Le evoluzioni del cuore umano

di Mireia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** THE BEGINNING OF THE STORY ***
Capitolo 2: *** THE CALL ***
Capitolo 3: *** I'M SORRY FOR EVERYTHING ***
Capitolo 4: *** THE REVELATION ***
Capitolo 5: *** ONE DAY THAT YOU CAN'T FORGET ***
Capitolo 6: *** THE BEAUTY AND THE BEAST... NO, SORRY... THE STUPID AND THE IMBECILE ***
Capitolo 7: *** ANOTHER IMBECILE... ***
Capitolo 8: *** THE STORY IN THE STORY ***
Capitolo 9: *** TRUE LIES ***
Capitolo 10: *** DO YOU LIKE THE NIGHT? ***
Capitolo 11: *** LIKE A SOAP OPERA ***
Capitolo 12: *** KISS ME... NO... DON'T KISS ME! ***
Capitolo 13: *** A PLACE CALLED FREEDOM... FREEDOM?... IT ISN'T HERE! ***
Capitolo 14: *** THE MACH OF THE CENTURY ***
Capitolo 15: *** THE INTERFERENCES OF THE DESTINY ***
Capitolo 16: *** THE NEW ERA ***
Capitolo 17: *** NICE TO MEET YOU, JAKE ***
Capitolo 18: *** FRIENDS, FILMS, BALLS AND MOTOBIKES ***
Capitolo 19: *** LIKE A DREAM ***
Capitolo 20: *** WE LOVE LONDON ***
Capitolo 21: *** INTRIGUES ***
Capitolo 22: *** SUNDAY OUTING ***
Capitolo 23: *** THE WOOD ***
Capitolo 24: *** EVERYTHING IN ONE MOMENT ***
Capitolo 25: *** COUPLES ***
Capitolo 26: *** WHEN A FRIEND MEETS A BOYFRIEND... ***
Capitolo 27: *** I CAN'T STOP LOVING YOU ***
Capitolo 28: *** DO YOU LOVE ME? ***
Capitolo 29: *** CONFESSIONES OF A DANGEROUS GIRL'S MIND ***
Capitolo 30: *** NOW THE SHOW IS STARTING ***
Capitolo 31: *** YOU'RE ALWAYS ON MY MIND ***
Capitolo 32: *** BECAUSE YOU LOVE ME ***
Capitolo 33: *** DON'T LET ME ALONE ***
Capitolo 34: *** IF I'M WITH YOU, I CAN FIGHT THE DARKNESS ***
Capitolo 35: *** THE SUN OF MY LIFE (I tempo) ***
Capitolo 36: *** THE SUN OF MY LIFE (II parte) ***
Capitolo 37: *** SAY GOOD NIGHT, DON'T SAY GOODBYE ***
Capitolo 38: *** ARE YOU HAPPY TO SEE US? ***
Capitolo 39: *** THE MEETING ***
Capitolo 40: *** DOUBLE REVENGE ***
Capitolo 41: *** THE MISSION ***
Capitolo 42: *** ELEONORA'S SPECIALITY: HOW TO ARRIVE LATE WHEN YOU'RE AHEAD OF TIME ***
Capitolo 43: *** MATT'S SPECIALITY: HOW TO MISUNDERSTAND A SMILE AND TO BE BECOME THE PERSON YOU LOVE'S LIFE LIKE HELL ***
Capitolo 44: *** MILENA'S SPECIALITY: HOW TO BE ALWAYS IN CENTRE OF ATTENTION ***
Capitolo 45: *** SARAH ***



Capitolo 1
*** THE BEGINNING OF THE STORY ***


1. THE BEGINNING OF THE STORY

Eleonora era seduta al suo banco con aria persa nel vuoto. Odiava doversi alzare tutti i giorni alle sette per essere a scuola pronta e scattante a due pallosissime ore di greco con un professore che è meglio perdere piuttosto che trovare. Quella mattina, come se non bastasse aveva anche litigato con sua madre per le solite sciocchezze. Non era possibile che non potesse mai fare nulla senza che qualche persona la sgridasse per qualche cosa! Come se non bastasse, poco prima, aveva incominciato a pruderle il naso! Brutto segno, bruttissimo segno. Soprattutto perchè non aveva ancora il voto di greco!
Una splendida giornata di Maggio attirava inesorabilmente la sua attenzione verso la finestra e l'infinito che si estendeva oltre quel casermone che avevano la faccia tosta di chiamare liceo classico, piuttosto che concentrarsi sul libro di grammatica greca sul quale avrebbe dovuto ripassare.
Sabrina le si fece vicina e come tutti i giorni incominciò a chiederle se il professor Ferraris avrebbe interrogato, se era possibile che interrogasse lei o cose del genere. Eleonora non la stava nemmeno ascoltando. Rispondeva a monosillabi, tanto che l'amica si stancò.
-Ma che ti prende oggi? Sei strana... non starai mica pensando a Frecchi... ancora...
-No, Sabry, ma che dici! A me non piace Fr... e poi non dire il suo nome!
-Giusto, scusa.. FF
-Già... comunque no, non pensavo a lui.
-Allora a Romani!
Eleonora non fece in tempo a rispondere alla domanda perchè Ferraris entrò velocemente nella classe assieme ad un gruppo starnazzante di oche della patagonia. Avrebbero mai imparato a starsene zitte invece di leccare spudoratamente il "non-si-dice-cosa" a tutti i professori solo per avere la vita facile? Tutti noi nella classe abbiamo il nostro daffare. Perchè loro dovevano avere una vita facile mentre per noi creature terrestri dovevamo sempre sudarci tutto?
Sabrina si sedette accanto a me e presto la lezione incominciò.
Eleonora era in stato semi-comatoso e sperava solo nell'aiuto del cielo! Chissà, forse Stefano avrebbe potuto intercedere per lei presso la Madonna! NO! Ma da quando in qua seguiva il filone di Milena? Lei odiava quella ragazza. Falsa e ipocrita pensava solo al suo bene...e poi ancora le faceva male quella storia di Marcello, il ragazzo che le era piaciuto ma che, casualmente era diventato l’eterno e impossibile amore di quella vipera. Perchè doveva sempre andare a metterle i bastoni tra le ruote? Lo aveva fatto anche la settimana precedente, quando era andata a dire a Gralli che Eleonora gli andava dietro. Solo che Ele o, come si faceva chiamare nell'ultimo periodo, The Punisher, ancora non ne era stata messa al corrente. Io stessa l'avevo saputo per vie traverse che, a causa di una clausula di riservatezza che ho accettato di rispettare quando ho chiesto il permesso di raccontare al mondo questa storia, non posso rivelare. Mi sento molto manoscritto dei Promessi Sposi!
Prima di incominciare a narrare questa stravolgente avventura amorosa, mi sembra per lo meno doveroso spiegare a occhi nuovi, il mio nome e il mio ruolo nella storia. Io sono il narratore. Non posso rivelare il mio nome reale, ma sarò presente ovunque, anche se non fisicamente. I personaggi mi parleranno e io risponderò loro, sarò nei posti più impensabili senza che loro sappiano nulla e coglierò tutti i loro più profondi sentimenti... ma non solo! A volte mi immedesimerò dentro i loro personaggi e racconterò a voi, gentile pubblico, l'intrecciarsi continuo di questa pazza, strana, romantica, divertente storia d'amore in cui la donzella verrà contesa da due baldi principi.... ma chi sa chi dei due si accaparrerà la preda!
Ferraris si sedette alla cattedra e, inesorabilmente, passò il dito sulla sua agenda. Il suo tocco sicuro e ironico dava poche speranze al condannato all'interrogazione. Si sentiva il battere inconsulto del piede dell'uomo sul pavimento ancora sporco di gesso dal giorno prima. Il suono dello scatto di una biro. Il respiro di ventiquattro allievi che attendevano, rassegnati, l'ora della loro morte. Ecco il dito fermarsi su un nome. Non ci era possbile leggerlo, ma Eleonora sapeva di chi fosse quel nome. Lo sentiva dentro di sè e di colpo si pentì di non aver ripassato con più attenzione la versione.
-Bene- l'uomo pare fino in fondo tentato a mantenere questo stato di tensione il più possibile- oggi parliamo con una ragazza. Un bella ragazza- non fissava nessuno esplicitamente. Poi i suoi occhi sembrano fermarsi su Galbanelli. Beh, lui non era esattamente una ragazza! Anche se non era così difficile da immaginare con del trucco e una gonna… Comunque... il suo sguardo proseguì e si fermò sulla vicina di banco di Ele, Francesca Vignale, poi proseguì e si spostò su Silvia, poi su Alice. Infine si posò su Milena- Milena, vieni.
Che la interroghi, così almeno per un po' la smetterà di fare commentini idioti con la sua vicina di banco. Il suo spettacolo ha inizio. Che balli da sola la sua canzone. Nè io, nè nessun altro della classe tranne le sue tre complici, ha intenzione di stare ad ascoltare l'ennesima prova di come si fa a dare spettacolo. Ele notò che quel giorno era davvero vestita male. Portava una gonna di jeans troppo corta e stretta, e una maglietta troppo corta nera. Da soli non sarebbero stati male, ma così combinata sembrava una ragazza della notte che batte con una certa difficoltà i marciapiedi in quanto, nemmeno lì, nessuno la vuole.
La mente di Ele si distaccava dal mondo e le torna in mente come un fulmine a ciel sereno l'ultima frase di Sabrina. Romani. Era da parecchio che non parlava più con lui. Forse perchè si sentiva sempre un po' in imbarazzo davanti a qualcuno che l'aveva profondamente ferita. Era stata una ragazzina stupida e si pentiva di molte cose che aveva detto. Nella mente solo "fagliela pagare per quello che ti ha fatto! Merita una punizione!" Di colpo le venne in mente un amico. Un amico che non poteva rifiutarsi di aiutarla. Il suo nome era Andrea Bettazzi. Erano amici da qualche anno e spesso si divertivano a stare delle ore al telefono. Lui conosceva Romani molto bene, in quando giocava a calcio ogni domenica con lui. Quello che la favoriva però era che Andrea non sapesse che lei e Romani si conoscevano e che erano stati assieme durante l'anno della terza media! Assolutamente fattore a suo favore! Poteva in questo modo fare che Andrea parlasse di lei in certi termini con Romani in modo da farlo ingelosire. Si stupì per un istante di quella sua ingegnosa idea. Doveva solo trovare il modo per metterla in atto... beh, aveva tempo per quello circa... beh, diciamo quattro ore e trentacinque minuti.

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Capitolo 2
*** THE CALL ***


2. THE CALL

Erano già passate le sette e mezza quando Ele decise che il suo piano aveva qualche possibilità di riuscita. Decise quindi che, prima avesse telefonato ad Andrea per chiedere il famigerato favore, prima si sarebbe sentita meno in colpa per il tiro mancino che stava per giocare ad Alessandro. Se realmente lui teneva a lei, di certo si sarebbe ingelosito... beh, anche nel caso contrario ci sarebbe rimasto per lo meno un po' male. Esempio lampante ne era il fatto che, quella volta di qualche mese prima, quando era saltata fuori per strada assieme alla sua vittima e Frecchi la situazione scherzosa sul "chi va a letto con... chi". Non sapeva in quale modo, era venuto fuori il suo nome, e Mattia si era proposto... Romani era rimasto un po' spiazzato della cosa, come se lei fosse stata una sua proprietà quando erano stati assieme e che lei non potesse nemmeno minimamente pensare di avere qualcun'altro, certo non nel letto, ma avere qualche altro ragazzo pronto a fare quelle cose romantiche come portarti i fiori, scriverti sonetti, o semplicemente farti ridere. Le mancava una persona così. Qualcuno che la facesse realmente ridere.
Con quei pensieri nella mente decise di incominciare a tessere corda nella quale avrebbe impiccato il caro Romani.
-Pronto?- Andrea rispose al cellulare con una voce un po' roca.
-Ciao Ben. Sono Andy . Posso parlarti per un attimo.
Il giorno in cui si erano conosciuti era durante la proiezione del film "Come farsi lasciare in 10 giorni". Lui aveva per caso urtato contro di lei e le aveva fatto cadere di mano una lattina di coca-cola. Si era scusato, ma l'ira di lei l'aveva investito lo stesso tanto da lasciarlo scioccato e affascinato. Da allora erano usciti assieme qualche volta. Lei aveva il ragazzo e lui stava uscendo in quel momento da una storia durata qualche mese con una ragazza della sua classe. Si erano subito trovati sulla stessa linea d'onda e i soprannomi Andy e Ben erano dei tributi al loro primo incontro.
-Certo amore, dimmi tutto.
-Beh, vedi... vorrei un favore da te.
-Che tipo di favore.
-Io so che tu giochi a calcio con un certo Alessandro Romani.
-Sì- perplesso- non dirmi che lo vuoi conoscere anche tu!
-Cosa vorresti dire?
-Ci sono decine di ragazzine senza cervello che mi chiedono di essere presentate... anche se lui alla fine non ne guarda nemmeno una... non dirmi che sei caduta tanto in basso anche tu, piccola.
-No, non credo proprio. E c'è un motivo per cui non mi serve che tu me lo presenti.
-Sarebbe?
-Lo conosco già.
-Ah. Non me lo avevi mai detto.
-Lo so. Sono stata attenta al fatto che non lo sapessi- imbarazzata.
-E come mai tutto questo mistero? Perchè lo conosci?
-E' in classe con me. Lo conosco dalle medie e ho bisogno del tuo aiuto per vendicarmi.
-Cosa ti ha fatto di tanto male.
-Posso non dirtelo...
-No se vuoi il mio aiuto.
-E va bene.... io e lui eravamo amici- attimo di silenzio.
-Tutto qui?- Andrea perplesso.
-No.... beh, no....- imbarazzatissima Ele.
-Allora mi vuoi dire perchè mai vorresti vendicarti di lui o lo devo chiedere direttamente ad Ale?
-NO! Va bene... te lo dirò... io e lui siamo stati assieme.
-Ah- silenzio.
-Ci sei ancora, Andrea?
-Sì, solo che mi hai stupito. Non credevo...- interrompendosi- non me lo aspettavo.
-Non credevi che uno come lui potesse trovare interessante una come me?- irritata.
-Vuoi la verità.
-Ovviamente.
-Sì.
-Grazie- arrabbiata.
-Non te la prendere, Ele! Mi hai chiesto di essere sincero, tutto qui.
-Sai che ti dico? Non mi serve più il tuo aiuto. Ciao- chiuse infuriata la conversazione.
Si chiedeva perchè quello che sarebbe dovuto essere il suo migliore amico pensasse che lei non era all'altezza di Romani. Lei era all'altezza di qualunque ragazzo! Per questo motivo, quando il telefono risquillò, lei lo lasciò suonare. Non aveva nessuna intenzione di parlare con qualcuno che non la stimava. Quell'insulto le pesava molto più di qualsiasi insinuazione di qualunque suo ex (non che poi fossero in molti!).

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Capitolo 3
*** I'M SORRY FOR EVERYTHING ***


3. I'M SORRY FOR EVERYTHING

Il ticchettio della pioggia. Il rumore di freni di una macchina. Il vento contro gli alberi. Sembrava che le forze della natura e del destino si fossero coalizzate per impedirle di dormire! No, non erano le forze della natura... era il rimorso. Non aveva mai litigato con Andrea prima di quella volta e si sentiva molto in colpa per quello che aveva detto. Si era ripetuta mille volte nella testa tutte le battute di quella telefonata e si era resa conto che, in fondo, lui non aveva detto nulla di così offensivo. Non meritava la reazione che aveva avuto, per nulla.
Guardò l'orologio. Erano le due e mezza.
Decise che quell'agonia non sarebbe durata ancora un minuto. Prese il cellulare e compose il numero. Squillava! Uno, due, tre, quattro... ma si decideva a rispondere?! cinque.... stava per riattaccare...
-Pronto- voce assonnata.
-Scusa.
-Sono le due. -Due e mezza.
-E' un po' tardi.... anzi, mi correggo... presto.
-Non riuscivo a dormire.
-E io cosa c'entro in tutto questo?
-Mi sentivo in colpa.
-Davvero? Beh, io mi sento arrabbiato, ma riuscivo a dormire benissimo lo stesso!
-Scusa, mi dispiace tantissimo, davvero...
-Lo so che ti dispiace, Ele, ma tu devi capire che io non volevo essere cattivo nel dirti quel che ti ho detto.
-Ma io lo so... non so perchè me la sono presa tanto! So perfettamente che tu non mi feriresti apposta.
-Infatti... era solo una precisazione che mi era venuta in mente. Veniva da me e non ha alcun valore.
-Quindi posso chiederti una mano?
-Certo che puoi, se no gli amici a cosa servirebbero?
-Tu sei più di un amico. Tu sei il migliore amico che nessuno potrebbe avere.
-Grazie- imbarazzato, pensando che, in fondo, non gli sarebbe dispiaciuto diventare più di un amico... e di un migliore amico. Scacciò i suoi pensieri dalla mente e mentre riattaccava gli passarono per la testa molti ricordi con lei.
Prima di tutto il loro primo incontro al cinema Vip di Novara.
Ricordava ancora quel giorno come se fosse stato quello precedente. Lui era in giro con Claudio, un suo amico di scorribande, quando aveva visto una ragazza con lunghi capelli ricci scuri che gli passava davanti. Era molto bella. Davvero molto bella. In pochi secondi aveva abbandonato per la strada l'amico e si era imbucato nel cinema. Non sapeva nemmeno che film fosse.... aveva seguito si e no due parole in croce! Era troppo impegnato a fissarla. Alla fine della proiezione decise che era il momento di agire. Fece un bel respiro e andò ad urtare contro di lei. Il resto era stato nebuloso. Non aveva ben capito come la loro conversazione era passata dall'iroso all'amichevole! Sapeva solo che da quel momento era diventato il suo migliore amico, anche se non era esattamente quello che voleva. Lo aveva capito immediatamente, quando aveva lasciato Marta, la ragazza con la quale stava assieme da sei mesi.
Spesso la notte si scopriva a sognare di lei. Sognare che anche lei corrispondesse i suoi sentimenti. Ma lei non era innamorata di lui. Anzi, gli chiedeva aiuto per far ingelosire un suo ex. Doveva smettere di illudersi! Smettere e ricominciare a vivere! Sì... come no. "Domani, domani tutto finirà".

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Capitolo 4
*** THE REVELATION ***


Nel caso alcuni nomi non coincidano fatemelo sapere e presto li modificherò... tutto questo è dovuto al fatto che sto modificando particolari in una storia che avevo già scritto. Mi scuso se ci sono errori grammaticali o sintattici, sono dovuti più che altro alla fretta e alla distrazione, lo giuro!Buona lettura.

4. THE REVELATION

Quel giorno Eleonora non era esattamente preparata per quello che sarebbe successo. Sapeva che sarebbe accaduto, ma non credeva in quel modo. E di certo non credeva di ritrovarsi in lacrime al telefono con Sabrina.
-Che succede, Ele? Perchè piangi- chiese l'amica.
-Non lo so. E' solo che...
-Non dirmi che è per quello che è successo oggi a scuola!
-Sì...
-Ma Ele...non è successo nulla di grave!
-Sì invece!
-Raccontami allora quale fantomatico fatto ti ha fatta piangere in questo modo! Sai, perchè io proprio non riesco a vederlo!
Ele si fece coraggio e incominciò a ricordare quello che l'aveva tanto colpita quella mattina.
La giornata era piuttosto fresca, per essere in maggio, ma non era una cosa tanto strana, visto e considerato che nell'ultima settimana il tempo, più che prepararsi all'estate, sembrava retrocedere all'autunno! Ma non sono di certo le condizioni metereologiche a interessare voi cari lettori, quindi passiamo al dunque.
Tanto per cambiare Ele si trovava fuori dalla porta della classe ad aspettare che arrivasse Gralli. Non tanto per parlargli, ma solo per vederlo passare.
Il giorno precedente aveva incontrato Ben e si erano definitivamente chiariti e messi d'accordo per il famoso piano di vendetta. Quel pomeriggio stesso lui avrebbe incontrato Romani e avrebbe fatto finta che tra lui ed Ele ci fosse una storia. Poi, a seconda della reazione di Ale, avrebbe deciso se il piano valeva la pena di portarlo avanti.
Quella mattina Ele stava chiacchierando con me e Sabry riguardo il suo piano.
-Mi sembra un po' azzardato- dissi poco sicura della riuscita.
-Sono d'accordo con te- Sabry- finirai per soffrire.
-Voi due siete sempre le solite guastafeste! Andrà benissimo!
-Se lo dici tu- Sabry- secondo me ti incasinerai solo la vita!
-Almeno sarà meno noiosa di adesso. Insomma... non ho un ragazzo e i prof mi odiano!
-No, odiano me!- Sabrina.
-Non ti odiano!- risposi a Sabrina.
-E allora perchè la Frazio non mi chiama mai quando alzo la mano?
-Che ne so io! So solo che non ce l'hanno con te! E nemmeno con te, Ele...
-Invece sì- lei.
-Invece no.
-Ti dico di sì.
-E io ti dico di no.
-Posso interrompere questo idilliaco discorso?- Romani si fece avanti. Mi chiesi... da quando in qua Alessandro Romani conosce cosa significa la parola idilliaco? Certo che il mondo sta decisamente incominciando a girare al contrario!
-Certo- Ele freddamente. Ovviamente era tutto calcolato.
Rimanemmo tutti immobili.
-Ok, riformulo la domanda... posso parlare da solo con te in privato?- imbarazzato. -Da quando in qua usi parole come idilliaco e riformulo?- Ele dopo che io e Sabry ce ne eravamo andate.
Lui la guardò un attimo di sottecchi, poi ignorò la domanda e incominciò il suo discorso.
-Andrea mi ha detto che hai una storia con lui.
-Andrea chi?- innocentemente.
-Come "Andrea chi?" Andrea Bettazzi!
-Ah. Certo.
-E' vero?
-Cosa?
-Che avete una storia- stava perdendo la pazienza e la cosa divertì molto Ele.
-E anche se fosse?
-Te lo sto chiedendo.
-Ti sto rispondendo.
-No, mi stai mandando in confusione facendomi fare la figura del fesso.
-Questo è vero.
-Quindi ti rifaccio la domanda... stai con Andrea Bettazzi?
-Perchè ti interessa saperlo?
-E' un mio amico.
-Questo non giustifica il fatto che tu voglia sapere se sto con lui.
-Quindi stai con lui.
-E' possibile... ma non hai risposto ancora alla mia domanda.
-Quale domanda?
-Perchè vuoi sapere se sto con lui?
-Perchè... beh, perchè...
-Esprimiti con parole tue.
-Ci sto provando- irritato.
-Bene... hai intenzione anche di rispondermi prima della fine della giornata o no?
-Sai che ti dico? Non me ne frega nulla- detto questo entrò in classe infuriato e per tutto il giorno non le rivolse più la parola.
Ele rimase un attimo spiazzata, poi fece il suo ingresso anche lei in classe.
Si sedette al solito banco e la lezione di Eneide-Promessi Sposi-Storia-Geografia-interrogazione su relazione della prof.ssa Frazio ebbe inizio.
I suoi occhi non facevano altro che chiudersi sempre di più, inesorabilmente. La Frazio stava spiegando già da un'ora e mezza storia. Non ce la faceva più a prendere appunti! Incredibile pensare che mancava ancora un'ora e mezza di Fazio. Il sabato più lungo della sua vita. Non era nemmeno incominciato bene! Romani sembrava ancora offeso con lei, quindi aveva deciso di mandargli un bigliettino.
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: pace!
"Ciao, senti, mi dispiace di averti risp così... posso farmi perdonare?"
Due minuti dopo...
To: Ele R.
From: Ale C. (migliore amico di Ale R.)
Object: riassunto.
"Riassumo in poche parole la sua risp... sai, non vorrei che te la prendessi con me. Ha detto: NO"
Tre minuti dopo...
To: Ale C.
From: Ele R.
Object: fatti suoi.
"Bene, allora che si faccia gli affaracci suoi! Io non devo rendere conto a nessuno delle mie storie amorose, men che meno a lui!"
Poco dopo...
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: Ahah!
"Allora stai davvero con Andrea B."
Quasi subito...
To: Ale C.
From: Ele R.
Object: rispondigli.
"Ale, dì al tuo vicino di banco che non ho intenzione di risp! Non sono affari suoi!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: non fare la bambina!
"Se devi dirmi qualche cosa, scrivilo a me!"
To: Ale C.
From: Ele R.
Object: tiè!
"Digli che non gli parlerò fino a quando non la smetterà di farsi gli affari miei! E' lui che mi ha lasciata! Non ha il diritto di chiedermi se sto con Andrea!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: smettila!
"Non tirare in ballo questa storia! E' roba vecchia! E poi io lo chiedo per il mio amico.. non vorrei mai che lo facessi soffrire!"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: -
"Palle!"
To:Ele R.
From: Ale R.
Object: -
"possiamo fare le persone serie?!"
To: Ale C.
From: Fra V.
Object: transitor
"La Ele chiede se Romussi è geloso"
To: Fra V.
From: Ale C.
Object: ma che ne so io!
"Ma che ne so io!"
To: Ale C.
From: Fra V.
Object: ragazzi che fantasia!
"Chiederglielo?"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: risposta.
"Se vuoi sapere se sono geloso, chiedilo a me invece di fare tutti questi trusci tremendi!"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: ok
"Sei geloso?"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: -
"E anche se fosse?"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: sei deficiente.
"E questa tu la chiami risposta?!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: patto.
"Tu dimmi se stai con Andrea e io ti dico se sono geloso"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: patto?
"Io lo chiamerei ricatto, non patto! E poi a te che te ne frega?"
To:Ele R.
From: Ale R.
Object: -
"E' un mio amico, come ti ho detto, e ci terrei a saperlo"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: palle
"Non è vero! A te non te ne frega nulla! Come non te ne è fregato nulla del fatto che il tuo migliore amico stesse con la Simonetti quando te la sei fatta... Oddio ho avuto il coraggio di dirlo!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: e tu come fai a saperlo?
"E tu come fai a sapere di me e di Laura?"
To:Ale R.
From: Ele R.
Object: Secondo te?
"Ma non saprei... forse ho sentito la voce in giro... o forse me lo ha detto il tuo amico con il cuore spezzato!"
To: Ele R.
From: Ale C.
Object: -
"Non doveva essere un segreto tra noi due"
To: Ale C.
From: Ele R.
Object: scusa
"Ma quando ci vuole, ci vuole!"
To: Ele R.
From: Ale R.
Object: ultima possibilità.
"Te lo chiedo per l'ultima volta. Poi non te lo chiederò mai più... non ti disturberò e ammetterò che sono geloso di te. Stai con Andrea?"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object:-
"Non lo so"
To:Ele R.
From:Ale R.
Object:-
"Ma che razza di risposta è non lo so?!"
To:Ale R.
From: Ele R.
Object: uffa!
"E' l'unica e sola risposta che mi viene in mente. Io non lo so. Non lo so cosa ci sta succedendo a me e Andrea, so solo che mi piace passare del tempo con lui e mi piace chiacchierare con lui.. cosa che non posso dire di te"
To:Ele R.
From:Ale R.
Object: bene, mi hai risposto, io ti risponderò.
"Sì, sono geloso... questo cambia qualche cosa?"
To: Ale R.
From: Ele R.
Object: passo e chiudo
"Tutto e nulla"

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Capitolo 5
*** ONE DAY THAT YOU CAN'T FORGET ***


5. ONE DAY THAT YOU CAN'T FORGET

Sembrava passata un'eternità da quella mattina in cui avevano discusso con i bigliettini... e ancora più tempo da quando aveva chiamato in lacrime Sabrina perchè so sentita un po' in colpa e un po' stupida a fare quei giochetti.
Non aveva, però, tempo di pensare a questo. Per lo meno non nel giorno in cui la fase b del piano avrebbe avuto inizio: uscita fuori con Andrea in centro città il sabato sera. Era certa che avrebbe incontrato un sacco di persone che sarebbero state liete di spifferarlo a Romani. E poi aveva anche la cosiddetta "benedizione" da parte di sua madre. Beh, le cose non stavano proprio così...lei aveva detto che sarebbe andata al cinema con me, Sabrina e il cugino di questa.... non che aveva un appuntamento con quello che avrebbe dovuto fingere di essere il suo ragazzo per far ingelosire il suo ex... sto dilagando e diventando contorta? Bene... allora passiamo a quello che successe quella sera, o meglio, quello che accadde dopo quella notte... (a buon intenditor poche parole. C'è una citazione, anche se la possono capire solo coloro che hanno letto il libro in questione… per gli altri, beh, prendete la frase così come è posta).
Ele si era messa un po' in tiro. I capelli le erano cresciuti parecchio e lisciati a quel modo sembravano come quando era a Londra l'anno precedente. Quella sera la temperatura era salita quindi si era concessa un paio di jeans più leggeri ed una maglietta più scollata sulle spalle e sulla schiena. Il cappellino alla francese nero in tinta con maglietta e scarpe e il tocco era concluso.
Lei ed Andrea si erano trovati di fronte alla questura.
Quando lo aveva visto lì, appoggiato ad un muro con i capelli leggermente scompigliati, gli era sembrato di vederlo per la prima volta in vita sua. Non solo stava benissimo con quei jeans scoloriti e un po' larghi e la camicia bianca leggermente aperta sul davanti... ma era assolutamente una persona diversa.
-Ehi- lo aveva chiamato quando si era avvicinata.
-Ehi- aveva risposto lui un poco imbarazzato, ma sempre affascinato- stai bene vestita così.
-Grazie- sorridendo e arrossendo leggermente- mi sembra tutto così strano. Io che mento a mia madre sul dove vado e con chi... poi tu... non sei la stessa persona che conosco da due anni! Sei diverso.
-Davvero? E cosa ci sarebbe diverso in me?- perplesso e speranzoso.
-Non lo so. Forse è l'atmosfera.
-O forse è il fatto che non abbiamo mai fatto nemmeno finta di essere più che amici.
-Vero.
-Ti dispiacerebbe?
-Cosa?
-Se fossimo più che amici?
-Adesso ti riconosco! Mi stai prendendo in giro!
-No. Non ti sto prendendo in giro. Volevo solo..
-Cosa- lei corrugando la fronte.
-... sapere se sei pronta a fingere. Ci vorrà un po' per convincere Ale che stiamo assieme-salvandosi in extremis.
-Guarda che non è così sveglio come sembra!- scherzando.
-Guarda che non è scemo come credi!
-Lo conosci meglio di me?- con aria di sfida.
-Decisamente molto meglio, visto e considerato che io sono riuscito a farlo ingelosire in dieci minuti e tu non ci sei riuscita in un anno e passa!
-Molto carino, non c'è che dire!- sorridendo ironica.
-Andiamo?
-Ok.
-Dove andiamo?- Andrea.
-Mmm... a mangiare?- come se avesse chiesto una cosa ovvia.
-Sì, ma a mangiare DOVE?
-Alle tre lanterne?
-Nah.
-Cosa intendi dire con "Nah"?
-Non alle tre lanterne. Sa troppo di appuntamento.
-E' un appuntamento, se questo particolare ti fosse sfuggito.
-Non mi era sfuggito. Dico solo che è troppo ufficiale... che ne dici se ci prendessimo qualcosa di caldo e ci mettessimo a sedere in un punto ben in vista?
-Direi che non mi basta qualcosa di caldo per placare la fame?
-Pensa che forse Romani si ingelosirebbe tanto da prendermi a pugni e che voi andreste in giro a sbaciucchiarvi con la lingua per il resto della serata.
-Adesso la fame me l'hai fatta passare!- schifata.
-La soluzione migliore, allora, è berci su un bel cappuccino all'aperto.
-Ma fa caldo per il cappuccino!
-Allora un gelato!
-Un gelato?
-Sì, hai presente quella cosa che si fa con il latte, additivi e coloranti?
-Sì... ma... un gelato?
-Che c'è di male in povero gelato?
-Io ho fame!
-Devo descriverti il movimento delle lingue per fartela passare di nuovo?
-Il gelato hai detto? Direi che è un'ottima soluzione!
Gelato aveva detto? Avrebbe mai sospettato che avrebbe odiato da quel giorno in poi tutte le forme esistenti di gelato? Non credo proprio, ma quella sera la situazione le avrebbe per sempre fatto cambiare idea!
Erano usciti dalla gelateria già da mezzora e stavano tranquillamente mangiando il loro super gelato. O meglio, lei lo stava mangiando, lui se lo stava praticamente lasciando scogliere in mano tanto era distratto dal fissare lei.
-Smettila- interruppe il silenzio la ragazza.
-Smettere di fare cosa?- lui abbassando gli occhi.
-Smettila di guardarmi in questo modo- nervosa.
-Come ti starei guardando?
-Come se fossi un gelato da divorare.
-Mmm... non male come similitudine... comunque... mi stavo solo esercitando per essere più credibile.
-Sei credibile.
-Sono un ottimo attore.
-Già.
Silenzio e imbarazzo.
-Senti, mi sembra tutto una sciocchezza... sta sera non abbiamo incontrato nessuno e nei panni degli innamorati stiamo un po' stretti... non possiamo solo tornare a casa?
-E come lo giustificherai a tua madre? "Sai mamma... non mi piaceva il film, allora ho abbandonato la proriezione nel bel mezzo della scena principale".
-Detto così non suona bene.
-No, direi di no.
Silenzio.
Ele si fissava intorno sperando di avere l'ispirazione per scacciare quella sensazione in fondo allo stomaco. Tra lei e Andrea, quella sera, c'era tanta di quella elettricità che sarebbe bastata per illuminare tutte le case di Novara e province fino alla fine dei giorni. Eppure era solo Andrea. Lo stesso Andrea che la prendeva sempre in giro. Che teneva da parte sempre un tovagliolino di carta quando andavano al cinema per evitare che si pulisse la mani dopo aver mangiato i pop-corn sui jeans. La stessa persona che la faceva sempre ridere... e quando era triste le cantava a squarciagola una canzoncina stupida per telefono (qui di citazioni, tra film, telefilm e tutto il resto...)... Ma che le veniva per la testa! Lei provava nulla per lui! Beh, tranne amicizia, si intende. Le venne in mente quello che si era detto dell'amore durante le ore di religione all'inizio dell'anno. Nella sua mente solo la lavagna nera su cui era scritto a caratteri cubitali con del gesso scadente "spesso l'amore deriva da un'amicizia". Anche le statistiche erano contro di lei! Quella mattina a scuola aveva letto sul Topos che due ragazze su tre si innamoravano del loro migliore amico. Si sforzò di non pensarci. Liberò la mente così tanto che si dimenticò di aprire la bocca e coordinare il movimento del braccio. Risultato: il freddo alimento andò a collidere contro il suo naso.
Andrea se ne accorse subito e si mise a ridere.
-Non ridere, disgraziato! Piuttosto dammi una mano! Non trovo nemmeno un fazzoletto!!!!
-Io non ne ho- tentando di non ridere.
-E adesso come mi pulisco?
-Beh.... ci penso io.
Ele non fece in tempo ad assimilare l'affermazione perchè lui le stava già leccando via il gelato dal naso. Rimasero un attimo in stasi uno di fronte all'altro con le labbra a pochi centimetri. Tensione. Abbastanza da creare un cortocircuito nella testa di Eleonora. Di colpo, senza riflettere, lei si fece avanti e lo baciò.
Fu una cosa di un secondo perchè subito furono distratti da delle voci.
-Ehi, ma quella non è una tua amica?
Conosceva quella voce. Si staccò di colpo e si girò verso colei che aveva parlato. La vide. E accanto a lei, vide anche lui. Lui che la fissava con sguardo perso nel vuoto. Poi si scosse e mise un braccio sulla spalla della sua vicina e girando la testa dall'altra parte se la slinguò velocemente.
Il cuore della nostra protagonista, che già da prima era rimasto minato e ferito da quell'assurda situazione, scoppiò definitivamente e fu solo un filo di amor proprio che le impedì di andare lì per assestare un bel gancio destro al suo ex e la puttana della scuola.
-Credo sia meglio andare via- commentò Andrea ancora scosso dagli avvenimenti.
-Non posso tornare a casa. Non nei prossimi quaranta minuti, per lo meno- fredda.
-Dobbiamo parlare.
-Non adesso. Sono troppo scossa. Non posso credere che la stia baciando!
-Io non parlavo di lei.
-Cosa?- Ele distratta.
-Ok, lascia perdere- Andrea si alzò di colpo e le stampò un bacio sulla guancia- ci vediamo domani, devo scappare.
-Non mi lascerai tornare a casa da sola, spero...
-Sei grande e vaccinata.
-passo per strade deserte alle undici di sera! Potrebbe essere pericoloso!
-Bene. Aspetta un secondo.
Andrea si diresse verso la compagnia di Romani e, senza salutarlo con grande affetto, si diresse verso Frecchi.
-Ciao Mattia... posso parlarti un secondo?
-Certo.
I due si fecero da parte, mentre Eleonora guardava la scena da lontano.
-Potresti per favore accompagnare Eleonora a casa?
-Non puoi farlo tu? Pensavo stesse insieme a te... dal bacio intendo...
-Lo so cosa intendi... però ho fretta. Mi ha chiamato adesso mia sorella e ha bisogno di una mano.
-Ah.
-Non mi fido a lasciarla andare da sola di sera tardi... mi faresti questo favore?
-Certamente, se no gli amici a cosa servirebbero?
-Grazie mille. Salutamela- e di corsa si defilò.

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Capitolo 6
*** THE BEAUTY AND THE BEAST... NO, SORRY... THE STUPID AND THE IMBECILE ***


I capitoli sono brevi... ma non ci posso fare nulla... in compenso i primi saranno aggiornati prestissimo. Per quelli successivi, scusate, devo ancora finire di ultimarli...

6. THE BEAUTY AND THE BEAST... NO, SORRY... THE STUPID AND THE IMBECILE.

Eleonora era seduta nel medesimo posto di prima. Solo che adesso il suo cuore non stava lottando per capire se avesse speranze con Romani, ma per cercare di mettere ordine in mezzo al caos. Aveva baciato Andrea e poi lo aveva trattato in modo odioso. Era stata un'insensibile e lui aveva ragione ad esserci rimasto male.
Maledizione a lei!
Immersa com'era nelle sue riflessioni, non fece caso al ragazzo che le si era avvicinato. -Non hai una bella cera- disse a bassa voce il ragazzo sedendosi al suo fianco.
-Sono una stupida.
-Non sembri una stupida.
-Perchè non sai quello che ho fatto.
-Immagino, visto come Andrea si è defilato.
-Io... mi sento in colpa... l'ho trattato malissimo... ed è già la seconda volta in pochi giorni! Non sono una buona amica!
-Ma a quanto avevo capito io... beh, voi non siete amici.
-Io non ci capisco più nulla... prima Romani, poi Andrea... non ci capisco più nulla! Maledizione- alzando un po' la voce.
-Ma tu stai con Andrea... cosa c'entra Ale in tutto questo?
-Io... io non lo so. Ho solo confusione. So solo che mi ha fatto male vederlo baciare quella... quella... non so come definirla- con le lacrime agli occhi.
-Ti farebbe male allo stesso modo se a baciarla fosse stato Andrea?
-Non lo so. Credo di no. Romani è sempre stato il mio primo amore.... invece Andrea... non so definire nemmeno io cosa è Andrea per me adesso. Non lo so... forse mi piace.
-Lo baci.
-E' stato solo un errore.
-Un errore? Quindi voi due non state assieme?
-Forse sì, forse no... non lo so più nemmeno io!
-Alzati.. non vorrei che annegassi nelle tue stesse lacrime. Ti accompagno a casa- amichevolmente la prese per mano e la fece alzare. Poi, tenendola leggermente abbracciata, la lasciò piangere sulla sua spalla- sei bellissima quando piangi- disse d'un tratto.
Ele si irrigidì e si staccò subito da lui.
-Non anche tu. Non questa sera!
-Spiacente... non sono innamorato di te. Era solo una constatazione. Sei bellissima quando piangi.... ovviamente non è un incoraggiamento a piangere tutto il giorno. Non voglio che tu diventi come Milena-due-la-vendetta.
Ele rise della battuta.
-Che mi racconti di te- intervenne poi la giovane donzella. (sto diventando poetica)
-Che cosa vuoi sapere di me?
-Non so... come va?
-Va bene.
-Tutto qui?
-Cosa vuoi che ti dica?
-Non lo so.
-Sì che lo sai. Vuoi sapere come ho preso la morte di mio padre.
-Sì... a me disp...
-Ti prego, non dire che ti dispiace. Non posso sopportarlo! Tutti dicono che gli dispiace. Tutti mi lanciano sguardi attenti e pensano cinque volte a quello che dicono prima di parlarmi... non anche tu.
-Io... ma a me dispiace davvero. Io non vivrei al tuo posto.
-Non ho molta scelta. Mia madre e mia sorella si appoggiano a me. Io sono l'uomo di casa adesso e non posso permettermi di cadere.
-Questo è quello che fai vedere... ma io parlo proprio di te. Tu, proprio tu tu, come stai? -Mi manca. Ma non posso per questo smettere di vivere. Non posso fare altro che andare avanti... giorno dopo giorno. Sono arrabbiato con lui perchè ci ha lasciati. Sono arrabbiato perchè quel giorno avevamo discusso e lui è morto mentre era arrabbiato con me. Ecco come sto.
-Io... io non so cosa vuol dire... ma so che sei una persona forte e che prima o poi sarai felice.
-E' una proposta?
-Che intendi dire?
-Ti stai offrendo come persona che ipoteticamente può rendermi felice?
-Io non riesco nemmeno a rendere felice me stessa... figurati qualcuno altro.. lasciami perdere, dammi retta. Questa è la cosa più intelligente che io abbia detto in tutta la serata.
-Sei una persona particolare- mentre si fermava davanti al portone della casa di lei. Il tempo era volato!
-Sono strana.
-No, sei particolare- poi scoppiando a ridere- beh, magari sei anche un po' strana... ma mi piaci così.
-Come amica.
-Solo come amica. Per sempre. Lo giuro.
-Bene. Allora, come amica ti stringo la mano e ti mando a nanna.
-Non torturarti tutta la notte... non ne vale la pena.
Lei sorrise ed entrò.

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Capitolo 7
*** ANOTHER IMBECILE... ***


7. ANOTHER IMBECILE...

Quella stessa sera Frecchi decise che era il momento di parlare con Romani.
-Ehilà, Ale...
-Ciao Mattia... come mai mi telefoni?
-Ho riaccompagnato adesso a casa Eleonora.
-Ah- silenzio.
-Non hai nulla da dire?
-Aveva un bel cappello.
-Intendevo dire di altro...
-Lo so cosa intendevi dire.... solo che... non ne voglio parlare.
-Ma lo farai.
-Pensavo la riaccompagnasse a casa Andrea.
-A quanto pare ha ricevuto una telefonata da sua sorella.
-Sì, come no.
-Esattamente.
-Quindi.... perchè mi hai telefonato.
-Lei ci è rimasta molto male del fatto che tu abbia baciato la Simonetti.
-Io e lei ogni tanto stiamo assieme... è normale.
-E' normale per me. E' normale per te. Ma non è normale per lei.
-Beh... io non le devo nulla.
-Non ho mai detto il contrario.
-Ma lo hai pensato.
-Sì.
-Lo sapevo.
-Credo che lei abbia ancora una cotta per te.
-No, lei sta con Andrea.
-Non lo so se sta con lui, so però che non era di ottimo umore poco fa.
-Forse perchè lui non ha potuto darle il biss?
-No, credo sia per quel tuo bacio... se vogliamo definirlo bacio. Ma si può sapere che cosa ti è passato per la testa?! Non avevi detto che con lei era completamente e definitivamente finita?
-Mi ha fatto male.
-Cosa?
-Mi ha fatto male vedere che qualcun'altro la baciava.
-Laura?
-No, cretino, Eleonora! Mi ha fatto male... tutto qui.
-Quindi non è che tu hai una cotta per lei?
-No... solo che... mi ha dato fastidio e mi ha fatto male.
-E si può anche sapere il perchè?
-Perchè lei non ha mai voluto baciare me... lei non ha voluto.... e io... io mi sono stancato di aspettare... e poi ci siamo lasciati e.... e adesso sono cambiato e mi scoccia che lei baci altri mentre si era rifiutata di baciare me.
-E' solo questo.
-Credo di sì.
-Quindi non sei innamorato di lei?
-Io... no, non credo.
-Lo credi o lo sai.
-Lei... lei è l'unica che mi abbia realmente fatto innamorare e io mi sono fidato di lei...e ho sofferto come per nessuna prima...
-Quindi hai paura del fuoco.
-Io tocco il fuoco e questo mi gela. Guardo dentro ed è nero. Perchè non riesco a sentire? (I touch the fire and it freeses me. I look into and it's black. Why can't I feel?- Walk through the fire- Once more With feeling- BTVS)
-Devi scoprirlo dentro di te.
-Il discorso sta diventando troppo, troppo, troppo profondo per i miei gusti.. vado che ho da fare.
-Sei ancora in giro?
-Sì.
-Con la Simonetti?
-Sì.
-Non fare lo scemo.
-Cosa intendi dire?
-Non rimetterti con lei se non sei sicuro di quello che prova Ele.
-Ci sentiamo.
-Non fare...- non fece in tempo a finire la frase perchè Romani riattaccò.

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Capitolo 8
*** THE STORY IN THE STORY ***


8. THE STORY IN THE STORY

Era il due di maggio.
Andrea e il suo migliore amico Claudio stavano passeggiando per il centro e discutevano riguardo il nuovo rapporto che si era creato con Ele.
-Io credo sia un bella cosa- proferì Claudio.
-Io penso che sarebbe una bella cosa se lei fosse innamorata di me...
-Giusto... quindi, fammi capire, ti bacia ma non ti ama?
-Esatto.
-Scusa, ma c'è qualche cosa che non mi quadra... non trovi? Perchè avrebbe dovuto baciarti?
-Credo mi abbia baciato solo perchè, in quel momento si sentiva attratta.
-E' un inizio.
-Ma temo che, nel baciarmi, non pensasse a me... ma... beh, hai capito a chi.
-A chi, esattamente?- facendo il finto-fesso.
-A Romani, magari?- ironico.
-Non credo.
-Ne sono quasi certo. Lei mi sta solo usando per raggiungere il suo obiettivo. Io non voglio essere deluso e poi dopo un sorriso, dopo l'uso, essere buttato.
-Non rubare le battute a Max Pezzali!
-Non fare lo scemo. E' un discorso serio.
-Sei proprio cotto.
-Io sono sempre stato cotto di lei.. ma lei non se ne è mai accorta!
-Ma tu non glielo hai nemmeno mai detto...
-Credevo non servisse.
-Diglielo.
-Non posso... non ora.
-Perchè?!
-Rovinerei un'amicizia... una bella amicizia... e non voglio.
-Ma tu non vuoi solo un'amicizia!
-Lo so ma...- si bloccò di colpo, riconoscendo, davanti a lui, una ragazza.
Sabrina, infatti, quel pomeriggio, si era concessa una bella giornata di riposo dopo ore e ore passate sui libri senza interruzione. Quel giorno i capelli erano lisci e le stavano davvero bene. Era molto solare in quei giorni, forse perchè sentiva che presto sarebbe successo qualche cosa di bello. Non le prudeva il naso, ma aveva quella strana sensazione alla bocca dello stomaco. Questa sensazione si amplificò quando si vide davanti due ragazzi. Il primo lo identificò come il famigerato Andrea Bettazzi.
-Tu sei Sabrina, vero?- disse quello.
-Sì... e tu sei il famoso Andrea- sorridendo e stringendogli la mano.
-Io sono Claudio- si presentò l'amico.
Rimasero per un attimo a fissarsi. Occhi azzurri contro occhi azzurri. Sguardi fissi, un po' persi. Fuori dal mondo.
Entrambi, per un bellissimo, lunghissimo istante, si dimenticarono il motivo per cui erano lì e chi era con loro.
-Emmm... scusate- li interruppe Andrea....
I due straccarono di colpo la mano e rivolsero la loro attenzione all'altro ragazzo.
-Sì?- chiese la ragazza.
-Posso chiederti una cosa? Solo per togliermi una curiosità...
-Dimmi- lei perplessa.
-Eleonora è innamorata di Romani?
-Come scusa?
Feci anche io la mia comparsa in quel momento. Io e Sabry ci eravamo date appuntamento a quell'ora di fronte alla Rizzoli per fare una delle nostre famose ricognizioni alla ricerca di libri simili al "Il fiore e la fiamma".
-Ciao Sabry.
-Ciao Fra... non so se li conosci... loro sono... Andrea e Claudio.
-No... non li conosco... ma immagino che lui sia il famigerato Andrea.
-Mi conoscono proprio tutti?!- lui ridendo. Gli si formarono delle fossette sulle guance che lo fecero sembrare davvero carino.
-Per lo meno le amiche di Ele- risposi io rispondendo al sorriso. Era davvero carino. Mi stupì il fatto che Ele non se ne fosse innamorata.
-Tu sei sua amica?- Claudio.
-Penso proprio di sì.
-Quindi voi sapete se lei sceglierebbe tra me o Romani... giusto?
-No- Sabry.
-Ho una mezza idea di ciò- io misteriosa.
-Davvero?- Andrea rianimandosi- e cosa pensi.
-Penso che di certo non posso dirlo a te... visto che sono sua amica.
-Ecco la fregatura- Andrea- posso fare qualche cosa per convincerti?
-Conosci già la risposta, quindi non me lo chiedere nemmeno- io sorridendo. Mi piaceva molto il suo modo di fare. Era molto dolce.
-Sei una che sa il fatto suo- commentò Claudio.
-Sono una che rispetta le confidenza della propria amica... come anche Sabrina, del resto... giusto Sabry?
-Giustissimo.
-Abbiamo trovato due nemiche sulla frontiera- commentò scherzando Claudio.
-Spiritoso- rispose Sabry.
-Chissà... magari con un gelato riusciremo anche a convincerle a dirci i loro segreti- Andrea sorridendo.
Sia a me che alla mia vicina venne in mente la scena del gelato che Ele si era precipitata a raccontarci e scoppiammo a ridere davanti agli occhi degli altri due. Loro ci guardavano ammutoliti, come se fossimo due matte appena uscite dal manicomio. -Possiamo sapere il motivo di tanta ilarità?- chiese Claudio.
-Ci è solo venuta in mente una cosa...- io evitando di scoppiare a ridere- dimmi una cosa, Andrea, tu, per caso, sei fissato con i gelati?
A quel punto anche Claudio capì il motivo di tutte quelle risate e incominciò a prenderne parte. L'unico che ci rimase un po' male, inutile a dirlo, fu proprio il diretto interessato.
-Questa storia mi perseguiterà fino alla morte?- mi chiese ad un tratto.
-Non lo so... ma di certo chiunque ci penserà due volte prima di prendere un gelato con te.
-Avete finito di sfottermi?- stando al gioco.
-Certo- io ironica.
-Caro amico mio... con queste due avremo vita difficile...- Claudio.
-Certo... ovviamente- Sabry.
-Che ne direste, allora, del famoso gelato?- Claudio.
-Beh, io e Francy non dovevamo andare da nessuna parte in particolare.
-A parte fare la nostra maratona del libro.
-La vostra cosa?- Andrea stupito.
-Lascia stare, amico mio, fidati, lascia stare... mai, e ripeto, mai indagare sulle stranezze delle ragazze.
-Ottimo consiglio, non c'è che dire... comunque io direi che un gelato male non può farci... che ne dici Sabry?
-Concordo in pieno.
In poco tempo Sabrina e Claudio incominciarono a parare per i fatti loro. Entrambi avevano una predilezione verso gli stessi film e ahimè, per gli stessi libri (ovviamente tranne Il fiore e la fiamma). Erano distanziati da noi di circa una decina di passi e sembravano particolarmente immersi in una discussione riguardo il musical "Chicago". Tutto il resto del mondo era scomparso attorno a loro, e io me ne resi conto immediatamente.
-Scommetto che quei due si metteranno insieme- dissi ad un tratto per interrompere il silenzio che era calato tra me e Andrea.
-Nah... non credo...
-Perchè?
-A Cla piaciono un altro tipo di ragazze... che ne so... alte un chilometro e bionde. -I gusti delle persone cambiano... spesso anche più in fretta di quando uno possa immaginarsi!
-Sembri un'esperta in queste cose.
-Non lo sono... ho solo un certo sesto senso.
-E che dici di me... dici che prima o poi mi metterò con Ele?
-Non lo so. Sai, hai un avversario piuttosto forte.
-Parli di Romani?
-Di chi se no?
-Giusto.... e poi Ele ne è innamorata, giusto?
-Stai tentando di circuirmi... non credere che non me ne accorga!
-Beccato! Scusa.
-L'unica cosa che posso dirti è che Alessandro è il tipo di ragazzo che lei ha sempre idolatrato. Non so spiegarmi bene però... vediamo... lui era l'ideale per lei. Uno dolce, abbastanza geloso... hanno un passato alle spalle, inoltre.
-Mi ha detto che sono stati assieme.
-Sì... ma dopo tira e molla vari, una serie di incomprensioni e così via. Io credo che il Romani di cui sia innamorata lei è molto diverso da quello che lui, effettivamente è. -Se ne renderà conto prima o poi?
-Ho istinto, ma non sono una veggente. Penso di sì. Penso che prima o poi andrà a sbattere il naso contro la verità.
-... quindi prima o poi capirà che mi sono innamorato di lei?
-Certo... ma potrebbe essere troppo tardi... lei ha questa caratteristica di arrivare sempre in ritardo. Ti faccio un esempio. Il cugino di Galbanelli, che caso vuole si chiama come te, aveva incominciato a farle la corte...
-Non lo sapevo!
-Sono tante le cose che non sai... comunque... lei, all'inizio pensava che fosse carino, ma poi ha perso completamente interesse per lui... un mese dopo le piaceva di nuovo come non mai.
-E come è andata a finire?
-Dopo trusci vari si sono messi assieme.
-Ah.
-E' durata una settimana, poi lei lo ha lasciato.
-Perchè lo ha fatto?
-Bella domanda. Penso non lo sappia nemmeno lei.
-Adesso in che rapporti sono?
-Vediamo... si sono sentiti qualche giorno fa... ma non so nulla di più.
-Cosa devo fare?- portandosi la mano in testa e facendola passare sui capelli scuri.
-Tu cosa vuoi fare?
-Io la voglio conquistare... ma non voglio essere lasciato dopo una settimana!
-Sono rischi...
-Amo i rischi... ma non di questo genere.
-Se la vuoi devi metterti in gioco. E' possibile che tu ne soffra, ti avviso... ma è anche possibile che ciò non accada.
-Dove lo hai imparato?
-Cosa?
-Questo.
-Questo cosa?- perplessa.
-Questo modo di fare... insomma... sei aggressiva e allo stesso tempo sai ascoltare... mi piace.
-Beh... viene da lunghi anni di esercizio e tante ore al telefono.... comunque scommetto che sta sera Sabrina mi telefonerà per dirmi che si è presa una cotta per Claudio.... e lo stesso farà Claudio con te.
-Non credo proprio.
-Scommettiamo?
-Quanto?
-Vediamo... una giornata al Luna Park se vinco io... tu invece?
-Se vinco io... mi dirai cosa pensa Ele di noi.
-Non vale!
-Sì che vale!
-No che non vale! Cambia!
-Uffa! E va bene... se vinco io... per un giorno farai quello che ti chiedo. Tutto quello che ti chiedo.
-Tranne rivelarti i segreti di Eleonora.
-Andata- porgendomi la mano.
Gliela strinsi e sorrisi, dopo di che gli consegnai il mio numero di cellulare e il mio contatto msn per decretare chi dei due sarebbe stato il vincitore e metterci d'accordo sulle vittorie.

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Capitolo 9
*** TRUE LIES ***


9. TRUE LIES

La prima telefonata che ricevetti quella sera, però, non fu nè di Sabrina nè di Eleonora, ma bensì della Francesca Vignale. Lei, infatti, si era presa una cotta per un nostro compagno di classe, Alessandro Cassineri. Non era cosa di tutti i giorni che mi telefonasse, quindi rimasi un po' sorpresa.
-Ciao Fra- lei.
-Ciao.. come mai mi chiami?
-E' successa una cosa.
-Davvero? Che cosa?
-Sai che Cassineri ultimamente ha rinunciato alla possibilità di mettersi con la Ele?
-Sì, l'avevo intuito... e allora?
-Oggi mi ha mandato un messaggio e mi ha chiesto se il prossimo mese possiamo metterci in banco assieme!!!!!
-Davvero? Non stai scherzando?
-Noooo- contentissima- sono al settimo cielo... anzi no, all'ottavo.. al nono.. al decimo! Sorrisi. Ero contenta di questa nuova possibile Love Story.
-Dai, dimmi esattamente cosa ti ha detto!
-Mi ha detto... "Non so se ti sei già messa d'accordo con qualcuno... ma... ti andrebbe di metterti in banco con me il mese prossimo"... non è meraviglioso?
-Non voglio romperti le uova nel paniere... non prendermi in odio... ma il mese prossimo è giugno. Hai presente quel piccolo ostacolo che si chiama vacanze estive?
-NO! Non me lo dire! Non cambiamo più i posti fino a settembre?! Chi è quel disgraziato che ha detto che non voleva che si cambiasse banco ogni due settimane?! Se lo prendo lo ammazzo. Lo uccido e poi chiamo Beatrixe (Kill Bill) e lo faccio squarciare!
-Fra...
-Sì?
-Lo hai detto tu.
-Ah- delusa- la prossima volta che penserò una cosa del genere, ti prego, fammi il piacere di tirarmi un pugno sul naso!
-Non esagerare... solo il fatto che te lo ha chiesto è un buon inizio no?
-Dici?
-Certo!!!!
-Bene... adesso mi sento meglio... vado a insultarlo per telefono perchè non si è accorto che il mese prossimo è giugno!
-Vacci piano, poverino, se no non ti darà mai più corda!
-Giusto.. grazie, Fra... ci vediamo lunedì.
-Ok. Ciao.
Non feci in tempo ad attaccare il telefono che questo suonò di nuovo.
-Pronto?- io.
-Fra, sono Ele.
-Ciao Ele.
-Andrea non risponde ai miei messaggi! E' tutto il pomeriggio che gliene mando!
-Si era dimenticato il cellulare a casa.
-Ah... bene- un attimo di silenzio- scusa, ma tu come fai a saperlo?
-Io e Sabry lo abbiamo incontrato questo pomeriggio in centro. Abbiamo chiacchierato... o meglio.. Sabry ha chiacchierato con Claudio... tra quei due c'è feeling!
-Ah, ok... ma dimmi piuttosto di Andrea... cosa ti ha detto?
-Riguardo cosa?
-Riguardo me!
-Ah, riguardo te.... nn mi ha detto quasi nulla.
-Come quasi nulla!
-Esattamente quello che ho detto... non abbiamo parlato molto di te- mi sentii un verme per aver mentito a quel modo, ma non potevo certo rovinare una possibile amicizia per dirle che lui era cotto di lei. Prima di tutto non spettava a me, se ci teneva così tanto a farglielo sapere, avrebbe dovuto prendere coraggio lui e dirglielo di persona! Io non ero il messaggero di nessuno. Non lo ero stata di lei, non vedo perchè sarei dovuto esserla di lei. E poi non avevamo parlato solo di lei.
-Davvero?
-Mettiamola in questo modo: quello che mi ha detto non posso ripetertelo perchè non sono cose che mi competono.
-Ma io sono tua amica!
-Lo so... per questo non ti dico nulla. Non sarebbe corretto. Quello che pensa te lo deve dire lui.
-E' arrabbiato per quello che è successo... almeno questo me lo devi dire!
-Non è arrabbiato... ci è solo rimasto un po' male...
-....
-Sei arrabbiata con me?
-No..
-Senti... io non voglio metterci becco in questa situazione.
-Gli hai detto quello che provo per Romani?
-No. Gli ho solo detto che avevate avuto una storia e che per te lui era stato molto importante- più o meno...
- Ah... bene... comunque ti chiamo anche per un'altra cosa.
-Dimmi.
-Sai chi ho incontrato oggi?
-No, chi?
-Andrea.
-C-come scusa?- confusa.
-Non Andrea Bettazzi- mi scrissi nella memoria il suo cognome a titolo informativo- io parlo di Andrea il cugino di Galby.
-La Rotta?
-Lui!
-Che il Cielo ce ne scampi... che è successo?
-Non mi piacciono queste tue uscite della serie "Che il Cielo ce ne scampi"!
-Scusa... comunque... dicevi?
-Mi piace ancora- modificando il suono della voce, rendendolo più sdolcinato.
-Dimmi che non è vero.
-Sì... mi piace moltissimo...è troppo carino... e poi...
-Ele, sai di chi stai parlando?
-Sì, ovviamente... perchè?
-Mah, non lo so... sembra che tu non abbia colto il particolare che sia un tuo ex. Che, tra l'altro, hai lasciato tu!
-Non essere antipatica.
-Io non sono antipatica. Sono realista. Lo hai o non lo hai lasciato tu dopo una settimana?
-Sì... ma non ero pronta. Ma non soffermiamoci su questo... mi ha salutata e mi ha sorriso.
-E tu sei rimasta per la strada con un sorriso ebete.
-Io mi sono messa a tremare come una foglia... non mi è mai successo questo con Romani!
-Me lo avevi già detto a Ottobre, questo.
-Lo so... ma è vero.
-Ti credo.
-Mi stai prendendo in giro.
-No, sono seria.
-Non riesco mai a capire quando mi prendi in giro e quando sei seria!
-Sono seria. Assolutamente, puramente, giustamente seria.
-bene...
-Bene...
-Mi credi?
-Ovvio che io ti creda! Perchè non dovrei?
-Perchè tu sei sempre stata quella che cercava di convincermi che mi piaceva Romani più di tutti gli altri.
-Solo perchè in quel momento era vero. Adesso, però, non credo che le cose stiano ancora così.
-Ne sei sicura?
-Certa.
-Quindi adesso dici che se mi mettessi con Andrea durerebbe di più?
-Non lo so... ma ho una mezza idea che ci proverai lo stesso.
-Esatto- anche lei al decimo cielo. Possibile che andasse bene a tutte tranne che a me? Mi sentivo un po'... come dire, trascurata. Poi mi venne in mente una cosa.
-Come la metti con il tuo amico Andrea Bettazzi?
-In che senso come la metto con lui?
-Beh... lo hai baciato.
-E' stato un errore.
-Hai intenzione di dirglielo?
-E' per questo che gli volevo telefonare questo pomeriggio. Come amico gli voglio un bene dell'anima... ma davvero, non posso assolutamente stare con lui. Siamo troppo sulla stessa linea d'onda, finiremmo solo per annoiarci.
-Quando glielo dici, per favore, vacci piano.
-Perchè?
-Perchè sono dell'idea che ci rimarrà molto male.
-E perchè mai? Mi stai nascondendo qualche cosa?
-Nulla a cui tu non possa arrivare da sola.
-Va bene... ah, scusa, mia mamma mi chiama per andare a cena! Ci sentiamo domani... a proposito.. domani è domenica... che hai voglia di fare?
-Non saprei... ah, no aspetta... c'è una scommessa in ballo!
-Cosa, cosa, cosa?
-Una scommessa riguardo Sabry e Claudio....
-Con chi?
-Con Andrea.
-Ah... non è che ti piace?
-A me? NO!- il pensiero rimase però immagazzinato nella mia mente e durante la notte non fece altro che ossessionarmi. Mi piaceva Andrea? NO!
-Devo crederti?
-Ti ho mai dato adito per non credermi?
-No.
-Bene, allora credimi. Non mi piace.
-Come non ti piaceva Michele?
-No, Michele mi piaceva mooooolto meno.
-Quindi ti piace Andrea?
-Ci sono troppi Andrea in questa conversazione!
-Stai cambiando discorso.
-Non sto cambiando discorso!!!!!
-Sì che lo stai facendo.
-Adesso vado, ci sentiamo domani, Ele.
-Tanto ti farò confessare prima o poi!
-Non illuderti!
-Ciao Fra!
-Ciao Ele.
L'attesa di quella telefonata mi stava mettendo in agitazione. Preferivo vincere o perdere? Bella domanda!
Forse vincere.... forse era meglio perdere.
Il telefono squillò.
-Ciao Sabry.
-Scusa, ma come facevi a sapere che ero io?
-Intuito... beh... diciamo che la Ele mi ha già telefonato, la Fra V anche... Chiara mi telefona solo sul cell...
-Ok, sei andata per esclusione
-Dimmi tutto... anzi, no, fammi indovinare.... ti piace Claudio?
-A dire il vero no...
-Come no!
-No...
-Nemmeno un pochino?
-NO... mi sta simpatico... ma non mi piace
-Sei sicura?
-Certa.. ma come mai tutta questa insistenza?
-Ma proprio non ti piace?
-Fra!
-Ho fatto una scommessa con Andrea.
-Lo stesso Andrea Bettazzi che va dietro alla Ele.
-Lui.
-E cosa avete scommesso?
-Io dicevo che ti piaceva e lui diceva di no
-Ah.... beh... cosa hai perso
-Una giornata a fare tutto quello che vuole lui
-Non male come cosa
-Cosa?!
-Beh, è carino... e poi pare che ti piaccia.
-Ma non è vero!
-Hai negato troppo in fretta! Ti piace....
-Ti dico di no!
-E io dico di sì... ti piace?
-Non mi dispiace.
-Quindi ti piace.
-No.... - pausa- lo sai che ti odio?
-Lo so, tranquilla...
-Comunque.. per cosa mi hai telefonato?
-Mi ha tel adesso la Fra V. Mi ha detto che Cassineri l'ha invitata a uscire.
-Davvero?!!! Ma è splendido!!!
-E poi mi ha tel l'Irene P.
-E cosa ti ha detto?
-Che sta con Frecchi.
-Scusa... puoi ripetere per favore?
-Ha detto che si stupisce di se stessa perchè prima lo odiava... ma adesso è cambiato dopo la morte del padre.
-O Santo Cielo!!!!! Il mondo gira al contrario!!!!!!!!!
-Decisamente.
-Mi sento male dopo queste rivelazioni.
-Danno i brividi, vero?
-Verissimo....
-Adesso che ti ho detto tutto vado a cena... ciao e a lunedì.... buona domenica con Andrea.
-Grazie- ancora allucinata, poi riprendendomi- che vuol dire?!
-Ciao.
-Ehi... che vuol dire?!...- ma lei aveva già riattaccato.
Bene, la frittata era fatta... diamo inizio alle danze!

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Capitolo 10
*** DO YOU LIKE THE NIGHT? ***


10. DO YOU LIKE THE NIGHT?

Quella sera mi collegai a messenger. Non che fossi molto dell'umore per cht, però avevo voglia di collegarmi e testimoniare al mondo la mia presenza.
Ovviamente lo trovai collegato. Chi, vi chiederete, ma è ovvio, Andrea Bettazzi!!!!
<> scrive:
Ciao.
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
ciao anche a te
<> scrive:
ti ha tel caludio?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
sì... e mi ha detto che sabrina gli sta molto simpatica! Tutto qui, però!!!! :P
<> scrive:
gongola.. gongola pure.... anche Sabry ha detto che Claudio le sta solo simpatico! Che mondo ingiusto!!!!!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Quindi la scommessa l'ho vinta io!!!!
<> scrive:
Pare proprio di sì... ma non essere cattivo!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Io non sono MAI cattivo!
<> scrive:
Stento quasi a crederlo.
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Ma tu hai sempre la risp pronta?
<> scrive:
No... ma con te mi viene tutto molto spontaneo! :D
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Simpatica... ma non perdiamo tempo... quando sei libera per scontare la pena?
<> scrive:
Domani non ho impegni... se per te va bene.
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Per me non va bene... va benissimo!
<> scrive:
Bene, allora dove ci troviamo?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Posso passare a prenderti io?
<> scrive:
Sai dove abito?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Me lo farò dire da Ele... o da Sabrina...
<> scrive:
Chiederlo a me?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Ma così è più divertente!
<> scrive:
Uffy... Sai che ti dico? Allora dico a tutte e due di darti l'indirizzo sbagliato! Così passerai la giornata a cercare casa mia! Tiè!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Beh... poi passerai la domenica successiva con me lo stesso!
<> scrive:
chi lo dice?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Io, ovviamente!
<> scrive:
E te pareva! Va beh... lasciamo perdere! A che ora e dove andiamo?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Perchè vuoi sapere dove andiamo?
<> scrive:
Per sapere come devo vestirmi.
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Le ragazze... puif! Hanno sempre di questi problemi!
<> scrive:
Posso sempre vestirmi da stracciona!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
E' una moda che sta prendendo un piede piuttosto rilevante ultimamente!
<> scrive:
Spiritoso!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Mai quanto te! (nda tutto quello tra <> sono chiarificazioni per coloro che non colgono mai l'ironia!)
<> scrive:
Allora.. mi risp ?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
E va bene... vestiti sportiva... ti porto in un posticino mooolto carino...
<> scrive:
Dove?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
E' una sorpresa
<> scrive:
A me non piacciono molto le sorprese.... sono troppo curiosa
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
beh... io non ho intenzione di dirtelo!
<> scrive:
Cattivo!!!! :'(
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Lo so (6)
<> scrive:
allora mi vesto casual
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
portati una giacca pesante
<> scrive:
ma siamo a maggio!!!!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive: ma dove ti porto fa freddo
<> scrive:
a maggio?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
tutto l'anno.
<> scrive:
aria condizionata al massimo?
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
possibile... non ti dirò nulla... quindi smettila di tentare di tirare fuori informazioni a tradimento!
<> scrive:
:'(!!!!!!!!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
piangi pure, tanto non mi intenerisci!
<> scrive:
cuore di pietra!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
piagnona!
<> scrive:
Io non sono una PIAGNONA!!!! CAPITO?!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Come vuoi...
<> scrive:
Non essere condiscendete... lo odio!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Sei tremenda! Al tuo ragazzo ci vorrebbe una vacanza dopo ogni conversazione con te!
<> scrive:
Beh... al prossimo che mi capita glielo chiederò a livello informativo!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Grazie... poi fammelo sapere... sai, sono curioso.
<> scrive:
Va bene, rompiscatole!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Passo alle 10!
<> scrive:
Okkei
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Adesso devo scappare a cena!
<> scrive:
Va bene..... ciao, a domani!
...Andrea... vediamo se ho vinto una scommessa.... scrive:
Ciao, buona serata!!!!
Ele non riusciva a prendere sonno. Si stava creando nella sua mente una confusione a dir poco irrimediabilmente contorta. Le piaceva Gralli? Un pochetto. Romani? Beh, lui le piaceva un giorno sì e l'altro no! Il suo migliore amico? Erano amici... quindi le piaceva la sua compagnia... ma nulla di più! Andrea il cugino di Galby? Beh... lui decisamente sì. Forse quell'aria da mascalzone e da orsacchiotto... Ricordava con precisione la settimana in cui erano stati assieme. Era stata una delle più belle della sua vita. Poi aveva capito di non essere pronta a una storia seria. Non poteva ancora permettersi di innamorarsi... voleva ancora qualche tempo per divertirsi. Era troppo giovane per decidere di permettere al suo cuore di innamorarsi e poi, inevitabilmente, soffrire. Si era corazzata di armatura, ultimamente... ma non era un'armatura oplitica (forte e resistente), ma solo un cerotto su una ferita da granata! Quell'armatura si stava infrangendo. Quella sera. Andrea le aveva mandato un messaggio per chiederle come stava e lei aveva risposto che stava bene e che le faceva piacere sentirlo... una parola tira l'altra e si erano dati appuntamento il giorno dopo... non sapeva dove sarebbero andati.. ma sarebbe stato bello!

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Capitolo 11
*** LIKE A SOAP OPERA ***


Mi scuso se l’ultimo capitolo è sembrato prolisso, noioso e senza significato, ma purtroppo serviva per introdurre quello che accadrà (e su questo non dico altro) e per evitare di trascurare conversazioni che potrebbero essere riprese anche in futuro. Ringrazio tutti per i fin troppo gentili commenti e mi proseguo a scusarmi riguardo alla confusione che si può fare sui personaggi, dovete sapere che essendo persone che conosco e che sono state “reclutate” nella vicenda con modifiche sui loro nomi, spesso non le descrivo bene come dovrei. Nel caso ci fossero problemi a comprendere i personaggi, vi prego di farmelo notare, risponderò all’inizio del capitolo successivo. Buona lettura!

11. LIKE A SOAP OPERA.
Ele si era preparata proprio a puntino per quella giornata. I capelli erano stirati a puntino e il viso leggermente truccato ma ovviamente sempre a puntino. Stava bene. Ma non era, in quel momento, quell'aspetto a preoccuparla. Stava per uscire con un suo ex. Un suo ex di cui si era scoperta ancora innamorata. Sarebbe stato bello? L'avrebbe solo presa in giro come lei, non completamente volutamente, aveva fatto con lui? Scese le scale di casa sua e se lo trovò davanti. I capelli scuri scompigliati dal vento e i suoi occhi di ghiaccio fissi dentro ai suoi. Non sorrideva, ma nemmeno era triste. La stava semplicemente guardando e la cosa, a dire il vero, la metteva decisamente a disagio.
-Ciao- lei prendendo coraggio.
-Ti vedo bene- lui distogliendo lo sguardo.
-Infatti... anche io ti vedo bene.
-Perchè sto bene.
Passò un interminabile attimo di silenzio.
-Secondo te dovrebbe esserci tra noi tutta questa tensione?- lui perplesso.
-Non lo so, a dire il vero non credo...
-Siamo stati assieme- fece notare lui.
-Lo so.
-E tu mi hai mollato dopo una settimana senza una ragione precisa.
-Non vorrai tirare in ballo quella storia per tutto il giorno, vero?
-Non particolarmente. dire il vero devo ancora capire perchè ti ho invitata fuori.
-Cosa vorresti dire- perplessa e un po' irritata.
-Tu mi hai ferito. Non sto scherzando. Tu mi hai davvero ferito molto e io.. come uno stupido, mi sono lasciato ferire da te e sono qui, pronto per essere ferito nuovamente.
-Mi dispiace di averti fatto del male... ma, credimi quando ti dico che ne ho fatto più a me stessa che a te.
-Non lo so.... so solo che tu sei sempre bellissima e io... io ho voglia di baciarti.
-Sarebbe meglio di no, oggi.
-Lo so. L'altra volta abbiamo corso troppo... ci conoscevamo appena ed eccoci lì... non era un vero stare insieme.. era solo illuderci.
-Io stessa non avrei potuto dirlo meglio... quindi... che si fa?
-Ripartiamo da 0.- e allo sguardo perplesso di lei rispose- ciao, io sono Andrea...tu come ti chiami?
Ele sorrise e lui la seguì a ruota.
Il ghiaccio era rotto. I problemi maggiori cancellati. Avevano tutto il giorno davanti a loro.... mille sorprese e perplessità e.... speranza.

Ero appena scesa dalle scale del mio palazzo quando lo vidi di fronte a me.
Non mi guardava, fissava il pavimento con aria assente, mentre mi aspettava. Aveva un qualcosa di misterioso.
-Allora? Andiamo o dobbiamo passare qui tutto il giorno?- io sorridendo.
-Non ti avevo sentita arrivare... stavo pensando a...- si interruppe.
-A quel bacio, vero?
-Come fai a...- sempre interrompendosi.
-Sono una ragazza... e come tutte ho un sesto senso per queste cose.
-Davvero? Dimmi allora dove pensi che ti porti!
-Questo non me lo dice il mio sesto senso.
-Non funziona molto bene?
-No, funziona benissimo... ma sai, la curiosità lo acceca!
-Sei tanto curiosa?
-Moltissimo.... eddai, dimmelo! -Non ci penso nemmeno... lo vedrai- detto questo tirò fuori dalla tasca una specie di bandana nera.
-Cosa vorresti fare con quello?- perplessa.
-Bendarti.
-Scordatelo.
-Eddai... se no che sorpresa è?
-Non mi fido di te al tal punto da lasciarmi portare in qualche posto bendata. La risposta è no.
-Ma oggi non avresti dovuto fare quello che volevo io?
-Posso farlo anche senza la benda.
-Sei testarda! E va bene... niente benda... ma muoviti, se no perdiamo il pullman!!!!
-Okkei- sorrido e lo rincorro fino a via Rosmini.
Saliamo su un pullman, poi scendiamo e ne prendiamo un altro. Infine arriviamo.
-Puoi almeno chiudere gli occhi?
-Va beh... chiudere gli occhi posso!
Mi guida lui fino all'ingresso. E' vero, fa molto freddo. Sento delle voci indistinte e poi il silenzio.
-Adesso apri gli occhi.
Li apro e rimango per un attimo senza parole.
-Non sapevo che il palaghiaccio di Novara avesse riaperto!
-Infatti non è ancora aperto al pubblico! Mio zio è il proprietario e gli ho chiesto questo favore... a me è sempre piaciuto pattinare.
-Anche a me... ma ormai mi sarò dimenticata tutto!
-Mal che vada farai uno scivolone... nulla di grave, per lo meno!
-Grazie! Poi lo dici tu ai miei lividi!

Ele e Andrea stavano passeggiando in semi silenzio già da venti minuti, quanto davanti a loro si pararono Francesca Vignale e Alessandro Cassineri. Lei sembrava molto felice del fatto che finalmente la sua amica si fosse dimenticata di Romani, mentre lui, più che altro, era deluso. Insomma... aveva pur sempre avuto una cotta per lei.... poi era saltato fuori che il suo migliore amico era ancora "forse" innamorato di lei... per non parlare di Andrea Bettazzi! Anche lui era cotto di lei.... esisteva sulla faccia della terra almeno un, e dico solo un, ragazzo che non avesse per lo meno mai preso una cotta per lei?!
-Ciao Ele... Andre...- salutò Francesca.
-Ciao Fra- Ele sorridendo- come mai qui al Luna Park?
-Stavamo facendo un giretto.... voi due piuttosto? Non credevo usciste ancora assieme- intervenne un po' cupo Alessandro.
-Beh... accadono molte cose nella vita...
-Mmm- l'altro sempre più cupo e tempestoso.
-Io e Ale stavamo pensando di prenderci un gelato...- Fra cercando di sottolineare, più che per Eleonora per il suo accompagnatore, lei e Ale.
-Giusto- si scosse appunto questo- volete unirvi a noi?
-Perchè no- Andrea incominciando ad intuire che Ale non era esattamente molto d'accordo della loro vicinanza (caspita! Ci sarebbe quasi voluto un genio per capirlo!) I quattro si avvicinarono alla bancarella del gelato.
-Salve... vorremmo..- e Cassineri fece l'ordinazione per tutti e quattro. Ma arrivò il momento di pagare!
-Pago io- Andrea sorridendo e sperando si fare una buona azione che lo facesse diventare parte del gruppetto che, in quei pochi minuti, non aveva fatto altro che parlare di scuola e di professori.
-Non ce ne è bisogno, pago io- Ale C. leggermente freddo.
-Ma no, davvero... pago io!- l'altro sorridendo.
-Ho detto che pago io- Cassineri irritato e prendendo dalla tasca il portafoglio.
-Ehi, ragazzi... non mi interessa chi dei due paga! Basta che paghiate!- il proprietario della bancarella.
-Paga lui- Andrea rassegnato.
Presi i gelati incominciarono ad incamminarsi tutti e quattro assieme.
Francesca aveva notato un certo comportamento del suo accompagnatore che non le piaceva per niente. Continuava a intromettersi nei discorsi di Eleonora e Andrea facendo del suo meglio per far passare per fesso quest'ultimo. Inutile dire che i suoi sforzi non erano del tutto ben riusciti, in quanto spesso e volentieri la figura del fesso la faceva lui stesso. Andrea, infatti, non era certo scemo! Aveva capito al volo quello che stava accadendo e non aveva la minima intenzione di farsi prendere in giro da questo spasimante indesiderato che, tra le altre cose, stava facendo irritare non poco Fra.
-Comunque mi piacerebbe andare a vedere quel film al cinema- Andrea a Eleonora.
-Anche a me- rispose lei.
-Io, Romani, Gralli, Frecchi, Bettazzi, Claudio, Fra, la Simonetti e un'amica di Andrea ed una di Cla, la Laura Battezzi e Miky (personaggio inventato solo per fare numero) andiamo a vederlo questa sera... potreste unirvi al noi se vi va...- la buttò giù Ale.
-Beh...- Ele guardando l'espressione un po' alterata di Francesca. Anche lei aveva capito cosa stava accadendo e non era certo felice.
-Io non credo sia una buona idea- Francesca.
-E perchè mai?- l'altro ignorandola poi del tutto.
-Sai che ti dico?!- lei infuriata- Ele... vacci al cinema. .. non ci verrò io- detto questo si voltò di colpo e a lunghe falcate se ne andò lasciando il triangolo da solo.
Un silenzio imbarazzante contornato da una tensione che si sarebbe potuta tagliare con un coltello invase l'atmosfera.
-Allora vieni al cinema?
-Penso di sì visto che avevamo già in programma di venire- Andrea per lei.
-Mmm- acconsentì Ele.
Silenzio.
-Forse è meglio che tu la segua- Andrea.
-Non mi faccio dare ordini da te!- Ale irritato.
-Come vuoi.
-Adesso smettila!- Ele rivolta al compagno di classe- non puoi aver fatto una cosa del genere! Insomma... tu e Fra uscite assieme! Lei ti piace! Cosa non funziona?!
-Ma è possibile che tu non riesca a capire?!
-Cosa?!- urlando.
-A me piaci tu!
Silenzio.
-Ma tu non piaci a me.
-Questo lo avevo capito... ma...
-Vattene.
-Cosa?
-Hai capito, Ale... vattene! Non voglio rovinarmi la giornata, grazie.
-Oh, beh... non sarò certo io a rovinartela- fissando davanti a sè e vedendo arrivare in quella direzione Romani abbracciato a Laura Simonetti. Detto ciò si piazzò al loro fianco creando nuovo triangolo.. ormai diventato quadrato, pentagono e addirittura equiangolo!

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Capitolo 12
*** KISS ME... NO... DON'T KISS ME! ***


12. KISS ME... NO... DON'T KISS ME!

Claudio e Sabrina si sentirono per telefono quel pomeriggio stesso.
-Ciao Sabry.
-Chi è?
-Sono Claudio.
-Ciao... ma come hai fatto ad avere il mio numero?
-Questo è un segreto.
-Misterioso!
-Se te lo dicessi poi dovrei ucciderti.
-Mafioso!
-Lasciando perdere questi epiteti...
-Conosci la parola "epiteti"?!- sbalordita.
-Certo- perplesso.
-Beh... sei uno dei pochi... l'altro giorno stavo cht ed saltata fuori come parola in più conversazioni... oh! Manco uno che lo sapesse!!! (senza offesa per nessuno… ma è vero)
-davvero?!- stupito- sembra strano! Non è una parola così sconosciuta!
-Non hai idea di come sia decaduta la gioventù di questi tempi!
-parli come mia madre!
-Scusa... ogni tanto mi lascio trasportare un po'...
-Non scusarti... mi piace- imbarazzato attimo di silenzio.
-Perchè mi hai telefonato?
-Volevo sapere se hai impegni questa sera.
-Dipende...
-Da cosa?
-Da cosa mi proponi di fare.
-Vedi... io con alcuni amici andiamo al cinema a vedere quel nuovo film all'Eldorado... e mi chiedevo...
-E mi è concesso sapere chi sono questi amici?
-beh... Bettazzi, Romani, Cassineri... mi pare anche quella tua amica.. aspetta, come si chiama?
-Ele?
-No, non credo che Ele venga.. io parlo di quella che era con te in centro.
-Ah, Francy!
-Sì, lei.. a quanto pare viene con Andrea.
-Con Bettazzi?!
-Sì... sembra abbia persona una fantomatica scommessa.
-Riguardo cosa?- per vedere se ne era stato messo al corrente.
-Andrea non ha voluto parlarmene.. ma tornando a noi... vieni?
-Non lo so... chiedo un attimo ai miei- pochi minuti dopo- affare fatto.
-Passo a prenderti io alle sette o ti fai trovare alle sette e mezza davanti al cinema?
-Passa tu... non mi è mai venuto a prendere nessuno a casa...
-Beh... è quasi un appuntamento...
-Appuntamento?
-Suona bene come parola... vero?
-Diciamo di sì... e va bene... ci vediamo alle sette!
-Okkei.. ciao ciao!

Stavamo pattinando da quasi due ore quando lui si decise a fermasi un attimo per una piccola pausa.
-Dai, non sei così malaccio a pattinare come volevi farmi credere!- lui sorridendomi e facendomi un poco arrossire. E ripeto, un poco!
-Grazie... dopo i primi scivoloni mi sono ripresa un po'... ma prima ero più brava, lo posso giurare! -Non serve, ci credo... cosa ti piace di più nel pattinare?
-Mi piace la libertà... il scivolare sul ghiaccio in perfetta sintonia con me stessa e assoluta libertà... è una sensazioni inimitabile.
-Mi hai rubato le parole di bocca!
-Capita.
-Hai sempre la risposta pronta a tutto?!
-No, non sempre... - poi guardandolo negli occhi- spesso.
-Sta sera hai qualche cosa da fare?
-A dire il vero volevo andare al cinema.
-All'Eldorado?
-Sì....come fai a saperlo?
-Ci vado anche io sta sera.... potremmo andarci assieme...
-Potremmo...- perplessa- ma prima devo passare da casa a cambiarmi.
-Posso sempre aspettarti fuori mentre ti prepari...
-Puoi anche entrare in casa... tanto i miei non ci sono... sono a Recetto.
-A fare cosa?
-Da Michele- mi lasciai sfuggire.
-... e chi sarebbe?
-Il figlio della collega di mia mamma....
-Quanti anni ha?
-La mia età.
-E' il tuo ragazzo?
-Ma che diavolo ti salta in mente?!- gli urlo dietro imbarazzata.
-Lo conosco da sette anni! Non ci penso nemmeno a diventare la sua ragazza! Siamo amici... solo amici! E poi a te cosa interessa?
-Curiosità.
-La curiosità fa male.
-Detto da te... – ironicamente
-E poi sono io quella ironica e sarcastica!- ridendo.
-Quindi sta sera vieni?
-Solo se mi prometti di non passare tutto il tempo con i tuoi amici abbandonandomi in un angolino da sola!
-Su questo non ci sono dubbi.
-Bene- porgendogli la mano.
-Bene- lui stringendomela e, facendo ciò, scivolando e portandomi a terra con lui. Io incominciai a ridere e lui, nel risalire, scivolò nuovamente...
Il suo volto cadde a pochi centimetri dal mio e, sarà stato il freddo... sarà stata l'atmosfera... magari la bella giornata... magari la pazzia... o forse solo la stupidità.... ma ci baciammo. Una cosa breve. Molto breve prima che lui si rialzasse di colpo chiedendomi scusa.
-Io... scusa... non intendevo... non...
-Non devi scusarti- io seria rialzandomi.
-Io davvero non so come... non volevo...
-Grazie -ironica.
-No, non per te... perchè io non sono... tu sei.. ma io...
-Davvero... è stato solo un piccolo insignificante incidente... non c'è bisogno che influenzi il resto.
-Giusto. bene... andiamo?
-Va bene- sono molto imbarazzata e arrabbiata con me stessa perchè, in fondo... quel bacio mi è piaciuto!

Romani si stava avvicinando a Ele... non sorrideva e allo stesso tempo non sembrava molto arrabbiato solo... beh.... occupato a mettere le mani nei punti giusti della sua "ragazza", se era possibile definirla a questo modo. Si fermò a pochi passi dall'altra coppia.
-Ciao Andrea... Ele- salutò cordiale ma piuttosto freddo.
-Ciao- Laura con la solita voce da oca del Campidoglio.
-Ciao- Ele imitandola un poco per scherzo.
-Come mai da queste parti... tutti e due?- domandò sospettoso Romani.
-Non lo sapevi, Ale? Loro due ri-escono fuori assieme!- Casineri intromettendosi e meritandosi un'occhiataccia da Eleonora.
-E tu non dovevi uscire con la Vignale?- Ale R.
-Diciamo che hanno avuto una piccola discussione- Andrea.
-E cosa ci fai ancora qui... vai a farci pace! Io non ho intenzione di stare ad ascoltare le tue lamentele per un altro mese! Muoviti!- Ale all'altro Ale che, sentito il discorso, decise d'indossare le scarpe alate di Ermes, il messaggero degli dei, per inseguire l'inseguibile e salvare il salvabile.
Le nuove due coppie furono lasciate da sole.
-Bene- Ele.
-Bene- Romani.
-Bene- Andrea-.... come va, amico?
-Bene... tu?
-Bene.
-Bene anche io.. - Eleonora non sapendo cosa dire.
E per l'ennesima volta il silenzio divenne padrone.
-Credevo uscissi con Bettazzi....- Laura.
-Cosa?- Ele riscuotendosi dai suoi pensieri.
-Non uscivi con Bettazzi?- sempre lei.
-Uscivi con Bettazzi- Andrea l'altro- e quando?
-Settimana scorsa...e se non sbaglio c'entrava anche con lui un gelato- Romani tentando di ricordare bene.
-Sì ma...
-Non sapevo uscissi con lui- Andrea.
-Siamo solo amici.. ci conosciamo da un paio di anni... tutto qui...
-Non credevo che tra amici ci si baciasse sulla bocca- ironico l'ultimo Alessandro rimasto nel campo di battaglia.
-Beh...- imbarazzata- non ci siamo propriamente baciati!
-E come si fa a baciarsi non propriamente?- Andrea.
-Eh?- Ele non capendo l'antifona.
-Lascia stare...- sempre Andrea.
-Io non ci capisco più nulla- Eleonora- e poi a te che te ne frega?!
-Ti avevo detto che Bettazzi è un mio amico e che non volevo che soffrisse!
-hai anche detto di essere geloso... ma non credo a tutto quello che mi dici!- si lasciò sfuggire la ragazza.
-Tu sei cosa?- Andrea incominciava ad essere irritato- scusa tanto, Ele, ma con quanti sei uscita dopo che ci siamo lasciati?
-Vi siete mai messi assieme- stupito l'altro.
-Eri geloso?- la Simonetti che ci aveva messo un po' di tempo per elaborare la cosa. -Basta! Stiamo solo facendo caos. Riassunto delle puntate precedenti. Dopo che ci siamo lasciati, Andrea.... non è successo niente con altri ragazzi... sono solo uscita una sera con un mio amico e per errore ci siamo baciati... tutto qui, fine del discorso... adesso noi due stiamo insieme o no?- perplessa.
-Credo di sì..- lui altrettanto perplesso.
-bene... Ale... io e lui stiamo assieme e tu stai con... con.. diciamo con lei... quindi..- guardando l'orologio- è tardi... ci vediamo questa sera.
-Questa sera?
-Sì... hai capito bene... questa sera... Cassineri ci ha invitati al cinema con voi questa sera- mentre si allontanavano tenendosi la mano.
-Ricordami di uccidere Cassineri- Alessandro alla Simonrtti. Andrea ed Ele stavano camminando già da dieci minuti quando lui le sorrise e si fermò.
-che ti prende?- lei preoccupata- non sarai arrabbiato con me?
-Mi è piaciuto il modo in cui hai risolto tutti i pastrocchi di prima... mi piaci tu.
-Beh... sono la tua ragazza adesso.... quindi accetto volentieri il complimento.
-Posso baciarti?
-Non avevamo detto che per oggi ne avremmo fatto a meno?
-Ma io voglio baciarti!
-E se ti promettessi un bacio dopo...
-perchè dopo?
-perchè adesso voglio solo andare a cambiarmi e farmi una veloce doccia... dopo ti darò tutti i baci di questo mondo.
-E' una promessa?
-Lo è... ma è anche una minaccia e un dato di fatto!
-Adoro quando fai così- mettendole il braccio sulla spalla e facendole appoggiare la testa contro di lui ripresero a camminare... finalmente soli.

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Capitolo 13
*** A PLACE CALLED FREEDOM... FREEDOM?... IT ISN'T HERE! ***


13. A PLACE CALLED FREEDOM... FREEDOM?... IT ISN'T HERE!

La sera si stava avvicinando con fare minaccioso.
I problemi sarebbero venuti a galla? No... forse a "Gralli"! (battuta orribile). O forse no. Ormai Andrea La Rotta sapeva di Romanii, sapeva di Bettazzi e sapeva anche di Cassineri... ma avrebbe sopportato anche un Gralli?... e tutti loro messi assieme?! (lo scoprirete nella prossima puntata... SIGLA!)
Ele e Andrea erano i primi ad essere arrivati... poi io e l'altro Andrea (che per comodità verrà chiamato AA nelle conversazioni per permettere a tutti -hai sentito Ele?!- di capire il discorso)... Claudio e Sabrina... Romani, Cassineri e la Simonetti. Fra non si fece viva. Era troppo arrabbiata con Cassineri. Nonostante lui l'avesse inseguita chiedendole perdono, lei lo aveva gentilmente mandato a quel paese e gli aveva tirato dietro il gelato che aveva in mano (e dire che lei rinunciasse a del cibo solo per tirarglielo dietro.....)...
Io e le mie tre amiche ci ritrovammo un attimo in un angolo.
-Cosa ci fate vuoi due qui?- domandai ad un tratto io...
-Io.. beh... a me mi ha invitato Claudio....
-A me mi ha invitata Andrea... piuttosto, tu... cosa è questa storia? Da quando in qua esci con Bettazzi.
-Sto scontando una pena...
-Che?- Ele poco convinta.
-Non ti ricordi di quella famosa scommessa? Quella su... ve beh... quella su "tu-sai-chi"?
-Cosa c'entra Voldemort con tutto ciò.
Mi schiaffai una mano sulla fronte.
-Ele... Fra non parlava di Harry Potter ma sulla scommessa che ha fatto con Bettazzi su me e.... - indicandolo con gli occhi...
-Ahhh!!!!
-Anche Ele ce l'ha fatta! Non ci posso credere!- io portando le mani verso il cielo in segno simbolico.
-Non sei gentile- Ele seria.
-Quando mai io sono gentile?- stupita.
-Ti odio- Ele.
-Io no.
-Adesso smettetela- Sabry con fare pacificatore- non potete sempre discutere su tutto voi due!
-Sì che possiamo- The Punisher.
-E' divertente... insomma... non mi lasciate più insultare la Sere e i ragazzi della classe... dovrò pur rifarmi? No?
-Sei una sagoma- Eleonora guardandosi in giro e incontrando lo sguardo contrariato di Romani che discuteva, tra le altre cose, con Cassineri per via dell'invito che permetteva alla sua ex e al suo amico di trovarsi quella sera lì con loro.
-Qui l'aria è pesante- mi si fece accanto AA- ah... ciao Ele- lui poco convinto.
-Ciao... come va?- imbarazzata lei.
-Non credevo che venissi...
-Beh... Cassineri ha invitato me e...
-Ah... ciao Andrea- La Rotta avvicinandosi ad Ele- come va?
-Benissimo- capendo al volo- e tu?
-Bene anche io.
-Qui stiamo tutti bene- io- tu Sabry come stai?
-Una favola.
-Ma che dici?!- io scherzando- devi rispondere "bene" se no si rompe la catena! Mi guadagnai un'occhiataccia, forse anche meritata, da parte sia di Eleonora che di Sabrina.
-Ho capito... - sempre io- sto zitta.
-Ci riuscirai?- Romani.
-Eh- simulandomi stupita- da quando in qua ti abbassi a parlare con me?
-Ma sei sempre così stressante?- la Simonetti.
-Beh... almeno io non uso la lingua per far stare zitti i miei interlocutori... almeno non tutti i miei interlocutori- dandole gentilmente della puttana.
-Gentile, non c'è che dire...-Cassineri.
-Grazie.
-Possiamo chiudere qui questa discussione- Ele.
-Di cosa possiamo parlare?- Romani- Di quanti ragazzi hai illuso, o baciato o... come dire... catturato nell'ultima settimana?
-No, direi che non è una buona idea- Sabrina- anche perchè la lista potrebbe diventare molto lunga.
-Ma vuoi due non dovreste essere mie amiche?- Ele un po' offesa.
-Lo siamo, infatti- Io- solo che non penso che questo posto sia molto congeniale per me e Sabry.
-E perchè mai- Claudio.
-Perchè è già difficile passare cinque ore al giorno con voi sei giorni alla settimana, senza il bisogno di aumentare il tempo...- disse Sabrina stupendomi. L'avevo forse contagiata?
-Siete libere di andarvene quando volete... nessuno vi obbliga- Romani.
-Bene- io e Sabry ci sentivamo un po' offese nell'orgoglio- lo faremmo di certo- prendendo la situazione nelle mie mani- ma al contrario di altri noi rispettiamo gli impegni che ci assumiamo... e nn vorremmo mai abbandonare Ele nella tana dei serpenti.
-Non era nella fossa dei leoni?- Cassineri confuso.
-Sì... ma voi non siete come i leoni... siete viscidi e mortiferi come i serpenti.. l'unica cosa che nn avete in comune con loro è la furbizia.
-Di certo tu non sei una cima- sempre Romani.
-Certo, è vero... ma io riconosco i miei limiti... cosa che, senza offesa, tu non sai fare... sempre che tu conosca il significato della parola "limite".
-Non hai una grande opinione su di noi... allora perchè hai accettato l'invito.
-Perchè, grazie al cielo, non siete tutti così... e poi rimane in me l'utopia che un giorno potreste cambiare.
-Adesso basta- Ele- mi sono decisamente stancata di questi discorsi e tu- rivolta ad Ale R.- non prendertela con lei solo perchè sei arrabbiato con me!
-Io non sono arrabbiato con te... non mi interessa se vai con mezzo esercito dell'ONU... non me ne frega nulla...
-Hai ragione... sei talmente abituato alle puttane che per te la fedeltà, il rispetto e l'amore sono diventati optional.
-Parli tu che hai trattato a pesci in faccia un amico, spingendolo tra le braccia di una serpe- riferendosi a me.
-Ehi!- Bettazzi- nessuno mi ha spinto tra le braccia di nessuno... e comunque Eleonora è sempre stata onesta . Sapevo che non era innamorata di me... per questo non le porto rancore!
-Davvero?- Romani perplesso.
-Davvero?!- Eleonora al settimo cielo saltandogli al collo- grazie! Grazie! Ti voglio bene! Sei il miglior amico che potessi mai trovare!
-Adesso non esageriamo- lui ridendo ma staccandosela di dosso- non ho fatto nulla di eccezionale...
-Grazie- lei sorridendo e poi ritornando al fianco del suo ragazzo che le prese con fare possessivo la mano. Atteggiamento che non sfuggì a Romani.
-Beh... ovviamente se non va con un Andrea, gettiamoci pure su un altro!
-Parli tu- Eleonora- esattamente la persona che dovrebbe stare zitta quando si tratta della mia vita personale.
-E perchè?- Simonetti.
Silenzio.
-Perchè... spiegaglielo tu, Ale (R) perchè...- Ele
-Non credevo che, lasciandoti, sarebbe stato tutto così difficile- sbottò lui.
-Stavate assieme?- Laura.
-Noooo- ironica io a bassa voce.
Lei mi guardò male per un attimo, poi, disgraziatamente, riprese a parlare.
-Quindi stavate assieme?
-Sì.... ma è successo quasi due anni fa... e comunque non è stata una cosa importante- Romani cercando di giustificarsi.
-Come scusa?- Ele offesa.
-Ho detto che è successo due anni fa...- lui perplesso.
-E se non sbaglio hai anche detto che non è stato nulla di importante...
-Per me non lo è stato... magari lo sarà stato per te...- strafottente cercando, apposta di farla soffrire.
-Veramente per me è stato solo un momento di debolezza- lei facendo altrettanto ma non riuscendoci altrettanto bene.
-Che si è ripetuto anche l'anno scorso.
-Sono momenti di crisi che affrontano tutti... non ti preoccupare, comunque.. non mi interessi da un bel pezzo... mi sfugge solo una cosa...
-Cosa?
-Se a te non interessa nulla di con chi sto, di come mi comporto e così via.. perchè sei geloso?
-Io non sono geloso.
-Davvero?- Ele mise una mano in tasca e ne estrasse un bigliettino che ricordava di aver messo lì tempo prima- e allora perchè qui hai scritto... "sono geloso... cambia qualche cosa?".
-E' successo una settimana fa...!
-E questa tu la chiami giustificazione sensata?
-Ehi, ragazzi... se volete vedere il film vi conviene fare il biglietto- un uomo sulla sessantina che passava di lì.
-Grazie- io sorridendo per ringraziarlo- credo abbia ragione.
-Quindi... che facciamo... ognuno per i fatti suoi o riusciamo a vedere tutto il film senza scannarci vivi e poi andare a mangiare, come programmato la pizza?- Andrea La Rotta.
-Io direi che possiamo farcela- Sabrina appoggiata da Claudio e da Bettazzi.
-Ele?- io chiedendole.
-Va bene- poi rivolta ai due Ale- ne riparleremo.

Il film era stato deludente, ma la pizzata non fu altrettanto inutile e noiosa. Anzi, direi che la maretta che girava favoriva positivamente la conversazione. Era anche vero che non si poteva dire qualche cosa senza che un altro replicasse.. ma almeno facevamo civilmente conversazione!
Comunque, quella sera accaddero una serie di cose che influenzarono la vicenda. Forse molto di più di quanto si potesse vedere. Ele si rese conto che le piaceva che Romanii fosse geloso di lei. Andrea (LR) capì che Ele non vestiva bene il ruolo di sua ragazza e che presto l'avrebbe persa per Romanii. Romanii riconobbe che vederla al fianco di un altro lo faceva andare su tutte le furie. Cassineri capì che non aveva possibilità con Eleonora e che sarebbe stato meglio per tutti se il giorno successivo si fosse presentato a chiedere scusa in ginocchio a Francesca. Claudio capì che il suo amico non era più innamorato di Ele. Bettazzi capì che Sabrina era importante per Claudio. Io capii che quel bacio non poteva essere ignorato. Per lo meno non da me.
-Domani c'è l'assemblea di classe... giusto?- io controllando sul cellulare un messaggio che mi era appena arrivato.
-Oh, già.. me ne ero dimenticata- Eleonora.
-Di che cosa parleremo?- Sabrina.
-Potremmo parlare... che ne so... dei banchi... o magari della Frazio (come in tutte le assemblee di classe) - Frecchi, che era arrivato solo per la cena perchè non aveva fatto in tempo a giungere prima dell'inizio del film.
-Spiritoso come al solito- Ele, sorridendo, mentre io e Sabrina ci guardavamo come a rievocare il periodo in cui era diventato FF e tutte le conseguenze di ciò.
Ele ci vide.
-Smettetela- disse imperiosamente.
-Di fare cosa?- io finta innocente.
-Lo sapete di che cosa! Smettetela subito.
-Adesso ho capito!- Romanii dopo averci ben osservate per un attimo....- era LUI!
-come?- Eleonora confusa.
-Era lui il famoso ragazzo di cui abbiamo parlato alla mostra dei vasi a Palazzo Reale…quello di cui non volevi dire il nome! Era lui quello che ti piaceva....
-Ma che stai dicendo?- Frecchi confuso.
-A te- indicando Ele- piaceva Frecchi.
-Cosa?!- Ele piuttosto arrabbiata- a me non piaceva Frecchi!
-Ah no?- Cassineri perplesso.
-No!- Ele fissandoci male- A me piaceva... qualcuno altro... non Frecchi.
-Ti piaceva anche un altro... ma quanti ti sono piaciuti dopo asserti messa con me?!
-Ti eri messa con lui?!- Frecchi molto sorpreso.
-Ci risiamo da capo- Ele a bassa voce mentre Romanii e Cassineri gli raccontavano i particolari.
-Non te la prendere Andy... a vita va così.
-Grazie mille, Ben.. ma adesso stanno davvero esagerando- Ele rispondendo a Bettazzi.
-Che vuoi farci- io intromettendomi nel discorso- qui non si possono nemmeno fare piccole allusioni che scoppia il finimondo!- osservando schifata i tre che si stavano sbracciando nel raccontare.
-Certa gente non sa proprio essere civile- Sabrina- questa non è una compagnia... è un branco! Di pecoroni, se mi posso permettere.
-Da quando sei così... come dire... cattivella?- io preoccupata- non ti avrò forse infettato?
-Beh, mantieni sempre il primato- Bettazzi sorridendomi.
-Già- io rispondendogli e mentalmente arrossendo. Sarò mica stupida.
Nella mente di Eleonora vagarono mille scene di quello che era successo in passato tra lei e i ragazzi che in quell'anno l'aveva coinvolta. Romani e le sue gelosie stupide... Cassineri e il suo atteggiamento poco chiaro... La Rotta e la loro rottura... Bettazzi e quel pazzo bacio... Gralli e quella piccola cotta che aveva preso per lui... Frecchi e il modo in cui le parlava... Adesso basta. Bisognava fare ordine. Le piaceva Bettazzi? No, erano solo amici... le piaceva Cassineri? Assolutamente no! Frecchi? Mentalmente... ma per il resto brrr..... Gralli? Il terrorista? Lasciamolo stare che è meglio! La Rotta? Sì, certo... ci stava assieme.... Romani?... ecco la domanda del secolo. esisteva forse un mondo parallelo in cui Romani smettesse di piacerle? Se sì... dove si acquistava il biglietto? Dove e a che ora partiva il treno per andarci? A parte gli scherzi... era il momento di mettere le cose a posto. Romanii o La Rotta. Gli altri erano solo amici. E Frecchi? Anche Frecchi! Ma forze Frecchi le piaceva anche come... no! Frecchi no! Dolce e sensibile quanto ti pare ma 1. era già impegnato 2. era brutto 3..... beh.. non c'è nessun tre! Ok?! Quindi doveva scegliere tra Romani, La Rotta e Frecchi.. bene... e Gallo? Quei suoi occhioni... il sorriso... no!!!!!!!! Aggiorniamo la lista... Romani, La Rotta, Frecchi e Gallo. Però Bettazzi... con quel suo modo di fare con lei... lui conosceva tutto di lui... "ehi! Un secondo! Ma che era tutto quel feeling non richiesto tra Fra e Bettazzi?!" pensò la nostra protagonista a questo punto... no. no. no. Era solo un'impressione... "impressione un c***o!" Calmati Ele, calmati... "no che non mi calmo!". Sei tu che lo hai mollato... io non ho fatto nulla di male... almeno.. non fino ad ora..."ma lo farai!"... questo ancora il lettore non lo sa nella storia... quindi aspetta che presto spiegheremo tutto.

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Capitolo 14
*** THE MACH OF THE CENTURY ***


Chiedo umilmente scusa a tutti coloro che aspettavano questo capitolo un po' prima... ci sono stati dei problemi tecnici che mi hanno impedito di postarlo... Spero che molti abbiano capito meglio le motivazioni per cui alcuni capitoli sono stati scritti o perchè personaggi sono stati aggiunti. Se non fosse così chidete pure nelle recensioni, vi risponderò prima possibile. Buona lettura!

14. THE MACH OF THE CENTURY

Correva la mattina del giorno lundedì 2 Maggio 2005. La classe venne scossa da un leggero terremoto mentre tutti fecero il loro ingresso sul ring. Il tremito della folla era agli estremi... tutti non facevano altro che aspettare i due campioni di Wrestling.
"Signore e signori.... questa mattina ho l'onore di annunciare il combattimento del secolo....
Il primo sfidante è niente di meno che il discendente di John Cena, nominato all'unanimità campione mondiale in sparar cazzate, ha mantenuto questo titolo per ben otto anni di seguito... e adesso... adesso combatterà contro un The Punisher ancora più cattivo... un the Punisher allenato addirittura da Undertaken in persona.... ecco a voi in ordine Alessandro Romani e ultima, ma non l'ultima... Eleonora Rossi!"
"La campanella è suonata e la folla è in delirio... Eleonora si appresta ad avvicinarsi alla cattedra e Romani ha già la mano alzata per dire qualche cosa... per creare dissapori... perchè lui vuole litigare... e.... HA INIZIO IL PRIMO ROUND!"
Eleonora si siede sulla cattedra con Isabella al fianco e da la parola a Romani.
-io... io vorrei parlare dei rapporti che ci sono in classe- bomba ben piazzata. La classe esplode in commenti.
-Io credo che voglia parlare di quello che c'è tra lui e la Ele- io commento nell'orecchio di Sabrina, mia vicina di banco.
-Già... non ci vuole un genio a capirlo.
-Prevedo tempesta- concludo io.
-Io non credo sia il caso... nè il luogo- commenta Ele imbarazzata.
-Mi correggo... non tempesta... maremoto!
-Mi sembra la sede perfetta... qui in questa classe ci teniamo nascosti troppe cose... dovremmo essere amici!
-Esiste qualche cosa peggio di maremoto? Posso combinare gli elementi... maremoto e terremoto.
-Beh... se dovessimo considerare come modello i tuoi rapporti di amicizia, saremmo davvero nelle grane!- ironica Ele.
-Okkei, ho capito... maremoto, terremoto e asteroide.
-Parli porprio tu che non hai la minima idea di che cosa significhi avere qualcuno per amico!
-Io lo so cosa vuol dire avere degli amici!
-Davvero? Non lo dimostri.. anche perchè non credevo che bisognasse limonarsi tutti i propri amici!
-Ehi! Io non me li... tutti.... e poi, anche se lo facessi... almeno io chiudo le storie prima di iniziarne altre... se non sbaglio tu, dal due al tre, ti fai la Simonetti, che tu o lei stiate o no con altre persone... e... come se non bastasse... te la sei fatta anche quando stava con il tuo migliore amico! Bel rapporto!
-Ma non era un segreto?!- Casineri rassegnato.
-Maremoto, terremoto, asteroide e avvicinamento del sole.
"Lo stadio rimane ammutolito davanti a tanta rabbia! Cosa accandrà? Ecco la domanda che aleggia negli spalti. Uno atterra l'altro e l'altro fa lo stesso... per adesso Eleonora pare in vantaggio... ma presto Romani recupera e.. la manda a terra... ma non è finita! Grazie ad una magistrale mossa ecco che tutto ritorna come prima! Chi vincerà l'incontro?!... ecco, ha inizio il SECONDO ROUND!"
-Per favore... Ale... adesso è meglio finirla... abbiamo altre cose di cui parlare- Isabella prendendo in pugno la situazione.
-Di cosa... di come i prof ti regalino i voti? A te e a quelle oche delle tue amiche!- Romani prendendosela anche con lei.
-Come scusa?- Isa che ci era rimasta molto male.
-Hai capito benissimo. Tu e la tua congriga di amiche!
-Maremoto, terremoto, asteroide, avvicinamento del sole e disoglimento dei ghiacciai.
-Ale... adesso calmati- Frcchi in difesa della sua ragazza.
-Tu fatti gli affari tuoi, venduto!- sempre Romani.
-Se ce l'hai con me non prendertela con loro!- Ele risoluta.
-Ma stai zitta!
-Come ti permetti!
-Io mi permetto eccome! Tu non sai fare altro che far star male le persone che hai attorno. Io credevo di aver superato questa situazione. Riuscivo a starti vicino riuscendo anche a prenderti in giro! Riuscivo a fregarmene di te e riuscivo anche a stare con altre senza che il tuo pensiero mi torturasse... adesso che cosa mi hai fatto?! Mi hai stregato! mi hai fatto qualche cosa... perchè non è possbile che mi senta così male a pensarti con un altro... quando.. quando sono con te è come se toccassi il cielo... anzi no... mi sento come tre metri sopra il cielo... quando ti vedo con loro... è l'inferno!
-Benvenuto nel mio mondo- Ele seriamente, ironica e a bassa voce.
-Sai, Sabry- io- ci stavo ripensando... maremoto, terremoto, asteroide, avvicinamento del sole, disoglimento dei ghiacciai e magari una bella glaciazione tipo The Day After Tomorrow.
-Forse è meglio che ne discutiate fuori- Cassineri.
-Oh, no! Ha detto che i prof mi regalano i voti... dobbiamo discuterne! Eccome se dobbiamo discuterne- Milena.
-Mile, stai zitta- Frecchi- non è il momento.
-Lo dico io quando non è il momento! Io mi faccio un fondo così a fare tutto e voi... voi dite che i prof mi regalano i voti? -Tu non ti fai un fondo così... tu vivi alle spalle degli altri come hai sempre fatto e come farai sempre... quindi abbi per lo meno il buon gusto di tacere- Eleonora facendosi coninvolgere nella lite.
-Lo difendi?! Lui ti ha umiliata davanti a tutta la classe e tu lo difendi!?
-Prima di tutto io non lo sto difendendo... seconda cosa... lui non mi ha umiliata... sai che ti dico... è la prima volta che qualcuno tiene così tanto a me da, addirittura, far scoppiare una bomba del genere.... almeno lui dice quello che pensa... invece di sparlare alle spalle come fai tu.
-Ma come... come ti permetti?!- in lacrime da coccodrillo (per carità! Non "longilineo", "longevo"... siamo tornati alla prima elementare dove non si sa nemmeno leggere sul dizionario! -esempio della demenza in una traduzione di greco-).
"La folla è in silenzio. Sta succedendo qualche cosa di assoluatmente fuori dal comune. I due avversari si sono dati la mano e hanno abbandonato il ring! E' un evento assolutamente fuori dal comune! E' proprio il mach del secolo! Da qui è tutto... ripassiamo la linea allo studio... dopo la pubblicità i particolari di questo strano finale".

I due litiganti uscirono dalla classe. Ele si appoggiò al muro e incominciò a fissare seriamente il suo interlocutore mentre quello si metteva le mani prima nelle tasche, poi tra i capelli, poi di nuovo nelle tasche, poi le lasciava andare parallele al corpo, poi di nuovo tra i capelli.
Ele aveva lo sguardo fisso nei suoi occhi che non facevano altro che evitare i suoi.
Si fece un poco avanti e improvvisamente... gli mollò uno schiaffo sulla guancia.
-Ehi!- lui confuso- hai appena detto...
-Lo so quello che ho detto- riappoggiandosi al muro- ma volevo togliermi questa soddisfazione.
-Spero tu te la sia tolta- massaggiandosi la guancia.
-Non lo so, Ale... vedremo.
Lui pareva perlesso.
-Cosa c'è? Sei irrequieto.
-Io non capisco quello che hai detto... non riesco a capire se sei contenta che io abbia detto quelle cose o sei arrabbiata perchè le ho dette davanti alla classe intera.
-La via di mezzo.
-E posso anche sapere di cosa dobbiamo parlare adesso... io... io non lo riesco a capire...
-Dobbiamo parlare di quello che sta succedendoci.
-Tu stai con La Rocca. Fine.
-Posso sempre lasciarlo.
-Non lo farai.
-E cosa te lo fa pensare?
-Non sei il tipo... e poi lui ti piace davvero.
-davvero?
-Sì... tu non sei come me... per me un bacio è solo un bacio... per te... beh... per te è tutta un'altra cosa.
-Io sono cambiata... comunque non ci siamo ancora baciati da quando siamo tornati assieme.
-Non ci credo.
-E' la verità.
-Non è possibile che sia riuscito a starti vicino senza volerti baciare... - catturato dai suoi occhi le si stava avvicinando.
-Che cosa stai facendo- gli parò sopra lei un po' stupita.
-... come io voglio baciare te- parlando sopra a quello che stava dicendo lei.
-Baciare me?
-Sì.
-Tu vuoi baciare me?
-esatto. Adesso.
-Non posso.
-Perchè?
-Io non posso.
-Perchè?
-Perchè io sto con un altro ragazzo.
Il sangue gli si gelò nelle vene e si allontanò di colpo.
-Non abbiamo nulla altro da dirci.
Lei lo fermò per un braccio e lo fece girare.
-Adesso non posso... mah, chi lo sa, magari domani non ci sarà nessun impedimento.
-Già... forse domani.. forse dopodomani... una settimana.. un mese...
-No. Domani.
-E' una promessa?
-E' un dato di fatto.
-bene- lui abbozzando un sorriso e rientrando in classe, nella quale era scoppiato il putiferio. gente che piangeva. Altri che ridevano.. altri che si tiravano dietro biro ed io che capii che qualche cosa era cambiato.

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Capitolo 15
*** THE INTERFERENCES OF THE DESTINY ***


Ciao a tutti! Per rispondere alle recensioni...
1. Ufficialmente la protagonista è Ele, però... all'interno della storia ho ritenuto interessante sviluppare anche le sue bravissime e simpaticissime amiche. In realtà diventerà la storia del trio.
2. Nel capitolo successivo a questo accadranno cose che vi faranno dubitare che la storia possa finire bene, soprattutto per tutti coloro che tengono per coppia Ele-Romani, Fra-Bettazzi e Sabry-Claudio.
Vi lascio a questo capitolo, inconcludente ma spero non noioso!
Ciao e buona lettura


15. THE INTERFERENCES OF THE DESTINY

Ero seduta sul divano di casa mia a guardare un dvd quando, tanto per cambiare, suonò il telefono.
-Ciao Fra- era Ele.
-Sono nel momento cruciale di un film... non puoi chiamare dopo?
-no che non posso... è successa una cosa!- al settimo cielo.
-Cosa...- mentre mordevo una mela.
-Beh... è successa una cosa che non immaginerai mai...
-... hai mollato La Rotta e ti sei rimessa con Romani- la interruppi io.
-E tu come fai a saperlo?!- stupita.
-Non ci vuole un genio.
-Vuoi dire che era così evidente?
-Nooooo- ironica.
-Comunque non ci siamo ancora messi assieme... ha solo detto che vorrebbe baciarmi.
-mmm- finendo la mela.
-Non sei molto interessata?- perplesssa.
-A dire il vero ho altro che mi passa per la testa... nn che quello che tu mi dici non sia importante... solo che... ho i miei problemi.
-E c'entra qualche cosa Andrea....?
-Quale?
-Bettazzi!
-Bettazzi?- fissando l'immagine ferma del film.
-Avete un certo feeling.
-Già... è vero.
-Quindi ti piace.
-Chi?
-Bettazzi!
-Davvero?
-Smettila di fare la scema- Ele.
-Io non sto facendo la scema... sto solo cercando di sviarti il più possibile.
-Tanto non ci riesci.
-Mah....- tra me e me.
-Cosa hai detto?
-Nulla.
-Ah.... quindi?
-Quindi cosa?
-Adesso cosa farai?
-Beh, prima di tutto butterò il torsolo e poi finirò di vedere il film.
-Lo sai che intendevo dire con Bettazzi.
-Siamo "amici"- Gli amici non si baciano. Pensai mentalmente.
-Sì certo... e io sono Julia Roberts!
-Congratulazione per i tuoi neonati, Julia...
-Smettila di prendermi in giro.
-Okkei, socia, scusa.
-Voi siete solo amici?
-Posso appellarmi al quinto emendamento?
-In Italia non esiste (anche se non è effettivamente vero) .
-Posso sempre scegliere di non parlare.
-In tal caso ti terrei al telefono vita natural durante e non vedrai mai la fine del film.
-Facendo tutti i conti sai che ti dico? Non mi conviene... okkei... non lo so se mi piace Bettazzi- bugia!- non so quello che farò- questa non è una bugia- e non ho di certo la più pallida idea di quello che ha intenzione di fare lui... visto e considerato che adesso tu "stai" con Jack.
-Giusto...- perplessa- chi è Jack?
-Come?- sorpresa della domanda.
-hai detto "visto e considerato che stai con jack" ma chi è Jack?
-Ho detto Jack? Scusa, è che stavo guardando il Titanic e stava affondando la nave... ho avuto un attimo di, come dire, smarrimento.
-Quindi intendevi dire Romani, prima?
-Prima quando?
-Prima quando dicevi che stavo con lui- rassegnata.
-Beh, visto e considerato che non stai con nessun altro...
-Ok...
Silenzio. Musica che parte e in sottofondo Jack che urla "Rose!!!!"
-Hai ridato il play!- offesa Eleonora.
-Non stavi parlando.
-Io ti esponevo i miei problemi esistenziali e tu te ne stavi lì a guardare Titanic!
-Scusa... ma quale sarebbe il problema esistenziale? Per adesso abbiamo solo parlato del fatto che ti sei messa con Romani e di Bettazzi che non so cosa voglia dalla mia vita... o mi è sfuggito qualche cosa?
-Mi sento in colpa per aver lasciato Andrea.
-Questo non lo puoi dire! Non dopo tutto quello che è successo!!!!- stremata.
-Cosa vorresti dire.
-Scegli. Una volta per tutte, scegline uno. Non fai altro che girarti tra Bettazzi, Andrea, Romani e Frecchi... prendi una decisione socia! Uno non quattro, ok? O devo regalarti anche il pallottoliere?!
-Ma io non so chi scegliere. Insomma... Romani è... Romani... e poi Andrea è.... beh... è Andrea... mentre Bettazzi è...
-Ti prego non sconvolgermi con la sorpresa che Bettazzi è Bettazzi!
-Cosa vuoi che ti dica! Ognuno di loro a modo loro mi ha toccato il cuore. In alcune situazioni vorrei la tenerezza di Andrea, la comprensione di Bettazzi, la leggera presa in giro di Frecchi e la presenza fisica di Romani.
-Non credo tu sia felice di sentire che se non la smetti con quei pensieri raggiungerai i livelli di Victoruccio con Frankie.
-Eh?!
-Mai sentito parlare di Victor?
-Victor quale?
-ma certo... Victor quale... ma che domande! Il Victor di cui abbiamo incessantemente parlato per un quadrimestre l'anno scorso.
(Victor Frankenstein) -Ahhhh... e ci voleva molto a dirlo?
-Normalmente tutti ci arrivano dopo pochi minuti.
-Mi stai dicendo che sono torda?
-No, assolutamente... quello te l'ho detto ieri... oggi ti dico che sei proprio tarda!
-Simpatica!
-Lo so... adesso me ne vado... voglio finire di vedere il film.
-E mi abbandoni con questi dubbi?
-No, prima di andare ti darò un ottimo consiglio...
-Quale?- preoccupata.
-Frecchi sta con Irene (una del trio di Milena)
-Si sono lasciati.
-Ah davvero? E perchè?
-Perchè lui ha detto che Romani aveva ragione a dire che Ferraris le favorisce.
-Senti da che pulpito viene la predica!
-Infatti... comunque lei si è molto arrabbiata e lo ha lasciato immediatamente.
-Che culo!- ironica.
-Comunque... dicevi?
-Allora... anche se Frecchi non sta più con Irene, rimane il fatto che si sono appena lasciati e magari potrebbero tornare assieme...
-veramente lei gli ha detto di non avvicinarlesi più...
-Posso finire il discorso senza essere interrotta otto volte?
-Ok, scusa... dimmi pure...
-bene... dicevo...anche se Frecchi non sta più con Irene, rimane il fatto che si sono appena lasciati e magari potrebbero tornare assieme... e se così non fosse avrebbe altre due braccia di nome Battezzi Laura in cui cadere... quindi è meglio se lo lasci stare... secondo: Bettazzi non si farà accalappiare da te una seconda volta...
-Io non l'ho mai...- ripensando a quello che avevo detto poco prima- opss scusa, continua pure.
-... lo hai fatto soffrire parecchio quando lo hai praticamente usato per far ingelosire Romani..
-Sì, ma lui era d'accordo...
-Sì, ma non si è divertito nel vedersi soffiare da sotto al naso la ragazza per cui provava qualcosa.
-Provava? Quindi non prova più niente per me...
-Non lo so, chiediglielo.
-Non ci penso proprio ... chiediglielo tu?- io?! Mi venne un mezzo infarto... sarebbe stato un po' sospetto se, dopo esserci baciati, io gli chiedessi se prova ancora qualcosa per la sua migliore amica? Nooooo.
-Io?
-Tu... sei sempre stata più coraggiosa di me in queste cose.
-ma non è vero!
-Sì che è vero! Glielo chiderai tu! E poi me lo dirai....
-Cambierebbe qualche cosa per te saperlo?
-Non lo so... forse sì...
-E Romani?
-Beh... Ale è così carino e dolce con me... pensa che oggi mi ha telefonato otto volte... otto, ti rendi conto?
-Sì.... ma quindi ti piace lui o vuoi Bettazzi?
-beh, Bettazzi è un mio grandissimo amico.
-Quindi non ne sei innamorata?- speravo che dicesse di no con tutto il mio cuore.
-No.-sollievo- ma non ne sono sicura- peplessità e poi sconforto.
-Tu deci decidere... se no li perderai tutti.
-Cosa vorresti dire?
-Come non piace ai ragazzi, non piace nemmeno alle ragazze essere prese e poi mollate e poi riprese e poi rimollate... quindi scegli. Se no si stuferanno della tua indecisione e andranno a cercare altre braccia ove rifugiarsi.
-Ti lascio- pareva pensierosa.
-Pensaci bene, Ele. Scegli.
-Ok. Ciao- appoggiò il telefono sulla scrivania e si gettò nel letto.
Eleonora sapeva di dover trovare una soluzione e alla svelta... ma chi l'avrebbe detto che la soluzione arrivasse così velocemente ai suoi piedi? Soluzione comoda? Soluzione scomodissima? Soluzione era comunque. E da quel giorno capì che aveva davanti a sè tutta una vita nuova.
Diede uno sguardo al calendario e vide che era il cinque maggio. Aveva sedici anni. Un anno nuovo le si presentava ed era, certamente, pieno di sorprese per tutti.

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Capitolo 16
*** THE NEW ERA ***


Volevo ringraziare tutti coloro che recensiscono! Mi fa molto piacere leggere i vostri commenti, anche nel caso dovessero essere negativi.... dal prossimo capitolo molte cose cambieranno nella vita del trio!

16. THE NEW ERA....

Esattamente nello stesso momento in cui Eleonora capì che tutto sarebbe cambiato, Sabrina e Claudio stavano parlando tranquillamente su una panchina del parco.
-Sei sicura di non aver freddo?
-No, sto benissimo, grazie- Sabrina sorridendo- come mai volevi vedermi?
-Volevo parlarti un po'...
-Davvero?- lei continuando a sorridere.
-vedi... ieri sera ho parlato con Andrea.
-Calma... Andrea quale... oramai ci sono più Andrea in giro che stelle nel cielo!
-Hai ragione- lui ridendo- parlo di Andrea Bettazzi.
-Ah, immaginavo... cosa ti ha detto.
-Crede di essersi preso una cotta.
-Per Eleonora?! Ancora?!
-veramente non per Eleonora...
-Davvero e per chi?
-Non te lo posso dire, in verità...
-Però me lo dirai.
-Non lo so, dipende...
-Dipende da che cosa- fare giocoso.
-Dalla risposta che mi darai.
-E' un ricatto?
-No. Solo un avvertimento.
-Sono stufa di sentirmi rispondere sempre in modo diverso. Possibile che nessuno in questa città riesca ad ammettere le sue azioni!
-E va bene, sì... è un ricatto... contenta?
-mmm non lo so se mi piace essere ricattata...- Claudio non le lasciò finire la frase e non perchè avesse una battuta di replica.
La stava baciando. Su questo non c'erano dubbi. Claudio la stava baciando. Il cuore a mille mentre con il cuore fino al cielo si rendeva conto di quello che stava succedendo. Ma che sopra il cielo! Come minimo tre metri sopra il cielo!
Il bacio finì e Sabrina sentì il vuoto. Che si fosse pentito?
Vide i suoi occhi... Che si fosse preso gioco di lei?
-Mi piaci- lui diretto.
-Caspita... potevi anche dirmelo meno a bruciapelo- lei sorpresissima.
-Non avrebbe di certo dato lo stesso effetto!
-Come negarlo?
-Non negarlo e dimmi di sì.
-Dire di sì a cosa- confusa.
-Vuoi metterti con me?
Sabrina lo guardò bene negli occhi per un istante. Poi prese fiato e decise che la sua vita sarebbe stata più piena quell'estate!
-Sì.
-bene- lui baciandola ancora.
Quando furono davanti alla casa di lei, Sabry si scosse.
-Ma che cosa ti ha detto Bettazzi... per chi si è preso una cotta?
-per la tua amica... come si chiama... Francesca?
-No- seria.
-Non si chiama Francesca?
-No! Si chiama Francesca... era più un : "Non è possibile!"
-Felice-incredulo o scontento-incredulo.
-felice-incredulo.
-bene... Andrea ne sarà contento.
-Ed Eleonora?
-Sono solo amici... non sono mai stati qualcosa di più, a dire il vero.
-Un Sollievo... pensavo già all'ennesima lite tra quelle due... sarebbe stato divertente, però
-Litigano spesso?
-Oh, non sai quanto! Incominciano ad insultarsi tra loro ironicamente... dovresti sentirle una volta.... sembra quasi che non possano più tornare amiche quando... scopri che non hanno litigato sul serio, o stavano solo scherzando... o qualche cosa del genere che ti lascia senza parole.
-Non capisco come possano essere amiche.
-Se lo chiedono in molti, ma io gli risponderei che alcune persone sono amiche a priscindere dalle loro diversità. Un esempio stupido... se Eleonora non la frenasse, Francesca sarebbe molto più acida con tutti.
-Non lo credo possibile....
-Tutto è possibile, ricordalo! Comunque... Eleonora sarebbe completamente insicura se Francesca qualche volta non le desse uno scossone dicendole che è il momento di scegliere qualche cosa!
-O meglio, qualcuno...
. -Che ci vuoi fare... quella ragazza ha la strana capacità di mettersi sempre in situazioni da cui non riesce ad uscire.
-E tu?
-Io sono l'arbitro- sorridendo.
-Arbitro? Del tipo cartellini rossi e gialli? Falli ed espulsioni?
-Non esattamente... io le freno un poco tutte e due! Vuoi mettere! Senza di me quelle due si sbranerebbero!
La campana della chiesa suonò le sei di sera.

La campana stava emettendo il solito suono e i rintocchi indicavano le cinque del pomeriggio quando io, per caso, incontrai Andrea vicino alla libreria.
-Ciao- Lo salutai io come se fosse semplicemente un conoscente.
-Ciao!- lui più entusiasta.
Vederlo così mi faceva venire in mente quando ci eravamo baciati nel palaghiaccio di Novara.
-Come va?- lui, mentre si metteva al mio fianco con la palese intenzione di conversare.
-Abbastanza bene....-io sorridendo, poi ricordandomi tutto ripresi un'aria seria- come mai da queste parti?
-Cercavo un libro.
-E lo hai trovato?
-No.
-Che libro era?
-Il nuovo di Kathie Reichs.
-Strano... è proprio davanti all'ingresso!
Un attimo di imbarazzo.
-Ho telefonato ad Eleonora e mi ha detto che ti avrei trovata qui oggi.
-E come mai volevi vedermi?
-Non lo so... mi faceva piacere?
-Potevi telefonarmi e chiedermi se avesse fatto piacere anche a me vederti...
-Non ti fa piacere?
-Sì- sorriso tirato.
-No, non è vero.
-Ti dico di sì.
-Io sono sicuro di no... e vorrei saperne il motivo... non sarà stato per quel bacio vero?
-Perchè mai?- tra l'ironico e il serio,
-Non lo so... da quando è successo è cambiato tutto.
-Non per deluderti... ma prima di quella volta ci siamo visti soltanto un'altra volta... come puoi dire che sia cambiato tutto?
-Ti comporti in modo diverso...e poi dove stai andando?
-Sono in ritardo.
-In ritardo per dove?
Il silenzio prevalse per qualche istante, visto che mi ero fermata e stavo salutando con la mano Michele.
-Ciao... sei in ritardo.
-Dovevo comperare un libro... Michele... ti presento Andrea Bettazzi.
-Piacere.
-Piacere mio- Bettazzi- tu sei l'amico di Fra, non è così?
-Esattamente... ci conosciamo da una vita, diciamo- Michele sorridendo- di te, invece non ho mai sentito parlare... chi sei?
-Io sono un amico di Eleonora..
-Ah! E' da un po' che non la vedo... novembre mi pare....
-Sì, da quella cena- io riluttante.
-Come sta?
-Non male- rispondemmo in coro io e Bettazzi.
-Bene....- Michele piuttosto perplesso.
-Vi dovevate vedere?- Bettazzi sospettoso.
-A dire il vero dovevamo andare al cinema- io con il mio solito tono un poco acido.
-A veder una delle solite storie d'amore- Michele annoiato.
-Ehi, guarda che non te l'ho chiesto io di venire al cinema con me!
-Non è mica colpa mia se mia madre e la tua si sono alleate per "educarmi al mondo femminile"! Io scoppiai a ridere e Andrea mi seguì a ruota.
-Io non ci trovo nulla a ridere!- Michele sorridendo- comunque... se avevate altri progetti...
-Veramente no- io.
-Bene.... allora potresti unirti a noi...- Michele cogliendomi di sorpresa.
-Penso che Andrea abbia altro da fare- io speranzosa.
-Nulla di particolarmente interessante- lui sorridendomi ironico.
Mi arresi all'evidenza. Non potevo farci nulla.
Entrammo nel cinema e ci disponemmo in questo modo: Bettazzi al centro ed io alla sua sinistra. Non mi piaceva per nulla come situazione, soprattutto non mi piaceva per nulla il fatto che quei due parlassero tranquillamente di me alle mie spalle... o al mio fianco, a seconda delle esigenze. Il film stava per iniziare quando quei due incominciarono a discutere dell'unico argomento che avevano in comune, per lo meno fino a quel momento: io.
-Come vi siete conosciuti?-Ci chiese Michele.
-Andrea è il migliore amico di Eleonora... ci siamo incontrati per caso e poi c'è stata la scommessa riguardo a Claudio e Sabrina... e la cena con tutta la compagnia.
-E' stata divertente quella cena.
-Davvero?- io ironica.
-Sì... insomma... era troppo forte vedere Romani e Casineri che punzecchiavano Eleonora e La Rotta!
-Pensa che quei due si sono già mollati- io come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Stai scherzando, vero?- Bettazzi era diventato serio e la cosa mi lasciò perplessa.
-No...a quanto ne so io adesso c'è qualcosa in sospeso con Romani.
-Giusto... avrei dovuto immaginarmelo.
-Che cosa?- Michele molto interessato.
-Che Eleonora si sarebbe messa con tutto il mondo fuorchè te?- io cattiva. La situazione non mi piaceva. Non mi piaceva la piega che stava prendendo nè tantomeno il modo in cui Andrea sembrava ancora cotto di Ele.
-A te che importerebbe? Non hai fatto altro che comportarti da acida questa sera.
-Forse sono delusa... insomma... mi hai detto che era stato tutto un errore e amici come prima, tutto ok... poi ti salta la mania di seguirmi... metti in tavola le tue carte perchè io non ho nessuna voglia di farmi prendere in giro da te.
-Wow, la cosa si sta facendo interessante... ma, tanto per essere chiari, di che errore stiamo parlando?
-Io l'ho baciata.
-Beh... una volta ti tiri indietro tu e una volta si tira indietro un altro... è la vita- amaramente.
Il silenzio rimase un attimo sospeso nell'aria.
-Scusatemi, mi sono ricordata che ho altro da fare piuttosto che sprecare il mio tempo con voi. Mi alzai velocemente e lasciai il cinema. Il film lo avrei scaricato da internet piuttosto che rimanere in quella sala.

Ero uscita da pochi minuti e mi stavo dirigendo verso casa quando una mano mi prese il braccio e mi fece ruotare di 180 gradi. Davanti a me si ergeva Bettazzi con il viso serio e gli occhi cupi. Feci per liberarmi il braccio quando lui me lo strinse ancora.
-Lasciami subito- io con voce bassa ma seria.
-No.
-Non farmelo ripetere.
-A che gioco stai giocando?
-Come scusa?
-Avevi detto che eravate solo amici... invece... non mi pare che gli amici si bacino.
-E' stato parecchio tempo fa e in quel momento non ero al massimo... che vuoi da me? Tu che non sai nemmeno decidere tra me ed Ele?
-Io voglio te
. -Io no.
-Davvero?
-No....- abbassando gli occhi- io so solo che da quando ti ho incontrato ti penso spesso...
-Anche io ti penso spesso. Mi piaci.
-Io non sono pronta per una "storia seria"... insomma... ho 15 anni e non so nemmeno cosa voglio fare della mia vita. Non posso sprecare le mie energie a starti dietro... io non voglio che vada tutto a rotoli.
-Io non voglio essere un peso per te... voglio solo poterti baciare.... stare accanto e tutte queste belle cosette.
-Divertirti un mesetto e poi mollarmi?
-No.
-Lo farai.
-Chi te lo dice?
-Se non lo farai tu lo farò io.
-E' una minaccia?
-Una constatazione... sono troppo giovane per essere coerente!
-Non ha senso questo discorso.
-Io devo andare a casa.
-Posso accompagnarti?
-No.
Alle sue spalle comparve Michele.
-Credo sia il caso di tornare- gli dissi seriamente.
-Va bene- lui con tono atono.
-Bene- Andrea mollando la presa del mio braccio e fissandomi arrabbiato- spero che tu te ne penta.
-Spero di poterne fare a meno- io prendendo dalla mia borsa il cellulare che stava squillando e rifiutando la chiamata- ciao.
Detto questo mi voltai e me ne andai con Michele alle mie spalle. Non sapevo che non avrei rivisto Bettazzi per parecchio tempo, ma sapevo di volermi girare e annullare la lontananza tra di noi. Se solo lui mi avesse chiamata avrei ceduto su tutta la linea. Se solo mi avesse chiamata....

Presi il cellulare e composi il numero che avevo rifiutato. Risposero al secondo squillo.
-Ciao Ele, scusa ma prima non potevo risponderti.
-Come mai?
-Discussione in corso- ripensando a quello che era accaduto ore prima.
-Tra chi?
-Me e Bettazzi.
-Quindi niente fiori d'arancio.
-E lasciare la mia posizione da single? Mai.
-Ma pensavo ti piacesse.
-Molto... ma non sono pronta per avere una storia con lui.
-Davvero?
-Sì... come mai mi hai chiamata?
-Ho ricevuto delle notizie dalla scuola.
-Scuola?
-Sì... dai che te la ricordi... la nostra scuola... il liceo classico più disorganizzato del mondo!
-Giusto.. e allora?
-Ti ricordi che avevamo fatto domanda per passare tre anni in Inghilterra per concludere l'anno?
-Certo che me lo ricordo.
-Siamo state accettate. Tutte e due. Per tre anni... non è meraviglioso? Vivremo in un college e torneremo a casa solo per le vacanze di Pasqua, di Natale ed estive!
-Quindi vuol dire che...
-Esatto... prepara i bagagli... tra due giorni partiamo!
-Lo dovremo dire in classe...
-Non ci penso proprio! Lo diremo solo ai prof!
-Ti ho contagiata?
-Non vedo l'ora di partire. Londra aspettami!
-Lo sai che non sarà una passeggiata, vero?
-Lo so benissimo... vuoi rinunciare?-Ele preoccupata.
-Mai!- Io sorridendo- lo vado a dire ai miei. Domani progettiamo tutto ok? Mi dispiace solo che non vedremo Sabrina per un po'...
-E perchè mai?
-Beh... Londra e Novara non sono esattamente vicine!
-Come... non te l'ho detto?
-No, cosa?
-Anche Sabrina è stata accettata... siamo noi tre!
-Non è vero.
-Verissimo... stavo giusto per telefonarle!
-E' troppo bello per essere vero!
-E' vero, verissimo!La nostra vita sta per cambiare... stiamo vedendo l'inizio di una nuova era!
-Parla meno the oc. niano.
-Eh?
-La lingua dei telefilm.
-A volte non ti capisco proprio.
-Episodi della seconda serie... the new era? Hai presente?
-Ah... va beh, chiamo Sabrina...
-Brava... ci vediamo domani!

Sabrina rispose al telefono con ancora il sorriso sulle labbra.
-Ciao Ele... è successa una cosa...
-Cosa?
-Sto con Claudio...
-Oh.... ma è bellissimo.
-Sembri delusa.
-No...assolutamente! Solo che devo dirti una cosa...
-Cosa?!
-Io te e la Fra siamo state accettate per quel progetto in Inghilterra...
-No.
-Sì.
-No.
-Sì.
-NO! Non adesso che le cose stavano andando bene- gettandosi di schianto sul divano.
-Mi dispiace... non vorrai mica rinunciare, vero?
-Che domande... certo che no... solo che mi dispiace.. mi piaceva stare con Claudio... lui è così gentile... così carino.
-Sabrina, sei cotta come una pera!
-Io non sono cotta!
-Lo sei eccome!
-Ti dico di no!
-Lo sei, fidati... comunque non ti preoccupare... a Londra ci sono altri bei ragazzi.
-Lo so... ma io volevo quel bel ragazzo.
-Pretendi troppo. Devi accontentarti del resto della popolazione maschile.
-Mi stai prendendo in giro?
-No.
-Ok, mi stai prendendo in giro.
-No, davvero.
-Sì... ti dico di sì...
-E va bene... ti stavo prendendo in giro!
-Lo sapevo!
-Senti... io devo scappare... domani ci organizziamo noi tre... okkei?
-Contaci. Ciao.
-Ciao.

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Capitolo 17
*** NICE TO MEET YOU, JAKE ***


PARTE SECONDA DELLA STORIA : LEAVING NOVARA
17. NICE TO MEET YOU, JAKE

E' ormai passato un anno e mezzo dagli ultimi momenti narrati, l'espediente narrativo mi impone di creare questa enorme prolessi colmata da analessi continue... non vi annoierete!
Erano cambiate un sacco di cose in quell'anno. Tanto per incominciare tutte e tre avevamo una storia con tre ragazzi inglesi conosciuti lì, ma partiamo dal principio, per una volta tanto.
La famiglia che ci ospitava era composta da Mrs. Sarah Sounders, la figlia maggiore Catherine, Faith... e Jake. Solo che conoscemmo l'esistenza di questo solamente dopo un paio di mesi dal nostro trasferimento.
Jake Sounders era un ragazzo di diciannove anni, con dei grandi occhi scuri impenetrabili. Aveva la strana capacità di sfidarti solo con lo sguardo, che poi, avrei scoperto, sarebbe stata la stessa caratteristica del suo temibile avversario, anche se poi, ne avrei dedotto che erano due sguardi completamente differenti tra di loro. Jake studiava medicina in una prestigiosa università lì vicina.
Faith, la sorella sedicenne di Jake, ci aveva parlato di suo fratello come uno scavezzacollo che nella vita tentava di raggiungere il successo. Per lei suo fratello era l'ideale ragazzo che qualunque sedicenne etero e libera avrebbe accolto volenterosamente fra le sue braccia. Il punto stava nel fatto che lui era un vero impiastro nel scegliersi le ragazze (che novità). Tutte le sue ex erano gallinelle dalle uova d'oro in quanto a fascino e cervello pari a quello di una noce.
-Mio fratello spezza i cuori a mezza Londra, che ci posso fare, ragazze...- Faith mostrando ad Ele una foto del ragazzo di qualche anno prima.
Quando me la passò, notai che non era niente male. Ci avrei scommesso su anche tutti i miei risparmi, Ele si sarebbe presa una cotta per lui! Eccome se se la sarebbe presa!
-Ti piace?- mi domandò Catherine che era sopraggiunta solo in quel momento.
-A dire il vero non è mio tipo- io sorridendo- anche se ho una mezza idea di chi sarà il prossimo cuore infranto... non è vero Ele?- sorridendo innocentemente.
-Non sei per nulla spiritosa- The Punisher.
-Lo sono eccome.
-Fine primo round- Sabrina osservando meglio la foto-e questo qui invece chi sarebbe?
-E' Micheal... o meglio, noi lo chiamiamo Nick.
-Mi sfugge il passaggio da Micheal a Nick- Ele perplessa.
-Fatemi indovinare... Micheal.. Michky- Nicky- Nick... giusto?- io sorridendo.
-Come fai a saperlo?
-Genitori in Trappola, 1998 con Dannis Quaid. Remake di un vecchio film Trappola per genitori tratto dal libro Il cowboy con il velo da sposa del 61.
-Wow- faith- devo dedurne che ti piacciono i film?
-Solo alcuni...- io osservando l'amico di Jake nella foto- assomiglia a Claudio.
-Non è vero!- Ele.
-Sì, eccome... ha gli stessi occhi chiari e i capelli tra il biondo e il castano!
-No... Nick ce li ha più chiari- Sabrina.
-Non pensavo avessi avuto così tanto tempo per guardargli gli occhi- io.
-Maliziosa!- Faith.
-Solo un pochetto.
-Tu andresti molto d'accordo con Matt.
-Matt?
-Dubito che lo conoscerai mai- Cat.
-Perchè?- Ele.
-Matt, Nick e Jake erano molto amici prima che Loreen decidesse che erano troppo amici per i suoi gusti- Faith.
-C'entrano sempre le ragazze.
-Loreen era la ragazza di Matt.. poi è successo un gran casino e si è messa con mio fratello. Quei due hanno avuto una tremenda litigata...- Faith.
-Quindi in poche parole la colpa è stata tutta di Jake?- Eleonora dispiaciuta.
-Non lo so... è stata una storia talmente incasinata... io so solo che Loreen ha fatto un gioco sporco, ma mio fratello era troppo innamorato in quel momento per capirlo... spero che adesso che lui e quella vipera si stanno lasciando, faccia pace con Matt- Cat.
-Lo so, sorellina, che ti piaceva quel mascalzone... piaceva maledettamente anche a me... ma dubito che quei tre risolvano qualcosa- Faith ritirando le foto.
La porta si spalancò in quel momento e una voce non famigliare incominciò a sbraitare sulle scale.
-Temo che presto conoscerete nostro fratello Jake- commentò Cat sorridendoci. Eleonora arrossì leggermente mentre nella sua mente tornavano scene dell'addio e di quando fossero confusi i suoi rapporti con Romani.
All'aeroporto lei aveva sperato che lui si sciogliesse un poco, invece era stato un vero e proprio pezzo di ghiaccio. Voleva angosciose parole dolci... invece aveva ottenuto un semplice "ciao, beh, ci sentiamo". Ci era rimasta malissimo. Non un bacio, non un sorriso... come se fosse scocciato di aver saltato una partita di calcio solo per doverla accompagnare in aeroporto. A quel punto lei si era davvero infuriata e gli aveva urlato dietro che, evidentemente, se preferiva a lei una partita di calcio la loro relazione, se era possibile definirla in quel modo, non aveva senso a continuare. Infine si era data della sciocca per aver solo pensato che lui si fosse realmente innamorato di lei. "Sveglia!- fece una vocina nella sua mente- ti ha solo presa in giro, come suo solito, adesso volta pagina e fregatene di tutto.. okkei?".
Jake fece capolino e rimase un attimo perplesso nel guardaci.
-Non pensavo avessimo ospiti, Faith...- sorridendoci.
-Loro sono Sabrina, Eleonora e Francesca. Sono italiane. Non ti ricordi che la mamma te ne aveva parlato che si sarebbero trasferite nell'appartamentino sopra la rimessa?
-Ricordo vagamente...- perplesso.
-Sei troppo impegnato, ti dimentichi addirittura le buona maniere- Cat.
-Tanto non possono capirmi, no?- lui sorridendo.
-Capiamo benissimo, grazie- commentai io porgendogli la mano- piacere di conoscerti... almeno lo spero.
-Altrettanto- lui con la faccia tosta.
Eleonora mi diede man forte e porse la mano anche lei, sorridendo ironicamente e pronunciando la frase di rito "nice to meet you". Se ci avesse viste la Silvetri! (prof di inglese un po’ fumata) Sempre pronta a criticarci, sarebbe stata fiera del nostro attuale livello inglese. Dopotutto eravamo lì da un mese e passa! Non che fossimo diventate delle perfette inglesine, ma ce la cavavamo decentemente con la lingua.
-Quindi siete qui a Londra da un mese e mezzo- poi guardando Faith- se avessi saputo della presenza di tre così dolci fanciulle sarei arrivato prima a fare gli onori di casa.
-Non aspettava altro che prenderci un po' in giro- commentai in italiano con Eleonora.
-Beh, però è carino- lei sempre in italiano.
Jake ci sorrise e poi rispose in perfetto italiano- grazie!.
Io mi misi a ridere mentre Eleonora diventava di un rosso acceso.
-Bene- sempre io- a quanto pare conosci l'italiano- nella mia lingua madre.
-Evidentemente voi non siete delle mezze calzette in inglese.
-Evidentemente no- Sabrina porgendogli la mano e dichiarando anche il suo di nome.
-Come mai da queste parti, fratellone? Pensavo fossi ancora da Loreen- Faith -Veramente penso che io e Loreen ci vedremo molto, molto, molto poco da oggi in poi
-Vi siete lasciati?- Cat atona.
-No, ci siamo mandati a quel paese- Jake passandosi la mano nei capelli.
-Sembra sia diventata un'abitudine- io tra me e me.
-Come scusa?- Faith curiosa. Normalmente badava più a quello che dicevo io per il semplice motivo che davo sempre motivi più piccanti delle varie storie amorose delle mie due amiche.
-Ho solo commentato che pare essere diventata un'abitudine... infatti, Ele, se non mi sbaglio è esattamente quello che è successo all'aeroporto di Malpensa.
Ele divenne di un rosso acceso e mi maledisse. Ma un giorno mi avrebbe ringraziata.
-Sei di rottura fresca?- Jake sorridendo.
-Io non ci trovo niente di divertente- Ele permalosa.
-Perchè non hai idea del colore che ha preso il tuo viso- lui maliziosamente chinandosi a parlarle nell'orecchio.
A quel commento feci segno a Sabrina.
-Ah, prevedo cuori infranti- dissi all'orecchio di Faith.
-Dici, Fra?
-Eccome se lo dico! Guardali... lui è il classico mascalzone ben mascherato... lei invece ha il cuore infranto e bisognoso di essere curato.
-Non so quando Jake possa curarglielo... è vero che vuol fare il cardiochirugo... ma non credo che sarà proprio bravissimo a curare i cuori delle ragazze...- Cat avvicinandosi e facendoci l'occhiolino.
-Che state confabulando voi?- Jake sorridendo.
-Oh, nulla di importante- Cat.
-Mi spaventa quando voi non avete nulla di importante di cui parlare- il ragazzo.
-Ti spaventeresti di più se sapessi, credi a me- Sabrina.
-Non ho dubbi- lui perplesso- comunque io devo assolutamente scappare... Nick mi sta aspettando...- rimettendosi il giaccone di pelle e afferrando il casco della moto.
-Sempre di fretta voi due! Che ne direste di venire qui a cena... così presentiamo a Micheal anche le ragazze- Cat.
-Farete pace con Matt?- Faith ansiosa.
-Non penso- lo sguardo del ragazzo si oscurò- non abbiamo più nulla da dirci.
-Jake, lui era tuo amico!
-E questi non sono affari tuoi, Faith...
La ragazza lo guardò con i suoi occhi verdi e poi decise che era meglio demordere.. per lo meno per quel momento.

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Capitolo 18
*** FRIENDS, FILMS, BALLS AND MOTOBIKES ***


18. FRIENDS, FILMS, BALLS AND MOTOBIKES

Micheal e Jake si trovarono poco dopo a Trafalgar Square. Erano entrambi in moto. I capelli scuri di Jake erano leggermente scompigliati dal casco che aveva portato. I caldi occhi scuri erano particolarmente scuri quel giorno e Micheal rimase un attimo spiazzato dalla rabbia che gli vide stampata in faccia.
-Che diavolo è successo, Jake?
-Mia sorella vuole che faccia pace con Matt.
-Beh... se non sbaglio lui e Faith avevano avuto un flirt.
-Sì.. ma non voglio che quel bastardo si avvicini a mia sorella e le faccia del male come ne ha fatto a me e a Loreen.
-Loreen non è esattamente un uccellin di bosco. Lo sai che è stata lei a mettervi uno contro l'altro.
-Non mi importa.. lui si è comportato da idiota con me e anche con lei. Santo Cielo! L'ha picchiata!
-Non l'ha picchiata! Le ha solo dato uno spintone.
-E' caduta a terra e si è procurata un taglio da quaranta punti!
-Erano solo venticinque i punti... ma non è questo il punto. Lo sai che anche io ho tagliato i ponti con Matt... e non approvo quello che ha fatto a Loreen a prescindere da tutto... però capisco Matt... porca miseria, Jake... gli aveva appena confessato che mentre stava con lui si era scopata mezza squadra di football!
-Non era mezza squadra di football!
-No, hai ragione... su quindici persone se ne è fatta dieci!
-Che ironia... e dire che è tua sorella!
-Non ne vado certo fiero.
-E' sangue del tuo sangue.
-Sì... ma sai com'è... il primo tentativo è sempre un fallimento
-Credevo foste gemelli.
-Sì... ma lei è nata per seconda, quindi è stata concepita per prima... poi a rimediare all'errore sono arrivato io.
-Sempre modesto, amico mio...
-Ovviamente, Jake... almeno uno di noi due deve pur esserlo, no?
-Va beh... ah, lo sai che ci sono tre pollastrelle italiane a casa mia?
-No, non lo sapevo... non me lo hai detto.
-Beh, ora lo sai.
-Come sono.
-Chi?
-Le tre pollastrelle.
-Tre ragazze di sedici anni.
-Carine?
-Sì... non sono male.
-Certo che ti sprechi con le informazioni! Almeno posso sapere i loro nomi?
-E magari anche il loro profilo.
-Certo.
-Eleonora, capelli castani lunghi ricci, non troppo alta, occhi verdi, facile capacità di arrossire.
-Mmmm. Verdi? Verde accesso o verde scuro.
-Verde scuro... particolare come colore.
-Sabrina, capelli scuri mossi lunghi, occhi azzurri, non ancora ben definita.
-Timida?
-No, non credo... riservata direi.
-Non male.
-Francesca, capelli castani lisci non troppo lunghi, occhi scuri, caratterino non male.
-In che senso?
-Ha una bella parlantina. Fa battute, ha la faccia tosta... cose su questo genere.
-Non vedo l'ora di conoscerle... devono essere simpatiche.
-Ah, non passerà molto, visto che sei liberamente obbligato a presenziare alla cena di dopodomani.
-Ordine di Cat?
-Sì...
-Meglio che venga... non conviene farla arrabbiare.
-Esatto.
-Il tornado Cat colpisce chiunque e senza eccezioni, anche se sono il migliore amico di suo fratello.
-Soprattutto.
-E' un invito a non esserti più amico?
-No. Un avvertimento.
-Odio queste "frasi da film"
-Andiamo, John Travolta... abbiamo da fare oggi pomeriggio!

Le tre "pollastrelle" italiane nel frattempo avevano deciso di andare a farsi un bel giretto per Londra. Non avevamo programmi particolari, volevamo solo divertirci... e il posto adatto per farlo era certamente Hyde Park.
Ci trovammo un posticino vicino al lago Serpentine e appoggiammo le nostre munizioni da pic-nic. -Adoro i pic-nic- disse Eleonora poggiando per terra un cestino che, a dire il vero, assomigliava più ad una valigia! Ovviamente era suo. Io e Sabry non ci saremmo mai e poi mai azzardate a portare una siffatto oggetto in giro per Londra per "conservare tutto alla perfezione e in modo di non mangiare le solite schifezze...
-... che non fanno altro che far aumentare i chili e i brufoli- terminò la nostra cara The Punisher dopo che noi, azzardatamente, le avevamo chiesto per la seconda volta il motivo per cui si scarrozzasse l'intero appartamento in giro per la città.
-Non eri così incline a cibi salutari quando siamo arrivate e tu stavi ancora male per Romussi- commentò Sabrina sedendosi e afferrando una bottiglietta d'acqua.
-Ero in un momento di crisi... pensavo fosse innamorato di me... e invece era solo un passatempo. -Che cosa ti aspettavi da lui? L'amore eterno, quello con la A maiuscola che dura per tutta la vita eccetera eccetera eccetera?- io rubando la bottiglietta dalle mani della mia amica.
-A dire il vero no- lei guardandomi un attimo male- però, visto il casino che ha fatto... io speravo...
-Lo hai per lo meno baciato?- Sabrina.
Silenzio di tomba.
Mi voltai e squadrai Eleonora.
-Lo hai baciato almeno una volta, vero?!- io fissandola male
-Perchè mi guardate come se fossi un mostro?!
-Ele! Non lo hai baciato nemmeno una volta?!- io.
-Non ce ne è stata l'occasione.
-Sfido che fosse scocciato in aeroporto!- Sabrina addentando un panino integrale- Ele, ma nn c'era del pane normale?
-Ma quello è dietetico!
-Ele! Sei tu quella che si è fatta fuori mezzo chilo di cioccolatini in due ore. Non noi!- guardo Sabrina- sei tu quella che li deve smaltire... non noi!
-Fra, senti... mangiare sano farà bene a tutte e tre.. così quando torneremo in Italia saremo delle modelle!- Ele entusiasta.
Noi rimanemmo a fissarla male per qualche minuto, ma lei, imperterrita, prese a mangiare il suo panino. Beh, vi anticipo fin da adesso che, in fondo... ci è stato utile tutto ciò... quando siamo tornate a casa sembravamo per davvero tre modelle!
Passammo una mezzora in inutili pettegolezzi fino a quando non venne fuori il discorso "Jake".
-Allora... che ne dite di Jake?- Sabrina.
-Mi piace- Ele.
-Non ne avevo il minimo dubbio- io.
-Sei sempre polemica!
-Io non sono polemica! Ho solo detto che non ne avevo il minimo dubbio... Ele, tu ti innamori sempre di quel genere di ragazzi... ammettilo!
-Non è vero...
-Poi il fatto che stia studiando medicina, Cardiochirurgia in particolare ti manda in visibilio... te lo si legge negli occhi- mi concessi di prenderla un poco in giro.
-Pensa- Sabry- se lo dovessi sposare sareste due dottori in famiglia e guadagnereste un sacco di soldi.
-Vivreste ad Hollywood e curereste principalmente le star del cinema...- proseguii- avrete due figli e una figlia... li chiamerete Alexander, Andrew e Isabel... avrete un cagnolino di nome Spike e un gatto di nome Buffy.
-Io non chiamerei mai mia figlia Isabel...!
-E perchè no?
-La capa del trio lescano Irene, Milena, Isabella... no!
E con quell'affermazione il pranzo finì lì.

La sera era fresca e il cielo limpido. Chiusi la finestra e accostai le tende in modo da potermi tranquillamente cambiare. Pensai al pomeriggio di due giorni prima. Dopo il pic-nic mi ero allontanata dalle mie amiche per sgranchirmi un poco le gambe.
Non avevo fatto nemmeno cento metri che una palla mi aveva colpita in testa mandandomi gambe all'aria. Avevo, di norma, imprecato e avevo fissato male il lanciatore delle palla.
Era un ragazzo con i capelli castani e due splendidi occhi grigi che a seconda dello sguardo assumevano diverse sfumature. Mi si fece vicino e raccolse il pallone.
-Scusa... non credi di dovermi porre le tue scuse?!- ingarbugliata un poco dalla botta e un poco dall'ingarbugliamento di parole con la ripetizione di "scusa".
-E perchè mai... sei tu che dovresti.. sei entrata in collisione con il mio pallone nuovo!- lui sorridendomi enigmatico e porgendomi la mano per aiutarmi a rialzarmi.
-Io cosa?- confusa e irritata.
-Ho detto che al massimo sei tu quella che deve chiedere scusa... hai la testa dura... il pallone potrebbe esseresi ammaccato!
Mi strofinai il punto dolente della testa e fissai il proprietario dell'arma omicida con uno sguardo di fuoco.
-Stai facendo il furbo... e palesemente sfruttando la mia condizione da inferma a tuo vantaggio.
-No, assolutamente... e poi non fare tutte quelle storie... non sei un'inferma... cammini ancora... respiri... parli- sottolinenando la parola "parli".
-Grazie al cielo! Quel bolide avrebbe potuto ammazzarmi!
-Esagerata!
-Non lo sono proprio per niente!- io per niente divertita, mentre lui nn faceva altro che ridacchiare e lanciare occhiate di scherno ai suoi amici non troppo lontani.
-Mi spiace interrompere questa idilliaca conversazione... ma i miei amici mi stanno aspettando- lui facendo per allontanarsi. Ripensai che mi stavo perdendo qualche cosa: da quando in qua i ragazzi utilizzavano la parola "idilliaco"?!
-Dove credi di andare! C'è il rischio che io abbia un trauma cranico e che svenga... potrei morire!
-Non morirai... per lo meno non oggi.
-Gentile... ma cosa ti costa dirmi che ti dispiace?!
-Amare vuol dire nn dover mai dire "mi dispiace"...- lui sorridendo e voltandosi.
Io pensai per un secondo e poi gli risposi a tono.
-Love Story del 1970 con Artur Miller... un film Cult!- sorrisi fra me e me.
Lui si voltò stupito.
-Non pensavo conoscessi quel film... è vecchio!
-Ha poco più di trent'anni... io per film vecchio intendo Piccole Donne la prima edizione del 33...
-Quindi sei un'appassionata di film!
-No... alcuni mi piacciono più di altri.
Lui mi sorrise e mi fissò come per ridere di me.
-Mi dispiace...
-Scuse accettate.
Lui sorrise di nuovo e io mi sentii le gambe molli, poi si voltò.
Stavo per riprendere a camminare quando la sua voce mi raggiunse nuovamente.
-Comunque la prima edizione, quella con Audrey Hepburn è del 34.
-No , del 33... e non è Audrey... è Katherine.
-Lo so... volevo solo metterti alla prova.
-A che scopo?- io perplessa.
-Per decidere o no se chiederti il numero di telefono!
-Non do il mio numero a sconosciuti...
-Io non sono sconosciuto... e poi mi devo assicurare che tu non abbia un trauma cranico...
Mi avvicinai ed estrassi la mia biro dalla tasca.
-Porgi una mano- gli dissi seriamente.
-Hai ceduto tanto facilmente?- lui prendendomi sempre in giro e porgendomi la mano.
-E' colpa del trauma cranico... tra un paio di ore mi riprenderò e mi darò della scema!
-Una scema molto carina, però.
-Grazie... a proposito... io mi chiamo Francesca.
-Molto piacere... nome non comune.
-Sono italiana...
-Vacanze studio?
-Un tipo... sono un po' più lunghe.
-Quanto durano?- lui perplesso.
-Tre anni.
-Complimenti!- guardando il numero sulla sua mano- bene... ti chiamerò.
-Non pensi sia il caso che sappia per lo meno il tuo nome?
-Te lo devi meritare, gattina, te lo devi meritare.
-Vattene mascalzone...- sorridendo e incamminandomi verso le mie amiche.
Tornai in me e presi l'abito che avevo posto ordinatamente (e questa volta per davvero... non il solito caos -nota per Marluz89-) nell'armadio. Lo indossai e poi mi accorsi che Ele e Sabry erano già scese al piano di sotto. Mi fissai un secondo nello specchio e scesi.
Probabilmente ripensandoci adesso, quel giorno sarebbe stato il primo sintomo della mia rovina... ma in quel momento non facevo altro che controllare il mio cell in attesa di una chiamata molto importante e altrettanto misteriosa.

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Capitolo 19
*** LIKE A DREAM ***


19. LIKE IN A DREAM

 

Vidi la porta aprirsi alle mie spalle e Cat entrare con in mano una pastiglia.

-Ti ho portato l'aspirina che mi hai chiesto... sei sicura di stare bene?

-No, per nulla.. ti dispiace se sta sera me ne sto qui tranquilla- sedendomi sul divano e tenendomi la testa tra le mani.

-Spero non sia nulla di grave...

-Sta tranquilla Cat, non è nulla di particolare... solo un po' di influenza... adesso mi metto qui, comoda con una tazza di camomilla e mi guardo una serie di film vecchi... dì agli altri di divertirsi... conoscerò Micheal un altro giorno, se per te non è un problema...

-Assolutamente no. Riposati e vedi di riprenderti... domani io e mamma partiamo per una settimana... saresti a sola solo con le tue amiche e Faith e Jake... non so se quei due siano abbastanza responsabili.

-Non temere. Adesso vai pure. Starò benissimo.

Appena Cat uscì dalla porta io presi in mano il cellulare e composi un numero. Qualcuno rispose.

-Adesso sono sola.

-Allora attacca il portatile così possiamo tranquillamente parlare per msn.

-Okkei- chiusi la telefonata e feci quello che mi era stato detto.

L'inizio della fine.

 

Jake era entrato in casa con un'espressione particolarmente trasognata. Aveva incontrato per caso Matt qualche ora prima. Lui era diventato freddo e si era allontanato. Esattamente come Jake non voleva fare pace, anche Matt pareva della stessa idea, nonostante i tormenti a cui Faith lo sottoponeva tutti i giorni per ore ed ore.

Lui e Faith erano stati molto amici ed era stata lei a stargli accanto nel momento in cui tutte le certezze erano cadute. Pareva innamorata di lui, anche se per lui era sola amicizia... ma torniamo a noi... non dilaghiamo come al solito in stupide anticipazioni di quello che vi racconterò più avanti. Tutto a suo tempo.

Micheal, alle sue spalle, aveva l'espressione di uno a cui è appena passato sopra un camion. Gli occhi gli si chiudevano e non riusciva assolutamente a pensare di incontrare altra gente per quel giorno. Infatti, erano stati ad un ritrovo del liceo e aveva conosciuto tutte le fidanzate-mogli di quelli che erano stati suoi compagni di classe. C'era da stupirsi riguardo a quanti diciannovenni già stessero pensando al matrimonio. Lui era già tanto se pensava al giorno dopo, non solo nella normalità, ma anche a scuola. Il secchione era Jake... lui era stato obbligato a intraprendere quel lavoro. Fosse stato per lui avrebbe studiato architettura in un'università americana... ma non poteva. Suo padre era stato molto chiaro. Avrebbe seguito le sue orme se voleva che lui gli pagasse gli studi. Figurarsi,

come se potesse realmente rifiutarsi di fare quello che il genitore gli imponeva.

Jake, dal canto suo, era completamente diverso. Credeva in quello che faceva, se non ci avesse creduto seriamente non si sarebbe preso il disturbo di farlo. Non era il tipo da "lo faccio solo per passare il tempo", lui voleva davvero diventare medico, non era importante il fatto che non avrebbe avuto bisogno di lavorare per mantenersi, visto che suo padre aveva lasciato dopo la sua morte un quantitativo di denaro sufficiente a mantenere la sua famiglia senza lavorare per una decina di anni, non era importante. L'importante era prendere quel maledetto foglio di carta che gli permettesse di andare nei paesi del terzo mondo a dare una mano, una mano concreta.

Due anni prima, Jake era finito in mezzo ad un giro di droga e alcol. Aveva abbandonato gli amici e aveva deciso di buttare la sua vita nel cesso. Allarmato da questa situazione tutt'altro che piacevole suo padre, medico del pronto soccorso di Londra, aveva deciso di portarlo in Congo con lui anche lui, allo scopo di fargli capire il vero significato della vita e per avere una mano amica ad assisterlo nell'ospedale di Kisangani. Jake aveva visto la situazione... il caos più completo e aveva visto come suo padre aiutava, non sempre il suo aiuto serviva concretamente a qualche cosa... ma almeno tentava. Tentava e qualche volta regalava un sorriso a qualche ragazzino in punto di morte.

Poco tempo dopo essere arrivato conobbe una giovane ragazza della sua stessa età, il suo nome era Sarah, veniva dal Canada e partecipava con sua madre a quelle missioni da anni ormai. Aveva dei morbidi capelli biondi e occhi di un verde intenso. Era bellissima per lui ed era anche molto simpatica, allegra, vitale. Si era innamorato di lei, per dirla in breve. Suo fratello Dave era diventato preso suo amico. Aveva un carisma particolarmente allegro, scherzoso, anche se non era sempre felice, faceva in modo di non guastare la giornata al prossimo. Beh, che si può dire di un ragazzo morto a diciotto anni? Già, Dave era morto pochi giorni prima della partenza. Un tizio con un fucile gli aveva sparato in testa perchè in quel momento aveva voglia di fare così.

Tutto questo diede uno scossone a Jake. Gli diede un obiettivo da raggiungere: fare in modo che persone come Dave non dovessero morire dissanguate perchè la situazione sanitaria era pessima, non lo avrebbe permesso. Non poteva nemmeno immaginare sorelle come Sarah guardare il corpo dei propri cari e domandarsi: perchè lui e non me?

 

Tornando a noi e ad argomenti più allegri che, di certo non ci diranno mai chi realmente sia Jake, ma diletteranno per lo meno chi trova questa piccola digressione noiosa ed inutile...

Ele scese le scale che portavano alla sala da pranzo lentamente ed evitando di inciampare come il giorno precedentemente, troppo intenta ad ammirare le foto di famiglia appese alle pareti, riproduzioni di celebri quadri di Monet e gli spettacolari lampadari di cristalli appartenenti alla casa fin dal 1800.

Casa Sounders, infatti, non era esattamente una casa come tutte le altre. Prima di tutto si trovava poco fuori da Londra e godeva quindi di uno splendido giardino ornato da aiuole di rose di svariati colori. Sul retro un piccolo laghetto artificiale, il quale dava un tocco pittoresco all'abitazione, era attraversato da un ponticello di legno pitturato di bianco, che si andava ad intonare con lo steccato che circondava la proprietà. Un boschetto di pioppi si trovava nell'estremità dell'ammasso d'acqua e separava la proprietà da quella dei Parker.

La casa era abbastanza vecchia... doveva avere circa un duecento anni ed era stata una casa reale. Era stata regalata alla famiglia Sounders dalla zia di Sarah (promemoria, è la madre), Cristine, una giovane donna che era morta d'amore una ventina di anni prima. Morire d'amore... come se fosse possibile!

Jake la sera precedente le aveva raccontato la storia di Cristine Trey. Si erano trovati in cucina entrambi presi dall'insonnia ed avevano incominciato a chiacchierare tra di loro. Beh, in realtà lui, vedendo la luce accesa, l'aveva scambiata per un ladro e le aveva quasi tirato addosso una mazza da baseball... ma dopo essersi ripreso dallo spavento si era seduto e appoggiato al tavolo di solido legno di faggio della cucina.

-Ciao- le aveva detto lui con la voce un po' roca- come mai da queste parti alle due di notte?

-Non riuscivo proprio a dormire...- Ele sedendosi dirimpetto a lui con in mano la sua tazza con scritto sopra "the boss" zeppa di teh caldo- e tu?

-Io a quest'ora non dormo mai...

-E come mai?- stupita la ragazza.

Lui la fissò un attimo seriamente negli occhi e poi si mise a ridere.

-Stavo scherzando.

-Ah... scusa, ma è troppo presto... non sono ancora in grado di capire battute o cose del genere...

-Non temere...- lui alzandosi e prendendo dal frigorifero una carota cruda, la pulì e poi si rimise di fronte all'italiana.

-E' buona?

-Sì. Ne vuoi un po'- notando l'aria vorace della sua interlocutrice.

-Non vorrei mai rubarti il cibo di bocca...

-Se fosse così non te la offrirei... sai, normalmente non sono cortese con gli ospiti solo perchè sono ospiti... se te la offro è solo perchè ho voglia di farlo.

Ele divenne rossa cogliendo il doppio senso.

Lui lo notò immediatamente e ricominciò a ridere sommessamente.

-Sarà presto per cogliere le battute, ma i doppi sensi...- lasciando la frase in sospeso e sorridendole ammiccando.

Eleonora prese una colorazione ancora più rossa.

-Fino a che punto diventerai rossa? Solo per sapere quando è il momento di chiamare un'ambulanza..- lui ridacchiando ancora.

-Non dipende da me!

-Ma no, pensavo fosse un tuo obiettivo diventare un pomodoro per l'insalata di domani.

Ele rise sommessamente poi si passò la mano tra i capelli per rimetterli al loro posto. Come se fosse possibile domare quei ricci ribelli!

-Non riuscirai a domare quei ricci ribelli- commentò lui ancora con un mezzo sorriso.

Eleonora ebbe un sussulto. Come diavolo aveva fatto a leggerle nella mente?

Calò un silenzio teso. Lei cercava di non incrociare i suoi occhi e lui faceva del suo meglio per mandare a monte questo suo tentativo di riassumere compostezza.

-Ho saputo che tu e la tua ragazza vi siete lasciati.

Il volto di Jake si gelò per un attimo.

-Sei bene informata- lui addentando nuovamente la carota.

-Hai una sorella molto espansiva.

-Quale delle due?

-A dire il vero tutte e due- dopo averci pensato su un attimo.

-Lo so.

-Allora?

-Allora cosa?- lui perplesso.

-Come mai vi siete lasciati?

-Oh, beh... sai com'è.. vedevamo la vita in due modi differenti.

-In che senso?

-Lei appoggiava le coppie aperte io... beh, a dire il vero non ho mai saputo giocare bene a carte.

-Come scusa?

-Mai sentito parlare del re e della regina di cuori?

-Sì.

-Loro sono una coppia...

-Sì.

-Bene... lei pensava che la regina poteva andare anche con il re di picche.

-Ok.

-Io non sono mai stato bravo a giocare a carte, nè tanto meno le mie carte...

-Incomincio a capire...

-Mi fa piacere- lui sorridendo e mostrando i perfetti denti bianchi. "Una dentatura da figlio di dentista.. nulla da eccepire" commentò Ele nella sua mente.

-Mi stai guardando i denti con molta attenzione... o è una mia impressione- lui divertito.

-Stavo pensando al re e alla regina di cuori...

-A me e Loreen o alle carte?

-Alle carte.

-Beh, nelle carte il re e la regina si amano alla follia, anche se ogni tanto si concedono delle scappatelle... dipende da che tipo di gioco fanno.. in un certo senso mi ricordano Cristine.

-Una tua ex?

-No. Era la zia di mia madre. Era sua questa casa prima di essere nostra. Pensa che è morta a soli trentadue anni!

-Così giovane?

-Sì.

-E di cosa è morta?

-D'amore.

-Scherzi... non si può morire d'amore.

-Si può eccome!

-No che non si può!

-Ti racconterò la storia di Cristine, allora.

-Dai, racconta.

-Cristine Trey era la figlia di un importante uomo d'affari londinese. Lei abitava nella stanza che attualmente occupate voi.

-Quella sopra le vecchie stalle?

-Esattamente. Un giorno, quando aveva solo sedici anni, incontrò il figlio dei nostri vicini e lo trovò nettamente ripugnante, al contrario suo padre lo ritenne un partito ideale per la giovane Cristine e, un po' con le buone e un po' con le cattive, la obbligò a sposarlo. Devi sapere che Cris era una donna tutt'altro che remissiva.. era uno spirito libero... ma non aveva scelta, soprattutto perchè aveva scoperto di essere incinta del suo ragazzo conosciuto a scuola l'anno precedente. Sposò Dylan per convenienza e visse al suo fianco una vita di bugie per quindici anni.

-Poi che accadde?

-Un giorno un uomo più vecchio di lei di dieci anni arrivò a bussare alla villa dei cognugi e lei convinse il marito ad ospitarlo in quanto studioso, viaggiatore e conoscitore della cultura classica. Iniziarono così a parlare ore ed ore accanto al fuoco. Lui era un uomo bello e vissuto, mentre il marito era un minuto e untuoso ometto che non aveva mai accettao il ribrezzo della moglie. Inutile dire che se ne innamorò immediatamente. Alla morte del padre, Cristine ereditò questa casa e vi si trasferì con la figlia, Marianne e l'amante.

-E qui c'è il ma...

-Ma...- sorridendo maestralmente- una notte di mezza estate il pioppeto andò in fiamme e l'amante andò per spegnerlo... inutile dire che non tornò mai più indietro. La zia aveva solo trentadue anni ed era di nuovo sola. Marianne, educata dal padre, odiava la madre e Cristine aveva perso la voglia di vivere, la voglia persino di cavalcare, la sua passione.

-Quindi si lasciò morire.

-No. Accadde un fatto pochi mesi dopo... vedi... girano voci che un uomo venisse qui ogni notte e se ne andasse all'alba. Lei riprese ad amare la vita fino alla mattina in cui Nicole, la sua cameriera personale, la trovò morta nel suo letto. Non era stata uccisa. Si era solo spenta. L'amore che provava, non solo per l'uomo che aveva perso, per quello che aveva trovato, ma per la vita stessa che le scorreva nelle vene, l'aveva mandata in "overdose" ed era morta. Per amore... o meglio d'amore.

-Mi pare un po' stupido... magari era stato qualcos'altro.

-I medici formularono molte ipotesi, nessuna delle quali possibile.

-L'amore non uccide.

-Oh, sì che lo fa... ma nessuno sa se sia una morte dolorosa o meravigliosa.

-Mi stai solo prendendo in giro.

-Se pensi una cosa del genere vuol dire che non hai mai amato veramente.

-E' possibile... santo cielo! Ho solo sedici anni! Ho tutto il tempo per amare!

-Non c'è mai abbastanza tempo in questo mondo- assunse un'aria malinconica ripensando a Dave e Sarah- bene- tornando a sorridere- adesso è meglio che vada a letto... e mi raccomando al fantasma di Cristine...dicono che a volte compaia a quelli che abitano la sua stanza.

-Buona notte racconta storie- Ele poggiando la tazza nel lavabo, ma quando si voltò lui era già scomparso.

Salì lentamente le scale e raggiunse la nostra stanza. Io e Sabry eravamo nel mondo dei sogni.

Ele si voltò verso lo specchio per togliersi due mollette dai capelli.

Per un attimo le sembrò di vedere il volto di una donna bionda nello specchio, poi scomparve veloce come era comparso.

Per poco non si mise ad urlare. Non lo fece, in compenso svegliò noi due....

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Capitolo 20
*** WE LOVE LONDON ***


Partiamo deludendo tutti coloro che speravano di sapere la conversazione di msn tra Fra e l'interlocutore... ehi, ragazzi... forse verrà citata o ripresa più avanti ma sicuramente non per adesso! Spero tanto che i personaggi attuali siano di vostro gradimento e che il passaggio da Novara a Londra non vi abbia lasciato troppo l'amaro in bocca. Ringrazio tutti coloro che mi recensiscono e anche tutti quelli che leggono questa storia... spero tanto non sia per voi troppo noiosa o complicata da interpretare... BUONA LETTURA!

 

20. WE LOVE LONDON

 

Erano passati due giorni da quando Ele ci aveva svegliate in piena notte e... lo devo ammettere io stessa... c'era qualche cosa che non andava in quella casa. Trovavamo sempre delle cose fuori posto, finestre aperte e lo specchio coperto da un lenzuolo bianco. Lo so cosa pensate! Non eravamo nè matte nè drogate nè tantomeno fissate... solo terrorizzate.

Non avevamo parlato di questi strani eventi con nessuno. Nemmeno con Cath, Jake o Faith....

Optammo per una riunione di emergenza.

Ci sedemmo per terra a cerchio. Tutte e tre portavamo una coperta sulle spalle. La luce della sera si stava spegnendo e quella della camera era ovviamente accesa. La finestra era ben chiusa e tutta la casa pareva silenziosa. I nostri tre amici erano fuori con Micheal e Mrs Sounders era via per un viaggio di lavoro durante quella settimana.

-Ci deve essere una spiegazione logica, sensata e ...

-Sbagliata- interruppi io Sabrina.

Eleonora mi guardò male.

-Lo ammetto... è una battuta di Gil (Gil Grissom, CSI).

Mi fissarono entrambe smarrite.

-Ehilà?! Gil, Gil Grissom... Csi... vi dice nulla....

-Non capisco la battuta- Ele.

-Gil sosteneva che c'era una soluzione logica, sensata e sbagliata e poi ce n'era una illogica, confusionaria ma giusta. Legge del caos.

-Bene... dopo questo intervento... torniamo a noi...- Ele scocciata.

-Abbiamo a che fare con un fantasma- Sabrina.

-Non penso- io- secondo me c'è qualcos'altro sotto.

-Tipo?- Ele dubbiosa.

-Tipo.... che ne so! Potrebbe essere uno scherzo!

-Ma se Ele ha visto il fantasma di Cristine!

-Magari era solo condizionata.... insomma... Jake le aveva raccontato la storiella poco prima...

-Appunto... se lo scherzo lo avesse fatto Jake, Fra, come mi spieghi il fatto che lui fosse ancora da basso? E poi come avrebbe potuto mostrarmi il viso di quella donna?

-Sentite ragazze- io risoluta- io sono la prima ad aver paura di fantasmi e cose varie... fate conto che mi sogno ancora Samara uscire dal mio televisore! Quindi non sono certo una "vissuta"... però non credo ai fantasmi... o per lo meno non credo al fantasma di Cristine.

Non feci in tempo a finire quella frase che sentimmo qualcuno salire le scale.

Ci gettammo tutte a vedere chi fosse e... non c'era nessuno!

-Ok... inizio ad avere paura sul serio- Io- che facciamo?

-Ele... vai avanti tu- Sabrina.

-Io? Mai!- Ele bianca come un lenzuolo.

-Non possiamo stare qui... ho troppa paura- Io stringendomi contro le altre mie compagne.

Improvvisamente saltò la luce e noi iniziammo a gridare come delle forsennate.

La stanza era quasi completamente buia, tranne per noi tre addossate alla parete, terrorizzate e urlanti.

La finestra si aprì e iniziò a cadere della pioggia all'interno della stanza.

Le foglie volavano ovunque e i lampi rischiaravano i nostri volti completamente pallidi.

Il tonfo di una porta che si apre e che si richiude e dei passi. Il silenzio.

I nostri nervi erano a fior di pelle.

-E adesso?- Ele.

Il mio cellulare squillò e noi sobbalzammo.

-Chi va a prenderlo?- Sabrina.

-Io no- Ele.

-Devo dedurne che tocca a me?

-Il cellulare è tuo, Fra.

-Oh, grazie Ele!

Avanzai velocemente e presi in mano il telefono. Ritornai vicino alle mie amiche le guardai.

-E se mi dovesse dire "sette giorni"?

-Chiedigli se vale anche la domenica... anche se è un giorno festivo...- Ele premendo il tasto della risposta.

Sentii una voce dall'altro capo del telefono.

-Ciao, sono Andrea.

-Andrea? Andrea chi?- io non riflettendo in quel momento, visto e considerato che i rumori avevano ricominciato ad essere insistenti su per le scale.

-Come Andrea chi?! Sono Bettazzi!

-Ah... ciao- sempre distratta.

-Senti... volevo solo... io.. emm... volevo dirti che mi dispiace se tra noi è andata a finire male.

-Sentimi tu, io qui sono nel bel mezzo di un film horror...

-Quindi un film horror è più importante di quello che potrei dirti io?

-No, non hai capito...

-Io non capisco mai, non ricordi?

-Smettila di fare la prima donna!

-Ma sentila! Scusa il disturbo! Spero tanto che il film finisca come vuoi tu- riattaccò di colpo.

-Lo spero anche io- io abbassando il cellulare giusto in tempo per inserirmi nel coro delle urla.

Una donna completamente vestita di bianco ci stava fissando dalla porta.

I capelli erano rosso cupo, gli occhi verdi e aveva una carnagione molto chiara... ehi! Ma quella era...

Mi alzai di colpo mentre le mie amiche rimanevano lì ad urlare. Mi avvicinai.

-Fra! Ma che fai!- Ele cercando di trattenermi come se ne andasse della mia stessa vita.

-Questa è...

Sabrina mi precedette ed, alzandosi con una furia, si gettò sulla figura assieme a me. Le sfilammo il lenzuolo sbrindellato con il quale era coperta e le strofinammo il viso in modo da toglierle il trucco....

-Ma quella è...- Ele avvicinandosi a noi.

-Faith!- Cath arrivando alle spalle della sorella- lo sapevo che tu e quel disgraziato di tuo fratello stavate complottando qualche cosa!- leggermente irritata.

La luce tornò di colpo e noi potemmo vedere Jake appostato dietro ad una tenda con in mano i capi di alcuni fili e un registratore.

-Ed ecco il mago degli effetti speciali- disse sorridendo alle sorelle e a noi.

Ele ci guardò e noi la guardammo.

In meno di due secondi eravamo tutte addosso a Jake che urlavamo come furie tentando per lo meno di punirlo per la sua bravata.

 

Era passata un'ora e io ed Ele eravamo addormentate sul divano a ronfare.

Sabrina, Jake e Micheal, invece, ancora discutevano riguardo allo scherzo.

-Allora, Sabry- Micheal cercando di imitare l'accento italiano- voi precisamente di dove siete?

-Noi siamo di Novara- sempre in italiano.

-Novara?- Jake perplesso.

-E' vicino a Torino...- Sabry paziente.

-Ah, certo...- Micheal- e dove sarebbe Torino?

-Vicino a Milano.

-Milano so dov'è!- orgoglio Jake- non è per caso la capitale... al sud?

-NO- Sabrina mettendosi le mani sugli occhi- quella è Roma... Milano è al Nord... in Lombardia...- vedendo le facce perplesse- Vicino alla Svizzera? Ditemi che sapete dov'è la Svizzera !

-Lo sappiamo- Micheal sorridendo- lo so, la nostra geografia è pessima.

-Stai tranquillo... nemmeno la nostra è a livello ottimale.

-Che ci racconti di voi?

-Oh, beh... frequentiamo il liceo classico...

-Basta?

-Vedi, Jake... per noi frequentare quella scuola significa ridurre il proprio tempo libero a 1/7 di quello che potrebbe essere...

-E i vostri ragazzi non dicono nulla di ciò?- Micheal tastando il terreno.

-Per quanto riguarda Ele... beh... ultimamente è "stata" con un nostro compagno di classe quindi ha incrementato il tempo... poi, vediamo... Fra... Fra e Bettazzi si sono visti raramente però, visto come è finita, non è un male..

-Quindi quello con cui discuteva sta sera al telefono era lui?- Jake.

-Sì...

-E tu?- Micheal sorridendo.

-Io e Caludio siamo solo agli inizi, quindi non ti so proprio dire.

Micheal trattenne un sorriso leggermente sforzato mentre Jake osservava Eleonora dormire.

-Sono stanche.. che dici, le portiamo di sopra in braccio?- jake.

Micheal e Sabry si guardarono e scoppiarono a ridere.

-Jake, caro... non è che ti sei preso una cotta per quella ragazza?- Micheal prendendolo in giro.

-Quale? Sai, tra tutti devi essere un po' più preciso- Jake leggermente scocciato.

-Ele...- Micheal sorridendo.

-Prima devo smettere di odiare il sesso femminile... dopo Loreen non è facile, te lo assicuro.

-Lo so benissimo- Micheal sorridendo.

 

La notte era passata in modo tranquillo.

Ele ed io avevamo dormito sul divano. Jake si era addirittura addormentato sulla sedia, appoggiato scompostamente al tavolo della cucina. Micheal era tornato a casa circa alle quattro di mattina e Sabrina, l'unica sana di mente in quel manicomio, aveva abbandonato tutti al piano di sotto e se ne era andata a dormire nel suo lettuccio.

Il sole filtrava lievemente attraverso i vetri della finestra che dava sul lago. La pioggia era cessata, lasciando goccioline d'acqua sui vetri e sull'erba verde. L'imponente salice piangente si ergeva in tutta la sua vecchiaia nei pressi del lago, coprendo dal sole di mezzogiorno decine di papere multicolori e cigni bianchi.

Io fui la prima a svegliarmi. Feci del mio meglio per lasciare gli altri e due e scomparii con già stampata in mente l'espressione di uno dei due quando l'altro l'avrebbe svegliato! Ridacchiando per poco non mi ammazzai per le scale. Salii in camera e controllai il cellulare. C'erano quattro messaggi. Guardai sul computer. Messenger era rimasto acceso e l'icona indicava due finestre aperte con miriadi di messaggi.

Lessi prima di tutto gli sms.

Il primo era di mia madre che mi chiedeva come andasse la vacanza. Le risposi velocemente e passai a quello successivo. Era di Bettazzi. Mi diceva che non capiva il mio atteggiamento verso di lui e verso quella nostra relazione. Mentalmente pensai che tra noi non c'era nessuna relazione... Santo Cielo! Ci eravamo baciati una volta! Non lo avevo mica portato all'altare! Non ero stata gentilissima con lui, questo è vero, ma non avevo mai preteso di esserlo. Io e lui non avevamo niente in comune... o forse avevamo troppo in comune per essere abbastanza compatibili! Uffa! Erano solo scuse. In realtà avevo avuto paura. Paura di innamorarmi e poi, come conseguenza naturale, di soffrire. Lo avevo allontanato perchè non aveva detto le cose giuste nel momento giusto.. o forse semplicemente perchè non rispecchiava il tipo di ragazzo ideale che avevo nella testa. Non lo so perchè feci questo, ma l'importante, il centro della questione, quello che avrebbe per sempre cambiato la mia vita, è che lo feci.

Un telefono che suonava mi impedì di proseguire i miei pensieri.

Vidi Sabrina alzarsi di colpo e velocemente anadare alla ricerca del cellulare.

-Pronto?- aveva la voce ancora un po' assonnata.

-Ciao, sono Claudio.

-Ciao!- lei sorridendo.

-Hai la voce strana... ti ho svegliata?

-A dire il vero sì... ieri abbiamo fatto le ore piccole...

-Ci credo! Allora? Come vanno le cose lì?

-Molto bene... ci sono persone molto simpatiche.. come per esempio i figli della signora Sounders.

-E i loro amici- commentai io a bassa voce, prendendomi un'occhiataccia da Sabry.

-Quella in sottofondo che commentava era la tua amica Francesca, vero?- lui altero.

-Sì.... anche lei ha dormito poco, capiscila...

-Ieri sera Andrea è venuto a casa mia... hanno discusso al telefono.

-Sì... a quanto ho capito lui ha frainteso...

-Non penso proprio...

-Sì! Noi ieri non stavamo guardando un film dell'orrore... lo stavamo vivendo!

-Come?- perplesso.

-Faith, Cath e Jake... i figli della signora Sounders... ci hanno fatto uno scherzo e sembravamo proprio in un horror... e Andrea ha telefonato nel momento sbagliato.

-Ah- molto perplesso- mi sembra una cosa strana... di solito non è il tipo da fraintendere... comunque la tua amica non ha nemmeno risposto al suo messaggio...

-Fra è un tipo particolare... vuoi un consiglio.

Io, che stavo ascoltando la conversazione, mimai le parole "facciamola finita"

-... Digli di lasciarla perdere- concluse Sabrina.

Io la guardai un attimo. Intendevo dire "facciamola finita con una conversazione su di me" non "digli di lasciarmi in pace", anche se, in fondo, era esattamente quello che volevo, o per meno quello che credevo di volere.... Già, perchè, come se non bastasse, non ero nemmeno sicura di voler davvero lasciar perdere Andrea. Non ero confusa... ero solamente.. perplessa. Perplessa... pare che fosse la parola della giornata. Oh, insomma... tutte le quindicenni (quasi sedicenni) vogliono che si corra dietro loro per un po'.. se no che gusto c'è?!

 

Eleonora sentì una mano toccarle i capelli. Non fece in tempo a ragionare e rispose di botto, come suo solito.

-Lascia stare i miei capelli... se no si gonfiano.

La mano passò allora sulla sua guancia.

Ele si decise ad aprire gli occhi e si mosse bruscamente, rovesciando il divano, quando si accorse che il proprietario della mano era Jake che, tra le altre cose, la stava fissando con aria seria. Gli occhi scuri mantenevano comunque un non so che di sarcastico.

-Hai per caso deciso di ucciderti?- lui evitando che lei cadesse e si facesse male.

-No- Ele ricomponendosi- mi hai solo spaventato- poi pensandoci un attimo- e poi dopo il brutto scherzo che mi hai giocato non ti azzardare mai più a toccarmi! Lo sai che sarei potuta morire d'infarto?!

-Calma... non urlare...è stato solo uno scherzetto... nulla di più.

-Certo, come no... spaventare a morte le persone è solo uno scherzetto!

-Però devi ammettere che ci siete cascate in pieno!

-Avevamo sospettato di voi! Solo che poi ci era sembrato insensato che delle persone mature, intelligenti e simpatiche come voi potessero fare qualcosa del genere... evidentemente ci siamo sbagliate!

-Io sono simpatico!- tralasciando di replicare sull'intelligente e il maturo.

Ele si mise a ridacchiare ironica.

-C'è un modo in cui posso farmi perdonare?- Jake la stava fissando con gli occhi da cerbiatto e le difese della nostra eroina stavano pian piano crollando, mattone dopo mattone.

-Vedremo...- concluse la mora distogliendo lo sguardo ed alzandosi- ma stai in guardia... siamo dei tipi molto vendicativi, bello mio... la prima occasione sarà quella buona per farvela pagare- iniziò a salire le scale.

-Non vedo l'ora- commentò sorridendo Jake.

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Capitolo 21
*** INTRIGUES ***


Ringrazio tutti coloro che continuano a recensirmi... per favore vi prego, siate più numerosi! Spero il cap di oggi vi piaccia... beh, a parer mio non è nulla di speciale... anche se creerà un po' di casino... il prossimo sarà meglio... prometto! Ciao e baci a tutti!

21. INTRIGUES

 

Era un pomeriggio piuttosto caldo e soleggiato e noi avevamo una grandissima voglia di andare a farci un bel giro al parco! Era diventata una mania... quando il tempo lo concedeva prendevamo un libro (in italiano spedito per posta), del plaid e dei termos di teh, cappuccino o caffè... ci sdraiavamo sul prato e passavamo due tranquillissime ore a prendere il sole, a scherzare e a leggere.

Quel giorno non eravamo state da meno. Dopo una nottata come quella appena vissuta non c'era da stupirsene. E poi... DOVEVAMO progettare un piano di vendetta. Insomma... Ele ci aveva parlato di quello che era successo al risveglio (aveva saltato la parte dei capelli perchè sapeva che l'avremmo presa in giro).

Mi stavo leggendo l'ultima pagina di un libro che mi aveva fatto penare.... per la seconda volta a dire la verità.. perchè l'avevo già letto.... comunque... ero all'ultima pagina... i due protagonisti si stavano per baciare quando... alzai la testa e vidi qualche cosa che attirò la mia attenzione. Abbassai velocemente il libro e rimasi fissa a guardare le figure.

Probabilmente devo aver avuto un'espressione molto stupita, se no le mie amiche non si sarebbero messe a fissare nella mia stessa direzione. Rimanemmo impalate tutte e tre per qualche minuto a fissare la coppia che parlava tranquillamente sotto un albero.

-Ragazze... ma quello non è...- io sorpresa.

-Già.. ma soprattutto lei è...- Ele balbettando.

-Ci deve essere una spiegazione... lui non andrebbe mai con...- Sabrina.

-Avviciniamoci un poco- io con aria furba.

-Ma sei matta? Non possiamo mica andare ad origliare.

-Oh, sì che possiamo, Sabry... e lo faremo eccome!- io poggiando il libro e alzandomi in piedi- voglio vederci chiaro in fondo a questa faccenda.

Ci avvicinammo con fare attento, stando fuori dal loro campo visivo. Ci appostammo dietro un albero, luogo perfetto per origliare. Eravamo tre sceme pigiate contro un albero.

-La devi smettere di comportarti in questo modo con lui- il ragazzo.

-Lo so, Micheal... lo so... però anche tu non sei mai stato sincero con Jake!

-Non è vero!- sulla difensiva.

-Eccome...

-Non vorrai tirare fuori quella cosa della terza elementare?!

-No... parlo di noi due... io e te, Micheal... non gli hai mai detto di noi due..

-Oh, maledizione, Loreen.. non posso dirgli tutto quello che ci succede!

-Ma lui è il tuo miglior amico, no?

-Sarà anche il mio migliore amico, ma non è la mia coscienza!

-Micheal, Micheal, Micheal... non credi che questo atteggiamento sia un poco infantile?

-No- mettendole la mano intorno alle spalle- Senti, piccola... tu sei la ex del mio migliore amico e.. nonostante quello che c'è tra noi... quindi io dirò quello che penso di te a Jake esattamente come facevi tu quando stavi con lui di me... ok?

-Non ti senti di tradirlo in questo modo?

-No. Non sto facendo nulla di male.

 

-Vero... perchè tradire la fiducia del tuo migliore amico non è nulla di male- bisbigliò Ele.

-Stai zitta... se no non sento- io di rimando.

-Io quella puttana la ammazzo e poi ammazzo lui... ti rendi conto di quello che sta facendo al mio Jake...

-E da quando, Ele, Jake sarebbe divenuto tuo?- Sabrina voltandosi a guardarla.

-State zitte.. se non ci perdiamo i discorsi!- io scocciata.

-Da quando ha iniziato a trattarmi con cos tanta dolcezza- Ele, con gli occhi a forma di cuore... avete presente i cartoni animati?

Loreen si alzò... poi si chinò per dare un bacio- che non siamo riuscite a vedere- a Micheal e se ne andò. Io fissai male le mie due amiche.

-Ci siamo perse tutta la parte finale della conversazione... e se fosse stata una cosa importante?

-Non cascherebbe di certo il mondo!- Sabrina.

-Lo dici proprio tu, Sabry... tu che tutte le volte fissi il nostro caro "Nick" come se fosse una torta alla panna con sopra le fragole- io di rimando.

-Non mi piace la panna.

-Va beh... di gelato alla crema.

-Neppure il gelato alla crema... e a dire il vero sono allergica alle fragole.

-Okkei... come un anello di diamanti...

-I diamanti mi piacciono... ma a dire il vero gli anelli non più di tanto.. e poi sono troppo giovane per un anello di diamanti.

-Adesso la strozzo- io fissando Ele.

-Beh... per una volta non ce l'hai con me... è un passo avanti.

-Io non ce l'ho mai con te...

-Eh...- ironica Ele.

-Io non ce l'ho con te... mi fai solo uscire fuori di testa quando ti ci metti con le solite cose..- io sbuffando e iniziando a camminare.

Passammo molto vicine a Micheal. In punta di piedi in modo che non ci sentisse e in modo da non fare una figura di merda come nostro solito.

C'eravamo quasi.. quando... ma quel maledetto cellulare squillava sempre nel momento sbagliato?!

Vidi Eleonora andare in panne e diventare color pomodoro e Sabrina rimanere piuttosto persa negli occhi del ragazzo.

Inutile dire che presi in mano le redini della situazione.

-Ciao Micheal! Come mai da queste parti?- il cellulare continuava a squillare. Tra le altre cose avevo alzato la suoneria per poterlo sentire bene proprio quella mattina!

-Dovrei dire lo stesso- voltandosi per osservare la direzione dalla quale saremmo potute arrivare. C'erano sterpaglie o poco più..

-Sai... stavamo facendo due passi dopo lo scherzo di ieri sera... a proposito... c'entravi anche tu...

-Un poco- rilassandosi- come mai non risp al cell?

-Eh?

-Il cell... sta suonando... vuol dire che qualcuno ti vuole parlare.

-Giusto... Ele... illustragli le pene per coloro che ieri hanno sfidato il fato.

-Giusto allora...- Ele uscì dalla crisi e ricominciò a parlare... grazie al cielo...

 

Mi allontanai di qualche passo e risposi alla chiamata.

-Ciao.

-Ciao....

-Come mai ci hai messo così tanto a rispondere.. per caso no volevi parlarmi?

-no.

-No non volevi parlarmi o no non è per quel motivo.

-no non volevo parlarti.

-ah.

-stavo scherzando....

-Lo sapevo.. non faresti mai a meno della mia presenza.

-Non ti montare la testa...

-Sei una spezza-cuori?

-No.

-No?

-Un pochetto.. e in determinate occasioni.

-Allora dovrò stare attento.

-Perchè? La tua intenzione è di mettere il tuo cuore nelle mie mani... stacci all'occhio...

-Guarda che anche io sono un rubacuori.

-Quindi mi devo considerare solo una delle tante?

-Beh, con le altre durava al massimo due giorni... noi ci sentiamo da quasi un settimana! Forse lo faccio solo per interessarmi del tuo trauma cranico...

-Che hai causato tu.

-Ma se sei stata tu ad andare contro il mio pallone...

-Oh, che considerazione!

-Non è vero...non è per il trauma cranico... in realtà è per i soldi...

-Ah, davvero? e quali soldi?

-Quelli che mi darai dopo essere venuta a letto con me.

-Come scusa?- io piuttosto imbarazzata.

-Stavo scherzando... non faccio più il gigolò da quasi un anno.

-Come?!

-Ci sei cascata... non mi dire... giuro che non ho mai fatto il gigolò.... e che non ti telefono solo per portarti a letto.. almeno per ora..

-Oh grazie, Richard Gere dei miei stivali!- ridendo- lo sai che sono una pazza a parlare con te? Potresti essere un maniaco assassino! (American Gigolò)

-Beh... non pretendi il principe azzurro, vero mio bella Cenerentola?

-E perchè no?

-Perchè il Principe Azzurro stanca... tutto sorrisi e carezze.... bleah.

-Tu non sei in cerca della principessa?

-Io sono in cerca della strega cattiva.

-Beh... il ruolo di Principe Azzurro non ti calzerebbe comunque quindi sei a posto...

-Guarda che anche tu nel ruolo di principessa fai acqua da tutte le parti!

-Ma se sono così dolce e comprensiva... a proposito... visto che tu uomo-senza-nome... non mi sveli la tua identità sarò costretta a inventarmi un soprannome!

-Ho idea che mi divertirò Odette cara. (L'incantesimo del lago)

-Sì... ma quale soprannome?

-Un'assatanata di cinema come te dovrebbe trovare un soprannome... che ne so... hai visto "how to lose a guy in 10 days"?

Una doccia fredda. Bettazzi ed Ele usavano quei soprannomi.

-Sì.

-Potremmo...

-No.

-Perchè?

-Cambia film- avevo cambiato un poco tono.

-Stai bene? Ho detto qualcosa...

-Valgono anche i telefilm?

-Oh, sì... voglio fare Spike!

-Ehi, il ruolo è già occupato!

-Come scusa?

-Io e la mia migliore amica siamo appassionate di Buffy e... io sono la Cacciatrice e lei il vampiro platinato.

-Mi ero fermato alla terza serie... Spike e Buffy... assieme?

-Ovviamente sì- io sconvolta.

-Beh... ed Angel che fine fa?

-Parte per Los Angeles. (Buffy the vampire slayer)

-Esiste un film o telefilm che non hai visto?

-Centinaia... però per adesso mi stai prendendo su tutte cose conosciute...

-Non sono mica ai livelli "la forza sia con te!"

-No, certo che no Luke caro...ma quasi...

-Mi offendi Cenerella!

-No per nulla...

-Sei una streghetta...

-Una streghetta con una maledizione...

-Ti muoiono gli innamorati?

-Spiritoso! Non sono mica Nicole Kidman! Nè tantomeno Sandra Bullock. (Amori e incantesimi)

-però sei altrettanto carina.

-Hai bevuto qualche cosa?

-Un caffè...

-Fumato?

-Non fumo... sono contro il tabacismo.

-Come Gracie Lou!- io ridacchiando fra me e me. (Miss Detective)

-Però io non devo partecipare a nessuna sfilata- cambiando discorso all'improvviso e lasciandomi spiazzata- voglio vederti.

-Cosa?

-Hai capito benissimo. Voglio vederti.

-Io no. Sei un pazzo maniaco!

-No... sono il Robin Hood della situazione... salvo giovani belle ragazze dalla noia mortale delle loro vite.

-La mia vita non è noiosa e tu non assomigli a Kevin Kostner!

-Però ho fascino da vendere!

-Sì... da vendere al mercatino delle pulci!

-Quando ci vediamo?

-Domenica prossima io e i miei amici organizziamo una gita in montagna... vuoi venire?

-Come dire di no... mi hai preso all'amo...

-Ciao Nemo!- chiusi la chiamata e tornai dalle mie amiche.

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Capitolo 22
*** SUNDAY OUTING ***


22. SUNDAY OUTING

 

Di certo non avrei mai dimenticato la gita di quella domenica.

Forse il motivo per cui non l'avrei mai dimenticata era perchè fu proprio quel giorno che superai la grande linea rossa che stava ad indicare il punto di non

ritorno. Ritorno a cosa ancora non lo so...

Ci preparammo per passare la giornata in un bosco non lontano dalla casa degli ospitanti. Io, Jake e Sabry stavamo aspettando Micheal al cancello mentre

Ele... beh... Ele era ovviamente in ritardo. Quando mai non lo era? (Non ti offendere, è la verità). Era possibile definirla una torinese fatta e finita. Perchè

torinese, vi chiederete voi... beh, semplice, per esperienza personale posso assicurare che Torino ha un altro fuso orario. Se uno ha un appuntamento alle sei

e mezzo, prima delle sette e mezzo-otto non c'è la minima possibilità di veder arrivare anche la sola ombra di un torinese (e questa non è un'offesa... ogni

città/abitanti ha i suoi difetti... quindi sta volta tocca a voi, la prossima volta ad un'altra...)!

-Ma Ele?

Guardammo tutti l'orologio, mentre Micheal faceva il suo ingresso con Loreen alle calcagna.

-Ele non hai speranza di vederla per i prossimi cinque, sei , sette, dieci, undici secoli... devi avere pazienza.. lei ha i suoi tempi- Sabrina salutando

freddamente Micheal e altrettanto Loreen.

-Ormai abbiamo già scritto e stampato la lettera di avvertenze per l'uso per quel povero diavolo che la dovrà aspettare un paio di anni all'altare prima che

tutto sia perfetto.

-Io sono Loreen- la bionda presentandosi.

-Lo avevamo intuito- Sabrina sempre poco sorridente.

-Cosa diavolo ci fai qui... Lor?- Jake irritato.

-Mi ha obbligato a portarla- Micheal come scusa- mi dispiace molto.

-Non importa- Jake perplesso- può restare se giura di non piantare casino!

-Mi conosci, amore... io non sono il tipo da stare buona e calma.

-Prima di tutto non chiamarmi amore, secondo... se queste sono le tue conclusioni perchè diavolo sei venuta?!

-Volevo conoscere la ragazzina che ti ha fatto perdere la testa.

-Come prego?- Jake stupito.

-Micheal mi ha detto.. o meglio... si è lasciato sfuggire che ti sei preso una cotta per una ragazza italiana... chi è?- fissandoci dall'alto in basso dandosi

arie..

Ele giunse solo in quel momento con un sorriso da un orecchio all'altro.

-Ciao ragazzi.. sono pronta... ma che cosa sono quelle facce cupe- poi vedendo Loreen che la fissava della serie "ah, eccola".

-Ciao io sono Loreen- porgendole la mano nello stesso istante in cui Jake fissava male Micheal che, nel frattempo sillabava "poi ti spiego... non è colpa mia"-

e tu devi essere la nuova fiamma di Jake.

-No- serenamente lei- e anche se fosse di certo non ne sono stata informata- poi girandosi verso di me- non è che mi sono persa qualche cosa di

importante, vero?

-Solo che Loreen viene con noi e... che mi sono messa d'accordo con Robin Hood di incontrarci poco lontano da qui.. .così possiamo andarci in macchina

senza perdere troppo tempo.

-Perfetto- Micheal.

-Modestamente.... Dobbiamo solo dividerci... chi va in macchina con Matt e Loreen e chi con Ele e Jake- io.

-Come mai hai dato per scontato che Ele e Jake debbano andare in macchina assieme?- Loreen sospettosa e alquanto scocciata dalla risposta di Eleonora.

-Forse perchè lo potremo stordire con le nostre chiacchiere.... giusto per vendicarci un poco dello scherzo...- sempre io sorridente.

-Voglio andare io in macchina con Jake ed Ele- Loreen.

-Io non ti voglio sulla mia macchina- il ragazzo in questione- prendendo il borsone-casa di Ele e mettendolo nel portabagagli della Jeep di Mrs Sounders.

-Bene... costretta dal caso a sottostare ai tuoi desideri- avvicinandosi e parlandogli con voce rabbiosa nell'orecchio- e non è sempre stato così?

Jake la spinse via e salì in macchina.

Sabrina ed Ele salirono con Jake, mentre io mi preparai ad affrontare Loreen.

 

Eravamo appena saliti in macchina quando la dolce e cara Loreen iniziò a parlare.

-Tu e il tuo amico non avete il diritto di trattarmi in questo modo..

-Loreen... stai zitta- la ammonì a denti stretti Micheal. Certo che se stavano assieme come sospettavamo non lo facevano certo perchè provavano un grande

amore l'uno nei confronti dell'altro!

-Già... Loreen... stai zitta- io di rimando.

-Chi ti ha interpellata in questa storia? Ti ho forse rivolto la parola? NO. Quindi fatti i cazzi tuoi e non rompere!

-Acidella questa mattina... non è che per caso sei scesa dalla parte sbagliata del letto?- sempre io con aria strafottente.

-Vai a *****.

-Caspita... se il tuo vocabolario si riduce solo a qualche parolaccia, ho capito il motivo per cui tu e Jake vi siete mollati... incompatibilità di conversazione-

io in italiano.

-Francy... per favore... non ti ci mettere anche tu- Micheal di rimando.

-La difendi?

-Certo che no.. sei pazza?! Però non è il caso che continuiate di questo passo.

-Tra quanto arriviamo?- Loreen ritoccandosi il trucco.

-Certamente prima che il cerone da morto che ti stai spargendo sulla faccia si sia asciugato- sempre io.

-Non mi provocare, bella... non ti conviene.

-Se no cosa mi fai? Mi uccidi con la bomboletta di lacca? Me lo immagino già sui giornali "Ragazza uccisa da lacca assassina. Spruzzatrice del prodotto condannata all'ergastolo".

-Non fai ridere nemmeno i polli.

-I polli magari no... ma gli esseri umani di certo- alludendo a Micheal che se la stava ridendo.

-Cospiratore!

-Ehi, bella- imitandola- guarda che per fare una congiura contro di te basterebbe vietare alla gente di conciarsi come manichini... ti rendi conto che sei la

prova che anni e anni di emancipazione femminile sono stati solo un inutile spreco di tempo?

-Cosa vorresti insinuare con ciò?

-Eh... una frase di ben cinque parole coordinate tra loro... questo è il massimo record mai raggiunto?

-Smettila!

-Di fare cosa?

-Di trattarmi come una deficiente.

-Deficiente... ottima parola hai scelto... certo perchè tu sei "mancante" in molti passaggi dell'evoluzione umana... sei rimasta direi... al concubinaggio!

-Cosa?!

-Hai sentito benissimo... prova a spostare la levetta del tuo cervello su on e poi a cliccare il tasto replay... poi prima della mia morte dammi una risposta.

-Oh, cazzo!- Micheal guardando il ciglio della strada.

-Siamo arrivati- annunciai io.

-Oh Cazzo!- Micheal di nuovo mettendo la freccia e accostando.

-Cos'è questa? La fiera degli scaricatori di porto?- sempre io.

-A quanto pare il destino ha giocato un bello scherzo al nostro caro Jake.

-Che vorresti dire con ciò, Lor?

 

Parcheggiammo tutti le macchine e scendemmo.

Vidi l'espressione del mio amico cambiare da allegra a scocciata. Mi avvicinai.

-Ti presento i miei amici.

Jake mi si fece accanto.

-I tuoi amici li conosce benissimo... non è vero?- Jake irritato.

-Sì- il ragazzo abbassando gli occhi e poi rialzandoli.

-Cosa diavolo ci fai tu qui?- sempre Jake.

-Non ti pare di essere un po' scortese?- io confusa. Ele mi si fece accanto per osservare meglio la scena.

-Fatti gli affari tuoi- lui malamente.

-Non trattarla così!- l'altro (mio eroe) prendendo le mie difese.

-Credi che non lo sappia quello che hai fatto?! Lo so perfettamente! Hai scoperto che delle ragazze si erano trasferite a casa mia e hai trovato l'occasione per

insinuarti di nuovo della mia vita...

-Io non sapevo che Fra abitasse a casa tua!- fissandolo negli occhi.

Credo di non aver mai visto un duello di sguardi come quello! Micheal rimase allibito mentre sua sorella, anche se noi ancora non sapevamo fosse tale,

decise che era il momento di intervenire.

-Jake contro Matt secondo Round- civettuola.

Matt si bloccò di colpo vedendola e il mio cuore perse un colpo.

-Matt?! Tu sei Matt?!- lo guardai un attimo come se non l'avessi mai visto prima.

-Sapevi della mia esistenza?- lui stupito.

-Faith mi aveva detto qualche cosa... e anche Cat... tu sapevi chi fossi fin dall'inizio- gli chiesi furente.

-No.

-Menti!- Jake sempre più arrabbiato.

-No! Io davvero non sapevo chi fossi- rivolto verso di me....- davvero...

Mi persi per un attimo nei suoi occhi grigi e mi sentii congelare da quello sguardo. Mi ero fidata dell'unica persona dalla quale mi sarei dovuta tenere alla larga?

-La cosa sta diventando interessante- Loreen- Matt, caro... da quanto tempo non ci si sente...- sorridendo e andandogli vicina con fare carezzevole.

Matt si spostò e Jake colse nel suo sguardo una punta di odio e disgusto.

-Non la toccare- disse infine mettendosi davanti a Loreen- magari nessuno te lo ha mai detto, Fra, ma Matt non è esattamente un gentiluomo con le ragazze.

-E questo chi te lo avrebbe detto? Loreen.. .me la immagino già tutta truccata e con le lacrime agli occhi a dirti che l'avevo picchiata... beh, Jake, evidentemente se non hai capito prima che non sono il tipo da picchiare le ragazze, non sei mai stato un bravo amico nei miei confronti.... per non parlare del fatto che un bravo amico non ti ruba la ragazza.

-Tu l'avevi malmenata!- Jake urlandogli in faccia il suo disprezzo- l'hai presa a schiaffi e l'hai spinta giù dalle scale.... si è fatta un taglio da trenta cm!

-Che sono sempre venticinque- Micheal rimanendo però in disparte nella litigata.

-Ma quali scale?- Matt seriamente.

Jake rimase un attimo perplesso.. in effetti non c'erano scale nè a casa di Loreen nè al campus universitario e Lor non era mai stata a casa di Matt...

-Tu le hai fatto del male- Jake pensando che il particolare delle scale non fosse rilevante.

-No- Matt a voce bassa ma chiara- io non le ho mai fatto nulla... e se quella puttana ha deciso di metter becco in tutto ciò non ne ho la minima colpa. Io so solo che mi ha tradito con mezza squadra di football e poi ha deciso di volersi mettere con il mio migliore amico d'infanzia... ecco come vedo le cose io!- poi rivolto alla ragazza- puttana che non sei altro!

A questo punto Jake non ci vide più e sferrò un pugno a Matt... i due iniziarono a picchiarsi rotolandosi nella polvere del ciglio della strada. Micheal fece per intervenire, ma Loreen lo trattenne. Voleva vederli picchiarsi. Picchiarsi per lei... suo malgrado Jake l'aveva difesa dalle accuse di Matt.

Mi ritrovai a pensare all'assassino di Guy De Maupassant. La storia parlava di un assassino che aveva ammazzato il suo capo perchè l'educazione religiosa rigida, il rispetto (ma non amore) per la prima moglie lo avevano portato a dover difendere la seconda moglie che lo aveva tradito con il figlio del capo (oltre che con il resto del suo ufficio), causando un suo licenziamento. Il protagonista aveva dovuto difendere la moglie dalle accuse del superiore perchè non farlo

avrebbe significato che tutti i valori sopra i quali era cresciuto erano falsi e fittizi. Nello stesso modo Jake non poteva permettere che Loreen venisse insultata, se no tutta la guerra contro Matt, fino ad adesso intentata ai suoi danni, sarebbe stato un errore suo... e lui non poteva credere di aver sbagliato così palesemente. Non poteva aver tradito la fiducia di un suo amico tanto stupidamente. Ma lo aveva fatto. L'unica differenza tra l'assassino e Jake, però, fu che quello ammazzò il capo e poi fu prosciolto, mentre Jake avrebbe accettato il suo errore e chiesto scusa... magari non porprio quel giorno... ma lo avrebbe fatto.

Nel momento in cui Jake andò a sbattere contro un sasso, Matt si fermò di difendersi e si allontanò bruscamente.

Micheal andò a trattenere Jake.

-Adesso basta ragazzi... avete dato sufficientemente sfogo alle vostre manie di grandezza- commentò Nick.

E di tutto questo grande ingarbugliamento... cosa pensava la nostra carissima protagonista-eroina Ele? Perchè non dimentichiamoci che la storia, alla fine della fiera, è la sua.. no?

Beh.. pensava che Jake avesse un bellissimo fondo-schiena... ma questo lo pensava già da parecchio.... no, scherzo... Ele pensava che Jake in parte si fosse meritato di farsi male contro quel sasso... no.. a dire il vero non pensava nemmeno a questo. Pensava solamente che le sarebbe piaciuto che qualcuno si osse battuto così per lei. Romani non aveva mai fatto una cosa del genere... si era limitato a cedere su tutta la linea alla prima difficoltà... non aveva mai combattuto per lei... o per il suo onore... o per qualunque cosa.. aveva detto bellissime parole all'assemblea di classe, certo, parole che le sarebbero rimaste sempre nel cuore... ma i fatti dove diavolo erano?! Dimostrazione ne era anche il fatto che non l'avesse mai chiamata! Non un messaggino! Nemmeno un e-mail (secondo me pensa che il computer sia un tostapane...).. nulla... il vuoto... nada... Jake invece... wow... aveva difeso addirittura la sua ex ragazza... con la quale non voleva più avere nulla a che fare, tra le altre cose...

-Vieni a farti menare... bastardo!- Jake non curandosi del taglio sulla spalla e cercando di andare di nuovo contro a Matt.

-Io non voglio fare a pugni con te!

-Che ti prende, signorinella... hai paura?- incitandolo.

-Vai al diavolo Jake- detto questo prese la sua sacca e fece per allontanarsi.

 

Mi precipitai nella sua direzione per fermarlo e parlare con lui...magari convincerlo a non andarsene.

-Matt..- lui si fermò e si voltò per guardami negli occhi.

-Mi dispiace molto per quello che è successo.

Aveva i capelli scuri scompigliati dal vento e i suoi occhi grigi assumevano varie sfumature di colori. La terra nella quale si era rotolato poco prima con Jake gli era rimasta impressa sulla maglietta bianca e sui jeans scuri che portava addosso. Devo ammettere che era davvero sexy.

-Non è successo nulla di grave...

-Io non lo sapevo chi fossi... te lo posso giurare... non lo sapevo... se no..

-Se no non ti saresti avvicinato a me?- io irritata da questo.

-Avrebbe semplificato la vita sia a me sia a te.

-Sei tu quello che ha detto che essere felici rende la vita noiosa...

-Io ho detto che il principe azzurro rende la vita noiosa... ma se vuoi prenderla in questo senso... è vero... la penso così... però non posso vederti più.

-Perchè?

-Jake.

-Io non sono Jake e lui non è il mio padrone.

-Però vivi in casa sua.

-Io vivo in casa Sounders e sinceramente è l'unica cosa che non posso cambiare...

-L'unica che mi impedisce di vederti.

-Io non ho nessuna intenzione di sottostare a queste maledette regole! Maledizione Matt! A me non me ne frega nulla di quello che ha detto Jake nei tuoi confronti! A parer mio Loreen è un'oca viziata e io non ho nessuna intenzione di darle vinta la partita.

-E' solo questo? Un gioco?

-No.. non è solo un gioco... però è anche questo... - venendomi in mente la battuta di un film- giochi o non giochi?- mettendogli in mano il mio braccialetto portafortuna.

Lui mi sorrise per un attimo e poi si incupì nel leggere l'iscrizione sul braccialetto " never let the fear of striking out keep you from playing the game".

-Chi lo ha fatto incidere?

-Io.... prima di partire...per ricordarmi di non mollare mai... di combattere sempre le mie battaglie.

-Anche questa è la frase di un film... (Cinderella Story)

-Lo so... ad essere sinceri anche la battuta "giochi o non giochi" è la frase di un film.

-Questo me lo sono perso- stupito.

-Si intitola "amami se hai il coraggio"... però ti avviso che non ho nessuna intenzione di farmi seppellire sotto metri di cemento solo per rendere eterno il nostro amore.

-Stiamo parlando di amore?

-A dire il vero no...- io sorridendo- però lo sai... gli uomini e le donne non possono essere amici (Harry ti presento Sally).

-Lo terrò a mente- sorridendo... e che bel sorriso! Mi guardò per un attimo seriamente e poi, esattamente quando stavo per dire qualche cosa di importante (non so se fosse poi così importante... di solito non dico cose importanti... e se le dico faccio in modo che nessuno se ne accorga in modo da poter poi dire, quando l'altro si renderà conto che avevo ragione "te l'avevo detto, io!".... sto divagando?) lui mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Avete mai visto il bacio tra Mia e Nicholas in Principe azzurro cercarsi? Ma sì... il seguito di Pretty Princess... beh, nel caso vi capiti di vederlo... la scena che accadde, perchè accadde davvero.... fu molto simile al quella in cui lui la bacia vicino alla fontana. Tranne la parte quando lei lo respinge e poi cadono nella fontana in questione! Noi non avevamo fontane in cui cadere e io non avevo la minima intenzione di respingerlo... fossi matta! A dire il vero nella mia mente suonava La Vie en Rose.

Mi sentivo undici metri sopra il cielo... il cuore a mille e tutto intorno a me avvolto in una nuvoletta rosa... okkei... pianeta terra chiama Fra! A voi non ve ne frega nulla... quindi... vediamo un po'... nel frattanto cosa accadeva alla nostra eroina e al suo Jake. ( e sottolineo suo)

 

Micheal prese da parte Loreen per farla ragionare su quello che aveva causato la sua linguaccia e Sabrina tentò di dargli una mano... senza effettivi successi, a dire il vero.

Ele si avvicinò a Jake, ancora furente.

-Non è stato un bello spettacolo- lei spostandogli la manica della maglietta per potergli medicare la spalla ferita.

-Non è stata una bella sorpresa trovare qui Matt... E' il caso che la tua amica si scelga meglio le sue amicizie.

-E' il caso che tu la smetta con queste bambinate e ammetta di aver giudicato male Matt.

Jake la prese per un polso e la fece ruotare verso di lui.

-Sei anche tu dalla sua parte?

-Io non sono dalla parte di nessuno... sto solo dicendo che Loreen non è esattamente quello che io definirei "una santa".

- Ma non capisci che cosa ha fatto lui?

-E tu ti rendi conto di che sciocchezza stai dicendo?! Matt era tuo amico..e tu ti sei messo con la sua ragazza... a priscindere dal fatto che lui l'abbia picchiata o no.. ti sembra corretto quello che hai fatto?

-Io ero innamorato di lui.

-E siamo sempre alla stessa indentica solfa- ripensando alle vicessitudini passate- Jake tu devi capire una cosa... è il momento di finirla di pensare sempre e solo a se stessi... tu avevi un amico e lei era la sua ragazza... solo per il fatto che era la sua ragazza e non la tua non ti saresti mai e poi mai dovuto permettere di innamorarti di lei e soprattutto di lasciarti manipolare in questo modo da quella vipera.. perchè è esattamente questo quello che sta facendo: ti sta manipolando per i suoi scopi... come pensi che si sia sentito Matt quando tu ti sei messo con Loreen?

-Parli come se avessi vissuto di prima persona questa situazione.

-No... non io... ma il mio ex ragazzo e il suo migliore amico.. con l'unica eccezione che non hanno mai litigato per questo... si sono limitati a passarsi quella troia della Simonetti senza preoccuparsi che qualcuno dal di fuori poteva anche starci male... ma non è di me che stiamo parlando.. stiamo parlando di te! Se Matt avesse fatto la stessa cosa che hai fatto tu a lui, come avresti reagito?

-Non lo so....

-Sì che lo sai.

-Male, avrei reagito molto male.

-Appunto... Matt ha reagito male.

-Ma io non avrei mai picchiato la ragazza in questione!

-Probabilmente non lo ha mai fatto nemmeno lui!

-Ma i tagli... i punti in ospedale e tutte quelle altre cose?

-Dove si era tagliata?

-Sul braccio... destro mi pare... perchè?

Mi voltai verso Loreen.. aveva un top rosso... cercai sul braccio destro.

-Tu vedi cicatrici sul braccio di Loreen?

Jake osservò attentamente ma non vide nulla... come poteva essere?

-Magari è andata via con il tempo.

-Non funziona così...e tu che vuoi diventare medico lo dovresti ben sapere...

-Come sai dei miei progetti?- stupito.

-Ho spie da molte parti... e poi... anche io un tempo volevo fare il cardiochirurgo... anche se adesso sono più propensa per una specializzazione generale... in modo da poter andare a lavorare nei paesi del terzo mondo una volta finita l'università...

-Stai scherzando, vero?

-No.

-Anche io avevo questo progetto!

-Non è possibile.

-Lo è eccome...

Jake si irrigidì quando vide Matt avvicinarsi a loro con me al suo fianco.

-Che vuoi?- disse l'aspirante medico.

-Tregua.

-Tregua?

-Esattamente... tregua.. Fra mi ha convinto a venire via con voi oggi.... però... non voglio che sia un problema per te.

-Nessun problema... non è vero Jake?- Ele convincente.

-Ti concedo una tregua... ma ti avviso che ne ridiscuteremo una volta finita questa gita.

-Ci conto- Matt sorridendomi e poi avvicinando la bocca al mio orecchio per sussurrarmi "grazie".

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Capitolo 23
*** THE WOOD ***


23. THE WOOD

 

Non so che mi sia preso... io di solito non bacio mai un ragazzo dopo solo una settimana che lo conosco! (e con questo salto il bacio con Bettazzi che non ha di certo avuto l'effetto sperato) Ma Matt... Matt era speciale... non so spiegarvi perchè. Okkei... ecco un esempio. La luna viene ricollegata sempre al romanticismo. Non so dirvi perchè è così... e nessuno lo sa dire, per quando possa tirare fuori una delle solite storielle sul fatto che è possibile vederla per tutti in qualsiasi parte del mondo o cose del genere, sono solo sciocchezze... in realtà nessuno vi saprà dire mai perchè la luna richiama all'amore... allo stesso modo io non so dirvi perchè Matt era tanto diverso da qualunque ragazzo io avessi mai conosciuto... non diverso per sua scelta, ma per natura... e io sapevo già da allora che tutto ciò avrebbe portato a qualcosa che avrebbe per sempre cambiato la mia vita.

Nello stesso modo, Ele, che di certo non aveva smesso di pensare a Jake solamente perchè doveva concentrarsi a non cadere sul ripido sentiero di montagna che stavamo "scalando", capiva che Jake era differente. Non era il tipo di ragazzo da lasciare qualcuno perchè gli aveva impedito di giocare una partita di calcio. Jake sapeva amare. E questo allo stesso tempo la spaventava e l'attraeva come una falena davanti ad una lanterna accesa.

Dovete sapere che quel giorno le cose non andarono esattamente come ci aspettavamo... beh.. accadde qualche cosa... di strano.

Ci accomodammo in una radura, una bellissima radura ove splendidi fiori rossi circondavano bellissimi pini, e ci rilassammo, non certo per merito di Loreen che continuava a blaterare!

Forse fu proprio quel richiamo a The Village che ci influenzò... o forse furono tutte quelle leggende inculcateci da Jake, Matt e Micheal durante il pranzo. Ciò non tolse che quando nel bel mezzo di un riposino post-cena il sole si oscurò e della finissima pioggia iniziò a scendere, non fui la prima a incominciare a sentire strani rumori. Ogni scricchiolio, ogni minimo soffio di vento nelle fronde degli alberi ci faceva sussultare.

La paura, la vera paura ci investì in pieno.

Il caldo tepore della giornata ci aveva abbandonati e la radura, con le ombre scure del crepuscolo, stava incominciando a diventare troppo set di un film dell'orrore per essere di gradimento mio o della mie compagne.

-Credo sia meglio andare- Matt preoccupato.

-Per quanto odi darti ragione... credo sia il cado di muoverci- Jake prendendo le cose.

-Da che parte andiamo?- Ele stringendosi a Sabrina.

-Da di là... dove siamo arrivati- Micheal mettendosi al fianco di Sabrina.

-Beh, se dobbiamo andarcene, muoviamoci... incomincia a non piacermi più tanto questa gita- io preoccupata.

Matt mi si fece vicino e mi circondò la vita con il braccio.

-Non ti preoccupare, dolce donzella, ti difenderò io dal mostro cattivo.

-Mio caro cavaliere dall'armatura lucente... vi prego di non mancarmi di rispetto e di darmi del voi, tuttavia potrei sorpassare questo particolare se vi decideste a portarmi via da questo posto- io sempre più preoccupata e tetra.

-Tranquilla- Loreen con fare da saputella- conosco questo posto come le mie tasche da una vita... torneremo alle macchine in men che non si dica.

Forse fu proprio quel commento che mi convinse che la mia vita stava per finire in un bosco, in terra straniera, senza rivedere mai più la luce del sole.

 

Camminavamo da più di un'ora quando la vidimo.

-Loreen... credo tu debba aggiornare la tua mappa biologica... qui le cose non funzionano... - io sarcastica stringendomi un poco a Matt.

-Ho solo sbagliato strada!- lei sulla difensiva mentre osservava per l'ennesima volta la radura dai fiori rossi.

-L'hai sbagliata otto volte!- Ele sull'orlo di una crisi isterica.

-Ci stiamo facendo prendere dal panico, ragazzi, adesso calmiamoci e riprendiamoci e poi ripartiamo... okkei?- Sabrina lucidamente.

Tutti ci fermammo a fissarla come se fosse matta.

-Ok, stavo solo scherzando... anche io sono nel panico assoluto!- lei ritornando al fianco di Ele.

-Non temete, ragazze... una soluzione la troveremo... prima o poi- Micheal al fianco di Jake mentre cercava qualche indicazione sulla cartina.

-Sentite... io pensavo... non potremmo per adesso andare in quella casupolina là?- Sabrina indicando una costruzione un po' cadente e cupa.

-Cosa?- Io- quella è la casa dei fantasmi! No no no no e poi no. Io lì non ci vengo.

-Non avrai paura?- Jake prendendomi in giro.

-Oh, sì che ne ho... e penso di non essere la sola ed unica- vedendo la faccia contrariata sia di Ele che di Micheal.

-Volete bagnarvi completamente?- Loreen- Io no. Mi si rovinano i capelli... andiamo forza.

-No!- Ele decisa- Io non entrerò mai e e poi mai in quel posto!

 

Due ore dopo stavamo tentando di accedere il fuoco nel camino di quella cadente dimora.

Ad ogni minino sussulto del legno... ad ogni gocciolina che cadeva sul legno marcito... ogni minimo segnale di lucette che gironzolavano per le stanze, io stringevo Matt un poco più forte... e lui.. .beh, lui lontanamente dalle mie previsioni non mi prendeva in giro, anzi! Mi consolava un poco e mi teneva stretta!

Ele non era certo da meno... si attaccava a Jake e non si staccava più... lui di certo non era scontento, ma gli impediva anche di riuscire ad accendere il fuoco... e in quella casa faceva davvero molto freddo...

-Adesso basta Ele!- Jake irritato e divertito allo stesso tempo- lasciami il braccio! Devo accendere questo stramaledetto fuoco!

-No! Io ho paura! Sono troppo giovane per morire!

-Santo Cielo!- io quasi urlando.

Tutti si voltarono nella mia direzione.

-Ele non puoi morire prima di aver sentito Romani almeno un'altra volta!- risposi io scioccata.

Ele cominciò a colorarsi prima di un rosso pallido, poi accesso... infine un rosso che andava sul viola. Mi fissava male.

Sabrina iniziò a ridermi e ci battemmo il cinque.

-Non hai più paura?- Micheal guardandoci come se fossimo matte.

Una finestra si aprì di colpo (ma che cavoli si aprono sempre le finestre?!) e io mi riattaccai tremante a Matt...

Loreen fissava tristemente fuori dalla finestra e poi iniziò a parlare, cosa che non aveva mai smesso di fare dall'inizio del viaggio fino ad adesso...ma non siamo pignole!

-Riconosco questo posto... voi no?- Rivolta a Jake, Micheal e Matt.

-No- Matt irritato dalla presenza della ragazza.

-Beh... allora sei uno stupido...

-Ehi... occhio con le parole, Lor... possiamo sempre sbatterti fuori di casa- Jake di riflesso... il primo passo verso la pace.

-Sei uno stupido anche tu! Questa è la casa di Shona Barrows.

Il silenzio rimase un attimo nell'aria... come sempre accade nei momenti di tensione

-Posso sapere chi diavolo sia questa Shona?- io poco convinta.

-Shona Barrows era una strega. Venne mandata nel bosco perchè aveva lanciato una maledizione sul vescovo che aveva condannato a morte suo marito.

-Mi sa tanto di "I Pilastri della Terra"...- io sempre meno convinta.

-Un altro film?- Jake perplesso.

-Certo che no! E' un libro! Di Kenn Follet!

-Non lo conosco- Micheal.

-Non conosci Kenn Follet?!- io strabiliata, anche se in fondo me lo aspettavo.. non c'è più cultura in questo mondo!

-No... non lo conosco- Micheal imbarazzato. Mi volto verso Matt aspettando una sua risposta.

-Non guardare me, piccola... i libri di spionaggio non sono il mio forte...

-Non sono tutti di spionaggio!

-Codice Rebecca... Le gazze Ladre...

-Certo che se hai letto solo quei libri lì..! Guarda che ha anche scritto libri come Un luogo chiamato libertà... quello sì che è un bel libro... non è vero Sabry?

-Verissimo.

-Ragazzi! Stiamo disperdendo!- Loreen- Io parlo sul serio. Questa era la casa di Shona.

-La maledizione sul vescovo si è mai avverata?- Ele.

-Non completamente.. lei aveva detto che sarebbe morto solo senza nemmeno un cane al suo funerale... ma in effetti l'unico a partecipare alla funzione fu proprio un cane.

-Ironia della sorte- io preoccupata da indecifrabili rumori mi ristrinsi a Matt.

-Accadde dopo la morte del vescovo che alcuni puritani vennero qui e bruciarono viva la donna... si dice che la morte scenda su colore che entrano qui dentro.

Jake la guardò storto.

-Non ricordo nessuna maledizione del genere.

Il flebile fuocherello che si era alzato scomparve e la stanza rimase buia. Abitata da ombre e poco più.

Iniziammo ad urlare tutti! Fino a quando non sentimmo una campana suonare... era vicina.. molto vicina!

-Ragazzi... sentite anche voi questa campana?- Ele.

-Sì! Adesso inizio davvero ad avere paura!- Micheal.

All'improvviso la luce si accese e noi ci accorgemmo che Sabrina era scomparsa.

-Dove è finita quella ragazza?!- io cercandola disperatamente.

Piano piano ripresi a ragionare...

-Ragazzi... non so se ve ne siete accorti... ma qui non c'è nessuna lampadina- Jake sempre più preoccupato.

Matt iniziò la ricerca della lampadina nascosta... ma ben presto il rumore del fuoco invase le nostre menti e le nostre orecchie. Urla...

Noi tentammo di aprire la porta ma la trovammo chiusa. Sbarrata. Completamente chiusa. Ci sedemmo con il cuore in gola e aspettammo.

Dopo qualche minuto tutto finì e i nostri battiti cardiaci ripresero...

Jake si alzò di colpo e spostò la tenda.

Sabrina, con un sorriso da oscar lo fissava con in mano un registratore.

Io mi alzai a mia volta assieme ad Ele e tirammo fuori faretti dispersi qua e là per la stanza.

Matt e Micheal si misero al fianco di Jake, di fronte a noi allineate.

-Non ve lo aspettavate, vero?- Ele sorridendo.

-Ma come... voi non...- Jake al colmo dello stupore.

Loreen, che fino a quel momento era rimasta in disparte si piazzò accanto a noi e sorrise ai tre di fronte.

-Ovviamente con il mio aiuto.

-Ma...- Matt- come facevi a sapere... quindi tu sapevi chi fossi- irritato.

-No! Vedi... durante la gita al parco in cui abbiamo incontrato Micheal, per caso all'uscita ci siamo scontrate con Loreen... e le abbiamo chiesto aiuto per imbandire lo scherzo...- io per tranquillizzarlo.

-Infatti pensavamo che fosse andato tutto a monte nel momento in cui abbiamo scoperto l'identità di Matt... Loreen ha iniziato a litigare... ma nel momento in cui abbiamo visto che iniziava lo scherzo.. beh.. siamo state al giovo- Sabrina.

-Ma perchè avete fatto tutto questo?- Matt al colmo della confusione.

-Vendetta- Ele.

-Vendetta?- lui perplesso.

-Lo scherzo di Christine- Spiegò Jake.

-Quindi- Matt iniziando a ridere- tutto questo è stato solo.... vendetta?

-L'avevamo detto che eravamo vendicative- la nostra protagonista non che ideatrice...

-L'odio senza desiderio di vendetta è un seme caduto sul granito- io con fare saputello.

-Balzac!- Sabrina individuando l'autore che tanto ci aveva torturate in IV ginnasio.

-Quanti km in media facciamo all'ora?- Micheal a me.

Lo fissai per qualche minuto come se fosse un matto! Chiedere a me della matematica era come chiedere ad Ele di non arrossire... una causa persa in partenza!

-Credo sia il caso che tu chieda a Sabrina.... è lei il genio in matematica!

-Ma, veramente, io non sono così brava- lei mettendosi di fianco a me.

-Sì che lo sei!

-No!

-Okkei.. esempio pratico a cui può testimoniare anche Ele... ti ricordi quella verifica di mate sulle operazioni con i valori assoluti?

-Certo Fra... ma non capisco dove tu voglia andare a parare!

-Beh.. fino al giorno prima dicevi che non ti venivano e su e giù... quanto hai preso poi nel compito...

-Ma non c'entra nulla...

-Quanto?!

-9 e mezzo... ma non vuol dire nulla.. (e questo DEVE essere vero! Ok?!)

-Tu sei il nostro genietto in mate...- Ele avvicinandosi e dandole una pacca sulla spalla destra.

Micheal ci guardò e si mise a ridere. Penso non abbia mai conosciuto un gruppo di amiche che non passasse la sua vita a parlare di trucchi, di ragazzi o al massimo di quel bel ragazzo alla tv che il giorno tal dei tali aveva fatto la tal cosa a causa della tal ragazza.... insomma eravamo una novità!

 

Matt era seduto su un masso poco lontano dalla casetta. Osservava una bellissima stella cadente immerso nei suoi pensieri.

Non sapevo cosa provare per me, per Jake e per Lor... .sapeva solo che grazie a tutto questo grandissimo casino era riuscito a ritrovare un rapporto se nn proprio sereno, per lo meno accettabile con due dei suoi vecchi amici.

Sei passi dietro a lui lo fecero voltare.

-Hai espresso un desiderio Jake mettendosi al suo fianco seduto sul masso.

-Sì- Matt sorpreso ed ancora un po' rigido.

Passò un lungo momento di silenzio.

-Forse abbiamo sbagliato tutto... con Lor intendo..- Jake.

-Probabilmente sì.

-Mi dispiace di avertela portata via.

-Mi dispiace di non essermi reso conto prima di che razza di persona sia!

-Oggi è stata abbastanza simpatica per lo scherzo...

-Una rondine non fa primavera...

-No... però è già qualche cosa... sia messo in chiaro che non la sto difendendo.

-Cosa vuoi che ti dica, Jake? Che solo perchè ti sei reso conto di aver preso una gran ciulata con Loreen, si debba fare finta che non sia accaduto quello che è successo?

-No.. non sto dicendo questo- Jake irritato- però possiamo semplicemente convivere... penso che verrai spesso a casa mia adesso....

-E perchè mai?- perplesso.

-Mi pare che Fra ti piaccia parecchio.

-Sai com'è..- Matt rilassandosi un poco- mi dà l'idea che le cose possano migliorare...

-Ha un bel caratterino (ehi! io non ho un bel caratterino! Ok.... Sto zitta).

-Almeno non è una larva... ma parte che essere vitali sia una prerogativa delle italiane... anche Sabrina è parecchio vitale... all'inizio della gita la credevo timida... e invece no! Ragazzi!

-Anche Ele non è male...

-E arriviamo giusto giusto ad Ele...

-Che male c'è...

-Se non fosse che sei un rubacuori penserei che lei ti ha davvero catturato nella rete.

-Cosa te lo fa pensare?

-Non ti ho mai visto permettere ad una ragazza di starti così appiccicato... nè tantomeno una a cui hai fatto lo scherzo di Christine... perchè è a lei che hai raccontato la storia, vero?

-Esattamente... comunque... non lo so... mi piace.

-Staremo a vedere se ti piace solo o c'è sotto qualcosa d'altro...

-Lei si è appena mollata con il suo ragazzo!

-Come se questo ti avesse mai bloccato!

Jake lo guardò con aria trasognata.

-Ti devo ricordare Amy, Emma, Jenn, Lydia... la stessa Lor...

-Okkei, Matt... ho capito!... comunque adesso che ci penso anche Fra si è lasciata da poco con il suo ragazzo.

-Secondo le voci che ho sentito oggi non stavano esattamente assieme... lui all'inizio aveva mire su Ele... quindi..

-Oh, smettila!

-Comunque l'unica delle tre fidanzata è Sabrina... povero Micheal.

Jake fissò Matt come se fosse un pazzo scappato dal manicomio.

-Come prego? Cosa c'entra Micheal..

-Non dirmi, grande osservatore dei miei stivali, che non ti sei accorto degli sguardi languidi che Nick lancia a Sabry...

-Ehmmm.... veramente no...

-Dimenticavo... sei troppo impegnato a sostare su Ele...

-Sei tremendo! Comunque sarebbe il colmo se ci mettessimo tutti e tre con la ragazza dei nostri sogni... tra l'altro tre amiche, italiane, che abitano a casa mia... un caso del destino?

-Magari non proprio del destino... però qualcuno dall'alto ci vuole bene...

-Già- Jake alzandosi...- che ne dici di rientrare... fa freddo...

-Prima devo scoprire se il mio desiderio si avvererà...- Matt mettendosi comodo.

-E che desiderio era?

-Non posso dirtelo... se no non si avvera!

-Giusto... attento a non prendere freddo!

Jake se ne andò e Matt rimase a fissare il cielo, in attesa.

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Capitolo 24
*** EVERYTHING IN ONE MOMENT ***


Un chap un po' diverso dal solito, abbiate pazienza... però lo dovevo fare.. tra poco ritroveremo le nostre eroine... ciao! Grazie a tutti coloro che proseguono a leggere questa mia pazzia! Non sperateci, sarà ancora moooolto lunga!

 

PARALLELO LIVING NOVARA

 

24. EVERYTHING IN ONE MOMENT

 

Salve a tutti! Io sono Alberto, Alberto Grelli!

Sono io il narratore per questa parte della storia. Lo so che vi sembrerà strano, ma la grande narratrice, immensa e buona (mi sta puntando una pistola alla tempia e non posso dire nulla di peggio su di lei) ha deciso di lasciarmi raccontare cosa accadde nello stesso tempo ai nostri protagonisti Novaresi... farò del mio meglio... BUONA LETTURA A TUTTI!

 

Il giorno dopo la partenza delle tre affascinanti, simpaticissime, inimitabili, stupende, sublimi... ho capito la smetto! Il giorno della partenza delle tre protagoniste, anche in quel momento conoscevo solo per sentito dire e nemmeno troppo bene, a dire il vero conoscevo solo Ele.... le altre due le avevo viste solamente di sfuggita solo paio di volte... okkei, okkei... la smetto di divagare! Bene... Il giorno dopo che le tre ragazze lasciarono Novara io andai a casa di Alessandro... ok...non c'è bisogno di uccidermi... lo so che con tutti questi Alessandri devo essere un poco più preciso!

Bene.., Il giorno dopo che le tre ragazze lasciarono Novara io andai a casa di Alessandro Romani.... adesso posso andare avanti?! Grazie!

Quando arrivai da lui notai immediatamente che qualcosa non funzionava... prima di tutto aveva tagliato i capelli... e considerando che ormai tutti avevano perso le speranza in ciò... era un gran bel cambiamento! Niente più mollettine rosa rubate alle ragazze durante l'ora di educazione fisica per evitare che la frangia gli finisse negli occhi (racconti metropolitani).... ma tralasciamo questo particolare (tutti coloro che vogliono una descrizione più approfondita del personaggio abbiamo pazienza di poco... ho intenzione di preparare una legenda all'inizio del prossimo capitolo).... in secondo luogo, non aveva la solita aria tra il sornione e il menefreghista, anzi, sembrava quasi che gli fosse morto il gatto! Solo che lui non aveva un gatto... okkei... non divagherò più!

-Ciao Ale- dissi avvicinandomi.

Era mezzo sdraiato su degli scalini, con lo sguardo rivolto malinconicamente verso il muretto da poco ridipinto che divideva il suo cortile dalla strada.

-Ciao Alberto!

-Come mai quell'espressione...?

-Ele...

-Chi?

-Eleonora...

-Questo dovrebbe dirmi qualche cosa di più?

-Ma si che la conosci.. Eleonora Rossi!

-Ah... quella carina... quella che la Sere mi ha detto che mi veniva dietro.

-Appunto... veniva... stava con me.

-Stava?

-Penso che non voglia più rivolgermi la parola.

-E te ne preoccupi? Di solito non te ne frega più di tanto...

-Beh, questa volta me ne frega okkei?!- un po' irritato.

-Ti sei innamorato?- scherzando.

-Forse è proprio di questo che si tratta- Alessandro tornando a fissare malinconicamente il muretto.

-E ti riduci in questo stato una ragazza?! Ci sono migliaia di pesci nel mare... e tu hai solo sedici anni! Vai... divertiti...

-Alby... mi manca troppo..

-Ma che le hai fatto di tanto grave?

-Beh... ieri l'ho portata all'aeroporto e... ero un po' girato perchè stavamo assieme da qualche giorno e non ci eravamo ancora nemmeno baciati e... forse sono stato un po' stronzo... non lo so... so solo che se l'è presa parecchio e che mi ha fatto una scenata... alla fine mi ha mandato a quel paese.

-Beh... non hai fatto nulla di male... al massimo dei problemi psichici potrebbe averli lei!- non l'avessi mai detto!

-Ma se non la conosci nemmeno! Come fai a dire una cosa del genere! Lei è.. lei è così.. stupenda... no è il classico tipo di ragazza con cui sono uscito fino ad adesso... insomma... è leale, prima di tutto.. e poi è la prima che dice veramente quello che pensa di me, invece che stare zitto e continuare a fare i propri comodi a suo vantaggio.

Mi resi conto di aver un po' esagerato e tornai sui miei passi.

-Non intendevo dire questo... solo che non è da te essere così legato ad una ragazza... che ha di speciale rispetto a tante altre?

-Vedendo me ed il mondo attraverso i suoi occhi trovo tutto molto più bello... anche il cielo mi sembra più azzurro.

-Sei malato, amico mio... e il tuo si chiama mal-di-cuore.

-E come posso guarire?- l'altro alquanto preoccupato.

-Quanto tornerà Ele?

-Questa estate... ma io non sarò a Novara... e se le cose dovessero andare avanti in questo modo la vedrei solo tra tre anni!

-Bene... allora l'unica soluzione che hai è... beh.. sai com'è... consolati.

L'idea piacque poco al ragazzo, lo devo ammettere... ma se voleva continuare a vivere come un essere umano non aveva molte scelte! O la dimenticava o la dimenticava...

 

Mi diressi subito dopo da Frecchi... non so che sia accaduto ai miei amici.... ma pare che tutti e ripeto tutti siano dispiaciuti per la partenza di quella ragazza... che ci sia del vero nel fatto che era speciale?

Frecchi più che altro mi raccontò come era stato annunciato in classe la partenza.. Gli unici a saperlo il giorno stesso erano Romani e i professori... per tutti gli altri era stato un vero e proprio shock quando, il giorno di questa mia piccola narrazione, scoprirono che tre ragazze della classe si erano quasi definitivamente trasferite a Londra...

Serena e Isabella per poco non erano svenute... insomma loro, le preferite dei prof, non ne sapevano nulla e... ancora più stranamente... perchè diavolo non erano state scelte loro al posto loro?!

Beh.. io, cari lettori, lo seppi solo dopo il motivo per cui partirono Ele, Fra e Sabry al posto di quelle due vipere... come possiamo dire? Non furono gli insegnanti a decidere, ma un ragazzo preso a casa da un'altra scuola... un ragazzo carino, serio, amichevole... che casovuole era mooolto amico di una ragazza della VA... una ragazza che da poco era stata "scaricata" dal suo lui e che aveva una mezza idea di far pagare al miglior amico di questo il fio.

Non dirò il nome di questa ragazza per non insultare la vostra intelligenza... nel caso non l'abbiate capito, sono certo che lo verrete a sapere presto o lo dedurrete comunque dalla narrazione... insomma... aguzzate occhi e menti perchè di certo ve ne accorgerete! (perdonate il narratore... credo sia un po' picchiatello oggio say Fra).

-Amico... anche tu in depressione.

-Che vuoi che ti dica... sono ancora molto sorpreso...

-Immagino... ma non credevo ti interessasse più di tanto quel gruppo...

-No... non è che non mi interessasse... e poi perchè dici così?

-Beh... stavi con Irene che, se non sbaglio, non è esattamente amica di quelle tre... (ehi! Attento un po' con "quelle tre"! say Fra).

-Sì... ma io e Irene ci siamo lasciati..

-E come mai- non me lo aspettavo proprio.. sembravano così affiatati!

-Divergenze di opinioni

-Sei sempre il solito di poche parole... dai racconta!

-Cosicchè tutti sappiano i fatti miei entro un' ora o poco più? Non sono certo autolesionista!

-Così mi offendi profondamente- Non era proprio la mia giornata.

-Senti Alby... sei un bravo amico, con te ci si diverte, hai le battute pronte... ma quando si tratta di segreti... ok, mi spiego meglio- dopo aver visto la mia espressione migliore da pesce lesso- il giorno in cui hanno distribuito la riservatezza sicuramente tu non eri presente.

Possibile che mi sia beccato così tanti cazziatoni in un giorno solo?! Uffa e strauffa.. adesso penserete che sono solamente un cretino! Non è vero! Io sono un bravo ragazzo, un po' puttaniere e assomiglio anche un poco ad un terrorista, ma queste sono solo sottigliezze.. perchè mi tartassano così sempre tutti?! Ed io adesso piango! (se non ti dai una mossa a continuare invece che rompere giuro che cambio narratore say Fra) Cattiva! (Muoviti!!!! say Fra).

Okkei.... me ne andai con la coda in mezzo alle gambe.

 

Decisi che per quel giorno avrei smesso di farmi mettere i piedi in testa.. ma mi devo ricredere... non accadde esattamente quello che avevo sperato. Tornando a casa mi scontrai con Cassineri.

-Ti prego, ti scongiuro... non dirmi che anche tu sei depresso!

-Io?- Cassineri trasognato- io sono nato depresso... insomma... sono stato respinto nuovamente da Fra... a quanto pare si è trovata uno migliore...

-Frena- mi incominciai a confondere- ma Fra non è una di quelle che sono partite (e ridagli con quel "quelle"... devo ricordarti che siamo persone?! say Fra) Se non la smetti di interferire mi arrabbio (che paura say Fra) Adesso basta! Voglio dire le cose a modo mio... posso? (se proprio ci tieni.. non dimenticarti però che la storia è mia!) Come se fosse possibile (hai detto qualcosa?) No, no, no, stai tranquilla... posso continuare? (prego... chi te lo impedisce...).

-No, non Fra quella... Fra Vignale... la mia ragazza.. sì che te la ricordi.. alta capelli castani... no?

-Certo... non sono cretino (.... say Fra).

-Okkei...allora ti lascio..

-E dove scappi?

-Ovvio... vado a pregarla in ginocchio ancora una volta di perdonarmi... sono stato un vero e proprio idiota- almeno uno di loro lo dice apertamente! (l'unico punto in cui ci troviamo perfettamente d'accordo) Adesso smettila di rompere! (e va bene... uffy!).

 

Cari lettori che c'è di meglio che seguire il nostro caro Cassineri durante la sua preghiera di perdono? Lo so... di meglio ci sarebbe dirvi il desiderio di Matt... ma dato che quella parte tocca a Fra... non rompete! Ok?! Qui si fa quello che dico io! E io dico che adesso vi racconterò un'altra storia nella storia.. Fra V vs Ale C.

Cassineri raggiunse la casa della sua prediletta e suonò al citofono. Lei rispose di andare a quel paese. Bene... si conclude così la nostra narrazione.. (eh?! no! say Fra) Mi stupisco che non sia intervenuta prima! E va bene... lei gli rispose di andare a quel paese ma lui insistette talmente tanto da convincerla a scendere, per lo meno per parlare.

-Io non so cosa vuoi, ma so per certo che non mi interessa!- leggermente irritata.

-Io sono innamorato di te!

-Palle!

-Ma è vero!

-Ale... tu sei un bravo ragazzo... sei discretamente carino... però sei un pesce bollito.

-Un pesce bollito? - perplesso.

-Correresti dietro a qualunque gonnella...

-Ele non è una qualsiasi gonnella!- risentito.

-Penso che siate tutti matti! Non vedo come sia possibile essere depressi perchè tre nostre compagne di classe hanno avuto la fortuna di essere estratte!

-Ma non me ne frega nulla di Francesca e Sabrina...

-Ele persò sì...

-Senti Fra.... a me tu piaci, mi piaci molto... e vorrei stare con te...

-Solo perchè lei non ti vuole...

-Mettila nei termini che ti pare.

-Lo sai che non si conquista il cuore di una ragazza dicendole che comunque sarà seconda ad un'altra che, tra l'altro è anche sua amica?!

-Per ora ha sempre funzionato.

-Forse sei uscito con poche ragazze ma con tante puttane!- di rimando Fra parecchio arrabbiata. Ma come si permetteva di trattarla in quella maniera ignobile?!

In effetti Ale non aveva ben capito un tubazzolo di nulla di quella ragazza... direi proprio di no.... e sono dell'idea che la nostra amica narratrice in prima sia perfettamente d'accordo con me. (Certo che sono d'accordo con te! Ma... ci sono cose che Ale ancora non sa...)

-Non parlare male delle mie amicizie...

-Se fossero vere amicizie allora perchè diavolo te le fai e poi le passi al miglior venuto?!

-Incominci a farmi incazzare!

-Me ne frego! Vattene da casa mia!

-Posso almeno sapere una motivazione per cui non vuoi rimetterti con me?!

-Una? Te ne posso dare come minimo cinquanta! E l'ultima sai qual'è?

-No...

-Facile... ho trovato qualcuno che fa sorridere il mio cuore, molto più di quanto tu abbia mai fatto!

-Non era il mio scopo far sorridere il suo cuore...

-Hai ragione... era infilarmi la lingua in gola... bene... penso tu abbia decisamente sbagliato persona... torna pure dai tuoi fedelissimi amici... e non farti più vedere da me.

-Ma se siamo nella stessa classe!

-Allora fatti investire da un camper e passa un paio di anni in ospedale.. non mi interessa... voglio solo che tu sparisca dalla mia vita!

Una voce. Si voltarono entrambi.

-Amore... c'è qualche problema- un bellissimo ragazzo biondo cenere si parava in tutta la sua alta statura dietro al mio amico...

-No- rispose Fra- Alessandro se ne stava andando.

-Buon per lui- si fece avanti per andare a mettersi al fianco della sua ragazza, stringendole la vita con un braccio con fare possessivo e salutando con la manina l'incerti Cassineri davanti a lui...

Ragazzi che gnocca quella che è appena passata! Chissà come si chiama? Beh... ha delle belle tette... e il culo.... ehì bella come ti chiami.. dillo allo zio Alberto (che spettacolo pietoso... ehi! Concentrati sulla storia... ti manca ancora da raccontare di due persone! Muoviti) Agli ordini signor sergente maggiore!

 

Nello stesso momento Bettazzi e Claudio.. e questi chi diavolo sono (che te ne frega! l'importante è che racconti cosa provano!) Nello stesso momento Bettazzi e Claudio, stufi di essere trattati come manichini dalla nostra narratrice... (smettila di fare l'idiota) Non posso è nella mia natura! (Giuro che se vai avanti così ti strozzo... è una storia seria!) Se lo dici tu...

Nello stesso momento Bettazzi e Claudio stavano discutendo riguardo alla partenza delle due loro innamorate... grazie al cielo qualcuno è depresso anche per voi e non solo per Ele! (spiritoso).

-Ma perchè proprio nel momento in cui tutto stava andando a meraviglia! Non poteva succedere più avanti... magari dopo che ci eravamo lasciati! Mondo ingiusto!- Claudio monotonamente.

-Lo so...- Bettazzi come se non lo stesse per nulla ascoltando.

-Mi stai ascoltando?

-Lo so...

-Andrea?!- Claudio alquanto irritato.

-Lo so...

-Sveglia!- gli da uno scappellotto.

-Che ti prende? Stavo solamente esternando il mio conforto.

-No... non mi stavi proprio ascoltando...

-Ma se stavi parlando di Sabrina!

-Io parlo sempre di Sabrina... quale sarebbe la novità?!

Silenzio imbarazzato.

-Lo so che ti manca Fra- Claudio sedendosi vicino all'amico.

-Non è solo questo... insomma.. non riusciamo mai a chiarisci.. e io voglio chiarire.

-Telefonale...

-NOn posso... mi ucciderebbe... lei vuole vivere la sua vita.

-Dimenticatela... Clara pare piuttosto disponibile nell'aiutarti nell'impresa.

-Clara deve ancora crescere....

-Però è carina, divertente, intelligente... insomma... accontentati.

-Dovrei dire lo stesso per te e Sabrina.

-Non è la stessa cosa...

-Lo è... vai a trovarla oppure.. permettile di vivere la sua vita!

-Pensavo di andarla a trovare... però per adesso non posso. Lo sai, mia sorella Debora sta male... non posso abbandonarla così adesso.

-Non sapevo che Deb stesse male... che ha?

-L'autismo sta peggiorando. Non riconosce nessuno... è una cosa estenuante.

-Pensi che possa...

- Ne sono certo... nn so quando.. però presto... penso morirà...

-Mi dispiace.

-Me ne sono fatto una ragione quando è nata... però... ragazzi adesso incomincio a vacillare davvero... e mamma è in crisi come al solito... papà sempre a lavorare...

-Tutto si sistemerà.

-Poco ma sicuro.

 

Molte cose erano cambiate durante quell'anno (un anno dall'ultimo avvenimento narrato... visto che il nostro narratore non si scomoda ad essere più specifico) ... per esempio, io non ero più tanto scemo (ne sei convinto?) non rompere.

Deb era morta qualche mese prima e Claudio aveva deciso di partire per Londra per lo meno per vedere Sabrina. Si erano sentiti spesso per telefono e nonostante tutto i loro rapporti erano ancora quelli di un anno prima.

Bettazzi, dal canto suo, dopo aver telefonato ben tre volte a Fra, aveva deciso che era giunto il momento di tagliare i ponti. Non poteva sempre stare dietro a lei! (insomma... valgo così poco... beh... allora ditelo subito!) Poco dopo aver fatto questa considerazione si era messo con Clara, poi con Marta, poi con Cinzia, Rosanna, Alessia, Stefania, Elisa, Michela e poi di nuovo con Rossana.

In poche parole.. aveva saltato da una all'atra. Non si era innamorato di nessuna di loro in particolare... ma che importava?

Romanii, dal canto suo, non era certo stato da meno! Aveva iniziato a passare da una ragazza all'altra, senza nemmeno preoccuparsi dei sentimenti dei suoi amici. Inutile dire che aveva avuto una terribile litigata con Cassineri e Frecchi che non si era mai risolta. A scuola era escluso dai due, fuori anche, pochi erano ancora suoi amici e lo stavano portando per una strada piuttosto pericolosa. Al punto che Jake e Matt sarebbero sembrati dei bravi ragazzi al confronto!

Grazie ad un mio aiuto aveva rimboccato la strada giusta e aveva anche risolto un poco con Frecchi, anche se con Cassineri non aveva speranze di miglioramento.

Cassineri, dal canto suo, si era ormai rassegnato ad impedire la storia tra Fra e il suo amore. Parevano quei due sempre e solo appiccicati con la colla... altro che mielosi! Erano da insulina!

 

Un altro anno passò come nulla... le nostre eroine stavano per ritornare, anche se nessuno (tranne ovviamente i nostri genitori!) lo sapeva... Bettazzi ripensò alla telefonata ricevuta da Fra esattamente un anno prima, verso la fine di Settembre.

-Pronto?- lui perplesso... si aspettava fosse Rossana.

-Ciao... sono Fra..

-Fra chi?

-Come Fra chi?! Quante Fra conosci? Fra l'amica di Ele...

-Ah... come mai mi telefoni.

-Claudio è tornato?

-Sì.

-Lo hai già sentito?

-No.. non ancora... perchè?- perplesso sia per la chiamata che per la domanda.

-Lui e Sabry si sono lasciati... c'è stato un malinteso e io... vorrei che gli parlassi tu... visto che non risp alle chiamate di Sabry.

-E come mai mi telefoni tu?

-Ele è impegnata e Sabry preoccupata.

-Quindi mi stai chiedendo di fare cosa?

-Di dire a Claudio che è stato tutto un malinteso e che quella roba non era di Micheal... ma mia!

-Eh?! E chi sarebbe?

-Chi?

-Micheal...

-Ah... Micheal è il migliore amico di quello che ci ospita alias il ragazzo di Ele...

-Finalmente ne ha trovato uno!

-Claudio pensava che quei vestiti in camera nostra fossero di Micheal... ma non è vero!

-E sarebbero tuoi?

-Più o meno.

-Da quando metti vestiti da ragazzo?

-Non sono miei miei... sono del mio ragazzo.

-Ah.

-Senti Andrea non mi pare il caso di discuterne ancora... è passato così tanto tempo! Per piacere...

-Stai tranquilla non sono qui che mi piango addosso per te.. solo che.... ti dispiace se un po' mi scoccia?

-Va beh... dì a Claudio... digli che Sab è preoccupata.. ti prego.

-Certo.. ma non capisco come abbia fatto a pensare che stesse con Micheal...

-Micheal ha una cotta per Sabry... ma non stavano facendo altro che chiacchierare... giuro!

-Ti credo....

-Mi raccomando allora..

-Provvederò...- stava per riattaccare- ma scusa che ci facevano i vestiti del tuo ragazzo in camera vostra?- Fra aveva già riattaccato.

Lascio alla vostra immaginazione cosa mai ci facessero quei vestiti lì.

Bettazzi ripensò alla discussione avuta con Claudio. Lui non aveva creduto... sbagliava e lo sapeva... ma non aveva voluto credere lo stesso.. così l'aveva persa anche lui.

Dalla partenza delle ragazze molte cose erano cambiate... ma non solo per noi qui di Novara... anche per loro... e con questo ho finito e ripasso la parola alla narratrice originale. Spero di non avervi eccessivamente disturbati... ciao a tutti e buon proseguo... spero di risentirvi presto! (non contarci) che antipatica! nemmeno il saluto finale mi lasci fare in pace! (certo che no! se lo facessi non sarei io). Stronza! (lo so.. anche tanto! sono anche molto acida se è per quello). Ciao!

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Capitolo 25
*** COUPLES ***


LIVING LONDON

 

25. COULPLES

 

Cari lettori, mancavano solo poche ore alla partenza. Ebbene sì, stavamo per lasciare Londra... non male come salto temporale, vero? lo so, lo so che siete curiosi di sapere cosa è successo... quindi sarò buona, anzi, super buona... tornerò a quel giorno in cui Jake capì che era il caso di dichiararsi con Ele, se no l'avrebbe persa per sempre.

 

Io e Matt stavamo assieme da circa quattro mesi e le cose andavano a gonfie vele... lui mi stava addirittura insegnando a parlare il francese! Comunque non divaghiamo... Matt e Jake erano in tregua ma tra loro sembrava andare tutto sempre meglio. Non litigavano nemmeno più e Loreen, dopo le iniziali discussioni, era diventata una del gruppo. Lei evitava di parlare di Matt o Jake e noi evitavamo di mandarla a quel paese quando faceva una cazzata. Ottimo patto, no?

Jake aveva capito che Ele non era la classica ragazza con cui era sempre stato. Forse era il fatto che per averla non bastava schioccare le dita (o per lo meno non sapeva che facendolo sarebbe caduta ai suoi piedi). Era intelligente e carina. Preparata, simpatica, buffa e a volte la sua presenza migliorava le sue giornate.

Avevano molto in comune... molte e allo stesso tempo troppo poco. Infatti spesso e volentieri uno insegnava all'altro qualche cosa in più riguardo argomenti, sport, lingue che l'altro non conosceva. Ele si era cimentata nell'insegnare al ragazzo sia il calcio sia la pallavolo...e non era certo un'impresa difficile!

Si divertivano assieme e stare assieme a loro divertiva tutti noi. Se solo Jake si fosse deciso a dichiararsi! Era letteralmente cotto... continuava a fare allusioni che ovviamente Ele non coglieva (e quando mai!)... si era quasi dichiarato sei volte... ma proprio nel momento cruciale... qualcosa andava storto. Una volta addirittura gli era caduta addosso una ragazza che, camminando era inciampata e lo aveva investito in pieno. Cose da Paperissima...

Da qualche settimana a questa parte però le cose si stavano mettendo male per il nostro caro amico Londinese... infatti un altro ragazzo Londinese era piuttosto interessato alla cara Ele.. questo ragazzo si chiamava Jess ed era uno dei fratelli più piccoli di Matt.

Jess era uno stupendo ragazzo di 17 anni, biondo con dei bellissimi occhi grigi molto simili a quelli del fratello... non era assolutamente da buttar via! Se non fossi stata innamorata di Matt, e parlo proprio di innamorata come una pera cotta, ci avrei fatto io un pensierino! Ovviamente questo non l'avevo mai detto al mio ragazzo!

Jess era "molto" cotto di Ele... le mandava addirittura i fiori ogni giorno. Due rose rosse... una per la sua bellezza e l'altra per la sua simpatia... le scriveva poesie... cose del genere... era davvero romantico... anche se a niente erano valse le suppliche mie e di Matt di smetterla perchè Ele era innamorata palesemente (per tutti tranne che per lui) di Jake. Quest'ultimo aveva intuito quello che stava accadendo, ma non poteva certo interferire nella vita della ragazza senza dichiararle poi i suoi sentimenti! E lui non era sicuro. Santo Cielo! Dopo quello che aveva passato con Lor... non poteva certo dire di avere una grande fiducia verso il genere umano femminile! Lo aveva tradito, gli aveva mentito, lo aveva preso in giro... non era certo stata una rappresentante di doti del gentil sesso particolarmente convincente! Totale della favola, non faceva altro che starci male!

Indetto un consiglio generale tra me, Matt, Sab, Micheal, Faith, Cath e Lor... decidemmo che la cosa migliore da fare era mandare qualcuno a parlare con jake. Spingerlo a parlare con la nostra amica... fargli capire ancora più chiaramente che se avesse insistito con quell'atteggiamento non avrebbe combinato nulla di buono.

-Posso provare io- Matt.

-'more... lo so che è tuo amico e tutto il resto... ma non credi che il vostro rapporto sia ancora piuttosto leggero? Aspetta ancora un po'... è decisamente meglio!

-Hai ragione Fra... allora puoi provare tu...-Sabry

-Io? Non credo di essere la persona più adatta a dire il vero... insomma... io ho un bellissimo rapporto di amicizia con Jake... ma non credo di potergli andare a dire che Ele si sta trovando un altro... non per codardia... solo che... non lo so.. non credo di essere il tipo.. .e poi scusa, Sabry... ti pare che sia proprio io a dare consigli di questo genere?- riferendomi alle mie passate storie..

-Ehi! Non parlare di tuoi ex... se no divento geloso- Matt depositandomi un bacio sul collo e abbracciandomi un po' di più. Eravamo seduti in cerchio ed io ero addossata a Matt... tanto vicino da sentire il suo profumo muschiato... i battito del suo cuore tum tum tum... avevo una voglia matta di mandar via tutti da quella stanza e baciarlo... toccare i suoi muscoli sotto la maglietta leggera... meglio cambiare argomento.. potrei spingermi oltre al limite prefissatomi.

-La persona più adatta dovrebbe essere Ele stessa... ma non ne avrà mai il coraggio- Faith.

-Non posso fare altro che concordare- Lor.

Tutti ci girammo a fissarla come se avessimo trovato una pentola d'oro.

-Scordatevelo. Non sono assolutamente la persona adatta.... non dopo tutto quello che è successo... no no no.. meglio Micheal...

-Se glielo dicessi io, Lor cara, non cambierebbe nulla... deve dirglielo qualcuno più vicino a Ele...

-Beh.. se escludiamo me... rimane Sabry- io sorridendomi e appoggiandomi di più al mio ragazzo.

-Io?!- in panico lei.

-Stai tranquilla... mica ti mangia... e poi andate anche voi molto d'accordo.

-per non andare d'accordo con Jake bisogna impegnarsi molto- Faith. Dopo si rese conto di quello che aveva detto.

-Beh, piccola Faith, sai com'è... ad alcune persone viene naturalmente facile- Matt leggermente irrigidito. Odiava ritornare sul discorso del loro litigio... era come aprire una ferita ancora non bene rimarginata... lo sarebbe mai stata? Non lo so proprio.

Faith all'inizio non aveva preso benissimo la mia storia con Matt... perchè in fondo il motivo per cui voleva che lui e Jake facessero pace era naturalmente per proseguire quel flirt che si era interrotto con il litigio dei due. Mi aveva tenuto un po' il muso e aveva anche discusso con Jake che, al contrario, approvava molto di più la nostra storia piuttosto che quella possibile con la sorella...

-Mettiamola ai voti- Micheal- chi vota per Sab?- tutti alzammo la mano... tranne lei ovviamente.

-bene... hai vinto... auguri- io alzandomi e prendendo per mano Matt.

-Hai fretta?- Sab ridendo.

-No...- io un po' ironica.

Matt sorrise a tutti della serie "la mia ragazza.... non può proprio fare a meno di me" e Micheal si mise a ridere trascinandoli tutti nella risata.

-Adesso ne ho basta di voi- io ridacchiando un poco...- vado!- uscii... poi rientrai e trascinai Matt con me.

Una volta fuori dalla porta iniziai a baciarlo.

-Mi mancavi- dissi ad un certo punto staccandomi.

-Ma se ero lì con te!

-Lo so... ma mi mancavi lo stesso... davanti a loro non riesco mai ad essere veramente me stessa... non lo so perchè... con te è.. diverso- sorridendo.

-Anche io sto molto bene con te.

-Forse mi sto innamorando- io guardandolo poi negli occhi seriamente.

-Non è una cosa negativa- lui sorridendomi.

-Lo è se mi spezzerai il cuore..

-Non lo farò mai.

-Mai dire mai.

-Secondo me sarai tu a prendere a calci il mio cuore prima o poi... sei troppo bella per restare con me per sempre.

-Io non sono bella.

-Lo sei eccome.

-Non è vero!

-Lo sei per me.

-Questo te lo posso concedere...

-E non merito nemmeno un bacio di ricompensa per averlo detto?- deluso.

-Venduto!- baciandolo ancora.

La storia stava andando per le lunghe...

-Dove vuoi andare oggi pomeriggio?- Matt passandosi la mano tra i capelli.

-Ovunque ma con te...-abbracciandolo un po' più stretto.

Sentii la sua mano tra i capelli e pensai che se jake avesse fatto la stessa cosa con Ele come minimo si sarebbe beccato un calcio sui gioiellini di famiglia... le si sarebbero gonfiati tutti i capelli. Involontariamente iniziai a ridere.

-Che ti prende?

-Pensavo che se Ele e Jake si mettessero assieme... a quel poveretto servirebbe il manuale per l'uso!

-E meno male che è una tua amica!

-Lo dico proprio per questo! Non hai idea di quanti "codici misteriosi "abbia quella ragazza!

-Quanti ne hai tu?

-Io non sono misteriosa... sono strana.

-Tu sei splendida...

-Io sono bastarda.

-Questo è vero.

-Ehi! Vale solo se me lo dico da sola!

-Scherzavo.. sei la persona migliore che io conosca... dopo me stesso ovviamente.

-Modesto il ragazzo!

-Non ne ho bisogno... la mia perfezione risplende di luce propria!

-Allora dovrò lasciarti... sai.. non mi piace il principe azzurro perfetto...

-Ma io sono perfetto nelle mie imperfezioni!

-Tu sei uno sciocco... ma ti amo per questo.

-Mi ami?- lui serio.

-Sì- io decisa.. anche se segretamente un po' imbarazzata- non dipende da me. E' così e basta.

-Mi ami e basta?

-Sì... pressapoco le cose stanno così e... non mi aspetto che tu dica la stessa cosa... davvero... non ha importanza.

-Anche se per me valesse lo stesso?

-Vale lo stesso?

-Sì, amore mio.. vale lo stesso- baciandomi..

Mi sto sciogliendo!

-Allora... che facciamo oggi pomeriggio?- io.

-Mio i miei tre fratelli sono fuori casa con mamma e papà... quindi la casa è libera... potremmo...

-Aggiudicato - non gli lasciai finire la frase. Sapevo che non voleva dire quello che volevo dire io... ma un po' di incoraggiamento non hai mai fatto del male a nessuno, no? Avevo quasi diciassette anni e lui diciannove... era il momento di dare una svolta alla nostra vita... alla mia in particolare.

Pensandoci adesso... possibile che io fossi tanto sciocca?! La fine si avvicinava inesorabilmente, come sempre..quando sei felice accade SEMPRE qualcosa a rovinare tutto! Ma per il momento non sarebbe successo nulla... no?

 

Sabrina era in panico. Doveva proprio parlare lei con jake... non c'era un'anima pia che le desse il cambio? No? Mai? Uffa! Toccavano sempre a lei quei compiti ingrati... beh... non proprio sempre.. spesso!

Si avvicinò al ragazzo che, tranquillamente, beveva teh freddo dondolandosi sul dondolo.

-Ciao Jake.

-Ehi Sab... che ci fai da queste parti?

-Volevo parlarti un attimo.

-Okkei... accomodati pure.... è per Micheal..?

-Micheal? E che c'entra Micheal?

-Ah, no.. niente- perplesso- che mi devi dire?

-Riguarda Ele...

-Chi ti manda- sempre più perplesso.

-Abbiamo fatto una riunione....

-Chi?

-Ha importanza?

-C'era Ele? Ti manda lei?

-No assolutamente no. Quello che sto per darti è un consiglio.

-Dimmi... i consigli sono sempre ben accetti.

-Tu sei cotto di Ele...

-E questo non è un consiglio ma una constatazione- tossicchiando imbarazzato- potresti essere meno diretta?

-No... se no mi perdo... allora tu hai una cotta per Ele e lei è palesemente cotta di te.

-Davvero?- sorpreso- non me ne ero accorto!

-Ci siamo accorti che non te ne eri accorto!

-Eh?

-Va beh, lasciamo stare... comunque... se non ti dichiarerai... la perderai.

-E perchè?

-Jess...

-Che c'entra Jess.

-La sta corteggiando decisamente in modo piuttosto esplicito.

-E lei ci sta?

-Lei pensa che tu non la consideri... è per questo che ci sta.

-Cosa dovrei fare?

-Dichiararti?

-Ma io nono ne sono certo dei miei sentimenti!

-Nessuno lo è.. parlo per esperienza.

-A te piace Micheal.

-Come amico... ma che c'entra adesso?

-Micheal ti piace molto... più che come amico...

-Forse... ma sono ancora innamorata di Claudio... il mio ragazzo....

-Non lo vedi da mesi!

-Cosa vuol dire!

-Non è certo un rapporto semplice.

-Cosa lo è a questo mondo! E comunque non è di me che stiamo parlando... ma di te... ed Ele..

-Se le dicessi che mi piace manderebbe a quel paese Jess?

-Lo farebbe sicuramente.

-Ne sei certa.

-Posso mettertelo per iscritto se vuoi.

-No no no non esageriamo..

-Non esagero. Direbbe di sì.

-bene... allora prenderò provvedimenti...

-Questa conversazione non ha mai avuto luogo, lo sai?

-Lo so... lo so... segretezza assoluta.

-Deve rimanere tra te e me.

-E le quindicimila persone che hanno complottato di dirmi questo assieme a te...

-Beh... certo- arrossendo.

-Ringraziale tutte da parte mia.

-Certo... ah... ho sentito Fra dire a Matt che ti scriverà un manuale per le istruzioni!

-Sentito?

-Origliato.

-Quei due stanno bene assieme.. non lo avrei mai detto...

-Non avresti mai detto tante cose!

-Questo è assolutamente vero!

-Comunque sembrano felici.

-Lo sarete anche tu ed Ele, non temere, Jake.

-Grazie ancora Sab... non perdo tempo! Vado!

-Vai vai!

Sabrina sorrise tra se e mi mandò un sms con scritto "missione ricci legati compiuta".

 

Mi svegliai di colpo quando il mio cell iniziò a vibrare sul comodino. Ci misi un po' a capire dove mi trovavo. Era una stanza piuttosto grande. Grandi pareti bianche ricoperte da poster di cantanti rock e locandine di film... una fotomodella mezza nuda torreggiava di fianco all'armadio.

Il letto in cui mi trovavo era piuttosto grande e profumava di muschio.. al mio fianco sentii dei movimenti e quando mi girai iniziai ad urlare come una matta.

-Ahhhhhh!

Matt si svegliò di colpo e mi fissò come se fossi di un altro pianeta.

-Ma che ti prende!

-Oddio! Mi è preso un colpo!- stendendomi di nuovo nel letto e accoccolandomi al suo fianco.

-Che colpo?

-Mi ero dimenticata dove fossi...

-E' pericoloso allora che tu ti fermi da me alla mattina... i miei potrebbero venire qui con un fucile carico per salvare la giovane donzella in pericolo.

-Scusa... è stato solo un attimo di panico... adesso va tutto bene.

-Non sei pentita vero?

-Dovrei?

-Non lo so...

-Tu sei pentito?

-No. Assolutamente no- baciandomi la fronte.

-Allora non lo sono neppure io- sorridendo.

Mi scostai e acchiappai il cellulare traditore.

-Chi è?

-Non lo so.. adesso guardo... vediamo... ehi! Questo è il numero di Michele!

-Michele?- perplesso.

-Un mio amico.. di solito ci sentiamo spesso... ma era da una settimana che non mi telefonava.

-E chi sarebbe questo Michele?

-Il figlio di una collega di mia madre... lo conosco fin dalle elementari...

-Un ex?

-No. Un amico...

-Tra di voi nulla?

-No! Ti ho già detto di no! Solo un bacio...

-Un bacio?

-Un bacio.

-Un bacio di che tipo?

-Un bacio...

-Fraterno?

-NO beh... non fraterno...

-Sotto la pioggia?

-Su un letto.

-Su un letto?!

-Esattamente...

-Quindi è stato... come dire... il primo?

-Bacio?

-Letto...

-Ehi!- dandogli una spinta- non sono cose da chiedere!

-Sì che lo sono! Stiamo assieme.. vorrei che fossi sincera con me!

-No.

-No non sarai sincera o no non è stato il primo.

-Il primo sei stato tu...- imbarazzata

Silenzio imbarazzato.

Mi alzai di colpo per rompere il momento di imbarazzo totale ma mi accorsi di avere ben poco addosso. (pare che la parola imbarazzo sia quella della settimana!)

Matt mi bloccò per un polso e mi riportò dov'ero.

-E' la verità?

-Perchè dovrei mentirti?

-Non lo so...

-Infatti non ne ho bisogno.. dove sono i miei vestiti?

-Tranquilla ci pensiamo dopo... prima voglio finire questo discorso con te...

-Cosa vuoi che ti dica Matt.. io... io non so che dire e sono in imbarazzo...(e 4) mi sento una stupida... scusa ma io- tentando di nuovo di alzarmi ma venendo bloccata di nuovo.

-Non me lo aspettavo... Fra.... io pensavo... tu sei così... ed io... Santo Cielo non è facile parlare!

-Ma cosa vuoi dire?

-E' stato importante per me quello che hai detto.

-Io non ho detto nulla...

-Fra... per me è stato importante che tu abbia fatto l'amore con me... per primo...

-Senti Matt... io ti amo... sto bene con te e ho deciso di fare questo passo... non c'è bisogno di girarci troppo attorno... va bene così.. non ho fatto nulla di speciale... sono solo stata me stessa e basta...

-Non sei pentita?

-Non lo sono... davvero. Era giusto così.. e sto bene così...

-Per me resta comunque un grande dono da parte tua...

-Grazie- sorridendo e baciandolo- adesso voglio i miei vestiti.

Il cell vibrò di nuovo.

"missione ricci legati compiuta".

-Sabry ce l'ha fatta... Jake si sta per andare a confessare con Ele...- sorridendo felice.

-Benissimo!- Matt scarmigliandosi i capelli e fissandomi con aria sorniona.

-Su alzati! Ho voglia di mangiare qualche cosa!

-Ma non siete tutte a dieta?

-No!

-Ma nn mangiate quelle schifezze integrali...

-Ele... ormai si è fissata sulle cose sane... e chi la schioda più! Ma non sono a dieta... e ho fame... hai delle fragole?

-Sì... ho anche la panna o il gelato...

-Benissimo- finendo di allacciarmi la camicetta- che aspetti? Ho fame!

-Hai presente la pubblicità della Breil?

-Eh?

-Quella in cui il tempo torna indietro e c'è la ragazza che si spoglia...

-La ragazza in questione è Rossella Brescia.. è una ballerina...

-Davvero?- stupito.

-Sì... comunque...

-Vorrei avere un breil...

-Il tuo orologio si è rotto?

-no!- ridacchiando- vorrei che ti spogliassi di nuovo.

Rimasi un attimo spiazzata... poi decisi di fare la maliziosa...

-Se farai il bravo potrei farci un pensierino... adesso muovi il culo.. ho fame!

 

Ele stava leggendo una rivista scandalistica arrivata per posta dall'Italia. La giornata era tiepida e il lago rifletteva ogni singolo raggio.

-Ele!- Jake la sorprese alle spalle.

Ele fece un salto talmente alto che sarebbe potuta facilmente cadere in acqua se l'altro non l'avesse bloccata. Jake notò delle rose poggiate sul tavolo di fianco alla sdraio utilizzata dalla giovane.

-Hai intenzione di farmi morire?!- lei ancora con il cuore a mille... come le accadeva sempre accanto a lui.

-Di chi sono quelle rose?

-Mie... che domande...

-Chi te le manda?- sospettoso.

-Jess Parker.

-Jess Parker il nostro vicino di casa/ fratello di Matt Parker il ragazzo di Fra?

-Quanti altri Jess Parker conosci?

-Solo lui.

-Confortante- lei perplessa- che volevi?

-Non voglio che Jess ti mandi altri fiori...

-Come prego?- decisamente mooolto perplessa.

-In effetti non voglio che nessun ragazzo ti mandi dei fiori... delle rose rosse tantomeno.

-Sei allergico ai fiori?- stupita lei- scusa... non lo sapevo...

-Non c'entrano nulla i fiori!

-No?

-No!

-Quindi non sei allergico?

-No!

-Lo sai che sei contorto? Non riesco a seguirti.

-Non voglio che sia un ragazzo a mandarteli...

-Scherzi spero...

-No! Certo che no!

-E perchè mai un ragazzo non potrebbe mandarmi fiori?

-Perchè.. perchè no! Questa è casa mia e io non voglio!

-Tu sei matto! Completamente fumato!

-Io sono sanissimo... e sobrissimo... lucidissimo...

-Quanti issimo... magari sei anche stupidissimo... no?

-No. Al massimo gelosissimo.

-Credo di aver sentito male- Ele spiazzata.

-Hai sentito benissimo. Sono geloso.

-Sei gay? Hai una storia con Jess...?- sorpresa al massimo.

-Ma no! Sono etero praticante... io parlo di te!

-Di me? E io che c'entro...

-Certo che sei torda!

-No! Voglio solo che tu me lo dica chiaro e tondo- con aria furba.

-Cosa?

-Che ti sei innamorato di me...

-Io... io mi sono cosa?

-Non ti sei innamorato di me?

-Sì...

-Anche io.

-Ti sei innamorata di te?

-No scemo! Mi sono innamorata di te!

Jake non se lo fece ripetere due volte e la baciò come se fosse la prima volta (come in effetti era) e l'ultima (questo no...)...

Kiss me once and kiss me twice and kiss me once again

It's been a long, long time.

Haven't felt like this, my dear, since can't remember when

It's been a long, long time

You'll never know how many dreams I've dreamed about you,

Or just how empty they all seemed without you,

So kiss me once and kiss me twice and kiss me once again

It's been a long, long time...

-It's been a long long time- sussurrò Ele a fior di labbra finito il bacio.

-Hai detto qualcosa?- Jake perplesso.

-Kiss me once and kiss me twice and kiss me once again It's been a long, long time Haven't felt like this, my dear, since can't remember when It's been a long, long time...- canticchiò Ele...

-Il bacio ti ha fatto venire in mente quella canzone....?

-Preferisci la Vie en rose?

-No... questa mi piace molto.. è di Dorid Day vero?

-Sì- Ele sorridendo- adoro questa canzone... e adoro te...

-Solo?

-Mi sono innamorata... da tanto tanto tempo...

-E dire che non me ne sono mai accorto...

-Scherzi?

-No! Sarò scemo!

-Uno scemo molto molto molto carino, però...

-Posso baciarti ancora?

-Tutte le volte che vuoi...

-Da oggi in poi non voglio che tu riceva fiori se non da me!- sorridendo beffardo.

-Promesso- baciandolo ancora.

 

Micheal e Sabry dietro un cespuglio scattarono una foto.

-Questa è da mettere negli annali!- Sab riponendo la mia macchina fotografica.

-Già!- Micheal- meriti un gelato per il tuo buon lavoro.

-Accetto socio.. batti il cinque....

Si sorrisero e si allontanarono con le prove del delitto ben impresse nella MIA memory card!

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Capitolo 26
*** WHEN A FRIEND MEETS A BOYFRIEND... ***


26. WHEN A FRIEND MEETS A BOYFRIEND...

 

Erano passati ormai sette mesi da quando Jake e Ele avevano finalmente deciso di mettersi insieme. Il loro rapporto andava a gonfie vele anche se, ad essere sinceri, qualche volta discutevano. Discutevano più o meno su tutto. Lui le faceva la sorpresa di comperare il gelato alla crema e lei commentava che la crema non le piaceva, preferiva il cioccolato. La volta dopo allora lui comprò il cioccolato, ma lei commentò che la sua dieta gli impediva di mangiarlo. Lei voleva andare a fare una passeggiata, lui le rispondeva che a mezzogiorno il solo è troppo caldo, lei allora commentava che la temperatura non superava i 20 gradi. A quel punto lui risp che non era più abituato al clima Londinese dopo aver passato l'estate in Italia al mare con lei. Dopo tale affermazione incominciavano a rievocare tutti i bei momenti passati sotto il sole e nella bellissima acqua italiana.

Erano stati via un mese... beati loro! Sabrina, non meno sfortunata, aveva passato tre mesi in Sicilia dai suoi parenti, con la fortuna di riuscir ad invitare anche Claudio! Quindi... tre mesi a sbaciucchini!

Ed io... io sono rimasta a Novara... oh, beh, l'ultimo mese sono andata in Brasile con mio nonno... però Luglio l'ho passato tutto nella mia noiosissima cittadina. Matt era dovuto partire con suo fratello Jess all'inizio dell'estate... oh, già... non vi avevo detto della partenza di Jess!

Beh, dovete sapere che dopo che i due piccioncini si erano messi assieme, Jess aveva deciso di accettare un suo trasferimento a Boston per frequentare l'università. Sua madre, fidandosi poco della capacità di orientarsi nelle grandi città del figlio, fece in modo che Matt andasse con lui per tutta l'estate e tornasse a Londra per proseguire gli studi.

Il giorno della partenza Ele mi accompagnò come supporto morale. Non avrei visto Matt per addirittura tre mesi! Anche gli incubi potevano avverarsi in questo mondo! In poche parole lasciai Ele con Jess da soli per un po', mentre facevo di tutto per stamparmi l'immagine del mio ragazzo nella memoria.... stavamo assieme da circa nove mesi e non ci eravamo mai separati per più di un week-end... tre mesi erano tantissimi! E poi avevamo programmato di stare assieme in Italia tutta l'estate.. e invece no... non era giusto! A me toccava stare sola soletta a Novara mentre a lui... beh... a lui Boston! Vuoi mettere il confronto! E poi a Boston c'erano tante belle ragazze... Oddio ero terrificata dall'ipotesi di perderlo... forse mi ero innamorata sul serio.

-Stai tranquilla... ci sentiremo ogni singolo giorno, te lo giuro...

-Davvero?- io poco convinta.

-Assolutamente.... via msn, per telefono... a costo di scriverti lettere...

-A me piacciono molto le lettere... mi ricordano i Ponti di Madison Country.

-Tra le altre cose la protagonista si chiamava come te..

-Lo so.

-Ti amo.

-Anche io ti amo... ma è meglio che tu vada.. se no rischio di non lasciarti più andare... lo sai?

-Lo so... lo so...

-Bene... dì ad Ele che l'aspetto fuori... e ti mi raccomando.. occhio alle ragazzine...

-Tranquilla.. limiterò le conquiste...

-limiterò?

-Stavo scherzando.. tu hai talmente tante personalità che non avrei il tempo per pensare ad altre...

-Fila stallone...

Ci baciammo velocemente ed incominciai ad uscire per aspettare la mia amica.

 

-Beh.. questo è un addio allora- Jess fissando il pavimento.

-Direi di sì- Ele imbarazzata e maledicendomi perchè l'avevo lasciata sola con Jess.

-Mi mancherai...

-Bene..

-Lo so che tra noi le cose hanno preso una piega... insolita... ma mi mancherai davvero.

-Beh... ci sentiremo per telefono- Ele diplomatica.

-Non credo che Jake ne sarebbe contento.

-No... non penso. Però se Fra e Matt si dovessero sposare ci rivedremmo al loro matrimonio.

-Beh... non credi che sia un po' presto perchè si sposino?

-Un poco... però c'è sempre tempo... allora magari non saprai nemmeno più il mio nome.

-Non sei stata solo una cotta estiva.

-Lo dici adesso perchè sei qui... tra un anno sarai di tutt'altra idea... te lo assicuro.

-Non ne sono convinto a dire il vero.

-Beh... lo si saprà solo con il..- non potè finire la frase perchè Jess si avvicinò e la baciò. Un bacio lieve, dolce anche se possessivo. Un bacio che la scosse e la rese confusa. Un bacio che non le era dispiaciuto quanto avrebbe voluto, ma pur sempre un bacio di addio- ... tempo- concluse infine la frase un po' trasognata.

In quel momento arrivò Matt.

-Allora Ele... mi raccomando tieni d'occhio Fra...

-Non temere... è troppo cotta di te per considerare qualsiasi altra forma di vita maschile.

-Lo credo bene!

-Però non è una monaca... quindi... non contarci troppo.

-E questo cosa diavolo vorrebbe dire- il ragazzo molto perplesso.

-Stai all'occhio.. tu parti... ma a Novara potrebbe esserci qualcuno che potrebbe tornare nelle sue grazie... stacci all'occhio caro mio...è un consiglio...

-Non sei per nulla incoraggiante.

-Non è mia intenzione esserlo.

-Va beh...- Matt pensieroso- Jess andiamo! Se no rischiamo di fare tardi! Divertitevi tu e Jake questa estate!

-Contaci!- sorridendo e abbracciandolo in segno di saluto- Ti manderemo una cartolina al tuo indirizzo Bostoniano... e vedi di tornare sano e salvo a settembre... ti aspettiamo...

 

Ed infatti ci ritrovammo tutti a Londra il settembre dell'anno 2006.

Non era cambiato nulla.

Jake ed Ele erano abbronzati e sempre più innamorati, stavano anche pensando di portare (finalmente) il loro rapporto ad un livello successivo, anche se ancora nessuno dei due si era deciso ad intraprendere il grade passo assieme.

Sabry stava ancora con Claudio, anche se non erano potuti stare assieme in Sicilia quanto avrebbero voluto. La sorella di lui infatti era improvvisamente venuta a mancare, come si temeva da qualche mese a quella parte.

Micheal si sentiva spesso con una ragazza conosciuta in vacanza. Non stavano assieme... anche perchè lei abitava a Dublino...

Ed io... io non avevo fatto rientrare nelle mie grazie "nessuno", anche perchè non avevo avuto il "piacere" di incontrarlo. Matt era tornato da me senza storie sul groppone o sulla coscienza, conforme ai punti di vista.

Jess era rimasto a Boston e, come secondo le previsioni di Ele (forse ti sto attaccando un po' della mia preveggenza), stava con una diciassettenne americana di nome Sharon.

Le cose nono potevano andare meglio di così.. la cosiddetta calma prima della tempesta, naturalmente.

 

Correva il giorno 17 settembre del lontano anno 2006.

La giornata era acquosa e noi eravamo fradici, investiti durante una passeggiata da un terribile temporale estivo. Bagnati fino dentro alle ossa. Inzuppati di gelide goccioline di pioggia.

Entrammo come furie in casa e noi ragazze ci dirigemmo immediatamente nella nostra camera, mentre i ragazzi andarono in camera di Jake. Al piano di sotto la voce di Faith risultava incomprensibile.

Quando Ele e Sabry furono vestite le mandai a chiamare Matt.

-Che c'è?- lui asciugandosi i capelli con un asciugamano verde.

-hai dimenticato qui una fila di vestiti l'ultima volta...- scostando una sua maglietta nera dalla mia roba.

-Lo so.. ma avevamo fretta... se non sbaglio stavano per tornare le tue amiche.

-Non chiamarle le mie amiche... sono anche tue amiche...

-Però sono più tue...

-Possiamo evitare questa discussione? Mi sembra piuttosto infantile- un poco irritata.

-Che hai oggi?

-Che ho?... La giornata è uno schifo... non sono mai stata tanto bagnata in vita mia, mi sento la febbre e come se non bastasse il mio raffreddore sta peggiorando. Mi sono rimasti asciutti o puliti solo questo paia di jeans e questo maglione e questa maledetta camera è un puttanaio!

-Non c'è bisogno di prendersela in questo modo- anche lui iniziava ad irritarsi.. e considerando che non è possibile certo dire che ha un buon carattere...

-E invece me la prendo eccome! E' tutto talmente difficile, impegnativo! In questa casa non ho mai un minuto per me stessa! Come se non bastasse mia mamma e mio papà sono attualmente in aereo verso Tenerife e non posso chiamarli! Mi mancano le mie gatte e il mio computer fisso! Mi manca camera mia!

-Oggi sei un po' isterica- e fu quella frase che mi mandò su tutte le furie!

-Io sono isterica?- urlando- bene! Allora vattene a farti un giro! Visto che io sono isterica e non mi sopporti!

-Adesso calmati... non è il caso di fare tutte queste scene.

-Vai al diavolo. Fuori di qui e non farti più vedere.

-Non sai quel che dici.

-Lo so benissimo, Matt, sparisci. Adesso.

-Ma sei impazzita? Non me ne vado fino a quando non rinsavisci- facendo qualche passo verso di me.

-Ti ho detto di andartene!

-NO!

-E io ti dico di sì! Maledizione vattene!

-Non puoi lasciarmi così senza motivo! Non dopo quello che c'è stato tra noi!

-E cosa c'è stato tra noi, Matt?

-Cosa diavolo vorresti dire?! Noi ci amiamo!

-Davvero?- ironica.

-Non dici sul serio.

-Nei sei così certo?

-Ma che ti prende?!

-Mi prende che sono arrabbiata... perchè tu dai tutto per scontato. Dai per scontato che tra noi le cose debbano andare così. Da quanto tempo è che non mi porti neppure un fiore?

-Ma cosa vuole dire!

-Stiamo assieme da quasi un anno e pare che tu sia annoiato! E io non voglio perdere il mio tempo con qualcuno a cui non interessa nulla di me!

-Ma a me tu interessi!

-Ho detto vattene!

-Smettila di fare la bambina!- prendendomi un braccio. Lo scostai ma lui non lo lasciò andare.

-Vuoi picchiarmi come hai fatto con Loreen- la frase rimase sospesa come un macigno nell'aria.

Lui mollò la presa ed in un attimo se ne era andato.

Io presi la mia giacca e corsi a perdifiato verso il lago, sotto la pioggia battente, che si confondeva con le mie lacrime.

 

Sabrina entrò nella nostra stanza poco dopo con Micheal alle calcagna. Pensavano di trovarmi ancora lì. Avevano incontrato Matt furente mentre usciva di casa che gli aveva urlato un "ma oggi che gli prende a quella!".

Inutile dire che non mi trovarono in camera... e anche se mi avessero trovata probabilmente non avrei voluto parlare con loro.

I due si sedettero sul letto abbastanza scocciati.

-Qui le cose stanno precipitanto...- Micheal.

-Non esagerare... hanno solo discusso... capita in tutte le migliori coppie... anche tu e Loreen non siete sempre assieme...

-Cosa c'entra mia sorella in tutto questo?

-Loreen è tua sorella?!

-Sì!- Micheal stupito.

-Ma io credevo..noi credevamo che voi... oddio... scusa!

-Lascia stare- divertito. Comunque...Da come ha reagito Matt penso sia seriamente necessario preoccuparsi. Dico sul serio Sab.

-Secondo me con il tempo le cose si metteranno a posto.

-Lo scopriremo solo aspettando, giusto?

-Non abbiamo molta scelta, mi pare.

-Giusto...

-Secondo te perchè hanno litigato?- Micheal.

-Beh... non possiamo certo dire che siano due caratteri semplici... Fra è il tipo da arrabbiarsi per nulla... o da tenersi tutto dentro ed esplodere all'improvviso.

-Matt non si arrabbia così facilmente... deve avergli detto qualche cosa di veramente brutto per creare una situazione del genere.

-E' possibile...- le cadde di mano la spazzola con la quale stava tentando di mettere a posto i capelli.

Si chinarono entrambi a prenderla e si diedero una bellissima zuccata!

-Vedo che ti sei consolata in fretta- una voce piuttosto fredda dall'uscio.

Sabry si girò di scatto sorpresa.

-Claudio?

-Sì.. esattamente... anche se inizio a dubitare che sia stata una buona idea farti una sorpresa...

-Chi sei e chi ti ha fatto entrare?- Micheal sulla difensiva.

-Sono il ragazzo di Sabry... o per lo meno lo credevo e...- vedendo i vestiti ammucchiati sul mio letto e confondendone la provenienza- mi ha fatto entrare Faith..- tornando a guardare Sabry- quindi le cose stanno in questo modo?

-Come?- perplessa lei.

-Stai con Micheal?!

-NO!- lei.

-Credi davvero di potermi prendere in giro- Claudio imboccando la porta velocemente.

-No aspetta- notando i vestiti di Matt- hai frainteso!

-Sì sì... come ti pare- chiudendosi la porta alle spalle e lasciando Sabrina sulle scale con le lacrime agli occhi. La sua storia con Claudio era decisamente e definitivamente conclusa. Non gli sarebbe corsa dietro. Non sarebbe mai riuscita a stare con un ragazzo che non si fidasse di lei... a costo di rimanere zitella per tutta la vita. O quello giusto o meglio stare soli...

"quando si chiude una porta si apre un portone, no? Spero solo di non rimanere a fissare per troppo tempo la porta chiusa tanto da non accorgermi del portone che si è aperto per me" pensò prima di tornare su per dare delle spiegazione sia a Claudio sia ad Ele e Jake.

 

Ero ferma lì da quasi mezzora. Ma perchè dovevo stare così male? Avevo voluto chiudere la storia di mia spontanea volontà! Se solo lui mi avesse detto che i miei occhi mentivano... se solo avesse potuto cancellare quello che avevo visto il giorno prima. Se solo io gliene avessi parlato prima di fare una sfuriata.. se solo....

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Capitolo 27
*** I CAN'T STOP LOVING YOU ***


27. I CAN'T STOP LOVING YOU

 

Una settimana dopo.

Ci sedemmo in cerchio.

Eravamo io, Ele, Sabry e Jake.

Ci sedemmo in cerchio con le gambe incrociate nel bel mezzo del salone.

Io ero in piena crisi mentre Sabry... beh... lei sapeva mascherare benissimo la mancanza di Claudio... o forse dipendeva dal fatto che aveva scoperto in Micheal un amico capace di ascoltarla molto più di quanto non avesse mai fatto il suo ex ragazzo.

Ele.. beh.. per quando dispiaciuta dalla rottura di Sab e Cla e mia con Matt era troppo presa da Jake per avere il tempo di telefonare a Bettazzi in favore di Sabry. Quindi lo feci io. Non mi fece bene risentirlo dopo così tanti mesi. Non mi fece bene proprio per nulla!

-Bene. Che la seduta del consiglio generale abbia inizio- Jake battendo la mano a terra come avrebbe fatto il giudice di un tribunale con il martelletto.

-Primo argomento di discussione... vediamo- Ele- Sabry come va?

-Bene...

Tutti la fissammo come se fosse matta.

-Non sono impazzita, lo giuro. Sto bene davvero. Forse è stata la cosa migliore che mi sia mai capitata. Stavamo assieme da troppo tempo... e credo non fosse più il caso di tirare avanti... anche se mi è spiaciuto che abbia frainteso...

-Quindi ho telefonato per nulla?- io.

-No... voglio che rimaniamo amici.

-Non è possibile rimanere amici con gli ex- Jake sicuro di sè.

-Sì che è possibile!- Ele sulla difensiva.

-Io non credo proprio, Elly.. gli ex possono essere conoscenze.. ma amici mai.. avrebbero sempre uno scopo secondario nei tuoi confronti.

-Non è assolutamente vero!- sempre Ele.

-Certo che è vero! Io potrò stare vicino a Loreen e anche salutarla.. ma non sarà mai mia amica!

-Io ero amica di molti ragazzi con cui ero stata.

-Peccato che quei molti ragazzi avessero fini secondari a parte l'amicizia.

-NO!

-Eccome!

-Non lo puoi provare!

-E' una legge naturale non c'è bisogno di provarla.

-Secondo te è il caso di interromperli?- Sabry.

-Prima lasciamoli venire alle mani... voglio proprio vederli che si picchiano- io sorridendo lievemente.

-Ragazzi!- Sabry sovrastando le loro voci- non vi pare il caso di discutere anche del litigio tra Fra e Matt?

-Io credo di no- io alzandomi.

-Seduta! Se no sono sei sterline di multa per oltraggio alla corte.

Mi risedetti con una smorfia poco amichevole.

-Non voglio parlare di me e Matt..

-Tu non vuoi mai parlare di queste cose- Ele- forse è il caso di iniziare!

-Non ne voglio parlare, davvero. Sto... bene..- poco convinta.

-Non sei certo da oscar come interpretazione...

-Jake, caro Jake... smettila. Non voglio continuare questa discussione.

-Ieri ho incontrato Matt- Sabrina sorprendendoci un po' tutti.

-Bene- io poco interessata a quello che stava per dirmi.

-Stava da cani- rivolta a me con fare accusatorio- e mi ha detto quello che gli hai urlato addosso... riguardo Loreen.

-Si consolerà presto... anzi, penso lo abbia già fatto.

-Ma cosa vorresti dire con questo?- Jake.

-Adesso basta ragazzi... non voglio proseguire- mi alzai e mi allontanai dal cerchio e uscii fuori di casa.

Il sole era coperto da nuvoloni grigi e l'aria formava nuvolette di condensa attorno al mio fiato. Corsi, corsi verso il lago e mi sedetti sul dondolo come se stessi aspettando qualcuno. E qualcuno arrivò.

-Posso sapere che ti prende?- Ele sedendosi di fronte a me.

-L'ho visto con un'altra.

-Che cosa?!

-Due settimane fa ero andata al centro commerciale per comperare una cosa per lui e... l'ho visto con una ragazza. Erano seduti su una panchina e stavano mangiando un gelato con due cucchiaini. All'inizio pensai fosse un'amica... poi ho visto come si toccavano le mani... io non ho mai toccato le mani a quel modo ad un mio amico. Lui... lui stava con quella ragazza.. ed io mi sono sentita una vera e propria stupida. Una stupida e ho capito che non lo conosco affatto. Ho capito che non valgo nulla per lui e... basta, l'altra settimana ho sfogato la mia rabbia.

-Ma non gliene hai parlato?

-Non serve.

-Sì che serve!

-No! Ele.. se li avessi visti saresti della mia stessa idea.

-Forse.... ma devo avvertirti. Così facendo lo perderai per sempre.

-La domanda giusta da fare, Ele, è... l'ho mai avuto realmente? Non credo.

-Santo cielo è stata la prima persona con cui sei andata a letto... e pensi davvero di non averlo mai avuto per te nemmeno una volta?

-Certe persone sanno recitare molto bene... forse è stato tutto solo un grande errore...

-Te ne penti?

-No... è questo il punto. Io so che è stato un errore... ma lo rifarei... lo rifarei tutti i giorni della settimana e due volte la domenica... è per questo che mi manca... e sono arrabbiata con me.... perchè non mi deve mancare... non mi può mancare...

-Ne sei innamorata...

-Sì... e come non potrei esserlo?

-Lui ti ama.

-Mi ha ingannata.

-Ti prego.. parlargli...

-No. E' meglio di no...

-Ma...quella cosa che gli hai detto su Loreen...?

-Sapevo che era l'unica cosa che poteva realmente ferirlo e allontanarlo da me.

-Non la credi?

-Se la credessi davvero pensi che piangerei per lui? No.

-Tu non sei tanto normale... comunque... non è stata la telefonata con Bettazzi che ti ha aiutata a proseguire questo distaccamento dal tuo bello, vero?

-E che cosa c'entra lui?

-Non lo so... beh.. non è che vi siete lasciati esattamente in ottimi rapporti.

-Non sono mai stata innamorata di lui.... ci sono solo rimasta male quando mi ha baciata e poi si è scusato....

-Cosa ha fatto?! Non sapevo voi vi foste... quando?

-La domenica in cui sei andata al Luna Park di sera... non te lo ricordi? La sera siamo andati al cinema a vedere un film idiota con Romani, Cassineri, Frecchi e compagnia bella...

-Ah... e vi eravate baciati?

-Al palaghiaccio... ma non è importante..

-Quindi non eri innamorata di lui.

-No.. mi stava simpatico, certo, un bel ragazzo senza dubbio... ma non era certo l'amore della mia vita..

-Non era Matt..

-Questo mi sembra ovvio.

-Intendo dire... non era l'amore della tua vita, certo, non era Matt..

-Non esageriamo! Matt non è l'amore della mia vita... almeno non credo! E poi ho solo diciassette anni! Non posso certo dire che sia l'amore della mia vita, no?

-Secondo me non ha età... lo puoi trovare a 17 anni come lo puoi trovare a 90.

-Jake è l'amore della tua vita?

-Non lo so... ma sta decisamente salendo in classifica... sto bene con lui... anche se non facciamo altro che discutere..

-Siete carini quando discutete... più di altri per lo meno..

-Grazie.. Santo Cielo non posso più fare a meno di quel ragazzo!

-Avete già fatto il grande passo?

-Non ancora...

-Beh... state assieme da molto....

-Lo so...e sono intenzionata a... ma...

-Non ti senti pronta?

-E' la mia prima volta... non saprei se... è la cosa giusta da fare.. tu come hai fatto a sapere che era giusto?

-Adesso non so se è stato così tanto giusto... ma in quel momento ho pensato.. ehi, guardalo... è un ragazzo fantastico che ti ama, ti fa ridere e sa quello che vuoi... non insiste per fare sesso con te e non ti picchia... fa tutte quelle piccole cose che ti fanno impazzire come mandarti il messaggino alla mattina per chiederti come stai o venire appositamente a casa tua la sera per darti il bacio della buona notte. Adora i film come te e non è un mollaccione.. tutte le volte che lo vedi hai i brividi lungo la schiene e non vorresti fare altro che spogliarlo e sbatterlo su un letto e..

-Non voglio sentire una tua fantasia pornografica...

-Scusa... comunque ho capito che era il momento... tu non fai sogni erotici su di lui?

-Sì ma.... okkei ho capito l'antifona... ma se poi è un fiasco?

-Chi non risica non rosica... abbi fiducia... e proteggiti!

-Lo so, lo so... non sei mica mia madre! Lo so da me questo!

-Bene... allora sei pronta piccola mia.. vai e rendimi fiera!- mi diede uno scapellotto sul collo e se ne andò ridacchiando.

 

Ele e Jake erano rimasti soli in casa. Sabry aveva deciso di passare la notte a casa di Micheal mentre io avevo gentilmente levato le tende assieme a Faith e Cath.

Era pomeriggio inoltrato e loro avevano passato il giorno a rincorrersi come dei pazzi in giardino e a scherzare. Entrarono un po' accaldati in casa ed Ele fece per avviarsi verso la cucina per bere. Inutile. Jake la bloccò per la vita e iniziò a baciarla. Ele capì cosa doveva fare.

Lentamente fece scendere le mani sotto la maglietta del ragazzo e gliela sfilò velocemente.

Jake rimase interdetto per qualche minuto a fissarla.

-Sei sicura di quello che stai facendo?

-Se non lo fossi non lo farei...

-Io ti amo.

-Anche io, Jake.... solo una cosa...

-Cosa?

-Fai piano... per me è la prima volta.

-Non temere... sarà bellissimo.

Lei sorrise e poi prese a baciarlo sempre con più foga. In poco tempo si trovarono stesi sul divano. Lei lo scostò di colpo.

-ti prego no! Non sul divano! sarebbe un incubo!

-Cosa... perchè?

-Il divano...no... ovunque sul divano no...

-Dove allora? -disorientato.

-Vediamo...- lo trascinò per terra... - qui va bene...?

-Non sarà un po' ... duro?

-Non mi pare che Gin si sia lamentata- fra se e se. (riferimento ad una ff di HP su Draco e Ginny intitolata Dangerous Feeling... leggetela, è molto carina).

-Cosa?!- lui molto perplesso...

-Lascia stare... sto delirando...- sdraiandosi per terra e trascinandolo sopra di sè...

-Sicura che non sia scomodo?

-Tu non pensare al resto... pensa solo a me- lei con fare provocante nell'orecchio.

Jake sorrise con aria furba e proseguì a spogliarla, non smettendo mai di baciarla.

 

Il sole aveva ormai abbandonato il cielo da un pezzo e i nostri eroi erano sdraiati abbracciati sul pavimento. Con il sudore che appiccicava ancora i loro corpi.

Ele non era mai stata così felice.. non si era mai sentita tanto completa come in quel momento. Sorrise compiaciuta.

-Sei bellissima quando sorridi.

-Lo dici solo perchè sei ancora accecato dall'orgasmo.

-Ehi! Non pensavo fossi una persona tanto diretta!- sorridendo compiaciuto.

-Cosa intendi dire?

-Beh... è più da Fra dire una cosa del genere... tu sei più... la dama in pericolo...

-Io non sono una dama...e non sono in pericolo... l'unica persona da cui dovresti salvarmi ogni tanto... è me stessa!- scherzando.

-Non fraintendermi mi piace molto questo lato di te...

-Continua a dirmi quello che ti piace di me.. sono in vena di tenerezze...

-Inutile dire che sei bellissima quando arrossisci... come in questo momento per esempio.

-Smettila!- lei dandogli uno schiaffo amichevole sullo stomaco- non sei divertente così!

-Non lo sono solo quando ti prendo in giro? Non sei particolarmente obiettiva.

-Mai aspirato ad esserlo.

-Ti adoro quando mi rispondi in questo modo...- baciandola sul collo lievemente e abbracciandola un poco più forte.

Ele aveva notato in Jake una spiccata delicatezza che, a dire il vero, non si era per nulla aspettata... insomma... non era il classico bravo ragazzo... era... pericoloso, in un certo senso. Non era esattamente quello che ti portava i fiori e che ti lasciava bigliettini d'amore.. in compenso le aveva regalato una stella con dietro incise le loro iniziali.. per non dimenticare mai... ma non era quello il punto. Jake era il tipo da tatuaggi... come per esempio quel serpente che si intrecciava ad un pugnale che aveva sulla spalla sinistra... bellissimo non c'è che dire! Era il tipo da piercing.. anche se non ne aveva a causa del suo terrore per gli aghi... (per fare il tatuaggio l'avevano quasi dovuto legare... come Ulisse con le sirene!). Era il tipo da moto... da una-botta-e-via... e allo stesso tempo era di una delicatezza e dolcezza assurda. L'aveva toccata, sfiorata come se fosse stata una rosa rossa, delicata ma con le sue spine... Ad un certo punto, estenuata da tanta delicatezza, era stata costretta a dire : "ehi, guarda che non sono di porcellana... non mi rompo mica". Da quel momento era diventato molto più passionale... ma quella dolcezza era rimasta comunque... e non se ne era andata. Certo... aveva ripreso l'aria sorniona e lo sguardo da furbo... però in lui qualcosa era cambiato. Sembrava più rilassato e sereno.

-Sei pentita di quello che è successo?- lui cogliendola di sorpresa.

-Non me lo chiedere nemmeno.. se potessi ti scaricherei prima di fare un tale errore- lei ridendo.

-Brutta streghetta!- lui iniziandole a fare il solletico.

-Streghetta magari... ma brutta? E smettila con il solletico- dimenandosi ridendo.

-Solo se ti rimangi quello che hai detto!

-No! Hai fatto pena! Sei moscio!

-Cosa?!- ridendo ancora di più.

Ad un certo punto sentirono una porta aprirsi. Fecero appena in tempo a coprirsi prima che Matt irrompesse nella stanza con un muso che andava da Londra a Milano senza sosta.

-Ehi! Scusatemi- Matt girandosi di colpo e ridacchiando- pensavo di trovare Fra... le volevo parlare.

Jake non era molto contento dell'interruzione... ma il riferimento al litigio lo trattenne dal cacciare l'amico, perchè ormai erano tornati amici, a calci in culo.

-Mi dispiace ma in questo momento non è qui- Jake.

-E anche se fosse qui non vorrebbe di certo parlarti- Ele con un po' di astio.

-Eh?!- Matt girandosi di colpo e poi rivoltandosi alla vista dell'espressione minacciosa di Jake, mentre Ele piano piano si stava rivestendo.

-Lei non vuole parlare con te... e sinceramente non le do nemmeno torto- Ele, ormai vestita, dirigendosi verso il ragazzo.

-Cosa vorresti dire con questo? Non ho fatto nulla di male..

-No?

-No!

-Bene... allora prova a scavare nella tua mente... cosa mai potrai aver fatto? Mah..- Ele ironica mentre jake la fissava crucciato.

-Amore? NOn è che tu sai qualcosa che vorresti dirci?

-Io so qualcosa... ma non ho nessuna intenzione di dirvela... troppo facile...

-Voglio parlare con Fra. Dov'è?

-E' andata con Loreen a trovare un amico.

-Un amico di chi?- Matt preoccupato.

-Matt, amico... non mi pare il caso di fare scenate- Jake sulla difensiva.

-Un amico di chi!?

-Un amico di Lor... in un bar non troppo lontano mi pare...

-Conoscete questo amico?

-No- Jake- non lo conosciamo... ma Lor ha così insistito.

-Ma siete matti?! Conoscete gli amici di Lor! L'avete mandata della fossa dei serpenti!

-Ci è voluta andare lei- Ele- non aveva ragione per non farlo... forse voleva solo dimenticarti.

-Ma... dimenticarmi?

-Esattamente.. e non chiedermi nulla di più- Ele uscendo dalla stanza e aprendo la porta di casa per invitare Matt ad uscire.

In un momento in cui Jake non li potesse sentire.

-Che resti tra di noi... lei ti ama... quindi a prescindere da quanto tu possa essere scemo o no... vai da lei...

-Ma tu non eri contro di me?

-Io sono a favore della mia amica... il contro di te c'entra poco, non temere... quindi adesso vai da lei e fatti perdonare nel modo migliore.

-Ma io non ho da farmi perdonare nulla! E' lei che di colpo in bianco è andata fuori!

-Se le dirai questo si arrabbierà solo di più.. prova per lo meno a chiarire... secondo me è stato tutto solo un grande malinteso..

-Ma cosa è stato un grande malinteso?!

-Io ho parlato già troppo... adesso vai.

Una volta chiusa la porta si trovò davanti il suo ragazzo con un sorriso da un orecchio all'altro.

-In fondo sei una grande romantica...

-Neanche troppo in fondo...

-Quando avremo pace in questa casa? Una sera solo per noi.

-Aspè che Fra e Matt ritornino assieme e poi possiamo cacciare per un week-end Sabry da Micheal, Fra da Matt e le tue sorelle e tua madre al mare per una vacanzina...

-Non vedo l'ora amore mio...

-Oggi sei smielato...

-Sei tu il mio zucchero, baby.

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Capitolo 28
*** DO YOU LOVE ME? ***


Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono. Spero vi possa piacere questa storia quando piace a me scriverla. Chiedo umilmente perdono se a volte ci metto una vita ad aggiornare. Ma non dipende da me. Se avete domande o curiosità lasciatemelo scritto e io farò del mio meglio per rispondere. Qualche tempo fa dissi che avevo intenzione di scrivere una specie di sunto di tutti i personaggi della vicenda.... se a qualcuno dovesse servire me lo faccia sapere e io al più presto lo aggiungerò... BUONA (si spera) LETTURA!

28. DO YOU LOVE ME?

Non so come ma quella situazione mi piaceva sempre di meno. L'amico di Loreen era un vero e proprio imbecille.. insomma parlava come se volesse portarmi a letto seduta stante! Quando mi aveva invitata a ballare non aveva fatto altro che mettermi le mani sul sedere... e io odio quando succede al primo incontro e soprattutto con qualcuno che non autorizzato a farlo. Poi non faceva altro che sorridere in modo smielato.... oddio quando mi dava l'orticaria quel tipo! Ma dovevo dimenticare Matt e l'unico modo per farlo era trovarmi in quella spiacevole situazione, che lo volessi o no. Ero stufa di piangere tutti i giorni perchè non era venuto a bussare alla mia porta. Lo so, si chiama malattia psicomentale, ma se solo fosse venuto una sola volta, anche solo per sbaglio, io lo avrei perdonato di tutto e... ma no, questa è solo una bambinata. Lo avevo ferito e lo avevo fatto di proposito. Non ero stata esattamente corretta nei suoi confronti, come non le ero stata in quelli di Bettazzi.. maledizione... ma tutte a me dovevano capitare?!
Il tizio davanti a me continuava a parlare.. a dire il vero nè lo stavo ascoltando nè mi ricordavo come diavolo si chiamasse.. Harry? Jerry? Perry? O forse era Terry?
Improvvisamente la terra fu scossa dal peggior tornato che avrebbe mai potuto vedere, ovvero, Matt entrò nella stanza e con fare minaccioso si avvicinò al nostro tavolo.
-Cosa diavolo ci fai qui?- lui irritato.
-Sto parlando con Terry... non si vede?
-Io mi chiamo Harry..- l'altro perplesso.
-Come ti pare- gli risposi di sfuggita- che vuoi Matt? Non sei invitato..
-Maledizione Fra... ma noi stavamo assieme!
-Appunto, stavamo... io ho il diritto di stare qui con Jerry quanto tempo mi pare.
-Ma io mi chiamo Harry!
-Ma si certamente e io che ho detto- sempre di sfuggita, poi tornando a Matt- cosa vuoi?
-Voglio sapere cosa diavolo ti è preso per comportarti così!
-Se non lo sai è un problema tuo non mio, quindi smettila di fare il geloso!
-Io ti vedo qui con questo... energumeno rimbecillito e non dovrei essere geloso?!
-Non più di quanto possa esserlo io dopo averti visto con quella ragazza!- io urlandoglielo in faccia.
Ben gli stava. Finalmente avevo tirato fuori la mia rabbia repressa.
-Di quale ragazza stai parlando- lui abbassando lievemente la voce.
-Mingherlina e non troppo alta. Capelli castano chiari e occhi verdi... due settimane fa al centro commerciale... sì che te la puoi ricordare... - io alzandomi e prendendo la giacca dallo schienale della sedia.
-Joann? Non starai parlando di Joann...?
-Non aveva il nome stampato sulla maglietta che ne so di come si chiamasse!
-Quella era Joann!
-Beh che si chiami come diavolo le pare! Non mi interessa...- infuriata.
-Ma non capisci!- Matt più rilassato.
-Hai ragione io non capisco mai nulla! Mai.. ma sai che tu dico? Non avevo capito nemmeno te! Ciao Loreen... ciao Perry.
-Ma io mi chiamo Harry!!!!!!!!
-Oh, scusa Jerry...
-Harry!!! H A R R Y!
Loreen mi bloccò il polso ridacchiando.
-Fra cara, non hai capito davvero questa volta... sai come si chiama Joann di cognome?
-E come pensi che faccia a saperlo? Me lo dici?
-Parker... Joann Parker..
-Parker?- poco convinta. Mi voltai verso Matt- è tua sorella?!
-Sì- lui un po' divertito.
-Oddio- sconvolta.

Scappai fuori dal locale con tutta la velocità che avevo, non troppa se Matt riuscì ad acciuffarmi poco dopo, sulla strada.
-Fra fermati un attimo solo, maledizione... voglio parlarti.
-Io... io sono stata una sciocca!- iniziando a piangere.
-Stai tranquilla non è successo nulla- abbracciandomi teneramente- anche io se ti avessi vista con un ragazzo ti avrei lapidata ancora prima di chiederti chi fosse...
Sorrisi e mi scostai.
-Ti ho inzuppato tutta la maglietta.
-Me ne frego della maglietta... io voglio solo parlare con te.
Come un fulmine vidi davanti ai miei occhi tutte le cose cattive che gli avevo detto. Mi sentii un verme, un verme strisciante mascherato da serpente velenoso.
-Io... oddio cosa ti ho detto.... non era vero.. tutto quello che ti ho detto non era vero...
-Che cosa non era vero?- molto perplesso.
-La storia di Loreen... io non ho mai pensato che tu l'abbia picchiata.
-Lo so, lo so...
-Ma io sono stata acida... e cattiva e tu non avevo fatto nulla di male...
-Beh, allora fatti perdonare.
-Cosa?- stupita.
-Baciami e mi dimenticherò magicamente di tutto... insomma Fra... che importa? So che non era tutto vero.. quindi... è stata solo la rabbia del momento, ne sono sicuro...
-Ma io... io sono un mostro!
-Tu non sei un mostro... eri solo gelosa.. la gelosia è una brutta bestia.... ero geloso anche io di quell'energumeno prima... come si chiamava... aspè- pensandoci.
-Mi sembra si chiamasse Terry o una cosa del genere... ma lui non è nulla.... un errore... non è successo nulla con lui.
-Se fosse successo non lo voglio sapere.
-Ma non volevamo un rapporto sulla fiducia?
-A volte è meglio non sapere.
-Beh, non è successo comunque nulla, te lo posso assicurare... a parte il fatto che mi ha toccato il sedere...
-Che cosa? Io adesso vado dentro e lo ammazzo- un po' irritato.
Lo presi per un braccio e lo bloccai portandolo a me e baciandolo.
-Perdonata?
-Non lo so...
Lo ribaciai con più trasporto.
-Adesso?
-Sai, non lo so se mi basta un bacio....
-Sei un maiale- ridendo e abbracciandolo.
-Ti amo...
-Io anche.

Sabrina spostò di colpo il cuscino e, quando sentì un mugugnio di risposta per un momento non le prese un colpo. Poi si ricordò. Micheal.
Micheal l'amico che nn aveva mai trovato in Claudio.
Micheal il ragazzo carinissimo e solare con sempre la risposta pronta.
Micheal che assomigliava tanto al Micheal di Rooswell... solo che era diventata lei la sua Maria.
Ah, l'amore fa davvero dei bei scherzi! Un giorno pensava che Claudio sarebbe per sempre rimasto il suo primo amore... adesso sapeva per certo che non era così. Era solo stato quello che l'aveva lanciata verso l'amore. E l'amore era Micheal. Le dispiaceva moltissimo del malinteso che si era venuto a creare... anche perchè alla fine era proprio di malinteso che stavamo parlando.. ma, insomma, alla fine tutto può migliorare, no?
Certo che, una volta che Fra e Matt avevano fatto pace le cose erano davvero migliorare e quel famosissimo piano per stare ognuno per conto suo per un weekend non era stato assolutamente un male, anche perchè mancavano solo sei mesi alla partenza. Sei brevissimi mesi.
Ovviamente tutto era stato organizzato in modo che le cose non dovessero finire male... i tre ragazzi sarebbero venuti al posto di Faith e Cath a Novara, per lo scambio. Avrebbero preso un appartamentino in periferia, dividendosi le spese, e avrebbero concluso l'ultimo anno. Poi sarebbero andati all'università a Milano per i seguenti cinque anni... e insomma... poi le cose sarebbero andate come dovevano andare.. solo che Jake, beh, Jake non sapeva ancora di questo bello scherzetto che lei e Faith avevano organizzato. Lui credeva di dover rimanere lì a Londra... per questo aveva già iniziato a fare le sue raccomandazioni ad Ele. Erano uno spasso quando lui attaccava con "e stai attenta ai ragazzi" e lei si infuriava e così via... troppo divertenti..
-Ciao Sab- Micheal svegliandosi e abbracciandola un po' più stretta.
I capelli biondi erano tutti scarmigliati e aveva l'espressione di un bambino appena buttato giù dal letto.
-Ciao Micheal.
-Sei mesi. Sei mesi e sarò ancora con te... ce la farò a sopportarti?
-Non lo so...- ridacchiando- però farai del tuo meglio... dopotutto dove la trovi un'altra come me?
-Forse è meglio perderla che trovarla- scherzando.
-Possiamo fare la prova- facendo per alzarsi.
-Ehi.. non provare a lasciarmi qui da solo!
Sabry sorrise ironica e poi ritornò a letto.
-Mi ami?- chiede improvvisamente Micheal interrompendo il magico silenzio dell'intimità.
-Come?- lei presa del tutto alla sprovvista.
-Mi ami?
-Certo che ti amo!
-Anche io ti amo.
-Grazie.
-Grazie?
-Oh, senti non ho resistito. E' la frase di un telefilm.
-Che telefilm?
-The OC.
-Le tue amiche ti hanno contagiata, bella mia.
-Così sono e così ti tocca tenermi, caro mio.. prendere o lasciare.
-Oh, stai tranquilla... prendo!

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Capitolo 29
*** CONFESSIONES OF A DANGEROUS GIRL'S MIND ***


29. CONFESSIONES OF A DANGEROUS GIRL'S MIND

Mancavano solo quattro mesi alla partenza. Quattro mesi. Santo Cielo il tempo pareva volare!
Quella sera, e da oggi in poi ricorderemo come "quella sera", accaddero delle cose. Cose che, dette in questo modo, potrebbero sembrare banali, ma non lo furono assolutamente. Metto le mani avanti invitando i gentili lettori a non pensare a questo spicchio di storia come ad un "leggero momento da ridere". Non lo fu. Certo... fa ridere la situazione... ma ebbe conseguenze ( e quando mai non ce ne sono!) più o meno gravi in un futuro ai vostri occhi ancora lontano. Bene, dopo questo breve incursione narrativa, proseguo a raccontare i fatti, spero sinceramente di non annoiarvi.
"Quella sera" Ele uscì con Jake. Uscì con Jake per andare ad un party organizzato da alcuni amici del ragazzo. Un party in un pub non troppo lontano dalla zona malfamata di Londra (per altro artefice di una delle più belle atmosfere "dell'orrore").
Ele era completamente ubriaca. Era partita con una semplicissima birra.... poi era passata, misteriosamente alla vodka... e da lì a un sei o sette tequila bum bum. Grazie al cielo Jake le aveva impedito di fumarsi una canna che le aveva passato il barman! Insomma.... era completamente fatta di alcol.. c'era da stupirsi che fosse ancora in piedi dopo tutto quello che aveva bevuto! E... ovviamente si sà.. quando si beve.... si scioglie piuttosto la lingua, no? E cosa poteva raccontare di meglio la nostra eroina al suo ragazzo se non i suoi inciucci amorosi che avrebbero per lo meno fatto invidia a Brooke di Beautiful o a Reva di Sentieri?
Erano seduti al bancone e Jake stava facendo del suo meglio per impedirle di bere altro, quando improvvisamente il cervello di lei da semi-on si spostò su off...
-Lo sai che avevo un ragazzo?
-So anche che ne hai uno attualmente!- Jake cercando di trascinarla via.
-Ragazzi... quello sì che aveva un bel culo!
-Come scusa?- il ragazzo piuttosto perplesso.
-Ma sì.. aveva un sedere bello sodo... da toccare.... ma era, come dire, un pifferaio magico...
-Un che roba?
-Un pifferaio...
Ora... di certo Jake non era il tipo da farsi gli affari di altri, ma volete mettere la tentazione di scoprire tantissime cose dalla propria ragazza in un momento in cui si era quasi certi che il giorno dopo se lo sarebbe dimenticato? No! Non si può rinunciare a una possibilità del genere! Potrebbe essere l'unica in tutta una vita... insomma... da non perdere!
-Un pifferaio hai detto Ele?
Ovviamente Jake capì tutto questo.... e approfittò della situazione.
-Sì... sai com'è.. amava divertirsi... con tante... oltre che con me...
-Però lo hai lasciato.
-Sì... ma mi piaceva lo stesso! Aveva quell'espressione da cucciolo smarrito... Ale... vieni da me! Ti consolo io!- Ele cercando di abbracciare Jake.
-Io sono Jake!
-Jake chi?
-Jake il tuo ragazzo!
-Ah, allora non è il caso che ti dica che Ale è stato il mio primo amore... vero? Opss... ormai l'ho detto... beh, è vero. Ci siamo messi assieme alle medie... ah, ragazzi se era bello! Era il latin lover della B... e poi lo è stato della A...e detto in confidenza, non solo della nostra classe... non solo del nostro anno... era così da prendere a schiaffi...
-Ele, forse è il caso di andare a casa.
Spesso si vengono a sapere cose che non avresti mai voluto sapere.
-Il primo amore non si scorda mai... insomma....e poi con quel sedere! E gli occhi poi... wow... passerei ore a fissarlo... però mi piaceva anche Pepito...
-Pepito?
-Mattia... noi lo chiamavamo Pepito per evitare che lui lo scoprisse- facendo come se gli stesse rivelando un segreto- ma penso che la Lalla glielo abbia detto... non è esattamente una persona affidabile.... e Pepito... beh, non era un figo come Romani... Ale, no, lui era molto meglio di Pepito... ma anche Mattia era carino. Mi attraeva mentalmente... anche se Fra ha sempre detto che nel mio caso era un'attrazione piuttosto "forte" fisica... ma che ci posso fare....
-Nulla direi...
-Giusto! Non parliamo poi di Andrea...
-Andrea l'ex di Fra?
-Anche! Beh, Bettazzi era un amico più che altro... l'ho usato per far ingelosire Romani... poi ha preferito Fra... va beh... Andrea era un figo! Andrea La Rotta intendo... sai quei ragazzi alti con i capelli scuri e gli occhi chiari... ragazzi! Un vero e proprio figo! Però era noioso... sai com'è quando devi competere con persone che ce l'hanno più grosso del...
-Adesso basta Ele.... è davvero meglio andare- la interruppe bruscamente Jake.
-Lui me lo sarei scopata volentieri... ma forse non era il momento giusto... il posto giusto decisamente no... e poi che dire di Cassineri... l'amico di Romani... lui era bruttino a dire il vero, però aveva fascino da vendere... anche lui non mi sarebbe dispiaciuto per una cosa da una notte. Ale no, invece... lui era una cosa seria... dopo tutta la fatica che avevo fatto per riconquistarlo... eh, già...
-Ele! Dobbiamo andare.
-Ho sete... voglio un tequila bum bum.
-Mi stai diventando un'alcolizzata...
-Vuoi essere tu il mio "protettore"?
-Eh?
-In attesa che arrivi il mio ragazzo... sai, lui è un tipo molto geloso... non è esattamente bellissimo... un tipo... - si mise a ridere- non è brutto... però poverino non è nemmeno bellissimo... Ale è più carino, ma non glielo dire se no poi ci rimane male!
-Non glielo dirò- Jake freddamente.
-E' intelligente, non c'è che dire... vorrei che la notte fosse più attivo...e odio i baci nelle orecchie! Bleah.. li odio... sul collo sì... e quelli certo che Ale li sapeva dare...
-Ma aveva anche dei difetti questo Ale?
-Era così carino... sportivo... Santo Cielo, un po' puttaniere... guarda solo la Simonetti.. però era splendido... romantico...a volte anche divertente, o meglio, lo era quando capiva le battute... e non capitava spesso... però capitava... un sorriso... oh, che sorriso ragazzi.
-Da come ne parli sembri ancora innamorata di lui.
-Certe cose entrano nella pelle...
-E Jake non è entrato nella tua?
-Diciamo che Jake è entrato da tutt'altro posto...- iniziando a ridacchiare come è tipico degli ubriachi.
-Santo Cielo ma io ti amo!
-E tu chi sei?
-Io sono Jake!
-Jake chi?
-Il tuo ragazzo.
-No.. il mio ragazzo non si chiama Ale... hai sbagliato persona...
-Ho detto Jake..
-Sì, ecco il suo nome.. si chiama Jake. Jake come Jack... solo che non ha la "c" e ha la "e". Carino come nome Jake, vero? A me piace... e anche lui ha un bel sedere...
-Che non regge il confronto, immagino...
-Il confronto con chi?
-Con il tuo ex ragazzo.
-Quale ex ragazzo.
-Ale- facendo la vocina da svenevole e alzando gli occhi al cielo irritato.
-E chi è Ale?
-Il tuo ex!
-Ah.. Ale... lo sapevi che avevo un ragazzo di nome Ale alle medie? E' stato il primo amore... e si sa il primo amore non si scorda... aveva un bellissimo sedere e due occhi.. non fosse stata per quell'aria sorniona lo avrei dichiarato perfetto...
-Ale di qui, Ale di là.. ma di me non ti sei mai innamorata?- irritato.
-E tu chi sei? Il mio protettore? Ah, giusto, sei il mio protettore prima che arrivi Jake... lo sai che è il nome del mio ragazzo, Jake... è carino... è dolce... forse troppo smielato a volte... troppi preliminari... i preliminari mi uccidono... possibile che non possa...
-Basta!- la interruppe nuovamente il ragazzi prendendo le giacche e obbligandola ad indossare la sua.
-Lo sai che assomigli un po' a Jake... hai gli stessi occhi- poi voltandosi verso il suo sedere- e hai anche un bel sedere!
-Ele! Smettila di guardare il mio sedere ed andiamo a casa.. sei ubriaca.
-Io non sono ubriaca... beh, forse un poco sì... ma mi piace esserlo... è divertente... e poi vedo tutto doppio... wow... due ferrari!
-Quelli sono solo dei palloncini rossi, Ele...
-Se lo dici tu... a proposito... ma tu chi sei? Lo sai che assomigli a Jake, il mio ragazzo...
Jake perse la pazienza.
-Lo ami il tuo ragazzo?
-Chi?
-Jake?
-E chi è Jake?
-Il tuo ragazzo!
-Quale ragazzo...
-Quello con cui stai attualmente...
-Ah, Jake... lo sai che ho un ragazzo di nome Jake che ti assomiglia?
-Lo so, lo so... ma lo ami sì o no.
-Chi?
-Jake!
-Jake il mio ragazzo?
-Sì!- esasperato.
-E come fai a sapere che ho un ragazzo di nome Jake... per caso sei una spia?
-No! Voglio solo sapere se lo ami.
-Chi?
-Jake il tuo ragazzo che mi assomiglia.
-Non ti assomiglia poi così tanto...
-Lo ami sì o no.
-Ma chi?
-Jake!
-Jake il mio ragazzo?
-Oddio qui sto perdendo la pazienza! Ami Jake il tuo ragazzo?
-Ho un ragazzo di nome Jake?
-Sì! Hai un ragazzo di nome Jake.. lo ami?
-Sì.
-Bene... se lo ami vieni con me a casa.
-Amo chi?
-Jake!
-Jake chi?
-Jake il tuo ragazzo!
-Il mio ragazzo di nome Jake...- ridendo- giusto.. me lo hai già detto! Ehi! Guarda che non sono scema, non c'è bisogno che mi ripeti mille volte le stesse cose!
-Ma se... va beh, lasciamo stare.
-Lasciamo stare cosa?
-Nulla.
-Eh?
-Ele, sali in macchina- durante il battibecco avevano già raggiunto il parcheggio.
-Ma io non ho la borsetta...
Jake ricordò di aver visto l'ultima volta il prezioso oggetto sul loro tavolo.
-Vado a prenderlo. Tu resta qui, ferma, immobile...
-E perchè?
-Senti facciamo un gioco... tu devi rimanere immobile qui... se ti sposti perdi la partita.
-Bello!
Jake corse all'interno del locale e raggiunse in quattro e quattro otto la tanto desiderata borsa. La situazione, doveva ammetterlo, gli era un po' sfuggita dalle mani... già sentiva nelle orecchie i commenti miei e di Sabry.. per non parlare di Uragano-Cath e Terremoto-Faith... sarebbe stato un miracolo sopravvivere a quella sera... e il giorno seguente Ele sarebbe stata sobria... e... doveva dimenticare tutto quello che aveva detto, no? dopotutto quando è attendibile un'ubriaca? Una vocina nella sua testa gli rispose "molto più di una sobria". Maledizione! E anche se la sua ragazza pensava che il suo ex aveva un sedere più bello del suo... che cosa diavolo cambiava? La cosa che lo aveva lasciato perplesso era il fatto che Ele alludesse che tra loro c'era solo una storia di sesso... il che non aveva senso, se si considera che prima di andare a letto assieme erano passati sette mesi! Non due settimane, sette mesi!
Quando uscì si trovò davanti uno spettacolo tutto forchè piacevole. Ele si stava baciando un uno sui trent'anni, anche piuttosto brutto a dire il vero.
-Ehi che diavolo sta succedendo qui?!
-Sono rimasta ferma come avevamo detto.. però è arrivato Paul... è simpatico....
-E tu chi diavolo sei giovincello-Paul esibendo un sorriso a trentaquattro denti (cariati) che avrebbe fatto resuscitare un morto e poi rifatto morire alla vista di quella faccia caprina.
-Io sono il suo ragazzo..
-Jake?
-Sì, Ele, sono Jake..
-Gli assomigli, in effetti...
-Non lasciarti influenzare bella puledra... non avevamo deciso che saresti venuta a casa mia?
-Scordatelo bell'imbusto- se poi era definibile "bel" Jake proprio non sapeva dirlo. Era già difficile immaginarlo come una persona piuttosto che come una capra...
-Ma tu che c'entri... io voglio lei... se poi vuoi fare una cosa a tre... va bene..- sorridendo in modo disgustoso.
-Adesso basta- prendendo Ele per un braccio e facendola salire in macchina.
-NO!!!- la ragazza lamentandosi.
-Maledizione vuole venire con me! Che male c'è? Anche io ho il diritto ad una sana scopata, ragazzo.. poi giuro che te la rimando intera e senza un graffio.
Jake si trattenne a stento a buttarlo a terra e ucciderlo. Salì al posto del guidatore e partì a tutta birra (se mi è concesso dirlo) con pensieri tutt'altro che confortanti nei confronti della sua ragazza.

La mattina il risveglio fu tutt'altro che indolore per la nostra giovane protagonista. I capelli erano arruffati e le sembrava che un martello continuasse a battergli sulla testa, implacabile e assolutamente insopportabile. Come se non bastasse si rese immediatamente di aver dormito sul divano, invece che in camera sua (o in quella di Jake)... e il suo ragazzo la stava guardando con aria seria seduto dalla sua posizione a capotavola. Qualcosa non andava... se solo si fosse ricordata cosa! Ripensò alla sera prima. L'ultimo ricordo coerente era quello di una tequila bum bum che le infiammava la gola. Santo Cielo! Si era ubriacata!
-Non dirmi che mi sono presa una sbornia ieri sera- Ele rassegnata, coprendosi gli occhi con la mano da quell'accecante sole (per quanto il sole di Londra possa essere accecante) di mezzogiorno.
-Esattamente- Jake sempre serio e impenetrabile.
-Cosa è successo? Non ho detto nulla di grave, spero...
-Oh, no... a meno che parlare dei sederi dei tuoi ex.. del tuo primo amore.. non riconoscere il mio nome e per poco andare a letto con un perfetto sconosciuto con tutti i denti marci non sia qualcosa...
-Denti marci?!- Ele schifata.
-Sì... quando sono arrivato al parcheggio dopo aver recuperato la tua borsa lo stavi baciando con molto ardore.
-Oddio che schifo- alzandosi di colpo- ho bisogno di uno spazzolino, immediatamente!
-Te li ho fatti lavare io ieri sera i denti, in via precauzionale...
-Oh, grazie al cielo!
-Sì... ma non siamo ancora arrivati al punto della situazione..
-Non avrei mai sopportato di aver baciato quel tizio ed essermi tenuta in bocca tutti quei germi... bleah... grazie amore che me li hai fatti lavare- Ele abbracciando all'improvviso Jake.
Le certezze di Jake, o per lo meno le certezze che lo avevano torturato tutta la notte e che aveva maturato in quello stesso periodo di tempo, stavano vacillando... no! doveva resistere e fare in modo che quella situazione venisse risolta una volta per tutte!
-Ele, per favore... sto cercando di parlarti seriamente..- scostandosi.
Ele ci rimase davvero male... cosa mai aveva fatto di tanto grave da... prima di parlare dei denti di quello lì aveva accennato ai sederi dei suoi ex?! No! Non era possibile.... gli aveva parlato del sedere di Romani per tutta la serata?!
-Che succede?- timorosa di conoscere bene la risposta.
-Dalle parole di ieri sera è come se fosse venuto fuori che la nostra è solo una storia di sesso, mentre il tuo grande amore è un certo.. Ale Romani... di cui hai continuato ad elogiare il culo.
-No.
-Sì.
-Ho detto davvero una cosa del genere?
-Precisamente... e a dire il vero l'hai detta anche più volte.
-Oddio! Ma io... io non le pensavo quelle cose...
-Però le hai dette... le hai dette eccome... e sai come si dice..
-Come si dice?
-Parole dette sotto l'alcol sono parole vere
-Ma non esiste questo detto... al massimo esiste Quello che sta nel cuore del sobrio è sulla lingua dell'ubriaco. Ed è di Plutarco!
-Lo so... ma non mi interessa... mi hai fatto male a dire quelle cose!
-Oddio, Jake mi dispiace da morire... ma giuro che non le pensavo... beh, a parte il fatto che Ale avesse un bel sedere...- pensando a quello che aveva appena detto- oh, scusami!
-Io non so più cosa pensare, Ele, davvero, non so più che pensare...
-Cosa dovresti pensare?
-Che per te la nostra storia vale meno di zero!
-Ma non è vero!
-Così paiono le cose.
-Le cose paiono male, allora! Maledizione, Jake, io ti amo!
-Non sembrerebbe dai fatti...
-Fregatene dei fatti. Fidati di me. Adesso, da sobria.... Jake, io ti amo.
-Non ne sono poi così sicuro...
-Maledizione che cosa ci guadagnerei a mentirti!
-Qualcuno che ti scaldi il letto!
Ele rimase in silenzio.
-Mi stai dando della puttana- direttamente lei.
-No.
-Beh, lo hai appena fatto..- prendendo la sua borsetta e dirigendosi verso le scale.
Ma la cosa più grave di tutte quelle che Jake avrebbe potuto fare... fu quella che non fece: non la seguì.

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Capitolo 30
*** NOW THE SHOW IS STARTING ***


Vorrei ringraziare con tutto il cuore coloro che recensiscono... davvero mi fa molto piacere leggere i vostri pareri o anche le vostre critiche o qualunque cosa... sapere che qualcuno recensisce mi fa capire che a qualcuno legge quello che scrivo quindi, visto che non penso di chiedervi un grossissimo sacrificio, vi prego, lasciatemi scritto qualcosina.. anche solo "ciao" o "carina questa"... qualunque cosa! Riguardo quelli che gentilmente tutte le volte o anche solo una volta ogni tanto sono così simpatici da lasciarmi scritto qualcosa... GRAZIE MILLE! Per rispondere un attimo a qualche "domanda"... ebbene sì... inevitabilmente la storia si è spostata molto anche sul personaggio di Fra. E' stata un po' colpa di una mia amica che ha inavvertitamente chiesto di sviluppare di più il personaggio del narratore.. non lo avesse mai fatto! Mi ci sono affezionata, insomma... comuque la protagonista-capo rimane Ele... anche se per qualche prossimo capitolo potreste averne seri dubbi... presto (più o meno) ci saranno sviluppi che stravolgeranno completamente la storia quindi... aspettate e vedrete!

Ciao e grazie ancora!

30. NOW THE SHOW IS STARTING

Jake aveva varcato la soglia della sua vita come un camion può fare come un'autostrada. Aveva completamente scombinato i suoi piani, i suoi desideri e tutto questo in soli dieci minuti. Era riuscito a farsi accettare da lei, aveva abbattuto tutte le sue difese. Era stato il primo ragazzo con cui non si era annoiata a starci assieme. E porca miseria, ma proprio con lui doveva rovinare tutte le cose!!!! Insomma! Con Romani manco ci parlava più... figurarsi se lo poteva considerare un "amore eterno"... e Jake non era "solo sesso"... lei lo amava... ma maledizione doppia a lui! Perchè non lo capiva! Come doveva dimostrarglielo ancora?! Lui le aveva... lui le aveva dato della puttana. Come poteva anche solo immaginarsi che stava con lui solo per andarci a letto?!
Quando entrò in camera capì che non poteva lasciare la situazione in questo modo. Doveva finire la discussione con Jake. Appoggiò le sue cose e ridiscese da basso. Lui stava scrivendo delle cose su un foglio.
-Scusa se me ne sono andata in quel modo, ma non ci vedevo più.
Lui rimase in silenzio ignorandola nel peggiore dei modi.
-Io.. Jake.. mi stai ascoltando?!- lui proseguiva a fare orecchie da mercante- Jake! Porca miseriaccia! Non puoi farmi passare per puttana e poi pretendere che io non me la prenda! Ascoltami! Questo me lo devi.
-Io non ti devo un bel niente!- lui urlando e alzandosi di colpo dal tavolo trafelato- hai idea di cosa significhi trovarsi una spada piantata nel cuore e sei aiutanti che non fanno altro che spingerla più in profondità?!
-Lo so benissimo...
-Fammi indovinare.. c'entra per caso un certo Ale?
-Ha fatto parte della mia vita non posso farci nulla!
-Più che farne parte pare quasi che tutto girasse intorno a lui, per te..
-NO!
-Sì, eccome!
Entrai in quel momento in casa e rimasi un attimo interdetta nel vedere i miei due amici litigare. Pagai il biglietto per lo spettacolo a Faith e Cath che tenevano cassa e aspettai che lo show iniziasse.
-Ti dico di no!
-Ele, cazzo! Tu non hai fatto altro che parlare di quando lo amavi e tutto il resto... insomma... per lo meno ammettilo...
-Ma se io non ricordo nemmeno quello che ho detto! Non puoi rinfacciarmi cose che non mi ricordo!
-Posso sapere di chi stiamo parlando?- io interrompendo il litigio.
-Un certo Ale Romani...- Jake sperando di trovare appoggio da me.
-Ah, il pifferaio magico...
-E ci risiamo con sto pifferaio!- il ragazzo sconsolato.
-Jake... io non posso cancellare quello che ho provato per lui... insomma... sì è vero, ne sono stata innamorata per tanto tempo.. e beh, che male c'è? Non dirmi che non ti sei mai innamorato di nessuna prima di me... guarda solo Loreen..
-Sì... ma sei la prima con cui io sia stato così tanto tempo e... insomma! Non cercare di addolcirmi!
-Ho capito l'antifona Jake, vuoi avere ragione tu? Bene. Ok. Io amo da morire Alessandro Romani e penso che abbia un bellissimo culo!
-Su questo penso non ci siano dubbi-interrompendola, poi, vedendo le espressioni scioccate- parlo del suo sedere.. ha davvero un bel sedere...
-Fra... ma tu...- Jake.
-Io parlo da persona disinteressata... non mi è mai piaciuto Romani... però è vero che è un bel ragazzo, Santo Cielo, c'è di molto meglio, ma non posso in coscienza certo dire che fosse un cesso pubblico... piuttosto pubblico sì.. ma non un cesso... magari un parco.
-Non è questo il punto!- Jake sempre più arrabbiato.
-E quale sarebbe il punto?!- Ele urlando- Voglio sapere cosa vuoi che ti dica! Ho detto delle cose. Alcune le pensavo, altre no... e allora? Cosa posso farci adesso? Quindi dimmi cosa vuoi che faccia...
-Io non voglio nulla.. sono solo geloso! Io ti amo... e non posso pensare che per te io non valga nulla!
-Ma tu per me vali moltissimo! Non importa quello che ho detto... io ti amo davvero, senza dubbi o altre cose... io ti amo, Jake io ti amo, ti amo... posso dirtelo anche 1000 volte... ti amo ti amo ti amo...
-Basta.. okkei... allora posso fidarmi?- calmandosi alquanto.
-Credo sia meglio andarsene- io a Faith e a sua sorella indicando le scale. Avevo milioni di cose da fare, ma prima di tutto, una in particolare.

Ele si svegliò tra le braccia del suo ragazzo in camera di lui. Si sà... fare la pace è una delle cose più belle che esistono sulla faccia della terra.
Jake la stava fissando. Con aria da cucciolo... ragazzi se era figo! Ma come aveva solo minimamente pensato che Romani fosse meglio? Quel ragazzo non meritava nemmeno di baciare la strada su cui il suo boy-friend camminava... figurarsi fargli concorrenza.
-Sei arrossita.
-Forse è perchè sono felice- Ele sorridendo e raggomitolandosi di più verso il ragazzo.
-Litighiamo più spesso, amore... fare la pace mi piace mooolto.
-Sono pienamente concorde... se vuoi posso iniziare a dire che Romani è il grande amore della mia vita...
-Non ci provare nemmeno!- Jake irrigidendosi un po'- una volta mi è bastata fin troppo!
-Stavo solo scherzando...
Un attimo di silenzio imbarazzato.
-Lo sai che è incredibile- Jake ridacchiando.
-Cosa?
-Io e te... Fra e Matt, Sabry e Micheal... sembra quasi una tela di ragnatela ben intessuta. Insomma... nemmeno nelle soap riuscirebbero a conciliare il destino come il destino stesso con noi.
-Io non credo nel destino.
-Non credi che io e te eravamo destinati a stare assieme...
-No.. credere nel destino implicherebbe pensare che esiste un'entità che può controllare la nostra vita. E a me non piace l'idea di non poter manovrare i fili del burattino come mi pare e piace.
-Ci sono tante cose che vorrai dalla vita e molte non le otterrai.
-Appunto per questo.... almeno quelle che sono sicura di ottenere....- lasciando sottointeso il resto della frase.
-Io sono una di quelle sicure da ottenere?- scherzando Jake.
-Beh... diciamo che di certo non sei la persona più impossibile da conquistare che io abbia mai avuto.
-Chi intendi adesso? Romani?
-Non per forza... anche solo Pepito.
-Incomincio a perdermi con tutti questi soprannomi del cavolo!
-Pepito è Frecchi.. Mattia Frecchi.
-Ah, sì me lo ricordo! Hai parlato anche di lui l'altra sera.
-Davvero?- perplessa- e cosa?
-Non me lo ricordo... ero troppo impegnato a fermarmi su te e Romani.
-Comunque... Pepito, o Frecchi, come preferisci, è stato comunque piuttosto difficile da conquistare... e nn credo di averlo conquistato.
-Stai scherzando spero...
-Ho la faccia di una che sta scherzando?
-Sì.
-Perchè mi fai ridere!- ridendo e coprendosi il viso con il lenzuolo.
-Se se... dicono sempre tutti così.
-Si dice "si"- Ele ridacchiando.
Jake rimase a fissarla come se fosse completamente matta. Dove aveva trovato la canna che si era fumata? Doveva scovarle e nasconderle!
-Lascia stare sono stata contagiata da Fra... è la frase di un film.
-Temevo ti fossi fatta di qualche cosa..
-Beh, per stare con te... devo PER FORZA essere come minimo un po' "fatta".
-Grazie!
-E' così- ridendo.
Lui fece finta di fare l'offeso ed Ele capì finalmente che le cose erano tornate come prima. Sorrise.

Mi guardai nello specchio. Le cose stavano per cambiare e per sempre. Bastava un sì o un no e tutto sarebbe diventato irreversibile. Presi la felpa e la borsa. Lasciai un leggero bacio sulle labbra di Matt, ancora addormentato. E me ne andai.

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Capitolo 31
*** YOU'RE ALWAYS ON MY MIND ***


Non uccidetemi. Ve lo chiedo prima dell'inizio della storia. Non uccidetemi.

Spero sia stata letta la mia risposta a molte domande postemi nelle recensioni. Spero che continuiate a seguire la storia anche se per un certo periodo Ele non sarà la protagonista principale, ma verrà evidenziata l'amicizia tra le ragazze. Così sarà per qualche capitolo... grazie e mille scuse se vi deluderà questa svolta.

 

 

31. YOU'RE ALWAYS ON MY MIND

Aprii lentamente la porta della nostra stanza e notai che nessun letto era disfatto. A dire il vero non c'era nemmeno traccia di una qualunque forma di vita! Ele probabilmente era da Jake a fare "altro", mentre Sabrina faceva altrettanto con il suo innamorato.
Scagliai con la mia solita gentilezza la borsa sul mio letto e mi accinsi a vestirmi in modo più consono. Certo che il fatto che Matt Parker fosse il figlio dei Parker (che abbiamo già conosciuto nella storia di Christine) che abitavano oltre al laghetto era di certo una grandissima, enorme fortuna. No, mi scuso. Era un culo della miseria!
Recuperai il cappotto che aveva seguito la borsa pochi secondi dopo e lo appesi ordinatamente presso l'armadio mio personale. Mi sedetti sul letto e decisi di dover parlare con qualcuno... mi mancava da morire parlare con la mia migliore amica. Quindi presi il cell e le telefonai.
Uno squillo. Due squilli. Tre squilli... evvai!
-Ohi!- mi rispose lei.
-Ciao amora! Come butta?
-Maresciallo Ferri le devo sempre ricordare che io la mia vita non la butto, per nulla- Chiara facendo la solita voce da Paoluccia (Vitali… vd Carabinieri) . Era da parecchio tempo che non giocavamo più a fare Carabinieri...ottima occasione per ricominciare, no?
-Vitali, le ricordo che sta parlando ad un suo diretto superiore.
-Superiore o no me ne infischio- si mise a ridere- va beh, Fra... qui tutto ok... tu?
-Io... io sto bene... almeno credo...
-Cosa è successo.
-A dire il vero ti chiamavo proprio per questo... ma non me la sento di parlarne ancora.. mi puoi confortare in qualunque modo?
-Io e Fra ci siamo lasciati.
-Intendi dire lo stesso Fra con cui sei stata per tre anni?
-Precisamente lui... ci siamo mollati ieri.
-Come mai?
-Una parola sola: Martina.
-Ahia! Martina vuol dire tradimenti! Mollata o lo hai lasciato?
-Mollato io.
-Wow! Sono contenta!... beh, forse questo non dovevo dirlo..
-Non temere... so benissimo che non lo hai mai retto...
-Amora, lo sai che ti volevo solo per me!- scherzando e sedendomi.
-Come vanno le cose con il tuo ragazzo Londinese.
-Giuro che prima o poi te lo presenterò.
-Certo, me lo devi eccome..
-Sono incinta...- all’improvviso e tutto d’un fiato.
-Cosa?
-Non farmelo ripetere... nn ne ho il coraggio.
-Ommioddio! Scherzi?
-No.
-Che farai?
-Non lo so ... tu che faresti...
-Non lo so proprio.
-Io... sono confusa... stanca... stremata... che devo fare.
-Prima di tutto vai da un medico.
-Lo so... ho preso appuntamento per domani.
-Lo sa Matt?
-No. Prima voglio sapere se va tutto bene.
-Diglielo poi.
-Contaci...
-Adesso scusa tesora ma devo lasciarti... mamma chiama! Ma mi raccomando tienimi aggiornata e fai attenzione!
-La mamma non bisogna mai farla aspettare! Vai... ci sentiamo...
-Baciotti.
-Ciao Pucci.
Vidi il numero di Matt lampeggiare sul mio display e spensi il cellulare. Non potevo parlare con lui, per lo meno non prima di esserne realmente certa. Mi sdraiai sul letto con il magone e iniziai a piangere. Avrei dovuto scrivere un libro: come buttare via la propria vita in un attimo o meno.
Mi alzai di colpo e mi infilai sotto la doccia. Non era possibile. Perchè proprio a me.. eppure ero sempre stata molto attenta! Insomma... non era possibile! Magari il test sbagliava! Sì... ma sei test uguali sbagliavano? In percentuale quante possibilità c'erano? Io non sono brava in matematica, ma mi resi immediatamente conto dell'impossibilità di un errore su così vasta scala. Non c'erano dubbi. Ero proprio incinta. Eppure non mi sentivo incinta. Avevo avuto qualche nausea mattutina, ma l'avevo sempre risolta nel migliore dei modi, no? No. Dovevo andare da un medico per una visita di controllo. E poi dovevo scegliere... il bambino o la mia vita? Non potevo, no, non potevi rinunciare al mio bambino. Era sangue del mio sangue... era dentro di me... estirparlo mi sarebbe stato impossibile. Non potevo. Non volevo. Ma potevo crescerlo da sola? potevo davvero crescere un figlio da sola? Forse no. Sicuramente no. Dovevo dirlo a Matt. Ma non ci riuscivo! Quella mattina ci avevo provato. Ma era troppo difficile. Dirlo avrebbe voluto dire che quella creatura esisteva davvero, non era nella mia fantasia. Era reale. Come reale era il fatto che non potevo tenerlo nascosto a lungo... dovevo fare qualcosa.
Uscii dalla doccia e mi vestii. Probabilmente ero verso il secondo mese. Chissà se sarebbe assomigliato a me o a Matt... lo volevo con i suoi occhi grigi... grigi come la nebbia... che cambiavano colore con la facilità del tempo a Londra. Penetravano qualunque pensiero e combattevano con gli sguardi più fortemente che con qualunque arma esistente. Santo Cielo! Non era il momento di fare quel genere di discorsi! Dovevo trovare un modo, prima di tutto.

Quando Ele entrò in camera notò immediatamente che ero sdraiata per terra con la schiena attaccata al letto. Avevo avuto delle nausee piuttosto forti appena uscita dalla doccia, quindi mi ero seduta. Mi sentivo come se un macigno mi stesse schiacciando.
Per poco non prese un colpo alla mia amica.
-Che hai Fra?!
-Tutto bene...
-Non hai la faccia di una che sta bene- avvicinandomi e toccandomi la fronte per vedere se era calda.
-Non ho la febbre... mi viene solo da vomitare...
-Vuoi degli anti-spastici?
-Non è nè colite nè influenza... nè mal di pancia...
-Che cos'è allora?
La fissai per un attimo.
-Sono incinta- lo dissi tutto d'un fiato.
-MI stai prendendo in giro, Fra... se sì, guarda che questo non è per nulla un bello scherzo.
-Non scherzo, El.. sono incinta.
-Ma... ma hai fatto il test?
-Sì...
-Magari sbaglia...
-Ne ho fatti sei.
-No, direi che non sbaglia...Oddio! Fra sei incinta.
-Non urlare, prima di tutto... secondo... non lo so secondo- mi presi la testa nelle mani- che farò?- piangendo.
-Lo vuoi tenere?
-Non voglio ucciderlo... nè tantomeno darlo via... che altra possibilità mi rimane?
-tenerlo.
-Appunto.
-Che ne pensa Matt?
La fissai con sguardo truce.
-Lo hai detto a Matt, vero?
Proseguii a fissarla in silenzio.
-Oh, cazzo, Fra... lo hai detto a Matt sì o no?!
-No. Non gliel'ho ancora detto... aspettavo il momento giusto.
-E quale sarebbe il momento giusto?! Tra nove mesi?!
-Penso che ne manchino solo sette e qualcosa.
-Che cosa?! Ma da quanto sai di essere incinta?!
-Sì e no due settimane...
-E quando diavolo avevi intenzione di dirmelo- la fissai in silenzio- Fra, avevi intenzione di dirmelo?
-Non lo so! Speravo fosse solo un incubo! E invece è reale.
-Devi andare da un medico- Ele diventando di colpo razionale.
-Domani ho l'appuntamento... ma ho paura.
-Dillo a Matt e vai con lui.
-Non sono ancora pronta per dirlo a Matt...
-Lo sarai mai?
-Ho scelta?
-No. Vuoi che venga io con te?
-Non volevo chiedertelo... ti metterei in una brutta posizione con Jake se dovessi litigare con Matt per non averglielo detto...
-Santo Cielo non puoi andarci da sola! Quindi o con Matt o con me!
-Daccordo... puoi accompagnarmi... ma mi devi giurare che finchè non è tutto sicuro non aprirai bocca con nessuno. Giura.
-Lo giuro, lo giuro.

Il lettino era freddo. Il cielo era cupo fuori dalla finestra. L'odore di disifettante mi dava alla testa e nonostante la vicinanza di Ele mi rendevo perfettamente conto di essere sul punto di mettermi a piangere.
L'ecografia mostrava la forma di vita che cresceva in me. Non avevo mai visto nulla di tanto bello. Nulla. Si vedeva ancora poco di lui/lei, anche se per me era la cosina più splendida del mondo.
-Sta bene- domandò Ele tenendomi la mano.
-Benissimo direi- il medico, un uomo sulla quarantina con il sorriso alla mano rispose cordialmente alla domanda.
-Di quanto sono?
-Direi signorina... circa di sette settimane.
-Due mesi...
-Esattamente- il dottore facendomi segno di rivestirmi- dovrà fare una serie di esami per essere certi della salute del piccolo e dovrà anche seguire una dieta speciale... sempre che voglia... tenerlo- perplesso.
-Lo terrò- io uscendo dal paravento ormai vestita.
-Benissimo- l'uomo tornando a sorridere- lei è molto giovane quindi non dovrebbero esserci gravi complicazioni, anche se ho notato che ha bisogno di molte vitamine...
-Bene.
-Lei è di Londra?
-No. Sono italiana...
-Di dove?
-Novara.
-Bellissima cittadina... ho vissuto a Novare qualche anno... piccola, tranquilla... è qui per studi?
-Diciamo di sì...
-Bene- non trovando altro modo per introdurre l'argomento arrivò al dunque- e il padre del bambino?
-E' di Londra.
-Ah... e cosa ha intenzione di fare?
-Lo scoprirò solo quando glielo dirò…
-Bene- l'uomo tornando ad essere perplesso- signorina, in tutta onestà le voglio dire che portare avanti una gravidanza alla sua età non è affatto una cosa facile. Sopratutto da soli... lei è sicura di poterlo fare?
-Sì.
-Mi dica... lei ha malattie ereditarie genetiche?
-No, dottor Martin... non che io sappia per lo meno.
-E il padre?
-Nemmeno- io sorridendo.
-Meraviglioso... torni qui tra due settimane per i controlli e per fare le analisi... se dovesse sentirsi male non esiti a chiamare questo numero- porgendo un biglietto da visita- mi troverà a qualunque ora... voglio seguire il suo caso con molta attenzione.
-La ringrazio molto, dottor Martin.
-Mi chiami pure John..
-bene... grazie John.
Lo salutammo ed uscimmo dalla clinica.

-Avrò un bambino- io sedendomi con il gelato in mano e fissando Ele sorridendo.
-Me ne sono accorta- la mia amica.
-Voglio dire.. è una cosa... meravigliosa...
-Ne sarai in grado?
-Sì... devo solo dirlo a Matt...
-Quando lo vedrai?
-Questa sera.
-Benissimo.
-Mi raccomando... non fargli prendere un colpo.
-Farò del mio meglio... ma temo non sia una notizia da prendere alla leggera...
-In bocca al lupo.
-Crepi.

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Capitolo 32
*** BECAUSE YOU LOVE ME ***


Dal prossimo capitolo ci saranno delle svolte e dei cambiamenti.. tra non molto ci saranno nuove difficoltà da affrontare.. ed Ele si troverà più spesso di quanto voglia, in prima linea.

32. BECAUSE YOU LOVE ME

Accesi una candela profumata nella camera del mio ragazzo.
Lui, vedendo che in quei giorni ero un po' stanca e preoccupata, mi aveva preparato una bellissima cenetta romantica e io lo avevo ricompensato al meglio. In quella camera faceva un caldo della miseria, o forse eravamo noi ad essere accaldati, non saprei dire. So che accesi quella candela e che Matt la spense simultaneamente.
-Ehi!- io ritornando sotto le coperte con lui.
-Non accendere nessuna luce! Per lo meno non ora
-E perchè mai?
-Ti voglio qui con me.
-E la luce cambia qualcosa?
-Tutto... l'atmosfera... torna qui...
Tornai nel mio posto tra le sue braccia salde e mi sentii protetta, a casa. Sarebbe durato?
-Posso chiederti una cosa?- lui cogliendomi di sorpresa.
-Sì- io stringendomi più forte a lui.
-In questi giorni non sei stata molto presente... o meglio... c'eri... ma eri lontana mille miglia... che cosa è successo?
-Io... beh- mi girai in modo da poterlo fissare negli occhi- volevo parlartene più tardi... ma forse è il momento buono.
-parlami di cosa?
-Matt... sono successe delle cose.
-Cosa?
-Beh, ne è successa solo una in realtà... però vale per mille...
-Fra... cosa è successo... mi stai facendo preoccupare.
-Sono incinta- lo dissi tutto di un fiato parlando sopra la sua voce.
Lo sentii irrigidirsi contro di me.
-Come scusa- stava leggermente balbettando e aveva districato l'abbraccio alzandosi dal letto come se un serpente lo avesse appena colto di sorpresa.
-Penso tu non sia sordo...e nemmeno stupido. Hai sentito benissimo. Sono incinta... hai presente? Pancione...
-Lo so cosa vuol dire! Ma... Fra... io e te siamo sempre stati...
-Attenti? Beh, evidentemente non abbastanza- io sedendomi sul letto e coprendomi con il lenzuolo azzurro.
-Ma... ne sei certa?
-Sei la terza persona che me lo chiede... oltre a me stessa ovviamente... sì, Matt, ne sono certa. Ne sono certa da quasi due settimane e oggi l'ho visto.
-Hai visto chi?- perplesso.
-Il bambino- io muovendomi verso la borsa per prendere la foto dell'eco. Gliela porsi.
Rimase interdetto a fissarla per qualche minuto.
Sembrava molto più giovane di quanto avessi mai notato. Gli occhi erano chiarissimi e i capelli castani tutti spettinati. Era vestito (poco) in modo casuale. Era davvero bello in quel momento.
Si sedette di schianto sul letto continuando a fissare l'immagine di suo figlio. Poi improvvisamente si girò verso di me e sorrise. Un sorriso ebete, ma pur sempre un sorriso, no?
Non mi accorsi del fatto che avesse spostato la coperta che mi copriva fino a quando non sentii i suoi capelli formicolare sul mio ventre. Mi stava tenendo stretta per la vita con la testa appoggiata sul bambino e... stava piangendo. Matt, il ragazzo indistruttibile... quello che doveva sempre avere l'ultima parola... che mi aveva lanciato contro un pallone dicendo poi che ero io nel torto perchè mi ero trovata in mezzo... quello con cui avevo ferocemente litigato per gelosia... lui stava piangendo stretto a me. Mi sentii per un attimo come in un limbo. Completamente disorientata. Matt...
Passò una buona mezzora.
Ormai il tempo aveva perso qualunque valore. Io ero lì e lui era con me. Non eravamo mai stati tanto vicini come in quel momento. Lo sentivo realmente una parte di me. Una parte del mio mondo.
Non mi disse nulla per quella mezzora. Ma quel silenzio valse mille parole.
-Come vuoi chiamarlo?- mi chiese ad un certo punto.
Non si era nemmeno posto il quesito che io non volessi tenerlo. Non avevo dovuto spiegargli quanto per me quella vita fosse importante, impossibile da estirpare. Lui lo aveva capito da solo.
-A dire il vero ancora non lo so.
-Dobbiamo pensarci- lui serio tornando a guardarmi negli occhi.
-Con questo dobbiamo devo intendere che hai intenzione di riconoscerlo- mi trovai leggermente sulla difensiva.
-Senza ombra di dubbio.
-Matt... questo non è un gioco, lo sai?
-Lo so.
-Bene- gli sorrisi amichevolmente.
-Vuoi che il nome sia italiano o inglese? Dove lo vuoi far nascere: qui o a Novara? Lo hai detto ai tuoi? Vuoi un maschio o una femmina? Ma... hai fatto gli esami?- aveva iniziato a parlare a raffica e a dire il vero io smisi di ascoltarlo per crogiolarmi in quella sensazione di pace interiore- E' sano? Dove vuoi abitare quando saremo sposati?
Caddi di schianto dalle nuvole.
-Cosa hai detto?!- quasi urlando.
-Intendi dire sul dove vuoi che nasca?
-No. Io...
-Sul fatto che sia maschio o femmina... o sul fatto che ti ho chiesto di sposarmi?
-Devo aver sentito male... puoi ripetere?
-Fra... vuoi sposarmi?
-Io?
-No, guarda, la Fra invisibile alle tue spalle.
Mi voltai per essere sicura che non ci fosse nessuna Fra invisibile dietro di me. Matt scoppiò a ridere abbracciandomi più forte.
-Vuoi sposarmi?- sbalordita.
-Sì.
-E quando lo avresti deciso?
-Adesso.
-Ma.... non ti pare che ci voglia magari più riflessione... o non lo so... non puoi uscirtene fuori dicendo che vuoi sposarmi!
-Come se tu ci fossi andata leggera nel dirmi che sei incinta!
-Non è la stessa cosa!
-E' la stessa cosa eccome!
-No! Matt!
-Non hai ancora risposto..
-A che cosa?
-Fra.. vuoi sposarmi si o no? Vuoi che questo bambino abbia un padre ed una madre?
-Per averli non dobbiamo per forza essere sposati. Non lo devi fare per il bambino.
-Io lo faccio perchè ti amo. E anche perchè voglio dare una vera famiglia a quel bambino. Sono convinto di riuscirci.
-Ma ci sono troppe cose che ancora non sono sistemate!
-Motivo in più per sistemarle, no?
-Matt io non riesco a capire se tu stia parlando sul serio o sia solo uno scherzo, davvero...
-Non scherzo. Voglio realmente sposarti e...- si allungò verso il suo comodino ed estrasse un cofanetto da un cassetto- volevo chiedertelo prima ancora di sapere che tu fossi incinta.
-Io... non ci posso credere.
-Credici- Matt aprendo il cofanetto e mostrando un delicato anello di fidanzamento. Era sottile con una fine pietruzza scintillante nel centro. Santo Cielo! Nemmeno nei miei sogni più romantici avevo mai visto un anello così bello...
Mi attaccai al collo di Matt rischiando di farlo volare giù dal letto e lo strinsi con tutte le mie forze. Avevo Matt e stavo per avere un bambino. Cosa potevo desiderare di più dalla vita?

Passarono due ore prima che gli rivolgessi di nuovo la parola.
-Lo sai che da piccola sognavo che l'uomo della mia vita mi chiedesse di sposarlo alla fine di Pearl Harbor quando ero in lacrime?
-Stai scherzando Fra... non posso crederci che ti piaccia Pearl Harbor!
-E' bellissimo! Che hai contro quel film?!
-E' banale e non è la miglior testimonianza storica dell'attacco... insomma... è sdolcinato.
-A te piacciono i film sdolcinati... devo forse ricordarti quando mi hai portato al cinema a vedere Qualcosa di Personale?
-Ma quel film è un capolavoro... e poi non è sdolcinato. E' splendido.
Risi di gusto per l'espressione che aveva assunto.
Eravamo solo due bambini. Insomma... lui aveva ventitre anni e io ne avevo diciotto, quasi diciannove. Una coppia di spostati! I nostri coetanei pensavano a fare stronzate e casini! Noi a cosa pensavamo invece? A crescere un bambino!
Forse non era giusto quello che stavo "pretendendo" da Matt...

La cena era iniziata da poco. Micheal e Sabry erano stati i primi ad arrivare e presto sarebbero arrivate anche Loreen e Faith, le due classiche ritardatarie. Io e Matt avevamo indetto quel cenone per dire finalmente ai nostri amici le novità in campo.
Nel momento in cui tutti ci fummo seduti la tensione raggiunse il massimo.
Ele sapeva e Jake aveva captato che qualche cosa non andava per il verso giusto. Gli altri non sospettavano nemmeno.
-Ragazzi...- iniziò Matt- io e Fra dobbiamo dirvi delle cose.
-Di che tipo?- Cath.
-Inutile proseguire con giri di parole- io decisa- sono incinta.
Silenzio.
-E abbiamo intenzione di sposarci- Matt.
Sempre silenzio.
Faith si alzò di colpo da tavola.
-Che cosa?!- urlò.
Mi aspettavo una reazione del genere dalla ragazza. Era risaputo che avesse avuto una cotta per Matt... e sapevo anche che non era del tutto contenta della nostra relazione, nonostante non si fosse comportata da bambina ostacolandola. Forse quello era stato un colpo un po' troppo forte per il cuore della piccola Faith.
-Che cosa?!- si alzò anche Jake. Le sue intenzioni omicide erano chiaramente rivolte verso l'amico- che cosa le hai fatto!
Io e Jake eravamo diventati molto amici da quando lui si era messo con Ele. Ero quasi diventata la sorellina minore... poi, con la storia che stavo con il suo migliore amico, le cose non avevano fatto altro che migliorare. Eravamo abbastanza confidenti e probabilmente per lui era stato un shock. Forse shock ancor più grande era per lui il fatto che io non glielo avessi detto subito.
-Non mi ha fatto nulla, Jake, calmati... la cosa è successa... e ne abbiamo discusso con maturità- io prendendo sotto il tavolo la mano del mio ragazzo, sospettando la sua irritazione per l'uscita poco carina del suo amico.
-Ti sembra maturo parlare di matrimonio?!- Faith proseguì la sua scenata.
-Mi sembra la cosa migliore da fare- Matt- ho le mie responsabilità...
-La sposi solo perchè è incinta?!- sempre Faith.
-No. La sposo perchè la amo e porta e in grembo mio figlio. Non mi pare una cosa del tutto trascurabile.
Sentii in un certo senso una stilettata al cuore. Nonostante mi avesse giurato di sposarmi per amore ancor prima che per il bambino, rimaneva in me il sospetto che lo stesso solo facendo per marginare i danni.
-Hai ventidue anni, Matt.... vuoi davvero buttare via la tua vita?
-Adesso basta, Faith... non ti permetterò di contestare le mie scelte in questo modo. Io voglio sposare Fra e la sposerò. Se puoi essere felice per me bene, se non puoi, non so che dirti...
Faith aveva le lacrime agli occhi. Si sentiva rifiutata. Uscì come una furia dalla sala lasciando gli altri coinvitati alquanto sbalorditi.
Mi accorsi immediatamente dello sguardo triste di Matt. Sapevo quanto odiasse litigare con Faith. Lei lo aveva sempre sostenuto nei momenti in cui Loreen lo aveva messo contro Jake. Sempre... Lo fissai tacitamente facendogli segno di seguirla. Io avevo un'intera sala da calmare.

Faith Sounder stava piangendo sul terrazzo della cucina. Lo amava! Possibile che lui non la ricambiasse nemmeno un pochetto?
Sentì alle sue spalle qualcuno che si avvicinava e che le posava una mano sulla spalla.
-Lo so che sei triste, piccola- Matt si mise al suo fianco, ma la ragazza si coprì il viso.
-Non puoi sposarla!
-Perchè no...
-Perchè io ti amo!
-Faith... piccola dolce faith...forse avrei dovuto scoraggiare molto prima questo tuo sentimento...
-Lo sapevi?
-ne ero al corrente, sì...
-Ma non hai mai dato segno di...
-Lo so lo so. Forse è stato un errore non dirti subito che non provo nulla per te al di fuori di una tenera amicizia.
-Solo amicizia- delusa.
-Solo amicizia.
-Per me non è così.
-Lo è anche per te... insomma... io non sono la persona giusta per te. Prima di tutto perchè se ti accadesse qualche cosa tuo fratello mi lincerebbe all'istante!
-Lascia fuori mio fratello... non pare troppo contento nemmeno dei risvolti con Fra...
-Non sono stati voluti... ma non posso negare che non mi dispiaccia più di tanto avere un pargoletto in arrivo.
-E' una grande responsabilità.
-Mi chiedo se sarò in grado di essere un buon padre. E ad essere sinceri non lo so proprio. Però amo Francesca e so che insieme possiamo farcela. possiamo riuscirci davvero.
-La sposi solo per il bambino, sinceramente...
-Se non l'amassi non la sposerei... ma devo ammettere che la presenza del bambino cambia molto le cose... no?
-Io ti odio.
-Non mi amavi?
-Ti odio perchè ti amo.
-Ah- perplesso- pensi di riuscire a sotterrare questo odio per il bene di mio figlio?
-Solo se, nel caso fosse una piccola, la chiamerai come me.
-Su questo devi parlare con Fra... è lei che sceglierà il nome.
-Tu non hai intenzione di intervenire?
-Solo nel caso volesse chiamarlo Ambrogio o Pierugo... o Max... per il resto è una cosa che riguarda più lei che me.
-Avrei voluto avere un bambino con te se avessi saputo che eri un padre così bravo...- sorridendo.
-Mettiti in coda, sorella...
Sorrisero tutti e due e si abbracciarono. Pace fatta.
Ricordo che poco dopo la ragazza mi si avvicinò dicendomi "sei fortunata, lo sai bene, però stacci attenta.. uno come Matt non lo troverai mai più". Aveva ragione. Uno come Matt non lo avrei mai più trovato in tutta la mia vita.

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Capitolo 33
*** DON'T LET ME ALONE ***


33

33. DON'T LET ME ALONE

 

 

Jake aveva accettato solo all'ultimo minuto ad accompagnare Cath al cinema assieme al nuovo fidanzato di lei. In realtà lei non era certa che lui fosse un tipo a posto. Prima di tutto era amico di lunga data di Jake, e dire solo questo equivaleva a depennarlo dalla lista dei possibili amori di Cath. Per quanto le si potesse dire lei era un spezzacuori che andava sempre a scegliere ragazzi antitetici al fratello minore.

Daniel Stanford era un biondino dai begli occhi azzurri... moto, giacca di pelle, muscoletti ben evidenti... un ben di Dio, in poche parole... ma era proprio dei ragazzi come lui che la nostra bella signorina Sounder si guardava bene. Nel suo passato c'era già stato un tipo come Daniel. C'era stato e poi se ne era andato portandosi via il suo fragile cuore. Non gliel'aveva mai realmente restituito e lei non aveva fatto nulla per riprenderselo. Lo odiava, anche se spesso si chiedeva cosa avrebbe fatto il giorno in cui inevitabilmente lo avrebbe rivisto.

-Sorellina, inizia a non piacermi proprio per nulla questa situazione- Jake nervoso- avrei voluto accompagnare Ele e Fra.

-Quelle due possono cavarsela benissimo da sole per una volta e poi io oggi ho bisogno di te.. lo sai che non mi piacciono i tipo come Danny Stanford.. ma tu, testardo mi hai organizzato un appuntamento con lui, quindi paga... starai con noi.

-Lo sai che per avere venticinque anni sei ancora piuttosto infantile? Donne della tua età vivono fuori casa e hanno una famiglia.

-Beh, non è detto che presto me ne faccia una anche io.

-Non dirmi che sei incinta anche tu!- Jake cadendo dalle nuvole.

-Ma che ti salta in testa, fratello della malora!- Cath arrossendo fino alla punta dei capelli- io non sono incinta, ma anche se fosse non saresti certo tu a dovertene preoccupare... piuttosto, evita di fare come il tuo amico Mattie.. non vorrei mai trovarmi con una cognata diciannovenne.

-Tranquilla... io ed Ele siamo attentissimi- lui sorridendo maliziosamente al ricordo di quello che avevano fatto poche ore prima.

-Sveglia! Cadi dalle nuvole! Che protettore sei se ti incanti tutte le volte che nomino la tua bella?- la ragazza dandogli un pizzicotto sul braccio.

-Sorellina, stai decisamente esagerando- cercando di vedere se Danny stava arrivando si o no- ma quell'essere ha intenzione di arrivare alla fine del film?

-E' amico tuo, non mio.

-Potrebbe diventare il tuo nuovo ragazzo... o pensi ancora a quel Kevin.

-Kevin chi?- distogliendo lo sguardo.

-Non me la dai a bere piccola peste... Kevin l'amore della tua vita che ti ha mollato per una tua amica e che è scappato in capo al mondo con questa.... almeno fino a quando non finiranno i soldi di paparino e sarà costretto a tornare...

-Ah, quel Kevin.

-Non fare la finta tonta Cat, lo sappiamo tutti e due quanto sei stata male per quel ragazzo.

-Oh Beh, sono cresciuta... non soffro più

-Se lo dici tu...- lui dubbioso- oh, ecco Dan che arriva!

Il tizio si avvicinò con la tipica camminata molleggiata dei "fighi" e porse alla bionda bellezza una rosa bianca da poco recisa.

-Grazie- lei sorridendo imbarazzata- il film sta per iniziare.. forse dovremmo entrare, non credete?

 

La coda era a dir poco spaventosa. Centinaia di macchine una di fronte all'altra. Maledizione! Avevo fretta!

Ele al mio fianco era nervosa. La partenza si stava avvicinando... solo un mese... un mese e sarebbe dovuta tornare a Novara. Grazie al cielo Faith le aveva concesso di scambiare la sua presenza con quella di Jake.... però come spiegare tutto ai suoi genitori?

-Che diavolo prende a questa città oggi!- urlai suonando ad un tizio che cercava di fare il furbo provando a superarmi.

-Calmati Fra- Ele altrettanto irritata. Doveva accompagnarmi in ospedale per una visita di routine. Ero furibonda con Matt. Era all'università e non poteva portarmici. Non che la compagnia della mia amica mi desse fastidio... solo che.. insomma, maledizione... io volevo Matt! Non che ce l'avessi con lui, lo avevo spinto io a continuare gli studi piuttosto che lasciare tutto per seguirmi a Novara... avrebbe chiesto un trasferimento di studi come Jake... ma a causa del ritardo della richiesta ci sarebbe voluto del tempo. Forse tre o quattro mesi.

-Io sono calma!- urlai per poi suonare rivolta sempre allo stesso furbo- ma questo posto è pieno di imbecilli.

-Rilassati- Ele cercando di calmarmi- Respira... non ti fa bene arrabbiarti... e non fa bene nemmeno ai miei nervi.

-Oh, scusa tanto, te lo hanno mai detto che non si contraddicono le donne incinte?!- suonando di nuovo al furbo.

-Comportati da persona ragionevole e io la smetterò di contraddirti!

-Maledizione Ele! Lo sai anche tu che Matt mi sposa solo per il bambino- dopo un istante di silenzio proseguii il discorso iniziato la sera prima e che mi aveva dato molto sui nervi.

-Non è vero! E anche se fosse devi ammettere che sarebbe uno dei pochi ragazzi decenti rimasti che sanno riconoscere i propri errori.

-Parli di errori tu...

-Io parlo di errore nel senso lato. Cazzo! Hai diciannove anni! Ti sembra logico avere un figlio a diciannove anni?!- mettendosi a gridare.

-Diciotto.

-Come?

-Ne ho ancora solo diciotto... diciannove a Novembre.

-Non hai risposto alla domanda.

-Non me la ricordo più...

-Ti sembra logico avere un figlio a diciotto anni?

-Non lo so se è logico ma... Cazzo! mica me lo sono scelto io! Non l'ho chiesto.

-Però potevi.. anzi... puoi ancora tirarti indietro.

-Sono contro l'aborto e tu lo sai benissimo...

-Anche io, maledizione! Non parlavo dell'aborto! Parlavo dell'adozione o quello che ti pare... ma non puoi crescere un figlio alla tua età.. è una responsabilità troppo grande!

-E' per questo che sposo Matt...

-Lo sposi solo per il bambino.

Rimasi in silenzio a fissare la pioggia che cadeva fitta sul parabrezza.

-Cazzo, Fra, lo sposi solo per il bambino?!- urlò Ele.

-No- risposi con un filo di voce.

-Ne sei innamorata?

-Sì.

-Tanto da sposarlo... ?

-Non lo so... insomma... sono stata catapultata nel mondo degli adulti in pochissimo tempo. Prima ero una ragazzina spensierata.. beh, magari non proprio spensierata, ma potevo scegliere e disporre della mia vita... avevo piani e progetti..

-Adesso non ne hai più?

-No. Adesso ho la responsabilità della vita di mio figlio e di quella di Matt... se io me ne vado, se torno in Italia da sola.. Matt non avrà la possibilità di vedere suo figlio che in qualche occasione...

-E non pensi alla tua vita? Tu volevi scrivere... volevi viaggiare.

-Volevo anche dei bambini... e li avrò... solo prima del previsto... ma Santo Cielo! Se fossi stata nella mia stessa situazione cosa avresti fatto? Me lo dici, eh?

-Non lo so-abbassando il tono- forse lo stesso.

Le sorrisi e lei ricambiò il mio sorriso.

Fu un attimo. Una distrazione suppongo. Non mia, però.

Una macchina di grossa cilindrata ci fracassò la fiancata.

Un rumore assordante riempì l'abitacolo e poi il nero. Il nero e delle voci. Voci che dicevano cose strane. Urlavano, sussurravano.

Luce abbagliante nei miei occhi.

 

Il film in questione era uno della lunga saga di Meg Ryan. Con precisione era C'è Posta Per Te. Lacrimevole, stucchevole, simpatico, allegro, incantevole, di scarso effetto ma di una dolcezza infinita.

Cat era seduta in mezzo ai due ragazzi. Il fratello pareva poco interessato alla visione del film, mentre  il vicino sembrava piuttosto preso nel cercare di guardare oltre alla notevole scollatura della ragazza, cosa che ovviamente non era sfuggita alla bionda in questione che lanciava richieste di aiuto al fratello accanto.

La sala era buia e decisamente fredda. Maledizione erano alla fine di aprile e c'era il condizionatore acceso! Ehi tipo lì del condizionatore.. non siamo mica ad Agosto!

Cat era nervosissima. Testa come una corda di violino da poco tesa. Porca miseria ma quello scriteriato, porco, bavoso voleva spostare il suo sguardo a raggi x dal suo seno?! Odiava essere osservata, odiava essere scrutata in quel modo poco casto.. o almeno lo odiava se a farlo era la persona sbagliata.

Il primo tempo ebbe fine su una delle scene più belle.

Jake si voltò per niente stupito dell'espressione della sorella, ma decisamente disgustato dal fatto che l'amico ancora non avesse staccato lo sguardo dalla maglia di lei.

-Dan... vorresti prendere i pop-corn, per favore?- il ragazzo con un sorriso studiato.

-Ma io veramente..- vedendo l'espressione dell'altro- con vero immenso piacere- disse levandosi dai piedi alla velocità della luce.

Cat si voltò come una furia verso il vicino.

-Ti ammazzo se mi fai uscire di nuovo con un porco del genere. Se non ti avessi obbligato a venire mi sarebbe saltato addosso tra il primo e il terzo minuto di film.

-Pensavo fosse quello che ci volesse dopo Kevin.

-Maledizione scordati Kevin! Fa parte del passato ormai... io voglio parlare di Dan!

-Che ha Dan?

-E' un maiale!

-Solo perchè ha dato una sbirciatina alla tua scollatura? Sorellina dovresti sapere che non sarebbe un ragazzo normale se non lo facesse...

-Parlo anche della sua mano sulla mia coscia verso metà del primo tempo... parlo delle cose oscene che mi ha sussurrato nell'orecchio e parlo anche del suo piede che sfregava contro il mio!

-Cosa da innamorati Cat..

-Ma io e lui non siamo "innamorati"... non fa altro che dire sciocchezze... l'unico gesto carino è stato quel fiore! Se almeno si fosse preso la briga di comperarlo e non rubarlo dai vasi di rose fuori dal cinema.

-Te ne sei accorta.. io glielo avevo detto che te ne saresti accorta...Cat, scusa, ma sei troppo pignola.. l'importante è il pensiero no?

-Tu hai mai regalato fiori usati ad Ele?

-no.. ma...

-Micheal con Sabry?

-No... beh...

-Matt lo ha mai fatto con Fra?

-Sì, una volta...

Cat lo guardò come se avesse detto una bestemmia.

-Va beh, non erano proprio usati... diciamo che erano di Jess... quelli che regalava ad Ele prima che se ne andasse... beh una volta Matt ne ha preso qualcuno perchè si era dimenticato di comperarli per Fra.

-Non ho parole in proposito.

-Ma alla fine è il pensiero che conta.

-Vorrei vedere se Fra sarebbe d'accordo con te se lo venisse a sapere...

-Penso di sì.. perchè non dovrebbe- lui sorridendo malizioso- ma non hai intenzione di dirglielo, vero?- serio di colpo.

-Tranquillo... non lo dirò a nessuno, anche se Mattie se lo meriterebbe... ma come si fa a regalare fiori usati a qualcuno!

-Sei troppo severa..

-E tu sei troppo facilone per..- venne interrotta da Jake.

-Sai quando dicevi che Kevin è storia vecchia e che lo hai dimenticato?

-Sì me lo ricordo- rassegnata.

-Beh... Kevin è in questa sala.

Le pupille di Cat si strinsero di colpo. Il suo cuore perse un battito e sbiancò di colpo.

-Stai scherzando, mi stai prendendo in giro, fratellino.

-No no no, non oserei mai- sorridendo e indicando con il dito una figura che si stava sedendo poco lontano da loro- eccolo lì piccola Cat... attenta a non svenire...

-Ti odio- lei di rimando prima di rimanere incatenata negli occhi del ragazzo che l'aveva fatta soffrire più di chiunque altro prima di lui.

Occhi neri che la studiavano attentamente... poi il loro contatto visivo fu interrotto dal buzzurro in persona.

-Piccola- disse con aria strascicata- avevano finito i pop corn.. però ho preso un po' di caramelline allo zucchero.. ti vanno?

Cat odiava le caramelline allo zucchero e Kevin, che la stava osservando non da troppo lontano, lo sapeva benissimo e ridacchiava tra se immaginandosi la prossima sfuriata della giovane.

Cat non volle dargli quella soddisfazione e mise in bocca una caramella. Si trattenne dal fare smorfie e dal vomitare. Che schifo! Vide l'espressione di Kevin cambiare dopo quel suo gesto. Poi prese il suo cappotto di pelle che per parecchio tempo era stato ceduto a lei durante le pazze corse in moto e si avvicinò al terzetto.

-Buona sera Jake , come va?- lui salutando e sedendosi vicino all'interpellato.

-Benissimo Kevin... non sapevo fossi tornato così presto dall'America... come sta.. Rowena...

-Ro ed io ci siamo lasciati sei mesi fa..

-Ah.. però ce ne hai messo a tornare...

-Mi ero innamorato di New York.

-Oh beh, non è difficile a credersi vista la tua propensione ad innamorarti facilmente- Cat acida mettendo in bocca un'altra caramellina disgustosamente dolce.

-Ciao Cat non ti avevo notata..

-Strano che prima mi fissassi, allora, visto che ci hai sempre tenuto a precisare quanto non fossi il tuo tipo...- lei ironica porgendo il resto di caramelle a Danny.

-E tu chi saresti?- Dan con aria crucciata.

-Kevin Martin- altro sorridendo sornione.

Se Ele lo avesse conosciuto certamente nei modi lo avrebbe paragonato a Romussi. La stessa faccia da prendere a schiaffi e allo stesso tempo da baciare. Incredibile che una persona come Cat potesse realmente innamorarsi di uno come Kevin... ma forse più strano che uno come Kevin potesse innamorarsi di una come Cat, che alla fine, non era poi tanto diversa caratterialmente dalla nostra Ele, con l'unica eccezione che gli anni le avevano fatto acquisire una certa sicurezza e decisione che mancava del tutto alla nostra amica.

-Ho sentito parlare di te- Dan smettendo di sorridere- se non sbaglio stavi con Row.

-Sì, infatti- lui sempre sorridente

-Beh, adesso che ci hai salutati puoi anche tornartene al tuo posto, no?- la ragazza irritata.

-Se non ti conoscessi bene direi che ti innervosisce la mia presenza.

-Kevin, se mi conoscessi bene non saresti nemmeno venuto qui per tentare di innervosirmi... e adesso taci.. il film sta per proseguire.

La luce si spense e il silenzio calò martellante sulla testa di Cat. Cosa ci faceva Kevin lì?

 

"Vai ai materassi"

"Come?"

"Vai ai materassi.. è dal padrino..."

Il cellulare di Jake suonò nel bel mezzo dell'e-mail.

Cat lo fulminò all'istante mentre Kevin ridacchiava tra se e se.

-Vuoi rispondere, maledizione?- la sorella irritatissima.

-E' il cellulare di Fra....

-Beh, sentiamo che ha da dire.

Il ragazzo rispose alla chiamata velocemente.

-Fra? Ricordi che sono al cinema? Come? Non sei Fra? Il dottor Paulie... salve... io... sì.. CHE COSA?!- quasi urlando.

Il tizio davanti si girò di colpo intimando loro di stare zitti.

-Come? Corro subito... certo.. ok.. grazie dottore.. arrivo.

Jake si catapultò fuori dalla sala con Cat alle calcagne.

-Che è successo? Fra ha avuto problemi con il bambino?- preoccupata la bionda mentre i suoi due spasimanti le si facevano vicini.

-Non lo so... hanno avuto un incidente... devo correre all'ospedale... no... prima devo chiamare Matt!

-Lo chiamo io... tu vai...

-Ma... ti posso lasciare qui o vieni con me?- Jake preoccupato.

-La riporto a casa io, non è un problema- Kevin cogliendo la palla al balzo.

-Benissimo... scusate io scappo- Jake uscendo come una furia dall'edificio e prendendo la macchina. Doveva fare in fretta.

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Capitolo 34
*** IF I'M WITH YOU, I CAN FIGHT THE DARKNESS ***


34

34. IF I'M WITH YOU, I CAN FIGHT THE DARKNESS

 

-Chi è Ele?- Kevin mentre faceva salire la sua ex ragazza in macchina.

-La ragazza di Jake... è italiana..

-E immagino che Fra sia una sua amica e compatriota.

-precisamente.

-Sta con Matt?

-Sì.

-Ti da fastidio che io sia qui, vero? Sei così rigida...

-Non sono contenta di vederti se questo può farti sentire meglio...- il suo cuore sapeva di mentire nel dire questo.

-Non mi aspettavo tu lo fossi, Cat.

-Diciamo piuttosto che non ti importava se lo fossi.. e questa non è certo una novità.

Kevin sospirò con rassegnazione.

-Mi dispiace per quello che è successo- il ragazzo.

-Non importa, qualche minuto nello stesso cinema non mi ucciderà...

-Io parlavo di come ti ho lasciata.

-Oh, beh, non mi parevi particolarmente dispiaciuto.

-Lo sai che non è così.

-E' qui che sbagli... io non lo so.. non ti ho mai realmente conosciuto.. mai.. e prova solo a negarlo...

-Lo nego.. sei forse la prima persona che mi ha mai realmente conosciuto in vita mia.

-Beh, non è stato un gran vantaggio visto come è andata a finire tra di noi.

-Tu eri splendida ma Row.. lei era bella e spiritosa... passare il tempo con lei non mi faceva sentire un fallito.

-Con me sì?

-Diciamoci le cose come stanno. Tu sei intelligente.. studierai legge e diventerai avvocato... sarai famosa e ricca.. io cosa sono? Il primo che passa... non farò mai fortuna, rimarrò sempre nella bassa borghesia.. tu sarai tra le stelle... io tra le stalle.

-Tu hai grandi potenzialità.. solo che non le vuoi vedere usare, tutto lì.

-Come fai a credere in me dopo quello che ti ho fatto?

-Anni e anni di corsi di auto-meditazione hanno dato i loro frutti.. e comunque non sei perdonato.

-Lo sarei se ti invitassi a cena?

-Perchè? Vuoi farmi ancora del male? Quanto me ne hai fatto in passato non ti è bastato?

-Esci con qualcuno... oltre Danny intendo... quel ragazzo è un po' strano.

-Che ha Dan di così strano?

-Beh, prima di tutto, vedendo una ragazza come te io non avrei mai alzato le spalle e ceduto il posto ad un altro per riportarla a casa.. nemmeno sotto minaccia del fratello.

-Punti di vista.

-No.. non sono punti di vista... esci con qualcuno?

-Sì- mentì all'improvviso- esco con un ragazzo di Oxford....fa il gelataio.

-Bugia.

-No.

-Sì, eccome.. tu non sai mentire...

-Lo so.. no non esco con nessuno.

-Vuoi uscire con me a cena?

-Ho scelta?

-No. Ti tormenterò fino a che  non dirai di sì.

-Ti risparmio la fatica. Sì.

Arrivarono davanti a casa Sounder e Cat scese rossa in viso e ancora tra le nubi... ma che diavolo stava combinando?

 

Faith era appostata alla finestra quando Cat scese dalla macchina.

-Sorellina, dimmi... quello era Kevin Martin?

-No.. era un'illusione.

-Da quando in qua esci di nuovo con lui?!

-Da mai.

-E allora...

-ci siamo incontrati-scontrati al cinema... adesso non posso raccontarti però.. devo chiamare Matt...

-E come mai?

-Fra ed Ele hanno avuto un incidente... Jake si è catapultato all'ospedale.. devo avvisare Mattie.

-Santo Cielo! Speriamo non sia nulla di grave.

-Speriamo.

 

Ero in una sala d'ospedale. Indossavo uno di quei camici degli ospedali e notai immediatamente delle orchidee sul mio comodino. Erano bellissime.

La mia cartella ospedaliera era ai piedi del letto pronta per essere letta.. mi attirava come le zanzare con lo zucchero...e la lessi. Capii tutto al  volo."Difficoltà fetali... perdita di sangue... riposo assoluto".

Calde lacrime iniziarono a scorrermi sul viso quando sentii la mia stessa voce parlare con il medico che era appena entrato. Non ero io che parlavo. Era un mio clone. Un orribile clone che si era impossessato di me. Stai zitto! Cosa stai dicendo?! Se fai così mi rovinerai la vita. Troppo tardi.

-La sua amica si trova sotto farmaci. Attendiamo che si risvegli al più presto.

-E' grave?

-L'intervento a cui è stata sottoposta era piuttosto pesante. Una costola inclinata era andata a perforare l'aorta in più punti. Grazie al cielo siamo riuscita a marginare il danno... al momento è in coma e attendiamo, sperando, che si svegli.

-E' possibile che non si svegli più?

Il medico mi guardò perplesso.. non sapeva se dirmi la verità.

-Me lo dica dottore.

-Le possibilità di una completa guarigione sono molto basse.

-Quanto basse?- le lacrime iniziarono a pizzicarmi gli occhi.

-Del trenta per cento.

-O mio Dio!- iniziai a piangere. Che cosa avrei fatto senza il sostegno di Ele?

-Il suo fidanzato vuole entrare... che cosa preferisce signorina?

-Preferirei se ci parlasse lei. Gli dica che sto dormendo, grazie- Vigliacca. Fui proprio una vigliacca e solo adesso mi rendo conto quanto tutto ciò condizionò la mia vita.

Il dottore stava per uscire quando mi venne in mente una cosa.

-Che ne è stato del tizio che ci è venuto addosso?

Il dottore si girò per guardarmi negli occhi.

-Banchiere, sposato con due figlie piccole. Non si è fatto che qualche graffio. Prima era passato per parlarle.... se dovesse tornare?

-Ci penserò...- in quel momento odiavo quell'uomo anche se, in effetti, era solo un poveraccio che, per la fretta, aveva dimenticato di andare a far aggiustare la macchina. I freni non avevano retto e ci era venuto addosso con la massima velocità. Adesso penso che, dopotutto, non era altro che uno dei tanti. Non lo odio più. Non l'ho perdonato. So che la moglie lo ha lasciato e so anche che una delle figlie è malata. Non la considero una punizione divina o cose del genere ma solo i casi della vita. A lui era capitata quella disgrazia, a me altre... chiamatemi pure cinica se volete...

-Tra quanto potrò alzarmi?

-Non troppo signorina.. direi un paio di giorni... adesso andrò a parlare con il suo fidanzato... dorma un po'.

Mi sdraiai bene e iniziai a dormire.

 

Di quei due giorni, che poi divennero una settimana, ricordo solo l'infermiera che mi cambiava la flebo. Vidi Matt una volta sola. Aveva le occhiaie e gli occhi rossi. I vestiti erano spiegazzati e i capelli disordinati. Mi disse qualche cosa. Non so che cosa disse e ad essere sinceri non me lo chiesi per molto tempo. In quel momento avevo solo bisogno di stare sola con me stessa.

Mi alzai una mattina soleggiante. Matt era addormentato ai piedi del mio letto. Passandogli accanto sorrisi.  Sembrava un bambino un po' cresciuto. Si svegliò e mi sorrise.

-Ciao amore- mi disse alzandosi e vedendomi vicino. Era in piedi presso la finestra che dava su un bellissimo parco fiorito.

-Ciao Mattie...

-Hai dormito giorni, il medico iniziava a preoccuparsi.

-Ero tanto stanca- passandomi la mano tra i capelli ormai piuttosto lunghi e al momento parecchio scompigliati.

-Fra...- abbassando gli occhi- Fra, io.. mi dispiace...

-Di che cosa? Non hai causato tu l'incidente- sorridendogli lievemente.

-Se io non fossi andato quel giorno all'università... se ti avessi accompagnata...

-Ci saresti tu in questo momento al posto di Ele- io decisa ma con la voce spezzata- e io avrei comunque perso il bambino.

-Io non so cosa fare, Fra... che facciamo?

-Prima di tutto ci prendiamo cura di Jake... sarà distrutto... poi andremo a parlare con Ele e pregheremo che si svegli... poi io partirò per Novara e tu invece rimarrai qui a finire gli studi, come è giusto che sia.

-Ma.. e il matrimonio.. e il vivere assieme?

-Matt, non facciamoci illusioni.. tutto è cambiato ed è giusto in questo momento fare la cosa migliore per noi stessi.

-Mi stai lasciando?

-Io ti amo, ti amo tantissimo, non dimenticarlo- feci per allontanarmi.

-Non hai risposto... mi stai lasciando?

-Sì- con un filo di voce.

-Ma perchè?!- trattenendomi. Aveva le lacrime agli occhi. Gli stavo dando un colpo non indifferente.

-Perchè tu devi vivere e io anche...

-Ma non possiamo vivere insieme? Io senza di te non sono nulla...

-Matt, hai solo ventitre anni... amerai una donna un giorno. Una donna bella, brillante e allegra. La amerai profondamente e la sposerai per amore, perchè senza di lei non potresti vivere. Sarà la tua aria, il tuo cibo, la tua acqua. Sarà la prima cosa a cui pensi la mattina e l'ultima quando ti addormenti alla sera.

Lei sarà la luce e il fuoco.. ti darà dei bambini... dei bellissimi bambini con cui giocherai a... qualsiasi cosa ti pare.. gli comprerai dei cuccioli di cane e uno lo chiamerai Ted e l'altro Bownie... e sarai felice... così felice che questo ti sembrerà solo un errore, una macchia nel tuo passato- mentre calde lacrime mi

correvano sul viso.

-Tu non sei un errore.. io ti amo.

-Amare vuol dire anche lasciar andare. Io ti lascio libero. Voglio che tu sia felice.

-Ma io non voglio essere lasciato libero.

-Tu non vuoi capire.

-Certo che no se capire vuol dire rinunciare a te, maledizione!- Matt alterato.

-Matt... noi siamo stati bene assieme, siamo stati davvero bene e ti giuro che rimarrai sempre nel mio cuore, una parte di me. Ma non puoi chiedermi di rinunciare ai miei progetti, ai miei sogni... non adesso che non ho più un bambino di cui tener conto.

-Ma non possiamo avere i nostri sogni stando assieme? Sposandoci ...

-Una volta sposati quanto tempo pensi che ci voglia prima che io rimanga incinta?

-Tanto se stiamo attenti.

-Ti sembra giusto chiedermi di sposarti a diciannove anni? E se tra due anni mi rendessi conto di amare qualcuno che non sei tu? Avrei gettato al vento la mia vita.. la mia possibilità di essere felice.

-Quindi alla fine quello di cui veramente ti importa sei tu.

-Sì, sono io. Ma il mio discorso vale anche per te. Sei giovane... come puoi sapere che non amerai un'altra tra pochi anni? E che ne sarà di me allora? Io non voglio essere quel genere di donna. Non lo sono mai stata e no ho intenzione di diventarlo... e adesso voglio andare a parlare con gli altri..

-Non puoi pretendere che la conversazione finisca così.. non puoi!

-Me ne frego se posso o no. Lo sto facendo... e adesso lasciami il polso- diventando estremamente fredda.

Cosa stavo facendo?

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Capitolo 35
*** THE SUN OF MY LIFE (I tempo) ***


Chiedo perdono

Chiedo perdono. Non era mia intenzione spezzare questo capitolo, ma ci tenevo troppo ad aggiornare proprio oggi 5 maggio che, oltre ad essere una poesia e il giorno in cui morì Napoleone, è anche il compleanno della nostra protagonista… Sabrina invece li ha compiuti il 1 maggio ma non sono assolutamente riuscita ad aggiornare per quella data. Auguri.

 

35. THE SUN OF MY LIFE

 

Trovai poco fuori Jake assieme a Micheal e Sabry.

Quando mi videro mi si avvicinarono e Jake mi fece sedere in modo che non mi stancassi troppo. Era felice del fatto che stessi meglio, ma era innegabile quanto fosse distrutto per la situazione di Ele. I bei capelli scuri erano scompigliati e gli occhi recavano segni di una dura battaglia interiore.

-E' migliorata?- chiesi incrociando le dita, speranzosa.

-E' rimasta esattamente come prima- Jake passandosi la mano tra i capelli- i medici hanno detto che dobbiamo parlarle... ma io ad essere sinceri non so più che dirle. Non lo so davvero... io ci ho davvero provato ma non sono riuscito a concludere niente! Maledizione Fra... è fredda e immobile e io non so cosa fare...- gli occhi iniziavano a diventare lucidi.

-Mi dispiace tanto... è colpa mia- io prendendogli la mano e stringendogliela per incoraggiarlo.

-Non dirlo nemmeno! Abbiamo parlato con la polizia. Il tizio che vi è venuto addosso ha riconosciuto il suo errore... ci abbiamo parlato e.. voleva parlare anche con te.. ma stavi dormendo... a proposito, scusa piccola, ma come stai?

-Sono stata meglio, Jake, ma non è di me che ti devi preoccupare- sorridendogli incoraggiante.

Alle mie spalle arrivò Matt con  un'espressione da cane bastonato che, in una situazione normale, mi avrebbe fatto sentire in colpa all'ennesima potenza. Si sedette al fianco di Sabry e prese a fissarmi seguendo ogni mio movimento.

-Matt, amico mio, hai una faccia da cadavere... non stai un po' meglio adesso che almeno Fra si è ripresa- poi rivolto verso di me- devi sapere piccola discola che questo aitante giovanotto non si è mai staccato dal tuo letto e contava i minuti di visita per evitare che ti stancassi troppo con la sola nostra presenza.

Sorrisi all'idea ma poi mi sentii veramente in colpa. Non se lo meritava, ma dovevo portare comunque avanti il mio progetto.

-Niente di che, Jake, capita quanto la tua ragazza ti lascia... niente di più..- alzandosi irritato e riprendendo la sua giacca.

-Cosa?!- Micheal parve svegliarsi dal limbo in cui era caduto- lo hai lasciato?- sembrava particolarmente stupito.

Io abbassai gli occhi in segno di colpevolezza mentre Matt, infuriato, si allontanava a grandi passi seguito a ruota da Micheal, che aveva la ferma intenzione di cercare di calmarlo.

Vidi Jake che mi guardava in modo confuso e poi il suo sguardo focalizzarsi sulla porta della stanza di Ele. Quando gli avevano detto dell'incidente era al cinema con sua sorella Cath e il nuovo fidanzato di lei e.. quando il cellulare era squillato nella scena più bella del film si era anche beccato un insulto da quel grassone davanti a lui! Poi il gelo della notizia. Sentirsi morire.

-Come mai l'hai lasciato?

-Adesso non è il momento di parlarne, non trovi?

-Sì ma...

-Jake, niente ma.. adesso dobbiamo pensare solo ad Ele e a sopravvivere...

-Non è facile, Fra.

-Chi hai mai detto lo fosse.. ma dobbiamo essere forti.. insieme possiamo farcela, bisogna solo volerlo- io anche se poco convinta delle mie parole.

-Dobbiamo trovare un modo.. qualcosa che la riporti qui... ho letto parecchio dell'argomento in passato... dobbiamo solo trovare qualcosa che la leghi a noi...    Sabry?

-Io ho passato due giorni a leggerle passi dei nostri libri preferiti... o lettere... o raccontargli le nostre avventure... ma non è servito a nulla... provaci tu, Fra... sei rimasta solo tu con lei...

-Io?

-Sì...

-Non so se ve ne siete resi conto, ma non sono la persona esatta per tirare su il morale a qualcuno in questo momento.

-Lo so che non è facile nemmeno per te- Jake sorridendomi lievemente- ma ti prego di provarci... come se non bastasse sono arrivati i suoi genitori da Novara...

-Fantastico...- io ironica- che hanno detto?

-Diciamo che hanno prevalentemente dato la colpa dell'incidente alla nostra relazione.

-Non capisco il nesso...

-Ah beh, nemmeno io... ma così stanno le cose...

-Ti prego Fra... prova a parlarci tu con Ele- Sabry preoccupata tornando sull'argomento.

-Non aspettatevi grandi cose...

Mi alzai con cautela e mi diressi verso la sala.

 

Micheal bloccò Matt prima che questo uscisse definitivamente dall'edificio.

-Che cosa è successo?

-Non lo so, chiedilo a lei... e lei che vuole farla finita!

-Ma non è possibile.. insomma lei ti ama.

-Ne sei così sicuro, Micheal, io no.

-Ma Matt.. nn è possibile quello che sta succedendo... rientra e chiarite, magari era solo un malinteso.

-Non lo è... e non la voglio vedere adesso.. sono troppo infuriato...

-Ma.. ed Ele?

-Tornerò domani... adesso scusa ma è meglio che me ne vada.

Micheal pensò che quello era la prima cosa da fare segnata nel libro delle cose da non fare mai. Andarsene... lasciare perdere.

 

Al di fuori della stanza della mia amica vidi i suoi genitori e suo fratello. Quando mi videro avvicinarmi alla porta fecero per protestare per l'ennesima volta in quella settimana, ma io non diedi loro il tempo per mettere insieme una scusa plausibile ed entrai.

Quante volte ero entrata in quella stanza.. ma i risultati erano sempre stati gli stessi.

Ele era sdraiata sul letto d'ospedale. Potevo vedere tantissimi tubicini passarle attorno. Molti lividi sul viso e un unghia spezzata... Santo Cielo se si fosse risvegliata mi avrebbe ucciso per quell'unghia rotta! Se....avevo detto se... no! Quando si risveglierà, ecco! Le lacrime iniziarono a cadermi dagli occhi. In un secondo il peso di tutto quello che era accaduto in quei giorni iniziò a gravarmi sul cuore. Tutto stava andando a rotoli.

-Lo so che puoi sentirmi, socia- mi sedetti al bordo del suo letto- è inutile che fingi di non ascoltarmi! Per una volta in vita tua non hai altra scelta che stare attenta a quello che sto per dirti. Ele.... tu ti devi svegliare. Non lo devi fare per  Jake o per Sabry o per i tuoi genitori... lo devi fare per me. Lo so che sono egoista.. ma ho bisogno assoluto del tuo aiuto. Ora più che mai. Devi aiutarmi a dire addio a Matt... insomma.. io non posso farlo da sola- stavo piangendo- e poi adesso che non ha più un bambino da aspettare... Ele...  non puoi lasciarmi sola qui! Io non voglio che mi lasci... perchè ho bisogno dei nostri litigi! Ho bisogno che tu arrivi sempre in ritardo quando dobbiamo vederci! Ho bisogno che tutte le volte che mi parli ti giri a dirmi "eh?"! Ho  bisogno di prenderti in giro perchè ti innamori sempre delle persone sbagliate... insomma.. pensa a tutti i cuori spezzati che hai lasciato a Novara! Romani, Cassineri, Frecchi, La Rotta.... no anzi, non pensare a loro se no potrebbe venirti voglia di non risvegliarti più... ma tu devi svegliarti. Me lo devi, maledizione!

Mi sentii tanto sciocca a fare una scenata del genere. Stavo ordinando alla mia amica di tornare da me. Di non morire. Di vivere... e beh, forse qualcuno nelle Alte Sfere mi ascoltò davvero perchè... beh... Ele in quel momento aprì gli occhi.

Forse fu il caso o forse era destino che così andasse... ma non mi aveva lasciata sola!

 

 

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Capitolo 36
*** THE SUN OF MY LIFE (II parte) ***


In poche ore la situazione era completamente cambiata

In poche ore la situazione era completamente cambiata.

Ele era sveglia. Parlava. Sorrideva. Rideva. Non ricordava quasi più nulla dell'incidente, ma in breve tempo tutto tornò alla sua memoria con una certa facilità. Inizialmente Jake fece di tutto per nascondere le innumerevoli cose che erano precipitate nelle nostre vite negli ultimi tempi, ma ben preso Ele se ne accorse da sola. Prima di tutto la disapprovazione dei suoi genitori verso Jake, poi la perdita del mio bambino e il mio addio a Matt.

La prima delle due accadde un uggioso pomeriggio di aprile.

Sua madre e suo padre erano al suo capezzale a rassicurarla su tutto quando Jake fece capolino al fianco di Sabrina e Matt nella stanza della ragazza. La tensione salì alle stelle quando il ragazzo fece per avvicinarsi alla nostra amata protagonista.

-Stalle lontano, tu- disse il padre frapponendosi tra i due.

Ele rimase alquanto scioccata dalla cosa.

-Ma che stai dicendo, papà.. lui è Jake, il mio ragazzo... ve ne avevo parlato per telefono..

-Lo sappiamo benissimo chi è Eleonora- la madre seccata- proprio per questo lo vogliamo alla larga.

-Ma... mamma!

-Niente "ma mamma"! E' solo colpa sua se è successo quello che è successo.

-E come sarebbe colpa mia scusi, signora?- Jake perplesso.

-Se lei non ti avesse conosciuto non sarebbe successo nulla.

-A rigor di logica, signora, se lei non avesse mandato sua figlia in casa mia non ci saremmo conosciuti- intervenne il giovane.

-Hai ragione... e forse sarebbe stato anche meglio! Per questo motivo abbiamo preso provvedimenti- il padre.

-Che genere di provvedimenti- Ele preoccupata dalla brutta piega che stava prendendo la situazione.

-Semplicissimi provvedimenti per la tua salvezza.

-Io non devo essere salvata proprio da nessuno.

-Non si direbbe, Ele- suo padre seriamente.

-Che genere di provvedimenti?- la ragazza alzando la voce dopo un attimo di silenzio coronato da sguardi astiosi.

-Ne possiamo parlare dopo- la donna sperando di evitare scenate al momento critiche.

-Voglio saperlo adesso. Subito. Immediatamente.. che genere di provvedimenti?

-Tornerai a casa con noi appena le tue condizioni lo permetteranno e lui... oh beh, non lo vedrai mai più- suo padre.

-CHE COSA?! Ma vi siete bevuti il cervello? Io ho tutte le intenzioni di proseguire la nostra relazione.

-Ed io signor Rossi non ho nessuna intenzione di rinunciare a sua figlia.

-Non mi interessano le vostre ragioni. Ele verrà via tra poco con noi e questo è quanto.

-Non ci penso proprio papà.  Sono maggiorenne e posso benissimo decidere quali sono le compagnie giuste per me e quali non lo sono.

-Tu non ne sei assolutamente capace, se no di certo non saresti confinata in questa stanza d'ospedale!- l'uomo urlando.

-Se le cose non ti vanno bene sei liberissimo di andartene!

-Come ti permetti! E' solo grazie a me che sei diventata quella che sei! Figlia ingrata!

-L'unico motivo per cui sono quella che sono è Jake. Jake, Fra, Sabry, Matt, Micheal... è solo grazie a loro se adesso sono questa Ele. E' grazie ai tre anni che ho passato lontana da casa senza nessuno che mi desse ordini o che pretendesse da me l'impossibile e, la sai una cosa, papà? sono maggiorenne... sono maggiorenne e posso benissimo disporre della mia vita come meglio mi aggrada.

-Non ti lascerò mai lo studio se non fai quello che ti dico.

-Pensi sia una minaccia? Quante volte ti ho detto che non voglio diventare un dentista! Io voglio fare il cardiochirurgo anche se so benissimo che mi impedirà molte cose... quindi troverò una scappatoia.. ma non venirmi a minacciare di non lasciarmi lo studio... come se io lo volessi.

-Non ti darò nemmeno più un soldo.

-Credi che la cosa mi tocchi? In questo periodo ho anche lavorato, oltre che imparare la lingua. Mi sono fatta su un bel gruzzoletto da impiegare in ogni evenienza... e poi... un modo lo troverò... l'ho sempre trovato.

-Se ci vuoi bene, Ele, non fare questa pazzia- sua madre tentando di calmarla.

-Non venitemi a parlare di voler bene! Se me ne voleste voi mi lascereste vivere la mia vita.

-Ma noi te la lasciamo vivere, piccola...

-... con Jake.

-No, questo no- l'uomo prendendo la sua giacca e accingendosi ad uscire.

-Se scappi, papà, non avrai forse più la possibilità di tornare indietro, lo sai questo?

L'uomo si bloccò davanti alla porta per poi uscire velocemente.

Era fatta. Non poteva più tornare indietro nemmeno lei.

 

La madre di Ele provò più di una volta a parlare con la figlia della situazione che si era venuta a creare. L'aveva minacciata di scandali, l'aveva "consigliata" in modo che lasciasse perdere Jake e tutte le cause di guai (noi) che l'avevano portata a quel punto. Ma inutile dire che non c'era stato verso. Ele era più che decisissima a rimanere sui suoi passi.

-Piccola mia, ma quelle persone ti stanno solo facendo del male... ti stanno uccidendo.

-Non so se te ne sei accorta mamma, ma è da quando vivo con loro che ho iniziato a vivere davvero... e non intendo che mi faccio di droghe, di alcol o cose del genere.... io parlo di vita vera.

-Non ti capisco.

-Lo so che non mi capisci. Io ho iniziato ad amare... ho iniziato a credere in me stessa e chissà, magari anche ad essere più decisa. Tutto è iniziato con una fuga dal mondo, ma la sai una cosa? Io adesso so di fare parte del mondo.. non sono più un'estranea. Quando guardo la tv e sento di un maremoto o terremoto o quello che è, non penso più che la cosa non mi riguardi più di tanto. Io vivo. Non vegeto. Vivo.

-E' il trauma cranico che parla per te amore, non fare cose di cui sai che potresti pentirtene.

-Pentirmi di cosa? Di vivere.

-Smettila di usare quella parola!

-Vivere? Cos'è.. nn sai nemmeno più cosa vuol dire?

-Stai sempre parlando con tua madre e non con la prima che passa per strada, quindi fammi un favore, trattami con rispetto!

-Oh beh, è vero sei mia madre, ma credo di conoscerti esattamente come la prima che passa per strada. Io non riesco a parlare con te senza che il tutto sfoci in litigi o discussioni. Io ti voglio bene. Te ne voglio perchè sei mia madre... mi hai messa al mondo e mi hai dato una possibilità.. ma non ti conosco. Sei come un'estranea nella mia vita.

-Non sono io che me ne sono andata via per tre anni in un paese straniero.

-Non sono certo io, mamma, che ho permesso che mia figlia andasse in un paese straniero per tre anni per tenerla lontana da casa e sistemare i litigi con papà.

-Non ne voglio parlare, Ele.

-La sai una cosa? Nemmeno io ne voglio parlare... tra poco arriverà Jake.

-Non gli permetterai di rovinare la tua vita vero?

-Non la rovinerà.

-Oh sì che lo farà, amore mio, lo farà.

-Tu non lo conosci.. e non conosci me.

-Ma io..

-Smettila. Adesso basta discussioni.. vai a casa.

-Non ci vedremo più?

-Ti dirò dove andrò ad abitare e ti fornirò di numero di telefono... saprai dove trovarmi... e poi mancano tre settimane al ritorno.

-Bene...- sorridendo lievemente la donna e portandosi una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio- ti farò chiamare anche da tuo fratello Lorenzo.

-Come mai non è venuto?

-Aveva un impegno con dei suoi amici.

-Un impegno tanto grande da non permettergli di venire a trovare sua sorella?

-Lo sai Ele, lo sai che Lorenzo...

-Basta. Non dire altro... non voglio sentire scusa... tutto quello che dovevamo dirci ce lo siamo dette... ciao mamma.

-Ciao cucciola- la madre chiuse la porta e sparì dalla vita della nostra Ele.. per lo meno per molto tempo.

 

Riguardo al secondo punto... intendo sulla scoperta della perdita del mio bambino e.. diciamo anche la perdita di Matt.. beh, la scoperta di quella fu meno indolore di quanto non fossero stati gli incontri con i genitori. Semplicemente una mattina poco dopo la riabilitazione mi si fece vicina e mi chiese il motivo per cui Matt non era con me... visto e considerato che da quando aveva scoperto la gravidanza un mese prima non aveva fatto altro che starmi alle costole per assicurarsi che stessi bene e bla bla bla.

Non avevo trovato una buona scusa. In poche parole aveva scoperto tutto, un po' anche con la complicità di Jake e Sabry.. beh, lo avrebbe comunque scoperto.

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Capitolo 37
*** SAY GOOD NIGHT, DON'T SAY GOODBYE ***


SAY GOOD NIGHT, DON'T SAY GOODBYE

SAY GOOD NIGHT, DON'T SAY GOODBYE

 

Ele aveva da poco ripreso a camminare. Si riprendeva più velocemente di quanto credessi possibile. Era anche riuscita a tenere testa a sua madre quando aveva deciso di riportarla a Novara seduta stante. Le aveva risposto a tono. Probabilmente fu proprio per quel motivo che litigò con tutta la sua famiglia. Si staccò completamente da loro. Sia economicamente che fisicamente che mentalmente. Ele aveva altri progetti per la sua vita rispetto a quello di rimanere a Novara per sempre. Il primo progetto era senza dubbio Jake. Jake. Jake si si era ripreso benissimo dallo shock del coma di Ele e non faceva che portarle fiori e ... beh, tentare di sedare il dissidio tra me e Matt.

Da quando il dottore gli aveva detto che avevo perso il bambino, Matt non era più lo stesso. O forse ero io ad essere cambiata troppo. Fatto sta che iniziammo a litigare. Lui voleva sposarmi e provare ad avere altri figli nel prossimo futuro. Io volevo che mi lasciasse in pace. Non potevo sopportare nuovamente tutta quella situazione. Volevo solamente che Matt mi scordasse e si facesse una vita, come io avevo costruito la mia. Volevo che trovasse una bella ragazza e che si innamorasse perdutamente di lei. Tutto fuorchè starmi vicino. Ma era realmente quello che volevo?

Non lo saprei dire nemmeno oggi. Non so nemmeno cosa mi accadde in quel periodo della mia vita. Sapevo solo che ero riuscita ad allontanare Matt... gli avevo mostrato la parte peggiore del mio carattere. La parte in cui la depressione stava prendendo il sopravvento sulla ragione. Ero trascurata e sembravo sul punto di morire ogni volta che lo vedevo. E lui capì... capì che se fosse rimasto con me sarebbe lentamente morto con me.

Non ci furono lacrime di addio il giorno prima della partenza. Ci fu una discussione ancora ma a parte questo, nulla.

Accadde che, una volta tornati da una passeggiata di gruppo, la compagnia decise di lasciarci parlare soli per qualche minuto. Sapevano dei nostri contrasti e non potevano fare a meno di sperare che quella discussione cambiasse le cose.

-Domani parto- guardando le stelle nel cielo nero.

-Lo so Fra- Matt un poco freddo sedendosi sullo steccato davanti a casa sua.

Il silenzio aleggiò tra di noi. Troppo fitto per essere infranto e troppo sottile per accorgerci della sua insistente esistenza .

-Cosa farai?- mi chiese tutto d'un fiato.

-In che senso?

-Quando sarai a Novara so che andrai a vivere con Ele e Jake.

-Sì... per lo meno in principio...

-Un vero peccato che dopo l'incidente Faith abbia svelato a Jake del loro piano per farli partire assieme senza dirgli nulla se non all'ultimo momento.

-Non ci sarà nessun piano per noi, Matt- dissi ad un tratto cogliendo dalla sua voce quella speranza.

-Credi che non lo sappia?- irritato- tu mi stai allontanando da te e io non posso farci assolutamente nulla, amore mio...

-Non chiamarmi amore mio, Matt... sono finiti i tempi in cui ero l'amore della tua vita... ora sono solo Fra...

-Troverai qualcuno ad aspettarti a Novara?

-Cosa intendi dire?

-Un ragazzo.. uno sostituto, insomma...

-Forse..

-Quindi è proprio finita.

-Direi che lo era già da un po', Matt... forse non è nemmeno mai iniziata!

-Come puoi dire questo! Tu mi amavi!

-Ho diciannove anni... quanto si può amare a diciannove anni?

-Io ne avevo diciannove quando ti conobbi.. e ti amo ancora.. ti ho amata davvero.

-Domani te ne scorderai e troverai qualcuno che ti renderà felice e... riderai quando penserai che hai creduto di amarmi..

-Come puoi essere tanto cinica. Non mi hai mai amato? Rispondi!

-Ho creduto di amarti...non lo so se era vero.. ma è stato bello poterlo credere.

-Perchè allora ti comporti così... se mi hai anche solo voluto bene un pochino.. perchè mi fai stare male in questo modo?!

-L'amore non è tutto, Matt... è troppo, addirittura... ma non abbastanza.

Mi alzai e posai un bacio leggero sulla sua guancia.

-Addio- parlai in francese

-Non dirmi addio... dì buona notte.

Gli sorrisi lievemente.

-Buona notte.

-Buona notte.

Me ne andai senza voltarmi indietro.

 

Sabrina stava fissando la luna con occhi tristi. Il giorno dopo sarebbe dovuta partire, ma Micheal non poteva seguirla perchè, aimè, si era rotto il giorno prima una gamba, cadendo dalla moto. La moto era distrutta e la gamba di Micheal non era certo nelle sue condizioni migliori.. quindi la sua partenza era stata rimandata a qualche settimana... forse anche di più... Però rivedere Novara non le sarebbe dispiaciuto. In quei tre anni che era stata via ed era tornata solo per le vacanze non aveva incontrato assolutamente nessuno dei suoi vecchi compagni di classe... non che la cosa le dispiacesse più di tanto visto che esattamente come loro non avevano avuto una grande stima di lei, lei non ne aveva avuta nei loro confronti... però vedere alcune persone come Francesca Vignali... Fulvia, Elena, Alice... la stessa Silvia... ah.... peccato che si fossero anche persone come Milena, Isabella ed Irene! Per non parlare dei ragazzi... uno più stupido ed immaturo dell'altro... e poi c'era Claudio, che non faceva certo parte della sua classe ma... chi aveva voglia di confrontarsi con il proprio ex-ragazzo sapendo che, in fondo, anche se non c'era stato tradimento con Micheal, non c'aveva visto poi così sbagliato.

-Sei pensierosa...-Micheal trascinandosi al suo fianco.

-Lo so..è  che pensavo al rientro.

-Immaginavo... mi dispiace da matti lasciarti andare da sola domani..

-Non ti preoccupare- sorridendogli in modo rassicurante- e poi non ti dimenticare che presto verrai a Novara da me..

-Sempre che io non abbia trovato un nuovo amore, prima...- malizioso.

-Non ti ci provare nemmeno, hai capito?- lei ridendo.

Le sarebbero mancate tutte quelle schermagliette giornaliere. Le sarebbe mancato il suo buongiorno al mattino e le sarebbe mancato il suo profumo muschiato quando lo abbracciava stretto stretto. Le sarebbero mancate le roselline che ogni giorno coglieva da suo giardino e che le lasciava sul letto di camera sua. Le sarebbero mancate le discussioni tra lui e Loreen, che ormai, dopo aver fatto pace con Jake e Matt, era ufficialmente entrata nel loro giro. Le sarebbe mancato l'odore di fresco nella sua stanza... il profumo dell'erba inglese... il laghetto... quei boschi tanto belli... gli scherzetti... le passeggiate... le corse al riparo quando scoppiava a piovere... le domeniche ad Hyde Park a leggere libri e giocare a carte o a pallone con i ragazzi... le sarebbe mancato ogni minimo dettaglio. Poi le venne in mente una frase di A Time For Dancing... ci manca qualcuno (in questo caso qualcosa) solo quando abbiamo dei rimpianti... e Sabrina di rimpianti decisamente non ne aveva.

-Mi aspetterai?- chiese improvvisamente Micheal.

-Che domanda stupida!

-Non lo è se pensi che rivedrai Claudio.

-Non so se rivedrò Claudio- mentì... era impossibile non rivedere Claudio.. e Micheal lo intuì.

-Lo rivedrai... e se cambiassi idea su noi due?

-Beh, tu telefonami tutti i giorni e vedrai che non avrò il tempo per cambiare idea... e poi dobbiamo studiare tantissimo per la maturità... uffy... mi ero abituata ai ritmi della scuola inglese... così tranquilli...

-Ti ci riabiutuerai.. tu sei bravissima...

-Anche tu sei bravissimo...

-Io me la cavo.... lo sai che non è per la medicina che batte il mio cuore..

-Lo so, Micheal, ma è giunto il momento di smetterla di dare solo retta ai genitori... Santo Cielo! Se vuoi diventare architetto.. finisci medicina e poi parti con architettura...

-Ma qui in Inghilterra non ci sono sbocchi..

-Dimentichi che presto verrai in Italia? Venezia... Firenze... Roma... ci sono milioni di sbocchi... la stessa Novara... lo sapevi che la cupola della nostra città è unica al mondo... dal punto di vista artistico anche superiore a quella di Torino, nonostante quella sia più famosa.

-Ci penserò...- guardando l'orologio- adesso devo scappare.... ci sentiamo domani sera?

-Contaci... e ci rivedremo molto prima di quanto tu possa immaginarti..- Sabry prima di stampargli un bacio sulla bocca.

-Ti amo, non dimeticarlo, Sab... ok?

-Tranquillo, non lo dimenticherò.

 

Il giorno dopo presi l'aereo.

Non so con che coraggio lo feci. Non so cosa diavolo mi passò per la testa durante il volo e non so come io sia riuscita a mascherare così bene la mia infelicità alla mia famiglia e agli amici che mi aspettavano all'aeroporto. Non lo so proprio.

Jake aveva fatto in modo di sedersi accanto a me durante il volo. Ve lo avevo detto che eravamo diventati molto amici... è possibile dire che fosse il mio unico confidente non dello stesso sesso, a parte quando lo era stato Matt. Jake aveva fatto di tutto per fare in modo che io ragionassi e che provassi a chiamare il suo amico. Provare anche solo a far funzionare le cose.

-Stavi per avere un figlio da lui... non può esserti passato così velocemente qualunque tipo di sentimento provassi per lui! Non è possibile!

-Jake non voglio parlarne.

-Devi affrontare la verità. Tu hai perso un bambino e non stai facendo altro che chiuderti in te stessa...

-Beh, permetterai che come esperienza è piuttosto come dire... segnante!

-Indelebile direi... ma non puoi smettere di vivere!

-Io non sto smettendo di vivere... voglio solo smettere di vivere con Matt... possibile che tu non possa capire? Io non posso e non voglio trascinare Matt nella serie di problemi che affronterò. Non voglio e non lo farò.

-Sei una bambina testarda ed Ele aveva ragione quando diceva che sarebbe stato impossibile farti ragionare!

-Ci ha provato anche lei ieri sera.. non hai idea di quanto mi abbia supplicata di non partire. Ma io devo vivere la mia vita e poi, Jake, siamo franchi... tra me e Matt non poteva funzionare. Io amo l'Italia e per quando possa piacermi Londra, non potrei mai venirci ad abitare senza rimpianti e Matt... beh, lui ha la sua vita lì... lo sai che la facoltà di medicina non è uno scherzo... e non può lasciar perdere tutto e sopravvivere con i soldi di famiglia. Non posso permetterlo.

-Ma non sei tu quella che deve deciderlo!

-La sai una cosa Jake... hai ragione, non sono io che devo deciderlo.. ma la sai anche un'altra cosa, caro Jake... visto che è in mio potere fare in modo di permettere ad entrambi un'esistenza normale, lo farò. Con o senza la tua approvazione. Non tutti possono essere felici come tu lo sei con Ele. Non tutti possono essere felici e a quanto pare io sarò uno di quelli. Non sarò felice perchè lo amo. Lo amo davvero molto, a prescindere dall'età e dal resto... e proprio perchè lo amo così tanto non posso permettere che si rovini per me. Voglio che lui abbia un futuro e detto questo- lo fissai a fondo- io voglio dormire... se vuoi vai vicino ad Ele, ma se rimarrai qui... lasciami in pace, per favore, almeno per oggi.

-Non sei una persona normale, Fra... lo sai questo?

-Chi lo è a questo mondo, Jake...

 

Presto raggiungemmo il confine. Jake fissava fuori dal finestrino. Si era sposato vicino ad Ele per continuare la discussione.

-Ti mancherà?- disse lei con un sorriso lieve.

-Cosa?

-L'Inghilterra.

-Perchè mai dovrebbe mancarmi?

-E' casa tua.

-Ovunque andrò se tu ci sarai sarà sempre casa mia.

-hai detto una cosa dolcissima, Jake- Ele sul punto di mettersi a piangere.

-Non ci provare a lacrimare... dobbiamo discutere della tua amica testarda lì davanti... ma insomma! Ti pare il caso di buttare al vento ben tre anni e ripeto tre anni di relazione... un quasi matrimonio con prole e una storia d'amore come la sua.. ?

-Io non la approvo, ma non posso fare a meno di appoggiare le sue scelte.. dopotutto non sta a noi decidere con chi lei debba passare il resto della sua vita.

-La difendi?

-No.

-A me pare proprio di sì... Ele ma che ti salta in testa?

-Senti Jake.. non possiamo interferire ... possiamo consigliarla, sostenerla, disapprovarla ma non interferire... capito ? Se scopro che hai tentato di nuovo di influenzarla ti mollo, chiaro?

-Cos'è... interferire è solo una tua prerogativa?

-Ovviamente sì- lei sorridendo maliziosamente.

-Non sei per nulla onesta, amore mio...

-Non ho mai preteso di esserlo...

-Mi lascerai avere l'ultima parola almeno una volta nella nostra vita?

-Certo che no!- come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-Quando sei così non sei per niente simpatica...

-Beh, allora baciami e vedrai che sarò mooolto più simpatica... pensa a quanto sarò simpatica dopodomani... quando avremo messo a posto l'appartamento che sei andato a vedere a Novara... pensa alle serate a fare cose pazze...

-Le serate? E i pomeriggi no?- deluso.

-Caro mio, quando si frequenta un liceo classico i pomeriggi sono un optional.... anche se noi per la maturità faremo un esame diverso da quello dei nostri colleghi... oh, non hai idea di come voglia vedere la faccia della Silvestri...

-Di chi?

-Ma sì, quella pazza della mia prof di inglese.... è una donna odiosa... a parte il fatto che da i bei voti solo ai suoi preferiti....

-Avete anche "l'elite" nella vostra classe?

-Oh, certo, caro il mio ragazzo! Secondo una nostra teoria la classe si divide in optimates e nella tappezzeria...

-Racconta un po'...- lui seriamente interessato... e spero anche voi miei cari dieci lettori (spero che Manzoni non mi accusi di plagio), perchè in questo modo vi rinfrescherò le idee sui personaggi che presto rivedremo a Novara!

-Beh... allora partiamo dagli optimates... si dividono in due gradi e tipologie. La prima tipologia è tipica del "lecchino" e qui possiamo trovare il trio dell'Ave Maria. Milena, Isabella ed Irene.. con le dovute comparse ovviamente... la loro cara amica Chiara e dei ragazzi... Frecchi...

-Pepito!

-Sì... Frecchi che, tra le altre cose stava anche con Irene prima che Romani dicesse in classe che lei era una "privilegiata" e Pepito gli desse ragione.

-E Romanii di che categoria fa parte?

-Aspè andiamo con ordine... il secondo gruppo di optimates è della "i figli di papà" ... ai quali i voti vengono dati a seconda del livello di importanza dei genitori.. la distinzione di quelli dai lecchini è che questi non ottengono risultati così alti... e sono Romani, Cassineri, Annaclara e tanti altri che conoscerai in seguito. La tappezzeria è formata da più strati... quelli più profondi sono quelli che proprio non si vedono nella nostra classe... vediamo... Silvia, nonostante sia figlia della vice-preside, Irene C, Tiziana.... poi la seconda classe contiene me, Fra, Alice ed altri... la prima classe è composta da Fulvia, la più brava della classe anche se non viene fuori più di tanto, Galbani, un tipo stano, rumoroso più che altro... poi c'è Sabrina.. Laila... Fra V.

-Mi stai dicendo un sacco di nomi che non ricorderò mai!

-Non importa... te ne accorgerai da solo quando verrai nella mia classe...

-Verrò dove?

-Nella mia classe.... come, Faith non te l'ha detto?

-Cosa?!

-Lei avrebbe dovuto partecipare alle lezioni secondo lo scambio.... quindi tu parteciperai alle lezioni...

-Vuoi dire che conoscerò i tuoi ex...?

-Eccome... ma ho idea che non gli piacerai molto... o magari no. Non è detto che si siano dimenticati di me!

-Lo speri... vero?

-Non so fino a che punto... mi piace pensare di essere stata qualcuno nelle loro vite e non solo... la tizia lì.. va beh, lasciamo perdere...

-Anche perchè stiamo atterrando...

-Auguri, Jake... si prospetta davanti a te un periodo molto molto lungo e difficile.

-Spiritosa! Un'altra battutina orrenda simile a questa e giuro che ti mollo!

-Quasi mollata due volte in mezz'ora... un vero record!- due volte se consideriamo anche la minaccia di Jake quando lei aveva tentato di impedirgli di andare a parlare con me.

-Ehi io sono solo a quota uno ma posso sempre pensare di batterti!- Jake sorridendo.

-Non ti ci provare disgrazia umana- Ele sorrise mentre l'aereo toccava terra.

Milano- Malpensa era grigia e piovigginava in modo obrobioso.

Tutto questo non presagiva nulla di buono all'orizzonte.

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Capitolo 38
*** ARE YOU HAPPY TO SEE US? ***


37

 ARE YOU HAPPY TO SEE US?

 

Novara. La bella (sì come no), noiosa Novara.

Il giorno dopo essere arrivate avevamo occupato il nostro appartamentino... tre camere più doppi servizi e ampio salone... le spese diviso per quattro (cinque quando sarebbe arrivato Micheal) erano davvero basse... e poi Jake aveva deciso di lavorare nei pomeriggi in cui non doveva andare all'università per seguire i corsi... così avremmo tirato su un bel gruzzoletto... si , dare ripetizioni non può far altro che bene (alle tasche di Jake e nostre, e a quelli che ci imparano qualcosa).

Era mercoledì mattina. Giornata di maggio assolata e limpida. Temperatura ottimale... qualche nubifragio all'orizzonte, ma nulla di tragico.

La rampa della scuola era sempre la stessa... l'unica e sola rampa di Novara ad avere le scritte sui muri grammaticalmente corrette... un vero vanto per il nostro liceo! Sicuramente più interessante della "bellissima" biblioteca... certo, meravigliosa se prima di entrarci si ripetevano tutti i tipi di vaccinazioni possibili e ci si metteva una tutina anti-tutto presa da un modello di corazza spaziale... insomma... un vero e proprio schifo... per non parlare delle porte scassate, dei muri pieni di chiazze di umidità... la pioggia nei corridoi.. i banchi cadenti... le sedie rotte.. le lavagne rovinate... i vetri lerci... i bagni meglio-che-lasciamo-perdere... la vernice scrostata... insomma... avete capito, no?

Torniamo alla rampa della scuola... io, Ele, Sabry e Jake fissavamo davanti a noi il casermone grigio del liceo classico. Era relativamente presto.. le otto meno venti... e ancora nessuno si parava all'orizzonte tranne i soliti poveri gatti (perchè ce l'abbiamo sempre con i poveri cani! è il momento di darne qualcuna anche ai gatti di battuta, no?)... la tensione non era particolarmente alta tra di noi... anzi. Io per la prima volta da parecchio tempo ero completamente rilassata... probabilmente tornare a scuola, rivedere compagni di classe che avevo dimenticato in parte, insegnati, era meno stressante dell'ultimo periodo della mia vita. Decisamente meno stressante.

Ele si era ripreso appieno dall'incidente. L'unico segno rimastole era qualche cicatrice che se ne sarebbe andata in parte con gli anni. Era molto vispa. Tornare a scuola.. rivedere tutti... vedere la faccia di Romani quando avrebbe presentato il suo ragazzo... ! Ah, se ne sarebbero viste delle belle, anche perchè non aveva la minima intenzione di svelare subito a nessuno che Jake fosse il suo ragazzo... li avrebbe lasciati cuocere nel loro brodo per qualche giorno.. sempre, ben inteso, che riuscisse a stare lontana da Jake. Nell'ultimo periodo le mancava anche la stessa aria quando non era con lui. Certo, amava avere i suoi spazzi, come tutti d'altronde, ma stare con Jake era... insomma, non si può spiegare... perchè per lei Jake era.. Jake. La persona più speciale che avesse mai incontrato, perfetto proprio perchè aveva tantissimi difetti che lei adorava.. come per esempio iniziare a toccarsi i capelli tutte le volte che era agitato... oppure la strana capacità che aveva di rigirare il coltello nella piaga... anche il modo assurdo in cui era permaloso quando si parlava di ex.... sopratutto degli ex di Ele.

-Quindi questo è il famoso liceo Classico di Novara?- Jake perplesso- il mio nemico giurato per il prossimo mese. Colui che mi terrà lontano dalle tre donne della mia vita...

-Sei il solito mascalzone- io sorridendogli maliziosa.

Jake si sorprese di questa mia reazione. Era da tanto che non ero più me stessa. Infatti, non si sorprese quanto lo feci io!

-Ehi, la tua amica ha ripreso l'uso del cervello- Jake sorridendo ad Ele- non è che adesso potremmo ottenere di più riguardo alla questione "Matt".

-Non credo- Sabry fissando davanti a sè- ragazze... non credete che sia cambiata in qualche cosa.. è diversa... non so dirvi come.. ma è diversa...

-Io vorrei tanto che fosse diversa... oggi non ho assolutamente voglia di fare lezione... fosse per me starei solo per l'intervallo...

-Beh, oggi ci saranno due ore di assemblea di classe...- io con fare indifferente.

-E tu come fai a saperlo?- Sabry sbalordita.

-Facile... ho preso il telefono, ieri, e ho telefonato ad una vecchia conoscenza di nome Francesca Vignale... non le ho detto che giorno saremmo tornate, però le ho chiesto i programmi per questa settimana.. e oggi nelle prime due ore è prevista l'assemblea.. poi alla terza ora abbiamo matematica e le ultime due inglese... quindi, alla fine, tanto male non ci va come giornata...

-Inglese... brr- Sabrina rabbrividendo.

-Sab è finito il tempo in cui la Silvestri ci faceva le sue scenate isteriche da prima donna... o meglio, sicuramente proverà a sminuirci agli occhi delle sue predilette, ma non ho nessuna intenzione di lasciarla fare quindi.. siate naturali e.. ehi, ragazze, sorridete!- Ele simulando un sorriso e invitandoci a fare altrettanto.

così terribile la vostra prof di inglese?

-E' una pazza scatenata. A parte il fatto che urla come un ossesso... poi è completamente fuori di melone. Se fai un errore nel parlare come minimo puoi prenotare la bara e la lapide perchè puoi star certo che ti serviranno a breve-sempre la nostra protagonista.

-La state facendo un po' tragica, non pensate?

-Jake, Jake amore della mia vita- io, poi vedendo Ele- o meglio... Jake, Jake, amore della sua vita... non la conosci ancora.. ma se ho capito di lei almeno un qualcosina sicuramente sarai accolto con grande fasto.

-Soprattutto dalle ragazze- Ele sorridendo malignamente.

-Cosa vorresti dire con questo?- il ragazzo poco convinto.

-Molte ti correranno dietro... perchè sei il  tipico  cattivo  ragazzo che piace un sacco alle diciassettenni.

-E' per questo che piaccio anche a te?- finto offeso.

-Ovviamente sì...avevi dubbi?

-Ti lascerò deluso, bel macio- io- ma alla fine le brave ragazze sposano i bravi ragazzi... guardiamo solo Babi e Step.

-Babi era un'idiota- Ele.

-Dai!- io in sua difesa.

-Io fossi stata al suo posto sarei corsa da Step... - trasognante- insomma uno così quando ricapita?!

-Lasceresti anche per me per uno "Step"?

-Ovviamente sì, Jakuccio.

-Odio quando mi chiami così.. e lo sai bene...

-Lo fa apposta, jake... devi capirla... è in una fase difficile- io ridendo- ma quando avrà superato l'infanzia migliorerà... almeno spero...

-Spiritosa, Fra, davvero spiritosa.... ti preferivo quando eri disperata e scorbutica.

-Oh, beh, Ele... non hai che da chiederlo

-Ragazze- Sabry preoccupata- sono le otto meno due... è ora di andare!

-Che la battaglia abbia inizio... in bocca al lupo Jake- io stringendogli cerimoniosamente la mano.

-Al Diavolo Fra!- lui ridendo e spingendoci avanti.

 

Avevo dimenticato quanto fosse creativa la nostra classe. Metà dei muri avevano altarini per il milan e l'altra metà per la juve. Da una parte Kakà con il suo cartellone, piattino per le offerte e blocco per scrivere commenti su quanto fosse carino e lo stesso per Nedved per gli juventini. Nel mezzo c'erano foto di attori e un bellissimo paesaggio fotografato da una  nostra compagna di classe.

L'aula era quasi completamente piena. Gente che urlava, si lanciava cose, si spostava, scriveva alla lavagna, ripassava furiosamente... ehi! quella era proprio la nostra classe.... senza ombra di dubbio.

Ele fissò tutti ad uno ad uno.. non si erano ancora accorti della nostra presenza.... e come sarebbe stato possibile in mezzo a quel fracasso?

Una ragazza che identificammo subito come la Fra V. ci si avvicinò con fare sornione.

-Ragazze e voi chi siete?

Ci rimanemmo un attimo male.

In quel momento fecero capolino i due Alessandri con Frecchi a seguito. Per poco non ci vennero addosso! Che personcine attente a quello che le circonda, ragazzi miei! Ele si fece piuttosto silenziosa quando vide come erano cambiati i suoi amici. Insomma... avrebbe stentato a riconoscerli! Frecchi aveva messo su qualche muscolo in più e sembrava meno rachitico... Cassineri aveva perso il fascino del brutto ma aveva acquistato il fascino del "carino"... anche se nulla in paragone con l'amico. Santo Cielo! Per poco Ele non svenne! Se prima era possibile considerarlo un bel ragazzo.. adesso... ohi ohi! Era diventato un figo della miseria. A parte il fatto che aveva raggiunto la lodevole quota di 1.86... muscoletti al punto giusto... sempre il solito bel sedere... capelli castani leggermente lunghi e... ragazzi.. era anche leggermente abbronzato... da urlo, in poche parole... e adesso sì che faceva concorrenza a Jake... molto più di prima, per lo meno. Un diciannovenne fatto e finito... e per nulla male, tre ragazze che avevano sottostato ad un lunghissimo regime di dieta e che in quegli anni avevano messo su anche qualche centimetro di altezza = scoppio nucleare.

-Ciao ragazze... di dove siete?- chiese il capo-branco per eccellenza con fare tronfio e ammaliatore.

Ele era sul punto di essere presa all'amo. Il suo cervellino urlava "pericolo pericolo" .. ma mai una volta che lei gli desse retta... a momenti ci sarebbe stato  bisogno del raccogli bava.... Anche Jake se ne accorse e sorrise in modo tetro al ragazzo che aveva davanti. Lo odiava già.

-Ragazza, riprenditi... non è  il momento di svenire.. non ho portato i sali con me oggi..- disse Sabrina sull'orlo di scoppiare a ridere.

Il clima nella classe divenne gelido.... si erano accorti di noi... anche se non posso dire con certezza se ci avessero riconosciute o no. Tutti si fermarono a fissarci come se fossimo alieni del terzo tipo venuti dal pianeta di Alienopoli. Ehi! Pianeta terra chiama III A...! Non siamo poi così cambiate!

Beh, forse un pochino sì... prima di tutto ci potevamo permettere tutte una 42 che ci stava larga e magliettine S (tranne Ele che per ovvi motivi -tette- portava una M). Sabry indossava un paio di jeans beige con una maglietta azzurro cielo in coordinato e ai piedi comodissime scarpe trovate in Oxford Street con dei leggeri tacchi. Ele si era data sullo sportivo-medio con un paio di jeans mediamente chiari e una maglietta verde acceso che le faceva sembrare gli occhi mooolto più accesi. I ribelli capelli ricci (che nel frattempo erano cresciuti di parecchio) erano al momento liscissimi, scalati e liberi da qualunque tipo di costrizione. Io, dal canto mio... non facevo certo perdere la faccia a nessuno con i miei jeans chiari e ed una maglietta color pesca succinta che rifletteva i miei ormai lunghi capelli ramati leggermente mossi. Sia io sia Ele ai piedi portavamo scarpe da ginnastica. Le mie erano sul bianco-azzurro, le sue erano sfumate di rosso.

-Emmm... ciao a tutti- improvvisai io per rompere il silenzio.

Nulla da fare. Ci stavano fissando ancora tutti in silenzio.

-Mi sento leggermente osservata- io ad Ele non muovendo le labbra per evitare che mi leggessero il labiale- qualcosa mi dice che non siamo esattamente le benvenute.

In quel preciso istante suonò la campanella e tutti corsero alle loro postazioni. L'insegnante di educazione fisica fece il suo ingresso nell'aula per firmare il registro. Vide noi quattro in piedi al centro della stanza.

-Scusate, ma voi chi siete?- chiese stupito- ehi tu latin lover dei miei stivali- rivolto a Romani- sai chi sono queste tre belle ragazze?

-Non ancora, prof... ma ho intenzione di scoprirlo presto- sorridendo.

Sabrina lo fissò come se fosse matto mentre faceva del suo meglio per sorreggere una quasi moribonda Ele... non si aspettava fosse diventato così carino!

-Noi dovremmo iniziare l'assemblea- Isabella con fare poco simpatico- quindi se poteste andarvene ve ne sarei molto grata.

-Prof. Pratti... non so se si ricorda di noi- Ele sorridendo all'insegnante ma evitando di rispondere alla coetanea.

-Aspetta aspetta.. voi siete le Londinesi! Ma certo che mi ricordo di voi ! Ma non sapevo doveste arrivare oggi! Ehi, gnu gnu della malora... altro che latin lover! Come sei disinformato- il prof scherzando il povero relitto che, immediatamente assunse la tipica espressione da pesce lesso: occhi sbarrati e viso inespressivo.

-A dire il vero non sapeva nessuno del suo arrivo- Serena un po' scocciata che l'argomento del giorno fossimo noi e non la sua nuova maglietta firmata.

-Io lo sapevo!- Fra imbarazzata- ma non le avevo riconosciute- beccandosi un'occhiataccia da tutti.

-Beh, adesso lo sapete- Ele- ciao a tutti siamo tornate...

-E lui?- Romani leggermente irritato riuscì a formulare una breve frase di senso compiuto.

-Io sono Jake Sounder... - in perfetto italiano- sono il.. aspè come mi avevate chiamato... "oggetto di scambio"?- sorridendo a noi tre.

-Non doveva essere una ragazza?- Isabella poco convinta.

-Sì.. mia sorella Faith... ma alla fine hanno deciso che fosse meglio se fossi venuto io... purtroppo l'altro "oggetto di scambio" si è rotto una gamba l'altro giorno e quindi ci raggiungerà più avanti.. in quanto al terzo...- guardando di sfuggita me- non so se mai raggiungerà l'Italia…

Il professore, leggermente confuso, salutò tutti per dirigersi trafelato in aula insegnanti. Doveva comunicare la cosa a tutti i suoi colleghi e ai bidelli di modo che mettessero quattro banchi in più nell'aula.

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Capitolo 39
*** THE MEETING ***


THE MEETING

 THE MEETING

 

Il silenzio rimase fitto nella stanza. Tutti ci fissavano ancora.

-Non siamo dei mostri venuti dallo spazio- Ele di botto essendo stufa di quella reazione- potete anche parlarci, non mordiamo!

-Credo voi ci abbiate lasciati tutti senza parole- Frecchi prendendo posto dietro la cattedra in quanto secondo rappresentante assieme ad Isabella.

-Beh,  non era nostra intenzione... anche perchè pensavamo sapeste del nostro arrivo.

-Non ci era stato detto nulla- Irene leggermente strizzita...ehi stava perdendo il premio "tette d'oro".

-Ora che lo sapete potreste mostrarvi meno.. come dire... vegetali- io sorridendo ironica.

L'attenzione si spostò su di me.

-Tu sei Fra, vero?- Frecchi poco convinto.

-Eh, ti ricordi ancora il mio nome.. quale onore!

-... non hai perso la lingua tagliente.

-L'ha solo affilata- commentò Jake passandomi una mano dietro le spalle con fare da macho. Io gli sorrisi e gli diedi una pacca sul torace... mi ricordava da matti Matt in alcuni momenti. Era suo classico prendermi in giro.

-Beh...- Cassineri- sedetevi... non state lì in piedi tutto il tempo.

-Ehi! Non sprecatevi a indicarci una sedia.. perchè io onestamente non ne vedo- Sabrina prendendo la parola.

-ma che le avete fatto?- Serena stupita- l'ultima volta era molto più buona e gentile!

-Beh, l'ultima volta eri più intelligente da non provocarmi- sempre lei chiudendo la bocca ala ragazza con la sua affermazione.

-Fra.. hai fatto di lei un tuo clone.

-Non esagerare...- io fingendomi offesa- è una brava allieva, ma ancora tanto da imparare dalla maestra.

Ci sedemmo, in totale, sulla cattedra. Anche perchè tutti si erano spostati e praticamente facevano cerchio attorno a noi. Ele si sentì molto osservata. E a ragione.

-Quindi... siete tornate oggi- Irene portandosi dietro i lunghi capelli scuri.

-No.. in realtà siamo tornate tre giorni fa- Ele titubante- ma prima non potevamo venire.... dovevamo sistemare la casa.

-Quale casa?- Isabella.

-La casa in cui viviamo- Sabrina.

-Avete una casa vostra?!- Frecchi molto stupito.

-Precisamente- Jake sorridendo poichè vedeva che la sua ragazza faceva del suo meglio per evitare lo sguardo del ragazzo di prima- ed è la più bella casa  che io abbia mai visto!

-Mai a paragone con la tua- Ele sorridendo- quel bellissimo laghetto che Fra tanto amava.. no Fra?

-Ehi, non tiriamo in ballo il lago- pensando che quel lago ne aveva viste di tutti i colori.... e dava verso la casa di Matt.... Matt.

-Com'è casa tua?- Serena facendo la gatta morta e venendo quasi incenerita da Ele.

-Casa mia è enorme- Jake furbamente... sapeva di essere osservato dalla sua ragazza e onestamente voleva vendicarsi della reazione di prima davanti al bel tenebroso- è a due piani e in uno stile un po' antico... lì ci vivevano anche i miei antenati..

-Sì.. ci manca solamente che racconti loro la storia di Christine!- Ele pensando tra se e se un paio di metodi dolorosi ma veloci per uccidere Serena.

-A te era piaciuta, non è così El?- pronunciando il tutto in inglese veloce e permettendo solo a noi di comprendere a pieno.

-Oh, beh... è risaputo che le storie dell'orrore abbiano sempre influenzato le nostre vite- Ele nello stesso modo riferendosi allo scherzo nella baita.

-Ma lì avevate l'aiuto di Loreen... non vale!

Romani stava chiaramente perdendo la pazienza. Non gli garbava la nostra presenza e glielo si poteva leggere in faccia, ma ancor di più non gli garbava il fatto che fossimo così cambiate da non farci riconoscere e far fare a lui la figura del fesso quando era entrato. Insomma.. Ele era.. Ele era... uffa! Ele era diventata ancora più bella... e la cosa non gli garbava.. si erano lasciati principalmente per una  sua colpa... e lei... lei era sopravvissuta... era migliorata e ... maledizione aveva un certo feeling con quel Jake. Certo quando l'aveva visto aveva avuto una reazione, da bravo macho ormai c'era abituato... ma lui quando l'aveva vista aveva perso un battito. Oddio... ma perchè doveva essere così bella.. non poteva essere una racchia?! No?! Ma perchè?! Anche le sue due amiche non erano più così brutte.. quasi quasi un pensierino.. ma no! Che stava andando a pensare! Lui voleva Ele... ehi! In due secondi come era arrivato dall'odiarla al volerla? Qualcosa non quadrava... e forse quel volerla era più legato ai suoi pantaloni che al suo cuore... ma no! Non era nemmeno quello... lei non era mai stato solo quello per lui, mai. Nonostante lo avesse dimostrato spesso.. lui ci teneva a lei, davvero, sinceramente.. e sapere, avere la certezza.. che lei fosse stata con un altro.. beh, lo faceva letteralmente andare su tutte le furie! Perchè era così debole al fascino femminile, no, mi correggo, perchè era così debole al fascino di Ele?!

-Romani ma che diavolo ti prende oggi?- Laura Simonetti entrando nella nostra classe e non ricevendo attenzione dal ragazzo.

L'interessato si riscosse dai suoi pensieri tutt'altro che fruttuosi per dedicarsi appieno alla giovane donna che aveva di fronte. Dopotutto non sarebbe stato troppo difficile dimenticare Ele... ci era riuscito una volta,  non poteva farlo di nuovo?

Jake, dal canto suo, collegò tutti i fattori. Dunque quello era Romani... sperava fosse solo una delle cotte della ragazza... e invece no. Quello era stato il suo grande amore e, onestamente, non si sentiva nemmeno di dire che le sue confessioni da ubriaca fossero così folli. Insomma... non si poteva negare fosse un bel ragazzo. Decisamente un bel ragazzo... e se a pensarlo era Jake che doveva dare un parere maschile...  ma  non poteva essere meno bello? Meno provocante? Per un attimo anni e anni di cuori che aveva spezzato non valsero nulla per lui. Jake non si sentiva paragonabile a quel ragazzo.

Se solo avesse saputo quando quell'aria crucciata gli stesse a pennello... i capelli scuri spettinati leggermente, gli occhi neri fissi sui particolari, il tatuaggio che gli prendeva metà avambraccio (alla fine Ele lo aveva liberamente obbligato a superare la sua paura per i tatuaggi) ben messo in mostra... la camicia bianca leggera con tre bottoni slacciati lasciava vedere dieci centimetri o poco più di pelle leggermente abbronzata, risultato di una bellissima gita romantica al mare.

 

Due ore di assemblea passarono con la velocità della luce, ma a dire il vero nessuno pareva particolarmente felice del nostro ritorno, ovviamente esclusi gli insegnanti, che erano venuti a salutarci il prima possibile, e Francesca V.

L'ora di matematica passò piuttosto velocemente. I bidelli ci avevano sistemato quattro tavoli in fondo alla classe, tutti uniti.. e questa era la disposizione Sabry, io, Jake, Ele. Una vera manna! Avevo passato i cinquanta minuti che mi separavano dall'intervallo a chiacchierare con Jake e Sabry.. e attraverso Jake a parlare anche con Ele... un vero ritorno al passato!

L'intervallo fu anche meno drammatico di quando ci fossimo aspettati. Serena si avvicinò per poter fare qualche domanda a Jake.

-Quindi tu sei di Londra.

-Abito leggermente fuori Londra... ma sì.. sono di Londra- lui sorridendo amichevole.

-E' una bellissima città! Ci sono stata due volte, io...

-Beh.. è una città come altre, io preferisco di gran lunga l'Italia.. Venezia, Roma, Firenze... insomma... non c'è paragone.

-Wow, il primo inglese che non ha manie di grandezza ce lo siamo beccati noi!- io ironica riavvicinandomi con Ele. L'avevo accompagnata al cestino per buttare la carta dei biscottini al cioccolato (addio dieta) che aveva mangiato.

-Dai, Fra, non essere così severa, se non sbaglio anche Faith è attaccata all'Italia...

-Tutti i tuoi amici/parenti lo sono- Ele prendendo posto e osservando il comportamento indegno di Serena.

-Faith chi sarebbe?- sempre Serena.

-La mia sorellina minore.

-Quante sorelle hai? Io ho un fratello idiota che non sopporto.

-Beh, c'è Cath..

-O meglio, l'uragano-Cath- Sabry sorridendo al pensiero che era proprio Micheal a chiamarla così.

-Giusto- Jake sorridendo- comunque siamo solo io, Cath e Faith.

-In tre? Beh siete in tanti!- lei facendo la ruffiana.

-Beh, un mio amico, il mio migliore amico.. ha, vediamo..  due sorelle e tre fratelli. La più grande ha ventinove anni... poi Joann ..e la più piccola ne ha solo sei...- Jake sorridendo tra e in un certo senso cercando di notare anche una mia reazione, ovviamente intercettata da Ele.

-Jake, adesso basta con questa storia- seriamente e dandogli uno scappellotto dietro la nuca.

La situazione lasciò Serena alquanto sorpresa e io.. beh, io dal canto mio mi allontanai. Non avevo voglia di discuterne. Non ancora. E poi la mia curiosità andava più verso Ele e questa benedetta storia con Romani. Insomma, erano stati assieme. Lei era stata cotta di lui come probabilmente nessuno prima. E lui.. lui aveva qualcosa di strano. Quando l'aveva vista questa mattina aveva decisamente preso un'espressione da triglia. Gelosia, brutta bestia la gelosia... e non solo Romani ne era stato preso a quanto pare, ma anche Jake e con Jake... anche Ele. Santo Cielo ma Jake stava decisamente flirtando con Serena. Ed Ele non era tanto scema da non capirne il motivo. Jake era geloso... ce ne sarebbero state delle belle. Delle belle sul serio.

-Fra... senti- mi bloccò immediatamente e altrettanto improvvisamente Romani trascinandomi fuori dalla classe prima che i miei amici mi vedessero.

-Ma che diavolo ti prende?

-Senti ma chi diavolo è sto Jake?

-E lo vieni a chiedere a me?- io perplessa.

-Tu lo conosci.

-Sì io lo conosco... e allora?

-Tra lui e Ele c'è qualcosa?

-A te cosa interessa?

-Ma possibili che tu sappia rispondere solo con domande?

-Probabilmente lo faccio perchè tu non rispondi alle mie domande.

-Nè tu alle mie se è per questo...

-Perchè dovrei?

-Cortesia?

-Con te? E perchè mai dovrei?

-Perchè ci tenevo davvero ad Ele.

-Oh, certo, a questo ci credono tutti... ehi! Guarda che anche io ero presente tre anni fa all'aeroporto... e non ti sei comportato bene.

-Ma potrei comportarmi bene con te se mi dicessi cosa succede- con aria persuasiva.

-Ehi cocco, dimentichi chi sono io? Una delle sfigate della classe, se non della scuola, non dimenticarlo...

-Potrei fare un'eccezione se mi dicessi qualcosa di più.

-Oppure potresti rimanere spiacevolmente sorpreso di quando abbia imparato bene a tenere alla larga scocciatori come te a Londra- leggermente irritata dalla persistente presenza- ti stupiresti nel sapere quante persone trovano questo tuo modo di fare sornione irritante e disgustoso.

-Hai ragione- allontanandosi scocciato- sei rimasta la stessa di tre anni fa.. magari più carina.. ma sempre la stessa.

-Anche su questo evidentemente ti sbagli...- con un sorriso amaro, rientrando il classe.

Ma chi si credeva di essere quel bell'imbusto?! Avrei dovuto avvertire Sabrina che probabilmente avrebbe provato lo stesso trucco anche con lei. Se Matt o Jake o anche Micheal fossero stati nelle vicinanze lo avrebbero preso a calci in culo... ma dovevo rientrare nell'idea che non ero più a Londra. Ero a Novara.. e Matt non sarebbe stato qui a corrermi in soccorso come con... aspetta.. come si chiamava? Terry.. Jerry.. Harry... va beh.. l'amico di Loreen. Era stata una mia scelta.

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Capitolo 40
*** DOUBLE REVENGE ***


DOUBLE REVENGE

DOUBLE REVENGE

 

Suonò la campanella e ci disponemmo poco ordinatamente ai nostri posti. Mi sarei presa una bella vendetta personale ed ero perfettamente cosciente che le due mie amiche la pensavano nella stessa identica maniera... ah ah ah adesso arrivava la prof di inglese...

La donna in questione entrò velocemente come al solito. Indossava una gonna verde acido che assomigliava più ad una cintura leggermente larga piuttosto che ad una vera e propria gonna. Sopra portava una camicetta bianca molto trasparente e ai piedi un paio di trespoli che avrebbero potuto far concorrenza a molte donne di "libera professione" ( e non so bene se mi sono spiegata).

Sbraitava qualcosa a riguardo di quanto erano stupidi i suoi allievi, o qualcosa del genere... in poche parole, la sola ed unica Maura Silvestri.... non era per nulla cambiata, lo era prima e lo era in quel momento, e sospetto lo sia ancora adesso, il terrore di tutti gli studenti.

-Buon giorno ragazzi- con la sua solita R moscia- il professor Prandi mi ha detto che sono tornate le tre studentesse da Londra con il ragazzo di scambio- vedendoci in fondo alla classe- salve ragazze spero che questa esperienza sia servita a migliorare il vostro inglese.

-Sicuramente ha migliorato i nostri nervi- io a bassa voce nell'orecchio di Jake.

-Francesca.. cosa hai detto?- lei perplessa fissandoci.

-Stava solo comunicando a Jake chi lei fosse- Ele sorridendo falsamente verso la donna.

-Benissimo- "da qui tutti i discorsi saranno in lingua inglese... già tradotti in Italiano. Le parti tra virgolette saranno dette invece in italiano. scusate per il caos"- da quanto siete tornate?

-Poco..- Sabrina sorridendo.

-Ragazze avete migliorato il vostro accento... spero sia lo stesso per la vostra grammatica- in realtà avrebbe voluto dire vosta grammatica sia ai livelli della super-donna-dell'inglese-Isabella-Bossolino.. visto che quanto a pronuncia non ci sono dubbi che siate migliorate>, la qual cosa non sfuggì alle nostre menti che si aspettavano tale ragionamento da parte della bionda quarantacinquenne- oh, ma che sbadata... ciao tu devi essere il ragazzo dello scambio, siamo stati avvertiti che al posto di... tua sorella, mi pare... ci saresti stato tu... Jake, giusto.

-Jake Sounders, signora.

-Piacere Jake- sorridendo compiaciuta- quanti anni hai?

-23.

-E sei di Londra giusto?

-Sì, pressappoco, sì.

-Come mai questo scambio tra te e tua sorella?

-Faith ha ritenuto opportuno che venissi io... ha detto che non avrebbe sopportato di vedere nostra madre sul lastrico a causa delle telefonate intercontinentali.

-Bell'elemento quella tua sorella- io sorridendo.

-Oh, ma di certo è peggiorata con il vostro arrivo...- Jake deridendoci.

-Jake, studi?- la Silvestri innervosita dalle nostre conversazioni "private".

-Vado all'università .. studio medicina... mi manca poco alla laurea...

-ma venendo in Italia.. come fai?

-Sono stato accettato all'università di Novara come studente straniero.. e comunque dopo la specialità ho intenzione di andare a lavorare un anno o due in Congo.

-Bellissima idea!- la Silvestri al settimo cielo- "ragazze siete state fortunate quindi... vi siete trovate bene?".

-"Certo, molto bene... Londra è sempre molto affascinante come città"- Sabrina sorridendo.

-"Certo.. e ci sono anche dei bellissimi ragazzi.... ha anche degli amici?"- la Silvestri sperando di denigrarci.

-"Sì, beh, gli inglesi pensano ci siano delle bellissime ragazze in Italia... lo stesso lo pensavano i miei amici"- jake sorridendo per l'espressione dell'insegnante nel constatare che l'ospite parlava mooolto bene l'italiano, molto meglio di molti italiani, per lo meno.

-"quindi tu parli italiano".

-"Sì signora".

-Potevate dirmelo ragazze- la donna rossa in volto.

-Non pensavamo fosse così importante- Ele innocentemente. In realtà pensava a quella come ad una vendetta bella e buona.

-Oh beh, abbiamo perso abbastanza tempo... possiamo iniziare con la lezione? Oggi dovevamo analizzare il libro... ah no scusate... un film... - guardai Jake con fare allegro- ... come avete trovato Pomodori Verdi Fritti?

-Ma veramente non mi è piaciuto molto- Isabella annoiata- l'ho trovato assolutamente noioso e inconcludente.. e poi non ho ben capito la battutina sulla salsa.

-Sono pienamente d'accordo con te... - l'insegnante evidentemente soddisfatta.

-Beh, il libro da cui è tratto è molto più bello secondo me- io dopo aver alzato la mano- Ele, ti ricordi che te l'avevo fatto leggere?

-Sì sì.. sono d'accordo.. il libro è molto meglio... ma anche il film non era malaccio...

-Sì ma il fatto che alla fine si capisca che Idgie non è altro che la signora che abbiamo sentito parlare fino all'inzio... insomma.. è banale... - Serena per dare man forte all'amica.

-Ma, veramente quella non è Idigie, ma Ninny... - Ele perplessa.

-Non posso far altro che dare ragione a Isabella... nel film viene detto chiaramente.

-Si sbaglia eccome, viene detto che Ninny ha sposato Leo, uno dei fratelli di Idgie... nel libro viene sviluppata meglio la sua storia e veniamo a sapere anche tutte le vicende di Ninny durante la sua vita a Whistle Stop attraverso il giornale di Dottie... comunque il fatto che Ninny abbia sposato Leo viene detto anche nel film.. inoltre nel libro Ninny muore e sulla tomba di Ruth Jamson si trova del miele...e poco dopo ti fanno vedere la scena di Idgie che vende del miele del miele ad una famiglia... ad una bambina in particolare- Ele sempre più decisa- non è così Fra?

-Ne sono certa- io sorridendo alla mia amica. La faccia della prof diventò verde e poi rossa.. l'avevamo contraddetta e non poteva dimostrare il nostro torto a beneficio della sua protetta.

-Verificherò.. comunque avete una padronanza molto buona della lingua... ho sempre detto che eravate bravissime d'inglese...- cercando di medicare le cose.

-Quindi vuol dire che quando ci urlava dietro che anche gli handicappati con cui lavorava precedentemente erano in grado di fare verifiche di inglese da 10 mentre noi no... era un complimento?- io poco convinta.

Il silenzio calò nella stanza. Erano testimoni tutti nella classe di quella sua sfuriata. Tutti. Quindi non poteva negare.

-Ma io veramente...- imbarazzata- ma come ti permetti?

-Mi scusi non volevo certo offenderla, volevo solamente avere una piccola chiarificazione- io con il sorriso da una guancia all'altra.

Grazie al cielo in quel momento suonò la campanella e noi saltammo come molle dai banchi, pronti per uscire da quella torturata aula. Una giornata era finita, ma l'ascia di guerra non era ancora stata seppellita. vecchi dissapori nella classe erano stati portati alla luce, gelosie e malignità aleggiavano e... Ele raccolse il biglietto che le era caduto di mano dopo che si era accorta di averlo in tasca...

 

Mi sdraiai sul letto per riprendermi un attimo dalla fatica della giornata. Mi resi conto che la mattinata scolastica era più pesante di quanto ricordassi fosse in passato... e poi due ore con la pazza sclerotica non erano una passeggiata!

Non feci in tempo a rilassarmi tempo due secondi che Ele era già piombata come un uragano (avrà mica preso da Cath) per parlarmi del fantomatico bigliettino trovato nella sua tasca prima.

-Fra Fra Fra... non indovinerai mai di chi è questo bigliettino- sventolandomelo sotto il naso.

-Fammi indovinare....

-Non indovineresti mai... è troppo assurdo...

-Ehi! non è mica una dichiarazione d'amore a Isabella?

-No beh non così tanto assurdo...

-Oh beh... allora mi rimane sempre Milena...

-Fra ... è da parte di un ragazzo.

-Chi?

-Ecco il punto è che non lo so...

-Cià fammi leggere che magari con il mio neurone super sviluppato .. sai l'ho dopato... riesco a risolvere il mistero del bigliettino.

-Non sei per niente simpatica oggi.. che c'è? hai sentito Matt?

-No al momento lo evito come la peste... ma non è per parlare di me che sei qui... fammi un po' leggere sto biglietto.

Lo presi in mano e gli diedi un'occhiata.

"solita fontana  alle h. 15.30 puntualissima. A.R."

La guardai per un attimo e per poco non scoppiai a ridere.

-Che c'è?!- chiese lei irritata.

-Ma Ele! come fai a non capire che è di Romani? Sbaglio o è firmato con le iniziali?

-Ma esistono tantissime persone che hanno quelle iniziali nella nostra scuola..

-Tipo?

-Beh.. al momento non me ne vengono in mente... però ci sono.

-Sì.. e quante di loro ti chiederebbero un appuntamento?

-Beh.. non saprei.. qualcuna sì.

-Ele ma ci fai o ci sei?

-No no ci faccio in questo caso... lo sapevo di chi fosse... speravo tu mi dicessi il contrario... ma nulla! mi è andata proprio male.

-Ci andrai?

-Dove?

-All'appuntamento.

-Tu ci andresti?

-Ehi non rigirare la domanda.... e poi non mi pare di essere la persona più indicata a consigliarti visto il disastro della mia vita sentimentale.

-Non compiangerti, cica... dimmi un po' che fare...

-Beh se vai Jake non te lo perdonerà mai... se non vai ... tu non te lo perdonerai mai.. che preferisci?

-Oh che bel quadro.. grazie mille per l'incoraggiamento.

-Lo sai... sono solo realista.... tra te e Jake le cose vanno benissimo.... se vai da Romani, conoscendo Jake, si potrebbe ingelosire parecchio... sospettare e finireste per lasciarvi.

-Pessimista! E poi con Romani non voglio mica farci chissà che.

-Io lo so... ma Jake potrebbe nn crederci... in compenso se nn andrai passerai il resto della tua vita a chiederti... e se lo avessi fatto?

-Quindi?

-Non chiederlo a me. Sei tu che devi scegliere che fare. Non cercare risposte da parte mia... non ne ho proprio!

-Si sta vendicando di quel bastardo! senza magari saperlo!

-Già- io riaccucciandomi sul letto per dormire almeno un'oretta.

-Però Ele la vendetta è una lama a doppio taglio... nn so bene quale potrebbe essere la conseguenza per lui.. ma di certo non sarà piacevole e adesso scusami ho l'indispensabile bisogno di dormire per almeno un'ora o due.

-Non stai bene?

-Non molto.

-Ok, ho capito... allora ti lascio riposare in pace- sorridendo per un sec e poi ritornando seria- direi che ne ho parecchie di gatte da pelare per passare il tempo.

-Già...- mentre lei stava uscendo- Ele?

-Sì.

-Non fare gli stessi errori che ho fatto io, mi raccomando.

-Puoi ancora tornare indietro e tu lo sai.

-Non posso. Ma non importa.. io so cavarmela lo stesso... ma tu prometti di non fare le mie stesse cazzate!

-Ok. te lo prometto.

-Grazie.

-Dormi bene... ciao.

Chiuse la porta e si ritrovò a fissare gli occhi scuri di Jake che la scrutavano sorridenti dall'altra parte della stanza. Mille dubbi la presero.. Jake o Romani? Qualunque scelta avesse fatto sarebbe stata comunque male. Il punto stava nel trovare il male minore...

 

Appena Ele se ne fu andata mi resi conto che non sarei riuscita a chiudere occhio... infatti il mio telefono si mise a squillare. Che novità mi direte voi...

Vedendo il numero mi sorpresi alquanto, ma decisi di rispondere con la massima calma e tranquillità.

-Pronto?

-Ciao, Romani mi ha detto che siete tornate..

-Ciao Andrea.. anche io sto bene grazie.

-Scusa.. è che ancora non ci credo di aver avuto il coraggio di chiamarti... scusa...

-Smettila di scusarti... mi fa piacere sentirti dopo quanto? Due anni?

-Un anno e mezzo... se consideriamo l'ultima telefonata.

-Giusto.

-Allora? Come sta il tuo ragazzo.

-Lo sai che non è l'argomento migliore con cui iniziare una conversazione vero?

-Sì lo so ... ma ti giuro che non so che chiederti.

-E posso sapere di grazia allora perchè mi hai telefonato?

-Vorrei vederti.

-Vedermi?

-Sì... mi mancavi... e avevo voglia di sentirti... ma ti giuro che in questo momento vorrei vederti...

-Come mai questo slancio?

-Oh Santo Cielo non ti ho mica chiesto di venire a letto con me! Vorrei solo vederti... per un poco... chiacchierare.. mi mancano da matti le nostre chiacchierate.

-Comprese le litigate?

-Beh non si può avere tutto dalla vita no? Comunque sì.. mi mancano anche le nostre litigate.

-Che ne dici di vederci tra... una mezzora?

-Okkei va benissimo, Fra...

-Ok allora a tra poco...

-Ok... dove?

-Ah giusto.. ti va bene vederci davanti alla solita libreria?

-Certo direi che va benissimo.. ma se vuoi passo a prenderti a casa.

-Beh... non abito più con i miei.

-Ah no?- perplesso.

-No.. abito con Ele, Sabry e Jake.

-Jake? E' il tuo ragazzo?

-No.  E' il ragazzo di Ele.

-Giusto... me lo aveva accennato mi pare... e Sabry? Claudio mi ha chiesto di lei.

-Ah giusto... Claudio.. ringrazialo per non averle creduto... devo dire che ha fatto una delle migliori cose che avesse mai fatto.

-Cosa intendi dire, scusa? Si è messa con un altro?

-Decisamente.

-Oh beh, anche Claudio sta con una... si chiama Marina.

-Bene... felice?

-Felicissimo direi...

-Fantastico... lo farò sapere a Sab.

-Sei arrabbiata con me?

-Dovrei?- io accigliata.

-Beh non so se ho avuto una reazione giusta le ultime volte che ci siamo sentiti... e poi... beh.. scusa se ti ho chiesto se hai un ragazzo.. non volevo impicciarmi, lo giuro.

-Non ne dubito.

-Quindi?

-Quindi cosa, Andrea?

-Stai ancora con quello o vi siete lasciati?

Io scoppiai a ridere.

-Non credi non siano più affari tuoi?

-mmm ... hai ragione scusa... ma sono curioso...

-No.

-No cosa?

-Non stiamo più assieme...

-Ok- sollevato- comunque nn era perchè voglio rimettermi con te.

-Beh, non mi aspettavo volessi rimetterti con me.... almeno... non credo...

-Voglio solo averti come amica.. diciamo...

-Beh... va bene.

-Anche io mi sono rifatto una vita.

-Sì come se io te l'avessi distrutta... non sei esagerato?

-Per quanto tu possa dire, Fra, sei stata importante per me.. però sto bene... Cristina mi fa felice.

-Lo spero per te.

-Però mi sei mancata.

-Lo hai già detto.

-Senti.... se andassimo avanti a parlarne tra poco... meglio no?

-Decisamente... allora a tra poco... ciao

-Ciao.

Sorrisi tra me. Beh, almeno un amico lo avevo recuperato, no?

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Capitolo 41
*** THE MISSION ***


THE MISSION

THE MISSION

 

Erano passati ben sei giorni dal giorno in cui si sarebbe dovuto svolgere "l'appuntamento". Ele era leggermente infuriata. Lei si era presentata nonostante tutto. Si era presentata anche puntuale! Cosa che, diciamoci, non è proprio da tutti i giorni. Si era presentata sapendo di pentirsene. Sapendo che Jake nn l'avrebbe mai perdonata.. ma doveva sapere. Peccato che fosse stato lui a non presentarsi! Aveva passato ben due ore... due lunghissime, infinite, noiosissime e angosciose ore.. ma lui non si era fatto vedere... nemmeno un sms... un segnale di fumo... nulla! Aveva scelto di non affrontarla... non che gli fosse grata.. ma in un certo senso era un sollievo il non aver realmente deciso cosa fare. Lui aveva scelto per tutti e due.. come se fosse la prima volta! Aveva sempre deciso per tutti e due.. ma non voleva proprio pensarci al momento. No non voleva pensarci..

Iniziò a salire le scale con la ferma intenzione di evitare il più possibile Romani. Ferma intenzione che andò decisamente in fumo nell'istante in cui entrò in classe e vide Jake chiacchierare tranquillamente con l'interessato davanti ad una pagina di giornale ove era in bellissima mostra una moto che ad occhio e croce assomigliava alla 125 di Matt.

Si fece vicina a me e Sabry che eravamo sul punto di finire di organizzarci per scendere entro  breve in palestra dove si sarebbero tenute le successiva ora di educazione fisica con la nostra supplente preferita, visto che il professor Pratti era impegnato per organizzare la gita di fine anno... tra le altre cose noi eravamo consapevoli di essere state iscritte alla gita... ma non avevamo assolutamente la più pallida idea di dove si svolgesse e quando! Forse era il caso di informarsi!

-Ma che diavolo succede oggi?- ci chiese Ele non spostando lo sguardo dal suo ragazzo e dalla mandria che gli si era attorniata.

-Semplice.... Jake sta pensando di farsi mandare la moto da Londra...- Sabry sorridendo- la vuol far arrivare con Micheal tra un mese circa.

-Fantastico! Ma non hai risposto alla mia domanda... che cosa diavolo accade lì?- Ele sorridendo divertita.

-Romani ha portato la foto della moto che vorrebbe comperarsi l'anno prossimo e lui e Jake hanno iniziato a parlare dei particolari... pare che sia una delle tante cose su cui vanno d'accordo- sempre Sabry.

-Tante? cosa vuol dire che vanno d'accordo su tante cose... mi devo preoccupare?

-No no - io sorridendo- Sab voleva solo dire che sono dieci minuti che parlano fitto di moto... sport e così via... credo che stiano diventando.. adesso, non dico amici.. però.. emm.. non saprei dire.

-Fra non sei incoraggiante... vado a recuperarmi il ragazzo..prima che lo tramutino in un rospo... forse è meglio.

-O forse no- io- se vai sarai in imbarazzo per via della buca che ti ha dato qualcuno di nostra conoscenza... e poi sbaglio o loro ancora non sanno che state assieme... non che non sia evidentissimo...

-Dici che è evidente?

-Quanto può esserlo un cartellone fuxia nel bel mezzo di un'autostrada in una giornata di sole

-Già- la mia amica sedendosi di schianto sulla sedia- meglio non interferire... ma no dai!- si alzò e si avvicinò a Jake spintonando Frecchi e Cassineri da una parte e rimandando in fumo per la centesima volta i suoi progetti.

-Vedi questa moto? è un gioiellino- stava concludendo il latin lover della 3A.

Ele si avvicinò a Jake che, accorgendosi della sua presenza le passò il braccio dietro la vita e attirandola leggermente a , sorrise.

-Lo vedo... Alessandro, giusto?

-Sì, Alessandro.. ma chiamami pure Ale..- irrigidendosi visibilmente per la presenza della ragazza- vedo che sei un esperto di moto.

-Mi piacciono... a dire il vero a casa ne ho una simile... me la voglio far mandare da Londra assieme ad il mio amico tra un mesetto.

-Un amico?

-Beh anche noi Londinesi ne siamo provvisti.

-No.. non intendevo questo...

-E' il secondo ragazzo di scambio... per il terzo....- venendo interrotto qui da Ele.

-Non parliamo del terzo... pensiamo al presente- tappandogli in questo modo la bocca.

-Ok.. tanto per sapere che lezione fate adesso?- il londinese vedendo tutti con zaini o sacchetti in mano.

-Educazione fisica... oggi giochiamo un po' a pallavolo... tu sai giocare?- Frecchi di sbieco.

-A dire il vero sì- l'altro sorridendo- non sono bravissimo ma me la cavo.

Ele lo guardò bene negli occhi e per poco non si mise a ridere... Jake non solo sapeva giocare, ma giocava maledettamente bene! Aveva vinto dei premi quando ancora frequentava il liceo e ne aveva vinti un paio anche al college.. insomma... quel ragazzo era proprio perfetto! Forse troppo perfetto? Ma non diciamo eresie!

La campanella suonò e tutti ci dirigemmo verso la palestra.

 

-Fra.. come mai ti giustifichi?- mi chiese Irene con fare da amicona.

-Non sto bene- secca come mio solito.

-Strano.. pare che tu abbia un'ottima cera-Milena dando corda.

-beh, pare anche che tu non abbia ancora imparato a farti gli affari tuoi negli ultimi tre anni- io con il sorriso sulle labbra mentre mi andavo a giustificare dalla prof lasciando le oche a ocheggiare tra di loro...

-bene bene bene- commentò la prof adocchiandoci- direi che possiamo dividerci in squadre...- vedendo Ele che chiacchierava con Jake- Rossi... tu scegli una squadra.. Jake.. ci farai l'onore di farne una anche tu.

Lui per nulla contento annuì. Voleva dire che avrebbe giocato contro Ele.

In men che non si dica tre squadre erano fatte. Se Jake prima non era contento.. in quel momento era davvero infuriato. Ele era in squadra con Romani e Frecchi mentre lui aveva quella piattola di Milena attaccata al braccio che cercava un modo per far ingelosire Ele attirando la sua attenzione.. cosa che funzionava visto gli sguardi omicidi che le lanciava la sua dolce metà. Decise però di non lasciarsi condizionare troppo e divertirsi. Ele era una buona nemica... ma aveva il difetto di conoscere le sue potenzialità.. pericoloso per lui essendo loro avversari.

La partita ebbe inizio.

Milena mandò la palla nell'altro campo non senza troppa fatica. Anni e anni di pallavolo buttati nel cesso direi... dopo tutto quel tempo e quei soldi come minimo avrebbe dovuto saper suonare l'inno nazionale a suon di schiacciate!

-Tu per chi tifi?- mi chiese gentilmente Cassineri sedendosi al mio fianco... ehi! Da quando mi rivolgono la parola? Quella me la sarei dovuta scrivere sul calendario!

-Io tifo per Jake.

-Non per la tua amica?- lui alquanto sorpreso.

-Ehi! Io non scommetto mai quando so di perdere...- sorrisi allussiva.

Frecchi intercettò la palla... Ele la alzò... Romani schiacciò... Jake intercettò.. Laura Battezzi al suo fianco alzò e Jake schiacciò... Romani intercettò... Frecchi alzò... Romani schiacciò... Jake intercettò.. Laura alzò... Jake schiacciò.. e punto! Uno a zero per la squdra di Jake.

Romani sorrise. La partita si sarebbe rivelata più divertente di quando immaginasse... decisamente molto più divertente!

-Adesso ho capito- Cassineri mettendosi comodo ad osservare la partita...

-Te l'avevo detto... non sottovalutare Jake.

-e tu non sopravvalutarlo... pare che sia il tuo di ragazzo!- insinuando.

Per poco non scoppiai a ridere.. sì come no! Io e Jake assieme? Ma per favore! Che idea ridicola!!!! Decisamente ridicola!

Milena a battuta.. palla indecisa... va o non va... va o non va... va! Ele fece per intercettarla... Romani ebbe la stessa idea... Ele inciampò sul piede di Romani... Romani inciampò su Ele.. Ele cadde rovinosamente a terra e ... Romani... oh beh... Romani le cadde esattamente sopra. Occhi contro occhi...  il pallone cadde poco lontano da loro.

Erano bloccati in quella posizione. Si fissavano. Ele era rossissima... imbarazzatissima ma... non si sentiva a disagio.. le faceva quasi piacere sentire il corpo ben fatto di lui addosso... una vocina le interferì nella mente "Ehi! Tu sei la ragazza di Jake!". Jake Jake Jake.. quel nome le frullava nella mente... ma quegli occhi nocciola fissi nei suoi le stavano cancellando ogni bricciolo di volontà... chi era Jake? Jake chi? "Jake il tuo ragazzo"... Aveva un ragazzo di nome Jake? Davvero? Jake! Ma certo che cretina! Jake la stava fissando... ahia! Tempesta in vista! Preparate bende e cerotti... ce ne sarà bisogno.

Tutti rimasero in silenzio a fissarli mentro io fissavo Jake e la sua reazione.. non sembrava particolarmente felice della posizione che avevano assunto... tantomeno del fatto che Romani paresse incantato negli occhi della sua bella.

-Romani- disse Ele con un sibilo maligno- quante volte te lo devo dire di toglierti dai piedi?!

Romani parve non capire. Poi si ricordò dell'analoga situazione capitata tre anni prima.

Si alzò di colpo rosso in viso esattamente come la ragazza ai suoi piedi... le porse una mano per aiutarla a rialzarsi e nel farlo incontrò gli occhi rannuvolati e tempestosi di Jake.  Cassineri gli aveva assicurato che non era con Ele che Jake aveva una storia.. ma con la sottoscritta... ripeto... si come no! Ma quelli avevano le fette di salame davanti agli occhi?! Andiamo! Si vedeva lontano un miglio che tra Jake ed Ele c'era del tenero... e che tenero! Dicevo.. Cassineri gli aveva assicurato che non era con Ele che Jake aveva una storia... ma il dubbio gli si insinuò nell'anima come un serpente dalle mille e mille spire... che lo strangolava fin dentro nel profondo della sua anima. Se si fosse sbagliato avrebbe significato che aveva perso Ele per sempre. Il che non era il massimo visto che la rivoleva... ehi! Come era passato dall'odiarla al rivolerla?! Misteriosi sono i casi della vita!

Ele notò immediatamente lo sguardo battagliero del suo ragazzo e sperò che non se la fosse presa... dopotutto era stata solamente una coincidenza... una fortuita coincidenza.

-Questa è bella- commentai tra me e me.

-Questa cosa?- Cassineri accigliato.

-Jake è geloso.

-.... beh... non ti scoccia?

-Dovrebbe?

-Beh- confuso- penso di sì... almeno credo...

-Oh beh se lo dici tu....

Lo guardai come se fosse ammattito e poi proseguii a guardare la partita che stava assumendo un non so che di divertente.

Milena battè.... Romani intercettò... passò ad Ele.. Ele alzò... Romani schiacciò... Jake intercettò... Laura alzò... Jake schiacciò con una certa forza andando a tirare contro Romani. Romani intercettò il pallone e lo lanciò a Laila che era alle sue spalle. Il pallone andò a segnare. Beh, evidentemente meno anni di pallavolo a Laila avevano dato molti più frutti rispetto che molti di più a Milena... non difficile crederlo.

-Opsss- io facendo una pessima smorfia- credo che Jake si stia un poco irritando...

-E perchè mai? E' solo un punto.

La squadra di Ele si accinse a girare per l'errore degli avversari e alla battuta andò Romani. La battuta andò a segnare per un'indecisione di Laura.

La situazione andò avanti a pareggio per ben un'ora. Se una squadra segnava un punto... quella avversaria lo recuperava poco dopo. Era diventata una lotta. Una vera e propria lotta tra Romani e Jake.... dargli torto? Forse è impossibile... ma fattibile. Ele glielo dava. Non sopportava più quella tensione quindi che fece? Facile... incominciò a sbagliare. La squadra di Jake segnò due punti che li portarono alla vittoria. Una vittoria che onestamente sapevano di non meritare. Jake nn ne era contento. Ele nemmeno. Romani di certo non era soddisfatto.

-ma possibile che tu non te la prenda se il tuo ragazzo è geloso della tua amica... o hai sempre nascosto una cotta per Ale?- Cassineri alquanto perplesso.

-Il mio ragazzo? Stai scherzando? Sei impazzito?- io alzando lievemente il tono di voce.

-Non c'è bisogno di urlare... se le cose stanno così non lo dirò in giro.. ma per curiosità ... vorrei saperlo tutto qui...

-Credo tu ti sia fatto di qualche cosa o abbia come minimo il salame sugli occhi...???

-ma... non capisco

Lo guardai male poi mi limitai ad alzarmi e dirigermi verso Jake che si stava a sua volta dirigendo verso la panchina. Mi avvicinai e gli sussurrai due cose all'orecchio. Lui mi fissò in un primo momento inebetito, poi un sorrisetto sarcastico apparve sul suo volto. Mi ringraziò e io tornai al fianco di Cassineri.

-Ma che gli hai detto a quello lì?!- Cassineri.

-Lo vedrai.

Jake irruppe nell'altra metà campo come una furia.  Ele stava chiacchierando con Sabrina mentre Romani si aggiungeva alla conversazione. Sabry vedendolo si aspettava già una bella sfuriata come quella post sbornia della sua amica.Si avvicinò a lei... le picchiettò sulla spalla e ... la baciò davanti a tutti... un bel bacio di quelli lunghi e .. profondi... Ele rimase piuttosto spiazzata dal bacio ma... beh.. era il suo ragazzo che male c'era?

Ragazzi che bacio! Altro che canzonette di sottofondo! Lì c'era tutta l'orchestra della scala al completo che stava dandoci dentro! La mano di Jake si spostò dall'anca della ragazza verso l'alto per poi tornare giù... con l'altra le teneva il collo in modo che non potesse scostarsi.. non che lei ne avesse la minima intenzione! Quando la giovane protagonista si rese conto della situazione portò le sue esuli manine ben curate attorno al collo di Jake per avvicinare di più i loro corpi. Con una mossa improvvisa il ragazzo la fece scivolare in un fluido caschè proseguendo il bacio e facendola poi tornare al suo posto sorridendole malizioso.

-Non male- commentò lei leccandosi le labbra arrossate.

-Non male, Elly?

-Puoi fare di meglio....

-Non tentarmi... potrei iniziare ad esercitarmi da ora.

-Ma ma ma ma ma...- Romani perplessissimo.

-Ale... non ti avevo presentato bene Jake... il mio ragazzo...

-No direi di no- l'altro diventando serio per poi allontanarsi di colpo.

Cassineri fissò la scena inebetito mentre il suo amico se ne andava guardandolo male.

-Quindi... Jake sta con Ele?- mi domandò infine.

-A occhio e croce direi di sì... riferisci pure al tuo mandante, caro informatore dei miei stivali, che Ele non ha nessunissima intenzione di mollare Jake.... per lui... figuriamoci!- sorrisi e me ne andai a mia volta.

Un'altra missione era stata portata a termine, potevo di certo dirmi soddisfatta!

 

Terza ora: storia.

L'orologio scandiva lentamente, molto lentamente, ogni singolo secondo... santo cielo ma che barba! Possibile che il tempo fosse così malvagio? Un momento scorreva come una furia e un altro... lento lento lento! I tre anni via erano passati in un istante... al contrario un istante durava tre anni in quella classe.

Nel bel mezzo della spiegazione, il professor Pratti fece il suo ingresso nell'aula.

Il risultato fu che metà della classe si riscosse dallo stato di semi incoscienza in cui era caduta. L'altra metà nascose di corsa i bigliettini o altro con cui stavano passando il tempo.

-Professor Pratti- commentò l'insegnante- dica pure... immagino debba informarci delle ultime buone nuove per la gita, no?

-Gita?- Ele chiedendo a Sabrina con un'espressione che era tutto un programma.

-Sai quella cosa che si fa con la scuola e che normalmente è una noia mortale?- lei sorridendo- ecco quella.

-Bene ragazzi... come avevamo parlato precedentemente.. la gità è stata confermata anche dal liceo scientifico Antonelli e dall'istituto magistrale... bene allora... Londra ci aspetta. Non siete contenti?! Un posto un po' diverso dal solito... e poi due settimane di gita sono tante! La potrete girare di lungo ed in largo e con una certa autonomia vista la maggior età.

Per poco non caddi dalla sedia... di nuovo Londra?! No. Decisamente le cose non stavano andando come dovevano... no no no...

-Come avevo annunciato prima vi divideremo in gruppi capeggiati da una guida locale ed una italiana... beh... diciamo che per le ragazze appena tornate e il loro ospite... mi pare ridicolo affidarvi ad una guida... voi quattro dirigerete un gruppo composto da voi, Romani Alessandro, Frecchi Mattia, Bonelli Milena, Vignale Francesca e dello scientifico Bettazzi Andrea, che mi è stato detto voi già conoscete.. e Bongirò Claudio. Gli altri potranno vedere le liste dei componenti dei vari gruppi nella bacheca. Non lamentatevi... sono stati composti in modo da essere equilibrati e per rispettare amicizie/parentele/necessità.

-Che abbiamo fatto di male al mondo- mi sussurrò Ele nell'orecchio.

-Ah non lo chiedere a me, io da parte mia mi sento alquanto sfigata... tu no?

-Ed è dire poco! E io che speravo di lasciarmi alle spalle tutti sti casini.

-Lo dici a me, Ele... sai cosa vuol dire Londra?

-Cosa?

-Te lo riassumo in poche parole... anzi in una sola... Matt.

-Giusto non ci avevo pensato... pensi di rivederlo?

-Non mi pare di avere molta scelta, non credi?

-Magari il destino metterà lo zampino ove a me è stato impedito- commentò Jake con un sorrisetto ironico.

Lo guardai male e poi distolsi lo sguardo, preoccupata.

-Bene ragazzi... se per voi va tutto bene... direi che dopodomani come già detto potremo prendere l'aereo.

-Dopodomani?!- quasi urlò Ele dalla sua sedia.

-Sì- il professore alquanto stupito delle reazione- ci sono dei problemi?

-No no no- lei affrettandosi a negare- è che... beh.. è tra pochissimo.

-Sì... e sarà uno spasso!- l'uomo raccimolando le sue cose e salutando per poi tornare alle sue attività.

Il tutto fu accompagnato da un vociare indistinto. Romani parlava fitto fitto con Cassineri e Frecchi. Fra discuteva con le sue amiche. Io e gli altri... ci fissammo semi-imbarazzati.

-A quanto pare rivedrai Micheal prima del previsto- commentò Jake sorridendo a Sabry.

-Già!! sono contentissima! non vedo l'ora di dirglielo al telefono! ma quanto manca alla fine della lezione?!- esagitata.

Le porsi il mio cellulare invitandola ad avvertire il suo ragazzo.

-Fra Fra Fra che farei senza di te?

-Sab.. detta così sembra molto... come sarebbe il mondo senza nutella?- Ele ridendo.

-Ma tu sempre al cibo pensi?- Jake abbracciandola lievemente.

-Tieni le mani a posto, manigoldo... anzi... manicaretto!- prendolo in giro.

L'idea del cibo mi diede una pessima sensazione di nausea, tanto che chiesi il permesso di andare un attimo in bagno.

 

Ok. Eravamo seduti all'aeroporto di Milano-Malpensa. Mancavano solamente due ore alla partenza per Londra... di nuovo Londra.... certo... per molti era un'ottima notizia.. per me no. Maledizione tra tutti i posti in Europa... proprio a Londra? Parigi non andava bene? Vienna.... Dublino... Venezia.. Roma... qualunque posto... ma perchè proprio Londra?! Una congiura contro di me? Possibile... in tanti anni che sono passati ancora non lo so cosa mi spinse a prendere quell'aereo nonostante i presagi negativi... proprio non lo so... ma resta di fatto, che lo feci.

Le valigie erano pronte fin dal giorno prima per evitare i soliti ritardi dell'ultimo minuto che erano diventati non dico una specialità, no un'abitudine... soprattutto a causa di quella perdigiorno di Eleonora. Non che Jake fosse migliore! Certo.. quei due erano assolutamente fatti l'uno per l'altro. Il giorno di un loro eventuale matrimonio si sarebbero di certo trovati bene... sarebbero entrambi arrivati in ritardo di un paio d'ore.. non saprei dire però quanto ne sarebbero stati felici gli invitati... chiusi nel caldo o freddo di una chiesetta.. per ore.. mmm... no, non ne sarebbero stati contenti, di certo.

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Capitolo 42
*** ELEONORA'S SPECIALITY: HOW TO ARRIVE LATE WHEN YOU'RE AHEAD OF TIME ***


ELEONORA'S SPECIALITY: HOW TO ARRIVE LATE WHEN YOU'RE AHEAD OF TIME

ELEONORA'S SPECIALITY: HOW TO ARRIVE LATE WHEN YOU'RE AHEAD OF TIME...

 

Salve a tutti sono la vostra protagonista preferita! E' la prima volta che vi posso parlare direttamente.. ah che bello...

Non divaghiamo, per favore... devo raccontarvi parecchie cose prima di ripassare la parola alla mia cara amica.

La sveglia iniziò a squillare in malo modo. La spensi. Al mio fianco Jake stava facendo lo stesso con la sua... maledizione al giorno in cui in quel delizioso mercatino di Oxford avevamo comperato quelle buffe ma rumorosissime sveglie a forma di papera.

Mi coprii la testa con il lenzuolo e ignorai deliberatamente jake che tentava di dirmi qualche cosa riguardo al giorno... mi riscossi di colpo... ma oggi dovevamo partire! Ragazzi che voglia... o meglio... che poca voglia... non che mi dispiacesse rivedere Londra... Micheal... Faith... Cat... Cat? Ah giusto... Cat doveva dirmi di Kevin! Aveva saputo che il ragazzo in questione aveva ripreso a farla un filo eccezionale... ma non era riuscita a scoprire molto dal quel mezzo impiccione del suo ragazzo. Mai una volta che si interessasse di quello che lei voleva sapere! Il fatto era che... beh.. avevo voglia di rivedere tutti.. ma... maledizione proprio in gruppo con Frecchi e Romani?! Già Jake era geloso..... come se ce ne fosse bisogno... ehmm... beh forse... no dai sorvoliamo, sono solo dettagli. "dettagli scottanti... tu ti sei presentata all'appuntamento.. e non lo hai detto al tuo ragazzo!" tuonò la voce della mia conoscenza... ci si doveva mettere solo lei!

-La casa va a fuoco!- fece Jake.

Un rumore secco mi fece sobbalzare ed alzare di colpo.

Jake mi fissava con aria da sonnambulo.

-Lo sapevo che era l'unico modo per farti alzare, amore- facendo un piccolo sorriso ironico.

Per poco non mi faceva prendere un infarto... stupido!

Velocemente uscimmo dalla stanza.

Due figure ben vestite e pronte con armi e bagagli erano sulla porta.. due figure che assomigliavano in modo impressionante a Fra e Sabry... due figure che assomigliavano da matti a Fra e Sabry che ci guardavano come se fossimo dei fantasmi.

-E...E..Ele?- Sabrina sul punto di scoppiare in lacrime di disperazione.

-Che c'è?- io un poco acida.. non mi piaceva svegliarsi così presto. Poi le guardai- come mai siete già pronte? Non dobbiamo essere alla rampa alle 6?

Loro mi fissarono allibite.... ehi sveglia! non sono un alieno!

Sentimmo un urlo e imprecazioni dalla cucina.

Un Jake mezzo trafelato sfrecciò in camera e uscì due secondi dopo con in mano tutta la sua roba da bagno e vi ci si catapultò come nemmeno un fulmine nel mezzo della tempesta perfetta avrebbe fatto.

-che succede?- Io svegliandomi di colpo con la brutta sensazione di aver perso una parte della storia.

-Sono le sei meno venti- Fra con aria esausta- non dirmelo.. non è suonata la sveglia.

-Oh CAZZO!- Seguii lo stesso percorso di Jake poco prima.. e lo cacciai poco dopo fuori dal bagno con ancora la casacca del pigiama azzurro con gli orsetti che andavano in moto che gli avevamo regalato noi per il suo ultimo compleanno.. come presa in giro, ovviamente.

-Maledizione ma non potevate svegliarci?!- lui infuriato entrando in camera ed uscendone due secondi dopo con una maglietta grigia a maniche lunghe e la giacca di pelle al braccio.

-Ma veramente... noi avevamo posizionato la vostra sveglia per tre ore e passa fa...- Fra.

Io dal bagno li sentii disquisire ancora un pochino.... incominciai a prepararmi. Dove avevo messo lo shampoo? Dovevo farmi assolutamente la doccia! E poi dovevo togliermi quello smalto orrendo... e truccarmi, vestirmi...

Quando uscii camminando tranquillamente dal bagno con in mano l'asciugamano e una maglietta arancione mi accorsi che tutti mi stavano fissando.

-Ele? Comprendi il concetto "in ritardo"?- Fra già irritata.

-Ma sì... un secondo che devo scegliere che mettermi- insomma... non è colpa mia se la sveglia non è suonata! Io le cose le devo fare con calma... se no è meglio non farle.

Rimasero tutti a bocca aperta. Attenti mica che vi entrano le mosche!

-MA NON TI AVEVAMO DETTO DI PREPARARE I VESTITI SULLA SEDIA IERI SERA?!- mi urlarono tutti e tre in coro.

Io risbucai dalla camera, ignorandoli, con due magliette in mano.

-Sì ma non ho più voglia di vestirmi così.. quindi... vi piace di più quella verde o quella rosa?

-Verde!- Fra.

-Rosa- Sabrina.

-Arancione- Jake.

Ovviamente tutti in coro... decisi che forse non andavano bene quelle magliette.

-Ah bene... allora forse è meglio che io metta quella violetta- tornando in camera.

Si scambiarono uno sguardo di intesa che mi spaventò e poi si fiondarono nella mia stanza.

-Ehi! Che succede?- risentita di un tale atteggiamento.

-Siamo in ritardo, amore- Jake chiudendo la valigia .

-Ehi! Guarda che mi manca ancora da mettere dentro questa e questa e questa...- ma possibile che non sappiano aspettare un secondino?

-Non ci staranno mai- Fra fissando la valigia super mega piena.... forse aveva ragione... va beh, avrei cercato un'altra valigia.

-Donna di mala fede... ci starà tutto.. datemi solo qualche minuto ed io...- prendendo tempo.

-Qualche minuto?!- Sabry urlando- siamo in ritardo!!!! Altro che qualche minuto.

-Ma dai... anche se ritardiamo di un paio di minuti non muore nessuno!

Sab gettò a Fra una borsa vuota e lei buttò dentro alla rinfusa, come suo solito, le cose che ci sarebbero dovute stare nella valigia...

-Ma Fra! Quelle cose le devo piegare e sistemare....- Io disperata dalla piega degli eventi e quasi con le lacrime agli occhi.

-Lo farai in un altro momento... adesso scegli che maglietta mettere o ti lasciamo qui.. o meglio ti trasciniamo fuori mezza svestita.... siamo in ritardo!- Jake porgendomi una maglietta bianca.

-No bianca no.. è troppo trasparente.

Jake la gettò in malo modo nell'armadio e ne prese una nera.

-Nero a maggio?- ma questo ha i gusti di uno che ha studiato moda al minimarket!

Le fece seguire la maglietta precedente e me ne gettò contro una azzurra piena di arzigogolamenti vari.

-Ma quella è elegante... non va bene per viaggiare- mi lamentai inutilmente.

-ADESSO BASTA!- tuonò Jake- METTITI SU QUELLA CAVOLO DI MAGLIETTA!

-E TU NON TI AZZARDARE AD URLARMI CONTRO, BRUTTO STUPIDO ANTROPOIDE!

-IO MI AZZARDO ECCOME, GALLINELLA DALLE UOVA D'ORO! SIAMO IN RITARDO SUPER STELLARE E TU FAI QUESTE SCENE...MA SIAMO RECEDUTI ALL'ASILO MARIUCCIA?!

-SENTI BELLO MI SONO APPENA SVEGLIATA E HO SONNO... IO FACCIO TUTTE LE SCENE CHE MI PARE OK?!

-ANCHE IO MI SONO APPENA SVEGLIATO MA NON PER QUESTO SONO ANCORA Lì A SEGLIERE CHE METTERE!

-BEH IO SONO LENTA! QUINDI ASPETTATE!

-MA SI PUò SAPERE PERCHè DIAVOLO STIAMO URLANDO?!

-NON LO SO JAKE, MA SO CHE   è PER UNA BUONA RAGIONE!

Rimasero tutti un attimo in silenzio mentre io, dal canto mio, finivo di mettere roba in quel borsone in modo un po' più ordinato di quanto avesse fatto Fra.

Quando mi fermai a fissarli scoppiammo tutti a ridere come dei matti.. forse la tensione... forse il momento un po'... strano.. boh!

Fatto sta che mi diedi una mossa e due minuti dopo eravamo davanti alla porta.

Stavamo uscendo quando...

-Jake?- io perplessa e trattenendomi dal ridere.

-Sì?

-Hai intenzione di venire così?

-Siamo in ritardo e non avrei comunque il tempo di cambiarmi ma.. sì... perchè?- accigliato.

-Ma sei proprio sicuro sicuro?- sempre Ele.

-Cosa ho che non va?

Seguendo il nostro sguardo andò a fissare i suoi piedi... maledizione! Aveva ancora su le ciabatte! Sfrecciò in camera e si mise le scarpe a tempo di record... intimandoci di smettere di ridere.

-Non siete per nulla spiritose! E poi... poteva accadere ad ognuna di voi! Quindi smettetela di ridere- lui leggermente strizzito.

Da casa nostra alla scuola erano cinque minuti di macchina. Quindi... partimmo a tutta birra... partimmo.... certo... se solo mi si fossi ricordata di fare la benzina.

-Maledizione Maledizione MALEDIZIONE!- Jake uscendo dalla macchina e correndo in garage dove tenevamo della benzina di riserva in taniche.

Inserì velocementissimamente il liquido all'interno del serbatoio e lo chiuse bene e... partimmo a tutta birra (e questa volta davvero).

 

Il cielo era ancora scuro.. strano... probabilmente sarebbe dovuta essere una giornata nuvolosa... ci mancava solo questa! E chi più ne ha più ne metta... eravamo anche in ritardo di quasi mezz'ora.

La rampa era deserta...

Eravamo arrivati troppo tardi. Erano già partiti.

Un moto di sollievo mi avvolse completamente... immaginai che per Fra sarebbe stato lo stesso... in che pastrocchio si era cacciata!

Ci sedemmo sconsolati sulla rampa a fissarci negli occhi. Sabrina era tristissima... voleva rivedere Micheal... Maledizione! Le mancava... anche se doveva ammettere che Filippo era davvero simpatico... Filippo? Oh Santo Cielo doveva parlare con il suo ragazzo di Filippo? Forse era meglio di no. Però mentirgli... non è che le andasse a genio.

-E adesso che facciamo?- io.

-Probabilmente saremmo all'aeroporto se tu ti fossi data una mossa- Sabrina irritata.

-Scusate! Ma io che c'entro! Mica è colpa mia se la sveglia non ha funzionato.

Mi fissarono tutti progettando di strozzarmi e gettare il mio corpo nell'Agogna... tanto con tutto l'inquinamento che c'era lì dentro nessuno se ne sarebbe accorto.. tranne Gil, Gil Grissom... va beh ma quel mito di CSI era a Las Vegas.. quindi non c'erano pericoli di sorta.

-Che ne dite se tornassimo a casa?- Fra sbadigliando- sono un po' stanca...

-Beh, a questo punto nn è che abbiamo poi così tanta scelta- Sabrina dopo essersi notevolmente calmata.

-Bene- Jake afferrando i bagagli.

Iniziammo a camminare in silenzio come automi... beh mi sentivo un po' in colpa...

-Rossi!

Ma insomma non era dipeso solo da me, no?

-Rossi!

O forse sì?

-Rossi?

Decisamente sì... ma perchè devo sempre arrivare in ritardo?

-Rossi!

Uffa ma chi è che rompe!

Mi voltai e notai immediatamente un bel fusto appoggiato alla rampa... ehi ma quello era Romani! Romani = bavetta che scende dalla bocca con aggiuntiva occhiataccia di Jake.

-Che vuoi Romani?

-Come mai così in anticipo?- lui sorpreso- pensavo di essere il primo.

Ci fissammo come se fossimo impazziti tutti.

-Anticipo?- Sabrina confusa.

-Già... insomma... sono le cinque e cinquantacinque.

Un colpo al cuore.

Mi girai verso le mie due amiche con fare minaccioso.

Ci fissammo un secondo e... maledizione ma quanto correvano veloci? dieci minuti di corsa dopo..

Jake e Ale erano comodamente seduti sulla rampa. Mi avvicinai un po' timorosa... stavano parlando beatamente... non una piega, nulla... dovevo preoccuparmi? Era forse la calma prima della tempesta? O forse potevano addirittura diventare amici quei due. Mi feci sempre più vicino, fino ad arrivare al fianco del mio ragazzo. Fra e Sab erano alle mie spalle ovviamente... e stavano ascoltando altrettanto incuriosite.

-... no.. la giornata più divertente è stata quando.. Fra e...- Jake sorridendo.

-Di cosa state parlando scusate?- interruppe Fra pensando lui stesse parlando di Matt...

-Gli stavo raccontando un po' di Londra, piccola... dicevo... quando tu, Ele e Sab avete pensato che Loreen fosse la ragazza di Micheal.

-La scena del cellulare?- Fra diventando rossa.... evvai! Non sono la sola a diventarlo allora! Però la maestra non la batte nessuno!

-Sentiamo un po'...- Ale piuttosto interessato alle nostre avventure/disavventure.

-No no no sono episodi che è meglio dimenticare....- io- e poi voci certe mi hanno comunicato che è successa la stessa identica cosa a te, Jake... al cinema mi pare..

-Te lo ha raccontato Cath?- lui sorridendo lievemente senza esagerare... evidentemente si era preso proprio un coccolone per quella situazione!

-Ovviamente...ci ha anche raccontato di Kevin- Sabrina.

-A proposito di Kevin... qualcuno sa che cosa è successo dopo che ce ne siamo andati?- Fra incuriosita- mi è stato detto che ha rincominciato a fare il filo al nostro uragano...

-Sì- Jake sorridendo- il mio amico... quello con cui stavo combinando per Cath, ha detto che Kevin le sta facendo un filo sfegatato... che ovviamente la mia sorellina ignora... ma che brava, vero? Secondo me quei due finiranno di nuovo assieme... ma se Kev la fa star male come l'ultima volta giuro che l'ammazzo con le mie mani... cosa che accadrà anche a qualcuno di mia conoscenza se non la smetterà immediatamente di farsi del male e di farne a qualcun altro di mia conoscenza.

Mi girai lievemente verso Fra... non aveva un buon colorito in quei giorni... anzi! Direi che stava piuttosto maluccio... e dopo quell'affermazione di Jake di certo non si sentì meglio.

-Beh, Jake.. staremo a vedere- commentai- dopotutto tornare potrebbe essere positivo, no?

Fra mi fissò come se mi fossi definitivamente bevuta il cervello.

-Positivo e piacevole come una spina sotto al piede- commentò mentre Bettazzi le si faceva vicino sorridendo.

-Ma buon giorno a tutti quanti!- il ragazzo sorridendo- a quanto pare non sono l'unico in anticipo! Ale... come va?

-Non saprei... credo bene- guardando per un attimo di traverso Ele.

Andrea si voltò e vide immediatamente una persona che non conosceva.

-E tu chi saresti di grazia?

-Ciao, sono Jake Sounders, il ragazzo di Ele..

-Ah... ho capito chi sei! Tu sei quello dello scherzo!

Jake guardò perplesso noi tre...

-Io sono quello che ha telefonato a Fra nel bel mezzo dello scherzo.

Jake parve ricordare di colpo...

-Ah! Tu sei Bettazzi! Fra mi ha parlato di te un paio di volte.

-Oh beh- imbarazzato- spero non troppo male.

-Posso assicurarti che a me ne ha dette di peggiori durante le discussioni.

-Non è esattamente un sollievo, ma non importa... cmq... quindi tu ed Ele state assieme? Piccola discola non me l'avevi mica detto!- sorridendole come era solito a fare prima che iniziasse tutto il casino di tre anni prima.

-Ehi, bel fusto, non pretendere troppo! E poi non si sa mai...- Ele ridendo per l'espressione dell'amico.

-Certo che per voi quattro... tornare a Londra dopo averla appena lasciata...- Romani cercando di rientrare nel discorso dal quale era stato completamente tagliato fuori.

-Non è poi così grave... e poi ho voglia di tornare- Sabry con aria sognante.

-Solo perchè tu hai un ragazzo che ti aspetta oltre Manica!- Fra sorridendo.

In quel momento arrivarono altre tre o quattro persone... e tutti iniziarono a chiacchierare rumorosamente in attesa dell'arrivo della prof. Tutti parlavano con tutti senza un minimo di ordine. Io urlavo con Jake e Bettazzi.. Sabry salutava Claudio dopo parecchio che non lo vedeva.. Romani

parlava con Frecchi che a sua volta cercava un modo per accattivarsi la mia presenza... insomma un caos.

Per fortuna non dovemmo aspettare più di tanto l'arrivo dell'insegnante!

Mentre ci incamminavamo mi avvicinai a Fra per dirle una cosa che non mi era sembrato giusto dirle prima davanti a tutti.

-Se tu non ti fossi comportata da idiota anche tu avresti un ragazzo oltre Manica ad aspettarti.

Detto questo mi allontanai chiedendomi se avevo o no fatto la mossa giusta.

Più avanti scoprii che, giusta o no, non servì proprio a nulla, a parte creare ancor più indecisioni nel cuore della mia amica... e se il suo era in panne... figuratevi il mio! Un fidanzato, un ex, uno che mi piaceva parecchio e ... due settimane da passarci assieme!

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Capitolo 43
*** MATT'S SPECIALITY: HOW TO MISUNDERSTAND A SMILE AND TO BE BECOME THE PERSON YOU LOVE'S LIFE LIKE HELL ***


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MATT'S SPECIALITY: HOW TO MISUNDERSTAND A SMILE AND TO BE BECOME THE PERSON YOU LOVE'S LIFE LIKE HELL

 

Presi la mia moto e iniziai a correre più in fretta che potevo. La velocità non mi aveva mai spaventato. Mai quanto dover rivedere Fra. Possibile che le cose tra di noi fossero degenerare fino a quel punto? Lei era cambiata... forse troppo. Aveva quell'aria malinconica che avevo sempre odiato nelle ragazze... ma non potevo odiare Fra. Insomma... io amavo Fra. O forse aveva ragione lei... era solo stato un grosso sbaglio. La perdita del bambino non dovevo vederla come una tragedia ma come la salvezza... ma non ci riuscivo! Io volevo passare la mia vita a vederla alzarsi la mattina con quell'aria spettinata che solo lei riusciva ad avere... quegli occhi indagatori e la lingua tagliente. Ma lei fuggiva da me. Tutti i ricordi mi si erano riavvolti in un angolino della mente e quando seppi che sarebbe tornata, anche se per solo due settimane, si srotolarono di colpo. MI tornarono in mente le cose che amavo di lei. Il suo sorriso sempre così chiaro e sincero e le dita che perennemente portavano una ciocca ramata dietro all'orecchio... quei suoi momenti dolci in cui un estraneo avrebbe avuto bisogno di insulina per sopravvivere per più di due ore. Quel suo sguardo indagatore... le crisi di gelosia... Fra. Mi mancava Fra. In una parola, semplice e precisa.

Micheal quella mattina era arrivato da me per comunicarmi l'arrivo delle ragazze e Jake.. una gita scolastica... chissà se lei era altrettanto inquieta... altrettanto volenterosa di cancellare quei tre anni. Chissà se come me voleva che quel maledetto pallone l'avesse mancata... per non soffire più. Non aver vissuto per non soffire. Eppure quel pallone l'aveva colpita e io mi ero innamorato di lei... irrimediabilmente... irreversibilmente .. la amavo per come era e non per quello che volevo diventasse. Non era Loreen... una bambola con cui vantarsi con gli amici. Lei era speciale. Speciale solamente per il suo modo di essere del tutto comune e non particolare.

Lei mi aveva salvato da me stesso e.. maledizione quanto mi faceva male il cuore!

Scesi dalla moto e la parcheggiai la moto non lontano da Micheal. Mi avvicinai al mio amico che, con aria impaziente, fissava il cancello di Hyde Park con la sua gamba ingessata ben in vista.

-Credi che stando lì come uno scemo lei arrivi prima?- esordii all'improvviso facendolo sobbalzare.

-Santo Cielo! Avvereti la prossima volta! Non ti avevo sentito arrivare! Cazzo Matt... ma hai il passo del serpente!

-Non hai risposto, però... allora?

-E' in ritardo.

-Non potevi andare a prenderla all'aeroporto?

-Meglio di no...diventerei troppo geloso.. ho saputo che ci sarà anche Claudio...

-Claudio il suo ex?- accigliato.

-Precisamente- con aria gelosa.

Sorrisi per l'espressione che gli si era dipinta in viso.

-Ridi meno, caro Matt... a quanto pare non sarà il solo ex presente...

-Cosa intendi dire, Nick?- perplesso.

-Ti dice nulla il nome Andrea Bettazzi?

-A dire il vero no- e chi diavolo era quello lì? un amico di Ele?

-Ma sì che sai chi è... Fra te ne avrà certamente parlato!

-E perchè avrebbe dovuto parlarmene scusa?

-Lo sai che quando ti ci metti sei davvero fesso?

-Potrei offendermi, Micheal, attento...

-La figura del duro ti si addice, Matt, lo sai... e non sono il primo a dirlo.. lo sai che Loreen i primi tempi ti chiamava "l'uomo del ghiaccio"?.. beh... evidentemente i ghiacciai si sono sciolti. Non sei più freddo... adesso avvampi di gelosia... o lo faresti se ricordassi il nome di Andrea Bettazzi associato a qualcuno che conosciamo entrambi bene.

-L'ex di Fra?!- L'EX DI FRA?! OH CAZZO!

-Evvai... anche tu puoi riuscirci allora!- il ragazzo prendendomi in giro.

L'ex di Fra... l'ex di Fra... voleva dire un sacco di guai.... e meno possibilità di aggiustare le cose... o forse no... maledetta gelosia! Maledette fitte al cuore! Cuore traditore! Smettila di battere per lei. Anzi, smetti di battere... perchè senza di lei che senso ha la vita?

-Matt smettila di fare la faccia da baccalà... Santo Cielo, ragazzo... è solo una ragazzina di diciannove anni! E' una cotta! Non è l'amore della tua vita! Non puoi distruggerti così!- mi provocò Micheal.

Lo guardai. Non aveva capito. Non capiva quello che provavo? La lacerazione... il dolore... il non riuscire a respirare senza lei accanto... non era una cotta giovanile maledizione! Non avevo mai amato così... mai.. e adesso che accadeva.. lei mi faceva soffrire. Destino crudele... fato malefico! maledetta sfortuna! Se amare faceva così male... beh, allora non avrei pià amato nessuno.

- Eccola- esordì Micheal sorridendo ad una Sabry che gli si era catapultata tra le braccia.

Rimasi a fissare il gruppo in dirittura d'arrivo.

Lei non c'era.

 

-Mattie!- mi saltò al collo Ele in men che non si dica.

Da quanto tempo! Non avrei mai immaginato di sentire la mancanza di quella rompi scatole riccia...

-Non chiamarmi Mattie... lo sai che lo odio- eddai facciamo un po' la figura del figaccione davanti alle ragazzine... sembra carina quella lì... magliettina scollata... pantaloni chiari... capelli scuri... beh... rettifico...non è un gran che... ha i rotolini ben in vista... e poi sembra che se la tiri troppo.... però essere gentile non mi costa nulla, giusto? Giusto!

-Salve- feci con il mio tono ammaliatore alla ragazza.

-Ciao- okkei era già cotta e stracotta.... con quell'espressione da pesce lesso non c'erano dubbi.

Ele mi fissò con uno sguardo omicida che venne immediatamente colto dai ragazzi alle sue spalle... li osservai un secondo uno per uno. Mi ricordavano qualcuno... forse li avevo visti nella foto di classe di Fra... ma di certo non seppi riappiccicare il nome all'immagine.

-Mattie, ti presento... Milena, Alessandro, Claudio e Mattia- Ele indicandoli uno per uno.

-Alessandro?- la fissai accigliato... se era chi pensavo... oh, ce ne sarebbero state da ridere- lo stesso Alessandro che era stato tanto tema di discussione tempo fa?- riferendomi alla volta in cui Ele si era ubriacata.

-Sì- vidi Ele divenire di un rosso accesso... ahah beccata!

-Potete spiegare anche a me di che state parlando?- Ale piuttosto perplesso e accigliato mentre Mattia osservava una bionda bellezza che si avvicinava con passo lesto.... ehi cocco... attento a non cadere...e poi ATTENTO quella è mia sorella Joanne!

Jo si fece vicina e salutò coloro che aveva precedentemente conosciuto.... guardandosi intorno alla ricerca di... della stessa persona che anche io cercavo. Probabilmente non aveva avuto il coraggio di venire... e quando mai! Un pericolo? Meglio sfuggirlo! Non aveva avuto il coraggio di affrontarmi maledizione! Non aveva preso quel maledettissimo aereo e non era venuta a risistemare i nostri guai. Era fuggita. E quello che era peggio... io non ci potevo fare proprio un bel nulla.

-Jo!- Jake abbracciandola e stampandogli un paio di baci a stampo sulle guance...- Da quanto tempo! Come vanno le cose all'università?!

-Benissimo, pseudo-fratellone... sono qui con Cath, Faith e Loreen- sorridendo.

-Non le vedo- Ele guardandosi attorno.

-Forse perchè hanno incontrato all'ingresso un certo Kevin... fratellone- rivolgendosi a me- non sapevo che quel disgraziato fosse tornato a Londra... ma non era ancora via con la sua bella?

-Eh, Jo Jo Jo... non sai le buone nuove- Jake prendendola sottobraccio con fare da macho..in molti, quelli che non sapevano i loro abituale atteggiamento, fissarono Ele credendo di cogliere da lei una vena di gelosia- la nostra cara Cath è subissata da lettere e corteggiamenti vari....

-No! Ancora!- Jo con aria stupita- ma non è possibile! Insomma... Kev l'ha mollata così su due piedi per quella là ed ora.. certo che ha fegato il ragazzo!

-Joanne..- Micheal vedendo l'aria affascinata di Frecchi- temo che i miei cari amici si siano dimenticati di presentarti i ragazzi di Novara..

-Beh, Nick... qualcuno mi è stato fatto vedere in foto da Fra... se non sbaglio lui è Alessandro.. Mattia... no... a te non ti ho mai visto- additando Claudio.

-Lui è il mio ex ragazzo.. Claudio- intervenne Sabrina.

-Ah.. non stavate più assieme?- Frecchi cadendo dalle nuvole.

Ci voltammo tutti a fissarlo. Ma quello non era mezzo idiota! lo era completamente!

-Ma.. veramente..- Sabrina imbarazzata.

-Veramente Sabrina sta con Micheal- una voce alle mie spalle.

No, non una voce... quella voce. Dunque c'era. C'era... Fra era venuta.... Il cuore era a mille... duemila... stavo per morire sul colpo.

-Dai, Frecchi.. te ne avevo anche parlato- una voce maschile al suo fianco.

I miei sogni si infransero. Era Bettazzi.

Mi voltai lentamente e incontrai i suoi occhi scuri.

Non stava sorridendo. Non pareva triste... forse un po' pallida... ma decisamente non lacerata dal dolore come lo ero io in quel momento. Lei distolse il suo sguardo dal mio e si diresse velocemente verso mia sorella.

-Jo! Come stai?!- abbracciandola.

-Benissimo, piccola... ma dimmi tu.. come vanno le cose?

Sabry ed Ele incrociarono i loro sguardi. Evidentemente sia loro che Fra si sentirono in imbarazzo... dal canto mio ero solo furioso del fatto che la mia ragazza.. oh scusate... ex ragazza...mi stesse volutamente e deliberatamente ignorando. Porca miseria! Non sono trasparente! E non ho nemmeno il cuore di cotone! Cazzo Fra! Maledizione al giorno in cui hai messo piede nella mia vita! Maledetto quel giorno! Maledetto!

-Tutto bene, grazie, Jo... cmq... lui è Andrea Bettazzi.. ti avevo parlato di lui mi pare..- Fra presentandogli il ragazzo al suo fianco. Maledizione ma quanto era bella? Con quella camicia bianca leggermente scollata e i jeans blu chiari era davvero splendida... maledizione a lei! Non poteva essere una brutta racchia?!

-Molto piacere- Jo con un sorriso tirato.

-Beh... stavamo dicendo- presi in mano la situazione- allora... Milena, giusto?- lei fece un segno di assenso- Milena... sei in classe con Ele e Sab?

-Sì..- lei sorridendo- sono la cugina di Ele.

-Cugina di quinto grado- ribattè lei irritata. Che Milena non le stesse simpatica? Pazienza.. mi sarei servito di lei comunque, per raggiungere il mio scopo.... che scopo lo dovevo ancora pensare... ma per intanto uno qualunque andava più che benissimo.

Ignorai la replica della mia amica.

-Ma davvero?! E dimmi.. te lo ha mai detto nessuno che sei davvero una persona solare..?- sorrisi ammaliatore.

Con la coda dell'occhio vidi Fra. Era seria in volto e nn dava segno di interessarsi più di tanto a quello che stavo dicendo. Parlava con aria grave con Jo e le due sorelle di Jake, che erano appena arrivate, dopo aver mollato Kevin all'ingresso del parco. Avrei pagato pur di sapere che stavano dicendo.

-Beh, Milena, che mi racconti di te?- la presi da parte cercando comunque di captare ogni minima sillaba proveniente dalle ragazze.

La frase parve attirare la loro attenzione su di noi.. beh non era forse quello che desideravo?! Sì beh però l'occhiata che mi lanciò Fra non era esattamente quello che volevo. Era sofferente... forse le mancavo? Ma dai no! In quel tempo se no mi avrebbe telefonato almeno una volta! Caspiterina eravamo stati ad un passo dal matrimonio e... .possibile che le cose dovessero andare proprio in quel modo?

Iniziai a chiacchierare con Milena del più e del meno e ben presto anche Faith e Cat si unirono al discorso... e con loro tutti gli altri, compresa Fra.

-Siete tutti in classe assieme, dunque- commentò Faith dopo aver adocchiato per bene Romani... probabilmente le piaceva il fascino da mascalzone...

-Sì- rispose Ele.

-Avete una classe unita?- proferì parola Cat.

Ele e jake si guardarono per non scoppiare a ridere.

-A dire il vero no- commentai io alquanto divertita.

-Beh... dai ragazzi negli ultimi tempi abbastanza..- Milena sorridendomi svenevole.

Fra fece una smorfia... Oddio come mi mancavano le sue smorfie! Forse non me ne ero mai accorto di quanto fossero belle.. mi mancavano anche le nostre litigate... ma porca miseria!

-Beh io sono mancata parecchio e non mi pare ci siano stati molti cambiamenti positivi- Fra accigliata.

-Non so che dirti, secondo me siamo molto più uniti- Milena cercando di ignorarmi. Probabilmente sospettava che ci fosse stato qualcosa tra me e lei per le occhiate che ci lanciavamo... ma no... era impossibile.

Vidi la mano di Bettazzi andare a posarsi sulla spalla di Fra. Oddio adesso lo ammazzo. Fra si girò e gli sorrise. Lui le disse qualche cosa all'orecchio e io per poco non lo presi a pugni.. ma come si permetteva! Quella era la mia.. no. Ferma Frena Stoppa.... quella non era più la mia ragazza. Oddio che casino! Dovevo convincermi.... Fra non è più la mia ragazza... ha il diritto di fare la scema con chi vuole.. ma CAZZO proprio sotto i miei occhi?!

-Che ne direste di andare a fare un giro per Londra?- commentò Jake irritato e mettendomisi vicino.

-Ma è splendido!- Milena al settimo cielo- potreste accompagnarci anche voi... Faith, Catherine, Joanne... Matt... così da rendere la gita più interessante.

Le sorrisi per provocare Fra ed accettai volentieri l'invito.... Ne sarebbero successe delle belle. Decisamente delle belle.

 

Eravamo allo stesso tavolo in cui due mesi prima avevamo annunciato a tutti il matrimonio. Solo che in quel momento Fra era di fronte a me con al suo fianco Ele e Bettazzi mentre Milena si beccava occhiate infuocate da Faith per i suoi commentini su di me e Jake mi faceva una ramanzina sul mio atteggiamento del pomeriggio.

Non aveva nemmeno il coraggio di sollevare gli occhi dal tavolo. Rimaneva solamente lì ferma a fissare quello che stava mangiando limitandosi solo a rispondere telegraficamente ad Ele quando le poneva delle domande.

Ad un certo punto la vidi alzarsi velocemente ed uscire con Bettazzi alle calcagna. Nessuno se ne era accorto... figurarsi! C'era talmente tanto caos in quella stanza!

Passò mezz'ora. Bettazzi rientrò un po' scosso e si avvicinò ad Ele e Sabry. Iniziarono a discutere... ma non saprei proprio di che cosa... decisi di uscire. magari cogliendo la possibilità di incontrarla fuori e mettere a posto le cose... sì... magari! Nei miei sogni...

 

Il lago era limpido quasi come la tiepida notte primaverile. Le stelle brillavano nel cielo nero e pallidi raggi lunari si andavano a confondere con quelli assai meno belli dei lampioni in stile antico sparsi per il parco.

Mi avvicinai alla riva con passo felpato sorprendendo qualcuno seduto sulla sedia a sdraio con in mano un bicchiere d'acqua che supposi avesse preso prima dal tavolo. Fissava con occhi appannati e dispersi la meraviglia della natura.

-E' passato parecchio da quando ci trovavamo qui a parlare.

La vidi sorridere e appoggiare il bicchiere sul tavolo. Non si voltò...

-Non così tanto a dire il vero.

-Una settimana può sembrare un'eternità.

Rimase in silenzio.

-Matt che cosa ci fai qui?

-Ti ho vista uscire...e  ho visto rientrare solo Bettazzi... e volevo sapere come stavi.

-Sto bene... me la cavo.

-Io non me la cavo, invece.

Si girò a fissarmi negli occhi. Aveva un'espressione neutra della serie "non sono cose che mi riguardano anche se facendomelo sapere mi fai stare male perchè è tutta colpa mia".

-E' inutile che mi guardi così...- glielo dissi con velata  amarezza. Non abbastanza velata, però... lei se ne accorse subito e inarcò le ben disegnate sopracciglia- se tu non te ne fossi andata le cose sarebbero diverse.

Ritornò a darmi le spalle rimanendo zitta.

-Non parli, amore?

-Cosa vuoi che ti dica?

-Che mi ami... che è stato tutto uno sbaglio... che vuoi sposarmi e avere altri bambini con me- con tutto l'amore e la passione possibile andando a posizionarmi di fronte a lei, in ginocchio.

-Alzati Matt...- rimasi fermo- Alzati!- si alzò lei e iniziò a camminare sulla riva del laghetto- lo sai benissimo che non tornerò sui miei passi... non posso... e comunque sei in grado di riprenderti facilmente.

-Alludi alla tua amica Milena.

-Amica non direi...

-Cercavo solo di avere la tua attenzione...

-Matt tu avrai sempre la mia attenzione- si voltò a fissarmi e notai che aveva gli occhi lucidi- perchè io ti voglio davvero un mare di bene... ma.. Matt.. solo come amico. Non voglio altro tra di noi.

-Solo amicizia, dici? Che ne diresti allora se il tuo qui presente amico ti baciasse?- mi avvicinai parecchio a lei... tanto da sentire il suo profumo.

-non lo fare.

-perchè?!

-Perchè poi non riuscirei a smettere.

-E' una promessa, Fra?

-Smettila- si allontanò da me velocemente mentre si asiugava delle lacrime.

-Stai con un altro, vero?- sperai intensamente che mi dicesse di no.

-Matt...

-Dimmelo, lo voglio sapere- dimmi di no.

-Non insistere per favore...

-Maledizione dimmelo!- per favore di no!

-Sì. E' questo che volevi che ti dicessi? Che sto con un altro?

-Dopo solo una settimana...

-Lo hai detto tu... una settimana può sembrare un'eternità.

-Ci vai a letto?

-Sì.

-Lo ami?

-Non sono affari tuoi, Matt... non lo sono.

-Rispondi.

-Sì!

Rimasi interdetto a fissarla. La odiai per un attimo. Lei stava con un altro. Lui la poteva baciare.. sentire... lui poteva fare tutte le cose che avevo fatto io con lei... lei... la mia ragazza.... per sempre mia.

-Adesso sei contento?

-No.

-bene!

Si allontanò da me velocemente ancor più di quanto nn lo fosse prima.

-Non me lo merito Fra... nn mi merito che tu mi faccia questo.

-Nessuno lo merita...- si voltò improvvisamente- senti, le cose sono andate come sono andate. Quindi poniamoci su una bella pietra...

-E' Bettazzi?- la interruppi.

-Come?- pareva perplessa.

-Ti ho chiesto se è Bettazzi quello con cui stai.

-Non ti riguarda, Matt... davvero, finiresti solo per starci male.

-Dimmelo!

-Smettila di dare ordini! Santo Cielo! Ma ti rendi conto di quanto tu sia oppressivo?!

-Io oppressivo?! La mia fidanzata mi molla e si mette con un altro nel giro di una settimana e poi io sarei oppressivo se mi chiedo il motivo?!

-Matt non ci siamo lasciati da una settimana! E' più di un mese che ti dico che è finita!

-Ma tu eri qui e... ci vedevamo...

-Matt ci siamo dati in tutto solo un bacio! Un solo bacio a stampo sulle labbra... non stavamo assieme.. mi sembrava di essere stata chiara.

Rimasi senza parole. Mi ero illuso. Illuso di tutto. Forse illuso anche del suo amore... e in quel momento, nel momento in cui me ne resi conto il mio cuore venne trafitto da mlioni di splilloni di ghiaccio....

Non rimasi ad aspettare altro da Fra. Mi girai e rientrai in casa velocemente.

Lei non rimase da sola a lungo. Mi seguì nella ritirata nn cercando di rivolgermi nemmeno uno straccio di parola!

 

Al nostro rientro vidi gli qualche occhio guardare nella nostra direzione e qualche commentino. Tutti erano riuniti nell'atrio ove una forte musica e le chiacchiere rendevano l'atmosfera molto da pub.

Ci avvicinammo a Loreen e Joanne. Stavano conversando  tranquillamente con un tipo.

-Fra vieni qui! Volevo presentarti un mio amico!- esordì Joanne.

La vidi avvicinarsi e quando il ragazzo si voltò... Cazzo ma era quel tipo! Come si chiamava? Harry? Jerry? Terry? Va beh... lui!

-Oh ma noi ci conosciamo- sorrise il ragazzo- tu sei quella che nn si ricordava mai il mio nome!

-Già... Harry?

-Sì... Harry- stringendole la mano...

Maledetta gelosia... per ripicca mi avvicinai a Milena continuando ad origliare i discorsi dei due.

-Beh dimmi Fra, come vanno le cose con... il tuo fidanzato?

-Ci siamo lasciati.

Lui sorrise lievemente soddisfatto.

-Ah come mi dispiace... beh... potremmo uscire una di queste volte, che ne dici?

-Potrebbe essere una buona idea.

Non riuscivo più a sentire quello che Milena mi stava dicendo tanta era la rabbia che provavo in quel momento. La fissai negli occhi. Erano diversi da quelli che amavo tanto. Quelli erano nocciola. Fra li aveva molto più scuri... non vidi la minima somiglianza tra le due... e forse fu proprio questo che mi spinse a baciare Milena davanti a tutti. Un bacio di quelli che si danno nei film d'amore... un bacio che non avrei immaginato di dare mai a nessun'altra.

La sala si zittì e il bacio si concluse.

Fra mi stava fissando. Ele mi stava odiando. Jake iniziò ad urlarmi dietro nel nostro dialetto locale (Comprensibile solo a Fra, Ele, Sabry, Jake, Micheal, Loreen e Joanne) quanto fossi idiota.

-Ma ti rendi conto di quanto sei cretino porca puttana?! Ne hai una minima idea?!

-Non urlare con me, Jake, non ne hai il diritto!

-Io ne ho il diritto... sono amico di Fra e tu lo sai! Possibile che tu non te ne renda conto!

Micheal si unì alla discussione.

-Ragazzi calmatevi non mi pare il caso di fare questa scenata.

-Micheal, fatti i cazzi tuoi!- Matt infuiato- tu hai la tua ragazza, lei ti ama... non ti lascerà mai da un giorno all'altro... non scoperà con un altro solo dopo una settimana di lontananza... lei non lo farà!

-Adesso smettila stai esagerando amico mio!- lo ammonì nuovamente Jake- Fra avrà avuto le sue buone ragioni!

-Smettetela tutti e tre- si intromise Ele- state solo dando spettacolo e... nonostante loro non capiscano nulla di quello che state dicendo, queste sono comunque discorsi privati e non da sbandierare in mezzo alla folla... e, Matt.... cerca di calmarti, andrà tutto a posto.

-No che non andrà tutto a posto!- commentò Fra- non andrà nulla a posto... nn a posto come vorrebbe lui per lo meno.. quindi Matt, fammi un favore... smettila di comportarti come un fidanzatino geloso... tra noi è finita quindi SMETTILA.

-La fai facile. Io ti amo.

-Io no maledizione! Lasciami vivere la mia vita!

Calò il silenzio. Molti ci fissavano come se fossimo matti. Beh non era difficile da credere.... riposi l'ascia di guerra incenerendo con lo sguardo la mia ex. Era davvero giunto il momento di metterci una pietra sopra.

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Capitolo 44
*** MILENA'S SPECIALITY: HOW TO BE ALWAYS IN CENTRE OF ATTENTION ***


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44. MILENA'S SPECIALITY: HOW TO BE ALWAYS IN CENTRE OF ATTENTION

 

Mi alzai quella mattina con la bellissima sensazione che sarebbe stata una giornata al di sopra di ogni mi aspettativa.

Ero riuscita a convincere Matt Parker a venire in giro con noi per tutta la durata della gita.. ero riuscita a farmi baciare e probabilmente anche a scatenare una brutta reazione di gelosia da parte di Fra e dei suoi amici londinesi... il che mi rendeva assolutamente felice visto e considerato il fallimento nella conquista di Jake.

Jake era carino, fascino da teppista, occhi scuri, capelli sempre scuri... il suo amico gli assomigliava moltissimo a parte gli occhi... quindi.. beh cazzo erano dei fighi tutti e due. Micheal mi era sembrato carino, forse un po' troppo bravo ragazzo per i miei gusti... e poi aveva passato tutto il tempo a sbaciucchiarsi con Sabrina... beh, sicuramente era una bellissima ragazza... simpatica, dolce... però non me la vedevo molto nei panni della fidanzatina... era anche vero che erano anni che non parlavo con lei quindi... beh magari era cambiata... però.. va beh, non divaghiamo... è di me che voglio parlare, non di lei...

Mi vestii in modo un poco provocante giusto per essere certa di attirare la sua attenzione... una gonna? ma sì va... ma quale? quella corta di jeans? e poi con che scarpe? le prada? ma no dai se si rovinano mi dispiace! beh le metterò lo stesso, vah.... ne vale la pena, dopotutto. Per Matt? Ma sì... per far ingelosire di più Fra.... cerrrto... e poi... figurati se quello lì la caga! Sì è diventata magari più carina di prima... diciamo meno brutta... però... beh un figo del genere una così non la considera nemmeno di striscio.. ah! Poi figuararsi... quella sembrava tanto magra ma in realtà anche lei aveva la sua pancetta! Si vedeva! E se la tirava così tanto... meno male negli ultimi giorni aveva avuto la decenza di mettere magliette meno strette ed aderenti! In effetti d quando erano arrivati indossava praticamente solo camicette... carine.. un po' sempliciotte... come lei del resto. Aveva anche smesso di truccarsi molto... al massimo aveva su un po' di lucidalabbra e un filo di matita... non che stesse male prima con il trucco... però... era troppo acqua e sapone per i miei gusti.

Nei riguardi di Ele invece... bah! Jake doveva avere proprio le fette di salame davanti agli occhi per stare con una così... insomma... la massa indomita di ricci non era particolarmente attraente e gli occhi verdi... beh sono banali... oggigiorno li hanno tutte... e poi non sono nemmeno verdi verdi... verde scuro... bruttino direi... e poi aveva ancora troppo seno! Certo con la dieta e tutto il resto anche quello era diminuito almeno un po'... aveva una 4, certo... però.. beh, troppo decisamente... anche se si era alzata di qualche cm ancora e sfiorava il metro e settanta... e aveva perso qualche chilo...

Le stanze che ci avevano dato erano a quattro e.. beh... forse un po' affollate. Io la dividevo con Ele, Fra e Sab... ma tanto alla fine della fiera l'unica che ci rimaneva era Fra. Ele passava la notte a casa di Jake... Sab a casa di Micheal... e Fra... beh le avevano offerto di rimanere a Sounder Manor... ma aveva rifiutato prontamente... e in quanto a Matt... beh non le aveva di certo chiesto di stare da lui... non che dovesse farlo visto che non gli interessava lei.. però poteva chiederlo a me... e invece no... cmq...

Fra entrò nella stanza dopo essere appena uscita dalla doccia. Pigramente trasse dall'armadio i vestiti che avrebbe indossato quel giorno... vediamo un po'... jeans scuri... camicia verde acido a maniche a tre quarti piuttosto semplice ma con una bella scollatura... scarpe da ginnastica... beh come al solito nulla di speciale... raccolse i capelli ramati con uno spillone e si passò il burro-cacao sulle labbra. Va beh.

Presi la magliettina un po' trasparente che avevo intenzione di mettere e riempii la borsa con tutto il necessario per una pesante giornata di gita... Matt e Micheal la sera precedente mi avevano anticipato che in quel giorno avremmo partecipato ad una simpatica scampagnata in montagna... nulla di faticoso.. volevano solamente mostrarci una radura molto graziosa...

-Sei pronta?- mi chiese la mia compagna di stanza.

-Certo... scendiamo?

-Sì... dove ci dobbiamo trovare con gli altri?

-Mattie mi ha detto davanti all'albergo tra un paio di minuti.

-Mattie?- mi guardo perplessa.

-Sì perchè?

-Odia quel soprannome.

-E tu come lo sai?

-Beh... quando abbiamo iniziato a chiamarlo così ci ha tenuto il muso per 24 ore.

-Voi... con me non lo farà di sicuro.

Mi guardò un attimo accigliata.

-Cosa vorresti dire scusa?- mi domandò.

-Che con me non si offenderà se lo chiamerò Mattie..-Mi guardò con compassione. L'avrei strozzata... che sciocca! Ma che ne voleva sapere lei di Matt!- hai qualche dubbio in proposito forse?

-Abbastanza- prese  il suo zaino tracolla e uscì dalla stanza senza nemmeno darmi il tempo di ribattere... che cafona!

 

Per ripicca non mi staccai un secondo dalle sue costole tempestandola di domande e commenti su Matt.

-Ma lo sai che è davvero carino, gentile, dolce... e poi bacia davvero bene, non trovi?- le feci con aria sognante certa che lei mi invidiasse quel bacio.

-Già- commentò sottovoce.

-E poi ha un vero e proprio fascino... da quanto è che viaggia in moto?

-Da quando aveva sedici anni, credo... un vizio di famiglia. Jess è tale e quale a lui.

-Jess?- interessante.

-Suo fratello minore.

-Scusa una curiosità, sai nn ho ben capito... ma quanti anni ha Matt- se la faccio parlare questa potrebbe dirmi cose che potrebbero essermi utili da usare anche contro di lei.

-Ha 22 anni.. ne fa 23 a gennaio.

-Ed ha la stessa età di Micheal e Jake.

-Precisamente... - nn era particolarmente scocciata dalle mie domande e la cosa mi diede abbastanza fastidio.

-Certo che è particolare il fatto che il migliore amico di jake si sia messo con l'amica di Ele... insomma.. insolito nn trovi?- sperando che lei cogliesse un riferimento a lei e Matt al posto di uno a Sab e Micheal.

-Già... è particolare..- perdendosi un poco nei suoi pensieri...

-E poi ci siete tu e Matt- pensai nn sarebbe riuscita a tirar fuori più nessuna scusa..

Si voltò a guardarmi un attimo come se dovesse inquadrare ancora la mia domanda... che nn ebbe risposta visto e considerato che in quel preciso momento Bettazzi ci interruppe per portarsi a braccetto dietro di noi la mia cara amica Francesca. Con immensa bravura iniziai ad origliare il tema del discorso.

-Che hai intenzione di fare, Fra?

-Ho una mezza intenzione di prenotare un volo per Milano Malpensa prima di sera.

-Un'ideona... posso venire con te?-ironico.

-Hai idea di quello che hanno intenzione di fare oggi?- gli domandò lei.

-MI è stata accennata una gita nei boschi...

-Nei boschi?!- lei sbalordita dalla cosa...- sei sicuro?- con il sorriso a fior di labbra.

-Certo!- perplesso e accigliato.

La mia compagna di stanza si diresse velocemente verso il gruppetto formato dalle due due amiche e i rispettivi fidanzati e... Matt... con aria eccitata. Dopo che Mattie disse qualcosa sorrise e per poco non saltò in braccio al mio ipotetico nuovo fidanzato per la felicità... ad un secondo dall'abbracciarlo, come aveva fatto per gli altri due ragazzi, si bloccò di colpo scrutando la reazione di lui. Lui disse qualcosa che le fece fare qualche passo indietro per tornare tra le braccia sicure e protettive di Andrea.

 

La baita in cui ci eravamo rifugiati nn era davvero un gran che. Fredda, umida, buia. La definirei addirittura grottesca... sporca e malconcia. Certo che la gita tra i boschi nn aveva per nulla preso la piega che avevo desiderato.

Matt mi aveva parlato per un po'.. diciamo i primi dieci minuti, poi si era perso ad osservare ogni minima azione di Fra e Bettazzi. Lei che gli sorrideva... lui che le sfiorava la mano con la punta delle dita... lei che lo abbracciava... lui che le metteva la mano tra i capelli... e Matt che nel silenzio più assoluto pareva addirittura rabbioso nel vederli assieme.

Poi arrivammo a quella bellissima radura che era la nostra meta.

-Mattie, è davvero bellissimo questo posto... come lo hai scoperto?

Lui mi sorrise come se dei bei ricordi lo assalissero di colpo. Il sorriso cessò e lui tornò alla realtà borbottando qualcosa che, sinceramente, nn riuscii ad interpretare.

Rimanemmo lì per un paio d'ore a parlare del più e del meno. Era una persona davvero interessante, anche se nn riuscii a fargli tirar fuori nemmeno una minima confessione sulla storia sua e di Fra... ammesso che ce ne fosse mai stata una. Probabilmente no, visto e considerato che una così nn avrebbe mai e poi mai trovato un cane che la volesse... insomma... ma avete presente il suo carattere? E' peggio, se possibile, a quello di Ele... il che è tutto da dire visto che la mia cara cuginetta è davvero il peggio che potesse capitarmi come parente.

Loreen ad un tratto si sedette al fianco di Matt e, come al solito, iniziarono a parlare nell loro dialetto... io sinceramente non ci capivo assolutamente nulla!

*discorso grà tradotto dal dialetto*

*-caro il mio idiota patentato, ti rendi conto della cretinata che stai combinando con quella ragazza?!*- Loreen leggermente irritata.

*-Di che diavolo parli Lor?*

*-Parlo del modo in cui questa mattina l'hai aggredita..!*

*-Io nn ho fatto proprio nulla..*

*-NO? e allora scusa perchè le hai parlato in modo tanto gelido quando è venuta a chiederci quali erano le intenzioni di oggi?!*

*-Non sono stato gelido*

*-Al tuo confronto il polo nord è uno scherzo*

*-Quando smetterai di difenderla?!*

*-quando tu la smetterai di fare l'idiota.. senti, cocco... lo so di averti ferito in passato, ma la mia soddisfazione finale è stata che se nn avessi fatto quello che ho fatto di certo tu nn avresti conosciuto Fra come l'hai effettivamente conosciuta. Zuccone! Tu la ami! Perchè devi rovinare tutto!*

*-ti devo forse ricordare che è stata lei a lasciarmi?!*

*-lo ricordo bene... ma questo nn ti deve impedire di continuare a provare... *

*-Lor... tra me e lei è finita da un pezzo.. se ci sta male per due parole dette un po' freddamente.. beh, ci doveva pensare prima di mollarmi in quel modo stupido!*

*-Ma lei...*

*-Loreen smettila di trovarle scuse! non ne hai mai trovate tante nemmeno per te stessa! Cosa ti spinge a fare questo per una tua ex rivale?*

*-Perchè lei è quella giusta. E tu stai come al solito lasciando che gli eventi ti influenzino. Devi prendere delle decisioni*

*-Di che diavolo parli? Che decisioni... loreen... sai qualcosa che io nn so per caso?*

*-E anche se fosse?*

*-Cosa?*

-Accetta quello che ti dico solo come un consiglio e vedi di non sbagliare troppo per orgoglio- la ragazza disse le ultime parole in italiano in modo da renderle ancora più incisive, dopo di che si alzò e iniziò a lamentarsi che era ora di tornare alle macchine.

Beh... dopo due ore di ricerca del sentiero ci rifugiammo in questa splendida dimora cadente.

I rumori erano davvero terrificanti e.. bleah! Un ragno! Un ragno schifosissimo di un colore nero intenso stava per salire sul mio piede... ho davvero rischiato di divenire isterica in quella casa! Sopratutto quando tutte le candele si spensero e suoni ed ombre iniziarono a popolare la piccola stanza. Ero terrorizzata.

Mi strinsi a Matt il più possibile e lui mi strinse forte forte. La paura passò e rimase solo il suono del suo cuore nel mio orecchio. Che bello stare abbracciata a lui tra le sue forti braccia.. mmm anche il torace non era male...e le spalle... mmmm... sorrisi. Mi sentivo bene.

Un rumore di qualcosa di rotto richiamò la mia attenzione. Un fantasma bianco... un fantasma bianco!!!!!!!!

ODDIO QULCUNO MI SALVI UN FANTASMA VERO! VERO IN CARNE ED OSSA!

In carne ed ossa?!

Ehi!

La situazione andò avanti ancora qualche minuto... poi tutto finì.

Il mio cuore riprese a battere in modo normale e mi staccai da Matt.. immediatamente cercai gli occhi di Fra e notai che nn ci stava per nulla guardando! Anzi.. era... cazzo! lei era il fantasma! Quindi era stato tutto... UNO SCHERZO?!

Da un lato ne ero contenta... avevo abbracciato matt! Sentivo ancora il suo profumo muschiato nelle narici... era stata una sensazione bellissima.. impagabile.

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Capitolo 45
*** SARAH ***


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SARAH

 

Rieccomi nel mio ruolo preferito... la vostra carissima narratrice è tornata! E di certo smetterà per un po' di parlare della sua vita amorosa per passare a quella di Ele... dopotutto la protagonista indiscussa è proprio lei no?

Beh, prima di tutto ci tengo a precisare che io come fantasma ho reso molto più di quanto avesse reso Faith quella sera a casa Sounders. Dopo tutto l'ambaradan, in conclusione, decidemmo di andare a fare una bella passeggiata distensiva nella vera città di Londra. Quindi, prima cosa, visitammo St James Park con le sue meravigliose bellezze... per poi dirigerci verso Westmister e di conseguenza il Tamigi.

Ele prese sottobraccio il suo ragazzo.

-Amore che bellissima giornata, non trovi?

-Mmm.. certo Ele... a dire il vero preferirei di gran lunga un letto e noi dentro.

-ma dai!- finta scandalizzata- nn dire queste cose in pubblico e in mezzo a tutta questa gente.

-Tutta questa gente, sopratutto i maschietti, sarebbero perfettamente d'accordo con me nel volerti portare in un letto e farti... tante cosuccie..

-Jake!

-Dai, tanto nn ci sente nessuno... e poi mi diverto troppo a farti imbarazzare- baciandole un orecchio con fare da macho- è passato troppo tempo da questa mattina... nn mi sarei mai voluto alzare...

Ele sorrise maliziosa.

-Amore mio, allora sta sera ti prenderò un colpo quanto ti mostrerò la mia sorpresa- lei sbarazzina.

-mmm mi tenti...

-Ti tento?- accigliata.

-Stai attenta ragazzina.. potrei dimenticarmi la buona educazione ed abbandonare tutti qui per portarti a casa... che sorpresa è?

-Oh un genere di sorpresa che nn può nn piacerti..

-Mmmmmmm... Ele... dobbiamo proprio stare qui a lungo?

-Jake, amore, abbiamo promesso a Fra che nn l'avremmo lasciata mai sola con Matt.

-ma ci sono milioni di persone con lei.. nn è sola.

-Micheal e Sabry sono impegnati in altro- vedendo i due baciarsi appassionatamente dopo una settimana di astinenza- Andrea le è alle costole ma rischia solo di peggiorare le cose... Loreen continua a lanciare frecciatine sia al tuo amico che a Milena... per nn parlare poi di Romani e Frecchi che nn smettono nemmeno un minuto di fissarci!

-Secondo te per quale motivo, amore... li hai per caso incoraggiati?- jake irritato.

-Nn lo so...almeno nn credo... e poi nn capisco perchè continuino....

-Io lo so!

-Come?- lei perplessa vedendolo alquanto irritato.

-Loro ci fissano perchè ti vogliono esattamente quanto ti voglio io!

-Ma stai scherzando?!

-No, nn sto per nulla scherzando! E pare che tu nn faccia altro che dar loro motivo per comportarsi così!

-Oh, ma dai! Smettila di fare il geloso!... e poi nn ho voglia di litigare con te per loro.. è successo una volta e mi è bastato.

-Beh se a te è bastato nn ti dico a me!- sciogliendo l'abbraccio.

-E con questo dove vorresti andare a parare?- pareva leggermente più irritata.

-Quei due sono dei cretini.

-E cosa cavolo centra?!

-Che per te sono e rimarranno importanti!

-Ma hai dato completamente fuori di melone?! Il caldo ti ha fatto stare male o dipende da qualche cosa che hai mangiato?!

-Ho aperto gli occhi!

-Ma su che cosa?!

-Lo sai benissimo.

-Ma io nn lo so Jake... nn capisco perchè tu debba essere geloso!

-Sono geloso perchè loro avranno sempre una parte del tuo cuore che per me è negata... scusa, ma adesso vado da Matt.. devo parlargli.

E la piantò lì da sola accostandosi all'amico.

La raggiunsi assieme a Bettazzi e al suo caro amico Claudio che nn aveva ancora staccato un secondo gli occhi di dosso a Micheal e Sabry.

-Ele...che è successo?

-Sì è bevuto il cervello...- Ele proseguendo a camminare come se nulla fosse... gli sarebbe passata, era solo questione di tempo... e di tattica.

 

Jake, ancora non del tutto lucido, si fece vicino a Milena e Matt con la ferma intenzione di sfogarsi con l'amico e magari dargli lo spunto per sistemare le cose. Possibile che nessuno capisse che le cose nn erano da sistemare?!

-Caro amico mio..- esordì Jake nel solito dialetto tagliando immediatamente fuori dalla conversazione una molto più che curiosa Milena.

-Che c'è Jake? Se sei qui per cercare di dirmi qualcosa su Fra, beh, apri bene le orecchie, ne ho piene le scatole di stare a sentirti.

-Non sono qui per questo. Sono nervoso e sono preoccupato... e ho discusso con Ele.

-Hai discusso con Ele perchè sei nervoso e preoccupato o visto che hai discusso con Ele sei nervoso e preoccupato?

-La prima- Matt sentendo questa risposta fece in modo di distanziare un poco la piovra che gli stava appolipata al braccio.

-Mmmm... e per cosa avete discusso?

-Sono geloso di Romani e Frecchi... nn fanno altro che stare lì a guardarla e ho paura stiamo tramando contro di noi.

-Jake, questa non è una puntata di Beautiful. Questa è la vita vera. Loro nn stanno tramando proprio nulla... sei tu che...

-Lo so che sono io! Però quegli sguardi.. sapere che loro sono importanti... che hanno fatto parte della sua vita..

-Per questo sei teso?

-No.

-Perchè allora, Jake?

-Sarah.

-E chi è Sarah?

-Sarah... Sarah Sarah... la sorella di Dave... te ne avevo parlato... e poi Sarah l'hai conosciuta anche tu, mi pare...

Per poco Matt nn inciampò su se stesso.

-SARAH?!

-Ehi amico! Nn è il caso di urlarlo al mondo.

-Sarah la ragazza canadese con quei bei capelli biondi?

-Sì. Sarah... e adesso smettila di gridare.

-Ma la ragazza con cui avevi avuto quella storia...

-Matt! Hai capito benissimo di chi sto parlando! Quindi smettila di pronunciare il suo nome!

-Ma tanto nn ci capisce nessuno.

-Nessuno a pare Micheal, Sab, Ele e Fra... e si da il caso che sia proprio a loro che nn voglio far sapere di lei.

-Beh... ma lei nn abita in Canada?

-Mi ha telefonato due sere fa.... è in città e vuole vedermi.

-Vederti per quale motivo?

-Quando ci siamo visti ieri sera nn me lo ha voluto dire

-Vi siete visti?! Ma ieri sera quando?!

-Ho messo a nanna Ele e poi sono sparito.

-Non se ne è accorta?

-Quando sono tornato le ho detto che nn riuscivo a dormire e che ero andato a fare un giro in moto.

-Ci ha creduto?

-Aveva motivi per nn crederci?

-Effettivamente no... ma quindi... che ti ha detto?

-Abbiamo solo parlato dei vecchi tempi e... insomma... mi ha detto che le dispiace di essere sparita velocemente dopo la morte di Dave... ma ci ha messo davvero parecchio per superare il tutto...

-Dunque?

-Nn lo so .. nn è arrivata a nessun punto... abbiamo solo parlato.

-Vi siete baciati?

-Matt! Certo che no! Per chi mi hai preso! Io amo Ele... e nn la tradirei mai!

-Lo so lo so.. solo che Sarah... è stata Sarah... insomma... è un po' grazie a lei che sei uscito da quel giro.. e nn mi pare che tu ne abbia mai parlato con Ele..

-Nn ne ho mai avuto occasione...

-Dici?

-Matt! Ti sto dicendo queste cose per avere un consiglio e per sfogarmi... non per venir messo alle strette!

-Scusami, amico, ma nn so proprio come aiutarti.. lei è sempre stata importante per te... più di chiunque altra.

-Lei chi?- disse una voce alle sue spalle.

Una voce che conoscevano tutti e due bene. Uno meglio dell'altro. Una voce che voleva dire solo guai.

La suddetta voce apparteneva ad una venere bionda dalle bellissime fattezze. I morbidi lineamenti del viso e il tenero incarnato la rendevano nn solo bella, ma quasi eterea. Indossava una leggera camicetta bianca e una paio di jeans aderenti scuri. Negli occhi un dolore acuto, ormai diventato lanconico, giaceva cullato dalle iridi marine.

-Ciao Sarah, nn so se ti ricordi di me...- Matt porgendole la mano.

-certo che mi ricordo di te... tu devi essere Parker. Ci siamo conosciuti qualche annetto fa, se nn sbaglio.

-Nn sbagli.

Lei sorrise. Era una fata.

-Come mai da queste parti?- sempre Matt.

-Sono qui per lavoro... sono un'apprendista per diventare cardiochirurgo pediatrico... sono qui per uno stage... e ho pensato di sentire Jake... ma sentiamo  un poco.. visto che il tuo caro amico nn si è preso la briga di raccontarmi nulla... che cosa sta succedendo nella sua vita ultimamente? Lo vedo alquanto diverso dallo scavezzacollo che era prima.

-Beh, le persone cambiano, Sarah... anche tu sei molto diversa- commentò Jake.

-Te lo concedo... anche se nn mi sento molto cambiata...

-Sei diventata più bella, se possibile- fece il tronfio Matt... mettendola in un certo imbarazzo.

-Grazie...

-Nn temere... questo latin lover nn sta cercando di adescarti- la tranquillizzò l'altro ragazzo- per adesso ha già fin troppi problemi con la sua ex ragazza.

-A me nn pare ce ne siano. E' finita lì.

-Wow... un uomo deciso... che bello.. e tu Jake... nessuna fiamma?

-Fiamme? No nn direi- rispose in fretta il ragazzo.

Matt lo fissò male per un istante.

-Quindi nessuna ragazza nella tua vita?

-No no no.. nessuna fiamma... solo amori...-si corresse l'altro.

Matt riprese a respirare... temeva di dover mentire ad Ele per coprire l'amico.

-Ah- la giovane perplessa- ma... come mai tutta questa folla con voi? Di solito siete schivi..

-Sono un gruppo di scambio..- Jake- vengono dall'Italia...- indicando me, Sab ed Ele- loro sono le tre donne dei nostri cuori.

-Mmmm...- lei sorridendo- scommetto che la tua è la riccioluta con gli occhi verdi.

-Come lo sai?- l'altro stupito.

-Saranno passati degli anni, caro mio, ma mi ricordo ancora com'è il tuo tipo di ragazza...

 

 Mi avvicinai ad Ele che, malauguratamente, stava guardando nella mia stessa direzione e chiedendosi la stessa identica cosa...

-Ma chi diavolo è quella?!

Le feci segno che la mia domanda era identica alla sua.

La ragazza bionda mi ricordava qualcuno... qualcuno che probabilmente avevo visto in foto.. ma nn sarei mai riuscita a risalire alla persona in questione senza l'aiuto di qualcuno... e visto che quel qualcuno nn poteva essere Matt, chiamai in causa Faith e Cath.

-Ragazze... avete la minima idea di chi sia la tipa che parla con Jake?- chiesi io per evitare che Ele fosse moooolto meno democratica.

Le due si voltarono per darle un'occhiata.

Faith scosse la testa. NN sapeva chi fosse.

Cath distolse lo sguardo con aria ben poco felice.

-Cath tu sai chi è quella?!- la mia amica.

Lei annuì.

-Potresti renderci partecipi?- Faith eccitata e sperando di scoprire un nuovo scoop.

-Io veramente nn ne potrei parlare.

-In che senso nn ne puoi parlare.. insomma... è Jake... certo che me ne puoi parlare... è il mio ragazzo!- Ele irritata e alquanto incuriosita da una risposta di quel genere.

-Jake mi potrebbe uccidere per quello che sto per dirti, Ele, quindi vedi di nn andarglielo a sbandierare subito, ok?

-Certo! Che domande!

-Quella ragazza... quella... è Sarah.

Faith impallidì e si voltò di nuovo a guardarla.

-Sarah?- Ele perplessa.

Per poco il mio cuore nn smise di battere. Matt mi aveva parlato di Sarah e anche di Dave..  questa proprio nn ci voleva. Occoreva un piano e, a giudicare dagli occhi dolci che rivolgeva al fidanzato della mia amica, occorreva anche mooolto in fretta.

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