Second Chance

di Blue Flower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. Una Seconda Possibilità ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. Nihal, ricorda! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. Una Seconda Possibilità ***


Mi svegliai, come sempre solo.

Non riuscivo a non pensare che Nihal fosse morta. L’avrei voluta con me un po’ di più… Del resto ce la meritavamo un po’ di quella felicità. Suo figlio, Tarik, non gli parlava più e stava sul procinto di andarsene. Aveva già preparato le valige ma - Sennar lo sapeva- ci sarebbe stata sempre e solo la madre nel suo cuore. Non c’era abbastanza posto per lui.

Vorrei avere una seconda possibilità… Una possibilità in un mondo diverso e migliore. Se lo ripeteva tutti i giorni. Forse un giorno qualcuno avrebbe potuto esaudire il suo desiderio, ma stava invecchiando e non succedeva niente. I suoi poteri non avevano senso, non lo potevano aiutare in quel viaggio. Uscì dalla casa e carezzò lievemente Oarf. “So che lei non c’è. Ormai siamo solo noi due eh?” una lacrima rigò il volto del mago. I suoi occhi erano ancora di quell’azzurro inquietante, ma stavano perdendo la loro brillantezza e non c’era niente da fare.

Era strano, ma sentiva un’altra presenza magica nei dintorni. Impossibile… non è la magia degli elfi che abitano queste terre ma allora…? Guardò verso il bosco ma vide solo foschia. Poi pian piano la nebbia si dissolse ed apparve un bambino che Sennar conosceva fin troppo bene: Aster, il Tiranno.

Doveva difendersi, mise le mani davanti a sé ed iniziarono a brillare. “Stavolta non vengo per distruggere, giovane mago…” la voce era calma, ma lo era anche quando aveva annientato la memoria di Sennar. “Non sono più molto giovane, Aster” disse indicando le sue condizioni. Si trascinò con la sua gamba fino al bambino inquietante. “Cosa vuoi?” “Tu adesso hai bisogno di aiuto, io te lo posso dare…” il mago assunse un’aria feroce. “Non ho bisogno dell’aiuto di chi ha raso al suolo il Mondo Emerso…” il Tiranno non sembrò curarsi delle parole aspre di Sennar e continuò. “Nihal continua a esistere… E’ in un’altra dimensione, molto diversa da questa…” “Nihal è morta sotto i miei occhi” “Questo lo so, ma in quella dimensione c’è una mezz’elfo con la sua stessa essenza. Il suo nome è Dana ed oltre ad avere la stessa anima di Nihal, ha anche i miei insegnamenti” Sennar sbarrò gli occhi. “Tu hai dato a Nihal gli insegnamenti di magia nera!” “Lei è Dana… ma ha voluto lasciare alle spalle la sua natura e concentrarsi a vivere come gli altri nella sua dimensione. Sappi però che lei è consacrata a Shevrar, è consacrata a Tenaar” “E cosa vuoi da me?” domandò il mago sprezzante e pieno d’odio. “Dov’è finito il tuo amore per questo mondo? Visto che avevo ragione io? Guarda dove ti ha portato l’amore. Ma io posso darti un’altra possibilità di essere felice con Nihal… Ti farò tornare giovane come una volta e ti porterò in quella dimensione” “E qual è il prezzo, Aster?” “Devi far ritrovare a Dana la sua natura da Sheireen... Accetti?” rimase perplesso mentre il viso del bambino era impassibile ed attendeva la risposta.

“Perché mi aiuti?” chiese infine. “Perché noi due siamo uguali…” “Accetto” Aster sorrise. “Riporta il senno a Dana. Riporta l’amore a Sheireen” il bambino fece un gesto con le mani e un grande buco nero si aprì sotto i piedi di Sennar. “Aspetta… come si chiama la dimensione?” “Il pianeta si chiama Terra” disse lo spirito del bambino prima che il varco si chiudesse e portasse via Sennar.

Mentre viaggiava, il mago sentì le forze che tornavano nel suo corpo. Si sentì più giovane e pieno di magia, i capelli lunghi e bianchi si accorciavano e riprendevano il colore rosso e vispo.

Era come se stesse ripercorrendo il tempo a ritroso, fino a tanti anni fa… Davanti a lui passavano tutti i ricordi suoi, e di Nihal.

Ho fatto uno sbaglio… Sarai davvero tu ad attendermi? si domandò mentalmente. Sì Sennar, sono io. Ritrova me in Dana…

Sennar aveva di nuovo le sue speranze… Possibile che il Tiranno lo avesse veramente aiutato? No e se ne sarebbe accorto troppo tardi.

Poi l’impatto con la terra fu duro. Era arrivato.

Si guardò le mani incredulo: aveva di nuovo diciott’anni, era di nuovo giovane.

Ho un’altra possibilità… Non la devo sprecare.

Si trovava in un prato, alla sua sinistra c’era ciò che poteva essere una casa di quella dimensione. Era tutto così diverso.

Dentro la casa, una giovane china sui libri che appena sentì il tonfo sordo si alzò guardinga. Aveva lunghi capelli blu ed un fisico slanciato, anche se era piuttosto minuta. Quando si girò Sennar riuscì ad intravedere due grandi occhi viola.

Nihal Nihal Nihal! Era lei…

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. Nihal, ricorda! ***


Dana sentì un rumore, come una caduta, nel giardino di casa. Sapeva che si era ripromessa di non usare più la spada, ma la prese da sopra al camino dove era appesa e la tenne davanti a sé. Uscì in giardino.

In piedi davanti a lei c’era un giovane con capelli rossi, corti e scompigliati dal leggero libeccio che c’era quel giorno. Ma ciò che la colpì di più di quella figura, furono gli occhi di un azzurro chiarissimo.

Sennar…

La voce nella sua testa fu un sussurro, un soffio. Ma aveva già visto quel ragazzo. Ripose la spada e gli andò vicino guardando quegli occhi pieni di luce azzurrina.

“Chi sei?” domandò guardinga. Il ragazzo sorridere. “Sono Sennar…” la voce aveva ragione. E quella stessa voce voleva uscire, la spingeva ad abbracciare lo sconosciuto. Quel nome così familiare… Chi era lui?

Una forza più grande di lei la spinse ad abbracciarlo, senza pensare a quel nome così strano.

Si scansò di scatto e disse: “Che nome strano… da dove vieni?” poi lo squadrò. Aveva una lunga tunica nera con strani fregi rossi ed un occhio dello stesso colore al centro. Con orrore si accorse che aveva visto solo una persona con quella tunica e veniva dal Mondo Emerso: il suo maestro, Aster.

Puntò la spada alla gola del giovane ma la voce, dentro di lei urlava… NO! Non lo fare. Tu sei me… lei chiuse gli occhi rabbiosamente.

Si doveva concentrare.

“Perché sei qui? Non tornerò da Aster…” a quel nome il ragazzo rabbrividì. No, non era dalla sua parte, ma solo il Tiranno del Mondo Emerso poteva attraversare le dimensioni. “Lui è morto, Nihal… cioè, Dana” lei scosse la testa. “Questo lo sapevo già, ma la sua essenza c’è ancora” lui annuì serio.

“E’ lui che mi ha fatto arrivare qui…” “Ecco lo sapevo!” disse lei arrabbiata come non mai. “No, non sono qui per farti tornare alla magia. Sono qui per ricordarti chi sei, Nihal…” lei si girò di spalle. Non voleva incontrare gli occhi di Sennar per una seconda volta.

“Quel nome non lo ho mai sentito… E comunque sia io sono Dana, non sono Nihal non sono Sheireen. Non sono niente per voi del Mondo Emerso” lui annuì. “Per me sei qualcosa di importante…” lei pestò il terreno con i piedi.

“Cacchio! Nemmeno ci conosciamo… mi avrai scambiata per un’altra persona!” lui sembrò ancora più determinato e la prese per le spalle. “Tu sei Nihal della Terra del Vento. Nihal, che ha sconfitto il Tiranno, Nihal che è fuggita con me nelle Terre Ignote in groppa al suo drago Oarf…” gli occhi della mezzelfo si fecero mesti.

Sennar… perché sei qui? Ma chi era Sennar? Lei non lo conosceva e del Mondo Emerso aveva solo alcuni ricordi sfocati.

Però ricordava un grande bestione verde pallido con occhi rosso fuoco: Oarf. Ma quei ricordi le appartenevano? Le sensazioni che provava quando quel ragazzo le sfiorava le spalle, erano sue?

“Nihal, ti prego… ricordati” sulla guancia del giovane scese una lacrima. Su quella guancia c’era una ferita rosea, che suscitò in Dana un ricordo impertinente…

 

Nihal non aveva mai visto il mare. Quel profumo le fece venire voglia di spingersi fino alla costa. Le tornarono in mente i racconti di Sennar sulla sua Terra. Il piccolo mare poco distante dal confine con la Terra dell’Acqua. Il Faro di Dessa, ultima propaggine del Mondo Emerso. La vastità dell’oceano. E forse, più lontano, il Mondo Sommerso. Provò una fitta di nostalgia.

“Vieni dalla Terra del Mare” disse. Non era una domanda: lei lo sapeva. Sennar sorrise dolcemente. “Ti ricordi? Ricordi i racconti sul Piccolo Mare e Il Faro di Dessa?” “Più o meno…” disse lei abbassando il capo.

Era incredibile, Sennar l’aveva ritrovata. Aveva ritrovato la sua Nihal, o almeno la stava ritrovando.

“Rimarrai con me, vero? Finché non ricorderò…” “E anche dopo, Nihal. Ti amo” Dana arrossì.

Un altro ricordo, più forte di prima e più nitido.

 

Sentiva le braccia di Sennar stringersi intorno ai suoi fianchi e capiva che poteva finalmente riposare in quell’abbraccio pieno di desiderio. Era come se il suo corpo non le appartenesse più; si sentiva diversa, quasi che una parte nascosta di lei d’un tratto si fosse liberata. Sotto il tocco delle mani di Sennar la sua pelle rinasceva, il suo fisico si rimodellava. Sennar la stava chiamando alla vita; più le sue mani indugiavano su di lei, più Nihal sentiva che il ponte gettato con il suo intimo diveniva solido.

 

Era stato un lampo. Ma lei ricordava e questo le faceva paura. Nihal della Terra del Vento. Ciò che aveva costruito anni fa con Sennar era tornato da lei, così come il mago.

“Sennar!” si gettò su di lui dopo un po’ di esitazione e poi lo baciò con passione.

Ricordava.

Ricordava di essere una mezzelfo, ricordava il dolore nei mesi in cui Sennar era assente, ricordava il loro amore, la sconfitta del Tiranno ed il viaggio verso le Terre Ignote. Ricordava anche come si era sacrificata per Sennar e suo figlio, Tarik.

“Sennar, dov’è Tarik?” domandò d’un tratto.

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