Resident Evil 6: Project N0Alpha

di Asuka97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Data 01- Primi Segnali ***
Capitolo 2: *** Data 02- Stazione di polizia ***
Capitolo 3: *** Data 03- E' tardi per fare la spesa? ***
Capitolo 4: *** Data 04- Cimitero al chiaro di luna ***
Capitolo 5: *** Data 05- Il laboratorio nel museo ***
Capitolo 6: *** Data 07- Il sole ***



Capitolo 1
*** Data 01- Primi Segnali ***


- Weeping Clouds, 9:37
Dopo aver camminato per cinque minuti in quella foresta, trovai la
casetta di legno... lì mi aspettava.
Vi entrai come se fosse casa mia quando qualcuno bloccò la mia azione,
colei che sarebbe stata la mia futura partner nella missione.
- A quanto pare, Sig. Daniel Rice, nessuno le ha insegnato che prima di
entrare da qualsiasi parte, deve bussare... -.
Ero un soldato, cazzo. Irrompere nelle stanze senza permesso era
all'ordine del giorno e nessuno se ne sarebbe lamentato.
- Immagino che se avessi fatto come avesse detto, a quest'ora non sarei
qui, sa, la Morte è sempre in orario! -.
Lei sospirò e cominciò a spiegarmi il motivo del mio richiamo.
- Bene, possiamo cominciare. Io sono Amy Summer, abito da queste parti
da due mesi per pattugliare la zona. Recentemente ho trovato corpi
esanimi di animali, analizzando i morsi e la dentatura trovata, posso
confermare con certezza che si tratti di segni umani INFETTI -.
Sottolineò l'ultima parola, io sussultai e le chiesi cosa volesse dire.
- Inoltre, ho scoperto che attraverso questa procedura, potevano
iniettare nel corpo degli altri un virus molto potente, qualcosa di
veramente fantastico... negativamente. Sono in contatto con una mia
vecchia amica, Claire Redfield, svolge una missione a Raccoon City e
sembra che anche lei ne abbia affrontati. La nostra missione, comunque,
non è ucciderli, ma consegnare questi dati al Prof. Brown che si trova
dall'altra parte della foresta, ci arriveremo con un elicottero... per
raggiungere il mezzo, dovremo camminare per un'ora. Non ci perderemo
perchè hanno piantato nel terreno dei cartelli, ci guideranno loro. Tutto chiaro? -.
Mi sembrava fattibile, anche se ero triste all'idea che non avremmo
spaccato teste a nessuno. Il temporale e la pioggia continuavano
imperterriti, i miei pensieri furono interrotti da un rumore di vetri
infranti e un tonfo. Sembravano provenire dalla stanza accanto, pensavo
fosse stata la mia immaginazione, ma vedevo che Amy si stava dirigendo
al piano superiore con estrema calma e io le tenni dietro.
Lei sussurò qualcosa come "le armi sono di sopra" e capii subito a cosa
voleva fare, infatti con estrema delicatezza aprii la porta della sua
stanza, prendemmo velocemente le armi caricate e scendemmo più veloci
della luce.
Eravamo già pronti sulla porta, contai fino a tre ed entrammo insieme
sbattendo la porta violentemente. Qualcosa o qualcuno si accasciò su di
me tentando di mordermi, fortunatamente la mia partner sparò subito al
nemico e dopo circa quattro colpi cadde a terra.
- Che diavolo è quel robo?-. Chiesi riprendendomi dallo spavento.
- Uno zombie... a prima vista, tutto sembra confermare la mia teoria
sui morsi, questo morto-vivente ha ucciso gli animali e si aggirava
sempre intorno a questa casa, non si era mai permesso di entrare...-.
Spiegò lei esaminandolo da vicino mentre puntavo verso il corpo di lui.
- Spero che in giro non ce ne siano altri o la nostra missione si
allungherà più del previsto-. Sospirai io.
- Non so per certo se questo fosse l'unico "esemplare", è sempre meglio
guardarci le spalle a vicenda, soprattutto dopo l'accaduto... sei
pronto partner?-. Mi chiese aprendo la porta.
- Mai stato così pronto-. Risposi velocemente uscendo dalla casetta.
Dovevamo tenere in mano le torce per fare luce in quella tempesta fitta
e mai abbassare la guardia, potevano sbucare dappertutto quelle
creature e, ritrovarmene un'altra in faccia, non era una bella
esperienza. Dopo dieci minuti di camminata, i cartelli erano spariti e
dell'elicottero nessuna traccia. Fummo costretti anche ad affrontare
altri zombie e ben presto le nostre munizioni si azzerarono.
Ci accorgemmo che tra gli arbusti si intravedeva una città, infatti
raggiungemmo quel luogo e vedemmo un grande cartello con la scritta
"Weeping Clouds- City", pensavamo fosse abitata ma scoprimmo presto che
le uniche persone ancora "vive" erano quei maledetti che ci inseguivano
dappertutto.
Eravamo a secco e l'unica cosa da fare era sicuramente scansarli,
buttarli a terra e scappare dentro qualche struttura, chiudemmo la
porta alle nostre spalle dopo aver eseguito il procedimento di prima e
ci nascondemmo sotto una scrivania.
- Dentro la mia borsa c'è una piantina di questo posto, pensavo che i
nostri principali l'avessero messa per sbaglio, invece ci hanno
incastrato proprio per farci fare il lavoro sporco...-. Commentò
furibonda lei, controllando nella borsetta. Tirò fuori una cartina e
l'unica via per scappare da lì era attraversare un centro commerciale,
un museo, un cimitero e delle ville chiuse in un recinto, erano cinque
i luoghi che ci avrebbero portato a destinazione... e il quinto?
Eravamo già lì!

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Capitolo 2
*** Data 02- Stazione di polizia ***


Ci trovavamo proprio nella stazione di polizia di Weeping Clouds e già l'aria che si respirava in quel luogo non mi piaceva per niente. Sentii Amy parlare alla radio con qualcuno, quando le chiesi chi fosse mi zittii con una mano e ascoltai anche io le parole di quella persona. A quanto mi raccontava la mia partner era Claire Redfield, una sua amica nella nostra stessa situazione e, cosa ancora più incredibile e agghiacciante, sembrava che il luogo descritto da lei era identico al nostro... possibile che Raccoon City avesse copiato l'intera città?
Poteva essere un dettaglio interessante, ma scoprimmo poco dopo una stanza diversa, che non fu descritta dalla amica.
Dovevamo inserire una password che non conoscevamo e ci sembrò inutile tentare, poteva perfino esplodere o attirare con qualcosa altri zombie. Decidemmo di esplorare e di coprirci le spalle a vicenda, trovammo in alcuni cassetti della scrivania all'ingresso dei proiettili, ne avevamo proprio bisogno.
Ricaricammo le armi e trovammo due documenti interessanti:

- DIARIO DI ALICIA REDFIELD (presunta madre/parente Chris e Claire?): Sono stufa di tutti questi inutili esperimenti di far male alla gente e iniettare virus, ho anche sentito uno scienziato che quando avranno finito QUELLA questione, mi avrebbero ucciso... i miei figli, spero che crescano all'insaputa di tutto questo. (Project N0Alpha: aspswdro)

- CANZONE DI CAMPBELL: Stralcio di spartito n° 8 su 9

L'unica cosa che ci colpì fu il diario di Alicia... possibile che sia lei? In più, dovevamo anche decifrare l'ultima frase, cosa voleva dire aspswdro? E il Project N0Alpha? Così tante domande annebbiarono la mia mente che Amy trovò la soluzione al dilemma.
- Ma certo, c'è scritto che la password di quella stanza è Project N0Alpha! Basta inserirla nella tastiera e si aprirà-. Disse lei con entusiasmo correndo nella direzione della camera. Io cercai di fermarla facendole notare di aver fatto troppo rumore, quando infatti degli zombie ci accerchiarono e cercarono di morderci. Sfortunatamente per loro ci eravamo riforniti e li facemmo fuori in men che non di dica.
Dopo aver inserito la password, aprimmo la porta ed entrammo, l'unica cosa che vedemmo era un lettino dove colava sangue e in giro c'erano solo pianticelle verdi.
Ne prendemmo due, potevano servirci in futuro... l'unica cosa che mi preoccupava era il perchè: perchè chiudere una stanza con password per niente? C'era sotto qualcosa e noi ci eravamo dentro fino al collo.
Continuammo a camminare e ogni tanto a sparare a degli zombie fastidiosi che ci seguivano per questo ci intrufolammo in una biblioteca per un attimo di pace, forse avremmo trovato qualcosa di interessante su questo progetto.
- Non c'è tempo, Daniel! Ho la certezza che in quella stanza ci fosse qualcuno e forse lo abbiamo anche liberato, quindi non possiamo fermarci qui a leggere ogni singolo libro dicendo agli zombie "Ehi, amico aspetta un secondo che devo leggere!" è una roba da pazzi... vediamo piuttosto di recuperare tutti i documenti di Alicia, c'è una persona che dovrebbe conservarli...-. Capii e feci segno di "sì" con la testa.
Se Alicia ci aveva dato la password, forse dovevamo scoprire qualcosa di più e aprire quella stanza per liberare qualcuno... forse lei.
Io ed Amy ritornammo sui nostri passi e sentimmo un urlo disumano, carico di ira e rancore. Corremmo vicino alla camera di prima e vedemmo una creatura mostruosa dirigersi a passo svelto verso noi, sussurrando "S.T.A.R.S."
Non potevamo permettere che ci toccasse, per cui a volte camminammo velocemente per controllare la situazione dietro di noi e a volte cercavamo di sparare alla testa per metterlo K.O. e ci vollero 40 colpi
Chiudemmo una porta alle nostre spalle che portava alle scale, non sentimmo più il respiro forte e le urla e ci tranquillizzammo perchè non eravamo sicuri di averlo steso.
- Penso che quel coso sia il nostro progetto N0Alpha...-. Esclamai io riprendendo fiato.
- Già, però per la sua grandezza mi è sembrato un po' troppo debole, forse era un prototipo. Vediamo di trovare altri appunti da scienziati o dalla Redfield, sono certa che potremmo scoprire molto su questa faccenda-.

Ore 12,08 - 2F

Salimmo le scale pensando che fosse tutto finito, guardammo fuori dalla finestra, ma le cose non erano cambiate: alcuni morti viventi spaccavano vetri per entrare dove eravamo, altri gironzolavano e annusavano l'aria per capire dove fossimo. Eravamo molto ricercati...
- Caspita, che palle che sono! Neanche un secondo di pausa-.
- Forse perchè la loro cena siamo noi, cara-. Dissi ironicamente.
C'era solo una stanza al secondo piano, sembrava il capo della stazione o una cosa del genere. Constatando le foto sulla scrivania e la collezione di armi sulla parete confermarono il nostro ragionamento, trovammo infatti proiettili e armi nuove tra cui un fucile a pompa e uno di precisione.
- Bene, ora ci avranno circondati ancora e non conosciamo scorciatoie o luoghi in cui scappare... perfetto!-. Si lamentò Amy.
- Ho riguardato la piantina, sembra che ci sia un terzo piano, naturalmente sul tetto... possiamo buttarci con le corde da scalatore del vecchio Larry, tagliarle quando saremo abbastanza vicini a terra e il gioco è fatto. Dovremmo solamente scappare velocemente alla nostra destra e andare nel museo-. Riferii il mio piano, intanto che prendevo un altro stralcio della "CANZONE DI CAMPBELL"(n° 4 su 9).
- Va beeeene ma... chi è Larry? E poi, potremmo ammazzarci se ci buttassimo con le corde!-. Mi assalii lei.
- Larry è il capo dell'ufficio e potremmo legare le corde sul tetto, lanciarci e sperare che funzioni tutto-. Dissi sorridendo.
Lei accettò scettica mentre prendemmo tutto il necessario, c'era un'apertura segreta che portava direttamente al tetto, ci fece comodo e, una volta attuato il piano, tagliammo la fune che ci legava i piedi, potendo scappare tranquillamente nel nostro prossimo posto: il centro commerciale a fianco.

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Capitolo 3
*** Data 03- E' tardi per fare la spesa? ***


Volevo ringraziare Ada Wong per il suo commento, anche a me piacerebbe vedere più fan fiction di RE, spero che il 6 lo facciano come hai detto tu con Chris e Claire (l'unica volta che stanno insieme x°) e che ritornino i cari zombie! Bene, vi lascio al capitolo 3 ^-^


Che dire? Una fuga davvero da Oscar, anche se Amy continuava a maledirmi per il mio piano, diceva che era troppo rischioso e blabla... quanto parlava!
- Se uno dei due fosse morto, avremmo corso guai seri e nessuno dei due sarebbe potuto andare avanti, poi... -.
- Hai ragione, ma ora siamo al sicuro e possiamo ricominciare la nostra missione, dato che ne abbiamo di strada da fare -. La interruppi prima che si arrabbiasse maggiormente.
Nel negozio non vedemmo minacce e ne approfittammo per riposarci un po', la missione non era iniziata molto bene e l'ultima cosa che dovevamo fare era riposare, ma almeno due minuti di sosta non ci avrebbero fatto male.
- Pensi che potremo rivedere il sole? -. Chiese Amy malinconicamente
- Finchè non smette di piovere dovrai accontentarti dei lampi -. Risposi freddo rialzandomi.
- Stavo ripensando all'inizio... eravamo partiti come degli agenti incaricati di consegnare dei documenti e poi siamo finiti qui! Dico... non ti sembra strana la vita? Ti porta nei posti più strani e che non avresti voluto mai vedere -. Si rialzò anche lei, cominciando a guardare un po' in giro.
- Non sono una persona adatta a consolare le persone, penso solamente che tutto questo è accaduto per puro caso ed è nostro compito ripulire la zona da ogni pericolo, dopo potremo trascorrere una vita normale, non dovresti preoccuparti per cose del genere -. La seguii per evitare che combinasse guai e trovare altre munizioni indispensabili. La vidi sussurrare qualcosa, forse un "grazie"... ma di cosa?
Non c'era la luce per cui dovevamo stare allerta con le torce, non mi aggradavano particolarmente perchè scomode, ma era l'unico modo per evitare di inciampare da qualche parte.
Controllammo su tutti gli scaffali, casse, uffici ma niente. Possibile che non tenessero nessuna arma? L'unica cosa che potevamo accettare erano quelle merendine energetiche, ne presi due: una per me, l'altra per Amy.
Stranamente non c'era nessun corpo umano o morto vivente, erano VERAMENTE così lenti? In quel momento probabilmente stavano setacciando tutta la stazione per trovarci, ignari della nostra fuga... solo il pensiero mi faceva ridere.
- Ehi, ho trovato un'altra pagina di diario tra i surgelati! Strano posto per nasconderlo, non trovi? -. Disse ridendo.

-DIARIO DI ALICIA: Oggi sono andati a fare la spesa, ci hanno messo circa venti minuti e mi hanno lasciata da sola apposta con QUELLA cosa, per quanto tempo mi terranno qui a fare delle ricerche? Sono stufa di continuare così e penso anche di averlo sentito mugugnare qualcosa... è ancora un prototipo ma tra un paio d'anni farà il suo lavoro, chissà chi attaccherà!
Fuori piove tantissimo, il tempo perfetto per il virus... adora la pioggia.

- Ecco perchè piove sempre qui! Eppure dalle parti di Claire non è così, d'altronde Raccoon City è la perfetta copia di Weeping Clouds e dovrebbero avere le stesse caratteristiche seppur lontane tra loro... il mistero si infittisce e mi piace ancora di più se non fosse per quelle creature. A quanto ha scritto Alicia, quel mostro che abbiamo affrontato alla stazione era un prototipo di un esperimento di un'organizzazione che crea questi virus. Ora mi chiedo solamente come abbia fatto una persona così per bene a finire dentro questa terribile situazione... -.
- Magari la minacciavano di tenerla per sempre qui se non avesse collaborato -. Ipotizzai, mi sembrava la cosa più ragionevole.
- Già, hai ragione! Comunque è inutile rimanere qui, abbiamo trovato ciò che cercavamo e possiamo anche andarcene -. Amy aveva ragione, dovevamo raggiungere al più presto il professor Brown e completare il nostro compito, prima di uscire vidi una lettera sul bancone dell'ingresso, ma niente di importante, c'era solamente scritto "Dettagli dell'Umbrella".

Ore 13,09 - Incendio alla stazione. Claire Redfield non risponde

Amy la chiamava, ma lei non rispondeva. La nostra "guida" forse era impegnata ad uccidere qualche infetto o aveva importanti questioni da svolgere. Nulla però poteva smuovere la ragazza dalla radiolina che continuava a non prendere segnale. Gli zombie si avvicinavano sempre di più, dovevo ucciderli da solo perchè era rimasta come immobilizzata, incapace di fare qualunque cosa.
La chiamai diverse volte, finchè dall'altro capo dell'apparecchio non rispose Claire, anche lei preoccupata del nostro continuo richiamo.
Ci spostammo più lontano dalla strada per evitare di attirare attenzione e ci spiegò che aveva da fare.
- Grazie a Dio, pensavamo di averti persa! Ma so che sai cavartela benissimo da sola. Da noi le cose vanno abbastanza bene, anche se siamo confusi e gli enigmi non mancano -. Disse ridendo Amy
- Qui è critica la situazione, gli zombie sono molto furbi e mi attaccano di continuo. Sto aspettando il mio partner Leon, basta che non ci metta un'eternità! Mi dispiace ma devo lasciarvi, il "lavoro" mi aspetta -. Concluse velocemente Claire, chiudendo la conversazione. Vedevo Amy più sollevata e soprattutto non vedeva l'ora di sapere il nostro prossimo passo. Dovevamo attraversare l'isolato e trovarci di fronte al cimitero.
- Cimitero? Da lì ne sbucheranno fuori tantissimi! -. Commentò lei.
- Lo so, ma dopo il cimitero entreremo al museo e infine a un piccolo laboratorio, poi raggiungeremo l'elicottero -. Mancavano pochi posti, ma molti erano i punti di domanda

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Capitolo 4
*** Data 04- Cimitero al chiaro di luna ***


Lol, se Ada scoprisse la verità su di loro mi fulminerebbe xD
Comunque, anche la coppia Chris/Sheva non era male anche se la storia di RE5 ha lasciato perplessi tutti. In sostanza: Le plagas e cavolate varie hanno rotto! U__U
Però, non c'è da escludere che potranno narrare i fatti accaduti dopo RE5 o cos'è accaduto a Rebecca e Co.
Purtroppo ci sarà da aspettare ç__ç Intanto cap. 4:


Fortunatamente mancava poco alla fine del nostro incubo e non vedevamo l'ora di poter salire su quel maledetto elicottero e di finire la nostra missione. Cosa avremmo fatto dopo? Ci saremmo divisi, come tutti facevano.
Per varcare il cancello dovevamo trovare la chiave di accesso, oppure digitare nuovamente una password, un cartello avvertiva: "Se sbagliate la password, la città esploderà". Notammo un pezzo di carta e recuperammo il documento "la canzone di Campbell 2su9". Ci guardammo straniti dall'informazione letta pochi secondi prima, se qualcuno magari avesse sbagliato anche una sola lettera sarebbe esploso tutto?
C'erano un migliaio di ipotesi, ma l'unico modo per passare quel cimitero era di trovare la chiave.
- Potrebbe trovarsi ovunque, anche solo a girare l'intera città perderemmo tempo... secondo me la password è Project N0Alpha come alla stazione! Provo a inserirla e...-. La fermai con una mano.
- E' troppo pericoloso, se succedesse qualcosa... io potrei rimetterci tutto e, se permetti, sono ancora giovane per morire -. Intervenni ricevendo un pugno sulla spalla da Amy. Che cosa avevo detto di male?
- Va bene, illuminami con una torcia perchè non ci vedo niente! Daniel... Daniel!-. Amy si girò e non vide nessuno - Se questo è uno scherzo è di cattivo gusto... poi tu non li sai fare neanche gli scherzi!-. Lei sospirò e aprì il cancello inserendo la password. Camminò per un po' e mi vide in mezzo alla strada in cerca di qualcosa, mi diede un altro pugno sulla spalla e mi riprese solo perchè non l'avevo avvertita.
- Scusa se ho perso la torcia durante il nostro salto!-. Le dissi raccogliendo da terra l'oggetto in questione.
- Avresti anche potuto avvertirmi... ehi, dove sono gli zombie?-. Quella frase mi colpì: in effetti non c'erano nei dintorni, che fine avevano fatto?
- Sapere che non si trovano qui mi preoccupa tantissimo, però è una seccatura in meno: andiamo al cimitero?-.
A questo punto mi sorse una domanda - Amy... hai richiuso almeno il cancello del cimitero evitando che altri zombie entrassero o uscissero da qui?-. Mi sembrava un po' shockata, tanto che dovetti scuoterla per farla ritornare sulla Terra.
Avevo già capito che cosa non aveva fatto e corremmo fino a trovare il luogo. L'unica luce che ci guidava era quella della luna, dovevamo fare a meno delle torce per non attirare morti viventi.
Era tutto stranamente tranquillo, entrammo lentamente e impugnando le nostre armi, le probabilità di essere attaccati dagli zombie erano salite vertiginosamente e l'unica cosa che ci mancava era un compagno infetto. Amy sbirciava tra le tombe, tanto che trovammo un'altra pagina di diario della signora Alicia, purtroppo il nome che c'era sulla tomba non riuscivamo a leggerlo, in più ci attaccavano e presto ci dimenticammo di vederlo.

-DIARIO DI ALICIA: Oggi c'è un morto in più, appena ho letto il nome ho voluto dedicare e quindi lasciare questa pagina al morto. Si chiama, o meglio si chiamava Chris. Mi ricorda qualcuno che conoscevo, ma non riesco proprio a ricordarmene... penso che però non sia stata una persona importante altrimenti l'avrei riconosciuta subito.
Le ricerche vanno piuttosto bene, è quasi pronto il nuovo prototipo di Nemesis, lo preleverà domattina l'Umbrella. Non ho ancora capito che cosa ci vogliano fare con quel mostro, per questo oggi mi intrufelerò senza farmi vedere nella stanza del Sindaco.

- CANZONE DI CAMPBELL: 1su9

Ci mancavano pochi metri per raggiungere l'uscita, una di quelle barrette energetiche mi avevano fatto male allo stomaco e ho dovuto farmi prestare da Amy la sua sciarpa legandomela intorno alla pancia per calmare il dolore. Era proprio orrenda.
- Non senti anche tu questo rumore? Sembra... il tizio di prima!-.
- Non dire cavolate, l'avevamo ucciso e dobbiamo averlo fatto fuori, con quel che ci è costato. Non è roba da tutti i giorni sprecare quasi 40 munizioni per un essere.-. Purtroppo i passi e le urla sembravano farsi più vicine dirigendosi verso noi che, abilmente e furtivamente, ci nascondemmo dietro l'alberello di fianco al cancellino che ci avrebbe portati in una sorta di museo.
Lo sentivamo vicino con quel suo respiro forte e le sue parole senza senso, sparava da tutte le parti e l'unica cosa che dovevamo fare era spostarci il più lentamente possibile verso l'uscita che aveva accidentalmente aperto dando un calcio. Dovevamo però attirarlo verso di noi e una volta usciti chiuderci alle spalle il cancello per metterlo in trappola.
Amy accettò ancora perplessa il mio piano, ma doveva ammettere che funzionavano sempre.
Lanciai un sassolino nella direzione di quel coso, non avevamo neanche fatto in tempo a rimetterci in piedi che già lui ci aveva avvistati e correva come una furia verso noi. Iniziammo a correre il più velocemente possibile evitando ostacoli come zombie e tombe, fino ad arrivare al cancello che chiudemmo per bene con delle assi di legno vicino a noi.
Il peggio era passato, ma notammo un odore di fumo provenire verso la città: non eravamo tanto lontani ma potemmo vedere l'esplosione della stazione, peccato che dentro non ci fosse nessuno.
Ci girammo ricaricando le pistole, trovandoci davanti al museo di Weeping Clouds. Vi entrammo e non era particolarmente pieno, infatti c'erano fuori un sacco di cosa impacchettate con la scritta "fragile", tra tutti i sacchetti trovammo tre stralci della canzone di Campbell (3-6-7su9) e l'ultima pagina di diario di Alicia, perdevamo solo tempo a leggere e andammo avanti con la perlustrazione. Dovevamo trovare la porta che ci avrebbe condotto al piccolo laboratorio che, secondo la mappa, si trovava dentro al museo e ci avrebbe portati alla foresta davanti all'elicottero.

-DIARIO DI ALICIA: Sono entrata di nascosto nella camera del Sindaco e non ho trovato niente di interessante sull'esperimento, intanto l'hanno portato via e posso finalmente stare tranquilla. Ma allora... perchè sento qualcosa di appuntito nella schiena? Sangue...

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Capitolo 5
*** Data 05- Il laboratorio nel museo ***


Odiavo ammetterlo, ma ci eravamo persi. Ogni angolo che giravamo sembrava lo stesso, a meno che non fosse una trappola ben realizzata.
- Stiamo ormai girando da venti minuti e non riusciamo a trovare l'uscita e quella maledetta porta! Mi sembra anche strano che non ci siano mostri di ogni genere perchè solitamente in posti di questo genere ci sono -. Amy intervenì piuttosto furiosa e annoiata, anche io pensavo fosse veramente strano che succedesse tutto quello...
- Però forse si trova proprio in questo atrio la stanza segreta, per questo sembra che giriamo intorno senza concludere. -. Dissi trionfante avvicinandomi alle vetrine controllando se ci fosse qualche tasto o insenatura, aiutato dalla partner.
Notai infine di fianco alla porta principale un puntino rosso e, appena mi avvicinai, si aprì permettendoci di scendere le scale e trovarvi un piccolo laboratorio, simile a quello della stazione. Sentimmo dei passi provenire verso sinistra, noi puntammo le pistole verso quella figura. Era una donna con un camice bianco e un grande cappello che le copriva il viso, aveva una targhetta sul vestito e leggendola mi resi conto di chi fosse: Alicia Redfield.
Non parlava, non spiegava, si sedette solamente su una sedia davanti ad un computer a scrivere e analizzare dei campioni di piante.
- M-mi scusi...-. Si avvicinò a lei Amy con coraggio - Lei è la madre di Chris e Claire...-. La donna la interruppe con la mano.
- Vi dispiace andarvene? Non conosco nessuna persona da voi menzionata, sono l'unica qui, voi siete solo delle allucinazioni!-. Disse lei ridendo follemente.
Noi ci guardammo straniti per la sua reazione, forse era da queste parti molto prima di noi, ma sapevo come far parlare certa gente. Puntai la pistola sulla testa della signora, costringendola a fornirci spiegazioni.
- Va bene "signore", sono stata costretta a rimanere qui per vent'anni SOLO perchè ho ucciso il caro Sindaco, il quale stava fregando tutti con la storia che ci avrebbe riportato a casa! Non lo sopportavo più e per questo ho finto di morire, vedere il suo volto pieno di sangue è stata proprio una bella esperienza... chissà-. Si alzò prendendo la lampada a fianco e spegnendo la luce - Forse potrei rivedere tutto questo con voi!-. Seguì una risata agghiacciante e una serie di rumori metallici, come se lei avesse sbattuto più volte la sua arma sugli scaffali di ferro, in più la luce a volte ritornava. Ci era d'aiuto perchè potevamo sapere in che parte si trovava e quale tattica usare, sarebbe anche stato più semplice in quanto il nemico in questione fosse un essere umano.
Purtroppo colpirla riusciva difficile, era molto scaltra e sapeva muoversi bene nel laboratorio. Ci nascondemmo da lei dietro uno scaffale pieno di siringhe e provette, l'unica cosa che ci spaventava era la sua risata malefica e i rumori, purtroppo però non potevamo usufruire delle torce in quanto le avevamo lasciate in mezzo alla strada durante la nostra fuga.
Corse verso noi, evidentemente però neanche lei vedeva tanto bene e si dimenticò di tastare nella nostra direzione, per cui noi due avevamo tutto il tempo per prendere la mira e continuare a sparare cercando di mirare la testa, il punto più debole del corpo.
Ci avvicinammo lentamente e controllammo se fosse morta e per fortuna lo era. Subito dopo il duro combattimento, tornò la luce, da quel momento mi sembrava tutto così strano, come pilotato dall'inizio... Amy mi disturbò ancora e mi indicò l'uscita, era una porta fatta di vetro ornata da due fiori, veramente molto accogliente!
Uscimmo da quell'ambiente terrificante e guardammo il cielo: la pioggia era cessata, ma il cielo era nuvoloso e si era tinto di un grigio molto scuro, quasi nero.
E finalmente trovammo l'elicottero, il mezzo con cui dovevamo raggiungere l'ospedale di Weeping Clouds... o avremmo dovuto. Già, non ci eravamo molto vicini, ma sentimmo come un ticchettio provenire dall'interno, sospettavamo qualcosa così ci riparammo dietro a un muretto dall'esplosione che ci fu un secondo dopo.
La radio di Amy prese segnale, era il professor Brown che ci aspettava da almeno due ore all'interno dell'edificio, raccontammo tutta la nostra storia e lui si ricordò di aver lasciato nel 1996 una macchina in mezzo all'autostrada a causa dell'esplosione che sentii alla radio sui Monti Arklay. Aveva paura a guidare.
Ci aspettava ancora per un'ora dicendoci di sbrigarsi.
Noi ubbidimmo e uscimmo dalla foresta orientandoci con i famosi cartelli verso destra, l'auto si trovava a pochi metri da noi e questa cosa mi insospettì ancora.
- Dai, invece che pensare guida la macchina! Hai sentito il professore, no? -. Urlò la mia partner vicino all'auto. Solo in quel momento mi chiesi quanti anni avesse: ne dimostrava almeno venti, però non sapeva ancora guidare.
- Scusa, ma tu quanti anni hai? -. Le chiesi senza essere scortese entrando nella macchina seguito da lei.
- Diciassette... sono entrata nella guerra molto presto perchè i miei mi abbandonarono per strada e è da lì che ho conosciuto Claire! Tu, invece?-. Si trattava quindi di una storia triste? Un'altra? Ero stufo di sentirle...
- Io sono cresciuto normalmente e sono entrato nell'organizzazione Heaven due anni fa, solo in quattro mesi ho ottenuto dei riconoscimenti speciali e ho collaborato alla ricerca dell'unità S.T.A.R.S. senza successo. Fine della storia-. Ero piuttosto seccato dalla sua domanda, ma se non le avessi risposto probabilmente mi avrebbe assillato per tutto il viaggio e non ne avevo per niente voglia.
Il paesaggio era cupo, in lontananza sentivo i tuoni e fulmini, sembrava che ci seguissero... anche loro!
Amy sospirò un paio di volte e si guardò dietro: nessuno, era una strada fantasma. Notò poi un foglietto, lo prese e scoprì di avere in mano l'ultimo stralcio di spartito della Canzone di Campbell, mi avvisò trionfante scuotendolo davanti a me.
- Guarda, guarda! Abbiamo tutti i pezzi, potremmo suonarli o cantarli -. La guardai stranito, non solo disturbava la guida, ma pensava anche di aver trovato chissà che gran cosa.
Li riunì nell'ordine prestabilito e lesse lentamente le parole: non avevano nessun senso, però ogni volta che leggeva, vedevo sulla strada un uomo col cappotto marrone e la scritta "S.T.A.R.S." che andava a fuoco.
Strappai di mano lo spartito e lo buttai dal finestrino, non volevo guai.
- Ehi, volevo finirlo!-. Si lamentò come al solito lei, picchiandomi piano.
- Dannazione! Abbiamo anche finito la benzina -. Urlai io disperato fermandomi. Fortunatamente c'era vicino un benzinaio, riempii la macchina di benzina ed entrammo per curiosità nel negozietto a fianco di souvenir.
Sentimmo poi dei lamenti, era un po' buio e stretto lì dentro ma riuscimmo a raggiungere la finestra che si affacciava davanti al rifornitore di benzina: degli zombie sbucati casualmente (?) dal nulla si gettarono nella nostra auto rompendo vetri e altro ancora. Altri si diressero nella nostra direzione e, a nostra insaputa, appena ci girammo per andarcene, ne ritrovammo uno dietro di noi.
Eravamo shockati e prendemmo le distanze rompendo con la pistola la finestra, saltando fuori. Mi accorsi in tempo che Amy era ancora dentro a lottare con il morto vivente, gli sparai aiutando la partner a scavalcare la finestra.
Buttammo a terra i numerosi mostri che ci ostruivano la via e tornammo alla macchina. Controllai nelle tasche della giacca e dei pantaloni, ma non trovai le chiavi. Morale? Ripercorremmo ogni singolo luogo in cui ci eravamo fermati lottando con gli zombie, fortunatamente le chiavi le avevo lasciate sul tavolino del negozietto, così con grande fatica corremmo nuovamente verso l'auto e riuscimmo così ad andarcene.
- Hai fatto almeno il pieno? -. Chiese tentando di trattenere le risate.
Io non le risposi perchè altrimenti sarebbe stata una risposta dura... e lei odiava quando la offendevo.

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Capitolo 6
*** Data 07- Il sole ***


Riprendemmo il nostro viaggio e nessuno ci seguiva, vedemmo il cartello che indicava la posizione dell'ospedale e percorremmo la strada per quaranta minuti.
Scendemmo dal mezzo e finalmente eravamo arrivati, il nostro incubo era finito e potevamo con tranquillità tornare alla vita di sempre.
Entrammo nel luogo e speravamo di non incontrare più quelle maledette creature. La stanza che dovevamo raggiungere era la 012 era al piano terra ed era facile da trovare.
Amy bussò ma non rispose nessuno, così diede un calcio alla porta che sbattè violentemente, rieccheggiando sul tetro ospedale. Il professore stava leggendo e, sbigottito, chiese alla partner il perchè della sua azione.
- Insomma, si può sempre bussare! -. Urlò lui.
Trattenni a stento le risate, mentre Amy sussurrò qualcosa, forse un insulto nei miei confronti.
- Ecco comunque i suoi documenti -. Disse Amy porgendoglieli.
- Li avete per caso letti? -. Chiese prendendoli e rovistando dentro la busta con fare sospetto.
- No, purtroppo però sono un po' bagnati, è tutto il giorno che piove e abbiamo avuto a che fare con gente strana...-. Dissi calando la voce sulle ultime parole. Il professore non capì, e forse raccontargli tutta la faccenda era da evitare, odiavo restare in quel posto, volevo solamente tornare a casa.
- Va bene, io torno al laboratorio... -. Ci ringraziò per il nostro lavoro e chiuse dietro di sè la porta, noi eravamo ancora in quella stanza, in un silenzio cupo riempito dal suono dell'orologio della camera.
- Il sole... -. Esclamò Amy davanti alla finestra. Il sole ci illuminò il viso e ci diede la certezza che era tutto finito, ogni singola questione risolta.
Queste sono le ultime parole che mi ricordo di aver pronunciato.
Ora lei il sole lo vedrà per sempre...

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-APPUNTI DI BROWN: E' stato semplice attirare nella nostra trappola quei due, ci hanno consegnato i documenti per la ricerca sulle plagas e hanno anche ucciso la signorina Alicia, la nostra più brava ricercatrice che avevamo rinchiuso in Weeping Clouds due mesi fa per la lavorazione di Nemesis, inviato proprio 24 ore fa a Raccoon City. Un piano perfetto, ma non potevamo lasciarli in vita, nessuno era certo che non avessero aperto la busta e sicuramente avrebbero raccontato tutto al mondo intero.
Tra sei anni potremo avviare la nostra missione delle plagas cominciando dall'Europa e niente potrà d'ora in poi fermarci.
Ah, colgo l'occasione di augurare un buon lavoro all'organizzazione Heaven che si è unita all'Umbrella Corporation e al loro capo Elodie Heaven, una signora molto intelligente che ci fornirà di tutti i virus presenti in quella città, a quanto pare il T-virus è stato spacciato come una normale iniezione anti batterica di cui tutte le persone di Weeping Clouds hanno usufruito.
Beh, ora come ora non ce ne importa più niente, abbiamo ottenuto quello che volevamo.

Distinti saluti.

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- ARTICOLO DI GIORNALE (Prima pagina): E' scoppiata un'epidemia a Raccoon City, due giovani agenti sono riusciti a scappare.
(In fondo alla terza pagina): In una piccola cittadina in mezzo alla foresta, c'è stata un'esplosione dentro un ospedale a noi ignoto. Gli agenti affermano di non aver ritrovato nessun corpo.

RESIDENT EVIL 6

 

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