Mauvais Jours.

di ignorance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I n v i n o v e r i t a s ***
Capitolo 2: *** P o s t h u m o u s ***
Capitolo 3: *** S u p e r m a r k e t ***
Capitolo 4: *** R e v o l u t i o n ***



Capitolo 1
*** I n v i n o v e r i t a s ***


Commenti dell'autrice: Eccomi tornata! Mi sono assentata per un po', l'ispirazione era veleggiata altrove °A°" Io ogni caso mi son cimentata per la prima volta in qualcosa di più lunghetto, anche se vi avverto di non aspettarvi niente Son tre capitoli scarsi, anche se credo dividerò l'ultimo, già corto di per sè, in due pezzi ò__o Chiunque mi abbia seguito, sa che sono particolarmente incline alle cose corte °A°" In ogni caso, non ha molto senso già di per sè, anche se spero che mi circonderete amorevolmente di recensioni colme d'insulti, che gradirò in ogni caso. Oh, mi ero quasi dimenticata! *si sbatte una mano sulla fronte* Questa è un AU ♥
Credits: Ahimè, i personaggi non mi appartengono, ma la cara donnah la cui mente geniale li ha creati accosentirà certo a prestarmeli, non vorrei che facessero la polvere!


Sono assai addolorata di dovervi appioppare questo onere gravoso e alquanto scomodo, mie care. Sennonchè orribile, oltretutto. Devo proprio dedicare questo capitolo a tutti coloro che mi hanno seguito finora. Non faccio i nomi solo per non rischiare di dimenticare qualcuno, ma sappiate che per anche una sola recensione che abbiate fatto ad una delle mie storie, mi ricordo di voi come se vi conoscessi ♥ Una piccola immensa dedica specialmente a Lupin_love, in questo capitolo, per farle capire che le sue recensioni mi sono davvero arrivate al cuore. Grazie! Grazie a tutti, perchè riempite le mie giornate! ♥

***

Remus John Lupin, licantropo disoccupato. Fallito. Ibrido fallito, fottutamente inutile e sprecato.
Remus si spiaccica una mano sulla faccia e si alza, trascinandosi in cucina con aria funerea. Non centra il fatto che ha appena ricevuto un altro rifiuto per un dignitoso posto di lavoro, e forse non centra nemmeno con il fatto che ha perso una pantofola e non ha voglia di cercarla.
Rovista nella dispensa, scovando una misericordiosa merendina che scarta velocemente e si ficca in bocca;
senza nemmeno masticare la inghiotte e sorride amaramente.
Ibrido fallito, fottutamente inutile, sprecato e patetico.
Un essere, in poche parole, che mangia Flauti stantii senza masticarli, non ha voglia di andare al supermercato, non trova più la pantofola destra ed è costretto a mettersi calzini spaiati per la sua disastrosa attitudine a fare il bucato una volta ogni due mesi.
Lancia uno sguardo rassegnato ai suoi calzini, uno rosso e uno viola -che se non facessero già a pugni tra loro, farebbero a pugni anche con il colore della moquette lisa- e sospira, veleggiando nuovamente verso la poltrona.
Non appena il sedere trova conforto sulle molle cigolanti di quella che ormai è la sua postazione fissa, suonano al campanello.
« È aperto! » grida, mollando la testa sul bracciolo della poltrona e socchiudendo gli occhi. Spera che sia il lattaio.
“Il latte è quasi finito” borbotta tra sè.
« Oh Remuuuuuus! »
“No. Non lui, ti prego” pensa Remus, serrando gli occhi come se ne dipendesse della sua stessa vita.
« Heilà, vecchia baldracca » un sorriso spavaldo capeggia sui toni soavi del suo compagno d’avventure, al momento catalogato sotto la negligente etichetta di “ospite indesiderato”, ne è sicuro. Ma non vuole averne la conferma aprendo gli occhi. Si arrenderebbe solo all’evidenza che non è solo un brutto, bruttissimo sogno.
« Pads, non vedi? Sto dormendo » borbotta flebilmente, con un vago sorriso acido.
Socchiude gli occhi, ma è costretto a spalancarli giusto il tempo di dire “Cos-?”
Un pacco di lattine di birra, ne è sicuro dalla sagoma delineatasi sul suo sterno, gli sono state schiaffate direttamente nello stomaco, facendolo boccheggiare.
Ed eccolo lì, il sorriso spavaldo e così orribilmente comprensivo.
« Non sei tra noi, eh? Sospettavo che ci fosse qualche problema con la tua psiche. » gli comunica Sirius indolente, picchiettandosi una tempia con l’indice e tirandogli un ceffone sul braccio con l’altra mano.
Remus alza gli occhi al cielo, come se ci fosse bisogno di farlo.
« Beh, son venuto per tirarti su il morale »
Un borbottio stizzito, paragonabile al ronzio di uno sciame di vespe, sfugge dalle labbra serrate di Remus.
« Quale morale, scusa? Al momento ho la varietà d’emozioni di una Pluffa –con l’unica differenza che non sono rosso e non vengo sbattuto di qua e di là da dei gorilla in divisa. » blatera, con uno sguardo torvo alla sua pantofola sinistra « e poi non sei certo tu che mi solleverai il morale » soggiunge, cercando di incendiarsi la pantofola con la sola forza della mente.
Sirius fa un sorrisino, che sa molto, troppo, di pietà.
« Povero » e gli artiglia il maglione tirandolo in piedi « piccolo » e gli schiaffa le lattine in mano « Remie! » e lo sospinge verso la cucina, dove lo fa accomodare su una sedia.
Estrae due lattine di birra e traffica un po’ con l’apertura. Quando riesce ad aprirle, ne sospinge una verso Remus, che la ingolla in un sol sorso senza batter ciglio, lanciando all’amico sguardi torbidi.
Dopo la quinta lattina, il sorriso ebete che si allarga inclemente sul volto di Remus J. Lupin è assolutamente estatico e privo di qualsivoglia inibizione.
« Adesso sembri davvero una Pluffa » fa Sirius, arricciando il naso, e accenna un’occhiata alle sue guance, su cui due bei pallini rosso pomodoro spiccano allegramente « Vedi che il mio sostegno morale è fondamentale? »
« Come no » bofonchia Remus, incerto « l’unica cosa che -hic!- mi servi-hic!-va era un po’ di -hic- birra! »
Sirius scuote appena la testa, sbuffando divertito, e corre a sorreggerlo proprio mentre sta per collassare a terra. Si fa passare un suo braccio intorno alle spalle e lo trascina in camera sua, borbottando.
« Certo che lo reggi proprio male, l’alcol, amico » ma con una punta di divertimento per nulla trascurabile.
Lo getta senza tante storie sulle coperte, e le molle cigolano in modo preoccupante.
Remus ridacchia senza posa, rotolandosi sulle coperte come un bambino troppo cresciuto. Le mani vagano sulle pieghe delle coperte, i piedi si agitano sul ciglio del letto.
Sirius si erge in tutta la sua altezza -e in tutta la sua magnificenza, se ci si sofferma sui suoi vaghi pensieri- e sorride fieramente.
« Bene! » esclama, come se qualcuno lo potesse sentire, battendo le mani. « Bene! » ripete voltando le spalle alla scena pietosa che Remus gli sta offrendo, per evitare di filmarlo e mettere il tutto su Youtube « Credo che il mio lavoro sia finito! »
Potrebbe persino mettersi a canticchiare dalla soddisfazione, e il motivetto Yo-Oh, Yo-Oh! che gli vaga per la testa non aiuta, ma decide di cedere agli istinti fuori da lì.
Varca la soglia della porta, voltandosi per socchiuderla come solo una brava mamma sa fare –trattenendosi però dal mandare eventuali bacini- quando un singulto lo raggiunge.
« Siri-hic!-us! »
Si volta.
Remus barcolla verso di lui, le mani tese, e gli artiglia il dolcevita –appena comprato, ARGH-
« Pads » gli fa, spingendosi indietro e sobbalzando sul letto insieme a lui. Ha una faccia terribilmente seria, per uno che si è appena ubriacato « Voglio essere scopato »
Sirius boccheggia, passandosi una mano fra i capelli. “E allora?” vorrebbe dire.
« Da te. » Remus sogghigna, o forse è solo un allucinazione dovuta alla birra.
« Remie » tenta Sirius con un tono che vorrebbe suonare ragionevole « Sei ubriaco » Come se questa fosse una spiegazione solida.
Remus ridacchia.
« In vino veritas, no? » recita teatralmente, arrotolandosi le coperte sulla vita.
Non è proprio vero, senza contare che quello che lui ha bevuto non è vino. Ma l'arte dell'approssimazione è un arte estremamente devota a Sirius Black, no?
E Sirius Black vacilla, giusto il tempo di pensare che sì, in effetti è un proverbio azzeccato.
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Se vi interessa, al più presto il prossimo capitolo! ♥
Tra l'altro non è che io adori staccare le lettere del titolo del capitolo, rovinando incommensurabilmente le vostre pupille e l'italiano che mi è così caro, ma beh...Insomma, è carino, no? *coff* *fugge*
P.S. Il titolo non è altro che Bad Days tradotto in francese :D

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Capitolo 2
*** P o s t h u m o u s ***


Commenti dell'autrice: Beh, che dire, adesso però mi mettete l'ansia da prestazione! LOL. Già, qualcosa nel mio cervellino sta gridando "E se non gli piace?!" In quel caso potrete usarmi come palla da bowling, anche se non credo rotolerò poi tanto I ringraziamenti a fine pagina, of course. E in cambio di recensioni, mhh...un pacchetto di Caramelle Tuttigusti +1 a testa, sperando che non vi capitino quelle alle Caccole!
Credits: I personaggi non mi appartengono D':

Stavolta l'oneroso e orripilante dovere si cala sulle spalle di Aglaja e Adhara, che mi seguono assiduamente e verso le quali nutro un viscerale amore ♥! E la dedica si estende inoltre a tutti coloro che leggono, che hanno messo questa storia tra le preferite e tra le seguite, per non parlare di chi recensisce, rendendomi la donna più felice del mondo çVç.

***

Si sveglia con un mal di testa devastante, probabilmente il peggiore che gli sia mai venuto di lì a quando ha vita -persino peggio di quella volta che James gli ha lanciato la sua scopa, confidando in una presa repentina che, dannazione, non ha mai avuto.
Si massaggia le tempie, domandandosi, oltre alla voglia di staccarsi la testa a morsi, quali altri postumi dovrà subire il suo povero spirito.
Ed eccola, la brillante risposta! La parte del vomitare l’anima non manca mai.
Barcolla fino al bagno e sì, in effetti ha proprio vomitato l’anima. Non si stupirebbe di vederla fluttuare allegramente per le tubature ogni qualvolta gli venga la brillante idea di scaricare –cosa che, tra l’altro, fa molto di rado, quindi il problema non si pone.
Si guarda stancamente nello specchio sul lavandino, pulendosi la bocca con il retro della mano in un orrido cliché di seconda mano, e tira i lembi di pelle delle guance in basso, redarguendosi mentalmente.
Non lo regge bene, l’alcol. Si ricorda ancora della volta che si è ubriacato con il bicchiere di champagne della sua Cresima, figuriamoci! Invece, Sirius, lui l’ha sempre retto più che bene.
Momentomomentomomentomomento!*
In un idilliaco scorcio di lucidità una sorta di ruggito belluino gli sale alle labbra.
« SIRIUSSSSSSS! » la “s” sibilante -pari a quell’insignificante errorino di pronuncia che potrebbe fare Nagini- non è sua intenzione, ma rende bene il concetto.
“Lo uccido, lo uccido con le mie stesse mani” sono i soavi pensieri che gli passano per la scatola cranica, mentre veleggia fino al letto con la seria intenzione di trasformarsi in licantropo anticipatamente per dare soddisfazione ai suoi istinti omicidi, dovesse mettersi davanti un poster della NASA.
« Ben svegliata, reginetta »
Sirius si sta grattando il naso con aria ebete ed un largo sorriso che ne è completamente degno.
Remus si blocca, arginando per un attimo i suoi pensieri.
Sirius è nudo. Checché se ne dica, è proprio nudo.
E Remus ci giurerebbe, anche lui è proprio nudo. Come non si sia accorto del proprio organo genitale sventolante nella simpatica aria mattutina è una cosa che non ci è data sapere, sta di fatto che è sicuro di non avere mai avuto attitudini naturistiche, o nudiste che dir si voglia.
Uno dei suoi neuroni nullafacenti, ne è sicuro, si sta svagando nell’urlare come un dannato “NUDO!NUDO!NUDO!NUDO!NUDO!” in una grottesca imitazione dell’urlo di Munch, e la cosa non gli piace per niente.
« ‘Giorno » borbotta, in stato di trance apparente, lanciandogli uno sguardo ottuso.
Sirius ghigna, o forse è solo un’illusione ottica dovuta ai postumi della sbornia, ma la frase che segue non è fraintendibile.
« Ti ricordi tutto? »
Se l’aggettivo ‘criptico’ si potesse anche solo associare a Sirius Black, essere monocellulare privo d’emozioni variabili, probabilmente sarebbe adatto a descrivere il suo sorrisino. Gli sembra di aver subito un incantesimo Languelingua piuttosto potente, perciò Remus si limita a lanciare all’ozioso compagno uno sguardo interrogativo.
Sirius lo coglie, strano a dirsi, e sorride sussiegoso. Questo comunica chiaramente qualcosa che, oh, non è buono.
« L’abbiamo fatto » gli comunica infatti con uno sguardo saputo, rivolgendogli uno sbuffo vagamente divertito « e devo dire che la mia opera per sollevarti il morale è felicemente riuscita » soggiunge noncurante, riprendendo a grattarsi il naso.
Dopo un significativo silenzio che sa di “la-pausa-dovuta-al-ravanarmi-il-pacco” di Sirius Black, il suddetto cane traditore del suo sangue, come l’adorabile signora Black lo descriverebbe amorevolmente, si decide a rompere il silenzio carico di genialità –incompresa, per intendersi.
« Hey, cosa c’è per colazione? »
Remus solleva le sopracciglia, preoccupato.
Ha appena chiavato come una vacca in calore con il suo migliore amico e lui pensa alla colazione.
« Hm » borbotta infine « Non è rimasto niente in dispensa »
Ottimo. Oh, sì, davvero geniale. Adesso anche lui può vantarsi di essere un perfetto idiota.
Sirius accoglie la notizia come si potrebbe accogliere la novella dell’imminente uccisione di tutta la stirpe umana.
« Non è possibile! » strilla come un’aquila « La colazione è uno dei pasti fondamentali della giornata! » Prima che Remus possa rettificare che i pasti che regolarmente si fanno in una giornata sono tre e lui ne fa almeno ventisette, perciò non è poi una gran perdita, soggiunge « Anzi. La colazione è il pasto fondamentale della giornata! Se non parti bene rimani fiacco tutto il giorno! » e gli lancia uno sguardo terrificato.
Inspiegabilmente, Remus ridacchia a bella posta.
« In questo caso » sbuffa divertito, arricciando appena il naso « Sarà il caso di andare a fare la spesa »
“In fondo” pensa “Mi devo comprare un nuovo paio di pantofole”.

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Nabucco’s Caramel Shop

Ed eccoci qui, siori e siore, ai ringraziamenti di fine capitolo. Ho la sensazione che verrò ricoperta d'insulti, ma c'est la vie XD
Grazie a chi ha recensito, in particolare.
Aglaja: Allora, anche io rispondo a points
1. La continuerò, sebbene i miei poveri neuroni stiano protestando a tutta forza XD Forse il succo d'apercaca tropicale alla marilla mi sarà di grande aiuto.
2. Uh, non pensavo che la supplica schietta potesse passare per un erotismo sentimentale, ma son lieta di sentirlo :D
3. Detta così sembro quasi una donna visceralmente sensibile. Chissà, forse è un lato del mio carattere che non ho ancora scoperto :D
4. Menomale, allora sono veramente riuscita a trasmettere le sensazioni che Remus disoccupato dovrebbe dare °°
5. Grazie a te, donnah. Vedi, sono riuscita a postare il secondo capitolo in un tempo abbastanza decente :D
Adhara: Oh, quanti complimenti! Chi ti ha pagato? XD Grazie, grazie davvero, spero che questo capitolo sia degnamente orribile come il primo <3
Lupin_love: Mi sembrava giusto darti un riconoscimento, cara, mi hai seguito assiduamente ed hai reso le mie giornate migliori, con le tue recensioni ♥ Beh, per la prima recensione ti meriti una stecca della cioccolata di Mielandia, visto che me lo chiedi e visto che ultimamente la mia golosità è salita alle stelle ò_o Per la seconda, che spero ci sarà, è tutto lì sopra :D Grazie a te, btw ♥
Mizar: Oh, maggrazzie! Il povero piccolo complessato è volato via con la dignità di Remus, del resto "In vino veritas", no? Spero continuerai a seguirmi anche dopo questo disastroso capitolo, sperando che il volo 747 dell'air line efp non precipiti rovinosamente XD
Mi scuso infine per la schifezza e la demenza senile rintracciabile nell'intero capitolo, sperando comunque in qualche recensione :D
* La citazione è del mitico Peter Griffin

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Capitolo 3
*** S u p e r m a r k e t ***


Commenti dell'autrice: Anche stavolta sommersa da ansia da prestazione °A°" Come al solito potrete usarmi come palla da bowling in caso di mancata soddisfazione, ma mi tocca ancora avvertirvi che non sono ideale come palla
Stavolta in cambio di recensioni fornitura di Cioccorane a tempo indeterminato, diciamo finchè dura è-è E non ti preoccupare, cara la mia Sarah, che la granita te la meriti in ogni caso *porge granita*
Credits: I personaggi non mi appartengono, mi duole ammetterlo D:
I ringraziamenti a fine pagina, of course :D

A tutti coloro che mi seguono in questa perversa storia.

***

« Non. Ci. Provare » ringhia Remus, con il tono appena appena divertito ma apparentemente imperioso.
Sirius gli lancia uno sguardo supplichevole, adocchiando voglioso il carrello della spesa.
« Oh, daiiii! » supplica con le mani giunte, come in preghiera dei suoi Dèi balordi « Un giro solo! »
Remus cerca invano di non capitolare subito, anche se sa benissimo che cederà, volente o nolente.
« E se ci facessimo male? » bercia « Oh, e se qualcuno ci vedesse? » arrossisce appena alla sola idea, mentre la sua testolina elabora l’immagine di un Remus Lupin mortificato e di un cattivo poliziotto con le sopracciglia aggrottate, mentre Sirius balla la conga lì di fianco.
Com’era? Seri problemi di psiche.
Sirius sbuffa dal naso, come farebbe qualsiasi bambino piccolo che si è visto negato il secondo giro sugli autoscontri; guaisce, ostentando un broncio, senza carinerie, definibile soltanto “vero come un pollo di gomma”, e Remus capitola come un vero pollo -per intenderci, quello con le piume arruffate, il becco e la crestina rossa, che non riconoscerebbe una mannaia nemmeno se l’avesse davanti agli occhi.
« Oh, va bene! Uno solo, però » intima, cercando di suonare minaccioso.
Evidentemente non riesce nell’intento, però, perché Sirius gli rivolge un sorriso estasiato e colmo di gratitudine; con un balzo degno di un circense s’accuccia dentro il carrello e latra un “Via!” non fraintendibile.
Remus, suo malgrado, sorride, prendendo la rincorsa con uno slancio, le mani saldate al manico del carrello, e lo spinge a folle velocità nello spiazzo vuoto del parcheggio.
Sirius grida incitamenti e ridacchia come un dannato, mentre Remus si domanda seriamente chi gliel’ ha fatto fare. Però, al diavolo, non si diverte così da mesi. E ride, ride, al secondo e al terzo giro; quando finalmente riesce a far prevalere la sua assurda, ragionevole autorità, entrano al suono di un “Noioooooso!”.
Però Sirius sorride, scendendo con discrezione dal carrello e piantandosi al suo posto, spingendolo tra i vari reparti, storpiando i nomi dei prodotti e adocchiando con disgusto i broccoli.
La sua massima ispirazione si manifesta nel reparto profumi, dove gli getta addosso profumi nauseanti da donna ed ogni volta esclama « Oh, signora, ma questo è delizioso! » sbatacchiando le ciglia e cercando di ficcargli dei rossetti nelle mutande.
Quando tornano a casa, sul volto esausto di Remus capeggia un enorme sorriso.
« Allora… » snocciola Sirius allegramente « Qui abbiamo un pacco di biscotti » e si annota mentalmente che deve assolutamente mangiarli –ci sono le gocce di cioccolato!- « latte fresco, uova, pancetta…un momento, chi ha comprato la pancetta? »
Remus sogghigna, colpevole.
« Ho bisogno di carne » spiega accorato, ricevendo in risposta la risata di Sirius, che somiglia così terribilmente ad un latrato.
« Dicevo » riprende Sirius boccheggiando dal ridere « Nutella, fette biscottate, collirio » si interrompe, aggrottando la fronte « Collirio? » ripete incredulo.
Remus si stringe nelle spalle, con un vago sorriso.
« È da un secolo che non vado al supermercato, ma pare che tu non ci vada dall’ultima Era Glaciale! » ridacchia Black, accennando un occhiata alle pantofole ,di un deliziosissimo colorito ocra, nella busta.
Remus lo ignora bellamente, limitandosi ad un sorrisetto acido che –ahimè- il bel cagnaccio non coglie.
« Perfetto, credo che prenderò i biscotti, le fette biscottate con la Nutella e un po’ di latte e succo d’arancia » bofonchia allegramente, lo stomaco che già ribollisce per la fame –e probabilmente il fatto che abbia vissuto come un barbone nelle ultime settimane contribuisce.
Sirius sorride a tuttotondo.
« Lo stesso, grazie » il trascurabile fatto che lo abbia appena detto come se si trovasse in un ristorante di qualità discutibile non lo disturba affatto, anzi, probabilmente l’idea di essere cortese come un bombardamento aereo mentre sei sul cesso non lo sfiora nemmeno.
Remus sbuffa. Gli ha praticamente accollato la responsabilità di preparare la colazione. Alle undici del mattino!
Quanto alle sue abilità culinarie, non crede affatto che aprire un barattolo di maionese e spalmarne un po’ su di una fetta di pane stantia sia considerato come “pranzo”, quindi accetta di buon grado l’idea che a quanto pare per il pranzo dovrà improvvisare.
Sonnecchia leggermente, trascinando i piedi fin davanti al microonde, molleggiando con le tazze in mano. Evidentemente, non ha mani disponibili per aprire quel dannato sportello, e confida –la sua buona fede è certo una cosa ammirevole- che Sirius se ne accorga, stravaccato com’è dietro le sue spalle su di una sedia della cucina.
Inutile dire che la sua ammirevole fede nell’impossibile non viene per nulla incoraggiata dall’immobilità statuaria del compagno, le braccia mollemente distese sul legno lurido del tavolino –la cui ultima pulizia corrisponde all’ultimo cambio di mutande di Sirius Black, il che è tutto dire- e un sorriso rilassato e completamente disinibito sul volto.
Un sorriso che si estingue non appena un grido strozzato di gallina ferita raggiunge la sua eccelsa persona, sollecitandogli molto dolcemente le orecchie.
« Pads! Non sono la dea Calì –anche se Merlino sa quanto mi piacerebbe- e molto evidentemente non ho mani disponibili per aprire questo DANNATO AGGEGGIO! » le ultime due parole, inutile sottolinearlo, sembrano tanto un ruggito; percui Sirius scatta per aria come se gli avessero poco simpaticamente infilato un manico di scopa nel sedere, e raggiunge il compagno aprendo finalmente lo sportello del microonde.
Remus imposta il tempo e si siede al tavolino, lanciandogli uno sguardo alla “ti salterei al collo, Dio solo sa se per castrarti o per infilarti una spranga su per il deretano” e comincia a spalmare ferocemente la Nutella sulle fette biscottate, schiaffandole poi in un povero, innocente piatto, come se gli avesse fatto un torto personale.
Sirius lo osserva –il piatto, s’intende- e mosso a misericordia per il suo maltrattamento si offre per il lavoro sporco: ha già intenzione di trattarlo come un figlio, carezzandolo e sussurrandogli paroline dolci, glielo si legge in faccia.
Remus rivolge uno sguardo truce a lui e al piatto, mollando il coltello e alzando fieramente il mento.
Un piatto infingardo non può certo impietosirlo.


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Nabucco’s Caramel Shop

Ed eccoci alle risposte alle recensioni, siore e siori! Ovviamente vi ringrazio ancora per continuare a seguirmi dopo le mie disastrose performance e per rallegrare le mie giornate ♥
Aglaja: E io adoro te, mon tresor! Beh, certo, così mi fai arrossire *ridacchia* Oh, le pantofole sono il sostentamento di qualsiasi essere con un po' di buonsenso, come si potrebbe vivere senza?
Adhara: Non mi aspettavo che fosse abbastanza orribile, son contenta che ti abbia soddisfatto! Oh, beh, ma Sirius È il solo, assoluto re del letto di Remus, solo che deve ancora capirlo. Nel frattempo si limita a trastullarsi con il cibo; che, nonostante tutto, non lo fa ingrassare nemmeno di un singolo ettogrammo.. perchè LUI è onnipotente! XD
Edo: Uh, chi si rivede! Welcome back, come si suol dire! :D Non ti preoccupare per l'elenco, mi basta ciò che hai già detto, è abbastanza soddisfacente già averti qui ♥
ElseW: i francesismi, del resto, sono le cose che rendono eccitante una vita altrimenti noiosa! Diciamo che danno un po' di sale all'aringa affumicata (?) Grazie, cara, spero troverai il tempo di commentare anche questo capitolo ♥
Tony Porky: Un'aggiunta! Tanto piacere di vedere che ti sia piaciuta la mia scappatella sotto le ali di Peter Griffin :D Apparte gli scherzi, grazie ♥
Lupin_love: *inchino e mazzo di fiori* Domando perdono per la Caramella alle caccole, ma la prossima volta dovresti stare più attenta XD Il colore non mente mai! *ridacchia* Felice che ti sia piaciuto, ovviamente çVç La colazione è il pasto più importante della giornata, posso concordare in pieno *annuisce pomposamente* Alla prossima recensione, cara, e grazie di tutto ♥
Mizar: Vedremo se questo capitolo sarà all'altezza delle tue aspettative, tesoro. Ovviamente temo di no, ma son dettagli :D Mi affogherò di succo di succo d'apercaca tropicale alla marilla, se ti fa piacere XD
ChopSuey: Ovviamente lusingata di averti incuriosito. Chi non vorrebbe un Sirius a consolarlo, del resto? Oh, grazie, sono felice di portare il sorriso, è una delle cose che mi fanno più piacere nello scrivere ♥

Piccolo appunto: non me n'ero proprio accorta, erano le undici del mattino, non del pomeriggio X°D Sarà il caldo che mi fa brutti scherzi, scusate tanto XD

E a chi interessasse, credo che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, pur se di insoddisfacente lunghezza e spessore ♥

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Capitolo 4
*** R e v o l u t i o n ***


Commenti dell'autrice: Ed eccoci alla fine del viaggio! °A° Che malinconia.. Intanto devo precisare che sono in spaventoso ritardo per la perdita del mio prezioso quaderno verde, ovvero il guru dove riverso tutta la mia ispirazione sprecata -in matita, of course- °A° L'avevo lasciato da una mia amica, che ne ha approfittato per leggere le mie storie scrause X°D Ebbene, mio malgrado l'ultimo capitolo è meno Demenziale di quanto uno si aspetti, ma spero mi perdonerete. La mia ispirazione aveva deciso così D: Devo ringraziare tutti coloro che mi hanno seguito durante questa pazzia, ma ovviamente non mi spreco e rimando tutto a fine capitolo
Uh, quasi dimenticavo! In cambio di recensioni oggi offro una macedonia con panna :D
Credits: I personaggi non mi appartengono, ma non mi deprimete! Oggi c'è il sole è_è

***

Le posate tintinnano in modo quasi imbarazzante nei piatti, in quel silenzio innaturale e privo di significato alcuno.
Un silenzio, chiunque lo potrebbe affermare con sicurezza, talmente denso da poterlo tagliare con un coltello.
Sirius mastica la sua pancetta, così priva di sapore e così gommosa da dare il voltastomaco, con una piccola, impercettibile smorfia.
Remus, assorto, osserva il suo piatto giocherellando distrattamente con la forchetta.
Sirius non sa cosa dire, e la cosa non risulta nuova a nessuno, visto la solida incapacità che dimostra anche nel solo pensare. Ma quel silenzio lo inquieta, fermo considerando che nessun avvenimento importante è avvenuto di lì a ventiquattr’ore, più di quanto dovrebbe. Certo, se non si considera un avvenimento importante l’accorgersi di amare il tuo migliore amico. Una cosa di tutti i giorni, insomma.
« Dov’è finito tutto il tuo bisogno primordiale di carne? » tenta coraggiosamente Sirius, lanciando un sorriso in direzione dell’amico.
Meccanicamente, la pancetta viene trafitta mortalmente dalla forchetta e s’infila nella bocca di Remus, che mastica senza nessuna particolare espressione.
Dopo una lenta masticazione, sufficiente a digerire una bistecca intera e particolarmente grande, Remus emette un grugnito piuttosto neutro e riprende il suo beato far nulla.
Sirius sospira, abbastanza affranto, e posa la forchetta nel piatto - lanciare sarebbe il verbo adatto – con un boato simile all’eco in una caverna scura e piena di ragni enormi.
« Oh, avanti, Rem. Cosa c’è? »
L’interpellato si risveglia, lanciando un’occhiata piuttosto ottusa in sua direzione.
« Eh? »
Sirius, suo malgrado, ridacchia. L’espressione di Remus è impagabile.
Questi, un po’ offeso, tenta invano di difendersi.
« Ehi! Stavo pensando… » da stizzito, il suo tono passa ad uno piuttosto vacuo, come se le sue elucubrazioni fossero molto più complicate di quanto credesse. E, in effetti, lo sono.
Sirius ghigna, beffardo, brandendo la forchetta come un cavernicolo brandirebbe la clava, insensibile allo smarrimento temporaneo dell’altro.
« Dammi retta, Moony, tu pensi troppo »
Com’era? Cogli la palla al balzo.
Remus sorride, risvegliandosi dalla trance in modo sorprendentemente veloce.
« E tu invece non pensi affatto » ribatte indolente « Non credo esista una via di mezzo » soggiunge poi ridacchiando.


***


Sirius soffia via una nuvoletta di fumo, la sigaretta tra le dita e la posa rilassata di chi si gode appieno la vita, rischiando di morire in modo precoce e poco simpatico di cancro, certo, ma son dettagli.
Si appoggia alla ringhiera del balcone, fissando un punto imprecisato davanti a sé, e tende il pacchetto a Remus, che gli sta affianco.
Gli angoli delle labbra dell’amico si incurvano appena, mentre prende il pacchetto e sfila delicatamente un arnese di morte sicura, come la chiama lui, portandosela alle labbra.
Sirius, perfettamente in simbiosi, tira fuori l’accendino e lo fa passare sull’estremità della sigaretta, che si accende di un rosso cremisi per poi divenire di un ammirevole colore aranciato.
« Comunque » asserisce tranquillamente Remus, come se il discorso non fosse mai caduto « stavo pensando a ieri notte »
Soffia una nuvoletta di fumo con grazia, per rivolgere lo sguardo sotto di sé; la caotica vita di città continua, mentre le macchine danno man forte all’inquinamento e il ronzare dei cellulari impesta la metropolitana.
Sirius sorride appena, malinconico.
E la cosa è assai strana, se si considera che Sirius Black non è mai malinconico, o alcun sinonimo del termine.
Ma, concediamoglielo, in questo momento catartico chiunque scoprirebbe lati del proprio carattere che non aveva mai considerato prima. Che so, se Remus improvvisamente proclamasse di volersi dare alla macchia o all’allevamento di bestiame nessuno ne sarebbe sorpreso. Così come se Sirius scoprisse un’innata passione per l’uncinetto o per la calzamaglia, s’intende.
Remus ridacchia piano al solo pensiero, distogliendo un attimo l’attenzione dal momento idilliaco di un Sirius malinconico e, forse, pronto a declamare l’intera Divina Commedia con sentimento e senza errori. Forse.
« Ci ho pensato » esordisce infatti quello, prendendo un’aria divertita che gli appartiene fin troppo « E non credo ci siano problemi. »
Remus alzerebbe gli occhi al cielo ma, per Merlino, la luna non brilla e Sirius non lo vedrebbe. Mai sprecare utili funzioni vitali per niente, dice il saggio. Che poi il saggio sia uno scrauso cantore di spicciole filosofie di vita paragonabili ai bigliettini dei Baci è un’altra cosa.
« Probabilmente non hai capito » deglutisce un bolo di saliva paragonabile ad un pallone da calcio di cuoio, poi sospira. Come se fosse una cosa nuova « Ti odio, Sirius Black. Provo una viscerale voglia di ucciderti nei modi peggiori immaginabili. Ti caverei gli occhi e ti masticherei la faccia, bruciando i tuoi miseri resti. E Merlino sa da quanto tempo a questa parte, probabilmente dalla prima volta che ti vidi, malauguratamente. » sospira ancora, teatralmente, mentre i suoi polmoni chiedono pietà « Non centra che io non riesca a trovare un lavoro decente, e forse nemmeno che tu, il Re dei buffoni, sia l’unico in grado di farmi capire che si può vivere bene anche così, senza una pantofola e senza voglia alcuna di darsi all’uncinetto » Sirius attende, le labbra increspate nell’inizio di un sorriso « In poche parole, sonofottutamenteinnamoratodite »
Remus alza gli occhi, che finora ha tenuto ostinatamente bassi a stuzzicarsi le punte dei piedi, e la risata roca di Sirius si spande nell’aria.
« Anche io ti amo, Moony » bofonchia, rischiando di strozzarsi con il fumo « Però, lasciatelo dire, la tua pancetta faceva veramente schifo »
Remus ridacchia.
« Prenderò lezioni di cucina » promette, tenendo le dita incrociate dietro la schiena « Se tu mi prometti che andrai a lezione di bon ton »
Sirius sgrana gli occhi, incredulo. Sa che cederà, alla fine, ma per ora si limita a protestare con garbo.
« Col cazzo che ci vado! »
E Remus ride, fino a farsi venire le lacrime agli occhi, mentre i garbati vaneggiamenti di Sirius si perdono nell’aria della sera.
Forse come cuoco professionista potrebbe sfondare, chissà.


Fin.



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Nabucco’s Caramel Shop

I ringraziamenti, ovviamont ♥
Grazie a chi mi ha seguito e chi ha recensito.
Grazie ad Aglaja, Adhara, Lupin_love, Tony Porky, Mizar, Elena Malfoy, Edo, ElseW, ChopSuey, Elly_93 e sunflower_ GRAZIE!
Ed ora la risposta alle recensioni, che mi fanno talmente piacere da darmi problemi nell'esprimere completamente i miei sentimenti çVç
Edo: Oh, ma lo sono! Sono decisamente due idioti immensi XD Concordo, essere privi d'inibizioni come loro sarebbe un sogno *aria sognante*
Lupin_love: Oh, che recensione lunga! Sono commossa! Rinnovo le mie scuse per la caramella XD Povero tuo cugino, allora, non lo invidio *incrocia le dita dietro la schiena*
Oh, beh, io credo che l'ultimo cambio di mutande di Sir risalga più o meno alla fine del Mesozoico, o giù di lì, insomma XD
Il piatto...povera anima, in questo capitolo lo lasciamo stare, deve ancora riprendersi dallo shock.
Ma certo tesoro, avrai tutti i dolciumi che vorrai anche solo con le Oneshot, mi sembra più che giusto ù_u Oh, tra parentesi, grazie per le figurine! Quella della McGranitt mi mancava! :D
Mizar: Ah XD Altro che zozzoni! Beh, del resto stanno passando un periodo difficile, noh? Non credo che l'amarilla sia parente dell'armadillo, forse sarebbe meglio chiederlo ad Aglaja XD In realtà mi piacerebbe scrivere una Long, ma diciamo che l'ispirazione è carente D: Non appena mi viene in mente qualcosa ti faccio un fischio, promesso. ♥
Adhara: Grazie XD Nemmeno io avrei la stoltezza di andare al supermercato con Sirius, in questo momento. In un prossimo futuro, chissà.. LOL -tra l'altro rinnovo le mie scuse per le undici del pomeriggio D: Sono completamente andata, concedetemelo DD:
Aglaja: Come ho già detto, sono completamente uscita di senno XD Niente undici del pomeriggio, sarà il caldo D: Ti consiglio di interessarti ad Harry Potter, mon cheriè, non te ne pentiresti :D Anche se gli attori nei film non mi convincono affatto, devo dire <__<
Grazie a te, cara! ♥


Non ci credo, è già finita DDD:
Orvùarrrrrrr! E alla prossima, speriamo ♥

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