The time ticks around you

di littlediana
(/viewuser.php?uid=107886)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18 ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19 ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20 ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21 ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22 ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


The time ticks around you

CAPITOLO 1

“Lizz io davvero non capisco come possa piacerti… E’ solo un altro di quegli idioti il cui unico obbiettivo è portarsi a letto una ragazza a sera!”

“Oddio Kim  è mai possibile che non riesci ad andare oltre all’apparenza???”

“Non è che non riesco… è che non c’è nulla dietro all’apparenza!”

“Quando fai così davvero non ti capisco! Sei impossibile! Perché devi disprezzare e criticare ogni ragazzo di questa fottuta scuola? Di questa fottuta città di merda?”  ( Lizz non ama molto Berkeley )

“Per l’amor del cielo Lizzie qui non stiamo parlando di un ragazzo qualsiasi ma di Michael Ryan Pritchard il principe dei coglioni! Di cui tu credi di essere perdutamente innamorata!”

“Non ti permetto di insultarlo così! Solo perché sei una fissata, psicopatica che odia tutti i ragazzi del mondo per motivazioni ancora da definire  non hai alcun diritto di andare in giro ad insultare la gente!!!”

“Non odio tutti i ragazzi del mondo ma di sciuro quelli della razza di Pritchard si! E poi come puoi dire di esserne innamorata? Non sei mai riuscita a pronunciare più di una sillaba in sua presenza…”

“…Beh si è vero ma… non è colpa mia io… quando lo vedo rimango pietrificata non riesco a muovere nemmeno un muscolo e…”

“…Entri nella modalità faccia da ebete” Conclusi io.

“Già… è più forte di me mi perdo nei suoi meravigliosi occhi divini! Mi sento investita completamente da una cascata di emozioni indescrivibile, il mio cuore inizia a palpitare a raffica e poi nulla ha più senso: non ricordo più chi sono, dove sono, il pavimento diventa il soffitto e il soffitto il pavimento, vedo ovunque i suoi dolcissimi occhi di ghiaccio e gli salteri addosso immediatamente se non fosse per la paralisi momentanea che mi colpisce sempre in sua presenza …”

“Wow Lizzie sei davvero persa!”

“Lo so… ma che ci posso fare lui è… lui è un sogno!!!”

“Ti hanno mai detto che hai davvero una strana concezione di sogno?” Le domandai esasperata, era la venticinquesima volta nel giro di due minuti che parlavamo del signor Pritchard, stavo per esplodere!

Da quando l’aveva visto per la prima volta Lizz non aveva fatto altro che parlare di quanto fosse bello e unico il suo Mike, di quanto le sarebbe  piaciuto  affondare le mani nei suoi soffici capelli biondo platino… e bla bla bla, sempre le stesse cose e quando io cercavo  di cambiare argomento o di chiederle consiglio per un mio problema lei nemmeno mi ascoltava. Non volevo dirle che non la sopportavo più , che non sopportavo più la sua faccia in extasy e il suo sguardo sognante quando mi parlava di quel teppistello da quattro soldi; perché avevo paura di allontanarla da me , di perdere la sua fiducia. Ma ero consapevole del fatto che non avrei resistito ancora per molto…

DRIIIIIIIIIIIIIN

La campanella mi scosse dai miei pensieri e mi ricordò che da lì a pochi minuti avrei passato una bellissima ora in compagnia dell’adorato Mr. Bakket. Che gioia!

“Kim  ti vuoi muovere? Faremo tardi!” Urlò Lizzie quasi divertita mentre si dirigeva a passo spedito verso la scuola, conservando sempre la sua eleganza. Io la seguii goffamente inciampandomi per ben due volte nei miei stessi piedi. Ero davvero un disastro!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Ehilà buondì a tutti nel capitolo precedente ho dimenticato di dire che i Green Day non mi appartengono, non so se abbiano mai conosciuto due ragazze di nome Kim e Lizzie, la storia è frutto della mia mente malata che ha cercato di immaginare i Green Day da giovani. Ed ora ecco a voi il secondo capitolo spero vi piaccia!


CAPITOLO 2 

Abbassai lentamente la maniglia della porta cercando di fare  meno rumore possibile, per mia grande fortuna il signor Bekket era girato verso la lavagna, non era la prima volta che mi infiltravo clandestinamente in classe a lezione già iniziata, anzi ero un’esperta ormai; il mio banco non era molto lontano dalla porta potevo farcela: scivolai lentamente verso sinistra con tutti gli sguardi fissi su di me, “Piano, piano” continuavo stupidamente a ripetermi … c’ero quasi , solo un passo mi separava dal mio amato banco e il mio piano sarebbe brillantemente riuscito se in quel momento un perfetto imbecille non si fosse catapultato in classe spalancando la porta e attirando su di sé, e quindi anche su di me, l’attenzione del professore.

“Oh molto bene signorina McLane vedo che finalmente si è decisa a degnarci della sua presenza …” Il signor Bekket mi odiava per ragioni ancora ignote.

“ E anche lei signor Kiffmeyer , o dovrei dire Al Sobrante , come si fa stupidamente chiamare ora che è famoso! Ma per favore lei  e suoi Green Day  siete solo un altro di quegli sgangherati gruppi di periferia! Finirete nel dimenticatoio prima ancora di potervi godere il successo” Continuò con aria di sfida Bekket

Ma Al Sobrante non era certo il tipo da ignorare una provocazione infatti rispose acidamente e a testa alta “ Io credo signor Bekket , o forse dovrei chiamarla Juliane Bekket…” sentendo il nome del professore tutta la classe,me compresa, scoppiò in una fragorosa risata: la crudele signora Bekket,infatti, aveva sempre voluto una figlia femmina e così aveva dato un nome da donna a suo figlio nonostante fosse un maschio; forse era questo il motivo per cui Mr Bekket ce l’aveva si e no con tutto il mondo. Ad ogni modo, dopo un’occhiataccia del professore la classe si azzittì permettendo ad Al di continuare il suo discorso:” Come stavo dicendo non credo che un fallito del suo calibro: vecchio, grasso , pelato e con addosso sempre gli stessi vestiti , si possa permettere di criticare la mia band! Forse non saremo perfetti ma almeno se Dio vuole non ci ritroveremo alla bellezza di 50 anni suonati ad insegnare in una scuola di periferia le stesse cose tutti gli anni e non saremo così disperati da rendere la vita impossibile ai nostri studenti per ripicca!”

Colpito  nel segno! il signor Bekket divenne talmente rosso in viso che credevo stesse per esplodere e senza dire nulla ci pose due belle targhette con la tanto temuta scritta “ Detenzione” ; ormai c’ero abituata , finivo in punizione circa due volte al giorno : Kim è in ritardo alla lezione, Kim disturba il compagno di banco, Kim si rifiuta di prendere parte alla lezione di educazione fisica, Kim ascolta musica indecente affermando che è meglio della mia lezione …  così via ed  ogni volta mi dovevo subire i discorsi insensati della signora Treves, l’addetta al controllo “detenuti”, che mi parlava sempre degli imbarazzanti problemi gastrici del  suo adorabile gatto, Cosmic Banana.

Mi trascinai di malavoglia fuori dalla classe mentre Al mi seguiva a ruota tutto gongolante per il suo discorso ben riuscito. Io cercai di tenere le distanze; era pur sempre un amico di Armstrong e Pritchard un altro montato arrogante; ma lui si girò e iniziò a fissarmi con una tale espressione da pazzoide che dovetti trattenermi per non scoppiare in una fragorosa risata poi ad un tratto mi chiese “ Perché non hai detto niente a quell’idiota?” Io lo fissai interrogativa e dissi “ Beh perché aveva ragione ero in ritardo…” poi con mia grande sorpresa gli feci un complimento, dovevo essere impazzita “Comunque sei stato davvero forte era ora che qualcuno ne dicesse quattro al caro signor Bekket!” lui sorrise compiaciuto “ Già non sai che soddisfazione e poi i Green Day non si toccano!” aggiunse compiaciuto  ma vedendo che non condividevo il suo entusiasmo riguardo alla amata band mi pose la mano e con un sorriso a trentadue denti disse “ Molto piacere Al Sobrante, per gli amici Al, batterista dei mitici Green Day!”. Feci del mio meglio per ignorare l’ultima parte della frase e risposi “ Ciao, sono Kim “; sembrò soddisfatto della mia risposta perché poi cambiò completamente discorso: iniziammo a parlare delle cose più pazze che avremmo voluto fare prima di morire, di musica, di quanto odiavamo la scuola… e il tempo passò così veloce che per la prima volta in tutta la mia vita fui terribilmente dispiaciuta di sentire la campanella che annunciava la fine della detenzione; ma il dovere mi chiamava…

Eccomiiiiiiiiiiiiiiii =) bene ho messo un altro capitolo, cercherò di postarne uno al giorno finchè la mia adoratissima scuola me lo permetterà!!! 

Volevo ringraziare moltissimo le due commentatrici:

OrangeMochaFrappuccino: un grazie particolare perchè sei stata la prima a commentare! Sono felice che la mia storia ti ispiri =)

Rebel Of Superbia: beh per prima cosa complimenti il tuo nome mi piace da morire, in questo capitolo mi sono dilungata un po' ma ti prometto che anche se Mike e Lizzie non sono i protagonisti gli darò ampio spazio nei capitoli successivi 

Grazie di nuovo!!! 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

Eccomi, come promesso, con un nuovo capitolo. Oggi ne ho scritti due quindi penso che li posterò entrambi.

il quarto come promesso fa entrare in gioco Lizzie e Mike!!!

CAPITOLO 3

 

Stavo aspettando Lizzie appoggiata al solito albero, fuori dal cancello di quella discarica che chiamavamo scuola, ormai era il nostro punto di incontro per tornare a casa insieme; la mia migliore amica era di una lentezza incredibile per cui non mi preoccupai quando mi resi  conto che era in ritardo di 10 minuti.

Mi abbandonai tranquillamente ai miei pensieri che riguardavano principalmente lo svolgimento della serata: come al solito avrei dovuto cucinare io, ciò implicava fare anche la spesa prima di tornare a casa perché il frigor in casa Stone era perennemente vuoto per… diciamo mancanza di liquidità… ormai mi ero abituata a comprare il minimo indispensabile giorno per giorno, cosa che facevano praticamente tutti a Rodeo. Poi dovevo aiutare Clare in matematica…

 “ Kim!!! Oh Kim ci sei??? ” Lizzie mi uccise un braccio ma riuscì ad attirare la mia attenzione; ci volle un attimo perché mi rendessi conto di quanto stava accadendo… ma ormai era troppo tardi…

“ Kim volevo presentarti Billie Joe , Mike e Al Sobrante ; ovvero i mitici Green Day! Ragazzi lei è Kim, la mia migliore amica “ concluse Lizzie tutta orgogliosa.

“ Ciao! “ risposero i tre all’unisono; non so cosa in quel momento mi trattenne dal saltare addosso alla mia migliore amica e strangolarla ma con grande autocontrollo mi limitai a mormorare un “Ehm… ciao”

“Ehi Kim divertita oggi in detenzione?” Chiese Al con fare beffardo; “ Oh si davvero una favola!” Ribattei con noncuranza, non avrei mai ammesso che in realtà non mi ero mai divertita tanto… Era una questione di orgoglio. 

“ Ah ma voi vi conoscete?” Domandò Lizzie a metà fra il felice e l’incredulo, “ Beh diciamo di si, abbiamo parlato oggi in detenzione” ammisi.

 “ Chissà perché non mi sorprende “ Dichiarò la mia migliore amica con aria severa per poi aggiungere “ Kim mi avevi promesso che ti saresti impegnata per evitare le punizioni! “

“ Ehi non è colpa mia se il signor Bekket mi odia e poi sono arrivata in ritardo perché tu mi hai intrattenuto con i tuoi discorsi insensati!” Lizzie fece per ribattere ma fu interrotta da Mr Pritchard “ Hey ragazze suvvia non è il caso di litigare per così poco e poi è meglio se ci incamminiamo, si sta facendo tardi”. Mike iniziava a starmi simpatico; ovviamente Lizzie non se lo fece ripetere due volte e si appropriò indebitamente del braccio del suo bello, lasciandomi sola con Armstrong e Al.

Me l’avrebbe pagata!!! La mia vendetta si sarebbe abbattuta su di lei lenta e dolorosa muhahahahah!!!

Le cose peggiorarono ulteriormente quando Al dichiarò di essere arrivato a casa e mi abbandonò da sola con Billie Joe! Bene! Dalla padella alla brace.

Per mia fortuna lui non sembrava un tipo molto comunicativo, come me d’altronde , entrambi eravamo perfettamente a nostro agio nel silenzio che si era creato dopo la dipartita di Al ; questo mi permise di osservare i due piccioncini lì davanti: Dovetti ammettere che Lizzie stava davvero facendo progressi, ora riusciva a comunicare con Mike in modo quasi normale a parte le risatine isteriche che faceva ogni tanto…

“ Su dai dillo! Stanno davvero bene insieme!”  rimbombò una voce dentro la mia testa “ Beh in effetti sono perfetti… Ma sai cosa penso di Mike… ”  Oh ma che stavo facendo mi rispondevo anche da sola??? Oddio stavo impazzendo !Era ufficiale.

“ Non credi che Mike e la tua amica dovrebbero mettersi  insieme? “ Questa volta la voce veniva da fuori e più precisamente dal ragazzo che fino a poco prima aveva camminato silenziosamente alla mia destra; mi colse alla sprovvista interrompendo bruscamente il mio dialogo interiore, ma subito sentii una strana sensazione farsi strada dentro me: un bisogno impellente di sentire di nuovo il suono di quella voce così meravigliosa, grave ma allo stesso tempo melodiosa.

Così mi affrettai a rispondere “ Beh si devo ammettere che sembrano fatti l’uno per l’altra… ma chi sei tu il loro consulente matrimoniale?” Lui mi guardò interrogativo e poi scoppiò in una fragorosa risata; una meravigliosa risata così spensierata e naturale che mi scaldò il cuore, era una risata terribilmente perfetta e sconvolgente. Avrei voluto stare ad ascoltarla in eterno avrei voluto farmi cullare da essa e dimenticare tutti i problemi della mia incasinatissima vita ma purtroppo lui la interruppe per rispondere alla mia insensata domanda  “ Oh no mi hai scoperto!!! In effetti fare il consulente matrimoniale è la mia aspirazione nella vita…” Fece con tono melodrammatico.

Io non potei fare a meno di sorridere. La sua compagnia era meglio del previsto , mi aveva positivamente colpita; ma in quel momento la parte più razionale di me che aveva conservato un briciolo di cervello mi ricordò  il motivo per cui odiavo tanto lui e i suoi amici: oltre al fatto che erano arroganti, spocchiosi e montati erano anche drogati e io… io odiavo la droga… quella insulsa polverina bianca che aveva… solo il pensiero mi provocava un tremendo dolore, come se qualcuno mi avesse strappato l’anima, era un dolore profondamente radicato in me era il mio urlo silenzioso di disperazione contro la droga che a tradimento aveva portato via mio fratello…

L’unica persona che mi abbia mai capito fino in fondo, che mi ascoltava , mi consigliava, mi consolava , mi tirava su di morale , che era sempre pronta ad incoraggiarmi e che sarebbe morta per quello in cui credeva… Era stato come un padre per me; il padre che non avevo mai avuto… Fino a quel maledettissimo 23 gennaio 1987.

Il mio adorato fratellone  Heath stava tornando a casa, come ogni sera, erano le 11 e io lo stavo aspettando stravaccata sul divano guardando fuori dalla finestra che dava sulla strada, lo vedevo sempre arrivare da lì. Anche quella sera lui comparve sul marciapiede di fronte, faceva  freddo  e pioveva a dirotto , mi vide e mi sorrise…  poi il suo viso scomparve, il suo corpo fu scaraventato contro uno steccato e l’automobilista che l’aveva tirato sotto non si fermò nemmeno.  Mi sentì svenire, le gambe non mi ressero e caddi a terra, in ginocchio pregando Iddio che fosse solo un incubo. Il mio corpo tremava e non avevo il coraggio di aprire gli occhi; con grande sforzo mi costrinsi ad alzarmi e a barcollare fino alla finestra “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA” un urlo di straziante di terrore uscì dalla mia bocca mentre non riuscivo a smettere di fissare il corpo inerme di mio fratello. Mia zia scese le scale allarmata la sentii solo domandare “ Tesoro tutto bene? Kim? Kim mi senti?” Poi tutto divenne buio, caddi nell’oblio più profondo lasciandomi trascinare dal baratro di disperazione che si era impadronito del mio cuore. Giorni dopo sentii mia zia dire alle mie sorelle che molto probabilmente il povero Heath non aveva sentito nulla , era morto sul colpo; in oltre avevano trovato il colpevole: un ragazzo di 22 anni  sotto l’effetto di sostanze stupefacenti… Da allora provo un profondo odio verso la droga. Non raccontai mai a nessuno questa storia, solo Lizzie ne era a conoscenza e questo era il motivo per cui non potevo perdonarle il fatto di avermi presentato Armstrong e i suoi amici.

“ Kim? Oh Kim? Perfetto è di nuovo presa dai suoi monologhi interiori… Kiiiiiiiiim!!!” Lizzie mi scosse con una delicatezza da fare invidia ad un lottatore di sumo ma almeno attirò la mia attenzione; quando fu certa che ero di nuovo sulla terra continuò il discorso “ Oh io devo andare un attimo dal tabaccaio, tu che fai? “ Mi obbligai , con grande sforzo , a riconnettere il cervello , senza grande successo perché blaterai qualcosa di davvero insensato “ No… io… cioè dovrei… sai… si, insomma io… devo andare al supermercato.”  “ Io proporrei un applauso per la signorina McLane che dopo vari vaneggiamenti è miracolosamente riuscita a fare una frase di senso compiuto! “ mi sfottè alla grande Lizzie.

Io la ignorai e li salutai con un cenno del capo avviandomi verso la mia meta. Ma fui bloccata dalla meravigliosa , no ma che dico afrodisiaca voce di Billie, no non è il termine esatto la sua voce era terribilmente sexy , era come se ogni volta che proferisse verbo dicesse “ Ti prego , sono qui stuprami! “ era… Basata!!! Che diavolo stavo dicendo tutti i miei bei pensieri di prima sul mio odio verso i drogati dove erano finiti? Ero davvero così debole da non riuscire nemmeno a reprimere i miei pensieri da censura? Dio che disastro! Per fortuna riconnettei il cervello giusto in tempo per sentire la frase di Billie “ Se non ti dispiace vengo anche io al supermercato, devo comprare delle cose e poi senza offesa ma non mi sembri nelle condizioni di andare in giro da sola… “ Concluse con aria di sfida, con quel fare strafottente e con quel sorrisino beffardo stampato in faccia. La mia mente stava ricominciando a fare strani pensieri, era totalmente fuori controllo , mi meravigliavo io stessa dell’ elevato grado di perversione che potevo raggiungere. Oh God perché mi faceva quest’effetto? Mi sentivo così combattuta: una parte di me lo odiava profondamente per quello che era e un’altra gli sarebbe saltata addosso all’istante. Cosa sarebbe accaduto se mi avesse accompagnata al supermercato? Io e lui soli? No no no non ci potevo nemmeno pensare.

“ Hey Kim comunque il supermercato è dall’altra parte” mi urlò Billie divertito. Iniziamo bene prima figura di merda… Vai così Kim! Oddio mi aveva chiamata per nome!!! Quanto era bello pronunciato dalla sua  voce… No basta! Parte perversa vedi di tacere per almeno due ore e di non farmi brutti scherzi! Sento che la mia fine è vicina… ( notare l’indole catastrofica )

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

CAPITOLO 4

Lizzie’s moment. Ladies and gentlemen diamo finalmente la parola alla povera Lizzie che fino ad ora non ha potuto esprimere la sua opinione! ( Autrice: Kim sei un’egocentrica! Lascia parlare un po’ anche Lizz! ) ( Kim:senti chi parla! Qui non sono io che decido tutto e comando a bacchetta! ) ( Autrice: silenzio io sono l’autrice e ho il potere muahahahahaha! ) Beh ad ogni modo, Lizzie è il tuo momento!

Kim era davvero strana ultimamente, sembrava sempre persa nei suoi pensieri, sapevo che mollarla con Armstrong era stato un colpo basso ma era l’unico modo che avevo per restare sola con il mio Mike. Dio quanto era bello, da mozzare il fiato. Quando mi aveva chiesto di potermi riaccompagnare a casa non avevo saputo dirgli di no; ma perché proprio io? Cosa avevo di così speciale? Mi sentivo una nullità a camminare al suo fianco… Chissà se la gente che ci vedeva pensava fossimo fidanzati, ma figurati!!! Lizz cosa vai a pensare uno come lui non potrebbe mai stare con una come te! Lo capirebbe anche un idiota… Ma allora perché lui era lì con me ora? Avrebbe anche potuto andare con Kim e Billie o inventarsi un’altra scusa per defilarsi e invece era lì con me. Una folata di vento gelido mi investì, ero in maglietta e stavo morendo di freddo, che testa vuota avrei dovuto prendere la giacca, mi strofinai con energia le mani nel tentativo di riacquisire l’uso delle dita

“ Hai freddo? “ Oh Mike quanto è bella la tua voce, mi lascia senza fiato ogni volta che la sento.

Non oso alzare lo sguardo non ho il coraggio di guardare il tuo viso così unico e perfetto, di una bellezza struggente, i tuoi lineamenti duri, la tua voce calda e rassicurante, il tuo naso perfetto, la tua bocca! Non ci sono parole per descriverla e i tuoi occhi profondi e tormentati; potrei restare una vita a guardarli senza mai stancarmene.

“ No grazie… sto bene “ risposi cercando di essere convincente, non ero mai stata brava a mentire; ovviamente non mi  credette e mi pose delicatamente la sua giacca sulle spalle, non riesco ancora a descrivere la sensazione che provai in quel momento: quando mi sfiorò la spalla con la mano e fui completamente invasa dal suo dolce profumo,profumo di Mike. Mi sentii così leggera, come se non fossi più sulla terra, il mio cuore palpitava all’impazzata, avevo paura che mi scappasse via, il mio ultimo neurone era completamente andato a farfalle, come faceva a farmi quell’effetto? Non lo stavo nemmeno guardando…

“ Ehm grazie “ riuscii infine a mormorare in un secondo di lucidità.

Lui non rispose ma ero quasi completamente sicura che mi stava guardando, in quel momento mi resi conto che stavo tremando per l’emozione, molto probabilmente Mike pensò che il tremolio era dovuto al freddo perché non sembrò preoccuparsi; camminava silenzioso al mio fianco, mi venne una terribile voglia di vedere il suo viso… girai lentamente il collo, alzai lo sguardo e finalmente lo vidi: mi sembrava più bello ogni volta che lo guardavo, ero senza parole, lui fissava il vuoto davanti a se, era silenzioso e completamente perso nei suoi pensieri, così dannatamente bello e tenebroso, sembrava quasi triste, mi dovetti  trattenere per non rompere il religioso silenzio che si era creato e chiedergli se c’era qualcosa che non andava, avevo paura di disturbarlo…

In quel momento lui si fermò e io mi resi conto che eravamo davanti al tabaccaio, i nostri occhi si incontrarono per un istante, un magico magnifico istante che mi sembrò interminabile, avrei voluto non finisse mai, poi lui girò la testa e senza dire una parola mi fece segno di entrare; rimasi imbambolata ancora stordita da quello sguardo sconvolgente, poi finalmente riuscii a scantarmi e a proseguire con passo incerto dentro al negozio.

Comprammo entrambi un pacchetto di sigarette e riprendemmo la strada di casa, Mike insistette per accompagnarmi fino alla mia via, ero davvero stupita: forse contavo davvero qualcosa per lui! Se come no! Vorrei tanto che Kim mi capisse, io le parlo sempre di Mike e di quanto lo amo ma lei mi prende con superficialità, vedo che non mi ascolta, e in più come se non bastasse non lo sopporta nemmeno… forse ha davvero ragione lei e Mike è solo uno stronzo che si diverte a portarsi a letto una ragazza a sera… no! So che non è così, i suoi occhi non mentono, può anche atteggiarsi da duro ma, non chiedetemi come, io so che lui ha solo bisogno di qualcuno che gli stia vicino, quando guardo i suoi incantevoli occhi cristallini vedo come un’ombra nera, una tremenda tristezza, chissà quanti segreti custodisce la sua anima.

Eravamo già davanti alla porta di casa, non volevo salutare Mike, avevo un bisogno impellente di lui, volevo essere sua e non lasciarlo mai più

“ Grazie, sono stato davvero bene con te “

“ Con me? Cioè… voglio dire… anche io sono stata benissimo “

“ Senti Lizz, non so come chiedertelo… “

Oddio mi deve chiedere qualcosa! Forza Mike non esitare sono qui e ti amo!

“ Vorresti uscire con me domani sera? “ disse lui tutto d’un fiato chiudendo gli occhi come se avesse paura del mio rifiuto

“ Oh mio Dioooooooooooooooooo “ urlai incapace di trattenermi

“ Si si si si si si si!!! Mille volte si! Non credevo me l’avresti mai chiesto!!! “ ok avevo mandato a puttane il mio ritegno ed era ormai chiaro che ero cotta del signor Pritchard ma non mi importava ero al settimo cielo, il mio cuore stava per esplodere! Non credevo potesse trattenere così tanta felicità

“ Bene! Allora ti passo a prendere alle 9! Meta a sorpresa “ esclamò lui decisamente sollevato

“ Ok, a domani “ ribattei con un sorriso a trentadue denti

Lui mi regalò un ultimo sorriso, talmente bello che il mio cuore saltò qualche battito, trattenni il respiro e chiusi gli occhi nel vano tentativo di catturare quell’attimo, ma non c’era nulla da fare, solo Mike in carne e ossa poteva mettere in mostra tutta la sua paradisiaca bellezza.

Quando riaprii gli occhi era già lontano, in fondo alla strada ma il suo favoloso viso era stampato per sempre nel mio cuore. Ti amo


Bene anche per oggi i nostri eroi hanno terminato le loro struggenti vicissitudini =)

OrangeMochaFrappuccino: allora tesoro ti ringrazio moltissimo come sempre per il tuo commento e non ti preoccupare perchè presto arriverà anche quello svitato di Trè XD. Spero che i capitoli ti siano piaciuti!

Rebel Of Superbia: granzie tante per i tuoi complimenti, spero che il capitolo su Mike e Lizzie sia stato di tuo gradimento! =)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

Kim =)

Io e il signor Armstrong ci incamminammo silenziosamente e in men che non si dica eravamo già al supermercato, con mio grande sollievo, finché stavo zitta non c’erano problemi di figure di merda.

Mi precipitai al reparto verdura sperando che il mio accompagnatore non mi seguisse; vano tentativo, dopo poco mi spuntò davanti con un finocchio in mano e mi chiese “ Secondo te ci assomiglio? “ Io rimasi interdetta che cavolo di domanda era?  ( tanto per restare in argomento vegetali ).

Vedendo che non gli rispondevo fece una faccia terribilmente buffa che mi fece scoppiare a ridere “ Come ti vengono in mente queste idiozie? Al massimo potresti assomigliare ad un ananas per il ciuffo che vi accomuna “ risposi divertita; “ Ma tu guarda uno cerca di fare un discorso serio e l’altra per tutta risposta gli da dell’ananas! Sono molto deluso signorina… signorina?” Billie si rese conto in quel momento che non era affatto a conoscenza del mio cognome…

“ McLane “ conclusi dopo un momento di indecisione. “ No sul serio “ continuò lui “ A scuola c’è certa gente che mi da del finocchio e quindi volevo un parere femminile” io trattenni a stento una risata e risposi con fare intellettuale “ Beh vede signor Armstrong  l’aspetto esteriore non centra, ciò che conta è come si sente lei , cosa sente nel profondo del suo cuore… Io potrei dirle che lei assomiglia ad un melone ma se lei si sente un gambo di sedano , se ne è certo , non si deve fare problemi e urlarlo al mondo! “ ok stavo decisamente delirando, la sua compagnia era deleteria!!!

“ Grazie dottoressa, il suo parere è stato davvero prezioso! Ora so cosa devo fare…” Rispose tutto esaltato.

Poi salì su uno stand delle merendine con un’anguria in mano “ Io mi sento profondamente un ‘anguria e non me ne vergogno!!!E voglio ringraziare la dottoressa McLane per avermi aperto gli occhi!!! “ si mise a urlare ai quattro venti indicandomi.

La maggior parte della gente lo guardò sbalordita credendolo pazzo, un signore invece gli urlò “ Buon per te!” Io mi volevo sotterrare, non potevo crederci se ci avessero sbattuto fuori dal supermercato e non fossi riuscita a prendere il minimo indispensabile per la cena lo avrei ucciso.

Per fortuna finto lo show la gente smise di fissarci e potei terminare la povera spesa in pochi minuti; avevo deciso di fare purè e prosciutto e poi presi anche un bel barattolo di gelato dimensioni extra large a soli 3 dollari; i miei fratelli e sorelle lo adoravano nonostante sapesse di plastica.

All’uscita Billie insistette per offrirmi un caffè, parlammo a lungo dei nostri interessi, della famiglia… Era un pagliaccio e mi faceva ridere ma sapeva anche fare discorsi seri e impegnati; cosa su in cui non avrei mai minimamente sperato.  Stare con lui fu come andare in apnea , come scollegare completamente il cervello. Era una situazione stranissima, mi sentivo leggera , non avevo problemi e preoccupazioni, una sua risata bastava a farmi dimenticare persino il mio  nome… Ora capivo come si sentiva Lizzie con Mike e chi poteva darle torto era una sensazione  meravigliosa!

“ MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO??? “ la mia parte razionale riemerse prepotentemente nei miei pensieri sognanti “ tu odi quelli come lui! Ricordi? Sono tutti uguali! Degli enormi stronzi! Devi smetterla di passare del tempo con lui! Ha una cattiva  influenza su di te” La vocina aveva ragione, non potevo dimenticare.

Oddio stavo impazzendo! Dovevo allontanarmi da lui per non riavvicinarmi mai più. Aveva il terribile potere di mandare quei pochi neuroni rimasti completamente a viole; ok basta sarei tornata a casa e non avrei mai più pensato a Billie Joe Armstrong.

“ Oddio guarda come è tardi!!! Scusami devo proprio andare grazie per la compagnia ci vediamo” dissi tutto d’un fiato , dovetti raccogliere tutta la mia forza di volontà per allontanarmi da lui; più mi allontanavo e più sentivo ogni cellula del mio corpo tirare disperatamente verso di lui come una calamita , volevo saltargli addosso , affondare le mani in quei bellissimi capelli riccioluti e… no no no basta devo andare a casa i ragazzi mi stanno aspettando …

“ Kim! Aspetta! Ti accompagno a casa se vuoi” mi urlò da lontano

Ecco fantastico perfetto! Ci voleva solo la sua voce da terribilmente sexy ! Quel ragazzo mi voleva male! Kim resisti , non ti girare , se lo guardi negli occhi è la fine! Raccolsi tutta la mia forza di volontà per urlargli un “ No grazie. Stammi bene”

Corsi via, me la filai da vera codarda ma non avrei resistito se mi avesse rivolto di nuovo la parola, la mia parte irrazionale avrebbe avuto la meglio e avrei mandato a puttane tutti i tentativi di mantenere le distanze. Ma perché  mi faceva questo effetto? E perché proprio Billie Joe Armstrong? Con tutti i ragazzi che esistevano perché proprio lui? Adesso basta Kim! Sei una ragazza forte e indipendente che sa quello che vuole, smetti di pensare a quel teppistello da quattro soldi! Hai una cena da preparare! Cercai di autoconvincermi imboccando la strada di casa.

Lizzie =)

Ero al settimo cielo, non stavo più nella pelle, il mio cuore traboccava di felicità, una felicità così terribilmente piacevole e del tutto inaspettata; è incredibile come una semplice domanda da parte di una persona così speciale possa cambiarti completamente la giornata. Stavo persino rientrando a casa senza dare troppo peso al fatto che di li a poco avrei visto i miei genitori… O meglio quegli stronzi che mi avevano rovinato la vita per loro interesse personale, voi penserete che io stia esagerando e sia solo un’adolescente che ce l’ha con tutto il mondo e non sapendo dove scaricare il nervoso se la prende con i suoi genitori, ma non è così… Loro mi hanno obbligata a lasciare New Orleans e la nostra bellissima villetta con vista sul mare, lasciare tutti i miei amici, le mie cose, quanto avevo di più caro al mondo; per venire in questa fottuta città di merda dove mio padre, o meglio Tim ( ho smesso da un po’ di chiamarli mamma e papà ) , sperava di trovare un lavoro perfetto per lui, invece ha solo ottenuto di mandare in rovina la famiglia! Ora grazie a lui e ai suoi sogni da megalomane viviamo in una vecchia casa fatiscente, una di quelle fottute case di Rodeo.  Certo ora ho Kim e… Mike ma niente sarà più come prima. Ripensando alla mia città si fa sempre strada dentro di me un profondo dolore un vuoto incolmabile, radicato nel mio cuore.

Salì di malavoglia le scale del portico e spalancai la porta con un calcio

“ Finalmente sei tornata! “ mi urlò Judy, mia madre, ormai ero abituata al suo nervosismo, non aveva ancora accettato l’idea che ora eravamo poveri; mi faceva pena

“ Dove sei stata? Si può sapere? “ continuò imperterrita

“ Ehm… No! “ risposi secca mentre prendevo una lattina di birra dal frigorifero

“ Elisabeth Allison Porter metti immediatamente giù quella lattina! Se inizi a bere alla tua età che fine farai a quarant’anni!!! “

Mia madre cadeva proprio dalle nuvole, era convinta che io fossi ancora una di quelle perfette santarelline che non bevono, non fumano… Ma per favore era patetica!

“ Non rompere! Io bevo quello che voglio, dove e quando voglio! “

“ Non finchè sarai in questa casa signorinella! “

“ Bene allora me ne vado! “

“ Ah si certo voglio proprio vedere dove trovi qualcuno che ti sopporti! “

“Potrei anche andare sotto un ponte,ovunque è meglio che in questa casa di merda piena di stronzi!!! “

“ Non fare complimenti quella è la porta! “

“ Non tentarmi ci impiego due secondi ad andarmene! “

“ Hey gente! “ si intromise mia sorella

“ Che c’è? “ sbottammo io e Judy all’unisono

“ Eh… volevo solo dirvi che è pronta la cena, ma se non avete fame posso mangiare anche la vostra parte mentre voi sprecate le energie ad urlarvi contro “ scherzò mia sorella, Lucy; lei era sempre di buon umore, non so dove trovava ancora la forza di sorridere, era così spensierata nonostante la situazione diciamo non proprio ottimale.

“ Non ho fame… vado in camera mia! “ l’unico posto di quella fottuta casa dove potevo starmene in pace!

Mentre salivo di corsa le scale sentii mia madre lamentarsi ancora del mio comportamento ma ormai c’ero abituata era una prassi, non me ne fregava un cazzo! Ancora 5 mesi e poi sarei stata libera di andare dove volevo, padrona di me stessa senza dover render conto a nessuno. Non vedevo l’ora! Certo avrei dovuto trovarmi un lavoro ma quello era il prezzo della libertà.

Spalancai la porta della mia stanza, lancia lo zaino in un angolo e mi buttai a pesce sul letto, che cigolò sinistramente sotto il mio dolce peso, andava tutto a pezzi in quella baracca che chiamavamo casa, era già tanto che il tetto non ci fosse ancora crollato in testa. Chiusi gli occhi per cercare di trattenere le lacrime di rabbia che stavano iniziando a rigarmi il volto; odiavo mia madre: non le bastava avermi rovinato la vita, doveva anche rompermi i coglioni ogni volta che mettevo piede in casa! Stavo per scoppiare a piangere quando il perfetto volto di Mike si insinuò prepotentemente fra i miei pensieri, quanto era bello e per una sera sarebbe stato solo mio. Oh Mike! Strinsi forte il cuscino e mi addormentai con i pensieri totalmente ed incondizionatamente rivolti al mio unico, grande amore.

E vualà ecco un nuovo capitolo =)

Rebel Of Superbia: beh ovviamente 1000 grazie per il commento! Sono felice che il capitolo su Lizzie e Mike ti sia piaciuto, fra poco arriverà ancora il loro momento =)

OrangeMochaFrappuccino: tu sei troppo gentilissima =) grazie grazie grazieeee!!! Hai visto che è arrivato anche il momento di Billie e Kim? =) Per il resto ti dico solo stai a vedere =) un bacio!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6

CAPITOLO 6

Okey gente questo capitolo è un po’ di passaggio diciamo, perché presenta la situazione famigliare di Kim, che come quella di Lizzie, non è certo delle migliori. Poi posterò un altro capitolo che sarà decisamente più interessante! Bacioni, buona lettura e recensite please!

 

Feci girare la chiave nella toppa , la serratura scattò e la porta si aprì con un lamentoso cigolio.

“ Kimmy!!! Sei arrivata finalmente! “ urlò la mia sorellina saltandomi in braccio

“ Hey ciao scricciolo. Come stai? “ domandai togliendomi la giacca e trascinando il sacchetto della spesa in cucina.

“ Bene! A scuola è stata la solita pizza ma mi sono troppo divertita in ricreazione quando Mark e James hanno fatto a pugni per una figurina! “ rispose lei tutta eccitata

“ Clare sei una bambina per bene non dovresti dire certe cose “ la rimproverai fingendo un tono severo, lei sorrise beffarda e poi mi disse “ Matt non è ancora tornato, Emily è di sopra a fare i compiti; almeno così vuole farmi credere, mentre Steve sta demolendo il bagno nel tentativo di far partire la lavatrice che si è inceppata per la trentacinquesima volta! Dovremmo cambiarla, non pensi? “

“ Si e con quali soldi tesoro? “ buttai lì mentre mi precipitavo al piano di sopra sperando che Steve fosse ancora vivo. Oddio non potevo lasciarli da soli un momento! Dove era zia Sam quando serviva? Oh già che sbadata ovviamente era svaccata sullo scassatissimo dondolo del portico troppo impegnata a scolarsi la sesta bottiglia di vodka della giornata.

Raggiunsi la porta del bagno e senza pensarci la spalancai; grave errore: oltre a colpire in pieno Steve a causa delle minuscole dimensioni del bagno, un litro di acqua sporca si riversò nel corridoi e la maniglia mi rimase in mano ( Era già tanto che non fosse crollata direttamente la porta )

“ Steve! Stai bene? Cristo santo mi spiace! Dio guarda che casino! “

“ Ben tornata Kim! Iniziavo a sentire la tua mancanza “ mi canzonò il mio adorato fratellino

Lo ignorai completamente “ Perché non hai chiamato Emily per aiutarti? “

“ Sei matta avrebbe potuto spezzarsi un unghia “ Rispose scimmiottando la sua sorella gemella

“ Ok niente panico! Prendo degli stracci e le pinze, dobbiamo chiudere il solito rubinetto”.

Dopo tanto, troppo tempo riuscimmo finalmente a bloccare la perdita e a pulire l’enorme quantità d’acqua dispersa per più o meno tutta la casa. Perché in casa McLane non si riusciva mai a passare una serata come una famiglia normale? Oh forse perché noi non eravamo affatto una famiglia normale: mia zia Sam era un’alcolizzata che passava il suo tempo non facendo assolutamente nulla di utile all’umanità, Matt che aveva solo un anno in meno di me , metteva piede in casa solo per dormire e a volte neanche per quello, ero davvero preoccupata per lui ma da un po’ di tempo le nostre conversazioni avvenivano a monosillabi e non sapevo cosa fare avrei voluto dirgli che per lui c’ero e ci sarei sempre stata per qualunque cosa ma era così freddo e distaccato; poi c’erano Emily e Steve fratelli gemelli avevano due anni in meno di me , non facevano altro che litigare e prendersi per il culo dalla mattina alla sera. Clare invece aveva solo 9 anni era la piccola della famiglia e mi voleva un bene dell’anima.

Nostra madre dopo la tragica scomparsa di Heath era rimasta sola a sostenere la situazione economica della famiglia; ormai lavorava dalle 6 di mattina alle 11 di sera.

Io ero l’unica che poteva tenere d’occhio la banda di scalmanati che chiamavo famiglia, all’inizio era stato davvero difficile: prima papà che ci aveva abbandonati, fuggendo a Cuba con la sua nuova giovane fiamma, guarda a caso una top model ! Brutto bastardo! non era mai stata una persona seria e affidabile ma mamma ne era perdutamente innamorata, fidarsi di lui era stata la sua rovina. Poi Heath , poi Rich , il marito di zia Sam ; lei non aveva più superato lo shock , preferiva imbottirsi di tequila per azzerare completamente i suoi pensieri. Io avevo dovuto darmi una mossa, recuperare tutte le mie forze e autoconvincermi che ce l’avremmo fatta ; e così fu… certo non viviamo in un albergo a 5 stelle ma ci vogliamo bene e questo basta e avanza.

Riflettendo sul mio passato e sulla mia vita incasinata non mi resi nemmeno conto di aver preparato la cena, “ Ragazziiiiiiiiiiii è pronto! “ sbraitai verso il piano superiore. In men che non si dica una scatenata combriccola si presentò in cucina , trafelata e affamata

“ Finalmente si mangia, ho un languorino! “  esclamò Steve preso da un attacco di euforia

“ Kim cosa hai fatto di buono? “ mi chiese Clare con la sua voce infantile

“ Una cosa che vi piace tantissimo: purè e prosciutto! “ risposi soddisfatta

“ Vado a vedere se zia Sam vuole unirsi a noi “ annunciai dopo averli serviti mentre mi dirigevo  fuori dalla cucina verso il portico. La zia stava dormendo in una posizione apparentemente scomoda ma mi sembrava così serena che non mi azzardai a svegliarla.

Dopo aver sparecchiato , lavato i piatti e aiutato Clare con i compiti di matematica annunciai che era ora di ritirarsi ognuno nella propria stanza ; il mio ordine fu accompagnato da vari tentativi di protesta che come ogni sera ignorai. Aiutai anche zia Sam a raggiungere la sua stanza e poi mi dedicai al mio momento della giornata preferito, ovvero quello in cui mi sdraiavo sul divano pensando ai fatti miei o leggendo un libro mentre aspettavo il ritorno di mia madre , Natalie.

                                _ _ _ _ _ _ _

 

Il famigliare cigolio della porta mi fece sobbalzare, dovevo essermi addormentata, e in una posizione scomoda per di più … Che mal di collo! Mi prese il panico: che ora era? Chi poteva essere? Di solito mia madre faceva rumore coi tacchi. Mi alzai di scatto brandendo il pericolosissimo libro che stavo leggendo e in uno slancio di coraggio mi lancia sulla figura davanti alla porta d’ingresso…

“ Kim! Kim! Ma sei impazzita? Si può sapere che ti prende? “ Sotto di me un Matt decisamente irritato mi fissava con due occhiaie da far paura.

“ Ops mi dispiace io… credevo fossi un ladro o che so… stavo aspettando la mamma e…”

“ La mamma? Ma che diavolo dici? Hai una vaga idea di che ore sono? Dall’aspetto allucinato che hai direi di no! “ mi sbraitò contro

  Beh si forse mi sono addormentata ma per pochi minuti “ tentai di giustificarmi mentre cercavo con tutte le mie forze si scostarmi da lui,

“ Per pochi minuti? Caso mai per poche ore! Sono le cinque di mattina e fra poco la mamma si alzerà per andare a lavoro. “

“ Le cinque di mattinaaaaaaaaaa??? Ti sembra questa l’ora di tornare? Dove sei stato? Puzzi come una distilleria! “ ora era il mio turno di fare l’incazzata

“ Lasciami in pace! Non sono affari tuoi, non sei mica mia madre! “ rispose incazzato mentre si alzava e si dirigeva verso la sua stanza.

Ufffffff perfetto davvero una gran mossa Kim, ora ti odia più di prima… Almeno il nostro dialogo era andato oltre ai soliti monosillabi, eravamo ancora in grado di fare un discorso di senso compiuto! Non proprio civilmente ma era già un passo avanti.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


CAPITOLO 7

CAPITOLO 7

 

Kim

Stavo camminando pacificamente verso la scuola , ero fiera di me stessa in quanto ero riuscita a non pensare a Billie Joe Armstrong per tutta la sera. Non mi avrebbe più fatto quell’effetto, mi sarei controllata , in fondo che ci voleva?

“ Kim! “

Oddio la sua voce! Lui è dietro di me! Mi sta chiamando! Controllati Kim controllati! Oddio sta venendo qui, lo sento è sempre più vicino. Perché mi fa quest’effetto? Lo odio!!!  Ti prego signore fai che non mi tocchi o gli salto addosso! Potrei non rispondere più delle mie azioni

“ Scusa Billie ma adesso devo parlare io con Kim! In privato! “ urlò Lizzie trascinandomi via; salvata in corner!

“ Mi ha chiesto di uscire “ Disse tutto d’un fiato la mia migliore amica

“ Cosa??? “

“ Mi ha chiesto di uscire “ ripeté più piano e scandendo ogni sillaba.

“ Mike??? “ ero incredula

“ No la fata turchina… certo che si l’amore della mia vita mi ha chiesto di uscire stasera e non ho niente da mettere; per questo oggi pomeriggio mi accompagnerai a fare shopping! “ concluse, aveva già programmato ogni cosa : ergo ero fritta.

“ Tu sei fuori come un lampione!!! Oggi ho duemila cose da fare, non posso venire con te “

Lei mi incenerì “ Kimberly Dana McLane! Hai appena osato negare  il tuo aiuto ad un’amica in difficoltà che a breve avrà una crisi di nervi??? “

“ Non fare il melodramma adesso e comunque io e te dobbiamo ancora parlare di cosa hai combinato ieri sera… “ le ricordai

“ Ovvero? “ chiese fingendo una improvvisa amnesia; ma non l’avrebbe passata liscia! Quante dovevo dirgliene

“ Ovvero del fatto che mi hai trascinata in una allegra combriccola con Armstrong e Co, ovvero che per tuo interesse personale hai letteralmente ignorato i miei sentimenti verso quei tre teppistelli , dopo che io mi ero fidata di te e ti avevo raccontato come era morto mio fratello! Come hai potuto Lizzie? “

Lei rimase interdetta dalla mia serietà, capì di aver esagerato ma ormai il danno era fatto; una lacrima solitaria percorse il mio viso, ero davvero delusa dal suo comportamento mi sentivo profondamente tradita; chiusi gli occhi e mi obbligai a ricacciare indietro le lacrime che premevano per uscire, poi mi allontanai a passo spedito lasciando Lizzie ai suoi sensi di colpa.

Lizzie

Rimasi interdetta a fissare Kim che si allontanava, avevo visto la lacrima solcare il suo perfetto viso nonostante avesse fatto di tutto per mascherarla, mi sentivo un gran pezzo di merda! Ero stata davvero una stronza, aveva ragione… Ero riuscita a litigare con la persona più importante di tutta la mia vita, era come se una parte del mio cuore si fosse allontanata da me, soffrivo perché sapevo di averle fatto davvero male. Certo non era la prima volta che litigavamo ma lei sembrava davvero seria e triste, non l’avevo mai vista piangere prima d’ora.

Uscii dal cancello e mi sedetti su una panchina pervasa da un senso di tristezza, involontariamente mi presi la testa tra le mani, stupida, stupida, stupida Lizzie!!!

“ Lizz che stai facendo? “ la sua voce arrivò come un sussulto ma colpì direttamente il mio cuore donandomi quella fantastica sensazione di leggerezza e felicità. Alzai la testa di scatto certa di trovare quello sguardo incantevole e quegli occhi ipnotici; ma erano più vicini del previsto e il mio naso sfiorò inavvertitamente il suo, dritto e perfetto. Lui appoggiò una mano sulla mia guancia, il mio cuore iniziò a palpitare mentre non riuscivo a smettere di fissare i suoi occhi profondi e cristallini, così terribilmente affascinanti, desideravo perdermi dentro a essi e dimenticare ogni cosa: solo io e lui.

Oh Mike sei così bello che mi fai quasi male, ma non ebbi il tempo di terminare quel pensiero perché lui premette delicatamente le sue labbra contro le mie, non capii più niente: il cuore stava per uscirmi dal petto, il mio corpo era tremendamente attratto dal suo e istintivamente appoggiai le mani intorno al suo collo; lo sentii sorridere a contatto con la mia bocca, per poi continuare quel bacio sconvolgente, mi sentivo totalmente circondata dal suo dolce profumo, i miei pensieri erano andati a farsi benedire, non mi importava più di nulla perché Mike mi stava finalmente baciando.

“ Scusami, avrei voluto aspettare stasera ma non ho resistito sei così bella “ sussurrò il mio amore allontanando  leggermente il suo viso dal mio

“ Oh no non va affatto bene signor Pritchard credo che non la perdonerò mai per questo “ scherzai io, prima che lui ricominciasse a baciarmi sul collo e io dimenticassi persino il mio nome.

 

Kim

Entrai a scuola il più velocemente possibile e mi infilai in bagno senza farmi notare da nessuno, mi accasciai a terra con la schiena appoggiata alla parete , le lacrime iniziarono a solcare il mio viso sempre più abbondanti e senza che me ne rendessi conto stavo singhiozzando. Piangevo; un pianto rabbioso e isterico che rivolgevo a Lizzie per accusarla del suo comportamento menefreghista , ma anche un pianto triste che esprimeva tutto il dolore che avevo provato da tre anni a quella  parte. Era da tantissimo tempo  che non piangevo, che non manifestavo i miei sentimenti, dopo la morte di Heath era come se le mie lacrime si fossero prosciugate : provavo dolore ma non riuscivo ad esprimerlo… Ora invece mi sentivo bene era una liberazione ma nonostante questo non riuscivo a smettere.

“ Hey Kim va tutto bene? Santo cielo cosa è successo? Dai non piangere “

Billie si chinò delicatamente su di me cercando di scostare i capelli disordinati ormai completamente inzuppati di lacrime, in quel momento fui invasa dal suo dolce profumo , sentii un brivido sulla pelle dove mi aveva appena sfiorata e senza nemmeno rendermene conto lo abbracciai , affondai il viso nel suo petto inspirando a pieni polmoni il suo profumo così inebriante

“ Oh Billie sono una stupida “ riuscii a mormorare tra i singhiozzi

“ Ma no Kim cosa dici? Tu non sei affatto una stupida”

Non riuscivo a smettere di piangere “ Shhh è tutto ok ci sono qui io “ mi sussurrò all’orecchio con il tono più rassicurante del mondo. Oh God come faceva ad essere così dolce mi lasciai cullare dal suo ritmico respiro a contatto coi miei capelli, persi completamente la cognizione del tempo , finché lui non si allontanò da me e disse “ Allora piccola cosa è successo? Mi sembravi così disperata… “

Mi costrinsi di malavoglia ad aprire gli occhi, avrei voluto tornare al caldo e al sicuro fra le sue braccia ma… hey aspetta oddio mi aveva chiamata piccola!!! Come era dolce!

“ Sono solo una stupida… “ dissi asciugandomi le lacrime mentre fissavo un’ interessantissima piastrella del pavimento “ Sono riuscita a litigare con l’amica migliore del mondo! “ 

Non rispose, rimase in silenzio forse aspettava che lo guardassi ma non ne avevo il coraggio, dopo un attimo che sembrò interminabile mi alzò delicatamente il viso , costringendomi a guardarlo; rimasi letteralmente senza fiato: i suoi occhi di un verde smeraldo semplicemente indescrivibile  mi fecero scendere un brivido lungo la schiena,mi persi letteralmente in quello sguardo così intenso e profondo, avevo quasi paura che potesse leggere la mia anima ma non volevo smettere di fissarli nemmeno per un attimo. Solo in quel momento mi resi conto che dovevo avere un aspetto davvero orribile , con tutte le lacrime di mascara che avevo versato probabilmente ora sembravo un clown da circo. Ma la verità era che non mi importava volevo solo continuare a guardare quegli occhi meravigliosi.

Billie ora mi scrutava con dolcezza e tranquillità, forse fu proprio questo a convincermi che anche a lui non importava affatto del mio aspetto, poi finalmente parlò

“ Senti Kim non so il motivo per cui avete litigato e di certo non ti obbligherò a dirmelo se non ti va, ma io penso che tra amici a volte ci vogliono anche i litigi perché poi quando ci si riappacifica si è più uniti che mai… Mi sembra di aver capito che ti sei pentita di aver allontanato Lizzie da te giusto? “

“ Beh si stamattina l’ho aggredita e non avrei dovuto, ho esagerato… “ sussurrai con un filo di voce non smettendo nemmeno per un attimo di fissare i suoi paradisiaci occhi; lui sembrò non farci caso e mi rispose con naturalezza

“ Sono sicuro che se andrai a chiederle scusa sarà più che felice di perdonarti, ovviamente se credi di doverle delle scuse… Anche quando io e Mike litighiamo c’è sempre uno dei due che si pente e fa il primo passo per riappacificarsi con l’altro, io penso sia giusto, questa è la vera amicizia.”

Come faceva ad essere così dolce e sicuro di se? Sembrava che sapesse già come le cose sarebbero andate e riusciva sempre a dire la cosa giusta al momento giusto; il mio esatto opposto.

“ Su ora alzati dobbiamo andare in classe…”

Sospirai alzandomi di malavoglia e dopo essermi data una rinfrescata uscii con lui dal bagno.

 

Ecco qui ho finito anche per today! Spero che i capitoli siano stati di vostro gradimento =)

OrangeMochaFrappuccino: sempre gentilissima!!! Beh diciamo che a volte ho un po' un'indole catastrofica nell'inventare le storie della gente XD comunque vedrai che più avanti, anzi molto più avanti qualcosa o qualcuno arriverà a tormentare la povera Lizzie dal suo passato!!!
Per Trè non ti preoccupare presto farà la sua folle comparsa, non potrebbe essere altrimenti.
Spero che i capitoli ti siano piaciuti.
Un bacione!

Rebel Of Superbia: grassie per il commento! Sono molto happy che ti sia piaciuto =)
Un bacione!

E ovviamente molte grazie anche a tutti coloro che anche solo decidono di dare una sbirciatina alla mia storiella

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


Capitolo 8

Scusate il ritardo!!! Ecco un nuovo capitolo!!!


CAPITOLO 8

La campanella risuonò roca nel silenzio dei corridoi, che nel giro di pochi secondi brulicarono di studenti affamati che si dirigevano allegramente verso la mensa.

Vidi Lizzie sbattere nervosamente i libri dentro al suo armadietto e mi avvicinai silenziosamente

“ Ciao Lizz “

Lei sembrò sorpresa di vedermi ma non disse nulla così colsi l’occasione per chiederle scusa

“ Senti… io… voglio dire…. Mi dispiace “ quanta fatica per due stupide paroline…

“ Ho esagerato e non avrei dovuto, cioè voglio dire ovviamente per me è stata dura ma…”

“ No hai ragione… sono stata un’egoista ma ti prometto che non ti costringerò mai più a passare del tempo con Armstrong e i suoi però cerca di capirmi… “

“ No loro sono ok “ mormorai a fior di labbra

“ Cosa??? “ Lizzie rimase interdetta

“ Hai capito benissimo, non mi costringere a ripeterlo… sai quanto mi costa ammettere che avevi ragione “ dissi fissando la punta consumata delle mie Converse; il mio orgoglio era completamente andato a farsi benedire con quella frase ma non mi importava, non volevo mentire a Lizz.

“ Immagino che adesso dovrei rigirare il dito nella piaga e calpestare per bene il tuo orgoglio, almeno questo è quello che faresti tu… ma dal momento che ho un disperato bisogno dei tuoi consigli sorvolerò sulla questione orgoglio “ disse Lizzie con aria beffarda, si divertiva da morire a fingersi un buon samaritano;

“ Oh grazie come è comprensiva e umana lei “ la presi in giro io

“ Se se va bene, allora devo assolutamente trovare qualcosa di decente da mettermi per stasera e ho bisogno del tuo aiuto in questa disperata ricerca! “

“ Centro commerciale? “ suggerii

“ E’ per questo che ti adoro!!! “ strillò Lizz saltandomi in braccio.

Ci dirigemmo nel nostro solito angolo di cortile con i nostri magri pranzetti,

“ Come è che alla fine Armstrong e Co non sono poi così male? “ chiese all’improvviso la mia best

“ Beh ecco… “ esitai un attimo, volevo davvero dirle la verità? “ Certo che si! “ rimbombò la vocina malefica nella mia testa “ In fondo devi ringraziare solo lei se Billie ora fa parte della tua vita e ora non dirmi che stavi meglio prima perché sai bene che non è affatto vero… “

Sospirai silenziosamente e poi dissi “ Mi sono resa conto che anche se sono affetti da una grave forma di deficienza ormai avanzata non sono poi così male, voglio dire sono simpatici e più intelligenti del previsto “

“ Wow e da quali elementi avresti dedotto la tua tesi? “ domandò sempre più interessata, si divertiva a mettermi in difficoltà!

Avevo deciso di fidarmi di lei per cui le dissi tutta la verità “ Ieri sono stata al supermercato con Billie Joe e…”

“ E…” inclazò lei

“ E mi sono divertita da morire, ho riso come non ridevo da anni e per un attimo mi sono sentita una normale diciassettenne senza problemi “ conclusi fissandola negli occhi; volevo cogliere qualsiasi emozione avesse attraversato il suo viso perfetto.

“ Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!! “ Lizzie si mise ad urlare saltellando su un piede , poi mi prese le mani e iniziò a farmi girare ; io che già avevo i miei problemi a mantenere l’equilibrio stando ferma caddi subito a chiappe all’aria, mentre lei continuava con la sua esplosione di euforia. Stavo per chiamare il manicomio quando finalmente si fermò e riacquisì un’espressione vagamente normale “ Oddio! So that’s amore!!! “ sbraitò allargando le braccia verso il cielo.

Manicomio e psicanalista pensai…

Lei rimase a fissarmi su di giri in attesa di una mia conferma che non ottenne e allora riprese a martellarmi “Dai! Dai! Dai! Ammettilo! Tu sei cotta! No ma che dico? Cotta, ricotta e stracotta! Dai fammi sentire le tre magiche paroline: si hai ragione!”

“ Lizz smettila! Nemmeno ci conosciamo e poi tu sai quanto odio quelli come lui… non pensarci nemmeno!”

“ Oh si invece mia cara, quando sei con lui tutto il resto non conta più, basta un suo sguardo e sei completamente persa, lui ti fa sentire unica, speciale, è divertente ma anche serio, c’è sempre quando ne hai bisogno, dice sempre la cosa giusta al momento giusto, riesce sempre a stupirti facendo le cose più imprevedibili, è unico ed è per tutto questo che lo ami… Non è forse così? “ concluse Lizzie sicura di avere fatto centro.

Rimasi interdetta era esattamente ciò che provavo ma come faceva a saperlo?

“ Ma come…” iniziai

“Faccio a saperlo?” terminò lei,

Ero sempre più stupita, la mia migliore amica mi vide alquanto disorientata e si degnò di darmi una spiegazione “ Beh è quello che provo io quando Mike mi è vicino! E’ una sensazione unica!!! “

 Rimasi completamente di sasso allora ero innamorata di Billie Joe Armstrong!!! Come avevo potuto innamorarmi di lui??? Che idiota

“ Ehy Kim sei ancora tra noi? No no la stiamo perdendo! Portate il defibrillatore presto!!! “ urlò Lizz scuotendomi con tutta la finezza di questo mondo

 “ Già… beh io non so che dire, non capisco più niente... la situazione che si è creata tra me e Billie è un casino unico… “

“ Non ti preoccupare, sono sicura che prima o poi riuscirai a fare chiarezza nei tuoi sentimenti!Ma ora notizia bomba! “ esclamò lei su di giri

La guardai con aria interrogativa, non stava più nella pelle chissà cosa era successo di così speciale

“ Ho baciato Mike! O meglio lui ha baciato me!!! “ squittì ancora tutta eccitata all’idea,

sputai tutta la cola che stavo bevendo addosso alla sua cartella, nel tentativo di parlare mi ingozzai tre volte e iniziai a tossire come una cretina

“ No Kim ti prego non morire! Voglio sapere cosa ne pensi di questa notizia! “ scherzò Lizzie.

Tra un colpo di tosse e l’altro scoppiai anche a ridere

“ Cretina non farmi ridere, non vedi che ho già i miei problemi??? “ dopo qualche minuto ripresi la facoltà comunicativa

“ Oddio! Oddio! Oddiooooooooooo! Oh My God! Non ci posso credere è fantastico!!! Non sai quanto sono felice per te! “ ero sinceramente eccitata

“ Si beh è stato meraviglioso! Ha detto che avrebbe voluto baciarmi stasera ma non ha resistito perché sono bellissima!!! Ti rendi conto! Non vedo l’ora di rivederlo stasera “

“ Beh allora lo shopping di oggi pomeriggio cade a pannello! “

“ Assolutamente “

Scoppiammo a ridere come due cretine mentre rientravamo a scuola.

 

Come al solito ringrazio anche solo chi dedica un attimino alla lettura della mia sgangheratissima storiella; un grazie in particolare a 

OrangeMochaFrappuccino: grazie cara che come sempre mi lasci un commentino! Sono contenta che il capitolo 7 ti sia piaciuto! Spero che anche questo sarà di tuo gradimento! Un bacione

Recensite please e ditemi cosa ne pensate!!! 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


CAPITOLO 9

Finalmente sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo!!! 

Buona letturaaaaa!

CAPITOLO 9

Kim

 

“ Lizz sono stanca è da tre ore che giriamo in sti cavolo di grandi magazzini, avrai provato 35 vestiti, tutti fantastici e ancora non hai trovato quello che stavi cercando!!! “

“ Dai Kim cerca di avere un po’ di pazienza, sai che il mio budget è limitato e poi non ho ancora provato un vestito che mi ha convinta fino in fondo e poi devo anche comprare le scarpe da abbinare… Su entriamo lì”

La mia migliore amica mi trascinò nel millesimo negozio e iniziò a provare vestiti a raffica:

“ Che ne dici di questo? “

“ Secondo me è bellissimo Lizz come tutti quelli che hai provato fino ad ora”

“ Ma no! Vedi non ci siamo… la spallina di destra mi cade mentre quella di sinistra no”

“ Magari perché è fatto apposta?”

“ Beh ad ogni modo non mi piacciono i vestiti storti, non rispecchiamo la perfezione!”

“Scusa se te lo dico ma non mi sembra che Mike sia impeccabile nel modo di vestire, anzi è piuttosto trasandato…”

“ Ovvio, nella vita quotidiana, ma stasera è il nostro primo appuntamento lo capisci quanto è importante per me… “

“ Si Lizzie lo capisco ma capisco anche che sono già le sei, il vostro appuntamento è alle nove e considerando quanto sei lenta a prepararti direi che se non saremo fuori da qui in un quarto d’ora rischi che Mike arrivi a prenderti mentre sei ancora in doccia…”

“ Oh mio Dio hai ragione! Guarda quanto è tardi! Non riuscirò mai a trovare il vestito adatto è la mia fine! Kim aiutami! Cosa faccio???”

Lizz iniziò a correre per il negozio buttando all’aria vestiti e farneticando cose senza senso, era  entrata nella modalità crisi di nervi. Stavo per trascinarla fuori dal negozio quando il mio sguardo si posò su un bellissimo vestito blu, era perfetto non troppo elegante me nemmeno troppo sportivo, un po’ sfilacciato sul fondo. Ora mi servivano solo le scarpe… dopo una breve ricerca ne trovai un paio perfetto.

Presi Lizz e la trascinai nel camerino buttandole addosso quello che avevo trovato; sotto lo sguardo esasperato della commessa.

“ Su provali! Non voglio fare notte!”

Uscì di lì a poco con un sorriso scintillante stampato in bocca

“ Kim tu sei un genio! Cosa farei senza di te? Il vestito è perfetto, le scarpe sono perfette e il prezzo è perfetto! Ti adoro!!!”

“ Si si e tante belle cose, ora muoviti a pagare, devo correre a casa; i miei fratelli saranno affamati!”

“ Ok faccio in un attimo! “

Finalmente riuscimmo ad uscire da quel labirinto di negozi e ci dirigemmo verso casa mentre Lizz continuava a fantasticare su come sarebbe stato il suo appuntamento con Mike.

Finalmente a casa pensai mentre abbassavo la maniglia della porta che si aprì con il familiare cigolio, c’era un gran trambusto in zona cucina, pensai fosse dovuto al fatto che la cena non era ancora pronta così armata del numero del take away mi diressi verso le voci

“ Insomma si può sapere dove si è cacciata vostra sorella? la cena si raffredda! “

Mamma? Cosa ci faceva a casa a quest’ora? Aveva preparato la cena? Ma che diavolo stava succedendo oggi?

“ Mamma?” entrai in cucina decisamente stupita,

“ Oh ciao tesoro finalmente sei arrivata. Dove eri finita? “

“ Ai grandi magazzini con Lizz, ma non è questo il punto! Che ci fai qui? E… “ il mio sguardo si posò su un uomo seduto a tavola al fianco di mia madre

“ E lui chi è? “ domandai infine dopo averlo esaminato per qualche istante

“ E’ il nuovo fidanzato di mamma! Ed è simpaticissimo! “ esclamò Clare guardando l’uomo come un nuovo giocattolo tutto suo

“ Molto piacere Kim, sono Dave “ disse il tizio alzandosi e tendendomi la mano che non strini, rimasi impalata a fissare tutti i presenti con fare cinico

“ Tesoro qualcosa non va? “ chiese mia madre preoccupata, “ Non ti senti bene ? “ insistette non notando alcuna reazione da parte mai.

“ Io… scusate ma stasera non ho fame… devo uscire” mormorai dirigendomi fuori da quella dannata casa senza una meta precisa; sentii tutti i presenti parlottare dalla cucina, poi una sedia si allontanò dal tavolo e qualcuno si precipitò dietro di me.

“ Kim ti prego aspetta!” implorò Steve stringendomi un braccio

“ So a cosa stai pensando e hai ragione ma… “

“ Niente ma Steve! Non questa volta! Ce l’aveva promesso! Aveva detto che aveva imparato la lezione e questo è il bel risultato!”

“ Senti Dave sembra uno apposto è ricco e se Dio vuole può tirarci fuori da questa merda”

“ Non mi importa se la mia vita fa schifo! Preferirei trasferirmi sotto ad un ponte piuttosto che farmi aiutare dal nuovo amore di mamma! “

“ Perché ti comporti così? Mamma ci ha spiegato che si frequentano da un po’ e visto che oggi usciva prima dal lavoro ha pensato di farcelo conoscere, piace persino a Clare”

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso

“ Adesso basta Steve! Smettila di difenderla “ urlai presa da una crisi di nervi “ Lei aveva promesso che la famiglia sarebbe sempre stata al primo posto e per tutta risposta cosa fa? Ha la sua prima sera libera da ormai tre mesi e invece di correre a casa per passarla con i suoi figli decide di portare quel… quel… quello per fare una bella cenetta tutti insieme??? “ come aveva potuto? L’argomento fidanzati era sempre stato un po’ complicato per mia madre dopo la fuga di mio padre , ci aveva promesso che non si sarebbe più fatta abbindolare come una stupida e invece l’anno prima era stata piantata sull’altare da un cretino di cui si era innamorata! Era caduta in una depressione tale che avevamo dovuto rompere tutti i salvadanai per racimolare i soldi sufficienti a pagare lo psicologo, io e Matt avevamo iniziato a lavorare e persino zia Sam aveva cercato di diminuire la quantità di alcool ingerita per aiutare la famiglia! E adesso lei cosa faceva? Arrivava con sto idiota fingendo che fosse tutto rose e fiori. Non volevo sapere cosa sarebbe accaduto se anche questo tizio si sarebbe dimostrato un emerito stronzo! Avevo paura , paura di cosa avrebbe potuto fare mamma questa volta, avevo paura di perderla , avevo paura che ci abbandonasse anche lei.

Strattonai il braccio obbligando Steve a mollare la presa, aprii la porta e corsi via senza una meta precisa; il vento gelido di novembre mi fece intirizzire, abbassai le maniche della mia camicia a quadrettini e continuai ad allontanarmi il freddo penetrava nelle mie ossa ma non mi importava, non mi importava più di nulla.

Eccomi spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento è un po'... come dire " schizzato " =)

OrangeMochaFrappuccino: grazie mille per i tuoi gentilissimi commenti! come farei senza di te??? XD
Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!
Ti prometto che nel prossimo o al massimo in quello dopo tuttie le tue curiosità saranno soddisfatte =) arriverà quel pazzo di Trè e chissà magari sarà anche il momento di Billie e Kim =)
Grazie ancora baci!

Rebel of Superbia dove sei finita? Please commenta ancora voglio sapere cosa ne pensi =)

Grazie anche a coloro che preferiscono leggere senza recensire =)

Bacioni


Littlediana <3

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


CAPITOLO !=

CAPITOLO 10

Kim

Un tiepido raggio di sole accarezzò la mia guancia convincendomi ad aprire gli occhi, finalmente un po’ di tepore! Ma dove diavolo sono?

Feci per girarmi ma mi resi conto che due forti braccia mi cingevano la vita e il morbido cuscino a cui credevo di essere appoggiata altro non era che il corpo di un ragazzo. Il primo istinto fu quello di dimenarmi, prendere a pugni colui che aveva osato dormire al mio fianco e scappare chissà dove; ma in quell’istante fui invasa dal suo profumo così unico e inebriante “ Billie “ sussurrai.

Lui per tutta risposta emise un tenerissimo mugolio e sospirò a contatto coi miei capelli, avrei tanto voluto rimanere lì in quella posizione per sempre, fermare il tempo per catturare quell’attimo unico e indescrivibile, ma purtroppo lui sbadigliò e si scostò leggermente da me, doveva essersi svegliato.

Non sapevo come comportarmi: una parte di me mi intimava di girarmi, tirargli un ceffone e buttarlo giù dal letto, ma optai per l’opzione fingiamo di dormire.

Billie si stiracchiò per bene e poi si sporse verso di me per cercare di capire se stessi ancora dormendo

“ Kim, Hey Kim… Mi senti? Dovresti svegliarti “ mi sussurrò dolcemente vicino all’orecchio, Dio stavo per morire, se non si fosse allontanato a breve avrebbe seriamente rischiato che gli saltassi addosso

“ Mh “ mugolai

“ Dai dormigliona! Ti sei un po’ scaldata? “

“ Chi sei? “ come se non lo avessi già capito “ Dove sono? “

“ Sono Billie, Billie Joe, l’amico di Mike… E sei a casa nostra a Oakland “ Billie Joe? Ma chi ti conosce? sono solo cotta di te… ma questi sono dettagli!

Non resistetti alla tentazione di guardalo e mi girai, grave errore! I suoi occhioni verde smeraldo mi stavano fissando a pochi centimetri di distanza, così dolci e profondi, da mozzare il fiato, i battiti del mio cuore iniziarono ad accelerare, un brivido mi percorse la schiena mentre iniziavo a perdermi nei segreti più nascosti di quei due smeraldi luccicanti che mi guardavano  sempre più intensamente come a voler carpire i segreti della mia anima.

Potevo avvertire una scarica elettrica, un magnetismo incredibile che mi impediva di smettere di fissare i suoi occhi, ma in fondo non ne avevo la minima intenzione…  Mi stupii di me stessa quando mi resi conto che la mia mano stava delicatamente accarezzando i suoi morbidi capelli corvini,  non riuscivo a fermarmi, era più forte di me, più cercavo di obbligarmi a porre fine a quel dolce contatto più la mia mano si avvicinava pericolosamente alla perfetta pelle del suo viso.

Billie non sembrava per nulla infastidito mi sorrideva pacifico, finchè il suo sguardo si fece pericolosamente magnetico, la sua bocca si piegò in un sorrisetto sghembo e senza nemmeno lasciarmi il tempo di realizzare cosa stesse accadendo, mi fece scivolare sotto di se, attirò il mio viso al suo, chiuse gli occhi e appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie… mi sembrò di toccare il cielo con un dito, ma un profondo contrasto si fece strada in me: era davvero la cosa giusta? Dovevo respingerlo?

“ Nemmeno per sogno! “ rimbombò una vocina nella mia testa! “ Sei giovane tesoro! Goditi la vita una volta tanto! “

I miei dubbi sparirono completamente quando Billie iniziò a scorrere le labbra sulla mia guancia giù fino al collo dove si fermò per dedicarsi ad un lungo e intenso bacio… i miei neuroni dopo quella mossa andarono completamente  in pappa, oddio aveva un tocco da fare invidia ad un pianista!!! Non riuscii a trattenere un mugolio che lo fece sorridere a contatto col mio collo, mi girai di scatto alla disperata ricerca della sua bocca, le nostre labbra si incontrarono trascinandoci in un dolcissimo bacio, avrei voluto che quell’istante magico non finisse mai ma un colpo di tosse proveniente dalla porta mi fece trasalire

“ Ehm scusate io…. Ecco dovrei solo prendere il mio basso “ mugolò Mike, rosso in viso con lo sguardo fisso sul pavimento.

In quel momento avrei voluto sotterrarmi! Chissà da quanto tempo era lì! Che disastro! Billie al contrario sembrava perfettamente a suo agio e si alzò con naturalezza annunciando “ Vado a fare il caffè! “

Mike avanzò incerto alla ricerca del suo strumento, solo in quel momento riuscii finalmente a mettere a fuoco la stanza in cui mi trovavo, beh chiamarla stanza era un insulto alle stanze, quella era una vera e propria discarica! Il pavimento era completamente ricoperto di porcherie e oggetti non ben definiti, pile di libri, dischi e altri oggetti giacevano sulla scrivania da chissà quanto, l’armadio semiaperto faceva intravedere pile di vestiti di ogni genere ammucchiati alla bene meglio, sacchetti, sigarette, bottiglie di birra, lattine, cibo avanzato da settimane!!! Oddio era un disastro assurdo! Mike avanzava a stento fra la sporcizia nel vano tentativo di raggiungere il suo basso, ma da quanto tempo non pulivano lì dentro??? Ok meglio non saperlo…

“ Kim! Che fai non vieni? È pronto! “ la voce di Billie arrivò squillante dalla cucina e così dopo qualche difficoltà riuscii finalmente a raggiungere la porta

“ Tu non vieni Mike? “ domandai al biondo che ormai aveva raggiunto lo strumento tanto agognato

“ Si certo arrivo subito! “  

 

Accidenti Mike e Billie erano davvero affamati, sembrava non mangiassero da giorni, io dal canto mio mi limitai a sorseggiare una abbondante tazza di caffè, ovvero l’unica cosa che mi riusciva a svegliare di mattina; in quel momento mi cascò l’occhi sullo scassato orologio appeso al muro: le 9.30… Le 9.30 cazzo è tardissimo sono già in ritardo per le lezioni! Lizz mi avrà aspettato al solito posto come una cretina a morire di freddo, che amica snaturata che sono! A proposito di Lizzie come sarà andato l’appuntamento con Mike? Lui sembrava tranquillo prima, forse dovrei provare a chiamarla… cercai il telefono nella tasca dei pantaloni, senza successo. Merda l’ho lasciato nella giacca a casa, che idiota, mia madre sarà preoccupata da morire è già tanto che non abbia ancora denunciato la mia scomparsa alla polizia, ehi un momento cosa me ne frega? Lasciamo che si preoccupi un po’ mi sembra il minimo dopo il modo in cui si è comportata

“ Senti Kim… Posso chiederti una cosa? “ Mike mi distolse dai miei pensieri, impiegai un attimo a mettere a fuoco la stanza e mi resi conto che Billie Joe non era più nei paraggi…

“ Ma certo Mike, dimmi pure “ mormorai ancora mezza rimbambita

“ Beh non so come dirtelo, cioè è alquanto imbarazzante “

“ Tranquillo, ti prometto che ti risponderò nel limite del possibile “ risposi con un sorriso incoraggiante, ero quasi curiosa; Mike finalmente si decise e mi espose la questione

“ Lizzie mi piace,  tanto ma non credo di piacerle… forse tu mi puoi aiutare, se vuoi ovviamente… “

Non credo di piacerle??? Che diavolo stava farneticando? Voglio dire lui non piaceva a Lizz, lei era semplicemente cotta! Mi aveva fatto una testa così per il loro appuntamento ma allora che poteva essere successo?

“ Mike da quali elementi deduci che probabilmente non gli piaci? “ domandai al biondo, dovevo indagare

“ Ecco… ieri sera non so se ti ha detto che avevamo un appuntamento… “

No ha solo delirato tutto il giorno, ma sono dettagli “ Si, me l’ha accennato “ palla stratosferica, ma non potevo descrivere a Mike il comportamento della mia migliore amica, avrebbe pensato che era una pazza psicopatica…

“Bene alla fine dell’appuntamento che è andato molto bene io l’ho riaccompagnata a casa e beh la stavo per baciare ma non era la prima volta, quindi non pensavo ci sarebbero stati problemi, anzi ero quasi tranquillo ma lei mi ha respinto sbraitandomi contro un “ Ma che diavolo fai? Stai lontano da me! “ e se né andata…”

Mike aveva fatto cosa??? E Lizz l’aveva respinto??? Impossibile!!! Lei era persa per lui! Come diavolo aveva potuto respingere un suo bacio! Era del tutto illogico! Mi aveva rotto le scatole tutto il giorno per quel cavolo di appuntamento e proprio quando il suo amore le stava per dare il secondo bacio della buona notte lo aveva respinto??? Impossibile!!!  In quel momento mi resi conto che Mike mi fissava ancora speranzoso

“ Mike io  davvero non so che dire! Per quel che ne so tu piaci molto a Lizzie, proprio ieri era tutta eccitata perché non vedeva l’ora del vostro appuntamento, gli sei sempre piaciuto… “ conclusi tralasciando di narrargli i comportamenti da manicomio della mia migliore amica quando Mike veniva anche solo nominato.

Mike sembrava stupito “ Davvero? Dici sul serio? “

“ Si certo… “

“ Voglio dire… pensavo di piacerle dopo che aveva accettato il mio bacio sulla panchina ma dopo ciò che è successo ieri sera non capisco più niente! “

“Già lo credevo anche io, o meglio ne ero certa dal momento che mi ha fatto una testa così parlandomi del tuo fascino sconvolgente per anni! “ conclusi cercando una spiegazione logica al comportamento di Lizzie

 “ Ma allora perché si è comportata così ieri? “

“ Davvero non saprei… Hey ho un’idea provo a chiamarla e indago “

“ Si grazie ho davvero bisogno di capirci qualcosa “ ammise il bassista quasi sollevato

“ Perfetto! Avete un telefono? Perché ieri sera sono scappata di corsa da casa e non ho preso il mio… “

“ Certo in fondo al corridoio, vicino alla porta d’ingresso “

“ Grazie “

Passai per l’angusto e malconcio salotto e raggiunsi una scatola bianca che assomigliava vagamente ad un telefono, Kim non fare la difficile e datti una mossa! Spremetti la mia mente per riuscire a ricordare il numero di Lizz: 3298567998! No quello è il cellulare di Matt, ritenta Kim: 338… e poi? Dai cavolo è facile! A parte il prefisso ogni numero del cellulare di Lizz corrisponde a qualcosa di importante per me o per noi, 338 72 la nostra data di nascita, 28 il 28 ottobre il giorno in cui ci siamo incontrate la prima volta, 5 il 5 aprile il mio compleanno e infine 4 il numero dei miei fratelli. Sei un genio Kim!!!  Il cellulare suonò a lungo, stavo quasi per riattaccare quando Lizzie rispose finalmente

“ Pronto “ sussurrò

“ Lizzie? “

“ Kim? “

“ Ehm… si “

“ Kiiiiiiiiiiiiiim!!!” mi assordò lei dall’altro lato del telefono

“ Oh! Che cazzo ti urli???” sbraitai io a mia volta

“ Dove diavolo sei disgraziata??? Mi hai fatto prendere un colpo! A scuola non vieni, al cellulare non rispondi e quando chiamo a casa tua per sapere se stai bene mi dicono che dopo la tua fuga da ieri sera non si hanno più notizie!!! Hai deciso di farmi morire d’infarto per caso???”

Beh non aveva tutti i torti avrebbero potuto darmi per dispersa…

“ Ma no Lizz mi dispiace è solo ch dopo che mia madre ieri sera ha portato il suo nuovo fidanzato a cena per farlo conoscere alla famiglia sono scappata in preda a una crisi di nervi e adesso sono a casa di Mike e Billie…” terminai soddisfatta del breve ma efficace riassunto che avevo fornito alla mia migliore amica.

Seguì un breve silenzio dall’altro capo del filo…

“ Ha portato il suo nuovo fidanzatoooooooooooooooooo??????” esplose Lizz

“ Già! “

“ Come ha potuto? “

“ Non lo so…”

“ è senza cuore! “

“ Beh più che altro è un’idiota, traditrice! “

“ Sai che è piuttosto preoccupata…”

“ Si? Ben le sta!”

“ Beh in effetti…”

“ è il minimo per come si è comportata! “

“ Quando torni a casa? “

“ Non lo so… non posso restare qua in eterno…”

“ Approposito com’è che sei finita a casa di Billie e Mike?”

“ Approposito com’è che dopo avermi fatto una testa così ieri sera non hai voluto baciare Mike? “

“ Come volano le notizie…”

“ Non cambiare discorso e rispondi alla domanda! “

“ Prima tu rispondi alla mia! “

“ Uffi! Mi sono addormentata su una panchina, stavo gelando e Billie mi ha portata a casa… Adesso tocca a te! “ le intimai

“ Beh ecco il punto è che… Sono un’idiotaaaaaaaaaaaaa! “ Lizz scoppiò in un pianto disperato

“ Lizz no no dai non piangere, tesoro così mi fai sentire in colpa, vorrei essere lì… dai raccontami troveremo una soluzione” cercai di rincuorarla

“ Mia madre era alla finestra quando… quando siamo tornati a casa… sbirciava da dietro alla tenda ma l’ho vista chiaramente… e… e respingere Mike era l’unica cosa che potevo fare o mi avrebbe chiusa in casa per mesi… tu sai com’è fatta, già pensava che fossi a ballare con te e quando sono rientrata ha voluto sapere vita morte e miracoli di Mike… Non… non sapevo più cosa dirle e la cosa peggiore è che “ Lizz fece una pausa tra i singhiozzi per soffiarsi il naso e poi riprese a mormorare “ La cosa peggiore è che Mike mi è sembrato davvero triste… ho paura di averlo fatto soffrire e questo non me lo posso perdonare!!!”

“ Non dire così basterà spiegargli tutto,capirà. Anzi se vuoi glielo dico io stessa adesso” cercai di consolarla

“ NO! Ti prego no! Non farlo, cosa vuoi dirgli? Guarda che Lizz non ti ha baciato perché si vergogna di te davanti a sua madre? “ strillò lei

“ No certo che no! Gli dirò che tua madre non era semplicemente pronta a ricevere la notizia… “

“ Kim non capisci!!! Non avrò più il coraggio di guardarlo in faccia! “

“ Adesso non fare il melodramma, dai non è così grave, certo tua madre non accetterà mai il vostro rapporto ma se ne farà una ragione prima o poi!!! “

“ Lo sai che non si darà mai pace! “

“ Vabbè fuggiremo se necessario, ma adesso ti prego lascia che spieghi i Mike come sono andate le cose, sta molto in pena per il tuo rifiuto “

“Oh povero il mio cucciolo… Senti vorrei essere io a raccontargli tutto e chiedergli scusa col cuore… tu digli solo che gli voglio un mondo di bene ok? “

“ Va bene Lizz come vuoi. Hai già un’idea di come farti perdonare?” chiesi maliziosa

“ Scemaaaaa! Cosa vai a pensare??? “

“ Ah io proprio a niente hai fatto tutto da sola! “ risposi felice che la mia migliore amica fosse tornata quella di sempre

“ Ne riparliamo dopo, anche perché tu mi devi ancora chiarire cos è successo lì! “ disse con fare investigativo

Arrossii vistosamente al ricordo di ciò che era successo poco prima in quella stanza-discarica che per un attimo mi era sembrata il luogo più felice del mondo grazie a…. Billie

“ Ma va! Cosa ti viene in mente! “ risposi un po’ impacciata

“Ah questa volta sei tu che hai fatto tutto da sola e visto come hai balbettato direi che hai parecchio da raccontarmi” sentii Lizz sorridere dall’altro capo del telefono, ormai mi aveva smascherata

“ Ma no… dai cosa “ tentai di dire

“ Adesso devo andare! Un bacio tesoro a dopo! “ mi interruppe lei senza permettermi di accaparrare altre inutili scuse.

Cosa le avrei raccontato dopo? Come avrebbe reagito alla notizia del mio bacio con Billie? E adesso come mi sarei comportata con la mia famiglia? Cosa avrei fatto? Sarei dovuta tornare a casa? Un centinaio di domande mi frullavano nella mente senza darmi pace ma scomparvero in un istante quando Billie comparso dal fondo del corridoio mi prese in braccio, avvicinò i nostri visi e mi trasportò in un bacio mozzafiato… Avrei avuto tutto il tempo del mondo per le mie paranoie mentali, ma non ora, non mentre le nostre labbra si incontravano e non mentre il mio cuore non poteva fare a meno di palpitare…

 

Finalmente sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo, non avevo più idee!!!

Come al solito voglio ringraziare Orange Mocha Frapuccino: grazie grazie grazieeee tu come al solito sei sempre troppo gentile =) sono contenta che ti sia piaciuto anche il capitolo precedente, please fammi sapere cosa ne pensi anche di questo. Bacioooo

Grazie anche a tutti quelli che leggono la mia storia =)

Bacioni

Littlediana <3

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


CAPITOLO 11

CAPITOLO 11

Kim

Avevo raccontato a Billie il motivo per cui la sera prima mi aveva trovata moribonda su una panchina scassata e lui mi aveva consigliato di fare pace con mia madre cercando però di far valere le mie ragioni, così dopo aver tranquillizzato Mike per il comportamento di Lizz ero tornata a casa raccogliendo tutta la mia santa pazienza e cercando di trovare una scusa plausibile alla mia assenza notturna…

“ Kim? Sei tu? “ la voce di mia madre mi giunse speranzosa dalla cucina.

“ Si mà… “ risposi un po’ insicura

“ Oh sia ringraziato il cielo! “ comparve sulla porta e mi strinse forte a sé; vedendo i suoi occhi rossi per il pianto e le occhiaie per la notte insonne mi sentii una vera stronza

“ Mà… io… “ cercai di dire, ma lei mi zittì iniziando un monologo alla Amleto

“ Tesoro, mi dispiace tanto, sono davvero una madre impossibile e tu hai ragione, mi comporto come una ragazzina in piena tempesta ormonale, è solo che io vi voglio bene e vorrei tanto potervi donare la vita che avete sempre sognato con un grande albero a Natale e migliaia di regali per tutti i vostri compleanni, vorrei che zia Sam smettesse di bere e vorrei comprare una casa con un tetto intatto, vorrei che voi abbiate di nuovo un padre… ma forse vorrei troppe cose! Voglio solo la vostra felicità… io… “ i singhiozzi le impedirono di continuare e così ne approfittai per chiederle scusa:

“ Mà, forse la nostra vita non è perfetta, ma noi siamo felici perché abbiamo  una famiglia fantastica che è sempre stata unita in ogni difficoltà, non ci importa di ciò che accadrà, viviamo la nostra vita e un giorno chissà forse  Steve verrà eletto presidente degli Stati Uniti e Emily diventerà l’erede di Britney Spears, ma non è questo l’importante, noi ti vogliamo bene e se tu volessi sposarti quel tizio anche domani non sarei certo io a metterti i bastoni tra le ruote! Mi dispiace per come mi sono comportata ieri, ammetto di avere una leggera premunizione nei confronti dei tuoi fidanzati, ma sarei disposta a conoscere Dave… come si deve…” terminai soddisfatta

“ E magari gli stringeresti anche la mano questa volta?” sorrise mia madre mentre si asciugava gli occhi

“ Può darsi “ ero felice di averle fatto tornare il sorriso

“ Grazie! Ma… tesoro dove sei stata questa notte? “

“ Eh… su una panchina…” mentii spudoratamente

“ Su una panchina! “ ripeté mia madre sarcastica “ Ma non dire stronzate! “ Kimberly dove sei stata? “ questa volta il suo tono era piuttosto minaccioso, così cedetti

“ Ecco… ero su una panchina , poi Billie mi ha trovata tutta infreddolita e mi ha portata a casa sua…” farfugliai sperando che non desse troppo peso al fatto che ero stata a casa di un ragazzo, di notte

“ Billie? E chi diavolo è??? “ok,come non detto…

“ Billie… Billie è un amico di Lizzie” era abbastanza convincente no?

“ E cosa avresti fatto a casa di questo Billie? “ no non era abbastanza convincente

“ Santo Dio mamma, abbiamo fatto sesso sfrenato, più di una volta e senza protezione, va bene? Era quello che volevi sentirti dire? “ sbottai esasperata

“ Kim!!! Che diavolo dici? Non scherzare su queste cose, io non voglio certo diventare nonna a 43 anni!”

“ Dai ma falla finita, ho dormito tutto il tempo, stamattina ho bevuto un caffè e sono tornata a casa” sembrava essersi convinta, scampato pericolo.

Lasciai mia madre per dirigermi in camera, quando trovai Emily appoggiata allo stipite con fare indagatore mi si gelò il sangue nelle vene.

“ Ciao, bentornata “ mi salutò con un sorriso falso, sapevo che mi avrebbe fatto domande sulla mia nottata fino allo svenimento

“ Ciao “ risposi con sufficienza, lei si spostò per farmi entrare e mi seguì attaccando con l’interrogatorio

“ Forse puoi darla a bere a mamma, ma non a me! Parlavi di Billie Joe Armstrong non è vero? “

“ Che cosa te lo fa pensare? Ci sono centinai di Billie qui a Berkeley”

“ Si ma si da il caso che  Lizz sia cotta di Mike che altro non è che il miglior amico di Billie Joe, inoltre lui è l’unico Billie che conosci e con cui ti ho vista in giro altre volte “

“ Mi pedini per caso? “

“ No semplicemente eri sulla strada di casa, in quanto a Lizzie ci sono diversi pettegolezzi su lei e quel bell’imbusto, mi è bastato allungare l’orecchio…”

“ Santo cielo Emily potresti fare qualcosa di più costruttivo nella vita invece di perdere il tuo tempo a farti i cazzi degli altri”

“ A me piace farmi i cazzi degli altri, ma non cambiare discorso, allora te lo sei fatto?  Siete andati a letto? È un figo da paura! Con quel suo sguardo da duro, Oddio è troppo sexy non trovi? “

“ Emily come diavolo parli? “

“ Non credere di essere l’unica a fare strani pensieri tesoro! “
“ Emily! “

“ Dai! I particolari! “

“ Smettila!”

“ Non finchè non mi avrai dato tutti i minimi particolari! “

“ Ah non ti arrenderai mai vero? “
“Na, non è da me! Su racconta”

“ Ehm non c’è molto da raccontare… Ci siamo solo baciati…”

“Waaaaaaaaaaaa!!! Dove? E come è stato?”

“ Beh è stato… fantasticoooooooooo!!! “ strillai ancora persa nel ricordo di quei baci mozzafiato

“ Wow!!! Lo sapevo! Oddio è troppo sexy quel tipo! “

“ Ti piace sul serio? “

“ Assolutamente! Allora dai raccontami un po’ “ Sapevo che non mi sarei scrollata Emily di dosso per tutto il giorno e così rassegnata le raccontai tutto, o quasi.

 

Lizzie

 

Ero nel negozio di musica all’angolo da almeno un’ora, avevo già respinto tre disgustosi tentativi di abbordaggio del commesso e il fatto che continuasse a guardarmi il culo mi infastidiva alquanto, ma qualcosa mi diceva che Mike sarebbe arrivato di lì a poco; passava intere ore ogni pomeriggio in quello squallidissimo negozio di Oakland e questo giorno non era diverso dagli altri…

“ Allora tesoro, cosa fai stasera? “ il commesso mi si avvicinò per l’ennesima volta, la sua acqua di colonia scadente e troppo forte mi investì in pieno accompagnata da un vomitevole aroma di ascelle decisamente poco lavate, trattenni il respiro e mi allontanai velocemente da quell’uomo disgustoso, lui mi afferrò per il braccio e mi attirò a se; mi dimenai, ma quello non voleva saperne di lascare la presa, il suo viso si avvicinò pericolosamente al mio, l’odore del suo alito mi  fece tornare su persino il tacchino di Natale, sembrava avessero scoperchiato una fossa comune

“ Mi lasci!!! “ urlai, ma nessuno poteva sentirmi, il negozio era deserto

“ Su piccola non fare così, sono sicuro che ti piacerà “ rispose quello con sguardo ammiccante; gli sputai in faccia e approfittando del momento gli tirai un calcio nello stomaco per poi allontanarmi il più in fretta possibile, sfortunatamente inciampai in una pila di dischi e caddi lunga distesa sul pavimento

“ Brutta puttanella! Vieni qui, non mi fare arrabbiare “ imprecò il tizio avanzando minaccioso verso di me, non sapevo cosa fare, non avevo la forza di rialzarmi, chiusi gli occhi in attesa che l’uomo disgustoso mi raggiungesse, ma non accadde nulla, udii solo un colpo, poi un urlo di dolore, un’imprecazione, un altro colpo e poi un tonfo sordo… rimasi immobile nell’angolo in cui mi ero rifugiata e quando mi decisi ad aprire gli occhi, un ragazzo con dei buffissimi capelli verdi sparati in aria era chinato davanti a me e mi tendeva la mano con un gran sorriso stampato in faccia.

Ta daaaaaa chi sarà il misterioso ragazzo???

Orange Mocha Frappuccino: chiedo umilmente perdono!!!! Sono una scrittrice snaturata lo ammetto =) Però sono felice che il  capitolo ti sia piaciuto e prometto di non farti più aspettare così tanto=) fammi sapere anche come ti sembra questo!!!

Ringrazio anche di cuore Gin Armstrong per avere messo la mia storia fra i preferiti, grazie grazie grazie!!! E Guitarist_Inside, _Arizona e ovviamente Orange Mocha Frappuccino per seguirla =) grazie a tutti!

Bacioni 

Littlediana

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 ***


CAPITOLO 12

 

 CAPITOLO 12 

Kim

Mi sentivo benissimo, per la prima volta dopo tanto tempo mi era tornata la voglia di sorridere e sapevo che questo non sarebbe certo passato inosservato in famiglia, ma non potevo e non volevo nascondere la mia felicità,  tutto questo solo per merito di Billie, era davvero incredibile come aveva trasformato il mio modo di vedere la vita, era come se il mio tempo girasse intorno a lui, solo per lui. Aveva abbattuto con facilità quel muro che avevo faticosamente costruito negli anni per tenere lontano il resto del mondo, proprio per questo non potevo fare a meno di pensare che fosse speciale, unico, ma cavolo che idiota che ero! Con tutti ragazzi che c’erano al mondo dovevo proprio innamorarmi di lui? Innamorata, era questa la parola giusta? Non ne avevo idea, Lizz diceva che il nostro era senza ombra di dubbio amore, ma tutto ciò che potevo fare era sperare di riuscire a fare un po’ di chiarezza nei miei sentimenti.

“ Ciao tesoro “ mi salutò mia madre appena misi piede in cucina

“ Mà? Che ci fai qui? Non lavori oggi? “ domandai stupida

“ No cara, sai stasera Dave viene a cena da noi e essendo il mio datore di lavoro mi ha concesso la giornata libera per preparare qualche gustoso manicaretto, non è tenero? “ rispose in uno stato di ecstasy

“ Ehm… si certo, che bello… “ dissi con scarso interesse

“ Beh vedi che andare a letto con il capo del tuo ufficio non è certo una perdita di tempo “ si intromise Emily entrando in cucina

“ Emily! Non dire queste cose!!! Sei una signorina, non ti si addicono “ la riprese mia madre per poi rivolgersi a me con tono implorante “ Senti Kim, questa volta cerca di essere un po’ meno, come dire…”

“ Scortese? Insopportabile? Da uccidere? “ terminò la frase mia sorella, i cavoli suoi mai!

“ Molto spiritosa sorellina “ feci sarcastica “ Comunque mamma non ti devi preoccupare, vedrò di essere carina “ terminai con poco entusiasmo

“ Grazie cara, lo apprezzo moltissimo “ era davvero da un sacco che non vedevo mia madre così allegra, le brillavano persino gli occhi; questo mi rincuorò, chissà che dopo due matrimoni Dave fosse finalmente quello buono…

 

Lizzie

E quando mi decisi ad aprire gli occhi, un ragazzo con dei buffissimi capelli verdi sparati in aria era chinato davanti a me e mi tendeva la mano con un gran sorriso stampato in faccia.

Rimasi interdetta ad osservare quel bellissimo viso per diverso tempo,  non avevo ancora  capito che diavolo fosse successo, sapevo solo che l’orripilante commesso era steso in terra e non dava segni di potersi rialzare,il tutto grazie a quel ragazzo che ora mi fissava con sguardo incoraggiante e speranzoso.

La voglia di uscire da quello squallido negozio prese il sopravvento sulla mia paralisi e dopo aver afferrato la mano del misterioso tizio uscii finalmente da quella stramaledetta porta  respirando a pieni polmoni la frizzante aria di Novembre;

“ Ehy stai bene? “ mi domandò con sufficienza

“Credo di si… grazie” balbettai ancora sotto shock

“ Si può sapere che cazzo ci fai qui? Oakland non è posto per ragazzine! “ mi riprese irritato, con sguardo severo

“ Per la cronaca io ci vivo in questa merda “ risposi acida

“ Ti do una notizia bomba tesoro! Nella merda non si vive; al massimo si può cercare di sopravvivere “ ribatté sicuro di aver appena rivelato una grande verità

“ Grazie nonno ma vivo benissimo anche senza le tue perle di saggezza “ lo inchiodai con lo sguardo; ci mancava solo un ragazzetto poco più grande di me che si metteva a farmi la predica, lui si limitò a squadrarmi da cima a fondo  senza aggiungere altro, così mi girai decisa ad andarmene ma lui mi bloccò

“ Aspetta… “

“ Insomma si può sapere che vuoi? Mi sembra di averti già ringraziato, devo prostrarmi ai tuoi piedi o pensi di lasciarmi andare? “ quel tipo stava iniziando sinceramente a darmi sui nervi

“ Il mio nome è Trè Cool, ma puoi chiamarmi Trè “ sorrise cordialmente porgendomi la mano, come se nulla fosse

“ Io… io sono Elisabeth, ma puoi chiamarmi Lizz o Lizzie, credo “ balbettai completamente spiazzata da quel suo improvviso cambiamento d’umore

“ Allora Lizz, vivi qui a Oakland? “

“ No vivo a Rodeo, ero venuta qui nella speranza di incontrare… una persona “ mormorai triste; accidenti non ero ancora riuscita a farmi perdonare da Mike e il ricordo del suo  triste sguardo ,quando la sera prima avevo rifiutato il bacio della buona notte, mi stava letteralmente torturando

“ Ah! Una persona “ ripetè Trè pensieroso “ Che tipo di persona? “

“ Una persona importante “ sospirai

“ Una persona con cui sei andata a letto? “ domandò con nonchalance

“ Cosa? No! Che ti passa per la testa? “  io a letto con Mike? Ma figuriamoci, noi eravamo ancora allo fase “ bacio della buona notte “ e a causa della mia stupidità ci saremmo rimasti ancora per un bel po’

“ Ok, ci sei andata a letto “ sorrise lui; gli rivolsi uno sguardo esasperato per fargli capire che era completamente fuori strada

“ Allora che problema c’è con sto tizio? “ domandò più curioso di una portinaia

“ Sono solo una stronza, ecco qual è il problema, voglio dire avrei dovuto fregarmene di mia madre e baciarlo lo stesso, invece no! Cosa faccio? Gli dico di starmi lontano, quando in realtà vorrei solo che mi saltasse addosso anche lì in mezzo alla strada! Ma perché sto dicendo queste cose a te? Ti conosco da 5 minuti!!! ”

“ Non ti preoccupare mi capita spesso di essere scambiato per un consulente matrimoniale “ ironizzò divertito

“ Già e a me di essere scambiata per una pazza psicopatica “ sorrisi

“ Beh non c’è niente di male, è bello essere pazzi! Alla fine i pazzi vengono considerati tali solo perché sono fuori dalle righe, fanno e pensano cose diverse da tutto il resto del mondo!Spesso la gente confonde i pazzi coi coglioni… Ti faccio un esempio, sta a vedere! “  detto questo Trè attraversò di corsa la strada senza guardare ne a destra ne a sinistra, un auto inchiodò rumorosamente e il conducente gli urlò un bel “ Ma che cazzo fai? Coglione! “ per poi ripartire sgommando

“ Hai visto Lizzie? Non sanno distinguere le due cose “ esclamò Trè sorridente dall’altro marciapiede “ Ora andiamo, ragazzina, ti offro qualcosa da bere, ne hai un disperato bisogno “ ordinò riattraversando la strada; così tra una mia cazzata e una stronzata di Trè ci incamminammo verso il bar più vicino.

Hey! Eccomi di ritorno! Speravate di esservi liberati di me??? E invece eccomi qui ( nda voi: buuuu! Sparisci! ) ( nda me: ok ok me ne vado, ma prima i ringraziamenti, sono una persona educata io tzè!)

Orange Mocha Frappuccino Ma nuuuuu tesoro! Non potrei mai permettere a Mike di dare buca a Lizz! =) Mi sono spiegata male, sorry colpa mia, l'idea era che Lizz sapeva che Mike andava spesso in quel negozio di musica e allora era andata lì nella speranza di incontrarlo, cosa che per sua sfortuna non era accaduta e allora ecco che entra in scena Mr Trèèè Cool! Come avevi già molto perspicacemente capito XD. Grazie ancora per la recensione!!!

E grazie anche a tutti coloro che leggono e seguono la mia storia anche senza recensire! 

Bacioni 

Littlediana

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 ***


CAPITOLO 13

CAPITOLO 13

 

Kim

La mia famiglia era andata a svaligiare il centro commerciale più vicino e io ne avevo approfittato per dare una pulita alla casa: radio rigorosamente a palla, scassatissima aspirapolvere in una mano e lattina di aranciata nell’altra, capelli raccolti e tuta più grande di 30 taglie; era in quei momenti che mi sentivo una leggenda del rock’n roll, scivolavo abilmente sui tappeti cantando a squarciagola le canzoni preferite dai nostalgici di tutto il mondo, era terribilmente divertente! In quel momento ero in piedi sul tavolo della cucina, seguivo le note di Jailhouse Rock inventando dei ridicoli passi e contemporaneamente spolveravo il lampadario cercando di non distruggerlo ulteriormente

“ Come siamo sexy oggi! “ la voce di Billie mi fece trasalire, inciampai nei pantaloni della tuta troppo lunghi e per non volare in terra fui costretta ad appendermi al povero lampadario che con un lamentoso cigolio si stacco dal soffitto facendomi precipitare a culo all’aria sul tavolo della cucina.

“ Ma porca puttana! Che male! “ mi lamentai massaggiandomi la chiappa sulla quale ero atterrata poco delicatamente

“ Hey, non sapevo di farti quest’effetto “ sorrise Billie aiutandomi a scendere dal tavolo

“ Hai deciso di farmi morire a 17 anni per caso, Armstrong? “ gli chiesi irritata

“ Hey non ho lasciato io  la porta  aperta, poi eri così presa dal tuo sculettare che non ho saputo resistere“ rispose malizioso

“ Ah facciamo gli spiritosi vedo “

“ Beh che stavi facendo? “ chiese curioso

“ Pulivo la casa… Sai stasera viene a cena Dave e la mia famiglia è andata a fare la spesa, io non avevo voglia così  mi sono proposta per rimanere a pulire “ spiegai abbassando un po’ la radio e staccando l’aspirapolvere

“ Mmmm molto interessante “

“ Cosa? Il fatto che Dave venga a cena? “

“ No, il fatto che la casa sia  libera “ disse regalandomi uno dei suoi unici sorrisetti sghembi

“ Oh no! Non ci pensare nemmeno “ gli intimai iniziando ad indietreggiare

“ Oh si invece, ci penso e come! “ disse avvicinandosi pericolosamente con sguardo malizioso

“ No, no Billie! Non ti azzardare “ urlai divertita mentre tentavo di allontanarmi girando attorno al tavolo della cucina e inciampando ben tre volte nei pantaloni della tuta, alla fine  lui mi raggiunse e mi caricò in spalla ridacchiando

“ Billie ti prego!Mettimi giù! “ strillavo dimenandomi, ma le sue forti braccia mi stringevano saldamente impedendomi di muovere le gambe 

“ I miei potrebbero arrivare da un momento all’altro! Smettila! “

“ Beh questo rende le cose ancora più eccitanti,non trovi? “ chiese malizioso salendo  le scale, spalancò con un calcio la porta della mia stanza, mi buttò sul letto e iniziammo una lotta all’ultimo solletico seguita subito dopo da un’immancabile battaglia a  cuscinate.

“ Ti arrendi? “ chiese Billie dopo avermi immobilizzata al materasso, mi aveva bloccato le braccia e stava a cavalcioni sopra di me, i nostri corpi terribilmente vicini, il suo profumo di menta e Marlboro mi circondava completamente

“ Ok, mi arrendo “ sussurrai persa nei suoi magnetici smeraldi

Senza lasciarmi via di scampo prese il mio viso tra le mani e mi trascinò in un bacio mozzafiato, le sue mani scesero lungo i miei fianchi provocandomi dei terribili brividi di piacere, le sue labbra sul mio collo tracciavano strisce infuocate, decisi di ribaltare la situazione, feci scivolare le sue gambe e voltandomi di scatto mi ritrovai sopra di lui, Billie non sembrò dispiaciuto anzi prese a baciarmi con nuova passione e impeto i suoi smeraldi luccicanti accesi di desiderio mi fecero palpitare il cuore. In quel momento mi resi conto che io lo desideravo, desideravo fargli conoscere una parte più intima di me, così quando le sue mani si intrufolarono sotto la mia enorme felpa non lo fermai, la sfilò velocemente, si soffermò ad osservare il mio corpo con sguardo malizioso e senza pensarci due volte si impossessò del gancetto del reggiseno che aprì abilmente, sentivo la sua eccitazione aumentare velocemente mentre gli sfilavo dolcemente la maglietta, appoggiai le labbra sul suo petto perfetto e iniziai a baciarlo scendendo in direzione delle zone delicate, Billie preso da uno spasmo di piacere ribaltò nuovamente la situazione mettendosi sopra di me, fece scivolare i miei pantaloni a terra e infilò abilmente una mano nelle mie mutande provocandomi un mugolio di piacere che lo fece sorridere a contatto con le mie labbra, inarcai la schiena piegando indietro il collo per l’immenso piacere che mi attraversò da testa a piedi, non volevo più aspettare avvicinai eccitata le mani ai suoi pantaloni

 

 

 “ Kiiim! Siamo a casa! Dove sei? “

“ Oddio!Mia madre! Devi andartene da qui “ sussurrai in preda al panico alzandomi di scatto dal letto

“ Merda “ imprecò Billie scocciato “ Dov’è la mia maglietta ? “

“ Non lo so… guarda sotto il letto “ bisbigliai infilandomi velocemente la tuta

“ Cazzo! Cazzo! Cazzo! “ borbottava saltellando per la stanza su un piede alla disperata ricerca della maglietta

“ Kim? Tutto bene? “ urlò di nuovo mia madre dal piano inferiore

“ S… si mà! Arrivo sto riordinando qui “ risposi cercando di ridare al letto una parvenza di normalità

“ Billie cazzo ti vuoi muovere? Se sale e ti trova qui sono morta! “

“ Oh finalmente! “ esultò stringendo la sua maglia dei Ramones come se fosse un trofeo “ Come cavolo c’è finita sulla libreria? “ domandai stupita

“ Sei una furia scatenata quando ti ci metti “ mi sorrise “ Ah la prossima volta facciamo da me, almeno Mike non si scandalizza “

“ Già credo sia la cosa migliore… adesso però datti una mossa “ gli intimai spingendolo verso la finestra

“ Cosa??? Dovrei scendere da lì? Tu sei fuori! Siamo al secondo piano! “ mi guardò contrariato

“ Non fare la femminuccia! C’è anche un pezzo di tetto, sono uscita da qui milioni di volte “

“ Kim? Con chi stai parlando? Posso entrare? “ mi si gelò il sangue nelle vene mentre la porta si aprì lentamente con un cigolio “ Merda! “ imprecai sotto voce

“ Ah tesoro, cosa fai con la finestra aperta? Fa freddo? Con chi stavi parlando? “  mi girai perplessa, niente sclerata?  Che strano? Il motivo mi fu subito chiaro, Billie non c’era più. Tirai un sospiro di sollievo
“ Stavo facendo cambiare aria, c’è una puzza “ sorrisi “ E poi non stavo parlando con nessuno… io… cantavo! “ balbettai

“ Ah capisco, senti adesso vado a preparare la cena per stasera, tu datti una sistemata , voglio sia tutto perfetto per Dave “ esclamò con una faccia da ebete , per poi uscire con destinazione cucina.

Mamma se me l’ero vista brutta…

“ Hey splendore! “ la voce di Billie mi fece trasalire, mi affaccia alla finestra e lo vidi comodamente seduto sul tetto sottostante

“ Cosa ci fai ancora qui fonte delle mie disgrazie? “ chiesi divertita

“ Avevo dimenticato una cosa “ sorrise stampandomi sul collo un dolcissimo bacio “ Ah, domani sera suoniamo al Gilman ti va di venire? Porta anche Lizz così quei due si chiariscono una volta per tutte e magari Mike la smette di farmi domande imbarazzanti sul suo sex appeal “

“ Ok la chiamo subito, a domani “ 

 

Lizzie

 Dopo due interminabili ore mia sorella si era finalmente degnata di portare il suo adorato culo fuori dal bagno, una doccia bollente non me l’avrebbe tolta nessuno…

DRIIIIIIIIIIIIIIIN! DRIIN! DRIIIIIIIIIIIN!  Appunto, come non detto

“ Pronto? “ risposi scocciata

“ Lizz? Tutto bene? “

“ Kim! Si certo è solo che… lascia stare, dimmi pure “ Chi poteva essere se non la mia migliore amica con il suo tempismo da Guinness dei primati

“ Niente volevo solo chiederti se… domani sera ti va di venire al Gilman per assistere ad uno stratosferico concerto dei Greeeeen Day “  esclamò su di giri

“ Cazzo si! Finalmente riuscirò a chiarirmi con Mike!!! “ squittii eccitata “ L’unico problema è… mia madre “ sospirai “ Non mi lascerà mai venire “

“ No ti prego, non puoi mancare! “ mi implorò

“ Va bene, vedo cosa riesco ad ottenere, ti faccio sapere “

“ Ok, un bacio! “

“ Ciao “

Non potevo farmi scappare l’occasione di spiegare finalmente a Mike il mio comportamento da manicomio, io dovevo andare a quel concerto!

 “ Mà? “ domandai incerta scendendo le scale

“ Sono in cucina “ rispose secca, fantastico era già incazzata per i fatti suoi!

“ Senti, posso andare ad un concerto domani sera? “ domandai speranzosa

“ No! Sei in punizione! “ mi liquidò velocemente

“ Cosa??? E da quando? “ chiesi incredula

“ Da quando sei arrivata a casa con quel… quell’orrore, quel punk senza ritegno; santo Dio hai visto come si veste e l’orecchino e tutti quei tatuaggi… mia figlia non uscirà mai con un tipo così cascasse il mondo! “ rispose schifata

“ Come puoi parlare così??? “  strillai, poteva insultarmi quanto voleva ma non si poteva permettere di toccare Mike

“Quell’orrore ha un nome! Si chiama Mike e sai che ti dico? Lui vale molto di più di tutta la mia famiglia messa insieme! Voi siete solo un branco di falliti, snob del cazzo che credono ancora di far parte della nobiltà aristocratica di New Orleans, ma ti do una notizia Judy;  qui siamo nei sobborghi di una fottuta città di merda e di certo non per colpa mia! Ma adesso che voi lo vogliate o no, questa è la mia vita! Ho 17 fottuti anni e faccio quel cazzo che mi pare! “ terminai allontanandomi per tornare in camera

“ Elizabeth! Tu non andrai proprio da nessuna parte! Quella è gente pericolosa: fumano, bevono, si drogano!!! Io lo dico per te, perché che tu ci creda o no io ti voglio bene! “ disse mia madre più dolcemente, ma io ero stufa, stufa di stare a guardarla tutti i giorni mentre non faceva altro che rovinarmi la vita così le riversai addosso tutta la rabbia che avevo tenuto dentro  da quando mi avevano trascinata via da New Orleans

“ Stai zitta! Zitta! Tu non sai proprio un bel niente di loro e soprattutto di me! Non puoi farci niente, io ormai faccio parte di questo mondo! Ma tu eri così impegnata a piangerti addosso per aver perso la tua vita perfetta per accorgerti del mio cambiamento! “ sbraitai

“ Lizz? Cosa dici? Quale cambiamento? “ domandò agitata

“ Lo vedi? Non te ne fotte un cazzo di me! Ma ti consiglio di dire addio una volta per tutte alla tua figlioletta perfetta! Hai finito di prendere decisioni per me e di rovinarmi la vita!”

“ No! Non è vero tu sei diversa da loro? Non è vero? Ti prego dimmi che sei diversa “ iniziò a piagnucolare Judy

“ No! “ fu la risposta secca che avrei dovuto darle Dio solo sa quanti anni prima

 “ No Judy, io sono esattamente come loro! Questo ormai è il mio mondo! Tu non hai nemmeno idea di quante volte mi sono ubriacata, di quante cazzo di sigarette ho fumato , non hai mai visto tutti i miei tatuaggi e il mio piercing, o forse non hai mai voluto vedere, ti sei chiusa nel tuo finto mondo del cazzo nel quale non facevi altro che ripeterti che presto tutto sarebbe andato meglio, ma questo non è un sogno, questa è la realtà, fra 5 mesi avrò 18 fottuti anni, me ne andrò da questa famiglia del cazzo e tu non potrai farci nulla! “ mi sentivo molto meglio, avevo sputato addosso a mia madre tutto ciò che non avevo mai avuto il coraggio di dirle e sotto il suo sguardo allibito tornai in camera, libera finalmente da un enorme peso, il peso dell’ipocrisia, dell’apparenza, del suo mondo schifosamente  perfetto, ma costruito su fragili bugie e finte convinzioni, un mondo di stronzate del quale non volevo più fare parte.

Eccomiiiiiiiiii finalmente sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo che come al solito spero sia stato di vostro gradimento =)

Chiedo perdono per tutte le patolacce che ha detto quella maleducata di Lizzie ( ndLizzie maleducata a chi????? ndme maleducata tu! Le persone civili sannp far valere le proprie ragioni in modo educato ndLizzie mai detto di essere una persona civilie! ndme touche -.-" ) Beh ad ogni modo visto che quando mi arrabbio spesso assomiglio ad un camionista ho pensato di rendere la sclerata di Lizzie più verosimile mediante l'utilizzo di un bel po' di parolacce =)

OrangeMocaFrappuccino: Ciaoooooo cara =) eh per questa volta accetto la recensione ma non ti permettere più! XD ok seriamente grazie mille come al solito tu essere troppo gentile =) hai visto che è tornato anche Billie!!!! E non temere presto i nostri eroi combineranno qualche casino a scuola perchè è troppo divertente scrivere quelle scene =) 

Oggi è il 31!!!!!!!!!!!!! Proporrei un applauso x l'ultimo temerario giorno dell'anno =) 

Buon anno a tutti miei cari lettori e recensori che mi sopportate con coraggio ogni giorno che passa!!!

Con affetto

Littlediana

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 ***


CAPITOLO 14


CAPITOLO 14


Billie

Ero al settimo cielo! Con Kim andava tutto a gonfie vele e il giorno dopo avremmo fatto uno stratosferico concerto al Gilman, non vedevo l’ora!

“ Mikeeeeey! Sono a casa “ urlai spalancando poco finemente la porta di casa; nessuno rispose

“ Oh Mike! Dove cazzo sei finito? “ insistetti non ricevendo alcuna risposta, buttai a terra la giacca e mi avviai svogliatamente in cucina dove trovai il mio migliore amico; seduto al tavolo, si sorreggeva la testa con una mano, lo sguardo fisso in contemplazione delle crepe sul vecchio muro

“ Ti prego non dirmi che stai pensando ancora a Lizz! “ scherzai mettendomi a frugare nei cassetti nel disparato tentativo di trovare il numero della pizzeria d’asporto

“ Billie pensi che stiamo facendo la cosa giusta? “ mi chiese ad un tratto con tono serio

“ Beh ordinare una pizza non ha mai ucciso nessuno, che io sappia “ risposi intento nella mia ricerca

“ Billie dico sul serio “ mi riprese alzandosi e dirigendosi lentamente alla finestra

“ Si anche io! “ precisai iniziando a buttare all’aria il frigorifero “ Mikey hai visto il numero della pizzeria “ chiesi ormai scoraggiato

“ No e di certo non lo troverai nel frigorifero! Adesso potresti smettere per un secondo di pensare al tuo stomaco e ascoltarmi? “ chiese esasperato inchiodando i suoi occhi di ghiaccio nei miei

“ Ok solo se dopo mi accompagni a mettere qualcosa sotto i denti “ acconsentii;

“ Senti oggi Al è venuto a trovarmi e abbiamo parlato un po’ del nostro album; il primo lavoro pubblicato da una band è un passo impegnativo, in un certo senso vuol dire dedicarsi anima e corpo alla musica… “ si fermò per sospirare

“ Insomma Mike vuoi venire al sodo? “ chiesi infastidito da quelle inutili premesse, mi sembrava di sentire mia sorella!

“ Al non è convinto di mollare tutto per la band “ terminò velocemente lui, spostando di nuovo lo sguardo sul cielo grigio di Oakland, rimasi di sasso, avevo sempre pensato che Al tenesse ai Green Day almeno quanto noi e invece adesso che ci si prospettava la prima possibilità di successo, adesso che potevamo finalmente pubblicare il nostro primo album e magari fare un breve tour negli States, faceva marcia indietro... aprii la bocca per parlare ma non emisi alcun suono se non uno stridulo “ M… ma… “

“ Dice che suo padre vuole mandarlo al college, il che risulterebbe impossibile se venisse in tour con noi “ spiegò Mike quasi rassegnato

“ Da quando se ne frega di quello che vuole suo padre? “ chiesi acido

“ Forse è quello che vuole anche lui, Billie. Forse non riesce a vedere un futuro per lui nel mondo della musica, forse non è mai stato convinto fino in fondo a differenza nostra “ sospirò “ Hey comunque era solo una perplessità che mi ha esposto, stai tranquillo, ho solo pensato che fosse il caso di dirtelo “

“ Proverò a parlargli domani sera “ sentenziai “ Adesso andiamo che ho fame! “ mi precipitai fuori casa con un Mike rassegnato al seguito.

 

Lizzie

Corsi in camera senza badare alla voce piagnucolante di mia madre che mi implorava di fermarmi e di parlare con lei, volevo solo andarmene da lì, correre al Gilman e precipitarmi tra le braccia di Mike per chiarire ogni cosa.

Presi un borsone e ficcai dentro tutto ciò che mi capitava a tiro, qualche vestito stropicciato, i pochi soldi che avevo, le sigarette, il mio pupazzo preferito Mr Ricci, qualche cd, i trucchi… mentre delle calde lacrime iniziarono a rigarmi il viso, mi sentivo stranamente libera e leggere, senza rimpianti, era giunto il momento di vivere la mia vita.

Mi calai dalla finestra come avevo visto fare mille volte nei film, infatti usai le tipiche lenzuola annodate ; sapevo già dove andare…

 

Kim

“ Emily sistemati quei capelli! Clare per favore smettila di girare in mutande! Steve spegni quella maledetta televisione e vai a prepararti! Matt mi vuoi dare una mano ad apparecchiare si o no? Dove diavolo è finita Kim? È in doccia da un secolo!!! “ mia madre stava delirando vagava in casa senza una meta nel vano tentativo di donare al salotto una parvenza di ordine, osservavo divertita la scena comodamente seduta sui gradini delle scale, avevo sempre sostenuto di non avere una famiglia normale! Infine decisi di scendere a dare una mano

“ Kim sia ringraziato il cielo! Mi devi assolutamente aiutare a… “ mia madre si zittì e mi squadrò da testa a piedi “ Molto spiritosa tesoro “ disse infine sarcastica; le rivolsi uno sguardo interrogativo

“ Cosa avrei fatto di spiritoso? “ domandai

“ Non penserai di cenare conciata così? “ chiese scettica rivolgendo uno sguardo schifato ai miei pantaloni neri, alla maglietta logora dei Metallica e al mio trucco pesante

“ Ehm vediamo fammici pensare… si! “ sorrisi ironica

“ Io non credo! Vai subito a cambiarti e a metterti degli abiti decenti “ sentenziò mia madre

“ Perché dovrei? Dave è una persona come un’altra! E poi credo sia giusto che veda il vero aspetto della nostra famiglia non una pagliacciata imbastita per l’occasione! “

“ Adesso basta Kimberly! Non voglio discutere vai subito a cambiarti “ concluse per poi scomparire in cucina

“ Mamma! Ho fame “ si lamentava Clare vagando in mutande per il salotto

“ Clare vai subito a vestirti! “ sbraitò mia madre di rimando “ Saaaam per favore aiuta Clare a vestirsi “ urlò rivolta a mia zia , troppo impegnata a guardare il suo reality tv preferito per ascoltarla

  No zia Sam! Torna sul canale di prima stavo guardando la partita “ piagnucolò Steve svaccato sul divano “ Shht! Non mi scocciare bamboccio “ fu la risposta secca della zia

“ Mamma che piatti usiamo? Sono tutti mezzi rotti! E non abbiamo abbastanza sedie! Per non parlare dei bicchieri che sono uno diverso dall’altro “ disse Matt intento a preparare la tavola

DLIIIN DLOON!

“ Oh mio Dio! È già qui! “ urlò mia madre nel panico

“ Vado io! “ decisi dirigendomi verso la porta

 

“ Ehm ciao Kim “ mi salutò timidamente Lizz

“ Lizzie??? Che ci fai qui? Soprattutto che ci fai qui con… quella “ domandai confusa posando lo sguardo su un’enorme borsa gettata poco delicatamente sul nostro vialetto

“ Io… ecco… non so come dirlo… ma diciamo che… ho mandato a cagare mia mamma! “ spiegò la mia migliore amica in modo confuso

“ Beh sono cose che capitano ma perché quella borsa? “ chiesi alzando un sopracciglio

“ Ok senti! Questa volta è una cosa seria, le ho detto solo la verità ma tu sai che a volte fa più male delle bugie… Adesso ho bisogno di un posto in cui stare per poco, giusto il tempo di trovare un lavoro e un appartamento… So che voi avete molto da fare ma pensavo che “

“ Su entra “ sorrisi senza lasciarle finire il discorso

“ Oh grazie Kim! Sei un’amica “ mi abbracciò con le lacrime agli occhi.

 

“ Mamma!  Lizz ha bisogno di un tetto sopra la testa per un po’, le ho detto che può restare “ annunciai trascinando in salotto l’enorme borsone

“ Ah si certo tesoro “ rispose distratta mentre tentava di far ripartire il vecchissimo forno

“ Cosaaaaaaaaaaa? “ urlò dopo aver realizzato quello che avevo detto “ Kim che diavolo stai farneticando? Non abbiamo nemmeno i soldi per piangere e l’ultima cosa che ci serve è un’altra bocca da sfamare! Steve vieni a darmi una mano con sto cazzo di forno! “

“ Ma mamma cosa dovremmo fare? Lasciarla in mezzo alla strada? “ mi lamentai

“ Ce l’ha una famiglia se non sbaglio! “ rispose acida “ Matt che cavolo stai facendo? Mancano tre sedie! “

“ Per favore signora McLane non darò alcun fastidio, ho messo dei soldi da parte e mi cercherò un lavoro domani stesso “ si intromise Lizz entrando in cucina

“ Eh… io… vedi Lizz… Oh e va bene! Matt apparecchia un posto in più, Steve sistema sto forno, Emily trovami altre 4 sedie, Sam hai vestito Clare? Lizz starai nella stanza di Kim, sarete un po’ strette ma meglio di niente, ti rimedieremo un materasso! Adesso tutti al lavoro fra 15 minuti Dave sarà qui e deve essere tutto pronto! Scattare! “ concluse mia madre soddisfatta

“ Evviva! “ urlammo io e Lizz abbracciandoci.

Trascinammo il borsone nella mia minuscola  ma accogliente camera

“ Ti ho mai detto che adoro la tua stanza? “ chiese osservando il piccolo ambiente, quante ne avevamo combinate là dentro

“ No, però in effetti è la stanza più bella della casa “ sorrisi persa nei ricordi

“ Già guardare il tramonto da questa finestra mette i brividi “ mormorò

“ Pensi mai al futuro Lizzie? “ chiesi dopo un attimo di silenzio, presa da una crisi mistico-filosofica

“ Si, qualche volta, ma non posso fare altro che domandarmi cosa ne sarà di me, sai non ho grandi aspettative “ sospirò sedendosi sul letto “ A volte mi immagino al fianco di Mike, quando i Green Day saranno ricchi e famosi e faranno concerti in giro per il mondo con milioni di fans adoranti; io mi vedo lì dietro al palco che lo ammiro saltare e scatenarsi col suo basso e poi alla fine del concerto lui corre dietro le quinte e mi abbraccia ancora innamorato di me come il primo giorno “ sorrise “ Ma poi apro gli occhi e capisco che non accadrà mai “ terminò rattristandosi

“ Perché? Tu sei speciale per Mike, credo che lui ti voglia davvero bene “ dissi spostando lo sguardo

“ Cosa? Come lo sai? Gli hai parlato? “ domandò Lizz agitata

“ No ho parlato con Billie che in questi giorni non sopporta più Mike perché gli sta facendo una testa così da quando avete litigato; dice che il caro signor Pritchard non parla d’altro “ sorrisi

“ Oddio! Dici sul serio? Allora ci tiene davvero a me! “ urlò Lizzie saltellando su un piede per la felicità “ Oh sono così felice! Devo chiedergli scusa e poi sarà tutto apposto! “ sentenziò al settimo cielo

“ Si poi vi farete una sana scopata e tutto andrà per il meglio “ scherzai

“Scema!!!! Cosa ti viene in mente? Hey aspetta un attimo… Tu quando avresti parlato con Billie a mia insaputa? “ mi chiese con fare indagatore

“ Ehm oggi… pomeriggio “ rimasi sul vago e distolsi lo sguardo dai suoi occhi di cioccolato

“ Non sei mai stata brava a dire le bugie, Kim. Su non sparare cazzate e mettimi al corrente di ogni minimo dettaglio “ sorrise maliziosa, come diavolo faceva a scoprirmi ogni volta?

“ Ah e va bene… L’abbiamo quasi fatto proprio nel letto su cui sei seduta al momento “ confessai tutto d’un fiato

“ Bah! Che schifo! “ esclamò alzandosi di scatto “ Oh mio Dio! Che significa quasi? E come è stato??? “ domandò euforica

“ Beh è arrivata mia madre proprio mentre eravamo in zona pantaloni, diciamo “ risposi imbarazzata

“Waaaaaaaaaaaaaaaaaao allora è una cosa seria!!! Chi l’avrebbe mai detto “miss disprezzo i farabutti” cotta persa di uno dei peggiori “ scherzò divertita

“ Farò finta di non aver sentito “ ribattei fingendomi irritata

DLIIIN DLOON!!!

“ Deve essere arrivato Dave, ne vedremo delle belle “ annunciai dirigendomi verso le scale seguita da Lizz

Eccoci qua con un nuovo capitolo =) Non sò cosa mi è preso ma avevo voglia di far parlare un po' anche il nostro Billie, spero vi sia piaciuta l'idea!

OrangeMochaFrappuccino: Ciao carissima come al solito 1000 grazie per aver recensito, sono felice che ti sia piaciuto il capitolo! Come avrai capito il batterista è ancora Al, che però ha i suoi bei dubbi. Trè l''ho fatto intervenire perchè fra poco sarà il suo turno =) e sinceramente non vedo l'ora!!! 

Prima di andarmene vorrei ringraziare Pink Feather per aver messo la mia storie fra le seguite! Grassssie =)

Con affetto

Littlediana

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 ***


CAPITOLO 15

CAPITOLO 15

 

Kim

“ Ciao Dave “ salutò dolcemente mia madre aprendo la porta

“ Ciao Nat! Ragazzi… Io… ho portato una persona, scusa se non te l’ho detto ma è stata una notizia dell’ultimo minuto “ rispose imbarazzato scostandosi leggermente per far entrare una ragazza dallo sguardo schifato “ Lei è mia figlia Stacy e ha 17 anni “ concluse. Mia madre rimase interdetta ma si riprese aprendosi in un gran sorriso

“ Ah la famosa Stacy! Finalmente ci conosciamo “

“ Famosa??? “ esclamammo io ed Emily in coro

“ Ehm si… cioè io non… non ve ne ho mai parlato ma sono sicura che andrete molto d’accordo “ balbettò mia madre sotto il nostro sguardo sconcertato “ che ne dite di accomodarci, la cena è pronta! “ annunciò per riempire l’imbarazzante silenzio che si era creato.

Non potevo crederci ci mancava solo una principessina altezzosa dei quartieri alti che arrivava accompagnata dal suo enorme ego e che in quel momento mi fissava con superiorità, avrei voluto spaccarle le faccia all’istante ma la fame prese il sopravvento e acconsentii a sedermi.

“ Steve prendi un’altra sedia per Stacy per favore, mi dispiace ma purtroppo il tavolo è quello che è; staremo un po’ stretti “ spiegò mia madre intenta a scolare la pasta

“ Allora Kim finalmente ci conosciamo “ mi sorrise Dave

“ Beh non ho avuto molta scelta “ risposi sarcastica

“ Kim per favore non iniziare! “ mi riprese mia madre; sbuffai di rimando e concentrai la mia attenzione sul piatto di spaghetti fumanti, da quanto non ne mangiavo uno!

“ Allora Stacy tu hai 17 anni come mia figlia Kim, giusto? È una bella cosa, spero che andrete d’accordo “ sorrise mia madre affabile

“ Io di solito non faccio amicizia con la gente di periferia, non è una buona cosa per la mia posizione sociale, capisce? “ rispose acida incenerendo con lo sguardo la mia maglietta dei Metallica

“ Mamma serve un'altra sedia non vedi? “ esclamai

“ Cosa? È per chi ancora? “ domandò allarmata

“ Per l’ego si Stacy! Anzi forse è meglio uscire tutti dalla cucina, ho paura che stia troppo stretto! “ risposi sarcastica mentre Clare scoppiava in una fragorosa risata e mia madre mi inceneriva con lo sguardo

“ Ah ragazzi io e vostra madre abbiamo una grande notizia! “ disse Dave eccitato cambiando completamente argomento “ Glielo dici tu, cara? “

“ Certo tesoro “ squittì mia madre “ Ragazzi io e Dave abbiamo deciso di sposarci! “ annunciò al settimo cielo

“ Vi sposateeee??? “ esclamarono tutti i presenti shockati

 

_________________________

 

 

Sbattei con energia l’anta dell’armadietto e mi avviai svogliatamente verso l’aula di trigonometria; quella notte, fra le chiacchiere nel sonno di Lizz e la traumatizzante notizia del matrimonio di mia madre non ero riuscita a chiudere occhio, era stato come un fulmine a ciel sereno!

“ Ci sposiamo “  aveva detto mamma con quell’aria da imbecille innamorata e poi non aveva fatto altro che sorridere come un’ idiota tutta la sera, per non parlare di Stacy, secondo me quella si era rifatta anche il buco del culo e aveva il coraggio di venire a casa mia a guardarmi dall’alto verso il basso… Dio quanto avrei voluto spaccarle quel nasino alla francese del cazzo!

“ Hey bellissima! “ la voce di Billie alle mie spalle mi fece trasalire

“ Per la miseria BJ! È il secondo infarto in due giorni! “ sbuffai divertita mentre le sue braccia mi cingevano la vita

“ Non vedo l’ora che sia stasera “ sussurrò dolcemente al mio orecchio, chiusi gli occhi lasciando che il suo profumo mi circondasse, dimenticando per un istante tutti i miei problemi e le mie preoccupazioni

“ Non credo di venire “ mormorai contrariata “ Ho un mal di testa terribile da stamattina, non mi reggo in piedi per il sonno… “ lasciai cadere la frase

“ E c’è dell’altro vero? “ chiese con un’espressione corrucciata sul viso; rimasi zitta a fissare la punta consumata delle mie scarpe chiedendomi se fosse giusto dirgli del matrimonio ed esporgli le mie perplessità, avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno e Billie aveva sempre ascoltato con pazienza i miei problemi, così presi coraggio e confessai tutto

“ Mia madre e Dave si sposano… fra due settimane, praticamente sotto Natale, e io non sò cosa fare… devo far finta di niente? Fingere un minimo di entusiasmo o esprimerle tutto il mio disappunto? Come se non bastasse Dave ha una figlia di 17 anni semplicemente insopportabile, sai quelle stronzette dei quartieri alti? Ecco lei né è il prototipo… “

“ Oddio! Terribile… “ confermò ripensando alle mie parole “ Beh i patrigni non sono mai una cosa positiva… parlo per esperienza “ aggiunse con lo sguardo perso nel vuoto “ Spero che Dave sia diverso però io credo che tua madre debba sapere come la pensi veramente, dopo averle detto tutto sono sicuro che ti sentirai molto meglio “ sorrise

“ Grazie, proverò a parlarle “ lo abbrracciai appoggiando il mento sull’incavo del suo collo, mi accarezzò i capelli ripetendo “ Andrà tutto bene, io ci sarò sempre “

Strinsi più forte la presa per fargli capire quanto contava per me quello che aveva appena detto

“ Ci vediamo stasera “ sussurrò baciandomi con trasporto

“ Sai questo metodo persuasivo non è niente male “ sorrisi a contatto con le sue labbra

“ Era un si? “ chiese malizioso

“ Eh ehm! “ un colpo di tosse alle mie spalle mi fece trasalire, mi scostai velocemente da Billie per girarmi e incontrai lo sguardo pieno di disappunto del signor Bekket

“ Se fossi in lei, signorina McLane , penserei un po’ meno ai ragazzi… e un po’ più allo studio “ sentenziò inchiodando Billie con lo sguardo e porgendomi poco delicatamente il mio ultimo compito di storia su cui spiccava un’enorme F rossa più volte sottolineata e cerchiata; rimasi interdetta a fissare il pessimo voto, me lo sarei dovuto aspettare, non era c’erto un segreto il fatto che il signor Bekket mi odiasse, ma sabotarmi sul fronte profitto scolastico era decisamente meschino

“ Hey nonnetto bello non vedi che siamo impegnati? “ intervenì Billie attirandomi a se e riprendendo a baciarmi con passione; vedendo la faccia infuriata del signor Bekket decisi di stare al gioco: spinsi BJ contro gli armadietti e lasciai che le sue mani scivolassero sui miei fianchi, per poi iniziare a baciargli con foga il collo.

Sentii l’odiato professore sbuffare e allontanarsi borbottando, Billie scoppiò a ridere divertito

“ Ahahaha! Hai visto la sua faccia? “ chiesi tra una risata e l’altra

“ Se l’ho vista??? Chi se la scorda più! “ esclamò incamminandosi lungo il corridoio “ Ci vediamo stasera! “ urlò prima di entrare in classe.

 

Lizzie

Ero davvero preoccupata per Kim, la notizia del matrimonio l’aveva messa al tappeto e io non sapevo proprio come aiutarla… sospirai uscendo dall’aula di letteratura e incamminandomi lentamente verso la mensa, finalmente la pausa pranzo! Con tutti i pensieri che mi ronzavano per la testa non riuscivo nemmeno a concentrarmi sulle lezioni…

Svoltai l’angolo e fui travolta da un idiota che oltre a farmi cadere tutti i libri atterrò poco delicatamente su di me

“ Cazzo! Guarda dove vai brutto deficiente! “ mi lamentai scrollandomelo di dosso

“ Lizzie! Sei proprio tu! “ urlò abbracciandomi

“ Trè? “ chiesi poco convinta, cercando di metterlo a fuoco

“ Bingo baby! “ confermò sciogliendo l’abbraccio e iniziando a raccogliere i miei libri

“ Beh me lo sarei dovuto aspettare… Chi altro poteva essere così idiota da correre in mezzo ai corridoi durante la pausa pranzo “ lo canzonai alzandomi e prendendo i libri che mi stava porgendo con un gran sorriso

“ Non puoi darmi dell’idiota senza sapere il motivo per cui correvo con tanto affanno “ mi fece notare con un gesto teatrale

“ Voglio proprio sentire questo valido motivo “ risposi sarcastica riprendendo il cammino verso la mensa

“ Oggi è venerdì e c’è il pasticcio di patate! E io non posso resistere al pasticcio di patate! “ esclamò con lo sguardo sognante

“ Ecco! A proposito di buone motivazioni… “ mormorai divertita

Ci sedemmo al tavolo della mensa che preferivo: era in un angolo, vicino ad una finestra che dava sul cortile della scuola, ma la cosa che adoravo di quel paesaggio era il blu dell’oceano in lontananza… Di solito, il tavolo, era già occupato quando arrivavo in mensa ma bastava il mio aspetto a convincere i presenti ad alzare le chiappe… Eh già io non facevo certo parte della categoria regolare della scuola,non che nella periferia di Berkeley ci fossero persone normali, ma diciamo che la mia fama non era delle migliori;  io ero una ribelle, ero una di quelle persone a cui preferiresti non dare mai confidenza,una di quelle persone che vedi passare per strada e che guardi con superiorità scuotendo la testa per i miei piercing o per il colore dei miei capelli, ovviamente se sei un coglione che si ferma solo all’apparenza, ma questo portava molti vantaggi, tra cui la certezza di non essere mai circondata da persone false,che vogliono la tua amicizia solo per tornaconto personale.  

Come previsto anche quel giorno alcuni ragazzetti del primo anno se la diedero a gambe non appena appoggiai la mia cartella mezza sfasciata sulla sedia, fui presto raggiunta da Trè, che portava il vassoio con il tanto desiderato pasticcio di patate, come un trofeo e da Kim che se la rideva sotto i baffi, per ragioni a me ignote

“ Hey Lizz! “ mi salutò Kim lasciandosi cadere su una sedia

“ Kim! Perché quel sorrisetto compiaciuto? “ chiesi più curiosa di una suocera

“ Io e Billie abbiamo dato al signor Bekket una lezione da Guinness dei primati! Avresti dovuto vedere la sua faccia “ rispose compiaciuta

“ Ok non voglio sapere cosa avete combinato! Siete pericolosi voi due insieme “ sorrisi felice di vedere Kim un po’ più rilassata e meno preoccupata per il matrimonio

“ E lui chi è? “ domandò la mia migliore amica osservando interrogativa Trè che dopo aver divorato il pasticcio di patate stava leccando poco finemente il piatto

“ Ah lui è Trè Cool, ci siamo conosciuti qualche giorno fa in un negozio di musica e mi ha salvato la vita da un disgustoso commesso “ rabbrividii al ricordo

“ Molto piacere Trè Cool! Ma chiamami pure Trè “ si intromise porgendole le mano, ancora intento nella sua operazione di pulizia del piatto

“ Ciao sono Kim! Se ti piace così tanto il pasticcio puoi prendere anche il mio… non ho molta fame “ rispose allungandogli il vassoio con il piatto

“ Dici sul serio??? Lizzie hai delle amiche davvero simpatiche! “ esclamò gettandosi con foga sul pranzo; sorrisi per la semplicità di quello strambo ragazzo, quando il mio sguardo si posò su Mike che all’entrata della mensa, si guardava intorno, e aveva tutta l’aria di cercare qualcuno…

“ Merda! “ biascicai scivolando sotto al tavolo con la mia cartella “ Kim! C’è Mike all’entrata! Ti prego coprimi! Di che non ci sono! “ bisbigliai

“ Cosa? Ma perché? Non dovevi parlargli per chiarire? “ chiese confusa

“ Si ma non sono ancora pronta! Mi devo preparare psicologicamente e preferirei farlo stasera! “ spiegai velocemente

“ Oddio Lizz! Sei impossibile! “ sbuffò divertita

“ C’è poco da ridere! Vedi di coprirmi piuttosto “ le intimai

“ Va bene! Vedrò cosa posso fare “ acconsentì

“ Hey Kim! “ la salutò Mike

“ Mike! Ciao! Che piacere vederti “ sorrise con la sua miglior faccia di palta

“ Michael Ryan Pritchard! Come va la vita? “ si intromise Trè raggiante

“ Hey Frank! È da una vita che non ci vediamo! “ sorrise Mike stringendogli la mano

“ Ah! Voi due vi conoscete? “ domandò Kim confusa

“ Si lui è stato il maestro di batteria di Al! “ confermò Mike

“ Eh già! E lui è il miglior fottuto bassista di Berkeley “ esclamò Trè “ Beh qual buon vento ti porta? “ chiese il batterista

“ Veramente cercavo Lizzie, l’hai vista per caso, Kim? “ chiese speranzoso

“ No mi dispiace! “ si affrettò a rispondere lei

“ Ma come no? Se è proprio….” Iniziò Trè, ma un calcio ben assestato di Kim, gli fece capire la situazione e lo convinse a tapparsi la bocca

“ Cosa? “ chiese Mike confuso

“ No niente io volevo dire che ERA proprio qui… poi è… è scappata di corsa… “ spiegò Trè poco convinto

“ Ah! E vi ha per caso detto dove andava? “ domandò il bassista

“ In bagno “

“ In palestra “ risposero contemporaneamente Kim e Trè

“ Voglio dire… prima in bagno e poi in palestra, perché… perché… “ si arrampicò sugli specchi la mia amica

“ Perché aveva lezione! “ la soccorse Trè Cool

“ Ah capisco… allora corro che magari riesco ad incontrarla, grazie! “ urlò Mike allontanandosi di corsa.

Tirai un sospiro di sollievo e riemersi dal mio nascondiglio

“ Siete due frane a trovare delle scuse plausibili! “ li ripresi

“ Hey ci ha creduto! Questo è quello che conta “ esclamò Trè facendoci scoppiare tutti a ridere.

 

 

 

Eccoci qua! Finalmente sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo! Spero vi sia piaciuto =)

 

OrangeMochaFrappuccino: Ciaoooooooooo cara! Beh come al solito sono felicissima che tu mi dica come la pensi! E come da richiesta è arrivato Dave! Mentre nel prossimo ti posso assicurare che al Gilman ne succederanno di tutti i colori! XD

Vorrei anche ringraziare  Fra_MDM_Punk per aver messo la mia storia fra le preferite! Grassie!

 

Con affetto

 

Littlediana <3

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** CAPITOLO 16 ***


CAPITOLO 16

CAPITOLO 16

 

Kim

“ Se né andato? “ chiese Lizz appiattita tra una scopa e uno spazzolone; aprii lentamente la porta dello sgabuzzino e guardai con aria furtiva nel corridoio, ma di Mike nessuna traccia

“ Si scampato pericolo “ confermai con un sospiro di sollievo

“ Prima arriviamo a casa e meglio sarà per tutti… Devo assolutamente decidere come spiegare la situazione a Mike “ mormorò uscendo dall’angusto stanzino

“ Già… E’ la terza volta che mi fai nascondere in posti impensabili per non incontrare il signor Pritchard… mi sorprende che non ti sia ancora infilata in un cestino “ commentai divertita

“ C’è poco da ridere! Questa è una cosa seria “ mi riprese con aria da finta offesa

“ Bene allora dovresti iniziare a comporre un discorso di senso compiuto, non penso che te la caverai a monosillabi, questa volta “ le feci notare

“ Lo so… ma cosa dovrei dirgli? “ chiese scoraggiata

“ Per esempio che ti dispiace… che tua mamma è un’idiota, senza offesa, e che tu sei stata ancora più idiota perché invece di baciarlo ti sei fatta mille seghe mentali su  quello che avrebbe pensato tua madre? “ chiesi come se fosse la cosa più normale del mondo

“ Forse… ma non so se ne avrei il coraggio “ mormorò più a se stessa che a me

“ Santo cielo Elizabeth! Ci tieni o no a quel ragazzo? “ domandai esasperata

“ Certo che si! “

“ E allora tira fuori le palle! Affrontalo e fagli capire quanto tieni a lui! “ le ordinai inflessibile

“ Giusto! Devo dirgli la verità e sistemare le cose una volta per tutte! “ urlò finalmente convinta, attirando su di sé l’attenzione di tutti i passanti, che la guardarono scuotendo la testa

“ Si certo, ma ti prego controlla il tuo entusiasmo, o sarò costretta a fingere di non conoscerti… “ la informai rivolgendo uno sguardo furtivo ai passanti

“ Ah si scusa… “ disse abbassando il tono “ Ma Kim posso chiederti una cosa? “

“ Si Lizz, dimmi “ risposi paziente come quando si parla ad una bambina capricciosa

“ Pensi che dovrei farci sesso? “

“ Cosa??? Ma che domande mi fai? “ urlai inorridita

“ No perché sai se voglio farmi perdonare… “ si giustificò

“ Ok basta! Io non ti conosco! “ chiusi la conversazione allungando il passo

“ Kim! Aspetta! No sul serio! Perché sai io sono un po’ inesperta, ma vorrei farlo felice! Dici che gli farebbe piacere? Kiiiim!!! “ la sentii urlare alle mie spalle, ma proseguii imperterrita sul mio cammino; non era possibile avere un’amica del genere! Guarda che discorsi mi toccava fare!

 

Lizzie

Fissavo quei due vestiti da ore, ma nonostante questo non ero ancora riuscita a decidere quale indossare, beh erano tutt’e due molto carini uno sul viola e l’altro sul nero, entrambi piuttosto sportivi, odiavo le cose troppo eleganti, quello viola non aveva le spalline e questo era senza dubbio un punto a suo svantaggio perché considerando il mio ridotto davanzale  avrei rischiato di perderlo da un momento all’altro, d’altro canto quello nero mi sembrava troppo corto e dal momento che avevo deciso di mettere le scarpe col tacco avevo paura di sembrare una puttanella…

Era davvero una scelta ardua; Mike quale avrebbe preferito? Forse quello viola, più facile da sfilare qualora fossimo giunti al momento clou, o forse quello nero, più corto e quindi più facilmente “ penetrabile “ dal sotto… oddio! Stavo delirando!!! Guarda che discorsi mi ritrovavo a fare col mio alter ego!

“ Non hai ancora deciso? “ la voce di Kim mi fece prendere un infarto

“ No… sono bellissimi entrambi… “ mormorai sconfitta

“ Beh secondo me quello nero è più pratico… e anche più sexy… se hai paura di sembrare una di quelle posso sempre prestarti i miei stivali quelli tipo anfibi… “ disse analizzando la situazione

“ E potrei mettere sotto un paio di leggins per non lasciare le gambe troppo in vista! Si! Kim tu sei la mia salvezza “ urlai abbracciandola

“ Ok adesso muoviti “ mi ordinò tossendo dopo che l’avevo letteralmente strangolata

“ Sissignora! “

Circa un’ora dopo eravamo pronte, pulite, truccate e pettinate

“ Mà noi usciamo! “ urlò Kim aprendo la porta con un calcio

“ Va bene! Non fate troppo tardi “ urlò la signora McLane dalla cucina

“ Wow! Sono troppo eccitata! “ urlai saltellando per il vialetto, ricevendo uno sguardo di compassione dalla mia migliore amica

________________________________________________________

 

Arrivammo al Gilman verso le 8.30, il concerto sarebbe iniziato alle 9.00 e c’era una gran folla

“ Wow! Non mi aspettavo tutta questa gente! “ esclamò Kim stupita guardandosi in giro

“Vediamo di entrare in fretta… voglio parlare con Mike prima dell’inizio del concerto “ urlai cercando di farmi sentire

“ La vedo dura “ mi fece notare indicando la ressa accalcata all’entrata del locale

“ Hey! Che ne dici di fare le fighe? “ le chiesi, ricevendo in risposta uno sguardo interrogativo

“ Entriamo dal retro! “ urlai trascinandola per un braccio

“ Aia Lizz mi fai male! “ la sentii lamentarsi “ Scusami tanto ma dubito fortemente che i gorilla alla porta ci faranno entrare… “

“ Abbi fede! Miscredente! “ la ripresi imboccando il vicolo sul retro ; come previsto due gorilla bloccavano l’ingresso ai fan indesiderati e un gruppetto di ragazzi chiacchierava probabilmente nella speranza di poter entrare o almeno di poter vedere i componenti della band

“ Buonasera! Voglio parlare col Billie Joe! “ dissi sicura di me

“ Si certo bellezza, tutti i presenti vorrebbero parlare con il signor Armstrong! Ma se non sei sulla lista te lo sogni! “ rispose inflessibile

“ No forse lei non ha capito! Noi siamo loro amiche! Le conviene farci passare o la faccio licenziare! “ esclamai sperando di convincerlo

“ Toglietevi dai piedi! “ fu l’unica cosa che ottenni

“ Lascia stare! Entriamo da davanti! “ disse Kim trascinandomi via prima che quel gorilla decidesse di saltarmi addosso e di picchiarmi a sangue

“ Lizzie! Kim! Anche voi da queste parti??? Che sorpresa! “ la voce di Trè giunse alle nostre orecchie come sempre allegra e squillante

“ Trè!!! Che bello vederti! “ urlai saltandogli al collo

“ Ooook! Mi sono perso qualcosa? “ domandò perplesso

“ No! Ma mi serve il tuo aiuto per distrarre i gorilla ed entrare nel backstage… Non ho intenzione di fare la coda come tutti i comuni mortali “ sorrisi a trentadue denti

“ Beh farmi pestare da quei due armadi non rientra nei miei programmi per stasera… ma forse ho un’idea migliore… Venite! “ ci ordinò avvicinandosi alla porta sul retro

“ Heylà! Sono Trè Cool e dovrei essere sulla lista “ informò gli energumeni

“ Mr Trè Cool! Si certo, può passare “ acconsentì l’armadio numero 1

“ Figo! Hey senti amico… vedi quelle due ragazze? “ sussurrò avvicinandosi all’orecchio dell’armadio numero 2

“ Si certo, hanno appena cercato di entrare ma le abbiamo allontanate, non sono sulla lista “ confermò

“ Bene… dovresti farmi un’enorme favore… quelle si saranno già fumate tre cannette come minimo; qualche bicchiere di vodka e stanotte mi faranno vedere le stelle, non so se mi capisci… “ sorrise beffardo facendo sghignazzare i due gorilla “ Però vorrei vedere il concerto prima, se voi poteste farle entrare, vi prometto che non daranno alcun fastidio “ terminò assumendo uno sguardo implorante; i due si scambiarono un’occhiata furtiva e ci fecero cenno di entrare.

Appena varcata la soglia tirammo due ceffoni sonori a Trè

“ Aia! È questo il ringraziamento per avervi fatto entrare? “ si lamentò massaggiandosi le guancie

“ Sei un’idiota! Ci hai fatto passare per due alcolizzate, puttanelle da quattro soldi! “ gli urlò Kim

“ Oh scusate devo avervi scambiato per la mia ex! “ disse scoppiando a ridere per poi dileguarsi prima di ricevere due bei calci in zone piuttosto delicate.

Io e Kim ci aggirammo silenziose nel back stage alla ricerca del camerino dei nostri musicisti,  trovammo la porta dopo qualche minuto, completante circondata da alcune ragazzine, tutte tette e gonne corte che ocheggiavano sulla bellezza dei Green Day…

“ Oddio! Non sai cosa gli farei a Billie Joe! “ squittì una

“ Vogliamo parlare di Mike??? Io gli salterei addosso anche adesso “ starnazzò un’altra

“ Non me ne parlate! Sono irresistibili! Ragazzi io vi amooo!!! “ urlò una terza

“ Oh si aprite la porta! Vi facciamo servizio completo! “ aggiunsero due in coro per poi scoppiare a ridere come due idiote

“ Kim trattienimi perché giuro che se dicono qualche altra stronzata vado lì e gli spacco quel grugno del cazzo a tutte! “ dissi incazzata, ma come si permettevano quelle brutte troiette!

“ Dai Lizzie, non ne vale nemmeno la pena “ mi fece notare la mia saggia amica, sbuffai in risposta ma cercai di tranquillizzarmi.

Ad un tratto udimmo le voci dei ragazzi provenire dal camerino

“ Cazzo Al!   Vuoi stare attento con quella fottutissima sigaretta “ urlò Billie, ma dal tono era evidente che stava per scoppiare a ridere

“ Porca puttana Billie la tenda sta bruciando veramente! “ si sentì la voce di Mike, del mio Mike

“ Cazzo è vero! Al dammi il bicchiere dobbiamo spegnere la tenda! “ ordinò Billie scoppiando a ridere

“ No! Questo è il mio primo whiskey! Non è giusto “ protestò Al Sobrante già sull’allegro andante

“ Credo che la vodka che ti sei sparato prima basti e avanzi, dammi sto cazzo di bicchiere! “ intervenne Mike

“ No cazzo! Attento Al! “ urlò la voce di BJ, si sentì un tonfo e poi silenzio…

Le ochette nel corridoio si guardarono perplesse, quando la porta si aprì di colpo

“ Merda! Dobbiamo farlo rinvenire fra 10 minuti inizia il concerto “ fece notare Mike uscendo per primo dal camerino

“ Che idiota! Non poteva aspettare la fine del concerto per ubriacarsi “ si lamentò Billie richiudendosi la porta alle spalle; passarono il gruppo di ragazzine senza degnarle di uno sguardo nonostante quelle fossero letteralmente in adorazione

“ Kim!!! “ urlò BJ correndole in contro, la raggiunse e la sollevò da terra stampandole un dolcissimo bacio a fior di labbra, quanto erano carini quei due insieme! Sospirai: era giunto il mio momento! Dovevo fare pace con Mike…

Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhioni di ghiaccio che mi fissavano speranzosi, forza e coraggio Lizzie!

 

 

Woooow è passato solo un giorno e ho già postato un altro capitolo, mi faccio i complimenti da sola!

Gloria Jailbird : Ciaooooooooo ti ringrazio moltissimo per tutti i commenti! E’ sempre un piacere avere delle nuove lettrici che mi fanno sapere cosa né pensano della mia storia =) Sono molto felice che ti piacciano i caratteri dei personaggi e le coppiette =) fammi sapere cosa né pensi anche di questo capitolo!!! =)

OrangeMochaFrappuccino : La mia fedele recensitrice =) hai visto ho aggiornato presto! Per cui mi merito la faccina XD Non temere a Stacy accadrà qualcosa di orribile è inevitabile… non può insultare Kim e i Metallica nello stesso capitolo passandola liscia =) muahahahaha!

Ok! Detto questo spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento!

Bacioni

Littlediana <3

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 ***


CAPITOLO 17

CAPITOLO 17

 

Lizzie

Guardai con soddisfazione le facce sbalordite delle ochette che avevano assistito con disappunto al bacio fra Kim e Billie;  volevo risolvere le cose con Mike, ma avevo paura, paura di essere respinta o di non riuscire a trovare le parole adatte, paura di incontrare il suo sguardo freddo e distaccato e di dover fare finalmente i conti con la dura realtà: forse mia madre aveva ragione, forse Mike non era quello giusto… ma volevo tentare perché ero rimasta catturata da quegli occhi cristallini fin dal primo momento e non potevo reprimere da un giorno all’altro i sentimenti che provavo per lui…

Alzai lo sguardo titubante e rimasi pietrificata incontrando i suoi occhi che mi fissavano inespressivi, disinteressati, come nel peggiore dei miei incubi, nonostante tutto presi coraggio e abbozzai un timido sorriso

“ Ciao “ mormorai

“ Hey “ mi rispose dopo un attimo di silenzio, con un cenno del capo

“ Come stai? “ domandai abbassando lo sguardo, quei suoi occhi di ghiaccio mi stavano letteralmente uccidendo

“ Bene… “ fu la risposta buttata lì con sufficienza

“ Io… volevo chiederti scusa… mi sono comportata da vera stronza “ sussurrai, quasi sperando che non mi sentisse

“ Non devi chiedermi scusa! Credimi è meglio così… “ le parole di Mike mi colpirono come uno schiaffo, sentii qualcosa spezzarsi irrimediabilmente dentro me, mentre delle calde lacrime iniziarono a solcarmi il volto annebbiandomi la vista; rimasi in piedi a fissarmi la punta delle scarpe, incapace di muovermi, incapace di ribattere, sperai con tutta me stessa di aver mal interpretato le parole del bassista, ma il suo sguardo duro e inespressivo abbatté velocemente le mie poche speranze

“ P…perché? “ fu l’unica cosa che riuscii a dire nonostante avrei voluto saltargli addosso, riempirlo di botte oppure semplicemente scappare lontana da quegli occhi così freddi, così diversi da come ero abituata a vederli

“ Perché mi sono reso conto che… che non siamo fatti per stare insieme, mi dispiace “ mormorò con tono grave e inespressivo

“ No! Non è vero! “ urlai con rabbia, stringendo i pugni con violenza “ Non è vero che ti dispiace! Sei solo uno stronzo! Sei esattamente come tutti gli altri! Un pezzo di merda! Ma perché? Perché ci casco ogni volta? Perché un bel ragazzo mi fa gli occhioni dolci e io mi illudo di potergli piacere, quando il suo unico obbiettivo è quello di portarmi a letto? “ lo inchiodai con lo sguardo pieno di risentimento e per un istante mi sembrò di scorgere dell’insicurezza nei suoi impenetrabili occhi di ghiaccio, che però Mike scacciò velocemente scuotendo la testa.

Rimasi ferma immobile a fissarlo per qualche istante, mentre calde lacrime scendeva sinuose delineando i contorni del mio viso, che sciocca! Come avevo potuto anche solo sperare di piacergli? Scostai velocemente un ciuffo ribelle che mi era caduto sugli occhi e che si era impregnato delle mie stupide lacrime di mascara; girai sui tacchi velocemente, non potendo più sopportare quello sguardo così vuoto e inespressivo; raggiunsi il bancone del bar del Gilman arrancando tra la folla già visibilmente partita, comprai una bottiglia di vodka che mi portai alla bocca senza troppi complimenti. Avevo bisogno di svuotare la mente, di dimenticarmi per un attimo di tutto e di tutti, asciugai le lacrime in un gesto meccanico, uscii dal locale respirando a pieni polmoni la frizzante aria di dicembre, iniziai a camminare lentamente, con passo traballante, senza una meta.

 

Kim

“ Sai che mi sei mancata? “ Billie si aprì in uno dei suoi unici sorrisetti sghembi

“ Ti prego, Armstrong non dirmi che mi stai diventando romantico “ lo canzonai

“ Può darsi… non vorrai farmi credere che ti darebbe fastidio? “ ribattè con tono di sfida catturando i miei occhi nei suoi smeraldi profondi e magnetici, un brivido mi percosse la schiena quando constatai che i nostri corpi erano terribilmente vicini e che i nostri nasi stavano per sfiorarsi; era incredibile come mi sentissi inerme e come un semplice contatto potesse mandare a quel paese tutto il mio autocontrollo, ma Billie voleva giocare con me, mi aveva lanciato una sfida che il mio orgoglio mi obbligò ad accettare.

Si avvicinò spavaldo, lo sguardo acceso dal desiderio, sicuro che non avrei opposto alcuna resistenza alle sue labbra, mi fece indietreggiare fino al muro e afferrò saldamente i miei fianchi

“ Non sparare cazzate, il romanticismo non ti si addice per niente “ sussurrai con voce sensale a contatto con le sue labbra, per poi sottrarmi velocemente alla sua presa; mi guardò stupito mentre avanzavo verso di lui ondeggiando sulle note di una canzone dei Rolling Stones, proveniente dalla sala, lo sbattei con foga contro il muro dello squallido corridoio, iniziando a mordicchiargli lentamente il lobo, poi passai al collo mentre le mie mani si intrufolavano abilmente sotto la maglietta

“ Come siamo intraprendenti stasera “ commentò divertito

“ Sono piena di sorprese… “ ribattei spavalda

“ Stupiscimi “ sussurrò con la sua voce terribilmente sexy mentre incominciò a baciarmi con foga il collo ; sorrisi beffarda, avevo la vittoria in tasca

“ Fra 10 minuti dovete essere sul palco e vorrei farti notare che non avete un batterista, rockstar dei miei stivali “

Si staccò di colpo “ Oh cazzo! Presto dobbiamo far rinvenire Al! “ urlò precipitandosi verso il camerino, lo seguii soddisfatta di aver mantenuto il mio autocontrollo… per una volta.

Entrammo nel camerino e trovammo il batterista che dormiva beatamente tra i resti del malcapitato tavolino di legno

“ Oh guarda sembra un angioletto “ commentai intenerita

 “ Ok senti questo non è il momento di fare apprezzamenti su quel pezzo d’idiota! Dobbiamo assolutamente riuscire a svegliarlo… ma dove cazzo s’è cacciato Mike? “ chiese Billie piuttosto irritato

“ E soprattutto dove si è cacciata Lizz? “ domandai confusa rendendomi conto che anche lei non era nei paraggi

“ Beh saranno… come dire… impegnati no? “ ipotizzò lui con tono allusivo

“ Sarebbe fantastico, vorrebbe dire che hanno fatto pace! “ esclamai speranzosa

“ Hey Al! Dai cazzo ti vuoi svegliare? Cretino! “ borbottava il vocalist scuotendo poco finemente il corpo inerme del povero batterista “ Cazzo! Che pezzo di deficiente! “ sbraitò quando non ottenne nessuna reazione da parte del compagno

“ Ehy mi è venuta un’idea! Aiutami a portarlo in bagno! “ esclamai esaltata da quell’improvvisa illuminazione; Billie mi rivolse un’occhiata interrogativa, ma obbedì.

Presi la testa del povero Al e la immersi senza troppi complimenti nella tazza del water, ordinando a Billie di tirare l’acqua, avevo visto mia madre farlo un milione di volte da piccola, quando mio padre, prima di darsi alla fuga con quella ballerina cubana, tornava a casa ogni sera ubriaco marcio.

Come previsto al terzo tentativo Al si riprese 

 “ Cof cof cof! Mamma non sono stato io! “ urlò balzando in piedi e iniziando a correre per tutto il camerino

“ Oh perfetto è più fuori di prima! “ commentò BJ scoraggiato

“ No! No! Noooo! “ sentimmo urlare il batterista

“ Cosa c’è? “ chiesi preoccupata

“ Come avete potuto farmi questo??? Era un bravo tavolino! Non aveva mai fatto del male a nessuno! Non è giusto!!! “ piagnucolò inginocchiato sui resti del tavolino di legno da lui precedentemente demolito. Non riuscii a trattenere una risata di fronte a quel melodramma, Al si accasciò vicino al tanto amato tavolino e rimase con lo sguardo perso nel vuoto

“ Al? Te la senti di suonare? Ti prometto che dopo il concerto faremo un bel funerale al tuo amico… ehm tavolino “ intervenne Billie chinandosi pazientemente sull’amico

“ Sebastian! “ esclamò Al in risposta “ Il mio amico si chiamava Sebastian! “ precisò probabilmente riferendosi al tavolino

“ Ah si certo, faremo un bel funerale a… Sebastian “ si corresse  trattenendo a stento una risata

“ Va bene… ma chi è Al? “ chiese il batterista confuso; a questa domanda non potemmo fare a meno di scoppiare a ridere come due idioti, sapete come si dice a volte: ridiamo per non piangere!

“ Che cazzo ridete? Questo è più fuori di un balcone! “ ci riprese Mike facendo il suo ingresso nel camerino

“ Oh! Guarda chi si vede! Ci degnate della vostra presenza? Vostra maestà! “ chiese Billie ironico improvvisando un teatrale inchino. Mike sbuffò, capii subito che c’era qualcosa che non andava, ovviamente oltre al fatto che Al era ormai partito per la tangente.

“ Dov’è Lizz? “ domandai titubante

Mike abbassò lo sguardo imbarazzato, capii subito che il loro discorso non era andato come io e Billie avevamo sperato

“ Oh merda! “ fu l’unica cosa che riuscii a dire .

 

Eccomi gente!!! Scusate l’enorme ritardo ma in questi giorni sono stata presissima e a dirla tutta il capitoletto lascia un po’ a desiderare, è un po’ cortino -.-“ chiedo perdono!

Però sono felicissima di avere avuto così tanti nuovi recensori! Grazie grazie grazieeee! È bello sapere cosa né pensate della storia! Passo subito ai ringraziamenti:

Icegirl46: Prima di tutto grazie mille cara! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, anche se purtroppo Mike e Lizz non hanno raggiunto l’obbiettivo sperato dalla ragazza! Mi sono sentita cattivissima a scrivere quella parte ma giuro che c’è una spiegazione! Per quanto riguarda la possibilità di far suonare Trè al posto di Al, devo ammettere che non ci avevo pensato però è davvero una grande idea, visto lo stato in cui si trova attualmente il povero batterista! Grazie ancora =)

Glora Jailbird: Grazie per aver recensito anche il capitolo precedente =) Spero ti sia piaciuto anche questo! Beh diciamo che Billie e Kim sembrano felici… per ora! Muahaha mi sento troppo potente! Ok! Stavo dicendo… beh Mike e Lizz al momento non sono nella migliore delle situazioni ma prometto che tutto si metterà a posto =) Per quanto riguarda Stacy non vedo l’ora non vedo l’ora di farla prendere a sberle da Kim =) Grazie 1000 ancora!

Tanatos: Prima di tutto ti faccio ancora moltissimi complimenti per la storia di Mimì, mi è piaciuta molto =) E poi ti ringrazio moltissimo! Sono felice che ti sia piaciuta la storia, si in effetti la trama non è un gran che però è divertente cercare di immaginare i componenti di una delle mie band preferite quando ernao solo dei diciassettenni scapestrati che vivevano la vita giorno per giorno =) Grazie ancora per la recensione! =)

OrangeMochaFrappuccino: Waaaaaa mi sento troppo realizzata! Mi hai fatto ancora la faccetta! XD Comunque si evviva i matrimoni! Da bere per tutti! Ahahah. Beh come al solito ti ringrazi moltissimo per la tua recensione e spero che questo capitolo ti sia piaciuto anche se un po’ cortino =)

Bene lettori, lettrici, recensitori e recensitrici! Ho pensato che vi avrebbe fatto piacere vedere come immagino i personaggi della storia; ad essere sincera non ho mai dato una connotazione fisica precisa…

KIM:

http://www.hostfile.nl/thumbs/03bkr5tq46/3703/33m4u8j.jpg

 

LIZZ

http://www.hostfile.nl/thumbs/ijse4572ms/3704/KrystalMeyers%281%29.jpg

STACY

http://www.hostfile.nl/thumbs/cmks280fjd/3705/rachel-mcadams-in-una-foto-promozionale-per-mean-girls-15239.jpg

DAVE

 http://www.hostfile.nl/thumbs/0p7ori1y12/3706/keanu%20reeves.jpg

Bene! Non so se la vostra idea dei personaggi corrispondeva alla mia =) spero di si! Ora vi lascio!

Con affetto

Littlediana <3

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** CAPITOLO 18 ***


CAPITOLO 18

 

CAPITOLO 18

 

Kim

“ Cazzo! “ sibilai a denti stretti

“ M…mi dispiace “ farneticò Mike abbassando lo sguardo, sembrava sinceramente dispiaciuto, ma allora perché non l’aveva fermata? Berkeley a quell’ora di notte era pericolosa,  soprattutto per una ragazza in lacrime con un vestitino decisamente troppo corto

“ Sebastiaaan… “ piagnucolò Al beatamente ignaro della situazione

“ Cazzo! Vuoi startene zitto??? Idiota di un batterista! Ti preferivo da svenuto! “ sbottò Billie tirando un calcio nervoso alla porta del camerino

“ Se… sei senza cuore… “ si lamentò di rimando il povero Al.

Lanciai un’ occhiata di risentimento a Mike, ma ormai la frittata era fatta, dovevo trovare Lizz!

“ Sentite io vado a chiedere al bar se per caso l’hanno vista… voi trovatevi un batterista “ ordinai risoluta per poi dirigermi con passo spedito fuori dal camerino senza aspettare una risposta.

Arrancai a fatica fra la folla che si muoveva disordinatamente sulle note di Biltzkrieg Bop, mi avvicinai al bancone del bar dove trovai un ragazzo spudoratamente impegnato a spogliare con gli occhi un’avvenente biondina in attesa del suo drink

“ Scusa non è che per caso hai visto una ragazza coi capelli biondi cotonati, un vestitino nero piuttosto corto, un paio di anfibi e l’aria distrutta? “ chiesi speranzosa alzando la voce per farmi sentire. Il ragazzo alzò svogliatamente lo sguardo, mi squadrò da testa a piedi annoiato per poi rispondere “ Certo! Ne avrò viste almeno 10 che corrispondono alla tua descrizione… “

“ Grazie al cazzo! Cerca di concentrarti! Non ce n’era una in particolare? “ insistetti visibilmente irritata dall’atteggiamento del bar man

“ Senti bellezza! Non mi fumo una canna da almeno tre ore, questo posto puzza di piscio e avrò visto almeno quaranta persone vomitare sotto il mio naso solo stasera… Non me ne frega un emerito cazzo della tua biondina… “ biascicò il ragazzo infastidito dalle mie continue domande, scossi la testa e feci per allontanarmi quando una voce mi fermò

“ Hey! Aspetta! Io credo di aver visto la tua amica! “ mi girai e incontrai lo sguardo penetrante di un ragazzo biondo, intento a pulire il pavimento del locale, con scarso impegno

“ Davvero??? “ domandai sollevata

“ Si, è uscita di corsa dal backstage con le lacrime agli occhi, ha ordinato una bottiglia di vodka e si è dileguata con passo traballante… Purtroppo non ho visto che direzione ha preso “  confermò lui

“ Oh cazzo! Devo trovarla! Grazie mille… eh… “

“ Ryan “ si presentò tendendomi la mano

“ Grazie mille Ryan! Ci si vede! “ urlai allontanandomi di corsa per tornare nel backstage

 

“ Ragazzi! L’hanno vista mezza ubriaca, devo andare a cercarla… Oh ciao Trè! “ mi stupii di trovare lì anche Mr. Cool

“ Hey “ mi salutò con un cenno

“ Billie… mi dispiace ci tenevo molto ad assistere al concerto ma ho paura che le succeda qualcosa di brutto… “ mormorai abbassando lo sguardo, avevo quasi paura di guardarlo in faccia, paura di non riuscire più a staccarmi da quegli occhi dolci, da quel mio angolo di  paradiso.

“ Hey!  Dolcezza, non ti devi preoccupare… “ sussurrò al mio orecchio facendomi rabbrividire, mi alzò il viso delicatamente per poi trasportarmi in un dolce bacio a cui risposi con passione

“ Ora vai e risolvi questo casino, io sarò qui ad aspettarti, te lo prometto “ sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra, chiusi gli occhi per godermi quel dolce sospiro poi corsi via.

 

Lizz

Quella dannatissima luce del cazzo non ne voleva sapere di lasciarmi in pace! Più cercavo di allontanarmi più sembrava vicina, ma forse era colpa mia! Forse mi stavo avvicinando invece di allontanarmi… il punto era che non capivo più un cazzo! Non vedevo nulla, non sentivo nulla , trascinavo i piedi e non sapevo nemmeno dove stavo andando, magari ero già morta, no non potevo essere morta perché la testa mi faceva troppo male, mi sa che ero andata a sbattere contro un palo, ma non ne ero poi così sicura, forse la luce era proprio di quello stramaledetto lampione contro cui mi ero impiantata…

Aspetta un attimo! Questo posto mi sembrava famigliare… dove l’avevo già visto? Non riuscivo a ricordare! Non ricordavo niente! Nemmeno il motivo per cui mi ero conciata in quel modo, volevo Kim! Volevo la mia migliore amica! Volevo solo tornare a casa, alla mia vecchia casa di New Orleans!

Mi accasciai a terra senza forze mentre delle amare e calde lacrime iniziarono a rigarmi il volto.

 

Kim

Mi precipitai fuori dal locale e fui accolta da una gelida folata di vento che mi fece rabbrividire, mi strinsi nel mio misero giubbino decisamente fuori stagione e mi allontanai a lunghi passi…

Non sapevo proprio da dove iniziare la mia ricerca, ce n’erano di posti in cui guardare, non potevo setacciare tutta Berkeley e Rodeo in una notte senza una fottutissima macchina!

Decisi di cercarla prima alla spiaggia dove Mike l’aveva portata al primo appuntamento, ma oltre alle avance di qualche ubriacone non trovai nessuna traccia di Lizz, vagai diverse ore fra i bar della periferia, tornai persino a casa ma fu tutto inutile.

 Dove cazzo s’è cacciata? Sbottai tirando un calcio ad una lattina di birra mezza vuota, erano già le due di notte e non era particolarmente piacevole per una ragazza di 17 anni vagare sola in quelle puzzolenti strade…

Mi buttai su una panchina in riva al mare lasciandomi cullare dal ritmico suono delle onde, mi addormentai rivolgendo il mio ultimo sospiro alla mia migliore amica

Lizz… mi dispiace….

 

 

Madonnaaaaaaaa! Gente ho avuto un blocco da paura! Non riuscivo più a continuare e infatti sto capitolo fa piuttosto schifo ma prometto che mi farò perdonare col prossimo =)

Come al solito voglio ringraziare le mie fedelissime lettrici:

OrangeMochaFrappuccino: No pietà! Sono troppo giovane per morireeeee! XD ok dicevamo… beh questo capitolo fa abbastanza cagare ma diciamo che è un po’ di passaggio prometto che nel prossimo soddisferò almeno una delle tue richieste =)

Icegirl46: Hey! Sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto =) Beh per la scena di Sebastian mi sono rifatta ad una situazione comica avvenuta a capodanno! XD un mio amico completamente ubriaco è svenuto sopra una specie di poltrona già mezza scassata e ha rotto una gamba, quando se né accorto ha iniziato a sbraitare cosa senza senso dicendo che non era giusto! Che lui voleva bene a quella povera sedia e cazzate del genere! Allora mi è venuta l’ispirazione! XD Spero che commenterai anche questo capitolo! Baci

Gloria Jailbird: Ciaooo! Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto… eh Mike è un bell’enigma XD no scherzo ha le sue buone ragioni… che scoprirai fra un po’ di capitoli =) Sono felice che anche a te stia simpatico Sebastia XD Povero povero Sebastian! Fammi sapere cosa ne pensi mi raccomando!

Bene detto questo levo le tende e spero di riuscire a postare al più presto!

Grazie anche a tutti i lettori silenziosi e alla mia cara Tanatos che purtroppo è senza computer e non può farmi sapere cosa ne pensa di questi capitoli!

 

Con affetto

Littlediana

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** CAPITOLO 19 ***


CAPITOLO 19

CAPITOLO 19

 

Kim

Mi guardai intorno confusa, ero in un grande spazio bianco, perfetto e immacolato, ma qualcosa non andava… avevo una terribile sensazione di freddo, sentivo i piedi pesanti e avevo paura… ma di cosa? Sentivo gli occhi bruciare e quando le lacrime iniziarono a scivolare sul mio viso, la vista mi si annebbiò… Ma perché piangevo? Perché ero sola… dove erano tutti? Volevo andarmene di lì ma non riuscivo a sollevare i piedi, li sentivo così pesanti, poi lo vidi… Billie era davanti a me e sorrideva felice ma… ma non mi stava guardando… era come se non mi vedesse! Cercavo di chiamarlo ma dalla mia bocca non usciva alcun suono! Perché non mi vedeva??? “Billie! Sono io! Sono qui! “ Le lacrime premevano sui miei occhi sempre più abbondanti, poi una bellissima ragazza bionda lo raggiunse; sembrava un angelo e io… io mi sentivo così stupida! Lui la baciò dolcemente, la prese sotto braccio e mi girò le spalle allontanandosi…

Tutto divenne nero, era come se qualcosa fosse andato in frantumi nel mio cuore… mi accasciai dando libero sfogo al mio dolore, ma ormai era troppo tardi, l’avevo perso per sempre… mi lasciai avvolgere dalle tenebre, che senso aveva vivere senza di lui?

“ NOOOOOOOO!!! “ mi svegliai di soprassalto, ansimando; dovevo essermi addormentata su quella stupida panchina… mi stiracchiai intorpidita e ancora un po’ infastidita da quel sogno… mi era sembrato così vero.

Forse stavo veramente diventando troppo dipendente da Billie, se…  se lui mi avesse abbandonata cosa avrei fatto? Mi salì un groppo in gola solo al pensiero. Scossi la testa, non era il momento di diventare egocentrica, Lizz era la mia priorità, mi sarei fatta le seghe mentali in un altro momento.

Le quattro di mattina! Cavolo! Sperai che Steve ci avesse coperte, impedendo a mia madre di notare la nostra assenza, ma opzione molto più probabile, si era addormentato come un salame…

Si dice che la notte porta consiglio… ma io a parte quello stupido incubo non avevo avuto alcuna rivelazione dall’alto che mi suggerisse dove cercare la mia migliore amica… infilai le mani nelle tasche del vecchio giubbino e iniziai a vagare nelle silenziose strade.

Chissà com’era andato il concerto… Mi sarebbe piaciuto moltissimo partecipare, ma purtroppo

quell’idiota di Mike aveva rovinato tutto… Che diavolo gli era preso? Non riuscivo davvero a spiegarmi il suo comportamento! Insomma persino Billie aveva detto che il bassista era cotto di Lizz….

 
Scossi la testa sconsolata, guardandomi in giro mi resi conto di conoscere bene quel luogo, solo in quel momento notai una figura esile accasciata a terra

 “ Lizz? Lizz!!! “ urlai correndole vicino, che stupida che ero stata! Avrei dovuto pensarci prima, Lizzie si era rifugiata proprio dove Mike l’aveva baciata la prima volta, su quella panchina sgangherata fuori dalla scuola

 “ Lizz! Oh cazzo! Elizabeth non farmi scherzi! Oh merda! “ la scossi violentemente, respirava piano, il suo corpo era appoggiato contro il grande albero vicino alla panchina, la bottiglia vuota di vodka ancora stretta in mano

“ Lizz ti prego! “ sussurrai disperata, la abbracciai immergendo il viso nei suoi capelli “ Mi dispiace… “

 

 

Lizz

 

“ Lizz ti prego! “ un dolce sussurro, due braccia esili mi accolsero, un respiro lieve mosse i miei capelli, poi un singhiozzo…
Perché stava piangendo? Io non volevo che piangesse! Non volevo vederla triste

 “ Mi dispiace… “ un altro sussurro
Ma per cosa le dispiaceva? Non riuscivo a ricordare, sentivo la testa pulsare e gli occhi pesanti… Ma dovevo fare uno sforzo! Dovevo dirle di non preoccuparsi, che non era colpa sua…

 “ K… Kim? “ biascicai con voce impastata

 “ Lizz! Oh cazzo! Ma io ti uccido! Ti sembrano scherzi da fare alle quattro di mattina??? “ mi rimproverò fingendo un tono severo

 “ Ma perché piangi? Cosa è successo? “ domandai confusa

 “ Non ti ricordi niente? “ sembrava stupita, cosa dovevo ricordarmi?

Il mio sguardo si posò sulla bottiglia mezza vuota che tenevo ancora in mano e le immagini della serata riaffiorarono violentemente nella mia mente
“ Mike… “ sussurrai quasi involontariamente

 “ Già… “ mormorò abbassando lo sguardo

 “ Io… “ cercai di parlare ma un conato di vomito mi colse alla sprovvista, mi girai velocemente rimettendo anche l’anima sul malcapitato ciglio della strada
“ Ah! Cazzo! “ biascicai tossendo quando il sapore acido della bile raggiunse la bocca, Kim mi scostò pazientemente i capelli dalla faccia e mi aiutò a sedermi sulla panchina

 “ Lui… lui ha detto che non siamo fatti per stare insieme “ mormorai massaggiandomi la testa ancora dolorante per la sbornia

 “ Lizz… io non sono certo la persona più adatta a farti la predica… ma cazzo! Non ti puoi ridurre in questo stato per uno stronzo del genere che nemmeno ti merita! “ rispose seria

 “ Ma… ma Kim! Io… io lo amo! “ protestai debolmente cercando di trattenere le lacrime che premevano per uscire, la sentii sospirare poi con una mano iniziò ad accarezzarmi i capelli

 “ Lo so… Mi dispiace molto “ fu tutto ciò che riuscì a dire

 “ Sai credevo davvero che si sarebbe sistemato tutto sta’sera… Che stupida! Lui può avere tutte le ragazze che vuole, perché dovrebbe perdere tempo con una come me? Una che non si fa nemmeno portare a letto al primo appuntamento… “ sospirai,

 “ Beh peggio per lui! Non sa cosa si perde! Anzi sai che ti dico… Gli faremo pentire di averti trattata così “ sentenziò esaltata

 “ Ok, adesso posso iniziare a preoccuparmi! L’ultima volta che ho visto quello sguardo mi hai convinta a fare una gara di rutti durante l’ora di matematica “ sorrisi ricordando quel giorno

 “ Già! E ti ho battuta alla grande! Sei piuttosto scarsetta! “ commentò fiera

 “ Beh non avevo chance contro miss finezza 2000! “ risposi acida, ci guardammo e scoppiammo a ridere come due idiote

 “ Vedi! Le mie idee malsane ti hanno fatto tornare il sorriso! “

 “ Già… grazie Kim… Mi dispiace… so che tenevi ad assistere al concerto… io ho agito senza pensare e beh… sono un’idiota “ mormorai dispiaciuta

 “ Hey! È tutto ok… Mi sono solo preoccupata… “ sospirò “ Pensi di farcela a portare le tue chiappette d’oro a casa? “ chiese

 “ Credo  di si… “ raccolsi tutte le mie forze e aggrappandomi alla sua mano cercai di alzarmi, un capogiro mi fece traballare visibilmente ma riuscii a sorreggermi goffamente

 “ Wow! Quella roba è forte “ biascicai ancora un po’ brilla

 “ Mamma mia Lizz! Puzzi come una distilleria! Hai bisogno di una doccia! “ commentò storcendo il naso

 “ Nàààààà! Ho bisogno di un musicista! “ ribattei con un gesto teatrale che mi costò quasi un incontro ravvicinato col marciapiede

 “ Ah ti prego non ricominciamo “ troncò il discorso prendendomi sotto braccio e guidandomi nelle strade deserte

 

 Arrivammo a casa in poco tempo

 
“ Ok senti non è il caso di entrare dalla porta, non vorrei che mamma se ne accorgesse… vieni! “ ordinò Kim trascinandomi sul retro; prese dei sassi e iniziò a colpire una finestra

 “ Steve! Steeeeeve!!! “ chiamò sotto voce, il fratello si presentò spettinato e visibilmente irritato, poco dopo

 “ Umh! Ma che caz… Kim??? “ urlò notando la sorella

 “ Shhht! Che cazzo urli??? “ lo zittì di rimando “ Senti non fare domande e aiutami a far salire Lizz… non è nelle condizioni di arrampicarsi dalla grondaia “

 “ Cosa? Non è vero! Io sono perfettamente in grado… “ iniziai a protestare ma inciampandomi nei miei stessi piedi caddi rovinosamente sul prato, suscitando le risa di Steve

 “ Appunto… “ commentò Kim con disappunto

 “ Ma scusa Kim, entrate da giù… “ protestò il fratello

 “ Ah si Steve che rande idea! Così se ci becca mamma siamo nella merda collettiva! Ma per favore non dire stronzate e aiutami! “ ribatté infastidita

 “ Nà! Non c’è pericolo, diciamo che mamma è piuttosto impegnata con Dave… non so se mi spiego “ ci informò Steve con sguardo ammiccante

 “ Bah! Posso vomitare!??? “ ironizzò Kim visibilmente schifata

 “ Vabbè io torno a letto! Notte! “ tagliò corto Steve richiudendo velocemente la finestra

 “ Dai ubriacona! Andiamo a letto, ne abbiamo bisogno “ sorrise Kim, aiutandomi ad alzarmi e accompagnandomi alla porta, ah Kim cosa farei senza di te?

 

 Bien bien! Eccoci con un atro capitoletto, questo interamente dedicato alle ragazze! Ah povera Lizz! Non vedo l'ora di mettere in atto la sua vendetta! Muahahah!!! 

Si, ok detto questo passo a ringraziare quelle anime sante che leggono pazientemente tutti i miei scleri e soprattutto quelle che mi danno la loro opinione 

Icegirl46: Ciao carissima! Ahahah no non ti preoccupare per Al! Ha la pellaccia dura =) Beh si a dir la verità mi sento un po' stronza per Lizz, ma ti prometto che si rifarà e poi alla fine si sistemerà tutto anche per lei! Sai io sono un'amante dei finali in perfetto stile Disney! XD però ci vuole un colpo di scena ogni tanto =) fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo. Bacioni!

OrangeMochaFrappuccino: Visto Lizz sta bene!!! =) si è solo un po' scossa poverina... =) si guarda la scena della sedia è stata epica =) cosa ne dici di questo capitolo? Baci 

Tanatos, Gloria Jailbird!!! Dove siete finite??? Fatemi sapere come vi sembra la storia please!!! =)

Con affetto

Littlediana <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** CAPITOLO 20 ***


CAPITOLO 20

CAPITOLO 20

 

Lizz

“ Cazzo Steve stai attento! “

“ Bah che schifo!!! “

“ Tu fai schifo! Ti sei mai guardato allo specchio? Ecco adesso chissà dov’è andata a finire… “

“ Aaaaaah! Potrebbe essere ovunqueeee! “

“ Shhhht! Non urlare! Lizz sta riposando “

“ Ma io… “

“ Smettila di piagnucolare e dammi una mano a cercarla… Jam? Jammy cara? Dove sei finita? Vieni dalla mamma… “

“ Tu sei fuori di testa Kim! “

Le loro voci mi giungevano ancora ovattate alle orecchie ma mi venne comunque da sorridere sentendo uno dei soliti battibecchi; socchiusi gli occhi lentamente e rimasi sorpresa di trovare la stanza ancora immersa nella penombra, la testa pulsava insistentemente all’altezza delle tempie come a volermi ricordare la serata appena passata, non potevo fare a meno di pensare allo sguardo distaccato e freddo di Mike, mi aveva guardata con disprezzo e sufficienza, è incredibile come due occhi così belli possano fare tanto male…

Ignorando il mal di testa cercai di mettere a fuoco la stanza: Steve in piedi su una sedia, la faccia schifata, gesticolava come un ossesso cercando di farsi capire dalla sorella, che non lo degnava di uno sguardo troppo intenta a cercare qualcosa nell’armadio; sorrisi e mi girai su un fianco emettendo un leggere mugolio per fargli capire che ormai ero sveglia

“ Ecco! L’hai svegliata… sei contento adesso? “ domandò Kim riemergendo dal vecchio armadio

“ Io??? Ma se sei… “ protestò il fratello

“ Ah taci! Anzi fai una bella cosa, quella è la porta! “ ordinò con tono fermo

“ Tzè bel ringraziamento per averti aiutata! Che ingratitudine “ borbottò Steve uscendo velocemente dalla stanza

Cercai di mettermi seduta ma un capogiro mi costrinse a ricadere sul letto con un tonfo sordo

“ Hey attenta… “ esclamò Kim, sbuffai in risposta

“ Tieni, aiuta sempre “ mi sorrise allungandomi un bicchiere d’acqua e una pastiglia che aveva tutta l’aria di essere un’aspirina

Annuii debolmente tenendo lo sguardo basso, mi sentivo in colpa per quello che era successo, le avevo fatto perdere il concerto di Billie al Gilman, l’avevo fatta vagare per mezza Berkeley in piena notte e le avevo urlato addosso tutti i miei problemi come se mi aspettassi che potesse fare qualcosa per risolverli, ma nonostante questo lei mi aveva ascoltata pazientemente e mi aveva riportata a casa tutta intera

“ Kim… mi dispiace… e... “ iniziai tenendo lo sguardo basso

“ No! Non ti azzardare nemmeno a ringraziarmi! “ mi interruppe con tono severo; sorrisi debolmente

“ Grazie! “ esclamai dopo un attimo d’esitazione

“ Ok! L’hai voluta tu… “ la  guardai interrogativa mentre si avvicinava alla finestra e con un gesto veloce apriva le tende permettendo ai raggi del sole di colpirmi in pieno viso

“ Ummmmh! “ mi lamentai sprofondando sotto al lenzuolo

“ Te l’avevo detto “ mi canzonò divertita, risposi con un grugno infastidito

“ Jaaaam! Oh finalmente ti ho trovata, ti stavi mimetizzando è? Vecchia volpe! Ci mancava poco che ti sfrittellassi per terra, devi stare più attenta… su vieni qui…. Ecco brava così “

“ Kim che diavolo stai facendo? “ domandai curiosa riemergendo dallo strato di coperte, nonostante le proteste dei miei occhi alla luce troppo forte

“ Oh niente di che, non ti preoccupare… è solo il mio progetto di scienze “ sorrise sventolando quella che aveva tutta l’aria di essere una lucertola; la guardai interrogativa

“ Beh stamattina mi sono ricordata che devo consegnarlo entro mercoledì e così ho chiesto a Steve di aiutarmi a trovare una lucertola in giardino “ spiegò “ Abbiamo trovato questa e ho deciso di chiamarla Jam! Non è carina? “ chiese avvicinandola al letto

“ Bah! Che schifo! Non ti azzardare a portarla qui! “ urlai schifata, lei si bloccò e assunse un’espressione perplessa

“ Che c’è? “ chiesi quasi intimorita, chissà cosa stava architettando…

“ Niente… pensavo solo che Steve ha avuto la tua stessa reazione… solo che lui è un ragazzo…. Pensi sia normale? “

“ Kim…? “

“ Umh? “

“ Ma vaffanculo! “ urlai tirandole il cuscino in piena faccia!

“ Ah si? Questa è guerra!!! “ esclamò balzando sul letto ed iniziando ad agitare la povera lucertola che aveva tutta l’aria di voler vomitare anche l’anima

“ Hey hey ferma! Stop! Time ooooout! Vorrei ricordati che sono in fase dopo sbornia ed è tutt’altro che piacevole! “ mi difesi alzando le mani insegno di resa

“ Umh… valida argomentazione, va bene, ma non finisce qui! “ mi minacciò scoppiando a ridere

“ Allora come hai deciso di sfruttare quella povera lucertola? “ domandai cercando di alzarmi lentamente dal mio letto improvvisato, ovvero un materasso, seppellito sotto uno strato di coperte, nel bel mezzo della piccola stanza di Kim

“ Voglio studiare gli effetti della nicotina su Jam… “ sorrise soddisfatta; la guardai interrogativa

“ Oh insomma! La chiudo in quella teca con delle sigarette accese e studio il suo comportamento… per tre giorni! “

“ Sigarette? “ mi illuminai a quella parola, altro che la lucertola ero io quella che aveva un disperato bisogno di nicotina!

“ Fffff Ma cosa devo fare con te? Fumare fa male… vuoi farti venire il cancro ai polmoni a quarant’anni? “ borbottò accendendosi una sigaretta che poi mi allungò

“ Miss coerenza “ la canzonai prendendo una lunga boccata di fumo e godendomi quella sensazione di pace che solo la nicotina riusciva a darmi, Kim rispose con un’alzata di spalle ma decisi di non lasciar cadere il discorso

“ Quel consiglio era diretto a me o a te, Kim? “ chiesi guardandola di sottecchi, sospirò riprese la sigaretta e si lasciò cadere al mio fianco, sulla montagna di coperte

“ Non so cosa fare, Lizz “ ammise infine buttando fuori il fumo dal naso, non le feci pressione, sapevo che se le andava di parlarmene l’avrebbe fatto senza troppi complimenti, infatti poco dopo continuò

“ Mancano solo due settimane al matrimonio di mia madre… Dave sembra un tipo a posto e penso che sarebbe anche un ottimo padre… ma… ho paura… “ aveva lo sguardo basso ma il tono di voce spezzato tradiva tutta la sua angoscia

“ Noi siamo diversi da lui… dalla sua famiglia… siamo solo degli scapestrati di periferia, ma per quanto la mia vita possa sembrare insignificante io la amo così com’è… non vorrei mai lasciare Rodeo, almeno non ora… non adesso che ho trovato Billie e che ho te… non adesso che la mia vita sembra perfette nella sua imperfezione… mi… mi capisci? “ una piccola lacrima rigò la sua guancia ma lei la asciugò con un veloce gesto della mano e puntò gli occhi lucidi nei miei

Le sorrisi debolmente, quasi emozionata dalla sua confessione così sincera

“ Ma non è detto che dobbiate per forza andarvene, dopo il matrimonio… voglio dire magari comprerete una casa più bella con un tetto senza buchi e le porte intatte, ma sempre qui a Berkeley… non ti preoccupare troppo… goditi ogni attimo finchè puoi… perché l’unica cosa che conta è che tu sei qui adesso, per stare con me e con Billie “ risposi cercando di mostrarmi sicura delle mie parole, ma in realtà sapevo che prima o poi Dave li avrebbe portati via da questa merda e forse sarebbe stato meglio per tutti loro

“ Wow questa frase mi sa tanto di scatola dei  cioccolatini! “ ironizzò spegnendo la sigaretta; le sorrisi

“ Colazione? “ propose dopo aver sistemato la lucertola nella teca

“ Si mamma! “ esclamai scendendo dal letto

 

Billie

Ok! Io non ci capivo più un cazzo! Era ufficiale! Quella storia mi stava facendo venire il mal di testa… ok forse no, forse il mal di testa era dovuto alla sbornia micidiale post-concerto, mq questi erano dettagli poco rilevanti… Restava il fatto che erano le 11 di mattina e io ero appena stato  svegliato da Mike, che già ubriaco, o ancora ubriaco, dipende dai punti di vista… beh dicevo da Mike che in slip da donna, con una cuffia per la doccia in testa,  vagava per la casa suonando, o meglio cercando si suonare, un violino di dubbia provenienza e cantando canzoni natalizie, senza azzeccare una fottutissima nota! E tra una “canzone” e l’altra pronunciava discorsi senza senso dei quali riuscivo a capire sempre e solo una parola: Lizz!

Scossi la testa sconsolato e lasciando il bassista ai suoi soliloqui mi diressi in cucina dove intrapresi una durissima battaglia contro la caffetteria; dopo qualche minuto ebbi la meglio e mi accasciai soddisfatto su una sedia accendendo una sigaretta

“ And sooooooo! Thiiiiis iiiiiisssss Christmas and whaaaat have yoooou… Ma io no… non volevo, Bi…Billie! Non volevo… io… Lizzieeeee! “ Mike entrò traballante in cucina gettando poco garbatamente il violino nel lavandino pieno di piatti sporchi, poi iniziò a vagare per la cucina dicendo cose senza senso, decisi di ignorarlo

“ Ma cos’è questo casino? “ si lamentò uno spettinatissimo Al entrando in cucina

“ Eeeh sapessi… abbiamo qui il John Lennon dei poveri “ ironizzai lanciando uno sguardo esasperato a Mike, che in piedi sul ripiano della cucina urlava “Happy Christmas” a gran voce fuori dalla finestra.

In quel momento anche Trè fece il suo trionfale ingresso in cucina, completamente nudo con un salvagente intorno alla vita e le mutande in testa, appena ci vide strabuzzò gli occhi e ci puntò con un dito contro urlando

“ Che ci fate voi in casa mia???? “

Decisi di ignorare la domanda e gli allungai una tazza piena di caffè bollente

“ Caffè? “ domandai ironico

“ Umh… ma si perché no… però lo voglio corretto e poi… dov’è la mia brioche??? “ si lamentò iniziando ad aprire ogni antina della cucina, accompagnando la sua impresa con esclamazioni di delusione ogni volta che trovava uno scomparto vuoto.

Sospirai rassegnato, ero finito in una gabbia di pazzi… e inevitabilmente il mio pensiero corse a Kim, quella ragazzina mi aveva fatto completamente perdere la testa, avevo voglia di vederla… così senza troppi convenevoli presi la giacca e uscii. 

 

_____________

Era quasi mezzogiorno quando raggiunsi la sua vecchia casa di Rodeo

Toc toc toc

Ma non rispose nessuno

Toc toc

Ma dove diavolo erano finiti tutti? Kim mi aveva detto che non avevano programmi per il fine settimana… magari una gita decisa all’ultimo momento, oppure sono andati a fare compere, o a trovare qualche lontano parente, oddio! Magari Kim non ha ancora trovato Lizz! Oppure hanno fatto indigestione di tacchino… o…

“ Non c’è nessuno! “ mi girai interrogativo verso la voce e notai una vecchia, affacciata alla finestra della casa vicina

“ Come? “ domandai

“ Ho detto che non c’è nessuno… “ ripeté con aria saccente, accreditando la mia ipotesi che l’aveva già catagolagata come la pettegola del quartiere

“ E dove sono andati? “ insistetti sperando di ottenere maggiori informazioni

“ In ospedale… “

“ Cosa???? Come in ospedale? Perché? Cos’è successo??? “ urlai avvicinandomi alla casa della signora disperato, cosa poteva essere successo? Kim…

“ E cosa vuoi che ne sappia io? Ho visto solo l’ambulanza… “ rispose acida per poi sbattermi la finestra in faccia

Rimasi interdetto a fissare il vuoto, troppo spaventato per fare qualunque cosa; mi frullavano in testa troppe domande ma l’unica cosa che volevo era vedere Kim e accertarmi che stesse bene.

Mi fiondai contro la porta di casa della pettegola

“ Signora! Signoraaaa! “ Toc toc toc toc toc

“ Ma Che cos’hai in testa ragazzo? Lasciami in pace! “ mi urlò spalancando la porta

“ In che ospedale…. In che ospedale sono andati? “ domandai col cuore in gola e la voce rotta dal nervoso

“ Al Fort Miley Hospital… e adesso sparisci! “ sbottò sbattendomi la porta in faccia

Rimasi di sasso quell’ospedale si trovava a San Francisco! Doveva essere una cosa grava se erano andati fin là… Tornai a casa di corsa, pronto a partire per la grande metropoli.

 

Cavolo gente! Sono in un ritardo abnorme come al solito! Chiedo umilmente perdono -.-“  Beh questo capitolo è piuttosto insignificante però avevo voglia di descrivere un po’ di dopo sbornia =) Chissà cosa sarà successo a Kim… o magari a qualcun altro… Mah chi lo sa…

 

Gloria Jailbird: Ciao carissima =) eh già Kim è piuttosto preoccupante quando ci si mette =) però dovremmo aspettare un po’ per vedere il suo piano messo in atto… adesso i nostri eroi avranno… come dire altri problemini

Icegirl46: Ciauuuu! Già già Stacy è decisamente odiosa… beh è il suo ruolo in fondo =) sto ancora decidendo se farla sopravvivere fino alla fine della storia o se permettere a Kim di ucciderla prima, però in questo caso la protagonista diventerebbe un’assassina e non andrebbe molto bene… magari le faccio cadere addosso accidentalmente un ciccione di 120 Kg così abbiamo risolto il problema * guarda Stacy con aria satanica * Cooomunque si diciamo che hanno avuto un gran bel culo a non essere beccate dalla mamma… ma ogni tanto ci vuole anche quello =)

Orange_RocketQueen: Hey =) hai cambiato nomeeee =) mi piace =) sono felice che la storia ti piaccia, ahahah si quella dei rutti è stato un lampo di follia =) non so che mi è preso XD grazie mille per i commenti!!!

FromBerkelyToItaly: Ciao =) non ti preoccupare ero curiosa di sentire la tua opinione =) Grazieeee

 

Bene ora posso anche andare in pace, ringrazio i lettori silenziosi Graziiiiiieeeee!

Bacioni

Littlediana

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** CAPITOLO 21 ***


CAPITOLO 21

CAPITOLO 21

 

Kim

Volevo fare qualcosa per tirare su di morale Lizzie, ma prima avevo bisogno di un bel caffè doppio, magari anche triplo…

Scendendo in cucina  trovammo mia madre intenta a canticchiare e cuocere alcune uova, era di ottimo umore, come sempre da quando aveva deciso di sposare Dave… constatai con una smorfia di disapprovazione

“ Oh buongiorno ragazze! Vi va un pancake? “ sorrise gentilmente

“ Wow magari signora McLane! Muoio di fame! “ esclamò Lizz entusiasta, guardando con occhi adoranti tutto il ben di dio in tavola, che di sicuro aveva pagato l’adorabile fidanzato di mamma, scossi la testa e mi impegnai ad esprimere tutto il mio disappunto squadrando il cibo con sufficienza, non mi piaceva dipendere da nessuno, soprattutto da un riccone di con una figlia insopportabile…

Lizz incurante dei miei pensieri si avventò poco finemente sulla colazione, rischiando di inondare i waffles  col succo d’arancia

“ Mmmmh! È daffefo squififo! “ biascicò tra un boccone e l’altro mettendo in bella mostra persino le tonsille; la fulminai con lo sguardo e iniziai a prepararmi il caffè

“ Tesoro? Qualcosa non va? “ chiese mia madre gentilmente

“ No figurati va tutto a meraviglia! “ ribattei non preoccupandomi di nascondere il sarcasmo

“ Kim… “ mi chiamò pazientemente con un sospiro “ Vogliamo parlarne? “

“ NO! “ risposi secca mentre cercavo di recuperare ,infondo alla credenza, la mia tazza preferita, sovrastata da una miriade di piatti e bicchieri nuovi di zecca

“ Ah per la miseria! “ imprecai spostando tutte le stoviglie nuove, di sicuro un altro regalo di Dave!

“ Kim! Insisto! Parliamone! “ ordinò mia madre con tono sicuro

“ Non ti piacerebbe quello che ho da dirti! “ la liquidai

“ Non importa, voglio saperlo lo stesso, sono sicura di poter fare qualcosa… cosa c’è? È per via di un ragazzo? O hai problemi a scuola? C’è qualche bullo che ti da fastidio perché se è così io… “

“ Ragazzi? Bulli? Scuola? Santo Dio mamma ma dove vivi? “ sbottai sbattendo sul ripiano la scatola del caffè; mi guardò interrogativa, davvero non aveva capito che il mio unico problema era il suo imminente matrimonio?

“ Lasciamo stare… “ conclusi, non avevo voglia di litigare

“ OH MIO DIO! “ urlò facendomi sobbalzare, mi girai per incontrare il suo sguardo allarmato, senza capire il motivo di tanta agitazione, lei mi fissava ad occhi spalancati con una mano sulla bocca, nella cucina cadde un silenzio tombale, interrotto solo dal ruminare di Lizz che seguiva attentamente la scena come davanti alla sua soap opera preferita

“ Non sarai incinta, vero? Oh San Gennaro aiutaci tu!!! Come hai potuto essere così irresponsabile??? Che figlia snaturata!E adesso dove li troviamo i soldi per mantenere un altro marmocchio???“

Restai a fissarla perplessa per qualche secondo giusto per creare un po’ di suspense, mi divertiva tenerla sulle spine in attesa di una risposta; infine sospirai, abbassai lo sguardo e con dei lenti movimenti misurati, mi lasciai cadere sulla sedia della cucina

“ Beh mamma per quanto riguarda i soldi, il tuo fidanzato ne ha talmente tanti che non sa più dove metterseli… “ feci una pausa guardandola dritta negli occhi, era l’immagine del terrore, mi trattenni a mala pena dallo scoppiarle a ridere in faccia e continuai la commedia

“ Comunque non ti devi preoccupare per me… io e il padre abbiamo deciso di lasciare Rodeo, ci trasferiamo in Messico, dove dei nostri amici ci hanno offerto un proficuo lavoro “ sparai guardandomi le unghie con fare annoiato

Sentii Lizz alzarsi di scatto facendo cadere la forchetta con cui si stava abbuffando

“ Che cosa???? Kim mi avevi promesso che non avreste accettato quel lavoro! Ho sentito alla radio che spacciare droga in Messico sta diventando molto complicato e rischioso, dicono che gira moltissima polizia soprattutto fuori dalle scuole!!! “

Ero sicura che Lizz mi avrebbe retto il gioco, nascosi un sorrisetto compiaciuto di fronte all’espressione sconvolta di mia madre e aggiunsi

“ Lo so Lizz ma sai che il mio ragazzo ha bisogno della sua dose giornaliera e quello è l’unico modo che ha di procurarsela ad un prezzo decente e… “

“ Oh Kim… “ iniziò a piagnucolare mia madre “ Mi dispiace così tanto! Avrei dovuto prestarti più attenzione… è tutta colpa mia! Non ci sono mai stata quando avevi bisogno di me e poi… “

Lizz non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata  a cui mi unii poco dopo; mia mamma ci squadrò interrogativa strofinandosi gli occhi umidi

“ Oddio mamma! Dovresti vedere la tua faccia!!! “ esclamai con le lacrime agli occhi per le troppe risate

“Ah mannaccia a voi! Volevate farmi venire un infarto! “ sbraitò brandendo pericolosamente una pentola

“ Scusa ma non ho saputo resistere! “ mi difesi versandomi finalmente il tanto agognato caffè

Dlin Dlooon

Il campanello mi sorprese facendomi quasi rovesciare tutto il liquido bollente “ Ma porca… “ imprecai a mezza voce “ Vado io… “ aggiunsi dirigendomi  in salotto

 

“ Salve, posso… “ non riuscii a terminare la frase perché sentii il  cuore mancare un battito quando mi resi conto di chi avevo davanti, la tazza mi scivolò dalle mani e cadde con un tonfo sordo sul legno del portico, sbiancai completamente e rimasi immobile sulla soglia senza riuscire a proferire parola

“ Ciao Kim… Ti trovo bene! “ azzardò lui sorridendo lievemente, non risposi, ero troppo impegnata a combattere contro il dolore che mi affliggeva il petto, fissavo l’uomo alla porta incredula e spaventata allo stesso tempo, la mia espressione tradiva tutta l’angoscia che sentivo, era come vedere un fantasma, si, uno dei tanti fantasmi del mio passato che avevo faticosamente accantonato nell’angolo più remoto della mia mente, nel profondo del mio cuore e che quel giorno era tornato a farmi visita. Tutta la vita mi passò davanti in un secondo, portando con se quella opprimente e angosciante sensazione che tanto detestavo e con cui non ero più abituata a convivere

“ Papà… “ fu solo un sussurro ciò che uscì dalle mie labbra anche se al mio cuore sembrò uno straziante urlo di disperazione che accentuò ulteriormente la voragine del petto; era da 7 anni che non pronunciavo quella parola e me ne pentii subito perché quel giorno, in quel momento, qualcosa andò in frantumi dentro di me; il suo ritorno distrusse completamente quel fragile muro che avevo faticosamente costruito per tenere lontani tutti i fantasmi del passato…

“ Tesoro… Va tutto bene? Ma chi è? “ sentii i passi di mia madre avvicinarsi

No mamma! No! Non venire! Non voglio che tu lo veda! Non è giusto! Non adesso! Non devi vederlo!!! No!!! Avrei voluto urlarle di restare dov’era ma ormai era troppo tardi…

“ Bill… “ fu un soffio leggero, pensai di averlo solo immaginato ma la reazione dell’uomo alla porta mi confermò la presenza di mia madre alle mie spalle, infatti l’ospite indesiderato alzò lo sguardo oltre la mia spalla e si aprì in un falso sorriso.

Non feci in tempo a girarmi per vedere l’espressione di mia madre che un rumore di vetri infranti mi gelò il sangue nelle vene, il bicchiere che teneva in mano andò in frantumi, schiantandosi contro le sbiadite assi di legno del pavimento, mia madre si accasciò lentamente a terra con una mano stretta all’altezza del petto e il viso deformato in una smorfia di dolore.

Corsi verso di lei e mi inginocchiai, i frantumi del bicchiere mi penetrarono nelle ginocchia ma non ci feci caso, il vero dolore era un altro e proveniva dal cuore

“ Mamma! Mamma! MAMMA!!! T… ti prego! Mamma! “ l’unica cosa che riuscivo a fare era continuare a chiamarla mentre la vedevo tra le mie braccia trafitta da un lancinante dolore che deformava le gentili forme del suo bel viso.

“ Kim! Oh mio Dio! Chiamo un’ambulanza! “ A Lizz bastò un’occhiata per rendersi conto della situazione e subito si precipitò al telefono vicino al corridoio

Mia madre si accasciò definitivamente fra le mie braccia, mi sentivo così inutile ed impotente, ma non era solo quello… improvvisamente sentii un’enorme rabbia, rabbia per quell’uomo che fissava la scena incredulo, come uno spettatore di fronte ad un film drammatico, era tutta colpa sua! Il suo ritorno aveva rovinato tutto… di nuovo! Ma questa volta non l’avrebbe passata liscia, non se ne sarebbe andato senza pagare le conseguenze delle sue azioni!

“ Perché sei tornato? “ sibilai appoggiando delicatamente mia madre a terra e girandomi verso di lui “ Perché sei qui? PERCHE’? “ urlai fuori di me, mi avvicinai e lo strattonai per la camicia

“ PERCHE’??? Dimmi perché! “ ringhiai con tutto il fiato che avevo in gola aumentando la presa sulla sua camicia e buttandogli addosso tutta la mia rabbia

“ Kim! Kim calmati! Per favore calmati! “ Dave mi raggiunse posando una mano sul mio braccio

“ No! Questa volta NO! “ spintonai quell’uomo che ormai mi rifiutavo si considerare mio padre e in quel momento pensai veramente che se avessi potuto l’avrei ucciso, lo desideravo con tutta me stessa, non riuscivo a pensare ad altro

“ Io ti ammazzo! “ urlai cercando di colpirlo con tutta la forza che avevo in corpo ma Dave mi prese saldamente i polsi e cercò di farmi ragionare

“ Kim! Kim ti prego! Non ne vale la pena! “

“ No! Io lo ammazzo! Tu cosa ne puoi sapere Dave? Stanne fuori! “ urlai dimenandomi disperatamente mentre delle calde lacrime di disperazione iniziavano a rigarmi il volto e ad appannarmi la vista

“ Hey Kim calmati! Pensavo che vi avrebbe fatto piacere rivedere il vostro paparino! “ si difese alzando le mani in segno di resa e aprendosi in un sorriso maligno

“ Ma allora lei è davvero un deficiente! “ questa volta fu Dave a rispondere e il suo tono freddo mi colse di sorpresa

“ Ora faccia un favore a tutto il mondo! Porti il suo culo di merda da un’altra parte e non si faccia mai più rivedere qui! “ ordinò fulminandolo con lo sguardo

“ Come si permette lei? Questa è la mia famiglia! “ urlò Bill alzando i pugni in segno di sfida

“ No ti sbagli! Non più! “ la voce che pronunciò quella frase era piatta  e atona ma mi fece gelare il sangue nelle vene per la sua freddezza, mi girai liberandomi dalla presa di Dave e rimasi pietrificata vedendo Steve in piedi vicino al corpo inanimato di mamma che puntava una pistola contro l’uomo alla porta

“ Steve ma che cazzo…”

“ No Dave! Stanne fuori! E’ una questione fra noi e quell’uomo! “ lo interruppe mio fratello avanzando lentamente, lo sguardo calmo e agghiacciante

“ C’è un limite a tutto, papà! “ pronunciò quella parola con sdegno e sufficienza fermandosi a pochi metri di distanza da lui

“ Ti prego non mi uccidere! “ implorò abbassando le mani e iniziando ad indietreggiare

“ Perché dovrei risparmiarti, stronzo?! Dammi solo una buona ragione che mi dissuada dal farti saltare quel cervello del cazzo che ti ritrovi! “ ribatté con voce tremante per la rabbia

“ Non mi uccidere! Ti prego! Non mi farò più vedere! Sparirò per sempre! E’ una promessa! Non mi avrete mai più fra i piedi ma ti prego non mi uccidere! “ implorò di nuovo iniziando a piagnucolare; io e Dave eravamo immobili, incapaci di intervenire, stavano succedendo troppe cose, tutte troppo velocemente, e io mi sentivo troppo stanca per fare qualsiasi cosa

“ Mi fai schifo! Sei solo un vigliacco senza palle! La tua vita è così mediocre che mi faresti quasi compassione se non fossi troppo impegnato ad odiarti! “ urlò Steve sputandogli addosso

“ Adesso sparisci e non farti mai più vedere! “ ordinò infine

Osservai quell’uomo, che per molti anni avevo chiamato padre, allontanarsi incespicando per imboccare la malmessa strada di Rodeo e sparire tra le nuvole basse, ricche di pioggia di metà dicembre; quel giorno William McLane uscì per sempre dalle nostre vite. L’ambulanza fece il suo ingresso trionfale nel vecchio quartiere invitando le varie pettegole ad affacciarsi alle finestre… ora la vita di mia madre dipendeva dai medici che entrarono velocemente con una barella. In quel momento le mie stanche gambe cedettero e l’oscurità mi avvolse.

 

Billie

 
L’ennesima macchina mi sorpassò a tutta velocità ignorando il mio disperato bisogno di un passaggio per San Francisco; mi affrettai a rinfilare la mano in tasca per proteggerla dal vento gelido di quel terribile inverno e procedetti a testa bassa ignorando la pioggia che cadeva incessante.

Udii un’altra macchina avvicinarsi alle mie spalle lungo statale ma continuai a camminare velocemente, certo che nessuno avrebbe mai dato un passaggio ad un diciassettenne vestito da straccione e bagnato fino alle mutande

“ Hey cazzone! Vai da qualche parte? “ la voce di Al mi fece sobbalzare risvegliandomi dai miei pensieri; mi girai e incredulo vidi, in tutto il suo splendore, il furgone preistorico del padre di Trè

“ Beh veramente stavo facendo una passeggiata fino a San Francisco ma potrei anche decidere di onorarvi della mia presenza “ ironizzai aprendomi in un sorriso angelico

“ Avresti dovuto prendere un ombrello, dicono che a San Francisco sta piovendo di brutto! “ esclamò Trè per poi sorridere compiaciuto alla sua battuta ben riuscita

“ Ma non mi dire… “ commentai atono, osservando il cielo plumbeo

“ Tu che dici Pritchard? Lo diamo un passaggio a questo povero squattrinato? “ intervenne Al, ignorando completamente la pessima battuta di Trè; la porta posteriore del furgone si aprì e ne spuntò un assonnato Mike che dopo un sonoro sbadiglio acconsentì

“ Dai! Sali Armstrong! “

Non me lo feci ripetere due volte e balzai nel furgone.

“ Si può sapere che diavolo ci facevi in mezzo alla strada, Billie? “ domandò Mike ancora visibilmente in fase dopo-sbornia

“ Devo andare a San Francisco “ spiegai tentando inutilmente di recuperare, dalla tasca della giacca, ciò che restava del mio amato pacchetto di sigarette

“ Oh anche tu hai sei stato invitato alla festa di Ben? “ chiese Trè già su di giri “ Chissà quante belle pollastrelle! “ esclamò con aria sognante

“ Veramente io devo andare all’ospedale… E poi… chi cazzo è Ben???“ risposi, iniziando ad imprecare poco gentilmente contro il povero pacchetto, ormai completamente zuppo

“ E che ci vai a fare in ospedale? Ti trapiantano un cervello nuovo?!! “ sghignazzò Al

“ Ma che cazzo dici Al, caso mai gli impiantano il primo, visto che non l’ha mai avuto! “ precisò Trè con aria saccente per poi scoppiare a ridere seguito dall’altro batterista

“ Ah ,ma andate a fanculo! “ sbuffai tirandogli in testa i resti del povero pacchetto di Marlboro

“ Insomma volete chiudere quelle fogne? Ho un terribile mal di testa! “ sbottò Mike accendendosi una sigaretta, mi affrettai a rubargli il pacchetto e aspirai a pieni polmoni la tanto agognata nicotina.

“ No seriamente, Billie, che ci vai a fare in ospedale? “ domandò Mike dopo un momento di silenzio

“ A dir la verità non lo so… dovrei trovarci Kim… Spero che non le sia successo niente “ mormorai portando le ginocchia al petto e aspirando un’altra boccata di fumo

“ Come? Kim è in ospedale? “ sbraitò Mike dopo un attimo di silenzio durante il quale aveva riflettuto sulle mie parole

“ Secondo la sua vicina di casa impicciona si! Spero stia bene “ confermai mentre sentivo la paura crescere dentro me, cosa avrei fatto se fosse successo qualcosa a Kim? Il solo pensiero mi faceva attorcigliare lo stomaco dal terrore, era questo l’amore? Mi ero davvero innamorato di Kim? Era da giorni che rimuginavo sulla situazione senza riuscire a venirne a capo…

“ Oh il nostro tenerone è preoccupato per la sua adorabile fidanzatina! “ mi punzecchiò Trè con voce degna di un bambino di 5 anni

“ Oh sta zitto Trè! Non capisci un cazzo! La relazione più lunga che hai avuto è durata 2 giorni! “ sbottai

“ Hey nano non te la prendere stavo solo scherzando “ si difese spiazzato dalla mia risposta secca; non era da me prendermela per così poco, ma sentivo davvero i nervi a fior di pelle

“ Ah lascialo perdere Trè, è preoccupato per la sua bella! “ intervenne Al

“ Ci sarà anche Lizz con loro? “ chiese Mike fingendo disinteresse

“ Credo proprio di si… “ confermai

“ Cazzo Trè ti vuoi dare una mossa??? Schiaccia quell’acceleratore! “ urlò il mio migliore amico facendo sobbalzare tutti i presenti

“ Eh non rompere Pritchard sono già a tavoletta! “ protestò Trè

“ Bah che rottame del cazzo! “ sbuffò il bassista incrociando le braccia al petto

Con quella scenata mi era sparito ogni dubbio: Mike era cotto di Lizz! Era palese… Ma lui continuava a negarlo… scossi la testa sorridendo debolmente

“ E tu togliti quel sorrisetto soddisfatto dalla faccia! “ mi apostrofò per poi tornare a guardare fuori dal finestrino

Aaaah Mike!

Ok! Non so cosa dire ad essere sincera... Cioè questo capitolo... bah non lo so è stato un parto! Davvero non riuscivo più a venirne a una... Dunque, se non fosse chiaro ho fatto venire un infarto alla mamma di Kim XD no sul serio insomma mettetevi nei panni della signora: ha 5 figli a cui badare, si sta per risposare dopo che il suo primo matrimonio è stato un totale disastro e si vede lì alla porta il padre dei suoi figli! Penso che un infarto sia una cosa abbastanza realistica... almeno credo! Fatemi sapere se secondo voi ho esagerato che provvederò a riscrivere il capitolo =) 

Poi un altro chiarimento: per quanto riguarda Billie nel capitoloo precedente non l'ho specificato ma era andato da Oakland a Rodeo in pullman; mentre in questo capitolo, non essendoci nessun autobus che passava a quell'ora si è dovuto incamminare a piedi sperando in un passaggio di qualche anima pia... perchè insomma Rodeo- San Francisco a piedi la vedo un po' dura XD

Passiamo ai ringraziamenti  =)

Nowhere Is Paradise City:  ahahah in quel capitolo abbiamo messo Kim a nudo ma anche Trè non scherza! XD Beh mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo =) E i Guns mamma santa li adoro!!! =)

Icegirl46: Ahaha scusa non era mia intenzione provocarti un'attacco cardiaco =) Povero Billie che casa di matti XD 

Gloria Jailbird: =) vedo che Trè ha riscosso molto successo =) lo faremo girare nudo più spesso =) 

Ringrazio anche chi preferisce, segue e i lettori silenziosi! =) 

Con affetto

Littlediana <3

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** CAPITOLO 22 ***


CAPITOLO 22

CAPITOLO 22

 

Billie

“ Trè! Ma come cazzo guidi? Fra un po’ vomito il tacchino di Natale! “ si lamentò Mike aprendo il finestrino per respirare l’aria di San Francisco carica di umidità

“ Si può sapere chi ha spostato l’ospedale? Quel vecchio a cui abbiamo chiesto ha detto che era praticamente dietro l’angolo! “ constatò Al infastidito

“ Bah quello non sapeva nemmeno di trovarsi sulla terra secondo me! “ feci notare ormai scoraggiato, era da un’ora che giravamo nei sobborghi di San Francisco alla disperata ricerca dell’ospedale…

“ ECCOLO!!!! “ urlò Trè facendoci sobbalzare “ Che il protettore degli hot dog sia benedetto! “

“ Cosa cazzo centra il protettore degli hot dog adesso? “

“ Lui vede tutto! E ha guidato noi poveri affamati smarriti alla destinazione tanto agognata! “ puntualizzò Trè con tono solenne

“ Guarda che siamo all’ospedale non ad una tavola calda… “ lo informò Al scuotendo la testa; Trè non si fece certo scoraggiare da questa rivelazione e inchiodò con entusiasmo davanti all’entrata principale

“ Andiamo truppa! Si mangia! “ urlò catapultandosi fuori dal furgoncino

“ Hey testa di cazzo! Guarda che non si può parcheggiare qui! “ sbraitò Mike invano visto che il batterista era già sparito all’interno dell’edificio

“ Lascia stare! Sono fatti suoi “ constatai appoggiandogli una mano sulla spalla

“ Già “ mormorò a denti stretti il mio migliore amico “ Andiamo! “ aggiunse sottraendosi alla mia presa

“ Mike “ lo chiamai

“ Umh? “

“ Tutto bene? “ domandai con sguardo indagatore

“ Certo… Perché non dovrebbe? “ tagliò corto dopo un attimo di esitazione; scossi la testa e lo seguii dentro l’edificio

“ Mi scusi sto cercando Kimberly McLane… “ la signora dietro la scrivania mi squadrò da cima a fondo con astio per poi abbassare lo sguardo sul computer e digitare alcune lettere con sufficienza

“ Qui non c’è nessuna Kimberly McLane! “ mi informò masticando una cicca rosa a bocca semi aperta

“ Che vuol dire che non c’è? Deve esserci! “ sbottò Mike alle mie spalle sbattendo un pugno sul bancone

“ Senta per favore, potrebbe ricontrollare? Magari si è sbagliata… “ chiesi sfoderando una gentilezza di cui non mi credevo capace; la segretaria rimase a fissarmi per qualche istante sbattendo la bocca come una mucca che mastica annoiata un ciuffo d’erba

“ Ok… Ma come ho già detto qui non c’è nessuno con quel nome “ rispose seccata “ Vediamo… McLane… Umh… C’è solo una Natalie McLane ma nessuna Kimberly! “  confermò alla fine stravaccandosi sulla sedia e riacquistando un’espressione strafottente

“ Natalie? Ma è il nome di sua madre! “ esclamai illuminato; Mike mi guardò interrogativo “ Ne sono sicuro! “ confermai

“ Ci può dire il numero della stanza? “ domandai speranzoso

“ Senti dolcezza non credo che quella tipa si sveglierà presto ma se volete aspettare, al secondo piano c’è la sala d’attesa! E adesso toglietevi dai piedi che ho da fare! “

“ Già vedo che è molto impegnata… stia attenta a non slogarsi la mascella a furia di ruminare come una mucca! “ ironizzò Mike avviandosi verso le scale, facendo scoppiare me e Al in una fragorosa risata

“ Ah teppistelli da quattro soldi! Imparate a vestirvi prima di criticare il prossimo! “ la sentimmo sbraitare in lontananza

“ Imparate a vestirvi prima di criticare il prossimo “ la imitò Al provocando altre risate

 

Kim

Sentivo delle voci, ma erano lontane, non capivo quello che dicevano come se stessero parlando un’altra lingua; la testa mi pulsava insistentemente all’altezza delle tempie e qualcosa di freddo mi stringeva il polso

“ Hey credo si stia svegliando! “ sentii sussurrare una voce

“ Piano lasciatela respirare!  “ ordinò qualcun altro

Aprii lentamente gli occhi, portando una mano all’altezza del viso per coprire la luce proveniente dal soffitto

“ Cosa… “ tentai di domandare ma mi interruppi subito spiazzata dalla mia stessa voce così strana e rauca, sembrava che non avessi parlato per giorni

“ Come ti senti, Kim? “ domandò Dave , spostai il braccio sforzandomi di tenere gli occhi aperti e sollevai leggermente la testa per osservare la situazione

“ Wow ci siete proprio tutti “ sorrisi lievemente constatando che tutta la famiglia si trovava nell’angusto corridoio dell’ospedale… tutti tranne mia madre; avevo paura di sapere cosa era successo ma mi feci coraggio e chiesi con un groppo alla gola

“ Co… come sta la mamma? “ la reazione dei presenti non fu certo incoraggiante, visto che tutti abbassarono immediatamente lo sguardo e iniziarono a fissarsi le scarpe

“ Hey! Vi ho fatto una domanda! Siete pregati di rispondere! O forse trovate più interessanti le sudice mattonelle del pavimento? “ sbottai con le lacrime agli occhi alzandomi di scatto, un capogiro mi suggerì di tornare seduta ma non ci feci caso e iniziai a squadrare tutti con astio

“ Ecco Kim… vedi non so come dirtelo… “ iniziò zia Sam

“ Ti prego zia! Non ho più 5 anni! Risparmiami la commedia! “ la gelai

“ Mamma ha avuto un infarto… I medici non sanno se si riprenderà, è entrata in coma “ intervenne Matt con tono piatto, lo sguardo perso nel vuoto; in quel momento fu come se tutto il mondo mi fosse caduto addosso, non poteva succedere! Non a noi! Avevamo già sofferto abbastanza! Non era giusto! Non potevano portarci via anche la mamma!

Delle calde lacrime iniziarono a solcarmi le guancie, la vista si annebbiava ma non era un pianto di liberazione, era solo disperazione, paura e insicurezza; guardai uno ad uno tutti i membri di quel che restava della mia famiglia e il mio cuore fu subito assalito da un’incredibile angoscia; loro avevano tutti bisogno di me, ma io non mi sentivo abbastanza forte!

Come se avesse capito quello che mi frullava per la testa Lizz mi strinse forte a se e iniziò ad accarezzarmi i capelli

“ Dai andrà tutto bene! Ci sono io, nessuno si aspetta nulla da te, Kim, siete tutti sulla stessa barca “ mi sussurrò cercando di calmarmi, ma tutto ciò che riuscii a fare fu sfogare con le lacrime la mia frustrazione

 

“ Imparate a vestirvi prima di criticare il prossimo “ sentimmo una voce sulle scale, delle risate e poi dei passi che si avvicinavano lentamente, quasi avessero paura di raggiungere l’angusta sala d’attesa in cui ci trovavamo; Lizz si staccò da me, infastidita dagli schiamazzi dei nuovi arrivati

“ Non c’è più religione! Senti che casino che fanno questi deficienti! Forse qualcuno dovrebbe informarli che questo è un ospedale! “ constatò acida la mia migliore amica “ Beh ci penserò io “ aggiunse dirigendosi svelta verso le scale

“ Scusate! Qui c’è gente che… “ non terminò la frase, rimase impietrita ad osservare le scale,con gli occhi spalancati

“ Oh mio Dio! Lizzy sei tu? “ esclamò una voce fin troppo famigliare

“ Billie? “ domandò Lizz riprendendosi dallo stato di catalessi in cui era caduta “ Che diavolo ci fate voi qui? “

“ Simpatica come sempre! “ ironizzò il moro “ Comunque stavo cercando… Kim! “ i suoi profondi occhi verdi si illuminarono quando si accorsero della mia presenza, ero rimasta immobile al centro del corridoio, dovevo avere un aspetto orribile ma non mi importava; l’unica cosa che contava era che lui era lì, per me!

“ Billie “ sussurrai prima di essere accolta fra le sue braccia e di affondare il viso nell’incavo del suo collo

“ Kim, ho avuto paura “ ammise con un timido sorriso accarezzandomi la schiena, potevo sentire il suo respiro regolare fra i capelli e mi sembrò per un istante di essere in pace col mondo

“ Devo essermi perso qualcosa! “ commentò acido Steven

“ Già, anch’io “ si intromise Emily “ Ma sono felice per voi! Congratulazioni! A quando le nozze? “ terminò con un sorrisetto malizioso sulle labbra

“ Emily, non dire sciocchezze! “ la riprese zia Sam “ Ad ogni modo, non vorrei interrompere questo meraviglioso momento, Kim, ma credo che tu mi debba presentare qualcuno “ continuò guardandomi di sottecchi, Ah questa mi mancava! Zia Sam che si preoccupava per me! La preferivo da sbronza! Sperai solo che non attaccasse con la favola su come nascono i bambini nel bel mezzo dell’ospedale!

Mi staccai malvolentieri da Billie e rivolgendo un sorriso acido alla zia feci le presentazioni

“ Billie questa è mia zia Sam, zia Sam lui è Billie Joe, il mio ragazzo “

Avrei pagato qualunque cosa per poter fare una fotografia alla faccia della zia e di tutti i presenti in quel momento

“ Piacere “ mormorò lei a denti stretti

“ Il piacere è mio, signora “ rispose educatamente Billie con un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra

“ Zia Sam io ho fame! “ si intromise la piccola Clare aggrappandosi  ai pantaloni della zia

“ Oh tesoro, mi dispiace, hai ragione, abbiamo completamente perso la cognizione del tempo… che ore sono? “

“ Le 21.00 “

“ Ormai è tardi per tornare a Rodeo… che ne direste di restare a dormire a casa mia qui a San Francisco per stanotte? “ propose Dave

“ Io non credo che… “

“ Ma certo! E’ un’ottima idea! “ intervenne zia Sam entusiasta

“ Ma zia… “

“ Niente ma Steven! Siamo tutti stanchi e fuori sta piovendo a dirotto! Passeremo la notte qui a San Francisco a meno che tu non abbia voglia di tornare a Rodeo in pullman! “ lo liquidò la zia; quella sera mi stava davvero dando sui nervi, credeva forse di poterci dare ordini solo perché mamma non c’era? Strinsi forte la mano di Billie che rispose prontamente accarezzandomi la guancia con la mano libera ed aprendosi in un dolce sorriso

“ Andrà tutto bene “ sussurrò e non potei fare a meno di credergli, la sua tenerezza era disarmante.

“ Io non posso lasciare l’ospedale “ mormorai

“ Ma tesoro devi riposarti “ cercò di farmi ragionare la zia

“ Lo so ma se la mamma dovesse svegliarsi voglio essere qui! “ ribattei fermamente

“ Senti Kim sei svenuta solo poche ore fa per un cedimento nervoso, va a casa di Dave e riposati resterò qui io e se Natalie dovesse svegliarsi vi chiamerò immediatamente “ propose Sam.

Spostai lo sguardo su Billie che mi sorrise incoraggiante come per farmi capire che quella era la soluzione migliore

“ Ok, va bene… allora andiamo a casa “ conclusi contrariata

“ Bene! Inutile dire che anche i tuoi amici sono invitati! “ esordì Dave facendo un cenno a Billie, Mike e Al; in quel momento mi accorsi di Lizz, non ci avevo più fatto caso ma mi resi conto subito degli sguardi di ghiaccio che si rivolgevano il bassista e la mia migliore amica,  non presagivano niente di buono.

“ Fantastico! Allora andiamo su! “ esclamai prendendo Lizzie a braccetto e trascinandola via.

 

                                                                               _______________________________

 

“ Cazzo! Che mi venga un colpo! Una limousine!!! Cazzissimo!!! Non ne avevo mai vista una! “ esclamò Al quando si rese conto quale mezzo di trasporto ci avrebbe portato a destinazione

“ Porca puttana! “ aggiunse poco finemente Mike

“ L’hai detto amico! “ terminò Billie avvicinandosi all’auto con gli occhi spalancati; bah ma chi li capiva, era solo una macchina più lunga di quelle normali, niente di che!

“ Hey amico devi averne di grana, è? “ chiese Al continuando ad osservare il veicolo con la bocca spalancata

“ Chiudi la bocca, Al se no ti entrano le mosche! “ esclamò Trè comparendo in tutto il suo splendore con un hot dog in una mano e una porzione di nachos nell’altra

“ Hey Trè che fine avevi fatto? “

“ Ero andato a fare rifornimento! “ rispose fiero sventolando il suo trofeo

“ Potevi anche evitare, non mi sembra che tu ne abbia bisogno “ intervenne acida Emily squadrando la pancia del batterista

“ Oh ma ciao tesoro non mi sono ancora presentato, che cafone… io sono… “

“ Non mi interessa! “ tagliò corto mia sorella, salendo in macchina e lasciando il povero Trè con un palmo di naso

“ E’ pazza di me! “ decretò il batterista riprendendosi

“ Hey! Stai lontano da mia sorella! “ lo avvertii prendendolo per il colletto della camicia

“ Oh è tua sorella? Sai non vi assomigliate per niente, tu sei molto più brutta! “ disse aprendosi in un sorrisetto furbo per poi sgattaiolare nella limousine senza attendere la mia reazione

“ TRE’!!! SE TI PRENDO… “ sbottai ma fui interrotta dall’intervento di mio fratello Steve che mi trascinò in disparte

“ E così… Armstrong “ iniziò con aria indagatrice

“ Come scusa? “ domandai ancora frastornata, un attimo prima stavo quasi picchiando Trè e un attimo dopo mi ritrovavo davanti la serissima faccia di mio fratello

“ Hai capito benissimo… Ti sei fidanzata con Billie Joe Armstrong! “ constatò quasi incredulo

“ Oh tu conosci Billie? “chiesi sempre più confusa

“ Già e non ne ho certo sentito parlare per la sua santità o le sue buone opere… “ mi fulminò; alzai un sopracciglio accigliata

“ Two Dollar Bill… ti dice niente? “ aggiunse come se fosse la cosa più ovvia del mondo

“ Questi non sono affari tuoi, Steven! “ lo liquidai iniziando ad allontanarmi; mi bloccò per il polso obbligandomi a girarmi verso di lui

“ Io credo che siano affari miei, Kim! Tu sei mia sorella! “ disse guardandomi intensamente negli occhi, sostenni il suo sguardo per qualche secondo e poi ribattei

“ Tu non lo conosci… “

“ No e non ci tengo nemmeno! “

“ Già perché sei solo un’idiota che si ferma alle apparenze! “

“ No dico ma ti senti? Stai difendendo un drogato del cazzo che tu stessa hai sempre criticato! “ esclamò con tono ironico mantenendo salda la stretta sul mio polso

“ Beh mi sbagliavo! C’è molto di più dietro a quella sua aria da ragazzetto arrogante “ dissi cercando di mantenere un tono di voce calmo

“ Come puoi dire una cosa del genere, Kim? Quel tipo è un teppista, spaccia droga, si fa di marijuana, suona in un gruppo rock di falliti e abita in una catapecchia! “ esclamò irritato

“ Forse prima di parlare dovresti sapere come stanno realmente le cose! Si è vero, Billie spaccia erba ma non si può decidere di chi innamorarsi e io… “ in quel memento mi bloccai, non potevo credere a ciò che avevo appena detto, avevo ammesso di essermi innamorata di Billie, rimasi immobile a fissare il vuoto dietro la spalla di Steven. Non avevo mai trovato il coraggio di ammettere i miei sentimenti per quel nano dai capelli neri, ma quella sera sentivo il bisogno di urlare a tutto il mondo ciò che provavo

“ Io… io… io lo amo “ mormorai infine a mezza voce, quasi in un soffio; Steven rimase spiazzato dalla mia rivelazione, così ne approfittai per sciogliere la sua presa e salire finalmente in macchina, o meglio in quel salottino su 4 ruote!

Trovai Trè già spaparanzato con un bicchiere di champagne in mano, Al era intento a schiacciare ogni pulsante che gli capitava sotto mano ed emetteva esclamazioni di stupore ogni volta che vedeva gli effetti dei suddetti pulsanti; Mike e Lizz erano seduti l’uno di fronte all’altro e continuavano la battaglia di sguardi che avevo interrotto nel corridoio, Emily stava cullando dolcemente Clare che non smetteva di lamentarsi per la fame; Matt parlottava tranquillamente con Dave e Billie si lamentava con Trè accusandolo di occupare tutto il sedile col suo grosso culo. Non riuscii a trattenere un sorriso guardando quella tranquilla scenetta

“ Allora Kim andiamo o no? “ domandò Dave vedendo che mi ero bloccata sulla porta dell’auto

“ Ah si certo! “ esclamai prendendo posto fra Trè e Billie; poco dopo ci raggiunse anche Steve che dopo avermi rivolto uno sguardo accusatore si posizionò vicino ad Emily

“ Luke possiamo andare “ comunicò Dave all’autista premendo un bottone

“ Che figata! Da lì si può parlare all’autista! Non ci credo! Hai visto Trè? “ esclamò Al, entusiasta della nuova scoperta

“ Cazzo si! Questa macchina è la cosa più fica che abbia mai visto! “ gli fece eco l’altro batterista

“ Cosa succede se schiaccio questo bottone? “ domandò Al

“ No non lo… “ Dave non riuscì a terminare la frase perché il batterista aveva già premuto il pulsante facendo cadere all’interno della vettura tutta l’acqua che si era accumulata sul tettuccio

“ Al sei un deficienteeeee! “ urlò Mike infastidito dalla doccia indesiderata “ Se ti prendo! “

“ No no Mike! Aiuto mi arrendo! Scusa non volevo! “ implorò Al completamente schiacciato sotto il dolce peso del bassista  

“ Hey ragazzi piano! “ si lamentò Emily

“ Ma io ho fameeee! “  Clare

“ Gente per favore un po’ di pazienza fra poco saremo a casa! “ intervenne Dave cercando di calmare le acque; Billie Joe scosse la testa divertito

“ Sono peggio dei bambini “

 

Bene sono riuscita a postare un nuovo capitolo in tempi rispettabili, sono fiera di me! =)

Voglio ringraziare tutti i miei lettori e lettrici ed in particolare

Icegirl46: ciao carissima! Grazie 1000 per i tuoi commenti è sempre bello sentire il parere di qualcuno =) Come puoi vedere Mike e Lizz si stanno uccidendo con lo sguardo! Ma ti prometto che presto si sbloccherà anche la loro situazione!

Jingle Town: Hey hai di nuovo cambiato nome, così mi confondi XD questa volta ti ho fatto aspettare un po’ di meno =) Oddio! Adoro Don’t Cry! Fa davvero venire voglia di piangere, è un capolavoro! =)

Detto questo vi lascio! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti!

 

Con affetto

Littlediana <3

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** CAPITOLO 23 ***


CAPITOLO 23

CAPITOLO 23

Kim

“ Bene siamo arrivati! “ annunciò Dave quando la macchina si fermò nell’immenso cortile della villa

“ Cazzo! Non sapevo che avessero spostato la Casa Bianca da Washington a San Francisco! “ esclamò Trè osservando la bellissima villa in stile vittoriano che si ergeva in tutto il suo splendore sotto i nostri sguardi allibiti

“ Porca vacca! “

“ Già! “

“ E’ davvero… “

“ Enorme! “

“ Cazzo! “

“ Bene ragazzi portate dentro le chiappe! “ ci incitò Dave catapultandosi fuori dall’auto

“ Con piacere, cazzo! “ urlò Trè entusiasta “ Fatemi uscire! Insomma mi volete far passare? “ si lamentò dimenandosi per uscire all’aria aperta

“ Cazzo Trè stai attento! Hai la finezza di un elefante in una cristalleria! “ mi lamentai mentre il batterista mi passava letteralmente sopra senza troppi complimenti

“ Porca miseria Trè! Quello era il mio piede! “ mi fece eco Billie anche lui travolto dal rinoceronte

“ Oh insomma ma come siete delicati! Ah ci sono quasi… Oh oh… Ragazzi...? “

“ CHE C’E’? “ rispondemmo tutti in coro esasperati

“ Temo di essermi incastrato… “ mormorò il povero Trè

“ Non ci posso credere! “

“ Nemmeno io! “

“ Che idiota! “

“ Ti vuoi dare una mossa? “

“ Non posso! Sono incastrato! “

“ Trè, un facocero ha più grazia di te! “

“ Lasciate fare a me! “ intervenne Mike che tirando un calcio ben assestato nel di dietro del batterista lo fece cadere fuori dalla macchina, faccia a terra.

“ Ooooh finalmente! “ esclamò Billie che si affrettò ad uscire dall’abitacolo

Corremmo tutti sotto all’immenso portico per non bagnarci visto che pioveva a dirotto da quella mattina e le scure nuvole del cielo non preannunciavano nulla di buono.

“ Prego signori, accomodatevi “ ci incitò quello che aveva tutta l’aria di essere un maggiordomo

“ Gra…grazie “ balbettai ancora stupita da tanto lusso, Dave doveva proprio essersi innamorato di mia madre per non scappare a gambe levate dopo aver visto il buco in cui vivevamo…

“ Robert, Rosa mostrate ai ragazzi le camere degli ospiti e i bagni in modo che possano rinfrescarsi… Juliane prepara la cena, che sia pronto fra un’ora! “ ordinò Dave con tono risoluto ma gentile

“ Certo, signore “ risposero i tre in coro

“ Ragazzi, prego da questa parte “ disse Robert facendoci strada verso un’immensa scalinata che portava al piano superiore

“ Cazzo! Che mi venga un colpo! Ma hai visto questo posto!?? “ esclamò Trè aprendo le braccia con fare teatrale

“ Se l’ho visto? Amico, in questo salone ci starebbe uno stadio intero! “ rispose Al guardandosi intorno ad occhi sgranati

“ Sembra una di quelle case da film! “ commentò Emily

“ Kim, ho fame! “ si lamentò Clare tirandomi i pantaloni

“ Si tesoro lo so… ma siamo tutti stanchi e soprattutto bagnati, prima ci vuole una bella doccia e poi ti prometto che potrai mangiare tutto ciò che vorrai, ok? “ risposi pazientemente scompigliandole i capelli

“ Umh, va bene “ acconsentì poco convinta

“ Bene signorine questa è la vostra stanza “ annunciò Rosa fermandosi davanti ad una enorme porta di legno intagliato “ Accomodatevi “ aggiunse facendoci entrare e mostrandoci il bagno

“ La cena sarà servita fra un’ora “ detto questo lasciò la stanza chiudendosi la porta alle spalle.

“ Wow! E’ davvero incredibile questo posto! “ esclamò Emily buttandosi a peso morto sul letto

“ Aaaah finalmente un letto degno di quel nome! “ aggiunse Lizz tastando il materasso con soddisfazione

“ Già… “ mormorai più a me che a loro

“ Qualcosa non va, Kim? “ chiese la mia migliore amica avvicinandosi

“ No, no tutto ok… “ mentii abbassando lo sguardo; avevo paura… paura per la mamma, paura perché non sapevo cosa ne sarebbe stato della nostra vita e paura perché tornare a vivere a Rodeo sarebbe stato davvero difficile dopo che avevamo visto come vivevano i ricchi…

“ Io vado a rinfrescarmi! Waaaa non ci credo! Questa vasca da bagno è una piscina olimpionica! Incredibile! “ urlò Emily dopo aver varcato la porta del bagno

“ Piscina? “ esclamò Clare stupita “ Vengo anch’io! “ aggiunse raggiungendo di corsa la sorella

“ Kim… “ mi chiamò Lizz

“ Mhm… “

“ Mi vuoi dire cosa c’è che non va? “

“ No… no sul serio è tutto ok… “

“ Si certo e io sono la renna preferita di Babbo Natale! Dai te lo si legge in faccia che hai qualcosa, altrimenti adesso mi staresti guardando negli occhi e non fingeresti di ammirare la tapezeria “ mi fece notare

“ Non ti posso proprio nascondere niente… “ sorrisi debolmente

“ Dunqueeee fammici pensare… No! E adesso sputa il rospo perché non ti posso vedere così… “

“ E’ che… ho paura di quello che succederà adesso… Lizz noi non avremo mai tutto questo “ iniziai indicando la stanza che ci circondava “ Perché noi viviamo nella merda, abbiamo sempre vissuto nella merda e forse vivremo per sempre nella merda! E non voglio che la mia famiglia si abitui a tutto questo perché noi non lo otteremo mai “ conclusi con un sospiro e un peso in meno sul cuore

“ Ma che dici? Quando tua madre sposerà Dave voi avrete tutto questo! “

“ Si… forse… ma se poi lui dovesse stufarsi di lei e la lasciasse non penso che mia madre riuscirebbe a sopportare un altro abbandono e poi non sappiamo nemmeno se si risveglierà o se Dave la sposerà; ci sono troppi punti interrogativi nella mia vita! “

“ Si ma ci sono anche molte certezze nella tua vita… Che mi dici di me? Dei tuoi fratelli e delle tue sorelle? Che mi dici di… Billie, lui non ti abbandonerà mai perché è pazzo di te glielo si legge negli occhi! “

Non potei evitare di sorridere quando Lizz pronunciò il nome di quel pazzo che mi aveva cambiato la vita, già Billie era lì solo per me e sapevo che ci sarebbe sempre stato.

“ Grazie “ mormorai sorridendo debolmente

“ Quando vuoi, gioia! “ scherzò Lizz arpionandomi in un abbraccio dolce e bagnato

 

Billie

“ Non smetterò mai di ripeterlo! Questo posto è una bomba! Penso che mi trasferirò qui! “ esclamò Trè con aria sognante girovagando per la stanza che gli era stata assegnata e che divideva con Al, Mike e il sottoscritto

“ Cazzo! Venite a vedere il bagno! Io mi buttooooooo! “ urlò Al su di giri.

Ero davvero contento, avremmo passato la notte in quella villa hollywoodiana, Al e Trè erano entusiasta e Kim stava bene, mancava solo una cosa…

“ Mike! Adesso mi hai rotto il cazzo! “ sbottai

“ Umh? “

“ E non fare UMH a me! Mi vuoi dire che cazzo ti prende? “ insistetti scuotendolo per le spalle

“ Non mi rompere i coglioni, Billie! Sono solo stanco! “ rispose sottraendosi alla mia presa e buttandosi sul morbido letto

“ Ti prego, questa è la scusa più idiota che potevi rifilarmi! “ gli feci notare sedendomi vicino a lui

“ Beh è la verità! “ mi liquidò girandosi su un fianco in modo da darmi le spalle

  Credi che non abbia visto come la guardi? “ domandai con nonchalance

“ Cosa? Non è vero, non la guardo in nessun modo! E poi nemmeno mi piace e anche il suo nome mi fa schifo… Lizz! Bah che nome di merda! “ esclamò tirandosi a sedere

“ Ma io non ho mai parlato di Lizz… “ risposi tranquillamente, ah! Fregato Mike! E adesso non potrai continuare a negare

“ Ah… beh si, no! Cioè… io… voglio dire… ah al diavolo Billie! Sei uno stronzo! “ farfugliò senza successo

Scoppiai a ridere soddisfatto della mia vittoria

“ Allora mi vuoi spiegare perché l’hai respinta? Voglio dire… credevo ti piacesse… “

“ Infatti “ mormorò tenendo lo sguardo basso

“ Come scusa? “ domandai più confuso di prima

“ Infatti… lei mi piace moltissimo “ ripeté

“ Ok… Mike! Non ci capisco più un cazzo! Prima mi fai una testa così per una tipa che si chiama Lizz e che non ho mai visto in vita mia, poi inizi ad uscirci, la baci, sembrate felici, e alla fine le dici di starti alla larga perché non sei interessato quando invece sei assolutamente cotto di lei e soffri  come un cane per la decisione che hai preso ma nonostante questo non cerchi di riavvicinarti a lei… Che senso ha tutta questa storia? “

“ Non ha senso… “ ammise iniziando a torturarsi le mani

“ Mike ti prego! Non posso cavarti le parole di bocca! Mi vuoi dire che diavolo succede? “ domandai esasperato

“ No… non posso Billie, mi dispiace “ rispose atono iniziando a mordicchiarsi il labbro, lo faceva sempre quando stava per confessarmi una cosa che non avrebbe dovuto dirmi, così decisi di insistere, ero certo che stesse per cedere

“ Michael Ryan Pritchard! Io sono il tuo migliore amico e un tuo problema è un mio problema, è sempre stato così, perciò adesso smettila di fare l’attore melodrammatico da soap opera e dimmi che cazzo di problema c’è! “ ordinai risoluto afferrandogli saldamente le spalle. Come avevo previsto alzò timidamente lo sguardo e fece scontare l’azzurro dei suoi occhi con il verde smeraldo dei miei

“ Billie… E’ una cosa seria… non lo devi dire a nessuno! NESSUNO mi hai capito? Nemmeno a Kim, anzi soprattutto a Kim “ mi intimò mortalmente serio fissandomi negli occhi

“ Certo “ gli assicurai battendomi un pugno sul petto all’altezza del cuore

“ Bene… “ sospirò “ La madre di Lizz mi odia! “

“ Come scusa? “ non ci capivo più un cazzo in tutta quella storia!

“ La. Madre. Di. Lizz. Mi. Odia! “ ripeté scandendo le parole come quando si parla ad un ritardato

“ Questo l’avevo capito! Non sono idiota! Ma non mi sembra un grosso problema… Voglio dire lo sai cosa pensano le madri dei tipi come noi… Non ci accolgono di certo a braccia aperte “ gli feci notare

“ Già ma la madre di Lizz è una particolare razza di snob impoverita, testa di cazzo “ mormorò scoraggiato

“ Mike scusami ma continuo a non capire mi vuoi dire che cazzo centra la mamma di Lizz… non devi mica fidanzarti con lei! Cosa te ne fotte di quello che pensa? “

“ Veramente non me ne fotte un cazzo… ma… “

“ Ma…? “ incalzai vedendo che esitava

“ Ma lei mi ha intimato di stare alla larga da sua figlia se non voglio che mi denunci per averle offerto della droga… “ concluse abbassando di nuovo lo sguardo

“ Cosa? “ rimasi allibito “ Non ci posso credere! Quella stronza ha detto che ti trascinerà in tribunale dicendo che hai offerto della droga a Lizz??? “

“ In sostanza, si… “ confermò

“ Che puttana! Mike io… Cazzo che stronza! Ma scusa non capisco… non ha alcuna prova! “ gli feci notare ancora sconcertato da quella rivelazione

“ Beh le basterà prendere una bustina d’erba e dire che mi ha visto mentre la davo a Lizz… visti i miei precedenti non si farebbero molti problemi a giudicarmi colpevole… “

“ Ma Lizz testimonierebbe a tuo favore! “ ribattei incazzato

“ Penserebbero solo che stia cercando di difendermi e finirebbe per essere giudicata mia complice… sarebbe solo un doppio casino “ spiegò abbattuto

“ Cazzo Mike non puoi lasciarti comandare da una ipocrita testa di cazzo! Devi dirlo a Lizz! “ esclamai con sicurezza

“ No! Billie ti prego non iniziare! Ti ho raccontato il motivo per cui non posso più stare con Lizz e ti sono grato per avremi ascoltato ma non c’è altro che tu possa fare! “ sbottò fulminandomi con lo sguardo

“ Mike non puoi arrenderti! Perché hai deciso di sottostare agli ordini di quella vecchia arpia? “ insistetti

“ Perché è meglio così… credimi “ mormorò riacquistando la faccia da cucciolo bastonato

“ Non capisco… “ ammisi frustrato, non mi era mai capitato di non riuscire a capire cosa passasse per la testa al mio migliore amico

“ Preferisco che pensi che non sono interessato a lei piuttosto che rivelargli che sua madre complotta contro la sua felicità… “ sospirò

“ Wow Mike come sei sdolcinato! “ lo canzonai facendogli spuntare un sorriso “ Lizz ti fa un brutto effetto! “

“ Smettila scemo! “ mi rimproverò atterrandomi sul materasso e iniziando a farmi il solletico

“ No! Ahaha! No no!!! Ahahah oddio! Pietà! Mi arrendo! “ urlai dimenandomi

“ Eh no! Troppo comoda arrendersi! “ esclamò continuando senza pietà per i miei poveri fianchi, o quello che ne restava

“ Bastaaaaaa! Non vale! Ahahah no! Mike! “ continuai a lamentarmi ma capendo che non aveva alcuna intenzione di darmi tregua rotolai su un fianco fino a cadere dal letto, portandomi dietro anche Mike

“ Ah! Cazzo! Mike levati sei pesante! Brutto ciccione! “ imprecai completamente schiacciato sotto il suo dolce peso

“ Sono muscoli bello! “ precisò spostandosi di lato per farmi respirare, mentre io scoppiavo a ridere come un coglione

“ Devo dire che non sono male come migliore amico! “ dissi guardandomi le unghie con fare saccente, ricevendo solo uno sguardo interrogativo dal bassista

“ Era da tre giorni che non ti vedevo ridere “ spiegai con un sorrisetto soddisfatto

“ Allora chi vuole una cannetta??? “ urlò Trè facendo capolino dalla porta del bagno con un minuscolo asciugamano legato in vita

“ Mamma mia Trè ricordami di non farti mai provare una minigonna! “ lo prese in giro Mike coprendosi gli occhi con fare teatrale

“ Molto spiritoso! Bassista dei miei stivali! Vuol dire niente erba per te oggi! “ ribatté il batterista allontanandosi sculettando in una orribile imitazione di una top model; scossi la testa sconsolato, cosa avevo fatto di male per essere circondato da gente così?

 

Mi stupisco di me stessa! Ho aggiornato in tempo record questa volta, considerando i miei standard =) Voglio ringraziare:

Gloria Jailbird: Beh si insomma un po’ lo capisco Steven in fondo Billie e co. non sono esattamente quello che potremmo definire una compagnia raccomandabile ma sai com’è all’amore non si comanda! =) Anche io adoro Mike e Lizz e il loro odio-amore =) Sono fantastici, modestia a parte XD Grazie per la recensioneeee!

Icegirl46: Ciao cara che bello sapere cosa pensi della storia =) Ahaha si la zia in questo capitolo è particolarmente odiosa! Era meglio da sbronza XD. Magari fra qualche capitolo la facciamo morire, insomma o lei o Stacy, tu cosa dici? =)

She s rebel : Grazieeee sono felice che la storia ti piaccia!!! Beh devo dire che Kim in rosso non dovrebbe essere male =) magari le faremo fare la tinta XD Non avevo mai pensato alla coppia Lizz Trè! Niente male però =)

Jingle Town : Si Kim è scoppiata povera, però dai un po’ ha ragione insomma non ci può fare niente se si è innamorata di uno scapestrato =) Ahaha Emily e Trè mi sembrano tragicomici insieme!!! Però chissà magari potrebbe funzionare! Senti la mancanza di Stacy? Ahaha no comunque penso che fra un po’ tornerà a rompere le scatole a tutti! E per quanto riguarda l’hot dog di Trè… meglio non fare domande XD

 

Grazie mille anche ai lettori silenziosi e a tutti quelli che seguono o preferiscono la storia!

Con affetto

Littlediana

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=567646