Il mio sole di EstrellaLunar (/viewuser.php?uid=108891)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nebbia ***
Capitolo 2: *** Pioggia ***
Capitolo 3: *** Sole ***
Capitolo 4: *** Luna annebbiata ***
Capitolo 5: *** Mezza luna ***
Capitolo 6: *** Neve ***
Capitolo 1 *** Nebbia ***
Quello che state
per leggere è uno sfogo. Descrizioni di emozioni
forti che ho provato per una persona, un sentimento non corrisposto, ma
tanto forte da spingermi a queste parole. Ho deciso di pubblicare un racconto così personale, solo perché fa parte del passato e dopotutto mi piacerebbe sapere se qualcuno ci si possa ritrovare. Le recensioni sono gradite e auspicate! COME SEMPRE GRAZIE PER ESSERVI SOFFERMATI SULLE MIE PAROLE!!
Il
mio Sole.
Nebbia.
La
nebbia perpetua che c'è da quattro giorni mi sta snervando
assai;
non sopporto questa atmosfera ovattata e umida, riesco solo a sognare
il sole, il caldo, la luce.
Il
sole, l'estate, mi fanno venire in mente te. Te e i tuoi colori
caldi, i profumi persistenti, i sapori forti che mi evocano sempre il
tuo ricordo.
Sei
come un'arancia succosa, un melograno dolce, un rifugio sicuro, il
sole che mi accarezza la pelle d'estate, una coperta morbida
d'inverno. Le tue spalle grandi mi ricordano un rifugio dove nulla di
brutto può accadere..
Ho
fatto l'errore più grande che potessi fare, ti ho dato
troppo
valore. ti ho dato il potere di farmi ridere, di farmi piangere, di
rendere una giornata orribile meravigliosa e rendere invivibile una
allegra serata. Ti ho dato davvero tanto potere, un potere che hai
nelle tue mani e forse nemmeno lo sai. Un potere del quale
probabilmente ti interessa assai poco e del quale non ti preoccupi
particolarmente. Hai in pugno i miei sorrisi, i miei silenzi, le mie
lacrime, come una enorme arma di distruzione data in mano a un
bambino che non sa che farci, che ci gioca. Ecco è la parole
più
giusta, tu semplicemente giochi con questa arma, magari anche
involontariamente, scherzando, divertendoti con la tua
ingenuità e
non sai ciò che lasci indietro. Forse non ti interessa,
probabilmente non te ne preoccupi, non ti rendi conto di poter
possedere nelle tue mani un tale potere; non ti sembrerà
possibile,
ma tu diventi il centro del mio mondo, quando ti sto vicino sei il
centro esatto dei miei pensieri, dei miei sogni, delle mie speranze e
sopratutto delle mie sofferenze.
La tua
presenza è un calmante e allo stesso tempo un eccitante. Mi
fa
assumere comportamenti agli antipodi fra loro, mi fa essere
ciò che
non sono e sopratutto non vorrei essere, mai con te.
Acida,
isterica, vulnerabile, petulante, ossessiva, loquace, silenziosa,
triste, pazza..in una parola innamorata.
Forse
l'amore è troppo ma a questo sole imploso che sento tra di
noi
quando mi sei vicino, a questi brividi che mi scorrono sulla pelle
quando mi tocchi e a queste farfalle nello stomaco quando mi guardi
io non so che altro nome dare.
Vorrei
essere capace di fermare tutto questo, vorrei essere in grado di
controllarlo e tenerlo a bada, ma è più forte di
me.
Sei un
ossessione, più ti sto lontana più riesco a
respirare, ma se ho
qualcosa: un ricordo, un immagine, un suono, un profumo che mi lega
al tuo ricordo, dimenticare diventa quasi impossibile e tu torni a
essere una droga. Che uccide. Che fa stare bene per un tempo
così
breve e poi ti fa soffrire tanto a lungo, tanto da dover tornare a
cercarla per vivere ancora quel momento felice, quel momento in cui
ti senti pienamente viva. Quel momento in cui posso avvicinarmi al
mio sole.
Se
riuscissi solo a convincermi che di me non ti importa nulla, se
riuscissi a incatenarti in un angolo buio del mio cuore dove ti possa
relegare e dove non faresti più male, lo farei. Ma non
riesco, non
so come si faccia. E da una parte non voglio nemmeno farlo
perché la
tua assenza è ancora più dolorosa che il tuo
essermi vicino, ma non
poterti avere. Preferisco soffrire in silenzio vivendo nelle mie
illusioni, rubandoti di tanto in tanto un sorriso, piuttosto che
starti lontana e smettere di vederti.
Questo
mi fa capire che sei un'ossessione e non qualcosa di sano: preferisco
soffrire sfiorandoti che stare bene senza di te. È assurdo
lo so, ma
la cura non la conosco.
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Capitolo 2 *** Pioggia ***
Pioggia.
Oggi
piove, piove sul mio paese. Piove anche sul mio cuore, in qualche
modo. Sto qui a pensare a te, a guardare le tue foto, ascoltare
musica malinconica. Potrei restare per ore a fissare il tuo profilo,
pronunciato quel tanto che basta per ricordare da dove viene.
Sei il
sole, il mio sole, il mio calore e oggi che non ci sei, piove fuori e
dentro di me. Che chissà dove sei, con chi sei e a chi
penserai.
Anche se Lo so benissimo a chi stai pensando. Non ci voglio pensare
però, adesso no. Ho voglia di prendere la mia bicicletta e
correre
per le strade di paese, perdermi fra i profili bagnati delle case.
Bagnarmi, come se fosse estate ed è così bello
correre sotto il
temporale, ridendo, annaspando.
Ma non
posso farlo, sarebbe da pazzi, sarebbe una polmonite sicura, fa
freddo, è inverno. Mancano poco più che due
settimane al mio
compleanno. Mi chiedo se te ne ricorderai, se per caso mi farai gli
auguri. Non lo so, ci spero, forse saranno quelli che
attenderò con
più impazienza, forse saranno gli auguri ai quali
sorriderò e
risponderò con più gioia. E questo è
sbagliato, quanto è
sbagliato: tu non sei nessuno. Non mi hai dato più di
qualcun altro,
anzi tu mi togli la mia linfa vitale, mi togli energie e tanti
sorrisi. Tu non mi sei accanto, come altre persone della mia vita,
perché ti do tutta questa importanza? Un'importanza
immeritata e
inutile, che nemmeno mi hai chiesto di darti. Ma a te piace, vero?
Dimmelo che un po' ci godi a essere il centro del mio mondo.
Perché
sei un uomo, un uomo come gli altri che ama essere tutto per
qualcuno. Perché questa cosa fa stare bene tutti, lo
ammetto,
sentirsi amati, corteggiati, pensati, fa piacere, ma non è
giusto.
Dovresti mettere dei limiti, dovresti fare in modo che io non ti
possa idolatrare come una divinità. Non sei nessuno, ti sto
mettendo
su un piedistallo e tu non sei nessuno!!!
vedi è
questo l'effetto che mi fai.. mi fai incazzare, come se tutto il
resto non bastasse da solo, mi fai pure incazzare. Non ce la faccio
più davvero, che tristezza. Che tristezza. che tristezza. Mi
faccio
quasi pena, mamma mia, ma chi sei per farmi stare così di
merda? Chi
sei per potermi costringere a pensarti in ogni momento?? chi sei???
lo so
chi sei, lo so, è solo che non lo vorrei.
Sei la
cura che scaccia le mie nuvole, che asciuga le mie pozzanghere, tu
sei il mio sole, sai oscurarti, ma quando ci sei illumini, senza
sforzo. tu illumini tutto. Tutto. Tutto.
Prometto
a me stessa che mi impegnerò per relegarti nell'angolo
più remoto
del mio cuore, per non permetterti più di farmi soffrire. Lo
devo
fare, ne va della mia sanità mentale.
Ma poi
cos'ho di tanto sbagliato? Non sono abbastanza per te? O forse sono
troppo, in tutti i sensi. Forse non ti divertiresti abbastanza, forse
parlerei troppo, penserei troppo. Forse ti ci vorrebbe qualcosa di
più leggero, meno complicato. Mi odio perché
vorrei essere diversa
per te, ma so che non lo meriti.
Nessuno
ha il diritto di cambiarci, siamo come siamo e così come
siamo ci
dobbiamo accettare, ma tu mi spingi a essere diversa, per potermi
fare accettare. Ma non riesco nel mio intento, divento
peggiore di
quello che sono, quando sono con te. Cos'ho di sbagliato? Ho
forse qualche meccanismo inceppato? Un cuore mal funzionante? Che
cos'ho che non va? Non riesco a capirlo.
Forse
non voglio capirlo.
“ama
ciò che ti fa stare bene e ti rende felice”. Tu
non fai nessuna di
queste cose, tu non mi fai stare bene, quando penso a te o quando ti
vedo vicino a lei, e vedo i tuoi sorrisi e il tuo sguardo indugiare
sul suo viso io mi sento morire. Mi sento un peso al centro esatto
dell'addome, un peso che mi spinge a piegarmi, ad abbracciarmi su me
stessa per non sgretolarmi in mille pezzi. Quando vedo quel tuo
sguardo posarsi io smetto per qualche attimo di respirare, trattengo
il fiato,rimango muta e senza ossigeno, divorata dal mio dolore.
È
assurdo lo so, è da pazzi provare questa insana e
massacrante
gelosia, questa invidia più che altro. La gelosia si prova
per
qualcosa che si ha, la mia è semplice invidia: voglia di
essere ciò
che non sono, di essere altro, un altra. Quello che mi dà
più
fastidio è che io mi voglio bene, tanto. Io mi piaccio, mi
rispetto,
mi ritengo una brava persona, intelligente, sveglia, tanto che a
volte penso di peccare di superbia. Poi, tutte le mie convinzioni,
costruite con sforzo fra anni di delusioni e prese in giro, si
distruggono in un minuto. Quando non mi guardi, non mi ascolti, non
mi calcoli e guardi lei, ascolti lei, sogni lei. Lo so che sto
facendo discorsi da pazza, ed è questo che mi spaventa, sono
consapevole dei miei errori, sono consapevole che quello che faccio e
penso è sbagliato. È un comportamento immaturo e
controproducente,
ma non riesco a controllarlo, solamente lo riconosco, ma non mi so
curare. La tua lontananza un po' cura questa mia malattia, ma appena
rivedo quello sguardo il peso nel mio addome ricompare, pesa, grava,
mi fa male. Non so cosa fare, voglio reagire, rischio di impazzire.
Aiuto. È inconcepibile che una sensazione interna come
questa mi
possa far così star male fisicamente.
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Capitolo 3 *** Sole ***
Sole.
Oggi
c'è il sole, respiro meglio, sorrido già
perché il mondo mi sembra
straordinario quando c'è il sole. Capisco perché
vale la pensa
vivere, soffrire, mi basta guardare il cielo azzurro per trovare una
ragione alle mie sofferenze, mi basta così poco per essere
felice.
Sono quattro giorni che non ti vedo e non ti sento, leggo
morbosamente quello che fai, con chi e dove sei sulla tua pagina e
maledico il giorno in cui hanno inventato internet e il giorno in cui
questo è diventato come una droga per me. Quanto si soffre a
vedere
delle scritte, delle frasi, dei sorrisi. Si soffre anche se queste
sono poco più che illusioni, finzioni buttate su uno
schermo, senza
prendersi troppo sul serio.. solo per divertirsi un po' di
più.
Oggi
c'è il sole, ascolto musica allegra e tengo la finestra
aperta anche
se fa freddo, ma non mi interessa... è tutto talmente
bello!!
Il
paese è silenzioso, sento solo qualche camion passare sulla
statale,
ma il freddo attutisce tutti i rumori, è una cosa
sorprendente. Le
notti serene d'inverno sono poi le più belle,
perché è tutto
perfettamente silenzioso, liscio, immobile, freddo, come se il tempo
si fermasse e le stelle brillano così tanto che si
può percepire il
loro fuoco crepitare.
Vedi,
bastano quattro giorni è la mia mente è
già più serena, più
libera di non pensarti, anche se in un angolo del mio addome rimani
come una punta di coltello che mi punzecchia, che mi ricorda che tu
ci sei, che mi ricorda cosa sei per me, però posso sorridere
anche
senza di te.
So
perché questo accade, vedi è così
semplice da spiegare.. tu sei il
mio sole personale, scacci le nuvole quando ci sono e nei giorni
più
cupi sento il tuo bisogno in modo irrefrenabile, ma quando il sole
è
alto nel cielo è come se io in un certo senso, potessi fare
a meno
di te, perché il mondo mi viene in soccorso, il sole, quello
vero,
mi da la luce e la forza di andare avanti. Purtroppo le giornate di
sole, nella vita sono poche. Ho bisogno di te per poter vivere
costantemente al sole. Questo mio sentimento per te è
così
egoistico. Ho bisogno. Io ho bisogno di te.
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Capitolo 4 *** Luna annebbiata ***
Luna
annebbiata.
Mi
fai stare bene, è l'unica cosa che posso dire, mi fai stare
bene.
Odio questo senso di completezza e felicità che provo quando
ti vedo
e quando mi guardi. Quando il tuo sguardo non è
“distratto”, ma
mi sorridi, mi rendi partecipe di piccoli pezzi di te. Adoro queste
cose, ma al tempo stesso le odio perché so che se non le fai
io
ricado nel mio profondo abisso di tristezza.
é mancanza tua, la tua assenza, non solo quella
fisica, ma l'assenza
del tuo sguardo mentre mi parli è la cosa che mi ferisce di
più...ma
stasera eri presente quando mi guardavi...adoro guardarti negli
occhi, perché si annulla tutto il resto, davvero
è come se potessi
disegnarli, dipingerli, riprodurli in questo istante, me li ricordo
perfettamente. Perché quando li fisso è come se
si imprimessero
nella mia anima, come se li stampassi a fuoco nel mio cervello e
quando chiudo gli occhi li rivedo con tanta facilità e
immediatezza
che mi sembra di averti accanto.
Mi
passi vicino e mi percorrono mille brividi: ci sono persone che
pagherebbero per le sensazioni che io provo anche soltanto ascoltando
la tua voce o ammirando il tuo sorriso o indugiando sul profilo del
tuo corpo. Io provo queste sensazioni meravigliose, così
forti, così
intense e non posso farle uscire da me, non posso farle sfociare in
una vera passione. Non sono ricambiate, ecco perché non
posso, ed è
così straziante avere il dono di poter provare tutto
ciò, ma di non
poterlo consumare.
Lotto
contro me stessa con tutte le mie forze per reprimere l'istinto di
abbracciarti, di passarti una mano fra capelli, di metterti le mani
sulle spalle, di accarezzarti il viso, di prenderti e stringerti
forte la mano. Davvero, sono impulsi talmente netti e riconoscibili
che devo impiegare la forza di volontà per reprimere azioni
che
dentro di me sono già state compiute con l'immaginazione,
che i miei
muscoli stanno già per fare.
Cazzo,
c'è qualcosa in te peggio della droga che mi attrae e mi fa
sprofondare sempre di più nell'autocommiserazione. Vorrei
poterti
avere, in modo così intenso che mi sento quasi bruciare. Se
ti
avvicini puoi vedere la mia pelle d'oca. C'è stato un
momento in cui
hai parlato dietro di me e il suono della tua voce e un po' del tuo
respiro hanno sfiorato il mio collo, è stata una tempesta
invisibile
dentro di me, brividi in ogni parte, farfalle che fremevano nello
stomaco e una voglia irrefrenabile di voltarmi e stringerti.
Mi
appiglio a piccole cose, di più non mi è concesso
avere, ma da
questo dovresti capire quanto è forte la mia sofferenza, mi
basta un
nulla per fremere per te, mi basta niente per bruciare.
“Soltanto
l'amore non consumato è romantico”. Forse
è vero, se potessi
averti anche solo per un attimo, tutti questi miei pensieri
finirebbero, forse potrei parlare di amore, tenerezza, di noi; ma non
parlerei più di questa mia ossessione, di questo bisogno
così
impellente se questo venisse soddisfatto.
Mi
è stato detto di essere immatura, perché penso a
te in questo modo
e non riesco a sopportare l'idea di vederti vicino a un'altra o di
non rassegnarmi davanti all'evidenza. Sì, penso di essere
totalmente
immatura quando sono con te. Diventi il centro di tutto, anche del
mio sapere e perdo tutto quando ti sono vicina; non esiste
più
niente nella mia vita se non il fuoco che mi brucia addosso e il
bisogno di spegnerlo insieme a te.
Non
riesco a capacitarmi di come qualcuno ti possa aver fatto del male in
passato e di come qualcuno non ti voglia accanto a sé
adesso... io
pagherei oro per averti anche solo una volta.
In
cuor mio spero che questo mio fuoco si spenga presto e si possa
accendere per qualcun altro per il quale non vada sprecato.
Non
sai quanta energia sto, stiamo sprecando.
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Capitolo 5 *** Mezza luna ***
Mezza
luna.
Sorrido,
un sorriso aperto, a 32 denti, di quelli in cui sorride tutto il
volto, gli occhi, le guance, persino il corpo.
Non
ho nemmeno l'ispirazione di mettere per iscritto i pensieri, sono
così allegra... ma c'è una parte di me che dice:
“fede non
dovresti permettergli di farti stare così bene, lui non
è
nessuno... lui ti farà sprofondare nell'angoscia profonda
appena gli
girerà in modo diverso.”
Perché
mi hai guardato, fermo al semaforo? Una scena che avrei potuto pagare
per vedere, per vivere. Perché quella canzone aveva un
significato,
proprio come io ho sospettato e tu ti sei messo subito a negare.. il
fatto poi che quella canzone presa intera e presa singolarmente
voglia dire due cose diverse, proprio come sei tu, preso
singolarmente e preso in un contesto. Quella canzone che da oggi in
poi mi farà venire in mente solo te, ancora più
di quanto lo
facesse prima..
Non ti puoi avvicinare a
me in
questo modo, non lo puoi fare, non te lo permetto.. rischi, rischi
tantissimo ad avvicinare quel tuo viso strafottente al mio. Rischi
che io possa perdere il controllo, e poi però non ti
dovresti
nascondere o scostare.. ormai che sei in ballo, che ti sei avvicinato
dovresti giocare, lasciarti andare..dai non vuoi perdere il
controllo, lasciarti alle spalle quello che dice la gente, lasciarti
alle spalle un passato che ti ha fatto soffrire, perché
basare la
nostra esistenza sulle apparenze? Perché non lasciarti
trasportare
dalla pazzia del momento, dalla passione di un brivido, dal suono di
una canzone. Sto delirando, tu non provi nulla di tutto questo per
me, ma nonostante tutto io non riesco ad arrendermi, perché
c'è
qualcosa nei tuoi occhi che me lo impedisce.
Credo
nonostante tutte le porte che mi sono vista sbattere, nonostante
tutti i segnali che mi dicono il contrario, nonostante siano evidenti
i tuoi interessi, credo che io possa un giorno farti capitolare, lo
so è un pensiero stupido e senza senso. Ma non me lo sono
costruita
tutto da sola, come una pazza, c'è qualcosa nel tuo sguardo,
nel tuo
sorriso che mi fa sempre pensare questo. Non è lo sguardo di
desiderio o il sorriso nervoso che rivolgi a lei, è diverso,
è
provocante, è più intenso. Forse è
solo la mia immaginazione, ma
io lo vedo diverso, come se guardassi al di là di me e
sorridessi
alla mia essenza. Probabilmente è semplicemente
perché come
persona, come amica non ti dispiaccio, magari mi trovi simpatica e
quello è solo un sorriso divertito. ma nella mia menta
drogata quel
sorriso ha un'altra connotazione.
Sei
così bravo ad affascinarmi, ad annebbiarmi i sensi proprio
come un
buon vino, che vorrei tanto assaggiare.
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Capitolo 6 *** Neve ***
Neve.
Ricoperto,
come da uno spesso strato di neve, ovattato, freddo ecco il mio
sguardo, ecco come ti ho visto stasera. Eri lontano, eri intoccabile.
Ho
capito per l'ennesima volta, ma anche per l'ultima che tu non mi
appartieni e non mi apparterai. Sei suo, è così
straziante dirlo,
anche solo pensarlo, ma è la realtà. Tu sei suo.
Non mi fa sentire
meglio che lei è una delle persone a me più care,
forse mi fa solo
stare peggio. Forse. Lei vivrà il sogno che avrei voluto
vivere io.
Chissà se ti apprezzerà come avrei fatto io,
chissà se coglierà
tutte le sfumature dei tuoi occhi e le espressioni di ogni centimetro
del tuo viso, chissà se apprezzerà ogni tocco
delle tue mani,
chissà se si emozionerà a ogni contatto con la
tua pelle ambrata.
Dovrà farlo, perché è impossibile
starti accanto, senza accorgersi
di queste cose.
La
neve ricopre tutto, ricoprirà anche questo mio sentimento,
che come
un germoglio è nato durante una primavera anticipata, ma non
sboccerà mai perché non era il suo momento.
Perché
non era la sua primavera.
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