La Coppa Dei Prefetti di Airis_cs (/viewuser.php?uid=75063)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Capitolo ***
Capitolo 2: *** II Capitolo ***
Capitolo 3: *** III Capitolo ***
Capitolo 4: *** IV Capitolo ***
Capitolo 5: *** V Capitolo ***
Capitolo 6: *** VI Capitolo ***
Capitolo 7: *** VII Capitolo ***
Capitolo 8: *** VIII Capitolo ***
Capitolo 9: *** IX Capitolo ***
Capitolo 10: *** X Capitolo ***
Capitolo 11: *** XI Capitolo ***
Capitolo 1 *** I Capitolo ***
La storia tiene conto della maggior parte degli avvenimenti del settimo libro,
tranne per alcune cose che potrebbero essere modificate. Tutti gli studenti hanno ripetuto l'ultimo anno,poichè lo avevano perso a causa della guerra.
I personaggi non appartengono a noi ma sono di proprietà di J.K.Rownling, tranne Jamie che è un personaggio frutto della nostra fantasia. Buona lettura ^^
“Non
metterti nei guai, stai
attenta, non scordarti di non vagare per i corridoi da
sola e...”
Ormai
Hermione annuiva a tutto quello che diceva sua madre. Per lei era
arrivato il
settimo anno ad Hogwarts. La scuola era la sua seconda casa, la
conosceva molto
bene e se l’era cavata per tutti i sei anni precedenti. Cosa
le poteva mai
succedere? Beh.. questa si che era una domanda...In sei anni ne erano
successe
di vicende insolite; Come scordare Fierob.. Ehm Alicrespe? O La
creazione
dell’Ordine della Fenice? Quei ricordi le colmavano
l’adolescenza, quelle avventure
fantastiche che solo loro avevano vissuto. E adesso nel giro di pochi
mesi
tutto era cambiato. Dopo che Harry sconfisse Lord Voldemort
definitivamente ci
furono molti cambiamenti. L’Harry Potter che conosceva
Hermione era scomparso.
Da quando incominciò ad essere chiamato il
“Prescelto” non era più lui. Si
pavoneggiava con tutti, e il numero di ragazze che uscivano ogni notte
dal suo
letto aumentava sempre di più. Provava quasi ribrezzo a
dirlo, ma Harry si
stava comportando esattamente come quel ragazzo che lui tanto odiava :
Draco
Malfoy. Per non parlare di Ron.. Dopo che ebbero rotto la loro
relazione, si
scambiavano giusto un “Buongiorno” ogni tanto
quando i loro sguardi si
incrociavano. Ed Hermione non aveva neanche provato a ristabilire
l’amicizia,
se ormai così si poteva chiamare. Pian piano Ron assumeva ed
imitava i
comportamenti di Harry, giusto per far diminuire la speranza e la
fiducia che
Hermione riponeva in loro. Stentava a crederci che fossero caduti
così talmente
in basso da vantarsi anche con i professori. L’unica vera
amica che le era
rimasta era Ginny. Lei si che era rimasta la stessa. Sempre la Ginny
con quel
carattere scontroso, sempre la Ginny bellissima che tutti desideravano,
sempre l’unica
Ginny. Anche
l’ambiente di Hogwarts
sembrava essere diverso. I Serpeverde non erano più fieri
della loro casata
come una volta e passavano molto meno tempo a insultare gli altri
studenti e a
vantarsi. Neanche Draco Malfoy aveva tenuto il suo stile di vita
abitudinario.
Certo, aveva sempre quel caratterino scontroso e insolente, ma sembrava
meno
fiero e sicuro di se da quando avevano rinchiuso i suoi genitori ad
Azkaban.
Ritrovarsi solo a diciassette anni è un’esperienza
terribile. Si era dovuto
mantenere con le proprie forze e aveva venduto molti beni di famiglia
per
cercare di sopravvivere. La vita che conduceva non era più
quella di una volta
e probabilmente era stato proprio questo a spegnere un pò la
sua presunzione.
Hermione
salutò distrattamente
i genitori e saltò sull’Hogwarts Express che era
lì già da un pezzo. Camminava
per il corridoio in cerca di uno scompartimento libero su cui
riposarsi. Ginny
poi non era nemmeno con lei perché aveva un appuntamento con
Dean. Si erano incontrati
pochissimo quest’estate e non vedevano l’ora di
rincontrarsi nuovamente.
Hermione finalmente trovò l’ultimo scompartimento
del treno completamente
vuoto, entrò, sistemò i suoi bagagli in modo
confusionario e si distese
perdendosi nei pensieri che le giravano in testa. Era convinta che
quest’anno
sarebbe andato malissimo e aveva paura anche di non riuscire a passare
i
M.A.G.O. Cosa totalmente impossibile poi. Hermione non poteva non
passare i
M.A.G.O. essendo la più brava ed intelligente studentessa
di Hogwarts negli ultimi anni. Pensava poi molto alle relazioni che
aveva intrapreso con
gli altri
studenti e se sarebbero cambiate anche quelle. Ormai per lei i
cambiamenti
erano all’ordine del giorno e si stava abituando
all’idea. Mentre si perdeva
tra i suoi pensieri, sentì il treno muoversi e partire e con
l’andatura di
quest’ultimo chiuse gli occhi con l’intento di
riposarsi.
Ma
il suo piano sembrava non avere successo. Dal corridoio
proveniva il chiacchiericcio di tutti gli studenti che si facevano
spazio nel
treno per poter occupare una cabina vuota prima di tutti gli altri. Si
sentivano spintoni, urla , e le solite parole di circostanza come
“Ciao, da
quanto tempo!” oppure “Ciao , come
stai?”. Improvvisamente cadde il silenzio e
si sentirono solo rumori di passi accompagnati da quelle voci per lei
inconfondibili.
"Hai
visto quello nuovo del primo anno? Certo che marmocchi
simili senza nemmeno un briciolo di coraggio non dovrebbero nemmeno
ammetterli
in questa scuola! Guarda me per esempio … sono riuscito a
battere Voldemort
grazie al mio sangue freddo e alla mia astuzia!” disse la
prima voce
atteggiandosi come un divo.
“Si , si!”
esclamò la seconda voce come
se avesse imparato
quella battuta a memoria.
Hermione
riconobbe immediatamente a chi appartenevano
quelle voci. E del resto come non avrebbe potuto? Era stata loro amica
per ben
sei anni e alla fine quei due erano stati capaci di rovinare tutto in
un sol
colpo.
Adesso
dal corridoio provenivano le loro insopportabili
risate. Questo poteva significare solo una cosa: avevano preso di mira
qualche
altro primino. Solo perché ora erano del settimo anno e non
c’era nessuno più
grande di loro non significava che avessero il permesso di fare tutto
quello
che passava loro per la testa.
Hermione
si era stancata di quella situazione. Aprì la
porta del suo scompartimento e con un‘espressione che non
faceva presagire
nulla di buono, guardò i suoi due (ex) amici in faccia.
Harry e Ron dal canto
loro si erano fermati appena l’avevano vista uscire dal suo
scompartimento e
ora erano lì ,davanti a lei, che la squadravano da capo a
piedi.
“Se
la cosa non vi disturba” disse in tono ironico
“potreste fare meno chiasso nei corridoi ?”
“Guarda
chi c’è … finalmente miss perfettina ha
deciso di
rivolgerci la parola. Non ti senti lusingato Ron?” chiese
Harry volgendo la
faccia ,fintamente sorpresa, verso Ron che stava al suo fianco.
“Wow,
a cosa dobbiamo l’onore miss Granger ? Pensavo che
non volessi parlarci neanche per farci avere una punizione”
rispose il rosso
riferendosi a qualcosa che sicuramente Hermione aveva detto loro in
precedenza.
“
Si questo è vero … ma si da il caso che i miei
compiti da
prefetto me lo impediscano. Anche per te Ronald dovrebbe essere lo
stesso.
Invece di stare qui a scherzare come un idiota dovresti far mantenere
l’ordine
sul treno. Mi sembra che questi siano i doveri di un prefetto, ma a
quanto pare
questo nome su di te fa davvero una brutta figura!”
Le
guance di Ron cominciarono a tingersi dello stesso
colore dei suoi capelli. Spostò di lato Harry e gli
passò avanti per ritrovarsi
faccia a faccia con la Grifondoro.
“Che
cosa hai detto?” cominciò alzando di un tono la
voce.
“Ritira
immediatamente quello che hai detto” continuò a
dire avvicinandosi sempre più pericolosamente ad Hermione.
La
riccia ,spaventata, indietreggiò lentamente di un passo
nello scompartimento.
Improvvisamente
una mano andò a poggiarsi alla porta
scorrevole contrapponendo il braccio tra Hermione e Ron e sbarrando la
strada
al rosso.
“Donnola,
quando hai finito questa pagliacciata ti sarei
grato se ti togliessi di mezzo”
I
due Grifondoro volsero lo sguardo verso la fonte di
quella voce e si ritrovarono davanti Draco Malfoy.
“Come
osi , tu…” cominciò a dire Ron ma venne
interrotto da
Harry che aveva capito che la discussione stava prendendo una brutta
piega.
“Ron,
andiamocene”disse spingendolo via con tutta la forza
che aveva e riservando un ultimo sguardo carico d’odio sia ad
Hermione sia a
Draco.
I
due rimasero soli nel corridoio e la Grifondoro si girò a
guardare ancora una volta il biondo mentre ritraeva la mano che era
ancora
poggiata alla porta del suo scompartimento.
“Non
pensare che l’abbia fatto per te, è che quei due
hanno
cominciato a starmi ancora di più sui coglioni, per di
più facevano un chiasso
assurdo e ho già troppi pensieri in testa per occuparmi di
quei due imbecilli e
delle vostre discussioni.” E dopo questa sua giustificazione
si voltò indietro
attraversando lo stretto corridoio del treno e lasciando Hermione
esterrefatta
sulla porta.
*Io non lo riesco a capire questo ragazzo.. Anzi
io non riesco
a capire più nessuno..* pensò fra
sé e sé. E sdraiandosi sul sedile si fece
cullare dalle braccia di Morfeo.
~~~~~~~~~
Meno
male che Draco sapeva fingere benissimo.
La giustificazione che aveva dato alla Granger non era
affatto vera.
Aveva
visto Harry e Ron dirigersi verso la fine del treno, dove era sistemata
Hermione. Aveva saputo dell’amicizia finita tra i tre e
sapeva che in qualche
modo sarebbero finiti col litigare ed aveva ragione. Ma
perché Draco l’aveva
fatto? La sua era semplice compassione? Neanche lui riusciva a
spiegarsi bene il
perché e si auto convinceva che era solo a causa del suo
gran mal di testa e
non voleva sentire baccano.. Ma questa, come ben
sapeva anche lui, era solo una delle cazzate che
diceva spesso.
Draco lasciò la Granger con un‘espressione
allibita mentre
si dirigeva nel suo scompartimento. Lì lo aspettavano i
soliti amici di sempre,
se così si potevano chiamare,ma perfino lui pensava che
erano solo dei
leccaculo. Appena mise piede nello scompartimento Tiger, Goyle e Pansy
si
zittirono. Evidentemente stavano parlando di qualcosa che a Draco
avrebbe dato
molto fastidio. Il biondino fece finta di nulla, spinse via Pansy dal
sedile e
si accomodò portando i piedi sulla tappezzeria. Nella cabina
non volava una
mosca. Ma d'altronde non avevano niente di cui parlare. Draco rivolse
lo
sguardo fuori il finestrino osservando le lunghe distese di erba e il
cielo
limpido. Quello di cui aveva bisogno ora era di salire sulla sua scopa
e
volteggiare libero nel cielo. Il volo era sempre stata una sua grande
passione
fin da bambino,il primo anno sapeva già volare prima che
Madama Bump gli
insegnasse come, e ogni anno non faceva che affinare la sua tecnica di
volo. Mentre
fantasticava con la mente scorse dal finestrino l’immenso
castello di Hogwarts
e ciò voleva dire che erano quasi arrivati. Quindi si
alzò ,sempre con la solita
eleganza, e s’incamminò verso i bagni per
indossare la sua divisa. Un altro
anno lo aspettava ad Hogwarts, anno che sentiva essere uno dei peggiori
che
aveva mai vissuto.
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Capitolo 2 *** II Capitolo ***
Ciao a tutti! Eccoci qui con un nuovo capitolo ^^
Ricordiamo sempre che siamo in due a scrivere!
Vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno commentato
e hanno messo la loro storia nei preferiti!
Ne siamo felicissime! Grazie davvero ^^
Detto questo ecco il secondo capitolo della nostra
fan fiction, spero vi piaccia!
Un grazie a quelli che lo leggeranno!
Martina&Antonietta
La
Sala Grande era sempre di una magnificenza spettacolare.
Gli stendardi delle varie case erano appesi al muro grigio. Verde e
argento per
i Serpeverde, rosso e oro per i Grifondoro, giallo e nero per i
Tassorosso e
nero e blu per i Corvonero. Il soffitto mostrava il cielo limpido e
cristallino
e tutto questo contribuiva a dare un’aria festosa
all’ambiente. Tutti i
professori erano seduti al lungo tavolo e avevano
un’espressione felice. Dopo
la morte di Voldemort tutto il mondo magico si era riscoperto e aveva
dato posto
all’amore, alla gioia e alla fratellanza che in quegli anni
aveva trascurato. I
fantasmi volteggiavano nell’aria compiendo acrobazie e giochi
di ogni genere
per impressionare gli studenti, che li guardavano a bocca aperta.
Pian piano tutti gli studenti si sedettero ai tavoli delle
rispettive case per assistere alla cerimonia dello Smistamento. Per
quelli del
settimo anno,tra cui Hermione, questa cerimonia era davvero monotona
avendola
vista per sei anni, e dato che era un prefetto, si alzò per
andare a fare un
giro ma la voce della McGranitt la interruppe.
Silente era morto da ormai un anno e aveva lasciato nella
scuola un’aria di tristezza e malinconia. Il posto di preside
era stato
occupato dalla professoressa McGranitt che aveva accettato di buon
grado
l’incarico e si era ripromessa di essere
all’altezza del grande Albus Silente.
“ Buonasera miei cari ragazzi. Un altro anno si apre davanti
a noi e spero
vivamente che non ci siano altre situazioni pericolose e ostacoli
d’intralcio.
Prima di procedere con la cerimonia dello Smistamento vorrei solo
augurarvi
buona fortuna per l’anno scolastico che affronterete,
ricordarvi di seguire
tutte le regole della scuola per la vostra sicurezza e presentarvi il
vostro
nuovo professore di Difesa Contro Le Arti Oscure: Malocchio Moody, che
non
avete avuto modo di conoscere in realtà, come ben
sapete.”
Hermione alla fine decise di restare, adesso era
incuriosita di conoscere i nuovi studenti della sua casa.
“Mmh… Bene ragazzi, allora ascoltatemi. Quando
chiamo il
vostro nome vi alzate e vi sedete sullo sgabello, io vi
appoggerò il Cappello
Parlante sulla testa e sarete smistati nelle varie case.
Bene… allora Linsday
Parkie.”
Una bambina timida e impacciata con i capelli neri si fece
spazio tra la folla e, con uno sguardo preoccupato, si andò
a sedere sullo
sgabello. La McGranitt le posò il cappello parlante sulla
testa che ,dopo
qualche minuto, gridò il suo verdetto.
“Decisamente…. CORVONERO!”
Linsday si andò a sedere al tavolo dei Corvonero, ricevendo
un’affettuosa accoglienza.
“Ora.. Jamie Bell.”
Un ragazzetto vispo si fece prontamente spazio tra la
folla, comportandosi come se stesse attraversando il red carpet. Aveva
gli
occhi di un verde smeraldo e i capelli biondi. Sembrava molto furbo e
,appena
venne chiamato il suo nome, dietro di lui partì un corteo di
mani all’impazzata
che lo applaudivano.
“Accomodati, caro…” Disse la McGranitt.
“Mmm… Astuzia da vendere vedo, e anche furbizia.
Un bel
caratterino e un altruismo smisurato.
Scelta difficile.
Vada per… SERPEVERDE!”
E un coro di voci si alzò dal tavolo dei Serpeverde.
La situazione andò avanti così per circa venti
minuti e ora
i vari tavoli vantavano di circa 15 studenti nuovi in più.
Adesso poteva
iniziare la cena di benvenuto. La McGranitt si alzò e con un
semplice gesto
delle mani fece comparire sui tavoli centinaia di portate che mettevano
l’acquolina solo a guardarli. Nessuno infatti perse tempo e
dopo pochi minuti
il brusio di voci sparì, lasciando spazio ai rumori
metallici delle posate sui
piatti.
Solo uno studente sembrava non avere fame, se ne stava nel
suo posto senza proferire parola e col piatto ancora pulito e
scintillante
davanti. Ma nessuno sembrava far caso a lui.
Solo la bella Grifondoro pose lo sguardo per un momento su
quella creatura divina. Hermione non lo aveva mai pensato, ma quel
ragazzo
aveva qualcosa di affascinante che non aveva mai notato. E la cosa che
la
stupiva di più è che stava parlando di Draco
Malfoy. Si, proprio lui.
I capelli biondi che risplendevano, gli occhi vitrei del
colore del ghiaccio e i lineamenti perfetti come quelli di un dio greco
che ora
erano disturbati da quell’aspetto triste e un po’
trascurato.
Hermione continuava ad osservarlo e a scoprire ogni momento
qualcosa di più, che non aveva mai notato.
Draco poco dopo alzò lo sguardo e incontrò gli
occhi dorati
di Hermione. Si guardarono fissi per un momento, e poi tutti e due
abbassarono
lo sguardo, mentre le guance di Hermione si coloravano di rosso. Che
comportamento strano avevano avuto entrambi. Non era mai successo, ma
in
quell’attimo in cui i loro occhi si erano incontrati sembrava
essersi accesa
una scintilla. Forse era solo un momento di distrazione e magari non si
erano
nemmeno accorti di essersi fissati così insistentemente.
~~~~~~~~~
“Noo…
non ci posso credere… Tu s-sei… D-Draco
Malfoy!”
disse un primino al biondo Serpeverde.
Draco rivolse lo sguardo a quel ragazzino. Era quel
marmocchio che aveva visto prima allo Smistamento…Josh,
Jam... o qualcosa del
genere.
“Si bravo, hai imparato un nome il tuo primo giorno di
scuola. Complimenti!” Disse Draco con un tono di ironia.
“Io so tutto di te! Mio nonno mi parla sempre della tua
famiglia, che bello averti incontrato!”
“Si guarda, una fortuna…”
Il primino tese la mano a Draco.
“ Io sono Jamie. Jamie Bell”
“Ah…E quindi?” esclamò Draco
lasciando la mano di Jamie
dov’era.
Senza chiedere niente si sedette accanto al biondo e
incominciò a fissarlo.
*Se questo mi fissa un secondo di più lo schianto
all’istante…* pensò
Draco.
Dopo pochi secondi Jamie voltò il viso e guardo per un
momento il tavolo dei Grifondoro.
“ Prima ti ho visto che guardavi una Grifondoro e sembravi
davvero rapito dal suo sguardo.” Disse Jamie dopo un momento.
“C-cosa?? Ma che stai dicendo… Non è
vero ti sei sbagliato!”
Jamie alzò un sopracciglio in tono di sfida.
“Senti, è così. E anche se fosse non
sono dovuto a dare
spiegazioni a nessuno. Figurati a te.” Disse Draco cercando
di giustificarsi in
qualche modo.
*Sto moccioso c’ha gli occhi pure al
culo… Che nervi…*
“Tanto l’ho capito che provi qualcosa per lei, a me
non
sfugge niente!” e con quest’ultima espressione
Jamie si alzò dal tavolo per
andare a sedersi con i suoi coetanei, senza che Draco potesse ribattere
.
“Questo moccioso non ci arriva fino alla fine
dell’anno.”
Disse ad alta voce.
“Hai detto qualcosa?” chiese Zabini che era al suo
fianco.
Draco sbuffò borbottando qualcosa e si alzò dal
tavolo
dirigendosi al suo dormitorio.
~~~~~~~~
Ad
interrompere i pensieri sconvolti di Hermione fu Ginny.
“Hermione!!! Quanto mi sei mancata.. Ho un mucchio di cose
da raccontarti!! Sono così felice in questo
periodo!” disse la fascinosa rossa
mostrando il suo sorriso smagliante prima di stringere Hermione in un
abbraccio
caloroso.
Le due Grifondoro proseguirono parlando di tutte le novità
avvenute in quei mesi e di tutto quello che gli passava per la testa.
Come ogni
anno si trovavano davanti la Signora Grassa che cercava di intonare
qualche
sillaba con la sua voce stridula.
“La,la,la,la,laaaa! Oooooh….!”
E dopo vari acuti rivolse lo sguardo di fronte a se,
guardando la folla di ragazzi che aspettavano di entrare.
“ E va bene, su… Parola d’ordine,
prego” disse la Signora
Grassa lasciando perdere il canto.
“Excidium” esclamò Hermione. Il ritratto
roteò facendo
spazio alla massa di studenti rosso-oro.
Hermione fece passare i primini mostrando a tutti la Sala
Comune e i dormitori insieme a Ron, scambiandosi sguardi
d’odio frequentemente.
Dopo ch’ebbe finito i suoi compiti da prefetto
salì nel suo
dormitorio per riposarsi, finalmente. Aprì la porta di legno
massiccio facendo
entrare più luce nella stanza. Ginny era stata molto
gentile, le aveva disfatto
i bagagli risparmiandole così altra fatica.
Guardò l’orologio : erano le 21.20. Era ancora
presto per
andare a coricarsi così decise di andare da Ginny, dato che
ancora non avevano
trovato il tempo per stare un po’ insieme da sole.
~~~~~~~~~
I
sotterranei avevano sempre avuto un’aspetto tetro e
freddo ma mai come quest’anno erano tristi e cupi.
I muri grigi davano inoltre un aspetto buio e solo gli
stendardi verde-argento rendevano l’ambiente un po’
più colorato. Anche Draco
aveva appena terminato i suoi compiti da prefetto e salì nel
suo dormitorio per
disfare i bagagli.
Lì Tiger e Goyle si stavano azzuffando per una cioccorana.
*Quei due non sono cresciuti per niente..*
pensò
Draco, e intanto sistemava ordinatamente i suoi abiti
nell’armadio.
In seguito andò in bagno, lavò le mani e si
gettò delicatamente
l’acqua sul viso bagnando leggermente le ciocche fulve che
gli ricadevano sulla
fronte pallida. Ora si sentiva
diverso, come se l’acqua avesse lavato via tutte
le preoccupazioni che ripercuotevano nella sua testa.
“FINALMENTE TI HO TROVATO!” Jamie era entrato
all’improvviso
gridando a squarciagola.
“Ho girato tutti i piani per trovarti!”
*Che cazzo vuole questo ora? Ma nemmeno al bagno posso
stare per cazzi miei..*
“Che vuoi ancora?” disse Draco molto innervosito.
“Ti devo parlare! Ho tante cose da dirti!!” rispose
Jamie sempre
col solito sorriso a trentadue denti.
“Ho da fare, non rompere.”
Velocemente si asciugò e raggiunse l’altro
prefetto
Serpeverde ,Pansy Parkinson, per discutere su alcune questioni della
loro casa,
lasciando Jamie spiazzato.
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Capitolo 3 *** III Capitolo ***
Rieccoci qui con il terzo capitolo!
Come sempre vogliamo ringraziare tutte le
persone che ci hanno lasciato un commento e hanno
messo la fan fiction nei loro preferiti ^^
Ricordiamo che siamo sempre in due a scrivere xD
Ma ora basta parlare di questo, ecco il terzo capitolo ^^
Speriamo vi piaccia!
La
mattina dopo il sole non era ancora alto nel cielo ma la
Grifondoro, che aveva dormito si e no due ore, decise di alzarsi per
dare
inizio alla sua prima giornata di studio. Hermione, da quando aveva
rotto
l’amicizia con Harry e Ron, si era ritrovata a pensare sempre
meno alla sua
carriera scolastica, arrivando addirittura ad ipotizzare di non
riuscire a
superare l’anno. Lei, la Grifondoro che nello studio era
stata un modello da
seguire per tutta la scuola. Lei, che alzava sempre la mano e sapeva
rispondere
ad ogni quesito che i professori le ponevano, ora si trovava in una
situazione
che non riusciva a reggere da sola. Per fortuna la sua amica Ginny era
sempre
li con lei e questo le dava un po’ di forza per riuscire ad
andare avanti senza
voltarsi indietro a guardare il passato. Si guardò i capelli
allo specchio e
vide che come al solito erano indomabili. Dopo essersi pettinata ed
aver
indossato la sua divisa da Grifondoro, Hermione scese le scale che
portavano in
sala comune, pronta per iniziare la giornata nel migliore dei modi. Il
malumore
con cui si era svegliata era completamente sparito, lasciando il posto
al suo
solito sorriso che la caratterizzava.
In sala comune trovò Ginny che stava cercando la sua
bacchetta.
A quanto pare l’aveva persa.
“Herm … devi aiutarmi! Non riesco più a
trovare la mia
bacchetta e oggi alla prima ora ho proprio Trasfigurazione con la
McGranitt e
ne ho assoluto bisogno!” urlava la rossa in direzione
dell’amica che era
rimasta immobile sulle scale alla vista di tutto il disordine che aveva
creato
Ginny.
“Ginny, ora calmati … sicura di non averla
lasciata a casa?
Hai controllato bene nel tuo baule?” le rispose Hermione
cercando di farla
calmare.
Improvvisamente ,dalle scale che portavano nei dormitori
maschili, comparve Ron che aveva seguito tutta la discussione. Hermione
notò
che in mano aveva una bacchetta.
“Ginny, credo che questa sia tua. La mamma deve aver
scambiato i nostri bauli! Nel mio ci sono tutti indumenti
femminili!” cominciò
a strepitare il rosso in direzione di sua sorella. Senza degnare di uno
sguardo
Hermione, che stava appostata in fondo alle scale, Ron
lanciò a Ginny la sua
bacchetta e ritornò di sopra.
“Dopo ti scendo il baule” urlò quando fu
in cima alle scale.
Dopo che Ginny si fu ripresa, Hermione la tirò con se fuori
dalla sala comune e tutte e due si diressero verso la sala grande per
fare
colazione.
~~~~~~~~~
La
sala grande aveva cominciato a riempirsi di studenti di
tutte e quattro le casate. Appena Hermione e Ginny fecero il loro
ingresso, un
paio d’occhi di ghiaccio andarono a scrutare la figura di
Hermione. Draco
Malfoy era seduto comodamente al suo tavolo, circondato dai suoi soliti
“amici”
: Pansy, Tiger e Goyle.
Accanto a lui c’era anche il solito piccoletto che non lo
mollava un attimo : Jamie.
Aveva cominciato veramente a stargli sulle palle quel
ragazzino; come se lui non avesse abbastanza problemi a cui pensare.
“Draco, secondo l’orario scolastico la mia prima
lezione è
Pozioni. So che tu sei bravissimo in questa materia! Se avrò
dei problemi mi
aiuterai vero ? Anche se credo di sapermela cavare abbastanza bene con
le
provette … e poi vorrei entrare a far parte della squadra di
Quidditch come
cercatore, proprio come te. Ho saputo che eri nella squadra
già al tuo secondo
anno e …” il ragazzino continuava a parlare
incessantemente al biondino senza
sapere che di li a poco avrebbe scatenato la sua ira.
“Ehi ehi, frena la lingua! Ma quanto cazzo parli ? E poi
chi ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome? Vedi di non prenderti
troppa
confidenza con me , marmocchio!”
Stava per alzarsi dal tavolo e mandare tutti a quel paese
quando la voce della McGranitt che riecheggiava nella Sala Grande lo
costrinse
a fermarsi e, con suo grande rammarico, a riprendere posto al suo
tavolo.
“Miei cari studenti, ho un piccolo annuncio da fare. Da
oggi la nostra insegnante di volo, Madama Bump, avrà un
nuovo assistente che la
aiuterà nelle lezioni.”
Il brusio nella Sala Grande cominciò a crescere. Gli
studenti si scambiavano commenti e curiosità cercando di
capire chi fosse il
neo-insegnante che avrebbe affiancato la professoressa di volo. La
McGranitt
continuò.
“Molti di voi hanno già avuto
l’occasione di conoscerlo
durante il torneo Tremaghi e i nuovi arrivati sicuramente ne avranno
sentito
parlare poiché lui è un grande giocatore di
Quidditch come cercatore. E adesso,
date il benvenuto al campione Viktor Krum.”
~~~~~~~~~
Alle
ultime parole della McGranitt il cuore di Hermione
Granger perse un battito. Tutta la sala si era alzata in piedi per dare
il
benvenuto al campione che in quel momento aveva oltrepassato la porta
principale e si stava dirigendo a passo spedito verso il tavolo degli
insegnanti. Quando Viktor passò vicino ad Hermione
rallentò il passo,
riservandole uno dei suoi rari sorrisi e uno sguardo ammaliatore. La
Grifondoro, sentendosi tutti gli occhi puntati addosso, volse lo
sguardo al
pavimento e divenne così rossa da fare invidia al colore dei
capelli di tutta
la famiglia Weasley.
*Oddio…E io non gli ho scritto nemmeno una
volta…
Cavolo!*
Intanto Draco Malfoy era l’unico che stava lanciando
occhiate piene di disprezzo al giocatore di Quidditch.
*Ci
mancava anche questo gorilla adesso… guarda come si
atteggia con la Granger! Se fosse per me gli avrei già
sbriciolato tutte le
ossa.*
pensava mentre la mano destra
gli si chiudeva a pugno.
*Ma che diavolo sto dicendo?!Se quegli imbecilli di
Tiger e Goyle hanno messo qualcosa nel mio succo di zucca la
pagheranno…*
Ma qualcuno lo stava osservando e aveva notato la sua
espressione corrucciata quando Krum si era avvicinato alla Grifondoro.
Jamie
era sempre lì, dietro di lui che lo squadrava da capo a
piedi cercando di
studiare la sua reazione ed il piccolo era arrivato alla conclusione
che a
Draco Malfoy ,Hermione Granger, non era per niente indifferente come
voleva
fargli credere.
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Capitolo 4 *** IV Capitolo ***
Ciao a tutti ^^
Rieccoci qui con un nuovo capitolo! Grazie a
tutti quelli che stanno seguendo la nostra
fan fiction, ci state rendendo veramente felicissime!
Ma ora passiamo al prossimo capitolo,il IV, speriamo vi piaccia!
Quel
ragazzetto stava diventando davvero insopportabile e
Draco non sapeva come sbarazzarsene. Neanche i suoi modi erano riusciti
ad
allontanarlo. E in più si stava convincendo
all’idea di provare qualcosa per la
Grifondoro.
Il suo viso perfetto, gli occhi dorati, le sue labbra piene…
No.
Lui non poteva.
Erano troppo diversi. E due corpi differenti non sono
creati per stare insieme.
Il male e il bene.
Il ghiaccio e il fuoco.
Il giorno e la notte.
Grifondoro e Serpeverde.
Ecco, loro erano così. Così diversi e
così perfetti.
Eppure Draco la desiderava e chissà per quale ragione.
E poi cosa avrebbero detto i suo genitori? Sarebbe
diventato la pecora nera della famiglia e questo non se lo poteva
proprio
permettere. Lui era un Malfoy e doveva tenere alto il suo nome, per
quanto
fosse ancora possibile…
~~~~~~~~
Ginny era
più agitata che mai in
quel momento.
“Herm, è Krum. Victor
Krum! Te
ne rendi conto?! Adesso
avrai tutti gli occhi puntati su di te, puoi stare sicura.”
Hermione non riusciva ancora a realizzare l’idea di Victor
Krum come insegnante. Il suo insegnante.
*Oddio…* pensò
prima di crollare sull’enorme tavolo
della Sala Grande nascondendo il viso tra le braccia incrociate.
“Dai non è una tragedia. Cosa ti può
mai accadere? Sei già
stata con Krum in passato. E stai certa che le voci non dureranno
molto” la
rassicurò la rossa.
“Speriamo” disse Hermione, e insieme a Ginny si
alzò per
andare a lezione.
Quest’anno aveva molte materie da seguire. Rune Antiche,
Volo, Trasfigurazione, Storia Della Magia, Difesa Contro Le Arti
Oscure,
Pozioni…
Ecco, Pozioni, prima ora con Serpeverde.
Le lezioni erano diventate molto più piacevoli da quando
c’era Lumacorno ad insegnare. E soprattutto da quando Harry
aveva buttato il libro
del Principe Mezzosangue permettendole così di prendere
sempre i voti migliori.
La sua prima lezione non le dispiaceva affatto, anche
perché avrebbe rivisto Draco.
Da quando i loro sguardi si erano incrociati non aveva più
dimenticato i suoi occhi, proprio del colore del ghiaccio.
Ma forse solo quello c’era di bello in lui. Infatti non le
era bastato quell’attimo per scordare tutti i litigi e gli
insulti che si erano
rivolti in sei anni.
Uscita dalla sala grande salutò Ginny e si
incamminò verso
i sotterranei. Chissà con chi avrebbe fatto coppia
d’ora in avanti nelle
lezioni.
Mmm… Draco Malfoy?? Nel suo profondo un po’ lo
desiderava.
Voleva stargli accanto per chiarirsi bene le idee, ma chissà
cosa avrebbe
pensato lui. Che era pazza, sicuro. Draco era sempre freddo e
presuntuoso con
tutti, figurarsi con lei!
Scese
le scale e camminò nel corridoio dei sotterranei.
Entrò nell’aula e con suo grande piacere vide che
c’erano posti singoli. Si
accomodò davanti il suo calderone e aspettò
l’inizio della lezione.
Lumacorno non era ancora arrivato, naturalmente… E non
vedeva neanche Harry e Ron. Dovevano esserci di sicuro, era impossibile
che
avevano abbandonato quella materia. Pozioni era uno dei requisiti
fondamentali
per diventare Auror.
Infatti entrarono dopo pochi secondi. Hermione non li
guardò nemmeno in faccia e si mise a frugare nella sua borsa
con indifferenza.
Anche Draco era entrato, insieme a Tiger, Goyle e Pansy.
Hermione alzò il viso e lo guardò per un secondo
per poi
rivolgere lo sguardo a Lumacorno che aveva appena iniziato a parlare.
“…e dato che questa è la vostra prima
lezione iniziamo con
qualcosa di semplice. Voglio che mi prepariate il Veritaserum. Trovate
gli
ingredienti a pagina 136. Avete un’ora di tempo e chi lo
farà nel modo migliore
avrà una piccola boccetta di Veritaserum come premio. Buon
lavoro!”
Per Hermione era come bere un bicchier d’acqua. Aveva
già
preparato la pozione in precedenza, e con Harry senza il suo prezioso
libro era
in grande vantaggio.
L’unico ostacolo poteva essere il bel Serpeverde.
Alzò di nuovo lo sguardo e con suo stupore vide che anche
Draco la stava guardando.
~~~~~~~~
*Devo
ammettere che è diventata molto bella…Ma
perché mi
sta fissando? Cazzo, forse si
è accorta
che la guardavo.*
E Draco spostò subito lo sguardo sul libro.
Quando
passò l’ora, nell’aula c’erano
vari odori che
provenivano dai calderoni. Draco aveva fatto un ottimo lavoro anche se
gli
mancava un’ultima fase per completare la pozione.
"Bene. Adesso vediamo chi ha fatto la pozione
migliore…Mmm…Harry
che ti è successo? Di solito mi lasciavi sempre a bocca
aperta… Draco ottimo
lavoro! Forse avevi bisogno di un po’ di tempo in
più, eh? E tu Hermione?
Complimenti, fantastico! Ben fatto, Signorina Granger!” Disse
Lumacorno consegnandole
la boccetta di Veritaserum.
*Non pensavo che la Granger fosse così brava anche
in
pozioni…*
Hermione aveva un sorriso stampato sul viso, contenta del
suo risultato. Ora aveva un’ora libera, l’unica ora
libera di quel giorno.
“Muoviti
Pansy, dobbiamo andare alla riunione dei prefetti”
disse Draco.
Hermione si era letteralmente scordata di quella riunione.
Meno male che aveva sentito parlare Draco.
*Non
avrei mai pensato di dirlo, ma stavolta Draco mi è
stato d’aiuto* pensò
la Grifondoro
mentre si incamminava fuori dall’aula di Pozioni.
~~~~~~~~
La
riunione si svolgeva nella Sala Grande, poiché era
l’unico posto disponibile.
La McGranitt era già li, in piedi che aspettava i prefetti.
Quando tutti gli otto prefetti presero posto, la McGranitt
iniziò a parlare.
“ Buongiorno ragazzi. Sono contenta di vedervi tutti qui in
orario. Questa è la prima riunione dei prefetti che conduco.
Prima beh, sapete
che c’era Silente. Non abbiamo molto tempo e vorrei che
affrontassimo
direttamente le situazioni da analizzare.”
Hannah Abbott alzò la mano e prese la parola.
“ Secondo la mia casa le gite ad Hogsmeade dovrebbero
essere ripristinate. Dopo l’incidente di Katie Bell sono
state annullate ma
adesso a tutti farebbe di nuovo piacere trascorrere qualche giornata
li.”
“Bene, Sig.na Abbott. Le gite ad Hogsmeade possono essere
riattivate. Adesso se non avete altre proposte dovrei comunicarvi una
cosa
importante.”
Nessuno alzò la mano o disse qualcosa, quindi la McGranitt
andò avanti.
“Quest’anno è stato insignito un nuovo
gioco magico dal
ministero. La coppa dei prefetti. Questa comprende quattro prove e si
partecipa
a coppie. Sono delle prove totalmente tranquille e servono solo a
misurare le
abilità dei prefetti. Io come preside di Hogwarts ho deciso
di farvi
partecipare.”
Tutti i prefetti erano entusiasti di prendere parte alla
competizione. Non avendo potuto partecipare alla coppa Tremaghi questa
era una
buona occasione per divertirsi e, perché no, anche un
po’ per vantarsi.
Solo Draco non mostrava alcun interesse.
*Che
cosa stupida. Il Ministero non sa più cosa inventarsi..Bah..*
“Questo
pomeriggio ci sarà l’estrazione dei nomi. Le
coppie
non saranno formate da prefetti della stessa casa. Ora se volete
scusarmi ho
lezione e non posso fare ritardo. Buona giornata” concluse la
McGranitt.
I
prefetti salutarono la professoressa e si avviarono anch’essi
verso le altre
aule, sempre chiacchierando euforici all’idea della Coppa dei
Prefetti.
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Capitolo 5 *** V Capitolo ***
E rieccoci qui! Scusate l'attesa ^^
Come sempre ringraziamo tutti quelli che lasciano commenti
e mettono la fan fiction nei loro preferiti! Grazie mille!
E ora ecco il V Capitolo ... speriamo vi piaccia!
Buona lettura!
Hermione
stava per lasciare la Sala Grande dove si era
svolta la riunione dei prefetti, per dirigersi alla sua prossima
lezione:
Trasfigurazione. Poteva anche prendersela comoda visto che la McGranitt
era
ancora lì a chiacchierare con la Professoressa Sprite. Da
come le conosceva,
Hermione poteva ben dire che la loro discussione sarebbe andata avanti
per
parecchio tempo. Mentre camminava per i corridoi, la Grifondoro
ripensò alle
parole della McGranitt.
La Coppa dei Prefetti.
Sarebbe stata una bella sfida, e lei adorava le sfide.
Avrebbe dimostrato che era ancora l’Hermione Granger che
tutti conoscevano, nonostante Harry e Ron non fossero più
con lei. Aveva ancora
la sua intelligenza, la sua perspicacia e soprattutto la sua
lealtà. Lei non
era stata contaminata dalla fama e dalla gloria, al contrario di quei
due.
Il problema era uno solo.
Chi sarebbe stato il suo compagno in questa sfida?
Sperava con tutte le sue forze che non fosse Pansy
Parkinson … o peggio ancora Ron. Non sarebbe riuscita a
sopportarlo e
probabilmente avrebbe abbandonato la gara ancor prima che questa avesse
avuto
inizio.
E poi c’era … Draco Malfoy.
Sicuramente se fosse finita in coppia con lui non avrebbero
concluso nulla. Non sarebbero stati d’accordo su niente e,
invece di
collaborare, avrebbero passato il loro tempo a litigare in
continuazione.
Si fece sfuggire un sorriso al pensiero di come Malfoy
potesse essere così intrattabile, ma pensandoci bene ora
sarebbe stata capace
di preferire lui ad Harry e Ron. L’anno precedente una cosa
di questo genere
non le sarebbe passata neanche per l’anticamera del cervello.
Invece adesso eccola qui: da sola in uno stretto corridoio
che cerca di raggiungere l’aula di trasfigurazione.
Presto il suo sorriso si trasformò in
un’espressione di
angoscia e poche lacrime cominciarono a rigarle il volto.
No, non doveva piangere.
Si era ripromessa che non avrebbe pianto mai più
per quei due
idioti.
Cercò di asciugarsi le lacrime con la stoffa della divisa
che le scivolava sulle mani, coprendole quasi del tutto.
Svoltò l’angolo e improvvisamente si
trovò davanti Viktor
Krum. Cercò di fermarsi per non andare a sbattergli contro
ma Viktor la tenne
per le braccia, impedendole di cadere.
“Scusa…” disse con voce roca mentre
cercava di portar via
le lacrime che continuavano a fuoriuscire insistentemente dai suoi
occhi.
“Hermione, tutto bene?” le chiese Viktor posandole
due dita
sotto il mento e facendole voltare il viso verso di lui.
“Si, non preoccuparti … solo alcuni pensieri
tristi”
rispose la riccia cercando di ricomporsi e far riapparire il suo solito
sorriso. Viktor non era per niente convinto ma decise di lasciar
perdere.
“Sono contento di rivederti, è da ben tre anni che
non ci
vediamo… sei molto più bella di quanto
ricordassi.”
Viktor notò che le guance di Hermione avevano cominciato a
tingersi di rosso e gli occhi lucidi contribuivano a darle un aspetto
ancora
più bello.
“Beh,allora ci vediamo a lezione. Mi raccomando signorina
Granger,non faccia tardi” e detto questo posò un
piccolo bacio sulla guancia
destra di Hermione che rimase spiazzata da quel gesto inaspettato.
Viktor la sorpassò e quando Hermione si voltò per
guardarlo
un’ultima volta, il cercatore era già sparito e si
poteva udire solo il
riecheggiare dei suoi pesanti passi per i corridoi.
~~~~~~~~
Lezione
di Erbologia.
Draco
Malfoy si stava dirigendo verso le serre con il libro sottobraccio.
Era
riuscito a sbarazzarsi di Tiger, Goyle e Pansy approfittando di un
momento di
distrazione da parte del trio. Ora camminava insieme a Blaise Zabini e
al
solito marmocchio che non lo lasciava in pace un secondo.
Lo
seguiva dappertutto.
A dire
la verità stava cominciando ad abituarsi all’idea
di averlo sempre tra i piedi
e sicuramente era molto più intelligente dei suoi
“amici”.
“Ehi
marmocchio…”.
“Mi
chiamo Jamie!” lo corresse velocemente il piccolo Serpeverde.
“Si
vabbè, fa lo stesso… ma tu non hai amici del tuo
stesso anno? Perché frequenti
quelli dell’ultimo?” domandò curioso il
biondo.
“Ma io
dell’ultimo anno frequento solo
te…perché sei il mio mito!”
urlò tutto euforico
il bambino.
Draco
portò gli occhi al cielo. Era possibile che capitassero
tutte a lui? Anche il
mini-fan gli mancava quest’anno.
“Ma tu
non hai lezione di volo?” gli fece notare Zabini .
“Si ma
mi hanno detto che questa strada porta anche fuori in giardino, quindi
non c’è nessun problema!”
spiegò accuratamente il piccolo.
Blaise
scoppiò in una piccola risata e portò la mano
destra a scompigliare i capelli
di Jamie che gli ricaddero sugli occhi dato che erano abbastanza lunghi.
“Sono
sicuro che questo ragazzino da grande sarà uguale a te
Draco!” disse
all’amico che a quelle parole si era girato e lo aveva
fulminato con lo
sguardo.
Tutti
e tre stavano per girare l’angolo, quando sentirono delle
voci.
Draco
si fermò improvvisamente e Zabini per poco non gli
finì addosso.
“Draco…che
cazzo fai? Perché ti sei fermato?” gli chiese
cercando di capire cosa avesse il
biondo.
“Zitto!”
gli rispose in un sussurro portandosi l’indice alla bocca per
intimargli di
fare silenzio.
Dietro
l’angolo c’erano la mezzosangue e Viktor Krum.
Draco
osservò attentamente la scena. Krum stava alzando il viso
alla Granger e subito
dopo le diede un bacio sulla guancia. Draco notò che la
mezzosangue aveva gli
occhi lucidi. Stava…stava… piangendo??
Viktor
se ne andò sussurrando qualcosa all’orecchio della
Granger, ma non era riuscito
a sentire vista la lontananza.
Jamie
tirò per un braccio Blaise facendolo voltare verso di lui.
“Se
non mi sbrigo faccio tardi alla lezione di volo…ma non so
dove andare. Mi
accompagni?” gli chiese il piccolo Serpeverde con la faccia
da cane bastonato.
“Cosa?
Ma Draco…” cercò di replicare Blaise,
ma venne strattonato da Jamie che lo tirò
dalla parte opposta.
“Di
certo non si perderà … sono io quello nuovo, lui
è qui da sette anni!” spiegò
il bambino mentre lo trascinava ancora per una manica.
Prima
di sparire dietro l’angolo Jamie diede un‘ultima
occhiata a Draco, che ancora
non si era accorto di essere rimasto solo ad osservare la Grifondoro.
Il
Serpeverde, capendo che c’era qualcosa che non quadrava, si
girò e alle sue
spalle non trovò nessuno.
“Dove
diavolo sono andati quei due?” disse a sé stesso
sottovoce, ma questo bastò a
farsi sentire dalla Grifondoro.
Hermione
si girò nello stesso momento in cui Draco volse lo sguardo
verso di lei e i
loro occhi si incontrarono ancora una volta.
“Cosa
ci fai qui?” gli chiese Hermione notando che aveva ancora la
voce roca.
“Sto
andando a lezione Granger… non mi sembra di aver commesso un
reato” rispose
sarcastico il biondo.
La
Grifondoro si girò interrompendo il contatto visivo che si
era creato tra loro
due.
Stava
per andarsene quando una mano la afferrò per un lembo del
mantello che portava
sulla divisa, costringendola a fermarsi. Hermione si girò
incuriosita e si
ritrovò ancora una volta gli occhi di ghiaccio di Draco
Malfoy che la
scrutavano, ma stavolta erano molto più vicini.
“Hai
pianto?” le chiese improvvisamente lasciandola di stucco.
La
Grifondoro non sapeva cosa rispondere. Con quella domanda
l’aveva spiazzata.
Aprì
la bocca per dargli una risposta sensata ma quello che le
uscì fu solo un “no”
sussurrato.
Draco
si rese conto della domanda che le aveva posto e la lasciò
andare subito.
“E’
che di solito sono solo io quello che riesce a farti piangere Granger,
a quanto
pare stai diventando deboluccia eh?” le disse accennando un
sorrisetto
malefico.
“Malfoy
sei un bastardo” gli rispose Hermione e voltandogli le spalle
sparì dalla vista
del biondo lasciandolo da solo in mezzo al corridoio.
*Ma
che cazzo mi è preso??? Devo essere impazzito!! Eppure
appena ho visto gli
occhi tristi e lucidi della mezzosangue le ho fatto quella domanda
senza
pensarci… meno male che sono riuscito a rimediare.
Chissà cosa avrà pensato di
me”
Si
guardò intorno e vide che non c’era nessuno. A
quanto pare le lezioni erano
cominciate da un pezzo.
“Blaise
e quell’altro
marmocchio … giuro che questa me la pagano” e
dicendo questo si avviò verso le
serre.
|
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Capitolo 6 *** VI Capitolo ***
Salve!!
Di certo una strana ora per postare un capitolo xD
Grazie a tutti per i commenti,ci sono utilissimi ^^
Ci viene l'ispirazione e la voglia di continuare la storia!
Detto questo ecco il prossimo capitolo, il VI!
Un bacio e buona lettura!
Martina&Antonietta
Le
lezioni trascorsero velocemente e in poco tempo tutta Hogwarts era
riunita in
sala grande.
I
quattro tavoli erano pieni di studenti affamati e stanchi. Si sentiva
un brusio
assordante e tutti erano curiosi di scoprire finalmente le coppie della
Coppa
Dei Prefetti.
E
c’era anche chi prendeva scommesse! A quanto pare, un ragazzo
del terzo anno,
aveva preso le redini di Fred e George…
“Tre
Galeoni su Ron e Pansy hai detto? Bene!”
La
McGranitt poco dopo si alzò. Con un rapido gesto delle mani
zittì gli studenti
che rivolsero a lei la loro attenzione.
“Ed
ora ragazzi avverrà la scelta delle coppie. Come vi hanno
già informato i
vostri prefetti, a breve si svolgerà lo smistamento per la
Coppa Dei Prefetti,
che non altererà né la vita quotidiana ad
Hogwarts né le lezioni o le partite
di Quidditch. E adesso per favore vorrei i prefetti tutti qui.
E… signorino
Dalish. Io restituirei i soldi delle scommesse, se non vuole cinquanta
punti in
meno per la sua casata!”.
Mentre
Dalish ridava indietro i soldi degli studenti, i prefetti si alzarono e
raggiunsero la McGranitt.
“Bene
ragazzi. Questo è un cestino magico. Non può
essere incantato o sottoposto a
incantesimi, quindi le coppie che usciranno saranno totalmente casuali.
Qui
dentro ci sono i vostri nomi, ciascuno scritto su un bigliettino e
verranno
estratti uno alla volta. E a questo proposito…” si
girò rivolgendosi agli studenti
“mi servirebbe qualcuno per pescare i nomi”.
Una
mano si alzò immediatamente dal tavolo dei Serpeverde. Un
biondino stava
camminando verso la fine della sala con un sorrisetto
dall’aria astuta.
Jamie
Bell avrebbe pescato i nomi dal cestino.
*E
per
l’ennesima volta me lo trovo tra i piedi. Questo pidocchio
è incorreggibile…* pensò
Draco lasciandosi sfuggire un piccolo ghigno.
“Bene
caro, avanti. Pesca.” Jamie infilò la mano ed
estrasse due foglietti, uno per
volta.
“La
prima coppia è Ronald Weasley e Padma Patil!”disse
la Prof.ssa accompagnata
dall’applauso degli studenti.
I due
interessati si scambiarono un piccolo sguardo.
*Beh,
poteva andarmi peggio…*
pensò Ron.
Jamie
inserì di nuovo la mano nel cestino. “ Ernie
Macmillan e Pansy Parkinson!”
Pansy lanciò
uno sguardo disgustato al suo compagno.
Terza
coppia:”Anthony Goldstein e Hannah Abbott”
Questo
significava solo una cosa.
Draco
ed Hermione si guardarono con gli occhi sbarrati. Erano rimasti loro
due. Ciò
voleva dire che erano l’ultima coppia e che avrebbero passato
molto tempo
insieme…
Era la
prima volta che erano dalla stessa parte, e col carattere che si
ritrovavano,
la vittoria era già persa…
Jamie
estrasse gli ultimi due bigliettini con aria trionfante, li porse alla
professoressa che li lesse ad alta voce.
“Draco
Malfoy ed Hermione Granger”
Da
quel momento il torneo per la Coppa dei Prefetti era ufficialmente
iniziato.
~~~~~~~
“NO,
NO
e NO!” gridava Hermione dal suo dormitorio.
“ Ma è
possibile che tutte a me capitano?! Ci mancava solo lui a confondermi
le
idee!Ma che rabbia! Con quel viziato non concluderò nulla!
Nulla di Nulla!!!”
Ginny
era accanto a lei e faceva di tutto per trattenersi dalle risate.
Per la
verità, a Ginny non dispiaceva affatto
Draco Malfoy.
L’aveva
sempre trovato un bel ragazzo, ma solo dal lato estetico. Ed Hermione
aveva
proprio bisogno di distrarsi.
Ed
ecco… Zac! Che l’occasione si era presentata.
Hermione avrebbe consumato tutte
le sue energie per star dietro a Draco, questo era sicuro. E
chissà se in
questo modo avrebbe dimenticato tutti i suoi problemi!
~~~~~~~
“Sai
che ti dico Draco?” disse Zabini rivolgendosi
all’amico.
“Cosa?”
“Tu
finirai con l’andare a letto con la Mezzosangue”
“COSA?!
Hai appena sparato la cazzata più grossa della tua vita! Io
sporcarmi con lei?
Ma non dire altre stronzate Zab… Non me la farei neanche se
fosse l’ultima
donna al mondo, credimi…”
“Sarà”
rispose Blaise”ma ho la sensazione che accadrà
qualcosa. Sai, anche il tuo
mini-fan lo dice. E sai che a lui non sfugge nulla, vero?”
concluse il moro
scoppiando a ridere.
“Zab…
VAFFANCULO!” e prendendo il cuscino colpì il suo
amico, prima di scoppiare a
ridere anche lui.
Proprio
in quel momento il piccolo Serpeverde fece la sua entrata nella sala
comune
sedendosi al fianco di Malfoy.
“Beh,
che vuoi?” gli chiese Draco guardandolo di sottecchi.
“Non
sei contento di essere finito con la Granger?” gli chiese
innocentemente il
bambino con un’aria trionfante stampata sul volto.
Draco
gli lanciò un’occhiata infuocata.
“Ma
questo marmocchio mi sta prendendo in giro??” chiese a Zabini
che alzò le
spalle cercando di non scoppiargli a ridere in faccia.
Quel
bambino era un vero mito, sapeva proprio come far incazzare Draco.
“Sentimi
un po’, da quando sei arrivato ti sei fissato con questa
storia che a me piace la Granger. Ore te lo dirò
un’ultima volta… Non mi passa neanche per la testa
che una come lei possa stare
con un purosangue del mio calibro. E per quanto riguarda la situazione
che
siamo in coppia … beh, non poteva capitarmi sciagura
peggiore! Già immagino lei
che crede di sapere tutto… è fortunata se
arriverà alla fine del torneo, può
darsi che la uccido prima!!” e dopo essersi sfogato contro il
biondino, si alzò
dalla poltrona e prese le scale che portavano al dormitorio maschile.
Blaise
e il piccolo Jamie rimasero da soli.
“Questa
volta l’hai fatto incazzare sul serio” gli disse
con un braccio poggiato allo
schienale del divano su cui era semi-sdraiato. Ma il bambino aveva
l’aria
ancora più soddisfatta e se la rideva sotto i baffi.
“Che
hai da ridere?” gli domandò il moro.
“ Quello
lì è cotto a puntino” e detto questo si
alzò lasciando Blaise da solo nella
sala comune mentre quest’ultimo si domandava da dove quel
bambino prendesse
tutte quelle certezze.
|
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Capitolo 7 *** VII Capitolo ***
Rieccoci qui! Scusate il ritardo nel postare.
Siamo arrivati al VII capitolo e ancora la storia deve entrare nel vivo della trama!
Per xXBlack Rose OSheaXx ^^: certo, cercheremo di allungare i capitoli fin dove possiamo!
Questo capitolo lo avevamo già scritto,ma quelli che stiamo scrivendo ora cercheremo di allungarli il più possibile *.*
Baci a tutti e grazie per le recensioni!
Anto&Marti
Hermione
si era appena alzata, stranamente di buon’umore.
Guardò dalla finestra. Il
cielo quel giorno era perfettamente limpido,cristallino, senza una
nuvola, con
il sole ben alto nel cielo. Era proprio una bella giornata e questo
metteva la
Grifondoro di buon’umore.
Mise a
posto qualche cianfrusaglia sparsa qua e là vicino al suo
letto e si preparò
per una nuova giornata, facendo attenzione a non svegliare le sue
compagne di
dormitorio.
Quando
scese in sala comune, incontrò Ginny che era bella pimpante,
e la strinse in un
caloroso abbraccio.
“Buongiorno
‘Mione!”
“’Giorno
Ginny!”
“Sono
così eccitata di sapere la prima prova della coppa! Tu no?
Io sto morendo di
invidia, credimi. Uff, peccato che non sono un prefetto! E inoltre
gareggerai
con quell’adone fantastico di Malfoy. Come vorrei essere al
tuo posto…sai?”disse
Ginny tutto d’un fiato.
Hermione
sgranò gli occhi mostrando un’espressione confusa.
“Ma
che?! Hai bevuto un filtro d’amore? Andiamo va, prima che
spari qualche altra
sciocchezza! E ricordati di respirare ogni tanto eh!”.
La
riccia prese l’amica sottobraccio e chiacchierando si
incamminarono verso la
Sala Grande per fare colazione.
Ma il
buon umore di Hermione stava per essere rovinato.
Ron e
Harry erano sbucati all’improvviso e tutti e quattro si erano
trovati a stretta
distanza.
“Oooh,
ma che onore che abbiamo avuto stamattina! Abbiamo incontrato la
signorina
Granger presto-in-Malfoy!” disse il bambino sopravissuto, con
quel suo tono
insopportabile.
“Giusto!”
rispose Ron “ però sono un po’ triste
sai? Ho aspettato l’invito ufficiale del
vostro fidanzamento, ma niente, non è arrivato
nulla…Sono un po’ deluso,
Granger.. No,no.. non si fa così”
“Fottiti
Weasley” disse Hermione.
Weasley.
Era la prima volta che lo chiamava così. Si sentì
una stretta al cuore dopo
aver pronunciato quelle parole.
Ginny
guardò l’amica e capì che stava per
scoppiare a piangere. La prese per un
braccio e la portò via, facendo un gesto volgare a quei due
bastardi.
“Herm
come stai? Tutto bene?” chiese in un secondo momento la
rossa, cingendola in un
grande abbraccio.
“S-si…Tranquilla.
Mi è passato.” e così dicendo si
diresse con lei verso la Sala Grande, sperando
di non incontrare più nessun ostacolo.
~~~~~~~~
La
Sala Grande era già gremita di gente quando entrarono le due
Grifondoro.
Con
passi veloci andarono verso il loro tavolo, cercarono dei posti liberi
e si
sedettero.
Hermione
era sul punto di mangiare il suo pudding, quando improvvisamente otto
gufi
entrarono dalle finestre tenendo ognuno una lettera nel becco.
Tutti
gli studenti alzarono il viso portando gli occhi nella
direzione dei gufi.
Due
gufi si posizionarono su un tavolo, così come gli altri, e
sbattendo ancora le
ali lasciarono cadere la busta sopra la testa degli otto prefetti, o ci
provarono almeno.
Stavano
per scoprire il contenuto della prima prova.
Una
lettera sigillata con uno stampo ufficiale rosso, così cadde
sul tavolo davanti
ad Hermione.
Quella
di Pansy Parkinson la colpì in pieno viso, mentre Ron
dovette alzarsi per
prenderla dall’altra parte del tavolo. A quanto pare il suo
gufo aveva fatto
cilecca ancora una volta.
Draco,
con un gesto fulmineo, la prese mentre era ancora a mezz’aria.
Hermione
guardava la sua lettera ancora sigillata. Era indecisa se aprirla o
meno. E se
la prova sarebbe stata troppo complicata ? Era ancora in tempo per
ritirarsi.
Ginny
stava cominciando a spazientirsi. Se Hermione non avesse aperto quella
lettera entro
pochi secondi sarebbe morta di curiosità. La
sfilò dalle mani della Grifondoro
e la scartò immediatamente, senza badare alle
formalità.
La
rossa cominciò a leggere ad alta voce sotto lo sguardo
preoccupato di Hermione.
Avviso
Ufficiale
Ministero Della Magia
Oggetto:
Coppa dei Prefetti
La
studentessa Hermione Jane Granger con il presente avviso dichiara
ufficialmente
di frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, di aver
compiuto
entro quest’anno 17 anni e di avvalersi della nomina di
Prefetto.
Con
le informazioni sopraindicate ella conferma di essere in grado di
partecipare
al torneo per la Coppa dei Prefetti e di accettare le varie prove che
si
susseguiranno.
Regolamento
*Ogni
squadra dovrà essere formata da due membri di diverso sesso.
*I
due studenti non potranno appartenere alla stessa casata.
*Il
torneo si suddividerà in 4 prove con diversi gradi di
difficoltà.
*Le
prove potranno essere di intelligenza, di abilità , di
conoscenza , di logica.
Tutto questo nell’ambito magico.
*Dall’ufficializzazione
di una prova dovranno passare due giorni prima che questa abbia inizio.
In
questo arco di tempo gli studenti possono prepararsi al meglio per
affrontarla.
*I
partecipanti non possono avere aiuti esterni. Se si verificheranno
fatti simili
saranno esclusi dal torneo.
*Per
ogni prova superata alla squadra verranno attribuiti 20 punti: 10 per
ogni
studente della squadra.
*Le
prove si basano soprattutto sull’abilità della
squadra di affrontare le
situazioni e sul lavoro di coppia.
*Il
torneo viene vinto da chi, alla fine delle prove, ha ottenuto il
punteggio
maggiore.
*Vincendo
nelle prove i due studenti possono guadagnare punti anche per entrambe
le loro
casate.
*Alla
fine del torneo ad ogni studente verrà dato un certificato
di partecipazione.
*Alla
squadra vincente verrà assegnata la Coppa dei Prefetti con
su scritti i nomi
dei vincitori, due spille d’oro con incisa una
“P” e un certificato di
vittoria.
I
Prova
Nel
corso della prima prova i partecipanti dovranno cercare degli oggetti
babbani
che verranno nascosti per tutta la scuola da alcuni addetti del
ministero della
Magia. Vi ricordo che in questa prova è utile conoscere la
babbanologia.
Una
volta trovati, tutti gli strumenti babbani saranno in grado di
rivelarvi la
parola chiave da far conoscere alla professoressa McGranitt.
I
primi che riusciranno a venirne a conoscenza si aggiudicheranno la
vittoria e
conquisteranno 20 punti per la propria squadra e 50 per le rispettive
casate.
N.B.
Tutte le squadre hanno una differente lista di oggetti babbani, quindi
la
parola chiave è diversa per ogni coppia.
Bartemius
Crouch
Dopo
averla finita di leggere, Ginny porse la busta con il messaggio ad
Hermione per
fargliela vedere con i suoi occhi.
Hermione
tirò un sospiro di sollievo e prese la lettera.
“Beh
avrei pensato di peggio. Non sembra
affatto facile ma se si tratta di babbanologia io e Malfoy abbiamo una
marcia
in più” disse Hermione a Ginny mentre rileggeva
ancora una volta lo scopo della
prima prova.
Diede un’occhiata al tavolo dei Serpeverde
dove vide Malfoy che era intento a leggere il suo stesso biglietto.
Lo osservò attentamente ed era pronta a
giurarlo. La faccia di Malfoy era diventata ancora più
pallida del solito.
~~~~~~~
Non
poteva crederci. Non voleva crederci.
“Babbanologia? Zab dimmi che stanno
scherzando!” urlò Malfoy all’amico
prendendolo per la manica della camicia e
strattonandolo a destra e a sinistra.
“Draco calmati! Hai pensato che tu puoi
vantare l’aiuto della Granger? Lei è una
babbana… per lei sarà un giochetto da
ragazzi vincere questa prova. Direi proprio che siete in
vantaggio” rispose
Zabini cercando di far mollare la presa su di lui al biondo.
“Ma lo sai questo cosa vuol dire? Mi darà
ordini su ordini e non oso neanche immaginare quante volte si
farà la saputella
con me! Solo a pensarci mi vengono i nervi! E poi perché
proprio una prova
babbana? Con tutte quelle che c’erano proprio una in cui
eccelle la mezzosangue
doveva capitarmi!”.
“Sai faresti meglio ad andare a parlare
con la Granger, avete solo due giorni per prepararvi e non mi risulta
che tu
sia molto esperto di babbanologia” lo avvertì il
moro.
“Zab per favore … chiudi quella bocca!
Ogni volta che la apri mi fai cadere in depressione!” disse
Malfoy cercando di trattenersi
per non strangolarlo.
“Ok, ricevuto” rispose Blaise facendo
finta di cucirsi la bocca con le dita.
Malfoy, di malavoglia, si alzò dal tavolo
e, per la prima volta in sette anni, si diresse verso quello dei
Grifondoro
sperando di non litigare con una certa ragazza dai capelli ricci e
dagli occhi
d’oro.
~~~~~~~
“Granger,
dobbiamo parlare” disse Draco
alla Grifondoro.
Ginny si voltò e vide il biondo proprio
davanti a lei.
“Ook, capito… vi lascio soli”rispose
prontamente Ginny voltandosi per fare un occhiolino alla sua amica
prima di
sparire.
Draco si sedette accanto ad Hermione e
voltò il viso verso di lei.
“Che vuoi?” disse la Grifondoro.
“Io non so nulla di questi cosi… ehm,babbani.
A meno che tu non voglia perdere, questa volta tutto il lavoro
toccherà a te,
quindi divertiti. Io non posso esserti d’aiuto.”
“Frena la lingua furetto. Il lavoro
dobbiamo farlo in coppia e non credere di scaricare tutto su di me
perché ti
sbagli di grosso!” disse Hermione che si stava innervosendo a
dismisura.
“ E cosa vuoi che faccia, eh? Ti devo ricordare
con chi stai parlando sporca mezzosangue? Io sono un Malfoy. Ovvero uno
dei
maghi più purosangue esistenti.” Rispose il biondo
con voce dura e altezzosa.
Hermione aveva la capacità, come Jamie ,di
far incavolare Draco in pochi istanti. Ma Draco era troppo orgoglioso
ed era
fin troppo facile farlo innervosire.
“Grazie delle informazioni Malferret. Ma
non cambia nulla. Tu lavorerai come lavorerò io, mettiti
l’animo in pace.”
“Convinta tu…” replicò Draco.
“Hai voglia di litigare eh?”
“E’ impossibile non litigare con una come
te, Mezzosangue. E poi fai troppo la saputella per i miei
gusti.”
Il viso di Hermione si sbiancò. Non sapeva cosa dire, e poi,
Draco questa volta
aveva esagerato.
“I-io…Domani, dopo la fine delle lezioni
nel cortile. E fatti trovare perché anche la mia pazienza ha
un limite stupido
di un furetto!” affermò Hermione prendendo le sue
cose per andarsene.
“Wow, un appuntamento Granger? Sono
lusingato…”rispose Draco facendo il suo solito
ghigno seducente in segno di
sfida e tralasciando le ultime parole della Grifondoro.
“Fottiti” disse per ultimo la Grifondoro,
mentre si avviava verso l’uscita a passo svelto.
*Quanto
è facile vederla incazzata..E quanto cazzo è
bella poi…* pensò
Draco, mentre ancora sorrideva di striscio e la guardava mentre
lasciava la
Sala grande… o forse guardava qualcos’altro. Poi,
dopo pochi istanti, raccolse anche
lui le sue cose e si avviò verso l’uscita facendo
un cenno di saluto a Zabini,
che aveva osservato tutta la scena divertito.
|
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Capitolo 8 *** VIII Capitolo ***
La
mattina dopo Hermione si alzò molto presto.
Le
lezioni sarebbero cominciate tra due ore ma lei, in questo arco di
tempo, aveva
qualcosa di importante da fare.
Si
mise davanti allo specchio e cominciò a pettinarsi i
capelli, cercando di
fargli assumere una forma decente. Dopo che si furono trasformati in
una massa
uniforme di ricci ben delineati, prese una lista poggiata sul comodino
che
aveva compilato la sera prima, e mentre scorreva l’indice su
di essa, scese le
scale che portavano alla sala comune.
Si
stava dirigendo verso la biblioteca.
Lì infatti avrebbe
trovato tutti i testi di
babbanologia che sicuramente le sarebbero serviti per quel pomeriggio.
Si,
dopo le lezioni doveva incontrarsi con Malfoy, e la cosa peggiore era
che le
avrebbe dovuto fare da insegnante.
Come
si poteva ben capire, Malfoy non era un grande esperto di babbani,
anzi, lui li
odiava a morte.
Con
questi pensieri per la testa, Hermione passò il ritratto
della Signora grassa
e, dopo averla convinta a non intonare uno dei suoi soliti acuti,
raggiunse la
biblioteca, un luogo dove lei passava la maggior parte del suo tempo.
Amava
perdersi tra i titoli di tutti quei libri che erano disposti in fila
sugli
scaffali.
Ogni
volta scopriva qualcosa di nuovo, e conosceva, forse meglio della
bibliotecaria, l’ubicazione di tutti i tomi presenti, sezione
proibita
compresa.
Appena
varcò la soglia,Madama Pince le rivolse uno sguardo
incuriosito.
“Signorina
Granger, cosa ci fa qui di prima mattina? Non crede di stare esagerando
un po’
con lo studio? Solo ieri ha preso tre libri” le disse dato
che la vedeva molto
spesso in biblioteca.
“Non
sono qui per me, Madama Pince … devo consultare alcuni libri
per il torneo
della Coppa dei Prefetti. E a questo proposito, vorrei chiederle se
potrei
avere il permesso di prenderne alcuni in prestito per un po’
di tempo” chiese
Hermione sperando che la donna le desse il consenso.
“Oh,
la Coppa dei Prefetti! E così tu sei una partecipante
… bene, bene! E con chi
sei in squadra?” chiese sempre più incuriosita la
bibliotecaria,mentre agitava
la bacchetta sulla sua scrivania per riordinarla.
A
quella domanda ad Hermione le si spense il sorriso sulle labbra. Ma
quella
domanda è di routine.
“Draco
Malfoy” pronunciò a denti stretti.
“Oh…” rispose
Madama Pince. A quanto pare anche lei sapeva del carattere
incontrollabile del
biondo.
Ma
d’altronde chi non lo conosceva dentro Hogwarts?
“Beh a
quanto pare non posso rifiutare se è per il torneo
… quali libri ti servono?”
chiese ad Hermione mentre si dirigeva tra i ripiani pieni di libri.
“Dovrei
prenderne alcuni sulla babbanologia”
“Bene,
so perfettamente quali” disse Madama Pince “Mmm..
La casa colorata… eccolo li;
poi qui intorno dovrebbe esserci.. eccolo, I tuoi amici
babbani” continuò poi,
bisbigliando qualche altro titolo.
Pochi
minuti dopo, Hermione riapparve dagli scaffali con una lunga fila di
libri tra
le mani. Si prevedeva un pomeriggio davvero intenso.
~~~~~~~
Le
lezioni si erano appena concluse.
Oggi
non aveva avuto ore insieme ai Grifondoro quindi non aveva visto
neanche una
volta la mezzosangue.
Non
era venuta neanche a colazione, e la cosa gli sembrò
abbastanza strana.
Draco
si sedette al tavolo dei Serpeverde. Fra pochi minuti avrebbe dovuto
raggiungere la Granger in cortile e sopportare uno dei suoi lunghi
monologhi, e
in più avrebbe dovuto starla a sentire. Sarebbe riuscito a
sopravvivere?
Ancora
non sapeva perché aveva accettato di andarci. In fondo
avrebbe anche potuto
farne a meno. Come al solito nella prova avrebbe fatto tutto lei visto
che era
il suo campo. A pensarci bene ogni cosa era nel campo della Granger.
Quella sa
tutto.
A
interrompere il filo dei suoi pensieri fu Zabini.
“Hey
Dra … sicuro che non dovrò intervenire per
assicurarmi che tu e la Granger non
vi stiate uccidendo a vicenda?” domandò il moro
cercando di non far vedere
quanto la domanda lo divertisse.
Prima
che il biondo riuscisse a rispondergli a tono, Hermione apparve sulla
soglia
della porta della Sala Grande e gli fece un segno.
“Vieni”
riuscì a leggerle sulle labbra prima di vederla sparire di
nuovo.
“A
quanto pare la tua donna ti reclama … non farla
aspettare!” gli disse Zabini
riuscendo ad evitare per un soffio un colpo che il suo amico biondo, a
quella
esclamazione, gli aveva riservato.
Draco
si diresse fuori dalla Sala Grande,sotto le risate del moro,
attraversò il
corridoio e uscì in cortile, all’aria aperta.
La
Grifondoro era seduta su una panchina, alla cui base era presente una
lunga
fila di libri.
“Granger,
spero proprio che non ti sia venuta la brillante idea di farmi
diventare un
genio della babbanologia!” chiese in tono ironico il biondo
mentre si
accomodava di fianco la Grifondoro e guardava con aria preoccupata
l’enorme
quantità di libri che si era portata dietro.
“Io
tutti quei libri non li studio, sia chiaro.”
“Malfoy,
una volta ogni tanto cerca di essere serio. Vuoi vincerla o no questa
prova? Mi
rammarica dirlo, ma avrò bisogno anche del tuo aiuto per
quanto possa essere probabile.
Quindi vedi di impegnarti e di non far passare questo pomeriggio a
vuoto!” gli
disse la riccia cercando di essere il più chiara possibile
fin dall’inizio.
“Granger,
sai benissimo che io non riuscirò ad imparare tutta questa
sfilza di inutili
informazioni in soli due giorni, anche perché il mio
cervello si rifiuta di
lavorare quando sente parlare di babbani,mezzosangue o cose
simili!”.
Hermione
stava veramente per perdere le staffe. Come si permetteva di parlarle
così? In
poche parole la stava insultando indirettamente. Fece un profondo
respiro e pronunciò
quelle parole che,fino all’anno scorso, non avrebbe mai
pensato di sentire
uscire dalla sua bocca.
“Ascolta
Malfoy, stiamo partendo con il piede sbagliato. Vogliamo si o no
vincere questo
torneo? E allora diamoci da fare! Se uniamo le forze abbiamo qualche
speranza
di riuscirci … non possiamo stare ogni secondo a litigare,
altrimenti saremo i
primi ad uscire dalla competizione! Ora, vuoi o no accettarmi come
insegnante e
imparare queste quattro cazzate?” per tutto il suo discorso
aveva tenuto gli occhi
stretti a due fessure e ora lo guardava con i suoi occhi
d’oro che sembravano
trafiggerlo fino a leggergli dentro.
“Va
bene Granger … in poche parole mi stai
chiedendo una tregua! Ci sto. Ma appena questo torneo
finirà, io e te saremo di
nuovo il purosangue Serpeverde e la mezzosangue Grifondoro, va
bene?”
acconsentì Draco.
“Va
bene” rispose in tono di sfida la riccia prendendo il primo
libro che si
trovava in cima alla fila.
Hermione
diede un’occhiata alla copertina e dopo, con mani esperte,
cominciò a
sfogliarlo per riuscire a trovare la pagina che le interessava.
Draco
allungò una mano verso il libro e interruppe la ricerca che
stava facendo la
Grifondoro.
“Cosa
c’è?” chiese Hermione senza capire il
gesto del biondo.
Il
Serpeverde chiuse il libro guardando attentamente la copertina. Allora
prima
aveva visto giusto!
“Il
libro illustrato – fai conoscere al tuo bambino il mondo
attraverso le
immagini, le forme e i colori del suo primo libro. Consigliato per i
bambini
aventi tra gli 1 e i 4 anni …”.
Mentre
Draco leggeva il titolo del libro, il colore della sua faccia
cambiò di tre
diverse tonalità : prima bianco, poi verde e per ultimo
rosso.
“Mezzosangue…”
disse cercando di far uscire un tono di voce non troppo infuriato.
“Dì
un
po’, mi hai preso per un neonato?? Se qualcuno mi vede con
questa roba mi
riderà dietro a vita!” disse incazzandosi sempre
di più contro Hermione che
cercava di trattenere le risate.
“Malfoy
ascolta … è l’unico modo per farti
vedere le immagini e farti capire di cosa
sto parlando! E poi la biblioteca è provvista solo di questi
libri… sai, per il
primo corso ci vogliono dei testi semplici” gli
spiegò indicando gli altri
libri che, uno sopra l’altro, formavano una lunga fila.
Draco
notò che anche tutti gli altri libri avevano titoli dello
stesso genere. Ma
cosa aveva fatto per meritarsi questo? Lui, un Malfoy che imparava
babbanologia
da dei libri per bambini, o meglio per poppanti. Se lo fosse venuto a
sapere
suo padre lo avrebbe diseredato come figlio.
“Va
bene … mi arrendo! Prima iniziamo e prima
finiamo!” si arrese per la prima
volta in vita sua il Serpeverde.
Hermione
non riusciva a credere alle proprie orecchie. Con un sorriso che le
incorniciava il volto riaprì il libro e cominciò
a fargli vedere delle
immagini.
“Allora
… questa è una macchina. I babbani la usano per
spostarsi da un luogo
all’altro, come noi facciamo con le scope. Questi quattro
cerchi sono le ruote,
servono per far muovere la macchina…”
cominciò a spiegare la riccia, scorrendo
le immagini con un dito.
“Che
perdita di tempo… qualcuno dovrebbe informarli che esistono
le scope…” disse
senza nessun entusiasmo il Serpeverde. Aveva le braccia poggiate sulle
gambe e
con una mano sorreggeva il mento ascoltando attentamente la mezzosangue
che
pagina dopo pagina gli mostrava tutti quegli oggetti che per lui non
avevano
nessun senso. Diversamente da quello che aveva pensato, ascoltare la
Granger
parlare non gli procurava nessun fastidio. Anzi, doveva ammettere che
rimaneva
incantato nell’ascoltarla.
“Questa
invece cos’è?” chiese curioso indicando
una scatola nera con dentro delle
immagini colorate.
“Questa
è una televisione. I babbani la usano per guardare quello
che accade nel mondo
o per documentarsi. E’ molto simile ai nostri quadri o alle
foto che si
muovono. Se è spenta si vede soltanto nero”
spiegò la Grifondoro, contenta che
il Serpeverde si fosse interessato finalmente a qualcosa. In queste
situazioni
era quasi bello parlare e stare con lui, sembrava una persona
normalissima.
“Quindi
è tipo una scatola magica” concordò il
biondo.
Hermione
scoppiò in una risata cristallina.
“Si,
possiamo anche definirla così!” disse la
Grifondoro ancora con il sorriso sulle
labbra.
Hermione
chiuse il libro, riponendolo sulla lunga fila di libri ai suoi piedi,
di fianco
alla panchina di pietra su cui erano seduti.
“Beh
direi che per oggi può bastare… meglio non
metterti in testa troppe
informazioni tutte in una volta!” gli disse trattenendo una
piccola risata.
Draco
aggrottò la fronte. Come osava? Di certo non era uno di
quegli studenti che non
sapevano neanche scrivere il proprio nome.
“Granger…
stai insinuando che il mio cervello è quello di un
poppante?” le chiese
risentito dall’affermazione della riccia. Hermione si
portò una mano davanti
alla bocca, cercando di placare le risate che stavano minacciando di
venir
fuori. Strinse gli occhi nel tentativo di darsi un contegno. Se gli
sarebbe
scoppiata a ridere in faccia quell’arrogante Serpeverde
avrebbe continuato a
lanciarle insulti fino alla nausea.
Andarono
avanti così per un po’ di tempo, e anche il giorno
successivo passarono
l’intero pomeriggio in cortile. Draco imparò cose
che non avrebbe mai pensato
esistessero.
“Questi
babbani sono proprio arretrati” diceva per prendere in giro
anche la Grifondoro
,che a questa espressione del Serpeverde, assumeva sempre una faccia
fintamente
corrucciata.
Finalmente
era arrivato il giorno della prima prova.
Draco,
oltre alla babbanologia, aveva
imparato anche un’altra cosa.
Aveva
scoperto di apprezzare la compagnia della Granger. |
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Capitolo 9 *** IX Capitolo ***
E rieccoci qui!!! Scusate per la nostra assenza ma siamo state in vacanza ^^
Abbiamo passato 15 giorni al mare e ora siamo più energiche che mai v.v
Mentre eravamo lì abbiamo anche continuato la ff, il mare a me non ispirava ma a Martina sembra proprio di si xD.
Ok la smetto e posto il capitolo, naturalmente le recensioni sono ben accette.
Baci da Anto&Marty
Già
alle prime luci del giorno Hogwarts era in subbuglio.
Studenti
che correvano di qua e di la, professori che studiavano carte sopra
carte,
fantasmi che piroettavano nell’aria indisturbati.
Hermione
aveva dormito poco quella notte, e non per sua volontà, ma
aveva così tanti
pensieri in testa che non li riusciva proprio a mandare via; tattiche,
mappe,
nomi, libri, LUI..
Si
proprio lui, Draco…
Si
alzò dal letto e si preparò.
L’aspettava una giornata importante. La prima
prova della Coppa Dei Prefetti era alle porte. Sentiva il suo stomaco
brontolare e intuiva l’arrivo imminente di un forte mal di
testa. Ora capiva
benissimo come si era sentito Harry tre anni fa.
Draco
non ricordava niente di quello che la Mezzosangue le aveva spiegato
ieri.
Cosa
impossibile, ma lui, Draco Lucius Malfoy, si sentiva per la prima volta
in
ansia. E non per paura di perdere, Draco sapeva che non avrebbe mai
perso con
la Granger, ma per timore di deluderla. Cha Jamie avesse ragione alla
fine?
~~~~~~~~~
Dopo
due stremanti ore di Pozioni, seguite da Erbologia e Difesa contro le
Arti
Oscure, Hermione era in Sala Grande in procinto di rifocillarsi col suo
pranzo.
Masse di studenti si muovevano da prefetto a prefetto per riuscire a
carpire
qualche notizia nuova o qualche indizio sulla prova.
E
infatti, appena Hermione prese la sua forchetta in mano, una decina di
studenti
si avvicinarono a lei ponendole domande all’impazzata. A
rompere quell’ammasso
di voci fu l’arrivo di Draco che, per la seconda volta, si
sedette al tavolo
rosso-oro accanto a Hermione, senza badare alle occhiate inceneritrici
che gli
lanciavano gli studenti del Grifondoro.
“Granger,
non mi ricordo niente” le bisbigliò ad un orecchio
per non farsi sentire da
tutti gli studenti che erano intorno.
Hermione
sgranò gli occhi.
“Cosa?!
Ieri sapevi tutto!”
“E che
cazzo ci posso fare io? Adesso ho un vuoto nella mente”
tentò di giustificarsi
il Serpeverde.
Hermione
stava per ribattere, ma la McGranitt incominciò a parlare
facendo zittire tutti
gli studenti.
“Silenzio
ragazzi! Tra qualche momento avrà inizio la Coppa dei
Prefetti. Il castello
sarà messo a vostra disposizione per cercare gli oggetti.
Avete due ore di
tempo per trovare tutti gli utensili babbani e per riferire a me la
parola
chiave. La prima coppia che arriva in Sala Grande con la soluzione
giusta
vince! E adesso vi distribuisco le liste degli oggetti.”
La
McGranitt fece comparire dal nulla delle pergamene sulla testa di ogni
coppia.
“Tutte
le liste sono diverse, come ben sapete. Non mi resta che augurarvi
buona
fortuna!”
Hermione
prese la lista che si trovava proprio sopra la sua testa.
Lista
Orologio
Agenda
Cellulare
Stereo
“Sono
abbastanza semplici Malfoy… Ti è andata
bene” e provò a spiegargli velocemente la
forma e le funzioni degli oggetti. Tutte le coppie erano concentrate
sulla
lista e, da quei pochi nomi scritti a penna, cercavano di carpire
già la
soluzione. La squadra formata da Ron e Padma sembrava stesse leggendo
un
foglietto con caratteri egiziani, mentre quella di Pansy e Ernie
rigirava
continuamente il foglio perché non riusciva a capire quale
fosse il verso
giusto. Hannah ed Anthony invece litigavano sulla pronuncia delle
parole.
A
quanto pare gli unici ad essere in vantaggio erano Draco ed Hermione.
Il
resto della sala era intento con i preparativi, tutti i tavoli erano
spariti e
le porte della Sala si erano chiuse.
Hermione
si voltò verso Ginny con uno sguardo pieno
d’ansia, e la rossa in risposta le
fece un sorriso d’incoraggiamento.
Blaise
e Jamie guardavano Draco e ridacchiavano … se non fosse
stato per la prova che
era in procinto di cominciare li avrebbe uccisi entrambi. A quanto pare
Blaise
si era messo in combutta con quel marmocchio!
I
prefetti girarono il capo rivolgendo l’attenzione alla
Preside che aveva cominciato
a parlare.
“Ragazzi
è ora. Quando si apriranno le porte la prova avrà
inizio. E’ inutile ricordarvi
di non toccare o spostare gli oggetti che non sono presenti sulla
vostra lista.
Buona fortuna!”.
Tutte
e quattro le coppie si allinearono davanti all’immenso
portone della Sala
Grande, ancora chiuso. Hermione aveva cominciato a mangiucchiarsi le
unghie per
il nervosismo. Draco era dietro di lei, poteva sentire i suoi pettorali
vicinissimi
alla sua schiena. Certo che lei era veramente piccola paragonata alla
figura
del Serpeverde.
Ma
cosa andava a pensare ? Questo di certo non era il momento
più opportuno!
Improvvisamente
le porte
della Sala si spalancarono.
La
prima prova era ufficialmente iniziata.
~~~~~~~~~
Le
porte si aprirono molto lentamente e tutte e quattro le squadre
cercarono di
farsi spazio per riuscire a passare per prime, acquistando
così un po’ di
vantaggio. Hermione tirò Draco per il mantello,
costringendolo così a fermarsi
nel bel mezzo del corridoio.
“Cosa
c’è?” chiese alla Grifondoro perplesso.
Le altre coppie erano già sparite dalla
loro vista.
“Se
cominciamo ad andare a caso non troveremo mai niente. Iniziamo a
ragionare e
andiamo per ordine” cominciò a spiegare la
Grifondoro. Estrasse dal mantello la
lista degli oggetti da cercare e diede un’occhiata
approfondita ai quattro nomi
scritti a penna.
“E’
impossibile che si trovino in giro per tutto il castello senza una
logica
precisa … deve esserci qualche indizio. Ad esempio
“Cellulare” … un oggetto del
genere dove potrebbe trovarsi?” pensò ad alta voce
Hermione.
“Ehm …
che cos’è un cellulare?”
domandò innocentemente Draco.
La
Grifondoro lo incenerì con lo sguardo.
“Malfoy
… te l’ho spiegato prima! Ma mentre parlavo tu mi
ascoltavi??” chiese nera di
rabbia la riccia puntando un dito contro il torace del ragazzo che le
stava di
fronte.
“Naturalmente
no” rispose Malfoy come se fosse una cosa ovvia.
*Ero
molto più interessato a guardarti*
considerò, ma questo pensiero lo tenne
per se.
Hermione
alzò gli occhi al cielo.
“Un
cellulare è un oggetto che i babbani usano per tenersi in
contatto tra di loro…
possono parlare oppure mandarsi messaggi” cominciò
a spiegare pazientemente la
riccia.
“Ah,
tipo i gufi” ipotizzò il biondo.
Ad
Hermione le si illuminarono gli occhi.
“I
gufi … ma certo! LA GUFERIA!!! Malfoy seguimi!” e
detto questo cominciò a
correre all’impazzata verso la torre ovest del castello.
Draco, non avendo
ancora capito la situazione, rimase per un po’ fermo al suo
posto dove la
Grifondoro lo aveva lasciato, con un’espressione di chi non
ha capito niente.
Appena si rese conto che la riccia era parecchi metri lontana da lui,
cominciò
a correre come un matto, con il mantello nero che sventolava dietro di
lui come
se si fosse scontrato in pieno con una bufera.
“Granger!
Ma mi hai preso per un corridore??? Aspetta !!!”
urlò mentre cercava di
raggiungerla.
Hermione
rallentò la sua corsa e il biondo la affiancò.
“Se il
mio ragionamento è giusto nella guferia dovremmo trovare il
cellulare! Devono
aver fatto un confronto con il mondo dei maghi e quello dei babbani
… se è così
riusciremo a trovare anche gli altri tre oggetti!”
spiegò a Malfoy con il
fiatone.
Draco
finalmente riuscì a capire.
“Devi
ammetterlo Granger, sono un genio!” le disse visto che era
stata la sua
affermazione a darle quell’idea.
“Si
Malfoy, questa volta mi sei stato d’aiuto”
confessò la Grifondoro.
Arrivarono
nell’ala ovest del castello e salirono le scale che portavano
in cima alla
torre, quella della guferia.
Si
ritrovarono in una grande stanza circolare con migliaia di buchi nel
muro, dove
ora riposavano centinaia di gufi.
“E ora
cosa dovremmo fare?” chiese Draco un po’
preoccupato. Aveva una strana
sensazione.
Hermione
prese un profondo respiro prima di rispondere.
“Dobbiamo
cercare in tutti i nidi. Il cellulare deve essere qui da qualche
parte” spiegò
mentre scrutava con attenzione tutti i buchi nel muro.
“Che
cosa? E io dovrei infilare le mani lì dentro? Scordatelo
Granger!” disse
furioso il biondo in direzione della Grifondoro.
“Malfoy
quante volte te lo devo ripetere? Se vogliamo vincere dobbiamo
farlo!”
Improvvisamente
un grosso gufo nero cominciò a stridere, interrompendo il
battibecco tra i due
ragazzi.
Il
rumore che faceva era assordante e sbatteva rumorosamente le grandi ali
nere.
Era come se volesse attirare la loro attenzione.
“Stupido
pennuto… cos’hai da gracchiare?” gli
urlò contro Malfoy.
“No
aspetta! Forse ci sta dando qualche segnale” cercò
di spiegare la Grifondoro.
“Ma
quale segnale? Non vedi che è solo uno stupido pennuto
troppo cresciuto?” osservò
il biondo.
Il gufo
cominciò ad urlare sempre più forte, muovendo le
ali ininterrottamente.
Hermione
iniziò ad avvicinarsi al gufo, sotto
lo sguardo preoccupato di Draco.
“Granger
non te lo consiglio… potrebbe essere pericoloso”
la avvertì.
Ma Hermione
era già partita in quarta, e quando si ritrovò a
pochi metri dall’uccello,
quest’ultimo si calmò volando sulla mano che la
ragazza gli porgeva.
“Cosa
c’è?” provò a chiedere con
voce dolce all’animale.
Draco,
da dietro, la guardava sbigottito. Anche una che parla con gli animali
doveva
capitargli!
Il
gufo cominciò ad indicare con il becco il suo nido ed
Hermione si avvicinò,
sperando che dentro ci fosse quello che sperava. Infilò una
mano nella tana e
constatò che era molto profonda. Strano.
Spinse
giù la mano fino a toccare il fondo. Ma quello non era
affatto il fondo del
nido.
Davanti
agli occhi increduli di Draco, Hermione tirò fuori la mano
che stringeva un
piccolo cellulare nero.
Il
gufo gracchiò felice e ritornò al suo posto,
contento di aver tolto
quell’invasore dalla sua dimora.
Con un
sorriso a trentadue denti, Hermione si girò verso Draco e
gli mostrò il
cellulare.
Draco
di risposta le sorrise. Il primo vero sorriso che la Grifondoro avesse
mai
visto su quel suo viso sempre contratto dal caratteristico ghigno.
“Ok,
Granger … e ora che ne facciamo di quel coso? Chiamiamo
qualcuno nel mondo dei
babbani e ci facciamo dire la soluzione?” ironizzò
il biondo , mentre sul suo
viso era ricomparso il solito ghigno.
Hermione
non fece caso alla battuta del Serpeverde e schiacciò il
pulsante per far si
che il cellulare si accendesse.
Sullo
schermo apparvero molti simboli strani, finché sulla
schermata principale comparve
il castello di Hogwarts come sfondo. La Grifondoro diede
un’occhiata tra i
messaggi ricevuti o inviati, ma notò che non ce
n’erano. Allora passò alla
rubrica. Sulla scheda era stato registrato un solo numero e, da come
notò
Hermione, era davvero molto strano.
“010”
lesse ad alta voce la Grifondoro.
Draco,
dal canto suo, non riusciva a seguire tutti i movimenti che la Granger
effettuava su quel … coso. Premeva quei tasti come se li
conoscesse da una
vita, e probabilmente era così.
“Forse
dobbiamo chiamare questo numero, è l’unico
presente nella rubrica” spiegò al
biondo mentre premeva il tasto per effettuare la telefonata. Dopo il
primo
squillo una voce registrata rispose alla chiamata. Draco si
avvicinò
all’orecchio di Hermione per sentire meglio. I due si
ritrovarono con le guance
vicinissime, ma non ci fecero caso, dato che erano troppo presi dalla
voce che
stava parlando.
“Buongiorno.
Se avete chiamato questo numero vuol dire che siete riusciti a trovare
l’oggetto babbano immatricolato come
“cellulare”. Per ricevere l’indizio
è
sufficiente rispondere alla seguente domanda: come si chiama la scatola
magica
che nel mondo babbano fa muovere persone e oggetti?” ci fu
subito un “bip”, a
quanto pare dovevano dare la risposta, e forse c’era anche il
tempo!
Hermione
cadde nel panico.
Scatola
magica? Ma di che stava parlando? Nel mondo dei babbani non
c’erano scatole
magiche. Cercò di calmarsi, probabilmente aveva la mente
annebbiata a causa di
tutta quell’ansia.
Improvvisamente
Draco parlò.
“Granger
… la scatola magica, quella che mi hai spiegato il primo
giorno di lezioni!”
cercò di farle rammentare.
Hermione
subito si ricordò, gli occhi le si illuminarono e, con il
cellulare
all’orecchio urlò “LA
TELEVISIONE!”.
“Risposta
esatta! Ecco il vostro indizio: 1. Questo cellulare si
auto-distruggerà fra
cinque secondi esatti per evitare che arrivi nelle mani di qualche
babbano.
Arrivederci e buona giornata”.
Hermione
aveva ancora il cellulare attaccato all’orecchio. Sicuramente
stava ancora
pensando all’indizio, e non si era resa conto del significato
dell’ultima
frase.
Draco
le prese subito il cellulare dalle mani e lo lanciò fuori
dalla finestra della
guferia, mentre Hermione lo guardava sbigottita. Dopo pochi secondi si
sentì un
boato e dalla finestra cominciò a intravedersi del fumo nero.
I due
si guardarono.
“Se
non te lo avessi tolto a quest’ora ti ritroveresti senza un
orecchio, anzi,
senza tutta la faccia” la rimproverò il biondo.
Hermione
arrossì.
“G-Grazie”
gli disse in un sussurro rivolgendo lo sguardo verso il pavimento. Era
stata
troppo intenta a pensare a cosa potesse significare l’indizio.
“E ora
che facciamo? Che vuol dire il numero 1 ?” le chiese Draco
con aria
infastidita.
“Non
lo so … ma sarà meglio andare a cercare gli altri
oggetti, quando li avremo
trovati tutti penseremo alla soluzione” spiegò la
Grifondoro.
“Si,
sarà meglio” convenne Draco.
Hermione
prese di nuovo la lista e, con una penna, sbarrò il nome
dell’oggetto che
avevano appena trovato.
“Allora
… “Agenda”. Dove potrebbe trovarsi?
Proviamo ad usare lo stesso ragionamento
che abbiamo fatto per il cellulare” pensò la
Grifondoro.
“Cos’è
un’agenda?” naturalmente era stato Draco a parlare.
Hermione
si girò lentamente verso di lui con uno sguardo che non
prometteva nulla di
buono.
“Di
nuovo?? Ma allora non hai ascoltato niente di quello che ti dicevo in
Sala
Grande!”
“Beh,
può darsi che abbia ascoltato … ma me lo sono
dimenticato subito” cercò di
giustificarsi il biondo “E poi ripetendolo ad alta voce
è probabile che riesci
ad arrivare prima alla soluzione, no?” continuò
cercando di essere convincente.
Hermione
abbandonò la sua espressione dura e si rilassò.
“Si,
hai ragione … allora vediamo. Un’agenda
è un insieme di fogli dove i babbani
scrivono e annotano tutto quello che vogliono ricordarsi. Tipo un
appuntamento
o un compleanno” spiegò la Grifondoro.
“Che
forma ha?” le domandò Draco cercando di intuire
dove potesse trovarsi un
oggetto del genere.
“ Beh
… facendo un confronto con il mondo dei maghi direi che
è simile ad un libro
quindi …proporrei di cercare nella biblioteca”
ipotizzò Hermione.
“Ok,
allora andiamo” disse Draco scendendo le scale della guferia
e incamminandosi
insieme alla Grifondoro verso la biblioteca.
~~~~~~~~~
I
corridoi erano deserti, sembrava che il castello si fosse svuotato e
che le
loro fossero le uniche presenze.
In
giro non c’era un solo studente …
chissà dov’erano andati a finire tutti.
Improvvisamente
da lontano si sentì uno scoppio, seguito dalle
inconfondibili urla di Ron.
“Sto
andando a fuoco! Padmaaa, presto dell’acqua!”
urlava il rosso alla sua compagna
che non sapeva proprio cosa fare. La ragazza lo spinse nel bagno li
vicino e lo
scaraventò direttamente sotto il rubinetto
dell’acqua.
Draco
ed Hermione cominciarono a ridere come matti.
“Quel
Weasley è proprio un imbecille” disse mentre il
rosso usciva dal bagno tutto
gocciolante, seguito dalla sua compagna di squadra.
Gli
sguardi di Ron ed Hermione si incontrarono.
Quello
di lui duro e pieno di odio.
Quello
di lei triste e malinconico.
Draco,
notando l’espressione della Grifondoro, la prese per mano
sussurrandole
all’orecchio “Dai, andiamo” e la
trascinò con se per il lungo corridoio, sotto
lo sguardo perplesso di Ron e Padma.
~~~~~~~~~
Il
Serpeverde continuava a tenerla per mano e a trascinarla dietro di lui.
Quando
vedeva quell’espressione triste sul viso della Grifondoro non
riusciva a
contenersi.
“Non
dovresti farti influenzare così tanto da Weasley”
buttò lì improvvisamente il
biondo.
“Non
devi permettergli di condizionare le tue emozioni, lui per te
appartiene al
passato, no?” non riusciva a capire perché le
stava dicendo tutte quelle cose.
In fondo a lui cosa importava? Si stava rendendo solo ridicolo.
Hermione
non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito.
Malfoy
stava dicendo delle cose giuste, ma sentirle uscire dalla bocca di
colui che
l’aveva insultata per sei lunghi anni era davvero strano.
Draco
si accorse di tenere ancora la mano della Grifondoro e velocemente si
staccò da
lei.
Ora
camminavano per il lungo corridoio, lui avanti e lei dietro, non
sapendo cosa
dire.
Arrivarono
in biblioteca.
Anche
li non c’era nessuno. Neanche Madama Pince.
Hermione
pensò che era stata mandata via di proposito, altrimenti in
qualche modo
avrebbe potuto aiutarli. Se il suo ragionamento era esatto stavano
seguendo la
pista giusta.
Draco
parlò per la prima volta dopo molti minuti.
“Allora?
In che reparto dobbiamo cercare?” chiese alla Grifondoro
continuando a darle le
spalle.
Hermione
si sentiva a disagio. Eppure nella ricerca del primo oggetto erano
stati così
bene.
“Direi
nella sezione dove si trovano i libri di babbanologia. Mi viene in
mente solo
quella… quando ho preso i libri per te non c’era
niente, ma probabilmente
l’agenda l’avranno nascosta dopo”
provò ad ipotizzare la Grifondoro.
Draco
si diresse verso il reparto indicato da Hermione e cominciò
a guardare i titoli
uno ad uno.
Hermione
notò che tutti i libri erano
veramente grossi, l’agenda doveva essere piccola quindi non
sarebbe stato
troppo difficile trovarla.
Dopo
qualche minuto di ricerca nel più assoluto silenzio,
Hermione notò che fra due
grossi libri era presente un piccolo spazio. Spostò i due
grossi volumi che
parlavano di come funzionasse il calendario babbano (altro indizio) e
tirò
fuori un piccolo quaderno provvisto di anelli.
“Malfoy,
l’ho trovata!” disse euforica.
Draco
interruppe la sua ricerca e si avvicinò a lei.
La
Grifondoro aprì l’agenda e cominciò a
sfogliarla.
Era
come nuova. Non era stata scritta neanche una volta.
Improvvisamente
l’occhio le cadde su una pagina, l’unica dove era
stato scritto un piccolo
appunto con una penna rossa, un colore che dava subito
all’occhio.
L’annotazione
era stata scritta al 2 Ottobre, quello stesso giorno.
2
Ottobre
Prima prova coppa dei Prefetti
“Il 2
Ottobre è oggi” fece notare la Grifondoro al
biondo che le stava accanto “Non
capisco proprio cosa voglia dire”
“Beh
non pensiamoci ora … come hai detto tu, prima troviamo tutti
gli oggetti” le
ricordò il Serpeverde.
“Si.
Allora… il prossimo oggetto è
l’orologio” disse riprendendo per la terza volta
la lista.
“Questo
credo che sia il più facile da identificare …
è uguale a quello dei maghi… non so se
si riferisca a quello da polso oppure ad un orologio normale”
fece notare
Hermione.
“Io
direi di andare a cercare alla torre dell’orologio”
suggerì Malfoy osservando
la grande torre da una delle finestre della biblioteca.
“Si,
sono d’accordo. Mi sembra l’unico posto in cui
potrebbe trovarsi” e detto
questo i due ragazzi uscirono dalla biblioteca per dirigersi verso la torre.
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Capitolo 10 *** X Capitolo ***
Ecco il nuovo capitolo ^^ Buona lettura
Anto&Marty
Hermione
non era mai stata sulla torre dell’orologio, così
come Draco.
A dire
il vero quell’orologio aveva suonato pochissime volte durante
i sei anni che
avevano trascorso lì, e solo poche persone sapevano che
quando questo
cominciava a suonare, significava che qualcosa di inaspettato stava per
accadere.
Era
una della torri più alte di Hogwarts, posta di fianco a
quella di Astronomia.
I due
Prefetti arrivarono all’ultimo piano,e dopo aver attraversato
il corridoio, si ritrovarono
davanti a una cima di scale veramente stretta.
I due
si scambiarono uno sguardo e incominciarono a salire. Draco era proprio
davanti
a lei, a pochissimi centimetri dal suo petto, tanto che poteva sentire
i
battiti del cuore di Hermione che procedeva dopo di lui.
Quando
arrivarono in cima si guardarono intorno.
La
stanza era enorme, senza alcun mobile, e al centro c’erano
tutti gli ingranaggi
dell’orologio.
“Ma
qui non c’è niente” disse Draco che si
guardava intorno senza capire.
“Lo
so, ma cerchiamo lo stesso, qualcosa dovrà pur
esserci!”
Hermione
si avvicinò agli ingranaggi dell’orologio.
Cercò di mettere dentro le mani, ma
si ritrovò con le dita del tutto nere, sporche di grasso e
polvere.
“Che
schifo!!” esclamò guardandosi le mani.
Draco
osservò la scena divertito. Hermione cercava di pulirsi le
macchie nere che
aveva sulle mani, ma così complicò soltanto le
cose,e adesso aveva entrambe le
mani unte e parte della faccia nera.
Draco,
vedendo lo sguardo furioso di Hermione, cercò di trattenere
le risate e tirò fuori
la sua bacchetta puntandola contro la Grifondoro.
“Tergeo”
Il
viso di Hermione tornò pulito come prima e, per Draco, anche
più bello.
“Grazie”
disse Hermione.
Passarono
alcuni minuti nei quali i due studenti cercavano di capire qualcosa,ma
senza
risultati.
“ Ci
conviene cercare l’ultimo oggetto Granger, così
non concludiamo nulla” disse il
Serpeverde guardando l’ orologio al polso “sono le
due e mezza, abbiamo solo
un’ora”.
“Mmm,
hai ragione.. Andiamo” rispose Hermione mentre si incamminava
giù per la scala verso
il primo piano.
~~~~~~~~
“Qual’
è l’ultimo oggetto?” Chiese Draco alla
sua compagna.
“Lo
stereo” rispose Hermione prendendo la lista fra le mani.
“Scommetto
che ancora una volta non sai cos’è,
vero?” continuò la riccia.
“Già”
rispose Draco per niente imbarazzato,anzi..
*Ero
troppo impegnato a guardare te, Mezzosangue…e se lo
sapessi…*
“Allora..”
disse Hermione “ lo stereo è uno strumento che i
babbani usano per ascoltare
musica tramite i CD.
Possiamo
dire siano una specie di contenitori di canzoni. Ci sono diversi tasti
sullo
stereo, che servono per far partire la musica o stopparla. Di solito ci
sono
anche delle casse che servono per potenziare l’audio. Hai
capito?” chiese per
ultimo.
“Si, penso
di si. E dove potremmo cercarlo?”
“Non
ne ho idea” disse con tono rassegnato Hermione ”non
penso proprio che Hogwarts
disponga di una discoteca…”
“Una
disco cosa?”domandò il Serpeverde.
“No
niente, lascia stare… E’ un posto
babbano…”
“E che
cosa ha a che fare con lo stereo?”
Hermione
lo guardò stupita. Draco che chiedeva informazioni sulla
Babbanologia..No.. era
impossibile!
“La
discoteca è un club notturno, si balla, si canta, si
scherza..E per questo c’è
molta musica e quindi lo stereo” spiegò Hermione,
stavolta non seccata, ma
quasi felice che Draco mostrasse tutto quell’interesse.
“Forse
questo è l’unico posto babbano decente che
esiste…….”
Ecco..
Draco rimaneva comunque quello di una volta, con le sue frecciatine e i
suoi
insulti.
“Non
perdiamo tempo, dobbiamo trovare lo stereo” lo interruppe la
Grifondoro” e dato
che non abbiamo nessuna idea di dove sia, dovremmo cercare in tutto il
castello,
quindi è meglio muoverci”.
“Sei
pazza Mezzosangue?! Il castello è enorme, non ce la faremo
mai!” esclamò il
biondo.
“ E
figurati se tu continui a parlare come ce la faremo! Tappa quella bocca
e
aziona quelle gambe, Malferret!”
E
prima che Draco potesse ribattere, Hermione lo prese per un braccio e
lo
trascinò per il castello.
~~~~~~~~~
Hermione
trascinò Draco per ogni piano. Guardarono in ogni aula, in
ogni sgabuzzino, in
ogni posto presente del castello che non fosse sfuggito alla vista di
Hermione.
Mentre
salivano e scendevano per i vari piani, avevano incontrato anche alcune
delle
altre coppie che, come loro, rimuginavano per cercare di arrivare alla
soluzione.
In
pochissimo tempo girarono il castello piano per piano, dal primo al
settimo, e
Draco, che era stremato e stanco di andare su e giù per i
corridoi, si appoggiò
a una colonna per riprendere almeno il fiato, mentre Hermione
continuava a
vagare di qua e di la.
“Hey,
Malfoy!” gridò una voce in lontananza ”
Vieni ad aiutarmi invece di stare con
le mani in mano!” Hermione era in qualche stanza sperduta del
castello, decisa
a non mollare.
“Granger,
è inutile… non troverai mai niente se non
seguiamo una pista… e ora esci di là!”
Hermione
si era infilata in uno sgabuzzino, chiuso probabilmente da anni.
“Ouch,
Ouch… Etciù!” si sentiva in lontananza.
Hermione probabilmente era ricoperta di
polvere e ragnatele.
La
Grifondoro raggiunse il biondo, mentre si ripuliva.
“E
cosa vuoi fare? Vuoi ritirarti? Io non mollo Malfoy! Tentiamo fino a
quando non
scade il tempo.. Abbiamo ancora più di mezzora!”
Draco
si rassegnò e decise di fare un ultimo tentativo. Era
stanco, si, ma non aveva
mai sopportato di perdere, e inoltre non voleva più sentir
parlare Hermione,per
quanto gli piacesse starla ad ascoltare.
“Va
bene” disse Malfoy arrendendosi “Dove
andiamo?”
“Percorriamo
il corridoio, non so… Magari ci viene qualche idea”
I due prefetti si
incamminarono per il lungo corridoio,
pensando insistemente.
Ma si stava
rivelando tutto inutile. Perfino
Hermione era rimasta senza idee!
Erano
sul punto di lasciare la gara e dare forfè, quando
improvvisamente una porta
comparve davanti ai loro occhi.
Draco
ed Hermione si guardarono senza dire niente. Come avevano fatto a non
pensare a
quella stanza?
Quella
era la loro salvezza.
Infatti
si trovavano al settimo piano e, molto probabilmente, avevano percorso
il corridoio
tre volte. In questo arco di tempo avevano pensato intensamente a
qualche possibile
soluzione ed erano riusciti a far apparire la Stanza delle
Necessità.
“Malfoy
ci siamo! Su, entriamo!”
Con
foga entrarono nella stanza che presto avrebbe risolto i loro problemi.
La stanza era
piccola, senza nessuna
particolare decorazione. Era presente solo un grande comodino al
centro, lo
stereo posto sopra di esso e due enormi casse posizionate di lato.
Hermione
guardò lo stereo,l’ultimo degli oggetti da
cercare.
Al suo
interno notò che c’era un CD. Premette il tasto
play e alzò il volume.
“Ora
cos’ha questo coso che non si sente? Uff!”
esclamò ad alta voce la Grifondoro.
Draco
se ne stava in silenzio ad osservarla, dato che lui non capiva niente
di quello
che stava facendo.
Hermione
cercava di capire perché lo stereo non partiva.
“Mettiti
con le orecchie alle casse e vedi se si sente qualcosa per
favore” disse ad un
tratto a Draco.
Draco si
posizionò come gli aveva detto
Hermione.
La Grifondoro spinse
il tasto play ancora una
volta.
“Senti
qualcosa?”
“No”
Hermione
premette di nuovo play.
“Ora?”
“Niente”
“Uff…”
Hermione
pigiò ancora il tasto e finalmente partì una
canzone.
Draco
aveva ancora le orecchie incollate alla cassa e, appena la musica
partì, emise
un urlo cadendo a terra.
Hermione
non resistette e scoppiò in una risata fragorosa.
“Alla
faccia dell’uomo impavido, Malfoy!” disse, ridendo
ancora.
Draco
storse la faccia in una smorfia poco amichevole e Hermione smise di
ridere.
“Però
non ho ancora capito perché lo stereo è partito
solamente la quarta volta che
ho schiacciato il tasto” pensò ad alta voce
Hermione “ forse dobbiamo cercare
qualche parola nel testo della canzone…”
“Tu
stai dando proprio i numeri Granger… Credimi”
esclamò il Serpeverde che era
ancora seduto a terra.
“Aspetta
un secondo…” disse Hermione prima di essere
interrotta da un suono cupo che
proveniva da fuori e che echeggiò per tutto il castello.
L’orologio
sembrava aver ripreso vita ed aveva
incominciato a suonare. Hermione prese il polso di Draco e
guardò l’orologio.
Erano
le tre in punto.
“ Lo
sapevo! Ho capito la soluzione! Hai
ragione Malfoy, sto dando proprio i numeri! I numeri sono la
soluzione!”
“Non
ti seguo” disse Draco confuso.
“
Allora, pensa al primo oggetto che abbiamo trovato… il
cellulare. La voce ci ha
detto che l’indizio era il numero uno. Poi il secondo era
l’agenda, vero?”
“Si”
“Ecco,
l’agenda era vuota ed era segnata solo la data di oggi, che
è il due ottobre.”
“Si,
ma non capisco ugualmente” ridisse Draco.
“Fammi
finire. Poi abbiamo cercato l’orologio, anche se
l’avevamo già trovato.
L’orologio ha suonato alle tre in punto,e non credo sia una
coincidenza visto
che suona solo pochissime volte. Ed infine c’è lo
stereo, che è partito solo
dopo che abbiamo schiacciato quattro volte il tasto. Sono tutti
collegati!
Guarda” disse Hermione prendendo la lista degli oggetti. Ad
ogni rigo,con la
penna, segnava un numero.
Lista
Orologio 3
Agenda 2
Cellulare 1
Stereo
4
“Ora
dobbiamo capire solo come usare questi numeri … se proviamo
a metterli
nell’ordine giusto si susseguono le parole:
Cellulare,Agenda,Orologio,Stereo …
ti viene in mente qualcosa? Forse dobbiamo anagrammare le
parole…” provò ad
ipotizzare la Grifondoro.
Draco
osservò attentamente la serie di parole. La soluzione era
lì ,sotto il loro
naso, ma non riuscivano a vederla.
I due
continuarono a leggere e rileggere le quattro parole
nell’ordine corretto,
finché a Malfoy non venne l’illuminazione.
“Granger!
Guarda la prima lettera di ogni parola. Se le leggi di fila formano la
parola CAOS.
E’questa la parola, è Caos!” disse tutto
esaltato alla riccia.
Hermione
guardò per un attimo il foglio davanti a se.
“
Malfoy, s-sei un genio!” disse Hermione saltando su di lui e
abbracciandolo
istintivamente.
Draco
era allibito, non si aspettava una reazione del genere.
*Devo
farmi venire più spesso queste idee…*
Draco
ricambiò l’abbraccio solo per un istante e subito
dopo fece indietreggiare la
Grifondoro.
“Scusa”
disse timidamente Hermione.
Era
stata presa troppo dalla foga e si era resa conto di quel che aveva
fatto solo
dopo che il biondo l’aveva allontanata.
Draco
non disse niente, anche perché non sapeva proprio cosa
risponderle.
“
Dobbiamo muoverci, o finirà il tempo… presto,
cammina!” le disse poco dopo
dando un’occhiata al suo orologio e spingendo la Granger
fuori dalla Stanza
delle Necessità.
Avevano
un quarto d’ora per arrivare in Sala Grande e dire alla
McGranitt la
parola-chiave, sperando che fosse quella giusta.
Un
quarto d’ora era sufficiente… a meno che non si
fosse verificato qualche
imprevisto.
~~~~~~~~~
Scesero
le scale in tutta fretta.
Erano
al settimo piano e in poco tempo avrebbero dovuto ritrovarsi al primo.
Hermione
camminava avanti, mentre Draco era subito dietro di lei. Se la riccia
si fosse
fermata il biondo le sarebbe andato addosso. Stavano per scendere le
scale che
li avrebbero portati al sesto piano … quando improvvisamente
queste
cominciarono a muoversi.
Hermione
si fermò e Draco, com’era prevedibile, le
finì subito addosso. La Grifondoro
stava per cadere ma lui la prese per le braccia e la tirò su
in un attimo,
prima che lei potesse finire con la faccia a terra.
“Grazie”
disse ancora una volta Hermione. Era incredibile quante volte
l’aveva ringraziato
oggi. In sei anni non lo aveva mai fatto e ora glielo stava ripetendo
in
continuazione.
“Fantastico
… e ora come facciamo? Chissà dove ci
porteranno!” esclamò il Serpeverde.
Le
scale finirono il loro giro e i due si inoltrarono in uno dei tanti
corridoi di
Hogwarts.
Stavano
cominciando a perdere l’orientamento e gli erano rimasti solo
dieci minuti di
tempo.
Camminarono
in lungo e in largo per i vari corridoi ma non riuscivano proprio a
capire dove
si trovavano.
“Questo
è assurdo! Non voglio perdere la prova per uno stupido
cambio di scale! Siamo
ad Hogwarts da sette anni e dovremmo conoscere il castello come le
nostre
tasche!” cominciò ad urlare Hermione fermandosi
nel bel mezzo del corridoio che
stavano percorrendo.
Improvvisamente
un rumore assordante arrivò alle orecchie dei due prefetti.
Dall’angolo
comparve Ernie Macmillan attaccato … ad un aspirapolvere!
Era rimasto
impigliato all’elettrodomestico con un lembo del mantello e
ora lo stava
trascinando inerme per tutto il castello.
Dietro
di lui comparve Pansy Parkinson che correva all’impazzata
cercando di
raggiungerlo.
“Macmillan
!!! Se non ti fermi immediatamente te la farò vedere
io!” urlava la Serpeverde
mentre cercava inutilmente di affiancarlo.
“ Ma
sei scema Parkinson? Invece di sparare cavolate aiutami!”
urlava il ragazzo
cercando di non cadere per la troppa velocità con cui
avanzava l’aspirapolvere.
All’improvviso
Draco si accorse che la mezzosangue stava proprio sulla traiettoria di
Macmillan. Se non si fosse spostata subito l’avrebbe di certo
investita.
Istintivamente
la prese per un braccio e la tirò verso di lui, proprio nel
momento in cui
Macmillan passava a tutta velocità.
Per il
troppo slancio, i due caddero all’indietro e oltrepassarono
una porta che era
alle loro spalle.
Draco
cadde con la schiena sul pavimento freddo, mentre Hermione si
ritrovò sopra di
lui, con le mani poggiate sui pettorali del ragazzo. I loro visi erano
a pochi
centimetri di distanza l’uno dall’altro.
A
risvegliarli da quello stato di trance furono le grida,gli applausi e i
fischi
di tutti gli studenti.
Gli
studenti ???
Draco
ed Hermione si alzarono in tutta fretta, rossi in viso come due
pomodori.
La
porta che avevano attraversato cadendo, non era altro che
l’entrata della Sala
Grande.
Com’era
possibile? Non riuscivano proprio a spiegarselo.
Tutti
gli studenti della scuola , e anche i professori, erano rimasti li
dentro per
tutte e due le ore della prova. Ecco perché in giro per il
castello non avevano
visto nessuno.
Draco
ed Hermione si scambiarono uno sguardo e subito si diressero verso la
McGranitt
che li aspettava in cima alle scale. Degli altri prefetti non
c’era neanche
l’ombra.
La
Grifondoro diede un’occhiata all’orologio di Draco
… avevano soltanto 10
secondi!
“La
parola è CAOS!” urlò Hermione.
La
McGranitt prese una delle buste che si trovavano sul tavolo dietro di
lei.
Probabilmente
per ogni coppia c’era una parola chiave differente.
La
preside aprì la busta e diede un’occhiata al
foglietto che era all’interno.
Sorrise
ai due ragazzi ed esclamò “La parola è
esatta! Complimenti! La coppia
Malfoy/Granger si aggiudica la vittoria per la prima prova della Coppa
dei
Prefetti!”.
Un
boato di applausi ed urla si scaturì dal tavolo dei
Grifondoro e da quello dei
Serpeverde.
Per la
prima volta festeggiavano insieme.
“Devo
farvi i miei complimenti ragazzi! La Sala Grande era stata nascosta per
rendere
la prova ancora più difficile. In realtà
pensavamo che nessuno sarebbe riuscito
a superarla ... “
Draco
ed Hermione si guardarono … se non fosse stato per Ernie e
Pansy non sarebbero
mai riusciti a trovare la Sala Grande.
“E ora
passiamo all’assegnazione dei punti. La vostra squadra si
aggiudica 20 punti,
mentre a Serpeverde e Grifondoro assegno 50 punti a testa”
disse ad alta voce
la McGranitt.
Un
altro applauso raggiunse le orecchie dei due prefetti. Naturalmente
erano le
loro case che festeggiavano i punti guadagnati.
“Dichiaro
ufficialmente chiusa la prima prova. In seguito sarete informati dello
scopo
della seconda prova” chiuse il discorso la preside.
Draco
ed Hermione si guardarono e la Grifondoro allungò la mano
verso il suo
compagno.
“Ottimo
lavoro … non ce l’avrei mai fatta senza il tuo
aiuto” ammise Hermione.
Draco
guardò esitante prima la mano e poi lei, ma alla fine decise
di accettare la
stretta di mano.
“Lo so
Granger, senza di me saresti persa!” concluse il Serpeverde,
e i due
scoppiarono in una risata, finalmente liberi da ogni preoccupazione.
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Capitolo 11 *** XI Capitolo ***
ÃÃÃÃ
Le Sale comune
dei Grifondoro e
Serpeverde quella sera furono in gran subbuglio.
Burrobirre, Whisky Incendiario e vino
erano sparsi da ogni parte dei dormitori accompagnati, naturalmente,
dagli
schiamazzi degli studenti. Ogni studente festeggiava la vittoria di
Draco ed
Hermione.
La sala comune dei Grifondoro era
addobbata a dovere. Stendardi rosso-oro erano appesi ai muri, piccoli
fuochi
d’artificio scoppiettavano nell’aria, e un grande
poster col viso d’Hermione
occupava gran parte di un muro che era stato sempre libero.
La Grifondoro non era abituata a
ricevere tante attenzioni. Si sentiva un po’ “pesce
fuor d’acqua” in quella
situazione, ma dopotutto non le dispiaceva affatto.
Appena mise piede nella sala comune,
un gran numero di mani la applaudirono. Hermione era rossa in viso per
l’emozione. Chiunque le passava vicino
l’abbracciava o le baciava le guance.
La Grifondoro guardò poi il tavolo
alla sua destra.
Un enorme quantità di dolci di tutti i
tipi erano sul ripiano, facendolo completamente scomparire.
Cioccorane, gelatine tuttigusti + 1,
gommebolle bollenti, api frizzole, pallini acidi, rospi alla menta
ecc…..
Qualcuno aveva evidentemente
svaligiato Mielandia.
Nella sala comune c’erano tutti i
Grifondoro di ogni anno. Tutti festeggiavano e intonavano cori ad
Hermione che
rideva, sentendoli.
All’improvviso però si sentì il quadro
della Signora Grassa che ruotava. Chi poteva mai essere? Il coprifuoco
era
scaduto da almeno un’ora e tutti gli studenti rosso-oro
sembravano essere nella
Sala.
Tutti si zittirono, alcuni
incominciarono a pulire,altri nascosero i Tiri Vispi Weasley credendo
che fosse
la McGranitt, direttrice della loro casa e preside della scuola.
Dopo pochi istanti comparve Ron. Anche
lui era un prefetto e aveva partecipato alla coppa come sapevano, e
vedere la
festa per Hermione non era proprio il massimo per lui.
Ron si guardò attorno e vide che tutta
la sala era stata addobbata per l’occasione.
Poi rivolse lo sguardo ad Hermione e
la fulminò con un’occhiata piena di odio, prima di
salire nel suo dormitorio
dove probabilmente lo aspettava Harry che, da come aveva notato
Hermione, non
aveva preso parte ai festeggiamenti.
Hermione si sentiva nuovamente male
per lui. L’aveva guardata in un modo orribile, cosa che non
aveva mai fatto
neanche quando avevano litigato anni fa. Ma cosa gli era successo? In
quei
pochi mesi che non si erano visti sembrava che fosse uscita fuori la
parte
peggiore di Ron e che non fosse mai rientrata dentro.
Intanto, mentre la Grifondoro si
perdeva nei suoi pensieri, gli altri avevano ripreso a festeggiare.
Ogni cosa
era tornata al suo posto e si faceva baldoria come prima.
Hermione decise di salire nel suo
dormitorio, ormai il suo umore era stato rovinato e non valeva
più la pena di
festeggiare.
Mentre saliva le scale, Ginny la notò,
e si diresse anche lei nel dormitorio.
“Herm,
tutto a posto?” disse Ginny,
appena chiuse la porta.
“Sisi, davvero! Non sono triste, è
soltanto che… non mi sembra giusto festeggiare nei confronti
di tuo fratello.”
“Ma cosa dici?! Ti sei meritata la
vittoria ed è giusto godertela. Mio fratello è
solo un imbecille, è solo
invidia!” la rassicurò la rossa.
“Va bene Gin,però non voglio tornare
lo stesso di sotto. Restiamo qua, ti va? Magari prendiamo qualche
Burrobirra e
festeggiamo qui, eh?” propose Hermione, che non se la sentiva
proprio di
scendere giù e di sentire tutto quel chiasso.
“Si, ok. Qui c’è più
silenzio.” disse
Ginny mentre prendeva la sua bacchetta di salice.
” Accio Burrobirre!” e subito due
Burrobirre vennero catapultate sul letto di Hermione.
Ci fu un attimo di silenzio che subito
venne interrotto dalla rossa.
“Ma cosa ci facevi sopra Malfoy
prima?? Hai deciso di lasciarti andare finalmente, eh?”
“Cosa?!” esclamò Hermione “
Sei pazza?
Io con Malfoy? Siamo solo inciampati perché Ernie stava
facendo le corse con
l’aspirapolvere e mi stava venendo addosso!”.
“Aspira - che? Vabbè lasciamo stare.
Raccontami un po’ di questa prova. Cos’ ha detto
Malfoy? Ti ha aiutato?”
continuò Ginny.
“Meno male che mi hai chiesto della
prova Gin, figurati se mi chiedevi di Malfoy eh? Comunque niente di
che. Non mi
ha insultata,se intendevi questo, ma solo perché abbiamo
stretto diciamo una
specie di tregua per la durata della coppa. Altrimenti era impossibile
collaborare…E voi che avete fatto tutto il tempo in Sala
Grande?” chiese
Hermione sorseggiando un po’ della sua Burrobirra.
“Niente di che… siamo stati ad
aspettarvi. C’erano un sacco di pettegolezzi su chi sarebbe
arrivato prima … la
maggior parte erano su Ron e Padma. In verità su voi due non
ci contava
nessuno! E come biasimarli? Dopo tutti gli insulti che vi siete tirati
contro
per sei anni …” spiegò Ginny.
“Già … pensa che non ci speravo
neanche io di vincere… ma mi sono dovuta ricredere. In
realtà Malfoy mi è stato
di grande aiuto, molte intuizioni le ha avute lui. Nei momenti cruciali
ha
mantenuto sempre il sangue freddo … al contrario di
me” spiegò alla rossa
ripensando alla domanda che la voce nel telefono le aveva fatto alla
prima
prova.
“Ah, non ti ho raccontato una cosa” la
interruppe Ginny “mentre vi aspettavamo sono stata in
compagnia di Blaise
Zabini e di un marmocchio del primo anno dei Serpeverde”.
Hermione per poco non si affogò con la
sua Burrobirra. Continuò a tossire mentre Ginny le dava
qualche pacca sulla
schiena.
“Hey Herm … ti senti bene?” chiese in
tono preoccupato.
“Tu … coff … insieme ai Serpeverde?
Coff…!” domandò la riccia mentre
tossiva.
“ E che
cosa c’è di strano? Ero sola e l’unica
compagnia era quella di Harry che mi prendeva in giro dicendo che
probabilmente
ti saresti andata a chiudere con Malfoy in qualche sgabuzzino, visti i
tuoi
precedenti con Krum…” disse Ginny trattenendo una
risata.
Hermione era fuori di se dalla rabbia.
Come si permetteva Harry di parlare di lei in quel modo?
“E poi è arrivato Zabini insieme a
quel biondino … e gli hanno risposto a dovere mandandolo
via. E così abbiamo
parlato un po’ … sai che ti dico? Non era affatto
una cattiva compagnia. E poi
dovresti sentire quel primino … sta sempre a parlare di te e
Draco!” continuò
Ginny in tono esasperato “ mi ha assillato da quando ha
saputo che ero la tua
migliore amica!”.
La Grifondoro rimase senza parole, ma
dopo un po’ scoppiò in una grande risata.
“Un bambino ? Che parlava di me e
Draco? Ma ne sei sicura? Non sapevo di essere così
popolare!” disse Hermione
continuando a ridere e facendo salire su un altro paio di Burrobirre
con la
bacchetta.
“Ridi, ridi … ma se lo sentissi
parlare ti verrebbe l’esasperazione, sembra che non sappia
parlare d’altro” e
dopo un momento di serietà, si guardarono negli occhi e
scoppiarono a ridere.
Le Burrobirre stavano cominciando a
fare effetto.
~~~~~~~~~
La sala comune
dei Serpeverde era
piena di studenti in divisa verde-argento che festeggiavano.
Draco entrò insieme a Blaise e Jamie,
scrutando per bene il luogo che ora sembrava irriconoscibile.
Appena entrò, Draco fu sommerso da
urli e grida da parte delle ragazze, e cori che intonavano il suo nome
da parte
dei ragazzi. Sembrava di essere allo stadio alla finale di Quidditch.
“Ma cos’è tutto questo
baccano?”
chiese al moro Serpeverde mentre si tappava le orecchie per il gran
fracasso.
“Come sarebbe a dire? Draco … hai
vinto la prima prova e ti aspetti che la grande casata dei Serpeverde
non
festeggi la tua vittoria?” chiese in tono incredulo Zabini.
“Appunto … la prima prova! Non
l’intero torneo! Cosa succederà allora se lo
vincerò davvero?” e mentre diceva
queste parole si faceva spazio tra la folla seguito da Jamie.
Si sedette sul grande divano di pelle
verde e distese le gambe fasciate dai pantaloni neri della divisa, che
gli
conferivano un aspetto aristocratico.
Jamie si accomodò di fianco a lui,
coprendosi le orecchie con le mani per il gran baccano, imitando alla
perfezione lo stesso gesto che aveva fatto Malfoy in precedenza.
Improvvisamente la porta si aprì e
comparve Pansy Parkinson.
Appena gli occhi della Serpeverde
osservarono il luogo, una smorfia apparve sul suo volto, e i suoi occhi
indugiarono sulla figura di Draco.
Richiuse la porta dietro di se e , con
passi lenti e misurati, si avvicinò al divano su cui era
disteso Malfoy.
“Complimenti per la vittoria…” gli
disse incrociando le braccia al petto e assumendo
un’espressione imbronciata.
Draco la guardava senza battere
ciglio, privo di interesse.
“Ho notato che tu e la mezzosangue
avete formato proprio una bella squadra … ma non credere che
ti lascerò vincere
anche la seconda prova. Sono disposta a tutto pur di portare a casa la
coppa, e
sicuramente non lascerò che una sporca mezzosangue babbana
la tocchi con le sue
sudice mani!”.
Ad ogni parola che pronunciava il tono
della Serpeverde diventava sempre più aspro e
l’umore di Draco diveniva sempre
più nero.
Zabini la guardava esterrefatto. Mai
la Parkinson si era rivolta a lui con quel tono minaccioso.
Jamie la guardava di sottecchi… quella
ragazza lo intimoriva, sembrava un serpente pronto a lanciarsi contro
il collo
di Draco.
“Pansy, quando hai finito questa
ridicola sceneggiata ti sarei grato se ti togliessi dai
piedi…” la fulminò con
uno sguardo di ghiaccio il bel Serpeverde.
“Con la tua brutta faccia stai
spaventando Jamie”.
La Serpeverde rimase pietrificata a
quelle parole. Le braccia che teneva incrociate al petto le caddero
lungo i
fianchi, come prive di vita.
Aprì la bocca per replicare ma
l’espressione di Draco le fece cambiare idea.
Era meglio tenere la bocca chiusa.
Gli voltò le spalle e corse via in
direzione delle scale che portavano al dormitorio femminile. Tiger e
Goyle, che
erano dietro di lei, la seguirono subito.
Jamie fece un sorrisetto e cominciò a
fare il conto alla rovescia.
“Tre…due…uno…”
Appena terminò si sentirono delle urla
che provenivano da quelle stesse scale e un suono fastidioso, tipo
quello di un
allarme.
A quanto pare i due Serpeverde erano
stati sorpresi dall’incantesimo Glisseo che vietava loro di
salire nei
dormitori femminili.
Le scale avevano assunto la forma di
uno scivolo e Tiger e Goyle si erano ritrovati a terra in fondo alle
scale.
Blaise,Draco e Jamie scoppiarono in
una risata fragorosa, seguiti dal resto degli studenti Serpeverde che
si
trovavano nella stanza.
I due ragazzi si alzarono da terra
rossi in viso, e correndo si diressero verso i dormitori maschili.
Per quella sera le loro brutte facce
sicuramente non si sarebbero fatte più vedere.
Jamie e Draco si lanciarono uno
sguardo complice.
Malfoy fece l’occhiolino al piccolo,
che ricambiò con un gran sorriso.
Il Serpeverde stava cominciando ad
affezionarsi a quella piccola peste che gli girava sempre intorno.
Lo apprezzava anche per un altro
motivo.
Tutti e due avevano in comune una
piccola cosa: mai parlare male di Hermione davanti a loro.
~~~~~~~~~
Un fascio di
luce dorata entrò dalla
finestra del dormitorio femminile dove le due Grifondoro stavano
riposando
beatamente. La luce colpì Hermione che subito si nascose il
volto dietro la
pallida e minuta mano. Lentamente si alzò da quella scomoda
posizione in cui si
era addormentata, poiché sentiva un grosso peso
all’altezza dello stomaco.
Guardò meglio e vide che una gamba di Ginny era andata a
finire sopra la sua
pancia, mentre il braccio destro della riccia nascondeva
metà del volto
dell’amica.
Cercò di tirarsi su poggiando entrambe
le mani sul letto, e con una leggera spinta riuscì a
mettersi seduta.
Appena si trovò in posizione eretta,
ebbe un giramento di testa che la fece ritornare nella posizione
iniziale.
A quanto pare la sera prima avevano un
po’ esagerato con la Burrobirra!
Hermione si strofinò gli occhi,
cercando di svegliarsi completamente e far passare quel terribile mal
di testa
che minacciava di spaccarle la testa in due.
Diede un’occhiata veloce alla sveglia
che si trovava sul suo comodino, ma dovette riguardare meglio
perché non
credeva a quello che i suoi occhi avevano appena intravisto.
Era tardissimo! Le lezioni erano
cominciate da un pezzo!
Velocemente fece roteare le gambe alla
sua destra per poter scendere dal letto, ma appena i suoi piedi
toccarono terra
vide tutto il dormitorio girare e con un sonoro tonfo si
ritrovò a terra, stesa
ai piedi del letto.
Il rumore fece svegliare Ginny che
aveva continuato a dormire fino a quel momento, ignara di tutto.
“Herm…che succede?” chiese
all’amica
mentre si strofinava gli occhi per riuscire a intravedere qualcosa nel
buio
della stanza.
Dato che la rossa non ricevette alcuna
risposta, spostò lo sguardo di fianco al suo e
notò che il posto occupato la
sera prima da Hermione, era vuoto.
“Herm dove sei?” domandò ancora una
volta sperando di ricevere qualche risposta.
Stava cominciando a pensare di aver
sognato tutto, quando improvvisamente sentì uno strano
mugolio provenire da
sotto il letto.
Ginny si sporse lentamente e sopra il
pavimento trovò distesa Hermione, con una mano posta sopra
la fronte sudata.
“Oddio … Herm! Ti senti bene?” le
chiese tutta allarmata scendendo dal letto e afferrando
l’amica per un braccio
nel tentativo di farla rialzare.
Lentamente Hermione si rimise in
piedi, ma il suo mal di testa continuava a perforarle il cervello.
“Ginny … le lezioni … siamo in
ritardo!” cercò di dire alla rossa mentre , con
scarso successo, cercava di
individuare in quale direzione si trovasse il bagno.
Ginny portò gli occhi al cielo, e
mettendo un braccio intorno alla vita dell’amica, la
riportò seduta sul letto.
“Herm calmati non siamo in ritardo…”
cercò di farla calmare Ginny mentre con un fazzoletto le
tamponava la fronte
sudata.
“Come non siamo in ritardo?Ma hai
visto che ore sono?Sicuramente ci avranno date per disperse!”
strepitò la
riccia mentre con un gesto della mano toglieva il fazzoletto di Ginny
dalla sua
fronte accaldata.
“Herm… è Domenica” le
spiegò
lentamente la rossa guardandola con apprensione.
Hermione a quelle parole smise di
agitarsi e ritornò tranquilla.
“Oh…”
fu l’unica cosa che riuscì a dire.
Si portò ancora una volta la mano
sulla fronte e cadde all’indietro, stesa sul morbido
materasso.
“Ma si può sapere quanto abbiamo
bevuto ieri?” chiese con un tono di voce disperato e tenendo
ancora gli occhi
chiusi.
“Ehm … beh…
abbastanza…” cercò di dire
Ginny sperando che il discorso si chiudesse lì.
“Cosa vuoi dire con …
“abbastanza”?”
si infervorò la riccia cercando di rimettersi ancora una
volta a sedere.
“Sarà meglio che ci vestiamo, non
credi?” cambiò discorso l’amica
scomparendo oltre la porta del dormitorio,
probabilmente diretta a quello del suo anno.
“Ginny… ritorna subito qui!” ma era
inutile gridare, ormai la rossa era andata.
Hermione scese dal letto, sempre
appoggiandosi al sostegno del letto a baldacchino, e si diresse vero il
bagno,
che finalmente aveva intravisto.
Lo sapeva.
La sera prima non avrebbe dovuto bere.
Non aveva mai sopportato l’alcool, ma era stata
così stupida da farsi
abbindolare da quattro bottiglie… o forse erano
più di quattro.
Chiuse gli occhi e poggiò la fronte al
muro freddo del bagno, sperando così di avere un
po’ di sollievo.
Guardò la sua immagine riflessa nello
specchio e sgranò gli occhi.
Le occhiaie erano molto accentuate e i
capelli erano spettinati e crespi.
Doveva proprio darsi una regolata.
Appena uscita di li sarebbe andata in infermeria e si sarebbe fatta
dare
qualcosa da Madama Chips per il mal di testa.
~~~~~~~~~
Draco si
svegliò di buon’ora quella
mattina, eppure la scorsa sera non aveva riposato molto. Tra
burrobirre, musica
e cazzate varie aveva dormito si e no, tre o quattro ore. Non era molto
entusiasta della festa di ieri sera, ma alla fine si era lasciato
trasportare e
non aveva perso tempo per fare baldoria.
Dalla finestra poteva intravedere il
sole alto, anche se nascosto da qualche nuvola.
Camminando con la solita eleganza si
diresse verso il bagno, facendo attenzione a non svegliare Zabini e
anche
Jamie, che aveva dormito perfino nel suo dormitorio quella notte. Draco
richiuse la porta e si guardò allo specchio.
I capelli biondi erano abbastanza
scompigliati, e alcune ciocche erano erette sulla sua testa. Aveva
delle
occhiaie profonde, che facevano a cazzotti con il pallore abitudinario
della
sua pelle perfetta e inoltre aveva ancora addosso la sua divisa
verde-argento.
La camicia bianca era aperta sul petto, lo stemma brillava
all’altezza del
cuore, e i pantaloni neri gli fasciavano le gambe.
*Che schifo questa divisa.. devo
farla lavare subito* pensò, e in poco tempo si
spogliò per cambiarsi e
mettere qualcosa di più comodo. Optò per un
maglioncino grigio a V, con delle
piccole righe nere che si alternavano al bianco, un jeans chiaro che
gli
fasciava, come sempre, le gambe e un paio di scarpe nere e bianche, non
troppo
eleganti.
Mentre si vestiva sentì un dolore che
ripercorreva in tutto il suo corpo. Il braccio gli doleva in modo
particolare,
quello sinistro, si intende. Si portò una mano quasi a
metà braccio, e la
strinse intorno abbastanza forte. Intanto Zabini si era svegliato e
stava
osservando la scena.
“Che hai Drà?” chiese il moro
alzandosi dal letto e corrugando un pochino il viso.
“Niente” disse Draco con quel tono
freddo e distaccato che sembrava essere sparito da tempo.
Zabini non fece in tempo nemmeno a
rispondere, che vide Draco sfrecciare via giù dalle
scale,diretto chissà dove.
~~~~~~~~~
Hermione si vestì
in fretta e furia,
correggendo con il make-up quei piccoli difetti che la notte
movimentata gli
avevano lasciato. Ginny era già pronta, una sciacquata
veloce, un jeans e una
maglietta, ed eccola qui, sempre perfetta.
“Eccomi,
sono pronta” e prendendo la
borsa al volo, si diresse insieme alla rossa giù dalle scale
del dormitorio.
La Sala comune dei
Grifondoro era
deserta. A quanto pare erano già tutti in Sala Grande a fare
colazione.
Sorpassarono il quadro
della signora
Grassa e si avviarono giù per le scale, evitando ogni volta
di farsi portare da
qualche altra parte.
Avevano appena
raggiunto l’ultimo
pianerottolo, quando Hermione andò a sbattere violentemente
contro qualcosa, o
per meglio dire, qualcuno.
Davanti a lei vide
soltanto una massa
di capelli biondi, prima di appoggiarsi al muro per evitare di cadere.
Incontrò
ancora una volta quegli occhi
color del ghiaccio, ma questa volta avevano qualcosa di strano.
Sembravano
… sofferenti.
“Malfoy
… che ti succede?” gli chiese
massaggiandosi la spalla dove era stata colpita
dall’imponente figura del
biondo.
Lo sguardo di Draco
sembrò congelarsi
e irrigidirsi. Senza preavviso scappò via mentre stringeva
ancora forte il
braccio sinistro,gesto che non era passato inosservato agli occhi di
Ginny.
Hermione e Ginny si
lanciarono
un’occhiata interrogativa. Cosa gli era successo
così all’improvviso?
Hermione
cominciò a demoralizzarsi.
Era stata veramente sciocca a pensare di aver cambiato, anche se in
minima
parte, Malfoy. Aveva creduto di essere riuscita a penetrare in quella
barriera
che si portava sempre dietro.
“Sono sicura
che non ce l’ha con te…”
le disse Ginny notando lo sguardo triste dell’amica.
“Ma non hai
visto come mi ha
guardata?” rispose Hermione diventando,se possibile, ancora
più triste.
“Non ha
motivo di essere arrabbiato
con te … sono sicura che c’è una
spiegazione logica”
“Si
… ma in fondo chi se ne importa di
quel furetto? Io ho di meglio da fare!” e detto questo si
avviò verso l’enorme
portone della Sala Grande, seguita da Ginny che finalmente riconosceva
la sua
migliore amica. Non era da lei demoralizzarsi in quel modo.
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