Bad medicine

di dizzyreads
(/viewuser.php?uid=89290)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 - Phone Call ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 - Happy B-day! ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 - Surprise! ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 - Bad Medicine ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 - Confessions ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 - I love shopping! ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 - Dorothea ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 - Nice to meet you ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 - Vancouver ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 - Chinese restaurant ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 - Poker and doctors ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 - Completely drunk! ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 - Rock n' roll all night! ***
Capitolo 14: *** Cap. 14 - Bed of roses ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 - I'm crippled from exhaustion ***
Capitolo 16: *** Cap. 16 - Like a Rolling Stone ***
Capitolo 17: *** Cap. 17 - Rock n' roll crossover ***
Capitolo 18: *** Cap. 18 - Pregnant...?! ***
Capitolo 19: *** Cap. 19 - Vacation ***
Capitolo 20: *** Cap. 20 - Merry Christmas, the war is over ***
Capitolo 21: *** Cap. 20 - It's complicated...or maybe not. ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 - Phone Call ***


1

CAPITOLO 1- Phone call

Erano le tre e mezza del mattino e Rachel ancora non riusciva a prendere sonno, si girava e si rigirava nel letto, forse era il continuo picchiettare della pioggia che dalle sei di quel pomeriggio non aveva fatto altro che scendere copiosa da quei nuvoloni neri che sovrastavano New York.
Sbuffò e si alzò dal letto, tanto non riusciva a dormire, quel continuo picchiettare la disturbava e quindi preferì alzarsi direttamente e girare per casa, non aveva voglia di accendere la tv tanto non c’era niente da vedere, non accese neanche una luce, rimase al buio nella sua camera e si sedette sul davanzale della finestra a guardare fuori. 
Pioveva a dirotto e non era una novità nella Grande Mela, anzi a novembre accadeva spesso e quel giorno era il nove, il giorno del suo compleanno, compiva ventiquattro anni e puntualmente pioveva.
-Uff...che noia...- Borbottò scendendo dal davanzale.
Andò in salotto e si appollaiò sul divano a guardare il televisore spento.

Beh sì il televisore spento è davvero emozionante sì...anche troppo.
Visto che non riusciva a prendere sonno, pensò di prendere una camomilla per calmarsi un po’, che poi neanche fosse agitata per qualcosa...
Mentre metteva su l’acqua squillò il telefono di casa.
-Ma chi cavolo è che chiama alle tre e trequarti del mattino...- Arrivò in salotto e tirò su la cornetta.
-Pronto?!-
-Rachel! – Una voce fin troppo conosciuta dall’altra parte del telefono quasi le perforò un timpano per il tono troppo alto che aveva usato.
-Jon...ti sei fottuto tutti i neuroni che avevi nel cervello?! Sono le tre e trequarti del mattino!- Jon era un suo vecchio amico, se non il migliore, si erano conosciuti al liceo anni prima, c’era una un po’ di differenza di età tra i due ma si erano da subito trovati bene, ridendo e scherzando erano diventati molto amici tanto che la fidanzata storica di Jon, Dorothea a volte era molto gelosa di loro due ma alla fine si era rassegnata al fatto che erano come culo e camicia.
-No baby alcuni funzionano ancora comunque che facevi dormivi?- Che domanda...beh in effetti non dormivo, ma penso che lo stuzzicherò un po’ visto che non si fa sentire da troppo tempo!
-No guarda sai stavo proprio per uscire a fare un giro sotto la pioggia...-
-Mi mancava la tua acidità...da me sono le due e siccome sapevo che da te sono le tre...- Non finì la frase interrotto dalla voce di Rachel.
-Hai pensato: perché non svegliare quella povera ragazza di Rachel?-
-Ho un buon motivo!-
-Spiega allora!-
-Buon compleanno marmocchio!- Esclamò al telefono e sotto si sentì un boato, probabilmente era insieme a Richie, Dave, Tico e Alec... il che fece sorridere Rachel.
-Ooh grazie! Ti sei ricordato!-
-Certo sweetheart che pretendi! Mica sono smemorato...-
-Che ne so non ti sei fatto sentire per due settimane!-
-Scusa baby ma ho avuto da fare con il cd che è appena uscito...- Sì perché Jon era una rockstar, o meglio era un cantante e per meglio dire, era il famoso Jon dei Bon Jovi e nel 1989 avevano acquistato ormai una certa fama nel mondo, tutti li conoscevano e ormai riempivano stadi di più di ventimila persone.
Era appena uscito il loro quarto cd, New Jersey, che conteneva alcune vecchie canzoni e inediti.
-Sì sì tutte scuse...sono ancora offesa.-
-Dai mi dispiace prometto che mi farò sentire più spesso...comunque, davvero ti ho svegliato?- Ormai si conoscevano talmente bene che ognuno capiva quando l’altro mentiva o quando sparava cazzate, anche solo dal tono di voce.
-No...non riuscivo a prendere sonno e...oddio!-
-Cosa? Che è successo?-
-La camomilla!- Esclamò correndo in cucina ma si dimenticò di stare attaccata alla cornetta e così si portò via tutto facendo cadere a terra il ricevitore.
-Oh ma che...cazzo era?-
-Ops...aspetta.- Rimise il ricevitore sul tavolinetto e appoggiò lì vicino la cornetta.
Andò in cucina e come prevedibile aveva fatto un macello e dovette buttare via tutto.
-Tsk per colpa tua ho fatto bruciare la camomilla...- Borbottò mentre dall’altra parte Jon scoppiava in una fragorosa risata.
-Ahahah che disastro...-
-Ah certo...mi hai distratto bastardo!-
-Già...hey raccontami, ci stai ancora con quel...uhm...Mark...no com’era? Peter...non è vero...Matt...no...- Jon stava sparando nomi a caso e il che fece ridere Rachel.
-Michael, Jon...Michael...possibile che non ti ricordi mai?!-
-Ah già! Ahah è vero...beh comunque come va tra voi?-
-Bene, benissimo...- In effetti era davvero felice del rapporto che aveva con Michael, stavano insieme da quasi tre mesi ed era davvero molto felice. –Tu e Dorothea?-
-Ehm...uhm...sì ehm...bene...- Sì e io me la bevo?
-Jon...-
-Il lavoro come ti va?-
-Jon.-
-Senti non ne parliamo ok? Magari un giorno ti spiego...-
-Va bene, il lavoro va bene comunque mi piace...- Rachel faceva la fotografa professionista, era una delle sue aspirazioni fin da piccola e aveva realizzato il sogno nel cassetto.
-Bene sono contento...hey perché non vieni a trovarci per un po’? Unisciti al tour...-
-Non lo so Jon, sai ho il lavoro e c’è Michael non posso partire...-
-Eddai sì che puoi, il lavoro ti prendi qualche settimana e a Michael dici che vai a trovare tua madre, dai io e ragazzi saremmo felicissimi se vieni anche tu!-
-Certo come se ho buoni rapporti con mia madre tanto da andarla a trovare in Jersey!- Rispose sarcastica.
-Ti prendi una vacanza e stai con i Bon Jovi! Vedrai ti divertirai e girerai tanti bei posti e così ti racconto...-
-Proposta allettante ma davvero non posso accettare.-
-Okay sweetie, la proposta è sempre valida, saremo qui a Toronto per un’altra settimana...-
-Va bene, mi sei mancato.-
-Anche tu piccola...oh che cazzo fai Richie ahah...scusa Rachy ma Richie ha dato una grande inculata per terra ahah...-
-Ma come ahah...che disastro!-
-Ohi scusami ma è ora di andare a fare un po’ di rock n’ roll babe!-
-Ancora vi dovete esibire?-
-Sì quelli che hanno fatto da apertura hanno tardato quindi...ora tocca a noi!-
-Okay buona fortuna Jon, saluta gli altri...-
-Certo, ricordati la proposta e ti voglio bene baby!-
-Ti voglio bene anche io...-
-Notte!-
-Notte...- Chiuse la telefonata e sospirò.
Le sarebbe piaciuto andare dai ragazzi anche perché Jon non glie la raccontava giusta con quella storia di Dorothea e voleva scoprire di più ma non poteva lasciare il lavoro e Michael.
Improvvisamente si rese conto che tutta quella chiacchierata le aveva messo sonno, così tornò di sopra e si rimise a letto, in men che non si dica era già tra le braccia di Morfeo.

-----
Allora questa come ho scritto sopra, è la prima fanfiction sui Bon Jovi che pubblico e che scrivo, spero che vi piaccia...ci tengo molto visto che in questo periodo mi sono proprio appassionata a questo gruppo eeee per la felicità di Lau_82 ho postato il primo capitolo! :D Un pò corto ma il secondo non tarderà ad arrivare ... =)  Grazie a chi commenterà o la leggerà soltanto! ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cap. 2 - Happy B-day! ***


bday

CAPITOLO 2 – Happy Birthday!

Si svegliò qualche ora dopo, erano le otto e mezza e lei doveva trovarsi nello studio alle nove precise.
-Oh cazzo!- Esclamò alzandosi di scatto dal letto, cominciando a correre qua e là per la camera alla ricerca di qualche vestito da mettere.
Optò per dei jeans, le all star ai piedi e una felpa tanto non è che dovesse andare in giro a fare servizi quel giorno, anzi si presentava una giornata abbastanza noiosa.
Prese il giubbetto di pelle, la borsa e uscì di casa.
-Fantastico...piove ancora...- In effetti la pioggia non aveva smesso di scendere nemmeno per un secondo, addirittura quel giorno c’erano anche tuoni e lampi, si stava avvicinando un bel temporale.
Si tirò su il cappuccio della felpa e si infilò in macchina, accese la radio, le faceva sempre compagnia durante il tragitto casa-lavoro.
“E adesso una hit del 1988 di un gruppo del New Jersey che in poco tempo è riuscito a sfondare in tutto il mondo, ecco il singolo tratto dall’album New Jersey, appunto uscito l’anno scorso, ecco a voi Bad Medicine dei Bon Jovi!” Disse il dj e Rachel sorrise, l’aveva sentito neanche sei ore prima e adesso eccolo che cantava in radio, la perseguitava.
Conosceva a memoria quella canzone anche perché era la sua preferita e poi le faceva morire dalle risate il video, era un live registrato a quei tempi e altri spezzoni di soundcheck durante i quali, i ragazzi facevano sempre un sacco di cazzate per divertirsi e rendere il lavoro più...piacevole diciamo.
Arrivata a lavoro, si prese il solito cappuccino e si diresse nel suo ufficio.
-Ciao JJ!- Salutò la sua amica nonché collega che stava nella scrivania accanto al suo ufficio.
-Rachel! Auguri tesoro!- Esclamò JJ correndo ad abbracciarla.
-Grazie!- Andarono nell’ufficio di Rachel a chiacchierare, visto che quando non c’erano servizi imminenti e robe varie, avevano tutto il tempo per scambiare quattro chiacchiere.
-Allora sono stata la prima stavolta?!-
-Mh...purtroppo no...sei la seconda...-
-Oh ma cavolo! Chi è stato il primo? Riuscirò mai a farti gli auguri per prima?-
-Jon! Mi ha chiamato stanotte alle tre e trequarti.-
-Jon...Jon...oh ma QUEL Jon? Il Jon dei Bon Jovi?-
-Già proprio lui...non si fa sentire per più di due settimane e poi puff eccolo che ritorna con gli auguri!-
-Ahah ma dai povero, si vede che aveva da fare...-
-E’ uscito il loro quarto album da poco, ora sono in tour...mi ha chiesto di unirmi a loro.-
-E tu?-
-Io ho detto di no ovviamente...-
-Ma cosa ti dice il cervello? Aspetta...a quanto pare te lo sei fottuto...-
-Ma non posso lasciare il lavoro e tutto e poi c’è anche Michael!-
-E allora? Senti il Ringraziamento okay l’hai passato con me, non che mi dispiaccia eh...ma io a Natale vado dai miei e tu da tua madre non ci vuoi andare...che fai da sola?-
-C’è Michael!-
-Non avevi detto l’altro giorno che Michael sarebbe andato dai suoi genitori in Olanda?-
-Sì beh...uhm andrò con lui...-
-Ok come vuoi...ma secondo me le feste si dovrebbero passare con i familiari e mi pare che Jon sia il tuo unico amico dell’infanzia, il tuo migliore amico...insomma la tua famiglia...perciò...io pagherei per poter unirmi al tour dei Bon Jovi!-
-Non ho mai festeggiato il Natale...quindi non vedo perché cominciare! Senti chiudiamo questo discorso ok?-
-Va bene...oh ti sono arrivati dei fiori!- Esclamò JJ andandoli a prendere e tornando con delle bellissime rose rosse e una bianca al centro del mazzo con un bigliettino attaccato.

 Tanti auguri piccola!
Stasera verso le sette, ti aspetto
a casa mia, ho una sorpresa per te!
Luv u, M.

-Aaww...ecco, vedi per questo non posso partire! Non lo voglio lasciare!- Esclamò Rachel guardando con ammirazione quel grande mazzo di fiori.
-Hey Rachel, è arrivato un altro pacco!- Disse Kate, l’altra segretaria, affacciandosi alla porta con uno scatolone.
-Wow...ma che è stamattina...- Rachel prese lo scatolone e con l’aiuto di JJ lo aprirono, dentro era pieno di pezzi di polistirolo e infine, sul fondo, trovarono una cassetta con su scritto: Happy Birthday!
-Ma chi ti manda un pacco da Toronto?- Chiese JJ sconcertata.
-Credo di saperlo...- Misero su la cassetta e come aveva previsto Rachel, eccoli lì tutti seduti su un divanetto davanti alla telecamera...c’era Jon, ovviamente, Richie, Tico, Dave e Alec...erano proprio tutti.
-Oh mio Dio...i...i...Bon Jovi! Oh cazzo!- Mormorò JJ sorpresa.
-Oh ma funziona ‘sta cosa?- Domandò Tico dando una serie di botte alla telecamera.
-Tico che cazzo fai! La rompi!- Sbottò Richie dandogli uno scappellotto.
-C’è la lucina rossa dovrebbe funzionare!- Si intromise Jon indicandola.
-Certo che però è proprio figo...eh...- Commentò JJ mentre Rachel ridacchiava. –Anche quel Richie non è male, no proprio per niente...-
-Beh Richie è libero se ti fa piacere saperlo...- Scherzò Rachel mentre JJ ci faceva davvero un pensierino.
-Dunque...allora questo video è per te, Rachy...- Cominciò a parlare Jon che portava sempre i suoi capelli da spaventapasseri lunghi fino alle spalle, cotonati e ricci, portava un capello da cowboy nero, giubbetto di pelle, jeans, stivali da cowboy...insomma vestito come sempre. –E’ il nostro regalo di compleanno visto che il qui presente Dave...- Disse calcando il suo nome mentre il diretto interessato faceva un faccina angelica. –Ha perso quello vero...-
-No Jon raccontala bene...- Lo riprese Tico. –Si è scordato di comprartelo...ecco.-
-Come si è scordato?- Domandò Jon confuso. –A me ha detto che l’aveva perso...- Dave continuava a fare finta di niente con un sorriso innocente mentre Rachel e JJ ridevano.
-Dave!- Esclamarono in coro i due.
-Oh andiamo...okay scusate, scusa Rachy ma avevo tante cose per la testa e mi sono scordato del tuo regalo...basta ragazzi mi sento un coglione a parlare con una telecamera...- Gli altri quattro scoppiarono a ridere.
-No è diverso...tu sei un coglione...- Richie gli diede una leggera pacca sulla spalla mentre Dave gli faceva il dito medio.
-Ok, ok...torniamo a noi, visto che l’idiota si è scordato...abbiamo un’altra sorpresa, abbiamo finito ieri di girare le riprese del video di una nuova canzone che vogliamo dedicarti e uhm...ah sì ecco il video, sei la prima che lo vede sentiti onorata eh...- Riprese Jon.
-Oh che carini...- Commentò Rachel davvero contenta, le piaceva sapere che combinavano in giro per il mondo ed ancora più contenta che lei era sempre la prima a vedere i loro video e a sentire le loro canzoni che ancora non erano state trasmesse in radio o in tv, era decisamente il miglior regalo che potesse chiedere.
-Beh comunque la proposta è sempre valida...- Si intromise Richie.
-Già...la canzone è Born to be my baby, ecco il video...-
E mandarono il video, in bianco e nero come sempre, ma era questo che li rendeva sempre migliori.
Il video mostrava tutti i momenti in cui l’hanno registrata e scritta, tra cui vari momenti in cui ridevano e scherzavano tra loro però la canzone era davvero bella.
A fine video infatti, Rachel quasi si commosse.
-E’ bellissima...- Commentò.
-Cacchio davvero, tu sei scema...io dopo questa li avrei raggiunti in men che non si dica...-
-Ma c’è...-
-Sì, sì Michael...voglio proprio vedere la sua sorpresa, non penso sia mai migliore di questa.- In effetti aveva ragione ma non poteva comunque lasciarlo, non voleva.
Intanto la telecamera tornò ad inquadrare i cinque che anche loro avevano visto il video.
-Ma...che faccia da ebete avevo!- Si lamentò Dave.
-Stronzi! Mi avete ripreso mentre facevo il coglione e ballavo in studio?- Sbottò Jon con una faccia shoccata.
-Facevi troppo ridere ahah...- Si difese Richie.
-E poi lo fai sempre! Dovevamo immortalarlo!- Rincarò Alec ridendo.
-Ma tu guarda...ops, cazzo stiamo ancora registrando?- Domandò poi guardando la telecamera.
-Eh mi sa di sì...c’è ancora la lucina rossa...- Appurò Tico osservandola bene per assicurarsi che non era un miraggio o cose del genere.
-E’ vero, vabè allora piaciuto il video Rachy? Goditelo...è tutto per te...- Detto questo partì un altro “Happy Birthday” in coro e spensero la videocamera finalmente.
-Che tipi...se prima amavo i Bon Jovi, ora li venero.- Disse JJ con un sorrisetto in faccia. –E quel Richie è proprio figo...un giorno me lo devi presentare.-
-Certo!- A quel punto si affacciò al loro ufficio, Steven il direttore.
-Buongiorno ragazze! Niente da fare oggi?- Chiese sorridente. Steven era un tipo tranquillo, non era uno di quei capi che andava in giro a sbraitare alle segretarie o ai dipendenti, anzi prendeva tutto molto alla leggere, stile take it easy e per questo piaceva a tutti lì dentro.
-Tutte cose che possono aspettare...ora c’è il compleanno di Rachel da festeggiare!- Esclamò JJ.
-Oh è vero oggi è il nove novembre! Scusami mi ero dimenticato del tuo compleanno! Accidenti! Auguri...-
-Non fa niente Steve, grazie lo stesso...-
-No dai, facciamo che ti mando a casa prima oggi ok? Invece che alle sette, sei libera appena finisce tutto il tuo lavoro.-
-Sul serio non ti preoccupare...-
-Shh! Con il capo non si discute!-
-Okay, grazie Steve!- Quella giornata non poteva che proseguire alla meraviglia, era davvero contenta.
-Figurati...hey JJ pensi di andare a lavorare prima o poi?- Chiese alla bionda con un sopracciglio alzato.
-Sì certo...ora vado grande capo!- Steve sorrise soddisfatto e se ne andò tornando nel suo ufficio.
-Ci vediamo dopo Rach...vado a combinare qualcosa con il lavoro.- Rachel annuì e salutò l’amica che lasciò il suo ufficio.
Rachel tornò alla sua scrivania dove c’era ancora il vaso con i fiori e istintivamente sorrise, era davvero felice quel giorno e non vedeva l’ora di tornare da Michael, così si mise al lavoro cercando di fare il più velocemente possibile.

------
Ecco il secondo...un pò corto anche questo ma con l'andare avanti della storia si allungheranno...grazie mamogirl per la recensione...sono contenta che ti piaccia e sì è ambientata nel periodo tra l'88 e 89...e detto tra noi, adoro i capelli che ha Jon in quel periodo U_U muchas gracias =)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cap. 3 - Surprise! ***


surprise

CAPITOLO 3 – Surprise!

Sfortunatamente si rese conto che il lavoro era di più del previsto e riuscì a lasciare l’ufficio solo alle sei, ma andava bene comunque, avrebbe fatto una sorpresa a Michael.
Risalì in macchina e riaccese la radio, questa volta mandavano Rag Doll degli Aerosmith, un altro dei suoi gruppi preferiti dopo i Bon Jovi, loro erano sempre e comunque al primo posto.
Parcheggiò di fronte casa di Michael, la sua macchina era nel vialetto quindi probabilmente era in casa, scese dalla macchina portandosi dietro il mazzo di fiori che aveva ricevuto.
Arrivò davanti alla porta e prese le chiavi da sotto il tappetino, a volte lei passava le settimane intere a casa sua e quindi ormai sapeva dove teneva le chiavi di riserva; aprì la porta ed entrò dentro casa.
-Michael?- Chiamò e intanto si diresse in cucina. –Hey Mike! Sono tornata prima, sono riuscita a fuggire dall’ufficio...- Ridacchiò andando alla ricerca di un vaso senza successo.
Andò nel corridoio che portava verso la camera di Michael e proprio in quel momento uscì lui in accappatoio.
-Mike...che stai facendo?- Chiese lei perplessa.
-Oh ehm...la doccia, non ti aspettavo così presto...-
-Già sono tornata prima...- Rispose Rachel confusa. –La doccia in camera?-
La porta della camera si aprì nuovamente e uscì una biondona con un asciugamano addosso al corpo, Rachel spalancò la bocca sorpresa.
-La doccia eh...-
-Rachel, posso spiegare.-
-Ah sì? Ti ascolto dai...ah no aspetta credo di aver capito, è questa la bella sorpresina per me? Interessante...e cosa pensavi di fare mh? Un menage a trois o cos’altro?- Chiese sarcastica con le mani sui fianchi e Michael non sapeva come ribattere.
-Rachel...per favore lasciami spiegare.- Provò a dire.
-No, non serve...ah e questi,- Disse Rachel porgendogli il mazzo di rose. –Puoi anche ficcartele su per il culo e adesso continuate pure a divertirvi.- Detto questo, sorrise alla bionda che la guardava confusa e tornò in cucina, prese la borsa e stava per aprire la porta ma fu bloccata dal braccio di Michael che la fermava.
-Aspetta Rachel, ti prego...- Rachel lo guardò sprezzante.
-Togli le tue schifose mani dal mio braccio, se non vuoi che te le spezzi, chiaro? E adesso sei pregato di levarti dai coglioni!- Aprì la porta di casa mentre Michael si faceva da parte e uscì sbattendo la porta.

Una volta fuori sospirò e si passò una mano tra i capelli.
Come prevedibile fuori ancora pioveva e così corse in macchina, mise in moto e tornò al suo appartamento ma una volta lì sotto non riuscì a scendere dall’auto, si era come bloccata.
Piano alcune lacrime cominciarono a scendere lente e sempre più copiose, finche non era in un bagno di lacrime; era sempre così, d’impatto sembrava forte e coraggiosa e appena rimaneva un attimo da sola, scoppiava a piangere come una bambina.
Rimase lì in macchina per non si sa quanto tempo incapace di fare niente, solo a piangere e a pensare a come si sentiva, tradita...beh questo era plausibile ma era così umiliante per lei e probabilmente lo era per qualsiasi altra donna del pianeta.
Di getto prese il telefono e compose quel numero che ormai conosceva a memoria.
Dopo neanche tre squilli rispose.
-Qui è il re dei cretini chi parla?- Sotto si sentirono altre risate.-...Dammi la cornetta Richie! Pronto?- Se fosse stato in un altro momento sarebbe scoppiata a ridere ma lì per lì le veniva solo da piangere.
-Jon...- Singhiozzò e tirò su con il naso.
-Rachel? Hey che è successo?-
-I-io...è...è ancora va...valida la pr...proposta?- Chiese singhiozzando senza controllo.
-Sì certo ma Rachel che diavolo è successo?- Ecco lo sentiva, si stava preoccupando.
-O-ok, prendo...il...il primo volo per Toronto...-
-Sì ma...Rachel!-
-Ti chiamo quando arrivo.- Chiuse la telefonata e fece un lungo respiro, scese dalla macchina ed entrò in casa e corse in camera a preparare la valigia, aveva smesso di piangere ma era ancora molto scossa, ci mise dentro tutto quello che le capitava a tiro e uscì di casa.
Salì in macchina e si diresse all’aeroporto JFK di New York e nel mentre chiamò JJ.
-Pronto?-
-JJ...-
-Rachy! Ma...stai piangendo?- Se ne accorgevano tutti, forse perché la conoscevano tutti troppo bene.
-Sì, sto andando all’aeroporto...raggiungo Jon in tour.-
-Se fosse stata un’altra occasione ti avrei detto: alleluia! Ma c’è qualcosa che non va...-
-Michael mi ha tradita con una biondona tutte tette.- Disse d’un fiato e solo dicendolo ad alta voce si rese conto effettivamente di quello che era successo.
-Oh tesoro...sicura che non vuoi venire qui?-
-No ho bisogno di andarmene da questo posto...ho bisogno di una vacanza e di divertirmi, raggiungimi tu.-
-Ho un servizio fotografico da fare dopo domani...-
-Beh vieni dopo, ho bisogno anche della mia migliore amica.-
-Va bene vedrò che posso fare.-
-Dillo tu a Steve, digli che mi dispiace tanto...-
-Steve capirà, tu vai e divertiti e non pensare a quello stronzo!-
-Grazie JJ, ci sentiamo.-
-Certo, ciao!-
Chiusa la telefonata, ricompose un altro numero, quello di Jon, nel frattempo era arrivata all’aeroporto e si stava dirigendo nello sportello per i voli last minute.
-Pronto...- Aveva la voce assonnata, forse dormiva...ma che ore erano là? Possibile che già dormiva...
-Hey Jon!- Disse con un leggero entusiasmo, doveva fargli capire che stava meglio, cosa assolutamente non vera ma almeno non si preoccupava.
-Mmh...Rachel?...mmh...oh Rachel!
Che cazzo...oh ma che è successo mi vuoi spiegare?- Ed eccolo che cominciava a parlare a macchinetta, lo faceva spesso quando si agitava.
-Dormivi?-
-Non cambiare discorso con me! Spiega!-
-Dopo ti spiegherò...sono quasi arrivata all’aeroporto di New York...aspetta.-
-Che?-
-Un attimo, rimani in linea...- Si avvicinò allo sportello dove c’era un vecchio signore con una divisa blu.
-Ehm salve...mi serve il primo volo disponibile per Toronto.- Quello schiacciò qualche tasto sul computer.
-C’è tra un’ora.-
-Perfetto...-
-Le faccio il biglietto.-
Rachel sorrise e tornò a parlare al telefono.
-Prendo il volo tra un’ora, dove stai?-
-Ehm...uhm...senti facciamo che ti vengo a prendere.-
-No tranquillo dimmi in che albergo stai, prendo un taxi...-
-Senti non discutere, quanto ci vorrà uhm...dovresti arrivare tra tre ore...quindi uhm...ok ti aspetto all’uscita.-
-Jon...-
-E’ inutile che brontoli tanto io non cambio idea!-
-Va bene, grazie...a dopo.-
Un’ora dopo, come previsto, si stava imbarcando sull’aereo e sarebbe atterrata tra due ore a Toronto come previsto da Jon.
Salì sull’aereo e si mise al suo posto, accanto a lei si sedette una vecchia signora che non appena si allacciò la cintura tirò fuori una rivista che cominciò a sfogliare tranquillamente; Rachel era seduta vicino al finestrino, per sua fortuna, adorava guardare la terra che si faceva sempre più piccola e lontana durante il decollo.
Quando ormai avevano decollato e ci si poteva togliere la cintura, tirò fuori dalla borsa uno specchietto e notò con orrore che aveva gli occhi rossi e gonfi con il trucco scolato.

Oh mio Dio, e nessuno si è spaventato vedendomi così? Probabilmente avrà gli incubi stanotte...
-
Pene d’amore eh?- Sentì una voce accanto a lei, si girò e vide con stupore che la signora che leggeva la rivista si stava riferendo proprio a lei.
-Ehm...- Aprì la bocca come per dire qualcosa ma non disse niente.
-Oh cara non sai quante volte è successo a me da giovane! Questi uomini del cavolo, non fanno altro che spezzare il cuore a tutte...dannati.- Rachel la guardava con gli occhi a palla, ma possibile che tutti riuscivano a capire quello che stava passando? O probabilmente glie lo si leggeva in faccia.
-Quello che ti dico è non lasciarti abbattere, troverai il tuo uomo fidati, io sto andando in Canada dal mio Stan!- Rachel continuava a fissarla sbigottita.
-Oh suvvia togliti quell’espressione shoccata dalla faccia, è normale essere ancora innamorati alla mia età...tu quanti anni avrai? Ventidue, ventuno?-
-Ehm oggi ne compio ventiquattro...- Mormorò Rachel amareggiata, sì bel compleanno, la giornata era cominciata benissimo e si era conclusa di merda, meglio di così...
-Allora sei giovane! Di che ti preoccupi! Come ti chiami gioia?-
-Rachel.-
-Allora Rachel smetti di piangere per un uomo che evidentemente non ti vuole, passa oltre...dove stai andando?- Era incredibile che quella signora elargisse consigli al primo che capitava, a una sconosciuta e soprattutto che andava a raccontare della sua vita, però a Rachel piaceva, era una senza peli sulla lingua, sicuramente la nonna che avrebbe sempre desiderato.
-Sto andando a trovare un amico.-
-Amico eh?- La donna si fece maliziosa.
-Sì è il mio migliore amico in effetti, ci conosciamo da tanti anni e lui ha un gruppo e sono in tour, mi ha detto di unirmi a loro ed eccomi qui.-
-Capisco, solo un amico? Mi sembra strano che tu prenda il primo aereo per raggiungerlo...-
-Beh è stata una decisione all’ultimo minuto...il mio ragazzo, cioè ex...mi ha tradita e volevo andarmene.- Rachel ma che fai! Vai a raccontare della tua vita privata alla prima che capita...che però non credo vada in giro a raccontarlo e  sicuramente parlarne mi farà bene, con uno sconosciuto ancora meglio così non prenderà le parti...

-E allora lui è il primo che ti è venuto in mente?-
-No, mi ha chiamato questa mattina per farmi gli auguri, mi ha detto di raggiungerlo per stare un po’ insieme...è da tanto che non ci vediamo ma io ho detto di no per il lavoro e per il mio ragazzo...ex...mi voleva fare una sorpresa, così sono tornata a casa prima, dovevamo vederci a casa sua, sapevo dove teneva le chiavi e la sorpresa era che c’era un bionda con lui.-
-Uomini...che ci vuoi fare? Come ti ho detto non lasciarti abbattere mia cara, mi piace pensare che al mondo c’è qualcuno perfetto per ognuno di noi e se lo trovi beh, allora è destino...come il mio Stan.-
Continuarono a parlare per tutto l’intero viaggio, anzi parlando tra loro il viaggio non sembrò poi tanto lungo, le due ore passarono veloci senza che se ne accorgessero.

--------
Grazie per i commenti...beh...che dire...povera Rachel...a voi la parola! Grazie anche a chi legge semplicemente =)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Cap. 4 - Bad Medicine ***


badmedicine CAPITOLO 4 – Bad Medicine

Scese dall’aereo insieme alla signora che durante la chiacchierata scoprì che si chiamava, Rose come quella di Titanic.

In un modo o nell’altro le storie che le raccontava Rose, erano piacevoli e l’avevano fatta sentire meglio.
Recuperate le valige si recarono all’uscita dell’aeroporto e Rachel vide Jon che l’aspettava seduto su una poltroncina, gomito appoggiato sul bracciolo e la testa appoggiata svogliatamente alla mano, capelli sparati ovunque come suo solito e un berretto bianco dei Bon Jovi con la visiera girata a destra, teneva gli occhi chiusi...forse dormiva, probabile.
Portava una felpa, il giubbetto di jeans e i jeans neri, era sempre il solito Jon.
-E’ quello il tuo amico?- Chiese Rose avvicinandosi, Rachel annuì piano. –E’ proprio un bel ragazzo, peccato per quei capelli...sembra un leone.- Rachel soffocò una risata, era quello che gli diceva sempre anche lei.
-E’ stato un piacere conoscerti Rose, ma devo andare...-
-Oh sì cara vai dal tuo amico, mi raccomando ricordati quello che ti ho detto.-
-Certo.- Si abbracciarono e Rachel si incamminò verso Jon che ancora dormiva beatamente.
-Hey Jon!- Disse piazzandosi lì davanti, lui socchiuse un attimo gli occhi e poi li aprì, quando capì chi aveva davanti sorrise stancamente.
-Rachy...- Si passò una mano sul volto per poi alzarsi, la abbracciò stretta.
-Così mi stritoli!- Brontolò lei ricambiando l’abbraccio finche lui non mollò la presa.
-Dormivi?- Chiese con un sorriso sghembo.
-Chi? Io? Naah, riposavo gli occhi...-
-Sì certo.- Rise Rachel, Jon le prese la valigia e uscirono dall’aeroporto ridendo e scherzando, avevano tanto da recuperare mentre Rose li osservava da lontano con un amorevole sorriso stampato in faccia.
Salirono in macchina e Rachel si guardava intorno.
-Hey Rach, è una macchina...non un’astronave...- Le fece notare Jon, prima di mettere in moto.
-Ah ah...simpatico, lo so eh...solo mi sembra strano che tu guidi e soprattutto che tu hai una macchina!-
-Io ho una macchina e guido anche, ma questa è di Doc, glie l’ho rubata...-Rispose con un ghigno furbo, Doc McGhee era il manager dei Bon Jovi, li seguiva ovunque e faceva di tutto per non farli cacciare nei guai.
-Ah quante cose sono cambiate...a proposito...non devi dirmi qualcosa?- Chiese indagatoria.
-Io?! Senti piccola peste che non sei altro, non sono io quello che ha chiamato alle...uhm...beh...ehm...sì insomma qualche ora fa, in lacrime.- Centrata in pieno.
-Non ero in lacrime.- Si difese facendo il broncio.
-Sì eri in lacrime, non venire a raccontare palle a me Rachy...mi vuoi spiegare che cavolo è successo?- Rachel si rabbuiò e Jon, ovviamente, se ne accorse. –Mmh...cose serie allora, dai spara.- Rachel sospirò.
-L’ho raccontato a una vecchietta sull’aereo posso farcela...- Disse, più a se stessa che a lui.
-A chi l’hai detto?!- Domandò Jon sconcertato senza staccare gli occhi dalla strada, anche perché stava morendo di sonno e già era tanto se non gli si chiudevano gli occhi.
-Oh niente...c’era una vecchietta vicino a me sull’aereo, si chiama Rose, mi ha ascoltato e tutto...a proposito dice che con quei capelli sembri un leone.- Jon scoppiò a ridere. –L’ho sempre detto anche io ma tu non mi dai retta.-
-I miei capelli sono bellissimi e smettila di cambiare discorso!-
-Senti Jon, facciamo che te ne parlo domani...sono stanca e tu peggio di me perché sei testardo e sei voluto venirmi a prendere a tutti i costi, dannato te...-
-Eh certo mica ti lasciavo lì e non ho sonno, sto benissimo!- Ecco tipico vuole sempre fare l’eroe.
-Esistono i taxi.-
-Volevo venirti a prendere!-
-Va bene...-
-Senti facciamo che domani mattina io ti racconto di Dorothea e tu di quello che ti è successo.-
-Okay.- Jon parcheggiò davanti un hotel non troppo alto e nemmeno troppo lussuoso, era a quattro stelle ma niente di esagerato, era carino da fuori.
-E così i Bon Jovi alloggiano qui!-
-Già...- Jon prese la valigia e si incamminarono verso l’entrata. –C’è qualcuno che vorrei presentarti, si chiama Charlie...- Disse Jon con uno strano ghigno sul volto.
-Cos’è quel sorriso diabolico?-
-Eh? Che? No no non ti preoccupare...è simpatico!- Rachel era ancora scettica.
Entrarono nell’hotel e subito un cane gigante corse incontro ai due.
-ODDIO!- A Rachel scappò un urlo e si nascose dietro Jon usandolo come scudo mentre il cagnone saltava addosso a quest’ultimo che se la rideva bellamente.
-Charlie! Questa è Rachel, falle le feste!- Rideva mentre faceva le carezze al cane.
Rachel era rimasta shoccata e intanto malediva Jon in tutte le lingue del mondo, lui sapeva benissimo la sua paura per i cani di grande taglia, anzi era terrorizzata anche se erano buoni come il pane, non riusciv a stare in una stessa stanza con loro.
-Sei un bastardo!- Brontolò mentre Jon continuava a ridere.
-Ahahah...uh scusa Rachy ma dovevo farlo uno scherzo del genere...-
-Bastardo...- Mormorò scuotendo la testa.
Charlie se ne tornò dietro il bancone dove di solito dormiva, era il cane del padrone dell’albergo e passava la maggior parte del tempo a infastidire i clienti o meglio, a fare le feste a chiunque entrasse nell’hotel.
-Allora vuoi andare a salutare i ragazzi oppure...?-
-Magari domattina, sono stanchissima.-
-Perfetto anche io.-
-Ah! L’hai ammesso!-
-Tsè...comunque per questa notte dovresti dormire in camera mia, la camera per te sarà libera domani mattina...è accanto alla mia.-
-Ok non c’è problema.- Presero l’ascensore poiché nessuno dei due aveva la voglia e la forza di fare le scale e arrivarono in camera di Jon che l’aprì con una carta.
La camera era carina, c’era un letto matrimoniale al centro, i due comodini ai lati del letto, una poltroncina abbastanza spaziosa dall’altra parte della stanza vicino un armadio.
Sul lato destro del letto c’era la finestra e lì sotto una scrivania, ovviamente piena di roba che Jon aveva buttato lì sopra a cavolo e una sedia con sopra ogni sorta di cappello o vestito.
Dall’altra parte c’era il bagno, stranamente pulito e ordinato.
Sopra il letto c’era una chitarra acustica abbandonata e qualche foglio sparso per il letto, in un angolo della stanza c’era un’altra chitarra però era elettrica.
-Da quanto tempo state qui?- Chiese Rachel entrando e accendendo la luce.
-Uhm...tre giorni...-
-E tu in tre giorni sei riuscito a fare tutto questo macello?!- Domandò sconcertata ma divertita.
-Beh...sono un artista l’ordine non è il mio forte e poi ha parlato...tu sei peggio di me!-
-Sono migliorata!- Ribatté Rachel.
-Non voglio vedere la tua casa...sarà un macello.-
-Come se la tua fosse migliore.-
-Te l’ho detto sono un’artista vivo nel caos.-
-No tu non sei normale, non lo sei mai stato figurati ora!-
-E poi questo è il mio tempio dove compongo e dove scrivo!-
-Ma se sei qui da tre giorni!-
-E allora? In tre giorni si fanno tante cose...- Si difese Jon saccente.
-Certo...- Jon spostò la chitarra e gli spartiti, si tolse il giubbetto di jeans e si buttò sul letto, letteralmente.
Rachel lo seguì e si appollaiò sul letto, tirò su il cuscino e vi ci appoggiò la schiena, prese il telecomando e accese la tv appesa al muro.
Jon fece lo stesso e si misero a guardare i video di canzoni che mandava MTV, il più delle volte commentando tutto quello che gli capitava sotto tiro.
-Jon non sai commentare i video.- Appurò Rachel scuotendo la testa, in un momento di pubblicità.
-Sì, invece! Guarda nel prossimo sarò spietato...-
-Va bene...vedremo.- L’heavy rotation di MTV ricominciò e mandò un video che entrambi conoscevano molto bene.
L’inizio era inconfondibile, c’era un ragazzo con la giacca della security che cercava di attirare i fans che erano lì in fila per farli partecipare al video di...indovinate un po’? Bon Jovi!
Rachel scoppiò a ridere. -Ahahah voglio proprio vedere quanto sarai spietato! Questo lo commentiamo insieme!-
-Ma tu guarda...proprio Bad Medicine dovevano mandare!- Brontolò Jon scuotendo la testa.
-Questa canzone mi perseguita...l’hanno mandata qualche ora fa in radio, quando uscivo dal lavoro...-
-E’ dedicata a te.- Rispose Jon con un sorrisetto.
-Ma davvero? Aw...sono onorata.-
-Dovresti...sei la mia Bad Medicine!- Rise lui.
-Non era Dorothea?-
-Eh...sì...era...- Jon fece un sorriso triste e Rachel capì che aveva toccato un tasto dolente, o meglio lo sapeva anche prima però capì che era davvero davvero dolente.
-Dai su commentiamo va...-
-Speriamo bene.-
-Sai sì che fai troppo ridere quando balli?- Rise Rachel facendo ridere anche Jon.
-Me lo dicono in tanti...guarda che faccia ha Richie ahah non c’avevo mai fatto caso!-
-E continua a mostrare la chitarra con scritto dietro “Bad Medicine”.-
-Oh sì era molto fiero di quella chitarra...ce l’ha ancora...-
-Ahah ma quando siete tutti e cinque li in fila che cantate siete fantastici...- Ridacchiò la ragazza.
-Oh sì ahah...lì ci siamo divertiti un sacco anche perché non riuscivamo ad andare a tempo...l’abbiamo riprovata almeno cinque volte di seguito...-
-Che disastro.-
-Hey attenta a come parli...so quali sono i tuoi punti deboli nel solletico eh...-
-Ok ok ... io dormo eh...-  Jon scosse la testa ridacchiando.
-Fifona!- Lei gli fece la linguaccia.
-Comunque grazie...per tutto e per il video...grazie davvero.- Sorrise sincera e abbracciò Jon, per poi dargli un bacio sulla guancia.
-Notte!-
-Notte sweetie...-
Rachel si girò su un fianco, verso la finestra e in neanche cinque minuti era nel mondo dei sogni, era stata una giornata estenuante per lei.


---------
Sì lo so sono in un mostruoso ritardo ma questo capitolo non mi convinceva e poi ho avuto poco tempo! :  Comunque ecco qua, penso che da oggi aggiornerò costantemente 'sta storia. Grazie a tutti voi che avete letto o solo commentato, un grazie particolare a Lau che mi segue sempre ;D

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Cap. 5 - Confessions ***


confessions

CAPITOLO 5 - Confessions

Jon quel giorno si era svegliato presto o meglio, presto rispetto al solito, erano quasi le undici del mattino quando si alzò dal letto e Rachel ancora dormiva.
Andò in bagno, si fece la doccia e si vestì con una felpa viola e i jeans tutti strappati.
Era alla ricerca di uno spartito in particolare, l’aveva scritto di getto la sera prima e voleva farlo sentire a Richie per vedere se riusciva a tirare fuori qualcosa di intelligente, quando la porta della sua camera si aprì all’improvviso facendolo sobbalzare.
Come prevedibile, era Richie che ancora non aveva scoperto l’esistenza del verbo e dell’azione, bussare.
Jon gli fece cenno di fare silenzio e Richie fece un faccia sorpresa, Jon si avvicinò a lui e lo seguì fuori dalla stanza, chiuse la porta della sua camera lentamente e poi si girò verso Richie.
-Ma che cazzo di casino fai!- Sbottò sventolando un foglio in mano.
-Oh sì ehm scusa pensavo ci fossi solo tu...- Si difese l’altro.
-Ma che c’entra...mi hai fatto prendere un colpo lo stesso...-
-Eh vabbè...- Jon roteò gli occhi. –Oh ma è arrivata Rachel allora!-
-Sì stanotte sono andato a prenderla in aeroporto, sono più che certo che è successo qualcosa ma ancora non mi ha detto cosa...- Mormorò pensieroso.
-Ah boh...cos’è quel foglio?-
-Oh ehm...giusto sei la persona che cercavo! Ieri sera ho scritto questa cosa...è una melodia carina, vedi che puoi fare...abbinaci qualcosa lavoraci con Dave...-
-Perfetto ok, come si chiama?- Chiese prendendo il foglio e dando una veloce letta alle note.
-Non ne ho idea... non ha neanche un testo da abbinarci...ci devo lavorare su...-
-Va bene...anche perché Doc insiste di registrare un nuovo cd visto che abbiamo un po’ di materiale.-
-Ma se è appena uscito New Jersey!-
-Vallo a capire...ma tu temporeggia...dì che hai qualche idea per qualche altra canzone e ti ci vuole più tempo...almeno facciamo passare un po’ tra un album e l’altro.-
-Eh per forza...vabbè...-
-Allora come stai?-
-Io...ehm sto bene.- Richie lo guardò a fondo cercando di capire se stesse mentendo oppure no.
-Richie smettila di psicanalizzarmi ok?...sto...meglio.-
-Va bene, hey ti aspettiamo di sotto.-
-Okay...- Richie fece un cenno a Jon e proseguì per la sua strada.
Jon rimase qualche minuto fuori dalla porta e poi entrò, Rachel si era svegliata ed era sotto la doccia, stava cantando Born to be my baby al che Jon sorrise.
Jon, nel frattempo si mise a cercare sulla scrivania quel testo di canzone che aveva abbozzato qualche giorno fa, era nel tourbus quando gli vennero in mente le parole, le scrisse su un pezzo di carta che poi aveva abbandonato su quel macello che era la sua scrivania in albergo.
Mentre faceva, se possibile, ancora più casino di prima buttando qua e là fogli e oggetti vari, trovò una foto che lo fece fermare di colpo, la prese in mano e la fissò.
C’erano lui e Dorothea, lui l’abbracciava stretta ridendo e anche lei sorridente, teneva la testa affondata nel suo petto, era una foto scattata durante le riprese di Born to be my baby, guarda caso, in realtà quel video era stato girato in più spezzoni e quella era una foto di un mese fa.
-Hey biondo! Dov’eri finito?- Chiese Rachel raggiante comparendo alle sue spalle facendolo sobbalzare per la seconda volta in una mattina, si girò e nascose la foto in tasca.
Rachel aveva ancora i capelli marroni bagnati, ma si era vestita con i jeans, all star e una maglia a maniche lunghe con sopra una camicia a scacchi.
-Oh hey...ehm ero fuori a parlare con Richie.- Sorrise rassicurante mentre Rachel lo guardava negli occhi, i suoi occhi verdi in quelli chiari e celesti di Jon.
-Mh...vogliamo parlarne?- Domandò sedendosi sul letto, incrociando le gambe.
-Di...di che?-
-Della foto che hai nascosto quando sono uscita dal bagno.- Rispose con un ghigno soddisfatto sul volto e Jon fece la faccia di uno che era stato appena scoperto con le mani nel sacco.
Sospirò e si sedette sulla poltroncina, con la schiena appoggiata su un bracciolo e le gambe a penzoloni sull’altro.
Tirò fuori la foto e la guardò un attimo prima di passarla a Rachel.
-Beh direi che posso riassumertelo con: abbiamo rotto.- Disse accennando un triste sorriso cosa che non era da lui.
-Perché?-
-Perché eravamo arrivati al punto che mi chiese di scegliere...tra la musica e lei e il fatto che ci ho dovuto pensare ha compensato a farci litigare di più.-
-E alla fine tu hai scelto la musica...- Continuò Rachel per lui che annuì lentamente.
-Come prevedibile, ha preso su e se n’è andata e tutto quello che mi è rimasto è quella foto...- Spiegò brevemente.
-Mi dispiace Jon...- Lui fece spallucce.
-Non era destinata a durare...a quest’ora non ci facevamo questo tipo di problemi idioti...- In effetti aveva ragione. –Io ho fatto la mia parte...tocca a te...- Disse tornando a ghignare furbo.
-Sei crudele con quel ghigno diabolico.- Lui le fece cenno con una mano di continuare. –Ok...- Raccontò per la seconda volta tutto quello che le era successo quella sera, dai fiori fino a quando era corsa a casa a preparare la valigia per partire.
Le venne da piangere ancora cercando in tutti i modi di trattenersi ma la cosa, ovviamente, non sfuggì a Jon che le fece cenno di avvicinarsi.
Rachel scese dal letto e si avvicinò a lui che l’abbracciò e le diede un bacio sulla testa, mentre lei affondava il viso sul suo petto cercando invano di non piangere ma alcune lacrime continuavano a scendere fuori controllo.
-Ti ho bagnato la felpa...- Mormorò Rachel asciugandosi le lacrime.
-Vorrà dire che me la laverai.- Rispose Jon alzandosi dalla poltroncina, Rachel gli diede un pugno su una spalla e lui scoppiò a ridere. –Scherzo scherzo!-
-Vedo che non sei abbattuto come me!- Borbottò mettendo il broncio.
-Non è vero...è solo che boh...da una parte me l’aspettavo era questione di tempo...per te dev’essere stato peggio, eri così presa...-
Rachel sospirò. –Già...che cazzo c’era quella biondona che mi guardava sorridente avrei voluto strappargli quei capelli da stronza e ficcarglieli su per il culo volevo vedere poi quanto rideva!-
Jon si mise a ridere di nuovo.
-Smettila di ridere!-
-Ahah ok ok...dai ti faremo divertire noi come si deve! Adesso andiamo sotto che ti aspettano gli altri...- Jon le passò un braccio intorno alle spalle e uscirono dalla stanza.
Una volta arrivati al pian terreno, lì trovarono tutti nel bar dell’hotel seduti a un tavolino, compreso Doc, che ridevano e scherzavano con le loro birre e robe varie.
-Oh ragazzi guardate chi si vede!- Esclamò Richie alzandosi in piedi seguito da tutti gli altri che uno alla volta abbracciarono Rachel.
Si sedettero tutti di nuovo al tavolino e cominciarono a raccontarsi di quello che era successo in quegli anni.
-Ehm...sentite è un problema se si unisce anche una mia amica al tour?- Chiese Rachel con un sorriso innocente.
-Per noi va bene...devi chiede al qui presente Doc...- Ridacchiò Tico indicandolo.
-No tranquilla fa pure...tanto il tour lo interrompiamo adesso.- Rispose Doc.
-Lo interrompete?- Chiese sconcertata Rachel.
-Già, dobbiamo tornare a Vancouver a registrare qualche canzone e a fare i video dei singoli...-
-Odio fare i video!- Sbuffò Jon buttando la testa all’indietro mentre Alec gli dava una pacca sulla spalla in segno di solidarietà.
-Ma...questa tua amica...com’è?- Domandò Richie sorridendo malizioso.
-Richie...non ci provare.- Sibilò autoritaria facendo ridere gli altri.
-Oh ma...allora che te le porti a fare! Uff...-
-Allora Doc che video dobbiamo girare?- Chiese Dave che ancora ridacchiava.
-Beh ho pensato...I’ll be there for you, Livin’ on a prayer e You give love a bad name...gli altri due singoli li abbiamo già girati...-
-Ok ma ti prego dimmi che non dobbiamo recitare o cazzate varie...- Lo pregò Jon.
-No vi riprenderò mentre fate le solite cose tipo mentre fate un soundcheck un po’ di backstage e il live, solite cose insomma...tranne I’ll be there for you...lì ho in mente una bella idea, ma tranquilli niente recitazioni e robe varie...-
-Mh...vabbè...-
Alla fine decisero di andare a fare un giro per la città, erano lì da qualche giorno e nessuno aveva pensato di fare un giro per Toronto, così pensarono di passare il tempo così.
-Oh ragazzi un sexy shop!- Esclamò all’improvviso Alec indicando un punto davanti a lui.
-Emozionante...davvero emozionante...- Commentò Rachel.
-Chi viene con me?-
-Io! Io! Magari trovo qualche giochino carino da fare con quella tua amica Rachy...- Disse Richie facendosi nuovamente malizioso e Rachel sbarrò gli occhi.
-Guai a te...Richie tu sei malato lo sai?- Sbottò la ragazza shoccata mentre lui se la rideva.
-Su non brontolare...compro qualcosa anche a te.- Diede un buffetto a Rachel ancora sotto shock e seguì Alec insieme a Tico.
Jon aveva adocchiato un negozio di giocattoli e che vendeva le pistole ad acqua, il che gli fece venire in mente un’idea.
-Hey Dave ti ricordi quando abbiamo girato il video di In and out of Love?- Chiese girandosi verso l’amico che annuiva, Jon gli fece cenno di guardare verso il negozio...Dave capì al volo.
-Oh amico sei un fottuto genio!-
-Oh no cosa volete fare...possibile che vado in giro con un branco di matti!- Brontolò Rachel mentre i due ridacchiavano.
-Andiamo...sarà divertente fidati...- Jon e Dave entrarono nel negozio e dopo poco uscirono con due piccole pistole ad acqua, andarono alla prima fontanella disponibile e le riempirono di acqua.
-Ok Rach, tu rimani qui...- Disse Dave, Rachel eseguì “l’ordine” mentre i due si andavano ad appostare ai lati di un negozio con le pistole ben nascoste.
-Dave al primo che esce...-
-Gli spruzziamo l’acqua.- Finì la frase Dave mentre Jon annuiva con un ghigno malefico.
Dal negozio dove erano appostati i due, uscì un signore sulla quarantina e Jon e Dave  gli spruzzarono l’acqua addosso colpendolo sul sedere, quello si girò confuso e notò i due ragazzi che facevano finta di niente e parlavano come se niente fosse.
Fece spallucce e se ne andò, intanto Rachel qualche metro più lontano, seduta su una panchina, si godeva lo spettacolo e rideva come una matta.
Fecero la stessa cosa con altri due signori e anche una ragazza che si fermò a fissarli truce mentre loro la salutavano come se niente fosse ed erano arrivati al punto che non riuscivano più a trattenersi dalle risate facendosi quasi scoprire da un signore sulla mezza età.
-Hey giovani! Che avete da ridere eh?- Arrivò il signore agitando in aria il bastone.
-Noi? Niente...- Rispose Jon soffocando una risata.
-Cosa nascondete dietro la schiena mh? Pistole ad acqua brutti farabutti! Vi pare che non vi ho visto eh?!- I due continuavano a cercare di non scoppiargli a ridere in faccia e a quel punto, Rachel pensò bene di intervenire.
-Ehm...signore mi scusi molto, ma i miei fratelli qui...hanno qualche problema...- Disse mettendosi tra Jon e Dave che ancora ridacchiavano.
-Qualche problema?-
-Sì ehm...sa sono matti...davvero, dovevo tenerli d’occhio ma sono fuggiti...- Il signore la osservò un momento.
-Stia attenta signorina...ho sentito che gente del genere è pericolosa!- Rachel sorrise annuendo.
-Lo so, non si preoccupi...-
-Bene, arrivederci signorina.- Il signore alzò il cappello in segno di saluto e se ne andò.
A quel punto i tre scoppiarono a ridere.
-Mi farete diventare matta...adesso portatemi a mangiare su!- Ordinò prendendo sotto braccio da una parte Jon e dall’altra Dave.
-Hey mica siamo i tuoi schiavi!- Ribatté Jon.
-Oh sì invece sarete i miei schiavi fino a domattina visto che vi ho parato il culo!-
-Siamo fottuti Jon...- Commentò Dave.
-Oh sì...- Rachel ghignò divertita.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Cap. 6 - I love shopping! ***


shopping

CAPITOLO 6 – I love shopping

Dopo aver fatto una capatina al McDonald’s, ripresero a camminare per le strade di Toronto.
-Ora voglio il gelato.- Annunciò Rachel sotto lo sguardo sconcertato dei due.
-Il gelato? Con questo freddo?- Chiese Jon incredulo.
-Certo!-
-Ehm sì ok ragazzi...io vi lascio soli, il dovere chiama...- Jon e Rachel si girarono verso Dave che lentamente si avvicinava a una ragazza appoggiata all’entrata di un bar.
-Oh amico divertiti anche per me!- Esclamò Jon da lontano mentre Dave gli faceva “ok”  con la mano.
-Puoi contarci!- Jon ridacchiò e si rigirò verso Rachel che lo guardava truce.
-Che c’è?-
-Ora sei mio, tutto il pomeriggio...quindi ora andiamo a prendere il gelato e poi andiamo a fare shopping!- Jon spalancò gli occhi.
-Stai scherzando?-
-Ho la faccia di una che scherza?- Rachel si indicò la faccia seria. –Andiamo Jon...mi devi tirare su di morale ricordi? E visto che non c’è la mia amica che viene a fare shopping con me...ci sei tu che sei il mio migliore amico, amico d’infanzia...- Lei fece gli occhioni da Bambi e Jon sbuffò.
-Dai...dov’è finito il vecchio Jon quello che adorava mangiare il gelato?-
-Adorava mangiare il gelato d’estate...quando fuori è un caldo infernale e non quando fuori è un freddo glaciale...-
-In onore dei vecchi tempi...-
-Ok ok! Hai vinto!- Si arrese esasperato mentre Rachel faceva un sorriso vincitore.
Andarono alla prima gelateria aperta e presero il gelato, Rachel un enorme cono con fragola, melone, crema e pistacchio e Jon cono al cioccolato e limone.
-Come cacchio fai a mangiare il cioccolato con il limone...- Borbottò Rachel guardando Jon che si gustava il suo cono.
-Non sai apprezzare...è un ottimo accoppiamento!-
-Se lo dici tu...-
-Come cavolo fai a mangiare così tanto e non ingrassarti mi chiedo io...-
-Eheh...-
Dopo la pausa gelato, Rachel costrinse il povero Jon a fare un giro per negozi e Jon ne approfittò per flirtare con tutte le commesse carine che potessero trovare per fare un dispetto a Rachel.
Entrarono in un negozio di vestiti e costumi di Halloween, visto che era passato da poco.
-Salve!- Li salutò allegra la commessa e fece l’occhiolino a Jon che sorrise.
-Salve signorina...- Ricambiò il saluto Jon ricevendo da Rachel un ceffone. –Ahi...-
-Vi serve una mano?- Chiese ancora la commessa.
-No grazie.- Sorrise fintamente Rachel, trascinando Jon in un punto del negozio il più lontano possibile dalla commessa dal sorriso a trentadue denti.
-Ahahah sei gelosa?- Scherzò Jon mentre Rachel fece la finta offesa e  si mise a guardare i vestiti con poco interesse.
-No ti odio.- Jon rise ancora.
-Non è vero...- L’abbracciò da dietro, appoggiando la testa sulla sua spalla mentre Rachel continuava a guardare vestiti. –Oh andiamo adesso ti faccio divertire io...- Le diede un bacio su una guancia e si staccò da lei per andare a guardare su un altro scaffale i costumi di Halloween.
-Che vuoi dire?- Chiese Rachel preoccupata visto che Jon ghignava malefico.
-Mhh...vediamo...questo? Naah...ah questo è bello...sì perfetto, tieni!- Tirò fuori un vestito celeste stile ‘800 e lo diede a Rachel.
-Vuoi scherzare?- Rise lei.
-Forza!- La spinse nel camerino sotto i brontolii della ragazza mentre Jon si andò a sedere su un divanetto di fronte ai camerini ad aspettarla.
Poco dopo uscì Rachel con quel vestito che la stringeva in vita valorizzando il seno e poi scendeva gonfio fino ai piedi, proprio come quelli dell’800 pieno di pizzi e fronzoli vari.
Jon scoppiò a ridere. -Ahahah ti sta d’incanto!- Rachel gli fece il dito medio mentre si andava a specchiare e le fece una foto a tradimento.
-Vuoi provarlo tu sono sicura che non ti starebbe male...-
-No sono più che certo che a te sta decisamente meglio.-
Jon costrinse Rachel a provarsi altri vestiti e viceversa, Jon si vestì da poliziotto e si era fissato con il comprare il cappello perché gli sarebbe piaciuto portarlo durante i live, poi si vestì da pirata e da muratore.
-Jon io non vengo in giro con te con quel cappello...- Disse Rachel una volta fuori dal negozio, guardando Jon che si era messo il cappello da poliziotto in testa, alla fine aveva deciso di prenderlo.
-Perché? E’ bellissimo...come sempre, non sai apprezzare...-
-Ah certo...forza andiamo.-
-Dove vuoi andare adesso?-
-Al cinema!- Esclamò trascinandolo nel primo cinema aperto.
-Oh Jon! Danno Harry ti presento Sally! Andiamo!- Esclamò contenta mentre Jon alzava gli occhi al cielo.
-Woh! Ridanno anche Easy Rider! Andiamo a vedere quello!-
-Harry ti presento Sally.-
-Easy Rider.-
-Sei il mio schiavo, quindi Harry.-
-Accidenti!-
Rachel sorrise soddisfatta e fecero il biglietto.
Dopo quasi un’ora e mezza di tortura per Jon che si dovette sorbire una ventina di donne tutte il lacrime verso la fine del film, finalmente uscirono che erano quasi le dieci di sera.
-Non posso credere che ti sei messa a piangere per quella “cosa”.- Mormorò Jon mentre entravano in una pizzeria.
-E io non posso credere che hai davvero comprato quel cappello, che ci sei andato al cinema e che ora lo porti mentre siamo in pizzeria e poi sono una donna sensibile!- Ribatté Rachel sarcastica.
-Ah ah...certo, con me non sei mai sensibile.-
-Perché tu sei tu e ho il dovere da amica di maltrattarti e poi sei un bastardo.-
-Pff non è vero...-
Dopo cena e dopo vari battibecchi finalmente tornarono in hotel esausti.
-Abbiamo camminato troppo! Te lo dicevo che non dovevamo andare a vedere quella fontana!- Brontolò Rachel appoggiandosi a Jon.
-Non brontolare hai fatto anche belle foto!-
-Sì ma...-
-Ssst! Ti porto in camera in braccio.-
-Davvero?
-No non me ne va...-
-Eddai!- Jon scoppiò a ridere.
-Scusate,- Disse la receptionist avvicinandosi a loro. –La camera si è liberata signorina, può occuparla lei.-
-Ah ok, grazie.-
-Questa è la chiave.- Disse la donna porgendo una carta a Rachel.
-Grazie...- I due andarono alle loro camere, Rachel prese la valigia e si “trasferì” in camera sua.
-Allora notte baby...- La salutò Jon facendole l’occhiolino.
-Notte Harry!- Scherzò Rachel.
-Oh no bastaa!- Jon roteò gli occhi facendo ridere Rachel.
-Ok, ok notte a domani!- Si salutarono finalmente e Rachel entrò in camera sua, invece Jon cambiò idea e entrò ovviamente senza bussare, in camera di Richie.
-E poi sono io che devo bussare eh...- Borbottò lui con la chitarra in grembo che suonava le note che gli aveva dato quel mattino Jon.
-Tu non bussi non vedo perché io devo farlo.- Rispose risoluto.
-Certo tutte scuse...tsè...comunque facciamo un po’ di musica?-
-Sono qui per questo...mi sono venute in mente un po’ di idee buone...-
-Bella!-
Si sedettero a terra, chitarre in grembo, matita e spartiti...passarono la notte così.

-----
Sì, dopo un immenso ritardo sono tornata ad aggiornare, scusatemi tanto...solo che non avevo più ispirazione per scrivere...ma è tornata ho scritto tipo  una decina di capitoli in questo tempo, e ora sono tornata a postare...tranquille non abbandonerò questa storia, infatti ho anche cambiato lo svolgimento e il finale...ho in mente tutto...eheh...comunque grazie a tutti i lettori e ai nuovi "commentatori", vi ringrazio davvero. (:  agrumi di natale in ritardo!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Cap. 7 - Dorothea ***


dorothea

CAPITOLO 7 - Dorothea
Rachel si svegliò per via di un raggio di sole che la colpiva insistentemente in faccia, aveva dormito così bene quella notte che non le andava di alzarsi, ma erano le dieci del mattino e aveva una fame pazzesca, così si alzò dal letto e andò al bagno.
Si guardò allo specchio, aveva la faccia riposata, quel pomeriggio passato con i Bon Jovi l’aveva messa di buon umore e non aveva pensato a Michael per tutto il tempo.

Cavolo! Perché ci ho pensato! Dannazione! Pensò maledicendosi poiché le pizzicavano gli occhi per via delle lacrime che tentavano di uscire ma le trattené con forza.
Non doveva piangere, non voleva piangere, non per un coglione del genere non se lo meritava.
Fece un sospiro e si ficcò sotto la doccia calda per rilassarsi un po’, dopo di che uscì e si vestì mettendosi su le prime cose che trovò in valigia.
-Dannato freddo del Canada! Odio vestirmi sempre con le fottute felpe tutte uguali!- Borbottò prima di prendere il cellulare, la chiave della camera e uscire.
Nel corridoio c’era un silenzio di tomba o dormivano ancora tutti oppure erano di sotto a fare colazione.
Andò di sotto e come prevedibile, li trovò tutti e cinque lì con una faccia da sopravvissuti.
C’era Richie che fissava il suo caffè e girava il cucchiaio dentro la tazza come in trans, Jon accanto a lui che teneva il gomito appoggiato sul tavolo, la mano che sorreggeva la testa, occhiali da sole e fissava il vuoto, o meglio non si poteva dire cosa fissava visto che gli occhiali da sole non permettevano di vedere i suoi occhi.
Alec aveva la testa direttamente appoggiata al tavolo, probabilmente dormiva, Dave sorseggiava un cappuccino mentre leggeva un foglio tutto stropicciato e infine, Tico che mangiava una brioche tranquillamente osservando il foglio insieme a Dave.
Rachel si sedette sulla sedia libera accanto Alec che sembrava non averla sentita, mentre Dave e Tico alzarono la testa sorridenti.
-Buongiorno Rachel! Vuoi una brioche?- Chiese Tico porgendomi un piattino.
-Ehm no grazie...beh che sono quelle facce? Avete fatto un rave e non mi avete detto niente?- Scherzò lei.
-Non so cosa hanno fatto questi due...- Dave indicò Jon e Richie. –Ma so che è Alec ha passato la serata con una spogliarellista che pare l’abbia spompato...-
-Uuh interessante...hey Richie?- Rachel gli sventolò la mano davanti alla faccia. –Hey sveglia!- Richie tornò sul pianeta terra, scuotendo la testa.
-Hey Rach da quanto sei qui?- Chiese finalmente guardandola in faccia.
-Oh ma sei vivo allora...-
-Ah sì ehm scusa...io e Jon abbiamo fatto un po’ di sano rock n’ roll stanotte...vero Jon?- Chiese girandosi verso lui che non proferiva parola. –Hey Jon...- Gli toccò un momento il braccio e la testa scivolò dalla mano cadendo a peso porto sul tavolo, facendolo svegliare di colpo.
-Ahh! Che botta...- Brontolò massaggiandosi la fronte mentre gli altri scoppiarono a ridere.
-Ma che facevi? Dormivi in piedi?- Rise Richie.
-Ehm...forse...- Borbottò scatenando altre risate. –Avevo sonno cazzo...-
-Avete composto qualcosa stanotte?- Chiese Dave posando il foglio che stava leggendo sul tavolo.
-Sì...tre bellissime e fottutissime canzoni!- Esclamò Richie con enfasi mentre Jon annuiva soddisfatto.
-Perché ovviamente voi non dormite come tutti i cristiani di notte...- Commentò Rachel sarcastica.
-Rach noi siamo artisti.- Disse Jon compiaciuto.
-Ah certo giusto...- Rispose ancora scettica.
In quel momento squillò il cellulare di Rachel che fece quasi svegliare Alec, che girò la testa dall’altra parte borbottando qualcosa.
-No...mmh...le manette...no...- Mugugnò facendo girare tutti gli altri sconcertati verso di lui.
-Non voglio commentare.- Decretò Dave rimettendosi a leggere il foglio.
Jon e Richie si scambiarono un’occhiata eloquente intanto Rachel rispose al telefono.
-Pronto?-
-Hey Rachy!- La salutò una voce squillante e allegra che poteva essere solo di una persona.
-JJ!-
-Tesoro! Allora ho il piacere di informarti che sono già sul set fotografico!-
-Ah sì? Come sta andando?-
-Benissimo! Tra un’ora ho fatto e prendo l’aereo!- Rachel sorrise contenta e spostò lo sguardo sugli altri che stavano facendo uno scherzo al povero Alec.
Aveva cambiato posizione nel dormire e teneva un braccio allungato sul tavolo con il palmo della mano rivolto verso l’esterno e c’era Jon che molto cautamente gli ci stava spalmando della salsa piccante che aveva preso dal buffet.
-Ragazzi ma che state facendo?- Chiese Rachel ancora al telefono.
-Shh...guarda.- Dave e Tico già ridevano come matti e quando Jon finì di spalmare la salsa piccante, Richie cominciò a fare solletico ad Alec sotto il naso che iniziò a mugugnare spostando la testa.
Poi come previsto si passò la mano con la salsa sulla faccia per grattare il naso.
-AAAH! Bruciaa!- Sbottò alzandosi di colpo facendo scoppiare a ridere tutti. –Stronzi, stronzi, stronzii! Brucia cazzo!- Sbraitò cercando di pulirsi il naso e la mano.
-Ma chi è che urla?- Chiese, dall’altra parte del telefono, JJ.
-Oh ehm Alec ha avuto un brutto risveglio.- Le spiegò Rachel ridacchiando.
-Oddio! Sono lì! Tutti i Bon Jovi al completo lì? Accanto a te? ODDIO!- Esclamò emozionata JJ con una voce troppo forte tanto che Rachel dovette staccare il telefono dall’orecchio per evitare di perforarsi un timpano.
-Sì sono qui e hanno detto che puoi venire tranquillamente, non c’è problema però quando sarai qui ti prego non farti prendere da questi attacchi di matto ok?- Jon, Richie e Tico che avevano assistito alla conversazione ridacchiarono.
-Sì promesso è solo che è tutto nuovo cavolo, fino a qualche giorno fa li ascoltavo alla radio desiderando di andare a un loro live e ora sto per andare a stare in un albergo con loro abbi pazienza ma non sono un mutante, ho delle emozioni...-
-Sì hai ragione, però non esagerare ok?-
-Certo.-
-Ma chi è l’amica tua quella figa?- Si intromise Richie.
-Richie sta zitto.- Lo intimò Rachel fulminandolo con lo sguardo, lui sbuffò e mise il broncio mentre Jon gli faceva pat-pat sulla testa.
-Richie? E’ lì? Ha detto che sono figa?- Chiese a raffica JJ mentre Rachel si schiaffava una mano in faccia.
-Richie ti uccido comunque JJ, mi dici quando prendi l’aereo? Ti vengo a prendere in aeroporto.-
-Va bene quando mi sto per imbarcare ti chiamo, a dopo.- Si salutarono e chiuse la telefonata.
-Che ha detto? Quando viene?- Domandò Richie interessato ricevendo un’occhiataccia in cambio.
-Tra due ore prende l’aereo. Ragazzi davvero non sto scherzando quando lei sarà qui cercate di...sì insomma...evitate...ehm...cioè...avete capito insomma.-
-No...non tanto.- Rispose Tico confuso.
-Evitate di portarvela a letto o provarci come ricci.- Spiegò brevemente Jon mentre gli altri quattro fecero un “aah” collettivo.
-Grazie della finezza Jon.- Commentò divertita Rachel.
-Figurati... vado a parlare con Doc.- Annunciò per poi alzarsi e lasciare la stanza lasciando gli altri sconcertati.
Jon arrivò davanti alla stanza di Doc ma prima che potesse bussare, la porta si aprì di colpo e Doc comparì davanti a lui.
-Oh...mi hai fatto prendere un colpo.- Brontolò Jon portandosi una mano al petto.
-Oh scusa non sono io quello che si apposta davanti alle porte delle persone.- Rise Doc.
-Non mi ero appostato...stavo per bussare.- Borbottò il biondo.
-Mh...cosa ti porta qui?-
-Oggi viene l’amica di Rachel...quand’è che partiamo noi?-
-Beh ho pensato di partire domani, tanto non abbiamo più niente da fare qui...i live l’avete fatti...quindi una volta arrivati a Vancouver, facciamo per prima cosa i video dei singoli, poi fate qualche live nei dintorni e poi registriamo qualche canzone...credo che purtroppo dobbiamo passare le feste a Vancouver.-
-Oh beh chissene tanto io non ho più niente da fare a casa.- Fece spallucce Jon.
-Mi dispiace Jon.-
-Continuate a dire tutti che vi dispiace ma cioè lo apprezzo davvero però non è mica morto nessuno...ho rotto con Dorothea non è la fine del mondo.- Disse mentre cominciavano a camminare fianco a fianco verso l’ascensore.
-Sì hai ragione ma sai per un fervido credente nell’amore come te è stato un duro colpo e poi con tutte le canzoni che hai scritto pensando a lei.-
-Già quelle mi perseguiteranno per tutta la vita ma infondo Dorothea era una parte di me, insomma ci sto insieme dal liceo, una parte del mio cuore apparterrà sempre a lei ma non è che posso stare a piangermi addosso per tutta la vita.-
-Giusto hai ragione...sai mia moglie non è molto contenta del fatto che io viaggi molto con voi...anzi per un momento stavamo anche per separarci e poi ho pensato: cavolo Dorothea e Jon non hanno questo tipo di problemi e non sono sposati! Così ho parlato con mia moglie e abbiamo trovato la soluzione...ho sempre pensato che voi due sareste rimasti insieme, eravate l’emblema del vero amore.- Jon sorrise amaro a quelle parole, tutti lo credevano persino lui e invece guarda che era successo.
-Le cose cambiano...se ci siamo lasciati per questo vuol dire che non potevamo durare.-
-Vero anche questo.- Erano arrivati alla hall dove si erano trasferiti anche gli altri che stavano seduti sui divanetti a chiacchierare. –Beh Jon vado a chiamare mia moglie, altrimenti mi fucila...- Jon ridacchiò. –A dopo.-
Jon tornò tranquillamente dagli altri che lo fissavano interrogativi.
-Beh? Che c’è?- Chiese facendo spallucce.
-Che sei andato a fare?- Chiese Dave senza giri di parole.
-Sono andato a parlare con Doc, a proposito domani si parte e passiamo le feste a Vancouver!-
-Bella!- Esclamò Tico contento.
-Rachy non è un problema per te vero?-
-No no...non voglio tornare a NY per po’ e tanto meno da mia madre...- Rispose Rachel.
-Ok.- Jon si sedette nel posto libero accanto a Rachel e poggiò i piedi sul tavolino, portava le converse di diversi colori, una rosa e una viola.
-Ma...che scarpe hai?!- Sbottò Rachel shoccata.
-Sono belle!-
-Neanche io ho le scarpe rosa!-
-Perché tu non sai apprezzare niente...se è per questo non hai neanche le pantacollant zebrate di Dave.-  Rachel si girò incredula verso quest’ultimo che ridacchiava.
-Oh mio Dio...- Commentò scuotendo la testa.
Mentre ridevano e scherzavano tranquillamente, una ragazza a loro fin troppo conosciuta varcò le porte dell’albergo facendoli zittire di colpo, soprattutto Jon, che la fissava senza espressione o meglio più che altro era confuso.
-Quella è Dorothea?- Chiese incredula Rachel a bassa voce, da quando l’aveva vista l’ultima volta era cambiata moltissimo.
Gli altri annuirono mentre Dorothea si avvicinava a loro.
-Ciao ragazzi...Rachel quanto tempo...- Disse sorridendo appena e Rachel ricambiò il sorriso, poi si rivolse a Jon. –Jon...posso parlarti un momento?- Lui si alzò senza dire una parola e la seguì qualche metro più in là.
-Dimmi...- Disse lui appoggiandosi al desk della hall dell’albergo.
-Ehm ecco...non ho cambiato idea se è quello che pensi.-
-No non lo penso.- Sbuffò lui roteando gli occhi al cielo, lei gli posò una mano sulla spalla.
-Secondo me tornano insieme...- Mormorava intanto Richie insieme a Dave e Rachel.
-Naah guarda Jon ha fatto una faccia...non credo.- Ribatté Dave.
-Gli ha messo una mano sulla spalla!-
-Ma che c’entra!- Si intromise Rachel. –Adesso zitti non sento che dicono!-
Jon guardò Dorothea interrogativo.
-Beh mi servirebbero le chiavi di casa in New Jersey, devo portare via la mia roba.- Jon sospirò e continuò a fissare Dorothea indeciso sul da farsi. –Per favore.-
Jon si tastò le tasche del giubbetto di pelle, tirò fuori le chiavi di casa e le diede a Dorothea.
-Non avevi la copia?- Chiese poi.
-L’ho lasciata in camera tua...- Jon annuì.
-Lasciale sotto al tappetino, quando te ne vai.- Mormorò, faceva male dire quelle parole, quattro semplici parole che però dette ad alta voce facevano terribilmente male.
-Sì grazie e mi dispiace che sia andata così tra noi...- Il prossimo che mi dice “mi dispiace” lo mando a fanculo in un nanosecondo! Pensò irritato.
-Già...-
-Andiamo Jon non fare così...-
-Così come?!- Sbottò Jon iniziando a scaldarsi.
-Ahia le cose si mettono male, Jon si incazza...- Mormorò Richie agli altri due che annuivano tutti presi a guardare la scena.
-Come se fosse tutta colpa mia! Come se avessi deciso io tutto questo!-
-Vuoi dire allora che è colpa mia? Scusa non ho deciso io di mandare tutto a puttane!-
-Senti Jon...basta così eh...non ce la faccio a litigare di nuovo, non ora, non ce la faccio, non voglio litigare ancora con te, so che è dura...lo è anche per me, solo perché sono io quella che se ne va non significa che per me è più facile, anzi è più difficile di quanto pensassi stare lontano da te sapendo che non torneremo insieme come una volta perché ormai la decisione è presa e non voglio tornare indietro, per il mio bene e il fatto che ora sto per tornare in New Jersey a portare via la mia roba da casa nostra mi spezza il cuore ma come ho detto, devo farlo per il mio bene...non volevo che andasse così.- Disse Dorothea lasciando che qualche lacrima le solcasse le guance.
Jon abbassò lo sguardo per qualche secondo per poi puntare di nuovo i suoi occhi celesti su quelli color cioccolato di lei.
-Sì scusa...hai ragione.- Rispose infine, Dorothea si asciugò le lacrime per poi avvicinarsi a Jon e lasciargli un candido bacio sulle labbra in segno di addio.
Lo guardò un’ultima volta e poi lasciò l’albergo, Jon rimase a fissare il punto un cui se n’era andata per un po’ poi andò verso l’ascensore diretto in camera sua, aveva bisogno di pensare e magari anche comporre qualcosa.
-Dici che dobbiamo seguirlo?- Chiese Dave guardandolo andare via.
-No, lasciamolo solo per un po’.- Rispose Rachel con uno sguardo di una che la sapeva lunga, sapeva che in certi momenti Jon aveva bisogno di rimanere da solo con i suoi pensieri ed era meglio non disturbarlo.

-----
Aggiornato in tempo record...mah volevo chiudere l'anno così! Beh grazie moltissime per i commenti *w* comunque sì, quello di prima era un capitolo di passaggio e anche qualcuno dei prossimi perché volevo focalizzare il rapporto tra Jon e Rachel...anche scoprire un po' del passato di loro due...etc, ma tranquille i colpi di scena non tarderanno ad arrivare (: 
Miss_Rose: ahahah no volevo proprio dire agrumi...non chiedermi perché, non lo so...mi diverte, ormai mi sono fissata che al posto di auguri dico agrumi o peggio ancora angurie...:D
Happy new year! che quest'anno sia con voi... ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Cap. 8 - Nice to meet you ***


nice to meet you

 

CAPITOLO 8 – Nice to meet you.
-Devo andare in aeroporto!- Annunciò Rachel mentre stava giocando a poker con Dave, Tico, Alec e Richie.
-A prendere la tua amica? Posso venire?- Chiese subito Richie.
-Ovvio che no.-
-Eddai Rachel!-
-No mi dispiace! Vado a vedere se Harry è vivo.- Disse alzandosi ridacchiando poiché gli altri quattro non avevano capito un cavolo.
-Chi?!- Domandarono infatti.
-Niente...vado e torno a dopo!- Li salutò e salì in camera, cioè in camera di Jon.
Bussò ma niente, così decise di entrare e lo trovò disteso sul letto al contrario, con la testa a penzoloni dal letto, le mani sulla pancia e le gambe verso il cuscino.
-Tu non sei normale lo sai?- Chiese guardandolo rimanendo sulla soia della porta.
-Senti chi parla- Mormorò senza spostarsi di un millimetro.
-Hey Harry...- Rachel si sedette sul letto accanto a lui. –Non eri tu che dovevi tenermi su di morale?-
-A quanto pare tu stai meglio di me.- Rispose laconico.
-Jon cazzo sono venuta qui per stare con il mio migliore amico e divertirmi e tu devi fare uguale, io non ci penso a Michael, cerco di non pensarci perché se lo facessi scoppierei a piangere come una bambina e non devi farlo tu.-
-Ma è diverso!- Ribatté Jon sbuffando.
-Ok forse sì un po’ lo è ma adesso voglio che alzi il culo e mi accompagni in aeroporto e non penserai più a Dorothea. Chiaro?- Non poteva dirle di no con il tono che aveva usato, faceva quasi paura, così si tirò aggrappandosi al braccio di Rachel e sospirò.
-Mi gira la testa.- Constatò chiudendo gli occhi ricevendo uno scappellotto da Rachel. –Ahi...come osi!- Prese a farle il solletico.
-Ahahah noo ti prego basta ahahah stop fermati ahahah basta!- Jon si fermò alzando le mani.
-Chiedi scusa.-
-No!-
-Ok.- Riprese a farle il solletico finche Rachel non cominciò a chiedere scusa tra una risata e l’altra.
-Bene, andiamo all’aeroporto.-
-Sei un bastardo.- Lui fece un sorriso sghembo e uscirono dalla stanza.
Arrivati in aeroporto si misero seduti sulle poltroncine dove qualche giorno prima era seduto Jon ad aspettarla.
Erano lì che aspettavano da venti minuti ormai e avevano passato il tempo a punzecchiarsi e battibeccare su qualunque cosa, come loro solito.
-Vuoi stare fermo un attimo?- Sbottò Rachel all’ennesimo cambio di posizione di Jon che si girò verso di lei guardandola male.
-Rompi balle.- Borbottò lui incrociando le braccia al petto.
-Io?! Ma guarda che sei incredibile!- Ribatté incrociando anche lei le braccia al petto non prima di avergli dato un leggero pugno sulla spalla.
Jon si guardò un po’ intorno, l’ambiente era alquanto calmo, alcuni dormivano in qualche poltroncina qua e là e altri stavano facendo il check-in qualche metro più avanti, così si girò verso Rachel con uno sguardo malefico e prese per la seconda volta, in quella giornata, a farle il solletico.
-Nooo! Daii!- Sbraitò facendo sobbalzare alcune persone che stavano vicino a loro. –Smettila smettila! Ti meno giuro che ti meno!- Jon scoppiò a ridere mentre Rachel continuava a sbraitare e ridere allo stesso tempo, facendo un gran casino.
-Shhh!- Un signore stizzito seduto più in là le fece segno di fare silenzio al che Jon si fermò di colpo mentre Rachel si girava verso di lui pronta a maltrattarlo in tutti i modi possibili.
-Rachel...non si urla negli aeroporti.- L’ammonì lui bonario.
-Quando torniamo in albergo ci penso io a te.- Lo minacciò puntandogli il dito contro.
-Mmh...cosa sono queste? Proposte sconce?- Jon ricevette l’ennesimo scappellotto della giornata ma si divertiva troppo a prendere in giro Rachel, non lo faceva da tanto tempo ormai.
Mentre Rachel cercava di ribattere alle battutine di Jon si sentì chiamare da quella voce squillante che aveva sentito anche quel mattino.
-Rachel!- JJ si avvicinò abbracciando l’amica e svegliando per l’ennesima volta quel povero signore mentre Jon se la rideva.
-JJ! Oh che bello vederti!- Non si vedevano da tre giorni ma loro erano fatte così, inseparabili. –Allora JJ lui è...-
-Jon Bon Jovi!- La interruppe JJ con occhi sognanti interrompendo Rachel, mentre sorrideva a Jon che le stringeva la mano. –Sono JJ!- Esclamò forse con troppa enfasi. –E sono una vostra grande fan.- Jon ridacchiò.
-Lo immaginavo, piacere comunque...-
Rachel sorrideva soddisfatta, era davvero contenta avrebbe passato del tempo con il suo migliore amico e la sua migliore amica, insieme.
-Possiamo andare?- Chiese Jon guardando Rachel tutta sorridente.
-Sì sì andiamo!-
Jon fece strada verso la macchina e salirono, Rachel davanti e JJ dietro.
Jon accese la radio e mise su una stazione dove mandavano gli Aerosmith e Rachel cambiò mettendo su un’altra dove mandavano i Rolling Stones.
Cambiarono stazione in continuazione per almeno cinque minuti filati senza proferire parola.
-La smetti?!- Sbottò dopo un po’ Rachel scacciando la mano di Jon pronta a cambiare stazione di nuovo.
-Ma...è la mia macchina!- Ribatté lui senza staccare gli occhi dalla strada.
-Non è vero è la macchina di Doc.-
-Ma io guido quindi io decido.- Detto questo rimise sugli Aerosmith soddisfatto, adorava quella canzone, Mama Kin.
Rachel sbuffò poi si girò dietro a chiacchierare con JJ, Jon non le ascoltava perché stava pensando a Dorothea tanto per cambiare, ma non a lei in quel senso, al motivo per cui si erano lasciati cioè per la musica, per il suo amore per il rock n’ roll e gli venne in mente qualche parola per una canzone, aveva anche il titolo: “blame it on the love of rock n’ roll”.
Era perfetta.
Arrivati in albergo, passarono davanti alla hall dove come al solito erano tutti riuniti gli altri Bon Jovi, tra una birra e l’altra chiacchieravano e scherzavano del più e del meno.
-Eccoli va!- Esclamò Tico quando vide Jon varcare le porte dell’hotel.
-Ragazzi...questa è JJ!- Disse Rachel mentre JJ stringeva la mano a tutti e Rachel mandava occhiatacce di fuoco a Richie che già ci provava.
-Hey Richie...vieni un po’ devo parlarti.- Lo chiamò Jon ridacchiando, lui si alzò e lo seguì.
-Beh?-
-Ho un’idea per un’altra canzone...sono particolarmente ispirato.-
-Vedo...sei un genio amico, andiamo va.- I due come sempre andarono in camera di Richie e con le chitarre in mano composero una canzone dall’inizio alla fine, non gli capitava spesso ma  quel giorno sì.
C’era solo d’aggiungere le linee di basso e la tastiera, per il resto era perfetta.
JJ dopo cena si era sistemata in camera di Rachel.
-Non serve che svuoti le valige...tanto domani ripartiamo per Vancouver e lì rimaniamo per un po’.-
-Ah ok, perfetto.-
-Allora che ha detto Steve?- Chiese Rachel sedendosi sul letto insieme a JJ.
-Gli ho dovuto raccontare la situazione, per favore non mi uccidere.-
-No dai non fa niente...tranquilla.-
-Comunque non ha detto niente...ha capito e dice che dovrai tornare a lavoro dopo l’Epifania.-
-Ah benissimo...e tu?-
-Io pure, mi sono presa le ferie in anticipo.-
-E hai per caso...- Rachel non finì la frase, lasciò che l’amica capisse al volo, anche perché non voleva nominare il suo nome.
-Sì, è passato in ufficio ma l’ho cacciato.- Rispose soddisfatta.
-Brava!- Rachel l’abbracciò.
Dopo altre chiacchiere da donne, decisero che era ora di andare a dormire visto che era tardi, e si sarebbero dovuti svegliare il mattino presto alle quattro per prendere l’aereo.

-----
Adoro il tempo libero, perché così posso aggiornare quando voglio...e infatti ecco un altro capitolo! surpriiiise! cominciamo l'anno con i Bon Jovi!
Miss_Rose: oddioo canguri è bellissimo! adesso lo userò anche io ahahahah
Grazie a tutti, come sempre...spero vi piaccia anche questo e a presto per il prossimo!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Cap. 9 - Vancouver ***


vancouver

Alle quattro si trovarono tutti nella hall dell’albergo più o meno svegli, o meglio quando Rachel e JJ scesero di sotto la scena che trovarono era alquanto comica.
Su un divanetto c’era Richie che dormiva appoggiato a Jon che a sua volta dormiva abbracciando un cuscino appoggiato al bracciolo del divanetto.
Tico dormiva su una poltroncina con la testa appoggiata al braccio, Dave anche lui dormiva su una poltroncina, con le gambe a penzoloni sul bracciolo e la testa dall’altra parte buttata all’indietro e infine, Alec era più o meno sveglio, stava bevendo del caffè, ma aveva una faccia da sopravvissuto.
-Dormono tutti ancora?- Chiese Rachel stupita.
-Fino a cinque minuti fa erano svegli, appena hanno toccato i divani sono crollati in meno di un secondo.- Spiegò ridacchiando.
Dave addirittura si era messo a russare e Richie cercava di accomodarsi meglio sulla spalla di Jon che ignaro di tutto continuava a dormire con il suo amato cuscino.
In quel momento scese Doc, tutto allegro con la sua valigia.
-Allora siamo tutti pronti e pimpanti?!- Esclamò battendo le mani per poi accorgersi che la grande “truppa” era ancora nel mondo dei sogni.
-Beh...pimpanti adesso mi sembra un po’ esagerato...- Commentò JJ guardandoli dormire.
-Oh ma qui si batte la fiacca! SVEGLIA!- Cominciò a battere le mani svegliandoli di colpo.
Richie alzò la testa dalla spalla di Jon che si guardava intorno rincoglionito.
-Jon...lo sai che sei tanto scomodo, dovresti mettere su qualche kilo...- Mormorò Richie.
-Mmh...- Fu la risposta di Jon che si alzò portandosi via il cuscino.
-Jon, quel cuscino è dell’albergo, molla l’osso.- Gli disse bonariamente Doc, togliendoglielo dalle mani.
-Ah...lo sapevo...- Borbottò di tutta risposta lui scompigliandosi, se possibile, ancora di più i capelli.
Dave e Tico si alzarono senza proferire parola, presero le valige e si diressero fuori dall’hotel, seguiti da tutti gli altri.
Arrivati in aeroporto, salirono tutti sul jet privato marcato Bon Jovi e volarono alla volta di Vancouver.
-Ok ragazzi, riposatevi...che questo pomeriggio voglio cominciare subito a girare...- Annunciò Doc provocando cinque sbuffi.
-Che giriamo?- Chiese invece Alec.
-I’ll be there for you.-
-Ok.- Non appena Doc se ne andò, gli altri si sistemarono meglio.
Rachel si mise seduta vicino al finestrino, accanto a Jon, di fronte a loro c’erano Dave e JJ e nei sedili dietro c’erano Tico che ne occupava due visto che si era disteso e Alec fece la stessa cosa con i sedili accanto mentre Richie già dormiva sul sedile accanto a quello di Jon.
Rachel appoggiò la testa sulla spalla di Jon cercando di trovare una posizione comoda.
-Sei davvero scomodo...- Constatò Rachel ridacchiando.
-Prendere o lasciare.- Rispose appostandosi meglio sul sedile in modo da far appoggiare meglio la testa di Rachel sulla sua spalla. –Meglio?-
-Sì va bene.-
JJ nel frattempo stava chiacchierando animatamente con Dave di chissà quale argomento, il che fece sorridere Rachel che li ascoltava tenendo gli occhi chiusi.
Dopo neanche dieci minuti dormivano già tutti, tranne Dave e JJ che continuavano a chiacchierare e si chiedevano come diavolo facessero a dormire con Richie che russava come un trattore.

Le sei ore di aereo passarono velocemente e Doc dovette andare a svegliare nuovamente tutti quanti visto che non si erano accorti di essere atterrati.
-Ragazzi svegliatevi...- Disse piano osservandoli, Rachel dormiva appoggiata alla spalla di Jon che a sua volta teneva la sua testa appoggiata a quella di lei; Dave e JJ dormivano più o meno nella stessa posizione; Richie era completamente svaccato sulla poltroncina e continuava a russare; Tico si stava svegliando; Alec che era disteso su due sedili, stava facendo uno strano sogno che lo faceva agitare nel sonno.
-Ooh! Siamo arrivati! SVEGLIATEVI!- Cominciò a sbraitare facendo svegliare di colpo tutti quanti.
-Oh cosa ti urli! Sono sveglio!- Sbottò Tico mentre tutti gli altri si guardavano intorno spaesati.
-Scusa Tico...ma non posso dire lo stesso degli altri.-
-Doc mi hai tolto dieci anni di vita...- Borbottò Dave alzandosi seguito da JJ.
Lentamente scesero tutti dall’aereo e salirono sul bus che li avrebbe portati nell’hotel che per i prossimi giorni sarebbe diventata la loro casa .
-Ok ragazzi...vi do’ tempo un’ora, vi fate la doccia, vi sistemate o fate quello che vi pare, ma tra un’ora vi voglio tutti in studio per girare il video.-
-Oh che palle!- Sbuffò Richie.
-Non brontolate...prima li facciamo, prima finiamo e prima potete rilassarvi per le feste.-
-Uff vabè...gli strumenti?- Chiese Alec.
-Ora ce li vado a portare...ci vediamo là.-
-Hey Doc, noi che facciamo?- Domandò Rachel prima che Doc lasciasse l’albergo.
-Oh venite anche voi ovviamente, magari ci date una mano...può sempre servire.- Ampi sorrisi si aprirono sui volti delle due ragazze, soprattutto JJ che per lei era come vedere un sogno avverarsi.
Un’ora dopo precisa, visto che Doc non ammetteva nessun tipo di ritardo, erano di nuovo tutti nel patio dell’hotel mentre aspettavano il bus che li avrebbe portati in studio.
-Jon...cos’è questa camicia...- Commentò Rachel nel vedere la camicia blu che portava sopra i pantaloni di pelle.
-Cos’hai da ridire contro questa adesso?-
-Bah non commento va...-
-Antipatica.-
-Ragazzi il bus è arrivato.- Annunciò Dave mentre tutti si diressero fuori dall’hotel.

-Allora...voglio impostare il video così...voi adesso suonate la canzone come sempre e poi nel risultato finale ci sarà la prima metà che è questa che voi suonate e l’altra metà, un pezzo di live.-
-Possiamo evitare il playback? Mi sento un coglione a far finta di suonare.- Brontolò Jon sul piccolo palco che improvvisavano per fare i video, si era posizionato davanti al microfono pronto a girare insieme a tutti gli altri mentre Rachel e JJ si erano sedute davanti al palco per godersi la scena.
-Ti devi attenere il più possibile alla canzone registrata però.- Jon annuì e imbracciò la sua chitarra.
-Che facciamo la suoniamo tutta la canzone?- Chiese Richie sistemandosi davanti il secondo microfono.
-Massì...intanto fate anche un po’ di prove, visto che vi sto organizzando un concerto nei prossimi giorni.-
-Ok.-
-Bene allora pronti?- Gli altri alzarono il pollice in segno di approvazione e Doc fece il conto alla rovescia con le dita, partendo da 3...2...1.
I ragazzi cominciarono a suonare come sempre ma a trenta secondi dall’inizio furono interrotti da Doc.
-No ragazzi! Non siete a un live! Dovete registrare un video! E tu Dave smetti di fare il deficiente come fai sempre!- Ordinò provocando qualche risatina.
-Ok ok scusa...mi sono lasciato prendere alla mano.-
-Bene non lo fare...e Jon attieniti alla canzone originale!-
-Sì vabbè mi è venuta male...dai rifacciamo.-
Detto questo ripresero a suonare dall’inizio e Jon ci mise davvero tutto se stesso in quella canzone, forse perché gli ricordava terribilmente Dorothea, in effetti quella canzone rispecchiava alla perfezione la situazione che stava vivendo.
-Come è andata?- Chiesero una volta finita.
-Alla grande!- Esclamò Doc mentre Rachel e JJ cominciarono ad applaudire.
-Volete che vi cantiamo qualcosa?- Chiese Richie al microfono facendo l’occhiolino a JJ.
-Sì sì! Ehm...- Rachel ci pensò un attimo parlandone con JJ mentre Jon andava a portare a posto la chitarra. –Jon! La mia canzone!- Urlò dopo, Jon le fece l’occhiolino alzando il pollice poi andò a dirlo agli altri. –E imitate il video!-
-Faremo il possibile...-
Dopo qualche minuto le note di Bad Medicine inondarono l’auditorio e Rachel si mise a cantare e saltare sotto il palco come una vera fan, ovviamente insieme a JJ.
Jon cantava spalla a spalla con Richie proprio come nel video e a metà canzone fece salire le ragazze sul palco per farle cantare con lui, tipo nei live.
-Wuuh! Hey Rachel canti bene!- Si complimentò Jon a fine canzone.
-Ho preso lezioni di canto.- Jon la guardò sorpreso.
-Davvero? E perché non me l’hai detto?-
-Beh scusa eh non è che la prima cosa che faccio dopo che ti vedo dopo mesi  è dirti che ho preso lezioni di canto!- Obbiettò scatenando le risate di Jon.
-Duettiamo.-
-Scherzi?-
-No, no dai...-
-Ma non posso cantare con te!-
-Perché no?-
-Perché tu sei tu e...e io...-
-E tu sei Rachel, andiamo...non c’è nessuno!- In effetti gli altri erano andati a fare una pausa di fuori, a fumare qualche sigaretta lasciandoli soli.
-Così mi smerdi!- Brontolò Rachel sedendosi su uno sgabello che aveva portato Jon.
-Non ti smerdo...promesso.- Rachel sbuffò e si portò il microfono davanti, mentre Jon prendeva la chitarra e si metteva seduto accanto a lei.
-Che cantiamo?- Chiese Rachel rilassandosi.
-Quello che vuoi...-
-Dai non lo so...facciamo uhm...Help?-
-Ok, dai vai...- Rachel prese aria e poi scoppiò a ridere.
-No non ce la faccio! Non riesco a cantare fissando il vuoto!- Jon ridacchiò, prese lo sgabello dove era seduto e si posizionò davanti a lei.
-Adesso guarda me e canta.-
-Tu sei peggio, non ce la faccio a rimanere seria e guardare te...- Jon roteò gli occhi al cielo.
-Dai, guarda che non mi muovo finche non canti!-
-Ok...va bene hai vinto.-
-Vai comincio io...- Jon cominciò a strimpellare la chitarra. –Help!-
-I need somebody...- Rachel iniziò a cantare titubante mentre Jon le fece un sorriso di incoraggiamento.

-Help!-
-No just anybody...-
-Help!-
-You know I need someone...help!-

Continuarono a cantare un pezzo ciascuno senza staccare gli occhi uno sull’altro, Rachel trovava sicurezza negli occhi chiari di Jon.
-Hey che succede qui?- Chiese Richie interrompendo il loro scambio di sguardi.
-Fate zozzate? Vergognatevi!- Li riprese Dave ridacchiando.
-Oh sì con una chitarra...vuoi sapere cosa ci faccio?- Rispose Jon sarcastico alzandosi per andarla a posare sul suo piedistallo.
JJ fece cenno a Rachel di seguirla, lei si alzò dallo sgabello dove era ancora seduta e scese dal palco per seguire l’amica.
-Allora non hai niente da dirmi?- Chiese indagatoria JJ.
-Io? Ehm...no...non che io sappia...ti devo dire qualcosa?-
-Sì certo! Per esempio...che facevate tu e Jon?- Domandò maliziosa.
Rachel la guardò un momento per poi scoppiare a ridere.
-Niente! Abbiamo cantato Help dei Beatles...fine.-
-Sicura che non è successo nient’altro? Quello scambio di sguardi finale...mmh...-
-Senti non so che sta macchinando il tuo cervellino o la tua fervida immaginazione, ma io e Jon siamo solo amici, siamo sempre stati tali...-
-Le cose cambiano...- Disse solenne JJ facendo ridere ancora l’amica.
-Non tra noi...noi siamo noi...non cambieremo mai.-
-Era quello che dicevi di lui e Dorothea e guarda un po’...- Rachel fu presa in contropiede, in effetti era vero, aprì la bocca per dire qualcosa ma non sapeva cosa dire, così la richiuse. –Colpita e affondata!-
-Non c’è niente tra noi...se non un profondo legame di amicizia. Fine.- Disse infine sicura della sua risposta.
-Ok...torniamo là va.-

-----
Ok, quella foto che ho messo mi ha fatto morire dalle risate quando l'ho vista...ahahah comunque ho deciso di mettere una bella foto di loro in ogni capitolo e volevo chiedervi...datemi un consiglio per trovare il volto di rachel, quale attrice/cantante/ quello che è/ vedete al posto di Rachel?  Aspetto commenti u.u btw, non vi spaventate per questi aggiornamenti lampo...ho tempo e ne ho scritti tantissimi quindi mi devo rimettere in paro :D  Thanks to everybody, as always...<3
Ps. per chi non dovesse vedere la foto, ecco il link -> http://img521.imageshack.us/img521/7823/vancouveri.png

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Cap. 10 - Chinese restaurant ***


chinese


-Ma ti vuoi fidare per una volta?- Sbottò Rachel irritata.
-No che non mi fido, l’ultima volta non abbiamo cenato per il tuo stupido istinto!- Ribatté Jon piccato.
Dopo il pomeriggio passato a girare il video, decisero di andare a mangiare cinese in un ristorante nelle vicinanze, ovviamente tutti avevano passato ma Rachel costrinse Jon ad andare con lei visto che sapeva sempre come incastrarlo.
 -Uffa la smetti di rinfacciarmelo! E’ stato un errore in buona fede! Fidati questa volta!- Jon la guardò a lungo indeciso sul da farsi e poi sbuffò.
-Vabè...ma ti giuro che se anche questa volta va a finire così sarà l’ultima volta che vengo in strani ristoranti con te! Non sono una cavia da laboratorio!-
-Ok affare fatto.- Rachel prese il menù e cominciò a sfogliarlo alla ricerca di qualcosa di interessante che potesse catturare la sua attenzione, mentre Jon, che aveva deciso di lasciar fare tutto a Rachel, si guardava intorno e osservava il ristorante decisamente molto particolare, stile orientale con luce soffusa e camerieri rigorosamente cinesi come è giusto che sia.
-Buonasera, siete pronti ad ordinare?- Arrivò il cameriere con un blocchetto in mano pronto a trascrivere le ordinazioni.
-Uhm...sì allora per lui maiale Za-Zai in Satay...- Jon spalancò gli occhi sconcertato per quella ordinazione e chiedendosi che cosa cavolo era. –Invece per me Chow Mien al Curry alla piastra.- Il cameriere trascrisse il tutto ridacchiando.
-Stomaco di ferro eh?- Scherzò mentre Jon guardò con aria interrogativa Rachel che faceva spallucce.
-Perché?- Chiese allora confusa.
-Oh no signorina non vi voglio rovinare la sorpresa...-
-No oh ma che sorpresa...voglio sapere!- Si intromise Jon agitato.
-No non ci provare Jon!- Sbottò Rachel lanciandogli il tovagliolo e colpendolo in pieno volto scatenando l’ilarità del cameriere.
-Da bere?- Chiese poi tornando serio.
-Due birre.- Ordinò stavolta Jon senza ammettere obbiezioni da parte di Rachel.
-Di che tipo? Cinesi...europee...-
-Cinesi!- Esclamò Rachel prima di Jon che borbottò un qualcosa tipo “dannazione!”.
-Benissimo!- Il cameriere portò via i menù e andò in cucina.
Rachel sorrise soddisfatta a Jon che sbuffò per l’ennesima volta.
-La prossima volta decido io.- Disse autoritario mentre Rachel ridacchiava, le erano mancati tutti quei momenti con lui, quando erano al liceo avevano il loro ristorante preferito dove andavano sempre a fare pranzo, la pasticceria dove andavano a studiare, tra virgolette visto che finivano sempre in chiacchiere, e infine il pub dove andavano dopo cena il più delle volte a fare feste o a sbronzarsi. Era un po’ monotono certo, ma adorava quella monotonia e in tutti quegli anni gli era mancata terribilmente, battibeccare e punzecchiarsi per qualunque cosa, lo strano modo di vestire di Jon per cui lei lo prendeva sempre in giro, le loro lunghe chiacchierate nel cuore della notte quando uscivano di casa di nascosto dai genitori soprattutto Rachel che cercava il più possibile di stare fuori da quella casa, cercava di stare il più lontano possibile da sua madre che era sempre e costantemente ubriaca e si andava a rifugiare da Jon che abitava nelle vicinanze.
Quei pensieri le misero tristezza, non le piaceva ricordare quei periodi, o meglio le piaceva pensare ai suoi amici ma sua madre, preferiva cancellarla dalla mente.
-Hey piccola che succede?- Chiese infatti Jon vedendo che si era incupita.
-Ehm niente...ho ricordato cose che non volevo ricordare...- Rispose sapendo che Jon avrebbe colto al volo cosa intendesse dire e infatti così fu, Jon prese ad accarezzarle il dorso della mano che teneva appoggiato sul tavolo.
-Sta tranquilla...non ci pensare ok? E’ passato.- Rachel annuì.
-Mi sei mancato...tanto.- Jon sorrise.
-A chi lo dici...- Si guardarono per un po’ negli occhi come quel pomeriggio. –Non sapevo più chi prendere in giro.- Disse infine Jon facendo ridere Rachel.
-Ladies and gentleman, ecco a voi Jon Bon Jovi il rovina-momenti-perfetti! Un applauso!- Celiò Rachel provocando le risate di Jon.
-Però ti ho fatta ridere, dovevo tirarti su di morale o sbaglio?-
-Giusto, un punto a tuo favore.-
-Grazie! Hey ho notato che JJ si è ambientata subito...sta sempre con Dave o Richie.- Disse Jon cambiando discorso.
-Oh sì...lei fa subito a socializzare e Dave le sta molto simpatico e Richie ci prova sempre.- Spiegò calcando le ultime quattro parole che fecero sghignazzare Jon.
-Richie ci prova con ogni essere femminile, disponibile, presente sulla Terra.-
-Con me non ci ha mai provato però...- Obbiettò la ragazza pensierosa.
-Beh perché l’ho minacciato di morte se l’avesse fatto.- Rispose come se fosse una cosa ovvia il che fece ridere Rachel.
-E perché?-
-Come perché...sei la mia ragazza mica posso concederti al primo che capita!-
-A parte che è il tuo migliore amico quindi in teoria non è il primo che capita...poi scusa io non ho voce in capitolo in questa storia?-
-Certo che no, sono cose da uomini.- Spiegò Jon con finta indifferenza.
-Ma certo! E voi discutete su di me e a chi concedermi tenendomi all’oscuro di tutto!-
-Esattamente.- Jon sorrise soddisfatto.
-Bah non ho parole.- Commentò scuotendo la testa.
-Eh la vita cara mia...comunque scherzi a parte, non dovresti preoccuparti così tanto di Richie è vero ci prova con tutte, ma è anche un bravo ragazzo con le donne...fidati se JJ dovesse “cadere nella sua trappola”,- Disse facendo le virgolette con le dita. –Potrei certificare che è in buone mani anche se è solo da una notte e via.-
-Ok facciamo che mi fido.- Acconsentì Rachel mentre Jon sorrideva compiaciuto.
-Brava cosa che non dovrei fare io quando andiamo a cena fuori...- Disse Jon per farle dispetto.
-Ancora con questo discorso? Che palle!- Brontolò la ragazza facendolo ridere.
Il cameriere arrivò con due piatti fumanti e le birre di uno strano colore rossiccio scuro, tipo le Guinness.
-Beh buon appetito! Mi sono preso la libertà di portarvi anche un po’ d’acqua ne avrete bisogno...- Disse sorridente il cameriere congedandosi e lasciando sempre più perplessi i due.
-Io ho paura.- Commentò Jon guardando il suo piatto, era carne tutta spezzettata con qualche foglia di insalata e una strana polverina rossa sopra.
Quello di Rachel invece, era un bel piatto di gamberoni e vongole e anche da lei la polverina rossa, emanava un buonissimo profumo però.
-Comincia tu.- Disse a Jon che scosse la testa.
-Scordatelo...tu sei voluta venire qui, tu cominci.- Rachel sbuffò e guardò il suo piatto.
-Facciamo insieme ok?- Jon annuì esasperato. Entrambi presero una forchettata di cibo e se la misero in bocca e masticando lentamente per cercare di capire se era buono o meno.
-Mh non è male...- Commentò Jon mentre Rachel annuiva essendo d’accordo con lui.
-Visto? Te l’avevo detto! Uomo di poca fede!- Ribatté continuando a mangiare.
Jon prese un altro boccone ma non appena deglutì sentì la gola andargli a fuoco e una vampata di caldo.
-Aaah! Bruciaa!- Esclamò facendosi aria con una mano e la bocca aperta, come aveva previsto il cameriere, si riempì un bicchiere d’acqua che bevve tutto d’un sorso...errore madornale, perché invece che provocargli sollievo, peggiorò la situazione. –Quanto cazzo brucia!- Rachel stava ridendo come una matta.
Dopo poco il sorriso le morì sulle labbra visto che anche lei sentì uno strano bruciore salirle su per la gola.
-Merda!- Sbottò prendendosi un bicchierone d’acqua mentre Jon se la rideva. –Ma...ma che...che c’è dentro?!- Jon bevve un lungo sorso di birra, fino a farne diventare metà e lo stesso fece Rachel.
Nessuno dei due proferì parola per diversi minuti impegnati com’erano a fissare il proprio piatto.
-Andiamo al McDonald’s?- Chiese infine Rachel.
-Sì!- Lasciarono i soldi sul tavolo e uscirono dal ristorante il più velocemente possibile.
Una volta fuori camminarono per qualche isolato alla ricerca di un fast-food in silenzio, non era un silenzio imbarazzante, era uno di quelli piacevoli, dove non c’è bisogno di parlare basta solo la presenza della persona accanto.
Rachel sospirò poiché sapeva a cosa era dovuto quel silenzio.
-Forza...dillo sono pronta...- Disse sbuffando mentre Jon ghignò soddisfatto.
-Te l’avevo detto!- Rachel sbuffò sconfitta così Jon le passò un braccio attorno alle spalle e la strinse a sé, le diede un bacio su una tempia ridacchiando. –Però devo ammettere che è stato divertente quel cameriere era gay.- Sentenziò mentre Rachel si girava a guardarlo perplessa.
-Cosa ti ha fatto pensare che era gay?- Chiese a quel punto.
-Oh beh ehm...quando stavi guardando il menù...ehm mi ha fatto l’occhiolino...- Borbottò Jon sperando che Rachel non avesse sentito ma purtroppo per lui non fu così, visto che la ragazza scoppiò a ridere come una matta.
Si dovette fermare per riprendere fiato sotto un lampione e illuminata dalla luce.
-Rach...hai una macchia rossa sulla guancia.- Le fece notare Jon mentre lei si passava una mano sul punto indicatogli. –Ne hai una anche sulla fronte...e una sul naso...anche qui...- Continuava a dire Jon indicandole vari punti sulle braccia e sulla faccia e soffocando delle risatine.
-ODDIO! Oddio...sono tutta macchiata! Ma cos’è! E tu smettila di ridere!- Disse Rachel andando in panico.
-Shh shh...calma... sembra un allergia...guarda c’è una farmacia aperta,vieni.- La prese per mano e la portò nella farmacia aperta.
Entrarono attirando l’attenzione della commessa.
-Ehm buonasera...- Disse Jon sorridendo appena mentre lo sguardo della commessa si posò su Rachel che cercava di nascondersi dietro Jon senza successo.
-Allergia?- Chiese infatti comprensiva.
-Forse...- Mormorò.
-Ha mangiato qualcosa di strano?-
-In effetti c’era una strana polverina rossa sui gamberi...era piccante.- Disse ricordando il suo piatto.
-Mi sa che lei signorina è allergica al piccante...tenga questo, allevierà il rossore ma le conviene farsi vedere da un medico.- Spiegò gentilmente, i due ringraziarono e uscirono.
Una volta fuori, Jon scoppiò a ridere mentre Rachel gli diede un pugno sul braccio.
-Stronzo!-
-Eddai scusa non resistevo più!- Si difese lui ridendo.
Arrivati in albergo, trovarono gli altri come al solito nella hall che bevevano birra o qualche altro alcolico in allegra compagnia, ma quando entrarono tutti gli sguardi erano su Jon e Rachel.
-E’ lecito chiedere che diavolo avete fatto?- I due si avvicinarono ai divanetti dove erano seduti tutti gli altri, Jon aveva un sorriso sghembo e lanciava occhiatine a Rachel che ancora coperta di macchie, sbuffava sonoramente.
-Rachel ha scoperto di essere allergica al cinese.- Sentenziò Jon mentre gli altri scoppiavano a ridere e lui continuava a sghignazzare.
-Jon è stato abbordato da un cameriere gay.- Disse allora Rachel e il sorriso di Jon piano piano andò scemando lasciando spazio a un’espressione truce mentre gli altri ridevano sempre di più, tanto che alcuni avevano le lacrime agli occhi.
Rachel sorrise compiaciuta.
-Ho sempre pensato, Jonny, che hai dei lineamenti vagamente femminili...- Commentò Dave scatenando altre risate.
-Ma vaffanculo!- Sbottò il diretto interessato sedendosi a peso morto sulla poltrona.
-Qualcuno qui è permaloso...- Lo prese in giro Rachel sedendosi sul bracciolo della poltroncina dove era seduto Jon.
-Hey Pimpa non ci provare.- Sibilò autoritario facendo ridere tutti di nuovo. –La prossima volta decido io!-
-Uff...va bene, io vado su gente...buona notte!-
-Vengo con te!- Esclamò JJ liberandosi dalla presa di Richie che le teneva un braccio sulle spalle.
-Notte!- Salutarono in coro i ragazzi.

------
Questo è uno dei miei capitoli preferiti...mi ci sono spassata a scriverlo, è un po' corto e un po' di passaggio...giusto per raccontarvi alcune tra le tante avventure Jon/Rachel e soprattutto per raccontare un'altra po' di storia di Rachel (: grazie per i commenti del capitolo precedente, sono contenta che piaccia questa storia...:D 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Cap. 11 - Poker and doctors ***


cap11


-Ragazzi! Ho montato il video di I’ll be there for you!- Esclamò Doc entrando nell’Auditorio dove gli altri facevano le prove e si stavano preparando per girare Livin’ on a prayer.
-Ma va? Di già?- Chiese sorpreso Tico, alzandosi dalla batteria.
-Oh sì non ci è voluto tanto...dopo ve lo faccio vedere, voi continuate a prepararvi...e provate quel coso che vi fa alzare in aria! Intanto Mark qui fa le riprese...voi suonate vedete voi!- Gli altri fecero spallucce e tornarono a fare quello che stavano facendo.
C’era Jon che cantava insieme a Richie e Alec e facevano le solite cazzate, ridevano, scherzavano, si rubavano il microfono a vicenda e Jon cercava di rubare la scena davanti alla telecamera ai due per fargli dispetto.
Dave rideva e suonava la sua tastiera, ogni tanto parlava in lontananza con Tico che faceva lunghi assoli di batteria oppure suonava la canzone.
Richie e Jon provarono il gancio per farli alzare in aria durante lo show.
-Ragazze, potete andare a prendere quell’amplificatore laggiù?- Chiese Jon al microfono alle due ragazze che come sempre stavano sedute lì ad osservare.
Le due annuirono e riuscirono bene o male a portare quell’amplificatore sul palco.
-Grazie...- Lo sistemarono sopra a un altro per fare più scena.
-Ok, direi che abbiamo quello che ci serve...ora suonate la canzone e attenetevi all’originale.- Ordinò Doc dopo un’ora e mezza buona.
-Agli ordini capo! Vai Richie!- Disse Jon mentre Richie posizionava la talk box e iniziò la canzone.
-Com’era?- Chiese a fine canzone Jon che aveva ancora il fiatone.
-Perfetta! A proposito dopo domani, concerto!- Esclamò Doc entusiasta.
-Dove?-
-Allo stadio di basket...i biglietti sono già in vendita da l’altro ieri.- I ragazzi spalancarono gli occhi sorpresi, non avevano mai fatto un concerto con così poco preavviso, speravano solo che andasse tutto bene.
Tornati in albergo, tutti i ragazzi si ritrovarono nella sala relax dell’hotel per giocare a poker mentre Rachel e JJ non troppo entusiaste di quel programmino, decisero di passare una serata tra donne.
-JJ! Andiamo solo a fare un giro non devi metterti in ghingheri!- Esclamò esasperata Rachel dopo l’ennesimo cambio d’abito di JJ.
-Su non rompere! Ho quasi fatto!- Sentì urlare dal bagno della camera.
-L’hai detto anche dieci minuti fa! Vabbè ti aspetto al bar di sotto!- Rachel uscì dalla camera dopo aver sentito l’ok dell’amica, chiamò l’ascensore e non appena le porte si aprirono si trovò davanti Richie con due mazzi di carte da poker, occhiali da sole (alquanto strano), e giacca nera lunga, pantaloni neri, scarpe nere...
-Sembri l’anticristo!- Celiò Rachel entrando nell’ascensore provocando le risate di Richie.
-E’ la mia tenuta da poker.- Spiegò mostrandole le carte.
-Ma dai, hai una tenuta da poker? Sul serio?- Chiese Rachel sorpresa delle strane rivelazioni del ragazzo.
-Certo!- Esclamò come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Mah...vi divertite tanto a giocare a poker?-
-Beh sì...sai no...cose da uomini, whiskey e fiches...- Disse con uno sguardo sognante mentre Rachel lo guardava sconcertata. –Che fate voi stasera?-
-Un giro, andiamo in qualche pub...- Rispose vaga visto che neanche lei sapeva bene quello che stava per fare, era JJ l’organizzatrice.
-Ah ecco perché ti sei vestita tutta carina...vuoi fare colpo eh?! Eh beh è giusto, fai bene.- Mormorò Richie sorridendo.
-Richie...-
-Sì?-
-Smetti di parlare a sproposito.- Richie scoppiò a ridere proprio mentre le porte si aprirono visto che erano arrivati e c’erano Dave, Tico, Jon e Alec ad aspettarli tutti rigorosamente con occhiali da sole.
-Ma è una mania quella di mettervi gli occhiali da sole in hotel di sera?- Chiese perplessa la ragazza avvicinandosi al gruppo seguita da Richie che ridacchiava.
-E’ per il poker...per il bluff...- Spiegò Dave.
-Non si dovrebbero portare allora...- Rachel era più confusa di prima.
-Nuova regola, inventata da noi.- Disse brevemente Tico.
-Gente, stasera la ragazzina qui rimorchia...va in giro per pub!- Esclamò Richie come se fosse un evento soprannaturale.
-Come mi hai chiamato?- Sbottò la ragazza girandosi verso di lui con un sopracciglio alzato.
-Ragazzina.- Ripeté ridendo.
-Forza andiamo va...- Disse Alec, gli altri salutarono Rachel e si allontanarono, Jon fu l’ultimo che rimase un attimo lì con lei con uno strano ghigno sul volto.
-Dai dimmi.- Lo incitò Rachel.
-Non ho niente da dire.- Rispose semplicemente facendo spallucce.
-Sì, invece ho visto il tuo sguardo!- Ribatté.
-Come hai fatto a vederlo ho gli occhiali da sole!-
-Te lo leggo in faccia...ti conosco!- E sapeva di aver ragione ma dimenticava anche che Jon era un tipo molto orgoglioso.
-Davvero non ho niente da dire stavolta...solo sta attenta ok?- Si raccomandò Jon mentre Rachel annuiva.
-Certo mamma.-
-Ah ah...divertiti Pimpa!- Disse calcando l’ultima parola.
-No ti prego non chiamarmi così!- Si lamentò la ragazza e Jon ridacchiò.
-Mi spiace ormai te lo devi tenere è la tua punizione per il tuo pessimo istinto verso i ristoranti!-
-Uff...vado al bar ad aspettare JJ...a domani!- Rachel gli diede un bacio sulla guancia.
-A domani baby.- Si avviò verso il bar ad aspettare mentre Jon si recava verso la sala relax pensando che in realtà ne aveva di cose da dire, non era contento che andasse fuori a rimorchiare ragazzi...ma in fondo non poteva mica impedirglielo no?! Doveva distrarsi e uscire con la sua amica era il modo migliore, eppure l’idea che forse avrebbe trovato qualcuno che la potesse “intrattenere” gli dava fastidio...era geloso? Non lo sapeva nemmeno lui, non poteva essere geloso di Rachel...insomma era Rachel, la sua amica da anni! Oppure aveva semplicemente paura che incontrasse un tipo come Michael che le avrebbe spezzato il cuore.
Sì decise che era meglio credere nella seconda opzione e poi perché si faceva così tante menate avrebbe potuto anche non incontrare nessuno.
Scacciò quei pensieri e si sedette al tavolo con gli altri, li aspettava proprio una bella serata...

Rachel, nel frattempo, era seduta al bar dell’hotel e aveva ordinato un cocktail...un Seven Sky, aveva il colore del dentifricio ma non era male forse un po’ dolciastro.
-Cosa ci fa una ragazza così carina tutta sola in un bar?- Chiese una voce alle sue spalle, si girò e si trovò davanti un ragazzo in giacca e cravatta, occhi azzurri, capelli messi all’indietro color cioccolato...era davvero un bel pezzo di ragazzo, si ritrovò a pensare Rachel sorridendogli.
-Ehm...s-sto aspettando un’amica...- Rispose un po’ imbarazzata, non le capitavano spesso situazioni del genere, di solito lo vedeva nei film o nei telefilm.
-Aah capisco, posso farti compagnia finche aspetti?- Chiese il ragazzo, lei annuì e lui si sedette su uno sgabello li accanto. –Piacere, comunque, sono Frank.- Lui le tese la mano che Rachel strinse.
-Rachel.-
-Bel nome! Allora Rachel posso chiederti come mai sei qui a Vancouver? Intuisco che non sei di qui...-
-No infatti sono di New York, sono qui con degli amici...- Spiegò frettolosamente.
-Oh vacanze in anticipo?-
-Qualcosa del genere...tu sei di qui?- Chiese invece Rachel, toccava a lei fare le domande ora.
-No, sono di Los Angeles, sono di passaggio...rimarrò per una settimana per lavoro.- Spiegò per poi ordinare un Gin Tonic.
-Che lavoro fai?-
-Sono un medico, ho un congresso di medicina qui a Vancouver.- Rachel spalancò la bocca, non aveva l’aria da medico, non se lo sarebbe mai aspettato.
-Sorpresa?- Domandò infatti vista la sua espressione.
-Beh direi di sì.-
-Tu che lavoro fai?-
-Fotografa.- Questa volta fu lui a guardarla sorpreso.
-Davvero? Non ti facevo fotografa...di riviste?-
-Mh...in realtà di quello che mi affibbia il mio capo, la maggior parte delle volte...gruppi e cantanti.- Spiegò Rachel mentre Frank annuiva interessato finche il suo cellulare non squillò.
-Un attimo.- Rispose al telefono mentre Rachel continuò a sorseggiare il suo Seven Sky, constatando che oltre ad avere l’aspetto sapeva anche un po’ di dentifricio. –Eccomi, scusami Rachel ma devo andare...posso chiamarti?-
-Ehm certo...ecco il mio numero.- Prese un pezzo di carta e Frank le diede una penna, scrisse velocemente il numero e lo porse al ragazzo mentre Frank le diede il suo biglietto da visita.
-Ah offro io il drink della ragazza.- Disse al barista prima di andarsene e si incrociò con JJ che stava venendo al bar.
-Chi era quello?- Chiese subito JJ sedendosi accanto a Rachel che sorrideva soddisfatta.
-Si chiama Frank, mi è venuto a parlare...- In breve le raccontò tutta la chiacchierata avuta con lui.
-Però...che bel pezzo di ragazzo!- Commentò JJ. –Spero che ti chiami così ci esci e gli dici di presentarmi un amico figo anche a me se poi è medico...beh tanto meglio!-Rachel si mise a ridere.
-Andiamo a fare questo giro di locali va!- Le due si alzarono e uscirono dall’hotel pronte a divertirsi.

Tornarono che era l’una passata visibilmente brille ma lucide ancora per capire dove stavano andando, sentendo ancora risate e urli vari, andarono nella sala relax dove trovarono ancora tutti i Bon Jovi al completo che ancora giocavano a carte ma la situazione era decisamente degenerata.
C’era Jon che portava un casco con le lattine di birra attaccate ai lati e le cannucce che partivano dalle lattine fino alla bocca, sopra il casco color verde militare c’erano appoggiati gli occhiali da sole e stava bevendo e allo stesso tempo giocando a carte, Richie era accanto a lui che gli diceva cosa lanciare.
Dave che aveva una bottiglia di Jack Daniel’s in mano, beveva e mangiava salatini mentre guardava le carte di Alec, infine Tico se ne stava lì tra loro che custodiva le fiches come se fossero il suo tesoro, probabilmente era ubriaco.
-Richie! Mi metti sotto pressione!- Sbottò d’un tratto Jon che era concentrato al massimo sulle carte.
-Ciao ragazzi!- Urlò Rachel entrando facendoli sobbalzare mentre JJ faceva “ciao” con la manina.
-Sei brilla?- Chiesa Richie guardandola con un sopracciglio alzato.
-No! Io non mi brillo...- Disse decisa.
-Ceerto...- Commentò Richie ancora scettico, quella frase neanche aveva senso.
-Facciamo una spaghettata?- Domandò Rachel entusiasta attirando l’attenzione dei cinque che smisero all’istante di fare quello che facevano e si girarono a guardarla.
-E’ brilla.- Decretò Jon annuendo posando le carte sul tavolo senza accorgersi che Dave e Alec sbirciarono per vederle.
-VINTO! ABBIAMO VINTO!- Urlarono in coro cominciando a saltare ed abbracciarsi e lanciarono le carte vincenti a Jon.
-No...NO! Cazzo no!- Si lamentò lui buttando le carte sul tavolo. –Dannazione!-
-Stai scherzando? Hanno vinto davvero?- Chiese Richie incredulo. –Cazzo!-
-Allora andiamo a mangiare?- Domandò ancora Rachel.
-Forse è meglio se la porto di sopra...credo che sia più che brilla.- Sentenziò JJ prendendola sotto braccio.
-Hey JJ...noi avevamo un programmino stasera...- Le fece notare Richie, lei si morse il labbro inferiore.
-Dai ce la porto io di sopra...voi divertitevi.- Disse Jon facendo l’occhiolino a JJ e diede il casco con la birra a Richie. –Trattalo bene.- Richie gli diede una pacca sulla spalla.
Jon si avvicinò a Rachel e l’accompagnò fino in camera, mentre ascoltava pazientemente gli sproloqui della ragazza.
-Ma io ho fame!- Obbiettò la ragazza sulla soia della porta della sua camera.
-Tu sei un pozzo senza fondo non fai testo! Dai vai a dormire...- La incitò seguendola nella stanza buia.
-E se mi rapisce qualcuno?- Chiese con gli occhioni da Bambi.
-Chi vuoi che sia il malato di mente che verrebbe a rapirti? Ti riporterebbe subito indietro!- Jon si beccò un pugno sulla spalla, tanto per cambiare. –Ahi...-
-Gli alieni!-
-No credimi non lo faranno...li spaventeresti con i tuoi discorsi sulla gelatina.- Disse Jon ricordando il discorso di poco prima che Rachel aveva fatto sul fatto che la gelatina sarebbe stato un ottimo scudo per proteggersi dalle pallottole.
-Era un discorso serio!- Obbiettò la ragazza.
-Non lo metto in dubbio.- Rachel si distese sul letto ancora vestita e non fecero in tempo a passare dieci secondi che già si era addormentata come un ghiro.
Jon sorrise nel vederla così serena nel sonno e uscì dalla camera.
-La gelatina...- Sghignazzò scuotendo la testa per poi dirigersi verso la sua stanza.

------
Ok, lo ammetto mi diverto a fargli fare cose deficienti ai nostri poveri eroi u.u comunque dan daaaan! abbiamo una new entry...chissà che succederà...muhuhuh [risata diabolica mal riuscita] :D  grazie happy people! (: spero vi piaccia anche questo!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Cap. 12 - Completely drunk! ***


drunk

 

Rachel si svegliò con la testa che pulsava per via dell’insistente malditesta, si alzò massaggiandosi le tempie e si guardò intorno.
Ricordava più o meno bene la serata prima, di Frank e del fatto che aveva bevuto troppa tequila, ma ricordava anche i discorsi senza senso che aveva fatto a Jon, ricordava che stava in ascensore e che lui era in camera sua ma niente di più.
-ODDIO!- Esclamò alzandosi di colpo ignorando le fitte alla testa. –Non è che ci ho fatto qualcosa...oddio...- Si guardò intorno in panico, era ancora seduta sul letto, poi si rese conto che era vestita. –Ah fiuu...sono vestita.- Le ritornò in mente quello che le aveva detto JJ il pomeriggio di due giorni prima, era sicura che non c’era niente se non amicizia tra loro però quando Dorothea lo aveva lasciato definitivamente, sentì uno strano senso di sollievo, certo era molto egoista da parte sua ma era quello che sentiva, le dispiaceva per Jon ma al contempo era sollevata.
Si fece una bella doccia e si vestì come sempre, uscì dalla camera allo stesso tempo di Jon e infatti si incontrarono mentre chiudevano la porta della camera.
Si guardarono un momento senza dire una parola.
-Gelatina eh?- Rise Jon mentre Rachel abbassava lo sguardo in imbarazzo.
-Non dire niente.- Lo intimò lei camminando verso l’ascensore seguita da Jon.
-Tranquilla Pimpa...muto come un pesce.- Disse soffocando una risata.
-Non farne parola con nessuno!-
-Me lo porterò nella tomba.- Jon si mise una mano sul petto mentre parlava. –Come è andata ieri? Tralasciando la parte della gelatina ovviamente.-
-Oh benone! Ho incontrato un ragazzo...si chiama Frank, è un medico!- Esclamò entusiasta mentre Jon pensava che forse era ora di preoccuparsi, cioè no! Non doveva preoccuparsi e di cosa poi? La vita era la sua poteva fare quel che le pareva, il punto era che questo Frank doveva stare molto attento a non fare cazzate altrimenti l’avrebbe preso a calci in culo, ci mancava solo che Rachel si trovasse un altro tipo come Michael.
-Jon? Mi stai ascoltando?- Chiese Rachel sventolandogli una mano davanti alla faccia.
-Che? Ah sì sì, certo...- Sorrise rassicurante. –Medico eh?-
-Già! Mi ha dato il suo numero...l’ho incontrato al bar dell’hotel!- Jon spalancò gli occhi.
-E’ in questo hotel?- Sbottò forse con troppa enfasi e per questo si maledì mentalmente, doveva mantenere la calma.
-No, no... è qui per un congresso.-  Questo tipo mi sta già sul cazzo...pensò Jon con una strana smorfia.
Andarono a fare colazione, al solito tavolo, dove erano già tutti seduti che mangiavano tranquillamente.
Jon e Rachel si presero dei cappuccini e si sedettero accanto agli altri.
-Hey Rachy vuoi un po’ di gelatina?- Chiese con un sorriso divertito Jon indicando la gelatina rossa sul tavolo mentre Rachel lo fulminava con lo sguardo.
-Odio la gelatina, dovresti saperlo.- Sibilò mentre gli altri si erano interessati alla strana conversazione dei due.
-Ma dai? Davvero? Strano, avrei giurato il contrario!- Esclamò Jon realmente sorpreso.
-Sei un grandissimo bastardo, lo sai vero?- Si assicurò la ragazza sospirando.
-Scusa non ho resistito.- Si difese Jon sorridendo.
-Ma di che parlate?- Chiese d’un tratto Tico confuso.
-Niente! Non parliamo di niente! Jon è un idiota!- Sbottò Rachel provocando le risate di quest’ultimo.
JJ era stranamente in silenzio e si lanciava occhiate con Richie dall’altra parte del tavolo, Rachel se ne accorse e si chiese che diavolo avessero fatto mentre lei era andata di sopra, dopo avrebbe fatto l’interrogatorio a JJ.
Drin Drin
Squillò un telefono, quello di Rachel che rispose perplessa, chi poteva chiamarla alle dieci di mattina?
-Pronto? Rachel?- Chiese una voce che lì per lì le parve familiare.
-Sì...-
-Ciao sono Frank, ti ricordi di me?- Rachel spalancò la bocca e cominciò a fare segnali con le mani a JJ, indicandosi il telefono e con un espressione entusiasta, JJ capì al volo e cominciò ad emozionarsi anche lei tipo nei film.
-S-sì...mi ricordo!- Si ricordò di rispondere alla domanda.
-Bene, ti ho disturbato per caso? Dormivi?-
-Io? No, no sono una tipa mattiniera...- A Jon scappò una risata.
-Ah benissimo, ma sei sola?- Rachel si guardò intorno, la stavano tutti osservando interessati alla discussione.
-No, ci sono i miei amici stiamo...facendo colazione.-
-Ah ok, senti...per caso hai da fare stasera? Nel pomeriggio ho un congresso lì vicino al tuo hotel e ho pensato di portarti a mangiare qualcosa.- Lanciò uno sguardo d’intesa a JJ che si lasciò scappare un gridolino che fece sobbalzare il povero Dave accanto a lei.
-Ehm no cioè sì...cioè non ho niente da fare...sono libera...sì insomma, ok va bene...- Balbettò lasciando alquanto perplessi gli altri.
-Perfetto, passo a prenderti alle sette e mezzo ok? Appena finito il congresso.-
-Ok a dopo.- Chiuse la telefonata con un mega sorriso sulle labbra.
-Che ha detto? Uscite? Eh?- JJ la bombardò di domande mentre Rachel annuiva.
Cominciarono a parlare a raffica di cose che loro solo sapevano per poi congedarsi con un veloce saluto e salire in camera.
-Donne...- Commentò Dave sorseggiando il suo caffè e gli altri annuirono d’accordo.

Quel pomeriggio girarono You give love a bad name, in realtà non c’era molto da girare visto che Doc decise unire insieme spezzoni di live che avevano fatto qualche mese prima così si limitarono a fare un po’ di prove per il concerto del giorno dopo; le ragazze non si erano fatte vedere tutto il pomeriggio, probabilmente erano andate a fare shopping, JJ era addirittura più emozionata di Rachel.
I ragazzi tornarono in hotel che erano le sette passate, esausti e si buttarono sui divanetti come sacchi di patate.
-Cazzo sono distrutto...- Borbottò Jon buttando la testa all’indietro.
-Sono completamente spompato...quanto abbiamo suonato?- Chiese Tico facendosi aria con un foglio.
-Ehm...- Richie contò sulle dita della mano le ore passate a provare. –Cinque ore...-
-Che cazzo dici?- Sbottò Jon incredulo.
-Cinque fottutissime ore di prove no-stop...non mi sento più una fottuta mano...- Rispose Alec aprendo e chiudendo la mano per farla riprendere.
Mentre i Bon Jovi erano nella hall a riprendersi, JJ era in camera  di Rachel per prepararla al fantomatico appuntamento con il bel dottore.
-Mettiti queste!- Disse la bionda tirando fuori l’ennesimo paio di scarpe.
-Ma sei matta? Mi ci ammazzo con quei tacchi!- Sbottò la moretta.
-E’ un tacco dieci!- Obbiettò JJ.
-Mi ci ammazzo lo stesso!-
-Ok allora metti queste...- Le diede un paio di ballerine con un piccolo tacco che si abbinavano alla perfezione al vestito nero che portava.
Si tirò su i capelli e mise un filo di trucco, non troppo, non le piaceva truccarsi in maniera esagerata.
-Sei bellissima Rachel! Se quel dottore non ti riempirà di complimenti stasera vuol dire che ha un grande problema agli occhi!- Esclamò JJ facendo ridere Rachel. –Andiamo sotto, forse gli altri sono tornati...fai la prova generale.-
-Ecco ti pareva...- Prese la borsa, un copri spalle e scesero di sotto dove trovarono i Bon Jovi tutti svaccati sul divano completamente devastati.
Alec non aveva neanche la forza di accendersi una sigaretta.
-Ragazzi!- Li chiamò JJ facendoli girare e quello che videro li lasciò a bocca aperta, c’era Rachel con un bellissimo vestito nero che stringeva sul seno mettendolo in evidenza, con un fiocco sul davanti e il resto scendeva leggero fino a poco più su del ginocchio.
-Wow...- Commentò Jon mentre Richie annuiva lentamente, ad Alec cadde direttamente la sigaretta, ancora spenta, dalla bocca, Dave fece un fischio di approvazione e Tico rimase solo a guardarla sorpreso.
In quel momento entrò anche Frank che era venuto a prenderla, non appena la vide lì nella sorrise e si avvicinò, le diede un bacio su una guancia mentre JJ era sempre più emozionata per l’amica.
-Oh ehm ragazzi questo è Frank e Frank loro sono Jon, Richie, Dave, Tico, Alec e questa è JJ.- Gli altri fecero un cenno con la testa disinteressati mentre JJ si avvicinava sorridente per stringergli la mano.
-Piacere...non è che hai un amico o qualcosa del genere da presentarmi?- Chiese con gli occhioni da Bambi mentre Rachel la allontanava.
-Sì...noi andiamo eh...ciao ragazzi!- Li salutò e trascinò via il ragazzo che ridacchiava.
-Aaww...- JJ si girò verso gli altri che non avevano fatto una piega. –Beh cosa sono quelle facce?-
-A me sta sul cazzo.- Statuì Richie annuendo.
-A me pure.- Gli andò dietro Jon.
-Ah non capite niente...-
-Hey bionda andiamo a fare un giro?- Chiese Dave alzandosi in piedi e cingendole le spalle con un braccio.
-Massì...- Ed uscirono anche loro di scena.
-Allora che si fa?- Chiese Tico.
-Beh un’idea ce l’avrei...- Disse Richie lanciando uno sguardo complice a Jon che sghignazzava.
-Io passo!- Esclamò subito Alec che aveva capito dove volevano andare a parare.
-Eddai amico come no?- Si lamentò Jon.
-No ragazzi davvero...ho da fare.- Rispose vago ma dimenticò che loro in una qualche maniera riuscivano sempre a scoprire o sapere tutti, non poteva tenere segreti con loro.
-Chi è la bionda o la rossa?- Chiese allora Tico inarcando un sopracciglio.
Alec sospirò. –La rossa.-
-Aah, ottima scelta! Vai e divertiti!- Esclamò Richie dandogli una pacca su una spalla mentre Alec ridacchiava, prese il suo pacchetto di sigarette con l’accendino e se ne andò salutando velocemente gli amici.
-Ok, siamo rimasti noi...andiamo?- Domandò alla fine Jon, i due annuirono e si alzarono diretti al bar dell’hotel.

-E’ stata davvero una bella serata..- Disse Rachel sorridente mentre Frank l’accompagnava davanti l’hotel.
-Sì anche per me, mi spiace non poterti accompagnare ma domani devo alzarmi alle sei...-
-Oh non ti preoccupare, c’è JJ dentro sicuramente...tranquillo.- Si affrettò a rispondere lei, non vedeva l’ora di entrare a raccontare tutto all’amica.
-Ok, beh mi piacerebbe rivederti...domani sera?- Rachel stava per accettare ma si ricordò che l’indomani ci sarebbe stato il concerto dei Bon Jovi, non poteva mancare.
-Mi spiace ma domani non posso proprio...-
-Tranquilla, ti chiamo domani e ci mettiamo d’accordo ok?- Rachel annuì e lui l’abbracciò stretta dandole un bacio su una guancia. –Buonanotte principessa.- Detto questo si allontanò per la sua strada.
Rachel rimase un momento lì fuori sorridente per poi entrare nell’hotel.
Vide Dave e JJ seduti sui soliti divanetti che consolavano un Alec alquanto affranto.
-Ragazzi!- Esclamò tutta contenta avvicinandosi a loro, JJ si girò sorpresa.
-Sei tornata! Com’è andata? Devi raccontarmi tutto!- Disse cominciando a parlare a raffica.
-Sì in camera ti racconto tutto, che è successo ad Alec?- Chiese poi sedendosi sul bracciolo della poltroncina dove era seduta l’amica.
-Ha preso un due di picche da una rossa tutte curve.- Spiegò sghignazzando Dave mentre Alec lo fulminava con lo sguardo.
-Oh mi dispiace Alec...- Stavano parlando tranquillamente quando furono interrotti da risate sguainate provenire dal bar infatti videro uscire Jon che camminava barcollando pericolosamente, sigaretta accesa a penzoloni dalle labbra e una bottiglia di Jack Daniel’s quasi finita in mano, stava ridendo come un matto e dietro di lui c’era Richie ubriaco allo stesso modo forse un po’ di più che camminava ridendo sorretto da Tico che anche lui era abbastanza brillo ma almeno si teneva in piedi e non in equilibrio precario come gli altri due.
Rachel, Dave, Alec e JJ si alzarono per andare a soccorrerli, visto che Jon si stava per imbarcare un tavolinetto e Richie stava per cadere a terra visto che Tico non riusciva a tenerlo per bene.
JJ corse ad aiutarlo prendendogli un braccio e facendolo passare intorno al suo collo per sorreggerlo meglio con l’aiuto di Alec mentre Dave e Rachel andavano da Jon che non si reggeva proprio in piedi.
-Jon molla la bottiglia...- Gli disse Rachel bonariamente togliendogliela dalle mani.
-Hey no no no non era finita!- Si lamentò lui con la sigaretta ancora in bocca ma gli cadde su una pianta lì vicino che cominciò a bruciare.
-Oddio la pianta Dave!- Esclamò Rachel accorgendosi mentre Dave scoppiava a ridere e prese un tappetino di quelli che si mettono sopra i tavoli per decorazione, e ci spense il “piccolo incendio”.
-Forza portiamolo di sopra...- Disse Rachel prendendolo sotto braccio e Dave fece lo stesso dall’altra parte.
-Ah Jon ubriaco è uno spasso.- Annunciò Dave mentre aspettavano l’ascensore. –E spara tante cazzate.-
-Hey io non sparo cazzate!- Obbiettò l’amico con voce strascicata. –Sapete una cosa...sì beh sì insomma...penso che la vita è fatta di scelte sai no? Tipo mangiare tante ciambelle...non pensate anche voi che si debbano mangiare tante più ciambelle, voglio dire le ciambelle è vero ingrassano sì...dovrei cominciare a mangiare più ciambelle, anche voi dovreste farlo...- Cominciò a blaterare sulle ciambelle finche non furono dentro l’ascensore.
-Sicuro che hai solo bevuto? Non ti sei fatto di niente? Crack, cocaina, marijuana...niente niente?- Chiese allora Dave con tono divertito.
-Voglio una ciambella...mi andate a prendere una ciambella...potrei morire con l’unico rimpianto di non aver mangiato abbastanza ciambelle e quindi voi fatelo finche potete!- Rachel guardò Dave perplessa.
-Te l’ho detto che era uno spasso!- Esclamò mentre Rachel non poté far altro che ridere.
Arrivati davanti alla sua stanza si ritrovarono con l’interrogativo di dove diavolo fosse la chiave.
-Jon dov’è la chiave?- Jon si appoggiò alla porta e chiuse gli occhi, strofinando una guancia contro di essa.
-E’ scomodo questo letto...- Borbottò.
-Sveglia! Non è un letto è una porta! Dov’è la chiave?- Dave prese a scuoterlo con poca grazia mentre Jon apriva stancamente gli occhi.
-Se lo rifai ti vomito addosso.- Sentenziò con uno sguardo assonnato e per niente rassicurante.
-Ok, Jon guardami!- Rachel prese in mano la situazione, prendendo il viso di Jon fra le mani costringendolo a guardarla. –Dove sono le chiavi?- Sillabò per fargli capire e si fermò a guardarlo negli occhi o meglio si perse a guardare quegli occhi di ghiaccio che la stavano fissando, erano lucidi probabilmente per via dell’alcol.
-Trovate!- Annunciò Dave sventolando le chiavi, mentre Rachel abbassava lo sguardo e tolse le mani dal suo viso per poi accompagnarlo dentro alla stanza.
-Rimango io Dave, tu vai tranquillo.- Gli disse sorridendo per rassicurarlo.
-Sei sicura?-
-Sì, certo...non ti preoccupare!- Dave la salutò, diede un leggero ceffone dietro la testa a Jon e lasciò la stanza.
-Forza Jon, vai a dormire!- Ordinò la ragazza mentre il diretto interessato vagava per la stanza senza meta.
-Non ho sonno! Non voglio!- Brontolò di tutta risposta.
-Non ci provare con me, non fare il bambino e vai!- Esclamò puntandogli il dito contro e il ragazzo le si avvicinò barcollante.
-Altrimenti?- Rispose scettico mentre Rachel in segno di sfida lo fronteggiò con le mani sui fianchi, lui era di parecchi centimetri più alto di lei e la guardava dall’alto al basso.
-Jon non mi sfidare, vai a letto!- Ordinò ancora mentre Jon sghignazzava.
-Okay, hai vinto.- Alzò le mani in segno di resa poi le si avvicinò e le diede un bacio molto vicino alle labbra che lasciò completamente spiazzata Rachel. –Buonanotte!- Fece spallucce e si distese su letto come se niente fosse.
Rachel pensò che probabilmente il giorno dopo lui non si sarebbe ricordato ma lei sì e la cosa la faceva sentire strana, quando sentì le labbra sfiorare le sue, sentì come un piccolo brivido percorrerle tutta la schiena e...no! stop, quei pensieri stavano decisamente diventando troppo equivoci e li scacciò scuotendo la testa.
Non poteva provare qualcosa che andasse oltre all’amicizia per il suo migliore amico, insomma era Jon! Certo aveva sempre pensato che fosse un bel ragazzo, proprio il suo genere, le piaceva il suo sorriso, i suoi occhi...tutto ma era sempre stato Jon niente di più, l’aveva sempre visto come suo migliore amico e nient’altro ma le sfiorò l’idea di vederlo anche come qualcos’altro, qualcosa di più di un amico...e dovette ammettere che non le sarebbe dispiaciuto ma ovviamente tutto questo era un utopia, non sarebbe mai potuta accadere.
Prese una maglia di Jon dalla sua valigia, una maglia dei Rolling Stones con la classica lingua rossa e una donna, anzi una pin-up con un “vestito” se così si poteva definire, sul davanti sopra la scritta Rolling Stones e sotto la ragazza un’altra con scritto: Start me up.
Andò in bagno e si tolse il vestito, si mise su quella maglia che le arrivava fino a metà coscia, si sedette su una poltroncina con le gambe a penzoloni su un bracciolo e la schiena appoggiata sull’altro.
-Jon...- Lo chiamò, era più che certa che non stesse dormendo visto che si muoveva in continuazione.
-Mh?-
-Ehm...niente.- Voleva chiedergli il motivo di quella sbronza ma sapeva già che non glie l’avrebbe detto o meglio gli avrebbe detto qualche cazzata per via dell’alcol, Jon da ubriaco non era uno che diceva la verità, straparlava certo ma di cazzate.
-Sai...- Prese a parlare lui con gli occhi chiusi e un sorriso stanco sul volto. –Sei bellissima stasera.- Disse per poi sbadigliare e addormentarsi.
-Grazie.- Rispose la ragazza sorridendo quando ormai lui era nel mondo dei sogni. –Dave ha ragione, sei davvero un spasso da ubriaco...- Continuò a dire ridacchiando.
Si sistemò meglio sulla poltroncina, non prima di aver rubato un cuscino dal letto di Jon, e si addormentò anche lei.

----

E questa è la volta di Jon...comunque tranquille, tra poco le cose si faranno più interessanti...insomma i "cambiamenti" si vedono capitolo per capitolo, alcuni potrebbero sembrare addirittura noiosi : ora rispondo alle vostre recensioni, massì va...

Lau_McKagan: ahah penso che se fosse rimasto nella stanza non avrebbe più risposto delle sue azioni u.u ahah no povero Jon ancora non è diventato maniaco come Richie...vabè almeno Rachel qui veglia su di lui, uno di due deve essere responsabile u.u spero ti piaccia! (:

iLARose: ahah sapessi che succede dopo! Frank lo odio anche io u.u anche se me lo sono immaginato come un gran figo, però Jon è Jon insomma voi mette?! la sua bellissima voce e i suoi bellissimi capelli di paia *w* ahahah comunque i discorsi di Jon sulle ciambelle sono altrettanto fantastici...sono un'ottima coppia u.u 

Grazie a tutti gli altri! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Cap. 13 - Rock n' roll all night! ***


rocknroll

Jon si svegliò il mattino seguente sentendo un grande peso sulla testa che poi scoprì essere chiamato anche come: malditesta lancinante.
Oltre a quello, sentiva anche un leggero senso di nausea che lo costrinse ad alzarsi; si mise a sedere sul letto mettendo a fuoco la stanza, gli girava la testa come una trottola e vide la figura esile di Rachel dormire sulla poltroncina con una sua maglia.
Spalancò gli occhi in panico, che cazzo era successo la notte prima? Sapeva che si era sbronzato di brutto ma non ricordava granché e soprattutto non ricordava perché Rachel fosse lì con la SUA maglia...probabilmente aveva fatto qualche cazzata, si maledì mentalmente e strizzò gli occhi cercando di ricordare senza successo.
-Jon...non ti sforzare di pensare dopo ti scoppia il cervello!- Lo prese in giro Rachel ancora con la voce assonnata, ma vedendolo lì seduto sul letto che cercava in tutte le maniere di ricordarsi della sera precedente, la fece ridere e non poteva non prenderlo in giro.
-Oh...hey sei sveglia...- Constatò Jon alzando lo sguardo su di lei, non era arrabbiata, rideva...ma che diavolo era successo la sera prima!
-Come stai?- Chiese Rachel con fare apprensivo mentre Jon si ributtò disteso sul letto maledicendosi dopo per il movimento avventato che gli provocò un’altra fitta alla testa.
-Sto che mi sento come se mi fosse appena passata sopra una mietitrebbia...- Biascicò portandosi un braccio a coprire gli occhi.
Rachel si alzò e si mise in ginocchio sul letto accanto a lui.
-Scommetto che ti stai sforzando per cercare di ricordarti qualcosa!- Disse sghignazzando mentre Jon toglieva il braccio da davanti la faccia per poi aprire gli occhi per guardarla.
-Già...- Rispose sconfitto e visto il sorrisetto compiaciuto dell’amica, sicuramente lo avrebbe ricattato con qualcosa per molto tempo. –Ok, forza spara...-
-Beeh, - Cominciò con indifferenza. –Non so perché ti eri ubriaco ma sappi che da ubriaco sei davvero un spasso, fai un sacco di cazzate e ne spari altrettante tante...- Ecco, aveva fatto un cazzata, fu il primo pensiero che passò per la testa di Jon.
-Puoi spiegarti meglio?- Domandò impaziente.
-Sono tornata dal mio appuntamento, ho parlato un po’ con gli altri e poi ti vedo arrivare tutto barcollante con sigaretta in bocca e Jack Daniel’s in mano...eri una comica, ti volevi imbarcare un tavolinetto ma io e Dave te l’abbiamo impedito poi ti abbiamo accompagnato fino qui in camera mentre tu ci parlavi del fatto che dovevamo mangiare più ciambelle perché fanno bene e il tuo unico rimpianto quando morirai sarà quello di non aver mangiato abbastanza ciambelle – Jon sorrise divertito. –Dopo di che, Dave è andato a dormire e io sono rimasta con te perché visto che tu l’altra sera mi hai “aiutato” ho pensato di ricambiare il favore così ti ho messo a dormire e devo dire che è stata un’impresa alquanto ardua perché non volevi andare al letto, eri convinto che c’erano ciambelle nascoste in giro per la tua camera...poi ti sei addormentato, io ti ho rubato questa bellissima maglia dei Rolling Stones perché come sai ho una vera mania per loro...anche se questa donna mezza nuda non mi si addice al massimo ma non fa niente mi piace lo stesso la maglia comunque mi sono messa a dormire...e so cosa ti stai chiedendo, non è successo niente con nessuno tranquillizzati – In effetti dopo quel racconto si rilassò e tirò un sospiro di sollievo mentalmente.
-Oddio...cazzo...che roba...altro che gelatine...- Borbottò il ragazzo ridendo.
-Da quando fumi? Anzi prima di tutto: tu fumi?- Sbottò Rachel incredula mentre Jon scoppiava a ridere.
-Mi chiedevo quando avresti fatto questa domanda comunque beh da un po’...per provare così...- Spiegò vago. –Attenta ci tengo tanto a quella maglia – Le disse poi indicandola con un cenno della testa.
-Perché?-
-Me l’hanno regalata i Rolling Stones in persona!- Esclamò fiero mentre Rachel spalancò la bocca.
-Non è vero!-
-Sì invece, ero in tour e per caso abbiamo incontrato gli Stones che si preparavano per un concerto, abbiamo chiacchierato, suonato un po’ insieme e mi hanno regalato quella...-
-Lo sai...ti sto odiando a morte in questo momento – Affermò la ragazza incrociando le braccia al petto.
-Un giorno te li farò conoscere promesso!-
-Sì sì certo...-
-Come è andato il tuo appuntamento?- Ma che cazzo di domande si era messo in testa di fare, era l’ultima cosa che voleva sapere! Beh doveva fare il buon amico però e un buon amico si sarebbe informato, sì insomma non poteva cominciare a comportarsi stranamente e doveva stare al gioco.
-Benissimo è stato un gran gentiluomo sono contenta di esserci uscita!- Esclamò entusiasta Rachel.

Fantastico...pensò sarcastico Jon.
-Ci uscirai di nuovo?- Si maledì nuovamente.
-Non lo so, mi aveva chiesto di uscire stasera ma ho detto di no, non posso perdermi il concerto dei Bon Jovi! Cazzo stiamo scherzando?!- Jon ridacchiò, un po’ era sollevato gli aveva dato buca per lui o meglio non proprio per lui ma per i Bon Jovi, ma lui era nei Bon Jovi quindi... –Mi chiamerà oggi-
-Capisco...beh andiamo a fare colazione?- Chiese alzandosi per cambiare discorso, Rachel annuì e recuperò il suo vestito che aveva appoggiato su una sedia.
-Devo passare un attimo in camera...-
-Ok facciamo che ci troviamo all’ascensore tra un quarto-
-Certo capo!- Scherzò la ragazza uscendo dalla porta.
-La maglia!- Urlò Jon da dentro la stanza, ci teneva troppo a quella maglia per quanto volesse bene a Rachel non l’avrebbe lasciata a nessuno.
La porta della sua stanza si aprì e vide la sua maglia degli Stones volargli in faccia, al che scoppiò a ridere.
Fece una doccia veloce, si mise dei jeans strappati e QUELLA maglia che profumava ancora di Rachel il che non poteva che fargli piacere.
Un quarto d’ora dopo erano nell’ascensore e Jon aveva un’aria soddisfatta in faccia.
-Togliti quell’espressione da ebete- Gli intimò Rachel senza guardarlo, sapeva a cosa era dovuta, lui aveva conosciuto i suoi idoli Jagger e Richards e non le aveva detto niente. –Avrò una vendetta per questo!-
-Certo- Le diede ragione come si fa con i matti il che fece infuriare ancora di più Rachel.
-A me comunque sta meglio...- Commentò Jon con indifferenza e beccandosi un pugno su una spalla.
Arrivati a colazione, erano già tutti lì, il che gli fece pensare che forse stavano diventando troppo mattinieri, di solito passavano al pranzo perché per quando si svegliavano era passata da un pezzo l’ora della colazione e invece adesso si svegliavano tutti verso le dieci, le nove...strano, molto strano.
Richie aveva una faccia, avrebbe fatto invidia a un morto, Alec aveva l’umore sotto terra e tutti gli altri erano invece riposati e rilassati.
-Hey attenzione! La figlia del diavolo è tornata dall’inferno...Rachel cos’è quella faccia?- Scherzò Dave mentre Rachel gli si sedette di fronte e accanto a lei Jon che sghignazzava.
-Jon...- Lo chiamò Rachel con uno sguardo malefico. –Sai dopo stanotte, ho pensato di esaudire i tuoi desideri non vorrei che quando morissi avessi qualche tipo di rimpianto- Disse lei con una voce angelica mentre Dave aveva già capito dove voleva andare a parare.
-Rimpianti io? No nessun rimpianto davvero- Farfugliò preoccupato.
-Meglio non correre rischi- Si alzò andò al buffet e nemmeno cinque minuti dopo tornò con un piatto pieno di ciambelle che posò proprio di fronte a Jon.
E’ vero si era svegliato con una leggera nausea ma gli era passata, adesso vedendo quelle ciambelle lì e sentendo il loro profumo entrargli nel naso, quella nausea tornò a fargli visita e non era decisamente leggera come prima.
-Hai uno strano colorito verde- Constatò Dave mentre gli altri che avevano assistito alla scena ridevano divertiti, Dave aveva raccontato loro la storia delle ciambelle.
-Rachel...- Sospirò Jon cercando di trattenersi. – Sei una gran stronza- Detto questo si alzò e corse in bagno a vomitare anche l’anima, tutto l’alcol che aveva bevuto la sera prima lo stava rigettando nel water dell’hotel.
Dopo una decina di minuti, si accasciò a terra a ridosso del muro vicino al water cercando di riprendersi, quando capì che ormai non aveva più niente da vomitare, si alzò, si sciacquò la bocca e tornò dai suoi amici che vedendolo arrivare con una faccia stravolta cominciarono a sghignazzare.
Si sedette accanto a Rachel con uno sguardo d’odio.
-Vendetta- Disse semplicemente lei, addentando...una ciambella.
Jon la maledì una seconda volta.

Erano nel backstage e il concerto stava per cominciare a momenti, stavano solo aspettando che il gruppo di apertura finisse di suonare.
-Vuoi salire sul palco a cantare?- Chiese Jon che si avvicinò a Rachel che stava seduta su un amplificatore che aveva una perfetta visione sul palco.
Quella sera si era vestito più normale del solito, converse, pantaloni di pelle e LA maglietta dei Rolling Stones e si era messo una bandana blu legata in fronte sotto la frangia cotonata e legata dietro la testa con le “codine” che scendevano lungo la schiena.
-Stai scherzando?- Sbottò incredula, aveva la fobia del palcoscenico, avrebbe fatto una figura di merda!
-No, dai sali a cantare qualcosa...-
-Forse ti sei dimenticato della mia fobia- Gli fece notare lei.
-Lo so della tua “fobia” come la chiami te ma ci sono io! Di che ti preoccupi!- Esclamò sorridente.
-Mi preoccupo delle altre dieci mila persone che sono lì presenti!- Ribatté sarcastica facendolo ridere.
-Ma hai una voce stupenda! Dai andiamo! Anche io all’inizio ero fottutamente terrorizzato di salire sul palco!- Rachel rimase sorpresa da quelle parole, aveva sempre fatto il gradasso e l’orgoglioso dicendo che lui non aveva mai paura di niente e cose del genere.
-Sei un cazzaro...- Rise la moretta. –Dai non posso farlo! Magari un’altra volta ok?-
-Va bene...ma la prossima volta non la scampi!-
-Hey Jon! E’ ora, andiamo!- Gli disse Richie comparendo alle sue spalle.
-Si va in scena!- Scherzò Jon.
-Spaccate il culo ai canadesi!- Esclamò Rachel facendoli ridere entrambi.
Come di consuetudine, salirono sul palco a luci spente e si sentiva sotto la gente che urlava il loro nome.
Cominciarono come sempre con Livin’ on a prayer, ormai quella era la loro canzone di apertura e Jon fece intonare il ritornello a tutto il pubblico, cantarono spalla a spalla lui e Richie come sempre e poi passarono alla seconda, You give love a bad name.
Dopo quella fu la volta di Blood on Blood in cui Richie sfoggiò dei (orripilanti, a detta di Rachel) pantaloni di pelle fucsia e una striminzita canottiera nera, mentre Jon aveva tirato fuori la sua chitarra e i due insieme a Alec suonavano tutti fianco a fianco come nel video di Bad Medicine, andando a tempo, facendo su e giù con le chitarre.
Poi passarono alla più calma, I’ll be there for you che scatenò un boato tra la folla, era una delle preferite dal pubblico.
Rachel durante quella canzone prese a cantare dondolando, ancora seduta sull’amplificatore, a tempo con la canzone.
In quella canzone Jon ci mise tutto se stesso, perché gli ricordava Dorothea, quello che avevano passato, brutti e bei momenti, li racchiudeva tutti lì in quella canzone, il che lo intristiva...aveva cantato tutta quella canzone pensando a lei, pensando che questa volta avevano davvero chiuso.
Per far ritornare un po’ di adrenalina in corpo sia a loro che al pubblico, pensarono di andare avanti suonando anche Bad Medicine che metteva un po’ più allegria e Tokyo Road.
Fecero anche Runaway, canzone che non facevano live da un bel po’ e pensarono di rifarla per vedere che effetto faceva, e faceva proprio un bel effetto, il pubblico era in visibilio.
Alla fine conclusero con Born to be my baby che Jon introdusse con un: this is for my baby!
Dando un veloce sguardo sul lato del palco dov’era Rachel.
A metà canzone Jon pensò bene di scendere dal palco per andare a stringere le mani dei ragazzi/e in prima fila e facendoli cantare al microfono e addirittura, salì sulle transenne in modo da far cantare più gente possibile, il che piacque molto al pubblico che cominciò a saltare e urlare più di prima tutto questo mentre il povero Richie si ammazzava a fare il suo assolo kilometrico.
Concluse la canzone con la sua amata armonica che poi lanciò al pubblico e i Bon Jovi si unirono tutti e cinque insieme per un bell’inchino per poi lasciare il palco.

-----
Bene, vi ho postato questo capitolo prima di partire...già perchè vado in settimana bianca quindi non potrò postare niente purtroppo, ho voluto salutarvi in "bellezza", in realtà speravo di postare un capitolo più emozionante non un semplicissimo capitolo di passaggio...vabbè, meglio di niente...tornerò il 29 e spero di postare il più presto possibile! (: uhm vi ringrazio tutti come al solito...

iLARose: povero Frank, non sa contro chi si è messo uhuhuhu ahah come hai previsto, Jon si è ritrovato le ciambelle a colazione e non gli hanno fatto decisamente un buon effetto!  Jon cova sicuramente qualcosa...ma Rachel?! eheh lo scoprirai nelle prossime puntate ù.ù ti ringrazio moltissimo e spero ti piaccia anche questo *w*

Well, vi saluto...al prossimo, ciaooo bella gente!

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Cap. 14 - Bed of roses ***


bedofroses

 

-Come sarebbe che non ti ha richiamato?!- Chiese incredula JJ con una birra in mano.
-Significa che non mi ha richiamato!- Rispose Rachel.
Erano in un bar vicino allo stadio dove si erano esibiti poco prima i Bon Jovi, gli avevano detto che li avrebbero aspettati lì a bere qualcosa, così si erano messe a chiacchierare sulla serata precedente.
-Ma non è possibile!- Continuò sempre più incredula la bionda, prendendo uno stuzzichino.
-E’ possibilissimo...mica siamo sposati! Siamo usciti una volta...-
-Ma no invece! Ti ha detto che ti avrebbe richiamata e ti deve richiamare!-
-Farà come gli pare no?! Per quanto ne so potrebbe essere tornato a Los Angeles o che so io...-
-Ah gli uomini...-
-Come va con Richie?-
 Chiese di punto in bianco Rachel facendo strozzare JJ con la birra.
-Come vuoi che vada?- Ribatté questa perplessa.
-Che ne so...uscite, vi imboscate...per questo chiedo...-
-Nessuno si imbosca qui...siamo usciti un paio di volte ma non è successo niente- Spiegò frettolosamente.
-Ma davvero? Allora lo chiederò a lui dopo-
-Perché dovresti?!- Domandò allarmata.
-Perché tu non mi dici tutta la verità...mica sono scema!-
-Potrei dire il contrario...- Disse una voce alle sue spalle fin troppo conosciuta.
-Ah ah quanto sei simpatico!- Esclamò sarcastica mentre Jon che rideva le si sedette accanto.
-Dove sono tutti gli altri?- Chiese confusa JJ guardandosi intorno.
-Stanno arrivando, di che si parla?-
-Niente!- Rispose subito JJ.
-Di JJ che non vuole dirmi che combina con Richie!- JJ spalancò la bocca.
-Oh lo so io!- Esclamò Jon tutto contento.
-Davvero? Come lo sai?- Chiesero entrambe.
-Me l’ha detto Richie...- Rispose tranquillamente.
-Dimmelo dimmelo!- Disse subito Rachel curiosa. –JJ non me lo vuole dire!-
-Beh allora non te lo posso dire...se lei non vuole- Rispose pacato.
-Come sarebbe?! Siamo amici, tu sei il mio migliore amico, tu mi dici tutto e io ti dico tutto, noi ci confidiamo...come sarebbe che non puoi...la nostra amicizia va oltre ogni cosa che c’è di concreta al mondo!- Sbraitò Rachel lasciando alquanto perplessi i due.
-Tu, credimi, tu sei malata...e poi dici di me! Cosa c’è dentro questa birra?! Crack, hashish...che roba è!- Scherzò Jon divertito.
-E tu sei crudele...lo sai quanto sono curiosa e tu JJ, io ti racconto tutto e tocca a te che cavolo di amici ho!- Sbottò incrociando le braccia al petto, sembrava una bambina a cui avevano appena tolto le caramelle.
-Oh povera...- Jon prese ad accarezzarle la testa come se fosse un cane mentre Rachel sbuffava.
-Ok, te lo dirò...siamo usciti un paio di volte e basta, se pensi che siamo andati a letto insieme o robe varie, sei fuori strada...c’è stato solo qualche bacio- Rachel sorrise soddisfatta e poi fece una faccia sorpresa.
-Solo? Cioè...con Richie...solo questo?-
-Sì, è un bravo ragazzo che credi!-
-Te l’avevo detto io, di me ci si può fidare...a differenza di te- Disse Jon.
-Andiamo Jon! Mi rinfaccerai anche questa?!- Sbottò la ragazza.
-Certo che sì ma la tua punizione l’hai già ricevuta...Pimpa!- La ragazza sbuffò di nuovo esasperata, sapeva già che glie lo avrebbe rinfacciato a vita!
In quel momento arrivò la cameriera che chiedeva le ordinazioni e lanciava in continuazione occhiate allusive a Jon che le sorrideva per gentilezza, non era per niente il suo tipo, era troppo...troppo tutto, super truccata, capelli super cotonati e vestiti il più striminziti possibile, lui preferiva di gran lunga le ragazze più semplici che non amavano mettersi in mostra in continuazione.
Ordinarono uno giro di Jack per tutti e quando arrivò il bicchierino per Jon, era accompagnato da un biglietto.
Lo aprì, lesse il numero di telefono scritto sopra e la scritta: call me! Giselle
Alzò lo sguardo verso il bar e c’era Giselle, appunto, che lo salutava con la mano, lui accennò un sorriso e tornò a guardare il suo bicchiere, senza pensarci lo prese e buttò giù tutto d’un sorso.
-Cos’è quello?- Chiese Rachel rubandogli il biglietto dalle mani e lo lesse ad alta voce.
-Wow Jon, hai rimorchiato!- Scherzò JJ mentre il diretto interessato scuoteva la testa.
-Non mi sembri entusiasta...- Notò Rachel vedendo la sua faccia.
-Beh sai non è che faccio i salti mortali perché ho rimorchiato quel pagliaccio trans- Borbottò facendo cenno all’altra cameriera di portargli un altro bicchierino di Jack Daniel’s.
-Ahah ma povera! Non è trans!- Rise JJ osservandola di nascosto.
-Mah giurerei il contrario- Gli altri entrarono uno alla volta dalla porta e si sedettero al loro tavolo ridendo e scherzando.
-Allora che ci siamo persi?- Chiese Richie che si era seduto accanto a Jon.
-Jon ha rimorchiato!- Annunciò Rachel ridacchiando.
-Ah sì? Un altro cameriere gay?-
-No stavolta un pagliaccio trans!- E con un cenno della testa indicò la ragazza, i ragazzi guardarono verso la direzione indicatagli e scoppiarono a ridere.
-Jon, jon, jon...prima camerieri gay e adesso pagliacci trans...devi per caso dirci qualcosa?!- Rise Tico dandogli una pacca sulla spalla e Jon, per tutta risposta, buttò giù anche il secondo bicchiere e Dave ordinò un altro giro per tutti.
A fine serata erano tutti un po’ su di giri ma nessuno ubriaco da non reggersi in piedi, tornarono in albergo che erano quasi le tre e pensarono bene di andare a dormire, tutti tranne Jon, era in vena di creatività, così si mise a scrivere una canzone.
Le parole gli vennero fuori in modo naturale e automatico, come se inconsapevolmente le avesse sempre avute dentro e ora le stava tirando fuori, scrivendole su un pezzo di carta igienica, sì perché nel macello che era la sua camera non era riuscito a trovare uno straccio di pezzetto di carta normale.
Una volta scritto tutto quello che gli passava per la testa, rilesse il tutto soddisfatto sistemando qualcosa qua e là, tutto quello che mancava era la musica ma non era un problema quando si aveva il testo sottomano.
Prese la chitarra e cominciò a strimpellare qualche accordo, finche non gli venne in mente la melodia giusta...l’aveva scritta da qualche parte ma non sapeva dove, fortunatamente se la ricordava, così prese la chitarra e la carta igienica con su scritta la canzone e uscì dalla sua stanza.
Camminò con passo deciso fino alla stanza del suo migliore amico, senza neanche bussare, entrò dentro come se fosse casa sua.
-Hey Richie! Sveglia forza...ho roba buona da farti sentire! Forza!- Esclamò mentre girava per la stanza in cerca di una sedia libera, visto che per ordine nemmeno Richie era il massimo.
-Mmh...che? cos...cosa stai...ma che dici Jon...sono le quattro della mattina cazzo...- Mugugnò l’amico rigirandosi nel letto.
-E dai amico, ho una canzone, ho il testo, ho il titolo e ho la melodia! Cazzo è perfetta!-
-Non ne possiamo riparlare tra qualche ora? Tipo a mezzogiorno?-
-No che non possiamo! Dopo l’ispirazione va a farsi fottere!- In effetti Jon aveva ragione, si ritrovò a pensare Richie. –E poi ti ho svegliato ormai...andiamo!- Anche qui aveva ragione, così si alzò dal letto, si strofinò la faccia con le mani e spostò lo sguardo su Jon che si era appollaiato per terra, con la chitarra in grembo e un pezzo di carta igienica davanti.
-Che ci fai con la carta igienica?- Chiese poi Richie notando il piccolo particolare.
-Oh ehm...non avevo carta normale su cui scrivere...- Rispose abbassando lo sguardo, al che il chitarrista cominciò a ridere.
-Ok, ok...da’ qua- Richie prese la carta igienica e lesse le parole scritte sopra. –Bed of roses?- Jon annuì. –Va bene, fammi sentire...sono tutt’orecchi!- Continuò il chitarrista ridando il foglio all’amico.
Jon cominciò a suonare qualche nota come introduzione alla canzone.
-Sitting here wasted and wounded at this old piano...trying hard to capture the moment this morning I don’t know, ‘cause a bottle of vodka...- Richie sorrise a quella frase.
-Dovresti dire Jack Daniel’s- Ridacchiò e Jon sorrise interrompendosi, poi Richie gli fece cenno di continuare.
-‘Cause a bottle of vodka is still lodged in my head and some blond gave me nightmares, I think she is still in my bed...-
-Chi è la bionda? Non sarà mica JJ no eh?- Jon spostò di nuovo lo sguardo scocciato su Richie.
-Mi fai finire?-
-No! Dimmi chi è la bionda!- Richie quando si impuntava era difficile da smuovere.
-E’ Dorothea ok?! E’ bionda non ti ricordi?!- Richie fece un faccia sorpresa.
-Sei andato a letto con lei di nuovo?- Chiese incredulo mentre Jon spalancava gli occhi.
-Ma...sei rincoglionito quando hai sonno eh...è per dire! Volevo dire che ci penso ancora ma ho qualcun altro per la testa!- Sbottò esasperato il biondo.
-Ah...ok continua-
-Amen- Sospirò l’altro per poi riprendere a suonare. –As I dream about movies they won’t make of me when I’m dead...ora c’è la seconda strofa...- Disse spostando lo sguardo sull’amico.
-Fatti più in là canto anche io!- Prese un’altra chitarra acustica e si sedette accanto a Jon ed entrambi davano le spalle alla porta.
-With an ironclad fist I wake up and French kiss the morning, while some marching band keeps its own beat in my head while we’re talking...- I ragazzi si fecero prendere la mano e cominciarono a cantare e suonare più forte, ignorando il fatto che fossero le quattro passate di notte e che la gente dormiva a quell’ora.
-About all of the things that I long to believe about love and the truth and what you mean to me...- In quel momento la porta si aprì lentamente senza che i due se ne accorgessero, e fece capolino la testa riccia di un Dave alquanto assonnato, seguito da Tico, JJ e Rachel che svegliati dal casino che facevano, visto che il muro tra una stanza e l’altra era molto sottile, decisero di andare a vedere che succedeva.
Quello che si trovarono davanti fu un bello spettacolo diciamo, Jon e Richie con magliette a maniche corte e pantaloni del pigiama, che con le chitarre in grembo cantavano una canzone scritta al momento su un pezzo di carta igienica, muovendo la testa a tempo su e giù.
-And the truth is baby you’re all that I need...-

-Adesso ritornello...segui me- Disse Jon cambiando il ritmo di pennate sulla chitarra.
-Ok vai-
-I want to lay you down in a bed of roses for tonight I sleep on a bed of nails...- Cantò alzando la voce e facendola diventare roca come era solito fare.
-I want to be just as close as the Holy Ghost is...- Richie prese a fargli i cori di tonalità più alta sotto. –And lay you down...on a bed of roses...- Suonarono un intermezzo prima della terza strofa.
-Che c’è scritto qui che non si capisce niente? Ma che ci hai fatto!- Borbottò Richie indicando un pezzo scolato di inchiostro.
-Ah sì...ci ho starnutito- Rise Jon.
-Ma come! Già che la scrivi sulla carta igienica in più ci starnutisci sopra! Sei coglione eh!-
-Scusa se non decido io quando starnutire!- Ribatté il biondo.
-Ma spostavi la testa! Non ci vuole un genio!-
-E non ci ho pensato! Mi veniva da starnutire e ho starnutito!- Si difese l’altro scocciato. –Eh madonna dai che si legge!-
-Vabè...continua-
Ripresero con la terza strofa ancora incuranti del fatto che avevano il pubblico alle loro spalle con una nuova new entry, persino Alec si era svegliato ed ora era lì con gli altri, tutti immersi ad ascoltare quella canzone.
-Qua come fa?- Chiese Richie indicando un altro pezzo.
-Segui me...the hotel bar hangover the whiskey’s gone dry, the barkeeper’s wig’s crooked and she’s giving me the eye...I might have said yeah but I laughed so hard I think I died...-
-E poi qua fa come le altre?-
-Sì è tipo una quarta strofa e poi il ritornello finale-
-Cantiamolo...finiamo in bellezza!- I due ripresero a suonare e cantare insieme.

-I want to lay you down in a bed of roses, for tonight I sleep on a bed of nails...oooh, I want to be just as close as the Holy Ghost is...and lay you down...on a bed of roses...- Finirono con un arpeggio improvvisato.
-Bella...mi piace...- Disse alla fine Richie mentre Jon sorrideva soddisfatto. –Quindi è vero quando dicono: che la notte ti porti consiglio...funziona davvero!-
-Già...così pare-
-Posso andare a dormire ora?- Chiese mentre erano ancora seduti per terra.
-Certo va’ pure...-
-Bene...hey non mi dici chi è quella che hai per la testa? La bionda è Dorothea e poi?-
-Non volevi andare a dormire?-
-Ormai mi hai svegliato! Sai che cambia!-
-Sai potrei parlare per tutta la notte o quello che ne resta, fino a mezzogiorno se è quello che vuoi...- Lo sfidò Jon con un sopracciglio inarcato.
-Magari me lo dici...quando sono più sveglio- Jon annuì d’accordo.
-E’ meglio-
-Già- Si alzarono tenendo le chitarre per il manico e quando si girarono per poco non gli prese un colpo, si ritrovarono davanti Alec, Dave, Tico, Rachel e JJ alcuni appoggiati alla parete altri allo stipite della porta che li guardavano con un sorriso divertito.
-Oh Cristo Signore!- Sbottò Jon portandosi una mano sul petto mentre Richie fece un balzo all’indietro e provocarono le risate dei presenti.
-Ma che...che...che cazzo fate tutti qui...- Borbottò Richie shoccato.
-Ci avete svegliato- Rispose Alec pacato e gli altri annuirono.
-Merda...mi avete fatto prendere un cazzo di colpo!- Sbottò Jon sventolandosi con il pezzo di carta igienica piegato su cui aveva scritto la canzone.
-Perché ridi?- Chiese Richie notando il sorriso divertito di Dave. –Anzi perché ridete?- Notando che tutti gli altri avevano quella stessa espressione.
-Non so cosa fa più ridere il fatto che hai scritto un’ intera canzone sulla carta igienica o che ci hai starnutito sopra o meglio ancora il colpo che abbiamo appena fatto prendere a Richie...- Spiegò Dave facendo ridere anche gli altri.
Jon alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
-Almeno ho scritto qualcosa- Fece spallucce.
-E’ buona, a me piace!- Disse infatti Dave prendendogli la carta dalle mani. –Ci lavorerò su-
-Bravo!-
-Volete per favore andarvene?! Vorrei tornare a dormire se non vi dispiace!- Esclamò esasperato Richie cacciando tutti fuori dalla sua stanza.
-Ok, ok ce ne andiamo!- Una volta fuori tutti lentamente andarono nelle proprie camere, tranne Rachel che era ferma sul corridoio con le braccia conserte e osservava Jon che a sua volta la guardava confuso.
-Tu non me la racconti giusta- Esordì  squadrandolo.
-Che ti racconto?!-
-Mi nascondi qualcosa- Continuò indagatoria.
-Ah sì?-
-Non fare il finto tonto! Lo so che nascondi verità oscure!- Jon ridacchiò.
-Non nascondo niente di oscuro-
-Però qualcosa nascondi...-
-Rachel,- Sospirò. –Che vuoi sapere?- Chiese avviandosi verso la sua camera sapendo che Rachel l’avrebbe seguito.
La fece entrare e chiuse la porta.
-Ho sentito cosa ha detto Richie- Jon andò ad appoggiare la chitarra su un angolo.
-Lo so...-
-Quindi?-
-Quindi...niente- Cercava di sviare il più possibile il discorso, non poteva dirle la verità, era certo che avrebbe rovinato tutto visto che era lei quella che aveva per la testa, cominciava a rendersene conto.
-Jon tu sei l’uomo più romantico che io conosca, so che le canzoni che scrivi le scrivi pensando a una persona e visto che immagino non sia Dorothea, voglio sapere chi è!- Era anche vero che Rachel doveva sempre e comunque impicciarsi negli affari altrui.
Lui non rispose, sapeva che aveva ragione, ma non poteva e non voleva rispondere, semplicemente abbassò lo sguardo sedendosi sul letto, in quel preciso instante la moquette verdognola aveva assunto un aspetto molto interessante.
-Ok, capisco...non ne vuoi parlare, però posso avere il mio migliore amico? Ho bisogno di lui adesso...- Jon alzò lo sguardo sulla ragazza e vide che aveva una faccia preoccupata.
Così si alzò e si avvicinò a Rachel che aveva abbassato il capo guardando a terra, le posò due dita sotto il mento per alzarle la testa e guardarla negli occhi, erano lucidi.
-Che è successo?- Chiese aggrottando la fronte, Rachel cominciò a singhiozzare e ben presto le lacrime cominciarono a scendere copiose lungo le sue guance.
-I-io...non...cioè...pr...prima...qua...quando s-siamo...- Continuava a singhiozzare, così Jon l’abbracciò stretta a sé e lei appoggiò la testa sul suo petto, lui prese ad accarezzarle i capelli.
-Shh...va tutto bene...calmati- Le diede un leggero bacio sulla fronte e rimasero così finche Rachel non si calmò, così andarono sul letto, si appoggiarono con la schiena sui cuscini.
Jon circondò le spalle di Rachel con un braccio e l’avvicino a sé.
-Allora dimmi-
-Quando sono tornata in camera, mi stavo preparando per andare a dormire...sì insomma mi stavo mettendo comoda e squilla il telefono, era Michael...- Rachel prese a raccontare la storia dalla A alla Z.

--------

Mmh...sono tornata! ottima settimana bianca che mi ha fatto venire ancora più ispirazione per continuare questa storia (: intanto vi ho postato questo eheheh nel prossimo ci sarà un breve flashback di Rachel...comunque sia spero vi piaccia anche questo, vi ringrazio sempre come al solito eeeee vi saluto, al prossimo cap! (:

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Cap. 15 - I'm crippled from exhaustion ***


exhaustion


Inizio Flashback
Rachel dopo la serata al bar, tornò in camera sua distrutta...non vedeva l'ora di buttarsi sul letto e dormire per almeno dodici ore consecutive.
Era al bagno che si preparava quando il suo cellulare squillò nella borsa, smise subito di fare quello che stava facendo e andò a rispondere senza leggere sul display il numero che la stava chiamando.
Guardò l'orologio appeso alla parete, erano le tre e mezza, chi poteva chiamarla a quell'ora? Solo una persona, Jon, ma l'aveva visto neanche dieci minuti prima non aveva molto senso...
-Pronto?- Rispose mentre sistemava i vestiti che si era appena tolta, a cavalcioni sulla sedia.
-Rachel? Sei tu?- A sentire quella voce le si gelò il sangue nelle vene, mollò i vestiti di colpo lasciandoli cadere per terra.
-M-micheal...- Balbettò con un filo di voce, non se l'aspettava proprio che fosse lui quello dall'altra parte che la chiamava a quell'ora.
-Rachel ascoltami, io voglio parlarti! Dimmi dove sei, dobbiamo parlare faccia a faccia!- Disse subito agitato.
La ragazza esitò un momento. -I-io...no-
-Come no? Andiamo Rachel per favore! Voglio solo parlare!- La supplicò con voce lamentosa.
-E io non voglio sentirti! Ci siamo già detti tutto!- Esclamò Rachel riprendendo un po' di lucidità, quanto bastava per rendersi conto di quello che diceva.
-Non è vero! Tu hai detto tutto...tu hai parlato! Non mi hai lasciato il tempo di spiegare!-
-Ma spiegare cosa? Caso mai non ti ho dato tempo di inventarti una scusa?! Ora hai avuto quasi due settimane per pensarci...sentiamo cosa ti sei inventato? Era tua sorella? Mmh...strano modo per esprimerle affetto! Oppure era tua cugina...altrettanto strano...- Rachel aveva un diavolo per capello, come si permetteva di chiamarla a quell'ora e cercare di spiegarle quello che aveva fatto, non c'era spiegazione! Quello che Rachel odiava di più era essere tradita sulla fiducia, lei si fidava ciecamente di Michael e non riusciva a credere che le avesse fatto questo, vero stavano insieme da poco, ma era bastato così poco per far capire a Rachel che lui era un ragazzo di cui poteva fidarsi, sbaglio madornale a quanto pare.
-Lo vedi? Lo fai di nuovo! Lasciami spiegare...dimmi dove ti trovi...- Rispose con più calma.
-Col cazzo!- Ribatté incazzata.
-Rachel non essere infantile, dove cavolo sei?! Da tua madre in New Jersey?-
-Ma che cazzate vai sparando! Primo, non ti dirò mai dove sono! Secondo, come cazzo puoi pensare che vada a stare da mia madre?! Ti sei fottuto il cervello?!- Sbottò irritata.
-Rachel per favore...voglio solo spiegarti...- Riprovò cercando di farla calmare.
-Spiega allora! Dai sono tutt'orecchi!-
-Non qui per telefono, voglio vederti in faccia...- Questa poi...
-Ah sì? Io te la spacco la faccia se ti trovo davanti a me!-
-Eh Rachel...io ti amo!-
-Vaffanculo!- Chiuse la chiamata con veemenza e buttò il telefono sul letto.
Sbuffò e si passò una mano tra i capelli, camminando avanti e indietro per la stanza, quella telefonata l'aveva agitata non poco e risentire la sua voce e pensare a lui, le faceva terribilmente male.
Aveva passato quasi due settimane fantastiche in compagnia dei Bon Jovi e di JJ, e quella telefonata l'aveva messa di nuovo di cattivo umore.
Decise di andare a dormire per non pensarci, magari il giorno dopo avrebbe trascinato JJ a fare shopping, come se le dispiacesse.

Fine Flashback
 
-E questo è tutto...- Concluse il racconto sospirando.
-Che idiota- Sentenziò Jon scuotendo la testa e i suoi capelli (da leone) solleticarono il volto di Rachel che era appoggiata alla sua spalla.
-Mamma mia 'sti capelli Jon! Sembri uno spaventapasseri!- Scherzò la ragazza scompigliandoli.
-Hey! I miei capelli sono bellissimi!- Esclamò scuotendoli energicamente.
-Okay, devo ammetterlo...piacciono anche a me, non voglio che te li tagli...- Jon fece una faccia vittoriosa gongolando.
-Lo sapevo! Dorothea voleva farmeli tagliare a tutti i costi...ma nemmeno i miei genitori mi hanno convinto, figurati lei...-
-Lo sospettavo...-
-Comunque, mi dispiace per tutta questa storia...domani sono a tua disposizione per tirarti su di morale!- Jon doveva imparare a non fare più questo genere di promesse, perché non sapeva mai cosa lo aspettava, dando campo libero a Rachel.
-Uuh davvero? Anche perché JJ domani sta con Dave...- A Rachel le si illuminarono gli occhi.
-Sì, promesso...che vorresti fare?- Chiese tranquillamente ancora ignaro a cosa andava incontro.
-Mmmh...shopping!- Esclamò tutta contenta e Jon spalancò gli occhi.
-Ma l'hai fatto l'altro giorno con JJ!- Ribatté.
-E allora? Fosse per me farei shopping tutti i giorni!-
-Cosa avrete da comprare così tanto voi donne poi...bah...- Borbottò corrucciato.
-Ah sapessi...e poi per cena pensavo...- Cominciò ma Jon le tappò la bocca con un mano.
-NO! La cena NO!- Sbottò continuando a tenerle bocca tappata.
-Mmmamm...vlvovmm...ammdndmm...- Mugugnò la ragazza cercando di parlare finche Jon non liberò la presa. -Dicevo...ma domani è la mia giornata e tu sei a mia disposizione! Me l'hai promesso e ti sei offerto tu! Quindi domani comando io!- Jon sospirò, aveva ragione...l'aveva incastrato di nuovo, doveva davvero smetterla di fare quel genere di promesse sapendo che poi gli si sarebbero ritorte contro.
-Dannazione...- Sospirò sconfitto. -Okay, hai vinto!- Rachel sorrise soddisfatta, sbadigliò, si appollaiò meglio sul letto e si mise a dormire.
-Ah si si fai come se fossi in camera tua...- Borbottò sarcastico.
-Certo! Sono emotivamente fragile e triste..vuoi forse lasciarmi da sola?- Chiese con fare teatrale.
-No, no per carità...sia mai...-
-Bene, allora notte!- Si girò dall'altra parte e chiuse gli occhi.
-Ehh, notte Pimpa...- Jon rimase un altro po' in quella posizione, le braccia incrociate al petto, la schiena appoggiata al cuscino che a sua volta era appoggiato allo schienale del letto, pensando...forse quei giorni stava pensando un po' troppo per i suoi gusti ma aveva mille pensieri per la testa...ma in fondo che poteva fare? Non è che poteva ignorare i suoi sentimenti né tantomeno cambiarli, ormai era andata così non poteva farci davvero niente, ma aveva bisogno di parlare con Richie...ma non poteva andare a svegliarlo di nuovo, lo avrebbe come minimo mandato via a calci in culo, avrebbe dovuto aspettare ancora qualche ora...beh erano le cinque della mattina e ancora non era riuscito a chiudere occhio.
Sospirò e si girò dalla parte opposta di Rachel e si mise a dormire.
Il mattino arrivò presto, ovviamente visto che erano le cinque quando si erano addormentati, comunque sia Jon si alzò presto, si mise i jeans neri e stretti, una t-shirt nera dei Led Zeppelin, converse e il giubbetto di jeans che però aveva le maniche di un giubbetto di pelle compreso il colletto.
Poi si ricordò che Rachel ancora dormiva nel suo letto ma doveva parlare con Richie...così le scrisse un biglietto.

Hey Pimpa, ci vediamo di sotto...mi sto preparando psicologicamente alla giornata di shopping che vuoi fare...J.

Lo lasciò sopra il letto accanto a lei e uscì dalla stanza diretto in quella di Richie, ancora dormiva.
Entrò senza bussare ovviamente.
-Richie! Buongiorno!- Esclamò aprendo tutte le tende facendo entrare la luce nella stanza svegliando il povero chitarrista.
-Oh...oddio Jon...che coglioni! Ma possibile che mi devi sempre svegliare?!- Sbottò alzandosi dal letto, tanto era inutile ormai cercare di rimettersi a dormire.
-Devo parlarti!- Disse Jon con calma mentre Richie gli si posizionava di fronte.
-Ok, spara...-
-Beh ecco vedi io...credo di provare qualcosa per...per Rachel...- Richie non sembrò sorpreso da quella rivelazione.
-Mi sembra normale...è tua amica da tanti anni!- Rispose infatti perplesso.
-Ma no...intendevo provo qualcosa all'infuori dell'amicizia, qualcosa di più...- Spiegò cercando di farsi capire meglio, la bocca di Richie prese la forma di una "O" alquanto sorpresa.
-Oh...Ooh, capisco, ti stai...innamorando?- Chiese sorpreso.
-No...cioè boh...forse...non credo...- Borbottò confuso.
-Basta che ti decidi eh- Rise il chitarrista posandogli una mano sulla spalla per solidarietà.
-E' che probabilmente per lei sono sempre io e nient'altro, magari devo lasciar perdere per non rovinare tutto, mi piace il nostro rapporto e se le dico qualcosa andrà tutto a puttane!- Si affrettò a dire Jon.
-Jon ti sei risposto da solo che vieni a fare se non vuoi neanche un consiglio da amico...- Lo rimbeccò Richie bonario.
-Ah giusto...dammi un consiglio allora...oggi devo passare tutto il pomeriggio con lei- Il moro si fece pensieroso, stava architettando qualcosa...
-Comportati come sempre se non vuoi farle capire niente ma allo stesso tempo cerca di capire che prova lei...oppure io indagherò, parlerò con JJ...-
-Naah, non indagare...sembra che la spio sennò...-
-Shh Jon, lascia fare al tuo amico...ci penso io!- Esclamò senza aver l'intenzione di demordere, Jon lo guardò preoccupato. -Tranquillo!-
-Se...andiamo a fare colazione va...- Detto questo Richie si andò a vestire e insieme scesero al piano di sotto e si accorsero del fatto che l'ora della colazione era passata da un pezzo, c'erano i loro amici che stavano direttamente facendo pranzo.
-Ma che ora è?- Chiese Jon sconcertato.
-L’una...ops ci si è fatto tardi...- Si sedettero al tavolo.
-Amen...ma che fine avevate fatto?- Rise Dave riempiendo la sua bistecca di pepe nero.
-Ehm...abbiamo dormito!- Rispose Jon con un sorrisone.
-Parla per te...- Borbottò Richie seccato.
JJ e Rachel nel frattempo chiacchieravano del più e del meno, finche non squillò il telefono di quest’ultima.
-Pronto?- Rispose.
-Hey Rachel, sono Frank!- Rachel rimase sorpresa, ormai non pensava più che avrebbe richiamato.
-F-Frank? Ciao...- Quel nome attirò tutti gli altri, compresa JJ che cominciò ad esaltarsi come la prima volta che aveva chiamato.
-Ciao! Senti scusami se non ti ho più chiamato ieri ma ci credi se ti dico che non ne ho avuto il tempo?-
-Mah...facciamo che ti do’ il beneficio del dubbio eh...in fondo hai chiamato oggi- JJ sorrideva contenta.
-Beh senti che ne dici se domani sera andiamo a fare un giro? Conosco un nightclub davvero interessante...-
-Un nightclub? Sul serio?- Chiese sorpresa, di certo non se l’aspettava che un tipo come lui frequentasse quei posti.
-Beh sì...sai per divertirci un po’...ti va?- Eccome! Che domande sono!
-Mmh...massì, sarà divertente!-
-Perfetto, ti passo a prendere verso le nove ok?-
-Ok, a domani!- Chiuse la telefonata e ancora una volta JJ la inondò di domande.
-JJ! Ti racconto dopo...Jon! Andiamo!- Ordinò prendendolo per un braccio.
-Che?!- Sbottò lui incredulo.
-Sì, forza...muovi il culo! E' ora di andare!- Lei si alzò e prese a strattonarlo per un braccio.
-Ma...adesso? Che palle, io devo mangiare!- Protestò Jon sbuffando.
-Pazienza, potevi svegliarti prima...andiamoo!- Dopo varie proteste e borbottii riuscì a trascinarlo fuori dall'albergo.
-Allora devo comprare un vestito sì, quello mi serve...anche una giacca però tante volte facesse freddo, poi le scarpe fondamentali e infine una borsa che si abbini al tutto...e magari anche una collana e qualche bracciale!- Rachel parlava a raffica tenendo il conto di ogni indumento con le dita.
-Hey! Woh! Ferma...respira ogni tanto eh!- La prese in giro Jon che camminava al suo fianco.
-Così tante cose in così poco tempo...- Borbottò sbuffando.
-Ma...abbiamo tutto il pomeriggio!- Ribatté sconcertato, Rachel si fermò e gli posò una mano sulla spalla con fare compassionevole.
-Jon hai mai accompagnato Dorothea a fare shopping?- Chiese bonaria.
-No...non credo che avesse questi attacchi di shopping-mania che hai tu-
-Ogni donna ce l’ha forse non te ne sei mai accorto...- Rispose risoluta riprendendo a camminare.
-No credimi...tu sei malata davvero-
 -Sciocchezze! Uh! Entriamo qui!- Urlò facendolo sobbalzare, era un boutique di quelle che anche una spilla ti veniva a costare più di cinquanta dollari.
-Ma...- Non fece in tempo a dire niente che Rachel lo prese per un braccio e lo trascinò dentro. Subito due commesse si avvicinarono ai due appena arrivati, con sorrisi amichevoli.
-Salve! Possiamo fare qualcosa per voi?- Chiese una donna bionda sulla quarantina, vestita molto elegantemente.
-Sì, grazie...ehm mi servirebbe un vestito per una serata importante- Rispose Rachel emozionata, quella annuì e ordinò all’altra commessa di portare dello champagne.
-Vado a cercarti qualcosa, voi accomodatevi intanto- Disse ancora la commessa bionda, Rachel annuì e si trascinò Jon su un divanetto davanti i camerini.
-Champagne?! Che cazzo ci facciamo con lo champagne?- Sbottò quest’ultimo davvero sconcertato.
-Accidenti Jon, non hai mai visto Sex and the City?! In questi posti esclusivi servono sempre lo champagne-
-Oh no scusa mi deve essere sfuggito...- Borbottò sarcastico, Rachel roteò gli occhi.
-Devo fartelo vedere- Statuì decisa.
-Rachel non sono il tuo amico gay con cui puoi vedere i tuoi film sulla moda eh...-
-Ah ah...quanto sei simpatico oggi...- Lo prese in giro la ragazza mentre il biondo scuoteva la testa rassegnato.
La commessa tornò con una pila di vestiti che appoggiò su un altro divanetto e dopo averli mostrati tutti, li lasciò da soli.
-Io me li provo e tu mi dici come vanno ok?- Chiese Rachel prendendo tutti i vestiti e portandoli nel camerino.
-Ok...- Rachel entrò nel camerino e si provò il primo vestito, un tubino eccessivamente rosso quando uscì Jon la squadrò da capo a piedi, dovette ammettere che era molto bella, ma quel vestito era osceno.
-Mh...carino...- Disse poco convinto.
-Sii sincero!- Lo riprese la ragazza.
-Ok, sembri un papavero e se poi ti fai rivenire quelle macchie stile Pimpa, saresti perfetta- Disse soddisfatto, Rachel sbuffò e tornò dentro, se ne provò un altro tutto rosa con la gonna a palloncino e il corpetto di pizzo san gallo.
-Che ne dici?- Chiese sorridente appena uscì.
-Sembri una bomboniera- Rise Jon non appena la vide.
Continuarono così con altri sette vestiti, sotto lo sguardo divertito delle commesse.
-Dimmi che questo ti piace!- Esclamò esasperata, gli aveva bocciato tutti i vestiti.
-Mmh...sai mi sembri...- Non finì di parlare poiché Rachel gli tappò la bocca con una mano, lasciando che il resto della frase si trasformasse in un incomprensibile borbottio.
-No, non lo voglio sapere!-
-Dai provati quello di prima...quello nero...-
-E’ l’ottava volta che me lo fai provare e ogni volta dici che è brutto!-
-Dai! L’ultima volta...ha un che di strano ma è bello!- Rachel sbuffò e rientrò nel camerino, indossò per la nona volta il tubino nero ed uscì.
Jon la squadrò da capo a piedi, girandole intorno, osservandola con fare esperto.
-Mmh...- Mugugnò pensieroso.
-Allora?-
-No, è decisamente brutto- Concluse infine.
-Argh!- Esclamò Rachel irritata. –Secondo me ci provi gusto a farmi impazzire...- Borbottò mentre Jon fece finta di pensarci su.
-Non immagini quanto...- Rispose ghignando furbo.
Alla fine Rachel optò per un vestito blu notte, che era quello più decente tra tutti quelli che aveva provato.
-Siete davvero una bella coppia!- Esclamò con un risolino la commessa, mentre faceva lo scontrino.
-Ma noi...- Obbiettò Jon ma fu interrotto da un gesto con la mano della commessa.
-Non dite che non è vero, perché non ci credo, siete molto belli insieme...avete un gran feeling!- Disse convinta mentre i due la guardavano con un sopracciglio inarcato, per carità a Jon faceva piacere sentirselo dire però non era decisamente il momento più adatto.
-Ecco a voi, vi ho fatto lo sconto coniugale- Sorrise dando il sacchetto a Rachel.
-Il che?!- Sbottò quest’ultima shoccata.
-Ma sì, non siete sposati? Si vede lontano un miglio!- I due la guardarono sconcertati.
-Ehm già, da poco...- Rispose Jon annuendo. –Arrivederci!- Detto questo trascinò fuori Rachel ancora confusa.
-Perché lei hai detto che siamo sposati?- Chiese una volta fuori.
-Perché mi stava letteralmente scartavetrando i coglioni!- Sbottò esasperato.
-Oh...beh, forza andiamo...devo trovare le scarpe ora!- Esclamò contenta.
-Oh Signore aiutami tu...- Mormorò il ragazzo seguendo Rachel.

------
Sì, avete tutto il diritto di maltrattarmi per il mio schifoso ritardo...è che non avevo tempo per postare, sono pronti altri quindici capitoli e cercherò di postarveli ogni tre giorni (: cmq vabè...mi sono divertita a scrivere questo capitolo, Jon alle prese con lo shopping mi fa troppo ridere...eeee però, tra un po' si complicheranno le cose...non sarà tutto così rosa e fiori ma non vi dico altro...eheheh vi ringrazio moltissimo per i vostri commenti, li apprezzo davvero molto! se tutto va bene, al prossimo cap che dovrebbe essere domenica! o al massimo lunedì... (:

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Cap. 16 - Like a Rolling Stone ***


rolling stones

CAPITOLO 16 – Like a Rolling Stone
Girarono almeno tre o quattro negozi prima di trovare le scarpe perfette per l’abito, ed erano solo a metà dell’opera! Rachel aveva in mente di trovare accessori, borsa e giacca tutto coordinato.
-Oddio! Guarda questo cappello!- Esclamò emozionata e guardando implorante Jon.
-Vai, io ti aspetto qui...- Disse con un sorriso, Rachel entrò nel negozio e Jon si accese una sigaretta nell’attesa.
Dopo qualche minuto sentì una voce chiamarlo, non era di una ragazza quindi non poteva essere Rachel quando si girò si trovò davanti due persone che non si sarebbe mai aspettato.
-Hey Jonny!- Esclamò uno dei due dandogli una grande pacca sulla spalla.
-Keith! Mick! Che fate qua?!- Li salutò lui sorpreso.
-Siamo in vacanza!- Rispose Mick tutto contento.
-Allora...le altre pietre rotolanti dove sono?-
-Oh beh, Ronnie è andato a fare non so cosa qui in giro...era molto vago...- Rispose Keith pensieroso.
-Che coglione...- Commentò l’amico a fianco facendo ridere Jon.
-Magari vi starà facendo qualche regalino natalizio- Li prese in giro mentre i due sbuffavano, sembravano fratelli, facevano le stesse cose e avevano le stesse espressioni, fratelli separati alla nascita.
-E tu? Negozio di accessori? Ahi ahi Jonny...non mi sarai passato all’altra sponda?!- Rise Keith punzecchiandolo mentre Mick gli dava corda.
-Sentite stronzetti, se guardate dentro potete notare che sono in bella compagnia!- I due fecero quello che gli era stato detto e notarono effettivamente la bella presenza di Rachel che stava osservando il bracciale che aveva visto in vetrina.
-Mmh cazzo, non male amico...proprio non male- Commentò complimentandosi Mick.
-Stavolta ci ha fottuti cazzo...- Borbottò Keith ridacchiando.
-Eh beh! Le vostre donne?-
-Beh Jonny caro, devi sapere che il nostro qui presente leader Mick Jagger, è passato decisamente a tutt’altra storia!- Rise Keith appoggiando una mano sulla spalla di Jon e mettendosi al suo fianco.
-Keith cazzo no!-
-Beh ecco vedi, si dia al caso che proprio qualche sera fa, in una bellissima festa post concerto stile Stones, il nostro amico qui...è andato a farsi un “giro” con una donna!-
-Una donna...pensavi che andasse con gli uomini?- Chiese confuso Jon.
-Con donna intendo una di quelle mature, ma proprio mature eh!-
-Oh...Ooh! Cristo Mick, mi cadi in basso così! Addirittura le anziane signore...ma guarda te...-
-E’ quello che gli ho detto anche io!- Mick sbuffava contrariato.
-Fanculo, ero fatto e ubriaco ok? Non c’avevo fatto caso!-
-Beh non è che passasse inosservata...- Sghignazzarono i due.
-Andate a fanculo ok?! E tu cazzo Keith, doveva rimanere tra noi!- Sbottò. –Sei peggio di una fighetta pettegola!-
Jon e Keith scoppiarono a ridere.
-Andiamo! Jon non lo dirà a nessuno vero?-
-Ma certo che no, solo ai miei amici...e sai quanto Tico si diverte a spettegolare...-
-Ma...dai cazzo!- Esclamò contrariato il front-man.
-Mick ahah sto scherzando! Tranquillo!- Keith si stava piegando in due dalle risate.
-Hey senti amico, non è che vi va di fare una festa insieme?- Propose a quel punto il chitarrista.
-Certo cazzo! Sarebbe una figata!-
-Bella! Domani sera? Va bene?- Jon ci pensò un attimo su.
-Perfetto-
-Apposto! Noi andiamo che il signorino qua deve andare a comprarsi i trucchi-
-Vaffanculo Keith!- I due scoppiarono di nuovo a ridere.
-Okay, ci vediamo Jonny...a domani sera!-
-Oh aspetta, dove si fa sta festa?- Chiese Mick prima di andare.
-Boh, voi dove state?- Domandò a sua volta Jon.
-In una baita qui nei dintorni...-
-E allora lo chiedi pure?-
-Aah giusto! Bella, a casa nostra allora...bella!-
-Salutate gli altri Stones!-
-Anche tu!- Si salutarono e i due proseguirono per la loro strada.
Jon non fece in tempo ad accendersi la seconda sigaretta che uscì Rachel con un’altra busta.
-Accidenti, quanto ci hai messo!- Esclamò divertito il biondo.
-C’erano così tante cose belle! Ma chi erano quei due con cui parlavi?- Chiese poi confusa.
-Come?! Non l’hai riconosciuti? Mi deludi Rachel...-
-Veramente no...erano di spalle!- Si difese lei.
-Ma che razza di fan sei tu?! Bah...-
-Eddai! Dimmi chi erano!-
-Keith Richards e Mick Jagger in persona tesoro!- Si vantò Jon sorridente.
-Che cazzo dici!- Sbottò la moretta a bocca aperta facendo ridere Jon.
-Ahah eh già cara! Sono qui in vacanza...-
-ODDIO! ODDIO! ODDIO! E io che cazzo facevo! Stavo scegliendo uno stupido braccialetto per il mio stupido appuntamento con quello stupido di Frank mentre tu parlavi con i miei due idoli viventi?!- Sbraitava come un’ossessa.
-Ma che diavolo urli! Mi stai perforando un timpano!-
-Oh scusa...oddio! Che palle!-
-Facciamo una festa, magari li incontri...-
-Davvero?! Sìì! Quando?-
-Domani sera-
-Stai scherzando?!-
-No perché?-
-Ho il mio cazzo di appuntamento domani!- Sbottò la ragazza irritata.
-Oh...mi dispiace- In realtà non gli dispiaceva per niente, ma vabè...oh meglio, certo avrebbe voluto accanto la presenza di Rachel, ma lei aveva di meglio da fare...
-Che cazzo però!-
-E ti dirò di più! Andremo nella loro baita qui a Vancouver!-
-Fanculo!- Borbottò la ragazza incrociando le braccia al petto.
-Puoi sempre non andare all’appuntamento con...-
-Rachel!- Jon fu interrotto proprio dalla voce di Frank che passava di lì e li aveva visti che chiacchieravano.
-Frank?! Che fai qui?- Rispose lei sorpresa.
-Oh facevo un giro...anche tu vedo, con il tuo amico...- Jon gli fece un cenno disinteressato mentre Rachel baciava sulle guance Frank.
-Oh sì sono andata a fare shopping!- Disse mostrando le buste.
-Con il tuo amico gay?- Chiese allora Frank mentre Jon si girava di scatto verso di lui.
-Il CHE COSA?- Sbottò shoccato.
-Ah...ehm scusami! Non credevo che...tu...-
-Ah sì? Fanculo!-
-Jon!- Lo riprese Rachel cercando però di non scoppiare a ridere.
-Che c’è?! Mi ha appena dato del frocio!-
-Scusami davvero, è che non credevo andassi a fare shopping...-  Jon alzò gli occhi al cielo irritato.
-Ok, lasciamo perdere eh?-
-Sì, tutto apposto per domani sera?- Chiese allora Frank, Jon lanciò un’occhiata eloquente alla ragazza.
-Ehm...veramente mi avevano invitata a un party con i Rolling Stones...e...- Balbettò Rachel.
-I chi?!- Jon e Rachel si girarono contemporaneamente verso Frank con un sopracciglio alzato.
-Come...non conosci i Rolling Stones?- Sbottò shoccata.
-Dai Rachy tranquilla dirò a Mick e Keith che avevi di meglio da fare- Disse con sguardo furbo Jon.
-Aaah! Mick Jagger! Certo! Ora ho capito...li conosci?- Domandò Frank interessato.
-Già...comunque non ti preoccupare, andate pure al vostro appuntamento, non c’è problema-
-Perfetto! Ti passo a prendere alle nove Rachel!- Detto questo la salutò e proseguì per la sua strada.
-Che idiota...- Commentò il biondo scuotendo la testa rassegnato.
-Mi spieghi perché gli hai detto così?!-
-Beh ci tenevi così tanto ad andare al nightclub insieme al tuo amico...-
-Ma cazzo! I Rolling Stones!-
-Eh...la vita...-
-Fanculo Jon!- Sbottò Rachel piccata.

Tsk, lei fa l’offesa...e io che dovrei dire?! Tu guarda...mi hanno pure scambiato per frocio, fanculo cazzo.
Pensava Jon irritato.
-Allora devi fare altro oppure?- Chiese alla fine scocciato.
-No ho fatto, andiamo-
Il tragitto verso l’albergo fu silenzioso, ma non era uno di quei silenzi piacevoli, anzi era decisamente pesante, non perché nessuno dei due sapeva cosa dire o era imbarazzato, ma in quella conversazione era successo qualcosa che li aveva fatti allontanare, strano ma vero...avevano toccato una specie di tasto dolente.
Arrivati in albergo trovarono tutti riuniti in saletta relax.
-Hey bello!- Richie salutò Jon con un cenno della mano e così gli altri.
-Ragazzi...ho incontrato Keith e Mick in giro!- Esclamò subito Jon contento ignorando gli sbuffi di Rachel.
-Ah sì? Che fanno qua quei coglioni?- Scherzò Alec.
-Sono in vacanza, ci hanno invitato a una festa domani sera nella loro baita, ci state?-
-Cazzo! Lo chiedi pure?- Sbottò Dave esaltato.
-E’ da l’anno scorso che non facciamo una festa con gli Stones!-
-Bella! Perfetto!-
JJ nel frattempo era andata da Rachel poiché aveva una faccia che non prometteva nulla di buono, così decisero di andare in camera di quest’ultima a parlare e anche perché Rachel voleva mostrare all’amica tutti i suoi nuovi acquisti.
-Hey ma che è successo, cos’è quella faccia?- Chiese poi JJ seduta sul letto.
-Boh...credo di aver appena litigato con Jon- Mormorò la ragazza.
-Che significa che credi?-
-Non lo so...stavamo parlando della festa degli Stones a cui io non posso andare perché devo uscire con Frank, poi manco a farci apposta è arrivato Frank e Jon è diventato acido...sai no?! A Frank gli ho detto della festa e figurati che neanche sapeva chi erano gli Stones...solo quando abbiamo nominato Mick ha collegato...comunque Jon ha cominciato a dire: eh sì andate non vi preoccupate non fa niente...cose così, come se non mi volesse alla festa!- Raccontò la moretta sempre più irritata.
-Magari...è una festa esclusiva e ci vanno solo maschi perché forse vogliono scopare!- Cercò di spiegare JJ.
-Non credo sia esclusiva...è stata organizzata così all’ultimo!-
-Allora boh! Sarà geloso che esci con Frank!-
-Ma andiamo! Ti pare? Secondo te Jon potrebbe pensare a me in quel modo?-
-Perché no? In fondo sei una bella ragazza...e vi conoscete da tanti anni...e insomma...da cosa nasce cosa...-
-Spero tu stia scherzando-
-Vedrai che ho ragione, dagli tempo...alla prima occasione ci proverà!-
-Ma è Jon non lo farebbe mai!-
-Sì ma è anche un maschio ed è risaputo che i maschi ragionano con solo una cosa...- Lasciò la frase in sospeso. -...l’uccello!-
-Non dire cazzate, stiamo parlando di Jon!-
-Ok, sarà un po’ diverso ma non si sa mai...-
-Mah...- Le ragazze rimasero in camera tutta la sera, ordinarono il servizio in camera, e si godettero il resto guardando alla tv qualche vecchio film come Colazione da Tiffany.
Mentre i ragazzi di sotto, erano andati al bar a farsi un bicchiere, come al solito.
-Allora Jon, Keith e Mick che hanno detto?- Chiese Tico bevendo un drink che era un miscuglio di vodka, rhum, coca cola e sicuramente qualche altro superalcolico.
-Ooh, questa ve la devo raccontare...- Disse Jon ridendo mentre raccontava ai ragazzi dell’avventura di Mick con l’anziana signora, cercando di non pensare allo scontro avuto poco prima con Rachel...chissà perché si erano scaldati così tanto per una stronzata poi, anzi no...per Jon sicuramente non era una stronzata, ma non poteva dire lo stesso di Rachel...ma porca troia, proprio della mia fottuta migliore amica dovevo innamorarmi? Ci prendo la misura eh...E buttò giù uno shot di vodka liscia.
A fine serata erano tutti abbastanza brilli, ma  bene o male si reggevano ancora sulle proprie gambe, usciti dal bar si sedettero sui divanetti nella hall.
-Ho un’idea!- Esclamò Dave portando così l’attenzione di tutti su di lui.
-Non è vero...- Decretò Tico scuotendo la testa.
-Non è possibile!- Richie era più che sorpreso, quasi sconvolto.
-Cose dell’altro mondo...- Commentò Jon shoccato.
-Bene, andatevene tutti a fanculo- Borbottò offeso Dave facendo ridere tutti.
-Dai dicci...ti ascoltiamo- Disse Alec dandogli una pacca su una gamba.
-Ok, visto che l’alcol ha effetto sonnifero...ce ne stiamo qui e vediamo chi è che resiste di più sveglio- Spiegò esaltato lasciando tutti sconcertati, ci mancava il “cri cri” del grillo, tipico nei momenti di silenzio.
-Cazzo l’alcol ti fa male amico...- Si mise a ridere Tico.
-Dai! Ma perché è divertente! Sentite...almeno facciamo qualcosa, no?!- Gli altri erano indecisi sul da farsi visto che nessuno aveva voglia di stare in camera.
-Sembriamo bambini di sette anni che si inventano stupidi giochi per passare il tempo- Borbottò Richie.
-Ok, ok dai facciamo sta cosa almeno sta zitto- Disse Jon facendo contento Dave.
-Bene a partire da adesso chi oserà chiudere gli occhi per dormire riceverà uno schiaffo!- Gli altri annuirono, si strofinarono gli occhi.
Inutile dire che tutti avevano sottovalutato quella prova, era difficile...l’alcol faceva davvero da effetto sonnifero e stavano tutti morendo letteralmente di sonno; arrivata la mattina avevano le guance rosse per via degli schiaffi presi e delle borse sotto gli occhi che avrebbero fatto invidia a un panda.
Rachel e JJ, al contrario, erano fresche e riposate, avevano passato una nottata tranquilla avevano visto il film, chiacchierato e dormito, quando arrivarono nella hall la situazione era alquanto comica, Richie fissava le riviste sopra il tavolo quasi in trans, Dave si dava gli schiaffi da solo per mantenersi sveglio, Jon dondolava sulla poltroncina come i matti e brontolava che doveva rimanere sveglio, Alec era iperattivo, sembrava avesse bevuto una ventina di caffè e infine, Tico straparlava a vanvera.
-Ma che diavolo avete fatto?- Chiese shoccata Rachel ed anche alquanto divertita, i cinque si girano verso i lei con un’espressione esausta.
-Oddio è mattina...grazie a Dio- Mormorò Richie illuminandosi.
-Abbiamo fatto una stupida gara...- Alec, l’iperattivo, cominciò a raccontare alle ragazze la nottata appena passata mentre quelle ridevano come matte.
-Ma voi siete matti...- Commentò JJ divertita.
-Quando non si ha niente da fare...-Borbottò Jon alzandosi. –Io vado a dormire, chi mi ama mi segua!- Esclamò con fare teatrale allontanandosi subito seguito dagli altri quattro che non se lo fecero ripetere due volte.
-Visto? Neanche mi ha degnata di uno sguardo...- Borbottò Rachel andando verso la sala colazione.
-Forse perché stava letteralmente morendo di sonno?- Le chiese con ovvietà JJ.
-Non Jon, lui mi saluta sempre...- Rispose Rachel affranta.
-Tranquilla...vedrai che più tardi verrà a parlarti- La rassicurò JJ ma non era certa, voleva tirare su di morale l’amica ma evidentemente c’era qualcosa che non andava, c’era troppa tensione tra i due.

-------
SORPRESAAA! Ebbene sì...ci sono anche i Rolling Stones...e non saranno gli unici! Nel prossimo capitolo ci saranno un sacco di new entry! anche se per poco...comunque sia, l'avevo detto che si sarebbe complicato...ma questo è solo un assaggio, vedrete più avanti...ok immagino che con questi piccoli spoiler mi vorrete uccidere :D vabè, devo far salire un po' di curiosità no?! Altrimenti vi annoio...eh sì, non ho messo la foto perché ne devo trovare altre che probabilmente ruberò dal video di bad medicine o qualcosa del genere...(: beh insomma vi ringrazio molto moltissimo! keep running! al prossimo cap, venerdì sera! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Cap. 17 - Rock n' roll crossover ***


CAPITOLO 17 – Rock n’ Roll crossover
La sera era arrivata, la fatidica festa a casa Stones era pronta...
Jon era vestito come al suo solito, classico...senza dimenticare la sua giacca di pelle con le frange, andò a prendere l’ascensore e con suo sommo stupore ci trovò Rachel che doveva scendere anche lei.
Nessun cenno, nessun saluto...si limitò ad entrare e mettersi affianco a lei guardando le sue converse che d’un tratto avevano preso un aspetto molto interessante, il fatto era che per la prima volta non sapeva cosa dire.
La stessa cosa valeva per Rachel, c’era una strana tensione tra di loro dovuta a non sapevano neanche loro a cosa.
L’ascensore stava scendendo ed entrambi non vedevano l’ora di arrivare alla hall, Rachel era molto bella si era messa quel vestito che avevano comprato insieme lei e Jon.
Lui dal canto suo, sapeva di dover dire qualcosa, insomma in fin dei conti era colpa sua, era lui che si era inacidito così...ma aveva bisogno di tempo e l’ascensore era quasi arrivato al piano terra, per cui con uno scatto premette il bottone rosso e l’ascensore si fermò di colpo.
Rachel spalancò gli occhi, pensando a cosa gli fosse venuto in mente di fare, voleva dirgliene quattro visto che stava facendo tardi al suo appuntamento ma le parole non le uscivano dalla bocca. Jon si giro e si mise di fronte a lei scrutandola con i suoi occhi celesti, poi sospirò abbassando lo sguardo ed incrociando le braccia al petto.
-Credo...di doverti delle scuse- Borbottò poi senza guardarla in faccia, era vero era molto orgoglioso e questo Rachel lo sapeva bene.
-Tu credi?- Ribatté lei inarcando un sopracciglio, Jon finalmente alzò lo sguardo su di lei.
-Già...mi dispiace per ieri...è che il tuo ragazzo mi sta sul cazzo- Confessò senza peli sulla lingua.
-Primo, non è il mio ragazzo e secondo, perché te la sei presa con me?- Bella domanda, se sapessi la verità tutto avrebbe più senso ma non posso...pensò amaro, si passò la lingua sulle labbra per inumidirle tornando a guardare a terra e portandosi le mani sui fianchi.
Fece spallucce. –Non lo so...per questo ti chiedo scusa, avrei voluto che venissi alla festa con gli Stones...ma il fatto che...- Non finì la frase perché Rachel lo interruppe.
-Credi che ti ho dato buca per lui...- Disse tutta d’un fiato come se fosse giunta a una grande verità, Jon alzò la testa di scatto.
-Cosa? No...- Rispose subito come se fosse assurdo.
-Oh mio Dio, sei geloso!- Esclamò ancora Rachel.
-No, perché mai dovrei essere geloso?!- Rachel fece spallucce.
-Non lo so...-
-Visto?! Comunque sia...mi dispiace davvero- Tornò serio guardandola finalmente negli occhi.
-Tranquillo, ti ho già perdonato- Si abbracciarono da buoni amici, tutto era tornato alla normalità.
-Ma sappi che se ti fa del male gli spezzo le gambe- L’avvertì facendola ridere.
-Ok, credevo che quando hai premuto il bottone volessi uccidermi- Confessò Rachel ridacchiando.
Jon lo premette di nuovo e l’ascensore tornò a scendere.
-All’inizio ci ho pensato davvero ma poi mi sono detto che era meglio risolverla a parole- Si misero a ridere e le porte si aprirono.
-Quanto sei stronzo...- Rachel diede una spintarella a Jon che rideva, davanti a loro c’erano tutti gli altri Bon Jovi, JJ e Frank, tutti ad aspettare loro.
-Alleluja! Ma quanto diavolo ci avete messo...- Esclamò JJ notando effettivamente che tra i due era tornato tutto normale, forse avevano fatto pace.
-L’ascensore si era bloccato...- Rispose tranquillamente Jon andando dagli altri.
-Certo...si era bloccato da solo eh...- Gli fece eco Rachel che rideva.
-Certo perché vorresti accusarmi di qualcosa?- Domandò facendo il finto tonto.
-No, no non oserei mai...- Gli altri avevano assistito a quello scambio di battute senza capirci una parola, ma non era la prima volta che accadeva, ormai lo sapevano tutti.
-Ok, avete finito con questa recita? Non ci sto capendo un cazzo!- S’intromise Richie perplesso.
-Sì, andiamo dalle pietre rotolanti...ci vediamo ragazzi!- Salutò Jon seguito dagli altri, ed uscirono dall’hotel.
-Le pietre rotolanti?- Domandò Frank confuso, mentre Rachel si girò a guardarlo perplessa. Ma possibile che sia così ignorante in fatto di musica? Bah fortuna che è bello...
-Niente, andiamo- Detto questo uscirono anche loro.
Arrivarono alla festa che era un delirio ed erano quasi le undici solamente, c’era una marea di gente, gruppi famosi e ragazze ovunque, alcol a palate, droga in ogni angolo della casa...si direbbe una festa in perfetto stile Stones.
-Eccoli va!- Urlò una voce che poi riconobbero come quella di Mick che andò incontro ai nuovi arrivati. –Finalmente!- Esclamò abbracciandone uno ad uno forse un po’ troppa enfasi.
-Oh Jagger, già sei fuori?- Rise Richie mentre un Keith fin troppo sobrio si avvicinava al gruppetto, aveva una bottiglia di Jack in mano.
-Ehilà belli! Il coglione è già fuori...- Scosse la testa il chitarrista mentre prendeva un lungo sorso di Jack, dando voce ai pensieri di Richie.
-Richards! Quanto tempo...- Lo salutò Richie con una pacca sulla spalla.
-Sambora! Ragazzi...dovremmo fare un tour insieme e fare queste feste più spesso, sono una figata!- Esclamò esaltato facendoli ridere.
-Dì un po’...ma c’è anche quel coglione riccio di Slash?- Chiese Jon, l’aveva conosciuto ad un concerto e nonostante tutto, erano buoni amici, l’aveva intravisto mentre si faceva largo tra la folla.
-Sì, certo...c’è anche quella pertica ossigenata del bassista...McKagan! Sono là a fare casino...- Keith gli indicò un punto verso la cucina.
-Vado a salutarli...- Jon lasciò gli altri e si diresse in cucina dove c’erano appunto i due che stavano facendo un cocktail mischiando tutti gli alcolici possibili al mondo.
-Chi non muore si rivede...- Esordì avvicinandosi, quelli alzarono la testa di scatto, presi alla sprovvista.
-Jon! Cazzo! E’ da tanto che non ci si vede, vieni qua bello!- Slash gli andò incontro e gli diede una pacca sulla schiena.
-Cazzo fate?- Chiese poi osservando Duff che ancora mischiava e rigirava i suoi intrugli.
-Un nuovo cocktail, vuoi provare?- Il biondo bassista gli diede un bicchiere che aveva uno strano colorito blu, lo guardò incerto sul da farsi.
-Dovrei fidarmi? Con quelle facce...- Rise Jon osservandoli.
-Ma va! Butta giù! Vedrai che è roba buona...- Lo spronò Duff con voce strascicata, Jon lanciò uno sguardo a Slash che stranamente era ancora lucido.
-Sì, è fuori come una campana se è quello che pensi...- Gli confermò annuendo.
-Mh immaginavo...tu ancora no?- Slash scosse la testa fiero di sé.
-No, fico eh?! E’ più divertente vedere Duff sbronzarsi come una merda e fargli credere che ci sono alieni in casa...- Rise il riccio come se fosse la cosa più emozionante.
-Non dire stronzate...ci crede davvero?- Domandò Jon incredulo.
Slash scoppiò a ridere. –Oh sì...ci passo le serate io a prenderlo per il culo...sta a guardare...- Slash si avvicinò a Duff che stava bevendo il suo intruglio.
-Ehi Duff, amico...devi scappare, sono venuti a prenderti...- Gli disse mettendo su la faccia più preoccupata del mondo.
-Gli alieni? Sono qui per me?- Mormorò sbiancando il biondo.
-Sì, amico...ti conviene scappare o nasconderti se ci tieni alla tua vita...- Jon tratteneva a stento le risate nel vedere la faccia shoccata del suo amico.
-Merda! Cosa cazzo faccio adesso?! Dove mi nascondo...porca troia!- Duff era letteralmente in panico.
-Nasconditi sotto il tavolo in sala...noi li distraiamo- Gli diede corda Jon entrando nel “gioco”, Duff annuì e corse barcollante in sala.
-Visto?!- Rise Slash incrociando le braccia al petto.
-Oddio è fantastico...- Ridacchiò Jon ancora incredulo, incredibile che effetti può avere l’alcol.
-Lo so! Dai, dai andiamo...mi è venuta in mente un’idea per farlo cagare addosso dalla paura- I due prima di tutto si fecero qualche shot di Jack tanto per entrare nel mezzo della festa e poi tornarono dal loro amico che era nascosto sotto il tavolo guardandosi intorno spaventato.
Mentre Jon e Slash si divertivano a prendere per il culo il povero Duff, gli altri Bon Jovi si divertivano con delle ragazze insieme agli altri componenti degli Stones che, tranne Richards, erano completamente fuori...JJ aveva fatto amicizia con niente di meno che Steven Tyler, ebbene sì anche gli Aerosmith erano invitati insieme a qualche altro gruppo, tra cui c’erano due componenti dei Motley Crue e Bret Michaels dei Poison, con cui Slash aveva più volte tentato di fare una rissa, visto che tra i due non scorreva buon sangue, ed oltre a questi molti altri...praticamente era il covo dei gruppi rock n’ roll di Los Angeles, non si erano mai visti così tanti gruppi in una stanza a fare festa insieme nella quale c’era qualche amico degli invitati che si divertiva a fare video e scattare foto della festa.
Intanto Rachel si godeva la sua serata con Frank, anche se non sapeva che si stava perdendo una grande festa a casa Stones, così si era data all’alcol...aveva ordinato qualche drink superalcolico e lo stesso Frank.
Il nightclub non si era rivelato un granché visto che mandavano musica che Rachel odiava profondamente, quanto avrebbe voluto essere a quella festa con i Bon Jovi.
Erano parecchi brilli i due così decisero di andare nella camera d’albergo di Frank e concludere la serata lì, infatti una volta arrivati, Rachel confusa dai fumi dell’alcol, si lasciò andare con Frank e un bacio tira l’altro, si ritrovarono in biancheria intima a “rotolarsi” nel letto...la conclusione è ormai prevedibile.
 
Il mattino seguente, Jon si svegliò con un terribile malditesta ancora più forte di quello di qualche giorno prima quando si era ubriacato per via di Rachel insieme ai ragazzi, era su un divano...benissimo, ancora vestito, ottimo...intorno a lui una distesa di bottiglie vuote, pacchetti di sigarette ovunque e persone svenute in giro. Era un disastro.
Duff alla fine si era addormentato sotto al tavolo, gli veniva da ridere solo che il malditesta lancinante lo faceva stare di merda per fortuna stavolta niente nausea, almeno quella se l’era risparmiata.
-Cristo...- Sentì un mormorio qualche passo più in là di lui, c’era Keith un po’ barcollante che si avvicinava a lui, non era ubriaco...no, la sbronza era passata ma erano tutti distrutti. –Cazzo...nella mia testa c’è un fottuto martello pneumatico- Brontolò massaggiandosi le tempie.
-A chi lo dici...- Mormorò Jon alzandosi dal divano, entrarono in cucina dove c’era Slash che cercava di prepararsi il caffè senza successo perché non ci raccapezzava niente, Richie dormiva con la testa appoggiata sul tavolo, Mick che si aggirava per la stanza con la sua vestaglia di seta rosso bordeaux con un diavolo per capello, Joe Perry che mangiava le fette biscottate osservando Jagger come se fosse una comica.
-Buongiorno!- Urlò Keith provocando dei mugolii tra i presenti.
-Che cazzo ti urli...ho un malditesta di merda che mi sta spaccando la fottuta testa in due!- Sbottò Slash bevendo il suo caffè venuto male. –Questo caffè fa cagare...- Decretò poi buttando caffè e tazza compresa nel lavandino.
-Così la rompi coglione!- Sbraitò Mick irritato.
-Si vede che il buongiorno viene dal mattino...- Mormorò Jon andandosi a sedere di fronte a Richie che era come in trans.
-Ma si sa che il buon vecchio Jagger al mattino è peggio di una fighetta isterica con il ciclo- Commentò Keith che si sedette accanto a Jon provocando le risate degli altri, tranne del diretto interessato che borbottò qualche insulto.
-Ma hai visto che cazzo di casino? Chi merda lo pulisce?!- Sbottò indicando la sala.
-Disse colui che alle nove di sera era già ubriaco fradicio- Puntualizzò Richards con vena scherzosa.
-Ma se la festa ancora doveva cominciare- Obbiettò Joe intromettendosi nel discorso.
-Appunto- Confermò il chitarrista ridendo.
-Ragazzi...perché cazzo stavo dormendo sotto un tavolo coperto dalla tovaglia?- Esordì Duff entrando nella stanza, Jon e Slash scoppiarono a ridere come matti insieme agli altri che ovviamente anche loro erano stati coinvolti nello scherzo: “prendiamo per il culo Duff McKagan”.
-Ah non lo chiedere a noi...- Rispose Slash facendo spallucce.
-Adesso chiamo il mio manager e gli faccio ingaggiare una ditta di pulizie...- Concluse Mick andando in sala a prendere il telefono tornando poi rosso in viso per la rabbia. –CHI CAZZO HA USATO IL RICEVITORE COME MAZZA DA BASEBALL?!- Sbraitò facendo ridere gli altri, persino Richie che era ritornato nel mondo dei vivi.
Rachel nel frattempo si svegliò un po’ intontita in una stanza che sicuramente non era la sua, era super lussuosa, perfettamente ordinata...no, non era assolutamente la sua.
Poi ricollegò tutto dalla serata precedente, si voltò e vide il corpo di Frank che dormiva accanto a lei, si guardo sotto il lenzuolo, era nuda.
-Merda...- Mormorò, non voleva che succedesse tutto quello, insomma  Frank non le piaceva al punto di andarci a letto e poi non era così disperata dal fare sesso con il primo che capitava.
Si alzò lentamente cercando di non svegliarlo e altrettanto lentamente si vestì, si guardò intorno assicurandosi di non aver lasciato nulla ma notò il piccolo particolare che non c’era la cartaccia del preservativo usato...sempre se l’avevano usato.
-Merda...- Mormorò di nuovo in panico, lasciò la stanza senza guardarsi indietro voleva al più presto tornare nella sua camera, doveva parlare con JJ assolutamente.

*Note dell'autrice*
Lo so, sono in un ritardo pazzesco con gli aggiornamenti...chiedo perdono! il mio pc è morto...ci ho messo una vita a recuperare tutte le mie fanfiction, tra cui questa, poi ci si è messa la scuola...tra cinque giorni esatti finisce, e in questo periodo i prof si sono accorti di essere indietro con programma, interrogazioni e compiti -.- perciò, non avevo tempo neanche per respirare...ma stasera ce l'ho fatta! Allora dovrei fare alcune precisazioni, riguardo i viedeo per lucinda...allora no, hai ragione, in realtà alcuni video di cui ho parlato sono stati fatti prima o dopo ma mi piacevano talmente tanto che ho voluto metterli lo stesso, capirai io sono una maniaca per queste cose...controllo sempre date e tutto, però non ho resistito :3 ah e per quanto riguarda questo crossover dove ci sono mischiati tutti questi gruppi, so per certo che i Bon Jovi hanno conosciuti gli Stones, Guns e Aerosmith...non so se erano così amici oppure ma qui lo sono u.u bene...dopo questo commento kilometrico, vi saluto e vi ringrazio che nonostante tutto, continuate a seguirmi (: al prossimo e spero di postarlo il più presto possibile! byeeeee

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Cap. 18 - Pregnant...?! ***


CAPITOLO 18 – Pregnant...?!
I Bon Jovi e JJ tornarono in albergo che erano quasi le cinque del pomeriggio, Mick aveva costretto tutti a pulire perché visto che il telefono della casa era distrutto, non poteva chiamare la sua ditta di pulizie...quindi oltre al fatto che i postumi della sbornia continuavano a protrarsi per tutto il giorno, erano stanchi morti.
Rachel aveva passato la mattina in camera, aveva ignorato le chiamate di Frank e all’arrivo dei ragazzi, era nella hall che leggeva una rivista di moda molto annoiata.
-Eccovi, finalmente!- Esclamò non appena li vide entrare più morti che vivi.
-Prenditela con il fottuto Jagger, ci credi che ho mal di schiena?!- Sbottò Dave incredulo.
-Certo...hai pulito i cessi, sfigato- Gli fece notare Tico irritato.
-Uuh, come siamo acidi...brutto risveglio- Commentò Jon ridacchiando mentre Tico borbottava un insulto, sorpassandoli e si diresse verso l’ascensore.
-Com’è andata quindi?- Chiese Rachel curiosa.
-Ho rubato le foto della serata a un tizio...dopo le vediamo, ora se volete scusarmi...il letto mi chiama- Disse con fare teatrale per poi allontanarsi anche lui dal gruppo.
Erano le dieci passate, quando finalmente i cinque ragazzi, decisero bene di tornare nella hall dove c’era Rachel più nervosa che mai, doveva parlare assolutamente con JJ così non appena la vide arrivare, la prese da parte e si chiusero in bagno.
-Ok, perché mi hai rinchiuso qui? Vuoi uccidermi per caso?- Scherzò divertita la bionda ma tornò seria quando vide lo sguardo preoccupato dell’amica. –Tesoro, tutto bene?- Domandò poi seria.
-No, cioè...non lo so...- Prese fiato. –Ieri sera sono andata a letto con Frank...- Cominciò a raccontare.
-Wow! Davvero?!- Esclamò contenta JJ.
-Sì, beh il fatto è che stamattina quando mi sono svegliata, ho notato che non avevamo usato il preservativo...- Lasciò la frase in sospeso, JJ ovviamente capì subito dove voleva andare a parare.
-Rachy, tesoro, sta tranquilla...è troppo presto per saltare a conclusioni così azzardate- La rassicurò, in effetti aveva ragione, pensò Rachel ma c’era sempre l’altra vocina nella sua testa che la faceva preoccupare sempre di più.
-Ma il ciclo, mi doveva venire due giorni fa...ed il massimo che ritarda è proprio due giorni...doveva venire oggi in linea di massima, ma niente!- Sbottò andando in panico, JJ la prese per le spalle scuotendola dolcemente.
-Rachel! Ti stai facendo troppe seghe mentali! Il ciclo capita che fa come gli pare...rilassati...lo sa Jon?- Domandò lasciando la presa sulla sue spalle.
-Ovvio che no! Si incazzerebbe a bestia e potrebbe andare persino a picchiare Frank- Gli rispose Rachel sempre più allarmata.
-Ma come no...è il tuo migliore amico, dovrebbe starti vicino...- Le fece notare JJ e in quel momento Rachel giunse ad una conclusione, che prima non avrebbe mai neanche preso in considerazione.
-Vedi...da quando ci siamo ritrovati, io e Jon, ci siamo uniti più del solito...io credo che beh forse ci sia qualcosa di più, per lo meno da parte mia, visto che ieri sera non ho fatto altro che pensare a lui e a quanto avrei preferito passare la serata insieme e non solo perché era una festa memorabile e c’erano persino i Rolling Stones- JJ si mise a ridere, incredibile che le ci siano volute settimane per capirlo mentre a lei le era bastato un secondo passato insieme ai due; è proprio vero quando si dice che si è ciechi davanti l’evidenza.
-Lo sapevo!- Esclamò facendola sobbalzare. –E fidati, anche per lui è così!- Disse sempre più eccitata.
-Ma chi te lo dice!- La rimbeccò l’altra scettica.
-Nessuno...lo so e basta- Disse compiaciuta la bionda.
-Come sai che piaci molto sia a Richie che a Dave, e non parlo di amicizia- Puntualizzò la mora con un sorriso soddisfatto.
-Non stavamo parlando di me, mi sembra...- Le fece notare JJ piccata facendo ridere l’amica.
-Vero, ma non puoi esserne certa...- Rispose la mora incrociando le braccia al petto.
-Ti fidi di me?- Domandò di punto in bianco l’altra.
-Certo-
-Allora fidati anche adesso- Rachel sospirò.
-Mi sembra tutto surreale- Mormorò poi appoggiandosi al bancone del bagno.
-E’ normale...comunque secondo me, dovresti dirglielo...- Disse spostandole una ciocca di capelli da davanti il viso.
-Lo farò, quando avrò la certezza...-
-Devi aspettare una settimana per fare il test di gravidanza- Rachel rabbrividì a quella parola, suonava così estraneo...non ci si vedeva per niente mamma, magari un giorno, ma al momento si sentiva troppo giovane e sentiva che non era pronta per badare ad un’altra vita che dipendeva unicamente da lei.
-Lo so...- Borbottò.
-Allora tranquillizzati, vedrai che arriva quando meno te lo aspetti...- JJ le sorrise contagiandola, uscirono dal bagno, i ragazzi erano ancora nella hall a chiacchierare.
Si sedettero come se niente fosse nei divanetti insieme agli altri, Jon era seduto vicino a Richie che era vicino a Dave sul divanetto di fronte, piedi sul tavolinetto, mentre ai due lati opposti del tavolino c’erano sulle poltrone Alec e Tico, stavano chiacchierando della festa.
-Ho una domanda da fare- Esordì Tico attirando l’attenzione degli altri, dopo aver notato le due ragazze tornare insieme dal bagno come se niente fosse.
-Spara- Lo incitò Dave interessato.
-Secondo voi, perché le ragazze vanno sempre in bagno insieme?- Chiese ignorando le due che ridevano, il fatto che le faceva divertire, era che non è che lo chiedeva a loro, no...ma ai suoi amici che ovviamente ne sapevano quanto lui.
-Forse si devono tenere la borsa- Ipotizzò Richie pensieroso, evidentemente l’argomento aveva toccato tutti visto che avevano tutti la stessa faccia.
-Può darsi...ma no, se la porteranno dentro, no?!- Gli fece notare Dave.
-Forse si passano la carta igienica- Borbottò Alec.
-Ma che c’entra, non se la prendono da sole?- Chiese Tico ovvio.
-No, perché a differenza di noi maschi che abbiamo i cessi fatti apposta, loro devono stare sospese sulla tavoletta quindi è più difficile per loro- Spiegò Dave con fare da intellettuale.
-Come fai a sapere tutte queste cose?- Domandò allora Jon sconcertato dando voce ai pensieri degli altri.
-Ho una sorella, so queste cose- Rispose sicuro, non accorgendosi però di ficcarsi nella merda più di quanto non lo fosse già.
-Che c’entra, anche io ho una sorella, ma non so queste cose...- Gli fece notare Richie perplesso, nel frattempo, in tutto il dibattito, le due ragazze stavano ridendo come matte.
-Si vede che tu e tua sorella, non siete così uniti come lo siamo io con la mia- Dave notò lo sguardo sempre più sconcertato degli altri. –Ehi no...non il quel senso!- Si affrettò a replicare.
-Ook, questa non la volevo sapere- Rise Jon insieme alle ragazze.
-Ragazze, voi che dite?- Domandò alla fine Tico, rivolgendosi finalmente alle due.
-Che semplicemente, dovevamo parlare...tutto qui...ehi voglio vedere le foto della festa!- Rispose Rachel cambiando subito discorso.
Jon le tirò fuori dalla tasca del suo giubbetto di pelle, erano un mucchietto di foto, così tutti si avvicinarono a lui per guardarle e farsi quattro risate, erano assurde...su una c’era Mick in preda di uno dei suoi attacchi isterici ma ancora più formidabile era la faccia scocciata di Keith lì accanto che lo osservava; su un’altra erano raffigurati i ragazzi il mattino dopo, quando si erano ritrovati in cucina che c’erano Keith, Mick, Slash, Duff, Richie, Joe e Jon con facce da sopravvissuti; un’altra ancora c’erano Jon e Slash con due elmetti con le birre attaccate che ridevano; poi c’erano JJ tra Steven Tyler e Joe Perry.
-Ti odio- Statuì Rachel guardandola storto mentre lei rideva.
-Tranquilla Pimpa, organizzeremo un’altra festa- La rassicurò Jon dandole un buffetto.
-Lo spero bene- Borbottò continuando a sfogliare le foto, una la fece letteralmente piegare in due, c’era Alec che riceveva uno schiaffo da una ragazza tutte curve, bionda.
-Ehi! Non credevo avessero immortalato quel momento!- Sbottò lui contrariato mentre gli altri continuavano a ridere.
-Oh guarda questa!- Scoppiò a ridere Jon, c’era lui con una faccia shoccata insieme a Slash mentre guardavano Duff che non si era accorto di avere i capelli che andavano a fuoco, sì perché Vince Neil, il cantante dei Motley Crue, insieme  al suo batterista, Tommy Lee, aveva bevuto della vodka pura e Tommy gli accese l’accendino vicino alla bocca, così Vince sputò tutto la vodka facendo una grande fiammata che inevitabilmente andò a finire sui capelli di Duff che, poverino, non si era accorto di niente.
Anche gli altri si misero a ridere a crepapelle.
-Merda, mi sono persa una festa grandiosa...- Mormorò amareggiata Rachel, ma furono interrotti dall’arrivo di Doc, ancora con il fiatone.
-Ragazzi!- Esclamò fermandosi davanti a loro, respirando affannosamente.
-Ehi Doc...riprenditi- Rise Richie nel guardarlo.
-Fate le valige!- Disse ancora tutto contento.
-Cosa?!- Sbottarono in coro, erano lì a Vancouver solo da due settimane nemmeno e già dovevano ripartire?!
-Ora vi spiego...visto che non abbiamo niente da fare qui, i video l’abbiamo fatti, concerti pure...ho trovato una bella baita in montagna, tipo quella dei Rolling Stones, ci potete stare tutti e sette tranquillamente...è abbastanza larga, su un paesino montagnolo, quindi potete fare spesa, andare a farvi un giro senza rischiare di essere assaliti da giornalisti o fan impazziti...e poi state per conto vostro, io torno da mia moglie per le feste e non volevo lasciarvi qui in albergo...è triste e il Natale va festeggiato tutti insieme, in una bella casa...- Spiegò mentre gli altri si guardavano l’un l’altro indecisi sul da farsi, alla fine fu Jon a parlare con un gran sorriso.
-Doc... ci avevi già convinti con le parole baita e montagna nella stessa frase- Rise, Doc tirò un sospiro di sollievo.
-Ottimo...allora sbrigatevi a fare le valige, dovete arrivare lì per tempo, sai no...decorare, fare spesa...manca una settimana a Natale!- Gli altri borbottarono qualcosa e poi piano piano andarono ognuno nella propria camera a preparare le valige.

*Note dell'autrice*
Non uccidetemi, vengo in pace! Scusate ancora il ritardo...mi ero persa questa fanfiction, ho cambiato due pc e credevo fosse andata perduta, infatti l'ho ritrovata nel cestino! Ero convinta di averla salvata D: 
Beh comunque, ecco l'altro capitolo...grazie ancora a chi mi segue sempre e basta, dico sempre le stesse cose, soltanto GRAZIE a tutti (:
Ps. non farò promesse su quando posterò il prossimo capitolo visto che ogni volta che dico che arriverà presto passano mesi e mesi :3 dico solo: quando arriverà lo vedrete!

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Cap. 19 - Vacation ***


CAPITOLO 19 – Vacation

-Comunque penso che saranno delle belle feste...ho intenzione di fare un bellissimo albero e penso che faremo pure un gran capodanno, insomma ci pensate?! Una casa sperduta in montagna...- Tico blaterava da almeno un’ora su quello che avrebbe fatto durante le vacanze e le feste mentre tutti gli altri cercavano (inutilmente) di dormire, mancava ancora un’ora all’arrivo...era davvero un paesino sperduto, piuttosto lontano da Vancouver ma almeno c’era ogni tipo di comfort nella baita.
-E io penso che dovresti stare un po’ zitto- Borbottò Jon appoggiandosi meglio sulla spalla di Rachel che guarda caso, era seduta vicino a lui per la sua felicità, lei già dormiva da un pezzo e per fortuna aveva il sonno profondo a differenza di Jon che in quel momento avrebbe voluto volentieri tramortirlo con la prima cosa che gli fosse capitata a tiro.
Tico sbuffò e borbottò qualcosa di incomprensibile e finalmente si tappò la bocca, per la felicità di tutti.
 Una volta arrivati lì, l’autobus li lasciò proprio davanti casa, che era davvero molto bella e abbastanza grande anche per fare una festa, era perfetta...anche se era davvero in culo al mondo.
-Volete sapere che penso?- Esordì Tico guardando la porta di casa prima di entrare insieme agli altri.
-NO!- Sbottarono tutti in coro.
-Ma...che stronzi- Borbottò facendoli ridere.
-Dai che volevi...- Lo incitò Rachel con un pacca sulla spalla.
-Secondo me Doc ci abbandonato a noi stessi, in questo sputo di città...in culo al mondo- Gli altri annuirono più o meno d’accordo.
-Già, beh pazienza...- Borbottò Alec entrando per primo; la casa dentro era già arredata molto bella e rustica, al piano di sopra c’erano le camere e i bagni, all’entrata si trovava subito il salotto alla sinistra, con un gran bel divano, tappeto e tavolino...di fronte c’era un grosso camino con qualche utensile sopra, qualche quadro sparso qua e là per la stanza, sopra al camino attaccata al muro, c’era la tv; alla sinistra dell’entrata c’era la cucina con annessa sala da pranzo, i banconi in legno con il ripiano in marmo, al centro un grande tavolo con sedie, tutto rigorosamente in legno.
C’erano già bicchieri, piatti, posate...insomma c’era tutto quello che serviva per abitarci, mancava solo da mangiare.
Così quando tutti ebbero finito di sistemarsi nelle proprie camere, dovevano decidere per fare la spesa.
-Allora organizziamoci...- Disse Richie con fare da leader cosa che non gli riusciva propriamente bene visto che il leader lì dentro era Jon.
-Chi va a fare spesa?- Chiese Dave, guardando assiduamente Jon e Richie.
-Oh che coglioni- Sbottò quest’ultimo alzando gli occhi al cielo.
-Volete mandare loro due a fare spesa, DA SOLI?- Chiese incredula JJ mentre Rachel annuiva.
-Andiamo anche io e JJ- Statuì Rachel.
-Ok, come vi pare...noi andiamo a comprare decorazioni natalizie- Disse Dave indicando lui, Tico e Alec.
-Perfetto, ci si vede stasera- Uscirono tutti di casa andando in direzioni diverse, il paese era vicino potevano benissimo arrivarci a piedi, al ritorno avrebbero preso un taxi.
Il supermercato era abbastanza grande però c’era davvero poca gente, tutto silenzioso...
-Che mortorio...- Commentò Jon non appena entrato.
-So io come rallegrarlo- Disse Richie serafico mentre Jon ridacchiava, andarono a prendere un carrello, Richie si sedette al suo interno e Jon lo spinse fino ad arrivare all’inizio di una lunga corsia, era la parte della pasta e cose varie, prese un grande respiro sotto lo sguardo sconcertato di JJ e Rachel che ancora dovevano capire che stavano facendo.
Jon prese a spingere il carrello correndo e quando fu il momento, si aggrappò ad esso e il carrello continuò la sua corsa per tutta la lunghezza della corsia mentre i due urlavano e ridevano come matti spaventando anche le cassiere.
-Oh Cristo...dimmi che non lo stanno facendo- Mormorò incredula Rachel mentre JJ si lasciava andare ad una fragorosa risata.
Continuarono così per un paio di corsie finche non andarono a sbattere contro una montagna di barattoli al pomodoro che gli finì sopra.
-Cazzo...- Borbottò Jon riemergendo dalla valanga di barattoli, massaggiandosi la testa, furono raggiunti poco dopo dalle due ragazze.
-Ma! Siete coglioni!- Sbottò Rachel sconcertata.
-Il carrello non frena- Rispose Jon a mo di scusa.
-Ma va?! Mica è una macchina con i freni...- Richie riemerse anche lui dalla valanga con un’espressione vagamente stralunata.
-Oddio mi pare di aver a che fare con dei bambini- Borbottò ancora Rachel scuotendo la testa, da quando aveva scoperto della sua possibilità di rimanere incinta era più nervosa e acida del solito.
-Ok, facciamo così...Richie vieni con me, Jon con Rach, ci ritroviamo alle casse...così non combinate casini voi due- I diretti interessati sbuffarono contrariati, ma alla fine accettarono.
Presero due carrelli e andarono in direzioni diverse.
-Che c’è che non va?- Chiese Jon seduto dentro il carrello a Rachel che lo spingeva.
-Niente, perché?- Non può essersene accorto! Pensò allarmata la ragazza.
-Perché ti conosco e so quando ti turba qualcosa- Disse buttando la testa all’indietro per guardare Rachel, colta alla sprovvista.
-Non sei credibile nel carrello- Rise lei cambiando discorso.
-Ehi, non ci provare...lo sai che mi puoi dire tutto- La rassicurò lui con uno sguardo dolce che avrebbe intenerito persino l’orso bruno. Non proprio tutto Jon... pensò un po’ amareggiata, ci sarebbe rimasto di merda, ovvio lei non sapeva dei suoi sentimenti verso di lei, ma sapeva che qualcosa era cambiato...stava diventando tutto più bello, non voleva rovinare tutto.
-Lo so- Sorrise lei quasi rincuorata. –Ma non c’è niente, davvero...- Jon la scrutò un momento, cercando di capire se stesse dicendo la verità o no.
-Mh okay...- Disse poco convinto, Rachel riprese a spingere il carrello e nel frattempo mentre passavano davanti gli scaffali, Jon prendeva tutto quello che gli capitava a tiro.
-Jon! Metti a posto!- Sbottò dopo un po’ la ragazza togliendogli dalle mani la scatola di biscotti che aveva preso.
-Ehi! I biscotti servono...- Si lamentò lui.
-Ne abbiamo prese cinque! Neanche fossimo dei morti di fame...- Jon sbuffò, era sotterrato da ogni genere di prodotto del supermercato, sarebbe stata un’impresa uscire di lì.
Rachel si fermò davanti il reparto delle creme, shampoo e balsamo, valutando quale dei tanti prodotti fosse migliore per la sua pelle o capelli.
-Prendi questo- Disse Jon prendendo uno shampoo di un blu elettrico e dalla forma strana, ovviamente l’aveva preso per quello.
Rachel lo prese e lesse l’etichetta.
-No, questo è per capelli secchi e sfibrati, i miei non sono così...mi serve quello per farmi i capelli ricci- Gli spiegò risoluta Rachel, Jon ovviamente non aveva ascoltato una parola troppo impegnato ad osservare quei mille prodotti tutti diversi e con una funzione diversa; fu attirato da una crema dalla confezione viola, rotonda...l’aprì e annusò il contenuto.
-Oh quant’è buona! Prendi questa!- Esclamò mettendola nel carrello, Rachel la prese lesse ancora una volta l’etichetta.
-Ma è per chi ha le rughe!- Sbottò dandogli uno scappellotto.
-Ahi! E allora? E’ buona!- Si difese lui, Rachel inarcò un sopracciglio scettica.
-Ok, andiamo via va...- Prese i prodotti che più le sembravano adatti e anche le strisce per la ceretta, mentre Jon osservava il tutto.
-Ho una domanda da fare- Esordì beccandosi un’occhiataccia.
-No- Rispose secca Rachel, sapeva che riguardava la ceretta, per questo gli aveva detto subito di no...sicuramente era una delle sue solite battutine stupide o una delle sue domande stupide.
-Uffa...aspetta, devo andare con Richie a prendere una cosa...- Disse alzandosi dal carrello e scendendo facendo attenzione a non portarsi via tutto.
-Ok, noi stiamo alla cassa...- Le due ragazze si ritrovarono lì, con i carrelli quasi pieni mentre gli altri due andarono nel reparto alcolici ovviamente.
-Dunque cosa prendiamo...- Mormorò tra sé Richie osservando le mille bottiglie.
-Innanzi tutto, questo- Disse Jon prendendo il Jack Daniel’s.
-E questo- Richie prese una bottiglia di vodka pura.
-Non dimentichiamoci anche di questo- Jon prese una bottiglia di Jim Beam.
-E questo? Volevamo scordarcelo?!- Chiese retoricamente Richie prendendo del Rhum.
-Sia mai...ah anche questo è buono, ti manda fuori con una bottiglia- Disse prendendo il famigerato Nightrain per cui i Guns N’ Roses c’avevano persino fatto una canzone.
-Cosa ci manca?- Si guardarono attorno.
-Penso che prenderò anche questo...- Jon prese del Cointreau, aveva in mente un bel cocktail da fare.
-Oh cazzo! La Tequila?!-
-Giusto!- Richie prese pure quella.
-Ok, prendiamo anche del Gin poi basta...- Disse Jon prendendolo, andarono alla cassa con quattro bottiglie ciascuno.
-Dici che ci prenderanno per alcolizzati?- Chiese Richie incerto.
-Ma dobbiamo dare una festa!- Obbiettò il biondo facendo spallucce.
-Giusto- Le ragazze sbiancarono quando videro tutta quella roba.
-Ma che cazz...- Borbottò JJ sconcertata.
-Festa- Disse semplicemente Richie avvicinandosi alle altre. –Oh la birra!- Esclamò poi tornando indietro e ritornando con una cassa.
-Adesso siamo apposto...ah no, aspetta...- Jon andò nel reparto delle bevande analcoliche e prese del succo alla pera, quando tornò Richie lo guardò interrogativo.
-Rhum e pera!- Annunciò tutto contento, battendo il cinque a Richie che rideva.
-Avete finito?- Domandò JJ con le mani sui fianchi, i ragazzi posarono tutto sul bancone della cassiera che li guardava stralunata.
-Sì!- Pagarono il tutto e una volta usciti chiamarono un taxi per tornare alla baita in montagna, anche se ci impiegarono quindici minuti buoni per riuscire a spiegare, per bene, al tassista come arrivarci.
Una volta a casa, ci trovarono già gli altri che decoravano casa, c’erano festoni natalizi in ogni angolo, persino un babbo natale che cantava la canzone di John Lennon, Merry Christmas (the war is over) e infine in sala in un angolo vicino al camino, un grande albero ancora da decorare, con le palline varie lì vicino nelle scatole.
-CIBO!- Urlò Alec non appena videro i ragazzi entrare con le buste, glie le tolsero letteralmente dalle mani e andarono tutti in cucina, tranne Rachel che si avvicinò all’albero osservandolo, era da quando aveva passato l’ultimo natale con Jon che non faceva un albero, cioè quando aveva quindici anni, Jon lo sapeva bene per questo era rimasto lì in sala con lei.
Le si avvicinò mordendosi il labbro inferiore per poi sospirare.
-Sono nove anni che non faccio un albero...- Mormorò toccandolo leggermente, sua madre quel giorno della vigilia, stava male, era ubriaca per questo lei fuggì di casa e andò da Jon ovviamente che fu felice di ospitarla insieme a tutta la famiglia, fecero l’albero ridendo e scherzando come loro solito, avrebbe voluto passare le vigilie future con lui e la sua famiglia ma la madre non glie lo permise...da quel giorno cominciò ad odiare il natale con tutta se stessa, ogni volta che passava davanti alle vetrine decorate si chiedeva sempre: perché tutti sono così felici in questo giorno e io no? Perché tutti mettono da parte le loro discordie, a me non succede lo stesso? Col passare degli anni, semplicemente non le andava di festeggiarlo, non voleva andare da sua madre e sarebbe rimasta comunque da sola...JJ più volte l’aveva invitata ma non voleva disturbare, non voleva immischiarsi nelle case altrui in quel giorno che bisogna passare in famiglia, era successo solo con Jon perché la sua era come una seconda famiglia.
-Lo so...- Confermò Jon avvicinandosi e abbracciandola da dietro, appoggiando poi la testa sulla sua spalla, lasciando che i suoi capelli le solleticassero il viso, Rachel si girò e lo abbracciò affondando il viso nel suo petto, in quel momento aveva bisogno di qualcuno che sapeva che non l’avrebbe mai lasciata, a differenza di sua madre, qualcuno che la conosceva a fondo...aveva bisogno di una spalla su cui piangere.
Dalla cucina nel frattempo si era affacciata JJ che osservava la scena con gli occhi a cuore, fu poi affiancata da Richie che a braccia conserte sorrideva compiaciuto.
-C’è del tenero...- Mormorò solenne, dopo quello che gli aveva detto Jon.
-Dici?- Chiese JJ senza staccare lo sguardo dai due che ignari di tutto continuavano a stare abbracciati.
-Me ne ha parlato Jon...credo si sia preso una bella cotta per la sua migliore amica- Confessò Richie sapendo che JJ non avrebbe mai fatto la spia.
-Beh non è l’unico...- Commentò infatti voltandosi a guardarlo.
-Anche Rach?- Chiese incredulo l’altro, JJ annuì.
-Non me l’ha detto esplicitamente ma fidati...o lo è sempre stata o si è presa una grossa sbandata- Richie sorrise serafico.
-Non se lo diranno mai in faccia...- Constatò poi scuotendo la testa, orgogliosi com’erano tutti e due.
-No infatti...ma se gli diamo una piccola spintarella...- Disse JJ escogitando un diabolico piano.
-Male non gli fa...come pensi di fare?- Domandò poi curioso.
-Ancora non lo so, ma te lo farò sapere...- Richie annuì tornando in cucina.
Nel frattempo Jon e Rachel si erano staccati dall’abbraccio.
-Dai...facciamo l’albero, in ricordo dei vecchi tempi...vedrai che dopo questo natale, cambierai opinione...- Disse facendole l’occhiolino, a cui Rachel non poteva certamente dire di no.
-Chi sei...il mio fantasma del natale passato, presente e futuro?- Scherzò la ragazza lanciandogli uno striscione che lui prese al volo ridendo.
-Una specie...sono molto più bello...- Si pavoneggiò gonfiando il petto.
-Oh su questo non ci piove- Confermò Rachel dandogli ragione per scherzare, anche se dovette ammettere che però non aveva tutti i torti...quello che la spaventava di più è che più guardava Jon e più cominciava a vederlo sotto una luce diversa.
Jon chiamò anche gli altri a rapporto e fecero l’albero tutti insieme, ridendo come dei matti per qualsiasi cosa...si lanciavano palline, avevano acconciato il povero Dave come un albero di natale, mettendogli addosso fili natalizi e ghirlande.
-Mettiamogli le luci!- Esclamò Tico prendendo una fila di luci e mettendole addosso al povero tastierista.
Passarono tutto il resto del pomeriggio a decorare la casa e a sistemarsi per bene, finito tutto il lavoro, la baita aveva un’aria decisamente più accogliente di prima.
-Sono distrutto...- Disse Alec buttandosi a peso morto sul divano accanto a una JJ intenta a leggere una rivista di moda, dove era pubblicato un suo set fotografico, borbottando di tanto in tanto.
-Non posso credere che abbiano messo gli scatti peggiori!- Sbottò lanciando via la rivista che fu subito raccolta da Rachel che passava di lì, la scrutò con sguardo critico e professionale.
-In effetti...non sono un granché...- Convenne poi chiudendo la rivista e posandola sul tavolinetto vicino al divano.
-No, fanno schifo. Ma siccome erano venuti male glie li ho fatti rifare alle modelle...ma hanno pubblicato questi! Così adesso mi fanno passare per incompetente quando invece sono molto più brava di questo branco di coglioni!- JJ era a dir poco incazzata, cosa che non succedeva spesso, ma quando accadeva meglio non stare nella sua traiettoria se non si voleva finire male, era un po’ violenta.
-E adesso che fai...?- Domandò allora Rachel curiosa, appoggiandosi al camino.
-Chiamo Stephen! Adesso mi sente...- Disse prendendo il cellulare, compose velocemente il numero del capo e aspettò mentre squillava, non appena sentì rispondere andò nell’altra stanza a sbraitare.
-Ma è sempre così?- Chiese Alec che aveva assistito a tutta la scena un po’ perplesso.
-Ci tiene al suo lavoro- Rispose semplicemente sedendosi accanto a lui e riprese a leggere la rivista.
C’era una stanza vicino al salotto, insonorizzata, l’aveva presa apposta Doc per farli provare durante le vacanze, dentro c’erano Jon e Richie che trafficavano su un sintetizzatore e provavano qualche canzone insieme a Dave che come al solito faceva il deficiente mentre suonava la sua tastiera.
-Ho una fame...- Si lamentò Dave con le cuffie sulla testa.
-A chi lo dici...finiamo questa e poi andiamo a mangiare- Disse Jon rimettendosi le sue, le portava a mo di cerchietto tenendo indietro i capelli ma che comunque rimanevano gonfi, sembrava un leone.
-Vai...pronto?- Dave annuì e attaccarono con la base mentre Jon cantava sotto, Richie nel frattempo si divertiva con il sintetizzatore e continuava a modificare il sound ridendo come un matto, il che fece divertire anche gli altri due che inutilmente cercavano di provare qualcosa di decente, alla fine lasciarono perdere e andarono a reclamare cibo di là.
-FAME!- Urlò Dave facendo sobbalzare tutti.
-Donne cucinate!- Ordinò Richie battendo le mani, Rachel alzò gli occhi dalla rivista guardandolo perplessa per poi tornare a leggere il suo articolo mentre JJ era raggomitolata su una poltrona tutta presa nello smanettare sul suo cellulare.
-Bah non mi si caga nessuno- Borbottò poi mentre Jon gli dava una pacca sulla spalla in segno di solidarietà.
-Cucino io!- Si propose Jon andando diretto in cucina, Rachel alzò la testa di colpo dalla rivista...sapeva cos’era successo la prima volta che cucinò Jon, andò a fuoco la cucina...non per scherzo, successe veramente, non poteva permetterlo di nuovo.
Si alzò di colpo e lo rincorse placcandolo sulla schiena.
-Ehi! Sei matta?!- Sbottò questo girandosi sconcertato.
-Non ti avvicinare a quei fornelli- Gli intimò la ragazza, lui alzò gli occhi al cielo.
-Non succederà di nuovo sta tranquilla...- Rachel lo scrutò indecisa sul da farsi.
-Bene, ma io starò qui a controllarti- Disse incrociando le braccia, Jon inarcò un sopracciglio scettico.
-Se vuoi stare qui, mi aiuterai- Rachel sbuffò.
-Eh va bene...che vuoi fare?- Jon ci pensò un attimo su, si guardò intorno.
-La pasta!- Annunciò poi tutto soddisfatto, anche perché era l’unica cosa che sapeva fare.
-Oppure facciamo la pizza- Propose Rachel già con l’acquolina alla bocca, era da una vita che non la mangiava e quella fatta in casa era sempre la più buona.
-Ok, ci sto...- Presero un libro di ricette che avevano trovato lì in giro e trovarono la ricetta per la pizza, presero tutti gli occorrenti, una ciotola e cominciarono a seguire alla lettera tutta la preparazione.
-500g di farina- Lesse Rachel, Jon buttò di botto tutta la farina nella ciotola, si alzò una nuvola bianca che li sporcò tutti di farina, si guardarono un momento incerti per poi scoppiare a ridere e Jon, tanto per, prese un pizzico di farina e la tirò a Rachel che fece lo stesso. Mano a mano i pizzichi di farina erano diventati manciate, finirono la loro battaglia completamente sporchi e sbiancati di farina.
-Ok, basta...- Rachel riprese a leggere mentre Jon prese una vaschetta di uova.
-Ehi guarda qua...- Prese a lanciarle in aria facendo il giocoliere ma una gli sfuggì dalla mano e finì per spappolarsi addosso a Rachel, Jon fece la faccia ad “O” sorpresa e anche serafica, gli veniva da ridere in una maniera assurda e Rachel lo stava guardando malissimo, alla fine scoppiò in una fragorosa risata e Rachel, per ripicca, prese un uovo e glie lo spappolò in testa.
-No! I miei capelli...l’hai uccisi!- Esclamò con fare teatrale Jon ridendo come un matto e quella che doveva essere una preparazione per pizza, si trasformò in una battaglia all’ultimo sangue, si lanciavano addosso qualsiasi tipo di cibo...erano addirittura arrivati al punto di nascondersi ai due lati opposti del tavolo e usare le pentole come scudi e le vaschette di uova come munizioni.
Erano completamente sporchi da capo a piedi, ma si stavano divertendo come bambini, incredibile che avessero rispettivamente ventiquattro e ventisei anni.
Si stavano spalmando la marmellata l’uno addosso all’altro quando scivolarono su un uovo rotto e caddero a terra ridendo come matti, neanche si erano accorti che Rachel era distesa sopra di lui, era una posizione alquanto equivoca se fossero stati scoperti dagli altri avrebbero pensato chissà che, si fermarono un momento a guardarsi negli occhi e la cosa stava diventando imbarazzante per entrambi...non erano mai stati così vicini, o meglio le loro bocche non erano mai state così vicine  e Jon per spezzare la tensione, prese un panetto di burro e lo spalmò in faccia a Rachel, che si alzò di colpo da sopra di lui pulendosi.
-Jon! Ti ammazzo!- Lui scappò via ridendo come un idiota mentre Rachel gli lanciava  l’ennesimo uovo che lo colpì sulla schiena.
-Ok...facciamo basta, guarda che macello...- Disse Jon facendo tregua, si guardarono intorno, la cucina era un disastro ma almeno la pizza era in forno. Così mentre aspettavano che la pizza si cuoceva, ne approfittarono per pulire, ovviamente battibeccando su qualsiasi cosa, ma tutti e due non riuscivano a non pensare a quello che era successo poco prima, era stato decisamente strano.
-Vado a farmi la doccia!- Annunciò il biondo uscendo dalla stanza.
-Non ci provare, prima io!- Ribatté Rachel inseguendolo.
-No!- Cominciarono a correre su per le scale per vedere chi facesse prima ad arrivare al bagno, mentre gli altri di sotto guardarono la scena sconcertati, soprattutto nel vederli ricoperti di qualsiasi cosa, Rachel aveva anche del sugo sui capelli.
Sentirono poi una serie di tonfi e uno sbattere di porte.
-Quei due non sono normali- Constatò poi Tico ridendo.
-Coppia perfetta- Convenne Richie annuendo.

****
Ebbene sì, ho aggiornato! Non è un miraggio, è successo davvero! Ahah, vabè questo è un capitolo un po' di passaggio...spero di mettere il prossimo il più presto possibile! Continuo a ringraziarvi tutti che leggete, seguite e recensite,GRAZIE! :)

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Cap. 20 - Merry Christmas, the war is over ***


CAPITOLO 20 – Merry Christmas, the war is over

La settimana pre-natalizia era passata in fretta, la vigilia di natale era arrivata e tutti si stavano dando da fare per comprare gli ultimi regali.
-Merda, allora!- Sbottò di botto Jon appoggiando con poca delicatezza i piedi sul tavolino.
-Qual è il problema, little runaway?- Gli chiese Richie che sfogliava il giornale, Jon si voltò a fissarlo sconcertato, Richie intercettò il suo sguardo e fece spallucce. –Ho ascoltato Runaway prima e ce l’ho in testa- Spiegò brevemente.
-Non so che cazzo regalare a Rach- Rispose alla sua domanda appoggiando i gomiti sulle ginocchia e nascondendo il viso tra le mani.
-Uh, questo è un dilemma amletico...sei tu il suo migliore amico e dovresti essere esperto- Richie aveva dannatamente ragione ma lui era al punto di partenza, ancora non sapeva che regalarle, non solo perché anche in quella settimana le cose erano cambiate visto che si avvicinavano sempre di più, oltrepassando la soia dell’amicizia...non era successo mai niente di concreto, ma ci era mancato poco, per fortuna o sfortuna, dipende dai punti di vista, qualcuno li interrompeva sempre.
-Un cane?- Chiese Richie, Jon alzò la testa perplesso.
-Un cane?! Ma sei scemo?!- Sbottò rimettendosi nella posizione di prima.
-Sei acido- Constatò tornando a leggere il giornale.
-Pensa Jon...pensa...usa il tuo cazzo di cervello...forza...- Si diceva Jon massaggiandosi le tempie.
-Tanto non ce l’hai- Disse una voce dietro di lui che riconobbe come essere quella di Rachel, certo solo lei faceva battutine del genere.
-Ah ah...non sono in vena- Sbottò di nuovo alzandosi e uscendo dalla porta di casa, la fredda brezza dell’inverno lo colpì in viso come uno schiaffo, era solo con la felpa, i jeans tutti strappati e le converse e fuori c’era la neve, ma poco importava ci mancava solo Rachel lì vicino che lo mandava in tilt, aveva bisogno di pensare lontano da tutto e tutti...era solo un regalo, forse, ma c’era qualcosa di più dietro tutto ciò.
Sbuffò saltellando sul posto per eliminare il freddo che lo penetrava fino alle ossa, l’unico modo che aveva per scaldarsi era fumarsi una sigaretta e così fece. Teneva la sigaretta accesa a penzoloni sulle labbra, mentre continuava a saltellare con le mani ficcate nelle tasche dei jeans.
-Così gli prenderà un colpo!- Si preoccupò Rachel guardandolo dalla finestra, Richie le si avvicinò.
-Tranquilla, quando si accorgerà di congelare tornerà dentro- La rassicurò ridacchiando.
-Ma che ha?- Chiese poi giustamente la ragazza.
-Troppe seghe mentali- Replicò lui facendo spallucce e tornò a leggersi il giornale sulla poltrona in santa pace mentre Rachel continuò ad osservarlo attraverso la finestra. Jon passeggiava per il giardino innevato della baita, facendo avanti e indietro.
Uscì dal vialetto per incamminarsi nella strada e pensava, a cosa avrebbe potuto regalarle, a come sarebbe andata a finire, cosa ne sarebbe stato di loro due, cosa sarebbe successo...troppi pensieri e troppo poco tempo.
Camminando arrivò nella piccola cittadina, dove si aggiravano persone travestite da babbi natale che davano le caramelle ai bambini, urlando: oh oh oh! La gente che si affrettava nei negozi per comprare i loro ultimi regali, nonostante fossero zero gradi lì fuori, tutta quell’atmosfera lo scaldava...si sentiva quasi a casa, adorava il natale per quello.
Buttò la cicca della sigaretta a terra e si guardò intorno, poi si sentì tirare i jeans, si voltò e c’era un bambino che lo fissava con due grandi occhioni azzurri, era biondo con i capelli un po’ lunghi, Jon sorrise e si piegò sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza.
-Ciao!- Lo salutò questo. –Come ti chiami?- Gli chiese curioso, Jon rise.
-Ehi, mi chiamo Jon...tu?- Gli rifece la domanda.
-Tom, ma tutti mi chiamano Tommy- Rispose facendo di nuovo sorridere Jon.
-Bel nome Tommy...- Commentò poi.
-Sei nuovo? Non ti ho mai visto...- Anche sveglio il ragazzino...pensò sorpreso.
-Sì, sono qui in...vacanza...- Spiegò brevemente.
-Ma è natale! Bisogna passarlo in famiglia!- Obbiettò il piccoletto confuso, Jon ci rifletté un momento e aveva ragione.
-Ma io sono con la mia famiglia, anche loro sono qui...- Gli disse rassicurandolo, pensando poi che i Bon Jovi erano effettivamente la sua famiglia, acquisita, ma gli voleva un bene dell’anima non sapeva come avrebbe fatto senza di loro.
-E allora perché non sei con loro?- Domandò ancora curioso, Jon sorrise.
-Beh vedi Tommy...devo fare un regalo a una persona molto importante e non so cosa farle, sono venuto qui sperando che mi venisse un’idea- Raccontò, non sapeva perché stava dicendo quelle cose a un bambino, ma era divertente e piacevole parlare con lui.
-E’ la tua fidanzata?- Chiese ancora il biondino, Jon rise...magari lo fosse...
-No...è un’amica...molto speciale- Tommy mise su una faccia pensierosa.
-Allora devi farle qualcosa di speciale- Convenne facendo ridere Jon.
-Eh sì...ma non so cosa- Tommy ci pensò un po’.
-Le cose speciali sono fatte con il cuore- Disse convinto lasciando un po’ perplesso Jon, ma non per la frase, più che altro perché gli servisse un bambino per capire una cosa così ovvia.
-E’ vero...hai ragione...- Mormorò preso in contropiede, gli stava venendo un’idea ed era anche buona. –Tommy, conosci per caso un posto dove si vede tutta la città così illuminata?- Chiese dopo un po’ al bambino.
-Certo, da quella torre lassù!- Tommy indicò un punto alle spalle di Jon che si voltò e vide una torre alta, non troppo, ma era perfetta.
-E ci si può entrare?- Il bambino annuì convinto. –Grazie Tommy, mi sei stato di grande aiuto...- Disse Jon sorridendogli e scompigliandogli i capelli.
-Hai trovato cosa regalare alla tua amica?- Domandò il bambino curioso.
Jon annuì. –Una cosa fatta con il cuore, no?!- Tommy si mise a ridere. –Ora devo andare, la mia amica mi aspetta...-
-Tieni, dalle questo- Tommy gli diede un pezzo di cartoncino rosso a forma di cuore, Jon lo prese e sopra lesse nella calligrafia un po’ sgangherata da bambino di Tommy: made with heart.
-Buon natale, Tommy- Sorrise Jon alzandosi.
-Buon natale!- Il bambino sorrise e corse via dai genitori che stavano uscendo in quel momento da un negozio con una serie di buste. Jon guardò il suo cuore e sorrise, aveva trovato il regalo perfetto.
Tornò a casa tutto soddisfatto, in tutta quella conversazione con quel bambino, si dimenticò anche del freddo che in quel momento lo attanagliava, anche perché cominciò a nevicare fitto fitto e i piccoli chicchi di neve gli andavano a finire ovunque.
Rientrò in casa che sembrava un pupazzo di neve, mancavano poche ore alla cena e quindi ai regali, si fiondò in camera senza guardare nessuno o sicuramente non avrebbe retto l’emozione per il suo regalo, gli altri che stavano tutti riuniti nel salotto erano, se possibile, più perplessi di prima.
-Jon...è ora di cena, pensi di venire?- Domandò Dave affacciandosi alla camera del cantante.
-Certo! Che domande!- Esclamò questo andandogli vicino con un gran sorriso.
-Ah non lo so...parevi scazzato...non sei normale oggi, sai?!- Jon si mise a ridere.
-E’ che...sto preparando una grande sorpresa per Rachel e sai che non so mantenere segreti e cose varie, non avrei sopportato il suo guardo sospettoso...- Spiegò tranquillizzando l’amico.
-Oh capisco! Allora inventati qualcosa...perché quelli pensano che sei diventato scemo di botto- Disse Dave ridendo, insieme s’incamminarono di sotto, nella sala da pranzo che ridevano per tutto e JJ che serviva il pesce.
-Oh guarda chi c’è...- Esordì Richie non appena vide Jon entrare.
-Che fine avevi fatto?- Domandò Rachel confusa e perplessa, il caso voleva che l’unico posto libero era accanto a lei...Jon con un sorriso serafico si dette.
-Eh...è una sorpresa...- Rispose gongolando.
-Eddai! Dicci cos’è...non puoi arrivare qui con quella faccia da scemo per poi dirci che è una sorpresa!- Ribatté Tico al suo fianco curioso.
-Ogni cosa a suo tempo...- Disse con fare solenne.
-Che idiota!- Rise Richie lanciandogli un pezzo di pane ricevendo poi uno scappellotto da JJ che gli si stava sedendo accanto.
-Non giocare con il cibo!- Gli altri scoppiarono a ridere.
-Ok mamma- La cena cominciò e i ragazzi presero a ricordare divertenti avvenimenti successi nei loro precedenti tour ridendo come matti.
-Ti ricordi quella volta che ci eravamo persi per quella sconosciuta città in Germania e siamo dovuti andare a dormire in un ospizio?- Disse Dave mentre rideva insieme a Alec.
-Ma come! E nessuno vi è venuto a cercare?- Domandò Rachel shoccata ma divertita.
-No!- Esclamarono in coro i due facendo ridere tutti.
-Ehi Jon e quella volta che avevamo chiesto un passaggio a quel tizio che si portava le ceneri del padre nel barattolo del caffè?!- Jon scoppiò a ridere con le lacrime agli occhi insieme a Richie, dopo cinque minuti buoni si ripresero.
-Ok, questa non la sapevo...raccontate...- Ordinò Alec curioso insieme agli altri.
-Bene...vi ricordate quando io e Richie avevamo avuto quel periodo di crisi che non riuscivamo più a comporre niente?- Cominciò a raccontare Jon, gli altri annuirono consapevoli. –Ecco, siamo andati in Colorado e tipo, siamo stati un po’ lì tranquilli...quando era ora di tornare nel Jersey, abbiamo preso la nostra macchina ma metà strada si è rotta...- A Jon veniva da ridere quindi ogni tanto si riprendeva, Richie già rideva a crepapelle. –Allora siamo andati in una stazione di servizio e abbiamo aspettato, arriva un tizio ciccione con la barba e i capelli ricci, ci si avvicina e ci chiede se abbiamo bisogno di un passaggio...anche lui andava nel New Jersey...allora noi abbiamo accettato...- Jon si mise a ridere.
-Cazzo ragazzi, era strano un bel po’!- Esclamò Richie ridendo.
-Si portava sempre dietro un barattolo di caffè e poi abbiamo scoperto che c’erano le ceneri del padre...- Anche gli altri scoppiarono a ridere.
-La cosa più bella è che una sera, c’eravamo fermati a fare festa da un altro tizio che avevamo incontrato per strada...il giorno dopo questo ci fa il caffè...ma aveva un sapore strano, decisamente...alla fine abbiamo scoperto che aveva fatto il caffè con le ceneri del padre di questo tizio- Ci una grande risata generale.
-Oh mio Dio, che schifo!- Rise Tico schifato ma non poteva non ridere.
-Assurdo...- Mormorò ancora Dave.
-Perché non ce l’avete mai raccontata?- Domandò allora Alec, gli altri due fecero spallucce.
-Boh...comunque questo si chiamava Zack, che tipo...- Rachel mentre ascoltava tutti i racconti, non poté fare a meno che pensare a lei, non  aveva niente di così memorabile da raccontare...non aveva mai fatto niente di grandioso, non aveva mai viaggiato il massimo che aveva fatto era New Jersey – New York e New York – Toronto, ma era sempre stata a casa o a lavoro, niente di sensazionale e il che la frustrava...voleva avere esperienze come quelle di Jon, in effetti i due ne avevano parlato qualche giorno prima...Rachel confessò a Jon di amare il suo lavoro, di amare la fotografia e essere fotografa ma le sarebbe piaciuto anche viaggiare, era un sogno nel cassetto.
Finita la cena, si avvicinarono tutti al grande albero di Natale pronti per scartare i regali, come i bambini; avevano ricevuto tutti quello che desideravano ma era arrivato il momento del regalo di Rachel da parte di Jon e lei non vedeva l’ora, era curiosa da morire.
-Ok, io e Rachel dobbiamo uscire ora...- Annunciò Jon mettendosi il suo giubbetto di pelle e dandone un altro a Rachel.
-Cosa? Come?- Chiese lei confusa, lui non replicò semplicemente la trascinò fuori di casa sotto lo sguardo divertito degli altri.
Prese una delle sue tipiche fascette che mette ai live e bendò la ragazza.
-Jon dove mi porti?- Domandò lei dopo un po’ che camminavano.
-Lo vedrai- Rispose lui che la teneva stretta a sé con un braccio attorno alle spalle.
-Uff...- Borbottò lei lasciandosi ancora trascinare; arrivarono alla torre, salirono fino in cima dove c’era un muretto e si poteva vedere tutto il centro della città illuminato, con il grande albero decorato al centro pieno di luci.
-Rach, ti ricordi ti avevo detto che ti avrei fatto un po’ da fantasma del natale passato, presente e futuro...- Esordì mentre Rachel ancora era bendata, Jon era appoggiato con la schiena sul muretto.
-Sì certo, ci sei anche riuscito...- Ammise la ragazza, stava passando il più bel natale della sua vita.
-Beh non è finito...volevo farti vedere cos’è per me, come lo immagino...ed è una parte del mio regalo per te- Poco dopo partirono le note di Happy Xmas (the war is over) di John Lennon e fu allora che Jon tolse la benda a Rachel che rimase meravigliata da quel bellissimo paesaggio, sembrava quasi finto, si vedeva solo nelle cartoline di natale...non avrebbe mai creduto che il Natale potesse essere così bello e pieno di felicità.
C’erano ancora i babbi natale che si aggiravano per il centro a fare felici i bambini che si divertivano sotto la neve che lentamente cominciò a scendere soffice e candida dal cielo, Jon sorrise nel vedere tra il mucchio di bambini, Tommy, il bambino che l’aveva aiutato a organizzare tutto questo.
-Jon ma...è bellissimo- Commentò la ragazza, lasciando che una piccola lacrima le scendesse dagli occhi, lacrima di felicità...
-Già...- Sorrise lui appoggiandosi al muretto con i gomiti per godersi a pieno tutto, Rachel di slanciò l’abbracciò stretto, nessuno aveva mai fatto qualcosa del genere per lei...nessuno mai nella sua giovane vita.
-Non è finito...- Le disse Jon sorridendo, Rachel si staccò da lui guardandolo curiosa. –Qualche giorno fa mi hai detto che volevi fare qualcosa di bello oltre che la fotografa, volevi viaggiare e fare tante esperienze...- Rachel annuì non riuscendo a capire dove volesse andare a parare. Jon tirò fuori un foglio piegato con un fiocco e un cuore attaccato sopra, quello di Tommy, lo diede a Rachel che nel leggere la scritta da bambino di Tommy, sorrise.
-Cos’è...- Chiese Rachel osservandolo.
-Aprilo-  Rachel obbedì e staccò il fiocco, aprì il foglio. –E’ un contratto...- Lesse poi confusa, Jon annuì. Rachel continuò a leggere. –Per un lavoro da fotografa, ma Jon...io sono già una fotografa- Jon roteò gli occhi ridendo.
-Leggi bene...puoi fare la fotografa ufficiale, indovina di chi?- Domandò retorico, Rachel sorrise nel leggere il foglio.
-Bon Jovi- Sussurrò quasi incredula.
-Dovrai seguirci in tour ovunque, visiterai tante città e farai quello che ami...in più dovrai stare con noi, sai no?! Farci foto stupide mentre siamo in giro, i fan le amano...- Non finì neanche la frase che Rachel lo abbracciò di nuovo mormorando una serie di “grazie” infiniti.
-E’ il regalo più bello del mondo...- Mormorò poi ancora abbracciata a lui.
-Quindi accetti?- Chiese allora lui contento.
-Stephen mi maltratterà un po’, ma questo è il sogno di una vita...devo accettare per forza- Jon sorrise.
-A very Merry Christmas, I hope you have fun...- Canticchiò facendo sorridere la ragazza. Si staccarono guardandosi un attimo negli occhi e si accorsero di essere molto vicini, troppo...come quel giorno che fecero la pizza, solo che non c’era nessuno a interromperli in quel momento, erano soli, la notte di natale con i candidi e leggeri chicchi di neve che scendevano dal cielo.
Rachel ancora teneva le braccia dietro il collo di Jon e lui teneva le sue sui fianchi di lei, gli venne spontaneo avvicinarsi, si stavano fissando assiduamente l’uno la bocca dell’altro, e far scontrare le loro labbra dapprima in un contatto incerto ma poi, quando capirono che era quello che volevano entrambi da fin troppo tempo, divenne più deciso e approfondito, lasciando che le loro lingue giocassero e si scontrassero per minuti che gli parvero infiniti.
Si staccarono solo quando l’ossigeno era diventato insufficiente per entrambi, un po’ imbarazzati, non doveva andare così ma ormai era fatta.
-Ehm...che cos’è...stato?- Domandò incerto Jon passando la lingua tra le labbra, Rachel fece spallucce non sapendo che rispondere.
-Uhm...grazie?- Tentò incerto, Jon si mise a ridere.
-Wow! Te li farò più spesso i regali allora!- Il che fece ridere anche Rachel, strano sembrava tutto così imbarazzante e loro ci scherzavano su come se niente fosse.
-Idiota- Decretò la ragazza dandogli un pugno su una spalla. –Dai scherzi a parte...sarebbe strano, vero?- Domandò poi Rachel.
-Cosa?-
-Beh...noi due- Ammise abbassando lo sguardo, Jon rimase un po’ in silenzio, è quello che voleva lui ma doveva ammettere che sì, sarebbe stato strano.
-Un po’...- Confessò facendo spallucce, Rachel annuì amareggiata. –Ma...lo era anche Tico quando stava con quella supermodella dai capelli viola, chi siamo noi per giudicare...- Rachel scoppiò a ridere insieme a Jon.
-Ok, facciamo che ci preoccuperemo quando sarà il momento- Jon annuì soddisfatto.
-Vieni, voglio presentarti una persona...- Disse poi prendendola per mano, Rachel si lasciò trascinare di nuovo da Jon che la portò in piazza, un bambino li vide e si avvicinò a loro; Jon si piegò sulle ginocchia alla sua altezza di nuovo.
-Jon!- Salutò questo contento mentre Rachel osservava la scena con un sorriso sulle labbra.
-Ehi piccoletto, questa è l’amica di cui ti parlavo...si chiama Rachel- Tommy salutò la ragazza che ricambiò sorridendo.
-Io mi chiamo Tommy- Disse mentre Rachel si piegava anche lei alla sua altezza.
-Piacere di conoscerti Tommy...- Il bambino si avvicinò a Jon e gli bisbigliò in un orecchio.
-Le è piaciuto il regalo?- Domandò curioso, Jon sorrise guardando poi Rachel.
-Direi di sì...e grazie a te- Disse scompigliandogli i capelli.
-Hai fatto quello che abbiamo detto?- Chiese il bambino, Jon annuì facendolo sorridere.
Tommy si sentì chiamare dalla mamma in lontananza.
-Oh no devo andare...- Brontolò, Jon e Tommy si fecero una stretta amichevole, quella di battere il pugno l’uno contro l’altro. -Ciao Jon, ciao Rachel!- Li salutò con la manina per poi correre dalla madre.
-Questa me la devi spiegare...- Disse Rachel ridendo mentre si rialzavano.
-E’ l’elfo di babbo natale- Rispose Jon facendo spallucce ed insieme s’incamminarono verso casa.
-Tu saresti babbo natale?- Domandò stupita ridendo.
-Chi altri se no?!- Ribatté con ovvietà Jon ridendo insieme a lei.

****
Non sono molto soddisfatta di questo capitolo ma vabè...
Finalmente è successo! Dopo ben venti capitoli, ce l'hanno fatta!
AMEN! Suonate pure le campane! :D
Ahah, ok basta...un grande GRAZIE alle belle recensioni, a chi commenta, a chi legge, a chi l'ha messa tra le seguite/preferite e quant'altro. :)
A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Cap. 20 - It's complicated...or maybe not. ***


CAPITOLO 21 – It’s complicated...or maybe not

La mattina del giorno di natale era sacro per tutti dormire fino alle undici, infatti fino a quell’ora ci fu tutto silenzio nei piani alti, non girava una mosca...dormivano tutti.
Lentamente si svegliarono uno alla volta, andarono in cucina dove Dave aveva già preparato caffè e comprato ciambelle per tutti. Il secondo ad arrivare fu Richie, seguito da Tico, Jon, Alec e JJ, si sedettero tutti con aria riposata e tranquilla a chiacchierare. L’ultima fu Rachel che entrò in cucina ancora con il fiatone, tutti si voltarono a guardarla.
-Mi è arrivato il ciclo!- Esclamò contenta, JJ si alzò ed esultò con lei come due pazze lasciando più che sconcertati gli altri.
-Oddio sono così contenta per te!- Commentò felice JJ.
-No ok, adesso sono confuso...- Le interruppe Dave. –Non dovreste essere incazzate per questo? Sapevo che le donne lo odiano...- Gli altri annuirono d’accordo.
-Non se questo significa che non sono incinta- Rispose semplicemente rendendosi conto dopo di quello che aveva detto e notò le reazioni sconvolte degli altri: a Tico cadde la ciambella che teneva in mano e spalancò la bocca; Dave sgranò gli occhi; Jon si strozzò con il caffè e Richie sputò tutto il caffè che aveva in bocca addosso al povero Alec.
-Che schifo- Si lagnò quest’ultimo pulendosi con la tovaglia.
-Tu...COSA?!- Sbottò Jon dopo essersi ripreso.
-Ehm...no è che...era in ritardo quindi io pensavo che...- Rachel sbuffò, tanto era inutile, non c’era modo per rimediare alla cazzata che aveva fatto, Jon la guardò un momento e Rachel non aveva mai visto i suoi occhi così freddi.
Richie guardò il suo amico preoccupato, sapeva quello che provava per Rachel e doveva essere un duro colpo questo.
Dopo un po’ Jon si alzò e uscì dalla cucina, salì le scale e andò in camera sua. Rachel sospirò scuotendo la testa.
-Vado io- Annunciò poi.
-Sicura? Non è meglio se vado io?- Chiese Richie incerto.
-Ho fatto io il casino quindi ci parlo io- Lo rassicurò Rachel con un sorriso, detto questo uscì anche lei dalla cucina e salì in camera da Jon; aprì piano la porta e lo trovò seduto sul letto con la testa fra le mani.
-Jon...- Lo chiamò piano entrando nella stanza, lui rimase lì senza muoversi per qualche minuto dopo di che sospirò alzandosi.
-E’ arrivato il momento di preoccuparci, non credi?!- Chiese piccato con le mani sui fianchi, Rachel si chiuse la porta alle spalle.
Sospirò. –E’ successo...con Frank, mentre voi eravate alla festa, io...non lo so ma ho bevuto troppo e il mattino dopo mi sono svegliata nel suo letto e il mio ciclo era in ritardo e ho pensato di essere incinta- Spiegò senza osare guardarlo in faccia.
-Perché diavolo non me l’hai detto?- Domandò di rimando con un filo di voce.
-Per la tua reazione- Rispose guardandolo.
-Quale reazione?!- Sbottò irritato.
-Questa!-Ribatté lei con lo stesso tono. –Come se fosse tutta colpa mia!-
-Ma è colpa tua!- Esclamò Jon.
-Non ero da sola...- Obbiettò Rachel con fare diplomatico.
-Infatti, l’ho sempre detto che quello è un coglione, ora ne ho la certezza-
-Avevamo appena fatto pace e non volevo che si incasinasse tutto di nuovo...- Confessò abbassando lo sguardo.
-Infatti adesso è meglio...- Borbottò l’altro acido.
-Senti Jon, non stiamo neanche insieme...non vedo perché devi prendertela così tanto con me!- Sbottò Rachel alzando la testa per incontrare gli occhi di Jon diventati di nuovo glaciali, le faceva quasi paura quello sguardo.
Lui aprì la bocca per ribattere qualcosa ma poi la richiuse, abbassò la testa per un minuto...dopo di che sospirò e la rialzò guardando Rachel, quelle parole gli avevano fatto male come una lama a doppio taglio conficcata nel petto.
-Già...hai perfettamente ragione...- Mormorò per poi andare verso la porta, superando la ragazza e urtandola leggermente su una spalla, uscì dalla camera chiudendosi la porta alle spalle lasciando Rachel lì da sola al centro della stanza.
Sospirò scuotendo la testa.
Non fece neanche in tempo ad uscire dalla camera che fu “rapita” in tutti i sensi da JJ che se la portò in camera sua, agitata.
-Che è successo?- Chiese subito dopo essersi chiusa la porta alle spalle.
-Credo che con Jon sia finita ancora prima di cominciare- Rispose sbuffando la ragazza.
-Che cosa? Raccontami- Rachel raccontò tutto dalla A alla Z, anche del loro bacio della sera prima, della conversazione e tutto.
-Wow, siete peggio di una soap-opera- Commentò shoccata.
-Smettila, sono in piena crisi!- Esclamò Rachel prendendosi la testa fra le mani.
-Calmati Rach, abbi pazienza...lasciagli sbollire un po’ la rabbia...l’hai mandato in tilt oggi, prima la storia che pensavi di essere incinta e poi il bacio e tutto il resto...- Le spiegò bonaria l’amica.
-Ma non capisco qual è il suo problema!- Sbottò Rachel.
-Il suo problema è che è innamorato della sua migliore amica come tu lo sei di lui...- Rachel ci mise un attimo a collegare il tutto.
-Che cosa?! Ma che dici!- JJ inarcò un sopracciglio scettica.
-Andiamo Rachel, l’hanno capito tutti...tranne te...e Jon ovviamente, ma lui non conta...- Rachel sospirò era inutile continuare a mentire agli altri e a se stessa e affrontare la dura verità, sarebbe stato difficile però. –Altrimenti perché gli hai tenuto nascosto tutto ciò, se era SOLO il tuo migliore amico non ti saresti fatta problemi a dirgli tutto...- JJ aveva dannatamente ragione, il che la faceva stare ancora più di merda, aveva combinato un bel casino.
-Ho fatto un casino...- Mormorò affranta.
-Niente di irrimediabile- La rassicurò l’amica abbracciandola.
-Grazie JJ, non so che farei senza di te...- Confessò ricambiando l’abbraccio, si alzarono tutte e due e si affacciarono alla finestra da dove si vedeva il giardino e guarda un po’ chi c’era, proprio Jon che fumava e che parlava con Richie.
-Allora...- Esordì Richie con fare circospetto.
-Dì la verità...stai morendo di curiosità- Disse Jon facendo ridere l’amico.
-Non immagini quanto...- Mormorò Richie famelico.
-Ok, dimmi un pettegolezzo succulento e io ti racconto- Propose Jon serafico.
-Sei in vena di stronzate oggi eh...- Rise l’amico mentre l’altro annuì. –Ok, mi sono innamorato di JJ- Disse come se niente fosse, Jon spalancò la bocca facendo cadere la sigaretta accesa su una pianta che lentamente cominciò a prendere fuoco.
-Jon...la...l-la...la pianta!- Gli fece notare Richie, Jon guardò la pianta poi Richie poi di nuovo la pianta...prese una manciata di neve e la buttò lì sopra e spense il piccolo incendio, poi tornò a guardare Richie con la stessa faccia sconvolta di prima, bocca spalancata. A Richie venne in mente un’idea bastarda, così prese un po’ di neve e glie la ficcò in bocca, lasciando che lui la sputacchiasse in giro.
-Aaah! E’ fredda...stronzooo!- Jon cominciò a saltellare in mezzo alla neve facendosi aria nella lingua sperando di scaldarla mentre la porta di casa si aprì di colpo e il secondo dopo si ritrovò spiaccicato nella neve con quattro pesi diversi sopra.
-AIUTOO!- Urlava cercando di dimenandosi mentre le ragazze alla finestra ridevano guardando la scena, i cinque di sotto stavano facendo la lotta in mezzo alla neve, dopo che avevano attentato alla vita di Jon, questo fece un’enorme palla di neve e la buttò in testa a Dave che aveva avuto la brillante idea di placcarlo e spiaccicarlo per terra.
-Fredda! Fredda! Freddaaa!- Sbraitava Dave correndo per il giardino. –Mi è entrata nella magliaa!- Urlava facendo ridere gli altri.
Alec che stava morendo dalle risate sotto un albero, dalle fronde piene di neve, non si accorse di Tico che le stava scrollando e in meno di un secondo, si ritrovò ricoperto da una montagna di neve.
-Bastardo! Avrai la mia vendetta!- Sbraitò cercando di liberarsi.
-Contaci!- Gli urlò Tico di rimando correndo via.
Jon rideva mentre prendeva in giro Dave insieme a Richie, fortuna che c’erano loro a tirarlo su di morale, mentre li guardava azzuffarsi tra di loro a palle di neve e non solo si avvicinò a Richie.
-Lo sapevo, sai?- Esordì senza staccare lo sguardo dai suoi amici con un sorriso divertito.
-Si nota tanto?- Domandò il chitarrista.
-Naa, è solo che ti conosco bene...- Replicò l’altro guardandolo con la coda dell’occhio, non sembrava allarmato o imbarazzato, il che era strano ma c’era sempre una prima volta per tutto.
-E’ solo che...credo piaccia anche a Dave...- Confessò Richie annuendo.
-Almeno non è la tua migliore amica- Rispose Jon rassicurandolo.
-Giusto...- Rise Richie dando una pacca sulla spalla a Jon.
-Eh, le donne...- Sospirò con aria solenne Jon scuotendo la testa.
Quando si stava facendo buio e stavano letteralmente congelando pensarono bene di rientrare in casa, per sfortuna di Jon, ci trovò Rachel sul divano che parlava con JJ ma non ci fece tanto caso, insomma abitavano nella stessa casa avrebbe dovuto vederla tutti i giorni e finche le cose non si fossero sistemate, il che poteva protrarsi per molto tempo, non poteva fare l’idiota e andarsene quando c’era lei o cose varie. Così si fece coraggio e si comportò come sempre, ovvio non con Rachel, ma voleva godersele quelle vacanze.
Richie si buttò sulla poltroncina come un ippopotamo facendola quasi ribaltare provocando le risate di Jon, che stava in piedi vicino al divano indeciso sul da farsi, mettersi a sedere insieme a loro sarebbe stato da masochista o peggio, un suicidio ma non voleva rintanarsi in camera ma a farlo decidere ci pensò il telefono della baita che prese a squillare, per sua sfortuna era sul tavolinetto vicino a Rachel ma non ci fece caso, andò a rispondere.
-Pronto?- Sotto sentì delle risate familiari.
-Joon! Sei proprio tu? Sono Keith!- Ecco perché erano familiari, a sentire la sua voce gli venne da ridere.
-Certo che sono io, sei ubriaco?- Ridacchiò Jon.
-No! Scusa...sono apposto...ho fatto incazzare quel rotto in culo di Mick che sbraitava come una cazzo di donna incinta...che rompicoglioni- Rispose l’amico al telefono mentre in sottofondo si poté sentire Mick che urlava qualcosa tipo: guarda che ti sento, coglione! Al che Jon scoppiò a ridere.
-Che novità...- Commentò il biondo scuotendo la testa.
-Allora ti ho chiamato perché visto che la festa dell’altra volta è andata alla grande...pensavamo di fare un festone di capodanno, figo vero?- Jon ci rifletté su per un po’, guardò i suoi compagni lì vicino che lo guardavano curiosi di sapere chi fosse al telefono, se avesse per caso nominato il nome di Keith o Mick, Rachel come minimo sarebbe andata in fibrillazione...ma era una bastardata.
-Certo! Gli altri saranno felicissimi...- Rispose lanciando un’occhiata a Richie che lo guardava confuso.
-Ottimo! Lo dico a quella checca là...MIIIIIIIIIIIIIICK!- Sentì urlare al telefono, quasi gli perforò un timpano tanto che dovette allontanare un attimo la cornetta dall’orecchio.
-Cazzo Richards! Non mi perforare i timpani! Mi servono cazzo!- Sbottò massaggiandosi un orecchio, poi si accorse di aver fatto la bastardata che si era ripromesso di non fare, a giudicare dalla faccia shoccata di Rachel, lo avrebbe maltrattato a vita per questo.
-Oh scusa...non mi ero reso conto...- Jon aggrottò la fronte sconcertato, ma lasciò cadere l’argomento.
-Che dice la checca?- Domandò cambiando discorso.
-E’ contento...anche se adesso sta maltrattando il povero Ronnie...- Jon si mise a ridere di nuovo, quel gruppo era un casino, ma erano dei geni, senza dubbio. –Senti Jon...visto che l’ultima volta quel cazzone ci ha costretto a pulire, io direi di farla da qualche altra parte questa festa...se no chi lo sente...ancora mi rinfaccia il telefono rotto- Jon sghignazzò ricordando l’episodio.
-Non so chi sia stato il genio a usare il telefono come mazza da baseball ma è stato fantastico... forse Duff per proteggersi dagli alieni...- Mormorò pensieroso.
-Può darsi...in tal caso faremo pulire lui la prossima volta...- Jon annuì.
-Comunque si può fare qua, abbiamo la nostra baita...è pure grossa...si può fare...- Propose il biondo.
-Perfetto! Ottimo...senti ok, voi mettete la casa...io chiamo la gente e porto l’alcol...- Si organizzò Keith.
-L’alcol ce n’abbiamo un po’ pure noi ma non basta...quindi sì fai te...-
-Apposto...chiamo un po’ di gruppi ok?-
-Bene, ma non chiamare i Poison mi stanno sul cazzo...-
-Dai, Bret Michaels lo chiamo...lui non è proprio malaccio...-
-Vabè, tanto ci pensa Slash a fargli il culo- Keith scoppiò a ridere dall’altra parte.
-Poi, preferenze? Ho un sacco di contatti...- Jon fece spallucce.
-I Motley! Ho promesso a Vince che avremmo rifatto quella cosa con la vodka per dare fuoco ai capelli di Slash-
-Ahah così fa il culo pure a te!-
-Ma io do’ la colpa a Vince!-
-Ah ok allora, vabè in sostanza chiamo quelli dell’altra volta...-
-Esatto-
-Ci vediamo il trentuno allora! Bella!-
-Bella!- Jon chiuse la chiamato ridacchiando.
-Allora?- Domandò Richie che stava morendo di curiosità.
-Festone di capodanno a casa nostra!- Esclamò il biondo contento.
-Ottimo! Chi era Richards?- Domandò Richie mentre l’altro annuì. –Fantastico...-
-Che fattone...- Rise Jon scuotendo la testa, ma si sentì scompigliare di capelli e un peso sulle spalle , era Dave come prevedibile.
-Che festa?- Domandò lui seguito da Alec che si buttò sull’altra  poltroncina con decisamente più grazia di Richie.
-Festa di capodanno...tipo quella dell’altra volta- Spiegò quest’ultimo tutto emozionato.
-Ah figo! Bella! Chi era Jagger?- Domandò a sua volta Tico sbucando dalla cucina con un pacco di cereali in mano.
-No, Jagger era impegnato a maltrattare Ronnie...era Keith...- Rispose Jon, lanciando un’occhiata veloce a Rachel senza essere visto, ma notò che stava trattenendo l’emozione perché se tra loro non fosse successo nulla, a quest’ora gli era saltata addosso sbraitando: perché non me l’hai passati?! Gli venne da ridere a quei pensieri.
-Perché ridi da solo?- Domandò Alec osservandolo, sgamato in pieno.
-Sono scemo- Replicò facendo spallucce con noncuranza.
-Oh ma questo lo sapevamo già...- Dave gli fece pat-pat su una spalla.
-Ah ah...stronzo- Decretò Jon facendolo ridere.
-Ehi Jon, dimmi un po’...ci sarà anche Steven Tyler? Sai volevo rivederlo- Chiese JJ con occhi sognanti, Jon si scambiò un’occhiata eloquente con Richie che scosse la testa rassegnato.
-Mmh...credo di sì- Rispose il biondo mentre JJ sorrideva contenta.
Richie sbuffò e lasciò la stanza passando accanto a Jon che capì al volo il motivo della sua ritirata, a differenza degli altri.
-Ma che gli è preso?- Domandò appunto Rachel confusa.
Jon andò in cucina e prese una bottiglia di Tequila, tornò poi in salotto.
-Vado io...ha bisogno di compagnia in questi casi...- Annunciò Jon alludendo poi ovviamente alla sua storia con Rachel che conoscendolo fin troppo bene, capì al volo sentendosi di nuovo da schifo, pensava che lo scazzo gli fosse passato ma in realtà si sbagliava, forse era più seria di quanto pensasse.
-Ok amico...- Tico gli diede una pacca e Jon salì al piano di sopra, entrò nella stanza di Richie trovandolo a fumare vicino alla finestra. Si chiuse la porta alle spalle e andò da lui con la Tequila.
-Compagnia?- Domandò avvicinandosi a lui che si voltò guardò prima Jon e poi la bottiglia.
-Oh amico...sai sempre come consolarmi- Rise lui di rimando.
-Siamo nella stessa merda amico...- Rispose mentre l’altro annuì d’accordo, Jon aprì la bottiglia e prese un lungo sorso e lo stesso fece Richie. Arrivò la sera che erano distesi sulla moquette della camera, con la bottiglia vuota, la testa che girava e la sigaretta in bocca e ridevano per qualsiasi cosa, ripensando a una delle loro tante avventure.

***
Non mi uccidete per questo capitolo, vengo in pace :D dovevo complicare un po' le cose se no era troppo noioso!
Beeh, come si suol dire, tutti i nodi vengono al pettine!
Vi ringrazio per le bellissime recensioni del capitolo prima, grazie a tutti quelli che seguono ancora questa storia, grazie davvero! (:
Il prossimo capitolo sarà mooooolto interessante! A presto! <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=541073