La voce del mare

di LadyDenebola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza ***
Capitolo 2: *** L'arrivo del morto ***
Capitolo 3: *** Riabbraccio ***
Capitolo 4: *** Ansia ***
Capitolo 5: *** Tempesta ***
Capitolo 6: *** Stregato ***
Capitolo 7: *** Ricordi ***
Capitolo 8: *** Confusione ***
Capitolo 9: *** Zero Whole ***
Capitolo 10: *** Confessione? ***
Capitolo 11: *** Io voglio soltanto stare bene ***
Capitolo 12: *** La verità ***



Capitolo 1
*** Partenza ***


Incolla qui il testo.

 

 

Come le foglie secche cadono in autunno, anche gli uomini sono destinati a morire.

Quella volta toccò al nostro sacerdote, un uomo sulla settantina con un'ampia calvizie e due profonde rughe ai lati della bocca. E' defunto sette anni fa, e dopo tutto questo tempo continuo ad andare in chiesa nel giorno dell'anniversario della sua morte, come se non volessi dimenticarlo. Eppure avrei molti motivi per dover cancellare dalla mia mente il ricordo di quel vecchio che, rosario in mano, percorreva ogni giorno la campagna.

Era un brav'uomo, l'unico sacerdote che avesse deciso di instaurare un dialogo con i Guaritori; ma ho sempre avuto l'impressione che avesse anche adottato le loro regole. Infatti, ogni volta che volevo sfogarmi, togliermi di dosso l'angoscia, mi allontanava rimproverandomi di essere debole di spirito. Qualcosa per me, però, l'ha fatto.

Diciassette anni fa fui abbandonato sui gradini della chiesa di questa sperduta campagna, e il sacerdote mi trovò e mi affidò a colui che mi ha cresciuto e insegnato le tecniche dei Guaritori. L'unica persona che abbia mai dimostrato che potevo farcela, che non ero solo un bambino fragile ma un giovane guaritore con un futuro davanti. E se neanche lui ne era convinto...be', mi ha aiutato tante volte, e questo non è poco.

Quell'uomo è Shizuku Hardfire. Non è il suo vero nome, naturalmente, "Shizuku", ma sono sicuro che persino lui ha dimenticato come si chiamava molti anni fa. Sono stato fortunato ad essere stato scelto da lui, altrimenti sarei cresciuto col sacerdote e non sarei quello che oggi sono.

Un Guaritore.

 

<< Alem, sei qui? >>

Alem si riscosse dalle sue fantasticherie ricordandosi di trovarsi sul bordo del letto, di fronte al vecchio specchio da parete incrinato. Si stava asciugando i capelli quando gli era tornato in mente che quel giorno erano sette anni che era morto il sacerdote. E diciassette anni che conosceva Shizuku.

Si guardò attentamente allo specchio. A parte i parecchi centimetri di altezza non era cambiato affatto da quand'era bambino. I capelli corvini che gli arrivavano fino alle spalle e gli occhi freddi erano gli stessi.

Si guardò di nuovo, e qualcosa di duro lo colpì alla testa, facendolo gemere.

<< Sei impazzito, Shizuku? >>. Lanciò un'occhiataccia all'uomo che gli aveva appena dato una librata sul cranio. Era un bell'uomo sulla quarantina, con baffi e capelli corvini con tanto di coda.

<< Invece di startene lì a rimirarti come una signorina, alza i tacchi e prendi le tue cose! >>esclamò Shizuku. Poi gli tirò un ciuffo ribelle della frangetta.<< Hai passato tanto tempo davanti a questo specchio e non ti sei nemmeno pettinato come si deve. Come farai ora che non sarò più con te? >>

<< Andrò in giro spettinato >>rispose Alem. Prese lo zaino da viaggio dal pavimento e se lo mise sulle spalle.

<< Non puoi certo salvare l'umanità dal male con un aspetto così impresentabile >>

<< Hai ragione, e mi dispiace davvero tanto che non facciano più quelle belle divise che si mettevano i guaritori di due secoli fa >>disse Alem con un finto tono dispiaciuto.

<< Poche chiacchiere, ragazzino. Raccogli quello che hai scordato e vattene da qui >>

Alem si guardò intorno nella stanza, occupata solo da due letti, un armadio e una scrivania. La casa di Shizuku non era molto grande, adatta appena per due persone. Era difficile non accorgersi di aver dimenticato qualcosa.

<< Ho preso tutto >>disse, con un nodo allo stomaco. Alzò lo sguardo su Shizuku, in piedi alla porta della camera. << Non vedi l'ora che mi tolga dai piedi, eh? >>

<< Be', sarebbe anche ora. Comunque, ho intenzione anch'io di partire. Mi sono stancato di vivere in questo posto sperduto >>disse Shizuku accompagnandolo fuori.

Rivolsero uno sguardo intorno a loro. Vivevano in una campagna ad est del paese. Qua e là nell'erba alta si ergevano piccole casette di legno, mentre una stradina bianca serpeggiava tra di esse. Poco lontano, ai margini di un fosso, c'era la chiesa con il suo campanile che in quel preciso istante segnava le 7 del mattino.

In quel luogo vivevano, oltre ai preti, i pochi guaritori rimasti al mondo. Non era il posto adatto dove abitare, dato che il più vicino negozio di alimentari e la scuola distanziavano 15 km e che quelli che avevano l'auto preferivano non usarla per poter fare un po' di moto. Infatti i Guaritori, oltre ad affinare la forza interiore dovevano sviluppare anche quella fisica. E così, i giovani apprendisti guaritori si alzavano alle 5 del mattino per andare a scuola a piedi.

<< Nemmeno ci trovassimo nel secolo scorso! >>bofonchiavano alcuni.

Ma non ci si doveva lamentare delle regole. Per quanto i Guaritori agissero per il bene, erano molto severi sulle loro più antiche tradizioni, o perlomeno lo erano i maestri. A 17 anni l'allievo doveva lasciare la casa in cui era cresciuto per viaggiare e mettere in pratica ciò che aveva appreso fino a quel momento. Era costretto a lasciare la sua vecchia vita per costruirsene una nuova.

Alem aveva riflettuto parecchio su questo prima di quel giorno, ed era giunto alla conclusione che quella regola andava modificata: perchè lasciare il proprio maestro a 17 anni anziché quando ci si sentiva più pronti a farlo?

<< Molto bene >>sospirò, sistemandosi lo zaino sulle spalle. << E' ora di andare >>

Shizuku annuì. Sapeva quanto Alem volesse rimanere ancora un po' con lui, e si accorse quanto lo voleva anche se stesso. Il loro rapporto, con gli anni, era mutato: all'inizio erano praticamente come padre e figlio, finché Shizuku non aveva iniziato a comportarsi con minore indulgenza ed a viziare di meno il suo allievo. Ora, quei 17 anni passati che erano stati tanto duri per entrambi, appartenevano ad una vita passata.

<< Tu dove andrai? >>chiese d'un tratto Alem.

<< Non lo so, ma prenderò la direzione opposta alla tua >>

Alem strinse i pugni.

<< E' una regola stupida, questa! >>sbottò guardando con astio le case degli altri guaritori. << Perchè dividere persone che si vogliono bene? I Guaritori possono anche agire in gruppo >>

<< Ti sbagli >>rispose Shizuku.<< Ci spostiamo da soli per poter agire in più posti. Se viaggiassimo in gruppo, molte zone del mondo resterebbero prive di protezione >>

Anche questo è vero, si disse con amarezza Alem.

Fece per andarsene, ma fu bloccato dall'abbraccio di Shizuku.

<< Ascoltami bene >>disse l'uomo, << noi Guaritori svolgiamo un compito delicatissimo: evitiamo che la follia prenda il sopravvento sulle menti degli uomini, proteggendo loro stessi e anche le persone che hanno accanto >>

<< Lo so >>disse Alem.

<< Non lasciarti abbattere da quello che dicono gli altri>>continuò Shizuku con voce bassa e roca. << Tu sei uno dei migliori allievi che abbia mai avuto. Sento che farai grandi cose.. .>>

<< So anche questo, non fai che ripetermelo da quand'er o piccolo >>sospirò Alem. Sentirselo dire da Shizuku lo faceva stare bene, ma ormai era chiaro che glielo diceva solo per incoraggiarlo, come se fosse una procedura da seguire. Probabilmente, tutti i maestri dicevano ai loro allievi che erano i più bravi, che sarebbero diventati famosi e altre stupidaggini del genere...Perchè esaltarsi tanto?

<< Voglio che ci creda anche tu >>ribatté Shizuku, come se sapesse a cosa stava pensando Alem. << Un'ultima cosa...Gli uomini non si faranno guarire facilmente. Si opporranno a te, faranno di tutto per mandarti via, anche ucciderti. Fa' attenzione ogni volta che dovrai salvare qualcuno. In caso ti serva, prendi questo >>Gli porse un pugnale chiuso in una fodera di velluto scuro.

Alem lo fissò ma non lo prese, anzi, si allontanò da Shizuku.

<< Non possiamo usare le armi per guarire. Non dobbiamo >>balbettò.

<< Prendilo >>insistette Shizuku. << E' importante. Non devi usarlo. E' un mio regalo per te, visto che sarà difficile incontrarsi di nuovo, ora >>

Alem esitò ancora un poco. Poi prese incerto il pugnale e lo mise con cura nello zaino.

Qualche debole raggio di sole giunse fino a loro, riflettendosi sui vetri delle case. L'aria iniziava a riempirsi delle voci dei telegiornali all'interno delle abitazioni mentre qualche donna già si affrettava ad andare a fare la spesa, approffittando della frescura delle prime ore del mattino.

Alem sentiva che era arrivato il momento di andarsene.

<< Non hai nient'altro da dirmi? >>mormorò a Shizuku.

<< Tu devi dirmi qualcosa? >>

Alem alzò le spalle. Shizuku annuì e poggiò una mano sulla maniglia del portone.

<< Solo... >>disse Alem, guardandolo dritto negli occhi, << fa' attenzione >>

<< Contaci >>

Alem sospirò e si voltò definitivamente, obbligandosi a restare calmo. Era arrivato il momento di dimostrare a tutti chi era. Gli si presentavano davanti tante opportunità per smentire quelle voci maligne che lo avevano accompagnato per tutta l'infanzia. Quelle voci che gli ripetevano che non sarebbe mai stato un Guaritore, o, almeno, un Guaritore in grado di aiutare la gente. Alem si portò la mano all'avambraccio e sollevò la manica del giubbotto di jeans. Le cicatrici infertegli da Yuya Hito erano ben visibili ai raggi del sole.

Te la farò vedere io, Hito.

Prima di scomparire dietro un folto gruppo di pioppi per seguire la strada, alzò la mano in segno di saluto. Sapeva che Shizuku ancora non era rientrato.

<< Guarda chi si vede! Il cucciolo si è deciso ad uscire dalla tana della mamma! >>esclamò una voce davanti a lui.

Alem si fermò appena in tempo per evitare che un ragazzo seduto sul ramo di un albero gli saltasse sulla testa.

<< Ti serve qualcosa? >>chiese impassibile.

<< Dove vai, Hardfire? Lo sai che è pericoloso, il mondo? >>lo sbeffeggiò il ragazzo.

<< Tu come fai a saperlo? Non sei mai andato più lontano di casa tua >>replicò calmo Alem. << E' già tanto se sei arrivato qui. Non hai paura che la tua mamma scopra che sei scappato dal letto? O hai ottenuto il suo permesso? >>

<< Pensa per te! Ha finalmente deciso a partire, vedo. Non stai andando a scuola >>

<< Come fai a sapere che non sto andando a scuola? Tu non ci sei mai stato. Tua madre ti fa' da insegnante >>

<< Non sei l'unico che va a scuola al paese vicino. Vedo tanti altri ragazzi andarci >>

<< Bravo, almeno presti attenzione a qualcosa, ragazzino >>

<< Ho solo due anni in meno di te! >>

Alem si grattò la testa. << E allora? Per me resti sempre un moccioso. E ora togliti dai piedi, devo andare >>

Il ragazzo si scansò, e prima che Alem fosse troppo lontano esclamò: << Attento a non allontanarti troppo, o non ritroverai la strada di casa >>

<< Attento a non tornare a casa tardi, o la mamma ti proibirà di mangiare la cioccolata per una settimana! >>esclamò di rimando Alem con un ghigno.

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Capitolo 2
*** L'arrivo del morto ***


Incolla qui il testo.

 

Erano trascorsi cinque mesi da quando si erano trasferiti in quella casa sul mare. Avevano scelto accuratamente il luogo più isolato, purchè si trovasse nei pressi dell'oceano. Non era stato difficile. Avevano affittato una villetta sulla scogliera, l'unica nel raggio di chilometri. Aveva una veranda sul mare, l'ideale per gli avvistamenti. Quello che cercavano, infatti, si trovava da qualche parte in quell'immenso mare blu. Stava a loro scoprirlo ed eliminarlo.

Gary Hito si tirò indietro dagli occhi le lunghe ciocche castano chiaro per poter vedere il telegiornale. La cucina era silenziosa, si sentiva solo il rumore delle onde sugli scogli. Maria dormiva ancora, e Gary non sapeva come darle torto: aveva passato l'intera notte al computer. Che cosa stesse cercando non glielo aveva detto, ma Gary era sicuro che si trattasse del mistero che aleggiava intorno alle sparizioni in mare.

<< Ancora nessuna rivelazione dalla guardia costiera >>diceva il mezzobusto in televisione. << Ormai sono trascorsi quindici giorni dalla scomparsa del peschereccio, e non c'è ancora traccia dell'imbarcazione né del suo equipaggio. Le autorità locali esitano a mandare altre squadre di soccorso. Come abbiamo già annunciato nella scorsa edizione, ieri sera sono stati ritrovati i relitti dei motoscafi della guardia costiera che erano stati mandati in perlustrazione al largo. Finora il numero degli scomparsi ammonta ad una decina circa. Alcuni esperti... >>

Gary spense la tv. Aveva ascoltato abbastanza: c'erano state altre vittime.

<< Buongiorno, Gary >>bofonchiò Maria Gold che stava entrando in cucina vestita di tutto punto. << Ci sono novità? >>Indicò con il capo il mare che si vedeva dalla finestra.

<< Tutte cose che sappiamo già. L'unica cosa quasi certa è che forse passerà un po' di tempo prima che manderanno altra gente allo sbaraglio >>rispose Gary.

<< Dobbiamo agire subito, allora >>disse Maria versandosi del caffè nella tazza.

<< Agire contro cosa? Contro il mare? >>replicò Gary, perplesso. << Di sicuro ci sarà qualche squalo affamato, in giro... >>

<< Che diavolo dici? >>esclamò Maria, posando la tazza semivuota. << Le hai viste anche tu, ieri sera, le carcasse di quei due motoscafi? Quale squalo sarebbe in grado di piegare in due il metallo in quel modo? E ricordi lo squarcio che uno di essi aveva sul fianco? >>

<< D'accordo, d'accordo, ho capito! >>disse Gary. Quando Maria ci si metteva, era in grado di tirare fuori mille prove. << Cosa speri di poter fare, comunque? >>

Maria sorrise con aria di superiorità.

<< Mentre tu dormivi, ho provato a fare qualche ricerca su internet >>disse, << e non ho trovato nessuna informazione su animali marini capaci di distruggere le imbarcazioni con un tale violenza come con i motoscafi della guardia costiera >>

Gary la fissò allibito.

<< E gioisci? A cosa ci serve sapere questo? >>

Maria sbuffò impaziente.

<< Non capisci? Significa che la causa delle sparizioni non ha entità umana >>disse. << Si tratterà sicuramente di uno spirito. Di una forza maligna >>

Gary sgranò gli occhi.

<< Se è come dici tu >>sussurrò, << noi... >>

<< Hai indovinato >>annuì Maria.

Gary sospirò e si grattò la testa.

<< Fuzuku mi aveva avvertito che sarebbe potuto accadere >>disse, << ma non mi ha spiegato come devo comportarmi. Certo, non possiamo fare gli sciocchi e andare allo sbaraglio, lo saprebbe anche un bambino >>

L'esaltazione di Maria svanì, lasciando il posto ad un gran turbamento. Gary aveva ragione. Loro due erano solo due Guaritori ancora inesperti su come affrontare forze maligne immense, grandi quanto l'oceano. Erano diverse da quelle che si impossessavano della mente umana: erano più grandi e potenti. Con le semplici arti di guarigione non avrebbero fatto granché.

<< Va bene >>disse lentamente la ragazza, tormentandosi un'unghia, << ci penseremo. Ma non dobbiamo aspettare molto, o moriranno altri innocenti >>. Prese il telecomando e riaccese la televisione appena in tempo per ascoltare l'ultima notizia del telegiornale.

<< Una notizia appena giunta in redazione: pochi minuti fa è crollata l'università della capitale. Le cause di tale disastro sono ancora ignote. Non ci sono state esplosioni, e stando ai tanti testimoni pare che l'immenso edificio sia crollato su se stesso, come se le fondamenta avessero ceduto improvvisamente. Fortunatamente la scuola era ancora chiusa, ma risulta che al suo interno si trovasse il professor Hardfire... >>

A Maria cadde il telecomando di mano. Sia lei che Gary fissavano il mezzobusto come se non credessero alle loro orecchie.

<< E'...impossibile >>balbettò Maria, che teneva gli occhi fissi sulle immagini trasmesse dal telegiornale dell'università. << Non può essere morto >>

<< Tu sopravviveresti là sotto?>>replicò Gary con voce tremante. << Guarda...è impensabile che un edifìcio possa essere crollato in quel modo...Le fondamenta non c'entrano niente, sono pronto a metterci la mano sul fuoco >>

<< Dio mio >>sussurrò Maria portandosi una mano alla bocca, pietrificata, << se Alem lo venisse a sapere...ne resterebbe distrutto! >>

A quelle parole Gary si riprese.

<< E allora? >>sbottò guardando di traverso Maria. << Sono cose che capitano. Sarà cresciuto in quesi tre anni, almeno spero, così che non farà scenate >>

<< Parli come se tu non avessi fatto scenate quando hai visto l'auto di tuo fratello in quel burrone >>replicò acida Maria. Detestava quando Gary parlava con tanto cinismo. << Non è bello, sai? >>

<< Sì che lo so! >>esclamò Gary. Sbatté i pugni sul tavolo e andò fuori, pentito di aver detto quello su Alem solo perchè Maria gli aveva fatto tornare in mente l'incidente di suo fratello Yuya, avvenuto appena un anno prima.

Uscì sulla veranda sbattendosi la porta alle spalle. L'aria era silenziosa, il mare calmo. Era impossibile credere che c'era qualcosa nascosto nei fondali, pronto a far sparire gli ignari pescatori.

Solo noi guaritori avvertiamo queste presenze maligne. Chissà se è un bene o un male, si chiese amaramente Gary.

La morte di Shizuku Hardfire gli riportò alla mente il suo maestro. Non lo vedeva da sei anni, e di lui non aveva più avuto notizie.

Gary scosse la testa. Fuzuku non era suo padre, eppure lo considerava come tale. Forse perchè era rimasto orfano di padre prima che questi poesse iniziare ad allenarlo. Capiva (ma detestava darlo a vedere) quanto Alem fosse affezionato a Shizuku: era stato tutta la sua famiglia, per lui.

 

Nei giorni seguenti non si ebbero più notizie di persone scomparse in mare, ma ormai si erano perse le speranze sul ritrovamento dell'equipaggio del peschereccio. Gary e Maria si allenavano ogni giorno ripetendo le varie tecniche di guarigione, in caso ci fosse stato bisogno. Erano entrambi ancora scossi per la morte di Shizuku, e Maria temeva che stesse per iniziare una caccia ai Guaritori. Magari proprio dalla stessa entità maligna che dimorava in fondo all'oceano.

<< Ma che vai a pensare? >>la rimproverò Gary, pallido, quando Maria gli confidò i suoi sospetti. << Figurati se ci siamo solo noi Guaritori nel suo mirino. Prende le sue prede senza badare a chi siano >>

Maria si convinse, e per un po', aiutata anche dal fatto che sembrava che le sparizioni fossero cessate, smise di preoccuparsi. A volte Gary poteva sembrare un ragazzo arrogante che credeva di sapere tutto, ma lei sapeva che era solo ottimista e che faceva il possibile per impedire a chi aveva accanto di scoraggiarsi.

 

Fu con l'animo sereno, dunque, che Maria andò ad aprire allo sconosciuto che aveva appena suonato alla loro porta, circa venti giorni dopo la notizia della morte di Shizuku. Per un attimo, Maria rimase paralizzata a fissare in faccia l'uomo che aveva davanti.

<< Tu... >>balbettò, sconvolta, << tu sei...Non puoi essere tu...vero? >>

L'uomo la fissò incuriosito e impaziente allo stesso tempo. Aveva i capelli corvini legati dietro la schiena, e un borsone da viaggio sulle spalle.

<< Sei Maria Gold? >>le chiese.

Maria smise di farfugliare e annuì.

<< Sei sola o c'è qualche altro guaritore? >>

<< C-c'è Gary >>

L'uomo inarcò le sopracciglia.

<< Gary Hito? >>

<< S-sì >>. Maria si scostò per lasciar entrare l'uomo, pallida come un cencio. << Ma tu... >>

<< Sono contento di avervi trovato >>disse subito l'altro, posando il borsone sul parquet dell'ingresso. << Avete scelto un ottimo nascondiglio, molto bravi >>Si guardò intorno, curioso, mentre Maria chiudeva il portone e vi si appoggiava, le gambe tremanti.

<< Sta' un attimo zitto, per favore! >>disse. L'uomo la fissò. << Non puoi essere lui...Lo abbiamo saputo, e nessuno dei nostri maestri ci ha avvertito per confermarlo...quindi vuol dire che...sei tu o no? >>

<< Sei troppo confusa >>rispose l'uomo, alquanto perplesso. << Prova a dire un nome e vediamo se hai ragione tu >>

Maria aprì la bocca ma non ne uscì alcun suono. Lo stupore l'aveva sopraffatta. Si udirono dei passi in salotto, e pochi secondi dopo Gary uscì in corridoio. Trovandosi di fronte il nuovo arrivato, si fermò di botto, rischiando di inciampare nel suo borsone. Anche lui lo fissò stravolto, ma non perse la parola.

<< Sei vivo? >>esclamò, con un mezzo sorriso sulle labbra. << Oppure...non sei Shizuku? >>

L'uomo annuì sorridendo. Anche Gary si sciolse in un sorriso.

<< E' incredibile!>>disse, ancora stupito. << Ma allora non sei morto quando è crollata l'università! >>

<< Certo che non sono morto, mica sono un fantasma! >>replicò divertito Shizuku.

Maria si staccò finalmente dal portone e si avvicinò cauta.

<< E come hai fatto a salvarti? >>chiese, sospettosa ma con ancora la paura nella voce.

<< Ci vuole altro per fare fuori un guaritore come me! >>rispose entusiasta Shizuku. << Scappare mentre l'università crollava non è stato semplice, me la sono cavata con qualche graffio e una gamba rotta subito aggiustata >>

<< Ma non eri tu quello che diceva di non usare le tecniche di guarigione su se stessi? >>disse Gary.

<< Bisogna pur fare delle eccezioni, no? >>

Gary sospirò.

<< Hai ragione. Accomodati pure >>disse. Poi fissò il borsone. << Ehm, hai intenzione di fermarti a lungo? >>

<< Il tempo necessario a sconfiggere il nemico >>rispose Shizuku sprofondando nel divano e guardandosi intorno. << Abitate qui da molto? >>

<< Qualche mese >>

<< E avete scoperto chi è l'autore delle sparizioni? >>

<< Un'entità maligna? >>azzardò Gary sbuffando per il peso del borsone di Shizuku.

Shizuku annuì spostando lo sguardo dall'uno all'altra.

<< E l'avete affrontata? >>

<< No >>rispose Maria. Vedendo poi l'espressione accigliata di Shizuku, aggiunse: << Non ne abbiamo la forza! Siamo troppo giovani e deboli! >>

<< Sciocchezze! >>la zittì Shizuku. << Da quando avete lasciato i vostri maestri non avete incontrato nemmeno un pover'uomo da guarire? >>

Gary ammiccò.

<< Sì, io ne ho incontrati molti >>rispose.

<< E hai avuto difficoltà nell'aiutarli? >>gli chiese Shizuku con aria indagativa.

Gary assunse un'espressione offesa.

<< No! >>

Maria sbuffò, incredula. Anche Shizuku fissò Gary con un sorrisetto beffardo sulle labbra.

<< Non crederti di essere chissà chi >>lo rimbeccò.<< Perfino io incontro difficoltà. Figuriamoci tu, che hai solo sei anni di esperienza! >>

Gary incrociò le braccia.

<< Che cosa c'entra tutto questo con le sparizioni? >>disse.

<< Voi due avete abbastanza pratica per poter combattere la forza maligna >>rispose Shizuku. << Sapete benissimo che i nostri poteri possono essere usati anche per ferire >>

<< E chi dovremmo ferire? Il mare? >>replicò Gary. << La forza maligna non si è impossessata di un uomo, ma occupa tutto l'oceano >>

<< Presto troverà la persona adatta, e allora attaccheremo >>rispose Shizuku. << E' un piano azzardato, lo so, ma è l'unica cosa che possiamo fare >>

<< E...ce la faremo? >>chiese Maria, esitante.

<< E' una domanda inutile. Pensate solo a rafforzare i vostri poteri >>. Shizuku prese il borsone dalle mani di Gary. << Vado nella mia camera >>

Quando fu uscito, Gary guardò Maria con la stessa espressione della ragazza.

<< Non sarà venuto qui sperando di comandarci a bacchetta! >>disse, seccato.

<< Vuole aiutarci >>replicò Maria, fissando la porta. << E, se vuoi sapere come la penso io, è meglio se abbiamo accanto un maestro, quando dovremo combattere. Mi sento più sicura >>

<< Perchè, con me non lo sei? >>esclamò Gary. << Sono sei anni che mi alleno da solo, con le dure regole che mi sono imposto da solo! >>

<< Ma Shizuku ha moltissima più esperienza di noi! Potrebbe insegnarci qualcosa proprio quando crediamo di sapere già tutto >>

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Capitolo 3
*** Riabbraccio ***


Incolla qui il testo.

 

Per Shizuku era cominciata una nuova fase della sua vita. Tre anni prima aveva deciso di non avere più allievi, e perciò, dopo la partenza di Alem, si era trasferito nella capitale ed era tornato a lavorare come insegnante all'università. Aveva provato a riadattarsi a vivere a stretto contatto con persone che non fossero Guaritori, sperando di non essere richiamato ad est per prendere in cura un altro allievo.

Con Gary e Maria cercava di mantenere una certa distanza, perchè, in passato, erano stati tra quelli che avevano maltrattato Alem e, indirettamente, anche lui. Per dimenticare trascorreva il giorno a meditare, sulla veranda della casa, e quando avvertiva un "pericolo imminente" correva a guarire qualche persona accecata dal senso di gelosia o vendetta in procinto di uccidere. Incredibile ma vero i Guaritori non avevano bisogno di trovarsi sul luogo dove si sarebbe consumata la tragedia: lo avvertivano come una scarica elettrica. Utile quanto svantaggioso, poiché si doveva anche avere la fortuna di trovarsi nei pressi della persona da "guarire"; altrimenti era meglio sperare che se ne sarebbe occupato un guaritore più vicino.

 

Cadono le foglie, d'autunno

in un freddo silenzio

Gli uomini fuggono

lontani dallo sconcerto

 

Uno strano brivido percorse la schiena di Maria mentre stava innaffiando i vasi fuori dell'ingresso. La ragazza si raddrizzò lentamente e si voltò. La casa si trovava sulla scogliera, ed era unita alla strada principale da una scalinata. E proprio in quel momento qualcuno la stava salendo. Maria posò l'innafiatoio e si chiese se dovesse andare a chiamare Gary o Shizuku. Chi mai poteva aver scoperto quella casa così isolata, e per quale motivo avrebbe dovuto raggiungerla?

Forse è una persona che vuole farsi aiutare, pensò Maria. Ma solitamente la malignità che controlla il cervello delle persone impedisce qualsiasi gesto di ribellione.

Strinse nervosamente la catenella d'oro che aveva al collo, nascosta dalla maglietta, e rabbrividì sperando che fosse per il freddo autunnale che per la paura.

Finalmente, dopo qualche minuto, vide chi stava salendo le scale, e per un attimo rimase immobile, allibita.

Era un ragazzo moro, molto alto, che non faticò a riconoscere.

<< Alem >>sussurrò.

Il ragazzo le rivolse un lieve sorriso.

<< Speravo di trovarvi qui >>disse facendosi avanti e tendendo la mano a Maria, che la strinse.

<< Davvero? >>chiese lei, ora sorpresa. << E come mai? >>un pensiero improvviso la folgorò. Alem di sicuro credeva che Shizuku era morto, e se lo avesse rivisto all'improvviso gli sarebbe venuto un colpo. << Hai saputo di Shizuku? >>

<< Sì, è per questo che sono venuto qui >>rispose Alem, indifferente. << E' qui, vero? >>

Maria aprì la bocca, sempre più sorpresa.

<< Sai che è vivo? >>

<< Oh bene, allora l'ho trovato! >>sorrise Alem. << Posso...? >>

<< Certo, entra >>Maria lo accompagnò in salotto. Alem si sfilò lo zaino e il giubbotto, e glieli consegnò.<< Vado a chiamarti Shizuku >>

Alem osservò il salotto, sorridendo. Aver rivisto Maria non gli aveva fatto né caldo né freddo, come aveva immaginato, ma per lei non era stato così. Probabilmente non si era aspettata il suo arrivo, ma dopo quello di Shizuku avrebbe dovuto capire che sarebbero stati raggiunti anche da lui.

Si udirono dei passi affrettati in corridoio, e un attimo dopo la porta si spalancò mentre Shizuku entrava di corsa e si immobilizzava un secondo dopo, davanti ad Alem. Maria e Gary lo seguivano. Alla vista di Alem, Gary aggrottò la fronte. Shizuku invece faticava a riconoscere nel nuovo arrivato Alem. Era diverso dal ragazzo che lo aveva lasciato tre anni prima. Sembrava più grande, o forse erano i parecchi centimetri d'altezza che glielo facevano credere. Però gli occhi erano quelli che ricordava, freddi e caldi allo stesso tempo.

Dalla confusione passò ad un'immensa gioia. Vedendo che Shizuku lo aveva finalmente riconosciuto, Alem lo abbracciò forte, ignorando il disappunto sul viso del ragazzo alle spalle di Shizuku.

 

<< E' incredibile, come hai fatto a trovarmi? >>

Alem fece un gran sorriso.

<< Avevi ragione tu, sai? Sono diventato molto bravo e ho sviluppato i miei poteri meglio di quanto potessi immaginare >>

Shizuku si appoggiò alla ringhiera della veranda.

<< E' da qualche tempo che riesco a farlo >>riprese Alem. << Percepisco l'aura delle persone, o almeno quella dei Guaritori. Quando ho sentito della tua morte ho creduto di aver capito male, dato che avvertivo ancora la tua aura. Quindi ho finito di sbrigare alcune faccende e ti ho raggiunto >>

<< Mi hai raggiunto seguendo la mia aura? >>disse Shizuku, stupito. << Ma...devi essere il primo Guaritore dopo tante generazioni che riesce a farlo! Dove hai imparato? >>

<< Mi sono allenato da solo >>rispose Alem. << E non seguivo nemmeno chissà quali allenamenti. Forse ce l'ho fatta anche grazie alle guarigioni che ho portato a termine >>

Shizuku sbattè le palpebre.

<< Sei...diventato bravo >>

Alem sorrise e si voltò a guardare il sole che tramontava. Era la prima volta che vedeva il mare di persona, e la luce aranciata che lo ricopriva all'orizzonte gli lasciava addosso una piacevole sensazione. Guardandolo, però, gli tornò anche alla mente il motivo per cui era venuto lì.

<< Hai raggiunto Maria e Gary per aiutarli a sconfiggere quello che si nasconde laggiù? >>domandò a Shizuku.

L'uomo sussultò a quella domanda.

<< Sai...? >>

Alem annuì.

<< Hai saputo delle sparizioni, vero? >>

<< Sì, e ti dico che voglio combattere anch'io >>Alem guardò Shizuku, che però mantenne fisso lo sguardo sull'oceano. << Non so come farò ma voglio aiutarti >>

<< Bene, quattro Guaritori sono meglio di tre >>replicò Shizuku. << Però...Alem, dovremo essere uniti. Dovrai accantonare i sentimenti che nutri nei confronti di Gary e Maria. Soprattutto quelli che nutri verso Gary >>aggiunse con preoccupazione.

A quelle parole Alem si incupì.

<< Se è necessario >>rispose. << Sappi allora che sono venuto qui perchè volevo sapere se stavi bene. Di quei due non me ne importa un accidente! >>

Shizuku si girò a guardarlo.

<< Ti ringrazio per l'interessamento, ma ti converrà cambiare atteggiamento con "quei due" >>disse.

Alem incrociò le braccia.

<< Solo se loro lo faranno con me >>replicò.

Shizuku scosse la testa. Non aveva la minima intenzione di convincere Alem. Dopotutto, avrebbe dovuto dare egli stesso il buon esempio. Alem si era rinchiuso in un freddo mutismo, che mise a disagio Shizuku.

<< Hai...tagliato i capelli >>disse lui per rompere il silenzio.

<< Sì, avevano iniziato a darmi fastidio, lunghi come li portavo >>rispose Alem. << Tu invece ti sei tolto i baffi. Hai fatto bene, sembri più giovan...AHI! >>

<< Mi stai dando del vecchio, ragazzino? >>esclamò Shizuku osservando con soddisfazione Alem massaggiarsi la testa.

<< Accidenti, sei sempre il solito manesco! >>disse il ragazzo. << Che hai al posto dei pugni, cemento armato? >>

<< Quanto sei delicato! >>sghignazzò Shizuku. << Non hai allenato anche il corpo? >>

<< Certo che l'ho fatto, ma tu riusciresti a far crollare un grattacielo con un solo pugno! >>

Shizuku scoppiò a ridere. Alem lo guardò di traverso, senza smettere di massaggiarsi il punto in cui era stato colpito, scoprendo che si stava già formando un bernoccolo..

<< Forse hai ragione, sono troppo violento >>disse Shizuku sempre ridacchiando. Poi tornò serio. << Hai ancora con te il pugnale che ti ho regalato? >>

Alem annuì.

<< E l'hai mai usato? >>

<< No >>Alem lo fissò scioccato. << Perchè avrei dovuto farlo? >>

Shizuku aprì la bocca, ma poi preferì non rispondere.

<< So che le guarigioni possono essere compiute anche attraverso degli oggetti e non vedo a cosa possa servire un pugnale >>continuò Alem.

<< L'importante è che tu l'abbia tenuto >>rispose Shizuku. << Vieni, dovrebbe essere pronta la cena >>

 

<< Dovrai sistemarti nella stanza con Shizuku >>disse Maria ad Alem, quella sera. << Gary ed io non pensavamo di essere raggiunti da altri guaritori >>

<< Posso anche sistemarmi sul divano, per me non c'è alcun problema >>replicò Alem.

<< Non ti chiederò di fare questo >>disse Maria sorridendo.

<< Perchè no? Sarebbe un'occasione per scoprire quanto il piccolo Alem sia cresciuto interiormente >>disse Gary dalla porta.

Maria gli lanciò un'occhiataccia prima di finire di asciugare i piatti. Gary si appoggiò allo stipite della porta fissando Alem con cattiveria.

<< Sembri tanto grande fuori, ma dentro devi essere rimasto un ragazzino >>gli disse.

<< Allora ti somiglio >>replicò Alem con lo stesso tono di voce.

Gary non si scompose.

<< Perchè non te ne vai? >>chiese. << Volevi sapere come stava Shizuku. Adesso lo sai. Vattene, no? >>

<< Gary! >>esclamò Maria, indignata.

<< Stupido, io voglio combattere la forza maligna >>rispose impassibile Alem. << Altrimenti me ne sarei già andato >>

<< Ne dubito >>

<< Non mi credi? >>

<< Come potrei? Hai ritrovato il tuo caro Shizuku: perchè dovresti andartene? >>

Alem alzò le spalle.

<< Pensala un po' come ti pare. A me non importa >>disse uscendo. << Sappi però che qui l'unico che si comporta come un bambino sei tu >>aggiunse con disprezzo.

Gary strinse i pugni, ma si costrinse a trattenersi. Maria gettò via il panno con cui aveva asciugato le stoviglie e guardò il ragazzo. Voleva tanto dirgliene quattro per come aveva trattato Alem, anche se non era sicura di essere la persona giusta per farlo. Da bambina era stata tra quelli che disprezzavano Alem a causa della sua debolezza, ma dopo quello che era successo dieci anni prima aveva dovuto ricredersi. E poi non voleva che nel loro piccolo gruppo ci fossero delle crepe: sarebbe stato un segno di debolezza.

<< Ti sei divertito a provocarlo? >>sibilò alla fine.

Gary non rispose.

<< Sei uno stupido! Quando crescerai? >>insistette Maria. << Non pensi che Alem abbia sofferto abbastanza da bambino, e proprio a causa tua e di tuo fratello? Vuoi continuare a tormentarlo finché non ti prenderà a pugni? >>

<< Prendermi a pugni? Lui? Ma non scherziamo! >>ghignò Gary. << Non ne sarebbe capace. Già non ha il coraggio di lasciare il suo maestro, figuriamoci quello di picchiarmi! >>

<< Tu sei solo geloso perchè tu e Fuzuku non eravate uniti come Alem e Shizuku! >>esclamò Maria, andandosene.

<< Dici solo stupidaggini! >>le replicò dietro Gary. << Fila a dormire, piuttosto! >>

Maria non se lo fece ripetere due volte, sbattendosi alle spalle la porta della sua stanza.

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Capitolo 4
*** Ansia ***


Incolla qui il testo.

 

Il sole sorse avvolto in una fredda nebbia che rendeva invisibile l'orizzonte.

Alem si svegliò di buon'ora, con l'intenzione di allenarsi tutto il giorno. Il letto di Shizuku era vuoto e disfatto, e Alem immaginò fosse a fare colazione. Rimase praticamente a bocca aperta quando, entrato in cucina, vi trovò solo Maria e Gary.

<< Dov'è Shizuku? >>chiese.

Maria alzò lo sguardo su di lui.

<< E' uscito qualche ora fa >>rispose.

<< Per andare dove? >>

Maria scosse la testa, desolata, e tornò al giornale che stava leggendo prima dell'interruzione. Alem prese posto lentamente, senza più appetito. Gary gli lanciò un'occhiata e sorrise beffardo.

<< Forse >>disse, sorseggiando il caffé, << se ne è tornato a casa >>

Alem lo fulminò con lo sguardo.

<< Non è un vigliacco! >>ringhiò.<< Vuole sconfiggere la forza maligna più di quanto lo voglia tu! >>

<< Non stavo insinuando questo >>replicò Gary, guardandolo con un sorriso affabile. << Sicuramente pensava di essersi liberato di te, e invece tu lo perseguiti ovunque va >>Fece una pausa. << Deve essersi sentito braccato e perciò è andato via. Non c'è nulla di vigliacco in questo, anzi è più che comprensibile >>

Prima che Alem potesse dargli un pugno, Maria arrotolò il quotidiano e lo sbatté violentemente sulla nuca di Gary, mandandolo quasi a sbattere contro il tavolino.

<< Smettila, Gary >>disse piano, << hai stufato >>

Gary si massaggiò il punto colpito, fissandola arrabbiato.

<< Trovami un'altra spiegazione, allora! >>esclamò.

Maria fece finta di non averlo sentito. Alem lanciò un'ultima occhiata rancorosa a Gary poi rivolse l'attenzione al mare. La nebbia permaneva e, secondo Maria, quel giorno avrebbe reso impossibile ogni tentativo di spostamento al largo.

<< Per fortuna! >>rispose Gary. << Altrimenti sai quante altre sparizioni ci saremmo dovuti aspettare? >>

Ma ad Alem era venuta un'improvvisa idea.

<< Voi non siete mai stati al largo, vero? >>chiese rivolto a Maria.

La ragazza lo guardò piuttosto sorpresa.

<< Non ancora >>rispose.

<< Allora ho capito dov'è andato Shizuku! >>Alem si alzò di scatto e corse fuori, seguito subito da Maria e Gary.

<< Pensi sia andato in mare? >>chiese Maria mentre lo seguivano giù per le scale.

<< Senza dubbio >>Alem scendeva le scale due alla volta. << Se lo conosco, vuole cercare qualche indizio >>

<>replicò Gary, perplesso.<>

A quelle parole Alem si fermò di colpo, rischiando che Gary, che gli correva direttamente dietro, gli finisse addosso. Il ragazzo si fermò appena un gradino prima e fissò la nuca di Alem con disapprovazione.

<< Perchè ti sei fermato? >>disse Maria.

<< E'...andato ad affrontarla >>balbettò Alem, che era impallidito improvvisamente.

<< Che cosa? >>

<< Non c'è altra spiegazione...Shizuku non è andato in mare per cercare informazioni... >>Alem deglutì e le mani presero a tremargli. << Vuole fare tutto da solo >>

Maria si portò le mani alla bocca, pietrificata dall'orrore. Gary però non fu tanto convinto delle parole di Alem, e disse: << Non credi di essere precipitoso? Shizuku non è avventato da andare a gettarsi nelle braccia del nemico >>

<< Lo avrà fatto per proteggerci >>rispose con un fil di voce Alem. Senza perdere altro tempo, rirprese a scendere la scalinata più veloce che poteva.

Gary sbuffò impaziente e si affrettò a raggiungerlo.

<< Aspetta un momento! >>urlò afferrandolo al polso per farlo fermare. << Ragiona, Alem! Se conosci così bene Shizuku, puoi dire con certezza che è andato ad affrontare la forza maligna da solo, senza di noi? >>

<< Solo se prima non avessimo provato tutti insieme >>rispose piano Alem, << e non ci fosse un'altra soluzione >>

<< Visto? Molto probabilmente, per quanto ne sappiamo, può essere andato ovunque. Vieni ora, torniamo dentro >>

Alem seguì gli altri due molto lentamente senza smettere di guardarsi alle spalle. L'assenza di Shizuku lo inquietava e ora che si trovava in camera sua, vedendo il letto disfatto del suo ex-maestro, ritenne che molto probabilmente l'uomo era andato ad affrontare da solo la forza maligna. Maria e Gary però non lo persero di vista un solo istante e gli proibirono ancora di andare a cercare Shizuku.

<< Sei in grado di sentire le aure della gente, no? >>gli disse Gary poco prima di pranzo.<< Prova a sentire la sua >>

<< E' inutile, ci ho già provato! >>replicò tristemente Alem.<< Non avverto nulla. E' come se Shizuku fosse scomparso >>a quelle parole un brivido lo scosse e lui deglutì. Gary gli si sedette vicino, sulla ringhiera della veranda.

<< Ritornerà >>disse.

<< Io...ho paura di no >>

Gary strinse i pugni per impedirsi di schiaffeggiare l'altro ragazzo. L'abbattimento che si percepiva dalla sua voce lo infastidiva più di ogni altra cosa; Alem era molto più diverso dalla sera prima.

<< Insomma! Ti fidi di Shizuku oppure credi che sia solo un incapace? >>esclamò scuotendo Alem per le spalle.

<< Non ho mai pensato questo >>rispose il ragazzo liberandosi, << ma ho tanta paura. Non avverto la sua aura, e questo non è un buon segno. Sono tornato perchè volevo passare un po' di tempo con lui, con la scusa di aiutarvi a sconfiggere la forza maligna, e ora che l'ho appena ritrovato già rischio di perderlo di nuovo >>

<< Non accadrà: Shizuku è un uomo forte, uno dei migliori guaritori che abbia conosciuto >>

Alem annuì per nulla rincuorato. Il sospetto che nutriva nei confronti di Gary non poteva fare a meno di accrescere la sua preoccupazione e ad unirsi alla vergogna per aver confessato i suoi timori. Alem sapeva che erano entrambi grandi ma temeva che Gary infierisse su di lui. Invece il ragazzo lo lasciò stare per tutto il giorno fino a notte fonda. Alem si trovava in uno stato di dormiveglia, sdraiato sul suo letto, confuso e stanco e roso dalla preoccupazione, quando Gary venne a scuoterlo con impazienza.

<< Vieni, forza. E' appena tornato Shizuku. Non sei contento? >>

Alem si mise seduto; vedeva tutto ancora con occhi appannati e credette di trovarsi in un sogno.

<< Che cosa dici? >>bofonchiò cercando di mettere a fuoco il viso vicino di Gary.

<< Ti ho detto che c'è Shizuku >>ripeté Gary. Alem scosse la testa e si diede un paio di schiaffi.

<< Davvero? E dov'è? >>esclamò saltando in piedi e seguendo l'altro fino in salotto, dove sedeva Shizuku. Maria gli stava porgendo una tazza di té fumante.

<< Shizuku, dove sei stato? >>esclamò Alem sedendosi accanto a lui.<< Mi hai fatto preoccupare >>

<< Sì, Alem voleva andarti a cercare in mare >>disse Maria.

Shizuku guardò il suo ex-allievo. Dopo un po' gli chiese.<< Sapevi che ero andato in mare? >>

<< Lo immaginavo >>sospirò Alem.

<< E cosa ci sei andato a fare? >>esclamò sbigottito Gary.<< Volevi fare l'eroe? >>

<< Sono andato a vedere com'è la situazione dove sono spariti quegli uomini >>rispose Shizuku.<< Non ho voluto però avvicinarmi troppo, ma dalla posizione in cui mi trovavo ho visto che lì l'acqua è grigia e non ci sono pesci né altri animali. Anche sul fondo non crescono le alghe. Inoltre il cielo è perenemmente nuvoloso anche se a pochi metri c'è il sole >>

<< Non c'è dubbio, è la zona che cerchiamo >>disse Gary.

<< Hai incontrato qualcuno, Fuzuku? >>chiese Maria.

<< Shizuku >>la corresse indispettito Alem pizzicandola sul braccio.

<< C'ero solo io >>rispose Shizuku. << Anche se avevo la continua impressione di essere spiato e avvertivo qualcosa di pesante nell'aria come se qualcuno stesse aspettando il momento giusto per attaccarmi >>

<< Ma non è successo nulla >>disse Gary osservandolo.

<< No, infatti >>

<< Allora perchè sei tornato così tardi? >>gli chiese Alem.<< Sono le due di notte! >>

<< Sono andato a fare un giro nel porto da cui era partito il peschereccio >>Shizuku posò la tazza ormai vuota e si alzò.<< Domani decideremo cosa fare, perchè spetta a noi la prima mossa per attaccare >>

<< Temo che tu abbia rovinato l'effetto sorpresa >>lo contraddisse Gary.

<< Io sono venuto solo, perciò la forza maligna ignora la vostra presenza >>disse Shizuku. << Andate a dormire. Non agiremo domani, ma nei prossimi giorni >>

Alem lo seguì e una volta a letto disse:<< Non potevi dirmi le tue intenzioni? Sono stato tutto il giorno a chiedermi dove fossi finito! >>

<< Non mi hai cercato? >>ribattè perplesso Shizuku.

<< Non riuscivo a sentire la tua aura. Era come scomparsa >>

Shizuku gli rivolse uno sguardo indecifrabile. Per qualche secondo nessuno dei due parlò lasciando spazio ad un profondo silenzio.

<< Io penso >>disse alla fine Shizuku,<< penso che la zona che ho visitato oggi sia impregnata di un campo di energia protettivo >>

<< E a che cosa potrebbe servire un campo di energia? >>

Shizuku ci pensò su.

<< So riconoscere la differenza tra un campo protettivo ed uno usato solo come scudo >>disse.<< Quelli protettivi vengono usati per tenere nascoste informazioni riguardo ciò che hanno al loro interno, nel nostro caso la mia aura. E' per questo che non sei riuscito ad avvertirla >>

<< Ma per creare un campo protettivo bisogna essere dei Guaritori >>replicò Alem.

<< Certo che no >>Shizuku lo guardò sorpreso.<< Quello che serve è solo un po' di magia. La magia sufficiente a creare un campo abbastanza potente da nascondere un'aura potente come la mia >>

<< Questo l'ho capito, ma laggiù deve esserci qualche essere umano >>

<< Perchè proprio un essere umano? >>

Alem guardò il suo maestro, stupito e spazientito: possibile che non capisse?

<< Chi altri potrebbe aver eretto un campo protettivo, secondo te? >>ribatté.

Subito, gli arrivò una cuscinata in pieno volto.

<< Sei di un'ignoranza spaventosa, Alem! Hai dimenticato che basta un semplice oggetto al quale è stata trasferita della magia per invocare un qualsiasi incantesimo? >>

<< Ma deve esserci qualcuno che usi questi oggetti, no? >>disse Alem, più arrabbiato di lui.

<< No, se il loro proprietario gli ha conferito una vita propria >>rispose calmo Shizuku.

Alem era sempre più perplesso.

<< Si può fare una cosa del genere? >>

<< Ti sembro un tipo che scherza su queste cose? >>replicò Shizuku.<< Riflettici su e domani mi dirai cosa ne pensi >>Si tirò le coperte fin sul petto e spense la lampada.

Alem rimase a rimuginare al buio; come poteva Shizuku biasimarlo? Non gli aveva mai detto che si poteva infondere la vita negli oggetti. E anche adesso che comunque lo sapeva, Alem non ci credeva. Quale Guaritore avrebbe saputo fare una cosa simile? Doveva essere il più potente di tutti, perchè di sicuro non esisteva un semplice uomo, anche provvisto di magia, a compiere un incantesimo potente e pericoloso come quello.

La voce di Shizuku attraversò il buio, distogliendo Alem dai propri pensieri.

<< Ridammi il cuscino! >>

 

Il mattino dopo Shizuku espose le proprie considerazioni anche a Maria e Gary, ma, al contrario di quanto si aspettava, nessuno dei due sembrò convinto. Anzi, erano piuttosto perplessi quanto Alem.

<< Stando a quello che dici, qualcuno deve aver buttato - che ne so - un pugnale in mare dopo avergli dato una vita affinché attaccasse tutti i pescatori che gli capitassero a tiro >>disse Gary.

<< Ma chi può averlo fatto? >>si chiese Maria ad alta voce, impedendo a Shizuku di rispondere.

<< Conoscete qualche Guaritore tanto potente? >>aggiunse Alem.

<< Ce ne sono tanti, di Guaritori potenti e famosi, ma sono tutti morti o scomparsi anni fa >>rispose Gary.<< E poi nessuno di loro avrebbe dato la vita ad un oggetto >>

<< Perchè? >>

<< Quanto sei ingenuo >>sospirò Maria, osservando le acque scure dell'oceano.

<< Forse hai avuto un insegnamento insufficiente >>borbottò Gary, lanciando un'occhiata in tralice a Shizuku, che sibilò:<< Pensa all'insegnamento che hai avuto tu, moccioso! >>

<< Volete spiegarmi che cosa significa? >>sbottò Alem prima che Gary e Shizuku si attaccassero a vicenda.<< Perchè i Guaritori non possono dare la vita alle cose? >>

<< Perchè non serve essere immensamente potenti ma bisogna anche essere disposti a sacrificare due vite umane >>rispose Maria con una voce dura che stupì i tre uomini.<< Prima si uccide una vittima e poi ci si suicida >>

<< Inoltre i Guaritori non sono così sciocchi >>aggiunse Shizuku.<< Inseriscono una minima parte del loro potere nelle loro armi, ma non lo usano mai per uccidere >>

Un lampo squarciò il cielo grigio, e la pioggia prese a cadere spietata e incessante, costringendo i quattro a rifugiarsi in casa. Gary accese la tv, soltanto per scoprire che altre due persone erano scomparse poche ore prima al largo della città. Sentendo una morsa allo stomaco, sperò che nessuno scoprisse che quattro Guaritori si trovavano lì, o le televisioni di tutto il paese li avrebbero tormentati chiedendogli perchè ancora non agivano contro quel misterioso pericolo.

Gli altri ascoltavano il telegiornale con espressione cupa, sentendosi impotenti. Quando il mezzobusto annunciò un servizio sui risultati delle partite di calcio di quel giorno, un brivido scosse il gruppo. Alem si sentì gelare il sangue nelle vene e quasi gli si mozzò il respiro. Senza aspettare gli altri, si sbrigò a uscire di casa: qualcuno stava per commettere un omicidio, e non era molto lontano. In pochi secondi, Shizuku lo ebbe raggiunto ai piedi della scalinata. Erano entrambi bagnati fradici e i piedi sollevavano ampi spruzzi ogni volta che si posavano su una pozzanghera.

<< Torna a casa, Shizuku! >>gridò Alem, senza voltarsi.<< Riuscirò a salvare quella persona! >>

<< Ho una brutta sensazione, non mi va di mandarti da solo! >>replicò Shizuku.

Alem strinse i pugni e si fermò di botto. Shizuku gli finì addosso e per poco non caddero entrambi.

<< Tu va' a casa e inizia a pensare a qualcosa per ammazzare quella forza maligna >>sibilò il ragazzo.

Shizuku lo guardò andare via, preoccupato. Ben presto la pioggia finì per nascondere la figura di Alem, e lui decise di fare come gli aveva detto il ragazzo, anche se controvoglia. Se i ragazzi avevano avuto lo stesso campanello d'allarme, Shizuku aveva avvertito qualcos'altro. Qualcosa che gli aveva tolto letteralmente il respiro. E Alem stava proprio andando ad affrontare quel qualcosa.

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Capitolo 5
*** Tempesta ***


Incolla qui il testo.

 

L'aria gli bruciava i polmoni e la pioggia gli quasi impediva di vedere dove stava andando. Attorno a lui c'erano confuse insegne luminose che facevano male agli occhi. Alem sapeva di stare correndo davvero troppo velocemente anche per un normale essere umano, e i muscoli glielo stavano facendo notare. Schizzò come un razzo attraverso i marciapiedi e gli incroci, scusando tutti gli automobilisti che se lo ritrovavano all'improvviso davanti e che riuscivano a frenare prontamente. Alem svoltò in un vicolo sudicio e umido, dimenticato da tutti. In lontananza, una luce al neon illuminava due persone che gridavano, ma il chiasso che proveniva dalla porta alle loro spalle copriva qualsiasi altro suono. Vedendoli, Alem sentì il cuore accellerare i battiti. Iniziò a recitare le formule di guarigione mentre raggiungeva i due giovani che stavano litigando. La musica della discoteca coprì le sue parole così che passò del tutto inosservato. Alem finì di recitare la formula un secondo dopo che uno dei ragazzi aveva estratto un lungo coltello; l'incantesimo lo colpì con un impatto violento e doloroso. Il coltello gli sfuggì di mano e lui cadde in ginocchio, strillando di dolore. L'altro ragazzo si allontanò di qualche passo, lo sguardo fisso sull'altro, totalmente sotto shock.

<< Vattene! >>gli intimò Alem.

Il ragazzo ubbidì e sparì oltre la porta. Alem attese pazientemente che il ragazzo smettesse di gridare, mentre la musica gli pulsava nelle orecchie. Dopo quasi cinque minuti, il ragazzo taque di botto e si rialzò sulle gambe malferme. Alem lo trascinò via dalla musica fino alle strade affollate dove la gente passeggiava ignara di quanto era successo.

<< Stai bene ora? >>chiese Alem al ragazzo.

<< Sì >>rispose quello, intontito.<< Ma che mi è successo?Non ricordo nulla >>

<< Devi aver bevuto troppo >>mentì Alem.<< Ti ho trovato mezzo svenuto in quel vicolo >>

Il ragazzo lanciò uno sguardo smarrito al vicolo alle loro spalle, rabbrividendo sotto la pioggia. Ringraziò Alem e chiamò un taxi, ancora confuso. Alem ringraziò il cielo per essere riuscito a salvarlo in tempo; alzò gli occhi al cielo, nero come la pece e squarciato dai fulmini. Poi, qualcosa di diverso dal solito brivido gli attraversò la colonna vertebrale. Assomigliava ad un soffio di aria gelida, un respiro che gli era penetrato fin sotto la pelle congelandogli le ossa. Era una sensazione che non aveva mai provato prima. Non presagendo nulla di buono, Alem si lasciò guidare dall'istinto, fino al tetto di uno dei grattacieli che lo circondavano. Da lassù il cielo era molto più vicino, cosa che non contribuì ad rallegrare la situazione.

Alem si richiuse la porta della terrazza alle spalle e si guardò intorno. Un po' del gelo di prima l'aveva abbandonato anche se si sentiva ancora nervoso. Eppure non c'era nessuno sul tetto, a parte lui. Alem si avvicinò lentamente alla balaustra e osservò l'oceano e le onde che si infrangevano con fragori ben udibili anche lì sugli scogli.

Chissà se questo maltempo c'entra qualcosa con la forza maligna...pensò Alem; si scansò la frangia dagli occhi e continuò a studiare l'oceano, in cerca di qualche movimento anomalo. Iniziava a sentirsi stanco e respirava a fatica. Un nuovo brivido lo scosse e Alem si accorse di avere la bocca imbavagliata.

Ma che penso? Non ho niente sulla bocca...ma allora perchè non riesco a respirare?

Si portò una mano alla bocca, certo di potersi toccare le labbra. Rimase praticamente scioccato quando si accorse che qualcosa si era effettivamente posato sulle sue labbra, impedendogli di respirare bene. Con orrore, Alem guardò i contorni di qualcosa acquistare finalmente visibilità fino ad assumere un colorito rosato. Sempre senza capire, il ragazzo vide prima una mano, poi un polso e infine un braccio apparirgli davanti agli occhi mentre dietro di lui poteva adesso avvertire chiaramente la presenza di un'altra persona. Iniziò a divincolarsi e a cercare di strapparsi dal volto la mano. Una risata sovrastò il rumore della pioggia; Alem avvertiva lo stesso respiro freddo di prima sfiorargli l'orecchio. Sferrò un pugno alle sue spalle, e lo sconosciuto lo lasciò andare, senza smettere di ridere. Alem si voltò pronto a lanciare un incantesimo, ma si immobilizzò con le mani ancora strette a pugno.

<< Tu cosa sei? >>esclamò con una nota di disgusto nella voce.

L'uomo davanti a lui aveva smesso di ridere e lo osservava con un ghigno crudele sulle labbra. Era molto alto e avvolto in un semplice mantello bianco. Gli occhi brillavano in una maniera innaturale, inquietante, e il volto era incorniciato da lunghi e lisci capelli di un biondo pallido.

<< Sei un fantasma? >>chiese ancora Alem.

<< Sono la persona che stai cercando >>Una voce tagliente, che fece rabbrividire ancor di più Alem.

<< Io non stavo proprio cercando nessuno >>ribatté quello. Non riusciva a capire chi fosse quell'uomo che gli era comparso così all'improvviso davanti agli occhi. Poteva benissimo trattarsi di un fantasma: Alem non aveva avvertito la sua aura...

<< Ti aiuterò a ricordare >>disse l'uomo. Alzò lentamente le braccia al cielo e liberò un'immenso potere che investì Alem, mandandolo a sbattere contro la balustra. Era come un uragano; Alem tentò di mantenere gli occhi aperti mentre il vento nato da quell'incredibile manifestazione di potere gli sferzava il volto. Prese il pugnale che portava alla cintura e lo puntò contro l'uomo. Alem avvertì il calore della propria magia diffondersi dal manico fino alla punta affilata del pugnale prima di erompere con un violento fascio di luce per andare a colpire l'avversario. Il ragazzo non riuscì a vedere che cosa accadde; seppe solo che, nel momento in cui il fascio di luce si era propagato per tutta la sua lunghezza, il potere dell'altro uomo si era affievolito molto velocemente facendo cessare il vento.

Quando riaprì gli occhi, Alem si accorse di essere rimasto da solo. Ispezionò accuratamente ogni angolo della terrazza, il pugnale ancora stretto in pugno, ma alla fine dovette ammettere che quell'uomo se n'era andato.

<< Quel maledetto... >>ringhiò riponendo il pugnale. Alzò lo sguardo sull'oceano, arrabbiato e teso allo stesso tempo. Gli sembrava che le onde fossero diventate ancora più alte...

 

Maria aveva vietato a Shizuku di uscire di casa; sapeva che era preoccupato per Alem ma doveva capire una volta per tutte che Alem doveva occuparsi delle guarigioni senza l'aiuto di nessuno. La ragazza osservò con un brivido di terrore il cielo scuro oltre la finestra: sembrava impossibile che fossero soltanto le tre del pomeriggio.

Il campanello suonò e Shizuku corse ad aprire. Tirò un sospiro di sollievo vedendo Alem ancora sano e salvo anche se pallido ed esausto.

<< Perchè ci hai messo tanto tempo? >>gli chiese accompagnandolo davanti al camino in salotto.

<< Devo dire una cosa a tutti voi >>rispose Alem con un filo di voce prendendo l'asciugamano che Maria gli porgeva.<< Avevo ragione io, Shizuku. Laggiù al mare c'è davvero una persona. L'ho appena incontrato >>

<< Che cosa? >>urlarono Shizuku, Gary e Maria. Alem annuì con aria cupa e raccontò loro cosa gli era appena accaduto.

<< Chi può essere? >>sussurrò Maria quando ebbe finito di spiegare.<< Non sarà un Guaritore? >>

<< Dall'aspetto direi di no >>rispose Alem.<< Sembrava quasi uno spirito o qualcosa del genere. Nessun Guaritore è capace di rendersi incorporeo e invisibile >>

<< E' fuggito subito non appena l'hai attaccato? >>

<< Sì, gli ho puntato addosso il pugnale e gli ho lanciato un incantesimo. Dopo nemmeno cinque secondi era già sparito >>

Shizuku si passò una mano sul volto. Questo cambiava le cose.

<< Dovremo sbrigarci ad agire >>disse.<< Sappiamo che quell'uomo può aggirarsi con facilità anche al di fuori del mare, perciò è probabile che sia ancora in città. Come ha detto Alem, può indossare e togliersi un campo protettivo che ci impedisce di avvertire la sua presenza >>

<< Cosa proponi di fare? >>gli chiese Gary.

<< Lo attaccheremo in mezzo al mare, dove non potranno essere coinvolte delle persone innocenti >>Shizuku si alzò e accompagnò Alem in camera.

<< Adesso so perchè mi hai regalato il pugnale >>mormorò il ragazzo mentre si cambiava i vestiti.<< Non avevo mai usato un oggetto per scagliare un incantesimo. E' stata una cosa istintiva; ho pensato di unire le due armi che avevo per potermi salvare >>

<< Ti consiglio di continuare ad usarlo ogni volta che hai bisogno di difenderti >>disse Shizuku.

Alem ripose i vestiti bagnati e lo guardò.

<< Avevi capito che in città c'era...quello? >>

<< No. Avevo solo una brutta sensazione, ed è raro che il mio istinto si sbagli >>Shizuku si sdraiò.<< E' molto potente? >>

<< Tantissimo. Sembrava quasi un uragano >>rispose cupo Alem.<< Se non mi fossi difeso subito sarebbe riuscito a buttarmi giù dal grattacielo >>

A quelle parole Shizuku si incupì.

<< Non dovrà più coglierci da soli >>disse stringendo i pugni.<< Dobbiamo rimanere uniti >>

<>

Shizuku sorrise senza allegria.

<< Dobbiamo augurarcelo >>

Alem si lasciò cadere sul letto, mormorando:<< E' talmente potente che non sono riuscito a fare altro che lanciargli l'incantesimo. Forse dovremmo allenarci un po' di più >>

<< Sono anni che tu, Gary e Maria vi allenate >>ribatté secco Shizuku, << per non parlare di me, che è praticamente una vita che non faccio altro che allenarmi. Non possiamo permetterci di aspettare ancora. Domani daremo inizio alla battaglia >>

Erano tre anni che Alem viaggiava di città in città, allenandosi senza sosta, come d'altronde facevano anche Maria e Gary, che, oltretutto, avevano lasciato i propri Maestri molto tempo prima di lui. Nessuno di loro però era pronto ad affrontare una sfida come quella che, il mattino dopo, andarono a lanciare all'inquietante forza maligna che ancora stava sconvolgendo l'oceano. Shizuku volle noleggiare una barca, ma nessuno voleva rischiare di perderne una in mezzo alla tempesta che da due giorni non trovava tregua. L'uomo tornò dai ragazzi, che lo attendevano sul molo sferzato dalla pioggia.

<< Niente da fare, nessuno vuole affittarmi nemmeno una vecchia bagnarola! >>esclamò Shizuku al di sopra del rombo delle onde.

<< Ma ieri te ne hanno data una! >>protestò Maria.

<< Ieri notte il mare era mosso, mentre adesso si è scatenata una tempesta >>replicò Shizuku. Osservò arrabbiato le onde che si infrangevano sul molo e gli scogli, poi le nubi scure illuminate, a tratti, dai lampi.

<< Usiamo la tua collana! >>urlò d'un tratto Gary, sovrastando il rumore del vento. Maria lo guardò senza capire.

<< E a cosa potrà servirci? >>urlò di rimando.

<< Potremmo trasportarci nel luogo dove si trova la forza maligna, e usando la collana non sprecheremmo troppe energie >>

Shizuku si illuminò.

<< Hai ragione, si può fare! >>disse.

Maria continuava a fissarli come se avessero detto qualcosa di veramente stupido.

<< E una volta arrivati lì come pensate di combattere? Nuotando? Non ci sono isole, laggiù! >>

<< A questo penserò io >>rispose Alem.<< Prendi la collana >>

Maria si voltò verso di lui, esasperata. Poi, pensando che quella missione già stava avendo un inizio complicato, estrasse una lunga collana di perle di un blu elettrico e attese istruzioni.

<< E' una magia troppo potente anche per chi la lancia; dobbiamo toccare anche noi la collana! >>disse Shizuku. Gary ed Alem obbedirono in fretta. << Funziona come le tecniche di guarigione: pensate al vostro scopo e non smettete di stringere la collana >>continuò Shizuku.

I tre Guaritori più giovani abbassarono lo sguardo sul gioiello che stringevano in mano, concentrandosi sull'oceano alle loro spalle, il rombo delle onde e l'ululato del vento che impediva loro di formulare pensieri coerenti. Alem ripensò all'uomo del giorno prima, alla sua forza spaventosa, e la mano libera strinse istintivamente l'elsa del pugnale che teneva alla cintura. Non aveva la più pallida idea di dove si trovava in quel momento, ma si concentrò più che poteva sulla sua figura. Avvertì sotto le dita strette attorno alla collana il calore della magia che defluiva dal suo corpo per compiere l'incantesimo; un attimo dopo il molo scomparve sotto i loro piedi, e i quattro Guaritori si ritrovarono sospesi nell'aria, a pochi metri dall'acqua agitata del mare.

Prima che potessero cadere, Alem tese la mano libera ed evocò una piattaforma sotto di loro, dove atterrarono incolumi.

Da lì lo spettacolo era ancora più spaventoso. L'oscurità era totale, tranne che per una flebile luce che proveniva dal fondo dell'oceano, a pochi metri da loro. Le onde si infrangevano con violenza sulla piattaforma, riversando secchiate d'acqua gelida sui quattro Guaritori, che continuavano a guardarsi intorno con circospezione.

Maria teneva la collana stretta tra le mani, lo sguardo che tentava di penetrare l'oscurità che si estendeva tutto intorno.

<< E' qui >>disse Shizuku. Indicò il punto illuminato. Alem osservò la luce verdastra che proveniva dal fondo.

<< E' quella la forza maligna? >>chiese Gary con voce dura.

<< Si nasconde lì sotto >>rispose Alem, fissando come ipnotizzato il bagliore davanti a sé. Estrasse il pugnale e lo tenne alto davanti al viso.

Era quasi doloroso fissare quella luce, come se il solo guardarla potesse avvelenare gli occhi. Ma presto la sua intensità si affievolì, gettando i Guaritori in un'oscurità opprimente; un nuovo rumore andò ad aggiungersi a quelli del vento e delle onde, debole, ma talmente inquietante che fu impossibile non coglierlo. Era un basso ribollire che proveniva dal punto in cui, fino a pochi istanti prima, risplendeva la luce. Il vento si fece più violento e la piattaforma evocata da Alem continuava ad essere sommersa da ondate di acqua salata, riuscendo comunque a rimanere a galla.

I quattro osservarono con orrore una figura chiara ergersi dalle acque davanti a loro, l'unica fonte di luce in mezzo a quel buio. Alem lo riconobbe subito, e un brivido di terrore gli percorse la schiena. L'uomo sollevò lentamente la testa, mantenendosi in piedi pochi centimetri al di sopra dell'acqua ribollente, e li scrutò con attenzione. Il suo sguardo scivolò su ciascuno di loro, soffermandosi qualche secondo in più su Shizuku ed infine su Alem. Le sue labbra si curvarono in un ghigno malevolo. Alzò una mano - Alem e gli altri si irrigidirono - e il fragore delle onde e del vento si fecero di poco più tenui.

<< Avete bisogno di qualcosa? >>chiese in tono cordiale.

Shizuku strinse i denti.

<< Non credere che siamo semplici esseri umani! >>esclamò, aspro.

L'uomo rise.

<< Avevo capito subito che siete Guaritori! Le vostre aure sono molto più potenti di quelle degli uomini che ho catturato >>

Maria non riuscì a trattenersi.

<< Che cosa gli hai fatto? >>urlò.<< Dove sono, adesso? >>

L'uomo sorrise, amabile, e schioccò le dita. L'acqua sotto i suoi piedi riprese a ribollire, portando a galla decine di corpi morti. Maria si lasciò sfuggire un gemito. Alem cercò di rimanere impassibile di fronte a quei cadaveri ricoperti di sangue, i cui capelli e abiti fluttuavano attorno a loro.

<< Non c'è perdono per chi compie degli atti del genere! >>esclamò Gary. Lanciò un incantesimo che l'uomo schivò senza alcuna difficoltà.

<< Immagino vogliate "guarirmi", non è così? >>disse in tono beffardo, lo sguardo fisso negli occhi di Alem.

<< Faremo di più: ti uccideremo! >>Shizuku lo attaccò. L'uomo sollevò una mano e un vento impregnato di magia riprese a soffiare con violenza, investendo il Guaritore e mandandolo a sbattere sulla piattaforma.

<< Sono spiacente, ma temo che non sarà così facile. Vedete, per principio non mi faccio sconfiggere da nessuno dei miei nemici >>

<< Nemico? >>ripeté Alem mentre aiutava Shizuku a rimettersi in piedi. Il Guaritore più anziano lo guardò furioso.

<< Si può sapere chi sei? >>urlò.

<< Mi chiamo Joyar, se ritenete importante conoscere il mio nome >>rispose l'uomo, il cui corpo era ancora immacolato nonostante Alem e gli altri fossero completamente fradici.<< I Guaritori sono miei nemici per natura e il mio obiettivo è quello di distruggerli tutti >>

<< Ma sei un uomo? >>chiese Alem.

Joyar alzò le spalle.

<< Lo ero, ma tanti anni fa >>I suoi occhi indugiarono ancora per un momento su Alem, per poi spostarsi sugli altri.<< Allora? Avete intenzione di rimanere a fissarmi ed aspettare che sia io ad attaccarvi? >>

Gary digrignò i denti e lo attaccò ancora. Joyar sorrise divertito e bloccò uno dopo l'altro gli incantesimi che il giovane gli lanciava contro, spedendoli in fondo all'oceano.

<< Ora calmati, Gary! >>gridò Shizuku.<< Sai che dobbiamo attaccarlo contemporaneamente, perciò non farti provocare! >>

Gary annuì, riprendendo fiato. Joyar ghignò a quelle parole: alzò entrambe le mani e quattro tentacoli, lunghi il doppio di un lampione, schizzarono fuori dall'acqua e si abbatterono sulla piattaforma. Gary e Maria ne mozzarono subito due; ma non ebbero nemmeno il tempo di voltarsi che da quelli ne fuoriuscirono altri tre, che si dimenarono facendo traballare la piattaforma.

Così non ce la faremo mai! pensò disperato Alem. Lanciò un incantesimo contro il tentacolo che stava cercando di strangolarlo, facendolo esplodere in mille, viscidi pezzi. Fece lo stesso anche con gli altri, e in pochi secondi la piattaforma si ricoprì dei resti dei tentacoli che non si ricomposero più. Il giovane Guaritore si voltò verso Joyar, sobbalzando nello scoprire che i suoi occhi erano puntati su di lui. Joyar non aveva battuto ciglio quando il suo attacco era andato a vuoto, ed era rimasto ad osservare come Alem uccideva i tentacoli da lui evocati.

Forse lui riuscirà a capire, pensò osservando i suoi occhi simili a due tizzoni ardenti.

Alem cominciava a sentirsi a disagio sotto quello sguardo di ghiaccio: era come se Joyar riuscisse a leggere nella sua mente, come se stesse apprendendo ogni suo segreto. Il ragazzo si domandava a che cosa stesse pensando; Joyar non sembrava particolarmente preoccupato né aveva intenzione di combattere di persona.

I minuti si allungavano senza che nessuna delle due parti mostrasse di voler attaccare di nuovo per prima. Ciascuno si studiava a vicenda e attendeva il momento più opportuno. Il mare si riversava sulla piattaforma, entrando nelle scarpe dei giovani, ma non era quello ad irritare Shizuku. Riusciva a stento a non lanciare qualche altro incantesimo contro Joyar, dato che aveva notato l'insistenza con cui fissava Alem.

Può essere questo il momento giusto...si disse il Guaritore.

<< Attacchiamo adesso! >>urlò.

Alem fu come riscosso da un lungo sonno. Balzò in avanti, il pugnale alzato la cui lama brillava di magia. Lui, Shizuku, Gary e Maria lanciarono quattro incantesimi diversi, con uno scopo ben diverso dal guarire. Con un gesto quasi annoiato, Joyar riuscì a deviarli in acqua. Ci furono delle esplosioni nei punti in cui caddero che sollevarono delle ondate attorno la piattaforma, creando una sorta di barriera. Quando le onde si furono placate, Joyar era scomparso.

<< Dov'è finito? >>gridò Gary, furioso. << Shizuku, i nostri attacchi non gli hanno nemmeno fatto il solletico! >>

Shizuku non rispose. Stava cercando di vedere oltre le onde e l'improvvisa oscurità calata dopo la scomparsa di Joyar.

<< Tenete gli occhi bene aperti, perchè non se ne è andato >>sibilò.

Alem gli si avvicinò.

<< Come possiamo sconfiggerlo se continua a scansare i nostri attacchi? >>

Shizuku continuò a scrutare nelle tenebre, sordo a quelle domande. Iniziava a sentirsi seriamente preoccupato per come tutta quella faccenda stava prendendo una piega diversa da quella che si era aspetta.

L'acqua ribolliva con un gorgoglio profondo e continuava a riversarsi sulla piattaforma. Il vento si era placato e aveva smesso di piovere, ma in lontananza qualche fulmine illuminava ancora il cielo di un bagliore spettrale. Gary teneva lo sguardo fisso sulle onde che l'oscurità gli permetteva di vedere. Sentiva l'acqua scivolargli nelle scarpe, inzuppandogli i piedi, ma non ci faceva caso tanto era furioso perchè tutti i loro attacchi erano andati a vuoto.

Qualcosa di molto simile ad una carezza lo scosse dai suoi pensieri, raggelandogli il sangue. Abbassò gli occhi e vide con orrore un tentacolo richiudersi ferocemente sulla sua caviglia. Non ebbe il tempo di fare nulla, se non urlare. Il tentacolo lo trascinò giù dalla piattaforma e lo gettò in mare.

<< Gary! >>urlò Maria con voce strozzata. Fece per tuffarsi nel punto in cui era sparito l'amico e dove l'acqua aveva ripreso ad agitarsi, ma sia Alem che Shizuku la bloccarono appena in tempo. Una ventata di calore li investì facendoli vacillare e confondendoli.

Sempre tenendo Maria bloccata, Shizuku e Alem indietreggiarono mentre Joyar si posava con grazia sulla piattaforma. Cercando di riprendere fiato, Alem riaprì gli occhi. Aveva la fronte madida di sudore e la mano che reggeva il pugnale tremava.

<< Che cosa hai fatto a Gary? >>gridò Maria facendo tintinnare le perle della collana.

<< E' ancora vivo, non temete >>rispose Joyar con noncuranza. << Mi sembrava teso, così ho pensato di fargli fare un bagno per rinfrescargli le idee >>Rise, e dall'acqua ribollente emerse Gary. Il Guaritore si aggrappò alla piattaforma e vi risalì pallido e tremante.

Alem aspettò a tirare un sospiro di sollievo. Era una sua impressione o lo sguardo di Gary era diventato improvvisamente vacuo?

<< Vieni via da lì! Allontanati da lui! >>gridò Shizuku.

Gary alzò lo sguardo su di lui, i capelli tirati indietro e grondanti acqua. Alem ebbe solo un attimo di preavviso: Gary alzò un dito e con un movimento brusco e rapido tracciò una linea a mezz'aria. Alem si scansò un attimo prima che l'incantesimo lo colpisse, provocando una fenditura nella piattaforma. L'acqua sprizzò fuori come da una falla in una nave. Maria fissò scioccata l'amico.

<< Sei impazzito? >>urlò.

Alem osservò il risultato dell'attacco di Gary. Va bene che non erano mai andati d'accordo, ma non avrebbe mai tentato di ucciderlo! Il giovane Guaritore si voltò verso Gary, in piedi accanto a Joyar, chiaramente contrariato dall'esito del suo attacco, e si preparò a pronunciare la formula di Guarigione.

<< Eh no, Alem! >>Joyar evocò una barriera prima che il ragazzo potesse soltanto aprire bocca.<< Gary è diventato una perfetta pedina, non è il caso che tu rovini tutto! >> Si chinò sul Guaritore e gli mormorò qualcosa che gli altri non riuscirono a sentire. Gary annuì, e in un attimo fu scomparso.

<< Dove l'hai mandato? >>ruggì Shizuku.

<< Gli ho commissionato una piccola vendetta, niente di cui preoccuparsi >>rispose con un ghigno malevolo Joyar. << O almeno, io non dovrò preoccuparmi >>

Mentre parlava, Alem si accorse che i contorni del suo corpo si stavano facendo sfocati. Con un urlo di rabbia, il giovane si scagliò contro di lui; Joyar lo fissò divertito e gli bloccò entrambi i polsi prima che potesse colpirlo.

<< La gente è in pericolo >>gli sussurrò all'orecchio.<< Pensi di essere in grado a proteggerla o sarò più veloce io? >>

Alem lo osservò scomparire, furioso, e i polsi gli ricaddero lungo i fianchi.

 

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Capitolo 6
*** Stregato ***


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Non c'era stato tempo da perdere per tornare a casa e cambiarsi, e adesso Alem, Shizuku e Maria correvano nelle strade affollate e scintillanti del centro, guidati dalla capacità di Alem di percepire le aure. Il giovane Guaritore si sentiva stremato; Joyar aveva fatto in modo che sprecassero quante più energie possibile – dannazione a lui – e ora chissà con quale forza sarebbero riusciti a guarire Gary.

<< Per di qua! >>Alem svoltò in un bel quartiere residenziale.

I grattacieli si ergevano tra curati giardini con le siepi potate e le auto bagnate dal temporale da poco cessato.

Con un senso di oppressione allo stomaco, Alem sentiva l'aura di Gary farsi più vicina; ma c'era qualcos'altro che lo angosciava: i frequenti brividi "premonitori", segno che qualcuno stava per compiere qualche follia. Come a confermare i suoi timori, un urlo strozzato si levò sulle loro teste. I tre Guaritori alzarono lo sguardo sul grattacielo che li sovrastava. La prima vittima si trovava lì dentro.

<< Ci penso io qui, voi andate avanti >>disse Maria con voce acuta.

Alem e Shizuku non se lo fecero ripetere. Alem si aspettava di vedere Gary da un momento all'altro; si fermò ai piedi di una palazzina un po' più trascurata rispetto alle altre e senza esitare sfrecciò dentro. Gary era lì, ancora insieme alle persone che aveva stregato. Senza tanti preamboli, Alem buttò giù la porta del primo appartamento e si ritrovò davanti ad un corridoio buio e silenzioso. Shizuku gli posò una mano sulla spalla in segno di avvertimento, e lo precedette in un salotto spoglio, con due poltrone nel centro e un tavolino in un angolo.

Una ragazza trattenne il respiro alla vista dei due sconosciuti, e mugolò qualcosa prima di scoppiare in lacrime. Una donna e una bambina troneggiavano su di lei; spostarono lo sguardo assente e folle su Alem: brandivano entrambe un lungo coltello da cucina. Nell'angolo opposto, appoggiato mollemente al muro, stava Gary. Non si scompose quando Shizuku, con un solo gesto, guarì madre e figlia, anzi rimase a fissarlo con lo stesso interesse con cui avrebbe guardato un programma televisivo.

Ancora sconvolta e atterrita, la donna guardò Shizuku.

<< Come...chi vi ha fatto entrare? >>ansimò.

<< Questo non ha importanza >>sospirò il Guaritore. Le palpebre della donna si chiusero lentamente, e lei si accasciò sul pavimento respirando profondamente. Allo stesso modo, anche le figlie caddero in un lungo sonno.

<< Farle scivolare in un sonno profondo non le salverà, sai? >>

Shizuku e Alem si voltarono verso la voce. Come un fantasma, Joyar comparve al fianco di Gary senza però prendere una reale consistenza. Alem riusciva ancora a vedere il muro alle sue spalle.

<< Perchè attacchi gli innocenti? Non eravamo noi i tuoi bersagli? >>esclamò.<< Sei soltanto un codardo! >>

Il sorriso di Joyar non si attenuò.

<< Non sono io ad averle attaccate >>indicò Gary con un misto di furiosa soddisfazione.

Alem strinse i pugni: riusciva a vedere come gli occhi di Gary, così chiari, ora fossero scuri e privi di volontà. Non indugiò ancora: alzò le mani e iniziò a pronunciare la formula. Il contrattacco non tardò ad arrivare: Joyar innalzò una nuova barriera e sorrise beffardo. Dimentico che i loro attacchi non avevano il minimo effetto su Joyar, Shizuku gli lanciò un incantesimo che spazzò via la barriera provocando una folata di vento gelido.

Per la prima volta, Joyar sembrò sorpreso e inerme mentre l'incantesimo di guarigione colpiva Gary che, sprovvisto della barriera, si addossò al muro gemendo di dolore.

Non posso rimanere a guardare!, pensò furioso Joyar. Puntò un dito contro Shizuku, e una violenta folata di vento lo mandò a sbattere contro la parete opposta. Ma quell'attacco era stato troppo debole. Shizuku si rialzò quasi subito e ritorse l'incantesimo di Joyar contro il suo creatore, con una violenza maggiore, tanto che l'impatto che Joyar ebbe col muro fece tremare l'intera stanza.

Alem intanto stava facendo appello alle forze che gli erano rimaste: guarire un Guaritore era più complicato e faticoso che guarire le semplici persone. Il giovane sentiva attorno a sé i rumori della battaglia, ma i suoi occhi vedevano solo la scia di luce che circondava Gary e la sua mente era totalmente rivolta alla formula che aveva pronunciato. Sapeva che ormai doveva usare le sue energie, ma continuare a ripeterla lo rassicurava. Un'ultima scossa attraversò le sue mani e la lama del pugnale diretta verso Gary, poi quella luminosità che li aveva circondati entrambi svanì di botto e Alem si sentì improvvisamente svuotato.

Gary tirò un sospiro tremante e gli occhi gli si rovesciarono; sotto lo sguardo scioccato e furioso di Joyar, Alem lo afferrò impedendogli di cadere e lo fece accomodare su una poltrona. Shizuku li raggiunse in modo che Joyar non potesse attaccarli.

<< Cosa farai, adesso? Stregherai qualcun altro di noi? >>esclamò sarcastico.

Joyar digrignò i denti. Non aveva previsto che sarebbe finita così. Scagliò una scarica di energia, subito bloccata da Shizuku con una facilità sorprendente.

<< Ma che bravi >>commentò gelido Joyar.

Shizuku sentì una punta di rabbia quando quell'essere spostò lo sguardo beffardo e al tempo stesso irritato su Alem.

<< E tu, ragazzino, non fai nulla? >>

<< Se proprio ci tieni >>Alem alzò di nuovo le mani contro Joyar, ma la formula di guarigione per Gary l'aveva stremato, e l'incantesimo che scagliò addosso al loro nemico era troppo fiacco. Joyar non lo sbeffeggiò, ma si limitò a fare un passo avanti nonostante stesse diventando sempre più invisibile.

Il suo sguardo era ancora posato su Alem, che all'improvviso sentì una fitta al petto che lo fece cadere in ginocchio con un gemito soffocato.

<< Che ti prende? >>urlò Shizuku. Ma la voce gli si smorzò quando Alem scattò in piedi e, in un gesto fulmineo, gli lanciò addosso un incantesimo così potente da farlo scivolare sul tappeto che copriva il pavimento, accanto alle tre donne ancora addormentate.

Shizuku si rialzò e guardò con furia Joyar.

<< Maledetto >>sibilò. Joyar sorrise.

Alem gli si avvicinò rapido, ma stavolta Shizuku riuscì a parare tutti i suoi colpi, e intanto si chiedeva come diavolo avesse fatto Joyar a impossessarsi così velocemente della mente di Alem. Il giovane sembrava una furia; le pupille dilatate e lo sguardo folle, alternava incantesimi a pugni, senza mostrare la minima stanchezza. Shizuku iniziò a pronunciare a bassa voce la formula, ma era distratto da tutti quei colpi. Alla fine non ne poté più; aprì il palmo della mano e colpì con un flebile fascio di luce lo stomaco di Alem, che cadde all'indietro.

Joyar rise sonoramente quando il ragazzo si rialzò, incurante della chiazza di sangue che si stava allargando nel punto in cui era stato colpito. Balzò di nuovo in avanti, ma a metà strada si bloccò, bocca e occhi spalancati per lo stupore, e cadde a pochi centimetri da Shizuku, lasciando vedere Maria che, ancora pallida e ansimante, teneva alta la collana scintillante.

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Ricordi ***


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<< Dove sei? >>

<< Sono qui, Alem. Vieni avanti >>

<< Non ti vedo >>

Una risatina.

<< E' naturale: non hai gli occhi! >>

Alem si agitò ma il suo corpo si mosse appena, e lui capì di essere legato da corde o cinture su un piano gelido. Provò ad aprire gli occhi; attorno a lui c'era solo l'oscurità, ma non poteva dire di averli davvero aperti: non aveva percepito il movimento delle palpebre.

<< Non è vero! >>balbettò tornando ad agitarsi.

<< Temo di sì, invece >>replicò pacato Joyar. << Però puoi sempre raggiungermi, se fai attenzione >>

<< Non posso, sono legato! >>

<< Non capisco dov'è il problema >>Joyar ora apparve confuso. << Che differenza fa se sei legato o libero? >>

Alem si fermò, furioso: oltre ad averlo legato, ora Joyar lo prendeva anche in giro?

<< Liberami! >>

<< Non sono stato io ad averti legato, quindi non posso scioglere quelle cinture >>

<< Smettila di mentire! >>ruggì il ragazzo strattonandosi violentemente in avanti, col solo risultato di provocarsi un profondo graffio col bordo della cintura posata appena sotto le scapole.

Sentì rumore di passi, e un attimo dopo il respiro di Joyar sul viso. S'irrigidì; come poteva quell'essere respirare?

<< Sono qui, Alem >>sussurrò quello, << ma ora smettila di agitarti: devo dirti una cosa importante e non abbiamo più molto tempo >>

<< Allontanati da me >>sibilò il ragazzo. Provò a muovere le mani, e scoprì con sollievo che le aveva libere; richiamò allora alla mente l'incantesimo di guarigione più potente che conosceva.

<< Alem, ho bisogno di te >>continuò Joyar.<< Permettimi di vedere il tuo passato >>

Prima che potesse rendersene conto, Alem sentì una mano ghiacciata attraversargli la tempia. Urlò più forte che poteva, urlò con tutta l'aria che aveva nei polmoni mentre frammenti di ricordi lontani gli sfrecciavano davanti agli occhi: lui, piccolo e gracile, che provava a difendersi dai pugni di Gary e suo fratello Yuya... lui che tornava solo da scuola, in una via buia e deserta tranne che per un gruppetto di ragazzini che chiacchieravano più avanti... Shizuku, ancora con barba e baffi, e un giovane biondo che giocavano ridendo con lui, ancora molto piccolo...

Alem gemette. La testa gli stava esplodendo e ormai non capiva più se quelli erano solo ricordi o se li stava rivivendo di nuovo...

<< Può bastare >>Joyar ritrasse la mano, e Alem boccheggiò ricadendo senza forze sulla lastra di metallo alla quale era inchiodato.

<< Sapevo che tu avresti capito >>disse poi Joyar con una nota di compiacimento nella voce.

<< Che... cosa? >>mormorò Alem cercando di recuperare fiato; aveva la gola secca.

<< Ho avvertito tanta tristezza nei tuoi ricordi >>disse Joyar, sempre senza allontanarsi da lui. << Hai avuto un'infanzia molto difficile, vero? Buttato via davanti una chiesa sperduta, cresciuto a suon di allenamenti e pugni, senza un amico... E invece ora? Sei forte, potresti essere temuto da chiunque, e invece ti ritrovi alleato con persone che ti hanno reso un inferno gli anni più innocenti della tua vita >>

Alem non rispose; sentiva che se l'avesse fatto sarebbe caduto in una trappola.

Joyar si era zittito in attesa di una sua replica, ma quando vide che non ci sarebbe stata continuò: << A che scopo tutto questo, Alem? Perchè dovresti essere buono con chi ti ha deriso? Perchè dovresti perdonare ed essere quello che deve abbassare la testa? Non hai mai desiderato vendicare il tuo onore? Ti hanno trattato come una pezza per i piedi! Perchè vuoi fargliela passare liscia in questo modo? >>

<< A volte, bisogna decidersi a crescere e ignorare quello che è successo >>rispose piano il giovane Guaritore.<< Se continuiamo a crogiolarci nel passato come possiamo vivere il presente? >>

<< Quale presente si può avere dopo che ti hanno distrutto il passato? >>La mano ora di nuovo corporea di Joyar si posò su quella di Alem, che sussultò.<< Tradito dai miei stessi compagni, Alem. Tradito dalle persone che mi avevano giurato fedeltà e per le quali avrei dato la mia vita >>

<< E per questo vuoi vendicarti uccidendo tanti innocenti? >>

<< Quel che ho fatto finora è stato per puro divertimento >>Joyar si interruppe un attimo, per poi riprendere a parlare, più velocemente: << Dovevo attirare l'attenzione dei Guaritori, e, guarda caso, ho incontrato te, che non hai quello che si può definire un passato allegro. Noi non siamo diversi, Alem! >>aggiunse con forza quando il ragazzo fece per interromperlo. << Tu sai cos'è l'ipocrisia e la malvagità degli uomini, l'hai sperimentata sulla tua pelle. Possibile che tu non voglia vendicarti di chi ti ha fatto soffrire? >>

<< Io non sono come te! >>urlò Alem, liberandosi dalla presa dell'altro, ma Joyar gli riafferrò la mano e la posò sul proprio petto.

Accadde tutto in un attimo. La mente di Alem, ancora fresca dei ricordi della sua infanzia, fu invasa da immagini che non conosceva. Riconobbe Joyar, vestito con una sottile veste verde chiaro, i capelli scintillanti alla luce del sole; teneva sollevata sulla testa una spada. Accanto a lui stavano altre persone che lo imitarono. Le spade cozzarono allegramente l'una contro l'altra mentre i loro proprietari si giuravano fedeltà con grandi sorrisi. Ad Alem parve di riconoscere uno di loro, anche se era di spalle: un uomo alto con folti capelli neri. Vide Joyar sorridere radioso all'uomo e battergli una mano sulla spalla...

La scena cambiò. Alem si ritrovò circondato dalle fiamme. Accanto a sé sedeva Joyar, i capelli che gli ricadevano sul viso stravolto, la spada abbandonata poco lontano... Alzò lo sguardo, e la sua espressione mutò: un odio incalcolabile stravolse quel volto regale. Alem si voltò verso la causa di quel rancore, e rimase a bocca aperta. L'uomo che aveva riconosciuto ricambiava lo sguardo di Joyar con altrettanto disprezzo; dietro di lui, un giovane biondo lo stava invitando ad andarsene.

<< Non ancora >>disse l'uomo senza distogliere gli occhi da Joyar. Alzò una mano, e Alem vide con terrore che reggeva con fermezza una pistola. << Dobbiamo terminare quel che abbiamo cominciato, Cedric >>

Il biondo parve esitare mentre estraeva a sua volta una pistola e la puntava contro Joyar, che, da parte sua, era rimasto seduto e non aveva perso un movimento dei due.

<< Fate pure >>fu tutto quel che disse, con un tono calmo, quasi distaccato, che contrastava con l'espressione rancorosa.

Come se non avessero fatto altro che aspettare quelle parole, i due uomini premettero all'unisono il grilletto.

L'urlo di Alem fu coperto da due schiocchi acuti. L'oscurità tornò ad avvolgerlo, ma non fu la voce di Joyar a riscuoterlo. Riaprì gli occhi; la vista gli era tornata, e lui riuscì a vedere Maria china sul suo volto, preoccupata.

<< Alem, scusami tanto! >>stava dicendo. Il ragazzo impiegò qualche secondo per capire quel che stava dicendo e per realizzare che si trovava disteso su un letto fra lenzuola calde e cuscini.

Mosse la mano che Joyar gli aveva preso, e avvertì un prurito sul palmo.

<< Non pensavo potessi farti male, Alem! >>esclamò Maria tamponandogli con un panno bagnato il taglio sotto la scapola.

<< Non è colpa tua, si sarà agitato >>intervenne Gary entrando nel campo visivo del ragazzo.

<< Ma che è successo? >>riuscì a chiedere lui con voce impastata.

<< Stavi impazzendo, Alem >>disse Maria. << Volevi attaccarci. Ti ho scagliato un incantesimo per bloccarti, ma tu sei svenuto! >>

<< Volevo attaccarvi? >>

<< Non so come, ma Joyar è riuscito a impossessarti e ti ha indotto a colpirci. Non riuscivamo a Guarirti, così l'unico modo era bloccarti, ma devo aver usato un incantesimo troppo potente >>

<< Quindi sei stata tu a legarmi addosso a quella lastra di metallo? >>

Maria e Gary si guardarono, perplessi.

<< Maria ti ha lanciato l'incantesimo >>disse Gary molto lentamente, << e tu, come previsto, sei caduto e ti sei fermato. Solo dopo che siamo riusciti a mandar via Joyar e a Guarirti ci siamo resi conto che eri svenuto >>
<< Tu però non ti sei mosso dal salotto di quella casa >>continuò Maria, atterrita. << Certo, poi ti abbiamo portato qui, ma ti assicuro che non ti abbiamo messo su nessuna lastra né che ti abbiamo legato. Shizuku ha vegliato su di te fino a qualche minuto fa >>

Il nome di Shizuku fece scattare qualcosa nella memoria di Alem. Scattò seduto e ignorò le proteste di Maria che provava a farlo ridistendere.

<< Dov'è Shizuku? >>chiese a Gary, che non si era mosso.

<< L'abbiamo mandato a farsi una bella doccia, e direi che quando ha fatto toccherà a te >>rispose il ragazzo.

<< Prima dobbiamo parlare, io e Shizuku >>disse Alem con fermezza.

Maria smise di spingerlo verso il materasso.

<< Di cosa? >>chiese.

<< Ho delle cose da chiedergli >>

La ragazza lanciò uno sguardo vagamente spaventato a Gary, che parve altrettanto disarmato: era la prima volta che sentivano Alem parlare con tanta durezza riguardo al suo maestro.

<< Quanto tempo è passato da quando sono svenuto? >>chiese Alem ignorando il loro scambio di sguardi.

<< Sei ore. Ormai si è fatto notte >>rispose Gary. << Ci spieghi questa storia della lastra di metallo, per favore? E' lì che ti sei fatto male? >>

Alem sfiorò il taglio che la cintura della lastra gli aveva lasciato. Annuì e si alzò.

Andò in salotto e marciò avanti e indietro, mentre il vento scuoteva i vetri delle finestre e il rumore della pioggia martellava sulla casa. Alem non riusciva a capire perchè Joyar gli avesse mostrato quei ricordi – sempre che fossero veri, dopotutto: chi gli garantiva che non erano immagini fittizie volte a metterlo contro i suoi compagni? Il ragazzo ebbe un brivido involontario: là fuori Joyar era tornato nel suo nascondiglio, e forse attendeva una sua risposta; forse stava aspettando che Alem lo venisse a cercare.

<< Come ti senti? >>gli chiese Shizuku entrando nella stanza.

Alem si bloccò. Maria e Gary apparvero alle spalle del suo maestro, entrambi con aria preoccupata.

<< Vorrei parlargli da solo >>disse Alem con voce gelida.

Shizuku alzò un sopracciglio mentre si chiudeva dietro la porta, lasciando i due ragazzi fuori, e andava a sedersi sul divano.

<< Cosa devi dirmi? >>

Alem cercò le parole giuste, anche se in quel momento gli si stavano affollando in testa decine di domande.

<< Vorrei capire >>disse lentamente, << come sono morti Cedric e Fuzuku >>

Shizuku si accigliò ancor di più.

<< Non ricordi? >>rispose con amarezza.<< Cedric stava guarendo un uomo che voleva togliersi la vita, ma quello fece in tempo a colpirlo. Aveva un'ottima mira >>

Alem abbassò lo sguardo; sì, ricordava quel momento, anni prima, quando Shizuku gli era venuto vicino, gli occhi lucidi, e gli aveva dato quella notizia. Il volto giovane e sorridente di Cedric gli balenò davanti agli occhi, e lui fece fatica a nascondere il dolore che stava riaffiorando.

<< E Fuzuku? >>

<< Che cos'hai, Alem? >>esclamò Shizuku. << Perchè mi fai queste domande? Perchè proprio ora ti tornano in mente Cedric e Fuzuku? >>

<< Devo capire alcune cose >>rispose evasivo Alem.

<< E cioè? >>

Alem esitò; si chiese se poteva raccontargli quello che gli aveva mostrato Joyar. Shizuku continuava a guardarlo preoccupato, forse anche un po' sospettoso.

<< Tu li conoscevi da tanto tempo? >>gli chiese il ragazzo.

<< Alem, non capisco dove vuoi andare a parare >>

<< Li conoscevi da tanto? >>

<< Certo che li conoscevo da tanto, siamo cresciuti insieme! >>esclamò spazientito Shizuku.<< Cedric è stato anche mio allievo molto prima che tu nascessi! >>

<< Quindi tu sai tutto di loro? >>chiese Alem. << Voglio dire, non ci sono mai stati segreti fra di voi? >>

Qualcosa nell'espressione dell'uomo si incrinò. Alem esitò ancora, incerto se continuare quell'interrogatorio; sapeva di aver risvegliato ricordi dolorosi in Shizuku, ma doveva conoscere il passato dei suoi compagni: non sarebbe mai andato a chiederlo a Joyar.

Ma prima che potesse riaprire bocca, Shizuku si alzò e lo scrutò per un lungo momento, misurandolo, come se solo ora si fosse reso conto di avere davanti un giovane uomo invece del bambino che aveva cresciuto.

<< Non capisco perchè mi fai queste domande, ma non credere che io sia uno stupido >>disse con voce lenta e calma.<< Non so come mai proprio ora stai ripensando a loro, ma se non risponderai alle domande che ti ho fatto prima la nostra conversazione finisce qui >>. Detto questo, Shizuku fece per uscire dal salotto.

<< Tu sai perchè sto ripensando a Cedric e Fuzuku! >>

<< Non credo proprio >>

<< Conoscevano Joyar! E tu lo sapevi, vero? >>

Shizuku si voltò, senza mascherare la propria sorpresa. Alem lo guardò risoluto, anche se in cuor suo temeva di aver commesso un terribile errore rivelandoglielo così. Shizuku attraversò a grandi passi il salotto e si fermò a pochi centimetri da lui. Rimasero a squadrarsi per lunghi secondi, l'uno ancora sorpreso, quasi incredulo, l'altro impaziente e un po' spaventato.

<< Cosa ti ha detto Joyar? >>mormorò l'uomo.

Alem balbettò quello che Joyar gli aveva mostrato, notando come Shizuku si facesse sempre più pallido ad ogni parola.

<< Anche lui era un Guaritore? >>chiese infine Alem.

Shizuku fece un breve cenno d'assenso con la testa, poi disse: << Non trarre conclusioni affrettate da quello che hai visto. Ci sono molte cose che non sai >>

Si voltò di nuovo, ma stavolta Alem lo afferrò per un braccio e, con più violenza di quanta ne volesse usare veramente, lo costrinse a guardarlo.

<< Devi spiegarmele, queste cose! >>esclamò. << Tu sai molto e non ci hai mai detto nulla! >>

<< Non ritengo siano informazioni necessarie >>sibilò Shizuku.

<< No? E' superfluo sapere che Joyar è stato un Guaritore e che Cedric e Fuzuku hanno lavorato al suo fianco? >>

Shizuku si liberò dalla presa di Alem e lo spinse con forza lontano da lui; Alem inciampò contro il divano e scivolò per terra.

<< Non sono cose che ci aiuteranno a sconfiggerlo! >>esclamò.<< E soprattutto >>aggiunse aprendo la porta, << non sono cose che ti riguardano >>

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Capitolo 8
*** Confusione ***


Capitolo molto corto, lo definirei di passaggio, anche se, ad essere sincera, non so come sviluppare il prossimo. Alem si sofferma a ricordare una delle figure più importanti della sua vita, ma i "perchè" non diminuiscono.
Buona lettura! ^-^.

 

Il mare era ancora molto agitato. Dalla veranda Alem poteva vedere i cavalloni infrangersi sugli scogli con un ruggito che non riusciva a contrastare quello del vento.

Il ragazzo si tirò la zip della felpa fin sotto il mento e si coprì la testa col cappuccio, e, appoggiato al muro, le braccia incrociate, osservava con rabbia la vaghissima striscia al confine fra il nero del mare e quello del cielo. Alem cercò di ragionare con calma. Di primo acchito si rifiutava di credere che Shizuku sapeva da tempo che Joyar era stato compagno con due persone che lui, Alem, conosceva fin da piccolo. Non era solo il fatto che Fuzuku e Cedric erano entrambi Guaritori e pertanto era impensabile che potessero avere rapporti con una creatura malvagia, ma era la notizia che lo stesso Joyar era stato uno di loro a disorientarlo. Uno di loro. Alem non riuscì a reprimere un brivido di orrore e disgusto a quel pensiero. Eppure non riusciva nemmeno a cancellare dalla mente l'immagine radiosa di Joyar – chissà quanti anni prima – mentre lui e i suoi compagni si giuravano fedeltà. E poi, quei due spari... sparati dalle ultime persone che Alem potesse immaginare.

Il volto giovane e allegro di Cedric gli tornò prepotentemente alla memoria, e lui si stupì di come in quegli ultimi anni non lo avesse ricordato con altrettanta intensità. Cedric era stato allievo di Shizuku, molto tempo prima; quando morì aveva 87 anni, anche se all'apparenza ne dimostrava soltanto 20. Aveva aiutato Shizuku a crescere Alem quando lui era impegnato in qualche guarigione: per Alem era stato una sorta di fratello maggiore e, anche ora che aveva visitato i ricordi di Joyar, non poteva non pensare a lui con affetto.

 

<< Cedric, e se un giorno sarò costretto ad uccidere pur di salvare le persone? >>

Cedric gli sorrise e gli pose una mano sulla spalla.

<< Alem, si uccide per difendere se stessi e gli altri, ma solo quando ormai ci troviamo alle strette e non possiamo fare altro >>gli sussurrò col suo tono cortese e allegro.<< In realtà, non si dovrebbe mai uccidere. Il nostro compito è salvare le persone >>

<< Lo so, ma se fosse necessario uccidere? >>

Cedric guardò il volto spaventato del ragazzino.

<< Prima dovrai aver presente che cosa intendi per necessario >>

 

Alem sussultò.

Il vento si era placato, ma le parole di Cedric gli rimbombavano nella testa come trasportate dalla scia di una folata.

Alem si chiese se Cedric e Fuzuku sapessero cosa fosse necessario prima di uccidere Joyar. Il ragazzo si odiò per questo, ma non poteva fare a meno di provare una certa ostilità nei confronti di quei due per aver ucciso un compagno. A meno che non se lo fosse meritato, ma lui chi era per stabilire che quella di Cedric e Fuzuku era stata la decisione più giusta? E poi, la reazione di Shizuku alle sue domande era sospetta... Alem non poteva schierarsi subito con Cedric e Fuzuku, non senza prima aver saputo la verità.

Alzò lo sguardo e la vide. Una luce intensa risplendeva sul mare all'orizzonte come una macchia bianca su tessuto nero. Seguiva il movimento violento delle onde, ma non era certo quello a inquietare Alem. Laggiù poteva trovare la risposta alle sue domande...

Il ricordo della mano spettrale di Joyar che si insinuava nei suoi ricordi lo riscosse.

Perché Joyar era così interessato a lui? Perché aveva indagato nel suo passato?

Una rabbia cocente gli bruciò tutti i nervi. Decise. Avrebbe fatto delle ricerche, prima di andare a interrogare Joyar, avrebbe anche continuato a chiedere a Shizuku, a costo di prendersi un pugno vero, e a Maria e Gary. Se Joyar aveva visitato i suoi passati, Alem si sentiva in pieno diritto di scoprire il suo passato.

Il desiderio di trovare scusanti per Cedric e Fuzuku era troppo forte. E ancora più forte era quello di farla pagare a Joyar.

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Capitolo 9
*** Zero Whole ***


Incolla qui il testo.

 

Maria e Gary non poterono fare a meno di notare il cambiamento nei modi di fare dei loro coinquilini. Alem si era chiuso ad ogni tentativo di conversazione e già da dopo la colazione, il mattino seguente, chiese a Gary di prestargli il portatile.

Shizuku, d'altro canto, tenne i due Guaritori più grandi al corrente delle sue ipotesi sui piani di Joyar, senza darsi la pena di chiamare Alem. I due ragazzi rimasero a dir poco scioccati da questo raffreddamento fra i due, che erano sempre stati molto legati; entrambi però non ricordavano che avessero mai avuto una discussione così pesante come quella della sera prima.

<< Di cosa avranno parlato? >>sussurrò Maria quando Shizuku lasciò la cucina.

<< Non saprei, ma Alem era proprio arrabbiato >>rispose Gary. << Forse Joyar gli ha scombussolato il cervello quando l'ha posseduto >>

Maria lo guardò con scetticismo.

<< Allora anche tu dovresti comportarti in maniera strana, e anche più di Alem, visto che sei stato posseduto per più tempo >>

Gary sbuffò e guardò fuori dalla finestra. Il mattino era limpido e tinto di un chiaro azzurro; il mare era tornato una tavola piatta e la sua superficie brillava sotto il sole.

<< Secondo te Shizuku ha ragione? >>chiese ad un tratto.<< Che Joyar se ne starà buono, per un po'? >>

<< Lo spero >>rispose Maria mentre lavava le tazze della colazione. << Ieri Joyar non si aspettava di essere contrastato con tanta facilità da Shizuku >>

<< Dici che è per questo che ha ripiegato su Alem? >>

<< Può darsi: non appena è stato posseduto, Alem è schizzato addosso a Shizuku, e Joyar sperava si indebolisse senza rispondere agli attacchi per paura di far troppo male al suo allievo >>

<< Be', se solo l'avesse posseduto dopo la conversazione che hanno avuto stanotte, penso che sarebbe rimasto piuttosto deluso >>replicò Gary.

<< Cosa intendi dire? >>

<< Dopo stanotte, penso che Shizuku non esiterà più nel trattenersi contro Alem >>

<< Sei uno stupido, Gary >>

 

Alem si abbandonò con stanchezza contro lo schienale della sedia, e si massaggiò le tempie. Aveva dormito poco e si era svegliato col pensiero di cercare informazioni su Joyar, ma non aveva tenuto conto del fatto che era molto difficile trovare notizie sui Guaritori in internet. Ovviamente non avrebbe mai chiesto agli altri di aiutarlo, ma iniziava a scoraggiarsi sul serio: erano due ore che cercava senza sosta, arrivando perfino a digitare il nome del loro nemico in un motore di ricerca. Niente, neanche una maledetta nota che potesse guidarlo.

Lanciò uno sguardo fuori dalla finestra, oltre la quale la liscia superficie del mare si estendeva a perdita d'occhio andando a confondersi col cielo.

Perché ha fatto cessare la tempesta?

Tornò a guardare lo schermo, e un'idea gli balenò in mente. Chiuse internet e cercò nei documenti. Sapeva che non avrebbe dovuto curiosare fra gli affari di Gary, e sinceramente non sapeva nemmeno a cosa gli sarebbe servito trovare delle foto di Fuzuku. I suoi occhi si posarono su una cartella senza nome; Alem la aprì e sorrise nel trovare una trentina di foto: erano di molti anni prima, Gary era ancora un ragazzino. Lui e un uomo alto con capelli corvini e un volto severo erano gli unici soggetti delle foto, eccezion fatta per qualcuna dove Gary era in compagnia di altri ragazzini che Alem aveva conosciuto ma con cui non era mai andato d'accordo. Chiudendo la mente ai ricordi, Alem osservò con attenzione Fuzuku, domandandosi se avesse mai parlato ai suoi allievi di Joyar.

Ma lì non c'era nulla che potesse aiutarlo. Alem chiuse la cartella, sentendosi come un ladro per aver profanato senza permesso i ricordi di un altro.

La porta si aprì ed entrò Gary. Alem cercò di non avere un'aria colpevole quando l'altro si sedé sul bordo del letto e lo guardò.

<< Cosa cerchi? >>gli chiese.

<< Informazioni su Joyar >>

<< Sei scemo? Come puoi pretendere di trovarle in internet? >>

Alem non rispose; non voleva rivelargli che Joyar era stato un Guaritore come loro.

<< Che tipo di informazioni stai cercando, comunque? >>continuò Gary. << Lo abbiamo affrontato: più o meno ci siamo fatti un'idea della sua forza >>

<< Non saprei. Speravo di trovare notizie su qualche suo punto debole. Sai se i Guaritori hanno un modo per comunicare via internet? Che so, un sito o qualcosa di simile >>

<< Be', Fuzuku una volta mi parlò di un sito >>rispose lentamente Gary, << un sito chiuso, e i semplici dati personali non sono sufficienti per accedervi: mi pare richieda anche il nome del tuo Maestro, la tua posizione attuale e il motivo per cui vuoi visitarlo >>
<< D'accordo, grazie >>Alem riaccese internet, ma si bloccò subito e tornò a guardare il compagno. << Come si chiama questo sito? >>
Gary scosse la testa, dispiaciuto.<< Fuzuku non me l'ha detto >>

<< Potrei usare qualche parola chiave >>disse Alem, anche se, ripensando ai fallimenti di prima, non era molto ottimista.

<< Non dire sciocchezze, non è certo un sito qualsiasi >>replicò Gary. << Chi l'ha creato avrà fatto in modo da renderlo impossibile da trovare >>

<< E allora chi ne ha bisogno come fa? >>

<< Non lo so, ma comunque finora abbiamo fatto senza quel sito, quindi cosa ti cambia se non riesci a trovarlo? >>

<< Cambia, se c'è la possibilità di avere altre informazioni! >>

Gary lo fissò per un momento, lo sguardo a metà tra l'esasperato e il divertito. Poi si alzò e si avvicinò al pc.

<< Direi che usare “Sito ufficiale dei Guaritori” come parole chiave non sia un'idea furba >>borbottò concentrandosi. Alem arrossì, ma non rivelò di aver usato quella frase nella speranza di trovare informazioni.

Trascorsero la mattina a provare parole su parole, senza successo, finché Maria non li chiamò per il pranzo. Finito di mangiare, Alem tornò in camera sotto lo sguardo indagatore di Shizuku, e continuò a provare parole sempre più improbabili.

Gli occhi cominciarono a bruciargli e a lacrimargli per la stanchezza, e la schiena gli doleva dopo tutto quel tempo che stava seduto. Prese a camminare avanti e indietro nella camera, cercando di ricordare parole particolari usate da Shizuku durante gli allenamenti o riferiti ai Guaritori. Niente. Zero assoluto.

Alem si bloccò, la bocca socchiusa, la fronte aggrottata. Zero... una volta aveva sentito Shizuku parlare di uno Zero, ma riferito a cosa? Si guardò intorno come in cerca di un suggerimento, andò alla finestra a osservare il tramonto che tingeva il mare d'arancione.

<< Zero... zero...Zero Whole... >>

Alem corse al computer e digitò Zero Whole nel motore di ricerca. Il suo cuore perse un battito quando la ricerca gli diede finalmente un risultato. Non c'erano informazioni sotto quelle due parole che aveva cercato, ma lui sentiva che aveva trovato il sito giusto. Cliccò, e si affrettò a compilare lo schedario con i propri dati; ma, invece di chiedergli l'occupazione o un titolo di studio, il sito gli chiese il nome del suo Maestro e il motivo per cui voleva entrare.

Alem sperò che “richiesta di informazioni” fosse una risposta più che sufficiente e attese.

Quasi gli venne da ridere per il sollievo quando lesse la conferma alla sua iscrizione. Sperando di non essere disturbato proprio in quel momento, il ragazzo iniziò a cercare fra gli archivi del sito, stupendosi di quanti iscritti ci fossero e di come si scambiassero le più disparate informazioni, dal modo più rapido per insegnare a un allievo a fare incantesimi alle tecniche più avanzate per guarire.

<< Liste di Guaritori... Guaritori nati 100 anni fa... più di 200 anni fa... >>Alem fece un rapido calcolo: Shizuku aveva 195 anni, quindi Fuzuku non doveva essere molto più vecchio, e neanche Joyar... Cliccò e si ritrovò davanti una breve lista di nomi. La scorse in fretta ma non trovò il nome che cercava. Deluso, setacciò ogni angolo della pagina, e quando raggiunse la fine trattenne il respiro. Il nome di Joyar stava in una piccola nota a fine pagina come buttato lì da qualcuno che voleva sbarazzarsene.

<< Nonostante le sue ignobili azioni, riteniamo doveroso ricordare fra i Guaritori anche Joyar Olmen,il cui numero di vite salvate è uno dei più numerosi nella storia della nostra comunità >>

Alem rilesse con crescente perplessità quelle parole, e intanto un barlume di speranza parve rianimarlo: qualcosa doveva aver cambiato Joyar, e forse Cedric e Fuzuku l'avevano ucciso perché era l'unico modo per fermarlo.

Il ragazzo cercò altre informazioni, ma nel sito non c'erano sezioni che parlassero di nemici o minacce che i Guaritori delle scorse generazioni avevano dovuto affrontare.

Rassegnandosi all'idea di dover andare a interrogare Joyar, Alem tornò alla home, e lesse il messaggio di benvenuto che prima aveva ignorato.

<< Benvenuti nello Zero Whole, sito dove i Guaritori di ogni Paese possono mettersi in contatto per supportarsi. Il nome del sito deriva dall'appellativo che in passato era stato dato alla nostra comunità da alcuni pastori protestanti: “whole” indica il tutto, e si riferisce all'unità che da sempre ci caratterizza. “Zero” invece è usato in riferimento alla sua forma unitaria, che non ha né inizio né fine, e pertanto indica il ciclo continuo e ininterrotto dei Guaritori che si tramandano il sapere di generazione in generazione >>

Alem spense il pc e si avvicinò alla finestra. Il sole era ormai tramontato del tutto, e lui si chiese, osservando le prime stelle fare capolino, cosa avrebbe scoperto di lì a qualche ora.

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Capitolo 10
*** Confessione? ***


 

Alem si svegliò nel cuore della notte con un sussulto. Scattò a sedere sul letto, madido di sudore e il respiro affannato: aveva sognato le mani di Joyar che gli attraversavano il petto per stringergli il cuore. Con un brivido, il ragazzo cercò di leggere l'ora sulla vecchia sveglia solo grazie alla debole luce che entrava dalla finestra. Le 3. 50.

Alzò lo sguardo sulla figura scura di Shizuku che giaceva sul letto accanto, abbassandosi e sollevandosi dolcemente al ritmo del suo lento respiro. A quella vista Alem esitò, chiedendosi se non fosse stato meglio insistere e costringere Shizuku a rivelargli tutto quello che sapeva. Ma poi il ricordo della discussione di due sere prima gli tornò alla mente, e Alem decise. Si alzò, si tolse il pigiama e afferrò i vestiti che aveva lasciato per la prima volta in ordine ai piedi del letto per andarsi a cambiare nel salotto.

L'aria pungente della notte lo colse non appena si fu richiuso in silenzio il portone alle spalle. Il cielo era ancora trapunto di stelle, e il mare era un'immensa massa nera in cui ormai la luna, lontana, si rispecchiava a stento.

Alem scese di corsa le scale, e in pochi minuti raggiunse il molo deserto al quale erano attraccati numerosi pescherecci. Solo adesso si rese conto del problema più grande: come raggiungere Joyar.

Come in risposta alla sua silenziosa domanda, l'uomo apparve a pochi metri da lui, scintillante di una luce propria, sinistra in mezzo all'oscurità.

<< Volevi parlarmi, Alem? >>gli domandò con voce gentile.

Alem rimase in silenzio; detestava non poter avvertire la sua aura.

<< Sono contento tu abbia deciso di cercarmi >>continuò allora Joyar, senza muoversi.

<< Sapevi che sarei venuto a cercarti? >>

<< Immaginavo non saresti rimasto impassibile di fronte ai miei ricordi >>

<< Perché hai voluto mostrarmeli? >>

Joyar si guardò intorno, e finalmente decise di avvicinarsi al giovane che, dal canto suo, rimase immobile.

<< Non è questo il luogo adatto per parlare >>mormorò Joyar.

<< Sono solo, nessuno sa che sono qui... >>cominciò Alem, ma Joyar, senza muovere un dito, lo trasportò lontano dal molo. In un vortice confuso di colori, Alem aveva come unico punto fermo la figura ora non più splendente del suo nemico, che continuava a fissarlo senza espressione.

Giunsero ai piedi di un palazzo signorile costruito interamente in marmo bianco, tanto che spiccava prepotentemente contro il buio circostante. Attorno al palazzo correva un piccolo cortile; l'erba era molto alta e trapunta di rovi.

Joyar non si soffermò a osservare la costruzione, ma avanzò subito verso i gradini che portavano al portico circondato da sinuose colonne, e si sedé, facendo poi cenno ad Alem di avvicinarsi. Il ragazzo, che era rimasto a studiare il nuovo ambiente, esitò prima di seguire Joyar e sedersi sul gradino più alto; aveva come l'impressione di aver già visto quell'edificio.

<< Dove siamo? >>

<< In un luogo molto lontano dalla casa dei tuoi amici. Qui nessuno ci disturberà >>Joyar gli rivolse un sorriso privo di malvagità. << Davvero non sanno che sei venuto a parlarmi? Non passerai dei guai, così? >>

Alem non rispose subito. Oltre a tutto il resto, odiava anche quella capacità di Joyar di cogliere i suoi pensieri.

<< Non voglio perdere tempo >>disse soltanto. << Spiegami perché hai mostrato solo a me i tuoi ricordi >>

<< Mmm, che tono autorevole. Sei diventato molto più forte rispetto a quand'eri piccolo >>commentò Joyar compiaciuto. Si sistemò meglio sul gradino e volse lo sguardo sul cortile trascurato.

<< Una volta qui abitava una donna >>disse piano. << Era il bersaglio preferito del Male: io stesso ho dovuto guarirla più di una volta >>

<< Pensavo che, guarite una volta, le persone non potessero più ricadere sotto l'influenza del Male >>replicò Alem.

Joyar lo guardò con sincera perplessità; poi sorrise come se si trovasse di fronte un cucciolo tenero e puro.

<< Confidi così tanto nella bontà degli uomini? >>sussurrò.

<< No, ma pensavo che gli incantesimi di guarigione fossero abbastanza potenti da tenere lontano le forze maligne dalle persone che avevano già impossessato >>rispose il ragazzo. << E smettila di guardarmi così! >>

Joyar scoppiò a ridere, ma era una risata strana... normale, per un essere del genere.

<< Perdonami, ma la tua buona fede mi spiazza >>disse lui tornando serio, ma continuando a sorridere. << Il Male si impossessa di chiunque, indipendentemente dal fatto che si tratti di una vittima già guarita. Se poi trova persone predisposte a commettere crimini, ha metà del lavoro già fatto >>. Tornò a guardare davanti a sé. << Sono stato un Guaritore, Alem. Ero convinto che aiutare la gente fosse qualcosa che ti riempiva l'anima ed ero disposto a rimanere ferito pur di salvare gli altri >>

Alem lo osservava con uno strano disagio; aveva quasi paura a scoprire quello che Joyar voleva dirgli. Ma l'altro si era zittito, come perso in qualche ricordo mentre osservava la volta celeste su di loro.

<< Eri amico di Fuzuku e Cedric? >>

Joyar si raddrizzò e guardò Alem.

<< Fuzuku e io abbiamo avuto lo stesso Maestro >>spiegò. << Eravamo molto legati, anche se, dopo i diciassette anni, erano poche le occasioni per incontrarsi. Solo trent'anni dopo che avevamo lasciato il nostro Maestro ci ritrovammo e, insieme ad altri, ci giurammo fedeltà. Te l'ho mostrato. È uno dei ricordi più belli che ho di Fuzuku >>aggiunse con un velo di affetto nella voce.

<< E Cedric? >>

<< Oh, lui era ancora piuttosto piccolo a quel tempo. Fu un periodo molto bello, ero in continuo contatto con i miei amici e ci vedevamo molto più spesso. Si può dire che ho visto crescere Cedric. Quando poi lasciò Shizuku accettò di fare la gavetta al mio fianco e mi aiutò in molte guarigioni. Era davvero portato. Un animo candido, anche se crescendo perse la sua innocenza >>Joyar sorrise mestamente. << Certo, è inutile che ti parli di lui, visto che ti è stato accanto per molti anni. È morto, vero? >>

Alem annuì, e si stupì nel vedere il volto di Joyar contrarsi in quella che riconobbe come una smorfia di dolore, anche se scomparve subito.

<< Com'è successo? >>
<< Stava curando un uomo che voleva far fuori tutta la sua famiglia con una pistola, ma quello è riuscito a colpirlo lo stesso >>Alem sospirò con tristezza. << Joyar, sei stato amico anche di Shizuku? >>

<< Diciamo di sì. Fuzuku e io siamo cresciuti in una città diversa da quella del tuo Maestro; ci siamo conosciuti solo molto tempo dopo, quando Shizuku aveva già con sé Cedric >>

<< Capisco >>

Joyar lo guardò.

<< Non hai altro da chiedermi? >>

Alem sbuffò.

<< Sembra che l'unica cosa che vuoi sia parlare di te >>disse.

<< Mi hai cercato per farmi delle domande, o sbaglio? >>

<< Non hai ancora risposto alla mia prima domanda: perché mi hai mostrato i tuoi ricordi? >>
<< A questo risponderò alla fine >>

<< Bene >>sibilò Alem. << Allora spiegami perché sei cambiato. So che hai commesso qualche crimine. È per questo che sei stato ucciso? >>

Gli occhi di Joyar divennero due fessure e ad Alem parve impallidire.

<< ”Qualche crimine”? >>ripeté lentamente.<< Sai di cosa parli? >>

Alem scosse la testa, ora inquieto per il turbamento dell'altro. Ancora sconvolto, Joyar tornò a guardare davanti a sé.

<< Ti ho detto che spesso ho dovuto salvare la donna che viveva qui >>disse, indicando col pollice il palazzo. << Era l'11 marzo 1897 ed ero arrivato di corsa qui, certo che lei stesse per togliersi la vita per l'ennesima volta. La trovai nel salotto, già sanguinante, ma riuscii a guarirla. Fu allora che comparve un demone, o almeno così lo chiamo io: non saprei dire cosa fosse veramente. Forse era la materializzazione del male che s'era impossessato della donna. Sta di fatto che si impossessò di me. Uccisi la donna, ed ero già pronto ad attaccare qualcun altro.

<< Arrivarono Fuzuku e Cedric e io li attaccai. Riuscirono a guarirmi. Scoprirono il corpo della donna e mi accusarono. Erano venuti qui già prevenuti. Io e Fuzuku litigammo e ci lanciammo qualche incantesimo. Uno incendiò il cortile, ma non so se il mio o uno di Fuzuku. Ricordo che ero molto debole e che odiavo profondamente i miei amici. Avevo ucciso un'innocente, lo so, ma non l'avevo fatto volontariamente. E invece, secondo loro dovevo pagarla.

<< Cedric disse di lasciar perdere >>aggiunse Joyar con una strana vibrazione nella voce, << ma Fuzuku disse che dovevano finire il lavoro. Avevano le pistole >>sorrise amareggiato. << Era un'esecuzione bella e buona >>. Alzò lo sguardo su Alem, che lo fissava agghiacciato. << A parte quella donna, io non ho ucciso nessun altro, o meglio: non quand'ero ancora in vita >>

<< Loro non possono averti ucciso solo per questo >>balbettò Alem. << Nessun Guaritore va in giro con una pistola e uccide un compagno così >>

<< L'hai visto anche tu, Alem >>

<< Devono essere stati mandati da qualcuno! >>

Joyar inclinò la testa di lato, studiandolo.

<< L'ho pensato anch'io >>disse, << ma non riesco a spiegarmene il motivo. Perché ora sei arrabbiato? >>

<< Perché penso che tu mi nasconda altro >>disse Alem. Scattò in piedi, i pugni tremanti. << Se pure qualcuno ha voluto che venissi ucciso, chi altro poteva essere se non un altro Guaritore? E per volerlo, tu dovevi aver fatto qualcosa che non dovevi! >>

<< Giuro che non ho fatto del male a nessuno >>Joyar afferrò il polso di Alem e lo costrinse a risedersi.

Il ragazzo continuava a fissarlo con sospetto, ma sentiva che una parte di sé credeva a Joyar. Liberò il polso dalla presa dell'altro e si allontanò un po'.

<< Come hai potuto farti impossessare così facilmente? >>chiese dopo qualche minuto.

Joyar evitò di guardarlo.

<< Non lo so, è molto imbarazzante, vero? Credi di essere forte e invece... >>

<< E ora, perché sei tornato? >>

<< Volevo vendicarmi. Il mio scopo era quello di colpire gli allievi di Fuzuku, e ho cominciato da Gary. Se poi avessi colpito il pupillo di qualcun altro, poco importava. Ho ucciso tutti quegli uomini solo per attirare la vostra attenzione >>

<< L'hai fatto anche se non sapevi il motivo per cui ti hanno ucciso? >>

<< Cosa importava? >>esclamò Joyar. << L'amico che consideravo come un fratello mi ha tolto la vita senza darmi una spiegazione! >>

Alem lo fissò nelle iridi grigie, sentendo la rabbia aumentare sempre più.

<< Cosa farai quando ti sarai vendicato? >>sibilò con furia. << La tua anima sarà finalmente in pace col mondo? >>

<< La mia anima non troverà mai la pace >>replicò Joyar con una tristezza così profonda che spiazzò Alem.<< Sono decenni che vago senza fermarmi. Non riesco a trovare un posto in cui mi trovo bene. Fuzuku e Cedric, oltre a togliermi la vita, hanno negato il riposo alla mia anima! Ormai neanche so più che cosa sono, se corpo, spirito o l'essenza della mia magia che è rimasta sulla Terra! >>Prese la mano di Alem e la strinse con forza. << Posso toccare le cose e posso passarci attraverso. Tranquillo >>aggiunse quando Alem sussultò dopo che la sua mano era diventata incorporea e aveva attraversato quella del ragazzo.

<< Lascia che ti guariamo, allora >>disse Alem.

Joyar lo squadrò per qualche secondo senza dire niente, riflettendo. Per un attimo, Alem ebbe il folle pensiero che potesse accettare, ma ogni speranza svanì quando Joyar scosse la testa.

<< Non posso, Alem >>

<< Dì pure che non vuoi >>Alem ritirò la mano. << Ora puoi dirmi perché ti stai confidando con me invece di approfittarne e uccidermi? >>

Joyar sorrise di nuovo e gli si avvicinò con una tale rapidità da non lasciargli il tempo di alzarsi.

<< E chi ti dice che non voglia farlo? >>

 

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Capitolo 11
*** Io voglio soltanto stare bene ***


Incolla qui il testo.

 

 

Quel bambino era così felice, con quel sorriso sincero e puro che faceva tenerezza. Stava ridendo come un matto mentre veniva portato sulle spalle da un bell'uomo di circa quarant'anni; alle loro spalle, un giovane biondo li osservava con espressione indecisa, come se non fosse sicuro di doversi divertire o piuttosto preoccupare che il bambino rimanesse in equilibrio sulle spalle dell'altro.

Shizuku si lasciò sfuggire una mezza risata mentre si rigirava fra le mani quella vecchia foto, un po' ingiallita. Quanti anni prima era stata scattata? Alem era così piccolo... forse l'avevano fatta quando ancora non avevano iniziato ad allenarlo...

Shizuku posò di nuovo lo sguardo sul se stesso della foto: ricordava quanto erano stati felici, a quel tempo. Sorrise nel vedere Cedric sullo sfondo. Ora che ci pensava, loro tre avevano formato una famiglia, anche se piuttosto particolare. Il Guaritore avvertì gli angoli degli occhi pizzicargli; posò la foto e fece il giro della stanza, gettando un'occhiata al letto sfatto di Alem.

Alla fine, ti ho costretto ad andare da lui...

La porta si spalancò, costringendo Shizuku a balzare indietro per non ritrovarsela sbattuta sul volto, e Gary entrò come una furia nella camera. Guardò con sgomento il letto di Alem e balbettò: << Il portone non era chiuso a chiave, ma io ricordo di averlo sigillato per bene. Dov'è andato Alem? >>

<< È uscito prima che mi svegliassi >>rispose Shizuku con sorprendente calma. << Ho l'impressione che sia andato da Joyar >>

L'espressione che Gary gli rivolse era di puro terrore.

<< Scherzi?! >>ansimò. << È andato da quel mostro da solo? Vuole farsi uccidere? >>Si passò con uno scatto isterico la mano tra i capelli e fece per uscire dalla camera. << Vado a svegliare Maria, dobbiamo recuperarlo! >>

<< No >>

Il ragazzo si bloccò, ora esterrefatto.

<< No? >>ripeté. Sbatté le palpebre un paio di volte, stordito, e aggiunse: << Ti rendi conto della situazione in cui ci troviamo? Alem è uscito chissà quante ore fa e non sappiamo nemmeno se è ancora vivo! Come fai ad essere così tranquillo? >>

Shizuku ricadde con un sospiro sul proprio letto.

<< So che in questo momento Joyar non vuole fargli del male >>rispose senza guardarlo. << Dobbiamo aspettare che torni da solo >>

<< E se Joyar l'ha stregato ancora e l'ha convinto ad andare da lui? >>

<< Ce ne saremmo accorti >>tagliò corto Shizuku. Prese la foto e la ripose fra le pagine del libro che aveva sul comodino. << Va' a svegliare Maria: devo raccontarvi una cosa >>

 

Alem era rimasto senza fiato. Era paralizzato; la vicinanza di Joyar gli impediva di muovere qualsiasi muscolo. L'uomo continuava a scrutarlo con un sorriso misterioso, come se volesse leggergli tutti i ricordi solo percorrendo il suo volto con lo sguardo.

<< Che cosa mi hai fatto? >>mormorò Alem, piegato all'indietro per sfuggire al contatto dell'altro.

<< È un trucchetto che ho imparato da giovane >>ridacchiò Joyar.<< Non hai nulla da temere: ti impedisce solo di fuggire via >>

<< Smettila di giocare! >>sbottò Alem, sentendo la spavalderia tornargli. << E dimmi che diavolo vuoi da me! Mi hai trascinato qui solo per raccontarmi la tua storia? >>

<< Sai, quando ho visto l'impegno che ci mettevi quando abbiamo combattuto la prima volta mi sono detto: questo è un altro ragazzo che va incontro a una grande delusione >>rispose Joyar senza smettere di studiarlo. << Vedendo i tuoi ricordi, poi, ho capito che avevi sofferto abbastanza per potermi capire >>

<< Le nostre sono situazioni diverse >>lo interruppe Alem, la schiena dolorante per il fatto che ormai stava semi-sdraiato sullo scalino. << Tu sei stato tradito dai tuoi amici e io... io non ho mai avuto dei compagni fino ad ora. Tu sei cresciuto circondato da persone che ti volevano bene, io ho avuto solo Shizuku e Cedric >>

<< Abbiamo avuto in comune alcuni amici. Ti ho raccontato cosa mi hanno fatto per metterti in guardia, Alem: non fidarti dei tuoi compagni, potrebbero tradirti in qualsiasi momento >>
Alem osservò il volto ora serio di Joyar.

<< Non pretenderai che io ti creda? >>sussurrò.

<< Li hai visti tu stesso >>

<< Sì, ma non posso giudicarli! >>quasi urlò il ragazzo; scattò seduto, costringendo l'altro ad allontanarsi un po'. << Io li ho conosciuti e so che non avrebbero mai ucciso un loro compagno senza un motivo. Tu dovresti saperlo meglio di me! >>

Joyar scosse la testa.

<< Avevo il diritto di sapere perché dovevano uccidermi >>disse.

<< Hai avuto un sacco di tempo per farti dare una spiegazione prima che morissero. Perché non li hai cercati? >>

<< Dopo che venni ucciso, finii in una specie di limbo >>rispose Joyar molto lentamente, come se stesse cercando le parole giuste. << Ero cosciente, ma non riuscivo a muovermi. Solo molto tempo dopo riuscii a tornare in questo mondo, ma mi ci volle un po' per capire che erano passati anni dalla mia morte. Una volta recuperate le energie decisi di vendicarmi >>

<< Quindi ti sei... risvegliato solo poco tempo fa? >>

<< Sì >>Joyar smise di studiarlo e si alzò, rivolgendo ora lo sguardo davanti a sé mentre l'aria si faceva più fresca e il cielo iniziava a schiarirsi. << Sei libero di tornare a casa >>

Alem si rialzò con circospezione. Una parte di lui voleva attaccare Joyar, voleva neutralizzarlo, eppure... la figura che si ergeva davanti a lui nel giardino abbandonato in quel momento gli trasmise un'infinita tristezza. Alem quasi ne percepiva la solitudine.

<< Ucciderai ancora? >>chiese.

<< Sei davvero così ingenuo da aspettarti che il tuo nemico ti riveli i suoi piani? >>replicò Joyar, ma la sua voce era pacata; non c'era alcuna traccia di provocazione nelle sue parole.

<< Che cosa desideri, Joyar? >>

L'uomo tornò a guardarlo, piacevolmente interessato.

<< Cosa desidero io? >>replicò con un sorriso. << Io voglio soltanto stare bene >>Aprì il palmo della mano contro Alem, e, ancor prima che il ragazzo potesse soltanto pensare a una reazione, lui e la villa scomparvero.

Alem si ritrovò nientemeno che ai piedi della scalinata che portava alla loro villetta. I lampioni ai lati della strada si stavano spegnendo proprio in quel momento, lasciandolo nel mezzo di una nebbia umida.

Ancora confuso, il giovane Guaritore salì a passi pesanti le scale, avvertendo solo allora il freddo della mattina. Arrivato davanti al portone, non si stupì di sentire già le voci degli altri in casa. Preparandosi a una bella sfuriata da parte di Shizuku, bussò e attese.

Fu proprio Shizuku ad aprirgli. Non cercò di nascondere il proprio sollievo nel ritrovarsi davanti Alem, ma il ragazzo non entrò subito, anzi lo guardò dritto negli occhi con determinazione.

<< Ora voglio la tua versione >>disse. Si aspettava un nuovo rifiuto, o addirittura che Shizuku gli sbattesse la porta in faccia. E invece, il suo Maestro si limitò a prendere un pesante cappotto dall'attaccapanni e a seguirlo fuori.

<< Ti dirò tutto quello che c'è da sapere >>disse. << Arrivati a questo punto, non so proprio cosa voglia fare Joyar >>

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Capitolo 12
*** La verità ***


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<< Sono contento di vederti ancora intero >>esordì Shizuku sedendosi su un sedile della banchina che si trovava poco lontano da casa.

<< È per questo che ora mi parli? >>chiese Alem.

<< Diciamo che ho capito che il mio comportamento nei tuoi confronti era troppo infantile >>replicò Shizuku con nonchalance. Scrutò attentamente il suo ex allievo e tornò serio. << Ho deciso di rivelarvi quello che so su Joyar, anche se avrei dovuto capire che questa è la cosa più giusta da fare fin dall'altra sera. Prima però devo sapere cosa lui ha detto a te >>

Alem si sedette accanto a Shizuku e gli svelò tutto quello che Joyar gli aveva raccontato, soffermandosi sul suo astio per Cedric e Fuzuku.

Il cielo si era già tinto di un rosa aranciato e l'aria iniziava a farsi appena più tiepida quando il ragazzo terminò il racconto.

<< So che non mi ha mentito >>concluse, << perché mi ha mostrato i suoi ricordi >>

Shizuku sembrò vagamente sconvolto da queste parole.

<< Non so cosa pensare, però >>aggiunse Alem con aria combattuta. << Deve esserci un motivo per cui l'hanno ucciso... oppure no? >>

<< C'è, ma Joyar non lo sa >>disse Shizuku mettendosi in bocca una sigaretta e frugando in tasca alla ricerca di un accendino. << Io sono venuto a sapere di questa storia solo alcuni mesi dopo la sua morte: fu Cedric a rivelarmi tutto. Mi disse che alcuni dei Guaritori più anziani avevano percepito l'aumento di una forte aura malvagia e avevano capito che quest'aura si stava accentrando in Joyar. Così, lui e Fuzuku vennero designati per eliminarla... Eccolo! >>aggiunse estraendo trionfante l'accendino.

<< E hanno dovuto uccidere Joyar per eliminare quest'aura? >>esclamò Alem mentre Shizuku prendeva la prima boccata.

<< Era impossibile non ucciderlo: la malvagità si stava concentrando nel suo cuore tanto che presto l'avrebbe posseduto senza che lui potesse essere guarito. Era potente, molto potente, quell'aura. Fuzuku mi raccontò che il giorno della sua morte Joyar aveva appena guarito una donna ma era stato impossessato subito dopo dalla forza che aveva preso lei. Un grande guaritore come lui non si sarebbe lasciato sorprendere con tanta facilità: questa era la dimostrazione che le sue difese stavano crollando >>

Shizuku tornò a guardare Alem, che, pallido, era rimasto in silenzio.

<< Non ci sarebbe voluto molto prima che diventasse una specie di demone >>concluse l'uomo.

<< Dovevano dirglielo >>disse Alem, ritrovando la voce. << Doveva sapere perché il suo migliore amico gli aveva puntato contro una pistola. E poi, una pistola! Fuzuku e Cedric non hanno neanche provato a guarirlo, gli hanno sparato senza pensarci due volte! >>aggiunse con forza.

Shizuku scosse la testa davanti allo sguardo stravolto del ragazzo.

<< Non poteva essere guarito >>rispose, la voce bassa e rauca per l'umidità. << Tra l'altro, la pistola era il mezzo più efficace per colpire l'aura malvagia: i proiettili, perforando il cuore di Joyar, l'avrebbero purificato. Erano proiettili carichi di incantesimi di guarigione >>aggiunse in risposta allo sguardo interrogativo di Alem.

<< Be', non è servito a niente! >>ribatté questo ad alta voce. << Joyar non è morto, e ora vuole vendicarsi. Fuzuku e Cedric hanno solo complicato le cose: uccidendolo, hanno rafforzato la malvagità che lo stava impossessando >>

<< Temo tu abbia ragione >>sospirò Shizuku, facendo cadere un po' di cenere sul sedile vuoto tra lui e Alem.<< Il problema è che non so come fare, adesso. Non ho idea di cosa gli passi per la testa: perché si è confidato con te? Cosa vuole ottenere? >>
<< Forse una guarigione >>

Shizuku strabuzzò gli occhi e guardò Alem come se fosse impazzito all'improvviso.

<< Non può essere guarito, cerca di capirlo! >>

<< Vuoi ucciderlo di nuovo? >>replicò Alem, arrabbiato. << Sempre che si possa uccidere, tra l'altro: ancora non abbiamo capito se è un uomo o un fantasma. Tra l'altro, se questa strategia non ha funzionato una volta, come speri possa funzionare ora? >>

<< Dovremo trovare una nuova tattica per affrontarlo, infatti >>ribatté Shizuku con infinita calma, anche se la voce gli vibrò appena. << Alem >>aggiunse quando il ragazzo si alzò, << ti ho raccontato quello che sapevo. Ora ti chiedo solo un favore: non essere impulsivo >>

 

Nei giorni che seguirono, i quattro guaritori non tornarono a discutere della storia di Joyar e continuarono a tenere d'occhio il mare, tornato calmo e dal quale non proveniva più alcuna aura. Di tanto in tanto, Alem e gli altri intervenivano in città per guarire qualcuno, ma ogni volta rimanevano delusi nello scoprire che non c'era Joyar dietro all'improvvisa follia della gente che veniva impossessata.

Anche se non tornarono sull'argomento, Alem sapeva che Shizuku stava cercando un nuovo piano, magari per anticipare lo stesso Joyar che forse stava aspettando solo un'occasione propizia per colpirli. Da parte sua, Alem aveva preso l'abitudine di passeggiare nei pressi del porto ogni volta che tramontava il sole. Non sapeva esattamente cosa aspettarsi da quelle passeggiate, forse che Joyar comparisse un'altra volta per rivelargli altro o per affrontarlo.

L'estate si avviava rapidamente alla fine, le giornate si facevano più corte e l'aria più fresca. La piccola costa sabbiosa lontana dal porto ormai non era più frequentata, ma né Alem né gli altri si aspettavano che Joyar potesse presentarsi lì.

Fu proprio in quei giorni, mentre Maria ritirava il bucato nella veranda, che Joyar li sorprese.

Alem, Shizuku e Gary accorsero all'urlo della ragazza, e si bloccarono vedendo Joyar tenerla bloccata da dietro, un braccio stretto attorno al suo collo.

<< Lasciala andare >>intimò subito Shizuku, fermo.

<< D'accordo >>Joyar spinse Maria fra le braccia di Gary, che non fece in tempo a stupirsi di quell'accondiscendenza che l'amica si accasciò con un gemito.

<< Maria! >>urlarono in coro Gary e Alem, ma la ragazza si strinse una mano al petto, contorcendosi e lamentandosi. Gary provò a farla mettere seduta, ma lei strillò più forte, e il sangue iniziò a sgorgarle dalla bocca.

<< Cosa le hai fatto? >>ruggì Gary lanciando un incantesimo a Joyar, che lo deviò con estrema facilità.

<< La sto uccidendo, che domande >>rispose questo, la cui calma contrastava con l'orrore dei guaritori.

Alem sussurrò un rapido incantesimo di guarigione, ma il sangue continuava a scendere copioso dalle labbra ora serrate di Maria. Squarci profondi si aprirono lungo le braccia e la schiena di lei. Alem imprecò e riprovò a guarirla.

<< Quanta sollecitudine, Alem >>commentò Joyar con una nota di divertimento nella voce, calciando via il cestino del bucato e avvicinandosi.

<< Rimuovi la maledizione! >>urlò disperato Alem mentre Maria cadeva su un fianco, le mani strette attorno alle braccia lucide di sangue, ormai senza avere più la forza di strillare.

Shizuku attaccò Joyar, e, come l'ultima volta che s'erano affrontati, sembrò metterlo in difficoltà. L'uomo corse giù per le scale, inseguito dal Guaritore, ridendo follemente. Gary fece per seguirli, ma Alem lo richiamò.

Insieme, provarono tutti gli incantesimi che conoscevano, ma l'unico risultato fu che riuscirono a rallentare il fluire del sangue, che ormai si stava allargando in una larga pozza bagnando i loro jeans... Maria non tremava più e aveva la testa abbandonata sul pavimento, ma respirava ancora, seppur molto debolmente.

<< Non li sento più >>sussurrò Gary, atterrito.

Alem tese l'orecchio: i rumori dello scontro fra Shizuku e Joyar, che fino a pochi minuti prima erano echeggiati fin lassù, erano scomparsi. Pregando che Shizuku fosse ancora vivo, Alem corse a prendere del disinfettante e delle garze e ne porse alcune a Gary.

<< Si è schermato un'altra volta, è per questo che non l'abbiamo sentito arrivare >>riprese questo mentre tamponava i tagli sulla schiena dell'amica, pallido quanto lei.

Alem annuì; a differenza di Gary, non riusciva a spiccicare parola. La rapidità e la facilità con cui Joyar aveva messo Maria fuori combattimento lo spaventavano più di qualunque altra cosa. Gary continuò a bofonchiare qualcos'altro, ma Alem non gli prestò ascolto: sapeva che Gary stava parlando semplicemente per scaricare la tensione.

Una volta fasciate tutte le ferite di Maria, Gary si offrì di portarla in camera, e Alem rimase solo nella veranda, immerso nella luce intensa del tramonto. Gli ci vollero alcuni secondi prima che si rendesse conto di essere sporco di sangue, ma scoprì che la cosa non gli importava. Si affacciò alla scalinata e guardò in basso, verso gli alberi che coprivano la strada, e la paura lo sopraffò.

Corse giù scivolando più volte, il cuore che gli martellava in petto, ogni muscolo che gli tremava. Arrivato in strada, si guardò attorno alla ricerca di segni di lotta, ignorando le occhiate perplesse e disgustate dei rari automobilisti.

<< Shizuku è ancora vivo >>. Un paio di braccia apparvero dal nulla e gli cinsero la vita. Alem si divincolò, avvertendo il respiro di Joyar sull'orecchio.

<< Dov'è? >>riuscì a sibilare.

Joyar mosse appena la mano e Alem, voltando la testa, sentì il sangue ghiacciarglisi nelle vene. Shizuku comparve sul ciglio della strada, a qualche metro da loro, disteso su un fianco come se stesse riposando. Un rivolo di sangue gli colava giù dalla fronte.

<< Vedi? Respira ancora >>disse Joyar, senza staccarsi da Alem.

<< Cosa gli hai fatto? >>

<< È un osso duro, non lo ricordavo così forte. Però sai come si dice: mors tua vita mea. Dovevo difendermi e restituirgli con gli interessi tutti i colpi dell'altra volta >>Joyar alzò lo sguardo verso la casa, nascosta dalle chiome dei pioppi. << La tua amichetta invece come sta? >>

Alem provò ad estrarre il pugnale che portava al fianco, sotto lo sguardo divertito di Joyar.

<< Perché ci hai attaccati? >>

<< Perché siamo nemici. Allora, come sta Maria? Sei riuscito a salvarla? >>

Alem lasciò perdere il pugnale e tornò a divincolarsi costringendo alla fine Joyar a liberarlo. L'uomo lo osservò correre da Shizuku e tamponargli l'unica ferita visibile che era riuscito a provocargli.

<< Prima mi riveli il tuo passato e poi decidi di attaccarci? >>chiese d'un tratto il ragazzo.

<< Ho riflettuto molto su come comportarmi, in questi giorni, e alla fine ho deciso di andare avanti con la mia vendetta >>spiegò Joyar. << Forse è stato un errore rivelarti come sono morto: speravo potessi essermi di qualche aiuto e invece... >>

<< Io so perché Cedric e Fuzuku ti hanno ucciso! >>lo interruppe Alem, e seppe subito di essere riuscito a cogliere per la prima volta Joyar di sorpresa.

L'uomo non riuscì a nascondere un'espressione di stupore e terrore e sembrò aver perso la voce. Fece un passo in avanti, ma un movimento alla sua destra lo costrinse a balzare indietro. Lui e Alem rimasero a guardare le fiamme danzare nel punto in cui un attimo prima stava Joyar. Un secondo dopo scomparvero, lasciando nell'asfalto fuso una stretta voragine.

Gary si avvicinò a Joyar, lo sguardo folle e il volto rigato di lacrime. Il cuore di Alem perse un colpo, avvertendo all'istante il motivo di tanta furia.

<< Maledetto... non dovevi ucciderla >>sibilò Gary, sollevando ancora la mano. Joyar, ancora sconvolto dalle parole di Alem, eresse appena in tempo una barriera per proteggersi dagli attacchi ripetuti del giovane.

Alem scattò in avanti e strattonò via Gary, ma questo colpì anche lui prima di riprendere a lanciare incantesimi contro Joyar, urlando frasi sconnesse, furioso come mai Alem l'aveva visto. Cercando di non lasciarsi sopraffare anche lui da quello che era successo a Maria, il giovane provò a bloccarlo ancora, ottenendo sempre lo stesso risultato.

Alla fine fu Joyar a porre fine agli attacchi di Gary. Non mosse un dito, ma l'aria attorno a loro vibrò e Gary e Alem vennero scagliati lontano da lui.

Alem corse a fatica davanti a Gary per evitare che potesse scagliarsi di nuovo su Joyar. Sentì il suo respiro affannato interrotto dai singhiozzi, ma Gary non accennò nemmeno a rialzarsi. Alem lanciò un'occhiata a Shizuku, sbalzato un paio di metri più in là, e represse l'istinto di correre da lui: si costrinse a tornare a guardare Joyar, che si stava avvicinando.

Quando fu così vicino da poter sovrastare Alem in tutta la sua altezza, la strada divenne un lungo viale immerso in una luce blu notte e spazzato dal vento. La scalinata e gli alberi erano scomparsi; l'aria era solcata da riflessi di un blu più luminoso.

Alem sostenne lo sguardo risoluto di Joyar, che sembrava risplendere di luce propria, i capelli ondeggianti come se fossero immersi nell'acqua.

<< Dimmi ciò che sai, Alem >>disse semplicemente.

La fermezza del ragazzo vacillò. Come avrebbe potuto rivelare a Joyar la verità? Cosa voleva ottenere dicendogli tutto? Forse lo avrebbe soltanto fatto infuriare di più...

Joyar aspettava con malcelata calma; Alem notò che il suo respiro si era fatto più veloce e che aveva le pupille dilatate dall'agitazione.

<< Dove... dove ci hai portati? >>chiese.

<< In un luogo dove la gente non potrà vederci né disturbarci >>tagliò corto Joyar.

Alem non poté chiedergliene il motivo che si sentì tirare per la maglietta, e voltando la testa vide con la coda dell'occhio Gary, gli occhi fissi a terra, che provava a farlo indietreggiare.

<< Non vorrai dirglielo? >>sussurrò.

<< Ho il diritto di saperlo, non trovi, Gary? >>Joyar anticipò Alem nel rispondergli e, come per assicurarsi che il ragazzo non si opponesse, allungò un braccio nella sua direzione.

Con uno scatto, Alem gli afferrò la mano e lo costrinse ad abbassarlo.

<< Ti dirò tutto >>sibilò conficcandogli le unghie nella carne, << ma non toccarli più >>

Joyar non batté ciglio e anzi osservò con vago interesse i segni che Alem gli aveva lasciato nel palmo.

<< Sono tutto orecchi >>

Alem prese un respiro profondo e, ignorando i continui dinieghi di Gary, raccontò quello che aveva saputo da Shizuku. Evitò di guardare Joyar e anche quando alla fine tacque, rimase con lo sguardo abbassato, la mano tremante di Gary ancora stretta sulla sua maglietta. Aveva sentito Joyar trattenere il respiro più di una volta, ma non aveva la minima idea di cosa stesse provando ora.

Dopo molti minuti, Gary decise di andare da Shizuku. Alem lo vide guarire il suo Maestro con un gesto meccanico, e sentì il cuore stringersi in una morsa dolorosa al suo sguardo privo di espressione. Finalmente realizzò cosa era accaduto a Maria, e il terrore si impadronì di lui. Mosse un passo in avanti, ma Joyar lo bloccò.

<< Hai lanciato una maledizione anche su Shizuku? >>esclamò Alem, disperato, tornando a guardarlo.

Joyar scosse la testa; sembrava lo stesso di sempre, eppure c'era una luce nei suoi occhi che sconvolse Alem.

<< Non ti eri accorto che qualcosa si stava impossessando di te? >>esitò questo, dato che l'altro non accennava a voler parlare.

<< Mi capitava di sentirmi... strano >>rispose Joyar con infinita lentezza, ricordando.<< A volte, quando mi arrabbiavo, sentivo un'ira violenta montarmi nell'animo. Però pensavo fosse dovuta allo stress... >>

<< Di' la verità, avevi già ucciso qualche innocente prima che venissi impossessato? >>

<< Sei libero di non credermi, ma la donna che guarii è stata la mia prima vittima innocente >>

<< Ha ragione >>intervenne Gary, ancora inginocchiato accanto a Shizuku.

<< Ma sullo Zero Whole parlavano di “ignobili azioni”... >>
<< Volevano screditarlo: il fatto che fosse posseduto era inaccettabile >>Gary lanciò un rapido sguardo a Joyar, che però continuava a tenere gli occhi fissi su Alem.<< O almeno così la pensa Shizuku. In vita, Joyar ha ucciso solo una volta >>

Alem guardò Joyar con una vaga traccia di spavento. L'uomo sospirò e gli rivolse un sorriso triste.

<< Ci rivedremo presto >>

<< Aspetta! >>urlò Alem prendendogli il braccio, ma quello scomparve insieme al resto del corpo di Joyar e il viale si ritrasformò nella strada illuminata dai lampioni.

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