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La sveglia suonava le 7:30. Spencer
dorminva beatamente con un grosso libro posato aperto sul petto, ma spostandosi
lo fece cadere e con esso... pure lui. Si alzò massaggiandosi la schiena e
spense la sveglia.
Arrivò al lavoro con un quarto d'ora di
anticipo, e già trovò JJ, Hotch e Rossi
indaffarati: -Buongiorno- -Ciao Reid, potresti
chiamare Derek ed Emily e dir loro di arrivare
subito?- -C'è un nuovo caso?- chiese Garcia, appena uscita dall'ascensore -Si Garcia- nel frattempo Spencer parlava con Derek e subito dopo chiamò Emily.
Alle 8:45 tutti, meno Garcia, chiusa
nel suo arem super-tecnologico, si riunirono in sala, mentre JJ accendeva lo schermo:-Allora,
sono state trovate due donne, di 21 e 25 anni, morte strangolate sull'autostrada che porta a... Las Vegas- questo
particolare attirò subito l'attenzione di
Spencer -Che lavoro facevano?- chiese. JJ fece
passare altre 2 foto, per far vedere la facciata principale di quello che sembrava un...-Night.
Lavoravano in un night-club?- -Si, da circa 6 mesi. La prima vittima, Samantha Niels, era la barista
mentre la seconda, Julienne Simons era una ballerina, faceva gli spettacoli di
prima serata insieme ad altre due ragazze, Amanda
Stephen e Annabelle Thomas-. Spencer quasi si
affondò con il caffè; Derek lo schernì:-Che c'è Reid, hai un passato
turbolento da nascondere?- -Coff... no... cof
cof... scusate, è che Annabelle Thomas la...
conosco sin dall'infanzia- tutti lo fissarono in
modo strano e Reid si agitò subito:-No..non è come pensate... d..dav..vvero- -Oh bene- tagliò corto Hotch -per interrogarla allora non ci saranno
problemi- -Eccome- sussurrò divertito Derek.
Sul jet privato della BAU, gli agenti
stavano ripassando il caso, in collegamento con Garcia:-Ehi miei angeli, ho notizie succulente--Dicci tutto Garcia--Allora,
Juliennne non ha macchie gravi sulla fedina penale, solo una denuncia per un
furtarello compiuto a15 anni. Abitava
con il fratello Jackson in un mini appartamento a cinque isolati dal
night-club. Il fratello è pulito, non ha nessuna denuncia a suo carico nè
nient'altro. I genitori sono morti da cinque anni--E per
quanto riguarda la barista?- le chiese Rossi -Ooh, la signorina era proprio una peste senza speranza: ha tre
denuncie a suo carico per disturbo alla quiete pubblica...--Disturbo con cosa?--Beeh,
diciamo solo che era una ragazza che si dava alla pazza gioia... con orgie e
roba varia. Comunque, era anche una ex-tossicodipendente. E' stata in una
clinica per un anno, poi è uscita senza avere altri problemi del genere. Da
quel che sono riuscita a scoprire ancora, non aveva relazioni e i genitori
abitano ancora a Las Vegas nella zona residenziale- finì il resoconto. Dopo un breve
ragionamento, Hotch sentenziò:-Purtroppo l'unico punto in comune è il night--Potrebbe essere un killer sessuale...- disse subito Prentiss -Molto probabile, è l'unica soluzione plausibile in questo momento. Il
modus operandi è uguale, quindi è lo stesso killer. Ma non è molto
organizzato..- Hotch fu
interrotto da Derek che continuò -Infatti ha colpito a caso: le vittime avevano compiti totalmente
differenti all'interno del locale. Ciò significa che non ha
"preferenze" riguardo a quello che fanno. Però ha lasciato i corpi
lontano dal locale ma mal nascoste, e non sappiamo ancora dove sono state
uccise le ragazze-. Rimasero qualche secondo in silenzio, ognuno immerso nei propri
pesieri, dopodichè l'agente Hotchner prese la parola, anche perchè mancava poco
all'atterraggio del jet privato:-Allora, Morgan e Reid, voi andrete a parlare con Annabelle. Reid sai
dove abita?--Ehm... si, so dov'è--Bravo Romeo- lo prese in giro Derek -Io, Rossi ed Emily andremo alla centrale di Las Vegas per gli ultimi
ragguagli e per organizzarci. JJ avverti la stampa di non lasciar trapelare
notizie. Ok? Bene, andiamo-.
E' LA MIA PRIMA FAN FIC SU CRIMINAL MINDS, MA E' DA UN PO'
CHE CI LAVORO SU. DA QUANDO HO INIZIATO A SEGUIRE IL TELEFILM, ME NE SONO
APPASSIONATA!
ADORO SPENCER IN MODO INCREDIBILE! SIATE ONESTI SE O QUANDO
COMMENTATE, ACCETTO CRITICHE E SUGGERIMENTI! :)
baci AlexiaLil
P.S. IMPORTANTE:
SE SIETE FAN DI VAMPIRE DIARIES, DI STENFAN E SOPRATTUTTO DI
DAMON, ANDATE A LEGGERE QUESTA FIC, E' DAVVERO SCRITTA BENE E GARANTISCO IO PER
LA MIA MIGLIORE AMICA, JESSALEX. NN VI DELUDERA'!
La casa
era come se la ricordava: fuori dal centro di Las Vegas, con solo il piano
terra, le finestre con le tende gialline. Gli venne in mente quando Annabelle
cercava di convincerlo a giocare con lei e ad abbandonare i suoi scacchi, che
lui puntualmente metteva da parte per far sparire il broncio dalla faccina della
sua amica. Derek diede una pacca incoraggiante alla spalla di Spencer:-E' da
tanto che non la vedi?- -Saranno anni ormai, e anche le nostre telefonate, non
ricordo nemmeno l'ultima volta che l'ho sentita-. Spencer si riscosse e suonò il
campanello. Ma ad aprire non c'era la bambinetta che si ricordava: era una
signora di mezz'età , con il sorriso da nonna amorevole e i capelli bianchi come
le nuvole. Ecco come si presenta una classica nonna tutta torte e biscotti.
-Ehm,
scusi signora. Stiamo cercando la signorina Annabelle Thomas, siamo dell'FBI-,
mostrando il distintivo. Dalla signora scomparì il sorriso amorevole, che lasciò
spazio ad un viso preoccupato -Perchè? Cosa è successo?- -Niente dovremmo
parlare con lei. Ma lei chi è scusi?- chiese Morgan -Sono la vicina di Annabelle,
qualche volta l'aiuto in casa quando... lavora e non può lasciare la piccola
sola-. A quella parole Spencer si bloccò: una bimba? Annabelle aveva una figlia,
e non gliel'aveva mai accennata?
Morgan guardò Reid di
sott'occhi e chiese alla signora dove allora si trovasse la ragazza, e lei
rispose che stava lavorando al night:-Povera ragazza, deve fare un lavoro del
genere per mantenere lei e la piccola - e salutò gli agenti.
-Reid riprenditi- lo
scosse gentilmente Morgan.
La centrale di Las Vegas
era abbastanza preparata: non erano nuovi ad omicidi del genere o aggressioni.
Mentre JJ al telefono convinceva i media locali e non a tacere su questi fatti
fino al momento opportuno, Hotch, Rossi e Prentiss preparavano una bozza del
profilo con le prove trovate dalla polizia:
-Allora, cosa sappiamo di
lui?- chiese Rossi -Che molto probabilmente è un maschio sui 30 anni e non ha
ucciso le donne nel luogo del loro ritrovamento, da quello che mostrano le
impronte e i dati raccolti dalla polizia- disse Emily -Ma non ci sono segni di
stupro sulle vittime, quindi non è proprio un killer sessuale- -Non cercava il
piacere..- pensò ad alta voce Hotch -...forse una vendetta?- -Questo
spiegherebbe il modo in cui lascia le vittime e il suo disordine, malgrado abbia
fatto in modo di non lasciare traccia del suo DNA. Non gli importa di come
tratta le ragazze, lui odia loro o qualcuno che gliele ricorda o ciò che
rappresentano. Non gli importa dove le lascia, non ha rimpianti, nè una sorta di
rituale. Le voleva solo togliere dalla circolazione. E al momento ha preso di
mira le ragazze del night-club- Rossi prese il telefono, illuminato:-Garcia,
sono Dave. Dovresti cercare uomini che abbiano all'incirca 30 anni o poco più,
con precedenti contro prostitute, ballerine di night-club, ecc. e che abbia
forse una parente donna che sia collegata possibilmente a questi tipi di
lavori- -Sarà fatto capo- rispose Garcia.
-Ci vuole Spencer per un
profilo geografico-
-Possiamo riternerci un
tantino soddisfatti-
Ringrazio le 47 persone ke hanno
letto il primo cap. e
takara che ha lasciato un commento:
grz mille dei complimenti, sono felice che la storia ti incuriosisca :) però mi
sembra strano che i dialoghi nn siano distaccati, ho controllato due volte prima
di pubblicare.. boh spero che questa volta sia tutto risolto
Il
buttafuori del night non era sicuramente amichevole, convenì Reid. L'aveva
squadrato da cima a fondo, quasi ridendogli in faccia e appena Reid, scocciato,
gli mostrò il distintivo, quello gli fece passare con tutta fretta.
Non
c'era un palco, ma uno spazio grande in mezzo ai tavoli con tre pali rischiarati
dai faretti colorati, ma era strano a vedersi, tutto quel buio malgrado non
fossero nemmeno le 17. Reid deglutì mentre guardava le ballerine che si
destreggiavano sui pali: anche con magliette larghe e panta-calze, non si poteva
non notare quanto fossero sexy e bellissime. Soprattutto una in particolare
attirò l'attenzione di Spencer: la ragazza che ballava sul palo sinistro, coi
capelli lunghi e lisci, chiari, con la frangia a coprirle la fronte e gli occhi.
Reid non si sarebbe mai scordato il viso di Annabelle, nemmeno fra cent'anni. E
per lui era un dolore doverla vedere buttare la vita così, perchè si ricordava
bene i suoi sogni e i suoi progetti, e fra questi non c'era un lavoro in un
night club, col padrone (ne erano sicuri) seduto su uno dei tavoletti vicini,
con un sigaro e che le guardava come il peggiore dei maniaci.
Quando le ragazze finiro le prove, Annabell incrociò gli occhi di Spencer, e
impallidì di colpo. Anche il padrone del locale si girò e sbuffando, si alzò
dalla sua "postazione privilegiata" e si avvicinò verso i due ospiti non
graditi, difatti si rivolse loro scorbutico:-Il locale è ancora chiuso, tornate
all'orario di apertura- -Veramente non siamo clienti..- prese parola Derek,
visto che Reid non dava cenno di vita -..siamo agenti dell'FBI. Io sono l'agente
Morgan e questo è Il Dott. Reid-, Spencer tornò in sè prima che l'uomo potesse
accorgersi del suo straniamento -siamo qui per fare delle domande riguardo
l'assassinio di due sue dipendenti: Samantha Niels e Julienne Simons- -Oh si,
quelle due poverette. Sentite, qui gira un sacco di gente poco raccomandabile, e
molto spesso quando si ubriacano infastidiscono un po' le ragazze, ma i miei
agenti di sicurezza sono molto vigili per quanto riguarda le mie dipendenti,
soprattutto le bariste e le ballerine, che sono più a contatto con i clienti. Le
ragazze potrebbero aver conosciuto chi ha fatto questo loro, o che so io. Mi
dispiace, ma è tutto quello che posso dire- -Allora non le dispiacerà se
parliamo con le due colleghe di Julienne, vero?- -Veramente si- si impose
l'uomo. Morgan allora fece leva sul suo modo minaccioso ma convincente, da leone
paziente -Sa che in questo modo potrebbe essere denunciato per ostacolo
all'indagini?-.
Il
padrone del locale gli accompagnò dietro le quinte, dove c'erano i camerini
delle ballerine:-Con chi dovete parlare?- -Con Annabelle Thomas e Amanda
Stephen-. Un paio di minuti e l'uomo uscì accompagnato dalle due ragazze,
entrambe con le giacche addosso. Reid e Annabelle non riuscivano a guardarsi in
faccia:-Mi dispiace, ma dovremmo portarle alla stazione di polizia-, il capo del
locale si girò verso le ragazze, che annuirono impercittibilmente e lui
acconsentì.
-Come
mai ci avete portato qui? Potevate interrogarci al night- chiese Amanda a Derek
-Perchè siete le uniche ad aver visto Julienne e Samantha prima di essere
uccise, quindi siete due testimoni importanti e per tanto è procedura che siate
interrogate nella stazione di polizia- le rispose Rossi. Spencer e Annabelle
erano seduti lontano dal trio, in sala d'aspetto ed entrambi non fiatavano. Poi
Reid non ce la fece più a trattenersi:-Non mi avevi detto che avevi una figlia-.
Annabelle sobbalzò e lo guardò imbarazzata e pallida:-Ehm.. ecco non era una
cosa facile da dire, al telefono o in una lettera. Aspettavo che venissi qui-
-Quanti anni ha?- lei sorrise -Ha quasi tre anni ormai- Spencer si incupì:
l'aveva concepita poco prima della sua partenza per Quantico:-Bhe, è
comprensibile. Le statistiche mostrano che più della metà delle relazioni a
distanza non vanno mai a buon fine-. Lei lo guardò interrogativa:-Cosa stai
dicendo? Pensi che ti abbia tradito quando mi dicesti che mi lasciavi per andare
a Quantico?- ora era offesa, ma Spencer era un po' lento su queste cose, e lo
capì soprattutto Emily che ascoltava in lontananza e comprese la notizia
shockante prima dell'interessato.
-Bhe
si, insomma..- era imbarazzato e arrabbiato, ma ancora non ci era arrivato
-..Magari ti avrei capito..- non finì la frase perchè lo schiaffo che ricevette
gli fece girare la testa. E anche quelle degli altri agenti:-Sei.. sei uno
STUPIDO! Come diavolo ti è venuta in mente una cosa del genere, idiota! Super
cervello un CORNO!- Annabelle era furibonda, e le lacrime le rigavano il viso.
Spencer la guardava immobile e sorpreso. Emily pensò di intervenire, anche
perchè Derek e David finirono di parlare con Amanda:-Annabelle, devi andare con
gli agenti Morgan e Rossi- le disse, porgendole un fazzoletto. Annabelle le
sorrise riconoscente e, asciugandosi gli occhi, andò spedita verso i colleghi di
Specer e Emily. Reid, con la cinquina di Annabelle visibile in volto, fece per
seguirla ma Emily lo fermò, dicendo che non poteva seguire l'interrogatorio
perchè era coinvolto emotivamente e sentimentalmente con la testimone.
-Bene
Annabelle, potresti dirci da quanto conoscevi Samantha e Julienne?- chiese
gentilmente Rossi:-Samantha la conoscevo...- prese un respiro, per l'agitazione
e quasi si mise nuovamente a piangere -.. la conoscevo da circa tre anni.
Eravamo molto amiche e quando mi disse sette mesi fa, che cercava un lavoro, le
dissi che poteva lavorare al night. So che non era uno stinco di santa, ma dopo
che si è disintossicata, cercava di rigare dritto- -E cosa ci puoi dire di
Julienne?- domandò Morgan:-Anche a lei ero molto legata. Diversamente da come
potreste pensare, lì dentro siamo tutte legate.. da qualcosa- -Cosa?- -Da fatti
che ci hanno portato a lavorare in quel night- disse severa. Rossi e Morgan si
scambiarono uno sguardo:-Chiamo Reid- -Non lo voglio vedere quell'imbecille!-
sbottò rossa in viso la ragazza:-Ook- e Morgan chiuse la porta lentamente.
L'interrogatorio andò avanti una mezz'ora:-Non hai notato qualcuno che.. ehm..
non era molto contento di stare lì? Qualcuno che ti sembrasse ostile--No, mi
dispiace. Una ballerina non fa molto caso a questo genere di cose, le basta che
quegli stupidi caccino fuori i soldi. La collega di Julienne magari c'ha fatto
caso più di me- -Come si chiama?- -Tina Grossman-.
Reid
e Emily erano seduti in sala d'aspetto, lui con il ghiaccio sulla guancia, lei
con la tazza di caffè, ormai freddo.
-Non
può essere..- sussurrò Spencer -.. me l'avrebbe detto. Una cosa del genere non
si tiene nascosta per tre anni- Emily lo guardò in viso, mettendoli una mano
sulla spalla, e lui continuò:-Può essere che mi.. abbia mentito? Intendo, sul
fatto che mi abbia tradit..- -Reid, praticamente te l'ha urlato in
faccia-
-E'
possibile che io sia padre?-
-Credo proprio di si, Reid-
Ecco la
scioccante verità! A dir la verità, ho sempre immaginato Spencer padre, è una
cosa che trovo adorabile, e adoro anche le fan fiction che fanno vedere lui in
questo compito!
che esiste,
c'ho messo un sacco per trovarne uno che potesse assomigliare a quello della mia
fantasia, anche se nn lo immaginavo così!
ora risp
all'unico commento, sempre di takara:
tranquilla, il
prox cap risponderà alle tue domande! grazie per i tuoi commenti :)
E ringrazio
anche coloro che, seppur non commentino, leggono cmq la storia
bacioni,
AlexiaLil
P.S. IMPORTANTE:
SE SIETE FAN DI VAMPIRE DIARIES, DI STENFAN E SOPRATTUTTO
DI DAMON, ANDATE A LEGGERE QUESTA FIC, E' DAVVERO SCRITTA BENE E GARANTISCO IO
PER LA MIA MIGLIORE AMICA, JESSALEX. NN VI DELUDERA'!
Finito l'interrogatorio, Annabelle venne accompagnata fuori da Morgan:-Reid, che
ti è successo?- lo prese in giro l'amico, ma il ragazzo lo ignorò:-Dobbiamo
parlare- disse alla sua ex:-Ok, ma osa di nuovo dirmi una qualsiasi cosa come
quella di prima, e ti faccio male Spence, ma tanto- lo incenerì. Morgan rimase
interdetto, ma Emily gli spiegò la situazione, ovviamente omettendo il
particolare che Reid era padre.
-Reid,
accompagna le due ragazze a casa loro e voi due signorine, dovrei chiedervi di
tenervi a disposizione- -Certo- risposero.
In
macchina, Reid accompagnò Amanda, che scambiò qualche parola con Annabelle e
Reid le raccomandò di stare all'erta, dopo di ché lui e Annabelle si diressero a
casa di quest'ultima
-Mi
dispiace per.. prima. Io.. non volevo insinuare certo che.. che mi fossi stata
infedele. Ecco..- -Spence, sta zitto- -Va bene-. Arrivati di fronte a casa,
nessuno dei due fece per scendere dall'auto, e la ragazza iniziò a
parlare:-Perché hai creduto che ti avessi tradito? Insomma... dopo quello che è
successo fra noi, come hai solo.. potuto pensare che non fosse tua?- gli chiese,
guardandolo negli occhi, gli stessi occhioni da cucciolo della sua piccola.
Spencer si schiarì la voce:-Io.. ammetto di non averci pensato immediatamente.
Ero già abbastanza shockato quando la tua vicina mi ha detto che badava alla
bimba e tu mi dici che ha tre anni, mi fai capire che potrei..- -Sei suo padre.
Non potresti. Appena la vedrai, sarà meglio di un test di paternità- lo sgridò e
scese -Vieni, te la presento-.
Salutata la vicina, Annabelle si diresse nella sua camera, perché sapeva che la
piccola era sempre lì:-Amore di mamma, non vieni a darmi un bacio?- -Mammaaa!- e
una bimbetta le corse in braccio. Spencer la guardò affascinato: aveva i capelli
a boccoli, castani chiaro e il sorriso della mamma. Ma gli occhi, quelli era
certo che fossero i suoi, quella tonalità di castano scurissimo, che però
brillavano.
-Chi
tei?- le domandò la bimba. Lo guardava curiosa, con la testa posata sulla spalla
della sua mamma, che si mordicchiava il labbro inferiore. Reid si riprese un
po':-Io.. sono un amico della tua mamma, mi chiamo Spencer- e non poté evitare
di sorriderle.
-Tao-
lo salutò con la manina, e timidissima affondo la faccina nei capelli della
mamma, lanciando qualche occhiata al ragazzo, che sorrideva commossa:-Spence, ti
presento la mia piccola Serenity- -Ciao piccola- -Serenity, non fare così. Lui
è...- guardò Spencer, sorridendo e socchiudendo gli occhi -.. è un amico
speciale della mamma, quindi con lui devi fare la brava e ti devi fidare. E'
buono- -Va beene- -Adesso va a giocare e saluta Spencer, ok?- fece scendere la
bambine, che zampettò verso Spencer, il quale si era piegato sulle ginocchia per
arrivare a vederla in faccia, e la piccolina gli diede un bacino sulla guancia e
corse verso la sua cameretta. Spencer la guardò andar via con un sorriso amaro:
già desiderava essere chiamato papà da quella piccina. Si alzò e si avvicinò ad
Annabelle, che gli prese una mano e lo condusse nel piccolo salotto, pieno dei
giochi di Serenity.
-Quando... hai scoperto di aspettare Serenity?- -All'incirca tre settimane dopo
che te ne sei andato. Non sapevo davvero come dirtelo, e avevi appena iniziato.
Spencer, mi pento di non aver parlato prima, perché desideravo
che fossi qui a godere con me il mio.. pancione..- ed emise un risolino -ma non
mi sarei mai perdonata se t'avessi costretto a tornare indietro, dopo che avevi
faticato tanto per andartene.. e.. non sapevo se l'avresti voluta o no- lo
guardò triste, mentre lui assorbiva tutto in un colpo le sue parole. Non gli
aveva detto che era incinta solo per non rovinargli la carriera? Perché aveva
paura che l'avrebbe costretta ad abortire?
-E i
tuoi di sogni? Hai rinunciato all'università, alla tua laurea in pedagogia e ti
sei dovuta arrangiare da sola. Avrei potuto, anzi, avrei voluto aiutarti. Perché
mai non avrei dovuto desiderare di fare il papà? Di avere un figlio da te?
Certo, non.. non sono il massimo delle aspettative per un figlio, anzi, secondo
le statistiche la maggior parte dei figli si impegna a non assomigliare ai
proprio genitori...- -Spencer, inizi di nuovo a parlare a vanvera- lo fermò lei
poggiando l'indice sulle labbra di Spencer. Guardava il suo dito, e quel
contatto lo fece avvampare imbarazzato. Lei lo guardava dritto negli occhi,
mentre lui non aveva il coraggio di alzare il viso, era occupato a contemplare
le loro mani unite.
-Spencer guardami, ti prego- e lui ubbidì; Annabelle lo guardava con gli occhi
umidi e con un sorrise leggero ad illuminarle il volto:-Ti prego, riproviamo
Spencer, anche se dovrai restare per poco a Las Vegas. Ti scongiuro, ti voglio
nella mia vita, nella vita di Serenity. Ti Voglio ancora con me- non era
riuscita a trattenere le lacrime.
Spencer fece per rispondere, ma il telefonino squillò e lui dovette, riluttante,
rispondere: era Rossi:-Pronto David--Spencer, le tue ore d'aria sono finite, mi
dispiace. Vieni qui in centrale, ci serve al più presto un profilo geografico- e
chiuse la telefonata. Annabelle fissava Spencer triste:-Devi andare-
constatò:-Però.. quando puoi.. vieni qui ok?- -C..certo. E cosa dirai a Serenity?
Sul fatto che.. beh sono suo padre?- Annabelle ci pensò su per poco:-Per ora te
la lascio conoscere- sorrise un po', e diede un bacio sulla guancia a Spencer,
che chiuse gli occhi e l'abbracciò stretta.
Eccomi con il
4 ^ cap. siccome c'è stato un solo commento e la cara takara mi ha suggerito la
bimba, il sondaggio lo vince la piccola della prima foto, di cui rimetto il link
grazie takara
per il commento, sn felicissima ke ti piaccia e ancora nn ci credo! mi sn
divertita a scrivere dello schiaffo ed eccoti accontentata con un cap quasi
incentrato su Reid e Annabelle! io li trovo carinissimi insieme! il prox cap è
ancora da finire, ma spero di sbrigarmi e di nn ridurmi come per l'altra mia
storia.
Ringrazio
anche tutte le persone ke leggono la storia, ogni giorno di più aumentano, grz a
tutti! :)
In
ufficio, nessuno fece domande sul ritardo di Spencer, che si era messo subito a
lavorare sul profilo con la mappa di Las Vegas e d'intorni. Derek era sempre sul
punto di domandargli qualcosa, ma prontamente veniva intercettato da Prentiss.
Spencer, d'altro canto, aveva il suo super cervello diviso in due: una parte
(che sisforzava di essere quella più consistente) lavorava al caso, mentre
l'altra si concentrava sulla suapiccola
Serenity e su Annabelle. Si era perso momenti importanti della loro vita, lei
era costretta ad un lavoro che non amava e la piccola a crescere lontano dal
suo..papà e con la mamma che la
sera non stava con lei spesso.
Doveva rimediare in qualche modo.
-Spencer, stai guardando lo stesso punto da 5 minuti buoni. Si può sapere che
hai?- stavolta Emily non era riuscita a fermarlo e Derek si era avvicinato a
Spencer per chiedere spiegazioni. Reid rimase di sasso e cercò, invano, di non
scomporsi:-Ecco... stavo ragionando sul caso..- -Non mentire ragazzino. Avanti,
cosa è successo a casa di Annabelle? Avete preso fuoco?- ammiccò verso il
giovane, che arrossì violentemente, provocando le risa trattenute di JJ. A
salvarlo, la telefonata tempestiva di Garcia:-Ehi, ciao cioccolattino, ti sono
mancata?- -Come sempre bambolina, aspetta ti metto in vivavoce- -Salve miei
angeli custodi, ho delle novità sul vostro diavolo nero- -Dicci tutto Garcia-
-Bene, David mi aveva chiesto di cercare fra gli uomini in zona, e ho scoperto,
purtroppo, che ce ne sono parecchi con precedenti contro le donne. Vi sto
mandando la lista in questo momento. Purtroppo con le poche informazioni a
nostra disposizione, non sono riuscita a fare gran che- -Non ti preoccupare
Garcia, anche noi siamo in mezzo al mare, comunque grazie, ci faremo sentire
noi. Ciao- -Ou revoir!-
-Reid,
novità?- -Beh, sembra che l'SI faccia un percorso preciso. Le vittime sono state
trovate ad 1 km di distanza l'una dall'altra con uno stacco temporale di circa
una settimana dal ritrovamento dei loro corpi. Lui va a "caccia"nel locale, che
ormai abbiamo capito essere collegato all'assassino, uccide le vittime in un
posto non ancora identificato e poi le abbandona sul ciglio dell'autostrada-
-Dobbiamo solo capire dove commette gli omicidi- concluse Hotch.
Rossi
si avvicinò alla porta della piccola casa di Tina Grossman. Quando bussò, venna
ad aprire una ragazza su per giù di vent'anni, dai capelli rosso fuoco e lisci
fino al metà schiena, con due pozze azzurre. Rimase sorpresa di trovarsi
quell'uomo di bell'aspetto sul uscio della porta.
-Salve, sono l'agente David Rossi dell' FBI. Posso farle delle domande riguardo
le sue due colleghe?- -Si.. ehm, entri pure- -So che la sera della scomparsa si
Samantha, lei era presente al night club- -Non solo io...- rispose Tina stizzosa
-Lo sappiamo signorina, ma le altre due ragazze non hanno visto niente di
sospetto e speravamo che lei ci potesse aiutare-. La ragazza sospirò e cominciò
a parlare:-Vede, ecco, molto spesso i clienti si fermano a "parlare" con noi, e
altrettante volte andiamo con loro- -Capisco, ma non ha notato qualcuno di
strano in particolare, che si comportava in modo diverso. Forse silenzioso.-
Tina
fece per pensarci, andando indietro nei ricordi di molti giorni...
-Si.
C'è... un ragazzo che viene spesso, quasi ogni sera. E si mette all'ultimo
tavolo, quello meno illuminato-. David, speranzoso, continuò con le
domande:-Come mai le è venuto in mente proprio lui?- -Beh.. quando finivamo, lo
vedevo dirigersi verso il bancone, rigido e serio, e ogni volta si girava verso
le ballerine. Le guardava per pochi minuti e poi volgeva lo sguardo verso noi
del bancone, e poi ordinava solo una birra. E chiaccherava sempre con Roxanne-
Rossi s'incupì -Chi è questa ragazza, non ne sappiamo niente- -E' la più
chiaccherona, non si fa mai gli affari suoi e viene abbordata da chiunque.
Proprio "chiunque". Ovviamente a lei fa più che piacere, perchè lavorando
dietro le quinte, non ha modo di "rimorchiare"- Rossi riflettè su quelle parole:
era ora, un potenziale sospettato.Ora rimaneva da interrogare ancora una
testimone, e forse finalmente avrebbero catturato l' S.I.
-Mi
direbbe cortesemente dove abita la ragazza di cui parlava prima?- Tina annuì,
prese carta e penna e scrisse nome cognome e indirizzo di Roxanne. Rossi diede
una veloce occhiata: da quanto ne sapeva, non abitava lontano dal night.
David
ringraziò la ragazza e le chiese cortesemente la disponibilità, nel caso
avrebbero dovuto bisogno di un chiarimento.
Annabelle si stava preparando per andare a lavoro. Aveva chiamato la vicina per
tenere la piccola e, mentre metteva in borsa le chiavi, vide la bambina
avvicinarsi con il peluche in mano e con l'altra strofinarsi l'occhio.
-Mamma, vai via?- -Si cucciola, mamma va a lavoro. Adesso viene la signora
Bowman e ti tiene compagnia finchè non torno ok?- ma stavolta Serenity non si
comportò come le altre volte, mise il broncio pronta a piangere. Infatti,
Annabelle non ebbe nemmeno il tempo di parlare che sua figlia scoppiò in
lacrime, gettandosi nella braccia della giovane mamma:-Nooooo, maaaammaaa. Non
mi laciareee! Oggi tai co meeeeeee! Pe faoooreee!- Annabelle strinse forte
Serenity, e si mise a cullarla per tutto il salotto, nel tentativo di farla
addormentare ancora. Sfortunatamente, il piagnisteo continuò fino all'arrivo
della vicina, che prese immediatamente la bambina e raccomandò la ragazza di
stare attenta. Annebelle baciò la fronte di sua figlia e partì.
Mentre guidava, non potè fare a meno di pensare, come sarebbe stata la loro vita
se Spencer ci fosse stato fin dall'inizio, se la piccola avrebbe pianto così
tanto anche con il papà, se lei avesse fatto un lavoro diverso. Non riuscì a
trattenere qualche lacrima, e ripensò a quella notte, quella che le scombinò
tutta la vita:
Erano usciti dal cinema, mano nella mano: fra pochi giorni Spencer sarebbe
partito per Quantico e non l'avrebbe rivisto per molto, troppo tempo. Erano
entrambi silenziosi, Spencer poi era agitato e un po' angosciato: non gli andava
di lasciare Annabelle, proprio adesso che le cose fra loro miglioravano; era
quasi un anno che stavano insieme, e fra alti e bassi ce l'avevano fatta.
Arrivati a casa di Annabelle, si sedettero entrambi sul divano, e lei si
accoccolò addosso a lui. Spencer l'abbracciò stretta: ormai non era più timido
con lei, quando si lasciavano andare a dimostrazioni di affetto e amore.
Annabelle, dopo un sospiro, alzò la testa, incrociando gli occhi scuri del suo
ragazzo:-Mi mancherai Spencer- disse semplicemente, con gli occhi lucidi. Non
voleva piangere adesso, le lacrime le sarebbero servite quando se ne sarebbe
andato. Spencer le accarezzò una guancie e i capelli, rispondendo che era la
stessa cosa per lui.
Poi la baciò.
Un
bel bacio dolce, di quelli che crescono di intensità come una melodia al piano,
e in poco tempo Spencer si ritrovò sopra Annabelle, a baciarle il collo e a
stringere la sua mano, mentre lei gli tirava i capelli con quella libera.
Poi la ragazza prese l'iniziativa: liberò la mano dalla stretta di Spencer e,
mentre lui ancora era indaffarato con il suo collo, mentre i suoi primi sospiri
si facevano sentire, incominciò a sbottonare la camicia di lui, gliela tolse e
levò anche la cintura.
Spencer alzò il viso verso di lei, rimase a guardarla un po', poi lei gli
sorrise timida:-Annabelle...- sussurrò il genietto, lei lo fermò con un bacio
profondo e Spencer mandò al diavolo il suo super cervello e cominciò a
spogliarla.
Rimasero entrambi nudi e Spencer, nervoso come non mai, guardò di nuovo negli
occhi di Annabelle:-No..non sono sicuro.. se ti faccio...- -Spencer, ti prego-
incrociò le mani dietro al collo del ragazzo -ti prego, non mi dire che hai
timore proprio stasera. Non ora che sono più consapevole che non ci rivedremo
per molto. Spencer, ti pre..- non finì la frase perchè Spencer entrò in lei,
mozzandole il fiato. Entrambi rimasero immobili per quella sensazione
improvvisa, dolorante e magnifica, che lasciò spazio subito al piacere.
Annabelle muoveva il bacino, facendolo scontrare con quello di Spencer, che
spingeva piano in lei. I loro ansitì uscirono dalle loro bocche incontrollabili.
Tutto era veramente Perfetto. Mentre il ritmo delle spinte di Spencer
aumentavano sempre di più, lui affondò il viso nuovamente nel collo e nei
capelli di Annabelle, che gemeva di piacere e legò le gambe attorno alla vita
del ragazzo.
-Ah..ah.. Spence.. an..ancora- ansimava la ragazza, mentre lui ancora spingeva
più forte, ormai quasi incontrollabile. Quando Annabelle urlò perchè era giunta
e aveva superato il limite, Spencer continuò il suo "lavoro", affondando sempre
di più nella donna che amava. Arrivò anche lui al limite, urlando il nome della
sua ragazza, e non uscì da lei.
-Dio Annabelle, quanto ti amo-
Andarono avanti per tutta la serata, per tutta la notte, fermandosi quel poco
per riprendere i battiti del cuore e continuarono ancora ad amarsi
profondamente.
Ok,
primissima volta che scrivo"questo" :). Abbiate pietà e per favore ditemi
se il cap è stato, come dire, esauriente. Mi rincresce molto avervi fatto
aspettare tanto, malgrado la mia promessa. Nel prox cap spero di fare un salto
avanti con l'indagine, non sono un gran che nemmeno in quello ^^'.
Passiamo ai ringraziamenti:
takara: sei
sempre la prima che commenta... e non so proprio come ringraziarti! grazie
infinite per i complimenti. Anche io adoro Spencer nei panni di papà e di
fidanzato! E' una cosa che ho sempre immaginato. Ancora nn so bn cm evolvere il
rapporto padre-figlia, ma ho un'ideuzza piccola piccola ^^ ! grz del sostegno,
ciaoo
MagdaLikesButterflies:
hihihi, non voglio anticipare niente, perchè altrimenti non la legge più nex la
fic :>! cmq, anche la piccina n. 2 mi
sembrava adatta, ma la prima era tenerissimaa! grz dei complimenti! ciaooo :)
lillina913:
grazie dei complimenti! cavolo mi fate arrossire! spero che anche questo ti
piaccia, cerco di fare del mio meglio. :) byee
Tempest_the_Avatar:
si
infatti molte capita anche a me di trovare delle storie bellissime così, per
caso. grz mille byebye :)