Freddo
lento sospiro soffocato dall'aria pesante.
E dopo caldo
folle rumore fremente di rapidi battiti.
Poi vuoto
dura violenza di apatica solitudine.
In fine silenzio
il nulla senza memorie
di nobilta' e peccati.

Io sono l'uomo
sono il mezzo e lo scopo.
Sono sfregiato
sfruttato
e calpestato.
Piango in silenzio la memoria
e la ragione.
L'acqua pura ha perso la sua sorgente.
Non e' piu' il tempo
del vero.
Io sono l'uomo
e non riconosco piu' i miei simili.

Occhi bianchi
squarciano il buio
fendono l'anima in cerca di luce.
Perle aspre
sbattute sulla terra
vagano perse senza pace.
Iridi di fuoco
ardenti e desiderosi di bruciare
spente
soffocate da mura spesse
e grigie.
Un oceano immobile
che non rispecchia il tramonto

Desta e' la schiera
che al tramonto si staglia sul mare
lunghe braccia
fredde
squarciano la vista fioca ed eterea del sole.
Non vi e' tempo che le sconfigga
ne morte che le prenda.
Non c'e' pace
ne chiarezza
solo
ferro.

Quando il fuoco finirį di bruciare la foresta,
non rimarrį che cenere.
Quando il vento finirį di erodere la montagna,
non rimarrį che sabbia.
Quando l'acqua finirį di annegare le fiamme,
non rimarrį che fango.
Quando l'uomo compirį la sua opera sulla terra,
non rimarrį che
cenere
sabbia
e fango.