Bellatrix, qualcosa di più....

di Vi Vanish
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una complice, una richiesta. ***
Capitolo 2: *** Incursioni notturne ***
Capitolo 3: *** Era amore ***
Capitolo 4: *** Giocare con il fuoco ***
Capitolo 5: *** Nera, come i vestiti che portava ***
Capitolo 6: *** La riunione ***
Capitolo 7: *** La verità che fa male ***
Capitolo 8: *** Rivelazioni e confessioni ***
Capitolo 9: *** Che il gioco abbia inizio ***
Capitolo 10: *** La trappola del verme ***
Capitolo 11: *** Brutte sorprese ***
Capitolo 12: *** Come back ***
Capitolo 13: *** Nel buio ***



Capitolo 1
*** Una complice, una richiesta. ***


Non era mai stato facile per nessuno avere a che fare con lui.
Lui l'onnipotente, lui il grande, lui il temibile.
Forse l'unica che sapeva come prenderlo e contenere quel carattere così meschino e indomabile era lei, Bellatrix Lastrange.
Lei era la sua confidente, anche se nessuno lo sapeva.
Di notte, a volte si trovava nella stanza personale del Signore Oscuro pr ascoltarlo e consigliarlo.
Come avrebbero reagito gli altri mangiamorte se avessero saputo che anche Voldemort aveva un punto debole?
Quella, era una di quelle notti in cui lei era stata chiamata, nel più scuro segreto, nella stanza privata.
Si trovava in un castello della Scozia, abbandonato ovviamente in cui nesuno entrava più da anni.
"Sono qui Signore" disse al suo cospetto, quasi sentendosi una serva o una schiava.
La verità era che da una parte, l'avere questa confidenza con lui la lusingava, ma dall'altra era un enorme peso perchè se l'avesse rivelata sarebbe morta! Si sentiva schiacciata quando sua sorella Narcissa, le chiedeva anche solamente, se era stata una notte tranquilla.
"Trix, ho un grosso problema..." fece una voce roca e bassa dal fondo della stanza. Al contrario di quello che si può pensare, "Trix" non era un modo carino, un soprannome per chiamarla, ma era una minaccia, per farle capire che era insoddisfatto o infelice di qualcosa.
"Posso fare qualcosa?" chiese spavalda, come le era solito per il suo carattere muovendo un passo verso di lui.
In un batter d'occhio se lo trovo davanti. Non notò nulla di diverso.
Viso pallido, senza naso, vestito di nero e con il male negli occhi.
"Si tratta ancora di Potter? Avevamo deciso di aspettare un momento propizio per..." la zittii con un segno della mano.
"No Bellatrix. La verità è che mi sento come un adolescente. Non ridere di me, ma non mi piace il mio aspetto."
"Signore..." rispose perfettamente composta "...l'aspetto ora è l'ultimo dei suoi problemi se non sbaglio. Ora ci interessa uccidere Potter, non andare ad un ballo di fine anno...!" lo scherniva con facilità.
"Sì, ma così non va. Trovami un uomo, sulla trentina, di bell'aspetto così che io possa prendere il suo volto."
"Ok, domani mattina..."
"NO! Ora Bellatrix!"
Annuii e si incamminò verso l'uscita pensando a come era vestita.
Una vestaglia nera, lunga fino alle caviglie, ricamata in pizzo e i capelli tutti quanti scomposti.
Ma a lei non interessava l'aspetto, come (in teoria) non avrebbe dovuto interessare a Voldemort.
"Che uomo superficiale!" biascicò tra se e se mentre volava sopra la Scozia.


CIAO A TUTTE! QUESTO PRIMO CAPITOLO NON è MOLTO LUNGO, MA è PER FARVI CAPIRE PIU O MENO IL MIO STILE. DITEMI SE VI è PIACIUTO, UN BACIO :)

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Capitolo 2
*** Incursioni notturne ***


Eccola li.
Con un ordine impostole cinque minuti prima da un uomo a cui non sapeva dire no.
Si trovava a casa di Narcissa e non sapeva neppure perchè....cioè: lei era andata li di sua spontanea volontà cercando, o sperando in un aiuto da parte della sorella, seppure lei non avrebbe potuto rivelarle nulla e neanche aveva intenzione di farlo.

*Dlin Dlon*

Scalpitava davanti a casa, con quel suo aspetto tipico, sempre nero, unicamente nero.
I capelli ricci erano scompigliati dal vento e bagnati dalla pioggerella che cadeva leggera e tremava dal freddo, pieno Dicembre chiaro!
Il portone di legno di aprii lentamente.
"Mi aspettavo fossi tu...chi mai può bussare alle tre di notte a casa Malfoy?" la donna si chiuse la vestaglia bianca attorno alla vita e tirò su col naso.
"Scusami Cissy, ma avevo bisogno di riposarmi un attimo....posso sedermi?"
"Ma certo, tanto, ho giusto un buco senza impegni tra le tre e quattro di notte!" fece sarcastica dirigendosi verso la cucina.
Bellatrix si sedette sul divano rosso e aspettò al buio, ascoltando il rumore della pioggia che batteva sulle finestre. Estrasse la bachetta.
"INCENDIO!"
lo scoppiettio del fuoco nel camino era decisamente più piacevole del ticchettio che veniva da fuori.
"Ti ho portato una camomilla...una, specie di bevanda babbana che dovrebbe calmare i nervi.." Narcissa rientrò nel salotto con una grossa tazza blu tra le mani; la guardava in modo strano, come se non capisse perchè i babbani bevevano quell'intruglio.
"Non ho affatto bisogno di calmare i nervi, che sciocca!" rispose muovendo bruscamente le mani in direzione della sorella. "Perchè dovrei averne bisogno?" aggiunge.
L'altra si sedette nel divano di fronte e la guardò con un misto di compassione, curiosità e quel filo di cattiveria ereditato dalla famiglia.
"Ah certo, è normale presentarsi per quattro notti di fila alle tre di notte, a casa mia, sostenendo tuttavia che NON SUCCEDE NIENTE e lo fai per hobby? Bellatrix, ti conosco..."
Si intromise una voce proveniente dalla scalinata che portava alle camere da letto: "Che succede la? Ancora Bellatrix?"
"Tranquillo Lucius, me ne stavo andando!" si alzò e senza degnare di uno sguardo nessuno uscì sotto la pioggia che intanto si era fatta più fitta.
Basta distrazioni, facciamo ciò che il Signore Oscuro mi ha chiesto di fare.
Alla fine della strada, era accesa una piccola lanterna che stava ad indicare un pub: il covo dei maghi no?
No.
In realtà era il covo dei maghi ubriaconi come potè orribilmente constatare appena aperta la porta.
"Bella signora, vieni a bere qualcosa con noi?" gridò un ciccione seduto al banco.
Se fosse stato almeno guardabile, Bellatrix avrebbe preso lui, ma era decisamente brutto.
Nel locale c'erano solo altri due uomini: uno seduto in un tavolo che sorseggiava da un grosso boccale ed il barista: il primo, vecchio e tremolante e il secondo, solcato da occhiaie violacee.
Tuttavia era sempre meglio un barista che gli altri due.
"Buonasera, benvenuta al Tinnow Royale.." recitò senza neppure guardarla in faccia.
" 'Sera. Mi dica, lei è sposato?" non che le interessasse. Era solo per fargli alzare la testa e vedere il volto, siccome era tutto impegnato a strofinare un piatto.
"Ehm...no" era carino. Aveva un viso giovane e i capelli color miele. Sì, era lui il predestinato.
"Può farmi vedere dove avete la cantina?"
"Signorina, ma lei è impazzita? Cosa sono queste domande.....?"
"O mi segue o lo faccio qui." rispose improvvisamente acida.
Evidentemente quello capì male e le sorrise come se gli avesse appena proposto una scopata gratis.
"Bè...che cosa vuoi fare qui, tesoro?"
"AVADAKEDAVRA!"......"Io gli avevo detto di seguirmi!"
Lo cinse col braccio e si materializzarono, dove lui li aspettava.


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Capitolo 3
*** Era amore ***


Bellatrix se ne stava li, in piedi ad aspettare.
Aspettare, aspettare, aspettare......
Si trovava nella grande casa in cui alloggiava momentaneamente il Signore Oscuro, in una grande salone buio.
Il ragazzo, che aveva scoperto chiamarsi Peter dai documenti che portava in tasca, era disteso al suo fianco in posizione supina.
Lei cominciò a canticchiare e a camminare lentamente intorno alla stanza, sfiorando con le lunghe dita ogni oggetto che le capitava davanti.
Improvvisamente il grande lampadario della stanza si illuminò.
Alzò lo sguardo in direzione della porta, ma non c'era ancora nessuno. Forse si stava ancora preparando.
Distolse gli occhi da li e si piegò verso il cadavere, per osservarlo meglio.
Aveva ancora gli occhi sbarrati di orrore, occhi castani...vuoti, adesso.
Uccidere le aveva sempre provocato un forte senso di adrenalina, una scossa potente.
Era stata creata per uccidere, e farlo per una persona a lei tanto devota era il massimo. Era come un orgasmo ogni volta che il Padrone era soddisfatto del suo lavoro.
Allungò una mano tremante in corrispondenza dei un ciuffo di capelli che cadeva sul viso e lo spostò biascicando: "Come eri beeello......"
"BELLATRIX!" la voce potente risuonò nella camera. Lei si alzò di scatto, sempre con un ghigno sul volto e si avvcinò con sicurezza verso Voldemort.
"Mi hai portato quello che ti avevo chiesto?" fece muovendo un passo verso di lei.
"Ma certo mio Signore, è qui..." e lo indicò, soddisfatta.
Per qualche secondo tuto rimase immobile, poi il cadavere cominciò a fluttuare avvicinandosi al padrone della mano che lo muoveva con un abile incantesimo.
"Hai buon gusto, devo dire...ma speravo in qualcosa di più....adatto."
"Alle 3 di notte, questo è il massimo che potevo trovare, è l'ho trovato per lei, non le piace?" la vocetta stridula che apperteneva a Bellatrix, diventava ancora più fastidiosa quando era dispiaciuta per qualcosa.
"Ma no affatto. Mi piace." rispose. Bellatrix sorrise e guardò Peter, poi il Padrone, che con grande sorpresa stava guardando lei.
Sentì una vampata di calore e temette per qualche istante, di essere sotto un incantesimo, poi lui lasciò cadere il ragazzo a terra e sfiorò il viso pallido della sua serva con la bacchetta: "Ottimo lavoro Trix. Ho sempre saputo che eri l'unica, vera, devota."
"Io sono qui per servirla..." era immobile. Aspettava qualcosa. Non aveva mai visto Voldemort colto da qualcosa che sembrasse....umano.
"Oh, mia cara. Tu sei molto di più." Si avvicinò a Bellatrix, fino ad arrivare fronte contro fronte. Lei non sapeva che fare, cosa aspettarsi, quindi aspettò.
Sentiva il suo respiro caldo sugli occhi, e li chiuse per assaporare quel momento, poi con grande sorpresa sentì qualcosa di freddo che si appoggiava sulle sue labbra.
Sbarrò gli occhi e vide che le loro labbra erano attaccate e che si stavano destreggiando in un bacio violento.
Questo era molto meglio dell'omicidio.
Era una sensazione forte, magnifica.
E si rese conto che il suo Padrone non era il suo padrone, ma era qualcosa di più, era amore.



Ciao a tuttiiiii! Scusate se questo capitolo è un po' più corto degli altri, ma mi sembrava bello finirlo così. Fatemi sapere se vi è piaciuto!!! Baciiii!

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Capitolo 4
*** Giocare con il fuoco ***


Woooooa! Ciao a tutte! Siete pronte, tra poco inizia la scuola???
Premetto, sono stata un po' assente perchè non arrivava mai l'ispirazione, ma oggi ho voglia di scrivere e mi impegnerò per farlo!
:D
buona letturaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa


Erano passati 4 giorni da quel bacio.
Bellatrix non aveva fatto altro che starsene seduta sulla sua vecchia poltrona nera a massacrarsi le unghie.
Nessuno l'aveva cercata, neanche il Signore Oscuro, forse per lo stesso motivo di lei.
La verità era che ora si sentiva in trappola.
Aveva una gran voglia di raccontare tutto a Narcissa, ma sapeva bene che le era vietato.
I suoi pensieri vennero interrotti dal dlin dlon del campanello; si alzò in fretta come scossa da corrente elettrica e andò ad aprire. Era la prima (e forse anche l'ultima) persona che voleva vedere, sua sorella.
"Trix, ma cosa combini qui?" chiese irruendo nella stanza con passo svelto, togliendosi i guanti di seta bianchi.
"Ooooh, saranno affari miei!" rispose Bellatrix dandole le spalle e camminando verso la sala.
Si sedettero l'una di fronte all'altra.
"Allora......" cominciò Narcissa "...nessun oscuro compito per te in questo periodo?" appena pronunciò la parola con la "o" lo stomaco di Bellatrix sussultò. Lo disse con tale enfasi che quasi sembrava lo sapesse già. Il msuo sguardo era indagatore, cupo e con un accenno di sorriso malizioso, come se, appunto, lei sapesse.
Bellatrix si lasciò sprofondare nella sua impolverata poltrona nera e rispose pigramente allo sguardo.
"No Cissy. Niente di niente. E tu?"
"Bè....no. Pare che il Signore Oscuro abbia avuto altri programmi in questi giorni." e si alzò lentamente dal divano, giradogli intorno.
La postura perfettamente eretta le conferiva autorità, come se stesse per fare qualcosa di importante: "Trix....tu lo conosci molto bene vero? Ma forse non hai messo in conto che anche io, lo conosco bene, anche se da meno tempo." disse continuando a girare lentamente intorno al divano, sfiorandolo con le dita pallide e curate.
"Cosa vuoi dire?"
Si fermò di scatto e la guardò seria.
"Devi sapere, cara sorellina che il Signore Oscuro ha una....diciamo...abitudine: quando commette qualcosa di estremamente sbagliato, punisce delle persone. E quell persone non siamo noi suoi alleati, ma sono i maghi che semplicemente incontra per strada...."
"Questo non signifoca proprio niente....farà parte di uno dei suoi piani, e ora vattene! Non starò qui a farmi insultare..." rispose arrabbiata, raggiungendo svelta la porta d'ingresso per aprirla e cacciare Narcissa.
"Ed è un caso che abbia ucciso 11 donne sulla trentina dai capelli neri ricci?"
Bellatrix si immobilizzò li dov'era, con lo sguardo fisso nel vuoto ed un espressione di terrore.
Ascoltò il rumore dei tacchi che si avvicinavano con passo lento e preciso verso di lei ed ebbe finalmente il coraggio di guardarla negli occhi.
"Trix, te lo chiedo un'ultima volta: c'è qualcosa che desideri dirmi?" chiese sfiorando la sua guancia con la mano.
"Cissy, io non posso DIRE NIENTE! Stai giocando con il fuoco." era arrabbiata, confusa. La mente annebbiata nn le permetteva di ragionare lucidamente e si limitò a respirare affannosamente.
"Allora partiamo dal presupposto che io già so. So che tra di voi è successo qualcosa che non potevate permettervi....un bacio per esempio?" tirò a indovinare e sorprendentemente non sbagliò. Era una donna molto perspicace che per sipravvivere ad un uomo come Lucius aveva imparato a usare giochetti e stratagemmi, ma soprattutto a capire le cose al volo.
"Sì......" fu tutto quello che Bellatrix riuscì a risponderle.
"Caspisco la tua situazione. Sei nella tela del ragno. Come farai a liberarti?!" ma non sembrava propriamente una domanda...più che altro sembrava che sapesse già la soluzione.
"Cos'hai in mente Cissy?"
"...mi spiace, ma ho un appuntamento alle 12 e non posso assolutamente fare tardi." fece rimettendosi veloce i guanti "...ripasserò nel pomeriggio per parlarne meglio. Buona fortuna Trix."
E scomparve lasciando dietro di se una speranza, nel cuore della sorella.

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Capitolo 5
*** Nera, come i vestiti che portava ***


LEGGETE QUI, IMPIEGHERà 30 SECONDI.
Innanzitutto, sono tornata! Non scrivevo da circa 3 mesi, col fatto che è cominciata la terza superiore e le cose si fanno dure.
Volevo chiedere a tutti coloro che leggono, un GRANDE FAVORE.
Ho notato, che molte delle persone che recensiscono, lo fanno a caso senza aver letto, per compiacere l'autore e scrivono frasuccie d'effetto come "l'idea mi piace, continua cosìììì"........sappiate che IO NON CI CASCO. E che non voglio cose di questo genere. SE RECENSITE, VOGLIO CHE SIA PERCHè AVETE LETTO E APPREZZATO!
;) buona lettura.



Che pomeriggio tranquillo. Troppo tranquillo. Una mangiamorte, non dovrebbe avere una vita così piatta.
Eppure da quando c'era stato quel "piccolo" incidente, Bellatrix aveva sempre meno impegni.
Se ne stava li, a contemplare la pioggia che cadeva fuori dalla finestra, nell'enorme villa dei Lastrange, quando qualcuno busso violentemente alla porta.
I suoi occhi si spalancarono e mille pensieri le intorpidirono la testa a tal punto che l'unica cosa che riusciva a fara era rimanere perfettamente immobile.
C'erano due possibilità: o era lui o non era lui.
Se era lui, le opzioni si dividevano in mille piccoli rami. Perchè era li?
Uccidere?
Parlare?
Perdonare?
Amare?
Chiunque fosse bussò una seconda volta, ancora più forte e Bellatrix, anche se terrorizzata, si diresse verso la porta.
Mentre percorreva quelle lunghe e cupe scalinate, si vergognò di se stessa; da quando era diventata una fifona? Lei era temeraria, coraggiosa e cattiva: una guerriera!
Arrivò all'ultimo scalino, lievemente rincuorata e con un pizzico di coraggio in più.
Si scostò i capelli dal viso e schiccò le labbra colorate di un viola opaco ed aprì.
"Oh....Lucius....sì?" non lo diede a vedere, ma era sollevata...parecchio sollevata.
"Riunione a casa mia. Stasera.." e voltandosi, scappò sotto la pioggia ondeggiando i capelli biondi.
Bellatrix invece, rimase li, sullo stipite della porta non sapendo cosa fare.
Quando venivano indette queste riunioni nella Villa Malfoy, era scontato che le avesse organizzate il Signore Oscuro.
"Bè, se devo essere squoiata viva, voglio farlo con stile..." disse tra se e se, voltandosi e sbattendo il grosso portone di legno marcio per chiudere la porta.
Cominciò a fare l'inventario mentale dei suoi vestiti per occasioni speciali, ovviamente Black Stile!
Il suo preferito era di raso, nero, con un corpetto rosso, legato da vari nastri del colore del vestito.
Il make-up non le piaceva molto a dire il vero...lo trovava insulso e troppo preciso per una come lei, che si vedeva perfetta anche di prima mattina. E perchè non ricreare quello stile allora? Bellatrix si arruffò i capelli ricci e osservò le lunghe ciglia nere allo specchio. Le erano sempre piaciute. Osava definirle "cattive", anche se nessuno ha mai capito il perchè.
Definiva anche i suoi capelli cattivi, così ruffi e senza regole.
Definiva il suo corpo cattivo, perchè delle forme così, non potevano che portare gli uomini al desiderio.
Definiva se stessa, cattiva.....la sua anima....nera come i vestiti che portava.
Mancava qualcosa però: come tutte le qualità, anche la cattiveria deve essere coltivata per continuare ad essere tale e, forse era da troppo tempo che non uccideva solo per sfizio personale.
Ecco, cosa mancava prima della cena.
Guardò un' ultima volta l'immagine riflessa allo specchio che ora ammiccava di piacere, sapendo ciò che avrebbe fatto entro pochi minuti.


Diagon Alley era stranamente affollata. La gente ormai conosceva Bellatrix Lastrande, la mangiamorte per eccellenza e la salutava senza timore.
Finalmente arrivò nella piccola stradina incastrata tra il negozio di animali ed una casa crollata e trovò esattamente ciò che voleva:
"Dammelo......" sussurrò.
"....no..ti prego....no....te ne ho già dati due." la donna accasciata di fronte a lei piangeva e tremava, vestita solo di un abito leggero e stracciato. Teneva la testa bassa, perchè non voleva vederla. Aveva troppa paura.
"HO DETTO DAMMELO! CRUCIO!" le urlò, provando piacere per la punizione inflitta alla donna.
La gente che passava di li, non faceva caso alle urla di dolore, di una donna accasciata a terra, era quasi un abitudine, tastare la sofferenza a Diagon Alley, che nessuno credeva che la si potesse evitare.
"LO VOGLIO, DAMMELO!" ordinò un' ultima volta, prima che la donna, tremante, avvicinò uno scatolone a se e con una lacrima che le scendeva sul viso sporco prendeva qualcosa da questa e la stringeva al petto.
Tirò su col naso e per la prima volta la guardò negli occhi, dritto negli occhi, stringendo quel qualcosa ancora più forte al petto.
"Uccidimi. Uccidimi piuttosto!"
Bellatrix sorrise maligna, si piegò verso di lei e le scostò la ciocca di capelli dal volto e parlò con voce stridula: "Sai che non lo farò. Tu sei il mio giochino....e come te, anche loro" fece un cenno alla scatola.
Alzatasi, di nuovo composta e seria puntò la bacchetta.
"Cosa fai?" chiese l'altra terrorizzata.
"Non vuoi che muoia con me, allora morirà tra le tue braccia. AVADAKEDAVRA!" partì una scia verde che colpì ciò che la donna stringeva.
Lei, illesa, cominciò a piangere: "Connor, Connor......"
"Puah, perchè dai il nome ai tuoi neonati, se sai che incontreranno la morte?" e se ne andò, ridendo di gusto.

La donna aprì le braccia e guardò il bambino, di soli 7 mesi, morto. Lo poggiò per terra, di fianco a dove era seduta e spostò a fatica lo scatolone sotto un picoclo riparo fatto di latta.
Poi, si massaggiò la caviglia, legata da una catena magica, al muro e ricominciò a piangere.






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Capitolo 6
*** La riunione ***


Prima di cominciare mie fallaci seguaci, vi rirririririringrazio mille e più volte per le recensioni e rispondo ad una domanda che mi ha fatto Princess Dadi: mia cara, la nostra Bellatrix ha fatto ciò che ha fatto perchè ha un animo nero e le da piacere uccidere anime innocenti!! Il bambino e la donna, per ora non hanno una grande importanza, ma chissà più avanti si potrebbero rivelare importanti ;)
Comunque ora posto questo nuovo capitolo e spero davvero che vi piaccia e che la storia continui bene: da qui in avanti ci sarà un tocco di....ehm...pepe!
Baci! Vi Vanish


Era bella come non mai.
Quella bellezza non era frutto dell'abito inquietante e sexy o del trucco leggero ma forte allo stesso tempo, no, era frutto della cattiveria che sprigionava Bellatrix da ogni sua più piccola cellula.
Non potè fare a meno di pensare che era stata proprio questa sua qualità ad attrarre il Signore Oscuro più di qualsiasi altra cosa, mentre volava su Londra e raggiungeva Villa Malfoy.
Solo la settimana prima ci era tornata per discutere con gli altri mangiamorte della sparizione di una loro compagna, probabilmente passata al "lato buono" dopo soltanto un mese con loro.
Fece un ghigno: in effetti erano un gruppo di persone tremende se non vogliamo esagerare coi termini.
Di recente si erano aggiunti anche un paio di nuovi uomini; Crimeus e Santios.
"Ma che puntualità Bellatrix" si disse tra se e se mentre incantava il cancello per farlo aprire.
Camminò lenta e sinuosa verso il portone e lo spalancò con un solo gesto della bacchetta.
"Ti ho già detto che si rompe se continui a fare le tue entrate teatrali" la scherniva la sorella.
"Cissy ma che razza di perfettina!"
Prese posto vicino a Crimeus, nella lunga tavolata già contornata da tutti i mangiamorte; notò tuttavia che il posto d'onore, la panca dorata a capo-tavola era vuota: Voldemort in ritardo?!
Strano.
Guardò l'orologio: le sette meno dieci, poi guardò i volti degli altri che sembravano tranquillissimi, soffermandosi su quello di Crimeus che però non ricambiò lo sguardo.
"Ehy! PORCO! Smettila di guardarmi la scollatura!" disse Bellatrix lanciandogli uno schiaffo sonoro che suscitò le risa di tutti.
All'improvviso tutto tacque: la stanza calò nel buio più tetro e una piccola porta laterale sbattè violentemente lasciando posto al rumore di un mantello che sfregava per terra.
Quando Bellatrix lo vide ebbe un sussulto.
Che sciocchina, è vero che ha cambiato aspetto! pensò mentre guardava un giovane uomo dai capelli color miele e lo sguardo vitreo, avanzare verso il suo posto.
Battè le mani due volte e Codaliscia gli si buttò appresso per togliergli il mantello dalle spalle, poi le scrollò dolcemente e guardò tutti, uno ad uno severamente.
"Sssssssssssono carino?" emise un sibilo e sorrise goffamente spostandosi i capelli dietro all'orecchio.
Ci fu un boato di risa tra i commensali.
Quel nuovo aspetto gli dava il buon umore? Tanto meglio!
Dopo qualche minuto ribattè le mani per attirare il silenzio e si schiarì la gola.
"Bene, dopo questa simpatica scenetta passiamo alle faccende importanti."
Lucius cominciò a parlare come per dimostrare la sua efficenza "Non abbiamo ancora trovato Eylee, deve essersi nascosta bene mio Signore, ma non tema, abbiamo già mandato i rinforzi e......" ma lui lo zittì con un gesto mellifluo della mano.
"Lucius, credi che a me importi di una squallida ex mangiamorte a cui sono venuti i sensi di colpa per essersi unita a noi? No Lucius, so già che la troverò prima o poi e la torturerò come non ho mai fatto prima, ma ora la nostra priorità non è questa.
"Se ve lo state chiedendo miei cari, non è neppure Harry Potter. Il ragazzo al momento è protetto troppo bene."
"Allora di cosa si tratta?" intervenne Santios, smanioso di diventare il suo preferito.
"Molto bene....dunque. Qualche tempo fa vi parlai dei miei Horcrux, ricordate? Bene...ogni tanto, devo ricollocarli in luoghi ancora più remoti perchè sono troppo importanti per me e non posso permettere che qualcuno li trovi. Volevo solo informarvi che starò via per qualche tempo, proprio per questo e durante la mia assenza, voglio solo che vi nascondiate al meglio perchè il Ministero ci cerca."
"Ma Signore, per quanto si tratterrà via?" chiese una.
"Una settimana." si alzò, prese il suo mantello e lo sveltolò, segno che quella riunione era terminata.

Tutti i mangiamorte si alzarono e brandirono le loro giacche, frettolosi di tornare ognuno alle proprie attività; tutti tranne Bellatrix.
Approfittando del caos che si era creato sgattaiolò nella direzione che aveva preso Voldemort e lo trovò a sistemarsi il mantello di fronte ad una porta.
"Ne ero convinto" sbottò senza nemmeno girarsi "...ero convinto che saresti venuta."
"Signore dobbiamo parlare di qualcosa non le pare?" rispose Bellatrix con voce stridula.
Si voltò e la guardò come se fosse una povera adolescente che inseguiva il suo amore perduto.
"No." fu la semplice risposta.
"Ma...." fu zittita da un gesto della mano. "....Signore...." e poi con un altro gesto  "....io..." ed un altro, finchè scoppiò.
"IO NON SONO UNA MANGIAMORTE QUALUNQUE O UN CAGNOLINO CHE PUò ADDOMESTICARE CON UN GESTO DELLA MANO, NO!
"..ora lei mi ascolterà, che le piaccia o no."
Lui, le si avvicinò pericolosamente. Gli aveva urlato contro. Aveva urlato contro Voldemort. La sua fine la aspettava li a due passi, ne era certa.
"Adoro questo tuo temperamento Bellatrix" e la spinse dentro ad una stanza buia, con un letto al centro.
"Che cosa....?" non fece in tempo a chiedersi che intenzioni avesse, quando le sue labbra furono riempite da quelle fredde del suo padrone una seconda volta e si sentì, di nuovo in suo completo potere come sotto incantesimo. Si mise a cavalcioni sopra di lei:
"Adoro i tuoi capelli...." disse con tono violento e lento mentre glieli accarezzava.
"Adoro il tuo vestito...." e le strappò i lacetti del corpetto a morsi.
"Adoro te, mia piccola stronza." e la baciò, con tanto di morsi, mentre le strappava il vestito dolcemente e sigillava la stanza con un incantesimo.
Bellatrix capì, che il loro non sarebbe stato un amore facile....era qualcosa di violento, passionale.
Era desiderio, era voglia, era dolore.....e mentre stringeva quel bel viso, che lei stessa aveva trovato, lui la prese.
Si guardavano negli occhi, neri, e si baciavano, bramosi l'uno dell'altra, senza pensare ad altro.


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Capitolo 7
*** La verità che fa male ***


Ciaoooooo!!
Eccomi di nuovo qui, con un nuovo capitolo.
In molte mi fate notare che Voldemort vanitoso è strano e in effetti è così, ma non temete, tutto ha una sua logica! ;)
Spero che continuiate ad apprezzare, baci!



Cazzo cazzo cazzo cazzo!
Bellatrix teneva le mani nei capelli e girovagava per la sua stanza...confusa, arrabbiata, anche un po' felice a dire la verità.
Era stata una serata magnifica....una di quelle serate da ricordare come l'inizio di qualcosa: qualcosa di memorabile.
Quando avevano terminato di fare l'amore, il Signore Oscuro non se n'era andato come lei si aspettava, nè l'aveva guardata dolcemente negli occhi, no!
Diciamo, una mezza via...le si era accostato di fianco, esordendo con una frase del tipo "è quasi meglio che uccidere".
Bellatrix si era chiesta se quella fosse stata la sua prima volta, ma poi aveva ben pensato di non indagare; poi aveva tentato la conversazione per rompere il ghiaccio.
"Di chi pensi che sia questa stanza?"
"Mi dai del tu?" aveva biascicato lui in tono aspro. "Bè, comunque non saprei. A giudicare da tutta questa polvere, dev'essere la camera degli ospiti."
Bellatrix si sentì incredibilmente stupida. Sapeva già che molto probabilmente quella tra loro sarebbe stata una storia di breve durata, concessa per poco e mantenuta segreta e non voleva dare l'impressione al suo Signore di averci creduto troppo. Lui doveva sapere che anche lei era una dura, come lo era sempre stata e che poteva ancora contare sulla sua cattiveria sconfinata, priva di logica e sentimento.
Si alzò e mise velocemente il vestito nel modo migliore possibile, poi si voltò verso il letto mezzo disfatto e guardò l'uomo distesovi sopra.
"Allora, è un arrivederci mio Signore?"
In un batter d'occhio le fu dietro a sfiorarle il collo con le labbra "Sai che devo fare ciò che è giusto per me prima di pensare a te."
Ecco quello che aspettava. L'occasione per dimostrargli che lui non contava molto e che non aveva creduto in loro nemmeno per un secondo, anche se era una menzogna.
"Non ho mai voluto che lei pensasse a me" cercava di avere un tono superiore.
"Brava. Mi dispiacerebbe perdere la mia più devota alleata per una sveltina. Tu lo sai Bellatrix, che non mi piaci, vero?"
Le si spezzò il cuore. "Certo. Sono solo una sua umile serva."
"Sì, lo sei." gli soffiò suo collo.
"Anche se, qualche ora fa, ha usato i termini adoro i tuoi capelli, adoro te..." ma si pentì immediatamente.
Se lo ritrovò davanti ad un palmo dal naso.
"Ho usato termini sbagliati. Io adoro questo tipo di rapporto. Adoro uccidere. Adoro torturare....."
Allora, pensò Bellatrix, in un certo senso adorava anche lei, perchè la stava uccidendo dentro, torturando, facendo a brandelli ciò che restava dei suoi sentimenti...avrebbe preferito un crucio.
"Ora è meglio che vada." tornò pefettamente composto, indossando il mantello ed uscì dalla stanza spalancando rumorosamente il portone.
Bellatrix si smaterializzò in casa sua e fu qui che cominciò a ripetere cazzo cazzo cazzo in preda al panico, prima di accorgersi che qualcuno era li, seduto nel salotto che la aspettava.
"Ci siamo scambiate di ruolo? Ora sei tu che mi fai visita alle 4 di notte?" chiese scocciata.
Narcissa sospirò.
"Che c'è?" era sempre più stizzita, anche perchè la sorella non rispondeva ma manteneva un ghigno sul viso.
"Ti ricordi quando ho detto di sapere cosa ci fosse tra te e Lui?"
Annuì.
"..e ti ricordi che ho anche detto di avere una soluzione?"
Annuì di nuovo, anche se in realtà l'aveva solo fatto capire tra le righe.
"Molto bene. Dovresti approfittare di questa sua momentanea assenza Bellatrix e risposarti."
Bellatrix rise sonoramente: "Ma dico sei matta? Che soluzione pacchiana e inutile!"
"Invece no." la guardò seria "Io non conosco le tue intenzioni. Non so se vuoi mandare avanti questa cosa a tuo rischio e pericolo o evitare che si avvicini ancora a te, ma sposandoti otterrai quello che perferisci. Se vuoi tentare un approccio ravvicinato con il Sinogre Oscuro, e credimi sola una pazza come te vorrebbe, sposarti lo farebbe ingelosire.......se invece vuoi il contrario, avrai un'ottima scusa per lasciarlo perdere."
Bellatrix si abbandonò alle teorie della sorella e le diede completa confidenza "E se si arrabbia?"
"Perchè dovrebbe?"
"Perchè sono di sua proprietà."
"Te l'ha detto lui questo?"
In effetti non l'aveva mai detto, si sentiva così lei.
"...Trix, io dubito che ti abbia fatto una serenata confessandoti il suo amore."
"In effetti ha detto che non conto niente..." disse con un filo di voce.
Narcissa si limitò ad annuire come per affermare la sua ipotesi. Si alzò dal divano e guardò la sorella, appoggiata ad una sedia con aria stanca.
"Bellatrix, credo che tu abbia bisogno di ricordare chi sei."
"Hai ragione" rispose alzando lo sguardo ed incontrando gli occhi della sorella. "Sì, hai ragione"....e si smaterializzò dove poteva effettivamente sentirsi se stessa.


"Non sei stanca di prendertela con me per ogni cosa che va male nella tua vita? EH?" le urlò contro, con coraggio.
"No. Dammene uno."
"Adesso basta Bellatrix......basta!"
"E sarà una prigioniera a dire basta?" sorrise beffarda.
"Almeno ci provo. Sono rimasti soltanto altri due bambini....dopo che farai?"
"ERANO TRE! BUGIARDA!"
"Una è morta stanotte...."
"Ahahahah che soddisfazione. Bene, bene davvero. A quanto pare ti sono tutti contro. Devi essere punita per quello che hai fatto. Maaaaa oggi sarò clemente, non ucciderò nessuno."
"Cosa?..." fece appena in tempo a sussurrare l'altra, con la paura negli occhi quando vide uno dei suoi bambini piangere come un forsennato, urlando e contorcendosi dal dolore mentre la donna demoniaca che le stava di fronte muoveva verso di lui la bacchetta, assaggiando quel dolore che confortava il suo.



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Capitolo 8
*** Rivelazioni e confessioni ***



Come promesso il nuovo capitolo!! :)
Smak :*

"Ne è rimasto solo uno."
"Menti."
"No invece. Ne è rimasto solo uno Bellatrix, solo uno. Uno su sei.....sei un mostro."
"Così mi lusinghi."
Erano passati 4 giorni dall'ultima volta che Bellatrix aveva incontrato il Signore Oscuro e come si aspettava, non aveva ricevuto da lui alcun segno.
"Tutti questi...tutte....tutte queste false creature devono morire!" biascicava ad occhi sbarrati contro la prigioniera. "Sono pericolose!"
La donna la guardò con un ghigno scuotendo la testa lentamente "Bellatrix...." cantilenava "..Bellatrix, cara. Sappiamo entrambe che non è questa la vera motivazione, giusto? Tu uccidi le mie creature per un altro motivo, giusto?" si sentiva potente contro la sua padrona che per più di un mese l'aveva torturata incessantemente: aveva trovato il suo punto debole.
Ma Bellatrix, pur mostrando un po' di titubanza, non cedette "Tutto questo ti deve aver dato alla testa.....che cosa dici!?" ma suonava più come una domanda retorica a cui chiunque avrebbe potuto rispondere "sciocchezze!", ma nessuno lo fece, in primo luogo perchè li, non c'era nessun altro e poi perchè, per la prima volta, la prigioniera aveva messo alle strette la sua padrona, costretta a mentire.
"Io lo faccio perchè loro porterebbero solo male e tu, schifosa, viscida, hai oltrepassato un limite." Bellatrix era sempre più infuriata.
Poi, la prigioniera osò: "Vuoi dire...il limite che non sei riuscita a sorpassare...............tu?"
E fu il caos.
Bellatrix lanciò un urlo lancinante di rabbia e prendendo la rincorsa, diede un potente calcio in faccia all'altra. Poi estrasse la bacchetta, certa di volerla usare contro di lei con l'anatema più potente di tutti, quello che uccide, ma fu fermata da una voce proveniente dalle sue spalle.
"Bella. Fermati." chiunque fosse le corse vicino prendendole il braccio, smaterializzandosi velocemente in casa Lastrange. L'ultima immagine che vide fu della donna che si asciugava un rivolo di sangue proveniente dalla bocca.
"MA COSA HAI FATTO?" urò Bellatrix. "Stavo per.........." ma poi, si rese conto che chi l'aveva trasportata li, non sapeva il suo piano contro la prigioniera e si zittì. Si guardarono negli occhi, poi la bionda parlò.
"Ne ero sicuro" fece con aria altezzosa "..ne ero assolutamente convinta che ci fossi tu dietro a questo."
"Cissy che vuol dire?"
"Oh suvvia. Volevi ucciderla, ora dimmi il perchè!"
"Se mi hai trovato, saprai già il perchè."
"Infatti, ma voglio che sia tu a confessarti."
"Oh, quante sciocchezze................." sospirò buttando gli occhi al cielo.
Narcissa la guardò profondamente e lei si convinse che tanto, peggio di così non poteva andare.
"Un mese fa il Signore oscuro mi disse qualcosa...." cominciò camminando per la stanza, con la voce stridula di chi aveva paura "..mi disse che aveva un piano. Avrebbe creato dei bambini, dal corpo di una donna di cui si fidava, tramite un incantesimo potentissimo.
L'incantesimo implicava che i nascituri avrebbero completato il loro corso vitale in 20 anni. Praticamente, lo sviluppo si sarebbe concentrato tutto il questi 20 anni, permettendogli di crescere mentalmente e fisicamente, in molto meno tempo di quanto ne occorread un bambino normale. Ti rendi conto Cissy? Queste creature sarebbero cresciute di 10 anni in poco più di 13 mesi. Tutto questo, per infiltrarli ad Hogwartz ed avere libero accesso a Potter. Ma il Signore Oscuro...." disse sospirando pesantemente ".....non aveva scelto me per questo compito solenne. Io, che lo aiutavo, lo consigliavo e gli stavo vicino, NO! Aveva scelto lei! Questa nuova mangiamorte di cui si è fidato subito. Eylee non poteva prendere il mio posto Cissy, non poteva!"
Narcissa la guardava.
Sospettava già di una cosa del genere, ma pensava di più ad una semplice tresca tra Eylee e Vodemort.
Si avvicinò a Bellatrix che respirava affannosamente per la rabbia e le mise una mano sulla spalla: "Bella....molti mangiamorte stanno cercando Eylee. Dovresti quantomeno liberarla o sbarazzartene completamente. Se la trovassero sarebbe un guaio per te."
"Lo so..." replicò stancamente "..ma non ho ancora finito con lei. Non so come ha fatto ad acquistare la fiducia che io ho guadagnato dopo anni e sacrifici, ma io sola, devo avere l'esclusiva.."
Narcissa parlò piano: "Lo capisci, che non centra nulla l'amore, ma era solo un piano come un altro?"
Ma Bellatrix non rispose, così la sorella cambiò discorso.
"Hai pensato alla mia proposta?"
Parve ricordarsene solo in quel momento, ma non se ne curò molto e si smaterializzò facendo l'occhiolino a Narcissa. Doveva completare il lavoro.

Ed eccola ancora in quel luogo, con Eylee. Una donna consumata dalla pioggia, dalle catene che portava e dai bambini che le erano stati tolti.
Non la guardò nemmeno in faccia e la uccise.
Ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, Bellatrix vedeva la distruzione del suo piccolo sogno d'amore di tutto il lavoro che aveva messo insieme e per cui aveva faticato per essere la preferita.
Il bambino era immobile tra le braccia della madre in cui non scorreva più sangue.
Gli si avvicnò e ne scrutò il pallore.
Lui, era il frutto di qualcosa che il Signore Oscuro doveva riservare solo a Bellatrix: Eylee non centrava niente.
Pioveva forte ormai in quella stretta via.
Diede fuoco al corpo per non farlo trovare e guardò un ultima volta, l'ultimo bambino che era morto, ma non per causa sua. Come tre o quattro dei suoi fratelli, la mancanza di cibo e acqua era arrivata prima di una pazza dai capelli neri.
Se ne andò soddisfatta.
Si sentiva l'unica.

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Capitolo 9
*** Che il gioco abbia inizio ***


CIAO RAGAZZEE!
Si da il caso che io sia particolarmente ispirata in questo periodo (sarà il Natale???)
Un bacio eee spero vi piaccia!


Da quanto tempo non rideva?
Da quanto tempo non dava sfogo alla parte più naturale e giocosa di lei?
Da quanto non si divertiva semplicemente, con gli amici, in un pub di Nocturn Alley?
Le frullavano in testa questi pesieri come una sorta di autoconvincimento mentale, che l'avrebbe portata a divertirsi sul serio, invece di rompersi le scatole come stava accadendo.
Era al "Poison", uno dei luoghi di ritrovo più frequentati da maghi e strege, considerati compagnie non raccomandabili; con lei c'erano anche Crimeus, Santios, Ysa e Page e detta come va detta, Bellatrix si stava annoiando come non mai.
Non le piaceva troppa compagnia, se poi si trattava di due porci allupati e due mezze prostitute, non c'era da stupirsi!
Ysa e Page erano le più "vecchie" mangiamorte, coloro che avevano sempre fatto parte del seguito del Signore Oscuro, da prima che arrivasse lei, ma non le andavano poi molto a genio.
Ysa era alta, un po' gotica, circondata da lunghi capelli neri (lucidi e lisci, non ruffi come quelli di Bellatrix) e spesso e volentieri da uomini.
Page (chiamata "la rossa" per i suoi capelli corti e color del fuoco), era la sua migliore amica e veniva dalla Russia. Era stata trasportata a bordo di un Drago per essere condotta ad Azkaban, ma sorprendentemente lo aveva sedotto (eh sì, proprio il drago) e poi ucciso: per questo Bellatrix la odiava. Le sembrava esagerato e pacchiano, come piano di vendetta, sedurre e uccidere e poi, perchè proprio un drago? Non poteva prendersela con chi glial'aveva messa sopra?
Entrambe comunque, avevano il vizio del puro sesso, con la sola differenza che Ysa si limitava a sfinire i suoi compagni, mentre Page, come di copione, li uccideva appena raggiungeva l'orgasmo.
"Facciamo divertire un po' questi omuncoli?" sussurrò La Rossa con voce stridula, fastidiosa, guardando in modo complice Ysa che contraccambiò e si mise in piedi sul tavolo.
Non chiesero a Bellatrix di unirsi....troppo poco curata e priva di sex-appeal per i loro gusti.
Così, mentre le due davano spettacolo di loro riscuotendo parecchio successo, Bellatrix si fermò a pensare, sul perchè era finita in quel cazzo di pub, con quelle cazzo di persone odiose.
Tutto era cominciato la mattina prima, quando insieme a Narcissa aveva fatto una specie di piano d'attacco per convincere Crimeus a sposarla. Bellatrix sospettava, che mostrargli la scollatura sarebbe bastato, ma per la sorella ci voleva qualcosa di preciso, accurato e studiato.
Quindi, decisero di fare un incontro, con due o tre mangiamorte che sicuramente, ad un certo punto, li avrebbero lasciati soli dedicandosi ad altro e così fu, dal momento che Ysa e Page ballavano sul tavolo circondate da uomini bavosi (compreso Santios).
Era il momento di agire.
Si ripetè in testa che lo faceva per una buona causa: ottenere la gelosia di Voldemort.
Sembrava così stupido....così da liceali sfigati!
"Disgustose...." fece guardandolo altezzosamente.
"Vero. Tu saresti meglio. Perchè non ti unisci?" incalzò Crimeus con un cenno della testa.
"Perchè...." sospirò con occhio languido "..il mio scopo era di mostrare le mie capacità ad un solo uomo, non ad un pub intero."
Crimeus cominciava a scaldarsi "Oh....e....chi sarebbe quest'uomo?"
Con profondo disgusto, Bellatrix si avvicnò di botto e gli leccò l'orecchio provocando in lui un sussulto, terminando quella spietata mossa di seduzione con un piccolo morso al lobo ed una sola parola, soffiata fuori: "Tu..."
Crimeus non ci vide più: la carnagione, che già di per se era olivastra, diventò paonazza e con un gesto violento, la prese attirandola a sè.
Non si preoccuparono di essere scostumati, visto che due donna mezze nude ballavano e si destreggiavano proprio davanti a loro, e Crimeus, impaziente, cominciò a leccarle il collo sempre più avido, fino ad arrivare alla scollatura.
Bellatrix dal canto suo, era perfettamente composta, non doveva neppure fingere che le piacesse perchè se anche avesse fatto finti gemiti, non l'avrebbe sentita a causa di tutto il casino che li circondava.
Abbassò gli occhi, ritrovandosi sulla testa di Crimeus che ancora affondava nella scollatura del vestito: ne approfittò per guardarlo.
Non aveva mai notato che capelli folti avesse, castani e leggermente mossi. Ora che ci rifletteva meglio, non era un uomo così brutto!
La carnagione scurina, gli donava fascino, così come gli occhi neri...ma non le piaceva.
No.
Rimaneva una pedina nel suo piano di attacco.
Se avesse avuto una lista avrebbe spuntato il primo punto con su scritto SEDURRE UN POVERO IDIOTA, per poi concentrarsi sul secondo e ultimo punto: SPOSARE L'IDIOTA.
Chissà quanto ci avrebbe messo a convincerlo a fare una mossa del genere...
"Ehy basta su..." disse Bellatrix nel modo più dolce che conosceva spostandogli la testa.
"Uuuuuh noooo daaai!!"
"No no no no no!" sussurrò velocemente, stizzita, ma poi si ricompose "..se ne vuoi ancora dovrai venire a prendermi." e con uno schiocco di dita sparì.

"Fatto?" Narcissa era lì a casa di Bellatrix, come avevano deciso.
"Sì, dai sparisci che tra poco sarà qui..." detto fatto , la bionda si smateriallizzò.
"Con chi parlavi amore?" era Crimeus, arrivato un secondo dopo che Narcissa se n'era andata. Sembrava sinceramente divertito dal giochino che la donna gli proponeva e la domanda, sembrava molto più retorica che interessata.
"Allora, amore, dove andiamo?" quanta voglia che aveva quell'uomo un po' sbilenco con la bava alla bocca!
"Di qua..." e si fece strada su per le scale, slacciandosi lentamente i cordonetti neri del corpetto, legati dietro la schiena.



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Capitolo 10
*** La trappola del verme ***


Guarda qui, una come te, costretta a fare una cosa come questa.
Bellatrix stava davanti allo specchio, osservandosi immobile, nel riflesso vedeva una donna stanca, dai capelli scompigliatissimi, che indossava solo una vestaglia verde e nera, della quale la spallina destra era ceduta scivolandole sulla spalla.
La tirò su con violenza.
Dal bagno enorme della sua camera poteva sentire il respiro pesante del suo amante notturno.
Che schifo pensava.
Tuttavia il piano di Narcissa, ancora la convinceva e le era rimasto ancora addosso il gusto del suo ultimo omicidio, tanto da darle la forza di andare avanti ancora un po'.
Bellatrix sentì un movimento brusco provenire dal materasso e capì che si era svegliato.
"Bella?" chiamava Crimeus spaesato.
"Ti ho già detto di non chiamarmi Bella, non sono un cerbiattino docile, okey?" era stata più brusca del previsto, aveva paura che Crimeus lo notasse e si arrabbiasse, ma non se ne accorse.
"Sì bè, dov'è la colazione?"
E fu lì che a Bellatrix salì la voglia improvvisa di scagliargli contro un'anatema potentissimo, vederlo soffrire, farlo a pezzi e poi ridere di gusto, ma si limitò a sorridere.
Il piano cazzo, il piano!
Mentre scendeva la scalinata marmorea per andare in cucina, pensò per assurdo che se fosse stato Voldemort a dire una cosa del genere, si sarebbe sicuramente arrabbiata, ma avrebbe trasformato quel sentimento in passione. Le venne caldo e smise di pensare alla notte in cui le due potenze più malefiche del mondo magico si erano unite fisicamente.
Ovviamente Bellatrix Lastrenge non avrebbe ma cucinato, per nessuno, così nell'attesa che un'incantesimo facesse ogni cosa al posto suo, si appoggiò al tavolo e scrutò il silenzio come se aspettasse qualcosa: neanche a farlo apposta, suonò il campanello.
Bellatrix sapeva perfettamente chi era.
"Buongiorno Cissy..." sospirò aprendo la porta. Era sollevata di vedere una faccia amica, o quasi.
"Buongiorno Bella..." (eh sì, solo la sorella poteva chiamarla così!) "...allora?"
"Lo schifoso è di sopra. Tutto secondo i piani."
"Bene..." ma non sembrava gliene importasse qualcosa: sembrava turbata.
Nella mente di Bellatrix balzò subito un'idea che le fece venire la nause e quasi urlò: "è già tornato?"
"Non esattamente...hai 3 giorni Bella. Tre giorni per sposarti."
Improvvisamente tutto sembrava così dannatamente stupido. Così inutile, così patetico.
Per Voldemort lei era solo un giochino e invece che farsi furba, gli dava motivi in più per giocare e ridere di lei. Si era fatta scopare da un lurido verme solo con la speranza che lui la notasse.
"Non voglio più farlo." Bellatrix spalancò gli occhi e scosse il capo. "Non voglio più farlo!" ripetè.
Lo sguardo di Narcissa era chiaro, pulito, minaccioso.
Non aveva bisogno di parole per essere interpretato.
Bellatrix era andata troppo avanti ormai, non poteva cedere adesso.
"Tre giorni hai detto?"
"Tregiorni, sì." preva più tranquilla ora che il piano era di nuovo attivo.
"Me ne farò bastare mezzo, sono stanca di questa farsa, voglio arrivare al sodo!"
"IL SODO è QUI!" Crimues scendeva le scale con passo fiero, era convinto che le ultime quattro parole che aveva sentito pronunciare a Bellatrix avessero a che fare col sesso.
Le venne vicino e la cinse con un braccio: "Non ti è bastato stanotte, piccola?" si sentiva stallone. Era convintissimo. E invece Bellatrix tratteneva le risate ripensando ai 2 minuti e mezzo, che Crimeus era durato per poi collassare in un sonno profondo.
"Resti a colazione bionda?" fece ammiccando.
Narcissa era a dir poco disgustata, ma si tolse i guanti di seta e si appoggiò sul divano.

Durante la lunga e ricca colazione, le sorelle non sapevano come introdurre il discorso "matrimonio".
"Allora, Crimeus...come state voi due? Vi vedo così bene..." fece Narcissa poggiando il viso sulle mani candide.
"è una pantera!" rispose lui mentre si ingozzava di crepes.
Narcissa era sempre più disgustata da quell'uomo..."Sicuramente ci sarà un futuro per voi!"
"Sicuramente ci sarà stanotte...ehehehhe" Crimeus sorrise a Bellatrix ammiccando, ma l'effetto che ne uscì (forse per colpa delle briciole di cui era cosparso o del marroncino sui denti), riuscì piuttosto sgradevole.
"Narcissa è seria amore mio, io vorrei sposarmi. Con te."
Evidentemente, a Crimeus andò qualcosa di traverso perchè cominciò a tossire a più non posso.
"Oh no! Che idea terribile!" disse appena il grosso pezzo di colazione smise di andargli di traverso.
"Tranquilla l'avevo previsto..." sussurrò Narcissa a Bellatrix.
Con molta grazia e leggerezza, la bionda prese il bicchiere dell'uomo e gli versò il caffè che c'era in tavola: non vorrai farti andare di traverso qualcos'altro vero? fu la scusa.
Nella mossa perfettamente tranquilla e sinuosa, ci versò dentro anche qualcos'altro.
Cosa?
"Ecco caro, bevi!"
"Alla tua!" rispose lui, bevendo il contenuto della tazza.
Nessun effetto, almeno apparentemente.
Velocemente Narcissa si posizionò di fianco all'uomo, che tirò su in piedi e Bellatrix gli si mise davanti: aveva capito tutto.
Bellatrix afferrò il braccio di Crimeus saldamente.
"Giuri, Bellatrix di sposare quest'uomo?" fece Narcissa muovendo la bacchetta sulle loro braccia unite.
"Sì."
"Giuri, Crimeus, di sposare Bellatrix?"
"Sì..."
"D'ora in poi il patto di sangue è suggellato ed è indistruttibile...o uno di voi morirà."
Si sciolsero.
Che idea che aveva avuto Narcissa.
Lei, aveva rifilato una pianta potentissima, in un infuso altrettanto forte dal potere molto particolare.
Chi lo beveva, ripeteva esattamente ciò che diceva prima di lui una qualsiasi persona con cui aveva un contatto fisico.
In questo modo, non solo lui aveva accettato, ma l'aveva fatto nel patto di sangue.


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Capitolo 11
*** Brutte sorprese ***


Dovete perdonarmi. Sono mancata dalla ff per troppo, troppo tempo..ma questa assenza mi ha ispirata!!
Spero che continuerete a leggere (se lo facevate prima) o che comincerete oggi, chissà! Buona lettura! ^^

"Quando dici di voler fare una cosa la fai eh, bene bene..."
"A cosa ti riferisci?"
"Avevi detto mezza giornata, e così è stato...ora però, temo per quando capirà cioè che è accaduto."
"Oh bè." sbuffò. Non le interessava momentaneamente di avere un uomo ancora imbambolato sulla poltrona che faticava a capire dove si trovasse. L'incantesimo e la pozione, lo avevano stordito parecchio, tanto che Bellatrix provò una scheggia di pietà per lui, che ricacciò da dov'era venuta non appena si ricordò della notte precedente.
Quello che avevano fatto non era stato niente. Ninete a livello sentimentale e nemmeno in confronto al Signore Oscuro e alle sue doti sotto le coperte, ma forse era solo suggestione.
Un paio d'ore dopo, quando Narcissa era tornata a casa, Crimeus cominciò a realizzare un paio di cosette che non furono belle subito.
"Che cazzo mi hai fatto, strega?" ringhiò guardandosi le mani come se fossero state piene di sangue. Erano invece pulite e lievemente solcate dalla linea di sigillo del patto.
Bellatrix si chiedeva come gli avrebbe risposto. Con la verità? Non se ne parlava. Con qualche altro incantesimo? No, non sarebbe durato. E così giocò di furbizia: "Crimeus! MI STUPISCO DI TE! Non conosci forse il....Rito Della Mangosa? è il fondamento su cui si basano i Mangiamorte! Quando due mangiamorte si sposano, salgono di livello nelle grazie del Signore Oscuro! Guarda i Malfoy...sono i suoi prediletti da anni! Devoti, e sposati!!"
Crimeus sembrava confuso, ma la scusa reggeva e lui sfoderò un sorriso accattivante alzandosi dalla poltrona.
"Se ho bel capito allora, ora siamo i preferiti?"
"Bèèèè...io lascerei ogni cosa a suo tempo. Ecco per esempio, non chiedere nulla a Lui o fare allusioni a questo matrimonio: Il rito della Mangosa è profondamente personale."
"Perfetto bimba, okey!" e lasciò la stanza, probabilmente per tornare a letto.
Dopo questa buffonata, Bellatrix prese la scopa. Aveva bisogno di uscire.

Volando su FleekStreet notò qualcosa di curioso.
Le strade erano affollate, decisamente troppo affollate, di gente agitata e urlante.
Scese in mezzo ad un gruppetto di donne chiassose e chiese loro cosa stesse accadendo.
"Oh cielo una disgrazia!!" disse una senza nemmeno guardarla in faccia. Non appena lo fece infatti, si paralizzò. Tutti sapevano chi fosse e la temevano, pur essendo a Notturn Alley.
"Allora?" chiese furibonda Bellatrix protendendosi verso di lei con gli occhi neri spalancati.
La donna a fianco, capendo la minaccia prese il posto dell'amica: "Signorina Lastrenge, è...è stato trovato qualcosa laggiù, qualcosa di demoniaco."
Dagli occhi neri giunse uno sguardo interrogativo.
"..un bambino! Piangeva e...si muoveva tutto....e...bè non aveva il naso"
Immediatamente un'immagine le schizzò davanti agli occhi: quando aveva lasciato la donna ardere nelle fiamme, c'era un bambino, apparentemente morto ed immobile tra le sue braccia. Evidentemente, non era poi così morto.




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Capitolo 12
*** Come back ***


La porta si spalancò.
Un brivido lungo percorse l'intera schiena di Bellatrix facendola rimanere immobile, gli occhi fissi sulla figura che camminava veloce verso il suo posto capotavola.
Quella mattina, Voldemort aveva indetto una riunione per annunciare il suo ritorno: qualcosa di molto tranquillo a quanto pareva.
Camminando lungo la tavolata piena di Mangiamorte, non guardò nessuno, men che meno Bellatrix, seduta affianco a Crimeus.
"Salve" disse sedendosi. Un ronzio di "mio signore..." e "ben tornato..." riempì il salone.
"Il mio compito è stato compiuto. Ciò che dovevo fare l'ho fatto. Ora, c'è qualcosa che dovrei sapere che è successo mentre ero via?"
non guardava nessuno in particolare, il tono non era nemmeno minaccioso, ma Bellatrix si sentì i suoi occhi addosso, persino la sua bacchetta puntata alla gola; poi Crimeus parlò.
"Mi sono sposato!" emise uno strilletto e la bocca si allargò in un tremendo sorriso fasullo.
Voldemort lo guardò di sbieco come se nn sapesse nemmeno chi fosse e cosa facesse lì, ma visto che era stato lui a chiedere e nessun altro parlava, gli chiese con chi.
"Con Bellatrix naturalmente!" Crimeus allargò le braccia e guardò uno ad uno i Mangiamorte come se si aspettasse un applauso, ma nessuno gli diede corda.
"Naturalmente? Come sarebbe naturalmente?" rispose Voldemort con tono tranquillo e pacato appoggiando la testa sul dorso della mano, come per impegnarsi ad ascoltare.
"Bè...noi..."
"Eppure mi sembrava che Bellatrix mi avesse concesso la sua grazia non meno di una settimana fa." pareva tranquillo nonostante avesse appena fatto fare una figuraccia alla donna di cui ora ridevano tutti.
Crimeus non pareva dispiaciuto per quello che aveva scoperto, quanto più per le risate che il Signore Oscuro aveva suscitato e lui no. Così per non essere da meno, tentò una battuta: "Si vede allora che la dona a parecchia gente!!" ma di nuovo, nessuno rise.
Il fatto era che, tutti sapevano che tra Bellatrix e Voldemort qualcosa c'era....forse credevano che fosse più un rapporto padrone-schiavo, ma che comunque pareva stretto e non si azzardavano a scherzare su di lei se non era il loro Signore ad incalzarli.
La cena proseguì tranquilla parlando del più e del meno, come se nulla fosse successo.
Bellatrix però, si sentiva strana. Qualcosa che non aveva mai sentito dentro continuava a crescere fino a fermarsi in gola...forse lacrime, forse rabbia, non lo sapeva, ma poco dopo dovette correre in giardino a vomitare.

Dopo mezz'ora se ne stava ancora lì fuori senza il coraggio di rientrare. La notte si faceva sempre più scura e l'erba su cui era seduta era umidiccia.
Ad un certo punto sentì provenire da dietro di lei dei passi leggeri avvicinarsi, ed una mano altrettanto leggera accarezzarle la schiena.
"Oh Cissy, che fai?" prese la mano sulla sua spalla e la buttò giù infastidita, accorgendosi però che era decisamente più fredda delle mani di Narcissa.
"Avrò pur cambiato aspetto, ma non sono una donna!"
"Come mai così di buon umore?"
"E tu come mai così nauseata? Ti sei sposata da poco e sei già incinta?" ironizzava, ma lei lo trovava disgustoso. Quasi come il saporaccio che le era rimasto in bocca.
"No..macchè incinta, oddio che orrore!"
"Non vuoi dei bambini Bellatrix? Uhm...è per questo che hai ucciso quelli di Eylee?"
Le salì un altro conato che si fermò in gola.
"C...cosa?"
Voldemort le fu davanti in mezzo secondo e si chinò verso di lei. "Tu non mi freghi" cantilenò toccandole il mento.
"Non..."
"OH MA SMETTILA!" gridò spazientito cambiando umore in un secondo. "TIRA FUORI LE PALLE BELLATRIX! TU SEI UNA STRONZA!" la provocava...
e lei reagì.
Si alzò, lo guardò torvo. Vedeva un uomo, non il suo padrone. Ed era stanca di essere soggiogata a lui. Sì, era stronza, odiava Eylee e aveva ucciso i suoi figli....bè tranne uno, ma questo Lui non lo sapeva.
Scossò i capelli neri e gli diede uno schiaffo.
"DOVEVO ESSERE IO, IO!"
La litigata si smorzò subito dopo.
Voldemort la prese per il braccio e poi, si smaterializzarono.

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Capitolo 13
*** Nel buio ***


Quando aprì gli occhi, non sapeva bene dove fosse.
I suoi sensi erano indeboliti, offuscati.
Sentiva che era distesa da qualche parte, dalla durezza pensava un pavimento.
Sentiva che era freddo.
E sentiva che c'era qualcun altro lì con lei.
Stette zitta, non sapendo bene cosa aspettarsi, poi la Sua voce parlò: "Volevi essere tu, è così?"
La voce veniva da dietro, si voltò di scatto nel buio più totale come per vedere attraverso l'oscurità.
Nel muoversi, si accorse che non era un pavimento quello su cui era, ma un letto.
E lì capì. "S-sì..."
"Bene. Dunque, nonostante io avessi prefissato per te un compito ben maggiore, ti darò l'onore di rimanere incinta." il tono di Voldemort era visibilmente sarcastico.
"Quale? Quale compito maggiore?" forse tutta la disperazione e la sensazione di tradimento che Bellatrix aveva sentito in quei giorni erano solo state frutto di fraintendimenti. Un compito maggiore aveva detto...
La luce rimaneva spenta, Bellatrix immobile. "Oh ma che importa ormai? Qualcun'altra mi seguirà nei miei spostamenti per gli Horcrux. Vedi Bellatrix, volevo che Eylee desse vita ai miei bambini perchè avevo notato che era una donna molto materna e che li avrebbe protetti e portati al raggiungimento del loro scopo, ovvero, entrare ad Hogwarts. Pensavo di usarla come pedina, mentre io avrei continuato a fare dei viaggi al fine di assicurare i miei preziosissimi Hocrux...e volevo portarti con me. Nonostante io sia il mago più potente di tutti i tempi, avere l'anima spezzata in 7 parti mi rende debole di tanto in tanto..."
Lei rimase pietrificata.
Quello che aveva sentito era sicuramente molto bello e anche molto logico a pensarci...ma lei si era fatta prendere da un sentimento banale come la gelosia, che aveva oscurato la sua mente lucida.
Il pensiero di viaggiare con Voldemort ed aiutarlo era molto più che sfornare figli e farne da balia.
Nel buio sorrideva.
Sorrideva perchè era stata una sciocca per tutto quel tempo, con i suoi sospetti, i suoi presentimenti e la sua gelosia.
Sorrideva perchè finalmente avrebbe potuto liberarsi di Crimeus, quel viscido essere che proprio non le piaceva.
Sorrideva perchè Voldemort aveva scelto lei, per una volta.
Poi la sua felicità si spense d'un botto, quando sentì le mani di Lui accarezzarle il braccio lentamente, sussurrando "ma ormai è troppo tardi."
Bellatrix cercò di scarsarsi, ma come previsto, Lui la prese e la distese sul letto duro e freddo. "...ti accontenterò mia cara, sarai TU la madre dei miei figli."
"No..no aspetta..." ma Voldemort non si fermava, quella non era una minaccia, ma la decisione che aveva preso.
"Cosa ti aspettavi? Hai ucciso i miei figli, io ora ho bisogno di averne altri per il mio piano, e tu li vuoi più di chiunque altro."
Voldemort teneva le braccia di Bellatrix bloccate sul letto, mentre coi denti le strappava il vestito. Lei, con la voce spezzata di una donna disperata, cercava di dissuaderlo. "No, non è vero, io..io non li voglio. Io volevo essere l'unica, essere scelta! Viaggerò con te Mio Signore, ma per questi, prendi qualcun'altra."
Voldemort rise quando strappò l ultimo pezzo che gli consentì di arrivare dove voleva arrivare.
A Bellatrix ormai non era rimasto che urlare nella speranza che qualcuno la sentisse o che Lui si impietosisse, invece rideva.
Ormai non aveva via di scampo.
Sentì che anche le mutandine le venivano strappate e da lì, fu un miscuglio di emozioni.
In un certo senso le piaceva, del resto era l'uomo che amava.
D'altra parte però, sapeva che quel bellissimo e passionale amplesso era contro la sua volontà e che da quello sarebbero nati dei bambini....se così si potevano definire.


Ciao mie care!
Ecco un nuovo capitolo!
Spero che vi sia piaciuto :) In tal caso (o anche in caso contrario), lasciatemi un commentino ;)
Alla prossima!!!!!!

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