GrimmUlqui capitolo 2
Note:
Abbiamo messo l'avvertimento OOC. Perché noi, né
come
autrici né come lettrici, siamo mai state "puriste",
soprattutto
nelle AU dove, finché la storia era interessante e piacevole
da
leggere, abbiamo sempre considerato accettabile e spesso inevitabile
l'OOC giustificato dall'ambientazione. Però
capiamo che
può esserci qualcuno che non la vede come noi, ed ecco
l'avvertimento.
Prendete questa fanfiction per quello che è, sperando che
possa
piacere almeno un po'.^^ E' la nostra prima collaborazione, e abbiamo
appositamente scelto questa trama e adattato in questo modo i
personaggi. E' stata una scelta ragionata, per non complicare le cose a
nessuna di noi due, visto che in linea di massima scriviamo su generi
diversi, e rimarrà così dal primo all'ultimo
capitolo.
Terminata questa, se ne avremo voglia e tempo, magari scriveremo
qualcosa di più impegnato. Nel frattempo le fanfiction
serie,
ragionate e impegnate, preferiamo scriverle non in collaborazione, ma
negli account personali.
Qui Byakuya e Rukia sono fratelli, non cognati.
Renji è fuori carattere. Ci dava l'impressione di qualcuno
che,
in contesto AU, potesse avere un atteggiamento simile, e lo abbiamo
reso così. Prendetelo per quello che è,
sappiamo che
non è IC XD Siamo anche consapevoli di non saper trattare
Ichigo,
ma ci abbiamo provato.
Era passata poco più di una settimana.
Ulquiorra aveva
continuato la sua vita universitaria senza ulteriori intoppi. Le
lezioni teoriche, i laboratori, le ore di disegno. Si stava trovando
discretamente bene, e anche se non era certamente tutto divertimento e
la stanchezza veniva accumulata giorno dopo giorno, le lezioni erano
abbastanza stimolanti da fargli venire voglia di svegliarsi ogni
mattina.
Ad interrompere quella quiete era stato l'invito ad
un festa. Il
doppio invito ad una festa, per essere precisi, inviato da Rukia e
Byakuya su Facebook. Qualcosa di tranquillo, avevano detto, organizzato
a casa loro. Un po' di amici di Byakuya, un po' di amici di Rukia,
approfittando dell'assenza dei genitori partiti per un viaggio di
lavoro.
I Kuchiki erano una famiglia benestante, proprietari
di una
casa notevole, una villa con piscina, appena fuori città. I
coniugi Kuchiki erano entrambi avvocati, Rukia aveva raccontato ad
Ulquiorra che si erano conosciuti in tribunale, durante una causa in
cui difendevano clienti opposti. I figli erano cresciuti in un clima
tranquillo, e come molti facevano, avevano approfittato dell'occasione
– un corso di aggiornamento – per riunire vecchi e
nuovi
amici.
Ulquiorra aveva accettato, pensando che fosse una buona
occasione,
se non per sfogarsi un po', almeno per rivedere i suoi amici
più
cari.
Rukia era stata una sua compagna di classe delle superiori, si
era
sempre trovato bene con lei. Non la sentiva praticamente dal diploma,
avendo la ragazza trascorso l'intera estate nella preparazione degli
esami di ingresso della facoltà di medicina. Aveva studiato
sodo
ed era riuscita ad accedere all'università. In
più da
qualche mese usciva con un ragazzo, e questo aveva ridotto a zero le
loro uscite insieme. Byakuya, seguendo invece le orme dei genitori,
studiava giurisprudenza ormai da anni.
In breve, non vedeva entrambi da mesi. Non avendo interesse
nell'uscire con Stark e con gli altri idioti dei suoi ex compagni di
classe, era da un po' che non faceva altro che studiare.
Aveva indossato i suoi jeans preferiti, una t-shirt carina e
una
felpa leggera. Nonostante l'autunno fosse da poco iniziato e le
giornate fossero ancora calde, la sera tendeva ad essere fresco.
Recuperò la tracolla con portafoglio, chiavi di casa e
cellulare, e uscì.
A casa Kuchiki aveva passato tanti bei pomeriggi, anche
perché, grazie alle ripetizioni di Byakuya, era riuscito ad
ottenere un voto decente in matematica. Casa Kuchiki era una villetta a
due piani, di costruzione recente, nulla di straordinario nella forma,
ma era situata in una zona tranquilla, fuori città.
Ulquiorra
dovette partire un bel po' di tempo prima dell'inizio della festa, data
la distanza dalla sua casa.
Camminando, notò che la sera tirava una brezza
leggera,
probabilmente la festa si sarebbe tenuta in casa: la stagione era
troppo avanti per usare la piscina. Per fortuna aveva avuto il buon
senso di portare una felpa.
Casa Kuchiki, quanti ricordi.
Se la ricordava esattamente come era adesso: la piscina, il
giardino
ben tenuto (i coniugi Kuchiki erano amanti del verde), tipica casa di
una famiglia benestante.
Se la festa si fosse protratta fino a notte inoltrata,
Ulquiorra
sarebbe rimasto a dormire nella stanza degli ospiti, come ai vecchi
tempi.
“Ciao, Ulquiorra! Come va? Sono secoli che non ci
vediamo!” Una voce squillante e allegra interruppe i suoi
pensieri. Non poteva che appartenere ad una persona. Orihime Inoue.
Orihime era stata la migliore amica di Rukia fino alla terza superiore,
quando, a causa del trasferimento del padre, la ragazza aveva cambiato
città e scuola.
Ulquiorra spense l'Ipod, era da una vita che non la vedeva.
Notò che assieme a lei vi era una ragazza dai capelli scuri
che
non aveva mai visto. “Ciao Orihime, tutto okay. Sono secoli
che
non ci vediamo.”
“Eh già, proprio vero! Anche qui va tutto
bene! Sono
riuscita a diplomarmi, adesso frequento l'università! Ah,
già. Che scema! Non ti ho presentato la mia amica: lei
è
Tatsuki Arisawa.” e indicò la brunetta che
camminava in
silenzio di fianco all'amica.
“Ciao, tu devi essere il famoso Ulquiorra, Orihime
mi ha
parlato molto di te e di Rukia. Non vedevo l'ora di
conoscerti!”
“Già, sono io...” cazzo, la
tizia assomigliava
proprio a Rukia, pensò. Se non nell'aspetto, quanto nel
carattere.
“Ragazzi, sbrighiamoci che altrimenti arriviamo in
ritardo! Dobbiamo aiutare Rukia nei preparativi!”
“Ma se la festa inizia alle 8! sono solo le 7!
Orihime,
calmati, è fra un'ora!” sempre la solita Hime, se
non
aiutava il mondo non era felice.
Rukia li accolse con una cassa di birra tra le braccia,
barcollò leggermente sotto quel peso, e si
affrettò ad
appoggiare le bevande sul tavolo. I preparativi erano ad un ottimo
punto tra tartine, snack vari, e soprattutto tante bibite,
quasi
tutte alcoliche. Rukia e Orihime parlavano tra di loro, raccontandosi a
vicenda le novità, l'andamento delle cose,
l'università e
tutto ciò che veniva loro in mente. Rukia affermò
di
voler presentare loro il suo nuovo ragazzo, conosciuto durante le
lezioni preparatorie per l'esame di ingresso all'università.
Ci
stava assieme da tre mesi, e lui era il tipo -come Rukia lo descrisse-
a cui piaceva comportarsi da idiota ma che in fondo non lo era. Ci si
trovava discretamente bene, spiegò. Ulquiorra ebbe modo di
scoprire che Orihime si era trasferita per l'università, che
Tatsuki era la sua coinquilina. Le due ragazze avevano impiegato ore di
macchina ad arrivare. Come aveva sospettato (l'idea di Orihime con la
patente non lo ispirava granché) era stata Tatsuki a guidare.
Byakuya aveva aiutato anche lui, e Ulquiorra aveva scoperto
che gli
mancavano solo tre esami alla laurea. Era proprio passato un sacco di
tempo dall'ultimo volta che Ulquiorra aveva visto gli altri. Certo,
Orihime laureanda era un'idea un po' inquietante (non quanto vederla
alla guida di una macchina), però le augurava ogni
bene.
Ulquiorra era curioso di scoprire il misterioso fidanzato di
Rukia.
Nel giro di un'oretta il salotto si era riempito di gente. Tanti volti
conosciuti di ex compagni di classe, ex amici, persone che avevano
frequentato la scuola un anno e si erano persi per strada.
I preparativi erano ormai conclusi; Ulquiorra riconobbe fra la
massa
un suo vecchio amico di classe e iniziarono a parlare del
più e
del meno, dei vecchi tempi, delle tette di Orihime (Ulquiorra fece
finta di non sentire) e di cavolate in generale. Tutto filava liscio e
tranquillo, si stava divertendo molto, quando ebbe l'impressione di
vedere una chioma azzurra spuntare all'improvviso.
Probabilmente doveva aver esagerato con l'alcool.
Sì, doveva aver bevuto troppo. Troppa Coca-cola,
visto che
l'alcol non lo toccava -non aveva un bell'effetto su di lui-, ed era
risaputo che la Coca-cola provocava visioni... questo era quello che gli
sarebbe piaciuto pensare.
Capelli blu, solita faccia da schiaffi, risata sguaiata che si sentiva
fin lì. Che diavolo ci faceva Grimmjow in quel posto? Chiuse
gli
occhi e poi li riaprì, sperando che sparisse. Nulla da fare.
Rukia lo raggiunse, afferrandolo per un braccio.
“Finalmente
ti ho trovato! Volevo presentarti il mio ragazzo.” La ragazza
sorrideva, e indicava in direzione di Grimmjow. Di Grimmjow.
Prima di ricordare che lei aveva affermato che il suo ragazzo
frequentava medicina, prima di ricordare qualsiasi cosa o di mettere in
moto il cervello in un qualunque modo, sbarrò gli occhi,
sbottando “Lui?!” con un tono che rasentava lo
shock.
“Ma no, non lui! Quello con i capelli arancioni!”
la
ragazza scrollò le spalle. “Quello è
Grimmjow, il
suo migliore amico. A proposito, frequenta la tua stessa
università, te lo presento!” e senza aspettare la
risposta
di Ulquiorra fece per trascinarlo verso il gruppo seduto su un divano
poco distante.
Ulqiorra voleva morire. Una morte veloce, indolore. Rukia non
poteva
sapere che aveva già avuto il piacere di incontrare
Grimmjow.
“Rukia, lo conosco già,” le rispose con
tono
affranto.
“Ti ha dato qualche problema?” Rukia
sospirò.
“E' un idiota, ma non è una cattiva persona, se si
impara
a sopportarlo il necessario,” scrollò le spalle,
ad
indicare che lei ci era riuscita, dopo una certa titubanza -e voglia di
uccidere- iniziale. Ulquiorra realizzò che la ragazza doveva
essere brilla, era un po' più allegra del solito. Nonostante
questo aveva capito al volo la situazione, sperò che
servisse ad
evitare di essere trascinato tra di loro. Vana speranza.
“Dai, ti presento Ichigo,” insistette nel
trascinarlo tra Grimmcoso e amici.
Ulquiorra sapeva bene che se Rukia insisteva era il caso di
darle
retta, soprattutto se si parlava di qualcosa per lei importante. Era da
tanto tempo che non la vedeva, non voleva creare problemi per colpa di
un cretino incontrato una sola volta a lezione. La seguì
titubante, in fondo si stava divertendo, sperò che un
incontro
con Grimmjow non avrebbe cambiato le cose.
Non aveva scelta. Con la speranza che tale Ichigo fosse meglio
del
suo migliore amico, e che il coso blu avesse perso interesse in lui
dopo il primo incontro, la seguì. Un'altra vana speranza.
Appena Grimmjow vide lui e Rukia avvicinarsi gli
andò
incontro, alzandosi barcollante dal divano. “Ulqui! Cosa ci
fai
qua?” biascicò con tono allegro e nient'affatto
sobrio,
cingendogli le spalle e praticamente trascinandolo a sedere. Non ebbe
nemmeno il tempo di reagire, che si ritrovò seduto tra di
lui e
un tipo con i capelli rossi, probabile amico di Ichigo e Grimmjow.
“Potresti anche rispondere... Comunque tieni,
bevi!”
Grimmjow tentò di passargli una birra, che Ulquiorra
evitò. “Renji, molla quella cazzo di psp! E' lui,
è
Ulquiorra, il tizio strano di cui ti ho parlato!”
Ulquiorra non aveva mai provato impulsi violenti verso
nessuno, ma quel Grimmjow stava decisamente riuscendo a fargli provare nuove emozioni.
Non solo voleva togliersi immediatamente da quel divano, ma, in quel
momento, aveva il serio desiderio di ammazzare Grimmjow, o almeno di
riempirlo di pugni fino a lasciarlo steso a terra. Ulquiorra non aveva
mai picchiato nessuno, e nonostante stesse odiando con tutto se stesso
quel tizio, il problema era che aveva tipo il doppio di spalle di lui,
per non parlare della muscolatura. In ogni caso, la sensazione rimase.
Non reagì. Rimase semplicemente immobile tra quei
due, teso.
Purtroppo era sempre stato bravo a contenere la rabbia, non era mai
esploso, era sempre stato un tipo pacato, che pensava prima di agire.
Odiò quel lato di sé, lo odiò sul
serio.
“Grimmjow, lascialo stare. Quando la finirai di
rompere il
cazzo alla gente?” Nemmeno la voce di Rukia, e un paio delle
sue
occhiate assassine, ebbero effetto. Grimmjow ignorò il
tutto.
Ulquiorra era abbastanza certo che un tizio con un carattere simile
dovesse sapere bene cosa significava ritrovarsi contro una Rukia
seriamente arrabbiata, ma forse era troppo ubriaco per ricordarsene, e
anche lei aveva bevuto troppo per preoccuparsi di essere incisiva
com'era di solito.
E poi, cos'avevano tanto da dare a lui del tipo strano? Era
quello
più normale, lì in mezzo! Su Grimmjow aveva
già
sprecato più pensieri e parole del necessario, ma non era
solo
lui. Quel Renji aveva i capelli tinti di un rosso acceso, sgargiante, e
aveva una serie di tatuaggi sulle
tempie. Non aveva mai visto qualcosa del genere, e meno
male che doveva essere lui quello strano!
“Cazzo, Grimm! Devo finire Tekken, e tu rompi il
cazzo
così?” Renji rispose infastidito in direzione di
Grimmjow,
per poi lanciare una veloce occhiata ad Ulquiorra. “Sono
Renji
Abarar, piacere.” Mise in pausa giusto il tempo di
stringergli la
mano.
“Ma devi essere sempre così cretino?
L'hai già finito almeno quindici volte quel gioco del
cazzo!”
“Non con Jin Kazama.”
“Renji, non riesci a comportarti come una persona
normale per
una buona volta?” La voce di Rukia ebbe il potere fargli
alzare
gli occhi dallo schermo.
“Ma... devo finire Tekken sei...”
borbottò
scocciato, mettendo in Stand by la psp, aspettando il momento propizio
per riprendere a giocare. Tutti sapevano che quando voleva Rukia poteva
fare davvero paura, Ichigo in primis, e per quello tendevano a
moderarsi davanti a lei.
“Allora, Ulqui, bevi?” Grimmjow, senza
allontanare il
braccio dalla spalla di Ulqiorra -che avrebbe voluto tagliarglielo,
quel braccio- fece un secondo tentativo di ripassargli la sua birra, da
cui aveva bevuto un attimo prima. “E comunque, ancora con
quel
cazzo di Tekken? Mai non sei stufo? Grimmjow si voltò verso
Renji, contrariato. “Ma se lo sanno tutti che Soulcalibur
è meglio!”
Ulquiorra si chiese perché, perché
doveva essere tra
quei due, che a momenti litigavano per decidere quale videogioco era
meglio dell'altro, con tanto di sguardi in cagnesco? Non
accettò
la birra, ovviamente, un po' perché aveva deciso di non bere
da
prima di entrare in quella casa, un po' perché, maledizione,
quella cosa aveva toccato la bocca di Grimmjow, e nonostante non avesse
mai avuto problemi simili con i suoi amici, quello era un caso ben diverso.
In compenso, da quanto stava vedendo, Grimmjow aveva già
bevuto
abbastanza per entrambi, e continuava a tracannare birre e qualsiasi
alcolico gli passasse sotto mano, o venisse appoggiato sul tavolino che
stava di fronte al divano dov'erano seduti.
Rukia nel frattempo si era avvicinata ad Ichigo, sedendosi
senza
troppe cerimonie sulle sue gambe. Dalla risata che lei si
lasciò
sfuggire, chissà per quale motivo, Ulquiorra capì
che
probabilmente era l'unico a non aver ancora bevuto. “Sono
astemio,” tagliò corto, sperando che bastasse.
Gimmjow non
parve ascoltarlo, troppo concentrato nella discussione che stava avendo
con Renji.
“Soulcalibur? Ma non farmi ridere. In Tekken ci sono
Jin e
Hwoarang, e tanti personaggi fighi, per non parlare delle mosse! In
Soulcalibur, invece? Ti piace solo per le tette e il culo di
Ivy!”
“E ti pare poco?” Ribatté convinto
Grimmjow.
“Un gioco andrebbe giocato anche solo per un paio di tette
come
quelle!” affermò.
Ulquiorra si sentiva sempre più scomodo in quella
posizione.
Aveva seriamente paura che quei due si mettessero a litigare. Per
allora lui non voleva essere lì in mezzo.
“Ehi, Ulqui, secondo te qual'è il
più figo tra i due?”
Ulquiorra stava odiando
quel nomignolo. All'inizio gli aveva soltanto dato fastidio, ora lo
detestava con tutto se stesso. In più, a lui non piacevano
nessuno dei due videogiochi. Aveva sempre trovati i piacchiaduro troppo
stupidi e meccanici, se proprio doveva perdere tempo alla Playstation
preferiva farlo con qualcosa come Final Fantasy. In ogni caso non gli
sembrava una buona idea dirlo. Renji lo salvò dal dover
rispondere con l'ennesima replica sulle tette di Ivy.
“Quindi, tu scegli un gioco in base ad un paio di
tette?” Renji sogghignò. “Non
c'è da stupirsi
se non ne capisci nulla di videogiochi, se tutto quello che ti
interessa è quanto sono svestiti i personaggi
femminili,”
esclamò, fermamente convinto . “E no, non
è
solo per la presenza di Nina e Anna,” si affrettò
ad
aggiungere, notando sguardi scettici arrivare sia da Rukia sia da
Ichigo.
“E il bello è che usi gli stessi metri di
giudizio
anche per le ragazze!" Rise Renji, ormai convinto di avere la vittoria
in pugno. Di poter quindi confermare la superiorità di
Tekken. Era una cosa
importante avere degli scopi nella vita.
Grimmjow mise il broncio, e Ulquiorra si chiese
perché stava succedendo proprio a lui. Perché.
Non solo il discorso Tekken VS Soulcalibur, due giochi che a lui
sembravano assolutamente identici, se non per i personaggi, e che se
non sbagliava erano anche degli stessi produttori. Ora doveva pure
sentire delle ex di Grimmjow? Ma cos'aveva fatto di male? Non gliene
fregava assolutamente nulla, né di Tekken, né di
Soulcalibur, né tanto meno di quante tette avevano le ex di
Grimmjow.
Erano tutti allegramente brilli, per non dire ubriachi. Una
situazione in cui non avrebbe mai voluto ritrovarsi. Ulquiorra sperava
nell'aiuto di Rukia, ma la ragazza, ancora seduta sulle gambe del
fidanzato, aveva finito per addormentarsi. Gli stava pure sbavando
sulla maglietta.
“Dai ragazzi, fatela finita con queste cazzate.
Grimmjow, lo
sappiamo tutti quanto adori essere al centro dell'attenzione, quanto
sia la tua ragione di vita. Ti piacciono le tettone, che siano vere o
finte. Tutte le tue fidanzate sono durate sì e no una
settimana,
tutte con le tette enormi. Quando mi sono messo con Rukia hai persino
avuto da lamentarti perché a detta tua era piatta come una
tavola,” Ichigo affermò scocciato, nel
tentativo di
chiudere quella discussione imbarazzante sul nascere.
“E tu
Renji, Grimmjow sarà anche un idiota e tutto il resto, ma tu
non
hai molto da dire, se non ti scolli da quella psp non hai
speranze.”
Si zittirono entrambi. Ulquiorra si chiese se quel silenzio
fosse
dovuto alle parole di Ichigo o al fatto che si fossero finalmente
accorti che Rukia dormiva, e quindi alla paura di svegliarla. Rukia era
una ragazza tanto brava e tanto cara, ma se fosse stata svegliata da
parole come “Tekken”,
“Soulcalibur”, o
“tette” avrebbe reagito in modo non troppo
positivo. Come
darle torto?
In ogni caso quell'Ichigo si stava rivelando meglio del
previsto. La
prima impressione non era stata grandiosa, sarà stato il
vedere
la compagnia che frequentava, ma iniziava a capire perché
Rukia
ci stava assieme.
Si rilassò in quella decina di minuti di pacifica
tranquillità, lasciando che lo sguardo vagasse oltre il
tavolino, attraverso la stanza. Il volume della musica era alto, e una
massa di persone ballavano -o almeno ci provavano- agitandosi seguendo
il ritmo. Aveva perso di vista Orihime da un po', e non vedendola da
nessuna parte si chiese cosa stesse facendo l'amica. Non gli parve una
cattiva idea usare la scusa dell'andare a cercarla per allontanarsi un
po' da quel gruppo. Aveva davvero bisogno di non vedere per un po' le
loro facce.
Grimmjow lo precedette. Tenendo tra le mani la bottiglia di un
qualche alcolico dal colorito rosato, pescata dal tavolo -non si era
reso conto del quando e del chi ce l'avesse appoggiata-, gliela porse.
“Questo è leggero, sa di frutta, dovrebbe
piacerti.”
Ulquiorra si meravigliò della resistenza di
Grimmjow, oltre
che della sua insistenza. Da quando era stato trascinato su quel divano
l'aveva sempre visto con qualche bottiglia in mano, e a quanto sembrava
riusciva ancora a parlare e forse a pensare. Lui con una birra
già era brillo.
Si chiese il da farsi, se davvero bere potesse essere una
buona
idea. Era vero, si era ripromesso di non toccare alcol, se l'era
ripetuto più volte, ma stava vedendo così tante
bibite
passare tra la gente che i suoi propositi stavano pian piano crollando.
In fondo se davvero era roba alla frutta mica poteva essere
così
pesante. Decise di provare, poteva sempre assaggiare e, in caso,
mollare al volo la bottiglia.
Provò, pensando che non era male. Un sorso o due
non
l'avrebbero ucciso, inoltre sembrava davvero leggero come alcolico. Non
bruciava la gola, ed era dolce, piacevole, non amaro come la birra.
Scendeva liscio senza problemi.
“Allora, com'è?” chiese
Grimmjow, aspettando che
Ulqiorra gli passasse la bottiglia per bere a sua volta. Aveva sempre
avuto una buona resistenza all'alcol, e riusciva ancora a pensare, ma
sentiva la testa leggera, ed era certo che se si fosse alzato in piedi
non avrebbe camminato dritto.
Non era stata una buona idea, per Ulquiorra. Si era ripromesso
di
non cedere e così avrebbe dovuto fare, perché
probabilmente quella cosa rosa, fruttata e leggera, non era poi
così analcolica
come
sembrava. Sembrava uno di quei strani cocktail a base di frutta, roba
da spiaggia, che alla maggior parte delle persone non faceva un gran
effetto. Ulquiorra non si era limitato quello. L'aveva trovato buono, e
un'idea si era insinuata nella sua mente: assaggiare
altro. Grimmjow realizzò il fatto, ma poco male,
ormai era
cosa fatta, e a lui non dispiaceva. Del resto era da tutta la
sera
che cercava di farlo bere.
Bastarono una quindicina di minuti per far capovolgere la
situazione: ora era Ulquiorra che passava alcolici a Grimmjow, che,
seguendo il buon proposito del “è una festa quindi
bevo
tutto quello che mi danno” continuò ad accettare,
ben
felice di farlo. “Alla faccia dell'essere astemio,”
rise.
In risposta Ulquiorra borbottò qualcosa che non
riuscì a
capire.
Lo sguardo gli cade su Renji per un attimo, anche il rosso
aveva
continuato a bere, e ora fissava il vuoto con occhi vacui, continuando
a pigiare i tasti della psp e mormorando una serie di parole di cui
colse solo il nome “Nina”. Scrollò le
spalle,
Grimmjow, accettando la cosa come normale, il cervello ormai annebbiato
dall'alcol.
Ad Ulquiorra era bastato veramente poco, alla fine aveva
ceduto, ed
era stato definitivamente. L'unico ad essere ancora relativamente
sobrio era Ichigo, Con Rukia seduta sulle sue gambe, addormentata, non
poteva permettersi di seguire i suoi amici in ogni cazzata che dicevano
o facevano, e soprattutto nella quantità di alcolici che
stavano
bevendo, come ai vecchi tempi. Limitato in quella posizione scomoda non
poté che rimanere fermo e in silenzio, pensando che da un
lato
gli dispiaceva, ma dall'altro i ragazzi non stavano dando certo una
gran immagine di loro stessi, ed era in un qualche modo felice di
poterne stare fuori. Renji parlava tra sé e sé,
borbottando frasi sconnesse, Grimmjow... Ichigo lo fissò,
sperando di aver sentito male.
La mente di Grimmjow aveva ormai perso ogni appiglio sulla
realtà, dopo una lunga serie di assaggi e bevute. Fissava
Ulquiorra con sguardo vacuo, soffermando per la prima volta
l'attenzione su di lui. “Certo che hai proprio dei bei
capelli,” biascicò. Ulquiorra lo ignorò
totalmente,
continuando a sorseggiare da una bottiglia. Non si rese affatto conto
che Grimmjow gli stava parlando.
“E cazzo, anche un bel viso,”
continuò Grimmjow,
aggrottando le sopracciglia nello sforzo di osservare Ulquiorra. La sua
mente sembrava essersi scordata che si trattava di un ragazzo,
improvvisamente si era reso conto che aveva dei bei capelli, un bel
viso, dei bei occhi, verdissimi. “Saresti proprio il mio
tipo...
se solo avessi più tette,” mormorò
affranto, sotto
lo sguardo sempre più perplesso di Ichigo.
Ulquiorra continuò ad ignorarlo, senza ascoltare
né
capire nessuna di quelle parole. Bevve dalla bottiglia
finché
non sentì più il sapore dell'alcol scivolargli
tra le
labbra. A quel punto la scostò dalla bocca e la
fissò
contrariato, controllando il livello della bevanda. Ovviamente
rimanevano solo poche gocce sul fondo, e nient'altro.
“Perché non hai una quinta?”
mormorò
sempre più sconsolato Grimmjow. Ichigo pensava di avere
già visto tutto quello che c'era da vedere, del resto il suo
amico stava dando il peggior spettacolo di se stesso da tempi
memorabili. Se fossero stati almeno in due ad osservarlo ci sarebbe
stato da ridere, ma era da solo, e tutto quello che riusciva a provare
era perplessità. Molta
perplessità.
Ulquiorra aveva dei tratti dolci, ma non femminili. Non tanto da
poterlo scambiare per una ragazza, almeno. Grimmjow, ubriaco com'era,
c'era riuscito. Ichigo non aveva ben idea del cosa frullasse nella
testa del suo amico, ma era abbastanza certo che Grimmjow fosse
ubriaco. Completamente
ubriaco.
Non era una novità vederlo flirtare -o tentare di
flirtare-
con qualcuno quando era in quello stato, buona parte delle sue
“ex ragazze” le aveva raccattate in quel modo,
tramite un
paio di parole carine biascicate. Ichigo era certo che, anche se fosse
stato zitto, molte di loro avrebbero comunque abboccato. Era la
quotidianità, finché si parlava di ragazze... ma
quella
situazione aveva del surreale.
Ichigo era abituato a vedere gente ubriaca. Era abituato a
vedere
Grimmjow ubriaco, nello specifico, e avrebbe anche potuto sopportare
tutto ciò. Avrebbe anche potuto far finta di nulla, fingere
di
non aver visto né sentito nulla. Ma non ci
riuscì. Non ci
riuscì quando vide Grimmjow avvicinarsi ad Ulquiorra, ed
eliminare ogni distanza tra di loro. Quando vide la bocca di un suo
amico appiccicarsi a quella di un amico -anch'esso maschio-
di Rukia.
“Maledizione, prendete una camera!”
sbottò, l'espressione shockata, il viso paonazzo.
Grimmjow prese le sue parole alla lettera, afferrando Ulqiorra
per
un polso e trascinandolo in piedi mentre biascicava un “Come
ho
fatto a non pensarci prima?”
Ichigo rimase a fissare per una manciata di minuti il punto
dove
fino a poco prima erano seduti i due, desiderando di poter dimenticare
quanto aveva visto, e ciò che, con ogni
probabilità,
aveva involontariamente provocato.
The
Corpse Bride: Non
abbiamo molto da dire, dal punto che, a quanto pare, la tua concezione
di AU è completamente diversa dalla nostra. AU sta per
Another
Universe/Alternative Universe, e ciò significa che se
vogliamo
prendere i personaggi e sbatterli in un'ambientazione totalmente
diversa, possiamo farlo. Possiamo anche creare una commedia su questa
trama, e abbiamo ogni diritto di alleggerire il manga, dargli un'altra
ambientazione, e sconvolgerne pure le basi. Per il "creare una
relazione omosessuale", questo è proprio assurdo da dire.
L'autore non ha specificato se i personaggi sono etero o no, non li
abbiamo mai visti andare appresso a qualche ragazza, e per quello che
ci viene detto al riguardo potrebbero essere gay pure nel mangaXD Ma
non è quello il punto, perché anche
l'avvertimento
"shounen-ai" è segnalato, e se lo yaoi non ti piace, o se lo
reputi associato in automatico all'OOC, mi chiedo che senso abbia
avuto aprire questa fanfiction.
Ci tengo anche a precisare che noi non abbiamo mai chiesto che sia il
lettore a decidere per noi il carattere dei personaggi. Era solo un
modo carino per dire che, se si fa una critica negativa, non sarebbe
male allegarci qualche consiglio, altrimenti la critica è
del
tutto inutile. Era solo per dire "se fai la lista della spesa, tra
l'altro per metà basata su presupposti che non abbiamo mai
scritto né pensato, e ti limiti ad una serie di "difetti" il
commento è totalmente inutile perché non serve a
nessuno". Non abbiamo bisogno che qualcun altro scriva per noi la
nostra fanfiction, e penso sia chiaro.
Non aggiungo altro, perché non mi sembra abbia senso.
Abbiamo aggiunto l'avvertimento "OOC", e questo basta e avanza.
Vale: beh,
io aggiungo solo
che se non mi piace un certo pairing non lo leggo... lo dico in buona
fede eh^^ poi non sono certo il tipo che fa vittimismo in ogni cosa,
quindi, prima di dire a due perfette sconosciute "meno vittimismo e
più autocritica", consiglierei di aspettare e pensarci su^^
con
questo, amen. La mia socia ha già detto tutto^^
franky9397:
Questo è più corposo^^ Spero possa piacere
Vale: si,
lo spero anche io^^
Selfish:
Abbiamo messo
l'avvertimento^^ Perché noi non siamo mai state troppo
pignole
(insomma, finché un personaggio non fa azioni
completamente
diverse o contrarie rispetto a quello che vorrebbe il suo carattere ci
va bene), tanto più che il contesto è AU. Anche
perché dopo tanto tempo passato tra doujinshi, fandom
Giapponese
e fandom Inglese ci si rende conto che tutti questi problemi per la
caratterizzazione ce li facciamo solo qui in Italia, e ci è
davvero passata la voglia di guardare il pelo nell'uovo. Comunque
tranquilla, non li manderemmo mai a raccogliere margherite su un campo
di fioriXD Altro problema che c'è stato alla nascita di
questa
fanfiction è stato che Vale Gilbird non scriveva da diverso
tempo, e lei è abituata con le fanfiction
comiche/demenziali,
quindi abbiamo pensato a qualcosa che non risultasse troppo complicato
per nessuna delle due. Non è una storia impegnata, io
(NekoRika)
le trame impegnate già le scrivo di mio nel mio account, e
volevamo iniziare con qualcosa di leggero^^ Per questo non ci saranno
scene esplicite, mattonate di introspezione, e cose sul genere che io
(Rika) amo tanto scrivereXD Avevamo tenuto in considerazione alcuni dei
tuoi esempi, ma li abbiamo scartati perché
all'università
non ci sono casi di bullismo e contesti simili. Per ora ci teniamo
questi personaggi e questa ambientazione, sperando non sia poi male da
leggere^^ "Cifer" al posto di "Shiffer" lo trovo
orribile°__°
Mi sa che manterremo, sia ora sia in futuro, la trascrizione
del
mangaXD
Vale:
esatto, non scrivo da un
sacco, quindi non so se ce l'avrei fatta a immaginare situazioni cupe o
angst (io poi sono anche patita del genere^^)...questa fic nasce
proprio con l'idea di farsi due sane risate in tranquillità
XD
rispetto il tuo punto di vista e grazie per la recensione^^
perché il pulcino non può cogliere margherite?
u___u
scherzo eh XD
Ninive
Shyhal: Orihime
comunque ha fatto la sua comparsa, se può far piacere^o^
Siamo
felici che segui questa fanfiction anche se non è sulla tua
coppia preferita! Se può consolare non scriveremo nessuna
scena
esplicitaXD Eh, anche a noi tocca studiar e>.<;;
Vale: eh,
non parliamo di
studio è meglio...se fosse per me farei come Grimm
però
poi i miei non penso sarebbero molto felici °___°
grazie per il
fatto che leggi anche se non è il tuo pairing preferito^^
*applauso*
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