Love and Blood

di Bewitched_Lady
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** 1.Il tema ***
Capitolo 3: *** 2.Verità ***
Capitolo 4: *** 3.Nuova vita e nuovi poteri ***
Capitolo 5: *** 4.Dubbi ***
Capitolo 6: *** 5.Un piccolo segreto ***



Capitolo 1
*** Intro ***


Intro



Aprii gli occhi. Un debole e raro raggio di sole,colpiva la mia spalla,essa ovviamente emetteva uno sfavillante luccichio.
Li richiusi per pochi secondi ,chissà perché poi,di certo non potevo dormire,ma speravo con tutto il mio cuore di riuscirci .
Improvvisamente uno strano rumore mi fece uscire da quello stato di incoscienza,decisi di alzarmi,infondo non aveva senso stare lì immobile.
Cercai di scendere le scale il più lentamente possibile,cosa terribilmente difficile,data la mia natura.
La mia mente ara affollata,ma solo un pensiero risuonava più degli altri,fra poco meno di un ora avrei affrontato il mio primo giorno di scuola al liceo di Forks.
Mi ritrovai poco dopo davanti la cucina,varcai velocemente la soglia e alzai lo sguardo,tutti erano lì,davanti a me, Rosalie, Alice, Edward, Bella, Emmett, Esme, Carlisle, Jasper e la piccola Reneesme,loro i Cullen.
Mi guardavano,ma nessuno di loro parlava,sapevano cosa provavo,sapevano quanto sarebbe stata dura per me uscire di casa,e andare in città per la prima volta da quando..bé si è capito.
Mi sedetti su una sedia,e cominciai a frugare nello zaino,sapevo che gli occhi di tutti erano ancora puntati su di me,avevo paura di alzare lo sguardo,paura di cosa poi,infondo i Cullen non potevano farmi niente,semmai io potevo far male a loro.
Improvvisamente mi senti una mano sulla spalla,sapevo a chi apparteneva, era Esme,alzai di scatto lo sguardo e lei mi parlò dolcemente.
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mi sorrise,e io ricambiai ,intanto davanti a me arrivò Alice, sorridendo,le si intravedevano i canini,ma non facevano paura anzi la rendevano più carina.
Continuava a fissarmi imperterrita,allora presi il coraggio e le parlai con mio grande stupore.
<< Alice,vuoi parlare o no? cos'hai da dirmi?>>
<< è semplice volevo dirti che se ti va, per andare a scuola invece della Volo di Edward potevi prendere la mia Porsche gialla!>>
<< no grazie,ma non vorrei essere così appariscente,andrò a piedi,infondo sono più veloce della tua porsche no?>>
Il sorriso le svani ,per poi ricomparire subito dopo,si schiarì la voce,o forse fece finta e parlò nuovamente
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Istintivamente mi voltai verso Bella, era lì in piedi davanti la vetrata,insieme ad Edward e Reneesme,mi sorrideva,bé in realtà mi sorridevano tutti e tre, ma osservavo particolarmente il suo di sorriso,probabilmente stava pensando ad Alice che per la milionesima volta aveva offeso il suo pick-up. Ormai non la riprendeva più,ci aveva rinunciato,infondo chi mai riuscirebbe a cambiare Alice?
Ritornai velocemente alla realtà,era tardi,dovevo sbrigarmi,salutai tutti molto in fretta,e mi diressi fino all'ingresso della casa, chiusi la porta alle mie spalle,stando attenta a non romperla,misi lo zaino in spalla e cominciai a correre,a volte essere più veloci di una Porsche è una vera fortuna.

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Capitolo 2
*** 1.Il tema ***


La scuola di Forks era esattamente come l'avevo immaginata,come la gente che la popolava. Era tutto identico alle immagini create nei miei pensieri.
Un agglomerato di gente che parlava e ridacchiava,chi copiava i compiti,chi ripassava la lezione e chi semplicemente rimaneva immobile con la mente chissà dove. Li continuavo ad osservare stupita. Ero sopra un albero,loro non potevano vedermi,neanche volendo, ero totalmente nascosta fra le fronde più alte.
Piccoli e fragili umani,così deboli,così ignari, così semplici,una folata di vento avrebbe potuto spazzarli via tutti,senza lasciare superstiti,e io invece? io avrei potuto sopravvivere a un uragano,allora perchè avevo così paura?paura che mi si intravedessero gli occhi? no non era possibile,paura che potessi rompere qualcosa? no avevo quasi il pieno controllo del mio corpo,paura del loro odore?forse la più probabile,ma infondo non era neanche quella la mia paura, nel raggio di un chilometro non sentivo nemmeno un profumo che inebriasse la mia mente,neanche uno,questo non era un male,avrei potuto facilmente controllarmi,ma avevo la sensazione che non fosse nemmeno un bene.
Qualcosa fece dissolvere i pensieri che avevo in mente,era la campanella;era ora,scesi dall'albero e mi incammai verso l'entrata il più discretamente possibile.

****************************************

Erano circa le dodici,fuori pioveva ,come sempre. Dovevo ancora abituarmi a quel clima,Forks sembrava un mondo a sé,con regole tutte sue,forse è per questo che i Cullen l'avevano scelta.
Mentre mi ponevo queste domande la professoressa si avvicinò a me,e parlò
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<< bene ragazzi, una nuova Cullen!!!vedo che anche tu hai il classico pallore come il resto delle tua famiglia,ma forse i Cullen prima di adottare qualcuno controllano la sua tonalità di pelle? ahaha comunque >>
si schiarì e la voce e proseguì
<<è da molto ti hanno adottata?>>
Non sapevo cosa dire,ma la prof coni suoi occhi mi squadrava molto seriamente.Si aspettava una risposta,tutti sel'aspettavano,infondo per quanto i Cullen cercassero di non essere appariscenti tutti li conoscevano,e anche se ne parlavano male,li invidiavano. Di questo ne ero più che certa. Infine mi decisi a parlare;
<< sono appena stata adottata >>
Mi sentivo completamente a disagio,se non avessi avuto autocontrollo,la cara professoressa Angel,che di angelico non aveva nulla, si sarebbe ritrovata scaraventata sull'soffitto,ma non potevo permettere che i Cullen venissero scoperti per colpa mia.
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Dette queste parole con grande falsità,si allontanò per fare il giro della classe;il mio sguardo si posò su un foglio poggiato sul mio banco,lessi il titolo.

La Mia Esperienza prima di Forks

Non credevo ai miei occhi,voleva che scrivessi la mia storia prima di Forks!dovevo inventarmi assolutamente qualcosa,una vita, una storia e addirittura dei personaggi. Ma se avessi provato a scrivere la verità?
Presi la penna nera e cominciai a scrivere.

Io sono Julie Brown,ma da sei mesi a questa parte il mio nome è Julie Cullen.
La mia storia ha inzio a Los Angeles,città terribilmente calda e afosa,vivevo con la mia famiglia,mio padre John mia madre Susan e mio fratello Hanry.
Vivevo una vita felice,ma tutto è diventato orribile dopo quell'incidente. Stavamo tornando dall'areoporto. Il nostro meraviglioso viaggio in Canada era andando benissimo. Non sapevo che quel tragitto sarebbe stato l'inizio dell'incubo.
Erano circa le otto di sera lo ricordo bene,io e Hanry litigavamo come sempre,mamma continuava a ripeterci di star zitti,facevamo distrarre papà;intanto la nebbia diventava sempre più fitta,non si vedeva nulla.
Accadde in un attimo, la macchina sbandò e noi finimmo in una scarpata,o almeno loro ci finirono,io aprii gli occhi e mi ritrovai sull'asfalto gelido,mi alzai nonostante le ferite profonde,il sangue era dappertutto. Cominciai a strisciare fino al bordo,e lì vidi la macchina distrutta,capovolta,comincia a sperare che si fossero salvati,ma la speranza crollò molto presto;si sentì uno scoppio,il fumo provocato da esso mi accecò,dentro di me un pensiero diveniva sempre più concreto,loro erano morti,la mia famiglia era morta,mentre io disgraziatamente ero rimasta viva. Le lacrime cominciarono a scendere prima lente,poi veloci,si mischiavano col sangue,caddi per terra stremata,di me non restava più nulla.
************************
Quando mi risvegliai ero in una casa ignota.Davanti a me c'erano persone sconosciute che mi osservavano molto attentamente. Mi sentivo terribilmente strana,per niente debole o mal ridotta ma al contrario mi sentivo forte e in perfetta forma,mi sentivo come rinata;non percepivo ne caldo,ne freddo,nessuna sensazione esterna. Istintivamente toccai i mie capelli scuri,erano più morbidi del solito,soffici al tatto,li osservai, erano diventati più scuri. Guardai istintivamente la mano,era pallida,di un pallore cadaverico,mi sentii terribilmente turbata. Lo ricordo ancora,non ero più me stessa ne ero certa almeno fisicamente.
Pian piano mi alzai,le persone sconosciute subito si drizzarono e usciro dal loro stato di immobilità in una manciata di secondi,mi osservarono anlzarmi;notai immediatamente il mio abbigliamento; indossavo una lunga veste di un rosa tenue con tanti piccoli merletti,mi scostai dal letto e notai immediatamente qualcosa che inizialmente avevo tralasciato. La camera; essa era grande e spaziosa,una specchiera molto grande di legno chiaro era posta nell'angolo opposto della stanza rispetto alla porta,sottilissime tende sul celeste ornavano la stanza,e il letto a baldacchino era anch'esso abbellito da sottili tende celesti,quasi trasparenti.
Ripresi il contatto con me stessa,e prosegui il cammino verso la specchiera,il tutto stava avvenendo con molta lentezza,avevo paura,una terribile paura di osservare la mia immagine,sapevo che avrei visto qualcosa di diverso,magari di orribile,mi attaccai saldamente alla speranza che non fosse così.
Ormai ero vicina,mancavano un passo o due,chiusi gli occhi e lentamente mi sedetti sul morbidissimo sgabello,cercai di farmi coraggio,qualunque cosa avrei visto avrei dovuto accettarla, quindi perché far proseguire l'agonia?infondo,non mi sentivo poi tanto male,almeno fisicamente,quindi spalancai di colpo i miei occhi azzurri.
Rimasi completamente meravigliata da ciò che stavo guardando,la mia pelle era lisciatissima e candida più della neve,i mie capelli un tempo marroni erano diventati nero corvino,le mie labbra pallide erano di un chiaro rosa,i mie occhi un tempo azzurri erano rossi,ma non un rosso qualsiasi,ma rossi come il sangue.
In quell'esatto istante,un debole raggio di sole mi colpì,ancor più stupita,osservai la pelle del mio viso luccicare,sembrava formata da piccoli e brillantissimi diamanti,essi sfavillavano e si riflettevano nello specchio,illuminandomi.
Allora mi resi conto che niente di brutto era successo al mio corpo,che al contrario,era rinato, sotto però diversa forma;decisi di chiedere spiegazioni e quelle persone estranee che continuavano imperterrite ad osservarmi,avevano assistito a tutto ciò che avevo fatto senza pronunciare una sola parola,avevano di certo un ottimo autocontrollo.
Continuai ad osservarli per pochi miseri minuti,poi mi decisi a parlare,cercai di schiarire la voce,ma mi accorsi che non ne avevo bisogno,e dopo averli guardati dritti negli occhi parlai.
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Un uomo molto giovanile,si avvicinò a me,capii che era il capofamiglia,mi osservava attentamente mentre gli altri erano rimasti nelle loro immobili posizioni senza pronunziare una sola parola. Pensandoci bene più li osservavo più avevo voglia di restare immobile,ma mi imposi di non farlo;mentre invece prestavo attenzione all'uomo vicino a me;improvvisamente parlò;
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Indicava una donna che accennava un dolce e sincero sorriso,manteneva una posizione molto composta.
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Il ragazzo mi osservava,e anch'egli si lasciò scappare un sorriso,era altissimo dovetti alzare la testa per riuscire ad osservare bene il suo volto.
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Carlisle indicò una ragazza molto bella,non molto alta di statura ma molto agile all'apparenza,notai particolarmente il suo abbigliamento, indossava un bellissimo vestito blu scuro,che si adattava divinamente alla sua pelle bianchissima.
La ragazza si avvicinò cautamente a me,guardò Carlisle e mi disse;
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Feci segno di si col capo,e si allontanò per riprendere lentamente la sua posizione.
Carlisle riprese;
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Guardai immediatamente la ragazza,mi osservava con uno sguardo,indifferente,non lasciava trapelare nulla;notai il suo viso,era davvero bellissimo,i suoi lunghi capelli biondi erano splendidi e i suoi occhi castano-dorati erano identici a tutti quelli della sua famiglia,la stessa cosa valeva per la pelle marmorea.
Istintivamente mi girai verso lo specchio,perché avevo gli occhi rossi?improvvisamente mi sentii rigirare la testa,era Carlisle, mi indicò un altra ragazza e me la presentò;
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La osservai attentamente,ricordo che fu colei che mi stupì di più,aveva dei lunghi capelli scuri,era di un altezza media,la pelle era pallidissima come quella degli altri,e gli occhi anch'essi castano-dorati,ma qualcosa di particolare c'era in lei,lo leggevo nei suoi occhi;
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Notai immediatamente la bambina,era davvero meravigliosa,rimasi quasi basita da tanta bellezza.
Carlisle proseguì;
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Rimasi ancor più stupida,dall'essere meraviglioso che stavo osservando,avevo notato la bellezza di tutte le persone presenti ma la sua era ancor più particolare;rimaneva con lo sguardo leggermente basso.
L'altro membro della famiglia era molto alto e biondo,manteneva anch'egli uno sguardo molto basso,le sue caratteristiche erano identiche a quelle del resto della famiglia,solo che in lui si percepiva una certa sofferenza.
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Riguardai Carlisle,e risposi;
<< Mi chiamo Julie,potete spiegarmi adesso?>>
<< Si certo,credo sia ora>> rispose con dolcezza.
Ci spostammo tutti in un altra camera,capii che si trattava del salotto,era tremendamente elegante;tutti si sedettero nei meravigliosi divani compresa io, Carlisle parlò;
Chiusi per pochi secondi gli occhi,poi guardai tutti e feci cenno di si con il capo,Carlisle poteva cominciare.

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Capitolo 3
*** 2.Verità ***


<< Noi siamo la famiglia Cullen.>> disse. Si guardò intorno e proseguì.<< Siamo una famiglia di vampiri. Tu ora sei una di noi>> aggiunse queste parole molto in fretta,quasi volesse liberarsene il prima possibile. Rimasi muta ,cercando di rispettare i patti,mentre qualcosa dentro di me voleva farmi urlare e scappare il più velocemente possibile da quella gabbia di matti. Ma c'era qualcosa che mi tratteneva,che dicessero la verità? Lui proseguì; << Ora ti spiegherò in cosa consiste essere un vampiro>> con una voce colma d'intensità disse << Noi non siamo i vampiri di cui avrai letto nei libri,che avrai visto nei film,noi siamo vampiri reali,e siamo molto pericolosi>> Sentii un brivido,poi ripensai "<< Siamo una famiglia di vampiri,e tu ora sei una di noi>> anch'io ero come loro, quindi non potevano farmi del male,almeno lo speravo. Guardò tutti e continuò; << Noi abbiamo delle caratteristiche particolari. Quando diventiamo vampiri,siamo più forti degli altri e abbiamo gli occhi rossi per circa un anno,finché il nostro sangue da umani non si è totalmente prosciugato. In quel periodo siamo vampiri neonati. Io non ricordo bene perché sono passati tantissimi anni,e la memoria umana sparisce pian piano,ma rammento che si possiede una forza sovrumana.>> si fermò per pochi secondi prima di proseguire. << Dopo che ci siamo stabilizzati dalla fase da Neonati,assumiamo le caratteristiche generali dei vampiri. Pelle pallidissima e marmorea,una forza e una velocità soprannaturali,e possiamo anche restare senza respirare all'occorrenza. Ogni uno di noi,o quasi tutti hanno delle caratteristiche uniche. Come ad esempio Alice,che prevede il futuro,Edward che legge nel pensiero,Emmett che possiede una forza che va oltre l'inimmaginabile per qualunque altro vampiro,Jasper che controlla le emozioni,Bella invece possiede uno scudo mentale che può proteggere se stessa e gli altri, e Rosalie bé lei è di una bellezza incantevole. Io ed Esme non abbiamo poteri particolari,lei è come una madre per tutti,io so resistere al sangue umano,dopo diversi anni di allenamento.>> Si fermò,come se avesse parlato troppo,ma sapevo che non era affatto così. Ci pensai su un attimo, quel ragazzo di nome Edward leggeva la mia mente?niente per lui era un segreto quindi,ciò che stavo pensando su di lui in quell'istante,e ciò che avevo pensato in precedenza nella camera,lui sapeva tutto! mi assalì il panico,ero terrorizzata. Improvvisamente mi sentii profondamente calma,tutta l'ansia era sparita,subito capii. Era stato quel ragazzo di nome Jasper!aveva manipolato le mie emozioni per farmi calmare. Se aveva fatto questo non significava certo che i Cullen fossero cattivi. Carlisle osservò Jasper e parlò nuovamente; <> << è meglio che prosegua,fra poco sarà notte e qualcuno di noi avrà fame. Tranquilla ti spingerò anche questo. I vampiri come saprai ci nutriamo di sangue umano,ma questa famiglia no, ci definiamo vegetariani;come vedrai noi non abbiamo gli occhi rossi,ma castano-dorati;perché ci nutriamo di sangue di animali;ora debbo chiederti, tu hai sete?>> Mi porse questa domanda con un tono logicamente interrogatorio,ma sembrava davvero curioso di sapere la risposta. Riflettei con calma,e pensandoci bene ricordo di aver provato una leggera sete,quindi risposi; <> Mi fissava,come tutti del resto; <> Risposi a voce alta; << Si sono pronta,mi sento molto forte,è normale quindi?>> << Si normalissimo,risposero tutti all'unisono>> Carlisle mandò uno sguardo ad Emmett, Edward e Jasper e disse << andate prima voi; Bella,Esme e Rosalie andate avanti anche voi,io ed Alice ci occuperemo di lei>> Sentii i ragazzi uscire da una porta a vetri che si trovava nel salotto,i mie sensi si erano sviluppati perché riuscivo a sentire ciò che dicevano. <>disse Emmett; <>rispose lui. <> << no niente,sono i pensieri di quella ragazza>> << hai letto qualcosa?dai dimmelo!!!>> << No! è già un sacrilegio che io sappia ciò che lei pensa!per fortuna ormai lo sa,ma non è brava quanto voi a controllarsi davanti a me!>> disse con tono risoluto osservando il fratello. << ok,ok come vuoi! non mi interessa sapere cosa pensa!non sono così impiccione;>> rispose sorridendo . << Non fingere con me Emmett! so che ti interessa!e so anche che l'unico motivo per cui vuoi sapere cosa pensa è che vuoi aiutarla! ma già ci basta Jasper che le controlla le emozioni,non ti ci mettere anche tu!>> disse queste parole ridendo anche lui,stavo cominciando a capirli quei ragazzi. La chiacchierata si spostò su altri argomenti ,per mia fortuna. << Edward senti,cosa hai intenzione di cacciare oggi? io sto morendo dalla sete! probabilmente mi accanirò su uno o due poveri orsi!>>disse divertito. << sinceramente non lo so,ora scusami vado da Bella.>> Continuai ad ascoltare la loro conversazione,mi chiedevo come facevo ad udirla a tale distanza,non ebbi neanche il tempo di chiedermelo,perché alla mie spalle arrivarono Carlisle ed Alice che si erano dapprima allontanati. Erano tornati con dei vestiti,andai ad indossarli in una camera lì accanto. Appena uscita,li guardai. <> mi dissero all'unisono. Ci dirigemmo dal lato opposto della casa,mentre proseguivamo per i corridoi notai la bellezza di quell'abitazione,era splendida. Attraverso i vetri riuscivo ad intravedere la foresta,era fitta e scura,illuminata dalla fioca luce del pomeriggio. Inaspettatamente mi venne in mente una domanda,che tutto sommato non era più molto importante,ma che non avevo posto. Parlai; <> dissi curiosa. Gli sguardi di Alice e Carlisle cambiarono,mi guardarono. Poi Alice parlò; <> Si zittii,abbasso lo sguardo divenuto triste,probabilmente sperava che non facessi certe domande. Parlò anche Carlisle,per venirle in aiuto; << Ora ti trovi a Washington,precisamente a Forks.>> <> Disse queste parole con una straordinaria velocità,ma con un tono davvero pentito. Non avevo al forza di parlare, non sapevo cosa dire,ma poi mi decisi; <> Dette queste parole calò il silenzio,decisi di non parlare per un po, probabilmente anche loro credevano che fosse meglio così; Scendemmo le scale,e ci dirigemmo verso la porta,appena Alice l'aprì mi accorsi del terribile temporale che si stava scatenando,ci incamminammo verso il bosco e mi sentii improvvisamente famelica.

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Capitolo 4
*** 3.Nuova vita e nuovi poteri ***


Passarono poche settimane.
Trascorrevo i miei giorni ad addestrarmi insieme agli altri.Facevo parte della famiglia,questo ormai era un dato di fatto.
Avevo sviluppato i miei poteri al meglio. Ero divenuta davvero veloce,addirittura più veloce di Edward che fino ad allora era rimasto imbattuto.
Non potevo battermi con Emmett però,in realtà con nessuno.Ero forte certo,come tutti i vampiri,ma non riuscivo a battere nessun Cullen. Probabilmente il mio dono era la velocità nient'altro,almeno questo credevo.
Quasi ogni sera facevamo battute di caccia per placare il più possibile la mia sete,e per abituare il mio corpo,ancora stracolmo del mio sangue da umana ad accettare la nuova dieta.
In poche settimane avevo imparato a conoscere il bosco in ogni suo angolo,e allo stesso modo i suoi abitanti. Pian piano i Cullen cominciarono a farmi uscire da sola,anche per una semplice passeggiata.
Spesso uscivo solo per farmi una corsa,senza però cacciare. Correvo più che potevo,fino al limite, verso la montagna,oltre la coltre di nubi.
Tutti non facevano altro che ripetermi che ero diventata davvero brava. Avevo imparato in fretta,un po come Bella in verità.
Ero però all' oscuro della presenza di un potere in me,ed era anche abbastanza pericoloso,non solo per gli umani o altre creature,ma anche per i vampiri.
Iniziò tutto un normalissimo giorno di inverno.
Ricordo che stavo osservando le nuvole grigie che sconfinavano nel cielo di Forks
Qualcosa fece dissolvere i mie pensieri. Qualcuno che bussava alla porta,in un modo molto delicato ma costante,capii che si trattava di Carlisle.
<>dissi di fretta.
Lui entrò con passo deciso e si affrettò a parlare con tono molto compiaciuto;
<< Bene sei qui! pensavo fossi in giro. Volevo avvertirti che si sta avvicinando un temporale,momento perfetto per fare un partita di baseball!sei dei nostri giusto?abbiamo bisogno di un fulmine in squadra!>>
<< si certo che ci sarò! non posso certo perdermi una partita di baseball!>> dissi.
<< non mi sembri tanto convinta! so quanto è stato difficile tutto ciò per te,stiamo cercando di farti dimenticare. Comunque ti divertirai stanne certa!>> disse cambiando tono,era triste adesso.
<< tranquillo Carlisle! nessun problema,sarò li tra poco! vado a piedi ovviamente!>> pronunciai queste parole ridendo,di un sorriso sincero finalmente.
Appena Carlisle uscì a passi lenti dalla mia camera,mi affrettai a cambiarmi.
Rimasi sorpresa. Sul mio letto c'era uno scatolo che non avevo notato prima. Lo aprii molto in fretta,conteneva una meravigliosa tuta nera,e accanto si trovava un biglietto.
Lo lessi;
"Questo è per tirarti su di morale! indossala oggi per la partita di baseball.
Ti ho vista indossarla,e stai d'incanto! quindi sbrigati!"
Alice.
Non potevo far altro che ridere. Alice era sempre la solita,aveva in tutti i modi cercato di farsi perdonare. Le avevo spiegato che non aveva nulla da farsi perdonare,ma lei non si era di certo arresa.
Indossai la tuta il più velocemente possibile;mi specchiai,e mi osservai.
Gli occhi non erano più rosso sangue,ma ma leggermente più chiari.
Mi ricordai di Alice e cominciai a correre per le scale,nessuno era più in casa,attendevano tutti me.
Uscii dalla porta a vetri,e inceppai nel temporale,la pioggia cadeva a dirotto,ma non poteva certo fermarmi.
Intanto fulmini si estendevano nel cielo in tempesta,udii dei tuoni in lontananza,erano loro.
Cominciai a correre più in fretta che potevo,evitando alberi foglie,tronchi e pietre. Tutto diventava silenzioso e immobile al mio passaggio.
************************
La partita si stava svolgendo il più normalmente possibile,quando un fruscio ci fece sobbalzare.
Proveniva dagli alberi che ci circondavano.
Tutti i nostri occhi erano puntati su di un albero,alzammo contemporaneamente lo sguardo come sincronizzati.
Fu allora che li vidimo.
Due donne e un uomo. Erano vampiri,perfino io me ne accorsi.
Le due donne apparivano identiche, probabilmente gemelle. Erano molto alte e slanciate,avevano i capelli biondi lunghi fino alla schiena e mossi. La loro carnagione era ovviamente pallida.
I loro occhi erano rossi,rossi come il sangue. Questo non preannunciava nulla di buono. Loro uccidevano gli umani.
Mi soffermai ad osservare il ragazzo che stava con loro.
Quando lo osservai attentamente tutto cambiò.
Non una sola particella del mio corpo voleva fargli del male,ma presumevo che questo sarebbe presto accaduto.
Continuai ad osservarlo più attentamente,era molto alto,ben vestito,e aveva i capelli molto scuri,quasi neri.
I suoi occhi erano rossi,guardarli era per me un dolore,ma allo stesso tempo non potevo farne a meno. Ero come ipnotizzata.
Restava in piedi e non si era accorto che lo stavo osservando con tanta attenzione,meglio così infondo.
Ritornai alla realtà per un istante e notai che le cose non erano cambiate. I Cullen e le vampire sconosciute continuavano ad osservarsi senza pronunciare una parola.
Finalmente una di loro si portò avanti;
Camminava a testa alta e con lo sguardo fiero;ci squadrò uno alla volta e poi parlò.
<>
<>
Disse queste parole con tono quasi divertito.
Carlisle intervienì
<> disse con tono molto autoritario.
<> continuò; <>
La ragazza di nome Nayla,guardò Carlisle in modo strano,poi parlò.
<< Si giusto! Lui è Adrian un nostro parente lontanissimo di secoli. Siamo riuscite a trovarlo dopo un intensissima ricerca qualche secolo fa. Noi siamo nate in Persia e anche se non si direbbe dal nostro aspetto. Infatti i genitori miei e di Leyla erano di origine inglese ma si trasferirono in Persia per degli studi. In ogni caso lo trovammo circa nel 1665 e lo trasformammo.>> disse con tono risoluto.
<> disse Carlisle.
<> disse la bionda .
Trascinò con una forza brutale la sorella e il ragazzo.
Lo guardai per pochi secondi prima che sparisse fra l'erba. Intercettai lo sguardo della vampira,era fulminate.
Abbassai gli occhi e subito dopo guardai gli altri,erano totalmente stravolti.
Mi fecero segno di tornare a casa,mentre stranamente Bella stava correndo verso la direzione opposta.
Smisi di pensare a lei e cominciai a correre.
++++++++++++++++++++++
Poco dopo arrivai davanti casa.
Rimanevano davanti a me poche tracce del temporale.
Mi affrettai ad entrare in casa.
Sapevo che i Cullen si erano riuniti nel salotto;ma stranamente lo trovai vuoto. Mi sedetti quindi ad attendere.
Improvvisamente davanti a me piombò un branco enorme di lupi.
Schizzai il più velocemente possibile dal divano,schivandoli ad uno ad uno. Mi stavano attaccando,con una velocità sovrumana. Erano in tanti ma non avevo paura. Anche se avevo la sensazione che potessero farmi molto male.
Ad un tratto ,non so nemmeno come ,inciampai. Non avevo mai combattuto sul serio prima di allora quindi mi trovai impreparata .Mi ritrovai schiacciata contro il muro,con i lupi dinnanzi a me.
Il più grande si avvicinò a passo lento,con le zanne in vista.
Possedeva un pelo bellissimo,di un marrone rossiccio,e i suoi occhi erano scuri,da essi trasmetteva tutte le sue emozioni. Era infuriato.
Si avvicinò ancor di più a me,era in procinto di attaccare.
Istintivamente chiusi gli occhi nel momento stesso in cui stava per piombarmi addosso. Cercai di focalizzare il pensiero su qualcosa che mi sarebbe stato utile,ma ormai era troppo tardi,il lupo era a pochissimi centimetri da me.
Pensai ad una vetrata ,quando avrei desiderato essere dietro una vetrata in quel preciso istante.
Riflettei,ma ero spacciata,di lì a pochi secondi sarei morta.
Improvvisamente accadde qualcosa che mai mi sarei aspettata,il lupo si schiantò contro un vetro. Era apparso così dal nulla davanti a me,identico a come l'avevo immaginato.
In quell'istante arrivarono gli altri.
<>disse Carlisle in fretta.
Alice e Bella intanto mi aiutarono ad alzarmi,ero sconvolta mi si leggeva in viso ne ero sicura.
<< Potete spiegarmi per favore?>> dissi infuriata.
Alice mi guardò turbata,mi girai e anche gli altri avevano lo stesso identico sguardo.
Esme mi prese dal braccio e insieme a Bella,Alice e Rosalie ci recammo in un altra camera,mentre Carlisle cercava di ripristinare l'ordine.
+++++++++++++++++++++++++++++++
Circa una mezz'ora dopo tonò in camera Carlisle.
<> disse semplicemente.
Mi recai nuovamente nel salotto,dove tutto era tornato come prima. Mi sedetti sul divano accanto ad Emmett,Edward e Jasper.
Guardai Carlisle e attesi che parlasse.
< <> domandai.
< I muta-forma invece si possono trasformare quando vogliono,e non perdono coscienza di loro stessi.>> rispose.
Non volevamo in alcun modo che ti attaccassero,ma non li vediamo da prima del tuo ritrovamento, quindi si sono sentiti in dovere di attaccare davanti ad un vampiro che non conoscevano. Ti porgo le scuse da parte loro. Ora molto più importante,come hai fatto a far apparire quella vetrata?>> aggiunse
<< Io...>> attesi.
<> dissi rammaricata.
<> intervenne stranamente Jasper.
<> disse.
Tutti i nostri occhi curiosi erano fissi su di lui.
<< Questo è il suo potere. Estremamente raro,ma a quanto pare lei ne è dotata. Ha il potere della materializzazione/smaterializzazione . Ed è molto potente credetemi.>>
Disse interessato.
<< Materializzazione?>> dissi con tono fortemente interrogatorio ma al tempo stesso sbigottito.
<> disse.
<> si intromise Alice.
<< Esattamente Alice,però deve imparare a controllarsi.
Al momento questo potere si attiva solo in situazioni di disagio emotivo,come prima appunto,deve imparare a controllarlo assolutamente>> disse.
Ero sconvolta. Una parte di me era felice per questa nuova scoperta,avevo un potere finalmente,uno molto raro per di più.
Ma un'altra parte di me era in serio panico. Avrei potuto far del male ai Cullen?

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Capitolo 5
*** 4.Dubbi ***


Il suono della campanella mi riportò alla realtà.Avevo continuato a scrivere il mio tema ininterrottamente.
Erano circa le tre,orario di uscita per noi studenti.
Mi guardai un attimo in giro e vidi che anche la professoressa aveva abbandonato l'aula. Buon segno. Non mi avrebbe richiesto il compito.
Cominciai ad incamminarmi per i corridoi vuoti,fino a raggiungere l'uscita,ormai deserta.
Appena arrivata mi fermai per qualche secondo,o forse qualche minuto. Avevo scritto tutta la verità nel mio interminabile tema.Tutto ciò che di importante era accaduto negli ultimi sei mesi.
Fra le più importanti ovviamente il mio pericoloso potere di cui pian piano ottenevo più controllo, ma preferivo non usarlo da sola. Ma in particolar modo avevo scritto dell'arrivo dei tre nuovi vampiri.
Anche se non potevano essere definiti tali. Non si erano più visti nella zona di Forks,nonostante noi e i licantropi avessimo setacciato a turno tutta la zona,di loro non c'era più nessuna traccia.
Da qualche giorno però sentivo una strana presenza nell'aria,sapevo che presto sarebbero ricomparsi.
Riuscivo a sentire la sua vicinanza,lui era vicino,fin troppo per me.
Tornai finalmente alla realtà. Speravo che nessuno mi avesse vista, perché non è abitudine di un essere umano stare immobile per più di quindici minuti,ma infondo io non ero un essere umano. Non più.
Sbuffai e cominciai a correre verso casa,probabilmente mi stavano aspettando.
******************************************
Appena arrivata ,mi guardai intorno.
Entrai quasi di fretta,tutti erano lì seduti con i pensieri chissà dove,immobili ovviamente.
Mi sedetti sbuffando sulla sedia vicino al tavolo ,aprii il libro e il quaderno e cominciai a scrivere frettolosamente.
Davanti a me arrivò Alice. Indossava un bellissimo completo marrone. Camminava molto lentamente.
Poco dopo si sedette accanto a me,e senza smettere di fissarmi parlò.
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<< Ehm...Romeo e Giulietta>> balbettai.
<< Ma d'avvero? Forse non lo sai ma Edward e Bella sono molto informati a riguardo.>>
Disse girandosi per guardarli, essi ovviamente stavano ricambiando lo sguardo ridendo.
Erano questi i momenti in cui mi sentivo più lontana da loro, perché c'erano cose che non sapevo e che ovviamente non potevo capire. Carlisle mi aveva informata un po' su alcuni fatti che erano avvenuti qualche anno prima,ma non era mai sceso nei particolari.
Osservai Edward e Bella. Se non altro adesso erano felici.
I miei pensieri si dissolsero mentre mi accorsi di aver dimenticato un libro importantissimo a scuola.
<< Maledizione!!!>> urlai.
Tutti si girarono ad osservarmi.
<< Cosa c'è Julie?>> dissero tutti all'unisono.
<< Ho dimenticato un libro importantissimo a scuola,e anche se sono velocissima ,non ce la farò mai ad arrivare prima che chiuda.>>
Mi guardarono pensierosi. Odiavo questi momenti,avrei voluto leggere nel pensiero come Edward ,almeno avrei capito cosa gli passava per la testa.
<< Julie ... perché non provi..ti sembrerà assurdo lo so..ma perché non provi a farlo materializzare qui?>>Disse Edward.
In quei momenti mi chiedevo come facevano i Cullen ad essere così perfetti. Niente complessi,niente balbettii,niente dubbi. Assolutamente nulla. Poi capii. Eroi io. I miei istinti umani non mi avevano ancora abbandonata,sperai lo facessero presto.
A quel punto mi concentrai,notando che tutti i presenti nella stanza,cioè Bella Edward Jasper ed Alice mi osservavano.
Lei era ancora seduta accanto a me.
Finalmente chiusi gli occhi. Creai nella mia mente l'immagine del libro che si trovava dentro il mio armadietto,focalizzai la mia mente su di esso con tutte le mie forze.
Ad un tratto sentii un piccolo tremolio. Era familiare,come quella volta che apparve la vetrata,così capii che ce l'avevo fatta.
Guardai immediatamente il tavolo,il libro con mia grande gioia era lì.
Mi guardai intorno e vidi sguardi di ammirazione.
<< Sei migliorata tantissimo in poco tempo brava>> Disse Jasper.
Gli altri annuirono.
Ripresi velocemente a studiare,ora che avevo il libro avrei impiegato pochissimo tempo.
Notai Alice muoversi in direzione della porta, la chiamai.
<< Alice..tu credi che un giorno,quando avrò pieno controllo dei miei poteri..potrei usarli su me stessa?cioè smaterializzare e successivamente materializzare il mio stesso corpo?>>
<< Perché lo chiedi a me?>> disse soffocando un sorriso.
Aveva perfettamente capito dove volevo arrivare.
<< Bé perché tu sei l'unica che può saperlo...in anticipo!>> dissi fingendo noncuranza.
<< Mi dispiace,non ho visto nulla su di te!>> disse fingendo di essere seria,non mi guardò neanche. Pronunciate queste parole andò fuori sorpassando velocemente la porta,ignorando deliberatamente i miei ulteriori richiami.
Tenendo la testa fissa sui libri chiesi ad alta voce,se si erano più visti quei nuovi vampiri.
Mi risposero no all'unisono,avrei tanto voluto nascondere i miei pensieri in quel preciso istante,ma Edward era lì,e ovviamente era in ascolto.
Appena finiti i compiti sgattaiolai nella mia camera,mi cambiai e mi sedetti davanti la specchiera.
Non ero ancora del tutto abituata al mio nuovo aspetto,a volte mi aspettavo che tutto si facesse buio e che si trattasse semplicemente di un sogno durato poco più di sei mesi.
Ma non era così, lo sapevo bene, fin troppo.
************************
Qualche giorno dopo.
Osservavo il cielo di Forks,come sempre.
Era più forte di me. Adoravo quell'aspetto scuro,mi sentivo protetta fra quelle nubi,come se ne avessi avuto bisogno.
Uscii dalla mia stanza il più in fretta possibile. Mi recai in salotto dove si erano radunati tutti.
Li guardai.
<< Io vado un po' nel bosco.>> dissi.
<< Stai attenta a non cacciare,siamo quasi al tramonto,se hai sete aspetta le tenebre,potrebbero esserci dei campeggiatori.>> mi disse Carlisle con tono protettivo.
Mi avviai verso la porta, camminando lentamente.
Appena varcata la soglia cominciai a correre più forte che potevo,sapevo già quale sarebbe stata la mia meta.

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Capitolo 6
*** 5.Un piccolo segreto ***


Attraversai in fretta la foresta e mi ritrovai in un piccolo spazio aperto,a me molto familiare.
Era lì che mi recavo quando volevo stare sola,senza che nessuno riuscisse a capire a cosa,anzi a chi pensavo.
Non ero capace di pensare ad altro,almeno quando qualcuno di nome Edward non ascoltava i miei pensieri.
Sbuffai e mi sedetti sull'erba,davanti a me c'era un piccolo ruscello. Probabilmente ero l'unica a conoscerlo,una piccola speranza che mi fece sorridere,ci speravo davvero.
Di certo sarebbe stato più intimo,più mio. Osservai l'ultimo raggio di sole che spariva dietro la montagna. Mi sentii improvvisamente triste. Cosa ne sarebbe stato di me se non fosse accaduto nulla?Alice aveva detto di avermi vista far parte della sua famiglia,ma se non fosse avvenuto l'incidente io sarei ancora a Los Angeles alle prese con la mia famiglia e la mia solita vita.
Mamma,papà e Hanry mi mancavano,cercavo di non pensarci mai,sperando che la memoria umana sparisse,ma era presto,chissà quanti anni avrei ancora dovuto attendere.
La tristezza rendeva ancora più cupa la lunga notte che stava per arrivare. In passato avevo amato le lunghe notti stellate. Spesso attendevo l'alba distesa in giardino con gli occhi semi aperti per il troppo sonno,questo non sarebbe avvenuto mai più.
Stranamente non c'erano nuvole all'orizzonte,questo significava che il giorno dopo ci sarebbe stato il sole,quindi niente scuola.
Almeno qualcosa di positivo c'era. Ridacchiai.
Mi resi conto di aver sete. Era apparsa così all'improvviso.
Di solito se avevo sete ed ero in casa ,correvo a cercare qualcuno che mi accompagnasse. Spesso erano Alice e Carlisle,ma a volte anche gli altri.
Questa volta stranamente avevo voglia di stare da sola. Di abbandonarmi completamente agli istinti. Questo non era mai accaduto.
Mi alzai frettolosa dall'erba pungente,sistemai velocemente il mio vestito azzurro sgualcito.
Improvvisamente scrutando distrattamente la vegetazione,notai un oggetto che emetteva un debole luccichio fra l'erba.
Lentamente lo presi. Restai letteralmente di sasso.
Nelle mie mani si trovava una pensante collana,da dove pendeva un pesantissimo medaglione,a forma di rombo,su esso erano incise delle lettere. L.C.D.S
Rimasi immobile dallo stupore per qualche minuto,credo.
Decisi di nascondere quella specie di collana,non volevo si creassero guai inutili attorno ai Cullen.
Erano la mia famiglia adesso e dovevo a tutti i costi proteggerli.
Cominciai a correre il più velocemente possibile,sicura di aver nascosto bene lo strano cimelio.
La sete però si faceva sempre più forte.
Di lì a breve non sarei più stata capace di controllarmi,dovevo assolutamente placare la voglia insaziabile di sangue.

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