The time ticks around you di littlediana (/viewuser.php?uid=107886)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18 ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19 ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20 ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21 ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22 ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
The time ticks around you
CAPITOLO 1
“Lizz io davvero non capisco come possa piacerti… E’ solo un
altro di quegli idioti il cui unico obbiettivo è portarsi a letto una ragazza a
sera!”
“Oddio Kim è mai
possibile che non riesci ad andare oltre all’apparenza???”
“Non è che non riesco… è che non c’è nulla dietro
all’apparenza!”
“Quando fai così davvero non ti capisco! Sei impossibile!
Perché devi disprezzare e criticare ogni ragazzo di questa fottuta scuola? Di
questa fottuta città di merda?” ( Lizz
non ama molto Berkeley )
“Per l’amor del cielo Lizzie qui non stiamo parlando di un
ragazzo qualsiasi ma di Michael Ryan Pritchard il principe dei coglioni! Di cui tu credi di essere perdutamente
innamorata!”
“Non ti permetto di
insultarlo così! Solo perché sei una fissata, psicopatica che odia tutti i
ragazzi del mondo per motivazioni ancora da definire non hai alcun diritto di andare in giro ad
insultare la gente!!!”
“Non odio tutti i
ragazzi del mondo ma di sciuro quelli della razza di Pritchard si! E poi come
puoi dire di esserne innamorata? Non sei mai riuscita a pronunciare più di una
sillaba in sua presenza…”
“…Beh si è vero ma…
non è colpa mia io… quando lo vedo rimango pietrificata non riesco a muovere
nemmeno un muscolo e…”
“…Entri nella
modalità faccia da ebete” Conclusi io.
“Già… è più forte di
me mi perdo nei suoi meravigliosi occhi divini! Mi sento investita
completamente da una cascata di emozioni indescrivibile, il mio cuore inizia a
palpitare a raffica e poi nulla ha più senso: non ricordo più chi sono, dove sono,
il pavimento diventa il soffitto e il soffitto il pavimento, vedo ovunque i
suoi dolcissimi occhi di ghiaccio e gli salteri addosso immediatamente se non
fosse per la paralisi momentanea che mi colpisce sempre in sua presenza …”
“Wow Lizzie sei
davvero persa!”
“Lo so… ma che ci
posso fare lui è… lui è un sogno!!!”
“Ti hanno mai detto
che hai davvero una strana concezione di sogno?” Le domandai esasperata, era la
venticinquesima volta nel giro di due minuti che parlavamo del signor
Pritchard, stavo per esplodere!
Da quando l’aveva
visto per la prima volta Lizz non aveva fatto altro che parlare di quanto fosse
bello e unico il suo Mike, di quanto le sarebbe
piaciuto affondare le mani nei
suoi soffici capelli biondo platino… e bla bla bla, sempre le stesse cose e
quando io cercavo di cambiare argomento
o di chiederle consiglio per un mio problema lei nemmeno mi ascoltava. Non
volevo dirle che non la sopportavo più , che non sopportavo più la sua faccia
in extasy e il suo sguardo sognante quando mi parlava di quel teppistello da
quattro soldi; perché avevo paura di allontanarla da me , di perdere la sua
fiducia. Ma ero consapevole del fatto che non avrei resistito ancora per molto…
DRIIIIIIIIIIIIIN
La campanella mi
scosse dai miei pensieri e mi ricordò che da lì a pochi minuti avrei passato
una bellissima ora in compagnia dell’adorato Mr. Bakket. Che gioia!
“Kim ti vuoi muovere? Faremo tardi!” Urlò Lizzie
quasi divertita mentre si dirigeva a passo spedito verso la scuola, conservando
sempre la sua eleganza. Io la seguii goffamente inciampandomi per ben due volte
nei miei stessi piedi. Ero davvero un disastro!
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2
Ehilà buondì a tutti nel capitolo
precedente ho dimenticato di dire che i Green Day non mi appartengono,
non so se abbiano mai conosciuto due ragazze di nome Kim e Lizzie, la
storia è frutto della mia mente malata che ha cercato di
immaginare i Green Day da giovani. Ed ora ecco a voi il secondo
capitolo spero vi piaccia!
CAPITOLO 2
Abbassai lentamente la maniglia della porta cercando di
fare meno rumore possibile, per mia
grande fortuna il signor Bekket era girato verso la lavagna, non era la prima
volta che mi infiltravo clandestinamente in classe a lezione già iniziata, anzi
ero un’esperta ormai; il mio banco non era molto lontano dalla porta potevo
farcela: scivolai lentamente verso sinistra con tutti gli sguardi fissi su di
me, “Piano, piano” continuavo stupidamente a ripetermi … c’ero quasi , solo un
passo mi separava dal mio amato banco e il mio piano sarebbe brillantemente
riuscito se in quel momento un perfetto imbecille non si fosse catapultato in classe
spalancando la porta e attirando su di sé, e quindi anche su di me,
l’attenzione del professore.
“Oh molto bene signorina McLane vedo che finalmente si è
decisa a degnarci della sua presenza …” Il signor Bekket mi odiava per ragioni
ancora ignote.
“ E anche lei signor Kiffmeyer , o dovrei dire Al Sobrante ,
come si fa stupidamente chiamare ora che è famoso! Ma per favore lei e suoi Green Day siete solo un altro di quegli sgangherati
gruppi di periferia! Finirete nel dimenticatoio prima ancora di potervi godere
il successo” Continuò con aria di sfida Bekket
Ma Al Sobrante non era certo il tipo da ignorare una
provocazione infatti rispose acidamente e a testa alta “ Io credo signor Bekket
, o forse dovrei chiamarla Juliane Bekket…” sentendo il nome del professore
tutta la classe,me compresa, scoppiò in una fragorosa risata: la crudele
signora Bekket,infatti, aveva sempre voluto una figlia femmina e così aveva
dato un nome da donna a suo figlio nonostante fosse un maschio; forse era
questo il motivo per cui Mr Bekket ce l’aveva si e no con tutto il mondo. Ad
ogni modo, dopo un’occhiataccia del professore la classe si azzittì permettendo
ad Al di continuare il suo discorso:” Come stavo dicendo non credo che un
fallito del suo calibro: vecchio, grasso , pelato e con addosso sempre gli
stessi vestiti , si possa permettere di criticare la mia band! Forse non saremo
perfetti ma almeno se Dio vuole non ci ritroveremo alla bellezza di 50 anni
suonati ad insegnare in una scuola di periferia le stesse cose tutti gli anni e
non saremo così disperati da rendere la vita impossibile ai nostri studenti per
ripicca!”
Colpito nel segno! il
signor Bekket divenne talmente rosso in viso che credevo stesse per esplodere e
senza dire nulla ci pose due belle targhette con la tanto temuta scritta “
Detenzione” ; ormai c’ero abituata , finivo in punizione circa due volte al
giorno : Kim è in ritardo alla lezione, Kim disturba il compagno di banco, Kim
si rifiuta di prendere parte alla lezione di educazione fisica, Kim ascolta musica
indecente affermando che è meglio della mia lezione … così via ed
ogni volta mi dovevo subire i discorsi insensati della signora Treves,
l’addetta al controllo “detenuti”, che mi parlava sempre degli imbarazzanti
problemi gastrici del suo adorabile gatto,
Cosmic Banana.
Mi trascinai di malavoglia fuori dalla classe mentre Al mi
seguiva a ruota tutto gongolante per il suo discorso ben riuscito. Io cercai di
tenere le distanze; era pur sempre un amico di Armstrong e Pritchard un altro
montato arrogante; ma lui si girò e iniziò a fissarmi con una tale espressione
da pazzoide che dovetti trattenermi per non scoppiare in una fragorosa risata
poi ad un tratto mi chiese “ Perché non hai detto niente a quell’idiota?” Io lo
fissai interrogativa e dissi “ Beh perché aveva ragione ero in ritardo…” poi
con mia grande sorpresa gli feci un complimento, dovevo essere impazzita
“Comunque sei stato davvero forte era ora che qualcuno ne dicesse quattro al
caro signor Bekket!” lui sorrise compiaciuto “ Già non sai che soddisfazione e
poi i Green Day non si toccano!” aggiunse compiaciuto ma vedendo che non condividevo il suo
entusiasmo riguardo alla amata band mi pose la mano e con un sorriso a
trentadue denti disse “ Molto piacere Al Sobrante, per gli amici Al, batterista
dei mitici Green Day!”. Feci del mio meglio per ignorare l’ultima parte della
frase e risposi “ Ciao, sono Kim “; sembrò soddisfatto della mia risposta
perché poi cambiò completamente discorso: iniziammo a parlare delle cose più
pazze che avremmo voluto fare prima di morire, di musica, di quanto odiavamo la
scuola… e il tempo passò così veloce che per la prima volta in tutta la mia
vita fui terribilmente dispiaciuta di sentire la campanella che annunciava la
fine della detenzione; ma il dovere mi chiamava…
Eccomiiiiiiiiiiiiiiii =) bene ho messo un altro
capitolo, cercherò di postarne uno al giorno finchè la
mia adoratissima scuola me lo permetterà!!!
Volevo ringraziare moltissimo le due commentatrici:
OrangeMochaFrappuccino: un grazie particolare
perchè sei stata la prima a commentare! Sono felice che la mia
storia ti ispiri =)
Rebel Of Superbia: beh per prima cosa complimenti
il tuo nome mi piace da morire, in questo capitolo mi sono dilungata un
po' ma ti prometto che anche se Mike e Lizzie non sono i protagonisti
gli darò ampio spazio nei capitoli successivi
Grazie di nuovo!!!
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Capitolo 3 *** CAPITOLO 3 ***
CAPITOLO 3
Eccomi, come promesso, con un nuovo capitolo. Oggi ne ho scritti due quindi penso che li posterò entrambi.
il quarto come promesso fa entrare in gioco Lizzie e Mike!!!
CAPITOLO 3
Stavo aspettando Lizzie appoggiata al solito albero, fuori
dal cancello di quella discarica che chiamavamo scuola, ormai era il nostro
punto di incontro per tornare a casa insieme; la mia migliore amica era di una
lentezza incredibile per cui non mi preoccupai quando mi resi conto che era in ritardo di 10 minuti.
Mi abbandonai tranquillamente ai miei pensieri che
riguardavano principalmente lo svolgimento della serata: come al solito avrei
dovuto cucinare io, ciò implicava fare anche la spesa prima di tornare a casa
perché il frigor in casa Stone era perennemente vuoto per… diciamo mancanza di
liquidità… ormai mi ero abituata a comprare il minimo indispensabile giorno per
giorno, cosa che facevano praticamente tutti a Rodeo. Poi dovevo aiutare Clare
in matematica…
“ Kim!!! Oh Kim ci
sei??? ” Lizzie mi uccise un braccio ma riuscì ad attirare la mia attenzione;
ci volle un attimo perché mi rendessi conto di quanto stava accadendo… ma ormai
era troppo tardi…
“ Kim volevo presentarti Billie Joe , Mike e Al Sobrante ;
ovvero i mitici Green Day! Ragazzi lei è Kim, la mia migliore amica “ concluse
Lizzie tutta orgogliosa.
“ Ciao! “ risposero i tre all’unisono; non so cosa in quel
momento mi trattenne dal saltare addosso alla mia migliore amica e strangolarla
ma con grande autocontrollo mi limitai a mormorare un “Ehm… ciao”
“Ehi Kim divertita oggi in detenzione?” Chiese Al con fare
beffardo; “ Oh si davvero una favola!” Ribattei con noncuranza, non avrei mai
ammesso che in realtà non mi ero mai divertita tanto… Era una questione di
orgoglio.
“ Ah ma voi vi conoscete?” Domandò Lizzie a metà fra il
felice e l’incredulo, “ Beh diciamo di si, abbiamo parlato oggi in detenzione”
ammisi.
“ Chissà perché non
mi sorprende “ Dichiarò la mia migliore amica con aria severa per poi
aggiungere “ Kim mi avevi promesso che ti saresti impegnata per evitare le
punizioni! “
“ Ehi non è colpa mia se il signor Bekket mi odia e poi sono
arrivata in ritardo perché tu mi hai intrattenuto con i tuoi discorsi
insensati!” Lizzie fece per ribattere ma fu interrotta da Mr Pritchard “ Hey
ragazze suvvia non è il caso di litigare per così poco e poi è meglio se ci
incamminiamo, si sta facendo tardi”. Mike iniziava a starmi simpatico;
ovviamente Lizzie non se lo fece ripetere due volte e si appropriò
indebitamente del braccio del suo bello, lasciandomi sola con Armstrong e Al.
Me l’avrebbe pagata!!! La mia vendetta si sarebbe abbattuta
su di lei lenta e dolorosa muhahahahah!!!
Le cose peggiorarono ulteriormente quando Al dichiarò di
essere arrivato a casa e mi abbandonò da sola con Billie Joe! Bene! Dalla
padella alla brace.
Per mia fortuna lui non sembrava un tipo molto comunicativo,
come me d’altronde , entrambi eravamo perfettamente a nostro agio nel silenzio
che si era creato dopo la dipartita di Al ; questo mi permise di osservare i
due piccioncini lì davanti: Dovetti ammettere che Lizzie stava davvero facendo
progressi, ora riusciva a comunicare con Mike in modo quasi normale a parte le
risatine isteriche che faceva ogni tanto…
“ Su dai dillo! Stanno davvero bene insieme!” rimbombò una voce dentro la mia testa “ Beh
in effetti sono perfetti… Ma sai cosa penso di Mike… ” Oh ma che stavo facendo mi rispondevo anche
da sola??? Oddio stavo impazzendo !Era ufficiale.
“ Non credi che Mike e la tua amica dovrebbero mettersi insieme? “ Questa volta la voce veniva da
fuori e più precisamente dal ragazzo che fino a poco prima aveva camminato
silenziosamente alla mia destra; mi colse alla sprovvista interrompendo
bruscamente il mio dialogo interiore, ma subito sentii una strana sensazione
farsi strada dentro me: un bisogno impellente di sentire di nuovo il suono di
quella voce così meravigliosa, grave ma allo stesso tempo melodiosa.
Così mi affrettai a rispondere “ Beh
si devo ammettere che
sembrano fatti l’uno per l’altra… ma chi sei tu il
loro consulente
matrimoniale?” Lui mi guardò interrogativo e poi
scoppiò in una fragorosa
risata; una meravigliosa risata così spensierata e naturale che
mi scaldò il
cuore, era una risata terribilmente perfetta e sconvolgente. Avrei
voluto stare ad ascoltarla in eterno avrei voluto farmi
cullare da essa e dimenticare tutti i problemi della mia
incasinatissima vita
ma purtroppo lui la interruppe per rispondere alla mia insensata
domanda “ Oh no mi hai scoperto!!! In effetti fare il
consulente matrimoniale è
la mia aspirazione nella vita…” Fece con tono
melodrammatico.
Io non potei fare a meno di sorridere. La sua compagnia era
meglio del previsto , mi aveva positivamente colpita; ma in quel momento la parte
più razionale di me che aveva conservato un briciolo di cervello mi ricordò il motivo per cui odiavo tanto lui e i suoi
amici: oltre al fatto che erano arroganti, spocchiosi e montati erano anche
drogati e io… io odiavo la droga… quella insulsa polverina bianca che aveva…
solo il pensiero mi provocava un tremendo dolore, come se qualcuno mi avesse
strappato l’anima, era un dolore profondamente radicato in me era il mio urlo
silenzioso di disperazione contro la droga che a tradimento aveva portato via
mio fratello…
L’unica persona che mi abbia mai capito fino in fondo, che
mi ascoltava , mi consigliava, mi consolava , mi tirava su di morale , che era
sempre pronta ad incoraggiarmi e che sarebbe morta per quello in cui credeva…
Era stato come un padre per me; il padre che non avevo mai avuto… Fino a quel
maledettissimo 23 gennaio 1987.
Il mio adorato fratellone
Heath stava tornando a casa, come ogni sera, erano le 11 e io lo stavo
aspettando stravaccata sul divano guardando fuori dalla finestra che dava sulla
strada, lo vedevo sempre arrivare da lì. Anche quella sera lui comparve sul
marciapiede di fronte, faceva
freddo e pioveva a dirotto , mi
vide e mi sorrise… poi il suo viso
scomparve, il suo corpo fu scaraventato contro uno steccato e l’automobilista
che l’aveva tirato sotto non si fermò nemmeno.
Mi sentì svenire, le gambe non mi ressero e caddi a terra, in ginocchio
pregando Iddio che fosse solo un incubo. Il mio corpo tremava e non avevo il
coraggio di aprire gli occhi; con grande sforzo mi costrinsi ad alzarmi e a
barcollare fino alla finestra “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA” un urlo di
straziante di terrore uscì dalla mia bocca mentre non riuscivo a smettere di
fissare il corpo inerme di mio fratello. Mia zia scese le scale allarmata la
sentii solo domandare “ Tesoro tutto bene? Kim? Kim mi senti?” Poi tutto
divenne buio, caddi nell’oblio più profondo lasciandomi trascinare dal baratro
di disperazione che si era impadronito del mio cuore. Giorni dopo sentii mia
zia dire alle mie sorelle che molto probabilmente il povero Heath non aveva
sentito nulla , era morto sul colpo; in oltre avevano trovato il colpevole: un
ragazzo di 22 anni sotto l’effetto di sostanze stupefacenti… Da
allora provo un profondo odio verso la droga. Non raccontai mai a nessuno
questa storia, solo Lizzie ne era a conoscenza e questo era il motivo per cui
non potevo perdonarle il fatto di avermi presentato Armstrong e i suoi amici.
“ Kim? Oh Kim? Perfetto è di nuovo presa dai suoi monologhi
interiori… Kiiiiiiiiim!!!” Lizzie mi scosse con una delicatezza da fare invidia
ad un lottatore di sumo ma almeno attirò la mia attenzione; quando fu certa che
ero di nuovo sulla terra continuò il discorso “ Oh io devo andare un attimo dal
tabaccaio, tu che fai? “ Mi obbligai , con grande sforzo , a riconnettere il
cervello , senza grande successo perché blaterai qualcosa di davvero insensato
“ No… io… cioè dovrei… sai… si, insomma io… devo andare al supermercato.” “
Io proporrei un applauso per la signorina McLane che dopo vari
vaneggiamenti è miracolosamente riuscita a fare una frase
di senso compiuto! “ mi sfottè alla grande Lizzie.
Io la ignorai e li salutai con un cenno del capo avviandomi
verso la mia meta. Ma fui bloccata dalla meravigliosa , no ma che dico
afrodisiaca voce di Billie, no non è il termine esatto la sua voce era
terribilmente sexy , era come se ogni volta che proferisse verbo dicesse “ Ti
prego , sono qui stuprami! “ era… Basata!!! Che diavolo stavo dicendo tutti i
miei bei pensieri di prima sul mio odio verso i drogati dove erano finiti? Ero
davvero così debole da non riuscire nemmeno a reprimere i miei pensieri da
censura? Dio che disastro! Per fortuna riconnettei il cervello giusto in tempo
per sentire la frase di Billie “ Se non ti dispiace vengo anche io al
supermercato, devo comprare delle cose e poi senza offesa ma non mi sembri
nelle condizioni di andare in giro da sola… “ Concluse con aria di sfida, con
quel fare strafottente e con quel sorrisino beffardo stampato in faccia. La mia
mente stava ricominciando a fare strani pensieri, era totalmente fuori
controllo , mi meravigliavo io stessa dell’ elevato grado di perversione che
potevo raggiungere. Oh God perché mi faceva quest’effetto? Mi sentivo così
combattuta: una parte di me lo odiava profondamente per quello che era e
un’altra gli sarebbe saltata addosso all’istante. Cosa sarebbe accaduto se mi
avesse accompagnata al supermercato? Io e lui soli? No no no non ci potevo
nemmeno pensare.
“ Hey Kim comunque il supermercato è dall’altra parte” mi
urlò Billie divertito. Iniziamo bene prima figura di merda… Vai così Kim! Oddio
mi aveva chiamata per nome!!! Quanto era bello pronunciato dalla sua voce… No basta! Parte perversa vedi di tacere
per almeno due ore e di non farmi brutti scherzi! Sento che la mia fine è
vicina… ( notare l’indole catastrofica )
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Capitolo 4 *** CAPITOLO 4 ***
CAPITOLO 4
CAPITOLO 4
Lizzie’s moment. Ladies and gentlemen diamo finalmente la
parola alla povera Lizzie che fino ad ora non ha potuto esprimere la sua
opinione! ( Autrice: Kim sei un’egocentrica! Lascia parlare un po’ anche Lizz!
) ( Kim:senti chi parla! Qui non sono io che decido tutto e comando a
bacchetta! ) ( Autrice: silenzio io sono l’autrice e ho il potere
muahahahahaha! ) Beh ad ogni modo, Lizzie è il tuo momento!
Kim era davvero strana ultimamente, sembrava sempre persa
nei suoi pensieri, sapevo che mollarla con Armstrong era stato un colpo basso
ma era l’unico modo che avevo per restare sola con il mio Mike. Dio quanto era
bello, da mozzare il fiato. Quando mi aveva chiesto di potermi riaccompagnare a
casa non avevo saputo dirgli di no; ma perché proprio io? Cosa avevo di così
speciale? Mi sentivo una nullità a camminare al suo fianco… Chissà se la gente
che ci vedeva pensava fossimo fidanzati, ma figurati!!! Lizz cosa vai a pensare
uno come lui non potrebbe mai stare con una come te! Lo capirebbe anche un
idiota… Ma allora perché lui era lì con me ora? Avrebbe anche potuto andare con
Kim e Billie o inventarsi un’altra scusa per defilarsi e invece era lì con me.
Una folata di vento gelido mi investì, ero in maglietta e stavo morendo di
freddo, che testa vuota avrei dovuto
prendere la giacca, mi strofinai con energia le mani nel tentativo di
riacquisire l’uso delle dita
“ Hai freddo? “ Oh Mike quanto è bella la tua voce, mi
lascia senza fiato ogni volta che la sento.
Non oso alzare lo sguardo non ho il coraggio di guardare il
tuo viso così unico e perfetto, di una bellezza struggente, i tuoi lineamenti
duri, la tua voce calda e rassicurante, il tuo naso perfetto, la tua bocca! Non
ci sono parole per descriverla e i tuoi occhi profondi e tormentati; potrei
restare una vita a guardarli senza mai stancarmene.
“ No grazie… sto bene “ risposi cercando di essere
convincente, non ero mai stata brava a mentire; ovviamente non mi credette e mi pose delicatamente la sua
giacca sulle spalle, non riesco ancora a descrivere la sensazione che provai in
quel momento: quando mi sfiorò la spalla con la mano e fui completamente invasa
dal suo dolce profumo,profumo di Mike. Mi sentii così leggera, come se non
fossi più sulla terra, il mio cuore palpitava all’impazzata, avevo paura che mi
scappasse via, il mio ultimo neurone era completamente andato a farfalle, come
faceva a farmi quell’effetto? Non lo stavo nemmeno guardando…
“ Ehm grazie “ riuscii infine a mormorare in un secondo di
lucidità.
Lui non rispose ma ero quasi completamente sicura che mi
stava guardando, in quel momento mi resi conto che stavo tremando per
l’emozione, molto probabilmente Mike pensò che il tremolio era dovuto al freddo
perché non sembrò preoccuparsi; camminava silenzioso al mio fianco, mi venne
una terribile voglia di vedere il suo viso… girai lentamente il collo, alzai lo
sguardo e finalmente lo vidi: mi sembrava più bello ogni volta che lo guardavo,
ero senza parole, lui fissava il vuoto davanti a se, era silenzioso e
completamente perso nei suoi pensieri, così dannatamente bello e tenebroso,
sembrava quasi triste, mi dovetti
trattenere per non rompere il religioso silenzio che si era creato e
chiedergli se c’era qualcosa che non andava, avevo paura di disturbarlo…
In quel momento lui si fermò e io mi resi conto che eravamo
davanti al tabaccaio, i nostri occhi si incontrarono per un istante, un magico
magnifico istante che mi sembrò interminabile, avrei voluto non finisse mai,
poi lui girò la testa e senza dire una parola mi fece segno di entrare; rimasi
imbambolata ancora stordita da quello sguardo sconvolgente, poi finalmente
riuscii a scantarmi e a proseguire con passo incerto dentro al negozio.
Comprammo entrambi un pacchetto di sigarette e riprendemmo
la strada di casa, Mike insistette per accompagnarmi fino alla mia via, ero
davvero stupita: forse contavo davvero qualcosa per lui! Se come no! Vorrei tanto che Kim mi capisse, io le parlo sempre di Mike
e di quanto lo amo ma lei mi prende con superficialità, vedo che non mi
ascolta, e in più come se non bastasse non lo sopporta nemmeno… forse ha
davvero ragione lei e Mike è solo uno stronzo che si diverte a portarsi a letto
una ragazza a sera… no! So che non è così, i suoi occhi non mentono, può anche
atteggiarsi da duro ma, non chiedetemi come, io so che lui ha solo bisogno di
qualcuno che gli stia vicino, quando guardo i suoi incantevoli occhi
cristallini vedo come un’ombra nera, una tremenda tristezza, chissà quanti
segreti custodisce la sua anima.
Eravamo già davanti alla porta di casa, non volevo salutare
Mike, avevo un bisogno impellente di lui, volevo essere sua e non lasciarlo mai
più
“ Grazie, sono stato davvero bene con te “
“ Con me? Cioè… voglio dire… anche io sono stata benissimo “
“ Senti Lizz, non so come chiedertelo… “
Oddio mi deve chiedere
qualcosa! Forza Mike non esitare sono qui e ti amo!
“ Vorresti uscire con me domani sera? “ disse lui tutto d’un
fiato chiudendo gli occhi come se avesse paura del mio rifiuto
“ Oh mio Dioooooooooooooooooo “ urlai incapace di
trattenermi
“ Si si si si si si si!!! Mille volte si! Non credevo me
l’avresti mai chiesto!!! “ ok avevo mandato a puttane il mio ritegno ed era
ormai chiaro che ero cotta del signor Pritchard ma non mi importava ero al
settimo cielo, il mio cuore stava per esplodere! Non credevo potesse trattenere
così tanta felicità
“ Bene! Allora ti passo a prendere alle 9! Meta a sorpresa “
esclamò lui decisamente sollevato
“ Ok, a domani “ ribattei con un sorriso a trentadue denti
Lui mi regalò un ultimo sorriso, talmente bello che il mio
cuore saltò qualche battito, trattenni il respiro e chiusi gli occhi nel vano
tentativo di catturare quell’attimo, ma non c’era nulla da fare, solo Mike in
carne e ossa poteva mettere in mostra tutta la sua paradisiaca bellezza.
Quando riaprii gli occhi era già lontano, in fondo alla
strada ma il suo favoloso viso era stampato per sempre nel mio cuore. Ti amo
Bene anche per oggi i nostri eroi hanno terminato le loro struggenti vicissitudini =)
OrangeMochaFrappuccino: allora tesoro ti ringrazio moltissimo come
sempre per il tuo commento e non ti preoccupare perchè presto
arriverà anche quello svitato di Trè XD. Spero che i
capitoli ti siano piaciuti!
Rebel Of Superbia: granzie tante per i tuoi complimenti, spero che il capitolo su Mike e Lizzie sia stato di tuo gradimento! =)
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Capitolo 5 *** CAPITOLO 5 ***
CAPITOLO 5
CAPITOLO 5
Kim =)
Io e il signor Armstrong ci incamminammo silenziosamente e
in men che non si dica eravamo già al supermercato, con mio grande sollievo, finché
stavo zitta non c’erano problemi di figure di merda.
Mi precipitai al reparto verdura sperando che il mio
accompagnatore non mi seguisse; vano tentativo, dopo poco mi spuntò davanti con
un finocchio in mano e mi chiese “ Secondo te ci assomiglio? “ Io rimasi
interdetta che cavolo di domanda era? (
tanto per restare in argomento vegetali ).
Vedendo che non gli rispondevo fece una faccia terribilmente
buffa che mi fece scoppiare a ridere “ Come ti vengono in mente queste idiozie?
Al massimo potresti assomigliare ad un ananas per il ciuffo che vi accomuna “
risposi divertita; “ Ma tu guarda uno cerca di fare un discorso serio e l’altra
per tutta risposta gli da dell’ananas! Sono molto deluso signorina… signorina?”
Billie si rese conto in quel momento che non era affatto a conoscenza del mio
cognome…
“ McLane “ conclusi dopo un momento di indecisione. “ No sul
serio “ continuò lui “ A scuola c’è certa gente che mi da del finocchio e quindi
volevo un parere femminile” io trattenni a stento una risata e risposi con fare
intellettuale “ Beh vede signor Armstrong
l’aspetto esteriore non centra, ciò che conta è come si sente lei , cosa
sente nel profondo del suo cuore… Io potrei dirle che lei assomiglia ad un
melone ma se lei si sente un gambo di sedano , se ne è certo , non si deve fare
problemi e urlarlo al mondo! “ ok stavo decisamente delirando, la sua compagnia
era deleteria!!!
“ Grazie dottoressa, il suo parere è stato davvero prezioso!
Ora so cosa devo fare…” Rispose tutto esaltato.
Poi salì su uno stand delle merendine con un’anguria in mano
“ Io mi sento profondamente un ‘anguria e non me ne vergogno!!!E voglio
ringraziare la dottoressa McLane per avermi aperto gli occhi!!! “ si mise a
urlare ai quattro venti indicandomi.
La maggior parte della gente lo guardò sbalordita credendolo
pazzo, un signore invece gli urlò “ Buon per te!” Io mi volevo sotterrare, non
potevo crederci se ci avessero sbattuto fuori dal supermercato e non fossi
riuscita a prendere il minimo indispensabile per la cena lo avrei ucciso.
Per fortuna finto lo show la gente smise di fissarci e potei
terminare la povera spesa in pochi minuti; avevo deciso di fare purè e
prosciutto e poi presi anche un bel barattolo di gelato dimensioni extra large
a soli 3 dollari; i miei fratelli e sorelle lo adoravano nonostante sapesse di
plastica.
All’uscita Billie insistette per offrirmi un caffè, parlammo
a lungo dei nostri interessi, della famiglia… Era un pagliaccio e mi faceva
ridere ma sapeva anche fare discorsi seri e impegnati; cosa su in cui non avrei
mai minimamente sperato. Stare con lui
fu come andare in apnea , come scollegare completamente il cervello. Era una
situazione stranissima, mi sentivo leggera , non avevo problemi e
preoccupazioni, una sua risata bastava a farmi dimenticare persino il mio nome… Ora capivo come si sentiva Lizzie con
Mike e chi poteva darle torto era una sensazione meravigliosa!
“ MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO??? “ la mia parte razionale
riemerse prepotentemente nei miei pensieri sognanti “ tu odi quelli come lui!
Ricordi? Sono tutti uguali! Degli enormi stronzi! Devi smetterla di passare del
tempo con lui! Ha una cattiva influenza
su di te” La vocina aveva ragione, non potevo dimenticare.
Oddio stavo impazzendo! Dovevo allontanarmi da lui per non
riavvicinarmi mai più. Aveva il terribile potere di mandare quei pochi neuroni
rimasti completamente a viole; ok basta sarei tornata a casa e non avrei mai
più pensato a Billie Joe Armstrong.
“ Oddio guarda come è tardi!!! Scusami devo proprio andare
grazie per la compagnia ci vediamo” dissi tutto d’un fiato , dovetti
raccogliere tutta la mia forza di volontà per allontanarmi da lui; più mi
allontanavo e più sentivo ogni cellula del mio corpo tirare disperatamente
verso di lui come una calamita , volevo saltargli addosso , affondare le mani
in quei bellissimi capelli riccioluti e… no no no basta devo andare a casa i
ragazzi mi stanno aspettando …
“ Kim! Aspetta! Ti accompagno a casa se vuoi” mi urlò da
lontano
Ecco fantastico perfetto! Ci voleva solo la sua voce da
terribilmente sexy ! Quel ragazzo mi voleva male! Kim resisti , non ti girare ,
se lo guardi negli occhi è la fine! Raccolsi tutta la mia forza di volontà per
urlargli un “ No grazie. Stammi bene”
Corsi via, me la filai da vera codarda ma non avrei
resistito se mi avesse rivolto di nuovo la parola, la mia parte irrazionale
avrebbe avuto la meglio e avrei mandato a puttane tutti i tentativi di
mantenere le distanze. Ma perché mi
faceva questo effetto? E perché proprio Billie Joe Armstrong? Con tutti i
ragazzi che esistevano perché proprio lui? Adesso basta Kim! Sei una ragazza
forte e indipendente che sa quello che vuole, smetti di pensare a quel
teppistello da quattro soldi! Hai una cena da preparare! Cercai di autoconvincermi
imboccando la strada di casa.
Lizzie =)
Ero al settimo cielo, non stavo più nella pelle, il mio
cuore traboccava di felicità, una felicità così terribilmente piacevole e del
tutto inaspettata; è incredibile come una semplice domanda da parte di una
persona così speciale possa cambiarti completamente la giornata. Stavo persino
rientrando a casa senza dare troppo peso al fatto che di li a poco avrei visto
i miei genitori… O meglio quegli stronzi che mi avevano rovinato la vita per
loro interesse personale, voi penserete che io stia esagerando e sia solo un’adolescente
che ce l’ha con tutto il mondo e non sapendo dove scaricare il nervoso se la
prende con i suoi genitori, ma non è così… Loro mi hanno obbligata a lasciare
New Orleans e la nostra bellissima villetta con vista sul mare, lasciare tutti
i miei amici, le mie cose, quanto avevo di più caro al mondo; per venire in
questa fottuta città di merda dove mio padre, o meglio Tim ( ho smesso da un po’
di chiamarli mamma e papà ) , sperava di trovare un lavoro perfetto per lui,
invece ha solo ottenuto di mandare in rovina la famiglia! Ora grazie a lui e ai
suoi sogni da megalomane viviamo in una vecchia casa fatiscente, una di quelle
fottute case di Rodeo. Certo ora ho Kim
e… Mike ma niente sarà più come prima. Ripensando alla mia città si fa sempre
strada dentro di me un profondo dolore un vuoto incolmabile, radicato nel mio
cuore.
Salì di malavoglia le scale del portico e spalancai la porta
con un calcio
“ Finalmente sei tornata! “ mi urlò Judy, mia madre, ormai
ero abituata al suo nervosismo, non aveva ancora accettato l’idea che ora eravamo
poveri; mi faceva pena
“ Dove sei stata? Si può sapere? “ continuò imperterrita
“ Ehm… No! “ risposi secca mentre prendevo una lattina di
birra dal frigorifero
“ Elisabeth Allison Porter metti immediatamente giù quella
lattina! Se inizi a bere alla tua età che fine farai a quarant’anni!!! “
Mia madre cadeva proprio dalle nuvole, era convinta che io
fossi ancora una di quelle perfette santarelline che non bevono, non fumano… Ma
per favore era patetica!
“ Non rompere! Io bevo quello che voglio, dove e quando
voglio! “
“ Non finchè sarai in questa casa signorinella! “
“ Bene allora me ne vado! “
“ Ah si certo voglio proprio vedere dove trovi qualcuno che
ti sopporti! “
“Potrei anche andare sotto un ponte,ovunque è meglio che in
questa casa di merda piena di stronzi!!! “
“ Non fare complimenti quella è la porta! “
“ Non tentarmi ci impiego due secondi ad andarmene! “
“ Hey gente! “ si intromise mia sorella
“ Che c’è? “ sbottammo io e Judy all’unisono
“ Eh… volevo solo dirvi che è pronta la cena, ma se non
avete fame posso mangiare anche la vostra parte mentre voi sprecate le energie
ad urlarvi contro “ scherzò mia sorella, Lucy; lei era sempre di buon umore,
non so dove trovava ancora la forza di sorridere, era così spensierata nonostante
la situazione diciamo non proprio ottimale.
“ Non ho fame… vado in camera mia! “ l’unico posto di quella
fottuta casa dove potevo starmene in pace!
Mentre salivo di corsa le scale sentii mia madre lamentarsi
ancora del mio comportamento ma ormai c’ero abituata era una prassi, non me ne
fregava un cazzo! Ancora 5 mesi e poi sarei stata libera di andare dove volevo,
padrona di me stessa senza dover render conto a nessuno. Non vedevo l’ora!
Certo avrei dovuto trovarmi un lavoro ma quello era il prezzo della libertà.
Spalancai la porta della mia stanza, lancia lo zaino in un
angolo e mi buttai a pesce sul letto, che cigolò sinistramente sotto il mio
dolce peso, andava tutto a pezzi in quella baracca che chiamavamo casa, era già
tanto che il tetto non ci fosse ancora crollato in testa. Chiusi gli occhi per
cercare di trattenere le lacrime di rabbia che stavano iniziando a rigarmi il
volto; odiavo mia madre: non le bastava avermi rovinato la vita, doveva anche
rompermi i coglioni ogni volta che mettevo piede in casa! Stavo per scoppiare a
piangere quando il perfetto volto di Mike si insinuò prepotentemente fra i miei
pensieri, quanto era bello e per una sera sarebbe stato solo mio. Oh Mike! Strinsi
forte il cuscino e mi addormentai con i pensieri totalmente ed incondizionatamente
rivolti al mio unico, grande amore.
E vualà ecco un nuovo capitolo =)
Rebel Of Superbia: beh ovviamente 1000 grazie per
il commento! Sono felice che il capitolo su Lizzie e Mike ti sia
piaciuto, fra poco arriverà ancora il loro momento =)
OrangeMochaFrappuccino: tu sei troppo gentilissima
=) grazie grazie grazieeee!!! Hai visto che è arrivato anche il
momento di Billie e Kim? =) Per il resto ti dico solo stai a vedere =)
un bacio!
|
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Capitolo 6 *** CAPITOLO 6 ***
CAPITOLO 6
CAPITOLO 6
Okey gente questo capitolo è un po’ di passaggio diciamo, perché
presenta la situazione famigliare di Kim, che come quella di Lizzie, non è
certo delle migliori. Poi posterò un altro capitolo che sarà decisamente più
interessante! Bacioni, buona lettura e recensite please!
Feci girare la chiave nella toppa , la serratura scattò e la
porta si aprì con un lamentoso cigolio.
“ Kimmy!!! Sei arrivata finalmente! “ urlò la mia sorellina
saltandomi in braccio
“ Hey ciao scricciolo. Come stai? “ domandai togliendomi la
giacca e trascinando il sacchetto della spesa in cucina.
“ Bene! A scuola è stata la solita pizza ma mi sono troppo
divertita in ricreazione quando Mark e James hanno fatto a pugni per una figurina!
“ rispose lei tutta eccitata
“ Clare sei una bambina per bene non dovresti dire certe
cose “ la rimproverai fingendo un tono severo, lei sorrise beffarda e poi mi
disse “ Matt non è ancora tornato, Emily è di sopra a fare i compiti; almeno
così vuole farmi credere, mentre Steve sta demolendo il bagno nel tentativo di
far partire la lavatrice che si è inceppata per la trentacinquesima volta!
Dovremmo cambiarla, non pensi? “
“ Si e con quali soldi tesoro? “ buttai lì mentre mi
precipitavo al piano di sopra sperando che Steve fosse ancora vivo. Oddio non
potevo lasciarli da soli un momento! Dove era zia Sam quando serviva? Oh già
che sbadata ovviamente era svaccata sullo scassatissimo dondolo del portico
troppo impegnata a scolarsi la sesta bottiglia di vodka della giornata.
Raggiunsi la porta del bagno e senza pensarci la spalancai;
grave errore: oltre a colpire in pieno Steve a causa delle minuscole dimensioni
del bagno, un litro di acqua sporca si riversò nel corridoi e la maniglia mi
rimase in mano ( Era già tanto che non fosse crollata direttamente la porta )
“ Steve! Stai bene? Cristo santo mi spiace! Dio guarda che
casino! “
“ Ben tornata Kim! Iniziavo a sentire la tua mancanza “ mi
canzonò il mio adorato fratellino
Lo ignorai completamente “ Perché non hai chiamato Emily per
aiutarti? “
“ Sei matta avrebbe potuto spezzarsi un unghia “ Rispose
scimmiottando la sua sorella gemella
“ Ok niente panico! Prendo degli stracci e le pinze,
dobbiamo chiudere il solito rubinetto”.
Dopo tanto, troppo tempo riuscimmo finalmente a bloccare la
perdita e a pulire l’enorme quantità d’acqua dispersa per più o meno tutta la
casa. Perché in casa McLane non si riusciva mai a passare una serata come una
famiglia normale? Oh forse perché noi non eravamo affatto una famiglia normale:
mia zia Sam era un’alcolizzata che passava il suo tempo non facendo
assolutamente nulla di utile all’umanità, Matt che aveva solo un anno in meno
di me , metteva piede in casa solo per dormire e a volte neanche per quello,
ero davvero preoccupata per lui ma da un po’ di tempo le nostre conversazioni
avvenivano a monosillabi e non sapevo cosa fare avrei voluto dirgli che per lui
c’ero e ci sarei sempre stata per qualunque cosa ma era così freddo e
distaccato; poi c’erano Emily e Steve fratelli gemelli avevano due anni in meno
di me , non facevano altro che litigare e prendersi per il culo dalla mattina
alla sera. Clare invece aveva solo 9 anni era la piccola della famiglia e mi
voleva un bene dell’anima.
Nostra madre dopo la tragica scomparsa di Heath era rimasta
sola a sostenere la situazione economica della famiglia; ormai lavorava dalle 6
di mattina alle 11 di sera.
Io ero l’unica che poteva tenere d’occhio la banda di
scalmanati che chiamavo famiglia, all’inizio era stato davvero difficile: prima
papà che ci aveva abbandonati, fuggendo a Cuba con la sua nuova giovane fiamma,
guarda a caso una top model ! Brutto bastardo! non era mai stata una persona
seria e affidabile ma mamma ne era perdutamente innamorata, fidarsi di lui era
stata la sua rovina. Poi Heath , poi Rich , il marito di zia Sam ; lei non
aveva più superato lo shock , preferiva imbottirsi di tequila per azzerare
completamente i suoi pensieri. Io avevo dovuto darmi una mossa, recuperare
tutte le mie forze e autoconvincermi che ce l’avremmo fatta ; e così fu… certo
non viviamo in un albergo a 5 stelle ma ci vogliamo bene e questo basta e
avanza.
Riflettendo sul mio passato e sulla mia vita incasinata non
mi resi nemmeno conto di aver preparato la cena, “ Ragazziiiiiiiiiiii è pronto!
“ sbraitai verso il piano superiore. In men che non si dica una scatenata
combriccola si presentò in cucina , trafelata e affamata
“ Finalmente si mangia, ho un languorino! “ esclamò Steve preso da un attacco di euforia
“ Kim cosa hai fatto di buono? “ mi chiese Clare con la sua
voce infantile
“ Una cosa che vi piace tantissimo: purè e prosciutto! “
risposi soddisfatta
“ Vado a vedere se zia Sam vuole unirsi a noi “ annunciai
dopo averli serviti mentre mi dirigevo
fuori dalla cucina verso il portico. La zia stava dormendo in una
posizione apparentemente scomoda ma mi sembrava così serena che non mi azzardai
a svegliarla.
Dopo aver sparecchiato , lavato i piatti e aiutato Clare con
i compiti di matematica annunciai che era ora di ritirarsi ognuno nella propria
stanza ; il mio ordine fu accompagnato da vari tentativi di protesta che come
ogni sera ignorai. Aiutai anche zia Sam a raggiungere la sua stanza e poi mi
dedicai al mio momento della giornata preferito, ovvero quello in cui mi
sdraiavo sul divano pensando ai fatti miei o leggendo un libro mentre aspettavo
il ritorno di mia madre , Natalie.
_ _ _ _ _ _ _
Il famigliare cigolio della porta mi fece sobbalzare, dovevo
essermi addormentata, e in una posizione scomoda per di più … Che mal di collo!
Mi prese il panico: che ora era? Chi poteva essere? Di solito mia madre faceva
rumore coi tacchi. Mi alzai di scatto brandendo il pericolosissimo libro che
stavo leggendo e in uno slancio di coraggio mi lancia sulla figura davanti alla
porta d’ingresso…
“ Kim! Kim! Ma sei impazzita? Si può sapere che ti prende? “
Sotto di me un Matt decisamente irritato mi fissava con due occhiaie da far
paura.
“ Ops mi dispiace io… credevo fossi un ladro o che so… stavo
aspettando la mamma e…”
“ La mamma? Ma che diavolo dici? Hai una vaga idea di che
ore sono? Dall’aspetto allucinato che hai direi di no! “ mi sbraitò contro
“ Beh si forse mi
sono addormentata ma per pochi minuti “ tentai di giustificarmi mentre cercavo
con tutte le mie forze si scostarmi da lui,
“ Per pochi minuti? Caso mai per poche ore! Sono le cinque
di mattina e fra poco la mamma si alzerà per andare a lavoro. “
“ Le cinque di mattinaaaaaaaaaa??? Ti sembra questa l’ora di
tornare? Dove sei stato? Puzzi come una distilleria! “ ora era il mio turno di
fare l’incazzata
“ Lasciami in pace! Non sono affari tuoi, non sei mica mia
madre! “ rispose incazzato mentre si alzava e si dirigeva verso la sua stanza.
Ufffffff perfetto davvero una gran mossa Kim, ora ti odia
più di prima… Almeno il nostro dialogo era andato oltre ai soliti monosillabi,
eravamo ancora in grado di fare un discorso di senso compiuto! Non proprio
civilmente ma era già un passo avanti.
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Capitolo 7 *** CAPITOLO 7 ***
CAPITOLO 7
CAPITOLO 7
Kim
Stavo camminando pacificamente verso la scuola , ero fiera
di me stessa in quanto ero riuscita a non pensare a Billie Joe Armstrong per
tutta la sera. Non mi avrebbe più fatto quell’effetto, mi sarei controllata ,
in fondo che ci voleva?
“ Kim! “
Oddio la sua voce! Lui è dietro di me! Mi sta chiamando!
Controllati Kim controllati! Oddio sta venendo qui, lo sento è sempre più
vicino. Perché mi fa quest’effetto? Lo odio!!!
Ti prego signore fai che non mi tocchi o gli salto addosso! Potrei non
rispondere più delle mie azioni
“ Scusa Billie ma adesso devo parlare io con Kim! In
privato! “ urlò Lizzie trascinandomi via; salvata in corner!
“ Mi ha chiesto di uscire “ Disse tutto d’un fiato la mia
migliore amica
“ Cosa??? “
“ Mi ha chiesto di uscire “ ripeté più piano e scandendo
ogni sillaba.
“ Mike??? “ ero incredula
“ No la fata turchina… certo che si l’amore della mia vita
mi ha chiesto di uscire stasera e non ho niente da mettere; per questo oggi
pomeriggio mi accompagnerai a fare shopping! “ concluse, aveva già programmato
ogni cosa : ergo ero fritta.
“ Tu sei fuori come un lampione!!! Oggi ho duemila cose da
fare, non posso venire con te “
Lei mi incenerì “ Kimberly Dana McLane! Hai appena osato
negare il tuo aiuto ad un’amica in
difficoltà che a breve avrà una crisi di nervi??? “
“ Non fare il melodramma adesso e comunque io e te dobbiamo
ancora parlare di cosa hai combinato ieri sera… “ le ricordai
“ Ovvero? “ chiese fingendo una improvvisa amnesia; ma non
l’avrebbe passata liscia! Quante dovevo dirgliene
“ Ovvero del fatto che mi hai trascinata in una allegra combriccola
con Armstrong e Co, ovvero che per tuo interesse personale hai letteralmente
ignorato i miei sentimenti verso quei tre teppistelli , dopo che io mi ero
fidata di te e ti avevo raccontato come era morto mio fratello! Come hai potuto
Lizzie? “
Lei rimase interdetta dalla mia serietà, capì di aver esagerato
ma ormai il danno era fatto; una lacrima solitaria percorse il mio viso, ero
davvero delusa dal suo comportamento mi sentivo profondamente tradita; chiusi
gli occhi e mi obbligai a ricacciare indietro le lacrime che premevano per
uscire, poi mi allontanai a passo spedito lasciando Lizzie ai suoi sensi di
colpa.
Lizzie
Rimasi interdetta a fissare Kim che si allontanava, avevo
visto la lacrima solcare il suo perfetto viso nonostante avesse fatto di tutto
per mascherarla, mi sentivo un gran pezzo di merda! Ero stata davvero una
stronza, aveva ragione… Ero riuscita a litigare con la persona più importante
di tutta la mia vita, era come se una parte del mio cuore si fosse allontanata
da me, soffrivo perché sapevo di averle fatto davvero male. Certo non era la
prima volta che litigavamo ma lei sembrava davvero seria e triste, non l’avevo
mai vista piangere prima d’ora.
Uscii dal cancello e mi sedetti su una panchina pervasa da
un senso di tristezza, involontariamente mi presi la testa tra le mani, stupida, stupida, stupida Lizzie!!!
“ Lizz che stai facendo? “ la sua voce arrivò come un
sussulto ma colpì direttamente il mio cuore donandomi quella fantastica sensazione
di leggerezza e felicità. Alzai la testa di scatto certa di trovare quello
sguardo incantevole e quegli occhi ipnotici; ma erano più vicini del previsto e
il mio naso sfiorò inavvertitamente il suo, dritto e perfetto. Lui appoggiò una
mano sulla mia guancia, il mio cuore iniziò a palpitare mentre non riuscivo a
smettere di fissare i suoi occhi profondi e cristallini, così terribilmente affascinanti,
desideravo perdermi dentro a essi e dimenticare ogni cosa: solo io e lui.
Oh Mike sei così bello che mi fai quasi male, ma non ebbi il
tempo di terminare quel pensiero perché lui premette delicatamente le sue
labbra contro le mie, non capii più niente: il cuore stava per uscirmi dal
petto, il mio corpo era tremendamente attratto dal suo e istintivamente
appoggiai le mani intorno al suo collo; lo sentii sorridere a contatto con la
mia bocca, per poi continuare quel bacio sconvolgente, mi sentivo totalmente circondata
dal suo dolce profumo, i miei pensieri erano andati a farsi benedire, non mi
importava più di nulla perché Mike mi stava finalmente baciando.
“ Scusami, avrei voluto aspettare stasera ma non ho
resistito sei così bella “ sussurrò il mio amore allontanando leggermente il suo viso dal mio
“ Oh no non va affatto bene signor Pritchard credo che non
la perdonerò mai per questo “ scherzai io, prima che lui ricominciasse a
baciarmi sul collo e io dimenticassi persino il mio nome.
Kim
Entrai a scuola il più velocemente possibile e mi infilai in
bagno senza farmi notare da nessuno, mi accasciai a terra con la schiena
appoggiata alla parete , le lacrime iniziarono a solcare il mio viso sempre più
abbondanti e senza che me ne rendessi conto stavo singhiozzando. Piangevo; un
pianto rabbioso e isterico che rivolgevo a Lizzie per accusarla del suo
comportamento menefreghista , ma anche un pianto triste che esprimeva tutto il
dolore che avevo provato da tre anni a quella parte. Era da tantissimo tempo che non piangevo, che non manifestavo i miei
sentimenti, dopo la morte di Heath era come se le mie lacrime si fossero
prosciugate : provavo dolore ma non riuscivo ad esprimerlo… Ora invece mi
sentivo bene era una liberazione ma nonostante questo non riuscivo a smettere.
“ Hey Kim va tutto bene? Santo cielo cosa è successo? Dai
non piangere “
Billie si chinò delicatamente su di me cercando di scostare
i capelli disordinati ormai completamente inzuppati di lacrime, in quel momento
fui invasa dal suo dolce profumo , sentii un brivido sulla pelle dove mi aveva
appena sfiorata e senza nemmeno rendermene conto lo abbracciai , affondai il
viso nel suo petto inspirando a pieni polmoni il suo profumo così inebriante
“ Oh Billie sono una stupida “ riuscii a mormorare tra i
singhiozzi
“ Ma no Kim cosa dici? Tu non sei affatto una stupida”
Non riuscivo a smettere di piangere “ Shhh è tutto ok ci
sono qui io “ mi sussurrò all’orecchio con il tono più rassicurante del mondo.
Oh God come faceva ad essere così dolce mi lasciai cullare dal suo ritmico
respiro a contatto coi miei capelli, persi completamente la cognizione del
tempo , finché lui non si allontanò da me e disse “ Allora piccola cosa è successo?
Mi sembravi così disperata… “
Mi costrinsi di malavoglia ad aprire gli occhi, avrei voluto
tornare al caldo e al sicuro fra le sue braccia ma… hey aspetta oddio mi aveva
chiamata piccola!!! Come era dolce!
“ Sono solo una stupida… “ dissi asciugandomi le lacrime
mentre fissavo un’ interessantissima piastrella del pavimento “ Sono riuscita a
litigare con l’amica migliore del mondo! “
Non rispose, rimase in silenzio forse aspettava che lo
guardassi ma non ne avevo il coraggio, dopo un attimo che sembrò interminabile
mi alzò delicatamente il viso , costringendomi a guardarlo; rimasi
letteralmente senza fiato: i suoi occhi di un verde smeraldo semplicemente
indescrivibile mi fecero scendere un
brivido lungo la schiena,mi persi letteralmente in quello sguardo così intenso
e profondo, avevo quasi paura che potesse leggere la mia anima ma non volevo
smettere di fissarli nemmeno per un attimo. Solo in quel momento mi resi conto
che dovevo avere un aspetto davvero orribile , con tutte le lacrime di mascara
che avevo versato probabilmente ora sembravo un clown da circo. Ma la verità
era che non mi importava volevo solo continuare a guardare quegli occhi
meravigliosi.
Billie ora mi scrutava con dolcezza e tranquillità, forse fu
proprio questo a convincermi che anche a lui non importava affatto del mio
aspetto, poi finalmente parlò
“ Senti Kim non so il motivo per cui avete litigato e di
certo non ti obbligherò a dirmelo se non ti va, ma io penso che tra amici a
volte ci vogliono anche i litigi perché poi quando ci si riappacifica si è più
uniti che mai… Mi sembra di aver capito che ti sei pentita di aver allontanato
Lizzie da te giusto? “
“ Beh si stamattina l’ho aggredita e non avrei dovuto, ho
esagerato… “ sussurrai con un filo di voce non smettendo nemmeno per un attimo
di fissare i suoi paradisiaci occhi; lui sembrò non farci caso e mi rispose con
naturalezza
“ Sono sicuro che se andrai a chiederle scusa sarà più che
felice di perdonarti, ovviamente se credi di doverle delle scuse… Anche quando
io e Mike litighiamo c’è sempre uno dei due che si pente e fa il primo passo
per riappacificarsi con l’altro, io penso sia giusto, questa è la vera
amicizia.”
Come faceva ad essere così dolce e sicuro di se? Sembrava
che sapesse già come le cose sarebbero andate e riusciva sempre a dire la cosa
giusta al momento giusto; il mio esatto opposto.
“ Su ora alzati dobbiamo andare in classe…”
Sospirai alzandomi di malavoglia e dopo essermi data una
rinfrescata uscii con lui dal bagno.
Ecco qui ho finito anche per today! Spero che i capitoli siano stati di vostro gradimento =)
OrangeMochaFrappuccino: sempre gentilissima!!! Beh diciamo che a volte
ho un po' un'indole catastrofica nell'inventare le storie della gente
XD comunque vedrai che più avanti, anzi molto più avanti
qualcosa o qualcuno arriverà a tormentare la povera Lizzie dal
suo passato!!!
Per Trè non ti preoccupare presto farà la sua folle comparsa, non potrebbe essere altrimenti.
Spero che i capitoli ti siano piaciuti.
Un bacione!
Rebel Of Superbia: grassie per il commento! Sono molto happy che ti sia piaciuto =)
Un bacione!
E ovviamente molte grazie anche a tutti coloro che anche solo decidono di dare una sbirciatina alla mia storiella
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Capitolo 8 *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 8
Scusate il ritardo!!! Ecco un nuovo capitolo!!!
CAPITOLO 8
La campanella risuonò roca nel silenzio dei corridoi, che
nel giro di pochi secondi brulicarono di studenti affamati che si dirigevano
allegramente verso la mensa.
Vidi Lizzie sbattere nervosamente i libri dentro al suo
armadietto e mi avvicinai silenziosamente
“ Ciao Lizz “
Lei sembrò sorpresa di vedermi ma non disse nulla così colsi
l’occasione per chiederle scusa
“ Senti… io… voglio dire…. Mi dispiace “ quanta fatica per
due stupide paroline…
“ Ho esagerato e non avrei dovuto, cioè voglio dire
ovviamente per me è stata dura ma…”
“ No hai ragione… sono stata un’egoista ma ti prometto che
non ti costringerò mai più a passare del tempo con Armstrong e i suoi però
cerca di capirmi… “
“ No loro sono ok “ mormorai a fior di labbra
“ Cosa??? “ Lizzie rimase interdetta
“ Hai capito benissimo, non mi costringere a ripeterlo… sai
quanto mi costa ammettere che avevi ragione “ dissi fissando la punta consumata
delle mie Converse; il mio orgoglio era completamente andato a farsi benedire
con quella frase ma non mi importava, non volevo mentire a Lizz.
“ Immagino che adesso dovrei rigirare il dito nella piaga e
calpestare per bene il tuo orgoglio, almeno questo è quello che faresti tu… ma
dal momento che ho un disperato bisogno dei tuoi consigli sorvolerò sulla
questione orgoglio “ disse Lizzie con aria beffarda, si divertiva da morire a
fingersi un buon samaritano;
“ Oh grazie come è comprensiva e umana lei “ la presi in
giro io
“ Se se va bene, allora devo assolutamente trovare qualcosa
di decente da mettermi per stasera e ho bisogno del tuo aiuto in questa
disperata ricerca! “
“ Centro commerciale? “ suggerii
“ E’ per questo che ti adoro!!! “ strillò Lizz saltandomi in
braccio.
Ci dirigemmo nel nostro solito angolo di cortile con i
nostri magri pranzetti,
“ Come è che alla fine Armstrong e Co non sono poi così
male? “ chiese all’improvviso la mia best
“ Beh ecco… “ esitai un attimo, volevo davvero dirle la
verità? “ Certo che si! “ rimbombò la vocina malefica nella mia testa “ In
fondo devi ringraziare solo lei se Billie ora fa parte della tua vita e ora non
dirmi che stavi meglio prima perché sai bene che non è affatto vero… “
Sospirai silenziosamente e poi dissi “ Mi sono resa conto
che anche se sono affetti da una grave forma di deficienza ormai avanzata non
sono poi così male, voglio dire sono simpatici e più intelligenti del previsto
“
“ Wow e da quali elementi avresti dedotto la tua tesi? “
domandò sempre più interessata, si divertiva a mettermi in difficoltà!
Avevo deciso di fidarmi di lei per cui le dissi tutta la
verità “ Ieri sono stata al supermercato con Billie Joe e…”
“ E…” inclazò lei
“ E mi sono divertita da morire, ho riso come non ridevo da
anni e per un attimo mi sono sentita una normale diciassettenne senza problemi
“ conclusi fissandola negli occhi; volevo cogliere qualsiasi emozione avesse
attraversato il suo viso perfetto.
“ Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!! “
Lizzie si mise ad urlare saltellando su un piede , poi mi prese le mani e
iniziò a farmi girare ; io che già avevo i miei problemi a mantenere l’equilibrio
stando ferma caddi subito a chiappe all’aria, mentre lei continuava con la sua
esplosione di euforia. Stavo per chiamare il manicomio quando finalmente si
fermò e riacquisì un’espressione vagamente normale “ Oddio! So that’s amore!!!
“ sbraitò allargando le braccia verso il cielo.
Manicomio e psicanalista pensai…
Lei rimase a fissarmi su di giri in attesa di una mia
conferma che non ottenne e allora riprese a martellarmi “Dai! Dai! Dai!
Ammettilo! Tu sei cotta! No ma che dico? Cotta, ricotta e stracotta! Dai fammi
sentire le tre magiche paroline: si hai ragione!”
“ Lizz smettila! Nemmeno ci conosciamo e poi tu sai quanto
odio quelli come lui… non pensarci nemmeno!”
“ Oh si invece mia cara, quando sei con lui tutto il resto
non conta più, basta un suo sguardo e sei completamente persa, lui ti fa
sentire unica, speciale, è divertente ma anche serio, c’è sempre quando ne hai
bisogno, dice sempre la cosa giusta al momento giusto, riesce sempre a stupirti
facendo le cose più imprevedibili, è unico ed è per tutto questo che lo ami…
Non è forse così? “ concluse Lizzie sicura di avere fatto centro.
Rimasi interdetta era esattamente ciò che provavo ma come
faceva a saperlo?
“ Ma come…” iniziai
“Faccio a saperlo?” terminò lei,
Ero sempre più stupita, la mia migliore amica mi vide
alquanto disorientata e si degnò di darmi una spiegazione “ Beh è quello che
provo io quando Mike mi è vicino! E’ una sensazione unica!!! “
Rimasi completamente
di sasso allora ero innamorata di Billie Joe Armstrong!!! Come avevo potuto innamorarmi
di lui??? Che idiota
“ Ehy Kim sei ancora tra noi? No no la stiamo perdendo!
Portate il defibrillatore presto!!! “ urlò Lizz scuotendomi con tutta la
finezza di questo mondo
“ Già… beh io non so
che dire, non capisco più niente... la situazione che si è creata tra me e
Billie è un casino unico… “
“ Non ti preoccupare, sono sicura che prima o poi riuscirai
a fare chiarezza nei tuoi sentimenti!Ma ora notizia bomba! “ esclamò lei su di
giri
La guardai con aria interrogativa, non stava più nella pelle
chissà cosa era successo di così speciale
“ Ho baciato Mike! O meglio lui ha baciato me!!! “ squittì
ancora tutta eccitata all’idea,
sputai tutta la cola che stavo bevendo addosso alla sua
cartella, nel tentativo di parlare mi ingozzai tre volte e iniziai a tossire
come una cretina
“ No Kim ti prego non morire! Voglio sapere cosa ne pensi di
questa notizia! “ scherzò Lizzie.
Tra un colpo di tosse e l’altro scoppiai anche a ridere
“ Cretina non farmi ridere, non vedi che ho già i miei
problemi??? “ dopo qualche minuto ripresi la facoltà comunicativa
“ Oddio! Oddio! Oddiooooooooooo! Oh My God! Non ci posso
credere è fantastico!!! Non sai quanto sono felice per te! “ ero sinceramente
eccitata
“ Si beh è stato meraviglioso! Ha detto che avrebbe voluto
baciarmi stasera ma non ha resistito perché sono bellissima!!! Ti rendi conto!
Non vedo l’ora di rivederlo stasera “
“ Beh allora lo shopping di oggi pomeriggio cade a pannello!
“
“ Assolutamente “
Scoppiammo a ridere come due cretine mentre rientravamo a
scuola.
Come al solito ringrazio anche solo chi
dedica un attimino alla lettura della mia sgangheratissima storiella;
un grazie in particolare a
OrangeMochaFrappuccino: grazie cara che come
sempre mi lasci un commentino! Sono contenta che il capitolo 7 ti sia
piaciuto! Spero che anche questo sarà di tuo gradimento! Un
bacione
Recensite please e ditemi cosa ne pensate!!!
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Capitolo 9 *** CAPITOLO 9 ***
CAPITOLO 9
Finalmente sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo!!!
Buona letturaaaaa!
CAPITOLO 9
Kim
“ Lizz sono stanca è da tre ore che giriamo in sti cavolo di
grandi magazzini, avrai provato 35 vestiti, tutti fantastici e ancora non hai
trovato quello che stavi cercando!!! “
“ Dai Kim cerca di avere un po’ di pazienza, sai che il mio
budget è limitato e poi non ho ancora provato un vestito che mi ha convinta
fino in fondo e poi devo anche comprare le scarpe da abbinare… Su entriamo lì”
La mia migliore amica mi trascinò nel millesimo negozio e
iniziò a provare vestiti a raffica:
“ Che ne dici di questo? “
“ Secondo me è bellissimo Lizz come tutti quelli che hai
provato fino ad ora”
“ Ma no! Vedi non ci siamo… la spallina di destra mi cade
mentre quella di sinistra no”
“ Magari perché è fatto apposta?”
“ Beh ad ogni modo non mi piacciono i vestiti storti, non
rispecchiamo la perfezione!”
“Scusa se te lo dico ma non mi sembra che Mike sia
impeccabile nel modo di vestire, anzi è piuttosto trasandato…”
“ Ovvio, nella vita quotidiana, ma stasera è il nostro primo
appuntamento lo capisci quanto è importante per me… “
“ Si Lizzie lo capisco ma capisco anche che sono già le sei,
il vostro appuntamento è alle nove e considerando quanto sei lenta a prepararti
direi che se non saremo fuori da qui in un quarto d’ora rischi che Mike arrivi
a prenderti mentre sei ancora in doccia…”
“ Oh mio Dio hai ragione! Guarda quanto è tardi! Non
riuscirò mai a trovare il vestito adatto è la mia fine! Kim aiutami! Cosa
faccio???”
Lizz iniziò a correre per il negozio buttando all’aria
vestiti e farneticando cose senza senso, era entrata nella modalità crisi di nervi. Stavo
per trascinarla fuori dal negozio quando il mio sguardo si posò su un
bellissimo vestito blu, era perfetto non troppo elegante me nemmeno troppo
sportivo, un po’ sfilacciato sul fondo. Ora mi servivano solo le scarpe… dopo
una breve ricerca ne trovai un paio perfetto.
Presi Lizz e la trascinai nel camerino buttandole addosso
quello che avevo trovato; sotto lo sguardo esasperato della commessa.
“ Su provali! Non voglio fare notte!”
Uscì di lì a poco con un sorriso scintillante stampato in
bocca
“ Kim tu sei un genio! Cosa farei senza di te? Il vestito è
perfetto, le scarpe sono perfette e il prezzo è perfetto! Ti adoro!!!”
“ Si si e tante belle cose, ora muoviti a pagare, devo
correre a casa; i miei fratelli saranno affamati!”
“ Ok faccio in un attimo! “
Finalmente riuscimmo ad uscire da quel labirinto di negozi e
ci dirigemmo verso casa mentre Lizz continuava a fantasticare su come sarebbe
stato il suo appuntamento con Mike.
Finalmente a casa pensai
mentre abbassavo la maniglia della porta che si aprì con il familiare cigolio,
c’era un gran trambusto in zona cucina, pensai fosse dovuto al fatto che la
cena non era ancora pronta così armata del numero del take away mi diressi
verso le voci
“ Insomma si può sapere dove si è cacciata vostra sorella?
la cena si raffredda! “
Mamma? Cosa ci faceva
a casa a quest’ora? Aveva preparato la cena? Ma che diavolo stava succedendo
oggi?
“ Mamma?” entrai in cucina decisamente stupita,
“ Oh ciao tesoro finalmente sei arrivata. Dove eri finita? “
“ Ai grandi magazzini con Lizz, ma non è questo il punto!
Che ci fai qui? E… “ il mio sguardo si posò su un uomo seduto a tavola al
fianco di mia madre
“ E lui chi è? “ domandai infine dopo averlo esaminato per
qualche istante
“ E’ il nuovo fidanzato di mamma! Ed è simpaticissimo! “
esclamò Clare guardando l’uomo come un nuovo giocattolo tutto suo
“ Molto piacere Kim, sono Dave “ disse il tizio alzandosi e
tendendomi la mano che non strini, rimasi impalata a fissare tutti i presenti
con fare cinico
“ Tesoro qualcosa non va? “ chiese mia madre preoccupata, “
Non ti senti bene ? “ insistette non notando alcuna reazione da parte mai.
“ Io… scusate ma stasera non ho fame… devo uscire” mormorai
dirigendomi fuori da quella dannata casa senza una meta precisa; sentii tutti i
presenti parlottare dalla cucina, poi una sedia si allontanò dal tavolo e
qualcuno si precipitò dietro di me.
“ Kim ti prego aspetta!” implorò Steve stringendomi un
braccio
“ So a cosa stai pensando e hai ragione ma… “
“ Niente ma Steve! Non questa volta! Ce l’aveva promesso!
Aveva detto che aveva imparato la lezione e questo è il bel risultato!”
“ Senti Dave sembra uno apposto è ricco e se Dio vuole può
tirarci fuori da questa merda”
“ Non mi importa se la mia vita fa schifo! Preferirei trasferirmi
sotto ad un ponte piuttosto che farmi aiutare dal nuovo amore di mamma! “
“ Perché ti comporti così? Mamma ci ha spiegato che si
frequentano da un po’ e visto che oggi usciva prima dal lavoro ha pensato di
farcelo conoscere, piace persino a Clare”
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso
“ Adesso basta Steve! Smettila di difenderla “ urlai presa
da una crisi di nervi “ Lei aveva promesso che la famiglia sarebbe sempre stata
al primo posto e per tutta risposta cosa fa? Ha la sua prima sera libera da
ormai tre mesi e invece di correre a casa per passarla con i suoi figli decide
di portare quel… quel… quello per fare una bella cenetta tutti insieme??? “
come aveva potuto? L’argomento fidanzati era sempre stato un po’ complicato per
mia madre dopo la fuga di mio padre , ci aveva promesso che non si sarebbe più
fatta abbindolare come una stupida e invece l’anno prima era stata piantata
sull’altare da un cretino di cui si era innamorata! Era caduta in una
depressione tale che avevamo dovuto rompere tutti i salvadanai per racimolare i
soldi sufficienti a pagare lo psicologo, io e Matt avevamo iniziato a lavorare
e persino zia Sam aveva cercato di diminuire la quantità di alcool ingerita per
aiutare la famiglia! E adesso lei cosa faceva? Arrivava con sto idiota fingendo
che fosse tutto rose e fiori. Non volevo sapere cosa sarebbe accaduto se anche
questo tizio si sarebbe dimostrato un emerito stronzo! Avevo paura , paura di
cosa avrebbe potuto fare mamma questa volta, avevo paura di perderla , avevo paura
che ci abbandonasse anche lei.
Strattonai il braccio obbligando Steve a mollare la presa,
aprii la porta e corsi via senza una meta precisa; il vento gelido di novembre
mi fece intirizzire, abbassai le maniche della mia camicia a quadrettini e continuai
ad allontanarmi il freddo penetrava nelle mie ossa ma non mi importava, non mi
importava più di nulla.
Eccomi spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento è un po'... come dire " schizzato " =)
OrangeMochaFrappuccino: grazie mille per i tuoi gentilissimi commenti! come farei senza di te??? XD
Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!
Ti prometto che nel prossimo o al massimo in quello dopo tuttie le tue
curiosità saranno soddisfatte =) arriverà quel pazzo di
Trè e chissà magari sarà anche il momento di
Billie e Kim =)
Grazie ancora baci!
Rebel of Superbia dove sei finita? Please commenta ancora voglio sapere cosa ne pensi =)
Grazie anche a coloro che preferiscono leggere senza recensire =)
Bacioni
Littlediana <3
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Capitolo 10 *** CAPITOLO 10 ***
CAPITOLO !=
CAPITOLO 10
Kim
Un tiepido raggio di sole accarezzò la mia guancia
convincendomi ad aprire gli occhi,
finalmente un po’ di tepore! Ma dove diavolo sono?
Feci per girarmi ma mi resi conto che due forti braccia mi
cingevano la vita e il morbido cuscino a cui credevo di essere appoggiata altro
non era che il corpo di un ragazzo. Il primo istinto fu quello di dimenarmi,
prendere a pugni colui che aveva osato dormire al mio fianco e scappare chissà
dove; ma in quell’istante fui invasa dal suo profumo così unico e inebriante “
Billie “ sussurrai.
Lui per tutta risposta emise un tenerissimo mugolio e
sospirò a contatto coi miei capelli, avrei tanto voluto rimanere lì in quella
posizione per sempre, fermare il tempo per catturare quell’attimo unico e
indescrivibile, ma purtroppo lui sbadigliò e si scostò leggermente da me,
doveva essersi svegliato.
Non sapevo come comportarmi: una parte di me mi intimava di
girarmi, tirargli un ceffone e buttarlo giù dal letto, ma optai per l’opzione
fingiamo di dormire.
Billie si stiracchiò per bene e poi si sporse verso di me
per cercare di capire se stessi ancora dormendo
“ Kim, Hey Kim… Mi senti? Dovresti svegliarti “ mi sussurrò
dolcemente vicino all’orecchio, Dio stavo per morire, se non si fosse
allontanato a breve avrebbe seriamente rischiato che gli saltassi addosso
“ Mh “ mugolai
“ Dai dormigliona! Ti sei un po’ scaldata? “
“ Chi sei? “ come se non lo avessi già capito “ Dove sono? “
“ Sono Billie, Billie Joe, l’amico di Mike… E sei a casa
nostra a Oakland “ Billie Joe? Ma chi ti
conosce? sono solo cotta di te… ma questi sono dettagli!
Non resistetti alla tentazione di guardalo e mi girai, grave
errore! I suoi occhioni verde smeraldo mi stavano fissando a pochi centimetri
di distanza, così dolci e profondi, da mozzare il fiato, i battiti del mio
cuore iniziarono ad accelerare, un brivido mi percorse la schiena mentre
iniziavo a perdermi nei segreti più nascosti di quei due smeraldi luccicanti
che mi guardavano sempre più intensamente
come a voler carpire i segreti della mia anima.
Potevo avvertire una scarica elettrica, un magnetismo
incredibile che mi impediva di smettere di fissare i suoi occhi, ma in fondo
non ne avevo la minima intenzione… Mi
stupii di me stessa quando mi resi conto che la mia mano stava delicatamente
accarezzando i suoi morbidi capelli corvini, non riuscivo a fermarmi, era più forte di me,
più cercavo di obbligarmi a porre fine a quel dolce contatto più la mia mano si
avvicinava pericolosamente alla perfetta pelle del suo viso.
Billie non sembrava per nulla infastidito mi sorrideva
pacifico, finchè il suo sguardo si fece pericolosamente magnetico, la sua bocca
si piegò in un sorrisetto sghembo e senza nemmeno lasciarmi il tempo di
realizzare cosa stesse accadendo, mi fece scivolare sotto di se, attirò il mio
viso al suo, chiuse gli occhi e appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie…
mi sembrò di toccare il cielo con un dito, ma un profondo contrasto si fece
strada in me: era davvero la cosa giusta? Dovevo respingerlo?
“ Nemmeno per sogno! “ rimbombò una vocina nella mia testa!
“ Sei giovane tesoro! Goditi la vita una volta tanto! “
I miei dubbi sparirono completamente quando Billie iniziò a
scorrere le labbra sulla mia guancia giù fino al collo dove si fermò per dedicarsi
ad un lungo e intenso bacio… i miei neuroni dopo quella mossa andarono
completamente in pappa, oddio aveva un
tocco da fare invidia ad un pianista!!! Non riuscii a trattenere un mugolio che
lo fece sorridere a contatto col mio collo, mi girai di scatto alla disperata
ricerca della sua bocca, le nostre labbra si incontrarono trascinandoci in un
dolcissimo bacio, avrei voluto che quell’istante magico non finisse mai ma un
colpo di tosse proveniente dalla porta mi fece trasalire
“ Ehm scusate io…. Ecco dovrei solo prendere il mio basso “
mugolò Mike, rosso in viso con lo sguardo fisso sul pavimento.
In quel momento avrei voluto sotterrarmi! Chissà da quanto
tempo era lì! Che disastro! Billie al contrario sembrava perfettamente a suo
agio e si alzò con naturalezza annunciando “ Vado a fare il caffè! “
Mike avanzò incerto alla ricerca del suo strumento, solo in
quel momento riuscii finalmente a mettere a fuoco la stanza in cui mi trovavo,
beh chiamarla stanza era un insulto alle stanze, quella era una vera e propria
discarica! Il pavimento era completamente ricoperto di porcherie e oggetti non
ben definiti, pile di libri, dischi e altri oggetti giacevano sulla scrivania
da chissà quanto, l’armadio semiaperto faceva intravedere pile di vestiti di
ogni genere ammucchiati alla bene meglio, sacchetti, sigarette, bottiglie di
birra, lattine, cibo avanzato da settimane!!! Oddio era un disastro assurdo!
Mike avanzava a stento fra la sporcizia nel vano tentativo di raggiungere il
suo basso, ma da quanto tempo non pulivano lì dentro??? Ok meglio non saperlo…
“ Kim! Che fai non vieni? È pronto! “ la voce di Billie
arrivò squillante dalla cucina e così dopo qualche difficoltà riuscii
finalmente a raggiungere la porta
“ Tu non vieni Mike? “ domandai al biondo che ormai aveva
raggiunto lo strumento tanto agognato
“ Si certo arrivo subito! “
Accidenti Mike e Billie erano davvero affamati, sembrava non
mangiassero da giorni, io dal canto mio mi limitai a sorseggiare una abbondante
tazza di caffè, ovvero l’unica cosa che mi riusciva a svegliare di mattina; in
quel momento mi cascò l’occhi sullo scassato orologio appeso al muro: le 9.30… Le 9.30 cazzo è tardissimo sono già in
ritardo per le lezioni! Lizz mi avrà aspettato al solito posto come una cretina
a morire di freddo, che amica snaturata che sono! A proposito di Lizzie come
sarà andato l’appuntamento con Mike? Lui sembrava tranquillo prima, forse
dovrei provare a chiamarla… cercai il telefono nella tasca dei pantaloni,
senza successo. Merda l’ho lasciato nella
giacca a casa, che idiota, mia madre sarà preoccupata da morire è già tanto che
non abbia ancora denunciato la mia scomparsa alla polizia, ehi un momento cosa
me ne frega? Lasciamo che si preoccupi un po’ mi sembra il minimo dopo il modo
in cui si è comportata
“ Senti Kim… Posso chiederti una cosa? “ Mike mi distolse
dai miei pensieri, impiegai un attimo a mettere a fuoco la stanza e mi resi
conto che Billie Joe non era più nei paraggi…
“ Ma certo Mike, dimmi pure “ mormorai ancora mezza
rimbambita
“ Beh non so come dirtelo, cioè è alquanto imbarazzante “
“ Tranquillo, ti prometto che ti risponderò nel limite del
possibile “ risposi con un sorriso incoraggiante, ero quasi curiosa; Mike
finalmente si decise e mi espose la questione
“ Lizzie mi piace,
tanto ma non credo di piacerle… forse tu mi puoi aiutare, se vuoi
ovviamente… “
Non credo di
piacerle??? Che diavolo stava farneticando? Voglio dire lui non piaceva a Lizz,
lei era semplicemente cotta! Mi aveva fatto una testa così per il loro
appuntamento ma allora che poteva essere successo?
“ Mike da quali elementi deduci che probabilmente non gli
piaci? “ domandai al biondo, dovevo indagare
“ Ecco… ieri sera non so se ti ha detto che avevamo un
appuntamento… “
No ha solo delirato
tutto il giorno, ma sono dettagli “ Si, me l’ha accennato “ palla
stratosferica, ma non potevo descrivere a Mike il comportamento della mia
migliore amica, avrebbe pensato che era una pazza psicopatica…
“Bene alla fine dell’appuntamento che è andato molto bene io
l’ho riaccompagnata a casa e beh la stavo per baciare ma non era la prima
volta, quindi non pensavo ci sarebbero stati problemi, anzi ero quasi
tranquillo ma lei mi ha respinto sbraitandomi contro un “ Ma che diavolo fai?
Stai lontano da me! “ e se né andata…”
Mike aveva fatto cosa??? E Lizz l’aveva respinto???
Impossibile!!! Lei era persa per lui! Come diavolo aveva potuto respingere un
suo bacio! Era del tutto illogico! Mi aveva rotto le scatole tutto il giorno
per quel cavolo di appuntamento e proprio quando il suo amore le stava per dare
il secondo bacio della buona notte lo aveva respinto??? Impossibile!!! In quel momento mi resi conto che Mike mi
fissava ancora speranzoso
“ Mike io davvero non
so che dire! Per quel che ne so tu piaci molto a Lizzie, proprio ieri era tutta
eccitata perché non vedeva l’ora del vostro appuntamento, gli sei sempre piaciuto…
“ conclusi tralasciando di narrargli i comportamenti da manicomio della mia
migliore amica quando Mike veniva anche solo nominato.
Mike sembrava stupito “ Davvero? Dici sul serio? “
“ Si certo… “
“ Voglio dire… pensavo di piacerle dopo che aveva accettato
il mio bacio sulla panchina ma dopo ciò che è successo ieri sera non capisco
più niente! “
“Già lo credevo anche io, o meglio ne ero certa dal momento
che mi ha fatto una testa così parlandomi del tuo fascino sconvolgente per
anni! “ conclusi cercando una spiegazione logica al comportamento di Lizzie
“ Ma allora perché si
è comportata così ieri? “
“ Davvero non saprei… Hey ho un’idea provo a chiamarla e
indago “
“ Si grazie ho davvero bisogno di capirci qualcosa “ ammise
il bassista quasi sollevato
“ Perfetto! Avete un telefono? Perché ieri sera sono
scappata di corsa da casa e non ho preso il mio… “
“ Certo in fondo al corridoio, vicino alla porta d’ingresso
“
“ Grazie “
Passai per l’angusto e malconcio salotto e raggiunsi una
scatola bianca che assomigliava vagamente ad un telefono, Kim non fare la difficile e datti una mossa! Spremetti la mia mente
per riuscire a ricordare il numero di Lizz: 3298567998!
No quello è il cellulare di Matt, ritenta Kim: 338… e poi? Dai cavolo è facile!
A parte il prefisso ogni numero del cellulare di Lizz corrisponde a qualcosa di
importante per me o per noi, 338 72 la nostra data di nascita, 28 il 28 ottobre
il giorno in cui ci siamo incontrate la prima volta, 5 il 5 aprile il mio
compleanno e infine 4 il numero dei miei fratelli. Sei un genio Kim!!! Il cellulare suonò a lungo, stavo quasi
per riattaccare quando Lizzie rispose finalmente
“ Pronto “ sussurrò
“ Lizzie? “
“ Kim? “
“ Ehm… si “
“ Kiiiiiiiiiiiiiim!!!” mi assordò lei dall’altro lato del
telefono
“ Oh! Che cazzo ti urli???” sbraitai io a mia volta
“ Dove diavolo sei disgraziata??? Mi hai fatto prendere un
colpo! A scuola non vieni, al cellulare non rispondi e quando chiamo a casa tua
per sapere se stai bene mi dicono che dopo la tua fuga da ieri sera non si
hanno più notizie!!! Hai deciso di farmi morire d’infarto per caso???”
Beh non aveva tutti i torti avrebbero potuto darmi per
dispersa…
“ Ma no Lizz mi dispiace è solo ch dopo che mia madre ieri
sera ha portato il suo nuovo fidanzato a cena per farlo conoscere alla famiglia
sono scappata in preda a una crisi di nervi e adesso sono a casa di Mike e
Billie…” terminai soddisfatta del breve ma efficace riassunto che avevo fornito
alla mia migliore amica.
Seguì un breve silenzio dall’altro capo del filo…
“ Ha portato il suo nuovo fidanzatoooooooooooooooooo??????”
esplose Lizz
“ Già! “
“ Come ha potuto? “
“ Non lo so…”
“ è senza cuore! “
“ Beh più che altro è un’idiota, traditrice! “
“ Sai che è piuttosto preoccupata…”
“ Si? Ben le sta!”
“ Beh in effetti…”
“ è il minimo per come si è comportata! “
“ Quando torni a casa? “
“ Non lo so… non posso restare qua in eterno…”
“ Approposito com’è che sei finita a casa di Billie e Mike?”
“ Approposito com’è che dopo avermi fatto una testa così
ieri sera non hai voluto baciare Mike? “
“ Come volano le notizie…”
“ Non cambiare discorso e rispondi alla domanda! “
“ Prima tu rispondi alla mia! “
“ Uffi! Mi sono addormentata su una panchina, stavo gelando
e Billie mi ha portata a casa… Adesso tocca a te! “ le intimai
“ Beh ecco il punto è che… Sono un’idiotaaaaaaaaaaaaa! “
Lizz scoppiò in un pianto disperato
“ Lizz no no dai non piangere, tesoro così mi fai sentire in
colpa, vorrei essere lì… dai raccontami troveremo una soluzione” cercai di
rincuorarla
“ Mia madre era alla finestra quando… quando siamo tornati a
casa… sbirciava da dietro alla tenda ma l’ho vista chiaramente… e… e respingere
Mike era l’unica cosa che potevo fare o mi avrebbe chiusa in casa per mesi… tu
sai com’è fatta, già pensava che fossi a ballare con te e quando sono rientrata
ha voluto sapere vita morte e miracoli di Mike… Non… non sapevo più cosa dirle
e la cosa peggiore è che “ Lizz fece una pausa tra i singhiozzi per soffiarsi
il naso e poi riprese a mormorare “ La cosa peggiore è che Mike mi è sembrato
davvero triste… ho paura di averlo fatto soffrire e questo non me lo posso
perdonare!!!”
“ Non dire così basterà spiegargli tutto,capirà. Anzi se
vuoi glielo dico io stessa adesso” cercai di consolarla
“ NO! Ti prego no! Non farlo, cosa vuoi dirgli? Guarda che
Lizz non ti ha baciato perché si vergogna di te davanti a sua madre? “ strillò
lei
“ No certo che no! Gli dirò che tua madre non era
semplicemente pronta a ricevere la notizia… “
“ Kim non capisci!!! Non avrò più il coraggio di guardarlo
in faccia! “
“ Adesso non fare il melodramma, dai non è così grave, certo
tua madre non accetterà mai il vostro rapporto ma se ne farà una ragione prima
o poi!!! “
“ Lo sai che non si darà mai pace! “
“ Vabbè fuggiremo se necessario, ma adesso ti prego lascia
che spieghi i Mike come sono andate le cose, sta molto in pena per il tuo
rifiuto “
“Oh povero il mio cucciolo… Senti vorrei essere io a
raccontargli tutto e chiedergli scusa col cuore… tu digli solo che gli voglio
un mondo di bene ok? “
“ Va bene Lizz come vuoi. Hai già un’idea di come farti
perdonare?” chiesi maliziosa
“ Scemaaaaa! Cosa vai a pensare??? “
“ Ah io proprio a niente hai fatto tutto da sola! “ risposi
felice che la mia migliore amica fosse tornata quella di sempre
“ Ne riparliamo dopo, anche perché tu mi devi ancora
chiarire cos è successo lì! “ disse con fare investigativo
Arrossii vistosamente al ricordo di ciò che era successo
poco prima in quella stanza-discarica che per un attimo mi era sembrata il
luogo più felice del mondo grazie a…. Billie
“ Ma va! Cosa ti viene in mente! “ risposi un po’ impacciata
“Ah questa volta sei tu che hai fatto tutto da sola e visto
come hai balbettato direi che hai parecchio da raccontarmi” sentii Lizz
sorridere dall’altro capo del telefono, ormai mi aveva smascherata
“ Ma no… dai cosa “ tentai di dire
“ Adesso devo andare! Un bacio tesoro a dopo! “ mi
interruppe lei senza permettermi di accaparrare altre inutili scuse.
Cosa le avrei raccontato dopo? Come avrebbe reagito alla
notizia del mio bacio con Billie? E adesso come mi sarei comportata con la mia
famiglia? Cosa avrei fatto? Sarei dovuta tornare a casa? Un centinaio di
domande mi frullavano nella mente senza darmi pace ma scomparvero in un istante
quando Billie comparso dal fondo del corridoio mi prese in braccio, avvicinò i
nostri visi e mi trasportò in un bacio mozzafiato… Avrei avuto tutto il tempo
del mondo per le mie paranoie mentali, ma non ora, non mentre le nostre labbra
si incontravano e non mentre il mio cuore non poteva fare a meno di palpitare…
Finalmente sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo, non avevo più idee!!!
Come al solito voglio ringraziare Orange Mocha Frapuccino: grazie
grazie grazieeee tu come al solito sei sempre troppo gentile =) sono
contenta che ti sia piaciuto anche il capitolo precedente, please fammi
sapere cosa ne pensi anche di questo. Bacioooo
Grazie anche a tutti quelli che leggono la mia storia =)
Bacioni
Littlediana <3
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Capitolo 11 *** CAPITOLO 11 ***
CAPITOLO 11
CAPITOLO 11
Kim
Avevo
raccontato a Billie il motivo per cui la sera prima mi aveva trovata moribonda
su una panchina scassata e lui mi aveva consigliato di fare pace con mia madre
cercando però di far valere le mie ragioni, così dopo aver tranquillizzato Mike
per il comportamento di Lizz ero tornata a casa raccogliendo tutta la mia santa
pazienza e cercando di trovare una scusa plausibile alla mia assenza notturna…
“ Kim? Sei
tu? “ la voce di mia madre mi giunse speranzosa dalla cucina.
“ Si mà… “
risposi un po’ insicura
“ Oh sia
ringraziato il cielo! “ comparve sulla porta e mi strinse forte a sé; vedendo i
suoi occhi rossi per il pianto e le occhiaie per la notte insonne mi sentii una
vera stronza
“ Mà… io… “
cercai di dire, ma lei mi zittì iniziando un monologo alla Amleto
“ Tesoro, mi
dispiace tanto, sono davvero una madre impossibile e tu hai ragione, mi
comporto come una ragazzina in piena tempesta ormonale, è solo che io vi voglio
bene e vorrei tanto potervi donare la vita che avete sempre sognato con un
grande albero a Natale e migliaia di regali per tutti i vostri compleanni,
vorrei che zia Sam smettesse di bere e vorrei comprare una casa con un tetto
intatto, vorrei che voi abbiate di nuovo un padre… ma forse vorrei troppe cose!
Voglio solo la vostra felicità… io… “ i singhiozzi le impedirono di continuare
e così ne approfittai per chiederle scusa:
“ Mà, forse
la nostra vita non è perfetta, ma noi siamo felici perché abbiamo una
famiglia fantastica che è sempre stata unita in ogni difficoltà, non ci importa
di ciò che accadrà, viviamo la nostra vita e un giorno chissà forse Steve
verrà eletto presidente degli Stati Uniti e Emily diventerà l’erede di Britney
Spears, ma non è questo l’importante, noi ti vogliamo bene e se tu volessi
sposarti quel tizio anche domani non sarei certo io a metterti i bastoni tra le
ruote! Mi dispiace per come mi sono comportata ieri, ammetto di avere una
leggera premunizione nei confronti dei tuoi fidanzati, ma sarei disposta a
conoscere Dave… come si deve…” terminai soddisfatta
“ E magari
gli stringeresti anche la mano questa volta?” sorrise mia madre mentre si
asciugava gli occhi
“ Può darsi
“ ero felice di averle fatto tornare il sorriso
“ Grazie!
Ma… tesoro dove sei stata questa notte? “
“ Eh… su una
panchina…” mentii spudoratamente
“ Su una
panchina! “ ripeté mia madre sarcastica “ Ma non dire stronzate! “ Kimberly
dove sei stata? “ questa volta il suo tono era piuttosto minaccioso, così
cedetti
“ Ecco… ero
su una panchina , poi Billie mi ha trovata tutta infreddolita e mi ha portata a
casa sua…” farfugliai sperando che non desse troppo peso al fatto che ero stata
a casa di un ragazzo, di notte
“ Billie? E
chi diavolo è??? “ok,come non detto…
“ Billie… Billie
è un amico di Lizzie” era abbastanza convincente no?
“ E cosa
avresti fatto a casa di questo Billie? “ no non era abbastanza convincente
“ Santo Dio
mamma, abbiamo fatto sesso sfrenato, più di una volta e senza protezione, va
bene? Era quello che volevi sentirti dire? “ sbottai esasperata
“ Kim!!! Che
diavolo dici? Non scherzare su queste cose, io non voglio certo diventare nonna
a 43 anni!”
“ Dai ma
falla finita, ho dormito tutto il tempo, stamattina ho bevuto un caffè e sono
tornata a casa” sembrava essersi convinta, scampato pericolo.
Lasciai mia
madre per dirigermi in camera, quando trovai Emily appoggiata allo stipite con
fare indagatore mi si gelò il sangue nelle vene.
“ Ciao,
bentornata “ mi salutò con un sorriso falso, sapevo che mi avrebbe fatto
domande sulla mia nottata fino allo svenimento
“ Ciao “
risposi con sufficienza, lei si spostò per farmi entrare e mi seguì attaccando
con l’interrogatorio
“ Forse puoi
darla a bere a mamma, ma non a me! Parlavi di Billie Joe Armstrong non è vero?
“
“ Che cosa
te lo fa pensare? Ci sono centinai di Billie qui a Berkeley”
“ Si ma si
da il caso che Lizz sia cotta di Mike che altro non è che il miglior
amico di Billie Joe, inoltre lui è l’unico Billie che conosci e con cui ti ho
vista in giro altre volte “
“ Mi pedini
per caso? “
“ No
semplicemente eri sulla strada di casa, in quanto a Lizzie ci sono diversi
pettegolezzi su lei e quel bell’imbusto, mi è bastato allungare l’orecchio…”
“ Santo
cielo Emily potresti fare qualcosa di più costruttivo nella vita invece di
perdere il tuo tempo a farti i cazzi degli altri”
“ A me piace
farmi i cazzi degli altri, ma non cambiare discorso, allora te lo sei
fatto? Siete andati a letto? È un figo da paura! Con quel suo sguardo da
duro, Oddio è troppo sexy non trovi? “
“ Emily come
diavolo parli? “
“ Non
credere di essere l’unica a fare strani pensieri tesoro! “
“ Emily! “
“ Dai! I
particolari! “
“ Smettila!”
“ Non finchè
non mi avrai dato tutti i minimi particolari! “
“ Ah non ti
arrenderai mai vero? “
“Na, non è da me! Su racconta”
“ Ehm non
c’è molto da raccontare… Ci siamo solo baciati…”
“Waaaaaaaaaaaa!!!
Dove? E come è stato?”
“ Beh è
stato… fantasticoooooooooo!!! “ strillai ancora persa nel ricordo di quei baci
mozzafiato
“ Wow!!! Lo
sapevo! Oddio è troppo sexy quel tipo! “
“ Ti piace
sul serio? “
“
Assolutamente! Allora dai raccontami un po’ “ Sapevo che non mi sarei scrollata
Emily di dosso per tutto il giorno e così rassegnata le raccontai tutto, o quasi.
Lizzie
Ero nel
negozio di musica all’angolo da almeno un’ora, avevo già respinto tre
disgustosi tentativi di abbordaggio del commesso e il fatto che continuasse a
guardarmi il culo mi infastidiva alquanto, ma qualcosa mi diceva che Mike
sarebbe arrivato di lì a poco; passava intere ore ogni pomeriggio in quello
squallidissimo negozio di Oakland e questo giorno non era diverso dagli altri…
“ Allora
tesoro, cosa fai stasera? “ il commesso mi si avvicinò per l’ennesima volta, la
sua acqua di colonia scadente e troppo forte mi investì in pieno accompagnata
da un vomitevole aroma di ascelle decisamente poco lavate, trattenni il respiro
e mi allontanai velocemente da quell’uomo disgustoso, lui mi afferrò per il
braccio e mi attirò a se; mi dimenai, ma quello non voleva saperne di lascare
la presa, il suo viso si avvicinò pericolosamente al mio, l’odore del suo alito
mi fece tornare su persino il tacchino di Natale, sembrava avessero
scoperchiato una fossa comune
“ Mi
lasci!!! “ urlai, ma nessuno poteva sentirmi, il negozio era deserto
“ Su piccola
non fare così, sono sicuro che ti piacerà “ rispose quello con sguardo
ammiccante; gli sputai in faccia e approfittando del momento gli tirai un
calcio nello stomaco per poi allontanarmi il più in fretta possibile,
sfortunatamente inciampai in una pila di dischi e caddi lunga distesa sul
pavimento
“ Brutta
puttanella! Vieni qui, non mi fare arrabbiare “ imprecò il tizio avanzando
minaccioso verso di me, non sapevo cosa fare, non avevo la forza di rialzarmi,
chiusi gli occhi in attesa che l’uomo disgustoso mi raggiungesse, ma non
accadde nulla, udii solo un colpo, poi un urlo di dolore, un’imprecazione, un
altro colpo e poi un tonfo sordo… rimasi immobile nell’angolo in cui mi ero
rifugiata e quando mi decisi ad aprire gli occhi, un ragazzo con dei buffissimi
capelli verdi sparati in aria era chinato davanti a me e mi tendeva la mano con
un gran sorriso stampato in faccia.
Ta daaaaaa
chi sarà il misterioso ragazzo???
Orange Mocha
Frappuccino: chiedo umilmente perdono!!!! Sono una scrittrice snaturata lo
ammetto =) Però sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e prometto di
non farti più aspettare così tanto=) fammi sapere anche come ti sembra
questo!!!
Ringrazio
anche di cuore Gin Armstrong per avere messo la mia storia fra i preferiti,
grazie grazie grazie!!! E Guitarist_Inside, _Arizona e ovviamente Orange Mocha
Frappuccino per seguirla =) grazie a tutti!
Bacioni
Littlediana
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Capitolo 12 *** CAPITOLO 12 ***
CAPITOLO 12
CAPITOLO 12
Kim
Mi sentivo benissimo, per la prima volta dopo tanto tempo mi
era tornata la voglia di sorridere e sapevo che questo non sarebbe certo
passato inosservato in famiglia, ma non potevo e non volevo nascondere la mia
felicità, tutto questo solo per merito
di Billie, era davvero incredibile come aveva trasformato il mio modo di vedere
la vita, era come se il mio tempo girasse intorno a lui, solo per lui. Aveva
abbattuto con facilità quel muro che avevo faticosamente costruito negli anni
per tenere lontano il resto del mondo, proprio per questo non potevo fare a
meno di pensare che fosse speciale, unico, ma cavolo che idiota che ero! Con
tutti ragazzi che c’erano al mondo dovevo proprio innamorarmi di lui?
Innamorata, era questa la parola giusta? Non ne avevo idea, Lizz diceva che il nostro
era senza ombra di dubbio amore, ma tutto ciò che potevo fare era sperare di
riuscire a fare un po’ di chiarezza nei miei sentimenti.
“ Ciao tesoro “ mi salutò mia madre appena misi piede in
cucina
“ Mà? Che ci fai qui? Non lavori oggi? “ domandai stupida
“ No cara, sai stasera Dave viene a cena da noi e essendo il
mio datore di lavoro mi ha concesso la giornata libera per preparare qualche
gustoso manicaretto, non è tenero? “ rispose in uno stato di ecstasy
“ Ehm… si certo, che bello… “ dissi con scarso interesse
“ Beh vedi che andare a letto con il capo del tuo ufficio
non è certo una perdita di tempo “ si intromise Emily entrando in cucina
“ Emily! Non dire queste cose!!! Sei una signorina, non ti
si addicono “ la riprese mia madre per poi rivolgersi a me con tono implorante “
Senti Kim, questa volta cerca di essere un po’ meno, come dire…”
“ Scortese? Insopportabile? Da uccidere? “ terminò la frase
mia sorella, i cavoli suoi mai!
“ Molto spiritosa sorellina “ feci sarcastica “ Comunque
mamma non ti devi preoccupare, vedrò di essere carina “ terminai con poco
entusiasmo
“ Grazie cara, lo apprezzo moltissimo “ era davvero da un
sacco che non vedevo mia madre così allegra, le brillavano persino gli occhi;
questo mi rincuorò, chissà che dopo due matrimoni Dave fosse finalmente quello
buono…
Lizzie
E quando mi decisi ad aprire gli occhi, un ragazzo con dei
buffissimi capelli verdi sparati in aria era chinato davanti a me e mi tendeva
la mano con un gran sorriso stampato in faccia.
Rimasi interdetta ad osservare quel bellissimo viso per
diverso tempo, non avevo ancora capito che diavolo fosse successo, sapevo
solo che l’orripilante commesso era steso in terra e non dava segni di potersi
rialzare,il tutto grazie a quel ragazzo che ora mi fissava con sguardo
incoraggiante e speranzoso.
La voglia di uscire da quello squallido negozio prese il
sopravvento sulla mia paralisi e dopo aver afferrato la mano del misterioso
tizio uscii finalmente da quella stramaledetta porta respirando a pieni polmoni la frizzante aria
di Novembre;
“ Ehy stai bene? “ mi domandò con sufficienza
“Credo di si… grazie” balbettai ancora sotto shock
“ Si può sapere che cazzo ci fai qui? Oakland non è posto
per ragazzine! “ mi riprese irritato, con sguardo severo
“ Per la cronaca io ci vivo in questa merda “ risposi acida
“ Ti do una notizia bomba tesoro! Nella merda non si vive;
al massimo si può cercare di sopravvivere “ ribatté sicuro di aver appena
rivelato una grande verità
“ Grazie nonno ma vivo benissimo anche senza le tue perle di
saggezza “ lo inchiodai con lo sguardo; ci mancava solo un ragazzetto poco più
grande di me che si metteva a farmi la predica, lui si limitò a squadrarmi da
cima a fondo senza aggiungere altro,
così mi girai decisa ad andarmene ma lui mi bloccò
“ Aspetta… “
“ Insomma si può sapere che vuoi? Mi sembra di averti già
ringraziato, devo prostrarmi ai tuoi piedi o pensi di lasciarmi andare? “ quel
tipo stava iniziando sinceramente a darmi sui nervi
“ Il mio nome è Trè Cool, ma puoi chiamarmi Trè “ sorrise
cordialmente porgendomi la mano, come se nulla fosse
“ Io… io sono Elisabeth, ma puoi chiamarmi Lizz o Lizzie,
credo “ balbettai completamente spiazzata da quel suo improvviso cambiamento
d’umore
“ Allora Lizz, vivi qui a Oakland? “
“ No vivo a Rodeo, ero venuta qui nella speranza di incontrare…
una persona “ mormorai triste; accidenti non ero ancora riuscita a farmi perdonare
da Mike e il ricordo del suo triste
sguardo ,quando la sera prima avevo rifiutato il bacio della buona notte, mi
stava letteralmente torturando
“ Ah! Una persona “ ripetè Trè pensieroso “ Che tipo di
persona? “
“ Una persona importante “ sospirai
“ Una persona con cui sei andata a letto? “ domandò con nonchalance
“ Cosa? No! Che ti passa per la testa? “ io a letto con Mike? Ma figuriamoci, noi
eravamo ancora allo fase “ bacio della buona notte “ e a causa della mia
stupidità ci saremmo rimasti ancora per un bel po’
“ Ok, ci sei andata a letto “ sorrise lui; gli rivolsi uno
sguardo esasperato per fargli capire che era completamente fuori strada
“ Allora che problema c’è con sto tizio? “ domandò più
curioso di una portinaia
“ Sono solo una stronza, ecco qual è il problema, voglio
dire avrei dovuto fregarmene di mia madre e baciarlo lo stesso, invece no! Cosa
faccio? Gli dico di starmi lontano, quando in realtà vorrei solo che mi saltasse
addosso anche lì in mezzo alla strada! Ma perché sto dicendo queste cose a te?
Ti conosco da 5 minuti!!! ”
“ Non ti preoccupare mi capita spesso di essere scambiato
per un consulente matrimoniale “ ironizzò divertito
“ Già e a me di essere scambiata per una pazza psicopatica “
sorrisi
“ Beh non c’è niente di male, è bello essere pazzi! Alla
fine i pazzi vengono considerati tali solo perché sono fuori dalle righe, fanno
e pensano cose diverse da tutto il resto del mondo!Spesso la gente confonde i
pazzi coi coglioni… Ti faccio un esempio, sta a vedere! “ detto questo Trè attraversò di corsa la strada
senza guardare ne a destra ne a sinistra, un auto inchiodò rumorosamente e il
conducente gli urlò un bel “ Ma che cazzo fai? Coglione! “ per poi ripartire
sgommando
“ Hai visto Lizzie? Non sanno distinguere le due cose “
esclamò Trè sorridente dall’altro marciapiede “ Ora andiamo, ragazzina, ti
offro qualcosa da bere, ne hai un disperato bisogno “ ordinò riattraversando la
strada; così tra una mia cazzata e una stronzata di Trè ci incamminammo verso
il bar più vicino.
Hey! Eccomi di ritorno! Speravate di esservi
liberati di me??? E invece eccomi qui ( nda voi: buuuu! Sparisci! ) (
nda me: ok ok me ne vado, ma prima i ringraziamenti, sono una persona
educata io tzè!)
Orange Mocha Frappuccino Ma
nuuuuu tesoro! Non potrei mai permettere a Mike di dare buca a Lizz! =)
Mi sono spiegata male, sorry colpa mia, l'idea era che Lizz sapeva che
Mike andava spesso in quel negozio di musica e allora era andata
lì nella speranza di incontrarlo, cosa che per sua sfortuna non
era accaduta e allora ecco che entra in scena Mr
Trèèè Cool! Come avevi già molto
perspicacemente capito XD. Grazie ancora per la recensione!!!
E grazie anche a tutti coloro che leggono e seguono la mia storia anche senza recensire!
Bacioni
Littlediana
|
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Capitolo 13 *** CAPITOLO 13 ***
CAPITOLO 13
CAPITOLO 13
Kim
La mia famiglia era andata a svaligiare il centro
commerciale più vicino e io ne avevo approfittato per dare una pulita alla
casa: radio rigorosamente a palla, scassatissima aspirapolvere in una mano e
lattina di aranciata nell’altra, capelli raccolti e tuta più grande di 30
taglie; era in quei momenti che mi sentivo una leggenda del rock’n roll,
scivolavo abilmente sui tappeti cantando a squarciagola le canzoni preferite
dai nostalgici di tutto il mondo, era terribilmente divertente! In quel momento
ero in piedi sul tavolo della cucina, seguivo le note di Jailhouse
Rock inventando dei ridicoli passi e
contemporaneamente spolveravo il lampadario cercando di non distruggerlo
ulteriormente
“ Come siamo sexy oggi! “ la voce di Billie mi fece
trasalire, inciampai nei pantaloni della tuta troppo lunghi e per non volare in
terra fui costretta ad appendermi al povero lampadario che con un lamentoso
cigolio si stacco dal soffitto facendomi precipitare a culo all’aria sul tavolo
della cucina.
“ Ma porca puttana! Che male! “ mi lamentai massaggiandomi
la chiappa sulla quale ero atterrata poco delicatamente
“ Hey, non sapevo di farti quest’effetto “ sorrise Billie
aiutandomi a scendere dal tavolo
“ Hai deciso di farmi morire a 17 anni per caso, Armstrong?
“ gli chiesi irritata
“ Hey non ho lasciato io
la porta aperta, poi eri così
presa dal tuo sculettare che non ho saputo resistere“ rispose malizioso
“ Ah facciamo gli spiritosi vedo “
“ Beh che stavi facendo? “ chiese curioso
“ Pulivo la casa… Sai stasera viene a cena Dave e la mia
famiglia è andata a fare la spesa, io non avevo voglia così mi sono proposta per rimanere a pulire “
spiegai abbassando un po’ la radio e staccando l’aspirapolvere
“ Mmmm molto interessante “
“ Cosa? Il fatto che Dave venga a cena? “
“ No, il fatto che la casa sia libera “ disse regalandomi uno dei suoi unici
sorrisetti sghembi
“ Oh no! Non ci pensare nemmeno “ gli intimai iniziando ad
indietreggiare
“ Oh si invece, ci penso e come! “ disse avvicinandosi
pericolosamente con sguardo malizioso
“ No, no Billie! Non ti azzardare “ urlai divertita mentre
tentavo di allontanarmi girando attorno al tavolo della cucina e inciampando
ben tre volte nei pantaloni della tuta, alla fine lui mi raggiunse e mi caricò in spalla ridacchiando
“ Billie ti prego!Mettimi giù! “ strillavo dimenandomi, ma
le sue forti braccia mi stringevano saldamente impedendomi di muovere le gambe
“ I miei potrebbero arrivare da un momento all’altro! Smettila! “
“ Beh questo rende le cose ancora più eccitanti,non trovi? “
chiese malizioso salendo le scale,
spalancò con un calcio la porta della mia stanza, mi buttò sul letto e
iniziammo una lotta all’ultimo solletico seguita subito dopo da un’immancabile
battaglia a cuscinate.
“ Ti arrendi? “ chiese Billie dopo avermi immobilizzata al
materasso, mi aveva bloccato le braccia e stava a cavalcioni sopra di me, i
nostri corpi terribilmente vicini, il suo profumo di menta e Marlboro mi
circondava completamente
“ Ok, mi arrendo “ sussurrai persa nei suoi magnetici
smeraldi
Senza lasciarmi via di scampo prese il mio viso tra le mani
e mi trascinò in un bacio mozzafiato, le sue mani scesero lungo i miei fianchi
provocandomi dei terribili brividi di piacere, le sue labbra sul mio collo
tracciavano strisce infuocate, decisi di ribaltare la situazione, feci
scivolare le sue gambe e voltandomi di scatto mi ritrovai sopra di lui, Billie
non sembrò dispiaciuto anzi prese a baciarmi con nuova passione e impeto i suoi
smeraldi luccicanti accesi di desiderio mi fecero palpitare il cuore. In quel
momento mi resi conto che io lo desideravo, desideravo fargli conoscere una parte
più intima di me, così quando le sue mani si intrufolarono sotto la mia enorme
felpa non lo fermai, la sfilò velocemente, si soffermò ad osservare il mio
corpo con sguardo malizioso e senza pensarci due volte si impossessò del
gancetto del reggiseno che aprì abilmente, sentivo la sua eccitazione aumentare
velocemente mentre gli sfilavo dolcemente la maglietta, appoggiai le labbra sul
suo petto perfetto e iniziai a baciarlo scendendo in direzione delle zone
delicate, Billie preso da uno spasmo di piacere ribaltò nuovamente la
situazione mettendosi sopra di me, fece scivolare i miei pantaloni a terra e
infilò abilmente una mano nelle mie mutande provocandomi un mugolio di piacere
che lo fece sorridere a contatto con le mie labbra, inarcai la schiena piegando
indietro il collo per l’immenso piacere che mi attraversò da testa a piedi, non
volevo più aspettare avvicinai eccitata le mani ai suoi pantaloni
“ Kiiim! Siamo a
casa! Dove sei? “
“ Oddio!Mia madre! Devi andartene da qui “ sussurrai in
preda al panico alzandomi di scatto dal letto
“ Merda “ imprecò Billie scocciato “ Dov’è la mia maglietta
? “
“ Non lo so… guarda sotto il letto “ bisbigliai infilandomi
velocemente la tuta
“ Cazzo! Cazzo! Cazzo! “ borbottava saltellando per la
stanza su un piede alla disperata ricerca della maglietta
“ Kim? Tutto bene? “ urlò di nuovo mia madre dal piano
inferiore
“ S… si mà! Arrivo sto riordinando qui “ risposi cercando di
ridare al letto una parvenza di normalità
“ Billie cazzo ti vuoi muovere? Se sale e ti trova qui sono
morta! “
“ Oh finalmente! “ esultò stringendo la sua maglia dei
Ramones come se fosse un trofeo “ Come cavolo c’è finita sulla libreria? “
domandai stupita
“ Sei una furia scatenata quando ti ci metti “ mi sorrise “
Ah la prossima volta facciamo da me, almeno Mike non si scandalizza “
“ Già credo sia la cosa migliore… adesso però datti una
mossa “ gli intimai spingendolo verso la finestra
“ Cosa??? Dovrei scendere da lì? Tu sei fuori! Siamo al
secondo piano! “ mi guardò contrariato
“ Non fare la femminuccia! C’è anche un pezzo di tetto, sono
uscita da qui milioni di volte “
“ Kim? Con chi stai parlando? Posso entrare? “ mi si gelò il
sangue nelle vene mentre la porta si aprì lentamente con un cigolio “ Merda! “
imprecai sotto voce
“ Ah tesoro, cosa fai con la finestra aperta? Fa freddo? Con
chi stavi parlando? “ mi girai
perplessa, niente sclerata? Che strano?
Il motivo mi fu subito chiaro, Billie non c’era più. Tirai un sospiro di
sollievo
“ Stavo facendo cambiare aria, c’è una puzza “ sorrisi “ E poi non stavo
parlando con nessuno… io… cantavo! “ balbettai
“ Ah capisco, senti adesso vado a preparare la cena per
stasera, tu datti una sistemata , voglio sia tutto perfetto per Dave “ esclamò
con una faccia da ebete , per poi uscire con destinazione cucina.
Mamma se me l’ero vista brutta…
“ Hey splendore! “ la voce di Billie mi fece trasalire, mi
affaccia alla finestra e lo vidi comodamente seduto sul tetto sottostante
“ Cosa ci fai ancora qui fonte delle mie disgrazie? “ chiesi
divertita
“ Avevo dimenticato una cosa “ sorrise stampandomi sul collo
un dolcissimo bacio “ Ah, domani sera suoniamo al Gilman ti va di venire? Porta
anche Lizz così quei due si chiariscono una volta per tutte e magari Mike la
smette di farmi domande imbarazzanti sul suo sex appeal “
“ Ok la chiamo subito, a domani “
Lizzie
Dopo due
interminabili ore mia sorella si era finalmente degnata di portare il suo
adorato culo fuori dal bagno, una doccia bollente non me l’avrebbe tolta
nessuno…
DRIIIIIIIIIIIIIIIN! DRIIN! DRIIIIIIIIIIIN! Appunto, come non detto
“ Pronto? “ risposi scocciata
“ Lizz? Tutto bene? “
“ Kim! Si certo è solo che… lascia stare, dimmi pure “ Chi
poteva essere se non la mia migliore amica con il suo tempismo da Guinness dei
primati
“ Niente volevo solo chiederti se… domani sera ti va di
venire al Gilman per assistere ad uno stratosferico concerto dei Greeeeen Day “
esclamò su di giri
“ Cazzo si! Finalmente riuscirò a chiarirmi con Mike!!! “
squittii eccitata “ L’unico problema è… mia madre “ sospirai “ Non mi lascerà
mai venire “
“ No ti prego, non puoi mancare! “ mi implorò
“ Va bene, vedo cosa riesco ad ottenere, ti faccio sapere “
“ Ok, un bacio! “
“ Ciao “
Non potevo farmi scappare l’occasione di spiegare finalmente
a Mike il mio comportamento da manicomio, io dovevo andare a quel concerto!
“ Mà? “ domandai
incerta scendendo le scale
“ Sono in cucina “ rispose secca, fantastico era già
incazzata per i fatti suoi!
“ Senti, posso andare ad un concerto domani sera? “ domandai
speranzosa
“ No! Sei in punizione! “ mi liquidò velocemente
“ Cosa??? E da quando? “ chiesi incredula
“ Da quando sei arrivata a casa con quel… quell’orrore, quel
punk senza ritegno; santo Dio hai visto come si veste e l’orecchino e tutti
quei tatuaggi… mia figlia non uscirà mai con un tipo così cascasse il mondo! “
rispose schifata
“ Come puoi parlare così??? “ strillai, poteva insultarmi quanto voleva ma
non si poteva permettere di toccare Mike
“Quell’orrore ha un nome! Si chiama Mike e sai che ti dico?
Lui vale molto di più di tutta la mia famiglia messa insieme! Voi siete solo un
branco di falliti, snob del cazzo che credono ancora di far parte della nobiltà
aristocratica di New Orleans, ma ti do una notizia Judy; qui siamo nei sobborghi di una fottuta città
di merda e di certo non per colpa mia! Ma adesso che voi lo vogliate o no,
questa è la mia vita! Ho 17 fottuti anni e faccio quel cazzo che mi pare! “ terminai
allontanandomi per tornare in camera
“ Elizabeth! Tu non andrai proprio da nessuna parte! Quella
è gente pericolosa: fumano, bevono, si drogano!!! Io lo dico per te, perché che
tu ci creda o no io ti voglio bene! “ disse mia madre più dolcemente, ma io ero
stufa, stufa di stare a guardarla tutti i giorni mentre non faceva altro che
rovinarmi la vita così le riversai addosso tutta la rabbia che avevo tenuto
dentro da quando mi avevano trascinata
via da New Orleans
“ Stai zitta! Zitta! Tu non sai proprio un bel niente di
loro e soprattutto di me! Non puoi farci niente, io ormai faccio parte di
questo mondo! Ma tu eri così impegnata a piangerti addosso per aver perso la
tua vita perfetta per accorgerti del mio cambiamento! “ sbraitai
“ Lizz? Cosa dici? Quale cambiamento? “ domandò agitata
“ Lo vedi? Non te ne fotte un cazzo di me! Ma ti consiglio
di dire addio una volta per tutte alla tua figlioletta perfetta! Hai finito di
prendere decisioni per me e di rovinarmi la vita!”
“ No! Non è vero tu sei diversa da loro? Non è vero? Ti
prego dimmi che sei diversa “ iniziò a piagnucolare Judy
“ No! “ fu la risposta secca che avrei dovuto darle Dio solo
sa quanti anni prima
“ No Judy, io sono
esattamente come loro! Questo ormai è il mio mondo! Tu non hai nemmeno idea di
quante volte mi sono ubriacata, di quante cazzo di sigarette ho fumato , non
hai mai visto tutti i miei tatuaggi e il mio piercing, o forse non hai mai
voluto vedere, ti sei chiusa nel tuo finto mondo del cazzo nel quale non facevi
altro che ripeterti che presto tutto sarebbe andato meglio, ma questo non è un
sogno, questa è la realtà, fra 5 mesi avrò 18 fottuti anni, me ne andrò da
questa famiglia del cazzo e tu non potrai farci nulla! “ mi sentivo molto
meglio, avevo sputato addosso a mia madre tutto ciò che non avevo mai avuto il
coraggio di dirle e sotto il suo sguardo allibito tornai in camera, libera
finalmente da un enorme peso, il peso dell’ipocrisia, dell’apparenza, del suo
mondo schifosamente perfetto, ma
costruito su fragili bugie e finte convinzioni, un mondo di stronzate del quale
non volevo più fare parte.
Eccomiiiiiiiiii finalmente sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo che come al solito spero sia stato di vostro gradimento =)
Chiedo perdono per tutte le patolacce che ha detto
quella maleducata di Lizzie ( ndLizzie maleducata a chi????? ndme
maleducata tu! Le persone civili sannp far valere le proprie ragioni in
modo educato ndLizzie mai detto di essere una persona civilie! ndme
touche -.-" ) Beh ad ogni modo visto che quando mi arrabbio spesso
assomiglio ad un camionista ho pensato di rendere la sclerata di Lizzie
più verosimile mediante l'utilizzo di un bel po' di parolacce =)
OrangeMocaFrappuccino:
Ciaoooooo cara =) eh per questa volta accetto la recensione ma non ti
permettere più! XD ok seriamente grazie mille come al solito tu
essere troppo gentile =) hai visto che è tornato anche
Billie!!!! E non temere presto i nostri eroi combineranno qualche
casino a scuola perchè è troppo divertente scrivere
quelle scene =)
Oggi è il 31!!!!!!!!!!!!! Proporrei un applauso x l'ultimo temerario giorno dell'anno =)
Buon anno a tutti miei cari lettori e recensori che mi sopportate con coraggio ogni giorno che passa!!!
Con affetto
Littlediana
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Capitolo 14 *** CAPITOLO 14 ***
CAPITOLO 14
CAPITOLO 14
Billie
Ero al
settimo cielo! Con Kim andava tutto a gonfie vele e il giorno dopo avremmo
fatto uno stratosferico concerto al Gilman, non vedevo l’ora!
“ Mikeeeeey!
Sono a casa “ urlai spalancando poco finemente la porta di casa; nessuno
rispose
“ Oh Mike!
Dove cazzo sei finito? “ insistetti non ricevendo alcuna risposta, buttai a
terra la giacca e mi avviai svogliatamente in cucina dove trovai il mio
migliore amico; seduto al tavolo, si sorreggeva la testa con una mano, lo sguardo
fisso in contemplazione delle crepe sul vecchio muro
“ Ti prego
non dirmi che stai pensando ancora a Lizz! “ scherzai mettendomi a frugare nei
cassetti nel disparato tentativo di trovare il numero della pizzeria d’asporto
“ Billie
pensi che stiamo facendo la cosa giusta? “ mi chiese ad un tratto con tono
serio
“ Beh
ordinare una pizza non ha mai ucciso nessuno, che io sappia “ risposi intento
nella mia ricerca
“ Billie dico
sul serio “ mi riprese alzandosi e dirigendosi lentamente alla finestra
“ Si anche
io! “ precisai iniziando a buttare all’aria il frigorifero “ Mikey hai visto il
numero della pizzeria “ chiesi ormai scoraggiato
“ No e di
certo non lo troverai nel frigorifero! Adesso potresti smettere per un secondo
di pensare al tuo stomaco e ascoltarmi? “ chiese esasperato inchiodando i suoi
occhi di ghiaccio nei miei
“ Ok solo se
dopo mi accompagni a mettere qualcosa sotto i denti “ acconsentii;
“ Senti oggi
Al è venuto a trovarmi e abbiamo parlato un po’ del nostro album; il primo
lavoro pubblicato da una band è un passo impegnativo, in un certo senso vuol
dire dedicarsi anima e corpo alla musica… “ si fermò per sospirare
“ Insomma Mike vuoi venire al sodo? “ chiesi infastidito da
quelle inutili premesse, mi sembrava di sentire mia sorella!
“ Al non è convinto di mollare tutto per la band “ terminò
velocemente lui, spostando di nuovo lo sguardo sul cielo grigio di Oakland,
rimasi di sasso, avevo sempre pensato che Al tenesse ai Green Day almeno quanto
noi e invece adesso che ci si prospettava la prima possibilità di successo,
adesso che potevamo finalmente pubblicare il nostro primo album e magari fare
un breve tour negli States, faceva marcia indietro... aprii la bocca per
parlare ma non emisi alcun suono se non uno stridulo “ M… ma… “
“ Dice che suo padre vuole mandarlo al college, il che
risulterebbe impossibile se venisse in tour con noi “ spiegò Mike quasi
rassegnato
“ Da quando se ne frega di quello che vuole suo padre? “
chiesi acido
“ Forse è quello che vuole anche lui, Billie. Forse non
riesce a vedere un futuro per lui nel mondo della musica, forse non è mai stato
convinto fino in fondo a differenza nostra “ sospirò “ Hey comunque era solo
una perplessità che mi ha esposto, stai tranquillo, ho solo pensato che fosse
il caso di dirtelo “
“ Proverò a parlargli domani sera “ sentenziai “ Adesso
andiamo che ho fame! “ mi precipitai fuori casa con un Mike rassegnato al
seguito.
Lizzie
Corsi in
camera senza badare alla voce piagnucolante di mia madre che mi implorava di
fermarmi e di parlare con lei, volevo solo andarmene da lì, correre al Gilman e
precipitarmi tra le braccia di Mike per chiarire ogni cosa.
Presi un
borsone e ficcai dentro tutto ciò che mi capitava a tiro, qualche vestito
stropicciato, i pochi soldi che avevo, le sigarette, il mio pupazzo preferito
Mr Ricci, qualche cd, i trucchi… mentre delle calde lacrime iniziarono a
rigarmi il viso, mi sentivo stranamente libera e leggere, senza rimpianti, era
giunto il momento di vivere la mia vita.
Mi calai
dalla finestra come avevo visto fare mille volte nei film, infatti usai le
tipiche lenzuola annodate ; sapevo già dove andare…
Kim
“ Emily
sistemati quei capelli! Clare per favore smettila di girare in mutande! Steve
spegni quella maledetta televisione e vai a prepararti! Matt mi vuoi dare una
mano ad apparecchiare si o no? Dove diavolo è finita Kim? È in doccia da un
secolo!!! “ mia madre stava delirando vagava in casa senza una meta nel vano
tentativo di donare al salotto una parvenza di ordine, osservavo divertita la
scena comodamente seduta sui gradini delle scale, avevo sempre sostenuto di non
avere una famiglia normale! Infine decisi di scendere a dare una mano
“ Kim sia
ringraziato il cielo! Mi devi assolutamente aiutare a… “ mia madre si zittì e
mi squadrò da testa a piedi “ Molto spiritosa tesoro “ disse infine sarcastica;
le rivolsi uno sguardo interrogativo
“ Cosa avrei
fatto di spiritoso? “ domandai
“ Non
penserai di cenare conciata così? “ chiese scettica rivolgendo uno sguardo
schifato ai miei pantaloni neri, alla maglietta logora dei Metallica e al mio
trucco pesante
“ Ehm
vediamo fammici pensare… si! “ sorrisi ironica
“ Io non
credo! Vai subito a cambiarti e a metterti degli abiti decenti “ sentenziò mia
madre
“ Perché
dovrei? Dave è una persona come un’altra! E poi credo sia giusto che veda il
vero aspetto della nostra famiglia non una pagliacciata imbastita per
l’occasione! “
“ Adesso
basta Kimberly! Non voglio discutere vai subito a cambiarti “ concluse per poi
scomparire in cucina
“ Mamma! Ho
fame “ si lamentava Clare vagando in mutande per il salotto
“ Clare vai
subito a vestirti! “ sbraitò mia madre di rimando “ Saaaam per favore aiuta
Clare a vestirsi “ urlò rivolta a mia zia , troppo impegnata a guardare il suo
reality tv preferito per ascoltarla
“ No zia Sam! Torna sul canale di prima stavo
guardando la partita “ piagnucolò Steve svaccato sul divano “ Shht! Non mi
scocciare bamboccio “ fu la risposta secca della zia
“ Mamma che
piatti usiamo? Sono tutti mezzi rotti! E non abbiamo abbastanza sedie! Per non
parlare dei bicchieri che sono uno diverso dall’altro “ disse Matt intento a
preparare la tavola
DLIIIN
DLOON!
“ Oh mio
Dio! È già qui! “ urlò mia madre nel panico
“ Vado io! “
decisi dirigendomi verso la porta
“ Ehm ciao
Kim “ mi salutò timidamente Lizz
“ Lizzie???
Che ci fai qui? Soprattutto che ci fai qui con… quella “ domandai confusa
posando lo sguardo su un’enorme borsa gettata poco delicatamente sul nostro
vialetto
“ Io… ecco…
non so come dirlo… ma diciamo che… ho mandato a cagare mia mamma! “ spiegò la
mia migliore amica in modo confuso
“ Beh sono
cose che capitano ma perché quella borsa? “ chiesi alzando un sopracciglio
“ Ok senti!
Questa volta è una cosa seria, le ho detto solo la verità ma tu sai che a volte
fa più male delle bugie… Adesso ho bisogno di un posto in cui stare per poco,
giusto il tempo di trovare un lavoro e un appartamento… So che voi avete molto
da fare ma pensavo che “
“ Su entra “
sorrisi senza lasciarle finire il discorso
“ Oh grazie
Kim! Sei un’amica “ mi abbracciò con le lacrime agli occhi.
“ Mamma! Lizz ha bisogno di un tetto sopra la testa
per un po’, le ho detto che può restare “ annunciai trascinando in salotto
l’enorme borsone
“ Ah si
certo tesoro “ rispose distratta mentre tentava di far ripartire il vecchissimo
forno
“
Cosaaaaaaaaaaa? “ urlò dopo aver realizzato quello che avevo detto “ Kim che
diavolo stai farneticando? Non abbiamo nemmeno i soldi per piangere e l’ultima
cosa che ci serve è un’altra bocca da sfamare! Steve vieni a darmi una mano con
sto cazzo di forno! “
“ Ma mamma
cosa dovremmo fare? Lasciarla in mezzo alla strada? “ mi lamentai
“ Ce l’ha
una famiglia se non sbaglio! “ rispose acida “ Matt che cavolo stai facendo?
Mancano tre sedie! “
“ Per favore
signora McLane non darò alcun fastidio, ho messo dei soldi da parte e mi
cercherò un lavoro domani stesso “ si intromise Lizz entrando in cucina
“ Eh… io…
vedi Lizz… Oh e va bene! Matt apparecchia un posto in più, Steve sistema sto
forno, Emily trovami altre 4 sedie, Sam hai vestito Clare? Lizz starai nella
stanza di Kim, sarete un po’ strette ma meglio di niente, ti rimedieremo un
materasso! Adesso tutti al lavoro fra 15 minuti Dave sarà qui e deve essere
tutto pronto! Scattare! “ concluse mia madre soddisfatta
“ Evviva! “
urlammo io e Lizz abbracciandoci.
Trascinammo
il borsone nella mia minuscola ma
accogliente camera
“ Ti ho mai
detto che adoro la tua stanza? “ chiese osservando il piccolo ambiente, quante
ne avevamo combinate là dentro
“ No, però
in effetti è la stanza più bella della casa “ sorrisi persa nei ricordi
“ Già
guardare il tramonto da questa finestra mette i brividi “ mormorò
“ Pensi mai
al futuro Lizzie? “ chiesi dopo un attimo di silenzio, presa da una crisi
mistico-filosofica
“ Si,
qualche volta, ma non posso fare altro che domandarmi cosa ne sarà di me, sai
non ho grandi aspettative “ sospirò sedendosi sul letto “ A volte mi immagino
al fianco di Mike, quando i Green Day saranno ricchi e famosi e faranno
concerti in giro per il mondo con milioni di fans adoranti; io mi vedo lì
dietro al palco che lo ammiro saltare e scatenarsi col suo basso e poi alla fine
del concerto lui corre dietro le quinte e mi abbraccia ancora innamorato di me
come il primo giorno “ sorrise “ Ma poi apro gli occhi e capisco che non
accadrà mai “ terminò rattristandosi
“ Perché? Tu
sei speciale per Mike, credo che lui ti voglia davvero bene “ dissi spostando
lo sguardo
“ Cosa? Come
lo sai? Gli hai parlato? “ domandò Lizz agitata
“ No ho
parlato con Billie che in questi giorni non sopporta più Mike perché gli sta
facendo una testa così da quando avete litigato; dice che il caro signor
Pritchard non parla d’altro “ sorrisi
“ Oddio!
Dici sul serio? Allora ci tiene davvero a me! “ urlò Lizzie saltellando su un
piede per la felicità “ Oh sono così felice! Devo chiedergli scusa e poi sarà
tutto apposto! “ sentenziò al settimo cielo
“ Si poi vi
farete una sana scopata e tutto andrà per il meglio “ scherzai
“Scema!!!!
Cosa ti viene in mente? Hey aspetta un attimo… Tu quando avresti parlato con
Billie a mia insaputa? “ mi chiese con fare indagatore
“ Ehm oggi…
pomeriggio “ rimasi sul vago e distolsi lo sguardo dai suoi occhi di cioccolato
“ Non sei
mai stata brava a dire le bugie, Kim. Su non sparare cazzate e mettimi al
corrente di ogni minimo dettaglio “ sorrise maliziosa, come diavolo faceva a
scoprirmi ogni volta?
“ Ah e va
bene… L’abbiamo quasi fatto proprio nel letto su cui sei seduta al momento “
confessai tutto d’un fiato
“ Bah! Che
schifo! “ esclamò alzandosi di scatto “ Oh mio Dio! Che significa quasi? E come
è stato??? “ domandò euforica
“ Beh è
arrivata mia madre proprio mentre eravamo in zona pantaloni, diciamo “ risposi
imbarazzata
“Waaaaaaaaaaaaaaaaaao
allora è una cosa seria!!! Chi l’avrebbe mai detto “miss disprezzo i farabutti”
cotta persa di uno dei peggiori “ scherzò divertita
“ Farò finta
di non aver sentito “ ribattei fingendomi irritata
DLIIIN
DLOON!!!
“ Deve
essere arrivato Dave, ne vedremo delle belle “ annunciai dirigendomi verso le
scale seguita da Lizz
Eccoci qua con un nuovo capitolo =) Non sò
cosa mi è preso ma avevo voglia di far parlare un po' anche il
nostro Billie, spero vi sia piaciuta l'idea!
OrangeMochaFrappuccino:
Ciao carissima come al solito 1000 grazie per aver recensito, sono
felice che ti sia piaciuto il capitolo! Come avrai capito il batterista
è ancora Al, che però ha i suoi bei dubbi. Trè
l''ho fatto intervenire perchè fra poco sarà il suo turno
=) e sinceramente non vedo l'ora!!!
Prima di andarmene vorrei ringraziare Pink Feather per aver messo la mia storie fra le seguite! Grassssie =)
Con affetto
Littlediana
|
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Capitolo 15 *** CAPITOLO 15 ***
CAPITOLO 15
CAPITOLO 15
Kim
“ Ciao Dave
“ salutò dolcemente mia madre aprendo la porta
“ Ciao Nat!
Ragazzi… Io… ho portato una persona, scusa se non te l’ho detto ma è stata una
notizia dell’ultimo minuto “ rispose imbarazzato scostandosi leggermente per
far entrare una ragazza dallo sguardo schifato “ Lei è mia figlia Stacy e ha 17
anni “ concluse. Mia madre rimase interdetta ma si riprese aprendosi in un gran
sorriso
“ Ah la
famosa Stacy! Finalmente ci conosciamo “
“ Famosa???
“ esclamammo io ed Emily in coro
“ Ehm si…
cioè io non… non ve ne ho mai parlato ma sono sicura che andrete molto d’accordo
“ balbettò mia madre sotto il nostro sguardo sconcertato “ che ne dite di
accomodarci, la cena è pronta! “ annunciò per riempire l’imbarazzante silenzio
che si era creato.
Non potevo
crederci ci mancava solo una principessina altezzosa dei quartieri alti che
arrivava accompagnata dal suo enorme ego e che in quel momento mi fissava con
superiorità, avrei voluto spaccarle le faccia all’istante ma la fame prese il
sopravvento e acconsentii a sedermi.
“ Steve
prendi un’altra sedia per Stacy per favore, mi dispiace ma purtroppo il tavolo
è quello che è; staremo un po’ stretti “ spiegò mia madre intenta a scolare la
pasta
“ Allora Kim
finalmente ci conosciamo “ mi sorrise Dave
“ Beh non ho
avuto molta scelta “ risposi sarcastica
“ Kim per
favore non iniziare! “ mi riprese mia madre; sbuffai di rimando e concentrai la
mia attenzione sul piatto di spaghetti fumanti, da quanto non ne mangiavo uno!
“ Allora
Stacy tu hai 17 anni come mia figlia Kim, giusto? È una bella cosa, spero che
andrete d’accordo “ sorrise mia madre affabile
“ Io di
solito non faccio amicizia con la gente di periferia, non è una buona cosa per
la mia posizione sociale, capisce? “ rispose acida incenerendo con lo sguardo
la mia maglietta dei Metallica
“ Mamma
serve un'altra sedia non vedi? “ esclamai
“ Cosa? È
per chi ancora? “ domandò allarmata
“ Per l’ego
si Stacy! Anzi forse è meglio uscire tutti dalla cucina, ho paura che stia
troppo stretto! “ risposi sarcastica mentre Clare scoppiava in una fragorosa
risata e mia madre mi inceneriva con lo sguardo
“ Ah ragazzi
io e vostra madre abbiamo una grande notizia! “ disse Dave eccitato cambiando
completamente argomento “ Glielo dici tu, cara? “
“ Certo
tesoro “ squittì mia madre “ Ragazzi io e Dave abbiamo deciso di sposarci! “
annunciò al settimo cielo
“ Vi
sposateeee??? “ esclamarono tutti i presenti shockati
_________________________
Sbattei con
energia l’anta dell’armadietto e mi avviai svogliatamente verso l’aula di
trigonometria; quella notte, fra le chiacchiere nel sonno di Lizz e la
traumatizzante notizia del matrimonio di mia madre non ero riuscita a chiudere
occhio, era stato come un fulmine a ciel sereno!
“ Ci
sposiamo “ aveva detto mamma con
quell’aria da imbecille innamorata e poi non aveva fatto altro che sorridere
come un’ idiota tutta la sera, per non parlare di Stacy, secondo me quella si
era rifatta anche il buco del culo e aveva il coraggio di venire a casa mia a
guardarmi dall’alto verso il basso… Dio quanto avrei voluto spaccarle quel
nasino alla francese del cazzo!
“ Hey
bellissima! “ la voce di Billie alle mie spalle mi fece trasalire
“ Per la
miseria BJ! È il secondo infarto in due giorni! “ sbuffai divertita mentre le
sue braccia mi cingevano la vita
“ Non vedo
l’ora che sia stasera “ sussurrò dolcemente al mio orecchio, chiusi gli occhi
lasciando che il suo profumo mi circondasse, dimenticando per un istante tutti
i miei problemi e le mie preoccupazioni
“ Non credo
di venire “ mormorai contrariata “ Ho un mal di testa terribile da stamattina,
non mi reggo in piedi per il sonno… “ lasciai cadere la frase
“ E c’è
dell’altro vero? “ chiese con un’espressione corrucciata sul viso; rimasi zitta
a fissare la punta consumata delle mie scarpe chiedendomi se fosse giusto
dirgli del matrimonio ed esporgli le mie perplessità, avevo bisogno di sfogarmi
con qualcuno e Billie aveva sempre ascoltato con pazienza i miei problemi, così
presi coraggio e confessai tutto
“ Mia madre
e Dave si sposano… fra due settimane, praticamente sotto Natale, e io non sò
cosa fare… devo far finta di niente? Fingere un minimo di entusiasmo o
esprimerle tutto il mio disappunto? Come se non bastasse Dave ha una figlia di
17 anni semplicemente insopportabile, sai quelle stronzette dei quartieri alti?
Ecco lei né è il prototipo… “
“ Oddio!
Terribile… “ confermò ripensando alle mie parole “ Beh i patrigni non sono mai
una cosa positiva… parlo per esperienza “ aggiunse con lo sguardo perso nel
vuoto “ Spero che Dave sia diverso però io credo che tua madre debba sapere
come la pensi veramente, dopo averle detto tutto sono sicuro che ti sentirai
molto meglio “ sorrise
“ Grazie,
proverò a parlarle “ lo abbrracciai appoggiando il mento sull’incavo del suo
collo, mi accarezzò i capelli ripetendo “ Andrà tutto bene, io ci sarò sempre “
Strinsi più
forte la presa per fargli capire quanto contava per me quello che aveva appena
detto
“ Ci vediamo
stasera “ sussurrò baciandomi con trasporto
“ Sai questo
metodo persuasivo non è niente male “ sorrisi a contatto con le sue labbra
“ Era un si?
“ chiese malizioso
“ Eh ehm! “
un colpo di tosse alle mie spalle mi fece trasalire, mi scostai velocemente da
Billie per girarmi e incontrai lo sguardo pieno di disappunto del signor Bekket
“ Se fossi
in lei, signorina McLane , penserei un po’ meno ai ragazzi… e un po’ più allo
studio “ sentenziò inchiodando Billie con lo sguardo e porgendomi poco
delicatamente il mio ultimo compito di storia su cui spiccava un’enorme F rossa
più volte sottolineata e cerchiata; rimasi interdetta a fissare il pessimo
voto, me lo sarei dovuto aspettare, non era c’erto un segreto il fatto che il
signor Bekket mi odiasse, ma sabotarmi sul fronte profitto scolastico era
decisamente meschino
“ Hey
nonnetto bello non vedi che siamo impegnati? “ intervenì Billie attirandomi a
se e riprendendo a baciarmi con passione; vedendo la faccia infuriata del
signor Bekket decisi di stare al gioco: spinsi BJ contro gli armadietti e
lasciai che le sue mani scivolassero sui miei fianchi, per poi iniziare a
baciargli con foga il collo.
Sentii l’odiato
professore sbuffare e allontanarsi borbottando, Billie scoppiò a ridere
divertito
“ Ahahaha!
Hai visto la sua faccia? “ chiesi tra una risata e l’altra
“ Se l’ho
vista??? Chi se la scorda più! “ esclamò incamminandosi lungo il corridoio “ Ci
vediamo stasera! “ urlò prima di entrare in classe.
Lizzie
Ero davvero
preoccupata per Kim, la notizia del matrimonio l’aveva messa al tappeto e io
non sapevo proprio come aiutarla… sospirai uscendo dall’aula di letteratura e
incamminandomi lentamente verso la mensa, finalmente la pausa pranzo! Con tutti
i pensieri che mi ronzavano per la testa non riuscivo nemmeno a concentrarmi
sulle lezioni…
Svoltai l’angolo
e fui travolta da un idiota che oltre a farmi cadere tutti i libri atterrò poco
delicatamente su di me
“ Cazzo!
Guarda dove vai brutto deficiente! “ mi lamentai scrollandomelo di dosso
“ Lizzie!
Sei proprio tu! “ urlò abbracciandomi
“ Trè? “
chiesi poco convinta, cercando di metterlo a fuoco
“ Bingo
baby! “ confermò sciogliendo l’abbraccio e iniziando a raccogliere i miei libri
“ Beh me lo
sarei dovuto aspettare… Chi altro poteva essere così idiota da correre in mezzo
ai corridoi durante la pausa pranzo “ lo canzonai alzandomi e prendendo i libri
che mi stava porgendo con un gran sorriso
“ Non puoi
darmi dell’idiota senza sapere il motivo per cui correvo con tanto affanno “ mi
fece notare con un gesto teatrale
“ Voglio
proprio sentire questo valido motivo “ risposi sarcastica riprendendo il
cammino verso la mensa
“ Oggi è
venerdì e c’è il pasticcio di patate! E io non posso resistere al pasticcio di
patate! “ esclamò con lo sguardo sognante
“ Ecco! A proposito
di buone motivazioni… “ mormorai divertita
Ci sedemmo
al tavolo della mensa che preferivo: era in un angolo, vicino ad una finestra
che dava sul cortile della scuola, ma la cosa che adoravo di quel paesaggio era
il blu dell’oceano in lontananza… Di solito, il tavolo, era già occupato quando
arrivavo in mensa ma bastava il mio aspetto a convincere i presenti ad alzare
le chiappe… Eh già io non facevo certo parte della categoria regolare della
scuola,non che nella periferia di Berkeley ci fossero persone normali, ma
diciamo che la mia fama non era delle migliori; io ero una ribelle, ero una di quelle persone
a cui preferiresti non dare mai confidenza,una di quelle persone che vedi passare
per strada e che guardi con superiorità scuotendo la testa per i miei piercing
o per il colore dei miei capelli, ovviamente se sei un coglione che si ferma
solo all’apparenza, ma questo portava molti vantaggi, tra cui la certezza di
non essere mai circondata da persone false,che vogliono la tua amicizia solo
per tornaconto personale.
Come
previsto anche quel giorno alcuni ragazzetti del primo anno se la diedero a
gambe non appena appoggiai la mia cartella mezza sfasciata sulla sedia, fui
presto raggiunta da Trè, che portava il vassoio con il tanto desiderato
pasticcio di patate, come un trofeo e da Kim che se la rideva sotto i baffi,
per ragioni a me ignote
“ Hey Lizz! “
mi salutò Kim lasciandosi cadere su una sedia
“ Kim! Perché
quel sorrisetto compiaciuto? “ chiesi più curiosa di una suocera
“ Io e
Billie abbiamo dato al signor Bekket una lezione da Guinness dei primati!
Avresti dovuto vedere la sua faccia “ rispose compiaciuta
“ Ok non
voglio sapere cosa avete combinato! Siete pericolosi voi due insieme “ sorrisi
felice di vedere Kim un po’ più rilassata e meno preoccupata per il matrimonio
“ E lui chi
è? “ domandò la mia migliore amica osservando interrogativa Trè che dopo aver
divorato il pasticcio di patate stava leccando poco finemente il piatto
“ Ah lui è
Trè Cool, ci siamo conosciuti qualche giorno fa in un negozio di musica e mi ha
salvato la vita da un disgustoso commesso “ rabbrividii al ricordo
“ Molto
piacere Trè Cool! Ma chiamami pure Trè “ si intromise porgendole le mano,
ancora intento nella sua operazione di pulizia del piatto
“ Ciao sono
Kim! Se ti piace così tanto il pasticcio puoi prendere anche il mio… non ho
molta fame “ rispose allungandogli il vassoio con il piatto
“ Dici sul
serio??? Lizzie hai delle amiche davvero simpatiche! “ esclamò gettandosi con
foga sul pranzo; sorrisi per la semplicità di quello strambo ragazzo, quando il
mio sguardo si posò su Mike che all’entrata della mensa, si guardava intorno, e
aveva tutta l’aria di cercare qualcuno…
“ Merda! “
biascicai scivolando sotto al tavolo con la mia cartella “ Kim! C’è Mike all’entrata!
Ti prego coprimi! Di che non ci sono! “ bisbigliai
“ Cosa? Ma perché?
Non dovevi parlargli per chiarire? “ chiese confusa
“ Si ma non
sono ancora pronta! Mi devo preparare psicologicamente e preferirei farlo
stasera! “ spiegai velocemente
“ Oddio
Lizz! Sei impossibile! “ sbuffò divertita
“ C’è poco
da ridere! Vedi di coprirmi piuttosto “ le intimai
“ Va bene!
Vedrò cosa posso fare “ acconsentì
“ Hey Kim! “
la salutò Mike
“ Mike!
Ciao! Che piacere vederti “ sorrise con la sua miglior faccia di palta
“ Michael
Ryan Pritchard! Come va la vita? “ si intromise Trè raggiante
“ Hey Frank!
È da una vita che non ci vediamo! “ sorrise Mike stringendogli la mano
“ Ah! Voi
due vi conoscete? “ domandò Kim confusa
“ Si lui è
stato il maestro di batteria di Al! “ confermò Mike
“ Eh già! E
lui è il miglior fottuto bassista di Berkeley “ esclamò Trè “ Beh qual buon
vento ti porta? “ chiese il batterista
“ Veramente
cercavo Lizzie, l’hai vista per caso, Kim? “ chiese speranzoso
“ No mi
dispiace! “ si affrettò a rispondere lei
“ Ma come
no? Se è proprio….” Iniziò Trè, ma un calcio ben assestato di Kim, gli fece
capire la situazione e lo convinse a tapparsi la bocca
“ Cosa? “
chiese Mike confuso
“
No niente
io volevo dire che ERA proprio qui… poi è…
è scappata di corsa… “ spiegò Trè
poco convinto
“ Ah! E vi
ha per caso detto dove andava? “ domandò il bassista
“ In bagno “
“ In
palestra “ risposero contemporaneamente Kim e Trè
“ Voglio
dire… prima in bagno e poi in palestra, perché… perché… “ si arrampicò sugli
specchi la mia amica
“ Perché aveva
lezione! “ la soccorse Trè Cool
“ Ah capisco…
allora corro che magari riesco ad incontrarla, grazie! “ urlò Mike
allontanandosi di corsa.
Tirai un
sospiro di sollievo e riemersi dal mio nascondiglio
“ Siete due
frane a trovare delle scuse plausibili! “ li ripresi
“ Hey ci ha
creduto! Questo è quello che conta “ esclamò Trè facendoci scoppiare tutti a
ridere.
Eccoci qua!
Finalmente sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo! Spero vi sia piaciuto =)
OrangeMochaFrappuccino:
Ciaoooooooooo cara! Beh come al solito sono felicissima che tu mi dica come la
pensi! E come da richiesta è arrivato Dave! Mentre nel prossimo ti posso
assicurare che al Gilman ne succederanno di tutti i colori! XD
Vorrei anche
ringraziare Fra_MDM_Punk per aver messo la mia storia fra le
preferite! Grassie!
Con affetto
Littlediana
<3
|
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Capitolo 16 *** CAPITOLO 16 ***
CAPITOLO 16
CAPITOLO 16
Kim
“ Se né
andato? “ chiese Lizz appiattita tra una scopa e uno spazzolone; aprii
lentamente la porta dello sgabuzzino e guardai con aria furtiva nel corridoio,
ma di Mike nessuna traccia
“ Si
scampato pericolo “ confermai con un sospiro di sollievo
“ Prima
arriviamo a casa e meglio sarà per tutti… Devo assolutamente decidere come
spiegare la situazione a Mike “ mormorò uscendo dall’angusto stanzino
“ Già… E’ la
terza volta che mi fai nascondere in posti impensabili per non incontrare il
signor Pritchard… mi sorprende che non ti sia ancora infilata in un cestino “
commentai divertita
“ C’è poco
da ridere! Questa è una cosa seria “ mi riprese con aria da finta offesa
“ Bene
allora dovresti iniziare a comporre un discorso di senso compiuto, non penso
che te la caverai a monosillabi, questa volta “ le feci notare
“ Lo so… ma
cosa dovrei dirgli? “ chiese scoraggiata
“ Per
esempio che ti dispiace… che tua mamma è un’idiota, senza offesa, e che tu sei
stata ancora più idiota perché invece di baciarlo ti sei fatta mille seghe
mentali su quello che avrebbe pensato tua
madre? “ chiesi come se fosse la cosa più normale del mondo
“ Forse… ma
non so se ne avrei il coraggio “ mormorò più a se stessa che a me
“ Santo
cielo Elizabeth! Ci tieni o no a quel ragazzo? “ domandai esasperata
“ Certo che
si! “
“ E allora
tira fuori le palle! Affrontalo e fagli capire quanto tieni a lui! “ le ordinai
inflessibile
“ Giusto!
Devo dirgli la verità e sistemare le cose una volta per tutte! “ urlò
finalmente convinta, attirando su di sé l’attenzione di tutti i passanti, che
la guardarono scuotendo la testa
“ Si certo,
ma ti prego controlla il tuo entusiasmo, o sarò costretta a fingere di non
conoscerti… “ la informai rivolgendo uno sguardo furtivo ai passanti
“ Ah si
scusa… “ disse abbassando il tono “ Ma Kim posso chiederti una cosa? “
“ Si Lizz, dimmi
“ risposi paziente come quando si parla ad una bambina capricciosa
“ Pensi che
dovrei farci sesso? “
“ Cosa??? Ma
che domande mi fai? “ urlai inorridita
“ No perché sai
se voglio farmi perdonare… “ si giustificò
“ Ok basta!
Io non ti conosco! “ chiusi la conversazione allungando il passo
“ Kim!
Aspetta! No sul serio! Perché sai io sono un po’ inesperta, ma vorrei farlo
felice! Dici che gli farebbe piacere? Kiiiim!!! “ la sentii urlare alle mie
spalle, ma proseguii imperterrita sul mio cammino; non era possibile avere un’amica
del genere! Guarda che discorsi mi toccava fare!
Lizzie
Fissavo quei
due vestiti da ore, ma nonostante questo non ero ancora riuscita a decidere
quale indossare, beh erano tutt’e due molto carini uno sul viola e l’altro sul
nero, entrambi piuttosto sportivi, odiavo le cose troppo eleganti, quello viola
non aveva le spalline e questo era senza dubbio un punto a suo svantaggio perché
considerando il mio ridotto davanzale avrei rischiato di perderlo da un momento all’altro,
d’altro canto quello nero mi sembrava troppo corto e dal momento che avevo
deciso di mettere le scarpe col tacco avevo paura di sembrare una puttanella…
Era davvero
una scelta ardua; Mike quale avrebbe preferito? Forse quello viola, più facile
da sfilare qualora fossimo giunti al momento clou, o forse quello nero, più
corto e quindi più facilmente “ penetrabile “ dal sotto… oddio! Stavo
delirando!!! Guarda che discorsi mi ritrovavo a fare col mio alter ego!
“ Non hai
ancora deciso? “ la voce di Kim mi fece prendere un infarto
“ No… sono
bellissimi entrambi… “ mormorai sconfitta
“ Beh
secondo me quello nero è più pratico… e anche più sexy… se hai paura di
sembrare una di quelle posso sempre prestarti i miei stivali quelli tipo anfibi…
“ disse analizzando la situazione
“ E potrei
mettere sotto un paio di leggins per non lasciare le gambe troppo in vista! Si!
Kim tu sei la mia salvezza “ urlai abbracciandola
“ Ok adesso
muoviti “ mi ordinò tossendo dopo che l’avevo letteralmente strangolata
“ Sissignora!
“
Circa un’ora
dopo eravamo pronte, pulite, truccate e pettinate
“ Mà noi
usciamo! “ urlò Kim aprendo la porta con un calcio
“ Va bene!
Non fate troppo tardi “ urlò la signora McLane dalla cucina
“ Wow! Sono
troppo eccitata! “ urlai saltellando per il vialetto, ricevendo uno sguardo di
compassione dalla mia migliore amica
________________________________________________________
Arrivammo al
Gilman verso le 8.30, il concerto sarebbe iniziato alle 9.00 e c’era una gran
folla
“ Wow! Non
mi aspettavo tutta questa gente! “ esclamò Kim stupita guardandosi in giro
“Vediamo di
entrare in fretta… voglio parlare con Mike prima dell’inizio del concerto “
urlai cercando di farmi sentire
“ La vedo
dura “ mi fece notare indicando la ressa accalcata all’entrata del locale
“ Hey! Che
ne dici di fare le fighe? “ le chiesi, ricevendo in risposta uno sguardo
interrogativo
“ Entriamo
dal retro! “ urlai trascinandola per un braccio
“ Aia Lizz
mi fai male! “ la sentii lamentarsi “ Scusami tanto ma dubito fortemente che i
gorilla alla porta ci faranno entrare… “
“ Abbi fede!
Miscredente! “ la ripresi imboccando il vicolo sul retro ; come previsto due
gorilla bloccavano l’ingresso ai fan indesiderati e un gruppetto di ragazzi chiacchierava
probabilmente nella speranza di poter entrare o almeno di poter vedere i componenti
della band
“ Buonasera!
Voglio parlare col Billie Joe! “ dissi sicura di me
“ Si certo
bellezza, tutti i presenti vorrebbero parlare con il signor Armstrong! Ma se
non sei sulla lista te lo sogni! “ rispose inflessibile
“ No forse
lei non ha capito! Noi siamo loro amiche! Le conviene farci passare o la faccio
licenziare! “ esclamai sperando di convincerlo
“ Toglietevi
dai piedi! “ fu l’unica cosa che ottenni
“ Lascia
stare! Entriamo da davanti! “ disse Kim trascinandomi via prima che quel
gorilla decidesse di saltarmi addosso e di picchiarmi a sangue
“ Lizzie!
Kim! Anche voi da queste parti??? Che sorpresa! “ la voce di Trè giunse alle
nostre orecchie come sempre allegra e squillante
“ Trè!!! Che
bello vederti! “ urlai saltandogli al collo
“ Ooook! Mi
sono perso qualcosa? “ domandò perplesso
“ No! Ma mi
serve il tuo aiuto per distrarre i gorilla ed entrare nel backstage… Non ho
intenzione di fare la coda come tutti i comuni mortali “ sorrisi a trentadue
denti
“ Beh farmi
pestare da quei due armadi non rientra nei miei programmi per stasera… ma forse
ho un’idea migliore… Venite! “ ci ordinò avvicinandosi alla porta sul retro
“ Heylà!
Sono Trè Cool e dovrei essere sulla lista “ informò gli energumeni
“ Mr Trè
Cool! Si certo, può passare “ acconsentì l’armadio numero 1
“ Figo! Hey
senti amico… vedi quelle due ragazze? “ sussurrò avvicinandosi all’orecchio
dell’armadio numero 2
“ Si certo,
hanno appena cercato di entrare ma le abbiamo allontanate, non sono sulla lista
“ confermò
“ Bene…
dovresti farmi un’enorme favore… quelle si saranno già fumate tre cannette come
minimo; qualche bicchiere di vodka e stanotte mi faranno vedere le stelle, non so
se mi capisci… “ sorrise beffardo facendo sghignazzare i due gorilla “ Però
vorrei vedere il concerto prima, se voi poteste farle entrare, vi prometto che
non daranno alcun fastidio “ terminò assumendo uno sguardo implorante; i due si
scambiarono un’occhiata furtiva e ci fecero cenno di entrare.
Appena
varcata la soglia tirammo due ceffoni sonori a Trè
“ Aia! È questo
il ringraziamento per avervi fatto entrare? “ si lamentò massaggiandosi le
guancie
“ Sei un’idiota!
Ci hai fatto passare per due alcolizzate, puttanelle da quattro soldi! “ gli
urlò Kim
“ Oh scusate
devo avervi scambiato per la mia ex! “ disse scoppiando a ridere per poi
dileguarsi prima di ricevere due bei calci in zone piuttosto delicate.
Io e Kim ci
aggirammo silenziose nel back stage alla ricerca del camerino dei nostri musicisti,
trovammo la porta dopo qualche minuto, completante
circondata da alcune ragazzine, tutte tette e gonne corte che ocheggiavano sulla
bellezza dei Green Day…
“ Oddio! Non
sai cosa gli farei a Billie Joe! “ squittì una
“ Vogliamo
parlare di Mike??? Io gli salterei addosso anche adesso “ starnazzò un’altra
“ Non me ne
parlate! Sono irresistibili! Ragazzi io vi amooo!!! “ urlò una terza
“ Oh si aprite
la porta! Vi facciamo servizio completo! “ aggiunsero due in coro per poi
scoppiare a ridere come due idiote
“ Kim
trattienimi perché giuro che se dicono qualche altra stronzata vado lì e gli
spacco quel grugno del cazzo a tutte! “ dissi incazzata, ma come si
permettevano quelle brutte troiette!
“ Dai
Lizzie, non ne vale nemmeno la pena “ mi fece notare la mia saggia amica,
sbuffai in risposta ma cercai di tranquillizzarmi.
Ad un tratto
udimmo le voci dei ragazzi provenire dal camerino
“ Cazzo
Al! Vuoi stare attento con quella
fottutissima sigaretta “ urlò Billie, ma dal tono era evidente che stava per
scoppiare a ridere
“ Porca
puttana Billie la tenda sta bruciando veramente! “ si sentì la voce di Mike,
del mio Mike
“ Cazzo è
vero! Al dammi il bicchiere dobbiamo spegnere la tenda! “ ordinò Billie
scoppiando a ridere
“ No! Questo
è il mio primo whiskey! Non è giusto “ protestò Al Sobrante già sull’allegro
andante
“ Credo che
la vodka che ti sei sparato prima basti e avanzi, dammi sto cazzo di bicchiere!
“ intervenne Mike
“ No cazzo!
Attento Al! “ urlò la voce di BJ, si sentì un tonfo e poi silenzio…
Le ochette
nel corridoio si guardarono perplesse, quando la porta si aprì di colpo
“ Merda!
Dobbiamo farlo rinvenire fra 10 minuti inizia il concerto “ fece notare Mike
uscendo per primo dal camerino
“ Che
idiota! Non poteva aspettare la fine del concerto per ubriacarsi “ si lamentò
Billie richiudendosi la porta alle spalle; passarono il gruppo di ragazzine
senza degnarle di uno sguardo nonostante quelle fossero letteralmente in adorazione
“ Kim!!! “
urlò BJ correndole in contro, la raggiunse e la sollevò da terra stampandole un
dolcissimo bacio a fior di labbra, quanto erano carini quei due insieme!
Sospirai: era giunto il mio momento! Dovevo fare pace con Mike…
Alzai lo
sguardo e incontrai i suoi occhioni di ghiaccio che mi fissavano speranzosi,
forza e coraggio Lizzie!
Woooow è
passato solo un giorno e ho già postato un altro capitolo, mi faccio i
complimenti da sola!
Gloria
Jailbird : Ciaooooooooo ti ringrazio moltissimo per tutti i commenti! E’ sempre
un piacere avere delle nuove lettrici che mi fanno sapere cosa né pensano della
mia storia =) Sono molto felice che ti piacciano i caratteri dei personaggi e
le coppiette =) fammi sapere cosa né pensi anche di questo capitolo!!! =)
OrangeMochaFrappuccino : La mia fedele
recensitrice =) hai visto ho aggiornato presto! Per cui mi merito la faccina XD
Non temere a Stacy accadrà qualcosa di orribile è inevitabile… non può
insultare Kim e i Metallica nello stesso capitolo passandola liscia =)
muahahahaha!
Ok! Detto
questo spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento!
Bacioni
Littlediana
<3
|
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Capitolo 17 *** CAPITOLO 17 ***
CAPITOLO 17
CAPITOLO 17
Lizzie
Guardai con
soddisfazione le facce sbalordite delle ochette che avevano assistito con
disappunto al bacio fra Kim e Billie;
volevo risolvere le cose con Mike, ma avevo paura, paura di essere
respinta o di non riuscire a trovare le parole adatte, paura di incontrare il
suo sguardo freddo e distaccato e di dover fare finalmente i conti con la dura
realtà: forse mia madre aveva ragione, forse Mike non era quello giusto… ma
volevo tentare perché ero rimasta catturata da quegli occhi cristallini fin dal
primo momento e non potevo reprimere da un giorno all’altro i sentimenti che
provavo per lui…
Alzai lo
sguardo titubante e rimasi pietrificata incontrando i suoi occhi che mi
fissavano inespressivi, disinteressati, come nel peggiore dei miei incubi,
nonostante tutto presi coraggio e abbozzai un timido sorriso
“ Ciao “
mormorai
“ Hey “ mi
rispose dopo un attimo di silenzio, con un cenno del capo
“ Come stai?
“ domandai abbassando lo sguardo, quei suoi occhi di ghiaccio mi stavano
letteralmente uccidendo
“ Bene… “ fu
la risposta buttata lì con sufficienza
“ Io… volevo
chiederti scusa… mi sono comportata da vera stronza “ sussurrai, quasi sperando
che non mi sentisse
“ Non devi
chiedermi scusa! Credimi è meglio così… “ le parole di Mike mi colpirono come
uno schiaffo, sentii qualcosa spezzarsi irrimediabilmente dentro me, mentre
delle calde lacrime iniziarono a solcarmi il volto annebbiandomi la vista;
rimasi in piedi a fissarmi la punta delle scarpe, incapace di muovermi,
incapace di ribattere, sperai con tutta me stessa di aver mal interpretato le
parole del bassista, ma il suo sguardo duro e inespressivo abbatté velocemente
le mie poche speranze
“ P…perché?
“ fu l’unica cosa che riuscii a dire nonostante avrei voluto saltargli addosso,
riempirlo di botte oppure semplicemente scappare lontana da quegli occhi così
freddi, così diversi da come ero abituata a vederli
“ Perché mi
sono reso conto che… che non siamo fatti per stare insieme, mi dispiace “ mormorò
con tono grave e inespressivo
“ No! Non è
vero! “ urlai con rabbia, stringendo i pugni con violenza “ Non è vero che ti
dispiace! Sei solo uno stronzo! Sei esattamente come tutti gli altri! Un pezzo
di merda! Ma perché? Perché ci casco ogni volta? Perché un bel ragazzo mi fa
gli occhioni dolci e io mi illudo di potergli piacere, quando il suo unico
obbiettivo è quello di portarmi a letto? “ lo inchiodai con lo sguardo pieno di
risentimento e per un istante mi sembrò di scorgere dell’insicurezza nei suoi
impenetrabili occhi di ghiaccio, che però Mike scacciò velocemente scuotendo la
testa.
Rimasi ferma
immobile a fissarlo per qualche istante, mentre calde lacrime scendeva sinuose
delineando i contorni del mio viso, che sciocca! Come avevo potuto anche solo
sperare di piacergli? Scostai velocemente un ciuffo ribelle che mi era caduto
sugli occhi e che si era impregnato delle mie stupide lacrime di mascara; girai
sui tacchi velocemente, non potendo più sopportare quello sguardo così vuoto e
inespressivo; raggiunsi il bancone del bar del Gilman arrancando tra la folla
già visibilmente partita, comprai una bottiglia di vodka che mi portai alla
bocca senza troppi complimenti. Avevo bisogno di svuotare la mente, di
dimenticarmi per un attimo di tutto e di tutti, asciugai le lacrime in un gesto
meccanico, uscii dal locale respirando a pieni polmoni la frizzante aria di
dicembre, iniziai a camminare lentamente, con passo traballante, senza una
meta.
Kim
“ Sai che mi
sei mancata? “ Billie si aprì in uno dei suoi unici sorrisetti sghembi
“ Ti prego,
Armstrong non dirmi che mi stai diventando romantico “ lo canzonai
“ Può darsi…
non vorrai farmi credere che ti darebbe fastidio? “ ribattè con tono di sfida
catturando i miei occhi nei suoi smeraldi profondi e magnetici, un brivido mi
percosse la schiena quando constatai che i nostri corpi erano terribilmente
vicini e che i nostri nasi stavano per sfiorarsi; era incredibile come mi
sentissi inerme e come un semplice contatto potesse mandare a quel paese tutto
il mio autocontrollo, ma Billie voleva giocare con me, mi aveva lanciato una
sfida che il mio orgoglio mi obbligò ad accettare.
Si avvicinò
spavaldo, lo sguardo acceso dal desiderio, sicuro che non avrei opposto alcuna
resistenza alle sue labbra, mi fece indietreggiare fino al muro e afferrò
saldamente i miei fianchi
“ Non
sparare cazzate, il romanticismo non ti si addice per niente “ sussurrai con
voce sensale a contatto con le sue labbra, per poi sottrarmi velocemente alla
sua presa; mi guardò stupito mentre avanzavo verso di lui ondeggiando sulle
note di una canzone dei Rolling Stones, proveniente dalla sala, lo sbattei con
foga contro il muro dello squallido corridoio, iniziando a mordicchiargli
lentamente il lobo, poi passai al collo mentre le mie mani si intrufolavano
abilmente sotto la maglietta
“ Come siamo
intraprendenti stasera “ commentò divertito
“ Sono piena
di sorprese… “ ribattei spavalda
“ Stupiscimi
“ sussurrò con la sua voce terribilmente sexy mentre incominciò a baciarmi con
foga il collo ; sorrisi beffarda, avevo la vittoria in tasca
“ Fra 10
minuti dovete essere sul palco e vorrei farti notare che non avete un
batterista, rockstar dei miei stivali “
Si staccò di
colpo “ Oh cazzo! Presto dobbiamo far rinvenire Al! “ urlò precipitandosi verso
il camerino, lo seguii soddisfatta di aver mantenuto il mio autocontrollo… per
una volta.
Entrammo nel
camerino e trovammo il batterista che dormiva beatamente tra i resti del
malcapitato tavolino di legno
“ Oh guarda
sembra un angioletto “ commentai intenerita
“ Ok senti questo non è il momento di fare
apprezzamenti su quel pezzo d’idiota! Dobbiamo assolutamente riuscire a
svegliarlo… ma dove cazzo s’è cacciato Mike? “ chiese Billie piuttosto irritato
“ E
soprattutto dove si è cacciata Lizz? “ domandai confusa rendendomi conto che
anche lei non era nei paraggi
“ Beh
saranno… come dire… impegnati no? “ ipotizzò lui con tono allusivo
“ Sarebbe
fantastico, vorrebbe dire che hanno fatto pace! “ esclamai speranzosa
“ Hey Al!
Dai cazzo ti vuoi svegliare? Cretino! “ borbottava il vocalist scuotendo poco
finemente il corpo inerme del povero batterista “ Cazzo! Che pezzo di
deficiente! “ sbraitò quando non ottenne nessuna reazione da parte del compagno
“ Ehy mi è
venuta un’idea! Aiutami a portarlo in bagno! “ esclamai esaltata da
quell’improvvisa illuminazione; Billie mi rivolse un’occhiata interrogativa, ma
obbedì.
Presi la
testa del povero Al e la immersi senza troppi complimenti nella tazza del
water, ordinando a Billie di tirare l’acqua, avevo visto mia madre farlo un
milione di volte da piccola, quando mio padre, prima di darsi alla fuga con
quella ballerina cubana, tornava a casa ogni sera ubriaco marcio.
Come
previsto al terzo tentativo Al si riprese
“ Cof cof cof! Mamma non sono stato io! “ urlò
balzando in piedi e iniziando a correre per tutto il camerino
“ Oh
perfetto è più fuori di prima! “ commentò BJ scoraggiato
“ No! No!
Noooo! “ sentimmo urlare il batterista
“ Cosa c’è?
“ chiesi preoccupata
“ Come avete
potuto farmi questo??? Era un bravo tavolino! Non aveva mai fatto del male a
nessuno! Non è giusto!!! “ piagnucolò inginocchiato sui resti del tavolino di
legno da lui precedentemente demolito. Non riuscii a trattenere una risata di
fronte a quel melodramma, Al si accasciò vicino al tanto amato tavolino e
rimase con lo sguardo perso nel vuoto
“ Al? Te la
senti di suonare? Ti prometto che dopo il concerto faremo un bel funerale al
tuo amico… ehm tavolino “ intervenne Billie chinandosi pazientemente sull’amico
“ Sebastian!
“ esclamò Al in risposta “ Il mio amico si chiamava Sebastian! “ precisò
probabilmente riferendosi al tavolino
“ Ah si
certo, faremo un bel funerale a… Sebastian “ si corresse trattenendo a stento una risata
“ Va bene…
ma chi è Al? “ chiese il batterista confuso; a questa domanda non potemmo fare
a meno di scoppiare a ridere come due idioti, sapete come si dice a volte:
ridiamo per non piangere!
“ Che cazzo
ridete? Questo è più fuori di un balcone! “ ci riprese Mike facendo il suo
ingresso nel camerino
“ Oh! Guarda
chi si vede! Ci degnate della vostra presenza? Vostra maestà! “ chiese Billie
ironico improvvisando un teatrale inchino. Mike sbuffò, capii subito che c’era
qualcosa che non andava, ovviamente oltre al fatto che Al era ormai partito per
la tangente.
“ Dov’è
Lizz? “ domandai titubante
Mike abbassò
lo sguardo imbarazzato, capii subito che il loro discorso non era andato come
io e Billie avevamo sperato
“ Oh merda! “
fu l’unica cosa che riuscii a dire .
Eccomi gente!!!
Scusate l’enorme ritardo ma in questi giorni sono stata presissima e a dirla
tutta il capitoletto lascia un po’ a desiderare, è un po’ cortino -.-“ chiedo
perdono!
Però sono
felicissima di avere avuto così tanti nuovi recensori! Grazie grazie grazieeee!
È bello sapere cosa né pensate della storia! Passo subito ai ringraziamenti:
Icegirl46:
Prima di tutto grazie mille cara! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo,
anche se purtroppo Mike e Lizz non hanno raggiunto l’obbiettivo sperato dalla
ragazza! Mi sono sentita cattivissima a scrivere quella parte ma giuro che c’è
una spiegazione! Per quanto riguarda la possibilità di far suonare Trè al posto
di Al, devo ammettere che non ci avevo pensato però è davvero una grande idea,
visto lo stato in cui si trova attualmente il povero batterista! Grazie ancora
=)
Glora
Jailbird: Grazie per aver recensito anche il capitolo precedente =) Spero ti
sia piaciuto anche questo! Beh diciamo che Billie e Kim sembrano felici… per
ora! Muahaha mi sento troppo potente! Ok! Stavo dicendo… beh Mike e Lizz al
momento non sono nella migliore delle situazioni ma prometto che tutto si
metterà a posto =) Per quanto riguarda Stacy non vedo l’ora non vedo l’ora di
farla prendere a sberle da Kim =) Grazie 1000 ancora!
Tanatos:
Prima di tutto ti faccio ancora moltissimi complimenti per la storia di Mimì,
mi è piaciuta molto =) E poi ti ringrazio moltissimo! Sono felice che ti sia
piaciuta la storia, si in effetti la trama non è un gran che però è divertente
cercare di immaginare i componenti di una delle mie band preferite quando ernao
solo dei diciassettenni scapestrati che vivevano la vita giorno per giorno =)
Grazie ancora per la recensione! =)
OrangeMochaFrappuccino: Waaaaaa mi
sento troppo realizzata! Mi hai fatto ancora la faccetta! XD Comunque si evviva
i matrimoni! Da bere per tutti! Ahahah. Beh come al solito ti ringrazi
moltissimo per la tua recensione e spero che questo capitolo ti sia piaciuto
anche se un po’ cortino =)
Bene
lettori, lettrici, recensitori e recensitrici! Ho pensato che vi avrebbe fatto
piacere vedere come immagino i personaggi della storia; ad essere sincera non
ho mai dato una connotazione fisica precisa…
KIM:
LIZZ
STACY
DAVE
Bene! Non so
se la vostra idea dei personaggi corrispondeva alla mia =) spero di si! Ora vi
lascio!
Con affetto
Littlediana
<3
|
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Capitolo 18 *** CAPITOLO 18 ***
CAPITOLO 18
CAPITOLO 18
Kim
“ Cazzo! “
sibilai a denti stretti
“ M…mi
dispiace “ farneticò Mike abbassando lo sguardo, sembrava sinceramente
dispiaciuto, ma allora perché non l’aveva fermata? Berkeley a quell’ora di
notte era pericolosa, soprattutto per
una ragazza in lacrime con un vestitino decisamente troppo corto
“
Sebastiaaan… “ piagnucolò Al beatamente ignaro della situazione
“ Cazzo!
Vuoi startene zitto??? Idiota di un batterista! Ti preferivo da svenuto! “
sbottò Billie tirando un calcio nervoso alla porta del camerino
“ Se… sei
senza cuore… “ si lamentò di rimando il povero Al.
Lanciai un’
occhiata di risentimento a Mike, ma ormai la frittata era fatta, dovevo trovare
Lizz!
“ Sentite io
vado a chiedere al bar se per caso l’hanno vista… voi trovatevi un batterista “
ordinai risoluta per poi dirigermi con passo spedito fuori dal camerino senza
aspettare una risposta.
Arrancai a
fatica fra la folla che si muoveva disordinatamente sulle note di Biltzkrieg Bop, mi
avvicinai al bancone del bar dove trovai un ragazzo spudoratamente impegnato a
spogliare con gli occhi un’avvenente biondina in attesa del suo drink
“ Scusa non è che per caso hai visto una ragazza coi capelli biondi
cotonati, un vestitino nero piuttosto corto, un paio di anfibi e l’aria
distrutta? “ chiesi speranzosa alzando la voce per farmi sentire. Il ragazzo
alzò svogliatamente lo sguardo, mi squadrò da testa a piedi annoiato per poi
rispondere “ Certo! Ne avrò viste almeno 10 che corrispondono alla tua
descrizione… “
“ Grazie al cazzo! Cerca di concentrarti! Non ce n’era una in
particolare? “ insistetti visibilmente irritata dall’atteggiamento del bar man
“ Senti bellezza! Non mi fumo una canna da almeno tre ore, questo posto
puzza di piscio e avrò visto almeno quaranta persone vomitare sotto il mio naso
solo stasera… Non me ne frega un emerito cazzo della tua biondina… “ biascicò
il ragazzo infastidito dalle mie continue domande, scossi la testa e feci per
allontanarmi quando una voce mi fermò
“ Hey! Aspetta! Io credo di aver visto la tua amica! “ mi girai e
incontrai lo sguardo penetrante di un ragazzo biondo, intento a pulire il
pavimento del locale, con scarso impegno
“ Davvero??? “ domandai sollevata
“ Si, è uscita di corsa dal backstage con le lacrime agli occhi, ha
ordinato una bottiglia di vodka e si è dileguata con passo traballante…
Purtroppo non ho visto che direzione ha preso “ confermò lui
“ Oh cazzo! Devo trovarla! Grazie mille… eh… “
“ Ryan “ si presentò tendendomi la mano
“ Grazie mille Ryan! Ci si vede! “ urlai allontanandomi di corsa per
tornare nel backstage
“ Ragazzi! L’hanno vista mezza ubriaca, devo andare a cercarla… Oh ciao
Trè! “ mi stupii di trovare lì anche Mr. Cool
“ Hey “ mi salutò con un cenno
“ Billie… mi dispiace ci tenevo molto ad assistere al concerto ma ho
paura che le succeda qualcosa di brutto… “ mormorai abbassando lo sguardo,
avevo quasi paura di guardarlo in faccia, paura di non riuscire più a staccarmi
da quegli occhi dolci, da quel mio angolo di
paradiso.
“ Hey! Dolcezza, non ti devi
preoccupare… “ sussurrò al mio orecchio facendomi rabbrividire, mi alzò il viso
delicatamente per poi trasportarmi in un dolce bacio a cui risposi con passione
“ Ora vai e risolvi questo casino, io sarò qui ad aspettarti, te lo
prometto “ sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra, chiusi gli occhi per
godermi quel dolce sospiro poi corsi via.
Lizz
Quella dannatissima luce del cazzo non ne voleva sapere di lasciarmi in
pace! Più cercavo di allontanarmi più sembrava vicina, ma forse era colpa mia! Forse
mi stavo avvicinando invece di allontanarmi… il punto era che non capivo più un
cazzo! Non vedevo nulla, non sentivo nulla , trascinavo i piedi e non sapevo
nemmeno dove stavo andando, magari ero già morta, no non potevo essere morta
perché la testa mi faceva troppo male, mi sa che ero andata a sbattere contro
un palo, ma non ne ero poi così sicura, forse la luce era proprio di quello
stramaledetto lampione contro cui mi ero impiantata…
Aspetta un attimo! Questo posto mi sembrava famigliare… dove l’avevo
già visto? Non riuscivo a ricordare! Non ricordavo niente! Nemmeno il motivo
per cui mi ero conciata in quel modo, volevo Kim! Volevo la mia migliore amica!
Volevo solo tornare a casa, alla mia vecchia casa di New Orleans!
Mi accasciai a terra senza forze mentre delle amare e calde lacrime
iniziarono a rigarmi il volto.
Kim
Mi
precipitai fuori dal locale e fui accolta da una gelida folata di vento che mi
fece rabbrividire, mi strinsi nel mio misero giubbino decisamente fuori
stagione e mi allontanai a lunghi passi…
Non sapevo
proprio da dove iniziare la mia ricerca, ce n’erano di posti in cui guardare,
non potevo setacciare tutta Berkeley e Rodeo in una notte senza una
fottutissima macchina!
Decisi di
cercarla prima alla spiaggia dove Mike l’aveva portata al primo appuntamento,
ma oltre alle avance di qualche ubriacone non trovai nessuna traccia di Lizz,
vagai diverse ore fra i bar della periferia, tornai persino a casa ma fu tutto
inutile.
Dove cazzo s’è cacciata? Sbottai tirando un calcio ad una
lattina di birra mezza vuota, erano già le due di notte e non era
particolarmente piacevole per una ragazza di 17 anni vagare sola in quelle
puzzolenti strade…
Mi buttai su
una panchina in riva al mare lasciandomi cullare dal ritmico suono delle onde,
mi addormentai rivolgendo il mio ultimo sospiro alla mia migliore amica
Lizz… mi dispiace….
Madonnaaaaaaaa!
Gente ho avuto un blocco da paura! Non riuscivo più a continuare e infatti sto
capitolo fa piuttosto schifo ma prometto che mi farò perdonare col prossimo =)
Come al
solito voglio ringraziare le mie fedelissime lettrici:
OrangeMochaFrappuccino: No pietà! Sono
troppo giovane per morireeeee! XD ok dicevamo… beh questo capitolo fa
abbastanza cagare ma diciamo che è un po’ di passaggio prometto che nel
prossimo soddisferò almeno una delle tue richieste =)
Icegirl46: Hey! Sono felicissima che
il capitolo ti sia piaciuto =) Beh per la scena di Sebastian mi sono rifatta ad
una situazione comica avvenuta a capodanno! XD un mio amico completamente
ubriaco è svenuto sopra una specie di poltrona già mezza scassata e ha rotto
una gamba, quando se né accorto ha iniziato a sbraitare cosa senza senso
dicendo che non era giusto! Che lui voleva bene a quella povera sedia e cazzate
del genere! Allora mi è venuta l’ispirazione! XD Spero che commenterai anche
questo capitolo! Baci
Gloria
Jailbird: Ciaooo! Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto… eh Mike è un
bell’enigma XD no scherzo ha le sue buone ragioni… che scoprirai fra un po’ di
capitoli =) Sono felice che anche a te stia simpatico Sebastia XD Povero povero
Sebastian! Fammi sapere cosa ne pensi mi raccomando!
Bene detto
questo levo le tende e spero di riuscire a postare al più presto!
Grazie anche
a tutti i lettori silenziosi e alla mia cara Tanatos che purtroppo è senza computer
e non può farmi sapere cosa ne pensa di questi capitoli!
Con affetto
Littlediana
|
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Capitolo 19 *** CAPITOLO 19 ***
CAPITOLO 19
CAPITOLO 19
Kim
Mi guardai
intorno confusa, ero in un grande spazio bianco, perfetto e immacolato, ma
qualcosa non andava… avevo una terribile sensazione di freddo, sentivo i piedi
pesanti e avevo paura… ma di cosa? Sentivo gli occhi bruciare e quando le
lacrime iniziarono a scivolare sul mio viso, la vista mi si annebbiò… Ma perché
piangevo? Perché ero sola… dove erano tutti? Volevo andarmene di lì ma non
riuscivo a sollevare i piedi, li sentivo così pesanti, poi lo vidi… Billie era
davanti a me e sorrideva felice ma… ma non mi stava guardando… era come se non
mi vedesse! Cercavo di chiamarlo ma dalla mia bocca non usciva alcun suono!
Perché non mi vedeva??? “Billie! Sono io! Sono qui! “ Le lacrime premevano sui
miei occhi sempre più abbondanti, poi una bellissima ragazza bionda lo
raggiunse; sembrava un angelo e io… io mi sentivo così stupida! Lui la baciò
dolcemente, la prese sotto braccio e mi girò le spalle allontanandosi…
Tutto
divenne nero, era come se qualcosa fosse andato in frantumi nel mio cuore… mi
accasciai dando libero sfogo al mio dolore, ma ormai era troppo tardi, l’avevo
perso per sempre… mi lasciai avvolgere dalle tenebre, che senso aveva vivere
senza di lui?
“
NOOOOOOOO!!! “ mi svegliai di soprassalto, ansimando; dovevo essermi
addormentata su quella stupida panchina… mi stiracchiai intorpidita e ancora un
po’ infastidita da quel sogno… mi era sembrato così vero.
Forse stavo
veramente diventando troppo dipendente da Billie, se… se lui mi avesse abbandonata cosa avrei
fatto? Mi salì un groppo in gola solo al pensiero. Scossi la testa, non era il
momento di diventare egocentrica, Lizz era la mia priorità, mi sarei fatta le
seghe mentali in un altro momento.
Le quattro
di mattina! Cavolo! Sperai che Steve ci avesse coperte, impedendo a mia madre
di notare la nostra assenza, ma opzione molto più probabile, si era addormentato
come un salame…
Si dice che
la notte porta consiglio… ma io a parte quello stupido incubo non avevo avuto
alcuna rivelazione dall’alto che mi suggerisse dove cercare la mia migliore
amica… infilai le mani nelle tasche del vecchio giubbino e iniziai a vagare
nelle silenziose strade.
Chissà
com’era andato il concerto… Mi sarebbe piaciuto moltissimo partecipare, ma
purtroppo
quell’idiota di Mike aveva rovinato
tutto… Che diavolo gli era preso? Non riuscivo davvero a spiegarmi il suo
comportamento! Insomma persino Billie aveva detto che il bassista era cotto di
Lizz….
Scossi la testa sconsolata,
guardandomi in giro mi resi conto di conoscere bene quel luogo, solo in quel
momento notai una figura esile accasciata a terra
“ Lizz? Lizz!!! “ urlai correndole
vicino, che stupida che ero stata! Avrei dovuto pensarci prima, Lizzie si era
rifugiata proprio dove Mike l’aveva baciata la prima volta, su quella panchina
sgangherata fuori dalla scuola
“ Lizz! Oh cazzo! Elizabeth non farmi
scherzi! Oh merda! “ la scossi violentemente, respirava piano, il suo corpo era
appoggiato contro il grande albero vicino alla panchina, la bottiglia vuota di
vodka ancora stretta in mano
“ Lizz ti prego! “ sussurrai
disperata, la abbracciai immergendo il viso nei suoi capelli “ Mi dispiace… “
Lizz
“ Lizz ti prego! “ un dolce sussurro,
due braccia esili mi accolsero, un respiro lieve mosse i miei capelli, poi un
singhiozzo…
Perché stava piangendo? Io non volevo
che piangesse! Non volevo vederla triste
“ Mi dispiace… “ un altro sussurro
Ma per cosa le dispiaceva? Non
riuscivo a ricordare, sentivo la testa pulsare e gli occhi pesanti… Ma dovevo
fare uno sforzo! Dovevo dirle di non preoccuparsi, che non era colpa sua…
“ K… Kim? “ biascicai con voce
impastata
“ Lizz! Oh cazzo! Ma io ti uccido! Ti
sembrano scherzi da fare alle quattro di mattina??? “ mi rimproverò fingendo un
tono severo
“ Ma perché piangi? Cosa è successo?
“ domandai confusa
“ Non ti ricordi niente? “ sembrava
stupita, cosa dovevo ricordarmi?
Il mio sguardo si posò sulla
bottiglia mezza vuota che tenevo ancora in mano e le immagini della serata
riaffiorarono violentemente nella mia mente
“ Mike… “ sussurrai quasi
involontariamente
“ Già… “ mormorò abbassando lo
sguardo
“ Io… “ cercai di parlare ma un conato
di vomito mi colse alla sprovvista, mi girai velocemente rimettendo anche
l’anima sul malcapitato ciglio della strada
“ Ah! Cazzo! “ biascicai tossendo
quando il sapore acido della bile raggiunse la bocca, Kim mi scostò
pazientemente i capelli dalla faccia e mi aiutò a sedermi sulla panchina
“ Lui… lui ha detto che non siamo
fatti per stare insieme “ mormorai massaggiandomi la testa ancora dolorante per
la sbornia
“ Lizz… io non sono certo la persona
più adatta a farti la predica… ma cazzo! Non ti puoi ridurre in questo stato
per uno stronzo del genere che nemmeno ti merita! “ rispose seria
“ Ma… ma Kim! Io… io lo amo! “
protestai debolmente cercando di trattenere le lacrime che premevano per uscire,
la sentii sospirare poi con una mano iniziò ad accarezzarmi i capelli
“ Lo so… Mi dispiace molto “ fu tutto
ciò che riuscì a dire
“ Sai credevo davvero che si sarebbe
sistemato tutto sta’sera… Che stupida! Lui può avere tutte le ragazze che
vuole, perché dovrebbe perdere tempo con una come me? Una che non si fa nemmeno
portare a letto al primo appuntamento… “ sospirai,
“ Beh peggio per lui! Non sa cosa si
perde! Anzi sai che ti dico… Gli faremo pentire di averti trattata così “
sentenziò esaltata
“ Ok, adesso posso iniziare a
preoccuparmi! L’ultima volta che ho visto quello sguardo mi hai convinta a fare
una gara di rutti durante l’ora di matematica “ sorrisi ricordando quel giorno
“ Già! E ti ho battuta alla grande!
Sei piuttosto scarsetta! “ commentò fiera
“ Beh non avevo chance contro miss finezza
2000! “ risposi acida, ci guardammo e scoppiammo a ridere come due idiote
“ Vedi! Le mie idee malsane ti hanno
fatto tornare il sorriso! “
“ Già… grazie Kim… Mi dispiace… so
che tenevi ad assistere al concerto… io ho agito senza pensare e beh… sono
un’idiota “ mormorai dispiaciuta
“ Hey! È tutto ok… Mi sono solo
preoccupata… “ sospirò “ Pensi di farcela a portare le tue chiappette d’oro a
casa? “ chiese
“ Credo di si… “ raccolsi tutte le mie forze e
aggrappandomi alla sua mano cercai di alzarmi, un capogiro mi fece traballare
visibilmente ma riuscii a sorreggermi goffamente
“ Wow! Quella roba è forte “
biascicai ancora un po’ brilla
“ Mamma mia Lizz! Puzzi come una
distilleria! Hai bisogno di una doccia! “ commentò storcendo il naso
“ Nàààààà! Ho bisogno di un
musicista! “ ribattei con un gesto teatrale che mi costò quasi un incontro
ravvicinato col marciapiede
“ Ah ti prego non ricominciamo “
troncò il discorso prendendomi sotto braccio e guidandomi nelle strade deserte
Arrivammo a casa in poco tempo
“ Ok senti non è il caso di entrare
dalla porta, non vorrei che mamma se ne accorgesse… vieni! “ ordinò Kim
trascinandomi sul retro; prese dei sassi e iniziò a colpire una finestra
“ Steve! Steeeeeve!!! “ chiamò sotto
voce, il fratello si presentò spettinato e visibilmente irritato, poco dopo
“ Umh! Ma che caz… Kim??? “ urlò
notando la sorella
“ Shhht! Che cazzo urli??? “ lo zittì
di rimando “ Senti non fare domande e aiutami a far salire Lizz… non è nelle condizioni
di arrampicarsi dalla grondaia “
“ Cosa? Non è vero! Io sono
perfettamente in grado… “ iniziai a protestare ma inciampandomi nei miei stessi
piedi caddi rovinosamente sul prato, suscitando le risa di Steve
“ Appunto… “ commentò Kim con
disappunto
“ Ma scusa Kim, entrate da giù… “
protestò il fratello
“ Ah si Steve che rande idea! Così se
ci becca mamma siamo nella merda collettiva! Ma per favore non dire stronzate e
aiutami! “ ribatté infastidita
“ Nà! Non c’è pericolo, diciamo che
mamma è piuttosto impegnata con Dave… non so se mi spiego “ ci informò Steve
con sguardo ammiccante
“ Bah! Posso vomitare!??? “ ironizzò
Kim visibilmente schifata
“ Vabbè io torno a letto! Notte! “
tagliò corto Steve richiudendo velocemente la finestra
“ Dai ubriacona! Andiamo a letto, ne
abbiamo bisogno “ sorrise Kim, aiutandomi ad alzarmi e accompagnandomi alla
porta, ah Kim cosa farei senza di te?
Bien
bien! Eccoci con un atro capitoletto, questo interamente dedicato alle
ragazze! Ah povera Lizz! Non vedo l'ora di mettere in atto la sua
vendetta! Muahahah!!!
Si,
ok detto questo passo a ringraziare quelle anime sante che leggono
pazientemente tutti i miei scleri e soprattutto quelle che mi danno la
loro opinione
Icegirl46:
Ciao carissima! Ahahah no non ti preoccupare per Al! Ha la pellaccia
dura =) Beh si a dir la verità mi sento un po' stronza per Lizz,
ma ti prometto che si rifarà e poi alla fine si sistemerà
tutto anche per lei! Sai io sono un'amante dei finali in perfetto stile
Disney! XD però ci vuole un colpo di scena ogni tanto =) fammi
sapere cosa ne pensi di questo capitolo. Bacioni!
OrangeMochaFrappuccino:
Visto Lizz sta bene!!! =) si è solo un po' scossa poverina... =)
si guarda la scena della sedia è stata epica =) cosa ne dici di
questo capitolo? Baci
Tanatos, Gloria Jailbird!!! Dove siete finite??? Fatemi sapere come vi sembra la storia please!!! =)
Con affetto
Littlediana <3
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Capitolo 20 *** CAPITOLO 20 ***
CAPITOLO 20
CAPITOLO 20
Lizz
“ Cazzo
Steve stai attento! “
“ Bah che
schifo!!! “
“ Tu fai
schifo! Ti sei mai guardato allo specchio? Ecco adesso chissà dov’è andata a
finire… “
“ Aaaaaah!
Potrebbe essere ovunqueeee! “
“ Shhhht!
Non urlare! Lizz sta riposando “
“ Ma io… “
“ Smettila
di piagnucolare e dammi una mano a cercarla… Jam? Jammy cara? Dove sei finita?
Vieni dalla mamma… “
“ Tu sei
fuori di testa Kim! “
Le loro voci
mi giungevano ancora ovattate alle orecchie ma mi venne comunque da sorridere
sentendo uno dei soliti battibecchi; socchiusi gli occhi lentamente e rimasi
sorpresa di trovare la stanza ancora immersa nella penombra, la testa pulsava
insistentemente all’altezza delle tempie come a volermi ricordare la serata
appena passata, non potevo fare a meno di pensare allo sguardo distaccato e
freddo di Mike, mi aveva guardata con disprezzo e sufficienza, è incredibile
come due occhi così belli possano fare tanto male…
Ignorando il
mal di testa cercai di mettere a fuoco la stanza: Steve in piedi su una sedia,
la faccia schifata, gesticolava come un ossesso cercando di farsi capire dalla
sorella, che non lo degnava di uno sguardo troppo intenta a cercare qualcosa
nell’armadio; sorrisi e mi girai su un fianco emettendo un leggere mugolio per
fargli capire che ormai ero sveglia
“ Ecco!
L’hai svegliata… sei contento adesso? “ domandò Kim riemergendo dal vecchio
armadio
“ Io??? Ma
se sei… “ protestò il fratello
“ Ah taci!
Anzi fai una bella cosa, quella è la porta! “ ordinò con tono fermo
“ Tzè bel
ringraziamento per averti aiutata! Che ingratitudine “ borbottò Steve uscendo
velocemente dalla stanza
Cercai di
mettermi seduta ma un capogiro mi costrinse a ricadere sul letto con un tonfo
sordo
“ Hey
attenta… “ esclamò Kim, sbuffai in risposta
“ Tieni,
aiuta sempre “ mi sorrise allungandomi un bicchiere d’acqua e una pastiglia che
aveva tutta l’aria di essere un’aspirina
Annuii
debolmente tenendo lo sguardo basso, mi sentivo in colpa per quello che era
successo, le avevo fatto perdere il concerto di Billie al Gilman, l’avevo fatta
vagare per mezza Berkeley in piena notte e le avevo urlato addosso tutti i miei
problemi come se mi aspettassi che potesse fare qualcosa per risolverli, ma
nonostante questo lei mi aveva ascoltata pazientemente e mi aveva riportata a
casa tutta intera
“ Kim… mi
dispiace… e... “ iniziai tenendo lo sguardo basso
“ No! Non ti
azzardare nemmeno a ringraziarmi! “ mi interruppe con tono severo; sorrisi
debolmente
“ Grazie! “
esclamai dopo un attimo d’esitazione
“ Ok! L’hai
voluta tu… “ la guardai interrogativa
mentre si avvicinava alla finestra e con un gesto veloce apriva le tende
permettendo ai raggi del sole di colpirmi in pieno viso
“ Ummmmh! “
mi lamentai sprofondando sotto al lenzuolo
“ Te l’avevo
detto “ mi canzonò divertita, risposi con un grugno infastidito
“ Jaaaam! Oh
finalmente ti ho trovata, ti stavi mimetizzando è? Vecchia volpe! Ci mancava
poco che ti sfrittellassi per terra, devi stare più attenta… su vieni qui….
Ecco brava così “
“ Kim che
diavolo stai facendo? “ domandai curiosa riemergendo dallo strato di coperte,
nonostante le proteste dei miei occhi alla luce troppo forte
“ Oh niente
di che, non ti preoccupare… è solo il mio progetto di scienze “ sorrise
sventolando quella che aveva tutta l’aria di essere una lucertola; la guardai
interrogativa
“ Beh
stamattina mi sono ricordata che devo consegnarlo entro mercoledì e così ho
chiesto a Steve di aiutarmi a trovare una lucertola in giardino “ spiegò “ Abbiamo
trovato questa e ho deciso di chiamarla Jam! Non è carina? “ chiese
avvicinandola al letto
“ Bah! Che
schifo! Non ti azzardare a portarla qui! “ urlai schifata, lei si bloccò e
assunse un’espressione perplessa
“ Che c’è? “
chiesi quasi intimorita, chissà cosa stava architettando…
“ Niente…
pensavo solo che Steve ha avuto la tua stessa reazione… solo che lui è un
ragazzo…. Pensi sia normale? “
“ Kim…? “
“ Umh? “
“ Ma
vaffanculo! “ urlai tirandole il cuscino in piena faccia!
“ Ah si?
Questa è guerra!!! “ esclamò balzando sul letto ed iniziando ad agitare la
povera lucertola che aveva tutta l’aria di voler vomitare anche l’anima
“ Hey hey ferma! Stop! Time ooooout! Vorrei ricordati che sono in fase dopo
sbornia ed è tutt’altro che piacevole! “ mi difesi alzando le mani insegno di
resa
“ Umh…
valida argomentazione, va bene, ma non finisce qui! “ mi minacciò scoppiando a
ridere
“ Allora
come hai deciso di sfruttare quella povera lucertola? “ domandai cercando di alzarmi
lentamente dal mio letto improvvisato, ovvero un materasso, seppellito sotto
uno strato di coperte, nel bel mezzo della piccola stanza di Kim
“ Voglio
studiare gli effetti della nicotina su Jam… “ sorrise soddisfatta; la guardai
interrogativa
“ Oh
insomma! La chiudo in quella teca con delle sigarette accese e studio il suo
comportamento… per tre giorni! “
“ Sigarette?
“ mi illuminai a quella parola, altro che la lucertola ero io quella che aveva
un disperato bisogno di nicotina!
“ Fffff Ma
cosa devo fare con te? Fumare fa male… vuoi farti venire il cancro ai polmoni a
quarant’anni? “ borbottò accendendosi una sigaretta che poi mi allungò
“ Miss
coerenza “ la canzonai prendendo una lunga boccata di fumo e godendomi quella
sensazione di pace che solo la nicotina riusciva a darmi, Kim rispose con
un’alzata di spalle ma decisi di non lasciar cadere il discorso
“ Quel
consiglio era diretto a me o a te, Kim? “ chiesi guardandola di sottecchi,
sospirò riprese la sigaretta e si lasciò cadere al mio fianco, sulla montagna
di coperte
“ Non so
cosa fare, Lizz “ ammise infine buttando fuori il fumo dal naso, non le feci
pressione, sapevo che se le andava di parlarmene l’avrebbe fatto senza troppi
complimenti, infatti poco dopo continuò
“ Mancano
solo due settimane al matrimonio di mia madre… Dave sembra un tipo a posto e
penso che sarebbe anche un ottimo padre… ma… ho paura… “ aveva lo sguardo basso
ma il tono di voce spezzato tradiva tutta la sua angoscia
“ Noi siamo
diversi da lui… dalla sua famiglia… siamo solo degli scapestrati di periferia,
ma per quanto la mia vita possa sembrare insignificante io la amo così com’è…
non vorrei mai lasciare Rodeo, almeno non ora… non adesso che ho trovato Billie
e che ho te… non adesso che la mia vita sembra perfette nella sua imperfezione…
mi… mi capisci? “ una piccola lacrima rigò la sua guancia ma lei la asciugò con
un veloce gesto della mano e puntò gli occhi lucidi nei miei
Le sorrisi
debolmente, quasi emozionata dalla sua confessione così sincera
“ Ma non è
detto che dobbiate per forza andarvene, dopo il matrimonio… voglio dire magari
comprerete una casa più bella con un tetto senza buchi e le porte intatte, ma
sempre qui a Berkeley… non ti preoccupare troppo… goditi ogni attimo finchè
puoi… perché l’unica cosa che conta è che tu sei qui adesso, per stare con me e
con Billie “ risposi cercando di mostrarmi sicura delle mie parole, ma in
realtà sapevo che prima o poi Dave li avrebbe portati via da questa merda e
forse sarebbe stato meglio per tutti loro
“ Wow questa
frase mi sa tanto di scatola dei cioccolatini! “ ironizzò spegnendo la
sigaretta; le sorrisi
“ Colazione? “ propose dopo aver sistemato la lucertola nella
teca
“ Si mamma! “ esclamai scendendo dal letto
Billie
Ok! Io non ci capivo più un cazzo! Era ufficiale! Quella
storia mi stava facendo venire il mal di testa… ok forse no, forse il mal di
testa era dovuto alla sbornia micidiale post-concerto, mq questi erano dettagli
poco rilevanti… Restava il fatto che erano le 11 di mattina e io ero appena
stato svegliato da Mike, che già
ubriaco, o ancora ubriaco, dipende dai punti di vista… beh dicevo da Mike che
in slip da donna, con una cuffia per la doccia in testa, vagava per la casa suonando, o meglio
cercando si suonare, un violino di dubbia provenienza e cantando canzoni
natalizie, senza azzeccare una fottutissima nota! E tra una “canzone” e l’altra
pronunciava discorsi senza senso dei quali riuscivo a capire sempre e solo una
parola: Lizz!
Scossi la testa sconsolato e lasciando il bassista ai suoi
soliloqui mi diressi in cucina dove intrapresi una durissima battaglia contro
la caffetteria; dopo qualche minuto ebbi la meglio e mi accasciai soddisfatto
su una sedia accendendo una sigaretta
“ And sooooooo! Thiiiiis iiiiiisssss
Christmas and whaaaat have yoooou… Ma io no… non volevo, Bi…Billie! Non volevo… io… Lizzieeeee! “
Mike entrò traballante in cucina gettando poco garbatamente il violino nel
lavandino pieno di piatti sporchi, poi iniziò a vagare per la cucina dicendo
cose senza senso, decisi di ignorarlo
“ Ma cos’è questo casino? “ si lamentò uno spettinatissimo Al
entrando in cucina
“ Eeeh sapessi… abbiamo qui il John Lennon dei poveri “
ironizzai lanciando uno sguardo esasperato a Mike, che in piedi sul ripiano
della cucina urlava “Happy Christmas” a gran voce fuori dalla finestra.
In quel momento anche Trè fece il suo trionfale ingresso in
cucina, completamente nudo con un salvagente intorno alla vita e le mutande in
testa, appena ci vide strabuzzò gli occhi e ci puntò con un dito contro urlando
“ Che ci fate voi in casa mia???? “
Decisi di ignorare la domanda e gli allungai una tazza piena
di caffè bollente
“ Caffè? “ domandai ironico
“ Umh… ma si perché no… però lo voglio corretto e poi… dov’è
la mia brioche??? “ si lamentò iniziando ad aprire ogni antina della cucina,
accompagnando la sua impresa con esclamazioni di delusione ogni volta che
trovava uno scomparto vuoto.
Sospirai rassegnato, ero finito in una gabbia di pazzi… e
inevitabilmente il mio pensiero corse a Kim, quella ragazzina mi aveva fatto
completamente perdere la testa, avevo voglia di vederla… così senza troppi
convenevoli presi la giacca e uscii.
_____________
Era quasi
mezzogiorno quando raggiunsi la sua vecchia casa di Rodeo
Toc toc toc
Ma non
rispose nessuno
Toc toc
Ma dove
diavolo erano finiti tutti? Kim mi aveva detto che non avevano programmi per il
fine settimana… magari una gita decisa all’ultimo momento, oppure sono andati a
fare compere, o a trovare qualche lontano parente, oddio! Magari Kim non ha
ancora trovato Lizz! Oppure hanno fatto indigestione di tacchino… o…
“ Non c’è
nessuno! “ mi girai interrogativo verso la voce e notai una vecchia, affacciata
alla finestra della casa vicina
“ Come? “
domandai
“ Ho detto
che non c’è nessuno… “ ripeté con aria saccente, accreditando la mia ipotesi
che l’aveva già catagolagata come la pettegola del quartiere
“ E dove
sono andati? “ insistetti sperando di ottenere maggiori informazioni
“ In
ospedale… “
“ Cosa????
Come in ospedale? Perché? Cos’è successo??? “ urlai avvicinandomi alla casa
della signora disperato, cosa poteva essere successo? Kim…
“ E cosa
vuoi che ne sappia io? Ho visto solo l’ambulanza… “ rispose acida per poi
sbattermi la finestra in faccia
Rimasi
interdetto a fissare il vuoto, troppo spaventato per fare qualunque cosa; mi
frullavano in testa troppe domande ma l’unica cosa che volevo era vedere Kim e
accertarmi che stesse bene.
Mi fiondai
contro la porta di casa della pettegola
“ Signora!
Signoraaaa! “ Toc toc toc toc toc
“ Ma Che
cos’hai in testa ragazzo? Lasciami in pace! “ mi urlò spalancando la porta
“ In che
ospedale…. In che ospedale sono andati? “ domandai col cuore in gola e la voce
rotta dal nervoso
“ Al Fort
Miley Hospital… e adesso sparisci! “ sbottò sbattendomi la porta in faccia
Rimasi di
sasso quell’ospedale si trovava a San Francisco! Doveva essere una cosa grava
se erano andati fin là… Tornai a casa di corsa, pronto a partire per la grande
metropoli.
Cavolo
gente! Sono in un ritardo abnorme come al solito! Chiedo umilmente perdono
-.-“ Beh questo capitolo è piuttosto
insignificante però avevo voglia di descrivere un po’ di dopo sbornia =) Chissà
cosa sarà successo a Kim… o magari a qualcun altro… Mah chi lo sa…
Gloria
Jailbird: Ciao carissima =) eh già Kim è piuttosto preoccupante quando ci si
mette =) però dovremmo aspettare un po’ per vedere il suo piano messo in atto…
adesso i nostri eroi avranno… come dire altri problemini
Icegirl46:
Ciauuuu! Già già Stacy è decisamente odiosa… beh è il suo ruolo in fondo =) sto
ancora decidendo se farla sopravvivere fino alla fine della storia o se
permettere a Kim di ucciderla prima, però in questo caso la protagonista
diventerebbe un’assassina e non andrebbe molto bene… magari le faccio cadere
addosso accidentalmente un ciccione di 120 Kg così abbiamo risolto il problema
* guarda Stacy con aria satanica * Cooomunque si diciamo che hanno avuto un
gran bel culo a non essere beccate dalla mamma… ma ogni tanto ci vuole anche quello
=)
Orange_RocketQueen:
Hey =) hai cambiato nomeeee =) mi piace =) sono felice che la storia ti
piaccia, ahahah si quella dei rutti è stato un lampo di follia =) non so che mi
è preso XD grazie mille per i commenti!!!
FromBerkelyToItaly:
Ciao =) non ti preoccupare ero curiosa di sentire la tua opinione =) Grazieeee
Bene ora
posso anche andare in pace, ringrazio i lettori silenziosi Graziiiiiieeeee!
Bacioni
Littlediana
|
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Capitolo 21 *** CAPITOLO 21 ***
CAPITOLO 21
CAPITOLO 21
Kim
Volevo fare
qualcosa per tirare su di morale Lizzie, ma prima avevo bisogno di un bel caffè
doppio, magari anche triplo…
Scendendo in
cucina trovammo mia madre intenta a
canticchiare e cuocere alcune uova, era di ottimo umore, come sempre da quando
aveva deciso di sposare Dave… constatai con una smorfia di disapprovazione
“ Oh
buongiorno ragazze! Vi va un pancake? “ sorrise gentilmente
“ Wow magari
signora McLane! Muoio di fame! “ esclamò Lizz entusiasta, guardando con occhi
adoranti tutto il ben di dio in tavola, che di sicuro aveva pagato l’adorabile
fidanzato di mamma, scossi la testa e mi impegnai ad esprimere tutto il mio
disappunto squadrando il cibo con sufficienza, non mi piaceva dipendere da
nessuno, soprattutto da un riccone di con una figlia insopportabile…
Lizz
incurante dei miei pensieri si avventò poco finemente sulla colazione,
rischiando di inondare i waffles col
succo d’arancia
“ Mmmmh! È
daffefo squififo! “ biascicò tra un boccone e l’altro mettendo in bella mostra
persino le tonsille; la fulminai con lo sguardo e iniziai a prepararmi il caffè
“ Tesoro?
Qualcosa non va? “ chiese mia madre gentilmente
“ No
figurati va tutto a meraviglia! “ ribattei non preoccupandomi di nascondere il
sarcasmo
“ Kim… “ mi
chiamò pazientemente con un sospiro “ Vogliamo parlarne? “
“ NO! “
risposi secca mentre cercavo di recuperare ,infondo alla credenza, la mia tazza
preferita, sovrastata da una miriade di piatti e bicchieri nuovi di zecca
“ Ah per la
miseria! “ imprecai spostando tutte le stoviglie nuove, di sicuro un altro
regalo di Dave!
“ Kim!
Insisto! Parliamone! “ ordinò mia madre con tono sicuro
“ Non ti
piacerebbe quello che ho da dirti! “ la liquidai
“ Non
importa, voglio saperlo lo stesso, sono sicura di poter fare qualcosa… cosa
c’è? È per via di un ragazzo? O hai problemi a scuola? C’è qualche bullo che ti
da fastidio perché se è così io… “
“ Ragazzi?
Bulli? Scuola? Santo Dio mamma ma dove vivi? “ sbottai sbattendo sul ripiano la
scatola del caffè; mi guardò interrogativa, davvero non aveva capito che il mio
unico problema era il suo imminente matrimonio?
“ Lasciamo
stare… “ conclusi, non avevo voglia di litigare
“ OH MIO
DIO! “ urlò facendomi sobbalzare, mi girai per incontrare il suo sguardo
allarmato, senza capire il motivo di tanta agitazione, lei mi fissava ad occhi
spalancati con una mano sulla bocca, nella cucina cadde un silenzio tombale,
interrotto solo dal ruminare di Lizz che seguiva attentamente la scena come
davanti alla sua soap opera preferita
“ Non sarai
incinta, vero? Oh San Gennaro aiutaci tu!!! Come hai potuto essere così
irresponsabile??? Che figlia snaturata!E adesso dove li troviamo i soldi per
mantenere un altro marmocchio???“
Restai a
fissarla perplessa per qualche secondo giusto per creare un po’ di suspense, mi
divertiva tenerla sulle spine in attesa di una risposta; infine sospirai,
abbassai lo sguardo e con dei lenti movimenti misurati, mi lasciai cadere sulla
sedia della cucina
“ Beh mamma
per quanto riguarda i soldi, il tuo fidanzato ne ha talmente tanti che non sa
più dove metterseli… “ feci una pausa guardandola dritta negli occhi, era
l’immagine del terrore, mi trattenni a mala pena dallo scoppiarle a ridere in
faccia e continuai la commedia
“ Comunque
non ti devi preoccupare per me… io e il padre
abbiamo deciso di lasciare Rodeo, ci trasferiamo in Messico, dove dei nostri
amici ci hanno offerto un proficuo lavoro “ sparai guardandomi le unghie con
fare annoiato
Sentii Lizz
alzarsi di scatto facendo cadere la forchetta con cui si stava abbuffando
“ Che
cosa???? Kim mi avevi promesso che non avreste accettato quel lavoro! Ho
sentito alla radio che spacciare droga in Messico sta diventando molto
complicato e rischioso, dicono che gira moltissima polizia soprattutto fuori
dalle scuole!!! “
Ero sicura
che Lizz mi avrebbe retto il gioco, nascosi un sorrisetto compiaciuto di fronte
all’espressione sconvolta di mia madre e aggiunsi
“ Lo so Lizz
ma sai che il mio ragazzo ha bisogno della sua dose giornaliera e quello è
l’unico modo che ha di procurarsela ad un prezzo decente e… “
“ Oh Kim… “
iniziò a piagnucolare mia madre “ Mi dispiace così tanto! Avrei dovuto
prestarti più attenzione… è tutta colpa mia! Non ci sono mai stata quando avevi
bisogno di me e poi… “
Lizz non
riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata a cui mi unii poco dopo; mia mamma ci squadrò
interrogativa strofinandosi gli occhi umidi
“ Oddio
mamma! Dovresti vedere la tua faccia!!! “ esclamai con le lacrime agli occhi
per le troppe risate
“Ah
mannaccia a voi! Volevate farmi venire un infarto! “ sbraitò brandendo
pericolosamente una pentola
“ Scusa ma
non ho saputo resistere! “ mi difesi versandomi finalmente il tanto agognato
caffè
Dlin Dlooon
Il
campanello mi sorprese facendomi quasi rovesciare tutto il liquido bollente “
Ma porca… “ imprecai a mezza voce “ Vado io… “ aggiunsi dirigendomi in salotto
“ Salve,
posso… “ non riuscii a terminare la frase perché sentii il cuore mancare un battito quando mi resi conto
di chi avevo davanti, la tazza mi scivolò dalle mani e cadde con un tonfo sordo
sul legno del portico, sbiancai completamente e rimasi immobile sulla soglia
senza riuscire a proferire parola
“ Ciao Kim…
Ti trovo bene! “ azzardò lui sorridendo lievemente, non risposi, ero troppo
impegnata a combattere contro il dolore che mi affliggeva il petto, fissavo
l’uomo alla porta incredula e spaventata allo stesso tempo, la mia espressione
tradiva tutta l’angoscia che sentivo, era come vedere un fantasma, si, uno dei
tanti fantasmi del mio passato che avevo faticosamente accantonato nell’angolo
più remoto della mia mente, nel profondo del mio cuore e che quel giorno era
tornato a farmi visita. Tutta la vita mi passò davanti in un secondo, portando
con se quella opprimente e angosciante sensazione che tanto detestavo e con cui
non ero più abituata a convivere
“ Papà… “ fu
solo un sussurro ciò che uscì dalle mie labbra anche se al mio cuore sembrò uno
straziante urlo di disperazione che accentuò ulteriormente la voragine del
petto; era da 7 anni che non pronunciavo quella parola e me ne pentii subito
perché quel giorno, in quel momento, qualcosa andò in frantumi dentro di me; il
suo ritorno distrusse completamente quel fragile muro che avevo faticosamente
costruito per tenere lontani tutti i fantasmi del passato…
“ Tesoro… Va
tutto bene? Ma chi è? “ sentii i passi di mia madre avvicinarsi
No mamma!
No! Non venire! Non voglio che tu lo veda! Non è giusto! Non adesso! Non devi
vederlo!!! No!!! Avrei voluto urlarle di restare dov’era ma ormai era troppo
tardi…
“ Bill… “ fu
un soffio leggero, pensai di averlo solo immaginato ma la reazione dell’uomo
alla porta mi confermò la presenza di mia madre alle mie spalle, infatti
l’ospite indesiderato alzò lo sguardo oltre la mia spalla e si aprì in un falso
sorriso.
Non feci in
tempo a girarmi per vedere l’espressione di mia madre che un rumore di vetri
infranti mi gelò il sangue nelle vene, il bicchiere che teneva in mano andò in
frantumi, schiantandosi contro le sbiadite assi di legno del pavimento, mia
madre si accasciò lentamente a terra con una mano stretta all’altezza del petto
e il viso deformato in una smorfia di dolore.
Corsi verso
di lei e mi inginocchiai, i frantumi del bicchiere mi penetrarono nelle
ginocchia ma non ci feci caso, il vero dolore era un altro e proveniva dal
cuore
“ Mamma!
Mamma! MAMMA!!! T… ti prego! Mamma! “ l’unica cosa che riuscivo a fare era
continuare a chiamarla mentre la vedevo tra le mie braccia trafitta da un
lancinante dolore che deformava le gentili forme del suo bel viso.
“ Kim! Oh
mio Dio! Chiamo un’ambulanza! “ A Lizz bastò un’occhiata per rendersi conto
della situazione e subito si precipitò al telefono vicino al corridoio
Mia madre si
accasciò definitivamente fra le mie braccia, mi sentivo così inutile ed
impotente, ma non era solo quello… improvvisamente sentii un’enorme rabbia,
rabbia per quell’uomo che fissava la scena incredulo, come uno spettatore di
fronte ad un film drammatico, era tutta colpa sua! Il suo ritorno aveva
rovinato tutto… di nuovo! Ma questa volta non l’avrebbe passata liscia, non se
ne sarebbe andato senza pagare le conseguenze delle sue azioni!
“ Perché sei
tornato? “ sibilai appoggiando delicatamente mia madre a terra e girandomi
verso di lui “ Perché sei qui? PERCHE’? “ urlai fuori di me, mi avvicinai e lo
strattonai per la camicia
“ PERCHE’???
Dimmi perché! “ ringhiai con tutto il fiato che avevo in gola aumentando la
presa sulla sua camicia e buttandogli addosso tutta la mia rabbia
“ Kim! Kim
calmati! Per favore calmati! “ Dave mi raggiunse posando una mano sul mio
braccio
“ No! Questa
volta NO! “ spintonai quell’uomo che ormai mi rifiutavo si considerare mio
padre e in quel momento pensai veramente che se avessi potuto l’avrei ucciso,
lo desideravo con tutta me stessa, non riuscivo a pensare ad altro
“ Io ti
ammazzo! “ urlai cercando di colpirlo con tutta la forza che avevo in corpo ma
Dave mi prese saldamente i polsi e cercò di farmi ragionare
“ Kim! Kim
ti prego! Non ne vale la pena! “
“ No! Io lo
ammazzo! Tu cosa ne puoi sapere Dave? Stanne fuori! “ urlai dimenandomi disperatamente
mentre delle calde lacrime di disperazione iniziavano a rigarmi il volto e ad
appannarmi la vista
“ Hey Kim
calmati! Pensavo che vi avrebbe fatto piacere rivedere il vostro paparino! “ si
difese alzando le mani in segno di resa e aprendosi in un sorriso maligno
“ Ma allora
lei è davvero un deficiente! “ questa volta fu Dave a rispondere e il suo tono
freddo mi colse di sorpresa
“ Ora faccia
un favore a tutto il mondo! Porti il suo culo di merda da un’altra parte e non
si faccia mai più rivedere qui! “ ordinò fulminandolo con lo sguardo
“ Come si
permette lei? Questa è la mia famiglia! “ urlò Bill alzando i pugni in segno di
sfida
“ No ti
sbagli! Non più! “ la voce che pronunciò quella frase era piatta e atona ma mi fece gelare il sangue nelle
vene per la sua freddezza, mi girai liberandomi dalla presa di Dave e rimasi
pietrificata vedendo Steve in piedi vicino al corpo inanimato di mamma che
puntava una pistola contro l’uomo alla porta
“ Steve ma
che cazzo…”
“ No Dave!
Stanne fuori! E’ una questione fra noi e quell’uomo! “ lo interruppe mio
fratello avanzando lentamente, lo sguardo calmo e agghiacciante
“ C’è un
limite a tutto, papà! “ pronunciò
quella parola con sdegno e sufficienza fermandosi a pochi metri di distanza da
lui
“ Ti prego
non mi uccidere! “ implorò abbassando le mani e iniziando ad indietreggiare
“ Perché
dovrei risparmiarti, stronzo?! Dammi solo una buona ragione che mi dissuada dal
farti saltare quel cervello del cazzo che ti ritrovi! “ ribatté con voce
tremante per la rabbia
“ Non mi
uccidere! Ti prego! Non mi farò più vedere! Sparirò per sempre! E’ una
promessa! Non mi avrete mai più fra i piedi ma ti prego non mi uccidere! “ implorò
di nuovo iniziando a piagnucolare; io e Dave eravamo immobili, incapaci di
intervenire, stavano succedendo troppe cose, tutte troppo velocemente, e io mi
sentivo troppo stanca per fare qualsiasi cosa
“ Mi fai
schifo! Sei solo un vigliacco senza palle! La tua vita è così mediocre che mi
faresti quasi compassione se non fossi troppo impegnato ad odiarti! “ urlò
Steve sputandogli addosso
“ Adesso
sparisci e non farti mai più vedere! “ ordinò infine
Osservai
quell’uomo, che per molti anni avevo chiamato padre, allontanarsi incespicando
per imboccare la malmessa strada di Rodeo e sparire tra le nuvole basse, ricche
di pioggia di metà dicembre; quel giorno William McLane uscì per sempre dalle
nostre vite. L’ambulanza fece il suo ingresso trionfale nel vecchio quartiere
invitando le varie pettegole ad affacciarsi alle finestre… ora la vita di mia
madre dipendeva dai medici che entrarono velocemente con una barella. In quel
momento le mie stanche gambe cedettero e l’oscurità mi avvolse.
Billie
L’ennesima
macchina mi sorpassò a tutta velocità ignorando il mio disperato bisogno di un
passaggio per San Francisco; mi affrettai a rinfilare la mano in tasca per
proteggerla dal vento gelido di quel terribile inverno e procedetti a testa
bassa ignorando la pioggia che cadeva incessante.
Udii un’altra
macchina avvicinarsi alle mie spalle lungo statale ma continuai a camminare
velocemente, certo che nessuno avrebbe mai dato un passaggio ad un
diciassettenne vestito da straccione e bagnato fino alle mutande
“ Hey
cazzone! Vai da qualche parte? “ la voce di Al mi fece sobbalzare
risvegliandomi dai miei pensieri; mi girai e incredulo vidi, in tutto il suo
splendore, il furgone preistorico del padre di Trè
“ Beh
veramente stavo facendo una passeggiata fino a San Francisco ma potrei anche
decidere di onorarvi della mia presenza “ ironizzai aprendomi in un sorriso
angelico
“ Avresti
dovuto prendere un ombrello, dicono che a San Francisco sta piovendo di brutto!
“ esclamò Trè per poi sorridere compiaciuto alla sua battuta ben riuscita
“ Ma non mi
dire… “ commentai atono, osservando il cielo plumbeo
“ Tu che
dici Pritchard? Lo diamo un passaggio a questo povero squattrinato? “ intervenne
Al, ignorando completamente la pessima battuta di Trè; la porta posteriore del
furgone si aprì e ne spuntò un assonnato Mike che dopo un sonoro sbadiglio
acconsentì
“ Dai! Sali Armstrong!
“
Non me lo
feci ripetere due volte e balzai nel furgone.
“ Si può
sapere che diavolo ci facevi in mezzo alla strada, Billie? “ domandò Mike
ancora visibilmente in fase dopo-sbornia
“ Devo
andare a San Francisco “ spiegai tentando inutilmente di recuperare, dalla
tasca della giacca, ciò che restava del mio amato pacchetto di sigarette
“ Oh anche
tu hai sei stato invitato alla festa di Ben? “ chiese Trè già su di giri “
Chissà quante belle pollastrelle! “ esclamò con aria sognante
“ Veramente
io devo andare all’ospedale… E poi… chi cazzo è Ben???“ risposi, iniziando ad
imprecare poco gentilmente contro il povero pacchetto, ormai completamente
zuppo
“ E che ci
vai a fare in ospedale? Ti trapiantano un cervello nuovo?!! “ sghignazzò Al
“ Ma che
cazzo dici Al, caso mai gli impiantano il primo, visto che non l’ha mai avuto! “
precisò Trè con aria saccente per poi scoppiare a ridere seguito dall’altro
batterista
“ Ah ,ma
andate a fanculo! “ sbuffai tirandogli in testa i resti del povero pacchetto di
Marlboro
“ Insomma
volete chiudere quelle fogne? Ho un terribile mal di testa! “ sbottò Mike
accendendosi una sigaretta, mi affrettai a rubargli il pacchetto e aspirai a
pieni polmoni la tanto agognata nicotina.
“ No
seriamente, Billie, che ci vai a fare in ospedale? “ domandò Mike dopo un
momento di silenzio
“ A dir la
verità non lo so… dovrei trovarci Kim… Spero che non le sia successo niente “
mormorai portando le ginocchia al petto e aspirando un’altra boccata di fumo
“ Come? Kim
è in ospedale? “ sbraitò Mike dopo un attimo di silenzio durante il quale aveva
riflettuto sulle mie parole
“ Secondo la
sua vicina di casa impicciona si! Spero stia bene “ confermai mentre sentivo la
paura crescere dentro me, cosa avrei fatto se fosse successo qualcosa a Kim? Il
solo pensiero mi faceva attorcigliare lo stomaco dal terrore, era questo l’amore?
Mi ero davvero innamorato di Kim? Era da giorni che rimuginavo sulla situazione
senza riuscire a venirne a capo…
“ Oh il
nostro tenerone è preoccupato per la sua adorabile fidanzatina! “ mi punzecchiò
Trè con voce degna di un bambino di 5 anni
“ Oh sta
zitto Trè! Non capisci un cazzo! La relazione più lunga che hai avuto è durata
2 giorni! “ sbottai
“ Hey nano
non te la prendere stavo solo scherzando “ si difese spiazzato dalla mia
risposta secca; non era da me prendermela per così poco, ma sentivo davvero i
nervi a fior di pelle
“ Ah
lascialo perdere Trè, è preoccupato per la sua bella! “ intervenne Al
“ Ci sarà
anche Lizz con loro? “ chiese Mike fingendo disinteresse
“ Credo
proprio di si… “ confermai
“ Cazzo Trè
ti vuoi dare una mossa??? Schiaccia quell’acceleratore! “ urlò il mio migliore
amico facendo sobbalzare tutti i presenti
“ Eh non
rompere Pritchard sono già a tavoletta! “ protestò Trè
“ Bah che
rottame del cazzo! “ sbuffò il bassista incrociando le braccia al petto
Con quella
scenata mi era sparito ogni dubbio: Mike era cotto di Lizz! Era palese… Ma lui
continuava a negarlo… scossi la testa sorridendo debolmente
“ E tu
togliti quel sorrisetto soddisfatto dalla faccia! “ mi apostrofò per poi
tornare a guardare fuori dal finestrino
Aaaah Mike!
Ok! Non so cosa dire ad essere sincera...
Cioè questo capitolo... bah non lo so è stato un parto!
Davvero non riuscivo più a venirne a una... Dunque, se non fosse
chiaro ho fatto venire un infarto alla mamma di Kim XD no sul serio
insomma mettetevi nei panni della signora: ha 5 figli a cui badare, si
sta per risposare dopo che il suo primo matrimonio è stato un
totale disastro e si vede lì alla porta il padre dei suoi figli!
Penso che un infarto sia una cosa abbastanza realistica... almeno
credo! Fatemi sapere se secondo voi ho esagerato che provvederò
a riscrivere il capitolo =)
Poi un altro chiarimento: per quanto riguarda
Billie nel capitoloo precedente non l'ho specificato ma era andato da
Oakland a Rodeo in pullman; mentre in questo capitolo, non essendoci
nessun autobus che passava a quell'ora si è dovuto incamminare a
piedi sperando in un passaggio di qualche anima pia... perchè
insomma Rodeo- San Francisco a piedi la vedo un po' dura XD
Passiamo ai ringraziamenti =)
Nowhere Is Paradise
City: ahahah in quel capitolo abbiamo messo Kim a nudo ma anche
Trè non scherza! XD Beh mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi
di questo capitolo =) E i Guns mamma santa li adoro!!! =)
Icegirl46: Ahaha scusa non era mia intenzione provocarti un'attacco cardiaco =) Povero Billie che casa di matti XD
Gloria Jailbird: =) vedo che Trè ha riscosso molto successo =) lo faremo girare nudo più spesso =)
Ringrazio anche chi preferisce, segue e i lettori silenziosi! =)
Con affetto
Littlediana <3
|
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Capitolo 22 *** CAPITOLO 22 ***
CAPITOLO 22
CAPITOLO 22
Billie
“ Trè! Ma
come cazzo guidi? Fra un po’ vomito il tacchino di Natale! “ si lamentò Mike
aprendo il finestrino per respirare l’aria di San Francisco carica di umidità
“ Si può
sapere chi ha spostato l’ospedale? Quel vecchio a cui abbiamo chiesto ha detto
che era praticamente dietro l’angolo! “ constatò Al infastidito
“ Bah quello
non sapeva nemmeno di trovarsi sulla terra secondo me! “ feci notare ormai
scoraggiato, era da un’ora che giravamo nei sobborghi di San Francisco alla
disperata ricerca dell’ospedale…
“ ECCOLO!!!!
“ urlò Trè facendoci sobbalzare “ Che il protettore degli hot dog sia
benedetto! “
“ Cosa cazzo
centra il protettore degli hot dog adesso? “
“ Lui vede
tutto! E ha guidato noi poveri affamati smarriti alla destinazione tanto agognata!
“ puntualizzò Trè con tono solenne
“ Guarda che
siamo all’ospedale non ad una tavola calda… “ lo informò Al scuotendo la testa;
Trè non si fece certo scoraggiare da questa rivelazione e inchiodò con
entusiasmo davanti all’entrata principale
“ Andiamo
truppa! Si mangia! “ urlò catapultandosi fuori dal furgoncino
“ Hey testa
di cazzo! Guarda che non si può parcheggiare qui! “ sbraitò Mike invano visto
che il batterista era già sparito all’interno dell’edificio
“ Lascia
stare! Sono fatti suoi “ constatai appoggiandogli una mano sulla spalla
“ Già “
mormorò a denti stretti il mio migliore amico “ Andiamo! “ aggiunse
sottraendosi alla mia presa
“ Mike “ lo
chiamai
“ Umh? “
“ Tutto
bene? “ domandai con sguardo indagatore
“ Certo…
Perché non dovrebbe? “ tagliò corto dopo un attimo di esitazione; scossi la
testa e lo seguii dentro l’edificio
“ Mi scusi
sto cercando Kimberly McLane… “ la signora dietro la scrivania mi squadrò da
cima a fondo con astio per poi abbassare lo sguardo sul computer e digitare
alcune lettere con sufficienza
“ Qui non
c’è nessuna Kimberly McLane! “ mi informò masticando una cicca rosa a bocca
semi aperta
“ Che vuol
dire che non c’è? Deve esserci! “ sbottò Mike alle mie spalle sbattendo un
pugno sul bancone
“ Senta per
favore, potrebbe ricontrollare? Magari si è sbagliata… “ chiesi sfoderando una
gentilezza di cui non mi credevo capace; la segretaria rimase a fissarmi per
qualche istante sbattendo la bocca come una mucca che mastica annoiata un
ciuffo d’erba
“ Ok… Ma
come ho già detto qui non c’è nessuno con quel nome “ rispose seccata “
Vediamo… McLane… Umh… C’è solo una Natalie McLane ma nessuna Kimberly! “ confermò alla fine stravaccandosi sulla sedia
e riacquistando un’espressione strafottente
“ Natalie?
Ma è il nome di sua madre! “ esclamai illuminato; Mike mi
guardò interrogativo “ Ne sono sicuro! “ confermai
“ Ci può
dire il numero della stanza? “ domandai speranzoso
“ Senti
dolcezza non credo che quella tipa si sveglierà presto ma se volete aspettare, al secondo
piano c’è la sala d’attesa! E adesso toglietevi dai piedi che ho da fare! “
“ Già vedo
che è molto impegnata… stia attenta a non slogarsi la mascella a furia di
ruminare come una mucca! “ ironizzò Mike avviandosi verso le scale, facendo
scoppiare me e Al in una fragorosa risata
“ Ah
teppistelli da quattro soldi! Imparate a vestirvi prima di criticare il
prossimo! “ la sentimmo sbraitare in lontananza
“ Imparate a
vestirvi prima di criticare il prossimo “ la imitò Al provocando altre risate
Kim
Sentivo
delle voci, ma erano lontane, non capivo quello che dicevano come se stessero
parlando un’altra lingua; la testa mi pulsava insistentemente all’altezza delle
tempie e qualcosa di freddo mi stringeva il polso
“ Hey credo
si stia svegliando! “ sentii sussurrare una voce
“ Piano
lasciatela respirare! “ ordinò qualcun
altro
Aprii lentamente
gli occhi, portando una mano all’altezza del viso per coprire la luce
proveniente dal soffitto
“ Cosa… “
tentai di domandare ma mi interruppi subito spiazzata dalla mia stessa voce
così strana e rauca, sembrava che non avessi parlato per giorni
“ Come ti
senti, Kim? “ domandò Dave , spostai il braccio sforzandomi di tenere gli occhi
aperti e sollevai leggermente la testa per osservare la situazione
“ Wow ci
siete proprio tutti “ sorrisi lievemente constatando che tutta la famiglia si
trovava nell’angusto corridoio dell’ospedale… tutti tranne mia madre; avevo
paura di sapere cosa era successo ma mi feci coraggio e chiesi con un groppo
alla gola
“ Co… come
sta la mamma? “ la reazione dei presenti non fu certo incoraggiante, visto che
tutti abbassarono immediatamente lo sguardo e iniziarono a fissarsi le scarpe
“ Hey! Vi ho
fatto una domanda! Siete pregati di rispondere! O forse trovate più
interessanti le sudice mattonelle del pavimento? “ sbottai con le lacrime agli
occhi alzandomi di scatto, un capogiro mi suggerì di tornare seduta ma non ci
feci caso e iniziai a squadrare tutti con astio
“ Ecco Kim…
vedi non so come dirtelo… “ iniziò zia Sam
“ Ti prego
zia! Non ho più 5 anni! Risparmiami la commedia! “ la gelai
“ Mamma ha
avuto un infarto… I medici non sanno se si riprenderà, è entrata in coma “
intervenne Matt con tono piatto, lo sguardo perso nel vuoto; in quel momento fu
come se tutto il mondo mi fosse caduto addosso, non poteva succedere! Non a
noi! Avevamo già sofferto abbastanza! Non era giusto! Non potevano portarci via
anche la mamma!
Delle calde
lacrime iniziarono a solcarmi le guancie, la vista si annebbiava ma non era un
pianto di liberazione, era solo disperazione, paura e insicurezza; guardai uno
ad uno tutti i membri di quel che restava della mia famiglia e il mio cuore fu
subito assalito da un’incredibile angoscia; loro avevano tutti bisogno di me,
ma io non mi sentivo abbastanza forte!
Come se
avesse capito quello che mi frullava per la testa Lizz mi strinse forte a se e
iniziò ad accarezzarmi i capelli
“ Dai andrà
tutto bene! Ci sono io, nessuno si aspetta nulla da te, Kim, siete tutti sulla
stessa barca “ mi sussurrò cercando di calmarmi, ma tutto ciò che riuscii a
fare fu sfogare con le lacrime la mia frustrazione
“ Imparate a
vestirvi prima di criticare il prossimo “ sentimmo una voce sulle scale, delle
risate e poi dei passi che si avvicinavano lentamente, quasi avessero paura di
raggiungere l’angusta sala d’attesa in cui ci trovavamo; Lizz si staccò da me,
infastidita dagli schiamazzi dei nuovi arrivati
“ Non c’è
più religione! Senti che casino che fanno questi deficienti! Forse qualcuno
dovrebbe informarli che questo è un ospedale! “ constatò acida la mia migliore
amica “ Beh ci penserò io “ aggiunse dirigendosi svelta verso le scale
“ Scusate!
Qui c’è gente che… “ non terminò la frase, rimase impietrita ad osservare le
scale,con gli occhi spalancati
“ Oh mio
Dio! Lizzy sei tu? “ esclamò una voce fin troppo famigliare
“ Billie? “
domandò Lizz riprendendosi dallo stato di catalessi in cui era caduta “ Che
diavolo ci fate voi qui? “
“ Simpatica
come sempre! “ ironizzò il moro “ Comunque stavo cercando… Kim! “ i suoi
profondi occhi verdi si illuminarono quando si accorsero della mia presenza,
ero rimasta immobile al centro del corridoio, dovevo avere un aspetto orribile
ma non mi importava; l’unica cosa che contava era che lui era lì, per me!
“ Billie “
sussurrai prima di essere accolta fra le sue braccia e di affondare il viso
nell’incavo del suo collo
“ Kim, ho
avuto paura “ ammise con un timido sorriso accarezzandomi la schiena, potevo
sentire il suo respiro regolare fra i capelli e mi sembrò per un istante di
essere in pace col mondo
“ Devo
essermi perso qualcosa! “ commentò acido Steven
“ Già,
anch’io “ si intromise Emily “ Ma sono felice per voi! Congratulazioni! A
quando le nozze? “ terminò con un sorrisetto malizioso sulle labbra
“ Emily, non
dire sciocchezze! “ la riprese zia Sam “ Ad ogni modo, non vorrei interrompere
questo meraviglioso momento, Kim, ma credo che tu mi debba presentare qualcuno
“ continuò guardandomi di sottecchi, Ah questa mi mancava! Zia Sam che si
preoccupava per me! La preferivo da sbronza! Sperai solo che non attaccasse con
la favola su come nascono i bambini nel bel mezzo dell’ospedale!
Mi staccai
malvolentieri da Billie e rivolgendo un sorriso acido alla zia feci le
presentazioni
“ Billie
questa è mia zia Sam, zia Sam lui è Billie Joe, il mio ragazzo “
Avrei pagato
qualunque cosa per poter fare una fotografia alla faccia della zia e di tutti i
presenti in quel momento
“ Piacere “
mormorò lei a denti stretti
“ Il piacere
è mio, signora “ rispose educatamente Billie con un sorriso soddisfatto
stampato sulle labbra
“ Zia Sam io
ho fame! “ si intromise la piccola Clare aggrappandosi ai pantaloni della zia
“ Oh tesoro,
mi dispiace, hai ragione, abbiamo completamente perso la cognizione del tempo…
che ore sono? “
“ Le 21.00 “
“ Ormai è
tardi per tornare a Rodeo… che ne direste di restare a dormire a casa mia qui a
San Francisco per stanotte? “ propose Dave
“ Io non
credo che… “
“ Ma certo!
E’ un’ottima idea! “ intervenne zia Sam entusiasta
“ Ma zia… “
“ Niente ma
Steven! Siamo tutti stanchi e fuori sta piovendo a dirotto! Passeremo la notte
qui a San Francisco a meno che tu non abbia voglia di tornare a Rodeo in
pullman! “ lo liquidò la zia; quella sera mi stava davvero dando sui nervi,
credeva forse di poterci dare ordini solo perché mamma non c’era? Strinsi forte
la mano di Billie che rispose prontamente accarezzandomi la guancia con la mano
libera ed aprendosi in un dolce sorriso
“ Andrà
tutto bene “ sussurrò e non potei fare a meno di credergli, la sua tenerezza
era disarmante.
“ Io non
posso lasciare l’ospedale “ mormorai
“ Ma tesoro
devi riposarti “ cercò di farmi ragionare la zia
“ Lo so ma
se la mamma dovesse svegliarsi voglio essere qui! “ ribattei fermamente
“ Senti Kim
sei svenuta solo poche ore fa per un cedimento nervoso, va a casa di Dave e
riposati resterò qui io e se Natalie dovesse svegliarsi vi chiamerò
immediatamente “ propose Sam.
Spostai lo
sguardo su Billie che mi sorrise incoraggiante come per farmi capire che quella
era la soluzione migliore
“ Ok, va
bene… allora andiamo a casa “ conclusi contrariata
“ Bene!
Inutile dire che anche i tuoi amici sono invitati! “ esordì Dave facendo un
cenno a Billie, Mike e Al; in quel momento mi accorsi di Lizz, non ci avevo più
fatto caso ma mi resi conto subito degli sguardi di ghiaccio che si rivolgevano
il bassista e la mia migliore amica, non
presagivano niente di buono.
“ Fantastico!
Allora andiamo su! “ esclamai prendendo Lizzie a braccetto e trascinandola via.
_______________________________
“ Cazzo! Che
mi venga un colpo! Una limousine!!! Cazzissimo!!! Non ne avevo mai vista una! “
esclamò Al quando si rese conto quale mezzo di trasporto ci avrebbe portato a
destinazione
“ Porca
puttana! “ aggiunse poco finemente Mike
“ L’hai
detto amico! “ terminò Billie avvicinandosi all’auto con gli occhi spalancati;
bah ma chi li capiva, era solo una macchina più lunga di quelle normali, niente
di che!
“ Hey amico
devi averne di grana, è? “ chiese Al continuando ad osservare il veicolo con la
bocca spalancata
“ Chiudi la
bocca, Al se no ti entrano le mosche! “ esclamò Trè comparendo in tutto il suo
splendore con un hot dog in una mano e una porzione di nachos nell’altra
“ Hey Trè
che fine avevi fatto? “
“ Ero andato
a fare rifornimento! “ rispose fiero sventolando il suo trofeo
“ Potevi
anche evitare, non mi sembra che tu ne abbia bisogno “ intervenne acida Emily
squadrando la pancia del batterista
“ Oh ma ciao
tesoro non mi sono ancora presentato, che cafone… io sono… “
“ Non mi
interessa! “ tagliò corto mia sorella, salendo in macchina e lasciando il
povero Trè con un palmo di naso
“ E’ pazza
di me! “ decretò il batterista riprendendosi
“ Hey! Stai
lontano da mia sorella! “ lo avvertii prendendolo per il colletto della camicia
“ Oh è tua
sorella? Sai non vi assomigliate per niente, tu sei molto più brutta! “ disse
aprendosi in un sorrisetto furbo per poi sgattaiolare nella limousine senza
attendere la mia reazione
“ TRE’!!! SE
TI PRENDO… “ sbottai ma fui interrotta dall’intervento di mio fratello Steve
che mi trascinò in disparte
“ E così…
Armstrong “ iniziò con aria indagatrice
“ Come
scusa? “ domandai ancora frastornata, un attimo prima stavo quasi picchiando
Trè e un attimo dopo mi ritrovavo davanti la serissima faccia di mio fratello
“ Hai capito
benissimo… Ti sei fidanzata con Billie Joe Armstrong! “ constatò quasi
incredulo
“ Oh tu
conosci Billie? “chiesi sempre più confusa
“ Già e non
ne ho certo sentito parlare per la sua santità o le sue buone opere… “ mi
fulminò; alzai un sopracciglio accigliata
“ Two Dollar
Bill… ti dice niente? “ aggiunse come se fosse la cosa più ovvia del mondo
“ Questi non
sono affari tuoi, Steven! “ lo liquidai iniziando ad allontanarmi; mi bloccò
per il polso obbligandomi a girarmi verso di lui
“ Io credo
che siano affari miei, Kim! Tu sei mia sorella! “ disse guardandomi
intensamente negli occhi, sostenni il suo sguardo per qualche secondo e poi
ribattei
“ Tu non lo
conosci… “
“ No e non
ci tengo nemmeno! “
“ Già perché
sei solo un’idiota che si ferma alle apparenze! “
“ No dico ma
ti senti? Stai difendendo un drogato del cazzo che tu stessa hai sempre
criticato! “ esclamò con tono ironico mantenendo salda la stretta sul mio polso
“ Beh mi
sbagliavo! C’è molto di più dietro a quella sua aria da ragazzetto arrogante “
dissi cercando di mantenere un tono di voce calmo
“ Come puoi
dire una cosa del genere, Kim? Quel tipo è un teppista, spaccia droga, si fa di
marijuana, suona in un gruppo rock di falliti e abita in una catapecchia! “
esclamò irritato
“ Forse
prima di parlare dovresti sapere come stanno realmente le cose! Si è vero,
Billie spaccia erba ma non si può decidere di chi innamorarsi e io… “ in quel
memento mi bloccai, non potevo credere a ciò che avevo appena detto, avevo
ammesso di essermi innamorata di Billie, rimasi immobile a fissare il vuoto
dietro la spalla di Steven. Non avevo mai trovato il coraggio di ammettere i
miei sentimenti per quel nano dai capelli neri, ma quella sera sentivo il
bisogno di urlare a tutto il mondo ciò che provavo
“ Io… io… io
lo amo “ mormorai infine a mezza voce, quasi in un soffio; Steven rimase
spiazzato dalla mia rivelazione, così ne approfittai per sciogliere la sua
presa e salire finalmente in macchina, o meglio in quel salottino su 4 ruote!
Trovai Trè
già spaparanzato con un bicchiere di champagne in mano, Al era intento a
schiacciare ogni pulsante che gli capitava sotto mano ed emetteva esclamazioni
di stupore ogni volta che vedeva gli effetti dei suddetti pulsanti; Mike e Lizz
erano seduti l’uno di fronte all’altro e continuavano la battaglia di sguardi
che avevo interrotto nel corridoio, Emily stava cullando dolcemente Clare che
non smetteva di lamentarsi per la fame; Matt parlottava tranquillamente con Dave
e Billie si lamentava con Trè accusandolo di occupare tutto il sedile col suo
grosso culo. Non riuscii a trattenere un sorriso guardando quella tranquilla
scenetta
“ Allora Kim
andiamo o no? “ domandò Dave vedendo che mi ero bloccata sulla porta dell’auto
“ Ah si
certo! “ esclamai prendendo posto fra Trè e Billie; poco dopo ci raggiunse
anche Steve che dopo avermi rivolto uno sguardo accusatore si posizionò vicino
ad Emily
“ Luke
possiamo andare “ comunicò Dave all’autista premendo un bottone
“ Che
figata! Da lì si può parlare all’autista! Non ci credo! Hai visto Trè? “
esclamò Al, entusiasta della nuova scoperta
“ Cazzo si!
Questa macchina è la cosa più fica che abbia mai visto! “ gli fece eco l’altro
batterista
“ Cosa
succede se schiaccio questo bottone? “ domandò Al
“ No non lo…
“ Dave non riuscì a terminare la frase perché il batterista aveva già premuto
il pulsante facendo cadere all’interno della vettura tutta l’acqua che si era
accumulata sul tettuccio
“ Al sei un
deficienteeeee! “ urlò Mike infastidito dalla doccia indesiderata “ Se ti
prendo! “
“ No no
Mike! Aiuto mi arrendo! Scusa non volevo! “ implorò Al completamente schiacciato
sotto il dolce peso del bassista
“ Hey
ragazzi piano! “ si lamentò Emily
“ Ma io ho
fameeee! “ Clare
“ Gente per
favore un po’ di pazienza fra poco saremo a casa! “ intervenne Dave cercando di
calmare le acque; Billie Joe scosse la testa divertito
“ Sono
peggio dei bambini “
Bene sono
riuscita a postare un nuovo capitolo in tempi rispettabili, sono fiera di me!
=)
Voglio
ringraziare tutti i miei lettori e lettrici ed in particolare
Icegirl46:
ciao carissima! Grazie 1000 per i tuoi commenti è sempre bello sentire il
parere di qualcuno =) Come puoi vedere Mike e Lizz si stanno uccidendo con lo sguardo!
Ma ti prometto che presto si sbloccherà anche la loro situazione!
Jingle
Town: Hey hai di nuovo cambiato nome, così mi confondi XD questa volta ti ho
fatto aspettare un po’ di meno =) Oddio! Adoro Don’t Cry! Fa davvero venire
voglia di piangere, è un capolavoro! =)
Detto questo
vi lascio! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, consigli e suggerimenti
sono sempre ben accetti!
Con affetto
Littlediana
<3
|
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Capitolo 23 *** CAPITOLO 23 ***
CAPITOLO 23
CAPITOLO 23
Kim
“ Bene siamo
arrivati! “ annunciò Dave quando la macchina si fermò nell’immenso cortile
della villa
“ Cazzo! Non
sapevo che avessero spostato la Casa Bianca da Washington a San Francisco! “
esclamò Trè osservando la bellissima villa in stile vittoriano che si ergeva in
tutto il suo splendore sotto i nostri sguardi allibiti
“ Porca
vacca! “
“ Già! “
“ E’
davvero… “
“ Enorme! “
“ Cazzo! “
“ Bene
ragazzi portate dentro le chiappe! “ ci incitò Dave catapultandosi fuori
dall’auto
“ Con
piacere, cazzo! “ urlò Trè entusiasta “ Fatemi uscire! Insomma mi volete far
passare? “ si lamentò dimenandosi per uscire all’aria aperta
“ Cazzo Trè
stai attento! Hai la finezza di un elefante in una cristalleria! “ mi lamentai
mentre il batterista mi passava letteralmente sopra senza troppi complimenti
“ Porca
miseria Trè! Quello era il mio piede! “ mi fece eco Billie anche lui travolto
dal rinoceronte
“ Oh insomma
ma come siete delicati! Ah ci sono quasi… Oh oh… Ragazzi...? “
“ CHE C’E’?
“ rispondemmo tutti in coro esasperati
“ Temo di
essermi incastrato… “ mormorò il povero Trè
“ Non ci
posso credere! “
“ Nemmeno io!
“
“ Che
idiota! “
“ Ti vuoi
dare una mossa? “
“ Non posso!
Sono incastrato! “
“ Trè, un
facocero ha più grazia di te! “
“ Lasciate
fare a me! “ intervenne Mike che tirando un calcio ben assestato nel di dietro
del batterista lo fece cadere fuori dalla macchina, faccia a terra.
“ Ooooh
finalmente! “ esclamò Billie che si affrettò ad uscire dall’abitacolo
Corremmo
tutti sotto all’immenso portico per non bagnarci visto che pioveva a dirotto da
quella mattina e le scure nuvole del cielo non preannunciavano nulla di buono.
“ Prego signori,
accomodatevi “ ci incitò quello che aveva tutta l’aria di essere un maggiordomo
“ Gra…grazie
“ balbettai ancora stupita da tanto lusso, Dave doveva proprio essersi
innamorato di mia madre per non scappare a gambe levate dopo aver visto il buco
in cui vivevamo…
“ Robert,
Rosa mostrate ai ragazzi le camere degli ospiti e i bagni in modo che possano
rinfrescarsi… Juliane prepara la cena, che sia pronto fra un’ora! “ ordinò Dave
con tono risoluto ma gentile
“ Certo,
signore “ risposero i tre in coro
“ Ragazzi,
prego da questa parte “ disse Robert facendoci strada verso un’immensa
scalinata che portava al piano superiore
“ Cazzo! Che
mi venga un colpo! Ma hai visto questo posto!?? “ esclamò Trè aprendo le
braccia con fare teatrale
“ Se l’ho
visto? Amico, in questo salone ci starebbe uno stadio intero! “ rispose Al
guardandosi intorno ad occhi sgranati
“ Sembra una
di quelle case da film! “ commentò Emily
“ Kim, ho
fame! “ si lamentò Clare tirandomi i pantaloni
“ Si tesoro
lo so… ma siamo tutti stanchi e soprattutto bagnati, prima ci vuole una bella
doccia e poi ti prometto che potrai mangiare tutto ciò che vorrai, ok? “
risposi pazientemente scompigliandole i capelli
“ Umh, va
bene “ acconsentì poco convinta
“ Bene
signorine questa è la vostra stanza “ annunciò Rosa fermandosi davanti ad una
enorme porta di legno intagliato “ Accomodatevi “ aggiunse facendoci entrare e
mostrandoci il bagno
“ La cena
sarà servita fra un’ora “ detto questo lasciò la stanza chiudendosi la porta
alle spalle.
“ Wow! E’
davvero incredibile questo posto! “ esclamò Emily buttandosi a peso morto sul
letto
“ Aaaah finalmente
un letto degno di quel nome! “ aggiunse Lizz tastando il materasso con
soddisfazione
“ Già… “
mormorai più a me che a loro
“ Qualcosa
non va, Kim? “ chiese la mia migliore amica avvicinandosi
“ No, no
tutto ok… “ mentii abbassando lo sguardo; avevo paura… paura per la mamma,
paura perché non sapevo cosa ne sarebbe stato della nostra vita e paura perché
tornare a vivere a Rodeo sarebbe stato davvero difficile dopo che avevamo visto
come vivevano i ricchi…
“ Io vado a
rinfrescarmi! Waaaa non ci credo! Questa vasca da bagno è una piscina
olimpionica! Incredibile! “ urlò Emily dopo aver varcato la porta del bagno
“ Piscina? “
esclamò Clare stupita “ Vengo anch’io! “ aggiunse raggiungendo di corsa la
sorella
“ Kim… “ mi
chiamò Lizz
“ Mhm… “
“ Mi vuoi
dire cosa c’è che non va? “
“ No… no sul
serio è tutto ok… “
“ Si certo e
io sono la renna preferita di Babbo Natale! Dai te lo si legge in faccia che
hai qualcosa, altrimenti adesso mi staresti guardando negli occhi e non
fingeresti di ammirare la tapezeria “ mi fece notare
“ Non ti
posso proprio nascondere niente… “ sorrisi debolmente
“ Dunqueeee
fammici pensare… No! E adesso sputa il rospo perché non ti posso vedere così… “
“ E’ che… ho
paura di quello che succederà adesso… Lizz noi non avremo mai tutto questo “
iniziai indicando la stanza che ci circondava “ Perché noi viviamo nella merda,
abbiamo sempre vissuto nella merda e forse vivremo per sempre nella merda! E
non voglio che la mia famiglia si abitui a tutto questo perché noi non lo
otteremo mai “ conclusi con un sospiro e un peso in meno sul cuore
“ Ma che
dici? Quando tua madre sposerà Dave voi avrete tutto questo! “
“ Si… forse…
ma se poi lui dovesse stufarsi di lei e la lasciasse non penso che mia madre
riuscirebbe a sopportare un altro abbandono e poi non sappiamo nemmeno se si
risveglierà o se Dave la sposerà; ci sono troppi punti interrogativi nella mia
vita! “
“ Si ma ci
sono anche molte certezze nella tua vita… Che mi dici di me? Dei tuoi fratelli
e delle tue sorelle? Che mi dici di… Billie, lui non ti abbandonerà mai perché
è pazzo di te glielo si legge negli occhi! “
Non potei
evitare di sorridere quando Lizz pronunciò il nome di quel pazzo che mi aveva
cambiato la vita, già Billie era lì solo per me e sapevo che ci sarebbe sempre
stato.
“ Grazie “
mormorai sorridendo debolmente
“ Quando
vuoi, gioia! “ scherzò Lizz arpionandomi in un abbraccio dolce e bagnato
Billie
“ Non
smetterò mai di ripeterlo! Questo posto è una bomba! Penso che mi trasferirò
qui! “ esclamò Trè con aria sognante girovagando per la stanza che gli era
stata assegnata e che divideva con Al, Mike e il sottoscritto
“ Cazzo!
Venite a vedere il bagno! Io mi buttooooooo! “ urlò Al su di giri.
Ero davvero
contento, avremmo passato la notte in quella villa hollywoodiana, Al e Trè
erano entusiasta e Kim stava bene, mancava solo una cosa…
“ Mike!
Adesso mi hai rotto il cazzo! “ sbottai
“ Umh? “
“ E non fare
UMH a me! Mi vuoi dire che cazzo ti prende? “ insistetti scuotendolo per le
spalle
“ Non mi
rompere i coglioni, Billie! Sono solo stanco! “ rispose sottraendosi alla mia
presa e buttandosi sul morbido letto
“ Ti prego,
questa è la scusa più idiota che potevi rifilarmi! “ gli feci notare sedendomi
vicino a lui
“ Beh è la
verità! “ mi liquidò girandosi su un fianco in modo da darmi le spalle
“ Credi che non abbia visto come la guardi? “
domandai con nonchalance
“ Cosa? Non
è vero, non la guardo in nessun modo! E poi nemmeno mi piace e anche il suo
nome mi fa schifo… Lizz! Bah che nome di merda! “ esclamò tirandosi a sedere
“ Ma io non
ho mai parlato di Lizz… “ risposi tranquillamente, ah! Fregato Mike! E adesso
non potrai continuare a negare
“ Ah… beh
si, no! Cioè… io… voglio dire… ah al diavolo Billie! Sei uno stronzo! “
farfugliò senza successo
Scoppiai a
ridere soddisfatto della mia vittoria
“ Allora mi
vuoi spiegare perché l’hai respinta? Voglio dire… credevo ti piacesse… “
“ Infatti “
mormorò tenendo lo sguardo basso
“ Come
scusa? “ domandai più confuso di prima
“ Infatti…
lei mi piace moltissimo “ ripeté
“ Ok… Mike!
Non ci capisco più un cazzo! Prima mi fai una testa così per una tipa che si
chiama Lizz e che non ho mai visto in vita mia, poi inizi ad uscirci, la baci,
sembrate felici, e alla fine le dici di starti alla larga perché non sei
interessato quando invece sei assolutamente cotto di lei e soffri come un cane per la decisione che hai preso ma
nonostante questo non cerchi di riavvicinarti a lei… Che senso ha tutta questa
storia? “
“ Non ha
senso… “ ammise iniziando a torturarsi le mani
“ Mike ti
prego! Non posso cavarti le parole di bocca! Mi vuoi dire che diavolo succede?
“ domandai esasperato
“ No… non
posso Billie, mi dispiace “ rispose atono iniziando a mordicchiarsi il labbro,
lo faceva sempre quando stava per confessarmi una cosa che non avrebbe dovuto
dirmi, così decisi di insistere, ero certo che stesse per cedere
“ Michael
Ryan Pritchard! Io sono il tuo migliore amico e un tuo problema è un mio
problema, è sempre stato così, perciò adesso smettila di fare l’attore
melodrammatico da soap opera e dimmi che cazzo di problema c’è! “ ordinai
risoluto afferrandogli saldamente le spalle. Come avevo previsto alzò
timidamente lo sguardo e fece scontare l’azzurro dei suoi occhi con il verde
smeraldo dei miei
“ Billie… E’
una cosa seria… non lo devi dire a nessuno! NESSUNO mi hai capito? Nemmeno a
Kim, anzi soprattutto a Kim “ mi intimò mortalmente serio fissandomi negli
occhi
“ Certo “
gli assicurai battendomi un pugno sul petto all’altezza del cuore
“ Bene… “
sospirò “ La madre di Lizz mi odia! “
“ Come
scusa? “ non ci capivo più un cazzo in tutta quella storia!
“ La. Madre.
Di. Lizz. Mi. Odia! “ ripeté scandendo le parole come quando si parla ad un
ritardato
“ Questo
l’avevo capito! Non sono idiota! Ma non mi sembra un grosso problema… Voglio
dire lo sai cosa pensano le madri dei tipi come noi… Non ci accolgono di certo
a braccia aperte “ gli feci notare
“ Già ma la
madre di Lizz è una particolare razza di snob impoverita, testa di cazzo “
mormorò scoraggiato
“ Mike
scusami ma continuo a non capire mi vuoi dire che cazzo centra la mamma di
Lizz… non devi mica fidanzarti con lei! Cosa te ne fotte di quello che pensa? “
“ Veramente
non me ne fotte un cazzo… ma… “
“ Ma…? “
incalzai vedendo che esitava
“ Ma lei mi
ha intimato di stare alla larga da sua figlia se non voglio che mi denunci per
averle offerto della droga… “ concluse abbassando di nuovo lo sguardo
“ Cosa? “
rimasi allibito “ Non ci posso credere! Quella stronza ha detto che ti
trascinerà in tribunale dicendo che hai offerto della droga a Lizz??? “
“ In
sostanza, si… “ confermò
“ Che
puttana! Mike io… Cazzo che stronza! Ma scusa non capisco… non ha alcuna prova!
“ gli feci notare ancora sconcertato da quella rivelazione
“ Beh le
basterà prendere una bustina d’erba e dire che mi ha visto mentre la davo a
Lizz… visti i miei precedenti non si farebbero molti problemi a giudicarmi
colpevole… “
“ Ma Lizz
testimonierebbe a tuo favore! “ ribattei incazzato
“
Penserebbero solo che stia cercando di difendermi e finirebbe per essere
giudicata mia complice… sarebbe solo un doppio casino “ spiegò abbattuto
“ Cazzo Mike
non puoi lasciarti comandare da una ipocrita testa di cazzo! Devi dirlo a Lizz!
“ esclamai con sicurezza
“ No! Billie
ti prego non iniziare! Ti ho raccontato il motivo per cui non posso più stare
con Lizz e ti sono grato per avremi ascoltato ma non c’è altro che tu possa
fare! “ sbottò fulminandomi con lo sguardo
“ Mike non
puoi arrenderti! Perché hai deciso di sottostare agli ordini di quella vecchia
arpia? “ insistetti
“ Perché è
meglio così… credimi “ mormorò riacquistando la faccia da cucciolo bastonato
“ Non
capisco… “ ammisi frustrato, non mi era mai capitato di non riuscire a capire
cosa passasse per la testa al mio migliore amico
“ Preferisco
che pensi che non sono interessato a lei piuttosto che rivelargli che sua madre
complotta contro la sua felicità… “ sospirò
“ Wow Mike
come sei sdolcinato! “ lo canzonai facendogli spuntare un sorriso “ Lizz ti fa
un brutto effetto! “
“ Smettila
scemo! “ mi rimproverò atterrandomi sul materasso e iniziando a farmi il
solletico
“ No! Ahaha!
No no!!! Ahahah oddio! Pietà! Mi arrendo! “ urlai dimenandomi
“ Eh no!
Troppo comoda arrendersi! “ esclamò continuando senza pietà per i miei poveri
fianchi, o quello che ne restava
“
Bastaaaaaa! Non vale! Ahahah no! Mike! “ continuai a lamentarmi ma capendo che
non aveva alcuna intenzione di darmi tregua rotolai su un fianco fino a cadere
dal letto, portandomi dietro anche Mike
“ Ah! Cazzo!
Mike levati sei pesante! Brutto ciccione! “ imprecai completamente schiacciato
sotto il suo dolce peso
“ Sono
muscoli bello! “ precisò spostandosi di lato per farmi respirare, mentre io
scoppiavo a ridere come un coglione
“ Devo dire
che non sono male come migliore amico! “ dissi guardandomi le unghie con fare
saccente, ricevendo solo uno sguardo interrogativo dal bassista
“ Era da tre
giorni che non ti vedevo ridere “ spiegai con un sorrisetto soddisfatto
“ Allora chi
vuole una cannetta??? “ urlò Trè facendo capolino dalla porta del bagno con un
minuscolo asciugamano legato in vita
“ Mamma mia
Trè ricordami di non farti mai provare una minigonna! “ lo prese in giro Mike
coprendosi gli occhi con fare teatrale
“ Molto
spiritoso! Bassista dei miei stivali! Vuol dire niente erba per te oggi! “
ribatté il batterista allontanandosi sculettando in una orribile imitazione di
una top model; scossi la testa sconsolato, cosa avevo fatto di male per essere
circondato da gente così?
Mi stupisco
di me stessa! Ho aggiornato in tempo record questa volta, considerando i miei
standard =) Voglio ringraziare:
Gloria
Jailbird: Beh si insomma un po’ lo capisco Steven in fondo Billie e co. non sono
esattamente quello che potremmo definire una compagnia raccomandabile ma sai
com’è all’amore non si comanda! =) Anche io adoro Mike e Lizz e il loro
odio-amore =) Sono fantastici, modestia a parte XD Grazie per la recensioneeee!
Icegirl46: Ciao cara che bello
sapere cosa pensi della storia =) Ahaha si la zia in questo capitolo è
particolarmente odiosa! Era meglio da sbronza XD. Magari fra qualche capitolo
la facciamo morire, insomma o lei o Stacy, tu cosa dici? =)
She s rebel : Grazieeee sono felice che
la storia ti piaccia!!! Beh devo dire che Kim in rosso non dovrebbe essere male
=) magari le faremo fare la tinta XD Non avevo mai pensato alla coppia Lizz
Trè! Niente male però =)
Jingle
Town : Si Kim è scoppiata povera, però dai un po’ ha ragione insomma non ci può
fare niente se si è innamorata di uno scapestrato =) Ahaha Emily e Trè mi
sembrano tragicomici insieme!!! Però chissà magari potrebbe funzionare! Senti
la mancanza di Stacy? Ahaha no comunque penso che fra un po’ tornerà a rompere
le scatole a tutti! E per quanto riguarda l’hot dog di Trè… meglio non fare
domande XD
Grazie mille
anche ai lettori silenziosi e a tutti quelli che seguono o preferiscono la storia!
Con affetto
Littlediana
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