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Ecco
a voi il primo capitolo della mia nuova FF... a da
tanto che ci lavoro quindi siate clementi...
Ringrazio
già in anticipo chi avrà il piacere, o dispiacere, di leggere questa FF e di
recensirla.
Adesso
leggete..............
per
ultimo...
--rappresentano i dialoghi
“”rappresentano i pensieri
1 CAPITOLO
CASA PRICE
Si stava svolgendo una festa a casa Price.
-Ragazzi una momento di attenzione!-
Disse un uomo con i capelli neri e con gli occhi coperti da occhiali da sole
con vetri scuri che cercò di attirare l’attenzione su di se grazie al rumore
che fece con il bicchiere ma nessuno sembrava l’avesse sentito.
-RAGAZZIIIIII!- gridò questa volta l’uomo di prima attirando
l’attenzione su di se.
-Finalmente un po’ di attenzione...
Allora ragazzi volevo avvisarvi che
in Spagna ci sarà una nuova manager che ci aiuterà a vincere i mondiali.-
-Marshall, a che serve un’altra
manager, 2 ci bastano e ci avanzano!- Disse un ragazzo con i capelli neri e
lunghi appena sopra alle spalle.
-Mark, lei è la figlia di Pablo Rodriguez!-
Rispose l’uomo di prima.
-Davvero!- Dissero tutti ragazzi in sala.
-Già, lei, come il padre, segue tutte le partite di calcio e
prende vari appunti sui giocatori e sulle loro tattiche.-
-Perchè non aiuta la sua nazionale a vincere i mondiali?-
-Sarà che la Spagna non ha bisogno di lei!-
-Anche se non ha bisogno di lei, però c’è la possibilità che
con lei vinceremo il mondiale!-
-Questo non lo so, chiedetelo
direttamente a lei! Ok, potete continuare!-
La festa continuò...
-E’ stato sempre il mio sogno partecipare ai mondiali... e
ora... non posso crederci! Se
mi vedesse Roberto... sarebbe orgoglioso di me!- Disse un ragazzo con i capelli
neri a forma di capra.
-Si, lo sappiamo!- Intervenne
sconsolata una ragazza dai lunghi capelli castani fino sotto le spalle.
-Patty, cos’hai?- Le chiese sempre
lo stesso ragazzo con i capelli a capra.
-Che cos’ho io?-
Disse esasperata Patty...-Niente Holly, niente...- continuò poi tranquillamente
la ragazza.
“Deve morire quel Roberto... Roberto di là... Roberto di qua! Anche se sono innamorata
del mio capitano... non lo sopporto, parla sempre di
Roberto, il suo grande allenatore!”
-Non capisce che se parla di Roberto lei non ci vede più
dalla rabbia.- Disse a bassa voce un ragazzo dai corti
capelli neri con indosso un cappellino ad un altro sempre con i capelli neri e
corti.
-Già... hai ragione tu Benji! Se lo è portato per tre anni in
Brasile e ancora non si sa se dopo i mondiali partirà..
e lui gli dice: PATTY, COS’HAI?! Alcune volte è insopportabile... Se lui ne è innamorato perchè non glielo dice e basta?-
-Già. Io vorrei provarci con Patty, ma so che non ho
possibilità, finché c’è Holly in mezzo ai piedi...-
-Benji! Ma che dici?-
-E dai Tom, non mi dire che non ci
proveresti anche tu con la piccola, ormai non tanto piccola, Anego? E’ cambiata
moltissimo da quanto Holly è partito per il Brasile! E’ molto più alta, le
forme non abbondanti ma perfette, le gambe da urlo e il sedere poi...-
-Già... è cambiata molto! E’ molto carina... anzi e molto
bella... e potrei farci un pensierino... ma che dico?
Holly è il mio migliore amico... ed è anche il tuo se non sbaglio!-
-Si, ma stavo scherzando!-
Intanto dall’altra parte della sala vi era una ragazza con i
capelli neri, lunghi e lisci che si strusciava con la Tigre...
-Mark, ti stai divertendo?-
-Si...- Disse il ragazzo imbarazzato, mentre beveva tutto in
un sorso la sua bibita.
Benji era su tutte le furie. Sapeva che la sorella aveva una
cotta per Mark, infatti, le aveva proibito di stare
vicino a lui.
-E dai Benji, ai sentimenti non si
comanda, quindi lasciala fare!- Gli disse Tom tranquillamente.
-Lo so che ai sentimenti non si comanda, ma non con Lenders...
se eri tu, potevo capire. Ma
che ci ha trovato in Lenders?- Disse Benji mentre si avvicinava pericolosamente
a loro.
Arrivato da loro prese per un braccio la ragazza e la portò
lontana da Mark.
Arrivati fuori casa, in giardino...
-Lasciami, mi fai male!- Disse la
ragazza.
-Ti lascio, se mi prometti che starai lontana da Lenders!-
-No! Io lo amo e non ho intenzione di stargli lontano!-
-Lusia... una volta per tutte, una
volta sola, ascoltami!-
-No! E adesso lasciami!- Disse
mentre cercava di divincolarsi da quella stretta.
-Lo vuoi capire che non è il tuo tipo?-
-Si, e tu lo sai qual è il mio
tipo?-
Benji rimase per un attimo in silenzio per poi dire: -... questo non è il punto!-
-A si, e quale è il punto! Adesso
vado...- Dopo essersi allontanata un po’ dal fratello riprese
-E non ti azzardare più a trascinarmi fuori così, e non ti azzardare a
parlarmi! Con te ho chiuso!- per poi andarsene dentro.
Avevano sempre litigato per motivi futili, ma dopo solo pochi
istanti avevano fatto già pace. Ma ora era diverso,
lei non gli aveva mai detto quelle parole. Si sentì un verme,
forse la sorella aveva ragione.
“Ma no, il
fratello più grande a sempre ragione! E poi non tollero che si sia innamorata di lui... che ci avrà trovato? Bo! Come farò a
tenerla a bada ora che ci sono i mondiali? E’ stata una bella
idea caro Benji, inserire la tua dolce sorellina nel gruppo delle
managers! ”
CONTINUA....
Ps:
ringrazio chi ha recensito la mia prima FF, Un San Valentino Davvero Speciale,
fino ad ora, cioè:
Era il giorno della partenza e tutti i giocatori della
nazionale, comprese managers, erano in aeroporto in
attesa che qualcuno chiamasse il loro volo.
Vi erano un sacco di giornalisti. Qualcuno intervistava Holly,
qualcun altro faceva delle foto a Lenders ed altri,
impossibile ma vero, intervistavano Bruce Hurper.
-Signor Hutton, se vincesse i
mondiali a chi dedicherebbe la vittoria?- Chiese un giornalista.
-Bhe, mi sembra ovvio: alla mia famiglia, al mio allenatore,
Roberto... ciao Roberto...- Disse con un gesto della mano, voltandosi verso la
telecamera, per poi continuare: -... e ad una ragazza
speciale!-
-Ad una ragazza speciale... ci potrebbe
dire il nome?- Disse il giornalista.
-No, non vorrei metterla in imbarazzo ma lei sa che sto
parlando di lei!- Disse Holly guardando Patty che era
arrossita.
-Ok, grazie e alla prossima!-
-Grazie a lei!-
-Signor Lenders, una foto!...- Disse
un giornalista.
-No... di qua...- Intervenne una giornalista.
-Guardi di qua...- Un altro giornalista.
-No, si giri... ok!- Un’altra giornalista.
-BASTAAAAAAAA! LA VOLETE PIANTARE! ANDATEVENE!-
Disse Mark arrabbiandosi per tutta la confusione che erano
riusciti a fare i giornalisti.
-Come vuole signor Lenders!- Dissero in
coro tutti i giornalisti mentre indietreggiavano.
-Signor Hurper, come penserà di difendere la propria porta, visto che è un difensore?-
-Bhe ecco...-
-Immaginiamo la risposta... con la
sua testa dura!- Disse ridacchiando il giornalista.
-Si, ma noi acrobati della nazionale non siamo
soliti dare informazioni delle nostre performans!- Dissero in coro i
gemelli.
-Ma...-
-Scoprirete tutto a tempo debito...- Sempre in coro i
gemelli.
-I passeggeri del volo dell’UNDER LINE
diretto a Madrid, sono pregati di andare verso il portone di imbarco
n° 3.Ripeto... I passeggeri del volo
dell’UNDER LINE diretto a Madrid, sono pregati di andare verso il portone di imbarco n° 3. Grazie!-
Erano arrivati in Hotel e Freddy diede
la sistemazione nelle camere.
-Ecco la sistemazione nelle stanze...
Intanto le stanze sono tutte al secondo
piano.
Poi: stanza n° 255 i gemelli Derrick...-
-EEEEEEEE siamo ancora una volta insieme...
sono felicissimo....-
-Anch’io fratello...- Dissero mentre battevano con la mano il
cinque.
-Si, si, si lo sappiamo... stanza n°
256 Bruce e Bob...-
-NO!- dissero in coro Bob e Bruce.
-Avanti, e che sarà mai...-
Intervenne Lusia.
-Ce ne sono mille di ragazzi... mi acconto
di stare con Lenders... ma non con Bob!-
-E io non mi accontento di stare con
te, OK?- Disse con aria minacciosa Mark.
-Vi prego... non fate commenti... stanza n° 257 Holly e
Tom...-
-Ma va!- Intervenne Patty.
Holly e Tom erano uno nella parte
opposta dell’altro. Successe tutto in un baleno. Tom, dopo aver sorriso a Holly
ed essere statoricambiato, prese la
rincorsa e corse fino ad arrivare sulle braccia di Holly che lo faceva
volteggiare in aria. Tutti si guardavano allibiti, e se fossero
gay...
-Holly, non mi sembra quasi vero!- Disse con enfasi Tom.
-Tom... avevo tanta voglia di stare con te!-
-Non ci posso ancora credere... sono contentissimo!-
-Anch’io Tom!-
Patty li guardava sempre più allibita.
-Perchè ci guardate così?- Disse Tom
dopo essere stato riposto a terra.
-Ecco... veramente...!-
-Non è che ci credete gay, vero?-
-Eh... sai com’è...-
-BRUCE... MA CHE TI SALTA IN MENTE...- Holly dopo essersi
calmato riprese...-Sai è da tanto tempo che io e Tom
non ci vediamo e questo è un pretesto per stare insieme...!-
-Ah già... ma non è che... Tom, per
caso... non per altro... sei... bisessuale?- Chiese Bruce.
Tom si avvicinò pericolosamente a Bruce e dopo avergli dato
un pugno in testa gli diede un calcio sui giogliellini di famiglia.
-Ti basta come risposta?-
-Si, si Tom...- Disse Bruce mentre
saltellava per l’hall dell’Hotel con una mano nel posto dove era stato colpito.
-Mi sembrava!-
Dopo una risata generale Marshall riprese...
-Stanza n° 258 Ed e Danny...-
-E vai! Dammi la mano compare...- Disse
Ed porgendo la mano a Danny.
-Si! Che
bello... di nuovo... insieme... bellissimo!- Disse Danny mentre ricambiava il
gesto.
“Starò con
lui... nella stessa stanza... mi viene quasi da piangere...”
“Danny...
questo l’ha voluto Dio... io mi dichiarerò... anche se non mi ricambi... io... io... sono innamorato di te... e questo mi
basta....”
-Stanza 259 Julian e Philip... stanza 260 Johnny e Paul...-
-Che bello... Paul... sai cosa devi farmi, vero?-
-Si, non preoccuparti... ho l’occorrente...-
-Non guardate così... e tu Bruce, non pensare male... lo
scoprirete a tempo giusto...- Disse Johnny toccandosi
i capelli.
-Stanza 261 Clifford e
Alan... questo vuol dire che Benji e Mark sono nella
262...-
-Grazie Marshall...- Dissero in coro Mark e Benji per poi
girarsi uno da una parte e l’altro dall’altra.
-Non ringraziatemi... è stato il sorteggio a decidere...
adesso andate...-
-Ma le managers dove alloggeranno?-
Chiese cortesemente Holly.
-Allora... Patty nel monolocale 25... Lusia nel monolocale
26...-
-Grazie...-
-Scusi Marshall, ma la signorina Rodriguez?-
-Verrà, non preoccupatevi!-
Allora ecco la fine del secondo
capitolo, mi dispiace per le fans di Danny e Ed ma in
questa storia volevo mettere una relazione gay e mi sono sembrate le persone
più adatte... Tom non si tocca perchè è il mio personaggio preferito...
Dopo aver riposto le valigie nella propria camera, Benji,
Holly, Tom e Mark decisero di fare una corsa per le vie della città.
-Dai Price, passami quella dannata palla!- Disse con il suo
solito garbo Mark.
-Eccotela Mark!- Disse Benji mentre gli passava la palla.
Erano arrivati in un viale fiancheggiato da alberi...
-Tira quella dannata palla, Lenders...- Disse Benji mentre
arrivava sotto un albero.
-Come vuoi...-
Mark si posizionò la palla e dopo aver detto...
-TIRO DELLA TIGREEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!- tirò.
La palla cambiò direzione e invece di andare a finire nelle
mani del portiere finì sull’albero e muovendolo...
-Attenzioneeeeeeeeee... li sottoooooooooooooooooo...-
Benji non fece in tempo a spostarsi e si ritrovò per terra
con sopra una ragazza...
-Atterraggio morbido...- Disse la ragazza e dopo aver
guardato sotto di lei... -Scusa... non volevo...-
-Spostati... mi fai male!- Brontolò Benji muovendosi sotto la
ragazza per farla alzare.
Dopo essersi alzata disse...
-Scusa, non volevo, ti sei fatto male?-
-No sai... essere calpestato da un peso non piuma, non
fa certo bene!-
-Come ti permetti!-
La ragazza che era caduta addosso al nostro portiere, era
tutto altro che grassa, anzi aveva il fisico slanciato e le sue erano gambe
perfette. Aveva i capelli rossi e ricci e gli occhi erano verdi nascosti dagli
inseparabili occhiali da vista.
Gli altri intanto si erano avvicinati a loro.
-Scusa potrei farti una domanda?- Domandò Holly.
-Prego!- Disse la ragazza mentre cercava di pulirsi i
pantaloni neri.
-Come hai fatto a cadere sopra di lui!-
-Bhe... ecco... anche se non sono affari tuoi... ero sopra
quell’albero!- (?????????????????? NdA.)
-Sei sempre così gentile?- Domandò ironico Benji.
-No, solo con le persone particolarmente simpatiche...-
-Ma che ci facevi sopra un albero?- Chiese Tom.
-Sai, anche se non sono affari tuoi, io amo leggere, visto
che non sono analfabeta, e amo leggere sopra questo albero...-
-Ah capisco...-
-Comunque grazie, se non ci fossi stato tu, mi sarei rotta
l’osso del collo!- Disse la ragazza mentre dava qualche colpetto sulla spalla
al nostro amico-portiere.
-Prego...- Disse Benji toccandosi ancora il sedere.
-Ditemi che ore sono!- Disse ad un tratto la ragazza
sgarbatamente.
-Per favore!- Disse ironicamente Benji.
-Non mi importa niente.... ditemi che ora sono!- Riprese la
ragazza mentre si avvicinava pericolosamente a Tom.
-Ok... sono le...|dopo aver guardato l’orologio...| 15.00!-
Disse Tom mentre indietreggiava.
-Le 15.00 sono in ritardo... per colpa vostra!- Disse la
ragazza.
-Per colpa nostra...?- Disse Benji esasperato ma ormai la
ragazza si era volaterizzata.
-Però, che caratterino!- Disse Holly sorridendo.
-Già!- Dissero in coro il resto dei ragazzi tranne Benji.
Benji, Holly, Tom e Mark erano arrivati in albergo dove la
receptionista li aveva avvisati che tutti gli altri erano andati nel campo di
calcio dietro l’Hotel.
I ragazzi si avviarono verso il campo da calcio dove videro
tutti i ragazzi davanti alla panchina.
Si avvicinarono e videro Marshall...
-Oh ragazzi siete qui finalmente... lei è la signorina
Rodriguez!- Disse Marshall.
-Tu?- Disse Benji puntando il dito verso la ragazza.
-Voi?- Disse la ragazza puntando il dito verso i ragazzi.
-Vedo che vi conoscete già!- Disse Marshall.
-Purtroppo!- Dissero in coro Benji e la ragazza.
-Visto che dobbiamo lavorare insieme... chiamatemi Marzia...-
Disse la nuova arrivata.
-Non ho intenzione di lavorare con lei!- Disse Benji
arrabbiato.
-Mangia questa minestra o ti butti dalla finestra!- Disse
Marzia sicura della sue potenzialità.
-Davvero?!-
-Si! Ti devi A-D-A-T-T-A-T-A-R-E!- Disse la ragazza
sillabando ogni parola per poi continuare...-Visto che qualcuno |guarda in
direzione di Benji...| non crede alla mie potenzialità, vi farò vedere! Allora,
facciamo che il vostro portiere migliore si mette in porta e io cercherò di
fare goal!-
-Non c’è bisogno di me! Ed vai pure tu!- Disse
presuntuosamente Benji.
-Ehi... come ti permetti... cosa vuoi insinuare?- Domandò Ed
mentre si avvicinava a Benji.
-Quello che ho detto!- Rispose Benji.
-Per me l’uno vale l’altro!- Intervenne la ragazza.
-Ehi ragazzina, vedi che io sono il grande Ed Warner, il
portiere paratutto...- Disse Ed che fu interrotto da Benji...
-Number two!-
-Comunque... io non sono venuta a perdere tempo... AVANTI!-
Così Ed si posizionò tra i pali, mentre Marzia posizionava il
pallone sul dischetto dei rigori.
-Sei pronto?- Disse la ragazza.
-Ragazzina, io sono nato pronto!-
-Ok! Non c’è il bisogno di prendermi la rincorsa!-
-Come osi!-
Marzia senza prendere la rincorsa tirò la palla che prese un
effetto strano. Prima girava come se fosse impazzita...
“Bene... è
frontale... sarà facile prenderla! Ma cosa...?”
Mentre Ed si era lanciato verso la palla e stava per
prenderla, la palla aveva cambiato direzione per poi insaccarsi nell’angolo
destro della porta.
-Ma come è possibile, ero sicuro che la direzione della palla
fosse frontale e invece...- Disse Ed sbattendo un pugno a terra.
-Che fai li impalato!- Disse Marzia mentre sorrideva.
-Ed, ma che diavolo fai...- Lo rimproverò Benji.
-Visto che ti credi forte, perchè non vieni!- Disse Marzia
mentre puntava il dito verso Benji.
-No!- Disse il ragazzo.
-Ah, ho capito, hai paura!- Disse Marzia presuntuosamente.
-Io paura, tzè... Ok, accetto la sfida!-
-Benji, scommettiamo che riuscirà a segnarti!- Disse Bruce.
-E cosa scommettiamo?-
-Vediamo... se vinco io, tu... indosserai un perizoma rosa e
ti farai vedere conciato così da noi nello spogliatoio!-
-Siccome vincerò io... tu indosserai una gonna e correrai per
tutto il campo conciato in quel modo!-
-Ok!-
Benji si posizionò tra i pali e Marzia posizionò la palla sul
dischetto dei rigori.
-Prenderò la rincorsa... così il tiro sarà... più forte e...
imprendibile!-
-La prenderò lo stesso!-
Marzia dopo aver preso la rincorsa tirò la palla con tutta la
forza che aveva, la palla sembrava uscire fuori campo sopra la traversa,
infatti Benji non si era neanche lanciato per prenderla, ma ad un certo punto
la palla scese e si insaccò nell’angolo basso sinistro.
-Cosa dicevi -SONO IL PORTIERE PARATUTTO-, ah dimenticavi tra
le tue doti: presuntuoso, arrogante e... può anche bastare...-
-Ma quello era...- Disse Holly che intanto era arrivato
dinanzi alla ragazza.
-Un pallonetto
effettato...- Disse Marzia incredula anche lei che il tiro gli fosse riuscito
realmente.
“Era da tanto
tempo che non lo provavo, pensavo che andasse fuori, invece...”
-Ma chi diavolo te lo ha insegnato?- Disse Holly incredulo.
-Lo sai che mio padre, quanto era giovane, girava per il
mondo in cerca di appunti sui vari giocatori?-
-Si, ma il punto...-
-Il punto è che è andato ad assistere la partita
Brasile-Argentina, quando ancora Roberto Sediño giocava al calcio da
professionista, e ha preso degli appunti su di lui e il suo pallonetto
effettato ed io l’ho imparato!-
-Infatti... solo lui lo sa fare, e lo ha imparato anche a
me!-
-Scusa potresti dirmi che ore sono?- Disse Marzia con la sua
solita ‘gentilezza’.
-Sono le 18.10!- Rispose Holly guardando l’orologio.
-Sono in ritardo di cinque minuti! Adesso vado, ci vediamo
domani!- Disse mentre correva fuori dal campo dell’Hotel.
-E adesso dove va?- Disse Benji ancora stupito per il goal da
parte di quella femminuccia.
-Sapete, lei fa parte della scuola di arti sceniche di
Madrid!- Intervenne Marshall.
-Ah ecco! E quando verrà a cenare? Ho una fame!- Disse Mark
affamato.
-Lei non verrà a cenare ne a dormire in hotel, visto che la
scuola ha già un ristorante e degli alloggi!-
-Allora fammi capire, io ho letto su una rivista che questa
scuola ha diverse discipline: danza classica, danza moderna, canto, recitazione
e attività speciali! Giusto?- Intervenne Patty.
-Si!-
-E che ci sono regole ferree per chi manca alle lezioni più
di tre volte? Allora come diavolo farà a venire qui?- Continuò Lusia per Patty.
-Questo non lo so, non me lo ha ancora riferito! Ma mi fido
di lei! Adesso andate in camera e alle 19.00 tutti giù per la cena!-
-Si, mister!-
Ecco la fine
del capitolo.
Ringrazio
tutti quelli che hanno recensito e cioè: luxi, Rossy,mary-lu,Serena
e super gaia,
ma anche quelli
che hanno letto ma non hanno recensito.
In questo e anche nei prossimi capitoli verranno menzionati dei personaggi alquanto illustri... per
scoprire chi leggeteeeeeeeeeeee...
4 CAPITOLO
A SCUOLA
-Diana scusi per il ritardo!- Disse Marzia
entrando nell’aula di danza.
-Sono precisamente |guardando l’orologio| 16 minuti e 35
secondi che sei in ritardo!- Disse l’insegnante di
danza moderna.
-Mi scusi... ma sa che... mio padre prima
di morire mi ha pregato di continuare il suo lavoro... e io sono appena
arrivata dal campo di calcio...- Disse la ragazza piagnucolando.
-Mi dispiace, per tuo padre... accetto la
scuse!- Disse l’insegnante dispiaciuta.
-Grazie!- Disse la ragazza mentre si sistemava al suo posto.
-Un giorno a l’altro verranno a
scoprire che tuo padre e per un viaggio di lavoro e non è morto!- Disse a bassa
voce Nadja, la sua compagna di stanza.
-Devo pur inventare qualcosa! E se un giorno o l’altro mio
padre verrà di nuovo qui a Madrid gli dirò che mi è
stato detto che era scomparso per un viaggio in nave e il corpo non era stato
ritrovato!-
-Non solo sei arrivata in ritardo, ma addirittura non vuoi
lavorare?- parlò Diana.
-Scusi!-
Iniziarono la lezione e quanto finì Marzia andò dalla
direttrice...
-Devo parlarle a proposito delle lezioni a cui sono stata
inserita!-
-Prego, siediti!-
-Allora come sa, mio padre è morto... e prima di morire mi ha
pregato di continuare a svolgere il suo lavoro... e per questo che sono venuta qui. Vede la squadra giovanile giapponese è qui
per i mondiali di calcio, e hanno bisogno di me per vincere i mondiali. Se non
li aiuto, loro non mi pagheranno, e io non posso pagare l’inizio dei nuovi
corsi!-
-Ah, per me va bene, ma lo devi dire anche ai professori!-
-Grazie, Carmen, le sarò infinitamente grata!-
Così dicendo dopo aver abbracciato la direttrice la ragazza
si catapultò dai professori per spiegargli la situazione.
Con tutti i professori aveva
funzionato la tattica del padre morto, tranne con Cristobal, il professore di
recitazione.
-La prego...!- Disse la ragazza
mettendosi in ginocchio.
-Non posso darti il permesso!-
-Ma quanto Pedro, Lola, Rober, Silvia e Ingrid gli hanno
chiesto il permesso per fare il tour lei glielo ha dato...-
-Ma per loro è diverso... non hanno inventato la tua stessa
scusa!-
-Lei come fa a sapere che è una scusa?-
-Intanto io sono un professore di recitazione e capisco
quando i miei alunni recitano, anche se la tua performance era davvero
stupefacente...-
-Ma allora...-
-Ragazzina, io conosco tuo padre e mi ha chiamato sta mattina
per sapere il tuo rendimento!-
-La prego, non lo dica a nessuno!-
-Io non lo dico a nessuno, se tu mi farai entro domani 2
cose!-
-Cosa?-
-Anzi tre! 1) voglio un
monologo tratto da Romeo e Giulietta; 2) pulire la scuola entro domani sera; e
3) un autografo di... Bruce Hurper, è tanto simpatico quel ragazzo!-
-La prima e la terza proposta possono anche andare... ma la
seconda... ahah mi è appena venuta in mete un’idea, che ne dice se le porto tutta la nazionale qui entro domani?-
-Intenti anche Bruce Hurper?-
-Si, ma domani mi deve assicurare che la scuola sarà sgombra,
non voglio che i ragazzi vengono accerchiati da quel
branco di ragazzine, poi si possono montare la testa. E
non è ancora arrivato il momento!-
-E che mi invento! E come faccio a
sbarazzarmi di 1500 persone più i professori?-
-E qual è il problema? Dica che c’è un
tubo che non funziona e che verranno gli idraulici a sistemarlo, lei è o non è
il direttore dei corsi, nonché quello che si occupa di
queste cose?-
-Ma sei geniale!-
-Me lo dicono tutti! Allora affare fatto?- (la modestia non è
il suo forte.... NdA.)
-Ok!-
-Allora firmi questa carta!-
-Ok.- Disse mentre firmava.
E dopo aver firmato Marzia abbracciò il professore e prima di
andarsene..
-Non potrebbe togliere il monologo? Le porto Bruce Hurper!-
Dopo averla guardata: -Solo perchè mi porti Bruce!-
-Grazie Cristobal!- E dopo averlo abbracciato ancora si
diresse in presidenza.
-Carmen, ecco i permessi...- Disse la ragazza.
IN HOTEL
Patty e Lusia decisero di fare un giro per le camere per
vedere cosa stessero facendo gli altri...
CAMERA 255
Trovarono la porta aperta...
Un grido:
-CATAPULTA...- -...INFERNALE!-
Lusia aprì la porta un po’ preoccupata...
-Ma voi...- Restarono un attimo immobili
poi scoppiarono in una risata.
Infatti, il gemello Jeson era sopra un letto
sdraiato e l’altro era nel balcone a gambe all’aria.
Esitarono nell’aiutarli ma dopo l’ultima risata si precipitarono ad aiutarli...
-Perchè eravate per terra?- Domandò
Lusia.
-Niente... abbiamo eseguito la
nostra CATAPULTA...- -INFERNALE... - Dissero mentre si alzavano e alzavano la
braccia al cielo.
-Ma senza riuscirci perfettamente...-
Disse Patty trattenendo le risa.
-No, no, sarà per la prossima volta... adesso andiamo...-
Disse Patty mentre trascinava le amiche fuori dalla
stanza.
CAMERA
256
-Ma che è sta puzza di pesce
ammuffito...?- Disse Patty ancor prima di bussare.
-Bo!- Rispose Lusia.
Fu Lusia a bussare e ad aprire la porta fu Bruce che aveva
una molletta al naso...
-Ciao, che ci fate qui...- Chiese il
ragazzo.
-Perlustriamo... ma come mai questa puzza?- Disse Lusia
tappandosi il naso.
-Bob si è tolto la scarpe e...
guardate dentro...- Disse nauseato.
Un fumo giallastro usciva dalle scarpe di Bob.
-Ok... ho capito... cof... cof... adesso
andiamo... Patty...-
Patty dopo un attimo di esitazione...
-Ma quello non è Bob...-
-Bob... vuoi chiudere la porta del
bagno quando ci vai?- Disse Bruce.
Infatti Bob era comodamente seduto nel water
che leggeva un giornale.
Le risate di Patty, di Lusia e Bruce nel vedere la faccia di
Bob echeggiavano in tutto l’hotel.
-Ciao...-
Così ci dirigemmo nella camera accanto.
CAMERA
257
Dopo aver bussato apri la porta Tom...
-Ra-ra-ra-ra-ragazze che ci fate
qui...- Disse mentre cercava di nascondere qualcosa dietro la schiena.
-Ciao... perlustriamo... e Holly...-
-E-e-e den-dentro...-
Holly passeggiava avanti e indietro per la stanza con un pallone
tra i piedi.
-Bene... cosa nascondi?- Disse Lusia
incuriosita.
-Io... ni-ni-niente.-
-Avanti.. fammi vedere...- Riprese
Patty.
-N-No...-
Intanto Lusia era andata dietro di lui e preso ciò che
nascondeva...
-Oh, oh Tom non credevo che tu fossi il tipo che legge queste
cose...-
Intanto Lusia aveva passato il giornale a Patty.
-Tom... complimenti... bella scelta...- Era
un giornale piccante.
-Non è che anche quello li legge...- Disse
Patty mentre faceva un segno in direzione di Holly.
-Dammelo... comunque no, parla
sempre di calcio e di Roberto! Ops scusa Patty!-
-Tieni... sarà meglio andare...- Disse Patty un po’
esasperata per aver sentito quel nome da lei tanto odiato.
-Non ditelo a nessuno...-
-Non preoccuparti panterona...- Disse Lusia mentre faceva il
verso di una pantera.
CAMERA
258
Dopo aver bussato, aprì Danny che aveva solo indosso un
accappatoio rosa...
-Danny... wao...- Dissero in coro Patty e Lusia.
Danny era rosso.
-E quello dell’albergo, non ci hanno detto di portare
l’accappatoio...-
-Non vergognarti ti sta splendidamente... e Ed?-
Danny face un gesto con il pollice e...
-Ed...- Dissero con un fil di voce le
due ragazze.
Ed era con una fascia stile HIPPY e aveva solo addosso un gilet marrone e un paio di pantaloni alla
pescatora della stesso colore del gilet e per finire un paio di scarpe con la
zeppa.
“Devo stare
calmo... non devo saltare a dosso a Danny... però è così sexi con
quell’accappatoio rosa... Ed, inspira ed espira...
insita, espira!” Pensò Ed.
La cosa che più le colpiva e che
galleggiava nell’aria...
-Ma come fa?-
-Guardate... EEEEEEEEEEEDDDDDDDDDDDD...-
Con un grido Danny fece cadere Ed
che si ritrovò per terra con una gamba piegata al in su, l’altra piegata
pogiata per terra, la mano sinistra che teneva la gamba su e la destra dietro
la schiena.
-Ma che diavolo...- disse dolorante Ed.
-Ecco perchè ha i capelli lunghi...-
E dopo aver salutato si diressero
nella porta accanto.
CAMERA 259
Le ragazze bussarono
e chi andò ad aprire fu Philip che era angosciato.
-Phil che hai? Ti
vedo... come dire...- Disse Lusia preoccupata.
-Triste... ti
manca Jenny, vero?- Concluse Patty.
-Già...!- Disse
semplicemente lui.
-Allora, perchè
non la chiami?- Disse Lusia.
-Non posso... non stiamo assieme...-
-Scusa, perchè non
le dici che sei cotto di lei?- Gli domando Patty.
-Perchè io non
sono sicuro, anzi sono certo che lei non ricambi!- Rispose
Philip.
-Scusa, ti ricordi
quando prima di partire per la Francia lei ti ha dato
quella fascia con scritto I LOVE YOU?- Disse Patty.
-Si, ma in una
delle sue lettere mi ha scritto che ha conosciuto un ragazzo!-
-E allora! Dammi retta, chiamala! Le
ragazze sono stanche di aspettare un ragazzo, te lo dice una che ancora
aspetta!- Disse Patty.
-Dov’è Julian?- Chiese
Lusia sbirciando dentro la stanza.
-E’ andato a
telefonare Amy!-
-Ok, segui i nostri consigli...- Disse Patty.
-E chiamala!- Continuò Lusia per Patty.
CAMERA 260
-Avanti...- Rispose qualcuno.
Così Lusia aprì e rimasero immobili da ciò che videro...
-Ma che fate...- Disse Patty.
-La piega si sciupa...- Disse
Johnny.
Infatti vi era un Johnny seduto su una sedia
che aveva mezzo lato della testa pieno di bigodini e un Paul all’ impiedi che
gli metteva i bigodini...
-Sapete dal parrucchiere costa di più...- Intervenne Paul.
Dopo una schiacciante risata uscirono
dicendo...
-Buon lavoro...-
CAMERA 261
Rimasero ferme per pochi istanti colpiti da due sagome che
erano indente a...
-Dai Clifford... un ultimo sforzo, ci siamo quasi...- Disse
Alan.
-Non ce la faccio...- Rispose
Clifford.
Infatti vi era Alan che spingeva Clifford
verso la porta...
-Oh mio Dio! Che puzza! Clifford...-
Disse Alan mentre sventolava davanti alla sua faccia la mano.
-Scusami! Tu mi hai detto di spingere ed io... ho spinto...-
-Ma non in quel senso!-
Si avvicinarono.
-Ma che fate?- Domandò Patty.
-Clifford non riesce a passare dalla porta...- Disse Alan mentre le ragazze scoppiarono in una risata.
-Ah... volete una mano...-
-No... un ultimo sforzo... finalmente...-
Clifford riuscì ad passare dalla
porta cadendo a terra scatenando un terremoto...
-Le porte non sono più come quelle di una
volta!- Disse Clifford.
-Ok noi ce ne andiamo...-
CAMERA 262
Dopo aver bussato
e aver aspettato che qualcuno aprisse, le ragazze
rimasero folgorate dal ragazzo che andò ad aprire, infatti vi era un Mark molto
ma molto più bello e sexi del normale, solo con i boxer neri!
-Ra-ragazze... che ci fa-fate qui...?- Domando Mark mentre arrossiva, per
la prima volta.
-Per-perlustriamo...- Disse Patty.
-Mark... sai che
sei ben dotato, hai certi muscoli!- Disse Lusia
avvicinandosi al suo orecchio e sussurrando quelle parole molto sensualmente.
Mark arrossi, ma
nello stesso tempo Benji udite quelle parole, riconobbe
la sorella e dopo essersi avvicinato a Mark lo trascinò dentro e chiuse la
porta alle sue spalle.
Ebbene si, sono propri loro, i Personaggi di PASO ADELANTE, ovviamente loro appartengono a loro stessi,
tranne Pedro Salvador, che appartiene a me di diritto... e che diritto...
Marzia aveva
appena finito le lezioni e, con la sua compagna di stanza, stava parlando nella
sua stanza.
-Allora Marzia,
come sono i ragazzi giapponesi?-
-Nadja! Nadja...
se vuoi sapere se c’è qualcuno libero e carino, oltre a Benji, Mark e Holly
posso consigliarti Tom Becker...è un vero pezzo di pane...-
-Aspetta, mi è
sfuggito qualcosa. Perchè oltre a quei tre ragazzi?- Chiese Nadjia
curiosamente.
-Allora, ho visto
come Lusia guarda Mark, Lusia è una delle manager; Holly è di Patty, un’altra
manager...-
-E sono 2... e il
terzo?-
-Bhe Benji...
lui...-
-Ti piace!-
-Ma che dici?
Quello scorbutico, maleducato e cafone? No, completamente! Lui è... già
impegnato!-
-Ah capisco...! Allora
mi fai conoscere Tom Becker.-
-Non so se...-
-Ti prego!-
-Ok!-
-Grazie, grazie,
grazie- Disse Nadja mentre saltava a dosso a Marzia.
-Adesso sarà
meglio dormire... tu dovrai andare a quella noiosissima lezione di Storia del
teatro con Caspar... e io mi annoierò a guardare 11 ragazzi a stare dietro ad
un pallone!-
-Scusa... ma se
non ti piace il calcio, che vai a fare?-
-Bhe... è sempre
meglio che seguire le lezioni di Caspar e di Diana!-
-Ma che
diavolo...?- Disse Marzia mentre si svegliava.
-Ma che ore
sono?- Chiese Nadja.
Dopo aver preso
la l’orologio in mano, Marzia disse: -Sono le... 6.00!-
-Le 6.00! Io ha
ancora sonno!- disse Nadja mentre si ricopriva con le lenzuola.
-Uffa, perchè
Antonio non la finisce di mettere queste musiche come sveglia?- Disse Marzia
mentre imitava l’amica.
-Infatti, se
apposto di mettere queste musica di Schopin o di Verdi, mettesse delle musiche
più ritmate, ci sveglieremo con il buon umore! Adesso sarà meglio che mi
alzi... e alzati pure tu, se non vuoi fare tardi!- Disse Nadja alzandosi,
stiracchiandosi esbadigliando.
-Ok! Oggi tu
finisci le lezioni alle 15.00 giusto?- Domandò Marzia mentre si alzava e si
dirigeva in bagno.
-Si, ma poi alle
17.00 ho la lezione con Cristobal!-
-Ok!-
Dopo essersi
lavata e vestita, Marzia si diresse in hotel.
-Le 6.30 del
mattino!- Disse tranquillamente le ragazza.
-Cosa?- Dissero
tutti in coro.
-Fra 1 quarto
d’ora tutti al campo.- Disse Marzia mentre riagganciava.
-Ma questa è
pazza!- Dissero tutti i ragazzi ogni uno nella propria camera.
Tutti i ragazzi
comprese manager erano al campo...
-Oh
finalmente... però, siete puntuali!- Disse Marzia guardando l’orologio -Allora
il programma di oggi sarà: tutti i ragazzi tranne Jeson e James devono correre
per migliorare la loro velocità, diciamo 150 giri di campo. Dopo fate 100
flessioni divise: 50, con tutte e due le braccia; 25 con solo il braccio destro
e 25 con solo il braccio sinistro. Dopo queste flessioni un altro po’ di corsa,
diciamo 75 giri di campo, e poi... ve lo dirò io cosa dovete fare!- Disse
Marzia con un tono che non ammetteva repliche.
-Scusa mentre
loro faranno tutto ciò, noi che faremo?- Dissero in coro i gemelli.
-Verrete con me
e Patty. Inventeremo qualcosa di micidiale...-
-Ok!-
Mentre i ragazzi
erano impegnati a svolgere il programma Marzia, Patty e i gemelli erano andati...
-Ma questa è...-
Disse il gemello Jeson.
-Già, una pista
di pattinaggio!- Disse Marzia.
-Cosa dovrebbero
fare in una pista del genere?- Chiese Patty.
-Lo scoprirai...
allora, indossate questi pattini e entrate in pista!-
Dopo aver
indossato i pattini i 4 ragazzi...
-James, che ci
fai ancora fuori pista?- Disse Patty mentre era intenta a pattinare.
-Ok arrivo!-
Disse il ragazzo.
-Allora dovete
allenarvi a pattinare in indietro, così guardate!- Disse Marzia mentre gli
faceva vedere cosa dovevano fare.
-E facile,
guarda!- Dissero in coro i ragazzi mentre eseguivano il tutto.
-Bene! Adesso
fate questo!-
Marzia dopo aver
preso la rincorsa spiccò in alto con un salto e in aria fece due avvitamenti e
appena poggiata per terra fece una ruota.
Il primo a provare fu James che appena presa la rincorsa
eseguì perfettamente tutto.
Poi fu la volta di Jeson che appena presa la rincorsa spiccò
in aria e dopo aver fatto i due avvitamenti e la ruota, a causa della troppa
rincorsa sbatté il muso contro il muro.
I tre ragazzi si avvicinarono al quarto che intanto si era
alzato...
-Stai bene fratello?-
-Si, non preoccuparti, continuiamo!-
-Sei sicuro!- Disse Marzia preoccupata.
-Si! Io sono un osso duro!-
-Ok! Allora...- Dopo essersi avvicinata al suo zaino e aver
preso un pallone da calcio continuò -Allora, tu, Jeson...-
-Io sono James!- Rispose il gemello.
-Scusa, ma siete talmente uguali... comunque Je... *James, tu adesso prenderai la rincorsa e farai la
ruota. Invece tu Jeson prendi per i piedi tuo fratello e lo farai volteggiare
in aria, dopo lo lasci. Tu James dopo essere stato lasciato, fai i due
avvitamenti e poi con una rovesciata colpisci la palla e direziona il colpo
verso il centro di quel cerchio.
Però, prima di fare tutto ciò,prova con questo pallone e lancialo, devi
colpire quel cerchio, finché non lo colpirai, non potrai provare con tuo
fratello!-
-Si!-
-Patty, stacci attenta tu. Mentre tu vieni con me e proviamo
la ruota con i due avvitamenti... non vorrei che durante la partita prendessi
troppa rincorsa e sbattessi contro un palo.-
Dopo un’estenuante corsa, i ragazzi erano in procinto di fare
le flessioni.
-Ragazzi! Energia! Dai...- Disse Lusia mentre camminava fra i
giocatori che erano per terra.
-Ragazzi... ma... questa... signorina... Rodriguez, è
davvero... pazza!- Disse Bruce ansimando.
-Ragazzi, bando alle ciance... avanti con le flessioni...
ok... iniziamo. In posizione....- Disse Lusia, e dopo che i ragazzi si
sistemarono, continuò -Uno, due, tre, quattro, cinque...-
Dopo un quarto d’ora i ragazzi finirono...
-Ok, ragazzi venite qui a prendere le asciugamani e i
panini...-
-Si! Ho una fame...- Disse Bruce affamato.
-Un attimo di attenzione! Ragazzi prima di mangiare, guardate
li! Benji ritorna in porta!- Disse una voce femminile.
I ragazzi si girarono verso quella voce.
Benji si avvicinò a lei, ora erano a pochi centimetri l’uno
dall’altro.
“Ma che mi sta succedendo, io non
capisco... il mio cuore batte forte forte, sembra che da un momento all’altro
deve uscire dal mio corpo...”
-Ti ho detto che non prendo ordini da te!- Disse Benji mentre
si avvicinava pericolosamente a lei.
-Ti ricordo che se vuoi vincere i mondiali devi per forza
eseguire i miei ordini! Oppure non vuoi vincere?!- Disse mentre si riprendeva.
-Certo che voglio vincere...- Disse Benji mentre abbassava lo
sguardo.
-Allora... VAI SUBITO IN PORTA!- Gridò Marzia.
Benji, ormai rassegnato, andò in porta.
-Allora siete pronti voi due?- Disse Marzia.
-Si, mai stato pronto in vita mia!- Disse Jeson.
-Allora... VIA!- Disse la ragazza.
*James dopo aver preso la rincorsa fece una ruota; intanto Jeson aspettava
il fratello per prenderlo per i piedi. Dopo averlo preso lo fece volteggiare in
aria, per poi lasciarlo. James dopo essere stato lasciato, fece i due
avvitamenti e poi con una rovesciata colpì la palla e la direzionò in porta.
Benji era fermo al centro della porta, ancora indeciso da che parte tuffarsi;
ma ecco che si decise e si tuffo in direzione della palla. Il pallone era
giunto velocissimo davanti al portiere, era angolatissimo, Benji stava per
parare.
“L’ho presa. Ma cosa...?”
La palla cambiò direzione per poi insaccarsi nell’angolo
destro della porta.
-Bravissimi!- Disse Patty mentre si avvicinava ai fratelli.
-Vi piace? Questo nuovo tiro si chiama: Ruota infernale!-
Disse James.
-Già c’è l’ha insegnata Marzia!- Disse Jeson.
-Allora Benji... ti è piaciuta. Tu sei quello che ha detto a
Ed che lui è il portiere paratutto n°2, tu invece sei un portiere da quattro
soldi!- Disse Marzia.
-Cosa? Come osi? Tu non sai di chi stai parlando!-
-Invece si, sei il migliore portiere del Giappone, uno di quei
tipi che non sopporta di perdere nemmeno a briscola. Il tuo
"soprannome" è SGGK, cioè "Super Great Goal Keeper", ma non
credo sei all’altezza di postere questo soprannome.Sei andato a giocare in Germania diciamo all’età di
15, 16 anni, nelle giovanili dell'Amburgo, ma poi, non so il perchè, passasti
in prima squadra. Ma secondo me non sei all’altezza di giocare con l’Amburgo!-
concluse la ragazza incrociando la braccia al petto.
-Ma come...-
-So tutte queste cose? Vedi mio padre è venuto molto spesso
da voi in Giappone e ha assistito ad alcune partite dove giocavi anche tu; mio
padre è rimasto colpito della tua, diciamo pure, bravura, ma quando mai...? E
ha deciso di seguirti per un po’ di tempo!-
Benji era infuocato, come si permetteva una ragazzina che non
sapeva nulla di calcio, a giudicarlo in quel modo?
-Senti ragazzina, sto perdendo la pazienza, se entro due
secondi non te ne vai...-
-Che fai, mi stai cacciando dalla squadra?-
-Si!-
-Ok, me ne vado. Ma se poi perdete non sarà colpa mia.-
-Non preoccuparti non perderemo.-
-Comunque, se giocherete così non vincerete nessuna partita
qui in Europa, il vostro è un calcio ormai superato, da noi neanche i bambini
giocano più così!-
-Ragazzina, non puoi insultarci in questo modo. Chi credi di
essere?-
-Una che di calcio se ne intende abbastanza.-
-Davvero! E’ arrivata la campionessa mondiale di calcio!-
-Hai visto? Lo dichiari anche tu!-
-Ragazzina, se non ti levi da mezzo i piedi, non sono
responsabile delle mie azioni!-
-Non sono responsabile delle mie azioni!- Disse Marzia mentre
gli faceva l’eco.
Benji si stava pericolosamente avvicinando a lei che non
accennava ad indietreggiare.
-Che fai, vuoi picchiarmi?-
-Ma che sto facendo, non posso picchiare una ragazzina
insolente!- Disse Benji indietreggiando di pochi passi mentre si metteva una
mano in fronte.
-Sai, io non ho problemi a fare a pugni con
te!-
Un calcio potentissimo partì in direzione di un immobile portiere.
Benji si ritrovò una bomba in mezzo alla gambe e per il dolore si
piegò in due imprecando.
-Adesso ti sei reso conto con chi stai parlando?- Disse la ragazza
mentre sorrideva vittoriosa.
Benji non ebbe neanche il tempo per rispondere che fu subito
interrotto da Marzia:
-Adesso, visto che sono fuori dalla squadra sarà meglio che vada. Ma
almeno che vuoi vincere il mondiale... se me lo chiedi gentilmente... resterò!-
Dopo qualche secondo Marzia riprese: -No! Allora me ne vado... Bye bye!- Disse
con un gesto della mano.
Ormai era lontana quando Bruce disse:
-Ora come faremo a vincere il mondiale...-
-Non rompere!- Disse Benji sbuffando.
-Benji ribadisco il concetto: vuoi vincere il mondiale, si o no?-
Disse Patty con tono duro.
-Si!- Rispose Benji.
-Allora vai e chiedile scusa!- Continuò per lei Lusia.
-Neanche per idea!-
-E su Benji, non puoi negare un favore alla tua dolce sorellina!-
Disse Lusia guardandolo con occhi dolci.
-Non mi guardare così... ok!- Disse rassegnato Benji.
-Grazie... adesso posso anche non parlarti più. Sai tutto questo l’ho
fatto solo ed esclusivamente per aiutare Mark.- Disse Lusia a bassa voce in
modo che solo il fratello potesse ascoltarla.
Benji dopo aver chiesto il permesso per fare una telefonata, entrò
nell’ufficio di Marshall, che però non c’era, e dopo aver preso l’elenco con
tutti i numeri e aver cercato il numero di telefono di Marzia...
-Pronto!- Disse la ragazza dall’altro capo della cornetta.
-Ragazzina sono io!- Disse Benji.
-Tu chi, scusa?- Rispose la ragazza.
-Benji, il portiere para tutto!-
-Dimentiche... Number Three. E che cosa vuoi?-
-Voglio vincere il mondiale!-
-E cosa vuoi che ti faccia io?-
-Ritorna!-
-Cosa? Non ho sentito bene...-
-Hai sentito bene non fare la finta tonta!-
-Davvero, non è che poi cambi idea?-
-No, lo faccio per mia sorella, sai Lusia!-
-Te lo ha chiesto lei?-
-Si, allora accetti!-
-Se fra dieci minuti non siete tutti davanti alla scuola di arti
sceniche di Carmen Harranz, potrei anche rifiutare!-
-Ok! Ma ricordati, sto facendo un favore a mia sorella e alla
squadra!-
-Si, va bene!-
Benji riagganciò il telefono e mentre posava il registro con i numeri
telefonici vide una foto che ritraeva Freddy Marshall da giovane, con accanto
una ragazza ed in braccio una bambina che poteva avere qualche mese. Benji non
ci face caso e andò dagli altri come se niente fosse.
-Ragazzi, ho sistemato tutto con quella ragazzina, dobbiamo correre se
vogliamo arrivare entro 10 minuti davanti la scuola di Carmen... Carmen...
comunque, quella li!-
-E perchè?-
-Perchè se volete che faccia di nuovo parte della squadra dobbiamo
andarci!-
-Ok!-
* mi scuso per la confusione che c’è in questi due
pezzettini di ff ma siccome in Holly e Benji (Capitan Tsubasa) non c’è molta
gravità ho deciso di fare qualcosa del genere. (ho scelto i gemelli Derrick
poiché sono i giocatori più acrobatici
del calcio mondiale! Infatti saltano uno sui piedi dell'altro (o usando Cliff
come trampolino di lancio, in nazionale) saltano ad altezze impossibili e
tirano con due gambe. Sono pazzeschi! Per contrastare i calci d'angolo salgono
pure sulla traversa e li' si appostano (vietato dal regolamento, in verità))
Fine del capitolo...
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito il terzo e il
quarto capitolo e anche chi li ha letti ma non ha recensito.
-Ragazzi, non credevo foste così puntuali.
Sono passati esattamente 10 minuti ne secondo più, ne
secondo meno. Comunque questo è...- Disse Marzia
elencando un punto vuoto.
Infatti vi era un Cristobal, il professore di
recitazione, accanto a Bruce...
-Tu... tu... sei Bruce Hurper?-
-Si... in carne ed ossa!- Rispose il ragazzo.
-Sei bravissimo a giocare! (Se come no!
NdTutti i ragazzi della nazionale e l’autrice meno Bruce. Come vi permettete?!
NdBruce.)-
-Davvero! La mia fama è arrivata anche qui?- Disse
Bruce con fierezza.
-Adesso basta Cristobal! Lei sembra un bambino che ha appena visto
delle caramelle!-
-Ok!-
-Allora se vi ho fatto venire qui è perchè
qui ci sarà una prova di resistenza!-
-Che tipo di prova?- Disse Holly.
-Allora: dovreste pulire la scuola entro |guardando l’orologio|
mezz’ora, massimo 35 minuti!-
-Cosa?- Disse Benji -Ma è enorme!-
-Volete vincere i mondiali?- I ragazzi annuirono -Allora al lavoro!-
I ragazzi entrarono e...
-Allora i piani sono esattamente 3. Sarete distribuiti: piano
terra: Bruce, Bob, Alan, James e Clifford!-
-Bruce-Bob forever!- Disse Bruce sbuffando.
-Più fai così e più starai con Bob!-
-Io voglio stare con mio fratello!- Disse
James piagnucolando.
-1° piano: Ed, Danny, Jeson, Philip e Julian.-
“Siamo sempre insieme...
oh che bello!” Pensarono Ed e Danny.
-2°: Holly, Tom, Benji, Mark!-
-Non può essere... noooooo!- Dissero
insieme Mark e Benji.
-Avete visto su una cosa siete d’accordo. Ci sono speranze!-
I ragazzi incominciarono a pulire ognuno nelle proprie
sezioni...
Bruce, Bob, Alan, James e
Clifford
-Ti vuoi spostare? Lì, ho appena lavato!- Disse
Bruce a Bob.
-Scusa, non essere così scontroso. Ma che ti ho fatto!- Rispose il ragazzo.
-Bhe niente!- Disse Bruce.
-A meno male!- disse Bob passandosi una mano sulla fronte.
-Ma che meno male e meno male... tu sei
sempre in mezzo ai piedi! E poi puzzi come un maiale!-
-Ma come ti permetti!-
I due ragazzi si stavano quasi per azzuffare, ma Clifford,
Alan e James arrivarono in tempo, infatti Clifford era
impegnato a tenere a bada Bob mentre James e Alan tenevano Bruce.
-Adesso calmati Bob... calmati...- Disse Clifford.
-Lasciatemi... lasciatemi andare!-
Disse Bruce.
-Ragazzi, calmatevi...- Disse James.
-Se non ci fosse stato questo armadio
ti avrei picchiato!- Disse Bob mentre cercava di divincolarsi.
-Ma come ti permetti! Chi è armadio?- Gridò Clifford.
Tutti alla vista di Clifford in****to nero si abbracciarono
per la paura...
-Avanti Clifford... stava solo scherzando. Vero Bob?- Disse
Alan mentre si faceva avanti.
“Ma guardali come
se la stanno facendo addosso! Iiiiiiiiihhhhhh!”
-Ce-ce-certo! Avanti a-a-amico,
nonfare così!- Disse Bob.
-Ma stavo solo scherzando! Non credevo
che vi sareste spaventati!- Disse Numa mentre si avvicinava a Bob e gli dava
una pacca sulle spalle facendolo volare dall’altra parte del piano.
-Ahia, Cliff vacci piano la prossima volta!- Disse Bob
gridando per farsi sentire visto che grazie al colpo
datogli da Clifford era atterrato dall’altra parte del piano lontano dagli
altri.
Ed, Danny, Jeson, Philip e Julian.
Ed era rimasto un attimo a guardare Danny mentre era per
terra a quattro zampe che passava uno straccio tipo
Cenerentola.
“Oh mio Dio... Danny alzati... wao che culo... ma che dico... adesso o mai più!”
-Danny, visto che dove ci sono gli
alloggi non abbiamo ancora pulito ti va di andarci?-> Ed era imbarazzato.
-Mah... ok!- Disse Danny mentre lo inseguiva.
Philip parlava al telefono...
-Jenny... si sono io... come va... anch’io. Mi manchi... si,
dovrei parlarti... lo scoprirai, io ti chiedo solo di aspettarmi... si perchè
tu mi hai scritto nella tua 64° lettera che hai trovato un nuovo amico!... ok... ti aspetto... anch’io. Ciao!-
Julian intanto con il manico della scopa cantava...
Quaggiù tutti sono allegri
Guizzando di qua e di la
invece la sulla terra
il pesce è triste assai
Rinchiuso in una boccia
che brutto destino avrà
Se all'uomo verrà un po' fame
Il pesce si papperà
Oh, no!
In fondo al mar
In fondo al mar
Nessuno ci frigge o ci cucina
In fricassea
E non si rischia di affogar
No, non c'è un amo in fondo al mar
La vita è piena
Di bollicine
In fondo al mar
In fondo al mar
da in fondo
al mar della Sirenetta.
Julian aveva appena bagnato lo straccio ed era intanto a
passarlo per terra.
-Julian... ma non ti farà male al cuore tutto questo movimento?-
-In fondo al mar... in fondo al mar...-
-Julian, posso chiederti perchè sei così
felice?- Domando Jason.
-Perchè... perchè... mi domandi il perchè?-
Rispose Julian felice.
-Si...- Disse Jeson idientreggiando di qualche passo.
-Vedi, io ho detto ad Amy che le volevo bene e lei mi ha
detto che anche lei me ne vuole!-
-Ah. Io voglio a mio fratelloooooooooooooooooooooooooo!-
INTANTO NEGLI ALLOGGI...
-Danny, lì è ancora sporco...-
-Già Ed...-
Ed si era avvicinato a Danny...
“Ora o mai più!”
-Danny... sai io ho caldo!-
-Anch’io!-
Erano ancora più vicini...
-Oooooh Danny...-
-Ed...-
I due ormai erano vicinissimi e...
“E Ora... e ora...
e ora! Dai Ed, e che sarà mai?”
Si baciarono molto appassionatamente...
“Tu... tu... tu..”. (che è un telefono occupato! NdA. Come osi, questo è il nostro momento. NdDanny. Scusa! NdA.)
Ad un certo punto le mani di Ed si
intrecciarono con quelle di Danny che era felicissimo come una pasqua.
Dopo un po’ di tempo Ed aveva sciolto l’intreccio e aveva
fatto passare la mano destra fra i capelli di Danny...
Si erano distaccati...
-Danny...-
-Ed...-
-Danny...-
-Ed...-
E si unirono in un altro bacio.
-Ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! O mio... scusate!-
-Oh c***o!- Gridarono insieme i due ragazzi.
-Gli altri mi hanno detto che eravate qui ed io sono venuta a
controllare... scusate... io non credevo... sono
mortificata!- Disse la ragazza mentre scappava.
“Stupida... ma non ti ha insegnato nessuno
a bussare? Marzia, marzia, marzia... però non credevo che... il dubbio c’era... ma proprio da Ed... Ed, il ragazzo felino... peccato,
potevo fargli un pensierino...”
Marzia era arrivata davanti alla sala di danza classica; era
entrata e dopo aver acceso lo stereo incominciò a ballare.
Holly, Tom, Benji, Mark.
-Holly... stai attento... o mio Dio... il secchio... come non
detto...- Disse Tom mettendosi le mani tra i capelli.
Holly era caduto come una pera cotta
perchè come al suo solito puliva mentre palleggiava con la palla.
-Che stupito... ora ci tocca ripulire...-
Disse Mark con il broncio.
-Già!- Disse Benji prima di aiutare l’amico.
Dopo aver sistemato tutto i nostri ragazzi
andarono al piano terra dove c’erano tutti ad aspettarli.
-Finalmente, vi avevamo dati per dispersi!-
Disse Bruce.
-E’ stata colpa di Hutton visto che
mentre puliva palleggiava la palla!- Disse Mark.
-Ma sei sempre tu!-
-Ma che fine a fatto quella ragazzina?-
Disse Benji mentre la cercava.
-Bo!-
-Scommetto che si trova nelle sala
si danza classica!- Rispose Cristobal.
-Chi va a chiamarla?- Disse Benji.
Tutti i ragazzi lo guardarono -Ho capito, vado io... dove
devo andare?-
Dopo aver ricevuto le istruzioni, Benji andò dalla ragazza.
Il balletto era sulla canzone THE REASONS, infatti
Adela, l’insegnante di danza classica, e Diana, l’insegnante di danza moderna,
si erano messe d’accordo per fare questo balletto, che doveva presentare ad una
gara di ballo.
Lei era stata scelta tra mille ragazze
della scuola per la sua bravura e naturalezza nei movimenti, infatti, la danza
era la sua materia preferita.
La canzone stava per finire infatti
la musica era arrivata all’ultima strofa.
Dopo aver eseguito un ATTITUDE, con la gamba sinistra tesa e
l’altra piegata in indietro, eseguì un BATTEMENT TANDU trascinando il piede
dalla quinta posizione alla quarta in avanti, per poi ritornare alla prima
posizione. Si preparò a fare dei PIQUE, e dopo essere arrivata in fondo alla
sala, eseguì in diagonale due CHIASSE, poi prese una piccola rincorsa e
esegui una spaccata frontale in area. Dopo essere caduta per terra finì
eseguendo un’ultima spaccata per terra con la gamba destra avanti.
Benji, che durante quest’ultima performance era rimasto alla
porta guardando con ammirazione i movimenti della ragazza, si avvicinò a
quest’ultima applaudendo.
Marzia, sentendo qualcuno battere le mani, si voltò...
-Ma tu che ci fai qui?- Domandò La
ragazza.
-Bhe... ecco... il tuo professore, quello che sembra aver
preso una cotta per Bruce,mi ha detto
che ti avrei trovato qui! Sai abbiamo finito di
pulire!-
-Siete tutti al piano terra?-
-Si...-
-Proprio tutti, tutti?-
-Si, perchè?-
-Perchè... non sono affari tuoi!-
-Sempre con la tua solita gentilezza, vero? Ed io che sono
venuto qui a cercarti!-
-Non c’era bisogno! La so la strada!-
-Stupida!-
-Deficiente!-
-Viziata!-
-Cosa hai detto?-
-Viziata!-
-Ma come ti permetti, tu non sai cosa ho
passato nella mia vita, i sacrifici che io ho dovuto affrontare per entrare in
questa scuola...- Marzia, dopo avergli dato uno schiaffo, stava quasi per
piangere, ma non voleva mostrare la sua debolezza ad una persona che neanche
conosceva e poi considerava irritante, anche se le lacrime gli pungevano gli
occhi.
Benji, vedendo Marzia che stava per piangere, la abbracciò me
lei si scostò da lui spingendolo con violenza dicendo:
-Non voglio la tua pietà...- Disse
la ragazza singhiozzando.
-Questa non è...- Il ragazzo non poté finire la frase che la
ragazza scappò in lacrime.
Prima di raggiungere gli altri, Marzia si fermò per un
istante e si asciugò le lacrime con i dorsi delle maniche della maglietta e
raggiunse gli altri.
-Ragazzi, avete fatto un ottimo lavoro, adesso... adesso possiamo andare in hotel, per oggi l’allenamento è finito.-
Disse Marzia singhiozzando e tenendo lo sguardo basso per l’imbarazzo.
-Scusa, ma sono ancora le 15.00!- Disse
Holly.
-Con me... me l’allenamento è finito... se... se volete
allenarvi, fatelo da... da soli!- Disse Marzia ancora
singhiozzando.
-Ok! Perchè singhiozzi?- Chiese Bruce.
Patty capendo che le era successo
qualcosa, fece un segno a Lusia che disse: -Non avete sentito cosa ha detto?
Andiamo in hotel...-
-Si!- Dissero tutti in coro tranne Bruce.
-Ma vorrei sapere..- Bruce non finì
la frase che Holly lo trascinò per un orecchio fuori dalla scuola.
-Cristobal... Cristobal Soto...
CRISTOBALLLLLL!- Disse Marzia portando il professore alla realtà.
-Si!- Rispose il prof.
-Vede che oggi non tornerò qui agli alloggi come era scritto nel foglio. Cristobal, mi ascolta?-
-Si, lo so...-
-Non si preoccupi, le porterò il suo
autografo!- Disse Marzia sorridendo e andando via.
Le managers, compresa Marzia, erano tutte riunite nella
camera di Lusia, infatti Marzia avrebbe alloggiato da
Patty per quella sera.
-Ragazze, grazie per essere intervenute con Bruce!- Disse
Marzia.
-Non preoccuparti... sai sono curiosa...
perché piangevi?- Disse Lusia con un po’ di curiosità.
-Lusia!- Disse Patty rimproverandola.
-Che c’è?!-
-Ok, vi spiego cosa è successo. Io avevo finito di ballare
quando quell’essere irritante...-
-Chi, mio fratello?-
-Già, si è avvicinato a me applaudendomi, abbiamo
incominciato a parlare per poi finire come al solito
con il litigare. Infine lui mi ha detto che sono viziata! Io gli ho dato uno
schiaffo e sono scappata piangendo. Io non sono affatto viziata, lo dimostra il
fatto di quante difficoltà ho dovuto superare per entrare nella scuola.- Finì la frase con un singhiozzo.
-Posso chiederti di quale difficoltà parli?-
-Si, mio padre il giorno delle audizione
per entrare a scuola, mi ha dato un lavoro, io non potevo rifiutare, visto che
lui mi ha obbligato a farlo, perché se non lo avessi fatto lui avrebbe detto in
giro che io ero solo una piccola orfanella così non sarei entrata a far parte
della scuola, visto che non potevo mettere il nome della scuola nel fango. Comunque, dopo il piccolo favore fatto a mio padre, sono
andata a fare le audizioni per entrare in questa scuola però sono arrivata in
ritardo e non mi hanno voluto che io facessi l’audizione. Di sera, io sono
entrata di nascosto nella scuola e dopo aver attaccato la musica incominciai a ballare. Tutti gli alunni della scuola compresi i professori e Carmen sentendo la musica si sono
avvicinati a me. La direttrice vedendomi ballare mi ha dato la possibilità di
fare l’audizione e quindi di entrare a far parte della scuola.-
-Scusa, ma hai detto orfanella?- Chiese Lusia restando a
bocca aperta.
-Si, io...-
La ragazza fu interrotta dal suono del suo cellulare. Lo
prese dalla sua tasca e rispose.
-Pronto.-
-Ciao Marzia, sono Nadja!-
-Oh ciao Nadja!-
-Oggi, non ci sono state le lezioni perché dovevano riparare
un tubo!-
-Davvero?- “Come se non lo sapessi, e
bravo Cristobal, ha seguito i miei consigli!”
-Si. Ma stranamente la scuola dopo che siamo tornati era più
pulita di prima.-
-Ah!-
-Sta sera sei impegnata?-
-No!-
-Allora potrei incontrare questo Tom Becker?-
-Perchè no! Lo domando a lui e poi ti faccio sapere!-
-Ok, grazie!-
-E di che? Ciao!-
-Ciao!-
La ragazza dopo aver premuto il tasto che riagganciava il
telefono si diresse verso la porta...
-Scusa, dove vai?- Domandò Patty.
-Da Tom.- Rispose Marzia.
-Vengo anch’io!- Disse Patty ben
consapevole che in quella stanza poteva trovargli il suo adorato capitano.
Dopo aver bussato, chi andò ad aprire fu proprio Holly che
vedendo per prima Patty, non capendo cosa volesse, arrossì.
-Ciao Manager!-
-Capitano...- Rispose Patty arrossendo.
-Holly, c’è per caso Tom!- Disse Marzia rompendo quell’attimo
di imbarazzo.
-Si, ma perché non entrate?- Disse Holly aprendo la porta.
Appena dentro, le ragazze poterono notare con stupore che in
quella stanza non c’erano solo Holly e Tom ma anche: Ed, che era sdraiato sul
letto che leggeva un giornale, Danny, che era seduto per terra accanto al letto
con in mano un pacco di patatine, Mark che era seduto
in una sedia con in mano una bottiglia di birra e Benji, che era seduto in
un’altra sedia accanto alla finestra con in mano una lattina di coca cola.
-Salve managers...- Dissero in coro i ragazzi.
-Ciao!- Dissero le ragazze.
-Tom, sei impegnato stasera?-
A quelle parole, Benji strinse con violenza la lattina che
aveva in mano, rendendola piccola e facendo uscire il liquido rimasto dentro..
-N-no, perchè?-
-Ti andrebbe di venire con me in un pub?-
Benji stringeva ancora di più la lattina.
-Perchè no!-
-Allora, verso le 21.00 vieni a prendermi nella camera di
Patty. Holly, Mark, Danny, Ed perchè non venite anche
voi?- Disse Marzia facendo attenzione a non pronunciare quel nome tanto
irritante.
-Perchè no!- Disse Mark guardando Benji che aveva letteralmente distrutto la lattina.
-Ah, ci saranno anche Patty e Lusia!- Disse
Marzia prima guardando Holly e poi guardando Mark.
-Bene...! cioè... ok...- Disse Holly
arrossendo.
-Ma io...- Patty non riuscì a completare la frase che Marzia
la trascinò con se fuori dalla stanza e prima di
chiudere la porta disse:
-Alle 21.00 e puntuali.-
Dopo essere uscite Holly disse:
-Benji, stai attento potresti
tagliarti con quella lattina rotta!-
Ma Benji non gli dava ascolto, guardava
fisso un punto sul suolo.
Ecco la fine di questo capitolo... e molto piccolo e non è
esilarante ma, lo capirete più avanti...
Ringrazio quelli che hanno avuto la cortesia di leggere e recensire
o solo leggere...
Erano le 20.55 quando i ragazzi bussarono alla porta di
Patty.
Andò ad aprire Lusia che appena vide Mark stava per svenire.
Infatti, il ragazzo era vestito con dei jeans neri
attillati e una maglia bianca stretta.
-Si, stiamo uscendo, ma intanto perchè non entrate!-
I ragazzi annuirono e così entrarono.
Dopo esattamente 6 minuti le ragazze erano pronte.
Marzia indossava un vestito stretto verde acqua che arrivava a metà cosce a
girocollo con le maniche lunghe. Portava ai piedi dei neri stivali che le
arrivavano alle ginocchia, con un tacco a spillo abbastanza alto. Aveva un filo
di matita nera che risaltava i suoi occhi, che quella sera non erano coperti
dagli occhiali. I capelli rossi e ricci erano lasciati sciolti. Indossava una
collana con un ciondolo a forma di cuore.
Lusia indossava
una gonna corta nera a pieghe, una maglietta bianca con la scollatura a V
all’altezza del seno. Aveva un paio di stivaletti all’altezza della caviglia
bianchi. Aveva i capelli neri raccolti con una coda e due ciocche nere e lisce
gli ricadevano sul davanti. Era truccata leggermente con un filo di matita e un
po’ di ombretto lilla. Indossava dei pententi a forma
di stella alle orecchie.
Patty era vestita
con una gonna corta rosa pallido e una maglietta nera
a girocollo con le maniche lunghe. Aveva degli stivali all’altezza del
polpaccio con un tacco non molto alto e rosa. I capelli lunghi e appena
arricciati erano legati da due fermagli alle tempie e due ciocche castane gli
ricadevano sul davanti. Non era affatto truccata, infatti
odiava truccarsi però aveva un po’ di mascara che rendeva le ciglia ancora più
lunghe.
-Ra-ra-ragazze, siete splendide!- Disse Ed.
-Grazie!- Disse Patty imbarazzatissima, se non fosse stato
per le sue due amiche, non si sarebbe mai sognata di
uscire in quel modo.
-Adesso è meglio andare!- Disse Marzia prendendo sotto
braccio Tom e passando avanti... -Seguitemi!-
Per la strada...
-Tom, quando arriveremo al pub, ci sarà una mia amica, che vorrebbe tanto conoscerti!- Disse Marzia.
-Cosa? Aspetta aspetta aspetta, io dovrei incontrare una tua
amica?-
-Si...!- Rispose la ragazza.
-Io odio gli appuntamenti al buio!-
-Sta zitto e vedrai, se la mia amica non ti
interessa, puoi anche andartene...!-
-No...-
-Dai!- Guardandolo con gli occhi dolci.
-Tanto lo so che non mi piacerà!- Disse
Tom rinunciando.
-Grazie... ma aspetta a dirlo!-
-Mah!-
Tom, come anche del resto tutti i componendi del gruppo,
rimase incantato da quel luogo, non sembrava minimamente un pub da fuori, infatti l’edificio era estremamente elegante e anche molto
antico, visto le piccole crepe che vi erano nella parte superiore
dell’edificio, probabilmente in un tempo passato quel luogo poteva essere stato
abitato da conti.
Anche l’interno era molto elegante, infatti
il bancone era fatto di legno di noce, un legno molto pregiato a Madrid, e
anche i muri, che erano decorati con uno stile chiamato Georgiano, e qua e la
vi erano sparse delle colonne alcune di stile dorico altre di stile corinzio,
che da per terra arrivavano alla soffitta. Poi vi erano tutti gli elementi
fondamentali di un pub: la musica, il DJ, bevande alcoliche e non...
Con passo veloce, marzia si avvicinò alla sua amica che era
intenta a bare la sua bevanda.
-Nadja, sono qui!- Disse Marzia
alzando un braccio.
-Era ora!- Disse Nadja alzandosi e andando verso
l’amica.
Dopo essersi abbracciate, Nadja disse:
-Dov’è lui?-
-E li, impalato alla porta!
RAAAAAAAAAAGAAAAAAAAAZZIIIIIIIIIIII! CHE FATE ANCORA
LI? VENITE!- Disse gridando Marzia.
I ragazzi di avvicinarono a alle
ragazze e Marzia fece le presentazioni:
-Nadja loro sono: Tom Becker, Ed
Wanner, Danny Mallow, Mark Lenders, Lusia Price e Patricia Gatsby! ragazzi lei è Nadja Muñoz!-
-Piacere!- Disse Nadja guardando con attenzione Tom Becker.
Alto e slanciato, il ragazzo indossava un paio di jeans neri
e una maglietta stretta a maniche lunghe, che faceva risaltare il fisico ben
scolpito.
Anche il ragazzo non poté far altro che
osservare quella figura gracile e slanciata. Indossava un abitino corto fino
alle ginocchia azzurro e i suoi capelli lunghi un po’ più sotto delle spalle
erano lasciti sciolti.
-Allora ragazzi vi lasciamo soli!
Andiamo...- Disse Marzia, mentre tutti gli atri
ragazzi annuivano e li lasciavano soli.
-Ma non c’è bisogno... è sempre la
solita!- Disse Nadja.
-Allora... bhe... “E ora di cosa
parliamo!” Come l’hai conosciuta?-
-Chi Marzia... allora sai che lei fa parte della scuola di arti sceniche di Carmen Harranz, no? Io sono la sua
compagna di camera!-
-Ah, così anche tu fai parte della scuola... e ti piace?-
-Si tanto. Specialmente il canto lo adoro. Posso dirti anche
che io, ma rimanga tra noi due, prendo delle lezioni d danza da Marzia. Lei è
molto brava, infatti, è stata scelta per partecipare ad una gara di ballo!... Ops, scusa, ma io ho il vizio di parlare tanto!-
-Non preoccuparti!-
-Ti sto annoiando vero?-
-No.-
-Adesso parlami un po’ di te-
-Allora... sono
il figlio di un pittore itinerante divorziato ed è per questo
che sono costretto a viaggiare molto e cambiare spesso amici e squadre.
Inganno il tempo leggendo il manuale del calcio e del pronto soccorso, infatti penso di essere un vero esperto; le mie passioni
sono il calcio, mio padre ed il latte. Dopo essermi trasferito in Giappone e
aver trovato degli amici, mio padre fu costretto a tornare in Francia e mi
ha porta con se per tre anni circa. Dopo il mio
ritorno in Giappone, per frequentare il liceo, ho
riagganciato i contatti con i vecchi compagni e ora gioco in nazionale come
titolare... e questo è tutto...- Dopo aver finito Tom guardò con attenzione la
ragazza che gli stava di fonte che lo osservava come incantata.
“E’ davvero dolce...” Pensò
la ragazza.
-Ti ho annoiato, non e
vero?-
-No, completamente... stavo
guardando i tuoi grandissimi cogl... occhi.- Disse Nadja corresse
la parola che stava per dire.
Dopo un imbarazzante momento
di silenzio Nadja decise di rompere il momento...
-Sai anche a me piace il
latte!-
-Davvero?-
-Si, amo il latte...-
Dopo un po’ di conversazione, a Tom suonò il telefonino...
-Scusa un attimo! |Lontano| Pronto!- Rispose il ragazzo.
-Tommuccio!-
-Chi è?-
-Come chi sono? Il tuo adorato
amichetto!-
-Bo!-
-Deficiente! Benji!-
-A ciao Benji!-
-Mm... cosa sta facendo?-
-Chi Marzia!-
-Noooooooo! Mia sorella!-
-Ah... aspetta che controllo... a si...
e con Mark...-
-Con chi?-
-Con Mark... e che spettacolo!-
-Cosa sta facendo!-
-Niente di particolare... se vuoi te
lo spiego!-
-Senti scemo che cosa sta facendo?-
-Ok... adesso è sopra le gambe di Mark... ora lo sta accarezzando...-
-Che cosa gli sta accarezzando?-
-Sai... credo che sia una cosa
privata... oh mio Dio!-
-Cosa è successo! Chi è che grida?-
-Niente è Mark che grida... ma non che grida di dolore, ma di
piacere!-
-Nooooooo!-
Tom si era allontanato il telefono dall’orecchio....
-Ma stavo scherzando-
-Ahhhhh! Allora cosa sta facendo! Chiamamela!-
-E’ impossibile!-
-Perchè?-
-Perchè lei e Marzia sono su un
cubo!-
-Stai scherzando vero?-
-No, sta volta no! Adesso sarà meglio che vada... tanti
ragazzi le stanno accerchiando...-
-Aspetta che vengo e gli spacco la faccia!-
-Benji, scusa la mia domanda, ma tu sai dove venire?-
-Ehm... no!-
-Ah. Se vuoi raggiungici al bar
Eagle!-
-Ok, ma se non so dove andare!-
-Aspetta che ti chiamo Marzia... è al bancone e sta prendendo
da bere...-
Tom dopo essere andato accanto a Marzia...
-Marzia, c’è Benji al telefono e vorrebbe sapere dove si
trova questo bar!-
-Ah. Non mi interessa chi c’è al
telefono! Torno a ballare, ho lasciato Lusia a ballare da sola e non vorrei che
si diverta più di me con quei ragazzi, sono così
dolci...> disse Marzia stando attenda a far sentire ciò che aveva detto a
Benji.
-Dai, me lo dici a me e poi io glielo riferisco!-
-Ok. Dopo che è uscito dall’Hotel, deve andare dritto e deve
svoltare alla terza via a destra, poi va tutto dritto e alla quarta traversa
gira di nuovo a destra! Adesso devo andare!-
Dopo che la ragazza de ne andò Tom
disse tutto a Benji che, dopo aver scritto le indicazioni su un foglio, partì
come un razzo dall’Hotel.
Era arrivato in una vicolo buio e
dopo aver controllato per l’ennesima volta il biglietto chiamò Tom al
telefonino...
-Pronto!-
-Toooooooooooooooooooom!-
-Non gridare! Anzi perchè non sei ancora arrivato?-
-PERCHÉ MI SONO PERSO!-
-Aspetta un attimo... hai seguito alla lettera le mie
indicazioni?-
-Si! Che domande...-
-Aspetta che chiamo Marzia!-
Dopo averla chiamata...
MARZIA TOM BENJI
-Allora fatti dire da che
parte è andato!-
-Ok! Da che
parte sei andato?-
-Allora... in questo foglio
c’è scritto che dopo essere uscito dall’Hotel, dovevo andare dritto e poi
dovevo svoltare alla terza via a destra, poi tutto dritto e alla quarta
traversa dovevo girare di nuovo a destra!-
-Allora, Dopo che è uscito
dall’Hotel, è andato dritto e poi ha svoltare alla terza via a destra, poi ha
proseguito tutto dritto e alla quarta traversa ha girato di nuovo a destra!-
-Ahhhh! Doveva girare alla
quarta via a sinistra no a destra!-
-Ha detto che alla quarta via
dovevi girare a sinistra!-
-Non l’ha fatto apposta
vero?-
-Ha detto se lo hai fatto
apposta!-
-Credo proprio di si!-
-Dice si!-
-Come siiiiiiiiiiiii!
Gli devi dire che gli ordino di venirmi a prendere!-
-Dice che ti ordina di andarlo a
prendere!-
-Mi ordina cosa? No, se la deve cavare da solo!-
-Dice di no! Che
te la devi cavare da solo!-
-Passamela!-
-Vuole parlare con te!-
-Se lo può scordare! Io con lui non ci parlo!-
-Dice che con te non ci parla!-
-Digli che deve tornare
indietro fino al primo stop!-
-Dice che devi tornare indietro
fino il primo stop...-
-...e che poi deve continuare
tutto dritto!-
-...e che devi continuare tutto
dritto...-
-...il bar è un palazzo
lussuoso e poi c’è l’insegna con scritto EAGLE!-
-...e che il bar è un palazzo
lussuoso è nell’insegna c’è scritto EAGLE!-
-OK!-
Dopo aver riagganciato, Benji seguì alla lettera le
indicazioni di Marzia e arrivò dritto al bar.
Quando entro non poté far altro che vedere
Marzia che ballava accerchiata da cinque ragazzi.
Allora Benji diresse i suoi passi verso la ragazza e dopo
averla presa bruscamente per un braccio la portò nel tavolo dove c’erano tutti
gli altri tranne Tom e Nadja.
-Ma che ti è saltato in mente?!-
Disse Marzia divincolandosi dalla stretta e massaggiandosi il polso che
evidentemente gli faceva male.
-Ma hai visto quanti ragazzi c’erano?-
Disse Benji.
-E’ allora, li ho voluti io... e poi cosa ti
importa?-
-Bhe... ecco...- Benji non sapeva cosa rispondere.
-Neanche mio fratello mi da degli ordini, ed adesso sei
sbucato tu come un fungo e pretendi che io ti ascolti?!-
-Ma che specie di fratello hai che non ti dice niente su il
tuo comportamento?-
-A te che importa? Adesso se non ti dispiace, torno dai miei
piccoli ragazzi che mi stanno aspettando! Bye bye!-
-No, tu non andrai da nessuna parte!- Disse
Benji mentre le prendeva un polso.
-Scusa, ma tu chi SEI per dirmi questo! E
poi lasciami il polso, mi fai male!-
-E’ successo qualcosa?- Disse un ragazzo molto alto e
muscoloso.
-Si! Fratellone, mi sta dando fastidio...-
-Lo conosci?- Gli domandò il muscoloso.
-Si, è un giocatore di calcio, è un dilettante, non sa
neanche parare un tiro effettuato da me!-
-Bene, se non mi sbaglio lei ti ha detto di lasciarla in
pace!- Disse il muscoloso.
-Perchè tu chi saresti?- Domandò
Benji.
-Lui è mio fratello! Perciò...-
-Se non te ne vai e non ti levi in
mezzo alle palle io ti ammazzo, non ti AZZARDARE PIU’
A METTERE LE MANI ADDOSSO ALLA MIA SORELLINA! CHIAROOOOOOOOOOOOOOOOOOOO?-
-Non ti scaldare tanto, tienitela pure la tua sorellina del
cazzo, poi se te la violentatano non è colpa mia, se
ha tutti quegli atteggiamenti da sgualdrina!-
-COME TI PERMETTI DI DARMI DA SGUALDRINA... tu non mi
conosci...- Disse Marzia mentre singhiozzava.
-E così che ti compor....- Benji non
poté continuare la frase che Marzia gli diede uno schiaffo che lo azzittì.
-E con questo...- Marzia si diresse
verso i ragazzi di prima con il ragazzo muscoloso dietro.
-Grazie per avermi coperto...- Disse Marzia al ragazzo
muscoloso.
-Di niente stellina... Ma stai
attenta!-
-Non chiamarmi stellina... Ok, starò attenta...-
Mentre la ragazza ballava con i cinque
ragazzi di prima, Benji se ne stava tutto isolato al bancone mentre beveva sua
birra e guardava la ragazza ballare.
Tra movimenti sensuali ed eleganti, la ragazza venne subito accerchiata da altri ragazzi. Benji era su
tutte le furie, come poteva una ragazza farlo infuriare in quel modo?
La serata era finita e tutti i ragazzi erano fuori dal bar.
-Ti accompagno?- Chiese Tom a Nadja.
-Non c’è bisogno!-
-Insisto!-
-Ok... mi accompagni se solo qualcuno verrà
con te!-
-Per me...-
-Allora... Marzia, visto che sai le
strade vieni con noi!-
-Grazie ma non ci tengo a fare il palo!-
-Per questo non c’è nessun problema, Benji
sarà felicissimo di farti compagnia! Vero Benji?- Disse Tom guardando
l’amico.
-COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA? NON VERRO’ MAI!-
-E dai Benji...- Disse Nadja.
-Non ci penso neanche... Mark, mi fai compagnia...>
-Ma...- Disse la Tigre mentre osservava
Lusia che era diventata nera dalla rabbia.
-Dai... ti prego.- Disse Marzia
facendo gli occhi dolci.
-Va bene!-
-Siete sicuri che ci sapete arrivare in Hotel?- Disse Marzia un po’ preoccupata.
-Si, non preoccuparti! E poi con le indicazioni che ci hai
dato non potremmo mica sbagliare!-
-Ok! Allora ci vediamo!-
Per la strada...
-Allora, tu sei il figlio di un pittore
itinerante?- Domandò Nadja a Tom.
-Si, e per questo che viaggio
spesso!-
-E a te piace questa esistenza priva
di radici?-
-Si! In questo modo ho conosciuto molti giocatori da
Schneider a Le Blanc, da Napoleon a Gentile...-
-Conosci un sacco di giocatori importati, presumo?-
-Si!-
-Sai, io non sono pratica di calcio, ne capisco
un po’, ma sempre grazie a Marzia, che da quando ci conosciamo non fa altro che
parlare di questo sport...-
Arrivarono davanti alla scuola...
-Scusa che ore sono?- Disse Nadja.
-Guardando l’orologio- 00,15!- Rispose Marzia.
-Aspetta, ma la scuola è già chiusa, non
sbaglio vero?- Disse Tom.
-No, non sbagli... ma io e la qui presente Marzia abbiamo una nostra entrata personale... quella finestra!-
Disse Nadja indicando una finestra che era al piano terra.
-Cosa?-
-Quella è la finestra della nostra stanza, e per questo che
abbiamo deciso di prendere quella stanza, potevamo
così ritirarci più tardi!- Disse Marzia.
-Ah. Stai attenta...-
-Non preoccuparti Tom!-
E così dopo aver abbracciato Marzia e dato la mano a
Mark, Nadja si diresse da Tom e sporgendosi gli diede un bacio sulla guancia e
disse a bassa voce:
-Mi sono divertita, e vorrei che un giorno uscissimo insieme
per un caffè magari!-
-OK!-
-E voi, state attenti alla mia
amica...-
Erano arrivati davanti alla stanza di Tom quando...
-Oh merda!- Disse con la sua finezza Marzia.
-Cosa succede?- Domandò Tom.
-Ho dimenticato di farmi dare le chiavi della stanza da
Patty, visto che sta sera avrei alloggiato da lei!-
-E qual è il problema!-
-Non vorrei svegliarla, sai Patty appena poggia la testa sul
cuscino si addormenta!-
-Ah! Allora vieni a dormire da me e Holly!-
-Bhe... se non disturbo...-
-Non se ne parla...!-
E con quelle parole, Mark trascinò Marzia con se.
Arrivati davanti alla porta della camera di Mark...
-Ma cosa...-
-E tu pensi che ti avrei lasciato
dormire con 2 ragazzi, tu e 2 ragazzi!-
-Che intelligenza ragazzi, mi hai stupito... perchè tu e
Benji cosa siete?-
-Ma questo è un'altra cosa... e poi ragiona, cosa penserebbe
Patty se sapesse che tu hai dormito da Holly?-
-Già, non ci avevo pensato!-
-E poi se ti permetterei di passare la notte da loro, Benji è
capace di uccidermi...-
-Cosa...?-
La ragazza rimase un po’ perplessa da quelle parole, ma non ci
fece tanto caso.
Appena i ragazzi entrarono, si sedettero entrambi sul
letto...
-Sarà meglio dormire vestiti, non ti pare?-
Disse Marzia mentre osservava Mark che stava per togliersi la maglietta.
-Hai ragione! Allora tu dormirai sul letto e io per terra!-
-E dai che sarà mai dormire insieme... e poi siamo vestiti,
giusto?-
-Già...-
Dopo essersi sdraiati entrambi sul letto e sotto le coperte,
si addormentarono.
Marzia passò la notte in bianco visto che
Mark russava come una moto pala.
Finisco
questo capitolo ringraziando
tutti quelli che hanno recensito e continueranno
a farlo e quelli che hanno letto ma senza recensire...
La mattina seguente, Benji si alzò per primo e andò in bagno
CAPITOLO 9
La mattina seguente, Benji si alzò per primo e andò in bagno.
Mark sentendo un rumore decise di svegliare Marzia, che
finalmente dopo la notte in bianco era riuscita a
prendere sonno.
-Ma cosa...- Disse la ragazza.
-Shiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!-
-Ma...-
Appena Benji uscì dal bagno, Mark con la coperta coprì Marzia
fino alla testa ma non calcolando l’imprevisto.
-Buongiorno Lenders...-
-Lenders!-
-A che ora ti sei ritirato ieri...-
Disse Benji mentre prendeva una asciugamano dalla valigia e si dirigeva in
bagno.
-Mah... dopo un po’!-
Mentre Benji era in bagno a lavarsi la faccia, Marzia era
sbucata fuori dalle coperte...
-Volevi per caso soffocarmi?- disse
-No, ma ti immagini la faccia di
Benji se ti vedesse...-
-Già...-
Mark sentendo dei passi, ricopri la ragazza
sotto le coperte non curante di un particolare, lei aveva i piedi
scoperti.
Benji dopo essere passato davanti al letto di Mark rimase scioccato...
-Uno... due... tre... quattro!- Disse Benji contando i piedi.
La ragazza dopo essere stata scoperta dalle coperte da Mark
disse:
-Buongiorno Price!-
-Ma-marzia... che ci fai qui... no, non...
può essere...-
-Aspetta... non trarre conclusioni affrettate... e poi Mark è
vestito!- Disse la ragazza mentre scopriva Mark e lo
ricopriva subito dopo.
-Lo vedo lo vedo!- Infatti Mark era
a torso nudo.
-Adesso... fammi alzare... Mark togliti di mezzo!- Disse
Marzia mentre cercava di spingere fuori dal letto
Mark..
-Non posso!-
-Cosa vuol dire che non puoi?-
-Vedi... sta notte sentivo caldo, e così mi sono spogliato!-
-No! Aspetta... vuoi dire che sei interamente nudo?-
-Si...!-
-Avrai almeno i boxer?-
-Bhe... ecco... no!-
-COME NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! ALZATI!-
-Ti detto che non posso!-
-Non è come credi!-
Benji si rinchiuse in bagno.
-Adesso tu ti alzi... CAPITOOOOOOOOOOOOOOOOO!-
-Ok... ma non gridare! Però girati!-
-No.... mah va!-
Così dopo che Marzia si era girata Mark si mise subito un
paio di mutande e dei jeans.
Marzia vedendo l’orologio si accorse che erano le 6.45, uscì
dalla stanza di Mark prima che Benji uscisse dal
bagno.
Dopo che Benji uscì dal bagno e disse:
-Potevi essere più discreto, farlo nella stanza con una
persona che dorme, non è il massimo della discrezione!-
-Sta zitto Price!-
-Però quello che non capisco e che sta notte non ha sentito
niente...-
-Pezzo di idiota, io e Marzia non
abbiamo fatto niente!>
-Allora...-
-Lei sta notte doveva alloggiare nella camera di Patty ma ha
dimenticato di farsi dare le chiavi della stanza e per non disturbare è venuta
a dormire qui!-
-Ma tu eri nudo... completamente nudo!-
-Avevamo deciso di dormire vestiti, ma io sta notte ho sentito caldo e mi sono spogliato.... a
sua insaputa!-
-Ah... che fa... sentiva caldo anche il tuo migliore amico!-
-Io non sono abituato a dormire con i boxer... e me li sono
tolti!-
-Si... si... a me non interessa nulla... anche se potevi
inventare un’altra scusa...-
-Puoi anche non crederci... tanto che spiego a te... non
capisci nulla.-
Mark con quelle parole chiuse la discussione e si chiuse in
bagno.
Marzia intanto era arrivata in camera di Patty che si era
svegliata presto quella mattina e non vedendo Marzia si era preoccupata.
Marzia dopo avergli raccontato tutta
la storia si rinchiuse in bagno per rilassarsi prima di andare a scuola per
affrontare una nuova giornata di stress.
Uscita dal bagno avvolta
nell’accappatoio rosa dell’hotel, indossò
una mini gonna a pieghe nera e bianca e una maglietta a maniche corte con al centro un cagnolino.
Dopo essersi
vestita, legò i lunghi capelli rossi con una treccia lunga che si poggiava
sulla spalla destra e dopo aver dato il programma di allenamento
a Patty si diressi a scuola.
Arrivata a scuola,
verso le 8.05, si diresse nell’aula di musica.
Il professore
entrò poco dopo la ragazza.
Juan, il
professore di canto, non abbastanza alto e un po’ robusto, aveva i capelli neri
e aveva un po’ di barbetta sul viso dello stesso colore dei
capelli.
-Allora ragazzi, visto che Claudia, la vostra insegnante di canto, se ne
andata, la sostituirò io. Allora, vorrei vedere a che punto è la classe sul
canto, c’è qualche volontario?-
Tutti i ragazzi guardarono Nadja che dopo aver alzato la mano si mise
accanto a Juan.
Iniziò a cantare e
appena finì, dopo l’applauso, si accomodò al suo posto.
-Allora, come
pratica sei bravissima, spero che siate tutti come
lei. Continuerò con il programma. Allora parliamo di Beethoven. Beethoven è un
compositore di origine tedesca. La sua carriera iniziò
nel 1782, quando divenne organista di corte e presentò la sua prima
composizione, le Variazioni su una marcia di Dressler. Nel 1796 fece una
serie di concerti in Germania, ma poi si stabilì definitivamente a Vienna...-
Dopo circa 60
minuti suonò la campanella e...
-Allora, potete
andare, ma per dopo domani voglio che vi dividiate a gruppi di 2 persone e mi
fate una ricerca su Beethoven per poi esporla qui in classe.-
-Ok!- E i ragazzi
se ne andarono.
Era l’ora di danza classica e Marzia, insieme a Nadja, si diresse negli spogliatoi. Marzia era vestita con
un paio di panta jazz neri una canotta sempre nera e le mezze punte nere. Hanna
era vestita con un paio di panta fan neri e unacanotta grigia e sempre con le mezze punte.
Arrivate dentro la sala di danza
classica trovarono...
-Allora ragazzi, siccome oggi Adela doveva
fare delle cose personali e aveva bisogno di un giorno, la sostituirò io!-
-No... proprio lei no! Alicia Haureghiz! E’
un mostro!- Disse Marzia a bassa voce.
-Allora chi mi mostra a che punto siete arrivati?-
Tutti guardarono Marzia che intanto aveva fatto qualche passo
indietro.
-Dai... vacci tu!- Dicevano tutti.
-Ok! Io!-
-Accomodati pure!-
Dopo che la base partì, iniziò a ballare.
Prima eseguì un DEVELOPPE' poi un ARABESQUE poi dei piccoli PIQUE per poi
finire con un ATTITUDE.
-Ok! Brava... sapesti dirmi che cos’è un
FOUETTE'?-
-Si. Allora.... Si esprime in tre fasi: 1)La
posizione di partenza in quinta; 2)l'estensione della gamba libera, cioè il BATTEMENTS.
3)Ultima fase in cui si porta il piede al ginocchio della gamba d'appoggio. Se viene abbinato a giri prende il nome di FOUETTES EN
TOURNANT.-
-Ok! Bravissima! Adesso prendete le sbarre e iniziamo con gli
esercizi. Fatemi in tutte le posizioni il GRAN
BATTEMENT JETE’ prima con la gamba destra e poi con la gamba sinistra!-
I ragazzi, dopo aver preso la sbarre,
eseguirono l’esercizio lasciatogli dall’insegnante che girava tra i ragazzi con
un bastone nero senza neanche faticare.
La campanella suonò e l’insegnante congedò i ragazzi tranne Marzia...
-Allora... ti ho osservata in
quest’ora e ho notato che sei la ballerina migliore del corso... la scuola ha
bisogno di pubblicità e ho bisogno di te per preparare una coreografia...-
-Davvero?-
-Si... alle 3 davanti al teatro...-
-Vede... non posso... non so se lei sa che oltre a questa
scuola ho un’altra attività che svolgo...-
-A si... e di che si tratta?-
-Io sono la manager della nazionale giapponese che è qui per
un’amichevole!-
-Calcio?-
-Si!-
-Allora... dimmi, ti appassiona più il calcio o il ballo?-
-Bhe... è una domanda difficile... il calcio è sempre stato
l’occupazione di mio padre... mentre la danza è la mia passione, nata da me...-
-Nella vita si deve saper scegliere... no
perdere quest’opportunità... alle 3 a teatro!-
Alicia si congedò dalla ragazza che dopo aver guardato
l’orologio...
“Allora sono le 12.00 se io non pranzo,
almeno che prendo un panino al bar,e
vado direttamente la campo... si, si può fare... arriverei
al campo alle 12.15 e per le 3 sarei qui! Bene adesso sarà meglio andare!”
Intanto al campo....
Mentre i ragazzi erano occupati con l’allenamento, Patty si sdoppiava in
quattro per portare al termine il suo lavoro, e Lusia...
Lei era intenta ad occuparsi personalmente
del suo cannoniere preferito, strusciandosi vistosamente
ad un Mark rosso acceso, sotto lo sguardo assassino del fratello.
Benji, non riuscendo più a sopportare
quella situazione, decise di intervenire prima che l’impassibilità della Tigre
si facesse benedire, come osava quel lampadario a prendersi gioco così della
sua sorellina, non solo l’aveva trovatocompletamente
nudo con quella ragazzina, adesso si divertiva a prendersi gioco dei sentimenti
della sorellina del mitico portiere...
-Adesso mi sente... basta...mi fa male fare questo, ma è per il bene di
Lusia!-
Deciso e impassibile, raggiunse la sorella,
ancora intenda nello struscio, mentre asciugava il
sudore (freddo) di Mark, e con una strattonata l’attirò tra le sue braccia,
sotto lo sguardo furioso della sorella.
-Ma sei scemo?- gridò la sorella riportando su di loro l’attenzione dei
presenti.
-No, sono tuo fratello!-
-Che scoperta... che diavolo vuoi? Non vedi che ero impegnata nello
svolgere la mia mansione di manager?-
-Cosa?! Tu quello... ma roba da matti, Patty
svolge il lavoro di manager, non tu...-
-Price, lasciala andare!-
tuonò Mark minaccioso, Lusia lo guardò con ammirazione.
-Oh... Mark...
allora ci tieni a me...-
I due si fissarono negli occhi, leggendo
tra le righe le parole mai dette.
-Ehm... Ehm...-
tossì Benji per riportare a se l’attenzione di sua sorella completamente abbagliata
dalla Tigre.
-Lusia... Lusia...
LUSIAAAAAAAAAAAAAAAA!-
-Eh... che vuoi adesso tu...-
-Che voglio, voglio che lasci questo doppio
giochista!- disse Benji stringendo con prepotenza il
braccio di Lusia, che si lasciò sfuggire un grido di dolore, a quel punto Mark
non ci vide più, dopo aver attirato al suo torace la sorella del portiere per
dispetto del fratello la baciò con irruenza dapprima, per poi passare alla
dolcezza.
-Benji, ma Mark sta baciando tua sorella?- domandò Holly ingenuamente. (????????????????????????–.-. NdA_perplessa.)
“Evviva... finalmente... il mio sogno si è
avverato, sto baciando Mark... quando lo amo...”
Ma quel momento di gioia fu interrotto da Benji che
incazzato nero, allontanò la sorella dal cannoniere, la reazione di Lusia non
si fece attendere, lo schiaffeggiò sotto lo sguardo attonito di tutti.
-Come ti sei permesso di irrompere così nella
mia felicità.-
-Lusia, ma tu allora non capisci!- disse Benji massaggiandosi la parte colpita.
-Che cosa, Benji, cosa?- gridò Lusia, ritornando tra le braccia di Mark.
-Ti sta solo usando...-
-Ma che dici...-
-Lo so che quello che ti dirò ti farà male,
ma...-
-Cosa?-
-Questa mattina ho trovato il tuo principe
azzurro, tra le braccia di Marzia... completamente... –
-Completamente...- dissero in coro tutti.
-Nudo!-
Lusia sgranò gli occhi
dalla sorpresa, e stupendo il fratello, si mise a ridere.
-Lusia... hai capito quello che ti ho
detto?-
-Che... ahahahaha... potevi inventarti... ahahahaha... una scusa meno
stupida...- disse Lusia ridendo.
-Non sto scherzando, è la verità... non
potrei mai mentirti!-
Lusia smise di ridere, guardando negli
occhi il fratello, cercando in quello sguardo la nota stonata di quel
concerto...
“Non c’è... sembra sincero... ODDIO!” Lusia cercò di guardare negli occhi Mark, ma non ci riuscì, Mark cercava
di sfuggire.
-Mark... sta mentendo...
non è vero?-
-Avanti Mark, perchè non le rispondi?- domandò Benji, anche se in quel momento si odiava, odiava
far soffrire la sorella.
-Mark... è vero?- domandò
Lusia incominciando a tremare, Mark annui debolmente, Lusia si staccò
immediatamente da lui, sbiancando improvvisamente, scrollando la testa...
-No... non è possibile... non puoi... il
bacio... hai...-
-Lusia...- Mark tentò di parlare, ma la
ragazza lo bloccò.
-No... non dirmi... “Non è come pensi”...
Oddio... il mio primo bacio... l’ho donato alla persona che mi ha spezzato il
cuore è che mi ha tradito con colei che credevo mia
amica nella stanza di mio fratello... Ti ODIO... VI ODIO...- Lusia scappò via,
inseguita dal fratello e da Patty.
“Lusia... io... perchè mi sento così
male... non voglio che mi odi... poiché io ti...”
I ragazzi erano in sala pranzo quando Marzia arrivò in Hotel e mentre
gustavano il loro pranzo
CAPITOLO
10
I ragazzi erano in sala pranzo che stavano gustando il loro pranzo, quando Marzia arrivò in
Hotel...
-Ragazzi... in piedi... non è ora di mangiare...- Disse Marzia.
-Cosa?- Domandarono in coro.
-Si... ragazzi, oggi ho fretta e quindi...
alzatevi!-
-Scusa... se non lo hai notato... stiamo
ancora mangiando...- Disse Benji mentre continuava a
mangiare la sua *paella.
-E allora? Volete vincere il mondiale, vero? Allora... scattare...-
-Ha ragione... su ragazzi...- Disse Holly mentre deglutiva l’ultimo pezzo di carne alla
brace che aveva nel piatto.
-Ok...!-
Dissero tutti i ragazzi.
Tutti i ragazzi si alzarono da tavola e
seguirono Marzia al campo da calcio.
-Allora ragazzi... ma a proposito che fine hanno fatto Patty e Lusia?- Domandò Marzia.
-Certo che ha
proprio una faccia tosta...- Bisbigliò Bruce rivolto a Bob.
-Già... non solo ha
combinato tutto questo ha pure il coraggio di cercarla...- Rispose Bob.
-Bruce... Bob... avete
per caso detto qualcosa?- Domandò Marzia.
-Chi noi... ecco... beh... veramente...-
Cercò di parlare Bob.
-Si! Patty e Lusia... oggi... si... sono...
prese una giornata di libertà!-
-Giusto oggi che mi servivano...
acciderbolina...-
-Quindi cosa dobbiamo
fare?- Domandò Holly.
-Bah... formate 2 squadre da otto... una
formata da Ed, Mark, Danny, Jeson, James, Julian, Johnny... gli altri
dall’altra... con Benji in porta... Benji? Ma dov’è Benji?- Disse Marzia.
-Deve essere rimasto in Hotel a mangiare...-
-Ok... Alan, prendi il posto di Benji... io
vado a chiamarlo...-
-Alan... prendi il posto di Benji... devo
essere sempre la riserva... non ci basta che sono il 3° portiere...- Disse Alan mentre faceva il verso a Marzia. (povero.... NdA_mentre_singhiozza. Non voglio la tua pietà.
NdAlan_mentre_tenta_di_non_piangere.)
-Alan... hai detto qualcosa?- Disse Marzia mentre si avvicinava pericolosamente ad Alan.
-No... no!- Disse mentre indietreggiava.
-Bene!-
Marzia tornò in Hotel dove trovò Benji
comodamente seduto a tavola che si gustava la frutta.
-Allora... tu non vieni?-
Disse la ragazza.
-No... sai io ho ancora fame...- Disse Benji mentre ingoiava un pezzo di mela.
-Non mi importa...
ti ho detto che ho fretta...-
Benji non la ascoltava, anzi mangiava
comodamente.
-Mi ascolti...- Benji non rispondeva -ah
no... vediamo... mangiala...-
-Cosa?- Disse Benji.
-Mangiala...- Ripeté Marzia.
Benji non se lo
face ripetere due volta che mangiò tutto in un boccone la mela restante.
La reazione di Marzia fu immediata, infatti diede uno schiaffo sulla guancia a Benji e dopo
avergli pestato il piede gridò...
-Si... e se non ne vuoi un
altro... SBRIGATIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!-
-Senti... ti ho detto mille volte che non
prendo ordini da te!- Disse Benji mentre si alzava e
si dirigeva davanti a Marzia.
Ora erano vicini.
“Di nuovo questa reazione
e la stessa del campo... oh mio Dio... è così vicino...!” Mentre pensava a questo Marzia era arrossita e aveva abbassato lo
sguardo.
-Stai arrossendo...?! Ti faccio
quest’effetto?-
-Ma che dici... è naturale che arrossisca... mi soffochi standomi così
vicino!- Disse la ragazza mentre lo spingeva indietro. -Senti se non vuoi
proprio ascoltarmi... sono fatti tuoi... allenati da solo se vuoi!-
-Non aspettavo altro che tu mi dicesti
questo!- Rispose Benji.
-Davvero? Allora chiederò a Marshall di non
farti giocare...-
-Cosa? Non puoi farlo...-
-Ah si e chi te lo
dice?-
Benji a quel punto l’afferrò per un braccio
e la sbatté contro un muro. Ora lei era tra il muro e il torace del ragazzo.
Il viso di Benji si avvicinò di più a
quello della ragazza...
“Ancora la stessa sensazione...”
Il viso di Benji esprimeva rabbia assassina da tutti
i pori, naturalmente Marzia non si fece intimorire.
<Che c’è... non
parli più?! Ah ho capito... ti spaventa il fatto di...>
Il viso assassino
di Benji era sempre più vicino al suo...
“Ma cosa fa... non
vorrà... non può...!”
Il bacio interruppe i
suo pensieri.
Benji penetrò con la lingua all'interno delle sue labbra,
esplorando quel luogo in modo sempre più esigente così come Marzia che,
stringendosi a Benji, aderì completamente a quel corpo muscoloso e
virile. Il gesto fece eccitare ancor di più il ragazzo, che non soddisfatto
fece scorrere le sue mani sulla schiena e il sedere della ragazza che
s'inarcava al contatto. Solo il gemito di Marzia riuscì a risvegliare Benji che
capendo cosa stavano per fare, si allontanò da lei senza fiato dirigendosi
nella sua stanza.
"Che
accidenti ho fatto? Ho baciato quella ragazzina.. e
che bacio! Non mi sono mai sentito così.. quando l' ho
baciata mi sembrava di spiccare il volo, quando l' ho lasciata pensavo di
cessare di vivere.. non ho mai provato niente del genere... ma che mi succede?
Io sono Benjiamin Price il SGGK del Mondo... non...
non... non voglio neanche pensarci...!"
“Che cavolo è successo...
(??????
NdA_perplessa.) lui... non posso crederci... lui mi ha baciata... (che
scoperta NdA. Taci! NdMarzia.) ma... come si è permesso... appena lo
prendo... GGGGGGGGG... però... che bacio... ma a che penso... lo odio... non può averlo fatto... e poi perchè?”
*piatto tipico spagnolo...
Fine di questo bellissimo
(EHHHHH!!!!!!!!! NdMia sorella.) capitolo... a me
piace, non solo questo capitolo ma anche tutta la FF.
Ringrazio con tutto cuore chi
ha avuto il piacere/dispiacere di leggere questa immane
schife... ehm... FF... ringrazio tutte le persone che hanno recensito e
continuate a farlo...............
Marzia stava dirigendosi al teatro quando una folata di vento gli
scompigliò i capelli e gli face volare tutti i fogli
che aveva in mano.
-Porca miseria... tutte oggi... prima quel bacio...- dopo un momento
di pausa -... adesso questa folata di vento...-
Mentre raccoglieva tutti i fogli che gli erano caduti un’altra folata
di vento gli face alzare la mini gonna a pieghe che
portava suscitando l’approvazione di alcuni ragazzi che le stavano passando
accanto.
-Che avete voi da guardare... e lei
signora... si facci i c***i suoi...- ringhiò Marzia.
In quel momento se qualcuno osasse parlare, Marzia se li sarebbe mangiati in un sol boccone.
-Accidenti...- disse mentre guardava l’orologio –... sono in ritardo
di 3 minuti...-
Dopo aver raccolto tutti i fogli che gli erano
caduti per terra corse al più non posso per raggiungere il teatro il
prima possibile.
/--------------/
Patty era scesa un attimo in cucina per farsi dare qualcosa da
mangiare per Lusia che evitava di farsi vedere in giro.
-Patty...- Disse una ragazzo piombando alle
spalle della bella Patricia facendola sobbalzare.
-Ah sei tu capitano...- disse cercando di non
mostrare interesse nel dirlo.
-Patty... come sta Lusia?- domandò Holly che,
da quella mattina, come tutti i componendi della squadra, non l’aveva vista.
-Così... si rifiuta di uscire dalla sua camera, non vuole mangiare e
non vuole parlare con il fratello e con nessun altro, nemmeno con me!-
-Cosa? Nemmeno con te?- domandò Holly.
-Si, dice che è anche colpa mia se Marzia e Mark hanno
fatto...-
-Perchè?-
-Perchè Marzia doveva dormire nella mia stanza quella sera...-
-E cosa centri tu adesso?-
-Questo non lo so!-
Patty sospirò.
-Marzia all’ora di pranzo è venuta e ha
chiesto di voi...-
-E cosa gli avete risposto?-
-Che vi siete prese una giornata di libertà...!-
Holly sospirò.
-Adesso e meglio che vada a portare queste cose in camera sua... ci vediamo capitano!-
Così dicendo Patty lasciò Holly e si diresse in camera di Lusia per
portargli da mangiare, almeno che gli
aprisse la porta.
/--------------/
Marzia era arrivata a scuola e si diresse con
passo svelto a teatro ma non vi trovò nessuno...
-Alicia... Alicia!- chiamò Marzia –Se ne andata...
mah peccato...-
Con queste parole Marzia decise di andare nel suo posto preferito: il
viale alberato.
/--------------/
Patty era arrivata davanti alla stanza di Lusia e bussando...
-Lusia... sono io.. Patty... ti ho portato
qualcosa da mangiare!-
Senza ottenere risposta, Patty sentì aprire la porta e quando entrò lo
spettacolo che ebbe davanti gli fece espiazione,
infatti, vi era Lusia sdraiata sul letto girata in un fianco, cose che erano
scaraventate per terra e come se non bastasse, vi era anche la serranda della
finestra abbassata ma ciò nonostante i raggi di sole riuscivano a passare
attraverso le piccole fessure della serranda.
Patty, dopo aver posato il vassoio contenente il cibo, si diresse,
facendo attenzione a non rompere niente che era per terra, verso la finestra e
alzò la serranda.
-Lusia... ti ho postato qualcosa da mangiare...-
disse con dolcezza Patty.
-Grazie...- mugugnò Lusia.
-Ti va di parlare...- non ottenne risposta -...
ok, non fa niente... allora vado...-
Patty stava per andarsene quando Lusia gli afferrò la mano dicendo...
-Non andartene...-
-Ok...-
Patty chiuse la porta della camera e si diresse
con Lusia verso il letto, dove si sederono.
/--------------/
Benji, Paul, Bob, Bruce e Tom erano andati a fare quattro passi in
giro quando Tom disse...
-Benji... questo posto non mi è nuovo!-
-Già... è il primo posto dove abbiamo incontrato quella stupida
ragazzina...-
-Ehm... ehm...- Tossì qualcuno –...stupido ci sarai
tu!-
-Marzia...- Dissero in coro i ragazzi alzando gli occhi.
-In carne e ossa... cosa ci fate qui? Non
dovreste essere agli allenamenti?-
-Si ma Marshall ci ha dato mezza giornata di riposo...-
-Ah capisco...- disse Marzia e dopo essere scesa dall’albero -... adesso vado... vorrei fare quattro chiacchiere con due
vecchie amiche... Lusia e Patty!-
-Possibile che non capisce...- bisbigliò Bruce
rivolto a Paul.
-Cosa devo capire?-
-Ecco... abbiamo scoperto che...-
-Cosa?- Disse incuriosita Marzia.
-Niente... niente...- si intromise Benji.
-No... adesso mi avete incuriosito...- Disse
Marzia guardando negli occhi Benji per poi subito arrossire.
-Ti ho detto che non sono fatti tuoi!- Disse
scorbutico Benji.
-Uhm... uhm... uhm...- mugugnò Marzia rivolta a Benji.
-Hai perso l’uso della parola?-
-Uhm... uhm... uhm...- rispose Marzia.
-Vai al diavolo...!-
-Uhm... uhm... uhm...- rispose Marzia.
-Bah chi ti capisce e bravo!- Disse Benji.
Marzia non lo degnò di uno sguardo anzi fischiettava allegramente il
ritornello di una canzone.
“Possibile che non capisce nulla? Brutto idiota... non ti è passato
minimamente in mente che il tuo...”istintivamente mise un dito sulle sue labbra.
Benji la osservò con area interrogativa...
“Il bacio... mi ero dimenticata del bacio...”
A spezzare quel silenzio fu Paul...
-Marzia... dove stavi andando?-
“... bacio mi potesse turbare ancora...”
-Marzia... sto parlando con te!-
-Ah si Paul... te lo detto... a trovare Lusia
e Patty... sono in albergo vero?-
-No, comunque non credo che... potrebbe fare
piacere a Lusia vederti...-
-Perchè?- domandò ingenuamente Marzia.
-Che domande sono?- si intromise Benji.
-Uhm... uhm... uhm...-
-Hai nuovamente ripers...-
Le immagini del bacio di quella mattina passarono davanti agli occhi del SGGK che si bloccò.
-Le ragazze non sono in Hotel...- disse
semplicemente Benji.
-Uhm... uhm... uhm... ciao Tom, Bruce, Paul e Bob...- disse Marzia
prima di andarsene.
-Benji posso farti una domanda?- Disse Bob
quando ormai Marzia era lontana.
-Si...- “fa che non mi domanda il perchè Marzia non mi parla...”
-Perchè Marzia non ti parla?-
“... come non detto...” –Ecco... non
lo so!-
-Sarà meglio tornare in
Hotel...- disse Tom.
/--------------/
Da quella mattina Mark non era più lo stesso, se lo aveste visto quel oggi durante l’allenamento. Un’altra persona. Si
allenava meccanicamente solo perché conosceva a memoria quello che doveva fare
e in più dopo l’allenamento non si era recato come al
solito al bar dell’Hotel ma aveva deciso di andare subito in camera sua.
“Perchè mi sento così male... se non fosse stato per quel b*******o di
Price ora non sarei in queste condizioni... mi manca... mi manca tutto di
lei... la sua sfacciataggine... i suoi sorrisi... la
sua allegria... rivolta solo a me... vorrei tanto poter tornare indietro ma...”
Mark si sdraiò sul letto a pancia in sotto e, per la seconda volta
nella storia di Holly e Benji, si mise a piangere. (ricordo
la puntata quando Mark giocò per la prima volta nella Juventus ma dopo
un 30 minuti circa il mister decise di sostituirlo e lui si mise a piangere. NdA.)
-Ed... ma hai visto oggi Mark
all’allenamento... un’altra persona... sembrava un robot...-
“No Danny... ero troppo occupato a osservare
il tuo seder... te... oh Danny...” –Si... però fare il doppio giochista non
è da lui...-
“Ed... ti... ricordi il bacio che mi hai dato... ero felicissimo... io
vorrei tanto rifarlo...”
-Danny... devo assolutamente parlarti...-
-Si Ed...-
-Ecco... e da tanto che provo a dirtelo ma tu...-
TOC TOC
“Ma vaffan...”
-SIII!- Disse alterato Ed.
-Sono Yuma... Mark e li da voi?- disse la
voce fuori dalla porta.
-Noooooooo!- gridò Ed.
-Ed... va tutto bene...- disse Yuma.
-Noooooooo... cioè si!- si corresse Ed.
-Ok... allora ci vediamo...- disse Yuma
mentre si allontanava.
Ecco il continuo della
discussione tra Ed e Danny...
-... Mi domandavo... se ti va di
andare al campo...- Disse tutto in un fiato Ed.
“Non c’è l’ho fatta... oh Danny
perchè è così difficile dirti quello che provo?”
-Ok...- rispose Danny un po’
deluso.
“Ed... chissà perchè sentivo che
mi dovevi dire qualcosa di più importante...”
Così i due ragazzi uscirono dalla
camera e si diressero verso il campo.
-Basta... non c’è la faccio più... devo parlare con lei... devo chiarire.
Voglio che lei torni a sorridermi... che torni ad occuparsi di me...-
Così dicento, Mark si alzò dal
letto e, dopo essere uscito dalla sua camera sbattendo la porta, si diresse in
camera di Lusia.
-Basta Lusia... ti prego, non piangere...-
Patty era da circa 25 minuti in
camera di Lusia e cercava di consolarla, infatti era
più di 25 minuti che Lusia piangeva.
-Come ha... hing... ha...
potuto...- ripeteva sempre Lusia mentre piange.
Ad un certo punto un rumore.
Proveniva fuori dalla porta. Qualcuno bussava alla
porta.
-Lusia... Lusia... aprimi sono
io... Mark!-
“Cosa...
Mark...” –Non voglio parlare con hing... con te...-
-Ascoltami... ti prego... fatti
spiegare...- disse Mark mentre continuava a bussare
con violenza la porta.
-No... hing... ti pre... hing...
prego… va via...- disse Lusia piangendo.
-No... prima voglio
parlare con te...- ripeteva Mark.
-N... hing... no... ti prego...-
Patty uscì di corsa dalla camera
e chiuse velocemente la porta dietro alle sue spalle.
-Patty... ci sei anche tu...- disse Mark.
-Mark... ti prego,
va via...-
-Devo assolutamente spiegarle che
non è come pensa...-
-Lo so... sta mattina quando
Marzia è tornata in camera mia mi ha raccontato tutto... che si è dimenticata
di farsi dare la chiave, che per non disturbare è venuta da te a dormire, di
come vi a scoperto Benji...-
-Allora...-
-E’ da un po’ di tempo che provo
a convincerla ma... niente...-
-Appena prendo
Price... giuro che lo ammazzo...- disse Mark sbattendo un pugno contro la
porta.
-Sta calmo...- disse Patty
accarezzando il viso di Mark – Non preoccuparti, si sistemerà tutto.-
-Grazie...- disse con un fil di
voce Mark prima di andarsene.
-Prego... Tigre...-
Così Patty rientro nella stanza
dell’amica e si sedette accanto a quest’ultima che non
accennava a calmarsi.
Intanto Benji, Tom, Bruce, Paul e
Bob erano tornati in Hotel.
Mentre Bruce, Paul e Bob decisero di fermarsi al bar dell’Hotel, Benji e Tom decisero
di fare una passeggiata nel piccola giardinetto dell’Hotel.
-Allora... adesso che siamo solo
puoi spiegarmi lo strano comportamento di Marzia!- Disse
Tom.
-Cosa vuoi che ti dica... non so
il perchè...-
Benji non riuscì a completare la
frase che Tom lo interruppe...
-Non fingere con me... ti conosco
da troppo tempo per non sapere quando dici o meno la
verità!-
-Ok... l’ho
baciata...- disse tutto in un fiato.
-Cosa?-
-Si, l’ho baciata! Ho baciato
Marzia... quella ragazzina...-
-Dove, quanto e perchè!-
-Oh Tom mi stupisco di te... tu
non eri quello che dicevi: “Io non mi impiccio dei
fatti degli altri!”?-
-Si ma stavolta è diverso...
spara!-
-Ok! Dove: nella sala da pranzo
dell’Hotel, quanto: durante il pranzo di ieri, quando lei mi è venuta a cercare
perchè non sono venuto con voi, e perchè...-
-Te ne sei
innamorato!- Continuò per lui Tom.
-Ma che dici...-
disse Benji guardando l’amico.
-Non fingere... almeno con me!-
Benji stava per ribattere ma
guardando un’altra volta l’espressione del suo amico disse:
-Se si
può chiamare amore...-
-Bingo... lo sapevo...-
-Tom... non dirlo a nessuno...
specialmente a...-
-A lei... quest’espressione è già
vecchia... te lo prometto...-
Con queste parole, si diressero
in Hotel e prima di lasciare Benji davanti alla sua camera Tom disse:
-Marzia... non ha dormito con
Mark...-
-Lo so!-
-Cosa? Ma
allora perchè...-
Non fece in tempo ad aggiungere
niente che Benji scomparve.
Tom rientrò in camera sua, quando
sentì il cellulare suonare e rispose...
-Pronto!-
-Hola Tom...-
-Chi sei
scusa?-
-Come chi sono?
Nadja...-
-Ah... ciao... come va?-
-Bien e tu?-
-Uguale... cosa stavi facendo?-
-Niente... ero
in camera mia che ti pensavo!-
-Ah...- Tom divenne subito rosso come Nadja del resto.
-Mi domandavo se ti va di bere
qualcosa con me, esta noches...-
-Questa sera... ok...-
-iQue Lindo!-
-Come scusa?-
-Dicevo: che bello!-
Tom
sorrise -Passo a prenderti a scuola?-
-No... ci vediamo al bar
dell’altra sera!-
-Ok... alle 21:00?-
-Perfetto...-
-Allora ti saluto...-
-Bueostarde, Tom...-
E chiuse
il telefono.
A Marzia suonò il telefonino...
-Pronto!-
-Hola
Mar..-
-Nadja...-
-Como
la stamo spassandos?-
-Bien e tu...-
-Bien... sai sta
sera ho un appuntamento con Tom...-
-Tom...
Tom...-
-Si.. Tom... Tom...-
-Sono
felice per te...-
-Mi domandavo se ti andrebbe di
venire con noi... sai...-
-No, non ci tengo a fare la
candela!-
-Dai... portati i tuoi amici...-
-Vedremo...-
-Dai ti prego...-
-Ok...-
-Grazie... alle 21:00 al bar Eagle!-
E chiuse
il telefono.
-Mi ha incastrata...
sarà meglio che chiami qualcuno...-
E compose
il primo numero...
-No... perchè... grazie...-
Il secondo...
-No... grazie lo stesso...-
Il terzo...
-No... ok...-
E così
via quando arrivò alla 10 telefonata...
-Patty... si sono
io... bien, tu... ti va di venire con me al bar dell’altra sera? No,
perchè?... Lusia cos’ha... non sta bene... ok... sai
chi può venire con me?... Chi... neanche per sogno... non ti prego non passarmelo
non voglio parlare con... oh...-
-Pronto!-
-....-
-Patty,
che scherzo e questo?-
-Dai tu
parla....- Disse Patty.
-Ok... Pronto...-
-...-
-C’è nessuno...-
“Dai tanto
che ti costa... se no starò tutta la sera a fare il palo... ok... uno... due...
e tre... non c’è la faccio!”
-Oh... sto chiudendo...-
-Benji...-
-Oh... chi parla?-
-Sono io!-
-Tu chi!-
-Marzia!-
-Ah e che
vuoi...-
-Da te niente... volevo parlare con Patty...-
-Patty vuole parlare con te...-
-Si, mi ha detto se volevo andare
con lei nel pub dell’altra volta ma non posso. Lei mi ha chiesto a chi altri poteva chiederlo, e io ho pensato che forse tu...- Disse
Patty.
-Ok... ragazzina... accetto!-
“Perché non diceva no!” –Bene...
ci vediamo esta noches al bar dell’altra volta... mettiti d’accordo con Tom...-
-Ok... ci vediamo...-
E chiusero
il telefono.
Hola gente... sono sempre io la vostra Asuki... ecco qui un altro
mio capitolo...
Ed... perchè non ti decidi a rivelare al
povero Danny i tuoi sentimenti?
Oh finalmente Mark ha trovato il coraggio di parlare con Lusia
anche se per ora non hanno chiarito...
Oh-oh il nostro amico Benji è innamorato della nostra Marzia...
bene...
Tom e Nadja usciranno insieme...
e Marzia e Benji anche...
Ringrazio a tutti quelli che hanno letto l’undicesimo capitolo e
cha hanno recensito e anche chi non ha recensito.
Mi scuso in anticipo se troverete alcuni errori grammaticali e
altro, poiché questo chap l’ho scritto di fretta e furia.
Tom e Benji erano arrivati al bar Eagle dove c’erano Marzia e Nadja che
erano sedute al bancone che stavano parlando animatame
Ecco a voi il seguito...
CAPITOLO
13
Tom
e Benji erano arrivati al bar Eagle dove c’erano Marzia e Nadja che erano sedute al bancone che stavano parlando animatamente
sorseggiando una bibita.
-Grazie
per essere venuta, sei un’amica...-
-Per
così poco... ah guarda c’è il tuo Tom...-
-Ma quello non è Benji... che ci fa lui qui? Non mi dire...- disse in tono malizioso Nadja.
-Si,
sono stata costretta ad invitarlo, nessuno voleva uscire. Emma doveva uscire
con il suo ragazzo, Carmen aveva un altro impegno, Marta aveva una riunione di
famiglia e Patty dove vegliare su Lusia perchè non si sente
bene... lui che ha sentito il dialogo via telefono tra me e Patty, è voluto
venire... e poi sempre meglio di fare il palo...-
-Ciao
ragazze...- disse Tom che intanto si era avvicinato insieme a Benji.
-Ciao
Tom... sbruffone!-
-Ragazzina...
noto con piacere che hai ritrovato l’uso della parola...-
-Divertente...
molto divertente...-
-Allora
Tom, ti va di ballare?- disse Nadja.
-Ok!-
Così
i due ragazzi si allontanarono.
Tra
Benji e Marzia s’istauro un silenzio che nessuno dei due aveva intenzione di
rompere. Dopo un bel pezzo...
-Hola!-
disse un ragazzo che si era avvicinato a Marzia.
-Hola!-
disse Marzia con finto interesse.
-¿Como
tellamas?- disse il ragazzo. (per chi non lo sapesse in spagnolo significa...
come ti chiami! Nda.)
-Non
t’importa!-
-Io
me llamos Pablo... Ti va di ballare?- (fate finta che
è in spagnolo! Nda.)
-Scusa...
vedi, lei è già in mia compagnia... quindi Smamma!-
-Come
scusa...?- Disse il ragazzo in spagnolo.
-Niente
ha detto solo che devi S-M-A-M-M-A-R-E!- tradusse
Marzia in spagnolo.
-Ok!
Che caratterino. Hola chica!-
Tra
Marzia e Benji si istaurò di nuovo il silenzio...
-Ma quello non è... si è lui...-
Marzia
si alzò e andò in direzione di un ragazzo abbastanza alto e muscoloso.
-Hola...
Pedro!- disse la ragazza. (per chi non lo avesse
capito è Pedro di Paso Adelante! NdA.)
-Marzia...
che ci fai qui?-
-Sono
in compagnia di Nadja, che si sta dando da fare con quel ragazzo, e con quello!
E tu invece?-
-Niente...
ho trovato il coraggio di invitare Lola ad uscire!-
(Ohhhh finalmente! NdA.)
-Davvero...
finalmente! E ora dov’è?-
-E’
in bagno...-
-Ah...
ok... adesso vado...-
E così Marzia ritornò da Benji.
-Chi
era quel bell’infusto?- Domandò Benji.
-Chi...
a lui, si chiama Pedro... fa parte della scuola che frequento anche io...-
-Ah...
e che voleva da te?-
-Niente,
come penso saprai è educazione salutare le persone... ma se tu sei maleducato
non è colpa mia!-
“Possibile
che non abbiamo un dialogo normale noi due?” Pensò il nostro amico-portiere.
Dopo
un altro po’ di silenzio Marzia disse:
-Senti...
io sto andando a ballare, vieni anche tu?-
-No,
ma grazie lo stesso!-
Marzia
si alzò e si diresse davanti al Dj che con un segno della mano la salutò.
Marzia incominciò a ballare.
La
canzone era HEY BABY dei NO DOUBT.
-Nadja...-
-Si...-
-Lo
sai... mi non mi sono mai trovato bene... ehm con una ragazza... almeno non
bene come mi trovo con te...- disse un po’ imbarazzato
Tom.
-Lo
stesso è per me! Sei molto dolce Tom...-
Benji
fissava Marzia con occhi assassini, infatti, Marzia in poco tempo si ritrovò
accerchiata da tanti ragazzi che ogni scusa era buona per metterle le mani a
dosso e poi se ne uscivano con un
-Scusa...
non l’ho fatto a posta!-
-ADESSO
BASTAAAAAAAAAAAAAA!-
Benji
si alzò e si diresse verso Marzia e dopo averla presa per un braccio la portò fuori dal bar.
-Ma
che ti salta in mente...- gridò Marzia attirando
l’attenzione delle persone che c’erano fuori su di loro.
-Cosa
mi è saltato in mente? A me? Ma
ti sei VISTAAAAAAAAAAAAAAAAA?-
-Perchè
cosa stavo facendo di male...-
-Certo
che se per te farti mettere le mani addosso è un comportamento degno di una
ragazza... allora fai pure...-
-Ok...
io vado dentro...-
Marzia
stava per andarsene ma Benji l’afferrò per un braccio costringendola a farla
girare.
-Ma... ahi mi fai male... lasciami...-
-No...-
Benji
si avvicinò con il volto a quello di Marzia...
“Che
cosa vuole... no... non può farlo...”
Benji
le prese il mento tra il pollice e l’indice mentre si avvicinava di più a
lei...
“...
non glielo permetterò...”
-AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!
QUEST’UOMO MI STA MOLESTANDO... QUALCUNO MI AIUTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII...-
Tutti
i presenti si girarono in direzione della voce che chiedeva aiuto.
Un
signore anziano, che era retto da un bastone, si era avvicinato ai ragazzi
dicendo:
-La
lasci stare... mi ha sentito... la lasci stare!-
l’uomo mentre diceva questo agitava il bastone in aria.
Altri
ragazzi si avvicinarono e così Benji fu costretto a mollare Marzia che intanto
stava piangendo; quest’ultima si allontanò da lui singhiozzando e una donna si
avvicinò a lei e abbracciandola gli sussurrava...
-Non
avere paura... è tutto finito!...-
“Però... non credevo di essere davvero coinvolgente come
attrice... se con il ballo non andrà bene, potrò sempre usufruire della
recitazione... forse ho esagerato... no! Stava per... non oso
nemmeno pensarci! Ma cosa...”
Infatti,
ormai almeno 10 ragazzi più l’anziano signore stavano
accerchiando Benji e qualcuno si stava avvicinando con aria minacciosa...
“...
oh oh... sento puzza di guai...
forse ho esagerato... meglio intervenire...”
-ragazzi...grazie
ma adesso che gli avete fatto paura può bastare...
potete andare...-
-Come
questo la stava violentando e lei ci dice di lasciarlo
andare...- disse l’anziano signore.
-Vi
prego... non voglio violenze... “Anche se una bella lezione gli ci voleva...”vi prego...- disse Marzia
scoppiando a piangere come una fontana.
-Ok...
signorina adesso si calmi...- disse il signore anziano
–Non si permetta più di metterle le mani addosso!-
-Ragazzina...
sei venuta con qualcuno oppure sei sola?- disse un
altro uomo.
-No...
singh... ho un’amica dentro il pub... singh...- rispose
Marzia.
-Ok...
vuole che l’accompagni?-
-No...
singh... no, grazie!-
-Ok...
stia attenda...-
E detto ciò guardò con sguardo dispregiativo Benji che intanto
era rimasto in disparte.
Marzia
era entrata nel pub ed aveva raggiunto Tom e Nadja...
-Marzia...
che fino hai fatto? E dov’è
Benji?- disse Tom.
-Non
so che fine a fatto quello sbruffone... ma che ore sono...- dopo aver guardato
l’orologio –E’ mezzanotte... dobbiamo andare...-
-Ma...- Nadja stava per dire che non c’era nessun problema se
rimanevano un altro po’ ma osservando l’amica preferì tacere.
-E’
vero...-
-Vi
accompagno...-
-Ma... davvero...-
-Non ‘è nessun problema...-
Uscirono
dal pub dove c’era un Benji appoggiato ad un muretto.
-Benji...
vieni accompagniamole... se ne stanno andando...-
Così
tutti e quattro si diressero verso la scuola.
Mentre
Marzia sembrava non aver capito la gravità del gesto che aveva fatto, quindi
chiacchierava allegramente si con Tom e con Nadja,
Benji stava in disparte senza proferire parola.
Arrivarono
davanti la scuola e mentre Marzia, dopo aver salutato Tom, si era diretta a
passo lento verso la scuola e Benji che era in disparte, Tom e Nadja...
-Ciao,
mi sono divertito molto anche stasera...-
-Anche io, molto...-
Tom,
con lo stupore generale, fece una cosa che non si sarebbe mai sognato di fere,
almeno al primo e vero appuntamento. La baciò.
-Oh,
mio Dio...- sussurrò Nadja quando la lasciò. La testa le girava come una
trottola e il respiro le usciva a strappi dalle labbra.
Tom
guardò il suo viso ancora rosso dall’imbarazzo e gli occhi immensi.
-Ci
vediamo...-
E
così Tom, insieme ad uno stupito Benji, si dileguò nel
buio della notte.
Fine... del capitolo intento...
allora cosa dire... lo so che Marzia potrebbe
sembrare antipatica ma servirà ad uno scopo ben preciso.
Ringrazio quelli che hanno recensito e continueranno a farlo e
anche chi non ha intenzione di recensire.
Mark non rispose anzi lo ignorava
deliberatamente.
-Come va?- Mark
non rispose.
-Suppongo bene!-
Mark continuava a non rispondere.
-Bene... non vuoi
parlare... non fa niente...-
A quel punto la pazienza della
Tigre andò a farsi benedire. Mark si alzò e dopo aver preso Benji per il
colletto lo sbatté sul muro.
Mark stava per sfoggiare il suo
destro quando Benji lo bloccò.
-Ehi..
ehi... cosa vuoi fare...-
-Non si vede... ho tanta voglia
di picchiarti!-
-Perchè?- (???????? Ma è scemo o cosa? NdA.) domandò con fare ingenuo.
-Come... PERCHE’.... ma allora vuoi proprio che ti picchi!- Disse Mark
mentre si preparava a sferrare un pugno dritto nella faccia di Benji.
-No... ma voglio capire il
perchè?-
-ALLORA LI VUOI PROPRIO
PRENDEREEEEEEEE...- disse la Tigre mentre ribatteva con
violenza il portiere al muro.
-Ma sei impazzito...- disse Benji
cercando di non dare a vedere che la spinta di Mark
gli aveva provocato un male alla schiena –Calmati!-
-Devo... CALMARMIIIIII?! DEVO CALMARMIIIIII?- ripeté il bomber della nazionale
giapponese.
-Si...-
-Priceeeee... tu vuoi essere
picchiato????-
-No...-
-Allora sta zitto...
altrimenti...- “Ma che sto facendo? No, no... non posso... per Lusia, è solo
per lei...”e così Mark sbatté
Benji per terra e si andò a sedere sul letto, reggendo la testa con le mani,
cercando di calmare quell’istinto omicida che cercava
di uscire da dentro di lui.
-Ora si
può sapere cosa stai facendo...-
Mark lo
guardò con sguardo assassino.
-Ok... basta...
io vado da mia sorella...-
-Fai quello che vuoi...-
E così
Benji uscì dalla sua camera e si diresse verso quella di sua sorella.
Lusia era dentro alla sua camera, cercava in tutti i modi di sopprimere quei
sentimenti, ma non ci riusciva, per quanti sforzi facesse, non c’era verso di
portare via dal cuore l’amore...
Tutto gli ricordava
di lui, non c’erano vie di fuga...
Lei lo amava, e adesso che lui
era lontano, sentiva di amarlo ancora di più, ma poi...
Marzia...
L’immagine di quella stupida spagnola
tra le braccia di Mark, il suo Mark... la odiava... odiava
lei, come non aveva mai odiato nessuno
in vita sua.
Era a causa sua se più persone
adesso stavano soffrendo, era colpa sua se non riusciva a parlare con il
fratello, era troppo l’imbarazzo, era troppa la paura di essere giudicata da
lui...
Non voleva scegliere... non se la
sentiva...eppure... ecco, adesso lo
stesso sentimento si impossessava di lei per lui, per
il sangue del suo sangue... si può amare l’odiato?
Come era
potuto essere così meschino nei suoi confronti? Nei confronti della sua
sorellina.... e tutto per cosa? Per colui
che tanto teme... per colui che gli avrebbe tolto l’unica ragione di
vita?
“Prima poi tutti abbandonano il
nido... fratellino! Deviaccertarlo...
un giorno la tua piccola Lusia volerà tra le braccia di un altro uomo... che
non sia tu... è quel uomo... quel uomo... era e sarà
Mark... per sempre...”
I suoi pensieri furono stravolti dal continuo bussare
alla porta...
-Lusia... sono io Benji...-
-E che vuoi...-
disse lei cercando di non scoppiare in lacrime...
-Voglio solo parlare con te!- la
sua voce era così dolce che per un attimo Lusia fu
tentata di aprire per rifugiarsi tra le sue braccia, ma poi...
...ho trovato il tuo principe azzurro, tra le
braccia di Marzia... completamente...
...nudo...
...Avanti Mark, perchè non le rispondi?...
Cattiveria, arroganza, freddezza...
-Va
via...- disse dando un tono secco alla sua voce.
-No... aprimi...-
-No...- “Non rendermi tutto
più difficile...”
-Non fare i capricci!-
-No...-
-Allora sono costretto a sfondare
la porta... uno due e tr...-
Benji dopo aver preso la rincorsa
stava per sfondare la porta quando...
-Benji ma sei scemo?- Benji si voltò, riconoscendo in quella voce la manager storica,
Patty, che lo guardava con uno sguardo tra lo stupito e l’infuriato.
-Si... decisamente,
tu non sei normale...- diceva lei scuotendo la testa e incrociando le braccia
al petto. –Si può sapere che stai facendo?-
-Sto
cercando di sfondare la porta!- disse semplicemente lui.
-E perché?-
-Lusia non vuole aprirmi... voglio
parlare con lei, ma si rifiuta di aprirmi!-
-Ma e
naturale... ti ricordo che tu le hai infranto il suo sogno d’amore e ora
pretendi che lei ti batta le mani?- disse sarcasticamente lei.
-Io l’ho fatto per il suo be...-
Benji non
potè completare la frase che Lusia uscì dalla sua stanza...
Benji stentava nel riconoscerla, i
suoi bellissimi capelli neri erano lasciati svogliatamente sciolti, i suoi
meravigliosi occhi erano ricoperti da un velo di lacrime accompagnate da delle
striature rosse che le donavano un’aria stanca, Benji si sentì morire... dov’era
finita la raffinatezza della sua sorellina? Dov’erano
finiti quegli occhi sorridenti?
-Lusia...- fu interrotto da lei.
-Cosa? Cosa?
COSA? TU LO AVRESTI FATTO PER IL MIO BENE? MA NON
FARMI RIDERE... A TE NON ANDAVA A GENIO CHE IO AMASSI
MARK LENDERS, POI NON SO IL PERCHE’? LO HAI FATTO PER GELOSIA... EH? LUI NON TI
HA FATTO NIENTE E ADESSO IO STO SOFFRENDO COME NON HO MAI SOFFERTO... IO TI
ODIO PIU’ DI QUANDO NON IMMAGINI... E TU DOVRESTI
ESSERE UN FRATELLO CHE DOVREBBE DARE IL BUON ESEMPIO?-
-Lusia io...-
-ORA E’ TROPPO
TARDI PER CHIEDERMI SCUSA... TI ODIO...-
E detto
ciò si rinchiuse nella sua stanza piangendo.
-Hai visto... te
l’ho detto di lasciarla in pace...- disse Patty sospirando.
-Ma io...
io...- Benji si lasciò scivolare per
terra e si mise a piangere.
Patty tornò a sospirare, si
sedette accanto a lui e cercò di consolarlo.
-Io... mi sento in colpa... non è
vero che... che...- ripeteva Benji.
-Lo so... lo so...-
Patty dopo avergli tolto il
capello, gli diede un bacino sulla fonte
e gli accarezzò la guancia, cercando di consolarlo.
-Non preoccuparti... vedrai, si
sistemerà tutto...- gli sussurrò lei dolcemente mentre
continuava ad accarezzargli la guancia.
-Non credo... mi vergogno così tanto!-
-Perchè...?-
-Il grande SGGK che piange... non
si vede tutti i giorni...- disse Benji mentre
sorrideva amaramente.
-Non preoccuparti... non mi scandalizzo per così poco...- rispose Patty cercando di
farlo sorridere. -Vieni con me...- disse lei
tendendogli la mano,lui accolse l’invitò
e la seguì senza fare opposizioni.
-EH? Ma
quelli non sono... si sono loro...- disse una voce vedendo Patty e Benji mano
nella mano, la voce decise di seguirli... non capitava tutti i giorni di vedere
quei due così in intimità.
-Patty, perchè mi hai portato nella tua stanza?- domandò lui.
-Per violentarti...- rispondeva
lei maliziosamente, a quelle parole lui arrossì violentemente e Patty
rendendosi conto della gaf riprese –Sciocchino...- dandogli un bacino sul naso –l’ho
fatto solo perchè nei corridoi c’era qualcuno che ci stava spiando... non
vorrei che quel qualcuno ti vedesse mentre piangevi... ti ricordo che tu hai
una reputazione da duro da mantenere...-
Lui, colpito da tanta dolcezza,
riprese a piangere, e stupendo Patty l’abbracciò forte, Patty ricambiò, non
sopportava di vedere uno dei suoi amici soffrire così...
-Che cosa?!- diceva la voce
dietro la porta semi aperta –Patty e Benji... Patty e Benji che si abbracciano.... scoop! Come?!- disse la voce sgranando gli occhi... –Questa
la devo raccontare... non resisto...- e ridendo diabolicamente, la voce si
allontanò dalla stanza.
-Schhhh... si risolverà
tutto... adesso sfogati... non vergognarti di piangere... a volte le lacrime
servono a dar un po’ di sfogo, a scrollare di dosso un po’ di dolore...-
-Ragazzi...- disse la fatidica voce
sbattendo la porta della stanza di Cliff e Alan, la prima che gli capitò sotto
gli occhi.
-Cosa c’è
Bruce...- rispose Alan. (E di chi poteva essere
la pettegola voce se non di lui? NdA ^o) )
Bruce notò che, oltre ad Alan e a
Cliff c’erano anche Tom, Holly, I gemelli Derrick, Philip, Julian, Paul e Johnny.
-Non crederete mai a quello che ho
appena visto...- disse Bruce ansimando.
-Un ufo!- scherzò Paul scatenando
l’ilarità del gruppo.
-Ah Ah! Spiritoso...- rispose Bruce fingendosi arrabbiato, ma poi, non resistendo
proseguì
-Ragazzi
ascoltate bene... anzi, aprite bene le orecchie...- disse
rivolgendo lo sguardo su uno in particolare.
-Allora?-
-Parla...-
-Ebbene... stavo girovagando nella
ricerca di me stesso (???? NdA + manager+Marzia+raga
della nazionale... insomma + tutto il mondo... pokemon e puffi compresi) su
suggerimento di Ed, quando ho visto...-
-Siiiiii!- dissero in coro tutti i presenti meno uno, troppo impegnato a
leggere.
-...ho visto Patty e Benji
insieme...- disse Bruce scandendo bene le parole.
-Ah... E allora... cosa c’è di strano?- disse Cliff.
-No, no... non ci siamo capiti...
Patty e Benji!-
-Embé!- disse Paul.
Bruce sospirò, come faceva a non
interessarsi di quella cosa appena detta colui che
stava leggendo con passione? –Dicevo... Patty e
Benji...-
-E allora?- domandarono in coro i gemelli castoro... ehm... Derrick.
-Fatemi continuare... Patty e
Benji... tenetevi forte... si tenevano per mano... e...-
-Eeeeeeeeeeeeeeeeeeee..................-
dissero tutti tranne colui che leggeva con passione il
giornale.
-Lei l’ha condotto in camera
sua...-
-No...-
-Davvero?!-
-Incredibile...-
-E poi...-
-Io li ho seguiti ovviamente, e
li ho trovati mentre... si coccolavano...-
-Nooooooooooooooooooooooo!-
-Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!-
-Impossibbileeeeeeeeeeeeee!-
-Impossibile con due b?-
-Scusa, Imposibileeeeeeeeeeeeeeeee!-
-Ma non si
odiavano?!-
-Si...-
-Oh finalmente... almeno un po’
di felicità...- disse Tom.
Holly, che stava leggendo sino a
quel momento un giornaletto (su... non mi dire che si è svegliato tutto in un
botto... NdTutti.) sul calcio (EhEh cosa stavate pensando... NdA.) udite quelle
parole, volle vedere dal vivo, e uscì di fretta dalla
camera per dirigersi nel posto che aveva detto Bruce.
-Ragazzi credete
che si sia...-
-Ma
NOOOOOO... è impossibile che Holly sia geloso...- dissero in coro i ragazzi
della stanza tranne Tom che, dopo essersi avvicinato a Bruce, gli prese le mani
e disse: -Bruce... amico mio, hai appena lanciato un siluro... le bombe
di Hiroshima e Nakazaki non sono nulla in confronto a te... grazie di
esistere...-
Sconcerto generale.
Holly, non riusciva a crederci,
Patty, la sua Patty mano nella mano col suo migliore amico...
La sua Patty in camera con il suo
migliore amico...
La sua Patty, la ragazza tutto fare, la sua dolce
migliore amica, infermiera, preparatrice di panini... (E basta... NdPatty.) che
coccolava quel burbero di un portiere... no, era impossibile...
Arrivò tutto trafelato davanti
alla porta della ragazza, e senza esitare aprì con delicatezza la porta,
sperando, anzi, pregando che Bruce avesse preso un abbaglio... invece...
Sentì il suo cuore rompersi a
metà dalla scena che vide: Patty sdraiata supina sul suo letto, mentre accarezzava
con delicatezza la testolina del portiere, comodamente appoggiata tra i seni
della ragazza, beatamente addormentato, inoltre
era quasi del tutto sdraiato sul corpo di lei..
“Adesso non puoi lamentarti... potevi pensarci prima... tutti ti avevano avvisato: -Se non
vuoi perderla devi farti avanti- ma tu come uno scemo (meno male che te ne
rendi conto... NdTutti.) non capivi il significato delle parole (eheh poi non
arrabbiarti se ti chiamano capra. NdA.) che ti dicevano... sono uno stupido...
stupido... ma adesso che faccio... no, non posso permetterlo... non posso...”
-Lei è mia... e solo mia...- ringhiò tra i denti, stingendo con forza i pugni, facendo
cadere a terra la prima cosa che gli capitò tra le mani.
A quel punto, Patty alzò lo sguardo in direzione della
porta, “Oh no... che ci fa lui qui...”Patty inevitabilmente si ritrovò ad arrossire,
Holly fraintendendo il rossore, con la rabbia lasciò la stanza, rinchiudendosi
nella sua camera, sbattendo fuori dalla camera un
povero Tom che era appena arrivato e parlava al telefono con Nadja.
-Benji... svegliati...- disse
Patty scuotendo il portiere.
-No... lasciami ancora...
dormire... si sta così bene... chi l’avrebbe detto...
hai dei morbidi cuscini...- disse con la voce impastata dal sonno
accoccolandosi al meglio tra i cuscini di Patty.
-Ti prego... non è il momento di
fare lo scemo...- diceva lei cercando di non scoppiare
in lacrime, ma la voce incrinata, non passò inosservata al portiere, che a
malincuore si staccò dai morbidi cuscini. –Che succede... perchè stai per
piangere?-
-Benji... è adesso? Lui... lui...
è la fine...- disse lei scoppiando in lacrime e coprendosi
il viso con le mani.
-Lui? Lui chi?-
-Holly... non so perchè... ma è
venuto qui... e ci ha visti... ci ha visti
abbracciati...-
-Oh, CAZZO!-
-E’ LA FINE...
LA FINE...-
Stop... ecco la fine del capitolo...
Ammettete che vi è mancata un po’
Marzia... su...
Ma che... NdTutti.
Grazie che soddisfazione... NdMarzia.
Forse voi credete che Lusia sia stata un
po’ dura nei confronti di Benji... invece no... mi è piaciuto, così impara a
farsi i fatti degli altri.
Povero Holly... vi starete chiedendo perchè sia
stata così crudele? Invece no, altro che crudele,
poteva pensarci prima...
Adesso è il momento di ringraziare tutti quelli che hanno recensito
e anche chi ha letto ma ha preferito non recensire... GRAZIEEEEEEEEEEEEEEE....
-Ragazzi... cosa
fate... no, non va bene... BRUCEEEEE... la palla si prende con i piedi non con
la faccia... Holly va e scatta sulla fascia destra... no no, non ci siamo...
BRUCEEEEE e ci torni... quella diavolo di palla si
prende con i piedi... oh mio Dio...Jeson... ti sei fatto male...- disse Marzia
mentre andava incontro a Jeson che era finito con la faccia sul palo poiché il
fratello aveva preso troppa rincorsa e nel momento di lanciarlo per agganciare
la palla con il piede era troppo vicino alla porta... conseguenze: un
bernoccolo in piena fronte.
-Non
preoccupatevi... sto bene... riprendiamo ad allenarci...- disse
mentre si rialzava.
-Ok... allora...
ragaz...-
-Marzia... scusa
se ti interrompo... ma potete venire un attimo nella
sala conferenze dell’Hotel... sono arrivati i tabelloni dei mondiali...- disse
Marshall.
-Ok...-
-Andiamo
ragazzi.- dicevano
tutti.
Mentre gli altri erano avanti, Marshall fermò
Patty...
-Patty... se non
ti spiace va a chiamare Lusia e dille che deve assolutamente venire... lo so
che non sta bene... ma lei è pur sempre una nostra manager e per una bravata di
un ragazzo non può comportarsi così...- disse
chiaramente Marshall.
-Va
bene... ci provo...-
Patty arrivò
davanti alla stanza di Lusia e dopo aver bussato e aver risposto entrò e con
suo grande stupore vide che la camera non era più disordinata e anche lei era
tutt’altra persona: indossava una paio di short corti
rosa pallido, un top a fascia che le copriva il necessario rosa scuro, un paio
di scarpe da ginnastica bianche il tutto completato con due graziose codine che
scendevano lungo le spalle fino ad arrivare all’altezza del seno, che le davano
un aria sbarazzina. Anche gli occhi sembravano aver
cambiato espressione.
-Oh Patty... come
mai qui? Non ci dovrebbero essere gli allenamenti a quest’ora
del mattino?- disse sorridendo.
-Si...
come va... tutto ok?-
-Oh si...-
-Marshall mi ha
pregato di dirti di scendere poiché ci sono i tabelloni dei mondiali...-
-Si, vengo con
te... aspetta che prendo la chiave e scendiamo...-
-Ok...- “Sembra
serena... mi fa piacere... dopo tutto quello che ha
passato... ma comunque non me la conta giusta...”
Patty aveva
ragione, Lusia da fuori sembrava essere la ragazza di sempre, ma dentro di se
non si sentiva affatto tranquilla; l’idea di rivedere tutti e specialmente di
rivedere il suo adorato/odiato fratellino e il suo adorato/odiato Mark non le
piaceva per nulla.
“Non piangerò... non
scapperò...”si ripromise prima di uscire dalla camera e lo avrebbe fatto
poiché, come gli aveva insegnato il suo fratellino, le promesse vanno sempre
mantenute.
Arrivate alla sale
conferenze, gli sguardi e i commenti non si risparmiarono, ma Lusia sembrava
tranquilla.
-Eh? Lei qui... impossibile!-
-No... ho le allucinazioni...-
Dicevano tutti.
Si sedettero una di fianco all’altra e
Marshall potè riferire loro i primi incontri.
-Allora... ragazzi il primo incontro è con La Francia e poi se vinciamo dovremmo sfidare la Spagna...-
Lusia sembrava attenda
al discorso di Marshall che mentre parlava muoveva una bacchetta sul tabellone..
Sembrava... infatti continuava a pensare a Mark... Benji... Marzia...
Si girò in direzione di Mark e notò che la
stava fissando...
“E ora cos’ha da guardare... è così
bello... no, non devo pensare a lui...” Così si girò in direzione di Marshall che
continuava a parlare.
Dopo qualche istante si girò di nuovo verso
Mark...
“Ancora mi fissa... ma cos’ha poi da fissare...
quando termina questa conferenza... non ne posso più...”
“Devo assolutamente incontrarla... devo...
continuamente si gira a fissarmi... mia piccola Lusia...”
-... ed infine sta sera ci sarà una grande
festa dove tutti i componenti delle squadre partecipanti al mondiale vi
parteciperanno... ah le manager sono invitate... è tutto... potete andare...-
Tutti i ragazzi dopo aver salutato si
diressero di nuovo in campo per continuare gli allenamenti.
-Lusiaaaaaa!!!-
urlò qualcuno alle spalle di Lusia.
Quest’ultima si girò e...
“E quella strega che vuole... non vorrà
mica... si sta venendo qui... vuole essere uccisa?...”
Qualche secondo dopo le parole di Patty gli
riaffiorarono nella mende...
Non è vero che è
andata a letto con Mark...
Non è vero... Non è vero... non è andata a letto con Mark...
Credimi... almeno
credi a me...
“Che Patty abbia ragione..
no, è impossibile Benji è stato chiaro... non mi mentirebbe mai...”
-Lusia... come ti senti?-
domandò semplicemente Marzia.
-Non sono affari tuoi!-
disse con tono secco Lusia.
-Come...-
Alcune immagini le riaffiorarono nella
mente:
lei e Mark...
Benji
che li ha scoperti al letto insieme...
-Lusia... non
mi...- disse Marzia incredula.
Lusia voltò i
tacchi e si diresse da Patty e con una scusa si diresse in camera.
Sull’ascensore...
“E’ proprio
impertinente... la odio... come può semplicemente dire
–Lusia... come ti senti...- ? Eh? come può dirlo così
spontaneamente...”
L’ascensore si
aprì e lentamente si diresse in camera sua.
Mentre camminava a
testa bassa pensava a lei... la ragazzina impertinente... la
stupida spagnola che ha messo i bastoni tra le ruote.
Alzò lo sguardo e
si fermò di colpo... Mark era davanti alla sua camera
appoggiato alla porta con un piede poggiato sulla porta e l’altro per
terra.
Anche lui alzò lo sguardo...
-Lusia...-
Ecco la
fine del capitolo... scusate se mi sono
fatta attendere un po’...
Allora
come vi è sembrato questo chap... a me piace...
Adesso
è il momento dei ringraziamenti:
vi ringrazio per aver recensitoooooo e anche chi ha
Patty era nella sua camera e pensava a tutto quello che gli aveva detto
il suo adorato (ormai non più
CAPITOLO 17
La
giornata passo così:
I ragazzi erano
ognuno nelle loro stanze;
Lusia era nella sua stanza che
ripensava agli avvenimenti di quel pomeriggio;
e Patty
era nella sua camera e pensava a tutto quello che gli aveva detto il suo
adorato (ormai non più! NdPatty.) Holly...
“Però lo biasimo... (??????????????????????????????????????..... NdTutti...)
trovarmi a letto con Benji che era oltretutto poggiato sui miei cuscini...
quasi quasi lo perdono...
Senti...
non voglio assolutamente parlare con te... capito?!
...... un attimo... perchè tutta
questa gelosia e interesse... non sarà mica...
noooooooo... impossibile.... Però il suo comportamento mi porta a pensarlo...”
Qualcuno bussò alla porta...
“Chi sarà mai... non sarà mica...
oh mio Dio... devo sistemarmi...”
-Un attimo....-
disse Patty.
Così Patty si diresse velocemente
in bagno e dopo essersi lavata la faccia e essersi
legata i capelli andò ad aprire e si trovò davanti a...
-Ciao! ah...
sei tu Marzia...- (a chi stavate pensando... NdA)
-Che accoglienza Patty... stavi forse aspettando qualcuno?- domandò Marzia che era
fuori.
-Si... cioè
no...-
-Racconta...-
-Ok... entra...-
Dopo essere entrate, Patty fece
accomodare Marzia sul letto e si sedette di fronte a lei.
-Allora... da dove inizio... lo sai io stavo...-
Dopo aver raccontato la storia...
-Cosa???? Non può
essere stato così cattivo!- disse Marzia.
-Invece è
così...- disse Patty abbassando lo sguardo.
-E tu
cosa hai fatto?-
-Bhe... sono scappata in
lacrime...-
-Ma sei scema... dovevi essere
più combattiva... dovevi dirgli cose del tipo “A te che importa se io e Benji
stavamo insieme...”... no, invece sei scappata...-
-Lasciamo perdere... perchè sei venuta qui? Dovevi dirmi qualcosa?-
-Si... per stasera alla festa...-
-Non credo che verrò alla festa?-
-Cosaaaaa? ma
sei scema...-
-No... non credo di poter reggere
un confronto con lui...-
-Invece
tu verrai...-
-Cosa?-
-Si... te lo ordino...-
-Non puoi farlo....-
-Invece si
che posso...-
-ma...-
-Vuoi farti vedere giù da lui?-
-No...-
-Vuoi fargli capire che le parole
che ti ha detto ti hanno fatto male?-
-No...-
-Allora... andiamo...-
-Mi hai convinto...-
-Così si fa!-
disse dandogli un colpetto sulla schiena facendola barcollare in avanti...
-Puoi
essere più delicata...- disse Patty ricomponendosi.
-Scusa...- Dopo una risata da
parte delle due Marzia riprese -Allora avevo pensato
se...-
-Se...-
-Potevi prestarmi uno dei tuoi
vestiti... l’altro giorno li ho visti... e così...-
-Ok... che ore sono?-
-Le 19.00...-
-Sarà meglio prepararci...-
Mentre si
preparavano...
-Allora sai se Lusia verrà alla
festa...- disse Marzia.
-Non credo...-
-A proposito... oggi è stata così strana nei miei confronti...- disse Marzia.
-Ecco... lo so che non dovrei
dirtelo... ma, a questo punto devo per forza farlo... ti ricordi quando mi hai
detto che tu e Mark avevate dormito insieme...-
-Si... ma ricordati senza esserci
nemmeno sfiorati...-
-... questo lo so... comunque...
e vi ha scoperti Benji...-
-Eh... e fino a qui lo so...-
-Poi il pomeriggio Lusia come al solito si stava strusciando con Mark e Benji non potendo
più sopportare il comportamento della sorella... ha rivelato a Lusia di voi due
insieme...-
-ma come ha potuto... io... io...
io... LO AMMAZZOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ecco perchè questo pomeriggio non mi ha neanche rivolto la parola....-
-Si... e anche perchè non è
venuta agli allenamenti in questi giorni... adesso si rifiuta di parlare con
Mark e con Benji...-
-Ecco... devo
fare assolutamente qualcosa...- disse a bassa voce marzia.
-Cosa? Hai detto qualcosa?-
-No... no...- E così continuarono
a prepararsi.
Nella stanza numero 257...
-Uffa
Tom... c’e la smetti di fare avanti e indietro per
tutta la stanza... e da più di 1 ora... mi fai venire il voltastomaco...- disse
Holly che era sdraiato sul suo letto.
-Non so cosa fare... io l’altra
volta l’ho baciata...
-ma chi hai
baciato...-
-Nadja... lei... ieri quando sei
entrato nella stanza e mi hai sbattuto fuori io stavo
cercando di chiamarla... ma non rispondeva...-
-E allora?-
-Come E ALLORA?-
-Chiamala... se non la chiami non
saprai mai se se l’è presa o meno per quel bacio...-
-Forse hai ragione... ma dimmi...
tu piuttosto...-
-Si?-
-Dimmi cosa c’è che ti preoccupa?-
-Va bene... è inutile tenermi
tutto dentro... allora... io ho trovato...-
Dopo aver raccontato tutto a
Tom...
-E allora... questo non è una
ragione per poterla trattare male...-
-Si invece... se lei si è messa
con Benji almeno poteva essere gentile nel dirmelo...-
-Si come no... scusa ti ricordo
che lei non è la tua donna... e non lo è stata in passato!-
-Si... ma... Tom
tu lo sai che io...-
-Si, lo so...-
-E per questo
mi ha spezzato il cuore...-
-Non preoccuparti... si sistemerà
tutto... adesso chiamo Nadja...-
Così Tom prese il telefonino e
compose il numero di Nadja...
-Hola?-
-Nad-Nadja...-
-To-Tom....-
-Come va?-
-Bene e tu...-
-Non c’e male... mi chiedevo se
ti andrebbe di... ecco... di...- Tom era
imbarazzatissimo come Nadja nel resto.
-Si?-
-Di accompagnarmi ad una festa
sta sera che si celebrerà qui in Hotel... dove ci sono tutti i partecipanti al
mondiale...- Tom chiuse gli occhi per paura di una
risposta negativa.
-Perchè no...-
-Come...-
-Perchè no!-
-Fantastico...-
-Allora ci vediamo li per...-
-Le 20.30 va
benissimo...-
-Ok...-
Così riagganciarono e Tom si
preparò per andare alla festa.
ECCO LA
FINE DEL CAPITOLO...
STO
PUBBLICANDO VELOCEMENTE QUESTI CAPITOLI PERCHE’... BEH IN QUESTO PERIODO MI
SENTO CON TANTA ISPIRAZIONE E PRIMA CHE MI DIMENTICO TUTTO QUELLO CHE PENSO
DECIDO DI SCRIVERE...
GRAZIE
PER TUTTI QUELLI CHE RECENSISCONO... MI RENDETE COSI’ FELICE...
Lusia
era ferma che cercava di capire cosa volesse quel suo amato/odiato Mark da lei.
“E adesso che vuole? Allora Lusia fai finta di non averlo
visto... certo che intelligenza... è davanti alla porta della mia camera... e
adesso che fa?”
Mark
si era avvicinato a Lusia ed ora erano uno di fronte
altr’altro.
Il
cuore della ragazza batteva a 1000...
“Cuore
e calmati... che sarà mai... e chi sarà mai? Certo è Mark... il mio Mark... che
è andato a letto con Marzia...”
Senza
neanche degnarlo di uno sguardo, gli passò accanto e dopo averlo sorpassato si
diresse velocemente verso la porta della sua stanza.
Dopo aver preso le chiavi della sua stanza, la aprì e
entrò.
Lusia
stava per chiudere la porta quando sentì qualcuno fermarla... era Mark che con
la mano aveva impedito che la porta si chiudesse.
-Lasciami... in pace...- riuscì a dire Lusia.
-No...
devi ascoltarmi...-
Mark
con un gesto veloce entrò in camera chiudendo la porta alle sue spalle.
-Non...
ho voglia di ascoltarti...-
-Ti
prego Lusia... ascoltami...-
Non
aveva pregato nessuno di fare qualcosa... si stava umiliando e lei non lo
capiva.
-Adesso
lasciami in pace... esci da questa stanza... ti
prego...- gli scappò detto.
“Come
diavolo mi è saltato in mente di dirgli TI PREGO?”
Mark
non accenna a muoversi.
-Fai
quello che vuoi...-
Lusia
stava per chiudersi in bagno quando Mark, con una presa salda, la prese per un
braccio e la bloccò. Non riusciva a muoversi.
-Lasciami...
LASCIAMIIIII!-
-Ascoltami...-
Mark
stava stringendo di più la presa.
-Lasciami...
mi fai male...- Disse Luisa.
-Scusa
non volevo...- Disse il ragazzo dispiaciuto e
lasciandola.
La
ragazza stava per chiudersi in bagno quando Mark le prese di nuovo
il braccio.
-Lasciami...-
-No!-
-Lasciami...-
-No...-
La
ragazza, con la mente annebbiata, realizzò di esser stata sbattuta contro il
muro. Sentì il corpo caldo e teso di lui premere prepotentemente contro il suo.
-Adesso
come la metti... adesso ascoltami... io non sono...- dopo un attimo di pausa -... io non sono andato a letto con Marzia...-
-Si
come no... se tu non sei andato a letto con lei... io mi chiamo Cleopatra...-
-Perchè
non vuoi capire...-
Mark
strinse di più il suo corpo virile contro quello esile
di Lusia.
-Ti
prego ascoltami... il bacio... il bacio che ti ha dato l’altra volta in
campo... beh... il bacio era vero...-
-Perchè
vuoi fingere... lo sanno tutti che lo hai fatto solo
perchè volevi fare un dispetto a mio fratello...-
-Davvero?-
Mark
si avvicinò a lei. Mille emozioni contrastanti esplosero nella loro mente
quando le labbra coprirono anche l’ultimo spazio che li separava.
“Dai
Lusia... lui vuole fare il doppio giochista... dagli un calcio sui suoi
gioiellini di famiglia e buttalo fuori con uno spintone...”
Senza
rendersene conto, come se il cervello avesse smesso di dare ordini al corpo,
lei chiuse gli occhi e permise alla lingua di lui di
introdursi con dolcezza nella sua bocca, non opponendo la benché minima
resistenza. Dopo qualche istante lui si distaccò mentre Lusia era con gli occhi
ancora chiusi.
-Ti
ho convinto...-
-Sei...
sei...- disse con una punta di rabbia -... un... un... uno stupidooooo...
chi ti ha dato il permesso di farlo... va da lei... va dalla tua spagnola...-
E
con una spinta lo buttò fuori dalla stanza e chiuse
con potenza la porta per poi scivolare con le spalle alla porta per terra
piangendo.
Gli
allenamenti erano finiti e i ragazzi, tranne Benji, si diressero
nello spogliatoio a farsi la doccia.
-Ragazzi...
avete visto oggi Lusia...- disse Bruce.
-Si...
avete per caso visto Mark? Dopo la conferenza si è
volatilizzato...- disse Danny.
-Forse
non ti è venuto in mente che sia andato da Luisa...?-
-Già...-
-Ragazzi...
io sto andando in camera...- disse Holly prendendo
l’asciugamano e uscendo dagli spogliatoi.
-Avete
visto oggi Holly?-
-Un’altra
persona... Tom sai per caso qualcosa?- disse Paul.
-No...
io non so niente...- rispose mentre si sciacquava
sotto la doccia.
-Bha
chi li capisce è bravo...- intervenne sconsolato
Bruce.
Intanto
Holly stava percorrendo il piccolo percorso all’aperto che collegava l’Hotel al
campo quando vide una figura esile appoggiata sul muro dell’estremità del
percorso.
La
figura alzò lo sguardo e appena riconobbe Holly si allontanò dal muro e si posizionò davanti a lui.
-Capitano...-
-Patty...-
Holly
aveva assunto un tono talmente distaccato che face molto male a Patty, poiché non
aveva mai assunto quel tono con lei.
-Devo parlarti...- disse lei.
Holly
non rispose ma proseguì la strada che stava facendo qualche
istante prima.
-Aspetta... capitano...- disse lei inseguendolo.
-Senti... non voglio assolutamente parlare con te... capito?!-
disse lui continuando a camminare.
Il
tono duro di quelle parole sorpresero non poco Patty
che si fermò e dopo averlo guardato un’ultima scappò nella direzione che stava
facendo Holly che appena la vide voleva correrle dietro ma si fermò prima di
farlo...
FINEEEEEE...
del capitolo...
Eccomi
qui... stavolta ho recensito subito per non farvi preoccupare (mi riferisco a nika, grazie per esserti preoccupata...)
Ringrazio
tutti quelli che hanno recensito e continueranno a farlo (mi fa piacere che la
mia storia vi piaccia...) ... e chi non ha recensito ma ha letto lo stesso.
-Holly... sei
sicuro di non voler venire alla festa...?- domandò Tom
mentre stava uscendo dalla stanza.
-Si... starò
qui... almeno non mi subirò la scena di Benji e Patty assieme...-
-Ma quando sei cretino...
se tu non vieni, starai al loro gioco...-
-Non mi convinci
tanto... vai che c’è Nadja che ti aspetta...-
-Sicuro?-
-Si... si...-
-Ok...-
Così Tom uscì
dalla camera e si diresse alla hall dove si doveva
incontrarsi con Nadja.
-Patty possiamo
andare...-
-Io... non uscirò
da qua dentro conciata così...-
-Perchè? Stai così
bene... ti ricordo che stai andando ad una festa...-
-Ehhhhhhhh!-
-Dai.. sembri una diva di Hollywood...-
-Si... una diva porno star di Hollywood...-
-ma
che sei esagerata...-
-Si come no... se
tu questo vestito me lo chiami vestito...-
-Perchè... è un
bellissimo vestito può essere un po’ corto ma... niente di più...-
-Un po’... un
po’... se mi si vede il sedere...-
-ma non è vero... arriva un po’ sopra le
ginocchia e ti si vede il sedere...?! e poi ti ricordo
che questo vestito era tra i tuoi...-
-Infatti... non so come ci sia finito... anzi, un
idea c’è l’avrei... infatti quando arrivo a casa io ammazzo mia madre... e poi
questo colore non mi piace...-
-Invece è
bellissimo... quel verde acqua ti sta benissimo...-
-Fatto sta che...-
-Andiamo...-
Così Marzia, dopo
aver preso per un braccio Patty, la portò fuori dove incontrarono...
-Ciao... come siete belle...- disse Bruce.
-Grazie...-
dissero in coro le ragazze.
-Benji... Benji...
e tu cosa ne pensi...- disse Bruce mentre sventolava
una mano davanti al volto di Benji.
Infatti vi era un Benji, che vedendo Marzia, cadde
completamente sotto shock; poiché Marzia indossava un vestitino dalle
bratelline strettissime e dalla scollatura a V che gli arrivava sopra le
ginocchia da cui partivano dei strascichi che arrivavano ai piedi, di colore
celeste con delle sfumature bianche e blu. I suoi capelli ricci e rossi erano
lasciati sciolti. Per l’occasione si era tolta gli occhiali e si era truccata
lievemente gli occhi con un ombretto celeste.
-Benji o Benji...
ci sei...? c’è la fai...? sei connesso...?- Disse Bruce.
-Eh?- disse Benji
mentre si risvegliava dallo stato di shock.
-Ti ho detto...
cosa ne pensi....-
-Ma di che?-
-Lascia perdere...
Marzia...-
“Oh mio Dio...
fa che non me lo chieda...!”
Pensò Marzia.
-... posso avere
l’onore di scortare una bella ragazza come te alla festa...-
“Come non detto...
mi fa un po’ pena... non posso mica dirgli di no... piccolo... che faccino...”
–Con piacere...- “Quale piacere e piacere...”
Così Bruce gli
tese la mano e Marzia si vide costretta ad accettare.
-Vogliamo
andare?- Domandò Benji
imitando il gesto impacciato di Bruce, facendo ridere la ragazza. .
-Con piacere...-
disse Patty.
In quel istante (senza neanche farlo apposta! NdA.) Holly uscì
dalla camera poiché udì delle voci a lui familiari.
“Ma quella non
è Patty... si è lei... ed è in compagnia di Benji... manonella mano... però... è così bella...
quel vestito verde acqua che gli arriva sopra le ginocchia le sta d’incanto...
le sue gambe, perfette... bellissime... poi i suoi meravigliosi capelli come la
pece legati in un elaborato chignon... sembra un angelo... che sta con Benji...”
Così rassegnato
rientrò in camera sua sbattendo forte la porta e coricandosi sul letto.
Mark era nella sua
camera che ascoltava il CD delle canzoni di Tiziano Ferro
precisamente IL CONFINE.
Sai cosa
c'è?
Ci sei te
Da un po'
in qua No non capisco ora te lo confesso
E' assurdo sai?
Ti cerco mentre
Duemila "te"
Mi girano intorno mi parlano e io
Non li sento
O forse sono sordo
Li guardo
E forse non li vedo
Sarei fortunato ad averti qui
Ma non posso piangerti
All'infinito
Morire qui per te....
“Perchè il tuo
nome continua a tormentarmi in questo modo... 100... 111... 10000...
2000 te... che continuano a girare nella mia testa...”
Intanto Lusia (Si
stava tagliando le vene... Ndsore di Asuki.) ascoltava
(che coincidenza... NdA.) il confine di Tzn Ferro... (Lusia... vuoi un
taglierino... Ndsore di Asuki.)
Io lo so
Come sei
Mi fai male
Prima ferisci e scappi
Poi torni di nuovo
Tu forse
ti diverti
Io invece poco
Ma in fondo a te ci credo
E se riuscissi a trattare me
Come poi tratti l'idea di me
Io voglio rispetto
E' un mio diritto
Il confine
tra i miei sentimenti è così sottile
Che non riesco più a ragionare
E non capisco se
Ti odio o sono innamorato di te
Il confine tra i miei sentimenti è così sottile
Che tu riesci ad uscire e a entrare
E non capisco se
Ti odio o sono innamorato di te
“Come sono vere
le parole di questa canzone cantata da questo cantante italiano... (Ou... ‘so Tiziano Ferro... no
questo... Asuki diglielo tu... che poi ‘annamo a Sanremo... per fare un
duetto... NdTzn... certo Iano Ferro... NdA.)... non riesco a capire se ti odio
o ti amo... il confine dei miei sentimenti è cos’ sottile...”
Fare e disfare
E' il tuo mestiere
Ed io che osservo senza reagire
Prima...rapito, legato e torturato
Poi...fuggito, confuso tu mi hai ri-illuso
“Già... tu hai
torturato il mio cuore ma non solo... anche la mia anima e il mio corpo...
resteranno legati e rapiti dal tuo nome...”
Mentre quei due si
tagliavano le vene (con il mio taglierino... Ndsore di Asuki.),
nella sale dove si stava svolgendo la festa, i ragazzi della nazionale
giapponese erano in attesa dei componendi delle altre squadre che avrebbero
partecipato al mondiale.
Dopo un po’ di
tempo, dopo che tutti i componendi delle varie squadre erano in sala, Marzia
vide una figura a lei familiare, così si avvicinò a lui...
-Louis...-
-Si,
ma tu chi sei?-
-Come chi sono... sono Marzia...-
-Nooooo...
impossibile... sei così cambiata...-
-In meglio spero!-
-Come no...-
-Che
fine ha fatto Pierre...-
-Guarda, è li...
che sta facendo il suo ingresso trionfale...- disse
Louis indicando un Pierre sul cavallo bianco.
-No...
impossibile... sembra Lady Oscar...-
-AhAh.... PIERREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.... VIENI GUARDA CHI
C’E’....- gridò Louis.
Pierre entrò
dentro la sala con il suo cavallo (????????????????????
NdA.) e dopo essere sceso da quest’ultimo lo consegnò ad un inserviente...
-Me lo tratti come
si deve... ah, non si dimentichi che alle 23.00 deve dargli la sua cena.... una carota può bastare, sa lui è in dieta...- dopo che
l’inserviente si allontanò... –Louis... chi è questa splendida e divina
fanciulla...?-
-Lei è Marzia...
anche io non l’avevo riconosciuta...-
-Nooooo...
impossibile... sei cambiata molto dall’ultima volta...-
-Spero in meglio...-
-Ammazza, certo
che in meglio...-
-Adesso devo andare... ci vediamo dopo...- disse Marzia dando una
pacca sul sedere di Louis.
-Marzia
aspetta...- Così Louis si avvicinò a Marzia e gli
ritornò la pacca sul sedere.
-Come ai vecchi
tempi...-
Marzia sorrise e
si allontanò.
Intanto Benji aveva seguito ogni piccolo particolare della conversazione tra i
tre, indento tra Marzia, Louis e Pierre, anche la pacca sul sedere.
Marzia si era
avvicinata al bancone dove si prendevano i paunch quando...
-Signorina... posso avere l’onore di berlo con lei...-
-Karl...-
-Ci conosciamo...-
-Non mi riconosci
vero?-
-No.-
-Sono Marzia...-
-Marzia? Marzia
Rodriguez...-
-Si... sono io...-
-Ma sei cambiata
molto dall’ultima volta che ti ho visto... sei come dire...-
-Diversa...-
-No... sei
bellissima...-
-Grazie...-
-Allora...
cosa ci fai in questa festa?-
-Ecco... sono la
manager della nazionale giapponese...-
-Ma tu non sei spagnola...?-
-Si... ma mi hanno
chiamato per partecipare come manager e io ho accettato...-
-Ah...-
-Adesso vado... ci
vediamo...- disse e prima di andarsene diede un bacio
sulla guancia.
Si allontanò da
Karl e andò a fare compagnia a Patty.
-Ti stai divertendo...?- domandò Marzia.
-Mah... insomma...
lui non c’è... e io mi sto annoiando... ti ho visto parlare con Schneider, Le Blanc e Napoleon.-
-Si, li ho
conosciuti nei miei innumerevoli viaggi con mio padre...-
-Ah...-
-Che
ore sono?-
-Saranno più o
meno le 21.00...-
-Grazie...- e poi
pensò...
“Adesso si attua
il piano di riconciliazione tra Holly e Patty...”
Ciauuuuuuuuuuu.... come va la spassate...
allora... la canzone di Tiziano Ferro, cioè Il Confine, la troverete nell’album
ROSSO RELATIVO... vi consiglio di ascoltarlo.
“Adesso si attua il piano di riconciliazione tra Holly e Patty
CAPITOLO 19
“Adesso
si attua il piano di riconciliazione tra Holly e Patty...”
-Oh
mio Dio...- disse Marzia preoccupata. (non dimentichiamoci che recita... NdA.)
-Cosa
è successo?- Domandò Patty girandosi di scatto verso
Marzia.
-Oh
beh... lo so che mi ucciderai... ma... ho dimenticato la lavatrice accesa...-
-oh
beh... non fa niente...-
-Sicuro?-
-Si,
non preoccuparti...-
-Mano
male... allora vado a spegnerla...- disse Marzia
mentre si avviava fuori dall’Hotel.
-Aspetta, ti faccio compagnia...- disse Patty inseguendola.
-Grazie...-
“Bene... ha abboccato...”
Erano
arrivate davanti allo sgabuzzino dove c’erano le lavatrici...
-Prego... prima le signore...- disse Marzia.
-Perchè...
tu che sei...?- disse Patty sorridendo.
-Beh...
si dice sempre così...- disse Marzia sorridendo.
-Ah...
allora, grazie...- disse Patty entrando per prima nello sgabuzzino che fu
subito chiuso da Marzia a chiave.
-Ma cosa? Marzia... apri subitoooooo...-
-Oh
Dio... lo sgabuzzino si è chiuso da solo...-
-E apri no... c’è la chiave appesa...-
-Ehm...
mi dispiace Patty è caduta e non riesco a trovarla... vado a cercare aiuto...-
Marzia
dopo una risata diabolica entrò di nuovo in Hotel e diresse i suoi passi verso
Tom che stava parlando con Nadja.
-Tom...
ha abboccato, sei un genio...-
-Grazie...
modestamente...-
-Adesso
tocca a te... va da Holly...-
Tom
dopo aver sorriso alle due ragazze, si diresse nella sua stanza dove vi trovò
un Holly coricato sul suo letto mentre leggeva un giornale sportivo. (che novità... ^__^ NdA.)
-Allora
Tom... che ci fai qui?- disse Holly non distogliendo
gli occhi dal giornale.
-Niente...
vedi... mi annoiavo!-
-Non
credo proprio visto che sei in compagnia di Nadja...
cos’è successo?- disse Holly sedendosi sul letto.
-Niente...
ti ricordi quando ti ho detto che l’ho baciata... ci ho riprovato e... e lei si è arrabbiata e se ne andata...-
-Ah...
le donne sono tutte uguali...-
-Già...
Holly ti va di fare quattro passaggi al campo...-
-Perchè
no...-
“Ha
abboccato... però non credevo di essere così convincente... se con il calcio
non andrà bene potrei passare alla recitazione...”
Così
si alzarono e si diressero verso il campo.
Arrivati
davanti allo sgabuzzino dei palloni...
-Ma
chi l’ha chiuso... credevo che si lasciasse aperto...-
disse Holly sbattendo un pugno nella porta dello sgabuzzino.
-Holly...
se non mi sbaglio ci dovrebbe essere un pallone nello sgabuzzino delle
lavatrici...-
-E
chi c’è la portato li?-
-Ah...
non lo so... tentare non nuoce...-
-Già...
ma non dovrebbe essere chiuso...-
-Boh...-
-Va
bene... Tom, aspettami qui che vado a vedere...-
Così
Holly si diresse verso lo sgabuzzino delle lavatrici e...
-Tom...
che fortuna, ci sono le chiavi!-
-Già...-
Così
Holly con gesto veloce girò la chiave, mentre Tom gli si metteva di dietro senza
fare rumore, e appena aprì lo sgabuzzino Tom lo spinse dentro chiudendo a
chiave la porta.
-Toooooom... ma che scherzo è questo...-
-Capitano?-
disse una voce dietro Holly.
-Patty?
TOOOOOOOM APRI SUBITOOOOOO...- gridò Holly sbattendo
tanti pugni sulla porta.
-No,
finché non chiarirete non uscirete da lì...-
-Bravo
Tom... apposto di fare calcio potresti iscriverti
nella mia scuola ti prenderebbero di sicuro, visto le tue abilità nascoste da
attore...- disse una voce alle spalle di Tom.
-Oh
Marzia... grazie... infatti pensavo che se con il
calcio non andrà bene potrei passare alla recitazione...-
-Marzia...
non mi dire che c’è il tuo zampino...- disse Patty.
-Ehm...
Si...-
-Ma io...-
-Tu
cosa...? Tom, andiamo...-
-Nooooo...
Tom se te ne vai a non apri chiederò a Marshall di non farti giocare...-
-Non
mi importa... correrò il risciò...-
Così
Tom e Marzia lasciarono Holly e Patty nello sgabuzzino.
Entrarono
in Hotel e...
-Adesso
devo darmi da fare con quella testa dura di Lusia...- disse
Marzia.
-Già,
sei sicura di non voler aiuto?-
-No
Tom... devo farcela da sola... grazie lo stesso...- Disse
Marzia avviandosi verso Mark che era in un angolo insieme a Danny e Ed.
-Mark...
potresti venire con me? dovrei parlarti. - disse
Marzia sbucando alle spalle dei tre.
-Cosa
vuoi...? Hai già comminato
danno...- rispose burbera la Tigre.
-Uhm...
tu vieni... poi vedrai...- disse Marzia prendendo Mark
per mano e portandolo via con se.
-Dove
mi stai portando?- domandò il cannoniere.
-Lo
vedrai...- rispose Marzia.
Arrivati
davanti alla camera di Patty...
-Tu
aspetta qui dentro...- disse Marzia chiudendo la porta
della camera ma non a chiave
-Non
uscire di qui... mi raccomando... e... fidati...- poi si diresse verso la
camera di Lusia e bussò.
-Lusia...
sono Marzia...- disse agitatamente.
-Che vuoi da me?-
-Presto...
vieni con me... Mark...- continuò agitatamente.
-Mark
cosa?- disse Lusia uscendo dalla sua camera.
-Mark...
non si è sentito bene alla festa...-
-Cosa?
E cos’ha?-
-Non
lo sappiamo....-
-Adesso dov’è?-
-E’
in camera di Patty...-
-Presto
andiamo...-
“Sapevo
che ancora ci tiene... bene.” Pensò Marzia sorridendo sotto i baffi.
Arrivata
davanti alla camera di Patty, Lusia spalanco la porta e vi trovò
un Mark in piedi.
-Ma
che scherzo è questo?- disse Lusia.
-Adesso
chiarite...- disse Marzia prima di chiudere la porta a chiave, e prima di
andarsene disse...
-Sopra
la scrivania c’è una lettera... Lusia leggila...-
Lusia
si avvicinò alla scrivania dove vi trovò la lettera e dopo averla presa la aprì
“delicatamente”...
Intanto
nello sgabuzzino delle lavatrici...
“E adesso? Uffa... me la pagherà Marzia prima
o poi... però che situazione... io quasi mezza-nuda (Ehi... non
esageriamo.... NdA.) e lui in pantaloncini e canottiera... e che canottiera...
se quella me la chiamate canottiera... è soltanto uno straccio... non credevo
che Holly usasse canottiere di questo genere... ma che penso... impossibile, a
parte che non ci parliamo e poi sarebbe un sogno... io tra le braccia di Holly
tutto nudo... impossibile...”
“Tooooooooooooooooooooooom
(No... anche nel pensiero gridano? NdA.) io... io... io ti faccio il cu... goaaaaaaaaaaaaaaaaaal (???????????????? Ndsore
Asuki.) io... e adesso... che situazione
imbarazzante... lei con un vestitino e che vestitino... è quasi mezza-nuda (Ri
Ehi non esageriamo... NdA.) wow... che gambe... che
fianchi... che cu... sorvoliamo... io... quasi, quasi... ehm... non è da me
pensare queste cose...”
-Capitano...-
disse Patty.
-Che
vuoi...- disse scorbuticamente Holly.
Dopo
un attimo di silenzio Patty scoppiò...
-CHI
SEI TU CHE TI PERMETTI DI PARLARMI CON QUESTO TONO... EH? IO SONO STATA SEMPRE
AL TUO FIANCO... UNA BRAVA MANAGER... E TU MI RIPAGHI COSI’, CON QUESTO TONO?
EH?-
-Ma...-
-SONO STUFA... STANCA E STUFA...-
-Io...-
-TU
COSA?-
-Io...-
-EH?-
-Io...-
-VUOI
PARLARE?-
-SE NON MI FAI PARLARE...-
-IO
DOVREI FARTI PARLARE...?-
-NON
URLARE!-
-IO
NON STO URLA... oops... hai ragione stavo urlando...-
-Oh...
finalmente... ora si incomincia a ragionare... cmq...
io ti stavo dicendo che... eri in obbligo di dirmi che stavi con Benji...-
-In
obbligo? E tu chi sei per dirmi che io dovevo essere
in obbligo di dirti che io e Benji...- Disse Patty prima di bloccarsi poi
riprese -Io e Benji? Ma chi te l’ha detta questa
cavolata? Non mi dire che quando sei venuto...-
-Si...
lui era comodamente adagiato su di te, quando stavate andando alla festa vi ho visti mano nella mano... cosa dovrei pensare?-
-Ma
non dire stronzate... quella famosa volta ho visto
Benji triste e per non farlo vedere in quelle condizioni da qualcuno un po’
curioso l’ho portato in camera mia... tutto qui... e poi quando ci hai visti
mano nella mano era perchè volevamo imitare il gesto impacciato di Bruce...-
Lusia
guardò Mark prima di leggere la lettera...
-Che fai... non la leggi?- domandò Mark.
-Non
sono fatti tuoi...-
Lusia
incominciò a leggere...
Ciao Lusia,
lo so che
stai pensando di uccidermi, ma era
l’unico
modo per attirati nella mia trappola....
e lo devo
proprio ammettere, ci sei caduta
come una per
cotta... sorvoliamo... ti scrivo
per dirti
che io e il TUO Mark non siamo andati
a letto
insieme... quella sera mi ero dimenticata
di farmi
dare le chiavi della stanza da Patty e
per non
disturbare sono andata in quella del
TUO Mark...
Adesso per favore fate pace che
non ne posso
più... tutti
c’è l’hanno con me da Bruce a Mark
tutti senza
escluderne uno... ti prego... affettuosi saluti
Marzia...
PS: scusami per averti fatto
prendere un colpo prima... la faccenda di Mark malato... ^U^
-Che scema...- disse Lusia mentre sorrideva.
-Allora...
adesso che siamo qui perchè non chiariamo...?-
-No...-
“Lo farò attendere ancora un pochino... deve
proprio dimostrarmi che tiene a me...”
Sgabuzzino...
-Allora
non state insieme...- disse Holly con la faccia da scemo.
-Già...-
Ciauuuuuuuuuuu come va? Io bene... (e allora? Ndsore Asuki.)
Allora... vi è piaciuto questo chap... nel prox, che sarà
pubblicato mooolto probabilmente tra venerdì e sabato, ci sarà una risvolta nella storia tra... lo scoprirete nel prox chap...
E ora è il momento di ringraziare
chi recensisce e chi solo legge...
Detto ciò Holly si avvicinò a Patty e dopo
averla abbracciata la fece volteggiare in aria.
Holly rideva e Patty lo guardava con fare
curioso...
“Oh mio Dio... Holly che mi fa volteggiare
in aria... è un sogno... io tra le sue braccia... non svegliatemi...”
Holly accorgendosi della gaf che aveva
commesso si fermò e pian piano la ripose per terra...
-Scusa... io... non volevo... ecco...-
Entrambi i ragazzi erano imbarazzati...
“Devo dirglielo... ora o mai più!”
-Patty...- disse sottovoce Holly ancora
imbarazzato.
-Si...-
-Devo dirti una cosa...-
Patty annui, Holly era diventato serio
tutto in una volta.
-Allora... non so da dove iniziare... non
sono adatto a queste cose... allora... fin dal primo momento in cui ti ho visto
non ho potuto non adorarti, dio i tuoi occhi, il tuo carattere testardo, la tua
sincerità... ci sono ancora pregi ma è impossibile elencarli tutti... ti ho sempre osservata... da quando eri un maschiaccio, quando
portavi la divisa maschile della scuola...- disse Holly sorridendo per poi
continuare -... fino ad ora... che sei una bellissima donna... già una donna...
non me ne sono mai accorto di come sei cresciuta e cambiata... in meglio... non
dico che prima eri male... ma ora sei semplicemente stupenda... Dio, quanto sei
bella... sei bellissima... ma guardati... quel vestito ti sta di incanto...-
Holly prese la mano di Patty e iniziò a
baciarle le dite e il palmo della mano.
-Patty... quando io ero in Brasile... non
giocavo più come prima... se ne accorto anche
Roberto... e lo sai perchè?-
Patty fece segno di no.
-Perchè... tu non eri con me... poi... mi
hai fatto la sorpresa più bella in assoluto... tu sei comparsa a bordo campo...
e mi hai chiamata... e io quella partita l’ho vinta
per te... quello è stato il più bel regalo in assoluto... il mio sogno... ma
come tutti i sogni... il mio era destinato a svanire... già tu sei partita è il
mio cure piangeva... piangeva perchè tu non eri più con me...- dopo un attimo
di pausa proseguì -Patricia Gatsby io... io... ti amo...-
Patty lo guardò con aria
stupita... aveva sentito bene... lui la amava... era impossibile...
Istintivamente mise le sue mani davanti ai
suoi occhi e incominciò a piangere, lacrime di gioia che furono fraintese da
Holly (lui è mister sono_intelligente_ma_non_troppo. NdA.)
-Scusa… non avrei dovuto dirti queste cose
Patty… mi stai respingendo… ti capisco… in fondo… chi diavolo potrebbe voler
bene a un idiota che ha fatto del calcio e del suo
allenatore la sua ragione di vita?- sospirò Holly.
Patty lo guardò, non
riusciva a smettere di piangere.
Lusia era ancora insieme a Mark nella
stanza di Patty.
Mark cercava in tutti i modi per spiegargli
l’accaduto ma lei non ne voleva sapere.
-Lusia... ti prego ascoltami... io non sono
andato a letto con Marzia... non ti mentirei mai... e lo sai perchè... perchè
io ti...-
“Dillo... ti prego Mark... dillo... ne va
della mia salute...”
“Non riesco a dirlo... non pensavo fosse così difficile rivelare ad una persona i propri
sentimenti...”
-Basta... non posso
più ascoltarti...- disse Lusia.
-Ti prego Lusia... allora... ricominciamo
daccapo... quella sera... Marzia si è dimenticata di farsi dare le chiavi della
stanza da Patty... oh fino a qui ci siamo... allora Tom si è fatto aventi e gli
ha chiesto se voleva dormire da lui... lei stava per
accettare ma io l’ho trascinata con me e ho deciso di farla coricate da noi...
ti ridico daccapo che non è successo proprio niente...-
-Allora spiegami perchè non hai voluto
farla dormire da Tom.-
-Ok... intanto se lo sapeva Patty l’avrebbe uccisa... poi c’è il fatto di Nadja... Tom è
totalmente innamorato di quella ragazza... ed infine ci sarebbe tuo
fratello...-
-Benji...-
-Ma certo, non hai visto come la guarda? È
cotto di lei, anche se si farebbe tagliare la lingua piuttosto che ammetterlo!!!-
-Ma cosa dici? Mio fratello non la può nemmeno
vedere!-
-Mi sa che non conosci affatto Price...
quando noi uomini litighiamo con una ragazza lo facciamo solo perchè pensiamo
che solo una parola detta dalla ragazza con cui stiamo litigando ci rende
felici... e lo sai il perchè? Perchè ne siamo innamorati....
è questo il ragionamento!-
-Noooooo... chi l’avrebbe mai detto...
bha...-
-Adesso passiamo a noi... allora... mi
credi ora?-
Alla festa intanto Marzia stava ballando
con Santana anche se non voleva proprio ballare con lui ma per non dargli un
dispiacere aveva accettato.
-Lo sai che sei proprio bella?- disse Santana facendo scivolare la sua mano sulla bretella
del suo vestito facendola scendere...
-Già sei proprio bella...-
E con queste parole fece scendere le mani
sul sedere della ragazza attirandola a se.
-Ti prego...- disse
Marzia cercando di divincolarsi.
-Dai...-
-Lasciami...- disse
dandogli un morso sulla mano che stringeva la sua.
-Ok... scusa!-
Dopo il ballo Santana disse a Marzia se
voleva accompagnarlo fuori visto che li dentro c’era
caldo e Marzia decise di seguirlo.
Erano fuori, lontano da tutti e da tutto
quando...
-Che ne dice di
movimentare un po’ la serata?- disse Santana avvicinandosi a lei.
-Cosa vuoi
fare...-
-Niente di speciale...-
La ragazza realizzò di essere stata
sbattuta contro un albero.
-Allora?-
-Ti prego... lasciami...-
Santana aveva incominciato a baciarle il
collo per poi risalire alle labbra. Mentre la baciava la mano
di lui scese fino ad arrivare ad accarezzarle il seno, da prima con
delicatezza poi con potenza facendole male... decisamente male...
La mano scese ancora fino ad arrivare prima ai fianchi
poi alle gambe. Li le alzò la gonna fino a scoprirle
la gamba destra... la toccava... premeva... le faceva male...
Lei cerco di
gridare ma non c’è la faceva... aveva troppa paura...
Il ragazzo percepì il movimento nel corpo di lei ed istintivamente ne approfittò per infilare
una gamba muscolosa tra quelle di Marzia, schiacciandola ancora più contro la
parete. In quella posizione, la ragazza aveva una gamba completamente
incastrata sotto il corpo di Santana.
La mano era arrivata a toccare il tessuto
delle sue mutandine...
Lui incominciò ad ansimare...
-Non mi dire che non ti stai divertendo...-
-Ragazzi...- disse una voce alle spalle di
Santana.
-Ma chi diavolo...- dopo essersi girato
–Price?-
-Si!-
Aveva sentito bene...
c’era Benji...
-Togliti di mezzo... non lo vedi che sono
occupato?-
-Si ma... se non ti
dispiace...-
Benji si avvicinò a Santana e gli rifilò un
pugno in pieno stomaco e un altro nella mascella facendo scappare il povero
(non tanto povero! NdA.) Santana a gambe levate.
-Non credi che se ti avrebbe visto qualcuno
si sarebbe avvicinato e avrebbe fatto volentieri il
terzo del triangolo?-
Marzia non rispose, anzi una lacrima le
solcò il viso ripensando all’incidente di qualche minuto
prima...
-Ora che fai piangi?-
Marzia continuava a piangere...
-Io... singh... io....singh...
io...- Marzia non potè dire niente che scappò via in lacrime.
Benji non riusciva a capire il perchè del
pianto... poi le immagini di qualche minuto prima... le
immagini di quando Marzia e Santana ballavano... poi capì tutto...
Benji la rincorse e quando la vide le prese
il braccio e la costrinse a girarsi... lei ancora piangeva...
Benji l’attirò a se e la abbracciò e mentre
faceva questo gli accarezzava i capelli e gli sussurrava parole come...
-Ti prometto che non lo ucciderò... ma ti
prego non piangere... non posso vederti così... ormai è tutto finito...-
Dopo un po’ di tempo...
-Adesso va un po’
meglio?- disse Benji dolcemente continuando ad accarezzargli la testa.
-Singh... gra-grazie...- disse Marzia singhiozzando.
-Bene... ti devo chiedere scusa... io credevo
che... insomma, non credevo che Santana potesse fare
questo... se eri tu potevo capire, visto che sei la prima a comminare danno... si
dice che si è lanzichenecchi, cioè che ovunque passi commini danno!-
-Cosa? Cosaaaaa? COSAAAAAAAAAA? Ma come ti permetti, io non sono quello che hai detto tu!-
Disse Marzia staccandosi subito da lui.
-Secondo me si
invece!-
Benji non potè neanche terminare
la frase che Marzia gli diede uno schiaffo sulla guancia e se andò lasciandolo come
uno scemo da solo con il suo dolore.
“Ma come si permette... io una che commino guai (Nooooo.....
NdTutti.)... uffa si stava così bene tra le sue braccia... perchè è finito
così subito?”
Fine del capitolo...
ecco qua... povera Marzia...
che bello finalmente la capra ha
detto qualcosa di intelligente...
Patty era ancora senza parole... aveva
sentito bene... Holly l’amava... ma come al suo solito
aveva frainteso tutto... le lacrime erano di gioia... (lui è mister
sono_intelligente_ma_non_troppo. NdA.)
Patty si avvicinò a lui con fare serio e lo
abbracciò da dietro... Holly sentì il corpo di lei
unito in quello suo lei era li... e lei la stava abbracciando.
Holly si girò e vide gli occhi lucidi e
rossi di Patty e disse...
-Sei così bella... ma tu non mi consideri nemmeno!- disse Holly staccandosi da lei. (Ma
allora è proprio scemo altro che Pallone dipendente... questo è proprio
tonto... meglio che mi allontani potrebbe essere contagioso... NdA Mentre si
allontana da Holly.)
Patty non riusciva a calmarsi ma doveva a
tutti i costi rivelargli i suoi sentimenti.
Si avvicinò a lui e con una forza a lei
sconosciuta si alzò in punta di piedi e lo baciò delicatamente mentre alcune
lacrime gli solcavano ancora il viso.
Holly era rimasto scioccato
da quel gesto tanto che quando lei stava per allontanarsi da lui, le prese il
viso tra le mani e la bloccò sulle sue labbra, incapace di staccare quel
contatto tanta era la felicità e la sorpresa per quella rivelazione.
Dopo che si staccarono Patty disse...
-Oliver Hutton io ti amo più di me stessa....- e si baciarono un'altra volta.
FINEEEEEEEEE... NO CARI...
ANCORA NE DOVRETE SUBIRE....
NOOOOOOOOOOO NdTutti.
invece si NdA
-Adesso mi credi?- disse
Mark avvicinandosi a lei con fare sensuale.
Lusia non proferì parola anzi si allontanò
subito vedendo che Mark si stava avvicinando.
-Ti ricordi la prima volta che ci siamo
visti?-
Lusia annuì.
-Tu mi sei saltata addosso come una
pazza... me lo ricordo come se fosse ieri... dicevi a tutti che eri cotta di me... a te sembrava che io non ti ascoltavo
anzi non ti calcolavo... infatti da prima era così... poi un giorno tu sei
diventata la manager della Toho mi ricordo quel giorno, tuo fratello ti ha
rincorso per tutta la scuola sperando di farti cambiare idea... e mi torturava
sperando che ti parlassi per farti cambiare idea ma a me non me ne poteva
importare di meno... ma tu testarda come non mai... non hai ceduto nel tuo
indento... anzi sei rimasta con me... tu continuamente ti occupavi di me... mi
asciugavi il sudore... mi preparavi i panini... tu facevi tutto questo per
me... e tutti i ragazzi della squadra erano invidiosi di me... dicevano che
avrebbero pagato oro solo per ricevere un tuo sorriso che era destinato a me
solo a me... e per dirla franca a me non mi interessava nulla di te... anzi mi
davi fastidio... poi quel pomeriggio al campo... quando ti ha baciato...
ammetto prima il mio bacio era solo per dare una lezione a tuo fratello poi ho
scoperto una cosa... dopo che sei scappata dicendomi che mi odiavi il mio cuore
si è spezzato a metà... poi non volevi parlarmi dicevi che ero stato un
bastardo ad andare a letto con Marzia... e più mi dicevi questo e più io mi
sentivo male... lo sai il perchè... perchè io... io...- “Devo dirlo... lei
ha sofferto tantissimo per me... è dopo questo discorso chilometrico (che
mi hai fatto dire tu Asuki... questo non sono parole che dice la
tigre...NdMark. Si ma in una FF si può tutto...
ricordi tu sei stato ingaggiato da me e tu hai accettato le mie condizioni... quindi
devi dire tutto quello che ti dico di dire... NdA.) lei si aspetta la
fatidica affermazione ma è tanto difficile dirla... e se lei non mi ricambiasse
più io ci rimarrei male... molto male... ma se non faccio una prova non posso
scoprirlo...”
-Dicevo... tu sei una ragazza pazza... una
ragazza rompiscatole... ma sei tu... non sei cambiata affatto dalla prima volta
che ti ho visto... sei sempre la stessa ragazza rompiscatole e pasticciona...
ma io sono felice che sei rimasta così... tu mi piaci perchè sei Lusia... Lusia
e basta... tu sei la Lusia che non potevo vedere che mi davi fastidio ma sei la
stessa Lusia che mi ha fatto innamorare di te... la Lusia che amo...-
Marzia stava ancora ripensando
all’abbraccio che Benji gli aveva dato... era stato bello sentirsi protetta da
lui... le sue braccia possenti attorno al suo esile corpo... un pensiero gli si
affacciò nella mente.... chissà com’è poteva essere
una notte intera tra le sue braccia... subito diventò rossa me quel pensiero
non voleva abbandonarla... voleva proprio saperlo... si chiedeva che se solo un
abbraccio avesse scaturito in lei sensazioni mai provate una notte sola lui e
lei cosa poteva fargli provare... si ritrovò ad arrossire poi scosse il capo
per scacciare quel pensiero.
Entrò nella sala dove si stava svolgendo la
festa e si avvicinò a Nadja che era in compagnia di Tom.
-Allora... vi state
divertendo?- disse Marzia.
-Oh ciao... dove sei
stata tutto questo tempo...- disse Tom.
A quel affermazione Marzia si rattristò e Nadja notandolo
cambiò discorso...
-Allora chissà come se la stanno cavando
quei 4...-
-Boh... potemmo andare a
vedere...- disse Tom.
Così i tre si diressero verso il campo.
Arrivarono davanti allo sgabuzzino delle lavatrici
e Marzia appoggiò l’orecchio alla porta ma non sentì nessun rumore...
-Guardate che se ne sono
andati...- disse.
-Apri e vedi...- disse
Tom a bassa voce.
Marzia prese la chiave e la girò lentamente
senza fare rumore quando aprì la porta lo spettacolo che videro era che Holly
teneva Patty tra le sue braccia e la stava baciando nel frattempo Patty passava
la sua mano tra i capelli di Holly. Quando sentirono dei rumori
entrambi si girarono e notando la presenza di Tom, che stava quasi per mettersi
a piangere, Marzia e Nadja si allontanarono e diventarono paonazzo.
-Finalmente... oh sono
felice per voi...- disse Tom avvicinandosi ai ragazzi e
complimentandosi.
-Tom... siamo stati grandi...- disse Marzia mentre correva da Tom che l’aspettava a braccia
aperte e dopo averla abbracciata gli diede un leggero bacio sulla guancia.
-Lo sapevo...-
-Allora se loro due si sono chiariti...
forse anche...- disse Tom.
-Già... anche Lusia e Mark hanno
chiarito... i Que lindo!
-Già... anche Lusia e Mark hanno
chiarito... i Que lindo!-
Tom, Marzia e Nadja andarono
verso la stanza di Patty...
-.... la Luisa che amo!- terminò Mark.
Lusia non credeva alle
sue orecchie, Mark la amava...
-Ma finiscila di scherzare!- (Ti odio! Ndsore
Asuki.) disse Lusia. –Lo sanno tutti che l’inaffondabile tigre non si innamora mai... perchè vuoi farmi questo...-
-Che cosa delle mie parole non hai capito?- disse Mark.
La porta si aprì e Lusia ne
approfittò per scappare facendosi strada tra Tom e Nadja.
-Ma che cosa è successo?-
domandò Tom.
-E levati!- disse sgarbatamente Mark uscendo
dalla stanza spingendo Tom che cadde per terra e fu subito aiutato da Nadja.
-Lusiaaaaaaaa....
fermatiiiiiiiiiiiii!- gridava Mark mentre seguiva Lusia.
Intanto alla festa...
Ed e Danny erano in un angolo a parlare
quando Ed disse: -Danny... ti va di farmi compagnia
fuori... incomincio a sentire caldo!-
-Ok!-
Fuori, i due ragazzi stavano camminando in
un vialetto fiancheggiato da aiuole.
Ad un certo punto Ed
si fermò davanti ad un’arzilla fontana.
-Allora...- disse Danny mentre si sedeva
sul bordo della fontana.
-Allora...-
Tra i due calò un silenzi
imbarazzante che fu rotto dopo un po’ da Ed...
-Danny?-
-Siiiiiiiiiiii?-
-Niente!-
Tra i due ricade il silenzio che fu
ri-rotto da Ed...
-Danny?-
-Siiiiiiii?-
-Niente!-
Tra i due ricadde il silenzio che fu per
l’ennesima volta da Ed....
-Danny?-
-Siiiiii?-
-Niente!-
-A tre volte che mi chiami! Che vuoi?- disse stavolta sgarbatamente Danny.
-Ok... non ti scaldare... mi chiedevo se ti
andava di ballare?-
-Qui?-
-Si!-
-Ma ci potrebbero vedere...-
-Non mi importa!-
-Va bene...-
Danny si alzò dalla fontana e si mise
davanti a Ed che gli circondò la vita con le sue
braccia e Danny gli mise le braccia al collo e incominciarono a ballare un
lento.
-Lusiaaaaaaaa! Ti vuoi fermare?-
Mark riuscì a raggiungerla e gli strinse il
braccio per fermarla e ci riuscì.
-Allora? Che cosa non hai
capito delle mie parole?- disse sgarbatamente lui.
-E finiscila....
vuoi ancora sfottermi? Non ti basta avermi ferita? E poi come posso crederti
quando poco fa mi hai detto che mi hai baciata solo
per fare un dispetto a mio fratello?- disse lei cercando di non piangere.
Mark non potendola più ascoltare la azzittì
con un bacio dapprima irruente e violento, Lusia cerca con tutte le sue forze
di sottrarsi da quella violenza, ma poi quando Mark addolcì il sapore di quel
bacio, non riuscendo a sottrarsi da quella che ormai era divenuta una dolce
tortura, si abbandonò tra le braccia di Mark.
Dopo che si staccarono...
-Allora?- disse Mark.
-Allora cosa?- disse lei ancora sotto
shock.
-Hai capito?-
-Mark...-
-Si?-
-Non mi stai mentendo? Perchè se fosse così
ne soffrirei tantissimo...- sospirò prima di continuare -...
ho già sofferto tanto in passato, se solo tu sapessi cosa significhi vivere
nell’ombra di qualcuno... per anni, io ti ho amato, dimostrando giorno dopo
giorno il mio amore, beh... forse ogni tanto esageravo...-
-Solo ogni tanto?-
-E va bene... più di ogni
tanto... però, sappi che quello che ho fatto è stato solo per amore, e per
amore ho rischiato di perdere l’affetto della persona + cara della mia vita, di
Benji... Mark...-
-Si?-
-Sei sicuro di quello che mi hai detto?-
-Vuoi che te lo ripeta...-
-Lo faresti davvero?-
-Si.... allora...-
Lusia lo interruppe...
-No per carità... stavo scherzando!-
-Come?-
-Non mi va di ricordare com’ero assillante.-
-Lusia?-
-Si?-
-Ti amo!-
-Oh Mark... dillo ancora...-
-Ti amo...-
-Ancora!-
-Non stai esagerando...-
-Beh è solo che ho aspettato così tanto!
Non mi sembra vero... ancora vero!- incominciando a piangere.
Mark gli asciugò con i polpastrelli le
lacrime di Lusia prima di baciarla ancora.
-Mark!-
-Si?- mormorò lui a pochi centimetri dalle
sue labbra.
-Ti amo... però...-
-Però?-
-We have
a problem!-
-Eh?-
-Abbiamo un problema!-
-Quale?- disse lui mentre con la lingua
disegnava i contorni della labbra di lei.
-Benji!-
-E allora... basta dirgli... vieni con me!-
La prese per mano conducendola nella sala
dove si stava svolgendo la festa.
Senza timore, si avvicinò, dopo aver
lascito una Lusia stupita accanto al fratello, al tavolo del DJ rubandogli il
microfono.
-Chiedo un attimo di cortesia per favore!-
La musica si interruppe
e tutti i presenti si voltarono verso un Mark determinato.
-Ma che cosa vuole
fare?- disse Benji alla sorella.
-Ma quello non è Lenders!- dicevano tutti.
-Allora... ehm... ho promesso di risolvere
un problema, e sono qui per questo... io Mark Lenders dichiaro sotto questo
pubblico l’amore che provo per il mio angelo dispettoso ma tanto tanto
determinato. Qui, io giuro, davanti al fratello del mio angelo dispettoso, di
amarla... io, Mark Lenders, compio questo gesto per amore suo...- e detto
questo Mark si inginocchiò sotto gli sguardi allibiti
dei presenti mentre una commossa Lusia riprendeva a piangere guardando il
meraviglioso gesto intrapreso da Mark. –Io, Mark Lenders, chiedo ufficialmente
al qui presente Benjiamin Price la sua benedizione, Benji, ti prego... permettimi di amare Lusia. Perchè io la AMO!-
Benji era senza parole, ma davvero quello
era Mark Lenders, la Tigre del calcio, la stessa persona che ha giurato
vendetta al suo rivale? Sorrise, che cosa non si fa per amore...
-Lusia!-
-Si, Benji...- disse Lusia pendendo dalle sua labbra.
-Tu sei il mio tesoro + grande, sei la mia
famiglia, e questo significa... che la tua felicità è la mia... ma...-
Lusia abbassò lo sguardo,
era inutile non glielo avrebbe mai permesso, però...
-Proprio Lenders? Sei sicura?-
Lusia sorrise ed annuì.
-Anche se non accetterò mai quel coso borioso
come cognato... i tuoi sorrisi valgono di più delle mie pretese, quindi... va
da lui!-
-Davvero?-
-Si!-
-Sul serio?-
-Si!-
-Sicuro?-
-Lusia...-
-Si?-
-Vuoi che ritratti?-
-No no no no
no no no...-
-E allora va prima che cambi idea... ma
prima... voglio il tuo perdono.-
-E per cosa?-
E anche Benji si mise inginocchio
e disse -... è stata tutta colpa mia... per colpa de mio stupido orgoglio stavo
per perdere te... la mia principessina... Lusia mi perdoni? Non potrei mai
vivere con il rimorso di essere odiato da te!-
Lusia si inginocchio
e abbracciò forte forte il fratello, mentre tutti i presenti piangevano –Certo
che ti perdono...- e dopo aver dato un bacio sulla guancia al fratello, prima
di correre da Mark (ricordatevi che è ancora in ginocchio! NdA.) disse: -non mi
perderai mai! Io e te per sempre.- raggiunse Mark aiutandolo ad alzarsi. Si
baciarono mentre tutti battevano le mani commossi.
Ecco la fine della storia....
Stavo scherzando paura eh?
Ma che paura e paura anzi
stavamo rinfrescando... Ndtutti
AVVERTENZE, LEGGERE
ACCURATAMENTE IL PRE-CAPITOLO 23
Visto che la mia vena poetica non si è esaurita... pensavo, ma perchè Mark si è qualcun altro no?
Allora, il mio cervellino malato, dopo una nottata di riflessione,
(seeeeeeeeeee come no! Ndsore Asuki...) ha elaborato un altro dolcetto...
quindi se qualcuno di voi soffre di carie acuta, vi consiglio, non di saltare
il chap... potrebbero essere guai... magari potrei contattare
Boris, (che lavora alle mie dipendenze) chiedendo
in prestito dalla sua allegra collezione, uno dei suoi giocattolini preziosi...
penso che mi sia capita senza scendere in dettaglio... ^__________^ quindi, prima
di una accurata e attenda lettura, vi consiglio di contattare i vostri dentisti
anti-cupido al più presto possibile... buona lettura...
CAPITOLO 23
Allora... ehm...
ho promesso di risolvere un problema [...] io, Mark Lenders, compio questo gesto per amore suo...- e
detto questo Mark si inginocchiò sotto gli sguardi allibiti dei presenti mentre
una commossa Lusia riprendeva a piangere guardando il meraviglioso gesto
intrapreso da Mark. –Io, Mark Lenders, chiedo ufficialmente al qui presente
Benjiamin Price la sua benedizione, Benji, ti prego...
permettimi di amare Lusia. Perchè io la AMO!
Tu sei il mio tesoro + grande, sei la mia
famiglia, e questo significa... che la tua felicità è la mia... ma... [...] i tuoi sorrisi valgono di più
delle mie pretese, [...]è stata
tutta colpa mia... per colpa de mio stupido orgoglio stavo per perdere te... la
mia principessina... Lusia mi perdoni? Non potrei mai vivere con il rimorso di
essere odiato da te! [...]quindi... va da lui!
Certo che ti perdono... [...] non mi perderai mai! [...] Io e te per sempre.
(PICCOLA PARENTESI PER
RICORDARE LA MIA INNATA BRAVURA... STO SCHERZANDO... DICIAMO CHE LO FATTO PER
NON PERDERE IL FILO E... PERCHE’ MI PIACE TANTO QUESTA PARTE... NON SI VEDONO
MICA TUTTI I GIORNI DUE UOMINI ORGOGLIOSI... LA TIGRE E IL LEONE... INGINOCCHIARSI
PER AMORE DI UNA DONNA... CHE ROMANTICO...)
Patty aveva assistito
alla scena, con trepidante commozione.
“Che commovente...
chi l’avrebbe mai detto... che bello... magari anche... no, non posso nemmeno
pensarlo, è già difficile credere che noi due stiamo insieme... o così credo...”pensò Patty
sospirando “...figuriamoci se farebbe qualcosa di romantico per me... se ho
dovuto attendere otto anni per ricevere una dichiarazione.... sicuramente ne
passeranno di certo altri otto, se non di più, per aspettare un Holly che si
metta in ginocchio per dichiarare a tutti il suo amore per me...” troppo concentrata nei suoi pensieri, Patty, non si accorse
che Holly si era allontanato per avvicinarsi al bancone del Dj, confabulando
qualcosa con quest’ultimo, che ripresosi dal momento di commozione, sospirando,
si arrese a prepararsi psicologicamente ad una altro momento di pianto...
-Signori e
signore...- chiedeva l’attenzione il Dj –A quando pare, i momenti di
romanticismo non si sono risparmiati oggi... certo, vedere la tigre in
ginocchio da una donna non è un’impresa che si vede puntualmente ai giorni
d’oggi...- la sala echeggiò le risate dei presenti, mentre Mark si ritrovò ad
arrossire sotto lo sguardo divertito di una Lusia felice. –Comunque...
non è ancora finita... mi sento come Maria De Filippi in C’è posta per te... manga solo Maurizio che
consegna la posta... ma qui la posta si consegna a voce... ed ecco che dopo
Mark...-si interruppe.
-Ma
cosa?- si chiedevano i presenti...
Nella sala scese il
silenzio, tutte le luci improvvisamente si spensero, mentre un pianista
intonava una melodia soffice e dolce...
Nel buio si udì una
voce a qualcuno famigliare, il cuore incominciò a battere forte, tanto che
incominciò a dubitare che i presenti potessero sentirlo...
-Per me questo è un
momento importante... perchè segnerà l’avvio di una vita tanto sognata in
passato... qualcuno mi ha sempre giudicato un bambino immaturo con la fissa per
lo sport... diciamolo pure, quel qualcuno non si sbagliava, anche sulla capra...
eppure, negli anni quel bambino ha potuto contare sul sostegno di una persona
che durante il suo percorso di vita l’ha seguito con amore e devozione... quel
bambino non dimenticherà tanto facilmente il carattere irruente e maschiaccio
di quella persona... perchè quello è stato uno dei tanti motivi che mi ha
permesso di avvicinarmi a quella persona... colpendola dritta al cuore... un
cuore che è custodito solo da lei... e per sempre lo
sarà... prima di concludere vorrei dedicarle questo:
“Fanciulla
d’Atene, ecco che ci separiamo,
Dammi, oh, dammi indietro il mio cuore!
O, dato che ha lasciato il mio petto,
Tienilo tu... e prendi anche il resto...”-
Ancora silenzio,
rotto dalle prime noti di una canzone...
Il momento in cui
il “cantante” apriva bocca, coincise con l’accensione di un occhio di bue su
una ragazza in particolare, il colore cambiava dal blu al rosso al verde...
ecc...
Tutto è…
pensare a te
e così ti penso
La mia carne e l’anima fanno il cuore denso
Tu sei, tu sei, lo so
così vicina
tu sei, tu sei, lo so
Io vorrei raggiungerti
in trasparenza
Tutto è vedere te
con i vestiti e senza Tu sei, tu sei, lo so
la mia rovina
tu sei, tu sei, lo so
I seeyour love
I seeyour love
Oh... ditemi
che non è un sogno... che non sto sognando... Oh
Holly, sapessi quando questo momento sia importante per me... Vorrei tanto che tu nascondessi la tua anima
dentro i miei occhi... ma non preoccuparti... io non guarderò... non prima che
la mia anima possa entrare dentro il tuo cuore...
È amore per te
come il sole sale e poi va giù
so che tutto il bene mio
dentro le tue braccia va a finire
Fai tu.. tu.. tu.. tu..
Io passerei tra le tue dita
ci passerei tuta la vita
Anch’io ti amo... ti amo come non ho mai
amato nessuno nella mia vita... adesso lo so, nessuno potrebbe prendere il tuo
posto nel mio cuore... l’hai detto... adesso che nei sei
consapevole... sono io che custodisco dentro al mio petto il mio
cuore...
Voglio ritrovarti qui
nei miei risvegli
L’aria dei capelli tuoi
respirare voglio
Tu sei, tu sei, lo so
mai come prima
tu sei, tu sei, lo so
I seeyour love
I seeyour love
È amore per te
come il sole sale e poi va giù
È così vicino il blu
(guardo te)
mare così
bello non c’è
quando sorridi
Fai tu.. tu.. tu.. tu..
Dovunque andrai tu mi ritroverai... poiché sei il vento che anima la
mia vita... sei la mia speranza di salvezza dalle tenebre... come potrei
sperare di vivere senza la fiamma del tuo nome... ormai è troppo tardi, hai
macchiato per sempre la mia vita...
Canta così
nella mia vita
fermati qui nella mia vita
E’ amore per te
tanto più da non sapere quanto
Fai tu.. tu.. tu.. tu..
Io passerei tra le tue dita
ci
passerei tutta la vita.
Hai imposto un
sigillo al mio cuore... no... nessuno sarebbe mai in grado di rimuoverlo...
poiché il mio amore per te sopravvivrà in eterno sino a quando il tuo cuore
brucerà sotto al mio nome.
-TI AMO PATTYYYYY! E’ NON
SMETTERO’ MAI DI RIPETERLO... TI AMO E TI AMERO’ IN ETERNO...-
Patty, con le
lacrime agli occhi, vedendo che Holly aveva allargato le braccia nella sua
direzione, gli corse incontro, aggrappandosi a lui con tutta la forza che aveva
baciandolo con passione, mentre nella sala echeggiava un nuovo e commovente
applauso.
Dopo questi momenti
di cui tutte le ragazze sognano di vivere da protagoniste, la festa riprese.
Marzia aveva
assistito alla scena con commozione, versando insieme ai presenti un mare di
lacrime, inutile... non c’era stato nulla da fare, aveva cercato disperatamente
di non piangere, ma la scena di Mark era stato davvero
commovente... se poi si aggiungeva quella di Holly... era un KO completo... e
sì, invidiava, se pur di poco, Lusia e Patty... Che fortuna, si ritrovò a
pensare... pensieri interrotti dall’arrivo dell’intera squadradel Brasile, la squadra di Santana che si
girò verso di lei...
Inutile dire che da
momenti belli se ne alternano altrettanti brutti e...
si sa, quando il pollo viene ferito nell’orgoglio ha bisogno della sua squadra
di polletti... infatti si sentivano
commenti del tipo...
-Oh guardate chi c’è... la ragazza che ha sedotto Santana...-
-Già è quella puttanella
che ha cercato di portarsi a letto Santana...-
-Si... è lei...
credeva che portandosi a letto Santana poteva farsi
strada nel mondo dello spettacolo... ho sentito dire che lei è una
ballerina...-
-Ecco perchè voleva
portarselo a letto...-
E roba del genere,
Marzia stava quasi per mettersi a piangere... loro non sapevano che cosa lei
avesse fatto nella sua vita solo per entrare a far parte della scuola di Carmen
Harranz... loro non lo sapevano... e ora la stavano prendendo per una ragazza
facile... stava quasi per rispondere ma una presenza si posizionò
alle sue spalle.
Era Benji che gli
aveva cinto le spalle...
-Sentite...
c’è qualche problema?-
-Oh
guardate chi c’è...-
-Perchè se c’è
qualche problema... dovete parlare con me!-
-Perchè
tu chi saresti...-
-Io... beh sono...-
-E a voi cosa interessa!- disse Tom che si era avvicinato anche lui
accanto a Marzia sotto incitazione di Nadja.
-Non vi permetto di parlarle così.- tuonò serio Benji mettendosi
davanti a Marzia.
-Perchè tu chi saresti... oh, certo... visto che con Santana non andava...
meglio rimediare con un altro stallone del calibro di Price!- disse
spudoratamente uno dei tanti polli, accendendo le ire di Benji, che stava per
saltargli addosso, mettendo fine alla sua ridicola vita, ma qualcosa lo
trattenne dal sicuro omicidio, un braccio di Marzia sul suo.
-Ti prego...-
cominciò Marzia guardandolo fisso negli occhi –Non farlo...-
-Ma...- tentò di
replicare ma Marzia lo bloccò nuovamente, prendendo una della
sue mani tra le sue –Non fare qualcosa di cui potresti pentirtene... non
ne vale la pena... non per me...- concluse Marzia accarezzandogli la guancia
tentando di sorridere tra le lacrime che cercavano di venire fuori, ma lei le
gettò indietro, non avrebbe dato loro motivo di vittoria, non su loro... non
avrebbero vinto... senza proferire parola, si incamminò dopo aver mormorato un
grazie in direzione dei suoi alloggi...
Per quella sera la
festa era terminata, infondo, riappacificare due coppie l’avevano esaurita...
ma chi la voleva dare a bere... quelle parole....
quelle maledette parole continuavano a rigirarle senza sosta nella sua mente...
Ma come si può essere così meschini... che senso aveva tutto quello... come avevano
potuto pensare che lei potesse andare a letto con chiunque solo per farsi una
strada nel mondo dello spettacolo? Quanta cattiveria sperpera
il mondo... e tutto solo perchè non si era arresa alle avance di Santana...
Ringraziò il cielo
per l’aiuto offerto dai suoi amici, da Benji... ora che ci pensava, perchè l’aveva fatto? Per quale motivo Benji aveva rischiato così
tanto solo per picchiare quegli sbruffoni? Per lei? Infondo, avrebbe
potuto infischiarsene... lei, dopotutto l’aveva trattato male, non si
era di certo limitata a mettergli i bastoni tra le ruote... erano stati più i
momenti di guerra tra loro che di pacifica amicizia... era stata colpa sua se
Lusia e lui avevano litigato... e poi, quando all’uscita dal pub l’aveva
accusato di averla molestata... avrebbe potuto usufruire di loro per vendicarsi
su di lei... invece... perchè allora? Quale motivo l’aveva spinto a tanto...
...Perchè se c’è qualche
problema... dovete parlare con me!...
...Non vi permetto di parlarle
così...
Quando aveva pronunciato quelle parole, i suoi
occhi sembravano emanare odio puro verso quegli imbecilli, “Benji...
perché?”
Quel momento di
riflessione fu interrotto da qualcosa, o meglio, da qualcuno che attirato a se
l’attenzione di Marzia disse:
-Ciao, bella
bambolina! Ci rincontriamo. Come vedi non abbiamo atteso così tanto...-
Marzia, nemmeno si
voltò, sapeva già a chi apparteneva quella voce, la paura incominciava a
crescere, ma, cerco disperatamente di non darlo a vedere, se Santana aveva
fatto di nuovo il suo ingresso dentro il teatro della sua vita c’era solo una
spiegazione: vendetta!
-Peccato che a me
di questo incontro non me può fregare di meno.- ammise
Marzia senza voltarsi. –Quindi ti consiglio di
sloggiare.-
-E’ perché mai?-
disse sarcasticamente Santana accorciando le distanze con Marzia.
-Perché
mi dai fastidio.-
-Ma davvero? Eppure...-
disse mentre con una mano sfiorava il braccio di Marzia. –Io e te abbiamo un conto in sospeso.-
“Che mi
succede... perchè non riesco a muovermi... il mio cuore... paura... e la paura
che blocca... non devo... non devo...”
-Che c’è? Non parli più...-
-Ti prego... lasciami... in pace...- mormorava lei.
-Mai... almeno, non
prima di averti fatto pagare la scena di prima giù in giardino...- Marzia cercò
di reagire sferrando uno schiaffo, che fu prontamente bloccato da Santana, che
approfittando del movimento della ragazza, la sbatté al muro, facendole
sbattere la testa, Marzia emise un gemito di dolore.
-Ah ah ah... che
volevi fare? Adesso non solo mi hai fatto arrabbiare, ma la mia furia è
aumentata a dismisura... tu hai osato provare a colpire me, il grande
Santana... il cyborg del calcio... nonché del sesso!-
concluse incominciando a leccarle il viso.
-Ti prego... lasciami...- inutile, non la voleva lasciare, anzi,
fece vagare la mano destra sul suo corpo, dal collo al seno fino ad arrivare al
sedere, toccandola con rude violenza...
-Ti prego...- ormai le lacrime avevano cominciato a fare il suo
corso.
-Non piangere...
vedrai che poi mi implorerai di continuare.- disse con
voce impastata dal desiderio, facendo scendere la bretellina del vestito fino a
scoprirle il seno.
Ormai la fine era
vicina, pensò Marzia piangendo, non avrebbe mai più
avuto il coraggio di vivere con quel peso, non aveva più forza, non riusciva a
reagire... un nome... solo uno implorava il suo cuore, un nome... Benji...
-Toglile
quelle luride mani di dosso...- tuonò minacciosa una voce.
Di chi sarà mai quella
voce minacciosa? io lo so... ma a voi non lo dico...
lo scoprirete solo leggendo il prossimo capitolo di “DALLA SPAGNA!”
Grazie a tutti per i
commenti, un grosso bacio alla prox
Danny aveva
appoggiato la sua testa sulla spalla di Ed che lo
aveva stretto di più a lui.
-Danny?- mormorò
Ed.
-Si?- rispose Danny
non staccandosi da Ed.
-Ecco... è da tanto
che... che...-
-Che?-
-Che
volevo parlarti di una cosa!-
-Parla!-
lo incitò Danny.
I due stavano
ancora ballando.
-Io... io... mi
sono accorto... di essermi... innamorato...-
-E di chi?- domandò Danny fissandolo dritto
negli occhi.
-Di una persona che
conosco da tanto tempo! Mi è sempre stata acconto, dandomi la forza di non
abbandonare mai questo sport. Per esempio, quando il mister decide sempre che
Price deve essere il portiere titolare della nazionale, questa persona mi sta
sembra accanto, incitandomi a non spaccare la faccia sia al mister che a
Price... questa persona si chiama Danny Mellow... Danny...
io ti... amo!- (ohhhhhhhhhhhhhhhhhhh abbiamo partorito! NdprofRicceri Ma lei
che ci fa qui? Ndsore Asuki. Ecco,
diciamo che ho aiutato a partorire prendendo bisturi e pinze! NdprofRicceri!)
****************
-Toglile
quelle luride mani di dosso...- tuonò minacciosa una voce.
Un ragazzo, che
Marzia non capì dapprima chi fosse, staccando bruscamente Santana da lei, che
crollò a terra sfinita e affranta, gli sferrò un pugno in pieno stomaco
buttandolo a terra; a quel punto, Santana dopo averlo guardato un ultima volta, capendo di non poter reagire alla furia
minacciosa del tizio, non fece altro che arrendersi e scappare via a gambe
levate.
Il ragazzo che
stese Santana, si avvicinò a Marzia che continuava a dondolarsi avanti ed
indietro piangendo, la abbracciò cercando di calmarla.
-E’ tutto
finito...- disse mentre gli accarezzava i capelli.
-Ma-Mark... grazie...- (Scommetto che stavate
pensando a Benji! NdA. Troppo scontato Ndsore Asuki.)
Marzia non riuscì a
proferire parola che, ripensando a quando le era accaduto e a cosa aveva
rischiato di andare incontro, si aggrappò a Mark, ricambiando l’abbraccio,
piangendo ancora di più.
Mentre Mark continuava ad accarezzargli i
capelli, cercando di calmarla senza risultato, rincuorandola con paroline
dolci, da quei corridori qualcuno stava passando, quando vide Mark e Marzia
abbracciati, si fermò non riuscendo più a muoversi.
Mark alzò lo
sguardo e in quella figura riconobbe: -Lusia!- riuscì solo ad emettere un lieve
suono.
Marzia sembrava non
essersi accorta di nulla, la paura era stata così tanta da non accorgersi di
Lusia e dell’alone di furia che attraversava la ragazza, Mark senza staccarsi
da Marzia, le disse: -Lusia non è come pensi!-
-Io... io...- tentò
di parlare Lusia.
Solo in quel
momento, captando la rigidità del corpo di Mark, Marzia si svegliò da quello
stato di trance, e seguendo con lo sguardo la linea
tracciata da Mark, si accorse di Lusia, che la guardava con odio...
“No... non
ancora... perché... perché ancora... perché...”
Il silenzio che
cadde tra i tre, fu rotto dalle parole di Marzia, stufa di tutto, lasciò che la
rabbia esplodesse.
-ADESSO BASTA!-
disse mentre si alzava da terra, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento
-OGNI... OGNI VOLTA E’ LA STESSA STORIA! SONO... SONO
SEMPRE IO QUELLA CHE VI DEVE... DEVE SEMPRE FARE
LITIGARE! NON E’ COLPA MIA SE OGNI... OGNI VOLTA CHE... CHE MI SUCCEDE QUALCOSA
C’E’ SEMPRE... SEMPRE QUALCUNO AD INTERVENIRE... QUINDI A SUBIRE LE
CONSEGUENZE... COME ADESSO... MARK SI TROVAVA A PASSARE DA QUI... E MI HA SOLO
AIUTATO CON UN PICCOLO INCONVENIENTE DI NOME SANTANA... IO... IO...- riprese a
piangere -IO NON C’E’ LA FACCIO PIU’! IO... IO... NON VOGLIO PIU’ CAUSARVI
PROBLEMI... QUINDI...- alzò lo sguardo in direzione di Lusia fissandola con gli
occhi ricolmi di lacrime –Lusia, ascolta, Mark... non ha fatto nulla di male se
non... venire a salvare questa combina guai... Lusia, affinché
l’armonia col gruppo appena ripresa duri... io... me ne vado!-
-Cosa?!- dissero in
coro Lusia e Mark.
-Non guardatemi
così... sarà meglio per tutti... nessuno avrà più una palla al piede come me da
guardare... nessuno litigherà a causa mia... io... io voglio solo il vostro
bene... poiché mi sono affezionata ad ognuno di voi... e non potrei mai
permettere di rovinare la vostra vita a causa mia... io lascio la squadra,
infondo... non c’era poi così bisogno di me...- li guardò un
ultima volta prima di sparire tra i corridoi dell’albergo, mentre Lusia
si avvicinava a Mark.
-Mark... perdonami, non avrei mai dovuto...- Mark l’azzittì con l’indice
della sua mano.
-Non
preoccuparti...-
-Ma... Mark, ha
detto che vuole abbandonare la squadra...-
-Non lo farà... non lo farà...- finì lui abbracciandola stretta,
cercando di convincere più se stesso che Lusia.
Marzia decise di
ritornarsene alla scuola, il suo compito era terminato, aveva fallito, ma il
prezzo era troppo alto... l’armonia della squadra in cambio del suo abbandono, sarebbe stato meglio... per tutti...
Avevano sofferto
troppe persone a causa sua... Holly, Patty, Lusia, Mark... e Benji... soprattutto
lui... gli sarebbero mancati da morire... la loro
simpatia, l’ingenuità di Holly, la caparbietà di Patty, il carattere di Lusia...
l’allegria di Bruce, la continua ricerca di una donna da parte di Paul... le
prodezze di Jason e James... per un attimo sorrise, ripensando al modo in cui
uno dei due per ultimare una nuova tattica era finito sul muro...
Doveva
ringraziarli, poiché ognuno di loro le aveva dato la
chiave per crescere...
Ma chi le sarebbe mancato di più era Benji...
si bloccò.
Davvero aveva
pensato quello... che stupida... come era vero quel
detto... adesso sapeva che il padre non le mentiva... “Solo quando scoprirai di
aver perso una persona importante... capirai di amarla!” sagge parole...
Riprese a muoversi,
voleva abbandonare quel luogo al più presto possibile...
Perché
quelle maledette lacrime continuavano imperterrite a scendere sul suo viso...
riprese a muoversi con più velocità, fino a riprendere a correre...
Ormai era arrivata
alla porta che l’avrebbe condotta alla sala da ballo, superata quella, l’uscita
e il ritorno a quella vita... tanto amata ma non completa...
“Non fermarti...
Oddio... c’è Santana... non devo avere paura... non piangere... perchè... l’hai
fatto...”Sotto lo sguardo di tutti corse fuori, nemmeno
le urla di Bruce la bloccarono, doveva andare via... per sempre...
Quando uscì dalla porta principale, corse più
veloce che mai, ripensando a tutti i bei momenti passati con quelle pesti dei
suoi amici, corse come non mai, e anche se non aveva più fiato, continuava a
correre, come se volesse in quel modo scappare dall’emozione di loro... di
lui...
Però,
improvvisamente, si sentì bloccare, qualcuno gli tratteneva un braccio, si
bloccò, e molto lentamente si voltò, mostrando le sue lacrime, riuscì solo a
dire: -Benji...-
-Ma tu piangi...- disse lui senza lasciarla.
-Non è vero... non piango...- disse lei abbassando lo sguardo.
-No... e queste cosa sono?- disse lui teneramente prendendo con un
dito una lacrima dispettosa, mentre con l’altra mano le accarezzava la guancia.
Marzia, stupida di
quel gesto, scoppiò in un pianto disperato, gettandosi tra le braccia di un
imbarazzato Benji, che non si fece di certo frenare dall’imbarazzo, ricambiò
con enfasi l’abbraccio.
Quando Marzia si calmò, Benji dopo averla
allontanata da se, porgendole con galanteria la giacca che indossava,
adagiandola sulle spalle, l’attirò nuovamente a se, le chiese:
-Cosa è successo?- Marzia dopo aver sospirato rispose: -Io, stavo
tornando in camera... quando... immersa nei miei pensieri... non mi sono
accorta di essere seguita da...- si bloccò incominciando a tremare, Benji senza
esitazione le domandò: -Da chi? Continua!- il tono di voce spaventò
Marzia, Benji accortasi dell’errore, accarezzandole i capelli l’incitò
nel continuare, ma con più calma, Marzia, si sciolse a codesta dolcezza,
rispondendo: -Santana...-
-Cosa è successo... cosa ha fatto?-
-Lui... ha cercato di... di... ha cercato di...- non riuscì a completare che
Benji partì come una furia in cerca di Santana, questa volta quel bastardo l’avrebbe pagata
per tutta la vita.
A pochi metri dall’entrata
principale, Marzia lo bloccò.
-Non farlo... non voglio...- diceva tra le lacrime Marzia tenendolo per un
braccio.
-Ma... ti rendi conto di quello che mi dici?
Quel bastardo ha tentato di violentarti, non una... ma ben due volte... e tu mi
dici di lasciarlo vivere come se niente fosse successo!-
-Si.-
-Stai scherzando...
Marzia, ti rendi conto di quello che mi chiedi?-
Marzia lo fissò negli occhi incredula, quella era stata la prima volta che l’aveva
chiamata con il suo nome... com’era bello sentire il suono del suo nome sulla
bocca del ragazzo. –E adesso perchè mi guardi così?-
domandò Benji.
-Perché mi hai
chiamata per nome... non ragazzina o altri nomignoli... ma Marzia!-
-Già... Marzia, però, ora che ci penso... preferisco chiamarti
ragazzina!- la stuzzicò lui.
-Che cosa?! Ed io che credevo...
per un attimo ho pensato che eri persino gentile...-
-Ma io lo sono!-
-Si è io sono Cleopatra!-
-Perchè cosa vorresti dire? che non sono
gentile?-
-No... per niente,
anzi... credo che tu sia scorbutico, orgoglioso, sbruffone,
presuntuoso...- disse Marzia elencando con le dite gli attributi di Price.
-Ah... e così? Allora cosa devo dire di te?-
-Che cosa?-
-Che sei...
capricciosa, combina guai, attaccabrighe, peso non piuma... questo l’avevo dimenticato!- a quel punto Marzia, sentendosi offesa a
causa del suo peso, ricordiamo che è una donna, e se si tocca quel tasto...
sono guai! Cominciò a rincorrerlo...
-Se ti prendo ti uccido... non sono grassa!-
diceva lei cercando disperatamente di acciuffarlo, ma nulla, non ci fu nulla da
fare... Benji era troppo veloce per lei, tanto che alla fine, stanca, si lasciò
cadere a terra, sotto lo sguardo divertito di Benji.
-Che c’è ragazzina? Non c’è
la fai a prendermi?-
-Price...
vaffanculo!-
-Sempre educata tu!-
-Io sono educata!- disse lei incrociando le braccia al petto
mettendo il broncio.
Benji si sedette
accanto a lei, osservandola in tutta la sua bellezza.
-Mi piaci di più
con il muso che con quei lacrimoni!- diceva lui mentre col dito indice gli
colpiva la fronte. (Spero di avervi fatto capire cosa intendevo... un po’ come
quando Yuri lo fa con Miki, se si è capito fatemelo sapere! NdA.)
-Davvero?- domandò lei incredula, davvero Benji le aveva detto di
piacerle...
-Ovvio... meglio
averti arrabbiata che triste, non sopporto quelle ragazze che piangono per la
minima cosa, e poi... con chi me la prendo se non con te... tu sei un soggetto molto più appetitoso con cui discutere...- Marzia, riprese i
contorni con la realtà, quel coso, l’aveva... cosa aveva detto? –Mi stai
dicendo che ami provocarmi?-
-Perspicace la
ragazzina...- a quel punto in Marzia si alzò un aura pari
a 100000000 di potenza, gli occhi sembravano luccicare di rabbia, (la sua
faccia aveva preso le sembianze di Yukino Miyazawa quando cerca disperatamente
di acciuffare Tsubasa), solo una parola: VENDETTA!
Caricò il desto,
mettendosi in posizione di lancio, senza esitazione, scagliò il colpo, che fu
miracolosamente schivato da Benji; Marzia, però, aveva caricato troppo il
destro, si ritrovò tra le braccia di Price, non potè evitare di arrossire.
-Pasticciona, non
riesci nemmeno a caricare come si deve un destro... o forse, devo credere che l’hai
fatto a posta per finire tra le braccia di un povero ragazzo indifeso.- Marzia
troppo imbarazzata, rispose solo –No!-
Improvvisamente, si
sentì attirare, Benji la stava abbracciando nuovamente, però... questa volta, l’abbraccio
era diverso, sembrava carico d’amore...
-Sei proprio sicura
di non volerlo vedere morto?-
-No.- rispose lei ricambiando l’abbraccio –Ho avuto paura... tanta
paura... di...-
-Scccc.-
-No,devo dirlo... ho avuto paura di non... rivederti più.-
-Come vedi ci sono ancora! Mica muoio io!-
-Stupido...- “Come
si sta bene tra le sue braccia... mi sento protetta...
però, devo andare via... non posso mica rinunciare all’abbandono della
squadra...”
Marzia si staccò da
Benji per guardarlo dritto negli occhi, dopo avergli sorriso, fece una cosa che
non avrebbe rimpianto per tutta la sua vita, lo baciò.
Benji era stupito, Marzia... lo stava baciando, eppure, quel
bacio... era...
-Grazie di tutto...
ti voglio bene...-
E così, senza dare il tempo a Benji di fare
o dire qualcosa, si alzò, scomparendo nel buio della notte, lasciando dietro di
lei... una scia di lacrime.
E siamo a quota 24... Pe
pe pepe pepe... pe pe pepe pepe...
Scusate questo mio momento di sclero...
poso il fischietto e sono da voi...
Eccomi, ovvio, grazie di cuore
per i commenti... continuate a farlo... ed io continuerò a postare capitoli...
più commenti avrò + veloce sarà il mio
aggiornamento... quindi... uomo avvistato mezzo salvato!
Le parole di
Marzia, circolavano in testa di Benji, non capendo cosa volesse dire con quelle
parole.
Com’era stato
bello baciarla, sentire le sue labbra contro le sue... poi di nuovo quelle
parole...
...Grazie di tutto... ti voglio bene...
Benji entrò
lentamente all’interno della sala da ballo, dove fu raggiunto dai suoi amici...
-Che fine ha fatto
Marzia!-
-Non lo so... se
ne anda...-
...Grazie di tutto... ti voglio bene...
Si bloccò...
“Grazie di
tutto... no... è impossibile... non...”
-Allora?-
-Ragazzi...- disse
Lusia avvicinandosi al gruppetto.
-Oh Lusia Mark!-
dissero in coro i ragazzi.
-E’ successo
qualcosa di orribile... Marzia ha detto che vuole abbandonare la squadra...
Mark però dice che non lo farebbe mai...- disse Lusia ansimando e prendendo per
mano Mark.
...Grazie di tutto... ti voglio bene...
Ancora quelle parole... lei se ne era
andata... allora quel bacio era un bacio di addio... no... non poteva essere...
Benji uscì dall’Hotel in cerca di Marzia.
Correva e correva... dove poteva essere andata quella ragazzina? Il viale
alberato... lì... lei, il primo giorno che l’ha vista, gli ha detto che amava
stare in quel posto...
Si diresse lì... la cercò... dove poteva
essere... non la trovò...
Il Pub... forse lì... lei ama quel luogo...
la cercò... ma niente...
A scuola... lì... andò a scuola...
Raggiunse la finestra della sua camera e
notò la luce accesa e busso sulla finestra.
-Ragazzina... ci sei!- disse Benji che
continuava a bussare –Lo so che ci sei...-
All’intero...
Marzia era raggomitolata in un angolo della
stanza continuando a stringere il suo peluche...
“Che ci fa lui qui? Non rendermi tutto più
difficile... ti scongiuro fa che vada via! Non ho la forza di affrontarlo...”
-Ehi! Di casa non c’è nessuno... fa freddo
qui fuori... ricordi hai la mia giacca!-
“Oh è vero (????????????????????????????? NdA.)...
poverino... rischia di congelare per causa mia... è sempre colpa mia...”
Marzia si alzò e aprì la finestra
permettendo a Benji di entrare.
-OHHHH! Finalmente... allora?-
-Bene... questa è tua...- disse togliendosi
la giacca e porgendogliela -... grazie di tutto... adesso, te ne puoi andare!-
-No... gli altri mi hanno detto che vuoi
abbandonare la squadra... perchè?-
-Perchè... perchè... ha già troppi
impegni... la scuola, gli esami, le lezioni, gli stage, il concorso...-
-Ma smettila... non abbandoneresti mai la
squadra...-
-Chi te l’ho ha detto? Come vedi, l’ho già
fatto!-
-Non abbandoneresti mai la squadra per
motivi così idioti!-
-Idiota ci sarai tu! Questo è quello che ho
scelto di fare della mia vita e non quello stupido sport!-
-Non è uno stupido sport! Queste non sono
le tue parole... non le pensi realmente!-
-Invece si...-
-SE davvero fosse vero... allora perchè hai
perso tutto questo tempo con noi? Perché ti pagano?-
-Vedo che sei perspicace...-
-Dai smettila di dire stupidaggini... si
per una volta seria!-
-Sono seria... per i soldi si fa questo e
altro...-
-E’ per i soldi allora che studi per
diventare ballerina?-
-No...-
-Te lo chiedo di nuovo: è per i soldi che
lo hai fatto?-
Lei non rispose, abbassando lo sguardo,
così lui le prese il volto tra le mani per fissarla...
-Voglio che mi guardi negli occhi quando mi
rispondi! Lo hai fatto per soldi?-
-Si... devo pur pagarmi le tasse della
scuola...-
-Allora, se davvero e per questo... ti
credevo una persona totalmente diversa! Non credevo che fossi così meschina...-
così dicendo la lasciò per aprire la finestra ma prima di uscire senza voltarsi
disse: -Allora non ti sei affezionata a nessuno... a me?-
-No…- “Oh si invece... a tutti voi...
specialmente a te... ma è meglio così, credimi... sono sicura che il tuo volere
bene si esaurirà non appena incontrerai qualcuno che ti farà battere il cuore e
che cancellerà, spazzerà via il mio ricordo!”
-Allora... addio!-
E così dicendo Benji uscì dalla camera, ma
non si accorse dell’oggetto che gli cadde a terra, Marzia si inginocchiò
prendendolo in mano: il suo bracciale.
Lo portò al petto stringendolo forte come a
voler sentire, tramite l’oggetto, il calore di lui. Pianse.
Nel giardino...
-... questa persona si chiama Danny
Mellow... Danny... io ti... amo!- Disse Ed prima di arrossire.
Danny lo guardò sbalordito...
“Ohhhh Ed... finalmente... mi vergogno
troppo però... cosa penserà Mark di me... e tutti gli altri?”
-Ma tu sei scemo... mi hai preso per gay?
Io gay... phm... ma non farmi ridere...-
-Ma io... credevo!-
-Mi dispiace Ed... ma non posso avere un
amico come te!-
-ma allora quando mi hai baciato quella
volta...-
-Era un bacio di amicizia!-
Il mondo cadde addosso a Ed, che con le
lacrime agli occhi fuggì via... lontano dal suo amore perduto...
“Che cosa ho fatto... perdonami Ed... ma
Mark cosa penserebbe... l’ho fatto soprattutto per te...”
“Danny... tu... mi hai spezzato il cuore...
tu... io ti amavo... e anche adesso... però tu.... io...”
Ed era arrivato sopra ad una collina e
gridò...
-MWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
DANNYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY
IO TI AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Tutto era tornato alla normalità, per i raagzzi: gli allenamenti, le
solite feste
Capitolo 26
Tutto era tornato alla normalità: gli
allenamenti, le solite feste di rito, ma da quando lei se n’era andata tutto
non era proprio come prima, specialmente per uno di loro. Gli mancava da morire
quella peste di ragazza, adesso con chi se la poteva prendere, con chi poteva
litigare.
Com’era tutto terribilmente noioso, piatto, non vi era neanche
un filo d’allegria.
Possibile che una
persona potesse portare l’allegria al gruppo? Si era possibile.
-Benji... ma che ti
succede? Non ti ho mai visto giocare così! Domani c’è la prima partita del
mondialee voi cosa fate? Ragazzi... vi concedo qualche minuto di pausa ma poi vi voglio come
prima... parlo con te Benji.- disse l’allenatore.
Tutti i ragazzi
andarono fuori campo e Tom n’approfittò per telefonare a Nadja.
-Pronto!- rispose
Nadja al telefono.
-Nadja!-
-Tom... che bello
sentirti! Ma tu a quest’ora non dovresti allenarti?-
-Si, però il mister
ci ha dato qualche minuto di pausa, e io ne ho approfittato per chiamarti!-
-Ah... mi fa
piacere...-
-Ecco...
come va a scuola?-
-Bene... oggi sono
iniziati gli esami!-
-Bene
e come ti è andata?-
-Non male... ho dovuto faticare sette camice per fare l’esame di danza
classica! Però alla fine è andato tutto bene... penso...-
-E Marzia?-
-Beh Marzia...
lei... come al solito ha affrontato tutti gli esami
come una vera professionista...-
-Ma
come sta?-
-Mah... così... non
mi ha riferito ancora che cosa è successo alla festa...-
-Ah... ok... mi
domandavo se ti andrebbe di uscire con me stasera...-
-Si! Sono felice
che tu me lo abbia chiesto!-
-Allora alle 20.00
passo a prenderti io?-
-Ok... allora ci
vediamo alle 20.00... e grazie per avermi invitata! Adesso devo proprio andare
devo sostenere l’esame di musica...-
-Ok... allora
ciao!-
Nadja riattaccò il
telefono e si sedette sul letto di fronte a Marzia che era sdraiata sul letto e
osservava il bracciale di Benji.
-Allora? Mi hai
fatto pure mentire a Tom... perchè non vuoi che lo sappia...-
-Cosa? Che stavo per essere... no... due persona che lo sanno ci
bastano a ci avanzano...-
-Ma...-
-Allora? Tu e il nostro Tom state uscendo un po’ spesso... non è che...-
-No... ecco...
veramente... esco con lui perchè... perchè... perchè non ha
nulla da fare!- disse Nadja arrossendo.
-Posso
dirti una cosa?- disse
Marzia alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno.
-Si?-
-Non nascondere i
tuoi sentimenti, prima o poi lo rimpiangerai... te lo
dice qualcuno che lo ha fatto e se ne pentita amaramente...- e si chiuse in
bagno.
Appoggiò le spalle
alla porta e scivolò per terra e si mise a piangere.
-Allora ragazzi... iniziamo gli allenamenti? Su scattare!- disse l’allenatore -... ragazzi ma che fine ha fatto Benji?-
-Bo!- dissero i
ragazzi in coro.
-Ma è mai possibile, domani c’è la prima partita
dei mondiali e lui che fa? Sparisce! Va bene tanto non ha poi molto bisogno di
allenarsi... Alan sostituiscilo tu!-
-Alan sostituiscilo
tu!- ripetè Alan.
-Alan... hai detto
qualcosa?-
-Chi io? No... io
ho detto qualcosa... ma no... completamente!-
(Siccome
non ha molto tempo per scrivere bene questo chap, il colore Blu vale per Benji e il colore Rosa vale per Marzia... allora loro sono ognuno
nella propria stanza e stanno ascoltando per coincidenza la stessa canzone...
per coincidenza ricordate... è una canzone molto significativa
e bella e vi consiglio di leggere questo chap con il sottofondo di questa
canzone... grazie per avermi ascoltato... NdA.)
Entrò in camera
sbattendo la porta con violenza e prima di sdraiarsi nel letto prese il suo
lettore Cd.
Si sdraio e l’accese... La distanza di un amore... Alex Baroni...
Sei
rimasta dentro me
nel profondo delle idee
come il pezzo di una vita che non c'è
sei un ago nelle vene
o una splendida bugia
la ferita che oramai non va più via
e non guarisce mai
e non mi passa mai
“Adesso sto
stringendo al petto il tuo bracciale che per caso ti è caduto ed è come seposso sentire il
calore di quell’abbraccio... quell’abbraccio che non mi dimenticherò mai...”
Ogni
giorno mando giù
le mie lacrime per te
ogni notte il letto è così grande che
io ti scrivo ancora un po'
e lo so che non dovrei
che mi devo liberare
dalla trappola di questo amore
“Oddio...
quando mi manchi... i tuoi rari sorrisi... il tuo
musone... le tue battutine stupide su di me... che talvolta mi hanno fatto
arrabbiare... il tuo ricordo è dentro me e non vuole più andare via...”
perchè
non vivo più
perchè mi manchi tu
e questo cielo blu
non lo posso sopportare
ti vedo come sei
e come ti vorrei
non è lo stesso sai
non ti posso perdonare mai
“... piango
ogni giorno perchè non sei vicino a me...io non dovevo affezionarmi a te poiché so che prima o
poi dovrai andare via... via da me... allontanarti da me... e se io sto soffrendo
non poco anche se tu sei qui... quando andrai lontano come dovrei stare? Ma lo spieghi...”
ricomincerò da qui
ricomincerò da me
a rifare mille muri adesso che
i tramonti che vedrò
e le canzoni che farai
sono un fuoco che mi brucia come mai
e io povero sarò e tu povera sarai
la distanza di un amore
che non ho parole per spiegare
perchè
non vivo più
perchè mi manchi tu
e questo cielo blu
non lo posso sopportare
ti vedo come sei
e come ti vorrei
non è lo stesso sai
non ti posso perdonare
“Mi manchi da morire... ma tu ha detto che non ti sei nemmeno un po’ affezionate a me...
ma tu non sai quando io mi sono affezionata a te... non vivo più la mia vita
come prima del tuo incontro... già... il nostro primo incontro...”
perchè
un uomo non può vivere di se
è forse questo da cambiare
e ora passo il tempo a chiedermi
che fai senza di me
“... vorrei
tanto averti vicino... ma non posso... poiché ti ho negato... ho negato un
amico come te... un amico che non dimenticherò mai... ma tu non sei mio
amico... no, perchè se fiossi solo questo per me io non storie qui a tagliarmi
le vene con questa canzone... a piangere... a stringere forte un tuo oggetto
nella speranza che ti possa arrivare un mio abbraccio... no, non sei per niente
un mio amico... sei la persona che...”
perchè
non vivo più
perchè mi manchi tu
e questo cielo blu
non lo posso sopportare
ti vedo come sei
e come ti vorrei
non è lo stesso sai
non ti posso perdonare
mai
“... tu mi sei
caduta tra le braccia... come un angelo caduto da cielo... ma questo è solo uno
stupido ricordo... un ricordo che rimarrà sempre in
me... non ti perdonerò mai per avermi fatto cadere nella trappola di questo
amore... non ti perdonerò mai per come mi stai facendo soffrire... mai...
poichései la persona che...”
AMO...
Raga...
come ve la spassate?
eccomi qui con un
nuovo capitolo
di questa immane schif.. FF... allora che dire...
grazie per le
recensioni... davvero grazie di cuore...
Tom era nervoso, faceva avanti e indietro per la stanza, quella sarebbe
stata la sera che avrebbe cambiato la sua vita
Capitolo
27
Tom
era nervoso, faceva avanti e indietro per la stanza, quella sarebbe
stata la sera che avrebbe cambiato la sua vita. Doveva dire a Nadja
quello che provava per lei, a tutti i costi.
-TOOOOOOOM!-
Holly,
con un gridò, fece bloccare la camminata di Tom.
-Mi
stai facendo venire il mal di mare... basta!-
-Oh
Holly... sono così agitato...-
-Ma che è successo?-
-Stasera
esco con Nadja...-
-Ah
e allora?-
-Come
“e allora”? Che bell’amico che sei...-
-Volevo
dire che non è la prima volta che esci con lei!-
-Si,
ma stavolta è diverso... io devo dire assolutamente qualcosa a Nadja!-
-E cosa?- disse Holly diventando curioso.
-Beh...
ecco... si è fatto tardi... devo andare!- disse Tom
che cercava di svignarsela.
-A
che ora c’è l’ha l’appuntamento?- disse Holly
bloccando la sua fuga.
-Alle
20.00...-
-Mangano ancora 5 minuti... allora ti sei innamorato?- disse Holly sgomitando il
piccolo Tom.
-Chi
io? Ma no...-
-Invece
si...-
-No!-
-Si!-
-No...-
-Si!-
-Forse...-
-Si...-
-Ok...
si!-
-Full...
lo sapevo...-
-Ok...
ok... non fare così...-
-E per questo che sei preoccupato? Non sai come dirglielo...-
-Si...-
disse Tom girando i pollici.
-Fai
uscire le parole dal cuore... come ho fatto io con Patty... dille che è
importante per te... e vedrai che capirà... adesso vai...- e con uno spintone
lo sbatté fuori della porta e prima di chiuderlo fuori gli disse: -Non tornare
prima d’averle confessato i tuoi sentimenti... vedi
che non ti faccio entrare... promesso!-
-Allora,
come sto?- disse Nadja facendo un giro su se stessa.
-Bene...
bene...-
-Marzia...
puoi anche guardarmi prima di rispondere...-
-Ti
ho già detto che sei bellissima...-
-Se... se... Allora vado...-
Nadja
uscì dalla porta della sua camera e si diresse all’entrata dove vi era Tom che
aspettava.
Nadja
si nascose dietro un muretto e prima di uscire guardò Tom. Era
vestito in uno smoking nero e aveva i capelli un po’ spettinati, che lo
rendevano più affascinante.
“E
adesso perchè è in smoking... oh quanto è bello...”
-Tom...
sono qui...-
Nadja
uscì dal suo nascondiglio e si mostrò a Tom che rimase folgorato da tanta
bellezza. Indossava un vestitino verde senza bretelline, un
paio di scarpe con il tacco a sandaletto, i suoi capelli erano lasciati
sciolti.
-Sei...
bellissima...- disse Tom alla tipo pubblicità della
Telecom.
-Grazie...-
disse timidamente Nadja.
-Questi
sono per te!- disse Tom porgendole due fiori bianchi.
-Ah...
bellissime... grazie...- disse Nadja mentre guardava i fiori.
-Che c’è non ti piacciono?-
-No...
e che...-
-Si?-
-Tu
mi hai appena regalato...-
-Si?-
-Dei
crisantemi...- (NO non può.... NO... TOM CHE mi
rappresenti... i crisantemi... NdA_delusa.)(ma neanche se la invitavi ad un party for dead... Ndsore Asuki.)
-E allora? Non sono i tuoi fiori preferiti?-
-Forse... quando morirò...-
-Ma che vuoi dire scusami...-
-Che mi hai appena regalato i fiori dei morti...- disse infine
Nadja cercando di non ridere, ma non c’è la fece e scoppiò in una risata
isterica.
-Io...
mi dispiace... scusami... non lo sapevo...- abbassò il
capo e si incamminò fuori dalla scuola lasciandola lì.
-Tom...
aspetta...- disse Nadja prendendolo per mano –non è successo niente...-
-Ma tu non capisci... questa per me doveva essere una serata importantissima...
ed invece... cosa fa lo stupido... fiori? Si, ma non rose... troppo banale...
margherite.... troppo scontato... perchè no...
sorprendiamola... lo stupido ha chiesto al fioraio dei fiori che si regalano in
occasioni rare... e lui mi ha dato dei crisantemi...- Tom si liberò della
stretta di Nadja e proseguì –Tu meriti di meglio... non uno stupido, imbranato
come me...- e se ne andò.
Nadja
lo guardò allontanarsi mentre qualcuno dietro alla porta se la stava spassando
a ridere.
Nadja
aprì la porta e Marzia cadde a terra.
-No...
non può averti regalato dei crisantemi... no...
AAAAAAHHHHHH...- disse Marzia rotolandosi per terra.
-Che ci ridi Giufà... poverino...-
-Però un attimo fa hai riso pure tu...-
-Beh...
mi ha preso alla sprovvista...- disse Nadja cercando
di non ridere guardando i fiori che aveva in mano.
-Allora...
vuoi lasciarlo andare?-
-No...-
disse mentre ancora guardava i fiori.
-Allora
va da lui...-
-Si...
però...-
-Però cosa?-
-E se non vuole più vedermi?-
-Per quale motivo scusa?-
-Perchè
gli ho riso in faccia?-
-Ma dai... non è un tipo del genere!-
-Tu
dici?-
-C’è
solo un modo per scoprirlo...- disse Marzia mentre la spingeva fuori –Va da
lui...-
Tom
camminava lentamente testa china e ripensava a quando era accaduto...
...Dei
crisantemi...
Che stupido che era stato... regalare dei
fiori che nemmeno lui conosceva...
Nadja
lo vide... lì... bello come non mai che camminava a testa china. Lo raggiunse e
lo fermò con una mano...
-Tom...-
Tom
non si girò tanto era l’imbarazzo.
-Scusami
per prima... non avrei dovuto ridere... davvero!-
Tom
alzò lo sguardo e si girò in direzione di Nadja che teneva ancora in mano i
fiori.
-Questi
fiori... vanno benissimo... e poi sono particolari...sai nessuno me li aveva
mai regalati... non voglio vederti giù per me... non me lo merito...-
-Oh
Nadja tu ti meriti questo e altro...- Tom alzò lo
sguardo e gli accarezzò la guancia.
-Io
voglio te... ma non ti merito...-
-Oh...
perchè dici questo?-
-Perchè
tu meriti molto di più...-
-Io
voglio solo te... sono io che non ti merito...-
I
due si guardarono per un istante per poi scoppiare a ridere, poi non ci fu
bisogno di parole, Tom accostò il suo viso a quello di Nadja per specchiarsi
dentro ai suoi occhi, un istante dopo le loro labbra
si unirono.
-Ti
amo...-
-Anch’io...-
Marzia
stava camminando nel viale alberato... quanti ricordi... si avvicinò
ad un albero, sfiorando la corteccia...
...Attenzioneeeeeeeeee... li
sottoooooooooooooooooo...
...Atterraggio morbido...
Sorrise
al ricordo, lasciandosi scivolare lentamente sull’erba, appoggiando la schiena
sulla corteccia ruvida, sospirando profondamente. Raccolse le ginocchia al petto e vi
appoggiò il capo.
Dalla parte
opposta, stava camminando, mani in tasca, un ragazzo molto carino immerso nei
suoi mille pensieri...
...Spostati... mi fai male...
...essere calpestato da un peso non
piuma, non fa certo bene...
I
suoi mille pensieri si interruppero non appena
l’oggetto di essi si presentò davanti a lui.
Si
bloccò, osservandola in silenzio per alcuni secondi, sembrava che lei non si
fosse accorta di lui.
Il
vento passo tra i due facendo dondolare i capelli della ragazza che rabbrividì,
finalmente si decise ad alzare il volto e... un sussurro...
La ragazza lo guardò negli occhi “E adesso... lui cosa ci fa qui? Non voglio vederlo... non posso
vederlo... e adesso perchè mi guarda con quella faccia come se fosse stupito di
vedermi... dovrei essere stupita io nel vedere lui... adesso devo andarmene...”
Marzia si alzò lentamente e, cercando di non guardarlo, gli diede
le spalle e incominciò a camminare.
Benji, che fino a quel momento la stava guardando, l’affiancò
nella sua camminata e incominciò a conversare.
-Ciao...-
-...- Marzia non gli rispondeva.
-Bene!- disse sarcasticamente lui -... ho saputo che hai sostenuto
gli esami!-
-...- Marzia continuava a non rispondere.
-Tom mi ha detto, che Nadja gli ha detto, che è stata una
passeggiata per te...-
-...- Marzia continuava a non rispondere anzi girò la testa dalla
parte opposta alla sua.
Benji capendo, finalmente, di essere deliberatamente ignorato, la
bloccò per un braccio.
-Allora?-
-Lasciami!- disse Marzia con tono freddo che fece male a Benji.
-Oh... oh... vedo che ti è tornato l’uso della parola...-
-Non prenderti il vizio, poiché questa è la mia prima e ultima,
parola hai il piacere di sentire uscire dalle mie labbra, e che rivolgo a te...
e adesso lasciami!-
-No! Allora?-
-...-
-Se io ti parlo, pretendo che tu mi risponda!-
-Pretendi?-
-Non era l’ultima parola che dovevi rivolgermi?-
-Cosa delle mie parole dell’altra sera non hai capito?-
-Non ci credo che tu lo abbia fatto per soldi...-
-Ti ho detto di si...- disse Marzia abbassando il capo.
-Allora perchè non mi guardi negli occhi?- Disse Benji mentre
prendeva tra il pollice e l’indice il suo mento per alzargli la testa –È
proprio per quello che è successo la sera del ballo?-
Il ricordo di quella sera, scaturì in Marzia ricordi spiacevoli, e
una calda lacrima rigò il suo viso.
-Cosa? Piangi?-
-Adesso che mi hai visto per l’ennesima volta in questo stato...
ti dispiace lasciarmi?-
-Mi dispiace per averti fatto piangere... ma devi dirmi il perchè
del tuo abbandono della squadra!-
-Io... non mi pagano più...-
-Non ci credo... non è per soldi che lo hai fatto. Perchè vuoi
negare l’evidenza? Per caso è stato qualcuno che ha scaturito in te qualcosa
che, poi, ti ha portato all’abbandono della quadra?-
-Visto che non mi vuoi proprio lasciare in pace... si... tu! Non
avresti dovuto farlo!-
-Cosa, io? Cosa non avrei dovuto fare?-
-Lo sai benissimo! Pensaci...-
-Io... non ho fatto niente di spiacevole...-
-Si invece... tu...- e prima di finire si divincolò dalla stretta
di Benji e mentre si allontanava disse a bassa voce -Tu... sei entrato nella
mia vita...-
Danny e Ed erano nella loro stanza...
“Mi fa pena! Poverino... forse ho esagerato un pochino... dire che
quello dell’altro giorno è stato solo un bacio di amicizia lo ha proprio
distrutto... sarà meglio rimediare...”
-Ed?-
-Che vuoi?- disse lui sgarbatamente.
-Oh calma... dovrei parlarti!-
-...-
-A proposito di noi!-
-Non è mai esistito un noi... ricordi, me lo hai detto tu!-
-Si... allora ascoltami... io...-
Ed si girò dalla parte opposta a quella
di Danny, mettendosi coricato sul letto, su di un fianco.
-Io... quel giorno che tu... beh... hai capito... ti ho mentito...
vedi... tu mi hai detto che ero la persona più importante della tua vita, mi
hai detto che ti sono sempre stato accanto... e cose del genere. Beh... io non
sono bravo con le parole quanto te... ma... io ti ho mentito... quel bacio...
beh... quel bacio... non è stato per pura e semplice amicizia... ma per...
amore... Ed... io ti... voglio bene... io ti amo...-
Lusia e Mark erano in camera di Mark che erano sdraiati sul suo
letto (di Mark! NdA.) abbracciati.
-Piccolina...-
Lusia lo guardò stranita.
-Perchè mi guardi?-
-Mi hai chiamato piccolina...-
-Che c’è? Non ti piace?-
-Ecco... sei tremendamente dolce quando lo dici...-
Mark sorrise e dopo avergli baciato la fronte la strinse di più a
se.
-Lusia!-
-Si, Mark. -
-Lo sai una cosa?-
-Cosa?-
-Ti amo piccolina...-
-Anch’io... tanto... davvero tanto... stallone!-
Mark la guardò stranito.
-Che c’è? Non ti piace stallone?-
Mark sorrise e la baciò delicatamente sulle labbra.
La porta si aprì.
-Lenders...- le parole gli morirono in bocca vedendo Mark e Lusia
abbracciati.
-Ma... LUSIA!-
-Oh-oh...ciao fratellone!-
-LENDERS! LEVALE QUELLE LURIDE MANI DI DOSSO!-
-Ma...-
-LENDERS... FUORI DA QUESTA STANZA!-
-Ma questa è...-
-FUORIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
-Sarà meglio andare via... ciao, piccolina... ci vediamo...- disse
Mark mentre faceva l’occhiolino a Lusia.
-MA CHE CI VEDIAMO... FUORIIIIIIIIIIIIIIII...-
Mark, senza fiatare, ma ridendo sotto i baffi, uscì dalla camera.
-ALLORA?-
-Fratellone...-
-SI?-
-Non gridare, per favore...-
-MA...-
-Non mi dire “Io non sto gridando” che ti uccido...-
-Ok... non grido... ma spiegami che ti è saltato in mente!-
-Ma cosa ho fatto?-
-Cosa hai fatto... COSA HAI FATTO?-
-Ehi... stai gridando...-
-Oh... scusami...-
-Allora poiché tu mi hai detto scusa posso pure andare...- disse
Lusia alzandosi da letto e dopo aver dato un bacio a Benji disse –Buona notte
fratellone...- e uscì dalla camera.
-Buna notte Lusia...- poi si bloccò –BUONA NOTTE...- uscì dalla
camera per fermare la sorella, ma Lusia pareva scomparsa nel nulla. –Me l’ha
fatta ancora una volta!-
Tom e Nadja erano abbracciati che osservavano il tramonto...
-Tom?-
-Si...-
-E’ così bello osservare il tramonto con te...-
-Già è così bello... lo sai che la prima volta che ci siamo
incontrati, non volevo incontrarti?-
-Come no?-
-Io odio gli appuntamenti al buio... però sei apparsa tu... un
angelo...-
-Oh Tom...-
-Ti amo...-
-Anch’io...- e si baciarono.
Holly e Patty...
-Patty...-
-Si?-
-Patty... devo dirti una cosa importante...-
-Parla...-
-Io... ho ricevuto una telefonata importante da parte di...-
“No... lui...”
-... di... Roberto...-
-Chi Sediño?-
-Si... mi ha chiesto se piacerebbe andare da lui in Brasile...-
-E tu...-
-Ci andrò...-
Patty si sentì morire... impossibile, ora che il suo sogno d’amore
si era avverato... quello lì... lo stava distruggendo...
-Patty...-
-Si...-
-Vorrei che tu venissi con me in Brasile...-
-Holly... anche se mi piacerebbe andare
con te in Brasile, e speravo che tu me lo domandassi...-
-Ma...-
-Ma io... mi sono annullata per te per tanti anni... e adesso
vorrei continuare per la mia strada... la strada che mi porterà a fare la
giornalista sportiva...-
-Quindi...-
-No... Holly, non verrò con te in Brasile... anche se starò con
te...-
-Per sempre...-
-Già... per sempre...-
E si abbracciarono.
Allora ciao a tutti... scusate il
ritardo ma
in questo periodo non ho avuto nessuna
ispirazione... comunque... adesso
cercherò
di aggiornare velocemente...
Che ve n’è parso di questo capitolo?
Fatemelo sapere...
Ringrazio tutti quelli che hanno
recensito e
che continueranno a farlo e anche chi
non recensisce
ma legge... GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE
Baci
Asuki.
Ps:
Un grazie speciale va al Papa Giovanni Paolo II... Grazie...
Una ragazza camminava tra i corridoi dell’albergo, in silenzio, non
voleva che qualcuno la sentisse e specialmente la vedesse,
Capitolo
29
Una
ragazza, vestita con una mini gonna di jeans e una maglietta con le bretelline,
camminava tra i corridoi dell’albergo, in silenzio, non voleva che qualcuno la
sentisse e specialmente la vedesse, specialmente qualcuno.
Arrivò
fuori dell’Hotel e si diresse velocemente verso la fine del suo percorso: la
fontana.
Si
fermò e socchiuse gli occhi per focalizzare i lineamenti della figura seduta
sul bordo della fontana. Dai lineamenti sembrava un ragazzo.
-Bene...
è già qui!-
Si
avvicinò correndo al ragazzo, che si alzò non appena la vide e allargò le
braccia in sua direzione, la ragazza aggrappandosi a lui con tutta la forza che
aveva. Lui dopo averla abbraccia e baciata, disse: -Allora piccolina... hai
avuto problemi con tuo fratello?-
-No...
sai non ha avuto neanche il tempo di rimproverarmi...
che io sono scappata...-
-Lo
sai che non si fa mai arrabbiare il fratello più grande?-
-Si...
però... mica stavamo facendo qualcosa di male...-
-Già...
lui è troppo precipitoso... glielo detto sempre... allora, perchè mai mi hai
fatto venire qui a quest’ora della notte?-
-Sai...
stallone... pensavo che potevamo stare un po’ insieme
senza che mio fratello ci possa rompere le scatole...-
-Brava...
è dove? In camera mia, no! C’è’ Benji... quindi... qui, no! ci
potrebbe vedere...-
-In
camera mia?-
-In
camera... no!-
-Perchè?-
-Beh...
ecco...-
-dai...
non farti pregare!- e con queste parole, la ragazza prese per mano il ragazzo e, facendolo correre, lo portò in camera
sua.
Le
piccole mani di Lusia avevano slacciato la camicia e gli accarezzavano il
torace scolpito da anni di allenamento, Mark sentiva
il suo tocco leggero che lo mandava in estasi.
-Ma
cosa?- cercò di dire Mark.
-Mark...
lo voglio... con tutto il cuore...-
-E
se...- Lusia lo bloccò mettendo l’indice della sua mano sulle labbra di lui.
-No...
non dire nulla...-
Allora
Mark la prese in braccio, era leggera come una piuma,
e la fece sedere sulle sue gambe mentre lui era seduto sul letto.
Il
ragazzo le prese una mano e la tenne in una delle sue: era la prima volta che
un ragazzo le trasmetteva queste sensazioni, sensazioni piacevolissime, tanto
che il suo cuore aumentò i battiti. Mark passò la mano libera dietro la schiena
della ragazza cercando di attirarla di più a se.
Lusia
fu attraversata da brividi in tutto il corpo e sarebbe andato
avanti… la mano del ragazzo che stava dietro la sua schiena risalì verso la
nuca, accarezzò i capelli per poi tuffarla tra loro, così come per
scompigliarli.
Mark,
avvicinò con una leggera pressione, la testa di Lusia alla sua... si fissarono
negli occhi languidi. Nessuno dei due avrebbe voluto che quel guardarsi
cessasse, ma le labbra, le tumide labbra di Mark cercarono quelle bellissime di
Lusia, si incontrarono, si sfiorarono…
Adesso
lo sapeva, la desiderava troppo, era troppo bella. Questi pensieri lo
distrassero e si mise ad osservare i lineamenti della ragazza che aveva
davanti. Un visino furbetto, diciamo da schiaffi, bocca da
baci, rossa come il sangue, il seno ne piccolo ne grande. Tolse lo
sguardo da lì e lo posò…si accorse solo adesso che Lusia indossava una mini
gonna di jeans.
Mise una
mano sulle gambe si Lusia e le accarezzò dolcemente, non voleva spaventarla, voleva
solo farsi strada per risalire lungo le
cosce, ma trovò ostruzione nella mano destra di Lusia che lo bloccò.
Mark
si avvicinò ancora all’orecchio della sua Lusia e le sussurrò -Ci hai
ripensato, non è vero?- Lusia non disse nulla e Mark
decise di lasciar perdere e la baciò sulle labbra poi sul viso e pian piano una
scia di dolci baci sulle spalle.
Decise
di toglierle la maglietta e lo fece lentamente. Lusia non indossava un
reggiseno in quando la maglietta fungeva da tienitutto. Quella vista così
seducente scatenò i sensi di Mark oltre ogni limite e senza che Lusia se n’accorgesse,
Mark la fece alzare e trovò, con sua grande
meraviglia, la cerniera della gonna, e così gliela bassò, togliendole anche la
gonna; adesso Lusia era coperta solo da un paio di mutandine viola con
disegnato un grazioso Winnie de Poo sul lato, Mark le trovò dolci e sensuali.
Finalmente,
Lusia aiutò Mark a spogliarsi, incominciando a sbottonargli la cerniera dei
pantaloni, quando rimase un attimo perplessa.
-Cosa
c’è?-
-Niente...-
“Oh... Mark... non credevo che fossi così dotato...
anzi lo sospettavo!”
Dopo
avergli sfilato i pantaloni e fatti scivolare per terra, decise di togliergli anche
la maglietta nera... che bellissimi addominali, da baciare, da toccare.
Ora
che anche lui era rimasto solo con un paio di boxer, i due ripresero a
toccarsi, a baciarsi, facendo scivolare via anche le loro ultime barriere.
Mark,
dopo averla presa in braccio, la poggiò delicatamente sul letto.
-Sicuro che vuoi?-
-Si...
con tutta me stessa...-
Lusia
schiuse le gambe permettendo a Mark di intrufolarsi tra di
esse.
Lusia
al contatto con quel corpo estraneo si irrigidì, Mark,
accorgendosene, cercò di rilassarla baciandola su tutto il corpo per poi
riprendere a muoversi lentamente dentro di lei, poi aumentò il ritmo mentre lei
lo assecondava.
L'orgasmo
arrivò e lasciò entrambi stanchi ma appagati.
Un
leggero bussare risvegliò Lusia, che aprì lentamente gli occhi, e, dopo essersi
stiracchiata un pochetto, rispose: -Chi è?-
-AHHH.-
Sbadigliò forte lui. Lusia gli tappò la bocca con una mano.
-Lusia...
posso entrare...-
-Aspetta...-
-Ma
che caspio ci fa lui qui?- Disse a bassa voce Mark.
-Non
lo so... però adesso... chiuditi in bagno...-
-Corro...-
Mark,
dopo aver preso i suoi vestiti, stava per entrare in bagno ma...
-Mark...-
lo chiamò Lusia.
-Si?-
-Non
dimenticarti di questa...- Lusia gli lanciò una maglietta e Mark, dopo avergli
sorriso, si chiuse in bagno e si dispose per vedere cosa succedeva dal buco
della serratura.
Lusia,
dopo essersi ricomposta un pochino, aprì la porta.
-Ohhhh... finalmente... Lusia... ho bisogno del
bagno...- disse Benji entrando e osservando la stanza.
-Come?-
-Si...
oggi uno dell’Hotel è venuto e mi ha detto che non c’è acqua fredda in
bagno...-
-Il
bagno? Acqua fredda?- Disse Lusia abbassando lo sguardo e accorgendosi che hai piedi del letto c’erano i boxer di Mark, si spinse con
il piede facendoli arrivare sotto il letto, prima che Banji
se na accorgesse.
-Già...-
Disse mentre spostava la sorella con una mano e si dirigeva in bagno.
-No, aspetta!- disse Lusia ponendosi tra lui e la porta. –Ehm...
anche qui non c’è acqua fredda...-
-Lo
vedremo...-e detto ciò, spinse la sorella lontano dalla porta.
“E
ora di dire le mie ultime preghiere... sono morta...”
Benji
aprì la porta e osservò con attenzione il bagno.
-Non
c’e...- disse a bassa voce Benji controllando ancora una volta il bagno.
-Allora?-
-Ti
credo sulla parola...-
-Prova
ad andare in camera di Holly... lì forse c’è l’acqua calda...-
Lusia
spinse Benji fuori dalla porta e dopo avergli sorriso,
lo chiuse fuori.
“Non
c’era... Mark... non c’era... ero sicuro che avrebbe passato la notte con
Lusia... visto che sta notte non è venuto a dormire...
bah... mi ero sbagliato!”
Lusia
rientrò come una furia in bagno. Ma dove si era
cacciato Mark? Si guardò in giro ma di lui nessuna traccia. Decise di
chiamarlo.
-Mark...
ci sei...-
-LUSIA...
SONO QUI!- gridò Mark.
-Qui
dove?-
-Qui...-
-Dove?-
-PROVA
AD AFFACCIARTI!-
Lusia
lo fece, ma non vide nulla.
-Ma
dove sei... oh mio Dio... non sarà...- Lusia si mise una mano davanti alla
bocca.
-Non ancora... se tu mi tiri su...-
Allora
Lusia abbassò lo sguardo e vide Mark appeso sul tubo adiacente alla finestra.
Lusia
scoppiò a ridere. Mark la guardò allibito.
-Mi aiuti
o no?-
-Si...
sei così carino con quell’accappatoio rosa che hai indosso...-
-Non
prendermi in giro... e tirami su!-
Lusia,
anche se con un po’ di difficoltà, riuscì a tirare su Mark che sospirò di
sollievo non appena rimise piede nella stanza.
Lusia
non riusciva a smettere si ridere, scatenando le ire di Mark.
-SE
NON LA SMETTI GIURO CHE ME NE VADO!-
E
Lusia rise ancora di più vedendo la faccia incavolata di Mark.
-LA
VUOI SMETTERE DI RIDERE?!-
-Va
bene... va bene... adesso mi... AHHHHHHHHHHH!-
-Lusia...-
-Basta...-
disse Lusia mentre si avvicinava lentamente a Mark. –Sei davvero carino e sexi...- terminò con voce
suadente, prima di attirare a se Mark e baciarlo.
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuu....
Come va? Ci voleva un po’ di passione eh....
e anche un pizzico di spirito, soprattutto la parte di Mark e l’accappatoio.
Adesso ringrazio quelli che hanno recensito e che continueranno
a farlo e anche chi legge solo.
Per quando riguarda la scena *spinta*
mi ha dato una piccola mano la mia sorellina che la ringrazio.
Erano le 6,00 e quel giorno si
sarebbe svolta la tanta sospirate gara di ballo, e la protagonista del balletto
doveva essere in forma ma... qualcuno rompi, ci siamo capiti,
aveva puntato la sveglia, innanzitutto, alle 6,00 e poi quella canzone, Per
Elisa di Beethoven, senza ombra di dubbio era una bellissima canzone, ma alle
6,00 come sveglia, mi sembra un poco eccessivo, non credete?
Comunque, si alzò come una furia e,
senza mettere ne scarpe ne vestaglia, si diresse da Antonio, gliel’avrebbe
fatta pagare.
-ANTONIOOOOOO!- gridò
sbattendo la porta ed entrando.
-Oh... Marzia....-
-Oh... Marzia... ANTONIO, SAI
CHE GIORNO E’ OGGI?-
-Certo che lo so! E’ il giorno
della gara di ballo...-
-APPUNTO... TU MI VUOI VEDERE
RIPOSATA E VUOI VEDERMI VINCERE, NON E’ COSI’?-
-Si...-
-ALLORA PERCHE’ HAI SUONATO LA
SVEGLIAAAAAAAAA!-
-Ehm... Marzia... non ci sei
solo tu in questa scuola...-
-MA... già... me lo ero
dimenticata... mi capita spesso... (???????????????????NdA.)
però potevi mettergli musiche più... come dire... alla moda?-
-Perchè questa non ti piace?-
-Ehm... No!-
-Mhm... Carmen
mi ha detto di svegliarvi così, poiché sostiene che vi alzate prima con questo
genere di canzoni che con canzoni dance. E a quando
pare ha ragione!- E detto ciò si allontanò da Marzia lasciandola.
-A proposito... devi
presentarti lì alle 9,00... quindi... farai meglio a sbrigarti...-
Marzia, un po’ titubante se
ammazzarlo o ucciderlo, come una furia si precipitò in camera sua, e dopo aver
fatto una doccia “veloce”, si vestì “velocemente”, tanto da farsi le 9,10.
-Oh cacchio... sono in ritardo...-
Sistemò velocemente il
borsone, inserendo il vestito delle gare e le scarpette.
Nel frattempo, i ragazzi si
stavano allenando.
-Ragazzi... che fate? Non è
perchè non c’è Marzia dovete perdere la fiacca... muovete quei culi... e correte...- gridarono insieme Patty e Lusia.
-Queste sono
ancora peggio di Marzia...- disse Bruce ormai stanco.
I ragazzi si erano svegliati
all’alba, sotto comando delle managers, e adesso erano letteralmente stanchi.
-Ottimo lavoro ragazze...- si
avvicinò il mister –Adesso se non vi dispiace potreste andare a preparare i
panini e le bibite?-
-Si, mister...- e le due
andarono in magazzino
Arrivò stanca al luogo dove si
svolgeva la gara. Dopo essersi cambiata andò a sedersi accanto ad una ragazza.
-Ciao!- disse amichevolmente
la ragazza.
-Ciao...-
-Tu che
numero sei?-
-Io... il numero 25, e tu?-
rispose Marzia.
-Quindi la prossima... io 38.-
-Cosa? La prossima?-
-Già...-
-Allora sono davvero in
ritardo!- (?????????????????????????????? NdA.)
-E già!-
-Come è possibile che sia
sempre in ritardo quando invece non dovrei esserlo...-
-Marzia Rodriguez!-
Marzia appena si sentì
chiamare, si alzò e diresse i suoi passi verso la stanza delle esibizioni.
-Ecco... come non detto!-
-Buona fortuna...- le disse la
ragazza sorridendo.
“Spero che il suo bracciale mi
porti fortuna... spero che lui mi porti fortuna... oh...
aiutami a passare almeno le fasi eliminatorie!”
-Numero 25! Mi chiamo Marzia
Rodriguez... ecco, il Cd... la numero 11!-
Una delle
tanti esaminatrici prese il Cd e dopo averlo messo sullo stereo, e dopo
aver domandato a Marzia se era pronta, fece partire la canzone.
Il vestito, composto da un corpetto rosa e una gonna con dei piccoli strascichi
sempre rosa, le fasciava le forme dolcemente, le punte rosa, i capelli, che
aveva deciso di lasciare sciolti, le circondavano le spalle.
Non appena la canzone ricopri la sala, Marzia si alzò dalla posa iniziale,
mostrando la bellezza del suo volto.
Dopo aver eseguito un
ATTITUDE, con la gamba sinistra tesa e l’altra piegata in indietro, eseguì un
BATTEMENT TANDU trascinando il piede dalla quinta posizione alla quarta in
avanti, per poi ritornare alla prima posizione. Si preparò a fare dei PIQUE, e
dopo essere arrivata in fondo alla sala, eseguì in diagonale due CHIASSE, poi
prese una piccola rincorsa e esegui una spaccata
frontale in area. Dopo essere caduta per terra finì eseguendo un’ultima
spaccata per terra con la gamba destra avanti.
Dopo qualche secondo si alzò
da terra e dopo aver guardo la giuria sorrise soddisfatta.
-Può andare!- disse un
esaminatore.
“Non hanno detto –Le faremo
sapere...- no, non l’hanno detto... quindi vuol dire che forse...-
-Ah... signorina... le faremo
sapere...-
-Ah... ok!- “Come non
detto!”
Era per strada che camminava
tranquillamente, tutto sommato era andata bene...
ok...
Guardò l’orologio e accorgendosi
di essere terribilmente in ritardo accelerò il passo, arrivando a correre.
-Allora... mi vuoi dire perchè sei così solare oggi?- domandò Patty alla
vista di Lusia sempre sorridente.
-Ma io sono sempre solare!-
-Si, come quando ti sei chiusa in camera per colpa di Mark...- il solo udire di
que nome fece accendere ancora di più quel sorriso.
-Ah-ah... allora centra Mark...-
-Ecco... ecco... veramente...
un po’...-
-Un po’ quando...-
-Un po’... un po’...-
-Sicura?-
-E va bene, uffa... non ci crederai mai... io ho fatto...-
-Hai fatto?-
-Io... ho....
fatto... l’amore con Mark...-
-No!-
Lusia, con un po’ di
titubanza, annuì.
-AAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!-
gridò Patty che fu subito calmata da Lusia.
-Shiiiii... vuoi per caso che
ti senta mio fratello?-
-No... per carità... immagino
gia la faccia di Benji se scoprisse che sua sorella sa
già come nascono i bambini! E non dalla cicogna!-
-Dimentichi che neanche una
bimba atomica può riuscire a svegliarti?-
-Uhm... già! Eh... com’è
stato?-
-Vuoi che ti racconti tutti i
particolari?-
-No, per carità... non ci
tengo... voglio sapere solo com’è stato!-
-Bellissimo... sentire le sue
mani attorno a me... sentire lui...-
-E... insomma... ti ha... hai
capito, no?-
-Si... all’inizio un po’... ma
comunque, lui è stato dolcissimo! Mi ha
tranquillizzato dandomi tanti bacini!-
-E... lo vorresti rifare?-
-Certo... anche subito...
corrergli incontro e spogliarlo... ma davanti a tutti... non credo... ah...
senti questa... mio fratello è venuto in camera mia sta mattina...-
-Si? E
Mark?-
-L’ho fatto chiudere dentro al bagno!-
-E...-
-Praticamente, Benji voleva
fare la doccia in camera mia visto che non aveva acqua
calda... io gli ho detto che non avevo neanche io acqua calda, ma lui è voluto
entrare lo stesso... e...-
-Non mi dire...-
-No... per fortuna no, Mark è
riuscito a nascondersi... e cos’ Benji se ne andato...
mi ha detto che mi credeva sulla parola...-
-E Mark
dov’era!-
-Praticamente, si era appeso
al tubo fuori della finestra...-
-No!-
-Si... e con l’accappatoio
rosa... quello mio... puoi immaginare la sua faccia...
io che non finivo + di ridere...-
-Già...a quest’ora le risate... volevo proprio
vederlo...-
-Già...
com’era buffo!-
-Cosa?- Qualcuno stava
origliando alla porta. Non poteva crederci, davvero aveva
sentito quelle parole? Doveva subito dirlo agli altri... scoop! (chi sa chi è
la misteriosa persona che stava ascoltando! Non avete nessuna
idea? NdA.)
Marzia era arrivata ansimante
a scuola. Era di fronte all’entrata me prima di entrare la sua attenzione fu catturata
da un grande trambusto. Decise di avvicinarsi...
-Oh mamma... ma che vuole fare?- domandò Marzia osservando un ragazzo che era
sul margine della terrazza che cercava di buttarsi.
-E’ un compito di Cristobal,
dice che dobbiamo essere coraggiosi e che dobbiamo buttarci...- trovò una risposta alle domande di Marzia un ragazzo.
-Ma e tutto scemo? Non c’è
nemmeno un materassino!-
-Si, lo so. Cristobal ha detto
che mentre siamo in fase di atterraggio mette il
materassino!-
-Ma è scemo?! E
fino ad ora chi l’ha fatto?-
-Solo una ragazza, ma è finita
in infermeria, per lo spavento è svenuta!-
-Mah... io non l’avrei mai
fatto!-
-Oh guardate
chi c’è...
finalmente la reggina del ballo ci ha degnato della sua presenza!- disse Carmen
uscendo dalla scuola vedendo il caos che si era creato.
-Grazie per avermi definita la
Regina del Ballo, non doveva... ma lei sa bene dove ero, o no?-
-Si, lo so dov’era sua maestà
la Regina...- disse Carmen facendo un inchino.
-Bene, non volevo essere
contraddetta!-
-Come vuole...-
-Ehm... scusi, ma che
esercizio è? Voglio dire, a cosa serve?- domandò
Marzia rivolgendosi a Cristobal quindi dando le spalle a Carmen.
-Mhm... scusa... stavo parlando con lei, grande Reggina!-
-Oh scusi... non volevo crearle
un dispiacere!-
-Sei proprio
impertinente!-
-Oh... ha cambiato modo con
cui si rivolge alla Regina? Non mi da più del voi? Potrei punirla!-
-Sei proprio...-
-Adesso basta... rispondo alla tua domanda... se tu vuoi fare un giorno o
l’altro una scena di un film d’avventura e ti chiedono di buttarti dal 10°
piano, sarai preparata!-
-Non per contraddirla... ma io
non ho intenzione di farlo... voglio dire il film, io sono qui per ballare...-
-Si, ma se sei in questa scuola devi sapere che ci sono anche altre materie: la
recitazione ed il canto... vedo che in canto te la cavi più o meno, ma in
recitazione... pessima, ti rifiuti di fare gli esercizi, la dizione è orrenda e
manchi pure nelle lezioni di Cristobal! Te lo dice qualcuno che ne capisce di
recitazione!-
-Scusi, mi ha dato lei il
permesso di mancare per un ora dalla lezione di
Cristobal. Quindi non vedo dove sia il problema,
Carmen! E poi non sono mica stata io a fare una
pubblicità per prodotti per water. O sbaglio?-
-Qui finisce male!- dessero tutti i presenti.
-Vieni subito nel mio
ufficio!-
-No! ha
detto lei che non devo mancare alle lezioni di Cristobal. Quindi!-
-Si sta
cacciando proprio in un bel guaio!- disse un ragazzo.
-Marzia, non peggiorare le
cose!- disse un ragazzo avvicinandosi a Marzia tenendola per un braccio.
-Pedro, non ti preoccupare...
a me i piedi in faccia non me li mette nessuno!-
-Ma sei stata tu a cominciare!-
-Ah Io?!-
-Lo so che non sei stata tu,
ma lei ha il potere di farti espellere dalla scuola e tu non vuoi che ti
espellano vero?-
-No.-
-Allora...-
-Ti ho detto di venire subito
nel mio ufficio!-
-Ora vai, e non fare niente di
male... chiedile scusa, vedrai che capirà!-
-Verrò! Ma
sia chiaro che...-
-Marzia!- la richiamò Pedro.
-Ok, basta!-
Marzia seguì Carmen nel suo
ufficio.
Marzia, appena arrivata
davanti all’ufficio, non aspettò che Carmen entrasse, quindi la precedette e si
sedette sulla sedia davanti alla scrivania.
Carmen si sedette davanti alla
ragazza, che la osservava.
Le due si guardarono negli
occhi e poi scoppiarono in una risata isterica.
-Ci hanno....
ahhhhh... creduto... ahhhhh!- disse Marzia ridendo come una pazza.
-Lo sapevo che... ahhhhh... un
elemento valido come te... ahhhhh... non doveva essere espulsa
dalla scuola...- disse Carmen ridendo e quasi cadendo dalla sedia.
-Grazie per l’elemento
valido... non doveva!- disse Marzia cercando di calmarsi.
-Non posso ancora credere che
Cristobal voleva espellerti dalla scuola...-
-Già..
neanche io!-
-Però ha ragione, sei mancata in
molte sue lezioni.-
-Lo so, ma non accadrà più...
davvero!-
-E l’impegno con la squadra di
calcio... del... del...-
-Della nazionale giapponese?
Mi sono ritirata da quell’incarico!-
-E posso sapere il perchè? Mi
pareva che fosse importante per te, o sbaglio?-
-Si, era importante per me, ha
detto bene... era... non mi pagavano più...-
-Ah... capisco... cambiando argomento,
devi preparare un passo a due, insieme a Pedro, sulla canzone di Anna Tatangelo, Ragazza di Periferia (In Spagna? Ndsore
Asuki. Ehm... niente ci fa... fatemela passare! NdA.),
deve essere pronta tra 1 settimana.-
-Cosa? E
lei me lo dice così?-
-Lo so, non hai molto tempo...
però, confido nelle tue capacità... ti affiancherà la tua compagna di stanza,
Nadja, lei canterà questa canzone!-
-Davvero? Avete scelto lei?
Sono così felice...-
Marzia uscì dall’ufficio di Carmen
tuta contenta.
Arrivò in camera sua dove
trovò Nadja che cercava di imparare la canzone assegnata da Carmen.
Marzia, dopo una lunga
rincorsa, si buttò nelle braccia di Nadja fino a farla cadere sul letto con lei
sopra.
-Ma cosa?-
-Sono felice... te lo hanno
detto che tu dovrai cantare una canzone e io dovrò ballarla?-
-Certo!-
-Che bello... sono così felice
che lavoreremo insieme...-
-Marzia...- disse Nadja mentre
si staccava da Marzia e prendeva le dovute distanze.
-Si!-
-Te l’ho ha detto Carmen in
quale occasione dobbiamo preparare questo compito?-
-No... mi ha detto solo che
deve essere preparato in una settimana!-
-E lo sai che giorno è fra una
settimana?-
-Ehm...- Marzia si avvicinò al
calendario posto accanto alla porta e diede un occhiata
a che giorno fosse –E’ il...-
-Già...-
-Il 25 aprile... e allora?-
-Non mi dire che ti sei già dimenticata
cosa c’è il 25 aprile!-
-Il 25 aprile... il 25 apri... no... non mi dire che...-
-Già! E
per quello...-
-Ma non ci saranno anche loro,
vero?-
-Si... è un incontro tra tutte
le nazionali... quindi...-
-No... ma che caspio centra
questa scuola?-
-Non lo so... ma a Carmen
hanno dato questo compito... e lei ha dovuto per forza accettare...-
-E mi spieghi perchè io e
Pedro dovremmo ballare e tu cantare?-
-Carmen mi ha detto che voleva
fare vedere la validità di questa scuola... infatti
altre a te e a me e a Pedro... ci sarà Rober che recita!-
-Ah...- “Adesso devo
incontrarlo... ancora... non voglio... non posso...”
Con questo piccolo punto
finisco il capitoli.
Scusate
per il macello del chap e anche gli errori di grammatica che ci sono.
Questo
era un intermezzo poiché... più in là lo scoprirete!
Ringrazio
chi recensisce e sta volta li voglio proprio scrivere:
super gaia,Serena, mary-lu, Rossy, Luxi, Kaname, Posi, koji chan,
nika e miki_koishikawait.
Spero
di non essermene dimenticato nessuno... grazie... grazie....
grazie... mi fa piacere quando mi fate sapere cosa ne pensate.
Finalmente era arrivato il giorno della tanto sospirata festa
CAPITOLO 31
Finalmente era arrivato il giorno
della tanto sospirata festa.
Quella settimana era passata moooolto
velocemente per tutti, ma specialmente per una persona, che non “vedeva” l’ora che
arrivava quel giorno. Quella settimana era passata tra allenamenti e prove.
Stava incominciando ad odiare la sua
bravura sul ballo: prima la gara di ballo, poi quella stramaledetta festa dove
avrebbe partecipato anche lui.
Ricordava ancora coma se fosse stato il giorno precedente l’annuncio di lei
protagonista del balletto.
...devi preparare un passo a due, insieme a Pedro, sulla canzone
di Anna Tatangelo, Ragazza di Periferia...
Aveva detto Carmen, era talmente felice,
fino a quando Nadja gli aveva detto in quale proposito si doveva esibire...
...è un incontro tra tutte
le nazionali...
Avrebbe preferito morire piuttosto di
partecipare a quella dannata festa.
Poi perchè non si era più tirata
indietro? Già...
...confido nelle tue capacità...
Carmen... non poteva più tirarsi
indietro... anche se voleva.
Parteciperò a quella festa... non è
detto che lo incontrerò, si auto convinse, è così
grande la scuola che possibilmente non mi vedrà... e poi quando finirò la mia
esibizione, mi ritirerò nella mia stanza... così non potrà davvero vedermi.
Ormai aveva preso la sua decisione,
non doveva più vederlo, n’andava della sua salute e anche quella di lui
(meeeee... esagerata... la tua salute? NdA. Le scrivi tu queste idiozie,
ricordi? NdMarzia. Già... dimenticavo! NdA. Non fateci caso: lei non è normale!
NdMarzia. Già... ve lo dice qualcuno che ci sta tutto il santo
giorno 24h24... Ndsore Asuki. Grazie! NdA.).
Non faceva altro che pensarci. Forse
aveva esagerato un pochino (un po’ solo? Ndtutti.) ok... un pochino assai (si
può dire? NdA.), dire che il suo abbandono della squadra era stato
dovuto ad un’azione che aveva fatto lui, forse è un po’ (... NdTutti.)
ok... un pochino assai esagerato. Poi che stupida scusa.
Adesso era praticamente
da mezz’ora che faceva avanti e indietro per l’intera stanza, doveva, cercare
un modo per svignarsela. Sapeva che Carmen non gli avrebbe dato sicuramente il
permesso per assentarsi da quella festa.
...ricordati che ci tengo che tu sia presente
alla festa...
Le aveva detto non appena lei, qualche giorno prima, era entrata nell’ufficio della
direttrice, era stato come se lei avesse intuito cosa le frullasse in testa.
Pazzesco.
-Finiscila di fare avanti e indietro,
finirai per fare una buca sul terreno!- disse Nadja
sarcasticamente mentre si sistemava i capelli.
-Io la finirò se tu la finirai di
stare allo specchio. E’ da più di 2 ore che ti sistemi, sei
bellissima, Tom resterà folgorato dalla tua bellezza e ti dirà che sei bella
come un crisantemo...- disse Marzia subito ridendo a quella battuta.
-Molto spiritosa... ancora con la
storia dei crisantemi? Poverino, ti ho già spiegato che lui ha chiesto al...-
-Al fioraio, fiori che si regalano in
occasioni rare e il fioraio gli ha consigliato dei crisantemi, oltretutto fiori
che non conosce! Stavo scherzando!-
-Davvero sono bella come un
crisantemo...-
-Si, anzi mi correggo, come un
crisantemo appassito...-
-Davvero?- disse Nadja
rattristandosi. (T.T NdNadja.)
-Dai che lo sai che stavo scherzando!
Sei bellissima, e vedrai che anche Tom te lo dirà! Quel vestito ti sta
d’incanto e poi quell’azzurro cielo è perfetto per i tuoi occhi!-
-Non sarà troppo corto?- disse Nadja cercando di allungare il più possibile il
vestito che arrivava un po’ sopra alle ginocchia e con scollatura a barca.
-Non preoccuparti, non è affatto
corto... anzi direi che è lungo...-
-Non dire sciocchezze!-
-Scherzavo, non ti scaldare che poi
si scioglie il trucco!-
-A proposito,
tu cosa pensi di fare?-
-A cosa ti
riferisci?-
-Lo sai benissimo: a Benji!-
-Niente, lo evito per tutta la
serata. Ah dovresti aiutarmi!-
-A fare cosa?-
-A svignarmela!-
-A fare che? Non puoi!-
-Perchè no?-
-Carmen non vuole!-
-Carmen non lo scoprirà. Dovrai
coprirmi per circa 3 minuti, il tempo di arrivare dal teatro alla mia stanza...-
-No!-
-Ti prego...-
-No!-
-Sai che mi devi un favore? Sono
stata io a farti conoscere Tom Becker, ricordi?-
-Non puoi farmi questo...-
-Già... è posso essere io a rovinare
la vostra storia... che credo che sia durata un po’
troppo per i miei...-
-Non puoi...-
-Si, che posso, solo se tu non mi
aiuterai...-
-Ok...- mormorò Nadja a bassa voce.
-Cosa hai
detto?-
-OK!-
-Grazie... sei la migliore amica che
ho!- disse Marzia abbracciando l’amica.
-Ok... adesso basta...-
La posta si aprì e all’uscio vi
comparve Carmen che annunciava alle ragazze che le nazionali di calcio erano
arrivate e stavano aspettando di entrare nella loro scuola, e che loro dovevano
accoglierli.
Le ragazze uscirono dalla stanza e si
diressero nell’entrata dove tutti attendevano con trepidazione l’entrata dei
calciatori.
Tutti si sistemarono in riga quando
entrarono i tanto aspettati protagonisti della serata.
I primi ad entrare furono i componenti della nazionale francese.
-AHHHHHH! PIERREEEEEE....- dicevano tutte le
fan di Pierre.
-Salve a voi bellissime fanciulle...- disse Pierre mentre divideva rose a tutte.
-AHHHHHH! MI HA DATO UNA ROSA, A ME!- dicevano tutte.
-AHHHHHH! C’E’ LUIS! OH LUIS!-
-Si, sono io, l’uomo più bello di tutta la Francia.-
-NO DI TUTTA LA FRANCIA,
MA DI TUTTO IL MONDO!-
-Oh... grazie....
lo sapevo... bellezza!-
La seconda ad entrare fu la nazionale
tedesca.
-AHHHHHHHH! C’è KARL... KARL?-
-O mio Dio... che ho
fatto di male per meritarmi tutto questo...- disse Karl sorridendo
forzatamente alle ragazzine.
-Essere un calciatore non ti dice
niente?-
I terzi ad entrare furono Santana e
la sua squadra.
-AHHHHHHHHHHH! C’E’
SANTANA!-
-Io sono il Cyborg del calcio... e
del sesso!- disse guardando Marzia che cercava di non
farsi vedere.
E dopo tutte
le squadre, ci fu la nazionale giapponese.
-AHHHHHHHHHHHH! C’E’ CLIFFORD! CLIFF?-
-No... piango... finalmente anche io vengo chiamato da queste bellezze!-
-AHHHHHHHHHHHHH! C’E’ MARK!-
-SE QUALCUNO SI
AVVICINA A LUI... OPPURE LO CHIAMA SOLO, SE LA VEDRA’ CON ME! SONO STATA CHIARAAAAAAAAAAAA!- tuonò Lusia stingendo a se Mark che
diventò rosso dall’imbarazzo.
-Si....-
dissero debolmente le ragazze.
-AHHHHHHHHHHHH! C’E’
BENJI!-
“IO a quella l’ammazzo... ma non era fidanzata con Rober? Mah... se osa solo avvicinarsi a lui... se la vedrà con me... non vivrà abbastanza...” Pensò Marzia.
Tom, tutto emozionato, si avvicinò a
Nadja baciandole la mano dolcemente sotto lo sguardo ammirato e invidioso di
tutte le altre.
-Sei
bellissima... mio piccolo bocciolo di crisantemo...- disse ridendo Tom.
-Grazie... mio becchino!- disse Nadja sorridendo a sua volta.
Benji mentre passava tra le ragazzine
urlanti, guardò Marzia che aveva lo sguardo fisso al pavimento.
“Perchè non mi guarda? Guardami... ti
scongiuro... ho un disperato bisogno di un tuo
sguardo... ne va della mia salute!” (Ancora con questa storia della
salute! NdA. Ricordi... NdBenji. Le scrivo io queste
idiozie... lo so, lo so. NdA.)
NIHAO... A TUTTI...
COME VA? IO BENE... E A NOI COSA
INTERESSA? NdTutti
Carmen
chiamò cortesemente l’attenzione di tutti gli invitati.
-Scusate
per l’interruzione...- cominciò Carmen –Allora, per
ringraziarvi per essere venuti qua tutti a contemplare il mondiale che si
svolgerà qui in Spagna, questa scuola vi farà vedere la sua validità.
Che
salgano sul palco:Nadja Muñoz, la nostra
più brava cantante, Marzia Rodriguez e Pedro Salvador, i nostri migliori
ballerini.-
I
tre chiamati sul palco, salirono su quest’ultimo con un applauso generale.
-Allora,
si esibiranno per voi in una canzone di Anna
Tatangelo, Ragazza di periferia.- Carmen dopo aver fatto un piccolo inchino,
scese dal palco dando la possibilità ai tre di esibirsi.
Le
note di questa canzone echeggiavano nelle stanza.
Tu sei andato via da un po'
Hai deciso che
Non era giusto non amarsi più
Le mani sul viso
Cercano una forza che non ho
Vorrei morire subito
Così non sarà giusto ma è cosi
L'alba che verrà
Un nuovo amore non avrà
Il cuore fa male
Batte un po' più lento dentro me
È poca l'abitudine di sentirmi libera
“Marzia...
come sei brava... come sei bella con quel vestito... perchè non vuoi dirmi il
perchè del tuo abbandono della squadra... ti amo... piccola... e non smetterò
mai di farlo...”
Con te ho speso tutta la mia età
Cosa ne farò di quelle frasi scritte sul telefono
Siamo noi la vita che fa vivere nel cuore Questo amore incancellabile
Cosa ne farò, le rileggerò
Per poi pensare che
Di te
Solo un messaggio resterà
Ma la verità è solo una ferita dentro l'anima
Che si riaprirà tutte le volte
Che i pensieri danno scene irripetibili
La tua bugia a una ragazza di periferia
“Benji...
oh... Benji... lo so che stai soffrendo... almeno credo... almeno spero... ma
per il tuo bene... solo per questo che lo fatto... sai
che tu sei la persona più importante e la cosa più bella che mi sia apparsa
nella storia della mia vita? E adesso... io ti sto allontanando... e lo faccio
solo per te.. ti amo...”
E tu, ragazzo di città
Mi racconterai
Parlando con gli amici tuoi
Magari, per gioco
Sopra la mia storia riderai
Per le mie sere stupide
Dove fingevi un brivido
“Tom...
oh amore mio... chissà cosa starai provando mentre ascolti la mia voce... non
mi era mai capitato cantare davanti ad una persona così importante come te... e
finalmente posso dire quanta emozione sento.. cantando
per te... perchè è questo che sto facendo... sto cantando per la persona che
amo di più... la persona che ha catturato il mio amore...”
Con te ho speso tutta la mia età
Cosa ne farò di quelle frasi scritte sul telefono
Siamo noi la vita che fa vivere nel cuore Questo amore incancellabile
Cosa ne farò, le rileggerò
Per poi pensare che
Di te
Solo un messaggio resterà
Ma la verità è solo una ferita dentro l'anima
Che si riaprirà tutte le volte
Che i pensieri danno scene irripetibili
La tua bugia a una ragazza di periferia
“Oh
Nadja... che bella voce... quando sei bella... non smetterei mai di guardarti e
di sentirti cantare... voglio che tu stia con me per sempre... sei la cosa più
bella che la vita mi abbia regalato (Tutti una
cosa pensano! NdA)... e non vorrei mai da essa...
ti amo...”
La
voce di Nadja si stoppò in contemporanea con la fine della coreografia di
Marzia e Pedro.
Tutti
rimasero in silenzio per un paio di minuti, Pedro, Marzia e Nadja si guardavano tra di loro cercando di capire a cosa volesse
riferirsi quel silenzio.
-Ma con questo silenzio non vorranno mica dirci che abbiamo
fatto schifo?- disse Pedro a bassa voce.
-Bo...
non credo.. almeno spero... abbiamo eseguito le prese
alla perfezione, hai visto come ci ha guardato Carmen.- Rispose allo stesso
modo Marzia.
-Ed
io non credo di aver stonato... scusate a mia modestia
ma ho cantato divinamente...-
Il
dialogo fu interrotto dal primo battito di mani. I tre si girarono grati a
colui cha aveva applaudito, ma quando Marzia riconobbe in
quelle persona il “Bastardo”, congelò il suo sorriso. Al “Bastardo” si
aggiunsero uno dietro l’altro tutti i presenti.
Benji
guardava il bastardo con espressione fredda e accigliata, non le piaceva
proprio come la stava guardando, sembrava volerla spogliare con gli occhi, un
solo passo falso e quel Santana non avrebbe mai più visto la luce del sole.
Marzia
fece l’occhiolino a Nadja che la guardò con gli occhi storti, ma alla fine
sospirando si avvicinò a Carmen dandole da parlare.
Marzia
si sentiva molto emozionata, dopotutto aveva ballato
di fronte a tutti i suoi amici, vecchi e nuovi, di fronte a lui...
Chissà
cosa pensava della sua performance, gli era piaciuta? Forse si, si capiva da
come applaudiva le mani con enfasi.
Era
arrivata, con cautela e senza che nessuno la vedesse, in camera sua.
Si sdraiò sul letto con le braccia aperte... era soddisfatta di
se stessa.
Poi
quella frase: Sono il cyborg del calcio... e del sesso...
L’aveva
detto ancora, come aveva potuto solo pronunciarla...
Però aveva fatto capire, con quell’esibizione, ai polletti
schiavetti di Santana, che lei la sua strada se l’apriva con la sua bravura,
non andando a letto con un calciatore.
Improvvisamente
sentì aprire la porta...
-Nadja...
grazie per avermi coperto!- Marzia si alzò dal letto di scatto ma la sua faccia
sorridente cambiò espressione diventando cupa.
-E
tu cosa ci fai qui!- disse nascondendo la sua paura.
-Noto
con piacere che non ti sei dimenticata di me!-
-E
come potrei.. e adesso se non ti dispiace...- Marzia
si alzò dal letto e diresse i suoi passi verso il bagno, ma prima di entrare la
sua camminata fu bloccata da un braccio.
-Santana...
lasciami!- (Noooooo.... ancora lui! Ndtutti) –Mi fai
male...-
-Molto
meglio per me...- disse mentre un ghigno cattivo si formava tra le sue labbra –
Dovrai pagare per tutte le botte che mi hai fatto dare...-
-Ma
non ti vergogni a prendertela con i più... deboli, o peggio, con le ragazze?-
-Dolcezza,
non mi vergogno mai io, se poi ci va in mezzo il mio onore allora...
mi dispiace, ma non guardo in faccia nessuno, nemmeno una bella ragazza come
te!- Santana avvicinò al suo corpo la ragazza, abbracciandola con possessione
con un braccio, mentre con quello libero le accarezzava violentemente i capelli.
Marzia
tentò in tutti i modi di ribellarsi a quella tortura, a quella stretta e alle
sue carezze, ma sembrava tutto inutile, Santana aveva un corpo che pesava
troppo persino per una come lei.
Senza
rendersene conto, Marzia, sentì un dolore provenire dalla sua guancia destra,
Santana le aveva appena colpito la guancia con un
ceffone dalla violenza inaudita, il labbro le gonfiò immediatamente, mentre dal
naso le fuoriusciva del sangue. Santana, non ancora soddisfatto del suo
operato, la spinse con violenza contro il muro. Marzia
avvertì come un tonfo, sembrava che la sua colonna vertebrale si fosse appena
spezzata, il dolore era davvero forte da impedirle di respirare, Santana
continuò ancora ed ancora a sbatterla contro il muro, e dopo essersi stancato di
giocare in quel modo, decise di passare al vero e proprio divertimento. La
spinse sul letto coricandosi sopra a lei. –Vedrai che ti piacerà!- le disse ad un orecchio mordicchiandoglielo subito dopo. Marzia
stordita dalle precedenti botte, non si accorse che Santana si era
momentaneamente allontanato da lei per togliersi i pantaloni, e nemmeno della
mano di Santana che cercava la cerniera della sua gonna. Solo il movimento
della gonna che scivolava via seguendo i pantaloni di Santana
sembrava averla risvegliata da quello stato di torpore. Cercò di approfittare
della lontananza del ragazzo per alzarsi, ma non
riuscì a muoversi, Santana glielo impedì schiaffeggiandola ancora una volta e
ancora una... quelle botte le impedirono di fare la qualunque cosa.
Santana
sospirò di piacere nel vedere la bellezza di quel corpo, che avrebbe avuto solo
per lui e per nessun altro, o perlomeno poi avrebbero fatto
tutto quello che volevano, ma per ora sarebbe stata solo sua.
Gli
toccò la stoffa delle mutandine e prima di togliergliele, la guardò mentre
stava lottando per non piangere. –Sei incredibile, sai che cosa ti aspetta ma
non urli e non piangi... meglio, sarà più divertente...- Santana le prese la
mano e l’accostò ai sui boxer facendole sfiorare la
sua protuberanza ormai eccitata, godendo del leggero ed inerme movimento della
mano di lei sulla sua virilità ma al momento in cui stava per venire, si fermò
improvvisamente, scostando la mano di lei, si tolse i boxer diventati ormai
fastidiosi accostando la sua appendice sul fianco della ragazza strofinandola
su di esso, sul suo ventre e poi l’avvicinò alle sue labbra. Marzia guardava
con orrore ciò che Santana le proponeva di fare, no, non voleva, non poteva...
il sol pensiero la faceva vomitare. (scusate, vado un attimo al bagno, vomito e
poi riprendo se ci riesco... NdA) (Aspetta! Lascia
andare me prima... Oddio ma che schifo! Ndsore Asuki)
Voltò
il suo volto nella parte opposta, no... non l’avrebbe mai fatto... ma perchè
non la lasciava in pace... che aveva fatto di male per meritarsi quello... se
solo... se solo non avesse abbandonato la sala, se
avesse ascoltato Nadja... la voce di Santana la riportò drasticamente alla
realtà.
-E va bene... per questa volta ho deciso di fare uno
sconto... niente labbra!- sorrise diabolicamente mentre Marzia ormai vinta
dalla paura si lasciava invadere dalle lacrime quando Santana dopo averla
ancora una volta schiaffeggiata le strappò di dosso il top e poi il reggiseno
sorridendo ammagliato da cotanta bellezza.
Marzia
cercò tra le lacrime di farsi forza e sfuggire da Santana, ma non ci riuscì,
era tutto inutile... allora, forse... tra le lacrime cercò di aprire la bocca,
cercando di emettere almeno un suono... perchè non ci riusciva? Perchè non
riusciva a parlare?
Santana
contento del fatto che Marzia non poteva urlare quel nome, le accarezzò il
volto ormai pieno di lividi e graffi. Le aprì con violenza, aiutandosi col
ginocchio, le gambe e senza darle il tempo di ribellarsi la penetrò con
violenza.
Marzia
sentì come se qualcosa si fosse appena lacerata, un dolore fu accompagnato
dalla spinta prepotente di Santana. Voleva che quel
corpo estraneo andasse via da lei, le faceva schifo, si sentiva sporca, e quel dolore... cercò di gridare... ma il risultato
fu solo un urlo di dolore che ampliò le sue lacrime. Santana, contendo dell’operato, si fermò a guardarla mentre il suo pene era entrato
in tutto il suo vigore in Marzia, non si mosse, sapeva che in quel modo avrebbe
amplificato l’agonia della ragazza, d’altronde era la sua prima volta, a giudicare
dal dolore che la ragazza aveva avvertito e dal suo urlo... ma ormai quel gioco
non gli piaceva più, incominciò ad ondeggiare dentro di lei con una violenza
inaudita, ad ogni spinta Marzia urlava dentro e fuori.
Santana
non ci mise poi tanto ad raggiungere l’appagamento dei
sensi(Perchè lui ha sensi? NdTutti.) ma
decise di rimanere ancora un po’ in quella posizione, poi si avvicinò al viso
privo di espressione di Marzia, sorrise, aveva
raggiunto il suo obiettivo: la vendetta.
Le
diede un bacio sulla fronte prima di lasciare quel bel corpo che aveva
posseduto con violenza, si rivestì e chiuse la porta
alle sue spalle allontanandosi da quella camera con viso soddisfatto.
Marzia,
era rimasta immobile in quella posizione, aveva il volto pieno di lividi e lo
stesso in tutto il corpo; lo schifo, ecco cosa sentiva di provare per lei e per
lui, per lei che aveva permesso tutto quello e per lui per il male che le aveva
fatto. Non si accorse nemmeno della porta che si
apriva.
-Tom,
aspettami qui fuori... torno subito...- (lo so, non centra nulla con la fase
drammatica della FF ma, l’ultima battuta “torno subito” mi ricorda di un bel
ragazzo, che non dico ne nome ne nazionalità per non
offendere nessuno, che era proprio ma proprio bello, ma con quel “torno subito”
ha fatto capire chi fosse.... lasciamo perdere va! NdA)
Nadja
non si accorse di Marzia e delle sue condizioni, si stupì del fatto che la sua
compagna di stanza tenesse le serrande abbassate, si apprestò ad aprirle.
Quando la stanza fu illuminata si voltò in direzione di
Marzia rimanendo allibita. Si avvicinò lentamente a lei cercando di chiamarla,
ma non le rispondeva, Marzia sembrava priva di vita. Nadja guardò i lividi sul
suo corpo e poi su quelli del volto, cercò di accarezzarle il viso ma l’urlo di
Marzia glielo impedì, spaventata indietreggiò lasciandosi cadere sul pavimento
mentre gli occhi ormai colmi di lacrime guardarono la macchia rossa sul
lenzuolo bianco. S’impietrì, ebbe solo la forza di urlare tra le lacrime il
nome di Tom che accorse immediatamente.
Tom accorse immediatamente alle urla di Nadja, la trovò a terra
con le lacrime mentre si teneva la testa con le mani guardando il corpo privo
di apparente vita di Marzia.
Con
un gesto veloce coprì la ragazza con la sua giacca e dopo essersi avvicinato a
Nadja l’abbracciò mormorandogli alle orecchie che avrebbe chiamato qualcuno.
Lasciò,
se pur a malincuore, Nadja per correre nella sala gremita di gente, dove c’era
ancora Rober che recitava. Si avvicinò a Mark e Lusia che stava parlando con
Benji. Benji, udite quelle parole, corse subito in direzione della camera di
Nadja mentre Lusia, sgranati gli occhi, incominciò a
tremare vistosamente e a piangere sotto lo sguardo di Patty che si avvicinò al
seguito di Holly non appena la vide piangere. Mark la trascinò via da lì prima
che qualcuno la vedesse e si insospettisse, Patty e
Holly li seguirono.
Benji
entrò come una furia in quella stanza avvicinandosi al letto di una inerme Marzia.
-Marzia...-
disse solo in un soffio di voce.
Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Che capitolo
drammatico... a volte mi stupisco di me stessa...
Oddio, come la prenderà Benji saputo il nome
del Bastardo?
Benji entrò come una furia in quella stanza avvicinandosi al letto
di un’inerme Marzia.
-Marzia...- disse solo in un soffio di voce.
Si avvicinò lentamente al letto di Marzia. Cosa diavolo era
successo? (Che domande! NdA.)
Benji, dopo aver preso una coperta, la
coprì e poi la mise a sedere e appoggiò il viso di Marzia sul petto.
L’ultima cosa che Marzia avvertì fu
soltanto la stretta di Benji che l’attirava a se, poi perse i sensi.
-Ragazzina... parlami...-
-Cosa facciamo?- domandò Holly
guardando Benji.
-Non lo so. - Rispose lui.
Tom si avvicinò a Nadja che era
ancora per terra che piangeva.
La fece alzare da terra, e mentre l’abbracciava,
la portò fuori la stanza.
-Ti prego non piangere... non
sopporto di vederti così...- disse Mark mentre abbracciava una Lusia ancora
scioccata e piangente.
-Chi... chi... è stato?-
-Non lo so... piccolina... adesso
sarà meglio andare...- Mark sciogliendo l’abbraccio, diede la mano a Lusia e la
trascinò fuori.
-Holly... andiamo, non posso più
vederla così?-
-Perchè Patty dobbiamo andare?-
-Holly...-
-Ok Patty! Benji, noi siamo fuori, se
hai bisogno d’aiuto, chiamaci...- Holly e Patty uscirono fuori la stanza
lasciando Benji solo con Marzia.
-Chi ti ha ridotto così! Dimmi!-. Disse
Benji accarezzando la guancia a Marzia.
-Lasciami... ti prego... lasciami...
non voglio... Santana... Benji... lasciami... non voglio...- Diceva Marzia in
sogno mentre piangeva.
-Sono qui! Ti prego... svegliati...-
Marzia finalmente si svegliò e Benji
poté scorgere il labbro inferiore tagliato, dei lividi su braccia e gambe.
Benji la fece alzare a sedere e l’abbracciò
con fare possessivo ma senza farle male.
-Ragazzina - disse Benji - dimmi
cos'è successo.-
Marzia cominciò a piangere più forte,
Benji la strinse tra le braccia cercando però di non farle male, la ragazza non
riusciva a parlare. Troppa era la paura.
-Ti prego! Devo sapere cos’è
successo!-
Marzia con un po’ di titubanza riuscì
solo a dire il nome che Benji attendeva di sentire.
Dopo averla riposta lentamente sul
letto e averle dato un bacio sulla fronte, uscì dalla sua camera e, con passo
veloce e con faccia nera dalla rabbia, diresse i suoi passi verso la sala dove
c’era il bastardo.
Tom, Mark e Holly, vedendolo uscire
dalla camera di Marzia, si avvicinarono a Benji chiedendogli cosa ci faceva lui
lì, apposto di essere con Marzia.
-Come ha potuto solo fare quello che
ha fatto?-
-Di chi parli?- chiese Holly.
-Santana, il bastardo, è stato lui a
farle del male!-
-E tu come fai a saperlo?- domandò
ingenuamente Holly.
-E’ stata Marzia a dirmelo!-
-Cosa intenti fare?-
-Ucciderlo? Ci ha provato ben 2
volte... e questa è la terza! Deve morire quel bastardo...-
Benji, senza aspettare che uno dei
tre parlasse, si diresse verso la sala, ma fu prontamente fermato dai tre
amici. Holly lo afferrò per le spalle e Mark dai piedi per poi sollevarlo da
terra e trasportarlo dentro la stanza di Marzia.
-Lasciatemi... non potete impedirmi d’ucc...-
Tom le tappò la bocca.
-Sta zitto! Vuoi che la gente sappia
di Marzia?-
Benji scuotè la testa poiché la mano
di Tom gli impediva di parlare.
-Ti lasciamo se prometti di non
ucciderlo!- disse Mark.
Annuì Benji, così i tre ragazzi lo
lasciarono.
-Ah... non respiravo!-
Benji si diresse verso l’entrata
della sala ma si fermò appena udite le parole di Mark.
-Dove stai andando?-
-Non posso neanche andare in bagno,
tata?-
-Puoi andare...-
-Non c’è bisogno che me lo dicevi
tu!-
Benji, non appena vide che nessuno lo
seguisse, cambiò direzione, camminando a passo svelto in direzione della sala.
Senza che Santana si accorgesse di
nulla, Benji lo prese per il colletto della camicia e lo trascinò in bagno.
-Ehi... ma sei impazzito!-
-Come hai potuto solo pensare di
mettere le mani addosso a Marzia! Dimmi!- disse Benji furioso.
-Ma di cosa stai parlando?-
-Questo!- e dopo aver strinto la mano
in un pugno, lo colpì violentemente nello stomaco.
-Come si ci sente, eh?- Disse Benji
sorridendo.
-Ma che ti è preso?- domandò Santana
mettendosi una mano sullo stomaco.
-E hai ancora il coraggio di dirlo!-
-Ma di cosa...- Santana si bloccò –Ah!
Parli di quella mocciosa? Come sta... spero si sia divertita!-
Benji, dopo averlo sollevato da terra
per il colletto della camicia, caricò il destro e lo colpì violentemente sulla
faccia. –Questo è per la prima volta....- Dopo caricò il sinistro e lo colpì
sul naso, spaccandoglielo. –Questa per la seconda volta...- Ed infine, dopo
aver caricato un calcio, lo colpì nelle parti basse. –E questo è per poco fa!
Come hai osato...-
L'intervento di Mark, Holly e Tom riuscì
ad impedire il massacro del povero (... NdTutti.) (Ok... NdA.) di Santana (Ci
siamo ora NdA.) (Non proprio... ma sempre meglio di povero! NdTutti.) che ora
giaceva privo di conoscenza sul pavimento del bagno.
-Lo sapevo che non me la contavi
giusta!- disse Tom.
-Ma sei scemo? Che ti è saltato in
mente?- disse Mark perdendo la calma.
-Almeno non ci proverà più!- Disse
Benji non perdendo la calma.
-E’ ancora vivo!- disse Holly che si
era avvicinato a Santana per controllare se il cuore gli battesse ancora.
(???????????????? NdA.)
-Menomale... adesso è meglio che vai
da Marzia... continua a chiedere di te... non vuole parlare con nessuno...-
Così i quattro si avviarono verso la
camera di Marzia.
Benji entrò nella camera e vide
Marzia che cercava di coprirsi il più possibile.
Benji entrò nella stanza lentamente e
disse: -Ciao, come stai?-
-Un po’ meglio...- Marzia lo guardò
per poi dire: -Vuoi fare compagnia alla porta? Non credo si sentirà sola.- (Ha
fatto la battuta, ha fatto! Ndsore Asuki.)
Benji sorrise, sembrava essere
tornata quella di sempre, ma Benji sapeva benissimo come nascondere il dolore,
dietro ad una battuta o ad un sorriso di circostanza.
Si sedette sul letto e Marzia riprese
a parlare.
-Cosa hai fatto?- disse Marzia
accarezzandogli la guancia.
-Ahi... è un graffio...- disse Benji.
“Probabilmente è stato quel bastardo... mi ha colpito ma io ero concentrato a
darle una bella lezione e non mi sono accorto di nulla...”
-Fa che non hai fatto quello che
penso...- disse Marzia con voce debole.
-Doveva pagarla...-
-Non dovevi... non per me...-
-Perchè non avrei dovuto farlo,
ragazzina?-
-Non me lo merito...-
-E perchè mai non te lo meriti...-
-Io...-
Marzia, non potendo più trattenersi,
scoppiò in un pianto isterico. Benji abbracciò stando attento a non farle male.
-E’ tutto finito... ti prego non
piangere...-
Solo dopo aver sentito la porta
aprirsi Marzia si calmò e si staccò imbarazzatala Benji vedendo Lusia, Mark,
Nadja e Tom all’uscio.
Nadja si avvicinò correndo verso l’amica
e l’abbracciò.
-Come va? Tutto a posto? Ti prego
rispondimi!-
-Nadja... va tutto bene... sto bene...
non preoccuparti per me...- disse Marzia ricambiando l’abbraccio.
-Sei sicura di stare bene?- domandò
Lusia.
-Certo... ma che ore sono?- Marzia
girò la sua testolina verso il comodino –Sono le 11.00 la festa è finita non è
vero?-
-Si...-
-E tutti se ne sono andati!-
-Si...-
-E voi che ci fate ancora qui? Potete
andare...-
-Sicura?-
-Certo... e poi qui c’è Nadja che mi
protegge, vero?-
-Certo, contate su di me!- disse
Nadja scattando in piedi e facendo la mossa del soldato facendo scoppiare l’ilarità
generale.
-Ok... allora noi andiamo... ciao
Marzia...- Lusia si avvicinò a Marzia e gli diede un bacio sulla guancia.
-Ciao...- disse Mark accarezzandogli
il viso.
-Ciao...-
-Ciao Marzia...- disse Tom
scompigliandogli i capelli.
-Nadja!-
-Si?-
-Su accompagna Tom alla porta!-
-Ma...-
-Non morirò se ti assenti per due
microsecondi...-
-Ok... andiamo Tom...- disse Nadja
trascinando con se Tom.
-Ciao ragazzina...- disse infine
Benji dandogli un affettuoso buffetto sulla guancia.
-Ehi!- disse Marzia mettendo il
broncio.
Benji, sorridendo, gli diede un lieve
bacino sulla guancia.
-Va bene così?-
Marzia arrossì, e Benji, con il
sorrisetto sulle labbra, uscì dalla camera e prima di chiudere la porta disse:
-Stammi bene... capito?-
Marzia annui e Benji si chiuse la
porta alle spalle.
Ciauuuuuuuu!
Sono ioooooo!
Non
si era capitooooooooooooooooo NdTutti.
Eh
eh... allora... come va? Io bene.
Ecco
a voi il nuovo ed entusiasmante capitolo di “Dalla Spagna”.
Eh...
che bello... NdTutti.
Che
entusiasmo ragazzi... metteteci più grinta!
Allora,
come ve ne è parso? Mah... forse lo dovevo fare morire a Santana, vero?
Grazie
per i commy... grazie grazie grazie grazie grazie... GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Lenders è arrivato quasi sotto porta e non si decide a
passare la palla, forse vuol tirare lui direttamente.
Ed ecco finalmente
Lenders al limite dell’area...
-Passa quella dannata palla...- gridò Benji fra i pali.
Due difensori si lanciano in scivolata verso di lui per
cercare di fermarlo. Mancano ancora pochi secondi e il risultato è sempre
uguale: Germania 5 Giappone 5. Attenzione, Lenders li precede e tira...
-TIRO DELLA TIGREEEEEEEEEEEEEEEEE
HIIIIIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAARRRRRRRR!!!!!-
(I.R. medici in prima linea. NdA.)
La palla sta arrivando come un bolide.
-TOOOOOOOOOOOOOOM!-
Ma che succede, Tom
Becker è al limite dell’aria che interviene e colpisce di testa. Bellissima
l’elevazione di Becker. La palla ha cambiato direzione, il colpo di testa di
Becker ha inaspettatamente cambiato traiettoria del pallone.
-Oh no! Non c’è lo fatta!- disse
Tom.
Purtroppo il tiro è troppo in diagonale.
Ma cosa? Che ci fa lì? Hutton (Ehm... lui gioca! Non te lo
dimenticare! NdA.) si sta dirigendo verso la palla.
“Devo fare entrare quella dannata palla in porta. Devo
segnare per non rendere inutili le bellissime azioni di Tom e di Mark. E per amore, questo è solo per te, Patty!”
Hutton si appoggia con una mano a terra e compie una
rovesciata. Incredibile, Hutton sembra una molla e con una splendida acrobazia
raggiunge il pallone. Forza, Holly, siamo tutti con te! Segna! E adesso ha tirato in porta. Ormai mancano solo 10 secondi,
non c’è la farà mai. Ed è goal... hai confini dell’incredibbbbbbbbbbile! Ha
segnato pochi minuti prima che l’arbitro decretasse con il suo fischio la fine
dei 90 minuti e quindi l’inizio dei tempi supplementari. Ma a noi non
interessa, il Giappone è passato in finale... mai, dico mai il Giappone è
arrivato in finale (oltre al cartone intento. NdA.) e il sogno dei Giapponesi
si è avverato qui, in questa terra caliente, qui In Spagna. Guardate i tifosi, sono
in delirio.
Guardate mi colpisce quello striscione....
LENDERS MA DOVE HAI PRESO QUEI CAPELLI? FORSE DAL CUGINO HIT
DELLA FAMIGLIA ADAMS!
-Ehm... noi siamo i campioni, non tu... Bruce... non hai
nemmeno giocato...-
I nostri giocatori preferiti (Forse i tuoi! NdTutti.) erano
negli spogliatoi che stavano contemplando la vittoria e naturalmente se la
stavano prendendo con il povero Bruce che anche in questa partita non aveva
giocato neanche un secondo, il mister non lo aveva chiamato neanche per
riscaldarsi (Poveroooooo! NdA.), quando Marshall entrò negli spogliatoi.
-Ragazzi, mi complimento con voi... e specialmente con Mark,
Tom e Holly: bravissimi.-
-Grazie... ma è tutto merito dell’ottimo filling che c’è
nella squadra!- disse Holly sorridendo.
-Ehm... ragazzi, stasera ci sarà una festa pre-finale che
come penso sappiate sarà contro il Brasile di Santana...- all’udire quel nome
il viso sorridente di Benji scomparve diventando cupo, di questo se n’accorsero:
Mark, Tom e Holly, che non capiva il perchè (Ma è normale? No, decisamente, no!
NdA.) -... quindi, voi dovrete esserci.- concluse Marshall.
-E dove si svolgerà?-
-Nel nostro Hotel!- rispose Marshall.
-Ehm... a che ora?-
-Alle 7,00.-
-Cosa? Così presto?- disse Bruce.
-Presto? A quest’ora i giovanotti dovrebbero essere tutti a
letto! In ogni modo, o a quest’ora o niente! E adesso scusatemi, devo andarmi a
preparare psicologicamente per l’evento!-
-E perchè?-
-Ci sarà pure mia moglie... e se ci penso... mi si accappona
la pelle... che mala comparsa...- (fate finta che Marshall ha una moglie. NdA.)
-No!Teresa no!- disse Benji mettendosi le mani tra i
capelli. Si ricordava moooolto bene di Teresa, appunto la moglie di Freddy,
“Oh, come sei magrolino, dovresti mangiare di più!” oppure “Che cosa sono
questi glutei così spossati, devi fare qualcosa non puoi rimanere a casa a
giocare con quel maledetto coso chiamato pallone”, il bello è
che lo diceva davanti a tutti, e lui, dal duro e prepotente di sempre, andava a
finire al babbeo di turno.
-Marshall, ma noi non l’abbiamo mai vista tua moglie com’è?-
disse Bruce ingenuamente.
-E meglio che non la conoscete, ve lo assicuro! Adesso devo
andare. Benji?-
-Si, non dirò niente!-
E così Marshall uscì dagli
spogliatoi.
-Benjiiiiii!-
-Non vi dirò niente... lo scoprirete a tempo debito...-
*************
-Ehm... è la scuola di Carmen Harranz?-
-Si, sono Antonio, chi parla?-
-Chi sono io... sono Tom Becker... potrebbe passarmi Nadja?-
-Ehm... aspetta che vedo...-
Antonio prese il microfono e incominciò a parlare.
La signorina Nadja è pregata di venire qua, al box d’accoglienza.
Ripeto, la signorina Nadja è pregata di venire qua, al
box d’accoglienza. Grazie.
Non appena Nadja udito il suo nome diventò rossa
dall’imbarazzo e anche se non bastasse mentre camminava tutti la osservavano.
“Che figura! Chissà cosa vorranno da me?”
-Dimmi Antonio... che c’è di così urgente da chiamarmi al
microfono?-
-E per te!- disse Antonio
porgendogli il telefono.
-Ah... grazie... Pronto?-
-Ti amo!-
-Co-cosa?- disse Nadja diventando rossa fino alla radice dei
capelli.
-Ehm... si... ti amo!-
-Non mi avrai mica chiamato solo per dirmi questa
sciocchezza?-
-Co-cosa? Per te è una sciocchezza?-
-Si, lo è. Io ero nella sala da ballo e tu mi hai fatto
chiamare con il microfono da Antonio solo per dirmi questa sciocchezza?-
-Io...-
-Ah... allora...-
-Ecco...-
-Suppongo di si! Bene... non ti azzardare più a chiamarmi,
che mi arrabbio sul serio... capito?-
-Si, non ti scaldare tanto... tanto io sto per andarmene e
quindi no ti disturbo più: cara dolce principessina del mio caz... pallone...
addio!-
-Addio!-
E riagganciarono ognuno i propri
telefoni.
Nadja ritornò in sala da ballo dove la lezione era appena
finita, per quel giorno le lezioni erano finite.
Lei e Marzia, che non si era ripresa del tutto dopo lo spiacevole incidente accaduto qualche giorno prima, non
poteva mica mancare alle ore di lezione solo perchè era stata... doveva poi
portargli la giustificazione e cosa doveva dirgli, “sono stata violentata!”...
no, non voleva che altri lo sapessero, erano già in sette a conoscere i
particolari e ci abbassavano e avanzavano, erano in camera loro per cambiarsi e
fare una doccia, quando Marzia cominciò a parlare...
-Allora, come ti vestirai stasera per andare alla festa che
si svolgerà all’hotel dove alloggiano i nostri campioni della nazionale
giapponese?-
-Io non andrò a nessuna festa stasera!-
-Cosa? Tom non ti ha invitato?-
-No, io con Tom ho litigato!-
-A si, e come mai?-
-Quando Antonio mi ha chiamato, era perchè Tom mi aveva
chiamato a scuola e indovina perchè?-
-Per dirti della festa?-
-No, per dirmi che mi ama!-
-Oh che carino! Magari me lo dicevano a me!-
-Lo sai benissimo che un certo tipo che conosciamo entrambe
ti aprirebbe le sue braccia se solo tu le aprissi a lui!-
-Magari... non è questo il punto... forse ti ha detto ti amo
solo perchè non sapeva come iniziare una conversazione...-
-E che tipo di conversazione?-
-Forse, voleva invitarti alla festa che si terrà stasera...
e suppongo, che, come al solito, tu non lo hai fatto nemmeno palare!-
-Ehm... forse...- disse Nadja facendo col piede come Peter
di Zelig.
-Lo sapevo! Chiamalo!- disse Marzia porgendogli il cordless.
-Non ci penso neanche, mia madre mi ha insegnato che io non
devo mai chiamare gli uomini per chiedergli scusa, devono essere lo a farlo!-
disse Nadja prendendo il telefono.
-Ah si,e perchè
dovrebbe chiamarti lui, scusa, sei stata tu a cominciare...-
-Si, ma lui non doveva dirmi quel ti amo!-
-Anzi, questo è il ringrazio... chiamalo subito!- disse Marzia con tono che non ammetteva repliche.
-No...-
-Si!-
-No...-
-O lo chiami o... lo chiamo io!-
-No!-
-Si, dammi quel telefono!- disse Marzia avvicinandosi
pericolosamente a lei.
-Ok, lo chiamo io... basta che non fai così!-
Nadja compose il numero di telefonino di Tom ma c’era la
segreteria telefonica.
-Ora tu ti prepari, e vai a questa festa...-
-No, non ci andrò!-
-Si invece...-
-No!-
-Si, e ti accompagnerò io... anche se...-
-No no no...-
-Si invece, adesso noi due ci prepariamo per bene e
raggiungiamo gli altri...-
La festa era iniziata da tanto ormai, erano già le 10,00.
-Bruce... non stai bevendo un po’ troppo?- disse Tom.
-No... ragazzi, lo sapete l’ultima...- (Bruce parla da
ubriaco. NdA.)
-Cosa?- dissero tutti i elementi
della squadra giapponese.
-Lusia e Mark...-
-Lusia e Mark?- dissero tutti.
-Hanno fatto...-
-Hanno fatto?-. Dissero nuovamente tutti interrompendo
Bruce.
-L’ho sentito dire da Lusia a Patty. E’ stata qualche sera
fa... dice che è stato bellissimo... e anche che Benji è entrato in camera sua,
però non lo ha trovato!-
-E allora?-
-E sapete dove era nascosto?-
-Doveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee?-
-Era appeso ad un tubo adiacente alla camera di Lusia con un
accappatoio rosa... ve lo immaginate la tigre con un accappatoio rosa?-
-Non ci credo neanche se lo vedo!- dissero tutti.
-A proposito... dov’è Mark?- disse
Tom.
-E Lusia?- disse Holly.
Benji non appena udite le parole di Bruce, e vedendo la
sorella e Mark uscire dall’Hotel, li seguì come una furia e non appena li vide
fermarsi davanti alla finta e vedendoli abbracciati, si avvicinò a loro urlando:
-TUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!-
ECCO LA FINE DEL CAPITOLO!
ALLORA COME STATE? IO ALLA MERAVIGLIA, APERTE QUALCHE LINEA DI FEBBRE, GIA ANCHE L’INAFFONDABILE ASUKI PUO’ AVERE LA FEBBRE.
ALLORA COME VI E’ SEMBRATO
QUESTO CAPITOLO? FATEMELO SAPERE, ATTENDO COMMENTI, MOOOOLTI COMMENTI... CI TENGO...
COSA SUCCEDERA’ NEL PROSSIMO CAPITOLO?
COSA FARA’ BENJI ALLA SORELLA E AL COGNATO BORIOSO, COME LO
CHIAMA LUI?
E COSA SUCCEDERA’ ALL’ARRIVO DI MARZIA IN HOTEL?
INCONTRERA’ SANTANA?
LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO EPISODIO
DI “DALLA SPAGNA!” ED ORA SIGLA DEMO...
-DOPO SIGLA... QUELLA CHE PIACE
A VOI...-
BACI ALLA PROSSIMA
ASUKI.
L’ULTIMA COSA E POI ME NE VADO:
SICURAMENTE AVRETE NOTATO CHE CI SONO MOLTI ERRORI DI GRAMMATICA E DI
ORTOGRAFIA... ANZI ORRORI... E SICURAMENTE NON ERA MOLTO SCORREVOLE COME
CAPITOLO VERO?
Corse più che potè finché arrivò dai due che erano abbracciati, stretti
stretti, l’uno all’altro
CAPITOLO
35
Mark e Lusia erano arrivati davanti alla fontana mano nella mano.
-Lusia...-
-Si...-
-Ti amo così tanto, davvero tanto, non ti farei mai del male, lo
sai?-
-E questo è solo un piccola parte! Non puoi farmi soffrire, lo sai, vero?-
-E coma potrei farti soffrire, me lo
dici... ah piccolina, come potrei farti soffrire?-
-Ti amo, stallone.-
Mark la abbraccio con possente possessione, non
avrebbe mai permesso a qualcuno di sfiorarle solo un capello, mai! La
guardò negli occhi, e dopo avergli sussurrato sulle labbra -Ti amo- la baciò.
Corse più che potè finché arrivò dai due che erano abbracciati,
stretti stretti, l’uno all’altro.
Prese la sorella per un braccio e la spossò da Mark che rimase
sbalordito.
-ALLORA? MI DOVETE UNA SPIEGAZIONE CIRCA IL
VOSTRO COMPORTAMENTO!- Gridò non lasciando il polso della sorella.
-Che vuoi Benji? Mi fai male... non
stringere così forte!-
-CHE VOGLIO IO? LO SAPEVO CHE NON ME LA
CONTAVI GIUSTA... COME HAI POTUTO FARE UNA COSA DEL GENERE?-
-Ma cosa ho fatto? Me lo spieghi, non
parlare con metafore!-
-SEI ANDATA A LETTO CON QUESTO MANIACO
PERVERTITO!- gridò stingendo di più la presa.
-Co-come?- disse Lusia diventando
rossa. Come diavolo faceva a saperlo?
-Ti starai sicuramente domandando come faccio a saperlo! Un uccellino
ti ha sentito parlare con Patty di questo!-
-Dov’è Bruce!!!! BRUCE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
disse Lusia mentre cercava di liberarsi dalla stretta di Benji che continuava a
stringere per non far scappare la sorella.
-ALLORA? LA VUOI LASCIARE?- gridò Mark
che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
-TU NON PARLARE, MANIACO!-
-Cosa?- Mark non vedendoci più dalla rabbia, strappò via dalle
mani di Benji, Lusia, che si sentì stringere al corpo possente di Mark per
pochi secondi, poi fu allontanata da quest’ultimo e lasciata cadere per terra.
Benji, dopo averla staccata da Mark, scagliò un pugno a
quest’ultimo in pieno stomaco facendolo cadere per terra.
Lusia si precipitò subito da Mark. –Mark, ti sei fatto male?-
-Secondo te? Certo che si... Price me la pagherai
cara!- Mark si alzò quasi subito e, dopo aver afferrato Benji per il colletto
della camicia bianca, gli incominciò a dare una serie di pugni sul viso,
provocandogli ferite, e infine sulla pancia, lasciandolo poi cadere a terra privo
di forze.
-Benji...- Lusia si avvicinò al fratello e, dopo avergli
accarezzato la guancia, lo aiutò ad alzarsi.
-MA CHE TI E’ SALTATO IN MENTE?- Gridò
Lusia rivolta a Mark.
-Lui ha incominciato...- disse Mark senza che un po’ di
preoccupazione trasparisse dalla sua voce.
-Come sarebbe a dire: “Lui ha incominciato”... e tu Benji, che ti
è saltato in mente?-
-Lui ha osato metterti le mani a dosso! Come ha potuto, eh?-
-Lui non mi ha messo le mani a dosso...-
-Dimmi che non l’ho hai fatto, allora!- disse
Benji.
-Ecco...-
-Su, aspetto una tua risposta!-
-Io... ecco...- “Che situazione imbarazzante...”
-Allora ho ragione!-
-Ecco...-
-Cos’è questo, un interrogatorio?- Intervenne Mark, dopotutto
anche per lui era una situazione alquanto
imbarazzante.
-E a te cosa importa?-
-Lei è la mia ragazza...-
-Lei Era la tua ragazza...-
-Cosa?- dissero insieme sia Mark che Lusia.
-Già, se stai con lui, Lusia, non devi più parlare con me!- disse con decisione Benji.
-Cosa... no no no no... aspetta, non puoi
chiedermi di scegliere tra Mark e te...-
-Perchè no!- si aggiunse Mark.
-No Mark... non posso...-
-E perchè no?- disse Benji.
-Perchè tu sei mio fratello e lui è...
è...-
-Sono?- domando Mark.
-Ecco... lui è... il mio ragazzo...-
-O lui o me!- disse Benji.
Lusia non poteva crederci, come potevano chiederle di scegliere
tra suo fratello e il suo amore? Come? Erano meschini,
egoisti, non pensavano minimamente alle sue esigenze? A lei?
Lusia, dopo averli guardati un ultima volta,
scappò via in lacrime.
Marzia e Nadja entrarono in Hotel, aveva
poi convinto Nadja ad andare alla festa per chiedere scusa a Tom. Come al
solito, pensò Marzia, Nadja non aveva neanche dato a Tom il tempo di domandarle
di andare alla festa con lui. Da quando la conosceva non era cambiata di una
virgola, da circa 5 anni. Era sempre rimasta la solita ragazza: spensierata,
impicciona e anche chiacchierona. Il primo giorno che l’aveva incontrata,
ricordava Marzia, appena entrata nella sua stanza, Nadja aveva scambiato Marzia
per una donna delle pulizie, l’aveva accusata di essere entrata nella sua
stanza senza il suo permesso, e, come al solito, non le
aveva nemmeno dato il tempo spiegarle che lei era una nuova alunna della
scuola. L’aveva però trovata molto simpatica e socievole, anche se un po’
possessiva nelle sue cose, non voleva che nessuno riordinasse la sua camera,
almeno la sua roba. Che ragazza, si ritrovò a pensare
Marzia non appena mise piede nella sala dove si stava celebrando la festa.
-Adesso tu vai da lui e gli chiedi umilmente scusa.-
-Ecco... non so cosa dire! E se lui mi dice che non vuole più
avere a che fare con me?-
-Lo scopriremo presto, e lì, guarda e ti ha anche notato visto che sta andando via... va!- e con una spinta le fece
coraggio a farsi avanti.
Mentre Nadja si avvicinava a Tom, qualcuno
aveva chiamato l’attenzione dei presenti.
-Ecco... pronto, prova... si sente...
bene... allora intanto volevo ringraziare le squadre presenti oggi alla festa,
grazie. Inoltre i miei complimenti vanno soprattutto alle squadre arrivate in
finale. Per questo motivo volevo i capitani delle rispettive squadre qui sul
palco.
Salgano sul palco, che è stato allestito dalla nostra ditta in
occasione del party, il capitano della nazionale giapponese, Oliver Hutton, e
il capitano della nazionale brasiliana, Carlos Santana.-
All’udire quel nome, Marzia rimase spiazzata, non pensava
minimamente di incontrarlo, almeno di vederlo (certamente, è normale, la sala è
così grande che non è che poteva incontrarlo la
signorina. NdA.). Appena lo vide accanto ad Holly, lo
guardò con odio, come se fosse stato un insetto, come aveva potuto farlo? Come?
Calde lacrime le risalirono gli occhi e gli scesero lungo le guance appena vide
che Santana, appena si accorse della sua presenza, la guardò negli occhi e le
sorrise con soddisfazione.
Marzia, dopo averlo guardato, decise di andarsene via da lì, non
voleva più incontrarlo, nemmeno voleva vederlo in cartolina, era stato meschino
nei suoi confronti.
Uscì dall’Hotel e percorse un breve tratto alberato e prima di
uscire del tutto dall’Hotel il suo sguardo fu catturato da una figura stesa su
di una panchina, gli sembrava di conoscerlo; quindi, si avvicinò alla figura
che non appena sentì dei passi, si alzò dalla panchina e incrociò gli occhi
verdi di Marzia.
-Sei tu?- disse la persona
sulla panchina meravigliata nel vedere Marzia.
-No, sono la Gioconda! Certo che sono io...-
-Che ci fai qui?-
-Ho accompagnato Nadja perchè...- le parole le morirono
in bocca appena si accorse della faccia piena di lividi e di sangue della
persona –Oh mio Dio! Cosa ti è successo?- disse infine
sedendosi accanto alla persona.
-Nulla, ho fatto a botte con un maniaco!-
-Con chi?-
-Con Mark Lenders?-
-Benji, ma sei scemo? Che ti ha fatto di male
quel poverino?-
-Praticamente... non posso dirtelo... meglio di no...-
-Ok, non dirmelo so non vuoi. Ma ora hai
bisogno di cure, vieni che di medico!-
-Ma sono quattro graffi, non sono mica
fatto di crista... ahi... ma sei scema?- disse Benji non appena Marzia gli
aveva solo sfiorato la guancia ferita.
-Lo sapevo. Adesso vieni...-
Marzia, dopo aver detto questo, lo prese per mano e lo trascinò
con se verso il campo da calcio dove si allenavano i ragazzi.
-Tom, aspetta...- Erada tanto ormai che lo stava seguendo, ma non
aveva avuto il coraggio di chiamarlo.
-Ma chi... ah...- Tom dopo aver guardato
dietro di lui e aver capito che era Nadja continuò la sua strada.
-Tom, ti fermi un po’, sono dopotutto con i
tacchi...- disse Nadja ormai stanca di inseguirlo. Tom non accennava a
fermarsi.
-Ahi... che male...-
Tom si girò, non appena udito quelle parole, e trovò Nadja per
terra e si teneva la caviglia.
-Ecco perchè odio i tacchi...- disse mentre cercava di rialzarsi
ma cadde subito a terra non appena ci provò.
-Sei proprio goffa, non c’è che
dire...- disse Tom avvicinandosi a lei e prendendola in braccio.
-Ecco... lo so... ma...- disse Nadja
ormai rossa fino alla punta dei capelli.
-Anche per questo mi piaci...- si lasciò
scappare Tom.
Dopo un attimo di esitazione nel parlare,
Nadja si fece coraggio. -Ecco... devo parlarti... a proposito della nostra
piccola discussione telefonica...-
Erano arrivati davanti alla stanza che fungeva da infermeria. Con
sua grande sorpresa, Marzia trovò aperto (ma questa si
che è fortuna. NdA.) , così entrò seguita da Benji che
ancora gli teneva la mano.
Lo fece sedere su di uno sgabello e, dopo aver preso la cassettina
del primo soccorso, si sedette di fronte a lui poggiando la cassetta sulle
proprie ginocchia.
Prese un po’ di acqua ossigenata e la
mise su un po’ di cotono idrofilo, e incominciò a passarlo con delicatezza sul
viso di Benji.
-Ahi... piano... ahi... e fa piano...-
-Ehm... scusa... ma più piano di così non si può...-
-Ok... ma con lentezza... ahi... così, piano, piano... che ci fai
qui?-
-Ho fatto compagnia a Nadja, doveva chiarire con Tom!-
-A già! Hanno litigato...-
-Già... e poi motivi futili...-
-E sarebbero?-
-I motivi? Lui gli ha detto ti amo, e lei si è arrabbiata! E’
tutta scema... magari lo dicessero a me...-
-Ti amo...- sussurrò Benji avvicinandosi
all’orecchio di Marzia.
Ecco
la fine del capitolo... come vi è sembrato?
A me piace... non so a voi...
Cosa risponderà Marzia al “Ti amo” di Benji?
Cosa farà Lusia? Deciderà di stare con Mark o
di lasciarlo stare per stare accanto al fratello?
E Tom ascolterà cosa ha da dire Nadja in sua discolpa?
Lo
scoprirete solo seguendo il prossimo episodio di “Dalla Spagna”...
Grazie
a tutti quelli che hanno recensito, mi rendete così felice, recensione per
recensione, frase per frase, parola per parola, grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
-Ti amo...- Sussurrò Benji avvicinandosi
all’orecchio di Marzia.
Marzia sgranò gli occhi. Cosa aveva
appena detto Benji? Ti amo. Il Ti amo che aveva sempre sognato di sentire
adesso l’aveva udito, da lui.
-Cosa?-
-Ti amo...-
L’aveva detto un'altra volta... stava sognando, possibile che lui
l’amasse davvero? No, non stava sognando, lo capì non appena si pizzicò un
braccio facendosi male.
-Tu mi hai detto che volevi sentirtelo dire... e io ho esaudito il
tuo desiderio...- disse poi Benji facendo catapultare
Marzia sulla Terra.
-Allora, non mi ami davvero?-. Disse lei delusa.
-Cos’è quella che ho appena udito? Una nota di delusione?-
-Cosa? Delusione? Chi io? Ma no... non intendevo sentire quelle
parole dal primo che capita quello!-
“Strano a me sembrava che ci fosse davvero una nota di delusione
in quella frase... mi sarò sbagliato... mi sa che sto
diventando pazzo, speravo che in quella frase ci fosse un po’ di delusione,
invece... mah! Cosa ha detto? Il primo che capita? Mi
considera solo: il primo che capita?”
-Bene... adesso me ne posso anche
andare!- disse Benji mentre si alzava e si dirigeva verso la porta.
-Prego... ma dove vai? Aspetta!- Marzia lo raggiunse
e lo blocco per una mano.
-Perchè vai via così? Non ho ancora finito di medicarti, siediti
lì!- disse lei indicando lo sgabello che un attimo
prima era occupato da Benji.
-Vuoi lasciarmi in pace? Non sei la mia mamma! Sono quattro
graffi, smettila di occuparti di me!-
Si girò in modo da non dargli più le spalle e vide che lo stava
guardando fisso negli occhi.
-Non preoccuparti, non mi occuperò mai più di un bambino viziato
come te! Me ne vado...-
Marzia, dopo averlo guardato un’ultima volta, uscì
dall’infermeria.
-Bene, vattene che è...- Benji si bloccò, ma cosa aveva detto? Non
voleva che lei se n’andasse, ma che gli era preso? Perchè si era accanito tanto
contro di lei? Forse perchè aveva udito quelle parole che gli avevano fatto
tanto male: il primo che capita.
Benji, dopo aver inspirato profondamente, diresse i suoi passi
verso la piccola Marzia che ormai si era allontanata abbastanza da lui. La
bloccò per una mano e la fece girare. Vide che stava piangendo. Istintivamente
la prese tra le sue braccia e l’abbracciò.
-Scusa... non volevo farti piangere... perdonami...- disse lui
abbracciandola più forte.
Stranamente, Marzia non ricambiò l’abbraccio anzi si allontanò da
lui.
-No... non puoi prima... prima trattarmi male e poi... poi
chiedermi scusa... no... non te lo permetto...-
-Ti prego... scusa... non ho potuto fare a meno di non arrabbiarmi...-
-Perchè? Spi-spiegamelo.-
-Perchè tu...- No, non poteva mica dirgli: perchè tu mi hai detto
che sono il primo che capita. –Tu...-
-Hai visto? No... non c’è nessun... motivo... ti diverte vedermi
piangere, eh? Non è vero...-
-Smettila! Sta zitta!-
La reazione di Marzia non si fece attendere che gli mollò uno
schiaffo.
-Ahi... tu mi hai schiaffeggiato!-
-Sai... mi sento meglio...- disse lei
prima di andare via.
-No, tu adesso me la paghi...- Benji la bloccò
da dietro e dopo averla fatta girare le fece il solletico sulla pancia.
-No... il solletico... no... ahhhhhhhhhhhhhaahhhhhhhhhhhh!-
-No... adesso me lo dici...-. Marzia continuava a stringergli i
polsi.
-No davvero... rischierei di farti arrabbiare di nuovo...-
Benji era pericolosamente vicino a Marzia,
troppo per i suoi gusti. Marzia gli lasciò i polsi ma il risultato fu che Benji
l’attirò a se.
Che diavolo voleva fare? Si ritrovò a
pensare Marzia.
Benji avvicinò il suo viso a quello di Marzia.
“Devo farlo, devo... o me ne pentirò per
tutta la vita... sono le sue labbra che mi portano a farlo...”
Benji la vide sgranare gli occhi per lo stupore mentre si
avvicinava, ed infine poggiò delicatamente le labbra su quelle di Marzia mentre
con una mano le sollevava il mento in modo tale da avere un accesso più
semplice alle sue labbra.
*******************************
Una ragazza stava camminando lungo i corridoi dell’hotel, ma si
bloccò non appena vide una figura a lei familiare.
Gli si avvicinò a si bloccò davanti a
lui.
-Proprio te cercavo, Mark. Devo
parlarti!-
-Anch’io devo parlarti. Lusia.-
-Prego inizia prima tu...-
-Ok. Non so quale sarà la tua decisione riguardante la scelta tra
me e tuo fratello, ma devo assolutamente dirti una cosa: IO TI AMO DAVVERO
TANTO E NON POTREI MAI SOPPORTARE UN TUO RIFIUTO.-
Lusia lo guardò negli occhi. No, ora sarebbe stato molto più
difficile dirgli quello che pensava. Istintivamente Lusia si mise le mani
davanti al viso.
Ma cosa, piangeva, Lusia piangeva,
adesso perchè piange? Pensò Mark.
-Perchè piangi amore?-
Dopo aver asciugato le lacrime con il palmo delle mani e aver
inspirato profondamente, Lusia incominciò a parlare -Allora, ho riflettuto
molto sulla mia scelta, è stata molto dolorosa e difficile, ma... non posso
stare con te pensando che mio fratello non approva la nostra unione...-
-No...-
-E’ finita Mark.-
-Lusia, stai scherzando vero?-
Mark le prese il viso tra le mani e, dopo averla guardata negli
occhi, avvicinò il suo viso a quello di Lusia, che, però, girò il suo su di un
lato.
-Mi dispiace...- disse lei.
-No... ti prego... non puoi... no...-
-Mark... è finita...-
Mark, dopo aver stretto i pugni, la guardò per l’ultima volta
negli occhi, per poi incominciare a camminare.
-Mark?-
Mark si fermò ma senza girarsi.
-Rimarremo amici, vero?-
-No, non puoi chiedermi questo, non dopo avermi detto che è
finita.-
-Ti prego...-
Mark, senza neanche guardarla per l’ultima volta, continuò la sua
strada.
Lusia, dopo averlo guardato, girò i tacchi e incominciò a correre.
Si rinchiuse dentro la sua stanza e, dopo essersi buttata sul letto, incominciò
a piangere.
*******************************
-Ecco... devo parlarti... a proposito della nostra piccola
discussione telefonica... ti chiedo scusa, avrei dovuto farti parlare prima di
accanirmi contro di te... mi dispiace... ma sono fatta così, non lascio a nessuno
il tempo di spiegarsi... mi dispiace...- Nadja abbassò lo sguardo, non era da
lei chiedere scusa ad una persona, come gli era stato insegnato da sua madre,
ma n’andava della sua felicità, della sua vita.
-Non preoccuparti, ho già dimenticato tutto... adesso non essere
triste... ti prego... mio tenero bocciolo di
crisantemo...-
-Davvero non sei più arrabbiato?-. Disse Nadja non alzando angora
lo sguardo.
-Certo, e come potrei essere arrabbiato con il mio tenero bocciolo
di crisantemo? Adesso, non essere triste che se no, lo divento anche io.- disse Tom alzando con il pollice e l’indice il viso di Nadja.
-Ti amo, e anche tanto lo sai...-
-Anch’io Tom...- e si baciarono.
Ciao
a tutti, come va?
Io
bene.
Come
vi è sembrato il capitolo? Lo so, è un po’ cortino, ma
sempre meglio di niente.
Poveri
Lusia e Mark, e questo è successo per colpa di un ficcanaso di nome Bruce
Harper.
Finalmente
si sono baciati quei due! Ohhhh lo dobbiamo scrivere sul calendario.
E
Tom e Nadja hanno chiarito.
Che cosa succederà nel prox chap?
Che cosa farà Mark senza Lusia?
E Lusia?
E Marzia come reagirà al bacio di Benji?
E
Danny e Ed staranno insieme?
Lo
scoprirete nella proxima puntata di “Dalla Spagna”.
E con la bellissima canzone di Michael Bublé “Home” vi lascio.
Benji si staccò da Marzia che rimase zita per pochi minuti
CAPITOLO 37
Benji si staccò da Marzia che rimase zita per pochi minuti.
-Cosa hai fatto?- (????????????????
NdA.) disse Marzia allungando le distanze tra lei e Benji.
-Ti ho baciato.- Rispose con
tranquillità Benji.
-Appunto... non avresti dovuto
farlo...- disse Marzia mettendosi istintivamente due dita sulle labbra.
-Cosa? Ehm... forse ti è sfuggito: sei stata anche tu a
baciarmi.-
-Ehm... no... sbagli...-
-Ma tu hai acconsentito! Quindi e
come se anche tu mi stessi baciando!-
-Ehm... mi hai preso alla sprovvista...-
-Si si... come no... e io sono Napoleone...-
-Ecco...-
-Dai dillo almeno che ti è piaciuto?-
-No, il tuo non è mica il primo bacio che ho ricevuto in tutta
la mia vita, il bacio ricevuto da un altro è stato molto più bello...-
-A si, e come lo definiresti quello
che ti ho dato io?-
-Ecco...- “E adesso cosa gli dico?”. –Ecco... il tuo è
come dire... un bacino innocente per me... come si può dire... non mi è
piaciuto e basta...-
(Lei non capisce nulla di baci... bacia noi
Benji... NdMary-lu+miki_koishikawait. Ecco... ^////////////^NdBenji.
Dai... un piccolo bacino, solo a me... NdMary-lu. Cosa?????E tu chi saresti? Io lo voglio il bacino.
NdMiki_koishi. Ecco... ^////////////^NdBenji. Io! NdMary-lu.
No, io. NdMiki_koishi. Ragazze!!!!!!!!!!!! Tra i due
litiganti, il terzo gode. Benji, il bacino. NdA. –Benji si avvicina ad A e le da un bacino in fronte.- Ah AhAh... NdA. ç___ç NdMary-lu+miki_koishikawait. Ok, ok,
va bene... venite che vi do un piccolo bacino. NdBenji. –Benji si avvicina
prima a Mary-lu e gli da un bacino “sfiorato” sulle labbra e lo stesso fa con
miki_koishikawait.- Siete contente? NdA. Moooooooooooltooooooo...
NdMary-lu+miki_koishikawait.)
-A me sembrava il contrario... le tue labbra hanno risposto...
e dal tuo gemito...- Benji fu bloccato dalla reazione di Marzia (Non vorrà mica
picchiarlo??? NdTutti.). Gli si avvicinò e,
sorprendendolo, si alzò in punta di piedi e lo baciò.
-Ed, non ti spiacerebbe venire con me... dovrei parlarti...- Chiese
cortesemente Danny avvicinandosi a Ed che lo stava
guardando come impressionato.
-Ok!-
Camminarono con distanza di sicurezza fino a quando Ed notò due sagome e dopo aver riconosciuto in quelle due
sagome Benji e Marzia, decise di aumentare il passò per non disturbarli. Così,
con coraggio, prese per mano Danny ed, insieme, incominciarono a correre.
(AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH. Ndsore Asuki ridendo.)
Arrivarono lungo un grande spiazzale,
e si fermarono ansimando.
-Ed... ma cosa... è successo... che ti
ha... fatto tanto correre?- disse Danny ansimando.
-Nulla... non volevo... disturbare...
quei due...- disse Ed indicando in lontananza due sagome che si erano appena
lasciate.
-Oh oh! E chi l’avrebbe mai detto?!.-
-Io lo sospettavo che alla fine quei due si sarebbero messi
insieme...-
-Se non si potevano neanche vedere che litigavano subito come
gatto e cane!-
-Già... in ogni modo, non ti ho fatto venire qua per spiare
quei due... ma... perchè... ecco... non abbiamo più parlato dopo quella sera...
potresti anche darmi una risposta...-
-Sei già accorrente dei sentimenti che io provo per te...-
-Ed... forse è un po’ prematuro...
ma... ti andrebbe di essere il mio ragazzo...-
Ed lo guardò... oh mio Dio, come
sembra strana quella frase detta da lui! Pensò Ed mentre
lo guardava. Tutti gli avevano sempre detto che doveva essere lui a fare la
domanda fatidica “Vuoi diventare la mia ragazza” ma in questo caso... non
sapeva più chi era il maschio e chi era la femmina.
-Allora... Ed...-
-Cosa?-
-Allora Ed, cosa rispondi?-
-Danny... si... lo voglio...-
-E’ la tua risposta definitiva?- domandò Danny.
-Si!-
-L’accendiamo?-
-Si!-
-Gli diamo fuoco...-
-Si!-
Danny estrasse dalla sua tasca un accendino e lo accese.
-Ma cosa fai?-
-Hai detto che l’accendevi, no?-
-Sei scemo...-
-Anche tu...-
-Tu di più... sei anche pazzo...-
-Pazzo di te...-
E, dopo essersi avvicinati, si
baciarono.
Lusia era nella sua stanza,aveva o no fatto la scelta giusta? Si, si
diceva sempre, si che lo era. Ma
allora perchè si sentiva così male? Rivedeva la faccia triste di Mark su
qualsiasi cosa che guardava. Quello era stato il loro nido d’amore per una
notte, la notte che aveva per sempre cambiato la sua vita. Il suo Mark, quella
notte gli aveva fatto capire molte cose come per esempio che lei non si sarebbe
più innamorata davvero più di qualcun altro, l’amava troppo, veramente troppo,
per questo si sentiva così male. L’amore, una cosa
meravigliosa, che aveva scoperto di possedere solo per lui, l’amore che gli
aveva fatto sfiorare il cielo con un dito toccando le vette della felicità.
Aveva perso tutto,tutto no, gli
rimaneva ancora suo fratello, colui che l’aveva
cresciuta e tanta amata. No, lui non l’amava affatto, se fosse stato tale non
avrebbe neanche sfiorato l’argomento “scelta”. Che
razza di fratello poteva essere uno che gli aveva chiesto di scegliere tra lui
e il suo ragazzo? Mark. Gira e rigira ritornava a
pensarci e come non poteva. Il suo Mark...
-Non posso stare qui a tagliarmi le vene... forza...- Si alzò di scatto e, dopo essersi asciugata le lacrime, si
diresse verso la porta è uscì da quella stanza diventata troppo piena di
ricordi del suo amato.
Holly, dopo aver sussurrato qualcosa a Tom all’orecchio, si
avvicinò a Patty che si era un attimo allontanata da
lui per dirigersi ai servizi.
-Patty... potresti venire un attimo con me
per favore?- gli domandò Holly.
-Ok amore...-
Insieme, mano nella mano, si diressero verso gli alloggi e si
fermarono davanti ad una stanza, quella di Holly.
-Patty... potresti chiudere gli occhi?-
-Ma cosa...?-
-Tu chiudili e basta...-
Patty obbedì e Holly, dopo aver aperto la camera, vi portò
dentro Patty per poi chiudere la porta.
-Amore... puoi aprirli adesso...-
Patty dopo aver aperto gli occhi rimase immobile per qualche
istante. Guardò la stanza al centro vi era un tavolo rotondo con tanto di fiori
al centro di esso e due sedie.
-Holly ma...-
-Patty... che giorno è oggi?-
-Il 4 maggio...-
-Ricordi cosa è successo il 4 maggio?-
-Non precisamente?-
-Come no... il 4 maggio di 10 anni fa ci siamo conosciuti,
ricordi...-
-Ecco cos’era oggi e non riuscivo a ricordare...-
-Patty... ti amo...-
-Anche io... ma cosa...-
Holly la fece sedere e dopo averle dato
un bacio accese lo stereo e una canzone incominciò a echeggiare in tutta la
stanza.
AMORE PER TE DI MANGO........
Ciao a tutti, come va?
allora, avete visto la
nostra Marzia che non sempre commina guai, lo ha baciato... il loro secondo
bacio della serata.
Lusia, Lusia perchè non
sceglievi Mark, con lui devi starci tutta la vita...
Per la felicità di Serena
in questo chap c’è qualcosa su Holly e Patty... finalmente NdSerena.
Ed e Danny finalmente
stanno insieme come fidanzati, non potete neanche immaginare la faccia di mia
sorella quando ho scritto la loro parte... era triste... lei amava Ed...
amava...
Ok va... adesso
vado... però prima devo ringraziarvi per le recensioni... davvero grazie di
cuore... VVUKDB
Vostra e mia
Asuki.
A dimenticavo
ogni riferimento ai giorni è puramente casuale, l’ho messo solo perchè oggi è
il 4 maggio e basta...
Marzia si allontanò con velocità supersonica da Benji che era
ancora sotto shock.
-Cosa... cosa...-
-Potresti cambiare ogni tanto parola!-. Disse Benji
sarcasticamente.
-No, cosa ho fatto?- Marzia si coprì il viso con le mani e
incominciò a piangere.
Benji, dopo aver sospirato, si avvicinò a lei e, con un unico
gesto, l’attirò a se con molta dolcezza.
-Shhhhhh... non piangere... lo sai che non posso vederti così...
non posso vederti piangere...- disse Benji mentre gli accarezzava dolcemente i
capelli.
-Io... io...- Marzia a tanta dolcezza si sciolse e cedette
all’abbraccio ricambiandolo.
-Dimmi. Adesso, perchè piangi?-. Disse Benji non appena Marzia si
calmò un po’.
-Io... io... mi dispiace... non avrei dovuto farlo... sono sempre
io quella che commina guai...-
Benji, dopo averla scostata da lui e averle cinto le spalle,
disse: -Cosa hai fatto di tanto oltraggioso?-
-Ecco... io ti ho... ecco...- Marzia era visibilmente imbarazzata,
Benji lo capì non appena la ragazza abbassò lo sguardo diventando rossa. -...
ti ho... baciato...-
-E allora? Siamo pari, prima sono stato io ora sei stata tu...-
-No, non capisci... io... lui...- Marzia chiuse gli occhi mentre
altre lacrime le solcavano il viso.
-Cosa, non capisco...-
-Non capisci mai niente...-
-Senti chi parla!- disse Benji cercando di tirarla su di morale.
-Cosa?-
-Se io non capisco mai niente, di te cosa dovrei dire, non capisci
mai nulla...-
-Cosa vorresti dire...-
-Non lo capisci... io ti...-
Lusia stava camminando fuori dell’hotel, in giardino. Ora che ci
pensava, era davvero grande come Hotel, aveva una palestra, una salagiochi, una
piscina e... la piscina, non era mia andata in quel luogo, forse era il momento
giusto, ci voleva proprio un bel bagno in piscina.
Girò l’angolo e si trovò davanti all’Hotel. Vi entrò e salì con
l’ascensore fino al piano in cui si trovava la sua stanza. Vi entrò e dopo aver
aperto la valigia, n’estrasse un due pezzi che indossò e, dopo aver indossato
una gonna corta e un top e aver preso un asciugamano, uscì dalla sua stanza e
si diresse in quel luogo che voleva tanto scoprire.
Arrivò davanti alla porta della piscina. –Chi sa com’è
all’interno!-
Lo scoprì non appena aprì la porta. Era molto grande come posto.
Una grande piscina al centro, una più piccola su di un lato e una vasca a
idromassaggio. Lungo il tragitto per arrivare in camerino alzò gli occhi al
cielo e notò che apposto del tetto c’era una grande vetrata. Prima di entrare
in camerino potè notare una ringhiera di legno e, dopo aver fatto qualche passo
indietro, notò che c’era una piccola palestra. Entrò in camerino e notò che non
c’era nessuno. Si spogliò. Ripose accuratamente le sue cose su di una panchina
e uscì dallo spogliatoio.
Arrivata a bordo piscina, dopo aver sospirato profondamente e aver
trattenuto l’aria, si buttò in acqua.
Nella palestra dell’Hotel (che ricordatevi era sopra alla piscina!
NdA.) un ragazzo stava correndo sul tappetino elettrico.
“Mia piccola principessa, mi hai lasciato solo, non ho più
nessuno, nessuno... non c’è nessuno a cui importa il mio stato d’animo... ti
amo... ma cosa...”
I suoi pensieri furono interrotti dal continuo sguazzare
dell’acqua e dalle risate di una ragazza.
Scese dal tappetino e, dopo aver preso l’asciugamani e averla
poggiata sulle spalle, curioso, si affacciò dal balcone e in quella figura
riconobbe...
-Lusia...-
Lusia ormai stanca uscì dall’acqua fischiettando un motivetto
giapponese e dopo aver steso un asciugamano su di uno sdraio si stese e guardò
attraverso la vetrata la luna circondata dalle sue amiche stelle.
Chiuse gli occhi sospirando profondamente.
-Come è bella stasera la luna... come te...-
Lusia aprì gli occhi e sussultò non appena vide il volto di chi
l’aveva disturbata. I battiti del suo cuore aumentarono come se dal momento
all’altro stesse per uscire dal suo corpo. Mille scariche elettriche lungo la
schiena non appena sentì la sua mano sulla sua guancia, in quel momento non
potè far altro che accoccolarsi in quella mano.
-Mark cosa ci fai qui?- domandò Lusia allontanando la sua mano.
-Io alloggio qui, ricordi?-
-Si, ma cosa ci fai qui in piscina?-
-Ero lì in palestra che mi tenevo in allenamento quando ho sentito
qualcuno che rideva e che giocava con l’acqua ed io curioso di sapere chi fosse
mi sono avvicinato e ho visto te in acqua...-
-Perchè non sei alla festa?-
-Mi annoiavo senza di te...-
-Mark...-
-Fammi parlare... tu mi stai facendo soffrire tanto...-
-Ne abbiamo già parlato... non posso stare con te...-
-PERCHE’ NO?-
-Non gridare...-
-Ti amo Lusia...-
-Anche io... ma questo non è il punto...-
-Lusia non ho mai aperto la porta del mio cuore a nessuno che non
fosse un membro della mia famiglia, tu hai trovato le chiavi per aprire questa
porta... non puoi lasciami...-
-Non capisci...-
-Io ti amo...-
-Mark...-
-Holly...-
-Signorina Gatsby, posso avere l’onore di questo ballo?-
-Si...-
Holly porse la mano a Patty che la afferrò senza troppo timore. La
portòcentro camera e, dopo averla stretta
a se, incominciarono a ballare.
-Patty... ti amo... davvero tanto... e non smetterò mai di
amarti...-
-Oh Holly...-
A fine canzone i due si abbracciarono teneramente e si staccarono.
Holly rimase pensieroso per qualche istante. Patty lo distolse dai
suoi pensieri.
-A cosa pensi?- domandò Patty.
-Meglio che non te lo dica...- disse Holly diventando rosso.
-E perchè no? Pensavi forse a qualcun’altra?-. Disse Patty
mettendo il broncio.
-No, non potrei mai, ora o te, e mi basta...-
-Allora cosa pensavi?-
-Devo proprio dirtelo?-
-Mhm... mhm...- annuì Patty.
Le cinse la vita da dietro e disse: -A noi... al mio sogno
realizzato... a te... a quando sei bella con questo vestito verde... e a quando
avrei voglia di rimuovertelo...-
Holly era convinto che dopo una dichiarazione tanto diretta, la
ragazza si sarebbe arrabbiata o almeno avrebbe tentato di porre qualche km di
distanza tra i loro corpi, invece la sentì stringersi ancora più a lui e
sospirare deliziata.
-Holly... non credevo che anche tu pensassi a queste cose...-
-Non ti arrabbi?-
-Perchè dovrei?
-Perchè ti ho detto di...-
-No...-
Holly sentì le sue braccia cingergli il collo mentre si sollevava
sulle punte per deporgli un tenero bacio a fior di labbra.
Stanco di soffocare il desiderio che gli infiammava il sangue,
afferrò Patty per i fianchi e la fece aderire al suo bacino.
-Patty ti amo...- sussurrò lui mentre le sue mani scendevano
esigenti sui fianchi di lei.
Patty alzò pian piano la maglietta di Holly, che era caduto in uno
stato di trance, scoprendo così i pettorali scolpiti.
Holly si riscosse solo quando sentì la maglietta sfilatagli e
cadere a terra silenziosamente. Non ce la faceva più a controllarsi.
-Patty... sei sicura...-
-Si, non desidero altro...-
Holly fece scorrere la mano sul suo vestito, sino ad incontrare la
cerniera del vestito che si affrettò ad abbassare. L’abito scivolò via da quel
corpo perfetto depositandosi a terra. Patty, la sua gioia, il suo tesoro più
grande, la sua principessa, era lì, davanti ai suoi occhi, quel meraviglioso
corpo era solo coperto da una brasiliana di pizzo verde che copriva solo il
minimo indispensabile.
Holly trattene un fischio di approvazione non appena vide il corpo
perfetto di Patty. Con un movimento dolce fece scorrere la sua mano sulla pelle
di Patty che non contenta di quelle carezze innocenti, fece appoggiare con
potenza i suoi seni sul suo corpo (di lui) che gemette dall’eccitazione.
Le mani di Holly percorsero le
spalle, la schiena, i fianchi di Patty, facendosi via via sempre più esigenti,
man mano che la passione si impadroniva di lui.
Con mani ferme, nonostante il suo
imbarazzo, Patty slacciò i pantaloni di Holly facendoli scivolare a terra.
Holly prese la mano di Patty e la
poggiò sulla sua virilità per fargli sentire l’elevato eccitamento.
-Hai visto cosa hai fatto? Cosa
dovrei farti io adesso...-
In breve, lui si liberò dei boxer che
indossava e si distese sopra quel corpo morbido sul letto. Con le mani esplorò
il corpo perfetto di lei, non tralasciò neanche il minimo angolo di quel corpo
tanto desiderato.
La sua mano scese giù, sul ventre
piatto di Patty, lo accarezzò, lo baciò. Poi scese ancora più giù arrivando a
sfiorare la stoffa delle sue mutandine che volarono in aria dopo che Holly
glieli tolse.
La baciò ancora sulle labbra, sui seni, sulla pancia, fino a che
la sua mano non arrivò finalmente a toccare il posto più segreto della ragazza.
La penetrò con un dito affondando lentamente in lei, impazzendo al contatto con
la sua intima parete.
Desiderosa di ricambiare, Patty fece scendere la sua mano lungo il
suo ventre (di lui) fino ad arrivare a quella virilità tanta bramata
ardentemente. Incominciò lentamente a toccarla per poi aumentare il movimento
della sua mano fino a fare gemere Holly di piacere.
Holly spostò lentamente la mano di Patty da quel posto e si
posizionò meglio sopra di lei facendole divaricare lentamente le gambe. La
ragazza si irrigidì involontariamente quando il corpo di Holly la sovrastò con
il suo imponente fisico.
-Su principessina mia non ti farò male, sta tranquilla.- le
sussurrò cercando di tranquillizzarla, baciandole il collo.
Diede una leggera spinta ed incontrò subito resistenza. La ragazza
era tesa, e lui si fermò un attimo, indeciso. Ma l’istinto fu più possente, e
diede una seconda spinta, Holly soffocò l’urlo con una mano.
Tanta fu la sorpresa, mista a piacere, che lo travolse quando
Patty, afferrandolo per la schiena lo spinse dentro di sé, con forza, facendolo
affondare in lei, sino in fondo.
I due stanchi e appagati si addormentarono ogni uno nelle braccia
dell’altro.
Ciao
come va?
Io
bene...
Come
è andato il chap...
Fatemelo
sapere eh?
Allora,
cosa dirà Lusia a Mark? Starà con lui?
E
Benji dirà davvero quel “Ti amo” tanto desideroso di uscire dalle sue labbra?
Lo
scoprirete nella prossima puntata.
Serena,
ti ho accontentato... finalmente una parte piccante su Holly e Patty...
Ringrazio
davvero tanto chi ha recensito... davvero tanto... GRAZIEEEEEEEEEEEE.
-Io ti...- Benji, non riuscì a completare la frase giacché fu bloccato
dall’ombra di una persona che si sovrastava alla sua. Cominciò a disegnare con
i propri occhi la sagoma di quell’ombra, non c’erano dubbi, quella era l’ombra
appartenente ad un ragazzo. Si girò lentamente per assegnare un volto
all’ombra, ma ciò che vide lo turbò talmente tanto che si ritrovò a stringere i
pugni lungo i fianchi, lanciando un’occhiata che avrebbe raggelato chiunque.
Quell’ombra apparteneva ad un ragazzo dai capelli e occhi neri e di carnagione
scura vestito con un semplice paio di pantaloni neri e una camicia bianca con i
primi 3 bottoni sbottonati.
-Bene ti ho trovato mia piccola Marzia!-
All’udire quella voce, Marzia, prima sussultò e poi, incominciò a
tremare, cosa che non passò inosservata agli occhi di Benji che le prese una
mano e gliela stinse...
-Ci sono io e non gli permetterò mai più di farti del male... te
lo prometto!-. Ammise serio lui, bisbigliando quella frase all’orecchio di
Marzia.
-Grazie...- sibilò Marzia guardandolo dolcemente negli occhi.
Prese coraggio, sia da se stessa sia dal fatto che Benji era
accanto a lei, e incominciò a parlare: -Cosa vuoi
ancora da me Santana...- cercò di mantenere nel suo timbro la sicurezza che in
realtà non c’era, aveva paura di quel mostro.
-Nulla, volevo solo vederti...- Santana si avvicinò a Marzia cercando
di accarezzarle i capelli, ma quel gesto fu bloccato prontamente da Benji che
si parò tra lei e il ragazzo, trattenendo il polso di Santana.
-Vedo che non ti sono bastate le botte che ti ho dato! Vuoi farti
ancora male?-. Domandò Benji stringendo con forza il polso di Santana. -E’
stata una fortuna non averti denunciato quella volta...-
-Adesso basta, non sono venuto qua per discutere con te, ma per
parlare con lei... e se non ti dispiace lasciami la mano...- disse
Santana con tono pieno d’autorità.
Benji stava per rispondere a tono ma appena aprì bocca sentì su se
due occhi che lo osservarono. Erano quelli di Marzia che lo imploravano di
lasciarlo. Non poteva permettere che quei due si picchiassero. Benji lasciò la
presa e guardò Marzia prima di tornare a guardare Santana.
-Devo parlare con lei...- ripetè Santana.
-Prego, incomincia pure...- Disse Benji
incrociando le braccia al petto.
-In privato...- disse Santana.
-Cosa?- domandò allibito Benji mentre Marzia sgranava gli occhi -No...
tu sei tutto matto... credi davvero che io la lascerò
con te, non farò di nuovo lo stesso sbaglio... tu mi hai preso per scemo? Si, decisamente, mi hai preso per scemo, no... credo di più, per
idiota...-
-Non ti chiedo di andartene, lo so che tanto non lo farai mai...-
-Allora sotto quell’aria da stupido almeno un po’ di cervello c’è
l’hai!-
-Senti, non sono venuto qui per litigare,
ma per parlare con lei e quindi ti chiedo di allontanarti un po’...-
-Ok... Benji, puoi andare... non mi farà
nulla.- Intervenne Marzia consapevole che se Benji non si allontanava con le
buone maniere, Santana lo avrebbe fatto volare lontano da quel posto con le
maniere forti, e lei non voleva.
-Ma...-
-Non mi farà nulla...- Ripeté Marzia.
-Ok, me ne vado ma starò più vicino possibile e se poi ci sarà
bisogno di me verrò subito... non preoccuparti...-. Benji, un po’ arrabbiato,
si allontanò dai due ma non troppo, infatti, si appoggiò con la schiena al tronco
dell’albero vicino mettendo le mani sulle tasche anteriori dei pantaloni.
-A quando vedo, tu sei capace di addomesticare per bene quel
portiere... si vede che tiene a te più di qualunque altra cosa al mondo...-
-Che dici, lui si sente in obbligo a proteggermi...
se non mi sbaglio dovevi parlarmi...- disse Marzia osservando con attenzione
Santana. Ma che andava a blaterare quello: Benji che
teneva a lei più di qualunque cosa al mondo? Naaaaaaa... (Si è proprio presa
“L’Hollite”... o mio Dio... allora è contagiosa... scappiamooooooooooooooooooooooo!
NdA_mentre_scappa.)
-Hai ragione... allora... vedrò di essere
breve ma conciso... ti chiedo umilmente scusa... non avrei dovuto fare quello
che ho fatto...-
-Bella scoperta...- disse Marzia ironicamente.
-... ti prego... perdonami... non riuscirò a vivere con il rimorso
di quello che ho fatto...-
-Cosa? Cosa? Cosa?
Dovrei... perdonarti...- Marzia iniziò a ridere a
crepapelle ma si bloccò quasi subito diventando seria. –Perchè lo hai fatto?-
-C’è una spiegazione logica a tutto questo...-
-Voglio proprio sentirla!-
“Chissà cosa si stanno dicendo?”
Benji nonostante non fosse tanto distante, non riusciva a sentire
nulla. Se non fosse stata Marzia a chiedergli di
allontanarsi, si sarebbe avvicinato a loro e, interrompendoli, gli avrebbe
domandato cosa si erano detti fino ad ora... ma non poteva, come aveva detto
prima, era stata proprio Marzia a domandargli di allontanarsi e non poteva mica
deluderla avvicinandosi a loro, perciò rimase in disparte ad osservare, con
occhio vigile, Marzia.
-L’ho fatto perchè... insomma... tu non lasciavi che io mi
avvicinassi a te... non ti importava nulla di me...
avevi occhi solo per quel portiere.. diciamocelo... tu gli vuoi molto bene... e
si vede.. ma...-
-Ma che centra questo...- Disse Marzia
abbassando lo sguardo arrossendo, cosa aveva detto? Che
si notava che lei voleva bene a Benji? Davvero trasparivano così tanto i suoi
sentimenti verso quel ragazzo?
-Centra... Marzia... io l’ho fatto perchè... io sono innamorato di
te... io credo di amarti...- concluse serio lui mentre
Marzia lo guardava con tanto di occhi, non sapendo cosa pensare né se piangere
o ridere.
-Mark...-
-MARK COSA?- urlò Mark spaventando Lusia. Mark accorgendosi di
questo, gli chiese immediatamente scusa. –Scusa per averti spaventato mia
piccola principessa.- disse infine accarezzando la guancia a Lusia.
-Mark... non sono più la tua principessa... non stiamo più
assieme...-
-Lusia... rispondimi... mi ami?-
Lusia a quell’affermazione non rispose, si
limitò ad abbassare il capo. Non poteva mica dirgli che non lo amava,
non era vero, l’amava più di qualunque cosa che esisteva nella faccia della
terra però...
-Rispondimi...-. La voce calda, virile e profonda di Mark la
distolse dai suoi mille pensieri.
-Allora? Mi ami?-. Domandò ancora una volta lui, non smettendo di
guardarla.
-Mark...-
-Limitati a rispondere alla domanda che ti ho fatto! Mi ami?- (MI
AMI! MIAMI!!!! NdA.)
-Mark... io...-
-Allora?-
-Si...- sibilò Lusia abbassando il capo.
-Se davvero miami, allora
non vedo dove sia il problema!-
-Il problema, Mark, il problema è mio fratello, la persona che mi
ama e che mi ha cresciuto...-
-Sei egoista...-
-Cosa?-
-Si, pensi solo a TE stessa e ai sentimenti che tuo fratello può
provare per TE. Non pensi minimamente a me?-
-Si che ci peso...-
-Ah si? Questa si che è bella! Lei... lei
pensa a me!- disse sarcasticamente lui –Non è vero,
perchè se pensavi almeno minimamente a me sicuramente staresti con me apposto
di farmi soffrire... Lusia, io mi sono abbassato a te lo capisci?-
-Mh... chi sarebbe l’egoista? Io, certo... sei tu l’egoista! Tu pensi soltanto ai TUOI
sentimenti e al TUO orgoglio ferito...-
-Io... egoista?-
-Si, tu hai appena detto queste testuali parole: se pensavi almeno
minimamente a ME sicuramente staresti con ME apposto di farMI soffrire!
-Ma...-
-Mark... non è vero... tu non mi ami...-
-Ma che stai dicendo?-
-Se mi amasti come dici... allora mi lasceresti in pace... non
posso più stare con te...-
-Ma...-
-Ti prego... lasciami...-
-Lusia... ti tiene in trappola... lui non pensa minimamente hai
sentimenti che tu provi per me... non pensa a te e nemmeno alla sofferenza che
nascondi nel cuore.-
-Lasciami... ti prego...- Lusia, dopo aver guardato un'altra volta
Mark negli occhi, si alzò dallo sdraio e si diresse
verso il suo camerino.
No, non poteva farla fuggire. Penso la tigre sbattendo un pugno
sullo sdraio. Era tutto quello che aveva... non poteva perderla. Non aveva mai
amato nessuno così profondamente, e nessuno aveva mai amato lui. Era cresciuto
nella convinzione che l’amore non esistesse, che fosse solo l’invenzione
subdola dei poeti. Lui viveva solo per l’affetto che nutriva nei confronti
della sua famiglia e per il calcio. Che cosa ne poteva
sapere dell’amore lui? Nulla...
Ma poi, la luce di quegli occhi, lo rese vivo e partecipe nei
confronti di un amore che ha bisogno di essere
esternato. No, non poteva perderla, non così, non sapendo che lei l’amava.
Si alzò di scatto e si diresse verso il camerino.
Entrò come una furia ma di Lusia nessuna traccia.
Che fine aveva fatto? Però,
guardando meglio il camerino, i suoi vestiti erano ancora lì... perlustro tutto
il camerino ma di lei nessuna traccia.
Tu mi farai diventare pazzo...no, io sono
già pazzo... per te... di te... amo tutto di te... io non potrei vivere... lo
capisci... se tu non mi sorriderai più... se non mi guarderai più... morirò...
tornerò ad essere un automa nelle mani dell’orgoglio... e non voglio...
Uscì dal camerino e...
-La sauna... certo...-
Entrò come una furia in sauna e vi trovò, infatti, Lusia.
-Ti ho trovato piccola...-
-Ancora qui...- Lusia sbuffò, ma perché non voleva capire... non
faceva del male solo a se stesso ma anche a lei, perché rendeva difficile il
distacco. Se solo non avesse convinto il fratello a
farle fare la manager, se solo non si fosse avvicinata a lui... ma che stava
dicendo? Era forse impazzita... davvero voleva che non fosse mai successo nulla
tra lei e Mark? No... lo avrebbe ripetuto per centinaia e centinaia di volte...
-Ti amo...-
-Mark...-
-TI AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!-
-Mark....-
-TI AMOOOOOOO E NON SONO DISPOSTO A RINUNCIARE A TE... TI AMOOOOOOOO!-
-Mark...-
Mark si avvicinò a Lusia e la strinse a se. Lusia non fece nulla
per liberarsi da quella stretta. Quando le era mancato quel
contatto. Ma perchè doveva scegliere...
Mark avvicinò il suo viso a quello di Lusia e la baciò.
-Ti amo...- sussurrava Mark tra un bacio
e un altro.
-Ti prego... Mark...- sussurrava ormai in
estasi Lusia.
-Ti amo tanto piccola...-
-Ti amo anche io Mark... ti desidero tanto...-
Mark sentendo queste parole baciò con foga Lusia che ricambiò allo
stesso modo. Lusia con le sue piccole mani, alzò la canottiera, tutta imbevuta
di sudore, di Mark fino a sfilargliela. Mark, dal canto suo, fece scivolare una
delle bretellina del bikini giù dalla spalla e incominciò a baciarle la spalla
per poi risalire lungo al collo. Lusia fece scendere le sue piccole mani
delicate sui pantaloncini di Mark e dopo avergli sfiorato il sedere gli sfilò i
calzoni. Mark, senza aspettare tanto, gli sbottonò il reggiseno del costume e
glielo tolse facendo rimanere Lusia solo con le mutandine. Dopo essersi tolti
tutte e due gli ultimi indumenti, si sdraiarono sopra asciugamano di Lusia che
era poggiato sulla piccola panchina di legno, Mark di sopra e Lusia di sotto. Mark
dopo averle sussurrate per l’ennesima volta –Ti amo!-
la penetrò con dolcezzamentre
continuava a baciarle le labbra. Lusia si lasciava trasportare dall’amore.
-Mhm...- mugugnò Patty non appena sentì il telefono della camera
squillare. Infastidita da quel rumore, si girò dalla parte opposta del
telefono, in un lato.
-Oh mio Dio...- gridò Patty non appena avvertì su se qualcosa. Aprì
immediatamente gli occhi e vide un corpo che si dimenava a prendere il
cordless.
-Ah...- arrossì al ricordo della notte appena passata. Era stata
davvero come si era immaginata dai sogni di bambina, dolce ma passionale allo
stesso tempo e anche lui era quello che sperava fosse
il primo. E stato davvero dolce con me... pensò Patty.
Holly rispose al telefono:
-Pronto... si... Tom... cosa? Dove sono finito? Perchè che ore sono? Le... le 2.15... sono
in camera mia... cosa? Pure... pure Patty è scomparsa... cosa??????
E’ scomparsa.... o mio Dio scendo subito...- posò il cordless incominciando a
ridere.
-Che è successo?- domandò curiosa Patty.
-Ecco...-Holly si passò la
mano dietro la testa con fare nervoso. –Abbiamo un problema...- disse non
appena smise di sorridere.
-Quale?-
-Era Tom.... e... ehm... ci cercano!-
-Oh... merda...- si tappò la bocca resasi conto della parolaccia appena
detta, Holly rise di gusto. –Ok... facciamo finta che
non abbia detto nulla...-
-Ma l’hai detta!-
-Che fa, sfotti?-
-No, non lo farei mai.- rispose Holly con un sorriso sornione,
Patty prese il cuscino e lo lanciò ad Holly che riuscì
a schivarlo. –Miiiii... non è giusto... con te perdo
sempre...-
-Eh si...- si sorrisero prima di tornare senza accorgersene ad
abbracciarsi.
-Patty... amore...-
-Ti amo...-
-Anche io tanto...-
-E’ stato stupendo Holly... bellissimo...-
-No... sei tu che sei stata bellissima... ti amo tanto piccola...-
-Anche io... tanto...- le loro labbra
stavano per congiungersi in un abbraccio ma qualcosa li distolse, il continuo
bussare alla porta.
Ciaoooooooooooooooooo!!!!!!!!
Ecco
un altro capitolo... diciamo piccantino?
Come
reagirà Marzia alla dichiarazione di Santana?
E Benji, gli spakkerà le gambe?
Lusia,
alla fine starà con Mark?
Lo
scoprirete solo leggendo....
Grazie
per le recensioniiiiiiiiiii....
grazieeeeeeeeeeee!!!!!!!!! Non sapete come io mi stia divertendo nello scrivere
questa storia eh si, davvero tantoooooooooooooo!!!!!!!!!!!!
Marzia lo guardò dritto negli occhi. Cosa
aveva detto? L’aveva fatto perchè? Certo perchè l’amava! Naaaaaaaa!! Era tutto
scemo.
Sorrise prima di parlare: -Tu... tu cosa? Bella questa... la devo proprio segnare in qualche posto, mi mancava proprio!-
disse Marzia sarcasticamente.
-No, devi credermi...- Disse Santana guardandola negli occhi.
-Devo... crederti? Sai che sei convincente? Ma
con me nn attacca, carino...-
Allora, Santana si avvicinò a Marzia e, dopo averla guardata negli
occhi sorridendo, le cinse le spalle con le mani e la baciò delicatamente sulle
labbra.
“Come ho potuto farlo? Ora soffrirò di più... mi
mancheranno le sue carezze, i suoi sorrisi, il suo “principessa” mi
mancherà tutto di lui... devo andarmene di qui... ora!”
Lusia si allontanò da Mark, che la stava ancora abbracciando, e
uscì fuori da quel luogo, il loro nido d’amore. Con
passo deciso si diressero verso lo spogliatoio e, dopo aver preso le sue cose,
uscì si diresse verso l’uscita della piscina, ma si fermò prima di farlo...
come mai Mark non l’aveva seguita? Pensò lei guardando alle sue spalle, ma di
lui nemmeno ombra. E se si fosse convinto a lasciarla
andare? No, lui non era il tipo, lui lottava per avere le cose che teneva...
-Meglio, mi risparmierà il dolore di dirgli che non posso stare
più con lui...- disse a bassa voce mentre usciva dalla
piscina e si dirigeva in camera sua, dove fece una doccia rilassante.
-E ora chi è?- disse spaventata Patty
udendo il continuo bussare della porta.
-Patty... e ora che facciamo?- disse Holly spaventato.
-Rispondi!-. Disse Patty poco convincente.
-Ma...- cercò di replicare Holly.
-Rispondi...-
-Chi è?-. Disse Holly rispondendo cercando d’essere convincente e
interrompendo il continuo bussare.
-Holly, sono Freddy...-. Rispose la voce fori alla stanza.
-Fre-freddy? Che c’è?- balbettò Holly
mentre guardava, che cosa voleva da lui?
-Non ti ho visto più tornare e credevo...-
-Esco subito!-. Disse Holly interrompendolo.
-No, fammi entrare, devo parlarti!-
-Qui?-
-Si allora dove?-
-Un attimo... ehm...-
Holly guardò in viso Patty che era sbiancata visibilmente.
-E ora?- disse lei mettendosi le mani
tra i capelli.
-Devo farlo entrare...-
-E io...-
-Vestiti!- disse Holly in tono forte.
-Cosa?- disse Patty incredula sia al tono che aveva usato Holly
sia all’affermazione che era appena uscita dalle labbra del suo amato.
-Si, vestiti, gli diremo che sei venuta qua per... parlare della
finale di domani!- disse Holly mentre sorrideva al suo piano geniale. (Geniale un
corno! NdA)
-Certo, e tu pensi che ci crederà?-
-Si!-
-Ma sei scemo?-
-Dai, che ci crederà!-
-E’ un piano degno della capra.. bravo!-
-Dai, che funziona!-
-Non ne sono così convinta! No... allora facciamo che... io mi
nascondo...-
-E dove? Dentro l’armadio...-
-Holly.. ci sei ancora?- disse Marshall
fuori alla porta.
-Ehm... si... aspetta...-
-Buona idea, allora nn sei davvero una capra!- Patty dopo aver
dato un bacio sulle labbra a Holly prese le sue cose e si chiuse nell’armadio,
mentre Holly andava ad aprire la porta.
Benji girò lo sguardo e quello che vide non fu un bello
spettacolo. Santana che baciava... Marzia? E lei... lo
ricambiava... si strofinò gli occhi prima di guardare un'altra volta. No, non
era un sogno... la sua Marzia tra le braccia del... Bastardo... ma come? Marzia
non sembrava turbata anzi... le sue braccia avevano stretto il corpo di lui
come per abbracciarlo. Si avvicinò con passo veloce e strappò via dalle mani di
Santana, Marzia, che rimase schioccata per un breve istante.
-Ma cosa avevi intenzione di fare, eh?-
disse Benji con voce dura avvicinando il suo viso a quello di Santana.
-Nulla... l’ho baciata...-
Benji sgranò gli occhi un paio di volte prima di parlare e
pronunciare un: -Cosa?-
-Si... ho baciato la donna... la donna che amo...-
Cosa stava per fare? Perchè lo stava facendo? Semplice, lo stava
facendo perchè l’amava. Lo doveva fare, doveva entrare in quella maledettissima
sala e dire ciò che pensava e ciò che avrebbe fatto se solo non gli fosse stato
dato il permesso. Lo avrebbe fatto, per lei... per lui... per loro... non si
sarebbe tirato indietro... l’amava troppo, non poteva non farlo.
-Fre-freddy... che ci fai qui-qui?-
balbettò Holly.
-Ehm... nulla... dovevo solo parlarti...- disse
Freddy sorridendo.
Freddy entrò in camera di Holly e rimase sorpreso da ciò che vide.
La stanza non era affatto come gli era stata offerta dell’hotel... il letto, e
poi cosa ci faceva quel tavolo con due sedie? lo
domandò subito a Holly...
-Il... il tavolo?- disse Holly non capendo dapprima cosa intendeva
dire Marshall, poi sbirciò la stanza... e... il tavolo. –Ah! Il tavolo!-
-Si, il tavolo!!!- disse infine Freddy
guardandolo maliziosamente mentre si sedeva sul letto.
-Ecco... eh... Tom! E’ stato lui...-
-Perchè?- disse Marshall mentre accavallava la gamba sinistra su
quella destra.
-E che ne so... forse... per Nadja! si... ecco... già!-
-Ehm.. Holly... Tom è li sotto con Nadja
e non credo abbiano voglia di salire...-
-Davvero?
-Holly... avvicinati...- disse Marshall avvicinandosi a Holly –Holly,
dov’è Patty?- disse infine Freddy all’orecchio di Holly.
-Patty?- ripetè Holly sgranando più volte gli occhi.
-Si...-
-Ma Patty...-
-Holly, vedi che non sono scemo... ho capito tutto...-
-Ma...-
-Holly...-
Holly lo guardò un’ultima volta prima di fare segno verso
l’armadio dove c’era Patty.
Marshall lo guardò e si diresse verso l’uscita della porta ma
prima di uscire...
-CIAO PATTY!!!- e uscì.
Patty uscì spaventata dall’armadio e dopo essersi avvicinata ad Holly lo abbracciò... ma... la porta si aprì di nuovo, Marshall
era ancora davanti alla porta e con un sorriso gridò: -TRA 2 MINUTI VI VOGLIO
LI SOTTO!- e uscì definitivamente.
E così fu. Patty e Holly entrarono
nella sala prima l’uno e poi l’altro, non volevano far sì che gli altri
capissero quello che era successo qualche ora prima.
Sono
tornata!!!!! Come va... e da una settimana che non
aggiornavo!!! Ed ecco qui un nuovo capito... come al
solito pieno di errori che spero scompariranno man mano che scriverò!!!
Allora,
come vi è sembrato il capitolo? Lo so che non è un gran che... ma è solo un
intermediario tra il capitolo 39 e il capitolo 41!!!!
Sto
per arrivare al traguardo riguardante la storia... lo so lo già detto qualche
capitolo fa, ma tra un pochino m leverò dai piedi... per la vostra felicità ^^.
-Si... ho baciato la donna...
la donna che amo...-
Benji lo guardò con sguardo
sorpreso. Cosa aveva detto? Aveva baciato Marzia, nonché la donna che amava? Ma
quello era tutto scemo... l’amava, amava Marzia? No, lei era sua, l’amava da +
tempo di lui... gli avrebbe fatto rimangiare quello
che aveva detto.
-Tu cosa?- disse Benji.
-Già, ho baciato la donna che
amo, Marzia!- esclamò tranquillamente Santana, incrociando
le braccia al petto, senza preoccuparsi minimamente della reazione che avrebbe
scaturito in Benji.
Benji sgranò più volte gli
occhi. No, l’avrebbe pagata cara quel bastardo, non
gli avrebbe permesso di fare un’altra volta male a Marzia.
Si avvicinò a Santana con
sguardo omicida, l’avrebbe picchiato ma, una mano lo bloccò... Marzia l’aveva bloccato e ora lo stava guardando negli occhi
come se volesse dire: non fare stupidaggini, ti prego! (certo loro si capiscono
telepaticamente!!! O.o Ndsore Asuki.)
-Non puoi chiedermelo...-
sussurrò Benji osservando Marzia che annuì prontamente.
-Benji... vieni
subito...- una voce alle spalle del ragazzo lo portò a girarsi.
-Che vuoi
Bruce?- disse Benji sgarbatamente.
-Non posso dirtelo... vieni e
vedrai...- disse Bruce.
-Ti giuro che se nn è una cosa
importante...-
-No no
è importantissima...-
Benji si avviò verso l’entrata
ma si bloccò, guardò prima Santana e poi Marzia, tornò indietro e prese per
mano la ragazza e la portò dentro con lui.
Si bloccò subito quando sul
parco scorse...
-Lenders...-
-Lusia..
apri questa diavolo di porta...- esclamò una ragazza battendo violentemente i
pugni sulla porta.
-Ma cosa... Patty?- disse Lusia
quando aprì la porta. –Ma che modi, non è da te...-
-Lusia devi venire subito...-
-Perchè?-
-Mark... vuole...
vieni dai...-
Patty, dopo aver chiuso la
porta della camera di Lusia, trascinò con se la ragazza fino ad arrivare alla
sala.
Entrate, Patty portò Lusia
sotto il palco e poi raggiunse Holly dall’altra parte della sala.
-Ehm...
allora... che dire...- una voce dal palco fece girare tutti i presenti -... è una storia un pochetto
complicata quindi vi consiglio di ascoltarmi. Allora, io sono innamorato perso
di una ragazza, questa ragazza m ricambia... ma nn stiamo insieme... vi
domanderete il perchè? Ve lo dico subito, il mio “grazioso” cognatino non è contento
del nostro amore... e la mia dolce principessa nn può stare con me visto il
comportamento contrariato nei nostri confronti... ecco perchè...- riprese fiato e continuò -... con ciò io...- prese dalla
tasca una lettera e dopo essere sceso dal parco e aver raggiunto Marshall
disse: -Io, Mark Lenders, la Tigre del calcio, consegno, nelle mani del signor
Freddi Marshall, la lettera di dimissioni dalla nazionale...-
Tutti si guardarono stupiti
c’era che sgranava gli occhi, chi sputava fuori dalla
bocca la bibita che stava bevendo, insomma la gente che era dentro la sala
rimase a bocca aperta.
Lusia guardò Mark mettendosi
una mano davanti alla bocca, stava buttano al vento la
carriera di una vita, il sogno che l’aveva cresciuto sin da bambino, e perchè,
perchè l’amava...
Marshall prese in mano la
lettera, l’aprì e la lesse. Si tolse gli occhiali da sole e guardò Mark negli
occhi.
-Lo sai che se lo farai non
potrai + ritrattare?-
-Lo so...-
-E’ l’ultima partita domani,
la finale! Sei sicuro?-
-Si, io sono innamorato di
questa ragazza e se la vedo m si stringe il cuore nn poterla abbracciare e
baciare, se rimango starò male, poiché la vedrò tutti i giorni e io non voglio
stare male...- Mark abbassò lo sguardo, non l’aveva
mai fatto in tutta la sua vita e ora lo stava facendo per lei, una ragazza, la
sua Lusia, la sua principessa dispettosa e grintosa...
Qualcuno si fece spazio tra la
folla e raggiunse Mark e appoggiò la mano sinistra sulla spalla destra del
ragazzo –Benji.- sussurrò Mark.
-Lenders, non devi farlo...-
-Si che lo farò...
non voglio + vederla, se nn sarà mia...-
-Non puoi andartene, perderemo
senza di te, si c’è Holly ma... senza di te non siamo
nulla... quindi...- Guardò Lusia negli occhi e aggiunse: -Se ne andrà lei...-
Tutti si guardarono in faccia
e poi... una risata generale... tutti erano convinti che li avrebbe lasciati
stare insieme ma invece no. (Ci aveva creduto pure mia sorella... ma no... NdA.)
Lusia si avvicinò ai due
ragazzi e, dopo averli presi per mano li strascinò con se verso la sua camera.
Lusia sbatté la porta talmente
forte da farla quasi cadere.
-NO NO E ANCORA NO! ADESSO
BASTA! IO NON POSSO STARE + SOTTO LA TUA TUTELA BENJI! PERCHE’ NON CAPISCI CHE
IO LO AMO! E’ TUTTA LA MIA VITA... PERCHE’ NON VUOI
CHE IO E LUI STIAMO INSIEME?-
-Non gridare...-
-NON GRIDARE UN CORNO!-
-Te lo spiego se tu non
gridi...-
Lusia si calmò quasi subito ma
fece qualcosa che fece arrabbiare il fratello, abbracciò Mark con tutta la
passione che aveva in corpo, non l’avrebbe lasciato,
nessuno poteva impedirgli di stare con lui, neanche suo fratello.
-Che fa
ricatti?- disse Lusia guardando il fratello senza staccarsi da Mark.
-Lusia...- Benji la guardò
come se volesse incitarla a staccarsi da Mark ma lei... nulla, non ne voleva
sapere.
-Si fratellone?- disse lei
stuzzicando il fratello.
-Lusia...-
-Inutile, io non mi staccherò
da lui.-
-Fai come ti pare...- Benji stava per uscire dalla camera ma Lusia fu più veloce di lui,
si mise tra la porta e il fratello.
-No, tu non uscirai da questa
camera finché non m avrai detto il motivo per cui non
vuoi che io e lui stiamo assieme.- E così dicendo girò più volte la chiave
chiudendo la porta per poi mettersela in tasca. –Allora?-
-Lo vuoi proprio sapere?-
-Non aspetto
altro.- disse lei mettendo le braccia conserte.
-Semplice, lui non ti ama.- ammise serio Benji.
Lusia lo guardò perplessa
prima di scoppiare a ridere e la stessa cosa fece Mark il che sorprese Benji
poiché non aveva mai visto la Tigre ridere di gusto fino a quel momento.
-Questa... questa si che... che è bella...- disse Mark asciugandosi le lacrime
dal troppo ridere –E tu come fai a saperlo?-
-Semplice... tu sei un
calciatore e i calciatori cercano soltanto ragazze con un viso carino da
portarsi a letto, ma caro con me non attacca, lei è pur sempre mia sorella,
puoi provare con qualche altra ragazza...-
-Quindi tu in altre parole
stai dicendo che i calciatori non si innamorano mai
davvero???- disse Mark arrabbiandosi un po’ dato che quel ragazzo stava
mettendo in dubbio l’amore che provava per la sua principessa.
-Si, è questo quello che volevo dire...-
-Allora tu?-
-Io...-
-Si tu, non m dire che non ti
sei mai innamorato...-
-Ecco...-
-Quindi mi stai dicendo che
non sei innamorato di Marzia ma vuoi solo portartela a letto!-
-Ma cosa dici? non
è assolutamente vero!- ammise deciso Benji.
-Anche tu sei un calciatore
quindi...-
-Il suo ragionamento non
guasta di una virgola!- si intromise Lusia sorridendo.
-Ma che dite, io non sono come
te!-
-Non m dire che non sei andato
a letto con una ragazza che non amavi che non ci credo.-
-Io...-
-Allora? Io amo Lusia... lo giuro... se no non avrei fatto quello che ho fatto:
abbandonare la nazionale, umiliarmi di fronte a tutti....-
-Io...-
-Fratellone lo sai quando ti
voglio bene, e te l’ho dimostrato in qualsiasi modo: andando bene a scuola,
prendendo buoni voti...-
-Lo so, anche io te ne
voglio...-
-Allora dimostramelo!-
-Cosa?-
-Si, dimostramelo. Se mi vuoi
bene come dici, allora, per l’amor di Dio, non farmi soffrire, io lo amo... lo amo quanto te... ti prego...-
Benji guardò la sorella in
faccia prima di sillabare un –No...-
-PERCHE’ MAI NO!!!!!!!!!!!!- gridò Lusia.
-Perchè lui ti farebbe del
male e io non lo sopporterei.-
-Ma chi te lo ha detto? Mi ha mai
fatto soffrire?-
-Si, quando presumevo che
fosse andato a letto con Marzia.-
-Tu lo sapevi che non era
andato a letto con lei... sei stato tu quello a farmi soffrire + volte in 10
giorni che lui in 5 anni che lo conosco e che ne sono
innamorata. E non puoi darmi torto.-
“Effettivamente ha ragione...
non dovevo uscire argomento “Marzia-letto-Mark”... questo è stato un colpo
basso...”
(Adesso viene una parte in cui
mi servo di un colore, in questo caso il blu, dovrebbe rappresentare i pensieri
interni di Benji, praticamente lui parla con la sua
mente per qualche minuto, non domandatevi con fa perchè non lo so neanche io,
l’ho pensato in questo minuto mentre scrivo quindi... vi lascio alla storia...
bye bye!!!!! NdA.)
Benji.....
Chi è che parla....
Perchè non vuoi che
la tua sorellina sia felice...
Chi sei tu?
La tua coscienza...
(O.o NdA.)
La mia coscienza? E cosa vuoi?
Voglio sapere il
perchè non vuoi che la tua sorellina stia con Mark...
Perchè la farebbe soffrire!
Ma sei sicuro di quello che dici? Secondo me hai solo paura di perderla...
Ma che dici?
Non negare... hai
paura che quando crescerà non ti verrà mai + a trovare...
Ma cosa?
Che ti lascerà in un ospizio... (-.-’’’’’ NdA.)
Non è
vero... non lo farebbe mai...
Appunto, lasciala
vivere la sua vita... lasciala stare con Mark, se non vuoi che si allontani da
te, e tu non lo vuoi, vero?
Certo che no, che domande.
Allora lasciala...
Ma...
(La voce scomparse con tanto di eco....)
(Lo ammetto, la storia della
voce è una stupidaggine ma non sapevo + come fargli cambiare idea... è talmente
testone sto ragazzo... cmq... vi lascio continuare... NdA ^.^’’’’’’’’’’’’’’’’’)
-Benji ci sei...-
disse Lusia scuotendo per le spalle il fratello.
-Eh?- disse Benji svegliandosi
dallo stato di trance che era entrato –Si che sono...
che ti sembrava? Non ti libererai così facilmente di me...-
-Si, sei
normale...- sospirò di sollievo Lusia prima di continuare –E allora? Mi
lascerai con lui?-
Benji la guardò negli occhi e
dopo aver sospirato disse: -E va bene... ok... puoi stare con lui...- Lusia lo
guardò sbalordita prima di abbracciarlo ma Benji bloccò quell’eccitazione e
disse: -Basta che poi non m lasci in un ospizio...- Lusia lo guardò e, dopo
aver riso, avere abbracciato per l’ennesima volta Benji e aver baciato Mark, sentì
un frusciò fuori dalla porta, andò ad aprire e tutte
le persone che erano alla festa erano dietro la porta che battevano le mani e
sorridevano.
Tutte tranne due...
-COSAAAAAAAAAAAAAA????-
-Shhhhhhhhhhh!!!! Ma sei impazzita? Non gridare...-
-Come non gridare, Marzia? E te cosa hai risposto?-
-Nadja secondo te?-
Le due amiche si erano
allontanate prima che la confusione li trascinasse con se, dovevano parlare...
-Non so....-
-Non ho avuto neanche il tempo
di rispondere che lui m ha baciato e poi Benji si è precipitato da noi e stava
per picchiarlo ma è arrivato Bruce e per fortuna quel ragazzo ha bloccato la
carneficina...-
-E ora?-
-E ora, cosa?-
-Tu non sarai mica innamorata
di lui?-
-Ma che dici? Io non mi innamoro delle persone così facilmente poi, se forse non
ricordi, è stato colui che mi ha...- Marzia rabbrividì al sol pensiero di lei
tra le braccia di quel... quell’essere umano...
-Non si sa mai...-
-Eheheh!!!!!-
sorrise sarcasticamente Marzia prima di abbracciare Nadja –Purtroppo sono
innamorata di un portiere che non è minimamente interessato a me e che per altro
domani partirà dopo la finale...-
-Dai non essere triste...- “Piccola
ingenua si vede lontano un miglio che lui è interessato a te... perchè non vuoi
aprire gli occhi? Domani il mio Tom andrà via e chissà quando lo rivedrò...”
Ciao a tutti
come va?
eccomi di nuovi di
ritorno conquesta immane scemenza, eh
si lo è...
allora che dire...
meglio nn esprimersi soprattutto sulla parte della voce... cmq...
grazie per il commento
di Mary-lu.... so che
leggi la mia storia e m fa piacere...
adesso vado posso solo
dirvi che il prox sarà l’ultimo capitolo... e finalmente... FINIRAAAA!!!!
La partita era appena finita, e quall`anno il Giappone aveva vinto
CAPITOLO
42
La
partita era appena finita, e quall`anno il Giappone
aveva vinto. (Davvero?? Non aveva mai vinto… -.- NdTutti.) I ragazzi stavano
festeggiando negli spogliatoi la vittoria.
-Abbiamo
vintooooooo!!!- diceva Bruce
tenendo la coppa in mano.
-Si, ma
non per merito tuo!!!- diceva la Tigre quasi
piangendo, dopotutto aveva vinto il Mondiale.
Tutti
erano felici per la vittoria, ma due di loro sembravano tristi, adesso che era
finito il Mondiale, dovevano tornare a casa e quindi
lasciare li una parte del loro cuore.
Tom,
senza perdere tempo uscì dallo spogliatoio portando con se Benji.
-Facciamo
una passeggiata?- disse Tom quando furono usciti dallo spogliatoio.
-Perche`,
ho scelta?- disse ironicamente Benji -… andiamo…-
I due
ragazzi incominciarono a camminare in silenzio che nessuno voleva interrompere.
-Benji…-
dopo un po` fu Tom ad interrompere quel silenzio.
-Dimmi!-
-Ricordi
questo posto?-
-Ehm…
fammi pensare… no! Che cosa dovrebbe ricordarmi?- “Certo che ricordo… qui ho incontrato per la
prima volta…”
-Come
no? Qui abbiamo incontrato per la prima volta quella peste di Marzia… ricordi,
ti è caduta addosso…-
-Un
angelo caduto dal cielo…- disse Benji sottovoce.
-Sei
certo di non volerle rivelare i tuoi sentimenti?- disse Tom fermandosi di
colpo.
-Come sai che non voglio rivelarle i miei sentimenti?-
-Perche`
se volevi farlo saresti già da lei a confessargli
tutto…-
Benji
abbassò lo sguardo, voleva rivelarle i suoi sentimenti ma se l`avesse fatto ne avrebbero sofferto entrambi, dopotutto lui sarebbe tornato
in Germania e lei sarebbe rimasta li in Spagna.
-Senti
amico mio, se tieni i tuoi sentimenti nel tuo cuore un giorno te ne pentirai
sicuramente… non tornare in Germania senza averle detto tutto… adesso vado,
Nadja mi aspetta fuori il bar Eagle…- e dopo aver dato una pacca sulla spalla
dell`amico, Tom diresse i suoi passi in direzione del bar Eagle lasciando Benji
da solo.
Benji
pensava a tutto ciò che gli era capitato da quando era arrivato li in Spagna… la maggior parte degli avvenimenti accaduti in
quel luogo erano tutti legati a Marzia… la sua Marzia… ricordava ogni
avvenimento legato a lei, dalla sua sfida, alla scenata davanti a quel bar…
rise un attimino pensando a lei urlante accusandolo di essere un maniaco… poi
ritornò serio… dire o no ciò che provava a quella peste di ragazzina che nn
perdeva occasione per schernirlo? I suoi pensieri si spostarono a quella
maledettissima sera… quella sera in cui Santana aveva osato fare sua Marzia… il
nervoso salì in un batter d`occhio. Si fermò davanti ad un albero e, con tutta
la forza che aveva in corpo, caricò il destro e colpì violentemente l`albero…
-Ahi…-
mugugnò tra se e se il portiere mentre si toccava la mano ferita.
Alzò
velocemente gli occhi e ciò che vide davanti a lui su la scuola di Carmen Harranz… la scuola di Marzia… quel giorno lei non era
andata ad assistere all`ultima partita di Benji e del Giappone li in Spagna, e lui immaginava il perché… Santana… quel
bastardo, come aveva osa solo sfiorarla con un dito?
Una
forza a lui sconosciuta prese il sopravento e trascinò Benji all`interno della
scuola. (Una forza sconosciuta? O.O Oh mio Dio… NdA.)
Arrivò davanti
alla sala da ballo dove c`era lei… com`era bella… gli piaceva tanto guardarla
mentre ballava, sembrava una libellula volante su un prato pieno di fiori.
Quel
giorno lui sarebbe partito… “Non voglio
che lui parta… che dico? Perché non voglio che lui
parta? Ma faccia ciò che vuole,
la sua vita non è qui in Spagna ma in Germania… una parte del mio cuore gioisce
al sol pensiero della sua partenza… ma l`altra già soffre la sua lontananza... che mi sia… ma a che penso… é impossibile…però tutte le volte che
l`ho abbraccio che l`ho baciato mi sembrava di toccare il cielo con un dito…”
I suoi
pensieri furono interrotti da un applauso. Marzia girò lo sguardo e vide
l`oggetto dei suoi pensieri, li in tutta la sua
bellezza, indossava ancora la tuta della nazionale nera con la bandiera giapponese
sul petto.
Benji si
avvicinò alla ragazza che lo guardava. Durante il tragitto, che per i due sembrò
un`eternita`, il cuore dei due batteva sempre più forte man mano che la distanza tra i due corpi diminuiva. Adesso lui era li proprio a pochi passi da lei che la fissava negli occhi.
Marzia, per la prima volta non poté sostenere quello sguardo, così abbassò il
capo, fu in quel momento che notò la mano ferita del portiere.
-Che
cosa hai fatto?- disse lei prendendo la mano del
ragazzo e avvicinandola al suo viso (di lei) per poter guardare meglio.
-Ehm…
nulla… ho solo sbattuto…- si giustificò lui.
-Bisogna
che te la medichi se non vuoi che peggiori… vieni con me…-
Marzia
prese la mano non ferita del ragazzo e lo portò con se nella sua stanza dove lo
fece sedere sul letto. Andò in bagno, aprì il mobiletto, prese alcune bende e
ritornò da lui. Avvicinò al letto una sedia, proprio di fronte a lui, e si
sedette.
-Vediamo
un po`…- dopo vari controlli alla mano disse -… non é nulla di grave, non é
rotta solo un po` indolenzita…- cominciò a fasciare la mano e quando finì disse
-… devi tenere questa benda per un paio di giorni poi puoi toglierla…- si bloccò
non appena si accorse che Benji la fissava, lei arrossì leggermente. –Che ci fai qui?- Benji non rispondeva, così ripeté la domanda, ma
non ebbe nessuna risposta. Allora agitò la sua mano (di lei) davanti alla
faccia del ragazzo e a questo punto lui riacquistò lucidità.
-Benji…
sei sulla terra????- domandò Marzia sorridendo.
-Eh?
Ehm… sisi… cosa dicevi?-
-Ho
detto: che ci fai qui?-
-Ecco…
sai che tra poche ore parto… e volevo solo salutarti…-
-Ah
tutto qui? Buon viaggio caro portiere da quattro soldi…-
Marzia
si alzò dalla sedia e diresse i suoi passi verso la porta, ma si sentì
bloccare: Benji l`aveva bloccata prendendola per mano.
-Fermati…-
-Che
vuoi?-
Benji
fece girare Marzia verso di se e guardandola negli occhi disse:
-… non sono bravo in queste cose, ma ci proverò… allora, io sono giudicato da
tutti come il portiere paratutto e senza cuore, incapace di provare sentimenti…
ma questo non é vero… sono il portiere paratutto ma non é vero che non provo
sentimenti… ci sono 2 persone importanti nella mia vita,persone che amo più di me stesso… la prima e
mia sorella, la dolce Lusia… e l`altra é…- si bloccò per un istante prese fiato
e continuò -… é… la persona che ho di fronte, la persona che mi ha sempre
spronato a fare di più da quanto sono qui in Spagna… io ti amo Marzia e questo
l`ho scoperto solo la prima volta che ti ho baciato, desideravo tanto farlo…
poggiare le mie labbra sulle tue, assaporare il dolce sapore delle tue labbra…-
Marzia
rimase, per un primo tempo, spiazzata nel sentire queste parole, lui, il portiere
più bravo del mondo, il ragazzo senza sentimenti… che amava lei… e lei? Lei
provava qualcosa per lui? Ripensò tutte le volte che l`aveva consolata,
tutte le volte che l`aveva abbracciata… e baciata… provava uno strano
senso di piacere ogni volta che lui si trovava nelle sue vicinanze… sentì il
cuore battere e battere ancora più forte. Senza sapere come, si avvicinò di più
al portiere, si alzò in punta di piedi e lo baciò… un bacio stupendo, da
mozzare il fiato. Adesso lo sapeva… lei era innamorata di Lui.
Tom
aveva lasciato Benji per andare a salutare Nadja. Ricordava ancora il loro
primo incontro, e come dimenticarlo, lui odiava gli appuntamenti al buio… li
odiava da circa 3 anni, quando il suo compagno di squadra, nonché
amico, Paul Diamond, aveva chiesto a tutti i suoi compagni di squadra se uno di
loro l`accompagnavaad un uscita a 4 con
2 ragazze, precisamente 2 sorelle. Tutti i compagni di squadra avevano
rifiutato e cosi Paul si era praticamente prostrato a
Tom supplicandolo di accompagnarlo, e Tom, un po` per amicizia un po` per pietà,
si era ritrovato davanti al cinema ad aspettare le 2 ragazze. Il suo amico gli
aveva assicurato che Sarah, la ragazza che doveva stare con lui, era un vero e
proprio schianto almeno credeva, infatti, quando la ragazza gli si presentò
davanti con un sorrisetto, a Tom prese un infarto, era praticamente
una “ragazza armadio”, alta circa 1.96, fisico molto robusto, con gli occhi
castani e i capelli dello stesso colore che erano legati in due buffe codine,
dopo aver passato l`intera serata con lei scoprì che era una campionessa mondiale
di Sumo (si scrive cosi? O.o NdA), ed ecco il perché
delle sue dimensioni. “Però era simpatica…” pensò il
ragazzo.
Quando
arrivò al luogo dell`incontro prestabilito, si fermò accanto
all`entrata e, appoggiandosi con la schiena al muro e incrociando le
braccia al petto, aspettò che Nadja arrivasse.
Guardò
l`elegante orologio che portava al polso, era in perfetto orario, ma lei era in
ritardo... come al suo solito.
Guardòl`orologio appeso alla parete… erano le
12.30, era in ritardo di 15 minuti ed ancora doveva vestirsi. La lezione di
danza moderna era durata più del previsto per lei, l`insegnante l`aveva
trattenuta per un'altra ora, doveva recuperare un po` di lezioni…
Adesso
era indecisa su cosa mettersi: jeans o gonnellina? Top
legato al collo o magliettina a maniche corte? Scarpe da ginnastica o col
tacco?
Dopo
vari avanti e indietro per tutta la stanza optò per
gonnellina di jeans corta, magliettina a maniche corte rosa e stivali con un
po` di tacco bianchi. Sistemò i suoi capelli in una coda alta, prese la sua
borsetta bianca e prima di uscire guardò per l`ultima volta l`orologio… le
13.05… “Questa volta mi ucciderà!!!!” pensò mentre chiudeva la porta e incominciava a
correre.
Guardò
un'altra volta l`orologio… caspita!! Le 13.15… 1 ora di ritardo… ormai stanco
di aspettare, incominciò a camminare verso l`hotel… non era mai capitato che
Nadja fosse in ritardo di 1 ora… ormai era tardi, tra meno di 1 ora doveva
recarsi in aeroporto per prendere l`aereo… ma voleva rivederla per un’ultima
volta… aveva bisogno di specchiarsi in quegli occhi color nocciola… “No… non dovevo innamorarmi di quella
ragazzina… come faròadesso ad andarmene?? Vorrei restare con lei
per sempre… ma non posso… la mia carriera calcistica in Francia mi attente e non ho intenzione di rinunciarvi… ho fatto
tantissimi sacrifici per arrivare dove sono adesso…”
I suoi
pensieri furono interrotti da una voce che gridava il suo nome. Girò la testa
indietro e vide una ragazza che correva verso di lui.
-Aspetta!!!!!!!!- gridò la ragazza correndo più veloce. –Scusa il
ritardo ma la lezione di danza moderna è durata più del previsto…- disse la
ragazza fermandosi davanti a lui ansimando.
Lui la
guardò attentamente, la faccia arrossata per l`immane corsa,
alcune ciocche di capelli fuoriuscivano dalla coda… lui la trovò
stupenda. Guardò il suo abbigliamento, era semplicemente bellissima… possibile
che qualsiasi cosa indossasse le stava sempre bene? I suoi occhi scesero ancora
più giù… notò una cosa strana e poi… scoppiò a ridere.
-Perche`
ridi?- chiese la ragazza con sguardo interrogativo.
-Nadja…
sei… sei… sei… senza scarpe!!!- disse lui continuando
a ridere.
-Ah,
ecco perché ridi! Dovevo correre per arrivare il prima possibile ma con i
tacchi non ci riuscivo…- spiegò Nadja arrossendo e mettendosi le scarpe, poi
prese un piccolo specchietto dalla sua borsa, si specchio… -Sono orrenda!!!- gridò riferendosi ai capelli.
-Ma
no… io ti trovo bellissima…- disse Tom arrossendo un po` e facendo arrossire
anche la ragazza.
Dopo un
attimo di silenzio, Nadja ricominciò a parlare.
-A che
ora e prevista la partenza??-
-Alle
14.45…-
-Cosi
presto?- disse la ragazza con un velo di tristezza.
-Si… ma
ti prometto che questi attimi che passeremo insieme saranno indimenticabili!!!!-
Una
ragazza camminava per i corridoi dello stadio (Ci sono corridoi in uno stadio? O.o se ho sbagliato fatemela passare liscia ok? NdA) e
pensava, doveva dire a Mark che quel giorno non avrebbe preso l`aereo cha la
riportava in Giappone bensì quello che la portava in Germania… il suo “Adorato”
fratello l`aveva scritta ad un collegio femminile in Germania… ricordava ancora
il dibattito con Benji prima di partire per la Spagna…
Lei era
seduta sul suo letto, con le cuffie del lettore Cd, che ascoltava
musica, quando il fratello entrò nella stanza…
-Lusia
devo parlarti…- disse ma non ebbe risposta, così si avvicinò alla sorella e le
tolse le cuffie dalle orecchie.
-Ma cosa??? Ah fratellone sei tu!!!!- disse Lusia.
-Devo
parlarti…- disse Benji con aria preoccupata.
-Benji…
che cosa hai? Dimmi…- disse la ragazza percependo il
tono preoccupato del fratello.
-Come posso iniziare… allora… ricordi che ti avevo detto a
proposito del tuo trasferimento in Germania?-
-Si, mi
avevi proposto di trasferirmi con te in Germania, se fossi
stata d`accordo, e sottolineo, fossi stata d`accordo!-
-Ecco…
come posso dirtelo?-
-Dirmi
cosa?- disse Lusia incominciandosi a preoccupare.
-Ehm… 2
mesi fa, mi sono permesso di spedire la tua domanda d`iscrizione per il
collegio femminile più prestigioso della Germania… è
arrivata la lettera con la risposta alla tua domanda… eccola.- disse il ragazzo
porgendo alla sorella la lettera.
-Cosa????
Ma io non ti ho nemmeno dato la mia risposta!- esclamò
esasperata Lusia.
-Lo so,
ma non voglio lasciarti qui da sola…-
-Allora
perché non rimani tu????- urlò la ragazza.
-Perche`
sono il portiere titolare della mia squadra, che si trova in Germania!!-
-Ma
io ho tutti i miei amici qui…-
-Gli
unici amici che hai sono i ragazzi della New Team!-
-Non è
vero!!- disse Lusia incrociando le braccia al petto.
-Ah
davvero? Sentiamo, chi sarebbero gli altri tuoi amici?-
-Danny
Mellow, Ed Wanner e Mark Lenders!!!!!- al sol
nominarel`ultimo nome, gli occhi di
Lusia brillarono, questo particolare non sfuggì agli occhi del SGGK, che,
arrabbiandosi, incominciò ad urlare: -Ah bene… che cosa ti ho sempre detto? Non
devi frequentare quei tipi!!!-
-Eh… mio
caro fratellone… ormai faccio parte della Toho quindi non puoi impedirmi di
vederli!!!-
-Ma
finiscila… tu fai parte della Toho solo per quel burbero di Lenders!-
-E
allora???-
-Non
devi frequentarlo!!!-
-Tu non
puoi impedirmi di frequentare la persona che amo!!!!-
disse la ragazza alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
-Aspetta!!-
disse Benji bloccandola per una mano –Non voglio litigare con te…-
-A me
sembra proprio di si!!!- disse esasperata Lusia.
-Beh… ti
sbagli… adesso ci sediamo tranquilli sul letto e apriamo la lettera… io ti
voglio bene per questo voglio che tu venga con me!-
Il tono
gentile del ragazzo convinse Lusia a sedersi sul letto e ad aprire la lettera…
l`apri` lentamente, sperando che la sua domanda fosse stata rifiutata. Lesse piano tutta la lettera e dopo la poggiò sul letto.
-Allora?
Che cosa dice?- disse il ragazzo ansioso.
Gli
occhi di Lusia cominciarono a far scendere delle lacrime…
-Sono stata ammessa………….-
Il suo
sguardo diventò triste… non voleva lasciare il Giappone… non voleva lasciare
Mark… perché ora che aveva trovato la felicità doveva lasciare che tutto
svanisse? Ormai non poteva più tirarsi indietro… aveva fatto la sua scelta, andare
in Germania, dopotutto aveva preso quella decisione prima che
Mark diventasse suo… adesso il problema era dire a Mark che lei non
sarebbe andata con lui..
Due
forti braccia le circondarono la vita e cosi fu
svegliata dai suoi pensieri.
-Piccola
mia!!!!- disse colui che l`aveva abbracciata.
-Mark…-
disse lei con un filo di tristezza che fu subito percepita
dalla Tigre.
-Che
ti succede piccola?-
-Mark…
devo dirti una cosa…- disse con voce triste.
-Dimmi!-
-Prima promettimi
che non mi interromperai nemmeno un attimo…-
-Ti ho
mai interrotto mentre parli?-
-Si!-
-Ma
non è vero! E te lo dimostrerò adesso… te lo prometto, non ti
interromperò…-
-Bene…
allora…- Lusia prese fiato e poi incominciò a parlare -…prima di partire per la
Spagna, mio fratello mi ha proposto di… di andare a vivere con lui in Germania…-
-Tu non
ci andrai vero?-
-Mark??
-Scusa…-
-Ecco…
io non voglio andarci te lo assicuro ma lui ha inviato da parte mia
l`iscrizione nelpiù prestigioso
collegio femminile della Germania, hanno accettato la mia iscrizione… quindi
sono costretta ad andare in Germania con mio fratello…-
-Ah…-
-Dimmi
qualcosa almeno…-
-Quando
avevi intenzione di dirmelo???- disse Mark arrabbiato.
-Dopo la
partita… e lo fatto…-
-Perche`?
Perché non dirmelo prima????- disse ancora più
arrabbiata la Tigre.
-Perche`
non volevo che tu ti deconcentrassi durante il Mondiale… mi dispiace…-
-Non
puoi rimanere con me?- disse il ragazzo con tono più calmo.
-Non
posso…-
-Perche`?-
-Perche`…
non so il perché… ma non voglio lasciare il mio fratellone…-
-Vuoi
lasciare me?-
-No…
assolutamente no!!!!!-
-Ma lo
farai…- disse Mark triste, prese fiato e riprese -…quando
dovrai andare in Germania?-
-Oggi
prenderò l`aereo per Germania…-
-Oggi???-
-Si…-
-Non
puoi lasciarmi da solo…-
-Non sei
solo…-
-Si che
lo sono… mia madre e i miei fratelli non saranno più
con me…-
-Come
no?-
-No, una
squadra italiana mi ha proposto di andare a giocare li…-
-Quindi
andrai in Italia…-
-Si…-
-Ma é
una cosa stupenda amore!!!- disse Lusia felice per
lui.
-Prima lo era, adesso no… avevo intenzione di chiederti di vivere
con me in Italia… ma tu dovrai andare in Germania… sarò per sempre solo…-
-No, non
sarai solo capito??? Ci sarò io con te…-
-Verrai
con me in Italia?-
-No, ma
ti raggiungerò al più presto… te lo prometto…-
Lusia
abbracciò Mark che ricambiò l`abbraccio…
-Voglio
stare con te… e ci riuscirò…- disse Mark stringendo più a se Lusia.
-Ti amo
Micione!!!- disse Lusia sorridendo.
-Anche
io piccola mia… ma un favore…-
-Tutto
quello che vuoi Micione!-
-NON
CHIAMARMI MICIONE!!!- disse quasi gridando Mark
provocando l`ilarità di Lusia.
-Ok, ci
proverò Micione!!-
-Come sei impertinente!!!!-
-Eh si lo so, Micione!!-
-E anche
per questo che m piaci…- Mark diventò rosso facendo
cosi ridere Lusia poi i due slacciarono l`abbraccio e dopo essersi guardati
negli occhi, unirono le loro labbra in un tenero bacio.
Si
staccarono da quel bacio e rimasero per una manciata
di secondi senza dire nemmeno una parola. Lei ormai tutta rossa in viso,
ripensava a ciò che aveva fatto… aveva preso l`iniziativa e l`aveva baciato…
che vergogna… adesso che penserà di me? Si ritrovò a pensare mentre abbassava
lo sguardo e diventava sempre più rossa. Lui, percependo l`imbarazzo della
ragazza, cercò di tranquillizzarla abbracciandola forte forte…
il risultato? Ormai la sua faccia (di lei) era diventata peggio di un semaforo
rosso che si illumina di sera, ma si rilassò lo stesso
a quel contatto. Dopo un paio di minuti sciolsero
l`abbraccio.
-Sai,
sei ancora più bella quando diventi rossa…- con quest`affermazione la ragazza
divenne ancora più rossa facendo scaturire l`ilarità del ragazzo.
-E tu
sei ancora più scemo quando fai cosi!!!!!- la ragazza
riacquistò subito il colorito normale scoppiando a ridere, cosa che diede molto
fastidio al ragazzo che, dopo aver girato i tacchi, incominciò a camminare
allontanandosi da lei.
-Benji…-
le ragazza lo inseguì e lo afferrò per il forte e
virile braccio -… dove scappi???-
-Mi dai
dello scemo e io dovrei ancora rimanere?-
-Si!-
-E
perché??-
-Perche`
tu mi ami!!!- disse lei guardandolo come una bambina
pestifera che ha appena combinato un guaio.
-Come ho fatto ad innamorarmi di te? Me lo spieghi?-
-Per la
mia bellezza, dolcezza, intelligenza, grazia….- disse la ragazza elencando le
sue doti contandole con le dita della mano.
-Per la
tua presunzione, per la tua non grazia e anche per la tua modestia…- continuò
Benji ad elencare le “doti” della ragazza.
-Che significa per la mia non grazia??- disse esasperata lei.
-Dimentichi
la tua grazia di un elefante per caso???-
La
ragazza arrabbiata incominciò a camminare allontanandosi da lui, era innamorata
si, ma quando faceva in quel modo non lo sopportava proprio.
-Dove scappi eh ragazzina??- disse Benji afferrandole il braccio.
-Lasciami!!!-
-Marzia
e dai… tu mi hai dato dello scemo…-
-Si, ma
scemo e un conto e grazia di un elefante e un altro conto!!- disse
Marzia mettendo il broncio.
-Dai…-
disse Benji accarezzando la guancia di Marzia. –Sorridi… fallo per me!!-
-No, ti
devi meritare un mio sorriso lo sai?-
-E
come faccio a meritarlo…-
-Non lo…-
la frase le morì in bocca, Benji si era avvicinato a lei e l`aveva baciata, un
bacio dolce e sensuale allo stesso tempo. Marzia non ci mise poi tanto ad
abbandonarsi a quel bacio, schiuse le labbra permettendo che la lingua di Benji
esplorasse centimetro per centimetro tutta la sua bocca. Dopo alcuni minuti si
distaccarono e Benji riprese: -L`ho meritato o no un tuo sorriso?-
-Fammi
pensare…- la ragazza mise il dito indice sotto il mento per poi dire sorridendo
-… credo proprio di si!- subito si affretto a buttarsi
tra braccia del portiere che a sua volta ricambiò l`abbraccio.
Dopo
pochi secondi, Benji si distaccò velocemente dalla ragazza e guardò l`orologio
appeso alla parete. Le 14.30…
-Caspita
è tardissimo!!!-
-Tardi
per cosa??-
-Tra un
quarto d`ora devo prendere l`aereo che m porterà in Germania…-
-Un
quarto d`ora?- disse incredula Marzia, cosi presto…
-Si,
adesso devo correre all`aeroporto… anzi, dobbiamo correre insieme in aeroporto!-
-Ma
io…-
-Non
vorrai mica lasciarmi andare senza nemmeno essere venuta a salutarmi in
aeroporto?-
-Io odio
gli addii tristi… dopotutto stai partendo tu, la persona che amo…-
-Allora mi
ami?-
-Tu che
dici? Ma va… non bacio mica sulla bocca tutte le
persone che conosco, non credi?-
-Gia`…
ma tu non potevi nemmeno sopportarmi…-
-Lo so…-
-E
cosa ti ha fatto cambiare idea?-
-Sei un
calciatore abbastanza famoso… hai soldi… potrei fare carriera stando al tuo
fianco…- disse lei maliziosamente e scherzosamente.
-Quindi
stai con me solo per i miei soldi?- disse Benji stando allo scherzo.
-In
pratica… si!- disse lei sorridendo.
-Beh, me
lo farò bastare!!!- disse lui sorridendo e
abbracciandola per la vita per poi riprendere serio -… aspetta… stai dicendo
che mi seguirai in Germania?-
-Mhm…
fammi pensare… no!- disse Marzia allontanandosi dal portiere -Non crederai mica
che io sia come tutte quelle ragazze che, per restare con la persona amata, la segue
dappertutto, abbandonando i proprio sogni… sogna
caro…- la frase fu buttata con un tal tono che fece arrabbiare il calciatore,
stava dicendo che non l`avrebbe mai seguito in Germania.
-E
adesso non ti arrabbiare… dopo che avrò finito di frequentare questa scuola
forse verrò, devo prima trovare un’accademia di danza che sia
della mia altezza… ho faticato parecchio per avere un posto dentro a questa
scuola, e non ho intenzione di andarmene solo perché tu stai in Germania, io nn
lascerò mai questa scuola, saranno i professori che un dì mi diranno: Marzia,
tu non fai più parte di questa scuola…- La ragazza si bloccò vedendo Benji un
po` annoiato. –Adesso perché quell`aria annoiata?-
-Parli
troppo per i miei gusti!!! L`ho capito che verrai da
me solo quando finirai la scuola… adesso…- il ragazzo la prese per mano e continuò
-…non vorrei perdere l`aereo… anche se ti farebbe piacere che io rimanessi
qui…- il ragazzo trascinò con se Marzia incominciando a correre, fino ad
arrivare all`aeroporto (wow, a piedi… ma bravi!!! NdA.). Tutti erano già li, ad aspettare l`aereo che li avrebbe riportati
a casa.
“I passeggeri dell`aereo diretto
in Giappone sono pregati di andare al box numero 10,
ripeto, i passeggeri dell`aereo diretto in Giappone sono pregati di andare al
box numero 10, grazie!”
-E il
nostro volo ragazzi… ci siete tutti?- domandò
Marshall.
-Manca
Bruce signore!- disse Danny sorridendo e tenendo per mano Ed.
-Bruce…
dove diavolo ti sei cacciato!- Marshall girò la testa
da tutte le parti ma di Bruce nemmeno l`ombra, poi il suo sguardo si fermò
dinanzi ad un immagine…
Bruce
era intendo a parlare con una graziosa ragazza dai capelli lunghi e castani e
dagli occhi dello stesso colore dei capelli.
-Ehm…
abbiamo parlato tanto… sai, mi stai davvero simpatica, e poi sei
anche dolce da come ho potuto capire, e sei anche bellissima… non e che
vorresti darmi…- disse Bruce diventando paonazzo in viso, era la prima volta
che una ragazza gli dava corda; tutte le ragazze che gli piacevano non gli
davano confidenza per il suo aspetto fisico, ma non sapevano che dietro a quel
viso si nascondeva un ragazzo molto dolce e sensibile, e ogni volta che una
ragazza gli diceva “Come sei brutto!” oppure “Sono troppo bella per stare con
una ragazzo brutto come te” apparentemente sembrava infischiarsene ma dentro di
se era triste, sapeva di non essere un figo come Mark o Benji, ma non c`era
bisogno di trattarlo in quel modo.
La
ragazza prese dalla sua borsa un foglietto, che poi diede a Bruce, e scrisse
qualcosa.
-Ecco il
mio numero, chiamami se vuoi…- disse la brunetta che parlava con Bruce.
-BRUCEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!- gridò Marshall -… non è l`ora di fare il
cascamorto con quella ragazza… il nostro aereo è in partenza…-
-Mi
chiamano… adesso devo andare… è stato davvero 1 piacere parlare con te Evelyne…
ciao!- Bruce si allontanò da Evelyne e incominciò a camminare, ma prima di
raggiungere gli altri fu bloccato dalla ragazza per
una mano, che mettendosi in punta di piedi, scoccò un bacio sulla guancia del
ragazzo. –Anche per me è stato un piacere…- Bruce diventò rosso e non si
risparmiarono i commenti dei compagni che fischiavano e dicevano parole tipo:
“Ah, l`amour!!!!”
-Ragazzi,
la smettete… lasciali perdere… adesso vado… ciao Eve ci sentiamo!-
Bruce si
allontanò dalla ragazza cosi come Tom e Benji dalle proprie ragazze, per salire
sull`aereo.
Quando
l`aereo decollò Marzia si fece scappare una lacrima e prima che il jet scomparisse dalla sua vista disse: -Te lo prometto…
verrò da te in Germania amore mio!!!-
THE END!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Salve
ragazzi!!!!!!!!
Allora, questo e` l`ultimo capitolo della mia Fanfiction.
Prima di
tutto mi scuso se ci sono errori in questo capitolo, parlo di
errori grammaticali, di ortografia ecc… SCUSATE!!!
Che
fine eh? Tutti si sono divisi… che bello!!!!! (ma che
dici!!! NdTom_Nadja_Marzia_Benji_Mark_Lusia.)
scherzavo.. poveri… m dispiace, ma volevo un finale a sorpresa, non vi
immaginavate Mark e Lusia che si separavano vero????
Beh… adesso
ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito la storia e che
recensiranno anche questo capitolo, GRAZIE^^ sono davvero felice che mi viene
pure da piangere *me piange come una scema…*…