Love and Blood di Bewitched_Lady (/viewuser.php?uid=107908)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** 1.Il tema ***
Capitolo 3: *** 2.Verità ***
Capitolo 4: *** 3.Nuova vita e nuovi poteri ***
Capitolo 5: *** 4.Dubbi ***
Capitolo 6: *** 5.Un piccolo segreto ***
Capitolo 1 *** Intro ***
Intro
Aprii gli occhi. Un debole e raro raggio di sole,colpiva la mia
spalla,essa ovviamente emetteva uno sfavillante luccichio.
Li richiusi per pochi secondi ,chissà perché
poi,di certo non potevo dormire,ma speravo con tutto il mio cuore di
riuscirci .
Improvvisamente uno strano rumore mi fece uscire da quello stato di
incoscienza,decisi di alzarmi,infondo non aveva senso stare
lì immobile.
Cercai di scendere le scale il più lentamente possibile,cosa
terribilmente difficile,data la mia natura.
La mia mente ara affollata,ma solo un pensiero risuonava più
degli altri,fra poco meno di un ora avrei affrontato il mio primo
giorno di scuola al liceo di Forks.
Mi ritrovai poco dopo davanti la cucina,varcai velocemente la soglia e
alzai lo sguardo,tutti erano lì,davanti a me, Rosalie,
Alice, Edward, Bella, Emmett, Esme, Carlisle, Jasper e la piccola
Reneesme,loro i Cullen.
Mi guardavano,ma nessuno di loro parlava,sapevano cosa provavo,sapevano
quanto sarebbe stata dura per me uscire di casa,e andare in
città per la prima volta da quando..bé si
è capito.
Mi sedetti su una sedia,e cominciai a frugare nello zaino,sapevo che
gli occhi di tutti erano ancora puntati su di me,avevo paura di alzare
lo sguardo,paura di cosa poi,infondo i Cullen non potevano farmi
niente,semmai io potevo far male a loro.
Improvvisamente mi senti una mano sulla spalla,sapevo a chi
apparteneva, era Esme,alzai di scatto lo sguardo e lei mi
parlò dolcemente.
<>
<>
mi sorrise,e io ricambiai ,intanto davanti a me arrivò
Alice, sorridendo,le si intravedevano i canini,ma non facevano paura
anzi la rendevano più carina.
Continuava a fissarmi imperterrita,allora presi il coraggio e le parlai
con mio grande stupore.
<< Alice,vuoi parlare o no? cos'hai da
dirmi?>>
<< è semplice volevo dirti che se ti va, per
andare a scuola invece della Volo di Edward potevi prendere la mia
Porsche gialla!>>
<< no grazie,ma non vorrei essere così
appariscente,andrò a piedi,infondo sono più
veloce della tua porsche no?>>
Il sorriso le svani ,per poi ricomparire subito dopo,si
schiarì la voce,o forse fece finta e parlò
nuovamente
<>
Istintivamente mi voltai verso Bella, era lì in piedi
davanti la vetrata,insieme ad Edward e Reneesme,mi
sorrideva,bé in realtà mi sorridevano tutti e
tre, ma osservavo particolarmente il suo di sorriso,probabilmente stava
pensando ad Alice che per la milionesima volta aveva offeso il suo
pick-up. Ormai non la riprendeva più,ci aveva
rinunciato,infondo chi mai riuscirebbe a cambiare Alice?
Ritornai velocemente alla realtà,era tardi,dovevo
sbrigarmi,salutai tutti molto in fretta,e mi diressi fino all'ingresso
della casa, chiusi la porta alle mie spalle,stando attenta a non
romperla,misi lo zaino in spalla e cominciai a correre,a volte essere
più veloci di una Porsche è una vera fortuna.
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Capitolo 2 *** 1.Il tema ***
La scuola di Forks era esattamente come l'avevo immaginata,come la
gente che la popolava. Era tutto identico alle immagini create nei miei
pensieri.
Un agglomerato di gente che parlava e ridacchiava,chi copiava i
compiti,chi ripassava la lezione e chi semplicemente rimaneva immobile
con la mente chissà dove. Li continuavo ad osservare
stupita. Ero sopra un albero,loro non potevano vedermi,neanche volendo,
ero totalmente nascosta fra le fronde più alte.
Piccoli e fragili umani,così deboli,così ignari,
così semplici,una folata di vento avrebbe potuto spazzarli
via tutti,senza lasciare superstiti,e io invece? io avrei potuto
sopravvivere a un uragano,allora perchè avevo
così paura?paura che mi si intravedessero gli occhi? no non
era possibile,paura che potessi rompere qualcosa? no avevo quasi il
pieno controllo del mio corpo,paura del loro odore?forse la
più probabile,ma infondo non era neanche quella la mia
paura, nel raggio di un chilometro non sentivo nemmeno un profumo che
inebriasse la mia mente,neanche uno,questo non era un male,avrei potuto
facilmente controllarmi,ma avevo la sensazione che non fosse nemmeno un
bene.
Qualcosa fece dissolvere i pensieri che avevo in mente,era la
campanella;era ora,scesi dall'albero e mi incammai verso l'entrata il
più discretamente possibile.
****************************************
Erano circa le dodici,fuori pioveva ,come sempre. Dovevo ancora
abituarmi a quel clima,Forks sembrava un mondo a sé,con
regole tutte sue,forse è per questo che i Cullen l'avevano
scelta.
Mentre mi ponevo queste domande la professoressa si avvicinò
a me,e parlò
<>
<>
<< bene ragazzi, una nuova Cullen!!!vedo che anche tu hai
il classico pallore come il resto delle tua famiglia,ma forse i Cullen
prima di adottare qualcuno controllano la sua tonalità di
pelle? ahaha comunque >>
si schiarì e la voce e proseguì
<<è da molto ti hanno adottata?>>
Non sapevo cosa dire,ma la prof coni suoi occhi mi squadrava molto
seriamente.Si aspettava una risposta,tutti sel'aspettavano,infondo per
quanto i Cullen cercassero di non essere appariscenti tutti li
conoscevano,e anche se ne parlavano male,li invidiavano. Di questo ne
ero più che certa. Infine mi decisi a parlare;
<< sono appena stata adottata >>
Mi sentivo completamente a disagio,se non avessi avuto autocontrollo,la
cara professoressa Angel,che di angelico non aveva nulla, si sarebbe
ritrovata scaraventata sull'soffitto,ma non potevo permettere che i
Cullen venissero scoperti per colpa mia.
<>
Dette queste parole con grande falsità,si
allontanò per fare il giro della classe;il mio sguardo si
posò su un foglio poggiato sul mio banco,lessi il titolo.
La Mia Esperienza prima di Forks
Non credevo ai miei occhi,voleva che scrivessi la mia storia prima di
Forks!dovevo inventarmi assolutamente qualcosa,una vita, una storia e
addirittura dei personaggi. Ma se avessi provato a scrivere la
verità?
Presi la penna nera e cominciai a scrivere.
Io
sono Julie Brown,ma da sei mesi a questa parte il mio nome è
Julie Cullen.
La mia storia ha inzio a Los Angeles,città terribilmente
calda e afosa,vivevo con la mia famiglia,mio padre John mia madre Susan
e mio fratello Hanry.
Vivevo una vita felice,ma tutto è diventato orribile dopo
quell'incidente. Stavamo tornando dall'areoporto. Il nostro
meraviglioso viaggio in Canada era andando benissimo. Non sapevo che
quel tragitto sarebbe stato l'inizio dell'incubo.
Erano circa le otto di sera lo ricordo bene,io e Hanry litigavamo come
sempre,mamma continuava a ripeterci di star zitti,facevamo distrarre
papà;intanto la nebbia diventava sempre più
fitta,non si vedeva nulla.
Accadde in un attimo, la macchina sbandò e noi finimmo in
una scarpata,o almeno loro ci finirono,io aprii gli occhi e mi ritrovai
sull'asfalto gelido,mi alzai nonostante le ferite profonde,il sangue
era dappertutto. Cominciai a strisciare fino al bordo,e lì
vidi la macchina distrutta,capovolta,comincia a sperare che si fossero
salvati,ma la speranza crollò molto presto;si
sentì uno scoppio,il fumo provocato da esso mi
accecò,dentro di me un pensiero diveniva sempre
più concreto,loro erano morti,la mia famiglia era
morta,mentre io disgraziatamente ero rimasta viva. Le lacrime
cominciarono a scendere prima lente,poi veloci,si mischiavano col
sangue,caddi per terra stremata,di me non restava più nulla.
************************
Quando mi risvegliai ero in una casa ignota.Davanti a me c'erano
persone sconosciute che mi osservavano molto attentamente. Mi sentivo
terribilmente strana,per niente debole o mal ridotta ma al contrario mi
sentivo forte e in perfetta forma,mi sentivo come rinata;non percepivo
ne caldo,ne freddo,nessuna sensazione esterna. Istintivamente toccai i
mie capelli scuri,erano più morbidi del solito,soffici al
tatto,li osservai, erano diventati più scuri. Guardai
istintivamente la mano,era pallida,di un pallore cadaverico,mi sentii
terribilmente turbata. Lo ricordo ancora,non ero più me
stessa ne ero certa almeno fisicamente.
Pian piano mi alzai,le persone sconosciute subito si drizzarono e
usciro dal loro stato di immobilità in una manciata di
secondi,mi osservarono anlzarmi;notai immediatamente il mio
abbigliamento; indossavo una lunga veste di un rosa tenue con tanti
piccoli merletti,mi scostai dal letto e notai immediatamente qualcosa
che inizialmente avevo tralasciato. La camera; essa era grande e
spaziosa,una specchiera molto grande di legno chiaro era posta
nell'angolo opposto della stanza rispetto alla porta,sottilissime tende
sul celeste ornavano la stanza,e il letto a baldacchino era anch'esso
abbellito da sottili tende celesti,quasi trasparenti.
Ripresi il contatto con me stessa,e prosegui il cammino verso la
specchiera,il tutto stava avvenendo con molta lentezza,avevo paura,una
terribile paura di osservare la mia immagine,sapevo che avrei visto
qualcosa di diverso,magari di orribile,mi attaccai saldamente alla
speranza che non fosse così.
Ormai ero vicina,mancavano un passo o due,chiusi gli occhi e lentamente
mi sedetti sul morbidissimo sgabello,cercai di farmi coraggio,qualunque
cosa avrei visto avrei dovuto accettarla, quindi perché far
proseguire l'agonia?infondo,non mi sentivo poi tanto male,almeno
fisicamente,quindi spalancai di colpo i miei occhi azzurri.
Rimasi completamente meravigliata da ciò che stavo
guardando,la mia pelle era lisciatissima e candida più della
neve,i mie capelli un tempo marroni erano diventati nero corvino,le mie
labbra pallide erano di un chiaro rosa,i mie occhi un tempo azzurri
erano rossi,ma non un rosso qualsiasi,ma rossi come il sangue.
In quell'esatto istante,un debole raggio di sole mi
colpì,ancor più stupita,osservai la pelle del mio
viso luccicare,sembrava formata da piccoli e brillantissimi
diamanti,essi sfavillavano e si riflettevano nello
specchio,illuminandomi.
Allora mi resi conto che niente di brutto era successo al mio corpo,che
al contrario,era rinato, sotto però diversa forma;decisi di
chiedere spiegazioni e quelle persone estranee che continuavano
imperterrite ad osservarmi,avevano assistito a tutto ciò che
avevo fatto senza pronunciare una sola parola,avevano di certo un
ottimo autocontrollo.
Continuai ad osservarli per pochi miseri minuti,poi mi decisi a
parlare,cercai di schiarire la voce,ma mi accorsi che non ne avevo
bisogno,e dopo averli guardati dritti negli occhi parlai.
<>
Un uomo molto giovanile,si avvicinò a me,capii che era il
capofamiglia,mi osservava attentamente mentre gli altri erano rimasti
nelle loro immobili posizioni senza pronunziare una sola parola.
Pensandoci bene più li osservavo più avevo voglia
di restare immobile,ma mi imposi di non farlo;mentre invece prestavo
attenzione all'uomo vicino a me;improvvisamente parlò;
<>
<>
Indicava una donna che accennava un dolce e sincero sorriso,manteneva
una posizione molto composta.
<>
Il ragazzo mi osservava,e anch'egli si lasciò scappare un
sorriso,era altissimo dovetti alzare la testa per riuscire ad osservare
bene il suo volto.
<>
Carlisle indicò una ragazza molto bella,non molto alta di
statura ma molto agile all'apparenza,notai particolarmente il suo
abbigliamento, indossava un bellissimo vestito blu scuro,che si
adattava divinamente alla sua pelle bianchissima.
La ragazza si avvicinò cautamente a me,guardò
Carlisle e mi disse;
<>
Feci segno di si col capo,e si allontanò per riprendere
lentamente la sua posizione.
Carlisle riprese;
<>
Guardai immediatamente la ragazza,mi osservava con uno
sguardo,indifferente,non lasciava trapelare nulla;notai il suo viso,era
davvero bellissimo,i suoi lunghi capelli biondi erano splendidi e i
suoi occhi castano-dorati erano identici a tutti quelli della sua
famiglia,la stessa cosa valeva per la pelle marmorea.
Istintivamente mi girai verso lo specchio,perché avevo gli
occhi rossi?improvvisamente mi sentii rigirare la testa,era Carlisle,
mi indicò un altra ragazza e me la presentò;
<>
La osservai attentamente,ricordo che fu colei che mi stupì
di più,aveva dei lunghi capelli scuri,era di un altezza
media,la pelle era pallidissima come quella degli altri,e gli occhi
anch'essi castano-dorati,ma qualcosa di particolare c'era in lei,lo
leggevo nei suoi occhi;
<>
Notai immediatamente la bambina,era davvero meravigliosa,rimasi quasi
basita da tanta bellezza.
Carlisle proseguì;
<>
Rimasi ancor più stupida,dall'essere meraviglioso che stavo
osservando,avevo notato la bellezza di tutte le persone presenti ma la
sua era ancor più particolare;rimaneva con lo sguardo
leggermente basso.
L'altro membro della famiglia era molto alto e biondo,manteneva
anch'egli uno sguardo molto basso,le sue caratteristiche erano
identiche a quelle del resto della famiglia,solo che in lui si
percepiva una certa sofferenza.
<>
Riguardai Carlisle,e risposi;
<< Mi chiamo Julie,potete spiegarmi
adesso?>>
<< Si certo,credo sia ora>> rispose con
dolcezza.
Ci spostammo tutti in un altra camera,capii che si trattava del
salotto,era tremendamente elegante;tutti si sedettero nei meravigliosi
divani compresa io, Carlisle parlò;
Chiusi per pochi secondi gli occhi,poi guardai tutti e feci cenno di si
con il capo,Carlisle poteva cominciare.
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Capitolo 3 *** 2.Verità ***
<< Noi siamo la famiglia Cullen.>> disse.
Si guardò intorno e proseguì.<<
Siamo una famiglia di vampiri. Tu ora sei una di noi>>
aggiunse queste parole molto in fretta,quasi volesse liberarsene il
prima possibile.
Rimasi muta ,cercando di rispettare i patti,mentre qualcosa dentro di
me voleva farmi urlare e scappare il più velocemente
possibile da quella gabbia di matti. Ma c'era qualcosa che mi
tratteneva,che dicessero la verità?
Lui proseguì;
<< Ora ti spiegherò in cosa consiste essere un
vampiro>> con una voce colma d'intensità disse
<< Noi non siamo i vampiri di cui avrai letto nei
libri,che avrai visto nei film,noi siamo vampiri reali,e siamo molto
pericolosi>>
Sentii un brivido,poi ripensai "<< Siamo una famiglia di
vampiri,e tu ora sei una di noi>> anch'io ero come loro,
quindi non potevano farmi del male,almeno lo speravo.
Guardò tutti e continuò;
<< Noi abbiamo delle caratteristiche particolari. Quando
diventiamo vampiri,siamo più forti degli altri e abbiamo gli
occhi rossi per circa un anno,finché il nostro sangue da
umani non si è totalmente prosciugato. In quel periodo siamo
vampiri neonati. Io non ricordo bene perché sono passati
tantissimi anni,e la memoria umana sparisce pian piano,ma rammento che
si possiede una forza sovrumana.>> si fermò
per pochi secondi prima di proseguire.
<< Dopo che ci siamo stabilizzati dalla fase da
Neonati,assumiamo le caratteristiche generali dei vampiri.
Pelle pallidissima e marmorea,una forza e una velocità
soprannaturali,e possiamo anche restare senza respirare all'occorrenza.
Ogni uno di noi,o quasi tutti hanno delle caratteristiche uniche. Come
ad esempio Alice,che prevede il futuro,Edward che legge nel
pensiero,Emmett che possiede una forza che va oltre l'inimmaginabile
per qualunque altro vampiro,Jasper che controlla le emozioni,Bella
invece possiede uno scudo mentale che può proteggere se
stessa e gli altri, e Rosalie bé lei è di una
bellezza incantevole. Io ed Esme non abbiamo poteri particolari,lei
è come una madre per tutti,io so resistere al sangue
umano,dopo diversi anni di allenamento.>>
Si fermò,come se avesse parlato troppo,ma sapevo che non era
affatto così.
Ci pensai su un attimo, quel ragazzo di nome Edward leggeva la mia
mente?niente per lui era un segreto quindi,ciò che stavo
pensando su di lui in quell'istante,e ciò che avevo pensato
in precedenza nella camera,lui sapeva tutto! mi assalì il
panico,ero terrorizzata.
Improvvisamente mi sentii profondamente calma,tutta l'ansia era
sparita,subito capii. Era stato quel ragazzo di nome Jasper!aveva
manipolato le mie emozioni per farmi calmare. Se aveva fatto questo non
significava certo che i Cullen fossero cattivi.
Carlisle osservò Jasper e parlò nuovamente;
<>
<< è meglio che prosegua,fra poco
sarà notte e qualcuno di noi avrà fame.
Tranquilla ti spingerò anche questo.
I vampiri come saprai ci nutriamo di sangue umano,ma questa famiglia
no, ci definiamo vegetariani;come vedrai noi non abbiamo gli occhi
rossi,ma castano-dorati;perché ci nutriamo di sangue di
animali;ora debbo chiederti, tu hai sete?>>
Mi porse questa domanda con un tono logicamente interrogatorio,ma
sembrava davvero curioso di sapere la risposta.
Riflettei con calma,e pensandoci bene ricordo di aver provato una
leggera sete,quindi risposi;
<>
Mi fissava,come tutti del resto;
<>
Risposi a voce alta;
<< Si sono pronta,mi sento molto forte,è
normale quindi?>>
<< Si normalissimo,risposero tutti
all'unisono>> Carlisle mandò uno sguardo ad
Emmett, Edward e Jasper e disse << andate prima voi;
Bella,Esme e Rosalie andate avanti anche voi,io ed Alice ci occuperemo
di lei>>
Sentii i ragazzi uscire da una porta a vetri che si trovava nel
salotto,i mie sensi si erano sviluppati perché riuscivo a
sentire ciò che dicevano.
<>disse Emmett;
<>rispose
lui.
<>
<< no niente,sono i pensieri di quella
ragazza>>
<< hai letto qualcosa?dai dimmelo!!!>>
<< No! è già un sacrilegio che io
sappia ciò che lei pensa!per fortuna ormai lo sa,ma non
è brava quanto voi a controllarsi davanti a
me!>> disse con tono risoluto osservando il fratello.
<< ok,ok come vuoi! non mi interessa sapere cosa
pensa!non sono così impiccione;>> rispose
sorridendo .
<< Non fingere con me Emmett! so che ti interessa!e so
anche che l'unico motivo per cui vuoi sapere cosa pensa è
che vuoi aiutarla! ma già ci basta Jasper che le controlla
le emozioni,non ti ci mettere anche tu!>> disse queste
parole ridendo anche lui,stavo cominciando a capirli quei ragazzi.
La chiacchierata si spostò su altri argomenti ,per mia
fortuna.
<< Edward senti,cosa hai intenzione di cacciare oggi? io
sto morendo dalla sete! probabilmente mi accanirò su uno o
due poveri orsi!>>disse divertito.
<< sinceramente non lo so,ora scusami vado da
Bella.>>
Continuai ad ascoltare la loro conversazione,mi chiedevo come facevo ad
udirla a tale distanza,non ebbi neanche il tempo di
chiedermelo,perché alla mie spalle arrivarono Carlisle ed
Alice che si erano dapprima allontanati.
Erano tornati con dei vestiti,andai ad indossarli in una camera
lì accanto. Appena uscita,li guardai.
<> mi dissero all'unisono.
Ci dirigemmo dal lato opposto della casa,mentre proseguivamo per i
corridoi notai la bellezza di quell'abitazione,era splendida.
Attraverso i vetri riuscivo ad intravedere la foresta,era fitta e
scura,illuminata dalla fioca luce del pomeriggio.
Inaspettatamente mi venne in mente una domanda,che tutto sommato non
era più molto importante,ma che non avevo posto.
Parlai;
<> dissi curiosa.
Gli sguardi di Alice e Carlisle cambiarono,mi guardarono. Poi Alice
parlò;
<>
Si zittii,abbasso lo sguardo divenuto triste,probabilmente sperava che
non facessi certe domande.
Parlò anche Carlisle,per venirle in aiuto;
<< Ora ti trovi a Washington,precisamente a
Forks.>>
<>
Disse queste parole con una straordinaria velocità,ma con un
tono davvero pentito. Non avevo al forza di parlare, non sapevo cosa
dire,ma poi mi decisi;
<>
Dette queste parole calò il silenzio,decisi di non parlare
per un po, probabilmente anche loro credevano che fosse meglio
così;
Scendemmo le scale,e ci dirigemmo verso la porta,appena Alice
l'aprì mi accorsi del terribile temporale che si stava
scatenando,ci incamminammo verso il bosco e mi sentii improvvisamente
famelica.
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Capitolo 4 *** 3.Nuova vita e nuovi poteri ***
Passarono poche settimane.
Trascorrevo i miei giorni ad addestrarmi insieme agli altri.Facevo
parte della famiglia,questo ormai era un dato di fatto.
Avevo sviluppato i miei poteri al meglio. Ero divenuta davvero
veloce,addirittura più veloce di Edward che fino ad allora
era rimasto imbattuto.
Non potevo battermi con Emmett però,in realtà con
nessuno.Ero forte certo,come tutti i vampiri,ma non riuscivo a battere
nessun Cullen. Probabilmente il mio dono era la velocità
nient'altro,almeno questo credevo.
Quasi ogni sera facevamo battute di caccia per placare il
più possibile la mia sete,e per abituare il mio corpo,ancora
stracolmo del mio sangue da umana ad accettare la nuova dieta.
In poche settimane avevo imparato a conoscere il bosco in ogni suo
angolo,e allo stesso modo i suoi abitanti. Pian piano i Cullen
cominciarono a farmi uscire da sola,anche per una semplice passeggiata.
Spesso uscivo solo per farmi una corsa,senza però cacciare.
Correvo più che potevo,fino al limite, verso la
montagna,oltre la coltre di nubi.
Tutti non facevano altro che ripetermi che ero diventata davvero brava.
Avevo imparato in fretta,un po come Bella in verità.
Ero però all' oscuro della presenza di un potere in me,ed
era anche abbastanza pericoloso,non solo per gli umani o altre
creature,ma anche per i vampiri.
Iniziò tutto un normalissimo giorno di inverno.
Ricordo che stavo osservando le nuvole grigie che sconfinavano nel
cielo di Forks
Qualcosa fece dissolvere i mie pensieri. Qualcuno che bussava alla
porta,in un modo molto delicato ma costante,capii che si trattava di
Carlisle.
<>dissi di fretta.
Lui entrò con passo deciso e si affrettò a
parlare con tono molto compiaciuto;
<< Bene sei qui! pensavo fossi in giro. Volevo avvertirti
che si sta avvicinando un temporale,momento perfetto per fare un
partita di baseball!sei dei nostri giusto?abbiamo bisogno di un fulmine
in squadra!>>
<< si certo che ci sarò! non posso certo
perdermi una partita di baseball!>> dissi.
<< non mi sembri tanto convinta! so quanto è
stato difficile tutto ciò per te,stiamo cercando di farti
dimenticare. Comunque ti divertirai stanne certa!>> disse
cambiando tono,era triste adesso.
<< tranquillo Carlisle! nessun problema,sarò
li tra poco! vado a piedi ovviamente!>> pronunciai queste
parole ridendo,di un sorriso sincero finalmente.
Appena Carlisle uscì a passi lenti dalla mia camera,mi
affrettai a cambiarmi.
Rimasi sorpresa. Sul mio letto c'era uno scatolo che non avevo notato
prima. Lo aprii molto in fretta,conteneva una meravigliosa tuta nera,e
accanto si trovava un biglietto.
Lo lessi;
"Questo è per tirarti su di morale! indossala oggi per la
partita di baseball.
Ti ho vista indossarla,e stai d'incanto! quindi sbrigati!"
Alice.
Non potevo far altro che ridere. Alice era sempre la solita,aveva in
tutti i modi cercato di farsi perdonare. Le avevo spiegato che non
aveva nulla da farsi perdonare,ma lei non si era di certo arresa.
Indossai la tuta il più velocemente possibile;mi specchiai,e
mi osservai.
Gli occhi non erano più rosso sangue,ma ma leggermente
più chiari.
Mi ricordai di Alice e cominciai a correre per le scale,nessuno era
più in casa,attendevano tutti me.
Uscii dalla porta a vetri,e inceppai nel temporale,la pioggia cadeva a
dirotto,ma non poteva certo fermarmi.
Intanto fulmini si estendevano nel cielo in tempesta,udii dei tuoni in
lontananza,erano loro.
Cominciai a correre più in fretta che potevo,evitando alberi
foglie,tronchi e pietre. Tutto diventava silenzioso e immobile al mio
passaggio.
************************
La partita si stava svolgendo il più normalmente
possibile,quando un fruscio ci fece sobbalzare.
Proveniva dagli alberi che ci circondavano.
Tutti i nostri occhi erano puntati su di un albero,alzammo
contemporaneamente lo sguardo come sincronizzati.
Fu allora che li vidimo.
Due donne e un uomo. Erano vampiri,perfino io me ne accorsi.
Le due donne apparivano identiche, probabilmente gemelle. Erano molto
alte e slanciate,avevano i capelli biondi lunghi fino alla schiena e
mossi. La loro carnagione era ovviamente pallida.
I loro occhi erano rossi,rossi come il sangue. Questo non preannunciava
nulla di buono. Loro uccidevano gli umani.
Mi soffermai ad osservare il ragazzo che stava con loro.
Quando lo osservai attentamente tutto cambiò.
Non una sola particella del mio corpo voleva fargli del male,ma
presumevo che questo sarebbe presto accaduto.
Continuai ad osservarlo più attentamente,era molto alto,ben
vestito,e aveva i capelli molto scuri,quasi neri.
I suoi occhi erano rossi,guardarli era per me un dolore,ma allo stesso
tempo non potevo farne a meno. Ero come ipnotizzata.
Restava in piedi e non si era accorto che lo stavo osservando con tanta
attenzione,meglio così infondo.
Ritornai alla realtà per un istante e notai che le cose non
erano cambiate. I Cullen e le vampire sconosciute continuavano ad
osservarsi senza pronunciare una parola.
Finalmente una di loro si portò avanti;
Camminava a testa alta e con lo sguardo fiero;ci squadrò uno
alla volta e poi parlò.
<>
<>
Disse queste parole con tono quasi divertito.
Carlisle intervienì
<> disse con tono molto autoritario.
<> continuò;
<>
La ragazza di nome Nayla,guardò Carlisle in modo strano,poi
parlò.
<< Si giusto! Lui è Adrian un nostro parente
lontanissimo di secoli. Siamo riuscite a trovarlo dopo un intensissima
ricerca qualche secolo fa. Noi siamo nate in Persia e anche se non si
direbbe dal nostro aspetto. Infatti i genitori miei e di Leyla erano di
origine inglese ma si trasferirono in Persia per degli studi. In ogni
caso lo trovammo circa nel 1665 e lo trasformammo.>>
disse con tono risoluto.
<> disse Carlisle.
<> disse
la bionda .
Trascinò con una forza brutale la sorella e il ragazzo.
Lo guardai per pochi secondi prima che sparisse fra l'erba. Intercettai
lo sguardo della vampira,era fulminate.
Abbassai gli occhi e subito dopo guardai gli altri,erano totalmente
stravolti.
Mi fecero segno di tornare a casa,mentre stranamente Bella stava
correndo verso la direzione opposta.
Smisi di pensare a lei e cominciai a correre.
++++++++++++++++++++++
Poco dopo arrivai davanti casa.
Rimanevano davanti a me poche tracce del temporale.
Mi affrettai ad entrare in casa.
Sapevo che i Cullen si erano riuniti nel salotto;ma stranamente lo
trovai vuoto. Mi sedetti quindi ad attendere.
Improvvisamente davanti a me piombò un branco enorme di lupi.
Schizzai il più velocemente possibile dal divano,schivandoli
ad uno ad uno. Mi stavano attaccando,con una velocità
sovrumana. Erano in tanti ma non avevo paura. Anche se avevo la
sensazione che potessero farmi molto male.
Ad un tratto ,non so nemmeno come ,inciampai. Non avevo mai combattuto
sul serio prima di allora quindi mi trovai impreparata .Mi ritrovai
schiacciata contro il muro,con i lupi dinnanzi a me.
Il più grande si avvicinò a passo lento,con le
zanne in vista.
Possedeva un pelo bellissimo,di un marrone rossiccio,e i suoi occhi
erano scuri,da essi trasmetteva tutte le sue emozioni. Era infuriato.
Si avvicinò ancor di più a me,era in procinto di
attaccare.
Istintivamente chiusi gli occhi nel momento stesso in cui stava per
piombarmi addosso. Cercai di focalizzare il pensiero su qualcosa che mi
sarebbe stato utile,ma ormai era troppo tardi,il lupo era a pochissimi
centimetri da me.
Pensai ad una vetrata ,quando avrei desiderato essere dietro una
vetrata in quel preciso istante.
Riflettei,ma ero spacciata,di lì a pochi secondi sarei morta.
Improvvisamente accadde qualcosa che mai mi sarei aspettata,il lupo si
schiantò contro un vetro. Era apparso così dal
nulla davanti a me,identico a come l'avevo immaginato.
In quell'istante arrivarono gli altri.
<>disse Carlisle in fretta.
Alice e Bella intanto mi aiutarono ad alzarmi,ero sconvolta mi si
leggeva in viso ne ero sicura.
<< Potete spiegarmi per favore?>> dissi
infuriata.
Alice mi guardò turbata,mi girai e anche gli altri avevano
lo stesso identico sguardo.
Esme mi prese dal braccio e insieme a Bella,Alice e Rosalie ci recammo
in un altra camera,mentre Carlisle cercava di ripristinare l'ordine.
+++++++++++++++++++++++++++++++
Circa una mezz'ora dopo tonò in camera Carlisle.
<> disse semplicemente.
Mi recai nuovamente nel salotto,dove tutto era tornato come prima. Mi
sedetti sul divano accanto ad Emmett,Edward e Jasper.
Guardai Carlisle e attesi che parlasse.
<
<>
domandai.
<
I muta-forma invece si possono trasformare quando vogliono,e non
perdono coscienza di loro stessi.>> rispose.
Non volevamo in alcun modo che ti attaccassero,ma non li vediamo da
prima del tuo ritrovamento, quindi si sono sentiti in dovere di
attaccare davanti ad un vampiro che non conoscevano. Ti porgo le scuse
da parte loro. Ora molto più importante,come hai fatto a far
apparire quella vetrata?>> aggiunse
<< Io...>> attesi.
<> dissi rammaricata.
<> intervenne stranamente Jasper.
<> disse.
Tutti i nostri occhi curiosi erano fissi su di lui.
<< Questo è il suo potere. Estremamente
raro,ma a quanto pare lei ne è dotata. Ha il potere della
materializzazione/smaterializzazione . Ed è molto potente
credetemi.>>
Disse interessato.
<< Materializzazione?>> dissi con tono
fortemente interrogatorio ma al tempo stesso sbigottito.
<> disse.
<> si
intromise Alice.
<< Esattamente Alice,però deve imparare a
controllarsi.
Al momento questo potere si attiva solo in situazioni di disagio
emotivo,come prima appunto,deve imparare a controllarlo
assolutamente>> disse.
Ero sconvolta. Una parte di me era felice per questa nuova
scoperta,avevo un potere finalmente,uno molto raro per di
più.
Ma un'altra parte di me era in serio panico. Avrei potuto far del male
ai Cullen?
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Capitolo 5 *** 4.Dubbi ***
Il suono della campanella mi riportò alla
realtà.Avevo continuato a scrivere il mio tema
ininterrottamente.
Erano circa le tre,orario di uscita per noi studenti.
Mi guardai un attimo in giro e vidi che anche la professoressa aveva
abbandonato l'aula. Buon segno. Non mi avrebbe richiesto il compito.
Cominciai ad incamminarmi per i corridoi vuoti,fino a raggiungere
l'uscita,ormai deserta.
Appena arrivata mi fermai per qualche secondo,o forse qualche minuto.
Avevo scritto tutta la verità nel mio interminabile
tema.Tutto ciò che di importante era accaduto negli ultimi
sei mesi.
Fra le più importanti ovviamente il mio pericoloso potere di
cui pian piano ottenevo più controllo, ma preferivo non
usarlo da sola. Ma in particolar modo avevo scritto dell'arrivo dei tre
nuovi vampiri.
Anche se non potevano essere definiti tali. Non si erano più
visti nella zona di Forks,nonostante noi e i licantropi avessimo
setacciato a turno tutta la zona,di loro non c'era più
nessuna traccia.
Da qualche giorno però sentivo una strana presenza
nell'aria,sapevo che presto sarebbero ricomparsi.
Riuscivo a sentire la sua vicinanza,lui era vicino,fin troppo per me.
Tornai finalmente alla realtà. Speravo che nessuno mi avesse
vista, perché non è abitudine di un essere umano
stare immobile per più di quindici minuti,ma infondo io non
ero un essere umano. Non più.
Sbuffai e cominciai a correre verso casa,probabilmente mi stavano
aspettando.
******************************************
Appena arrivata ,mi guardai intorno.
Entrai quasi di fretta,tutti erano lì seduti con i pensieri
chissà dove,immobili ovviamente.
Mi sedetti sbuffando sulla sedia vicino al tavolo ,aprii il libro e il
quaderno e cominciai a scrivere frettolosamente.
Davanti a me arrivò Alice. Indossava un bellissimo completo
marrone. Camminava molto lentamente.
Poco dopo si sedette accanto a me,e senza smettere di fissarmi
parlò.
<
<< Ehm...Romeo e Giulietta>> balbettai.
<< Ma d'avvero? Forse non lo sai ma Edward e Bella sono
molto informati a riguardo.>>
Disse girandosi per guardarli, essi ovviamente stavano ricambiando lo
sguardo ridendo.
Erano questi i momenti in cui mi sentivo più lontana da
loro, perché c'erano cose che non sapevo e che ovviamente
non potevo capire. Carlisle mi aveva informata un po' su alcuni fatti
che erano avvenuti qualche anno prima,ma non era mai sceso nei
particolari.
Osservai Edward e Bella. Se non altro adesso erano felici.
I miei pensieri si dissolsero mentre mi accorsi di aver dimenticato un
libro importantissimo a scuola.
<< Maledizione!!!>> urlai.
Tutti si girarono ad osservarmi.
<< Cosa c'è Julie?>> dissero
tutti all'unisono.
<< Ho dimenticato un libro importantissimo a scuola,e
anche se sono velocissima ,non ce la farò mai ad arrivare
prima che chiuda.>>
Mi guardarono pensierosi. Odiavo questi momenti,avrei voluto leggere
nel pensiero come Edward ,almeno avrei capito cosa gli passava per la
testa.
<< Julie ... perché non provi..ti
sembrerà assurdo lo so..ma perché non provi a
farlo materializzare qui?>>Disse Edward.
In quei momenti mi chiedevo come facevano i Cullen ad essere
così perfetti. Niente complessi,niente balbettii,niente
dubbi. Assolutamente nulla. Poi capii. Eroi io. I miei istinti umani
non mi avevano ancora abbandonata,sperai lo facessero presto.
A quel punto mi concentrai,notando che tutti i presenti nella
stanza,cioè Bella Edward Jasper ed Alice mi osservavano.
Lei era ancora seduta accanto a me.
Finalmente chiusi gli occhi. Creai nella mia mente l'immagine del libro
che si trovava dentro il mio armadietto,focalizzai la mia mente su di
esso con tutte le mie forze.
Ad un tratto sentii un piccolo tremolio. Era familiare,come quella
volta che apparve la vetrata,così capii che ce l'avevo fatta.
Guardai immediatamente il tavolo,il libro con mia grande gioia era
lì.
Mi guardai intorno e vidi sguardi di ammirazione.
<< Sei migliorata tantissimo in poco tempo
brava>> Disse Jasper.
Gli altri annuirono.
Ripresi velocemente a studiare,ora che avevo il libro avrei impiegato
pochissimo tempo.
Notai Alice muoversi in direzione della porta, la chiamai.
<< Alice..tu credi che un giorno,quando avrò
pieno controllo dei miei poteri..potrei usarli su me
stessa?cioè smaterializzare e successivamente materializzare
il mio stesso corpo?>>
<< Perché lo chiedi a me?>>
disse soffocando un sorriso.
Aveva perfettamente capito dove volevo arrivare.
<< Bé perché tu sei l'unica che
può saperlo...in anticipo!>> dissi fingendo
noncuranza.
<< Mi dispiace,non ho visto nulla su di
te!>> disse fingendo di essere seria,non mi
guardò neanche. Pronunciate queste parole andò
fuori sorpassando velocemente la porta,ignorando deliberatamente i miei
ulteriori richiami.
Tenendo la testa fissa sui libri chiesi ad alta voce,se si erano
più visti quei nuovi vampiri.
Mi risposero no all'unisono,avrei tanto voluto nascondere i miei
pensieri in quel preciso istante,ma Edward era lì,e
ovviamente era in ascolto.
Appena finiti i compiti sgattaiolai nella mia camera,mi cambiai e mi
sedetti davanti la specchiera.
Non ero ancora del tutto abituata al mio nuovo aspetto,a volte mi
aspettavo che tutto si facesse buio e che si trattasse semplicemente di
un sogno durato poco più di sei mesi.
Ma non era così, lo sapevo bene, fin troppo.
************************
Qualche giorno dopo.
Osservavo il cielo di Forks,come sempre.
Era più forte di me. Adoravo quell'aspetto scuro,mi sentivo
protetta fra quelle nubi,come se ne avessi avuto bisogno.
Uscii dalla mia stanza il più in fretta possibile. Mi recai
in salotto dove si erano radunati tutti.
Li guardai.
<< Io vado un po' nel bosco.>> dissi.
<< Stai attenta a non cacciare,siamo quasi al tramonto,se
hai sete aspetta le tenebre,potrebbero esserci dei
campeggiatori.>> mi disse Carlisle con tono protettivo.
Mi avviai verso la porta, camminando lentamente.
Appena varcata la soglia cominciai a correre più forte che
potevo,sapevo già quale sarebbe stata la mia meta.
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Capitolo 6 *** 5.Un piccolo segreto ***
Attraversai in fretta la foresta e mi ritrovai in un piccolo spazio
aperto,a me molto familiare.
Era lì che mi recavo quando volevo stare sola,senza che
nessuno riuscisse a capire a cosa,anzi a chi pensavo.
Non ero capace di pensare ad altro,almeno quando qualcuno di nome
Edward non ascoltava i miei pensieri.
Sbuffai e mi sedetti sull'erba,davanti a me c'era un piccolo ruscello.
Probabilmente ero l'unica a conoscerlo,una piccola speranza che mi fece
sorridere,ci speravo davvero.
Di certo sarebbe stato più intimo,più mio.
Osservai l'ultimo raggio di sole che spariva dietro la montagna. Mi
sentii improvvisamente triste. Cosa ne sarebbe stato di me se non fosse
accaduto nulla?Alice aveva detto di avermi vista far parte della sua
famiglia,ma se non fosse avvenuto l'incidente io sarei ancora a Los
Angeles alle prese con la mia famiglia e la mia solita vita.
Mamma,papà e Hanry mi mancavano,cercavo di non pensarci
mai,sperando che la memoria umana sparisse,ma era
presto,chissà quanti anni avrei ancora dovuto attendere.
La tristezza rendeva ancora più cupa la lunga notte che
stava per arrivare. In passato avevo amato le lunghe notti stellate.
Spesso attendevo l'alba distesa in giardino con gli occhi semi aperti
per il troppo sonno,questo non sarebbe avvenuto mai più.
Stranamente non c'erano nuvole all'orizzonte,questo significava che il
giorno dopo ci sarebbe stato il sole,quindi niente scuola.
Almeno qualcosa di positivo c'era. Ridacchiai.
Mi resi conto di aver sete. Era apparsa così all'improvviso.
Di solito se avevo sete ed ero in casa ,correvo a cercare qualcuno che
mi accompagnasse. Spesso erano Alice e Carlisle,ma a volte anche gli
altri.
Questa volta stranamente avevo voglia di stare da sola. Di abbandonarmi
completamente agli istinti. Questo non era mai accaduto.
Mi alzai frettolosa dall'erba pungente,sistemai velocemente il mio
vestito azzurro sgualcito.
Improvvisamente scrutando distrattamente la vegetazione,notai un
oggetto che emetteva un debole luccichio fra l'erba.
Lentamente lo presi. Restai letteralmente di sasso.
Nelle mie mani si trovava una pensante collana,da dove pendeva un
pesantissimo medaglione,a forma di rombo,su esso erano incise delle
lettere. L.C.D.S
Rimasi immobile dallo stupore per qualche minuto,credo.
Decisi di nascondere quella specie di collana,non volevo si creassero
guai inutili attorno ai Cullen.
Erano la mia famiglia adesso e dovevo a tutti i costi proteggerli.
Cominciai a correre il più velocemente possibile,sicura di
aver nascosto bene lo strano cimelio.
La sete però si faceva sempre più forte.
Di lì a breve non sarei più stata capace di
controllarmi,dovevo assolutamente placare la voglia insaziabile di
sangue.
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