RITORNO A CASA

di darkjedi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 CAP. ***
Capitolo 2: *** 2. CAP. ***
Capitolo 3: *** 3. CAP. ***
Capitolo 4: *** 4. CAP. ***
Capitolo 5: *** 5. CAP. ***



Capitolo 1
*** 1 CAP. ***


CAP 1

Kyle stava disteso sul letto all’improvviso sentì bussare, strano Dax non lo disturbava mai a quell’ora. si alzò e aprì la porta  e vide il padrone della taverna accanto alla porta “Che c’è Dax?”

“Hai dei clienti Kyle, clienti speciali. Li faccio salire o vuoi vederli giù”

Il giovane si girò e diede un’occhiata alla stanza, era piena di bottiglie e bicchieri dappertutto e il letto era tutto sfatto. Da quando era tornato dall’ultima missione, due giorni prima non aveva fatto che dormire e mangiare tutto in quella stanza.

Dax diede un’occhiata disgustata alla stanza e affermò “No, è meglio giù. E mentre tu non ci sei farò dare una pulita da Tilly.”

“Che ho fatto di male per avere un amico come te, Dax” disse Kyle mentre scendevano.

“Forse è perchè mi sei simpatico, ragazzo, e perchè mi hai salvato la vita quel giorno in quel vicolo” poi indicò delle persone incappucciate che se ne stavano da parte e continuò “sono loro.”

Kyle si avvicinò e mormorò “venite con me, sono io quello che cercate.”

Si diressero verso una stanza e Kyle si fece da parte cerimoniosamente “Prego, entrate” poi chiudendo la porta alle sua spalle continuò “Potete sedetevi dove volete, non preoccupatevi qui non ci disturberà nessuno. Ora ditemi cosa volete” s e indicò delle sedie

Solo due delle persone si sedettero mentre il terzo rimase in piedi accanto a loro, poi, quando uno dei tre sconosciuti si tolse il cappuccio Kyle rimase sbalordito, anche se riuscì a non farlo vedere, era il Senatore Bail Organa.

L’uomo iniziò subito a parlare “Siete voi Kyle?” Il giovane annuì.

Allora il Senatore Organa  continuò “Ci hanno detto che voi siete il migliore.”

“Diciamo di si. Fino adesso nessuno si è mai lamentato dei miei servizi.” disse Kyle appoggiandosi alla porta dietro di se incrociando le braccia. “Allora in cosa posso esservi utile.”

Un mormorio uscì dal cappuccio della persona  in piedi e quella seduta ancora incappucciata gli sussurrò qualcosa.

Kyle guardò la persona che aveva parlato e in tono gentile disse“ Avete qualche amico nei guai, Senatrice Amidala?”

La donna alzò la testa di scatto facendo scivolare il cappuccio all’indietro ed esclamò “come avete fatto a...”

“A riconoscervi? Non è stato difficile, c’è il Senatore Organa, un ragazzino jedi e la terza persona non potevate che essere voi.” poi rivolto a Bail disse “allora, siete soddisfatto?”

Invece il Senatore Organa chiese “come avete capito che il nostro compagno è un Jedi.”

Kyle rise, una risata beffarda “è da quando siete entrati che sta cercando di leggermi nella mente, senza riuscirci. Non sei molto capace, piccolo jedi ”

Anakin stava per ribattere ma Kyle lo anticipò e freddamente esclamò “Ora basta! Ditemi cosa  volete, oppure potete anche andarvene.”

Padme si fece avanti e gli disse “No, vi prego dovete aiutarci. Un nostro amico è in grave pericolo, tutti i nostri sforzi non sono valsi a liberarlo. Voi siete la nostra ultima speranza.”

Kyle la fece rimettere seduta e gli disse “Ditemi tutto Milady.”

“Un mio caro amico è prigioniero su Kaslor. Abbiamo tentato di liberarlo usando i canali diplomati- ci ma si rifiutano di comunicare. Allora abbiamo deciso di mandare qualcuno a salvarlo.”

“E’ un pianeta molto pericoloso, devo sapere chi è che mi assume, voi personalmente o è la Repub- blica.”

“Sono io che la assumo per liberarlo.” dichiarò Bail Organa in tono deciso.

“No Bail, entrambi ci prenderemo la responsabilità davanti al Senato e davanti al Consiglio dei Jedi di liberare Qui Gon.” dichiarò Padme mettendo una mano sul braccio del suo amico e collega.

Appena sentì quel nome Kyle s’irrigidì e i suoi occhi divennero di ghiaccio e sibilò “Qual’è il nome che avete detto?”

“Qui Gon Jinn L’uomo che dovete liberare è il Maestro Jedi Qui Gon Jinn.” disse Bail Organa.

“E scommetto che è il tuo maestro, vero piccolo Jedi.”

Anakin stava per rispondere quando Bail lo anticipò e disse “allora accettate?”

“Si. Ma voglio 50 mila crediti.” dichiarò  Kyle.

Padme lo guardò sconvolta, Anakin balbettò “ma sei pazzo!”

Ma Bail disse “Va bene!” Poi continuò freddamente “Per questo prezzo però voglio che durante il viaggio abbia cura di lui.”

“Non vi preoccupate Senatore gli presterò tutte le cure, e lo tratterò con tutte le attenzioni.” disse Kyle ironico.

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Capitolo 2
*** 2. CAP. ***


CAP 2

Kyle li accompagnò all’uscita poi si avvicinò al bancone e prese una bottiglia di liquido ambrato e disse “Dax questa mettila sul mio conto.”

Poi salì le scale per dirigersi verso la sua stanza. Dax finì di servire un cliente poi lo seguì e lo trovò che si stava riempiendo il bicchiere appena lo vide disse “sei arrivato appena in tempo Dax dobbiamo brindare.”

“Hai fatto buoni affari?”

“Ottimi affari. Sono stato assunto per andare a salvare nientemeno che  il Maestro Jedi Qui Gon Jinn. E lo sai chi erano quelle persone?”

“Ho un sospetto.”

“Il Senatore Organa, la Senatrice Amidala e il nuovo apprendista di Qui Gon.”disse Kyle poi fece una risata  amara, e continuò “Io dovrei andare a salvare Qui Gon,  avrei un’idea sul come riportarglielo. Ma mi hanno pagato, perciò...”

Poi prese il bicchiere e scolò tutto il contenuto in un sorso solo.

Dax lo guardò preoccupato poi mormorò “Tu soffri ancora Obi Wan.”

Kyle si girò infuriato e ringhiò “Non nominare mai più quel nome. Obi Wan è morto e tu lo sai bene.”

Poi fece un sospiro per calmarsi e disse “Scusami Dax. Ora pensiamo alla missione, devo andare su Kaslor perciò mi serviranno delle cariche per le armi, degli esplosivi, alcune confezioni di cibo pronto prendine anche alcune ipocaloriche per il nostro ospite, un kit medico completo, ah procurati anche un po’ di Bacta non credo che i kasloriani l’abbiano trattato molto bene.”

“Quanti crediti abbiamo a disposizione?”

“Presto il Senatore Organa ci metterà a disposizione 50 mila crediti usa quelli, compra tutto quello che ti ho detto e non badare alle spese, il resto rimandalo al Senatore Organa.”

“Tu non ti tieni niente Kyle?”

“No. Anzi Dax,  prenditi tu qualche cosa per ripagarti di tutto questo. Io intanto vado a dare un’occhiata alla nave.”

Il giorno dopo era già tutto pronto per la partenza, decollo all’alba e quando fu nello spazio calcolò la rotta per Kaslor e programmò il computer di bordo per fare due salti nell’iperspazio in modo da non forzare troppo i motori.

Entrò nell’atmosfera del pianeta senza che i radiolocalizzatori del pianeta si accorgessero di lui Atterrò nella giungla che circondava la città che era ancora notte fonda, poi si mise a studiare la mappa della città su un datapad che Dax gli aveva consegnato. Scoprì che la prigione si trovava alla  periferia della città, e dopo aver preso con se gli esplosivi si mise al fianco la fondina con il suo Blaster modificato, uscì e si diresse verso la prigione. L’entrata principale era molto sorvegliata anche a quell’ora di notte allora girò intorno all’edificio fino a trovare una porticina laterale da dove, aveva scoperto, facevano uscire i corpi dei prigionieri che morivano durante la prigionia o gli interrogatori. La spinse e, proprio come aveva previsto, era aperta. Entrò con molta cautela fece solo pochi passi e si imbatté in una guardia, l’uomo non l’aveva ancora visto e quando lo fece fu l’ultima cosa che vide in vita sua. Kyle nascose il corpo con attenzione ormai non provava più nessun rimorso per le vite che spezzava, per la maggior parte era questione di sopravvivenza, la sua, ed era una lezione che aveva imparato fin troppo bene. Vide due uomini che facevano la guardia davanti ad una cella e comprese che era la cella dove era rinchiuso Qui Gon, infatti sentiva la sua presenza nella Forza. Prese la mira e i due uomini caddero quasi all’unisono si avvicinò e disse “Stai lontano dalla porta se puoi sto per farla esplodere, mi hai sentito. Sto per far esplodere la porta.”

Attese qualche secondo ma non sentì nessuna risposta e ripeté “Stai lontano dalla porta sto per farla esplodere.”

Sentì qualche movimento all’interno della cella e sperò che l’uomo si fosse messo al riparo poi fece detonare l’esplosivo che aveva messo alla porta.

Nel frattempo Qui Gon aveva seguito le istruzione della voce di quello sconosciuto, si era messo dietro la branda e si era protetto con la misera coperta che gli avevano dato le guardie.

L’esplosione fu forte e Qui Gon vide tra il fumo una figura alta entrare e chiedergli “Tutto bene?”

Qui Gon annuì e allora l’uomo continuò con voce fredda e distaccata girandosi su se stesso “Allora andiamo, non abbiamo tempo da perdere.” Poi inaspettatamente si girò di nuovo e chiese “Ce la fai a stare in piedi. Puoi camminare?”

Nella sua voce Qui Gon non sentì alcun interesse nei suoi confronti solo l’urgenza di uscire di lì al più presto possibile, allora si alzò e seguì l’uomo. Ma dopo aver fatto qualche passo quasi inciampò e se non fosse stato per la mano dello sconosciuto che lo resse sarebbe caduto a terra, si sentiva debole e solo facendo ricorso alla Forza riusciva a stare in piedi.

Fu allora che lo vide in faccia anche se aveva il viso sporco di polvere e i lineamenti erano più duri e affilati di come si ricordava però i suoi occhi non erano cambiati: due occhi dal colore grigio-blu, vivi e penetranti lo fissavano, due occhi che non aveva visto da tanto tempo ed era sicuro che non avrebbe mai più rivisto, lo fissavano freddi come il ghiaccio.

“...Obi... Wan” mormorò disorientato.

“Non ora.” sibilò Kyle guardandosi  preoccupato indietro, aveva sentito delle voci e dei passi che venivano verso di loro.

“Andiamo Jedi, non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo uscire da qui il più presto possibile.” disse con urgenza.

In quel momento si sentì un’esplosione sopra di loro, Qui gon sobbalzò ma Kyle sembrò non preoccuparsi anzi sembrò compiaciuto e disse “ora abbiamo un po’ più di tempo, hanno scoperto che il turbo ascensore era  stato minato.”

Mentre teneva il blaster con una mano e con l’altro braccio sorreggeva Qui Gon, Kyle si diresse verso l’uscita.

Uscirono dalla prigione senza altri problemi, stavano camminando nella giungla e avevano quasi raggiunto la nave che il giovane sentì dei spari sibilare sopra la sua testa, fece in tempo a far abbassare Qui Gon sul terreno e simultaneamente si girò e fece fuoco. Mentre sparava si girò verso Qui Gon e disse “La mia nave è nascosta dietro quel cespuglio, raggiungila.”

“Non ti lascio, Obi Wan.” disse a fatica il Jedi poi posò la sua mano sul braccio del giovane.

“Va via Qui Gon, qui mi sei solo di ostacolo” ringhiò Kyle scostandosi e spingendolo via.

Kyle vide il Jedi allontanarsi zoppicando e sostenendosi agli alberi, era stato uno shock quando lo aveva rivisto, non si aspettava di vederlo così invecchiato e indebolito, forse era l’effetto della prigionia, poi scosse la testa non doveva pensare a queste cose se si distraeva era la fine.

Kyle lanciò verso i soldati gli ultimi esplosivi che gli erano rimasti e corse verso la nave, vide che Qui Gon aveva raggiunto la nave, spinse un telecomando che portava alla cintura e la rampa si abbassò e il Jedi salì lungo la rampa ma poi si fermò affaticato sembrava che stesse crollando a terra da un momento all’altro. Kyle sentiva i soldati che si stavano avvicinando e gridò “vai dentro!” Corse avanti senza preoccuparsi dei soldati che si stavano avvicinando, in quel momento contava solo che Qui Gon si mettesse al riparo, improvvisamente sentì un colpo alla spalla, uno dei soldati era riuscito a colpirlo. Salì sulla nave e chiuse la rampa poi corse nella cabina di pilotaggio e decollò velocemente.  Quando fu nello spazio  calcolò la rotta per tornare a Coruscant e programmò il computer di bordo per fare un solo lungo salto nell’iperspazio, voleva tornare a Coruscant il più presto possibile.

 

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Capitolo 3
*** 3. CAP. ***


CAP 3

Si girò per alzarsi  e vide Qui Gon Jinn fermo all’entrata della cabina di pilotaggio che lo guardava, Kyle fece un sospiro e si avvicinò e disse “Avanti Qui Gon vieni con me stai quasi per crollare.” L’uomo aveva lo sguardo perso, Kyle lo fece distendere su un lettino e si girò per prendere il kit medico ma il Jedi lo prese per un braccio e sussurrò “Obi Wan, tu sei Obi Wan.”

Kyle si liberò dalla presa e disse aspramente “No. Non sono Obi Wan. il mio nome è Kyle.” Poi più gentilmente continuò “Ora stai calmo hai bisogno di cure.”

Qui Gon chiuse gli occhi sfinito, intanto Kyle gli tolse la tunica e rimase sconvolto, il corpo del Jedi era ricoperto di contusioni e cicatrici, alcune fresche e altre vecchie di giorni, e il suo corpo era magro da far impressione, ‘chissà cosa doveva aver passato, pensò. E se avesse avuto ferite interne?

Passo le mani sul suo dorso e chiuse gli occhi cercando di concentrarsi per sentire l’energia vitale di Qui Gon e sentì il Jedi lamentarsi ma quando sentì la sua energia viva e luminosa fece un sospiro di sollievo, aveva solo ferite superficiali.

Kyle uso tutto il bacta che aveva per curare le ferite di Qui Gon poi le fasciò con cura, intanto l’uomo lo osservava con gli occhi semichiusi rilassato sotto le cure attente del suo ex apprendista. Era meravigliato di come Obi Wan, ora era sicuro che fosse lui, era diventato un uomo così alto e forte, prima quando erano nella giungla lo aveva portato senza il minimo sforzo e ora lo curava con una delicatezza che neanche i guaritori del tempio avevano. I suoi pensieri vennero interrotti dal giovane che lo chiamava e aprì gli occhi.

“E’ tutto a posto Qui Gon, ora devi mangiare qualcosa.”

Il Jedi scosse la testa il solo pensiero del cibo gli rivoltava lo stomaco.

Ma Kyle fu irremovibile. “Qui Gon non ti ho salvato per vederti morire di fame, o mangi da solo oppure ti costringerò io.” La voce del giovane era di nuovo dura. Prese una confezione e la consegnò a Qui Gon e non si mosse da lì fino a quando il jedi non ebbe finito.

Poi lo aiutò a distendersi e lo coprì  con una coperta termica e gli disse “Ora dormi hai bisogno di riposo.” E si ritirò nella cabina di pilotaggio.            

Controllò la rotta e vide che era tutto a posto poi si appoggiò allo schienale si sentiva sfinito fisicamente e mentalmente e sentì un forte dolore alla spalla, all’inizio non riuscì a capirne il motivo poi si ricordò del colpo che aveva ricevuto, non ci aveva più pensato occupato com’era a prendersi cura di Qui Gon. Aveva deciso che appena avrebbe rivisto il suo ex maestro gli avrebbe urlato in faccia tutto l’odio che aveva accumulato in quegli anni  invece appena lo aveva rivisto così debole e vecchio non era riuscito a dirgli niente, per di più l’uomo aveva iniziato a penetrare le sue difese e questo Kyle non poteva permetterglielo.

Sentì che la spalla gli faceva sempre più male e il dolore gli stava annebbiando la mente controllò il computer e vide che mancavano ancora parecchie ore all’arrivo e quando sarebbero arrivati doveva avere la mente lucida così decise di mangiare qualcosa e di prendere un leggero antidolorifico, poi chiuse gli occhi e lentamente scivolò in un sonno senza sogni.

Gli sembrava di andare alla deriva, sentiva l’eco di un dolore pulsante da qualche parte e una voce che lo chiamava continuamente. Era una voce che conosceva molto bene, era quella del suo maestro Qui Gon e mormorò “Maestro sei venuto finalmente”.

Poi all’improvviso si svegliò e la realtà della situazione gli crollò addosso come un macigno. Non era Obi Wan che aspettava che il suo maestro lo venisse a liberare dai pirati che lo avevano catturato. Era Kyle, il cacciatore di taglie e quella dove stava era la sua nave e stava tornando a Coruscant dopo aver liberato proprio il maestro Jedi Qui Gon Jinn.

Aprì gli occhi a fatica doveva aver dormito più di quel pensava e si passò una mano sugli occhi, il dolore alla spalla era aumentato e decise di prendere un’altro antidolorifico, si girò e vide Qui Gon all’entrata della cabina di pilotaggio e lo sguardo preoccupato che vide nei suoi occhi lo fece andare in collera ma quello che disse lo fece infuriare ancora di più.

“Obi Wan, cos’hai?”

Si girò infuriato trattenendo a fatica un grido di dolore e ringhiò ”Obi Wan è morto, morto capisci. Il ragazzo che conoscevi non esiste più.”

“No. Non credo” disse Qui Gon. L’atteggiamento controllato del maestro Jedi lo fece infuriare ancora di più ma si controllò e freddamente disse “Non mi importa di quello che credi. Adesso levati dai piedi non voglio più vedere la tua faccia fino a quando non atterriamo.”

“Ma Obi Wan tu stai male, voglio aiutarti.” Attraverso la Forza sentiva l’energia vitale del giovane indebolirsi, c’era qualcosa che non andava in lui, doveva essere ferito, pensò Qui Gon.

“Io non lo voglio il tuo aiuto Qui Gon.”   Questa volta il giovane non si girò ma il maestro Jedi sentì nella sua voce gelida un disprezzo che lo fece indietreggiare e decise di non insistere più.

Kyle si concentrò sui comandi, il computer gli segnalò che aveva raggiunto le coordinate di Coruscant e che erano pronti per uscire dall’iperspazio disinserì l’iperguida, tornando a velocità subluce   e si ritrovò a osservare le familiari stelle di Coruscant. Ora sarebbe venuto il momento peggiore, di solito non aveva problemi ad atterrare ma il dolore alla spalla stava aumentando e la testa gli girava. Sentiva lo sguardo di Qui Gon su di se e questo gli diede la forza di resistere, non voleva fargli vedere che stava male. Dopo aver ricevuto le coordinate per l’atterraggio, il Tempio Jedi, si avvicinò a velocità ridotta. Dopo essere atterrato su una delle piattaforme Kyle disse con freddezza e senza neanche girarsi “Sei arrivato a destinazione, Qui Gon. Spero solo di non rivederti mai più.” Non se la sentiva di alzarsi in piedi temeva che le gambe non lo reggessero.

“Vieni con me. Per favore Obi Wan.” lo pregò il maestro Jedi.

“Te ne vuoi andare!” gli gridò Kyle, sentiva le forze abbandonarlo.

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Capitolo 4
*** 4. CAP. ***


CAP 4

Qui Gon scese dall’astronave e si diresse verso gli altri  Jedi che erano venuti ad accoglierlo, tra loro c’era Mace Windu e il suo padawan Anakin. Si girò e vide l’astronave alzarsi leggermente per poi ricadere a terra di botto. Attraverso la Forza sentì che l’energia vitale del giovane si stava spegnendo si girò verso Anakin e disse “Ani va a chiamare i guaritori, fa presto.”

Anakin corse via. Poi si girò verso il suo amico Mace e disse “Mace aiutami Obi Wan  sta male.” poi si diresse verso la nave. Mace Windu disse “Qui Gon ma che stai dicendo” poi  lo raggiunse accanto alla nave e con l’aiuto della Forza riuscirono ad abbassare la rampa ed entrarono dentro, Kyle era abbandonato sui comandi. Qui Gon lo prese tra le braccia, sentiva il calore della febbre attraverso la tuta di volo. Ad un sguardo interrogativo di Mace Windu, Qui Gon disse “E’ Obi Wan, Mace.”

“Sei sicuro?” gli rispose l’imponente e scuro di pelle Maestro Jedi.

“Senti tu stesso la sua energia, è molto debole ma dovresti riconoscerla.”

Mace chiuse gli occhi e posandogli una mano sulla fronte contattò la Forza Vitale concentrandosi per qualche secondo, poi riaprì gli occhi e mormorò “Si, l’ho sentito.”

In quel momento arrivarono i guaritori insieme ad Anakin, che era preoccupato per il suo maestro.

Mace ordinò ai guaritori di prendersi cura di Obi Wan e nello stesso tempo ad Anakin di prendersi cura del suo Maestro.

“No, Mace voglio stare accanto a lui.” Si oppose Qui Gon.

“Devi riposare anche tu, sei molto pallido Qui Gon. Se saprò qualcosa te lo dirò.” Fu la decisione irrevocabile del Maestro Jedi.

Dopo averlo visitato la capo guaritrice Vokara Che riferii a Mace Windu che Obi Wan era molto grave, una ferita da arma a raggi ad una spalla si era infettata, inoltre l’infezione gli aveva fatto venire una forte febbre ed era molto debole.

“Se fosse passato un altro giorno non ci sarebbe stato niente da fare, ma non si preoccupi Maestro Windu, useremo del bacta potenziato e riusciremo a salvarlo.”

La visita successiva fu all’alloggio di Qui Gon fortunatamente Anakin gli disse che con l’aiuto di un’altro guaritore era riuscito a convincere il suo maestro a riposarsi, Qui Gon adesso dormiva, ma prima di addormentarsi gli aveva raccontato di Obi Wan. Prima di andarsene chiese al giovane apprendista di avvisarlo quando Qui Gon si fosse svegliato.

“Devo parlargli.” disse uscendo.

Cinque giorni dopo finalmente Obi Wan riaprì gli occhi, si sentiva debolissimo. La prima cosa che vide fu un soffitto bianco, si trovava in un letto soffice e le coperte sapevano di buono e sussurrò “Dove.... sono?”

“Sh non parlare Obi Wan. Sei ancora molto debole.” disse Qui Gon.

 “No. Va via, va via.” mormorò il giovane agitandosi.

Qui Gon cercò di calmarlo ma Obi Wan si agitava sempre di più e la sua respirazione si era fatto ansimante.

In quel momento la porta di spalancò di colpo ed entrò Vokara che esclamò “Cosa succede?”

Poi dopo aver visto le condizioni di Obi Wan si precipitò al suo fianco e mettendogli una pietra verde sul petto mormorò alcune frasi a bassa voce e Obi Wan si calmò e borbottò “Non lo voglio vederlo mandatelo via.”

Vokara si girò verso Qui Gon e disse “ Mi dispiace Maestro Qui Gon ma dovete andare via. Così lo fare solo agitare.”

I giorni passavano e Kyle si stava riprendendo lentamente ma si rifiutava sempre di vedere Qui Gon.

Aveva scoperto di essere nel tempio Jedi e questo lo rendeva nervoso.

Il Maestro Mace Windu entrò nella stanza dove Kyle era ricoverato, il giovane era ancora molto pallido ma le sue condizioni erano migliorate.

“Vedo che stai meglio Obi Wan,  però mi hanno detto che ti rifiuti di vedere il maestro Qui Gon, perchè?” chiese Mace Windu

“Non sono cose che la riguardano maestro Windu, e un’altra cosa io non mi chiamo Obi Wan il mio nome è Kyle. Ancora una cosa, da quanto ho capito è lei che comanda qui dentro perciò dica a quella guaritrice di lasciarmi andare.” disse Kyle in tono sprezzante

“Tu ti chiami Obi Wan Kenobi, sei o meglio eri un apprendista di questo Tempio, perciò come hai appena detto tu, sono io che comando qui dentro e uscirai solo quando saprò il motivo per cui non vuoi vedere Qui Gon.”

“Se lo può scordare, non sono cose che la riguardano.” ripeté Kyle con voce fredda.

“Vedremo.” rispose il maestro Jedi con voce altrettanto gelida.

Finalmente arrivò il giorno in cui Vokara lo considerò guarito completamente, ma Mace Windu dopo una lunga discussione avuta con la capo guaritrice le chiese di non lasciar andar via il giovane. “Bhe, non è un comportamento da medico e neanche da jedi ma capisco il vostro punto di vista e sono d’accordo.” 

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Capitolo 5
*** 5. CAP. ***


CAP 5

Quando uno dei guaritori entrò nella stanza di Kyle, il giovane camminava avanti e indietro come un leone in gabbia e quando lo vide lo assalì dicendo “Allora volete lasciarmi andare, ormai sono guarito.”

Il giovane guaritore sembrò leggermente impacciato “mi dispiace ma non posso, ordini del Maestro Windu.”

“Va bene, allora finiamo questa farsa. Dica ai maestri Mace Windu e Qui Gon Jinn di venire qui.” disse Kyle furioso, era ora di finirla.

Il guaritore corse subito da Vokara e gli riferì ciò che il giovane gli aveva detto la donna andò da Mace Windu e da Qui Gon e glielo disse, poi continuò “ora avete la vostra possibilità.”

I due Maestri Jedi entrarono nella stanza del giovane, Kyle stava ancora camminando avanti e indietro nella stanza, quando entrarono li assalì furioso e disse “Allora cos’è questa storia che non posso uscire da qui.”

“Si è vero, Obi Wan. l’ho ordinato io.” disse Mace.

“Ora basta! Ho detto che non sono Obi Wan! Obi Wan è morto. Non glielo hai detto Qui Gon.”

“Che cosa ti è successo per cambiare così ? Che cosa ho fatto perchè tu mi odi in questa maniera.” mormorò Qui Gon.

“Qui Gon!” lo avvertì Windu.

“No. Voglio saperlo.”

“Benissimo. Allora ti dirò cosa mi è successo in questi anni, dopo che tu mi hai abbandonato...” disse con voce dura Kyle.

“No, non è vero!” mormorò Qui Gon.

“Su Qui Gon sapevamo tutti e due che non mi volevi come tuo Padawan, e quando c’è stato l’attacco dei pirati sulla nave su cui viaggiavamo sei fuggito e mi hai abbandonato.” il tono di Kyle era amareggiato.

“No.” disse Windu, “Qui Gon non avrebbe mai fatto una cosa simile.”

“E non è finita. I pirati mi hanno portato via con loro e sono stato il loro schiavo per quasi dieci anni. Poi ho scoperto che eri vivo e sono fuggito, sono venuto su Coruscant per cercarti ma ho scoperto che tu avevi già preso un altro padawan. Allora ho iniziato a fare il cacciatore di taglie, il contrabbandiere, oppure se qualcuno ha qualche lavoro pericoloso si rivolge a me per portarlo a termine, come hanno fatto i tuoi amici. E sono molto bravo i pirati mi hanno addestrato molto bene. Ecco cosa è diventato il tuo Obi Wan, un criminale.”

Poi si tolse la tunica, la schiena era ricoperta da cicatrici bianche che si incrociavano dalle spalle fino ai reni. Sembravano frustate o ferite da laser, era come se fosse stato torturato.

“Le vedi queste Qui Gon?”

“Si Vokara ce le ha fatte vedere quando eri svenuto.” disse Windu, mentre Qui Gon le fissava sconvolto.

“Me le hanno fatte i pirati, ogni volta che facevo un errore, ogni volta che non seguivo i loro ordini in fretta oppure ogni volta che gli andava. E poi quando stavo sdraiato a terra al freddo, senza mangiare o bere, ti chiamavo Qui Gon, ti chiamavo perchè tu mi venissi a prendere, ma tu non sei mai venuto. Allora ho capito che mi avevi abbandonato.”

“Mi dispiace Obi Wan.” sussurrò Qui Gon.

“No, non devi Qui Gon.” disse Mace Windu, poi rivolto a Obi Wan disse “Vuoi veramente sapere come è andata?”

Il giovane lo guardò impassibile.

“Allora ascolta giovane sciocco Qui Gon è rimasto ferito gravemente in quell’attacco e quando si è ripreso e ci ha detto cos’era accaduto era troppo tardi e dei pirati non c’era più traccia. E c’è un’altra cosa che devi sapere.”

Prese il comlink e disse “Anakin, portami quello che ti avevo richiesto.”

“No! Mace non puoi.” disse Qui Gon.

“Lo faccio per te Qui Gon e per questo giovane stupido e testardo.”

Anakin porto un fagotto voluminoso e lo diede a Mace Windu, poi disse rivolto a Qui Gon “mi dispiace Maestro.”

Mace Windu lo porse a Kyle e gli ordinò “Aprilo!”

Kyle lo guardò sospettoso poi lo aprì c’erano due  custodie in una c’era una tunica jedi bruciacchiata e nell’altra c’era una spada laser con il manico fuso.

Kyle la sfiorò leggermente poi mormorò “questa era mia.”

“Anche la tunica era la tua, Qui Gon le ha sempre tenute con se come una cosa preziosa, Obi Wan. Lui non ti ha mai dimenticato.”

Obi Wan crollò di schianto sulla sedia che si trovava dietro di lui stringendo a sè gli oggetti. Sentiva un groppo alla gola che minacciava di soffocarlo e mormorò “non lo sapevo.”

 “Obi Wan.... ascolta” disse Qui Gon facendo un passo verso il giovane prostrato, ma Mace lo fermò scuotendo la testa.

Tutti quegli anni passati ad odiarlo si sciolsero in quel momento.  

Obi Wan sollevò la testa con uno sguardo disperato negli occhi e disse “Mi dispiace Qui Gon, io non lo sapevo.”

“Obi Wan, mio Obi Wan.” e si inginocchiò al suo fianco abbracciandolo stretto.

“Andiamo via padawan, quei due avranno tanto cose da dirsi” disse Mace ad Anakin.

Il ragazzo guardò i due uomini preoccupato, ‘chissà se ora con il ritorno del suo ex apprendista, Qui Gon avrebbe  continuato ad addestrare lui, oppure...’

Obi Wan girava per il Tempio Jedi alla ricerca di Anakin. Lui e Qui Gon avevano parlato a lungo e tutto tra loro si era chiarito. Qui Gon avrebbe voluto ricominciare ad addestrarlo ma Obi Wan gli aveva detto di no, ora aveva un altro apprendista e non poteva abbandonare Anakin, sapeva cosa avrebbe provato perchè lo aveva provato lui stesso.

Trovò il giovane padawan nella grande serra del tempio seduto sull’erba e si mise seduto accanto a lui. Il ragazzo non parlo e neanche si girò a guardarlo. Obi Wan fece un sospiro poi disse “Lo sapevi che io sono cresciuto nel Tempio?”

“Ah, si” fu la piatta risposta del ragazzo.

“Qui Gon mi ha detto che tu sei entrato nel Tempio che avevi quasi 10 anni e hai dovuto lasciare tua madre, è vero?”

“Si.” fu la breve risposta del ragazzo.

Obi Wan si girò verso di lui e sorridendogli disse “non ti devi preoccupare Anakin. Qui Gon non ti abbandonerà resterà il tuo maestro.” Poi si alzò con un fluido movimento e si diresse verso l’uscita della serra.

Anakin dopo aver afferrato le parole di Obi Wan si alzò anche lui e gli corse dietro “aspetta!” gridò e poi quando l’ebbe raggiunto continuò “e tu come farai?”

“Non so ancora cosa fare.” disse alzando le spalle, poi continuò “e poi lo sai anche tu no? Ogni maestro deve avere un solo apprendista.” Nell’ultima frase Obi Wan imito la voce possente e severa  di Mace Windu.

Quando i due giovani uscirono dalla serra trovarono proprio il possente Maestro Jedi ad aspettarli. Anakin chinò la testa e mormorò “ Maestro Windu, scusatemi devo andare a finire degli esercizi che il maestro Qui Gon mi aveva dato.”

Mace Windu e Obi Wan restarono soli. “E così” fece Mace Windu” Sei rimasto senza maestro. Cosa vuoi fare Obi Wan?”

“Non lo Maestro Windu, ancora non ho deciso.” disse Obi Wan mentre i due camminavano fianco a fianco poi continuò “Certo mi piacerebbe riprendere l’addestramento Jedi ma non posso privare Anakin del suo Maestro.”

“E se ti facessi io da Maestro?” la buttò lì Mace Windu.

Obi Wan si fermò e lo guardò “Sta scherzando, vero?”

 “No.”

“Va bene, accetto. Sarà una bella sfida, per entrambi.” disse Obi Wan sorridendo. 

“Si, sarà proprio una bella sfida.” disse Mace Windu ridendo e mettendogli una mano sulla spalla.

Ed entrambi si diressero verso le sale d’addestramento per iniziare il loro lavoro insieme.

 

FINE..... BOH! non so voi ma a me la coppia Obi Wan e Mace Windu mi intriga molto e se questa storia vi è piaciuta e se riceverò abbastanza recensioni la continuerò

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