il serpente e il grifone

di mafalda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il primo passo ***
Capitolo 2: *** notte di luna ***
Capitolo 3: *** tentare di uscirne ***
Capitolo 4: *** rivelazioni ***
Capitolo 5: *** Tentare di conoscersi ***



Capitolo 1
*** il primo passo ***


Il primo passo

Il primo passo

 

Da fuori nulla sembrava cambiato, il numero 12 di Grimmaud place era ancora lì, immobile e imponente, la vita scorreva normalmente nella Londra babbana, macchine, autobus… tutto normale. Ma tutto era diverso e Severus lo sapeva; Sirius era caduto e insieme con lui anche Harry e Remus. Per tutta l’estate aveva evitato quella casa per non scontrarsi con gli occhi color del miele di un uomo distrutto che aveva visto l’amore della sua vita cadere dietro un velo e non tornare indietro, lo stesso che aveva impedito ad Harry di buttarsi al suo inseguimento. Quando era tornato a scuola lo aveva visto, l’ombra di se stesso, un relitto che andava avanti solo grazie all’aiuto dell’alcool. E ogni volta che lo osservava il suo cuore diventava sempre più pesante.  Entrò in casa, pregando di non trovarci nessuno e invece Harry era lì con lo sguardo perso nel vuoto davanti un televisore spento, i suoi pensieri riempivano l’aria e Piton riuscì a scorgerli. Un senso di colpa schiacciante, un dolore che toglieva il fiato, niente di più, nessun ricordo felice o almeno privo di rimpianto. Il ragazzo appena lo vide si alzò e come un automa si diresse verso la cucina, probabilmente non sopportava la sua vicinanza, invece si ripresentò con un boccale di burrobirra e lo offrì al professore.

- So che per lei è penoso venire qui. Lo capisco. Mi dispiace se in tutti questi anni sono stato un pessimo alunno, una pessima persona, lei non c’entra nulla, so che si sente in colpa per avere interrotto le lezioni di occlumanzia, non deve, io solo sono il responsabile per la morte di Sirius.

Detto questo dagli occhi del ragazzo uscirono le prime lacrime dopo la notte al ministero, Piton si avvicinò e lo abbracciò in silenzio rispettando il suo dolore. Perché avesse scelto proprio lui per sfogarsi non poteva saperlo, ma gli fu grato.

-         Potter, la colpa non è la tua, né la mia, è solo del Lord Oscuro. Piangi se vuoi non ti risparmiare, non tutte le lacrime sono un male.

Harry continuò a piangere disperato per un’ora, dopo di che si addormentò esausto sul divano. Il professore restò in silenzio ad osservarlo sorridendo tra se per le confidenze che Draco, il suo figlioccio, gli aveva fatto qualche giorno prima.

 

-         Sev, … io devo assolutamente dirti una cosa… io ecco io… mi sono innamorato e tanto. Anche se mi fa soffrire come un disperato…. Ecco io amo, cioè credo di amare… mi piace un sacco…

-         Chi ?- aveva chiesto spazientito ben sapendo a chi si riferisse, lo sapeva  da una vita, ma il primo passo era quello di ammetterlo con se stesso e non nasconderlo a nessuno.

-         È difficile ammetterlo, io diciamo che mi …

-         Draco non mi interessano le tue farneticazioni, dimmi chi è?

-         Sfregiato, San Potter, Harrino pottino. Lui insomma…. Lo so è anormale,ma lo amo sul serio.

-         Ma dai?! Mi  chiedevo quanto ancora avresti aspettato a dirmelo, era palese a tutti credo che anche Silente se ne sia accorto, e lo sai che come perspicacia in campo amoroso il vecchio è un bradipo. Che pensi di fare?

-         Niente, lui mi odia e poi sono un uomo e Potter è un dongiovanni.

-         E si può sapere da quanto ti piace?

-         A piacere mi piace da sempre, ma che mi sono innamorato è da quando… oh, ma chi voglio prendere in giro, lo sono da quando mio padre mi parlava di lui, da quando tu mi parlavi di lui. All’inizio era solo ammirazione, ma poi l’ho conosciuto e anche se mi disprezza lo amo, è coraggioso e vorrei stargli vicino in questo momento, solo come amico.

-         Non permette a nessuno di stargli vicino, nemmeno a Weasley e Granger. Ha chiuso la sua vita dietro un muro. E poi scusa se te lo faccio presente, ma tua zia ha ucciso Sirius…

-         Lo so… lo amerò di nascosto… come fai tu con…

-         Non ti azzardare a dirlo, io non sono innamorato di nessuno, non posso…

-         Ma lo sei, quindi finiscila di fare l’idiota e vai a vedere come sta.

Così aveva seguito il consiglio di un ragazzino di  17 anni ed era andato a vedere come se la passava Lupin. Solo che entrare nella sede dell’ordine, consolare Potter era una cosa, salire le scale per vedere l’uomo più coraggioso che conosceva comportarsi come un vegetale per amore di un altro, era tutt’altro. Lo amava da sempre dalla scuola, da quando a tutti era palese che Remus e Sirius stavano insieme, lo aveva vegliato intere notti di nascosto in infermeria quando tornava da una notte di luna piena, mettendo la sua mezza vita a servizio di quella di Lupin e poi lo aveva visto andare via con Sirius ignorando i suoi sentimenti. Quando era tornato ad insegnare i sentimenti che Severus credeva sopiti si erano risvegliati prepotentemente. Lo amava e quando aveva tentato di avvicinarlo Black era tornato e glielo aveva portato via di nuovo. 

Passo dopo passo era davanti alla porta della stanza di Remus, voleva bussare, ma la sua mano si rifiutava. Ricordava ancora quell’abbraccio che gli aveva dato quando lo aveva trovato davanti casa sua infreddolito e spaventato, quando aveva deciso di unirsi all’ordine dopo aver rinnegato Voldemort. Lupin lo aveva stretto a se cercando quel calore che la morte di Lily e James  gli aveva tolto, il tradimento di Sirius, lo aveva distrutto. Piton era entrato nell’ordine ma il suo cuore era nero come la notte, un abisso dal quale non usciva nulla. Aveva visto troppi morti, aveva ucciso e si era macchiato dei crimini più orrendi non si sentiva degno della vita che aveva e per questo si era chiuso a riccio nel suo mondo di disprezzo, la scuola era il suo cosmo. Lupin non contava niente, si diceva, ma ogni tanto una lettera colmava le rispettive solitudini, due uomini a metà, uno lupo, l’altro vampiro.  Nessuno lo sapeva a parte Silente che lo riforniva di sangue, solo una volta era andato vicino a mordere qualcuno,ma non lo aveva fatto, anche se la Umbridge se lo sarebbe meritato. Nessuno sapeva, nemmeno Draco e dire che si poteva considerare il suo migliore amico.

Fermo davanti a quella porta non sapeva che fare, alla fine si risolse a bussare. Lupin andò ad aprire, la barba incolta, le occhiaie ed una forte puzza di alcool, gli occhi che un tempo brillavano erano spenti, offuscati da una patina di dolore e ebbrezza. Remus ci mise un po’ a mettere a fuoco chi fosse.

-         Che vuoi? – chiese rabbioso – vuoi goderti lo spettacolo del fallito?

-         No – rispose calmo Severus – Draco mi  ha consigliato di vedere come stessi

-         E da quando il biondino è tuo amico? Soprattutto da quanto tempo hai degli amici?

-         È il mio figlioccio e purtroppo si può considerare l’unico vero amico che io abbia mai avuto. Come stai?

-         Una merda grazie, l’unico uomo che io abbia mai amato è morto il mese scorso… come credi che possa stare e inoltre questa notte sarà luna piena. Sto una favola!

-         Ti ho portato la pozione, almeno non starai troppo male. Resto io qui questa notte a badare ad Harry, non se la passa troppo bene.

Piton vide gli occhi di Lupin brillare di lacrime, ma prima che potesse in qualche modo aiutarlo gli sbatté la porta in faccia.  Lo sentiva singhiozzare.

 

 

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Capitolo 2
*** notte di luna ***


Notte di luna piena

Notte di luna piena

La notte fu terribile, la pozione antilupo aveva fatto effetto, ma solo per metà, non era aggressivo, ma era comunque un animale in preda a quelle emozioni che da uomo tentava di cancellare in tutti i modi. Ululati e gemiti provenivano dalla stanza e più di una volta Severus dovette impedire a se stesso e ad Harry di entrare almeno un momento per dargli sollievo. Restarono svegli a parlare.

-         Harry… posso chiamarti così?

-         Sì, certo, anzi mi scusi per prima, non avevo nessun diritto di sfogarmi con lei, non dopo quello che ho fatto in questi 5 anni e soprattutto dopo aver visto il suo pensatoio. Io non avevo nessun diritto…

-         È acqua passata e penso che abbia fatto più male a te che a me. Eravamo solo ragazzi.

-         Posso farle una domanda?

-         Sicuro!

-         È sotto qualche incantesimo?

-         No, il dolore ti cambia, i sensi di colpa ti cambiano…

-         L’amore ti cambia…

-         Cosa?

-         Scusi pensavo ad alta voce, lei era a scuola con Remus e Sirius… ecco, loro si amavano molto?

Quella domanda fu come una stilettata nel cuore di Severus, li aveva osservati da lontano, a distanza e sì si amavano, un amore profondo e completo, passionale; infarcito di liti e paci, di scenate drammatiche e coccole tenere. Lui non aveva mai avuto un amore così.

-         Sì Harry, si amavano, tantissimo, vivevano l’uno per l’altro e nemmeno Azkaban li ha separati. Solo la morte c’è riuscita.

-         Già, Remus è a pezzi e io non so come stargli vicino. Ha già tentato il suicidio tre volte in tre modi diversi, è stato terribile! La prima volta l’ho sorpreso che tentava di impiccarsi, la seconda si era tagliato le vene ma sono arrivato in tempo, l’ultima volta ieri ha tentato di buttarsi dalla finestra. Sono a pezzi e nessuno dell’ordine viene a darmi una mano, so che sta soffrendo, ma se Sirius lo vedesse così si arrabbierebbe e lo riempirebbe di botte fino a fargli entrare in testa che non è solo e che la via che ha scelto non lo porterà a niente.

-         Ora ci sono io, l’unica cosa è che per restare devo portare qui Draco, sai con suo padre in prigione e sua madre in fuga non ha nessuno…

-         Soffre molto?

-         Chi?

-         Malfoy, è solo e io so cosa significa, soffre molto?

-         Sì, ma sopravvive. Sapeva che i suoi genitori non gli sarebbero mai potuti stare vicino come voleva, c’è abituato

-         Non lo cercheranno?

-         No, lui, ecco, lui si è ribellato a sua madre, non farà il mangiamorte, non vuole lui odia colui-che-non-deve-essere-nominato, gli ha ucciso la sorellina quando era ancora in fasce.

-         Io…

-         Lo so non potevi saperlo…

Un ululato di dolore lacerò l’aria silenziosa della casa, un gemito talmente forte da far tremare i vetri. Piton si alzò e piombò nella camera del mannaro tentando in tutti i modi di calmarlo, ma con scarsi risultati. Tentò di parlargli, ma alla fine sotto gli occhi terrorizzati di Harry decise di trasformarsi, l’aria nella camera divenne fumo nero e il professore divenne come incorporeo, una nuvola nera da cui spuntava un volto esangue con le iridi rosse, al ragazzo parve di vedere di nuovo Voldemort, ma nel suo cuore sapeva che quella creatura non era malvagia. Attese che la cosa calmasse il lupo e uscì dalla stanza, entrò in camera sua e prese una croce, era di sua madre, gliela aveva data sua zia prima di lasciare definitivamente Privet Drive. Uscì brandendola e la creatura si ritrasse fin quando non tornò ad avere le fattezze del professore.

-         Sono io Potter, per favore abbassa la croce.

-         Ma co… cosa è…è successo – balbettò terrorizzato

-         Ora lo sai anche tu: sono un vampiro, non ti preoccupare nel mondo magico non tutti i vampiri sono malvagi, alcuni, come me scelgono di vivere una vita a metà, ma di viverla. Il sangue mi tiene in vita, ma è l’amore che mi fa vivere.

-         Lei è sempre stato così?

-         No, lo sono diventato durante il mio secondo anno di scuola, fu Lucius a farmi diventare così, lui lo è da tutta la vita…

-         Anche…

-         No, vedi, Lucius per amore di una donna divise con il suo migliore amico la maledizione, fui io a domandarglielo e per i primi anni io beh ero un vampiro a tutti gli effetti, volevo dimenticare una persona che non mi amava. Ma poi l’ho rivisto combattere dall’altra parte e ho capito, non potevo essere ucciso dal mio amore o peggio ancora, ucciderlo, così cambiai…

-         Doveva amarla molto Remus per far sì che lei diventasse uno dei nostri

-         Non lo ha mai fatto e non lo ha mai saputo. Ti prego Potter non dirlo a nessuno, io non mordo un collo da 17 anni, e non voglio perdere il rispetto della comunità magica solo perché da giovane sono stato molto stupido.

-         Non lo dirò a nessuno se lei mi promette che quello che sto per dirle non uscirà da questa stanza.

-         Va bene.

-         Ho visto Lucius Malfoy qualche mese fa, è venuto a Privet Drive e mi ha dato una lettera per Draco e una per lei. Mi ha pregato di starvi vicino e che vi proteggerà sempre, anche dalla prigione, mi ha detto delle cose su Voldemort e mi ha chiesto di sconfiggerlo anche per lui. Mi ha detto che ama immensamente Draco e che se in passato gli ha fatto del male lo ha fatto solo per tenerlo alla larga da sua madre…

-         Narcissa è come Bellatrix, stessa pazzia. Ma tu come fai a sapere di Remus?

-         Io ecco… veramente i suoi pensieri erano talmente tanto evidenti quando è entrato qui che non ho potuto fare a meno di leggerli e quando dormivo, beh, ho visto un suo ricordo…

-         Draco?!

-         Sì.

-         Tu che pensi di lui?

-         Io non lo so sinceramente sono molto confuso…Io mi sono innamorato due volte e di due persone di sesso differente…

-         Ron e Hermione?

-         Sì, li amavo entrambi, come se insieme fossero una sola persona, ma non lo sono e non capisco perché doveva capitare proprio a me. Non sono gay o sì, non lo so. Ma Draco non mi interessa, almeno sotto il punto di vista emotivo…

-         Ma ti piace?

-         A tutta la scuola piace Draco, è stupendo… un angelo caduto.

-         Non è un angelo, non è un demone, mi sono stufato di sentirlo chiamare così, è un ragazzo che ha subito di tutto, lui è in grado di provare delle emozioni come credo nessuno sia capace. Con te ha fatto il bastardo perché si sentiva rifiutato, vedi è dura sapere che la persona che ami non ti degna nemmeno di uno sguardo, che non saprà mai ciò che hai fatto per lui, che hai tentato di cambiare per lui…

-         Remus non dimenticherà mai Sirius, lo ha amato, ma vedrà…

-         Non mi faccio nessunissima illusione, io per lui sono e sarò sempre solo Mocciuosus.

-         Forse, ma lo sente quando qualcuno gli sta vicino. Mi odia per questo non….

Detto questo riprese a piangere, Severus lo osservava e sentiva il suo immenso dolore. Avrebbe voluto farsene carico, lui sapeva come affrontarlo. Si addormentò nuovamente e lo portò nella sua stanza lo depose sul letto e entrò nella stanza di Remus, lo trovò completamente nudo steso sul pavimento. Tremava. Lo prese in braccio stupendosi di quanto fosse leggero. Lo mise a letto dandosi mentalmente del manico perché il suo corpo si era risvegliato solo a vederlo.  Si sedette vicino a lui, incapace di dormire cercò un libro da leggere. Prese dallo scaffale un libro di pelle rossa senza titolo, lo aprì e si accorse che era un Diario, il diario di Remus, la sua coscienza gli urlava in tutti i modi possibili che quello di leggerlo non era un atto buono, ma era curioso e soprattutto masochista. Così aprì una pagina a caso.

Silente mi ha chiamato, vuole affidarmi la cattedra di Difesa contro le arti oscure alla scuola, non posso accettare, anche se vorrei, non posso tornare in quella scuola, non posso tornare tra quei corridoi che mi ricordano tanto Sirius, non posso stare vicino  a Lui senza sentirmi in colpa. Come posso non averlo dimenticato, in 14 anni la mia mente lo ha solo accantonato , messo da parte, ma ieri quando l’ho visto per caso al ministero mi sono  sentito  morire, un ragazzino di 16 anni chiuso in un corpo di un quarantenne. Perché ogni volta che appare mi fa quest’effetto?  Perché mi sento un idiota ogni volta che mi squadra con quegli occhi ?  è possibile che dopo tutto questo tempo io sia ancora innamorato di qualcuno che non ricambierà mai? Di qualcuno di cui ho solo il disprezzo. Un mostro, un malato schifoso. Lo amo però….

Severus non seppe mai a chi si riferisse Remus con quelle parole, perché il lupo si era svegliato.

-         Che cazzo stai facendo?

-         Niente, Lupin, calmati, hai avuto un notte movimentata, io… io…

-         Cosa stavi facendo? – gridò ancora più forte – sono cose private non hai nessun diritto. Ora esci, stai lontano da me.

-         Ti prego ascolta, io non volevo sul serio, ma …

-         Cosa hai letto?

-         Niente giuro, niente.

-         FUORI DALLA MIA CAMERA E DALLA MIA VITA!!!!!!

-         Ti prego calmati.

-         FUORI

Severus si avviò alla porta, la aprì e davanti a lui trovò Harry, era stato svegliato dalle urla dei due uomini, chiese se tutto fosse a posto e di risposta ebbe solo un grugnito di Piton e un libro tirato contro il muro dal lupo.

Come sempre ringrazio i lettori anonimi, poi un ringraziamento speciale a Michelle Malfoy, mi fa piacere che la storia ti piaccia

                                               Baciotti Mafalda

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Capitolo 3
*** tentare di uscirne ***


Tentare di uscirne

Tentare di uscirne

Quella mattina il professore di pozioni non uscì dalla camera e Harry decise di scrivere a Ron ed Hermione, gli mancavano i suoi due amici e all’inizio dell’estate si era comportato veramente male con loro. Li aveva scacciati quando avevano provato a stargli vicino, non sopportava di vederli insieme, stava troppo male, si era accorto di amarli entrambi, non poteva pensare alla sua vita senza il loro amore, ma sapeva che non sarebbe mai potuto accadere, si amavano da troppo tempo, anche se non se l’erano mai detto, lui era quello anormale, quello innamorato del suo migliore amico, non gli aveva detto nulla, ma li aveva allontanati con le sue sfuriate e dopo la morte di Sirius non aveva più voluto vederli. Ma quella mattina decise che era arrivato il momento di chiedere scusa e dire loro la verità. Prese carta e penna e scese in salotto a scrivere.

perdonami, lo so sono stato intrattabile durante quest’anno, ho fatto si che il mio dolore rovinasse la nostra amicizia… io tengo a te, non sai nemmeno quanto. Herm, devo parlarti sul serio, dirti la verità, puoi raggiungermi dove sai? Ti voglio bene. Harry Potter.”

Aveva deciso che prima doveva parlarne con la ragazza, Ron non era ancora pronto a sapere la verità. Il resto della mattinata trascorse come tutte le altre, davanti un televisore spento inseguendo tristi ricordi. All’ora di pranzo Piton scese da Harry.

-         Scusami per questa mattina, me la sono presa con te. Ho fatto un errore, e Lupin si è arrabbiato.

-         Non si preoccupi prof. Ci sono abituato, lei mi ha sempre trattato un po’ male, diciamo che mi ha sempre trattato come una pezza da piedi.

-         Lo so, ma vedi tuo padre era l’unico a sapere dei miei sentimenti per Remus, lo scoprì una notte mentre vegliavo Lupin. Era un piccolo arrogante e bastardo, ma mi stette vicino insieme a tua madre, fu il mio primo amico e tua madre, beh lei era assolutamente perfetta con tutti. Loro erano la coppia più bella del mondo, e per questo il lord Oscuro li ha uccisi, tu ti sei salvato perché loro ti amavano…

-         Non  capisco la profezia…

-         Sì, ma come sempre le profezie si capiscono a posteriori, lui voleva tua madre e tuo padre dalla loro parte perché… fu colpa mia dopo essere passato dalla Sua parte, gli parlai di Lily e James

-         Non – è – colpa- sua. Lui li avrebbe cercati e uccisi comunque, erano forti e potenti e in più non voleva che in nessuna parte del mondo l’amore potesse prosperare. Me lo ha detto Lucius. Mi ha detto anche che fu per l’amore di mia madre che mio padre si sacrificò ed è lo stesso amore che non permette a colui che non deve essere nominato di toccarmi o di uccidermi. Finchè quelli che mi sono vicini si amano o io li amo lui non può toccarmi.

-         Lo so.

Quello che accadde dopo ebbe del miracoloso Lupin scese dalle scale, era pallido e smunto, ma senza barba  e vestito di tutto punto. Aveva una veste da mago e dei pantaloni morbidi, i capelli ormai lunghi erano raccolti in una coda ben pulita, gli occhi erano stanchi, ma lucidi.

-         Ok, voi siete amici?! Cosa mi sono perso?

-         Remus…

Piton e Harry  balzarono in piedi incerti sul da farsi entrambi volevano abbracciarlo, ma avevano paura di potergli fare del male era ancora provato dalla notte precedente, inoltre Severus non poteva avvicinarsi il licantropo aveva una croce in bella vista sullo scollo della tunica. Non si ritrasse anche se la pelle iniziava a bruciare, Remus lo abbracciò, come in passato cercò in quell’uomo il calore che nel suo cuore mancava. Harry vide il docente di pozioni soffrire, i suoi pensieri erano in tutta la stanza, il petto bruciava e il suo corpo tradiva quell’emozione assoluta che solo la vicinanza di quell’uomo sapeva accendere. Il ragazzo si intromise in quell’abbraccio allontanando il vampiro che stava superando tutti i limiti. Abbracciò  il licantropo, sorridendogli e distogliendo l’attenzione da Severus che nel frattempo stava tentando di spegnere il piccolo fuoco che gli bruciava il petto e di dare una calmata ai suoi bollenti spiriti.

-         Perdonatemi- disse infine il vampiro e si infilò nella porta del bagno.

Remus non capendo il suo comportamento si infilò nel bagno con lui, lo vide versarsi dell’acqua sul petto e lavarsi la faccia più di una volta, poi si fermò davanti allo specchio e si osservò un po’.

-         Se non cambi espressione lo specchio si romperà.

Piton sussultò, si coprì il petto e si schiacciò addosso al lavandino, la croce stava ricominciando a bruciarlo, indietreggiò fino a che non incontrò il muro. Non voleva farsi vedere sofferente dall’uomo, ma non voleva nemmeno che pensasse che non aveva voglia di stare con lui. Si fece forza e si avvicinò.

-         Perdonami, ma mi hai spaventato.

-         Cos’è Severus, hai paura di me?

-         Certo che no – rispose sofferente – è che dopo questa mattina mi sento uno schifo, non volevo impicciarmi delle tue cose, non riuscivo a dormire…

-         Non ti preoccupare , ho esagerato- si avvicinò per abbracciarlo nuovamente, ma abilmente Severus lo schivò e uscì dal bagno, non aveva ripreso fuoco, ma la pelle si era raggrinzita e scottava. Doveva prendere del sangue fresco e subito, aveva perso troppe energie. Stava per raggiungere il frigo quando svenne.

Harry   e Remus lo raggiunsero. Il licantropo era terrorizzato ed Harry non sapeva assolutamente cosa fare, cosa dire o chi chiamare.

-         Cosa gli è preso?

-         Non lo so, Remus che facciamo.

-         Non ne ho idea. Facciamolo stendere. Apriamogli la camicia…

-         NO, non credo sia una buona idea. Facciamolo stendere e poi mi farò venire un’idea.

Lo stesero sul divano e poi Remus gli andò a prendere un bicchiere d’acqua, mentre invece Harry prese uno spillino si bucò un dito e versò alcune gocce di sangue sulle labbra del professore che si riprese all’istante. I suoi occhi ritornarono rossi e per un momento ebbe l’istinto di trasformarsi e bere Harry fino all’ultima goccia, la sua parte umana prese il sopravvento e con una spinta mandò il ragazzo lontano da lui.

-         Cosa diamine fai? Sei stupido come tuo padre!!!!!

-         Prego?

-         Anche lui fece una cosa simile per salvarmi la vita.

-         Quando?

-         Pochi giorni prima di morire, io ero passato dall’altra parte ma non tutti ne erano al corrente e …

-         Sirius lo ferì gravemente – si intromise Remus.

-         Già, decise che sarebbe stato divertente farmi perdere un po’ di sangue, mi ferì gravemente al torace e mi lasciò agonizzante, solo quando James seppe quello che era successo, venne e mi portò a casa sua… ti conobbi lì, eri un coso buffo tutto occhi e naso, loro ti amavano Harry, un amore vero…

-         Non seppi mai come ti salvò.  si intromise, Remus

-         Non mi ricordo, io… non lo so

-         Avanti lo stavi raccontando ad Harry, perché non me ne vuoi parlare?

-         Lupin, fatti gli affari tuoi.

Quella frase spezzò il cuore del licantropo, che si ritirò nelle sue stanze.

-         Ma quanto sono idiota

-         Io non vorrei infierire, ma sì è stato un idiota, Remus le vuole bene, tanto, io lo so, vuole solo uscirne, e vuole che lei gli stia accanto. Provo a parlargli, lei si riprenda e vada da Draco.

 

------------------------------------------------------------------------granzie a Debby Potter, Michelle Malfoy e Sabryyy e come sempre ai lettori silenziosi

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Capitolo 4
*** rivelazioni ***


Rivelazioni

Rivelazioni

Harry salì le scale quello che aveva letto nella mente di Remus l’aveva colpito più di tutto quello che gli era stato detto in quei giorni. Ormai la sua capacità di leggere nel cuore delle persone era arrivata a livelli assurdi, gli bastava osservare gli occhi di chi aveva di fronte per  scorgerne i pensieri più remoti. Aveva scorto il cuore di Remus e aveva veduto uno spiraglio di luce.

La porta era aperta e il lupo stava steso ad occhi chiusi sul letto.

-         Rem, posso entrare?

-         Ormai… sei entrato anche troppo a fondo nella mia mente.

-         Scusami, non lo faccio apposta.

-         Ascoltami, quello che ho nel cuore lui non deve, non dovrà mai saperlo

-         Perché?

-         Perché no, ho già perso Sirius per questo… lui si è lasciato morire per causa mia, perché io avevo smesso di amarlo…

-         Che imbecille, lo sai che non è morto per questo, Bellatrix lo ha ucciso, lui ti voleva bene, ti amava, ma ti voleva vedere felice e non si sarebbe mai ucciso per questo.

-         Harry non capisci, io l’ho tradito… e non solo l’ultimo anno; io sono stato innamorato di due persone, una è Sirius l’ho amato per un po’ poi è diventato il mio migliore amico, non lo amavo perché nel mio cuore c’era un altro…

-         Severus?

-         Sì, lo so è stupido, ma lo amavo, non siamo mai stati insieme,ma quando io venni ad insegnare a scuola, abbiamo provato almeno ad essere amici, ma mi ha sempre allontanato. Come se non mi ritenesse degno di essere vicino a lui… Harry, io lo amo da una vita e mi sento in colpa perché nonostante la morte di Sirius continuo a sperare che tra noi due possa nascere qualcosa.

-         Non ne sarei così sicuro. Vedi, Severus non è come sembra…

-         Ma per favore, hai visto come ha reagito quando sono entrato in bagno e poi come mi ha risposto… mi considera un mostro, meno di una nullità…

-         Remus, non è vero…

Non potè continuare a sollevare il morale del suo amico perché da sotto arrivarono i soliti strilli della signora Black.

Harry corse a fare gli onori di casa, sperava ardentemente che fosse la sua amica Hermione, invece fu il viso di Malfoy che si trovò davanti. Aveva gli occhi bassi e non osava alzare lo sguardo verso Potter. Era stranamente taciturno e si stringeva il più possibile nel maglione  nero che indossava. Era come se volesse scomparire, rendersi invisibile agli occhi di Potter. Piton lo sospinse verso il salotto, lo obbligò a sedersi poi prese da parte Harry e gli disse

-         Potter, ti prego è sconvolto, stare qui con te lo porterà a distruggersi se lo tratterai crudelmente… ignoralo se proprio non riesci a dimostrarti un amico.  Dimentica quello che hai visto nella mia mente per favore.

-         Lo farò se lei mi promette una cosa: vada da Lupin gli parli, ha bisogno di sapere quello che prova… lo so che rischia di …

-         Non lo farò Harry, perdonami, ma non riesco a dirgli ciò che gli taccio da più di 20 anni… e poi ha la croce…

-         Gli dirò di toglierla… ma lo so che non è quello il motivo. Almeno cerchi di dirgli la verità, questa notte sarà di nuovo luna piena e potrebbe succedere di nuovo…

-         Non con Draco in casa, non mi trasformerò con lui sotto lo stesso tetto. Non voglio che lo sappia.

-         Vada a parlarci!!! Mi occuperò io di Draco. Abbiamo 6 anni in sospeso.

Detto questo ritornò in salotto e si sedette accanto al biondino. Stettero in silenzio per un po’ poi il moretto tentò un approccio, ma appena aprì bocca un torrente di parole uscì dalle labbra di Malfoy.

-         Lo so che  mi odi, che sono l’immagine di tutti quelli che detesti, che sono sempre stato un bastardo, che mia zia ha ucciso Sirius, ma ti giuro che non condivido…

-         Malfoy, tranquillo, non ti addosso le colpe della tua famiglia, tu non sei come loro. Sei un piccolo arrogante e cattivo, ma non sei malvagio ne perfido, abbiamo avuto sei anni per insultarci, ma credo che con il ritorno di Voldemort i nostri stupidi dissapori debbano essere cancellati  e dimenticati.

-         Credevo che fossero solo mie speranze… perdonami se sono stato un gran bastardo…

-         Io non sono stato da meno. Abbiamo 4 settimane per conoscerci, non credi che almeno potremmo fare uno sforzo?

-         Sì…

Gli occhi del biondino brillarono intensamente, aveva la possibilità di stare vicino ad Harry senza dover essere ciò che non era, senza dover necessariamente ferirlo.

-         Posso entrare?

-         Se non ti faccio schifo…

-         Cretino… - Severus entrò nella stanza, aveva deciso di dirgli la verità, doveva assolutamente spiegargli il suo comportamento del pomeriggio. – scusami per oggi pomeriggio. Ero stanco…

-         Non mentirmi, ti prego, so di non meritare nulla perché sono solo…

-         Che cosa dici… - disse Severus duramente – tu non sei un mostro, la devi finire di pensarlo, la tua è solo una malattia… io lo so come ti senti…

-         A sì…- rispose urlando il mannaro – lo sai? E allora spiegami, perché mi detesti? Perché non riesci a stare più di due minuti nella mia stanza? Perché mi hai denunciato due anni fa? Perché… - disse sussurrando- perché mi odi?

Severus lesse il dolore negli occhi del suo amico, un dolore antico, quasi da mozzargli il fiato, rabbia, impotenza di fronte ad un uomo che lo aveva sempre disprezzato. Si sentì immensamente in colpa e l’ abbracciò di slancio, nonostante la grande croce.

Lupin si abbandonò completamente a quell’abbraccio, per la prima volta da anni si sentiva protetto, tra le braccia di quell’uomo si permise un pianto disperato. Severus non disse nulla si limitò a stringerlo e ad accarezzargli la testa dolcemente. Solo dopo qualche tempo, minuti, ore, non poteva dirlo. Si staccò da lui e gli disse:

-         Dobbiamo parlare… hai diritto ad una spiegazione. Però prima ti devo chiedere una cosa, poi capirai il perché: togliti la croce, ti prego, mi sta uccidendo.

Un po’ sorpreso Remus si tolse la croce e la mise in un cassetto, poi fece apparire una brocca d’acqua e due bicchieri uno lo porse a Severus e l’altro lo depose su un piccolo tavolino vicino alla poltrona dove si era accomodato pronto ad ascoltare.

-         Mi hai chiesto come James fece a salvarmi. Io ti chiedo come in tutti questi anni non hai fatto ad accorgerti di una cosa tanto ovvia…

-         Non capisco…

-         Ti prego, James, Lily, perfino Sirius se ne erano accorti, anche la Granger lo sospetta. Avanti Rem, lo sai benissimo.

-         S- s- sei un- un-

-         Vampiro- disse l’uomo con la voce più triste che Lupin gli avesse mai sentito – beh, un mezzo vampiro. Durante la scuola divisi la maledizione con il mio migliore amico.

-         Malfoy…- disse con astio Lupin.

-         Sì, ma fui io a chiedergliela, volevo capire…

-         Cosa, cosa volevi capire?

-         Volevo capire cosa si prova ad essere potente, un mezzo eroe, solo che non avevo calcolato che l’istinto del vampiro ha avuto troppe volte il sopravvento…

Detto questo si alzò la manica e mostrò il marchio nero, Lupin lo guardò disgustato.

-         Il potere alletta il vampiro, non mi voglio giustificare, il marchio l’ho voluto anche io, volevo stare solo, dimenticare e cancellare il dolore con il dolore di qualcun altro. Ma poi ho capito che stavo facendo una stronzata, che tutto quel sangue mi teneva solo in vita, ma non stavo vivendo, stavo fingendo di vivere, non c’era una ragione vera che mi facesse svegliare la mattina, ma poi per fortuna ho capito che quello che stavo facendo era sbagliato, la nascita di Draco mi ha fatto cambiare…

-         Malfoy, quando ero a scuola mi è capitato di osservarlo, è una maschera quella che porta… lui non è come suo padre…

-         Non lo hai mai sopportato? Vero?! Ma anche lui portava una maschera, vedi l’amore ti cambia la vita, lui amava veramente Narcissa e per lui si è sacrificato, ha sacrificato tutta la sua vita, ma ha protetto Draco, solo con Star non è riuscito, il Lord Oscuro l’ha uccisa…

-         Non è esatto… vedi tu non facevi parte ancora dell’Ordine, ma un’altra persona sì e Star siamo riusciti a salvarla, l’ho cresciuta io, mandata a studiare all’estero, oggi ha 11 anni e tra 4 settimane entrerà a Hogwarts e io dovrò spiegare a tutti chi è. Harry l’ha conosciuta vive qui, ma da quando ci sei tu lei vive in camera sua… è la copia femminile di Draco .

-         Star è viva?

-         Sì, ma si chiama Stella, non Star, è lo stesso nome solo che in italiano. Volevo liberarla dal suo passato, ha rischiato di morire a soli 2 anni.

-         Chi l’ha salvata?

-         Non te lo posso dire, comunque ora è libera ed è viva. Devi conoscerla…

-         Davvero?

-         Sì, devi proprio… 

-         È una bambina meravigliosa, è dolce carina le persone che l’hanno cresciuta l’adorano e io l’adoro.

-         Prima devo dirti una cosa…solo che…

-         Avremo tempo Severus, avremo tempo per parlare, ora Stella è più importante di tutti noi.

Salirono ai piani superiori, non prima però di aver sbirciato cosa stessero facendo i due ragazzi in salotto… incredibile ma vero, stavano parlando con serenità.

 

Piton entrò nella stanza della bambina, aveva paura, non ne aveva mai avuta così tanta, sapeva che la piccola non era sopravvissuta dopo l’attacco di Voldemort, ma contro ogni sua speranza, ecco che la ritrovava a casa del suo Remus. La piccola era nella sua stanza, poco prima Harry era entrato e le aveva detto di restarsene lì a leggere. Sapeva che quando c’erano ospiti lei doveva starsene in camera sua,non doveva farsi vedere da nessuno,  sapeva che altrimenti avrebbe corso un grave pericolo. Stava leggendo quando bussarono alla sua porta.

-         Chi è?- chiese

-         Sono Remus. C’è un amico qui con me, puoi aprire?

Stella scese dal letto e chiuse il libro che stava leggendo… un romanzo di una scrittrice babbana; lo poggiò sulla scrivania e aprì la porta.

Si trovò di fronte un uomo con i capelli lunghi scuri… un po’ unti, aveva il naso adunco e le mani bianche e affusolate. Gli occhi erano lucidi e Stella avrebbe scommesso tutti i suoi soldi ( ben pochi a dir la verità) che quell’uomo, stava per mettersi a piangere.

-         Buon giorno- esordì la piccola – io sono Stella Fenix, lei chi è?

-         Io mi chiamo Severus Piton.

-         Il prof cattivissimo di Harry?

-         Temo di sì.

Severus osservò quella bambina, aveva i capelli biondi, quasi bianchi, un viso affusolato, con i tratti molto marcati, gli occhi blu e le labbra rosse. Sorrideva come Draco non aveva mai fatto, era gentile e molto carina.

-         Ti abbiamo disturbato?- chiese Remus

-         No, ma questa notte hai fatto un casino zio, non ho chiuso occhio e dire che Harry mi ha insonorizzato la camera…

-         Mi dispiace piccola…

-         È perché stai male ancora per Sirius?

-         Un po’.

-         Lo sai che anche Harry sta male? Lo sai che sei tu l’adulto e lo devo consolare?

-         Stella… smettila.

La ragazzina mise il broncio, aveva ragione e lo sapevano entrambi. Remus lasciò soli Severus e Stella, se ne andò a mangiare qualcosa in cucina, passò per la stanza dove Harry e Draco stavano chiacchierando.

 

 

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Capitolo 5
*** Tentare di conoscersi ***


Tentare di conoscersi

Tentare di conoscersi

Harry era seduto da ben 10 minuti e fissava il vuoto davanti a se, accanto a lui Draco faceva la stessa cosa. Avevano 6 anni in sospeso, ma non riuscivano a parlare. Nessuno dei due si sentiva di fare la prima mossa, parlare significava mollare ogni difesa che avevano costruito in tutto quel tempo.  Si fissarono, Harry poteva leggere nei suoi pensieri, era nervoso, spaventato e si sentiva tremendamente in colpa per sua zia, per il suo nome, per quei sei anni passati a fingere di odiarlo. Stava male per suo padre che era in prigione, stava male per Severus… si sentiva in colpa per essere stato così bastardo per  tutto quel tempo. Harry si sentiva vicino a lui, e non perché poteva leggere nei suoi pensieri, ma perché lo capiva, aveva passato quasi tutta l’estate ad odiarsi per Sirius.

-         Sto male… Draco, sto male talmente tanto che non riesco nemmeno ad insultarti.

-         Potter, ora siamo passati a Draco… e poi non credere, sto male anche io, mi sento uno schifo per quello che mia zia ti… vi ha fatto, mi sento in colpa per non aver ubbidito a mio padre e non averti impedito in tutti i modi di andare all’ufficio misteri… ma tu e gli altri non avete fatto un bel niente per impedire che tutto quello accadesse…

-         Lo so, tuo padre mi ha dato questa…- detto questo gli porse la lettera

 

Figlio mio,

mi spiace se per avere mie notizie dovrai attendere di incontrare Harry, ma lui si trova nel  luogo più sicuro che conosca e così mi materializzerò da lui  gli darò questa.

Sappi Draco che ti ho sempre voluto bene, anche se non sono riuscito a dimostrartelo, ho tentato di proteggerti per quanto ho potuto, ma ti ho mentito, lasciato credere di avere un padre orribile e cattivo, ma non potevo fare altrimenti. So di potermi fidare di te, per questo ti scriverò queste righe. Ricordati, tu e Harry siete la chiave per sconfiggere Voldemort , insieme a Stella riuscirete laddove noi abbiamo fallito. Io sono un membro dell’ordine e tu farai lo stesso se è questo quello che vorrai , Harry ti aiuterà, proteggi Stella, lei è tua sorella e ringrazia Remus da parte mia per averla accudita. Sì, lo so tu pensi che un mannaro non possa essere un buon padre, ma lui è fantastico. Aiuta Sev, lui è il più debole di tutti noi. Ti voglio bene Draco, ti voglio bene e non dimenticarlo.

                                                           Lucius Malfoy.

-         Ho una sorella – mormorò a bassa voce il biondino – io pensavo che Star fosse morta 9 anni fa.

-         No caro mio, Stella è viva, anche troppo direi… è bellissima credimi, è una bambina matura, pensa che sgrida me e Remus in continuazione.

-         Potter… cos’è l’ordine? Perché io te e Stella siamo la chiave per sconfiggere il Lord Bastardo e i suoi mangiatorte?

-         Wow, questa mi mancava… pensavo che solo nominare o pensare a Voldemort ti facesse tremare, ma invece lo nomini e lo insulti e insulti anche i bastardi suoi seguaci.

-         Non mi conosci, lui ha ucciso… almeno credevo avesse ucciso Star…

-         No, qualcuno, a dir la verità non ho idea si chi, l’ha portata a Rem, lui l’ha spedita in Italia. È cresciuta, ha 11 anni, è bellissima… poi, andiamo con ordine, io non sono autorizzato a parlarti dell’Ordine e non so nulla della chiave…una cosa però posso dirtela, NON è COLPA TUA. Ne per me, ne per Sirius ne per Severus. Noi abbiamo fatto le nostre scelte tanto tempo fa. Tutti ci sentiamo in colpa per Sirius. Io, Remus, il professore… tutti. È stata tua zia Bellatrix ad ucciderlo, nessun altro.

-         Potter, mi odi?

-         No, dopo l’ufficio misteri il mio odio, oltre che a me stesso per aver smesso di prendere lezioni da Piton, si è riversato su Bellatrix. La odio più di Voldemort. Vedi Sirius era come se fosse mio padre, e invece… chiunque amo muore.

Harry abbassò gli occhi,  aveva ancora voglia di piangere, ma non poteva, una cosa era parlare civilmente con lui, un’altra era frignare come una ragazzina davanti alla sua vecchia nemesi. Ma Draco fu più veloce e gli passò un braccio intorno al collo, lo strinse per un secondo a se. Sapeva quanto dovesse soffrire. Aveva creduto di perdere Star e la sua vita era stata distrutta. Odiava Voldemort e sua madre. Odiava tutti. Vedere Harry sempre così sereno, sempre così vivo, ridotto ad uno straccio gli faceva un male cane, nessuno, Severus a parte, lo aveva mai confortato e quindi non sapeva se il suo gesto potesse essere frainteso, ma Harry restò accoccolato come un bambino tra e sue braccia.

Intanto Lupin era andato a ripescare Severus, sapeva che Stella poteva essere una rompipalle terrificante,quando però era passato davanti ai due ragazzi li aveva visti abbracciati… sorrise.

-         Sev, puoi venire un momento?

Il vampiro uscì dalla stanza di Stella e chiuse la porta. Aveva gli occhi lucidi, era arrossito… era felice.

-         Remus, è la bambina più bella che io abbia mai visto. Grazie per averla protetta e cresciuta… grazie…

-         Lei mi ha salvato. Lei ed Harry, non so se te lo ha detto, ma ho tentato di uccidermi… sono solo un perdente… ho fatto soffrire tutti quelli che avevo giurato di proteggere e amare…Sirius, Harry… t… tutti gli altri che contavano su di me… io li ho delusi e ho deluso anche te. Ti ho visto il giorno dopo l’ufficio misteri, tu mi hai guardato con disprezzo…

-         Cosa?! Ma che dici, io non ti ho guardato con disprezzo, volevo solo leggere nei tuoi pensieri, ma tu me lo hai impedito, tu me lo impedisci sempre…

-         Non mi disprezzi?

-         No brutto idiota… io volevo solo starti vicino, esserti amico, ma tu no me lo hai mai permesso…

-         Io… io… non credo che sia il momento di parlarne, senti Sev, ora dobbiamo raccogliere i pezzi dei cuori di quei due ragazzi lì fuori… sono a pezzi e serve un adulto per farli stare su…

-         Sai, credevo che si sarebbero uccisi e invece guardali, sono così carini…

-         Harry e Draco sono simili, non per niente sono la chiave. Stella avrà il coraggio necessario per stare dalla loro parte qualsiasi cosa decideranno di fare.

-         Credi che…

-         Non lo so, spero che riescano a fare ciò per cui sono stati chiamati… 

 

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