Un amore non da manuale

di crazyromy93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 6: *** ° ***



Capitolo 1
*** prologo ***


 

 

 

 

 

 

 

 

E’ incredibile pensare a come possa cambiare la tua vita da un giorno all’ altro...

Mi sembra cosi... strano ecco, come se non fossi realmente io, come se fossi solo una semplice telespettatrice della mia vita.

E invece non e’ cosi e, nonostante i miei errori, le mie decisioni, le mie paure, non ho rimpianti. Non mi pento per averlo lasciato, perche’ so che era la cosa giusta, lui si merita di meglio.

Ha bisogno di una vera donna accanto e non di una ragazzina estremamente goffa che non sa nemmeno badare a se stessa.

E ora so, mentre guardo le culle di quei bimbi appena nati, so che prendero’ anche questa volta la decisione giusta; perche’, nonostante ora sono sola e non ho piu’ lui accanto a me, avro’ qualcosa per cui lottare, per lui, per il mio piccolo...

E non importa se non e’ figlio suo, se e’ stato solo un “errore”, perche’ lo sento gia’ parte di me.

Puo’ sembrare assurdo mentre appoggio la mano sulla pancia ancora piatta, ma e’ cosi.

Ed e’ per questo che sono andata via da loro, loro che non riescono a capirmi... e va bene gli insulti ricevuti per averlo fatto stare male, e va bene anche la consapevolezza di averli delusi, di averlo deluso che e’ ancora peggio, ma come potevo fare del male anche a lui? A questo piccolo che non c’ entra assolutamente niente in questa storia?

Quante volte avevo fantasticato sul mio futuro? Un futuro con Edward accanto, perche’ mi era impossibile immaginarlo senza.

Ricordo ancora le tante volte che mi davo della stupida, dicendomi che ero troppo giovane per fare questi pensieri, ma mi rendeva... felice, felice nella mia stupida convinzione che andra’ tutto bene, che nonostante i mille problemi che avremmo dovuto affrontare noi ce l’ avremmo fatta a rimanere uniti, perche’ e’ cosi che funziona in una coppia; si ama, si cresce e si matura insieme...

Galoppavo con la fantasia, chiedendomi a volte come saranno i nostri figli, se assomiglieranno a me o a lui, se saranno goffi e imbranati come la sottoscritta o prenderanno tutto dal papa’.

Pensieri sciocchi se ci penso ora, ora che e’ andato tutto in fumo, ora che quel futuro non c’e’ piu’, ma erano i pensieri di una ragazza innamorata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

__________________

 

Ehm... ciao a tutte? xD ok, in realta' avevo deciso di postare lunedi perche' non sono molto convinta di questo prologo e volevo rivederlo, ma alla fine mi sono detta che... oddio, non so nemmeno io come spiegarlo xD solo che si e' scritto praticamente da solo e mi sembrava un peccato cestinarlo, quindi vi tocca prenderlo cosi com' e', mi dispiace u.u

Che dire, in pratica vi ho svelato il problema principale del seguito... non so se sia un bene che lo sappiate gia' ad essere sincere >.<

Spero che vi piaccia e che non mi stia cacciando in un guaio, perche' mi sembra un seguito abbastanza complicato... vi dico che non so nemmeno come iniziare il primo capitolo e come inserire i nuovi personaggi che saranno veramente importanti u.u quindi abbiate pazienza... poi con la scuola che inizia sara' sempre piu' difficile trovare del tempo per scrivere...

Penso che sia tutto... volevo ringraziare coloro che hanno recensito l' ultimo chappy di "Come conquistare un ragazzo. Manuale d' uso" grazie veramente! Spero che mi seguirete anche qui, io incrocio fiduciosa le dita. Un bacio a tutte!!! ^-^

 

 

 

crazyromy93

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 

 

 

 

Capitolo Uno

 

 

 

 

 

« Ti amo anch’io... razza di idiota? »

Mi sposto un po’ indietro con il busto per guardarlo in faccia. Ma che sta dicendo?

« Cioè... » mormora perplesso mentre lo guardo di sottecchi con il respiro leggermente affannato e le braccia ancora ancorate dietro il suo candito collo « Ti sembra il modo di dichiarare il tuo amore? »

« Edward... e a te ti sembra il modo di interrompere ciò che stavamo facendo per affermare una stupidaggine del genere? » soffio irritata mordicchiandomi il labbro inferiore gonfio per i baci

« Non è una “stupidaggine” » afferma sicuro alzando la mano destra precedentemente appoggiata sul mio fianco per mimare due virgolette sulla parola stupidaggine, per poi riabbassarla posando la fronte contro la mia « Non è per niente carino, soprattutto dopo tutto lo sforzo che ho fatto per... »

« Riesci per cinque minuti, dico cinque, a stare zitto? »

« Sto parlando sul serio Bella. Io ti dico cio’ che provo per te e tu mi dai dell’ idiota? Ma ti sembra? »

« Beh, idiota lo sei sempre stato » affermo convinta ridacchiando ad occhi chiusi

« Ah sì? »

« Sì... »

« Ne sei proprio sicura? » mormora strofinando il suo naso contro il mio, per poi fare la stessa cosa contro il mio collo « Ma sicura sicura sicura? »

Se non fosse per il fatto che mi tiene stretta a se’ penso proprio che adesso sarei stramazzata al suolo... che bella fine

« Ma proprio sicura sicura sicura? »

« Edward!!! » sobbalzo colta di sorpresa quando inizia a mordicchiarmi la spalla

« Shhh.... »

« Se mi rimangono i segni... »

« Shhh... »

« Te ne farò pentire amaramente » continuo non tanto convinta delle mie stesse parole. Sarà perché tutto ciò non mi dispiace poi veramente, o per i piccoli brividi che mi sta procurando lì dove passano i suoi denti e quelle labbra morbide... dio...

« Ma quanto parli? » l’ha solo sussurrato, e io non sto tremando, e quel respiro caldo che si infrange sul mio orecchio non mi sta mandando all’altro mondo. No signore, perché io non sono una di quelle ragazzine che solo udendo la sua voce sviene come... come... oh, al diavolo mi dico alla fine mentre lo strattono leggermente per i capelli finché lui con uno sbuffo ripunta quelle iridi verdi su di me

« Edward Cullen »

« Bella Swan » riduco gli occhi a due fessure udendo il suo tono ironico mentre rafforzo la presa dietro al suo collo

« La vuoi smettere di parlare a vanvera come al tuo solito? »

« Io?! » urlacchia fintamente incredulo allargando le pupille e le braccia come se avessi detto la cosa più stupida del mondo « Ma se sei tu che... »

« Senti, sta zitto e baciami » mi arrendo in fine attirandolo ancora più vicino

 

 

 

 

 

 

« ... comunque sia è un peccato... »

Scuoto la testa ridestandomi dai mie pensieri « Scusa... » mormoro imbarazzata « Non ti stavo ascoltando... »

« Già, l’avevo capito » ridacchia dandomi un buffetto in testa mentre incrocio le braccia al petto gonfiando le guance come una bambina

« Guarda che prima ti stavo ascoltando » borbotto guardandolo di traverso « mi sono giusto distratta verso la fine, tutto qui... »

« Ehi ehi ehi, stavo scherzando. Ma come siamo permalose oggi » mi prende in giro ridendo apertamente. E lì mi sciolgo, mi sciolgo come un piccolo cubetto di ghiaccio esposto al sole.

Arg... ma come può una risata essere così dolce e sexy allo stesso tempo?

« Lo so stupido » affermo con la mia solita aria da so-tutto-io come dice lui, intrecciando la mia mano alla sua appoggiata sul cambio

« Sei stanca? »

Diniego con il capo aprendo gli occhi « Pensavo... »

« Ah sì? » Il solito curioso... soffoco una risata sul nascere « E come mai stavi ridacchiando? »

« Beh, mi stavo ricordando di quando Charlie ci ha scoperti » rido come una pazza questa volta mentre scorgo una lieve traccia di terrore passargli in volto

« Non è divertente » mugugna guardando la strada davanti a noi « Non è divertente ridere delle mie disgrazie... mi sono pure beccato il raffreddore per colpa sua! » afferma indignato mentre ripercorro con la mente quel pomeriggio di due anni fa

 

 

 

 

 

 

 

« ...mi raccomando, per qualsiasi cosa chiamami. Sarò a casa tra non più di un’ora »

« Sì papà. Capito, ora devo andare ci sentiamo dopo. Ciao! » riattacco il telefono senza dargli possibilità di replicare guardandomi allo specchio.

Uffa... e io pensavo che avrei potuto passare un pomeriggio in santa pace con Edward

Mi affaccio alla finestra giusto in tempo per vedere la sua Volvo parcheggiata davanti al vialetto di casa, prima di scendere di corsa le scale e spalancare la porta d’ingresso. Forse ho esagerato un po’... ammetto tra me e me notando il suo sguardo divertito

« Che c'è? » borbotto punta sul vivo mentre entra in casa

« Sì Bella sto bene, e sì, mi sei mancata tanto anche tu » roteo gli occhi puntandoli sul soffitto cercando di non mettermi a ridere come al mio solito, rovinando per l’ennesima volta la mia tirata da ragazza offesa. Questa volta non ci cadrò, non se la caverà facilmente, non dopo avermi fatto notare con quanta impazienza ho aperto la porta per vederlo, dopo aver passato tutta la mattinata a casa mentre qualcuno era impegnato non si sa dove a fare solo dio sa cosa.

« E dai... » mormora circondandomi la vita e iniziando a tempestarmi il viso di bacini « Lo sai anche tu che non riesci a resistermi »

« Il solito presuntuoso »

« E poi dovresti saperlo che non riesci proprio a fingere »

« Altro? » ribatto stizzita ticchettando la punta delle scarpe al suolo « Quanti altri complimenti hai in serbo per la sottoscritta? »

« Suvvia Bella, non c'è niente di male nell’ammettere che ti sono mancato »

« Nemmeno un pochino »

« Io scommetto di sì » mormora prima di baciarmi.

Uffa, ogni volta la stessa storia. Lui mi prende in giro e io non riesco nemmeno a fingere di essere arrabbiata. E tutto questo per colpa di chi? Di cosa? Di lui e dei suoi maledetti baci, ecco di chi è la colpa!

« Beh... forse giusto un pochino » ammetto sentendo le mie difese cadere velocemente. Mi sembra quasi di vedere il mio piccolo muretto alzato in quattro e quattrotto -per fargli vedere che anch’io ho la mia dignità e che posso resistere a lui...- cadere miseramente manco fosse fatto di paglia. Mattone dopo mattone.

« Beh, tu mi sei mancata veramente tanto » bisbiglia dolcemente al mio orecchio prima di riposare le sue labbra sulle mie. E lì sento chiaramente la mia volontà farmi ciao ciao con la manina.

Lo stringo a me con più forza che posso prima di lasciarmi trasportare da quel bacio. Non so se gli sto facendo male e sinceramente non m’importa. Ho bisogno di sentirlo vicino a me, come... un piccolo campanellino risuona nella mia testa. Mi stacco leggermente aprendo allo stesso tempo gli occhi, giusto per vedere la sua testa che si sporge ancora di più verso di me. Un riflesso involontario di colui che non vuole interrompere il bacio, come a volerlo prolungare fino all’eternità

« Che succede? »

« Ecco... » oddio, mi sono dimenticata quello che gli volevo dire. Ma perché cavolo in questi momenti il mio cervello non vuole collaborare?! Eppure ho la sensazione che sia qualcosa di importante...

« Bella... possiamo parlare dopo... »

« Ma... »

« Dopo... » soffia prima di ricatturare le mie labbra con foga.

Ecco, vi avevo detto che il mio amato cervellino va a farsi un bel giretto in momenti del genere? Bene, perché non so proprio spiegarmi come possa essermi “teletrasportata” in camera mia, quando solo pochi istanti prima ero schiacciata al muro del soggiorno con Edward addosso.

I misteri della vita...

Mi sembra di essere sospesa... sospesa tra realtà e sogno mentre sento le sue mani adagiarmi delicatamente sul letto. È un continuo via vai. Come una connessione che va male ecco. Non riesco a percepire altro intorno a me se non i nostri respiri affannosi e le sue mani vagare dolcemente sul mio corpo.

In pochi attimi la stanza si riempie dei nostri sospiri eccitati e impazienti, impazienti di andare oltre questa volta, impazienti di esplorare un altro mondo. Un mondo dove ci siamo solo lui ed io. Percepisco a stento i vestiti volare via e il mio braccio scattare verso il mio petto. Un altro riflesso involontario... un pizzico di insicurezza per chi non sa cosa aspettarsi, paura dell’ignoto forse... oppure semplice timore nel non essere sicura di essere alla sua altezza... di essere all’ altezza delle sue aspettative.

Mi guarda un’attimo mentre sento il mio volto andare letteralmente in fiamme, per poi ricominciare con le sue dolci carezze. Basta poco; poco per far scemare via la tensione e farmi sentire sicura. Non si ferma, ma ha capito. Non mi dice di stare tranquilla, non mi rassicura con le solite frasi; ma lo percepisco. Percepisco nei suoi gesti, nei suoi tocchi, nel suo modo di accarezzarmi quelle rassicurazioni non dette a voce. E allora mi lascio andare, mi lascio trasportare da quel turbine di emozioni.

Allungo una mano tremante verso il colletto della sua camicia.

Lo guardo dritta negli occhi mentre gli sbottono quell’indumento divenuto decisamente di troppo.

Bottone dopo bottone e anche quest’ultimo vola via a far compagnia agli altri.

« Sei bellissima... » un piccolo sussurro il suo, ma lo percepisco chiaro e forte come se l’avesse urlato e non bisbigliato dolcemente tra i miei capelli.

« Sono a casa... Bella? »

 

 

 

 

 

 

« È stato divertente vederti mentre cercavi di scappare dalle grinfie di mio padre » ammetto ridacchiando ricevendo uno sguardo truce da parte sua

« Divertente?! Come puoi dire che è stato divertente mentre tuo padre cercava di farmi fuori?! »

« Beh, vedere quello sguardo di puro terrore dipinto sul tuo volto non è una cosa da tutti i giorni »

« Se per questo nemmeno essere scoperti dal padre della propria ragazza mentre... beh hai capito; è una cosa da tutti i giorni... »

Annuisco ridacchiando al ricordo.

Dopo un attimo di stupore e incredulità Charlie si è fiondato in camera rosso in viso minacciandolo di morte se non avesse levato quelle sue manacce su di me e se non fosse andato via subito.

Io ero rimasta sul letto pietrificata. Non osavo muovermi né parlare, continuavo ad osservare mio padre sbraitare e rincorrerlo per tutta casa. Ero... incredula ecco, mai avrei immaginato mio padre nella mia prima volta... e minimamente avevo affiorato l’idea di essere scoperta da lui. Come quasi-prima volta è stato un vero fiasco, questo lo devo ammettere.

Avevo sentito gli urli di Charlie dalla strada e mi ero affacciata preoccupata alla finestra per vederli rincorrersi come se fossero stati gatto e topo. Lui ancora in divisa ed Edward in boxer...

« Ridi ridi... Non puoi capire l’imbarazzo quando mi sono presentato a casa e mia madre è venuta ad aprirmi... »

« E tu? » gli chiedo curiosa con le lacrime agli occhi. Non mi ha mai voluto dire cosa è successo poi... beh, non che avessi avuto molte possibilità di vederlo con Charlie intorno, e poi eravamo troppo imbarazzati per ripescare l’argomento

« Che vuoi che abbia fatto, mi sono fiondata in camera lasciandola lì impalata all’ingresso. Non potevo certo andarle a dire che ero stato scoperto dal capo della polizia mentre ero in atteggiamenti fin troppo intimi con la figlia! Anche se penso che in certo senso abbia capito... ma almeno non mi ha tempestato di domande »

« Veramente? » chiedo imbronciata. Ma perché Charlie non ha preso esempio da Esme?!

« Sì, la mattina dopo mi sono ritrovato una scatola piena di preservativi sulla scrivania e un biglietto dove mi diceva di non usarli tutti subito... sono diventato lo zimbello di casa per un mese intero... non puoi capire quanto sia seccante Emmett, poi con gli altri che gli davano man forte... »

« Beh, almeno hanno smesso adesso » cerco di rassicurarlo mentre lui frena davanti casa Cullen

« Già » dice sarcastico « hanno preso a rompermi con la storia di Tommy... ma che razza di nome è Tommy?! »

Scoppio a ridere per l’ennesima volta.

Già, quasi mi ero dimenticata della sua prima scenata di gelosia.

Ero al parco con gli altri e stavo chiacchierando con Tommy in attesa che lui arrivasse. Il solito ritardatario. Peccato che lui abbia interpretato male le cose e in pochi secondi me lo sono ritrovato al mio fianco mentre lo fulminava con lo sguardo. Lui per tutta risposta è rimasto imbambolato a fissarlo con lo sguardo sognante prima di stringerselo addosso. Sembrava un piccolo polipo per come gli si era appiccicato

« Che c'è, oggi è la giornata “prendiamo in giro Edward Cullen” per caso? Ingrata, dovresti consolarmi invece di ridere di me. Mi vengono ancora i brividi se ripenso alla sua mano mentre mi palpava il sedere » ammette scuotendo la testa per scacciare via le immagini dalla mente

« Dai non fare il melodrammatico » gli dico colpendogli la spalla con un pugno continuando a ridere sotto il suo sguardo sconvolto mentre apro la portiera della macchina e scendo

« Macché melodrammatico e melodrammatico » borbotta affiancandomi « È un vero incubo questo... »

Ci fermiamo davanti la porta di casa sua mentre guardo le nostre mani intrecciate.

Ancora non ci credo che stiamo insieme...

« Ehi... » sussurra prendendomi il mento tra le dita « Qualcosa non va? »

Scuoto la testa arruffandogli i capelli prima di baciarlo

« Va tutto a meraviglia » bisbiglio tra un bacio e l’altro « ... tutto a meraviglia... »

« Ti amo anch’io... razza di idiota? »

Mi sposto un po’ indietro con il busto per guardarlo in faccia. Ma che sta dicendo?

« Cioè... » mormora perplesso mentre lo guardo di sottecchi con il respiro leggermente affannato e le braccia ancora ancorate dietro il suo candito collo « Ti sembra il modo di dichiarare il tuo amore? »

« Edward... e a te ti sembra il modo di interrompere ciò che stavamo facendo per affermare una stupidaggine del genere? » soffio irritata mordicchiandomi il labbro inferiore gonfio per i baci

« Non è una “stupidaggine” » afferma sicuro alzando la mano destra precedentemente appoggiata sul mio fianco per mimare due virgolette sulla parola stupidaggine, per poi riabbassarla posando la fronte contro la mia « Non è per niente carino, soprattutto dopo tutto lo sforzo che ho fatto per... »

« Riesci per cinque minuti, dico cinque, a stare zitto? »

« Sto parlando sul serio Bella. Io ti dico cio’ che provo per te e tu mi dai dell’ idiota? Ma ti sembra? »

« Beh, idiota lo sei sempre stato » affermo convinta ridacchiando ad occhi chiusi

« Ah sì? »

« Sì... »

« Ne sei proprio sicura? » mormora strofinando il suo naso contro il mio, per poi fare la stessa cosa contro il mio collo « Ma sicura sicura sicura? »

Se non fosse per il fatto che mi tiene stretta a se’ penso proprio che adesso sarei stramazzata al suolo... che bella fine

« Ma proprio sicura sicura sicura? »

« Edward!!! » sobbalzo colta di sorpresa quando inizia a mordicchiarmi la spalla

« Shhh.... »

« Se mi rimangono i segni... »

« Shhh... »

« Te ne farò pentire amaramente » continuo non tanto convinta delle mie stesse parole. Sarà perché tutto ciò non mi dispiace poi veramente, o per i piccoli brividi che mi sta procurando lì dove passano i suoi denti e quelle labbra morbide... dio...

« Ma quanto parli? » l’ha solo sussurrato, e io non sto tremando, e quel respiro caldo che si infrange sul mio orecchio non mi sta mandando all’altro mondo. No signore, perché io non sono una di quelle ragazzine che solo udendo la sua voce sviene come... come... oh, al diavolo mi dico alla fine mentre lo strattono leggermente per i capelli finché lui con uno sbuffo ripunta quelle iridi verdi su di me

« Edward Cullen »

« Bella Swan » riduco gli occhi a due fessure udendo il suo tono ironico mentre rafforzo la presa dietro al suo collo

« La vuoi smettere di parlare a vanvera come al tuo solito? »

« Io?! » urlacchia fintamente incredulo allargando le pupille e le braccia come se avessi detto la cosa più stupida del mondo « Ma se sei tu che... »

« Senti, sta zitto e baciami » mi arrendo in fine attirandolo ancora più vicino

 

 

 

 

 

 

« ... comunque sia è un peccato... »

Scuoto la testa ridestandomi dai mie pensieri « Scusa... » mormoro imbarazzata « Non ti stavo ascoltando... »

« Già, l’avevo capito » ridacchia dandomi un buffetto in testa mentre incrocio le braccia al petto gonfiando le guance come una bambina

« Guarda che prima ti stavo ascoltando » borbotto guardandolo di traverso « mi sono giusto distratta verso la fine, tutto qui... »

« Ehi ehi ehi, stavo scherzando. Ma come siamo permalose oggi » mi prende in giro ridendo apertamente. E lì mi sciolgo, mi sciolgo come un piccolo cubetto di ghiaccio esposto al sole.

Arg... ma come può una risata essere così dolce e sexy allo stesso tempo?

« Lo so stupido » affermo con la mia solita aria da so-tutto-io come dice lui, intrecciando la mia mano alla sua appoggiata sul cambio

« Sei stanca? »

Diniego con il capo aprendo gli occhi « Pensavo... »

« Ah sì? » Il solito curioso... soffoco una risata sul nascere « E come mai stavi ridacchiando? »

« Beh, mi stavo ricordando di quando Charlie ci ha scoperti » rido come una pazza questa volta mentre scorgo una lieve traccia di terrore passargli in volto

« Non è divertente » mugugna guardando la strada davanti a noi « Non è divertente ridere delle mie disgrazie... mi sono pure beccato il raffreddore per colpa sua! » afferma indignato mentre ripercorro con la mente quel pomeriggio di due anni fa

 

 

 

 

 

 

 

« ...mi raccomando, per qualsiasi cosa chiamami. Sarò a casa tra non più di un’ora »

« Sì papà. Capito, ora devo andare ci sentiamo dopo. Ciao! » riattacco il telefono senza dargli possibilità di replicare guardandomi allo specchio.

Uffa... e io pensavo che avrei potuto passare un pomeriggio in santa pace con Edward

Mi affaccio alla finestra giusto in tempo per vedere la sua Volvo parcheggiata davanti al vialetto di casa, prima di scendere di corsa le scale e spalancare la porta d’ingresso. Forse ho esagerato un po’... ammetto tra me e me notando il suo sguardo divertito

« Che c'è? » borbotto punta sul vivo mentre entra in casa

« Sì Bella sto bene, e sì, mi sei mancata tanto anche tu » roteo gli occhi puntandoli sul soffitto cercando di non mettermi a ridere come al mio solito, rovinando per l’ennesima volta la mia tirata da ragazza offesa. Questa volta non ci cadrò, non se la caverà facilmente, non dopo avermi fatto notare con quanta impazienza ho aperto la porta per vederlo, dopo aver passato tutta la mattinata a casa mentre qualcuno era impegnato non si sa dove a fare solo dio sa cosa.

« E dai... » mormora circondandomi la vita e iniziando a tempestarmi il viso di bacini « Lo sai anche tu che non riesci a resistermi »

« Il solito presuntuoso »

« E poi dovresti saperlo che non riesci proprio a fingere »

« Altro? » ribatto stizzita ticchettando la punta delle scarpe al suolo « Quanti altri complimenti hai in serbo per la sottoscritta? »

« Suvvia Bella, non c'è niente di male nell’ammettere che ti sono mancato »

« Nemmeno un pochino »

« Io scommetto di sì » mormora prima di baciarmi.

Uffa, ogni volta la stessa storia. Lui mi prende in giro e io non riesco nemmeno a fingere di essere arrabbiata. E tutto questo per colpa di chi? Di cosa? Di lui e dei suoi maledetti baci, ecco di chi è la colpa!

« Beh... forse giusto un pochino » ammetto sentendo le mie difese cadere velocemente. Mi sembra quasi di vedere il mio piccolo muretto alzato in quattro e quattrotto -per fargli vedere che anch’io ho la mia dignità e che posso resistere a lui...- cadere miseramente manco fosse fatto di paglia. Mattone dopo mattone.

« Beh, tu mi sei mancata veramente tanto » bisbiglia dolcemente al mio orecchio prima di riposare le sue labbra sulle mie. E lì sento chiaramente la mia volontà farmi ciao ciao con la manina.

Lo stringo a me con più forza che posso prima di lasciarmi trasportare da quel bacio. Non so se gli sto facendo male e sinceramente non m’importa. Ho bisogno di sentirlo vicino a me, come... un piccolo campanellino risuona nella mia testa. Mi stacco leggermente aprendo allo stesso tempo gli occhi, giusto per vedere la sua testa che si sporge ancora di più verso di me. Un riflesso involontario di colui che non vuole interrompere il bacio, come a volerlo prolungare fino all’eternità

« Che succede? »

« Ecco... » oddio, mi sono dimenticata quello che gli volevo dire. Ma perché cavolo in questi momenti il mio cervello non vuole collaborare?! Eppure ho la sensazione che sia qualcosa di importante...

« Bella... possiamo parlare dopo... »

« Ma... »

« Dopo... » soffia prima di ricatturare le mie labbra con foga.

Ecco, vi avevo detto che il mio amato cervellino va a farsi un bel giretto in momenti del genere? Bene, perché non so proprio spiegarmi come possa essermi “teletrasportata” in camera mia, quando solo pochi istanti prima ero schiacciata al muro del soggiorno con Edward addosso.

I misteri della vita...

Mi sembra di essere sospesa... sospesa tra realtà e sogno mentre sento le sue mani adagiarmi delicatamente sul letto. È un continuo via vai. Come una connessione che va male ecco. Non riesco a percepire altro intorno a me se non i nostri respiri affannosi e le sue mani vagare dolcemente sul mio corpo.

In pochi attimi la stanza si riempie dei nostri sospiri eccitati e impazienti, impazienti di andare oltre questa volta, impazienti di esplorare un altro mondo. Un mondo dove ci siamo solo lui ed io. Percepisco a stento i vestiti volare via e il mio braccio scattare verso il mio petto. Un altro riflesso involontario... un pizzico di insicurezza per chi non sa cosa aspettarsi, paura dell’ignoto forse... oppure semplice timore nel non essere sicura di essere alla sua altezza... di essere all’ altezza delle sue aspettative.

Mi guarda un’attimo mentre sento il mio volto andare letteralmente in fiamme, per poi ricominciare con le sue dolci carezze. Basta poco; poco per far scemare via la tensione e farmi sentire sicura. Non si ferma, ma ha capito. Non mi dice di stare tranquilla, non mi rassicura con le solite frasi; ma lo percepisco. Percepisco nei suoi gesti, nei suoi tocchi, nel suo modo di accarezzarmi quelle rassicurazioni non dette a voce. E allora mi lascio andare, mi lascio trasportare da quel turbine di emozioni.

Allungo una mano tremante verso il colletto della sua camicia.

Lo guardo dritta negli occhi mentre gli sbottono quell’indumento divenuto decisamente di troppo.

Bottone dopo bottone e anche quest’ultimo vola via a far compagnia agli altri.

« Sei bellissima... » un piccolo sussurro il suo, ma lo percepisco chiaro e forte come se l’avesse urlato e non bisbigliato dolcemente tra i miei capelli.

« Sono a casa... Bella? »

 

 

 

 

 

 

« È stato divertente vederti mentre cercavi di scappare dalle grinfie di mio padre » ammetto ridacchiando ricevendo uno sguardo truce da parte sua

« Divertente?! Come puoi dire che è stato divertente mentre tuo padre cercava di farmi fuori?! »

« Beh, vedere quello sguardo di puro terrore dipinto sul tuo volto non è una cosa da tutti i giorni »

« Se per questo nemmeno essere scoperti dal padre della propria ragazza mentre... beh hai capito; è una cosa da tutti i giorni... »

Annuisco ridacchiando al ricordo.

Dopo un attimo di stupore e incredulità Charlie si è fiondato in camera rosso in viso minacciandolo di morte se non avesse levato quelle sue manacce su di me e se non fosse andato via subito.

Io ero rimasta sul letto pietrificata. Non osavo muovermi né parlare, continuavo ad osservare mio padre sbraitare e rincorrerlo per tutta casa. Ero... incredula ecco, mai avrei immaginato mio padre nella mia prima volta... e minimamente avevo affiorato l’idea di essere scoperta da lui. Come quasi-prima volta è stato un vero fiasco, questo lo devo ammettere.

Avevo sentito gli urli di Charlie dalla strada e mi ero affacciata preoccupata alla finestra per vederli rincorrersi come se fossero stati gatto e topo. Lui ancora in divisa ed Edward in boxer...

« Ridi ridi... Non puoi capire l’imbarazzo quando mi sono presentato a casa e mia madre è venuta ad aprirmi... »

« E tu? » gli chiedo curiosa con le lacrime agli occhi. Non mi ha mai voluto dire cosa è successo poi... beh, non che avessi avuto molte possibilità di vederlo con Charlie intorno, e poi eravamo troppo imbarazzati per ripescare l’argomento

« Che vuoi che abbia fatto, mi sono fiondata in camera lasciandola lì impalata all’ingresso. Non potevo certo andarle a dire che ero stato scoperto dal capo della polizia mentre ero in atteggiamenti fin troppo intimi con la figlia! Anche se penso che in certo senso abbia capito... ma almeno non mi ha tempestato di domande »

« Veramente? » chiedo imbronciata. Ma perché Charlie non ha preso esempio da Esme?!

« Sì, la mattina dopo mi sono ritrovato una scatola piena di preservativi sulla scrivania e un biglietto dove mi diceva di non usarli tutti subito... sono diventato lo zimbello di casa per un mese intero... non puoi capire quanto sia seccante Emmett, poi con gli altri che gli davano man forte... »

« Beh, almeno hanno smesso adesso » cerco di rassicurarlo mentre lui frena davanti casa Cullen

« Già » dice sarcastico « hanno preso a rompermi con la storia di Tommy... ma che razza di nome è Tommy?! »

Scoppio a ridere per l’ennesima volta.

Già, quasi mi ero dimenticata della sua prima scenata di gelosia.

Ero al parco con gli altri e stavo chiacchierando con Tommy in attesa che lui arrivasse. Il solito ritardatario. Peccato che lui abbia interpretato male le cose e in pochi secondi me lo sono ritrovato al mio fianco mentre lo fulminava con lo sguardo. Lui per tutta risposta è rimasto imbambolato a fissarlo con lo sguardo sognante prima di stringerselo addosso. Sembrava un piccolo polipo per come gli si era appiccicato

« Che c'è, oggi è la giornata “prendiamo in giro Edward Cullen” per caso? Ingrata, dovresti consolarmi invece di ridere di me. Mi vengono ancora i brividi se ripenso alla sua mano mentre mi palpava il sedere » ammette scuotendo la testa per scacciare via le immagini dalla mente

« Dai non fare il melodrammatico » gli dico colpendogli la spalla con un pugno continuando a ridere sotto il suo sguardo sconvolto mentre apro la portiera della macchina e scendo

« Macché melodrammatico e melodrammatico » borbotta affiancandomi « È un vero incubo questo... »

Ci fermiamo davanti la porta di casa sua mentre guardo le nostre mani intrecciate.

Ancora non ci credo che stiamo insieme...

« Ehi... » sussurra prendendomi il mento tra le dita « Qualcosa non va? »

Scuoto la testa arruffandogli i capelli prima di baciarlo

« Va tutto a meraviglia » bisbiglio tra un bacio e l’altro « ... tutto a meraviglia... »

 

 

 

 

 

 

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Allora, prima di tutto volevo rispondere a nina nina e alla sua recensione... ammetto che e' anche per questo se ho ritardato cosi tanto prima di postare il nuovo capitolo... diciamo che ci ero rimasta un po' male leggendo il suo commento e, persona insicura quale sono, mi sono fatta mille pippe mentali...

 

 

 

ciao! ho letto la "prima parte della vicenda" e devo dire che è stata piacevole da leggere, anche se non ha soddisfatto le mie aspettitive (i primi cap erano carini poi x me ti sei decisamente persa). Appena ho letto la parola fine nella storia ho detto: cavolo tutto qua??? Ma poi sono rinsavita leggendo che avevi in mente di scrivere una seconda parte... Delusione grande! Mi aspettavo che finalmente avesti coronato a pieno il loro amore: università, bimbo e matrimonio! Invece mi ritrovo a leggere un prologo dove spicca chiara e tonda la parola TRADIMENTO e da qui ho capito k hai in mente troppi casini e troppi disastri che nn mi piacciono assolutamente. Indubbiamente immagino che tu voglia in seguito far riconciliare i due fidanzatini e magari edward accetterà pure il bimbo... NO!! Se fosse così (ti prego di rispondermi se è il contrario) non leggerò assolutamente la tua storia e farò finta che sia finita cn la dichiarazione di edward! Bene detto questo bacioni nina.

 

  

 

L'istinto mi verrebbe da chiederti chi sia tu per dirmi queste cose, ma non lo faro', prima di tutto perche' e' normale che la storia non piaccia a tutti, ma io penso che quel che conta di piu' e' che io sia soddisfatta, soddisfatta per cio' che ho scritto; perche', essendo la mia prima storia penso che sia andata veramente bene. Non mi reputo una scrittrice o chissa' cosa anzi, penso di essere veramente lontana per essere definita tale. Su questo sito ci sono ragazze che scrivono decisamente meglio di me in confronto... solo che mi sembrava insensato cio' che hai scritto... se non vuoi seguire questa storia puoi benissimo non farlo, non staro' di certo qui a supplicarti... poi non voglio rispondere alla tua domanda, non per capriccio o cos' altro, ma per semplice correttezza verso gli altri lettori. Insomma, penso che sia questo il bello di seguire una ff no? Scoprire capitolo dopo capitolo cosa accadra'... perche' penso che non ci sia senso leggere quando sai gia' come andra' a finire... beh, non ho altro da dire anche perche' vado di fretta... xD

 

_Jo: sono contenta lo ammetto xD spero che ti piaccia il primo chappy ^-^ un bacio

giova71: Oh, sono stra felice nel trovarti anche qui, non posso rispondere alla tua domanda eheheh, ma spero che continuerai a seguirmi come hai fatto con la prima storia xD un bacione cara :)

pazzamente unica: ed eccoti accontentata, spero che ti piaccia questo inizio e scusami per il ritardo >.< un bacio

yara89: sono contenta nel saperlo xD quindi eccoti il primo chappy ^-^

fra_fra: allura u.u mi dispiace non poterti rispondere xD ma e' troppo presto per sapere cio', spero solo che la seguirai lo stesso ^//^

4everinlove: carrra xD che bello vederti anche qui ^-^ beh che dire, ti ringrazio infinitamente, spero che ti piaccia questo chappy, un bacione!

nik81: non so veramente come ringraziarti, per tutte le belle parole che hai scritto, grazie mi sembra veramente banale, ma mi ha fatto veramente piacere leggere le righe che hai lasciato e di cio' te ne sono infinitamente grata... spero che ti piaccia questo capitolo, un bacione e grazie ancora ^//^

vanderbit: tu!!! sono felicissima nel saperti qui, beh, man mano che si andra' avanti scoprirai tutto, promesso xp come puoi vedere la storia prendera' da prima del prologo ^-^ spero che ti piaccia l' inizio, un bacione grande

bambola_e_bibola: si si, e' un Ed e Bella xD tranquilla ^-^ sono contenta che ti sia piaciuto la prima ff e spero che ti piaccia anche questo... un bacio e grazie!

Midnight Sun_: eheheh avrai tutte le risposte alle tue domande piu' avanti ^-^ sono contenta nel vederti anche qui lo ammetto... quand' e' che aggiorni la tua ff eh? che sono curiosaaaaaaaaaaaa!!! xD ok, non farci caso u.u un bacione cara ^-^

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


 

 

 

 

Capitolo Due

 

 

 

 

 

 

« Sei sicuro che non vuoi che ti aiuti? » chiedo titubante mentre lo vedo cercare di afferrare tutte le nostre valigie, esibendo mosse strane degno di un contorsionista

« Mpf... no... »

« Guarda che non c'è bisogno che ti comporti da eroe, lascia che... »

« Mpf... Bella, non essere ridicola! Non vedi che ce la faccio benis... ma porca.... »

Punto gli occhi al cielo esasperata. Il ticchettio della mia scarpa al suolo dice quanto la mia pazienza è ormai giunta al limite. Razza di idiota... ma uno normale no eh? E certo, sarebbe stato chiedere troppo; proprio l’imbecille degli imbecilli mi doveva capitare...

Ripunto lo sguardo su di lui dopo aver tratto un lungo respiro. Ma io dico, che cavolo gli costava farsi aiutare dalla sottoscritta invece di comportarsi da... da lui! Stupidissimo orgoglio tipicamente maschile. Che poi non so nemmeno di cosa mi dovrei meravigliare. Ormai sono piu di due anni che stiamo insieme e la sua stupidità è rimasta quella di sempre...

« Fa come vuoi... » borbotto alla fine voltandomi per entrare in casa, lasciandolo come un cretino a saltellare lungo il vialetto con un piede solo, l’altro dolcemente stretto tra le sue mani, e ad imprecare non si sa quale divinità o santo per avergli inflitto un dolore simile. Idiota... se si fosse fatto aiutare a quest’ora staremo tutti e due al calduccio; e invece no! Come al solito ha voluto fare di testa sua... tse, gliel’ avrei dato sulla capoccia la valigia altro che piede... idiota... sono stati fin troppo buoni quelli dei piani alti...







« Bella!!! » una porta che si apre e che si chiude. Il rumore di passi frettolosi e impazienti accompagnano quel trillo allegro e squillante, e in un attimo mi ritrovo tra le braccia di questo piccolo uragano pazzoide

« Alice... » dico ridacchiando mentre mi prende le mani tra le sue e mi trascina sul divano tra le risate generali degli altri « Non è una vita che non ci vediamo! »

« No, sono due settimane infatti! Due settimane dove tu, signorina, non ti sei fatta minimamente sentire! Cos'è, eri troppo impegnata a fare un po’ di sana ginnastica con mio fratello? A proposito, dov'è Edward? »

« Alice!!! » salto su rossa in viso cercando di ignorare lo sghignazzamento dei miei amici « Ma che stai dicendo? Non siamo mica dei conigli !!! »







« Dai Edward, non possiamo rimanere rintanati qui dentro per due settimane intere! Non siamo mica dei conigli! » esclamo indignata voltandomi per guardarlo, ma tutto ciò che vedo è una massa ramata totalmente arruffata, e uno sbuffo attutito dai cuscini in cui è immerso

« Amore? »

« Mmm... »

« Guarda che bel paesaggio innevato, non ti viene voglia di uscire? In mezzo al cinguettio degli uccellini, a prendere una bella boccata d’ aria fresca, a... »

« Godermi la tua ennesima caduta sulla neve per ogni cinque passi che fai? »

« ... »

« ... »

« Edward Cullen! » salto su inviperita trascinandomi dietro la coperta e guardandolo male.

« Ehi!!! » ma sentitelo quel tono indignato. No dico. Lui indignato? E io cosa dovrei dire scusa?!

« Ritira subito-subitissimo quello che hai detto! »

« E tu ridami la coperta, sto congelando! »

« Neanche per sogno »

« Dai Bella fa veramente freddo, e tu non vuoi che mi ammali. Giusto amore? »

« Beh... no... però tu ritira quello che hai detto »

« Ma scusa, è la semplice verità. Non capisco proprio perché te la prendi cosi tanto! Non siete voi donne che vi lamentate che non siamo mai sinceri con voi? »

« Edward Cullen, se non vuoi morire di freddo... »

« Ok ok ok. Ti chiedo scusa amore, non è affatto vero quello che ho detto prima, è una terribile bugia... »

« Perfetto » mormoro felice per averla spuntata anche questa volta.

Afferro la coperta stendendomi al suo fianco e in un attimo sento le sue braccia stringermi a lui. È un attimo appunto.

« Edward!!! Che cavolo stai facendo? » esclamo indignata rannicchiandomi per il freddo mentre osservo il mio ragazzo sorridere ad occhi chiusi tutto avvolto nel caldo tepore della coperta

« Zitta donna, sto cercando di dormire » borbotta girandosi dall’altro lato e trascinandosi con sé tutto il piumone « Ah, e per tua informazione, non è vero che cadi ogni cinque passi che compi. Come ho detto prima sarebbe soltanto una grossa bugia. Diciamo che tu in piedi non ci sai proprio stare ecco! »

« Ma... ma.... »

« Lo so amore » uno sbadiglio « Guarda che non c'è niente di male ad avere un’equilibrio da papera » un altro « Però ora lasciami dormire ok? » e un altro ancora « Sono stanco morto e ho la schiena tutta dolorante. Ma cosa credi che sia facile portarti ogni giorno dalla pista sciistica fino a casa? Per cosa mi hai preso? » un grugnito indefinito « E poi... sei ingrassata amore? Mi sembri più pesante del solito... » e in fine un leggero russare

Sbatto le ciglia incredula per quello che le mie povere orecchie hanno sentito.

Brutto stronzo che non è altro, come ha osato...

« EDWARD CULLEN!!! »







« Su su, non fare la pudicona adesso, tanto lo sappiamo che vi date da fare sotto le coperte!!! » sghignazza quella pazza mentre io passo da una tonalita di rosso all’altro in un modo impressionante « Comunque sia.... mio fratello? Dove l’ hai lasciato? »

« L’idiota di tuo fratello sta cercando di portare dentro le nostre valigie e... »

BUM

Sobbalziamo per lo sbattere improvviso della porta, prima di girarci a guardare il colpevole dei nostri mezzi infarti.

L’idiota appunto, se ne sta felicemente sull’uscio con un sorrisone stampato in volto e le braccia allargate « È con immenso piacere che vi annuncio il ritorno del vostro caro, simpaticissimo, intelligentissimo, nonché bellissimo fratello. Lo so lo so... » esclama muovendo la testa su e giù come a voler dare ancora più conferma alle sue parole, e le mani rigorosamente alzate in segno di resa. L’ho già detto che è un idiota? Perché se cosi non fosse posso rimediare subito... « So perfettamente quanto vi sono mancato e che quindi non vedete l’ora di riabbracciarmi. Però uno alla volta ok? Fate una bella fila indiana che ce n'è per tutti. Allora, chi è il primo? » chiede curioso guardandoci uno alla volta.

Mi correggo, questo non è solo idiota... sarebbe troppo poco classificarlo sotto questa categoria fin troppo numerosa

« Stavo dicendo... » riprende a parlare Alice ignorando il fratello, così come tutti gli altri ritornano a fare quello che stavano facendo prima « dato che non ti sei fatta viva per tutto questo tempo, e mi hai pienamente offesa con questo tuo comportamento, sono sicura che vorrai rimediare ai tuoi errori, e sono convinta che una giornata di shopping con me, Rose e Mel, possa assolverti dalla colpa » esclama soddisfatta dei suoi piani, ma ormai non l’ascolto più.

Guardo la faccia delusa e sconsolata del mio ragazzo afferrare e trascinare su per le scale le valigie, borbottando frasi sconnesse sull’ingiustizia nel mondo. Rido sommessamente per quella sua aria da povero uomo incompreso e quel delizioso broncio che ha messo su per essere stato totalmente ignorato.



« Bella!!! Oddio, sei ritornata! »

Giro di scatto la testa verso le tre figure all’ingresso che mi guardano sorridendo interrompendo il mio discorso a metà.

« Mel! » esclamo contenta correndo ad abbracciarla.

Mel, o Melanie, è una mia compagna di corso all'università. Ci siamo conosciute un anno fa ed è stato amicizia dal primo istante; che poi è praticamente impossibile non volerle bene.

Ha dei folti capelli rossi dai mille ricci, occhi castani e una cascata di lentiggini che rendono la sua aria birichina ancora più adorabile se possibile.

« Come stai? Come hai passato le vacanze? Ti sei divertita? Ah, guarda, non sai quanto ti invidio. Edward è stato così romantico ad aver organizzato una vacanza solo per voi due! Io invece ho dovuto passare tutto il tempo con questo qua a guardare stupidi film e a ingozzarmi di cioccolata calda... tutte le fortune a te... » borbotta imbronciata indicando il proprio ragazzo.

Rido spensierata per il suo tono amareggiato, e ancora di più per l’espressione scandalizzata di Christian che spalanca quegli occhioni blu che si ritrova.

Tanto lo so che non è affatto vero quello che ha detto. È il loro solito modo di fare.

Un po’ come Edward e me, non riusciamo a non punzecchiarci ogni volta che ne abbiamo la possibilità.

Stanno insieme da più di quattro anni e a mio parere formano una coppia stupenda.

Tutti e due hanno un carattere solare. E poi lui è simpaticissimo oltre ad essere un bellissimo ragazzo

« Sì amore, ti amo tanto anch’io eh! > ribatte sarcastico prima di darmi un bacio sulla guancia per salutarmi

« Ciao Chris! »

« Ehi bellezza! » e infine c'è lui. Alex. Il mio peggior incubo...

È il fratello di Chris, dal carattere aperto e gentile; se solo non ci provasse così spudoratamente con la sottoscritta sarebbe un amico fantastico. Gentile, premuroso... insomma, semplicemente perfetto sotto quel punto di vista. Anche un tantino stronzo a volte, ma Vabbé... Bellissimo poi. Al college ci sono un sacco di ragazze che gli vanno dietro, ma lui sembra non farci nemmeno caso. Non che Chris non abbia la sua parte di popolarità ma, essendo fidanzato, puntano tutte sul fratello perennemente libero. Che poi, con quei zaffiri che si ritrova è quasi impossibile resistergli. Sembrano fatti a stampino quei due, tranne per il fatto che il primo è castano mentre quest’ultimo moro, ma quegli occhi, cavolo... solo loro l’hanno di quel taglio e di quel colore.

« Alex... » borbotto leggermente irritata cercando di sottrarmi dal suo abbraccio prima che...

« TU!!! Togli subito quelle tue manacce dalla MIA ragazza! » appunto.

Sbuffo esasperata trucidando Mel con un’occhiataccia che se la ride bellamente. E certo, tanto non è lei la diretta interessata delle loro stupide liti!

Ogni volta la stessa storia.

Sembrano cane e gatto quando fanno così. E più Edward si arrabbia per il suo comportamento troppo libertino nei miei confronti, più Alex prova gusto nel stuzzicarlo

« Allora amore » bisbiglia avvicinandosi con il volto; così tanto che mi tocca piegarmi all’indietro se non voglio avere un contatto ravvicinato con le sue labbra.

Continua a sghignazzare ignorando Edward che, a passo di marcia, si dirige verso di noi « Come hai passato queste due settimane con quell’impotente del tuo ragazzo? »

« ... »

« COSA.HAI.DETTO?! »

« Perché sai... » continua a bassa voce –ma abbastanza forte in modo tale che gli altri lo sentano- e, facendo finta di non aver sentito l’urlo spacca timpani di Edward, affonda la testa tra i miei capelli sussurrando « Se vuoi sono sempre disponibile, così almeno vedi cosa vuol dire provare veramente piacere... »

« Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio lurido bastardo! »

È arrabbiato, e sul serio questa volta.

Se fossi in Alex comincerei a preoccuparmi invece di ridere come un cretino

« Oh Edward » non posso far altro che soffocare una risatina per il suo tono sorpreso, come se solo in questo momento si fosse accorto della sua presenza « Anche tu qui? » chiede innocentemente stringendomi di più a sé.

« Sai com’è, è casa mia! »

« Oh... » oddio, ha pure la faccia tosta di guardarsi intorno! « Hai ragione... » esclama aggrottando le sopracciglia confuso. Che attore...

« Certo che ho ragione razza di deficiente! E questa » esclama tirandomi a sé « È la mia ragazza. Mia! Ti è chiaro il concetto? »

« Cristallino caro. Ma non sono del tutto sicuro che Bella preferisca te che al sottoscritto. Insomma, guardati; con quei ridicoli capelli color carota –senza offesa Mel eh- » si volta un attimo verso la diretta interessata che alza le spalle come a voler dire “non fa niente”, per poi riportare la sua attenzione verso di noi « E poi me. Cioè, non c'è paragone. Assolutamente. »

« Questa e’ troppo! »

« Edward.... lascialo perdere dai, non diceva sul serio... » provo a calmarlo, preoccupata per la piega che sta prendendo la situazione. Ma è mai possibile che non c'è nessuno disposto ad aiutarmi a calmare ‘sti due?! « Non te la prendere... »

« Già Edward, perché te la prendi così tanto se non è vero? Oppure... » ti prego – ti prego – ti prego, stai zitto! « Mi vorresti dire che veramente sei impotente e non riesci a soddisfare pienamente la tua donna... »

Mai per una volta che mi dessero ascolto...









« Non dovevi farlo » borbotto severamente sedendomi sul bordo del letto e guardandolo male « Cosa caspiterina ti è preso? »

« È colpa sua. Se, se ne fosse stato zitto e tranquillo, a quest’ora non starebbe di sotto a farsi medicare il labbro rotto. E poi l’ho beccato solo di striscio, non è mica colpa mia se è fatto di pasta frolla! »

« Beh sì, ma tu non dovevi reagire in quel modo »

« Lo stai difendendo per caso? »

« Che vorresti insinuare scusa?! »

« Io niente, ma tu –essendo la mia ragazza- dovresti essere dalla mia parte, e non da quella di quello lì »

« Ma che c’entra, lo so benissimo che è stato lui a iniziare, ma tu non dovevi passare alle mani. Lo sai che non sopporto i tipi violenti » ribatto stizzita per il suo comportamento da bambino di tre anni

« Ok scusa... è solo che... beh ecco, veramente mi trovi... cioè, non sei soddisfatta per come... »

« Sei per caso preoccupato delle tue prestazioni Cullen? » sussurro maliziosa avvicinandomi fino a sfiorare le sue labbra con le mie

« NO! Assolutamente, ma cosa vai a pensare! »

Maschi...

« Calmati amore... anche se beh... »

« Cosa? »

Ridacchio per il suo tono allarmato. « Mah niente... » faccio la finta tonta, ma ormai ha capito che lo sto prendendo in giro.

« Qui ci vuole un ripasso » sussurra facendomi stendere sul suo letto e cominciando a depositare una scia di baci lungo il collo

« Edward, cosa... » deglutisco rumorosamente. Ci manca solo che inizi ad ansimare e sono fritta. Cavolo, e dire che non sta facendo quasi niente! « C-cosa credi di fare? »

« Non l’hai ancora capito? »

« Oh no, non ci pensare nemmeno! »

« Shh... »

« Dai, cerca di essere serio! »

« Sono serio »

« Ci sono gli altri di sotto e... »

« Vorrà dire che dovrai essere molto, ma molto silenziosa questa volta... »

« Ma... »

« Niente ma. Hai già parlato troppo per i miei gusti. Ora stai zitta, muta. E lascia che ti faccia mia »







« Eddino!!! »

Ci blocchiamo tutte e due in cima alla rampa delle scale. Io che cerco di trattenermi dal ridere, e Edward al mio fianco rigido come un pezzo di legno.

« No ti prego... » lo sento sussurrare mentre mi stritola la mano « Tutto ma non lui... »

« Eddy, non sai quanto mi sei mancato! » esclama gioioso Tommy prendendo le sue mani e portandosele davanti alla faccia baciandole.

Tommy è un ragazzo... singolare ecco...

Leggermente lunatico ma tutto sommato simpatico.

È impossibile non notarlo con quei capelli biondi biondi dai ciuffi rosa shock che si ritrova! È un vero burlone. Certo, se non ci provasse continuamente con il mio ragazzo sarebbe meglio, ma non mi preoccupo.

Prima di tutto non penso che Edward abbia certe tendenze, e poi mi è di grandissimo aiuto all’università con le mille spasimanti che si ritrova. Un piccolo inconveniente nell’avere un ragazzo troppo carino.

All’inizio la cosa era decisamente irritante e frustante. Pensavo che la scia di ochette in calore sarebbe finito con il liceo, ma mi sbagliavo di grosso! Eccome se mi sbagliavo!

Il tutto e’ iniziato con una serie di sguardi e sospiri sognanti, per poi passare a bigliettini e reggiseni con i numeri di telefono nel suo armadietto.

Tommy è certamente il male minore... e poi sa essere decisamente vendicativo con le ragazze che ci provano con il suo –mio- Eddy...

« Sai Tommy, anche tu gli sei mancato tanto. Non faceva altro che parlare di te in questi giorni! » gli confido a bassa voce in tono cospiratorio, ricevendo un suo gridolino entusiasta e uno sguardo assassino da parte di Ed, prima di scappare via a gambe levate.

« Oh Eddino ciccino, ora che sei di nuovo qui, stai sicuro che non ti farò più sentire la mia mancanza. Povero il mio passerotto! »

Qualcosa mi dice che me la farà pagare cara...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

___________________

Toc toc, c'e' qualcuno? xD ok, se per caso non vi siete dimenticati della sottoscritta, comincio col porvi le mie piu' sinceri scuse. Lo so che e' da un' eternita' che non aggiorno questa fic, ma non ho avuto veramente tempo... settimane sempre super piene e il tempo per passarlo davanti al pc si e' ridotto drasticamente, fino a diventare inesistente. Tanto che per leggere mi devo collegare con il cell -.-" Comunque sia, ad essere sinceri questo capitolo non dovevo pubblicarlo oggi, anche perche' avevo deciso di portarmi avanti con la storia, arrivare ad un buon punto, e poi aggiornare, ma non ce l'ho fatta >.< ero partita con il buon proposito di scrivere quanto piu' potevo, in modo tale da fare dei aggiornamenti settimanali in modo regolare ma, ahime' per vostra sfortuna, non ci sono riuscita... Spero che stasera riesca ad andare avanti, sempre che non sia troppo stanca per il lavoro >.<  un punto positivo e' che mi sono fatta una bella scaletta di cosa devo inserire nella storia, in pratica e' gia' tutta sviluppata nella mia testolina bacata xD ora si tratta solo di mettere tutto su word. Fosse facile... poi, prima che me ne dimentichi, avevo pubblicato questa ficcy mettendo anche il genere commedia -che poi non ho ancora capito la differenza tra commedia e comico O.O- senza sapere se realmente sarebbe stato cosi perche', essendo in teoria piu' maturi i personaggi, avevo pensato di fare un seguito piu' "serio" ecco, ma a quanto pare non riesco proprio a fare a meno di scrivere cavolate percio', se vi aspettavate un seguito piu' serio per l'appunto xD spero che non rimaniate delusi u.u

 

 

giova71: vedrai xD se riesco vedro' di mettere vari spezzoni di com' e' stato gli inizi della loro storia, ma non prometto niente u.u grazie comunque che continui a seguirmi ^-^ bacio

 

nik81: sei sempre troppo gentile, l' ho detto in precedenza e continuo a ribadirlo xp sono super felice che ti sia piaciuto e spero come sempre, che continuerai a leggere questa ficcy! un bacio

 

pazzamente unica: Ehi!!! scusa veramente per il ritardo xD ma ora sono di nuovo qui. Certo, non so ancora per quanto ma vabbe' xD grazie come sempre per tutti i complimenti cara, un bacione

 

nina nina: forse noi due non ci siamo capite xD non dico che devo per forza ricevere commenti positivi anzi! Solo che vabbe', e' normale che ci sia rimasta male... poi u.u quel fatto degli schemi, intendevo che non posso dirti come andra' a finire la storia o anticiparti niente, e per il fatto che e' quello il bello di seguire una fic ecc... intendevo dire che non c'e' gusto nel sapere tutto subito, almeno io la penso cosi, poi e' normale che ognuno ha le sue idee... diciamo solo che concordo sul fatto che mi piace che la storia finisca nel modo in cui ho pensato io... ti dico solo che hai toppato una cosa nella prima recensione che hai lasciato, che non sara' proprio cosi... diciamo che lascero' degli indizi man mano che andro' avanti. Comunque se vorrai seguire il seguito mi farebbe piacere, se non sara' cosi saro' contenta lo stesso nel sapere che hai letto la prima fic, anche se non ho soddisfatto appieno le tue aspettative ^-^

 

bambola_e_bibola: grazie infinite per quello che hai detto, non sai quanto mi hai tirata su di morale xD contentissima come sempre che ti sia piaciuto il primo chappy ^-^ un bacio

 

dafne891: allora, la storia parte da due anni dopo, comunque cerchero' di mettere dei spezzoni del passato, sempre se ci riesco xD spero che ti piaccia anche questo chappy, bacio

 

4everinlove: non sai come sono felice nel sapere che continui a seguirmi u.u quindi continua pure a "perseguitarmi" xD un bacione

 

Nicosia: ah, sappi che io non avevo nessunissima intenzione di liberarmi di te u.u anzi, mi fa enormemente piacere nel sapere che mi seguirai anche nel seguito xD e non ti preoccupare per non essere riuscita a leggerlo in tempo ^-^ un bacione a te

 

hopelove: carissima!!! quand' e' che aggiorni a proposito? comunque, avrai tutte le tue risposte piu' avanti, non sai che fifa xD ho paura di cadere nel banale >.< io incrocio le dita ^-^ un bacione e grazie!

 

Midnight Sun_: ti ringrazio come sempre xD comunque sia non puo' filare tutto liscio no? e poi parli tu che mi stai facendo impazzire con la tua storia xD mannaggia a te u.u

 

isabella_cullen: allora, per il prologo bisogna aspettare ancora parecchio... o almeno penso xD pero' sono contenta che ti piaccia ^-^ un bacio

 

sallys_78: cherry!!! banana u.u brava eh, non ti fai piu' sentire cattiva!!! veramente ti piace? xD ah, per la cronaca mi manchi tanto anche tu u.u

 

piemme: che ci vuoi fare se il mondo e' pieno di gente strana -.-" ma l' importante e' che tu stessa sia soddisfatta di quello che fai ^-^ io non tanto ma vabbe' xD comunque grazie mille sul serio, sono contentissima che ti piaccia, un bacione!

 Bellissima Cullen: oh tu, grazie mille xD allora, tuuuuuutte le tue domande avranno una risposta eheheh diciamo piu' avanti pero' xD comunque grazie ^-^ spero che ti piaccia questo chappy!

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


 

 

 

 

Capitolo Tre

 

 

 

 

 

 

 

Lo guardo di sottecchi cercando di sondarne l’umore, ma niente. E dire che a volte è come un libro aperto per me!

Siamo da più di dieci minuti in macchina e da quando sono salita non ha spiccicato una parola che fosse una. Un misero grugnito in risposta al mio saluto e poi è partito sgommando per l’università. Nemmeno un misero bacino per la sottoscritta!

Il che è dire veramente tutto!

Se non fossi così tanto preoccupata per lui gli avrei fatto una paternale per i suoi metodi rozzi, per quel suo comportamento da cavernicolo e per quella sua mancanza di educazione nei miei confronti che guarda, gli avrei fatto venire un mal di testa che non è niente rispetto a quelli precedenti!

E dire che ho impiegato mesi per riuscire a convertirlo e a farlo diventare un ragazzo quasi perfetto.

All’inizio è stato veramente esasperante lo ammetto. Dopo quella sua dichiarazione così... così... non so nemmeno come descriverla ad essere sincera, ma ogni volta che ci ripenso mi viene un enorme groppo qui, proprio all’altezza dello stomaco. E mi chiedo cosa ho fatto di così eclatante per meritarmi un ragazzo del genere; poi mi giro e lo guardo: con quella sua solita aria da “tutto mi e’ dovuto”, quel suo comportamento da bambino di tre anni, e poi quella sua testardaggine che Dio, certe volte mi verrebbe da acchiappare la prima cosa che mi capita davanti e tirarglielo lì, proprio in mezzo alla fronte per quanto mi fa esasperare.

E penso, penso a cosa ho fatto di male per avere un ragazzo del genere. Che di romanticismo non sa proprio dov’è di casa. Non un pensierino carino, non un messaggino dolce; niente di niente. E sì che lo ammetto che ci sono stata male, diciamo delusa ecco; perché dopo quello che ha fatto per mettersi con me beh, come minimo mi aspettavo un qualcosa ogni tanto. Non sempre, ma ogni tanto. E invece no.

L’inizio della nostra storia non è stato proprio dei migliori. Nemmeno cinque minuti che stavamo insieme che avevamo già iniziato a battibeccare come al nostro solito. I giorni a seguire sono stati... strani.

Era imbarazzante e... strano per l’appunto, strano nel ritrovarsi “fidanzati” quando nemmeno ventiquattro ore prima eravamo li ad azzuffarci come cane e gatto. Imbarazzante perché non sapevamo come comportarci; lui non era un tipo da relazione seria diciamo... o almeno credo, mi ha detto... oddio, sarebbe più appropriato dire che gliel’ho dovuto cavare di bocca con la forza ecco! In pratica ha borbottato riluttante -dopo i miei mille dai.dai.dai.dai- che è stato con una tipa per circa un anno, ma che poi si sono lasciati. Punto. Non un nome, non un perché della fine della loro storia, niente di niente. E infondo penso che sia meglio così. Non voglio farmi tremila paranoie e stare lì a fare confronti virtuali con la sua fantomatica ex; tanto quella sarà lontana mille miglia da noi no? E nelle migliori delle ipotesi sarà andata avanti, starà con qualcuno in questo momento; poi la loro storia è finita, morta, conclusa. Insomma, chiamatelo come vi pare.

E io... forse sono stata un tantino insistente e scocciante nei suoi confronti lo ammetto, ma mi sembrava tutto un sogno. La mia prima storia, il mio primo ragazzo, e penso che sia normale che fantasticassi, che mi aspettassi chissà cosa da lui. Era tipo essere la protagonista di uno di quei romanzi che leggevo di solito, quelli che vanno tanto di moda negli ultimi momenti.

Io la ehm... sfigata di turno, e lui il play boy della scuola che, non si sa per quale miracolo, si ritrovano innamorati l’uno dell’altro e che alla fine si mettono insieme.

Mi ero sparata un sacco di storie di quel genere che, cavolo, ci sono rimasta di veramente di cacca...

Perché se è vero che quelle sono solo storie e che questa è la vita reale, sono rimasta alquanto delusa nel vedere quanto lui si differenziasse dal protagonista maschile di quei racconti.

Quelli si che erano ok. Certo, magari noi non abbiamo dovuto affrontare chissà quali tragedie per arrivare a stare insieme, ma gli elementi erano tutti lì. Lui che se ne frega di tutto e di tutti, dei pregiudizi della gente e di quelle sciacquette per stare con me. E allora dove cavolo abbiamo sbagliato? A questo punto della storia lui non dovrebbe cambiare per magia? Diventare un ragazzo dolce, premuroso, uno di quelli che quando meno te lo aspetti si presentano sotto casa tua con un enorme mazzo di rose rosse -anche se non c'è nessuna festività o ricorrenza- ma che l’ha fatto semplicemente perché lo voleva, perché voleva renderti felice?

A quanto pare non è cosi, perché io un Edward di quel genere non l’ho nemmeno visto apparire all'orizzonte.

È stato orribile. Io che lo aspettavo per più di mezz’ora al freddo perché il signorino –tanto per cambiare- si dimenticava che avevamo un appuntamento, e fa niente se è stato proprio lui a proporti di uscire per passare un po’ di tempo insieme senza quella rompiscatole della sua sorella tra i piedi, fa niente se hai passato ore in bagno per prepararti e truccarti decentemente e ora ti ritrovi bagnata come un pulcino a causa della pioggia, tutta la matita e il mascara che ti cola sul viso; fa niente se lui non si degna nemmeno di scusarsi per averti fatto aspettare e se ne esce con un: “Oh Bella, ma che hai fatto alla faccia? Comunque non mi aspettavo che fossi già qui, di solito voi ragazze vi fate aspettare perciò ho fatto con comodo; anche perché l’ appuntamento era alle cinque no?” e tu ripensi a quando quella mattina ti ha detto: “Ci vediamo alle quattro in piazza, sii puntuale mi raccomando!”

Uomini... e poi il bello è che finite per litigare perché lui comincia a lamentarsi del nostro malumore, che proprio non capisce perché ce l’ abbiamo con lui.

Questa è proprio bella. Magari avrebbe anche potuto farsi venire in mente di passare a prenderti invece di infischiarsene come al suo solito!

Dovrebbero smetterla di scrivere scemenze del genere se non vogliono creare chissà quali aspettative a noi povere ragazze alle prime armi che si ritrovano deluse nel vedere tutti propri sogni crollare miseramente!

Ma stranamente passa, passa tutto.

Ed è strano, strano come basti un suo sorriso per far scemare tutta la mia rabbia nei suoi confronti; e fa niente se il giorno dopo non si presenta con un pensierino per farsi perdonare, fa niente se per gli appuntamenti successivi mi ritrovo di nuovo lì ad aspettare come una cretina che arrivi; perché, per quanto m’impegno nel cercare di ritardare, arrivando anche a uscire di casa mezz’ora dopo dell’ora prestabilita per l’ incontro, più lui sembra fare apposta arrivando ancora più tardi di me. Come ci riesca ancora non lo so...

Ma fa niente, perché mi basta quel sorriso, quegli occhi tremendamente limpidi e profondi, mi basta lui. Punto.

E mi va bene così.

Sono soddisfatta dell’equilibrio che abbiamo raggiunto. Anche se non c'è quella comunicazione telepatica come leggo nelle storie, dove lui mi capisce, che sa cosa voglio, di cosa ho bisogno senza che glielo dica. Ma oh, stiamo parlando di Edward Cullen non scordiamocelo!

Ma tutto sommato sono felice.

Ho imparato a non stressarlo troppo nelle cose, perché preferisco un suo gesto spontaneo, che sia lui a decidere di punto in bianco a dimostrarmi che mi pensa. Come se fossi veramente io il suo primo pensiero quando la mattina si sveglia, e l’ultimo quando la sera si addormenta. E forse è veramente cosi...

Mi viene quasi da ridere ripensando a come ancora mi metto a saltellare e a esultare come una bambina quando ricevo il suo tanto agognato messaggino del buon giorno o della buona notte.





« Sei tanto arrabbiato? » chiedo in fine non potendone più di questo stramaledetto silenzio. Ormai siamo quasi arrivati ed è la prima volta che trascorriamo il viaggio in silenzio. Di solito l’abitacolo è sempre animato dalle nostre chiacchiere, dai nostri battibecchi o dai motivetti che cantiamo insieme alla radio. Stonando per di più.

Guardo quel suo cipiglio severo sospirando. Non voglio passare la mattinata a chiedermi come mai fosse di questo umore. La mia donna incinta. Sorrido ripensando a come se l’è presa quando l’ho chiamato per la prima volta così...





« Mi hai stufato Edward Cullen! » strepito ad alta voce infischiandomene degli studenti che ci fissano, eccitati ed impazienti di assistere ad un nostro ennesimo litigio per i corridoi della Forks High School.

A passo di marcia mi dirigo verso di lui incavolata nera adirandogli contro.

È mai possibile che debba per forza comportarsi come un infante?!

« Sono arcistufa dei tuoi stupidissimi sbalzi d’ umore; manco fossi una donna incinta e che cavolo! »

« Cosa.hai.detto.? » sibila assottigliando gli occhi a due fessure. Segno che è veramente arrabbiato questa volta, ma non me ne importa un fico secco. Deve capire che non sono una bambolina con cui può sfogarsi quando vuole e poi far finta che non sia successo niente!

Il motivo del suo malumore? Una stupidissima e noiosissima partita di basket.

No dico io, vi pare possibile che io mi debba sorbire le sue lagne per una mattinata intera solo perché il coach ha deciso che lui non avrebbe giocato la semifinale? E cosa pretendeva scusa, che dopo aver gonfiato il povero Mike gli avrebbe fatto un applauso e la cosa sarebbe finita lì? Che poi, quando il prof gli ha chiesto il motivo del suo gesto, solo un idiota come lui se ne poteva uscire con un: “Lei è troppo vecchio per capire queste cose di noi giovani; quand’è l’ ultima volta che ha dovuto sistemare i conti con un ammiratore fin troppo insistente verso la sua ragazza? Naturalmente do per scontato che almeno una fidanzata nei suoi 60 anni di vita ne abbia avuta... anche se non ne sono del tutto sicuro...”

E io, quando ho provato a fargli capire che era normale che avesse reagito in questo modo -infondo gli aveva appena dato del vecchio deficiente per di più senza esperienza in campo amoroso!- lui mi ha accusata. Accusata di essere dalla parte del male! Idiota. Che poi Mike non e’ che stesse facendo chissà cosa; mi si era avvicinato solo per chiedermi i compiti che erano stati assegnati per quel giorno visto che era mancato, e io glieli stavo facendo vedere! Ma per il mio ragazzo super geloso non era affatto così, a sua detta mi era fin troppo vicino ecc ecc... e ha cominciato a tirare fuori un sacco di cavolate, finché non si è diretto verso il diretto interessato e, senza fiatare, l’ha preso per il colletto e sbattuto contro il muro per poi tirargli un pugno in volto.

« Mi hai capita benissimo razza di idiota. E te lo ripeto anche se vuoi: Edward-Stupido-Cullen, i tuoi sbalzi d’umore sono peggio di quelli di una donna incinta! E dire che fra i due il maschio in teoria dovresti essere tu! »





Quella mia brillante idea di accusarlo di essere alla stregua di una donna mi è costato una settimana di super broncio, settimana nella quale era diventato intrattabile. Quanto mi è dispiaciuto averlo offeso e dato una batosta al suo stupidissimo ego da macho!

« Ed... »

« Che vuoi »

« E dai, si può sapere perché sei tanto arrabbiato? » chiedo avvicinandomi e sporgendo il labbro inferiore all’infuori. Tanto lo so che cederà

« Stai scherzando vero? » diniego con la testa mentre lui scoppia a ridere per poi ritornare di colpo serio. Avevo già accennato al suo essere lunatico vero?

« Cioè fammi capire. Tu non sai perché sono arrabbiato e perché ce l’ho tanto con te? »

« Con me?! » ma che cavolo sta sparando? A prova contraria fino a ieri pomeriggio era tutto a posto, e poi la sera non ci siamo nemmeno visti o sentiti! È assolutamente impossibile che la causa sia io.

« No guarda, sono arrabbiato con mia nonna » sbuffa ironicamente prima di scendere dall’ auto e, sbattendo con forza la portiera dietro di sé, dirigersi a grandi falcate verso l’istituto.

Slaccio velocemente la cintura di sicurezza e, raccattando la borsa dai sedili posteriori, mi fiondo di fuori. Se crede che lo lasci andare così senza uno straccio di spiegazione si sbaglia, e di grosso anche.

« Edward aspettami! » urlo sbracciandomi attirando non pochi sguardi curiosi. Che avranno da guardare poi lo sanno solo loro. E che cavolo, ma un po’ di cavoli vostri no eh?

« Per favore » lo fermo per un braccio sotto l’ enorme porticato che c'è all’ ingresso con il fiatone. Che ci volete fare se io e la corsa non andiamo molto d’accordo? « Non ne possiamo parlare? Per favore » lo supplico tirandogli la manica della felpa come una bambina

« Non c'è niente di cui parlare, e ora lasciami che non voglio fare tardi a lezione »

« Scusa più stupida non potevi inventarla » ribatto acidamente alludendo ai continui ritardi che fa fare a entrambi, perché sempre restio a lasciarmi andare –avendo corsi separati- e io perché quando mi bacia perdo sempre il contatto con la realtà. Mannaggia a lui e al suo modo di baciare!

« Senti Bella, non cominciare ok? Non sono dell’umore giusto questa mattina perciò, se non dare il via ad una litigata con i fiocchi ti consiglio di lasciarmi stare e, quando e se avò sbollito, ti dirò, forse... »

Se c'è una cosa che odio ancora di più della sua testardaggine, è quando iniziano a darmi ordini a destra e a manca; è una cosa che proprio non posso soffrire!

« Io non penso proprio Cullen. Perciò, o mi dici subito cosa cavolo ti prende, o puoi essere sicuro che in classe questa mattina non ci metterai piede! »

« E cosa vorresti fare, picchiarmi? » un’altra cosa che proprio non posso sopportare è quando mi prendono in giro, e lui lo sa benissimo.

« Sarai sorpreso nel costatare che ne sono capace »

« Non oggi... » mormora prima di girarsi ignorandomi.

Eh no bello mio, un’altra cosa che detesto è l’essere ignorata e sa anche questo.

Forse non sopporto un po’ troppe cose...

« Edward Cullen, prova a fare solo un altro passo e potrai dire definitivamente addio ai tuoi preziosissimi gioielli di famiglia! »

Come minaccia è sempre la migliore, e difatti si arresta di colpo. Ma quel sorrisetto ironico non era previsto

« E poi tu come farai? » di solito non è cosi stronzo, ma in questi due anni ancora non ha capito con chi ha a che fare. Mi deludi signor Cullen.

Alzo le spalle indifferente e, guardandomi le unghie della mano destra gli rispondo

« Che vuoi che farò, il mare è pieno di pesci » colpo basso lo so, ma l’ha voluto lui. E poi il miglior metodo per farlo parlare è farlo arrabbiare ma, dato che mi sembra già abbastanza incavolato e per niente disposto a fare conversazione, l’unica alternativa è colpire la sua estrema e insensata gelosia. Non è una cosa che mi piace fare, anche perché non sopporto essere al centro dell’attenzione e in questo momento lo siamo fin già troppo, ma non ho alternative.

In un attimo mi ritrovo sbattuta al muro e il suo volto stravolto dalla rabbia a pochi centimetri dal mio, tanto che riesco a percepire il suo respiro leggermente affannato.

Non mi preoccupo minimamente che possa perdere sul serio la pazienza e farmi male. Se c'è una cosa che apprezzo veramente di lui è il fatto che veramente poche volte è violento fino ad alzare le mani su qualcuno –scenate di gelosia escluse- e infatti il modo brusco in apparenza con cui mi ha afferrata e “appoggiata” sul muro, è stato in realtà... non dico dolce, ma è stato attento a non farmi male; tanto che non me ne sono accorta che mi ha spostata, troppo presa a osservarlo, finché non ho percepito la superficie dura alle spalle

« Non.Osare.Nemmeno.Pensarci! Mi hai capito? »

Aspetto che finisca di sfogarsi prima di attirarlo verso di me e baciarlo.

Sento sotto i polpastrelli i suoi muscoli rilassarsi uno ad uno, le spalle ammorbidirsi e le sue mani vagare dolcemente sui miei fianchi.

« Mi dici ora perché sei tanto arrabbiato? » gli chiedo accarezzandogli la guancia sinistra.

Adoro vedere come si abbandona alle mie carezze come un bambino. Le labbra leggermente gonfie e gli occhi socchiusi.

« È una cavolata lo so, per questo non volevo dirtelo e aspettare che mi calmassi prima di venire da te, ma tu Donna, sei essere fin troppo cocciuta per i miei gusti » mi riprende sorridendo prima di depositare un bacio all’angolo della mia bocca

« Lo prendo come un complimento... »

« Comunque è per il fatto che mi hai abbandonato da solo, nelle grinfie di Tommy. Ti rendi conto cosa ho dovuto passare e sorbire per tutto il pomeriggio? »

Oh... allargo le pupille sorpresa. Me ne ero quasi dimenticata che l’avevo lasciato in cima alle scale con il suo spasimante. Mi sono fatta trascinare dalle ragazze in salotto e il tempo è letteralmente volato via. Ero così presa nel raccontarci cosa abbiamo fatto in queste due settimane che ero via, che quando Charlie mi ha chiamata per chiedermi dove fossi finita sono scattata in piedi accorgendomi con orrore che erano già le otto di sera. Ho afferrato le mie cose in fretta e furia e, salutato velocemente gli altri, sono fiondata in macchina. Oh...

« Ora ricordi amore? »

« Oddio, scusa-scusa-scusa. Non sai quanto mi dispiace, era solo uno scherzo innocuo il mio » cerco di giustificarmi agitando le mani in aria, gesto che compio automaticamente quando sono molto, ma molto agitata e non riesco a spiegarmi.

Stoppa la mia parlantina frenetica con un bacio, prima di prendermi le mani tra le sue, bloccando anche quelle prima che accidentalmente lo colpisca in faccia

« Lo so che non c’era “cattiveria” nel tuo gesto; o almeno lo spero per te » assottiglia lo sguardo come a voler sondare se sto mentendo o meno. « Ma tutto ciò ha comportato un pomeriggio infernale per il sottoscritto »

« Beh mi dispiace... » mugugno imbarazzata. So quanto possa essere asfissiante Tommy soprattutto nei suoi confronti « Ma non può essere andata peggio delle altre volte »

Il tono risulta incerto perfino alle mie orecchie. Con lui in giro non bisogna mai abbassare la guarda. Mi ricordo ancora quella volta in cui, rientrando da un’uscita con Edward, sono passata in camera sua per prendergli non mi ricordo di preciso cosa, mentre lui era in cucina a preparare un paio di panini per merenda. Ho aperto la porta e nel suo letto, ho trovato Tommy avvolto nella coperta con sguardo ammiccante e, prima che potessi fare qualsiasi cosa, si è alzato e come mamma l’ha fatto, si è vestito borbottando con aria delusa che pensava che fosse Edward e che, per colpa mia, la sua sorpresa era saltata

« Tu non sai cosa hanno dovuto vedere i miei occhi » esclama stridulo « Mi ha trascinato in camera mia, chiuso la porta a chiave, per poi chiudersi a sua volta in bagno prima di uscire con indosso uno strimizzito perizoma. Manco sapevo che esistessero i perizoma maschili! E lui era lì a pochi passi da me con un inesistente pezzo di stoffa a coprirgli i genitali!!! Ho provato a scappare in qualunque modo, ma non c’era via di fuga... Dio, avresti dovuto vedere poi come mi guardava!!! »

Non.Ci.Credo.

Ora, come una normale fidanzata, dovrei consolarlo. Lo so. E se lo aspetta anche lui da come mi rivolge quell’espressione da cucciolo indifeso, ma non ce la faccio.

Ditemi voi come potrei farlo! E allora scoppio a ridergli in faccia.

Continuo a ridere mentre scivolo giù per il muro mentre lui se ne va offeso e indignato per il mio comportamento

« E-dward.... » singhiozzo tra una risata e l’altra « aspettami! » ma lui non mi degna di uno sguardo. Anzi no, si volta un attimo per lanciarmi un’occhiataccia prima di sparire dietro l’angolo.

Dite che se l’è presa?

Lo guardo di sottecchi cercando di sondarne l’umore, ma niente. E dire che a volte è come un libro aperto per me!

Siamo da più di dieci minuti in macchina e da quando sono salita non ha spiccicato una parola che fosse una. Un misero grugnito in risposta al mio saluto e poi è partito sgommando per l’università. Nemmeno un misero bacino per la sottoscritta!

Il che è dire veramente tutto!

Se non fossi così tanto preoccupata per lui gli avrei fatto una paternale per i suoi metodi rozzi, per quel suo comportamento da cavernicolo e per quella sua mancanza di educazione nei miei confronti che guarda, gli avrei fatto venire un mal di testa che non è niente rispetto a quelli precedenti!

E dire che ho impiegato mesi per riuscire a convertirlo e a farlo diventare un ragazzo quasi perfetto.

All’inizio è stato veramente esasperante lo ammetto. Dopo quella sua dichiarazione così... così... non so nemmeno come descriverla ad essere sincera, ma ogni volta che ci ripenso mi viene un enorme groppo qui, proprio all’altezza dello stomaco. E mi chiedo cosa ho fatto di così eclatante per meritarmi un ragazzo del genere; poi mi giro e lo guardo: con quella sua solita aria da “tutto mi e’ dovuto”, quel suo comportamento da bambino di tre anni, e poi quella sua testardaggine che Dio, certe volte mi verrebbe da acchiappare la prima cosa che mi capita davanti e tirarglielo lì, proprio in mezzo alla fronte per quanto mi fa esasperare.

E penso, penso a cosa ho fatto di male per avere un ragazzo del genere. Che di romanticismo non sa proprio dov’è di casa. Non un pensierino carino, non un messaggino dolce; niente di niente. E sì che lo ammetto che ci sono stata male, diciamo delusa ecco; perché dopo quello che ha fatto per mettersi con me beh, come minimo mi aspettavo un qualcosa ogni tanto. Non sempre, ma ogni tanto. E invece no.

L’inizio della nostra storia non è stato proprio dei migliori. Nemmeno cinque minuti che stavamo insieme che avevamo già iniziato a battibeccare come al nostro solito. I giorni a seguire sono stati... strani.

Era imbarazzante e... strano per l’appunto, strano nel ritrovarsi “fidanzati” quando nemmeno ventiquattro ore prima eravamo li ad azzuffarci come cane e gatto. Imbarazzante perché non sapevamo come comportarci; lui non era un tipo da relazione seria diciamo... o almeno credo, mi ha detto... oddio, sarebbe più appropriato dire che gliel’ho dovuto cavare di bocca con la forza ecco! In pratica ha borbottato riluttante -dopo i miei mille dai.dai.dai.dai- che è stato con una tipa per circa un anno, ma che poi si sono lasciati. Punto. Non un nome, non un perché della fine della loro storia, niente di niente. E infondo penso che sia meglio così. Non voglio farmi tremila paranoie e stare lì a fare confronti virtuali con la sua fantomatica ex; tanto quella sarà lontana mille miglia da noi no? E nelle migliori delle ipotesi sarà andata avanti, starà con qualcuno in questo momento; poi la loro storia è finita, morta, conclusa. Insomma, chiamatelo come vi pare.

E io... forse sono stata un tantino insistente e scocciante nei suoi confronti lo ammetto, ma mi sembrava tutto un sogno. La mia prima storia, il mio primo ragazzo, e penso che sia normale che fantasticassi, che mi aspettassi chissà cosa da lui. Era tipo essere la protagonista di uno di quei romanzi che leggevo di solito, quelli che vanno tanto di moda negli ultimi momenti.

Io la ehm... sfigata di turno, e lui il play boy della scuola che, non si sa per quale miracolo, si ritrovano innamorati l’uno dell’altro e che alla fine si mettono insieme.

Mi ero sparata un sacco di storie di quel genere che, cavolo, ci sono rimasta di veramente di cacca...

Perché se è vero che quelle sono solo storie e che questa è la vita reale, sono rimasta alquanto delusa nel vedere quanto lui si differenziasse dal protagonista maschile di quei racconti.

Quelli si che erano ok. Certo, magari noi non abbiamo dovuto affrontare chissà quali tragedie per arrivare a stare insieme, ma gli elementi erano tutti lì. Lui che se ne frega di tutto e di tutti, dei pregiudizi della gente e di quelle sciacquette per stare con me. E allora dove cavolo abbiamo sbagliato? A questo punto della storia lui non dovrebbe cambiare per magia? Diventare un ragazzo dolce, premuroso, uno di quelli che quando meno te lo aspetti si presentano sotto casa tua con un enorme mazzo di rose rosse -anche se non c'è nessuna festività o ricorrenza- ma che l’ha fatto semplicemente perché lo voleva, perché voleva renderti felice?

A quanto pare non è cosi, perché io un Edward di quel genere non l’ho nemmeno visto apparire all'orizzonte.

È stato orribile. Io che lo aspettavo per più di mezz’ora al freddo perché il signorino –tanto per cambiare- si dimenticava che avevamo un appuntamento, e fa niente se è stato proprio lui a proporti di uscire per passare un po’ di tempo insieme senza quella rompiscatole della sua sorella tra i piedi, fa niente se hai passato ore in bagno per prepararti e truccarti decentemente e ora ti ritrovi bagnata come un pulcino a causa della pioggia, tutta la matita e il mascara che ti cola sul viso; fa niente se lui non si degna nemmeno di scusarsi per averti fatto aspettare e se ne esce con un: “Oh Bella, ma che hai fatto alla faccia? Comunque non mi aspettavo che fossi già qui, di solito voi ragazze vi fate aspettare perciò ho fatto con comodo; anche perché l’ appuntamento era alle cinque no?” e tu ripensi a quando quella mattina ti ha detto: “Ci vediamo alle quattro in piazza, sii puntuale mi raccomando!”

Uomini... e poi il bello è che finite per litigare perché lui comincia a lamentarsi del nostro malumore, che proprio non capisce perché ce l’ abbiamo con lui.

Questa è proprio bella. Magari avrebbe anche potuto farsi venire in mente di passare a prenderti invece di infischiarsene come al suo solito!

Dovrebbero smetterla di scrivere scemenze del genere se non vogliono creare chissà quali aspettative a noi povere ragazze alle prime armi che si ritrovano deluse nel vedere tutti propri sogni crollare miseramente!

Ma stranamente passa, passa tutto.

Ed è strano, strano come basti un suo sorriso per far scemare tutta la mia rabbia nei suoi confronti; e fa niente se il giorno dopo non si presenta con un pensierino per farsi perdonare, fa niente se per gli appuntamenti successivi mi ritrovo di nuovo lì ad aspettare come una cretina che arrivi; perché, per quanto m’impegno nel cercare di ritardare, arrivando anche a uscire di casa mezz’ora dopo dell’ora prestabilita per l’ incontro, più lui sembra fare apposta arrivando ancora più tardi di me. Come ci riesca ancora non lo so...

Ma fa niente, perché mi basta quel sorriso, quegli occhi tremendamente limpidi e profondi, mi basta lui. Punto.

E mi va bene così.

Sono soddisfatta dell’equilibrio che abbiamo raggiunto. Anche se non c'è quella comunicazione telepatica come leggo nelle storie, dove lui mi capisce, che sa cosa voglio, di cosa ho bisogno senza che glielo dica. Ma oh, stiamo parlando di Edward Cullen non scordiamocelo!

Ma tutto sommato sono felice.

Ho imparato a non stressarlo troppo nelle cose, perché preferisco un suo gesto spontaneo, che sia lui a decidere di punto in bianco a dimostrarmi che mi pensa. Come se fossi veramente io il suo primo pensiero quando la mattina si sveglia, e l’ultimo quando la sera si addormenta. E forse è veramente cosi...

Mi viene quasi da ridere ripensando a come ancora mi metto a saltellare e a esultare come una bambina quando ricevo il suo tanto agognato messaggino del buon giorno o della buona notte.





« Sei tanto arrabbiato? » chiedo in fine non potendone più di questo stramaledetto silenzio. Ormai siamo quasi arrivati ed è la prima volta che trascorriamo il viaggio in silenzio. Di solito l’abitacolo è sempre animato dalle nostre chiacchiere, dai nostri battibecchi o dai motivetti che cantiamo insieme alla radio. Stonando per di più.

Guardo quel suo cipiglio severo sospirando. Non voglio passare la mattinata a chiedermi come mai fosse di questo umore. La mia donna incinta. Sorrido ripensando a come se l’è presa quando l’ho chiamato per la prima volta così...





« Mi hai stufato Edward Cullen! » strepito ad alta voce infischiandomene degli studenti che ci fissano, eccitati ed impazienti di assistere ad un nostro ennesimo litigio per i corridoi della Forks High School.

A passo di marcia mi dirigo verso di lui incavolata nera adirandogli contro.

È mai possibile che debba per forza comportarsi come un infante?!

« Sono arcistufa dei tuoi stupidissimi sbalzi d’ umore; manco fossi una donna incinta e che cavolo! »

« Cosa.hai.detto.? » sibila assottigliando gli occhi a due fessure. Segno che è veramente arrabbiato questa volta, ma non me ne importa un fico secco. Deve capire che non sono una bambolina con cui può sfogarsi quando vuole e poi far finta che non sia successo niente!

Il motivo del suo malumore? Una stupidissima e noiosissima partita di basket.

No dico io, vi pare possibile che io mi debba sorbire le sue lagne per una mattinata intera solo perché il coach ha deciso che lui non avrebbe giocato la semifinale? E cosa pretendeva scusa, che dopo aver gonfiato il povero Mike gli avrebbe fatto un applauso e la cosa sarebbe finita lì? Che poi, quando il prof gli ha chiesto il motivo del suo gesto, solo un idiota come lui se ne poteva uscire con un: “Lei è troppo vecchio per capire queste cose di noi giovani; quand’è l’ ultima volta che ha dovuto sistemare i conti con un ammiratore fin troppo insistente verso la sua ragazza? Naturalmente do per scontato che almeno una fidanzata nei suoi 60 anni di vita ne abbia avuta... anche se non ne sono del tutto sicuro...”

E io, quando ho provato a fargli capire che era normale che avesse reagito in questo modo -infondo gli aveva appena dato del vecchio deficiente per di più senza esperienza in campo amoroso!- lui mi ha accusata. Accusata di essere dalla parte del male! Idiota. Che poi Mike non e’ che stesse facendo chissà cosa; mi si era avvicinato solo per chiedermi i compiti che erano stati assegnati per quel giorno visto che era mancato, e io glieli stavo facendo vedere! Ma per il mio ragazzo super geloso non era affatto così, a sua detta mi era fin troppo vicino ecc ecc... e ha cominciato a tirare fuori un sacco di cavolate, finché non si è diretto verso il diretto interessato e, senza fiatare, l’ha preso per il colletto e sbattuto contro il muro per poi tirargli un pugno in volto.

« Mi hai capita benissimo razza di idiota. E te lo ripeto anche se vuoi: Edward-Stupido-Cullen, i tuoi sbalzi d’umore sono peggio di quelli di una donna incinta! E dire che fra i due il maschio in teoria dovresti essere tu! »





Quella mia brillante idea di accusarlo di essere alla stregua di una donna mi è costato una settimana di super broncio, settimana nella quale era diventato intrattabile. Quanto mi è dispiaciuto averlo offeso e dato una batosta al suo stupidissimo ego da macho!

« Ed... »

« Che vuoi »

« E dai, si può sapere perché sei tanto arrabbiato? » chiedo avvicinandomi e sporgendo il labbro inferiore all’infuori. Tanto lo so che cederà

« Stai scherzando vero? » diniego con la testa mentre lui scoppia a ridere per poi ritornare di colpo serio. Avevo già accennato al suo essere lunatico vero?

« Cioè fammi capire. Tu non sai perché sono arrabbiato e perché ce l’ho tanto con te? »

« Con me?! » ma che cavolo sta sparando? A prova contraria fino a ieri pomeriggio era tutto a posto, e poi la sera non ci siamo nemmeno visti o sentiti! È assolutamente impossibile che la causa sia io.

« No guarda, sono arrabbiato con mia nonna » sbuffa ironicamente prima di scendere dall’ auto e, sbattendo con forza la portiera dietro di sé, dirigersi a grandi falcate verso l’istituto.

Slaccio velocemente la cintura di sicurezza e, raccattando la borsa dai sedili posteriori, mi fiondo di fuori. Se crede che lo lasci andare così senza uno straccio di spiegazione si sbaglia, e di grosso anche.

« Edward aspettami! » urlo sbracciandomi attirando non pochi sguardi curiosi. Che avranno da guardare poi lo sanno solo loro. E che cavolo, ma un po’ di cavoli vostri no eh?

« Per favore » lo fermo per un braccio sotto l’ enorme porticato che c'è all’ ingresso con il fiatone. Che ci volete fare se io e la corsa non andiamo molto d’accordo? « Non ne possiamo parlare? Per favore » lo supplico tirandogli la manica della felpa come una bambina

« Non c'è niente di cui parlare, e ora lasciami che non voglio fare tardi a lezione »

« Scusa più stupida non potevi inventarla » ribatto acidamente alludendo ai continui ritardi che fa fare a entrambi, perché sempre restio a lasciarmi andare –avendo corsi separati- e io perché quando mi bacia perdo sempre il contatto con la realtà. Mannaggia a lui e al suo modo di baciare!

« Senti Bella, non cominciare ok? Non sono dell’umore giusto questa mattina perciò, se non dare il via ad una litigata con i fiocchi ti consiglio di lasciarmi stare e, quando e se avò sbollito, ti dirò, forse... »

Se c'è una cosa che odio ancora di più della sua testardaggine, è quando iniziano a darmi ordini a destra e a manca; è una cosa che proprio non posso soffrire!

« Io non penso proprio Cullen. Perciò, o mi dici subito cosa cavolo ti prende, o puoi essere sicuro che in classe questa mattina non ci metterai piede! »

« E cosa vorresti fare, picchiarmi? » un’altra cosa che proprio non posso sopportare è quando mi prendono in giro, e lui lo sa benissimo.

« Sarai sorpreso nel costatare che ne sono capace »

« Non oggi... » mormora prima di girarsi ignorandomi.

Eh no bello mio, un’altra cosa che detesto è l’essere ignorata e sa anche questo.

Forse non sopporto un po’ troppe cose...

« Edward Cullen, prova a fare solo un altro passo e potrai dire definitivamente addio ai tuoi preziosissimi gioielli di famiglia! »

Come minaccia è sempre la migliore, e difatti si arresta di colpo. Ma quel sorrisetto ironico non era previsto

« E poi tu come farai? » di solito non è cosi stronzo, ma in questi due anni ancora non ha capito con chi ha a che fare. Mi deludi signor Cullen.

Alzo le spalle indifferente e, guardandomi le unghie della mano destra gli rispondo

« Che vuoi che farò, il mare è pieno di pesci » colpo basso lo so, ma l’ha voluto lui. E poi il miglior metodo per farlo parlare è farlo arrabbiare ma, dato che mi sembra già abbastanza incavolato e per niente disposto a fare conversazione, l’unica alternativa è colpire la sua estrema e insensata gelosia. Non è una cosa che mi piace fare, anche perché non sopporto essere al centro dell’attenzione e in questo momento lo siamo fin già troppo, ma non ho alternative.

In un attimo mi ritrovo sbattuta al muro e il suo volto stravolto dalla rabbia a pochi centimetri dal mio, tanto che riesco a percepire il suo respiro leggermente affannato.

Non mi preoccupo minimamente che possa perdere sul serio la pazienza e farmi male. Se c'è una cosa che apprezzo veramente di lui è il fatto che veramente poche volte è violento fino ad alzare le mani su qualcuno –scenate di gelosia escluse- e infatti il modo brusco in apparenza con cui mi ha afferrata e “appoggiata” sul muro, è stato in realtà... non dico dolce, ma è stato attento a non farmi male; tanto che non me ne sono accorta che mi ha spostata, troppo presa a osservarlo, finché non ho percepito la superficie dura alle spalle

« Non.Osare.Nemmeno.Pensarci! Mi hai capito? »

Aspetto che finisca di sfogarsi prima di attirarlo verso di me e baciarlo.

Sento sotto i polpastrelli i suoi muscoli rilassarsi uno ad uno, le spalle ammorbidirsi e le sue mani vagare dolcemente sui miei fianchi.

« Mi dici ora perché sei tanto arrabbiato? » gli chiedo accarezzandogli la guancia sinistra.

Adoro vedere come si abbandona alle mie carezze come un bambino. Le labbra leggermente gonfie e gli occhi socchiusi.

« È una cavolata lo so, per questo non volevo dirtelo e aspettare che mi calmassi prima di venire da te, ma tu Donna, sei essere fin troppo cocciuta per i miei gusti » mi riprende sorridendo prima di depositare un bacio all’angolo della mia bocca

« Lo prendo come un complimento... »

« Comunque è per il fatto che mi hai abbandonato da solo, nelle grinfie di Tommy. Ti rendi conto cosa ho dovuto passare e sorbire per tutto il pomeriggio? »

Oh... allargo le pupille sorpresa. Me ne ero quasi dimenticata che l’avevo lasciato in cima alle scale con il suo spasimante. Mi sono fatta trascinare dalle ragazze in salotto e il tempo è letteralmente volato via. Ero così presa nel raccontarci cosa abbiamo fatto in queste due settimane che ero via, che quando Charlie mi ha chiamata per chiedermi dove fossi finita sono scattata in piedi accorgendomi con orrore che erano già le otto di sera. Ho afferrato le mie cose in fretta e furia e, salutato velocemente gli altri, sono fiondata in macchina. Oh...

« Ora ricordi amore? »

« Oddio, scusa-scusa-scusa. Non sai quanto mi dispiace, era solo uno scherzo innocuo il mio » cerco di giustificarmi agitando le mani in aria, gesto che compio automaticamente quando sono molto, ma molto agitata e non riesco a spiegarmi.

Stoppa la mia parlantina frenetica con un bacio, prima di prendermi le mani tra le sue, bloccando anche quelle prima che accidentalmente lo colpisca in faccia

« Lo so che non c’era “cattiveria” nel tuo gesto; o almeno lo spero per te » assottiglia lo sguardo come a voler sondare se sto mentendo o meno. « Ma tutto ciò ha comportato un pomeriggio infernale per il sottoscritto »

« Beh mi dispiace... » mugugno imbarazzata. So quanto possa essere asfissiante Tommy soprattutto nei suoi confronti « Ma non può essere andata peggio delle altre volte »

Il tono risulta incerto perfino alle mie orecchie. Con lui in giro non bisogna mai abbassare la guarda. Mi ricordo ancora quella volta in cui, rientrando da un’uscita con Edward, sono passata in camera sua per prendergli non mi ricordo di preciso cosa, mentre lui era in cucina a preparare un paio di panini per merenda. Ho aperto la porta e nel suo letto, ho trovato Tommy avvolto nella coperta con sguardo ammiccante e, prima che potessi fare qualsiasi cosa, si è alzato e come mamma l’ha fatto, si è vestito borbottando con aria delusa che pensava che fosse Edward e che, per colpa mia, la sua sorpresa era saltata

« Tu non sai cosa hanno dovuto vedere i miei occhi » esclama stridulo « Mi ha trascinato in camera mia, chiuso la porta a chiave, per poi chiudersi a sua volta in bagno prima di uscire con indosso uno strimizzito perizoma. Manco sapevo che esistessero i perizoma maschili! E lui era lì a pochi passi da me con un inesistente pezzo di stoffa a coprirgli i genitali!!! Ho provato a scappare in qualunque modo, ma non c’era via di fuga... Dio, avresti dovuto vedere poi come mi guardava!!! »

Non.Ci.Credo.

Ora, come una normale fidanzata, dovrei consolarlo. Lo so. E se lo aspetta anche lui da come mi rivolge quell’espressione da cucciolo indifeso, ma non ce la faccio.

Ditemi voi come potrei farlo! E allora scoppio a ridergli in faccia.

Continuo a ridere mentre scivolo giù per il muro mentre lui se ne va offeso e indignato per il mio comportamento

« E-dward.... » singhiozzo tra una risata e l’altra « aspettami! » ma lui non mi degna di uno sguardo. Anzi no, si volta un attimo per lanciarmi un’occhiataccia prima di sparire dietro l’angolo.

Dite che se l’è presa?

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Capitolo 6
*** ° ***


 

So che è passato quasi un anno dall’ultima volta che ho aggiornato questa storia e sicuramente molti di voi se ne saranno dimenticate... scrivo questo perché penso che sia giusto nei vostri confronti avvisarvi che per me la storia è conclusa qui... forse dovevo scriverlo prima e non dopo un lasso di tempo così lungo, ma la mia intenzione era quello di non lasciare niente di incompleto... non sapete quante volte ho aperto e chiuso Word, buttato giù schizzi, ritenerli apprezzabili per poi cancellare tutto quanto il giorno dopo; è stato maledettamente frustrante soprattutto per il fatto che avevo la storia tutta in mente, sapevo già come dovevano andare le cose, nemmeno a dire: “sapete, non riesco a buttare giù un capitolo perché non so come far continuare la storia” ma non era così.
Da lettrice so quanto possa dar fastidio aspettare un aggiornamento che vedi non arrivare mai, arrabbiandoti perché vuoi sapere cosa succede dopo, se le cose andranno come te lo immagini e cose così... per questo vi chiedo scusa... anche se non so quanti di voi lo leggeranno e quanti di voi si ricorderanno di me.

L’aver pubblicato e concluso una storia mi ha reso “orgogliosa” anche se ora, se qualcuno mi chiedesse di leggerla, mi rifiuterei categoricamente perché mi rendo conto da sola di come l’abbia scritto coi piedi... però è stata un’esperienza bellissima e ringrazio ognuna di voi per avermi accompagnata e sostenuta fin qui ^//^

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