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Da fuori nulla sembrava cambiato, il
numero 12 di Grimmaud place era ancora lì, immobile e imponente, la vita
scorreva normalmente nella Londra babbana, macchine, autobus… tutto normale. Ma tutto era diverso e Severus lo sapeva; Sirius era caduto
e insieme con lui anche Harry e Remus. Per tutta l’estate aveva evitato quella
casa per non scontrarsi con gli occhi color del miele di un uomo distrutto che
aveva visto l’amore della sua vita cadere dietro un velo e non tornare
indietro, lo stesso che aveva impedito ad Harry di
buttarsi al suo inseguimento. Quando era tornato a scuola
lo aveva visto, l’ombra di se stesso, un relitto che andava avanti solo grazie
all’aiuto dell’alcool. E ogni volta che lo osservava
il suo cuore diventava sempre più pesante.Entrò in casa, pregando di non trovarci nessuno e invece Harry era lì
con lo sguardo perso nel vuoto davanti un televisore spento, i suoi pensieri
riempivano l’aria e Piton riuscì a scorgerli. Un senso di
colpa schiacciante, un dolore che toglieva il fiato, niente di più, nessun
ricordo felice o almeno privo di rimpianto. Il ragazzo appena lo vide si
alzò e come un automa si diresse verso la cucina, probabilmente non sopportava
la sua vicinanza, invece si ripresentò con un boccale di burrobirra
e lo offrì al professore.
- So che per lei è penoso venire qui. Lo capisco. Mi dispiace se in tutti questi anni sono stato un pessimo alunno, una pessima persona, lei non
c’entra nulla, so che si sente in colpa per avere interrotto le lezioni di occlumanzia, non deve, io solo sono il responsabile per la
morte di Sirius.
Detto questo dagli occhi del
ragazzo uscirono le prime lacrime dopo la notte al ministero, Piton si avvicinò
e lo abbracciò in silenzio rispettando il suo dolore. Perché avesse scelto
proprio lui per sfogarsi non poteva saperlo, ma gli fu
grato.
-Potter, la colpa non è la
tua, né la mia, è solo del Lord Oscuro. Piangi se vuoi non ti risparmiare, non
tutte le lacrime sono un male.
Harry
continuò a piangere disperato per un’ora, dopo di che si addormentò esausto sul
divano. Il professore restò in silenzio ad osservarlo sorridendo tra se per le
confidenze che Draco, il suo figlioccio, gli aveva
fatto qualche giorno prima.
-Sev, … io devo
assolutamente dirti una cosa… io ecco io… mi sono innamorato e tanto. Anche se mi fa soffrire come un disperato…. Ecco io amo, cioè credo di amare… mi piace un sacco…
-Chi ?- aveva chiesto spazientito ben sapendo a chi si
riferisse, lo sapevada
una vita, ma il primo passo era quello di ammetterlo con se stesso e non
nasconderlo a nessuno.
-È difficile ammetterlo, io diciamo
che mi …
-Draco non mi interessano le
tue farneticazioni, dimmi chi è?
-Sfregiato, San Potter, Harrinopottino. Lui insomma…. Lo
so è anormale,ma lo amo sul serio.
-Ma dai?! Michiedevo quanto ancora avresti
aspettato a dirmelo, era palese a tutti credo che anche Silente se ne sia
accorto, e lo sai che come perspicacia in campo amoroso il vecchio è un
bradipo. Che pensi di fare?
-Niente, lui mi odia e poi sono un uomo e Potter è un dongiovanni.
-E si può sapere da quanto ti
piace?
-A piacere mi piace da sempre, ma che mi sono innamorato
è da quando… oh, ma chi voglio prendere in giro, lo
sono da quando mio padre mi parlava di lui, da quando tu mi parlavi di lui.
All’inizio era solo ammirazione, ma poi l’ho conosciuto e anche se mi disprezza
lo amo, è coraggioso e vorrei stargli vicino in questo
momento, solo come amico.
-Non permette a nessuno di stargli vicino, nemmeno a Weasley e Granger. Ha chiuso la
sua vita dietro un muro. E poi scusa se te lo faccio
presente, ma tua zia ha ucciso Sirius…
-Lo so… lo amerò di nascosto… come fai tu con…
-Non ti azzardare a dirlo, io non sono innamorato di
nessuno, non posso…
-Ma lo sei, quindi finiscila di
fare l’idiota e vai a vedere come sta.
Così aveva seguito il consiglio
di un ragazzino di17
anni ed era andato a vedere come se la passava Lupin.
Solo che entrare nella sede dell’ordine, consolare Potter
era una cosa, salire le scale per vedere l’uomo più coraggioso che conosceva
comportarsi come un vegetale per amore di un altro, era tutt’altro.
Lo amava da sempre dalla scuola, da quando a tutti era
palese che Remus e Sirius stavano insieme, lo aveva vegliato intere notti di
nascosto in infermeria quando tornava da una notte di luna piena, mettendo la
sua mezza vita a servizio di quella di Lupin e poi lo
aveva visto andare via con Sirius ignorando i suoi sentimenti. Quando era
tornato ad insegnare i sentimenti che Severus credeva
sopiti si erano risvegliati prepotentemente. Lo amava e quando aveva tentato di
avvicinarlo Black era tornato e glielo aveva portato
via di nuovo.
Passo dopo passo era davanti alla
porta della stanza di Remus, voleva bussare, ma la sua mano si rifiutava.
Ricordava ancora quell’abbraccio che gli aveva dato quando lo aveva trovato davanti casa sua infreddolito e
spaventato, quando aveva deciso di unirsi all’ordine dopo aver rinnegato Voldemort. Lupin lo aveva stretto
a se cercando quel calore che la morte di Lily e Jamesgli aveva tolto, il
tradimento di Sirius, lo aveva distrutto. Piton era entrato nell’ordine ma il suo cuore era nero come la notte, un abisso dal
quale non usciva nulla. Aveva visto troppi morti, aveva ucciso e si era
macchiato dei crimini più orrendi non si sentiva degno della vita che aveva e
per questo si era chiuso a riccio nel suo mondo di disprezzo, la scuola era il
suo cosmo. Lupin non contava niente, si diceva, ma
ogni tanto una lettera colmava le rispettive solitudini, due uomini a metà, uno lupo, l’altro vampiro.Nessuno lo sapeva a parte Silente che lo riforniva di sangue, solo una
volta era andato vicino a mordere qualcuno,ma non lo
aveva fatto, anche se la Umbridge se lo sarebbe meritato. Nessuno
sapeva, nemmeno Draco e dire che si poteva considerare
il suo migliore amico.
Fermo davanti a quella porta non
sapeva che fare, alla fine si risolse a bussare. Lupin
andò ad aprire, la barba incolta, le occhiaie ed una forte
puzza di alcool, gli occhi che un tempo brillavano erano spenti, offuscati da
una patina di dolore e ebbrezza. Remus ci mise un po’ a mettere a fuoco chi fosse.
-Che vuoi? – chiese
rabbioso – vuoi goderti lo spettacolo del fallito?
-No – rispose calmo Severus – Draco miha consigliato di vedere come stessi
-E da quando il biondino è tuo
amico? Soprattutto da quanto tempo hai degli amici?
-È il mio figlioccio e purtroppo si può considerare
l’unico vero amico che io abbia mai avuto. Come stai?
-Una merda grazie, l’unico
uomo che io abbia mai amato è morto il mese scorso… come credi che possa stare
e inoltre questa notte sarà luna piena. Sto una favola!
-Ti ho portato la pozione, almeno non starai troppo male. Resto io qui questa notte a
badare ad Harry, non se la passa troppo bene.
Piton vide gli occhi di Lupin brillare di lacrime, ma prima che potesse in qualche
modo aiutarlo gli sbatté la porta in faccia.Lo sentiva singhiozzare.
La notte fu terribile, la pozione antilupo aveva fatto
effetto, ma solo per metà, non era aggressivo, ma era comunque
un animale in preda a quelle emozioni che da uomo tentava di cancellare in
tutti i modi. Ululati e gemiti provenivano dalla stanza e più di una volta
Severus dovette impedire a se stesso e ad Harry di
entrare almeno un momento per dargli sollievo. Restarono svegli a parlare.
-Harry… posso chiamarti così?
-Sì, certo, anzi mi scusi per
prima, non avevo nessun diritto di sfogarmi con lei, non dopo quello che ho
fatto in questi 5 anni e soprattutto dopo aver visto il suo pensatoio. Io non
avevo nessun diritto…
-È acqua passata e penso che abbia fatto più male a te
che a me. Eravamo solo ragazzi.
-Posso farle una domanda?
-Sicuro!
-È sotto qualche incantesimo?
-No, il dolore ti cambia, i sensi di colpa
ti cambiano…
-L’amore ti cambia…
-Cosa?
-Scusi pensavo ad alta voce,
lei era a scuola con Remus e Sirius… ecco, loro si amavano molto?
Quella domanda fu come una stilettata
nel cuore di Severus, li aveva osservati da lontano, a distanza e sì si
amavano, un amore profondo e completo, passionale; infarcito di liti e paci, di
scenate drammatiche e coccole tenere. Lui non aveva mai avuto un amore così.
-Sì Harry, si amavano, tantissimo, vivevano l’uno per
l’altro e nemmeno Azkaban li ha separati. Solo la morte c’è riuscita.
-Già, Remus è a pezzi e io non so come stargli vicino. Ha già tentato il suicidio tre volte in tre modi diversi, è
stato terribile! La prima volta l’ho sorpreso che tentava di impiccarsi, la
seconda si era tagliato le vene ma sono arrivato in
tempo, l’ultima volta ieri ha tentato di buttarsi dalla finestra. Sono a pezzi
e nessuno dell’ordine viene a darmi una mano, so che sta soffrendo, ma se
Sirius lo vedesse così si arrabbierebbe e lo
riempirebbe di botte fino a fargli entrare in testa che non è solo e che la via
che ha scelto non lo porterà a niente.
-Ora ci sono io, l’unica cosa è che per restare devo
portare qui Draco, sai con suo padre in prigione e sua
madre in fuga non ha nessuno…
-Soffre molto?
-Chi?
-Malfoy, è solo e io so cosa
significa, soffre molto?
-Sì, ma sopravvive. Sapeva che i suoi genitori non gli
sarebbero mai potuti stare vicino come voleva, c’è abituato
-Non lo cercheranno?
-No, lui, ecco, lui si è ribellato a sua madre, non farà
il mangiamorte, non vuole lui odia colui-che-non-deve-essere-nominato, gli ha ucciso la sorellina quando era ancora in fasce.
-Io…
-Lo so non potevi saperlo…
Un ululato di dolore lacerò
l’aria silenziosa della casa, un gemito talmente forte da far tremare i vetri.
Piton si alzò e piombò nella camera del mannaro tentando in tutti i modi di
calmarlo, ma con scarsi risultati. Tentò di parlargli, ma alla fine sotto gli
occhi terrorizzati di Harry decise di trasformarsi, l’aria nella camera divenne
fumo nero e il professore divenne come incorporeo, una
nuvola nera da cui spuntava un volto esangue con le iridi rosse, al ragazzo
parve di vedere di nuovo Voldemort, ma nel suo cuore
sapeva che quella creatura non era malvagia. Attese che la cosa calmasse il lupo e uscì dalla stanza, entrò in camera sua e
prese una croce, era di sua madre, gliela aveva data sua zia prima di lasciare
definitivamente Privet Drive. Uscì brandendola e la
creatura si ritrasse fin quando non tornò ad avere le
fattezze del professore.
-Sono io Potter,
per favore abbassa la croce.
-Ma co… cosa è…è successo –
balbettò terrorizzato
-Ora lo sai anche tu: sono un vampiro, non ti
preoccupare nel mondo magico non tutti i vampiri sono
malvagi, alcuni, come me scelgono di vivere una vita a metà, ma di viverla. Il
sangue mi tiene in vita, ma è l’amore che mi fa vivere.
-Lei è sempre stato così?
-No, lo sono diventato durante il mio secondo anno di
scuola, fu Lucius a farmi diventare
così, lui lo è da tutta la vita…
-Anche…
-No, vedi, Lucius per amore di una donna divise con il suo migliore amico la
maledizione, fui io a domandarglielo e per i primi anni io beh ero un vampiro a
tutti gli effetti, volevo dimenticare una persona che non mi amava. Ma poi l’ho rivisto combattere dall’altra parte e ho capito,
non potevo essere ucciso dal mio amore o peggio ancora, ucciderlo, così
cambiai…
-Doveva amarla molto Remus per far sì che lei diventasse
uno dei nostri
-Non lo ha mai fatto e non lo ha mai saputo. Ti prego Potter non dirlo a nessuno, io non mordo un collo da 17
anni, e non voglio perdere il rispetto della comunità magica solo perché da
giovane sono stato molto stupido.
-Non lo dirò a nessuno se lei mi promette che quello che
sto per dirle non uscirà da questa stanza.
-Va bene.
-Ho visto LuciusMalfoy qualche mese fa, è venuto a PrivetDrive e mi ha dato una lettera per Draco e una per
lei. Mi ha pregato di starvi vicino e che vi proteggerà sempre, anche dalla
prigione, mi ha detto delle cose su Voldemort e mi ha
chiesto di sconfiggerlo anche per lui. Mi ha detto che
ama immensamente Draco e che se in passato gli ha fatto del male lo ha fatto
solo per tenerlo alla larga da sua madre…
-Narcissa è come Bellatrix, stessa pazzia. Ma tu
come fai a sapere di Remus?
-Io ecco… veramente i suoi pensieri erano
talmente tanto evidenti quando è entrato qui che non ho potuto fare a meno di
leggerli e quando dormivo, beh, ho visto un suo ricordo…
-Draco?!
-Sì.
-Tu che pensi di lui?
-Io non lo so sinceramente sono
molto confuso…Io mi sono innamorato due volte e di due persone di sesso
differente…
-Ron e Hermione?
-Sì, li amavo entrambi, come se insieme fossero una sola persona, ma non lo sono e non capisco
perché doveva capitare proprio a me. Non sono gay o sì, non lo so. Ma Draco non
mi interessa, almeno sotto il punto di vista emotivo…
-Ma ti piace?
-A tutta la scuola piace Draco, è
stupendo… un angelo caduto.
-Non è un angelo, non è un demone, mi sono stufato di
sentirlo chiamare così, è un ragazzo che ha subito di tutto, lui è in grado di
provare delle emozioni come credo nessuno sia capace.
Con te ha fatto il bastardo perché si sentiva rifiutato, vedi è dura sapere che
la persona che ami non ti degna nemmeno di uno sguardo, che non saprà mai ciò
che hai fatto per lui, che hai tentato di cambiare per lui…
-Remus non dimenticherà mai Sirius, lo ha amato, ma
vedrà…
-Non mi faccio nessunissima
illusione, io per lui sono e sarò sempre solo Mocciuosus.
-Forse, ma lo sente quando
qualcuno gli sta vicino. Mi odia per questo non….
Detto questo riprese a piangere,
Severus lo osservava e sentiva il suo immenso dolore. Avrebbe
voluto farsene carico, lui sapeva come affrontarlo. Si addormentò
nuovamente e lo portò nella sua stanza lo depose sul letto e
entrò nella stanza di Remus, lo trovò completamente nudo steso sul pavimento.
Tremava. Lo prese in braccio stupendosi di quanto fosse
leggero. Lo mise a letto dandosi mentalmente del manico perché il suo corpo si
era risvegliato solo a vederlo.Si sedette vicino a lui, incapace di dormire cercò un libro da
leggere. Prese dallo scaffale un libro di pelle rossa senza titolo, lo aprì e
si accorse che era un Diario, il diario di Remus, la
sua coscienza gli urlava in tutti i modi possibili che quello di leggerlo non
era un atto buono, ma era curioso e soprattutto masochista. Così aprì una
pagina a caso.
“Silente mi ha
chiamato, vuole affidarmi la cattedra di Difesa contro le arti oscure alla
scuola, non posso accettare, anche se vorrei, non
posso tornare in quella scuola, non posso tornare tra quei corridoi che mi
ricordano tanto Sirius, non posso stare vicinoa Lui senza sentirmi in colpa. Come posso non averlo dimenticato, in 14
anni la mia mente lo ha solo accantonato , messo da
parte, ma ieri quando l’ho visto per caso al ministero mi sonosentitomorire, un ragazzino di 16 anni chiuso in un corpo di un quarantenne. Perché ogni volta che appare mi fa quest’effetto?Perché mi sento un idiota ogni volta che mi
squadra con quegli occhi ?è possibile che dopo tutto questo tempo io sia ancora innamorato
di qualcuno che non ricambierà mai? Di qualcuno di cui ho
solo il disprezzo. Un mostro, un malato schifoso. Lo amo però….”
Severus non seppe mai a chi si riferisse
Remus con quelle parole, perché il lupo si era svegliato.
-Che cazzostai
facendo?
-Niente, Lupin, calmati, hai
avuto un notte movimentata, io… io…
-Cosa stavi facendo? – gridò ancora più forte – sono cose private non hai nessun
diritto. Ora esci, stai lontano da me.
-Ti prego ascolta, io non volevo
sul serio, ma …
-Cosa hai letto?
-Niente giuro, niente.
-FUORI DALLA MIA CAMERA E DALLA MIA VITA!!!!!!
-Ti prego calmati.
-FUORI
Severus si avviò alla porta, la
aprì e davanti a lui trovò Harry, era stato svegliato dalle urla dei due
uomini, chiese se tutto fosse a posto e di risposta
ebbe solo un grugnito di Piton e un libro tirato contro il muro dal lupo.
Come sempre ringrazio i lettori
anonimi, poi un ringraziamento speciale a MichelleMalfoy, mi fa piacere che la storia ti piaccia…
Quella mattina il professore di pozioni non uscì dalla
camera e Harry decise di scrivere a Ron ed Hermione, gli mancavano i suoi due amici e all’inizio
dell’estate si era comportato veramente male con loro.
Li aveva scacciati quando avevano provato a stargli
vicino, non sopportava di vederli insieme, stava troppo male, si era accorto di
amarli entrambi, non poteva pensare alla sua vita senza il loro amore, ma
sapeva che non sarebbe mai potuto accadere, si amavano da troppo tempo, anche
se non se l’erano mai detto, lui era quello anormale, quello innamorato del suo
migliore amico, non gli aveva detto nulla, ma li aveva allontanati con le sue
sfuriate e dopo la morte di Sirius non aveva più voluto vederli. Ma quella mattina decise che era arrivato il momento di
chiedere scusa e dire loro la verità. Prese carta e penna e scese in salotto a
scrivere.
“ perdonami,
lo so sono stato intrattabile durante quest’anno, ho
fatto si che il mio dolore rovinasse la nostra
amicizia… io tengo a te, non sai nemmeno quanto. Herm,
devo parlarti sul serio, dirti la verità, puoi
raggiungermi dove sai? Ti voglio bene. Harry Potter.”
Aveva deciso che prima doveva
parlarne con la ragazza, Ron non era ancora pronto a
sapere la verità. Il resto della mattinata trascorse come
tutte le altre, davanti un televisore spento inseguendo tristi ricordi. All’ora di pranzo Piton scese da Harry.
-Scusami per questa mattina, me la
sono presa con te. Ho fatto un errore, e Lupin si è arrabbiato.
-Non si preoccupi prof. Ci sono abituato, lei mi ha
sempre trattato un po’ male, diciamo che mi ha sempre
trattato come una pezza da piedi.
-Lo so, ma vedi tuo padre era l’unico a sapere dei miei
sentimenti per Remus, lo scoprì una notte mentre
vegliavo Lupin. Era un piccolo arrogante e bastardo,
ma mi stette vicino insieme a tua madre, fu il mio primo amico e tua madre, beh
lei era assolutamente perfetta con tutti. Loro erano la coppia più bella del
mondo, e per questo il lord Oscuro li ha uccisi, tu ti sei salvato perché loro
ti amavano…
-Noncapisco la profezia…
-Sì, ma come sempre le profezie si capiscono a
posteriori, lui voleva tua madre e tuo padre dalla
loro parte perché… fu colpa mia dopo essere passato dalla Sua parte, gli parlai
di Lily e James…
-Non – è – colpa- sua. Lui li avrebbe cercati e uccisi comunque, erano forti e potenti e in più non voleva che in
nessuna parte del mondo l’amore potesse prosperare. Me lo ha detto Lucius. Mi ha detto anche che fu
per l’amore di mia madre che mio padre si sacrificò ed è lo stesso amore che
non permette a colui che non deve essere nominato di toccarmi o di uccidermi. Finchè quelli che mi sono vicini si amano o io li amo lui non può toccarmi.
-Lo so.
Quello che accadde dopo ebbe del miracoloso Lupin scese dalle
scale, era pallido e smunto, ma senza barbae vestito di tutto punto. Aveva una veste da mago e dei pantaloni
morbidi, i capelli ormai lunghi erano raccolti in una coda ben pulita, gli
occhi erano stanchi, ma lucidi.
-Ok, voi siete amici?!Cosa mi sono perso?
-Remus…
Piton e Harrybalzarono in piedi incerti sul da farsi
entrambi volevano abbracciarlo, ma avevano paura di potergli fare del male era
ancora provato dalla notte precedente, inoltre Severus non poteva avvicinarsi
il licantropo aveva una croce in bella vista sullo scollo della tunica. Non si ritrasse anche se la pelle iniziava a bruciare, Remus lo
abbracciò, come in passato cercò in quell’uomo il
calore che nel suo cuore mancava. Harry vide il docente di pozioni soffrire, i
suoi pensieri erano in tutta la stanza, il petto bruciava e il suo corpo
tradiva quell’emozione assoluta che solo la vicinanza
di quell’uomo sapeva accendere. Il ragazzo si intromise in quell’abbraccio
allontanando il vampiro che stava superando tutti i limiti. Abbracciòil licantropo,
sorridendogli e distogliendo l’attenzione da Severus che nel frattempo stava
tentando di spegnere il piccolo fuoco che gli bruciava il petto e di dare una
calmata ai suoi bollenti spiriti.
-Perdonatemi- disse infine il vampiro e si infilò nella porta del bagno.
Remus non capendo il suo
comportamento si infilò nel bagno con lui, lo vide
versarsi dell’acqua sul petto e lavarsi la faccia più di una volta, poi si
fermò davanti allo specchio e si osservò un po’.
-Se non cambi espressione lo specchio
si romperà.
Piton sussultò, si coprì il petto
e si schiacciò addosso al lavandino, la croce stava ricominciando a bruciarlo,
indietreggiò fino a che non incontrò il muro. Non voleva farsi vedere
sofferente dall’uomo, ma non voleva nemmeno che pensasse che non aveva voglia di
stare con lui. Si fece forza e si avvicinò.
-Perdonami, ma mi hai spaventato.
-Cos’è Severus, hai paura di
me?
-Certo che no – rispose sofferente – è che dopo questa
mattina mi sento uno schifo, non volevo impicciarmi
delle tue cose, non riuscivo a dormire…
-Non ti preoccupare , ho
esagerato- si avvicinò per abbracciarlo nuovamente, ma abilmente Severus lo
schivò e uscì dal bagno, non aveva ripreso fuoco, ma la pelle si era
raggrinzita e scottava. Doveva prendere del sangue fresco e subito, aveva perso
troppe energie. Stava per raggiungere il frigo quando
svenne.
Harrye Remus lo raggiunsero. Il licantropo
era terrorizzato ed Harry non sapeva assolutamente cosa fare, cosa dire o chi
chiamare.
-Cosa gli è preso?
-Non lo so, Remus che facciamo.
-Non ne ho idea. Facciamolo stendere. Apriamogli la
camicia…
-NO, non credo sia una buona idea.
Facciamolo stendere e poi mi farò venire un’idea.
Lo stesero sul divano e poi Remus
gli andò a prendere un bicchiere d’acqua, mentre invece
Harry prese uno spillino si bucò un dito e versò alcune gocce di sangue sulle
labbra del professore che si riprese all’istante. I suoi occhi ritornarono
rossi e per un momento ebbe l’istinto di trasformarsi e bere Harry fino
all’ultima goccia, la sua parte umana prese il sopravvento e con una spinta mandò il ragazzo lontano da lui.
-Cosa diamine fai? Sei stupido
come tuo padre!!!!!
-Prego?
-Anche lui fece una cosa simile
per salvarmi la vita.
-Quando?
-Pochi giorni prima di morire, io ero passato dall’altra
parte ma non tutti ne erano al corrente e …
-Sirius lo ferì gravemente – si intromise
Remus.
-Già, decise che sarebbe stato divertente farmi perdere
un po’ di sangue, mi ferì gravemente al torace e mi lasciò agonizzante, solo quandoJames seppe quello che
era successo, venne e mi portò a casa sua… ti conobbi lì, eri un coso buffo
tutto occhi e naso, loro ti amavano Harry, un amore vero…
-Non seppi mai come ti salvò.– si intromise,
Remus
-Non mi ricordo, io… non lo so…
-Avanti lo stavi raccontando ad
Harry, perché non me ne vuoi parlare?
-Lupin, fatti gli affari tuoi.
Quella frase spezzò il cuore del
licantropo, che si ritirò nelle sue stanze.
-Ma quanto sono idiota…
-Io non vorrei infierire, ma sì è stato un idiota, Remus
le vuole bene, tanto, io lo so, vuole solo uscirne, e
vuole che lei gli stia accanto. Provo a parlargli, lei si riprenda
e vada da Draco.
------------------------------------------------------------------------granzie a Debby Potter, Michelle Malfoy e Sabryyy e come sempre ai lettori silenziosi
Harry salì le scale quello che aveva letto nella mente di
Remus l’aveva colpito più di tutto quello che gli era stato detto in quei
giorni. Ormai la sua capacità di leggere nel cuore delle persone era arrivata a
livelli assurdi, gli bastava osservare gli occhi di chi aveva di fronte
perscorgerne i pensieri più remoti.
Aveva scorto il cuore di Remus e aveva veduto uno spiraglio di luce.
La porta era aperta e il lupo stava steso ad occhi chiusi
sul letto.
-Rem, posso entrare?
-Ormai… sei entrato anche troppo a fondo nella mia
mente.
-Scusami, non lo faccio apposta.
-Ascoltami, quello che ho nel cuore lui non deve, non
dovrà mai saperlo
-Perché?
-Perché no, ho già perso Sirius per questo… lui si è
lasciato morire per causa mia, perché io avevo smesso di amarlo…
-Che imbecille, lo sai che non è morto per questo,
Bellatrix lo ha ucciso, lui ti voleva bene, ti amava, ma ti voleva vedere
felice e non si sarebbe mai ucciso per questo.
-Harry non capisci, io l’ho tradito… e non solo l’ultimo
anno; io sono stato innamorato di due persone, una è Sirius l’ho amato per un
po’ poi è diventato il mio migliore amico, non lo amavo perché nel mio cuore
c’era un altro…
-Severus?
-Sì, lo so è stupido, ma lo amavo, non siamo mai stati
insieme,ma quando io venni ad insegnare a scuola, abbiamo provato almeno ad
essere amici, ma mi ha sempre allontanato. Come se non mi ritenesse degno di
essere vicino a lui… Harry, io lo amo da una vita e mi sento in colpa perché
nonostante la morte di Sirius continuo a sperare che tra noi due possa nascere
qualcosa.
-Non ne sarei così sicuro. Vedi, Severus non è come
sembra…
-Ma per favore, hai visto come ha reagito quando sono
entrato in bagno e poi come mi ha risposto… mi considera un mostro, meno di una
nullità…
-Remus, non è vero…
Non potè continuare a sollevare il morale del suo amico
perché da sotto arrivarono i soliti strilli della signora Black.
Harry corse a fare gli onori di casa, sperava ardentemente
che fosse la sua amica Hermione, invece fu il viso di Malfoy che si trovò
davanti. Aveva gli occhi bassi e non osava alzare lo sguardo verso Potter. Era
stranamente taciturno e si stringeva il più possibile nel maglionenero che indossava. Era come se volesse
scomparire, rendersi invisibile agli occhi di Potter. Piton lo sospinse verso
il salotto, lo obbligò a sedersi poi prese da parte Harry e gli disse
-Potter, ti prego è sconvolto, stare qui con te lo porterà
a distruggersi se lo tratterai crudelmente… ignoralo se proprio non riesci a
dimostrarti un amico.Dimentica quello
che hai visto nella mia mente per favore.
-Lo farò se lei mi promette una cosa: vada da Lupin gli
parli, ha bisogno di sapere quello che prova… lo so che rischia di …
-Non lo farò Harry, perdonami, ma non riesco a dirgli
ciò che gli taccio da più di 20 anni… e poi ha la croce…
-Gli dirò di toglierla… ma lo so che non è quello il
motivo. Almeno cerchi di dirgli la verità, questa notte sarà di nuovo luna
piena e potrebbe succedere di nuovo…
-Non con Draco in casa, non mi trasformerò con lui sotto
lo stesso tetto. Non voglio che lo sappia.
-Vada a parlarci!!! Mi occuperò io di Draco. Abbiamo 6
anni in sospeso.
Detto questo ritornò in salotto e si sedette accanto al
biondino. Stettero in silenzio per un po’ poi il moretto tentò un approccio, ma
appena aprì bocca un torrente di parole uscì dalle labbra di Malfoy.
-Lo so chemi
odi, che sono l’immagine di tutti quelli che detesti, che sono sempre stato un
bastardo, che mia zia ha ucciso Sirius, ma ti giuro che non condivido…
-Malfoy, tranquillo, non ti addosso le colpe della tua
famiglia, tu non sei come loro. Sei un piccolo arrogante e cattivo, ma non sei
malvagio ne perfido, abbiamo avuto sei anni per insultarci, ma credo che con il
ritorno di Voldemort i nostri stupidi dissapori debbano essere cancellatie dimenticati.
-Credevo che fossero solo mie speranze… perdonami se
sono stato un gran bastardo…
-Io non sono stato da meno. Abbiamo 4 settimane per
conoscerci, non credi che almeno potremmo fare uno sforzo?
-Sì…
Gli occhi del biondino
brillarono intensamente, aveva la possibilità di stare vicino ad Harry senza
dover essere ciò che non era, senza dover necessariamente ferirlo.
-Posso entrare?
-Se non ti faccio schifo…
-Cretino… - Severus entrò nella stanza, aveva deciso di
dirgli la verità, doveva assolutamente spiegargli il suo comportamento del
pomeriggio. – scusami per oggi pomeriggio. Ero stanco…
-Non mentirmi, ti prego, so di non meritare nulla perché
sono solo…
-Che cosa dici… - disse Severus duramente – tu non sei
un mostro, la devi finire di pensarlo, la tua è solo una malattia… io lo so
come ti senti…
-A sì…- rispose urlando il mannaro – lo sai? E allora
spiegami, perché mi detesti? Perché non riesci a stare più di due minuti nella
mia stanza? Perché mi hai denunciato due anni fa? Perché… - disse sussurrando-
perché mi odi?
Severus lesse il dolore negli occhi del suo amico, un
dolore antico, quasi da mozzargli il fiato, rabbia, impotenza di fronte ad un
uomo che lo aveva sempre disprezzato. Si sentì immensamente in colpa e l’ abbracciò
di slancio, nonostante la grande croce.
Lupin si abbandonò completamente a quell’abbraccio, per la
prima volta da anni si sentiva protetto, tra le braccia di quell’uomo si
permise un pianto disperato. Severus non disse nulla si limitò a stringerlo e
ad accarezzargli la testa dolcemente. Solo dopo qualche tempo, minuti, ore, non
poteva dirlo. Si staccò da lui e gli disse:
-Dobbiamo parlare… hai diritto ad una spiegazione. Però
prima ti devo chiedere una cosa, poi capirai il perché: togliti la croce, ti
prego, mi sta uccidendo.
Un po’ sorpreso Remus si tolse la croce e la mise in un
cassetto, poi fece apparire una brocca d’acqua e due bicchieri uno lo porse a
Severus e l’altro lo depose su un piccolo tavolino vicino alla poltrona dove si
era accomodato pronto ad ascoltare.
-Mi hai chiesto come James fece a salvarmi. Io ti chiedo
come in tutti questi anni non hai fatto ad accorgerti di una cosa tanto ovvia…
-Non capisco…
-Ti prego, James, Lily, perfino Sirius se ne erano
accorti, anche la Granger
lo sospetta. Avanti Rem, lo sai benissimo.
-S- s- sei un- un-
-Vampiro- disse l’uomo con la voce più triste che Lupin
gli avesse mai sentito – beh, un mezzo vampiro. Durante la scuola divisi la
maledizione con il mio migliore amico.
-Malfoy…- disse con astio Lupin.
-Sì, ma fui io a chiedergliela, volevo capire…
-Cosa, cosa volevi capire?
-Volevo capire cosa si prova ad essere potente, un mezzo
eroe, solo che non avevo calcolato che l’istinto del vampiro ha avuto troppe
volte il sopravvento…
Detto questo si alzò la manica e mostrò il marchio nero,
Lupin lo guardò disgustato.
-Il potere alletta il vampiro, non mi voglio
giustificare, il marchio l’ho voluto anche io, volevo stare solo, dimenticare e
cancellare il dolore con il dolore di qualcun altro. Ma poi ho capito che stavo
facendo una stronzata, che tutto quel sangue mi teneva solo in vita, ma non
stavo vivendo, stavo fingendo di vivere, non c’era una ragione vera che mi
facesse svegliare la mattina, ma poi per fortuna ho capito che quello che stavo
facendo era sbagliato, la nascita di Draco mi ha fatto cambiare…
-Malfoy, quando ero a scuola mi è capitato di
osservarlo, è una maschera quella che porta… lui non è come suo padre…
-Non lo hai mai sopportato? Vero?! Ma anche lui portava
una maschera, vedi l’amore ti cambia la vita, lui amava veramente Narcissa e
per lui si è sacrificato, ha sacrificato tutta la sua vita, ma ha protetto
Draco, solo con Star non è riuscito, il Lord Oscuro l’ha uccisa…
-Non è esatto… vedi tu non facevi parte ancora
dell’Ordine, ma un’altra persona sì e Star siamo riusciti a salvarla, l’ho
cresciuta io, mandata a studiare all’estero, oggi ha 11 anni e tra 4 settimane
entrerà a Hogwarts e io dovrò spiegare a tutti chi è. Harry l’ha conosciuta
vive qui, ma da quando ci sei tu lei vive in camera sua… è la copia femminile
di Draco .
-Star è viva?
-Sì, ma si chiama Stella, non Star, è lo stesso nome
solo che in italiano. Volevo liberarla dal suo passato, ha rischiato di morire
a soli 2 anni.
-Chi l’ha salvata?
-Non te lo posso dire, comunque ora è libera ed è viva.
Devi conoscerla…
-Davvero?
-Sì, devi proprio…
-È una bambina meravigliosa, è dolce carina le persone
che l’hanno cresciuta l’adorano e io l’adoro.
-Prima devo dirti una cosa…solo che…
-Avremo tempo Severus, avremo tempo per parlare, ora
Stella è più importante di tutti noi.
Salirono ai piani superiori, non
prima però di aver sbirciato cosa stessero facendo i due ragazzi in salotto…
incredibile ma vero, stavano parlando con serenità.
Piton entrò nella stanza della bambina, aveva paura, non
ne aveva mai avuta così tanta, sapeva che la piccola non era sopravvissuta dopo
l’attacco di Voldemort, ma contro ogni sua speranza, ecco che la ritrovava a
casa del suo Remus. La piccola era nella sua stanza, poco prima Harry era
entrato e le aveva detto di restarsene lì a leggere. Sapeva che quando c’erano
ospiti lei doveva starsene in camera sua,non doveva farsi vedere da
nessuno,sapeva che altrimenti avrebbe
corso un grave pericolo. Stava leggendo quando bussarono alla sua porta.
-Chi è?- chiese
-Sono Remus. C’è un amico qui con me, puoi aprire?
Stella scese dal letto e chiuse
il libro che stava leggendo… un romanzo di una scrittrice babbana; lo poggiò
sulla scrivania e aprì la porta.
Si trovò di fronte un uomo con i
capelli lunghi scuri… un po’ unti, aveva il naso adunco e le mani bianche e
affusolate. Gli occhi erano lucidi e Stella avrebbe scommesso tutti i suoi
soldi ( ben pochi a dir la verità) che quell’uomo, stava per mettersi a
piangere.
-Buon giorno- esordì la piccola – io sono Stella Fenix,
lei chi è?
-Io mi chiamo Severus Piton.
-Il prof cattivissimo di Harry?
-Temo di sì.
Severus osservò quella bambina,
aveva i capelli biondi, quasi bianchi, un viso affusolato, con i tratti molto
marcati, gli occhi blu e le labbra rosse. Sorrideva come Draco non aveva mai fatto,
era gentile e molto carina.
-Ti abbiamo disturbato?- chiese Remus
-No, ma questa notte hai fatto un casino zio, non ho
chiuso occhio e dire che Harry mi ha insonorizzato la camera…
-Mi dispiace piccola…
-È perché stai male ancora per Sirius?
-Un po’.
-Lo sai che anche Harry sta male? Lo sai che sei tu
l’adulto e lo devo consolare?
-Stella… smettila.
La ragazzina mise il broncio,
aveva ragione e lo sapevano entrambi. Remus lasciò soli Severus e Stella, se ne
andò a mangiare qualcosa in cucina, passò per la stanza dove Harry e Draco
stavano chiacchierando.
Harry era seduto da ben 10 minuti e fissava
il vuoto davanti a se, accanto a lui Draco faceva la stessa cosa. Avevano 6
anni in sospeso, ma non riuscivano a parlare. Nessuno dei due si sentiva di
fare la prima mossa, parlare significava mollare ogni difesa che avevano
costruito in tutto quel tempo.Si
fissarono, Harry poteva leggere nei suoi pensieri, era nervoso, spaventato e si
sentiva tremendamente in colpa per sua zia, per il suo
nome, per quei sei anni passati a fingere di odiarlo. Stava male per suo padre
che era in prigione, stava male per Severus… si sentiva in colpa per essere
stato così bastardo pertutto quel tempo. Harry si sentiva
vicino a lui, e non perché poteva leggere nei suoi pensieri, ma perché lo
capiva, aveva passato quasi tutta l’estate ad odiarsi per Sirius.
-Sto male…
Draco, sto male talmente tanto che non riesco nemmeno
ad insultarti.
-Potter, ora siamo passati a Draco… e poi non
credere, sto male anche io, mi sento uno schifo per quello che mia zia ti… vi
ha fatto, mi sento in colpa per non aver ubbidito a mio padre e non averti
impedito in tutti i modi di andare all’ufficio misteri… ma tu e gli altri non avete fatto un bel niente per impedire che tutto quello
accadesse…
-Lo so, tuo padre mi ha dato questa…- detto questo gli porse la
lettera
Figlio
mio,
mi
spiace se per avere mie notizie dovrai attendere di incontrare Harry, ma lui si
trova nelluogo più sicuro che conosca e
così mi materializzerò da luigli darò
questa.
Sappi
Draco che ti ho sempre voluto bene, anche se non sono riuscito a dimostrartelo,
ho tentato di proteggerti per quanto ho potuto, ma ti ho mentito, lasciato
credere di avere un padre orribile e cattivo, ma non potevo
fare altrimenti. So di potermi fidare di te, per questo ti
scriverò queste righe. Ricordati, tu e Harry siete
la chiave per sconfiggere Voldemort , insieme a
Stella riuscirete laddove noi abbiamo fallito. Io sono un membro dell’ordine e
tu farai lo stesso se è questo quello che vorrai ,
Harry ti aiuterà, proteggi Stella, lei è tua sorella e ringrazia Remus da parte
mia per averla accudita. Sì, lo so tu pensi che un mannaro non possa essere un
buon padre, ma lui è fantastico. Aiuta Sev,
lui è il più debole di tutti noi. Ti voglio bene
Draco, ti voglio bene e non dimenticarlo.
LuciusMalfoy.
-Ho una
sorella – mormorò a bassa voce il biondino – io
pensavo che Star fosse morta 9 anni fa.
-No caro mio,
Stella è viva, anche troppo direi… è bellissima
credimi, è una bambina matura, pensa che sgrida me e Remus in continuazione.
-Potter… cos’è l’ordine? Perché io te e Stella siamo la chiave per sconfiggere il Lord Bastardo e i suoi mangiatorte?
-Wow, questa
mi mancava… pensavo che solo nominare o pensare a Voldemort
ti facesse tremare, ma invece lo nomini e lo insulti e
insulti anche i bastardi suoi seguaci.
-Non mi conosci, lui ha ucciso… almeno credevo avesse ucciso Star…
-No, qualcuno,
a dir la verità non ho idea si chi, l’ha portata a Rem, lui l’ha spedita in Italia. È cresciuta, ha 11 anni, è
bellissima… poi, andiamo con ordine, io non sono autorizzato a parlarti
dell’Ordine e non so nulla della chiave…una cosa però
posso dirtela, NON è COLPA TUA. Ne per me, ne per
Sirius ne per Severus. Noi abbiamo fatto le nostre scelte tanto tempo fa. Tutti
ci sentiamo in colpa per Sirius. Io, Remus, il
professore… tutti. È stata tua zia Bellatrix ad
ucciderlo, nessun altro.
-Potter, mi odi?
-No, dopo
l’ufficio misteri il mio odio, oltre che a me stesso
per aver smesso di prendere lezioni da Piton, si è riversato su Bellatrix. La odio più di Voldemort.
Vedi Sirius era come se fosse mio padre, e invece… chiunque amo
muore.
Harry abbassò gli occhi,aveva ancora voglia di piangere, ma
non poteva, una cosa era parlare civilmente con lui, un’altra era frignare come
una ragazzina davanti alla sua vecchia nemesi. Ma
Draco fu più veloce e gli passò un braccio intorno al collo, lo strinse per un
secondo a se. Sapeva quanto dovesse soffrire. Aveva
creduto di perdere Star e la sua vita era stata distrutta. Odiava Voldemort e sua madre. Odiava tutti. Vedere Harry sempre
così sereno, sempre così vivo, ridotto ad uno straccio gli faceva un male cane,
nessuno, Severus a parte, lo aveva mai confortato e quindi non sapeva se il suo
gesto potesse essere frainteso, ma Harry restò accoccolato come un bambino tra
e sue braccia.
Intanto Lupin era
andato a ripescare Severus, sapeva che Stella poteva essere una rompipalle
terrificante,quando però era passato davanti ai due
ragazzi li aveva visti abbracciati… sorrise.
-Sev, puoi venire un momento?
Il vampiro uscì dalla stanza di Stella e
chiuse la porta. Aveva gli occhi lucidi, era
arrossito… era felice.
-Remus, è la
bambina più bella che io abbia mai visto. Grazie per
averla protetta e cresciuta… grazie…
-Lei mi ha
salvato. Lei ed Harry, non so se te lo ha detto, ma ho tentato di uccidermi…
sono solo un perdente… ho fatto soffrire tutti quelli che avevo giurato di proteggere
e amare…Sirius, Harry… t… tutti gli altri che contavano su di me… io li ho
delusi e ho deluso anche te. Ti ho
visto il giorno dopo l’ufficio misteri, tu mi hai guardato con
disprezzo…
-Cosa?! Ma che dici, io non ti ho guardato con disprezzo, volevo
solo leggere nei tuoi pensieri, ma tu me lo hai impedito, tu me lo impedisci
sempre…
-Non mi
disprezzi?
-No brutto idiota… io volevo solo starti
vicino, esserti amico, ma tu no me lo hai mai permesso…
-Io… io… non
credo che sia il momento di parlarne, senti Sev, ora
dobbiamo raccogliere i pezzi dei cuori di quei due ragazzi lì fuori… sono a
pezzi e serve un adulto per farli stare su…
-Sai, credevo
che si sarebbero uccisi e invece guardali, sono così
carini…
-Harry e Draco
sono simili, non per niente sono la chiave. Stella avrà il coraggio necessario
per stare dalla loro parte qualsiasi cosa decideranno
di fare.
-Credi che…
-Non lo so,
spero che riescano a fare ciò per cui sono stati
chiamati…