Le evoluzioni del cuore umano di Mireia (/viewuser.php?uid=2210)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** THE BEGINNING OF THE STORY ***
Capitolo 2: *** THE CALL ***
Capitolo 3: *** I'M SORRY FOR EVERYTHING ***
Capitolo 4: *** THE REVELATION ***
Capitolo 5: *** ONE DAY THAT YOU CAN'T FORGET ***
Capitolo 6: *** THE BEAUTY AND THE BEAST... NO, SORRY... THE STUPID AND THE IMBECILE ***
Capitolo 7: *** ANOTHER IMBECILE... ***
Capitolo 8: *** THE STORY IN THE STORY ***
Capitolo 9: *** TRUE LIES ***
Capitolo 10: *** DO YOU LIKE THE NIGHT? ***
Capitolo 11: *** LIKE A SOAP OPERA ***
Capitolo 12: *** KISS ME... NO... DON'T KISS ME! ***
Capitolo 13: *** A PLACE CALLED FREEDOM... FREEDOM?... IT ISN'T HERE! ***
Capitolo 14: *** THE MACH OF THE CENTURY ***
Capitolo 15: *** THE INTERFERENCES OF THE DESTINY ***
Capitolo 16: *** THE NEW ERA ***
Capitolo 17: *** NICE TO MEET YOU, JAKE ***
Capitolo 18: *** FRIENDS, FILMS, BALLS AND MOTOBIKES ***
Capitolo 19: *** LIKE A DREAM ***
Capitolo 20: *** WE LOVE LONDON ***
Capitolo 21: *** INTRIGUES ***
Capitolo 22: *** SUNDAY OUTING ***
Capitolo 23: *** THE WOOD ***
Capitolo 24: *** EVERYTHING IN ONE MOMENT ***
Capitolo 25: *** COUPLES ***
Capitolo 26: *** WHEN A FRIEND MEETS A BOYFRIEND... ***
Capitolo 27: *** I CAN'T STOP LOVING YOU ***
Capitolo 28: *** DO YOU LOVE ME? ***
Capitolo 29: *** CONFESSIONES OF A DANGEROUS GIRL'S MIND ***
Capitolo 30: *** NOW THE SHOW IS STARTING ***
Capitolo 31: *** YOU'RE ALWAYS ON MY MIND ***
Capitolo 32: *** BECAUSE YOU LOVE ME ***
Capitolo 33: *** DON'T LET ME ALONE ***
Capitolo 34: *** IF I'M WITH YOU, I CAN FIGHT THE DARKNESS ***
Capitolo 35: *** THE SUN OF MY LIFE (I tempo) ***
Capitolo 36: *** THE SUN OF MY LIFE (II parte) ***
Capitolo 37: *** SAY GOOD NIGHT, DON'T SAY GOODBYE ***
Capitolo 38: *** ARE YOU HAPPY TO SEE US? ***
Capitolo 39: *** THE MEETING ***
Capitolo 40: *** DOUBLE REVENGE ***
Capitolo 41: *** THE MISSION ***
Capitolo 42: *** ELEONORA'S SPECIALITY: HOW TO ARRIVE LATE WHEN YOU'RE AHEAD OF TIME ***
Capitolo 43: *** MATT'S SPECIALITY: HOW TO MISUNDERSTAND A SMILE AND TO BE BECOME THE PERSON YOU LOVE'S LIFE LIKE HELL ***
Capitolo 44: *** MILENA'S SPECIALITY: HOW TO BE ALWAYS IN CENTRE OF ATTENTION ***
Capitolo 45: *** SARAH ***
Capitolo 1 *** THE BEGINNING OF THE STORY ***
1. THE BEGINNING OF THE STORY
Eleonora era seduta al suo banco con aria persa nel vuoto. Odiava doversi alzare tutti i giorni alle sette per essere a scuola pronta e scattante a due pallosissime ore di greco con un professore che è meglio perdere piuttosto che trovare. Quella mattina, come se non bastasse aveva anche litigato con sua madre per le solite sciocchezze. Non era possibile che non potesse mai fare nulla senza che qualche persona la sgridasse per qualche cosa! Come se non bastasse, poco prima, aveva incominciato a pruderle il naso! Brutto segno, bruttissimo segno. Soprattutto perchè non aveva ancora il voto di greco!
Una splendida giornata di Maggio attirava inesorabilmente la sua attenzione verso la finestra e l'infinito che si estendeva oltre quel casermone che avevano la faccia tosta di chiamare liceo classico, piuttosto che concentrarsi sul libro di grammatica greca sul quale avrebbe dovuto ripassare.
Sabrina le si fece vicina e come tutti i giorni incominciò a chiederle se il professor Ferraris avrebbe interrogato, se era possibile che interrogasse lei o cose del genere. Eleonora non la stava nemmeno ascoltando. Rispondeva a monosillabi, tanto che l'amica si stancò.
-Ma che ti prende oggi? Sei strana... non starai mica pensando a Frecchi... ancora...
-No, Sabry, ma che dici! A me non piace Fr... e poi non dire il suo nome!
-Giusto, scusa.. FF
-Già... comunque no, non pensavo a lui.
-Allora a Romani!
Eleonora non fece in tempo a rispondere alla domanda perchè Ferraris entrò velocemente nella classe assieme ad un gruppo starnazzante di oche della patagonia. Avrebbero mai imparato a starsene zitte invece di leccare spudoratamente il "non-si-dice-cosa" a tutti i professori solo per avere la vita facile? Tutti noi nella classe abbiamo il nostro daffare. Perchè loro dovevano avere una vita facile mentre per noi creature terrestri dovevamo sempre sudarci tutto?
Sabrina si sedette accanto a me e presto la lezione incominciò.
Eleonora era in stato semi-comatoso e sperava solo nell'aiuto del cielo! Chissà, forse Stefano avrebbe potuto intercedere per lei presso la Madonna! NO! Ma da quando in qua seguiva il filone di Milena? Lei odiava quella ragazza. Falsa e ipocrita pensava solo al suo bene...e poi ancora le faceva male quella storia di Marcello, il ragazzo che le era piaciuto ma che, casualmente era diventato l’eterno e impossibile amore di quella vipera. Perchè doveva sempre andare a metterle i bastoni tra le ruote? Lo aveva fatto anche la settimana precedente, quando era andata a dire a Gralli che Eleonora gli andava dietro. Solo che Ele o, come si faceva chiamare nell'ultimo periodo, The Punisher, ancora non ne era stata messa al corrente. Io stessa l'avevo saputo per vie traverse che, a causa di una clausula di riservatezza che ho accettato di rispettare quando ho chiesto il permesso di raccontare al mondo questa storia, non posso rivelare. Mi sento molto manoscritto dei Promessi Sposi!
Prima di incominciare a narrare questa stravolgente avventura amorosa, mi sembra per lo meno doveroso spiegare a occhi nuovi, il mio nome e il mio ruolo nella storia. Io sono il narratore. Non posso rivelare il mio nome reale, ma sarò presente ovunque, anche se non fisicamente. I personaggi mi parleranno e io risponderò loro, sarò nei posti più impensabili senza che loro sappiano nulla e coglierò tutti i loro più profondi sentimenti... ma non solo! A volte mi immedesimerò dentro i loro personaggi e racconterò a voi, gentile pubblico, l'intrecciarsi continuo di questa pazza, strana, romantica, divertente storia d'amore in cui la donzella verrà contesa da due baldi principi.... ma chi sa chi dei due si accaparrerà la preda!
Ferraris si sedette alla cattedra e, inesorabilmente, passò il dito sulla sua agenda. Il suo tocco sicuro e ironico dava poche speranze al condannato all'interrogazione. Si sentiva il battere inconsulto del piede dell'uomo sul pavimento ancora sporco di gesso dal giorno prima. Il suono dello scatto di una biro. Il respiro di ventiquattro allievi che attendevano, rassegnati, l'ora della loro morte. Ecco il dito fermarsi su un nome. Non ci era possbile leggerlo, ma Eleonora sapeva di chi fosse quel nome. Lo sentiva dentro di sè e di colpo si pentì di non aver ripassato con più attenzione la versione.
-Bene- l'uomo pare fino in fondo tentato a mantenere questo stato di tensione il più possibile- oggi parliamo con una ragazza. Un bella ragazza- non fissava nessuno esplicitamente. Poi i suoi occhi sembrano fermarsi su Galbanelli. Beh, lui non era esattamente una ragazza! Anche se non era così difficile da immaginare con del trucco e una gonna… Comunque... il suo sguardo proseguì e si fermò sulla vicina di banco di Ele, Francesca Vignale, poi proseguì e si spostò su Silvia, poi su Alice. Infine si posò su Milena- Milena, vieni.
Che la interroghi, così almeno per un po' la smetterà di fare commentini idioti con la sua vicina di banco. Il suo spettacolo ha inizio. Che balli da sola la sua canzone. Nè io, nè nessun altro della classe tranne le sue tre complici, ha intenzione di stare ad ascoltare l'ennesima prova di come si fa a dare spettacolo. Ele notò che quel giorno era davvero vestita male. Portava una gonna di jeans troppo corta e stretta, e una maglietta troppo corta nera. Da soli non sarebbero stati male, ma così combinata sembrava una ragazza della notte che batte con una certa difficoltà i marciapiedi in quanto, nemmeno lì, nessuno la vuole.
La mente di Ele si distaccava dal mondo e le torna in mente come un fulmine a ciel sereno l'ultima frase di Sabrina. Romani. Era da parecchio che non parlava più con lui. Forse perchè si sentiva sempre un po' in imbarazzo davanti a qualcuno che l'aveva profondamente ferita. Era stata una ragazzina stupida e si pentiva di molte cose che aveva detto. Nella mente solo "fagliela pagare per quello che ti ha fatto! Merita una punizione!" Di colpo le venne in mente un amico. Un amico che non poteva rifiutarsi di aiutarla. Il suo nome era Andrea Bettazzi. Erano amici da qualche anno e spesso si divertivano a stare delle ore al telefono. Lui conosceva Romani molto bene, in quando giocava a calcio ogni domenica con lui. Quello che la favoriva però era che Andrea non sapesse che lei e Romani si conoscevano e che erano stati assieme durante l'anno della terza media! Assolutamente fattore a suo favore! Poteva in questo modo fare che Andrea parlasse di lei in certi termini con Romani in modo da farlo ingelosire. Si stupì per un istante di quella sua ingegnosa idea. Doveva solo trovare il modo per metterla in atto... beh, aveva tempo per quello circa... beh, diciamo quattro ore e trentacinque minuti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** THE CALL ***
2. THE CALL
Erano già passate le sette e mezza quando Ele decise che il suo piano aveva qualche possibilità di riuscita. Decise quindi che, prima avesse telefonato ad Andrea per chiedere il famigerato favore, prima si sarebbe sentita meno in colpa per il tiro mancino che stava per giocare ad Alessandro. Se realmente lui teneva a lei, di certo si sarebbe ingelosito... beh, anche nel caso contrario ci sarebbe rimasto per lo meno un po' male. Esempio lampante ne era il fatto che, quella volta di qualche mese prima, quando era saltata fuori per strada assieme alla sua vittima e Frecchi la situazione scherzosa sul "chi va a letto con... chi". Non sapeva in quale modo, era venuto fuori il suo nome, e Mattia si era proposto... Romani era rimasto un po' spiazzato della cosa, come se lei fosse stata una sua proprietà quando erano stati assieme e che lei non potesse nemmeno minimamente pensare di avere qualcun'altro, certo non nel letto, ma avere qualche altro ragazzo pronto a fare quelle cose romantiche come portarti i fiori, scriverti sonetti, o semplicemente farti ridere. Le mancava una persona così. Qualcuno che la facesse realmente ridere.
Con quei pensieri nella mente decise di incominciare a tessere corda nella quale avrebbe impiccato il caro Romani.
-Pronto?- Andrea rispose al cellulare con una voce un po' roca.
-Ciao Ben. Sono Andy . Posso parlarti per un attimo.
Il giorno in cui si erano conosciuti era durante la proiezione del film "Come farsi lasciare in 10 giorni". Lui aveva per caso urtato contro di lei e le aveva fatto cadere di mano una lattina di coca-cola. Si era scusato, ma l'ira di lei l'aveva investito lo stesso tanto da lasciarlo scioccato e affascinato. Da allora erano usciti assieme qualche volta. Lei aveva il ragazzo e lui stava uscendo in quel momento da una storia durata qualche mese con una ragazza della sua classe. Si erano subito trovati sulla stessa linea d'onda e i soprannomi Andy e Ben erano dei tributi al loro primo incontro.
-Certo amore, dimmi tutto.
-Beh, vedi... vorrei un favore da te.
-Che tipo di favore.
-Io so che tu giochi a calcio con un certo Alessandro Romani.
-Sì- perplesso- non dirmi che lo vuoi conoscere anche tu!
-Cosa vorresti dire?
-Ci sono decine di ragazzine senza cervello che mi chiedono di essere presentate... anche se lui alla fine non ne guarda nemmeno una... non dirmi che sei caduta tanto in basso anche tu, piccola.
-No, non credo proprio. E c'è un motivo per cui non mi serve che tu me lo presenti.
-Sarebbe?
-Lo conosco già.
-Ah. Non me lo avevi mai detto.
-Lo so. Sono stata attenta al fatto che non lo sapessi- imbarazzata.
-E come mai tutto questo mistero? Perchè lo conosci?
-E' in classe con me. Lo conosco dalle medie e ho bisogno del tuo aiuto per vendicarmi.
-Cosa ti ha fatto di tanto male.
-Posso non dirtelo...
-No se vuoi il mio aiuto.
-E va bene.... io e lui eravamo amici- attimo di silenzio.
-Tutto qui?- Andrea perplesso.
-No.... beh, no....- imbarazzatissima Ele.
-Allora mi vuoi dire perchè mai vorresti vendicarti di lui o lo devo chiedere direttamente ad Ale?
-NO! Va bene... te lo dirò... io e lui siamo stati assieme.
-Ah- silenzio.
-Ci sei ancora, Andrea?
-Sì, solo che mi hai stupito. Non credevo...- interrompendosi- non me lo aspettavo.
-Non credevi che uno come lui potesse trovare interessante una come me?- irritata.
-Vuoi la verità.
-Ovviamente.
-Sì.
-Grazie- arrabbiata.
-Non te la prendere, Ele! Mi hai chiesto di essere sincero, tutto qui.
-Sai che ti dico? Non mi serve più il tuo aiuto. Ciao- chiuse infuriata la conversazione.
Si chiedeva perchè quello che sarebbe dovuto essere il suo migliore amico pensasse che lei non era all'altezza di Romani. Lei era all'altezza di qualunque ragazzo! Per questo motivo, quando il telefono risquillò, lei lo lasciò suonare. Non aveva nessuna intenzione di parlare con qualcuno che non la stimava. Quell'insulto le pesava molto più di qualsiasi insinuazione di qualunque suo ex (non che poi fossero in molti!).
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** I'M SORRY FOR EVERYTHING ***
3. I'M SORRY FOR EVERYTHING
Il ticchettio della pioggia. Il rumore di freni di una macchina. Il vento contro gli alberi.
Sembrava che le forze della natura e del destino si fossero coalizzate per impedirle di dormire! No, non erano le forze della natura... era il rimorso. Non aveva mai litigato con Andrea prima di quella volta e si sentiva molto in colpa per quello che aveva detto. Si era ripetuta mille volte nella testa tutte le battute di quella telefonata e si era resa conto che, in fondo, lui non aveva detto nulla di così offensivo. Non meritava la reazione che aveva avuto, per nulla.
Guardò l'orologio. Erano le due e mezza.
Decise che quell'agonia non sarebbe durata ancora un minuto. Prese il cellulare e compose il numero. Squillava! Uno, due, tre, quattro... ma si decideva a rispondere?! cinque.... stava per riattaccare...
-Pronto- voce assonnata.
-Scusa.
-Sono le due.
-Due e mezza.
-E' un po' tardi.... anzi, mi correggo... presto.
-Non riuscivo a dormire.
-E io cosa c'entro in tutto questo?
-Mi sentivo in colpa.
-Davvero? Beh, io mi sento arrabbiato, ma riuscivo a dormire benissimo lo stesso!
-Scusa, mi dispiace tantissimo, davvero...
-Lo so che ti dispiace, Ele, ma tu devi capire che io non volevo essere cattivo nel dirti quel che ti ho detto.
-Ma io lo so... non so perchè me la sono presa tanto! So perfettamente che tu non mi feriresti apposta.
-Infatti... era solo una precisazione che mi era venuta in mente. Veniva da me e non ha alcun valore.
-Quindi posso chiederti una mano?
-Certo che puoi, se no gli amici a cosa servirebbero?
-Tu sei più di un amico. Tu sei il migliore amico che nessuno potrebbe avere.
-Grazie- imbarazzato, pensando che, in fondo, non gli sarebbe dispiaciuto diventare più di un amico... e di un migliore amico. Scacciò i suoi pensieri dalla mente e mentre riattaccava gli passarono per la testa molti ricordi con lei.
Prima di tutto il loro primo incontro al cinema Vip di Novara.
Ricordava ancora quel giorno come se fosse stato quello precedente. Lui era in giro con Claudio, un suo amico di scorribande, quando aveva visto una ragazza con lunghi capelli ricci scuri che gli passava davanti. Era molto bella. Davvero molto bella. In pochi secondi aveva abbandonato per la strada l'amico e si era imbucato nel cinema. Non sapeva nemmeno che film fosse.... aveva seguito si e no due parole in croce! Era troppo impegnato a fissarla. Alla fine della proiezione decise che era il momento di agire. Fece un bel respiro e andò ad urtare contro di lei. Il resto era stato nebuloso. Non aveva ben capito come la loro conversazione era passata dall'iroso all'amichevole! Sapeva solo che da quel momento era diventato il suo migliore amico, anche se non era esattamente quello che voleva. Lo aveva capito immediatamente, quando aveva lasciato Marta, la ragazza con la quale stava assieme da sei mesi.
Spesso la notte si scopriva a sognare di lei. Sognare che anche lei corrispondesse i suoi sentimenti. Ma lei non era innamorata di lui. Anzi, gli chiedeva aiuto per far ingelosire un suo ex. Doveva smettere di illudersi! Smettere e ricominciare a vivere! Sì... come no. "Domani, domani tutto finirà".
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** THE REVELATION ***
Nel caso alcuni nomi non coincidano fatemelo sapere e presto li modificherò... tutto questo è dovuto al fatto che sto modificando particolari in una storia che avevo già scritto. Mi scuso se ci sono errori grammaticali o sintattici, sono dovuti più che altro alla fretta e alla distrazione, lo giuro!Buona lettura.
4. THE REVELATION
Quel giorno Eleonora non era esattamente preparata per quello che sarebbe successo. Sapeva che sarebbe accaduto, ma non credeva in quel modo. E di certo non credeva di ritrovarsi in lacrime al telefono con Sabrina.
-Che succede, Ele? Perchè piangi- chiese l'amica.
-Non lo so. E' solo che...
-Non dirmi che è per quello che è successo oggi a scuola!
-Sì...
-Ma Ele...non è successo nulla di grave!
-Sì invece!
-Raccontami allora quale fantomatico fatto ti ha fatta piangere in questo modo! Sai, perchè io proprio non riesco a vederlo!
Ele si fece coraggio e incominciò a ricordare quello che l'aveva tanto colpita quella mattina.
La giornata era piuttosto fresca, per essere in maggio, ma non era una cosa tanto strana, visto e considerato che nell'ultima settimana il tempo, più che prepararsi all'estate, sembrava retrocedere all'autunno! Ma non sono di certo le condizioni metereologiche a interessare voi cari lettori, quindi passiamo al dunque.
Tanto per cambiare Ele si trovava fuori dalla porta della classe ad aspettare che arrivasse Gralli. Non tanto per parlargli, ma solo per vederlo passare.
Il giorno precedente aveva incontrato Ben e si erano definitivamente chiariti e messi d'accordo per il famoso piano di vendetta. Quel pomeriggio stesso lui avrebbe incontrato Romani e avrebbe fatto finta che tra lui ed Ele ci fosse una storia. Poi, a seconda della reazione di Ale, avrebbe deciso se il piano valeva la pena di portarlo avanti.
Quella mattina Ele stava chiacchierando con me e Sabry riguardo il suo piano.
-Mi sembra un po' azzardato- dissi poco sicura della riuscita.
-Sono d'accordo con te- Sabry- finirai per soffrire.
-Voi due siete sempre le solite guastafeste! Andrà benissimo!
-Se lo dici tu- Sabry- secondo me ti incasinerai solo la vita!
-Almeno sarà meno noiosa di adesso. Insomma... non ho un ragazzo e i prof mi odiano!
-No, odiano me!- Sabrina.
-Non ti odiano!- risposi a Sabrina.
-E allora perchè la Frazio non mi chiama mai quando alzo la mano?
-Che ne so io! So solo che non ce l'hanno con te! E nemmeno con te, Ele...
-Invece sì- lei.
-Invece no.
-Ti dico di sì.
-E io ti dico di no.
-Posso interrompere questo idilliaco discorso?- Romani si fece avanti. Mi chiesi... da quando in qua Alessandro Romani conosce cosa significa la parola idilliaco? Certo che il mondo sta decisamente incominciando a girare al contrario!
-Certo- Ele freddamente. Ovviamente era tutto calcolato.
Rimanemmo tutti immobili.
-Ok, riformulo la domanda... posso parlare da solo con te in privato?- imbarazzato.
-Da quando in qua usi parole come idilliaco e riformulo?- Ele dopo che io e Sabry ce ne eravamo andate.
Lui la guardò un attimo di sottecchi, poi ignorò la domanda e incominciò il suo discorso.
-Andrea mi ha detto che hai una storia con lui.
-Andrea chi?- innocentemente.
-Come "Andrea chi?" Andrea Bettazzi!
-Ah. Certo.
-E' vero?
-Cosa?
-Che avete una storia- stava perdendo la pazienza e la cosa divertì molto Ele.
-E anche se fosse?
-Te lo sto chiedendo.
-Ti sto rispondendo.
-No, mi stai mandando in confusione facendomi fare la figura del fesso.
-Questo è vero.
-Quindi ti rifaccio la domanda... stai con Andrea Bettazzi?
-Perchè ti interessa saperlo?
-E' un mio amico.
-Questo non giustifica il fatto che tu voglia sapere se sto con lui.
-Quindi stai con lui.
-E' possibile... ma non hai risposto ancora alla mia domanda.
-Quale domanda?
-Perchè vuoi sapere se sto con lui?
-Perchè... beh, perchè...
-Esprimiti con parole tue.
-Ci sto provando- irritato.
-Bene... hai intenzione anche di rispondermi prima della fine della giornata o no?
-Sai che ti dico? Non me ne frega nulla- detto questo entrò in classe infuriato e per tutto il giorno non le rivolse più la parola.
Ele rimase un attimo spiazzata, poi fece il suo ingresso anche lei in classe.
Si sedette al solito banco e la lezione di Eneide-Promessi Sposi-Storia-Geografia-interrogazione su relazione della prof.ssa Frazio ebbe inizio.
I suoi occhi non facevano altro che chiudersi sempre di più, inesorabilmente. La Frazio stava spiegando già da un'ora e mezza storia. Non ce la faceva più a prendere appunti! Incredibile pensare che mancava ancora un'ora e mezza di Fazio. Il sabato più lungo della sua vita. Non era nemmeno incominciato bene! Romani sembrava ancora offeso con lei, quindi aveva deciso di mandargli un bigliettino.
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: pace!
"Ciao, senti, mi dispiace di averti risp così... posso farmi perdonare?"
Due minuti dopo...
To: Ele R.
From: Ale C. (migliore amico di Ale R.)
Object: riassunto.
"Riassumo in poche parole la sua risp... sai, non vorrei che te la prendessi con me. Ha detto: NO"
Tre minuti dopo...
To: Ale C.
From: Ele R.
Object: fatti suoi.
"Bene, allora che si faccia gli affaracci suoi! Io non devo rendere conto a nessuno delle mie storie amorose, men che meno a lui!"
Poco dopo...
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: Ahah!
"Allora stai davvero con Andrea B."
Quasi subito...
To: Ale C.
From: Ele R.
Object: rispondigli.
"Ale, dì al tuo vicino di banco che non ho intenzione di risp! Non sono affari suoi!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: non fare la bambina!
"Se devi dirmi qualche cosa, scrivilo a me!"
To: Ale C.
From: Ele R.
Object: tiè!
"Digli che non gli parlerò fino a quando non la smetterà di farsi gli affari miei! E' lui che mi ha lasciata! Non ha il diritto di chiedermi se sto con Andrea!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: smettila!
"Non tirare in ballo questa storia! E' roba vecchia! E poi io lo chiedo per il mio amico.. non vorrei mai che lo facessi soffrire!"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: -
"Palle!"
To:Ele R.
From: Ale R.
Object: -
"possiamo fare le persone serie?!"
To: Ale C.
From: Fra V.
Object: transitor
"La Ele chiede se Romussi è geloso"
To: Fra V.
From: Ale C.
Object: ma che ne so io!
"Ma che ne so io!"
To: Ale C.
From: Fra V.
Object: ragazzi che fantasia!
"Chiederglielo?"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: risposta.
"Se vuoi sapere se sono geloso, chiedilo a me invece di fare tutti questi trusci tremendi!"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: ok
"Sei geloso?"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: -
"E anche se fosse?"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: sei deficiente.
"E questa tu la chiami risposta?!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: patto.
"Tu dimmi se stai con Andrea e io ti dico se sono geloso"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: patto?
"Io lo chiamerei ricatto, non patto! E poi a te che te ne frega?"
To:Ele R.
From: Ale R.
Object: -
"E' un mio amico, come ti ho detto, e ci terrei a saperlo"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: palle
"Non è vero! A te non te ne frega nulla! Come non te ne è fregato nulla del fatto che il tuo migliore amico stesse con la Simonetti quando te la sei fatta... Oddio ho avuto il coraggio di dirlo!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: e tu come fai a saperlo?
"E tu come fai a sapere di me e di Laura?"
To:Ale R.
From: Ele R.
Object: Secondo te?
"Ma non saprei... forse ho sentito la voce in giro... o forse me lo ha detto il tuo amico con il cuore spezzato!"
To: Ele R.
From: Ale C.
Object: -
"Non doveva essere un segreto tra noi due"
To: Ale C.
From: Ele R.
Object: scusa
"Ma quando ci vuole, ci vuole!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: ultima possibilità.
"Te lo chiedo per l'ultima volta. Poi non te lo chiederò mai più... non ti disturberò e ammetterò che sono geloso di te. Stai con Andrea?"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object:-
"Non lo so"
To:Ele R.
From:Ale R.
Object:-
"Ma che razza di risposta è non lo so?!"
To:Ale R.
From: Ele R.
Object: uffa!
"E' l'unica e sola risposta che mi viene in mente. Io non lo so. Non lo so cosa ci sta succedendo a me e Andrea, so solo che mi piace passare del tempo con lui e mi piace chiacchierare con lui.. cosa che non posso dire di te"
To:Ele R.
From:Ale R.
Object: bene, mi hai risposto, io ti risponderò.
"Sì, sono geloso... questo cambia qualche cosa?"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: passo e chiudo
"Tutto e nulla"
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** ONE DAY THAT YOU CAN'T FORGET ***
5. ONE DAY THAT YOU CAN'T FORGET
Sembrava passata un'eternità da quella mattina in cui avevano discusso con i bigliettini... e ancora più tempo da quando aveva chiamato in lacrime Sabrina perchè so sentita un po' in colpa e un po' stupida a fare quei giochetti.
Non aveva, però, tempo di pensare a questo. Per lo meno non nel giorno in cui la fase b del piano avrebbe avuto inizio: uscita fuori con Andrea in centro città il sabato sera. Era certa che avrebbe incontrato un sacco di persone che sarebbero state liete di spifferarlo a Romani. E poi aveva anche la cosiddetta "benedizione" da parte di sua madre. Beh, le cose non stavano proprio così...lei aveva detto che sarebbe andata al cinema con me, Sabrina e il cugino di questa.... non che aveva un appuntamento con quello che avrebbe dovuto fingere di essere il suo ragazzo per far ingelosire il suo ex... sto dilagando e diventando contorta? Bene... allora passiamo a quello che successe quella sera, o meglio, quello che accadde dopo quella notte... (a buon intenditor poche parole. C'è una citazione, anche se la possono capire solo coloro che hanno letto il libro in questione… per gli altri, beh, prendete la frase così come è posta).
Ele si era messa un po' in tiro. I capelli le erano cresciuti parecchio e lisciati a quel modo sembravano come quando era a Londra l'anno precedente. Quella sera la temperatura era salita quindi si era concessa un paio di jeans più leggeri ed una maglietta più scollata sulle spalle e sulla schiena. Il cappellino alla francese nero in tinta con maglietta e scarpe e il tocco era concluso.
Lei ed Andrea si erano trovati di fronte alla questura.
Quando lo aveva visto lì, appoggiato ad un muro con i capelli leggermente scompigliati, gli era sembrato di vederlo per la prima volta in vita sua. Non solo stava benissimo con quei jeans scoloriti e un po' larghi e la camicia bianca leggermente aperta sul davanti... ma era assolutamente una persona diversa.
-Ehi- lo aveva chiamato quando si era avvicinata.
-Ehi- aveva risposto lui un poco imbarazzato, ma sempre affascinato- stai bene vestita così.
-Grazie- sorridendo e arrossendo leggermente- mi sembra tutto così strano. Io che mento a mia madre sul dove vado e con chi... poi tu... non sei la stessa persona che conosco da due anni! Sei diverso.
-Davvero? E cosa ci sarebbe diverso in me?- perplesso e speranzoso.
-Non lo so. Forse è l'atmosfera.
-O forse è il fatto che non abbiamo mai fatto nemmeno finta di essere più che amici.
-Vero.
-Ti dispiacerebbe?
-Cosa?
-Se fossimo più che amici?
-Adesso ti riconosco! Mi stai prendendo in giro!
-No. Non ti sto prendendo in giro. Volevo solo..
-Cosa- lei corrugando la fronte.
-... sapere se sei pronta a fingere. Ci vorrà un po' per convincere Ale che stiamo assieme-salvandosi in extremis.
-Guarda che non è così sveglio come sembra!- scherzando.
-Guarda che non è scemo come credi!
-Lo conosci meglio di me?- con aria di sfida.
-Decisamente molto meglio, visto e considerato che io sono riuscito a farlo ingelosire in dieci minuti e tu non ci sei riuscita in un anno e passa!
-Molto carino, non c'è che dire!- sorridendo ironica.
-Andiamo?
-Ok.
-Dove andiamo?- Andrea.
-Mmm... a mangiare?- come se avesse chiesto una cosa ovvia.
-Sì, ma a mangiare DOVE?
-Alle tre lanterne?
-Nah.
-Cosa intendi dire con "Nah"?
-Non alle tre lanterne. Sa troppo di appuntamento.
-E' un appuntamento, se questo particolare ti fosse sfuggito.
-Non mi era sfuggito. Dico solo che è troppo ufficiale... che ne dici se ci prendessimo qualcosa di caldo e ci mettessimo a sedere in un punto ben in vista?
-Direi che non mi basta qualcosa di caldo per placare la fame?
-Pensa che forse Romani si ingelosirebbe tanto da prendermi a pugni e che voi andreste in giro a sbaciucchiarvi con la lingua per il resto della serata.
-Adesso la fame me l'hai fatta passare!- schifata.
-La soluzione migliore, allora, è berci su un bel cappuccino all'aperto.
-Ma fa caldo per il cappuccino!
-Allora un gelato!
-Un gelato?
-Sì, hai presente quella cosa che si fa con il latte, additivi e coloranti?
-Sì... ma... un gelato?
-Che c'è di male in povero gelato?
-Io ho fame!
-Devo descriverti il movimento delle lingue per fartela passare di nuovo?
-Il gelato hai detto? Direi che è un'ottima soluzione!
Gelato aveva detto? Avrebbe mai sospettato che avrebbe odiato da quel giorno in poi tutte le forme esistenti di gelato? Non credo proprio, ma quella sera la situazione le avrebbe per sempre fatto cambiare idea!
Erano usciti dalla gelateria già da mezzora e stavano tranquillamente mangiando il loro super gelato. O meglio, lei lo stava mangiando, lui se lo stava praticamente lasciando scogliere in mano tanto era distratto dal fissare lei.
-Smettila- interruppe il silenzio la ragazza.
-Smettere di fare cosa?- lui abbassando gli occhi.
-Smettila di guardarmi in questo modo- nervosa.
-Come ti starei guardando?
-Come se fossi un gelato da divorare.
-Mmm... non male come similitudine... comunque... mi stavo solo esercitando per essere più credibile.
-Sei credibile.
-Sono un ottimo attore.
-Già.
Silenzio e imbarazzo.
-Senti, mi sembra tutto una sciocchezza... sta sera non abbiamo incontrato nessuno e nei panni degli innamorati stiamo un po' stretti... non possiamo solo tornare a casa?
-E come lo giustificherai a tua madre? "Sai mamma... non mi piaceva il film, allora ho abbandonato la proriezione nel bel mezzo della scena principale".
-Detto così non suona bene.
-No, direi di no.
Silenzio.
Ele si fissava intorno sperando di avere l'ispirazione per scacciare quella sensazione in fondo allo stomaco. Tra lei e Andrea, quella sera, c'era tanta di quella elettricità che sarebbe bastata per illuminare tutte le case di Novara e province fino alla fine dei giorni. Eppure era solo Andrea. Lo stesso Andrea che la prendeva sempre in giro. Che teneva da parte sempre un tovagliolino di carta quando andavano al cinema per evitare che si pulisse la mani dopo aver mangiato i pop-corn sui jeans. La stessa persona che la faceva sempre ridere... e quando era triste le cantava a squarciagola una canzoncina stupida per telefono (qui di citazioni, tra film, telefilm e tutto il resto...)... Ma che le veniva per la testa! Lei provava nulla per lui! Beh, tranne amicizia, si intende. Le venne in mente quello che si era detto dell'amore durante le ore di religione all'inizio dell'anno. Nella sua mente solo la lavagna nera su cui era scritto a caratteri cubitali con del gesso scadente "spesso l'amore deriva da un'amicizia". Anche le statistiche erano contro di lei! Quella mattina a scuola aveva letto sul Topos che due ragazze su tre si innamoravano del loro migliore amico. Si sforzò di non pensarci. Liberò la mente così tanto che si dimenticò di aprire la bocca e coordinare il movimento del braccio. Risultato: il freddo alimento andò a collidere contro il suo naso.
Andrea se ne accorse subito e si mise a ridere.
-Non ridere, disgraziato! Piuttosto dammi una mano! Non trovo nemmeno un fazzoletto!!!!
-Io non ne ho- tentando di non ridere.
-E adesso come mi pulisco?
-Beh.... ci penso io.
Ele non fece in tempo ad assimilare l'affermazione perchè lui le stava già leccando via il gelato dal naso. Rimasero un attimo in stasi uno di fronte all'altro con le labbra a pochi centimetri. Tensione. Abbastanza da creare un cortocircuito nella testa di Eleonora. Di colpo, senza riflettere, lei si fece avanti e lo baciò.
Fu una cosa di un secondo perchè subito furono distratti da delle voci.
-Ehi, ma quella non è una tua amica?
Conosceva quella voce. Si staccò di colpo e si girò verso colei che aveva parlato.
La vide. E accanto a lei, vide anche lui. Lui che la fissava con sguardo perso nel vuoto. Poi si scosse e mise un braccio sulla spalla della sua vicina e girando la testa dall'altra parte se la slinguò velocemente.
Il cuore della nostra protagonista, che già da prima era rimasto minato e ferito da quell'assurda situazione, scoppiò definitivamente e fu solo un filo di amor proprio che le impedì di andare lì per assestare un bel gancio destro al suo ex e la puttana della scuola.
-Credo sia meglio andare via- commentò Andrea ancora scosso dagli avvenimenti.
-Non posso tornare a casa. Non nei prossimi quaranta minuti, per lo meno- fredda.
-Dobbiamo parlare.
-Non adesso. Sono troppo scossa. Non posso credere che la stia baciando!
-Io non parlavo di lei.
-Cosa?- Ele distratta.
-Ok, lascia perdere- Andrea si alzò di colpo e le stampò un bacio sulla guancia- ci vediamo domani, devo scappare.
-Non mi lascerai tornare a casa da sola, spero...
-Sei grande e vaccinata.
-passo per strade deserte alle undici di sera! Potrebbe essere pericoloso!
-Bene. Aspetta un secondo.
Andrea si diresse verso la compagnia di Romani e, senza salutarlo con grande affetto, si diresse verso Frecchi.
-Ciao Mattia... posso parlarti un secondo?
-Certo.
I due si fecero da parte, mentre Eleonora guardava la scena da lontano.
-Potresti per favore accompagnare Eleonora a casa?
-Non puoi farlo tu? Pensavo stesse insieme a te... dal bacio intendo...
-Lo so cosa intendi... però ho fretta. Mi ha chiamato adesso mia sorella e ha bisogno di una mano.
-Ah.
-Non mi fido a lasciarla andare da sola di sera tardi... mi faresti questo favore?
-Certamente, se no gli amici a cosa servirebbero?
-Grazie mille. Salutamela- e di corsa si defilò.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** THE BEAUTY AND THE BEAST... NO, SORRY... THE STUPID AND THE IMBECILE ***
I capitoli sono brevi... ma non ci posso fare nulla... in compenso i primi saranno aggiornati prestissimo. Per quelli successivi, scusate, devo ancora finire di ultimarli...
6. THE BEAUTY AND THE BEAST... NO, SORRY... THE STUPID AND THE IMBECILE.
Eleonora era seduta nel medesimo posto di prima. Solo che adesso il suo cuore non stava lottando per capire se avesse speranze con Romani, ma per cercare di mettere ordine in mezzo al caos. Aveva baciato Andrea e poi lo aveva trattato in modo odioso. Era stata un'insensibile e lui aveva ragione ad esserci rimasto male.
Maledizione a lei!
Immersa com'era nelle sue riflessioni, non fece caso al ragazzo che le si era avvicinato.
-Non hai una bella cera- disse a bassa voce il ragazzo sedendosi al suo fianco.
-Sono una stupida.
-Non sembri una stupida.
-Perchè non sai quello che ho fatto.
-Immagino, visto come Andrea si è defilato.
-Io... mi sento in colpa... l'ho trattato malissimo... ed è già la seconda volta in pochi giorni! Non sono una buona amica!
-Ma a quanto avevo capito io... beh, voi non siete amici.
-Io non ci capisco più nulla... prima Romani, poi Andrea... non ci capisco più nulla! Maledizione- alzando un po' la voce.
-Ma tu stai con Andrea... cosa c'entra Ale in tutto questo?
-Io... io non lo so. Ho solo confusione. So solo che mi ha fatto male vederlo baciare quella... quella... non so come definirla- con le lacrime agli occhi.
-Ti farebbe male allo stesso modo se a baciarla fosse stato Andrea?
-Non lo so. Credo di no. Romani è sempre stato il mio primo amore.... invece Andrea... non so definire nemmeno io cosa è Andrea per me adesso. Non lo so... forse mi piace.
-Lo baci.
-E' stato solo un errore.
-Un errore? Quindi voi due non state assieme?
-Forse sì, forse no... non lo so più nemmeno io!
-Alzati.. non vorrei che annegassi nelle tue stesse lacrime. Ti accompagno a casa- amichevolmente la prese per mano e la fece alzare. Poi, tenendola leggermente abbracciata, la lasciò piangere sulla sua spalla- sei bellissima quando piangi- disse d'un tratto.
Ele si irrigidì e si staccò subito da lui.
-Non anche tu. Non questa sera!
-Spiacente... non sono innamorato di te. Era solo una constatazione. Sei bellissima quando piangi.... ovviamente non è un incoraggiamento a piangere tutto il giorno. Non voglio che tu diventi come Milena-due-la-vendetta.
Ele rise della battuta.
-Che mi racconti di te- intervenne poi la giovane donzella. (sto diventando poetica)
-Che cosa vuoi sapere di me?
-Non so... come va?
-Va bene.
-Tutto qui?
-Cosa vuoi che ti dica?
-Non lo so.
-Sì che lo sai. Vuoi sapere come ho preso la morte di mio padre.
-Sì... a me disp...
-Ti prego, non dire che ti dispiace. Non posso sopportarlo! Tutti dicono che gli dispiace. Tutti mi lanciano sguardi attenti e pensano cinque volte a quello che dicono prima di parlarmi... non anche tu.
-Io... ma a me dispiace davvero. Io non vivrei al tuo posto.
-Non ho molta scelta. Mia madre e mia sorella si appoggiano a me. Io sono l'uomo di casa adesso e non posso permettermi di cadere.
-Questo è quello che fai vedere... ma io parlo proprio di te. Tu, proprio tu tu, come stai?
-Mi manca. Ma non posso per questo smettere di vivere. Non posso fare altro che andare avanti... giorno dopo giorno. Sono arrabbiato con lui perchè ci ha lasciati. Sono arrabbiato perchè quel giorno avevamo discusso e lui è morto mentre era arrabbiato con me. Ecco come sto.
-Io... io non so cosa vuol dire... ma so che sei una persona forte e che prima o poi sarai felice.
-E' una proposta?
-Che intendi dire?
-Ti stai offrendo come persona che ipoteticamente può rendermi felice?
-Io non riesco nemmeno a rendere felice me stessa... figurati qualcuno altro.. lasciami perdere, dammi retta. Questa è la cosa più intelligente che io abbia detto in tutta la serata.
-Sei una persona particolare- mentre si fermava davanti al portone della casa di lei. Il tempo era volato!
-Sono strana.
-No, sei particolare- poi scoppiando a ridere- beh, magari sei anche un po' strana... ma mi piaci così.
-Come amica.
-Solo come amica. Per sempre. Lo giuro.
-Bene. Allora, come amica ti stringo la mano e ti mando a nanna.
-Non torturarti tutta la notte... non ne vale la pena.
Lei sorrise ed entrò.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** ANOTHER IMBECILE... ***
7. ANOTHER IMBECILE...
Quella stessa sera Frecchi decise che era il momento di parlare con Romani.
-Ehilà, Ale...
-Ciao Mattia... come mai mi telefoni?
-Ho riaccompagnato adesso a casa Eleonora.
-Ah- silenzio.
-Non hai nulla da dire?
-Aveva un bel cappello.
-Intendevo dire di altro...
-Lo so cosa intendevi dire.... solo che... non ne voglio parlare.
-Ma lo farai.
-Pensavo la riaccompagnasse a casa Andrea.
-A quanto pare ha ricevuto una telefonata da sua sorella.
-Sì, come no.
-Esattamente.
-Quindi.... perchè mi hai telefonato.
-Lei ci è rimasta molto male del fatto che tu abbia baciato la Simonetti.
-Io e lei ogni tanto stiamo assieme... è normale.
-E' normale per me. E' normale per te. Ma non è normale per lei.
-Beh... io non le devo nulla.
-Non ho mai detto il contrario.
-Ma lo hai pensato.
-Sì.
-Lo sapevo.
-Credo che lei abbia ancora una cotta per te.
-No, lei sta con Andrea.
-Non lo so se sta con lui, so però che non era di ottimo umore poco fa.
-Forse perchè lui non ha potuto darle il biss?
-No, credo sia per quel tuo bacio... se vogliamo definirlo bacio. Ma si può sapere che cosa ti è passato per la testa?! Non avevi detto che con lei era completamente e definitivamente finita?
-Mi ha fatto male.
-Cosa?
-Mi ha fatto male vedere che qualcun'altro la baciava.
-Laura?
-No, cretino, Eleonora! Mi ha fatto male... tutto qui.
-Quindi non è che tu hai una cotta per lei?
-No... solo che... mi ha dato fastidio e mi ha fatto male.
-E si può anche sapere il perchè?
-Perchè lei non ha mai voluto baciare me... lei non ha voluto.... e io... io mi sono stancato di aspettare... e poi ci siamo lasciati e.... e adesso sono cambiato e mi scoccia che lei baci altri mentre si era rifiutata di baciare me.
-E' solo questo.
-Credo di sì.
-Quindi non sei innamorato di lei?
-Io... no, non credo.
-Lo credi o lo sai.
-Lei... lei è l'unica che mi abbia realmente fatto innamorare e io mi sono fidato di lei...e ho sofferto come per nessuna prima...
-Quindi hai paura del fuoco.
-Io tocco il fuoco e questo mi gela. Guardo dentro ed è nero. Perchè non riesco a sentire? (I touch the fire and it freeses me. I look into and it's black. Why can't I feel?- Walk through the fire- Once more With feeling- BTVS)
-Devi scoprirlo dentro di te.
-Il discorso sta diventando troppo, troppo, troppo profondo per i miei gusti.. vado che ho da fare.
-Sei ancora in giro?
-Sì.
-Con la Simonetti?
-Sì.
-Non fare lo scemo.
-Cosa intendi dire?
-Non rimetterti con lei se non sei sicuro di quello che prova Ele.
-Ci sentiamo.
-Non fare...- non fece in tempo a finire la frase perchè Romani riattaccò.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** THE STORY IN THE STORY ***
8. THE STORY IN THE STORY
Era il due di maggio.
Andrea e il suo migliore amico Claudio stavano passeggiando per il centro e discutevano riguardo il nuovo rapporto che si era creato con Ele.
-Io credo sia un bella cosa- proferì Claudio.
-Io penso che sarebbe una bella cosa se lei fosse innamorata di me...
-Giusto... quindi, fammi capire, ti bacia ma non ti ama?
-Esatto.
-Scusa, ma c'è qualche cosa che non mi quadra... non trovi? Perchè avrebbe dovuto baciarti?
-Credo mi abbia baciato solo perchè, in quel momento si sentiva attratta.
-E' un inizio.
-Ma temo che, nel baciarmi, non pensasse a me... ma... beh, hai capito a chi.
-A chi, esattamente?- facendo il finto-fesso.
-A Romani, magari?- ironico.
-Non credo.
-Ne sono quasi certo. Lei mi sta solo usando per raggiungere il suo obiettivo. Io non voglio essere deluso e poi dopo un sorriso, dopo l'uso, essere buttato.
-Non rubare le battute a Max Pezzali!
-Non fare lo scemo. E' un discorso serio.
-Sei proprio cotto.
-Io sono sempre stato cotto di lei.. ma lei non se ne è mai accorta!
-Ma tu non glielo hai nemmeno mai detto...
-Credevo non servisse.
-Diglielo.
-Non posso... non ora.
-Perchè?!
-Rovinerei un'amicizia... una bella amicizia... e non voglio.
-Ma tu non vuoi solo un'amicizia!
-Lo so ma...- si bloccò di colpo, riconoscendo, davanti a lui, una ragazza.
Sabrina, infatti, quel pomeriggio, si era concessa una bella giornata di riposo dopo ore e ore passate sui libri senza interruzione. Quel giorno i capelli erano lisci e le stavano davvero bene. Era molto solare in quei giorni, forse perchè sentiva che presto sarebbe successo qualche cosa di bello. Non le prudeva il naso, ma aveva quella strana sensazione alla bocca dello stomaco. Questa sensazione si amplificò quando si vide davanti due ragazzi. Il primo lo identificò come il famigerato Andrea Bettazzi.
-Tu sei Sabrina, vero?- disse quello.
-Sì... e tu sei il famoso Andrea- sorridendo e stringendogli la mano.
-Io sono Claudio- si presentò l'amico.
Rimasero per un attimo a fissarsi. Occhi azzurri contro occhi azzurri. Sguardi fissi, un po' persi. Fuori dal mondo.
Entrambi, per un bellissimo, lunghissimo istante, si dimenticarono il motivo per cui erano lì e chi era con loro.
-Emmm... scusate- li interruppe Andrea....
I due straccarono di colpo la mano e rivolsero la loro attenzione all'altro ragazzo.
-Sì?- chiese la ragazza.
-Posso chiederti una cosa? Solo per togliermi una curiosità...
-Dimmi- lei perplessa.
-Eleonora è innamorata di Romani?
-Come scusa?
Feci anche io la mia comparsa in quel momento. Io e Sabry ci eravamo date appuntamento a quell'ora di fronte alla Rizzoli per fare una delle nostre famose ricognizioni alla ricerca di libri simili al "Il fiore e la fiamma".
-Ciao Sabry.
-Ciao Fra... non so se li conosci... loro sono... Andrea e Claudio.
-No... non li conosco... ma immagino che lui sia il famigerato Andrea.
-Mi conoscono proprio tutti?!- lui ridendo. Gli si formarono delle fossette sulle guance che lo fecero sembrare davvero carino.
-Per lo meno le amiche di Ele- risposi io rispondendo al sorriso. Era davvero carino. Mi stupì il fatto che Ele non se ne fosse innamorata.
-Tu sei sua amica?- Claudio.
-Penso proprio di sì.
-Quindi voi sapete se lei sceglierebbe tra me o Romani... giusto?
-No- Sabry.
-Ho una mezza idea di ciò- io misteriosa.
-Davvero?- Andrea rianimandosi- e cosa pensi.
-Penso che di certo non posso dirlo a te... visto che sono sua amica.
-Ecco la fregatura- Andrea- posso fare qualche cosa per convincerti?
-Conosci già la risposta, quindi non me lo chiedere nemmeno- io sorridendo. Mi piaceva molto il suo modo di fare. Era molto dolce.
-Sei una che sa il fatto suo- commentò Claudio.
-Sono una che rispetta le confidenza della propria amica... come anche Sabrina, del resto... giusto Sabry?
-Giustissimo.
-Abbiamo trovato due nemiche sulla frontiera- commentò scherzando Claudio.
-Spiritoso- rispose Sabry.
-Chissà... magari con un gelato riusciremo anche a convincerle a dirci i loro segreti- Andrea sorridendo.
Sia a me che alla mia vicina venne in mente la scena del gelato che Ele si era precipitata a raccontarci e scoppiammo a ridere davanti agli occhi degli altri due. Loro ci guardavano ammutoliti, come se fossimo due matte appena uscite dal manicomio.
-Possiamo sapere il motivo di tanta ilarità?- chiese Claudio.
-Ci è solo venuta in mente una cosa...- io evitando di scoppiare a ridere- dimmi una cosa, Andrea, tu, per caso, sei fissato con i gelati?
A quel punto anche Claudio capì il motivo di tutte quelle risate e incominciò a prenderne parte. L'unico che ci rimase un po' male, inutile a dirlo, fu proprio il diretto interessato.
-Questa storia mi perseguiterà fino alla morte?- mi chiese ad un tratto.
-Non lo so... ma di certo chiunque ci penserà due volte prima di prendere un gelato con te.
-Avete finito di sfottermi?- stando al gioco.
-Certo- io ironica.
-Caro amico mio... con queste due avremo vita difficile...- Claudio.
-Certo... ovviamente- Sabry.
-Che ne direste, allora, del famoso gelato?- Claudio.
-Beh, io e Francy non dovevamo andare da nessuna parte in particolare.
-A parte fare la nostra maratona del libro.
-La vostra cosa?- Andrea stupito.
-Lascia stare, amico mio, fidati, lascia stare... mai, e ripeto, mai indagare sulle stranezze delle ragazze.
-Ottimo consiglio, non c'è che dire... comunque io direi che un gelato male non può farci... che ne dici Sabry?
-Concordo in pieno.
In poco tempo Sabrina e Claudio incominciarono a parare per i fatti loro. Entrambi avevano una predilezione verso gli stessi film e ahimè, per gli stessi libri (ovviamente tranne Il fiore e la fiamma). Erano distanziati da noi di circa una decina di passi e sembravano particolarmente immersi in una discussione riguardo il musical "Chicago". Tutto il resto del mondo era scomparso attorno a loro, e io me ne resi conto immediatamente.
-Scommetto che quei due si metteranno insieme- dissi ad un tratto per interrompere il silenzio che era calato tra me e Andrea.
-Nah... non credo...
-Perchè?
-A Cla piaciono un altro tipo di ragazze... che ne so... alte un chilometro e bionde.
-I gusti delle persone cambiano... spesso anche più in fretta di quando uno possa immaginarsi!
-Sembri un'esperta in queste cose.
-Non lo sono... ho solo un certo sesto senso.
-E che dici di me... dici che prima o poi mi metterò con Ele?
-Non lo so. Sai, hai un avversario piuttosto forte.
-Parli di Romani?
-Di chi se no?
-Giusto.... e poi Ele ne è innamorata, giusto?
-Stai tentando di circuirmi... non credere che non me ne accorga!
-Beccato! Scusa.
-L'unica cosa che posso dirti è che Alessandro è il tipo di ragazzo che lei ha sempre idolatrato. Non so spiegarmi bene però... vediamo... lui era l'ideale per lei. Uno dolce, abbastanza geloso... hanno un passato alle spalle, inoltre.
-Mi ha detto che sono stati assieme.
-Sì... ma dopo tira e molla vari, una serie di incomprensioni e così via. Io credo che il Romani di cui sia innamorata lei è molto diverso da quello che lui, effettivamente è.
-Se ne renderà conto prima o poi?
-Ho istinto, ma non sono una veggente. Penso di sì. Penso che prima o poi andrà a sbattere il naso contro la verità.
-... quindi prima o poi capirà che mi sono innamorato di lei?
-Certo... ma potrebbe essere troppo tardi... lei ha questa caratteristica di arrivare sempre in ritardo. Ti faccio un esempio. Il cugino di Galbanelli, che caso vuole si chiama come te, aveva incominciato a farle la corte...
-Non lo sapevo!
-Sono tante le cose che non sai... comunque... lei, all'inizio pensava che fosse carino, ma poi ha perso completamente interesse per lui... un mese dopo le piaceva di nuovo come non mai.
-E come è andata a finire?
-Dopo trusci vari si sono messi assieme.
-Ah.
-E' durata una settimana, poi lei lo ha lasciato.
-Perchè lo ha fatto?
-Bella domanda. Penso non lo sappia nemmeno lei.
-Adesso in che rapporti sono?
-Vediamo... si sono sentiti qualche giorno fa... ma non so nulla di più.
-Cosa devo fare?- portandosi la mano in testa e facendola passare sui capelli scuri.
-Tu cosa vuoi fare?
-Io la voglio conquistare... ma non voglio essere lasciato dopo una settimana!
-Sono rischi...
-Amo i rischi... ma non di questo genere.
-Se la vuoi devi metterti in gioco. E' possibile che tu ne soffra, ti avviso... ma è anche possibile che ciò non accada.
-Dove lo hai imparato?
-Cosa?
-Questo.
-Questo cosa?- perplessa.
-Questo modo di fare... insomma... sei aggressiva e allo stesso tempo sai ascoltare... mi piace.
-Beh... viene da lunghi anni di esercizio e tante ore al telefono.... comunque scommetto che sta sera Sabrina mi telefonerà per dirmi che si è presa una cotta per Claudio.... e lo stesso farà Claudio con te.
-Non credo proprio.
-Scommettiamo?
-Quanto?
-Vediamo... una giornata al Luna Park se vinco io... tu invece?
-Se vinco io... mi dirai cosa pensa Ele di noi.
-Non vale!
-Sì che vale!
-No che non vale! Cambia!
-Uffa! E va bene... se vinco io... per un giorno farai quello che ti chiedo. Tutto quello che ti chiedo.
-Tranne rivelarti i segreti di Eleonora.
-Andata- porgendomi la mano.
Gliela strinsi e sorrisi, dopo di che gli consegnai il mio numero di cellulare e il mio contatto msn per decretare chi dei due sarebbe stato il vincitore e metterci d'accordo sulle vittorie.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** TRUE LIES ***
9. TRUE LIES
La prima telefonata che ricevetti quella sera, però, non fu nè di Sabrina nè di Eleonora, ma bensì della Francesca Vignale. Lei, infatti, si era presa una cotta per un nostro compagno di classe, Alessandro Cassineri. Non era cosa di tutti i giorni che mi telefonasse, quindi rimasi un po' sorpresa.
-Ciao Fra- lei.
-Ciao.. come mai mi chiami?
-E' successa una cosa.
-Davvero? Che cosa?
-Sai che Cassineri ultimamente ha rinunciato alla possibilità di mettersi con la Ele?
-Sì, l'avevo intuito... e allora?
-Oggi mi ha mandato un messaggio e mi ha chiesto se il prossimo mese possiamo metterci in banco assieme!!!!!
-Davvero? Non stai scherzando?
-Noooo- contentissima- sono al settimo cielo... anzi no, all'ottavo.. al nono.. al decimo!
Sorrisi. Ero contenta di questa nuova possibile Love Story.
-Dai, dimmi esattamente cosa ti ha detto!
-Mi ha detto... "Non so se ti sei già messa d'accordo con qualcuno... ma... ti andrebbe di metterti in banco con me il mese prossimo"... non è meraviglioso?
-Non voglio romperti le uova nel paniere... non prendermi in odio... ma il mese prossimo è giugno. Hai presente quel piccolo ostacolo che si chiama vacanze estive?
-NO! Non me lo dire! Non cambiamo più i posti fino a settembre?! Chi è quel disgraziato che ha detto che non voleva che si cambiasse banco ogni due settimane?! Se lo prendo lo ammazzo. Lo uccido e poi chiamo Beatrixe (Kill Bill) e lo faccio squarciare!
-Fra...
-Sì?
-Lo hai detto tu.
-Ah- delusa- la prossima volta che penserò una cosa del genere, ti prego, fammi il piacere di tirarmi un pugno sul naso!
-Non esagerare... solo il fatto che te lo ha chiesto è un buon inizio no?
-Dici?
-Certo!!!!
-Bene... adesso mi sento meglio... vado a insultarlo per telefono perchè non si è accorto che il mese prossimo è giugno!
-Vacci piano, poverino, se no non ti darà mai più corda!
-Giusto.. grazie, Fra... ci vediamo lunedì.
-Ok. Ciao.
Non feci in tempo ad attaccare il telefono che questo suonò di nuovo.
-Pronto?- io.
-Fra, sono Ele.
-Ciao Ele.
-Andrea non risponde ai miei messaggi! E' tutto il pomeriggio che gliene mando!
-Si era dimenticato il cellulare a casa.
-Ah... bene- un attimo di silenzio- scusa, ma tu come fai a saperlo?
-Io e Sabry lo abbiamo incontrato questo pomeriggio in centro. Abbiamo chiacchierato... o meglio.. Sabry ha chiacchierato con Claudio... tra quei due c'è feeling!
-Ah, ok... ma dimmi piuttosto di Andrea... cosa ti ha detto?
-Riguardo cosa?
-Riguardo me!
-Ah, riguardo te.... nn mi ha detto quasi nulla.
-Come quasi nulla!
-Esattamente quello che ho detto... non abbiamo parlato molto di te- mi sentii un verme per aver mentito a quel modo, ma non potevo certo rovinare una possibile amicizia per dirle che lui era cotto di lei. Prima di tutto non spettava a me, se ci teneva così tanto a farglielo sapere, avrebbe dovuto prendere coraggio lui e dirglielo di persona! Io non ero il messaggero di nessuno. Non lo ero stata di lei, non vedo perchè sarei dovuto esserla di lei. E poi non avevamo parlato solo di lei.
-Davvero?
-Mettiamola in questo modo: quello che mi ha detto non posso ripetertelo perchè non sono cose che mi competono.
-Ma io sono tua amica!
-Lo so... per questo non ti dico nulla. Non sarebbe corretto. Quello che pensa te lo deve dire lui.
-E' arrabbiato per quello che è successo... almeno questo me lo devi dire!
-Non è arrabbiato... ci è solo rimasto un po' male...
-....
-Sei arrabbiata con me?
-No..
-Senti... io non voglio metterci becco in questa situazione.
-Gli hai detto quello che provo per Romani?
-No. Gli ho solo detto che avevate avuto una storia e che per te lui era stato molto importante- più o meno...
- Ah... bene... comunque ti chiamo anche per un'altra cosa.
-Dimmi.
-Sai chi ho incontrato oggi?
-No, chi?
-Andrea.
-C-come scusa?- confusa.
-Non Andrea Bettazzi- mi scrissi nella memoria il suo cognome a titolo informativo- io parlo di Andrea il cugino di Galby.
-La Rotta?
-Lui!
-Che il Cielo ce ne scampi... che è successo?
-Non mi piacciono queste tue uscite della serie "Che il Cielo ce ne scampi"!
-Scusa... comunque... dicevi?
-Mi piace ancora- modificando il suono della voce, rendendolo più sdolcinato.
-Dimmi che non è vero.
-Sì... mi piace moltissimo...è troppo carino... e poi...
-Ele, sai di chi stai parlando?
-Sì, ovviamente... perchè?
-Mah, non lo so... sembra che tu non abbia colto il particolare che sia un tuo ex. Che, tra l'altro, hai lasciato tu!
-Non essere antipatica.
-Io non sono antipatica. Sono realista. Lo hai o non lo hai lasciato tu dopo una settimana?
-Sì... ma non ero pronta. Ma non soffermiamoci su questo... mi ha salutata e mi ha sorriso.
-E tu sei rimasta per la strada con un sorriso ebete.
-Io mi sono messa a tremare come una foglia... non mi è mai successo questo con Romani!
-Me lo avevi già detto a Ottobre, questo.
-Lo so... ma è vero.
-Ti credo.
-Mi stai prendendo in giro.
-No, sono seria.
-Non riesco mai a capire quando mi prendi in giro e quando sei seria!
-Sono seria. Assolutamente, puramente, giustamente seria.
-bene...
-Bene...
-Mi credi?
-Ovvio che io ti creda! Perchè non dovrei?
-Perchè tu sei sempre stata quella che cercava di convincermi che mi piaceva Romani più di tutti gli altri.
-Solo perchè in quel momento era vero. Adesso, però, non credo che le cose stiano ancora così.
-Ne sei sicura?
-Certa.
-Quindi adesso dici che se mi mettessi con Andrea durerebbe di più?
-Non lo so... ma ho una mezza idea che ci proverai lo stesso.
-Esatto- anche lei al decimo cielo. Possibile che andasse bene a tutte tranne che a me? Mi sentivo un po'... come dire, trascurata. Poi mi venne in mente una cosa.
-Come la metti con il tuo amico Andrea Bettazzi?
-In che senso come la metto con lui?
-Beh... lo hai baciato.
-E' stato un errore.
-Hai intenzione di dirglielo?
-E' per questo che gli volevo telefonare questo pomeriggio. Come amico gli voglio un bene dell'anima... ma davvero, non posso assolutamente stare con lui. Siamo troppo sulla stessa linea d'onda, finiremmo solo per annoiarci.
-Quando glielo dici, per favore, vacci piano.
-Perchè?
-Perchè sono dell'idea che ci rimarrà molto male.
-E perchè mai? Mi stai nascondendo qualche cosa?
-Nulla a cui tu non possa arrivare da sola.
-Va bene... ah, scusa, mia mamma mi chiama per andare a cena! Ci sentiamo domani... a proposito.. domani è domenica... che hai voglia di fare?
-Non saprei... ah, no aspetta... c'è una scommessa in ballo!
-Cosa, cosa, cosa?
-Una scommessa riguardo Sabry e Claudio....
-Con chi?
-Con Andrea.
-Ah... non è che ti piace?
-A me? NO!- il pensiero rimase però immagazzinato nella mia mente e durante la notte non fece altro che ossessionarmi. Mi piaceva Andrea? NO!
-Devo crederti?
-Ti ho mai dato adito per non credermi?
-No.
-Bene, allora credimi. Non mi piace.
-Come non ti piaceva Michele?
-No, Michele mi piaceva mooooolto meno.
-Quindi ti piace Andrea?
-Ci sono troppi Andrea in questa conversazione!
-Stai cambiando discorso.
-Non sto cambiando discorso!!!!!
-Sì che lo stai facendo.
-Adesso vado, ci sentiamo domani, Ele.
-Tanto ti farò confessare prima o poi!
-Non illuderti!
-Ciao Fra!
-Ciao Ele.
L'attesa di quella telefonata mi stava mettendo in agitazione. Preferivo vincere o perdere? Bella domanda!
Forse vincere.... forse era meglio perdere.
Il telefono squillò.
-Ciao Sabry.
-Scusa, ma come facevi a sapere che ero io?
-Intuito... beh... diciamo che la Ele mi ha già telefonato, la Fra V anche... Chiara mi telefona solo sul cell...
-Ok, sei andata per esclusione
-Dimmi tutto... anzi, no, fammi indovinare.... ti piace Claudio?
-A dire il vero no...
-Come no!
-No...
-Nemmeno un pochino?
-NO... mi sta simpatico... ma non mi piace
-Sei sicura?
-Certa.. ma come mai tutta questa insistenza?
-Ma proprio non ti piace?
-Fra!
-Ho fatto una scommessa con Andrea.
-Lo stesso Andrea Bettazzi che va dietro alla Ele.
-Lui.
-E cosa avete scommesso?
-Io dicevo che ti piaceva e lui diceva di no
-Ah.... beh... cosa hai perso
-Una giornata a fare tutto quello che vuole lui
-Non male come cosa
-Cosa?!
-Beh, è carino... e poi pare che ti piaccia.
-Ma non è vero!
-Hai negato troppo in fretta! Ti piace....
-Ti dico di no!
-E io dico di sì... ti piace?
-Non mi dispiace.
-Quindi ti piace.
-No.... - pausa- lo sai che ti odio?
-Lo so, tranquilla...
-Comunque.. per cosa mi hai telefonato?
-Mi ha tel adesso la Fra V. Mi ha detto che Cassineri l'ha invitata a uscire.
-Davvero?!!! Ma è splendido!!!
-E poi mi ha tel l'Irene P.
-E cosa ti ha detto?
-Che sta con Frecchi.
-Scusa... puoi ripetere per favore?
-Ha detto che si stupisce di se stessa perchè prima lo odiava... ma adesso è cambiato dopo la morte del padre.
-O Santo Cielo!!!!! Il mondo gira al contrario!!!!!!!!!
-Decisamente.
-Mi sento male dopo queste rivelazioni.
-Danno i brividi, vero?
-Verissimo....
-Adesso che ti ho detto tutto vado a cena... ciao e a lunedì.... buona domenica con Andrea.
-Grazie- ancora allucinata, poi riprendendomi- che vuol dire?!
-Ciao.
-Ehi... che vuol dire?!...- ma lei aveva già riattaccato.
Bene, la frittata era fatta... diamo inizio alle danze!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** DO YOU LIKE THE NIGHT? ***
10. DO YOU LIKE THE NIGHT?
Quella sera mi collegai a messenger. Non che fossi molto dell'umore per cht, però avevo voglia di collegarmi e testimoniare al mondo la mia presenza.
Ovviamente lo trovai collegato. Chi, vi chiederete, ma è ovvio, Andrea Bettazzi!!!!
<> scrive:
Ciao.
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
ciao anche a te
<> scrive:
ti ha tel caludio?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
sì... e mi ha detto che sabrina gli sta molto simpatica! Tutto qui, però!!!! :P
<> scrive:
gongola.. gongola pure.... anche Sabry ha detto che Claudio le sta solo simpatico!
Che mondo ingiusto!!!!!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Quindi la scommessa l'ho vinta io!!!!
<> scrive:
Pare proprio di sì... ma non essere cattivo!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Io non sono MAI cattivo!
<> scrive:
Stento quasi a crederlo.
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Ma tu hai sempre la risp pronta?
<> scrive:
No... ma con te mi viene tutto molto spontaneo! :D
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Simpatica... ma non perdiamo tempo... quando sei libera per scontare la pena?
<> scrive:
Domani non ho impegni... se per te va bene.
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Per me non va bene... va benissimo!
<> scrive:
Bene, allora dove ci troviamo?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Posso passare a prenderti io?
<> scrive:
Sai dove abito?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Me lo farò dire da Ele... o da Sabrina...
<> scrive:
Chiederlo a me?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Ma così è più divertente!
<> scrive:
Uffy... Sai che ti dico? Allora dico a tutte e due di darti l'indirizzo sbagliato! Così passerai la giornata a cercare casa mia! Tiè!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Beh... poi passerai la domenica successiva con me lo stesso!
<> scrive:
chi lo dice?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Io, ovviamente!
<> scrive:
E te pareva! Va beh... lasciamo perdere! A che ora e dove andiamo?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Perchè vuoi sapere dove andiamo?
<> scrive:
Per sapere come devo vestirmi.
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Le ragazze... puif! Hanno sempre di questi problemi!
<> scrive:
Posso sempre vestirmi da stracciona!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
E' una moda che sta prendendo un piede piuttosto rilevante ultimamente!
<> scrive:
Spiritoso!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Mai quanto te! (nda tutto quello tra <> sono chiarificazioni per coloro che non colgono mai l'ironia!)
<> scrive:
Allora.. mi risp ?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
E va bene... vestiti sportiva... ti porto in un posticino mooolto carino...
<> scrive:
Dove?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
E' una sorpresa
<> scrive:
A me non piacciono molto le sorprese.... sono troppo curiosa
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
beh... io non ho intenzione di dirtelo!
<> scrive:
Cattivo!!!! :'(
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Lo so (6)
<> scrive:
allora mi vesto casual
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
portati una giacca pesante
<> scrive:
ma siamo a maggio!!!!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
ma dove ti porto fa freddo
<> scrive:
a maggio?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
tutto l'anno.
<> scrive:
aria condizionata al massimo?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
possibile... non ti dirò nulla... quindi smettila di tentare di tirare fuori informazioni a tradimento!
<> scrive:
:'(!!!!!!!!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
piangi pure, tanto non mi intenerisci!
<> scrive:
cuore di pietra!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
piagnona!
<> scrive:
Io non sono una PIAGNONA!!!! CAPITO?!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Come vuoi...
<> scrive:
Non essere condiscendete... lo odio!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Sei tremenda! Al tuo ragazzo ci vorrebbe una vacanza dopo ogni conversazione con te!
<> scrive:
Beh... al prossimo che mi capita glielo chiederò a livello informativo!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Grazie... poi fammelo sapere... sai, sono curioso.
<> scrive:
Va bene, rompiscatole!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Passo alle 10!
<> scrive:
Okkei
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Adesso devo scappare a cena!
<> scrive:
Va bene..... ciao, a domani!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Ciao, buona serata!!!!
Ele non riusciva a prendere sonno. Si stava creando nella sua mente una confusione a dir poco irrimediabilmente contorta. Le piaceva Gralli? Un pochetto. Romani? Beh, lui le piaceva un giorno sì e l'altro no! Il suo migliore amico? Erano amici... quindi le piaceva la sua compagnia... ma nulla di più! Andrea il cugino di Galby? Beh... lui decisamente sì. Forse quell'aria da mascalzone e da orsacchiotto... Ricordava con precisione la settimana in cui erano stati assieme. Era stata una delle più belle della sua vita. Poi aveva capito di non essere pronta a una storia seria. Non poteva ancora permettersi di innamorarsi... voleva ancora qualche tempo per divertirsi. Era troppo giovane per decidere di permettere al suo cuore di innamorarsi e poi, inevitabilmente, soffrire.
Si era corazzata di armatura, ultimamente... ma non era un'armatura oplitica (forte e resistente), ma solo un cerotto su una ferita da granata!
Quell'armatura si stava infrangendo. Quella sera.
Andrea le aveva mandato un messaggio per chiederle come stava e lei aveva risposto che stava bene e che le faceva piacere sentirlo... una parola tira l'altra e si erano dati appuntamento il giorno dopo... non sapeva dove sarebbero andati.. ma sarebbe stato bello!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** LIKE A SOAP OPERA ***
Mi scuso se l’ultimo capitolo è sembrato prolisso, noioso e senza significato, ma purtroppo serviva per introdurre quello che accadrà (e su questo non dico altro) e per evitare di trascurare conversazioni che potrebbero essere riprese anche in futuro. Ringrazio tutti per i fin troppo gentili commenti e mi proseguo a scusarmi riguardo alla confusione che si può fare sui personaggi, dovete sapere che essendo persone che conosco e che sono state “reclutate” nella vicenda con modifiche sui loro nomi, spesso non le descrivo bene come dovrei. Nel caso ci fossero problemi a comprendere i personaggi, vi prego di farmelo notare, risponderò all’inizio del capitolo successivo.
Buona lettura!
11. LIKE A SOAP OPERA.
Ele si era preparata proprio a puntino per quella giornata. I capelli erano stirati a puntino e il viso leggermente truccato ma ovviamente sempre a puntino. Stava bene. Ma non era, in quel momento, quell'aspetto a preoccuparla. Stava per uscire con un suo ex. Un suo ex di cui si era scoperta ancora innamorata. Sarebbe stato bello? L'avrebbe solo presa in giro come lei, non completamente volutamente, aveva fatto con lui?
Scese le scale di casa sua e se lo trovò davanti. I capelli scuri scompigliati dal vento e i suoi occhi di ghiaccio fissi dentro ai suoi. Non sorrideva, ma nemmeno era triste. La stava semplicemente guardando e la cosa, a dire il vero, la metteva decisamente a disagio.
-Ciao- lei prendendo coraggio.
-Ti vedo bene- lui distogliendo lo sguardo.
-Infatti... anche io ti vedo bene.
-Perchè sto bene.
Passò un interminabile attimo di silenzio.
-Secondo te dovrebbe esserci tra noi tutta questa tensione?- lui perplesso.
-Non lo so, a dire il vero non credo...
-Siamo stati assieme- fece notare lui.
-Lo so.
-E tu mi hai mollato dopo una settimana senza una ragione precisa.
-Non vorrai tirare in ballo quella storia per tutto il giorno, vero?
-Non particolarmente. dire il vero devo ancora capire perchè ti ho invitata fuori.
-Cosa vorresti dire- perplessa e un po' irritata.
-Tu mi hai ferito. Non sto scherzando. Tu mi hai davvero ferito molto e io.. come uno stupido, mi sono lasciato ferire da te e sono qui, pronto per essere ferito nuovamente.
-Mi dispiace di averti fatto del male... ma, credimi quando ti dico che ne ho fatto più a me stessa che a te.
-Non lo so.... so solo che tu sei sempre bellissima e io... io ho voglia di baciarti.
-Sarebbe meglio di no, oggi.
-Lo so. L'altra volta abbiamo corso troppo... ci conoscevamo appena ed eccoci lì... non era un vero stare insieme.. era solo illuderci.
-Io stessa non avrei potuto dirlo meglio... quindi... che si fa?
-Ripartiamo da 0.- e allo sguardo perplesso di lei rispose- ciao, io sono Andrea...tu come ti chiami?
Ele sorrise e lui la seguì a ruota.
Il ghiaccio era rotto. I problemi maggiori cancellati. Avevano tutto il giorno davanti a loro.... mille sorprese e perplessità e.... speranza.
Ero appena scesa dalle scale del mio palazzo quando lo vidi di fronte a me.
Non mi guardava, fissava il pavimento con aria assente, mentre mi aspettava. Aveva un qualcosa di misterioso.
-Allora? Andiamo o dobbiamo passare qui tutto il giorno?- io sorridendo.
-Non ti avevo sentita arrivare... stavo pensando a...- si interruppe.
-A quel bacio, vero?
-Come fai a...- sempre interrompendosi.
-Sono una ragazza... e come tutte ho un sesto senso per queste cose.
-Davvero? Dimmi allora dove pensi che ti porti!
-Questo non me lo dice il mio sesto senso.
-Non funziona molto bene?
-No, funziona benissimo... ma sai, la curiosità lo acceca!
-Sei tanto curiosa?
-Moltissimo.... eddai, dimmelo!
-Non ci penso nemmeno... lo vedrai- detto questo tirò fuori dalla tasca una specie di bandana nera.
-Cosa vorresti fare con quello?- perplessa.
-Bendarti.
-Scordatelo.
-Eddai... se no che sorpresa è?
-Non mi fido di te al tal punto da lasciarmi portare in qualche posto bendata. La risposta è no.
-Ma oggi non avresti dovuto fare quello che volevo io?
-Posso farlo anche senza la benda.
-Sei testarda! E va bene... niente benda... ma muoviti, se no perdiamo il pullman!!!!
-Okkei- sorrido e lo rincorro fino a via Rosmini.
Saliamo su un pullman, poi scendiamo e ne prendiamo un altro. Infine arriviamo.
-Puoi almeno chiudere gli occhi?
-Va beh... chiudere gli occhi posso!
Mi guida lui fino all'ingresso. E' vero, fa molto freddo. Sento delle voci indistinte e poi il silenzio.
-Adesso apri gli occhi.
Li apro e rimango per un attimo senza parole.
-Non sapevo che il palaghiaccio di Novara avesse riaperto!
-Infatti non è ancora aperto al pubblico! Mio zio è il proprietario e gli ho chiesto questo favore... a me è sempre piaciuto pattinare.
-Anche a me... ma ormai mi sarò dimenticata tutto!
-Mal che vada farai uno scivolone... nulla di grave, per lo meno!
-Grazie! Poi lo dici tu ai miei lividi!
Ele e Andrea stavano passeggiando in semi silenzio già da venti minuti, quanto davanti a loro si pararono Francesca Vignale e Alessandro Cassineri. Lei sembrava molto felice del fatto che finalmente la sua amica si fosse dimenticata di Romani, mentre lui, più che altro, era deluso. Insomma... aveva pur sempre avuto una cotta per lei.... poi era saltato fuori che il suo migliore amico era ancora "forse" innamorato di lei... per non parlare di Andrea Bettazzi! Anche lui era cotto di lei.... esisteva sulla faccia della terra almeno un, e dico solo un, ragazzo che non avesse per lo meno mai preso una cotta per lei?!
-Ciao Ele... Andre...- salutò Francesca.
-Ciao Fra- Ele sorridendo- come mai qui al Luna Park?
-Stavamo facendo un giretto.... voi due piuttosto? Non credevo usciste ancora assieme- intervenne un po' cupo Alessandro.
-Beh... accadono molte cose nella vita...
-Mmm- l'altro sempre più cupo e tempestoso.
-Io e Ale stavamo pensando di prenderci un gelato...- Fra cercando di sottolineare, più che per Eleonora per il suo accompagnatore, lei e Ale.
-Giusto- si scosse appunto questo- volete unirvi a noi?
-Perchè no- Andrea incominciando ad intuire che Ale non era esattamente molto d'accordo della loro vicinanza (caspita! Ci sarebbe quasi voluto un genio per capirlo!)
I quattro si avvicinarono alla bancarella del gelato.
-Salve... vorremmo..- e Cassineri fece l'ordinazione per tutti e quattro. Ma arrivò il momento di pagare!
-Pago io- Andrea sorridendo e sperando si fare una buona azione che lo facesse diventare parte del gruppetto che, in quei pochi minuti, non aveva fatto altro che parlare di scuola e di professori.
-Non ce ne è bisogno, pago io- Ale C. leggermente freddo.
-Ma no, davvero... pago io!- l'altro sorridendo.
-Ho detto che pago io- Cassineri irritato e prendendo dalla tasca il portafoglio.
-Ehi, ragazzi... non mi interessa chi dei due paga! Basta che paghiate!- il proprietario della bancarella.
-Paga lui- Andrea rassegnato.
Presi i gelati incominciarono ad incamminarsi tutti e quattro assieme.
Francesca aveva notato un certo comportamento del suo accompagnatore che non le piaceva per niente. Continuava a intromettersi nei discorsi di Eleonora e Andrea facendo del suo meglio per far passare per fesso quest'ultimo. Inutile dire che i suoi sforzi non erano del tutto ben riusciti, in quanto spesso e volentieri la figura del fesso la faceva lui stesso. Andrea, infatti, non era certo scemo! Aveva capito al volo quello che stava accadendo e non aveva la minima intenzione di farsi prendere in giro da questo spasimante indesiderato che, tra le altre cose, stava facendo irritare non poco Fra.
-Comunque mi piacerebbe andare a vedere quel film al cinema- Andrea a Eleonora.
-Anche a me- rispose lei.
-Io, Romani, Gralli, Frecchi, Bettazzi, Claudio, Fra, la Simonetti e un'amica di Andrea ed una di Cla, la Laura Battezzi e Miky (personaggio inventato solo per fare numero) andiamo a vederlo questa sera... potreste unirvi al noi se vi va...- la buttò giù Ale.
-Beh...- Ele guardando l'espressione un po' alterata di Francesca. Anche lei aveva capito cosa stava accadendo e non era certo felice.
-Io non credo sia una buona idea- Francesca.
-E perchè mai?- l'altro ignorandola poi del tutto.
-Sai che ti dico?!- lei infuriata- Ele... vacci al cinema. .. non ci verrò io- detto questo si voltò di colpo e a lunghe falcate se ne andò lasciando il triangolo da solo.
Un silenzio imbarazzante contornato da una tensione che si sarebbe potuta tagliare con un coltello invase l'atmosfera.
-Allora vieni al cinema?
-Penso di sì visto che avevamo già in programma di venire- Andrea per lei.
-Mmm- acconsentì Ele.
Silenzio.
-Forse è meglio che tu la segua- Andrea.
-Non mi faccio dare ordini da te!- Ale irritato.
-Come vuoi.
-Adesso smettila!- Ele rivolta al compagno di classe- non puoi aver fatto una cosa del genere! Insomma... tu e Fra uscite assieme! Lei ti piace! Cosa non funziona?!
-Ma è possibile che tu non riesca a capire?!
-Cosa?!- urlando.
-A me piaci tu!
Silenzio.
-Ma tu non piaci a me.
-Questo lo avevo capito... ma...
-Vattene.
-Cosa?
-Hai capito, Ale... vattene! Non voglio rovinarmi la giornata, grazie.
-Oh, beh... non sarò certo io a rovinartela- fissando davanti a sè e vedendo arrivare in quella direzione Romani abbracciato a Laura Simonetti. Detto ciò si piazzò al loro fianco creando nuovo triangolo.. ormai diventato quadrato, pentagono e addirittura equiangolo!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** KISS ME... NO... DON'T KISS ME! ***
12. KISS ME... NO... DON'T KISS ME!
Claudio e Sabrina si sentirono per telefono quel pomeriggio stesso.
-Ciao Sabry.
-Chi è?
-Sono Claudio.
-Ciao... ma come hai fatto ad avere il mio numero?
-Questo è un segreto.
-Misterioso!
-Se te lo dicessi poi dovrei ucciderti.
-Mafioso!
-Lasciando perdere questi epiteti...
-Conosci la parola "epiteti"?!- sbalordita.
-Certo- perplesso.
-Beh... sei uno dei pochi... l'altro giorno stavo cht ed saltata fuori come parola in più conversazioni... oh! Manco uno che lo sapesse!!! (senza offesa per nessuno… ma è vero)
-davvero?!- stupito- sembra strano! Non è una parola così sconosciuta!
-Non hai idea di come sia decaduta la gioventù di questi tempi!
-parli come mia madre!
-Scusa... ogni tanto mi lascio trasportare un po'...
-Non scusarti... mi piace- imbarazzato attimo di silenzio.
-Perchè mi hai telefonato?
-Volevo sapere se hai impegni questa sera.
-Dipende...
-Da cosa?
-Da cosa mi proponi di fare.
-Vedi... io con alcuni amici andiamo al cinema a vedere quel nuovo film all'Eldorado... e mi chiedevo...
-E mi è concesso sapere chi sono questi amici?
-beh... Bettazzi, Romani, Cassineri... mi pare anche quella tua amica.. aspetta, come si chiama?
-Ele?
-No, non credo che Ele venga.. io parlo di quella che era con te in centro.
-Ah, Francy!
-Sì, lei.. a quanto pare viene con Andrea.
-Con Bettazzi?!
-Sì... sembra abbia persona una fantomatica scommessa.
-Riguardo cosa?- per vedere se ne era stato messo al corrente.
-Andrea non ha voluto parlarmene.. ma tornando a noi... vieni?
-Non lo so... chiedo un attimo ai miei- pochi minuti dopo- affare fatto.
-Passo a prenderti io alle sette o ti fai trovare alle sette e mezza davanti al cinema?
-Passa tu... non mi è mai venuto a prendere nessuno a casa...
-Beh... è quasi un appuntamento...
-Appuntamento?
-Suona bene come parola... vero?
-Diciamo di sì... e va bene... ci vediamo alle sette!
-Okkei.. ciao ciao!
Stavamo pattinando da quasi due ore quando lui si decise a fermasi un attimo per una piccola pausa.
-Dai, non sei così malaccio a pattinare come volevi farmi credere!- lui sorridendomi e facendomi un poco arrossire. E ripeto, un poco!
-Grazie... dopo i primi scivoloni mi sono ripresa un po'... ma prima ero più brava, lo posso giurare!
-Non serve, ci credo... cosa ti piace di più nel pattinare?
-Mi piace la libertà... il scivolare sul ghiaccio in perfetta sintonia con me stessa e assoluta libertà... è una sensazioni inimitabile.
-Mi hai rubato le parole di bocca!
-Capita.
-Hai sempre la risposta pronta a tutto?!
-No, non sempre... - poi guardandolo negli occhi- spesso.
-Sta sera hai qualche cosa da fare?
-A dire il vero volevo andare al cinema.
-All'Eldorado?
-Sì....come fai a saperlo?
-Ci vado anche io sta sera.... potremmo andarci assieme...
-Potremmo...- perplessa- ma prima devo passare da casa a cambiarmi.
-Posso sempre aspettarti fuori mentre ti prepari...
-Puoi anche entrare in casa... tanto i miei non ci sono... sono a Recetto.
-A fare cosa?
-Da Michele- mi lasciai sfuggire.
-... e chi sarebbe?
-Il figlio della collega di mia mamma....
-Quanti anni ha?
-La mia età.
-E' il tuo ragazzo?
-Ma che diavolo ti salta in mente?!- gli urlo dietro imbarazzata.
-Lo conosco da sette anni! Non ci penso nemmeno a diventare la sua ragazza! Siamo amici... solo amici! E poi a te cosa interessa?
-Curiosità.
-La curiosità fa male.
-Detto da te... – ironicamente
-E poi sono io quella ironica e sarcastica!- ridendo.
-Quindi sta sera vieni?
-Solo se mi prometti di non passare tutto il tempo con i tuoi amici abbandonandomi in un angolino da sola!
-Su questo non ci sono dubbi.
-Bene- porgendogli la mano.
-Bene- lui stringendomela e, facendo ciò, scivolando e portandomi a terra con lui.
Io incominciai a ridere e lui, nel risalire, scivolò nuovamente...
Il suo volto cadde a pochi centimetri dal mio e, sarà stato il freddo... sarà stata l'atmosfera... magari la bella giornata... magari la pazzia... o forse solo la stupidità.... ma ci baciammo. Una cosa breve. Molto breve prima che lui si rialzasse di colpo chiedendomi scusa.
-Io... scusa... non intendevo... non...
-Non devi scusarti- io seria rialzandomi.
-Io davvero non so come... non volevo...
-Grazie -ironica.
-No, non per te... perchè io non sono... tu sei.. ma io...
-Davvero... è stato solo un piccolo insignificante incidente... non c'è bisogno che influenzi il resto.
-Giusto. bene... andiamo?
-Va bene- sono molto imbarazzata e arrabbiata con me stessa perchè, in fondo... quel bacio mi è piaciuto!
Romani si stava avvicinando a Ele... non sorrideva e allo stesso tempo non sembrava molto arrabbiato solo... beh.... occupato a mettere le mani nei punti giusti della sua "ragazza", se era possibile definirla a questo modo. Si fermò a pochi passi dall'altra coppia.
-Ciao Andrea... Ele- salutò cordiale ma piuttosto freddo.
-Ciao- Laura con la solita voce da oca del Campidoglio.
-Ciao- Ele imitandola un poco per scherzo.
-Come mai da queste parti... tutti e due?- domandò sospettoso Romani.
-Non lo sapevi, Ale? Loro due ri-escono fuori assieme!- Casineri intromettendosi e meritandosi un'occhiataccia da Eleonora.
-E tu non dovevi uscire con la Vignale?- Ale R.
-Diciamo che hanno avuto una piccola discussione- Andrea.
-E cosa ci fai ancora qui... vai a farci pace! Io non ho intenzione di stare ad ascoltare le tue lamentele per un altro mese! Muoviti!- Ale all'altro Ale che, sentito il discorso, decise d'indossare le scarpe alate di Ermes, il messaggero degli dei, per inseguire l'inseguibile e salvare il salvabile.
Le nuove due coppie furono lasciate da sole.
-Bene- Ele.
-Bene- Romani.
-Bene- Andrea-.... come va, amico?
-Bene... tu?
-Bene.
-Bene anche io.. - Eleonora non sapendo cosa dire.
E per l'ennesima volta il silenzio divenne padrone.
-Credevo uscissi con Bettazzi....- Laura.
-Cosa?- Ele riscuotendosi dai suoi pensieri.
-Non uscivi con Bettazzi?- sempre lei.
-Uscivi con Bettazzi- Andrea l'altro- e quando?
-Settimana scorsa...e se non sbaglio c'entrava anche con lui un gelato- Romani tentando di ricordare bene.
-Sì ma...
-Non sapevo uscissi con lui- Andrea.
-Siamo solo amici.. ci conosciamo da un paio di anni... tutto qui...
-Non credevo che tra amici ci si baciasse sulla bocca- ironico l'ultimo Alessandro rimasto nel campo di battaglia.
-Beh...- imbarazzata- non ci siamo propriamente baciati!
-E come si fa a baciarsi non propriamente?- Andrea.
-Eh?- Ele non capendo l'antifona.
-Lascia stare...- sempre Andrea.
-Io non ci capisco più nulla- Eleonora- e poi a te che te ne frega?!
-Ti avevo detto che Bettazzi è un mio amico e che non volevo che soffrisse!
-hai anche detto di essere geloso... ma non credo a tutto quello che mi dici!- si lasciò sfuggire la ragazza.
-Tu sei cosa?- Andrea incominciava ad essere irritato- scusa tanto, Ele, ma con quanti sei uscita dopo che ci siamo lasciati?
-Vi siete mai messi assieme- stupito l'altro.
-Eri geloso?- la Simonetti che ci aveva messo un po' di tempo per elaborare la cosa.
-Basta! Stiamo solo facendo caos. Riassunto delle puntate precedenti. Dopo che ci siamo lasciati, Andrea.... non è successo niente con altri ragazzi... sono solo uscita una sera con un mio amico e per errore ci siamo baciati... tutto qui, fine del discorso... adesso noi due stiamo insieme o no?- perplessa.
-Credo di sì..- lui altrettanto perplesso.
-bene... Ale... io e lui stiamo assieme e tu stai con... con.. diciamo con lei... quindi..- guardando l'orologio- è tardi... ci vediamo questa sera.
-Questa sera?
-Sì... hai capito bene... questa sera... Cassineri ci ha invitati al cinema con voi questa sera- mentre si allontanavano tenendosi la mano.
-Ricordami di uccidere Cassineri- Alessandro alla Simonrtti.
Andrea ed Ele stavano camminando già da dieci minuti quando lui le sorrise e si fermò.
-che ti prende?- lei preoccupata- non sarai arrabbiato con me?
-Mi è piaciuto il modo in cui hai risolto tutti i pastrocchi di prima... mi piaci tu.
-Beh... sono la tua ragazza adesso.... quindi accetto volentieri il complimento.
-Posso baciarti?
-Non avevamo detto che per oggi ne avremmo fatto a meno?
-Ma io voglio baciarti!
-E se ti promettessi un bacio dopo...
-perchè dopo?
-perchè adesso voglio solo andare a cambiarmi e farmi una veloce doccia... dopo ti darò tutti i baci di questo mondo.
-E' una promessa?
-Lo è... ma è anche una minaccia e un dato di fatto!
-Adoro quando fai così- mettendole il braccio sulla spalla e facendole appoggiare la testa contro di lui ripresero a camminare... finalmente soli.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** A PLACE CALLED FREEDOM... FREEDOM?... IT ISN'T HERE! ***
13. A PLACE CALLED FREEDOM... FREEDOM?... IT ISN'T HERE!
La sera si stava avvicinando con fare minaccioso.
I problemi sarebbero venuti a galla? No... forse a "Gralli"! (battuta orribile). O forse no. Ormai Andrea La Rotta sapeva di Romanii, sapeva di Bettazzi e sapeva anche di Cassineri... ma avrebbe sopportato anche un Gralli?... e tutti loro messi assieme?!
(lo scoprirete nella prossima puntata... SIGLA!)
Ele e Andrea erano i primi ad essere arrivati... poi io e l'altro Andrea (che per comodità verrà chiamato AA nelle conversazioni per permettere a tutti -hai sentito Ele?!- di capire il discorso)... Claudio e Sabrina... Romani, Cassineri e la Simonetti. Fra non si fece viva. Era troppo arrabbiata con Cassineri. Nonostante lui l'avesse inseguita chiedendole perdono, lei lo aveva gentilmente mandato a quel paese e gli aveva tirato dietro il gelato che aveva in mano (e dire che lei rinunciasse a del cibo solo per tirarglielo dietro.....)...
Io e le mie tre amiche ci ritrovammo un attimo in un angolo.
-Cosa ci fate vuoi due qui?- domandai ad un tratto io...
-Io.. beh... a me mi ha invitato Claudio....
-A me mi ha invitata Andrea... piuttosto, tu... cosa è questa storia? Da quando in qua esci con Bettazzi.
-Sto scontando una pena...
-Che?- Ele poco convinta.
-Non ti ricordi di quella famosa scommessa? Quella su... ve beh... quella su "tu-sai-chi"?
-Cosa c'entra Voldemort con tutto ciò.
Mi schiaffai una mano sulla fronte.
-Ele... Fra non parlava di Harry Potter ma sulla scommessa che ha fatto con Bettazzi su me e.... - indicandolo con gli occhi...
-Ahhh!!!!
-Anche Ele ce l'ha fatta! Non ci posso credere!- io portando le mani verso il cielo in segno simbolico.
-Non sei gentile- Ele seria.
-Quando mai io sono gentile?- stupita.
-Ti odio- Ele.
-Io no.
-Adesso smettetela- Sabry con fare pacificatore- non potete sempre discutere su tutto voi due!
-Sì che possiamo- The Punisher.
-E' divertente... insomma... non mi lasciate più insultare la Sere e i ragazzi della classe... dovrò pur rifarmi? No?
-Sei una sagoma- Eleonora guardandosi in giro e incontrando lo sguardo contrariato di Romani che discuteva, tra le altre cose, con Cassineri per via dell'invito che permetteva alla sua ex e al suo amico di trovarsi quella sera lì con loro.
-Qui l'aria è pesante- mi si fece accanto AA- ah... ciao Ele- lui poco convinto.
-Ciao... come va?- imbarazzata lei.
-Non credevo che venissi...
-Beh... Cassineri ha invitato me e...
-Ah... ciao Andrea- La Rotta avvicinandosi ad Ele- come va?
-Benissimo- capendo al volo- e tu?
-Bene anche io.
-Qui stiamo tutti bene- io- tu Sabry come stai?
-Una favola.
-Ma che dici?!- io scherzando- devi rispondere "bene" se no si rompe la catena!
Mi guadagnai un'occhiataccia, forse anche meritata, da parte sia di Eleonora che di Sabrina.
-Ho capito... - sempre io- sto zitta.
-Ci riuscirai?- Romani.
-Eh- simulandomi stupita- da quando in qua ti abbassi a parlare con me?
-Ma sei sempre così stressante?- la Simonetti.
-Beh... almeno io non uso la lingua per far stare zitti i miei interlocutori... almeno non tutti i miei interlocutori- dandole gentilmente della puttana.
-Gentile, non c'è che dire...-Cassineri.
-Grazie.
-Possiamo chiudere qui questa discussione- Ele.
-Di cosa possiamo parlare?- Romani- Di quanti ragazzi hai illuso, o baciato o... come dire... catturato nell'ultima settimana?
-No, direi che non è una buona idea- Sabrina- anche perchè la lista potrebbe diventare molto lunga.
-Ma vuoi due non dovreste essere mie amiche?- Ele un po' offesa.
-Lo siamo, infatti- Io- solo che non penso che questo posto sia molto congeniale per me e Sabry.
-E perchè mai- Claudio.
-Perchè è già difficile passare cinque ore al giorno con voi sei giorni alla settimana, senza il bisogno di aumentare il tempo...- disse Sabrina stupendomi. L'avevo forse contagiata?
-Siete libere di andarvene quando volete... nessuno vi obbliga- Romani.
-Bene- io e Sabry ci sentivamo un po' offese nell'orgoglio- lo faremmo di certo- prendendo la situazione nelle mie mani- ma al contrario di altri noi rispettiamo gli impegni che ci assumiamo... e nn vorremmo mai abbandonare Ele nella tana dei serpenti.
-Non era nella fossa dei leoni?- Cassineri confuso.
-Sì... ma voi non siete come i leoni... siete viscidi e mortiferi come i serpenti.. l'unica cosa che nn avete in comune con loro è la furbizia.
-Di certo tu non sei una cima- sempre Romani.
-Certo, è vero... ma io riconosco i miei limiti... cosa che, senza offesa, tu non sai fare... sempre che tu conosca il significato della parola "limite".
-Non hai una grande opinione su di noi... allora perchè hai accettato l'invito.
-Perchè, grazie al cielo, non siete tutti così... e poi rimane in me l'utopia che un giorno potreste cambiare.
-Adesso basta- Ele- mi sono decisamente stancata di questi discorsi e tu- rivolta ad Ale R.- non prendertela con lei solo perchè sei arrabbiato con me!
-Io non sono arrabbiato con te... non mi interessa se vai con mezzo esercito dell'ONU... non me ne frega nulla...
-Hai ragione... sei talmente abituato alle puttane che per te la fedeltà, il rispetto e l'amore sono diventati optional.
-Parli tu che hai trattato a pesci in faccia un amico, spingendolo tra le braccia di una serpe- riferendosi a me.
-Ehi!- Bettazzi- nessuno mi ha spinto tra le braccia di nessuno... e comunque Eleonora è sempre stata onesta . Sapevo che non era innamorata di me... per questo non le porto rancore!
-Davvero?- Romani perplesso.
-Davvero?!- Eleonora al settimo cielo saltandogli al collo- grazie! Grazie! Ti voglio bene! Sei il miglior amico che potessi mai trovare!
-Adesso non esageriamo- lui ridendo ma staccandosela di dosso- non ho fatto nulla di eccezionale...
-Grazie- lei sorridendo e poi ritornando al fianco del suo ragazzo che le prese con fare possessivo la mano. Atteggiamento che non sfuggì a Romani.
-Beh... ovviamente se non va con un Andrea, gettiamoci pure su un altro!
-Parli tu- Eleonora- esattamente la persona che dovrebbe stare zitta quando si tratta della mia vita personale.
-E perchè?- Simonetti.
Silenzio.
-Perchè... spiegaglielo tu, Ale (R) perchè...- Ele
-Non credevo che, lasciandoti, sarebbe stato tutto così difficile- sbottò lui.
-Stavate assieme?- Laura.
-Noooo- ironica io a bassa voce.
Lei mi guardò male per un attimo, poi, disgraziatamente, riprese a parlare.
-Quindi stavate assieme?
-Sì.... ma è successo quasi due anni fa... e comunque non è stata una cosa importante- Romani cercando di giustificarsi.
-Come scusa?- Ele offesa.
-Ho detto che è successo due anni fa...- lui perplesso.
-E se non sbaglio hai anche detto che non è stato nulla di importante...
-Per me non lo è stato... magari lo sarà stato per te...- strafottente cercando, apposta di farla soffrire.
-Veramente per me è stato solo un momento di debolezza- lei facendo altrettanto ma non riuscendoci altrettanto bene.
-Che si è ripetuto anche l'anno scorso.
-Sono momenti di crisi che affrontano tutti... non ti preoccupare, comunque.. non mi interessi da un bel pezzo... mi sfugge solo una cosa...
-Cosa?
-Se a te non interessa nulla di con chi sto, di come mi comporto e così via.. perchè sei geloso?
-Io non sono geloso.
-Davvero?- Ele mise una mano in tasca e ne estrasse un bigliettino che ricordava di aver messo lì tempo prima- e allora perchè qui hai scritto... "sono geloso... cambia qualche cosa?".
-E' successo una settimana fa...!
-E questa tu la chiami giustificazione sensata?
-Ehi, ragazzi... se volete vedere il film vi conviene fare il biglietto- un uomo sulla sessantina che passava di lì.
-Grazie- io sorridendo per ringraziarlo- credo abbia ragione.
-Quindi... che facciamo... ognuno per i fatti suoi o riusciamo a vedere tutto il film senza scannarci vivi e poi andare a mangiare, come programmato la pizza?- Andrea La Rotta.
-Io direi che possiamo farcela- Sabrina appoggiata da Claudio e da Bettazzi.
-Ele?- io chiedendole.
-Va bene- poi rivolta ai due Ale- ne riparleremo.
Il film era stato deludente, ma la pizzata non fu altrettanto inutile e noiosa. Anzi, direi che la maretta che girava favoriva positivamente la conversazione. Era anche vero che non si poteva dire qualche cosa senza che un altro replicasse.. ma almeno facevamo civilmente conversazione!
Comunque, quella sera accaddero una serie di cose che influenzarono la vicenda. Forse molto di più di quanto si potesse vedere.
Ele si rese conto che le piaceva che Romanii fosse geloso di lei. Andrea (LR) capì che Ele non vestiva bene il ruolo di sua ragazza e che presto l'avrebbe persa per Romanii. Romanii riconobbe che vederla al fianco di un altro lo faceva andare su tutte le furie. Cassineri capì che non aveva possibilità con Eleonora e che sarebbe stato meglio per tutti se il giorno successivo si fosse presentato a chiedere scusa in ginocchio a Francesca. Claudio capì che il suo amico non era più innamorato di Ele. Bettazzi capì che Sabrina era importante per Claudio. Io capii che quel bacio non poteva essere ignorato. Per lo meno non da me.
-Domani c'è l'assemblea di classe... giusto?- io controllando sul cellulare un messaggio che mi era appena arrivato.
-Oh, già.. me ne ero dimenticata- Eleonora.
-Di che cosa parleremo?- Sabrina.
-Potremmo parlare... che ne so... dei banchi... o magari della Frazio (come in tutte le assemblee di classe) - Frecchi, che era arrivato solo per la cena perchè non aveva fatto in tempo a giungere prima dell'inizio del film.
-Spiritoso come al solito- Ele, sorridendo, mentre io e Sabrina ci guardavamo come a rievocare il periodo in cui era diventato FF e tutte le conseguenze di ciò.
Ele ci vide.
-Smettetela- disse imperiosamente.
-Di fare cosa?- io finta innocente.
-Lo sapete di che cosa! Smettetela subito.
-Adesso ho capito!- Romanii dopo averci ben osservate per un attimo....- era LUI!
-come?- Eleonora confusa.
-Era lui il famoso ragazzo di cui abbiamo parlato alla mostra dei vasi a Palazzo Reale…quello di cui non volevi dire il nome! Era lui quello che ti piaceva....
-Ma che stai dicendo?- Frecchi confuso.
-A te- indicando Ele- piaceva Frecchi.
-Cosa?!- Ele piuttosto arrabbiata- a me non piaceva Frecchi!
-Ah no?- Cassineri perplesso.
-No!- Ele fissandoci male- A me piaceva... qualcuno altro... non Frecchi.
-Ti piaceva anche un altro... ma quanti ti sono piaciuti dopo asserti messa con me?!
-Ti eri messa con lui?!- Frecchi molto sorpreso.
-Ci risiamo da capo- Ele a bassa voce mentre Romanii e Cassineri gli raccontavano i particolari.
-Non te la prendere Andy... a vita va così.
-Grazie mille, Ben.. ma adesso stanno davvero esagerando- Ele rispondendo a Bettazzi.
-Che vuoi farci- io intromettendomi nel discorso- qui non si possono nemmeno fare piccole allusioni che scoppia il finimondo!- osservando schifata i tre che si stavano sbracciando nel raccontare.
-Certa gente non sa proprio essere civile- Sabrina- questa non è una compagnia... è un branco! Di pecoroni, se mi posso permettere.
-Da quando sei così... come dire... cattivella?- io preoccupata- non ti avrò forse infettato?
-Beh, mantieni sempre il primato- Bettazzi sorridendomi.
-Già- io rispondendogli e mentalmente arrossendo. Sarò mica stupida.
Nella mente di Eleonora vagarono mille scene di quello che era successo in passato tra lei e i ragazzi che in quell'anno l'aveva coinvolta. Romani e le sue gelosie stupide... Cassineri e il suo atteggiamento poco chiaro... La Rotta e la loro rottura... Bettazzi e quel pazzo bacio... Gralli e quella piccola cotta che aveva preso per lui... Frecchi e il modo in cui le parlava... Adesso basta. Bisognava fare ordine. Le piaceva Bettazzi? No, erano solo amici... le piaceva Cassineri? Assolutamente no! Frecchi? Mentalmente... ma per il resto brrr..... Gralli? Il terrorista? Lasciamolo stare che è meglio! La Rotta? Sì, certo... ci stava assieme.... Romani?... ecco la domanda del secolo. esisteva forse un mondo parallelo in cui Romani smettesse di piacerle? Se sì... dove si acquistava il biglietto? Dove e a che ora partiva il treno per andarci? A parte gli scherzi... era il momento di mettere le cose a posto. Romanii o La Rotta. Gli altri erano solo amici. E Frecchi? Anche Frecchi! Ma forze Frecchi le piaceva anche come... no! Frecchi no! Dolce e sensibile quanto ti pare ma 1. era già impegnato 2. era brutto 3..... beh.. non c'è nessun tre! Ok?! Quindi doveva scegliere tra Romani, La Rotta e Frecchi.. bene... e Gallo? Quei suoi occhioni... il sorriso... no!!!!!!!! Aggiorniamo la lista... Romani, La Rotta, Frecchi e Gallo. Però Bettazzi... con quel suo modo di fare con lei... lui conosceva tutto di lui... "ehi! Un secondo! Ma che era tutto quel feeling non richiesto tra Fra e Bettazzi?!" pensò la nostra protagonista a questo punto... no. no. no. Era solo un'impressione... "impressione un c***o!" Calmati Ele, calmati... "no che non mi calmo!". Sei tu che lo hai mollato... io non ho fatto nulla di male... almeno.. non fino ad ora..."ma lo farai!"... questo ancora il lettore non lo sa nella storia... quindi aspetta che presto spiegheremo tutto.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** THE MACH OF THE CENTURY ***
Chiedo umilmente scusa a tutti coloro che aspettavano questo capitolo un po' prima... ci sono stati dei problemi tecnici che mi hanno impedito di postarlo... Spero che molti abbiano capito meglio le motivazioni per cui alcuni capitoli sono stati scritti o perchè personaggi sono stati aggiunti. Se non fosse così chidete pure nelle recensioni, vi risponderò prima possibile.
Buona lettura!
14. THE MACH OF THE CENTURY
Correva la mattina del giorno lundedì 2 Maggio 2005. La classe venne scossa da un leggero terremoto mentre tutti fecero il loro ingresso sul ring. Il tremito della folla era agli estremi... tutti non facevano altro che aspettare i due campioni di Wrestling.
"Signore e signori.... questa mattina ho l'onore di annunciare il combattimento del secolo....
Il primo sfidante è niente di meno che il discendente di John Cena, nominato all'unanimità campione mondiale in sparar cazzate, ha mantenuto questo titolo per ben otto anni di seguito... e adesso... adesso combatterà contro un The Punisher ancora più cattivo... un the Punisher allenato addirittura da Undertaken in persona.... ecco a voi in ordine Alessandro Romani e ultima, ma non l'ultima... Eleonora Rossi!"
"La campanella è suonata e la folla è in delirio... Eleonora si appresta ad avvicinarsi alla cattedra e Romani ha già la mano alzata per dire qualche cosa... per creare dissapori... perchè lui vuole litigare... e.... HA INIZIO IL PRIMO ROUND!"
Eleonora si siede sulla cattedra con Isabella al fianco e da la parola a Romani.
-io... io vorrei parlare dei rapporti che ci sono in classe- bomba ben piazzata. La classe esplode in commenti.
-Io credo che voglia parlare di quello che c'è tra lui e la Ele- io commento nell'orecchio di Sabrina, mia vicina di banco.
-Già... non ci vuole un genio a capirlo.
-Prevedo tempesta- concludo io.
-Io non credo sia il caso... nè il luogo- commenta Ele imbarazzata.
-Mi correggo... non tempesta... maremoto!
-Mi sembra la sede perfetta... qui in questa classe ci teniamo nascosti troppe cose... dovremmo essere amici!
-Esiste qualche cosa peggio di maremoto? Posso combinare gli elementi... maremoto e terremoto.
-Beh... se dovessimo considerare come modello i tuoi rapporti di amicizia, saremmo davvero nelle grane!- ironica Ele.
-Okkei, ho capito... maremoto, terremoto e asteroide.
-Parli porprio tu che non hai la minima idea di che cosa significhi avere qualcuno per amico!
-Io lo so cosa vuol dire avere degli amici!
-Davvero? Non lo dimostri.. anche perchè non credevo che bisognasse limonarsi tutti i propri amici!
-Ehi! Io non me li... tutti.... e poi, anche se lo facessi... almeno io chiudo le storie prima di iniziarne altre... se non sbaglio tu, dal due al tre, ti fai la Simonetti, che tu o lei stiate o no con altre persone... e... come se non bastasse... te la sei fatta anche quando stava con il tuo migliore amico! Bel rapporto!
-Ma non era un segreto?!- Casineri rassegnato.
-Maremoto, terremoto, asteroide e avvicinamento del sole.
"Lo stadio rimane ammutolito davanti a tanta rabbia! Cosa accandrà? Ecco la domanda che aleggia negli spalti. Uno atterra l'altro e l'altro fa lo stesso... per adesso Eleonora pare in vantaggio... ma presto Romani recupera e.. la manda a terra... ma non è finita! Grazie ad una magistrale mossa ecco che tutto ritorna come prima! Chi vincerà l'incontro?!... ecco, ha inizio il SECONDO ROUND!"
-Per favore... Ale... adesso è meglio finirla... abbiamo altre cose di cui parlare- Isabella prendendo in pugno la situazione.
-Di cosa... di come i prof ti regalino i voti? A te e a quelle oche delle tue amiche!- Romani prendendosela anche con lei.
-Come scusa?- Isa che ci era rimasta molto male.
-Hai capito benissimo. Tu e la tua congriga di amiche!
-Maremoto, terremoto, asteroide, avvicinamento del sole e disoglimento dei ghiacciai.
-Ale... adesso calmati- Frcchi in difesa della sua ragazza.
-Tu fatti gli affari tuoi, venduto!- sempre Romani.
-Se ce l'hai con me non prendertela con loro!- Ele risoluta.
-Ma stai zitta!
-Come ti permetti!
-Io mi permetto eccome! Tu non sai fare altro che far star male le persone che hai attorno. Io credevo di aver superato questa situazione. Riuscivo a starti vicino riuscendo anche a prenderti in giro! Riuscivo a fregarmene di te e riuscivo anche a stare con altre senza che il tuo pensiero mi torturasse... adesso che cosa mi hai fatto?! Mi hai stregato! mi hai fatto qualche cosa... perchè non è possbile che mi senta così male a pensarti con un altro... quando.. quando sono con te è come se toccassi il cielo... anzi no... mi sento come tre metri sopra il cielo... quando ti vedo con loro... è l'inferno!
-Benvenuto nel mio mondo- Ele seriamente, ironica e a bassa voce.
-Sai, Sabry- io- ci stavo ripensando... maremoto, terremoto, asteroide, avvicinamento del sole, disoglimento dei ghiacciai e magari una bella glaciazione tipo The Day After Tomorrow.
-Forse è meglio che ne discutiate fuori- Cassineri.
-Oh, no! Ha detto che i prof mi regalano i voti... dobbiamo discuterne! Eccome se dobbiamo discuterne- Milena.
-Mile, stai zitta- Frecchi- non è il momento.
-Lo dico io quando non è il momento! Io mi faccio un fondo così a fare tutto e voi... voi dite che i prof mi regalano i voti?
-Tu non ti fai un fondo così... tu vivi alle spalle degli altri come hai sempre fatto e come farai sempre... quindi abbi per lo meno il buon gusto di tacere- Eleonora facendosi coninvolgere nella lite.
-Lo difendi?! Lui ti ha umiliata davanti a tutta la classe e tu lo difendi!?
-Prima di tutto io non lo sto difendendo... seconda cosa... lui non mi ha umiliata... sai che ti dico... è la prima volta che qualcuno tiene così tanto a me da, addirittura, far scoppiare una bomba del genere.... almeno lui dice quello che pensa... invece di sparlare alle spalle come fai tu.
-Ma come... come ti permetti?!- in lacrime da coccodrillo (per carità! Non "longilineo", "longevo"... siamo tornati alla prima elementare dove non si sa nemmeno leggere sul dizionario! -esempio della demenza in una traduzione di greco-).
"La folla è in silenzio. Sta succedendo qualche cosa di assoluatmente fuori dal comune. I due avversari si sono dati la mano e hanno abbandonato il ring! E' un evento assolutamente fuori dal comune! E' proprio il mach del secolo! Da qui è tutto... ripassiamo la linea allo studio... dopo la pubblicità i particolari di questo strano finale".
I due litiganti uscirono dalla classe. Ele si appoggiò al muro e incominciò a fissare seriamente il suo interlocutore mentre quello si metteva le mani prima nelle tasche, poi tra i capelli, poi di nuovo nelle tasche, poi le lasciava andare parallele al corpo, poi di nuovo tra i capelli.
Ele aveva lo sguardo fisso nei suoi occhi che non facevano altro che evitare i suoi.
Si fece un poco avanti e improvvisamente... gli mollò uno schiaffo sulla guancia.
-Ehi!- lui confuso- hai appena detto...
-Lo so quello che ho detto- riappoggiandosi al muro- ma volevo togliermi questa soddisfazione.
-Spero tu te la sia tolta- massaggiandosi la guancia.
-Non lo so, Ale... vedremo.
Lui pareva perlesso.
-Cosa c'è? Sei irrequieto.
-Io non capisco quello che hai detto... non riesco a capire se sei contenta che io abbia detto quelle cose o sei arrabbiata perchè le ho dette davanti alla classe intera.
-La via di mezzo.
-E posso anche sapere di cosa dobbiamo parlare adesso... io... io non lo riesco a capire...
-Dobbiamo parlare di quello che sta succedendoci.
-Tu stai con La Rocca. Fine.
-Posso sempre lasciarlo.
-Non lo farai.
-E cosa te lo fa pensare?
-Non sei il tipo... e poi lui ti piace davvero.
-davvero?
-Sì... tu non sei come me... per me un bacio è solo un bacio... per te... beh... per te è tutta un'altra cosa.
-Io sono cambiata... comunque non ci siamo ancora baciati da quando siamo tornati assieme.
-Non ci credo.
-E' la verità.
-Non è possibile che sia riuscito a starti vicino senza volerti baciare... - catturato dai suoi occhi le si stava avvicinando.
-Che cosa stai facendo- gli parò sopra lei un po' stupita.
-... come io voglio baciare te- parlando sopra a quello che stava dicendo lei.
-Baciare me?
-Sì.
-Tu vuoi baciare me?
-esatto. Adesso.
-Non posso.
-Perchè?
-Io non posso.
-Perchè?
-Perchè io sto con un altro ragazzo.
Il sangue gli si gelò nelle vene e si allontanò di colpo.
-Non abbiamo nulla altro da dirci.
Lei lo fermò per un braccio e lo fece girare.
-Adesso non posso... mah, chi lo sa, magari domani non ci sarà nessun impedimento.
-Già... forse domani.. forse dopodomani... una settimana.. un mese...
-No. Domani.
-E' una promessa?
-E' un dato di fatto.
-bene- lui abbozzando un sorriso e rientrando in classe, nella quale era scoppiato il putiferio. gente che piangeva. Altri che ridevano.. altri che si tiravano dietro biro ed io che capii che qualche cosa era cambiato.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** THE INTERFERENCES OF THE DESTINY ***
Ciao a tutti! Per rispondere alle recensioni...
1. Ufficialmente la protagonista è Ele, però... all'interno della storia ho ritenuto interessante sviluppare anche le sue bravissime e simpaticissime amiche. In realtà diventerà la storia del trio.
2. Nel capitolo successivo a questo accadranno cose che vi faranno dubitare che la storia possa finire bene, soprattutto per tutti coloro che tengono per coppia Ele-Romani, Fra-Bettazzi e Sabry-Claudio.
Vi lascio a questo capitolo, inconcludente ma spero non noioso!
Ciao e buona lettura
15. THE INTERFERENCES OF THE DESTINY
Ero seduta sul divano di casa mia a guardare un dvd quando, tanto per cambiare, suonò il telefono.
-Ciao Fra- era Ele.
-Sono nel momento cruciale di un film... non puoi chiamare dopo?
-no che non posso... è successa una cosa!- al settimo cielo.
-Cosa...- mentre mordevo una mela.
-Beh... è successa una cosa che non immaginerai mai...
-... hai mollato La Rotta e ti sei rimessa con Romani- la interruppi io.
-E tu come fai a saperlo?!- stupita.
-Non ci vuole un genio.
-Vuoi dire che era così evidente?
-Nooooo- ironica.
-Comunque non ci siamo ancora messi assieme... ha solo detto che vorrebbe baciarmi.
-mmm- finendo la mela.
-Non sei molto interessata?- perplesssa.
-A dire il vero ho altro che mi passa per la testa... nn che quello che tu mi dici non sia importante... solo che... ho i miei problemi.
-E c'entra qualche cosa Andrea....?
-Quale?
-Bettazzi!
-Bettazzi?- fissando l'immagine ferma del film.
-Avete un certo feeling.
-Già... è vero.
-Quindi ti piace.
-Chi?
-Bettazzi!
-Davvero?
-Smettila di fare la scema- Ele.
-Io non sto facendo la scema... sto solo cercando di sviarti il più possibile.
-Tanto non ci riesci.
-Mah....- tra me e me.
-Cosa hai detto?
-Nulla.
-Ah.... quindi?
-Quindi cosa?
-Adesso cosa farai?
-Beh, prima di tutto butterò il torsolo e poi finirò di vedere il film.
-Lo sai che intendevo dire con Bettazzi.
-Siamo "amici"- Gli amici non si baciano. Pensai mentalmente.
-Sì certo... e io sono Julia Roberts!
-Congratulazione per i tuoi neonati, Julia...
-Smettila di prendermi in giro.
-Okkei, socia, scusa.
-Voi siete solo amici?
-Posso appellarmi al quinto emendamento?
-In Italia non esiste (anche se non è effettivamente vero) .
-Posso sempre scegliere di non parlare.
-In tal caso ti terrei al telefono vita natural durante e non vedrai mai la fine del film.
-Facendo tutti i conti sai che ti dico? Non mi conviene... okkei... non lo so se mi piace Bettazzi- bugia!- non so quello che farò- questa non è una bugia- e non ho di certo la più pallida idea di quello che ha intenzione di fare lui... visto e considerato che adesso tu "stai" con Jack.
-Giusto...- perplessa- chi è Jack?
-Come?- sorpresa della domanda.
-hai detto "visto e considerato che stai con jack" ma chi è Jack?
-Ho detto Jack? Scusa, è che stavo guardando il Titanic e stava affondando la nave... ho avuto un attimo di, come dire, smarrimento.
-Quindi intendevi dire Romani, prima?
-Prima quando?
-Prima quando dicevi che stavo con lui- rassegnata.
-Beh, visto e considerato che non stai con nessun altro...
-Ok...
Silenzio. Musica che parte e in sottofondo Jack che urla "Rose!!!!"
-Hai ridato il play!- offesa Eleonora.
-Non stavi parlando.
-Io ti esponevo i miei problemi esistenziali e tu te ne stavi lì a guardare Titanic!
-Scusa... ma quale sarebbe il problema esistenziale? Per adesso abbiamo solo parlato del fatto che ti sei messa con Romani e di Bettazzi che non so cosa voglia dalla mia vita... o mi è sfuggito qualche cosa?
-Mi sento in colpa per aver lasciato Andrea.
-Questo non lo puoi dire! Non dopo tutto quello che è successo!!!!- stremata.
-Cosa vorresti dire.
-Scegli. Una volta per tutte, scegline uno. Non fai altro che girarti tra Bettazzi, Andrea, Romani e Frecchi... prendi una decisione socia! Uno non quattro, ok? O devo regalarti anche il pallottoliere?!
-Ma io non so chi scegliere. Insomma... Romani è... Romani... e poi Andrea è.... beh... è Andrea... mentre Bettazzi è...
-Ti prego non sconvolgermi con la sorpresa che Bettazzi è Bettazzi!
-Cosa vuoi che ti dica! Ognuno di loro a modo loro mi ha toccato il cuore. In alcune situazioni vorrei la tenerezza di Andrea, la comprensione di Bettazzi, la leggera presa in giro di Frecchi e la presenza fisica di Romani.
-Non credo tu sia felice di sentire che se non la smetti con quei pensieri raggiungerai i livelli di Victoruccio con Frankie.
-Eh?!
-Mai sentito parlare di Victor?
-Victor quale?
-ma certo... Victor quale... ma che domande! Il Victor di cui abbiamo incessantemente parlato per un quadrimestre l'anno scorso. (Victor Frankenstein)
-Ahhhh... e ci voleva molto a dirlo?
-Normalmente tutti ci arrivano dopo pochi minuti.
-Mi stai dicendo che sono torda?
-No, assolutamente... quello te l'ho detto ieri... oggi ti dico che sei proprio tarda!
-Simpatica!
-Lo so... adesso me ne vado... voglio finire di vedere il film.
-E mi abbandoni con questi dubbi?
-No, prima di andare ti darò un ottimo consiglio...
-Quale?- preoccupata.
-Frecchi sta con Irene (una del trio di Milena)
-Si sono lasciati.
-Ah davvero? E perchè?
-Perchè lui ha detto che Romani aveva ragione a dire che Ferraris le favorisce.
-Senti da che pulpito viene la predica!
-Infatti... comunque lei si è molto arrabbiata e lo ha lasciato immediatamente.
-Che culo!- ironica.
-Comunque... dicevi?
-Allora... anche se Frecchi non sta più con Irene, rimane il fatto che si sono appena lasciati e magari potrebbero tornare assieme...
-veramente lei gli ha detto di non avvicinarlesi più...
-Posso finire il discorso senza essere interrotta otto volte?
-Ok, scusa... dimmi pure...
-bene... dicevo...anche se Frecchi non sta più con Irene, rimane il fatto che si sono appena lasciati e magari potrebbero tornare assieme... e se così non fosse avrebbe altre due braccia di nome Battezzi Laura in cui cadere... quindi è meglio se lo lasci stare... secondo: Bettazzi non si farà accalappiare da te una seconda volta...
-Io non l'ho mai...- ripensando a quello che avevo detto poco prima- opss scusa, continua pure.
-... lo hai fatto soffrire parecchio quando lo hai praticamente usato per far ingelosire Romani..
-Sì, ma lui era d'accordo...
-Sì, ma non si è divertito nel vedersi soffiare da sotto al naso la ragazza per cui provava qualcosa.
-Provava? Quindi non prova più niente per me...
-Non lo so, chiediglielo.
-Non ci penso proprio ... chiediglielo tu?- io?! Mi venne un mezzo infarto... sarebbe stato un po' sospetto se, dopo esserci baciati, io gli chiedessi se prova ancora qualcosa per la sua migliore amica? Nooooo.
-Io?
-Tu... sei sempre stata più coraggiosa di me in queste cose.
-ma non è vero!
-Sì che è vero! Glielo chiderai tu! E poi me lo dirai....
-Cambierebbe qualche cosa per te saperlo?
-Non lo so... forse sì...
-E Romani?
-Beh... Ale è così carino e dolce con me... pensa che oggi mi ha telefonato otto volte... otto, ti rendi conto?
-Sì.... ma quindi ti piace lui o vuoi Bettazzi?
-beh, Bettazzi è un mio grandissimo amico.
-Quindi non ne sei innamorata?- speravo che dicesse di no con tutto il mio cuore.
-No.-sollievo- ma non ne sono sicura- peplessità e poi sconforto.
-Tu deci decidere... se no li perderai tutti.
-Cosa vorresti dire?
-Come non piace ai ragazzi, non piace nemmeno alle ragazze essere prese e poi mollate e poi riprese e poi rimollate... quindi scegli. Se no si stuferanno della tua indecisione e andranno a cercare altre braccia ove rifugiarsi.
-Ti lascio- pareva pensierosa.
-Pensaci bene, Ele. Scegli.
-Ok. Ciao- appoggiò il telefono sulla scrivania e si gettò nel letto.
Eleonora sapeva di dover trovare una soluzione e alla svelta... ma chi l'avrebbe detto che la soluzione arrivasse così velocemente ai suoi piedi? Soluzione comoda? Soluzione scomodissima? Soluzione era comunque. E da quel giorno capì che aveva davanti a sè tutta una vita nuova.
Diede uno sguardo al calendario e vide che era il cinque maggio. Aveva sedici anni. Un anno nuovo le si presentava ed era, certamente, pieno di sorprese per tutti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** THE NEW ERA ***
Volevo ringraziare tutti coloro che recensiscono! Mi fa molto piacere leggere i vostri commenti, anche nel caso dovessero essere negativi.... dal prossimo capitolo molte cose cambieranno nella vita del trio!
16. THE NEW ERA....
Esattamente nello stesso momento in cui Eleonora capì che tutto sarebbe cambiato, Sabrina e Claudio stavano parlando tranquillamente su una panchina del parco.
-Sei sicura di non aver freddo?
-No, sto benissimo, grazie- Sabrina sorridendo- come mai volevi vedermi?
-Volevo parlarti un po'...
-Davvero?- lei continuando a sorridere.
-vedi... ieri sera ho parlato con Andrea.
-Calma... Andrea quale... oramai ci sono più Andrea in giro che stelle nel cielo!
-Hai ragione- lui ridendo- parlo di Andrea Bettazzi.
-Ah, immaginavo... cosa ti ha detto.
-Crede di essersi preso una cotta.
-Per Eleonora?! Ancora?!
-veramente non per Eleonora...
-Davvero e per chi?
-Non te lo posso dire, in verità...
-Però me lo dirai.
-Non lo so, dipende...
-Dipende da che cosa- fare giocoso.
-Dalla risposta che mi darai.
-E' un ricatto?
-No. Solo un avvertimento.
-Sono stufa di sentirmi rispondere sempre in modo diverso. Possibile che nessuno in questa città riesca ad ammettere le sue azioni!
-E va bene, sì... è un ricatto... contenta?
-mmm non lo so se mi piace essere ricattata...- Claudio non le lasciò finire la frase e non perchè avesse una battuta di replica.
La stava baciando. Su questo non c'erano dubbi. Claudio la stava baciando. Il cuore a mille mentre con il cuore fino al cielo si rendeva conto di quello che stava succedendo. Ma che sopra il cielo! Come minimo tre metri sopra il cielo!
Il bacio finì e Sabrina sentì il vuoto. Che si fosse pentito?
Vide i suoi occhi... Che si fosse preso gioco di lei?
-Mi piaci- lui diretto.
-Caspita... potevi anche dirmelo meno a bruciapelo- lei sorpresissima.
-Non avrebbe di certo dato lo stesso effetto!
-Come negarlo?
-Non negarlo e dimmi di sì.
-Dire di sì a cosa- confusa.
-Vuoi metterti con me?
Sabrina lo guardò bene negli occhi per un istante. Poi prese fiato e decise che la sua vita sarebbe stata più piena quell'estate!
-Sì.
-bene- lui baciandola ancora.
Quando furono davanti alla casa di lei, Sabry si scosse.
-Ma che cosa ti ha detto Bettazzi... per chi si è preso una cotta?
-per la tua amica... come si chiama... Francesca?
-No- seria.
-Non si chiama Francesca?
-No! Si chiama Francesca... era più un : "Non è possibile!"
-Felice-incredulo o scontento-incredulo.
-felice-incredulo.
-bene... Andrea ne sarà contento.
-Ed Eleonora?
-Sono solo amici... non sono mai stati qualcosa di più, a dire il vero.
-Un Sollievo... pensavo già all'ennesima lite tra quelle due... sarebbe stato divertente, però
-Litigano spesso?
-Oh, non sai quanto! Incominciano ad insultarsi tra loro ironicamente... dovresti sentirle una volta.... sembra quasi che non possano più tornare amiche quando... scopri che non hanno litigato sul serio, o stavano solo scherzando... o qualche cosa del genere che ti lascia senza parole.
-Non capisco come possano essere amiche.
-Se lo chiedono in molti, ma io gli risponderei che alcune persone sono amiche a priscindere dalle loro diversità. Un esempio stupido... se Eleonora non la frenasse, Francesca sarebbe molto più acida con tutti.
-Non lo credo possibile....
-Tutto è possibile, ricordalo! Comunque... Eleonora sarebbe completamente insicura se Francesca qualche volta non le desse uno scossone dicendole che è il momento di scegliere qualche cosa!
-O meglio, qualcuno... .
-Che ci vuoi fare... quella ragazza ha la strana capacità di mettersi sempre in situazioni da cui non riesce ad uscire.
-E tu?
-Io sono l'arbitro- sorridendo.
-Arbitro? Del tipo cartellini rossi e gialli? Falli ed espulsioni?
-Non esattamente... io le freno un poco tutte e due! Vuoi mettere! Senza di me quelle due si sbranerebbero!
La campana della chiesa suonò le sei di sera.
La campana stava emettendo il solito suono e i rintocchi indicavano le cinque del pomeriggio quando io, per caso, incontrai Andrea vicino alla libreria.
-Ciao- Lo salutai io come se fosse semplicemente un conoscente.
-Ciao!- lui più entusiasta.
Vederlo così mi faceva venire in mente quando ci eravamo baciati nel palaghiaccio di Novara.
-Come va?- lui, mentre si metteva al mio fianco con la palese intenzione di conversare.
-Abbastanza bene....-io sorridendo, poi ricordandomi tutto ripresi un'aria seria- come mai da queste parti?
-Cercavo un libro.
-E lo hai trovato?
-No.
-Che libro era?
-Il nuovo di Kathie Reichs.
-Strano... è proprio davanti all'ingresso!
Un attimo di imbarazzo.
-Ho telefonato ad Eleonora e mi ha detto che ti avrei trovata qui oggi.
-E come mai volevi vedermi?
-Non lo so... mi faceva piacere?
-Potevi telefonarmi e chiedermi se avesse fatto piacere anche a me vederti...
-Non ti fa piacere?
-Sì- sorriso tirato.
-No, non è vero.
-Ti dico di sì.
-Io sono sicuro di no... e vorrei saperne il motivo... non sarà stato per quel bacio vero?
-Perchè mai?- tra l'ironico e il serio,
-Non lo so... da quando è successo è cambiato tutto.
-Non per deluderti... ma prima di quella volta ci siamo visti soltanto un'altra volta... come puoi dire che sia cambiato tutto?
-Ti comporti in modo diverso...e poi dove stai andando?
-Sono in ritardo.
-In ritardo per dove?
Il silenzio prevalse per qualche istante, visto che mi ero fermata e stavo salutando con la mano Michele.
-Ciao... sei in ritardo.
-Dovevo comperare un libro... Michele... ti presento Andrea Bettazzi.
-Piacere.
-Piacere mio- Bettazzi- tu sei l'amico di Fra, non è così?
-Esattamente... ci conosciamo da una vita, diciamo- Michele sorridendo- di te, invece non ho mai sentito parlare... chi sei?
-Io sono un amico di Eleonora..
-Ah! E' da un po' che non la vedo... novembre mi pare....
-Sì, da quella cena- io riluttante.
-Come sta?
-Non male- rispondemmo in coro io e Bettazzi.
-Bene....- Michele piuttosto perplesso.
-Vi dovevate vedere?- Bettazzi sospettoso.
-A dire il vero dovevamo andare al cinema- io con il mio solito tono un poco acido.
-A veder una delle solite storie d'amore- Michele annoiato.
-Ehi, guarda che non te l'ho chiesto io di venire al cinema con me!
-Non è mica colpa mia se mia madre e la tua si sono alleate per "educarmi al mondo femminile"!
Io scoppiai a ridere e Andrea mi seguì a ruota.
-Io non ci trovo nulla a ridere!- Michele sorridendo- comunque... se avevate altri progetti...
-Veramente no- io.
-Bene.... allora potresti unirti a noi...- Michele cogliendomi di sorpresa.
-Penso che Andrea abbia altro da fare- io speranzosa.
-Nulla di particolarmente interessante- lui sorridendomi ironico.
Mi arresi all'evidenza. Non potevo farci nulla.
Entrammo nel cinema e ci disponemmo in questo modo: Bettazzi al centro ed io alla sua sinistra. Non mi piaceva per nulla come situazione, soprattutto non mi piaceva per nulla il fatto che quei due parlassero tranquillamente di me alle mie spalle... o al mio fianco, a seconda delle esigenze.
Il film stava per iniziare quando quei due incominciarono a discutere dell'unico argomento che avevano in comune, per lo meno fino a quel momento: io.
-Come vi siete conosciuti?-Ci chiese Michele.
-Andrea è il migliore amico di Eleonora... ci siamo incontrati per caso e poi c'è stata la scommessa riguardo a Claudio e Sabrina... e la cena con tutta la compagnia.
-E' stata divertente quella cena.
-Davvero?- io ironica.
-Sì... insomma... era troppo forte vedere Romani e Casineri che punzecchiavano Eleonora e La Rotta!
-Pensa che quei due si sono già mollati- io come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Stai scherzando, vero?- Bettazzi era diventato serio e la cosa mi lasciò perplessa.
-No...a quanto ne so io adesso c'è qualcosa in sospeso con Romani.
-Giusto... avrei dovuto immaginarmelo.
-Che cosa?- Michele molto interessato.
-Che Eleonora si sarebbe messa con tutto il mondo fuorchè te?- io cattiva. La situazione non mi piaceva. Non mi piaceva la piega che stava prendendo nè tantomeno il modo in cui Andrea sembrava ancora cotto di Ele.
-A te che importerebbe? Non hai fatto altro che comportarti da acida questa sera.
-Forse sono delusa... insomma... mi hai detto che era stato tutto un errore e amici come prima, tutto ok... poi ti salta la mania di seguirmi... metti in tavola le tue carte perchè io non ho nessuna voglia di farmi prendere in giro da te.
-Wow, la cosa si sta facendo interessante... ma, tanto per essere chiari, di che errore stiamo parlando?
-Io l'ho baciata.
-Beh... una volta ti tiri indietro tu e una volta si tira indietro un altro... è la vita- amaramente.
Il silenzio rimase un attimo sospeso nell'aria.
-Scusatemi, mi sono ricordata che ho altro da fare piuttosto che sprecare il mio tempo con voi.
Mi alzai velocemente e lasciai il cinema. Il film lo avrei scaricato da internet piuttosto che rimanere in quella sala.
Ero uscita da pochi minuti e mi stavo dirigendo verso casa quando una mano mi prese il braccio e mi fece ruotare di 180 gradi. Davanti a me si ergeva Bettazzi con il viso serio e gli occhi cupi. Feci per liberarmi il braccio quando lui me lo strinse ancora.
-Lasciami subito- io con voce bassa ma seria.
-No.
-Non farmelo ripetere.
-A che gioco stai giocando?
-Come scusa?
-Avevi detto che eravate solo amici... invece... non mi pare che gli amici si bacino.
-E' stato parecchio tempo fa e in quel momento non ero al massimo... che vuoi da me? Tu che non sai nemmeno decidere tra me ed Ele?
-Io voglio te .
-Io no.
-Davvero?
-No....- abbassando gli occhi- io so solo che da quando ti ho incontrato ti penso spesso...
-Anche io ti penso spesso. Mi piaci.
-Io non sono pronta per una "storia seria"... insomma... ho 15 anni e non so nemmeno cosa voglio fare della mia vita. Non posso sprecare le mie energie a starti dietro... io non voglio che vada tutto a rotoli.
-Io non voglio essere un peso per te... voglio solo poterti baciare.... stare accanto e tutte queste belle cosette.
-Divertirti un mesetto e poi mollarmi?
-No.
-Lo farai.
-Chi te lo dice?
-Se non lo farai tu lo farò io.
-E' una minaccia?
-Una constatazione... sono troppo giovane per essere coerente!
-Non ha senso questo discorso.
-Io devo andare a casa.
-Posso accompagnarti?
-No.
Alle sue spalle comparve Michele.
-Credo sia il caso di tornare- gli dissi seriamente.
-Va bene- lui con tono atono.
-Bene- Andrea mollando la presa del mio braccio e fissandomi arrabbiato- spero che tu te ne penta.
-Spero di poterne fare a meno- io prendendo dalla mia borsa il cellulare che stava squillando e rifiutando la chiamata- ciao.
Detto questo mi voltai e me ne andai con Michele alle mie spalle. Non sapevo che non avrei rivisto Bettazzi per parecchio tempo, ma sapevo di volermi girare e annullare la lontananza tra di noi. Se solo lui mi avesse chiamata avrei ceduto su tutta la linea. Se solo mi avesse chiamata....
Presi il cellulare e composi il numero che avevo rifiutato. Risposero al secondo squillo.
-Ciao Ele, scusa ma prima non potevo risponderti.
-Come mai?
-Discussione in corso- ripensando a quello che era accaduto ore prima.
-Tra chi?
-Me e Bettazzi.
-Quindi niente fiori d'arancio.
-E lasciare la mia posizione da single? Mai.
-Ma pensavo ti piacesse.
-Molto... ma non sono pronta per avere una storia con lui.
-Davvero?
-Sì... come mai mi hai chiamata?
-Ho ricevuto delle notizie dalla scuola.
-Scuola?
-Sì... dai che te la ricordi... la nostra scuola... il liceo classico più disorganizzato del mondo!
-Giusto.. e allora?
-Ti ricordi che avevamo fatto domanda per passare tre anni in Inghilterra per concludere l'anno?
-Certo che me lo ricordo.
-Siamo state accettate. Tutte e due. Per tre anni... non è meraviglioso? Vivremo in un college e torneremo a casa solo per le vacanze di Pasqua, di Natale ed estive!
-Quindi vuol dire che...
-Esatto... prepara i bagagli... tra due giorni partiamo!
-Lo dovremo dire in classe...
-Non ci penso proprio! Lo diremo solo ai prof!
-Ti ho contagiata?
-Non vedo l'ora di partire. Londra aspettami!
-Lo sai che non sarà una passeggiata, vero?
-Lo so benissimo... vuoi rinunciare?-Ele preoccupata.
-Mai!- Io sorridendo- lo vado a dire ai miei. Domani progettiamo tutto ok? Mi dispiace solo che non vedremo Sabrina per un po'...
-E perchè mai?
-Beh... Londra e Novara non sono esattamente vicine!
-Come... non te l'ho detto?
-No, cosa?
-Anche Sabrina è stata accettata... siamo noi tre!
-Non è vero.
-Verissimo... stavo giusto per telefonarle!
-E' troppo bello per essere vero!
-E' vero, verissimo!La nostra vita sta per cambiare... stiamo vedendo l'inizio di una nuova era!
-Parla meno the oc. niano.
-Eh?
-La lingua dei telefilm.
-A volte non ti capisco proprio.
-Episodi della seconda serie... the new era? Hai presente?
-Ah... va beh, chiamo Sabrina...
-Brava... ci vediamo domani!
Sabrina rispose al telefono con ancora il sorriso sulle labbra.
-Ciao Ele... è successa una cosa...
-Cosa?
-Sto con Claudio...
-Oh.... ma è bellissimo.
-Sembri delusa.
-No...assolutamente! Solo che devo dirti una cosa...
-Cosa?!
-Io te e la Fra siamo state accettate per quel progetto in Inghilterra...
-No.
-Sì.
-No.
-Sì.
-NO! Non adesso che le cose stavano andando bene- gettandosi di schianto sul divano.
-Mi dispiace... non vorrai mica rinunciare, vero?
-Che domande... certo che no... solo che mi dispiace.. mi piaceva stare con Claudio... lui è così gentile... così carino.
-Sabrina, sei cotta come una pera!
-Io non sono cotta!
-Lo sei eccome!
-Ti dico di no!
-Lo sei, fidati... comunque non ti preoccupare... a Londra ci sono altri bei ragazzi.
-Lo so... ma io volevo quel bel ragazzo.
-Pretendi troppo. Devi accontentarti del resto della popolazione maschile.
-Mi stai prendendo in giro?
-No.
-Ok, mi stai prendendo in giro.
-No, davvero.
-Sì... ti dico di sì...
-E va bene... ti stavo prendendo in giro!
-Lo sapevo!
-Senti... io devo scappare... domani ci organizziamo noi tre... okkei?
-Contaci. Ciao.
-Ciao.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** NICE TO MEET YOU, JAKE ***
PARTE SECONDA DELLA STORIA : LEAVING NOVARA
17. NICE TO MEET YOU, JAKE
E' ormai passato un anno e mezzo dagli ultimi momenti narrati, l'espediente narrativo mi impone di creare questa enorme prolessi colmata da analessi continue... non vi annoierete!
Erano cambiate un sacco di cose in quell'anno. Tanto per incominciare tutte e tre avevamo una storia con tre ragazzi inglesi conosciuti lì, ma partiamo dal principio, per una volta tanto.
La famiglia che ci ospitava era composta da Mrs. Sarah Sounders, la figlia maggiore Catherine, Faith... e Jake. Solo che conoscemmo l'esistenza di questo solamente dopo un paio di mesi dal nostro trasferimento.
Jake Sounders era un ragazzo di diciannove anni, con dei grandi occhi scuri impenetrabili. Aveva la strana capacità di sfidarti solo con lo sguardo, che poi, avrei scoperto, sarebbe stata la stessa caratteristica del suo temibile avversario, anche se poi, ne avrei dedotto che erano due sguardi completamente differenti tra di loro. Jake studiava medicina in una prestigiosa università lì vicina.
Faith, la sorella sedicenne di Jake, ci aveva parlato di suo fratello come uno scavezzacollo che nella vita tentava di raggiungere il successo. Per lei suo fratello era l'ideale ragazzo che qualunque sedicenne etero e libera avrebbe accolto volenterosamente fra le sue braccia. Il punto stava nel fatto che lui era un vero impiastro nel scegliersi le ragazze (che novità). Tutte le sue ex erano gallinelle dalle uova d'oro in quanto a fascino e cervello pari a quello di una noce.
-Mio fratello spezza i cuori a mezza Londra, che ci posso fare, ragazze...- Faith mostrando ad Ele una foto del ragazzo di qualche anno prima.
Quando me la passò, notai che non era niente male. Ci avrei scommesso su anche tutti i miei risparmi, Ele si sarebbe presa una cotta per lui! Eccome se se la sarebbe presa!
-Ti piace?- mi domandò Catherine che era sopraggiunta solo in quel momento.
-A dire il vero non è mio tipo- io sorridendo- anche se ho una mezza idea di chi sarà il prossimo cuore infranto... non è vero Ele?- sorridendo innocentemente.
-Non sei per nulla spiritosa- The Punisher.
-Lo sono eccome.
-Fine primo round- Sabrina osservando meglio la foto-e questo qui invece chi sarebbe?
-E' Micheal... o meglio, noi lo chiamiamo Nick.
-Mi sfugge il passaggio da Micheal a Nick- Ele perplessa.
-Fatemi indovinare... Micheal.. Michky- Nicky- Nick... giusto?- io sorridendo.
-Come fai a saperlo?
-Genitori in Trappola, 1998 con Dannis Quaid. Remake di un vecchio film Trappola per genitori tratto dal libro Il cowboy con il velo da sposa del 61.
-Wow- faith- devo dedurne che ti piacciono i film?
-Solo alcuni...- io osservando l'amico di Jake nella foto- assomiglia a Claudio.
-Non è vero!- Ele.
-Sì, eccome... ha gli stessi occhi chiari e i capelli tra il biondo e il castano!
-No... Nick ce li ha più chiari- Sabrina.
-Non pensavo avessi avuto così tanto tempo per guardargli gli occhi- io.
-Maliziosa!- Faith.
-Solo un pochetto.
-Tu andresti molto d'accordo con Matt.
-Matt?
-Dubito che lo conoscerai mai- Cat.
-Perchè?- Ele.
-Matt, Nick e Jake erano molto amici prima che Loreen decidesse che erano troppo amici per i suoi gusti- Faith.
-C'entrano sempre le ragazze.
-Loreen era la ragazza di Matt.. poi è successo un gran casino e si è messa con mio fratello. Quei due hanno avuto una tremenda litigata...- Faith.
-Quindi in poche parole la colpa è stata tutta di Jake?- Eleonora dispiaciuta.
-Non lo so... è stata una storia talmente incasinata... io so solo che Loreen ha fatto un gioco sporco, ma mio fratello era troppo innamorato in quel momento per capirlo... spero che adesso che lui e quella vipera si stanno lasciando, faccia pace con Matt- Cat.
-Lo so, sorellina, che ti piaceva quel mascalzone... piaceva maledettamente anche a me... ma dubito che quei tre risolvano qualcosa- Faith ritirando le foto.
La porta si spalancò in quel momento e una voce non famigliare incominciò a sbraitare sulle scale.
-Temo che presto conoscerete nostro fratello Jake- commentò Cat sorridendoci.
Eleonora arrossì leggermente mentre nella sua mente tornavano scene dell'addio e di quando fossero confusi i suoi rapporti con Romani.
All'aeroporto lei aveva sperato che lui si sciogliesse un poco, invece era stato un vero e proprio pezzo di ghiaccio. Voleva angosciose parole dolci... invece aveva ottenuto un semplice "ciao, beh, ci sentiamo". Ci era rimasta malissimo. Non un bacio, non un sorriso... come se fosse scocciato di aver saltato una partita di calcio solo per doverla accompagnare in aeroporto. A quel punto lei si era davvero infuriata e gli aveva urlato dietro che, evidentemente, se preferiva a lei una partita di calcio la loro relazione, se era possibile definirla in quel modo, non aveva senso a continuare. Infine si era data della sciocca per aver solo pensato che lui si fosse realmente innamorato di lei. "Sveglia!- fece una vocina nella sua mente- ti ha solo presa in giro, come suo solito, adesso volta pagina e fregatene di tutto.. okkei?".
Jake fece capolino e rimase un attimo perplesso nel guardaci.
-Non pensavo avessimo ospiti, Faith...- sorridendoci.
-Loro sono Sabrina, Eleonora e Francesca. Sono italiane. Non ti ricordi che la mamma te ne aveva parlato che si sarebbero trasferite nell'appartamentino sopra la rimessa?
-Ricordo vagamente...- perplesso.
-Sei troppo impegnato, ti dimentichi addirittura le buona maniere- Cat.
-Tanto non possono capirmi, no?- lui sorridendo.
-Capiamo benissimo, grazie- commentai io porgendogli la mano- piacere di conoscerti... almeno lo spero.
-Altrettanto- lui con la faccia tosta.
Eleonora mi diede man forte e porse la mano anche lei, sorridendo ironicamente e pronunciando la frase di rito "nice to meet you". Se ci avesse viste la Silvetri! (prof di inglese un po’ fumata) Sempre pronta a criticarci, sarebbe stata fiera del nostro attuale livello inglese. Dopotutto eravamo lì da un mese e passa! Non che fossimo diventate delle perfette inglesine, ma ce la cavavamo decentemente con la lingua.
-Quindi siete qui a Londra da un mese e mezzo- poi guardando Faith- se avessi saputo della presenza di tre così dolci fanciulle sarei arrivato prima a fare gli onori di casa.
-Non aspettava altro che prenderci un po' in giro- commentai in italiano con Eleonora.
-Beh, però è carino- lei sempre in italiano.
Jake ci sorrise e poi rispose in perfetto italiano- grazie!.
Io mi misi a ridere mentre Eleonora diventava di un rosso acceso.
-Bene- sempre io- a quanto pare conosci l'italiano- nella mia lingua madre.
-Evidentemente voi non siete delle mezze calzette in inglese.
-Evidentemente no- Sabrina porgendogli la mano e dichiarando anche il suo di nome.
-Come mai da queste parti, fratellone? Pensavo fossi ancora da Loreen- Faith
-Veramente penso che io e Loreen ci vedremo molto, molto, molto poco da oggi in poi
-Vi siete lasciati?- Cat atona.
-No, ci siamo mandati a quel paese- Jake passandosi la mano nei capelli.
-Sembra sia diventata un'abitudine- io tra me e me.
-Come scusa?- Faith curiosa. Normalmente badava più a quello che dicevo io per il semplice motivo che davo sempre motivi più piccanti delle varie storie amorose delle mie due amiche.
-Ho solo commentato che pare essere diventata un'abitudine... infatti, Ele, se non mi sbaglio è esattamente quello che è successo all'aeroporto di Malpensa.
Ele divenne di un rosso acceso e mi maledisse. Ma un giorno mi avrebbe ringraziata.
-Sei di rottura fresca?- Jake sorridendo.
-Io non ci trovo niente di divertente- Ele permalosa.
-Perchè non hai idea del colore che ha preso il tuo viso- lui maliziosamente chinandosi a parlarle nell'orecchio.
A quel commento feci segno a Sabrina.
-Ah, prevedo cuori infranti- dissi all'orecchio di Faith.
-Dici, Fra?
-Eccome se lo dico! Guardali... lui è il classico mascalzone ben mascherato... lei invece ha il cuore infranto e bisognoso di essere curato.
-Non so quando Jake possa curarglielo... è vero che vuol fare il cardiochirugo... ma non credo che sarà proprio bravissimo a curare i cuori delle ragazze...- Cat avvicinandosi e facendoci l'occhiolino.
-Che state confabulando voi?- Jake sorridendo.
-Oh, nulla di importante- Cat.
-Mi spaventa quando voi non avete nulla di importante di cui parlare- il ragazzo.
-Ti spaventeresti di più se sapessi, credi a me- Sabrina.
-Non ho dubbi- lui perplesso- comunque io devo assolutamente scappare... Nick mi sta aspettando...- rimettendosi il giaccone di pelle e afferrando il casco della moto.
-Sempre di fretta voi due! Che ne direste di venire qui a cena... così presentiamo a Micheal anche le ragazze- Cat.
-Farete pace con Matt?- Faith ansiosa.
-Non penso- lo sguardo del ragazzo si oscurò- non abbiamo più nulla da dirci.
-Jake, lui era tuo amico!
-E questi non sono affari tuoi, Faith...
La ragazza lo guardò con i suoi occhi verdi e poi decise che era meglio demordere.. per lo meno per quel momento.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** FRIENDS, FILMS, BALLS AND MOTOBIKES ***
18. FRIENDS, FILMS, BALLS AND MOTOBIKES
Micheal e Jake si trovarono poco dopo a Trafalgar Square. Erano entrambi in moto. I capelli scuri di Jake erano leggermente scompigliati dal casco che aveva portato. I caldi occhi scuri erano particolarmente scuri quel giorno e Micheal rimase un attimo spiazzato dalla rabbia che gli vide stampata in faccia.
-Che diavolo è successo, Jake?
-Mia sorella vuole che faccia pace con Matt.
-Beh... se non sbaglio lui e Faith avevano avuto un flirt.
-Sì.. ma non voglio che quel bastardo si avvicini a mia sorella e le faccia del male come ne ha fatto a me e a Loreen.
-Loreen non è esattamente un uccellin di bosco. Lo sai che è stata lei a mettervi uno contro l'altro.
-Non mi importa.. lui si è comportato da idiota con me e anche con lei. Santo Cielo! L'ha picchiata!
-Non l'ha picchiata! Le ha solo dato uno spintone.
-E' caduta a terra e si è procurata un taglio da quaranta punti!
-Erano solo venticinque i punti... ma non è questo il punto. Lo sai che anche io ho tagliato i ponti con Matt... e non approvo quello che ha fatto a Loreen a prescindere da tutto... però capisco Matt... porca miseria, Jake... gli aveva appena confessato che mentre stava con lui si era scopata mezza squadra di football!
-Non era mezza squadra di football!
-No, hai ragione... su quindici persone se ne è fatta dieci!
-Che ironia... e dire che è tua sorella!
-Non ne vado certo fiero.
-E' sangue del tuo sangue.
-Sì... ma sai com'è... il primo tentativo è sempre un fallimento
-Credevo foste gemelli.
-Sì... ma lei è nata per seconda, quindi è stata concepita per prima... poi a rimediare all'errore sono arrivato io.
-Sempre modesto, amico mio...
-Ovviamente, Jake... almeno uno di noi due deve pur esserlo, no?
-Va beh... ah, lo sai che ci sono tre pollastrelle italiane a casa mia?
-No, non lo sapevo... non me lo hai detto.
-Beh, ora lo sai.
-Come sono.
-Chi?
-Le tre pollastrelle.
-Tre ragazze di sedici anni.
-Carine?
-Sì... non sono male.
-Certo che ti sprechi con le informazioni! Almeno posso sapere i loro nomi?
-E magari anche il loro profilo.
-Certo.
-Eleonora, capelli castani lunghi ricci, non troppo alta, occhi verdi, facile capacità di arrossire.
-Mmmm. Verdi? Verde accesso o verde scuro.
-Verde scuro... particolare come colore.
-Sabrina, capelli scuri mossi lunghi, occhi azzurri, non ancora ben definita.
-Timida?
-No, non credo... riservata direi.
-Non male.
-Francesca, capelli castani lisci non troppo lunghi, occhi scuri, caratterino non male.
-In che senso?
-Ha una bella parlantina. Fa battute, ha la faccia tosta... cose su questo genere.
-Non vedo l'ora di conoscerle... devono essere simpatiche.
-Ah, non passerà molto, visto che sei liberamente obbligato a presenziare alla cena di dopodomani.
-Ordine di Cat?
-Sì...
-Meglio che venga... non conviene farla arrabbiare.
-Esatto.
-Il tornado Cat colpisce chiunque e senza eccezioni, anche se sono il migliore amico di suo fratello.
-Soprattutto.
-E' un invito a non esserti più amico?
-No. Un avvertimento.
-Odio queste "frasi da film"
-Andiamo, John Travolta... abbiamo da fare oggi pomeriggio!
Le tre "pollastrelle" italiane nel frattempo avevano deciso di andare a farsi un bel giretto per Londra. Non avevamo programmi particolari, volevamo solo divertirci... e il posto adatto per farlo era certamente Hyde Park.
Ci trovammo un posticino vicino al lago Serpentine e appoggiammo le nostre munizioni da pic-nic.
-Adoro i pic-nic- disse Eleonora poggiando per terra un cestino che, a dire il vero, assomigliava più ad una valigia! Ovviamente era suo. Io e Sabry non ci saremmo mai e poi mai azzardate a portare una siffatto oggetto in giro per Londra per "conservare tutto alla perfezione e in modo di non mangiare le solite schifezze...
-... che non fanno altro che far aumentare i chili e i brufoli- terminò la nostra cara The Punisher dopo che noi, azzardatamente, le avevamo chiesto per la seconda volta il motivo per cui si scarrozzasse l'intero appartamento in giro per la città.
-Non eri così incline a cibi salutari quando siamo arrivate e tu stavi ancora male per Romussi- commentò Sabrina sedendosi e afferrando una bottiglietta d'acqua.
-Ero in un momento di crisi... pensavo fosse innamorato di me... e invece era solo un passatempo.
-Che cosa ti aspettavi da lui? L'amore eterno, quello con la A maiuscola che dura per tutta la vita eccetera eccetera eccetera?- io rubando la bottiglietta dalle mani della mia amica.
-A dire il vero no- lei guardandomi un attimo male- però, visto il casino che ha fatto... io speravo...
-Lo hai per lo meno baciato?- Sabrina.
Silenzio di tomba.
Mi voltai e squadrai Eleonora.
-Lo hai baciato almeno una volta, vero?!- io fissandola male
-Perchè mi guardate come se fossi un mostro?!
-Ele! Non lo hai baciato nemmeno una volta?!- io.
-Non ce ne è stata l'occasione.
-Sfido che fosse scocciato in aeroporto!- Sabrina addentando un panino integrale- Ele, ma nn c'era del pane normale?
-Ma quello è dietetico!
-Ele! Sei tu quella che si è fatta fuori mezzo chilo di cioccolatini in due ore. Non noi!- guardo Sabrina- sei tu quella che li deve smaltire... non noi!
-Fra, senti... mangiare sano farà bene a tutte e tre.. così quando torneremo in Italia saremo delle modelle!- Ele entusiasta.
Noi rimanemmo a fissarla male per qualche minuto, ma lei, imperterrita, prese a mangiare il suo panino. Beh, vi anticipo fin da adesso che, in fondo... ci è stato utile tutto ciò... quando siamo tornate a casa sembravamo per davvero tre modelle!
Passammo una mezzora in inutili pettegolezzi fino a quando non venne fuori il discorso "Jake".
-Allora... che ne dite di Jake?- Sabrina.
-Mi piace- Ele.
-Non ne avevo il minimo dubbio- io.
-Sei sempre polemica!
-Io non sono polemica! Ho solo detto che non ne avevo il minimo dubbio... Ele, tu ti innamori sempre di quel genere di ragazzi... ammettilo!
-Non è vero...
-Poi il fatto che stia studiando medicina, Cardiochirurgia in particolare ti manda in visibilio... te lo si legge negli occhi- mi concessi di prenderla un poco in giro.
-Pensa- Sabry- se lo dovessi sposare sareste due dottori in famiglia e guadagnereste un sacco di soldi.
-Vivreste ad Hollywood e curereste principalmente le star del cinema...- proseguii- avrete due figli e una figlia... li chiamerete Alexander, Andrew e Isabel... avrete un cagnolino di nome Spike e un gatto di nome Buffy.
-Io non chiamerei mai mia figlia Isabel...!
-E perchè no?
-La capa del trio lescano Irene, Milena, Isabella... no!
E con quell'affermazione il pranzo finì lì.
La sera era fresca e il cielo limpido. Chiusi la finestra e accostai le tende in modo da potermi tranquillamente cambiare. Pensai al pomeriggio di due giorni prima. Dopo il pic-nic mi ero allontanata dalle mie amiche per sgranchirmi un poco le gambe.
Non avevo fatto nemmeno cento metri che una palla mi aveva colpita in testa mandandomi gambe all'aria. Avevo, di norma, imprecato e avevo fissato male il lanciatore delle palla.
Era un ragazzo con i capelli castani e due splendidi occhi grigi che a seconda dello sguardo assumevano diverse sfumature. Mi si fece vicino e raccolse il pallone.
-Scusa... non credi di dovermi porre le tue scuse?!- ingarbugliata un poco dalla botta e un poco dall'ingarbugliamento di parole con la ripetizione di "scusa".
-E perchè mai... sei tu che dovresti.. sei entrata in collisione con il mio pallone nuovo!- lui sorridendomi enigmatico e porgendomi la mano per aiutarmi a rialzarmi.
-Io cosa?- confusa e irritata.
-Ho detto che al massimo sei tu quella che deve chiedere scusa... hai la testa dura... il pallone potrebbe esseresi ammaccato!
Mi strofinai il punto dolente della testa e fissai il proprietario dell'arma omicida con uno sguardo di fuoco.
-Stai facendo il furbo... e palesemente sfruttando la mia condizione da inferma a tuo vantaggio.
-No, assolutamente... e poi non fare tutte quelle storie... non sei un'inferma... cammini ancora... respiri... parli- sottolinenando la parola "parli".
-Grazie al cielo! Quel bolide avrebbe potuto ammazzarmi!
-Esagerata!
-Non lo sono proprio per niente!- io per niente divertita, mentre lui nn faceva altro che ridacchiare e lanciare occhiate di scherno ai suoi amici non troppo lontani.
-Mi spiace interrompere questa idilliaca conversazione... ma i miei amici mi stanno aspettando- lui facendo per allontanarsi. Ripensai che mi stavo perdendo qualche cosa: da quando in qua i ragazzi utilizzavano la parola "idilliaco"?!
-Dove credi di andare! C'è il rischio che io abbia un trauma cranico e che svenga... potrei morire!
-Non morirai... per lo meno non oggi.
-Gentile... ma cosa ti costa dirmi che ti dispiace?!
-Amare vuol dire nn dover mai dire "mi dispiace"...- lui sorridendo e voltandosi.
Io pensai per un secondo e poi gli risposi a tono.
-Love Story del 1970 con Artur Miller... un film Cult!- sorrisi fra me e me.
Lui si voltò stupito.
-Non pensavo conoscessi quel film... è vecchio!
-Ha poco più di trent'anni... io per film vecchio intendo Piccole Donne la prima edizione del 33...
-Quindi sei un'appassionata di film!
-No... alcuni mi piacciono più di altri.
Lui mi sorrise e mi fissò come per ridere di me.
-Mi dispiace...
-Scuse accettate.
Lui sorrise di nuovo e io mi sentii le gambe molli, poi si voltò.
Stavo per riprendere a camminare quando la sua voce mi raggiunse nuovamente.
-Comunque la prima edizione, quella con Audrey Hepburn è del 34.
-No , del 33... e non è Audrey... è Katherine.
-Lo so... volevo solo metterti alla prova.
-A che scopo?- io perplessa.
-Per decidere o no se chiederti il numero di telefono!
-Non do il mio numero a sconosciuti...
-Io non sono sconosciuto... e poi mi devo assicurare che tu non abbia un trauma cranico...
Mi avvicinai ed estrassi la mia biro dalla tasca.
-Porgi una mano- gli dissi seriamente.
-Hai ceduto tanto facilmente?- lui prendendomi sempre in giro e porgendomi la mano.
-E' colpa del trauma cranico... tra un paio di ore mi riprenderò e mi darò della scema!
-Una scema molto carina, però.
-Grazie... a proposito... io mi chiamo Francesca.
-Molto piacere... nome non comune.
-Sono italiana...
-Vacanze studio?
-Un tipo... sono un po' più lunghe.
-Quanto durano?- lui perplesso.
-Tre anni.
-Complimenti!- guardando il numero sulla sua mano- bene... ti chiamerò.
-Non pensi sia il caso che sappia per lo meno il tuo nome?
-Te lo devi meritare, gattina, te lo devi meritare.
-Vattene mascalzone...- sorridendo e incamminandomi verso le mie amiche.
Tornai in me e presi l'abito che avevo posto ordinatamente (e questa volta per davvero... non il solito caos -nota per Marluz89-) nell'armadio. Lo indossai e poi mi accorsi che Ele e Sabry erano già scese al piano di sotto. Mi fissai un secondo nello specchio e scesi.
Probabilmente ripensandoci adesso, quel giorno sarebbe stato il primo sintomo della mia rovina... ma in quel momento non facevo altro che controllare il mio cell in attesa di una chiamata molto importante e altrettanto misteriosa.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** LIKE A DREAM ***
19. LIKE IN A DREAM
Vidi la porta aprirsi alle mie spalle e Cat entrare con in mano una pastiglia.
-Ti ho portato l'aspirina che mi hai chiesto... sei sicura di stare bene?
-No, per nulla.. ti dispiace se sta sera me ne sto qui tranquilla- sedendomi sul divano e tenendomi la testa tra le mani.
-Spero non sia nulla di grave...
-Sta tranquilla Cat, non è nulla di particolare... solo un po' di influenza... adesso mi metto qui, comoda con una tazza di camomilla e mi guardo una serie di film vecchi... dì agli altri di divertirsi... conoscerò Micheal un altro giorno, se per te non è un problema...
-Assolutamente no. Riposati e vedi di riprenderti... domani io e mamma partiamo per una settimana... saresti a sola solo con le tue amiche e Faith e Jake... non so se quei due siano abbastanza responsabili.
-Non temere. Adesso vai pure. Starò benissimo.
Appena Cat uscì dalla porta io presi in mano il cellulare e composi un numero. Qualcuno rispose.
-Adesso sono sola.
-Allora attacca il portatile così possiamo tranquillamente parlare per msn.
-Okkei- chiusi la telefonata e feci quello che mi era stato detto.
L'inizio della fine.
Jake era entrato in casa con un'espressione particolarmente trasognata. Aveva incontrato per caso Matt qualche ora prima. Lui era diventato freddo e si era allontanato. Esattamente come Jake non voleva fare pace, anche Matt pareva della stessa idea, nonostante i tormenti a cui Faith lo sottoponeva tutti i giorni per ore ed ore.
Lui e Faith erano stati molto amici ed era stata lei a stargli accanto nel momento in cui tutte le certezze erano cadute. Pareva innamorata di lui, anche se per lui era sola amicizia... ma torniamo a noi... non dilaghiamo come al solito in stupide anticipazioni di quello che vi racconterò più avanti. Tutto a suo tempo.
Micheal, alle sue spalle, aveva l'espressione di uno a cui è appena passato sopra un camion. Gli occhi gli si chiudevano e non riusciva assolutamente a pensare di incontrare altra gente per quel giorno. Infatti, erano stati ad un ritrovo del liceo e aveva conosciuto tutte le fidanzate-mogli di quelli che erano stati suoi compagni di classe. C'era da stupirsi riguardo a quanti diciannovenni già stessero pensando al matrimonio. Lui era già tanto se pensava al giorno dopo, non solo nella normalità, ma anche a scuola. Il secchione era Jake... lui era stato obbligato a intraprendere quel lavoro. Fosse stato per lui avrebbe studiato architettura in un'università americana... ma non poteva. Suo padre era stato molto chiaro. Avrebbe seguito le sue orme se voleva che lui gli pagasse gli studi. Figurarsi,
come se potesse realmente rifiutarsi di fare quello che il genitore gli imponeva.
Jake, dal canto suo, era completamente diverso. Credeva in quello che faceva, se non ci avesse creduto seriamente non si sarebbe preso il disturbo di farlo. Non era il tipo da "lo faccio solo per passare il tempo", lui voleva davvero diventare medico, non era importante il fatto che non avrebbe avuto bisogno di lavorare per mantenersi, visto che suo padre aveva lasciato dopo la sua morte un quantitativo di denaro sufficiente a mantenere la sua famiglia senza lavorare per una decina di anni, non era importante. L'importante era prendere quel maledetto foglio di carta che gli permettesse di andare nei paesi del terzo mondo a dare una mano, una mano concreta.
Due anni prima, Jake era finito in mezzo ad un giro di droga e alcol. Aveva abbandonato gli amici e aveva deciso di buttare la sua vita nel cesso. Allarmato da questa situazione tutt'altro che piacevole suo padre, medico del pronto soccorso di Londra, aveva deciso di portarlo in Congo con lui anche lui, allo scopo di fargli capire il vero significato della vita e per avere una mano amica ad assisterlo nell'ospedale di Kisangani. Jake aveva visto la situazione... il caos più completo e aveva visto come suo padre aiutava, non sempre il suo aiuto serviva concretamente a qualche cosa... ma almeno tentava. Tentava e qualche volta regalava un sorriso a qualche ragazzino in punto di morte.
Poco tempo dopo essere arrivato conobbe una giovane ragazza della sua stessa età, il suo nome era Sarah, veniva dal Canada e partecipava con sua madre a quelle missioni da anni ormai. Aveva dei morbidi capelli biondi e occhi di un verde intenso. Era bellissima per lui ed era anche molto simpatica, allegra, vitale. Si era innamorato di lei, per dirla in breve. Suo fratello Dave era diventato preso suo amico. Aveva un carisma particolarmente allegro, scherzoso, anche se non era sempre felice, faceva in modo di non guastare la giornata al prossimo. Beh, che si può dire di un ragazzo morto a diciotto anni? Già, Dave era morto pochi giorni prima della partenza. Un tizio con un fucile gli aveva sparato in testa perchè in quel momento aveva voglia di fare così.
Tutto questo diede uno scossone a Jake. Gli diede un obiettivo da raggiungere: fare in modo che persone come Dave non dovessero morire dissanguate perchè la situazione sanitaria era pessima, non lo avrebbe permesso. Non poteva nemmeno immaginare sorelle come Sarah guardare il corpo dei propri cari e domandarsi: perchè lui e non me?
Tornando a noi e ad argomenti più allegri che, di certo non ci diranno mai chi realmente sia Jake, ma diletteranno per lo meno chi trova questa piccola digressione noiosa ed inutile...
Ele scese le scale che portavano alla sala da pranzo lentamente ed evitando di inciampare come il giorno precedentemente, troppo intenta ad ammirare le foto di famiglia appese alle pareti, riproduzioni di celebri quadri di Monet e gli spettacolari lampadari di cristalli appartenenti alla casa fin dal 1800.
Casa Sounders, infatti, non era esattamente una casa come tutte le altre. Prima di tutto si trovava poco fuori da Londra e godeva quindi di uno splendido giardino ornato da aiuole di rose di svariati colori. Sul retro un piccolo laghetto artificiale, il quale dava un tocco pittoresco all'abitazione, era attraversato da un ponticello di legno pitturato di bianco, che si andava ad intonare con lo steccato che circondava la proprietà. Un boschetto di pioppi si trovava nell'estremità dell'ammasso d'acqua e separava la proprietà da quella dei Parker.
La casa era abbastanza vecchia... doveva avere circa un duecento anni ed era stata una casa reale. Era stata regalata alla famiglia Sounders dalla zia di Sarah (promemoria, è la madre), Cristine, una giovane donna che era morta d'amore una ventina di anni prima. Morire d'amore... come se fosse possibile!
Jake la sera precedente le aveva raccontato la storia di Cristine Trey. Si erano trovati in cucina entrambi presi dall'insonnia ed avevano incominciato a chiacchierare tra di loro. Beh, in realtà lui, vedendo la luce accesa, l'aveva scambiata per un ladro e le aveva quasi tirato addosso una mazza da baseball... ma dopo essersi ripreso dallo spavento si era seduto e appoggiato al tavolo di solido legno di faggio della cucina.
-Ciao- le aveva detto lui con la voce un po' roca- come mai da queste parti alle due di notte?
-Non riuscivo proprio a dormire...- Ele sedendosi dirimpetto a lui con in mano la sua tazza con scritto sopra "the boss" zeppa di teh caldo- e tu?
-Io a quest'ora non dormo mai...
-E come mai?- stupita la ragazza.
Lui la fissò un attimo seriamente negli occhi e poi si mise a ridere.
-Stavo scherzando.
-Ah... scusa, ma è troppo presto... non sono ancora in grado di capire battute o cose del genere...
-Non temere...- lui alzandosi e prendendo dal frigorifero una carota cruda, la pulì e poi si rimise di fronte all'italiana.
-E' buona?
-Sì. Ne vuoi un po'- notando l'aria vorace della sua interlocutrice.
-Non vorrei mai rubarti il cibo di bocca...
-Se fosse così non te la offrirei... sai, normalmente non sono cortese con gli ospiti solo perchè sono ospiti... se te la offro è solo perchè ho voglia di farlo.
Ele divenne rossa cogliendo il doppio senso.
Lui lo notò immediatamente e ricominciò a ridere sommessamente.
-Sarà presto per cogliere le battute, ma i doppi sensi...- lasciando la frase in sospeso e sorridendole ammiccando.
Eleonora prese una colorazione ancora più rossa.
-Fino a che punto diventerai rossa? Solo per sapere quando è il momento di chiamare un'ambulanza..- lui ridacchiando ancora.
-Non dipende da me!
-Ma no, pensavo fosse un tuo obiettivo diventare un pomodoro per l'insalata di domani.
Ele rise sommessamente poi si passò la mano tra i capelli per rimetterli al loro posto. Come se fosse possibile domare quei ricci ribelli!
-Non riuscirai a domare quei ricci ribelli- commentò lui ancora con un mezzo sorriso.
Eleonora ebbe un sussulto. Come diavolo aveva fatto a leggerle nella mente?
Calò un silenzio teso. Lei cercava di non incrociare i suoi occhi e lui faceva del suo meglio per mandare a monte questo suo tentativo di riassumere compostezza.
-Ho saputo che tu e la tua ragazza vi siete lasciati.
Il volto di Jake si gelò per un attimo.
-Sei bene informata- lui addentando nuovamente la carota.
-Hai una sorella molto espansiva.
-Quale delle due?
-A dire il vero tutte e due- dopo averci pensato su un attimo.
-Lo so.
-Allora?
-Allora cosa?- lui perplesso.
-Come mai vi siete lasciati?
-Oh, beh... sai com'è.. vedevamo la vita in due modi differenti.
-In che senso?
-Lei appoggiava le coppie aperte io... beh, a dire il vero non ho mai saputo giocare bene a carte.
-Come scusa?
-Mai sentito parlare del re e della regina di cuori?
-Sì.
-Loro sono una coppia...
-Sì.
-Bene... lei pensava che la regina poteva andare anche con il re di picche.
-Ok.
-Io non sono mai stato bravo a giocare a carte, nè tanto meno le mie carte...
-Incomincio a capire...
-Mi fa piacere- lui sorridendo e mostrando i perfetti denti bianchi. "Una dentatura da figlio di dentista.. nulla da eccepire" commentò Ele nella sua mente.
-Mi stai guardando i denti con molta attenzione... o è una mia impressione- lui divertito.
-Stavo pensando al re e alla regina di cuori...
-A me e Loreen o alle carte?
-Alle carte.
-Beh, nelle carte il re e la regina si amano alla follia, anche se ogni tanto si concedono delle scappatelle... dipende da che tipo di gioco fanno.. in un certo senso mi ricordano Cristine.
-Una tua ex?
-No. Era la zia di mia madre. Era sua questa casa prima di essere nostra. Pensa che è morta a soli trentadue anni!
-Così giovane?
-Sì.
-E di cosa è morta?
-D'amore.
-Scherzi... non si può morire d'amore.
-Si può eccome!
-No che non si può!
-Ti racconterò la storia di Cristine, allora.
-Dai, racconta.
-Cristine Trey era la figlia di un importante uomo d'affari londinese. Lei abitava nella stanza che attualmente occupate voi.
-Quella sopra le vecchie stalle?
-Esattamente. Un giorno, quando aveva solo sedici anni, incontrò il figlio dei nostri vicini e lo trovò nettamente ripugnante, al contrario suo padre lo ritenne un partito ideale per la giovane Cristine e, un po' con le buone e un po' con le cattive, la obbligò a sposarlo. Devi sapere che Cris era una donna tutt'altro che remissiva.. era uno spirito libero... ma non aveva scelta, soprattutto perchè aveva scoperto di essere incinta del suo ragazzo conosciuto a scuola l'anno precedente. Sposò Dylan per convenienza e visse al suo fianco una vita di bugie per quindici anni.
-Poi che accadde?
-Un giorno un uomo più vecchio di lei di dieci anni arrivò a bussare alla villa dei cognugi e lei convinse il marito ad ospitarlo in quanto studioso, viaggiatore e conoscitore della cultura classica. Iniziarono così a parlare ore ed ore accanto al fuoco. Lui era un uomo bello e vissuto, mentre il marito era un minuto e untuoso ometto che non aveva mai accettao il ribrezzo della moglie. Inutile dire che se ne innamorò immediatamente. Alla morte del padre, Cristine ereditò questa casa e vi si trasferì con la figlia, Marianne e l'amante.
-E qui c'è il ma...
-Ma...- sorridendo maestralmente- una notte di mezza estate il pioppeto andò in fiamme e l'amante andò per spegnerlo... inutile dire che non tornò mai più indietro. La zia aveva solo trentadue anni ed era di nuovo sola. Marianne, educata dal padre, odiava la madre e Cristine aveva perso la voglia di vivere, la voglia persino di cavalcare, la sua passione.
-Quindi si lasciò morire.
-No. Accadde un fatto pochi mesi dopo... vedi... girano voci che un uomo venisse qui ogni notte e se ne andasse all'alba. Lei riprese ad amare la vita fino alla mattina in cui Nicole, la sua cameriera personale, la trovò morta nel suo letto. Non era stata uccisa. Si era solo spenta. L'amore che provava, non solo per l'uomo che aveva perso, per quello che aveva trovato, ma per la vita stessa che le scorreva nelle vene, l'aveva mandata in "overdose" ed era morta. Per amore... o meglio d'amore.
-Mi pare un po' stupido... magari era stato qualcos'altro.
-I medici formularono molte ipotesi, nessuna delle quali possibile.
-L'amore non uccide.
-Oh, sì che lo fa... ma nessuno sa se sia una morte dolorosa o meravigliosa.
-Mi stai solo prendendo in giro.
-Se pensi una cosa del genere vuol dire che non hai mai amato veramente.
-E' possibile... santo cielo! Ho solo sedici anni! Ho tutto il tempo per amare!
-Non c'è mai abbastanza tempo in questo mondo- assunse un'aria malinconica ripensando a Dave e Sarah- bene- tornando a sorridere- adesso è meglio che vada a letto... e mi raccomando al fantasma di Cristine...dicono che a volte compaia a quelli che abitano la sua stanza.
-Buona notte racconta storie- Ele poggiando la tazza nel lavabo, ma quando si voltò lui era già scomparso.
Salì lentamente le scale e raggiunse la nostra stanza. Io e Sabry eravamo nel mondo dei sogni.
Ele si voltò verso lo specchio per togliersi due mollette dai capelli.
Per un attimo le sembrò di vedere il volto di una donna bionda nello specchio, poi scomparve veloce come era comparso.
Per poco non si mise ad urlare. Non lo fece, in compenso svegliò noi due....
|
|