A.B.S.- a.lto, b.iondo e s.tronzo

di Kalencair
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sconvolgimento ***
Capitolo 2: *** Un'ultima volta ***
Capitolo 3: *** Party? No grazie ***
Capitolo 4: *** Fevered - (Febbricitante) ***
Capitolo 5: *** Non seguirmi ***
Capitolo 6: *** Black panther ***
Capitolo 7: *** A joke before the thunderstorm ***
Capitolo 8: *** Nightmare ***
Capitolo 9: *** What I am ***



Capitolo 1
*** Sconvolgimento ***


ff3 cap 1 editato per facile lettura

Ciao a tutti! ^^ Questa è la prima fanfic che posto su efp! Prima che mi decidessi a postarla è passato un po’, però alla fine eccola qua :3 Per questo altri capitoli sono già pronti da inserire: può essere che i primi li metta con un periodo più breve di distanza l’uno dall’altro, nonostante abbia intenzione di mantenere la fanfic mensile. Beh, devo dire che rileggendo le parti iniziali.. insomma, mi piace di gran lunga di più lo stile di scrittura che acquisisco nei prossimi capitoli xD Quindi vi consiglio di leggere almeno il secondo, prima di mollare x3 Tra gli avvertimenti si può trovare “OOC”, infatti sebbene cerchi di imitare il comportamento dei personaggi, ci saranno alcuni aspetti che non rispecchieranno ciò che J. K. Rowling ha inserito nei libri.. Per esempio si noterà che il gruppetto protagonista (non mi riferisco ad Harry Ron ed Hermione) si comporta totalmente diversamente tra di loro rispetto che con le altre case, o altri studenti. Che altro dire? Buona lettura! :33 [EDIT: ho editato il capitolo senza apportare modifiche a ciò che c'è scritto, ma solo alla struttura visiva per facilitare la lettura ]



Cacchio.
Cacchio ,cacchio, cacchio. CACCHIO.
Sono in ritardassimo. Come cazzarola ho potuto attardarmi così tanto in giro per la scuola!?
Ecco cosa capita quando si pensa ai fatti propri.
Mi precipito oltre la porta, spalancandola con più forza di quanto volessi e tutti mi fissano.
“Arrivare in orario, non è un optional signorina Feine” Si gira la Mcgrannit ,che fino a poco prima era girata verso la lavagna, e ora mi fissa severa.
Cerco di darmi un contegno, e non rispondere di andare a quel paese, poi mi scuso, da brava Serpeverde “Mi scusi non succederà più.”  ma in tono un po’ scocciato, non posso farci niente.
Sotto lo sguardo dei Tassorosso e dei miei compagni di casa mi siedo, di fianco a Millicent, nella quarta fila.
La lezione riprende, anche se sento ogni tanto le occhiatine di Blaise e Theo provenire dalla seconda fila.
Ah, lui non c’è.
La voce della cornacc.. ehm della professoressa mette a dura prova la mia resistenza al sonno, ma bene o male l’ora finisce.
Scatto in piedi e cerco di catapultarmi fuori dalla porta prima che sia troppo.. “Aspetta” ..tardi.
Qualcuno mi afferra per il braccio costringendomi a fermar la mia corsa. Mi giro trovandomi a faccia a faccia con Blaise e i suoi occhi accusatori..
“Cosa c’è?” mi mostro irritata; mi fa pure male al braccio ma non glielo dico.
Nonostante questo deve capirlo dalla mia espressione, perché mi lascia.
“Draco” spiega; Embè?
Alzo una sopracciglia “..beh? cos’ha fatto?” ;
mi guarda scettico “Che è successo?” chiede evidentemente sentendo di essere in potere di farlo; farò finta di niente, molto meglio così.
“Che dovrebbe essere successo?” sono proprio una bugiarda.
“Dimmelo tu.”
Ma anche no.
Ok, secondo i miei gusti questa conversazione è durata anche troppo: “Basta. Che ti importa.. Non sono fatti tuoi”  e me ne vado, mentre lui rimane fermo immobile a guardarmi andarmene … chi se ne fotte.
Vedo con la coda dell’occhio Theo affiancarlo.
Quindi non gli ha detto niente.
Meglio così, che figura del cazzo se si venisse a sapere che ho abbracciato Draco mentre piangeva.. No non ci posso pensare.. ditemi che non l’ho fatto davvero!
Non oso immaginare cosa direbbero i grifoni.
Oh merda. Cerco di fermarmi e tornare indietro in tempo, ma la cosa non mi riesce, e Daphne riesce ad acciuffarmi.
  “Ehilà” mi sorride; già, lei oggi non era con noi, perché si è presa un giorno di malattia per poter studiare bene per un test di Divinazione..
Beh, se lo può permettere: non ha mai fatto assenze in quest’anno.
“Daphne … non incominciare pure tu!” si lo so che voleva sapere esattamente la stessa cosa di Blaise, anche se lei riesce a capire che abbiamo “litigato” .. a differenza dell’altro ; fa la faccia innocente “E cosa dovrei dirti?!” ;
sbuffo: lei sa essere così.. così.. così! 
“Aveva solo voglia di stare da solo … vai a vedere come sta per favore … sono sicura che accetterà di parlare solo con te” sèè ciao.. però questo vuol dire che gli ha parlato..?
Hm, spero non glielo abbia detto.
“Ah, io non credo” rispondo facendo una smorfia, cercando di strigarmi la faccenda prima che diventi troppo pericolosa per il mio orgoglio.
“Beh, se cambiassi idea “ fa l’occhiolino.
Santo Salazar!  “ ..è al lago” conclude.
Annuisco fingendomi poco interessata e così dicendo continua per la sua direzione, che è opposta alla mia.. starà tornando in comune.
Mi sveltisco per raggiungere l’aula di difesa contro le arti oscure: non voglio arrivare ancora in ritardo, tsk, è seccante.

Fanculo.
Non si è presentato a nessuna lezione.
Proprio non c’è bisogno che faccia la vittima.. anche se è il tipico atteggiamento da Malfoy che assume in questi casi.
Insomma.. io non gli ho fatto niente.
Anche se.. devo ammettere che è stato davvero, davvero strano vederlo così.. una fitta mi colpisce il cuore.
Bah, sensi di colpa mancati: come ho detto, io non gli ho fatto proprio niente.
Sospiro.
Mannaggia, mi toccherà controllare che combina.E ho pure mal di testa, guarda te che sfiga.
Raggiungo la fine del corridoio illuminato dalle grandi finestre, e mi avvio verso il cortile.
Boh, Daph ha detto che è al lago.. ma se non ci sarà tanto meglio.
Hm no.Ok Rin, dillo che lo dici solo perché speri di posticipare il tutto.
In una decina di minuti sono fuori: c’è parecchia gente, perché il sole batte a picco e nemmeno una nuvola.. però il tutto è accompagnato da una pesante afa; per questo molti si rifugiano sulla riva del lago, per godersi la brezza proveniente da esso.
A passo spedito mi dirigo verso il lago, dove vedo la sagoma bionda calciare il terreno con rabbia, con le mani nelle tasche dei jeans, volontariamente isolatasi dalle altre persone sulla riva. Iniziamo bene.
A pochi metri da lui rallento il passo, come se avessi paura che si accorga di me. Solo quando sono esattamente dietro di lui, a un paio di metri, mi fermo e lascio cadere la borsa sul terreno ora semisabbioso per fare notare la mia presenza.
“Che ci fai qui”  il suo tono è freddo; non si volta, continua a guardare le increspature del lago.. ma non sono convinta che le stia “vedendo”sul serio.
“Non sei venuto a lezione” la mia voce pure è seria, e lui sa perché.
Qualche ciuffo dei miei capelli mossi mi frusta la faccia, a causa del venticello.
“Senti, ho solo bisogno di stare solo” e non so perché mi danno fastidio, queste parole. .. ah, si è visto che bell’effetto gli fa stare da solo.. è per quello che ieri sera ha fatto quel casino.
Ma non voglio parlare dei cazzi suoi, voglio solo sapere perché si comporta così, con me, ora.
“Dimmi che ti ho fatto” non è un vivo consiglio rispondermi, è un ordine, secco. E lui sa anche questo.
“Lascia stare” cerca di liquidarmi.
Ah, lasciare stare.. e secondo lui non avevo mai considerato questa ipotesi!? Ovvio, ma voglio capire, e non scappare, quindi non lo deve fare nemmeno lui.
“No!” sbotto irritata, perché invece a quanto pare lui si che sta scappando “No, non lo faccio!” continuo; Mio dio che gli costa dirmi che minchia gli ho fatto?!
Si gira incazzato, e per la prima volta in oggi, rivedo i suoi occhi, e la loro visione.. così ghiacciati.. mi suggestiona.
“Stammi bene a sentire: non voglio parlarti, hai capito cazzo!?” mi sbraita contro.
Oh. Beh fanculo allora, tieniti i tuoi problemi, fatti inghiottire da loro, non mi interessa; io ci ho provato ad aiutarti.
Silenzio; ci fissiamo negli occhi, i suoi coperti da qualche ciuffo biondo.
“Allora fallo con Blaise e Theo, sono preoccupati” con tono gelido, quasi quanto le sue iridi, maschero il fastidio che mi ha dato la risposta.. no, non fastidio.. quasi ferito, già.
Sotto ancora il suo sguardo, mentre stringe i pugni, mi chino a riprendere la borsa.
Mi volto, per incamminarmi per la strada di ritorno; è ora di pranzo, ma mi è passata la fame.
Mi blocco; non ho sentito ancora rumori quindi non s’è mosso, teoricamente.
Sbuffo ironica piano, poi parlo: “sai … ti pensavo diverso” sussurro.
Credo mi senta perché si gira dall’altra parte, si, sento che si sposta di nuovo verso la riva, a causa del rumore di passi che si allontana.
Lo sento scagliare una pietra in acqua, con un urlo soffocato; a giudicare dal tonfo che essa provoca contro la superficie del lago, direi proprio che il suo obiettivo non era lanciarla più lontano possibile, ma solo usare tutta la sua forza per scaricarsi.

“Che stai facendo?! Perché cazzo ti comporti così?! Si può sapere??!” urlo; non ne posso più, più!
E’ da una decina di giorni ormai che ci tratta tutti così, come estranei.
E’ arrivato il momento delle spiegazioni Draco.
Siamo in camera sua, Blaise e Theo non torneranno: sono ancora a quella festa idiota.
Mi guarda con una mano nei capelli, poi distoglie lo sguardo, fa qualche passo, poi si rigira e mi riguarda; così per due o tre volte, poi si degna di rispondermi:  “Perché io..io ho paura.. cazzo … HO PAURA, va bene?!!” iniziano a scendergli le lacrime sulla faccia, e cade in ginocchio davanti a me, sul pavimento, provocando un tonfo sordo.. ha  la testa bassa e non riesco a vedergli le lacrime scendere dagli occhi, tuttavia queste formano piccole macchie scure sulla moquette;
“Non ce la faccio più! Sono umano, sto male porco Godric! Mi odio, odio la mia famiglia, odio questa situazione! E adesso odio anche te perché mi hai visto così! Che merda!” Urla di nuovo “Vaffanculo!!! A tutto e a tutti!!!” singhiozza, anche se cerca di nasconderlo.
Non si è ancora alzato, e non mi guarda
. Rimane semplicemente fermo.
Ma che.. oddio, che gli è preso? Non è da lui, non è da Draco, non è da Malfoy, e nemmeno da serpe.
Ebbene, chi è questa persona che vedo ora, per la prima volta?
Sento pizzicarmi gli occhi … e un gran bisogno di sentirlo vicino, di rassicurarlo.
Tutto ciò è completamente irrazionale, lo so.
Ma lo stesso mi avvicino piano eliminando la distanza fra noi.. e lo abbraccio, mentre iniziano a scendere le lacrime anche a me; io.. si può sapere perché mi viene da piangere?
Sono una schiappa..!
La sua testa, essendo inginocchiato, arriva all’altezza del mio stomaco, sotto il seno, e ci rimane appoggiata.
Sento le sue lacrime bagnarmi e lo stringo ancora di più a me.. cioè, ancora un po’ e lo soffoco.. .
Lui mi afferra quasi disperatamente i fianchi, si aggrappa, stringendo i pugni sulla mia maglia, e appoggiando, quasi spingendo, la testa contro di me, per soffocare il pianto.
Adesso sta zitto.
Mi inginocchio anche io: gli prendo la testa, sempre senza che i nostri sguardi si incrocino e la porto sulle mie ginocchia, mentre io sto con la schiena contro il muro.
Ci addormentiamo così, col resto del suo corpo in posizione fetale di fianco a me.
Beh.. ognuno ha un lato nascosto: questo è quello di Malfoy.
Nella mia mente si ripetono freneticamente le immagini del suo pianto, fino a quando, esausta, i miei occhi si chiudono lasciando spazio al buio.
Quando la mattina mi sveglio, lui è ancora lì, come un bambino; fa quasi tenerezza.. mamma mia non pensavo l’avrei mai detto. Lo copro con una coperta, dopo avergli messo un cuscino sotto la testa, e me ne vado …
E da quando sono così apprensiva? Oh beh, questa era un’eccezione.

“Ehi, che dici, scendiamo?” Daphne interrompe il mio flashback.
E’ già ora di cena. Sono sul letto, forse mi sono addormentata.
Mi giro verso di lei con la testa “uff, mi do una sistemata e sono pronta”.
Mi alzo svogliatamente dal letto e mi dirigo in bagno quasi senza alzare i piedi, ma strisciandoli piuttosto.
Quando arrivo davanti allo specchio e afferro la spazzola sulla piccola mensola bianca, Daphne compare sullo stipite della porta.
“Ci hai parlato?” oh, no, ti prego.
“Si” rispondo non curante mentre passo le setole della spazzola tra i capelli castani con i riflessi rosso scuro, mossi.
“..Ebbene?” si decide a richiedere; ok, proviamo a toglierci il peso “Sai che c’è di nuovo? Non vuole parlarmi”.
Fa una faccia perplessa, alzando una sopracciglia.
Si, perché lei non sa che è successo esattamente. Ma è troppo lungo da raccontare..
“Quando ti deciderai a dirmi che è successo?” , ecco appunto.
Appoggio sul mobiletto la spazzola e mi volto verso di lei: gli occhi seri dallo sguardo intenso cercano di dissuadermi.. e ci riescono, come il più delle volte.
Prendo il respiro “Non farne parola con Blaise e Theo sennò ti crucio. Tantomeno non fartelo scappare davanti a lui”.
Fa il gesto di chiudersi la bocca a chiave e sorride.
E’ bello avere un’amica come Daphne, sa mantenere i segreti e ti ascolta, riuscendo a capire perfettamente come ti senti. A volte anche fin troppo.
“In poche parole … in questi ultimi … hm saranno tipo una dozzina di giorni, ci ha trattati come dei grifoni quasi; ci diceva sempre su, era sempre scostante.. Te ne sei accorta no?”
Annuisce seria, quindi continuo “Ieri sera, all’ennesima volta che mi ha rotto il cazzo, l’ho seguito fuori dalla stanza delle necessità, dove voi siete rimasti invece, per tutta la durata della festa, arrivando alla comune, e ha iniziato a sclerare urlando di tutto e di più”.
Fa una faccia abbastanza sconvolta, ma niente in confronto a quella che fa quando finisco il racconto.
“Pure io ho iniziato ad urlargli contro, e lui ha detto che non era né uno stronzo né un bastardo, come dicevo, invece, io. Indi ho chiesto perché si comportava così allora e lui ha urlato che era perché aveva paura, che odiava tutto e tutti, era in una situazione di merda eccetera. Si è messo a piangere ed è caduto sulle ginocchia. Poi …” Daphne era semplicemente allibita.
Beh, la capisco, Draco non ha mai fatto così.
“..Poi?”
Sospiro “Poi l’ho abbracciato e mi sono messa a piangere pure io. Siamo rimasti abbracciati per un po’ e poi gli ho fatto appoggiare la testa sulle ginocchia e ci siamo addormentati così. Quando mi sono svegliata lui dormiva ancora, così l’ho coperto e me ne sono andata. Fine della 734687361847° puntata di Beautiful, contenta?! Bene, andiamo.”
E mi precipito verso la porta della camera per evitare di proseguire sull’argomento.
La mia amica però anche se rimasta un po’ imbambolata , riesce ad afferrarmi prima che ci riesca: “Che..c-co…c-cioè …!!!!!” wow che faccia.
“Non ci posso credere … Se è così spaventato dalla situazione di suo padre coi mangiamorte e che forse lo verranno a prendere … perché cazzo non ce lo dice?! Vuole fare la figura del duro?! Tipico atteggiamento Malfoy!” sbuffa alzando gli occhi al cielo;
“Esatto, precisamente per quello, ora, se vuoi scusarmi..” faccio per scansarmi, ma mi blocca di nuovo.
Eccheppalle oh.
“E al lago che ha detto?”torna seria;
“Che vuole stare da solo e che non vuole parlarmi, era pure incazzato!! Ma dico io … chi lo capisce è bravo.”
Medita. Quella è la sua tipica faccia quando medita; con le dita sotto il mento e lo sguardo perso sul pavimento.
“Vorrà capire come mai si è lasciato andare così tanto, o come comportarsi ora, con te e con noi altri. Ah e credo che si interroghi anche sul tuo comportamento.”
Sul…?!
“Sul mio comportamento?!?!? Oddio no! La cosa più sbagliata che possa fare! Non deve, no!” sono stata proprio un’idiota ad abbracciarlo!
Minchia son cazzi amari ora.
Chissà cosa può partorire quella testa di cazzo di Draco!
Arriverà sicuramente a una conclusione sbagliata … sicuramente, a una conclusione sbagliata.. povera me.
All’improvviso fa una faccia assai interrogativa e non mi guarda negli occhi, tipo illuminazione degna di lampadina vicino alla testa: “hm, ehi, tu …”pensa di nuovo.. e la cosa non mi piace “tu cosa provi per lui?”alza lo sguardo.
Tuffo al cuore.
“Non ci ho mai pensato.” Cerco l’ennesima volta di sfuggire all’argomento sentimenti, e il perché lo sa benissimo.
“Aspetta. Rispondi solo a questa domanda allora.”
Mi giro lentamente verso di lei, rassegnata, dopo aver tentato un’ennesima fuga.
“Non è una domanda a cui devi rispondere a me, no, ma a te stessa, quindi ascoltami bene. Devi capire cosa senti per Draco, se senti ancora qualcosa per Blaise e se lui sente ancora qualcosa per te. Mi hai capito bene?”.
Strizzo gli occhi per ricacciare il pensiero indietro.
Dio, lo sapevo che non mi avrebbe fatto bene ascoltarla.
Senza guardarla rispondo fredda “Con Blaise ormai non sono più in diritto di provare niente. Lui ha scelto un’altra, se ti ricordi.”
Non sembro neanche avere una personalità, vuota..
“Oddio ancora con quella storia?! Lui ti ha detto che non è successo niente con la Vane!” sbotta sbuffando e roteando gli occhi;
ora sta esagerando cazzo “Basta! Smettila!” ringhio;
“Solo perché quell’oca ha starnazzato in giro che era stata con lui mentre stava con te, non è detto che sia vero! Devi almeno ascoltarlo!”
Basta, basta “BASTA. Daphne stai zitta. Stai zitta o giuro che.. che non riesco più a controllarmi! Come cazzo posso credergli?! Mi ha deluso. Mi ha distrutta e umiliata. Lui per me è come se fosse morto, uno sconosciuto.”
Apre la bocca per ribattere ma non glielo permetterò.
Esco velocissima dal dormitorio femminile, scendo le scale, e nella sala comune … intravedo Blaise, Draco e Theo che mi guardano,un po’ sorpresi, tranne il biondo, che non si capisce niente di quello che pensa, al solito.
Al trio  lancio un’occhiata piena di rabbia ed esco dando un calcio al quadro “Vaffanculo”,e che poi mi urla contro “Ehi tu, come ti permetti!?”
Ma questo poco importa. 

 

Non faccio in tempo a muovere un passo che subito è arrivata anche Daphne, che praticamente urlando dice “Aspetta!” riferito a Rin ovviamente.
Poi si accorge che tutti gli studenti in stanza la fissano, e allora tutta incazzata strepita “Fatevi i cazzi vostri voi!”.
Tutti, imbarazzatissimi, cercano di fare qualcos’altro che non sia osservarla.
“Siamo di buon umore!” sarcastico, esordisco mentre si avvicina a noi tre lentamente.
Mi fulmina con lo sguardo.
“Ehhh, credo proprio che abbiamo un problemino” come al solito Theo sdrammatizza “Dai su sputa il rospo, che è successo?” continua.
La bionda si ricompone “ Risparmiate il fiato.” E con aria da finta altezzosa se ne va verso il ritratto della signora raggrinzita, che ancora si sta mettendo a posto, e nemmeno si è richiuso.
“Ci vediamo giù” è l’ultima cosa che dice, suppongo ci vada per cercare di calmare.. lei.
Noi tre ci guardiamo, sempre rimanendo in piedi.
Io sto cercando di capire la causa di sta cosa.
Theo lo stesso, data la sua espressione sospettosa che passa da me a Draco, che invece, no, fa finta di niente.
“Tana per Draco” ghigno.
Quello fa una faccia come se stesse pensando “ ’Cazzo dici?!” arrabbiata e colpevole allo stesso tempo, ovvero è incazzato perché l’ho scoperto.
Eheh, lo sapevo.
Mentre distoglie lo sguardo, Theo me ne lancia uno eloquente.
Gli afferra la spalla sinistra dicendo “Bene bene bene, dicci tutto, che hai combinato stavolta?” fa un sorrisetto divertito;
“Ma lasciatemi stare” l’altro cerca di scrollarselo di dosso, infastidito, quando io gli afferro l’altra spalla.
“No carino, adesso ci dici tuuuuuuuuutto per bene” ghigno anche io;
“Su su, racconta ai tuoi amichetti belli belli che è successo”di nuovo Theo.
Silenzio.
“Minchia sembrate due grifoni in astinenza di coccole”; io e Theo scoppiamo a ridere fragorosamente, e gli lasciamo le spalle.
Eh, è vero purtroppo, ma tanto lo stavamo solo a pigliare per il culo, come al solito facciamo tra di noi.
“Sul serio però, non può continuare così, per quanto tempo non vuoi venire a lezione?!” Nott è tornato serio e torna alla carica.
Ha ragione da vendere: è da un tot che si comporta così.. come se fosse lontano.
Riflette per un po’, e noi lo lasciamo fare.
“Se ne avrò voglia stasera, dopo mangiato, adios” e si dirige a passo sciolto verso il dipinto, uscendo e sentendosi starnazzare dietro dal quadro: “Ehi Draco, dì alla tua amichetta che non la faccio entrare se mi tira un’altra volta un calcio! Capito?!” e lui lo sbatte chiudendolo alle sue spalle, senza degnarlo di uno sguardo.
Vorrei proprio sapere che è preso a Rin.. lei e Daph non litigano proprio mai, e quando dico “mai” è mai; non è successo nemmeno una volta in questi sette anni.
Alzo le spalle. “Quando fa così vuol dire che poi si scuce. Aspettiamo e amen. E poi ho una fame da lupi” il suo stomaco brontola dopo che ho pronunciato la frase; “idem” ghigna, anche lui alzando le spalle.
E ci dirigiamo verso l’uscita.
Una volta fuori dalla sala comune affianchiamo Draco.
Le solite ragazze e ragazzine.. sorrido e si sciolgono. Mostrando il mio migliore ghigno, quelle si attaccano l’una all’altra per sostenersi. Eh eh eh eh.

Chiudo la porta dietro di noi. “Che nervi, iniziano a rompermi i coglioni con il loro atteggiamento” si accende una sigaretta.

L’ha detto stamattina. Strano, fino il giorno prima amava essere venerato in questo modo. Si, sto parlando di Draco.

“Dai lasciamo stare, scusami, non ne parlerò più, va bene?” … no, non va bene.
Non può pensare che mi passi così.
Però le ho rotto le balle per chissà quanto per quella storia.
E poi la cosa è stata sentita da tutto il gruppo: io e Blaise litigavamo solo.. litighiamo solo.
Oppure raramente si passa all’indifferenza.. ma poi sfocia sempre in un altro litigio.
“Però cazzo … me lo devi promettere, che non tirerai più fuori sta cosa senza che te lo dica io. Sennò veramente vado fuori di me.”
Ci guardiamo serie “Come oggi. Ok afferrato il concetto.” Chiude gli occhi e si siede di fianco a me.
Dopo poco fanno il loro ingresso i magnifici tre. Beh, per così dire.
E tutti gli occhi delle ragazze in sala si girano verso di loro, come fossero calamite.
Arrivano vicino me e Daphne. Blaise si siede di fronte a lei, che lo sa che è meglio se stiamo lontani.
Draco si sta per sedere invece di fronte a Millicent, che è di fianco a Daph, quando Theo si precipita e si siede esattamente lì dove si voleva mettere lui “Oh, è rimasto solo un posto” dice quello alludendo a quello di fronte a me.
Nott non capisce. proprio. un’emerita. ceppa.
Blaise guarda la scena come se stesse per succedere un cataclisma, e Draco fulmina con lo sguardo colui che gli ha fottuto il posto: sembra che stia per urlargli contro, e non batte le palpebre, con le sopracciglia aggrottate.
Siamo tutti fermi col fiato sospeso, poi il biondino rilassa i muscoli e scioglie i pugni che prima aveva stretto, lungo i suoi fianchi; evitandomi di guardare si mette davanti a me.
Daphne e gli altri si scambiano occhiatine tra di loro, e anche verso noi due.
Me ne sbatto, chissene fotte.
Iniziamo a mangiare il primo, piatto tipicamente del mondo magico, ma non mi ispira particolarmente.
Malfoy sta ravanando nel piatto senza mangiare, spostando solo il cibo all’interno del piatto.
Sbuffo e riabbasso la testa nel mio. Mah.
Gli altri stanno discutendo di un gruppo musicale, e sul fatto che Harry Potter e compagnia bella siano idioti, alludendo al loro ultimo battibecco.
Insomma non ci cagano, e forse è meglio.
“Che hai da sbuffare?” Alzo lo sguardo e vedo che mi sta fissando, e come prima, non sbatte ciglio.
I suoi occhi hanno il colore del ghiaccio: mille sfaccettature, impossibili da catturare con un’occhiata fugace.
Poi mi ricordo che non voleva manco parlarmi, quando io l’avevo solo aiutato.
“Wow il principe delle serpi si degna di rivolgermi la parola, mi sento onorata.” Arriccio il naso metaforicamente parlando.
“Va a farti fottere” sibila.
Certo, e tu pure caro.
Torniamo a mangiare dopo un’altra occhiata irritata da parte di entrambi.
La scenetta deve essere passata inosservata agli altri, infatti non sento provenire nessun commento idiota dalle loro bocche. Meglio.
Si passa al secondo, e dopo qualche minuto riapre quella boccaccia.
“Quel Corvonero ti sta fissando da tutto il tempo”… Eh?
Lui continua a mangiare senza guardarmi, mentre io mi sono fermata con la forchetta in mano.
Mi giro verso il loro tavolo e lo vedo subito: totalmente girato, al contrario dei suoi amichetti vicino ai quali è seduto, che invece lo sono solo con la testa, e gli stanno parlando con un sorrisetto stampato in faccia.
Appena mi sono girata verso di lui, fa quello che dovrebbe essere un sorriso smagliante e si alza per venire verso di me.
Io mi rigiro. Ma che cazzo vuole sto qui?! Che si fotta, voglio essere lasciata in pace.
Dopo poco vedo gli occhi indifferenti di Malfoy, che nel frattempo ha finito la portata, alzarsi per guardare qualcosa alle mie spalle, come a dirmi “Arriva”; assume una posa abbastanza stravaccata e menefreghista, guardando compiaciuto la mia espressione irritata.
Poi Blaise si gira verso il nuovo arrivato e fa un finto colpo di tosse per istigarmi a girarmi; Theo e Daphne pure si mettono a guardare l’individuo dietro di me.
Bene, poteva attirare meno l’attenzione eh.
Ok, facciamo questa cosa.
Mi giro verso di lui, rimanendo seduta.
“Ciao bella.” … Ma siamo matti?! “Ciao bella”?! Ma crede di parlare con una puttanella?! Ma guarda questo!
Ecco, quando uno mi si rivolge così, non ha importanza il suo aspetto, io lo elimino e basta.
… Muovo leggermente il capo per ricambiare il saluto, ma facendo capire che ha usato un approccio sbagliato.
Malfoy fa un sorrisetto.
No, è un ghigno, sempre più divertito dal mio comportamento.
In ogni caso sta sempre guardando da un’altra parte, cioè, fa finta: in realtà sta evidentemente tenendo d’occhio la conversazione.
Gli altri invece mi fissano spudoratamente; però hanno delle facce neutre, il che vuol dire che anche loro sono d’accordo con me.
Il tipo lancia una brevissima occhiata a Draco per capire che cazzo ci sia di divertente: probabilmente non ha capito una mazza.
“Sono Dawson Richenford, corvonero” ecchecazzo, ma mi crede idiota?! Ha la divisa da Corvonero santo cielo!
Alzo istintivamente un sopracciglio mentre addento la cannuccia del mio succo di zucca, per cercare di trattenere il nervoso.
Dopo poco stacco la bocca dalla cannuccia, mezza mordicchiata perché non capisco perché non parla più; e mi accorgo subito del motivo: si è messo a fissarmi le gambe lasciate scoperte dalla gonna della divisa, accorciata da tutte le ragazze dal secondo anno in su con un incantesimo.
Oh questa è bella: Draco sembra un po’ scocciato.. ma probabilmente solo perché è impaziente di vedere la mia reazione.
Ma si diverte così tanto!?
Blaise poi, ha assunto un’espressione incazzata, e c’è Theo che cercando di non farsi vedere, lo sta tendendo stretto per un braccio.
Daphne invece ripone le sue speranze nella mia risposta, ma non come Draco, lei spera che riesca a mandarlo via. E fa bene.
“E quindi? Non sono una puttanella, quindi vai a guardare le gambe di qualcuna di quelle. E addio.”
Mi rigiro verso il bicchiere e riprendo a mordicchiare la cannuccia incurante della sua reazione, qualsiasi essa sia.
Rispunta il ghigno di Draco, e stavolta è davvero sadico.
Mentre Blaise non si rilassa; mi fa strano vederlo così, tipo geloso come quando stavo con lui.
Il tipo rimane stordito.
Forse era convinto che la sua “bellezza immane” gli avrebbe assicurato la vittoria. E per che premio poi? Io? Ma per piacere.
“Scusa, hai frainteso che tipo di persona sono” sembra serio; e qui il biondino di fronte a me quasi scoppia a ridere, il che mi strappa un sorriso complice che gli rivolgo, totalmente d’accordo sul fatto che ha sparato una cazzata colossale; alza un sopracciglio guardandomi a mo’ di sfida e ghignando, del genere  “vediamo come te la cavi”.
Vuoi vedere come me la cavo? D’accordo, non ci metto niente.
“No io non credo” gli rispondo, e accavallo le gambe, per cercare di dargli un’altra prova.
Il suo sguardo, come volevasi dimostrare, torna a guardarle inevitabilmente, prima di tornare a guardare me, e lo sforzo nel farlo è evidente.
I muscoli del collo di Draco si irrigidiscono ma non smette di ghignare: oh mamma che ha sto qui?! Una crisi di qualcosa?!
Dato che gli occhi del tipo tornano sulle mie gambe per la terza volta, mi alzo in piedi di scatto per fronteggiarlo “Ascoltami bene. Ho capito benissimo che tipo sei. A te interessano quelle che aprono le gambe facilmente. Beh ti do una notizia: io non sono tra quelle. Addio.”
E me ne vado verso l’uscita della sala, lasciandolo lì impalato; dato che nemmeno lo voglio, il dolce, posso andarmene.
Sento Draco scoppiare a ridere, seguito subito da Daphne e Theo, ma non l’altro elemento, chiamato anche Blaise Zabini.
Vabbè quello è andato per la tangente.
Sono stanca morta: me ne vado a dormire.
Salgo velocemente le scale semideserte per poi ridiscendere verso i sotterranei abbastanza bui a quest’ora.
Arrivo davanti al quadro e.. “Ah. No. tu adesso rimani fuo..” il quadro non fa in tempo a finire la frase né a chiudersi dopo il passaggio di un paio di studenti, che mi sono riuscita a intrufolare dentro, anche se ho dovuto un po’ sgusciare. Fuck yeah.
Una volta arrivata nella stanza vuota mia, di Pansy e Daph, mi tolgo la divisa e mi infilo dei pantaloncini short verde scuro, che mi coprono a malapena tutto il sedere.
Un regalo di Pansy ovviamente.. mah, adesso sono la prima cosa che ho trovato in giro, e mi metto questa.
Mi infilo anche una canottiera bianca attillata, e sto per togliermi anche il reggi quando mi accorgo che la mia bacchetta è sparita.
Ma cazzo!!! Mi è sicuramente caduta mentre sono entrata nel quadro.
Merda.
Torno sulle scale e sbircio che non ci sia nessuno, così mi azzardo a uscire dal quadro, vedendo poi la mia bacchetta nello spiazzo poco fuori l’entrata appunto.
Mi chino a raccoglierla. Ok, e ora torno di corsa dentro.
Mi giro e mi trovo davanti al naso il quadro chiuso, con la anziana vecchietta che ridacchia.
Oh perfetto.
“Senti brutta megera, fammi entrare! Se dico la parola d’ordine tu sei obbligata a farmi entrare!” fanculo stronzona.
Hanno messo questo quadro per entrata alla comune solo da un anno e già mi sta sulle scatole.
“Ohohoh questo lo dici tu.” Gongola soddisfatta.
Ma sto cazzo.
All’improvviso vengo sorpresa da un rumore di passi, che si bloccano alla curva che arriva allo spiazzo davanti al quadro e mi giro di scatto vedendo una delle poche persone che proprio non avrei voluto incontrare vestita, sempre che si possa dire, così.
Mi chiamo Erinn Feine*, e sono la strega più sfigata di Hogwarts.

 

“Ok quello è davvero un idiota, ma come si fa?! Ahah, sto morendo dal ridere! Patetico! Ahah” Theo si sta spanciando, e pure io; mentre Daphne ha smesso da poco, e sta cercando di ricomporsi.
Sto davvero ridendo come un cretino, qui è meglio che mi fermi prima che qualcuno mi paragoni a quegli imbecilli nullafacenti dei tassorosso.
Do un’altra occhiata a quel Dawson, che è tornato tutto scornato al suo tavolo…
Prima che se ne andasse sono sicuro di aver sentito qualcosa del tipo “Vedremo se non lo farai.”
Bah, mi sta sul cazzo.
Ed è comunque ovvio che non mollerà la pezza facilmente. Ma in fondo che mi importa?
“Oh Blaise! We amico mi senti?” Theo cerca di attirarne l’attenzione.
“Certo, mica sto rincoglionito come quello!” il tono infastidito;
“Ah bene ti sei ripreso dalla crisi.” Finisce di sfotterlo Nott.
Daphne lo osserva pensierosa; e poi sputa il suo pensiero in faccia a Blaise.
“Dovresti parlarle.” 
Cala il silenzio.
… Mi sono perso qualcosa? O è sempre la solita solfa?
“No.” Ed ecco che torna serio come un Cedric appena morto.
Basta, di ‘sta storia ne ho fin sopra le orecchie.
Mi alzo rumorosamente attirando la loro attenzione. “Andiamo a farci una canna.”
“Voi andate, io non vengo.”
Ci metto un po’ per connettere.
Blaise. Non. vuole. farsi. una. canna.
… “Ok. ORA BASTA. Blaise  rimani a deprimerti tutto il tempo che vuoi. Quando ti è passata vieni da me e Theo.” E me ne vado, aggirando il tavolo.
Nott non sa che fare. D’altronde, che cazzo mi è preso?!
Mi sta facendo aspettare troppo comunque. Mi stoppo.
“Va bene, sapete che vi dico? Me la faccio da solo.” E ritorno a camminare a passo spedito verso i dormitori.
L’occorrente dovrebbe essere nel cassetto di Theo.
Affretto il passo. Dio, si sono rammolliti. 
Rimbomba il rumore delle mie scarpe sul pavimento, dato che non c’è nessuno.
Bene, meno probabilità di essere sgamato.
Passo davanti a un’aula, dove c’è una coppietta che si sta per fare. Sembrerebbero del quarto anno.
Bah, non li conosco, non li posso sputtanare, peccato. Tiro dritto.
Scendo le scale per i sotterranei. Hm e così Blaise è geloso. Mah.
Aveva detto che gli era passata, forse la reazione è solo momentanea.
E poi io ho già i cazzi miei a cui pensare.
Già. Ho detto tutto a Rin. E non solo. Ho fatto la figura del povero idiota.
Spero non l’abbia raccontato in giro. Sono proprio un pezzo di merda … hm, non credevo lo avrei mai detto.
Eccomi in fondo al corridoio, giro l’angolo e …

Rimango impalata.
Lui mi fissa. Il suo sguardo percorre tutte le mie gambe, a passare per il sedere,  il busto, il seno, il collo, fino a che non arriva agli occhi.
Ghigna.
“Fanculo.” Gli dico secca con la mia solita finezza da perfetta serpe.
“Ma guarda guarda, hai cambiato idea su Dawson e stavi andando a fargli una visitina per caso?” ghigna ancora di più, avvicinandosi lentamente sfoderando il suo passo < figo mode on >.
Ma va.
“Tanto non sarebbero cazzi tuoi. E poi direi che a prima vista è più dotato di te.”
Ecco, e non rompere più.
Ricambio lo sguardo di sfida che mi ha rivolto prima a tavola.
Ghigna, di nuovo. “Vuoi vedere? Poi vediamo se lo credi ancora.”
E’ arrivato a un paio di passi da me e si è fermato.
“Ti piacerebbe che dicessi di si, così magari non ci sarebbe più bisogno che mi passi ai raggi x come stai facendo ora.” Ghigno anche io.
Fregato.
Si avvicina ancora di più e mi arriva vicinissimo.
“Sentiamo un po’, com’è che te ne stai impalata davanti al quadro vestita così? Hai detto che non sei una che apre le gambe facilmente, devo ricredermi?” dice piano, utilizzando un tono sexy, che fa rabbrividire.
Dio mio quanto è sadico … e quanto sono belli i suoi occhi.
Oh ma sono fumata?! Che vado a pensare?!
“No, ho qualche problemino col quadro per il calcio che gli ho dato prima.” Alzo gli occhi al cielo, mentre la sua espressione diventa divertita.
“Io invece devo pensare che mi hai seguita?” alzo una sopracciglia; ora scoppia a ridere, e si allontana un po’, diciamo quanto basta perché la sua faccia sia a più di dieci centimetri dalla mia, come prima.
“Questa è bella!”
Evviva se non faccio almeno una figura di merda al giorno non sono contenta.
“No, non ti ho seguito perché non me ne fotte niente di dove vai né di chi ti fai, stavo semplicemente venendo a prendere in camera la roba per fare una canna.”
“Ah, e non offri nemmeno?! Ingrato.” Scuoto la testa cercando di spostare l’attenzione su quello e non sulla mia figuretta.
Ridacchia piano, e poi pronuncia la parola d’ordine. Il quadro si apre e la vecchia mi guarda inferocita.
Draco passa nel pertugio, e io lo seguo, facendo una linguaccia muta al ritratto della signora rompicojones.
Sto per ritornarmene nel dormitorio, quando parla; o meglio, dice una sola parola:  “Vieni.”
La cosa potrebbe essere fraintesa, ma mi fido del suo tono di voce neutro al momento, e quindi lo seguo su per le scale dei dormitori maschili.
Arriviamo alla loro camera.
“Aspetta qui” apre la porta ed entra; mi appoggio allo stipite.
Sta rumando nel cassetto di Theo.
“Ma dove cazzo lo ha messo?!”; passa al cassetto di Blaise , e poi, lasciandolo aperto, torna a quello di Theo. Poi si arrende.
Tira un calcio al comodino in legno scuro dopo averlo fissato per un po’: “Vaffanculo!”
“Fa lo stesso, credo che andrò a fumarmi una sigaretta sulla torre di astronomia.”
Rimane in silenzio davanti al comodino mezzo sfasciato, ma niente che un non possa aggiustare.
“… vuoi venire?” fa cenno affermativo e sconsolato con la testa sempre dandomi le spalle.
“Vado a vestirmi, aspettami nella comune.” E così dicendo scendo le scale, attraverso la comune e salgo quelle dei dormitori femminili.
Una volta in camera mi tolgo la canottiera e mi infilo la camicia bianca mezzemaniche della divisa con la cravatta verde-argento.
Quanti ricordi quella stanza.
Chissà se su quel letto, il letto di Blaise, c’è davvero stata la Vane …
Mi sfilo gli short e mi metto la gonna della divisa di nuovo.
E poi è lì che è successa quella cosa con Draco, ieri ...
Mi metto le mie converse nere. Forse stasera riesco a parlargli.
Si, credo che lo farò.
Afferro il mio pacchetto di sigarette dal comodino di Daphne e scendo le scale: lui è lì seduto, stravaccato con le braccia distese sui cuscini sul quale ci si appoggia con la schiena, sul divano di pelle nera.
Wow messo così ispira pure sesso.
Non è vero che è un brutto ragazzo, anzi, è un gran figo, ma per me è un .. mah … boh.. uno del gruppo.. amico? Si.
E comunque ha bisogno, anche se non lo vuole ammettere. 
Alza lo sguardo su di me, mi fissa, e io fisso lui.
Dopo tre minuti buoni mi decido a sbloccare la situazione.
“Su, alza il tuo culo regale e muoviti.”
Lui mooooolto lentamente e svogliatamente si alza e si accosta al quadro, mentre lo raggiungo; il suo comportamento mi scoccia un po’,
“Nessuno ti obbliga a venire, se ti rompi il cazzo non farlo.” Metto le cose ben in chiaro, ed esco dal quadro.
Inizio a camminare verso la meta, ma non sento i suoi passi; forse ci ha ripensato, pensando che avrei colto l’occasione per parlare di quella cosa.
Beh è proprio così, ma tanto non serve a niente rimandare un discorso che comunque ci sarà, quindi spero per lui che ci sia.
Se non viene è solo un codardo.
Oh, eccomi alle scale per la torre.
Sto per salire il primo gradino quando un suono di passi affrettato proveniente dal corridoio che mi ha portato fin qua rompe il silenzio.
Mi giro immaginando già chi è l’artefice del rumore.
Draco cammina velocemente verso di me, espressione neutra, come la mia.
Si, avevo ragione.
Si ferma dietro di me e gli lancio uno sguardo pieno di sottintesi, che ricambia. Ma nessuno dei due cambia espressione né dice nulla.
Ok, te lo concedo, non sei codardo.
Incomincio a salire le scale, anche se ho la netta sensazione che mi stia fissando il sedere. Vabbè, Draco è Draco.
Arrivati in cima il buio della notte ci avvolge, ma nonostante questo ci si riesce a vedere, così ci sediamo per terra, con la schiena contro il muro, uno di fianco all’altra.
C’è un po’ di brezza, ma non fa freddo assolutamente.
Prendo il pacchetto di sigarette dalla tasca e ne tiro fuori una, portandomela alle labbra. Lo sto per rimettere a posto quando lui lo afferra e ne estrae a sua volta una.
Lo guardo trucemente, ma lui assume la tipica espressione da menefreghista “Le ho finite.” Si scusa, e me lo riporge.
Sia io che lui ce la accendiamo con un incantesimo che fa uscire una fiamma dalle nostre bacchette, per poi iniziare a fumarla.
Dopo una decina di minuti.. chiede una cosa strana, che mi lascia un attimo di stucco:
“Quand’è che hai iniziato a fumare?” rompendo il silenzio, atono, guarda fisso davanti a lui.
Butto fuori il fumo.
Non so perché ma sento il desiderio di confidarmi, non voglio ma allo stesso tempo si, forse perché spero che essendo simile a me mi capisca.
O forse mi sto solo illudendo.
Fatto sta che sento il bisogno almeno di provarci, e per quanto la cosa mi innervosisca e disturbi la mia quiete interiore, che non è degna di essere chiamata tale, voglio che LUI si confidi con me. DEVO sapere perché sta male.
Forse sono solo rimasta sconvolta dallo stato in cui l’ho visto … o forse no.
“La prima volta che ho fumato è stato dopo averlo fatto la prima volta.” Aggrotto le sopracciglia al pensiero.
“Perché”.
Non ha nemmeno usato un tono interrogativo.
Rifletto se dirgli la risposta o meno, ma se voglio che lui parli devo farlo anche io, e credo mi stia mettendo proprio alla prova.
“Io non volevo, non mi sentivo pronta” ridacchio sarcastica, amara, al ricordo “Cazzo, avevo appena compiuto quindici anni.. e lui un anno in più.” dico piano persa nei miei pensieri.. è stato davvero orribile.
Lui è fermo immobile.
“Mi aveva praticamente costretta dicendomi che se non lo avessi fatto mi avrebbe lasciata.. già, era ubriaco.”
Quest’ultima cosa esce con un tono di rancore, misto al sarcasmo amaro di prima;
“Mi sono fatta male sia fisicamente che mentalmente e il giorno dopo ci siamo mollati comunque. Non ho pianto. Mai. Ho tenuto tutto dentro, volevo si sigillasse per sempre quel tremendo ricordo. E come un’idiota riprovavo e riprovavo, cercando disperatamente di sentire qualcosa di diverso dal dolore. Ma ognuno cercava solo di fare sesso, non l’amore.”
Mi riporto la sigaretta alle labbra, con una mano divenuta un po’ tremante.
Beh, spero sia soddisfatto ora; pensare a questo è stato come scucire il ricordo, e sento ancora che un po’ la cicatrice interiore che mi ha lasciato, fa male.
Mi osserva con la coda dell’occhio.
“E con Blaise?”No, non mi doveva fare questa domanda.
Ma sono una serpeverde, devo resistere e arriverò al mio scopo.
Gli dirò solo lo stretto indispensabile, ecco.
“Con lui era fare l’amore.” Rispondo schietta, con un tono di voce talmente piatto da farmi sentire inesistente, se non fosse per il dolore che mi pulsa nel petto, che invece mi fa presente il contrario.
Probabilmente ha capito che sono arrivata al limite, perché non insiste.
Passano altri 7-8 minuti, passati a contemplare il cielo stellato, ma ognuno immerso nei propri pensieri.
“Anche io ho iniziato per lo stesso motivo: non volevo sentire il dolore.”
Oh, finalmente si sta lasciando andare. Si fa attendere l’amico.
“Il dolore che c’era nella mia famiglia. Mio padre continuava a dirmi che dovevo diventare come lui.” Ha messo la sua maschera di ghiaccio, per impedire che trapelino i suoi sentimenti.
“Mia madre mi difendeva, e spesso litigavano. Capitava anche che si picchiassero. Così ho iniziato sia a fumare, che a fare sesso.” Si, ha detto apposta così, dato la differenza che ho posto poco fa tra i due termini.
“Per dimenticarmi dei miei problemi. Ma ora non ho tredici anni. Devo affrontare la realtà: mi verranno a prendere.” Stiamo zitti di nuovo.
Lui ha fatto sesso a quattordici anni. Però.
Beh, io ci sono andata vicino.. ah il bastardo che mi ha rovinato.. se lo rincontro non so che gli faccio.
“Hai mai fatto l’amore?” mi sorge spontanea come domanda.
“No.”risponde secco.
Un’altra decina di minuti passati in silenzio.
E così finiamo le sigarette e le facciamo evanescere.
“L’hai raccontato a qualcuno?” ecco, si passa al nocciolo della faccenda.
“Daphne lo sa.” Ammetto.
Gli si irrigidiscono i muscoli del collo.
“Non dovevi.” Ha una voce fredda e tagliente.
“Lo so. Ma grazie al tuo comportamento mi-astengo-dalle-lezioni-perché-si ci ha scoperto.”
Stringe i pugni fino a che le nocche non gli diventano bianche.
“Che ha detto?” chiede serio.
… “Dici sempre che non ti importa il giudizio della gente. Devo ricredermi?” imito la domanda che mi ha posto lui davanti al quadro della vecchiaccia.
Continuo a guardare le sagome di alcune nuvole che si distinguono ancora del buio della sera, e lui fissa ancora davanti a sé.
Sembra una cazzata di domanda, insulsa.
Ma non lo è.
“No.”
Potrebbe dire che gli interessa quello dei suoi amici,di giudizio.
Ma non lo fa, è troppo orgoglioso, vuole far credere che può cavarsela da solo, che può tutto, ma non è così.
Silenzio.
“Ha detto che dovresti dirci le tue paure e i tuoi timori, non puoi tenerti tutto dentro.” Glielo dico lo stesso, sperando che recepisca il messaggio.
Se continua così, succederà come con me, che ho dovuto buttare fuori tutto una volta arrivata al limite della sopportazione.
E ci sono riuscita grazie a Daph.
“L’ho fatto fino ad adesso, posso continuare a farlo. Non sono un grifone, i miei compagni non dipendono da me. Non sono un tassorosso, non dipendo dai miei compagni; e non sono un corvonero, perché non dico qualsiasi cosa mi passi per mente, sbandierando in giro i cazzi miei.”
Si,si, belle parole, a effetto, ma i serpeverde sono i furbi, e i furbi non si fanno fottere da soli.
“A Blaise e Theo però dicevi i cazzi tuoi, ora non lo fai più. Cos’è cambiato? Se continui a comportarti così, senza mai farti aiutare, crollerai.. come me.”
Sono seria ma lui ridacchia.. ah, no, sarcasticamente.
“Non voglio essere aiutato.” Dice piano ma sicuro di sè;
“Dimenticavo che sei un Malfoy.”
Torna il silenzio … forse potrei accendermi un’altra sigaretta … ma vengo interrotta prima di compiere il gesto.
“Mi hai praticamente ignorato per sette anni, anche se entrambi facevamo parte del gruppo, a parte scherzare e pigliare per il culo il gruppo di Potter, non ci siamo mai parlati veramente. Perché non l’hai fatto anche ieri sera?” 
Bella domanda, non ne ho idea.
Anzi si che ce l’ho: “Non sei molto diverso da me. E quella sera mi sono vista riflessa, esattamente com’ero prima che Daphne mi aiutasse.”
Già.. che mi aiutasse..
“Il tuo atteggiamento non è mai cambiato.” Tipico tono da “non dire stronzate”.
“Certo, io e te siamo bravi a indossare le nostre maschere. Ma dentro sono cambiata, ho sanato gran parte delle mie ferite.” Si volta verso di me, e io faccio lo stesso.
Ci fissiamo negli occhi cercando di leggerci.
“E’ solo quello il motivo per cui sei rimasta? Perchè hai rivisto te stessa?” 
Continuiamo a fissarci, non so quanto passi, poi rispondo “No.” non so nemmeno io perché ho risposto così.
Anzi si so anche questo.
“Ti considero un amico Draco. E per inciso io non ti ho mai ignorato, sei stato tu a farlo.”
Mi alzo decisa ad andarmene, ma quando sto per scomparire dietro la porta con la scalinata mi chiama, con una voce bassissima “Rin”.
Mi giro per constatare se ha davvero parlato. Mi sta fissando, serio.
Apre la bocca per dire qualcosa, poi ci ripensa.
Mette in mostra uno dei suoi ghigni più perfetti “Sai, in effetti l’abbraccio devo dire che non è stato male” , con aria da strafottente e lo sguardo dannatamente sexy.
“Vai a farti fottere” e mentre mi chiudo la porta alle spalle sento un ultimo “Volentieri!” sarcastico.
Fa sempre così, ogni volta che è in difficoltà salta fuori con le sue battute idiote e da maniaco.
Ma se non lo facesse non sarebbe Draco.
Sorrido.

Apro la porta della stanza, e al suo interno ci sono Blaise e Theo, seduti ciascuno sul proprio letto, uno di fronte all’altro.
Entrambi girano la testa verso di me mentre entro.
Chiudo la porta e mi avvicino al mio, di letto.
Mi sfilo la cravatta, voltato dalla parte opposta alla loro, per evitare i loro sguardi.
Di seguito il maglione della divisa, rimanendo in camicia.
“E’ l’una. Dove sei stato?”, questo è Theo, e a quanto pare non pensa che avrei potuto essere stato via per una scopata.
Do un’occhiata di sfuggita all’orologio. Già, è l’una, sono stato un’altra mezz’ora sulla torre.
Senza girarmi, e continuando a mettere a posto il maglione che mi sono tolto rispondo.
Cioè, dico qualcosa, ma non centra un cazzo con quello che mi ha chiesto, e la cosa è voluta.
“Mi rivolgete ancora la parola?”.
Mi sono comportato da vero coglione con loro.
Specie con Blaise, e non se lo meritano affatto.
Dio, sono un bugiardo.. anzi no: io ho detto che non voglio essere aiutato; ma loro l’hanno fatto, anche se senza che volessi, ed è così che li ringrazio?
Mi mando a fottermi da solo.. anzi ci ha già pensato Erinn.
Li vedo scambiarsi uno sguardo prudente.
Poi mi risponde Blaise “E’ vero amico ti sei comportato uno schifo”
...
“… ma non sei stato l’unico. Io pure vi ho rotto troppo il cazzo, e me ne rendo conto. Sono stato davvero intrattabile per mesi e mesi. Scusate.”
Non appena termina la frase, un’altra viene pronunciata: “No aspettate.”
Mi giro verso Theo, con la faccia pensierosa.
“Siamo arrivati a questo punto perché siamo stati zitti. Blaise per paura di romperci ancora e ad un certo punto ha deciso di stare zitto e non dirci più nulla chiudendosi in se stesso. Tu Draco idem, è ovvio che c’è qualcosa che non va, e non ce lo vuoi dire. Questo ci sta solo allontanando. E non deve succedere. Quindi, sputate il rospo. Ora. Blaise, dicci.”
La sua espressione è mutata, posseduta da una sorta di determinazione che non ho mai visto.
“Ma …” tenta Blaise in imbarazzo;
“No, subito.”
Non sa che dire, certamente avrebbe voluto prima prepararsi: sta fissando un punto imprecisato del suo letto.
“Su non siamo bambocce che parlano della prima cotta, ecchecazzo, tira fuori le palle!” 
.. Sia io che Blaise fissiamo Theo che è salito in piedi sul letto , puntando un indice verso il soffitto, seguito dal suo sguardo.. per poi scoppiare a ridere.
Si beh, almeno ci provo.
“ … uff, e va bene. Beh voi lo sapete, Rin ha creduto alla Vane, quando ha sparato quella cazzata.”
Theo annuisce, tornando seduto, e prendendosi il mento tra il pollice e l’indice, mentre io continuo a fissarlo da in piedi.
“Il punto è … insomma, ci siamo..cioè, lei mi ha lasciato per questa puttanata. Se non fosse stato per quell’idiota di merda adesso staremmo ancora insieme probabilmente.”
Si lascia cadere all’indietro steso a pancia in su sul letto, forse ripensando ai momenti passati con lei.
“… Pensavo mi fosse passata, ma oggi, quando quel Dawson comesichiama la guardava in quel modo … io non ci ho visto più. Sono geloso. Questo è il punto, la verità. Se l’avessi veramente scordata non lo sarei.”
Quasi mi strozzo con la saliva. Ah bene, magnifico!
Ora si che sono nella merda.
“E che intendi fare?” continua imperterrito Nott.
“Ah ovviamente nulla. Devo reprimermi, perché se avesse voluto, avrebbe avuto già mille occasioni per chiarire. Evidentemente non vuole saperne proprio. La cosa che però mi rompe i coglioni più di tutto, è che l’ho persa come amica.”
... “Sono davvero inutile.” Finisce il discorso;
“Na, si può risolvere almeno quest’ultima parte. Vedremo come sistemare, ci inventeremo qualcosa. … Tu invece Dra..” 
No, Nott ora deve tacere. All’istante. Ora.
E non lo farà mai, quindi provvedo io.
“Merda!” Mi guardano straniti “Cazzo! Non ho più la bacchetta!” recito perfettamente, utilizzando un tono da rompimento di palle, e tastando la cintura sulla quale essa si sarebbe dovuta trovare, e in effetti c’è, ma la nascondo dietro la mia schiena.
“Mi sarà cascata prima … santo Salazar che sfiga! Corro a riprenderla prima che qualcuno me la fotta.”
E così dicendo mi precipito fuori dalla stanza, fino giù nella comune, poi, dato che sono pure prefetto, esco dal quadro. 
Rimango fermo un po’ nello spiazzo buio e deserto.
Penso. E non mi fa bene. Porca puttana.
E ora come cazzo faccio a dire a Blaise quello che è successo?! 
Se stava per saltare addosso a quell’idiota là nella sala grande che l’ha solo guardata, cosa farà con me che sto combinando sto macello?!
Io.. fanculo, l’ho abbracciata, come un disperato.
Dico, io, Draco Malfoy ho abbracciato una ragazza, mentre piangevo. Cristo santo, ho distrutto la mia fama di perfetto stronzo duramente conquistata in questi anni, in meno di trenta minuti!
Mi passo una mano sul volto e poi tra i capelli.

 ... Richiudo la bocca.
Non so davvero che mi sia saltato in mente, stavo per dire una stronzata colossale.
Sfodero il ghigno più perfetto che mi possa riuscire “Sai, in effetti l’abbraccio devo dire che non è stato male” già, mi si era letteralmente gettata addosso, e ha un fisico davvero niente male.
“Vai a farti fottere” si gira a darmi un’ultima visione del suo, niente male pure lui, fondoschiena, prima di sparire dietro la porta.
Ridacchio divertito tornando a guardare davanti a me “volentieri” ghigno di nuovo certo che mi abbia sentito.
La porta si chiude con un tonfo sordo.


… Però cazzo, Blaise non può pensare che nessuno la noti e la guardi.
Tu pure lo fai eh Draco?
Sta zitta voce interiore di merda.
Insomma, lei è.. hm se dicessi che non ci andrei a letto direi una cazzata bella e buona, ecco.

“Nessuno ti obbliga a venire, se ti rompi il cazzo non farlo.” Ed esce dal quadro.
Rimango immobile.
Non si stava riferendo al fatto di fumare. Proprio come temevo.
Mi siedo di nuovo sul divano di pelle nera premendomi le tempie con le mani per pensare meglio.
Se ci vado dovrò dare spiegazioni, questo è ovvio.
Ma non senza che pure lei risponda alle mie domande.
No, ho il diritto di sapere perché si è comportata così. E voglio saperlo.
Ho passato tutto il tempo  al lago a pensarci.
E quale modo migliore per soddisfare la mia curiosità se non farmelo dire direttamente da lei? Ho deciso ci vado.
E poi, cazzo, mica posso farmi zittire da una ragazza! È sempre una serpeverde.. ma insomma, non posso!
Scatto in piedi, esco dal ritratto e mi dirigo a passo spedito verso la torre di astronomia.
Ah, merda, vero, ho finito le sigarette. Poco male, gliene fotterò una.
Eccola, la vedo, sta per iniziare a salire le scale. Indosso la mia maschera, metaforicamente parlando.
Mi stoppo dietro di lei, che mi guarda, la testa rivolta verso di me, lo sguardo indifferente. Lo so che mi stavi aspettando, non c’è bisogno di fingere.
… Quegli occhi verdi …  Sento il suo respiro freddo inondarmi la faccia un’ultima volta e si rigira.
Un leggero brivido mi percorre la schiena. Inizia a salire la scalinata a chiocciola, e pure io
… Eh no però, cazzo, vuole che la stupri?! Mi sculetta davanti indossando la gonna della divisa mentre sono in astinenza, porco Godric.

Sbuffo.
Mi lascio cadere sul pavimento, appoggiandomi con la schiena a una delle numerose colonne dei sotterranei.
Cosa cacchio mi è saltato in mente …
Mi ero giurato che non le avrei più detto niente a riguardo, che non l’avrei più nemmeno degnata di uno sguardo, per far si che ciò non succedesse.
E invece guardami, ho ceduto subito.
Ah, sono solo un povero sfigato senza nessuno che lo possa capire.
Ehi no, aspetta un momento, a me non interessa essere capito.
Che idee mi mette in testa quella!?
Appoggio i gomiti sulle ginocchia e mi sostengo la testa con le mani, le dita infilate tra i capelli.
Chiudo gli occhi e li stringo fino a farmi male.
“Draco, che stai combinando?”. I miei pensieri si interrompono.
Alzo la testa verso Nott.
Lo guardo negli occhi, serio. “Sei un idiota lo sai?” mi si rompe la voce, ma non so perché.
Mi guarda strano, alzando una sopracciglia. Poi si siede di fianco a me. Si accende una sigaretta.
“Vuoi?” allunga con una mano il pacchetto aperto; capita raramente che offra.
“Già fumato prima.” Stranamente non ho voglia di un secondo giro di nicotina.
Le rimette a posto.
“Allora,” inizia dopo un minuto di pausa “vuoi dirmi che succede una volta per tutte?” butta fuori il fumo.
“Blaise …” non vorrei che mi sputtanasse mentre sto raccontando tutto.. ed è già abbastanza umiliante renderlo noto a Nott.
“E’ andato a dormire, ha detto che al massimo riprendevamo il discorso domani. Non si è insospettito. Io si. Eccome.”
… “Insomma, con la tua geniale idea di fargli dire tutto, mi hai messo nella merda fino al collo.” butto la testa all’indietro, e la freno poco prima di dare una craniata contro la colonna.
Di colpo si mette a tossire freneticamente, dopo aver quasi ingoiato la sigaretta.
Gli lancio un’occhiata di traverso aspettando che smetta.
Quando si gira verso di me è totalmente bianco con gli occhi spalancati, la voce roca e strozzata “No-non dirmi che ci sei andato a letto!?” urla.
Che?! È l’unica cosa che è riuscito a pensare?!
“Cosa?! E abbassa la voce, che ci sgamano … hm però un pensierino ce lo potrei fare …” mi fissa serio, un po’ incredulo “… se non si comportasse … così. Mi fa venire i nervi. Riesce a farmi dire tutto quello che non voglio, e che vuole lei, ma lasciandomi convinto tutto il tempo che sia quello che voglio io.”
… Ok, la cosa l’ho detta in modo un po’ confusionato.. ma fanculo, è così! 
“Ehm.. scusami mi sono perso. Non capisco, che stai blaterando?”aggrotta la fronte.
“Aspetta, sto iniziando a parlare come Potter … porca troia. Ok ora va meglio.” Respiro. E incomincio.

“…”
“…”
“……..” è in silenzio da un po’ troppo ormai.
“…Nott?”
“…………….” Ah, perfetto.
“we Theo”
“…………………….”
“Fanculo, dì qualcosa, non startene lì impalato come Potter dopo che ha visto la prima tipa nuda” faccio una smorfia.
Finalmente eccolo che riacquista il dono della parola: “… ti- ti ha abbracciato?” sgrana ancora di più gli occhi, se possibile.
“Si. Cioè, se non fosse che stavo piangendo come un bamboccio di due anni,” altra smorfia “credo che me la sarei fatta sul serio … E non fare quella faccia, lo avresti fatto anche tu.”
Riflette per qualche secondo “hm, si, forse. Ma … e poi … le hai davvero detto quelle cose su nella torre?! Ma  … come ti è saltato in mente?!”
Eh, grazie al cazzo.
“Mah, lasciamo stare … ora, grazie al tuo geniale piano … come cazzo faccio a dirlo a Blaise, me lo spieghi?!” sembra avere realizzato solo ora, questo piccolo particolare, che si era dimenticato con il racconto.
“Porca troia, ma non potevo starmene zitto?!” sbotta; sbuffo.
Si è fermato a riflettere.
“Ok, senti, domani, tra trasfigurazione e storia della magia glielo dici.”..hm è proprio necessario vero? “…” annuisco.



* Il nome si pronuncia: èrin (e aperta) Fein

Mi scuso se l’inizio pare un po’ in confusione, ma si capirà comunque meglio il rapporto tra i membri del gruppetto Serpeverde più avanti x3 Ho cercato di rendere i pensieri più vicini a quelli delle serpi possibili, e infatti si vede che non sono molto fini xD (Ad ogni modo ci tengo a dire che la fanfic non sarà tutto il tempo stile commedia amorosa, ma un misto tra avventura e sentimenti, come nella descrizione della storia; e ovviamente NON sarà volgare o contro le regole). Beh, spero di essere riuscita a rendere l’idea del caratterino della protagonista 8D  Ringrazio tutti quelli che leggeranno la ff! Ovviamente le recensioni fanno sempre piacere, anche se fossero critiche :D Quindi se avete qualche minuto di tempo,e vi va, fatemi sapere che ne pensate, che mi farebbe molto piacere! ;D   

Un bacione,
 Kally  ;3


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Capitolo 2
*** Un'ultima volta ***


ff3 Cap2

Mi sveglio.
Sbatto freneticamente gli occhi per un po’, prima di capire che non sono io che non vedo, ma che è buio proprio. Guardo l’orologio magico appeso alla parete.
Le 6. Cazzo ho perso un’ora di sonno e mezza. Bah, tanto ultimamente dormo poco.
Mi tiro su a sedere e mi stropiccio gli occhi. Comunque non mi riaddormenterei. Mi infilo la divisa, dopo aver fatto una doccia abbastanza fredda, per svegliarmi, ed esco dal dormitorio: senza fretta, scendo le scale adagio, dato la mia instabilità, e arrivo in comune dopo aver rischiato di cadere due o tre volte.
Non c’è nessuno.
Beh, chi mi aspettavo di trovare a quest’ora? Sbadiglio e mi sdraio svogliatamente sul divano, fissando il soffitto.
Ho sognato tutto quello che mi ha risvegliato il ricordo di quello che ho raccontato ieri.. Sam, figlio di puttana.. non ti perdonerò mai.
Si, si chiamava così lo stronzo: Samuel Cortigan. Un nome che non scorderò mai, e che è finito definitivamente sulla mia lista nera. Se fosse ancora a Hogwarts, e non si fosse trasferito.. beh, mi sarei vendicata.
Oh si.
Piano piano la mia mente si offusca, come la vista, e ogni cosa diventa nera, lasciando spazio ai ricordi scaturiti dalle altre cose dette.. e state dette a me.

“Ehi Rin? Rin, svegliati.” apro gli occhi. Oh merda mi sono addormentata.
Cerco il proprietario della voce guardandomi intorno, e trovo un Nott assai arzillo, che mi fissa insistentemente.
Il suo volto si rilassa appena mi vede sveglia. “Buongiorno” sorride tornando a sedersi sulla poltrona di fianco al divano sul quale stavo dormendo.
Mi premo il palmo della mano sinistra sulla fronte.
Ho mal di testa.
“ ’ngiorno” rispondo con un filo di voce. Mi guarda curioso aggrottando la fronte. “Beh, che hai combinato?” beve a collo da una lattina appena aperta di fanta.
“Che schifo Theo” esprimo il mio schifo per quella roba alla mattina, con la voce impastata ; lo guardo di traverso e il suo volto va a formare un ghigno, dietro la lattina.
Porto la mano dalla fronte al divano. “Bah, mi sono svegliata alle 6 e sono venuta di qua in comune … che ore sono?”.
Appoggia sul tavolino la lattina vuotata in pochi secondi. E mi fa cenno con la testa verso l’orologio sopra il camino spento.
… “Le 10?!? Occazzo ma perché nessuno mi ha svegliata?! Merda merda merda!” mentre mi agito e mi alzo di scatto lui rimane composto e ridacchiante su quella fottuta poltrona.
“Che cazzo ti ridi tu? A proposito … che ci fai qui?” saremmo dovuti essere entrambi a lezione a quest’ora. “Beh vedi, stamattina quando io, Blaise e Draco siamo venuti giù in comune, e grazie a Salazar, i primi, ti abbiamo visto lì ti stavamo per svegliare quando è scesa Daphne, che ci ha detto che per oggi era meglio se dormivi, perché avevi bisogno di riposo, perché negli ultimi giorni non hai chiuso occhio. Però non potevamo lasciarti lì, magari qualcuno poteva approfittarne. Si era offerto Blaise di restare ma …” pensa a quello da dire “ma di sicuro avresti finito per incazzarti con lui e quindi ho detto che rimanevo io. In poche parole ci siamo dati per malati entrambi.” Sorride divertito dal giorno di vacanza che si è ritrovato ad avere.
Mi lascio cadere seduta sul divano di nuovo.
“Ah.” Rifletto. “Ma scusa allora già che c’eri potevi lasciarmi dormire di più anziché svegliarmi no?” aggrotto le sopracciglia e incrocio le braccia, ma devo avere un’espressione buffa perché si mette a ridere.
 “Certo che lo avrei fatto, se non ti fossi messa a parlare nel sonno.” Ghigna sadico. Ommamma.
Che ho detto? Ti prego non dirmi che mi son fottuta da sola andando a raccontare di tutto e di più.
Sbianco. “Che-che ho detto?”.
Fa il vago. “mah… chi lo sa, chi lo sa …” guarda da un’altra parte.
Mi fiondo dalla poltrona su cui è seduto. Mi paro davanti a lui, le gambe divaricate, ai lati di quelle di Nott. Sporgo il busto verso di lui e gli afferro la cravatta avvicinando il suo volto al mio. “Stammi a sentire Nott, se non me lo dici ti chiudo in un bagno con Weasley.” Ghigna “Beh, non è una tragedia dopotutto”. Sbuffo “… Weasley maschio.”
Cambia subito in un’espressione schifata “santo cielo, no!” “E invece si, ne sono capace. Quindi dimmi tutto.” e sarà meglio per lui non menta; “Ok, ok , calma.” Gli lascio la cravatta e me ne torno seduta sul divano, continuandolo a guardare insistentemente.
“Ebbene?” alzo un sopracciglio, impaziente di sapere la risposta.
“Oltre a sparare robe senza senso, l’unica cosa che ho capito, e che ne aveva è stata < non ve lo permetterò >.” Mi guarda per vedere la mia reazione.
Hm. Quello che mi ricordo è tutto confuso … Forse se mi concentro mi torna in mente. “A che ti rif…” “shhh” lo zittisco. Lui mi guarda sempre più curioso.
Passano due minuti.
Ah. Mi si illumina il volto a quanto pare, dato che Nott ritenta: “Allora, cosa non permetterai di fare a chi?”.
Di certo non posso dire che ho sognato i mangiamorte portarsi via Draco, con il volto straziato dal dolore … esattamente come quella sera …
“Niente, falso allarme. Non mi ricordo.” Alzo le spalle. Alza un sopracciglio per niente convinto che abbia detto la verità. Evidentemente non sono stata abbastanza convincente, ma in ogni caso faccio finta di niente e cambio argomento.
“Hm. Penso che fumerò una sigaretta.” Estraggo dalla tasca il pacchetto e ne prendo una; “Vuoi?” offro solo perché magari così si zittisce. “No problem, ho le mie.” Ghigna probabilmente per far capire che ha recepito le mie intenzioni e ne prende una a sua volta.
Si alza dalla poltrona nera di pelle e si mette sul divano dello stesso materiale, di fianco a me.
“Posso chiederti una cosa?” chiede con voce seria all’improvviso, accendendo la sigaretta e iniziando a fumarla.
”Dipende.” Da che cazzo di domanda si tratta;
“Sicura che non vuoi chiarire con Blaise?”.  Questa, è quel che si dice la domanda errata.
Faccio per alzarmi dal divano quando lui mi afferra il polso ed io mi giro a guardarlo infastidita.
In quel preciso istante entrano dal ritratto l’interessato del discorso e Malfoy, che si guardano in cagnesco, non so per che motivo, e non lo voglio sapere. Poi spostano lo sguardo su di noi.
Con un gesto brusco mi libero dalla stretta di Theo e mi risiedo di fianco a lui guardandolo male. I tre si scambiano occhiate l’un l’altro fino a che i due in piedi non si siedono: ognuno in una poltrona di fianco al divano, ma con l’una rivolta verso l’altra. Sembra giochino a “chi abbassa per primo lo sguardo perde”.
Bene, questo è il tipico momento in cui uno si sente di troppo.
“Ehm, io tolgo il disturbo, ci vediamo più tardi ragazzi.” Li liquido.
Come fanno ad avere già finito le lez.. ah, ma giusto: oggi erano spostate dalle otto alle dieci in pacca, per mancanza di alcuni professori, che hanno portato in gita scolastica a vedere non so che, alcuni del secondo.
Salgo di corsa nei dormitori femminili.

Appena Rin sparisce Blaise si volta furioso verso di me “Cos’è, ci provi anche tu ora?!” oddio ecco che incomincia.
Decisamente non ha reagito bene al racconto di Draco.
“Cosa?! Ma sei impazzito?!” gli rispondo a tono;
“Ah e allora spiega, cosa stavate facendo quando siamo entrati?!” il suo tono è furibondo a dir poco.
“Si dia il caso che le ho chiesto se proprio non voleva cambiare idea e parlare con te! Quindi abbassa la cresta!” Stringe i braccioli della poltrona con tutta la forza che ha, convulsamente, mordendosi il labbro.
Sposta l’obiettivo su Draco, che mi lancia furtivo uno sguardo di intesa, per poi risposare la sua attenzione sul moro di fronte a lui. “Blaise, che cazzo te la prendi a fare se hai detto che ci rinunci, che non hai più chances con lei?!” di certo Draco non è una delle persone con più tatto, tra quelle che conosco; “Di certo tu non mi aiuti ad avere successo!” sbraita l’altro  “Ma sentilo, ti abbiamo sopport…” Eh no, ora non dobbiamo litigare.Così, sembriamo dei cazzoni che non hanno niente di meglio da fare.
Intervengo: “STOP. Abbassiamo il tono ragazzi o ci sentirà tutta Hogwarts; inoltre nessuno di noi vuole litigare. Giusto?”
Entrambi si risiedono sulla rispettive poltrone, dopo che poco fa erano scattati in piedi.
Blaise sospira. Bene si è calmato almeno un tot: “Scusate ragazzi, proprio non ci sto con la testa. Sapete che vi dico? Avete ragione. Non ho chances. Se volete provateci pure, ma non chiedetemi di aiutarvi. In questo caso non lo farò mai.” Si rialza e, attraversata la comune, sale le scale dei dormitori maschili.
Io e Draco ci fissiamo.
Non avrei mai pensato si arrendesse così presto. “Beh tutto sommato è andato meglio di quanto sperassi. Non ti ha tirato pugni vero?” chiedo. Fa cenno di no con la testa, molto poco accennato. E si fissa le scarpe.
Dopo due o tre minuti che ho ripreso a fumare, si smuove da quella posizione.
“Quindi …” si alza e si avvia molto lentamente verso le scale per il nostro dormitorio. “… Dici che ci posso provare veramente?” Ghigna.
Le sue solite battute per alleggerire l’atmosfera. Mi afferro una scarpa, la tolgo, e gliela lancio. Questa colpisce il muro, mancando di poco Draco, che, schivatolo, ridacchiando si è precipitato a mo’ di fuga, su per i dormitori.
Sospiro. Lo so che non stava del tutto scherzando.
Anche se fosse solo il suo inconscio.
Entra Daphne dal quadro mentre mi sto cercando di rimettere la scarpa saltellando sul posto, a causa di qualche piccolo problema tecnico a rinfilarla senza slacciarla. Mi guarda perplessa.
Mi fermo imbarazzato. “Lu-lui, io, cioè, colpa sua, stava …” “Nott, non voglio indagare” alza gli occhi al cielo e si dirige verso il dormitorio femminile.
Grandiosa figura di merda.

Appoggio gli appunti di Daphne di fianco al mio letto. “Finiti. E pure io lo sono.”
E’ pomeriggio inoltrato ormai, ed è tutto il fottuto pomeriggio che sono sdraiata su questo fottuto letto a leggere quei fottuti appunti.
Pansy sorride maligna, dal suo letto sul quale è sdraiata a pancia in giù, sventolando le gambe “Una scopata ti rimetterebbe a nuovo. Magari con Draco, dato che ci vai così d’accordo.”
Spalanco gli occhi.
È un caso che lo abbia detto vero?.. vero?? Tiro su il busto dal materasso, scattando. “C-che hai detto?!”
“Ah ah non fare quella faccia, lo sai  benissimo di che parlo.” Si compiace dell’essere a conoscenza del fatto.. si, a quanto pare qualcosa sa.. oppure fa finta.
“… Come fai a saperlo?” prego Salazar non sia la storia dell’abbraccio/pianto.
“Oggi ho sentito mentre ne parlava con Blaise.” Ok, lo sa.
Mi va di traverso la saliva e inizio a tossire freneticamente. “S-stai scherzando?” Ecco spiegato il comportamento di oggi … però … se Blaise si è incazzato significa che è geloso, ovvero che non ha smesso di … mah, ciò non smentisce il fatto della Vane.
Ma cazzo però! Draco non doveva, non doveva, non doveva! NON doveva, senza il MIO permesso.
“Affatto. Si è anche incazzato.” Annuisce tra sé e sé ricordandosi la scena probabilmente.
… Adesso gliene dico quattro.
Mi alzo e mi precipito fuori dai dormitori e dalla comune.
Appena fuori il quadro vedo Nott che parla con due ragazze del terzo, nello spiazzo di pietra. Sempre lì a fare il cascamorto quello!
Mi avvicino veloce. “Scusate, Theo sai dov’è Draco?” le ragazze fanno facce infastidite e si lamentano sottovoce, quando interrompo il loro blaterare, e diventano sempre più scocciate quando sentono che sto cercando Draco. Faranno parte del suo stupido fan club. Ma per piacere!
Nott mi guarda sospettoso. “Perché? Che vuoi fare?”
Che ci dovrei fare!? “ Devo parlarci. E non civilmente se te lo stai chiedendo.”
Dopo pochi secondi mi risponde sarcastico “Ehi se dovete fare sconcerie spostatevi dal giardino!” finge una faccia scandalizzata e disgustata. E’ il suo modo di dire “lo trovi là”.
“Perché dovremmo? L’erba è molto più soffice del pavimento!” Dico sghignazzando per prendere un po’ per il culo le due lì vicino che sono sempre più a bocca aperta, mentre mi incammino per il corridoio dei sotterranei.
Theo mi urla dietro “Esistono i letti!”  stando al gioco. 
Percorro il corridoio ancora sorridendo. Ammetto che i momenti in cui eravamo tutti uniti mi mancano.. molto.
Ma ora è diverso, non sto più con Blaise, e la nostra vicinanza non è possibile; ergo fanculo gruppo sereno. Tra l’altro siamo pure cresciuti, scommetto che ognuno di noi s’è fatto almeno un pensierino sugli altri.. ehm.. me compresa. Si beh, non è che mi faccio i filmini porno, solo ho pensato a come sarebbe se mi fossi messa con Theo o Draco al posto di Blaise.. capita di pensare a come fosse andata se avessi fatto una cosa invece di un’altra.
A destra, a sinistra, giù per le scale, di nuovo a destra ... Prima di accorgermene sono in giardino.
Mi fermo. Si, facile da dirsi “in cortile”. 
Peccato che sia enorme. E io non ho tempo da perdere; è pure nuvoloso, spero non piova.
Pensa, pensa … oh.
Adocchio un gruppo di Serpeverde venire da verso il lago.
Bah, tentar non nuoce, d’altronde era là anche ieri.
Mi avvicino alla riva, e la percorro per cinque minuti buoni, fino ad arrivare a due sagome stese ben conosciute. Una di loro è il mio obiettivo.
Bingo.
Se ne sta con gli occhi chiusi e le braccia incrociate dietro la nuca.
Mi fermo proprio quando i miei piedi sono a tre centimetri dalla sua testa. “Cosa stai facendo, si può sapere?” il tono leggermente incazzereccio.
Apre un occhio grigio azzurro, mi osserva, poi ghigna. “Mi godo il panorama.”; ecco ci manca solo che faccia il depravato.
Anche se imbarazzata non lo do a vedere, e mi allontano subito di un passo. Possibile che trovi bello un ghigno?!
Faccio il giro e raggiungo il suo fianco destro, per poi semi-inginocchiarmi e afferrargli la cravatta.
Si, ci ho preso gusto, fa molto film. 
Lo costringo così ad alzare il busto e a protenderlo verso di me, tenendosi su anche appoggiandosi sull’erba con gli avambracci, in modo che mi ascolti, anche se quel cazzo di ghigno non gli è ancora sparito … quasi quasi gli tiro un pugno … nah, anzi, non credo lo farò.
“Adesso dimmi come cazzo ti è venuto in mente di sputtanare tutto a Blaise.” Sono più seria che mai, e lui lo capisce.
Solo che non risponde, a causa dell’altro individuo, sdraiato a un metro da lui, a un soffio dalla mia schiena.
Sfortunatamente, mi ero dimenticata della sua presenza esattamente tre secondi dopo averlo visto, a causa della fretta che ho per dire su a Draco.
L’altra persona mi circonda improvvisamente con un braccio la pancia e mi attira vicino a lui, facendomi sedere, la schiena che gli sfiora il busto, quindi è sdraiato su un fianco, e costringendomi quindi a lasciare andare il biondo.
Quando imparerà a lasciarmi stare sto qui?! Con una mano mi scosta i capelli da una spalla e inizia a passare le labbra sul mio collo sfiorando la mia pelle.
E mi da fastidio.
“I tuoi capelli sanno di … di …”ci pensa su “Bole, lasciami sub …”.
Non faccio in tempo a dimenarmi che Draco, alzatosi in piedi, mi ha preso i polsi e mi ha tirato su, con talmente tanta forza che vado a cozzare contro il suo petto.
Adesso mi tiene gli avambracci, in modo che non riesca a spostarmi.
E mi guarda dritto negli occhi. Non batte le palpebre, nemmeno io.
Un brivido mi percorre la schiena. L’azzurro ghiaccio delle sue iridi mi congela ogni volta, (anche se sono coperti in parte da qualche ciuffo biondo) e la sua essenza pure. “Pèsca. Sanno di pèsca.” Conclude infine.
Subito dopo averlo detto sposta gli occhi su Lucian Bole, ma senza mollarmi dalla presa, e ammetto che mi sto iniziando a innervosire: non mi va essere limitata così da qualcuno, nei movimenti.
Lucian si esibisce in un ghigno dal sarcasmo amaro “Già.” Secco.
Oh, guarda guarda Bole, qualcuno ti ha fottuto la tipa con cui ci stavi provando da sotto il naso! Beh, fottiti.
SI, per questo ringrazio il biondo, mentalmente.
Si alza pure il moro, e fa per andarsene verso il castello.
“Bole” lo chiamo; si gira verso di me “non ti azzardare a toccarmi mai più senza il mio permesso.”
Ridacchia sempre con un tono sarcastico “Draco invece può a quanto pare.”
Appena lo dice l’interessato mi lascia gli avambracci e io faccio un movimento brusco per allontanarmi.
“Ovvio.” Risponde lui ghignando, ma guardalo! “Figuriamoci.” Dico io.  Alzo gli occhi al cielo.
Bole se ne va ghignando ancora “Feine, Feine..” sto cazzone qui è da quando siamo arrivati a Hogwarts quest’anno che non vede l’ora di mettermi le mani addosso. Contemporaneamente io e Draco torniamo a fissarci.
Una leggera brezza viene dal lago, che mi scompiglia un po’ i capelli … quanto odio quando succede.
“Rispondimi.” Si bello, adesso non c’è Bole come scusa a pararti il culo, permettendoti di astenerti dal farlo, di rispondermi.
Stringe i pugni.
“Ho dovuto.” Voce neutra.
< Ho dovuto > ?!?! Ma stiamo scherzando spero! Mio dio! Forse non si rende conto della minchiata che ha detto.
“Ah! Questa è bella! Hai DOVUTO! Causa forze maggiori, si, mi immagino! Ma ti senti quando parli?!” sbraito a voce alta, e scusate, ma ho ragione a farlo.
“Stai zitta.” Replica secco.
No, dico, che hai detto?! Lo guardo incazzata. “Tu non mi dai ordini.” Dico piano, parecchio irritata.
Si sta incazzando anche lui: stringe sempre di più i pugni e respira più velocemente, sforzandosi di mantenere invariata l’espressione.
“Dimmi su, questo motivo così importante, per cui sei andato a urlare in giro quello che ti avevo …!...” mi blocco col fiato sospeso, poi finisco più lentamente “..detto.”.
Lui distoglie lo sguardo, per fissare l’erba e poco dopo torna a guardarmi.
No, non dirò “confidato”. Non lo farò, non adesso.
“Una cosa che viene “detta” non è un segreto.” 
Bastardo.
In questo momento è la parola che meglio lo descrive.
Ma non cedo così, e si sbaglia di grosso se lo pensa.
“Non fare il bamboccio Tassorosso e dimmelo.” Sono al limite della pazienza;
“Perché dovrei?” … ora basta, mi sono rotta di sto giochino del cazzo. Mi risponderà, che lo voglia o no.
“Ah, fammi pensare …” mi porto una mano al mento e faccio finta di rimuginare “Ci sono! Forse perché riguardavano lui in parte?! Forse perché è anche il mio ex?! Forse perché già così non ci parliamo, figurati ora?!” Ogni cosa che dico alzo il tono di voce, tanto che un gruppetto di Corvonero ha preso a fissarci.
Draco sposta lo sguardo su di loro.
Io pure mi giro inferocita “Andate a fare sesso di gruppo da un’altra parte, poppanti!” grido verso di loro.
Quelli, del secondo anno direi, imbarazzatissimi, ma alcuni anche un po’ scocciati, raccolgono le loro cose e si allontanano tutti intimoriti.
Mi rigiro. Lui mi guarda, con la testa leggermente inclinata di lato, sempre serio anche se si è un po’ calmato direi.
Lentamente riporta la testa dritta e si avvicina a me: mi appoggia le mani sulle spalle e mi spinge indietro di qualche passo, fino a che non sbatto con la schiena contro un abete del confine della foresta proibita.
Tende le braccia e appoggia le mani sul tronco, ai lati della mia testa, poco più giù rispetto ad essa.
La sua testa è molto vicina, le fronti quasi si sfiorano.
Adesso vorrei proprio sapere che gli salta in testa..
Sussurra: “Forse …” il suo alito freddo mi investe in pieno “..perché me lo avevi confidato?” suggerisce.
Rimango zitta per un po’ e fisso il vuoto, guardando di lato e ignorando la sua vicinanza. Poi però mi rigiro e lo fisso, cercando di contrastare il suo sguardo.
“Si.” Cerco di avere un tono abbastanza deciso, ma non mi esce del tutto come speravo.
Poi sussurro a mia volta, pianissimo, quasi si confonde col vento “Dimmelo.”
Mi guarda ancora qualche secondo. Poi si volta, dandomi le spalle, mentre io rimango contro l’albero. 
Fa due passi nella direzione opposta. “Se …” quando inizia a parlare faccio un passo anche io;
“… se ti dicessi che Blaise è ancora innamorato di te? Cosa faresti?”.
Mi si blocca il respiro.
Smetto di respirare, mi disconnetto dal mondo.
No.. Ah, io non credo più a niente ormai, basta ho chiuso, non ne voglio sapere più niente.
“Basta, basta, basta! Sono stanca di sentirmi dire stronzate! Non ce la faccio più! Lasciatemi stare, smettetela di prendermi per il culo, una buona volta!” Sto urlando ma ormai se ne sono andati tutti dal cortile, o almeno si sono spostati.
Si gira ancora una volta tornando con lo sguardo nel mio e fa un passo verso di me, lasciandone un altro a dividerci; sembra davvero rotto.
“Porca troia, sei tu che non lo capisci! Lui non è mai andato con la Vane! Mai! E ieri sera mi ha detto che ha tentato di dimenticarti, ma non ci è riuscito! Non posso non dirgli niente, è il mio migliore amico, insieme a Theo!” cazzo almeno avvertire no eh!?
“Lo stesso, se anche fosse tu non puoi andare a dire cosa ho fatto per dimenticarlo, cosa ho provato per lui e tutto quello che ti ho … confidato!” si ora lo dico perché mi sono rotta i coglioni.
Rimane zitto. “Aspetta. Credi davvero che io glielo abbia detto?”
Lo guardo scettica, alzando una sopracciglia. “Si. Vi ha sentiti anche Pansy cristo santo!” faccio una smorfia alzando le mani al cielo per qualche istante.
“No, allora non hai capito. Io non gli ho riferito proprio un cazzo di quello che mi hai detto. Ho solo raccontato che è successo quella notte … e che ti ho parlato ieri sera. Nient’altro. Non ho specificato.”… rimango interdetta, ferma.
Ah.
Oh beh, pensavo peggio.. però poteva pure andare meglio: ad esempio poteva direttamente tacere.
“… Che ha detto?” sospira impercettibilmente, vedendo che mi sono calmata, ma tiene comunque la sua solita maschera, oramai talmente evidente che quasi credo si romperebbe se gli tirassi un pugno.
“Ha cercato di tirarmi un pugno” ecco appunto “che ho parato. Poi si è fermato da solo, si è incazzato e … e alla fine ha detto che non vuole immischiarsi.”
Rimango in silenzio, e ci fissiamo ancora.
Di nuovo i suoi occhi mi bloccano.
“Fa bene. Deve lasciarmi stare.”
Esita. “Non ti ho detto una balla. Non è stato con la Vane.” Ripete per la seconda volta.
Stringo i pugni “E’ troppo tardi adesso. Avrebbe dovuto incazzarsi con lei .. ma non lo ha fatto. Si vede che non ero così importante.” Faccio una smorfia, con gli occhi mi pizzicano e solleticano a causa delle imminenti lacrime. Non voglio che mi veda piangere, quindi mi volto e inizio a camminare decisa verso il castello. Lui non mi segue, rimane lì fermo.
Saggia mossa.


Apro la porta della camera e chiudendola alle mie spalle ci appoggio la schiena contro e mi accascio a terra piangendo, ma senza fare troppo rumore, singhiozzando.
Fortunatamente non c’è né Pansy né Daphne. Adesso non ho voglia di vedere proprio nessuno.
Io … non ci posso credere … sono stata male tutto quel tempo come una dannata … per niente.
Non c’era motivo.
E ho rovinato la mia esistenza.
Ma … il fatto che più mi rode … è che io ora come ora non mi rimetterei con Blaise. Cioè … voglio capire cos’è cambiato, per far si che cambiassi idea.
E ho paura di quello che può essere.
Sento dei passi sulle scale; velocemente mi alzo e mi chiudo in bagno, traballando un po’ durante il tragitto.
Pochi secondi dopo sento qualcuno entrare dalla porta. “Rin? Pansy?”.
Mi asciugo le lacrime con il bavero e rispondo cercando di far sembrare il tono di voce normale “Sono qui Daph.”.
Ovviamente fallisco, e la voce esce rotta: si accosta alla porta “Ehi … va tutto bene?”
No, affatto.
Poco dopo mi decido ad aprire la porta “No … non va per niente bene.” Sussurro con gli occhi rossi.
Cerca di incoraggiarmi con un sorriso “Ehi, che succede?” mi appoggia una mano sulla spalla per qualche secondo, guardandomi comprensiva.
Mi avvicino al letto e mi ci butto sopra, a pancia in giù, la testa affondata nel cuscino “Non me ne va bene una.”. Lei si siede sul suo.
“Draco?” ipotizza.
Beh, c’è arrivata in fretta. “Centra anche lui, ma la questione principale e Blaise.”;
si acciglia “Oh. Vi siete parlati finalmente?” sé, ciao.
“No. Ma lo farò. Devo a questo punto. Presente quello che ti ho raccontato, che è successo con Draco sulla torre? Ecco. Oggi Pansy mi dice che ha sentito tutto mentre lui ne parlava con Blaise. Mi sono incazzata con il biondastro in questione, che mi ha detto … che mi ha  detto che non ha riferito quello che gli avevo detto, ma solo che era successo quella sera e che poi mi ha parlato e … e che glielo ha dovuto dire perché …” sento di nuovo le lacrime agli occhi, le autrici delle tante pause nel mio discorso, ma vengono assorbite dal cuscino “perché ha detto a lui e Theo che non gli è passato, quello che prova per me. E non è mai stato con la Vane.”
 … silenzio.
Detto così fa ancora più < Rinseil’idiotanumerounodiHogwarts >.
Lei sospira “Che ti dicevo … Ma è comprensibile che tu non gli credessi.”
Altra pausa. No, non è vero, lo dice per consolarmi.
Vabbè, apprezzo lo sforzo.
“Quindi stasera gli parli?” Sento le molle del suo letto, si sta alzando.
“Se ne ho la forza …” dio, non ci voglio nemmeno pensare a quello che potrebbe saltare fuori.
La sua voce riprende quando è giunta davanti al bagno. “Mi faccio una doccia poi scendiamo a mangiare ok?” sbuffo, girandomi a pancia in su.
“No io non vengo. Non ho voglia di vedere nessuno dei due.”; corruga la fronte “hm, ok. Però mangia qualcosa qui almeno.”
“Si …” flebile.
In realtà sento come se dovessi vomitare qualsiasi cosa ingerissi; quindi non so se mangerò nemmeno quassù.
“Daph, ho paura.”
Sembra accigliata di nuovo. “Cosa? Che motivo c’è? Non hai mai avuto paura di niente, perché ora?”
Mi copro gli occhi con l’avambraccio sinistro e faccio una piccola risata sarcastica. “Sono davvero simile a Draco allora, se nessuno riesce captare le mie paure, se non quando lo dico. Si, ho paura, perché i miei, invece, di sentimenti, sono cambiati. Non provo più la stessa cosa per Blaise, e ho paura del motivo.”
Silenzio.. molto amato da noi serpi, ma al momento mi da un po’ di ansia.
“In questo periodo stai molto con Draco …” lascia la frase in sospeso.
“Non dovevi farti una doccia?” il tono mi esce un po’ duro, non intendevo esserle ingrata, solo non volevo aggiungesse altro.
E credo lo capisca.
Dopo un po’ di silenzio i suoi passi fanno intuire che finalmente è entrata in bagno.
Dopo altri dieci minuti, passati immobili nella stessa posizione, qualcosa rompe il silenzio: ovvero Pansy che entra in camera.
“Ragazze non sapete che bomba è … come si chiama? Insomma, quel tassorosso che avevamo adocchiato lo scorso venerdì!” sbatte la porta e si lancia sul letto, sognante.. e affamata di sesso direi.
Minchia ma l’ha appena fatto, vuole fare un altro giro per caso!?
“Ci scopi e non sai neppure il suo nome?” uso un tono glaciale, a causa del mio stato d’animo pessimo;
sbuffa “Dettagli. Non guardi certo il nome mentre fai certe cose. Mah, che guastafeste, mi smonti sempre l’entusiasmo Rin. Dov’è Daph?” no, davvero, si è accorta adesso che non c’è?
Bah, si vede che l’ha proprio colpita tanto sto qui..
“In bagno a docciarsi.” Rispondo svogliata;
“Hm peccato, le racconterò meglio dopo.” Ghigna sadica.
Alzo gli occhi al cielo, ma non mi può vedere a causa del braccio che mi copre.
“Ah, a proposito, domani c’è quella festa dei Corvonero. Vieni anche tu vero?”
Ah, mi ero dimenticata. Hm, certo che siamo andate a un’altra solo tre giorni fa..  Massì perché no, un’occasione per dimenticarsi tutti i problemi : alcool e sesso, niente di meglio.
Mi faccio schifo da sola pensandolo, ma credo lo farò davvero.
“Certo. Ehi Pansy, c’è qualcuno di interessante, avvistato recentemente?” ghigna alla mia domanda, e lo vedo perché mi volto di lato per guardarla.
“Fammi pensare … hm no, nessuno nuovo direi. Gli abbiamo già catalogati tutti, a meno che tu non voglia farti uno scarso, non c’è nessun nuovo, no.” sarcastica.
Scatta in piedi “Comunque Daphne ci sta mettendo un casino, creo un bagno temporaneo che faccio prima va.”. 
Anche lei va a farsi la doccia.
Sono un’idiota.
Non devo comportarmi così.
Diciamo solo che … se qualcuno di interessante attacca pezza io non lo scaccio.
Ecco, si, così è meglio.. oddio se qualcuno sentisse i miei pensieri mi rinchiuderebbe.
Esce Daphne “Ok, io sono pronta, dov’è Pansy?” faccio cenno verso l’altro bagno con la testa.
Wow, si sono coordinate alla perfezione! E sono ironica neh.
“Capito.”
… “Daph, scusami per prima, è solo che …”  “Ehi, tranquilla, no problem.”  Sorride. … è la migliore amica del mondo.
“Ci vieni domani sera?” cambia discorso per non farmi pensare troppo alla questione di Blaise. “
Si ,si” rispondo distratta;
“Bene, allora.” Mi fa l’occhiolino.
Mi racconta un po’ la mattinata che mi sono persa, niente di che, e dopo una dozzina di minuti esce anche Pansy. Le due scendono lasciandomi da sola.
All’inizio decido che è meglio se ripasso pozioni, ma inesorabilmente, per merito dell’enorme interesse che questa materia suscita in me, mi addormento.

Suona l’orologio e placidamente gli rivolgo uno sguardo: le nove e mezza. 

Dovrebbero avere quasi finito. 
Forza Rin, alza il culo e fatti forza, è il momento.
Mi metto le scarpe e scendo.
Bene, non c’è nessuno.
Nonostante la comune sia di colori freddi, qui dentro non ce n’è per niente di freddo, specie se il camino è acceso, come ora.
Mi siedo sul divano in pelle nera, comodo, dove ho dormito stamattina; dato che non ho nessuna intenzione di friggermi il cervello nell’attesa spasmodica, mi son portata gli appunti di pozione di prima, così li finisco.
All’improvviso due ragazzette già viste in giro mi si parano davanti a braccia incrociate.
Alzo gli occhi dai fogli.
Ah, sono le due troie che parlavano con Theo questo pomeriggio.
Le fisso annoiata. “Beh? Che volete marmocchie?” molto disinteressata.
“Lascia stare Draco. Toccalo e vedrai”
… scoppio a ridere e quasi non riesco a smettere, mentre queste stronzette mi fissano sempre peggio.
Ma che si fottano! Ahahahah Mentre mi asciugo una lacrima, scesa per il troppo ridere, chiudo e appoggio il quaderno con dentro i fogli sul divano, di fianco a me.
“Ahahah scusate, e voi chi sareste per impedirmelo?! E poi cosa mi vorreste fare?! In duello vi schiaccerei come moscerini” Si mordono entrambe le labbra; mi sto cominciando a divertire.
“Lascialo stare o te ne pentirai! Magari si, noi due siamo troppo poche per batterti, ma tutto il nostro club è deciso ad aiutarci in tal caso” si difende una delle due coi capelli castani, a caschetto.
“Senza il “magari” tesoro.” Ribadisco ridacchiando.
Mi trafigge con lo sguardo.
“Non me ne fotte un cazzo del vostro club: per quanto ne sapete voi potrei essermelo già fatto parecchie volte e non ve ne sareste accorte.”
Irrigidiscono e impallidiscono a dismisura.
“Non avete il diritto di vietarmi niente. La mia vita privata la gestisco come voglio. E ora smammare ho di meglio da fare.”
Mi fissano con rabbia.
“Ma tu guarda queste bamboccie del giorno d’oggi..” dico tra me e me, facendomi però sentire da loro, volutamente.
“Vedremo.” Scoppia quella dai capelli ricci e biondi, più lunghi davanti e corti dietro.
E si allontanano a grandi passi.
Dio mio come me la sono spassata ahahah.
Dopo pochi minuti che ho ripreso a ripassare, meno concentrata di prima, ecco che finalmente entrano.
Il mio cuore accelera.
And now sono fottuta.
La prima a spuntare dal ritratto è Daphne, che mi lancia un’occhiata di intesa: si, si , lo so, ora ci parlo;
la seconda Pansy e a seguire Loro.
“Ah, Daph ti devo raccontare di quel tipo!” la bionda prende la palla al balzo per togliere il disturbo “Sicuro! Andiamo su. A dopo Rin. Notte anche a voi!”dice verso i ragazzi.
Le saluto con un cenno del capo mentre mi si forma un groppo in gola.  
Sposto lo sguardo su Blaise , di fronte a me, distante di un paio di metri, con dietro ai lati Nott e Malfoy, con quest’ultimo che mi guarda serissimo senza sbattere le palpebre.
“Dobbiamo parlare” tu-tum.
Ecco, l’ha detto.
Mi ha risparmiato del lavoro. Ma ora non posso tirarmi indietro.
Mando un’occhiata fugace a Draco, che serra la mandibola, per poi tornare a Blaise.
“Lo so.” Ribatto altrettanto seria, mentre mi alzo in piedi per fronteggiarlo.
“Notte Rin” Nott inizia ad allontanarsi, seguito lentamente dal biondo.
“Notte ragazzi.” Dico senza spostare lo sguardo dal ragazzo qui di davanti.
Adesso siamo soli.
“Rin.”
Respiro a fondo per prepararmi.
“Adesso non dobbiamo mentire.”
“Non avevo intenzione di farlo” Tsè.
Entrambe le voci sono piatte, prive di personalità.
Si avvicina di un passo, lasciando mezzo metro a dividerci, forse di meno.
“Non sono mai stato a letto con la Vane.”
Caspita, subito al sodo va.
Respiro pesantemente “Le cose stanno così.” Devo scegliere attentamente le parole con cui proseguire “Non ti ho creduto all’inizio perché ero accecata dalla rabbia e dalla delusione. Con il tempo mi ero convinta che fosse andata davvero in questo modo … e non volevo ripensare all’accaduto, quindi non ho avuto occasioni di rivalutare la cosa. Ma ora l’ho capito. Sono sempre stata male per niente. Quello che però ancora mi chiedo è … perché non le hai detto niente? L’hai lasciata distruggere me e noi … non hai reagito contro di lei.”
Stringe i pugni, prima di rispondere, con gli occhi coperti in gran parte dai ciuffi di capelli neri che gli ricadono sul volto;
“Ero troppo impegnato a non lasciarti andare. Non me fotteva niente di avere una rivincita o che so io , su quell’idiota; volevo solo non perderti.”
Dio, sono dolorosi i ricordi … sono una delle cose peggiori che ti possono consumare, lentamente … e dall’interno.
Sto per piangere, ma non voglio farlo mentre mi può vedere, per cui mi trattengo.. almeno fino a che non avremo finito di parlare.
“Ora voglio sapere una cosa da te.”
Mi tremano le gambe.
“Io … ti amo.”
L’unica cosa che non avrebbe dovuto assoluamente dire.. cazzo, fa male, molto male.
Continua la tortura “Non posso fare finta di niente. Non sono riuscito a dimenticarti.”
Il dolore mi strazia il cuore, mentre la sua faccia è impassibile: forse teme che un niente lo faccia scattare.
“Però …” però cosa? Non ti è bastato dirmi già quello? Devi aggiungere per forza altro? “..credo che per te sia cambiato invece.”
È più difficile di quanto pensassi evitare di fuggire all’istante.
“Dimmelo, perché ad andare avanti così non ce la faccio. Non riesco a litigare con te un giorno si e l’altro pure. Per favore, dimmi come stanno le cose e … basta.”
La sua voce ha una sfumatura di supplica.
Tieni duro ancora un po’ Rin, ce la puoi fare a sostenere quello sguardo … convincitene.
“E’ troppo tardi Blaise …” serra le mascelle e stringe i pugni, rimanendo immobile.
Porco Godric.. scusami, non ti voglio fare così male.. ma è necessario per chiarire, andare avanti “Io … non credo di provare più la stessa cosa. E.. sinceramente, ho paura del motivo.” Come ho detto a Daphne infatti, ho molto timore.
Velocissimo mi chiede, o meglio afferma “Draco.”
Mi si ferma il cuore per qualche istante.
E questa da dove gli salta fuori?!
Possibile che non possa stare tre secondi senza che il suo < essere Draco > faccia parte dei cazzi miei?
Si, mi riferisco al biondo, sempre in mezzo ai piedi.
“Non centra niente con noi due.” Cerco di sviare l’argomento, perché ne ho fin sopra la testa di problemi.
“Si invece. Centra, perché siete molto simili, forse più di quello che credete. Questo vi unisce.” Si sta un po’ incazzando, a causa del fatto che sa quanto è vero quello che dice.
Ma non succederà comunque niente tra noi due, e lui lo deve capire.. perché è così vero?
“Non lo so, non ho più certezze.” Merda, la mia voce non risponde a quello che voglio dire.. ovvero qualcosa del tipo < ti prego Blaise, risparmia le cazzate, hai detto che dobbiamo essere seri! >.. ma no … non ci riesco.
“Non posso dirti niente perché la risposta non la conosco nemmeno io.” Finisco.. consapevole di alimentare le fiamme dentro di lui.
“Ti dico una cosa Rin, sincera, e non perché voglio fare lo stronzo: io non so se sarei in grado di vedervi insieme.”
Sto per ribattere: insomma, siamo seri, se anche fosse, al massimo sarebbe … non so, una scappatella e via, scaturita dalla lussuria..? E comunque dubito..
Ma lui mi anticipa “Se succedesse, forse.. si, lascerei il gruppo. Per proteggerlo … per proteggere te e me. A dire il vero nemmeno so se riuscirei a sopportare la vista di voi due mentre vi.. baciate o .. bah, semplicemente, vi toccate, in giro per la scuola.. forse potrei andarmene del tutto.. non sarebbe una cattiva idea. Magari saresti più felice..”
No idiota, non lo sarei affatto.
E tu stai sparando cazzate.
“Ma se riuscissi a resistere forse potrei essere addirittura felice per voi. Scusa se non sono un grifone, e non sarò subito entusiasta e saltellante di gioia perché tu lo sei. Mi ci vuole tempo. Anzi, purtroppo sono sicuro che litigheremo ancora.. e spesso. Ma mi va bene, in fondo significherebbe che sono ancora in parte nei tuoi pensieri..” ghigna sarcastico.. Sé.
“Frena, frena, frena. Draco è un amico, punto.” Metto le cose in chiaro.
“Per ora.” Ci fissiamo in silenzio, insistentemente.
Perché voglio sentire ancora che lui c’è?
Perché voglio sentire ancora il suo abbraccio?
Perché.. ci sono troppi perché nella vita.. decisamente troppi per essere sopportati senza conseguenze.
Chi è una semplice strega come me, per reggerne il peso?
Come posso farlo da sola?
Semplice.. non posso.
E lui nemmeno.
Passano i minuti; lenti, come ogni volta che ti senti distruggere, annientare.
Poi rompe il silenzio.
“Addio.” Sussurra prima di posare le sue labbra sulle mie.
Ed è qui che la vecchia Rin muore.
Si, muoio. E nasce una nuova me.
È con questo, che il capitolo “Blaise” si chiude: la mia prima vera storia d’amore.
Mio dio sono tragica a dirlo così, ma è tragico.
Una parte importantissima della mia vita si chiude con un lucchetto. Un altro.
Mi afferra i fianchi come se non potesse resistere, e mi attira contro di lui.
Lo considera quindi l’ultimo bacio? Va bene, glielo concedo, anche se è probabile che ne uscirò piuttosto male da questa cosa..
Gli lascio l’accesso alla mia bocca, quando la sua lingua me lo chiede, di nuovo dopo tanto tempo.. e porto le mani tra i suoi capelli neri, artigliandoli e godendomi la sensazione che non riavrò mai più.. con lui per lo meno.
Le lingue si cercano e si trovano in continuazione.
Dimenticavo cosa si prova a baciare una persona a cui tieni … ma non mi fa comunque più lo stesso effetto con lui, anche se , sapendo che appunto è l’ultima volta, non mi risparmio, in modo da tenere il ricordo.. il magnifico ricordo di una delle persone più importanti della mia esistenza.
Mi avvicina di più a lui, mentre io gli mordo il labbro inferiore, con una certa brama, lo ammetto.
Appena glielo lascio, la sua lingua va a contornare le mie labbra, e di nuovo ricomincia la danza.
Mi spinge contro il muro, ed è un bene perché non mi sarei riuscita a tenere su da sola ancora per molto.
Mi bacia sul collo e una lacrima inizia a scendermi dagli occhi.
Li chiudo e cerco il suo viso.
Lo so, lo so che non serve nasconderle; lo so, che se ne accorgerà; lo so che gli farà male.
Così succede.. inevitabilmente, e sento dell’umido anche sul suo volto.
Che idiota che sono.. l’ho anche fatto piangere.. e credetemi se vi dico che non è facile far piangere una serpe.
Riprendiamo a baciarci con foga sulle labbra, giocando con le nostre lingue.
Mi torna in mente com’era, quando lo facevo con lui.
Mi sentivo unica … che bella sensazione …  Già, non la proverò mai più nemmeno quella. Lui non mi avrà più.. mai.
Oppure sarebbe la distruzione totale per entrambi.
Non gioco solo io alla partita: anche lui, e deve rendersi conto, che a volte i sentimenti devono farsi da parte per lasciare lo spazio alla ragione.. E poi quella sensazione.. di appartenere con tutta te stessa a una singola persona.. non la voglio provare mai più.
Perché se perdessi quella persona, soffrirei esattamente come con Blaise, e ho già sofferto troppo, per i miei gusti.
Mi fermo, riportando le braccia tremanti lungo i fianchi. Anche lui si ferma di conseguenza al mio gesto.
Ora lo sa, che è tutto finito.
Che non mi bacerà mai più.
Che non sarò mai più sua.
Ci guardiamo negli occhi: i suoi rossi e i miei ancora lacrimanti.
Mi abbraccia, forte, quasi mi stritola, ma non oppongo resistenza.
Ecco.. questo era l’abbraccio di cui parlavo.. certo che questa scena farebbe invidia a un grifondoro.. ma come mi sono ridotta..
“Ti amo, ricordatelo.” Sussurra la voce tremante e roca.
Scioglie l’abbraccio.
Io no Blaise.. non più.
Ma ti voglio bene. E spero tu lo sappia.
Sale le scale del dormitorio maschile, senza guardarmi, con un passo barcollante e esitante.
Io anche, salgo quelle femminili, nelle stesse condizioni.
Sento la mia anima divisa come se avessi creato un Horcrux.. si, credo proprio ci si senta così: divisi in più parti.
Entro nella camera, dove le luci sono spente, ma nonostante questo sento gli occhi di Daph e Pansy su di me.
Ti prego Salazar, fa che non chiedano niente.. fa che non debba aggiungere anche i loro perché, alla mia lista.
Mi stendo sul letto facendo finta di niente. La schiena rivolta verso di loro e poi … piango, in silenzio, con la mente priva di ogni pensiero.
No, non è vero, uno ce l’ho. Ed è il volto di Blaise, che si allontana da me.

Cammino veloce, stringendo i pugni fino a farmi male.
Ma il male che sento così facendo è niente in confronto all’uragano che mi ha devastato il cuore.
Mi asciugo le lacrime; si, l’ho fatto, ho pianto, ma non me ne frega un cazzo adesso.
L’ho persa. Per sempre.
E sono un fottuto idiota, perché le ho permesso di allontanarsi da me.. ho permesso all’unica persona che io abbia mai amato veramente di sparire dalla mia vita.
Serro la mandibola, trattenendomi dal piangere di nuovo.
Baciarla è ancora meglio di quanto ricordassi.. e non potrò più farlo, non potrò più farla mia; lei non sarà mai più mia.
Al solo pensiero di saperla con un altro.. fanculo, mi sparerei.
Oppure sarei capace di scagliare una maledizione senza perdono su di lui.
Mi ricordo che quando stavamo insieme (una fitta mi perfora ciò che rimane del cuore): parecchi si avvicinavano a lei con sporchi intenti.. e ora non ho più diritto di allontanarli.
Spalanco la porta della mia camera con tutta la forza che ho, facendola sbattere sul muro: la luce è spenta ma Draco e Theo sono svegli, probabilmente stavano parlando tra di loro perché non sono nemmeno sotto le coperte.
Sento l’adrenalina scorrermi dritto nelle vene.. dopo il dolore ecco la rabbia.
Mi fissano preoccupati.
Entro veloce e mi metto a frugare nei cassetti con rabbia, non trovando quello che cerco. Faccio un casino bestiale, e cade la lampada insieme a tutto ciò che era sul comodino. Si meglio, vorrei sfasciare tutto quanto, e rendere la stanza l’immagine somiglianza del mio fottuto cuore; me lo strapperei senza esitazione, se non fosse che se lo facessi non potrei più vederla, né sentirla.
Lascio i cassetti perlustrati aperti.
Poi trovo l’occorrente per le canne. Eccola, la risoluzione ai miei problemi, per ora: ne prendo quanto mi serve, ovvero tanto, molto, ok, una dose esagerata.
Poi mi giro per andarmene quando Theo mi chiama “Blaise”;
non riesco a trattenermi, sono davvero fuori di me “LASCIATEMI STARE CAZZO” urlo con tutto il fiato che ho in gola, ed esco sbattendo di nuovo la porta, forse crepandola.
Mi dirigo fuori dal quadro per andare a fumare in pace da qualche parte.
Tornano le lacrime.
Fanculo.
Voglio fumare talmente tanto da dimenticare ogni cosa, almeno per un momento, voglio essere senza dolore.
Chi è Blaise Zabini ora?
Cos’è? Un nessuno.
Un’anima senza corpo, vuota, che si muove nel guscio inerme quale sono diventato.
Lei se ne è andata.
E la mia anima con lei.
Chi è Blaise Zabini ora? Cos’è?
…E’ mai esistito? Si.
Esiste? No, non più.







Ciao a tutti! :3 Prima di tutto mi scuso perchè è più breve dell'altro capitolo, ma altrimenti dovevo interrompere in un punto poco adeguato D: Poi volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto  la ff e coloro che l'hanno aggiunta alle seguite ;D Se lascerete una recensione, anche breve, mi farete felice, !  :33

Alla prossima, ciaoo! 8D  By Kally

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Capitolo 3
*** Party? No grazie ***


ff3 cap 3

Freddo.
E' questo che sento.
Non ho dormito per niente, e probabilmente ho un aspetto orribile.
Mi alzo lentamente, senza svegliare le altre due e mi dirigo in bagno per darmi una sistemata, per poi vestirmi veloce: andare giù, mangiare e tornare prima degli altri.
Questo è il mio obiettivo.
Non voglio vedere nessuno.
Scendo cauta le scale, tenendomi stretta al corrimano per evitare di cadere. Poi tiro un sospiro di sollievo vedendo che nella comune ci sono solo un paio di ragazzetti del primo.
Esco dal ritratto.
Percorro parte dei sotterranei.E’ umido, e vuoto.
Come sempre, però oggi lo sembra ancora di più. Ma forse sono io..
I miei passi rimbombano. Barcollo.
Mi aggrappo a una colonna fino a che non mi sento salda a terra.
Quanto vorrei perdere coscienza, ora. Sbattere la testa talmente forte da farmi cadere in coma.
O magari dimenticare tutto.
Credo proprio che presto il mio cervello si surriscalderà, per quanto è colmo di pensieri.
Ricomincio a camminare: devo somigliare a uno zombie a causa dell’andatura.
Un’altra decina di passi.
Una sagoma è seduta alla base di una colonna e guarda fisso nel vuoto. Di fianco è pieno di ciò che rimane di alcune vecchie canne e sigarette.
La riconosco subito. Stupido.. che hai fatto..
Piano ricomincio a camminare, dopo essermi involontariamente fermata.
Mentre ci passo davanti lo guardo, anche se non dovrei.
Lui alza gli occhi spenti verso di me.
Ma solo per un paio di secondi. E bastano perchè u
na fitta mi perfori quell'organo chiamato cuore.
Ha gli occhi segnati dalle occhiaie, ed è tutto pallido. Lo sguardo inespressivo, ma nonostante questo, riesco a leggere tutte le sue emozioni.
Blaise …
Il mio respiro è rotto.
...
In ogni caso io non devo essere in uno stato molto diverso; solo non ho fumato tutta quella roba. Riabbassa la testa e io riporto lo sguardo davanti a me, continuando per la mia strada. Si, l’ho detto apposta, a doppio senso.
Percorro il tragitto fino la sala grande senza accorgermi del tempo che passava, senza alterare la mia andatura.
C’è poca gente in giro, che probabilmente crederà incapace una serpeverde di provare dolore, e quindi daranno buona l’idea che abbia fatto sesso selvaggio per tutta la notte.
Idioti. E superficiali.
Ma solo con noi, è questo che mi irrita.
Mi siedo al tavolo in legno scuro, privo di qualsiasi forma di vita: in totale nella sala ci saranno altri cinque studenti oltre a me, nessuno di loro della mia casa. Beh, sono grata di questo, al momento.
Mi appare davanti la colazione come ogni santissima, almeno quanto fottutissima, mattina.
Mangio in fretta, solo per dovere, dato che ieri sera ho digiunato, senza che la mia lingua capti i sapori di quello che infilo in bocca; perché l’unico sapore che ancora mi pervade è il suo.
Appena ho finito mi alzo dalla sedia, sperando di non incrociare nessuno nemmeno ora.
Oh, me illusa.
Appena arrivo alla base delle scale, vedo spuntare sulla loro cima Nott e Draco, con la faccia pensierosa e non poco preoccupata.
Probabilmente hanno portato in camera Blaise, dopo averlo trovato nel corridoio nei sotterranei in quello stato …
Involontariamente le mie mani si stringono in due pugni.
Non si rivolgono parola. E’ solo per quello che anziché cambiare strada mi azzardo a salire gli scalini. Anche loro mi vedono: gli passo di fianco senza proferire parola né lanciandogli alcuno sguardo, ma sentendo addosso gli occhi di entrambi, specialmente di Malfoy.
Occhi... Occhi accusatori? Si, forse.
Cristo santo vorrei tornare indietro a quando bastava far cascare per terra Weasley o Potter per essere felici..
Torno in stanza, senza nemmeno essermi accorta di aver già percorso tutto il tragitto. Daphne è in bagno, la sento canticchiare qualcosa di triste sotto la doccia, mentre Pansy è uscita.
Tiro fuori il pensatoio dall’armadio, ingrandendolo a normale dimensione, e decido di depositarci il mio ricordo di ieri sera, così da risparmiarmi fiato, sempre che me ne sia rimasto, e dolore, raccontandolo alla mia migliore amica.
Il bianco e cristallizzato filamento magico, dopo essere uscito dalla mia testa con una sensazione di vibrazione leggerissima, si deposita all’interno di uno degli oggetti che reputo più utile su questa terra.
Poi tiro fuori carta e penna; intingendola nell'inchiostro per poi tracciare quei segni che vengono chiamati lettere, andando a formare parole.
Le parole fanno male.
A volte sanno essere più taglienti di lame.
Ti possono ferire. Oh si. Lo so bene.
Ti possono uccidere. Si, anche questo.
In rari casi ti possono rendere felice. Ma è da tanto che non mi succede. Troppo.
Ecco, il nostro gruppo è come una frase.
Ogni parola da sola non ci può stare, e ha bisogno delle altre se vuole avere un senso: anche se di per sè significa qualche cosa, per valorizzarle non c'è nessun altro fottuto modo che accostarle a quelle altre.
"Mi dispiace, non ho la forza di raccontare. Ti ho lasciato il ricordo nel pensatoio … Guardalo prima di andare a lezione. Ti aspetto in aula.   Rin ”. Appoggio il pezzo di carta sul suo letto, dove ha appoggiato i vestiti da indossare. Sicuramente lo vedrà.
Cavolo, mi sento.. non lo so. Strana? Come un bicchiere mezzo vuoto e non mezzo pieno?
Si ecco, esattamente così.
Sentendo dei rumori provenire dal bagno, probabile che stia uscendo dalla doccia, mi allontano.
Esco dalla comune e cammino a random, per fare un giro arzigogolato per raggiungere l’aula e quindi prendendo tempo, per non lasciarne di libero da trascorrere in classe, dove qualcuno come , a caso eh, Draco e Theo, mi potrebbe fare domande alquanto indesiderate.
A quest’ora Daphne starà guardando il ricordo…

Passa una ventina di minuti, e arrivo finalmente a Storia della magia; tra dieci invece arriverà Ruf: se entrerà dalla porta, dalla parete o dal pavimento, nessuno può saperlo, per questo ogni studente si guarda bene dal spifferare i cazzi suoi quando sa che può arrivare da un momento all'altro, magari sbucando proprio di fianco a te.
Apro la porta ed entro, trovando dalla parte in cui stanno i serpeverde i due che dicevo, che continuano a parlottare tra di loro, e lanciandomi un’altra occhiata, come quella sulle scale.
La cosa non può fare a meno che infastidirmi.
Sono tra i primi banchi, quarta fila.
Con scioltezza, ignorandoli, mi siedo nell’ultimo banco, tenendo il posto per Daphne, dato che avremo molto di cui parlare … o niente, a seconda dei casi. Ed io preferisco la seconda ipotesi.
Entra anche la Bulstrode, che si siede dietro Nott, tenendo libero il posto di fianco a lei, probabilmente per Pansy.
A poco a poco iniziano ad entrare anche il resto dei Tassorosso e delle serpi.
Nell’altra metà classe noto un paio di ragazzi, non male, che sono girati verso di me e parlano a bassa voce, sghignazzando.
Ma che si facciano i cazzi loro.
All’inizio penso che sia per via del mio aspetto poco dignitoso al momento, ma poi noto come fissino altro, e non gli occhi stanchi.
Non si può stare un attimo in pace che qualche depravato ti avvista… This is Hogwarts.
E questo punto di vista, anche se lo negano e lo negheranno sempre, lo conoscono decisamente bene anche i professori: insomma, qui tutti, sono o sono stati, studenti. Tutti, sono o sono stati, giovani. TUTTI, sono o sono stati, stupidi e impulsivi.
Faccio finta di niente, quando Pansy, nel frattempo entrata e appena sedutasi di fianco a Millicent, si gira verso di me, facendomi segni di guardare quei tipi là, come se non li avessi visti.
Dal momento che faccio finta di non vedere pure lei, inizia anche a sussurrare, accompagnando i gesti.
Ma la vuole smettere?!
Cavolo, si vede che con il tizio di ieri s'è risvegliata.. No, per quel verso lei non è mai andata in "letargo", nè mai ci andrà. 
Cioè, ci manca poco che non la sentano tutti, in classe.
Finalmente, a interrompere questo strazio interviene Daph, sedendosi accanto a me; Pansy decide che è meglio lasciarmi perdere, che tanto non la cago, così si rigira, contrariata dal mio comportamento poco collaborativo.
La bionda si volta verso il mio viso, seria.
Non ha mai assistito a una scena come quella tra me e Blaise, nonostante tutto il periodo in cui siamo stati insieme. Di solito i battibecchi li risolvevamo sempre, ehm, in camera sua.
“Sicura fosse quello che volevi?” tu-tum. Ah, ma allora il cuore non è defunto come credevo.
Ma perché mi deve fare venire questi dubbi.
Questi cazzo di dubbi.
Glielo ha chiesto forse qualcuno? No! E allora..!
Ma dico io, perchè la gente non è mai certa di qualcosa?
Ci crediamo gli esseri più intelligenti del pianeta, quando un canarino sa risolvere i suoi problemi molto meglio che noi i nostri.
Loro non scelgono di fare sconcerie con qualcuno del sesso opposto per poi chiedersi < siamo sicuri che volessi? >. E magari il giorno dopo vanno con un altro mettendo le corna al primo. E quello cosa fa, se la prende? Ma proprio no! Ah, che vita semplice e meravigliosa.
Non come la nostra.
In poche parole l'essere umano è incline ad autoimporsi dubbi e < perchè > solo per entusiasmare il corso della sua misera esistenza. E tormentarsi con essi solo per far si che ti ricordino che esisti.
... Beh, che sono sti discorsi flosofici?! Minchia sto proprio messa male eh..!
Ho battuto la testa da qualche parte? No, purtroppo.
Sposto lo sguardo sul mio banco, concentrandomi sulla risposta alla domanda che stavo perdendo in mezzo alle mie considerazioni esistenziali degne di Potter.
Lentamente senza volere alzo gli occhi arrivando a vedere Theo e Draco.
Non so perché, ma qualcosa si accende.
Come se all'improvviso non fossi più mezza vuota, ma mezza piena.
Mi rigiro convinta: “Si.”.
Soggetta a sbalzi di umore. Questa me la annoto per quando decideranno di mandarmi dallo strizzacervelli.
Lei dopo un po’ mi risponde “Allora hai fatto bene. Sarà dura all’inizio, ma passerà.” Mi appoggia una mano sulla spalla, esattamente mentre entra il professore dalla parete di fianco a Pansy, che sobbalza leggermente.

La mattinata trascorre noiosa, senza incontrare mai Blaise, rimasto chiuso in camera a quanto ho capito da Daph, e senza mai parlare con gli altri due.
E si arriva così alla fine delle lezioni.
Cammino con Daphne nel < corridoio > a est, quello esterno, ovvero è un ponte di pietra coperto da un tetto ma con ampi trafori a lasciare passare il vento; di fronte a noi Nott e Malfoy, gli obiettivi di Daph, che deve organizzarsi per stasera.
Quando siamo a qualche metro da loro, vengono sorpassati dai due Tassorosso rompicazzo di stamattina, e questi si voltano verso di me e Daphne, esibendosi in un fischio di apprezzamento, andandosene poi parlottando con un sorriso a trentadue denti.
... Sapete dove glielo ficco quel fischio? Ecco, scommetto che avete immaginato più che bene.
“Scocciatura” sussurro alla bionda di fianco a me, mentre nel frattempo abbiamo raggiunto i ragazzi, che probabilmente hanno pensato che fosse un bene che non ci sia Blaise.
Si, decisamente un colpo di culo.
Ora ha preso a parlare con Nott, mentre io, di fronte a Malfoy, guardo di lato, evitando il suo sguardo. Dopo nemmeno un minuto però smetto di ascoltarli, perché la mia attenzione viene catturata da quegli occhi a cui, senza molti risultati, volevo sfuggire, che che al contrario si sono messi a fissarmi, non aiutandomi per niente. Inevitabilmente, quindi, giro la testa verso di loro.
E ,sempre inevitabilmente,la loro intensità mi colpisce.
Direi che avendoli visti per sette anni uno ci dovrebbe fare l'abitudine.
E invece no. Come se quella distesa di ghiaccio mutasse: come se si creassero iceberg e altri se ne distruggessero, cambiando la mappa di quelle iridi.
Gli altri due parlano, anche se un po’.. hm come dire, frenati, a causa di ciò che è successo ieri; mentre noi continuiamo a fissarci.
Più che ovvio che Blaise non aveva deciso di parlarmi così dal nulla, ma c'era stata una fottuta premeditazione.
Il biondo sembra voglia insinuarsi nel mio cervello per carpirne i pensieri, ma non glielo permetterò: riesco a mantenere la mia maschera tanto bene quanto ci riesce lui.
Almeno oggi.
E sicuramente non ieri sera.
“Ok, allora ci troviamo davanti alla stanza delle necessità alle otto? Va bene?” mi arriva alle orecchie l’accordo finale, discusso ampiamente prima, tra Daph e Theo.
“Ma quanto tempo vi serve per prepararvi?!” sbuffa quello, “Vabbè, almeno faremo l’entrata a effetto” si consola.
Mi volto dalla parte da cui siamo venute, interrompendo quello scambio di sguardi tra azzurro.. grigio.. hm non saprei bene come descriverlo, e il mio verde, in quanto direi che la conversazione si può fermare qui.
Oppure la continuano senza di me. Facciano come vogliono, ma io qui non ci sto un secondo di più.
inizio a camminare. Sforzandomi di apparire il più naturale possibile.
Eh beh, queste cose a effetto piacciono molto a noi serpi, come s'è già potuto intuire dalla frase di Nott.
Ora anche Daph e Theo si sono girati verso di me, mentre l’altro non si è mai mosso.
Dopo qualche secondo di silenzio la mia amica decide di seguirmi. “Bene, ci vediamo più tardi … ciao” con tono di voce più basso, che quasi non riesco a sentire, li saluta.
Dopo che il moro ha annuito, mi raggiunge svelta.
Esatto, perché non avremmo mangiato con loro a pranzo.
Saliamo in camera senza parlare, dove troviamo Pansy.
“Ah eccovi! Ha detto che viene anche Millicent, da Madama Rosmerta.”
Ma che gioia. Ovviamente sto usando sarcasmo.
Non mi va affatto di vedere tutta la gente di sto mondo, e lei avrebbe dovuto capirlo.
Tra l'altro non ho mai parlato molto con Milli.. non è che mi stia antipatica, però diciamo che dopo aver coltivato altre amicizie così duramente, non ho voglia di mettermici di nuovo per elaborare quella con lei.
Sbuffo prima di iniziare a prepararmi per andare fuori, dandomi una sistemata in volto, come pure Daphne e poi usciamo tutte e tre, poi raggiunte dalla Bulstrode.

Raggiunto il posto a Hogsmade, mangiamo velocemente e poi usciamo a far compere per cosa indossare stasera.
Il pomeriggio passa velocemente, anche se solo a merito di Daphne che mi fa divertire.. hm no dai, anche le altre, però di meno comunque; e sono riuscita a trovare quello che cercavo e che indosserò stasera.
Praticamente ogni volta che c'è una festa andiamo a fare compere, il che significa una volta a settimana in media. Si, ce lo possiamo permettere.

“Hm … come mi sta?” chiedo rigirandomi davanti lo specchio verticale.
Il vestito che ho comprato è senza spalline, con effetto vedo-non vedo sul petto e pure sulle gambe: è nero, corto, ovvero mi arriva a poco prima della mezza coscia, con una cintura sottile, sempre nera, in pelle borchiata (ovviamente non con punte) in argento sotto il seno; non troppo aderente per quanto riguarda la parte sulle gambe, ma non è nemmeno largo.
E i miei capelli, li ho solo ravvivati con un po’ di lacca, così si mantengono belli mossi, più del solito, ma non essendo comunque riccia. Li tengo sciolti, a ricadere sulle spalle nude coprendone in parte con dei ciuffi lasciati in avanti, mentre il resto li tengo indietro, ma si scompiglieranno presto, poco ma sicuro. Amen, mi darà un’aria più ribelle, poco male.
“Woh ohoh farai colpo stai sicura!” dice subito Pansy, ma non mi fido perché per lei un vestito ti sta bene se è utile ad “attirare prede”, come dice lei, mah.
In ogni caso cerco di farle un sorriso. “Anche tu.”
Pansy ha un vestito verde scuro attillatissimo, come volevasi dimostrare, ma con delle spalline a incrocio dietro la schiena, lucido, più lungo del mio, ovvero arriva a coprirle tutte le cosce ma con uno spacco sul lato destro.
I capelli a caschetto nero come al solito e delle scarpe nere con il tacco a spillo aperte sulle dita dei piedi. “Grazie” e se ne corre in uno dei due bagni tutta compiaciuta.
Ecco l’altra che ha finito di darsi la matita blu scuro e il resto del trucco, uscire dall’altro bagno.
“Ehi sei uno schianto!” mi fa l’occhiolino, e io le faccio una linguaccia.
Il suo vestito l’ho già elogiato prima: è a spalline più larghe rispetto quelle di Pansy (sottili sottili) colore viola molto scuro, quasi nero, stretto in vita, con una cintura marrone scuro in vita, di media larghezza.Il vestito arriva fino le ginocchia, a frappe verso la fine.
Porta degli stivali sempre marroni medio-alti, anche come tacco e degli orecchini a cerchio sottile argento; i suoi capelli, rimasti lisci hanno comunque subìto lo spostamento del ciuffo.
Mi infilo in bagno, per mettermi la matita nera, con anche un po’ di eyeliner, sempre nero, per ingrossare il tratto nella parte superiore dell’occhio e per finire un po’ di phard.
Esco e mi metto le scarpe: sono nero lucido, con tacco abbastanza alto, chiuse, e non ha punta.
Mi infilo i tre braccialetti argento uguali, che si mettono insieme, sul polso sinistro e sono pronta.
Ecco che esce anche Pansy dopo aver messo il trucco. “Ci siete?” chiede non vedendo l’ora di arrivare là e scatenarsi.
Noi due annuiamo e finalmente usciamo.


Arriviamo nel punto di incontro in orario, senza esserci fatte vedere dai professori e … 
Occazzo.
Il mio cuore subisce una coltellata. Una di troppo. Non è già abbastanza a brandelli?
Perchè mi fanno questo?
Fortunatamente, non so per quale miracolo, riesco a rimanere in piedi.
Non ci sono solo Malfoy e Nott, devo dire molto sexy entrambi, ma anche Blaise ,appoggiato contro il muro con la schiena, come pure il suo piede destro, la cui gamba è piegata a permettere la posa …
Subito mi fissa serio, e le immagini di ieri sera tornano nella mia mente così vivide da poterle toccare.
Quei due stronzi, l’avranno convinto loro a venire …
Prima che mi possano sentire, sussurro a Daph: “Ok, io torno indietro ciao” e lei mi afferra il braccio “Non provarci.”
E grazie al suo gesto probabilmente i tre intuiscono che quello che le avevo sussurrato aveva a che fare con la presenza di Blaise.
 Infatti i primi due citati si lanciano uno sguardo, mentre l’interessato si scosta dalla parete ed entra nella stanza segreta continuando a mantenere quell'espressione vacua.
Fantastico. Incominciamo splendidamente la serata.
Il moro viene poi seguito da Nott, Daph, Pansy … Draco non si decide ad entrare, forse vuole dirmi qualcosa perché continua a fissarmi …
Ma che cazzo ha?! È tutto il giorno che lo fa!
Prima che possa parlare mi lancio dentro la porta sfuggendogli senza nemmeno guardarlo.
Apperò, per essere una festa organizzata dai Corvonero non è affatto venuta male.
L’ambiente è decorato bene.
E’ scuro, con al centro la pista da ballo, la cui parte più vicina al palco con il dj , in fondo, ha il pavimento che tutta una luce: fatto da luci bianche. Le uniche luci che illuminano la sala oltre a quelle sono appoggiate su superfici a “bassa quota”, dico così perché il soffitto è molto alto.
Ai lati est e ovest si sono i bar, vicino i quali ci sono dei tavoli, dove è servito cibo, e qualche divano. Mentre ai quattro angoli ci sono, con l’entrata formata da una tenda blu semitrasparente, le quattro stanze dalle quali si accede ai privè. Un angolo per casa, che si riconosce grazie allo stemma sopra ogni tenda.
E’ pieno di gente e la musica movimentata ti fa venire voglia di lanciarti subito sulla pista.
Accorgendomi che anche Malfoy è entrato mi spiccio a raggiungere gli altri, per non lasciargli l’occasione di chiedere nulla.
< Gli altri >, poi, in realtà Daphne e Pansy, perché non ho assolutamente voglia di incrociarlo ancora.
Sto parlando di Blaise ovviamente.
Così scompariamo dalla vista dei ragazzi, e intrufolateci nella folla, iniziamo a ballare.
Ogni volta non ti accorgi del tempo che passa, potrebbero essere secondi oppure ore intere.
Presto, o almeno così mi sembra, Pansy adocchia qualcuno con cui “giocare” e spassarsela e ci lascia da sole.
Dopo un’altra ora (un'ora davvero? boh) decido di fermarmi, causa qualche fitta alla testa.
Le solite da festa.
“Ehi Daph, io vado a prendere qualcosa da bere” urlo per farmi sentire;
“Cosa?!” urla quella di rimando, non capendo, e io gli indico il bar a est.
Annuisce per poi tornare a ballare vicino a Milli.
Riuscita finalmente a raggiungere la fine della pista, tra uno spintone, un "vaffanculo" e l’altro, mi incammino fino al mio obiettivo.
C’è un caldo che tra poco scoppio.
No, aspetta, sono io o è l'ambiente?
Bah, sicuramente mi sento piuttosto accaldata, dopo essere stata in mezzo a quella matassa di studenti indiavolati.
Mi siedo su uno degli sgabelli alti e ordino al barista una burrobirra per rinfrescarmi, ma niente di più pesante perché vorrei mantenermi cosciente, per non fare cazzate.
E non è proprio il momento.
“Guarda chi si vede” si siede di fianco a me una figura conosciuta.
E ti pareva che non potevo starmene tranquilla tre secondi.
Ahh, oramai ci sono abituata.
“Finnigan” faccio un cenno con la testa, per saluto, un po' riluttante.
“Un colpo della strega” ordina; “subito.” Dice il barista appoggiando quello che avevo chiesto sul bancone, davanti a me, tornando indietro a prendere la roba per il grifone.
“Se mettessi da parte l’astio tra le nostre case anche solo per qualche ora non sarebbe male sai?” probabilmente lo dice per il tono che usato nel saluto.
“Al tuo contrario, non cambio la mia indole solo per farmi qualcuno” dico prima di bere.
Il sapore frizzantino revitalizza le mie papille gustative e la mia gola arsa.
Ride. “Non sia mai! Grifondoro nel cuore” dice scherzando e battendosi una mano appunto sul cuore.
Che culo, il suo è ancora integro.
Appoggio il boccale vuoto con un tonfo sordo che però non si sente molto.
“Sai Finnigan, credo che se fossimo della stessa casa potresti starmi
quasi simpatico” Sottolineo con il timbro di voce la parola “quasi”.
Dato che questo qui ci prova con tutte, rimarcherò il fatto che non andrò con lui.
Appoggio i soldi sul bancone.
Da perfetta stronzetta quindi mi lecco le labbra con il pretesto che ho bevuto la burrobirra, ma in un modo sensuale, approfittando del fatto che mi sta ancora guardando dato che gli ho appena parlato, e girandomi sullo sgabello in modo da lasciare vedere per qualche istante più gamba, per poi scendere.
Bene bene bene, è in questi casi che ci si sente serpe in ogni millimetro di tessuto della pelle.
Mi piace questa sensazione.
Ti da l'occasione di farti sentire meno fragile di quel che sei.
“Ci si scanna in giro” ghigno al mio modo di dire < ci si vede >, e lui ricambia avendo sicuramente capito le intenzioni che ho messo nella mossa di prima.
Cammino lungo quel lato della stanza, ogni tanto fermandomi a parlare con qualche Serpeverde;
poi incontro Pansy “Beh, che c’è? Non ti ispirava?” sghignazzo alludendo al fatto che se avessero fatto quello che penso ci avrebbero dovuto mettere molto di più.
Lei ghigna “Abbiamo fatto una cosa veloce” con uno sguardo sadico.
Ehm oook. Non cambierà mai.
La lascio per la sua strada e mi riavvio a camminare, arrivando all’altezza dei tavoli che sono nella parte opposta della sala, a ovest.
Insomma me ne sto per i cazzi miei quando qualcuno mi chiama. 
Sono sicura si riferisca a me, perché quella voce la riconoscerei ovunque, talmente è odiosa.
“Ehi bella” mi giro scocciata: solo una persona è riuscita a rompermi talmente il cazzo chiamandomi già un’altra volta così.
“Dawson, giusto?” uso una voce infastidita, facendo finta di non ricordare perfettamente.
“Esatto bambola.” Sorride anche lui sadico come Pansy poco prima, i capelli sfavillanti castano chiaro e gli occhi blu.
Inutile dire che mi sta ancora più sui coglioni.
Ogni volta che da aria a quella sua boccaccia peggiora la sua situazione.
Mi afferra i polsi e mi trascina verso di lui iniziando immediatamente a baciarmi il collo.
Ah ma prego, fa pure! Mah, io non lo so come certa gente si prenda ste libertà.
Soprattutto con me, devono evitare di dare tutto per scontato.
… E se …
Dopotutto quali erano i miei piani per la festa?
Ma si, giocare un po’ con sto qui non può fare male.
Ma non arriverò a dargli la soddisfazione di portarmi a letto, proprio no.
Poco dopo mi spinge contro il muro, distante un paio di passi, e inizia a baciarmi le labbra, forzandone l’apertura.
Ed è lì, che sento il sapore nauseante di una percentuale troppo alta di alcool.
Porca miseria, questo è totalmente sbronzo!
Tuttavia ricambio il bacio, giusto per sfogarmi un po’;
Insomma, cercate di capirmi: se non smetto di pensare a Blaise chissà che cazzo mi può saltare in mente..
Lui deve interpretare male, ovviamente, e porta le mani sul mio sedere, spingendo il suo bacino contro il mio.
Hm, la cosa non mi convince. Per niente.
Preso dalla foga torna a baciarmi il collo come prima, passando poi a morderlo direttamente.
Cazzo però, così mi fa male.
Porca troia, MOLTO male.
Ma che minchia di canini ha?!
Se non mi ha lasciato dei segni è un miracolo!
Adesso basta, il gioco è bello quando dura poco.
Gli afferro le spalle e cerco di allontanarlo decisa.
Lui, l'opposto di me, confuso, continuando a tenermi il sedere mi guarda allucinato, come se considerasse già ovvio dove saremmo andati a finire.
No. Semplicemente no.
“Ok, ti sei divertito. Ora basta.” sbotto mentre faccio per andarmene, ma quello mi trattiene per un braccio.
Mi giro furiosa verso di lui scandendo bene “Mollami. subito.”
“Non ci penso nemmeno” ridacchia totalmente fuori di testa;
Ah, perfetto.
Fa per riattirarmi a sé.
Mossa sbagliata.
Gli tiro uno schiaffo in piena guancia, lasciandogli il segno rosso della mano.
“Cosa cazzo non ti è chiaro nella parola < mollami >?!” urlo a questo punto.
Duri di comprendonio, i corvi.
Riporta la testa deviata dallo schiaffo verso di me, ed è piuttosto incazzata.
“Ora mi hai proprio stufato stronzetta.” Dice con un tono duro.
Senti chi parla.
Rafforza la stretta al mio braccio. Ahia.
Corrugo la fronte senza volerlo, in reazione.
Prima che possa fare altro, mi sbatte di nuovo contro il muro, molto più forte di prima e torna a baciarmi furiosamente le spalle.
Ah, ma certo, come se non avessi abbastanza problemi.
...
Devo ammettere che comincio ad avere un tantino di paura … 
Si lo so, sono una serpe, e con questo?
Io non voglio andarci con questo qui. Punto.
Cerco con gli occhi tra la folla Daphne ma la trovo ancora sulla pista da ballo e non mi sentirebbe o vedrebbe mai.
Solita sfiga marcia.
Passo allora al piano b: cerco di dimenarmi “Lasciami, porca troia! Trovati un'altra, ce ne sono tante” ma questo verme mi prende entrambi i polsi con la mano sinistra e li tiene fermi sopra la mia testa.
Ok, ho
davvero paura ora. E sono davvero brava a cacciarmi nei guai.
Ma sono proprio cretina o cosa?! Che minchia m'è saltato in mente di stare al suo gioco?!
“Sei eccitante quando sei incazzata lo sai?”pure la sua voce mi fa paura.
Non sembra nemmeno umana.
Prepotentemente si lancia di nuovo sulla mia bocca.
Sento la sua mano destra appoggiarsi sulla mia coscia sinistra.
Oddio.
Chiudo gli occhi mentre lui torna al mio collo.
Non voglio più vedere, provare e udire.
Oramai non c’è più niente che io possa fare per liberarmi da questo idiota, perché la bacchetta non la raggiungerò mai, con le mani bloccate così.
Pensa a qualcosa Rin, in fretta.
Gli tirerei un calcio dove so io, ma è totalmente appoggiato a me e mi impedisce movimenti di qualsiasi genere.
Ora la sua di mano, invece, salendo sulla mia pelle, ha incontrato il bordo del vestito, e si sta insinuando sotto.
Bene, auguri a me stessa.
Poi di colpo si blocca.
Cosa? Che succede? Si è reso conto di essere un idiota totale, che più di così non si può?
No, non credo.. sarebbe troppo maturo da parte sua.
Allora che c’è?
Apro gli occhi. Una mano ha afferrato il suo polso: sembra quasi stia per romperglielo.


Abbandono la pista dopo una sana limonata con quella Tassorosso, anche se palpava un po’ troppo. D'altronde modestia a parte sono un gran pezzo di figo, come biasimarla?
Mi avvicino ai tavoli nella zona est, dove intravedo Blaise, affiancato ora da Nott.
Li raggiungo seminando dietro di me una serie di svenimenti da parte di alcune ragazze.
“Ehi Draco come è andata con quella bionda?” ghigna Nott complice;
“Non è il mio tipo … ma non l’ho disdegnata totalmente, come hai visto” ricambio il ghigno. Sghignazza.
Blaise sembra un morto invece. Che novità.
E’ stato tutto il tempo a bere in questo metro cubo della sala, e mi stupisco che non sia ancora ubriaco.
In oggi, tra fumo e alcool, potrebbe essersi fottuto sia polmoni che fegato in un colpo solo.
Entrambi lo fissiamo mentre lui guarda un punto imprecisato nella folla.
“Mi fa piacere per te Draco” dice col tono piatto come una sogliola, lasciando il bicchiere che aveva in mano
, vuoto per l’ennesima volta, sul tavolo al quale è appoggiato, dietro di lui.
Alla faccia dell'allegria.
“Non era male” continua, sempre come se non avesse un’anima.
Sto per dirgli qualcosa del tipo < smettila di affogarti nel dispiacere e fai vedere che hai le palle >,
quando Nott ci interrompe.
“Ragazzi, vi risulta che Rin si sia ubriacata?”
Che?
Lo guardo interrogativo, ma non mi caga, sta osservando dalla parte opposta della sala.
Così giro la testa nella sua direzione per vedere, vagando con gli occhi sulla gente.
La individuo presto: sta limonando con …
Affino la vista.
Ah, ma quello è quel Dawson dell’altro giorno.
Volubile la ragazza.
Prima non ne vuole sapere di quel depravato, e poi se lo fa. Bah. Contenta lei..
“L’ultima canzone e poi si passa a qualche lento yeahh” rimbomba la voce del dj, al quale però faccio poco caso.
Sia io che Nott portiamo lo sguardo su Blaise, che li fissa senza battere ciglio.
Immobile. Non dice niente.
E la cosa è assai preoccupante.
Torno a guardarla.
Si sta allontanando, bene, ci godo, così quello rimane a becco asciutto.
Cosa … ma che fa?!
La trattiene: mossa sbagliata amico.
Ed infatti, come dicevo lei gli urla contro.
Se c'è una cosa di cui sono sicuro su Rin, è che odia con tutta se stessa chi gli impone qualcosa che non vuole, o un ordine.
Si beh, noi serpi siamo i migliori, è giusto che non ci diano ordini.
Nott si gira verso di me, perplesso “Ma che..?”.
Mi rivolgo a quel coglione che ora sta facendo finta di niente: “Blaise, non pensi che dovresti fare qualcosa?!”
Non cambia espressione, anzi, sembra rilassato.
“E cosa? Non posso dirle niente. Lo sta facendo di sua volontà.”
Mi rigiro verso Rin, che ha appena tirato uno schiaffo al tipo. “Si, sto cazzo, di sua volontà.” Commento infastidito, non so bene da cosa.
Scambio un’altro sguardo con Nott che mi sembra assai inquietato, non so se per Erinn o per la reazione che può avere Blaise.
Magari per entrambe le cose. 
Quell’idiota la risbatte contro il muro e di nuovo si getta su di lei, anche se stavolta senza il suo consenso a quanto pare. Ora sta oltrepassando il limite.
Mi giro furioso verso Zabini che non accenna a muovere un muscolo, e ha l’aria pacata.
Mi ci piazzo davanti e lo strattono per la cravatta: qui bisogna che si svegli. E subito.
“Stammi a sentire idiota!” sbotto mentre questo non cambia espressione;
Porco Godric non lo sopporto quando fa così.
Che cazzo gli prende?!
Il Blaise che conosco non ci avrebbe pensato due volte ad andare là e fare secco quel bastardo.
Che minchia è successo ieri, per far si che cambiasse così radicalmente?!
“Se non ci vai tu a fermarlo ci vado io, mi hai sentito?!” sbraito;
e lo farò davvero.
Insomma, dopotutto lo farei anche per Daphne o Pansy, siamo un gruppo ma se non facessimo nemmeno questo l'uno per l'altro saremmo un vero fallimento.
Mentre quegli sfigati dei grifoni si perdono nelle loro effusioni da quattro soldi, noi siamo qui a farci un culo così perchè il rispetto verso ciascuno di noi non cali.
Non deve succedere.
E Blaise sta marciando verso la direzione opposta, spero se ne renda conto finchè può.
“Accomodati. Non sai che le ho detto. … Non posso, davvero. Non ho più diritto su di lei.” sempre con quell’aria da deficiente.
Sbuffo “Andiamo, svegliati Blaise! Quello non si limiterà a sbaciucchiarsela! Se la vuole portare a letto, senza che lei voglia, ci arrivi?! La ami? E che cazzo, dimostralo! Reagisci, porca puttana!” Gli lascio la cravatta, per scuoterlo per le spalle.
Niente.
Assolutamente niente.
Mi sono davvero rotto le palle di vederlo così.
Sbatte le palpebre, continuando a guardarmi come se nulla fosse.
Non so se è a causa di tutto quello che s'è fumato, in ogni caso..
“Mi aspettavo qualcosa di più da te.” dico secco. Decisamente.
Lui si mette a posto la cravatta e torna nella posizione di prima.
Come si fa ad avere stima per lui in questo momento?!
Non mi rende facile la cosa.
Lo so che merita il nostro rispetto. Ma deve dimostrarlo, cazzo. So che può farlo.
Tantissime altre volte c'è riuscito, e non deve smettere.
Mi giro per attraversare la sala, verso il coglione numero due.
Qualcuno lo dovrà pur sistemare.
E se non lo fa chi deve, lo farò io.
Lei cerca di dimenarsi. Accelero il passo.
Come volevasi dimostrare quello è un altro che vuole solo fare sesso.
Mio dio ora capisco quello che intendeva dire sulla torre.
Una volta ogni tanto me ne fotto di tutte le ragazzette che cercano di aggrapparsi a me e tiro dritto.
Appoggia la mano sulla sua coscia. Sento che non mi riuscirò a trattenere: come si permette di toccarla senza che voglia?! Santo cielo, è da vermi schifosi.
Nè a me, nè agli altri due verrebbe in mente di fare una cosa del genere.
Bastardo. Manca qualche metro.
La mano arriva sotto il vestito.
Ci sono.
Gli afferro il polso sperando vivamente di romperglielo.
Addio Dawson, sei fottuto.

Giro lo sguardo verso la persona che ha fermato questo deficiente.
Malfoy.
Non sono mai stata più felice di vederlo.
Dawson si gira verso di lui spaesato “E tu che cazzo vuo …”
Draco gli sferra un pugno in piena faccia “Brutto pezzo di merda!” gli urla mentre l’altro cade violentemente a terra per il colpo.
Io rimango dove sono, contro il muro.
.. Ehm, leggermente colta di sorpresa.
“Bastardo, vuoi rissa?!” ribatte con un altro urlo Dawson, il naso sanguintante;
santo cielo quanto ci godo a vederlo soffrire. Mi sento molto assetata di vendetta.
Il biondo gli si riavvicina per tirargli un calcio nello stomaco parecchio forte “Se accettassi saresti morto” lo dice quasi sputando.
Mi sento estremamente soddisfatta a vederlo pestato.
Oh, voi non sapete quanto.
Quasi nessuno se ne è accorto, perché c’è un casino infernale, e gli altri fanno finta di niente.
Draco mi si sta avvicinando quando quello a terra, che si tiene lo stomaco con una mano, e con l’altra il naso rotto, parla nonostante tutto: “Figlio di puttana quella l'avevo vista prima io!”
Cheeee?!
Oh, ma vai a fare in culo a qualcun altro idiota che non sei altro!
Draco si ferma.
Nei suoi occhi saetta un fulmine di rabbia cieca, che un po’ mi fa strano vedere.
Stringe i pugni in un modo che non ho mai visto.
Torna verso di lui, lentamente.
Esasperatamente lentamente.
Sono rimasta zitta per tutta la durata della scena e ogni tanto manco di un respiro.
Ancora non ci posso credere di non essere più tra le sue sudice braccia: stavolta devo davvero ringraziare Draco. Senza di lui.. beh, si sa che sarebbe successo.
Hm, però non mi piace affatto indebitarmi con la gente. 
Arrivatogli di fianco: “Prova. a. ripeterlo.” sussurra con tutta la rabbia concentrata in ogni singola lettera, mentre guarda Dawson dall’alto al basso.
Il porco si mette a ridere sguainatamente, essendo totalmente brillo; e questo lo fa infuriare.
Occazzo, questo fa male.
Malfoy gli ha appena tirato un altro calcio, e stavolta proprio lì dove pensate voi, con un tot di forza aggiungerei.. molta.
Precisamente quello che volevo fare io prima.
L’individuo che fino a poco fa rideva ora è svenuto a terra inerme, probabilmente dal dolore.
Resta a fissarlo ancora qualche secondo, forse incerto se dargli un altro colpo, ma un mio “Grazie” in sussurro, e non so come riesce a sentirmi, in questo casino, lo distrae dalle sue idee.
Si gira verso di me e inizia ad avvicinarsi lentamente, ancora con l’espressione scocciata, massaggiandosi appena le nocche della mano destra.
Fa un cenno con la testa a dire < niente >.
“Come stai?” chiede con un tono infastidito.
Annuisco leggermente, guardando per terra “Tutto ok.” Mi si rompe la voce.
Come sempre, nei momenti meno opportuni.
“Come ti è saltato in testa di dargli corda?” adesso invece è più arrabbiato;
Dato che non l’ho ancora guardato negli occhi, mentre lui si ostina a fissarmi, trovo sia il momento giusto per ricambiare, in modo che capisca il sottinteso.
Alzo quindi la testa e vengo intrappolata da quegli occhi.
Lui capisce, eccome se capisce.
Vado a fissare la gente sulla pista, davanti a me di qualche metro. “In ogni caso non avevo intenzione di dargli la soddisfazione di portarmi a letto. Peccato che non mi fossi accorta subito del fatto che fosse ubriaco.”;
in risposta sbuffa, poi: “Ti stava per stuprare! Non credi che avresti dovuto fare più attenzione?” ancora una volta si dimostra irritato quanto la pelle di Weasley al sole cocente.
Ohi ma poi a lui che gliene frega?!
“E che cazzo potevo fare?! Appena me ne sono accorta ho cercato di allontanarlo!” Anche io adesso mi sto incazzando;
si comporta come se fossi una patetica e sprovveduta tassorosso.
“Lo so. Ti ho vista.” Secco.
Adesso sono io che sbuffo.
Con tutta sta gente proprio me doveva vedere?! Appena in tempo per vedere tutto! Bah.
“Bene, che ti devo dire, ti sei goduto la scena.” E si incazza ancora di più.
In effetti ho detto una stronzata madornale perché lui in realtà è intervenuto; e di quel po' anche.
Si trattiene, credo pensi che io sia shockata, mah.
Beh, si sbaglia.
“No. Quello era Blaise.” Dice con un tono di puro disprezzo.
C-cosa?
Blaise mi ha visto?
Ah, grandioso.
Di bene in meglio.
Dalla padella alla brace.
Dal.. Basta.
D'altronde piuttosto che beccarmi la ramanzina da lui è meglio così, che sia venuto Draco.
Sai che figura di merda?
< Sai, grazie mille per aver frenato il tipo con cui stavo slinguazzando animatamente al fine di dimenticare ieri sera. >
.. epic fail.
“Non lo biasimo.” La mia voce risulta bassa a causa del rumore.
Mi guarda ..hm.. non saprei definire in che modo.
Curioso? Serio? entrambe le cose.
Si appoggia con la schiena al muro, di fianco a me “Che vi siete detti ieri sera?”,chiede dopo un po’;
anche lui guarda davanti a sé.
Me l’aspettavo questa domanda, ma non so perché, dato che io degli affari miei, tranne l’altro ieri sera, non gli ho mai detto niente di chè.
Quindi perché incominciare ora? Mah..  
“Perché non lo chiedi a lui.” Gli dico, in quanto tra l’altro non ho molta voglia di parlarne e soprattutto di fargli sapere che si è parlato anche di lui.
“Io e Theo ci abbiamo già provato: quando è tornato in camera dopo aver discusso con te. E ci ha urlato contro.” Sto zitta.
Non mi stupisco affatto.
E' quello che avrei fatto anch'io se Pansy o Daph si fossero azzardate a dire qualcosa.
Sospiro “… Non è stato esattamente piacevole.”
Capitan ovvio, Rin. 
“L’avevo leggermente intuito da come l’abbiamo trovato stamattina.” Dice serio, con un velo di sarcasmo, ma lo stesso serio, forse anche incazzato con me, dato che ne sono la causa.
Una morsa si stringe il cuore.. è colpa mia se stava così.. e non ci sono scusanti.
“L’ho visto anche io.”
Sta per aprire la sua bocca per dirmi su per non aver fatto niente, immagino, ma lo precedo: “E appena mi ha vista mi ha rivolto uno di quegli sguardi per il quale ti sotterreresti nella merda all'istante. Quindi me ne sono andata.”
Richiude le labbra.
Parte una canzone lenta e tutti gli scatenati in pista rallentano i movimenti, formando, all’80%, delle coppie, che iniziando a dondolarsi.
Dopo un po’ di silenzio mi prende il polso e io mi lascio trascinare, avendo tra l’altro esaurito la forza dimenandomi prima.
Ben? Che combina ora?
Mi porta più a sud della stanza enorme, nella parte della pista da ballo un po’ più lontana dal palco.
Dopo aver superato un po’ di gente e parecchie ragazzette inferocite a causa mia, si ferma e mi afferra i fianchi avvicinandomi a lui.
Ehm..??
Deglutisco, anche se non visibilmente per fortuna.
Che cazzo vuole fare?
Inizia a cullarmi a tempo della musica.
Ah grazie per avere chiesto se volevo eh.
Odio i lenti.
Mi ricordano troppo quando li ballavo con Blaise a ste feste.
E si sapeva dove finivamo sempre, dopo.
Cerco di allontanare il ricordo, per il mio bene.
Sfuggo ai suoi occhi, così accosta la testa al mio orecchio destro: “Ti va di raccontarmi?” dice con voce tenebrosa in un sussurro che mi fa venire i brividi.
Porto le braccia al suo collo per confermare che avrei < ballato > con lui.
Dopo tutto che sarà mai.. e poi almeno se rinvenisse Dawson, si terrebbe alla larga.. spero.
Tra l'altro gli devo qualcosa, ed è meglio sdebitarmi andando a soddisfare la sua curiosità, che non in altra maniera.
Ehi, non pensate male!
Ne sembra compiaciuto e rialza la testa con un ghigno trionfante.
Cappero, si gasa per poco eh?
Ma tempo qualche secondo e mi fissa concentrato la spalla sinistra.
Beh? Che c'è?
“Che sono quelli?” chiede corrugando la fronte.
Giro la testa per arrivare a vedere i segni rossi che mi ha lasciato appunto Dawson.
“Ah, Dawson mi mordeva.” Rispondo schifata dopo essere arrivata all’unica conclusione possibile.
Lo dicevo io, che mi avrebbe lasciato il segno.. che palle.
Porta le mani dai fianchi a poco più sopra del mio sedere, e mi avvicina di più, serrando la mascella.
Il mio cuore sussulta.
Da quando in qua si prende tutta questa confidenza il giovanotto? Bah.
Tra l'altro sa benissimo che in qualsiasi momento potrei prenderlo a mali parole, per un solo passo falso.
Passa qualche minuto, senza che lui insista, passato a dondolarci piano, a ritmo, come le altre persone intorno a noi;
poi mi decido a parlare: “Ha ribadito che non era andato con la Vane e io gli ho detto che anche se adesso ci credevo, all’inizio ero stata accecata dalla rabbia.” Rimane muto esortandomi così a continuare. Continuo a non guardarlo “Ha anche riferito che" deglutisco per cercare di togliermi il groppo dalla gola "si era accorto che non aveva mai smesso di amarmi quando.. Dawson” pronuncio il nome con il mio più totale disprezzo “ci aveva provato al tavolo; ma che non era per niente certo che io provassi più le stesse cose. Ed infatti è quello che gli ho detto, e che avevo detto anche a te, ovvero che è troppo tardi.” 
Penso proprio che salterò la parte in cui parliamo di lui.
Si accorge che c’è qualcosa che non voglio riferire,probabilmente, a causa della mia esitazione.
Che palle, capisce sempre tutto, dannazione!
Fanculo: ogni volta che cerco di nascondere qualcosa, che non siano i miei sentimenti, fallisco miseramente!
Almeno, non è così tanto intuitivo come Daph, e quindi non immaginerà la cosa giusta. Spero.
Io comunque me ne rimango muta, per il beneficio del dubbio.
Silenzio.
Parziale, a dire il vero, dato che c'è comunque la musica.
Appoggio la fronte appena sotto l’altezza della sua spalla sinistra, ma più verso il petto (sarò circa .. boh, una decina di centimetri in meno di lui..?), per evitare di guardarlo, e che lui pure mi veda.
“Poi mi ha baciato.” Dico piano.
Aspetta, perchè glielo sto andando a dire?! Posso omettere anche questo.
Tuttavia il mio cervello impedisce al ricordo di tornarsene da dov'è venuto.
Non dice niente quindi aggiungo “ … io ho ricambiato.”
Ancora qualche secondo di silenzio durante il quale, le immagini di ieri sera mi scorrono come flash davanti agli occhi.
Hm, fitta al cuore. Di questo passo morirò giovane per infarto.
Piano piano si sta consumando. Sempre più coltelli lo recidono.
“Che hai provato mentre vi baciavate?” chiede serio; appoggiata così sento la voce rimbombare.
E perchè lo vuole sapere? Boh.
“Ho pianto. E mi sono odiata dal più profondo quando ho sentito che lo stava facendo anche lui.”
Mi risulta facile raccontarglielo, questo, non ho idea del perché.
Sussulta, anche se pianissimo, e sento la sue mani allentare la presa per qualche istante, poi torna come prima: come si sentisse in colpa.
E di che poi?!
“Sei sicura che fosse quello che volevi?” chiede ancora atono.
Evvai, oltre a Daph, anche lui!
Però ora so la risposta da dare, senza ripensarci un’altra volta. Anche perchè non voglio ripensarci.
“Si, non lo amo più, anche se ci tengo molto. Gli voglio bene. Santo Salazar, un bene enorme. Spero lo sappia. L’ho considerato il bacio di addio, ecco.”
Rimane in silenzio.
Io quando sono certa di non essere più a pericolo lacrime, rialzo la testa, ma continuo comunque a non guardarlo, ma piuttosto a fissare le persone dietro la sua spalla.
La punta delle mie dita arriva alla base suoi capelli, messa in questa posizione, e mi viene voglia di accarezzarli, è una sensazione piacevole, ma meglio se mi trattengo per non dare impressioni sbagliate.
Decisamente sbagliate.
Dopo poco ecco un suo tentativo di sdrammatizzare, al solito: “E’ un miracolo, non ho ancora incontrato né lo sfregiato né i suoi amichetti grifoni” alza un angolo della bocca, per alleggerire l’atmosfera.
Fortunato lui.
“Io si, purtroppo: Finnigan. Al bar.”;
rotea gli occhi: è uno di quelli che gli rompe più le palle, dopo Lenticchia e Potter.
“Quello per me è un depravato quasi peggio di questo Dawson del cazzo.”
Faccio un’espressione divertita a questa sua frase, totalmente d'accordo.
“E che voleva?” chiede ghignando un po'.
“ < Se mettessi da parte l’astio tra le nostre case anche solo per qualche ora non sarebbe male sai? >” lo imito.
“Insomma ci provava.” Conclude.
“Lo fa con tutte. Gli ho dato il ben servito e me ne sono andata.” annuncio orgogliosa di me stessa.
Sulle prime ghigna di nuovo divertito, poi torna serio: “Cosa che non hai fatto con l’altro. Se proprio dovevi sbaciucchiarti qualcuno, almeno fallo con qualcuno non sbronzo.” Scuote la testa, a occhi chiusi, sempre per scherzare, ma sotto sotto sta ancora pensando a prima, e quindi per una parte è severo.
“Cioè stai dicendo che piuttosto sarei dovuta andare con un Grifondoro anziché che con un Corvonero?”Alzo una sopracciglia.
Ma proprio non direi.
Fa finta di pensare.
“No hai ragione. Dovevi proprio startene buona.” Ghigna, avvicinando la faccia.
Pericolosamente aggiungerei: le fronti si sfiorano come ieri.. Certo che è sexy.
Bene Rin, vai a pensare una cosa del genere dopo quello che ti è appena capitato, brava, complimenti. Mah.
E poi la verità è che in certi aspetti mi ricorda Blaise.. Nonostante siano comunque diversi.
Ricambio il ghigno, a qualche millimetro dal suo volto, immersa nel colore ghiaccio dei suoi occhi un'ennesima volta.
Ma la mia attenzione viene poi attirata da altro.
Intravedo con la coda dell’occhio Nott vicino a una delle stanza che da sui privè, con una che mi pare Grifondoro, mentre si sbaciucchiano a go go.
“Hmm a Nott non sembra dispiacere quella grifona. Forse è vero, avrei dovuto provare con Finnigan.” Ghigno un’altra volta.
Lui volta la testa, tornando alla normale distanza, per vederlo coi suoi occhi.
“Ebbravo Theo. Hai capito lui.” Torna a voltarsi nella mia direzione, portando le mani più su sulla mia schiena, dove finisce il vestito e c’è la pelle; sento le sue dita
, un leggero tocco, che la sfiorano.
Per un po’ ci fissiamo negli occhi, a causa di questo contatto.. hm strano, in questo caso.
Non è mai capitato. E sinceramente avrei preferito non succedesse.
Specie in questo periodo precario.
Sento come se non potessi distogliere lo sguardo. Come se i suoi occhi fossero davvero il polo e il loro campo magnetico attirasse i miei.
Poi interrompe questo silenzio: “Forse anche io dovrei trovarmi qualcuna a quest’ora” Ghigna avvicinandosi di nuovo, mentre finisce la seconda canzone che stavamo ballando.
… Forse …
potrei …
No. No. NO. Ma sono rincoglionita forte vero? Nemmeno quella singola burrobirra dovevo prendere, guarda che idee del cazzo mi spuntano fuori adesso!
I suoi occhi mi chiudono in gabbia.
Le mie idee vacillano.
Poi mi torna in mente quello che aveva detto Blaise.
No … non posso.
Non posso.
La sensazione è così forte che probabilmente mi legge in faccia il dubbio.
Oh beh. Poco ma sicuro, non voglio perdere Blaise. Stop.
Questo è tutto quello che c'è da dire.
“Allora, forse, dovrei lasciarti stare. Non credi?” sorrido amara, nemmeno io so perché. 
Subito dopo averlo detto mi stacco da lui: allontanando piano il mio busto dal suo, facendo sciogliere le dita intrecciate dietro il suo collo, e facendole scivolare sulle sue spalle mentre tornano ai miei fianchi.
Lui ancora mi tiene e mi guarda serio.
Io sto ferma, non muovo un muscolo.
Ma lo sguardo mi si è spento suppongo; ho messo la mia maschera e non intendo toglierla.
Le sue mani scendono piano, scorrendo sulla schiena, fino ad arrivare a dov’erano prima, poco più su del fondoschiena, per poi lasciarmi andare;
e quando succede, dopo i brividi, sento uno strano vuoto, un senso di abbandono a me stessa.
Rimaniamo l’uno di fronte all’altra per mezzo minuto, il volto completamente immobile.
Come se qualcuno avesse premuto il tasto < pausa >.
Vorrei sapere a che sta pensando … e soprattutto che sta saltando in mente a me.
Poi mi decido.
Mi giro e inizio a camminare verso la parte opposta, insinuandomi tra la gente.
Voltando a destra verso la parte ovest, sbircio con la coda dell’occhio verso di lui, che in questi secondi è rimasto ancora fermo.
Continuo a camminare senza più girarmi.
Ma che sto facendo? Scherzo col fuoco?
Scotta troppo.

Rimango fermo.
Ma che cacchio mi è passato per la testa?
… Quando le sue dita sono scorse dal collo alle spalle ho sentito un brivido …
e anche quando l’ho lasciata andare.
Che mi è preso? Mah, meglio non farsi troppe domande.
Una riprova ne è Blaise.
Piuttosto, io devo cercare qualcuna al più presto, a rimpiazzare  quella  schiena …
Noto di fianco a me, a un paio di metri, una ragazza del quarto credo, Serpeverde, mora e abbastanza bassa, che mi guarda come se mi si volesse gettare addosso, ma pare esitante.
Ben venga, che ti devo dire.
Mi avvicino a lei esibendomi in un eccellente ghigno “Tutta sola una bella ragazza come te?”
Lei arrossisce.
Oh no, è una timida.
“Mi concedi un ballo?” chiedo galante.
Lei annuisce “Certo”.

Non serve molto tempo perché finisca a baciarla, anche perché è insopportabile e non vedevo l’ora di farla tacere;
ma mi pare abbastanza inesperta.
E sussulta ogni volta che muovo le mani: cioè sempre.
Senza smettere di giocare con la sua lingua alzo lo sguardo verso i tavoli, per controllare che Blaise non faccia cazzate.
È dov’era prima ma … guarda verso sud.
Seguo la traiettoria del suo sguardo. … Rin.
I loro sguardi si sono incrociati, e Blaise la sta guardando davvero molto male.
Lei, con la sua maschera, sta seria e ferma, vicino a Pansy che sta parlando senza fermarsi un secondo, con lei e Milli.
Di colpo di allontana a gran passi verso la porta principale, premendosi le mani sulle tempie.
Sparisce alla vista.
La visione della scena mi ha dato non poco fastidio.
È ovvio che Blaise con quelle occhiatine alludeva a qualcosa che si sono detti; e sono certo che sia quello che lei non ha intenzione di dirmi.
Probabilmente per distrarmi , metto più foga nel baciare questa ragazzetta, in modo da scaricarmi.
Non dovrei, ma lo faccio lo stesso.
Se uno non si lascia andare alle feste, quando lo fa?
Inizio a spingerla verso i privè, dal momento che oramai non stiamo più ballando ma solo baciandoci.
Entro in una stanza libera continuando la mia opera.
Per quello che vedo di sfuggita è tonda, bianca a parte le lenzuola del letto e i cuscini del divano, verdi. Devo essere entrato nell’angolo riservato alla nostra casa.
La spingo sul letto quasi con rabbia, come se non mi interessasse chi è, me ne rendo conto.
Infatti è così.
Regola numero uno se vuoi andare col principe delle serpi, alias me: non pretendere niente in seguito.
Ma questa non aiuta: sta sempre a farsi far tutto non reagendo, e se ne sta ferma.
Oddio, detto così mi ricorda Blaise stasera.
..Chissà se è vergine 'sta qui.
Le sfilo la maglia facendola e le bacio il collo, poi la spalla destra e poi la sinistra.
Una cosa insensata, stupida e assolutamente anormale mi arriva sparata in testa.
Un flash attraversa la mia mente: i morsi sulla spalla di Rin.
Che caz?!
Confuso mi fermo qualche secondo, e la tipa nemmeno se ne accorge.
Riattacco a baciarla, ignorando ciò che mi è accaduto, ma quando le sfilo anche i pantaloni un’altra immagine mi occupa la mente: i suoi occhi verdi … si, talmente profondi da caderci dentro.
Ma che sto dicendo!?
Con sempre più irritazione a causa di questi intermezzi mentali dico, o meglio, ordino, alla ragazza di aiutarmi a togliermi i vestiti, e quella fa una faccia sconvolta.
Ok, è vergine.
Appena mi sono sbottonato la camicia, altro flash: quando si è appoggiata con la fronte al mio petto. Perché cazzo mi viene in mente ora?!
Non posso stare tranquillo cinque, dico, CINQUE minuti?!
E di nuovo quegli occhi.
Ah… Sto … impazzendo vero?
Vorrei proprio sapere che minchia ho bevuto per vederla mentre sto cercando di soddisfare il mio istinto, porco Godric!
Mi alzo dal letto furibondo.
Ecco Dawson mentre si infiltrava sotto il vestito.
Dio, avrei voluto tirare più forte quel calcio, così che non avrebbe più avuto motivo per cercare di stuprare qualcuna.
Dannazione!
Come se non bastasse, rivedo la scena mentre lei si dimena.. Basta, basta, basta, cazzo!
Mi prendo la testa tra le mani.
Fermatevi immagini di merda! Ora!
Lasciatemi in pace!
La mora mi guarda strano “P- perché ti sei fermato?” tutta accaldata.
E di nuovo, ecco la mia mano sulla sua schiena, mentre mi raccontava di lei e Blaise … Faccio un urlo sommesso e soffocato ed esco dal privè lasciando sola la tipa.
Ok.
Anzi, no.
Che. Cazzo. Mi. Prende?!
Devo prendere aria.
Cerco di concentrarmi sul mio respiro affannato, per utilizzarlo come via di fuga da sti pensieri a dir poco anormali.
Che due coglioni.
Tiro un calcio al muro con tutta la forza che ho. 
Dio!
FANCULO CHE MALE.





Buon salve a todos! 8D Altro capitolo pubblicato :3 Dunque, dunque..volevo chiedervi una cosa (se volete rispondete oppure se mi lasciate carta bianca farò io) : preferite avere le pubblicazioni dei capitoli già scritti con breve distacco l'uno dall'altro, con possibilità di lieve ritardo quando diventerà mensile (ovvero quando esaurirò i capitoli già completi), oppure mettere mensili anche questi già finiti, con maggior probabilità di aggiornamenti in orario per tutti i capitoli a seguire? Vi dico subito che la ff è moolto lunga, almeno fino a dove sono arrivata a programmarla, e quindi se anche si accelerassero i primi tempi non rischiereste di non riuscire a godervela 83 Chi vuole mi dirà x3
 Poiii ovviamente le recensioni, sentitevi liberi di lasciarne o meno, ma mi farebbe molto piacere! ;D
Ringrazio le persone che si sono aggiunte alla lettura della ff e anche le altre che l'hanno aggiunta alle seguite x3

Ringrazio anche (in ordine dal meno al più recente):

Bastii: Omg, grazie! Davvero ti piacciono? °w° Che bello! Sono contentissima perchè di solito è più difficile accettare un personaggio nuovo (anche se di Rin, per saperne proprio tutto bisogna aspettare)!   "Sapere che anche loro soffrono e amano, anche se a modo loro..." beh, hai precisamente centrato il punto a cui volevo arrivare! x3  Per quanto riguarda Blaise, vedrai che anche lui avrà varie occasioni, eheh (anche se pure per questo bisogna aspettare)! A propooosito, come vedi s'è piuttosto depresso poverello D: Tanto che fa una cazzatella, senza cattiveria, ma una cazzatella, perchè si lascia sopraffare dalla situazione sentimentale. D8  Che ne pensi di questo capitolo? :3 E per l'organizzazione di quelli successivi? Attendo il tuo parere! ;D (Mi fa piacere che qualcuno sia del partito Blaise! Se lo merita xD)  

Pomella:
Sono felice che ti piaccia la storia!! x33  Anche se questa parte iniziale  (ovvero i capitoli già finiti di scrivere) sono meno movimentati del resto >w< Si, in effetti è dispiaciuto parecchio pure a me per lui! D: Infatti è molto legato a Rin, peccato che non s'era ripreso a sufficienza (ok, non s'era ripreso per niente xD) per poter intervenire la sera della festa, era un po' "annebbiato" (d'altronde, con tutta la roba che s'è fumato.. D: ). A proposito di quella festicciUola, viene fuori lo spirito festaiolo di Hogwarts xD S'è rivelata giusta la sensazione di Draco che supponeva non mollasse la presa, Dawson D: Beh, in ogni caso ha avuto il ben servito eh? xD Adesso però Malfoy è curioso di sapere la cosa omessa da Rin, nel racconto.. ma almeno ha capito che diavolo era preso a Blaise xd Che mi dici di questo capitoletto? :D Per la pubblicazione degli altri? Fammi sapere!  ciauu 8DD


Ultima cosa: per chi vuole, di solito, sul mio "profilo", dico quando aggiorno x3 Al prossimo capitolo, Byee :D



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Capitolo 4
*** Fevered - (Febbricitante) ***


ff3 cap4 definiszione grandezza scrittura

Non ho bisogno di aprire gli occhi, sono già sveglia, quando il sole mi si conficca nelle pupille.
Come se mi ci avessero cacciassero due dita.
Non ho dormito.
Beh, non è poi una novità.
Mi capita piuttosto spesso ultimamente.
Ma la cosa più interessante è che non me ne fotte niente. Dormire? Tempo perso.
Ho qualche difficoltà a respirare,  come se mi sentissi soffocare da tutto quello che mi circonda.
E cos'è quest'altra sensazione? Ah, ecco.
Durante la notte mi sono tolta le coperte di dosso e ho la fronte imperlata di sudore.
Il contatto col letto mi da fastidio, sento i vestiti leggermente bagnati, anche loro di sudore.
C'è caldo, troppo.
Mi alzo con il busto, sentendo un giramento di testa; esattamente come ieri sera prima di lasciare la stanza delle necessità.
Cerco di vedere se nella stanza ci sono Pansy o Daphne, ma non è così. Come immaginavo, del resto.
A differenza di me se la saranno spassata.. beh meglio per loro.
Nonostante la vista annebbiata mi alzo, barcollando. Mah, sarà solo un po' di spossamento dovuto al post-festa. Capita quasi sempre, ma stavolta è strano: ho preso solo una burrobirra, nient'altro.
Per qualche secondo perdo il senso dell'orientamento. Sia spaziale che temporale.
Che giorno è oggi?
Ah si, domenica, bene. Almeno potrò riprendermi, sono uno straccio.
Magari questa spossatezza è un brutto scherzo dovuto allo stress.. Sicuramente ieri non è stata una giornata che si può dire tranquilla. Anzi, completamente incasinata per quanto riguarda il finale.
Quell'occhiataccia di Blaise.. mi ha visto con Draco in pista? O era semplicemente uno sguardo di disprezzo nei miei confronti?
A volte credo che se mi odiasse andrebbe meglio. Sicuramente meglio.
E sarebbe stato meglio pure che non mi avesse incontrata, che quel giorno non mi avesse chiamato a sedermi di fianco a lui, dopo lo smistamento.
Quel "bamboccio totalmente insopportabile e sicuro di sè". Così lo avevo targato quando sono entrata nel suo stesso scompartimento in treno e mi ha rivolto la parola, il primo giorno di scuola; e così è come sarebbe dovuto rimanere.
Ma no, si sa che niente è razionale nella vita. O per lo meno le cose più importanti non lo sono praticamente mai.
Mi vesto con dei jeans short chiari, con la fine a risvolto e una maglia nera con sulla pancia un teschio bianco sfumato di verde; se ci fosse anche un serpente nel teschio assomiglierebbe al marchio nero.. 
Fischia, ma qui dentro non si respira!
Mi infilo le Converse nere con i lacci verdi e mi dirigo verso l'unica finestra. Si, essendo nei sotterranei non tutte le camere ne hanno una. Ma noi  possiamo vantarci di questo privilegio.
Ah. Mi stoppo prima di esserci arrivata.
Cosè questo cazzo di bruciore?
La mia gola? Si, è lei. Sta andando a fuoco.
Mi dirigo in bagno a bere un bicchiere di acqua.
Oh, questo si che è un toccasana: acqua gelata. Gelata quanto gli occhi di Blaise ieri.
No aspetta, quel pizzicore infernale c'è ancora, non mi ha abbandonato.
Mando giù un altro bicchiere dopo averlo riempito di nuovo.
Hmm davvero, c’è troppo caldo per essere a ottobre. Sento tutta la gola riarsa.. e che mal di testa porca miseria..
D'un tratto le forze mi mancano, i miei occhi si chiudono per lasciare spazio a un buio conciliante tanto quanto fastidioso.
E così, in un istante non esisto più, perdo coscienza di ogni cosa. Fantastico, il mio desiderio s'è avverato. Non chiedo di meglio.
Non faccio nessuna resistenza a quell'oblìo sconosciuto..

Non sento niente, non c'è nessun suono.
Sono diventata sorda o sono in un convento?  Oppure sono morta?
Ah, no cazzo, eccolo, ecco di nuovo il mio corpo, respirare, molto velocemente; è segno che sono viva. Dannazione.
Si, lo sento chiaramente questo ritmo che mi percuote i polmoni.
Lo sapevo: cessare di esistere sarebbe stato chiedere troppo.
Però..
..Nah tutto sommato mi va bene così.
Oh no, questo caldo.. c'è ancora pure quello.
Il mio viso... è in fiamme, non c'è altra soluzione che questa. Dev'essere per forza così.
Piano, e contro la mia stessa volontà, apro gli occhi: tutto appare sfuocato.
"Tutto" cosa, poi? Non c'è niente. Solo un fottutissimo e accecante bianco.
La mia testa è appoggiata su un cuscino senza dubbio; la differenza rispetto al pavimento si sente.
Sbatto le palpebre più volte, ma lentamente e con qualche intoppo; come fossero incollate.
Sento anche le braccia ora: sono ai lati della testa, nella tipica posizione da“Mani in alto”.
Non mi piace dare l'idea di sembrare arresa per qualsiasi motivo nemmeno mentre dormo.
E le gambe, si, ci sono anche loro. Mi danno l’idea di essere rimaste dritte, nella stessa posizione per troppo.
Oh, forse posso sperare nell'essermi addormentata per cento anni e risvegliata con tutti coloro che conosco, inesistenti. No, eh? Bah, le favole non esistono. E non sono roba per me. Decisamente no.
Muovo la gamba destra, piegandola in modo che la suola della scarpa sia appoggiata sul materasso (è un materasso?), con il tallone del piede a una ventina di centimetri dal mio sedere.
Dio, sembra intorpidita alla massima potenza.
Ecco perchè odio dormire. Quando succede, quella sostanza bastarda di cui non ricordo il nome (la mezzosangue sicuramente invece se lo ricorda) entra in circolo indebolendoti e rendonoti meno recettivo. In poche parole ti fa abbassare la guardia.
Le forme incominciano a prendere un nome, nella mia mente. Era ora. 
Volto piano la testa a destra, senza muovere il resto del corpo. Quel che vedo sono letti e tendine, entrambi candidi, a non finire.
Hum? Che razza di posto è questo?
Aggrotto le sopracciglia ancora più spaesata di prima.
Decido allora di spostare la testa a sinistra per allargare la visuale.
Ma mentre eseguo il movimento, quando il mio respiro arriva sulla parte scoperta del mio petto, sento freddo, a causa del fatto che è sudato.
Un debole brivido mi scorre da capo a piedi.
Ecco ora riesco a ved… 
...
.......
..........Ditemi che è uno scherzo.
E di cattivo gusto anche. Parecchio.
“Peccato ti sia svegliata, volevo continuare a osservarti dormire” Ghigna.
No, è la realtà purtroppo.
E va affrontata mantenedo la testa alta.
Sospiro, anzi, sbuffo.. una via di mezzo tra le due cose.
“Mi spieghi che cazzo ci fai qui?!"
Mi spiegate che cazzo ci fa qui Draco?!
Qui... si, qui in infermeria: ho finalmente realizzo dove mi trovo.
"Un momento … IO che cazzo ci faccio qui” ho la voce tutta impastata ed è bastato pronunciare due, dico, due frasi perchè la testa tornasse a pulsare come non so cosa..
“Piede rotto. Tu invece sei svenuta e Millicent, sentendo il tonfo dalla stanza accanto, è entrata in camera e ti ha portata qui.” Spiega dal letto di fianco al mio, con un piede fasciato e lo sguardo palesemente scocciato che lo fissa.
Ah. Ho capito. Cioè, no, mica tanto.
Piede rotto, ha detto? Beh allora ci dovrebbe mettere solo qualche giorno per tornare a posto del tutto..
All'improvviso mi viene in mente una battutina acida, ma che non posso fare a meno di dire: come la maggior parte di esse che mi saltano in mente poi..
“Troppa foga ieri notte?” chiedo alzando un angolo della bocca, un po' strafottente, ma in realtà non ci trovo un cazzo di divertente.
Mi risponde con un mezzo ghigno ma poi torna serio, perso nei suoi pensieri.
Caro Malfoy, quando imparerai qualcosa sul comportamento delle ragazze sarà sempre troppo tardi.
... se imparerai mai qualcosa dal comportamento delle ragazze; non che intenda accomunarmi a tutte le oche della scuola tsè.
Intendo qualcosa che non centri col sesso, ovvio.
E con tutte ste belle robe intendo dire che, la sua, non è accettabile come risposta alla mia provocazione, in quanto insoddisfacente.
Sento dei passi dirigersi verso la porta principale dell’infermeria.
Si, in questo silenzio si sentono come tuoni. Sarà perchè la stanza, a parte noi due, è vuota; si vede che questo è un periodo sfigato per colei che sta entrando: non essendoci nessuno sarà costretta a passarsi il tempo girando i pollici.
Madama Chips.
“Oh, eccoti sveglia finalmente.” Sorride apprensiva.
Oh, eccoti qui a rompere le palle, sfortunatamente.
Ma farò buon viso a cattivo gioco: ovvero quello che faccio praticamente sempre con le altre case. E con questo non intendo proprio ogni singola volta.
Ad esempio coi grifoni il buon viso lo mando a farsi benedire, e tengo il cattivo gioco.
Molto più eccitante, vuoi mettere?
Non mi sono ancora mossa, come se avessi paura di rompermi qualcosa, tanto mi sento fragile.
Non emotivamente, si intende.
Proprio no.
Si avvicina al letto con aria professionale.
Mi osserva attentamente in lungo e in largo, facendo scaturire in me un fastidio insopportabile.
Senza dire niente si dirige verso la parte opposta della stanza, presso le mensole.
Scartabella un po’, poi quando a trovato quel che cercava, torna verso di me con un termometro.
“Provati la febbre.” Me lo tende.
Che palle, mi sento osservata da Draco, perché so che anche se fa finta di starsene per i cazzi suoi, non è così.
Lentamente afferro l'oggetto con la mano destra, e lo posiziono sotto l’ascella, come quelli babbani insomma, solo che sono molto più veloci.
Dopo mezzo minuto infatti, tende la mano per riaverlo. Glielo allungo senza troppi complimenti. Che se lo riprenda pure.
Lo guarda attentamente e concentrata per un po’; quando finalmente la vista le consente di visualizzare il risultato, fa una faccia allarmata.
Che c'è? Mi fa venire un colpo se fa quella faccia.
“Ma stai andando a fuoco ragazza mia! No no , tu oggi stai qui e non ti muovi.” Dice seria.
In effetti sono esausta ma non mi va di rimanere inchiodata in questo letto da quattro soldi per tutto il giorno.
Sbuffo sonoramente, al che Draco ride sotto i baffi, ma si lascia scappare un sorrisetto divertito e dall’aria super sfottente.
“Lei non faccia lo spiritoso signor Malfoy, è nella stessa identica situazione.”
Oh, ecco, mi ha anticipata.
Madama Chips si avvia verso la porta per l’altra stanza, quella sulla parete di fronte a noi.
Il biondo spalanca gli occhi: “Cosa?! Ma, posso camminare!” sbraita per farsi sentire, dato che la sua interlocutrice oramai è a una quindicina di metri, e si sa, non eccelle il suo udito.
Dio, parla più piano che mi stanno scoppiando le cervella, brutto scemo!
“Non dica idiozie per favore.”E se ne esce sospirando “Ah, i giovani d’oggi, quante storie!”
Si, tante storie fa bene a farle perchè di stare a un metro di distanza da lui per tutt'oggi, non mi va bene un cazzo.
Silenzio.
Tuttavia lui se la stava spassando a sfottermi, quindi: “Fottiti. Ti sta bene.”
Ma la voce è smorzata dalla febbre e non da quel senso di trionfo che darebbe se fossi in piena salute.
Lui ridacchia un po': “Sembra proprio che dovrò starti vicino tutto il giorno” ghigna.
Giro la testa verso di lui: la sua faccia fa molto < felice di romperti le palle >.
 Ma dio mio che occhi … Ok sto delirando. Colpa di questa febbre merdosa che mi sono cuccata.
Risposto il volto dall’altra parte. Il mio petto si abbassa e si alza frenetico. Mi sento davvero ardere, tipo quando noi streghe, nel medioevo, venivamo bruciate sul rogo.
Ok, non sto una meraviglia, affatto. Ma che brillante deduzione Rin, sconvolgente il tuo QI.
Risposto la testa  un'altra volta, al centro del cuscino; in questo modo posso vedere il soffitto, ovvero niente che mi faccia deprimere, al contrario di tutto ciò che c'è in questa stanza.
“Sicura di avere la febbre? A me più che altro sembra che tu abbia fatto altro …” con la coda dell'occhio vedo la sua espressione divertita e non poco sadica.
Eh?
Ok, ragioniamo: ansimo, sudo, ho la faccia abbastanza rossa, sono in una posa molto strana per un semplice riposino, parlo a fatica.
“Vaffanculo” e con le ultime forze rimaste afferro il cuscino del letto alla mia destra e glielo lancio in faccia, centrandolo, per poi ricadere sul pavimento.
Si, perchè non si può muovere di molto con il piede infortunato.
Sto stronzetto qui  deve sempre commentare, mai una volta che si faccia sfuggire un'occasione come questa.
Sorrido un po’, a occhi chiusi, per la vittoria ottenuta nel lancio.
“Più o meno quello che mi hai detto ieri sera” ecco un altro commento. Ma stavolta serio.
Silenzio. Ancora.
...Sinceramente non pensavo tirasse fuori il nostro.. come dire, hm.. "saluto"?
Non è da lui ritirare in ballo certe cose.
E contavo su questo fatto.
Non ho voglia di parlarne. Non ne avrò mai.
Così cerco di concentrare l’attenzione su altro. “Se Richenford ti vedesse così debilitato proverebbe ad ammazzarti sai? Cogliendo l’occasione.”
Dopotutto credo sia davvero così. Oddio, non ammazzarlo perchè non è Serpeverde, ma almeno menarlo si.
Però devo ammettere che mi dispiacerebbe.
Ridacchia. “Ci ha provato.”
.. Che cacchio blatera?
Lo guardo interrogativa perchè la curiosità è più forte di me.
“Due costole incrinate e naso rotto. In più dolori ai gioielli di famiglia."
Te lo dico che ce l'ha con lui, caspita.
"L'hanno portato nell'altra sala dopo che ha tentato di lanciarsi furibondo su di me, una volta messo nel letto di fronte a qusto.” Ghigna sadico e completamente orgoglioso della vicenda.
Sul mio volto appare la sua stessa espressione, per poi voltarmi sul fianco destro, quindi dandogli le spalle.
Si, non c'è male: ha avuto quel che si meritava quel bastardo.
Trascorre qualche altro minuto, in completo silenzio.
“Sai” incomincia serio di nuovo;
Che brutto modo per incominciare una frase: dopo quel fottuto "sai" viene sempre qualcosa di estremamente serio.
O almeno se stai parlando con Draco Malfoy.
“ieri è stato diverso. Strano.” 
Si, lo so.
Quello che invece vorrei è sapere quando ha deciso di diventare così socievole da parlare con questa frequenza.
Non dico niente e rimango immobile.
Magari molla la pezza.
Se era strano quello successo ieri sarebbe ancora più strano che insistesse.
Sbuffa “Lo so che non stai dormendo.”
Ecco, appena detto.
...
Un minuto ancora di silenzio.
“Pff sei proprio una bambina” commenta altamente scocciato: forse sperava che una volta tolta la sua, anche io avrei tolto la mia, di maschera dico.
Sè, una "bambina" sto cazzo.
Ma perchè si ostina a parlarmi quando ha capito che io non ne ho per niente voglia?!
Minchia, sto con la febbre, son morta di stanchezza (si, ho ancora sonno), ho mal di testa, non capisco un cazzo, ma lasciamo dormire, no!?
Probabilmente lo ha detto per farmi reagire.
Scusa Draco, c'è un piccolo dettaglio: non voglio.
Non ora.
Torno ad appoggiarmi sul lato sinistro, in modo da poterlo vedere, e quello sposta lo sguardo da davanti a sè perso nel vuoto, a me. Ma lui di per sè è fermo.
Mugulo piano stiracchiandomi; ahhh senso di libertà ritrovato.
“Hm, lasciami pensare, si, lo sono. Ma solo ed esclusivamente quando voglio. Ergo al momento non lo sono e lasciami stare” 
Maledetto mal di testa! Bene, tronchiamo la conversazione.
“E ora, ti dispiace se ne parliamo dopo che ho dormito? Sai, se continui a parlare con quella voce sexy, potrei anche saltarti addosso, con questa febbre.”
Concludo piano, a causa del sonno e di tutto il resto..
Aspetta, che cazzo ho detto?!
Oddio, si, decisamente meglio se dormo e me ne sto zitta con questa boccaccia.
Finalmente chiudo gli occhi, prima di perdere coscienza.
Era davvero un sorriso quello? Dopo che ha ghignato come al solito, dico.
O me lo sono immaginato?
Mah.

Un vociare basso si insinua nella mia mente riportandomi alla realtà.
Qualche dolore alla testa l'ho ancora, ma va decisamente meglio rispetto a prima.
Apro piano gli occhi, una volta pronta ad affrontare le conseguenze di questo gesto.
“Ehi, come va?” chiede una Daphne preoccupata, seduta su una sedia di legno bianco al fianco destro del mio letto, ovvero verso dove sono girata.
Sbatto le palpebre e focalizzo le voci che sentivo prima: una è di Malfoy, l’altra di Nott, e provengono dalle mie spalle.
Salazar sia lodato, non siamo soli.
“Non troppo bene.” rispondo ancora assonnata.
Si, a dire il vero non mi sono ancora ripresa.. e.. vi sconcertate se dico che ho ancora sonno?
 Mi appoggia una mano sulla fronte e la ritrae dopo poco, con una piccola smorfia.
“Cavolo quanto scotti.” Aggrotta le sopracciglia.
Sospiro rassegnata a sta situazione di merda: “Già.”
Lentamente, per evitare qualche brutta sorpresa,  mi metto seduta, poi mi sporgo verso di lei col busto.
“Allora, ieri con chi sei finita?” le sussurro;
lei ghigna “Eheh, sapessi, sapessi.” sussurra a sua volta.
Le rivolgo uno sguardo complice.
Si, è il massimo che posso fare conciata così, e sto pure riuscendo a fingere meglio del previsto.
Mi si avvicina all’orecchio per non farsi sentire dagli altri due: “Robert Wheils, Tassorosso. Ci sa fare il biondino.” Sorride compiaciuta, e io ricambio.
E' proprio vero che sul sesso non esiste differenza tra case d'appartenenza.
Cioè, sulla bravura.
Mentre sul metodo c'è eccome eheh, e poi lì sta a preferenze.
“E Pansy?” infatti la mora non è presente, dove si sarà cacciata?
Round mattutino? Anzi.. ma un momento, che ore sono? Non capisco..
“Ah, prima era qui, ma non ti svegliavi e lei doveva uscire, quindi è andata."
Oh oh oh, uscire con chi? Ehh Pansy Pansy!
"Comunque" riprende "non ho ben capito, ma la notte è stata da un grifone.. purosangue però.”
Si, so che a lei da fastidio andare con qualcuno che non è di sangue puro.
Bah, per quanto mi riguarda ciò che avviene alle feste e di notte rimane lì dov'è senza uscire mai più.
Almeno per quel che riguarda quest'argomento.
Alzo un sopracciglio “Tutti si lanciano sui Grifondoro a quanto vedo. Anche Nott, l’ho visto ieri sera. Non è che vi state rammollendo?” scherzo.
Sè, parlo io..
Si stanno.. rammollendo. Io non centro.” Ride piano per non fare troppo rumore.
Alle orecchie mi arriva la voce di Nott che saluta Malfoy e si dirige di fianco a Daph.
“Saluto Draco poi andiamo.” Gli dice la bionda; lui annuisce.
Ma se vuoi anche più di "un attimo".
Anche un'ora. O due.
Tiello occupato più che puoi già che ci sei.
Si alza dalla sedia.
“Ah, Daph.” La richiamo.
“Si?” si volta verso di me.
Devo dirle di Dawson ma... ora che ci penso adesso che nessuno tiene occupato Malfoy, può sentire, e non voglio.
Dobbiamo essere da sole.
“… Niente, non importa.” Rinuncio.
“Adesso mi hai messo la pulce nell’orecchio, che c’è?” chiede curiosa.
No ti prego, non isistere proprio ora.
“Niente, ho detto. Può aspettare, te lo dirò poi.” Dato che è poco convinta le sorrido.
“Hm ok.” Alza le spalle arrendendosi e dirigendosi poi a salutare Malfoy.
“E tu che hai combinato?" mi giro verso la persona che sta parlando.
"Draco mi ha detto che sei svenuta.” Chiede Theo;
“Mah, non ho dormito e stamattina quando mi sono alzata sono stata male. E' solo qualche linea di febbre..” Bofonchio.
"Qualche" linea di febbre.
“Ah, non hai dormito eh?” ghigna.
Alzo un sopracciglio.. ma che pervertiti, tutti, oh. 
“Non ho fatto niente di quello che pensi, stavo male già ieri sera, infatti me ne sono andata presto. Mentre tu ci hai dato dentro con quella Grifondoro?” sorrisetto maligno da parte mia.
Eh si, se l'è meritato.
“Ma tu guarda questa che mi spia.” Dice divertito.
Certo, sicuramente.
“Spiarti? Non ci tengo proprio. È solo che mi è capitato di vederti in mezzo a quel marasma.” Ghigno.
“Lo so, sono talmente bello che mi vedi subito in mezzo alla folla.” Scherza provocandomi un sorriso divertito.
Si riavvicina Daphne.
“Andiamo?” richiama Nott all'ordine, e quello annuisce.
Ma.. è proprio necessario che vadano? 
E' proprio necessario che mi lascino in balìa delle domande di Draco?
Daph si avvia verso la porta;
Theo fa per seguirla, ma poi si rigira verso di me e dice serio: “Prima è venuto anche Blaise, ma dormivi.”
...Grazie al cielo stavo dormendo.
Mi avrebbe seccato parecchio dover discutere in questa situazione, ovvero di mio svantaggio.
Per non parlare del fatto che sarei stata impossibilitata ad andarmene qualora la conversazione fosse diventata insostenibile.
Che colpo di culo.
Però... 
Però mi fa piacere che sia venuto.
Annuisco piano, mentre la mia testa si rifiuta di pensare a quel nome.
Se ne vanno chiudendo il portone alle loro spalle.
“Adesso puoi anche smettere di fare finta di stare bene.” Dice il mio “coinquilino”, tsk.
Tuttavia non me lo faccio ripetere due volte.
Lascio cadere il busto a peso morto sul materasso, guardando il soffitto.
Ma non l'ho fatto perchè me l'ha detto lui, intendiamoci.
“Quanto ho dormito?” come mi sono accorta prima, non so minimamente che ore siano.
“Tre ore. Sono le undici.”
Se non fosse che non ha un cazzo da fare se non contare il tempo per cui dormo, mi stupirei del fatto che lo sappia.
Hm in effetti quando mi sono svegliata in infermeria stamattina saranno state circa le otto.
... Cavolo, ma perchè non riesco a smettere di pensare a quello successo ieri sera?
Inoltre sono tremendamente preoccupata che...
Persino i miei pensieri esitano.
..Che Blaise abbia detto qualcosa a Draco.
Ed esiste solo un modo per saperlo.
“Posso chiederti una cosa?”
Fa una faccia un po’ sorpresa, ma curiosa.
In ogni caso non si scompone, come ogni volta rimane abbastanza impassibile.
“Blaise ti ha detto qualcosa?” Ah, ma che cacchio sto dicendo!
Guarda a che punto sono arrivata, mi sto per sputtanare con le mie mani!
Infatti sembra perplesso. “Ovvio che se è venuto qui mi ha parlato.. In che senso “ti ha detto qualcosa”? Riguardo che?” mi guarda concentrato con la fronte corrugata.
Ok, non glielo ha detto.
Non gli ha detto quello che comporterebbe se.. si insomma, quello.
Non gli ha detto che è incazzato per ieri.
Perchè lo è, lo so.
“Lascia perdere.” dico infine dopo un mio breve silenzio durante il quale ero immersa nei miei pensieri.
Sembra riluttante all’idea, ma poi rimane zitto.
Oh, finalmente una cosa prevedibile e facente parte del suo solito comportamento.
Ah, però..
Però non deve riflettere su cosa intendevo.
Ci potrebbe arrivare, non è stupido.
“Come va il piede?” domanda banale ma essenziale per farlo concentrare su altro ed evitare che accada quanto ho appena realizzato.
“Tranquilla che sto male, non ti preoccupare: non c’è speranza che smetta questo dolore atroce.” Scherza sbuffando ed esibendosi in una piccola smorfia.
Ah, e così il signorino si sta trattenendo eh. Non vuole mostrarsi debole.
Come al solito insomma. Però tra Potter e me c'è differenza, dovrebbe capirlo.
Mah, suppongo che il nostro orgoglio di serpi sia troppo importante per essere ignorato.
Mi giro sul fianco sinistro a guardarlo: appoggiato con la schiena al muro;
“Ah, si certo, ci godo” roteo gli occhi.
Come se potessi godere del fatto che uno del mio gruppo stia sopportando un dolore come quello.
O semplicemente un qualsiasi dolore.
Vedi Blaise.
Ma quest'ultimo lo conosco come le mie tasche, e ogni volta che ne prova, questo è poi seguito dalla rabbia.
Per cui credo che presto smetterà di essere così passivo come ieri.
Ghigna. “Godi?”
… No, adesso ditemi, perchè ogni volta fa ste battute?!
“Ma tu pensi sempre a quello!” sbuffo rigirandomi dall’altra parte.
Incredibile quanto gli atteggiamenti di Malfoy possano essere diversi l'uno dall'altro.
Un esempio è la differenza tra ieri sera e ora.
“No, aspetta”
E che vuole ancora?
Mi fermo mentre mi stavo ancora girando.
... “Che c’è?” mi decido a chiedere dato che non si esprime.
“Rimani girata di qua.” la sua voce è più bassa, ed è tornata ancora una volta seria.
Non è un ordine. E' una richiesta.
… Una strana richiesta.
E anche se è possibile lo chieda per parlare di che so io, lo farò lo stesso. Solo per il modo in cui l'ha chiesto, non per altro.
Così, dopo qualche secondo, mi rivolto lentamente verso di lui senza dire niente.
Ci guardiamo per qualche istante che mi sembrano mesi, poi lui alza un angolo della bocca a mo’ di sorrisetto.
Altrochè occhi ghiacciati di Blaise..
Quelli di Draco sono peggio, cioè, lo sono ancora di più.
Ma se crede di sfuggirmi si sbaglia di grosso.
“Era un sorriso quello? Sai, vedo sfuocato a causa della febbre: illuminami.”
Che stronza che sono muahah.
Ghigno.
Si possono vedere tante cose o niente sul volto di Malfoy, a seconda di quando decide di nascondere ciò che prova o meno.
Ma vi assicuro che il sorriso è una delle più rare, insieme al pianto.
Ride “Cos’è, credi sia incapace di sorridere?”
Si, esatto caro.
O meglio, credo che tu te lo sia lasciato scappare contro il tuo volere.
“Dato che ghigni solo,si.”
Beh io ho poco da dire, pure io faccio così.. ovvero ghigno spesso, ma che vuoi, siamo serpi.
In compenso, però, se c'è da sorridere lo faccio, e il più delle volte non mi trattengo.
“Ehi, io ghigno perché sono sexy quando lo faccio"
Non sarà davvero sorpreso da quello che gli ho fatto notare, vero?
Mi riferisco al fatto che sembra essersela presa, anche se solo di un briciolo.
"… Ora che ci penso sono sexy a fare qualsiasi cosa.” Ghigna.
“Ecco, lo vedi?!” faccio notare più ad alta voce;
“Cosa, che sono sexy?” fa finta di nulla, continuando a ghignare di proposito, con un’aria da superiore.
Alzo gli occhi al cielo. Devo ammettere che mi sta contagiando, col suo umorismo da strapazzo.
“Ma fammi il piacere, mai quanto me.” sto quindi al gioco.
Della serie "niente di meglio da fare".
Mi osserva veloce dalle gambe alla testa, poi storce il naso: “Cazzo mi sa che ti devo dare ragione” continua a scherzare.. credo.
Gli faccio una linguaccia e lui ridacchia mantenendo il famoso ghigno.
Non è poi così terribile passare il tempo con lui, se si evita di parlare delle cose fondamentali; come Blaise o i mangiamorte.
Dalla porta in fondo alla stanza si affaccia Madama Chips, facendo girare la testa verso la sua direzione ad entrambi.
“Shh fate silenzio, Dawson sta dormendo.” E sparisce così come è apparsa.
Ci guardiamo, poi entrambi torniamo a ghignare.
A proposito di Dawson..
“Spero non si risvegli affatto.” scuoto la testa per scacciare il ricordo.
“Anche io.” Dice serio, e in modo secco.
C'è una cosa che devo chiedergli. E lo farò ora che non può scappare.
“Perché ieri sera sei intervenuto?” sono curiosa di sapere la risposta. Poteva lasciarmi con quello lì e a lui non sarebbe cambiato niente.
Sembra colto alla sprovvista, probabilmente non si aspettava una domanda del genere. Beh, arrangiati, ora mi rispondi.
“Che domanda è? Volevi che ti lasciassi stuprare?!” sbraita;
Ehi calmino bello, relax yourself. Vedo che non sono la sola ad essere soggetta a sbalzi d'umore improvvisi.
“No, intendo …" una nota scocciata si è infiltrata nella mia voce, a causa del dover ripetere.
"Non eri obbligato e a te non sarebbe cambiato un emerito cazzo. Però lo hai fatto lo stesso.” specifico.
Ci pensa, con la fronte corrugata e gli occhi di nuovo puntati sul suo piede.
“Non lo so, mi ha dato fastidio.”
Fastidio? Ah, ora si che è tutto chiaro come la luce del sole! No.
Vorrei chiedergli il perché del fatto che gli ha dato fastidio, ma il suo tono da l’idea che non voglia aggiungere altro.
E che non aggiungerà altro.
Va bene, dopotutto se stessimo parlando di Blaise e rispondessi  in modo da non voler proseguire, gli sarei grato se stesse zitto, come me ora.
Mi giro a pancia in giù, causa urgenza di cambiare posizione per intorpidimento generale, ma continuando a guardarlo.Non si sa mai che cambi idea.
Sposta lo sguardo su un punto imprecisato della mia schiena.
“Cos’è quel tatuaggio?” chiede. 
Oh porca miseria.
E' evidente che la maglietta mi si è tirata su lasciando scoperti gli ultimi dieci centimetri di schiena..
Sono stupida, dovevo fare più attenzione.
Ma avevo dimenticato che l’avrebbe potuto vedere, mi ero totalmente dimenticata che con lui dovevo fare attenzione a non mostrarlo; con Blaise non c'era più bisogno di nasconderlo, dopo che lo vide la nostra prima volta, gli raccontai tutto.
Divento seria, sia per il tasto dolente toccato, sia per i ricordi che sono riaffiorati.
Mi tiro giù la maglietta. “Niente.” Cerco di eludere la cosa.
“Sembrava il tuo cognome” ignora il mio tentativo di fuga... Forse perché se verrà preso dai mangiamorte gliene faranno uno pure a lui, di "tatuaggio". Già.
Giro la testa dall’altra parte.
Non voglio dirglielo, e se mai lo farò di certo non sarà ora. Non voglio nemmeno vedere i suoi occhi: troppo pericolosi, potrebbero riuscire a estorcermi l'informazione.
Dopotutto è una cosa che si vede solo se fai certe cose, a parte in casi particolari come questo.. casi di sfiga come questo.
..Ma a dire la verità, tra tutti quelli con cui sono andata a letto, se ne è accorto solo Blaise. Non si può nemmeno dire che era avvantaggiato perchè, nonostante ci sono stata decisamente molte, molte più volte rispetto che con gli altri, occasioni singole spesso accadute a feste, lo ha visto subito.
“Anche per me ieri è stato strano.” Riprendo il discorso che aveva aperto prima che mi addormentassi, che è sicuramente meglio di quello su cui stavamo andando a finire.
Si sarà accorto del mio patetico tentativo di cambiare argomento ancora una volta? Nooo, vero? Mah, non mi importa.
Gli sento appoggiare la testa all’indietro, contro il muro.
Iniziavo a preoccuparmi, non si è mosso da quella posizione per ogni singolo istante in cui ero sveglia.
A proposito... mi sta tornando sonno, si, è il torpore di  prima che mi sta riassalendo.
Stiamo in silenzio.
Quindi (con mia grande gioia) non ha intenzione nemmeno di parlare di quello. Da quando sono diventata così fortunata?
Piego le ginocchia portandole allo stesso livello al quale si trova la pancia.
Ora ho freddo, e non me ne sono accorta fino ad ora, per cause più che ovvie.
“Stai tremando.” Osserva.
“Non ti facevo così intuitivo” Dico sarcastica mentre mi tiro il lenzuolo addosso, dopo essermi tolte le scarpe; sempre girata dalla parte opposta.
Probabilmente avrà ghignato, ma non ne sono del tutto certa, dato il suo recente cambiamento d'umore.
Per togliermi la curiosità dovrei voltarmi, ma non lo farò. 
Dopo qualche minuto lo sento imprecare a voce bassa per poi sistemarsi meglio sul letto; mah, sarà il dolore al piede.
Un'altra decina di minuti trascorre e, di nuovo, mi addormento.
Beh che c’è? Ho la febbre posso dormire quanto voglio. E poi ho scoperto che più dormo, meno sono aggressiva.
Non so se è un bene ma cercavo di  inserire punti positivi in quell'azione che ho sempre ritenuto una perdita di tempo e che ora mi ha soggiogata.

Mi sveglio di soprassalto: il mio dolce dormire è stato bruscamente interrotto da un rumore familiare.
“Di nuovo tu?! Che cazzo vuoi ancora!?” la voce di Draco mi rimbomba nelle orecchie dato che sono ancora assonnata.
Gli occhi mi si aprono involontariamente, di riflesso.
Hm adesso ho di nuovo caldo; infatti deve essermi tornato mentre dormivo della grossa, perché mi sono scoperta dalle lenzuola come stamattina.
La figura di Dawson vicina alla porta in fondo mi fa balzare il cuore in gola, riportandomi alla mente le immagini della sera prima.
Che cazzo ci fa qui!?
Scatto su in un attimo, col busto contro il muro.
Malfoy mi guarda di sfuggita con la coda dell'occhio, troppo concentrato su quell’idiota.
Che minchia fa?! Come osa avvicinarsi?!
Si esatto, sta venendo verso di me, si avvicina piano al mio letto e si stoppa alla fine di quello quando ci è arrivato. Lo guardo nel peggiore dei modi.
“Volevo solo scusarmi con te per ieri.” Mi guarda negli occhi dicendo questa frase, serio.
Fanculo. Va all'inferno idiota. Sta il più lontano possibile da me.
“E quindi?” Dico fredda. Sono anche stata fin troppo gentile.
“Ero ubriaco, mi dispiace” e ribadisco, quindi?!
Cazzo vuole?! Mica può sperare che faccia finta di niente, che sia tutto come prima. Oddio, anche prima non l'ho trattato come una meraviglia.. però sono capace di fare di peggio.
“Non ti darò una seconda possibilità. Vuoi che ti scusi? Ok va bene, ma sta lontano da me, non ti avvicinare mai più. Per me non esisti più.” Spiego con un tono che non ammette repliche, ancora più gelido di prima.
Rivolge uno sguardo di ira a Draco, che lui ricambia, e, dopo qualche altro momento passato a guardarmi, se ne va, con una mano appoggiata sul punto dove il biondo gli ha rotto le costole, camminando un po’ a fatica, così come respira.
Chiude la porta dietro di sè.
Coglione.
Sbuffo, portando le ginocchia al petto, lasciando le mani appoggiate sul materasso.
Che risveglio di merda, ragazzi.
La luce che penetra dalle finestre poste in alto, è tipicamente pomeridiana, dipinta di rossiccio. Il che vuol dire che ho dormito anche per la maggior parte del pomeriggio, saltando anche il pranzo.
Bah, non mi interessa.
“Non dovevi scusarlo.” Dice duro Malfoy.
Ah, si, bella prova. “Per poi ritrovarmelo appresso ogni giorno implorandomi di scusarlo?” rispondo con rabbia.
Il fatto è già successo con parecchie altre persone, e a quanto pare capisce che non mi riferisco solo a questo singolo episodio, dato che mi guarda con la coda dell’occhio zittendosi.
Sbuffo dal caldo.
Guardo in giro per la grande stanza rimanendo seduta.
Ah, eccola là, una cosa che mi può aiutare.
Mi alzo.
Lui mi osserva contrariato dalla mia scelta di muovermi, anziché starmene imbacuccata nel letto.
Ehi, è una semplice febbre, e che cacchio..
Cammino a piedi scalzi sul pavimento freddo e bianco, verso uno dei letti nell’angolo a nord est della sala.
Ecco il mio obiettivo: il ventilatore.
Lo faccio levitare di fianco a me, e torno al mio posto.
Si appoggia sul tavolino ai piedi del mio letto; lo accendo, ovviamente girato verso di me. Mi posiziono in ginocchio nell’ultima parte del letto, col busto proteso verso il ventilatore, e gli occhi chiusi, i capelli che svolazzano all’indietro.
Ahh fresco finalmente. A causa del sudore sul mio petto e sulla fronte, il contatto con l’aria rende il tutto ancora più “risvegliante”.
“Vuoi prenderti un accidente? Quello è il modo giusto” commenta Malfoy.
“Nessuno ha chiesto il tuo parere” dico mantenendo la posizione e gli occhi chiusi.
Precisamente. E ribadisco che deve evitare di commentare ogni volta.
Ridacchia.
“Che cazzo hai da ridere?” apro un occhio per guardarlo.
“Come se ascoltassi i pareri altrui.” soffia.
Ah si eh?
“Parla l’altro”
Ora sono rinfrescata, almeno un po’.
Lo spengo. Appena in tempo perché Madama Chips entri a portarci la cena, evitando quindi che mi rimproveri.
Mangiamo in silenzio, poi lei torna a portare via i piatti.
“Ora dormite su. Malfoy lei domani rimane sicuramente, mentre tu” usa un tono più confidenziale, parlando da donna a donna “ti proverai la febbre, poi vedremo.”
Entrambi annuiamo, e lei lascia la stanza spegnendo le luci.
Nonostante ciò, la luce lunare illumina molto bene, e riesco a vedere quasi per tutta la stanza.
Col cavolo che dormo ora, ho dormito tutto il tempo!
Sono sul fianco, girata dalla parte opposta a Draco e cerco di prendere sonno invano almeno da un’ora.
È strano come mi sia trovata a mio agio oggi con lui di fianco.
No, non strano, sorprendente piuttosto.
Non credevo di riuscire a resistere, e forse se non avessi dormito tutto quel tempo non ce l'avrei fatta, infatti.
Mi giro per guardarlo; è ancora nella stessa posizione da tutto il giorno, ovvero sempre con la schiena contro il muro.
Dopo poco sposta lo sguardo su di me.
“Non dormi?” chiedo.
“No” Ri-sposta la testa a fissare davanti a lui.
Cavolo che vitalità.
Qualche minuto.
Mi sto annoiando.
Mi alzo dal letto.
“Che fai?” chiede curioso aggrottando le sopracciglia.
Sto per fare una cretinata, lo so, ma almeno non passerò tutto il tempo a contare le piastrelle del pavimento.
Mi sono fermata a 72.
Aggiro la parte finale del suo letto, e sempre sotto i suoi occhi attenti e perplessi, cammino lungo il fianco sinistro di esso.
Mi siedo di fianco a lui, per poi issare sopra al letto anche le mie gambe, e il busto contro il muro: dal momento che lui è sistemato più verso l’altra parte, ci sto se mi stringo un po’.
Una delle peggiori idee che io abbia mai avuto, lo riconosco.
Ma che volete? Febbre più idiozia naturale danno questi risultati.
Alza un sopracciglio ghignando.
Ecco ci risiamo.
Lo guardo male “Ma che cacchio vai a pensare!? Tsk.”
Ma tu guarda questo.
.. Beh in effetti sembra abbastanza equivoca la cosa, ma credetemi, non lo è.
“E allora come dovrei interpretare?” continua beffardo.
Già, come?
Mi sa che stavolta sono proprio partita col cervello.
Sbuffo “Mi annoio, e se parlo da là sveglio lo stronzo nell’altra stanza, e pure Madama Chips.” Esibisco il mio logico ragionamento a prova di Granger... o quasi.
“Ti faccio presente che mentre tu hai ronfato tutto il giorno, io non ho chiuso occhio.” osserva.
Ma che faccia tosta:“Ehi sei tu che hai detto che non dormivi” mi difendo; lui sbuffa leggermente.
“Ma se vuoi me ne vado” incrocio le braccia con gli occhi chiusi attendendo risposta.
Che cosa..?
Sento la sua mano sinistra afferrare il bordo della mia maglietta nella parte della schiena, sul fondo, e tirarla su per una parte.
Dopo lo sgomento, mi rendo conto di quello che in realtà vuole fare.
Eh, certo, vuole vedere il tatuaggio, prego, con comodo!
Cioè! Ma dico io.
Non lo sa che i segni sulla schiena altrui non si guardano senza permesso?!
Bah.
Evidentemente ha preso la sfacciataggine da suo padre.
E va bene, tanto ho capito che non mi lascerà mai stare fino a che non saprà.
Stacco la schiena dal muro e appoggio le mani sul materasso, di fianco a me per tenermi su.
Giro la testa, seria, per guardarlo: sta fissando concentrato la scritta, come supponevo.
Lentamente ci fa scorrere sopra un dito freddo.
Sento dei brividi percorrermi, anche se rimango completamente ferma.
Il contatto con la sua pelle è piacevole, perché essendo io calda, mi rinfresca.
Ma non dovrebbe fare una cosa del genere. E io non dovrei lasciare che lo faccia.
Ma se ciò che accade nella stanza delle necessità rimane nella stanza delle necessità, allora anche ciò che accade nell'infermeria, può rimanere nell'infermeria.
E con questo non intendo che ci andrò a letto.
Solo, gli parlerò di questo tatuaggio e delle sue schifose origini.
La scritta nera del mio cognome, con decorazioni arzigogolate per ogni lettera, deve incuriosirlo parecchio.
“Ora chi è che dovrebbe interpretare male?” dico con una smorfia; ghigna senza smettere di osservare il tatuaggio.
Ma dopo qualche secondo il suo ghigno sparisce lasciando spazio alla solita fredda distesa di ghiaccio.
“Perché prima l’hai coperto?” chiede piano e serio.
Esattamente quello che dovrei evitare di dire, ma farò un'eccezione.
Oltre a Blaise lo sanno solo Daphne e Pansy (perchè avendomi vista varie volte mentre mi cambiavo non potevano non chiedermi nulla..).. prima o poi ne parlerò anche a Nott.
Inoltre se glielo dirò, a Draco, forse si sentirà meglio compreso nella paura che prova verso il marchio.
“Perché è stato fatto contro la mia volontà.” La mia lingua non mi permette di andare avanti.
E' difficile, raccontare tutto, riportare alla mente certi ricordi.
“E’ il tuo cognome” come a dire, < non è chissà che cosa, che va subito nascosto alla vista >.
"Si" involontariamente mi mordo la lingua, o meglio, nel mio inconscio è un tentativo di fermarmi, ne sono sicura.
Ma procedo: “A ogni membro della mia famiglia, di sangue o acquisito che sia, viene inciso: c’è chi ce l’ha sul braccio, chi sulla gamba, chi sulla schiena, in alto, in basso, al centro, in verticale obliquo e tutto quel cazzo che vuoi …”; continua a sfiorarlo con un dito accompagnando le decorazioni nere, come volesse capire se è fatto con metodi babbani, ad esempio con l’ago.
Ebbene gli chiarirò le idee.
“È stato fatto con un ago incantato” faccio una piccola pausa poi continuo “Dio se me lo ricordo quel giorno: avevo sette anni, e tutti i miei parenti assistettero alla scena felici e orgogliosi, mentre urlavo dal dolore. Si fa intorno a quell'età.”spiego “Tsk, dopo festeggiano pure” dico schifata.
Ancora nessun commento, strano.
“E’ una specie di rito.” Rimane impassibile, pensando ancora a quando toccherà a lui incidersi il famoso marchio, immagino.
Gli effetti della febbre si fanno sentire: di nuovo freddo; un tremito mi percorre.
Subito lui elimina il contatto tra le sue dita e la pelle della mia schiena, per poi lasciare andare la maglietta, che torna a coprirmi.
Lo guardo e lui guarda me.
Inutile, per quanto mi sforzi, non posso ignorare quanto sia attraente.
Ma forse mi sento attratta da lui molto di più del normale a causa del pericolo che comporterebbe frequentarlo.
Si, il pericolo mi attira, ma è una stronzata che in genere lascio a quelli come Potter; insomma mi reprimo.
E poi rimane sempre il fatto che non voglio perdere Blaise più di quanto io non abbia già fatto.
Distolgo lo sguardo riappoggiandomi al muro.
“Freddo?”
Eh, grazie al cazzo “Già”.
Mi mette un braccio intorno alle spalle, facendomi sussultare appena.
Mossa decisamente azzardata e( ma solo fino a un certo punto) indesiderata.
Lo guardo male.
“Fidati” dice deciso guardandomi negli occhi, a poca distanza da me, “voltati sul fianco”.
Che minchia vuole fare?
..Per lo meno non ha la faccia arrapata di Dawson.
Piano mi giro sul fianco, rivolta verso di lui, con la testa all’altezza delle sue spalle, grazie al cuscino che è tirato su. Il braccio che prima mi circondava le spalle, ora passa nell’incavo tra il mio collo e la spalla destra,appoggiata sul materasso, per poi distendersi sulla mia schiena: la sua mano arriva esattamente dove c’è il tatuaggio.
Con lo stesso braccio mi attira più verso di lui, in modo che senta il caldo del suo corpo.
Mi fa appoggiare la testa sulla sua spalla.
Mi percorre un altro brivido, e stavolta non di freddo anche se lui lo interpreta così.
No, non va bene.
Non va per niente bene.
Che strana sensazione dell'accidenti, essere abbracciata in questo modo a lui … o meglio, da lui.
Nonostante tutto ora ho più caldo di sicuro.
Perchè sto facendo questo? Perchè...! Ma va al diavolo Rin, sei solo una stronzetta presuntuosa che non si rende conto che così facendo sta dando a Blaise la ragione per andarsene. E nonostante questo so che ci rimarrò di merda quando succederà.
Ma per ora sono ancora il tempo perchè il "quando" rimanga "se".
Avvicina la testa al mio orecchio e sussurra “Meglio?”;
C'è un piccolo particolare, ovvero che mi sto spappolando, e per farmi spazio sposto il braccio sinistro, quello in posizione esterna, in modo che non mi rompa le palle, con la mano sul suo petto.
“È un si?” ghigna compiaciuto.
Mannaggia a me.
No, è un < finalmente respiro > dato che quel braccio mi stava comprimendo i polmoni.
“Ah, ma sta zitto” dico piano persa in quel torpore.
Altro ghigno.
Stiamo dieci minuti in silenzio. Forse anche per imbarazzo ... ma non diciamo cazzate!
Poi una frase del cazzo, interrompe quel silenzio, del cazzo, grazie alla mia mentalità.. del cazzo.
“Non ti possono portare via.” Cioè, non voglio.
Brava, complimenti. Stimati, perché ti sei guadagnata il titolo della più grande cogliona di tutti i tempi, dopo Voldemort.
Sul collo, vicino, ma non troppo, alla quale c’è la mia bocca a causa della posizione, gli è venuta la pelle d’oca per qualche secondo. 
Inoltre la mia mano è posizionata esattamente in corrispondenza del suo cuore, e riesco a sentirgli il battito farsi appena più veloce.
“In quanto?” chiede dopo poco, atono.
Porca troia inventati qualcosa stupida, inventati qualcosa!
“Mi mancherebbero le tue battute idiote” ghigno.
Sorride leggermente.
Ma a chi la voglio dare a bere?
Dopo poco riparlo, giusto per peggiorare la situazione: “Siamo simili.” mi esce serio.
E il che non può fare a meno di riportarmi alla mente l'altra sera con Blaise... me l'ha detto anche lui questa cosa.
Annuisce appena, pensieroso.
“Ahia, porca troia” sbotta poi sommessamente, dopo un altro minuto.
Subito mi scosto credendo di avergli fatto male, appoggiandomi sull’avambraccio destro.
“Che ho fatto?” chiedo perplessa;
“Non sei tu, ma il piede, porco Godric…!” fa una smorfia di dolore. “Manco l’avevo mosso” si lamenta.
Mi rimetto nella posizione iniziale, ovvero con la schiena contro il muro. “Fammi capire, te lo sei rotto davvero facendo sesso?” lo sfotto un po’, ridacchiando;
dopotutto era lui che non ha smentito questa mia ipotesi.
Passata la fitta di dolore, anche lui torna appoggiato al muro.
“No, scema.” Ricambia per sfottere.
Scema?! Scema?! Ma va a fare in culo. L'unico aggettivo che non mi si può attribuire. Sarò  idiota, bastarda, stronza, imbecille e stupida anche, a volte, quanto vuoi, ma non scema.
Capisco tutto quello che succede intorno a me, sono consapevole di ogni cosa che faccio, che lascio fare, ogni cazzo di conseguenza, e via di seguito.. e quindi no, non lo sono, per ora.
Dopo un altro po’ di sano silenzio, riparla. O meglio, ricomincia a dire cretinate.
“Hm” porta la mano al mento, in posa per pensare; “deve essere eccitante farlo in infermeria” ghigna, ancora.
Non gli faranno male i muscoli facciali, ormai?
“Vuoi provare?” chiede ridacchiando.
Mi domandavo quanto avrebbe resistito senza sparare una minchiata simile.
Rido di getto; santo cielo, questa è proprio una barzelletta! "Ehi Fenomeno, ti ricordo che hai un piede rotto" oddio ahah davvero spassosa.
“Dal momento che non hai chiuso occhio per tutto il giorno, direi proprio che è ora di tornare nel mio letto.” torno seria dopo un suo ulteriore sghignazzamento.
Ad ogni modo non avrei mai preso in considerazione l'idea proposta, nemmeno lontan... ok forse molto lontanamente si, ma non succederà.
"Bye" lo saluto divertita scendendo dalla stessa parte del letto da cui sono salita.
Senza fare rumore ecco che in qualche passo sono di nuovo nel mio, di letto.
Ovviamente mi mantengo voltata dalla parte opposta alla sua.
Questa giornata va inserite tra le più pallose senza dubbio, in fatto di eventi, ma se contiamo la curiosità che suscita.. beh, allora è in cima alla lista insieme a ieri sera.
Stiamo zitti.
Nessuno apre più bocca per tutto il resto della notte. Anche perché, pure se tardi, verso le tre e mezza, Draco si addormenta.
Vorrei sapere perché cacchio inizio a comportarmi così solo quando mi viene vietato da una circostanza … è davvero solo questione del pericolo che mi affascina?
Alla lista degli aggettivi aggiungiamo anche la voce "masochista", allora.. o anche "autolesionista" va bene.
Credo proprio che appena saranno le sei, ovvero quando Madama Chips si sveglia, chiederò di poter uscire dall’infermeria. Si, è la cosa migliore per evitare di parlare di qulsiasi cosa riguardante stasera.
Trascorro le ore insonne, cercando di non addormentarmi, cosa che non mi risulta difficile, stranamente, per non perdere di vista il mio obiettivo.
Forse la febbre mi sta passando.. o per lo meno è calata.

Ecco la fatidica ora. Mi alzo in punta di piedi e mi metto le scarpe. 
Mi volto a guardare un’ultima volta il biondino addormentato, con la bocca semiaperta e i ciuffi biondi che gli arrivano sugli occhi chiusi; ma guardalo, sembra un angioletto! Ahah. 
Ghigno tra me e me.
... Ok, non resisto, devo mettere in pratica la minchiata pensata.    
Prendo un pezzo di carta e una penna dalla mia borsa, che mi aveva portato Daphne ieri.

“Te l’ha mai detto nessuno che quando dormi sembri un angioletto? Ci vediamo, biondo;
Lo appoggio sul suo comodino.
Così impara, ad osservarmi mentre dormo tsè.
Cammino lentamente raggiungendo la porta dall’altra parte della stanza. La oltrepasso, miracolosamente senza che questa cigoli.
Nel letto di fianco la porta sta dormendo beato il bastardo; quindi cercando di non svegliarlo mi dirigo verso la porta seguente, e passo oltre anche a quella.
Hmm avrei potuto assestargli un colpo.. e se tornassi indietro e gli tirassi un pugno?
Nah, ne ha già prese un bel po'.
La stanza in cui mi trovo è l’ambulatorio di Madama Chips, una piccola sala rotonda e alta di soffitto; sta mettendo a posto degli scaffali. “Oh, ciao cara, ti sei svegliata presto, come va la febbre?”
Metto in scena tutta la credibilità di cui dispongo: “A posto, non ne ho più” bugia; ma ora è solo lieve alterazione.
“Hm, sicura? Se poi esci che ce l’hai ancora, stai male” mi appoggia una mano sulla fronte per sentire la temperatura.
“Si, mi sento davvero molto meglio” mi ritraggo per renderle difficile l'operazione. Non si sa mai.
“Davvero non vuoi restare un altro giorno? Sarebbe meglio …” minchia quanto insiste.
“Sono certa, e poi devo cercare di perdere meno ore di studio possibile” sorrido falsamente.
Eddai, forza, lasciami uscire dannazione!
“D’accordo, ma fai attenzione!” Oooh e che palleee!
La saluto e esco dalla porta sulla destra.
Missione compiuta. Fuck yeah.
Ah, è proprio deserto in giro, a quest’ora... Il lunedì poi!
Mi avvio alle scalinate per scendere nei sotterranei, per mettere in stanza la borsa. Sto camminando lungo un corridoio insolitamente senza quadri, con un lungo tappeto stretto e rosso per terra e le pareti dorate, che precede le scale a cui devo arrivare: insomma, l'ambiente apposito per i Grifoni.
Appoggiato al muro noto un moro dall'aspetto conosciut..o. Si, è lui, è Blaise. Merda.
...
Eh no però! ..Ma che cazzo di sfiga ho?! In tutta Hogwarts, proprio qui doveva venire!
A meno che non l'abbia fatto apposta...
Fanculo! Ho deciso, faccio finta di niente.
Lui al mio passaggio non alza la testa, ma sono sicura che sappia chi è la sagoma che gli sta passando davanti. L’ho superato di tre metri, ma un pensiero blocca i miei movimenti.
Ok, no, almeno devo ringraziarlo per essere venuto quando stavo male.
Non siamo ancora ad un punto così in declino da permettermi di non farlo.. vero?
Torno indietro. Prendo un gran respiro.
“Blaise” mi avvicino; ora mi guarda, ma nei suoi occhi brilla qualcosa che mi fa paura.
“Finalmente. Per quanto hai intenzione di ignorarmi?” ecco iniziamo male, mi sta già facendo saltare i nervi. E poi, Dio, son passati solo due giorni! Due persone normali non sono  costrette a convivere nello stesso edificio, e se non si parlassero per poco di più di quarantotto ore come in questo caso, non credo che ne farebbero un dramma; quindi perchè noi dovremmo? Anche se viviamo nello stesso posto ciò non implica che dobbiamo per forza parlare tra di noi ogni cinque secondi.
“Come se non potessi venire tu a parlarmi." Sbuffo un po' irritata; fa una smorfia sarcastica.
Se avesse davvero voluto parlare con me sarebbe rimasto in infermeria fino al mio risveglio. Quindi Blaise, risparmiati le stronzate, altrimenti mi fai cambiare idea.
"In ogni caso, non è per questo che mi sono fermata.” Se dice un'altra cagata giuro che non lo ringrazio.
“E per cosa allora?” alza una sopracciglia sforzandosi di mantenere la stessa espressione neutra.
“Volevo ringraziarti per essere venuto in infermeria, anche se dormivo.” Bene, l'ho detto, ora posso darmela a gambe. Anzi, no, non sono un Tassorosso: a che pro fare la timida o la codarda se non lo sono affatto?
Ok, forse per quanto riguarda il "codarda" certe volte può essere ammesso anche lui alla lunga lista.
“Ero lì per Draco. Ho scoperto dopo che c’eri anche tu.” Spiega freddo.. ma che gli piglia!?
Ah, ma certo, come ho detto, prima dolore poi rabbia.
“Lo stesso.” Non ho voglia di discutere.
“Strana coincidenza” dice col suo sarcasmo amaro da strapazzo appena cerco di movere un passo.
Ah.. ah ora si che è chiaro.. fa il cretino perché non trova sia un caso che fossi lì con Draco.
Beh, basta.
Basta.
Con questo ha toccato il fondo.
"Sai una cosa? Sinceramente non capisco che mi impedisca di mandarti a fare in culo.” Dico infastidita dal suo comportamento;
“Allora fallo, l’hai già fatto parecchie volte, una in più cosa vuoi che sia.”
Respiro a fondo di nuovo.
“Ok, stammi a sentire.” e non ti azzardare a dire di no.
“Si, ti ascolto, che devi dirmi, hai scopato con Draco? Ti dirò che non me ne fotte niente.” Sputa sul pavimento una volta terminata la frase.
Questo. è. troppo.
Stupido.
Gli tiro uno schiaffo così forte che gli rimane la manata rossa, peggio di quello che ho dato a Dawson.
Le tre ragazzine Serpeverde del terzo nell’angolo in fondo, che probabilmente lo avevano seguito, iniziano a spettegolare a bassa voce. Evidentemente hanno sentito, oltre che visto. Non riesco a trattenermi, mi spiace, ma d’altronde lui s’è comportato davvero di merda.
“Mi fai schifo.” Lo dico in una maniera fin troppo cattiva.
Vabbè se mai mi scuserò dopo che l’avrà fatto lui.
La sua testa rimane nella direzione verso la quale si è girata con lo schiaffo, e non accenna a voltarsi.
Me ne vado, ecco che faccio.
E io che volevo cercare di mantenere i toni a un giusto livello.. Ma fanculo.
Oramai dovrei saperlo che è impossibile.
Raggiungo i sotterranei, entro nella comune, su per le scale, nella mia camera.
Non c’è nessuna delle due mie compagne di stanza; saranno a mangiare forse: d'altronde è ora di colazione.
Appoggio la borsa, e mi cambio indossando la camicia mezzemaniche della divisa come parte sopra.
Per quanto riguarda la cravatta, mi ha sempre dato fastidio, ma dato che piaceva a Blaise quando ero con lui, mi sono abituata a tenerla. Grr no, meglio se cerco di non pensare a lui in questo momento.
Prendo i libri, ed esco. Non ho fame per cui vado direttamente in aula.

Vicino a me si siede Pansy, che mi deve raccontare della sua ultima nottata di fuoco... oh, non ne salta una eh? Si vede che anche per lei dormire è uno spreco...
Lezione di trasfigurazione, con i Grifoni, Pansy che mi parla in continuazione e Blaise nel posto davanti al mio. Che merda.
La mattina trascorre soporifera, con frequenti domande del genere “Come stai?” “Passata la febbre?” “Ma che avevi?” “Come sta Draco?” eccetera eccetera.
Alla fine delle lezioni, Daphne decide di venire con me a mangiare a Hogsmade, intuendo la tensione più alta del solito tra me e Blaise.
Questo comporta che io le spieghi qualcosa, quindi è quello che ho fatto.. Ma ho solo riferito che mi ha fatto incazzare a causa dell’ennesima minchiata, e che gli ho tirato uno schiaffo. Dopo un breve giro a vedere le vetrine, torniamo a scuola, perché il dovere ci chiama.
Per la precisione, devo finire di scrivere le ultime due facciate per un compito di erbologia.
Dal momento che lei ha già finito, andrà a completare il suo lavoro a due di non mi ricordo che materia, con Millicent.
Insomma sono seduta nel solito angolo della comune con Pansy, che pure finisce erbologia, e Nott, che sta facendo il saggio di astronomia, facoltativo. Anche se ogni tanto spariamo le nostre cazzate.
Rieccolo apparire, sempre pronto a turbare la mia pace. Blaise si avvicina all’angolo, anche lui deve finire erbologia, si può notare dal libro che tiene in mano, ma appena arriva alle poltrone, prima che si sieda, e francamente non credo ne abbia l’intenzione finche ci sarò io, mi alzo prendendo le mie cose, sotto lo sguardo attento di Theo e quello menefreghista di Pansy.
“Io ho finito” appena in tempo direi..“Vado.”
Mentre cammino di fianco al moro, questo, talmente piano che solo io sento, sussurra “Si, vai a trovare Draco.”
Ma che bastardo!
Stronza, dico ad alta voce: “Hai ragione Blaise, è una bella idea, credo proprio che lo farò.” E lo sorpasso con una gomitata.
Mi sembra proprio d'essere tornata ai nostri battibecchi, con la differenza che stavolta rimarranno così, senza che ci riappacifichiamo.
Appoggio in camera i libri ed esco dal quadro.
E solo perché l’ha detto per rompermi i coglioni, che lo farò davvero, quello che ha detto.
Lungo il tragitto tutto ok, nessun spiacevole incontro, tranne quando arrivo alle scale della scalinata principale.
C'è Potter che sta salendo i gradini, non troppo di fretta.
“Sfregiato” lo saluto con un cenno del capo; “Feine. Stai andando a trovare il furetto? Sai vorrei poterti dire che gli ho rotto io il piede ma non è così” mi lancia uno sguardo di sfida.
Ok, lui sa come ha fatto.
Voglio saperlo.
“Ok Potter, lo dirò francamente: non mi stai sui coglioni, reagisco così solo perché stracci le balle alle persone a cui tengo. Il tuo stesso principio no?”;annuisce senza fidarsi.
“Che vuoi?” ha intuito che voglio sapere qualcosa. Brillante interpretazione..
D'altronde non serve un genio per capirlo e non serve neppure a nessuno dei due sprecare tempo, meglio essere diretti.
“Voglio sapere come ha fatto a romperselo.” dico senza lasciare trapelare niente.
Ride. “Non te lo ha detto? Sicuramente perché si vergogna come un ladro” e continua a sghignazzare.
“Quindi?” alzo una sopracciglia, mostrandomi minacciosa per esortarlo a darsi una mossa.
“Alla festa, è entrato in un privè, poi dopo poco ne è uscito tutto incazzato, e ha tirato un calcio al muro. Gli altri due l’hanno portato in infermeria.” sta ancora cercando di trattenersi dal ridere.
“Molto gentile” ghigno scendendo qualche scalino al di sotto di lui.
“Aspetta, non si fa mai niente per niente”
Oh, povero caro piccolo e ingenuo Potter.
Mi fermo e mi giro di nuovo verso di lui “Hai ragione, in cambio non ucciderò Finnigan la prossima volta che ci prova con me” lo liquido così, andandomene.
E' un grosso favore no?
Eccomi arrivata all’ingresso dell’infermeria: l’enorme porta di legno scuro si presenta come al solito chiusa, ma in realtà è aperta, in quanto orario di visita.
Mi preparo al peggio e la spingo per entrare.
Bene bene, ci sarà da divertirsi: il letto di Draco è attorniato da un branco di studentesse facenti parte del famoso fan club, che mi avrebbe minacciato.Ma fammi il piacere va.
Accompagno il portone con una mano, per richiuderlo senza fare troppo rumore, ma non è sufficiente: tutte le ragazzette si girano verso di me guardandomi atrocemente, mentre lui, che fino a poco prima stava utilizzando il suo ghigno per rispondere alle domande a cui lo stava sottoponendo questo branco di puttane per non deluderle, volta la testa verso di me, forse un po’ sorpreso; in ogni caso non lo fa troppo capire, dato che sta usando la sua solita copertura per mascherare i sentimenti.
Inizio a camminare piano verso di loro, e quando sono a metà strada, Malfoy si rigira verso il gruppetto, mostrando il ghigno più sexy che gli riesca al momento, per cercare di dissuaderle a lasciare cortesemente la stanza: “Ragazze, ci lascereste soli per favore?” quelle, cadendo ai suoi piedi “Certo Draco, riprenditi! A presto!” tutte con la faccia inebetita.
Roteo gli occhi al cielo sconvolta dal loro atteggiamento; a dir poco patetiche.
“Grazie, e grazie anche per essere venute a farmi visita, ci vediamo” fa l’occhiolino, e quelle si sciolgono.
Quando si riprendono, iniziano a camminare verso l’uscita, scoccandomi occhiate omicida, che io ricambio con un “Molto gentili” servito con un ghigno per contorno.
Se non ci fosse Draco mi avrebbero mandato a fanculo ahah! Impagabili le loro facce.
Iniziando a blaterare a bassa voce, finalmente, escono del tutto.
Ride: “Ti avrebbero volentieri ammazzata sai?”
Ghigno un'altra volta avvicinandomi al letto “Certo che lo so, per quello è così divertente. Mi hanno anche minacciata, una volta, se proprio lo vuoi sapere” ridacchio;
Ahah non dimenticherò mai lo spasso che mi hanno regalato in quel momento!
Dopo un ghigno anche da parte sua, risponde più serio “Devi stare attenta”
Alzo una sopracciglia “Credi che mi farei mettere i piedi in testa da quelle bambocce? Sei parecchio fuori strada.”
Ma di tanto anche.
Mi siedo sulla sedia di fianco al suo letto, mentre aggiro i miei pensieri relativi le scene di ieri, per evitare di pensarci.
“Quando hanno visto il tuo biglietto, ho dovuto trattenermi dalle risate, per le loro facce scandalizzate” ridacchia piano;
“Peccato avrei voluto vederle.” il mio sguardo si fa sadico.
Sul serio, avrei voluto esserci, per poterle schiantare una per una.
Chi si credono di essere quelle bambinette? Scommetto che lì in mezzo c'è anche qualcuna  già sverginata di quattordici, quindici anni, che si vanta di questo fatto. Troie.
Si lo so che a me pure è successo a quindici anni, ma sapete perchè e in ogni caso non me ne vanto un cazzo, anzi.
“Come va?” non mi impegno troppo a cercare parole col quale arricchire la frase.
“Domani e poi sono fuori.”.
Annuisco.. “Sei un autolesionista sai? Perché tirare un calcio al muro?” adesso voglio proprio sapere che cazzo gli era frullato in testa a sto scemo molto sexy.
Guarda davanti a sé, assorto nei suoi pensieri: “Te l’ha detto Nott?”
Eh? No, no, ho fatto di meglio: ho estorto le informazioni a Potter. E' una cosa di cui andare fieri.
Faccio cenno di no con la testa “No, macchè. Me lo sono fatto dire dallo sfregiato” ghigno quindi orgogliosa delle mie gesta;
“Da Potter?” alza un sopracciglio mentre corruga la fronte, nello stesso istante.
Annuisco di nuovo, con le braccia incrociate sul petto.
“Allora, che ti era preso?” chiedo un tantino esitando, per timore di chiedere qualcosa che non dovrei, dato che continua a non rispondere. Mi guarda con quegli occhi di ghiaccio.
“Te lo dirò solo se mi dirai quella cosa che non mi vuoi riferire, del discorso tra te e Blaise.”
Ehhhh? Ah perfetto, sono fottuta.
“Auguri. Vorrà dire che mi terrò la curiosità” direi proprio di si.
O almeno, lo scoprirò in altro modo.
Silenzio. Anzi, si sente il vociare degli studenti provenire dall'immenso giardino.
“Allora voglio farti un’altra domanda.”
Ma, e chi ha voglia di rispondere?!
“Ieri, esattamente come alla festa, era come se non fossimo noi."
Oppure lo eravamo più di quanto non lo siamo ogni giorno,in ogni gesto che compiamo alla luce del sole.
"Di solito se cercassi di abbracciarti mi manderesti a fanculo, perché ieri no?” No ok, mi sbagliavo: ora sono fottuta.
 Non gli renderò la cosa così facile, e forse se lo aspetta.
Mi alzo dalla sedia e mi avvio verso la porta “Mi dispiace, devo finire un lavoro con Pansy” dico secca senza guardarlo.
Se non avesse tirato fuori questa storia sarei potuta rimanere anche di più. Bravo, complimenti.
“Se esci senza rispondere niente, giuro che mi incazzo.” Ribatte con voce gelida e irritata, probabilmente perché non può impedirmi lui stesso di uscire a causa del piede che lo costringe a letto.
Mi soffermo davanti alla porta, con una mano su di essa; “Accomodati, non saresti il primo.” 
Esco dalla stanza a cui ancora un po' e divento allergica.
In conclusione combino solo cazzate. Mah, questo lo sapevo già da un pezzo.
Si, precisamente: è l’unica cosa che riesco a fare bene.
Oh, c’è Nott. Lo saluto con un cenno del capo.
“Qualcosa che non va?” chiede subito osservando la mia espressione.
Sbuffo “Si, direi più o meno tutto.”
Fa un piccolo sorriso di incoraggiamento, dandomi una piccola pacca sulla spalla. Poi Tende la mano verso la porta dell’infermeria, e la afferra, ma dopo qualche centimetro che questa è aperta, si blocca, perché si è voltato verso un gruppetto del fan club di prima, che mi sta venendo in contro.
Hm, quindi è rimasto  nelle vicinanze eh..
“Ci risiamo” sbuffo un'altra volta.
Questa volta sono quattro, quindi alcune di quelle di prima se ne sono andate a funghi. Ovvero per i cazzi loro.
Si accalcano verso di me “Feine”
Arriccio il naso “Che è tutta sta confidenza? Provate ancora a chiamarmi così e vedrete” dico minacciosa;
mi ignorano “Sei andata a letto con Malfoy vero?”
… Ma che cazzo si inventano?!
Sento Nott paralizzarsi.
“Fatevi i cazzi vostri una buona volta!” ringhio, “E se servirà a far si che mi lasciate stare: no, non ci sono stata a letto, smammate ora, deficienti!” fredda, molto, molto fredda.
Faccio per andarmene ma insistono “Abbiamo chiesto la conferma a Blaise, ha detto di si.”
Ah... ahah.. aspettate.. forse ho inteso io male...
Mi porto rivolta verso i loro brutti musi.
“Che avete detto?” sillabo incredula;
“Blaise ci ha risposto che è vero che sei andata con Malfoy, quando glielo abbiamo chiesto.” Respiro veloce in preda all’ira e Nott mi guarda un tantino spaventato.
Ha deciso di rovinarmi la vita?!
Ma insomma, non lo riconosco più, sta davvero esagerando!
“Io quel bastardo lo. faccio. fuori.” dico con il massimo del disprezzo che mi riesce.
Infatti spavento anche loro, che decidono di starsene mute.
Chiudo gli occhi per cercare senza molto successo di calmarmi.
Li riapro “Dimenticate quello che vi ha detto, è un'enorme stronzata.” Mi esce anche questo stile ringhio; mentre di nuovo cerco di andarmene alla ricerca della testa di cazzo, una bionda di loro mi afferra la manica “Ti avverto che se è vero noi..” non la lascio finire: con un movimento brusco me la scrollo di dosso.
“Non ti azzardare a toccarmi” sibilo; quella indietreggia terrorizzata.
Mi precipito su per le scale con tutta la velocità di cui dispongo.
Nott lascia richiudere la porta dell’infermeria urlando qualcosa simile a: “Aspetta Rin, non fare cose di cui potresti pentirti!” tra l’altro a mettermi ancora di più nella merda, c’è il fatto che grazie a lui anche Malfoy avrà sentito, con la porta aperta.
Non mi farò fermare da Theo. Non è giusto che succeda.
Lo semino per le scale, anche se cerca comunque di starmi dietro.
Ai sotterranei mi metto addirittura a correre, provocando uno scalpiccìo fastidioso, per raggiungere il quadro, ed entro.
Sta ancora facendo erbologia, con Pansy nella poltrona di fronte, dall’aria pensierosa; nel resto della comune ci saranno in totale altri sei, sette studenti, ma me ne fotto.
Stronzo che non sei altro, affrontami!
Incazzata mi dirigo verso Blaise “Tu brutto bastardo!” gli urlo dietro: fa appena in  tempo a girare la testa verso di me, che gli afferro la divisa all’altezza della spalla e lo strattono bruscamente facendolo alzare. Tutti si girano verso di noi, muti e attoniti.
Entra nella comune, spalancando il quadro, un Theo ansimante per la corsa.
Mi spiace Nott, troppo tardi.
Le teste degli indesiderati spettatori si spostano verso di lui.
“Ri.." deglutisce "Rin, non lo fare” dice piano sfinito, dato che mi ha urlato dietro per tutto l’inseguimento.
“Dimmi che cazzo ho fatto adesso?!” sbotta Blaise con lo sguardo furioso.
Cheeee!? Ha ben poco di cui essere incazzato, lui. Mentre io un buon motivo ce l'ho.
“Sei andato a dire a quelle puttane che sono andata a letto con Draco! Stronzo!” un lampo di ira attraversa le sue iridi ancora una volta.
“Aspettate, state calmi” cerca di calmarci Pansy alzandosi dalla poltrona.
“Col cazzo!” le ringhio contro.
Nessuno, nessuno mi impedirà di dirne quattro a sto bastardo irriconoscibile.
“Non è forse così?! Non è forse vero che ci sei andata a letto?!” mi urla in faccia il moro.
No imbecille!
“Ma porca troia ti ho già detto di no, pezzo di cretino!” lo spintono in preda alla furia;
“Oh ma che cazzo spingi?! Sei partita col cervello?!” urla ancora più furioso ed estremamente irritato.
“No, semplicemente mi hai rotto le palle coi tuoi comportamenti idioti!” strepito.
“Ah, i miei comportamenti idioti?!”
Ma sentilo!
“Si, esatto i tuoi!” ogni volta urlo con voce sempre più alta.
Rotea gli occhi e stringe i denti: “E quando cazzo me l’avresti detto che non è così?!”
Dio, non fare anche il finto tonto!
“Stamattina,deficiente!”
“Non mi hai detto di no, e poco offendere!” ingrossa la voce per la rabbia.
“Pensavo uno schiaffo fosse abbastanza chiaro!” sbraito di nuovo, prima che Nott si piazzi in mezzo e ci separi spingendoci via l’uno dall’altro.
“Oh ma siete fuori?!” urla più forte di tutti e due, sovrastando le voci.
Sto zitta, come anche lui, risaltando il silenzio tombale nel quale è piombata la comune. 
Ci guardiamo in cagnesco. “Che cazzo vi prende?! Non obbligatemi a schiantarvi!” ripete Theo avendo di nuovo la voce.
“Non ce ne sarà bisogno, me ne vado” dico sprezzante “Non sperare di parlarmi tanto presto Blaise” sbatto il quadro uscendo.
Che rabbia, che rabbia, che rabbia porco Godric!
Sento che non ce la faccio a tenermi tutto dentro, devo sfogarmi.
Vado veloce sulla torre di astronomia.
Fanculo Blaise, fanculo lui e il suo comportamento idiota; mi ha proprio rotto il cazzo.
Mi siedo con la schiena contro il muro, una volta salita tutta la scalinata.
Stranamente non ho sentito fatica a raggiungere la cima della torre, si vede che l'incazzatura mi da forza.
Le ciocche di capelli agitate dal vento mi rimangono contro la faccia, a causa delle lacrime.
Si sto piangendo, ma per la rabbia e nervoso.
Ma per che cacchio si deve comportare così!? Non lo capisco proprio.
Ha detto che mi ama ancora no? E allora che minchia mi tratta così da schifo?!
Raccolgo le gambe al petto e con le mani cerco di asciugarmi la faccia.
Mi fa male, perché ci tengo molto a lui, e non sopporto quando mi ferisce: le ferite che mi infligge lui sono più profonde di quelle che mi infliggerebbe qualsiasi altra persona.
Non se la deve prendere con me se non provo più le stesse cose: non lo amo, ma gli voglio un bene dell’anima, e lui non lo capisce, dannazione!
… Tra l’altro … è abbastanza contrastante il fatto che vada d’amore e d’accordo con Draco.
Si, è strano.
In poche parole se la prende solo con me.
Incoraggiante. Ovviamente sto scherzando.
Giro la testa verso la porta, che si sta aprendo. Evviva un’altra scocciatura: Lenticchia è venuto a fumarsi una sigaretta. Sbuffo.
“Serpe” cenno del capo da parte sua.
“Se ti aspetti che me ne vada, ti aspetti sbagliato. C’ero prima io qui, indi se vuoi stare da solo vattene da un’altra parte.” Lo apostrofo;
“Ehi calma” corruga la fronte “rinfodera gli artigli, vengo in pace”
“Tsk”.
Si accosta al cornicione e inizia a fumare.
“Fate sempre così voi serpi tra di voi? È pure curiosità.”
Ma questo qui venuto dal mondo dei puffi, cosa crede?!
Che non possiamo provare sentimenti?!
Bah, sinceramente non me ne fotte un cazzo.
“Ti rispondo solo per la speranza che se lo dico poi mi lasci in pace. No non facciamo così, sappiamo provare sentimenti sai? Per esempio io sto che è una merda. Quindi lasciami in pace.” Appoggio la testa sulle ginocchia; mi guarda con la coda dell’occhio, o almeno credo, perchè non lo vedo bene in questa posizione.
Passano una decina di minuti, in religioso silenzio, fortunatamente.
“Vado a cena, ci vediamo” fa evanescere la sigaretta e se ne va portando lontano dai miei occhi quel cespuglio rosso che si ritrova, finalmente. Santo Salazar era ora.
Mi giro in modo che l’aria mi soffi sul viso con la vana speranza che mi cancelli, ma purtroppo non ci riesce.
Una sagoma nera si intravede nel cielo; mi alzo e mi avvicino al cornicione per vedere meglio: è un gufo. Il mio gufo.
Infatti sta venendo verso di me: è totalmente nero, con gli occhi rossi, e si appollaia sulla roccia della balaustra, di fianco a me.
Ha una lettera nel becco, che mi avvicina tendendo la testa.
“Grazie bello” la prendo, facendogli una piccola grattatina sotto il becco, che si gode con gli occhi chiusi.
… Il sigillo è quello di mio padre: altre scocciature in arrivo.
Tiro un sospiro, poi la apro e leggo il suo contenuto:

Tua cugina Helen riceverà il marchio questo finesettimana, sei pregata di assistere: ci saranno tutte le persone di famiglia, non puoi mancare. Come al solito la cerimonia si terrà nella nostra tenuta. Non portare nessuno, assisteranno solo le persone della famiglia. Inoltre sarà l’occasione per trovare qualcuno adatto a te, di un certo calibro: in molti hanno appunto chiesto di te. Ribadisco che sarebbe disonorevole la tua assenza.”


Bonjour! :D  Intanto mi scuso perchè non ho aggiornato il giorno prestabilito: sfortunatamente la mia linea ha dei problemi, e salta spesso anche per parecchie ore,  così aspettando che tornasse (sono stata sveglia fino le quattro di notte per vedere se riprendeva xD) ho sistemato un po' il capitolo e quindi almeno è un po' più lungo x3 Ho paura sia palloso, specie all'inizio, però è necessaria la parte, quindi non potevo fare altrimenti  >_<  Ringrazio chi altro ancora ha aggiunto alle seguite, e chi semplicemente ha letto :3 Se qualcuno vuole lasciare una recensione, pure breve, ne sarò ben felice! >w< [EDIT: sfortunatamente a causa della fretta nel pubblicare stamattina non mi sono accorta di alcuni errori di battitura, quindi ogni volta che ne vedo uno lo metto a posto]

Dal meno al più recente:

A Pomella: Grazie mille per la recensione!! :DD  Il "DRACO" scritto in maiuscolo significa che tieni per lui o l'apprezzamento era solo relativo alla parte della festa? xD E comunque si, le feste organizzate dagli studenti di Hogwarts non sono di certo noiose 8"D Anzi.. bel casino xD Ehhh hai visto che oltre a Nott pure Pansy se l'è spassata con un grifone xD Ohohoh sono contenta di far divertire con certe uscite! xDDD  Ho deciso che i capitoli finiti li posto ogni due settimane, linea permettendo °D°  E  questo capitolo come ti è sembrato?  Presto si verrà a conoscenza di altre questioni legate alla famiglia di Rin che, in realtà, quasi nulla ha da invidiare a quella di Malfoy! E Blaise.. beh, come pure lui dice nel secondo capitolo "Dopo il dolore, ecco la rabbia" D:  Aspetto il tuo parere! Byee x3

A Bastii : Grazie per aver recensito anche il cap scorso! *^* E grazie anche
per il parere per i capitoli! (Don't worry, ti sei spiegata xD) Alla fine farò una via di mezzo, come hai visto che ho scritto sul mio profilo, o se non l'hai fatto te lo dico adesso: cioè aggiorno ogni due settimane con questi già finiti, intanto  continuo a scrivere la storia da dove sono arrivata
in modo da cercare di aumentare i capitoli conclusi .. Ok direi che sono io che non mi spiego xD Insomma, cerco di non farmi raggiungere dalla pubblicazione, così continuerò ad aggiornare ogni due settimane arrivando a quattro solo in caso fallissi xD (Fai finta d'aver capito e annuisci 8DD xD). Passando al capitolo, mi sa che questo ti piaccia di meno.. >,< Soprattutto per la parte in ospedale D: Per l'argomento "Blaise" invece s'è notato un repentino cambiamento, ma la verità è che dietro la rabbia nasconde gelosia, come si sarà capito.. E poi c'è la questione del tatuaggio: si inizia a sapere qualcosa sulla "meeeeravigliosa" famiglia di Rin ò_ò" Ma dalla fine del capitolo si intuisce che presto se ne riparlerà.. Quindi,come trovi questo capitolo? x3  Spero non ti faccia del tutto schifo ="D Ciao!!

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Capitolo 5
*** Non seguirmi ***


ff3 cap 5

Prima di postare il capitolo avverto che l'ho messo in anticipo perchè domani devono venire a controllare la linea, e la staccheranno: rimarrò senza fino mercoledì  >_> Quindi preferisco metterlo prima che dopo xp Buona lettura :3



"
Tua cugina Helen riceverà il marchio*  questo finesettimana, sei pregata di assistere: ci saranno tutte le persone di famiglia, non puoi mancare. Come al solito la cerimonia si terrà nella nostra tenuta. Non portare nessuno, assisteranno solo le persone della famiglia. Inoltre sarà l’occasione per trovare qualcuno adatto a te, di un certo calibro: in molti hanno appunto chiesto di te. Ribadisco che sarebbe disonorevole la tua assenza.”
 

*Con "Marchio" si riferisce al tatuaggio di famiglia, non al marchio nero dei mangiamorte

La rileggo tre volte.

Questo stupido battito del mio cuore non accenna a fermarsi. 
Non ci ho capito niente, o meglio, non ho davvero letto quello che c'è scritto e non so se voglio farlo.
L'unica parola che ho captato è stata "Helen". 
Lei. L'unica persona normale in famiglia. Ci tengo troppo per evitare di posare ancora una volta gli occhi su questa schifosa scrittura.
Si, esatto, anche la scrittura mi fa schifo, solo perchè sua, di mio padre.
Nervosa sposto lo sguardo sul mio gufo che guarda curioso il mio volto.
Curioso? Boh, ha gli occhi spalancati.. In ogni caso mi fissa, questo è poco ma sicuro.
Corrugo la fronte: "Quanto sono brutte le notizie che mi hai portato? Molto?"
Perchè sono certa siano brutte notizie.
Mio padre non mi scriverebbe, se così non fosse.
Dio quanto lo odio.
Oddio ma sto parlando con un gufo!  Bah, tanto peggio di così al momento la vedo difficile..
Un suono stridulo viene emesso dal becco del rapace, provocandomi una smorfia, e agita le ali sul posto, per poi richiuderle.
Qualche piuma, di quelle piccole e soffici, mi svolazza davanti.
"Sai Hal, dovresti rivedere il tuo relazionarsi col prossimo."  sbuffo.
In risposta scrolla la coda, per poi iniziare a camminare impacciato lungo la balaustra sulla quale è appoggiato con le grandi zampe artigliate.
Non mi caga pari, ho capito: non posso fare a meno che leggerla.
Tiro un respiro profondo, poi riporto davanti alla faccia il foglio.
No no no. Aspetta, non sono ancora pronta.
Mi stoppo all'ultimo secondo; per evitare ai miei occhi di vedere qualsiasi cosa ci sia scritta, stringo a pugno la mano, col foglio al suo interno.
Un piacevolissimo suono di foglio accartocciato giunge alle mie orecchie.
E se accidentalmente non si leggesse più? Oh, sono cose che succedono, nessuno me ne farà una colpa..
Cazzo Rin, ti devi dare un calcio in culo
da sola per aprire quella dannata lettera e leggerla come Salazar comanda?!
... Ci si riesce a dare un calcio in culo da soli?
Sposto lo sguardo sui miei piedi.
No. Sto diventando rimbecillita.
E va bene, fanculo al mio oramai già decomposto cuore: leggiamo sta merda e facciamola finita.
...
.....
........
I miei occhi arrivano infine all'ultima parola.
Si, erano molto brutte le notizie. Avevo ragione.
Una fitta mi attanaglia lo stomaco. Vorrei vomitare, ma credo mi risparmierò per quando sarò là.
Se ci andrò.
Innanzi tutto, qualora decidessi di si, sarà solo per fare coraggio a mia cugina, non certo perché non voglio disonorare la famiglia. Chissene frega di quello.
E non ho la benchè minima intenzione di accettare qualcuno di quei leccaculo arrapati; alias i figli dei suoi ricchi e potenti amici.
Non gli viene in mente che qui possa aver trovato qualcuno?! Mah.
Mio padre ovviamente non ha mai saputo un cazzo della mia vita sentimentale, e quando stavo con Blaise non è capitata l’occasione che un membro ricevesse il marchio, quindi non so come avrebbe reagito se lo avessi portato con me.
Male suppongo.
Ma al momento meglio che nemmeno ripensi a Blaise, sennò mi torna il super scazzo di prima.
Anzi, a dire la verità non mi è ancora passato, solo che è stato oscurato dalla nuova rottura di palle.
Già questo fine settimana non sono riuscita a godermelo, figuriamoci questo.
Il mio caro quanto maleducato gufo non se ne va, si sta lisciando le penne senza alcuna fretta: questo significa che il messaggio richiede una risposta.
Se è stata una tortura leggere riguardo questa cosa, non oso immaginare scrivere.
Beh cerchiamo di vedere i lati positivi: posso dirgli su.
... O almeno far capire le mie intenzioni.
Si ecco, se preferisco evitare conseguenze disastrose è meglio che mi attenga al galateo, o per lo meno nei limiti della decenza.
Giro la lettera con le mani appena tremanti e tiro fuori la penna con la boccetta di inchiostro dalla borsa.
Appoggio tutto sulla balaustra e cerco di premere con forza sul foglio aperto del tutto.
Che cretina che sono, prima di comprimerlo a forza in un volume di tre centimetri cubi potevo pensarci meglio. Fanculo.
No, anzi, sapete che vi dico? Meglio, così quando leggerà saprà quanto fastidio mi ha dato.
Osservo soddisfatta la carta costellata di pieghe che storpiano la sua forma e non le permettono di appoggiarsi completamente sulla superficie piana di pietra.
E ora passiamo alla parte difficile.
Distrattamente, mentre già mi sono persa nel fiume di parole che avrei da dire e che mi stanno attraversando la testa, afferro la boccetta di vetro col liquido nero.
Porto una mano sul coperchio che lo chiude impedendo all'inchiostro di uscire, ruotando il polso per aprirlo.
Che potrei dire? 
Che li odio?
Che mi hanno rotto i coglioni ogni singolo istante della mia vita?
Che senza di loro starei meglio?
No, non posso. Devo aspettare ancora prima di poter mandare tutti loro a fanculo.
Tranne Helen, ma sicuramente dopo mi impediranno di vederla.
Conviene comunque aspettare che finisca la scuola. Già, l'età non è un problema: a causa del fatto che stiamo ripetendo tutti quanti  l'anno, ci ritroviamo ad Hogwarts diciottenni, noi del settimo (a parte chi li compie a fine ottobre, novembre o dicembre).
Ma che cazz.. sposto innervosita lo sguardo sul tappo della boccetta, che non sono ancora riuscita a togliere.
Parte difficile ho detto? Io intendevo lo scrivere, ma anche riferito ad aprire sto cazzo di barattolo va bene.
Oh ecco, grazie all'ira accumulata finalmente ci sono riuscita.
Appoggio di lato il diabolico coperchio con la mano destra leggermente sporca di  inchiostro a causa della mission impossible appena affrontata.
Intingo la punta della piuma e la porto sopra al foglio.
Senza che me ne sia accorta sono già passati un paio di minuti.
E non ho ancora scritto un cacchio. Su, non sono così rammolita dopotutto... spero.
Finalmente la mia mano inizia a muoversi per scrivere.
Il sabato ci sono solo i preparativi, quindi non è necessario che io ci sia. Verrò lì domenica mattina. Per precisare: non accetterò mai nessuno di quei tipi che intendi rifilarmi. Sono solo dei maniaci e non intendo, ripeto, non intendo averci niente a che fare. Non li accetterò mai, fattene una ragione. A domenica, dì a Helen che ci sarò, solo per lei.”
.. Così può andare.
E non ho intenzione di rileggerla per controllare, perchè ne ho fin sopra i capelli.
Piego il foglio, stavolta in modo corretto, come era in principio (beh, più o meno) e lo rimetto nella busta.
Ecco qui, come nuova! Sè..
La allungo ad Hallow, che iniziava leggermente a spazientirsi: la riospita nel becco, per poi distendere le enormi ali nere e involarsi verso casa sollevando un leggero venticello.
La sua sagoma inizia a sparire alla vista.
Il che vuol dire che sono qui impalata da un bel po'.
Beh, tra una cosa e l'altra mi sono davvero rotta i coglioni.
Ho bisogno di sfogarmi, devo trovare Daph.
Spero per lei che una volta si rompa definitivamente le palle e mi mandi a quel paese, così non dovrà più starmi a sentire.
Scendo dalla torre con una certa fretta e miracolosamente non rotolo giù per le scale.
Oh, però adesso è ora di cena. Hm, chiederò se è disposta a venire a Hogsmade con me.
Ecco, questa è una di quelle volte che posso dirmi anche codarda.
Torno alla scalinata principale con passo svelto, e inizio a scendere verso i sotterranei.
Appena arrivo ad essi, l'umidità si fa sentire. Se qui dentro anzichè freddo ci fosse caldo, ci sarebbe da spararsi una Avada.
Oh, la Mcgrannit, che non so per quale ragione si trovi qui, sta riprendendo un Serpeverde del secondo anno, spero non perderemo troppi punti.
Ah, ma alla fine che m'importa? Sono già due, e con questo tre, anni che ho ben altro a cui pensare. Io come gli altri cinque.
Eccomi al piccolo spiazzo col quadro: pronuncio la parola d’ordine ed entro.
Fortunatamente non c’è Blaise, altrimenti lo uccidevo con le mie mani, parola mia.
Non ho tutto il tempo di sto mondo per trovare la bionda, quindi cerco di individuare qualcuno che può darmi l'informazione.
Mi avvicino a Millicent, seduta sul divano che parla con una ragazza castana, i capelli raccolti in una coda di cavallo.
“Ehi Milli, hai visto Daph? Era con te oggi pomeriggio no?”; si volta a guardarmi “Si, eravamo insieme fino a un’oretta fa, credo sia in camera.”
Ah, si in effetti potevo prima controllare. Ma se non ci fosse stata mi sarebbe solo salito il nervoso, quindi, dato che già così è molto, non vedo perchè correre il rischio.
“Ok grazie” le faccio un mezzo sorriso di ringraziamento, tanto per non sembrare isterica.
Ma forse ho solo peggiorato la situazione.
Mi dirigo su per le scale dei dormitori femminili, per poi entrare nella mia stanza.
Effettivamente ci sono sia Daph che Pansy.
Quest’ultima mi guarda allarmata a causa della sclerata di oggi pomeriggio, in sua presenza.
Mica ho ucciso Blaise, può anche darsi una calmata!
Sospiro, “Rilassati Pansy” rompo il ghiaccio.
Quella sposta gli occhi su Daphne, che si rivolge a me severa: “Mi ha raccontato che è successo in comune”.
Bene, cosa vuole? Farmi una ramanzina? Ma che la faccia a quel coglione, non a me!
Entrambe sono sedute letto della mora e non accennano ad abbassare lo sguardo da me.
Storcendo il naso a causa del fastidio, appoggio la borsa di fianco al mio comodino.
“Allora saprai anche che, una volta aggiunto a quel fatto una lettera di mio padre, avrò voglia di mangiare fuori da qua.” Sbuffo.
Impostata così, la frase, richiede una risposta che tratti una faccenda diversa da quella di cui volevano parlare.
Me ne compiaccio.
Una traccia di preoccupazione occupa gli occhi della bionda.
“Una lettera di tuo padre? Che è successo?” chiede corrugando la fronte;
Bene, bene, bene. Argomento Blaise evitato ancora una volta, ma chi sono!
“Helen deve ricevere il marchio, domenica.”
Si irrigidisce di colpo: sanno entrambe perfettamente di che parlo.
“Capito." dice con voce più bassa, "Andrai là solo per lei eh?” vedo che capisce al volo.
“Esatto, anche perché si è messo in testa di nuovo di trovarmi un rampollo al quale consegnarmi. Neanche fossi un oggetto …” una smorfia si dipinge sul mio volto.
Riflette.
"Potrebbero non essere tutti così malaccio come dici.." indovinate a chi appartiene la frase. Si, è di pansy. Avete vinto un viaggio in Australia.
"Oh si, credimi, non fanno per me." magari per lei si.
Scommetto che ci andrebbero d'accordo: sia lei che loro sono assatanati da quel punto di vista.
“Se vuoi ti accompagno” sposto lo sguardo da pansy, che stava per dire qualcosa, a Daph.
E' decisamente convinta della proposta fatta.
Ma no, non posso.
Vorrei tantissimo ma ho paura che le succeda qualcosa.
“No, mi farebbe piacere ma non posso portare nessuno, ha scritto.” Spiego amara.
“Hm. Sicura?"
Annuisco.
Tutte e tre rimaniamo in silenzio, poi la bionda gli mette fine.
"Che ne dici Pans, la portiamo a sbronzare un po’?” a questo punto si vede costretta ad alleggerire l'atmosfera; l'unica cosa che può farmi stare meglio è pensare ad altro, e, ci giurerei, lei lo sa.
L'altra ovviamente ghigna “Buona idea”.
Per lei è sempre una buona idea sbronzarsi.


Insomma eccoci tutte a Hogsmade.
Abbiamo mangiato in un nuovo posto, di cui mi sono già scordata il nome; poi siamo andate in un bar, e alla fine le uniche a sbronzarsi sono state loro.
Ci avrei scommesso la bacchetta, ed infatti..
Ma guarda te: siamo lungo la strada in pietra grigia, illuminata da lampioni che porta nella direzione di Hogwarts (ma non ci arriva), e stanno ridendo come idiote per ogni cazzata.
Daph inciampa? Pansy ride!
Pansy sbanda? Daph ride!
Passa qualcuno? Tutte e due ridono!
Francamente comincio a sembrare più responsabile, se confrontata con loro.
... No, cazzata.
“Ragazze, su, torniamo al castello.” mi sta venendo mal di testa.
Pans urlacchia “No, aspeeetta ancora un po’” e poi ridono entrambe.
Sè, buonanotte.
Ho capito, qui ci vuole la smaterializzazione.
Tiro fuori la bacchetta e le prendo a braccetto: dalla loro faccia sembra che credano le stia portando in discoteca. 
Guarda te che mi tocca fare.
Eseguo l’incantesimo.
Ci smaterializziamo, per poi ricomporci appena fuori Hogwarts.
E meno male che nessuna ha perso pezzi.
Nessuno, seppur del settimo, a parte le tre Grazie, ovvero Potterina, Weasleyuccia e la Granger, la sanno eseguire alla perfezione. Però per quanto mi riguarda ci riesco abbastanza bene. 
Vomitano a causa del riassemblamento; alzo gli occhi al cielo.
Che schifo.
Meno male che quando ci succede alle feste non mi riesco a vedere.
Ok, ora cerchiamo di non farci sgamare dai professori fuori orario e con ste due qui ubriache.
In una ventina di minuti buoni riesco a portarle di nuovo all’interno, e dopo un’altra ventina, finalmente in stanza.
Ma io direi che era anche ora!
Cavolo che faticaccia.. mai più. MAI PIU'.
La prossima volta le mollo a I tre manici di scopa e chi s'è visto s'è visto.
Appena sdraiate sul letto si addormentano come pere cotte, ancora vestite.
Ne approfitterò per andare a chiedere il permesso alla preside, per allontanarmi così tanto dalla scuola domenica.
Cammino per i corridoi totalmente vuoti, giungendo all’ufficio.
Anche se sono fuori orario dirò che è perchè l'ho ricevuta ora, la notizia.
Detta la parola d’ordine, la statua di fenice si alza e mi porta davanti a una porta. Busso.
“Avanti”; la apro ed entro. Ho sempre odiato questo ufficio, mi mette ansia.
Non mi siedo, rimango in piedi, tanto sarà una cosa veloce.. spero.
“Rin” mi accoglie da dietro il tavolo la Mcgrannit un po' sorpresa, mentre si leva gli occhiali che stava usando per leggere dei fogli sulla scrivania; “dimmi pure.”
Come cazzo fa a ricordarsi ogni nome di ogni studente? Me lo sono sempre chiesta.
Vabbè, chi è nel settimo oramai lo conosce da un tot, ma gli altri.. boh.
“Mi scusi se la disturbo a quest'ora, ma l'ho appena saputo ed è urgente."
Annuisce  e così continuo: "Volevo chiedere il permesso per andare a casa, domenica. Chiedo perché è parecchio lontana. Ha presente le abitudini della nostra famiglia, non è vero?”
Deglutisce: è diventata nervosa anche se cerca di nasconderlo.
“Si, mi ricordo” non ha mai apprezzato questa cosa, come me del resto, ma ha sempre rispettato mio padre. Bah.
“Mia cugina deve ricevere il...” Spiego riluttante, ma vengo interrotta mentre sto parlando; “Se è per questo non c’è problema, sei libera di andare” sorride ancora, non certo tranquilla, e fa un cenno di assenso prima di tornare ai documenti davanti a lei.
Oh è parecchio paurosetta! “La ringrazio, arrivederci” ed esco dalla stanza più che volentieri.
Mi incammino di nuovo verso la mia camera. Mi pare ci sia una festa dei Tassorosso questo sabato. Bene, così mi godrò la serata prima della partenza.
Resta però il fatto che devo pensare a come evitare quei figli di papà che mi romperanno i coglioni tutto il tempo dopo la cerimonia. Mah, mi inventerò qualcosa.
Sono morta di sonno ora, me ne vado a dormire.

Il sole filtra dalle finestre e come ogni santo giorno, mi sveglia e mi rompe le palle.
Maledetta me che scelsi questo letto, appena arrivata in camera.
Sulla traiettoria della luce mattutina ci sono io per prima, quindi le altre due si svegliano sempre dopo rispetto me.
Hm oggi abbiamo lezione alle 10, quindi tra un’ora e mezza.
Mi alzo dal letto e vado in bagno, faccio la doccia, mi sistemo, mi vesto e finalmente posso uscire: scendo le scale ancora un po’ addormentata per arrivare in comune.
Hm credo andrò a mangiare, per non incontrare Blaise più tardi.
Credo che alla fine sia stato saggio non ubriacarsi, ieri sera.
Avrò anche pensato tutta la notte a quella faccenda di mia cugina, ma piuttosto che l'ennesimo mal di testa, indipendentemente se questo è causato da febbre/casini/sbornia, quasi quasi preferisco..
E poi non è questo il momento di avere il cervello annebbiato.
Una volta fuori dai sotterranei, salgo la prima rampa di scala e poi svolto a destra. Mi basterà attraversare questo corridoio per arrivare allo spiazzo dal quale si accede alla sala grande.
Ora vi porrò una domanda.
Pensate davvero che possa rimanere senza scocciature per più di venti minuti?
Si? Peccato, avete sbagliato.
Una mano fredda mi afferra il polso.
Ma porca vacca, no! Stavolta non voglio lasciarmi sballottare come pare agli altri!
Mi.Da.Fastidio.
Oppongo quindi resistenza, ma la figura non molla.
Sapete che vi dico? Mi son rotta proprio il cazzo. 
Gli tiro una gomitata sulle costole, non troppo forte, ma lui anzichè mollarmi, mi afferra per i fianchi e mi trascina a forza di lato, dietro un arazzo, quella che è l'entrata di un passaggio segreto.
Mi appoggia con la schiena contro il muro per diminuirmi le vie di fuga.
"Che ti salta in mente?! Volevi rompermi qualcosa?!"  i suoi occhi sembrano lanciare saette.
Io no, sei tu che vuoi rompermi le palle.
“Draco che cazzo vuoi?! Lasciami stare, non è giornata” ringhio contrariata.
Per impedirmi di andarmene ha inoltre appoggiato le mani ai lati della mia testa.
Lo preferivo quand'era fermo a letto, quando non poteva obbligarmi a fare qualcosa.
“No, non ti lascio stare. Ti ho detto che mi sarei incazzato, bene, guarda un po', lo sono” dice con le sopracciglia corrugate dalla rabbia, e tutt'altro che a bassa voce.
Santo Salazar ci mancava solo questa! Ho fatto l’en-plein!
Dov'è finito il Draco "sonoincazzatoquindistomutoemilimitoadammazzarecongliocchi"?
Mi sarebbe d'aiuto.
“Sai com’è, ho altro di cui occuparmi al momento!" mi freno a forza per impedire di dire tutto.
Mi chiedo se una volta tanto ci riuscirò. 
Mah, dubito.
"Sai che ti dico? Fanculo, non me ne frega niente, adesso rispondi a quella cazzo di domanda!" sbraita.
" Scusa!? Io non rispondo a un bel niente!" no,no,no,no NO. Qualcuno mi fermi porca miseria! "Forse non ti è chiaro il concetto! Domenica devo andare a casa, mio padre vuole darmi a uno dei fighetti figli dei suoi amici come se fossi un oggetto, e Blaise ha detto a quelle puttane del tuo fan club, che non mi lasciano in pace un attimo, che sono andata a letto con te! Quindi togliti dalle scatole e renditi conto che non esisti solo tu!” Urlo fuori di me.
Oh. No, l'ultima frase non volevo dirla sul serio..
Oddio sono più imbecille di quanto pensassi. Prima dico che deve dirci ogni cosa, che non può tenersi tutto dentro e poi gli rinfaccio che fa sempre ruotare tutto intorno a lui?
Ma sono pirla forte!
Come se non bastasse devo averlo confuso per bene a quanto pare, colpa di tutte quelle cose dette in una volta.
La furia nei suoi occhi si è placata, e ora sono governati da qualcos'altro che non saprei decifrare.
Lo guardo: aveva semiaperto la bocca per dire qualcosa, ma una volta pronunciata l'ultima cosa si è stoppato ed è rimasta così, senza alcun suono che provenisse da essa.
Beh, colpa sua che ha insistito..
Approfitto di questo momento di distrazione per svignarmela “Quindi se non ti dispiace..” dico molto piano un po’ senza fiato e con la voce rotta;
afferro il suo braccio e lo abbasso lentamente per riuscire a passare: lui non oppone resistenza.
“Aspetta” mi dice poi serio, in modo che quasi non si riesca a sentire, prima che esca dal pertugio.
Forse lo spera davvero, che non lo senta.
Ah, no, non credo: mi ha appena preso, seppur debolmente, il bordo della maglietta per trattenermi, quasi come un bambino.
Tuttavia continua a guardare un punto imprecisato del muro.
Cos'è questo che sento?
Mi da fastidio. Me ne devo assolutamente liberare.
E' quello che si dice senso di colpa?
Si, può darsi.
Respiro a fondo, poi lentamente mi giro, mentre la sua mano abbandona la stretta.
Le sue pupille si spostando sulle mie, e qualcosa in esse mi colpisce.
"... Scusa" bisbiglio come un'idiota.
Perchè lo sono. Non è da me scusarsi. Nemmeno ricordo quand'è stata l'ultima volta che l'ho fatto.
Però adesso sento che è la cosa giusta.
"Ti ho sentito, quando eri fuori dall’infermeria.” lo dice immediatamente, coprendo l'ultima parte della parola da me pronunciata, come se volesse ignorare, passare oltre sia alle mie scuse che alla frase per cui ho dovuto farle. 
Aspetta un attimo. Che ha detto?
Ecco, lo sapevo! Colpa di Nott accidenti.
“Non tutto, ma qualcosa si.” completa.
“Bene, mi fa piacere.” Dico in tono sarcastico.
I suoi occhi grigio azzurro continuano a guardarmi. Scommetto che la mia frase di prima gli ronza ancora in testa..
Tuttavia: “Perché l’ha detto?” chiede riferito a Blaise mascherando i sentimenti come suo solito.
Faccio una risatina, sempre sarcastica e un tantino isterica aggiungerei.
“Non ce la faccio Draco, non ne posso più. Chiedilo a lui se vuoi, io con Blaise ho chiuso.”
Alza una sopracciglia poco convinto.
Chissà quante volte devo averlo detto.
"Davvero." confermo con un tono che non ammette repliche.
E che non si azzardi a dire qualcosa per difenderlo.
“E che è l’altra cosa di tuo padre?” il suo sguardo mi impala come fossero cento chiodi.
Santo Salazar la sua voce, mi fa tremare; non intendo di paura, oh no.
Da quando mi fa quest'effetto?
“Esattamente quello che ho detto.” Dico secca “Domenica, mia cugina riceverà il marchio” faccio una smorfia indicando il punto in cui ho il tatuaggio, altrimenti potrebbe confondersi col marchio nero.
“E durante la festa mio padre vuole combinare un fidanzamento tra me e uno tra i figli dei suoi amici. Per facilitare degli affari.” altra smorfia.
Tanto lo sa anche lui che glielo sto dicendo solo per sfogarmi.
“Magari trovi quello che fa per te” dice serio dopo un minuto di silenzio. Mi sembra Pansy.
Oddio scusate ma mi viene da ridere; e infatti mi lascio scappare un’altra risata sarcastica “Quelli sono tutti dei maiali, già varie volte ci hanno provato. Non intendo ripetere.”
Quindi non diciamo cretinate per favore.
Perchè ora non me ne vado?
Perchè rimango ferma come una stupida? Che aspetto?
Datemi una risposta o giuro che impazzirò prima o poi.
Pensa. “Porta con te Daphne.” Suona come un ordine, non come consiglio. Ma per stavolta ci posso passare su.
Ah sicuro, e per lui io non ci ho pensato?
Lei stessa ieri s'è offerta, ma se venisse potrebbe succederle qualsiasi cosa. Quindi no. Poi ci manca solo che uno di quegli allupati ci provi anche con lei.
“Mio padre vuole solo persone di famiglia. Ma di questo me ne fotto. Il problema è che potrebbero importunare pure lei.” Alzo gli occhi al cielo per il suo patetico tentativo di trovare una soluzione.
Lasciatelo dire Malfoy: in questo genere di cose sei negato. Così come gli altri due della compagnia.
Da sempre, nel gruppo, chi ha le idee più intelligenti è Daphne. Ma qualche eccezione si può fare per i tentativi di sabotaggio alla "buona condotta" dei grifoni, di cui una buona parte del merito va attribuito ai ragazzi. Un buon 50% a loro e l'altro 50% a noi ragazze. Fifty-fifty.
Però alle risse partecipano solo loro, e noi ci asteniamo. Idem per i Grifondoro: la Granger, Weasley femmina e il resto di quelle squinternate rimangono fuori dallo scontro corpo a corpo. D'altronde chi vuole dimostrare di avere più forza non sono certo le donne (però un pugno a Cho Chang lo tirerei volentieri, così magari ha un motivo per piangere davvero).
Sembra assorto nei suoi pensieri, è come se non vedesse più nulla.
Si appoggia al muro dietro di sé, continuando a pensare.
Sé, non ho tutto il tempo, io. Faccio prima ad aspettare che Gazza si faccia una doccia. Il che è tutto dire.
“Senti, non darti tante pene." dico ironica "Me la so cavare, non ho cinque anni.” 
Veramente non è esattamente quello che ho dimostrato alle prese con Dawson, ma è successo solo una volta che proprio non riuscissi a liberarmi di uno scocciatore del genere.
Mi volto decisa ad uscire dal pertugio.
“Vengo io.”  …
Mi volto sconcertata: s'è scostato dalla parete e mi fissa. Ha ripreso un tono deciso.
...Oddio è impazzito. Del tutto.
“Ma sei matto?!” aggrotto la fronte.
È totalmente, completamente, decisamente fuori di testa.
Ma poi che cazzo gliene frega!? Giusto per farsi una scampagnata immagino! Eh poverino, farsi una, come minimo, ragazza al giorno lo fa annoiare!
Fa cenno di no con la testa senza mutare l'espressione. “Ti accompagno.” Ripete più sicuro di prima.
"Si, certo, l'importante è crederci"  riporto lo sguardo verso di lui, dopo che ne avevo deviato la traiettoria per la durata di questa frase.
Si, sto cercando di nascondere le sensazioni tramite il sarcasmo ed evitando di incontrare per troppo tempo i suoi occhi, va bene?!
Sembra talmente sicuro di sé che ogni cosa che gli potrei dire non lo farebbe cedere; ma ci devo provare. 
“No, no,no,no e no.” dico scuotendo la testa “Figuriamoci, lascia perdere”.
Ma non desiste e continua a rimanere immobile ad osservarmi: rifletto qualche secondo valutando la cosa.
Ma che cazzo dico? “No.” scuoto di nuovo la testa più convinta “Non se ne parla.” ribadisco con tono fermo.
Di certo i rompipalle non ci proverebbero con lui (credo coff coff), ma non è questo il punto.
“E allora come fai scusa?” ascoltandolo attentamente si può cogliere una sfumatura di irritazione a causa del mio rifiuto.
“Mi arrangio, ecco come. Non è un concetto difficile, no?”; alza un sopracciglio con aria da "ma fammi il piacere".
“Ora, con o senza il tuo permesso" inizio infastidita ricordandomi di come mi ha trascinata qua dentro senza consenso "vado per i cazzi miei. Chissà come ogni volta che rimango da sola con te finisco per andarti a dire i fatti miei” alzo gli occhi al cielo maledicendo me e la mia linguaccia, mentre lui fa un mezzo sorrisetto divertito.
Mi blocco con la bocca semiaperta perchè mi accorgo di una cosa.

"..ogni volta (...)
finisco per andarti a dire i fatti miei"

...Detto in questo modo sembra che non faccia altro che parlare di me, quando io stessa l'ho accusato (ingiustamente) di questo poco fa. ... Ho toppato di nuovo.
Quando imparerò che parlare troppo a lungo con la stessa persona mi porta irrimediabilmente a fare figure di merda? Mai se continuo di questo passo.
Una volta di nuovo nella realtà, il mio respiro riprende di scatto e chiudo la bocca.
Santo cielo, sembra che vada a pile!
Nelle sue pupille si intravede un barlume di curiosità per il mio movimento.
Ok, forse posso sperare che non abbia afferrato il concetto contenuto in quella frase.
Sono sicura che rimarrebbe sconcertato se sapesse i discorsi mentali che mi faccio. A volte mi sento.. hm, aspetta, come si chiama?
Quell'essere astruso, personaggio di una famosa saga di libri babbana che mia madre (avente un'inspiegabile attrazione a collezionare cose babbane ma disprezzando i babbani stessi) mi aveva rifilato da leggere a dodici anni, facendomi credere che fosse di uno scrittore magico solo per farmi ammettere che mi era piaciuto lo stesso.
Ah, ma sicuro, ora mi ricordo: Gollum.
Si, a volte i miei scatti di personalità mi ricordano quanto per quel verso io assomigli a quel.. coso.
Tranne per il suo aspetto. In quello è più simile a Weasley.
“A dopo” lo saluto con un cenno del capo ed esco scostando l'arazzo.
Finalmente! Cominciava a mancarmi l'aria.
Minchia è uscito dall’infermeria puntuale come un orologio svizzero.
Ma tu guarda, voleva pure venire! Quello non è proprio a posto tsk. Ma di brutto.
Oh però … almeno così ho evitato di dover rispondere a quella domanda... muahahah sono un genio!
... Sè, aspetto un pezzo.
Entro nella sala grande popolata da studenti con la solita faccia ebete mattiniera stampata in viso; mi dirigo verso il mio tavolo, dove ho individuato Nott, da solo.
Ohh questo va oltre le mie più rosee previsioni! E' infatti difficile non trovare Zabini a mangiare a quest'ora.
Mi siedo di fianco a lui con poca grazia, anzi, mi lascio cadere sulla non certo morbida panca (yes, oggi ci sono le panche al posto delle sedie e non chiedetemi perchè.).
Colpa dello svegliarmi costantemente prima di quello che dovrei.
Mi guarda di sottecchi per alcuni minuti.
Gli do un minuto poi se non ha ancora smesso vede..
Come volevasi dimostrare, eccolo lì che ancora non la pianta.
"Dove?"
Cosa sta dicendo?
"Che?" chiedo accigliata.
"Dove la devo piantare?" ghigna divertito.
Spalanco gli occhi furiosa "Theo, stavi usando Legilimens su di me!?" urlo ad alta voce piuttosto sconcertata scattando in piedi.
Ma come cazzo si permette!?
Mi guarda scettico "No, certo che no. Altrimenti avrei scoperto cose parecchio interessanti vero?" 
Mi risiedo appoggiando i gomiti sul tavolo e sostenendo la mia testa con le mani che uso per massaggiarmi le tempie; gli occhi chiusi.
Diamoci una calmata va.. Non mi fa bene incazzarmi di prima mattina, se poi succede due volte c'è un'abbondante probabilità che poi rimanga in questo status < perennemente irritata mode on > per tutto il giorno.
"Stavo solo immaginando quello che avresti potuto pensare, e a quanto pare c'ho preso." alza un angolo della bocca per poi girarsi e tornare a mangiare.
Si, si, taglia corto. Dove vuoi arrivare?
“Prima ho incontrato Draco mentre usciva dall'infermeria. Mi ha detto che era incazzato con te.”
Sicuro, senza il suo aiuto non l'avrei mai capito! Sè.
Hm..il che vuol dire che dopo aver incontrato Nott, è rimasto lì ad aspettarmi in agguato! Dico, ma non ha niente da fare?!
Oh ma che sciocca, ovvio che no.
“Lo so perfettamente che l’avevo fatto incazzare. Ad ogni modo grazie ai miei insulsi giri di parole l’ho scampata. Come..” faccio una pausa involontaria; "Come sempre del resto." Dico compiaciuta. Ma lo so che è una balla bella e buona (ehi, divertente. Balla bella e buona, balla bella e buona, balla bella e.. ok no.) quest'ultima frase.
Ridacchia a bassa voce; “E come avresti fatto? Sentiamo”
Cos'è, crede che me lo sia fatto? Probabile, del resto è Nott.
“L’ho riempito talmente tanto di parole che ha avuto altro a cui pensare piuttosto che a quello che voleva dirmi.” Si, lo so che non dovrei infierire mentre non c'è..
Dovrei farlo quando c'è. Eheh
Il moro torna serio; “Hai raccontato della faccenda di Blaise?”
Mi irrigidisco. "Tu?"
"No. Volevo lasciarti il privilegio" risponde con un velo di sarcasmo.
Oh, ma quanto è gentile. ... Cioè, ma sfotte!?
“... Ho solo detto quello che aveva risposto al suo fan club del cazzo, e per il resto, che doveva parlare con lui se voleva sapere di più, perché io ne ho le tasche piene.” Annuisce distrattamente. Torniamo entrambi al cibo.
Lo sguardo però, prima, mi cade al tavolo dei Grifondoro: Weasel e Potter stanno parlottando con la Granger; di cose serie a quanto sembra dalle loro espressioni.
Hm? Che ha da guardare il rosso? 
“Che vuole Lenticchia?” ah ecco anche Theo se ne è accorto.
Infastidita noto come ora tutti e tre si siano voltati nella mia direzione.
Arriccio il naso; “Mah” alzo le spalle “che vuoi che ne sappia.”
Ah, basta che non sia che abbia riferito quello che gli ho detto sui Serpeverde perché sennò sono nella merda.
Vabbè, se fosse, l’importante è che non lo sputtanino oltre al loro trio insulso. E comunque dubito fortemente sia quello.
Finisco il croissant e poi mi alzo dalla panca “Io vado, ci vediamo alla serra” lo saluto.
“Ye” dice Nott, che sta per un si.
Cammino fino ad uscire dai grandi portoni.
Appena fuori incontro la Bulstrode che decide di saltare la colazione per questione di linea, e quindi mi accompagna direttamente a Erbologia.
Poi, “dieta”, me lo immagino! E tra l’altro in ogni caso non si deve saltare dei pasti ... Vabbè peggio per lei.
E poi non mi pare non abbia successo con i ragazzi (al contrario di quanto dice lei, ed è per questo che sta a dieta).. beh ecco, diciamo che in confronto a Pansy è sicuramente più nella norma.
Usciamo in giardino: il sole picchia forte nel cielo senza nuvole, e fa caldo. Un dannato caldo. E stavolta non sono io che ho la febbre.
Non sembra proprio autunno, ma piuttosto ancora estate.
Stiamo camminando beatamente lungo la stradina di ghiaia bianca e fine per raggiungere la meta, la cui entrata è situata all'infuori del castello, quando incontriamo l'altro gruppetto ben definito di Serpeverde (ma meno famoso si intende.) pendente dalle labbra di Bole. Ovvero lui ne è il leader.
“Millicent, Erinn, quale onore” ghigna affiancandosi a noi due.
Leccaculo.
“Come va? Rin ho sentito che le cose tra te e Blaise non vanno a meraviglia” ghigna di nuovo.
Ma crepa.
Stringo i pugni “Farsi una dose di cazzi propri si dice che aiuti a socializzare col prossimo, lo sai Bole?” lo sfotto infastidita; Millicent se la ride per bene.
“Per questo mi piaci Feine, aggressiva al punto giusto” ridacchia l’altro cercando di mettermi un braccio intorno ai fianchi.
Serro i gomiti per impedirgli la manovra “Mi pare di averti detto di non toccarmi” ribadisco scocciata il concetto che avevo espresso in riva al lago qualche giorno fa.
La prossima volta glielo trancio... il braccio. ... Magari anche altro. Sempre che ce l'abbia.
Se una dice no è no porca troia! Ma lo capisce?! Ne dubito: il suo cervellino è grande quanto un billywig! E ruota tanto quanto quello! Per questo non capisce un cazzo. Compatiamolo.
Ma anche no.
Ritenta e io scosto il suo braccio con una mossa netta.
“Non obbligarmi a schiantarti” sibilo infastidita. Sono sempre troppo buona. Infatti sia il suo braccio che l'altra cosa sono ancora al loro posto.
Ridacchia; santo Salazar lo strozzerei.
“Vedrai che sarai tu a venire da me prima o poi” ghigna per poi tornare verso il suo gruppo.
Ma contaci.
“Sé, col cazzo” dico piano a Millicent; lei ride di nuovo “Ma guarda che è un bel ragazzo, io se fossi in te ci farei un pensierino” ghigna ebete.
… “bel” e “ragazzo” non sono due parole che metterei nella stessa frase, riferendomi a Lucian Bole, proprio no, almeno per quanto mi riguarda; mentre oggettivamente si, non è da buttare via.
“No, non mi interessa minimamente, te lo cedo volentieri” ricambio il ghigno.
Eccoci arrivate alla serra, dove, oltre a noi e al gruppetto di Bole, ci sono già Daph e Blaise, e quest’ultimo è alla destra di quella.
Pff ma mi fanno ridere: so benissimo che questa è una tattica di Daphne, per cercare di riavvicinarci, ma non ne ho la minima voglia, per cui mi metto dalla parte opposta del tavolo di fianco alla mora con cui sono venuta qui.
E sarà meglio che non ci riprovi, a fare una cosa del genere. Deve piantarla: me la sbrigo io, se voglio. E ora no.
Vedendo il suo piano fallito, bisbiglia qualcosa a Blaise e una volta alzatasi, si va a posizionare di fianco a Pansy, appena entrata a braccetto con un bruno del quale al momento mi sfugge il nome. E ti pareva.
Ultimamente poi si lancia su chiunque.
Ecco anche Nott e Malfoy. Se Theo ha parlato dicendo qualsiasi cosa anche lontanamente riconducibile a me, lo sbrano.
Draco si piazza subito di fianco a Zabini, suppongo, e allo stesso tempo non spero, per parlare della famosa faccenda, e l'altro di fianco a lui. 
Infine arriva anche la Sprite, con qualche minuto di ritardo come il più delle volte. A volte mi viene da pensare che abbia una tresca e che sia questo il motivo del suo costante ritardo. Beh, sarebbe divertente se non altro.

Due ore filate di Erbologia distruggerebbero chiunque.
Però almeno essendo già mezzogiorno ho solo un’ora di pozioni e poi sono libera.
Appena congedati dalla professoressa, tutti si affrettano a muoversi verso la prossima meta.
Mi alzo dalla sedia prendendo la borsa, e lanciando un’occhiatina ai due che non hanno smesso di parlare un secondo: strano che non siano mai stati ripresi, bah.
Si, si, sto parlando di Mister Magorium e la bottega delle "meraviglie", alias Malfoy, e Blaise Zabini, la pistola "più veloce" del west.
... Un mezzo sorriso si forma sulle mie labbra a causa di sta cagata che ho appena detto (cioè, pensato), ma cerco di nasconderlo.
Altrimenti penseranno che mi stia facendo un filmino mentale.
Uscendo dalla serra mi affianca Daphne e il sorrisetto sparisce veloce.
“Che caldo qui dentro, stavo per scoppiare” esordisce appena uscite per rompere il ghiaccio.
Lo sa che so che ha tentato di fare.
“Daph, sappi che non ho la minima voglia di parlare con Blaise, quindi ti prego di fare a meno di provare a farci stare seduti vicini.” Le dico chiaramente.
Sospira esasperata “Si, l’avevo capito” un po' rassegnata.
Ci manca solo che lei faccia da Cupido e poi siamo totalmente fottuti.
Camminiamo non troppo veloci verso l’entrata del castello, le prime della comitiva dei Serpeverde del settimo anno che è dietro di noi, appena uscita dalla serra.
Una frase mi fa sobbalzare.
“Torneremo mai come una volta?” chiede piano la bionda, e faccio pure fatica a sentirla.
Pugnalata al petto: oh, certo, come ho fatto a essere così stupida …
Sto facendo soffrire tutti a causa della situazione tra me e Blaise.
Ma sono davvero idiota.. se non mi fossi avvicinata a loro in alcun modo sarebbero più felici.
Forse l'idea di Blaise non era così male.. se rivolta a me. Dovrei andarmene io.
“Non lo so” sussurro piano cercando di trattenere la mia voce che minaccia di spezzarsi.
Però sono all’ultimo anno, tanto vale finire e poi non mi farò più vedere; si farò così.
Mentre sono immersa nei miei pensieri si accosta vicino a me di nuovo Bole.
“Siamo giù di morale?” chiede cercando di mettermi
, stavolta, un braccio intorno alle spalle.
Ma che due coglioni, mi lascia in pace un po’, questo?!
Vorrei proprio sapere perchè ci tiene tanto a rompermi le palle in questo modo.
Me lo scrollo di dosso “Basta Bole, quante volte lo devo dire!? Lasciami stare cazzo!” alzo la voce scocciata. Adesso ha proprio raggiunto il limite. 
L'ho avvertito già tre volte. Alla quarta, ovvero questa, se permettete mi scassa un po' le balle.
“Ehi calma” dice per difendersi;
“Dai ma mollala in pace un attimo” gli si rivolge Daphne.
Ecco, ecco! Sagge parole! Dovrebbe ascoltarla.
Aumento il passo per seminare la fila dei verde-argento e ci riesco: entrata nel castello prendo una strada alternativa, in modo che non li rincontri prima di arrivare a pozioni. Infatti così succede.
Nei sotterranei arrivo nel corridoio dal quale si accede alla classe. Saranno già dentro immagino.
Ah no, non tutti.
Azz.. Blaise appoggiato al muro di fianco la porta sembra stia aspettando qualcosa.
Anzi, qualcuno. Me.
Infatti eccolo alzare gli occhi per guardarmi.
Mi avvicino alla porta simulando indifferenza, ma quando appoggio la mano sulla maniglia per entrare, quello mi chiama.
"Rin" sempre atono come al solito di questi tempi.
< Rin > un cazzo.
"No Blaise. Non voglio parlarti, ascoltarti e, preferibilmente, nemmeno vederti se è per questo." Infatti non ho ancora portato il mio sguardo nel suo e non intendo farlo.
Mi dispiace per lui dopotutto, ma ha fatto troppo il bastardo.
Pensa che mi sia già scordata la scenata di ieri?
Pensa che mi sia già scordata della merdata che ha combinato?
Beh, no. E non lo farò così facilmente, se non per un buon motivo.
Appena un secondo prima che inizi a premere la mano sulla porta per entrare, lui mi afferra l'avambraccio e mi tira per farmi girare verso di lui.
Non dista molto, solo mezzo passo.
Il mio cuore sussulta. Ecco, ho fallito. i miei occhi hanno incontrato i suoi.
"Per favore" non molla la presa al braccio.
La sua voce ora è più seria e marcata, i suoi occhi più decisi.
Inutile insistere Blaise.
"No. Non ti ascolto. Ritenta quando avrai più di tre anni." con uno strattone mi libero dalla presa, e ancora più irritata di prima entro finalmente in classe, seguita da Blaise un istante dopo.
Certo, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, gli altri due osservano il nostro comportamento: ma capiscono da come si siede Blaise, spostando la sedia rabbioso, che non è andata bene.
Se Draco gli ha detto della storia di mio padre è la volta buona che do fuoco ai suoi capelli con un Ardemonio in modo che rimanga calvo a vita, costretto a portare un parrucchino. Poi darò fuoco anche a quello.
Mi siedo scocciata vicino a Pansy, e lontano dagli altri. Si, anche da Daph perchè s'è seduta vicino a Nott, dietro gli altri due, nella fila vicino la parete opposta.
“Allora, mi dici che hai?” mi chiede, con tono amichevole, ed è per quello che mi sorprende.
Che diamine le è preso? Ben ben, mi stupisce.
Sbuffo, poi rispondo piano “Dovrei cambiare aria..”; quasi strabuzza gli occhi “Stai scherzando? Che ti vengono in mente ‘ste cose?”
“Pansy, sappiamo tutte e due che se non fosse successo quello che è successo con Blaise, saremmo tutti più uniti. Come una volta.” Abbasso gli occhi.
Come è vero quello che ho detto..
Si, sono conscia che mi sto piangendo addosso da fare schifo.
“No, vedrai che si sistemerà, e torneremo come prima a sfottere tutti insieme i Grifoni” ghigna.
Sorrido leggermente, glielo devo. Ma mi costa un certo sforzo.
“Grazie Pansy”
Mi fa l’occhiolino.
Devo rivalutare il mio rapporto con lei: si è rafforzato, nell’ultimo periodo. E non me ne sono accorta fino ad ora.
Non pensavo mi considerasse così tanto da essere dispiaciuta nel caso me ne andassi. ..Wow.
Scommetto che un grifondoro pagherebbe, per sentirla dire una cosa del genere.
Mentre torturo una provetta facendoci scorrere sul bordo il dito svogliatamente, entra Lumacorno e comincia la lezione, ogni tanto alleggerita dalle battute che fa Pans.
... Il più delle volte a doppio senso, ma va bene così.
Una volta ripassato il Distillato della morte vivente, si passa al Veritaserum ( di questo subito mi sono segnata gli ingredienti, appena l'ho sentita nominare in classe la prima volta. E me li ricordo perfettamente:
Artemisia, Sciroppo di Elleboro, Mandragola, Zanne di Serpente, Sangue di salamandra e Asfodelo. E' troppo utile per poter permettersi di dimenticarla.)  e così via.
Termina anche questa e si dirigono tutti quanti alla sala grande per pranzare: beh, tutti quanti tranne me;
però stavolta non sono io che faccio l’asociale: è Millicent che mi ha invitata, quindi.
Devo dire che mi diverto abbastanza, è simpatica (non ai livelli di Daph però, che mi fa spanciare a volte), ma come ho già detto non l’ho mai frequentata molto al di fuori della scuola.
In ogni caso mi continua a tornare in mente il chiacchiericcio ininterrotto tra Malfoy e Blaise durante le lezioni … Già, non mi piace per niente questa storia, meglio se mi tengo alla larga da entrambi; e stavolta ci riuscirò, dovessi farmi Potter.
.. Oddio no, non esageriamo.
Beh, insomma, parola mia che ce la farò.

È venerdì sera e sono fiera di annunciarvi che, si, ci sono riuscita.
Sono tre giorni e mezzo che li evito con grande maestria.
.. Sè, diciamo piuttosto che riuscivo a sfuggire al pelo, ecco.
Un record direi. Dovrei finire nel guinness dei primati magici.
Ma non riesco a compiacermene il giusto perché sono troppo impegnata a pensare a quando sarò a casa … ovvero sarà tremendo e insopportabile.
O insopportabile e tremendo, a seconda dei casi.
Sono in comune con Daphne e Milli, che stanno parlando di uno del quinto, Tassorosso, appena arrivato, secondo loro niente male.
Per me assolutamente orribile.
“Tu che ne dici Rin?” chiede esaltata Millicent, appoggiata allo schienale del divano dove sono comodamente sdraiata e sul bracciolo del quale è seduta la bionda;
“Ragazze non vorrei portare sfiga o distruggere i vostri sogni, ma i tipi tirati come quello sanno da checca”ghigno;
Daph scoppia in una risata sinceramente divertita.
“Checca eh? Vedremo” ghigna sadica l’altra. Beh, se le interessa quello sta messa male.
Di colpo il ritratto si spalanca e ne entra di corsa Pansy, che ci viene subito incontro.
“Ragazze, ragazze!” ci chiama allarmata e col fiatone. le opzioni sono due: o ci ha dato dentro anche il pomeriggio, oppure ha fatto una corsa per venire a riferirci una cosa. “Wei Pans, che succede?” chiede Daphne curiosa e sull'attenti;
“Non si fa più la festa, domani!” si dispera.
Cosa?!
Evviva ora andrò a casa mia diretta senza prima avere l’opportunità di svagarmi, fantastico!
Fanculo, oh.  E di grazia, come mai!?
I tassi sono troppo impegnati a rotolarsi nei cespugli per poter organizzare una feste decente?!
“Che?! E per che cazzo non si fa?!” chiede Milli, mentre io e Daphne ascoltiamo attentamente.
“L’hanno spostata a mercoledì, perché vogliono fare una cosa più in grande di quello che avevano in mente all’inizio” spiega frustrata per l’avvenimento.
Una cosa più in grande? Ah, me lo figuro. Trattandosi dei gialloneri queste fantomatiche aggiunte saranno delle merdate.
Anche se una parte del mio cervello spera vivamente di no.
Ci dev'essere qualcosa di forte, per quando sarò tornata. Così almeno, se non posso prevenire, potrò curare.
“Uffa che palle, insomma niente festa questo finesettimana!” sbotto;
“Vorrà dire che usciamo noi, a Hogsmeade, che ne dite?” propone la bionda.
Così va decisamente meglio. Non sarà al pari di una festa, ma molto meglio che niente.
“Ci sto” approvo subito senza bisogno di pensarci;
“Certo, buona idea” annuisce Pansy sempre pronta a far baldoria o ad andare in giro;
“Sono dei vostri” si dimostra d’accordo Milli.
Alè, sembra una di quelle scene che si ripetono ogni santa puntata nei telefilm con supereroi prima che si mettano in azione.
Non riesco a trattenere uno sbadiglio: “Hmm sono stanca, credo me ne andrò a dormire” le saluto stiracchiandomi e poi mi dirigo su per le scale dei dormitori femminili con passo lento e svogliato.
Poi oltre al fatto che sono stanca, c’è anche che il trio tornerà da un momento all’altro dalla loro fumata, e non ci tengo proprio ad incontrarli.
Non posso cedere così vicina alla vittoria.
Si tratta solo di resistere domani.
Entro in camera e mi butto direttamente vestita sul letto.
In questi pochi giorni in cui non ci ho parlato mi sono rilassata appena un po’ di più, il necessario perché si riallacciasse invece,il nostro, trio, anche se si può dire che anche Millicent si sta avvicinando a farne parte. Magari potrà sostituirmi.
Ma c'è una cosa che mi infastidisce più del resto. Quelle teste di cazzo mi mancano.
Ripensando a questo, piano piano mi assopisco.

Suona la sveglia, facendomi alzare di soprassalto. 
Strano che non sia stato il sole a farmi alzare dalla "branda".
Ah, giusto, oggi ho lezione un’ora prima, e finisco anche un’ora prima.
La cosa mi rende difficile battere sul tempo i ragazzi, per quanto riguarda la colazione, ma riuscirò anche in questo.
Credo che Daph e Pansy ieri sera abbiano cercato di dirmi qualcosa a proposito dell’uscita, quando sono tornate in camera, ma io ero praticamente già nel mondo dei sogni.
E va bene, senza il "praticamente": stavo dormendo della grossa, contenti?
Mi alzo lentamente col busto, stiracchiando i miei poveri muscoli indolenziti.
Prima che mi dimentichi è meglio se chiedo delucidazioni sulla questione: quindi mi alzo e a piedi scalzi raggiungo piano il letto di Daphne.
“Hm, Ehi Daph” la mia voce ancora impastata.
… Non mi risponde, non avendo sentito la sveglia è ancora lì beata a riposarsi.
Mi rivolgo allora a Pansy: “Pans, che mi dicevate ieri dell’uscita?” quella mugola, poi si gira sul fianco sinistro provocando un lieve cigolare delle molle, per poi riuscire a guardarmi.
Borbotta piano la risposta.
Ho capito tutto guarda. No, neanche una sillaba.
“… Che? Non ho sentito” alzo una sopracciglia.
Lei sbuffa, poi ripete più ad alta voce, tutto d'un fiato “Usciamo a pranzo e per il pomeriggio, perché la sera Millicent vuole provarci col nuovo Tassorosso.” infine esausta fa ricadere la testa, poco fa sollevata, a peso morto sul cuscino, con un altro cigolìo del letto.
Ma che caz … Ridacchio “Ok, capito”.
Basta che Milli non segua le orme di Pansy.. Ci manca solo un'altra ninfomane nel gruppo e poi possiamo fare un'orgia collettiva come si deve.
No.
Vado in bagno a farmi la solita doccia fredda da far drizzare i capelli, per svegliarmi del tutto.
Sotto lo scrosciare dell’acqua mi metto a pensare, inevitabilmente.
Che palle. Giornata del cazzo, a parte l'uscita a Hogsmeade.
Se la sera sono al castello, e non c’è nessuna festa, credo proprio che uno dei due, Draco o Blaise, ne approfitti per cercare di parlarmi, e non so se riuscirei a scamparla anche questa volta.
Va bene avere talento a sfuggirgli, va bene avere culo, ma non sono Salazar in persona.
L’unica cosa da fare è partire stasera, per casa.
Chiudo l’acqua ed esco dalla doccia con la pella d'oca, prima di avvolgermi nell'asciugamano.
Direi proprio che è l’unica maniera, già. Vabbè, è necessario.
Mi vesto con una maglietta mezzemaniche attillata nera, con sopra disegnata in bianco per tutta la sua estensione, una ragnatela bianca. 
Mi piace un sacco (anche a Nott, che se ne voleva prendere una uguale ma maschile), è particolare.
Infilo degli short di tuta aderenti, bianchi, forse un po' troppo leggeri, ma se c'è il solito caldo vanno più che bene. Infine le converse nere sulle quali con un incantesimo ho stampato lo stemma della casa, e poi passo a sistemarmi meglio i capelli e viso. 
Oh, ecco, Pansy s'è tirata su, allora le lascio libero il bagno prima che ricada addormentata o che si faccia qualcuno..
Noto invece Daph ancora in “coma” a letto.
Mi avvicino di nuovo: “Daph, se non ti alzi non facciamo in tempo ad uscire, oggi.” Cerco di farla alzare;
dopo un minuto ci riesco, e si dirige nel secondo bagno, creato momentaneamente da me (è talmente imbambolata che non s'è nemmeno accorta che non è quello solito). Apro la finestra ma un’onda di vento freddo, cioè, fresco ecco, mi investe e mi fa rabbrividire.
Caspita che cambiamento, meglio se mi metto una felpa o mi gelo da capo a piedi.
Cioè, come arrivo io che penso "oggi ci sarà il solito caldo", mi viene su un uragano tra un po'..
Beh no, non è esattamente un uragano, ma è tutto nuvoloso e non premette niente di buono. Anche se personalmente il rumore di pioggia mi piace particolarmente.
Dopo aver scartabellato un po’, trovo la felpa grigio molto scuro con cappuccio e lampo che cercavo.
Parlo ad alta voce per far si che mi sentano le due in bagno: “Ragazze io parto stasera, vado in gufaia per mandare il messaggio, ci vediamo giù”.
Mi chiudo la porta alle spalle prima che possano rispondere (ma ho qualche dubbio che Daphne abbia sentito, per me stava dormendo sul lavandino) e mi avvio verso la meta.
Percorro i sotterranei e salgo la rampa di scale della scalinata principale che mi serve per raggiungere l’uscita dal giardino dell’orologio.
Una volta oltrepassata lo attraverso, come pure il lungo ponte di legno per sbucare poi al cerchio di pietra.
Le persone in giro sono poche, infatti al sabato in genere tutti hanno lezione alle dieci, mentre noi appunto, oggi un’ora prima.
... Se proprio vogliamo essere precisi, le persone in pantaloncini come me sono ben poche.
Non che mi importi, anzi, me ne sbatto completamente; era solo un dato di fatto.
Seguo il sentiero lungo la salita sulla piccola collinetta dove è situata la gufaia ed entro.
E' pieno zeppo di piume fluttuanti che cadono dai ripiani dove stanno riposando i rapaci: un'enorme finestra sulla cime della torretta, perennemente aperta, mi fa desiderare di essermi vestita in altro modo. Se fosse sulle pareti non ci sarebbe problema, ma dato che è in alto il vento che ne entra è peggiore rispetto quello a bassa quota, ovvero rasoterra.
"Cosa vedono i miei occhi" questa voce la conosco, e il suo tono saccente mi da i nervi.
"Feine, hai imparato a scrivere una lettera o sei qui solo per farti una canna?" che stronza rompicoglioni.
"Sta zitta Granger, non sai un accidente di me. Tornatene a leggere il Kamasutra dato che puoi solo immaginare come si fanno certe cose." la mezzosangue lancia saette dalle pupille.
"Stronza"
"Idiota"
"Imbecille"
"Cretina. Levati dai piedi."
"Certo che me ne vado, ma non certo perchè me lo dici tu."
"Bene."
"BENE." ribadisce secca ed irritata.
"BENE." Si, devo sempre avere l'ultima parola o non sono contenta.
Dopo questo scambio di battute intelligente ed estremamente filosofico, sono lieta di annunciare che la riccia se ne va furiosa dalla gufaia.
Ma che si fotta è lei che ha incominciato stavolta.
Oh, ecco Hallow.
Arrivata finalmente al suo posatoio, lo prendo sulla spalla; so che non mi perfora con i suoi artigli, dato che mi riconosce.
Mi appoggio al davanzale lì di fianco.
"Sai quando ti dicevo di migliorare i rapporti con gli altri? Non prendere esempio da me."
Lo accarezzo due volte sul dorso, poi tiro fuori dalla borsa carta e penna; questa volta afferro decisa il tappo della boccetta di inchiostro e al primo colpo lo apro.
Ma chi sono!
... Una con dei problemi forti.
Inizio a scrivere il messaggio per la mia famiglia, a cui avevo già pensato ieri sera, più o meno (non è che sia poi molto complicato): “ Cambio di programma, vi raggiungo questa sera; mandate pure Edwin con la carrozza per le venti..
Arrotolo il foglietto e lo lego con un nastro verde alla zampa del gufo nero.
Gli do un biscotto, per gufi ovviamente,  e poi lo incito a partire: “Su, portalo a casa” gli sussurro con un'ultima grattatina sulla testa.
Avvicinatosi al bordo della piccola finestra, spiegando le ali si lancia in volo per il cielo oscurato dalle nuvole.
Ciononostante sembra stia migliorando.. Beh, speriamo.
Torno al castello, incontrando in sala grande solo Milli, che mi dice che gli altri hanno già fatto colazione: molto, molto, moooolto bene.
Grazie alla grifondoro del patetico trio, o quartetto, se contiamo la Weasley, che mi ha fatto perdere tempo, sono riuscita ad evitarli.
Tsè, ma allora qualcosa di utile anche lei può farla.
Appena abbiamo finito corriamo ad Astronomia, arrivando appena in tempo, ovvero quasi calpestando i piedi a Piscia-a-Sinistra.
Ovvero la professoressa Aurora Sinistra, che abbiamo sorpassato mentre pure lei stava varcando la soglia.

A mezzogiorno abbiamo finito le lezioni, ed esco come previsto con le ragazze, a Hogsmeade: dopo mangiato, usciamo a far compere, e trovo un vestito che mi posso benissimo mettere mercoledì, quando ci sarà la festa;in più anche una maglietta, di quelle lucide, ovvero nera, attillata col le spalline strette e i riflessi verde-marroncino scuro.
Ah però anche questa gonna non è male da abbinarci … si prendo anche questa: è fatta dello stesso materiale e dello stesso colore, è corta, cioè arriva sopra al ginocchio ed è a frappe, con una catenella d’argento legata sul fianco sinistro, inoltre la fascia prima delle frappe, quella che dovrebbe circondare parte dei fianchi ("parte" perchè è a vita bassa) è abbastanza attillata.
Anche Daph e Milli trovano un vestito intero ciascuna (la seconda lo vuole utilizzare stasera per sedurre quello là), e Pansy invece un paio di pantaloni, che anche se molto costosi, ha preso in quanto un vero spettacolo.
Dopo aver cazzeggiato in giro, e mi sono divertita molto, per cena mangiamo veloci in un ristorante molto conosciuto, consigliatoci da Nott tempo fa, e torniamo ad Hogwarts.
Sono le sette e mezza quando arriviamo nello spiazzo dal quale partono le carrozze e da cui si può entrare nel castello.
"Milli se poi quello urlacchia e ti chiede di farvi manicour a vicenda, non dire che non te l'avevo detto" ghigno.
Pansy ride "Eddai ragazze, Rin ha ragione, ma lo avete visto?"
"Ohi Milli, sta attenta che se è Pans a dire così, vuol dire che quello sta proprio messo male"
Tutte ridacchiamo.
"Tutta invidia, tutta invidia. E in ogni caso se anche fosse, come mi vede cambia sponda tornando a quella su cui dovrebbe stare" ghigna Millicent malefica.
E di nuovo giù a ridere.
Forse abbiamo un po' esagerato con l'alcool.. hm, no credo proprio che siamo noi che siamo fuori come dei balconi.
Una volta entrate filo in camera per fare la valigia: mi servono solo un paio di cambi dopotutto sto via solo un giorno e una notte.
...A quest’ora i tre staranno mangiando…
Potrei.. No, non devo pensarci, non li saluterò, è troppo rischioso.
Non posso rischiare di cedere nemmeno ora.
Sbircio giù dalla finestra e vedo la carrozza che sta arrivando.
Sospiro. E' il momento.
... Santo Salazar, mi sento tremendamente male e le mie viscere che si contorcono.
Odio essere nervosa. Odio non sapere che mi aspetta. Odio andare a casa mia.
Mi giro verso Pansy e Daph:“Ragazze, vi saluto devo andare, a lunedì.” cerco di avere un tono normale ma ovviamente sembro la solita psicopatica.
“Buona fortuna” dicono entrambe;
Batto il cinque a tutte e due, in quanto sono ben lontana dall’essere Grifondoro quindi non le soffocherò a forza di abbracci e pianti strappalacrime, poi mi avvio verso l’uscita della camera e, in seguito, della comune.
Esco dal quadro, e percorro i sotterranei, con la valigia in mano, salutando qualche Serpe di mia conoscenza lungo la strada.
"Rin, Rin!" oddio no, per carità!
Mi raggiunge di corsa Bole, dopo che mi ha visto dalla parte opposta del corridoio.
"Ma dove cacchio stai andando? Per quanto?"
Se non avessi un orecchio fine non avrei capito un cazzo di quello che ha detto, perchè l'ha pronunciato velocissimo.
"Dove sto andando io a te non te ne deve fregare niente. Idem per il quanto ci sto, via." non mi fermo, continuo a camminare.
Mantiene il mio passo per starmi di fianco: "Devi sempre rispondermi come se fossi un estraneo?" sbuffa.
Cioè, no, perchè lui come si ritiene, in confronto a me?
"Bole toglimi una curiosità. Come ti consideri nei miei confronti?" chiedo molto svogliata, sempre senza arrestare il mio passo.
"Amico.. per ora." Certo, due volte. Anche tre. No.
"Ecco vedi, lo sapevo. No, io non ti considero mio amico, ma solo conoscente. Se pensi che il nostro rapporto sia amicizia allora hai passato troppe serate in compagnia delle Grifone. Ci vediamo" mentre lui si ferma, io alzo la mano a mo' di saluto, senza voltarmi.
Mio amico!? Ma stiamo scherzando spero! Dio, come è caduto in basso.
"Sappi che aspetterò!" lo sento dire ad alta voce da dove si è fermato, per far si che io senta.
Nessuno ti impedisce d'aspettare, ma mi sa che dovrai farlo per un bel pezzo. E le possibilità di riuscita in quello che intende fare sono pari allo 0,000000000001%.
... No forse ancora meno.
A quel punto fa prima a vedere quando la ruota posteriore di una moto raggiunge quella anteriore. Bah.
Eccomi allo spiazzo dal quale si accede alla sala grande e pure al cortile: ho quasi raggiunto il portone quando la porta della sala grande si apre.
Oddio, no.
Ne esce Draco, che appena mi vede inizia a chiamarmi “Rin! Cazzo, aspetta!”
Se è stata qualcuna delle ragazze, ad esempio Daphne o Pansy, ad avvertirlo, giuro che quando torno le faccio uno scherzetto alla serpeverde coi fiocchi.
Faccio finta di non sentirlo ed esco dalla porta, mentre cerca di raggiungermi facendosi strada, spintonando la gente e scapicollandosi per non perdermi di vista.
Sfortunatamente per lui sbatte contro Potter, che è in compagnia di Thomas.
"Potter scrostati" lo apostrofa incazzato.
"Non ci penso nemmeno Malfoy. Cos'è, stai scappando dal paparino?"
"Vattene a fanculo idiota. E tu con lui." dice a dir poco furioso,  poi rivolto anche a Dean. "Siete fortunati che ho fretta, altrimenti un pugno su quel grugno non ve lo levava nessuno. Schifosi grifoni del cazzo" finisce in bellezza mentre si apre un varco a forza tra i due, che lo fissano trucemente mentre si allontana.
Le porte che ho lasciato dietro di me si chiudono facendo un rumore che eccheggia un po'.
“Sera Ed” saluto il maggiordomo che mi è venuto a prendere, quando sono arrivata alla carrozza giusta;
apro la portiera e ci metto dentro la valigia.
Ma no! Eccolo di nuovo!
Malfoy è appena uscito dal castello e con la coda dell'occhio noto come stia scansando chi è sulla sua traiettoria, mentre si dirige verso di me.
Meglio che mi sbrighi.
Entro all’interno del mezzo e mi siedo, con le spalle che danno verso la posizione dove stanno i cavalli; ma la portiera non fa in tempo a chiudersi, perché la mano del biondo la blocca infilandosi nello spazio che rimaneva, e, con una imprecazione di dolore per la mano che s'è schiacciata, entra, sedendosi di fronte a me.
Ansima un po’,  probabilmente ha corso.
Brutto.Pezzo.Di.Deficiente.
Ma chi cazzo glielo ha chiesto!? Anzi, gli ho detto chiaramente di starsene alla larga, e di lasciarmi andare DA SOLA.
Lo sa che vuol dire?! E si che lui dovrebbe saperlo più di tutti..
Ma va a tirare due schiaffi a Bole, che saresti più utile!
“Porca troia, è da circa quattro giorni che mi eviti, e che cazzo!” sbraita, usando Accio con la bacchetta;
dei vestiti e una valigia escono da una finestra del castello, per entrare nella carrozza: sistema il tutto dentro il contenitore nero.
Sospiro irritata “C’è un motivo se l’ho fatto. E mi hai rotto di fare sempre tutto senza ascoltare gli altri. Questa è una cosa personale, se ti dico no è no!”
Sbuffa “Se avessi voluto mantenermi fuori da tutto, allora non me lo avresti dovuto dire, non trovi?" il suo tono irritato mi da ancora più fastidio.
Però ha ragione, in fondo lo sapevo che non avrei dovuto dirglielo.
Se avessi saputo che mi avrebbe seguita contro la mia volontà, allora piuttosto avrei risposto a quella cazzo di domanda insulsa.
"Se non fosse stato per Millicent non sarei riuscito a intercettarti. Astuto partire prima per impedirmi di venire.” Alza gli occhi al cielo.
MILLICENT BULSTRODE. Quando torno la scuoio.
Aspetta, aspetta, aspetta. Ha detto che partivo anche agli altri due? A Blaise?!
... La scuoio, poi la riassemblo e infine la ri-scuoio.
"Se sapevi che" inizio incazzata, ma di colpo la carrozza parte, e con uno sbalzo gli finisco praticamente addosso: fortunatamente riesco ad appoggiare le mie mani sulla parete alle sue spalle, ai lati della sua testa, evitando così di spiaccicarmici contro.
Tra parentesi, a causa dei suoi riflessi, il biondo mi ha afferrato i fianchi, e ora mi guarda, con un sorrisetto divertito e strafottente in una maniera micidiale.
CHE PALLE.
Dio, che nervoso!
"Levati quel sorrisetto dalla faccia" lo avverto secca, e mi rimetto seduta mentre lo fisso malissimo, più infuriata di prima.
"Non ci penso nemmeno" risponde lui mantenendolo.
Oddio, oddio, oddio. tenetemi stretta o lo ammazzo sul serio.
Per pensare ad altro piuttosto che ai cento modi e più che in un secondo mi sono venuti in mente per farlo fuori, continuo quello che stavo dicendo prima di essere catapultata verso sto stronzo.
“Se sapevi che non volevo, mi spieghi perché cacchio lo hai fatto lo stesso, di venire?! T'ho detto che da sola ce la faccio!” sbraito.
“Parla quella che mi ha impedito di dire quella frase rivolto a me stesso." commenta scocciato, per poi rivolgere lo sguardo fuori dal finestrino.
Sbuffo sonoramente.
Io non lo dico in continuazione, che da sola ce la faccio. Lo dico con più criterio di te mister Pagliericcioplatinato.
Rimango a braccia incrociate a fissare torva tutto quello che sfreccia dal finestrino opposto al suo, cercando di farmi passare l'incazzatura.
Ma niente, non ci riesco.
"Non volevo lasciarti da sola con quei tipi” risponde poi (un tantino in ritardo) tirando la valigia a sè e aprendola, per sistemarla ancora un po'; la chiude e la riappoggia di fianco a lui.
Sbuffo di nuovo. Meglio che me ne sto zitta altrimenti gli spacco la faccia davvero. 
Si mette infine a braccia conserte e si mette a fissarmi.
Che fa, sfotte imitandomi?!
“Che vuoi?” gli chiedo molto, molto irritata.
Per colpa sua mio padre mi sbranerà.
“Ho parlato con Blaise.”




Ehilà! :D Intanto: questo capitolo è di passaggio, quindi più breve e direi molto meno interessante, ma vedrete che il prossimo sarà decisamente più movimentato e pieno di GNUS (news) òwò
Grazie mille a chi l'ha inserita tra le seguite e a chi a quelle da ricordare *_* Ovviamente anche alle numerose persone che leggono x3 *non se ne aspettava così tante °ò°   Recensioni sempre gradite, sappiate che anche solo con un "mi piace" mi farete saltare di gioia :D



Dal meno al più recente:

Pomella : Troppo gentileee xDD Oddio, sono contentissima che gli sforzi per scrivere pensando come Rin vadano a buon fine!!! xD Fred/Hermione dici, eh? Hmm perchè no, non escludo la possibilità! xp In tal caso te lo dirò ;D Magari dedicata a te xD  Ahhh ecco, mi pareva infatti XD (per Draco)

Draco:  °__°     *legge recensione
Theo: *da pacca sulla spalla a Draco
Draco:  °_______°    *finisce di leggere recensione
Blaise: "U-una primadonna i-isterica?!"
Kal: "Si lo sei . "
Blaise: "..." *va in un angolino a fare cerchietti per terra 

Ehm ehm *estrae chiavetta con la storia e i tre scompaiono;   Dicevo? xD Ah, si, spero che nonostante sia scarsino, sia piacevole anche questo capitolo x3 Aspetto il tuo commento, sempre che ti vada *___* Ciau!!




A Bastii:  Già, purtroppo la scuola mi ostacolerà parecchio in fatto di tempo ;_; Però spero di riuscire a postare in orario °^°  Yee riesco a scrivere battute che facciano divertiree 8D *corre in cerchio ... Ehm *si arresta e assume aria professional ò_ò  Purtroppo per te Blaise in questo capitolo c'è poco, lo si vedrà di più una volta che i due sono tornati (tranquilla, non ci sarà comunque da aspettare troppo) >_<  Mi fa davvero piacere che ti piaccia, così come si comporta *_* Allora lo troverai ancora meglio quando lo scenario torna ad Hogwarts eheh xD  Anche il fan club di Draco ci sarà di nuovo, e non mollerà la pezza xD  Allor, per il tatuaggio hai ragione, ad un certo punto l'ho chiamato "marchio" e così sembrava legato al marchio nero (pardon xD), quindi in questo capitolo ho specificato che sono due cose differenti x33 Si, è solo la loro famiglia che fa così: un'usanza che per loro è diventata inderogabile, ecco :3 ( se uno fa parte della famiglia deve averlo o non verrà considerato tale) Quello che invece intendevo, mettendo a paragone la famiglia Feine e la famiglia Malfoy, è che entrambe sono delle poco di buono xD Ovvero riguardo la prima si verrà a sapere meglio come si comportano i suoi membri, e di altre cose spiacevoli, mentre la seconda è da sempre legata a Voldemort. .-. Ben ben, spero deciderai di dirmi il tuo parere anche su questo capitolo un po' farlocco xD *W* Ciaoo 8D



Ad entrambe, Pomella e Bastii: 

Ovviamente non vi obbligo a recensire, ci mancherebbe, ma sappiate che mi fa un piacere enorme leggere le vostre recensioni *____*  Grazie mille! X3333


Aggiunta per le recensioni ai capitoli precedenti:

Cap1:    A Yuaki: Grazie mille! x3 Si, è un tantino confuso l'inizio xD Spero ti piaccia anche il seguito! ;DD Ciao! =)

Cap2:    A  _raimbow_ : Figurati, non me la prendo per così poco! xD Anzi, è quello che volevo sapere ;D Infatti ci avevo pensato,  mentre scrivevo e così nei capitoli seguenti ne ho messe di meno, anche se sono lo stesso presenti per dare l'idea della differenza tra serpi e grifoni x3 Sono comunque troppe pure ora, a mio parere, ma nei capitoli che ho scritto in seguito le ho diminuite ancora :3 Spero vada almeno un po' meglio ;3 (inoltre avevo già deciso che per lo meno il primo, che ne è davvero troppo pieno, lo avrei riscritto appena avessi avuto tempo x3) Ciao! Grazie per il parere!! =)



Alla prossima!! :33 Se ci saranno problemi lo scriverò come al solito sul mio profilo, Ciao a tutti! =D 



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Capitolo 6
*** Black panther ***


ff3 Cap 6 Avviso subito che il capitolo non contiene tutte le novità che ci dovevano essere (spostate non di troppo se tutto va bene) a causa di un problema [lo stesso che non mi ha permesso di pubblicare fino ad adesso] del quale parlo nelle n.d.a alla fine ;_; (e che quindi voi andrete a leggere dopo la lettura vero? è_è)  


 
Sbuffo di nuovo. Meglio che me ne sto zitta altrimenti gli spacco la faccia davvero. 

Si mette infine a braccia conserte e si mette a fissarmi.
Che fa, sfotte imitandomi?!
“Che vuoi?” gli chiedo molto, molto irritata.
Per colpa sua mio padre mi sbranerà.
“Ho parlato con Blaise.”


... Districo le mie braccia che fino a poco fa erano incrociate, e appoggio le mani sull'imbottitura del posto su cui sono seduta, stringendola con tutta la forza che ho, nel vano tentativo di scaricarmi.
Nonostante cerchi di nascondere questa mia reazione, sono sicura che lui l'abbia notata.
Lo so che sembro una pazza con istinti omicidi.
Ma credetemi, al momento lo sono davvero.
Basta, adesso lo butto giù dalla carrozza in corsa. Ho deciso.
Oh.. e poi chi mi recupera da Azkaban? Mi sa dovrò rimandare la cosa a quando avrò definito meglio un piano d'evasione efficace.
Ripensando al tono con cui ha parlato.. non lascia intendere niente di buono. E' impregnato di.. di.. bah, insomma, in poche parole è il tono di chi la sa lunga.
Spocchioso di un Malfoy, dannazione a lui!
Ed è anche migliorato dai primi anni.
Era di un infantilismo mostruoso! Beh, lo è anche ora, ma un tempo molto di più, vi lascio immaginare.
Cosa m'è saltato in mente, l'altro giorno, di dirgli "va a parlare con Blaise" ?! Posso saperlo!?
"Va a parlare con Blaise".. ma vaffanculo Rin.
Dico sempre le cose sbagliate al momento sbagliato, questo è talento.
Lascio cadere la testa all’indietro, contro la parete di legno, ad occhi chiusi.
“Ti prego, non voglio sapere niente.” dico alla fine, tremendamente stanca di questa storia.
... < Ti prego >?! Occazzo, sono più disperata di quanto pensassi..
Lo sento fare uno sbuffo sarcastico. “Non puoi continuare a fregartene”
Peccato, l'idea è piuttosto allettante.
“Ah, stammi a sentire: posso farlo eccome. Senza parlarci in questi giorni sono stata molto più serena del solito, perché dovrei andare a complicarmi la vita?!” riapro gli occhi e lo fisso abbastanza minacciosa.
Si, più serena... troppo.
Ma chi voglio prendere in giro? Io senza di Blaise non sto bene un cazzo.
Il problema è che..! Dio, se solo non litigassimo ogni santa volta!
Questo è il punto. Prima che ci mettessimo insieme era sempre così.
Sempre ci insultavamo, sempre mi provocava per farmi incazzare, e sempre io lo prendevo a mali parole.. e a volte anche qualche mano (mia) volava.
Ma un tempo era tutto uno scherzo, mentre ora.. beh, non lo è affatto.
Se penso meglio all'andazzo del nostro rapporto.. Hm.
In tutta la mia vita sono riuscita a stare vicino a lui civilmente solo mentre eravamo insieme. Si, lo so, è una cosa strana.
Penserete "ma com'è possibile si siano messi insieme se si scannavano?" beh, questa è una storia lunga.
In sostanza: o sto con lui, o non posso rimanergli amica facendo finta che tutta sta storia sia stata come le altre da quattro soldi.
Dunque è così la faccenda? Che schifo.
“Prova a capirlo” ah, mi ero quasi dimenticata del rompipalle a bordo a causa dei miei pensieri.
.. No no, aspetta, fammi capire.. lui sta dicendo a me, che devo cercare di capire Blaise?!
Santo cielo, ma sa che vuol dire stare insieme perchè ci si ama?!
Sa che ciò comporta dirsi ogni cosa l'un l'altro?!
Ah, giusto, no che non lo può sapere.
Vorrei vedere quando toccherà a lui, pft.
“Oddio, < prova a capirlo >?! Porca vacca Draco, ci sono stata insieme due anni e mezzo, credi che non capisca che gli frulli in quella testa?! Sentiamo che ti ha detto, sono curiosa a questo punto!” esclamo con voce sfottente. Mi ha proprio stancato.
Chissà che cazzo gli avrà raccontato! Qualcosa del tipo < Rin è cattiva, mi dice su a vuoto e mi mena, gne gne >.
Ma va a sniffare bacchette di agrifoglio!
Lui mantiene una calma apparente “Smettila di fare l'idiota."
Lo trafiggo con lo sguardo. Come si permette!?
Solo io posso darmi dell'idiota!
"Malfoy" incomincio rabbiosa più che mai "se ti permetti di dire una cosa del genere di nuovo, la tua bacchetta farà un giro turistico dove dico io."
Nel... vabbè, avete capito.
Sbotta a ridere "E questa cosa sarebbe, una proposta?!"
Di nuovo lo incenerisco con lo sguardo e gli mollo un calcio sul ginocchio senza pensarci due volte; che si ritenga fortunato che mi sia limitata a quello! Potevo benissimo mirare ad altro.
"Ahia cazzo" si lascia sfuggire smettendo di ridere, mordendosi il labbro inferiore per qualche secondo per trattenersi dal dire altro, mentre si tiene stretto suddetto ginocchio; aggrotta la fronte, poi sbuffa e rotea gli occhi come se fosse l'adulto che deve sopportare la bambinetta isterica.
"Manesca" sussurra tra sè e sè.
Stavolta sono io che roteo gli occhi.
"Insomma, è vero," rialza la testa verso di me tornando serio "se fai così sei proprio un'.." lo guardo in una maniera degna del diavolo: se si azzarda a ripetere io..!
Arresta la lingua, capendo che non scherzavo con la minaccia di prima.
Dopo un paio di secondi riprova.
"Bah, sei libera di credere quello che vuoi, ma lui pensava sul serio che fossimo andati a letto insieme.”
Ma avete capito, lui lo dice come se niente fosse! Cioè, ma gli sembra normale che Blaise credesse (o creda tuttora) quella cazzata?!
“Oh Cristo, cos’è, deficiente?! Uno schiaffo lo interpreta come un si?!” sbotto infuriata.
Come ho già detto anche all'interessato, con quello schiaffo avrebbe dovuto recepire un "no" piuttosto deciso, mi pare più che ovvio.
“Sta calma” dice serrando le mascelle, irritato da manco so cosa.
Ah, ma certo, perchè è lui che dev'essere infastidito, si si, certo, come no!
Sfortunatamente ha usato parole sbagliate;
“Non fare come Bole” sibilo, ma in realtà è come se avessi pensato ad alta voce.
Anche lui aveva detto così, dopo che mi aveva rotto il cazzo ed io ero scoppiata, tornando dalla lezione di erbologia qualche giorno fa.
Non ci posso fare niente, sono fatta così: più uno mi dice di stare calma, più io mi incazzo. Ehi, insomma, ha una logica.
“Bole? Che ha fatto?” chiede sospettoso e fin troppo curioso.
Bah, per lui la mia vita dev'essere una specie di film che si gode spaparanzato ad osservare divertito e compiaciuto mangiando api frizzole e sorseggiando Burrobirra.
Decido di passare oltre l'argomento Bole per almeno tre buoni motivi: uno, non ne parlerei mai con Malfoy; due, il soggetto non è nemmeno degno di chissà quale considerazione da parte mia da andarne a parlare con qualcuno; e tre, al momento sono un tantino presa dalla faccenda del mio caro e simpaticisssssimo amico Zabini.
“Niente." dico spiccia "Si può gentilmente sapere come ca..piffero ha fatto a travisare il significato di codesto gesto?” Ok, è ufficiale, sto per dare di matto.
 Storce il naso. "Ma come cacchio parli?"  dice perplesso guardandomi di traverso.
"Dio, tra te e Zabini non so chi sia peggio! Fammi riprovare: ora mi dici che cazzo t'ha detto così che io lo possa mandare a fanculo un'altra volta. Contento ora!? Ti aggrada di più detto così!?" mi sporgo leggermente col busto verso di lui, battendo una volta le mani a pugno sul sedile, ai miei lati, a causa della rabbia che sinceramente mi sta divorando.
Sono terribilmente stanca di ogni cosa. Come posso tirare avanti in questo modo? Come posso continuare ad evitare il mio gruppo (o alcuni elementi per lo meno) senza risentirne?
Presto cederò.
Non riuscirò più a fingere, a mostrarmi la stessa di sempre quando invece mi sto inesorabilmente incamminando verso un oblìo che già conosco. Tra poco sarò solo un'ombra, se non riuscirò a fare niente per cambiare la situazione.
In questo momento piangerei dalla rabbia, non avete idea di quanta ne abbia accumulata.
Ma allo stesso tempo sono troppo irritata, nervosa ed incazzata per farlo. 
Anche se è contrastante, corrisponde esattamente alla realtà, mi sento così: completamente in bilico, mentre devo rimanere in equilibrio ad ogni costo.
Se cadessi perderei Daph, Pansy, Blaise, Theo e Draco.. e senza di loro cosa farei? Non ho quella che si può definire una famiglia vera, nè altri amici, non ho niente. Nemmeno me stessa.
E poi sono esausta: non ne posso più di stare male.
Chi non mi conosce vede solo il guscio protettivo che mi sono creata (stessa cosa vale per i miei compagni): una stronza ed insopportabile snob che se ne va tutto il tempo in giro a sfottere gli altri e a tirarsela. 
Ma cosa penserebbero quelle stesse persone se mi vedessero piangere? Cosa avrebbero fatto se fossero state lì quando Blaise mi consolava quando capitava che mi sentissi giù? O se avessero saputo i motivi del mio pessimo umore?
Noi Serpeverde non siamo uguali ai corvi o a agli altri delle altre case, tuttavia proviamo gli stessi sentimenti, solo in quantità differenti, manifestandoli in modo diverso e mostrandoli solo a coloro di cui ci fidiamo realmente. 
Per questo quando ero arrivata a Hogwarts, per i primi anni, mi ero tenuta tutto dentro: mi fidavo solo della mia persona, nonostante facessi parte del gruppo. Ma Daph, avendolo capito, ha fatto in modo di conquistarsi la mia fiducia. Gliene sono davvero grata.
Grazie a lei sono poi riuscita a fidarmi anche degli altri elementi che frequentavo costantemente ogni giorno, come ancora oggi del resto.
Non siamo i cuori di pietra che sembriamo. Se fosse noto quanto ho pianto in vita mia allora un grifone penserebbe che non sono affatto una serpe, ma piuttosto unaTassorosso, ben più sensibile, e questo solo perchè non sa come in realtà esse siano.
Non siamo dei piagnoni, anzi, solo che anche noi veniamo feriti da alcune persone e dai loro comportamenti. Non siamo immuni al dolore.
Di colpo riprendo il contatto con il mondo, risvegliandomi grazie al freddo delle iridi di Draco puntate su di me.
Sa che stavo pensando ad altro, perchè solo ora mi rendo conto che per un minuto intero era come se non stessi vedendo niente. Non mi sono spostata di un millimetro, sono stata totalmente immobile.
Forse ha notato anche che mi sono intristita.. si, senza < forse >.
Lui è la tipica persona che senza parlare di sè osserva gli altri, li analizza, non può farne a meno, è una cosa incontrollata; e quando viene a conoscenza di qualcosa vuole sapere tutto o niente. E' tremendamente curioso, e non gli piace lasciare questa sua curiosità insoddisfatta.
Si alza e si siede di fianco a me, stranamente ignorando la mia provocazione di poco fa.
Peccato, non si è inzuccato.
"Sta zitta e lasciami parlare, una buona volta" conclude con voce seria, ma si è rilassato.
...Non ho certo bisogno della sua compassione, e sarebbe strano per lui provarne, quindi non so davvero quale potrebbe essere il motivo per cui si è calmato.
La mia voce, anche se sto parlando piano, si rompe: "... Cos'è, ti da fastidio che parli così del tuo migliore amico?" insinuo sarcastica, perchè so che non lo ammetterebbe mai ad alta voce.
Ma è così, ci tiene molto a Blaise, più di quanto lui stesso voglia.
Si gira a guardarmi, sempre con espressione neutra, ignorando di nuovo le mie parole.
Cosa che mi da fastidio.
"Sei una codarda." 
... Eh?! Ora si mette pure a fare lo psicologo?! Ah, stiam messi proprio bene allora!
Ma... Perchè diavolo le sue parole mi danno così fastidio? Un fastidio diverso.
Perchè non riesco a dirgliene quattro come quando mi ha dato dell'idiota?
La risposta può essere una sola.
In fondo l'ho sempre saputo. 
Sono una codarda di merda.
Io pure mi sono chiamata così qualche giorno fa.
Scappo, mi nascondo, ignoro le cose quando mi fa comodo ignorarle..
Ma lo sa anche lui che non lo ammetterò a nessuno se non a me stessa. Beh, è già qualcosa. Non tutti ci riescono.
"Vogliamo parlare di chi è codardo qui dentro? Non ti conviene sai" faccio un ghigno davvero loffio e ben lontano dai miei soliti, senza neppure guardarlo. 
Porcaccia miseria.
Notare come io non abbia risposto nè affermativamente nè negativamente alla sua frase.
La sua espressione non cambia di una virgola. Se continua così mi renderò più ridicola di quello che già sono.
"Non vuoi sentire quello che ha da dire, lo eviti, lo insulti per ogni cosa. Credo di essere arrivato alla conclusione giusta dicendo che hai paura di quello che provi." il suo tono è lineare, continua ad essere serio.
Il battito del mio cuore accelera.
Si, cazzo.
Ho una fottuta paura, ma ne ho ancora di più del come abbia fatto lui a capirlo.
Ero pressochè sicura di non dare impressioni del genere, e a quanto sembra sbagliavo.
Una volta ritrovata la concentrazione giusta per fingere mascherando il tono: "Mi scusi egregio dottor Malfoy se la interrompo," faccio una smorfia;
"ma non ho la benchè minima idea di parlare dei miei sentimenti." termino più seria.
"Lo so." Risponde subito.
Ah, lo ammette anche!
Bene!
...
"Quindi che ha detto?" chiedo respirando a fondo, dopo un paio di minuti.
Sul suo volto si dipinge un ghigno.
E va bene, si, ce l'ha fatta, ha raggiunto il suo scopo: è riuscito col suo discorso da intelligentone a farmi sentire in colpa.
Ma non dirò niente per non fargli avere ulteriore soddisfazione, ci mancherebbe solo quello.
"Ha inteso lo schiaffo come un < non sono cazzi tuoi se mi faccio Draco >”
Bah, si, furbo davvero! Tsk.
Per quanto ne so potrebbe essere l'ennesima stronzata.
Dunque ecco fatto, tutto sistemato, ora sono di nuovo senza rimorsi: quella frase mi ha fatto capire che non ho davvero motivo per sentirmi in colpa.
O quasi.

“Che sarebbe la verità: se anche fosse, deve farsi i cazzi suoi, questo è quanto.” commento risoluta.
Alza gli occhi al cielo per poi sbottare “Porco Godric Rin, sei una cosa impossibile! Non ti sfiora nemmeno l'idea che a causa del fatto che ti ama ancora non riesca < a farsi i cazzi suoi >?”
Sbuffa imitando leggermente la mia voce verso la fine della frase.
Nemmeno tu a quanto pare riesci a farti i tuoi.
Mi congratulo con me stessa, sono riuscuta a fargli perdere le staffe quando cercava con tutte le forze di mantenersi neutro! Che abilità!
Certo che però.. è un po' insistente! Cioè, ha preso a cuore la faccenda? Mi sto seriamente preoccupando.
Sbuffo. “Ti chiarisco il concetto: non stiamo più insieme, non può più dirmi se andare o no con uno. Non può più avere pretese su di me, né tantomeno pensare che lo avverta ogni volta che succede qualcosa con qualcuno, e quindi nemmeno con chi.”
Faccio tutto questo anche per lui, Blaise, ma non lo capisce, non vuole. Se continua a pensare a me non andrà mai avanti e non posso permettere che sprechi la sua vita affogando nel dolore.
.. In fondo sono egoista. Voglio che mi dimentichi, ma un'altra parte di me invece reclama le sue attenzioni: questa insulsa parte del mio essere può rovinare tutto, perchè lo vuole come un porto sicuro, una persona dalla quale tornare a piangere quando avessi bisogno, qualcuno che ci sarà sempre. 
Ho paura perchè se io gli chiedessi di scusarmi, di fare finta che tutto il casino della Vane non sia successo, lui accetterebbe, cazzo, senza esitazione.
Ho paura perchè la decisione spetta dunque a me. Non posso essere io la colonna che tiene su tutto. Non ce la faccio.
Non voglio perderlo come amico. Sarei disposta pur di riuscire a mantenerlo vicino a me, a tornarci insieme?
Se la scelta fosse "o ci stai insieme (senza dirgli che in realtà non lo ami e che lo fai solo per trattenerlo) o lui se ne va", sarei davvero così forte da non scegliere la prima? Così altruista?
Turbata e scocciata dalla piega che stanno prendendo i miei pensieri, cerco così di concentrarmi sul Serpeverde di fianco a me.
Riflette, con aria assorta, un altro minuto, durante il quale stiamo in silenzio; il paesaggio sfreccia indistinto fuori dal finestrino creando una composizione di colori che sembrano surreali, la cui lucentezza non è sfiancata per niente dal buio che sta iniziando a calare.
Ma a che diamine di velocità stiamo andando?! Probabilmente una magia di Ed.
"Se andassi a letto con me, glielo diresti?” la sua fronte rimane aggrottata come durante la sua meditazione, e guarda un punto imprecisato del pavimento.
Che? E perché chiede sta cosa? 
Quello che mi sorprende di più è il tono serio con il quale ha posto la domanda.
Crede davvero che possa succedere una cosa del genere? Bah, non ci scommetterei una falce..
La verità è che tra una cosa e l'altra non capisco più un cazzo. Un turbinìo di emozioni, pensieri, e sensazioni mi ostacola la visuale, la annebbia.
Ma chi me lo fa fare di pensare a Blaise e ai complessi mentali di Draco in questo momento?
Beh, rispondo da me: nessuno.
Quindi ora cerchiamo di concludere la cosa in fretta, che ho già abbastanza problemi.
A tutto il resto ci penserò quando torno.
Ripreso il dono della parola rispondo: “Non ho obblighi verso di lui. Piuttosto, tu dovresti dirglielo in quel caso, perché è il tuo migliore amico, e se andassi a letto con la sua ex per il quale prova ancora qualcosa … beh si, immagino dovresti informarlo.” rimane ancora con la fronte corrugata, senza muoversi o spostare le pupille altrove.
..La presenza del biondo mi distrarrà fino all'ultimo, quindi nonostante tutto forse a qualcosa potrà essermi utile. Come per esempio evitare di crogiolarmi completamente nell'odio e nella preoccupazione.
Si, d'accordo, probabilmente me la vedrò male perchè non ho rispettato ciò che mi ha scritto mio padre, ma sapete che vi dico?
Al diavolo. 
Per prima cosa non sono stata io ad invitare Malfoy, anzi, gli ho pure vietato di seguirmi, e secondo... NON SONO STATA IO AD INVITARE MALFOY e che cacchio!
Ci sarebbe poi anche un terzo punto: non sono stata io ad invitare Malfoy.
Quale di questi tre motivi sia più valido per infischiarsene della reazione di mio padre secondo la vostra opinione, me ne frega il giusto; cioè niente.
Senza offesa.


Il viaggio prosegue senza ulteriori scambi di perle di saggezza come quelli precedenti, ovvero senza parlarci: io osservo insistentemente il paesaggio deformato dalla velocità, mentre lui..è da quando mi ha fatto l'ultima domanda che non si sposta.
Se facesse il mimo garantisco che avrebbe un successo assicurato.
Trascorre così un'ora prima che la carrozza arrivi a destinazione.
L’enorme villa bianca, anche se è sera, è la prima cosa che salta all’occhio sulle colline verdi di questo posto, contrastando con il verde scuro della silenziosa foresta di sempreverdi che si intravede poco più dietro di essa.
La proprietà è delimitata da un muro alto e roseo, color mattone insomma. Questo è quello che vedrebbe un semplice babbano.
In verità c'è un'altra cosa, che anche un mago al quarto anno riuscirebbe a vedere: una barriera magica, simile a quella che l'anno scorso durante la battaglia era stata creata su Hogwarts, avvolge a cupola il tutto.
Mio padre è sempre stato una persona prudente.. nel senso che con alcuni affari (loschi a mio parere) non si sa mai chi potrebbe venire a fargli visita.
La carrozza ferma la sua corsa, più aggraziatamente di quanto non sia partita, davanti all’alto cancello argentato.
Edwin scende dalla posizione di guida e dopo che lo vedo dal finestrino mettersi a posto il colletto, si dirige verso lo sportello aprendolo con aria professionale.
La prima a scendere sono io dato che l'altro sembra ancora in catalessi da prima.
Cammino piano verso l'entrata, fermandomici di fronte a circa cinque metri di distanza.
Draco, che nel frattempo si dev'essere accorto della mia assenza e del mezzo di trasporto fermo, scende, per poi affiancarmi.
E cavolo ci ha messo un po' eh.
Il passo è apparentemente calmo ma sicuramente non è così tranquillo come vuole far credere, anzi, è teso: il suo sguardo neutro ora è rivolto alla costruzione e al grande giardino (più che altro parco) che ci divide da essa.
Io questa non la riconosco come casa, per niente. E le persone che ci sono all'interno non le riconosco come famiglia.
Proprio no.
Cercherò di evitare il più possibile qualsiasi persona che abbia un legame di parentela con me; voglio far capire che sono qui non certo per piacere.
Il maggiordomo estrae dall'abitacolo le due valigie e ci sorpassa per aprire il cancello con un incantesimo non verbale.
La sua famiglia lavora da anni per la mia, ma dato che sono maghi veri e propri, e non maghinò, mi sono sempre chiesta perchè non si sia ribellata.
Spero davvero non si tratti solo di fedeltà.
Vomiterei.
Ma col cuore proprio.
Ripongo quindi tutte le mie speranze nel fatto che lo facciano solo per convenienza.
“Signorina Feine” inizia, controllando l’orario con la coda dell'occhio sul suo orologio da polso; odio quando i nostri domestici (umani o elfi che siano) mi chiamano così.
"Vostro padre mi ha mandato un gufo durante il tragitto, riferendo che a causa di un impegno sarà costretto a ricevervi tra non meno di un'ora."
Dunque l'abitudine di portarsi in casa il lavoro non l'ha ancora abbandonata. Bah, peggio per lui.
Data l'ora e il fatto che sia ancora occupato, suppongo che poco fa si sia svolta una cena di lavoro..
“Lady Cadsrow sta finendo di preparare le vostre stanze.” aggiunge infine; ovviamente l’avrà avvertita che non sono venuta da sola.
Ma Ed ha sempre avuto così tante rughe sulla fronte?
Da quanto cacchio è che non lo vedo?
Mi sembra tantissimo eppure è solo da quando la guerra è finita.
Ah, giusto: la guerra, sarà stata quella a far invecchiare il suo aspetto..
Annuisco distratta, prima di oltrepassare il cancello: l’erba verde, brillante e rigogliosa nonostante l'oscurità, è attraversata ogni tanto da qualche stradina in ghiaia bianca, portante alle varie zone del cortile, accompagnata da luci flebili ferme a mezz'aria; c'è anche qualche fontana qua e là: mio padre soffre pesantemente di manie di grandezza, proprio come quello di Draco.
La zona è stupenda, si, ma non mi è di certo mancata.
Si può denunciare una casa per danni morali?
Imbocco una delle stradine che portano verso ovest, senza preoccuparmi del fatto che Malfoy mi stia seguendo o meno.
Mica devo fargli da balia, è adulto.. teoricamente. Per la pratica invece ha ancora qualcosa da sistemare.
Ah, appena detto: ora sento i suoi passi sulla ghiaia farsi più vicini, finchè eccolo di nuovo camminarmi di fianco.
Mi pare un tantino poco reattivo: ci ha messo trent'anni prima di scendere dalla carrozza, e ora s'è accorto in ritardo che mi ero spostata.
Che diamine gli occupa la mente in modo così.. rincitrullente? (Aggettivo che sarebbe più adatto a me... RINcitrullita. Ok, era pessima.)
No, no, no; anzi, ho cambiato idea, non voglio saperlo.
Anche se sono vestita leggera e tira il venticello fresco serale di collina, non mi da fastidio più di tanto; ma istintivamente metto le mani nelle tasche della felpa.
Sarà che ho dovuto conviverci per anni, ma ora lo sopporto molto meglio... Oddio detto così sembro un'alpina che non fa altro che scarpinare sui monti innevati!
Ma proprio no.
Hm...
Mentre io sto qua a sclerare tra me e me come una cretina, chissà dove sarà Helen..
Probabilmente le staranno dando istruzioni per domani.. E preparandola psicologicamente.
Puah, come se ci si potesse preparare a una cosa del genere.
Finchè uno non lo prova su di sè non potrà mai nemmeno lontanamente immaginare cosa si sente.
< Un tatuaggio, cosa vuoi che sia > direbbe la maggior parte delle persone.
Ma questo non è un normale tatuaggio.
E' il tatuaggio.
Quello che ti marchia a fuoco sulla pelle le tue origini, che ti lega per sempre al passato, da cui non riuscirai mai più a liberarti.
Ti incatena: una volta fatto non hai speranze di poterti ribellare ad esso, di togliertelo.
A dire il vero.. alcuni miei antenati hanno lasciato degli scritti secondo i quali un modo ci sarebbe.. ma la spiegazione è stata rimossa.
Sicuramente da qualcuno dei precedenti capofamiglia che non voleva incoraggiare qualche sorta di ribellione.
Fottutissimi stronzi.
Così tutti si rassegnano senza darlo a vedere e cercano di convincere gli altri che è una cosa meravigliosa e da portare con onore.
Io non sono tra quelle persone.
Non mi dispiacerebbe affatto riacquistare la mia indipendenza e fare finta di non essere imparentata con questi qui.
Arriccio il naso, per poi spostare lo sguardo dalla casa e portarlo davanti a me.
Ogni volta che torno qui questi stessi pensieri mi torturano.
Ma stavolta l'ho fatto perchè a Helen ci tengo. Molto.
Devo cercare di starle vicina.. Se solo sapessi dov'è, magari..
E' molto difficile che prima della cerimonia le lascino vedere qualcuno: la farebbe "deconcentrare" pfft. Ma fatemi il piacere.
“A che pensi?” la sua voce è in parte amalgamata col vento.
Come, come, come?
Dopo tutto quel bel discorsone secondo il quale mi avrebbe capito in tutto e per tutto, mi viene a fare questa domanda? Bella prova Draco.
“A mia cugina.” Non mi faccio certo problemi ad ammetterlo.
Il vento prende a soffiare un po' più forte, mentre camminiamo contro di esso.
Credo proprio di stare vagando a vuoto per la proprietà, senza una vera meta, tanto per ingannare il tempo.
“Quanti anni ha?”
Ma quanto interessamento! Cioè, non ho capito, chiede per vedere se è dell'età giusta per farsela?
Nah, in realtà adesso sono io che sto esagerando.. spero.
“Undici." faccio una breve pausa "Sua madre l’aveva nascosta per evitarle questa sofferenza, ed è per questo che avrà il tatuaggio così tardi.” 
Se si ricorda, ma dubito, io l'ho ricevuto a sette, e c'è differenza.
Saranno anche solo quattro anni di distacco, ma a quell'età sono molto significativi.
"E ora acconsente?" Credo ci sia pura curiosità in queste domande: della mia famiglia non parlo quasi mai.. non è un argomento piacevole.. 
“..." aspetto qualche secondo prima di rispondere.
Helen ha sofferto molto per questa storia; solo a sua madre importava qualcosa di lei.
Il padre, ovvero mio.. zio.. (odio chiamarlo con questi toni bonari quando in realtà è un bastardo micidiale), disapprovava le idee della moglie.
Ma la cosa più tremenda è che odia sua figlia.
La chiama Hell-en. O solo Hell.
I miei almeno fanno finta di tenerci a me, ma lui nemmeno quello.
Ho desiderato ardentemente più di una volta di avere un occasione per ucciderlo.
No, non sto scherzando.
"Mio padre e alcuni altri membri della famiglia l’hanno uccisa accusandola di tradimento, dopo avergli dato la caccia. Ma nessuno lo sa, al di fuori di qui.”
Si irrigidisce per qualche istante.
Ora credo capisca quanto questo marchio-riconoscimento sia ritenuto importante dai Feine...
Mi fanno tutti ribrezzo.
Come posso io avere il loro sangue che scorre nelle mie vene? Sangue tolto ad altre persone innocenti che meritavano la vita..
Si perchè non era la prima persona uccisa per questioni familiari (questioni per lo più patetiche).
Era questo che intendevo quando dicevo che non ci si può più liberare del passato.
Io vivrò sempre con questi dannati pensieri, fino a che quella maledetta scritta che mi impedise di dimenticare ogni cosa impregnerà le cellule della mia pelle.
Si zittisce, forse credendo di stare ficcando il naso dove non deve.
Camminiamo ancora qualche minuto, poi lui alza la testa come per ascoltare qualcosa.
Mi fermo a guardarlo per cercare di capire.
Oddio, ha ricevuto la chiamata mistica?
“Che era?” chiede concentrato con alcuni ciuffi di capelli che si accaniscono sulla sua fronte a causa del vento;
Tendo le orecchie per ascoltare meglio i suoni che provengono dai dintorni, cercando di captare quello a cui si riferisce lui.
Un ruggito.
Si, forte e chiaro.
Mi paralizzo.
Mi ha ricordato che...
Come cazzo ho potuto dimenticare una cosa così fondamentale?
Una cosa da cui sfuggo da molti anni. E da cui ho intenzione di continuare a scappare.
In realtà sono obbligata a farlo dalle circostanze, non ho scelta.. Ma se anche l'avessi non cambierebbe nulla.
Non lo rivelerò mai; solo se mi dovessi trovare alle strette.
Ci ho messo tempo a comprendere, ma adesso che sono cresciuta so che se lo dicessi alla persona sbagliata la mia vita cambierebbe. In peggio.
E quel < peggio > può essere anche disastroso.
Draco non deve saperlo. Nè lui nè gli altri.
Nessuno.
Lo terrò per me fino all'ultimo.
Impongo al ricordo di tornarsene da dove è venuto. 
Adesso devo cercare di rimanere il più disinvolta possibile: se riuscirò a nasconderlo fino al ritorno a Hogwarts, i giochi saranno fatti.
O almeno non dovrò pensarci per un bel pezzo.
“Mia madre colleziona qualsiasi cosa sia babbana, anche gli animali. Laggiù ci sono i recinti.” Indico con un cenno di testa la direzione, con un'espressione leggermente schifata.
D'accordo, avranno anche un bel po' di spazio, ma io la trovo un'ingiustizia atroce limitare qualcosa che è nato per essere libero.
Pensa. “Hm”.
Esauriente davvero.
Dopo qualche secondo mi afferra il polso che sporgeva dalla tasca e tirandomi inizia a camminare come se niente fosse verso la direzione da me appena indicata.
"Che diavolo stai facendo?" chiedo perplessa, e, come sempre nelle ultime ore, con un pelo di irritazione.
Meraviglioso, non gli bastava scocciare durante il viaggio, no, deve farlo anche ora!
Ha la mano gelata: altrochè vento, questo qui mi sembra l'antartide.
"Mi pare ovvio." risponde seriamente convinto senza voltarsi a guardarmi; "Voglio andare a vedere." corruga leggermente la fronte, ma il suo volto lo vedo solo parzialmente, dato che è leggermente più avanti di me.
Beh, almeno si è disincantato, grazie al cielo! No, aspetta.. non è una cosa positiva.
Non so se sia un tentativo di farmi svagare o cosa, fatto sta che se anche fosse al momento non mi dispiacerebbe.
Però credo sia più probabile che voglia esplorare i dintorni. Sempre a causa del suo voler ficcare il naso ovunque, suppongo l'attiri l'idea di vedere un ambiente diverso da quello dov'è cresciuto lui.
Più precisamente dove è cresciuto qualcuno di simile a lui, e quindi fare il confronto tra la mia infanzia e la sua.
"Si ma piantala di tirare" dico più piano, mentre cerco di divincolarmi.
Sono molto suscettibile, lo ammetto, ma direi che per come stanno ora le cose è più che lecito.
E poi l'ho sempre detto che mi danno fastidio, questo genere di cose. 
Non me ne fotte un cazzo se non è bravo ad esprimersi: o riesce a convincermi a parole, cosa altamente improbabile, oppure ciao.
Mi guarda con la coda dell'occhio senza mollare la presa "No, muovi il culo. Non puoi rimanere come una deficiente ad autocommiserarti per tutto il tempo."
Commuovente davvero. No.
"Senti chi parla" sibilo riuscendo finalmente a liberarmi; mi fermo in mezzo alla stradina con un'aria davvero poco rassicurante.
Di conseguenza si stoppa anche lui, voltandosi serio.
"Sei una rompicazzo" sbuffa dopo qualche secondo.
Sicuramente, io. Lui no invece.
Ohi ma che cacchio fa adesso!?
Mi è tornato di fianco e ora mi spinge con una mano sulla schiena, facendomi avanzare a forza.
E' per la temperatura che ho sentito un brivido vero?
Oddio ma che fallita che sono: ho detto che non mi fa effetto questo tipo di clima..
Quindi la causa dev'essere per forza l'altra opzione rimasta.
"Smettila subito. Così mi costringi a farne una questione di principio." lo avverto cercando di fare resistenza.
Cosa che ultimamente faccio abbastanza spesso, farne questioni di principio intendo.
Tra l'altro trovo piuttosto snervante il fatto che abbia la forza fisica, ovviamente superiore alla mia, come vantaggio.
Neanche fosse un palestrato da far paura! Cioè, sono proprio scarsa.
"Piantala" Rotea gli occhi senza accennare a smettere di infastidirmi col suo farmi camminare contro la mia volontà.
"No. Basta, piantala tu." mi scanso di lato in modo che perda la presa; potevo pensarci prima a questa mossa, invece di fare la figura della bamboccia di due anni.
"Mi sono rotta le palle. Non ti ho chiesto io di venire. Se vuoi andare a vedere in giro per soddisfare le tue curiosità sulla mia vita allora vacci, che ti devo dire. Io non vengo." 
Su, ora provate a dire che non ho ragione!
Certo che in questo momento sono il ritatto della felicità eh?
Mi osserva torvo, un po' sorpreso "Tu pensi veramente che..?"; scoppia in uno sbuffo sarcastico ed infastidito "Ok, certo. Sicuro." annuisce leggermente incazzato; "Dopotutto che cazzo ci si può aspettare da un Malfoy, se non l'ennesima dimostrazione di egoismo?" un'ultima smorfia prima che ricominci a camminare, con passo veloce, sorpassandomi e senza più voltarsi indietro.
.. Che voleva dire?
Mica se la sarà presa?!
D'altronde era solo per quello che voleva obbligarmi ad andare là, per una specie di giro turistico guidato, no?
...
La sua figura si allontana senza di più e non accenna a rallentare l'andatura. 
Qualche minuto..
Ecco, è sparito dietro la curva là in fondo.
Ah, grandioso! 
Tenere tutto sotto controllo: lo sto facendo nel modo sbagliato.
.. Cosa gli fa credere che stia andando nella direzione giusta? E se invece avesse dovuto svoltare prima?
Cioè, ha preso la strada corretta per puro caso.
Insomma, dillo che stai andando in giro alla cazzo e che non vuoi tornare indietro a chiedermi informazioni per evitare di fare figure di merda.
Oppure è uno dei suoi giochetti mentali per costringermi a seguirlo nel caso non lo voglia ritrovare nei meandri più sperduti del mondo domani mattina?
Oddio, se lo vede il nostro giardiniere, un tipo davvero anormale, state sicuri che cerca di farlo fuori, non riconoscendolo come uno della famiglia.
Magari poi, aiutato dalle tenebre, lo scambia per uno yeti in livrea autunnale..
Pfft oddio sarebbe da vedere!
Vabbè, ho capito che mio malgrado devo seguirlo.

"Dopotutto che ci si può aspettare da un Malfoy, se non l'ennesima dimostrazione di egoismo?"

..Che intendeva? Che non lo faceva solo per andare a curiosare? 
Bah, sto messa talmente da schifo che magari pestare una cacca, che si dice porti fortuna, mi aiuterebbe... E quale posto migliore se non i recinti per avere maggiore probabilità di successo?
No, ok, ammetto che sto soltando cercando un pretesto (alquanto patetico) per seguire Draco senza dargliela vinta.
Ma questo a lui non lo dirò mai.
Contro voglia incomincio a muovere un passo dopo l'altro, senza troppa fretta.
I recinti iniziano al limitare della foresta per poi svilupparsi al suo interno, quindi la concentrazione di alberi inizia ad aumentare, oscurando ancora di più il cielo di quello che già è.
Scommetto che quando mi vedrà inizierà ad infierire, tsk.
L'ambiente che già di per sè mi inquieta, aggiunto allo scricchiolare della ghiaia, al frusciare del vento tra le foglie, alle ombre, create dalle fiaccole sospese, che sembrano volerti inglobare da un momento all'altro, mi provoca un brivido e l'aumento del tasso di adrenalina nel corpo.
Mi fa quasi più impressione ora che quando ero bambina.. Forse perchè allora ignoravo tutte le vicende avvenute in questo luogo.
I più infimi misteri della famiglia Feine sono racchiusi qui, soffocati in modo talmente scaltro che nessuno mai è riuscito a venirne a conoscenza da sè; solo se gli sono stati raccontati da qualcuno.
E quel qualcuno probabilmente è finito a far parte di questo sottosuolo non molto più tardi.
Sono convinta che tutti quegli "scheletri nell'armadio" si divertano parecchio a fare festini, data la grande quantità dei partecipanti..
La stradina ora piega a destra, ed io la seguo.
In fondo a questa si intravede il numero delle piante alzarsi vertiginosamente; sono quasi arrivata.
In una decina di minuti, rallentando il passo man mano che mi avvicino, raggiungo il posto.
Il bianco sotto ai miei piedi ora arriva perpendicolare a uno spiazzo sviluppato il lunghezza che costeggia il limite magico invisibile. Non ci sono nè reti nè fili: solo una magia di alto livello che impedisce a chiunque si trovi lì dentro di uscirne.
Questo però è il lato dei "dormitori" se così si possono chiamare, ovvero dove delle specie di tettoie, dove gli animali vengono spesso a dormire o a riposarsi, sono collocate per permettere di osservarli.
Già che li tieni chiusi almeno dagli privacy.. Più volte li vedo, più avrei voglia di sabotare il tutto.
Ma credo di essere troppo di parte, pensando queste cose.
Ah, devo stare attenta a non lasciarmi sfuggire una frase del genere davanti a Malfoy.
A proposito di quest'ultimo.. il mio sguardo scivola prima verso sinistra, poi verso destra.
Hm, eccolo lì.
E' seduto su una panchina che fissa qualcosa nel recinto.. ma da questa distanza non vedo bene.
Cerchiamo di assumere un'aria dignitosa, su.
Un bel respiro.. poi già che ci sono canto una filastrocca, recito tutta la letteratura babbana che conosco, ripasso mentalmente ogni vestito facente parte del guardaroba, ogni studente di Hogwarts.. no, quest'ultima cosa non mi conviene.
Oh, insomma: mi decido a far muovere di nuovo le gambe.
Mi avvicino, sempre di più, ma lui non sembra accorgersene.
Sembra.
Infatti so perfettamente che mi ha visto.
Cercando di mantenere un comportamento normale, una volta arrivata di fianco a suddetta panchina, non mi siedo, rimango in piedi verso di lui.
Bah, "comportamento normale" ho detto? Chissà perchè mi sento stranamente...hmm.. no, strana e basta. 
Strana perchè sembra proprio che oggi il nostro caro biondino abbia voluto mostrare un suo lato più.. "adulto"? Non sono abituata a vederlo così razionale e a comportarsi con sangue freddo.
Non fraintendetemi, intendo dire che di solito scoppia molto più facilmente.
Per esempio prima, anzichè andarsene dicendo quattro parole, secondo i suoi standard mi avrebbe dovuto mandare a quel paese, per poi tornarsene ad Hogwarts col broncio da bambino che voleva attenzioni e invece gli sono state negate.
Col busto sporto in avanti, gli avambracci appoggiati sulle ginocchia e intrecciate tra di loro un poco ciondolanti, si ostina a fissare davanti a sè ignorandomi.
Ma non c'è nessun tipo di scherzo in questo atteggiamento, come invece di solito.
Passa un lento minuto.
Va bene tutto, ma se continuo a fissarlo poi mi prende per una di quello stramaledetto fanclub, vero?
Brrr mi cascano le braccia solo a pensarci.
Fingendo indifferenza mi siedo quindi sull'angolo della panchina, dandogli un po' di spalle.
Incredibile l'influenza che questo posto ha su di me. Dopo non troppo tempo passato in piedi già mi tremano le gambe.
"Quando sei arrivata si sono agitate." una frase apparentemente senza senso, pronunciata con freddezza da lui, interrompe il mio osservare questa interessantissima ghiaia.
Giro un po' il capo per osservarlo, ma non ha spostato lo sguardo da dov'era posato prima.
Purtroppo credo già di sapere a cosa si riferisce.
Ripetiamo: indifferenza. Ci vuole indifferenza.
Ho detto che non lo scoprirà, e così sarà.
Che rima di merda.
Ecco infatti che, come supponevo, seguendo la traiettoria delle sue pupille arrivo ad alcuni animali che si sono accalcati nel punto più vicino a noi.
Non sono animali a caso: pantere nere.
Un paio camminano inquiete, un'altra soffia con le orecchie abbassate, e un'altra ancora mi fissa emettendo quello che dovrebbe essere una specie di "miagolio" ma che suona più come un ruggito fioco. Già sarebbe strano che si riuniscano in gruppi, di notte poi, quando dovrebbero essere più attive e non starsene qui.. in più aggiungiamo il loro comportamento.
Anche se uno non volesse, noterebbe che c'è qualcosa di strano.
"... Spesso la Pantera viene associata a simbolismi maligni, a causa del colore. Come un'enorme gatto nero, che da sempre, nel mondo babbano, dicono porti sfortuna. Eppure io non ne capisco il motivo. Lo trovo un colore estremamente deciso e attraente. Inoltre.. non ti sembra di vedere la loro anima, fissandole negli occhi? Se lo fai ti accorgerai che dietro alla loro sicurezza e alla loro minacciosità si nasconde timore e a volte anche fragilità." ignoro completamente ciò che mi ha detto poco fa.
Draco mi guarda con la coda dell'occhio: probabilmente penserà che sono ammattita, ma ho un buon motivo per dire queste cose.
Un buon motivo che lui, ribadisco, mi auguro non verrà a sapere.
Si appoggia allo schienale tornando a guardare i felini.
"Mi da fastidio." dice secco.
Ah, guarda, come si spiega lui non si spiega nessuno. Non si è capito un cazzo.
Beh, anche a me danno fastidio molte cose.
Per esempio quando le persone fanno come lui si è comportato prima.
"Cos'è che ti da fastidio?" chiedo perplessa, con una punta di acidità, voltami di nuovo verso di lui.
Come se solo lui avesse problemi.
"Mi da fastidio che tu la pensi come tutti gli altri." solo le sue pupille si spostano posandosi su di me.
..O sono io che non capisco una ceppa a causa dell'orario oppure è lui.
"Per una volta rinuncia alle frasi ad effetto. Che io la pensi come gli altri riguardo che?"

Ha una fatta mania di protagonismo..
Anzichè fare scena, completa almeno una frase su due, e che cazzo!
Mi sposto dall'angolo della panchina e mi siedo meglio, ricambiando lo sguardo.
Sicuramente quello che ha detto centra con la frase che ha pronunciato prima che si allontanasse per venire qui.
Ma voglio che mi spieghi bene da sè.
"Credi davvero che volessi solamente ficcare il naso nei tuoi affari, è così?" atono.
Un momento, c'è qualcosa che non va.
Perchè, anzichè pigliarmi per il culo per essermi arresa e averlo seguito, sta dicendo queste cose?
Vuol dire che in fin dei conti chi tra i due è rimasto più infantile sono io, e non lui..
Accidenti, che cosa avvilente.
Non do risposta alla sua domanda e sto zitta.
Se rispondessi di sicuro poi non proseguirebbe.
Sbuffa "Ero convinto che con te non funzionasse, ma a quanto pare sono un attore migliore di quanto pensassi. Sono riuscito a far credere anche a te, oltre che a tutto il resto della scuola, di essere smisuratamente cinico." 
Potrei sbagliarmi, ma credo ci sia un velo di amarezza in quello che dice.
No, ti prego, il calo di autostima non poteva venirgli in un momento peggiore di questo!
"Draco io penso molte cose di te: sei arrogante, abbastanza.. hm, no, molto depravato" un accenno di sorrisetto sadico si stampa sulla sua faccia alle mie ultime parole, ma è un attimo e subito sparisce; "divertente, rompicazzo, fin troppo orgoglioso, testardo come un mulo, presunto ossigenato..".
Aggiungiamo "avente occhi decisamente intriganti" , "ghigno presuntuoso quanto inspiegabilmente.. hm, attraente",  si, meglio non continuare per la mia salute mentale.
Soprattutto perchè queste ultime cose le ho aggiunte da poco, e non so da dove sia spuntate fuori.

"Non sono ossigenato" dice contrario, colpito nell'orgoglio.
"Certo, certo. Lasciami finire."
Una delle sue sopracciglia si inarca.
"La lista è lunga, ma non mi è mai passato per la testa di descriverti come cinico. E mai lo farò. Una persona cinica è una persona indifferente ai sentimenti, e se permetti tu sei l'esatto opposto, anche se non sembrerebbe affatto." spiego fermamente convinta delle mie parole.
Lo stesso concetto vale per me.
Qualche secondo.
Credo non si aspettasse una risposta così articolata, e a dire la verità anche io mi stupisco di me stessa.
"In compenso credi io sia l'egoismo fatto a persona" sbuffa appena sarcastico. "Un egoista ossigenato." specifica disgustato.
Si sta riprendendo? Bene, perchè se dovessi sopportare oltre alla mia anche la sua non ce la farei proprio.
Ma, aspettate un secondo..Ommamma ahah!
S'è sputtanato da solo!
Ridacchio un po': "Mi lusinga assai che ti interessi la mia opinione" ghigno un po' sfottendolo.
A questo punto non può negarlo, mi spiace per lui ma l'ho fottuto alla grande.
Mi guarda male. "Stronza" commenta vedendosi alle strette. Ma il suo tono è più leggero. 
Roteo gli occhi.
"Ognuno di noi è egoista. Io stessa lo sono, e stai sicuro che nemmeno i grifoni
fanno eccezione; ma no, non credo tu lo sia più di altri, in fin dei conti." la sera mi ispira discorsi profondi.
Si, certo, profondi quanto un bicchiere da cocktail.
"E poi si, sei ossigenato ammettilo." l'ho sempre pensato.
Andiamo, come cacchio fa ad avere i capelli di quel colore, altrimenti!?
Mi rifiuto di pensare che siano naturali.
Sbuffa di nuovo, alzandosi dalla panchina lanciando un ultimo sguardo alle pantere.
"Io non sono ossigenato." continua a ribadire.
"Questo è tutto da vedere." mi alzo anche io; francamente cominciavo ad avere il sedere quadro.
"Chiedilo a B.." si ferma. "... a Theo. Lui può confermare che non è così." arriccia il naso.
E' uno spasso quando si incaponisce su una cazzata simile per orgoglio.
Ah, e apprezzo il fatto che si sia trattenuto dal pronunciare quel nome.
Una decina di secondi, poi riattacca.
"Davvero incredibile quanto mi metta di buonumore parlare con te" sbuffa un'ennesima volta con un tono assai sarcastico.
"Certo che ti mette di buonumore parlarmi, non sono forse la persona più simpatica, incredibile, splendida, meravigliosa su questa Terra?" chiedo ironica.
L'ho fatto davvero?
Mi son presa per il culo da sola?
Ad alta voce?
Davanti a Draco Malfoy?
La cosa più sbagliata che potessi fare.
La sua espressione muta improvvisamente al divertito.
Ecco, ora sparerà una minchiata sul fatto che ho lasciato da parte l'orgoglio.
"Ovviamente. Certo, non sei al livello di Lenticchia, ma ti ci avvicini parecchio, complimenti." ghigna, proseguendo col suo solito tono strafottente.
Cosa? Tutto qui?
Quasi quasi mi delude.
Tuttavia il suo sguardo è tornato più acceso e vitale rispetto a prima e.. bah, suppongo sia normale mi faccia piacere no?
Non lo so, mi ha sempre colpito la velocità con la quale passa da uno stato d'animo all'altro.
E' contagiosa come cosa.
"Da quando sei così adulatore?" proseguo lo scherzo con una smorfia; l'angolo della sua bocca si alza in un sorrisetto mentre iniziamo ad incamminarci verso la casa.
Non ho la più pallida idea di come spiegarlo, ma mi sento sollevata.
Ah, forse perchè è una di quelle poche volte che sono riuscita a tirare su il morale a qualcuno.. anche se in un modo astruso e insolito.
Mi sa che mi sto lasciando troppo condizionare.
Dopo una ventina di passi ricomincia a parlare.
"A proposito di adulatore.. e così io sarei < molto depravato > ?" ghigna divertito.
No, solo un pochino. Ma nasconditi, ninfomane!
Sempre meglio di Pansy però, eh.
"E te lo chiedi pure?" alzo una sopracciglia. "Ti ricordo che il massimo di tempo con cui sei stato insieme a qualcuna è stato di due settimane. Questo non ti dice niente?"
Tutte parecchio odiose, viscide, puttane e con la voce starnazzante, se posso dirlo.
Ma questo succedeva solo fino al sesto anno...
Poi, da quando tutto è finito, o almeno così sembra, non si è più avvicinato a una ragazza per più tempo di una serata.
"Non è colpa mia se volevano solo una certa cosa. Alla fine mi sfinivano." il suo ghigno da galletto continua imperterrito.
Scuoto la testa in segno di disapprovazione.
Sè, un verginello privato delle sue virtù da quelle tremende e sadiche ragazze! (sadiche lo erano davvero però)
Sicuramente, me lo immagino come rifiutava! 
E se continua a fingere di essere santarellino finirà per perdere la sua credibilità, ve lo dico io.
Di nuovo, come il giorno dopo la festa dei Corvonero: prima è tutto misterioso, serio, maturo, e in cinque secondi diventa un maniaco.
A volte mi chiedo quanto resista senza fare sesso.
No, a dire la verità è una balla, non me lo sono mai chiesto e della risposta non me ne frega un cazzo.
Un'altra ventina di minuti passa senza che me ne accorga.
Camminiamo in silenzio, e lo vedo guardarsi intorno. 
Non è alla ricerca di qualcosa in particolare: osserva tutto; l'oggetto delle sue attenzioni cambia circa ogni cinque secondi.
... E però che due, così mi fa venire un'ansia..
Inizia a intravedersi la villa bianca, e come rientra quella nella mia visuale, ogni pensiero negativo torna a parassitarmi il cervello.
Anche se non per molto, grazie a Malfoy sono riuscita a distrarmi.
Devo ammettere di aver sottovalutato le potenzialità del portarlo con me.
Però rimango fermamente convinta che se non fosse venuto affatto la cosa sarebbe stata ancora meglio.
Adesso viene la parte più difficile: che minchia dico a mio padre?
< Mi serviva un abat-jour perchè mi ricordo che in camera non ne ho una e i suoi capelli mi sembrano riflettere molto bene la luce.. >. No, sul serio, questa non può essere l'idea migliore che mi sia venuta in mente.
Più avanziamo e ci avviciniamo alla casa, più sento la frenesia radicarmi dentro..
Ma che stress santo Salazar!
Involontariamente sbuffo, distraendo la chioma di capelli sparaflasshanti alla mia sinistra dal paese delle meraviglie.
"Ti converrà trovare una scusa decente per spiegare la tua presenza qui a mio padre. Non ho intenzione di pararti il culo." lo guardo male.
Ancora non mi è andato giù il fatto che si sia autoinvitato.
Anche questo tutto per questione di principio.
"Mi sento quasi offeso: credi che il grande, intelligente e figo Draco Malfoy non abbia pensato a questo?" si alza una sua sopracciglia.
Poco tirarsela eh, mi raccomando.
E poi che sia una sua idea non fa presagire nulla di buono.
"Che vuoi fare?" chiedo abbastanza allarmata.
Speravo di coglierlo impreparato e di doverlo rispedire indietro ma..
"Modestia a parte ho trovato una soluzione brillante degna di una serpe, che non solo ti permetterà di avere una scusa con tuo padre, ma anche di levarti dai coglioni quei tizi di cui mi hai detto."  spiega mentre raggiungiamo la porta in legno rosso dell'entrata.
Oh mio dio, è peggio di quel che pensassi.
"Che sarebbe?" chiedo con voce strozzata e gli occhi leggermente spalancati.
Devo fermarlo, devo fermarlo, devo fermarlo, devo fermarlo, devo fermarlo, devo fermarlo, devo fermarlo,  qualsiasi. cosa. si. tratti.
"Ora lo vedrai." ghigna assolutamente malefico prima di entrare, senza il mio permesso.
Fottutissima serpe!
Sta diventando sempre più ingestibile!
Mi catapulto subito di seguito a lui per poterlo controllare, ma scopro che si è fermato dopo appena due passi, andandoci a sbattere contro la schiena.
Ma che caz..!?
Si gira confuso "Che fai?"
Mi sto disintegrando andando a sbattere volontariamente contro la schiena di un ossigenato a settanta chilometri orari perchè si.
Che cacchio di domande fa!?
"Seconde te?!" strepito scostandomi da lui.
Apre la bocca con un mezzo sorrisetto idiota, pronto a dire una delle sue solite vaccate, quindi decido di rimangiarmi la domanda con un: "Lascia stare, lascia stare. Non voglio sapere." 
Ghigna "Era una teoria interessante, te lo assicuro."
"Non dubito della tua perversa fantasia, stai tranquillo" sbuffo mentre, sorpassandolo, entro nella sala, lasciandomi alle spalle l'atrio circolare e spazioso.
E'
a dir poco enorme, alto il soffitto, con appesi lampadari formati da cristalli; una lunga tavolata, per una cinquantina di persone, forse anche sessanta o settanta, chi se lo ricorda, e una parte con divani in pelle, sia bianca che nera, con alcuni zebrati al centro tra questi due colori; il tutto accompagnato da varie piante, anche esotiche, in sostanza tutte babbane.
C'è tanfo di ricchi sfondati qui dentro: i colleghi di mio padre devono essere andati via da poco.

Dalla parte opposta della stanza, dall'altra porta gemella a questa, entra un uomo non molto più alto di Draco, ma sicuramente più muscoloso, vestito elegante, i capelli corti e corvini come gli occhi, accompagnati da una cicatrice di sfondo, sullo zigomo destro.
Assomiglio decisamente di più a mia madre.
L'uomo, appena scorge la figura di Malfoy, si arresta e ci squadra a metà strada dalla posizione da cui è partito lui e la nostra.
Ha lo sguardo duro.
So che in questo momento mi sta giudicando. E male anche.
Non mi azzardo a dire niente, so che devo aspettare sia lui a parlare per primo.
Il respiro freddo di Draco mi arriva sul collo, essendo dietro di me, e da quello posso dedurre che odia le attese.
Infatti i suoi respiri sono profondi, uno di seguito all'altro, senza accennare a rallentare.
"Rin" si decide finalmente a parlare Robert Feine, alias mio padre, mentre finalmente riprende a venirci incontro.
< Finalmente > ? No, a dire la verità se se ne stava a distanza di sicurezza era meglio.
La sua voce è terribilmente tenebrosa: dai toni gravi, un po' roca ma potente.
Non mi piace, mi fa sentire troppo sottomessa.
E' fermo a due passi da noi, e sta trafiggendo con lo sguardo il biondo.
"Papà" non lo chiamo mai così, ma devo tenermelo buono "lui è Draco.." oh merda, e ora che cazzo dico?!
"Il suo fidanzato." con tono deciso Malfoy conclude la mia frase.
... Rimango agghiacciata.
Vi prego.
Vi supplico.
DITEMI CHE QUESTA TESTA DI CAZZO NON L'HA FATTO DAVVERO.
DITEMI CHE L'HO SOLO IMMAGINATO.






Allor, devo dire parecchie cose, quindi *si rimbocca le maniche..
Il problema di cui parlavo è che un virus (cuccato da non so dove, poi °°) ha crudelmente debellato la mia chiavetta contenente tutti i capitoli completati fin'ora (questo compreso, infatti l'ho dovuto riscrivere ammazzandomi per riuscire a pubblicarlo il prima possibile -quindi è anche più corto di quel che avevo progettato-) ç_ç Mamma mia se penso a quanto avevo scritto.. no, meglio di no D": Quindi chiunque lascerà una recensione mi aiuterà moltissimo a trovare la voglia di riscrivere il tutto ;___; (Cercherò comunque di aggiornare ogni due settimane ma il successo non è garantito.. =_=)

Secondo: non mi soddisfa per niente questo capitolo, e mi volevo scusare perchè purtroppo ho la febbre e non riesco a concentrarmi come vorrei, quindi vi prometto che il prossimo sarà migliore.

Terza cosa.. è solo un'idea ma vorrei sapere, sempre che vi vada di dirmelo, se a qualcuno interesserebbe un prequel con la storia di Rin e Blaise. In ogni caso la scriverei/posterei verso la fine di questa, o quando l'ho proprio conclusa. Beh, se riceverò risposte affermative credo che potrei considerare seriamente la cosa :3

Quarta (e meno importante aggiungerei ._.). Alla fine di ogni capitolo, a partire dal prossimo, metterò una/un paio di frasi prese dal cap dopo, tanto per incuriosirvi (wtf!?) >:D  (dopo la risposta alle recensioni)

Concluso tutto ciò che c'era da dire sui miei problemi mentali, passiamo al capitolo. E' molto psicologico: serve a far capire come Rin si senta in realtà.. Ho inserito particolari cercando di far trasparire il quadro generale della famiglia.. Hm, non so se ci sono riuscita xD In quanto a quello che lei vuole tenere segreto se ne parlerà poi x3 
Nel caso sia proprio pessimo lo riposterò corretto quando sarò guarita D:


Ringrazio un mondo chi altro ha aggiunto la storia a quelle da ricordare e chi a quelle  seguite! <3 Anche chi legge eh! :33


Pomella :   
Draco: "Per primo parlo io che sono il più bello "
Tutti: " ... "
Draco: " Prima di tutto, io non ho un ego spropositato: tutti i complimenti che mi hai fatto sono decisamente veri ù_u C'è chi può *ghigna " (ma è rimasto un po' traumatizzato dal "tenero" della recensione per il 4 cap xD)
Blaisa: "Incantevole. ò_ò Ora se hai finito devo dire una cosett....... *si ferma"
Blaisa: " Dewfgjehzdm ma hai scritto < blaisA > brutta scema!"
Kal: "Opss sorry, era asssssssolutamente non intenzionale 8D"
Blaise: "Ecco, così è più dignitoso.. Dicevo, TU *addita Kal "
Kal: " °_° si?"
Blaise: "Leggi un po' cosa c'è scritto qui: <
Suvvia, appena fai qualcosa d'intelligente ti assegno 20 punti carisma :) > ò__ò Spicciati. E a te no, non ti scuso èAè  *indica Pomella  ù^ù"
Kal: "ehm ehm, veramente io.. °D°"" "
Draco: "Pfff Blaise sei una schiappa, prendi esempio dal sottoscritto ù_ù"
Rin: "... e meno male che non avevi un ego spropositato  >_> "
Draco: " Arriva la modestia fatta a persona <_<  "
Rin: "Beh io almen.. *viene interrotta da Pansy che si lancia addosso a tutti con una bottiglia di Burrobirra"
Pansy: " Cin ciiiin  @U@  Vieni a trincare anche tuuu *lancia bottiglia piena a Pomella"

Si, direi che Draco ha apprezzato xDD  Grazie mille di recensire ogni capitolo! Non sai quanto mi tiri su il morale! *_____* E adesso ne ho bisogno tantissimo sigh, un sacco di lavoro andato in fumo T_T  In più questa febbraccia çAç
Sorry se il cap non è dei migliori DDD":   Spero deciderai lo stesso di dirmi il tuo parere! çAç Ciauu! 
Ps:
Nuo, non hanno fatto nada Draco e Rin, ma... eheheh poi vedrai
Pps: scus, non so perchè ma mi rimpicciolisce la scritta D: Se riesco poi la metto a posto.. (comunque se fai (Ctrl)+(+) riesci a leggere meglio x33



A Bastii : Yess recensitrice di fiducia, mi piace ** Probabilmente sarà un po' confuso anche questo xD Magari dovevo aspettare a pubblicare e scriverlo meglio aspettando che mi passasse la febbre Dx Beh, un pugno non lo ha tirato, ma in compenso un bel calcio al ginocchio si xD Per quanto riguarda la famiglia di Rin in questo cap si parla solo abbastanza in generale, con l'episodio dei genitori di Helen, poverella >_< E fa la comparsa il padre, che però non dice ancora niente xd Bole invece (omg, la rima x"D) rispunterà fuori quando torneranno al castello ghghgh xD
"
Comunque io Millicent me l'ero sempre immaginata grassa, brutta e mascolina...non so perchè ahahahah!!! "    Perchè teoricamente E' grassa, brutta e mascolina xDDD
Milli: " Ero
ù_ù Merito della dieta muahahah *risata sadica"
Daphne: "... Mi fai paura Milli"
Concordo. xD   Beh, ti devo ringraziare moltissimo, sul serio! *_____* Non vedo l'ora di leggere che ne pensi su questo, sempre che tu voglia x333 Anche perchè ho seri dubbi sulla sua riuscita.. >_<  Oh, già, e per il prequel che ne dici? Si o no?  Alla prossima, ciaoo! x33  
Ps. (aggiunto da Blaise): Ti stimo per l'idea del pugno. >8D
P.p.s (aggiunto da Draco): Fatti inculare Blaise. E tu non ascoltarlo shhh


Alla prossima, spero non troppo tardi ;_; (appena so meglio intorno a quale data la metto sul profilo) Sciau!

       

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Capitolo 7
*** A joke before the thunderstorm ***


Sono im-per-do-na-bi-le! ;_; Vi ho fatto aspettare un sacco,non merito dei lettori come voi çAç Ma ho davvero avuto poco tempo: vi basti pensare che metà del capitolo l'ho dovuto scrivere oggi =_= E l'altra metà sparsa in dieci minuti di tempo negli ultimi giorni di questa settimana, di solito dopo le 23; quella prima ancora invece non sono riuscita a scrivere nemmeno una riga!
Va bene, va bene, vi lascio leggere, il resto lo scrivo in fondo.



"Papà" non lo chiamo mai così, ma devo tenermelo buono "lui è Draco.." oh merda, e ora che cazzo dico?!
"Il suo fidanzato." con tono deciso Malfoy conclude la mia frase.
... Rimango agghiacciata.
Vi prego.
Vi supplico.
DITEMI CHE QUESTA TESTA DI CAZZO NON L'HA FATTO DAVVERO.
DITEMI CHE L'HO SOLO IMMAGINATO.





Oh Santo Salazar, oh Santo Salazar! ... Oh Santo Salazar!
Cioè, non ci posso credere! Brutto stronzo che non pensa alle conseguenze!
...
Ma io adesso lo uccido! Nel peggior modo possibile che mi venga in mente!
Poi mi ammazzerò anche io.
Anzi no, penserà mio padre ad entrambi prima che io possa fare qualsiasi cosa.
Si può essere così idioti?!
Evidentemente si.

"Modestia a parte ho trovato una soluzione brillante degna di una serpe, che non solo ti permetterà di avere una scusa con tuo padre, ma anche di levarti dai coglioni quei tizi di cui mi hai detto."
(...)

"Che sarebbe?" chiedo con voce strozzata e gli occhi leggermente spalancati.

(...) "Ora lo vedrai."

Ma vedere cosaaaa! 'Sta puttanata!
Tra l'altro: crede che io mi presti così facilmente a far finta di stare con lui!? Ma in che cacchio di mondo vive!?
Non posso nemmeno smentire quello che ha detto, sennò la faccenda peggiorerebbe: mio padre penserebbe non solo che gli ho disubbedito portando con me qualcuno a random, ma anche che lo prendo per il culo!
Bene, direi che sono più che fottuta.
Accidenti, non mi fa bene prendere di questi colpi: mi sento anche male ora..
Ah, no, ho solo dimenticato di respirare per troppo tempo.
...
Avete presente com'erano le ere glaciali? Ogni centimetro di qualsiasi superficie occupato da uno spesso strato di ghiaccio, un vento freddo come l'acqua dell'oceano Atlantico alla massima profondità che si può raggiungere che tira pungente spazzando via chiunque o qualsiasi cosa sia troppo debole per resistere alla sua violenza.
Ora prendete la stanza in cui mi trovo.
Unite l'immagine precedente a questa e avrete lo stato di tensione in cui è piombato tutto.
I due, Draco e mio padre, si fissano reciprocamente: il primo in maniera decisa e schifosamente sicura di sè, il secondo con aria omicida e per nulla accondiscente.
Non voglio guardare.
Adesso lancia due Avada. Oppure può essere che prima mi voglia torturare.
Il mio caro paparino serra la mascella.
Salazar, se mi senti, risparmiami! Sono sempre stata un'ottima Serpeverde!
Se vuoi fa pure crepare Draco in modo atroce, sarei totalmente d'accordo, potrei dare anche il mio contributo se necessario, ma io sono innocente e che cavolo!
Hm, forse sto esagerando... 
Di nuovo poso gli occhi su quelli di mio padre, dopo che avevo preso a fissare il pavimento in maniera ansiosa..
Ok, no, non sto esagerando affatto. Lanciano letteralmente saette, le palpebre non le batte manco a pagarlo.
E ora le sue pupille si spostano da Malfoy a me. E' come se mi sentissi trapassare lo stomaco da un coltello.
Non ha ancora detto niente. Non ha ancora FATTO niente. 
La cosa è strana, molto, molto strana. Cerco una risposta in quel nero profondo in cui sono immersa ormai da mezzo minuto.
Ma non riesco a trovare nessun indizio.
Cosa avrà in mente? Se tace e reagisce in modo pressochè nullo può voler dire solo una cosa. Sta pensando.
Non a una cosa qualsiasi. La sua mente sta elaborando il modo migliore per farmela pagare per questo affronto.
Come al solito, dato che centra anche una persona che non è della famiglia, non agirà in modo diretto, non si esporrà.
Poi, ad un tratto, ecco l'angolo della sua bocca alzarsi. No, non è un sorrisetto benevolo. Per niente. E' un segno.
Un segno del fatto che ha trovato la soluzione al suo "problema".
Il suo sguardo mi fa paura... Deve aver escogitato qualcosa di subdolo senz'altro.
E, se lo conosco bene, direi qualcosa che mi dovrebbe allontanare da Malfoy, dato che ora ci crede insieme.
Vuole isolarmi. Vuole che mi senta sola. Vuole che io sia costretta a rintanarmi qui per diventare la figlia che lui desidera.
Ma io in questo posto non ci starò nè ora nè mai, lo scoprirà presto.
Se anche riuscisse a farmi odiare da tutti, ad allontanarmi dalle persone a cui tengo... Vagherei senza una meta fino alla fine dei miei giorni, piuttosto che passare la mia vita nel modo che vuole lui.
Le sue labbra si muovono, ma, prima ancora che emettano suono, la tentazione di voltarmi ed andarmene mi assale.
Sarebbe saggio correre il più lontano da qui.
Sarebbe stupido voltare le spalle al "nemico".

"Sei una codarda."

Questa volta no.
"Elisabeth" chiama l'uomo, mantenendo quell'espressione compiaciuta di se stesso.
Riluttante sono costretta a voltarmi leggermente, mentre il biondo rimane impassibile ancora rivolto verso mio padre, come se non volesse perderlo di vista.
Dall'ampia scalinata bianca alle mie spalle sta elegantemente scendendo mia madre, con indosso un lungo abito blu scuro dalle rifiniture in argento.
I lunghi capelli castani e ricci sono raccolti in un'acconciatura che lascia ricadere sulle spalle alcune ciocche.
Non fatevi ingannare dai morbidi lineamenti del viso e la pelle chiara, è tutt'altro che un angelo.
La sua serenità viene sostituita da un leggero stupore nel vedere che con me c'è anche qualcun altro...
C'è da premettere una cosa: lei fraintende sempre ogni situazione.
Per questa ragione penserà immediatamente che Draco sia ciò che ha appena affermato di essere a mio padre, anche se in realtà è una balla.
Di nuovo torna il sorriso sulle sue labbra quando suddetto ragazzo decide di voltarsi.
"Rin, sono contenta tu abbia deciso di venire stasera anzichè domani mattina." termina di scendere le scale.
Mi da la nausea quanto la sua voce risulti calda. Non si addice a una persona come lei.
Ecco, a proposito del venire prima: che fregatura. Non ci ho guadagnato un bel niente. Mai una volta che azzecchi la scelta giusta...
Camminando senza fretta ci raggiunge, e si ferma a un passo da me, continuando a sorridere; mi fa saltare i nervi davvero.
"Avete fame?" allunga la mano verso un mio ciuffo di capelli e prendendolo delicatamente cerca di spostarlo dietro il mio orecchio.
Falsa. Falsa. Falsa.
Non mi toccare.
Con uno scatto della mano destra le afferro il polso, rimanendo per il resto immobile, così da impedirle il gesto.
"No." rispondo secca anche per il "genio" di fianco a me, il quale ha aggrottato le sopracciglia quando l'ho bloccata.
Dopo qualche secondo, lascia andare la ciocca di capelli e ritira la mano; un po' più seria rispetto a prima.
Forse sospettava che non glielo avrei lasciato fare.
"D'accordo. Allora seguitemi." Un altro sorriso, prima di voltarsi e ritornare verso la scalinata.
Non ha chiesto niente di Malfoy, quindi è probabile che voglia parlarne dopo con mio padre...
Ah, giusto, e mio padre che fine ha fatto?
Con la coda dell'occhio vedo che non è più dietro di noi, è sparito. Chissà quando se ne è andato.. Non me ne sono accorta.
Bah.
Torno a guardare mia madre intenta a cominciare la salita dei gradini, ma nel farlo mi rendo conto di come gli occhi di Draco siano puntati su di me, seri e con un velo di perplessità.
Tanto poi appena rimango da sola con lui gli do una strigliata di quelle... Grr, se la ricorderà senz'altro, ve lo dico io.
Sbuffo guardandolo di traverso, per poi avviarmi alla faticosa ascesa.
Sembra figo detto così, in realtà è solo un modo per dire che mi aspettano duecento scalini o giù di lì, e quindi circa altri due minuti durante i quali dovrò sopportare quegli occhietti spaccaballe lì, che al momento abbellirei con un cerchio nero intorno a ciascuno. Ovvero con un bel paio di pugni come si devono.
Ah, ma il loro proprietario Malfoy deve aver recepito che non sono dell'umore giusto per sopportare la sua estenuante fissazione nel voler "leggermi"; quindi, fortunatamente per la sua salute, inizia a guardare con un'incredibile e stupefacente attenzione millimetrica ogni gradino che sorpassa.
Guardalo, che faccia che fa! Dire da schiaffi è dire poco!
Ma io non lo so come riesca a mantenere un'espressione contemporaneamente
seria, divertita anche se cerca di nasconderlo e totalmente strafotten...!
Il mio piede prende contro uno scalino, ovvero inciampo di brutto.
Già mi preparo psicologicamente a un volo di tre metri terminante in bellezza con il disassemblamento del mio corpo sfracellatosi contro la superficie frastagliata, quando lui (si, è sempre lui, dannazione!) prontamente mi afferra la spalla impedendomi così di ammazzarmi.
Che due palle! Piuttosto avrei preferito la morte anzichè il suo fottuto ghigno sul volto ancora una volta! Sta diventando sempre più snervante accidenti!
"Lo so che sono estremamente bello e affascinante, ma se continui a guardare me, e non dove vai, finirai per romperti qualcosa." dice sottovoce per non farsi sentire da mia madre, tre metri più su.
Quel, quel... QUEL, si era quindi accorto che lo stavo osservando complottando contro di lui? 
Ma allora stattene zitto se sai che in questo momento ti tirerei tre o quattro pluffe in faccia dalla rabbia!
I miei occhi si riducono a fessura mentre la sua mano elimina il contatto con me: "Tra poco sarai tu a romperti qualcosa" sibilo minacciosa; ma non deve fare un gran effetto, perchè ottengo esattamente l'opposto di quello che speravo.
Quell'idiota si sta divertendo!
Soffio irritata portando gli occhi questa volta sui gradini, e lui fa lo stesso, sempre con quel sorrisetto da deficiente.
Lo stesso che molto probabilmente mi piacerebbe se non fossi incazzata con lui.
Oddio ma che vado a pensare? E' stata una giornata pesante Rin, sei stanca, meglio se ti riposi eh.. eggià.
Appena arrivo in camera...

Arrivata finalmente al quinto ed ultimo piano, grazie sia ad un miracolo che all'esercizio che faccio ogni santo giorno andando su e giù come un'imbecille per la scalinata principale del castello, posso dire con certezza che a Draco Lucius Malfoy rimangono non più di venti minuti di vita.
Davanti a noi si apre un lunghissimo corridoio di un diametro pari a più o meno quattro passi. I suoi lati sono costellati di porte di legno chiaro, numerate da targhe argentate poste in alto: le stanze per gli ospiti.
Poi là in fondo un'enorme finestra, che si espande dal pavimento al soffitto e da muro a muro, permette di vedere una parte laterale del giardino.
Da bambina spesso mi divertivo a guardarle attraverso, mi sembrava una specie di "porta sul mondo".
E mi piaceva vedere le persone all'esterno apparire così piccole... Forse per avere l'illusione di poter essere "grande", all'altezza di ciò che si aspettavano tutti da me.
Ho sempre avuto il terrore di deludere la gente che mi stava intorno, ma quando è successa quella cosa con Sam (che ho accontentato anche per questo stesso motivo) sono cambiata.
Ho capito che a chi è là fuori non gliene fotte niente di te. Ti usa per i suoi scopi. Se hai paura non sei altro che un burattino nelle mani di chi ti circonda.
Finchè non avrai le palle per afferrare le redini della tua vita, non sarai mai libero.
Finchè non sarai pronto ad affrontare le conseguenze dei tuoi gesti da solo, senza nessuno a pararti il culo, non saprai mai chi sei veramente.
Arriva quel giorno in cui ti svegli e scopri che una persona su cui puoi fare affidamento al cento per cento non esiste. Non puoi fidarti nemmeno di te stesso.
Anzi, la nostra persona è il nemico più pericoloso.
E sapete perchè? Perchè è l'unica che non puoi allontanare.
La sagoma di Lady Cadsrow si staglia verso i tre quarti del corridoio; ci sta venendo incontro.
Nella sua mano brillano due chiavi: una d'oro, che riconosco come quella della mia stanza, e una d'argento come le targhe di queste stanze. Appena incrocia mia madre, gliele porge con un sorriso.
Si, si, un' "adorabile signora"... No, non lo è fidatevi.
"Grazie Annica, ma non servono. Ci penso io" le si rivolge l'altra benevola per poi passarle oltre.
Aspettate, perchè mi suona così male quella frase?
Un tremendo timore mi pervade fino la punta dei capelli.
In che cazzo di senso "non servono"?! ...
No, no, no, no, no. Non mi piace, NON mi piace per niente.
Procediamo per gran parte del corridoio, fino ad arrivare verso le ultime camere. Per la precisione la terzultima sulla destra, davanti alla quale ci fermiamo.
"Edwin ha pensato di dire di preparare due camere, ma credo sia meglio un po' di privacy. Quindi..." la donna inserisce una chiave estratta dalla tasca nella toppa, girandola.
Ommioddio, spiegatemi che minchia vuol dire "Ci vuole un po' di privacy"!?
Non può essere. Non può essere.
Rilassiamoci, non è quello che ho pensato, devo stare calma, respirare.
La porta si apre rivelando l'interno.
...
ORRORE.
Maledetto Malfoy, io, io lo disintegro!
La camera, quadrata, è dotata di due finestre sulla parete a nord, sotto alle quali c'è una scrivania, e di un letto matrimoniale accostato alla parete est. Poca importanza ha poi che ci sia anche un porta dalla parte opposta, per il bagno.
Ma porco Godric! 
Allora: mia madre deve farsi i cazzi suoi, è chiaro?! No, a quanto pare questa cosa le sfugge!
Avrà certamente pensato che in questo modo mi rilassi di più durante la permanenza qui... E che quindi io possa essere più gestibile.
C'è un piccolo, insignificante, dettaglio: io sono felicemente single, porca puttana!
Eh si, adesso scanchero peggio del solito, ci sta.
Devo avere qualcosa che non va, una sorta di repulsione naturale per la fortuna.
"No, io.." inizio quasi strozzandomi con la saliva in un disperato tentativo di sistemare questa pagliacciata.
Quel cretino di Draco si sta praticamente sbellicando dalle risate!
Il tratto longilineo che fino a poco fa descriveva la sua bocca, ora continua a tremolare a causa dello sforzo che fa per non scoppiare in una risata probabilmente preoccupante.
Cioè, no comment.
E' lui che ha combinato questo casino, e ora è lui che dovrebbe risolverlo, stronzo che non è altro!
"Non preoccuparti Rin, è tutto a posto. Ah, eccovi le valigie." mi risponde mia madre cercando di concludere la feccenda e facendo materializzare con un colpo di bacchetta i nostri bagagli appena dopo l'entrata.
Non è a posto un cazzo invece!
"Si ma" ritento scocciata schioccando la lingua e sbattendo le palpebre una volta in più del normale.
Io ESIGO di parlare.
"Fate attenzione, ci vediamo domani" la donna termina senza che possa esprimere il mio parere e si allontana a passo svelto per scendere suppongo al secondo piano in camera sua.
Fate attenzione!?!? No, cioè, oltre al danno la beffa! 
...
Rimango impalata ad osservare la camera.
No. Semplicemente no.
Ma siamo impazziti?
Dio, mi immagino se lo sapesse Blaise che scenata...
Ah ma bene, che cacchio mi viene in mente quest'altro ora?! Sono proprio un caso perso.
Non appena il rumore di passi in lontananza diventa silenzio, Draco varca la soglia anche fin troppo tranquillamente, cosa che mi rende ancora più avversa al tutto.
I miei nervi ne risentono. Ne ho le scatole piene, non c'è mai qualcosa che vada liscio. MAI.
E' ora di fare i conti.
Veloce estraggo la bacchetta e con due falcate lo raggiungo: fa appena in tempo a girarsi verso di me che gliela punto al collo.
No, non gliela appoggio solo sulla pelle, quasi la spingo per infilzarlo.
Ma soffoca cretino!
La porta si chiude lentamente a causa della corrente provocata da una delle due finestre aperta e non so cos'altro.
Ecco, è scoppiato. Ma che ridere, davvero. Mi sto scompisciando.
Sento la mia arma vibrare all'ondeggiare della sua gola mentre la fantomatica risata roca mi arriva indesiderata alle orecchie.
"Abbassa la bacchetta. Non sei stupida." torna la voce grave di sempre, ma nonostante ciò il ghigno rimane.
Non è per niente intimorito dal fatto che è sottotiro. Ma credo proprio che dovrebbe.
"Non sai quanto ti sbagli." sillabo minacciosa stringendo i denti.
Rimanendo immobili in questa posizione, passano inesorabili i secondi. Lenti ma allo stesso tempo veloci.
Dai stupida boccaccia, parla, dì qualche cavolo di fattura.
Qualsiasi cosa faccia male.
... In genere non ho problemi a fare una cosa simile. Anzi, mi aiuta a sfogarmi.
Ma questa volta c'è qualcosa che mi blocca.
Quei dannati occhi che mi guardano dall'alto al basso. Sono loro la causa.
Mi fanno sentire tremendamente insicura. Ed è una delle cose che più detesto.
Una volta erano diversi. Si, certo, stesso colore, stessa forma... ma ciò che trasmettevano era solo ed esclusivamente la personalità di un bambino capriccioso.
Beh, ora non lo è più. Nessuno di noi lo è.
Abbiamo smesso di essere dei bambini già da qualche tempo ormai. Per quanto ci sforziamo di rimanere aggrappati a quello che eravamo, dobbiamo accettare che niente è più come prima.
Ora quello che vedo riflesso nelle sue pupille non è altro che il desiderio di vivere. Bene o male, ma vivere. Poter scegliere. Avere un'occasione per dar prova del proprio valore.
Draco ha vissuto la guerra in modo differente da noi altri. E quello che ha provato se lo porta ancora oggi appresso, smanioso di liberarsene.
Ma a quanto pare suo padre non la pensa allo stesso modo... Credo sia iniziato il conto alla rovescia. Non manca molto. Poi verranno.
Un senso di malinconia mi attanaglia. Possibile che dopo tutto ciò che è successo non sia ancora finita?
Ah, involontariamente sto facendo quello che fa sempre lui con me, e che io non sopporto.
Lo sto analizzando. Ma sapete come si dice, gli occhi sono lo specchio dell'anima; ragion per cui non posso fare a meno di pensare.
All'improvviso le sue sopracciglia si corrugano in una mossa decisa.
A cosa è dovuto questo cambio quasi repentino dall'ilarità totale alla completa fermezza?

"Hai due possibilità."  Ah, ecco, credo di aver capito: dal tono fermo che ha usato si direbbe che abbia intuito l'oggetto dei miei pensieri.
E non gli piace per niente.
Ha delle belle pretese però il signorino: cioè, lui può investigare quanto vuole sul mio conto ma io non posso farlo su di lui? La cosa non mi sta bene.

Una sua mano gelida si stringe intorno al mio polso facendomi leggermente sussultare, ma non perdo la presa sulla bacchetta.
C
redo sia la prima volta che guardandolo negli occhi mi senta così trasparente. Senza difese.
Come diavolo è potuto succedere?
"La prima" con la stessa mano mi fa abbassare il braccio accompagnandolo nel gesto, senza lasciarlo.
No, non ho cercato di fare resistenza. E' una cosa strana, mi sento quasi ipnotizzata come la settimana scorsa alla festa.
La verità è che non avrei mai lanciato alcun incantesimo su di lui. Oh, beh, per ora almeno.
"è fare l'idiota sputtanandoci davanti a tutti per poi rimanere da sola contro la tua famiglia e gli altri avvoltoi." conclude la frase.
La sua voce è.. è maledettamente bassa e seria.
Si intona perfettamente al ghiaccio delle iridi che mi stanno infilzando.
"La seconda.." ora è quasi un sussurro, mentre si avvicina lentamente. Troppo.
Il viso è molto vicino, sento il suo respiro freddo. Ed io mi limito a mantenermi immobile.
Perchè glielo sto permettendo? Dov'è finita tutta la rabbia che avevo dentro fino ad appena tre minuti fa?
Sparita. Ho forse solo persa nel groviglio di sensazioni che mi governa ora.
Sento una confusione tremenda nella testa. Beh, credo che chiunque, stando così vicino a qualcuno, indipendentemente da chi esso sia, si trovi in questo stato...
Mi sento scoperta. Come se lui fosse in grado di vedere oltre la mia pelle, la carne, gli organi pulsanti. Oltre.
E forse in questo momento ci sta davvero riuscendo.
"La seconda è immedesimarti." Mi arriva come un soffio sul volto.
Devo riuscire a reggere, non posso permettermi di abbassare lo sguardo... Anche se devo ammettere di essere in difficoltà per questo verso.
Le mie gambe fremono per indietreggiare, ma le obbligo a restare ferme, di conseguenza tremano leggermente.
Che cavolo mi succede? E' soltanto Malfoy, per Salazar!
Oddio ci risiamo. Ecco di nuovo la frase di Blaise che mi rintrona il cervello. Si, scommetto che avete capito quale.
Ma forse è proprio grazie a quella se riesco a riprendere un po' di lucidità. Dopotutto è il solito giochetto che fa Draco ogni volta, quindi risponderò come sempre.
Non vedo perchè questa volta dovrebbe essere diverso.
Cioè, non ci posso credere, stavo per farmi imbambolare! Ma dove andrò a finire!?
"Ce n'è anche una terza a dire il vero" l'angolo della mia bocca di solleva mentre pronuncio la frase rispondendo a mia volta a bassa voce.
"Sarebbe?" ghigna senza allontanarsi.
Ma che ha pensato?! Santo cielo, non ci siamo proprio!
"Io sto al gioco davanti ai miei per profitto personale, tu non dirai più una parola che una, e inoltre starai a minimo un metro di distanza da me su quel fottuto letto. In caso contrario c'è sempre il pavimento pronto ad accoglierti con regalità." alzo una sopracciglia a chiedere se è tutto chiaro.
Le cose stanno così, prendere o mollare. E se molla può anche andarsene immediatamente.
Rimane per un po' fermo continuando a guardarmi; mentre il ghigno sparisce.
Ecco, lo dicevo io che aveva pensato ben altro.
Alla fine commenta sarcastico "Avvincente."  torna a sogghignare sempre a cinque centimetri da me.
Non faccio in tempo a rispondere niente, che un bussare alla porta interrompe questo momento "idilliaco".
Incominciamo subito col dire che chi viene a bussare a quest'ora mi rompe le palle per principio, poi vediamo di chi si tratta prima di sparargliene altre addosso.
Nel raggio di due kilometri l'unica persona che non mi darebbe fastidio vedere è una sola, quindi dubito fortemente sia lei.
"Chi è?" chiedo più ad alta voce sperando di spaccare un timpano al biondastro, senza smettere di fissarlo.
Quello non fa una piega. Azz, volevo infastidirlo un po'.
Una voce un po' ovattata, ma senza dubbio giovanile, risponde "Oliver".
...Mannaggia ma già a quest'ora iniziano?! Saranno le undici di sera!
Senza bisogno che io dica niente, la mano fredda mi lascia il polso, permettendomi di voltarmi per andare ad aprire svogliatamente.
Era quasi meglio continuare la conversazione con l'altro rompiscatole.
Arrivata alla porta ci sosto davanti placidamente alcuni secondi, sbuffando e passandomi una mano tra i capelli mossi per rilassarmi.
Suvvia, basta dire due parole e congedarlo. Sennò a che cacchio sarebbe servita tutta la messinscena escogitata da Malfoy?!
Appoggio le dita sulla maniglia e mi decido a girarla.
Mi si presenta davanti un ragazzo moro dai capelli corti, non molto più alto di me. Gli occhi castani e un sorriso sulle labbra che mi pare di aver già visto da qualche parte.
Forse quand'ero piccola. Si, direi di si. Hm, quindi di sicuro suo padre conosce il mio da molto tempo.
Ah, ma sicuro, ora mi ricordo.
Dovrebbe essere il meno allupato, ma il fatto che sia venuto qui a quest'ora potrebbe far pensare che sperasse in una serata hot.
Beh, mi spiace deluderlo ma di hot qui dentro oggi ci sarà solo l'acqua della mia doccia in solitaria.
"Ehi" lo saluto con ben poca grinta. Se fosse per me gli darei due calci nel culo per farlo sparire immediatamente.

"Ciao Rin. Quanto tempo" il suo sorriso si spalanca ancora di più.
Oh marmocchio, ma se ti conosco appena?! Pft, e dire che è anche più grande di me di un anno; non sembrerebbe a vedere le sue doti mentali.
"Hm hm" annuisco poco convinta.
Sembra un po' imbarazzato da come lo tratto da indesiderato. Ma che ci posso fare se per me è indesiderato?!
E poi non è mica così tranquillo come sembra. Credo di averlo intravisto qualche anno fa a una festa organizzata qui giù nel giardino... Ubriaco e con tre ragazze appresso, anch'esse sbronze.
"Hm, poco fa tuo padre mi ha detto che eri arrivata... Mi ha chiesto se avevo voglia di venirti a salutare, quindi.. beh, eccomi qui." riprova stavolta con un sorriso più lieve.
Ah, ora capisco tutto. Ecco dov'era andato a finire quando è sparito mentre eravamo giù. Era andato da lui.
Eppure sono convinta che il suo tramare non si limiti a farmi assediare da questi come Oliver...
Il ragazzo sfoggia un'espressione angelica, prima di chiedere: "Posso entrare?"
Ma vaffanculo, no che non puoi!
Sto già per rispondere a maliparole quando due braccia mi si avvolgono attorno alla mia pancia da dietro a mo' di abbraccio.
La mia schiena sfiora il petto di qualcun altro. Ommamma no, no, no! Non ci siamo proprio!
Deve intervenire solo quando io sono in difficoltà, per la miseria! 
... Ho detto "per la miseria"? Mica starò diventando come Weasley vero!?
E quelle mani sarà meglio per lui che le tenga a posto se non vuole rischiare la loro amputazione.
"Spiacente ma non vuole vedere nessuno. Nè oggi, nè domani." la vicinanza della bocca di Draco al mio collo, unito al tono grave che ha usato, mi fa leggermente venire la pelle d'oca.
Mi sa che il giovanotto ci sta prendendo gusto più del dovuto. 
Il moro che ho di fronte in un primo momento alza una sopracciglia contrariato, poi la riabbassa dopo aver lanciato uno sguardo prolungato a Malfoy.
Non credo immagini abbia la mia stessa età e tra l'altro, anche se di poco, è più alto di lui.
"... Scusa non volevo disturbare" torna a rivolgere a me gli occhi titubante.
Si, certo, come no. Troppo tardi.
"Tolgo il disturbo.." cioè, ma lo dice con un tono che sembra aspettare solo che gli dica < noooo, ma cosa dicii, aspetta, scherzava, entra, entra! >.
Aspetta un pezzo. 
Annuisco con un "Ci vediamo" senza nemmeno cercare di nascondere quanto mi faccia piacere che porti lontano da me la sua carcassa.
"Ciao" biascica prima di incamminarsi svogliatamente verso le scale dalla parte opposta del corridoio rispetto a dove è situata la camera.
Draco allontana da me il suo braccio destro per spingere la porta e farla quindi chiudere.
Poi lentamente scioglie la posa, indietreggiando di un paio di passi.
Bene bene, ecco in arrivo solo per lui un bel discorsetto intimidatorio.
Mi volto fissandolo male; e indovinate?
Il ghigno regna sovrano sul suo volto. Parecchio compiaciuto direi.
"Lo sai, credo tu abbia travisato il significato di "finzione"." incrocio le braccia squadrandolo minacciosa.
Ma vi rendete conto di cosa mi sono ritrovata complice?! Meglio che non ci pensi, va... Altrimenti poi potrei trovarmi anche ad aver bisogno di calmanti.
Se lo raccontassi a Daph scoppierebbe a ridere per almeno mezz'ora, come pure Theo. Mentre Pansy mi direbbe che devo approfittarne. Sè. E Blaise.. No, meglio che mi fermi qui.
"Non ho travisato un bel niente invece. Se fossi veramente con te non mi sarei certo limitato ad un abbraccio, non credi?" dice con un velo di malizia per sfottermi, mentre si avvia a passo sciolto verso la sua metà letto, sdraiandocisi sopra a pancia in su, le braccia incrociate dietro la nuca.
Fino a poco fa credevo di aver già avuto l'onore di assistere all'espressione più tronfia di un Malfoy, ma devo ricredermi: ORA l'ho vista veramente.
Ottimo, dopo la sua frase non voglio immaginare le idee che gli si sono formate in testa prima di intervenire poco fa...
Mi domando se riuscirò a rimanere viva fino a domani pomeriggio o se dovranno portare la mia salma a seppellire.
Oook, meglio che mi faccia una bella doccia per distendere i nervi. Bella lunga aggiungerei.
Magari fino a liquefarmi, così non avrei più problemi di alcun genere.
Senza cagarlo pari prendo la mia valigia, ne estraggo velocemente il cambio e mi dirigo verso il bagno.
Apro la porta dello stesso, abbastanza spazioso, praticamente tutto rigorosamente bianco, e appoggio i vestiti su una specie di sgabello.
"Ah, e un consiglio: ti conviene smetterla di usare parole forbite se non vuoi assomigliare alla Granger."
Giro la testa nella sua direzione. Si, essendo la porta ancora aperta lo vedo spaparanzato sul letto che mi osserva gongolante.
"Ma ti senti? Mi dici di non utilizzare parole forbite e tu stesso usi "forbite" che è una parola forbita." sbuffo irritata dal paragone con la mezzosangue.
Confuso sbatte le palpebre almeno tre volte, aggrottando poi la fronte.
Roteo gli occhi prima di tornare a cercare un asciugamano abbastanza grande da potermi avvolgere in un altro mobile posto nell'angolo.
...E' davvero esasperante sentire i suoi occhi addosso ad ogni mossa che faccio.
Aspetta Rin, conta fino a tre: uno... due..
"Tanto per sapere, tu non hai un cazzo di meglio da fare che starmi a guardare?" sbotto seccata rivolta a lui.
Ecco, non ce l'ho fatta.
Aveva ragione mia madre: ci vuole privacy. Ma non nel senso che intendeva lei.
"A dire il vero no. Ma se vuoi ti vengo a fare compagnia nella doccia." e di nuovo ghigna.
...
Qualcosa. Devo assolutamente trovare qualcosa da lanciargli.
Smaniosa mi guardo attorno, poi lo vedo: come illuminato da un raggio divino un vaso con dentro sia dei fiori che dell'acqua.
Senza pensarci due volte lo afferro e lo lancio con tutta la forza che ho in direzione del biondo; ma quello sghignazzando chiude con un colpo di bacchetta la porta che divide le due stanze.
Così, accompagnata da un rumore assordante, vedo infrangersi in mille pezzi contro di essa non solo l'oggetto, ma anche la possibilità di sfigurare Malfoy.
Peccato, mi rifarò più avanti.
Devo dire che mi fa diventare ancora più manesca del solito questo posto. Sto diventando sclerotica sul serio.
Che due balle.
Finalmente, senza alcuna palla al piede, posso dedicarmi al ristoro nelle mie membra.
... Oddio, no, ha ragione: devo assolutamente riprendermi e smettere con queste parolone.
Senza nemmeno curarmi di eseguire un riparo sul povero vaso, apro l'acqua della doccia impostandola sul massimo del caldo e poi, dopo essermi svestita, entro nel box per niente angusto.
... E cazzo, non me ne frega niente, io uso le parole che voglio!
Dirigo il getto della doccia su di me.
Errore fatale. La mia pelle va a fuoco.
"MERDA!" spicco un salto lasciandomi scappare un urlo quando scopro che l'acqua è fin troppo calda. 
Fanculo che male, che male, che male, che male!
Sono abituata a quella di Hogwarts che, essendo nei sotterranei, non è così bollente. Anche se grazie a Salazar è resa calda quanto basta da una magia permanente lanciato da uno dei primi presidi.
Mi precipito a diminuire la temperatura imprecando sottovoce.
"Serve una mano?" sghignazza ancora qualcuno dall'altra stanza.
"NO" ruggisco prendendo la bacchetta lasciata sul pavimento e lanciando un incantesimo anti-sonoro alla porta.
Dopo averla riappoggiata a terra me ne torno a inzupparmi.
Voglio starmene in santa pace, senza che quella voce mi interrompa con le sue battutine.
Ma perchè, perchè non l'ho rispedito indietro quando potevo!?
Bah, anche se senza di lui non credo sarebbe andata esattamente così con Oliver. Non avrebbe rinunciato così presto.
Chiudo gli occhi per non accecarmi con l'acqua che mi lascio scorrere sul capo.
Mi ha sempre dato fastidio sentire i capelli bagnati attaccati alla schiena. Beh, "sempre" a parte quando non ero sola...
Ok, tralasciamo i dettagli che è meglio.

Dopo una mezz'ora buona decido che se non voglio avere un puzzone di fianco mentre dormo è meglio esca e far fare la doccia a Draco.
Quindi rinuncio a quella meravigliosa sensazione di piacere e stoppo il tutto.
Cercando di non amazzarmi metto un piede fuori dal box, sul tappetino, e una volta uscita procedo ad asciugarmi.
Altri cinque minuti e sono vestita.
Mi armo di un ulteriore asciugamano che userò per asciugarmi i capelli fuori di qui e dopo aver raccattato i vestiti che mi ero tolta prima apro la porta.
"...HAI CAPITO!?" la voce di Malfoy mi assorda: è, anzi, era esattamente davanti alla porta e sta urlando come un cretino.
"Ma sei idiota?! Che cazzo ti urli ora?" non posso fare a meno di evitare una smorfia.
Spalanca gli occhi incazzato, poi si degna di rispondermi. "Cosa urlo?! Te lo dico io cosa urlo, amplifon: è da un quarto d'ora che ti dico di uscire, che non ho intenzione di fare il bagno di mezzanotte e tu non. mi. rispondi." risponde a voce alta, calcando di più le ultime tre parole.
Amplifon?! Ma fottiti.
Guai a chi intacca le tre ore di cura personale del signor Malfoy eh! Mamma mia, è diventato parecchio scontroso in pochi minuti.
Come diavolo fanno a sopportare i turni per il bagno con lui, Theo e Blaise?!
"Mi scusi illustrissimo, ma a causa delle sue meravigliose battute sono stata costretta a usare un incantesimo anti-sonoro." rispondo seccata scartandolo e posizionandomi vicino alla scrivania, dove la finestra è ancora aperta.
A testa in giù incomincio a passarmi l'asciugamano sui capelli.
Le ipotesi sono due: o mi prendo un accidente o mi asciugo prima.
Sento la porta del bagno chiudersi.
Aspettate, prima di entrare là dentro ha borbottato "Battute.." o è stato lo sfregare contro le mie orecchie a farmelo sentire?
Mah, sono convinta che questa specie di convivenza faccia male ad entrambi.
Non vedo l'ora di tornare alla mia stanza da Daph e Pansy.

Ecco fatto, ci ho messo una ventina di minuti ma direi che i miei capelli sono tornati alla normalità.
Hm venti ho detto? Dato che dice tanto, adesso voglio cronometrare quanto ci mette Mr Malfoy junior.
Mi lascio cadere distesa sulla mia parte del letto, spegnendo la luce, ma ci si vede ancora molto bene grazie alla luna quasi piena.
Non voglio che arrivi domani... o oggi? Che diavolo di ore sono? E' già passata mezzanotte?
Ah, ma quanto sono insulsa. E' ovvio che sto cercando con tutte le mie forze di pensare ad altro.
Un cigolìo attira la mia attenzione, così volto la testa in direzione della finestra, sull'attenti.
Un'ombra che riconosco come il mio gatto entra da essa con un balzo, senza produrre alcun rumore all'impatto sul pavimento.
Ah, niente di cui preoccuparsi.
Con il mantello nero sfavillante sotto i riflessi lunari, si muove sinuosamente fino al materasso.
Un'altro salto ed eccolo salito sulle coperte ai miei piedi.
I suoi occhi gialli mi guardano mentre le sue zampe affondano silenziose nel letto passo dopo passo.
"Ciao bella" le sussurro mentre mi sale sulla pancia e ci si siede sopra continuando a fissarmi.
Mi scappa un sorrisetto "Non sei mica leggerissima eh. Quanto ti danno da mangiare qui?"
Non la porto mai con me a scuola, non avrei il tempo di occuparmene, quindi tengo solo il gufo, che è indispensabile.
Le passo una mano sul pelo soffice del dorso e in risposta mi arrivano le sue fusa.
"Lo sai che sei molto più simpatica di quel tinto di là?" passo ad accarezzarle il collo corrugando le sopracciglia.
Appena detto ecco Draco uscire dal bagno. A tempo di record direi.
Butta un occhio verso di me e una volta abituatosi alla parziale oscurità riesce ad individuare il gatto.
"Pensavo stessi parlando da sola" butta lì prima di attraversare la stanza e avvicinarsi all'altra parte del letto, senza fretta.
Inavvertitamente prende contro il piede di quest'ultimo.
"Ah cazzo..!" una smorfia di dolore gli occupa la faccia.
Così impara a fare lo spiritoso quando mi scotto.
"Ma tu devi proprio stare al buio eh" mi guarda di sbieco.
"Non so, fai un po' tu... Se vuoi dormire con la luce accesa.." lo prendo per il culo alzando entrambe le sopracciglia.
E comunque noto che si è rilassato rispetto a prima.
Cos'è, non guardarsi allo specchio per troppo tempo gli fa perdere la testa?
Bambino no, ma vanitoso.. non posso dire di no.
Sbuffa, poi prestando più attenzione a dove mette i piedi ed arriva a destinazione: si sdraia nel posto di fianco al mio.
Solo ora la gatta sembra essersi resa conto della sua presenza, ed incuriosita si alza per andare verso di lui.
Ah beh, peggio per lei.
Malfoy la osserva prestando particolarmente attenzioni agli occhi; mezzo minuto più tardi tende la mano verso l'animale e inizia ad accarezzarlo cautamente.
Chissà perchè non lo fa mai sulla testa... Che sia un gesto di rispetto?
... Non saprei, ma sembra che la cosa le faccia piacere, dato che per lei è un estraneo.
"Come si chiama?" chiede atono senza distogliere lo sguardo dal giallo che lo osserva.
"Hera." Mi ha incuriosito il personaggio mitologico quando ne ho letto sul libro di Babbanologia, così...
"Di solito non è così amichevole con chi non conosce. Credo sia perchè hai il mio odore addosso." Grazie all'"abbraccio" di prima.
"Anche se hai fatto la doccia riesce a percepirlo." termino la frase.
...
Ma mi ha sentito? No perchè ha un'espressione rapita che non ho mai visto.
Ghigna senza smettere di accarezzarla. "Oppure perchè ha capito che sono un gran figo".
Sicuramente.
Oddio, non intendo dire che sia male ma non è certo per quel motivo che.. Ma quando imparo a controllare i miei pensieri?!
"Ma non preoccuparti, sono tutto tuo" porta gli occhi su di me, con l'espressione di chi sadicamente si è appena divertito nel rubare le caramelle a un bambino.
Lo so che non centra un cavolo, ma vi giuro che è la frase che meglio descrive il suo volto ora.
Roteo gli occhi. "Guarda, hai fatto bene a dirmelo perchè altrimenti non dormivo dalla gelosia" dico ironica voltandomi su un fianco, dandogli di schiena.
Poi mi tiro su le coperte, con tutta l'intenzione di dormire.
Avverto il gatto scavalcarmi abilmente ed andare ad acciambellarsi sulla sedia della scrivania.
Passano cinque minuti durante i quali sono convinta di avere finalmente un po' di pace, ma questi vengono interrotti presto.
"Non sei gelosa di Blaise?" la frase seria di Draco mi colpisce al petto con violenza.
Dalla distanza della voce credo anche lui mi stia dando le spalle.
Perchè mi fa questo santo cielo? Lo sa che ho altro a cui pensare, ma nonostante ciò continua a ritirare fuori l'argomento.
"Di lui e chi? Quello stupido non va con nessuna..." rispondo lievemente.
Ma nel caso contrario?
"Ma se fosse? Ti darebbe fastidio?" Ecco. Dovrebbe imparare a moderare la sua insistenza.
Gelosia no, ma fastidio..
...
Credo...
Lo lascio in attesa due minuti buoni durante i quali mi scorre davanti una buona carrellata di ricordi...
"Si" sussurro cercando di concentrarmi su altro.
Si, inizialmente, ma poi mi passerebbe.
Credo.



Essì forse vi sarete accorti che è più breve coff coff, ma davvero a farlo più lungo non riuscivo. Per prima cosa perchè è un intermezzo più "comico" che ho voluto rendere tale in quanto il prossimo capitolo invece non lo sarà affatto ._."
E secondo, se avessi dovuto scrivere di più di sicuro non sarei riuscita a pubblicare entro stasera >_< Altra cosa da dire: non mi piace com'è venuto fuori D": Hmm... vabbè.

In ogni caso siete da adorare, sul serio *__* Ringrazio tantissimo chi ha inserito la storia tra le seguite, chi tra le preferite e chi mi ha aggiunta tra gli autori preferiti *___________* (in particolare ringrazio __Abbey che ha fatto tutte e tre le cose ;D). Mi avete tirato su il morale e convinta a continuare :D! Graziegraziegrazie *w*!


Risposta alle recensioni: (mi sballa tutte le grandezze, ho provato a metterle a posto, ditemi se avete ancora problemi D:)



A bastii : Come vedi alla fine ce l'ho fatta a postare, anche se per miracolo :"D Se hai trovato Draco rompicazzo in quello scorso chissà in questo ahah xDD Spero sia stato abbastanza divertente perchè il prossimo invece sarà piuttosto cupo D: Ma la tua curiosità su Helen sarà soddisfatta x3 Anche per le pantere siamo lì lì per svelare... (devo vedere se riesco a farcelo stare, ma direi proprio si si :33)
Uhuhuh dato che ho avuto risposte positive al prequel credo proprio che lo farò °D° Inizio a buttare lo schizzo del delineamento dei capitoli x3 Anche se ci vorrà un tot di tempo D:
"Ahahahahah, povero Dracuccio, mi sa tanto che io e te non andiamo d'accordo:D"

Draco: "Si, ho notato ò_ç"
Blaise:" MuahahahahahahahAHAHAHAHahahah  hep?!... cough cough coff jhdfsgjgr!"
Draco:"Cosa? O_ò"
Blaise: *gesticola
Draco:"...Sei senza voce? bwahahahah ora rido io >8DDDD"
Ma xDDD Poveraccio Blaise. *patpat
Ti ringrazio tantissimissimo per le recensioni che lasci sempre *___*!! Alla prossima, ciaoo <3 kiss


A  __PoMeLLa: Rin:"No, non sono contenta un cazzo ç_ç E la cosa è sempre peggio! t_t"
Draco: "Punti di vista ù_ù"
Rin: "Ma vaff..."
Blaise:"State zittiiiiiiiii! Devo fare una denuncia per lesione alla mia persona!"
"Nuoooooooooooooooooooooo..perchè BlaisA ..Oddio..Blaise, non mi perdoni?????? Guarda che non ti do i 20 punti eh! Stai all'occhio! ;)"
Blaise:"Questo è..è...essere CRUDELI çAç Ricattatrice D":"
Rin:"E poi sono io che mi faccio le seghe mentali?! No, fatemi capire..."
Kal:"Esatto ù_ù"
Rin:"E chi ha chiesto niente a te?! è_è Ah, per Pansy oramai non ci faccio nemmeno più cas..."
Pansy: *corre davanti a lei e stappa una bottiglia in faccia indondandola di schiuma  "SeeeeHHHHH @UUUUU *balla la conga con __PoMeLLa
Rin: "...no, non ce la posso fare *se ne va esasperata"
xDDD Dicevo...Ma io ti adoro *___* C-cioè, mi hai recensito anche il primo capitolo! *___* Grazie millissime <33 Mi fa molto piacere che ti piaccia molto la storia *ç*
Allor, per il prequel ho deciso che lo farò :D Ho pensato molto sull'idea che mi hai dato (grazie **) però l'ipotetico flashback non riesco a infilarlo da nessuna parte temo D: Credo farò una cosa a sè stante.. :/ Per il "dolciosa" ti stupirà perchè in effetti lo era abbastanza con Blaise xd E magari si vedrà di nuovo questo lato più avanti anche in questa storia... jfdgjdrgfj devo stare zitta ù_ù (ma il fatto di essere un tantino violenta non la abbandonerà mai xD Diciamo che si alternerà).
"Per curiosità, che aveva pensato quando le è finita addosso, all'entrata?? Non ci sono mica arrivata! :'( Sicuramente dovrò pensare male,vero? Conoscendolo... -.-''"
Draco:"Ah, a questo rispondo io *faccia sadica"
Rin:"NON CI PROVARE. Taci"
Kal:*Spiffera a __PoMeLLa senza farsi sentire: Niente di che, pensava volesse palpare qua e là ahahah xD
"Ora, non vorrei che Malfoy si gonfiasse come una mongolfiera, ma l'idea del "sono suo moroso" m'ha fatta rimanere di sasso all'inizio e poi sono scoppiata a ridere come una cretina!!"
Draco:"Lo so, sono geniale. Prostratevi a me! muahahah"
Blaise e Rin: "......No."
Draco:"Wtf D:<"
Un'ultima cosa, (scusa se ti ho scritto così tanto, mi faccio prendere la mano ahah xD) la Vane ci sarà, ma fino a dove ho programmato solo in modalità comparsa (più volte). Mentre nel prequel ovviamente molto di più, e potrai odiarla con tutta te stessa xD Questo cap com'è? *paura a chiedere  Aspetto la tua opinione x33 Alla prossima!! <3 Baci   Ps: Scusa il ritardo a postare ç__ç


A gufetta_95: Grazie millissime!! :DDD Ohoh il secondo eh? Cioè stai dalla parte di Blaise? :D I capitoli tendenzialmente cerco di scriverli per poter postare ogni due settimane, anche se stavolta sono tremendamente in ritardo ç_ç Ma può capitare che, se li termini prima, li pubblichi anche in anticipo :3 Grazie ancora, se ti va dimmi che ne pensi di questo ;DDD! Ciau! :D



Nel prossimo capitolo:
"Dimmi che cosa ti ho detto prima." Gli ordino secca. Tace senza nemmeno girarsi a guardarmi.
Mi fa male, molto.
Gli occhi mi bruciano come se si fossero già arresi alla loro sorte.
La sua figura immobile che mi da le spalle è molto più tremenda da sopportare di quanto non credessi.
(...)
"Ho detto" mi trema la voce mentre combatto per non lasciarmi cadere per terra sulle ginocchia "dimmi che cazzo ti ho detto prima!" urlo esasperata.







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Capitolo 8
*** Nightmare ***


Vi autorizzo ad uccidermi ç__ç Sono in ritardo esorbitanteee Dx Hm, non posso continuare così, temo proprio che dovrò spostare l'aggiornamento ogni 3 settimane... Io cerco comunque di scriverlo per ogni 2, ma dato che so già che sarà un'impresa ardua in questo periodo e capiterebbe senza dubbio altre volte di essere ritardataria, meglio togliervi subito le speranze xD Beh, meglio vedere un aggiornamento prima del previsto, che uno in ritardo, no? D8 ... Ok fucilatemi XD Comunque per cercare di farmi perdonare, anzichè le solite 7'000 parole circa, questo ne ha 10'400 e qualcosa: un sig. Capitolo anche per le robine che ci sono dentro ù_ù
Il resto in fondo, buona lettura :3 (Sono su un pc scarso, quindi mi fa le bizze coi codici come l'altra volta =_= Se la scritta è troppo piccola per voi, premete (Ctrl)+(+) oppure sopra dove dice di ingrandire il carattere. Nel caso facciate la prima opzione, quando avete finito di leggere fate (Ctrl)+(-) )->(Se troppo grande va fatto il contrario)




Un fastidiosissimo candore mi investe.
Un momento, i miei occhi sono ancora chiusi; se la luce del sole è già così intensa da farsi sentire oltre le palpebre abbassate significa che è come minimo metà mattina, ergo ho dormito molto...
O almeno più di quanto io non faccia abitualmente.

Strano.
Poi se aggiungiamo lo stress psicologico accumulato, ecco il mix perfetto per una notte insonne.
E invece nessun segno di spossatezza. All'esterno.
Dentro invece cado a pezzi, ma sono dettagli.
...Non lo so, credo di avere gli occhi cementati perchè proprio non vogliono saperne di spalancarsi.
Ma probabilmente sono io che non ho per niente voglia di dare il via a questa giornata che si prospetta infernale.
Hm, infernale? Inferno.. fiamme...Caldo... Fa caldo. Ho molto caldo.
A dire la verità ora che ci faccio caso sono sudata. E il mio cuore sta battendo all'impazzata.
C'è un qualcosa che mi sfugge, un particolare che non riesco a cogliere.
Come un'inquietudine la cui causa è annebbiata. Perchè sono piuttosto certa che non si tratti solo dello svolgimento della cerimonia che ci sarà oggi...
...Hmf che nervi quando senti di aver dimenticato qualcosa di importante e avere il ronzio della sua presenza per tutti gli anfratti del cervello fino al tormento.
Per quanto mi riguarda trovo che la scarsa memoria dell'essere umano sia una delle sue più irritanti limitazioni. Ma guardiamo il lato positivo: c'è sempre qualcuno messo peggio di te.
Si, mi sento in grado di affermare che Neville Paciock stia molto più giù di me da questo punto di vista.
...No, anche se guardiamo tutte le altre caratteristiche. Beh è da sempre nota la mia stimabile modestia.
Mah, suppongo di non poter continuare a fare la rincoglionita che parla da sola a letto la domenica mattina.
Anche se mi farebbe sentire estremamente realizzata.
Uh, giusto. Io teoricamente non dovrei essere sola. Eppure non avverto la sua presenza di fianco...
Non è che per caso è fuggito? Se si, ha fatto bene.
Raccogliendo tutte le mie forze sollevo lievemente una palpebra per controllare la situazione.
Oddio, che fatica. Mi sento l'esatto opposto di... Come diamine si chiama quel tizio?
Herculo? Boh qualcosa del genere... Ah, no aspetta, Hercules? Bah, ma chi se ne fotte.
Prima ancora che la mia pupilla addormentata metta a fuoco l'ambiente, una voce non del tutto fluida, ancora un po' impastata dal sonno, mi fa sussultare.
Ok, sussultare molto piano. ... Ecco, diciamo piuttosto che sono troppo stanca per farlo.
Hm, speravo non incominciasse a torturarmi già da ora.
"Theo mi aveva detto che parli nel sonno.." è una specie di tono lamentoso. Non c'è bisogno di specificare a chi appartenga, vero?
Tuttavia c'è qualcosa che non torna. Perchè la macchia gialla dei suoi capelli, che riesco a distinguere anche con la vista appannata, è sul pavimento?
No, non sul pavimento... Sembra una specie di materasso.
Piano piano il mio corpo inizia a sentire la soffice superficie del letto sotto si sè.
Hm, di questo passo il brutto vizio di liberarmi delle coperte mentre dormo non lo abbandonerò mai.
Infatti esse non mi stanno coprendo: le sento dalla parte opposta, vicino ai miei piedi.
Aspetta, aspetta, aspetta. Com'è possibile che io abbia la testa sul cuscino... e la mano sinistra pure? Voglio dire, il braccio è teso, non piegato. E non credo che i guanciali siano di tre metri ognuno.
Uh oh. Apro anche l'altro occhio, ora che è tornato fra noi, e la situazione mi appare decisamente più limpida di prima.
Sono sdraiata trasversalmente sul letto doppio; uguale: ho obbligato Draco a sloggiare durante la notte.
Ed infatti eccolo lì a crogiolarsi su quell'altro materasso (da lui materializzato, suppongo).
E' voltato a pancia in su e con un braccio si copre gli occhi.
Ah, ma che cos'è che ha detto? L'ho già dimenticato.
"Hm?" Non mi spreco nemmeno ad aprire la bocca, tanto non può comunque essere una cosa intelligente essendo uscita dalla sua boccaccia a quest'ora.
Sbuffa pesantemente, poi aspetta un minuto prima di riprendere fiato e parlare in modo strascicato come è il passo di Weasley solitamente.
"Sturati le orecchie, non ripeterò ancora." Ehi datti una calmata bello. "Sapevo che parli nel sonno perchè me l'ha riferito Theo, ma non pensavo così tanto. E che cazzo, dormire con te di fianco è impossibile". Una sorta di smorfia segue la frase.
Si, benissimo, non esiste un incantesimo che mi possa aiutare? Preferibilmente ci terrei a non sputtanarmi da sola.
E Nott deve stare zitto o dovrà chiamarsi Thea.
"Ah non preoccuparti, non avrai più questo problema, te lo assicuro." leggermente sarcastica. Ancora un po' e nemmeno io capisco ciò che dico. Temo proprio che dovrò darmi una svegliata come si deve.
"Non è solo questione del parlare, nonostante tu abbia frignato come Potter."
Vuole farmi scazzare di prima mattina? No perchè è sulla buona strada.
"Più che altro ti rigiravi in continuazione, e la cosa è piuttosto seccante. Mi hai pure tirato un pugno sulla schiena." scocciato fa schioccare la lingua sul palato.
Ehi ma che cavolo si aspettava? Che dormissi tranquillamente sapendo quello che succederà oggi?
"Sinceramente non me ne può fregare di meno che il tuo pallore venga deviato da un misero livido." sbotto irritata prima di tirarmi su in posizione seduta con uno sforzo sovraumano.
Come la pianta dei miei piedi tocca il pavimento, di nuovo Malfoy parla.
Anzi, prima toglie il braccio da quella posizione, tanto per guardarmi male. Uh, quello è un accenno di occhiaie? Ma potrei sbagliarmi, come ho detto è così pallido di suo..
"Quella deviata sei tu. Manesca e deviata." Conclude contrariato.
Ancora? Se non mi dice "manesca" una volta al giorno non è contento.
Quel suo tono mi da molto fastidio. Certo, perchè secondo lui basta descrivere una persona con quei due aggettivi ed ecco Erinn. Sono solo questo.
Molto probabilmente sto pompando la cosa più di quanto non sia, ma sapere che per tutt'oggi dovrò armarmi di più pazienza del solito me la fa perdere completamente sin da subito.
"Va bene, io sono così, sono cosà, sono tutto quel cazzo che vuoi, ma è sempre facile giudicare gli altri. Guarda anche te stesso ogni tanto, non guasterebbe." mi esce più acido di quanto voglia, ma alla fine è stato lui a provocarmi. Poteva stare zitto e non l'ha fatto, peggio per lui.
Mi alzo in piedi decisa a rifugiarmi nel bagno: non so neanche dire quanti passi faccia perchè la mia mente ora arriva solo al numero tre.
...Perchè dopo l'uno c'è il tre vero?
Dopo aver afferrato a caso i vestiti da mettermi, arrivo al mio obiettivo.
Sosto qualche istante davanti alla porta riflettendo se infierire o meno.
Si, lo farò. Come sempre.
"Iniziare dai tuoi difetti sarebbe il punto di partenza ideale." Tace: significa che ci vuole qualcosa di più.
Quindi ritento. "Non dovrebbe essere difficile per te individuarne qualcuno: ne hai così tanti.." e detto questo entro nel bagno bianco chiudendomi la porta alle spalle.
Rimango ferma con le pupille puntate nel vuoto.
Manesca, deviata e velonosa.
Lui mi ha rotto le palle, ma io ho esagerato, lo riconosco.
A parte Blaise, non mi comporto poi così male con gli altri del gruppo.
Ma non capisco perchè non riesco a fare la stessa cosa con Draco.
Cioè, non ci riesco, punto.
Mi ha tremendamente colpito vederlo piangere, non voglio che se ne vada con quello schizzato del padre, ma nonostante questo ogni fottuta volta che mi lancia frecciatine, anche di poco conto, non ce la faccio, rispondo sempre e costantentemente troppo duramente.
Cambio molto spesso atteggiamento nei suoi confronti, e, come se non lo sapessi, una vocina (quale la mia coscienza) continua a ripetermi nella testa "valvola di sfogo sbagliata, Rin".
E grazie al cazzo!
Sono sveglia da una decina di minuti scarsi e mi sono già rovinata la giornata. Davvero strepitoso.
...
Nah, niente da fare: qui ci vuole una bella doccia gelata.
Esatto, mi piace calda alla sera e fredda la mattina.
E poi è l'unica cosa che mi può aiutare a tenere gli occhi aperti senza crollare di nuovo.
Appoggio il cambio, mi libero dei vestiti; mi infilo nella doccia e, questa volta controllando prima prudentemente la temperatura dell'acqua, apro il getto.
Come prevedibile ecco la pelle d'oca: lo stesso effetto che farebbe una secchiata d'acqua quando ancora sei nel letto.
Tre minuti molto sofferti e metto fine allo strazio. Che brividi ragazzi.
Forse ho adottato una tecnica un po' brusca per risvegliarmi per bene, ma in mancanza d'altro...
Velocemente mi asciugo e mi vesto.
Non ho nemmeno guardato l'ora prima di alzarmi, dove diavolo ho la testa?
... E ho ancora quella sensazione di stare dimenticando qualcosa.
Dannazione, giuro che scoppio!
Raccatto da terra tutte le cose che ci ho lasciato, facendole levitare di fianco a me (bisognerà pur utilizzare la magia per qualcosa tsk) e spalanco la porta dalla quale prima sono entrata.
Woh oh, sorpresa delle sorprese ecco appoggiato allo stipite a braccia incrociate mister Malfoy junior.
Minchia, che forza di volontà se si tira su così velocemente dallo stato comatoso nel quale era prima.
Ignorandolo, metto a posto le mie cose sotto lo sguardo attento della sua figura statica.
E come al solito la cosa mi rompe non poco.
"Ripeto il concetto di ieri sera:" rompo il ghiaccio che si è formato "niente di meglio da fare che fissarmi?" arriccio il naso mentre mi volto nella sua direzione.
Sul suo volto non cambia una virgola.
Sul mio invece si alza una sopracciglia.
"Partiti col piede sbagliato oggi, non credi?" chiede d'un tratto, in risposta.
Oddio, Draco che cerca di riappacificarsi con qualcuno: questa me la devo segnare.
lo guardo circospetta. Dove sta la fregatura?
La cosa più ovvia che potrei pensare è che ha deciso di non contribuire a rendermi la giornata ancora peggiore.
Ma insomma, non mi convince. Voglio vederci chiaro.
"Senza dubbio" commento semistizzita riferendomi al fatto che il primo a rompere le uova nel paniere è stato lui.
...Perchè è stato lui vero? Le mie facoltà cognitive sono al momento assai basse.
Di nuovo piomba il silenzio.
Certamente non vorrà far cadere qui l'argomento.
Studia la mia espressione, quindi mi appresto a mantenerla il più fredda possibile per impedirglielo.
Poi, quando ha deciso che è il momento opportuno, prosegue con quello che aveva in mente di dirmi già prima che io mettessi piede fuori dal bagno.
"Hai ragione, ho molti difetti." voce contemporaneamente pacata e seria.
...Dove vuole arrivare ammettendolo?
"Sai perchè non mi ha minimamente toccato quello che hai detto con il solo scopo di ferirmi?" il tono è abbastanza neutro, ma...
Santo Salzar, detto così sembro un mostro...
Peccato sia la realtà.
Faccio una smorfia abbassando lo sguardo, bugiarda: "Io non l'ho detto con lo scopo di.." e vengo interrotta.
"Lo sai?" insiste.
Odio chi mi interrompe, cazzo, lo sa!
Lo fulmino.
"No, non lo so ok?!" alzo la voce perchè la sua apparente calma mi snerva.
Lui rimane nella più completa tranquillità. "Trovo che più difetti si hanno, più si è umani; meno difetti si hanno, meno si è umani. Direttamente proporzionale insomma."
...Occacchio. Un ragionamento che fila davvero.
Un ragionamento che non posso contrastare.
Ha schifosamente ragione. Ed io schifosamente torto.
Faccio ribrezzo: sono viscida e meschina da capo a piedi.
Rimango immobile senza fiatare.
Molto meglio stare zitti che sparare minchiate, credetemi, l'ho imparato a mie spese.
La mia mente si arrovella alla ricerca di qualcosa di intelligente con cui rispondere, ma smette di elaborare quando il riconosciuto ghigno si fa strada sul suo viso.
Si sta per prendere la rivincita, ed io non posso farci niente.
"Quindi" si scosta dalla parete per sedersi sul punto del letto più vicino a me "te lo dico sinceramente:" il suo orgoglio si moltiplica ad ogni parola, no, sillaba, che dice...
"Sei molto umana" termina a metà tra il divertito e il gongolante.
Lo fisso negli occhi.
Un "Fottiti" mi esce sibilato di rimando.
Qualsiasi serpe tu prenda in considerazione, quella, trovandosi alle strette, farà ricorso agli insulti più comuni.
Sempre e comunque.
Perchè quando si capisce di avere perso, sono i più efficaci con i quali esprimere ciò che pensi dell'altra persona.
"Grazie, anche tu" sogghigna soddisfatto della vittoria.
Gli scocco un'ultima occhiata omicida, poi mi volto per prendere le scarpe; mi siedo di fianco a lui per infilarmele.
Si perchè fino a prova contraria questa è la mia parte di letto, quindi è lui che dovrebbe sloggiare.
Una scarpa è a posto. Afferro l'altra.
Ma prima di fare altro trovo doveroso avvertirlo che potrebbe farsi male nel caso non si spostasse immediatamente.
"Quando hai intenzione di cambiarti? Non ho tutto il tempo" lo guardo di traverso con la coda dell'occhio.
Non ci posso fare niente, di sicuro dal mio tono si capisce che mi sono legata al dito ciò che ha detto prima.
No, anzi, non mi importa di quello che ha detto, è solo il fatto che odio perdere sul piano morale.
...Perchè cavolo continua a fissarmi in quel modo?! Si vede lontano un chilometro che è indeciso se dirmi qualcosa o meno, quindi che si dia una mossa!
Sbuffo terminando di allacciarmi anche l'altra scarpa.
...Adesso rimango immobile, voglio vedere quanto si diverte a osservarmi anche così.
Hm..No, non è divertito ora che lo noto. E' piuttosto serio.
Soliti sbalzi d'umore.
Cerco di contrastarlo ricambiando lo sguardo.
Ma è piuttosto dura rimanere impassibile; potrei ridergli in faccia: dovrebbe spazzolarsi quei capelli.
"Mi hai sentito?" domando rimanendo scostante il più possibile. Chi si deve sturare le orecchie qui è lui, non io.
"C'è qualcosa che dovrei sapere?" ... ... ... Ma che razza di domande fa? E' impazzito?
Cioè, è serio da matti.
Sinceramente proprio non capisco perchè sia saltato fuori così.
...
Oddio, c'è un'unica possibilità.
Che cacchio ho detto mentre dormivo?
Il cuore riprende a battere più veloce del normale, come quando ero appena sveglia.
Quella cosa che non riesco a focalizzare, la sento più vicina che mai ma... proprio non riesco a ricordarmi.
Fanculo, sempre a me succedono.
Tra l'altro è risaputo come i suoi occhi non mi aiutino di certo a concentrarmi.
Un paio di minuti.
"Perchè me lo chiedi?" ho un groppo in gola che quasi mi ha impedito di usare la frase interrogativa.
Imperterrito non distoglie l'attenzione dal mio viso, anzi, assume un'espressione appena più concentrata.
Ah, forse vuole capire se fingo. Beh, sarò deludente, ma sul serio non ci capisco un'acca.
All'improvviso allunga il braccio e mi posa una mano sulla fronte, senza che la concentrazione di prima lo abbandoni.
"Che diavolo stai facendo?" adesso si che sono stranita.
Qualcuno mi spiega gentilmente che gli prende!?
Alza una sopracciglia perso nelle sue considerazioni, poi ritira la mano; di nuovo torna a scrutarmi.
Ok, ne ho le scatole piene.
"La smetti di comportarti così!? Mi dai i nervi, rispondi, non iniziare un discorso e poi startene lì come un cretino a guardarmi!" lo attacco innervosita alzandomi in piedi.
"Controllavo se hai la febbre" risponde indifferente al mio scatto d'ira.
...Ah ma certo, mi controllava la temperatura povero caro, non faceva niente di male. Ma gli sembra normale!?
Bah, mi sento tanto sfottuta..
Sbuffo. "Senti o mi dici che succede immediatamente, oppure esco e vado per i cazzi miei, perchè oggi ho la luna storta." ad occhi chiusi mi massaggio la fronte.
Esatto, mi sono alzata male, decisamente male. E continuerà anche peggio.
Sta zitto; di conseguenza muovo un passo in direzione della porta che da sul corridoio del piano. Piuttosto che perdere tempo con lui preferisco cercare Helen.
"Hai fatto un incubo vero?" cinque misere parole, di cui la quarta mi fa tornare in mente ogni cosa.
Mi stoppo istantaneamente.
Occazzo. Si che ho fatto un incubo.
Ecco perchè quando mi sono svegliata ero in quello stato, ecco perchè mi agitavo così tanto.
Ecco perchè anche ora non posso fare a meno che respirare velocemente per stare al passo con i battiti del mio cuore, sempre più veloci.
Non era un semplice incubo. Era un incubo che ne dava inizio ad uno più grande.
Ho un brutto presentimento.
...Presentimento o timore? Spesso quando si ha paura le due cose si confondono.
Se quello che ho sognato si avverasse?
Non sono così forte interiormente. Posso sembrarlo, posso convincere tutti che è così, arrivo quasi a farlo credere a me stessa, ma è una balla.
E di questo l'unico che sembra essersene accorto è Draco: non perchè sia particolarmente acuto su questo genere di cose, ma perchè anche lui è così.
Non so cosa rimarrà di me dopo oggi, ma sicuramente qualcosa che non mi assomiglia per come sono ora.
Non ce la posso fare.
Questa notte ho visto parecchie cose, una più irrazionale e spaventosa dell'altra.
Molte di queste non capisco nemmeno come possano essere a me collegate.
Ho visto combattimenti assurdi, ho visto gli alberi sfrecciarmi di fianco in una corsa a perdifiato, luoghi che nemmeno so dove si possano trovare, ho visto dolore, mio e di molti altri... ho visto la morte, di nuovo.
A cosa serve aver lottato fino ad ora se quello che mi aspetta è ancora peggio di tutto il resto?
...Ma in fondo è solo uno stupido incubo, perchè dargli così tanto peso?
Non sono la Cooman, non faccio predizioni, tuttavia non riesco a mantenere la calma sapendo che, stando al sogno, oggi mio padre non se ne starà con le mani in mano.
Sono troppo stanca. Vengo sfiancata continuamente da qualche nuovo problema, e lui ne approfitterà.
"...Cos'ho detto nel sonno?" la voce mi esce strana, come se avessi la gola secca e bruciante.
Lo prende come un "si" alla sua precedente domanda.
"Continuavi a dire cose riferendoti a "quello". Non ho capito di cosa si tratti, ma so per certo che non vuoi farlo sapere a qualcuno."
Si esatto, a te. E possibilmente nemmeno a Daph, Pansy, Blaise e Theo.
Lo sento alzarsi dal letto ed afferrare qualcosa, probabilmente i vestiti con cui cambiarsi.
Ma anzichè dirigersi verso il bagno, mi prende una spalla e mi gira verso di lui.
Come se avessi bisogno di più freddo, le sue iridi ghiacciate mi guardano nuovamente.
Apparentemente io sto facendo lo stesso, ma la realtà è che la mia mente si sta ancora soffermando su quelle immagini confuse dell'incubo.
"Voglio solo dirti una cosa." la serietà è il suo forte. "Mi diverte provocarti ed osservare le tue reazioni. Lo faccio da molto più tempo di quanto tu non ti renda conto."
...Certo, sono il giullare di corte.
Non ho voglia di sentire altre stronzate, e so già che reagirei molto male ora come ora, quindi cerco di allontanarmi per uscire; ma non riesco: appena ci provo la sua mano rafforza la presa impedendomelo.
Corruga la fronte severo, riferito al mio tentativo di fuga; "Detto questo, trovo pressochè impossibile non notare come tu ti tenga molte cose dentro."
Bravo, bingo, tombola, touchè. Che cazzo vuoi ora?
E poi, voglio dire, parla l'altro...
"Non venirmi a parlare di chi si tiene dentro tutto, sei proprio la persona sbagliata per fare certi discorsi." lo interrompo.
"E invece.." senza riuscire a mantenere i miei occhi nei suoi, eccoli girarsi verso la parete. Voglio concludere il prima possibile questa conversazione, spero che almeno in questo modo lo capisca.
Si blocca, preso di contropiede.
"Guardami." mi ordina appena infastidito dopo poco.
Oh, scusa se in questo momento ignoro il bon-ton, ma non è roba per me.
Non faccio una piega.
"...Ho detto di guardarmi porca puttana, sono serio e voglio fartelo capire, ma comportandoti così non me lo permetti!" No, non lo ha urlato, ma ha comunque alzato la voce facendomi sobbalzare e stringendo di più la mano sulla mia spalla; un po' mi fa male ma che me ne importa?
Le volte in cui l'ho visto fare così si possono contare sulle dita di una mano, ragion per cui decido di dargli una possibilità.
Riluttante muovo quindi il capo nella sua direzione.
Rilassa i muscoli e mi lascia andare, dando sollievo alla mia povera articolazione.
Respira profondamente una volta, poi ricomincia da dove aveva lasciato.
"...E invece sono la persona più adatta, perchè so che vuol dire dover tenere segreto qualcosa e non poterne fare parola nemmeno con i propri migliori amici." l'espressione decisa e contratta; non gli farà di certo piacere ricordare quello che ha passato. E quello che ancora passerà.
"Per questo ti dico che se tu avessi bisogno, io proverò a capire ciò che mi dirai, perchè avrei voluto che qualcuno l'avesse fatto per me."
...Lasciarmi condizionare da un tono di voce, in questo caso fermo e convinto, è la cosa più sbagliata che io possa fare.
E quindi, com'è piuttosto ovvio, succede.
Si, mi lascio condizionare. Voglio potermi fidare.
Mi sono rotta di dover sempre pensare alle conseguenze: quello che ha detto è vero, e questo al momento mi basterebbe, se non fosse per una cosa...
"...E se non ci riesci a capire?" ribatto a bassa voce. "Ho bisogno di tutti voi più di quanto non dimostri, ma se non riusciste a fare quello che dici, cosa credi succederebbe?"
Com'è logico che sia, rimane in un silenzio pieno di sottintesi, e si limita a scrutarmi.
Eh, lo sapevo.
"La sai la risposta, ed è il motivo per cui non dirò un bel niente." concludo amaramente.
Perchè, guardiamo in faccia alla realtà: se lui mi avesse detto che gli avevano ordinato di uccidere Silente durante lo svolgimento della missione stessa, e non alla fine della guerra come è stato, come avrei reagito?
Allora non sarei stata in grado di aiutarlo, mi sarei spaventata, lo avrei allontanato. Come una stupida.
E non voglio che ora succeda con me.
"Finchè non ci provi non lo puoi sapere." tenta di convincermi. Ma crede sul serio che io sia disposta a rischiare di perdere lui e gli altri in questo modo?
Si è già dimenticato quella stupida promessa che abbiamo fatto tutti noi al terzo anno? Eppure ha usato quella stessa identica frase...
Beh, io me lo ricordo molto bene...

"Cosa scegli Blaise, obbligo o verità?"
"Theo, saresti capace di farmi correre in mutande per tutta Hogwarts, quindi... Verità." risponde risoluto sdraiato sul divano della comune.
"Bene, dunque... C'è qualcuna che ti interessa? Ovviamente voglio il nome" ghigna soddisfatto il moro dalla poltrona di fronte.
Il ragazzo interpellato quasi si strozza. "No... nessuna." balbetta.
"Draco dacci dentro con il veritaserum preso a Pozioni, mi sa che non la racconta giusta." dà una gomitata complice all'amico.
"Bambini..." commenta Daph annoiata.
"Draco Lucius Malfoy! Posa subito quella boccetta! Questa è violazione di privacy!" strepita Zabini alzandosi in piedi sul divano per sfuggire al biondo.
"Andiamo Blaise, se hai detto la verità non hai nulla da temere" ribatte quello sadico, ed evidentemente sapendo che ha mentito.
Una risatina di pansy accompagna il tutto.
"Ho detto di no! Non vi fidate?" inarca una sopracciglia.
"Se fossi meno schizofrenico magari avresti più credibilità, non credi?" imito la sua voce quando mi ha detto la stessa cosa durante il battibecco di oggi a colazione.
Dolce vendetta.
Mi guarda in tralice. "Ce l'hai ancora per stamattina?" chiede corrugando la fronte.
Prendendolo di sorpresa, dato che si era distratto, Draco gli afferra le braccia; cosa abbastanza inutile dato che scivola sulla pelle del divano, per trascinare per terra anche Blaise in un enorme tonfo che ha attirato l'attenzione di tutta la comune.
"Vi siete fatti male?" azzarda Pansy sporgendosi leggermente dalla sua posizione.
Mi alzo da dov'ero seduta, mi avvicino a ciò che rimane di loro, e tolgo di mano il Veritaserum a Malfoy, che mi lancia un'occhiata contrariata.
"Certo che ce l'ho ancora con te. Io non dimentico nè perdono." mi esibisco in una linguaccia dall'alto al basso, andando poi a porgere la pozione a Daphne.
Il moro si scrolla di dosso l'artefice della caduta, rimanendo però a terra. "Uh, cattiva" ridacchia mezzo-tossendo.
"Non sai quanto." sibilo.
"E' una minaccia?" chiede sempre più divertito.
"Esatto." rispondo secca ed irritata;
"Occhio che ti sta sfidando" alimenta le fiamme Draco, sussurrando queste parole a Zabini; ma Daphne ci ferma prima che la cosa sfoci in un altro litigio.
"Piantatela." rotea gli occhi, abituata a vedere scene come questa tutti i giorni. "E' solo uno stupido gioco" fa evanescere la fiala con il siero; "non ne vale la pena."
"T-tu non sai che abbiamo passato per averla!" si lamenta Nott osservando sparire l'oggetto.
Pansy scoppia in una risata, inspiegata agli occhi di chiunque non la conosca. Infatti sono certa si riferisse al doppio senso nella frase di Theo.
Ghigno divertita tornando a sedere al mio posto, mentre anche Daph si lascia andare una smorfia divertita.
Blaise e Draco si girano verso colui che li ha appena ridicolizzati davanti a ben tre ragazze, con sguardo eloquente che lancia il messaggio "chiudi quella bocca". Poi decidono di alzarsi dal pavimento.
"Propongo un patto" inizia il primo, tastandosi alcune costole con un'espressione segnata dal dolore in modo eccessivo per una caduta di un metro.
Cinque sopracciglia si alzano contemporaneamente nella sua direzione.
"Che c'è?!"
Draco si porta una mano a coprire la faccia.
"Ma state zitti che è meglio, è un'idea geniale, ve lo assicuro." ghigna trionfante.
"Me lo immagino..." commento sarcastica a bassa voce.
Un'occhiataccia rivolta a me, poi prosegue: "Precisamente, immaginatelo. Se ci fosse un modo per poter credere tranquillamente a ciò che ognuno di noi dice... Senza dubbi, senza sospetti. Non sarebbe tutto più facile?"
Tutti lo guardiamo perplessi.
In risposta lui sale in piedi sul tavolino due metri più avanti.
"Ripetete dopo di me." inizia più ad alta voce.
"Tu sei matto.." questo è Draco.
"Non mi metto in ridicolo davanti a tutti" sbuffa Daphne.
"Io prometto.." continua con tono solenne senza badare a ciò che diciamo, incitandoci con un segno della testa a fare come dice.
"Io prometto" ci giriamo verso Nott, che ha dato ascolto a quel rincoglionito.
Silenzio durante il quale ci guardiamo l'un l'altro.
"...Io prometto" si aggrega Pansy, sempre pro a queste stronzate.
Ma siamo tutti fuori?
"Prometto di non tradire la fiducia del gruppo" il ragazzo termina la prima frase gasandosi per l'approvazione trovata.
Nott e Pans ripetono la stessa cosa più convinti rispetto a prima.
Imploro con lo sguardo Daph di mettere fine a questa sciocchezza: sappiamo tutti che non durerà mai una cosa del genere!
Ma quella anzichè appoggiarmi, se ne esce con un "Prometto di non tradire la fiducia del mio gruppo", anche se abbastanza strascicato.
Rimanendo per metà a bocca aperta mi volto verso il biondo, indignata, e a quanto pare, dalla faccia che fa, la pensa come me.
"Prometto di non tradire la fiducia del gruppo e di riporla sempre in ciascun elemento che faccia parte di esso." Non lo facevo così colto Zabini... Che paroloni.
Quei tre cos'hanno bevuto per ripetere tutte queste minchiate?
Draco li guarda sempre più stranito ed orripilato.
"Lo sai che non funzionerà mai" sbuffo cercando di smontare l'entusiasmo a Blaise.
"Finchè non ci provi non lo puoi sapere" risponde lui con un sorriso troppo grande per i miei gusti.

E io l'ho fatto. Ho fatto quella stupida promessa, come pure Draco.
Ma col tempo ho iniziato a crederci.
Prima di infrangerla.
Mi dispiace ma non sono riuscita a credere a Blaise quando sosteneva di non aver fatto niente con la Vane. Ho rotto il patto; quindi, che io accusi Malfoy di aver dimenticato la cosa, sarebbe proprio una bastardata.
Apro la bocca per dire qualcosa, ma nemmeno io stessa so esattamente cosa. Probabilmente è solo che vorrei trovare un modo per convincerlo a mettersi il cuore in pace, che tanto non dirò niente.
Sto quasi boccheggiando alla ricerca di qualcosa di sensato da dire, quando un rumore fastidioso, quasi come una forchetta che stride su un piatto, mi smonta le orecchie.
Pure la sua faccia muta: alza uno zigomo involontariamente, come quando si addenta un limone e si sente il suo sapore aspro e acidulo.
Se non fosse che ho il morale sotto la suola delle scarpe probabilmente mi farebbe scompisciare dalle risate.
Alle sue spalle vedo un'ombra agitarsi alla finestra.
Oh, è solo un gufo.
... Ma non è mio.
Sembra molto quello di... No, che centra, non può essere.
Scarto Malfoy avvicinandomi alla finestra, aprendola e facendo entrare la civetta marrone scuro insieme a una piccola brezza mattutina.
Lo sento mandare un'occhiata all'animale, poi si dirige in bagno, col cambio in mano.
Riporto l'attenzione sul rapace notturno.
Non ha lettere nel becco, nessuna pergamena.
Il suo piumaggio dalle sfumature autunnali sono sicura di averlo già visto... E spero di sbagliarmi.
Quando i miei occhi cadono sugli artigli, noto un bigliettino arrotolato e legato da un laccetto verde alla sua zampa destra.
Ah, ecco dov'era. Non si spedisce un gufo senza niente da riferire... A meno che non sia un messaggio minatorio.
Beh, devo approfittare del fatto che il biondo è in bagno, così se è qualcosa di spiacevole non lo verrà a sapere.
Cercando di non far male alla zampa del messaggero, sciolgo il piccolo nodo e afferro il biglietto, portandolo davanti agli occhi ancora ben arrotolato.
Se fosse per me nemmeno lo leggerei, ma se ho davvero riconosciuto chi è il proprietario della civetta, significa che nonostante sarebbe meglio non farlo, lo dovrò fare lo stesso.
Il tempo stringe, rimarrò da sola ancora per poco.
E va bene, su. Lo apro.
Il delicato rumore di pergamena srotolata cura il mio udito dal precedente suono. O meglio, rumore.
...
Non è possibile, lo sapevo. Avevo visto giusto, il gufo è di Blaise.
Non è un messaggio particolarmente elaborato o lungo. E' dannatamente semplice.

"
Complimenti, divertitevi"
...E' in momenti come questo che mi verrebbe voglia si distruggere ogni cosa.
Lui non sa il motivo per cui sono qui.
Lui non sa che io non volevo mi seguisse.
Lui NON sa che dicendo così mi fa male.
Non si deve permettere di giudicarmi senza sapere un emerito cazzo.
Quindi può fare a meno di sfottere, perchè se iniziassi io potrei dirgli tante di quelle cose che solo a sentirle mi manderebbero ad Azkaban.
E poi, non ho dimenticato quello che ha fatto. O per meglio dire, detto, al fanclub "Draco-non-la-paga.-Gli-altri-si.".
Mi viene il vomito a pensarci. E una rabbia tremenda solo a vedere quella scrittura, immaginandomi lui mentre la scriveva, le sue emozioni, i suoi pensieri. Totalmente sbagliati.
La porta del bagno si apre, e ne esce Draco in tenuta giornaliera; vedendo la mia espressione pensierosa, cerca di vedere da un paio di metri più in là a chi appartiene il biglietto.
"Chi è?" chiede pieno di curiosità.
Con un impulso di rabbia accartoccio il messaggio e lo lancio furiosa fuori dalla finestra.
"Nessuno" rispondo stringendo i denti. Questa mia reazione non è certamente passata inosservata.
Beh, vorrei davvero che fosse come ho detto.
Per farlo concentrare su altro e non farlo riflettere su chi potesse essere il mittente, apro subito la bocca e dico la prima cosa non idiota che mi venga in mente.
"Non ho fame. Se tu ne hai giù in sala c'è da mangiare." spiego cercando di apparire poco turbata.
Mi guarda di sottecchi, sospettoso.
Infine mi risponde "...No, non ne ho." continuando a perlustrare i miei lineamenti cercando di capire qualcosa in questa storia.
Alzo le spalle. "Come vuoi. Scendo a fare un giro: voglio vedere se trovo mia cugina." Mi dirigo verso la porta.
"Ti accompagno." dice prima di raggiungermi e chiudere la camera una volta che entrambi ne siamo usciti.
Hmf, non ho neanche la forza di ribattere.
Insomma. Stupido, stupido, stupido Blaise.
Deve piantarla, non ne posso più. Non ha mai avuto una fissazione del genere verso Draco o Theo, quindi non vedo perchè dovrebbe farlo ora e scassarmi le balle in questa maniera.
Sceso il gran numero di scale, non vedendo nessuno in casa tranne i domestici, mi avvio verso il cortile.
Qui regna un sole intenso e caldo, contrastato dal venticello fresco. Il verde dell'erba fa male agli occhi per quanto è lucente e gli spruzzi delle fontane si vedono scintillare anche se distanti.
Il cielo limpido non porta più nessuna traccia del maltempo di ieri sera, e raccoglie solamente qualche raro ciuffo bianco che sembra dissolversi in modo gradiente.
Il canto degli uccelli poi fa credere che questo sia un posto da favola... Ma non è affatto così.
Inspiro profondamente a pieni polmoni, come se fosse l'ultima volta.
Perchè da adesso in avanti non potrò più respirare: dovrò guardarmi le spalle, prestare attenzione ad ogni cosa, dire le cose giuste...
I miei piedi iniziano a muoversi quasi senza il mio consenso. Vorrei rimanere su quella porta senza uscirne, impedire che il tempo scorra e mi porti verso il declino.
E con "declino" non intendo la vecchiaia.
Senza accorgermene ho preso il sentiero che va esattamente dalla parte opposta a dove ci sarà la cerimonia; non ci voglio andare prima del tempo, ma se davvero ho una possibilità di vedere Helen prima, è là che devo andare.
Diavolo, i miei arti non rispondono, non riesco a fare dietrofront.
Con gli occhi fissi sul bianco accecante della stradina, mentre mi concentro per riprendere il controllo di me stessa, un braccio si appoggia sulle mie spalle.
Adesso vorrei sapere: Malfoy c'è o ci fa?
Gli lancio un'occhiata che è tutto un programma, con tanto di sopracciglio inarcato.
Quello, apparentemente calmo e rilassato, non si volta a guardarmi: continua a fissare la strada davanti a sè, ma avverte lo stesso il mio movimento.
"Evita di fare quella faccia o salta la copertura." lo dice a bassa voce, ma il suo timbro di voce gli permette di essere chiaro e deciso anche così facendo.
"Mi prendi per il culo? Chi vuoi che veda, sono tutti dalla parte opposta del giardino" controbatto, avversa alla sua serentà.
Andiamo, non c'è anima viva!
I suoi giochini del cavolo oggi se li può scordare, non gli darò corda.
"Errato" dice facendosi sentire davvero poco, prima che una voce giunga dalle nostre spalle.
"Ehi Rin" Uh, cavolo aveva ragione lui.
Bah, io non me ne ero accorta solo perchè stavo pensando, ecco tutto.
...A giudicare dalla voce maschile e giovanile, non posso che pensare che sia un altro di quei rompicazzo.
"Fanculo" sussurro tra me e me per sfogarmi.
Quando io e Draco ci voltiamo, vedo la figura di Doug Turson venirci incontro.
Merda, merda, merda. Io questo qui lo conosco. Non è come Oliver; voglio dire: prima dei miei undici anni non ho mai frequentato scuole babbane, ci mancherebbe.
Avevo un insegnante "privato", per così dire. Non insegnava solo a me, ma anche a Doug e ad altri, spesso figli di amici di parenti o direttamente imparentati con la sottoscritta.
In poche parole durante la mia infanzia lo vedevo e gli parlavo spesso.
E... forse vi sorprenderà sapere che a questo ragazzo dai capelli castani, a spazzola, e dagli occhi simili ai miei, ho dato il mio primo bacio in assoluto.
No, in realtà è stato lui a darmelo. Ma era solo a stampo, d'altronde avevamo undici anni, eravamo ancora assai piccoletti.
La cosa è andata così. Lui non è venuto ad Hogwarts, è andato in un'altra scuola; così, dato che gli piacevo, ha fatto quella stronzata prima che io partissi per il mio primo anno da Serpeverde e lui per il suo (ancora non so il nome di dove abbia studiato lui).
La cosa è finita lì, nel senso che da allora l'ho visto solo paio di volte, nell'estate tra il quarto e il quinto anno. Ci siamo solo parlati, e nessuno dei due ha ritirato in ballo la cosa.
Che motivo ce ne sarebbe stato? Io non provavo assolutamente niente per lui, e per lui sarà stata la stessa cosa immagino.
"Doug" saluto esibendo un piccolissimo e falsissimo sorriso.
"Sono un paio d'anni che non ci si vede ormai... Come te la passi ad Hogwarts?" volto assai solare.
Hm ad Hogwarts una meraviglia, qui uno schifo.
"Non male..." santo Salazar che bugiarda che sono. Scommetto che Draco starà pensando la stessa cosa.
"Alti e bassi. Tu?" chiedo con falso interesse.
Non me ne frega una mazza, ma essendo qualcuno che conosco meglio degli altri devo cercare di mandarlo via con le buone.
O almeno diciamo che sarebbe giusto.
"Piuttosto bene a dire il vero. La guerra non ha riguardato la mia scuola, in termini geografici, quindi abbiamo svolto l'anno regolarmente senza bisogno di ripeterlo. Insomma ho terminato tutti gli esami che c'erano da un paio di mesi e ora aiuto mio padre con gli affari." conclude abbastanza orgogliosamente.
Si, affari che di certo non ti porteranno a me caro.
"Intendi che gli unici pirla che devono ripetere l'anno siamo noi?" sbuffo in modo sarcastico.
Forse sono fin troppo gentile con lui.
Ridacchia a voce alta "Eheh temo proprio di si".
Ma che simpatico.
Noto come i suoi occhi ora rimbalzino da me, a Malfoy e al suo braccio. Che palle, facciamo presentazione veloce per favore.
"Hm" mi schiarisco un po' la voce; "Lui è Draco Malfoy..." quasi lo sento dirmi < non sputtanarci, non sputtanarci >.
"Sta con me." termino mordendomi poi la lingua.
Ma guardate cosa mi tocca dire...
Il biondo alza un angolo della bocca a mo' di saluto.
Turson lo studia senza darlo troppo a vedere, poi alza una mano aperta dicendogli forte "Batti cinque fratello" con aria spavalda e scherzosa.
... Ora, se qualcuno gli facesse così a scuola, lui gli tirerebbe un pugno in faccia, borbottando "idioti" seguito dal nome della casa, a meno che non si tratti della nostra; in quel caso si limiterebbe a "idiota".
Nonostante questo, si presta a fare come dice Doug, con il suo solito ghigno.
Ovviamente inserendolo nella sua lista nera e pensando a come meglio umiliarlo non appena lo rivedrà.
Il rumore di schiaffo che produce il loro gesto mi ricorda tanto che vorrei darne uno a Zabini.
Me lo annoto mentalmente tra le cose da fare per quando finirà quest'incubo e sarò di nuovo nella mia vera camera, a scuola.
"Bene.." il ragazzo castano sposta il peso sulla gamba sinistra "Devo andare, ho promesso di dare una mano con i preparativi" con il pollice indica dietro di sè.
"Mi ha fatto piacere rivederti. Al massimo ci becchiamo dopo, ciao" mi fa l'occhiolino per poi voltarsi e camminare spedito nella direzione opposta.
Ecco. Stava andando così bene, perchè deve fare queste uscite?!
"Non ci contare" è il commento di Draco quando è abbastanza lontano. E io sono totalmente d'accordo.
Beh, mi ha fatto uno strano effetto. In questi due anni è cambiato abbastanza e... devo dire che...
Oddio secondo me ho qualche problema mentale, perchè il suo comportamento mi ricorda quello di Blaise.
Ma mentre di quest'ultimo so esattamente ogni sfumatura di umore possibile (sempre scherzoso, vivace, sfoga i suoi istinti bambineschi facendo scherzi di ogni sorta ai suoi nemici, quando è giù non riesce a nasconderlo, e quando si incazza parla in modo gelido, per poi scoppiare spesso urlando insulti, e alla fine è quasi sempre lui che si scusa), di Doug conosco solo il lato che lascia allo scoperto.
"Rin" mi chiama con con tono sospettoso Malfoy.
"Che c'è?" sbuffo voltandomi e tornando a camminare, mentre sento il suo braccio scivolare via.
Si dev'essere fermato.
Boh, faccia quello che vuole, io non lo farò: ho bisogno di smaltire questo agglomerato di pensieri.
"Che aspetto ha tua cugina?" prosegue con lo stesso tono.
... Questa è una strana domanda.
Senza fermarmi continuo a muovere un passo dopo l'altro, lentamente, fino a quando una foglia ancora verde cade sulla mia spalla.
Placidamente arresto per qualche istante il mio andare e me la tolgo di dosso, osservandola scendere aggraziatamente sul terreno.
L'immagine di Hel (notare bene, io uso una sola "L") mi compare vivida nella mente; ma c'è un'elemento inverosimile nella mia visione: sorride.
"Arriva circa alle mie spalle, due o tre centimetri in più; ha la pelle molto chiara, i capelli lisci fino alle spalle con.."
"Con la frangia?" domanda prima che io finisca la frase.
Ok, che succede?
Non userebbe un legilimens per questa stupidata, quindi ci dev'essere un altro motivo per cui sa che aspetto ha.
Mi giro con la fronte corrugata, vedendo come lui sia rimasto fermo esattamente dove poco fa abbiamo parlato con Doug.
Il suo sguardo si perde in quella direzione, ma ecco che sentendomi tacere volta la testa verso di me.
"Si.. con la frangia." rispondo a voce bassa, incuriosita da come lui lo sappia.
Accenna un sorrisetto e solleva una mano indicando qualcosa verso a dove sta la casa.
Il mio cuore perde un battito. Torno a passo svelto di fianco a lui.
Controllo dov'è che esattamente sta indicando.
Il respiro accelera, sento l'adrenalina salire e pervadermi.
"Che cazzo stai aspettando? Vai,forza, le gambe le hai, usale" mi incita Draco aggrottando le sopracciglia vedendomi immobile. "Io rimango qui" mi informa.
Senza nemmeno più ascoltarlo torno a camminare in direzione della costruzione; accelero. Ancora, sempre più svelta.
Su Rin, cos'è che ti ha appena detto Draco? Le gambe le hai, usale.
Quasi inconsciamente mi metto a correre; il frusciare dell'erba mi da l'idea della velocità, è piacevole, come pure l'aria che si infrange sul mio viso.
Tutto quello che sento, non riesco a trattenerlo.
Voglio raggiungerla.
Lei ha bisogno di me. Ora.
A vederla lì, davanti alla porta, malinconica, spaventata...
Non avrei mai voluto che la sua infanzia fosse rubata come la mia o quella di Malfoy. I pensieri di sua madre prima di morire... Non posso non cercare di immaginarmeli.
L'ha tenuta lontanto per anni, anni di sacrifici, paura, solitudine. La sola ragione per cui andava avanti era il suo obiettivo: proteggere sua figlia. Ma sapere che anche se la stava proteggendo, la stava privando di altri elementi. Non avrebbe avuto famiglia.
Avrebbe dovuto nascondersi al suo stesso sangue.
Ma nonostante tutto sarebbe stata libera. Con qualcuno a fianco che le voleva un amore sincero, senza menzogne, che si sarebbe presa cura di lei.
E tutto sfumò. Avrà ripensato alla sua bambina, a come avrebbe sofferto, a come sarebbe stata sola quando lei non ci sarebbe più stata... e in un lampo di luce verde, con questi ultimi e terribili pensieri, abbandonò questo mondo; il suo spirito tormentato si è aggiunto a quello di molti altri.
Vorrei che potesse avere un'altra occasione, ma non sarà così.
Non voglio che sua madre abbia fatto tutto per niente.
Ci sarò io per lei.
Sono felice perchè saprò di esserci stata, felice di poter essere la sua spalla su cui piangere, qualcuno da cui rifugiarsi. Farò il possibile per rassicurarla e calmarla. Lo giuro.
Se un giorno la mia anima sarà colma di dolore fino all'orlo, pur di assorbire anche il suo, farò spazio dentro di essa.
Ma l'altra metà di me è distrutta e tormentata, perchè sa che nonostante le starò vicino, il male che subirà oggi non potrò farlo mio, liberandola.
Non sarò io che riuscirò ad evitare che le sue urla oggi invadano l'aria, non sarò io che potrò eliminare le cicatrici e le ferite che il suo cuore riceverà oggi. Nessuno potrà farlo.
Qualcuno dice che lo scorrere dei minuti, delle ore, dei secondi... aiuti, facendoti dimenticare.
Ma per lei, per me... Non sarà così.
Con tutti gli assassini che ci sono nel mondo, il tempo è il più abile. E al contempo il più ambiguo.
Decide lui se guarirti o se aumentare le tue pene. Indifferentemente da quello che ciascuno vorrebbe.
Oh, si è accorta di me. Sorride lievemente, piena di sincerità.
Si notano le occhiaie sul suo viso dolce, e gli occhi le si stanno arrossando.
Appena le sono di fronte, alla distanza di un passo, mi fermo di colpo.
Guardo le sue iridi chiare e mi sento male, perchè non voglio che la loro luce si spenga. Ma succederà.
La abbraccio con forza, la stringo a me più che posso.
"Rin.." la sua voce tremante e tremendamente triste muta subito in singhiozzi.
Sento le sue lacrime calde scivolarmi sul petto, perchè ha la testa nell'incavo del mio collo.
Il suo piccolo corpo scosso da sussulti causati dal pianto silenzioso.
"Ci sono Hel. Non ti lascio." le do un bacio affettuoso sulla testa, mentre il suo pianto aumenta.
"Non ti preoccupare, ci sono io. Ci sarò sempre." le dico dolcemente per rassicurarla.
Ora non si trattiene più, il suo piangere non è più privo di suono.
Mi fa un male atroce vederla così, è una cosa che non posso sopportare.
Si lascia andare, totalmente, non si regge nemmeno più sulle gambe; si appoggia completamente a me.
Le accarezzo i capelli mentre, ancora tenendola stretta, mi metto in ginocchio sull'erba cullandola nel movimento insieme a me.
"Ho paura.. Tanta. Sono solo una.." un singhiozzo interrompe la sua voce già tremolante "solo una stupidissima undicenne!" conclude tutto d'un fiato scoppiando di nuovo in lacrime.
"Shh. Lo so che ne hai. Ma vedi, come mi disse qualcuno a cui tengo molto, la paura non è altro che il riflesso della bontà dell'animo."
E' stato Blaise a dirmelo. E aggiunse anche queste parole:


"Chi non ha paura è un ingenuo, e tu non lo sei. Chi non ha paura, è perchè non ha niente da perdere, niente a cui tiene, nessuno che tiene a lui. Chi non ha paura è e rimarrà per tutta la vita solo."

"La differenza tra una persona priva di ogni timore e una persona coraggiosa
è che la prima ha una forza interiore natural incontrastabile, ma finirà per perderla, perchè è sola;

mentre chi è coraggioso ha molte paure, ma trova la forza di affrontarle grazie alle persone che l'appoggiano. Io sono e sarò sempre tra queste, te lo prometto."



"La differenza tra una persona priva di ogni timore e una persona coraggiosa

è che la prima ha una forza interiore naturale incontrastabile, ma finirà per perderla, perchè è sola;
mentre chi è coraggioso ha molte paure, ma trova la forza di affrontarle
grazie alle persone che l'appoggiano.
Io sono e sarò sempre tra queste, te lo prometto."

Sono una stupida, perchè lascio che una lacrima cada sulla mia guancia.
Blaise non l'ha fatto. Non lo sta facendo.
Mi ferisce in continuazione, e io non intendo fare come lui ha fatto con me.
Io rispetterò ciò che ho appena detto a mia cugina.
Sento le sue mani stringersi a pugni sulla mia schiena e si lega a me più forte.
"Ti voglio bene." tira su col naso.
Non è stupendo quando qualcuno pronuncia queste parole rivolte a te? Non è sconvolgente quanto poche parole possano far sentire magnificamente?
Chiudo gli occhi sussurrando "Dio, anche io te ne voglio, non sai quanto".
Chi di voi avrebbe mai creduto che io potessi essere così "sdolcinata"? Nessuno vero?
Ma vi devo informare che io sono così con le persone che dimostrano di meritarselo.
E vi posso assicurare che non esiste nessuno che merita affetto più di Helen.
"Rin, che stai facendo?!" la voce roca e tonante di mio padre mi urla contro rompendo il semisilenzio; si sta avvicinando, e deve aver visto che la sto consolando.
No, no, no. Sono stufa, non ce la faccio più.
Sento di dovergli dire qualcosa, quello che penso di lui.
Ecco, anche ora ho paura, perchè il sentimento di odio che provo è talmente profondo da spaventarmi.
Apro gli occhi di colpo per guardare la sua faccia, riflesso di malvagità, senza muovermi di un millimetro .
I suoi occhi fanno scintille, ogni riga del suo viso trasmette minacciosità.
"Faccio quello che è giusto." sibilo cercando di trattenermi finchè mi lascerà abbracciare Hel.
A proposito, la sento tremare un poco...
Spalanca le palpebre incredulo e ostile ai massimi livelli.
"Tu non sai cos'è giusto. Smettila di fare l'adulta, sei solo una bambina viziata!" mi attacca con quel suo tono detestabile. "Lasciala stare, lei ha da fare, deve prepararsi."
Certo, ora che non c'è Malfoy può dirmi quello che vuole, perchè la sua figura non ne risente.
La collera ribolle dentro di me, e temo che mia cugina si spaventi a sentirmi così arrabbiata.
Non mi ha mai vista fare quello che sto per fare, non mi ha mai vista dire quello che sto per dire.
E potrebbe allontanarla da me. Questo NON deve assolutamente succedere.
Lascio la ragazzina, le cui lacrime tornano a scendere copiose sul viso.
Alzandomi in piedi mi metto davanti a lei, a fronteggiare mio padre, che dista tre metri al massimo.
E' solo un pezzo di merda senza sentimenti.
"Ti sembro una bambina?! Una bambina viziata?! Ti do una notizia: sono grande abbastanza per capire che voi avete reso la mia vita un inferno. E io NON ti permetterò di fare la stessa cosa con lei!" Le buone maniere le mando a fanculo. Sto per implodere, lo sento.
Le mie mani fremono per afferrare la bacchetta e scagliargli contro una fattura; ma devo stare attenta, è un mago potente, e cambia strategia di combattimento in continuazione.
Le urla hanno attirato l'attenzione di mia madre, e ora scandalizzata dalle mie parole sta accorrendo trafelata.
L'uomo iroso che mi sta di fronte afferra la bacchetta e la punta verso di me, furioso come pochi l'hanno visto. "Non ti permettere!"
L'unica ragione per cui non lo imito è che mia madre cerca di intervenire: "Robert! Per l'amor del cielo abbassa la bacchetta! E' tua figlia!" strepita ad alta voce agitata.
No, non lo sono.
Quello stringe i denti per poi tornare a urlare: "Stai zitta! Non dirmi cosa devo fare!"
La donna si spaventa a sentirlo parlare così, ma non indietreggia. "Portala via" le ordina mentre mi guarda ancora con disprezzo.
Hel sta osservando la scena piuttosto stupita, terrorizzata e confusa. Mia madre decide che è meglio obbedire al marito e, dopo un momento di esitazione, le si avvicina frettolosa facendola alzare da terra.
Le prende una mano e cerca di trascinarla via; i suoi occhi pieni di preghiere che mi guardano per un'ultima volta prima di sparire dalla mia vista sono gli stessi che mi danno ancora più carica per controbattere.
Ridacchio isterica e sarcastica "Dai colpiscimi. Non aspetti altro da quando sono nata, stronzo!" urlo ancora più forte di prima.
Sto mandando a quel paese tutto, lo so.
"Sei solo una piccola ed immatura sciocca: se ti colpissi finirebbe tutto in un secondo. Ma non te la caverai così facilmente. Hai ragione, sei l'opposto del figlio che desideravo, non capisco proprio cos'ho sbagliato con te!" è come se parlasse utilizzando ruggiti, data l'intensità della voce. "Tuttavia mi servi ancora, non posso lasciare che ti allontani da noi." finisce sibilando sadico.
QUESTO è mio padre.
I suoi occhi saettano verso qualcosa oltre le mie spalle; le sue labbra si piegano in un ghigno.
E' un tentativo di distrarmi? Se spera che mi volti si sbaglia. Non devo distogliere lo sguardo da lui per nessuna ragione.
"Tanto per incominciare, il tuo fidanzato deve sparire. Non avresti dovuto portarlo con te, e lo sapevi bene. Diciamo che appena ti avrà raggiunta avrà delle belle sorprese. Avevo già meditato un piano di riserva, ma credo che quello che farò ora sarà molto più interessante" rimango scioccata da quanto la sua faccia trasmetta la sua follia.
Draco sta venendo qui?
Occazzo, ha sentito?

"Io rimango qui"

...Di sicuro ha visto.
Deve tornare indietro, stare lontano. Mio padre non deve avere l'occasione per... per fare qualsiasi cosa abbia in mente.
La paura che sento ora è diversa da quella di prima.
Mi fagocita, fa tremare le mani.
Cosa cazzo gli vuole fare?!
Quello stramaledetto incubo... comincio a pensare che fosse davvero una premonizione.
Voglio urlare, voglio urlare, dannazione voglio urlare con tutta la forza che ho!
"Brutto bastardo, provaci e sei morto!" mi lancio nella sua direzione estraendo la bacchetta, ma qualcuno mi afferra da sotto le ascelle da dietro, trattenendomi.
Ti prego, fa che non sia lui!
"Rin! Rin smettila!" la sua voce mi dice decisa queste parole; sento la sua bocca accostata al mio orecchio.
E' esattamente come temevo.
Devo allontanarlo prima che sia troppo tardi, o lo perderò.
Mi dimeno, ma riesce a trattenermi.
"Lasciami porca puttana, vattene via!" urlo rivolta a Draco, trattenendo le lacrime che minacciano di scendermi a causa dell frustrazione.
"
Scordatelo. Non ti lascerò fare una pazzia del genere!" risponde cercando di immobilizzarmi.
Stupido, non capisci niente! Devi sparire, ora!
"Troppo tardi" interviene mio padre facendo il bravuomo.
Mi fermo, senza che Malfoy mi lasci andare.
No, no, no! E' troppo tardi, io arrivo SEMPRE troppo tardi!
E' finita.
Draco guarda mio padre serio, senza capire a cosa si riferisce. Non glielo chiede, ma vuole saperlo.
Robert Feine abbassa la bacchetta, passandosela da una mano all'altra con fare arrogante.
"Sei il suo ragazzo no? Quindi ti avrà detto che un anno e mezzo fa circa è stata con due ragazzi contemporaneamente..Che ne pensi?" ghigno maligno e assolutamente privo di un qualsiasi barlume di verità.
Draco rimane spiazzato, ma non dice nulla.
Il mio respiro torna affannoso, e la presa di Malfoy su di me diminuisce.
Cosa cazzo dice?! Figlio di puttana, non ho mai fatto una cosa del genere! E' solo un falso!
Il diavolo in persona!
"Basta! Sono solo stronzate! Non è vero niente Draco, non starlo a sentire: vuole solo allontanarti" Fanculo, capiscimi!
Credimi! Il suo sguardo languido è perso nel vuoto.
Qualche secondo di attesa che mi sembra interminabile.
Parla, dì qualcosa, dammi un segno!
"...Un anno e mezzo fa stavi con Blaise" mi dice infine piano.
Cosa?! Oh mio dio, e per lui potrei stare con addirittura tre persone nello stesso periodo?!
Mi libero della sua ormai non più stretta e mi volto a guardarlo in volto incredula e spaventata.
Voglio piangere, sul serio; sto malissimo.
"Non ci posso credere..." balbetto "Come puoi insinuare che io tradissi Blaise?! Con ben due persone poi! Tu sai quanto l'amavo, sai cos'abbiamo passato. Credi sul serio che non valesse niente per me?! Credi che il dolore che ho provato quando tutto è finito sia stato finto?!" cerco di salvare la cosa, ma mio padre mi mette ancora i bastoni tra le ruote.
"Draco, giusto?" fa con non-chalance chiamandolo.
"Chiudi quella bocca! Riesci solo a sparare minchiate!" cerco di zittirlo, collerica.
Mi ignora e prosegue. "Non trovi strano che, se lo amava così tanto come dice, non ce l'abbia mai menzionato in questi anni, quando veniva qui?"
Il biondo, con la fronte corrugata e l'espressione crucciata, torna a guardare me.
Salazar, se mi fa male...
Il fatto è che quando si toccano Blaise o Theo dà di matto.
Ora il mio tono è quasi supplicante. "Sta mentendo, non lo capisci?! Non ti facevo così ingenuo... Il suo unico scopo è farmi rimanere sola, perchè possa restare qui a farmi fare quel cazzo che vuole lui!" strepito esausta.
La gola mi fa male, le gambe le sento cedere quasi.
I suoi occhi di ghiaccio, accusatori, mi feriscono.
"...Te lo chiederò una volta sola." il suo tono è molto basso; se non lo conoscessi direi che ha paura della risposta che darò alla sua domanda...
Annuisco seria, per fargli capire che non scherzo.
"Cos'è che non volevi dirmi, questa mattina?" è gelido; significa che sospetta che cercavo di nascondergli questa cosa? Si, è così che starà pensando.
...Se gli risponderò sinceramente mi crederà. il punto è... anche se mi crede, venire a conoscenza di quello che sto per dirgli, lo porterà solo di più ad infuriarsi con me.
Prendo un respiro, che subito viene mozzato di nuovo dal suo sguardo.
"...Era... Era un'altra faccenda.." inizio mangiandomi le parole.
"Quale." dice, e non "chiede", subito secco.
Sono fottuta, sono fottuta. Dopo questo farà finta che io non esista.
"...E' che da quando sono piccola.." non so come spiegarglielo, merda.
L'uomo alle mie spalle coglie di nuovo l'occasione per sputtanarmi. "Oh Rin!" esclama fingendosi stupito. "Non mi dirai che è proprio quello che penso io?! Come hai potuto non dirglielo!?"
...Basta adesso lo crucio.
Draco si innervosisce, ma dalle occhiate che manca di sbieco a mio padre si direbbe che non lo sopporta. Dunque nè con me nè contro di me.
E' già un punto di partenza.
"Il fatto è che io, quando ero ancora molto piccola, appena.." mi impegno seriamente in ciò che dico, ma l'altro continua a parlarmi sopra.
"Non è ciò che sembra, ha qualcosa che non va." Brutto coglione, lo strozzo con le mie mani!
Malfoy sembra irritarsi sempre di più, sia che io parli, sia che lo faccia lui.
Stringe i pugni lungo i fianchi, lo sguardo duro e contratto. Sta per perdere la pazienza.
"Cazzo, devi ascoltarmi! Ma non riesco a parlare finchè.."
"Dammi ascolto ragazzo, tu e i tuoi amici siete in pericolo, finchè lei vi starà vicino." ghigna divertito l'uomo i cui occhi neri stanno brillando di sadismo.
"Finchè lui continuerà ad interrompermi!" sbotto alzando il tono di tre note.
Silenzio.
Silenzio tombale.
Si sente solo il mio respiro accelerato.
Continua a fissarmi, ma questa volta davvero non capisco in che modo.
Una sola cosa è sicura. L'ho deluso, dannazione.
Non si fiderà mai più di me, non mi considererà più, non mi dirà più niente, starà lontano da me quanto più possibile.
Lo dirà agli altri, che faranno la sua stessa cosa.
Ed io rimarrò sola. Come vuole quel cretino del mio "genitore".
Ma forse è meglio. In parte mio padre ha ragione... Non saranno più in pericolo.
Finalmente le sue labbra si muovono per parlare, ma muoio al sentire pronunciare quelle parole.
"Volevi sapere cosa succede se non riesco a capirti. Questo." con tono fermo e spaventosamente basso mi volta le spalle, cominciando a camminare a passo svelto verso la parte in cui si trova la cancellata principale, un bel po' di strada in là.
Una risata tremendamente assatanata proviene dalle mie spalle. "Buona giornata Erinn" e continua a sghignazzare, incamminandosi verso il luogo della cerimonia, per continuare i preparativi.
Il tuo posto sarebbe ad Azkaban, porco che non sei altro.
Il mio cuore è a mille. Sento il fiato mancarmi, come se non riuscissi a parlare nemmeno volendo.
I polmoni rattrappiti paiono come bloccati, incapaci di ampliarsi e prendere aria.
Mi sta crollando addosso tutto, soffocandomi; non riesco a riemergere.
Sapete, non è vero che vedi la tua vita passarti davanti come un film solo prima di morire.
Io la sto vedendo anche ora. Errori, ingiustizie, scelte sbagliate a non finire...
Ma ci sono quegli sprazzi di luce nel buio... Quelli che mi convincono che vale la pena lottare.
Perchè a vedere quella sagoma allontanarsi, sento come un lembo di carne staccarsi da me.
Sette anni e mezzo non sono una bazzecola. Non sono qualcosa che puoi buttare nel cesso così facilmente. Non sono usa e getta.
Infondo la vita è la droga peggiore...
Ti assuefà, porta alla morte e c'è sempre chi cerca di darci un taglio.
Non ho alcuna intenzione di lasciare andare Malfoy. Non senza prima aver provato a salvare la situazione.
Deve ascoltarmi. Lo farà che gli piaccia o no.
Finalmente mi decido ad andargli dietro: dista da me una ventina di metri e non gli permetterò di distaccarmi.
Ad ogni passo che faccio mi fanno male le gambe, ed è come se non sentissi il mio corpo, tranne che il cuore e la testa. Entrambi mi stanno scoppiando.
Concentro i miei occhi sul ragazzo biondo più avanti a me.
Non mi importa se evitando di guardare il terreno inciamperò e cadrò: voglio tenerlo a portata di sguardo, senza perderlo di vista un secondo... Perchè ho paura che poi non ricompaia più.
Quasi sempre si trascorre la giornata accanto agli amici, senza accorgersi di quanto tutto possa terminare in un baleno. Non si riesce a capire che il giorno dopo potrebbe finire ogni cosa.
Quando succede poi, ogni minimo sfioramento di pelle rimane come appiglio ai ricordi; e ti torturi pensando che avresti potuto sfruttare in modo migliore il tempo passato con loro.
Per questo motivo non so cosa darei per poterlo avere vicino come... hm, come alla festa della settimana scorsa.
Così, come alcuni grandi personaggi del passato sono stati riconosciuti tali solo dopo la loro morte, anche gli amici vengono ritenuti insostituibili solo quando sono prossimi all'allontanamento.
"Draco!" mi sgolo per farmi sentire "Non fare lo stupido! Stai reagendo esattamente come voleva mio padre, lo capisci?!" Mi ha sicuramente sentito, ma non accenna a fermarsi.
Accelero il passo, sentendo mancarmi qualche volta. Come se dovessi svenire da un momento all'altro, ogni tanto la vista mi si offusca.
Non mi parla, nemmeno per insultarmi. E' il peggior segno che possa dare.
Ora sono lontana solo dieci metri.
"Come puoi farmi questo? Tu sei venuto perchè volevi aiutarmi. Lo stai facendo, ora?!" continua a camminare, e la mia voce si spezza ripetutamente.
"Non hai idea del dolore che mi stai infliggendo in questo momento, non hai idea di quanto mi senta sola e non hai idea di cosa darei per aver creduto subito a Blaise!" non sembra nemmeno più la mia voce talmente è deformata dalla disperazione.
... Sta rallentando. Sta rallentando grazie a Salazar. Non ci riesco a credere.
Forse una possibilità c'è ancora, e se fosse anche solo dell'1% io tenterei comunque.
"Ho bisogno di qualche minuto per poterti spiegare ogni cosa, quindi fermati... ti prego."
Sono consapevole di avere gli occhi arrossati, e anche che è la prima volta che gli chiedo "per favore".
L'orgoglio è una delle cose a cui tengo di più, perchè indica quanto io tenga alla mia personalità.
Sono gelosa del mio carattere e non lo abbandonerei mai, anche se ha parecchi lati negativi. Voglio essere me stessa, voglio avere la certezza che chi mi circonda lo fa perchè mi accetta per come sono senza nulla cambiare.
Non sono la brutta copia di qualcuno, nè mai lo sarò.
Perdendomi nei riflessi dei suoi capelli non mi sono accorta che finalmente si è arrestato.
Vorrei poterlo guardare negli occhi, così che lui veda la mia sincerità.
Ma mi sento radicata al terreno, un piede pesante più di cento tonnellate...
Inoltre sento come un'aurea di repulsione intorno a lui, che mi respinge.
Sono sempre riuscita a farmi spazio tra i limiti che traccia quando non vuole rivelare qualcosa, ed ora non poterlo fare mi riempie di un'angoscia esasperante.
"Dimmi che cosa ti ho detto prima di scendere." Gli ordino secca, con più fermezza che posso.
Tace senza nemmeno girarsi a guardarmi.
Mi fa male, molto.
Gli occhi mi bruciano come se si fossero già arresi alla loro sorte.
La sua figura immobile che mi dà le spalle è molto più tremenda da sopportare di quanto non credessi anche solo qualche mese fa.
Vorrei avvicinarmi, vorrei che lui me lo permettesse.
Ma la cosa che più desidero ora, è che mi parli, perchè il silenzio è la cosa peggiore, struggente.
Passano i secondi: quasi li vedo scorrere sbeffeggiandomi.
Voglio buttare fuori tutto, tutto.
"Ho detto" mi trema la voce mentre combatto per non lasciarmi cadere per terra sulle ginocchia "dimmi che cazzo ti ho detto prima!" urlo esasperata.
Sono esausta... davvero.
"Hai detto che hai bisogno di me e degli altri, ma come cazzo puoi credere che dopo quello che hai fatto tu abbia ancora questa possibilità?"
La sua voce. Ha parlato. Non me ne fotte se è per dirmi su. La posso sentire di nuovo.
Questo è quello che conta.
Si volta piano con lo sguardo duro e l'espressione neutra.
Seguo con le pupille ogni suo lineamento del viso, la bocca, il naso, le guance, gli occhi.
Questi ultimi, dalla forza che emanano mi potrebbero sbalzare via.
Ma la cosa strana, è che ora sento anche un'altra sensazione...
Non l'ho mai provata prima con lui.
E' così intensa...
Perchè l'irrefrenabile bisogno di sentire le sue labbra sulle mie si è impossessato di me?



Ecc.. *scansa scarpa lanciata da qualche lettore D: Lo so, lo so: mandare una mail con l'avviso del ritardo e le scuse non basta T_T A proposito di questo, credo proprio che a dicembre farò una donazione, così potrò scrivere i ritardi e spiegarvi meglio i motivi in modo migliore sul "forum" che diventerà la mia pagina di autrice >_< E poi non vorrei intasarvi la posta xD (Fino a che non sarà così, se vedete che ritardo, guardate comunque la tabella all'inizio delle mie NdA, che aggiorno assiduamente).
Hmm che dire.. c'era qualcos'altro ma... Ah! Ho dato un'aggiustatina ad alcuni punti della trama, molto più avanti, e devo dire che sarà un'impresa ardua scrivere tutto quell'intreccio riuscendo a farvi capire xDD Ma darò il meglio di me D:
Un grazie enoooorme a chi altro ha aggiunto alle preferite, a quelle da ricordare e alle seguite! <3 Se volete lasciare una recensione sarò felicissima **
[Il prossimo cap è l'ultimo a villa Feine (minianticipazione in fondo)] Alla prossima (speriamo non troppo tardi =_=), ciaoo! :3

Risposta alle recensioni:

A bastii: Buondììì 8D OMG dovrei scrivere le mie scuse a caratteri esorbitanti perchè sono stata davvero davvero davvero.. hm meschina Dx Ecco, ho detto che aggiornavo prima e invece nada ç_ç Beh, in compenso questo è più lungo >_< Ok, a chi la voglio dare a bere, non basta a perdonarmi la crudeltà che ho commesso t_t Uff, purtroppo non ce la faccio con questi ritmi allucinanti che mi ritrovo: come ho detto su, devo spostare l'aggiornamento ogni 3 settimane... Vabbè è un limite massimo,ecco. Ben, veniamo a noi. Un po' sclero il paparino eh? xD Come vedi avevi azzeccato in pieno il suo modo di comportarsi! "No, caro, è meglio di no, rilassati!" :°°D Esatto ahah xD Uhm, perle di saggezza dici? Mi rassicura vedertelo scrivere, a volte me ne esco con ste cose che mi vengono in mente a random mentre scrivo ahah :D Uh, la convivenza forzata in realtà fino ad ora non è andata proprio benisssssimo xD Chissà nel prossimo cap che succede ù,ù Io non so nulla *trollface 8D xD Su Rin hai ragionissima! Sicuramente,nonostante tutto, sarebbe stata peggio.
Rin: "Questo lo dite voi. ò_ò"
Kal:"Eccerto ùù"
Draco:"MUAHAHAHAH lo sapevo: anche bastii alla fine ha ceduto alla mia sconvolgente bellezza ù_u"
Kal: "Ehrrrrr, si, l'importante è crederci. xD"
Blaise:"*ingoia 5 Valda in un sol colpo* Posso parlareeHHH 8"D *gli esce una Valda dal naso"
Tutti: °___________° *indietreggiano
Ecco si, è tornato a.. a parlare... *sconvolta dalla visione. ._. xDD Yeah, tranquilla, riuscirò a scriverlo il prequel! 8D *si sente minacciata xD Infine, Helen in questo cap c'è, ma non parla granchè... Comunque ci sarà anche nel prossimo :3 Aspetto con impazienza il tuo giudizio su questo cap *_* (Alla fine non ce l'ho fatta a mettere la questione della pantera, qui, ma nel prossimo c'è òwò) Alla prossima, ciaoooo 8D ps: ovviamente ti ringrazio anche per la scorsa recensione *_* E ricordati di aggiornare anche tu la tua storia eh >8D Byee <3

A gufetta_95: Grazie! :D
Uhuh Draco aggiungerà il tuo nome alla lista delle fan XD
Draco:"Aggiungerà? Al futuro? ò_ò Io non faccio tutto in ritardo come te, l'ho già aggiunta òUò E guai a te *guarda gufetta_95 se provi a cambiare idea è_è"
Ma che cavolo.. XD Ti sembra questo il modo di mantenere i fan?! ò_o Cooomunque, già, purtroppo sono tremendamente in ritardo anche stavolta T_T Infatti ho messo l'aggiornamento ogni 3 settimane çAç Ma comunque io mi do il limite di 2, solo che così se straforo nella terza voi siete preparati. òò Grazie mille per lasciare un commentino! 8DDDD E' molto importante per me! Se tutti quelli che leggessero facessero così sarei in paradiso xD Brava che dai il buon esempio ùçù! Se vuoi dimmi anche su questo! x3 Alla prossima, ciaooo :3


A __PoMeLLa: Ghh scusami tantissimo per il casotto con le scritte la scorsa volta >_____< Dannato Nvu >8@ Ogni tanto mi fa delle sclerate D: Uh, davvero te piacciono sempre? *_* E' che ho paura di deludere Dx (........che ne pensi di questo? x°D *scappa)
"TZè... ce n'è di gente piena di se in giro xP No, dai Draco, puoi permettertelo. ( e fu così che Malfoy si gonfiò come un pallone .."
Draco: "Perchè io valgoH"
Rin: *lancia prodotto l'Orèal in testa
"Ragazzi mi dispiace ma non posso non lodarlo...E' Malfoy, non uno qualunque.. beh..fosse un Fred.. ok la smetto prima che mi uccida.."
Draco: "Momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento momento (molti "momento" dopo): Lois, questo non è il mio bicchiere di Batman D:< (Battuta dei Griffin per chi non lo sapesse xD)
Draco:"Cioè, volevo dire, io paragonato a un Weasley?! Per Salazar, rimangiatelo subito! Vergogna, e io che ti credevo una mia ->fUn<- accanita D": "
...Ok, Draco ha un po' bevuto oggi xD
Ah, i genitori di Rin come vedi, specialmente il padre, proprio bene bene bene non l'ha presa xDDD (E si, Oliver, sei inutile. Oliver:" ç_ç *corre e salta fuori dalla finestra")
"Non puoi mettere certe cose così e sperare che nessuno ci rimanga secco! ora dovrò aspettare con la doppia ansia! tu mi vuoi morta, lo so! -.- questa me la lego al dito all'anca e all'alluce!
E al naso no? D: xDDD (spiegami ora come fai a legartela all'anca ù,ù x"D) Grazie millissime per la recensione *_____* Aspetto anche su questo eh! *W* Alla prossima, Byeee <3




Nel prossimo capitolo:
I versi dei gabbiani, uniti ai raggi solari estremamente confortevoli, fanno tornare l'estate.
La sabbia soffice pressochè bianca, quasi caraibica, è rilassante da sentire sotto la pelle...
E il suono delle onde che si infrangono riesce a trasportarti con la mente a miglia di distanza.
Basta volerlo.













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Capitolo 9
*** What I am ***


Hm. A questo punto sono più che certa che qualcuno di voi mi abbia desiderato morta ò_ò"  Purtroppo la scuola e, soprattutto, i compiti esistono (così come il mio non essere portata per la matematica ç_ç) e ormai ho perso il conto di quante volte mi son beccata la febbre O_o Devo aver stabilito un record ^^" In ogni caso ora sono qui, per chi mi vorrà seguire ancora.
Vi devo comunicare un cambiamento, e per farlo mi rifaccio ad una parte di un messaggio scambiato con __PoMeLLa:
"
[...]dato che riguardando i capitoli precedenti mi è venuto un coccolone da quanto sono scritti male (de-ci-sa-men-te male xDDD), in questo prossimo farò qualche modifica allo stile di scrittura; cioè, credo verrebbe meglio se scritto al passato anzichè al presente... però mantenendo sempre la prima persona. ._. (poi più avanti modificherei al passato anche quelli precedenti)[...]"
Già già ._. Se poi mi dite che era meglio prima vedrò di cambiare questo capitolo e continuare con gli altri come se niente fosse. Detto questo vi lascio alla lettura :3 




Ma la cosa strana, era che ora sentivo anche un'altra sensazione...

Non l'avevo mai provata prima con lui.
Così intensa...
Perchè l'irrefrenabile bisogno di sentire le sue labbra sulle mie si impossessò di me?
 


Era del tutto anormale. E alquanto sbagliato.
Patetica a dir poco, se pensavo che probabilmente quella sensazione fuorviante era data dal disperato bisogno di comprensione. Ne ero piuttosto certa: non provavo quel genere di sentimento per Draco, non per ora.
In più di sette anni non mi era mai capitato, e sicuramente non poteva essere cambiato tutto nell'arco di pochi giorni. Colpa dell'adrenalina, della situazione, dei suoi stupidi occhi, se le mie labbra stavano bruciando. Ma non era rimanendo immobile che avrei risolto la situazione.
Mi stavo forse rammollendo? No, non avrei permesso a me stessa di trasformarmi in un essere privo di spina dorsale come mio padre
.
Quel fastidioso pizzicore agli occhi stava sparendo piano piano, così come l'opacità che mi impediva di vedere chiaramente. Avevo le ciglia umide e una fitta insopportabile ai polmoni che si contraevano ed espandevano spasmodicamente, cercando aria che sembrava sparita tutto a un tratto lasciandomi a vedermela da sola. Il cuore mi batteva all'impazzata, tanto che pareva mi stesse per uscire dal petto a furia di martellare.
Minuscole gocce di sudore scivolavano sulla mia fronte invisibili e silenziose. Che stavo aspettando? Dovevo scucirmi, raccontare tutto senza risparmiarmi, se volevo cercare di salvare la situazione.
Eppure era così insopportabilmente difficile, con le sue iridi puntate addosso pronte a criticare ogni mio cedimento, e la mia gola talmente arsa da soffocare qualsiasi tentativo di sbloccare quella scomoda situazione.
"Se stai aspettando che io venga lì ad asciugarti il moccio dal naso puoi anche rimanerci in eterno." Sibilò impaziente assottigliando gli occhi.
Una parola, un masso. Si, mi sentivo come se fossi stata travolta da una frana. Avevo davvero voglia di cercare uno spiraglio di luce?
No, voglia no. Dopotutto la solitudine era sempre andata a braccetto con me...Fino a quando non avevo trovato qualcosa di meglio.
In ogni caso, in quel momento era il mio orgoglio a chiedere vendetta, e non potevo tirarmi indietro.
Per il nervoso mi ritrovai a premere il piede destro sulla ghiaia bianca più di quanto fosse necessario per stare in piedi, producendo un cigolio sinistro nel momento in cui la stessa veniva schiacciata in maniera irrecuperabile.
"Davvero maturo." ringhiai sommessamente. "Davvero maturo cercare di aggirare le difficoltà ogni volta che se ne presenta una." ribattei per poi mordermi la lingua intenzionalmente.
E questo cos'era? Un tentativo di prendere tempo? Un'altra balla? Entrambe le cose, oltre che all'ennesima dimostrazione del mio esaurimento nervoso.
Non avrei dovuto rispondere così, ma era più forte di me; anche se avevo sempre saputo che a volte sopportare è la cosa migliore, non ero mai riuscita ad applicare la cosa.
Dapprima colto leggermente alla sprovvista dal mio cambiamento repentino di umore, ora sembrava ancora più infuriato, con gli occhi spalancati e certi inquietanti lampi di rabbia che li attraversavano.
Strinse i pugni con quanta forza aveva in corpo, tanto che la pelle pareva dovesse strapparsi da un momento all'altro con un sonoro schiocco. Poi mosse tre svelte falcate nella mia direzione, piazzandosi esattamente di fronte a me
.
"NON TI PERMETTERE!" mi urlò in faccia, alzando l'indice accusatore; buttò fuori tutto come colpito da una scarica elettrica, ogni cosa che gli passava per la testa, senza preoccuparsi di quanto avrebbe voluto realmente dirmi.
"Non sai cos'ho passato in questi ultimi fottuti anni, non sai quanto in realtà io sia stato solo, non hai idea dei brividi che mi percorrono la schiena ogni volta che ripenso che tra poco ricomincerà tutto, che non ho scampo!"- I suoi occhi si assottigliarono osservandomi con disprezzo, forse invidia, facendomi sentire niente di più di un debole soffio d'aria; "Tu!" -La sua voce tremava da quanto era imbestialito- "TU non hai un padre mangiamorte, TU non hai visto la tua famiglia rovinata da quello che era il signore oscuro!" La sua voce era intrisa di un odio e un risentimento talmente profondo che non ero più certa fosse rivolto totalmente a me. Ad ogni modo sentivo il sangue ribollirmi nelle vene per il nervoso: credeva di essere l'unico ad aver passato momento difficili? Credeva davvero che i miei genitori fossero dei santi in confronto ai suoi? Come diavolo poteva giudicarmi senza sapere quasi un'acca di quello che avevo passato!?
"No, hai ragione!"- Sbottai tutto d'un colpo, con una voglia tremenda di tirargli un pugno per farlo tacere, tanto che dovetti seriamente trattenermi dal farlo-"Non mi è stato ordinato di uccidere Silente, non so cosa vuol dire essere costretti a fare qualcosa per quell'invasato ammasso di cellule morte di Voldemort, NON so com'è vedere la mia famiglia minacciata da lui!" strepitai come un'isterica mentre i suoi occhi erano completamente spalancati e gelidi; le sue spalle erano scosse da forti tremiti e respirava sonoramente dilatando le narici come un toro inferocito.
"Ma come hai avuto l'onore di notare" -continuai sarcasticamente amara, immediatamente dopo aver ripreso fiato- "la mia famiglia fa schifo!".
Aprì la bocca per ribattere, ma le sue sopracciglia corrugate al massimo e la sua espressione stizzita ed insieme furibonda mi diedero talmente fastidio che ancora una volta non fui capace di fermarmi.
"Fai tanto il prezioso come se nessuno in assoluto potesse nemmeno vagamente comprendere quello che provi, ma io direi che è ora di farti delle domande! Cosa sai veramente di me, eh!? Conosci il mio carattere, i miei voti a scuola e tutte quelle stronzate lì, ok, te lo concedo! Ma nel luogo dove sono nata, in questo luogo, tu NON puoi sapere cosa ho dovuto affrontare!" strillai con il viso accaldato mentre quell'altro digrignava i denti, anche lui combattuto tra tirarmi uno schiantesimo, o magari una testata, e stare in silenzio.
Mi dovetti necessariamente fermare, dato che non riuscivo quasi più a produrre nemmeno un rantolo.
Distolsi gli occhi dalla sua figura senza nemmeno accorgermene. "Dopo 18 schifosissimi anni, ora posso dire con certezza di stare in culo alla fortuna..." brontolai rauca a mezza voce, massaggiandomi distrattamente con la mano il collo all'altezza della gola infiammata.
Di nuovo li alzai nei suoi. Ma non era come prima: lo osservai veramente, senza nessuna parola di mezzo.
All'improvviso il suo volto tornò alla fredda neutralità: fu come se entrambi ci fossimo resi conto solo ora di quello che avevamo appena detto, e piombammo in un silenzio tombale.
Le orecchie mi fischiavano: forse stava per esplodermi il cervello, o forse no, ma era esattamente così che mi sentivo.
Moriva dalla voglia di rispondermi a tono senza ombra di dubbio;
tuttavia, reprimendo la sua impulsività con una destrezza davvero insolita per i suoi standard, si ostinava a esplorare pensieroso e sostenuto ogni angolo dei miei occhi e del mio viso cercando di capire se valeva la pena darmi retta.
Avrei potuto chiedergli se, a situazioni invertite, mi avrebbe ritenuto capace di credere al vecchio Lucius anzichè a lui... Ma non ero così certa di volerlo realmente sapere.
Con uno scatto brusco si voltò: fece qualche passo in maniera esasperatamente lenta, poi si arrestò. Cosa aveva intenzione di fare?
Mi resi conto di stare trattenendo il respiro come un'idiota, così mi sforzai di rimettere in funzione il mio apparato polmonare; attesi quelli che mi sembravano secondi eterni.
Dandomi le spalle non mi permetteva di vedere bene cosa stava facendo, ma era chiaro che si stava massaggiando le tempie, la testa leggermente china in avanti.
All'improvviso l'alzò e, accompagnando il gesto con un verso di collera, tirò con tutta la sua forza un calcio alla ghiaia del vialetto: centinaia di piccole pietruzze candide, e una certa quantità di polvere resa ben visibile dal sole, si sollevarono da terra. Rimase immobile, ancora di schiena, mentre stringeva i pugni e osservava diradarsi il polverone.
Ora l'erba ai lati della stradina non era più lucente come prima, ma coperta da una patina biancastra.
Si voltò un'ennesima volta per lanciarmi un'occhiata leggermente sprezzante; dopodichè sbuffò irrequieto.
"Hai cinque minuti." - Si andò a sedere sull'erba a un paio di passi dal sentiero. In teoria il mio cuore avrebbe dovuto tornare più leggero, ma, senza alcuna spiegazione logica, pesava ancora quanto il piombo.
E adesso? Da dove avrei incominciato? Fino a dove dovevo spingermi? Milioni di dubbi si insediarono nel mio cervello.
"Il tempo passa più veloce di quel che credi." sibilò irritato notando come ero rimasta piantata nel terreno.
 Decisi almeno di avvicinarmi, cercando di svuotare la testa affollata e decisa a non lasciarmi sopraffare dallo stato delle cose. Era una situazione difficile, si, come tante altre.
Sinceramente, in quel momento mi odiai con tutto il cuore.
Riflettei un secondo, poi mi lasciai cadere seduta di fianco a Draco, che continuava a comportarsi come se fossi invisibile.
Tirai un sospiro più ampio che potei, per prendere tempo.
Feci un paio di tentativi ma non riuscii a parlare e, a meno che Malfoy non si girasse per leggere il labiale, non avrebbe capito che stavo cercando di comunicare con lui.
Strizzai gli occhi tentando di riprendere il controllo, ben sapendo che non avrebbe aspettato oltre; mi balenarono in mente immagini di ciò che sarebbe successo se io non avessi detto nulla, e qualcosa di indefinito mi fece scattare.
"Tutto parte dalla morte di mio fratello." Una fitta mi colpì il cuore e una morsa mi stritolò le viscere.
Qualche secondo di silenzio. "...Non sapevo nemmeno ne avessi avuto uno." grugnì risentito continuando ad evitare le mie pupille, fissando il vuoto dritto di fronte a sè.
Pfft, gli sarebbe passato, era fatto così. Inoltre ebbi la netta sensazione che stesse continuando a mantenere il broncio per evitare di dovermi..hm.. consolare dall'aver ricordato una cosa del genere? Beh, se anche avesse avuto le palle per farlo, mi sarei rifiutata categoricamente io per prima.
"Ah, no di certo." La mia voce suonò assente, lontana. "L'ho detto solo a Blaise." Lasciai cadere lì la cosa, con nonchalance, per evitare di parlare di lui più del necessario.
"Va avanti" - rispose senza porre altro tempo in mezzo, con un altro sbuffo, questa volta più forzato; Rimasi zitta, cercando di fare mente locale, pensando a come avrei potuto raccontare la vicissitudine degli avvenimenti.
"Se per te è così difficile aprire bocca, allora posso anche...!" Sbottò il biondo di nuovo irritato facendo il gesto di alzarsi.
"SHHH" - lo rimbeccai infastidita - "Chiudi il becco, sto cercando di concentrarmi!" guardando in un luogo indefinito per fare il suo stesso gioco.
Sibilò qualcosa per protesta e ritornò nella stessa posizione di poco prima, iniziando ad artigliare l'erba freneticamente.
Dopo un minuto abbondante cercai di continuare, un po' esitante.
"Esiste una setta di maghi, I Tentacoli Neri, che si spaccia per un'organizzazione economica magica, ma... si dedica a tutt'altro." 
"E ora che diavolo centra questo?"  chiese seccato almeno quanto la mia risposta: "Zitto e ascolta."
Assottigliò gli occhi ancora una volta ma non aggiunse altro.
"Solo coloro che ne fanno parte vengono messi a conoscenza di tutto ciò che la riguarda, tuttavia posso dirti a grandi linee di che si tratta." Era una cosa complessa da spiegare, e la sua perplessità non mi incoraggiava affatto.
"Fu fondata nell'epoca medievale da tre dei capofamiglia purosangue allora più in vista della Britannia, i quali attirarono a loro parecchie altre persone che ne divennero poi membri. A quel tempo le creature magiche erano molto più numerose e più facili da incontrare di oggi, basta osservare le opere babbane del tempo per capirlo, e si occupavano proprio di questo inizialmente: non era niente di più che un divertimento cacciarle, arricchendosi quando possibile con le pelli, i corni e tutte le altre sostanze ricavabili dai loro corpi."
Passai il palmo della mano sopra l'erba, e notai che nonostante tutto Draco aveva preso ad ascoltarmi maggiormente.
"Poi questo genere di attività venne vietato per tutelare la fauna magica drasticamente ridotta, e, poichè venivano tenuti d'occhio dalle autorità piuttosto da vicino, dovettero abbandonare i loro progetti momentaneamente. Passò un certo lasso di tempo, secoli, durante i quali avviarono un'ulteriore cooperazione tra le famiglie, riuscendo a costruire quella che sembrava una perfetta e angelica Società di Ricerca Materiali dall'Alto Potenziale Medico, e il Ministro della Magia credette alla loro farsa. Ora, naturalmente la mente malata di cui disponevano non permise loro di rinunciare ad un "tale divertimento" come la caccia, ma si resero conto che effettivamente risultava più difficoltoso trovare creature magiche rispetto che agli albori della loro..."carriera"."
Sbirciai Malfoy con la coda dell'occhio ed inaspettatamente scoprii che stava facendo la stessa identica cosa; cercando di non apparire nervosa tornai a guardare davanti a me.
"Ma trovarono qualcosa ai loro occhi di più interessante di draghi, grifoni e così via: ...Animagus."
Conclusi la frase con una smorfia di disgusto, mentre Draco aggrottò la fronte pensieroso.
"Erano più intelligenti di molte altre creature da loro prima cacciate, in quanto di fatto erano persone, il che rendeva la cosa più stimolante per i Tentacoli; tra l'altro, in quel periodo storico, gli animagus non venivano ancora registrati, e naturalmente molti si sentivano più liberi di imparare come si diventava tali, guidati dal desiderio di risultare "invisibili" a chi non volevano li vedesse, seguisse, ascoltasse e molte altre cose: ragion per cui erano decisamente più numerosi di ora, quando vengono strettamente controllati dal Ministero, che ficca il naso pure nelle loro faccende private... Insomma, la setta replicò su di loro ciò che aveva fatto tempo addietro con le bestie."
Malfoy sembrò leggermente schifato, ma non esternò il suo disappunto.
"E siamo arrivati alla nostra epoca..." Gli lanciai un'occhiata di sfuggita, come per informarlo che sarei arrivata presto al punto. Parve cogliere l'avviso.
"Oggi si chiamano Tentacoli Bianchi per il Ministero, e Tentacoli Neri per chiunque sia a conoscenza delle loro abitudini. Ebbene, sono costretti a portare avanti anche la loro attività economica per non perdere la copertura, ed è così che entrarono in affari con mio... padre."  Strinsi i pugni al ricordo di ciò che aveva tentato di fare poco prima.
"Poi successe: mio fratello, pupillo del suddetto, allora di dieci anni, rimase ucciso in un' "ispezione" dei Mangiamorte; a causa di questo mio padre non volle mai entrare in contatto con il signore oscuro: nè con lui, per il rancore, nè contro di lui, per la paura. Non venne costretto a scegliere solo perchè ormai era stato ridotto da Potter a un niente, e in poco tempo sparirono quasi del tutto anche i suoi seguaci... Ma non è di questo che volevo parlare. Quando mio fratello morì io avevo solo cinque anni: sul momento rimasi talmente terrorizzata che schizzai all'istante fuori di casa, e probabilmente sono viva solo perchè i Mangiamorte non mi hanno visto correre via."
Il biondo sussultò appena.
"Correndo in una direzione indefinita, mi ritrovai ai recinti, piangente e con il fiato corto. Piangevo e piangevo, non facevo altro: avevo una paura tremenda, tremavo da capo a piedi. Riuscivo a stare in piedi solo perchè mi tenevo alle sbarre di uno dei recinti. All'improvviso sentii qualcosa di caldo sul collo, un soffio, mi ricordo bene, e alzai la testa per poi trovarmi davanti quella che mi sembrava un'enorme pantera. Rimasi talmente colpita da quell'animale che cessai all'istante di piangere; tuttavia successe una cosa molto strana..." 
La voce mi mancò. Sentii il mio stomaco agitarsi, e il cuore, che si era leggermente quietato, tornò a palpitare come non mai; sembrava che mi ostruisse la gola.
"Il mio corpo mutò forma e divenni la perfetta copia di un cucciolo di pantera." Non osai guardare verso Malfoy.
"Durò giusto qualche secondo, infatti poco dopo fui raggiunta da mia madre (evidentemente i Mangiamorte se n'erano andati): non appena la vidi tornai alla mia forma originaria. Il suo volto, già deformato dal dispiacere e bagnato dalle lacrime che aveva versato per mio fratello, divenne esterrefatto e più sconvolto e atterrito che mai. Aveva appena perso un figlio, e non voleva perdere anche me, sapendo che era possibile dato lo stretto contatto che aveva mio padre con I Tentacoli."
Continuando a guardare altrove, ridacchiai piano, amara. "Sai, è sempre stata più umana di lui, ma si lascia comandare a bacchetta. Se solo gli chiedesse di uccidermi non ci metterebbe molto per cedere alla sua volontà."
Silenzio. No, non mi sarei voltata nella sua direzione, non ancora.
"Lo riferì a mio padre" -ripresi- " che mi fece visitare dal medimago di famiglia. La sua conclusione fu la seguente: non ero un animagus, in quanto non avevo comandato di mia volontà la trasformazione, nè avevo scelto (per lo meno intenzionalmente) l'animale in cui mutare forma, inoltre ero troppo piccola per aver potuto imparare come fare; non ero un metamorfomagus, perchè le prima caratteristiche di questo si manifestano dai pochi mesi di vita, con il cambio del colore dei capelli ad esempio, e a me non era mai successa una cosa del genere. La sua teoria era che la mia trasformazione era avvenuta a causa di un enorme contrasto di sentimenti, una cosa che può manifestarsi, anche se molto raramente, in qualcuno discendente da una coppia formata da un animagus e un metamorfomagus. Esplorarono l'albero genealogico fino in fondo, e scoprirono che la trisnonna della nonna di mia madre era un animagus, e che si trasformava proprio in una pantera. Inoltre, sebbene questo tipo di unione era ed è tutt'ora pressochè impossibile da verificarsi, era stata data in sposa a un metamorfomagus."
Non lo sentivo nemmeno fiatare, forse se n'era addirittura andato, ed io ero lì come una cogliona a parlare da sola. Ma qualcosa mi indusse a continuare.
"Mio padre era troppo avido per abbandonare tutto ciò che gli fruttava denaro, perciò, dato che a quanto pareva una mia ulteriore trasformazione poteva esserci come non esserci, decise di mantenere il rapporto con I Tentacoli, facendo finta di niente. Inutile dire che qualunque cosa io fossi si trattava di zona poco esplorata dalla "scienza", e non parevano esserci documentazioni attendibili che potessero aiutare il nostro medimago (l'unico a conoscenza della cosa): perciò, quando mi ritrasformai prima del previsto, mio padre andò su tutte le furie. Successe dopo aver ricevuto il marchio di famiglia, a sette anni. Ti avevo detto solamente che mi era venuta la febbre, ed è vero, ma questo successe dopo la mia seconda trasformazione. Stavo malissimo, ma quando mi accorsi che il colore nero da pantera mimetizzava totalmente il "tatuaggio", rendendolo invisibile, una sorta di sollievo mi pervase: la multitudine di forti sentimenti sparì e tornai me stessa come era successo la prima volta. Questo bastò per convincere mio padre ad abbandonare gli affari con I Tentacoli, ma non perchè teneva a me, solo perchè voleva che almeno il suo ultimo erede rimanesse in vita."
Di nuovo mi sentii travolgere dal disgusto per lui.
"Da allora, data la mancanza di una valida motivazione per il troncamento dei rapporti con loro, I Tentacoli tengono d'occhio la mia famiglia, sospettando che ci sia qualcosa sotto. Ovviamente mio padre mi odia sia per questo, sia perchè ritiene che io abbia una qualche colpa della morte di mio fratello, e teme che mi possano scoprire e uccidere accomunandomi agli animagus solo per il motivo già detto poco fa e perchè i Feine verrebbero travolti da uno scandalo: il Ministero capirebbe che i miei genitori hanno mentito sulla mia identità, in quanto sarei dovuta essere registrata, e la fama della famiglia avrebbe un calo "dannoso" per i suoi interessi..."
Attesi invano un paio di minuti, con un'agitazione nell'aria quasi palpabile.
Guardai alla mia sinistra diverse volte, e lui era sempre lì, immobile, muto, senza espressione.
"...Non mi sono più trasformata oltre quelle due volte, anche se ogni tanto... Anche se ogni tanto credo di esserci andata vicina." Affermai pensierosa, certa che cogliesse l'allusione a Blaise.
Non so quanto rimanemmo così, ma si trattò di non pochi minuti. Cercai di tenere la mia mente occupata per la gran parte di essi, tentando di non meditare su quali potessero essere i pensieri di Malfoy.
Probabilmente stava decidendo se tutto quello che avevo nascosto al gruppo era troppo, tenendo conto che invece loro non avevano tralasciato quasi nessun dettaglio sulla loro vita in famiglia...
Sperai con tutto il cuore che tenesse conto del fatto che lui stesso non ci aveva informato sull'ordine di uccidere Silente, e che si dimostrasse solidale.
La mia attenzione venne parzialmente catturata dalla figura di Hera, nascosta tra l'erba una decina di metri davanti a noi: era occupata a fare degli agguati ad uno strano, piccolo volatile anch'esso nascosto dai ciuffi verdi e rigogliosi.
"E' tutto?"
Trasalii al suono della sua voce. Da quando lo avevo zittito era la prima vola che parlava: non sembrava troppo freddo, piuttosto... incerto, ecco, anche se cercava di dissimularlo.
Provai a tornare ad un tono leggermente sarcastico: "Beh, dipende. Se vuoi sapere tutto quello che ti sfugge su di me... Che so, ti devo forse dire di cos'è fatta la mia bacchetta? O magari se ho mai fatto qualcosa con Theo?" Chiesi alzando una sopracciglia.
Si voltò a lanciarmi un'occhiata più allarmata di quanto non pensassi, e il suo collo era rigido come un bastone.
Sbuffai per poi borbottare un "Stavo scherzando" leggermente risentito.
Alzò gli occhi al cielo, ed in seguito li posò anche lui su Hera, che nel frattempo si era seduta sul bordo di una delle fontane e osservava con diffidenza l'acqua facendo dondolare la coda con nervosismo.
"Blaise sa tutto?" domandò con una certa riluttanza.
Non aveva ancora commentato davvero, e non ero affatto sicura che lo avrebbe fatto.
"No, sa solo che avevo un fratello che è morto a causa dei Mangiamorte quando avevo cinque anni, basta." dissi secca, facendo capire che così sarebbe rimasto fino a quando non lo avessi deciso io.
Annuì distrattamente, poi si voltò a guardarmi negli occhi, sfidandomi a non abbassare i miei.
"Quello che ha detto tuo padre" - scandì - "è tutto falso?" Corrugò un poco le sopracciglia.
"Si." risposi sostenuta.
Cercai di apparire il più onesta possibile, benchè fosse difficile far vedere che non lo prendevo per il culo, data la felicità che mi aveva pervaso e che cercava di farmi sorridere in ogni modo concepibile.
Restammo a guardarci qualche secondo, poi le sopracciglia si rilassarono e l'angolo della sua bocca si alzò in un sorrisetto maligno ma scherzoso.
"Beh..." -iniziò come se niente fosse, alzandosi da terra con fare strascicato- "Sei una stronza." Ghignò tendendo la mano in mia direzione per aiutarmi ad alzarmi.
Dopo un attimo che mi servì per riprendermi ed assimilare tutto, ricambiai il ghigno.
"E tu" risposi a tono scacciando come fosse una mosca la sua mano, alzandomi da sola "un coglione che crede a tutto".
Ridacchiò. Se glielo avessi detto in condizioni normali non mi avrebbe parlato per giorni se non per insultarmi.
Fatto sta che per una cosa o per l'altra sembravo non essere l'unica sollevata.





Dunque, dimenticatevi i "Nel prossimo capitolo" (compreso quello scorso) perchè ho capito che è impossibile gestirli fino a quando non avrò la tanto sospirata libertà (a giugno =_=").
Seconda cosa, il capitolo è la metà dei soliti per mancanza di tempo (mi spiace, così o niente ;_;) e non mi piace nemmeno molto come è venuto; tra l'altro è palloso quanto le lezioni di Ruf.
Diciamo serve ad informare sulla storia di Rin... Che sembra un tantino una miracolata xD (A proposito, se qualcosa non è chiaro, e non mi stupirei per niente se così fosse, non esitate a chiedere).
Ringrazio millemila(e shiro) volte chi, nonostante il mio tremendo ritardo mi segue ancora e chi ha aggiunto la storia alle preferite e alle seguite, perchè non me lo meriterei per niente ;_;
Detto questo, è l'ultima volta che rispondo qui alle recensioni (la prossima volta utilizzerò il nuovo metodo, se ce ne saranno), e scusate se le risposte in questione sono corte ma dovrei essere a studiare già da un'ora buona °-°"

gufetta_95: Spero tu non mi abbia abbandonata, anche se ne hai tutto il diritto! xD Quindi spero che qui sia un po' più chiaro dell'altra volta, e in caso contrario dimmi pure x3 Se deciderai di recensire anche qua mi faresti immensamente piacere :3

bastii: Hai visto, ce l'ho fatta! xD In modo scadente, ma ce l'ho fatta °^°  Potrei scrivere 100 pagine di scuse, ma nemmeno così basterebbero -.- Comunque ti ringrazio di non avermi abbandonato, e mi dispiace tantissimo, ma ho una fretta che sembro avere un peperoncino nel chiul xD Quindi, se c'è qualcosa di non chiaro dimmi pure, ma ora ti devo salutar! <3 Vediamo chi riesce ad aggiornare prima, ti sfido a duello xDDDD Ahah, ciaooo :D

__PoMeLLa: Masssssalve caraaa 8DDD Spero tu non abbia avuto un infarto nel vedere che avevo aggiornato... Ti sarai creduta pazza come minimo, a vedere certi "miraggi" XD Scusami un sacco ma devo davvero correre e non ho tempo di scrivere un tubo ;_; Se non è chiaro qualcosa dimmi senza esitare, neh! >:D (Sono conscia del fatto che è venuto fuori uno schifo di cap, lulz @U@) Al messaggio privato ti rispondo appena posso, prometto! (A Londraaaaaaa!! Potevi portarmi in valigia con te diavolacci! XD) Un bacio, ciaoooo <333!





Alla prossima!

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