Il mio sole

di EstrellaLunar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nebbia ***
Capitolo 2: *** Pioggia ***
Capitolo 3: *** Sole ***
Capitolo 4: *** Luna annebbiata ***
Capitolo 5: *** Mezza luna ***
Capitolo 6: *** Neve ***



Capitolo 1
*** Nebbia ***


Quello che state per leggere è uno sfogo.  Descrizioni di emozioni forti che ho provato per una persona, un sentimento non corrisposto, ma tanto forte da spingermi a queste parole. Ho deciso di pubblicare un racconto così personale, solo perché fa parte del passato e dopotutto mi piacerebbe sapere se qualcuno ci si possa ritrovare. Le recensioni sono gradite e auspicate! COME SEMPRE GRAZIE PER ESSERVI SOFFERMATI SULLE MIE PAROLE!! 

Il mio Sole.


Nebbia.

La nebbia perpetua che c'è da quattro giorni mi sta snervando assai; non sopporto questa atmosfera ovattata e umida, riesco solo a sognare il sole, il caldo, la luce.

Il sole, l'estate, mi fanno venire in mente te. Te e i tuoi colori caldi, i profumi persistenti, i sapori forti che mi evocano sempre il tuo ricordo.
Sei come un'arancia succosa, un melograno dolce, un rifugio sicuro, il sole che mi accarezza la pelle d'estate, una coperta morbida d'inverno. Le tue spalle grandi mi ricordano un rifugio dove nulla di brutto può accadere..

Ho fatto l'errore più grande che potessi fare, ti ho dato troppo valore. ti ho dato il potere di farmi ridere, di farmi piangere, di rendere una giornata orribile meravigliosa e rendere invivibile una allegra serata. Ti ho dato davvero tanto potere, un potere che hai nelle tue mani e forse nemmeno lo sai. Un potere del quale probabilmente ti interessa assai poco e del quale non ti preoccupi particolarmente. Hai in pugno i miei sorrisi, i miei silenzi, le mie lacrime, come una enorme arma di distruzione data in mano a un bambino che non sa che farci, che ci gioca. Ecco è la parole più giusta, tu semplicemente giochi con questa arma, magari anche involontariamente, scherzando, divertendoti con la tua ingenuità e non sai ciò che lasci indietro. Forse non ti interessa, probabilmente non te ne preoccupi, non ti rendi conto di poter possedere nelle tue mani un tale potere; non ti sembrerà possibile, ma tu diventi il centro del mio mondo, quando ti sto vicino sei il centro esatto dei miei pensieri, dei miei sogni, delle mie speranze e sopratutto delle mie sofferenze.

La tua presenza è un calmante e allo stesso tempo un eccitante. Mi fa assumere comportamenti agli antipodi fra loro, mi fa essere ciò che non sono e sopratutto non vorrei essere, mai con te.

Acida, isterica, vulnerabile, petulante, ossessiva, loquace, silenziosa, triste, pazza..in una parola innamorata.

Forse l'amore è troppo ma a questo sole imploso che sento tra di noi quando mi sei vicino, a questi brividi che mi scorrono sulla pelle quando mi tocchi e a queste farfalle nello stomaco quando mi guardi io non so che altro nome dare.

Vorrei essere capace di fermare tutto questo, vorrei essere in grado di controllarlo e tenerlo a bada, ma è più forte di me.

Sei un ossessione, più ti sto lontana più riesco a respirare, ma se ho qualcosa: un ricordo, un immagine, un suono, un profumo che mi lega al tuo ricordo, dimenticare diventa quasi impossibile e tu torni a essere una droga. Che uccide. Che fa stare bene per un tempo così breve e poi ti fa soffrire tanto a lungo, tanto da dover tornare a cercarla per vivere ancora quel momento felice, quel momento in cui ti senti pienamente viva. Quel momento in cui posso avvicinarmi al mio sole.

Se riuscissi solo a convincermi che di me non ti importa nulla, se riuscissi a incatenarti in un angolo buio del mio cuore dove ti possa relegare e dove non faresti più male, lo farei. Ma non riesco, non so come si faccia. E da una parte non voglio nemmeno farlo perché la tua assenza è ancora più dolorosa che il tuo essermi vicino, ma non poterti avere. Preferisco soffrire in silenzio vivendo nelle mie illusioni, rubandoti di tanto in tanto un sorriso, piuttosto che starti lontana e smettere di vederti.

Questo mi fa capire che sei un'ossessione e non qualcosa di sano: preferisco soffrire sfiorandoti che stare bene senza di te. È assurdo lo so, ma la cura non la conosco.

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Capitolo 2
*** Pioggia ***


Pioggia.

Oggi piove, piove sul mio paese. Piove anche sul mio cuore, in qualche modo. Sto qui a pensare a te, a guardare le tue foto, ascoltare musica malinconica. Potrei restare per ore a fissare il tuo profilo, pronunciato quel tanto che basta per ricordare da dove viene.

Sei il sole, il mio sole, il mio calore e oggi che non ci sei, piove fuori e dentro di me. Che chissà dove sei, con chi sei e a chi penserai. Anche se Lo so benissimo a chi stai pensando. Non ci voglio pensare però, adesso no. Ho voglia di prendere la mia bicicletta e correre per le strade di paese, perdermi fra i profili bagnati delle case. Bagnarmi, come se fosse estate ed è così bello correre sotto il temporale, ridendo, annaspando.

Ma non posso farlo, sarebbe da pazzi, sarebbe una polmonite sicura, fa freddo, è inverno. Mancano poco più che due settimane al mio compleanno. Mi chiedo se te ne ricorderai, se per caso mi farai gli auguri. Non lo so, ci spero, forse saranno quelli che attenderò con più impazienza, forse saranno gli auguri ai quali sorriderò e risponderò con più gioia. E questo è sbagliato, quanto è sbagliato: tu non sei nessuno. Non mi hai dato più di qualcun altro, anzi tu mi togli la mia linfa vitale, mi togli energie e tanti sorrisi. Tu non mi sei accanto, come altre persone della mia vita, perché ti do tutta questa importanza? Un'importanza immeritata e inutile, che nemmeno mi hai chiesto di darti. Ma a te piace, vero? Dimmelo che un po' ci godi a essere il centro del mio mondo. Perché sei un uomo, un uomo come gli altri che ama essere tutto per qualcuno. Perché questa cosa fa stare bene tutti, lo ammetto, sentirsi amati, corteggiati, pensati, fa piacere, ma non è giusto. Dovresti mettere dei limiti, dovresti fare in modo che io non ti possa idolatrare come una divinità. Non sei nessuno, ti sto mettendo su un piedistallo e tu non sei nessuno!!!

vedi è questo l'effetto che mi fai.. mi fai incazzare, come se tutto il resto non bastasse da solo, mi fai pure incazzare. Non ce la faccio più davvero, che tristezza. Che tristezza. che tristezza. Mi faccio quasi pena, mamma mia, ma chi sei per farmi stare così di merda? Chi sei per potermi costringere a pensarti in ogni momento?? chi sei???

lo so chi sei, lo so, è solo che non lo vorrei.

Sei la cura che scaccia le mie nuvole, che asciuga le mie pozzanghere, tu sei il mio sole, sai oscurarti, ma quando ci sei illumini, senza sforzo. tu illumini tutto. Tutto. Tutto.

Prometto a me stessa che mi impegnerò per relegarti nell'angolo più remoto del mio cuore, per non permetterti più di farmi soffrire. Lo devo fare, ne va della mia sanità mentale.

Ma poi cos'ho di tanto sbagliato? Non sono abbastanza per te? O forse sono troppo, in tutti i sensi. Forse non ti divertiresti abbastanza, forse parlerei troppo, penserei troppo. Forse ti ci vorrebbe qualcosa di più leggero, meno complicato. Mi odio perché vorrei essere diversa per te, ma so che non lo meriti.

Nessuno ha il diritto di cambiarci, siamo come siamo e così come siamo ci dobbiamo accettare, ma tu mi spingi a essere diversa, per potermi fare accettare. Ma non riesco nel mio intento, divento peggiore di quello che sono, quando sono con te. Cos'ho di sbagliato? Ho forse qualche meccanismo inceppato? Un cuore mal funzionante? Che cos'ho che non va? Non riesco a capirlo.

Forse non voglio capirlo.

ama ciò che ti fa stare bene e ti rende felice”. Tu non fai nessuna di queste cose, tu non mi fai stare bene, quando penso a te o quando ti vedo vicino a lei, e vedo i tuoi sorrisi e il tuo sguardo indugiare sul suo viso io mi sento morire. Mi sento un peso al centro esatto dell'addome, un peso che mi spinge a piegarmi, ad abbracciarmi su me stessa per non sgretolarmi in mille pezzi. Quando vedo quel tuo sguardo posarsi io smetto per qualche attimo di respirare, trattengo il fiato,rimango muta e senza ossigeno, divorata dal mio dolore. È assurdo lo so, è da pazzi provare questa insana e massacrante gelosia, questa invidia più che altro. La gelosia si prova per qualcosa che si ha, la mia è semplice invidia: voglia di essere ciò che non sono, di essere altro, un altra. Quello che mi dà più fastidio è che io mi voglio bene, tanto. Io mi piaccio, mi rispetto, mi ritengo una brava persona, intelligente, sveglia, tanto che a volte penso di peccare di superbia. Poi, tutte le mie convinzioni, costruite con sforzo fra anni di delusioni e prese in giro, si distruggono in un minuto. Quando non mi guardi, non mi ascolti, non mi calcoli e guardi lei, ascolti lei, sogni lei. Lo so che sto facendo discorsi da pazza, ed è questo che mi spaventa, sono consapevole dei miei errori, sono consapevole che quello che faccio e penso è sbagliato. È un comportamento immaturo e controproducente, ma non riesco a controllarlo, solamente lo riconosco, ma non mi so curare. La tua lontananza un po' cura questa mia malattia, ma appena rivedo quello sguardo il peso nel mio addome ricompare, pesa, grava, mi fa male. Non so cosa fare, voglio reagire, rischio di impazzire. Aiuto. È inconcepibile che una sensazione interna come questa mi possa far così star male fisicamente.

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Capitolo 3
*** Sole ***


Sole.

Oggi c'è il sole, respiro meglio, sorrido già perché il mondo mi sembra straordinario quando c'è il sole. Capisco perché vale la pensa vivere, soffrire, mi basta guardare il cielo azzurro per trovare una ragione alle mie sofferenze, mi basta così poco per essere felice. Sono quattro giorni che non ti vedo e non ti sento, leggo morbosamente quello che fai, con chi e dove sei sulla tua pagina e maledico il giorno in cui hanno inventato internet e il giorno in cui questo è diventato come una droga per me. Quanto si soffre a vedere delle scritte, delle frasi, dei sorrisi. Si soffre anche se queste sono poco più che illusioni, finzioni buttate su uno schermo, senza prendersi troppo sul serio.. solo per divertirsi un po' di più.

Oggi c'è il sole, ascolto musica allegra e tengo la finestra aperta anche se fa freddo, ma non mi interessa... è tutto talmente bello!!

Il paese è silenzioso, sento solo qualche camion passare sulla statale, ma il freddo attutisce tutti i rumori, è una cosa sorprendente. Le notti serene d'inverno sono poi le più belle, perché è tutto perfettamente silenzioso, liscio, immobile, freddo, come se il tempo si fermasse e le stelle brillano così tanto che si può percepire il loro fuoco crepitare.

Vedi, bastano quattro giorni è la mia mente è già più serena, più libera di non pensarti, anche se in un angolo del mio addome rimani come una punta di coltello che mi punzecchia, che mi ricorda che tu ci sei, che mi ricorda cosa sei per me, però posso sorridere anche senza di te.

So perché questo accade, vedi è così semplice da spiegare.. tu sei il mio sole personale, scacci le nuvole quando ci sono e nei giorni più cupi sento il tuo bisogno in modo irrefrenabile, ma quando il sole è alto nel cielo è come se io in un certo senso, potessi fare a meno di te, perché il mondo mi viene in soccorso, il sole, quello vero, mi da la luce e la forza di andare avanti. Purtroppo le giornate di sole, nella vita sono poche. Ho bisogno di te per poter vivere costantemente al sole. Questo mio sentimento per te è così egoistico. Ho bisogno. Io ho bisogno di te.

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Capitolo 4
*** Luna annebbiata ***


Luna annebbiata.

Mi fai stare bene, è l'unica cosa che posso dire, mi fai stare bene. Odio questo senso di completezza e felicità che provo quando ti vedo e quando mi guardi. Quando il tuo sguardo non è “distratto”, ma mi sorridi, mi rendi partecipe di piccoli pezzi di te. Adoro queste cose, ma al tempo stesso le odio perché so che se non le fai io ricado nel mio profondo abisso di tristezza.
é mancanza tua, la tua assenza, non solo quella fisica, ma l'assenza del tuo sguardo mentre mi parli è la cosa che mi ferisce di più...ma stasera eri presente quando mi guardavi...adoro guardarti negli occhi, perché si annulla tutto il resto, davvero è come se potessi disegnarli, dipingerli, riprodurli in questo istante, me li ricordo perfettamente. Perché quando li fisso è come se si imprimessero nella mia anima, come se li stampassi a fuoco nel mio cervello e quando chiudo gli occhi li rivedo con tanta facilità e immediatezza che mi sembra di averti accanto.
Mi passi vicino e mi percorrono mille brividi: ci sono persone che pagherebbero per le sensazioni che io provo anche soltanto ascoltando la tua voce o ammirando il tuo sorriso o indugiando sul profilo del tuo corpo. Io provo queste sensazioni meravigliose, così forti, così intense e non posso farle uscire da me, non posso farle sfociare in una vera passione. Non sono ricambiate, ecco perché non posso, ed è così straziante avere il dono di poter provare tutto ciò, ma di non poterlo consumare.
Lotto contro me stessa con tutte le mie forze per reprimere l'istinto di abbracciarti, di passarti una mano fra capelli, di metterti le mani sulle spalle, di accarezzarti il viso, di prenderti e stringerti forte la mano. Davvero, sono impulsi talmente netti e riconoscibili che devo impiegare la forza di volontà per reprimere azioni che dentro di me sono già state compiute con l'immaginazione, che i miei muscoli stanno già per fare.
Cazzo, c'è qualcosa in te peggio della droga che mi attrae e mi fa sprofondare sempre di più nell'autocommiserazione. Vorrei poterti avere, in modo così intenso che mi sento quasi bruciare. Se ti avvicini puoi vedere la mia pelle d'oca. C'è stato un momento in cui hai parlato dietro di me e il suono della tua voce e un po' del tuo respiro hanno sfiorato il mio collo, è stata una tempesta invisibile dentro di me, brividi in ogni parte, farfalle che fremevano nello stomaco e una voglia irrefrenabile di voltarmi e stringerti.
Mi appiglio a piccole cose, di più non mi è concesso avere, ma da questo dovresti capire quanto è forte la mia sofferenza, mi basta un nulla per fremere per te, mi basta niente per bruciare.

Soltanto l'amore non consumato è romantico”. Forse è vero, se potessi averti anche solo per un attimo, tutti questi miei pensieri finirebbero, forse potrei parlare di amore, tenerezza, di noi; ma non parlerei più di questa mia ossessione, di questo bisogno così impellente se questo venisse soddisfatto.
Mi è stato detto di essere immatura, perché penso a te in questo modo e non riesco a sopportare l'idea di vederti vicino a un'altra o di non rassegnarmi davanti all'evidenza. Sì, penso di essere totalmente immatura quando sono con te. Diventi il centro di tutto, anche del mio sapere e perdo tutto quando ti sono vicina; non esiste più niente nella mia vita se non il fuoco che mi brucia addosso e il bisogno di spegnerlo insieme a te.
Non riesco a capacitarmi di come qualcuno ti possa aver fatto del male in passato e di come qualcuno non ti voglia accanto a sé adesso... io pagherei oro per averti anche solo una volta.
In cuor mio spero che questo mio fuoco si spenga presto e si possa accendere per qualcun altro per il quale non vada sprecato.
Non sai quanta energia sto, stiamo sprecando.

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Capitolo 5
*** Mezza luna ***


Mezza luna.

Sorrido, un sorriso aperto, a 32 denti, di quelli in cui sorride tutto il volto, gli occhi, le guance, persino il corpo.

Non ho nemmeno l'ispirazione di mettere per iscritto i pensieri, sono così allegra... ma c'è una parte di me che dice: “fede non dovresti permettergli di farti stare così bene, lui non è nessuno... lui ti farà sprofondare nell'angoscia profonda appena gli girerà in modo diverso.”

Perché mi hai guardato, fermo al semaforo? Una scena che avrei potuto pagare per vedere, per vivere. Perché quella canzone aveva un significato, proprio come io ho sospettato e tu ti sei messo subito a negare.. il fatto poi che quella canzone presa intera e presa singolarmente voglia dire due cose diverse, proprio come sei tu, preso singolarmente e preso in un contesto. Quella canzone che da oggi in poi mi farà venire in mente solo te, ancora più di quanto lo facesse prima..

Non ti puoi avvicinare a me in questo modo, non lo puoi fare, non te lo permetto.. rischi, rischi tantissimo ad avvicinare quel tuo viso strafottente al mio. Rischi che io possa perdere il controllo, e poi però non ti dovresti nascondere o scostare.. ormai che sei in ballo, che ti sei avvicinato dovresti giocare, lasciarti andare..dai non vuoi perdere il controllo, lasciarti alle spalle quello che dice la gente, lasciarti alle spalle un passato che ti ha fatto soffrire, perché basare la nostra esistenza sulle apparenze? Perché non lasciarti trasportare dalla pazzia del momento, dalla passione di un brivido, dal suono di una canzone. Sto delirando, tu non provi nulla di tutto questo per me, ma nonostante tutto io non riesco ad arrendermi, perché c'è qualcosa nei tuoi occhi che me lo impedisce.

Credo nonostante tutte le porte che mi sono vista sbattere, nonostante tutti i segnali che mi dicono il contrario, nonostante siano evidenti i tuoi interessi, credo che io possa un giorno farti capitolare, lo so è un pensiero stupido e senza senso. Ma non me lo sono costruita tutto da sola, come una pazza, c'è qualcosa nel tuo sguardo, nel tuo sorriso che mi fa sempre pensare questo. Non è lo sguardo di desiderio o il sorriso nervoso che rivolgi a lei, è diverso, è provocante, è più intenso. Forse è solo la mia immaginazione, ma io lo vedo diverso, come se guardassi al di là di me e sorridessi alla mia essenza. Probabilmente è semplicemente perché come persona, come amica non ti dispiaccio, magari mi trovi simpatica e quello è solo un sorriso divertito. ma nella mia menta drogata quel sorriso ha un'altra connotazione.

Sei così bravo ad affascinarmi, ad annebbiarmi i sensi proprio come un buon vino, che vorrei tanto assaggiare.


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Capitolo 6
*** Neve ***


Neve.

Ricoperto, come da uno spesso strato di neve, ovattato, freddo ecco il mio sguardo, ecco come ti ho visto stasera. Eri lontano, eri intoccabile.
Ho capito per l'ennesima volta, ma anche per l'ultima che tu non mi appartieni e non mi apparterai. Sei suo, è così straziante dirlo, anche solo pensarlo, ma è la realtà. Tu sei suo. Non mi fa sentire meglio che lei è una delle persone a me più care, forse mi fa solo stare peggio. Forse. Lei vivrà il sogno che avrei voluto vivere io. Chissà se ti apprezzerà come avrei fatto io, chissà se coglierà tutte le sfumature dei tuoi occhi e le espressioni di ogni centimetro del tuo viso, chissà se apprezzerà ogni tocco delle tue mani, chissà se si emozionerà a ogni contatto con la tua pelle ambrata. Dovrà farlo, perché è impossibile starti accanto, senza accorgersi di queste cose.
La neve ricopre tutto, ricoprirà anche questo mio sentimento, che come un germoglio è nato durante una primavera anticipata, ma non sboccerà mai perché non era il suo momento.
Perché non era la sua primavera.

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