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"...e così mi ha invitata ad uscire,ma io... Bellatrix,mi stai ascoltando?"
Quando sua sorella non rispose, Narcissa Black increspò infastidita le labbra
e scosse stizzita la testa bionda.
"Bella?!", ripeté alzando la voce.
Finalmente l'interpellata rispose: "Si, certo...hai fatto bene...ora
scusami,devo proprio andare."
Bellatrix si alzò ed uscì dal dormitorio di serpeverde, lasciando una
Narcissa piuttosto contrariata.
Arrivò poco dopo nel parco di Hogwarts e si lasciò scivolare a terra nei
pressi del lago.
Aveva bisogno di stare sola.
Quella notte non aveva dormito abbastanza (il libro si era rivelato piuttosto
interessante)e inoltre continuava ad essere distratta dal pensiero di suo
cugino, Sirius.
L'estate precedente era scappato di casa, provocando una confusione
paragonabile solo a quella che era seguita al matrimonio segreto di sua sorella
Andromeda.
Sposare un babbano...soltanto lei poteva fare una cosa del genere...
Inoltre la primogenita* dei Black aveva lasciato la famiglia in condizioni
economiche preoccupanti.
Solo il matrimonio(combinato)di Andromeda con uno dei facoltosi francesi
Lestrange avrebbe potuto rimediare, ma dopo il suo gesto sconsiderato, il
rapporto tra le due famiglie si era alquanto incrinato.
Bellatrix si costrinse a rialzarsi.
Si stava facendo buio e agli studenti del quinto anno non era permesso
restare fuori dalla scuola di notte.
Non che a lei importasse delle regole,ma era meglio non incorrere in
punizioni inutili.
I suoi genitori erano già rimasti piuttosto delusi quando avevano scoperto
che lei non era diventata prefetto e ,in condizioni normali, le avrebbero
rinfacciato che invece Andromeda lo era stata.
Beh,almeno la piccola Narcissa darà loro questa soddisfazione l'anno
prossimo.
Narcissa seguiva fin troppo le regole per essere una serpeverde.
Era sempre perfetta in tutto,a partire dall'aspetto.
Non l'ho mai vista con un capello fuori posto...
Bellatrix, presa dai suoi pensieri, non si era accorta di aver imboccato la
direzione sbagliata, ma le fu inevitabilmente chiaro quando si ritrovò faccia a
faccia con alcune orrende statue di troll ballerini**.
Girò sui tacchi e stava già per tornare indietro, quando sentì delle voci
provenire da una stanza lì accanto.
Strano.
Non l'aveva mai notata prima.
Eppure Bellatrix girava spesso per i corridoi deserti.
Si avvicinò alla porta di legno per sbirciare all'interno e si accorse subito
che era solo accostata.
La prima cosa che vide fu un denso fumo verdastro che emanava da un grosso
calderone al centro della stanza.
Si sforzò di non tossire e vide le ombre di quattro studenti che armeggiavano
là intorno.
"Ora?", chiese l'ombra più tarchiata, con voce stridula e nervosa.
Minus.
Era perfetto.
Avrebbe potuto denunciare quei quattro malandrini al preside per
preparazione illegale di pozioni e toglierseli di torno una volta per tutte.
Fece un passo indietro con l'intenzione di andare dritta da Silente, ma
cambiò subito idea.
Non sarebbe stata una grande soddisfazione.
In fondo quei quattro erano già in punizione un giorno si e l'altro...anche.
Spalancò con decisione la porta e ascoltò sorridendo il rumore di un paio di
mestoli che cadevano a terra.
"Bene, bene, bene...quattro grifondoro che si divertono a giocare agli
alchimisti in piena notte."
"Ah...sei tu.",appurò Sirius, emergendo dalla coltre di fumo.
Somigliava tantissimo alla cugina: gli stessi capelli corvini, gli stessi
occhi tenebrosi, e soprattutto lo stesso fascino naturale...
"A cosa dobbiamo la tua piacevole visita?",chiese,sarcastico.
"Passavo di qui e ho pensato:perchè non scoprire cosa combinano di bello il
mio caro cugino e suoi degni amici?", rispose lei, altrettanto mordace.
"Falla finita, Black!",intervenne James Potter, "Dicci cosa vuoi o togli il
disturbo."
Bellatrix lo squadrò con disgusto e poi si rivolse a Sirius, ignorandolo
completamente: "Allora, cugino, che pozione è?"
"Non sono affari che ti riguardano",le disse lui in risposta.
Quella ragazza lo innervosiva, gli ricordava la famiglia dalla quale aveva
tentato in tutti i modi di fuggire.
Eppure non poteva fare a meno di essere attratto da lei...
"Risposta troppo prevedibile, Sirius. Da te mi aspettavo qualcosa di
meglio.", continuò Bellatrix, "Ma se volete che me ne vada...bene. Sono sicura
che il preside non aspetta altro che un motivo in più per espellervi tutti...e
poi mi meraviglio di te, Lupin. Un prefetto non dovrebbe punire queste
cose, invece di parteciparvi?"
"Si può sapere cosa ----- vuoi?Denunciaci e basta, senza tante storie!",
esclamò James, ora davvero infuriato.
Quella serpeverde gli stava rovinando la serata e inoltre ormai la pozione
era rovinata.
L'ultimo ingrediente andava aggiunto entro cinque minuti dall'ebollizione.
Avrebbe perso la scommessa e fatto una figura da idiota davanti a tutti.
"Lascia stare, James.", gli disse Sirius per cercare di calmarlo, "I
serpeverde si divertono così. Basta ignorarli."
Bellatrix gli lanciò uno sguardo che non prometteva niente di buono, e uscì
urtandolo accidentalmente.
*non so se sia davvero la sorella maggiore, ma facciamo finta...
**è la stanza delle necessità
Grazie a tutti coloro che leggono questa storia e soprattutto a quelli che
commentano.( non siate timidi, se non vi piace fatemelo sapere...)
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