Hikari To Kage

di Kristie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Collegio Konoha ***
Capitolo 2: *** Presentazioni ***
Capitolo 3: *** Paura ***
Capitolo 4: *** Bacio ***
Capitolo 5: *** Fame ***



Capitolo 1
*** Collegio Konoha ***


 

 

Hikari To Kage

 

1.Collegio Konoha

 Ho un piano,voglio dire,ho un piano per il futuro; ovvero non avere piani. So solo che studierò per avere qualche spicciolo,non perché i soldi fanno la felicità.

La felicità non la trovi nel materiale, ma per potermi permettere la pazzia. La pazzia di girarmi il mondo. Non sono un'illuso che crede che la vita sia rose e fiori.

Ma ho deciso che la mia vita sarà una rosa,con le spine,ma pur sempre una rosa.

D'ora in poi non avrò più bisogno di essere protetto e salvato non avrò più paura di niente sarò sempre sicuro di me stesso.

È così che ho deciso di vivere la mia vita, affidandomi all'istinto.

Oggi mi sento punk, domani metallaro, dopodomani emo. L'altro ieri stronzo e chissà, forse tra due giorni una fatina dolce come il miele.

 

 

 

<< Accidenti, che seccatura...>>

“Questa volta l'ho proprio combinata grossa, eh? Non ho mai visto mio padre, se così si poteva definire, arrabbiato.

È la prima volta che ha gettato il suo stupido orgoglio dalla finestra.

Solitamente non mostra mai i suoi sentimenti, ha sempre portato una maschera d'indifferenza, come se nulla lo scalfisse, non ha versato una lascrima nemmeno quella volta ...”

 

Ora, Sasuke era obbligato a comportarsi da “bravo ragazzo” o le conseguenze sarebbero state peggiori e non osava nemmeno immaginarle. Suo padre sarebbe stato capace di farlo, di rinchiuderlo a vita in un qualche istituto e lui lo sapeva bene.

 

<< Benvenuto Sasuke Uchiha, nel collegio Konoha, una struttura scolastico-rieducativa per ragazzi con comportamenti al limite della devianza e assolutamente incapaci di stare alle regole. >> gli disse un tizio poco più alto di lui, di corporatura normale, con capelli brizzolati e una cicatrice lungo l'occhio destro che incorniva il suo viso.

<< Mi chiamo Kakashi Hatake e sono il tuo insegnante di letteratura e queste sono le chiavi della stanza “301” che condividerai con Naruto Uzumaki. >> aggiunse con un sorriso sgembro, che significava solo tanti guai in vista.

<< Altra scocciatura...>> bonfonchiò Sasuke piuttosto annoiato.

“Devo pure condividere la stanza con un perfetto sconosciuto, posso dire addio alla mia privacy”

<< Penso che la strada la sai trovare da solo, giusto? >> Chiese Kakashi senza aspettarsi una risposta, poi si voltò e semplicemente sparì così come era comparso.

Qualche minuto dopo Sasuke si trovava lungo un corridoio di marmo bianco perfettamente lucidato, non era stato difficile trovare la sua nuova dimora.

Mise la chiave nella serratura, però si accorse che era aperta, quindi spalancò la porta, tuttavia ciò che gli si parò davanti era tutt'altro che gradevole.

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Capitolo 2
*** Presentazioni ***


 

 

 

Hikari To Kage

2.Presentazioni

 

Dicono che solo chi ti conosce veramente capisce come ti senti, beh, con me fanno fatica anche loro. Riesco a ridere a crepapelle, a fare battute anche se tremo dentro.

Anche se dentro gli occhi ho due lacrimoni che stanno per scoppiare, che pregano di uscire.

Riesco sempre a mettere da parte i miei problemi, qualunque peso abbiano su di me, pur di essere disponibile ad ascoltare e aiutare chi ho vicino.

Forse è per sentirmi meno solo. O forse è perchè non ho mai voluto la compassione di nessuno, ho sempre imparato ad rialzarmi e andare avanti.

Da solo.

Trovando sempre la forza dentro di me di sorridere.

 

 

La prima cosa che Sasuke notò fu che quel tizio sfoderò un sorriso, così accecante da costringerlo a spostare lo sguardo altrove. Quel ragazzo era troppo per i suoi gusti.

Troppo luminoso, troppo raggiante, abbagliante e non era solo il suo sorriso...

I suoi capelli erano lunghi, sottili come fili di seta e gli scendevano sulle spalle morbidi e carezzevoli. Inoltre quando camminava oscillavano ad ogni suo movimento e grazie alla luce del sole che penetrava dall'enorme vetrata alle sue spalle i suoi capelli cambiavano di colore passando dal biondo al ramato.Pure i suoi occhi non erano da meno, aveva uno sguardo penetrante di un colore simile al cielo sereno, limpido messo in contrasto da una carnagione bronzea.

<< Piacere, mi chiamo Naruto Uzumaki. >> disse con voce allegra, porgendogli una mano in segno di saluto con disinvoltura.

“Molta gente si limita a giudicare solamente il mio aspetto esteriore per questo avevo sempre trovato divertente truccarmi di nero in modo pesante e riempirmi il viso e corpo di piercing, tatuaggi, anelli, braccialetti e collane con tanto di teschi e infine vestirmi sempre di nero ultimemente mi ero pure abituato a portare delle lenti a contatto rosse per dare l'impressone di essere indemoniato così chiunque si fosse avvicinato sarebbe fuggito a gambe levate, invece lui è come se non se ne fosse nemmeno accorto, stava lì impalato con quel sorriso da ebete,ma era stupido o pazzo? Dov'era finito il suo istinto di sopravvivenza?”

<< Non rivolgerti a me con tanta disinvoltura o sarò costretto a toglierti di mezzo. >>

<< Non mi fai paura, fatti sotto se hai il corag... >>

Naruto non terminò la frase poiché Sasuke gli sferrò un potente pugno allo stomaco che lo fece piegare in due dal dolore e senza nemmeno accorgersene si ritrovò steso a terra con una mano che premeva il suo viso schiacciato contro il pavimento freddo, duro e le mani legate dietro la schiena.

<< Ti avverto, bada bene a quello che dici. >> gli disse Sasuke avvicinandosi pericolosamente al suo viso.

“ Questa volta sono sicuro che ha capito come stanno le cose, non oserà più fare lo sbruffone.”

<< Guarda che io non sono una scamorza come te. Allora? Hai finito di fare la commedia? Se ti fa piacere continua a fare il prepotente, ma credimi non ti renderà felice. >>

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Capitolo 3
*** Paura ***


 

 

Hikari To Kage

 

3.Paura

Guardami negli occhi. Cosa vedi? Non riesci a vedere tutto quello che ho dentro? Ho talmente tante cose.

Tutto si riesce a capire attraverso un solo sguardo, tutto quello che provo, tutto quello che sento, tutte le emozioni.

E' come se fossi fatto di vetro, tutto traspare anche se non vorrei ma non tutti riescono a vedere ciò che ho dentro.

Solo le persone che ci tengono davvero sanno cosa sento.

E tu? Tu vedi cosa provo, cosa provo per te?

No, non credo. Sei così concentrato su te stesso che non vedi altro. Sei così orgoglioso.

E io sono così maledettamente ingenuo. Beh, sai cosa ti dico?

Che quando finalmente capirai cosa hai perso io non ci sarò più.

No, non ci sarò più.

 

 

Sasuke non era mai stato così arrabbiato, quel ragazzo era un incosciente, se avesse voluto il moro avrebbe potuto farlo fuori da un momento all'altro, ma qualcosa gli diceva che quelle parole che aveva appena detto il biondino non erano del tutto parole vuote. Quel ragazzo riusciva ad andare al di là dell'apparenza.


<< Pensi di essere furbo? Vediamo se adesso parlerai ancora. >> disse Sasuke alquanto divertito.

<< Che intendi dire? Hey... che stai facendo? >> balbettò Naruto non appena sentì la mano del moro liberare la presa ferrea che fino a pochi minuti prima tenevano la sua nuca premuta contro il pavimento.


Sasuke non aveva perso tempo con la mano che gli era rimasta libera, slacciò di fretta la cintura e legò le mani di Naruto dietro la schiena.

<< Teme... Liberami subito! >> disse il biondo tra lo spavento e lo stupore, non sapeva che aspettarsi, Sasuke per un momento gli era sembrato diverso il suo sguardo era diventato tagliente, se possibile più freddo di prima, sembrava fuori di senno.


<< Adesso mi divertirò un po' finalmente con te, dobe. >>

Naruto aveva paura, quell'espressione sul volto del ragazzo non gli piaceva per niente. Aveva paura, ma che poteva fare? Urlare sarebbe stato inutile, nessuno lo avrebbe sentito quello era l'unico appartamento occupato in tutto il piano.


Naruto odiava quei momenti in cui voleva tanto piangere, ma non poteva. Non poteva perchè non vogleva mostrarsi fragile o debole e cercava di essere più forte di quel nodo alla gola che gli faceva male,quasi al punto di soffocarlo! Odiava quei momenti!


Sasuke lo capovolse dall'altro lato ed ora era a calvalconi sopra Naruto, i loro sguardi s'incontrarono per alcuni secondi prima che Naruto iniziasse a dimenarsi come un dannato.

“Non ha ancora capito che è del tutto inutile resistere? Adesso lo calmo io.”


Sasuke sferrò un potente pugno nello stomaco del ragazzo disteso a terra sotto di lui, ma evidentemente non bastava...

Un rivolo di sangue sgorgò dalle labbra scarlatte del biondo, ed anche se sentiva dolore, anche se tutti quegli sforzi erano inutili non gliel'avrebbe data vinta facilmente.


“Tenace il ragazzo.” pensò Sasuke e a quel punto prese Naruto per il collo e lo immobilizzò.


Naruto aveva gli occhi chiusi, la bocca socchiusa e c'era qualcosa in quel ragazzo che lo eccitava.

Sentiva il suo cuore accelerare i battiti.

Finalmente le loro labbra sì sfiorarono.

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Capitolo 4
*** Bacio ***


Hikari To Kage

 

4.Bacio

La gente punta il dito, giudica quello che fai, pensa di sapere meglio di te cosa sia la cosa giusta.
Con che diritto?
Non lo so nemmeno io qual'è la cosa giusta per me, non lo so nemmeno io qual'è il modo per farmi meno male.
Eppure la gente fa così;
ti guarda con occhi storti, ti reputa ingenuo se ci credi troppo, poco furbo se provi a giocarti tutto per un qualcosa secondo cui per lei non vale la pena giocare.
Ma il fatto è che la gente non sono io.
Se per me ne vale la pena io mi gioco tutto, non importa ciò che dice, perchè solo io so per cosa sto combattendo.
Quindi non pensare agli altri, ascolta ciò che hanno da dire se vuoi, ma non fare tutto ciò che dicono: gli sbagli insegnano di più, se fatti con la propria testa.

 

 

Le loro labbra finalmente sì toccarono, per poi fondersi in un bacio passionale.

Il soffio del respiro dell'altro...

Occhi chiusi...

Bocca socchiusa...

Il loro alito divenne un solo...

Le labbra s'incollarono l'uno all'altra...

Finché il bacio divenne più profondo, passionale, quasi selvaggio.

Sasuke fu percosso lungo la schiena da brividi che risvegliarono in lui un turbine di sensazioni mai provate prima.

Quelle labbra lo facevano decisamente impazzire, così morbide e calde, quindi senza pensarci due volte iniziò prima a succhiarle e senza rendersene conto si ritrovò a morderle finchè non sentì un sapore di ruggine mescolarsi alla sua saliva, capì dunque di avergli procurato un leggero taglio dalla quale minuscole goccioline di sangue fuoriucivano tingendo di scarlatto le sue labbra e rendendole se possibile ancora più appetitose.

Poi successe qualcosa di inaspettato. Sasuke s'irrigì tutto di un colpo, non sapeva nemmeno lui cosa gli era preso. In un primo momento volevo solo fargliela pagare, certo non doveva andarci giù pesante, altrimenti sarebbero stati solo casini amari però ciò non significava che non potesse divertirsi un po' no?

Però per qualche ragione provava una forte attrazione per quel biondino e l'impulso di assaggiare quelle labbra aveva preso il sopravvento sul comune buon senso. Chi mai avrebbe baciato un ragazzo che fino a pochi minuti prima era pronto a pestare?

E adesso che fare? Mentre Sasuke pensava al da farsi, qualcuno bussò alla porta.

Chi è chiese mentre si affrettava a slegare il dobe.

<< Sono Kiba. >> disse lo sconosciuto dietro la porta.

"Allora?, ma chi è questo imbecille che viene a disturbare proprio adesso?

<< Volevi qualcosa? >> chiese spazientito Sasuke, poichè l'altro continuava a fare scena muta.

<< Cerco Naruto è lì? >> Sasuke squadrò il dobe, non era presentabile quindi decise di agire subito.

Aprì la porta quel poche che bastava per poter uscire dalla camera, senza permettere a Kiba di vedere Naruto e richiuse la porta dietro di sè.

<< è in bagno, volevi qualcosa? >> chiese con fare minaccioso.

Non ricevendo risposta Sasuke decise di piantarlo lì in asso, ma proprio mentre stava per riaprire la porta della sua stanza, Naruto uscì e con sua grande sorpresa si era sistemato i vestiti, inoltre si era lavato il labbro che fino a pochi istanti prima erano sporche di sangue, quel sangue che lui stesso aveva assaporato, come se non fosse successo nulla, anzi se possibile sorrideva più di prima era veramente irritante quel sorriso.

Ma che mai aveva tanto da sorridere? Sasuke moriva dalla voglia di saperlo.

<< Eccomi Kiba. Dimmi, che ti serve? >> Gli chiese educato.

<< Avrei bisogno che mi facessi i compiti di matematica per domani. >> lo disse come se fosse la cosa più ovvia.

Fu proprio allora che Sasuke, decise di intervenire.

Quel cane, o come si chiamava lo infastidiva con la sua puzza.

<< Senti un po' tu. >> disse avvicinandosi e mostrano l'occhio rosso.

<< Che hanno che non vanno le tue mani? O è la tua testa il problema? Perchè se è quello te la sistemo io >> disse schioccandosi le nocce.

<< Sasuke ci penso io, grazie >> disse Naruto pacato. poi si rivolse a Kiba.

<< Te li farò avere domani.>> detto ciò Naruto aspettò che Sasuke rientrasse in camera e poi lo seguì a ruota.

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Capitolo 5
*** Fame ***


Hikari To Kage

 

 

5.Fame

 

Ho bisogno di qualcuno per cui essere indispensabile.

Di una persona che si divori tutto il mio tempo libero, il mio ego, la mia attenzione.

Qualcuno che dipenda da me.

Una dipendenza reciproca.

Come una medicina, che può farti bene e male al tempo stesso.


 

Sasuke era fuori di sé, se c'era una cosa che non sopportava erano i deboli, quelli senza spina dorsale che si facevano sottomettere. Ciò che però lo infastidiva di più era il fatto che il dobe aveva accettato di fare da schiavetto a quel cane con tanta felicità quasi pendesse dalle sue labbra.

Non riusciva proprio a capirlo.

Che razza di citrullo!” si ritrovò a pensare.

Subito cacciò via quei pensieri d'altronde a lui cosa importava, di certo non erano affari suoi se quella testa vuota si faceva comandare da un bulletto da strapazzo.

Appena Sasuke sentì la porta dietro di lui chiudersi si voltò, e vide un Naruto totalmente diverso, non sorrideva più, aveva uno sguardo perso nel vuoto quasi, spento, Sasuke conosceva bene quello sguardo, era lo stesso che aveva spesso usato nei momenti più brutti, quando gli vieniva da piangere, ma non poteva e allora guardava verso l'alto per evitare che scendesse una lacrima.

È come se di colpo il Dobe si fosse spento, dovrei esere contento, finalmente ho raggiunto il mio scopo, però per qualche strana ragione non sento niente, solo una morsa terribile vicino al cuore, lo stesso che avevo provato quel giorno ...”

Sasuke distolse lo sguardo dal corpo di Naruto, per un momento era come se gli fosse piombato addosso il fardello di quel ricordo che per anni aveva cercato di cancellare senza però ottenere risultati, in quei momenti di fragilità aveva spesso commesso follie pur di cancellare il dolore che lentamente lo divorava, lo consumava.

Cercò di allontanare quei pensieri insopportabili, quindi si sdraio sul suo letto dopo aver estratto dalla tasca dei suoi jeans l'mp3, non appena il suono della musica raggiunse la sua mente chiuse gli occhi tovando in essa il desiderato conforto.

Passarono ore prima del risveglio di Sasuke, e quando aprì gli occhi la prima cosa che notò furono i raggi della luna piena, che filatravano dall'enorme vetrata posta davanti al suo letto.

Accidenti mi sono addormentato, chissà che ore sono ...” pensò, mentre si guardava intorno alla ricerca di un orologio, ma realizzò di non essere solo in quella stanza, Naruto era seduto sulla scrivania intento a scrivere qualcosa.

<< Finalmente ti sei svegliato! >> disse Naruto, accorgendosi di essere fissato.

<< Hai dormito per cinque ore di fila... Sono già le nove e dato che le mensa è chiusa a quest'ora ho pensato che avresti avuto fame quindi ti tieni … >> disse porgendengogli una busta.

<< Che cos'è ? >> chiese Sasuke un po' sospettoso.

<< Ramen istantaneo >> rispose Naruto sfoderando un sorriso a trentadue denti.

Stranamente Sasuke questa volta non era irritato da quel sorriso che poche pre prima trovava a dir poco detestabile e non solo quello per qualche ragione a lui inspiegabile era felice.

<< Non mangio quella spazzatura. >> tagliò corto Sasuke, posando il suo sguardo altrove.

<< Come vuoi … te lo lascio qui in caso cambiassi idea. >> disse Naruto visibilmente ferito dalla risposta dell'altro.

<< Io però ho una fame. >> Aggiunse estraendo dalla busta il ramen ancora caldo, e affrettandosi a mangiare dopo essersi seduto comodamente sul suo letto.

Pian piano il sapore del ramen si diffuse in tutta la stanza e Sasuke si accorse di avere una gran fame, quel giorno aveva persino saltato il pranzo e vedere Naruto così concentrato a mangiare quella robaccia come se fosse la cosa più buona al mondo gli faceva venire l'acqualina in bocca. Infatti il suo stomaco iniziò a protestare.

<< Vedo che però il tuo stomaco la pensa diversamente >> sogghignò Naruto, mentre Sasuke cercava di nascondere il rossore che si era formato sulle sue guancia.

Poi senza aspettare ulteriormente afferrò la busta e prese la sua porzione di ramen in in essa contenuta.

Infine si voltò verso Naruto ed inconsciamente si ritrovò a sorridere dopo tanto tempo.

Non è poi tanto male come pensavo” pensò tra sé e sé.


 


 

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