La Coppa Dei Prefetti

di Airis_cs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Capitolo ***
Capitolo 2: *** II Capitolo ***
Capitolo 3: *** III Capitolo ***
Capitolo 4: *** IV Capitolo ***
Capitolo 5: *** V Capitolo ***
Capitolo 6: *** VI Capitolo ***
Capitolo 7: *** VII Capitolo ***
Capitolo 8: *** VIII Capitolo ***
Capitolo 9: *** IX Capitolo ***
Capitolo 10: *** X Capitolo ***
Capitolo 11: *** XI Capitolo ***



Capitolo 1
*** I Capitolo ***


La storia tiene conto della maggior parte degli avvenimenti del settimo libro,
tranne per alcune cose che potrebbero essere modificate.
Tutti gli studenti hanno ripetuto l'ultimo anno,poichè lo avevano perso a causa della guerra.
I personaggi non appartengono a noi ma sono di proprietà di J.K.Rownling, tranne Jamie che è un personaggio frutto della nostra fantasia. Buona lettura ^^

“Non metterti nei guai, stai attenta, non scordarti di non vagare per i corridoi da sola e...” 
Ormai Hermione annuiva a tutto quello che diceva sua madre. Per lei era arrivato il settimo anno ad Hogwarts. La scuola era la sua seconda casa, la conosceva molto bene e se l’era cavata per tutti i sei anni precedenti. Cosa le poteva mai succedere? Beh.. questa si che era una domanda...In sei anni ne erano successe di vicende insolite; Come scordare Fierob.. Ehm Alicrespe? O La creazione dell’Ordine della Fenice? Quei ricordi le colmavano l’adolescenza, quelle avventure fantastiche che solo loro avevano vissuto. E adesso nel giro di pochi mesi tutto era cambiato. Dopo che Harry sconfisse Lord Voldemort definitivamente ci furono molti cambiamenti. L’Harry Potter che conosceva Hermione era scomparso. Da quando incominciò ad essere chiamato il “Prescelto” non era più lui. Si pavoneggiava con tutti, e il numero di ragazze che uscivano ogni notte dal suo letto aumentava sempre di più. Provava quasi ribrezzo a dirlo, ma Harry si stava comportando esattamente come quel ragazzo che lui tanto odiava : Draco Malfoy. Per non parlare di Ron.. Dopo che ebbero rotto la loro relazione, si scambiavano giusto un “Buongiorno” ogni tanto quando i loro sguardi si incrociavano. Ed Hermione non aveva neanche provato a ristabilire l’amicizia, se ormai così si poteva chiamare. Pian piano Ron assumeva ed imitava i comportamenti di Harry, giusto per far diminuire la speranza e la fiducia che Hermione riponeva in loro. Stentava a crederci che fossero caduti così talmente in basso da vantarsi anche con i professori. L’unica vera amica che le era rimasta era Ginny. Lei si che era rimasta la stessa. Sempre la Ginny con quel carattere scontroso, sempre la Ginny bellissima che tutti desideravano, sempre l’unica Ginny.   Anche l’ambiente di Hogwarts sembrava essere diverso. I Serpeverde non erano più fieri della loro casata come una volta e passavano molto meno tempo a insultare gli altri studenti e a vantarsi. Neanche Draco Malfoy aveva tenuto il suo stile di vita abitudinario. Certo, aveva sempre quel caratterino scontroso e insolente, ma sembrava meno fiero e sicuro di se da quando avevano rinchiuso i suoi genitori ad Azkaban. Ritrovarsi solo a diciassette anni è un’esperienza terribile. Si era dovuto mantenere con le proprie forze e aveva venduto molti beni di famiglia per cercare di sopravvivere. La vita che conduceva non era più quella di una volta e probabilmente era stato proprio questo a spegnere un pò la sua presunzione.

Hermione salutò distrattamente i genitori e saltò sull’Hogwarts Express che era lì già da un pezzo. Camminava per il corridoio in cerca di uno scompartimento libero su cui riposarsi. Ginny poi non era nemmeno con lei perché aveva un appuntamento con Dean. Si erano incontrati pochissimo quest’estate e non vedevano l’ora di rincontrarsi nuovamente. Hermione finalmente trovò l’ultimo scompartimento del treno completamente vuoto, entrò, sistemò i suoi bagagli in modo confusionario e si distese perdendosi nei pensieri che le giravano in testa. Era convinta che quest’anno sarebbe andato malissimo e aveva paura anche di non riuscire a passare i M.A.G.O. Cosa totalmente impossibile poi. Hermione non poteva non passare i M.A.G.O. essendo la più brava ed intelligente studentessa di Hogwarts negli ultimi anni. Pensava poi molto alle relazioni che aveva intrapreso con gli altri studenti e se sarebbero cambiate anche quelle. Ormai per lei i cambiamenti erano all’ordine del giorno e si stava abituando all’idea. Mentre si perdeva tra i suoi pensieri, sentì il treno muoversi e partire e con l’andatura di quest’ultimo chiuse gli occhi con l’intento di riposarsi.


Ma il suo piano sembrava non avere successo. Dal corridoio proveniva il chiacchiericcio di tutti gli studenti che si facevano spazio nel treno per poter occupare una cabina vuota prima di tutti gli altri. Si sentivano spintoni, urla , e le solite parole di circostanza come “Ciao, da quanto tempo!” oppure “Ciao , come stai?”. Improvvisamente cadde il silenzio e si sentirono solo rumori di passi accompagnati da quelle voci per lei inconfondibili.

"Hai visto quello nuovo del primo anno? Certo che marmocchi simili senza nemmeno un briciolo di coraggio non dovrebbero nemmeno ammetterli in questa scuola! Guarda me per esempio … sono riuscito a battere Voldemort grazie al mio sangue freddo e alla mia astuzia!” disse la prima voce atteggiandosi come un divo.
“Si , si!” esclamò la seconda voce come se avesse imparato quella battuta a memoria.
Hermione riconobbe immediatamente a chi appartenevano quelle voci. E del resto come non avrebbe potuto? Era stata loro amica per ben sei anni e alla fine quei due erano stati capaci di rovinare tutto in un sol colpo.
Adesso dal corridoio provenivano le loro insopportabili risate. Questo poteva significare solo una cosa: avevano preso di mira qualche altro primino. Solo perché ora erano del settimo anno e non c’era nessuno più grande di loro non significava che avessero il permesso di fare tutto quello che passava loro per la testa.
Hermione si era stancata di quella situazione. Aprì la porta del suo scompartimento e con un‘espressione che non faceva presagire nulla di buono, guardò i suoi due (ex) amici in faccia. Harry e Ron dal canto loro si erano fermati appena l’avevano vista uscire dal suo scompartimento e ora erano lì ,davanti a lei, che la squadravano da capo a piedi.
“Se la cosa non vi disturba” disse in tono ironico “potreste fare meno chiasso nei corridoi ?”
“Guarda chi c’è … finalmente miss perfettina ha deciso di rivolgerci la parola. Non ti senti lusingato Ron?” chiese Harry volgendo la faccia ,fintamente sorpresa, verso Ron che stava al suo fianco.
“Wow, a cosa dobbiamo l’onore miss Granger ? Pensavo che non volessi parlarci neanche per farci avere una punizione” rispose il rosso riferendosi a qualcosa che sicuramente Hermione aveva detto loro in precedenza.
“ Si questo è vero … ma si da il caso che i miei compiti da prefetto me lo impediscano. Anche per te Ronald dovrebbe essere lo stesso. Invece di stare qui a scherzare come un idiota dovresti far mantenere l’ordine sul treno. Mi sembra che questi siano i doveri di un prefetto, ma a quanto pare questo nome su di te fa davvero una brutta figura!”
Le guance di Ron cominciarono a tingersi dello stesso colore dei suoi capelli. Spostò di lato Harry e gli passò avanti per ritrovarsi faccia a faccia con la Grifondoro.
“Che cosa hai detto?” cominciò alzando di un tono la voce.
“Ritira immediatamente quello che hai detto” continuò a dire avvicinandosi sempre più pericolosamente ad Hermione.
La riccia ,spaventata, indietreggiò lentamente di un passo nello scompartimento.
Improvvisamente una mano andò a poggiarsi alla porta scorrevole contrapponendo il braccio tra Hermione e Ron e sbarrando la strada al rosso.
“Donnola, quando hai finito questa pagliacciata ti sarei grato se ti togliessi di mezzo”
I due Grifondoro volsero lo sguardo verso la fonte di quella voce e si ritrovarono davanti Draco Malfoy.
“Come osi , tu…” cominciò a dire Ron ma venne interrotto da Harry che aveva capito che la discussione stava prendendo una brutta piega.
“Ron, andiamocene”disse spingendolo via con tutta la forza che aveva e riservando un ultimo sguardo carico d’odio sia ad Hermione sia a Draco.
I due rimasero soli nel corridoio e la Grifondoro si girò a guardare ancora una volta il biondo mentre ritraeva la mano che era ancora poggiata alla porta del suo scompartimento.
“Non pensare che l’abbia fatto per te, è che quei due hanno cominciato a starmi ancora di più sui coglioni, per di più facevano un chiasso assurdo e ho già troppi pensieri in testa per occuparmi di quei due imbecilli e delle vostre discussioni.” E dopo questa sua giustificazione si voltò indietro attraversando lo stretto corridoio del treno e lasciando Hermione esterrefatta sulla porta.
*Io non lo riesco a capire questo ragazzo.. Anzi io non riesco a capire più nessuno..* pensò fra sé e sé. E sdraiandosi sul sedile si fece cullare dalle braccia di Morfeo.


                                                                                                                 ~~~~~~~~~

Meno male che Draco sapeva fingere benissimo.                                                                                                         
La giustificazione che aveva dato alla Granger non era affatto vera.                                                                                                                    
Aveva visto Harry e Ron dirigersi verso la fine del treno, dove era sistemata Hermione. Aveva saputo dell’amicizia finita tra i tre e sapeva che in qualche modo sarebbero finiti col litigare ed aveva ragione. Ma perché Draco l’aveva fatto? La sua era semplice compassione? Neanche lui riusciva a spiegarsi bene il perché e si auto convinceva che era solo a causa del suo gran mal di testa e non voleva sentire baccano.. Ma questa, come ben  sapeva anche lui, era solo una delle cazzate che diceva spesso.

 

Draco lasciò la Granger con un‘espressione allibita mentre si dirigeva nel suo scompartimento. Lì lo aspettavano i soliti amici di sempre, se così si potevano chiamare,ma perfino lui pensava che erano solo dei leccaculo. Appena mise piede nello scompartimento Tiger, Goyle e Pansy si zittirono. Evidentemente stavano parlando di qualcosa che a Draco avrebbe dato molto fastidio. Il biondino fece finta di nulla, spinse via Pansy dal sedile e si accomodò portando i piedi sulla tappezzeria. Nella cabina non volava una mosca. Ma d'altronde non avevano niente di cui parlare. Draco rivolse lo sguardo fuori il finestrino osservando le lunghe distese di erba e il cielo limpido. Quello di cui aveva bisogno ora era di salire sulla sua scopa e volteggiare libero nel cielo. Il volo era sempre stata una sua grande passione fin da bambino,il primo anno sapeva già volare prima che Madama Bump gli insegnasse come, e ogni anno non faceva che affinare la sua tecnica di volo. Mentre fantasticava con la mente scorse dal finestrino l’immenso castello di Hogwarts e ciò voleva dire che erano quasi arrivati. Quindi si alzò ,sempre con la solita eleganza, e s’incamminò verso i bagni per indossare la sua divisa. Un altro anno lo aspettava ad Hogwarts, anno che sentiva essere uno dei peggiori che aveva mai vissuto.

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Capitolo 2
*** II Capitolo ***


Ciao a tutti! Eccoci qui con un nuovo capitolo ^^
Ricordiamo sempre che siamo in due a scrivere!
Vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno commentato
e hanno messo la loro storia nei preferiti!
Ne siamo felicissime! Grazie davvero ^^
Detto questo ecco il secondo capitolo della nostra
fan fiction, spero vi piaccia!
Un grazie a quelli che lo leggeranno!

Martina&Antonietta

La Sala Grande era sempre di una magnificenza spettacolare. Gli stendardi delle varie case erano appesi al muro grigio. Verde e argento per i Serpeverde, rosso e oro per i Grifondoro, giallo e nero per i Tassorosso e nero e blu per i Corvonero. Il soffitto mostrava il cielo limpido e cristallino e tutto questo contribuiva a dare un’aria festosa all’ambiente. Tutti i professori erano seduti al lungo tavolo e avevano un’espressione felice. Dopo la morte di Voldemort tutto il mondo magico si era riscoperto e aveva dato posto all’amore, alla gioia e alla fratellanza che in quegli anni aveva trascurato. I fantasmi volteggiavano nell’aria compiendo acrobazie e giochi di ogni genere per impressionare gli studenti, che li guardavano a bocca aperta.
Pian piano tutti gli studenti si sedettero ai tavoli delle rispettive case per assistere alla cerimonia dello Smistamento. Per quelli del settimo anno,tra cui Hermione, questa cerimonia era davvero monotona avendola vista per sei anni, e dato che era un prefetto, si alzò per andare a fare un giro ma la voce della McGranitt la interruppe.
Silente era morto da ormai un anno e aveva lasciato nella scuola un’aria di tristezza e malinconia. Il posto di preside era stato occupato dalla professoressa McGranitt che aveva accettato di buon grado l’incarico e si era ripromessa di essere all’altezza del grande Albus Silente.
“ Buonasera miei cari ragazzi. Un altro anno si apre davanti a noi e spero vivamente che non ci siano altre situazioni pericolose e ostacoli d’intralcio. Prima di procedere con la cerimonia dello Smistamento vorrei solo augurarvi buona fortuna per l’anno scolastico che affronterete, ricordarvi di seguire tutte le regole della scuola per la vostra sicurezza e presentarvi il vostro nuovo professore di Difesa Contro Le Arti Oscure: Malocchio Moody, che non avete avuto modo di conoscere in realtà, come ben sapete.”
Hermione alla fine decise di restare, adesso era incuriosita di conoscere i nuovi studenti della sua casa.
“Mmh… Bene ragazzi, allora ascoltatemi. Quando chiamo il vostro nome vi alzate e vi sedete sullo sgabello, io vi appoggerò il Cappello Parlante sulla testa e sarete smistati nelle varie case. Bene… allora Linsday Parkie.”
Una bambina timida e impacciata con i capelli neri si fece spazio tra la folla e, con uno sguardo preoccupato, si andò a sedere sullo sgabello. La McGranitt le posò il cappello parlante sulla testa che ,dopo qualche minuto, gridò il suo verdetto.
“Decisamente…. CORVONERO!”
Linsday si andò a sedere al tavolo dei Corvonero, ricevendo un’affettuosa accoglienza.
“Ora.. Jamie Bell.”
Un ragazzetto vispo si fece prontamente spazio tra la folla, comportandosi come se stesse attraversando il red carpet. Aveva gli occhi di un verde smeraldo e i capelli biondi. Sembrava molto furbo e ,appena venne chiamato il suo nome, dietro di lui partì un corteo di mani all’impazzata che lo applaudivano.
“Accomodati, caro…” Disse la McGranitt.
“Mmm… Astuzia da vendere vedo, e anche furbizia. Un bel caratterino e un altruismo smisurato.
Scelta difficile.
Vada per… SERPEVERDE!”
E un coro di voci si alzò dal tavolo dei Serpeverde.

 
La situazione andò avanti così per circa venti minuti e ora i vari tavoli vantavano di circa 15 studenti nuovi in più. Adesso poteva iniziare la cena di benvenuto. La McGranitt si alzò e con un semplice gesto delle mani fece comparire sui tavoli centinaia di portate che mettevano l’acquolina solo a guardarli. Nessuno infatti perse tempo e dopo pochi minuti il brusio di voci sparì, lasciando spazio ai rumori metallici delle posate sui piatti.
Solo uno studente sembrava non avere fame, se ne stava nel suo posto senza proferire parola e col piatto ancora pulito e scintillante davanti. Ma nessuno sembrava far caso a lui.
Solo la bella Grifondoro pose lo sguardo per un momento su quella creatura divina. Hermione non lo aveva mai pensato, ma quel ragazzo aveva qualcosa di affascinante che non aveva mai notato. E la cosa che la stupiva di più è che stava parlando di Draco Malfoy. Si, proprio lui.
I capelli biondi che risplendevano, gli occhi vitrei del colore del ghiaccio e i lineamenti perfetti come quelli di un dio greco che ora erano disturbati da quell’aspetto triste e un po’ trascurato.
Hermione continuava ad osservarlo e a scoprire ogni momento qualcosa di più, che non aveva mai notato.
Draco poco dopo alzò lo sguardo e incontrò gli occhi dorati di Hermione. Si guardarono fissi per un momento, e poi tutti e due abbassarono lo sguardo, mentre le guance di Hermione si coloravano di rosso. Che comportamento strano avevano avuto entrambi. Non era mai successo, ma in quell’attimo in cui i loro occhi si erano incontrati sembrava essersi accesa una scintilla. Forse era solo un momento di distrazione e magari non si erano nemmeno accorti di essersi fissati così insistentemente.

 

~~~~~~~~~

 

“Noo… non ci posso credere… Tu s-sei… D-Draco Malfoy!” disse un primino al biondo Serpeverde.
Draco rivolse lo sguardo a quel ragazzino. Era quel marmocchio che aveva visto prima allo Smistamento…Josh, Jam... o qualcosa del genere.
“Si bravo, hai imparato un nome il tuo primo giorno di scuola. Complimenti!” Disse Draco con un tono di ironia.
“Io so tutto di te! Mio nonno mi parla sempre della tua famiglia, che bello averti incontrato!”
“Si guarda, una fortuna…”
Il primino tese la mano a Draco.
“ Io sono Jamie. Jamie Bell”
“Ah…E quindi?” esclamò Draco lasciando la mano di Jamie dov’era.
Senza chiedere niente si sedette accanto al biondo e incominciò a fissarlo.
*Se questo mi fissa un secondo di più lo schianto all’istante…*  pensò Draco.
Dopo pochi secondi Jamie voltò il viso e guardo per un momento il tavolo dei Grifondoro.
“ Prima ti ho visto che guardavi una Grifondoro e sembravi davvero rapito dal suo sguardo.” Disse Jamie dopo un momento.
“C-cosa?? Ma che stai dicendo… Non è vero ti sei sbagliato!”
Jamie alzò un sopracciglio in tono di sfida.
“Senti, è così. E anche se fosse non sono dovuto a dare spiegazioni a nessuno. Figurati a te.” Disse Draco cercando di giustificarsi in qualche modo.
*Sto moccioso c’ha gli occhi pure al culo… Che nervi…*
“Tanto l’ho capito che provi qualcosa per lei, a me non sfugge niente!” e con quest’ultima espressione Jamie si alzò dal tavolo per andare a sedersi con i suoi coetanei, senza che Draco potesse ribattere .
“Questo moccioso non ci arriva fino alla fine dell’anno.” Disse ad alta voce.
“Hai detto qualcosa?” chiese Zabini che era al suo fianco.
Draco sbuffò borbottando qualcosa e si alzò dal tavolo dirigendosi al suo dormitorio.

 

~~~~~~~~

 

Ad interrompere i pensieri sconvolti di Hermione fu Ginny.
“Hermione!!! Quanto mi sei mancata.. Ho un mucchio di cose da raccontarti!! Sono così felice in questo periodo!” disse la fascinosa rossa mostrando il suo sorriso smagliante prima di stringere Hermione in un abbraccio caloroso.
Le due Grifondoro proseguirono parlando di tutte le novità avvenute in quei mesi e di tutto quello che gli passava per la testa. Come ogni anno si trovavano davanti la Signora Grassa che cercava di intonare qualche sillaba con la sua voce stridula.
“La,la,la,la,laaaa! Oooooh….!”
E dopo vari acuti rivolse lo sguardo di fronte a se, guardando la folla di ragazzi che aspettavano di entrare.
“ E va bene, su… Parola d’ordine, prego” disse la Signora Grassa lasciando perdere il canto.
“Excidium” esclamò Hermione. Il ritratto roteò facendo spazio alla massa di studenti rosso-oro.
Hermione fece passare i primini mostrando a tutti la Sala Comune e i dormitori insieme a Ron, scambiandosi sguardi d’odio frequentemente.
Dopo ch’ebbe finito i suoi compiti da prefetto salì nel suo dormitorio per riposarsi, finalmente. Aprì la porta di legno massiccio facendo entrare più luce nella stanza. Ginny era stata molto gentile, le aveva disfatto i bagagli risparmiandole così altra fatica.
Guardò l’orologio : erano le 21.20. Era ancora presto per andare a coricarsi così decise di andare da Ginny, dato che ancora non avevano trovato il tempo per stare un po’ insieme da sole.

 

~~~~~~~~~

 

I sotterranei avevano sempre avuto un’aspetto tetro e freddo ma mai come quest’anno erano tristi e cupi.
I muri grigi davano inoltre un aspetto buio e solo gli stendardi verde-argento rendevano l’ambiente un po’ più colorato. Anche Draco aveva appena terminato i suoi compiti da prefetto e salì nel suo dormitorio per disfare i bagagli.
Lì Tiger e Goyle si stavano azzuffando per una cioccorana.
*Quei due non sono cresciuti per niente..* pensò Draco, e intanto sistemava ordinatamente i suoi abiti nell’armadio.
In seguito andò in bagno, lavò le mani e si gettò delicatamente l’acqua sul viso bagnando leggermente le ciocche fulve che gli ricadevano sulla fronte pallida. Ora si sentiva
diverso, come se l’acqua avesse lavato via tutte le preoccupazioni che ripercuotevano nella sua testa.
“FINALMENTE TI HO TROVATO!” Jamie era entrato all’improvviso gridando a squarciagola.
“Ho girato tutti i piani per trovarti!”
*Che cazzo vuole questo ora? Ma nemmeno al bagno posso stare per cazzi miei..*
“Che vuoi ancora?” disse Draco molto innervosito.
“Ti devo parlare! Ho tante cose da dirti!!” rispose Jamie sempre col solito sorriso a trentadue denti.
“Ho da fare, non rompere.”
Velocemente si asciugò e raggiunse l’altro prefetto Serpeverde ,Pansy Parkinson, per discutere su alcune questioni della loro casa, lasciando Jamie spiazzato.

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Capitolo 3
*** III Capitolo ***


Rieccoci qui con il terzo capitolo!
Come sempre vogliamo ringraziare tutte le
persone che ci hanno lasciato un commento e hanno
messo la fan fiction nei loro preferiti ^^
Ricordiamo che siamo sempre in due a scrivere xD
Ma ora basta parlare di questo, ecco il terzo capitolo ^^
Speriamo vi piaccia!

La mattina dopo il sole non era ancora alto nel cielo ma la Grifondoro, che aveva dormito si e no due ore, decise di alzarsi per dare inizio alla sua prima giornata di studio. Hermione, da quando aveva rotto l’amicizia con Harry e Ron, si era ritrovata a pensare sempre meno alla sua carriera scolastica, arrivando addirittura ad ipotizzare di non riuscire a superare l’anno. Lei, la Grifondoro che nello studio era stata un modello da seguire per tutta la scuola. Lei, che alzava sempre la mano e sapeva rispondere ad ogni quesito che i professori le ponevano, ora si trovava in una situazione che non riusciva a reggere da sola. Per fortuna la sua amica Ginny era sempre li con lei e questo le dava un po’ di forza per riuscire ad andare avanti senza voltarsi indietro a guardare il passato. Si guardò i capelli allo specchio e vide che come al solito erano indomabili. Dopo essersi pettinata ed aver indossato la sua divisa da Grifondoro, Hermione scese le scale che portavano in sala comune, pronta per iniziare la giornata nel migliore dei modi. Il malumore con cui si era svegliata era completamente sparito, lasciando il posto al suo solito sorriso che la caratterizzava.
In sala comune trovò Ginny che stava cercando la sua bacchetta. A quanto pare l’aveva persa.
“Herm … devi aiutarmi! Non riesco più a trovare la mia bacchetta e oggi alla prima ora ho proprio Trasfigurazione con la McGranitt e ne ho assoluto bisogno!” urlava la rossa in direzione dell’amica che era rimasta immobile sulle scale alla vista di tutto il disordine che aveva creato Ginny.
“Ginny, ora calmati … sicura di non averla lasciata a casa? Hai controllato bene nel tuo baule?” le rispose Hermione cercando di farla calmare.
Improvvisamente ,dalle scale che portavano nei dormitori maschili, comparve Ron che aveva seguito tutta la discussione. Hermione notò che in mano aveva una bacchetta.
“Ginny, credo che questa sia tua. La mamma deve aver scambiato i nostri bauli! Nel mio ci sono tutti indumenti femminili!” cominciò a strepitare il rosso in direzione di sua sorella. Senza degnare di uno sguardo Hermione, che stava appostata in fondo alle scale, Ron lanciò a Ginny la sua bacchetta e ritornò di sopra.
“Dopo ti scendo il baule” urlò quando fu in cima alle scale.
Dopo che Ginny si fu ripresa, Hermione la tirò con se fuori dalla sala comune e tutte e due si diressero verso la sala grande per fare colazione.

 

~~~~~~~~~

 

La sala grande aveva cominciato a riempirsi di studenti di tutte e quattro le casate. Appena Hermione e Ginny fecero il loro ingresso, un paio d’occhi di ghiaccio andarono a scrutare la figura di Hermione. Draco Malfoy era seduto comodamente al suo tavolo, circondato dai suoi soliti “amici” : Pansy, Tiger e Goyle.
Accanto a lui c’era anche il solito piccoletto che non lo mollava un attimo : Jamie.
Aveva cominciato veramente a stargli sulle palle quel ragazzino; come se lui non avesse abbastanza problemi a cui pensare.
“Draco, secondo l’orario scolastico la mia prima lezione è Pozioni. So che tu sei bravissimo in questa materia! Se avrò dei problemi mi aiuterai vero ? Anche se credo di sapermela cavare abbastanza bene con le provette … e poi vorrei entrare a far parte della squadra di Quidditch come cercatore, proprio come te. Ho saputo che eri nella squadra già al tuo secondo anno e …” il ragazzino continuava a parlare incessantemente al biondino senza sapere che di li a poco avrebbe scatenato la sua ira.
“Ehi ehi, frena la lingua! Ma quanto cazzo parli ? E poi chi ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome? Vedi di non prenderti troppa confidenza con me , marmocchio!”
Stava per alzarsi dal tavolo e mandare tutti a quel paese quando la voce della McGranitt che riecheggiava nella Sala Grande lo costrinse a fermarsi e, con suo grande rammarico, a riprendere posto al suo tavolo.
“Miei cari studenti, ho un piccolo annuncio da fare. Da oggi la nostra insegnante di volo, Madama Bump, avrà un nuovo assistente che la aiuterà nelle lezioni.”
Il brusio nella Sala Grande cominciò a crescere. Gli studenti si scambiavano commenti e curiosità cercando di capire chi fosse il neo-insegnante che avrebbe affiancato la professoressa di volo. La McGranitt continuò.
“Molti di voi hanno già avuto l’occasione di conoscerlo durante il torneo Tremaghi e i nuovi arrivati sicuramente ne avranno sentito parlare poiché lui è un grande giocatore di Quidditch come cercatore. E adesso, date il benvenuto al campione Viktor Krum.”


~~~~~~~~~

 

Alle ultime parole della McGranitt il cuore di Hermione Granger perse un battito. Tutta la sala si era alzata in piedi per dare il benvenuto al campione che in quel momento aveva oltrepassato la porta principale e si stava dirigendo a passo spedito verso il tavolo degli insegnanti. Quando Viktor passò vicino ad Hermione rallentò il passo, riservandole uno dei suoi rari sorrisi e uno sguardo ammaliatore. La Grifondoro, sentendosi tutti gli occhi puntati addosso, volse lo sguardo al pavimento e divenne così rossa da fare invidia al colore dei capelli di tutta la famiglia Weasley.
*Oddio…E io non gli ho scritto nemmeno una volta… Cavolo!*
Intanto Draco Malfoy era l’unico che stava lanciando occhiate piene di disprezzo al giocatore di Quidditch.

*Ci mancava anche questo gorilla adesso… guarda come si atteggia con la Granger! Se fosse per me gli avrei già sbriciolato tutte le ossa.* pensava mentre la mano destra gli si chiudeva a pugno.
*Ma che diavolo sto dicendo?!Se quegli imbecilli di Tiger e Goyle hanno messo qualcosa nel mio succo di zucca la pagheranno…*
Ma qualcuno lo stava osservando e aveva notato la sua espressione corrucciata quando Krum si era avvicinato alla Grifondoro. Jamie era sempre lì, dietro di lui che lo squadrava da capo a piedi cercando di studiare la sua reazione ed il piccolo era arrivato alla conclusione che a Draco Malfoy ,Hermione Granger, non era per niente indifferente come voleva fargli credere.

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Capitolo 4
*** IV Capitolo ***


Ciao a tutti ^^
Rieccoci qui con un nuovo capitolo! Grazie a
tutti quelli che stanno seguendo la nostra
fan fiction, ci state rendendo veramente felicissime!
Ma ora passiamo al prossimo capitolo,il IV, speriamo vi piaccia!

Quel ragazzetto stava diventando davvero insopportabile e Draco non sapeva come sbarazzarsene. Neanche i suoi modi erano riusciti ad allontanarlo. E in più si stava convincendo all’idea di provare qualcosa per la Grifondoro.
Il suo viso perfetto, gli occhi dorati, le sue labbra piene…
No.
Lui non poteva.
Erano troppo diversi. E due corpi differenti non sono creati per stare insieme.
Il male e il bene.
Il ghiaccio e il fuoco.
Il giorno e la notte.
Grifondoro e Serpeverde.
Ecco, loro erano così. Così diversi e così perfetti.
Eppure Draco la desiderava e chissà per quale ragione.
E poi cosa avrebbero detto i suo genitori? Sarebbe diventato la pecora nera della famiglia e questo non se lo poteva proprio permettere. Lui era un Malfoy e doveva tenere alto il suo nome, per quanto fosse ancora possibile…

 

~~~~~~~~

 

Ginny era più agitata che mai in quel momento.
“Herm, è Krum. Victor Krum!
Te ne rendi conto?! Adesso avrai tutti gli occhi puntati su di te, puoi stare sicura.”
Hermione non riusciva ancora a realizzare l’idea di Victor Krum come insegnante. Il suo insegnante.
*Oddio…*  pensò prima di crollare sull’enorme tavolo della Sala Grande nascondendo il viso tra le braccia incrociate.
“Dai non è una tragedia. Cosa ti può mai accadere? Sei già stata con Krum in passato. E stai certa che le voci non dureranno molto” la rassicurò la rossa.
“Speriamo” disse Hermione, e insieme a Ginny si alzò per andare a lezione.
Quest’anno aveva molte materie da seguire. Rune Antiche, Volo, Trasfigurazione, Storia Della Magia, Difesa Contro Le Arti Oscure, Pozioni…
Ecco, Pozioni, prima ora con Serpeverde.
Le lezioni erano diventate molto più piacevoli da quando c’era Lumacorno ad insegnare. E soprattutto da quando Harry aveva buttato il libro del Principe Mezzosangue permettendole così di prendere sempre i voti migliori.
La sua prima lezione non le dispiaceva affatto, anche perché avrebbe rivisto Draco.
Da quando i loro sguardi si erano incrociati non aveva più dimenticato i suoi occhi, proprio del colore del ghiaccio.
Ma forse solo quello c’era di bello in lui. Infatti non le era bastato quell’attimo per scordare tutti i litigi e gli insulti che si erano rivolti in sei anni.
Uscita dalla sala grande salutò Ginny e si incamminò verso i sotterranei. Chissà con chi avrebbe fatto coppia d’ora in avanti nelle lezioni.
Mmm… Draco Malfoy?? Nel suo profondo un po’ lo desiderava. Voleva stargli accanto per chiarirsi bene le idee, ma chissà cosa avrebbe pensato lui. Che era pazza, sicuro. Draco era sempre freddo e presuntuoso con tutti, figurarsi con lei!

 Scese le scale e camminò nel corridoio dei sotterranei. Entrò nell’aula e con suo grande piacere vide che c’erano posti singoli. Si accomodò davanti il suo calderone e aspettò l’inizio della lezione.
Lumacorno non era ancora arrivato, naturalmente… E non vedeva neanche Harry e Ron. Dovevano esserci di sicuro, era impossibile che avevano abbandonato quella materia. Pozioni era uno dei requisiti fondamentali per diventare Auror.
Infatti entrarono dopo pochi secondi. Hermione non li guardò nemmeno in faccia e si mise a frugare nella sua borsa con indifferenza.
Anche Draco era entrato, insieme a Tiger, Goyle e Pansy.
Hermione alzò il viso e lo guardò per un secondo per poi rivolgere lo sguardo a Lumacorno che aveva appena iniziato a parlare.
“…e dato che questa è la vostra prima lezione iniziamo con qualcosa di semplice. Voglio che mi prepariate il Veritaserum. Trovate gli ingredienti a pagina 136. Avete un’ora di tempo e chi lo farà nel modo migliore avrà una piccola boccetta di Veritaserum come premio. Buon lavoro!”
Per Hermione era come bere un bicchier d’acqua. Aveva già preparato la pozione in precedenza, e con Harry senza il suo prezioso libro era in grande vantaggio.
L’unico ostacolo poteva essere il bel Serpeverde.
Alzò di nuovo lo sguardo e con suo stupore vide che anche Draco la stava guardando.

 

~~~~~~~~

 

*Devo ammettere che è diventata molto bella…Ma perché mi sta fissando? Cazzo, forse  si è accorta che la guardavo.*
E Draco spostò subito lo sguardo sul libro.

 Quando passò l’ora, nell’aula c’erano vari odori che provenivano dai calderoni. Draco aveva fatto un ottimo lavoro anche se gli mancava un’ultima fase per completare la pozione.
"Bene. Adesso vediamo chi ha fatto la pozione migliore…Mmm…Harry che ti è successo? Di solito mi lasciavi sempre a bocca aperta… Draco ottimo lavoro! Forse avevi bisogno di un po’ di tempo in più, eh? E tu Hermione? Complimenti, fantastico! Ben fatto, Signorina Granger!” Disse Lumacorno consegnandole la boccetta di Veritaserum.
*Non pensavo che la Granger fosse così brava anche in pozioni…*
Hermione aveva un sorriso stampato sul viso, contenta del suo risultato. Ora aveva un’ora libera, l’unica ora libera di quel giorno.

 “Muoviti Pansy, dobbiamo andare alla riunione dei prefetti” disse Draco.
Hermione si era letteralmente scordata di quella riunione. Meno male che aveva sentito parlare Draco.

*Non avrei mai pensato di dirlo, ma stavolta Draco mi è stato d’aiuto* pensò la Grifondoro mentre si incamminava fuori dall’aula di Pozioni.

 

~~~~~~~~

 

La riunione si svolgeva nella Sala Grande, poiché era l’unico posto disponibile.
La McGranitt era già li, in piedi che aspettava i prefetti.
Quando tutti gli otto prefetti presero posto, la McGranitt iniziò a parlare.
“ Buongiorno ragazzi. Sono contenta di vedervi tutti qui in orario. Questa è la prima riunione dei prefetti che conduco. Prima beh, sapete che c’era Silente. Non abbiamo molto tempo e vorrei che affrontassimo direttamente le situazioni da analizzare.”
Hannah Abbott alzò la mano e prese la parola.
“ Secondo la mia casa le gite ad Hogsmeade dovrebbero essere ripristinate. Dopo l’incidente di Katie Bell sono state annullate ma adesso a tutti farebbe di nuovo piacere trascorrere qualche giornata li.”
“Bene, Sig.na Abbott. Le gite ad Hogsmeade possono essere riattivate. Adesso se non avete altre proposte dovrei comunicarvi una cosa importante.”
Nessuno alzò la mano o disse qualcosa, quindi la McGranitt andò avanti.
“Quest’anno è stato insignito un nuovo gioco magico dal ministero. La coppa dei prefetti. Questa comprende quattro prove e si partecipa a coppie. Sono delle prove totalmente tranquille e servono solo a misurare le abilità dei prefetti. Io come preside di Hogwarts ho deciso di farvi partecipare.”
Tutti i prefetti erano entusiasti di prendere parte alla competizione. Non avendo potuto partecipare alla coppa Tremaghi questa era una buona occasione per divertirsi e, perché no, anche un po’ per vantarsi.
Solo Draco non mostrava alcun interesse.

*Che cosa stupida. Il Ministero non sa più cosa inventarsi..Bah..*
“Questo pomeriggio ci sarà l’estrazione dei nomi. Le coppie non saranno formate da prefetti della stessa casa. Ora se volete scusarmi ho lezione e non posso fare ritardo. Buona giornata” concluse la McGranitt.

I prefetti salutarono la professoressa e si avviarono anch’essi verso le altre aule, sempre chiacchierando euforici all’idea della Coppa dei Prefetti.

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Capitolo 5
*** V Capitolo ***


E rieccoci qui! Scusate l'attesa ^^
Come sempre ringraziamo tutti quelli che lasciano commenti
e mettono la fan fiction nei loro preferiti! Grazie mille!
E ora ecco il V Capitolo ... speriamo vi piaccia!
Buona lettura!

Hermione stava per lasciare la Sala Grande dove si era svolta la riunione dei prefetti, per dirigersi alla sua prossima lezione: Trasfigurazione. Poteva anche prendersela comoda visto che la McGranitt era ancora lì a chiacchierare con la Professoressa Sprite. Da come le conosceva, Hermione poteva ben dire che la loro discussione sarebbe andata avanti per parecchio tempo. Mentre camminava per i corridoi, la Grifondoro ripensò alle parole della McGranitt.
La Coppa dei Prefetti.
Sarebbe stata una bella sfida, e lei adorava le sfide.
Avrebbe dimostrato che era ancora l’Hermione Granger che tutti conoscevano, nonostante Harry e Ron non fossero più con lei. Aveva ancora la sua intelligenza, la sua perspicacia e soprattutto la sua lealtà. Lei non era stata contaminata dalla fama e dalla gloria, al contrario di quei due.
Il problema era uno solo.
Chi sarebbe stato il suo compagno in questa sfida?
Sperava con tutte le sue forze che non fosse Pansy Parkinson … o peggio ancora Ron. Non sarebbe riuscita a sopportarlo e probabilmente avrebbe abbandonato la gara ancor prima che questa avesse avuto inizio.
E poi c’era … Draco Malfoy.
Sicuramente se fosse finita in coppia con lui non avrebbero concluso nulla. Non sarebbero stati d’accordo su niente e, invece di collaborare, avrebbero passato il loro tempo a litigare in continuazione.
Si fece sfuggire un sorriso al pensiero di come Malfoy potesse essere così intrattabile, ma pensandoci bene ora sarebbe stata capace di preferire lui ad Harry e Ron. L’anno precedente una cosa di questo genere non le sarebbe passata neanche per l’anticamera del cervello.
Invece adesso eccola qui: da sola in uno stretto corridoio che cerca di raggiungere l’aula di trasfigurazione.
Presto il suo sorriso si trasformò in un’espressione di angoscia e poche lacrime cominciarono a rigarle il volto.
No, non doveva piangere.
Si era ripromessa che non avrebbe pianto mai più per quei due idioti.
Cercò di asciugarsi le lacrime con la stoffa della divisa che le scivolava sulle mani, coprendole quasi del tutto.
Svoltò l’angolo e improvvisamente si trovò davanti Viktor Krum. Cercò di fermarsi per non andare a sbattergli contro ma Viktor la tenne per le braccia, impedendole di cadere.
“Scusa…” disse con voce roca mentre cercava di portar via le lacrime che continuavano a fuoriuscire insistentemente dai suoi occhi.
“Hermione, tutto bene?” le chiese Viktor posandole due dita sotto il mento e facendole voltare il viso verso di lui.
“Si, non preoccuparti … solo alcuni pensieri tristi” rispose la riccia cercando di ricomporsi e far riapparire il suo solito sorriso. Viktor non era per niente convinto ma decise di lasciar perdere.
“Sono contento di rivederti, è da ben tre anni che non ci vediamo… sei molto più bella di quanto ricordassi.”
Viktor notò che le guance di Hermione avevano cominciato a tingersi di rosso e gli occhi lucidi contribuivano a darle un aspetto ancora più bello.
“Beh,allora ci vediamo a lezione. Mi raccomando signorina Granger,non faccia tardi” e detto questo posò un piccolo bacio sulla guancia destra di Hermione che rimase spiazzata da quel gesto inaspettato.
Viktor la sorpassò e quando Hermione si voltò per guardarlo un’ultima volta, il cercatore era già sparito e si poteva udire solo il riecheggiare dei suoi pesanti passi per i corridoi.

 

 ~~~~~~~~

 
Lezione di Erbologia.
Draco Malfoy si stava dirigendo verso le serre con il libro sottobraccio.
Era riuscito a sbarazzarsi di Tiger, Goyle e Pansy approfittando di un momento di distrazione da parte del trio. Ora camminava insieme a Blaise Zabini e al solito marmocchio che non lo lasciava in pace un secondo.
Lo seguiva dappertutto.
A dire la verità stava cominciando ad abituarsi all’idea di averlo sempre tra i piedi e sicuramente era molto più intelligente dei suoi “amici”.
“Ehi marmocchio…”.
“Mi chiamo Jamie!” lo corresse velocemente il piccolo Serpeverde.
“Si vabbè, fa lo stesso… ma tu non hai amici del tuo stesso anno? Perché frequenti quelli dell’ultimo?” domandò curioso il biondo.
“Ma io dell’ultimo anno frequento solo te…perché sei il mio mito!” urlò tutto euforico il bambino.
Draco portò gli occhi al cielo. Era possibile che capitassero tutte a lui? Anche il mini-fan gli mancava quest’anno.
“Ma tu non hai lezione di volo?” gli fece notare Zabini .
“Si ma mi hanno detto che questa strada porta anche fuori in giardino, quindi non c’è nessun problema!” spiegò accuratamente il piccolo.
Blaise scoppiò in una piccola risata e portò la mano destra a scompigliare i capelli di Jamie che gli ricaddero sugli occhi dato che erano abbastanza lunghi.
“Sono sicuro che questo ragazzino da grande sarà uguale a te Draco!” disse all’amico che a quelle parole si era girato e lo aveva fulminato con lo sguardo. 


Tutti e tre stavano per girare l’angolo, quando sentirono delle voci.
Draco si fermò improvvisamente e Zabini per poco non gli finì addosso.
“Draco…che cazzo fai? Perché ti sei fermato?” gli chiese cercando di capire cosa avesse il biondo.
“Zitto!” gli rispose in un sussurro portandosi l’indice alla bocca per intimargli di fare silenzio.
Dietro l’angolo c’erano la mezzosangue e Viktor Krum.
Draco osservò attentamente la scena. Krum stava alzando il viso alla Granger e subito dopo le diede un bacio sulla guancia. Draco notò che la mezzosangue aveva gli occhi lucidi. Stava…stava… piangendo??
Viktor se ne andò sussurrando qualcosa all’orecchio della Granger, ma non era riuscito a sentire vista la lontananza.
Jamie tirò per un braccio Blaise facendolo voltare verso di lui.
“Se non mi sbrigo faccio tardi alla lezione di volo…ma non so dove andare. Mi accompagni?” gli chiese il piccolo Serpeverde con la faccia da cane bastonato.
“Cosa? Ma Draco…” cercò di replicare Blaise, ma venne strattonato da Jamie che lo tirò dalla parte opposta.
“Di certo non si perderà … sono io quello nuovo, lui è qui da sette anni!” spiegò il bambino mentre lo trascinava ancora per una manica.
Prima di sparire dietro l’angolo Jamie diede un‘ultima occhiata a Draco, che ancora non si era accorto di essere rimasto solo ad osservare la Grifondoro.
Il Serpeverde, capendo che c’era qualcosa che non quadrava, si girò e alle sue spalle non trovò nessuno.
“Dove diavolo sono andati quei due?” disse a sé stesso sottovoce, ma questo bastò a farsi sentire dalla Grifondoro.
Hermione si girò nello stesso momento in cui Draco volse lo sguardo verso di lei e i loro occhi si incontrarono ancora una volta.
“Cosa ci fai qui?” gli chiese Hermione notando che aveva ancora la voce roca.
“Sto andando a lezione Granger… non mi sembra di aver commesso un reato” rispose sarcastico il biondo.
La Grifondoro si girò interrompendo il contatto visivo che si era creato tra loro due.
Stava per andarsene quando una mano la afferrò per un lembo del mantello che portava sulla divisa, costringendola a fermarsi. Hermione si girò incuriosita e si ritrovò ancora una volta gli occhi di ghiaccio di Draco Malfoy che la scrutavano, ma stavolta erano molto più vicini.
“Hai pianto?” le chiese improvvisamente lasciandola di stucco.
La Grifondoro non sapeva cosa rispondere. Con quella domanda l’aveva spiazzata.
Aprì la bocca per dargli una risposta sensata ma quello che le uscì fu solo un “no” sussurrato.
Draco si rese conto della domanda che le aveva posto e la lasciò andare subito.
“E’ che di solito sono solo io quello che riesce a farti piangere Granger, a quanto pare stai diventando deboluccia eh?” le disse accennando un sorrisetto malefico.
“Malfoy sei un bastardo” gli rispose Hermione e voltandogli le spalle sparì dalla vista del biondo lasciandolo da solo in mezzo al corridoio.
*Ma che cazzo mi è preso??? Devo essere impazzito!! Eppure appena ho visto gli occhi tristi e lucidi della mezzosangue le ho fatto quella domanda senza pensarci… meno male che sono riuscito a rimediare. Chissà cosa avrà pensato di me”
Si guardò intorno e vide che non c’era nessuno. A quanto pare le lezioni erano cominciate da un pezzo.

Blaise e quell’altro marmocchio … giuro che questa me la pagano” e dicendo questo si avviò verso le serre.

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Capitolo 6
*** VI Capitolo ***


Salve!!
Di certo una strana ora per postare un capitolo xD
Grazie a tutti per i commenti,ci sono utilissimi ^^
Ci viene l'ispirazione e la voglia di continuare la storia!
Detto questo ecco il prossimo capitolo, il VI!
Un bacio e buona lettura!

Martina&Antonietta

Le lezioni trascorsero velocemente e in poco tempo tutta Hogwarts era riunita in sala grande.
I quattro tavoli erano pieni di studenti affamati e stanchi. Si sentiva un brusio assordante e tutti erano curiosi di scoprire finalmente le coppie della Coppa Dei Prefetti.
E c’era anche chi prendeva scommesse! A quanto pare, un ragazzo del terzo anno, aveva preso le redini di Fred e George…
“Tre Galeoni su Ron e Pansy hai detto? Bene!”
La McGranitt poco dopo si alzò. Con un rapido gesto delle mani zittì gli studenti che rivolsero a lei la loro attenzione.
“Ed ora ragazzi avverrà la scelta delle coppie. Come vi hanno già informato i vostri prefetti, a breve si svolgerà lo smistamento per la Coppa Dei Prefetti, che non altererà né la vita quotidiana ad Hogwarts né le lezioni o le partite di Quidditch. E adesso per favore vorrei i prefetti tutti qui. E… signorino Dalish. Io restituirei i soldi delle scommesse, se non vuole cinquanta punti in meno per la sua casata!”.
Mentre Dalish ridava indietro i soldi degli studenti, i prefetti si alzarono e raggiunsero la McGranitt.
“Bene ragazzi. Questo è un cestino magico. Non può essere incantato o sottoposto a incantesimi, quindi le coppie che usciranno saranno totalmente casuali. Qui dentro ci sono i vostri nomi, ciascuno scritto su un bigliettino e verranno estratti uno alla volta. E a questo proposito…” si girò rivolgendosi agli studenti “mi servirebbe qualcuno per pescare i nomi”.
Una mano si alzò immediatamente dal tavolo dei Serpeverde. Un biondino stava camminando verso la fine della sala con un sorrisetto dall’aria astuta.
Jamie Bell avrebbe pescato i nomi dal cestino.

*E per l’ennesima volta me lo trovo tra i piedi. Questo pidocchio è incorreggibile…* pensò Draco lasciandosi sfuggire un piccolo ghigno.
“Bene caro, avanti. Pesca.” Jamie infilò la mano ed estrasse due foglietti, uno per volta.
“La prima coppia è Ronald Weasley e Padma Patil!”disse la Prof.ssa accompagnata dall’applauso degli studenti.
I due interessati si scambiarono un piccolo sguardo.

*Beh, poteva andarmi peggio…* pensò Ron.
Jamie inserì di nuovo la mano nel cestino. “ Ernie Macmillan e Pansy Parkinson!”
Pansy lanciò uno sguardo disgustato al suo compagno.
Terza coppia:”Anthony Goldstein e Hannah Abbott”
Questo significava solo una cosa.
Draco ed Hermione si guardarono con gli occhi sbarrati. Erano rimasti loro due. Ciò voleva dire che erano l’ultima coppia e che avrebbero passato molto tempo insieme…
Era la prima volta che erano dalla stessa parte, e col carattere che si ritrovavano, la vittoria era già persa…
Jamie estrasse gli ultimi due bigliettini con aria trionfante, li porse alla professoressa che li lesse ad alta voce.
“Draco Malfoy ed Hermione Granger”
Da quel momento il torneo per la Coppa dei Prefetti era ufficialmente iniziato.

 

~~~~~~~

 

“NO, NO e NO!” gridava Hermione dal suo dormitorio.
“ Ma è possibile che tutte a me capitano?! Ci mancava solo lui a confondermi le idee!Ma che rabbia! Con quel viziato non concluderò nulla! Nulla di Nulla!!!”
Ginny era accanto a lei e faceva di tutto per trattenersi dalle risate.
 Per la verità, a Ginny non dispiaceva affatto Draco Malfoy.
L’aveva sempre trovato un bel ragazzo, ma solo dal lato estetico. Ed Hermione aveva proprio bisogno di distrarsi.
Ed ecco… Zac! Che l’occasione si era presentata. Hermione avrebbe consumato tutte le sue energie per star dietro a Draco, questo era sicuro. E chissà se in questo modo avrebbe dimenticato tutti i suoi problemi!
 

~~~~~~~

 

“Sai che ti dico Draco?” disse Zabini rivolgendosi all’amico.
“Cosa?”
“Tu finirai con l’andare a letto con la Mezzosangue”
“COSA?! Hai appena sparato la cazzata più grossa della tua vita! Io sporcarmi con lei? Ma non dire altre stronzate Zab… Non me la farei neanche se fosse l’ultima donna al mondo, credimi…”
“Sarà” rispose Blaise”ma ho la sensazione che accadrà qualcosa. Sai, anche il tuo mini-fan lo dice. E sai che a lui non sfugge nulla, vero?” concluse il moro scoppiando a ridere.
“Zab… VAFFANCULO!” e prendendo il cuscino colpì il suo amico, prima di scoppiare a ridere anche lui.
Proprio in quel momento il piccolo Serpeverde fece la sua entrata nella sala comune sedendosi al fianco di Malfoy.
“Beh, che vuoi?” gli chiese Draco guardandolo di sottecchi.
“Non sei contento di essere finito con la Granger?” gli chiese innocentemente il bambino con un’aria trionfante stampata sul volto.
Draco gli lanciò un’occhiata infuocata.
“Ma questo marmocchio mi sta prendendo in giro??” chiese a Zabini che alzò le spalle cercando di non scoppiargli a ridere in faccia.
Quel bambino era un vero mito, sapeva proprio come far incazzare Draco.
“Sentimi un po’, da quando sei arrivato ti sei fissato con questa storia che  a me piace la Granger. Ore te lo dirò un’ultima volta… Non mi passa neanche per la testa che una come lei possa stare con un purosangue del mio calibro. E per quanto riguarda la situazione che siamo in coppia … beh, non poteva capitarmi sciagura peggiore! Già immagino lei che crede di sapere tutto… è fortunata se arriverà alla fine del torneo, può darsi che la uccido prima!!” e dopo essersi sfogato contro il biondino, si alzò dalla poltrona e prese le scale che portavano al dormitorio maschile.
Blaise e il piccolo Jamie rimasero da soli.
“Questa volta l’hai fatto incazzare sul serio” gli disse con un braccio poggiato allo schienale del divano su cui era semi-sdraiato. Ma il bambino aveva l’aria ancora più soddisfatta e se la rideva sotto i baffi.
“Che hai da ridere?” gli domandò il moro.
“ Quello lì è cotto a puntino” e detto questo si alzò lasciando Blaise da solo nella sala comune mentre quest’ultimo si domandava da dove quel bambino prendesse tutte quelle certezze.

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Capitolo 7
*** VII Capitolo ***


Rieccoci qui! Scusate il ritardo nel postare.
Siamo arrivati al VII capitolo e ancora la storia deve entrare nel vivo della trama!
Per xXBlack Rose OSheaXx ^^: certo, cercheremo di allungare i capitoli fin dove possiamo!
Questo capitolo lo avevamo già scritto,ma quelli che stiamo scrivendo ora cercheremo di allungarli il più possibile *.*
Baci a tutti e grazie per le recensioni!

Anto&Marti

Hermione si era appena alzata, stranamente di buon’umore. Guardò dalla finestra. Il cielo quel giorno era perfettamente limpido,cristallino, senza una nuvola, con il sole ben alto nel cielo. Era proprio una bella giornata e questo metteva la Grifondoro di buon’umore.
Mise a posto qualche cianfrusaglia sparsa qua e là vicino al suo letto e si preparò per una nuova giornata, facendo attenzione a non svegliare le sue compagne di dormitorio.
Quando scese in sala comune, incontrò Ginny che era bella pimpante, e la strinse in un caloroso abbraccio.
“Buongiorno ‘Mione!”
“’Giorno Ginny!”
“Sono così eccitata di sapere la prima prova della coppa! Tu no? Io sto morendo di invidia, credimi. Uff, peccato che non sono un prefetto! E inoltre gareggerai con quell’adone fantastico di Malfoy. Come vorrei essere al tuo posto…sai?”disse Ginny tutto d’un fiato.
Hermione sgranò gli occhi mostrando un’espressione confusa.
“Ma che?! Hai bevuto un filtro d’amore? Andiamo va, prima che spari qualche altra sciocchezza! E ricordati di respirare ogni tanto eh!”.
La riccia prese l’amica sottobraccio e chiacchierando si incamminarono verso la Sala Grande per fare colazione.

 
Ma il buon umore di Hermione stava per essere rovinato.
Ron e Harry erano sbucati all’improvviso e tutti e quattro si erano trovati a stretta distanza.
“Oooh, ma che onore che abbiamo avuto stamattina! Abbiamo incontrato la signorina Granger presto-in-Malfoy!” disse il bambino sopravissuto, con quel suo tono insopportabile.
“Giusto!” rispose Ron “ però sono un po’ triste sai? Ho aspettato l’invito ufficiale del vostro fidanzamento, ma niente, non è arrivato nulla…Sono un po’ deluso, Granger.. No,no.. non si fa così”
“Fottiti Weasley” disse Hermione.
Weasley. Era la prima volta che lo chiamava così. Si sentì una stretta al cuore dopo aver pronunciato quelle parole.
Ginny guardò l’amica e capì che stava per scoppiare a piangere. La prese per un braccio e la portò via, facendo un gesto volgare a quei due bastardi.
“Herm come stai? Tutto bene?” chiese in un secondo momento la rossa, cingendola in un grande abbraccio.
“S-si…Tranquilla. Mi è passato.” e così dicendo si diresse con lei verso la Sala Grande, sperando di non incontrare più nessun ostacolo.

 

~~~~~~~~

 

La Sala Grande era già gremita di gente quando entrarono le due Grifondoro.
Con passi veloci andarono verso il loro tavolo, cercarono dei posti liberi e si sedettero.
Hermione era sul punto di mangiare il suo pudding, quando improvvisamente otto gufi entrarono dalle finestre tenendo ognuno una lettera nel becco.
Tutti gli studenti alzarono il viso portando gli occhi  nella direzione dei gufi.
Due gufi si posizionarono su un tavolo, così come gli altri, e sbattendo ancora le ali lasciarono cadere la busta sopra la testa degli otto prefetti, o ci provarono almeno.
Stavano per scoprire il contenuto della prima prova.
Una lettera sigillata con uno stampo ufficiale rosso, così cadde sul tavolo davanti ad Hermione.
Quella di Pansy Parkinson la colpì in pieno viso, mentre Ron dovette alzarsi per prenderla dall’altra parte del tavolo. A quanto pare il suo gufo aveva fatto cilecca ancora una volta.
Draco, con un gesto fulmineo, la prese mentre era ancora a mezz’aria.
Hermione guardava la sua lettera ancora sigillata. Era indecisa se aprirla o meno. E se la prova sarebbe stata troppo complicata ? Era ancora in tempo per ritirarsi.
Ginny stava cominciando a spazientirsi. Se Hermione non avesse aperto quella lettera entro pochi secondi sarebbe morta di curiosità. La sfilò dalle mani della Grifondoro e la scartò immediatamente, senza badare alle formalità.
La rossa cominciò a leggere ad alta voce sotto lo sguardo preoccupato di Hermione.

 

 

Avviso Ufficiale Ministero Della Magia

 

Oggetto: Coppa dei Prefetti

 

La studentessa Hermione Jane Granger con il presente avviso dichiara ufficialmente di frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, di aver compiuto entro quest’anno 17 anni e di avvalersi della nomina di Prefetto.
Con le informazioni sopraindicate ella conferma di essere in grado di partecipare al torneo per la Coppa dei Prefetti e di accettare le varie prove che si susseguiranno.


Regolamento

*Ogni squadra dovrà essere formata da due membri di diverso sesso.
*I due studenti non potranno appartenere alla stessa casata.
*Il torneo si suddividerà in 4 prove con diversi gradi di difficoltà.
*Le prove potranno essere di intelligenza, di abilità , di conoscenza , di logica. Tutto questo nell’ambito magico.
*Dall’ufficializzazione di una prova dovranno passare due giorni prima che questa abbia inizio. In questo arco di tempo gli studenti possono prepararsi al meglio per affrontarla.
*I partecipanti non possono avere aiuti esterni. Se si verificheranno fatti simili saranno esclusi dal torneo.
*Per ogni prova superata alla squadra verranno attribuiti 20 punti: 10 per ogni studente della squadra.
*Le prove si basano soprattutto sull’abilità della squadra di affrontare le situazioni e sul lavoro di coppia.
*Il torneo viene vinto da chi, alla fine delle prove, ha ottenuto il punteggio maggiore.
*Vincendo nelle prove i due studenti possono guadagnare punti anche per entrambe le loro casate.
*Alla fine del torneo ad ogni studente verrà dato un certificato di partecipazione.
*Alla squadra vincente verrà assegnata la Coppa dei Prefetti con su scritti i nomi dei vincitori, due spille d’oro con incisa una “P” e un certificato di vittoria.

 
I Prova
Nel corso della prima prova i partecipanti dovranno cercare degli oggetti babbani che verranno nascosti per tutta la scuola da alcuni addetti del ministero della Magia. Vi ricordo che in questa prova è utile conoscere la babbanologia.
Una volta trovati, tutti gli strumenti babbani saranno in grado di rivelarvi la parola chiave da far conoscere alla professoressa McGranitt.
I primi che riusciranno a venirne a conoscenza si aggiudicheranno la vittoria e conquisteranno 20 punti per la propria squadra e 50 per le rispettive casate.
 

N.B. Tutte le squadre hanno una differente lista di oggetti babbani, quindi la parola chiave è diversa per ogni coppia.

 

                                                                                                                          Bartemius Crouch

 

Dopo averla finita di leggere, Ginny porse la busta con il messaggio ad Hermione per fargliela vedere con i suoi occhi.
Hermione tirò un sospiro di sollievo e prese la lettera.

“Beh avrei pensato di peggio. Non sembra affatto facile ma se si tratta di babbanologia io e Malfoy abbiamo una marcia in più” disse Hermione a Ginny mentre rileggeva ancora una volta lo scopo della prima prova.
Diede un’occhiata al tavolo dei Serpeverde dove vide Malfoy che era intento a leggere il suo stesso biglietto.
Lo osservò attentamente ed era pronta a giurarlo. La faccia di Malfoy era diventata ancora più pallida del solito.

 

~~~~~~~

 

Non poteva crederci. Non voleva crederci.
“Babbanologia? Zab dimmi che stanno scherzando!” urlò Malfoy all’amico prendendolo per la manica della camicia e strattonandolo a destra e a sinistra.
“Draco calmati! Hai pensato che tu puoi vantare l’aiuto della Granger? Lei è una babbana… per lei sarà un giochetto da ragazzi vincere questa prova. Direi proprio che siete in vantaggio” rispose Zabini cercando di far mollare la presa su di lui al biondo.
“Ma lo sai questo cosa vuol dire? Mi darà ordini su ordini e non oso neanche immaginare quante volte si farà la saputella con me! Solo a pensarci mi vengono i nervi! E poi perché proprio una prova babbana? Con tutte quelle che c’erano proprio una in cui eccelle la mezzosangue doveva capitarmi!”.
“Sai faresti meglio ad andare a parlare con la Granger, avete solo due giorni per prepararvi e non mi risulta che tu sia molto esperto di babbanologia” lo avvertì il moro.
“Zab per favore … chiudi quella bocca! Ogni volta che la apri mi fai cadere in depressione!” disse Malfoy cercando di trattenersi per non strangolarlo.
“Ok, ricevuto” rispose Blaise facendo finta di cucirsi la bocca con le dita.
Malfoy, di malavoglia, si alzò dal tavolo e, per la prima volta in sette anni, si diresse verso quello dei Grifondoro sperando di non litigare con una certa ragazza dai capelli ricci e dagli occhi d’oro.

     

~~~~~~~

 

“Granger, dobbiamo parlare” disse Draco alla Grifondoro.
Ginny si voltò e vide il biondo proprio davanti a lei.
“Ook, capito… vi lascio soli”rispose prontamente Ginny voltandosi per fare un occhiolino alla sua amica prima di sparire.
Draco si sedette accanto ad Hermione e voltò il viso verso di lei.
“Che vuoi?” disse la Grifondoro.
“Io non so nulla di questi cosi… ehm,babbani. A meno che tu non voglia perdere, questa volta tutto il lavoro toccherà a te, quindi divertiti. Io non posso esserti d’aiuto.”
“Frena la lingua furetto. Il lavoro dobbiamo farlo in coppia e non credere di scaricare tutto su di me perché ti sbagli di grosso!” disse Hermione che si stava innervosendo a dismisura.
“ E cosa vuoi che faccia, eh? Ti devo ricordare con chi stai parlando sporca mezzosangue? Io sono un Malfoy. Ovvero uno dei maghi più purosangue esistenti.” Rispose il biondo con voce dura e altezzosa.
Hermione aveva la capacità, come Jamie ,di far incavolare Draco in pochi istanti. Ma Draco era troppo orgoglioso ed era fin troppo facile farlo innervosire.
“Grazie delle informazioni Malferret. Ma non cambia nulla. Tu lavorerai come lavorerò io, mettiti l’animo in pace.”
“Convinta tu…” replicò Draco.
“Hai voglia di litigare eh?”
“E’ impossibile non litigare con una come te, Mezzosangue. E poi fai troppo la saputella per i miei gusti.”
Il viso di Hermione si sbiancò. Non sapeva cosa dire, e poi, Draco questa volta aveva esagerato.
“I-io…Domani, dopo la fine delle lezioni nel cortile. E fatti trovare perché anche la mia pazienza ha un limite stupido di un furetto!” affermò Hermione prendendo le sue cose per andarsene.
“Wow, un appuntamento Granger? Sono lusingato…”rispose Draco facendo il suo solito ghigno seducente in segno di sfida e tralasciando le ultime parole della Grifondoro.
“Fottiti” disse per ultimo la Grifondoro, mentre si avviava verso l’uscita a passo svelto.

*Quanto è facile vederla incazzata..E quanto cazzo è bella poi…*
pensò Draco, mentre ancora sorrideva di striscio e la guardava mentre lasciava la Sala grande… o forse guardava qualcos’altro. Poi, dopo pochi istanti, raccolse anche lui le sue cose e si avviò verso l’uscita facendo un cenno di saluto a Zabini, che aveva osservato tutta la scena divertito.

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Capitolo 8
*** VIII Capitolo ***


La mattina dopo Hermione si alzò molto presto.
Le lezioni sarebbero cominciate tra due ore ma lei, in questo arco di tempo, aveva qualcosa di importante da fare.
Si mise davanti allo specchio e cominciò a pettinarsi i capelli, cercando di fargli assumere una forma decente. Dopo che si furono trasformati in una massa uniforme di ricci ben delineati, prese una lista poggiata sul comodino che aveva compilato la sera prima, e mentre scorreva l’indice su di essa, scese le scale che portavano alla sala comune.
Si stava dirigendo verso la biblioteca.
Lì infatti avrebbe trovato tutti i testi di babbanologia che sicuramente le sarebbero serviti per quel pomeriggio.
Si, dopo le lezioni doveva incontrarsi con Malfoy, e la cosa peggiore era che le avrebbe dovuto fare da insegnante.
Come si poteva ben capire, Malfoy non era un grande esperto di babbani, anzi, lui li odiava a morte.
Con questi pensieri per la testa, Hermione passò il ritratto della Signora grassa e, dopo averla convinta a non intonare uno dei suoi soliti acuti, raggiunse la biblioteca, un luogo dove lei passava la maggior parte del suo tempo.
Amava perdersi tra i titoli di tutti quei libri che erano disposti in fila sugli scaffali.
Ogni volta scopriva qualcosa di nuovo, e conosceva, forse meglio della bibliotecaria, l’ubicazione di tutti i tomi presenti, sezione proibita compresa.
Appena varcò la soglia,Madama Pince le rivolse uno sguardo incuriosito.
“Signorina Granger, cosa ci fa qui di prima mattina? Non crede di stare esagerando un po’ con lo studio? Solo ieri ha preso tre libri” le disse dato che la vedeva molto spesso in biblioteca.
“Non sono qui per me, Madama Pince … devo consultare alcuni libri per il torneo della Coppa dei Prefetti. E a questo proposito, vorrei chiederle se potrei avere il permesso di prenderne alcuni in prestito per un po’ di tempo” chiese Hermione sperando che la donna le desse il consenso.
“Oh, la Coppa dei Prefetti! E così tu sei una partecipante … bene, bene! E con chi sei in squadra?” chiese sempre più incuriosita la bibliotecaria,mentre agitava la bacchetta sulla sua scrivania per riordinarla.
A quella domanda ad Hermione le si spense il sorriso sulle labbra. Ma quella domanda è di routine.
“Draco Malfoy” pronunciò a denti stretti.
“Oh…” rispose Madama Pince. A quanto pare anche lei sapeva del carattere incontrollabile del biondo.
Ma d’altronde chi non lo conosceva dentro Hogwarts?
“Beh a quanto pare non posso rifiutare se è per il torneo … quali libri ti servono?” chiese ad Hermione mentre si dirigeva tra i ripiani pieni di libri.
“Dovrei prenderne alcuni sulla babbanologia”
“Bene, so perfettamente quali” disse Madama Pince “Mmm.. La casa colorata… eccolo li; poi qui intorno dovrebbe esserci.. eccolo, I tuoi amici babbani” continuò poi, bisbigliando qualche altro titolo.
Pochi minuti dopo, Hermione riapparve dagli scaffali con una lunga fila di libri tra le mani. Si prevedeva un pomeriggio davvero intenso.

 

~~~~~~~

 

Le lezioni si erano appena concluse.
Oggi non aveva avuto ore insieme ai Grifondoro quindi non aveva visto neanche una volta la mezzosangue.
Non era venuta neanche a colazione, e la cosa gli sembrò abbastanza strana.
Draco si sedette al tavolo dei Serpeverde. Fra pochi minuti avrebbe dovuto raggiungere la Granger in cortile e sopportare uno dei suoi lunghi monologhi, e in più avrebbe dovuto starla a sentire. Sarebbe riuscito a sopravvivere?
Ancora non sapeva perché aveva accettato di andarci. In fondo avrebbe anche potuto farne a meno. Come al solito nella prova avrebbe fatto tutto lei visto che era il suo campo. A pensarci bene ogni cosa era nel campo della Granger. Quella sa tutto.
A interrompere il filo dei suoi pensieri fu Zabini.
“Hey Dra … sicuro che non dovrò intervenire per assicurarmi che tu e la Granger non vi stiate uccidendo a vicenda?” domandò il moro cercando di non far vedere quanto la domanda lo divertisse.
Prima che il biondo riuscisse a rispondergli a tono, Hermione apparve sulla soglia della porta della Sala Grande e gli fece un segno.
“Vieni” riuscì a leggerle sulle labbra prima di vederla sparire di nuovo.
“A quanto pare la tua donna ti reclama … non farla aspettare!” gli disse Zabini riuscendo ad evitare per un soffio un colpo che il suo amico biondo, a quella esclamazione, gli aveva riservato.
Draco si diresse fuori dalla Sala Grande,sotto le risate del moro, attraversò il corridoio e uscì in cortile, all’aria aperta.
La Grifondoro era seduta su una panchina, alla cui base era presente una lunga fila di libri.
“Granger, spero proprio che non ti sia venuta la brillante idea di farmi diventare un genio della babbanologia!” chiese in tono ironico il biondo mentre si accomodava di fianco la Grifondoro e guardava con aria preoccupata l’enorme quantità di libri che si era portata dietro.
“Io tutti quei libri non li studio, sia chiaro.”
“Malfoy, una volta ogni tanto cerca di essere serio. Vuoi vincerla o no questa prova? Mi rammarica dirlo, ma avrò bisogno anche del tuo aiuto per quanto possa essere probabile. Quindi vedi di impegnarti e di non far passare questo pomeriggio a vuoto!” gli disse la riccia cercando di essere il più chiara possibile fin dall’inizio.
“Granger, sai benissimo che io non riuscirò ad imparare tutta questa sfilza di inutili informazioni in soli due giorni, anche perché il mio cervello si rifiuta di lavorare quando sente parlare di babbani,mezzosangue o cose simili!”.
Hermione stava veramente per perdere le staffe. Come si permetteva di parlarle così? In poche parole la stava insultando indirettamente. Fece un profondo respiro e pronunciò quelle parole che,fino all’anno scorso, non avrebbe mai pensato di sentire uscire dalla sua bocca.
“Ascolta Malfoy, stiamo partendo con il piede sbagliato. Vogliamo si o no vincere questo torneo? E allora diamoci da fare! Se uniamo le forze abbiamo qualche speranza di riuscirci … non possiamo stare ogni secondo a litigare, altrimenti saremo i primi ad uscire dalla competizione! Ora, vuoi o no accettarmi come insegnante e imparare queste quattro cazzate?” per tutto il suo discorso aveva tenuto gli occhi stretti a due fessure e ora lo guardava con i suoi occhi d’oro che sembravano trafiggerlo fino a leggergli dentro.
 “Va bene Granger … in poche parole mi stai chiedendo una tregua! Ci sto. Ma appena questo torneo finirà, io e te saremo di nuovo il purosangue Serpeverde e la mezzosangue Grifondoro, va bene?” acconsentì Draco.
“Va bene” rispose in tono di sfida la riccia prendendo il primo libro che si trovava in cima alla fila.
Hermione diede un’occhiata alla copertina e dopo, con mani esperte, cominciò a sfogliarlo per riuscire a trovare la pagina che le interessava.
Draco allungò una mano verso il libro e interruppe la ricerca che stava facendo la Grifondoro.
“Cosa c’è?” chiese Hermione senza capire il gesto del biondo.
Il Serpeverde chiuse il libro guardando attentamente la copertina. Allora prima aveva visto giusto!
“Il libro illustrato – fai conoscere al tuo bambino il mondo attraverso le immagini, le forme e i colori del suo primo libro. Consigliato per i bambini aventi tra gli 1 e i 4 anni …”.
Mentre Draco leggeva il titolo del libro, il colore della sua faccia cambiò di tre diverse tonalità : prima bianco, poi verde e per ultimo rosso.
“Mezzosangue…” disse cercando di far uscire un tono di voce non troppo infuriato.
“Dì un po’, mi hai preso per un neonato?? Se qualcuno mi vede con questa roba mi riderà dietro a vita!” disse incazzandosi sempre di più contro Hermione che cercava di trattenere le risate.
“Malfoy ascolta … è l’unico modo per farti vedere le immagini e farti capire di cosa sto parlando! E poi la biblioteca è provvista solo di questi libri… sai, per il primo corso ci vogliono dei testi semplici” gli spiegò indicando gli altri libri che, uno sopra l’altro, formavano una lunga fila.
Draco notò che anche tutti gli altri libri avevano titoli dello stesso genere. Ma cosa aveva fatto per meritarsi questo? Lui, un Malfoy che imparava babbanologia da dei libri per bambini, o meglio per poppanti. Se lo fosse venuto a sapere suo padre lo avrebbe diseredato come figlio.
“Va bene … mi arrendo! Prima iniziamo e prima finiamo!” si arrese per la prima volta in vita sua il Serpeverde.
Hermione non riusciva a credere alle proprie orecchie. Con un sorriso che le incorniciava il volto riaprì il libro e cominciò a fargli vedere delle immagini.
“Allora … questa è una macchina. I babbani la usano per spostarsi da un luogo all’altro, come noi facciamo con le scope. Questi quattro cerchi sono le ruote, servono per far muovere la macchina…” cominciò a spiegare la riccia, scorrendo le immagini con un dito.
“Che perdita di tempo… qualcuno dovrebbe informarli che esistono le scope…” disse senza nessun entusiasmo il Serpeverde. Aveva le braccia poggiate sulle gambe e con una mano sorreggeva il mento ascoltando attentamente la mezzosangue che pagina dopo pagina gli mostrava tutti quegli oggetti che per lui non avevano nessun senso. Diversamente da quello che aveva pensato, ascoltare la Granger parlare non gli procurava nessun fastidio. Anzi, doveva ammettere che rimaneva incantato nell’ascoltarla.
“Questa invece cos’è?” chiese curioso indicando una scatola nera con dentro delle immagini colorate.
“Questa è una televisione. I babbani la usano per guardare quello che accade nel mondo o per documentarsi. E’ molto simile ai nostri quadri o alle foto che si muovono. Se è spenta si vede soltanto nero” spiegò la Grifondoro, contenta che il Serpeverde si fosse interessato finalmente a qualcosa. In queste situazioni era quasi bello parlare e stare con lui, sembrava una persona normalissima.
“Quindi è tipo una scatola magica” concordò il biondo.
Hermione scoppiò in una risata cristallina.
“Si, possiamo anche definirla così!” disse la Grifondoro ancora con il sorriso sulle labbra.
Hermione chiuse il libro, riponendolo sulla lunga fila di libri ai suoi piedi, di fianco alla panchina di pietra su cui erano seduti.
“Beh direi che per oggi può bastare… meglio non metterti in testa troppe informazioni tutte in una volta!” gli disse trattenendo una piccola risata.
Draco aggrottò la fronte. Come osava? Di certo non era uno di quegli studenti che non sapevano neanche scrivere il proprio nome.
“Granger… stai insinuando che il mio cervello è quello di un poppante?” le chiese risentito dall’affermazione della riccia. Hermione si portò una mano davanti alla bocca, cercando di placare le risate che stavano minacciando di venir fuori. Strinse gli occhi nel tentativo di darsi un contegno. Se gli sarebbe scoppiata a ridere in faccia quell’arrogante Serpeverde avrebbe continuato a lanciarle insulti fino alla nausea.
Andarono avanti così per un po’ di tempo, e anche il giorno successivo passarono l’intero pomeriggio in cortile. Draco imparò cose che non avrebbe mai pensato esistessero.
“Questi babbani sono proprio arretrati” diceva per prendere in giro anche la Grifondoro ,che a questa espressione del Serpeverde, assumeva sempre una faccia fintamente corrucciata.
Finalmente era arrivato il giorno della prima prova.
Draco, oltre alla babbanologia,  aveva imparato  anche un’altra cosa.
Aveva scoperto di apprezzare la compagnia della Granger.

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Capitolo 9
*** IX Capitolo ***


E rieccoci qui!!! Scusate per la nostra assenza ma siamo state in vacanza ^^
Abbiamo passato 15 giorni al mare e ora siamo più energiche che mai v.v
Mentre eravamo lì abbiamo anche continuato la ff, il mare a me non ispirava ma a Martina sembra proprio di si xD.
Ok la smetto e posto il capitolo, naturalmente le recensioni sono ben accette.

Baci da Anto&Marty

Già alle prime luci del giorno Hogwarts era in subbuglio.
Studenti che correvano di qua e di la, professori che studiavano carte sopra carte, fantasmi che piroettavano nell’aria indisturbati.
Hermione aveva dormito poco quella notte, e non per sua volontà, ma aveva così tanti pensieri in testa che non li riusciva proprio a mandare via; tattiche, mappe, nomi, libri, LUI..
Si proprio lui, Draco…
Si alzò dal letto e si preparò. L’aspettava una giornata importante. La prima prova della Coppa Dei Prefetti era alle porte. Sentiva il suo stomaco brontolare e intuiva l’arrivo imminente di un forte mal di testa. Ora capiva benissimo come si era sentito Harry tre anni fa.

 
Draco non ricordava niente di quello che la Mezzosangue le aveva spiegato ieri.
Cosa impossibile, ma lui, Draco Lucius Malfoy, si sentiva per la prima volta in ansia. E non per paura di perdere, Draco sapeva che non avrebbe mai perso con la Granger, ma per timore di deluderla. Cha Jamie avesse ragione alla fine?

 

~~~~~~~~~

 

 Dopo due stremanti ore di Pozioni, seguite da Erbologia e Difesa contro le Arti Oscure, Hermione era in Sala Grande in procinto di rifocillarsi col suo pranzo. Masse di studenti si muovevano da prefetto a prefetto per riuscire a carpire qualche notizia nuova o qualche indizio sulla prova.
E infatti, appena Hermione prese la sua forchetta in mano, una decina di studenti si avvicinarono a lei ponendole domande all’impazzata. A rompere quell’ammasso di voci fu l’arrivo di Draco che, per la seconda volta, si sedette al tavolo rosso-oro accanto a Hermione, senza badare alle occhiate inceneritrici che gli lanciavano gli studenti del Grifondoro.
“Granger, non mi ricordo niente” le bisbigliò ad un orecchio per non farsi sentire da tutti gli studenti che erano intorno.
Hermione sgranò gli occhi.
 “Cosa?! Ieri sapevi tutto!”
“E che cazzo ci posso fare io? Adesso ho un vuoto nella mente” tentò di giustificarsi il Serpeverde.
Hermione stava per ribattere, ma la McGranitt incominciò a parlare facendo zittire tutti gli studenti.
“Silenzio ragazzi! Tra qualche momento avrà inizio la Coppa dei Prefetti. Il castello sarà messo a vostra disposizione per cercare gli oggetti. Avete due ore di tempo per trovare tutti gli utensili babbani e per riferire a me la parola chiave. La prima coppia che arriva in Sala Grande con la soluzione giusta vince! E adesso vi distribuisco le liste degli oggetti.”
La McGranitt fece comparire dal nulla delle pergamene sulla testa di ogni coppia.
“Tutte le liste sono diverse, come ben sapete. Non mi resta che augurarvi buona fortuna!”
Hermione prese la lista che si trovava proprio sopra la sua testa.


Lista

Orologio
Agenda
Cellulare
Stereo

 
“Sono abbastanza semplici Malfoy… Ti è andata bene” e provò a spiegargli velocemente la forma e le funzioni degli oggetti. Tutte le coppie erano concentrate sulla lista e, da quei pochi nomi scritti a penna, cercavano di carpire già la soluzione. La squadra formata da Ron e Padma sembrava stesse leggendo un foglietto con caratteri egiziani, mentre quella di Pansy e Ernie rigirava continuamente il foglio perché non riusciva a capire quale fosse il verso giusto. Hannah ed Anthony invece litigavano sulla pronuncia delle parole.
A quanto pare gli unici ad essere in vantaggio erano Draco ed Hermione.
Il resto della sala era intento con i preparativi, tutti i tavoli erano spariti e le porte della Sala si erano chiuse.
Hermione si voltò verso Ginny con uno sguardo pieno d’ansia, e la rossa in risposta le fece un sorriso d’incoraggiamento.
Blaise e Jamie guardavano Draco e ridacchiavano … se non fosse stato per la prova che era in procinto di cominciare li avrebbe uccisi entrambi. A quanto pare Blaise si era messo in combutta con quel marmocchio!
I prefetti girarono il capo rivolgendo l’attenzione alla Preside che aveva cominciato a parlare.
“Ragazzi è ora. Quando si apriranno le porte la prova avrà inizio. E’ inutile ricordarvi di non toccare o spostare gli oggetti che non sono presenti sulla vostra lista. Buona fortuna!”.
Tutte e quattro le coppie si allinearono davanti all’immenso portone della Sala Grande, ancora chiuso. Hermione aveva cominciato a mangiucchiarsi le unghie per il nervosismo. Draco era dietro di lei, poteva sentire i suoi pettorali vicinissimi alla sua schiena. Certo che lei era veramente piccola paragonata alla figura del Serpeverde.
Ma cosa andava a pensare ? Questo di certo non era il momento più opportuno!

Improvvisamente le porte della Sala si spalancarono.
La prima prova era ufficialmente iniziata.

 

~~~~~~~~~

 

 
Le porte si aprirono molto lentamente e tutte e quattro le squadre cercarono di farsi spazio per riuscire a passare per prime, acquistando così un po’ di vantaggio. Hermione tirò Draco per il mantello, costringendolo così a fermarsi nel bel mezzo del corridoio.
“Cosa c’è?” chiese alla Grifondoro perplesso. Le altre coppie erano già sparite dalla loro vista.
“Se cominciamo ad andare a caso non troveremo mai niente. Iniziamo a ragionare e andiamo per ordine” cominciò a spiegare la Grifondoro. Estrasse dal mantello la lista degli oggetti da cercare e diede un’occhiata approfondita ai quattro nomi scritti a penna.
“E’ impossibile che si trovino in giro per tutto il castello senza una logica precisa … deve esserci qualche indizio. Ad esempio “Cellulare” … un oggetto del genere dove potrebbe trovarsi?” pensò ad alta voce Hermione.
“Ehm … che cos’è un cellulare?” domandò innocentemente Draco.
La Grifondoro lo incenerì con lo sguardo.
“Malfoy … te l’ho spiegato prima! Ma mentre parlavo tu mi ascoltavi??” chiese nera di rabbia la riccia puntando un dito contro il torace del ragazzo che le stava di fronte.
“Naturalmente no” rispose Malfoy come se fosse una cosa ovvia.
*Ero molto più interessato a guardarti* considerò, ma questo pensiero lo tenne per se.
Hermione alzò gli occhi al cielo.
“Un cellulare è un oggetto che i babbani usano per tenersi in contatto tra di loro… possono parlare oppure mandarsi messaggi” cominciò a spiegare pazientemente la riccia.
“Ah, tipo i gufi” ipotizzò il biondo.
Ad Hermione le si illuminarono gli occhi.
“I gufi … ma certo! LA GUFERIA!!! Malfoy seguimi!” e detto questo cominciò a correre all’impazzata verso la torre ovest del castello. Draco, non avendo ancora capito la situazione, rimase per un po’ fermo al suo posto dove la Grifondoro lo aveva lasciato, con un’espressione di chi non ha capito niente. Appena si rese conto che la riccia era parecchi metri lontana da lui, cominciò a correre come un matto, con il mantello nero che sventolava dietro di lui come se si fosse scontrato in pieno con una bufera.    
“Granger! Ma mi hai preso per un corridore??? Aspetta !!!” urlò mentre cercava di raggiungerla.
Hermione rallentò la sua corsa e il biondo la affiancò.
“Se il mio ragionamento è giusto nella guferia dovremmo trovare il cellulare! Devono aver fatto un confronto con il mondo dei maghi e quello dei babbani … se è così riusciremo a trovare anche gli altri tre oggetti!” spiegò a Malfoy con il fiatone.
Draco finalmente riuscì a capire.
“Devi ammetterlo Granger, sono un genio!” le disse visto che era stata la sua affermazione a darle quell’idea.
“Si Malfoy, questa volta mi sei stato d’aiuto” confessò la Grifondoro.
Arrivarono nell’ala ovest del castello e salirono le scale che portavano in cima alla torre, quella della guferia.  
Si ritrovarono in una grande stanza circolare con migliaia di buchi nel muro, dove ora riposavano centinaia di gufi.
“E ora cosa dovremmo fare?” chiese Draco un po’ preoccupato. Aveva una strana sensazione.
Hermione prese un profondo respiro prima di rispondere.
“Dobbiamo cercare in tutti i nidi. Il cellulare deve essere qui da qualche parte” spiegò mentre scrutava con attenzione tutti i buchi nel muro.
“Che cosa? E io dovrei infilare le mani lì dentro? Scordatelo Granger!” disse furioso il biondo in direzione della Grifondoro.
“Malfoy quante volte te lo devo ripetere? Se vogliamo vincere dobbiamo farlo!”
Improvvisamente un grosso gufo nero cominciò a stridere, interrompendo il battibecco tra i due ragazzi.
Il rumore che faceva era assordante e sbatteva rumorosamente le grandi ali nere. Era come se volesse attirare la loro attenzione.
“Stupido pennuto… cos’hai da gracchiare?” gli urlò contro Malfoy.
“No aspetta! Forse ci sta dando qualche segnale” cercò di spiegare la Grifondoro.
“Ma quale segnale? Non vedi che è solo uno stupido pennuto troppo cresciuto?” osservò il biondo.
Il gufo cominciò ad urlare sempre più forte, muovendo le ali ininterrottamente.
 Hermione iniziò ad avvicinarsi al gufo, sotto lo sguardo preoccupato di Draco.
“Granger non te lo consiglio… potrebbe essere pericoloso” la avvertì.
Ma Hermione era già partita in quarta, e quando si ritrovò a pochi metri dall’uccello, quest’ultimo si calmò volando sulla mano che la ragazza gli porgeva.
“Cosa c’è?” provò a chiedere con voce dolce all’animale.
Draco, da dietro, la guardava sbigottito. Anche una che parla con gli animali doveva capitargli!
Il gufo cominciò ad indicare con il becco il suo nido ed Hermione si avvicinò, sperando che dentro ci fosse quello che sperava. Infilò una mano nella tana e constatò che era molto profonda. Strano.
Spinse giù la mano fino a toccare il fondo. Ma quello non era affatto il fondo del nido.
Davanti agli occhi increduli di Draco, Hermione tirò fuori la mano che stringeva un piccolo cellulare nero.
Il gufo gracchiò felice e ritornò al suo posto, contento di aver tolto quell’invasore dalla sua dimora.
Con un sorriso a trentadue denti, Hermione si girò verso Draco e gli mostrò il cellulare.
Draco di risposta le sorrise. Il primo vero sorriso che la Grifondoro avesse mai visto su quel suo viso sempre contratto dal caratteristico ghigno.
“Ok, Granger … e ora che ne facciamo di quel coso? Chiamiamo qualcuno nel mondo dei babbani e ci facciamo dire la soluzione?” ironizzò il biondo , mentre sul suo viso era ricomparso il solito ghigno.
Hermione non fece caso alla battuta del Serpeverde e schiacciò il pulsante per far si che il cellulare si accendesse.
Sullo schermo apparvero molti simboli strani, finché sulla schermata principale comparve il castello di Hogwarts come sfondo. La Grifondoro diede un’occhiata tra i messaggi ricevuti o inviati, ma notò che non ce n’erano. Allora passò alla rubrica. Sulla scheda era stato registrato un solo numero e, da come notò Hermione, era davvero molto strano.
“010” lesse ad alta voce la Grifondoro.
Draco, dal canto suo, non riusciva a seguire tutti i movimenti che la Granger effettuava su quel … coso. Premeva quei tasti come se li conoscesse da una vita, e probabilmente era così.
“Forse dobbiamo chiamare questo numero, è l’unico presente nella rubrica” spiegò al biondo mentre premeva il tasto per effettuare la telefonata. Dopo il primo squillo una voce registrata rispose alla chiamata. Draco si avvicinò all’orecchio di Hermione per sentire meglio. I due si ritrovarono con le guance vicinissime, ma non ci fecero caso, dato che erano troppo presi dalla voce che stava parlando.
“Buongiorno. Se avete chiamato questo numero vuol dire che siete riusciti a trovare l’oggetto babbano immatricolato come “cellulare”. Per ricevere l’indizio è sufficiente rispondere alla seguente domanda: come si chiama la scatola magica che nel mondo babbano fa muovere persone e oggetti?” ci fu subito un “bip”, a quanto pare dovevano dare la risposta, e forse c’era anche il tempo!
Hermione cadde nel panico.
Scatola magica? Ma di che stava parlando? Nel mondo dei babbani non c’erano scatole magiche. Cercò di calmarsi, probabilmente aveva la mente annebbiata a causa di tutta quell’ansia.
Improvvisamente Draco parlò.
“Granger … la scatola magica, quella che mi hai spiegato il primo giorno di lezioni!” cercò di farle rammentare.
Hermione subito si ricordò, gli occhi le si illuminarono e, con il cellulare all’orecchio urlò “LA TELEVISIONE!”.
“Risposta esatta! Ecco il vostro indizio: 1. Questo cellulare si auto-distruggerà fra cinque secondi esatti per evitare che arrivi nelle mani di qualche babbano. Arrivederci e buona giornata”.
Hermione aveva ancora il cellulare attaccato all’orecchio. Sicuramente stava ancora pensando all’indizio, e non si era resa conto del significato dell’ultima frase.
Draco le prese subito il cellulare dalle mani e lo lanciò fuori dalla finestra della guferia, mentre Hermione lo guardava sbigottita. Dopo pochi secondi si sentì un boato e dalla finestra cominciò a intravedersi del fumo nero.
I due si guardarono.
“Se non te lo avessi tolto a quest’ora ti ritroveresti senza un orecchio, anzi, senza tutta la faccia” la rimproverò il biondo.
Hermione arrossì.
“G-Grazie” gli disse in un sussurro rivolgendo lo sguardo verso il pavimento. Era stata troppo intenta a pensare a cosa potesse significare l’indizio.
“E ora che facciamo? Che vuol dire il numero 1 ?” le chiese Draco con aria infastidita.
“Non lo so … ma sarà meglio andare a cercare gli altri oggetti, quando li avremo trovati tutti penseremo alla soluzione” spiegò la Grifondoro.
“Si, sarà meglio” convenne Draco.
Hermione prese di nuovo la lista e, con una penna, sbarrò il nome dell’oggetto che avevano appena trovato.
“Allora … “Agenda”. Dove potrebbe trovarsi? Proviamo ad usare lo stesso ragionamento che abbiamo fatto per il cellulare” pensò la Grifondoro.
“Cos’è un’agenda?” naturalmente era stato Draco a parlare.
Hermione si girò lentamente verso di lui con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
“Di nuovo?? Ma allora non hai ascoltato niente di quello che ti dicevo in Sala Grande!”
“Beh, può darsi che abbia ascoltato … ma me lo sono dimenticato subito” cercò di giustificarsi il biondo “E poi ripetendolo ad alta voce è probabile che riesci ad arrivare prima alla soluzione, no?” continuò cercando di essere convincente.
Hermione abbandonò la sua espressione dura e si rilassò.
“Si, hai ragione … allora vediamo. Un’agenda è un insieme di fogli dove i babbani scrivono e annotano tutto quello che vogliono ricordarsi. Tipo un appuntamento o un compleanno” spiegò la Grifondoro.
“Che forma ha?” le domandò Draco cercando di intuire dove potesse trovarsi un oggetto del genere.
“ Beh … facendo un confronto con il mondo dei maghi direi che è simile ad un libro quindi …proporrei di cercare nella biblioteca” ipotizzò Hermione.
“Ok, allora andiamo” disse Draco scendendo le scale della guferia e incamminandosi insieme alla Grifondoro verso la biblioteca.

 

~~~~~~~~~

 

I corridoi erano deserti, sembrava che il castello si fosse svuotato e che le loro fossero le uniche presenze.
In giro non c’era un solo studente … chissà dov’erano andati a finire tutti.
Improvvisamente da lontano si sentì uno scoppio, seguito dalle inconfondibili urla di Ron.
“Sto andando a fuoco! Padmaaa, presto dell’acqua!” urlava il rosso alla sua compagna che non sapeva proprio cosa fare. La ragazza lo spinse nel bagno li vicino e lo scaraventò direttamente sotto il rubinetto dell’acqua.
Draco ed Hermione cominciarono a ridere come matti.
“Quel Weasley è proprio un imbecille” disse mentre il rosso usciva dal bagno tutto gocciolante, seguito dalla sua compagna di squadra.
Gli sguardi di Ron ed Hermione si incontrarono.
Quello di lui duro e pieno di odio.
Quello di lei triste e malinconico.
Draco, notando l’espressione della Grifondoro, la prese per mano sussurrandole all’orecchio “Dai, andiamo” e la trascinò con se per il lungo corridoio, sotto lo sguardo perplesso di Ron e Padma.

 

~~~~~~~~~

 
Il Serpeverde continuava a tenerla per mano e a trascinarla dietro di lui.
Quando vedeva quell’espressione triste sul viso della Grifondoro non riusciva a contenersi.
“Non dovresti farti influenzare così tanto da Weasley” buttò lì improvvisamente il biondo.
“Non devi permettergli di condizionare le tue emozioni, lui per te appartiene al passato, no?” non riusciva a capire perché le stava dicendo tutte quelle cose. In fondo a lui cosa importava? Si stava rendendo solo ridicolo.
Hermione non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito.
Malfoy stava dicendo delle cose giuste, ma sentirle uscire dalla bocca di colui che l’aveva insultata per sei lunghi anni era davvero strano.
Draco si accorse di tenere ancora la mano della Grifondoro e velocemente si staccò da lei.
Ora camminavano per il lungo corridoio, lui avanti e lei dietro, non sapendo cosa dire.
Arrivarono in biblioteca.
Anche li non c’era nessuno. Neanche Madama Pince.
Hermione pensò che era stata mandata via di proposito, altrimenti in qualche modo avrebbe potuto aiutarli. Se il suo ragionamento era esatto stavano seguendo la pista giusta.
Draco parlò per la prima volta dopo molti minuti.
“Allora? In che reparto dobbiamo cercare?” chiese alla Grifondoro continuando a darle le spalle.
Hermione si sentiva a disagio. Eppure nella ricerca del primo oggetto erano stati così bene.
“Direi nella sezione dove si trovano i libri di babbanologia. Mi viene in mente solo quella… quando ho preso i libri per te non c’era niente, ma probabilmente l’agenda l’avranno nascosta dopo” provò ad ipotizzare la Grifondoro.
Draco si diresse verso il reparto indicato da Hermione e cominciò a guardare i titoli uno ad uno.
 Hermione notò che tutti i libri erano veramente grossi, l’agenda doveva essere piccola quindi non sarebbe stato troppo difficile trovarla.
Dopo qualche minuto di ricerca nel più assoluto silenzio, Hermione notò che fra due grossi libri era presente un piccolo spazio. Spostò i due grossi volumi che parlavano di come funzionasse il calendario babbano (altro indizio) e tirò fuori un piccolo quaderno provvisto di anelli.
“Malfoy, l’ho trovata!” disse euforica.
Draco interruppe la sua ricerca e si avvicinò a lei.
La Grifondoro aprì l’agenda e cominciò a sfogliarla.
Era come nuova. Non era stata scritta neanche una volta.
Improvvisamente l’occhio le cadde su una pagina, l’unica dove era stato scritto un piccolo appunto con una penna rossa, un colore che dava subito all’occhio.
L’annotazione era stata scritta al 2 Ottobre, quello stesso giorno.

 

2 Ottobre
Prima prova coppa dei Prefetti

 
“Il 2 Ottobre è oggi” fece notare la Grifondoro al biondo che le stava accanto “Non capisco proprio cosa voglia dire”
“Beh non pensiamoci ora … come hai detto tu, prima troviamo tutti gli oggetti” le ricordò il Serpeverde.
“Si. Allora… il prossimo oggetto è l’orologio” disse riprendendo per la terza volta la lista.
“Questo credo che sia il più facile da identificare … è uguale a quello dei maghi… non so se si riferisca a quello da polso oppure ad un orologio normale” fece notare Hermione.
“Io direi di andare a cercare alla torre dell’orologio” suggerì Malfoy osservando la grande torre da una delle finestre della biblioteca.
“Si, sono d’accordo. Mi sembra l’unico posto in cui potrebbe trovarsi” e detto questo i due ragazzi uscirono dalla biblioteca per dirigersi verso la torre.

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Capitolo 10
*** X Capitolo ***


Ecco il nuovo capitolo ^^ Buona lettura
Anto&Marty

Hermione non era mai stata sulla torre dell’orologio, così come Draco.
A dire il vero quell’orologio aveva suonato pochissime volte durante i sei anni che avevano trascorso lì, e solo poche persone sapevano che quando questo cominciava a suonare, significava che qualcosa di inaspettato stava per accadere.
Era una della torri più alte di Hogwarts, posta di fianco a quella di Astronomia.
I due Prefetti arrivarono all’ultimo piano,e dopo aver attraversato il corridoio, si ritrovarono davanti a una cima di scale veramente stretta.
I due si scambiarono uno sguardo e incominciarono a salire. Draco era proprio davanti a lei, a pochissimi centimetri dal suo petto, tanto che poteva sentire i battiti del cuore di Hermione che procedeva dopo di lui.
Quando arrivarono in cima si guardarono intorno.
La stanza era enorme, senza alcun mobile, e al centro c’erano tutti gli ingranaggi dell’orologio.
“Ma qui non c’è niente” disse Draco che si guardava intorno senza capire.
“Lo so, ma cerchiamo lo stesso, qualcosa dovrà pur esserci!”
Hermione si avvicinò agli ingranaggi dell’orologio. Cercò di mettere dentro le mani, ma si ritrovò con le dita del tutto nere, sporche di grasso e polvere.
“Che schifo!!” esclamò guardandosi le mani.
Draco osservò la scena divertito. Hermione cercava di pulirsi le macchie nere che aveva sulle mani, ma così complicò soltanto le cose,e adesso aveva entrambe le mani unte e parte della faccia nera.
Draco, vedendo lo sguardo furioso di Hermione, cercò di trattenere le risate e tirò fuori la sua bacchetta puntandola contro la Grifondoro.
“Tergeo”
Il viso di Hermione tornò pulito come prima e, per Draco, anche più bello.
“Grazie” disse Hermione.
Passarono alcuni minuti nei quali i due studenti cercavano di capire qualcosa,ma senza risultati.
“ Ci conviene cercare l’ultimo oggetto Granger, così non concludiamo nulla” disse il Serpeverde guardando l’ orologio al polso “sono le due e mezza, abbiamo solo un’ora”.
“Mmm, hai ragione.. Andiamo” rispose Hermione mentre si incamminava giù per la scala verso il primo piano.

 

~~~~~~~~

 

“Qual’ è l’ultimo oggetto?” Chiese Draco alla sua compagna.
“Lo stereo” rispose Hermione prendendo la lista fra le mani.
“Scommetto che ancora una volta non sai cos’è, vero?” continuò la riccia.
“Già” rispose Draco per niente imbarazzato,anzi..
*Ero troppo impegnato a guardare te, Mezzosangue…e se lo sapessi…*
“Allora..” disse Hermione “ lo stereo è uno strumento che i babbani usano per ascoltare musica tramite i CD.
Possiamo dire siano una specie di contenitori di canzoni. Ci sono diversi tasti sullo stereo, che servono per far partire la musica o stopparla. Di solito ci sono anche delle casse che servono per potenziare l’audio. Hai capito?” chiese per ultimo.
“Si,  penso di si. E dove potremmo cercarlo?”
“Non ne ho idea” disse con tono rassegnato Hermione ”non penso proprio che Hogwarts disponga di una discoteca…”
“Una disco cosa?”domandò il Serpeverde.
“No niente, lascia stare… E’ un posto babbano…”
“E che cosa ha a che fare con lo stereo?”
Hermione lo guardò stupita. Draco che chiedeva informazioni sulla Babbanologia..No.. era impossibile!
“La discoteca è un club notturno, si balla, si canta, si scherza..E per questo c’è molta musica e quindi lo stereo” spiegò Hermione, stavolta non seccata, ma quasi felice che Draco mostrasse tutto quell’interesse.
“Forse questo è l’unico posto babbano decente che esiste…….”
Ecco.. Draco rimaneva comunque quello di una volta, con le sue frecciatine e i suoi insulti.
“Non perdiamo tempo, dobbiamo trovare lo stereo” lo interruppe la Grifondoro” e dato che non abbiamo nessuna idea di dove sia, dovremmo cercare in tutto il castello, quindi è meglio muoverci”.
“Sei pazza Mezzosangue?! Il castello è enorme, non ce la faremo mai!” esclamò il biondo.
“ E figurati se tu continui a parlare come ce la faremo! Tappa quella bocca e aziona quelle gambe, Malferret!”
E prima che Draco potesse ribattere, Hermione lo prese per un braccio e lo trascinò per il castello.

 

~~~~~~~~~

 

Hermione trascinò Draco per ogni piano. Guardarono in ogni aula, in ogni sgabuzzino, in ogni posto presente del castello che non fosse sfuggito alla vista di Hermione.
Mentre salivano e scendevano per i vari piani, avevano incontrato anche alcune delle altre coppie che, come loro, rimuginavano per cercare di arrivare alla soluzione.
In pochissimo tempo girarono il castello piano per piano, dal primo al settimo, e Draco, che era stremato e stanco di andare su e giù per i corridoi, si appoggiò a una colonna per riprendere almeno il fiato, mentre Hermione continuava a vagare di qua e di la.
“Hey, Malfoy!” gridò una voce in lontananza ” Vieni ad aiutarmi invece di stare con le mani in mano!” Hermione era in qualche stanza sperduta del castello, decisa a non mollare.
“Granger, è inutile… non troverai mai niente se non seguiamo una pista… e ora esci di là!”
Hermione si era infilata in uno sgabuzzino, chiuso probabilmente da anni.
“Ouch, Ouch… Etciù!” si sentiva in lontananza. Hermione probabilmente era ricoperta di polvere e ragnatele.
La Grifondoro raggiunse il biondo, mentre si ripuliva.
“E cosa vuoi fare? Vuoi ritirarti? Io non mollo Malfoy! Tentiamo fino a quando non scade il tempo.. Abbiamo ancora più di mezzora!”
Draco si rassegnò e decise di fare un ultimo tentativo. Era stanco, si, ma non aveva mai sopportato di perdere, e inoltre non voleva più sentir parlare Hermione,per quanto gli piacesse starla ad ascoltare.
“Va bene” disse Malfoy arrendendosi “Dove andiamo?”
“Percorriamo il corridoio, non so… Magari ci viene qualche idea”
 I due prefetti si incamminarono per il lungo corridoio, pensando insistemente.
 Ma si stava rivelando tutto inutile. Perfino Hermione era rimasta senza idee!
Erano sul punto di lasciare la gara e dare forfè, quando improvvisamente una porta comparve davanti ai loro occhi.
Draco ed Hermione si guardarono senza dire niente. Come avevano fatto a non pensare a quella stanza?
Quella era la loro salvezza.
Infatti si trovavano al settimo piano e, molto probabilmente, avevano percorso il corridoio tre volte. In questo arco di tempo avevano pensato intensamente a qualche possibile soluzione ed erano riusciti a far apparire la Stanza delle Necessità.

 “Malfoy ci siamo! Su, entriamo!”
Con foga entrarono nella stanza che presto avrebbe risolto i loro problemi.
 La stanza era piccola, senza nessuna particolare decorazione. Era presente solo un grande comodino al centro, lo stereo posto sopra di esso e due enormi casse posizionate di lato.
Hermione guardò lo stereo,l’ultimo degli oggetti da cercare.
Al suo interno notò che c’era un CD. Premette il tasto play e alzò il volume.
“Ora cos’ha questo coso che non si sente? Uff!” esclamò ad alta voce la Grifondoro.
Draco se ne stava in silenzio ad osservarla, dato che lui non capiva niente di quello che stava facendo.
Hermione cercava di capire perché lo stereo non partiva.
“Mettiti con le orecchie alle casse e vedi se si sente qualcosa per favore” disse ad un tratto a Draco.
 Draco si posizionò come gli aveva detto Hermione.
 La Grifondoro spinse il tasto play ancora una volta.
“Senti qualcosa?”
“No”
Hermione premette di nuovo play.
“Ora?”
“Niente”
“Uff…”
Hermione pigiò ancora il tasto e finalmente partì una canzone.
Draco aveva ancora le orecchie incollate alla cassa e, appena la musica partì, emise un urlo cadendo a terra.
Hermione non resistette e scoppiò in una risata fragorosa.
“Alla faccia dell’uomo impavido, Malfoy!” disse, ridendo ancora.
Draco storse la faccia in una smorfia poco amichevole e Hermione smise di ridere.
“Però non ho ancora capito perché lo stereo è partito solamente la quarta volta che ho schiacciato il tasto” pensò ad alta voce Hermione “ forse dobbiamo cercare qualche parola nel testo della canzone…”
“Tu stai dando proprio i numeri Granger… Credimi” esclamò il Serpeverde che era ancora seduto a terra.
“Aspetta un secondo…” disse Hermione prima di essere interrotta da un suono cupo che proveniva da fuori e che echeggiò per tutto il castello.
 L’orologio sembrava aver ripreso vita ed aveva incominciato a suonare. Hermione prese il polso di Draco e guardò l’orologio.
Erano le tre in punto.
 “ Lo sapevo! Ho capito la soluzione! Hai ragione Malfoy, sto dando proprio i numeri! I numeri sono la soluzione!”
“Non ti seguo” disse Draco confuso.
“ Allora, pensa al primo oggetto che abbiamo trovato… il cellulare. La voce ci ha detto che l’indizio era il numero uno. Poi il secondo era l’agenda, vero?”
“Si”
“Ecco, l’agenda era vuota ed era segnata solo la data di oggi, che è il due ottobre.”
“Si, ma non capisco ugualmente” ridisse Draco.
“Fammi finire. Poi abbiamo cercato l’orologio, anche se l’avevamo già trovato. L’orologio ha suonato alle tre in punto,e non credo sia una coincidenza visto che suona solo pochissime volte. Ed infine c’è lo stereo, che è partito solo dopo che abbiamo schiacciato quattro volte il tasto. Sono tutti collegati! Guarda” disse Hermione prendendo la lista degli oggetti. Ad ogni rigo,con la penna, segnava un numero.

 
Lista

Orologio  3
Agenda   
2
Cellulare 
1
Stereo     
 4

 
“Ora dobbiamo capire solo come usare questi numeri … se proviamo a metterli nell’ordine giusto si susseguono le parole: Cellulare,Agenda,Orologio,Stereo … ti viene in mente qualcosa? Forse dobbiamo anagrammare le parole…” provò ad ipotizzare la Grifondoro.
Draco osservò attentamente la serie di parole. La soluzione era lì ,sotto il loro naso, ma non riuscivano a vederla.
I due continuarono a leggere e rileggere le quattro parole nell’ordine corretto, finché a Malfoy non venne l’illuminazione.
“Granger! Guarda la prima lettera di ogni parola. Se le leggi di fila formano la parola CAOS. E’questa la parola, è Caos!” disse tutto esaltato alla riccia.
Hermione guardò per un attimo il foglio davanti a se.
“ Malfoy, s-sei un genio!” disse Hermione saltando su di lui e abbracciandolo istintivamente.
Draco era allibito, non si aspettava una reazione del genere.

*Devo farmi venire più spesso queste idee…*
Draco ricambiò l’abbraccio solo per un istante e subito dopo fece indietreggiare la Grifondoro.
“Scusa” disse timidamente Hermione.
Era stata presa troppo dalla foga e si era resa conto di quel che aveva fatto solo dopo che il biondo l’aveva allontanata.
Draco non disse niente, anche perché non sapeva proprio cosa risponderle.
“ Dobbiamo muoverci, o finirà il tempo… presto, cammina!” le disse poco dopo dando un’occhiata al suo orologio e spingendo la Granger fuori dalla Stanza delle Necessità.
Avevano un quarto d’ora per arrivare in Sala Grande e dire alla McGranitt la parola-chiave, sperando che fosse quella giusta.
Un quarto d’ora era sufficiente… a meno che non si fosse verificato qualche imprevisto.

 

~~~~~~~~~

 
Scesero le scale in tutta fretta.
Erano al settimo piano e in poco tempo avrebbero dovuto ritrovarsi al primo.
Hermione camminava avanti, mentre Draco era subito dietro di lei. Se la riccia si fosse fermata il biondo le sarebbe andato addosso. Stavano per scendere le scale che li avrebbero portati al sesto piano … quando improvvisamente queste cominciarono a muoversi.
Hermione si fermò e Draco, com’era prevedibile, le finì subito addosso. La Grifondoro stava per cadere ma lui la prese per le braccia e la tirò su in un attimo, prima che lei potesse finire con la faccia a terra.
“Grazie” disse ancora una volta Hermione. Era incredibile quante volte l’aveva ringraziato oggi. In sei anni non lo aveva mai fatto e ora glielo stava ripetendo in continuazione.
“Fantastico … e ora come facciamo? Chissà dove ci porteranno!” esclamò il Serpeverde.
Le scale finirono il loro giro e i due si inoltrarono in uno dei tanti corridoi di Hogwarts.
Stavano cominciando a perdere l’orientamento e gli erano rimasti solo dieci minuti di tempo.
Camminarono in lungo e in largo per i vari corridoi ma non riuscivano proprio a capire dove si trovavano.
“Questo è assurdo! Non voglio perdere la prova per uno stupido cambio di scale! Siamo ad Hogwarts da sette anni e dovremmo conoscere il castello come le nostre tasche!” cominciò ad urlare Hermione fermandosi nel bel mezzo del corridoio che stavano percorrendo.
Improvvisamente un rumore assordante arrivò alle orecchie dei due prefetti.
Dall’angolo comparve Ernie Macmillan attaccato … ad un aspirapolvere! Era rimasto impigliato all’elettrodomestico con un lembo del mantello e ora lo stava trascinando inerme per tutto il castello.
Dietro di lui comparve Pansy Parkinson che correva all’impazzata cercando di raggiungerlo.
“Macmillan !!! Se non ti fermi immediatamente te la farò vedere io!” urlava la Serpeverde mentre cercava inutilmente di affiancarlo.
“ Ma sei scema Parkinson? Invece di sparare cavolate aiutami!” urlava il ragazzo cercando di non cadere per la troppa velocità con cui avanzava l’aspirapolvere.
All’improvviso Draco si accorse che la mezzosangue stava proprio sulla traiettoria di Macmillan. Se non si fosse spostata subito l’avrebbe di certo investita.
Istintivamente la prese per un braccio e la tirò verso di lui, proprio nel momento in cui Macmillan passava a tutta velocità.
Per il troppo slancio, i due caddero all’indietro e oltrepassarono una porta che era alle loro spalle.
Draco cadde con la schiena sul pavimento freddo, mentre Hermione si ritrovò sopra di lui, con le mani poggiate sui pettorali del ragazzo. I loro visi erano a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altro.
A risvegliarli da quello stato di trance furono le grida,gli applausi e i fischi di tutti gli studenti.
Gli studenti ???
Draco ed Hermione si alzarono in tutta fretta, rossi in viso come due pomodori.
La porta che avevano attraversato cadendo, non era altro che l’entrata della Sala Grande.
Com’era possibile? Non riuscivano proprio a spiegarselo.
Tutti gli studenti della scuola , e anche i professori, erano rimasti li dentro per tutte e due le ore della prova. Ecco perché in giro per il castello non avevano visto nessuno.
Draco ed Hermione si scambiarono uno sguardo e subito si diressero verso la McGranitt che li aspettava in cima alle scale. Degli altri prefetti non c’era neanche l’ombra.
La Grifondoro diede un’occhiata all’orologio di Draco … avevano soltanto 10 secondi!
“La parola è CAOS!” urlò Hermione.
La McGranitt prese una delle buste che si trovavano sul tavolo dietro di lei.
Probabilmente per ogni coppia c’era una parola chiave differente.
La preside aprì la busta e diede un’occhiata al foglietto che era all’interno.
Sorrise ai due ragazzi ed esclamò “La parola è esatta! Complimenti! La coppia Malfoy/Granger si aggiudica la vittoria per la prima prova della Coppa dei Prefetti!”.
Un boato di applausi ed urla si scaturì dal tavolo dei Grifondoro e da quello dei Serpeverde.
Per la prima volta festeggiavano insieme.
“Devo farvi i miei complimenti ragazzi! La Sala Grande era stata nascosta per rendere la prova ancora più difficile. In realtà pensavamo che nessuno sarebbe riuscito a superarla ... “
Draco ed Hermione si guardarono … se non fosse stato per Ernie e Pansy non sarebbero mai riusciti a trovare la Sala Grande.
“E ora passiamo all’assegnazione dei punti. La vostra squadra si aggiudica 20 punti, mentre a Serpeverde e Grifondoro assegno 50 punti a testa” disse ad alta voce la McGranitt.
Un altro applauso raggiunse le orecchie dei due prefetti. Naturalmente erano le loro case che festeggiavano i punti guadagnati.
“Dichiaro ufficialmente chiusa la prima prova. In seguito sarete informati dello scopo della seconda prova” chiuse il discorso la preside.
Draco ed Hermione si guardarono e la Grifondoro allungò la mano verso il suo compagno.
“Ottimo lavoro … non ce l’avrei mai fatta senza il tuo aiuto” ammise Hermione.
Draco guardò esitante prima la mano e poi lei, ma alla fine decise di accettare la stretta di mano.
“Lo so Granger, senza di me saresti persa!” concluse il Serpeverde, e i due scoppiarono in una risata, finalmente liberi da ogni preoccupazione.

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Capitolo 11
*** XI Capitolo ***


ÃÃÃÃ

 

Le Sale comune dei Grifondoro e Serpeverde quella sera furono in gran subbuglio.
Burrobirre, Whisky Incendiario e vino erano sparsi da ogni parte dei dormitori accompagnati, naturalmente, dagli schiamazzi degli studenti. Ogni studente festeggiava la vittoria di Draco ed Hermione.

 
La sala comune dei Grifondoro era addobbata a dovere. Stendardi rosso-oro erano appesi ai muri, piccoli fuochi d’artificio scoppiettavano nell’aria, e un grande poster col viso d’Hermione occupava gran parte di un muro che era stato sempre libero.
La Grifondoro non era abituata a ricevere tante attenzioni. Si sentiva un po’ “pesce fuor d’acqua” in quella situazione, ma dopotutto non le dispiaceva affatto.
Appena mise piede nella sala comune, un gran numero di mani la applaudirono. Hermione era rossa in viso per l’emozione. Chiunque le passava vicino l’abbracciava o le baciava le guance.
La Grifondoro guardò poi il tavolo alla sua destra.
Un enorme quantità di dolci di tutti i tipi erano sul ripiano, facendolo completamente scomparire.
Cioccorane, gelatine tuttigusti + 1, gommebolle bollenti, api frizzole, pallini acidi, rospi alla menta ecc…..
Qualcuno aveva evidentemente svaligiato Mielandia.
Nella sala comune c’erano tutti i Grifondoro di ogni anno. Tutti festeggiavano e intonavano cori ad Hermione che rideva, sentendoli.
All’improvviso però si sentì il quadro della Signora Grassa che ruotava. Chi poteva mai essere? Il coprifuoco era scaduto da almeno un’ora e tutti gli studenti rosso-oro sembravano essere nella Sala.
Tutti si zittirono, alcuni incominciarono a pulire,altri nascosero i Tiri Vispi Weasley credendo che fosse la McGranitt, direttrice della loro casa e preside della scuola.
Dopo pochi istanti comparve Ron. Anche lui era un prefetto e aveva partecipato alla coppa come sapevano, e vedere la festa per Hermione non era proprio il massimo per lui.
Ron si guardò attorno e vide che tutta la sala era stata addobbata per l’occasione.
Poi rivolse lo sguardo ad Hermione e la fulminò con un’occhiata piena di odio, prima di salire nel suo dormitorio dove probabilmente lo aspettava Harry che, da come aveva notato Hermione, non aveva preso parte ai festeggiamenti.
Hermione si sentiva nuovamente male per lui. L’aveva guardata in un modo orribile, cosa che non aveva mai fatto neanche quando avevano litigato anni fa. Ma cosa gli era successo? In quei pochi mesi che non si erano visti sembrava che fosse uscita fuori la parte peggiore di Ron e che non fosse mai rientrata dentro.
Intanto, mentre la Grifondoro si perdeva nei suoi pensieri, gli altri avevano ripreso a festeggiare. Ogni cosa era tornata al suo posto e si faceva baldoria come prima.
Hermione decise di salire nel suo dormitorio, ormai il suo umore era stato rovinato e non valeva più la pena di festeggiare.
Mentre saliva le scale, Ginny la notò, e si diresse anche lei nel dormitorio.

 

“Herm, tutto a posto?” disse Ginny, appena chiuse la porta.
“Sisi, davvero! Non sono triste, è soltanto che… non mi sembra giusto festeggiare nei confronti di tuo fratello.”
“Ma cosa dici?! Ti sei meritata la vittoria ed è giusto godertela. Mio fratello è solo un imbecille, è solo invidia!” la rassicurò la rossa.
“Va bene Gin,però non voglio tornare lo stesso di sotto. Restiamo qua, ti va? Magari prendiamo qualche Burrobirra e festeggiamo qui, eh?” propose Hermione, che non se la sentiva proprio di scendere giù e di sentire tutto quel chiasso.
“Si, ok. Qui c’è più silenzio.” disse Ginny mentre prendeva la sua bacchetta di salice.
” Accio Burrobirre!” e subito due Burrobirre vennero catapultate sul letto di Hermione.
Ci fu un attimo di silenzio che subito venne interrotto dalla rossa.
“Ma cosa ci facevi sopra Malfoy prima?? Hai deciso di lasciarti andare finalmente, eh?”
“Cosa?!” esclamò Hermione “ Sei pazza? Io con Malfoy? Siamo solo inciampati perché Ernie stava facendo le corse con l’aspirapolvere e mi stava venendo addosso!”.
“Aspira - che? Vabbè lasciamo stare. Raccontami un po’ di questa prova. Cos’ ha detto Malfoy? Ti ha aiutato?” continuò Ginny.
“Meno male che mi hai chiesto della prova Gin, figurati se mi chiedevi di Malfoy eh? Comunque niente di che. Non mi ha insultata,se intendevi questo, ma solo perché abbiamo stretto diciamo una specie di tregua per la durata della coppa. Altrimenti era impossibile collaborare…E voi che avete fatto tutto il tempo in Sala Grande?” chiese Hermione sorseggiando un po’ della sua Burrobirra.
“Niente di che… siamo stati ad aspettarvi. C’erano un sacco di pettegolezzi su chi sarebbe arrivato prima … la maggior parte erano su Ron e Padma. In verità su voi due non ci contava nessuno! E come biasimarli? Dopo tutti gli insulti che vi siete tirati contro per sei anni …” spiegò Ginny.
“Già … pensa che non ci speravo neanche io di vincere… ma mi sono dovuta ricredere. In realtà Malfoy mi è stato di grande aiuto, molte intuizioni le ha avute lui. Nei momenti cruciali ha mantenuto sempre il sangue freddo … al contrario di me” spiegò alla rossa ripensando alla domanda che la voce nel telefono le aveva fatto alla prima prova.
“Ah, non ti ho raccontato una cosa” la interruppe Ginny “mentre vi aspettavamo sono stata in compagnia di Blaise Zabini e di un marmocchio del primo anno dei Serpeverde”.
Hermione per poco non si affogò con la sua Burrobirra. Continuò a tossire mentre Ginny le dava qualche pacca sulla schiena.
“Hey Herm … ti senti bene?” chiese in tono preoccupato.
“Tu … coff … insieme ai Serpeverde? Coff…!” domandò la riccia mentre tossiva.
 “ E che cosa c’è di strano? Ero sola e l’unica compagnia era quella di Harry che mi prendeva in giro dicendo che probabilmente ti saresti andata a chiudere con Malfoy in qualche sgabuzzino, visti i tuoi precedenti con Krum…” disse Ginny trattenendo una risata.
Hermione era fuori di se dalla rabbia. Come si permetteva Harry di parlare di lei in quel modo?
“E poi è arrivato Zabini insieme a quel biondino … e gli hanno risposto a dovere mandandolo via. E così abbiamo parlato un po’ … sai che ti dico? Non era affatto una cattiva compagnia. E poi dovresti sentire quel primino … sta sempre a parlare di te e Draco!” continuò Ginny in tono esasperato “ mi ha assillato da quando ha saputo che ero la tua migliore amica!”.
La Grifondoro rimase senza parole, ma dopo un po’ scoppiò in una grande risata.
“Un bambino ? Che parlava di me e Draco? Ma ne sei sicura? Non sapevo di essere così popolare!” disse Hermione continuando a ridere e facendo salire su un altro paio di Burrobirre con la bacchetta.
“Ridi, ridi … ma se lo sentissi parlare ti verrebbe l’esasperazione, sembra che non sappia parlare d’altro” e dopo un momento di serietà, si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere.
Le Burrobirre stavano cominciando a fare effetto.

 

~~~~~~~~~

 

La sala comune dei Serpeverde era piena di studenti in divisa verde-argento che festeggiavano.
Draco entrò insieme a Blaise e Jamie, scrutando per bene il luogo che ora sembrava irriconoscibile.
Appena entrò, Draco fu sommerso da urli e grida da parte delle ragazze, e cori che intonavano il suo nome da parte dei ragazzi. Sembrava di essere allo stadio alla finale di Quidditch.
“Ma cos’è tutto questo baccano?” chiese al moro Serpeverde mentre si tappava le orecchie per il gran fracasso.
“Come sarebbe a dire? Draco … hai vinto la prima prova e ti aspetti che la grande casata dei Serpeverde non festeggi la tua vittoria?” chiese in tono incredulo Zabini.
“Appunto … la prima prova! Non l’intero torneo! Cosa succederà allora se lo vincerò davvero?” e mentre diceva queste parole si faceva spazio tra la folla seguito da Jamie.
Si sedette sul grande divano di pelle verde e distese le gambe fasciate dai pantaloni neri della divisa, che gli conferivano un aspetto aristocratico.
Jamie si accomodò di fianco a lui, coprendosi le orecchie con le mani per il gran baccano, imitando alla perfezione lo stesso gesto che aveva fatto Malfoy in precedenza.
Improvvisamente la porta si aprì e comparve Pansy Parkinson.
Appena gli occhi della Serpeverde osservarono il luogo, una smorfia apparve sul suo volto, e i suoi occhi indugiarono sulla figura di Draco.
Richiuse la porta dietro di se e , con passi lenti e misurati, si avvicinò al divano su cui era disteso Malfoy.
“Complimenti per la vittoria…” gli disse incrociando le braccia al petto e assumendo un’espressione imbronciata.
Draco la guardava senza battere ciglio, privo di interesse.
“Ho notato che tu e la mezzosangue avete formato proprio una bella squadra … ma non credere che ti lascerò vincere anche la seconda prova. Sono disposta a tutto pur di portare a casa la coppa, e sicuramente non lascerò che una sporca mezzosangue babbana la tocchi con le sue sudice mani!”.
Ad ogni parola che pronunciava il tono della Serpeverde diventava sempre più aspro e l’umore di Draco diveniva sempre più nero.
Zabini la guardava esterrefatto. Mai la Parkinson si era rivolta a lui con quel tono minaccioso.
Jamie la guardava di sottecchi… quella ragazza lo intimoriva, sembrava un serpente pronto a lanciarsi contro il collo di Draco.
“Pansy, quando hai finito questa ridicola sceneggiata ti sarei grato se ti togliessi dai piedi…” la fulminò con uno sguardo di ghiaccio il bel Serpeverde.
“Con la tua brutta faccia stai spaventando Jamie”.
La Serpeverde rimase pietrificata a quelle parole. Le braccia che teneva incrociate al petto le caddero lungo i fianchi, come prive di vita.
Aprì la bocca per replicare ma l’espressione di Draco le fece cambiare idea.
Era meglio tenere la bocca chiusa.
Gli voltò le spalle e corse via in direzione delle scale che portavano al dormitorio femminile. Tiger e Goyle, che erano dietro di lei, la seguirono subito.
Jamie fece un sorrisetto e cominciò a fare il conto alla rovescia.
“Tre…due…uno…”
Appena terminò si sentirono delle urla che provenivano da quelle stesse scale e un suono fastidioso, tipo quello di un allarme.
A quanto pare i due Serpeverde erano stati sorpresi dall’incantesimo Glisseo che vietava loro di salire nei dormitori femminili.
Le scale avevano assunto la forma di uno scivolo e Tiger e Goyle si erano ritrovati a terra in fondo alle scale.
Blaise,Draco e Jamie scoppiarono in una risata fragorosa, seguiti dal resto degli studenti Serpeverde che si trovavano nella stanza.
I due ragazzi si alzarono da terra rossi in viso, e correndo si diressero verso i dormitori maschili.
Per quella sera le loro brutte facce sicuramente non si sarebbero fatte più vedere.
Jamie e Draco si lanciarono uno sguardo complice.
Malfoy fece l’occhiolino al piccolo, che ricambiò con un gran sorriso.
Il Serpeverde stava cominciando ad affezionarsi a quella piccola peste che gli girava sempre intorno.
Lo apprezzava anche per un altro motivo.
Tutti e due avevano in comune una piccola cosa: mai parlare male di Hermione davanti a loro.

 

~~~~~~~~~

 

Un fascio di luce dorata entrò dalla finestra del dormitorio femminile dove le due Grifondoro stavano riposando beatamente. La luce colpì Hermione che subito si nascose il volto dietro la pallida e minuta mano. Lentamente si alzò da quella scomoda posizione in cui si era addormentata, poiché sentiva un grosso peso all’altezza dello stomaco. Guardò meglio e vide che una gamba di Ginny era andata a finire sopra la sua pancia, mentre il braccio destro della riccia nascondeva metà del volto dell’amica.
Cercò di tirarsi su poggiando entrambe le mani sul letto, e con una leggera spinta riuscì a mettersi seduta.
Appena si trovò in posizione eretta, ebbe un giramento di testa che la fece ritornare nella posizione iniziale.
A quanto pare la sera prima avevano un po’ esagerato con la Burrobirra!
Hermione si strofinò gli occhi, cercando di svegliarsi completamente e far passare quel terribile mal di testa che minacciava di spaccarle la testa in due.
Diede un’occhiata veloce alla sveglia che si trovava sul suo comodino, ma dovette riguardare meglio perché non credeva a quello che i suoi occhi avevano appena intravisto.
Era tardissimo! Le lezioni erano cominciate da un pezzo!
Velocemente fece roteare le gambe alla sua destra per poter scendere dal letto, ma appena i suoi piedi toccarono terra vide tutto il dormitorio girare e con un sonoro tonfo si ritrovò a terra, stesa ai piedi del letto.
Il rumore fece svegliare Ginny che aveva continuato a dormire fino a quel momento, ignara di tutto.
“Herm…che succede?” chiese all’amica mentre si strofinava gli occhi per riuscire a intravedere qualcosa nel buio della stanza.
Dato che la rossa non ricevette alcuna risposta, spostò lo sguardo di fianco al suo e notò che il posto occupato la sera prima da Hermione, era vuoto.
“Herm dove sei?” domandò ancora una volta sperando di ricevere qualche risposta.
Stava cominciando a pensare di aver sognato tutto, quando improvvisamente sentì uno strano mugolio provenire da sotto il letto.
Ginny si sporse lentamente e sopra il pavimento trovò distesa Hermione, con una mano posta sopra la fronte sudata.
“Oddio … Herm! Ti senti bene?” le chiese tutta allarmata scendendo dal letto e afferrando l’amica per un braccio nel tentativo di farla rialzare.
Lentamente Hermione si rimise in piedi, ma il suo mal di testa continuava a perforarle il cervello.
“Ginny … le lezioni … siamo in ritardo!” cercò di dire alla rossa mentre , con scarso successo, cercava di individuare in quale direzione si trovasse il bagno.
Ginny portò gli occhi al cielo, e mettendo un braccio intorno alla vita dell’amica, la riportò seduta sul letto.
“Herm calmati non siamo in ritardo…” cercò di farla calmare Ginny mentre con un fazzoletto le tamponava la fronte sudata.
“Come non siamo in ritardo?Ma hai visto che ore sono?Sicuramente ci avranno date per disperse!” strepitò la riccia mentre con un gesto della mano toglieva il fazzoletto di Ginny dalla sua fronte accaldata.
“Herm… è Domenica” le spiegò lentamente la rossa guardandola con apprensione.
Hermione a quelle parole smise di agitarsi e ritornò tranquilla.
“Oh…”  fu l’unica cosa che riuscì a dire.
Si portò ancora una volta la mano sulla fronte e cadde all’indietro, stesa sul morbido materasso.
“Ma si può sapere quanto abbiamo bevuto ieri?” chiese con un tono di voce disperato e tenendo ancora gli occhi chiusi.
“Ehm … beh… abbastanza…” cercò di dire Ginny sperando che il discorso si chiudesse lì.
“Cosa vuoi dire con … “abbastanza”?” si infervorò la riccia cercando di rimettersi ancora una volta a sedere.
“Sarà meglio che ci vestiamo, non credi?” cambiò discorso l’amica scomparendo oltre la porta del dormitorio, probabilmente diretta a quello del suo anno.
“Ginny… ritorna subito qui!” ma era inutile gridare, ormai la rossa era andata.
Hermione scese dal letto, sempre appoggiandosi al sostegno del letto a baldacchino, e si diresse vero il bagno, che finalmente aveva intravisto.
Lo sapeva.
La sera prima non avrebbe dovuto bere. Non aveva mai sopportato l’alcool, ma era stata così stupida da farsi abbindolare da quattro bottiglie… o forse erano più di quattro.
Chiuse gli occhi e poggiò la fronte al muro freddo del bagno, sperando così di avere un po’ di sollievo.
Guardò la sua immagine riflessa nello specchio e sgranò gli occhi.
Le occhiaie erano molto accentuate e i capelli erano spettinati e crespi.
Doveva proprio darsi una regolata. Appena uscita di li sarebbe andata in infermeria e si sarebbe fatta dare qualcosa da Madama Chips per il mal di testa.

 

 

 ~~~~~~~~~

 

 

Draco si svegliò di buon’ora quella mattina, eppure la scorsa sera non aveva riposato molto. Tra burrobirre, musica e cazzate varie aveva dormito si e no, tre o quattro ore. Non era molto entusiasta della festa di ieri sera, ma alla fine si era lasciato trasportare e non aveva perso tempo per fare baldoria.
Dalla finestra poteva intravedere il sole alto, anche se nascosto da qualche nuvola.
Camminando con la solita eleganza si diresse verso il bagno, facendo attenzione a non svegliare Zabini e anche Jamie, che aveva dormito perfino nel suo dormitorio quella notte. Draco richiuse la porta e si guardò allo specchio.
I capelli biondi erano abbastanza scompigliati, e alcune ciocche erano erette sulla sua testa. Aveva delle occhiaie profonde, che facevano a cazzotti con il pallore abitudinario della sua pelle perfetta e inoltre aveva ancora addosso la sua divisa verde-argento. La camicia bianca era aperta sul petto, lo stemma brillava all’altezza del cuore, e i pantaloni neri gli fasciavano le gambe.
*Che schifo questa divisa.. devo farla lavare subito* pensò, e in poco tempo si spogliò per cambiarsi e mettere qualcosa di più comodo. Optò per un maglioncino grigio a V, con delle piccole righe nere che si alternavano al bianco, un jeans chiaro che gli fasciava, come sempre, le gambe e un paio di scarpe nere e bianche, non troppo eleganti.
Mentre si vestiva sentì un dolore che ripercorreva in tutto il suo corpo. Il braccio gli doleva in modo particolare, quello sinistro, si intende. Si portò una mano quasi a metà braccio, e la strinse intorno abbastanza forte. Intanto Zabini si era svegliato e stava osservando la scena.
“Che hai Drà?” chiese il moro alzandosi dal letto e corrugando un pochino il viso.
“Niente” disse Draco con quel tono freddo e distaccato che sembrava essere sparito da tempo.
Zabini non fece in tempo nemmeno a rispondere, che vide Draco sfrecciare via giù dalle scale,diretto chissà dove.

 

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Hermione si vestì in fretta e furia, correggendo con il make-up quei piccoli difetti che la notte movimentata gli avevano lasciato. Ginny era già pronta, una sciacquata veloce, un jeans e una maglietta, ed eccola qui, sempre perfetta.
“Eccomi, sono pronta” e prendendo la borsa al volo, si diresse insieme alla rossa giù dalle scale del dormitorio.
La Sala comune dei Grifondoro era deserta. A quanto pare erano già tutti in Sala Grande a fare colazione.
Sorpassarono il quadro della signora Grassa e si avviarono giù per le scale, evitando ogni volta di farsi portare da qualche altra parte.
Avevano appena raggiunto l’ultimo pianerottolo, quando Hermione andò a sbattere violentemente contro qualcosa, o per meglio dire, qualcuno.
Davanti a lei vide soltanto una massa di capelli biondi, prima di appoggiarsi al muro per evitare di cadere.
Incontrò ancora una volta quegli occhi color del ghiaccio, ma questa volta avevano qualcosa di strano.
Sembravano … sofferenti.
“Malfoy … che ti succede?” gli chiese massaggiandosi la spalla dove era stata colpita dall’imponente figura del biondo.
Lo sguardo di Draco sembrò congelarsi e irrigidirsi. Senza preavviso scappò via mentre stringeva ancora forte il braccio sinistro,gesto che non era passato inosservato agli occhi di Ginny.
Hermione e Ginny si lanciarono un’occhiata interrogativa. Cosa gli era successo così all’improvviso?
Hermione cominciò a demoralizzarsi. Era stata veramente sciocca a pensare di aver cambiato, anche se in minima parte, Malfoy. Aveva creduto di essere riuscita a penetrare in quella barriera che si portava sempre dietro.
“Sono sicura che non ce l’ha con te…” le disse Ginny notando lo sguardo triste dell’amica.
“Ma non hai visto come mi ha guardata?” rispose Hermione diventando,se possibile, ancora più triste.
“Non ha motivo di essere arrabbiato con te … sono sicura che c’è una spiegazione logica”
“Si … ma in fondo chi se ne importa di quel furetto? Io ho di meglio da fare!” e detto questo si avviò verso l’enorme portone della Sala Grande, seguita da Ginny che finalmente riconosceva la sua migliore amica. Non era da lei demoralizzarsi in quel modo.

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