilezza.

-Mi ami?- domando alzando lo sguardo dal libro che sto leggendo.

Lui si passa una mano fra i capelli castani e sbatte più volte gli occhi. -Beh, si', certo!-

-Perche'?- gli chiedo insistente.

-E' un gioco della personalita', di quelli che leggi sempre?- mi chiede curioso.

-Perche' mi ami?- insisto.

-Che domande sono! Ormai conviviamo, mi piaci e ci troviamo bene- risponde scrollando le spalle.

-Qual e'  il mio colore preferito?-

Boccheggia per qualche secondo, poi si butta. -Rosa?-

-Lo odio- ribatto inarcando un sopracciglio. -E' il verde. Quali sono i miei fiori preferiti?-

-Non ne ho idea!- esclama.

-Sono allergica- spiego. -Se vuoi farmi fuori, spediscimene un mazzo-

-Lo terro' a mente- sorride esilarato da quello strano susseguirsi di domande.

-Cosa non sopporto principalmente?-

-Il disordine?-

-I ritardi. Qual è il mio piatto preferito?-

-Hermione…-

-Preferisco la Burrobirra o l’Idromele?-

-Perche' mi fai queste domande?- mi blocca piombandosi davanti a me.

-Viviamo sotto lo stesso tetto ma non sai nulla di me. Probabilmente non sapresti nemmeno dirmi cosa indosso o di che colore sono i miei occhi- spiego scuotendo il capo.

-Tesoro, io.. - balbetta prendendomi la mano.

-Non credo di amarti, Keith, mi dispiace- replico ritraendo la mano dal suo tocco. -Non sei tu, sono io. Non facciamo “fuochi d’artificio” -

-Fuochi di che?- chiede incredulo Keith.

-Io voglio il massimo da una relazione!- esclamo chiudendo il libro con violenza. -E invece mi sembra di essere in una di quelle deprimenti relazioni casa e lavoro-

-Sai che sono in attesa di una promozione- replica arrossendo per lo stupore.

-Cio' non toglie che sei totalmente inutile in casa, non stiamo mai insieme, non mi fai mai una sorpresa, fra un po' smetteremo anche di fare l’amore quella volta a settimana!- spiego iniziando ad  innervosirmi.

-Scusami se tu, salvatrice del mondo, sei già capo di un dipartimento ed hai uno stipendio abbastanza alto da permetterti il lusso di tornare a casa alle quattro!- mi urla contro.

Probabilmente questa è una delle prime volte che lo vedo infuriarsi, agitarsi. -Non permetterti. Credimi, preferirei guadagnare la metà piuttosto che rivivere tutti gli orrori del passato-

Keith si calma, ritornando pallido, come suo solito e mi dedica un sorriso smorzato. -Scusami Hermione io.. è un brutto periodo, passera'-

-Lo so- ammetto premendo forte le labbra l’una contro l’altra. -Pensavo ad un po' d’aria-

-Vuoi uscire?- mi domanda senza capire.

-No, un po’ d’aria da questa cosa. Proviamo a prenderci una pausa, Cho ne ha presa una con il ragazzo ed ora dice che va molto meglio- dico incredula delle mie stesse parole.

-Io non credo alle pause- replica Keith. -Ma se non mi ami d’altronde, persino la pausa sarebbe inutile. Dico di finirla qui, ecco-

-Mi stai lasciando?- chiedo allibita.

Lui annuisce. -Torno nel mio appartamento, magari fra un po' davvero ci ripensiamo, magari va davvero meglio. Ma non ti assicuro niente-

Con mia grande sorpresa non piango, non urlo, non sento nulla. Mi limito ad annuire, quasi sorrido.

Se qualcuno mi chiedesse come sto, avrei l’aggettivo giusto per descrivere il mio stato d’animo.

 

-Sollevata- rispondo sospirando. -Ormai non aveva più senso stare insieme-

Harry, il mio migliore amico, l’unico che la guerra non mi ha portato via, mi poggia una mano sulla spalla. -Capisco come ti senti-

-Ginny?- chiedo temendo di sfiorare l’argomento.

-Sembra acqua passata, ormai- risponde con aria tranquilla. -La rivedro' dopodomani per firmare le carte del divorzio. Per fortuna nessuna lite, entrambi concordiamo sul fatto che siamo andati troppo velocemente, anziché fare le cose passo per passo. Ma eri a tu a doverti sfogare-

-Non c’e' nulla da sfogare, piuttosto, che prendi? Io credo una pizza ed una Burrobirra-

-Credevo preferissi l’Idromele- esclama stupito. -Ehi, che ti è successo, Herm, non dirmi che vuoi rivoluzionarti! -

Sorrido. -Si', amo l’Idromele, ma con la pizza? -

Harry annuisce. -In effetti sarebbe un pessimo accostamento-

Sorrido di nuovo, pensando che se ieri sera al posto di Keith ci fosse stato Harry lui non ne avrebbe sbagliata una.

Io e Harry passiamo così la nostra pausa pranzo a chiacchierare, del più e del meno, come siamo soliti fare ogni giorno, solitamente insieme a Cho e Kevin, il suo ragazzo, che pero' oggi ci hanno dato buca per via del loro terzo anniversario.

Fortunatamente io e Keith non siamo nello stesso dipartimento, quindi non lo vedo mai durante la giornata. So che correro' al rischio alla chiusura, ma di certo non posso regredire ad una sedicenne imbarazzata. Devo essere matura, più forte, più donna.

 

Spero vi piaccia! (:

PS: Ho una storia incompleta, una Fred/Hermione vecchia secoli...per chiunque l'abbia seguita e si trova casualmente qui, anzitutto chiedo perdono, ma non avevo idea di come continuarla, ma conto di rivederla e riprenderla!!!

Un bacio!

Alice

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Capitolo 2
*** Non dirmi che... ***


dd

 

-Sparkle And Fireworks-

 

 

Second Chapter: Non dirmi che..

 

 

 

Sono passati due giorni da quando io e Keith abbiamo chiuso, non l’ho ancora visto, ma Cho mi ha detto che l’espressione “uomo morto che cammina” e' probabilmente quella che piu' si confa' a lui attualmente. Sospiro seccata mentre lei mi guarda con un’aria furbetta.

-Cho, c’e' qualcosa che devi dirmi a parte questi stupidi gossip? E soprattutto, perché non ti levi quei guanti? Okay, li avrai appena comprati e pagati tanti galeoni quanti i capelli di Merlino, eppure sei ridicola!-

-A dire la verita' devo dirti una cosa- sorride passandosi una mano sulla guancia ed arrossendo.

La incito con lo sguardo e lei sogghigna. -Okay, avevo promesso di non dirlo fino a domani, sai una di quelle promesse stupide che mi faccio da sola..-

-Vai al sodo!- le intimo curiosa.

Si sfila i guanti e sulla sua mano noto un brillantino, al posto della solita gemma.

-Cho?- chiedo fissandolo. -Non dirmi che..-

-Kevin mi ha chiesto di sposarlo!- esclama lanciando un urletto isterico e commosso. -Non ci posso credere, Herm, quasi non ci speravo più!-

-Ma no, dai!- strillo guardandolo con più attenzione e correndo ad abbracciarla. -Mi hai tradito! Mi avevi promesso di sposarti solo  quando l’avrei fatto anche io!-

-Beh, fallo!-

-Certo, con chi? Mio padre? E comunque Cho, sto scherzando, nessun tradimento!- ridacchio continuando a stringerla a me.

-Vorrei tu fossi la mia testimone di nozze- annuncia separandosi dall’abbraccio. -Ci terrei davvero-

-Ma certo!- sorrido entusiasta. -Quando credi che ti sposerai?-

-La settimana prossima!- risponde allegra.

-Che cosa?- domando sbigottita. -Hai idea di quanto ci voglia per organizzare un matrimonio?-

-Kevin ha gia' fatto tutto. Ti ricordi quel libro di cui parlavo con tutte le indicazioni sulla vita perfetta, diviso in vari capitoli?- annuisco. -Bene! Lui ha spulciato nel capitolo “matrimonio” e l’ha reso realta'! Ora sta vedendo per la casa, rifacendosi ovviamente al capitolo “casa”!-

-Ma e' una cosa romanticissima!- esclamo intenerita.

Cho annuisce e torna ad abbracciarmi. -Allora, testimone, domani sei in ferie, dobbiamo sceglierti il vestito!-

Sorrido estasiata ed annuisco. -Mio dio, Cho, sembra quasi che tu stia diventando grande!-

-Non esagerare!- ribatte lei non nascondendo un velo di commozione nella sua voce. -L’unica differenza sostanziale e' che non saro' piu' la signorina Cho Chang, bensì la signora Cho Baldwin!-

-Ed e' poco?-

-Non lo so!- risponde terrorizzata ed eccitata allo stesso tempo.

L’idea che Cho si stia per sposare mi ha spiazzato.

Lei e Kevin hanno davvero quello che si chiama rapporto con “fuochi d’artificio”.

Ora che Cho è andata a casa da Kevin, mi rendo conto di quanto sia vuoto invece il mio appartamento, forse dovrei prendermi un cane.

A chi voglio prendere in giro! Io ho bisogno di qualcuno che mi ami, non come Keith, e che non scappi, non come Ron.

Decido di andarmi a fare un giro alla Tana.

 

 

Molly mi sta ascoltando mentre le racconto di aver chiuso con Keith, è felice per me. Sa che anche io avevo intenso quanto quel rapporto fosse stupido ed inconcludente.

-Ed ora? Qualche novita'?- mi chiede curiosa.

Scuoto il capo in segno di diniego. -Credo che prendero' un periodo per lavorare solamente ed oltretutto adesso ho una settimana di full-immersion per l’imminente matrimonio di Cho-

Molly sorride. -Non hai idea di quanto mi renda felice l’idea che Cho si sposi, e' sempre stata una ragazza a modo, squisita-

Annuisco.

I nostri discorsi sono interrotti dall’apparizione di una figura che non vedevo da un bel po'.

Caschetto fulvo, deciso, senza un capello fuori posto, lo sguardo un po' altezzoso, probabilmente dovuto all’astio che prova tutt’ora nei miei confronti per via di Ron.

-Oh Ginny, sei tornata dal lavoro!- sorride Molly incitandola a sedersi. -Quanto tempo e' che non vedi Hermione?-

-Abbastanza- ammette, abbassando leggermente la guardia e sedendosi accanto alla madre. -Come stai?-

-Bene- rispondo sentendomi leggermente a disagio. Differentemente dall’intera famiglia Weasley, Ginny e' l’unica a non essersi resa conto che io non ho spappolato il cuore del fratello, ma che e' stato lui a lasciarmi. La mia figura per lei e' sempre stata diversa, mi ha dipinto come una megera nella sua mente e la nostra amicizia dei tempi di Hogwarts si e' andata incrinando per perdersi del tutto.

Lei e' cambiata in un modo sorprendente. Oltre all’aspetto fisico che ormai è quello di una modella, anche caratterialmente. Non e' piu' quella ragazzina sorridente e un po' timida. Ha chiuso molti rapporti e con il suo lavoro da modella calcola pochi dei suoi conoscenti. Harry si e' spesso lamentato anche di questo, della sua improvvisa sfacciataggine, della cura maniacale di se' stessa che aveva la precedenza su tutto, persino sulla loro relazione.

-Stai uscendo?- domando osservando attentamente com’e' vestita. Una giacchetta color prugna con una gonna abbinata piuttosto corta e dei vertiginosi tacchi verde petrolio.

-Sto andando a cena fuori- ammette presa quasi in contropiede. -Con Seamus-

-Oh- boccheggio. -Non sapevo avessi conservato i rapporti con lui!-

-Stiamo uscendo insieme, Hermione, lo sanno tutti. Basta aprire un giornale- replica velenosa.

-Sulla Gazzetta non c’era nulla-

-Settimanale delle Streghe- taglia corto alzandosi e stirandosi le pieghe della gonna con le mani. -Vado, forse tardo, non mi aspettare sveglia mamma-

E così com’e' apparsa, scompare di nuovo.

Molly guarda il punto dov’era seduta con aria preoccupata.

-Credo che questa storia del divorzio l’abbia devastata più di quanto voglia ammettere- ammette con tono grave. -Ormai e' tutta lavoro e Seamus. Davvero, quando ripenso a quand’era ancora una bambina…-

Le poggio la mia mano sulla sua e sorrido. -Vedrai che anche lei ci passera' sopra-

-Harry?-

-Beh, la sta superando- rispondo cercando di sviare il discorso. Harry non ha mai dimostrato particolari reazioni disperate a questa faccenda.

 

Ok, questo capitolo e' piuttosto breve, ma la fic e' finita quindi conto di aggiornare una volta al giorno (:
Il prossimo sara' più lungo! Spero vi piaccia.
Grazie a chi ha letto e recensito o a chi ha solo letto :)
Alice.

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Capitolo 3
*** Ho bisogno di un finto appuntamento. ***


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-Sparkle And Fireworks-

 

 

 

Third Chapter: Ho bisogno di un finto appuntamento.

 

 

Io e Cho stiamo guardando qualche vestito per me. Davvero non so quale scegliere, sono tutti esageratamente belli.

-Il rosa ti sta bene, lo indossasti al Ballo del Ceppo vero?- domanda Cho proponendomi un tubino semplice rosa chewing gum.

-Odio il rosa- ammetto ridacchiando. –Perche’ non verde?-

Cho annuisce e chiama la commessa spiegandole la sua idea di vestito ed è in quel momento che realizzo che non siamo sole.

-Harry?- domando inarcando un sopracciglio. -Non sapevo frequentassi questi posti!-
Lui ride e mi posa le labbra sulle guance. -A dire la verità Cho mi ha chiamato per un’opinione maschile-spiega quasi gongolando.

Sorrido ed annuisco. -Okay, fashion victim!-

La commessa, finalmente, ci viene incontro con qualcosa che le abbiamo richiesto e non suoi suggerimenti.

Una decina di vestiti verdi, di qualsiasi tonalita’.

Ne scarto qualcuno per scollature eccessive che non sopporto, qualcun altro per esagerati spacchi sulla gamba e ne rimangono solo tre, cosa che causa l’ilarita’ di Harry e Cho.

Ma ce n’e’ uno che mi colpisce in particolar modo. Di seta, accollato con delle pieghette in verticali, non esageratamente corto, ne’ lungo e con uno scollo sulla schiena.

Mi guardo allo specchio e decido che può andare, esco dal camerino e Cho emette un gridolino di felicita’. Okay, lo adora.

Guardo Harry cercando la sua approvazione. Quasi boccheggia e non nasconde un sorriso compiaciuto, indice di gradimento.

Improvvisamente ricordo quella sera al ballo del Ceppo in cui indossava la stessa espressione mentre scendevo le scale.

Mi si stringe il cuore ripensando a quella sera in cui andai al Ballo con Krum, quando in realta’ cio’ che volevo era andarci con Ron. Ed Harry in realta’ avrebbe voluto Cho al suo fianco.

Ma mentre scendevo quelle scale, pensavo che forse Harry sarebbe stato perfetto come compagno del Ballo.

Scuoto il capo scacciando quei pensieri e faccio un piccolo giro su me stessa.

-Approvo!- dice infine Harry sostenuto dal capo di Cho che annuisce in maniera entusiasta.

Mi cambio e vado a pagare, senza alcuna esitazione. Cho ci abbandona, deve andare a vedere con Kevin per la casa e quindi rimaniamo solo io e Harry.

-Mangiamo qualcosa?- propone prendendo la busta del mio vestito sotto il mio sguardo contrariato che lui ignora bellamente.

Siamo sulla riva del Tamigi, in un localino babbano piuttosto carino.

-Quindi credi che mi stia bene?- domando, rubandomi una patatina fritta dal suo piatto.

-Certamente, Hermione, ti sta splendidamente!- risponde guardando la mia mano appropriarsi delle patatine che io non ho ordinato perche’ sono “a dieta”.

-Sai, la tua espressione mi ricordava quella del Ballo del Ceppo- ammetto, pentendomi immediatamente di quell’affermazione.

Harry sorride. -Beh quella sera eri davvero bella, ma adesso e’ diverso, sei cresciuta quindi non puoi che stare meglio-

Tossisco lievemente per l’imbarazzo, mascherandolo come una patatina andata di traverso e prendo il boccale di birra di Harry bevendone almeno la meta’.

Lui sorride. -Non capisco perche’ qualunque cosa ordini finisci per approfittare del mio pasto-

-Si chiama amicizia!- mi giustifico velocemente ridacchiando.

-Ti ricordi al Ballo? Io ero pazzo di Cho!- ammette con aria divertita.

Annuisco, sentendo un sapore amaro fra le labbra. Deve essere la birra.

C’è qualcosa che non ho mai confessato a nessuno. Quando eravamo a Hogwarts ero dannatamente gelosa di Cho. Non perché Harry fosse il mio migliore amico e lei, megera, gli avrebbe spezzato il cuore. Ero fisicamente attratta da Harry. Ed era una cosa terribile a dirsi!

E lui sembra leggermi nel pensiero. –Si’, tu odiavi Cho, eppure guardatevi: migliori amiche!-

-Non odiavo Cho!- mugugno sentendomi in colpa.

-Non mentire, me l’ha detto Ron l’anno successivo, dopo che io e Cho ci baciammo-

-Io non ho mai detto qualcosa del genere a Ron!- sbotto.

-L’hai detto a Ginny- precisa smascherandomi.

-Quei Weasley!- borbotto scartando le cipolle dalle foglie d’insalata.

-E perché la odiavi?- chiede Harry con un’espressione gongolante.

Sorrido nervosa e fortunatamente il mio cellulare squilla. E’ Keith. Rifiuto la chiamata e ripongo il cellulare in borsa.

-Qualcosa di grave?- domanda Harry preoccupato.

-No!- mento con un largo sorriso. Non voglio che Keith rovini questo pomeriggio. -Sai, ieri sono stata da Molly, ho visto Ginny-

-Ah sì?- domanda Harry masticando il suo panino. -Domani la rivedro’ anche io per le carte del divorzio-

-Sta uscendo con Seamus- mormoro.

-Non m’interessa- sorride vedendo il mio palese imbarazzo. -E comunque non hai ancora risposto alla mia domanda-

-Quale?- domando cercando di recuperare tempo.

-Perché odiavi Cho?- ripete insistente.

Nuovamente l’irritante, ma benevola, suoneria del mio cellulare. E’ Keith, di nuovo.

-Sai, devo assolutamente prendere questa telefonata, e’ Keith, sembra urgente- rispondo in fretta premendo il tasto verde.

Harry annuisce, un po’ infastidito.

-Keith, dimmi- dico alzandomi ed allontanandomi dal tavolo.

-Ciao Hermione, volevo dirti che nel primo pomeriggio passo a casa a prendermi delle cose, lascio le chiavi sul tavolo. Sai ci ho pensato, e’ davvero definitiva come cosa- dice con la sua solita voce roca.

-Ah bene! Non avevamo gia’ deciso una cosa del genere?- domando con una punta di veleno nella mia voce.

-Sto frequentando un’altra persona, Hermione- replica lasciandomi silenziosa per qualche secondo.

-Mi fa piacere, hai controllato quanto guadagna? Non vorrei che guadagnasse più di te e ti frustrasse come cosa- ribatto astiosa.

-Hermione, cerchiamo di essere maturi… volevo dirti che la portero’ al matrimonio di Cho, tutto qui. Prepararti-

-Ah, bene! Anche io portero’ qualcuno- aggiungo velocemente non rendendomi conto della bugia che sto dicendo.

C’e’ una silenziosa pausa poi un saluto e la telefonata e’ conclusa.

Torno a sedermi al tavolo e noto che Harry e’ taciturno. In effetti non mi sono mai allontanata per prendere una telefonata, non capisco nemmeno il perche’ del mio gesto.

-Passava a prendersi delle cose a casa nel pomeriggio e mi diceva che portera’ una ragazza al matrimonio di Cho- dico cercando di rompere il silenzio.

-Luogo romantico per un appuntamento, se non altro- ridacchia Harry.

Io scuoto la testa. -C’e’ del peggio-

-Se la sposa?- tenta Harry.

-Oh no, peggio. Ho detto che anche io ho un appuntamento- sospiro passandomi una mano sulla fronte. -Non so nemmeno perche’ l’ho detto. Forse non volevo sentirmi in difetto-

-Se ti stai chiedendo se ha a che fare con i tuoi sentimenti, ti assicuro di no. Anche io i primi tempi facevo una semi-gara con Ginny. E anche io ho inventato qualche appuntamento!- ammette imbarazzato. -Si tratta di istinto di sopravvivenza-

Ridacchio e rimaniamo a chiacchierare un po’ del piu’ e del meno.

 

Sono le sei, entro in casa e trovo le luci accese.

E trovo Keith che guarda una nostra foto.

-Pensavo fossi già andato via- dico chiudendo la porta alle spalle.

Keith scuote il capo. -Ho fatto tardi, scusami. Pensavo le avessi già tolte tutte-

-Non ho avuto tempo, sono passati solo due giorni- spiego avvicinandomi. -Le tolgo, non ti preoccupare-

-Non voglio che tu lo faccia,e’ una tua scelta, non una mia- replica velocemente. -E così hai un appuntamento, posso sapere chi e’?-

Boccheggio qualche secondo. -Oh, ma non e’ niente!-

-Harry?- chiede.

-Sta a casa, credo, perche’?- rispondo stupita dalla domanda.

-No, mi chiedevo se l’appuntamento fosse Harry-

-Scusami?-

-In tutto il tempo in cui siamo stati insieme ho notato quanto tu e lui siate legati. E non parlarmi di amicizia e non dire “e’ come un fratello”-

-Insinui che ti abbia tradito, forse?!- domando offesa.

-Affatto. Ti conosco, sei una persona fedele. Ma penso che adesso lui, che ha tutte le carte in regola, sia il tuo appuntamento-

-Ah- rispondo sgranando gli occhi.

-Me lo dirai chi e’?- chiede curioso.

-Lo vedrai tu stesso, Keith, non credo sia il caso parlare dei nostri nuovi impegni!- ribatto facendogli strada verso la porta.

Keith ride. -Okay, ciao!-

Lo fermo bloccandolo per un polso ed avvicinandomi minacciosa al suo volto. -Le chiavi- sussurro con aria antipatica.

Lui me le ripone fra le mani. -Per un attimo ho pensato volessi baciarmi-

-Fuori- gli intimo seccata.

Chiudo la porta e sento il cuore battermi all’impazzata, ma non per Keith.

Piuttosto per quello che ha detto su Harry.

Decido di imboccare la via dell’autismo e della solitudine andandomi a stendermi sul divano.

Insomma, l’idea che Harry ed io potessimo essere qualcosa mi era balenata una sola volta in tutta la mia vita, la sera del Ballo del Ceppo.

Anzi due, anche quando Harry ha baciato Cho.

Probabilmente tre, quando Harry ha conosciuto i miei.

Quattro, contando la mattina, anche se in maniera piuttosto labile.

E con ora siamo a cinque.

Ottima media per chi considera una persona il proprio migliore amico.

E’ una catastrofe, un disastro, un problema classificabile come una calamita’ naturale.

E la cosa peggiore e’ che le uniche due persone che potrebbero ben consigliarmi sono le uniche due off-limits: Harry, per motivi abbastanza palesi e Molly, giacché lei e’ stata la suocera di Harry stesso.

L’autismo e’ semplicemente la via migliore.

 

-Sei uno zombie!- esclama Cho passandomi una mano fra i capelli.

-E tu non dovresti essere a lavoro!- ribatto guardandola e passandomi una mano sul volto stropicciato.

-Sì sono in ferie, ma dovevo prendere una cosa- spiega. -E ho notato quanto tu sia in forma. Che e’ successo?-

-Niente, ho solo sonno- mento, in parte. E’ vero, ho sonno, ma non solo quello!

-Dovresti smetterla di fare le ore piccole per Harry!- sento sobbalzando.

-Che cosa?- balbetto.

-Dovresti smetterla di fare le ore piccole per il lavoro- ripete mentre io avvampo.

Okay, perfetto, la mia mente adesso classifica lavoro come sinonimo di Harry.

Cho va via ed al suo posto entra lavoro.

Improvvisamente mi scopro a ricompormi. -Ciao Harry!-

Sorride sedendosi, anzi accasciandosi, sulla sedia del mio studio. -Sono appena tornato dall’incontro con l’avvocato-

-E?-

-E sono un uomo separato, nonché single!- risponde senza nascondere un sorriso.

-Bene! Ho bisogno di un favore- ammetto mordicchiandomi le labbra imbarazzata per la proposta che sto per fare. 

-Mi accompagneresti al matrimonio di Cho?- domando.

-Hai bisogno di un passaggio?-

-No, di un finto appuntamento!-

-Perche’ proprio io?- domanda sporgendosi verso di me.

-Non ho ne’ tempo ne’ voglia di conoscere qualcuno. Tu saresti credibile-

-Un monaco tibetano sarebbe più credibile agli occhi di Keith. Siamo amici da non so quanto tempo e..-

-Proprio perche’ siamo amici, mi devi un favore!- replico quasi in lacrime.

Annuisce. -Se credi che se la beve, ci sto. Hermione, saro’ il tuo appuntamento-

-Grazie- sorrido.

Preferirei andarci con un vero appuntamento, magari con un vero appuntamento con Harry. L’idea balenata nel mio cervello viene scacciata immediatamente. Ma a cosa sto pensando? Dove ho la testa? Harry?

Inizio a fissarlo mentre mi parla dell’incontro con l’avvocato. Certo che e’ cresciuto. Si e’ fatto ancora più carino. E sa tutto di me, con lui verrebbe tutto più semplice.

-Hermione, mi stai ascoltando?- mi domanda interrompendo i miei inappropriati pensieri.

Annuisco. Poi arrossisco notando il suo sguardo critico. -No! Stavo pensando a cosa devo cucinare stasera, scusami davvero Harry!-

 

Okay! Qui le cose si fanno piu' interessanti ;)
Grazie a tutti quelli che hanno letto (:
Vorrei sapere cosa ne pensate, quindi magari una piccola recensione... solo due minutini !!!
A domani :D

Alice.

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Capitolo 4
*** Il matrimonio della mia migliore amica. ***


n

 

-Sparkle And Fireworks-

 

 

Fourth Chapter: Il Matrimonio della mia migliore amica

 

 

Il giorno del matrimonio di Cho arriva prima di quanto mi potessi mai aspettare. Ed eccomi sulla porta di casa ad aspettare Harry, in ritardo.

Finalmente arriva, materializzandosi davanti ai miei occhi.

-Sei..- esclamo irritata.

-In ritardo! Lo so- ammette colpevole. -E tu sei..-

-Puntuale!- propongo.

-A dire la verita’, bellissima- replica sorridendo.

Arrossisco velocemente e per un attimo temo di essere diventata color melenzana. <>

-Mi calo nel mio ruolo di accompagnatore. Sai, pagano bene per questi lavori, stavo pensando che potrei fare carriera->>

Rido, delusa dalla sua spiegazione. -Ma smettila!-

 

Cho e’ agitatissima. E’ nella stanza che si fissa allo specchio. Ha richiesto la mia presenza qui perche’ rischia di avere un attacco isterico dei suoi a momenti.

-E se scappassi?- domanda nervosa.

-Daresti vita al sequel di quel film babbano che vedemmo non molto tempo fa(*)- sorrido sistemandole i capelli. -Dai, Cho, stai tranquilla-

-Cadro’, sono sicura che cadro’>> borbotta sottraendosi al mio tocco. –E se dovessi cadere?-

-Non cadrai- rido abbracciandola.

-Harry e’ già qui, l’ho visto prima- mormora sviando il discorso.

-Siamo venuti insieme. E comunque quasi tutti sono gia’ qui!-

-Ah, c’e’ anche Keith con una ragazza, vero?- chiede ed io annuisco. -E tu sei sola! O mio dio, non avrei mai dovuto invitarlo, scusami!-

-Ho Harry!- spiego. -Finge di essere il mio appuntamento-

-State trasformando il mio matrimonio in una casa di appuntamenti, forse?- chiede nervosa. -E perche’ proprio Harry?-

-Beh siamo in sintonia- replico tremando quasi.

-Sì, hai ragione!- ammette sorridendo. -Siete fatti l’uno per l’altra, lo siete sempre stati-

-Ma che dici!-

-Sì! Ero gelosa di te al mio quinto anno, sai? Lui ha baciato me, e’ vero, ma come ha guardato te.. beh, non ha mai guardato me-

-Ma dai, che eravamo ragazzi- mi giustifico velocemente.

-Perche’ non gli dai una chance?- domanda affacciandosi alla vetrata e scruta il soggetto in questione.

-Una che?- chiedo incredula.

-Tu cerchi chi ti dia i fuochi d’artificio, c’e’ lui. E non dirmi che non lo credi anche tu. Di recente ti ho visto sempre troppo imbambolata, anche quando eravamo al negozio- risponde colpendomi in pieno.

-E’ il tuo matrimonio, non il “trova un ragazzo ad Hermione che e’ destinata a rimanere zitella!”. Muoversi!- esclamo sviando il discorso. Cho ride e torna a stirarsi le pieghe del vestito con le mani impacciate.

Io continuo a fissare Harry dalla vetrata.

I fuochi d’artificio, i miei fuochi d’artificio. Sorrido malinconica. E’ pura fantascienza.

-Io ora vado giu’, stai tranquilla, sei bellissima- annuncio dandole un bacio sulla guancia ed uscendo velocemente.

 

E’ il momento in cui gli sposi pronunciano le rispettive promesse e tutti gli sguardi dei presenti sono concentrati sulla coppia felice, tranne quelli di due persone.

Il mio che vaga indistintamente per la sala, posandosi ripetutamente su Harry, e qualche volta guardando di sbieco Keith e la rossa al suo fianco.

E quello di Harry che stranamente non si sposta dal mio volto. Mi passo una mano sull’acconciatura. Tutto okay.

Controllo che il reggiseno sia al suo posto. Affermativo.

Mi passo la lingua sui denti. Tutto pulito e splendente.

Non avevo brufoli stamattina. Perché allora mi fissa?

Lui ha baciato me, è vero, ma come ha guardato te.. beh, non ha mai guardato me.

Ma come ha guardato te.

Che Cho abbia ragione? Che davvero io e Harry siamo fatti l’uno per l’altra?

-Hermione, devi firmare- sussurra Kevin ridestandomi dal mio stato di riflessione.

Annuisco rossa come un peperone e appongo la mia firma.

Sorrido a Cho che mi guarda elettrizzata, poi rivolge un veloce sguardo a Keith e la rossa con aria disgustata. Ed uno a Harry. Poi torna a me e sorride strizzandomi l’occhio.

Sul mio volto si dipinge un ovale. Pensasse al suo matrimonio che e’ in corso!

La felice coppia e’ ormai sposata ed e’ questo il momento del ricevimento.

Io e Harry stiamo prendendo del punch, fortunatamente non c’e’ stato alcun bisogno di fingere, dal momento che lo sto evitando come la peste.

Eppure il punch attira le masse, quindi anche Keith e la rossa.

-Hermione- sorride Keith prendendo un bicchiere dal tavolo.

-Oh Keith che piacere!- mento seccata. -Lei è il tuo appuntamento?-

-Sophie- si presenta stringendomi la mano con energia. -Tu sei?-

-Hermione- rispondo provando una vergogna incredibile.

-Harry, quale sorpresa- esclama Keith guardandomi di sottecchi. -Dunque avevo ragione-

-Smamma Keith- riesco a dire infine.

 

-Ehi, stavi andando alla grande, che ti e’ preso?- domanda Harry seguendomi per il prato.

-Non mi piace! Non mi va! Non va così!- rispondo sedendomi sulla prima panchina disponibile, imitata da Harry.

-In che senso?-

-Non posso mentire ed utilizzare te come “escamotage”- spiego poggiandomi il viso fra le mani. -Sono semplicemente ridicola-

-Non sono più il tuo appuntamento?- chiede Harry con una finta aria triste.

-No, se vuoi corteggiare un’amica di Cho, sei libero di farlo- rispondo sospirando.

-Non voglio corteggiare nessuno, o quasi nessuno- replica sorridendomi ed abbracciandomi.

-Quasi nessuno?- chiedo senza capire.

-Hermione! Harry! Le foto!- urla Kevin venendoci incontro.

Mi stacco velocemente da Harry arrossendo e lui fa lo stesso con mia grande sorpresa. -E’ meglio andare-

Annuisco e raggiungiamo Kevin.

Ed e’ in quel momento, mentre camminiamo per il prato che Harry mi prende per mano. Lo guardo e poi guardo la mano con un’espressione da pesce lesso.

-Hai i tacchi- spiega sorridendo.

Boccheggio e lo seguo.

Stupida stupida Hermione.

Keith e la rossa Sophie sono poco distanti da noi. Lui ride, scherza con lei. Io mi sento un’impotente fallita. Lui ha un appuntamento, io persino quello straccio di finto appuntamento che avevo non l’ho piu’ mantenuto.

E poi vedo Harry sorridermi. -Stai tranquilla-

-Pensera’ di me che sono una fallita!-

-Io non lo penso- esclama fermandosi. -Credo che tu sia una persona straordinaria. Che dico? Una donna straordinaria, bellissima, splendida, intelligente, divertente, mai noiosa-

-Ma cosa dici, Harry- ridacchio nervosamente.

-L’ho sempre pensato, ed oggi lo penso ancora di più!- replica abbracciandomi. -Ti voglio davvero bene, Hermione-

-Le foto!- urla Kevin beccandosi una gomitata da Cho.

-Ma sei stupido?- domanda sottovoce, ma riesco a sentirla.

Io e Harry ci avviciniamo e scattiamo le nostre foto.

 

La cerimonia e’ stata abbastanza divertente, siamo a fine cena ed e’ ora dei discorsi.

Mi alzo, tossicchio e prendo la bacchetta, sotto lo sguardo attento degli sposi, di Keith ed Harry.

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Mi risiedo imbarazzata e sento la mano di Harry premere sulla mia. -Giuro che mi viene da piangere-

-Ma smettila!- ridacchio e guardo Cho che in lacrime mi manda un bacio dall’altra parte del tavolo mentre Kevin mi sorride commosso.

-Bene, direi che e’ ora di ballare, o davvero qui rischio di rovinarmi il trucco- annuncia Cho alzandosi seguita da Kevin suscitando l’ilarita’ dei presenti.

Vediamo i due sposi ridere e baciarsi teneramente mentre ballano al suono di una melodia dolcissima, sentita a tutti i matrimoni di cui però non ricordo mai le parole.

Poi la musica cambia e qualche coppia timidamente si avvia verso il centro della sala.

Canticchio la canzone, che questa volta conosco.

- The moment I wake up, before I put on my make-up I say a little prayer for you(***)- sussurro tamburellando le dita sulla tovaglia.

Harry mi guarda e sorride. -Okay, non sono piu’ il tuo appuntamento e sono un pessimo escort, ma potrei essere promosso a ballerino!-

-Scusami?- chiedo guardandolo curiosa.

-Balliamo?- mi invita porgendomi il suo braccio.

-Harry, tu odi ballare!- esclamo scuotendo il capo.

-Ma non è bello che tu stia con quella faccia annoiata al tavolo, andiamo!-

-Non sono bravissima a ballare!- mi giustifico avvampando.

-Al ballo del Ceppo io sbagliai tutti i passi, tutti i tempi, tu invece sembravi specializzata in quel ballo!-

-Ma..-

Non ho nemmeno il tempo di finire la mia frase che Harry mi trascina al centro pista sotto lo sguardo soddisfatto di Cho e di Kevin.

Mi stringe a se’ e davvero sento il mio cuore battere all’impazzata.

 

Forever, and ever, you'll stay in my heart
and I will love you
Forever, and ever, we never will part
Oh, how I love you

 

La mia testa è comodamente appoggiata sulla sua spalla mentre ondeggiamo.

- Together, forever, that's how it must be- sussurra facendomi girare.

Rido, ignorando le parole dette qualche secondo prima. Mi riattira a se’.

-Mi avrebbe fatto piacere essere il tuo appuntamento- ammette. -Forse lo dico perché incitato dal vino che ho bevuto!-

-Sei stato il mio appuntamento e se vuoi lo puoi ridiventare-

-Avrei voluto essere quello vero- spiega arrossendo leggermente sulle orecchie.

-Harry?- chiedo incredula.

Lui mi stringe i fianchi ed imita quel passo che odiava tanto al Ballo del Ceppo.

Mi ristringe la mano e mi sorride dolcemente.

-Quanto hai bevuto? Dimmi la verita’!- esclamo.

-Quanto basta per essere sincero, ma quanto basta per non essere ubriaco- risponde divertito. -Avrei voluto essere il tuo accompagnatore, quello vero, non quello di facciata-

Boccheggio e richiudo la bocca incitandolo a continuare.

-Tu mi piaci, Hermione, ed al Ballo del Ceppo se non fosse stato per Ron, avrei chiesto a te di accompagnarmi. Ma sono stato uno stupido, e tutte le volte che siamo andati a qualche festa ed io andavo con Ginny e tu prima con Ron e poi con Keith, ho dovuto rinunciarci. E ora che potevo chiedertelo, non l’ho fatto perché siamo amici da secoli e..-

-Non ci credo- mormoro sconvolta.

-Posso darti una prova, se vuoi- risponde sorridendomi.

-Una prova?-

Annuisce e posa le sue labbra delicatamente sulle mie. Schiudo la bocca ancora incredula con il cuore che mi batte all’impazzata e rendiamo il bacio più profondo.

Sento le mie guance diventare rosse, poi viola, poi il cuore battermi all’impazzata e lo vedo allontanarsi.

Mi fa voltare. -Guarda un po’ lì- mi dice indicandomi il cielo.

Il cielo, ormai notturno si sta colorando di ogni tonalità possibile e forti rumori rimbombano nell’aere.

-Fuochi d’artificio- rido sentendo il suo braccio cingermi la vita.

-Hermione- sussurra facendomi tremare. -Mi chiedevo se volessi uscire con me, questa volta non per finta-

Deglutisco imbarazzata e lo guardo. –Si’-

Mi bacia nuovamente e intravedo Cho farmi il segno dell’okay.

Fondamentalmente sono stati solo due baci eppure già ho sentito i fuochi d’artificio, ma non quelli in cielo, quelli dentro.

Lo guardo negli occhi e sorrido. -Together, forever, that's how it must be-

Mi bacia ancora una volta le labbra e continuiamo a ballare, stretti l’uno contro l’altro.

Fatti l’uno per l’altro.

-Che fiore mi regaleresti?- domando, improvvisamente sospettosa.

-Hermione, quello che vorresti ma sei allergica, perche’?- risponde senza capire.

Sorrido e lo abbraccio. -Niente, niente, era una domanda così-

 

 

 

 

Note !!!

(*) Il film è “Se Scappi Ti Sposo”
(**) La frase è di Sigmund Freud
(***) La canzone è ovviamente “I Say A Little Prayer For You”, si intuisce il riferimento al film anche dal titolo del capitolo (:

 

Okay.. e’ finita, personalmente mi sono divertita molto a scriverla e spero che a voi sia piaciuta e che vi siate divertiti anche voi leggendola (:

Un bacione!

Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito !

Alice

 

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