Stefania.

di engel_k
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutta colpa di un Martini. ***
Capitolo 2: *** Stefania... ***
Capitolo 3: *** Tutta colpa di una Vodka. ***
Capitolo 4: *** One touch will be the end of me. ***
Capitolo 5: *** Un inchino alla corte dello splendore. ***



Capitolo 1
*** Tutta colpa di un Martini. ***


~Tutta colpa di un Martini…~
Troppa noia in questa serata così familiare.

Le solite facce, le solite situazione, le solite discussioni.
Mi alzo dal tavolo attorniato da una nuvola di fumo che profuma di alcol e varie fragranze femminili andando dentro a prendere qualcosa.
Mi appoggio al bancone aspettando il mio Martini.

Mi volto a guardare i tavoli all’interno del locale, pieni anche quelli.
Anche qui le solite facce e i soliti pettegolezzi di sottofondo.

Guardo chi c’è stasera alla console, ma anche in questo caso nessuna novità. Scala Dj è dietro la sua postazione a flirtare con qualsiasi ragazza gli passi accanto.

-Ecco il Martini!-
-Grazie!-
Mi rimetto in fila per uscire data la gran confusione, ma sono costretta a bloccarmi.

Lo sguardo fisso e penetrante di una ragazza mai vista mi investe come un macigno.

Sono costretta a guardarla scrutando ogni dettaglio del suo viso.

La pelle dorata, i capelli neri, gli occhi scuri. Il fisico perfetto e quello strano modo di atteggiarsi.

Sembra in un altro mondo, tutto suo. Distoglie il suo sguardo dal mio, riesco a muovermi ora a comandare la mia mente ormai libera di quel peso.

 

Torno al mio tavolo. Ancora scossa da quella visione.

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Capitolo 2
*** Stefania... ***


~Stefania… ~

Passano i mesi e la strana ragazza si presenta spesso davanti ai miei occhi, senza un nome o un’età.

Almeno fino ad oggi.

Stranamente sono a casa di Sara, la sorella del famoso Dj del paese.

Seduta al suo tavolo mangio tranquilla la mia pizza ridendo con Francesca del suo piede ingessato.

Qualcuno poi suona alla porta.

-La mia cognatina!-

 
Urla Sara contenta.

Rido pensando a quale stupida ragazzina sta per entrare ma proprio in questo momento ho capito quella famosa frase che dice “Ride bene chi ride ultimo”.

Mi si blocca il respiro, inizio quasi a tremare alla vista di LEI.

Saluta tutti con un sorriso e si siede accanto a me.

La sua presenza mi rende nervosa, in soggezione.

-Stefania vuoi una birra?-

-Ma si, tanto domani è la mia fine…-

Sara e Stefania, così si chiama questa ragazza, intraprendono una discussione sugli esami.

Riesco a rilassarmi sentendola parlare, o almeno fin quando non si rivolge a me

-Ei, vuoi tu la birra?...Non ne vado matta…-

Guardo i suoi occhi profondi e il suo viso perfetto.

Quel sorriso, è la prima volta che lo vedo, è magnetico.

-Si. Grazie…-

Sorrido anch’io, tremando.

La serata passa lenta col peso della sua presenza.

Riesco a parlare comunque, scoprendo qualcosa su di lei.

Poi, finalmente, esce dall’enorme casa lasciandomi respirare.

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Capitolo 3
*** Tutta colpa di una Vodka. ***


~Tutta colpa di una Vodka…~

Sempre lei è a movimentare le mie serate monotone.
Sempre lei è a sconvolgere la mia tranquillità.
Mi passa accanto, sempre senza salutare quasi non avessimo mai parlato.
Ma io continuo a guardarla, continuo a seguire questo dovere che mi è stato iniettato nelle vene, non riesco a farne a meno è un’abitudine, un qualcosa che non posso controllare e che devo fare poiché altrimenti rimango vuota e quasi prima di forze.
Stasera però è una serata tranquilla.
Non la vedo in giro e riesco a rimanere calma, seduta sul mio sgabello sorseggiando il mio amato Martini serale
.È tutto regolare.
I miei amici sorridenti accanto a me.
Le solite conoscenze che salutano con un cenno azzardato, timido o forzato.
Il solito via vai di cocktail, birre, alcolici vari.

 Ma poi eccola li. Pronta a rovinare la mia tranquillità apparente.
Stefania si fa strada tra la folla nel locale, si avvicina alla cassa prendendo il suo Vodka Lemon abituale.
Si volta per uscire ma si blocca.
Mi guarda un attimo, sorride e saluta.

-Hey Ciao!-
-Ciao…!-
Incateno gli occhi al suo corpo, lo scruto, lo studio. Mi soffermo alle labbra,poi agli occhi ed infine alle mani, quelle mani che desidero sentire su di me che sia per passione o per pura cattiveria.
-Era Stefania quella?-
-Si…-,il mio amico distoglie i miei pensieri che, troppo liberi, stavano prendendo una brutta strada.
-Quanto è bella…-
-Già…-
-Aggiungila su facebook no?-
-Lo farò.-

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Capitolo 4
*** One touch will be the end of me. ***


~One touch will be the end of me…~

Ho aggiunto Stefania da un po’ su facebook.
Parliamo, saluta sempre quando per caso ci incontriamo e continua a guardarmi con quello sguardo così strano che tutte le volte mi fa perdere la testa.
Come tutto di lei.
Quando fuma le sue labbra sembrano urlare “Baciami”, il suo sguardo perso in chissà quale pensiero ti blocca non lasciandoti via d’uscita e il suo corpo ti dice “Guardami”.
Anche stasera continua a passarmi accanto.
Ma non saluta, non capisco il perché.
Esco dal bar, con due Martini e una granita al limone e vado al mio tavolo.
Me la ritrovo davanti. La saluto io per prima.

-Ciao!-, le sorrido. È bellissima.
-Hey Ciao!!-
Si avvicina al mio viso, si lascia toccare il fianco perfetto e da il permesso alle mie labbra di toccarle le guance calde e rosse.
Il suo profumo mi investe come fosse un treno ad alta velocità.
La mano sul mio fianco mi rende incapace di qualsiasi momento o pensiero e il suo sorriso è una calamità.

 -Kà, tutto ok?-
Mari ha notato il mio sguardo perso, il mio corpo tremare e il sorriso sbilenco sulla mia faccia.
-Ehm…si.-
-Stefania eh?-
-Già.-
-Che è successo?-
-Mi ha salutata…ma…-
-OH…si è lasciata avvicinare- ridacchia…
-Si.-
-è una buona cosa…-
-Mica tanto…-
-Dai su, una Vodka e ti riprendi! Cameriere!-

 Riprendo fiato e cerco di rilassarmi. Quella ragazza mi manderà in manicomio. La bramo troppo, la desidero troppo.
Ma chi è lei per farmi questo?...Quasi la odio.


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Capitolo 5
*** Un inchino alla corte dello splendore. ***


~Un inchino alla corte dello splendore…~

 Sento la tua pesante presenza e mi volto trovandoti proprio davanti a me.

Hai un vestitino stretto, nero, elegante, molto femminile.

I capelli legati in uno chignon perfetto, gli occhi così scuri ma luminosi.

Il tuo sorriso, incantevole.

Arrivo alla corte del tuo splendore, vorrei quasi inchinarmi di fronte a tanta bellezza.

Ti sorrido…

-Stefania…-

Ho il coraggio di dire il tuo nome, di sorriderti …

-Hey! Ciao!-

Mi investe il tuo sguardo, mi blocca il tuo sorriso e la tua mano sulla mia spalla.

-Come va?-

-Tutto ok…stanca…-

-Appena uscita da lavoro?-

-Sisi…ora sigaretta, qualcosa da bere e a ballare!-

-Dove vai?-

-In un locale…sulla spiaggia…-

-Divertiti anche per me!-

-Lo farò…-,sorridi, di nuovo.

-Ciao Stefania!-

-Ciao Karla!-

Riprendo il fiato, il controllo di me stessa, la stabilità.

Troppo strano tutto ciò. Un momento raro…

 

…Ma che si ripete. Ogni sera.

Peccato debba fermarmi a questo, peccato debba accontentarmi di guardare solo un raggio di questo sole che mi è così vicino eppure così lontano.

Forse è troppo caldo per me, forse non riuscirei a sopportarne il calore…

Meglio rimanere lontani…Accontentarsi di quel semplice torpore, di quella flebile luce che dona col suo passaggio…


Note dell'autrice: Tutto ciò che ho scritto in questa storia è realtà. I nomi, le situazioni, niente è stato modificato o cambiato in alcun modo.
è un pò della mia vita. La ragazza descritta è un pò la mia musa ispiratrice, il ritratto della perfezione per me. Molto di voi avranno pensato "è la ragazza che le piace" ebbene no...lei è...Stefania. Nient'altro. è colei che mi ispira, colei che riesce a stupirmi e incantarmi. 
...Detto questo...Arrivederci.

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