The stages of grief di Robigna88 (/viewuser.php?uid=62768)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The lost ***
Capitolo 2: *** Step one: Denial ***
Capitolo 3: *** Step two: Anger ***
Capitolo 4: *** Step three: Bargaining ***
Capitolo 5: *** Step four: Depression ***
Capitolo 6: *** Step five: Acceptance ***
Capitolo 1 *** The lost ***
The lost
“Sei
la mia migliore amica, e che ti piaccia o no, non ti lascerò
andare
da sola ad affrontare questa cosa.”
Così
ho detto ad Allison quando mi ha detto che avrebbe dovuto affrontare,
alcuni vecchi nemici.
Certo,
quando gliel'ho detto, io l'ho fatto con l'intento, una volta
arrivati ad affrontarli, di proteggerla e assicurarmi che non si
facesse male.
Ma...
le cose, sono andate un po' diversamente da quello che credevo. E
adesso.. beh adesso siamo legati, io ad una sedia e lei ad un'altra
mentre un vampiro folle ci gira intorno decidendo chi mangiare per
primo.
“Hey
Sammy...”
Mi
volto verso Allison.
Ha
appena sussurrato il mio nome per richiamare la mia attenzione.
La
guardo e maledico me stesso.
E'
ferita: alla testa, al naso e dalla sua bocca cadono lenti rivoli di
sangue.
E'
ridotta male. Il vampiro la odia e non appena l'ha legata e
immobilizzata, ha iniziato a divertirsi sfogando il suo nervosismo e
la rabbia che forse si porta dentro, contro di lei.
Non
so perchè la odi tanto.. Ma questo è un suo
vecchio nemico, che ha
fatto a pezzi gli altri del suo team solo per avere la
possibilità
di poterla uccidere da sé.
Solo
per avere la possibilità di averla tutta per sé.
Quindi suppongo
che ci sia qualcosa di grosso sotto.
Qualcosa
che si nasconde nel misterioso e difficile passato di Allison, e che
adesso potrebbe costarle la vita.
Non
so nemmeno come siamo finiti qui, su questa sedia.
Voglio
dire, sembrava che li avessimo in pugno, ma non appena questo vampiro
è comparso, Allison si è irrigidita e distratta e
nell'intento di
aiutarla – perchè sapevo che qualcosa non andava
in lei – mi
sono distratto e sono stato colpito.
Ho
perso i sensi mentre lei gridava il mio nome chiusa nella presa di
quell'essere disgustoso. Incapace di muoversi, incapace di liberarsi.
Cosa
strana visto che di solito lei uccide una dozzina di vampiri in circa
dieci minuti..
E'
una forza della natura con questi succhia-sangue, ma qualcosa l'ha
distratta, spaventata o scioccata, non so che termine usare, tanto da
renderla completamente vulnerabile.
Ora
mi chiama in un sussurro, e il suo tono sembra volermi dire addio.
Sospiro
e mi schiarisco la voce. “Cosa?” le chiedo.
Alza
gli occhi e mi guarda con un'espressione sarcastica che ha
sicuramente appreso da mio fratello. “Grazie
dell'aiuto..” mi
dice ironica.
Piego
appena la testa e faccio un grosso respiro.
“Non
c'è di che.” le rispondo con lo stesso tono.
Lei
ride e poi tossisce mentre il suo viso si tinge di dolore.
“Oddio!”
esclama “Credo di avere un paio di costole rotte.”
Mi
agito, qui seduto come un idiota. Cerco di liberarmi, per poter
correre da lei e aiutarla.
Ma
la corda è stretta e non ce la faccio.
Il
vampiro intanto continua a girarci intorno e ride ad ogni mio
tentativo di liberarmi.
Si
diverte il bastardo figlio di puttana. Ma la pagherà, fosse
l'ultima
cosa che faccio.
Sto
già pensando a come farlo soffrire prima di ucciderlo.
E
più guardo Allison sofferente, più mi vengono in
mente molti modi
per procurargli una morte lenta e dolorosa.
D'un
tratto ride più forte.
“Cos'hai
da ridere, perverso figlio di puttana?” gli chiedo.
Lui
mi guarda e si avvicina ad Allison.
Tira
fuori un coltellino e le ferisce una guancia.
Lei
stringe i denti per non urlare. Ingoia il dolore, ingoia la paura,
ingoia la rabbia e lo sputa dritto in un occhio.
Il
sangue della sua bocca cosparge parte di quel viso malefico e
assetato.
“Fottiti!”
esclama lei guardandolo.
Il
vampiro sorride, quasi divertito da quello slancio di rabbia della
sua vittima.
Fa
un grosso respiro e si pulisce il viso con la mano.
Poi
la avvicina al suo naso e la odora a fondo, quasi stesse ispirando
un'aria profumata di biscotti.
“Ha
un profumo dolcissimo..” sussurra con gli occhi chiusi,
estasiato
dall'odore – per lui – che il sangue di Allison
sprigiona.
Apre
gli occhi e si lecca il palmo, e poi tutte le dita, uno ad uno, fino
a ripulire completamente lo sporco.
Si
passa la lingua sulle labbra, gustandosi ogni piccola goccia rimasta
e poi afferra Allison per i capelli e la costringe a guardarlo.
“Sta
lontano da lei!” gli urlo autoritario.
Come
si ascoltasse.
“Ancora..”
le sussurra ignorandomi.
“Vai
all'inferno!” risponde Allison a tono.
Io
mi dimeno, e sembra che la corda stia per allentarsi un po'.
“E'
solo un'impressione Winchester.. Quella corda non si
allenterà o
spezzerà.” mi dice quel lurido bastardo.
Cosa?
Ma come..
“E'
capace di leggerti la mente..” sussurra Allison.
Il
vampiro la colpisce senza pietà.
La
sedia su cui è legata traballa e poi cade facendole battere
la
testa.
Allison
si lascia sfuggire un lieve gemito di dolore e poi tenta di tenere
gli occhi aperti, stordita dalle percosse che le bruciano sulla
pelle.
Credo
che sverrà.
E
se sviene sarà una preda ancora più facile.
“Rimani
sveglia Allison!” le urlo.
Lei
tiene gli occhi semiaperti. E' ferita e ha perso molto sangue.
E'
debole e se non mi libero immediatamente potrebbe morire dissanguata.
“Allison!”
le urlo ancora.
Il
vampiro mi guarda e ride.
Ride
forte spostando il suo sguardo da me ad Allison.
Si
sbellica, lui.. si sta divertendo come mai prima credo.
La
vede soffrire e gli piace..
E
sopratutto gli piace vedere me, incapace di muovermi e aiutarla
nonostante ci provi disperatamente.
Le
si avvicina e si piega sulle sue ginocchia.. Le tocca i capelli
impiastricciati di sangue e li odora inebriato.
Lui
è..
“Bastardo!
Allontanati da lei.” gli urlo ancora.
Lui
ride e l'eco delle sue risate mi risuona in testa facendo crescere la
rabbia dentro di me.
Si
solleva e colpisce Allison allo stomaco con un calcio ben assestato.
Lei
sgrana gli occhi per il dolore e tossisce sangue.. Così
tanto che
per un attimo credo che morirà.
Il
vampiro schifoso si inginocchia e lo raccoglie con le dita.
Lui
lo beve e geme di piacere mentre lo fa.
Mi
da il voltastomaco.
Però
mentre si rimpinza per bene del sangue della mia adorata migliore
amica, è distratto ed è allora che finalmente la
corda che mi tiene
legate le mani si spezza.
Vorrei
urlare di gioia ma non lo faccio.
Mi
muovo piano per non fare rumore e mi slego le gambe.. Poi mi alzo e
lo raggiungo.
“Hey
schifoso succhia-sangue.” lo chiamo.
Si
volta verso di me, quasi in overdose da sangue ed io lo colpisco
senza pietà.
Barcolla
e cade steso a terra.
Ma
ha bevuto parecchio, è forte, e quindi si rialza
tranquillamente.
Mi
guarda e ride.
“Sai
perchè mi piace il suo sangue?” mi dice indicando
Allison priva di
sensi per terra “Perchè ha un gusto
familiare..”
“Bastardo!”
ripeto.
“Si..
familiare è il termine adatto.” mi dice lui
“E sai perchè ha un
gusto familiare? Perchè è il mio stesso
sangue..”
Ma
cosa?
“Lei
è la mia sorellina.. Non te lo ha mai raccontato? Non ti ha
mai
detto che il vampiro che ha ucciso mammina e papino ero io?”
Oh
mio Dio!
Povera
Allison.. Ed io che pensavo che la mia famiglia fosse strana.
“Sta
zitto!” esclamo guardandolo.
Allison,
dietro di lui, si è svegliata e ha le mani libere.
Credo
che la caduta abbia allentato la corde..
Si
slega lentamente i piedi mentre io tengo occupato il vampiro, che a
quanto pare è suo fratello, affinché non si
accorga di lei.
“Sai,
mia madre e mio padre avevano un sapore dolce, ma quello di Allison..
Oh il suo supera ogni immaginazione. Dentro c'è tutta la sua
dolcezza e la sua forza.. persino la sua femminilità. E'
prelibato.”
mi dice ancora elogiando il sapore del sangue di.. sua sorella.
Sospiro
e mi lascio sfuggire un'espressione di disgusto.
“Come
puoi fare questo? E' tua sorella.. E come hai potuto uccidere i tuoi
genitori?” gli chiedo.
“Mi
sentivo diverso.. Come te Sam..”
Oh
cielo! Non voglio diventare come lui.. Pieno di rabbia.
“C'è
un'enorme differenza tra te e lui fratellone..”
Allison
si è alzata e tiene in mano una specie di paletto.
Ma
chi si crede di essere? Buffy l'ammazza vampiri?
La
guardo perplesso, mentre barcolla ma tiene duro.
Anche
il vampiro si volta verso di lei.
La
guarda e poi si irrigidisce mentre il paletto gli passa da parte a
parte il cuore.
“Lui
può contare su molti che lo amano. Tu sei solo!”
gli dice decisa.
Tiene
il paletto saldamente accompagnando il corpo di suo fratello che
piano cade in terra.
Poi
finalmente lo lascia, e dopo pochi secondi, crolla stanca sul
pavimento.
La
raggiungo e la prendo tra le braccia..
“Allison..
Stai tranquilla, adesso ti porto all'ospedale.”
Respira
a fatica e mi guarda ridendo.
“Cosa
c'è?” le chiedo.
“La
prossima volta faccio da sola.” mi dice sarcastica.
Scuoto
il capo e la sollevo tenendola in braccio.
Esco
di lì e mi dirigo al più vicino ospedale.
Potevamo
morire lì dentro.. Ma siamo vivi. Tuttavia credo che Allison
abbia
perso un po' di sé tra le striature del legno che ha
attraversato da
parte a parte il cuore di suo fratello.
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Capitolo 2 *** Step one: Denial ***
Questa avrebbe dovuto essere
una one shot.. Ma siccome c'è molto su cui posso lavorare
(almeno nella mia testa xD) ho deciso di trasformarla in una breve ff.
Affronterò di volta in volta gli stadi del lutto che Allison
sta vivendo, esplorando (o almeno provando a farlo) il suo stato
d'animo di fronte a questa triste decisione che ha dovuto prendere,
uccidendo suo fratello. xD
Spero vi piaccia.
Commentate in tanti se vi va =)
Roby
<3
Step
one: Denial
“Era
suo fratello!” esclamo.
“Cosa?”
“Il
vampiro che ci attaccati e che lei ha ucciso, era suo
fratello.”
ripeto “E suo fratello, vampirizzato ha ucciso i suoi
genitori
quando lei aveva 15 anni.”
Dean
mi guarda perplesso. Mi segue a fatica ma quello che lo sciocca di
più secondo me, è che fosse sangue del sangue di
Allison.
Lui
non concepisce l'idea che qualcuno uccida un proprio familiare.
Non
c'è niente di più importante della famiglia,
sostiene..
Ha
ragione, ovviamente!
Ma
stavolta non sembra turbato da quel particolare. E' turbato da tutta
la situazione in generale e sopratutto da come il fratello ha ridotto
Allison prima che io o lei riuscissimo a fare qualcosa.
Ha
entrambi gli occhi neri, le hanno messo tre punti di sutura sulla
guancia ferita e una fasciatura al busto perchè ha quattro
costole
incrinate.
Ogni
respiro per lei è un dolore e il suo labbro inferiore
è gonfio come
un pallone.
E'
stesa su un lettino con una flebo che le serve per la trasfusione,
per il troppo sangue che ha perso e non ha ancora ripreso conoscenza,
dopo essere svenuta appena arrivati qui.
Il
dottore ha detto che non sa quanto ci metterà a svegliarsi.
Ma
il cervello è ok, quindi si sveglierà, presto o
tardi.
“Questa
non me l'aspettavo davvero...” sussurra mio fratello
distraendomi
dai miei pensieri “Poverina.” aggiunge guardando
verso la sua
stanza.
Annuisco
appena e sospiro.
A
Dean piace Allison.. Solo che non lo ammetterebbe mai. Nemmeno sotto
tortura.
Però
è preoccupato per lei ancor più di quanto lo sono
io e sono certo
che se starò ben attento ad essere discreto lo
vedrò fare un gesto
gentile, o meglio dolce, nei suoi confronti.
Come
portarle dei fiori o dei cioccolatini.
Mi
schiarisco la voce e avanzo verso il dottore che ci viene incontro.
“Dottore,
possiamo aspettare dentro la camera il suo risveglio?” gli
chiedo.
“Si
certo!” mi risponde lui cordiale “Ma fate silenzio
e state
tranquilli ok?”
Annuisco
e lo saluto. Poi mi giro pronto ad entrare nella camera di Allison, e
vedo quello che immaginavo avrei visto.
Dean
è lì, le bacia la mano e poi la fronte
accarezzandole piano i
capelli e poi si siede poco distante, su una sedia, fingendo di non
aver mai fatto quello che invece gli ho visto fare.
Sorrido
tra me e me ed entro dentro la camera.
“Non
si è ancora svegliata.” mi dice Dean
“Sono sicuri che vada tutto
bene dentro.. sai, dentro la sua testa?”
“Si.
Il dottore ha detto che è colpa della perdita di sangue. Si
sveglierà tra poco vedrai..”
Lui
annuisce senza dire nulla e avvicina la sedia al letto.
“Ha
un bell'aspetto dopotutto.. Non credi?” mi chiede.
“Si.
Direi di si.. O comunque niente che un po' di trucco non possa
coprire.”
“Già..”
Dean
la guarda un po' e sorride e mentre Allison si sveglia aprendo piano
gli occhi.
“Hey
dormigliona.. Ti sei decisa a svegliarti..” le dice facendole
l'occhiolino.
Allison
sorride e poi si guarda intorno. “Sono in un
ospedale?” chiede
guardando ora me.
“Si.
Il vampiro ti ha quasi uccisa..”
“Mio
fratello..” sussurra amaramente sollevandosi un po' per
essere
seduta.
Mi
avvicino e le do una mano.
Né
io né Dean le chiediamo niente riguardo alla sua.. parentela
col
nemico.
Non
ora almeno. E' giusto darle un po' di tregua.
Il
suo viso è tinto di dolore, per le costole immagino. Si
schiarisce
la voce e si tasta delicatamente il viso per capire cosa le fa male.
“Occhi
tumefatti..” dice sfiorandosi le palpebre. Poi passa piano
alla
guancia “E.. fammi indovinare, punti di sutura?”
“Tre!
E quattro costole incrinate.” esclama Dean.
Lei
annuisce e deglutisce a vuoto “E il mio labbro..”
aggiunge.
“Si,
ma.. Hai un aspetto fantastico.” la rassicuro.
Sorride
e poi prende il bicchiere d'acqua sul comodino lì accanto e
ne beve
un sorso..
Poi
si guarda le mani e sospira. “Notizie di mio fratello? E'
sparito
senza lasciare traccia?”
Cosa?
Non si ricorda che..
“E'
morto Ally.. l'hai ucciso tu stessa.” le dice Dean con tono
calmo.
Lei
scuote il capo e sembra agitarsi un po'.
Ma
perchè fa così?
“No
Dean.. Lui fa sempre così. Si ferisce e sembra morto, ma non
lo è.
Fidati!” gli dice decisa “Non è
morto.”
“Si
lo è Allison.” le dice ancora Dean
“Credimi, stavolta lo è.
Sono andato a liberarmi del corpo mentre i medici ti rimettevano in
sesto e poi sono venuto qui all'ospedale. E' finita! E'
morto.”
Allison
lo guarda e poi mi guarda..
Non
riesco a decifrare il suo sguardo. Non capisco cosa sta succedendo
nella sua mente in questo preciso momento.
“No!”
esclama togliendosi la flebo della trasfusione con cura,
“Voglio
dire, ne sei sicuro? Potresti esserti sbagliato.”
“Ally..”
sussurro avvicinandomi a lei “Va tutto bene. Il vam.. tuo
fratello
è morto. Qualunque cosa ci fosse.. in sospeso tra di voi,
è finita.
Dean ha bruciato il corpo. E' morto.”
Allison
sgrana gli occhi e per un attimo sembra finalmente lucida e capace di
capire e accettare quello che le stiamo dicendo.
Ma
la sua espressione sorpresa passa subito.
Ride
appena e si alza piano barcollando fino al bagno..
“Credetemi..
Non è morto.” dice entrando.
Guardo
Dean e respiro a fondo..
Credo
che entrambi stiamo pensando alla stessa cosa in questo momento.
“Negazione!”
esclama lui.
Si,
negazione.. Il primo stadio del lutto.
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Capitolo 3 *** Step two: Anger ***
Step
two: Anger
Allison
non risponde al cellulare.
La
chiamo da diverse ore, almeno 20 telefonate e lei non risponde.
Inizio
ad agitarmi.. Inizio davvero a sentirmi preoccupato.
E
anche Dean.
E'
uscito per andare a cercarla mentre io sono rimasto qui nel caso
dovesse tornare.
Suo
fratello è morto da due settimane.
E
lei si è ripresa davvero solo da un paio di giorni.
E'
triste. Lei è perennemente triste.
Non lo dimostra però. Se ne
sta sempre sola, chiusa in camera e non mangia e non riesce a
dormire.
La
notte, quando io o Dean ci sistemiamo fuori dalla sua porta, per
assicurarci che tutto proceda bene, la sentiamo molto spesso urlare e
svegliarsi piangendo.
Le
abbiamo chiesto cosa sogna, ma lei si chiude a riccio ogni volta che
lo domandiamo.
Ultimamente,
negli ultimi due giorni, ci siamo accorti che beve..
Non
si ubriaca.. non ancora almeno, ma beve birra durante i pasti e se ci
ritroviamo in qualche bar, non disdegna un bicchierino.
Non
c'è nulla di male.. E' grande abbastanza.. Solo che lo fa
per i
motivi sbagliati.
Lei
non lo fa perchè ha voglia di bere ogni tanto. Non ha mai
bevuto
birra o tequila al bar.. La birra nemmeno le piace.
E'
solo che per quei pochi minuti in cui beve, si sente sollevata.
Perchè
l'alcool le inebetisce lo spirito e le evita pensieri dolorosi.
Matt,
suo fratello.. Era malvagio. Un vampiro che ha ucciso i loro
genitori, ma era comunque suo fratello.. E anche se Allison ha fatto
più o meno la cosa giusta, non si sentirà mai
più orribile di come
si sente ora.
Vorrei
aiutarla..
Anche
Dean vorrebbe...
Ma
lei non si fa aiutare e non possiamo costringerla a parlare se non
vuole farlo.
Nemmeno
a me piacerebbe se qualcuno mi costringesse a dire quello che provo..
So che le farebbe bene parlarne, ma so anche quanto fastidioso sia
sentirsi continuamente dire che si ha bisogno di sfogare le proprie
emozioni.
Compongo
di nuovo il suo numero, ma non mi risponde.
Così
decido di chiamare Dean..
Magari
lui ha avuto più fortuna di me..
Il
telefono squilla un paio di volte e poi mio fratello finalmente mi
risponde.
“Dean.
L'hai trovata?”
“No..
Non ancora.. Sam, non so nemmeno dove cercare.. non mi sono mai
soffermato a scoprire cosa le piace o dove le piace andare e ora non
so dove cercarla..”
“Prova
nei cinema.. O nelle biblioteche.. Oppure al parco.. Le piacciono i
film, i libri e i parchi di sera.. Dice che sono silenziosi e
malinconici..”
“Beh,
é quasi mezzanotte, quindi posso escludere le biblioteche..
Ora mi
rimangono solo 5 cinema e un milione di parchi da contro.. Aspetta..
L'ho trovata. Resta in linea.”
Sospiro
e ascolto la telefonata.. Dean sta urlando contro di Allison.. Le
dice che avrebbe dovuto chiamare e poi le chiede perchè
è tutta
sporca di sangue come un macellaio..
“Dean..
Sta bene?”
“Si,
non è il suo sangue.. Torniamo al motel.. Saremo
lì in.. 5 minuti.”
Riattacco
e penso a cosa dovrò dirle quando tornerà.
Dovrei
sgridarla, ma onestamente non me lo sento.
Non
si comporta così per capriccio.. Lo fa perchè
è addolorata..
Talmente disperata da aver perso la lucidità che di solito
la
caratterizza.
Mi
siedo sul letto e attendo.
Attendo
che arrivino.. Attendo che il mio cervello smetta di combattersi tra
la voglia di strozzarla con le mie mani per la paura che mi ha fatto
prendere, e la voglia di stringerla forte per quello che sta
passando.
Allison...
E'
sempre stata così complessa nelle sue emozioni.
Starle
accanto quando sta male è ancora più difficile
dello stare accanto
a Dean..
Non
so se ho reso l'idea.
Mi
alzo per bere un po' d'acqua ed in quel momento la porta si spalanca
e Dean entra urlando contro Allison che lo segue senza dire nulla..
Rossa in viso visibilmente ubriaca..
Ed
è.. sporca di sangue.. Se non vedessi con i miei occhi che
sta bene
penserei che si è fatta molto molto male.
“Sei
una stupida!” urla Dean “Cacciare un intero covo di
demoni da
sola.. Ma sei impazzita per caso? Ma che ti passa in quel cervello
bacato che ti ritrovi?”
Ecco
da dove viene il sangue..
Poteva
farsi male..
“Perchè
ti agiti?” risponde lei “Ho bevuto un po' e mentre
tornavo qui ho
notato un tizio strano. Era un demone. L'ho seguito e sono arrivata
ad un vecchio edificio abbandonato.. Lì c'erano altri demoni
e così
li ho uccisi. Avevo il coltello di Ruby con me..”
“Eri
ubriaca!” urla ancora Dean “Potevano ucciderti. Ma
ci pensi alle
conseguenze di ciò che fai ogni tanto? Ma insomma, che
diavolo ti
prende?”
“Dean..
Non urlare così. Ha fatto un errore ma..” mi
intrometto ma non
finisco perchè Allison scoppia in lacrime e scaraventa a
terra tutto
quello che le viene a tiro..
Persino
quell'orrenda tv in dotazione nella camera.
“Mio
fratello è morto!” urla paonazza in viso
“Io ho dovuto
ucciderlo..”
Si
ferma e si asciuga il viso..
Poi
cammina barcollando fino al letto.. Fa un grosso respiro e si volta
verso di noi..
“Ha
ucciso i nostri genitori e ha tentato di uccidere anche me,
più di
una volta.. Ma era mio fratello ed io ho le mani sporche del suo
sangue..” dice ancora.
Sospiro
e anche Dean.
Allison
è vulnerabile al momento.. Come non l'abbiamo mai vista
prima.
Mi
fa tanta tenerezza e ora vorrei abbracciarla forte..
Ma
è così nervosa e arrabbiata, che se mi
avvicinassi.. beh credo che
mi allontanerebbe e indietreggerebbe.
Devo
andarci cauto o si chiuderà ancora di più in
sé e non è proprio
l'ideale adesso..
Dean
invece sembra più intraprendente di me..
Si
avvicina a lei e le prende il viso tra le mani.
“Non
è stata colpa tua.. non avevi scelta.. Devi capire che a
volte
alcune cose devono essere fatte e basta..”
“Perchè
a me tutto questo?” chiede lei agitata
“Perchè a me?”
“Non
lo so.. Ma devi reagire o non uscirai mai dal tunnel in cui ti stai
avventurando.. devi essere forte..”
Allison
sospira e si allontana da lui... “Io non sono forte.. Sono
arrabbiata..”
Entra
nel bagno e sbatte la porta alle sue spalle..
“Secondo
stadio..” sussurra Dean..
“Rabbia..”
Si,
rabbia.. Il secondo passo verso l'accettazione del dolore che le
è
piombato addosso.
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Capitolo 4 *** Step three: Bargaining ***
Step
three: Bargaining
Allison
sembra star meglio.
Non
è ancora guarita del tutto dalla ferita che la morte di suo
fratello
le ha lasciato, ma sembra sulla buona strada per farlo.
Dopo
la fase della rabbia è rimasta per giorni a letto, senza
mangiare né
dormire.
L'unica
cosa che ha fatto è stata bere dell'acqua solo
perchè Dean la
costringeva a farlo.
Altrimenti
credo che si sarebbe lasciata morire di sete.
Non
gliel'ha mai detto, e nemmeno a me, ma spesso ha messo nell'acqua che
le dava, alcune vitamine inodore, incolore e insapore, per far si
che non se ne accorgesse.
Io
me ne sono accorto casualmente, e quando lui non era attento sono
andato a guardare cosa le stesse dando e ho scoperto che erano
vitamine.
Si
prende cura di lei, ma ovviamente è Dean.
Non
lo ammetterebbe mai, nemmeno sotto tortura e davanti all'evidenza
negherebbe fino alla morte.
Ma
va bene.
Piano
piano si sta lasciando andare, e il fatto che Allison abbia bisogno
di qualcuno che si prenda cura di lei, di qualcuno che la protegga
dalla fragilità che l'ha colpita in pieno, lo fa sentire
bene.
Ha
fatto anni di pratica con me ed è l'unico in grado di fare
ciò che
deve essere fatto.
Lui
le da acqua e vitamine, la costringe – anche se non sempre ci
riesce – a mangiare almeno una tazza di latte al giorno e le
accarezza piano piano i capelli per farla addormentare.
E'
dolce con lei e non se ne vergogna.
Lo
fa davanti a me tranquillamente, ma se faccio facce strane o provo a
dire qualcosa, specifica che lo fa solo perchè immagina come
si
sente.
Vuole
farmi capire che se lui dovesse fare a me quello che Allison ha fatto
a suo fratello, vorrebbe qualcuno che si prendesse cura di lui in
questo stesso modo.
O
almeno credo.
Sospiro
e mi avvicino ad Allison che se ne sta vicino alla finestra a fissare
fuori.
E'
avvolta in una delle mie felpe e ha in mano una tazza di fumante
camomilla.
Ha
avuto una lieve tachicardia dovuta all'ansia e ha voluto la camomilla
per rilassarsi.
Dice
che è il miglior metodo naturale, dopo la cioccolata per
calmarsi.
Le
ho proposto di mangiare del cioccolato, ma mi ha risposto che non ne
vuole.
Il
suo stomaco è chiuso a tutto, tranne che a cose liquide e
calde.
Meglio
di niente comunque..
Le
accarezzo i capelli e prendo una sedia sedendomi accanto a lei.
E'
così stano..
Tutto questo è surreale!
Ha
ucciso il vampiro che ha rovinato la sua vita.
Dovrebbe
gioire ma non può perchè era suo fratello.
E'
ingiusto! E' davvero ingiusto.
Da
quando la conosco non ha avuto un solo giorno tranquillo.
Tormentata
dai ricordi che la morte dei suoi cari le provocava, si è
anche
tenuta dentro per tutto questo tempo, che il dolore che provava era
stato causato da suo fratello..
In
un certo senso.
Ora
capisco moltissime cose di lei. Più di quante ne abbia mai
capite.
Ad
esempio, ora so perchè tutte le volte che io o Dean le
chiedevamo
che fine avesse fatto suo fratello, lei cambiava argomento e non
diceva nulla.
E
anche quando, dopo aver scoperto che non aveva ucciso il vampiro che
aveva ucciso i suoi, ma anzi se l'era lasciato sfuggire – a
lei non
sfuggono mai i vampiri – le abbiamo chiesto spiegazioni...
stupiti
dal fatto che le fosse sfuggito, lei ha cambiato argomento e ha
lasciato la stanza in cui ci trovavamo.
“Hey,
come ti senti?” le chiedo.
Lei
sorride e mi stringe la mano. “Me la cavo.. credo.”
mi dice “Tu
stai bene?”
“Io?”
“Si,
voglio dire.. Prendersi cura di una testarda come me, che si trova
nel bel mezzo delle fasi.. o degli stadi – chiamali come vuoi
–
del lutto, non deve essere facile.”
Scuoto
il capo e faccio un grande respiro. “Allison, non
preoccuparti per
me. Io sto benissimo. Si, sei un po' testarda e vai fuori di testa
per ogni piccola cosa ultimamente, ma ti voglio bene e stai
attraversando un momento duro. Prendermi cura di te è una
cosa che
faccio con piacere.”
“E
Dean?” chiede lei sospirando “Dean sta bene? Si
occupa di me 24
ore al giorno da quando.. mio fratello è morto. Lui mi fa
bere acqua
e ci nasconde dentro vitamine, mi costringe a bere almeno una tazza
di latte al giorno e mi accarezza i capelli fin quando non mi
addormento. E la notte spesso mi parla sottovoce..” mi spiega
“Crede che non lo senta, ma sento tutto.”
Sgrano
gli occhi anche se non sono sorpreso da lei che sente tutto.
Ha
il sonno piuttosto leggero..
Sono
scioccato per il fatto che Dean si prenda la briga di parlarle
sottovoce durante la notte.
Il
fatto che lei sappia delle vitamine non mi sciocca nemmeno un po'
invece.
“E
cosa ti dice?” chiedo curioso.
Lei
ride, finalmente dopo tanto e mi passa la tazza perchè la
poggi sul
tavolo “Non te lo dirò mai!” esclama.
Annuisco
appena e capisco che ha capito che probabilmente avrei usato quelle
informazioni per lanciare delle frecciatine a Dean.
No!
Non
l'avrei preso in giro.. Semplicemente avrei cercato di convincerlo
che lasciarsi andare all'amore non è poi la cosa peggiore
del mondo.
“Lui
tiene molto a te.” le dico.
Ed
è vero!
Lui
ci tiene, e so che lei lo sa.. ma voglio solo farle capire che
è
davvero così e che non si sta semplicemente illudendo di
questo per
non soffrire.
Lei
si schiarisce la voce e si sposta i capelli indietro.
“Lo
so che ci tiene. E se non fossi così.. addolorata e.. fuori
fase in
questo periodo, avrei affrontato la cosa diversamente.” mi
dice
“Gli avrei già chiesto le sue intenzioni e messo
le cose in
chiaro, ma non.. non sono dell'umore giusto per affrontare
l'argomento, qualunque sia la sua riposta alle mie domande.”
“E
quando tornerai in fase, cosa gli chiederai?”
Allison
fa un grosso respiro e mi guarda sorridendo. “Gli
chiederò se
vuole essere il mio ragazzo.”
Sorrido
e anche lei.
Questo
è il terzo stadio. Il patteggiamento.
La
mia amica sta riparando il riparabile e rimettendo insieme i pezzi
della sua vita.
Ho
cercato di entrare nella sua mente e accompagnarla fino a qui.
Ma
credo che ora sia pronta ad andare avanti da sola..
O
meglio, col suo nuovo ragazzo.
Perchè
sono quasi certo che Dean le dirà di si.
Le
bacio la guancia e lascio la stanza, mentre mio fratello rientra.
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Capitolo 5 *** Step four: Depression ***
Step
four: Depression
Sam
è uscito e mi ha lasciata da sola con Dean. Voglio bene a
Sammy, ma
sono contenta che sia uscito.
Volevo
passare un po' di tempo con Dean, da sola, da un po' di tempo oramai.
Solo
che dopo aver ucciso mio fratello sono passata da una fase all'altra
del mio dolore.
Prima
la negazione, quando mi ero convinta che mio fratello non fosse
affatto morto. Poi la rabbia quando mi sono resa conto che invece era
morto eccome.. e che l'avevo ucciso io.
E
poi il patteggiamento. Quando ho iniziato a fare un patto con me
stessa e a rimettere insieme quello che bisognava sistemare prima di
andare avanti.
Il
momento più brutto di tutto questo è stato quello
della rabbia.
In
quel periodo mi sentivo furiosa col mondo e con me stessa.
Lavavo
continuamente le mani perchè le sentivo unte e puzzolenti di
sangue.
Ovviamente
erano pulitissime, ma la mia mente mi giocava brutti scherzi.
Ricordo
che durante quella fase, in uno dei giorni peggiori, sono arrivata a
lavarmi le mani per ben 30 volte.
Cioè
più di una volta all'ora.
Ero
praticamente distrutta, e ricordo che Dean si è avvicinato a
me,
mentre andavo di nuovo verso il bagno pronta a lavarle di nuovo, mi
ha afferrato per le braccia e mi ha stretta forte a sé.
Ho
pianto tanto tra le sue braccia. Ho singhiozzato fino a sentirmi
soffocare, e infine, mi sono addormentata.
E'
stato brutto, anche se in quel momento non me ne rendevo conto.
E
quando mi sono svegliata il mattino dopo, lui era accanto a me, e
dormiva con la mano poggiata su uno dei miei seni.
Non
credo che l'avesse fatto volontariamente.
Credo
che magari l'avesse poggiata sul mio viso, e che –
rilassandosi
mentre si addormentava – la sua mano fosse scivolata
fermandosi sul
mio seno che creava una sorta di ostacolo alla sua discesa.
Lì
per lì mi sono infuriata. Volevo svegliarlo a suon di
schiaffi..
Ma
poi ha arricciato la bocca in una specie di sorriso e allora la mia
rabbia ha lasciato il posto al sorriso.
Si,
quello è stato il giorno in cui ho superato il secondo
stadio del
lutto, e sono entrata dritta nel terzo.
Anche
allora, come adesso, ero da sola con Dean che mi faceva compagnia,
accompagnandomi tacitamente verso la guarigione che, pur essendo
–
ora – prossima, mi sembra ancora lontanissima.
Mi
alzo dalla sedia su cui sono seduta e vado davanti allo specchio.
Ho
i capelli legati da ieri sera, e non si sono minimamente spettinati
perchè stanotte non ho dormito.
Ho
guardato vecchie foto tuffandomi nei ricordi.
Mio
padre diceva che molto spesso, troviamo il coraggio di andare avanti,
proprio nei ricordi che ci fanno male.
Non
ho mai capito cosa volesse dire, e onestamente ho sempre pensato che
fosse una grande stronzata.
Come
poteva stare, il sollievo, tra le cose che fanno soffrire?
Ma
stanotte, mentre guardavo le immagini sul mio computer, ho capito che
mio padre aveva ragione.
E'
difficile da immaginare che una cosa come questa sia possibile.
Una
cosa, o ti fa male, o ti fa bene.
Non
può essere due cose contemporaneamente.
Invece
non è così... Anzi, è proprio il
contrario.
Tra
le righe dei ricordi che ti fanno male, si può leggere tutta
la
gioia che si provava a quel tempo, ed è proprio in quella
gioia che
si trova la forza e il coraggio di andare avanti.
Tiro
via l'elastico e sospiro poggiando le braccia tese al mobiletto sotto
lo specchio.
“Dovresti
lasciarli legati.” mi dice Dean.
Sobbalzo
appena e mi volto per guardarlo. “Ti piacciono di
più?”
“Si,
decisamente!” mi dice sorridendo.
Lo
raggiungo sul letto e mi siedo accanto a lui “Va bene. Li
legherò
di nuovo.” gli dico rimettendo l'elastico.
Sospiro
e mi fisso le mani senza dire niente.
Non
sto ancora benissimo.
“Credi
che ci vorrà ancora molto perchè io stia
bene?” gli chiedo
“Voglio dire, bene del tutto..”
Dean
si schiarisce la voce e posa la rivista che sta leggendo. Poi mi
guarda e mi tende le mani invitandomi a sedermi tra le sue gambe.
Questo
è insolito. Molto insolito.
Ma
questo suo lato tenero, che sembra aver tirato fuori solo ed
esclusivamente per me e per aiutarmi a star meglio, mi piace e di
sicuro non ho intenzione di chiedere nulla al riguardo.
Non
vorrei mai farlo imbarazzare, né farlo irrigidire.
E'
raro che lui sia tenero, anzi è un evento unico, ed io mi
godrò
questo momento.
Sorrido
e prendo le sue mani accoccolandomi contro il suo petto.
Il
suo cuore batte lento e in modo regolare.
Mi
rilassa e mi fa sentire in pace.
Gli
liscio la camicia con un dito e faccio un grosso respiro mettendomi
più comoda.
“Credo
che ci metterai ancora un po'. Ma sei ad un ottimo punto.” mi
dice
lui poggiando la guancia sui miei capelli “Onestamente non
vedo
l'ora che tu guarisca perchè sei davvero irritante oltre che
irritabile al momento.”
Corrugo
la fronte e scoppio a ridere seguita a ruota da lui.
Ha
ragione, ma credo che me lo abbia detto solo per farmi sorridere.
Alzo
la testa per guardarlo e lui abbassa la sua per guardare me.
Smettiamo
piano di ridere ed io scoppio in lacrime.
In
questo momento mi sento fragile, ma so che è normale
alternare buon
umore e tristezza in questa fase.
Dean
mi bacia la punta del naso e poggia la fronte sulla mia
accarezzandomi dolcemente i capelli.
“Piangi
pure quanto vuoi.. Dopo starai molto meglio.” mi sussurra.
Annuisco
appena e scoppio in lacrime ancora più forti.
Dopotutto
questo è il quarto stadio.
La
depressione.
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Capitolo 6 *** Step five: Acceptance ***
Eccomi qui con l'ultimo
capitolo di questa storia. Nata come una ONE-SHOT e diventata una breve
ff.. sono contenta che vi sia piaciuta e spero che il finale non vi
abbia deluso. Baci a tutti e grazie sempre del sostegno.
Roby <3
Step
five: Acceptance
Fase
cinque.
Accettazione!
Eccomi
qui a vivere l'ultima fase di un dolore che in certi momenti mi ha
dato la sensazione di volermi strappare via l'anima.
Ho
letto su una rivista che in questa fase gli attacchi di depressione e
rabbia non mancheranno, ma si faranno sentire meno.
E
c'era scritto anche che durante questo periodo potrei essere chiusa
in me stessa oppure fare discorsi intensi e profondi con le persone a
me care.
Che
nel mio caso sono Sam e Dean.
E
in effetti è accaduto. Ho fatto un bel discorsetto con Sam
questa
mattina.
Siamo
usciti a fare colazione e tra un sorso di cappuccino e un morso alla
brioche, abbiamo cercato di capire se quelli come mio fratello
–
quando muoiono – hanno una destinazione precisa oppure no.
Il
fatto che io riuscissi a parlarne senza scoppiare in lacrime o urlare
di rabbia, mi ha fatto capire che sto guarendo.
Non
manca molto e mi sento pronta per parlare con Dean di quella cosa con
cui ho parlato con Sam.
E
lo farò non appena tornerà dalle sue indagini sul
caso.
Ecco!
Tornare
al lavoro è una cosa che ancora non mi alletta per niente.
Non
mi sento ancora pronta per cacciare mostri e uccidere vampiri o cose
varie.
No!
Preferisco
starmene al motel a fare ricerche o al massimo a dispensare consigli
su come potrebbero fare per risolvere il caso.
E
questo aiuta me a rituffarmi pian piano nella normalità e
loro a non
diventare matti risolvendo il caso di turno.
Ci
aiutiamo a vicenda.
Anche
se loro non si rendono conto di aiutare me solo standomi accanto e
coinvolgendomi sempre e comunque nella risoluzione dei mestieri
soprannaturali.
Mi
stiro e sbadiglio sistemandomi meglio sotto le coperte.
Ho
sonno e mi sento stanca.
Voglio
fare un sonnellino e nel frattempo penserò a come dire a
Dean che lo
amo e che voglio stare con lui.
Oh
cielo!
E
se mi dice di no?
Povera
me.. Mi sa che sto per mettermi in un bel guaio.. Ma oramai
è troppo
tardi per fare marcia indietro.
Lui
mi piace ed io provo qualcosa di forte nei suoi confronti, e non vedo
perchè dovrei nasconderlo.
Sopratutto
dopo il comportamento tenero e perfetto che ha avuto nei miei
riguardi ultimamente.
Mi
copro ben bene con l'intento di riposare gli occhi e il cervello, ma
finisco con l'addormentarmi.
“Mi
trovo in una specie di parco.
C'è
un prato, ci sono fiori di tutti i colori e nel centro del prato
c'è
Castiel. Tiene le mani nelle tasche del suo impermeabile e mi osserva
sorridendo.
Adoro
quel sorriso. Sa di fresca giornata di primavera.
Sorrido
a mia volta e lo raggiungo.
“Hey..”
gli dico “Che ci fai dentro i miei sogni?”
“Beh,”
mi dice lui avvicinandosi e baciandomi la fronte “Volevo
sbirciare
un po' nella tua testolina sempre in movimento. Facciamo una
passeggiata.”
Annuisco
e iniziamo a camminare. Raccolgo piccole margheritine bianche e le
unisco fino a creare un mazzetto.
Io
e Cass andiamo d'accordo. Molto d'accordo.
A
dire il vero c'è stato un periodo in cui credevo di amarlo e
in cui
lui credeva di amare me.
Col
tempo poi però ho capito un paio di cose.
Io
lo amo è vero! Ma non è un amore
“carnale”. E' un amore
spirituale.
Siamo
sulla stessa lunghezza d'onda quasi sempre. Eccetto quando si parla
di cose prettamente angeliche che io, ovviamente, non posso capire
fino in fondo come lui che è un angelo vero e proprio.
Molto
spesso – quando ci incontriamo – nei miei sogni,
non parliamo.
Noi
rimaniamo in silenzio a fissare paesaggi da sogno che crea per me..
Come ora che fissiamo un bellissimo lago da questo campo di fiori.
Questo
silenzio, spezzato solo dal cinguettare degli uccellini, mi riempie
di tranquillità.
Mi
sento bene e credo che lui sapesse che avrebbe avuto questo effetto
su di me e che sia per questo che ora siamo qui.
Faccio
un grosso respiro e gli porgo il piccolo mazzo di margherite.
“Sono
per te!” gli dico “Per ringraziarti.”
“Ringraziarmi
di cosa?” chiede prendendole.
“Per
questo. Tu sapevi che ne avevo bisogno e lo hai creato per me.. Sei
stato sensibile, delicato e discreto e ti ringrazio moltissimo per
questo.”
Lui
sorride e mi bacia la guancia. “Non c'è di che.
Ora vai. Mi sembra
che tu abbia qualcosa da chiedere a Dean..”
“Già..”
dico “Credi che dirà di si o di no?”
“Credo
che sia giusto che tu lo scopra da sola.” mi dice. Mi sistema
una
margheritina tra i capelli e poi mi sfiora la fronte.”
Mi
risveglio nella camera di motel e Dean è lì di
fronte a me.
Seduto
sul letto ad osservarmi.
Gli
sorrido e mi metto seduta.
“Da
quanto sei tornato?” chiedo togliendomi la margheritina dai
capelli.
“Da
un po'.”
“Potevi
svegliarmi..”
“Eri
troppo carina per essere svegliata..”
Sorrido
e gli avvolgo delicatamente il collo con le braccia poggiando la
bocca sulla sua.
Lui
rimane fermo per un attimo e poi si sdraia trascinandomi piano con
sé.
Ora
sono stesa su di lui.
Stacco
la bocca dalla sua e lo guardo dritto negli occhi.
“Sono
guarita..” gli sussurro “e devo chiederti una
cosa.”
“Cosa?”
“Ok..
non ridere ma.. Mi chiedevo,” mi fermo e mi schiarisco la
voce
“vuoi essere il mio ragazzo? Solo io e te. Senza
tradimenti..”
Lui
corruga la fronte e si alza fino a mettersi seduto, senza
allontanarmi da lui. “E' un'espressione un po' antiquata devo
dire.. Ma..”
“Ma?”
“Si
Allison! Sarei molto felice di essere il tuo ragazzo. Solo noi due.
Senza tradimenti.” mi dice “E sai
perchè?”
Mi
mordicchio il labbro sorridendo e scuoto il capo
“Perchè?”
Mi
accarezza i capelli e mi bacia di nuovo, dolcemente.
“Perchè
ti amo..” mi sussurra.
Lo
ammetto! Non me lo aspettavo.
Gli
accarezzo il viso e lo stringo forte. “Ti amo anche
io.”
E'
passato.
Il
mio dolore si è via via dissolto. Ora non lo sento
più, o come dice
sempre Sam, ho imparato a conviverci.
Qualunque
cosa sia, sono pronta per un nuovo capitolo. E stavolta le pagine le
riempiremo in due: io e Dean.
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