Viaggio nell' Assurdo (assurdo, poi, folle..)

di BeGD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Eccomi di nuovo con una inedita, mirabolante storia!! Ecco la frase di rito (finalmente!):

I Green Day non mi appartengono e non scrivo per lucro. Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale.

Dopo, passo alla presentazione vera e propria: allora, era un caldissimo pomeriggio e io e una mia altra amica più spostata di me abbiamo deciso di darci alla scrittura, ed ecco cosa ne è venuto fuori. A noi ha strappato un sorriso, speriamo che sortisca lo stesso effetto anche su di voi. Sappiamo bene che ci prenderete per folli più di quanto, come ci tengo a ribadire, non siamo già, e ce ne vanteremo per il resto dei nostri giorni! Non perdete tempo a consigliarci uno bravo (e sappiamo che lo farete, lo sappiamo, noi, eheh) perché non c’ è verso: siamo irreversibili!

Bene, dopo aver sclerato alla perfezione (come sempre, perché smentirsi, del resto?!) auguriamo a tutte una buona lettura e saremo ansiose di leggere i vostri commenti (senza biglietti da visita di psichiatri e roba varia, ok?!).

UN BACIO J

 

 

C’ era una volta in un tempo lontano nella Repubblica di Berkeley una pazza giovane di nome Roberta che, affetta da gravi disagi mentali (“non è vero!!” “zitta, è vero eccome!”), aveva avuto l’ infelice idea di appassionarsi in modo ossessivo al poker e, non avendo il denaro per pagare i debiti di gioco, puntava sul tavolo verde rapporti sessuali con il vincitore del tavolo (“ed è pure brava! Aspetta che vado!” “fermo tu, dove vai?! Non tocca a te entrare in scena, ancora” “ma io la voglioooo” “la smetti, Trè?!”). E pensare che era andata lì per gli studi, e invece si era fatta un’ allegra seconda vita di cui tutta la sua famiglia era all’ oscuro.

Una sera maledetta era presente al tavolo un certo Billie Joe Armstrong,  cantante dei Green Day(“finalmente! Ecco il personaggio principale!” “non sei il personaggio principale! Razza di egocentrico!”), per cui Roberta era pazzamente innamorata (“davvero?!” “sì, scema, ascolta e zitta”). Roberta, stranamente per lei, fece di tutto per perdere e per far vincere Billie, con tutte le forze che aveva in serbo.. e alla fine, come sperava, raggiunse il suo obiettivo.

Proprio sul più bello, mentre Roberta era avvinghiata a Billie e gemeva tra le morbide lenzuola di un albergo di lusso (“ah, paradiso! Sai che comincia a piacermi questo Billie Joe comesichiama?! Piccolo e versatile, come una citycar! Peccato per il freno a mano, me lo aspettavo più lungo, sai, per la sicurezza..” “risparmiami i particolari, porca!”), arrivarono una cinguettante Lady Gaga e la sua marea di paparazzi, che presero a fotografare senza sosta i due malcapitati senza che loro si accorgessero di niente.(“e poi dicono che capiscono! Mbah, ai miei tempi non era così. E pensare che oggi studiano! Io feci solo la prima elementare, eppure.. poi imparai a stirare, ricamare..” “e pure l’ incursione della nonna mancava?! Sparisci! Arbitro?! INVASIONE DI CAMPOOOOOOO!”)

Così Roberta finì su tutti i giornali mondiali (“che bello, la celebrità!” “devi vedere il motivo, mia cara!!” *risata sadica*), quindi anche quelli del suo Paese, e i suoi genitori, per la vergogna, negarono che quella “brutta troia senza scrupoli e pudore” fosse davvero la loro amata figliola (“io non sono una brutta donnina di facili costumi!! E sono la loro figliola! Non capisco.. sarà demenza senile!? Vado a far fare l’ esame di mammografia alla mamma! La demenza SENILE potrebbe essere in agguato!” “demenza senile sarà quella che avrai tu, dolce bambolina, se non la smetti di commentare! E lascia stare la mammografia, deficiente! Non c’ entra nulla, quasi come il cervello con te!”) . Roberta, infatti, era sempre stata la figlia perfetta ed era riconosciuta da tutti come tale. Questo scandalo contribuì a modificare la visione di Roberta da parte dei suoi concittadini italiani, che iniziarono a odiare lei e la sua famiglia.

Solo una persona era rimasta a Roberta, la sua migliore amica Desirè, che, ambiziosa com’ era, non si lasciò scappare l’ occasione di rubare tutti gli averi dei suoi genitori e scappare in California dalla sua best (“ah, la California, sole, mare, spiagge!!” “ e come ci vivrai?!” “di bellezza, ovvio!” “permettimi di dubitare..” “vedrai, donna di poca fede, vedrai” “ti ricordo che sei nelle mie mani, amore, posso fare di te quello che voglio” “aiutoooooooo!!” “oca”), nonostante il suo compagno di vita, Ugo, non acconsentisse, essendo un uomo avido e geloso, attaccato ai suoi averi come una cozza allo zucone (“povero cucciolo!” “zitta tu, tale e quale alla tua amica!”). Lui era il tipico ragazzo conteso tra le donne, a causa della sua bellezza e prestanza (“lo so, lo so, grazie” “modesto, eh? Ti faccio vedere io!”). Purtroppo, solo Desirè conosceva a fondo i suoi difetti, come la puzza dei piedi, la masturbazione compulsiva e la “mammite” cioè l’ attaccamento morboso alla madre che, a causa delle troppe gravidanze, era divenuta una vecchia brutta, grassa e bitorzoluta.

Così Desirè, esausta di questa situazione, salì su quel benedetto aereo e atterrò a Berkeley, raggiungendo Roberta. Finalmente il fantastico duo era di nuovo al completo! (chissà che combineranno! Ah, come era diverso, ai tempi miei, le ragazze attendevano il marito in casa con la mamma, e poi..” “basta, nonnaaaa! Mi rovini la storia!” “era più bella quella che stavo raccontando io!”)

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Una bella serata, mentre Roberta, Desirè, Billie, Mike e Trè uscivano dalla discoteca più in di Berkeley (D: ovvio! Non ci andrei, sennò!) per entrare nella lussuosa limousine che avevano affittato (M: e Dio solo sa quanto ci è costata!), scorsero da lontano una vecchia e scassatissima Fiat Panda bianca, che pareva l’ auto dei genitori di Desirè, che tra sé e sé pensò che forse era l’ effetto della cocaina che aveva recentemente sniffato. Malauguratamente, quella era proprio l’ auto dei genitori di Desirè che avanzava furiosamente con a bordo niente popò di meno che: i genitori di Roberta, i genitori di Desirè e, sulla capotte, il fidanzato di Desirè, che reggeva fieramente un cartello con su scritto “zoccole, ladre, ridateci quello che ci appartiene!”, mentre, come sottofondo musicale, i padri delle due ragazze bestemmiavano in coro.

All’ interno della limousine in corsa furiosa, tutti si domandavano come avrebbero fatto a depistare l’ allegra brigata (D: evviva, allora è vero che ragiono anche io! Sarà la coca: non ne hai mica ancora un pochino, vero, Autrice? IO:taci, ragazzina odiosa e viziata!): la situazione fu risolta dal geniale Trè Cool (T:lo so, lo so  IO: presuntuoso, non è vero!) che, avendo con sé dei preservativi in gran quantità (T: io vado in giro sempre attrezzato, si sa, per le persona bisognose), li gonfiò della vodka che aveva prontamente fregato a un passante e li gettò sulla macchina. La povera Panda scassona, surriscaldata dalla corsa e con le coronarie pericolanti (PANDA: povera me, con la tachicardia che mi ritrovo! Meglio se comincio a recitare le mie ultime preghiere..), si incendiò in un botto, sotto lo sguardo estasiato dei passeggeri della limousine.

Questi ultimi, arrivati in una spiaggia deserta per praticare l’ arte suprema (TRé: era oraaaaaaaaaa!! IO: non ha dimenticato qualcosa?! T:cosa?! IO: l scopriremo solo vivendo!), si accorsero di essere rimasti a corto di materiale ma (D:sarebbe? Io sono ottimo materiale, sai?! IO:zitta, sempre le solita oca onnipresente), nonostante ciò, si diedero al lavoro di gruppo, per non annoiarsi da soli (R: che facciamo, un cartellone? IO: non proprio, diciamo altro lavoro pratico.. bucatura.. senza trapano! R:non capisco).

Da questa colossale “opera” nacquero 16 danni irreparabili: Desirè e Roberta finirono su tutti i giornali con parti gemellari da 8 mocciosi (PAP° DI ROBERTA: San Michele, mannaggia tua!) ciascuno che, per un’ ignota legge della fisica, appartenevano a padri diversi (D: e adesso che facciamo?! E se chiedo il divorzio da tutti posso ottenere tanti assegni di mantenimento?! Posso fare tanto shopping! IO: e i piccoli?! Pane e margarina mentre le loro mammina sfoggia la vestaglia Valentino per accudirli?! Egoista!). L’ inchiesta venne aperta e la notizia fece il giro del mondo (D: sono famosa finalmenteeeee), arrivando ai genitori delle giovani che, rimasti vivi non si sa per quale miracolo di San Francisco di Assisi (PAPà DI ROBERTA:e chi è questo?! Io non l’ ho mai usato nelle imprecazioni, mannaggia sant’ Antony!!) , piombarono in ospedale, tentando di riavere i loro soldi. Arrivò subito dopo anche Ugo, il leggendario fidanzato di Desirè che, per inseguire Billie Joe che si era dileguato sulla sua Z3 all’ arrivo dei genitori, rubò per un soffio la Porsche del medico di guardia (U: chissà che dirà mammina!! Perdonami!!) e sfrecciò sulle Hayways della California all’ inseguimento di quell’ insolente del cantante dei Green Day (BJ: te l’ ho fatta, idiota mammone!! IO: ha parlato la banca del seme! Guarda avanti invece di gongolare, idiota!).

Malauguratamente Ugo non conosceva nessuna scorciatoia dalla strade principali (U:che mammina mi aiutiiii), cosa che a Billie era ben nota. Perciò, quando il cantante sparì in una traversa sterrata della superstrada, Ugo si lanciò in un’ altra stradina sterrata, la sbagliata.

Purtroppo, incontrò Mike Dirnt che passava di lì e che decise di vendicare Billie (BJ:grazie, amorino!! IO: ma tu non stavi con Roberta?! BJ: beh, sia come sono fatto.. IO: te lo dico io come sei fatto, doppiogiochista!) e tirare sotto il povero Ugo, che finì nella stanza accanto a quella di Roberta e Desirè, per mancanza di posti letto (U: e pregando mammina di portarmi la cioccolata!).

Intanto, dati gli strani comportamenti assunti dalle due giovani dopo l’ arrivo di Ugo (D: io lo ammazzooooooo!! INFERMIERA: dritta al manicomio, tu! IO:sisi ha ragione, e uno buono, per favore!), Roberta e Desirè vennero trasferite in un ospedale per la cura mentale (D:senza centro benessere?! IO:ma che centro benessere, idiota di una Desirè?! Qui ti devono curare! D:ma io sto benissimo!” IO:sese, e io sono il dottor House!). Qui, chiuse in una sottospecie di cella puzzolente che per nulla si addiceva alle lussuose ville a cui le due aspiravano, Desirè e Roberta si annoiavano a morte prendendo in giro le infermiere (INFERMIERE: povere noi, ma, autrice, non ci potevi spedire Billie Joe, che almeno ci divertivamo un po’?! IO: pervertite, anche voi ci mancate!) che, in quel modo, credettero che le due fossero proprio due casi estremi e le trasferirono di reparto, in quello “incurabili estremi”.

Qui ci fu l’ incontro della svolta: le due fecero conoscenza di un tipo strano e lugubre, un certo Ozzy Ousbourne, che ebbe la grande idea di aiutare le sventurate a evadere dal manicomio, attraverso un passaggio scavato sottoterra.

 

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