Inchiostro e Vento [SaiNaru/NaruSai Collection] di Dragon gio (/viewuser.php?uid=7953)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pieces ***
Capitolo 2: *** Evil Angel ***
Capitolo 3: *** Don't Stop Believin' ***
Capitolo 4: *** Un momento di felicità ne cancella 5 di tristezza ***
Capitolo 5: *** Mon Essentiel ***
Capitolo 6: *** My First Happy San Valentine's Day! ***
Capitolo 7: *** Falls on Me ***
Capitolo 8: *** The Jumpers ***
Capitolo 9: *** Stay With Me ***
Capitolo 10: *** Buio ***
Capitolo 11: *** You Are the Only Exception ***
Capitolo 12: *** Love ***
Capitolo 13: *** Una giornata in cui non accade nulla ***
Capitolo 14: *** Mendokuse ***
Capitolo 15: *** So Open Up Your Mind ***
Capitolo 16: *** For Real ***
Capitolo 17: *** If I Only Could... ***
Capitolo 18: *** Vischio ***
Capitolo 19: *** We're Marching On ***
Capitolo 20: *** Echo ***
Capitolo 21: *** Niente più di questo ***
Capitolo 22: *** Warm ***
Capitolo 23: *** La fine è solo l'inizio ***
Capitolo 24: *** 10 Ottobre ***
Capitolo 25: *** Vivere ***
Capitolo 1 *** Pieces ***
Pieces
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ Pieces +
Di tutte le missioni, di tutti i luoghi, di tutti i momenti proprio oggi dovevamo imbatterci in te Sasuke?
Siamo rimasti separati dal
resto del gruppo, siamo sfiniti, siamo feriti, la nostra missione
non è ancora terminata ma come al solito Naruto manda tutto
all’aria per inseguirti.
Riesco a starvi dietro per un
tratto ma poi sono costretto a fermarmi, la caviglia mi fa troppo male.
Ingenuamente lascio andare avanti Naruto da solo, ho fiducia in lui. Ma
non dovevo averne in Sasuke.
Passano cinque minuti appena e
quando li raggiungo trovo solo Naruto a terra in una pozza di sangue,
una spalla lacerata da una spada. La figura dell’Uchiha che fugge
in lontananza, ormai fuori dalla mia portata d’attacco.
La pioggia battente era l’unico suono che udivo, il tuo cuore invece non batteva Naruto…
Non ricordo l’ultima
volta che ho provato la vera paura, ma quel giorno ho riscoperto con
una violenza inaudita quel sentimento.
* * *
Non
voleva smettere di piovere, da quando Sai e Naruto si erano rifugiati
in quella locanda il cielo era sempre stato grigio. Erano passati
già due giorni da quando Naruto era rimasto ferito gravemente e
da allora lui lo accudiva. Aveva mandato un messaggio al capitano
Yamato per indicargli la loro posizione ma sapeva che ci sarebbero
volute almeno altre 24 ore prima che lui o qualcun altro li
raggiungesse in quel posto sperduto. E ovviamente quel tempo non
aiutava, di sicuro Kiba era in difficoltà nel seguire le tracce
a causa di quella pioggia.
Fortunatamente aveva trovato
un dottore esperto e questo per Naruto era stata la salvezza. Non
appena aveva visionato le sue ferite lo aveva operato immediatamente
per porre rimedio a quella grave emorragia e sistemare l’osso
della spalla che spuntava dalla carne.
Nonostante il medico non fosse
d’accordo, Sai lo aveva convinto a permettergli di portare via
Naruto per tenerlo al sicuro; purtroppo sapeva che i nemici contro cui
stavano combattendo prima di incontrare Sasuke si trovavano in quel
villaggio. Non era saggio rimanere in bella vista nello studio di quel
dottore accanto ad altri pazienti chiacchieroni.
Poco distante da lì
c’era una locanda fatiscente e deserta, il luogo ideale dove
nascondersi. Le stanze erano tutte singole e Sai era così
costretto a dormire sul pavimento avvolto in una coperta. Non
c’era il riscaldamento e non servivano i pasti, ma se pagavi un
piccolo extra i proprietari erano disposti a tenere la bocca chiusa
sulla loro presenza e questo a Sai bastava.
La camera era davvero piccola
ma dalla finestra Sai aveva un ottima visuale del villaggio e questo
gli permetteva di tenere d’occhio eventuali intrusi.
Passava il tempo a fare la
guardia appostato alla finestra e a vegliare sul compagno come poteva.
Giusto ora era di ritorno dal bagno, ovviamente fuori dalla stanza, con
una bacinella di acqua ghiacciata; Naruto aveva un insolita febbre alta
che poteva far abbassare solo con i medicinali e del ghiaccio.
Rientrò nella stanza avvolta dalla semi oscurità, nessun
rumore come se fosse vuota. Se non era per quel letto sfatto su cui
gravava il corpo semi nudo e sudato di Naruto avrebbe potuto giurare
che non vi era nessuno.
Si era abituato così
tanto a quel silenzio che gli parve addirittura strano sentire Naruto
emettere qualche suono. Più che altro era un rantolo sommesso,
sofferente. Sai scattò immediatamente in avanti verso il letto
dell’amico. Teneva ancora in mano la tinozza ricolma di acqua
fredda quando vide Naruto abbandonare il letto.
- Naruto!
Non devi muoverti! – esclamò sorpreso l’artista, ma
Naruto non gli diede retta e ciondolando si avvicinò a lui.
Afferrò incerto quella bacinella d’acciaio sussurrando
– Ho sete… -
- No,
aspetta Naruto! – osservò Naruto scolarsi
quell’acqua gelida in pochi secondi. La febbre alta lo stava
facendo delirare. Finito di bere lasciò ricadere la bacinella e
ritornando sui suoi passi si rimise a letto. Sai sospirò
afflitto prima di avvicinarsi al letto. Naruto era tutto rannicchiato e
tremava appena, allora lui lo coprì con il lenzuolo abbandonato
in terra. Nel farlo sfiorò la benda spessa che gli fasciava il
petto e la spalla destra. Un brivido gli percorse la schiena
rammentando quanto sangue avesse perso. Il medico che lo aveva curato
aveva ammesso che era un miracolo che fosse sopravvissuto, ma lui
ovviamente non conosceva la potenza del chakra rigenerativo di Kyuubi.
Sicuramente se ci fossa stata
Sakura con loro sarebbe già completamente guarito o almeno
così sperava, in realtà quella ferita infertagli dalla
katana di Sasuke era andata a colpire in profondità. Con crudele
violenza certamente non degna di colui che un tempo fu un compagno di
avventure di Naruto. Eppure ne era certo, nonostante lo avesse quasi
ucciso Naruto non avrebbe perso la speranza. Con ostinazione e
caparbietà si sarebbe rimesso in piedi e avrebbe proseguito la
sua missione di riportarlo indietro a scapito di ogni cosa, perfino
della sua felicità in amore.
A quei pensieri Sai
provò una stretta al cuore, non gli piaceva Sasuke Uchiha e non
credeva che egli meritasse così tante attenzioni da parte dei
suoi due cari amici. Ma anche quello era un legame e lui più di
ogni altra persona doveva comprendere l’importanza e la rilevanza
che poteva avere. Sbuffando si sedette nel suo giaciglio di fortuna per
riposarsi qualche minuto, giusto il tempo di riprendere le forze, ormai
erano 48 ore che non chiudeva occhio.
Si tastò la caviglia
ancora dolente, il dottore aveva medicato anche lui e gli aveva
raccomandato di tenere la gamba a riposo. Peccato che lui non ne avesse
il tempo.
* * *
Il rumore dell’acqua
scrosciante era così rilassante che Sai temeva di assopirsi da
un momento all’altro; facendo leva sulle ginocchia si alzò
di nuovo in piedi, ignorando le fitte alla caviglia.
Fece due passi per la
stanzetta per svegliarsi ma non bastò, pensò allora di
prepararsi una tazza di caffè. Ma avrebbe dovuto recarsi al
negozio di alimentari e di lasciare Naruto da solo in quelle condizioni
non se ne parlava. Aveva già fatto provviste di cibo prima di
recarsi in quella locanda decadente proprio per non allontanarsi dal
compagno. Le uniche pause che si concedeva erano per il bagno, certe
esigente non poteva rimandarle d’altro onde.
Si sfiorò le tempie
pulsanti, la mancanza di sonno lo stava rendendo vulnerabile al mal di
testa e ad altri lievi malesseri tipici del caso.
Non vedeva altra soluzione se
non quella di stendersi un po’, sperando di non addormentarsi
troppo profondamente. Si coricò sul pavimento freddo e umido,
emanava un odore schifoso di muffa mista ad altri olezzi su cui era
meglio non indagare. La coperta di lana sgualcita gli donava un
po’ di calore, almeno non doveva combattere anche contro il
freddo.
Aveva lo sguardo rivolto verso il letto e una mano stringeva salda un kunai; meglio essere pronti ad ogni evenienza.
Le palpebre si fecero pesanti
fino a quando non divenne tutto nero, dolce e confortante Morfeo
pensò Sai mentre scivolava nel mondo nebuloso dei sogni. Non
sarebbe successo nulla in fondo se lui si fosse addormentato per una
decina di minuti. Peccato che il suo compagno non la pensasse nello
stesso modo. Non appena Sai si fu assopito Naruto al contrario si
svegliò. Si tirò su sui gomiti con aria spaesata –
Mh? Ma dove sono? Ahi… - esclamò Naruto avvertendo la
spalla fargli un gran male tutto un tratto. Si osservò e vide la
fasciatura, poi scrutò la stanza e notò Sai steso a
terra, o almeno, la sua figura tutta appallottolata in una coperta
scura.
Con passi malfermi e
maledicendo i giramenti di testa gli fu vicino e si chinò verso
l’artista. La mano che stava per sfiorarlo si bloccò,
forse a causa di quel viso dall’aria stanca e le profonde
occhiaie. Non aveva decisamente una bella cera e il fatto che non si
fosse ancora accorto che lui gli respirava a dieci centimetri dal naso
stava a significare che doveva essere esausto.
Un sorriso sbilenco
deformò le labbra secche e facendo il più piano possibile
ritornò al suo letto. Buttò uno sguardo fuori oltre i
vetri della finestra e poté vedere solo un muro d’acqua.
La pioggia incessante cadeva a catinelle violando la terra e gli
alberi, Naruto rimase come incantato ad osservare il lento moto delle
goccioline che scivolavano sui vetri.
Ma non era il riflesso
dell’acqua che lui vedeva bensì il ricordo di cosa era
successo prima che lui perdesse i sensi: aveva combattuto contro Sasuke
e avevo perso, di nuovo.
Non era seccato tanto per il
gesto dell’ex compagno, sapeva in fondo che erano in
“guerra”, ma più che altro non accettava il fatto di
essere stato sconfitto così facilmente. Poteva cercare mille
scusa dal fatto di essere sfinito o dal non voler farsi controllare da
kyuubi ma la realtà era che lui non era riuscito a fermarlo.
Ancora una volta.
Strinse con violenza i pugni
bestemmiando, ormai piangere sul latte versato era inutile ma non
poteva fare a meno di colpevolizzarsi come non mai. Non era nemmeno
molto sicuro di voler riferire a Sakura cosa fosse accaduto, odiava
vedere quei meravigliosi occhi verdi accendersi per l’emozione
alla parola “Sasuke” per poi spegnersi nuovamente quando
gli diceva che gli era sfuggito. Si sentiva uno schifo, moralmente
parlando, perché il fisico si stava riprendendo velocemente. A
tal proposito un brontolio sommesso fece capolinea dal suo stomaco.
- Che
fame… - biascicò il ragazzo; forse per ora era meglio
riempirsi la pancia e pensare solo dopo al da farsi. C’era un
tavolino sbilenco vicino a lui su cui vi erano poggiate alcuni prodotti
alimentari. Naruto scrutò attento tutto ciò che
c’era sul tavolo e dopo un attimo di stupore si voltò
verso Sai squadrandolo con aria sdegnata – Perché quando
compra lui il cibo ci sono solo scatole di carne ma niente ramen
istantaneo?! –
Sbuffando decise di andare a
comperarsi da solo qualcosa di davvero buono da mangiare, come poteva
pensare di rimettersi in sesto mangiando quella robaccia? Incurante di
avvertire Sai che stava uscendo abbandonò la stanza, lasciando
il suddetto totalmente spaesato al suo risveglio.
Quando Sai si ridestò
mezz’ora dopo infatti si allarmò non poco non vedendo
più il suo compagno. Scattò velocemente afferrando
l’attrezzatura ninja e partendo alla ricerca di Naruto. Non
appena mise piede fuori venne investito da un acquazzone terribile, la
fortuna davvero non era dalla sua, con quella pioggia non poteva
nemmeno usare i suoi jutsu di ricerca.
Non gli rimaneva altro da fare
se non cercarlo a piedi, tentando di seguirne le tracce per quanto
quell’ammasso confuso di fango che erano le strade potevano
permetterglielo. La prima ipotesi che si era formulata nella mente di
Sai era che Naruto fosse stato sequestrato da uno dei loro nemici, non
era difficile in fondo pensare che il compagno fosse uscito per
prendere un po’ d’aria e fosse stato sorpreso. Ma la
peggiore delle ipotesi era che non fosse incappato in uno dei nemici di
prima ma in Sasuke. Quel pensiero lo travolse con forza spaventosa
creando in lui un misto di emozioni contrastanti.
Girava come un pazzo per quel
villaggio ma senza risultati, l’ansia non consona a lui lo stava
ghermendo silenziosamente. Quando infine intravide in lontananza una
chiosco di ramen ebbe come un illuminazione. Si precipitò verso
esso e guarda caso vi trovò una stupida chioma ritta e bionda
che si stava abbuffando come non mai. Non appena Naruto si accorse di
lui lo guardò sorpreso per poi esclamare innocentemente –
Ciao Sai, hai fame anche tu? –
Qualunque reazione si sarebbe
aspettato, qualunque battuta, ma non quel pugno dritto in faccia.
Naruto si ritrovò nel fango sotto l’acqua impetuosa senza
nemmeno capire il perché. Quando si sollevò furente
dovette scontrarsi con lo sguardo molto più infuriato di Sai
– Perché non mi hai avvisato che uscivi? –
- Che cosa? Ohi, ma dico sei pazzo?! Perché mi hai dato un pugno?! –
- Rispondi alla domanda! –
- Col cazzo! Cosa diavolo ti ha preso?! –
- Non sapevo dove eri… -
- E ti
sembra una buona ragione per pigliarmi a pugni? E poi dove pensavi che
fossi, scusa?! Fra le grinfie dei nemici? –
- A dire il vero sì! –
- Ma per chi mi hai preso, per un genin?! –
- Naruto, tu sei un genin! –
- Ma solo
per pura coincidenza! Lo sai benissimo che il mio grado sarebbe
chuunin! Aha, ma questo non c’entra un cavolo con quello che
stavamo dicendo! Sai, cazzo, mi hai preso a pugni senza motivi! –
- Il motivo ce l’avevo eccome! –
- Davvero?
Allora anche io! – senza preavviso Naruto colpì
l’artista facendolo capitolare a terra con un ghigno soddisfatto
– Ora siamo pari! –
Sai si asciugò il
labbro spaccato da cui sgorgava un fiotto di sangue mentre Naruto lo
osservava interdetto – Sai… perché cavolo te la sei
presa così tanto? Non c’era bisogno di venirmi a cercare,
sarei tornato da solo! –
-
Perché me la sono presa? Non lo so forse… –
rispose Sai simulando un sorriso cinico – Perché se non ti
cercavo potevi farti ammazzare meglio da Sasuke? –
-
Che… - Naruto sgranò gli occhi incredulo, non si
spiegava il motivo di una simile battuta così fredda. Non ci
vide più e afferrò Sai per il bavero sollevandolo senza
alcuno sforzo da terra – Che vorresti dire con questo, eh?! Che
c’entra Sasuke?! –
- C’entra… -
- No Sai, qui il problema sei tu! Ti stai comportando come un matto oggi, non ti riconosco più! –
L’espressione di Sai si
fece più greve e intensa, si liberò senza problemi della
stretta di Naruto per poi afferrarlo per le spalle. Naruto
avvertì con forza quella vibrazione che pareva passare per il
corpo di Sai per poi trasferirsi in lui – Perché non posso
preoccuparmi per te?! Perché continui a perdonare Sasuke anche
quando tenta di ucciderti e ti risenti se io ti tiro un semplice
pugno?! – le iridi di Sai parevano due carboni ardenti, Naruto
non riusciva a far altro che rimanere immobile ad ascoltare, a farsi
travolgere da quel fiume di emozioni inaspettato – Perché
Naruto? Ti secca così tanto che io voglia proteggerti? – e
poi Sai pose quella domanda a cui Naruto sperava di non dover mai
rispondere in vita sua – Quando Sasuke si preoccupava per
te… tu eri felice, vero? –
Naruto non riuscì a
pronunciarsi immediatamente, attese che Sai si calmasse. Le mani del
giovane scivolarono lentamente dalle sue spalle, solo il rumore
insistente della pioggia che scorreva sui loro corpi infreddoliti
sembrava sibilare nel vento.
- Scusa… - fu la prima parola bisbigliata da Sai a fior di
labbra. Naruto sollevò il viso verso lui leggermente stupito.
Abbozzò un sorriso timido prima di parlare con un tono
decisamente più morbido di prima.
- Nah, non
preoccuparti! So perché ti sei arrabbiato… - fece una
pausa e poi aggiunse – E’ vero, quando Sasuke si preoccupava
per me io ne ero felice! Ma non glielo ho mai dimostrato apertamente,
insomma non è… non è da me! Capisci? –
- Che stai cercando di dirmi? –
- Aha, ma
sei proprio duro di comprendonio! Significa che se tu ti preoccupi per
me, bé… non mi disturba, ecco! –
- Sul serio? –
- Sì!
Però dovresti avere più fiducia in me! Non sono
così imbranato in fondo, e devo ricordarti che ora so usare le
arti eremitiche? –
-
Sarà, ma intanto sei stato battuto di brutto da
Sasuke… - Sai assottigliò gli occhi piegando la bocca in
quel sorriso ambiguo tanto odioso. Naruto scattò immediatamente
punto nel vivo.
- Aah, e non
me lo ricordare! Cavolo, la prossima volta io… - si
bloccò notando lo sguardo serio di Sai. Respirò sommesso
come a volersi controllare e più disteso esclamò –
Starò più attento a non farmi ammazzare! E questa volta
terrò fede a quella promessa… salverò Sasuke!
–
Sai parve soddisfatto di
quella risposta visto che regalò al compagno un vero sorriso.
Anche se c’era un che di malinconico mentre parlava – Ci
tieni proprio tanto a Sasuke, vero? –
Un deja-vù
attraversò le membra di Naruto per qualche istante; tanto tempo
fa era stato lui a dire una cosa simile a Sakura. Prese a grattarsi la
nuca nervoso, tentare di comprendere una persona imprevedibile come Sai
era arduo, specialmente ora che stava riscoprendo le sue emozioni e
aveva questi sbalzi d’umore repentini.
Sulla strada del ritorno fu
nuovamente Sai a prendere la parola – Scusami per quel pugno
comunque! Non è un comportamento da me lo so… ma sono due
giorni che non dormo e sono un po’ stanco… -
- E irritabile aggiungerei! –
-
Sì… - ammise imbarazzato il ragazzo, non poteva
negare l’evidenza d’altronde. La tensione sembrò
sciogliersi ulteriormente quando i due giovani rientrarono nella stanza
della locanda. Erano bagnati fradici e per prima cosa si cambiarono
d’abito. Mentre Naruto si spogliava Sai notò che anche la
fasciatura era zuppa e necessitava di essere sostituita.
- Naruto, devi cambiarti le bende! –
- Mh, lo so!
– cominciò a sfilarle con la sua poca grazia imprecando
contro esse in maniera piuttosto evidente. Dopo alcuni goffi tentativi
si arrese – Ohi Sai… - chiamò con aria
supplichevole – Mi aiuti? –
- Sì,
certo… - si sedette sul letto accanto a lui e con molta calma
gli sostituì le bende sporche. Mentre era intento in tale
operazione a Naruto sfuggì una lieve risata – Stai
diventando bravo a medicarmi… -
- Per forza, tu ti ferisci sempre! –
- Da come lo
dici sembra che io non faccia altro che prendermi mazzate da tutti
dalla mattina alla sera! – lo sguardo eloquente che gli
lanciò Sai bastò per zittirlo. Naruto si imbronciò
per quella reazione voltando il capo di lato.
- Ho finito!
– affermò Sai lasciando l’impronta di una poderosa
pacca sulla schiena del compagno.
- Ahioo! Fai piano, cacchio! –
- Fossi in te non mi lamenterei! In fondo, anche Sakura lo avrebbe fatto! –
- Già, ma lei mi avrebbe fatto ancora più male! –
- Forse hai
ragione… - Sai rammentò non con pochi brividi
l’ultima volta che erano rimasti feriti e di come l’amica
li avesse sottoposti alle sue “amorevoli” cure. Ma
d’altra parte loro erano anche scappati dall’ospedale senza
dirgli niente, quindi un po’ di ragione ce l’aveva ad
essere arrabbiata.
- Sai, ti sei messo in contatto con il capitano in qualche modo? –
- Sì, lui e il resto della squadra saranno qui entro stasera secondo i miei calcoli! –
- Capito! Che palle però, dovremo starcene chiusi qui dentro senza fare niente! –
- Dovresti riposare Naruto invece che agitarti così tanto! –
- Nah, sto
bene adesso! E poi ho dormito un sacco! – lo osservò di
sottecchi prima di esclamare concitato – Tu invece dovresti
dormire un po’! Hai una faccia ancora più pallida del
solito! –
- Non temere, sono a posto! Prima ho dormito per una mezz’ora… -
- Eh?! E
pensi che basti per recuperare due giorni di veglia?! – si
alzò dal materasso cigolante e poi con fare teatrale
puntò un dito verso esso – Vai a dormire, subito! –
- Naruto, assomigli tanto ad una mamma in questo momento… -
- E smettila
di prendermi per il culo! Aha, fa come ti pare idiota! Non venirti a
lamentare se sarai a pezzi quando stanotte ripartiremo! Il viaggio di
rientro dura almeno due giorni e siccome siamo di fretta dubito che
faremo molte soste! –
- Non ti
preoccupare per me Naruto… se avrò sonno mi
riposerò! Per ora non mi va, grazie! –
Dopo aver discusso ancora un
po’ e litigato altrettanto tempo Naruto a dispetto di quanto
diceva crollò nuovamente fra le braccia di Morfeo. Aveva ancora
un po’ di febbre e questo lo faceva sentire spossato, così
si era abbandonato all’ennesimo sonno ristoratore. E Sai aveva
ripreso a vegliare su di lui con più solerzia di prima. Si
sentiva ancora un po’ stranito per il suo comportamento di prima,
accidenti reagire senza prima pensare non era davvero un atteggiamento
degno di lui!
Si sfiorò incerto la
fronte, forse aveva pure lui la febbre, invece constatò che era
fresca. Chissà perché allora si era arrabbiato
così tanto con Naruto, da anni non provava una simile furia e
voglia di urlare contro qualcuno. L’unico che lo aveva fatto
sentire così era stato suo fratello quando ancora erano due
poppanti che si addestravano ad annullare le emozioni. Era così
preso dai suoi pensieri che non si accorse subito della mano di Naruto
che gli sfiorava un braccio.
- Ohi
Sai… dormi un po’, dai… - disse flebile
socchiudendo gli occhi assonnati – Mi mette ansia sapere che sei
lì che mi fissi! –
Sai sorrise divertito da
quella frase e questa volta non se la sentì di rifiutare
–Ok, adesso una dormita me la farei volentieri… -
bisbigliò l’artista prendendo posto accanto al compagno.
Quando si distese Naruto si rese conto della paurosa vicinanza che
avevano i loro visi e subito indietreggiò arrivando fino al
bordo del letto.
- Vedi però di mantenere le distanze! –
- Mh, non temere, la tua verginità rimarrà inalterata… -
- C… che cosa?! E tu che ne sai che io sia ancora vergine?! –
-
Perché non lo sei? – colto alla sprovvista Naruto
divenne paonazzo e si girò di scatto dando le spalle a Sai,
bofonchiando concitato – Tsk! Come se non lo fossi anche tu!
–
- Sì, forse… -
- Che
significa? Tu non sei più… vergine? – Naruto si era
girato appena verso l’amico solo per scorgerne un sorrisino
sornione.
- E’ un segreto! –
Irritato per quella risposta
ambigua riprese la sua posizione sbuffando apertamente contro Sai che
se la rideva sotto i baffi. Anche Sai gli diede la spalle e rimasero
così schiena contro schiena, l’ideale per scaldarsi.
Dapprima il contatto per Naruto fu fastidioso ma poi quando si rese
conto di non poter allontanarsi oltre per non cadere dal letto si
arrese e lasciò che il calore del compagno lo contagiasse.
Certo che però Sai era
un termosifone, non lo avrebbe mai detto, disgusto a parte per essere
così vicino ad un altro uomo avrebbe dovuto prendere in seria
considerazione l’idea di “usarlo” per scaldarsi
quando dormivano all’aperto. Il pensiero folle per un attimo lo
sfiorò e questo lo fece sussultare dallo stupore fra se e se.
Cullato da quel calduccio
piacevole e il rumore della pioggia non gli fu difficile prendere
sonno, e lo stesso fu per Sai. Di una cosa però si rammaricava:
non aveva ringraziato Sai per avergli salvato la vita. Per la storia
del pugno aveva già pareggiato i conti, ma nonostante il
comportamento assurdamente fuori di testa dell’amico, doveva
ammettere che un piccolo grazie se lo meritava. E a Naruto non piaceva
lasciare le cose a metà.
Si sforzò di sollevare
la palpebre e si rimise seduto chiamandolo piano, ma dal ragazzo non
provenne alcuna risposta. Si era assopito piuttosto profondamente ma
Naruto parlò ugualmente – Grazie Sai… e perdonami
se ti faccio impazzire ogni volta! Credo di essere l’unico che ti
fa perdere la bussola, vero? –
Naruto si sentì
sollevato, vincendo il suo sciocco orgoglio era riuscito a dirgli
ciò che voleva. Si ributtò giù sospirando
rilassato quando improvvisamente si sentì dare una pacca sulla
schiena. Non si mosse ma sorrise, quel furbastro di Sai era ancora
sveglio evidentemente e quello era il suo modo per dirgli che aveva
recepito il messaggio.
-
Baka… - sussurrò infine Naruto addormentandosi
finalmente sereno. I due ragazzi erano così stanchi che nemmeno
si accorsero dell’incursione del resto della squadra nella camera
solo un paio di ore più tardi. Così come nemmeno udivano
le sfrecciatine maliziose di Kiba o lo sgomento di Hinata mentre li
osservavano dormire beatamente accoccolati schiena contro schiena. Il
capitano Yamato si limitava a brontolare perché trovava
vagamente rischioso addormentarsi entrambi quando erano ancora braccati
dai nemici. Ma quando si soffermarono sui loro volti distesi, non
poterono fare a meno di lasciar scivolare via qualunque commento,
rimprovero o battuta.
E il dolce sonno sarebbe
durato ancora se non fosse stato per Akamaru che abbaiò
praticamente nelle orecchie dei due poveri shinobi.
END
13-09-2010
* * *
Ciriciao a tutti!!! Infine ce
la feci, ecco la nuova raccolta SaiNaru!!! Sicchè mi ero ormai
affezionata al nome Inchiostro e Vento l’ho riproposto,
aggiungendo all’altra raccolta il sottotitolo “Summer
Version” perché la tematica estiva era il punto in comune
principale oltre alla coppia, ovvio! ♥
Questa volta Sai e Naruto
saranno gli unici elementi dominanti della raccolta, li
racconterò in tutte le versioni, yaoi, shounen ai, AU,
friendship, etc etc! ^ ^ Man mano che ho qualche idea su loro
aggiornerò la raccolta, spero di riuscire a portarla avanti il
più a lungo possibile! :D Conoscendomi, ci ficcherò nel
mezzo anche qualche bel triangolo con Sakura,
occasionalmente Sasuke (se mi gira di inserirlo, tsk tsk! XD)! U_U
Insomma, di tutto un po’! ^ ^
Il primo capitolo è
venuto fuori un po’ strano, ero partita con l’intento di
raccontare un semplice litigio fra i due ragazzi e poi la storia
è andata per i fatti suoi! XD
Volevo raccontare Sai e Naruto
versione friendship, la mia prediletta, anche se temo che questa volta
siano usciti un pochino OCC! >__<’ Volevo rappresentare un
Sai molto più passionale del solito e sì, più
carico di rabbia verso Sasuke. Sono stata un po’ combattuta sulla
scena del pugno, spero di non aver rovinato troppo il personaggio in
questa occasione in cui gli ho concesso molta più libertà
di quanto non gli darebbe il suo carattere originale! XD
Naruto reagisce di
conseguenza, spero che il suo stato di smarrimento per il comportamento
di Sai vi sia stato chiaro anche se mi sono soffermata più sui
pensieri di quest’ultimo! XD Sarà interessante leggere i
commenti a questa strana prima shot della nuova raccolta, ha ha! XDD
Ringraziamenti speciali a Sarhita e Taila per gli ultimi commenti alla shot finale della "Summer Version", thank you!!! ♥♥♥
Bene, non ho niente altro da
dire se non grazie a chi leggerà-seguirà questa nuova
follia e un caloroso arrivederci alla prossima shot!! :D
See you soon fan writer…
|
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Capitolo 2 *** Evil Angel ***
Evil Angel
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Malinconico
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ Evil Angel +
Quando Sai
si era reso conto di quanto le emozioni potessero fargli male era ormai
troppo tardi. Quel sentimento che lui mai aveva pronunciato a chiare
lettere si era insinuato in lui come un male silenzioso e infido. Aveva
poco a poco intaccato tutte le sue difese e lo aveva infine reso
vulnerabile. Ed ora bastavano i suoi sorrisi, le sue battute, la sua
voce squillante a fargli palpitare il cuore in maniera incontrollata.
Stare semplicemente al suo fianco era ormai motivo di grande gioia per
lui, ma non poteva certo immaginare che quella felicità si
sarebbe tramutata in un dolore sordo e soffocante.
Non sapeva che dietro quegli occhi celesti si celasse un angelo malvagio che gli avrebbe fatto male, molto molto male.
* * *
Quel giorno di pioggia era iniziato come tanti altri e come tale
sarebbe dovuto finire, o almeno questo pensava Naruto mentre rincasava
a tarda notte nel suo appartamento. Zuppo fino nelle ossa lasciò
ricadere a terra il suo zaino nelle medesime condizioni. Imprecando
tutti i kami del cielo si diresse spedito in bagno per farsi una doccia
bollente, i primi venti freddi di Ottobre si facevano sentire oramai.
Restò sotto quell’acqua più del dovuto godendosi il
tepore che gli donava alleviando la stanchezza di quella giornata
interminabile.
- Aha, mi sento rinato! Ed ora una bella ciotola di
ramen! – allegro si spostò nell’angolo cottura a
recuperare uno dei suoi ramen istantanei. Era ormai pronto per essere
mangiato così Naruto si sedette al tavolo spezzando le bacchette
– Buon appetito! – esclamò augurandosi di fare una
bella mangiata e di sicuro sarebbe stata tale se a guastare quella
perfetta armonia non fossero giunti quei colpi alla porta.
- Ma chi è a quest’ora?! –
spalancò la porta d’ingresso senza curarsi di osservare
l’ospite indesiderato dietro lo spioncino. Una figura vestita di
nero a lui famigliare balbettò un incerto – Ciao…
scusa se ti disturbo a quest’ora… -
- Sai! Ma che cacchio ci sei venuto a fare qui? Non
sei tornato a casa tua dopo la missione?! – sorpreso Naruto
lasciò che l’amico entrasse per darsi un asciugata, era
bagnato fradicio peggio di un pulcino.
- Allora? Perché sei qui? –
domandò nuovamente dopo avergli passato un asciugamano pulito.
Notò subito che era ancora vestito come quando si erano separati
solo poche ore prima, forse aveva atteso sotto la pioggia tutto quel
tempo, anche se cosa di preciso non lo sapeva.
- Ecco, oggi ti volevo parlare ma non ne ho avuto il
tempo… - spiegò mogio l’artista, il capo chino.
Naruto inarcò sospettoso un sopracciglio con dissenso –
Ohi, ma perché hai quella faccia da funerale? Che ti è
successo?! –
Sai esitò a rispondere, si torturava le mani con agitazione e le
parole faticavano ad uscirgli dalle labbra – Ti ricordi quando mi
hai parlato del tuo amore per Sakura? Di come… sì insomma
di come ti senti e di cosa provi per lei… -
La prima reazione di Naruto fu quella di arrossire vistosamente,
rammentava vagamente quel discorso ma si sentiva stranamente a disagio
adesso – Sì, certo! Ma che c’entra questo, scusa?
–
- Ecco, dopo aver parlato con te ho analizzato con
attenzione i miei sentimenti e sono giunto alla conclusione di essermi
innamorato di una persona… -
- Oh… - biascicò Naruto, in
realtà non sapeva bene se doveva sentirsi felice per
l’amico oppure oltremodo scocciato visto che era piombato in casa
sua nel cuore della notte solo per confidargli una tale frivolezza!
Tutto ciò che riuscì a comprendere con chiarezza era che
questo comportamento non era
decisamente da Sai – Wow, bè che dire? E chi sarebbe la
fortunata fanciulla che ti ha rapito il cuore? – per una frazione
di secondo quando vide Sai sospirare e poi sorridergli sornione
pensò di aver capito male. Anche dopo che ebbe pronunciato
quella frase era certo di non aver udito bene.
- La “fanciulla” in questione saresti tu Naruto… -
- Come? – confuso si trovò a
indietreggiare, ma forse lo fece istintivamente perché Sai gli
stava venendo incontro – Sai… mi stai prendendo per il
culo?! – non ebbe più dubbi sulle intenzioni di Sai quando
gli posò con prepotenza la bocca sulla sua. Si ritrovò ad
annaspare e quando tentò di liberarsi si rese conto che Sai lo
aveva già trascinato a terra. Era avvenuto tutto nel giro di
pochi istanti, una frazione di secondo che a Naruto parve durare
secoli. Con forza sollevò il peso che gli gravava addosso
– Ehi, ma sei impazzito? Che cavolo combini?! –
- Ti amo… - gli sussurrò afferrandogli
entrambi i polsi e bloccandolo – Ti amo, Naruto… - disse
ancora baciandogli il collo in maniera sensuale. La reazione infuocata
che si aspettava di ricevere non avvenne. Gli occhi in cui pensava di
intravedere il Kyubi per aver osato tanto non gli parvero mai
così freddi e distanti. Naruto era lì totalmente inerme
nelle sue mani, non si ribellava, non si muoveva, si limitava a
fissarlo con uno sguardo penetrante.
- Ed ora cosa vorresti fare Sai? Che cosa vuoi
provare? – scandì fermo e deciso con una voce
insolitamente matura – Se hai pensato come tanti che la mia
ossessione per Sasuke fosse in realtà uno stravagante amore segreto, bé mi spiace ma hai preso una cantonata bello mio! –
- Ma io pensavo che… -
- Pensavi male, non ho certe tendenze! Ed ora spostati prima che ti faccia male sul serio! –
Non era necessario fargli male pensò Sai, perché Naruto
gliene aveva già fatto e tanto, proprio in quel preciso momento.
Sai si spostò con inerzia dal corpo di Naruto che si
liberò e rimise in piedi senza scomporsi. Udì il compagno
sbuffare e poi dirgli qualcosa, ma la sua voce era troppo lontana e Sai non riusciva a capire cosa gli stesse dicendo.
Si alzò anche lui e senza dire una parola si incamminò di
corsa verso l’uscita; la sua reazione improvvisa scatenò
nuovamente le sillabe gelide di Naruto – Che fai? Adesso scappi
vigliacco! –
Sai si bloccò sulla soglia indeciso se rispondere per le rime
oppure lasciar correre – Non era mia intenzione offenderti
Naruto, scusami. – si voltò appena e con un sorriso triste
che davvero non gli si addiceva affermò – Non ti
darò mai più fastidio, lo giuro… -
Solo quando lo vide sparire in mezzo a quell’acquazzone Naruto
capì di essere stato un maledetto coglione insensibile, nemmeno
Sasuke poteva essere così glaciale dinanzi la dichiarazione di
un altro essere umano, ne era certo.
- Cazzo! – con un calcio fece volare lontana
una sedia, eppure non bastava per sfogare la sua rabbia. Si
lasciò ricadere pesante sul suo letto a pancia in giù, il
viso affondato nel morbido cuscino.
- Ma perché tutti si dichiarano a me? Non
bastava Hinata, ora pure Sai! – lamentarsi di quella situazione
in realtà era un modo come un altro per non pensare di aver
ferito profondamente quello che con il tempo aveva imparato a
considerare un buon amico.
- Maledizione! – oltre il danno la beffa
pensò, passi per Hinata che era una ragazza ma Sai…
insomma sentirsi dire “ti amo” da un altro esponente del
tuo stesso sesso era quanto meno imbarazzante per non dire frustrante.
Eppure non poteva fare a meno di pensare con quanta passione gli si
fosse avventato addosso e con quanta naturalezza gli avesse detto di
amarlo. Lui quel coraggio con Sakura non ce l’aveva mai avuto,
forse in fondo il vero vigliacco era lui, non Sai.
Con questi pensieri angoscianti prese sonno verso l’alba e solo
per stanchezza, perché altrimenti sarebbe stato sveglio a
pensare ancora e ancora.
* * *
Nei giorni a seguire Naruto non ebbe modo di parlare di Sai, il ragazzo
faceva in modo di non incontrarlo sistematicamente. E proprio quando si
stava recando a casa sua per affrontarlo e chiudere questa faccenda
venne convocato d’urgenza dall’Hokage.
Quando arrivò nell’ufficio di Tsunade vide con sorpresa
che erano presenti anche Sakura e Kakashi – Ciao… ma che
succede? –
- Non lo so, Tsunade-sama ci ha convocato tutti qui! –
- Aha… e Sai? Dove è? –
- E proprio per Sai che siete stati convocati tutti qui!
– affermò austera Tsunade da dietro la sua scrivania. Al
suo fianco Shizune le lanciò un occhiata preoccupata –
Shizune, consegna il documento a Kakashi! –
- Sì, certo! – una pergamena venne
consegnata al sensei che quando l’aprì e la lesse assunse
un aria sorpresa – Ma che significa? –
- Ehi, ma che cosa è quel documento? –
chiese immediatamente Sakura, e prima che Kakashi potesse rispondere
venne preceduto da Tsunade.
- Una richiesta ufficiale di Sai che chiede di essere trasferito in un altro team! –
Lo stupore fu tale fra i presenti che per un attimo nessuno
riuscì a proferire parola. Ma Kakashi che meglio di tutti sapeva
mantenere il sangue freddo parlò ugualmente – Avevo capito
che era stato proprio Sai a desiderare di rimanere con il nostro team,
nonostante i suoi impegni alla Radice! –
- E’ per questo che vi ho convocati! Trovo
molto strano anche io questo suo “cambio di rotta”! Era
molto sicuro quando ha domandato a Danzou di poter rimanere nel team
Kakashi! Non capisco cosa gli sia preso tutto un tratto! –
- Tsunade-sama, gli ha chiesto il motivo di questa sua decisione? –
- Certo che l’ho fatto Sakura! Ma lui ha
divagato dicendo che era una questione personale che nulla aveva a che
fare con il resto del team! –
- Capisco… - bisbigliò demoralizzata
Sakura, poi il suo sguardo si spostò verso Naruto in cerca di
una risposta – Naruto, tu ne sai nulla? –
- Quell’imbecille! – esclamò con
rabbia il ragazzo, da quella reazione Sakura comprese che doveva essere
successo qualcosa fra lui e Sai.
- Naruto, se sai qualcosa devi dircelo! – ma
Naruto non rispose, con foga corse verso l’uscita lasciando tutti
sgomenti. Solo una frase gli concesse prima di sparire –
Stracciate quella pergamena assurda! Sai resta nel nostro team! –
Con movimenti rapidi si ritrovò subito fuori dall’edificio
e già correva a perdifiato verso l’abitazione di Sai.
Nella mente riecheggiavano le ultime parole che si erano scambiati
quella notte.
Quando fu finalmente dinanzi quella porta quasi la sfondò a
furia di colpirla con quei pugni e altrettanta violenza usò
nella voce nel momento che Sai comparve sulla soglia.
- Tu! Stupido coglione, imbecille che non sei altro!! –
- Buongiorno anche a te, Naruto! –
replicò Sai senza perdere il classico sorriso di circostanza, ma
quel giorno evidentemente l’Uzumaki non era proprio in vena di
scherzi visto la forza con cui l’afferrò per la maglia.
- Fai meno lo spiritoso che ho già una gran voglia di prenderti a pugni! –
- A cosa devo la visita? – tagliò corto
socchiudendo le iridi di ossidiana stanche, decisamente troppo per
reggere la solita maschera di indifferenza.
- Non lo immagini? Cosa è quella richiesta di
trasferimento in un altro team? E’ a causa mia? Di quello che ti
ho detto? L’altro giorno quando ti ho dato del vigliacco non lo
pensavo sul serio, ma ora temo di dover rimangiarmi la parola! –
si fermò per riprendere fiato e attendere una risposta dal suo
interlocutore. Ma l’artista non pronunciò nemmeno una
sillaba in sua difesa.
- Sai, cazzo parla! Perché vuoi lasciare il
team?! – con una lentezza esasperante Sai fece abbassare la mano
di Naruto che stringeva con forza la sua maglietta scura – Se io
restassi accanto a te finirei per esserti d’intralcio… -
- Che cosa?! – la sorpresa totale lo pervase al
punto che lasciò la presa, le braccia tornarono silenziose lungo
i fianchi.
- E’ così! Ho riflettuto a lungo e sono
giunto alla conclusione che con il mio attuale stato d’animo
finirei per distrarmi durante le missioni e ne comprometterei la
riuscita! –
- Ma che cosa dici? – sempre più
attonito Naruto tentava di comprendere le parole di Sai che mai come
quel giorno gli apparivano incomprensibili.
- Il futuro Hokage non ha bisogno di pesi morti, e questo è quanto! –
La prima reazione a freddo di Naruto fu quella di sbattere più
volte gli occhi celesti come un tic nervoso, poi quando riuscì a
tornare in sé scoppiò in una risata – Tu sei tutto
scemo! Cioè, mi stai dicendo che perché sei innamorato
non puoi più stare vicino a me? –
- Esatto. –
- E non puoi nemmeno più combattere al mio fianco? –
- Sì, è così. –
- Ha ha divertente! Questo è uno scherzo,
vero? Suvvia, non ci credo a queste stronzate Sai! – il tono
pericolosamente sarcastico divenne pungente e freddo, così come
lo sguardo del compagno.
- Non sto scherzando, mi spiace che tu continui a prenderti gioco delle mie parole! –
- Finché dici delle cazzate ti prenderò
in giro quanto mi pare e piace! – incrociò le braccia al
petto indispettito, mentre le parole inclementi proseguivano la loro
folle corsa – Non me la bevo tutta questa manfrina del
“peso morto”, tu non sei debole! E nemmeno sei tanto idiota
da farti distrarre durante le missioni, ti conosco bene ormai! Tu hai
solo paura bello mio, così hai deciso di scappare! –
- Paura? Io avrei paura? E di cosa? –
- Ma sei scemo?! Hai paura di provare delle emozioni, mi pare ovvio! –
- Ti sbagli, io non provo più timore delle emozioni! –
- Bene, allora non lasciare il team! –
- Non posso farlo questo, io… -
- Smettila di balbettare! Accidenti, ma ti è
tanto difficile essere sincero con te stesso per una volta?! – il
viso di Naruto si era fatto pericolosamente vicino a quello di Sai che
si sentì avvampare. Abbassò il capo d’istinto, non
desiderava che Naruto lo vedesse in quello stato pietoso.
- Ohi, guardami in faccia quando ti parlo! – la
mano di Naruto tentò con prepotenza di fargli rialzare il viso
verso lui, ma invano.
- Smettila! – Sai lo allontanò con altrettanta violenza, irritando maggiormente l’amico.
- Ma che ti prende? Ti comporti come una femminuccia oggi! –
- Scusami Naruto, ma ormai non torno sulla mia
decisione! Per favore, cerca di capire, ed ora esci da casa mia! –
- Scordatelo! Non mi muovo da qui fino a quando non cambi idea! –
- Ti prego, non costringermi ad usare la
forza… - non riuscì a dire altro che Naruto lo aveva
già preso in parola. Un diretto alla sua guancia destra fu
sufficiente a scatenare una rissa senza pari fra i due giovani. Una
scazzottata epica l’avrebbe poi definita Naruto più tardi,
entrambi ansanti si osservavano a breve distanza, pronti a parare il
prossimo colpo. E il risultato di questa sfida assurda a suon di pugni
fu un doppio K.O.
- Cacchio! Ma da quando sei così forte a fare
a botte, Sai?! – steso sul pavimento osservava il soffitto opaco
dell’appartamento di Sai, disteso a pochi centimetri da lui.
- Non abbiamo mai fatto a botte io e te Naruto! Non
potevi saperlo… - affermò con ironia l’artista
– E adesso? Pensi di andartene? –
- Aah, ti ho già detto di no! – con uno
scatto si tirò a sedere mostrando minaccioso il suo pugno
– Non ti permetterò di lasciare il team per una simile
cavolata, hai capito Sai?! –
Il ragazzo dalla carnagione nivea lo osservava interdetto – Ma perché? –
- Perché… cosa? –
- Perché ti importa così tanto se io
lascio il team? – fu la legittima domanda di Sai. Una domanda a
cui Naruto sapeva benissimo come replicare.
- Perché non voglio perdere un altro caro
amico! Questa volta farò in modo di non perdere nessun legame!
– lo sguardo sereno mentre pronunciava tali parole era rivolto a
Sai, ma in realtà andava ben oltre. Era come trovarsi in bilico
fra il passato e il presente e Naruto era stanco di commettere sempre
gli stessi errori. Sai si mise seduto e gli diede le spalle, la voce
incerta – Non è così semplice Naruto… -
- Come? –
- Io non lo capisco questo sentimento… non so
come gestire l’amore! Se di amore poi possiamo parlare… -
- Che intendi? –
- Naruto, questo sentimento non è normale! Non
è normale provare un simile affetto nei confronti di un altro
del mio stesso sesso! Io… devo essere malato nella mia testa,
l’ho letto su un libro… -
E fu udendo quelle parole così sofferte che Naruto capì
che non doveva assolutamente lasciare che Sai abbandonasse il team.
Sentì una morsa al cuore, lo stesso dolore che avvertiva quando
qualcuno a lui caro soffriva. E quasi si stupì si sentirsi
così coinvolto in questa sofferenza, in fondo quello era
solo… Sai, ma forse quel ragazzo strambo era divenuto un amico
più speciale di quanto lui non volesse ammettere.
- Ma che cosa dici, Sai? Amare qualcuno non vuol dire essere malati, ma
solo essere umani! – la voce si era addolcita, così come
la mano che gentile si era posata sulla spalla del compagno – Non
hai niente che non va nella tua testa! Semmai, c’è
qualcosa che non va in quel tizio che ha scritto una simile cazzata nel
suo libro! –
- Dici che è normale allora che due uomini si amino? –
- Bè, forse non è proprio “normale” ma se
quello che provi è reale… insomma… aah cacchio,
non sono capace di fare questi discorsi sdolcinati! Non ci capisco
niente manco io! –
L’espressione greve di Sai si distese in un sorriso divertito
– Forse… troverò degli altri libri che parlano di
queste cose e saprò come affrontare le mie emozioni! –
- Lascia perdere i libri per un attimo! Allora, resti nel team Kakashi sì o no? –
- Suppongo che un rifiuto da parte mia non sia contemplato, dico bene? –
- Esattamente! – ribatté sorridendo a
trentadue denti l’Uzumaki, sapeva meglio quanto Sai che se avesse
rifiutato avrebbe ripreso a prenderlo a botte, almeno fino a quando non
l’avrebbe convinto! E lui sapeva essere convincente se voleva.
- E va bene, non è nel mio stile rimangiarmi
la parola data ma… credo che resterò ancora un po’
con voi! –
- Oh, finalmente! Certo che sei proprio zuccone
quando ti ci metti! Tale e quale a… - improvvisamente il respiro
gli si mozzò in gola, non poteva credere a ciò che stava
per pronunciare. Sai inclinò leggermente la testa squadrandolo
malignamente – Tale e quale a… chi?
– faceva il finto ingenuo, come se non avesse capito a chi si
stava riferendo Naruto e questo ovviamente indispettiva alquanto
l’amico.
- Aha… ha ha, nessuno! Bene, visto che tutto
è risolto direi di andare a festeggiare con un bella ciotola di
ramen da Ichiraku! –
- D’accordo! Offri tu, vero? –
- Come? E perché mai dovrei offrire io?! –
- Sbaglio o sei stato tu a cominciare la rissa? Devi farti perdonare! –
- Ma senti questo disgraziato! Sei tu che mi fai
perdere di continuo il controllo! – lo accusò agitandosi e
dimenandosi nel tipico stile goffo che lo contraddistingueva.
- Anche tu Naruto non sei una persona facile! Faccio
sempre una gran fatica a capire cosa ti passa per la testa! –
- Sai… tu fai una gran fatica a capire
qualunque essere umano all’infuori di te! – dopo quella
battuta Sai rise, l’aria lievemente imbarazzata. Avrebbe voluto
rispondergli che in realtà la persona che meno comprendeva al
mondo era proprio se stesso, ma preferì tacere.
Prima di recarsi da Ichiraku fecero in salto dall’Hokage per
comunicargli che era tutto risolto e poi anche a casa di Sakura per
rassicurala. Tuttavia né Sai né Naruto diedero una
spiegazione plausibile a quanto era accaduto, nonostante
l’insistenza di Sakura stesse raggiungendo livelli improponibili.
Li aveva pure seguiti da Ichiraku pur di cavargli qualche parola di
bocca!
- E dai, ditemelo che cosa è successo! –
- Uffa, Sakura-chan non insistere! Non è successo nulla, lo vuoi capire?! –
- Come no! Sai, insomma mi spieghi perché hai
fatto una simile richieste a Tsunade-sama? Non ti trovi bene con noi?
–
- Emh, no non è questo Sakura! –
- Allora perché? –
- Aha, Sakura-chan dacci un taglio ti prego! –
- Non è giusto, accidenti! Non dovrebbero esserci dei segreti fra di noi! –
- Non si tratta di nessun segreto! Sai voleva farci
uno scherzo, tutto qui! Non è vero Sai? – l’occhiata
molto eloquente di Naruto non venne subito recepita dall’amico che lo guardava vagamente stralunato.
- Come? Quale scherz… ahio! – una pedata
piuttosto pesante si abbatté sul suo povero stinco aprendogli
immediatamente gli occhi.
- Che ti prende, Sai? –
- N… niente! Sì, Naruto ha ragione,
volevo fare uno scherzo! Solo che Naruto se l’è presa
più del dovuto… -
- Infatti, non fare mai più una cosa tanto stupida, hai capito?! –
- Certo… -
Sakura non era per nulla convinta di quella spiegazione, si vedeva
lontano un miglio che Sai stava al gioco di Naruto e il che era grave
per una ex spia farsi scoprire così facilmente. Si alzò
dallo sgabello e si avvicinò a Naruto sussurrandogli
all’orecchio qualcosa che Sai non udì. Vide solo il
ragazzo impallidire di botto e poi fare un cenno affermativo a Sakura
con il capo, sembrava molto un simpatico cagnolino addomesticato in
quel momento. E Sai si sentì perfino geloso
dell’ascendente che l’amica aveva su di lui.
- Bene, io torno a casa sono stanca! Grazie per il ramen ragazzi! –
- Ehi no, un momento! Non ho mai detto che avrei pagato io! –
- Ci vediamo! –
- Sakura-chan! – balbettò disperato
vedendo la fanciulla allontanarsi, decisamente lui le donne non le
capiva ancora a fondo!
- Che ti ha detto prima? – la curiosità
era troppa e Sai voleva sapere. Naruto sospirò sconsolato
– Meglio che tu non lo sappia o ti deprimerai come me! –
- Oh… sicuramente ha minacciato di renderti impotente se non gli dicevi la verità! –
- Ma che cacchio dici? – esclamò con
disappunto Naruto, ma poi sottovoce aggiunse – Qualcosa di
simile… - la visione terrificante di Sakura, nota e abile
medic-ninja che castrava Naruto fece ridere Sai. E di gusto per giunta.
- Ah-aha, piantala di ridere! Che ne dici se tornassimo a casa anche noi? –
- Ok, ti accompagno… -
Percorrendo la strada verso l’appartamento di Naruto i due
giovani non si parlarono quasi, non per eccessivo imbarazzo ma
semplicemente perché non avevano nulla da dirsi. E in fondo a
Sai il silenzio piaceva.
- Sono arrivato… bé, direi che oggi
è stata proprio una giornata strana! – affermò
Naruto incrociando le braccia dietro la nuca.
- Mi dispiace… -
- Mh, ormai non ha più importanza! –
ribatté con noncuranza lo shinobi biondo, Sai si incantò
nell’osservalo. Era davvero “bello” quando non
metteva su il broncio, anche se la visione di bellezza di Sai era un
po’ distorta.
- Che hai adesso? Perché mi fissi con quello sguardo languido? –
- Nulla, pensavo che l’altra volta quando ti ho
baciato, mi sono accorto che le tue labbra avevano il sapore del
miso… -
Naruto arrossì vistosamente – Piantala di dire queste
cazzate! – e si voltò subito dalla parte opposta a lui.
Quella frase l’aveva già udita tanto tempo fa da un'altra
persona.
Quando ti ho baciato dobe mi sono accorto che la tua bocca sapeva di miso!
- Cavolo… - bisbigliò a denti stretti,
possibile che tutte le sfighe toccassero sempre a lui? Nella sua
giovane esistenza aveva già ricevuto ben due baci, un bel record
per un sedicenne. Se almeno quelle labbra con cui si era scontrato
fossero state femminili ne avrebbe pure gioito.
- Aha, scusami Naruto! Non volevo metterti a disagio!
Stai tranquillo, non tenterò più di baciarti a meno che
tu non lo desideri! –
- C… c… cosa hai detto?! – il sorriso a dir poco brillante
di Sai quasi accecò il povero ragazzo – Stai pur certo che
non desidererò mai e poi mai baciare un altro uomo, sappilo!
–
- Però… i sentimenti delle persone sono
mutevoli, quindi tutto è possibile in futuro, non credi? –
Naruto si paralizzò sul posto, possibile che Sai avesse deciso
di non rinunciare a quel suo sentimento d’amore per lui?
- Comincerò a leggere molti libri sui
sentimenti d’amore, sicuramente riuscirò a conquistarti!
–
Il compagno era sempre più pietrificato dallo sgomento e non
proferì parola alcuna. Nemmeno quando Sai si allontanò
salutandolo allegro.
E di certo il senso di disorientamento sarebbe rimasto ancora se non
fosse stata per quella frase che Sai pronunciò prima di sparire
all’orizzonte – Naruto, sono davvero felice di essere
rimasto nel team… tengo alla tua amicizia molto di più
che del desiderio di farti innamorare di me! – quelle parole,
quella sorta di confessione offerta al compagno più giovane
praticamente con il cuore in mano gli donarono uno strano senso di
quiete. Un piacevole calore allo stomaco che non provava da tempo.
E anche Sai non seppe bene come, percepì quel senso di benessere
che traspariva dagli occhi di Naruto. Quegli stupendi occhi cerulei che
non si rivolgevano più a lui con freddezza glaciale ma con un
tiepido affetto simile al primo cielo di primavera.
Le emozioni facevano sempre male al suo animo, ma Sai aveva capito che
quelle ferite lo stavano solo rendendo più forte. In fondo,
provare gli stessi sentimenti non ricambiati che Naruto sentiva verso
Sakura non lo rendeva forse ancora più vicino a lui?
END
22-10-10
* * *
Salve!!! Perdono molto per il ritardo con cui aggiorno la raccolta, ma
di recente mi ha preso la pigrizia e sebbene abbia nuove idee ho fatto
fatica a buttarle su “carta”! XDD
Dopo aver lavorato alle brevi shot della raccolta estiva, ora mi piace
dilungarmi di qualche pg nel raccontare le (dis)avventure di Sai e
Naruto! XDD E come mi ero ripromessa, li sto trattando anche in tema
friendship, o come in questo caso “mezzo e mezzo”! XDD
Sono piuttosto felice di aver finito questa one shot, un po’
perché bramo per scrivere qualcosa di mooolto yaoi e un
po’ perché sono curiosa di sapere se vi è piaciuta
o meno!
Volevo affrontare da tempo un tema simile, con Sai che si dichiara ma
viene respinto! Naruto ho cercato di renderlo il più IC
possibile, mi auguro di essere riuscita nell’intento! ♥Il
Naruto di questa shot dovrebbe essere quanto più si avvicina al
manga ovvero: ragazzo etero innamorato di Sakura, per cui spero
capirete perché ha reagito così quando Sai gli si
è avventato sopra! XDD
Sai invece è, per ovvi motivi, più sull’OCC ma
giuro di essermi impegnata molto per tentare di non farlo uscire
eccessivamente dal suo personaggio! ç///ç
Anche se inizia con un tono triste alla fine è quasi allegra
l’atmosfera, non so davvero come ciò sia successo, ha ha!
XDD Sai e Naruto prendono sempre le redini della storia e vanno dove
vogliono loro, uff! XD
Inoltre, c’è una citazione tratta da un anime assai famoso: Ed ora cosa vorresti fare Sai? Che cosa vuoi provare?
Togliete il nome Sai e metteteci quello di Andrè, avete capito adesso? Ebbene sì, la visione di tutta la serie di Lady Oscar e quella puntata specifica (Un Innamorato respinto)
sono state alla base della creazione di questa shot, un po’ la
vera fonte ispiratrice se vogliamo! :P Ovviamente la scena non è
venuta drammatica come nella puntata di Lady Oscar (raggiungere un
simile livello emotivo è arduo! * *) ma spero di averla resa
ugualmente accettabile! XD
E poi una curiosità, quando Naruto si ricorda delle parole di
Sasuke sul fatto che il suo bacio avesse il sapore del miso, è
in realtà tratto da una “intervista” fatta a Sasuke
che se non erro si trova pure sui Databook! ^ ^ L’avevo anche
letto su dei forum SasuNaru di questa cosa simpatica delle interviste
fatta ai personaggi stessi e quella che viene citata più spesso
dalle fan della coppia è proprio questa! XD Pensavate che mica
solo Sasuke si accorgesse di che sapore avessero le labbra di Naruto,
ehe! XDD Mi è sembrata una cosa carina far arrossire il povero
Naruto perché si ricordava di una simile frase dettagli anche da
Sasuke, magari con un espressione imbronciata! XD
Bè che altro dire, ringrazio come sempre tutti coloro che si
prodigano a leggere e a commentare, specialmente i “non
fan” del SaiNaru come Sarhita (tesora, giassai quanto adoro quando lasci le tue recensioni! Se tutti mi rompessero le scatole come te sarei la donna più felice del mondo! XD)!!! ^ ^ E un grazie anche a Miwako_chan che spero vorrà seguire anche lei questa raccolta! :D
Grazie di cuore a tutti voi, vi lovvo!! *Spuccia tutti e sparge coriandoli a forma di cuoricini* XD
Alla prossima shot gente, spero di riuscire a stupirvi, ho certe
ideuzze in mente che mi auguro cattureranno la vostra attenzione!! * v *
See you soon fan writer…
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Capitolo 3 *** Don't Stop Believin' ***
Don't stop Believin'
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ Don’t stop Believin’+
Era
così seccante quel suono che non gli permetteva di chiudere
occhio. Tedioso e pungente, ma non solo. Quel rumore gli provocava una
fastidiosa malinconia che proprio quel giorno non ci voleva.
Perché quello era l’anniversario del giorno in cui tutto
era iniziato e finito per lui. Il giorno in cui non riuscì a
mantenere una promessa, in cui aveva lasciato che lui scivolasse silenzioso nell’oblio. E anche quella volta pioveva a dirotto proprio come quella notte.
Si rannicchiò di più su stesso cercando di scacciare via
quei pensieri, ma ogni singola goccia d’acqua che picchiava sul
vetro era come una piccola voce che lo chiamava. Che gli ricordava il
fallimento, il primo, solo il primo e non l’ultimo purtroppo. Una
mano si torturò una ciocca bionda, non trovava pace quella
notte, la pioggia non gli dava tregua.
Sospirò di nuovo, forse con la segreta speranza di richiamare
l’attenzione della persona che divideva quel letto monoposto con
lui. Dormivano schiena contro schiena e quindi non lo poteva vedere in
viso, ma era certo che stesse dormendo profondamente perché
avvertiva il lento moto dei suoi respiri solleticargli la pelle. E Sai
respirava così piano solo quando era totalmente nella fase rem.
Beato lui si ritrovò a
pensare ingenuamente, se la dormiva della grossa. Forse era
perché ci avevano dato davvero dentro prima? Farlo tre di volte
di fila in effetti era stancante, ma a Sai pareva non dispiacere aver
dato a fondo a tutte le sue energie per soddisfarlo.
Dopo aver fatto l’amore si erano fatti un bel bagno in quella
vasca piccola e sbilenca dell’appartamento di Naruto. Quel baka
Sai non aveva vestiti puliti con sé così gli aveva dato
qualcosa di suo. Quando li aveva indossati aveva detto che possedevano
un buon profumo. Il suo odore.
Era fin troppo spontaneo nell’esprimersi ma questo non lo
disturbava poi così tanto, almeno quando i commenti non erano
sul suo pene, ovvio.
Basta, non riusciva a dormire con quella pioggia, si sarebbe alzato
anche se questo comportava svegliare il compagno disteso accanto a lui.
Il cigolio del letto lo fece sobbalzare, subito si girò verso
Sai e lo vide seduto. Quando si accorse che Naruto era sveglio
esclamò – Scusa, ti ho svegliato? –
- No, affatto! Tanto ero già sveglio! E tu invece? –
- Devo andare in bagno… - replicò
l’artista strofinandosi un occhio assonnato, Naruto sorrise
divertito a quella vista deliziosa. Chissà perché trovava
che i capelli spettinati di Sai fossero qualcosa di
“unico”, visto che normalmente stavano lisci nella loro
perenne posizione statica.
- Perché ridi? –
- Nah, nulla! – e non smetteva di sogghignare. Quando
vide la sua schiena sparire dietro la porta del bagno pensò a
quanto fisicamente somigliasse a Sasuke, specialmente di spalle. Specialmente
quando aveva i capelli tutti in disordine. Il sorriso divertito si
spense e si fece più amaro. Già, Sasuke. Le notti di
pioggia abbinate ai pensieri su Sasuke erano un mix letale per Naruto.
E poi oggi era l’anniversario della battaglia nella valle
dell’epilogo. Il terzo per l’esattezza. Ogni anno si era
tormentato la notte al ricordo di quel giorno, ogni dannata volta era
rimasto solo nella sua camera a meditare. Forse era per non passare
un'altra notte a disperarsi che aveva domandato a Sai di restare a casa
sua e che si era offerto disponibile a fare sesso. Tante volte Sai
glielo aveva chiesto, ma Naruto ogni volta declinava l’offerta
sebbene i suoi sentimenti verso il ragazzo si erano fatti decisamente
ambigui di recente. E ciò che era avvenuto in quella stanza era
solo la conferma di ciò. Il rumore della porta che si apriva
attirò la sua attenzione, Sai gli veniva incontro con uno
sguardo assonnatissimo. Magari era più divertente punzecchiarlo
piuttosto che perdersi in pensieri deprimenti.
- Ma quanto ci hai messo? – il ragazzo esitò a rispondere come colto alla sprovvista.
- Emh… ho bevuto troppa acqua prima… -
gli occhi erano roteati altrove e le gote si erano imporporate. A volte
quando rimanevano da soli Sai si trasformava e diventava impacciato e
buffo. Un po’ come lui in fondo. E questo a Naruto piaceva da
matti anche se non lo avrebbe mai ammesso – E tu Naruto,
perché sei sveglio? –
Ottima domanda pensò il ragazzo biondo, ma come faceva a rispondergli sinceramente?
- Mh, nulla… non ho sonno… -
silenzio, penetrante e solenne proprio come l’odiata pioggia che
faceva compagnia ai due amanti.
- Hai forse fatto un brutto sogno? –
- Eh? Perché mi chiedi una cosa tanto strana, scusa? –
- Non lo so, ma hai una faccia, ecco come dire, triste credo… –
- Non dire scemenze, baka! – ma perché
ogni dannata volta intuiva cosa gli passava per la testa? Forse Sai era
più arguto di quanto non volesse lasciare intendere quando
osservava il comportamento altrui.
- La pioggia… -
- Come? –
- E’ la pioggia, o meglio il suo rumore che mi
impedisce di dormire! Mi da fastidio, tutto qua, ecco perché ero
sveglio! –
- Oh… - replicò semplicemente con
l’unica sillaba che a lui pareva sensata. Cosa altro avrebbe
potuto aggiungere alle parole di Naruto?
- Non ti piace la pioggia, Naruto? – il ragazzo
non ebbe esitazioni nel rispondere – Sì, esatto non mi
piace! La detesto… - il tono era maledettamente secco e freddo.
- A me invece non disturba! Insomma, trovo fastidioso
anche io il rumore che fa ma basta concentrarsi su altro e riesco
sempre a prendere sonno nonostante tutto… -
- L’ho notato! – il velato riferimento al sonno
tutt’altro che leggero di Sai era sottointeso. E Sai ovviamente
comprendendo bene a cosa si riferisse arrossì vistosamente.
- Il fatto è che quando sto con te
Naruto… non so il perchè ma riesco a dormire meglio! Ho
la reale sensazione di rilassarmi davvero stando al tuo fianco… -
Naruto quasi si intenerì per quelle parole e lui non era certo
tipo che amava perdersi in pensieri sdolcinati. Gli sorrise malizioso
esclamando – Non sarà invece che scopare ti stanca troppo?
E poi lo abbiamo fatto un sacco di volte, è normale cadere in
uno stato di sonno profondo dopo! –
- Però a te pare non fare lo stesso effetto! –
- Mi sembra ovvio! Io sono uno tosto, il futuro
Hokage, devo ricordartelo? Non posso mica cedere per così poco!
Ho chakra a volontà e prima che tu possa consumarmelo tutto
dovrai sodomizzarmi almeno cento volte ancora! –
- Cosa è questo? Una specie di sfida? –
- No Sai, questo si chiama scherzare! –
- Allora non dicevi sul serio nemmeno sul voler
diventare Hokage? – anche Sai sapeva come stuzzicare e Naruto lo
comprese fin troppo bene.
- Mi stai prendendo per il culo?! –
- No, ma se vuoi provvedo subito! –
- Da quando sei così pervertito?! –
- E’ così perverso desiderare di fare sempre l’amore con una persona amata? –
Quando voleva Sai sapeva essere così maledettamente ingenuo. E affettuoso, ma davvero tanto. Anche troppo per i suoi gusti, ma in fondo chi era lui per rifiutare quei sentimenti sinceri?
- No, per niente… - una carezza passò
gentile su quella guancia bianchissima – Mi chiedo ancora come
sia possibile che questo tuo brutto muso mi faccia eccitare così tanto… -
- Brutto muso? Mi stai paragonando ad un cane per caso? –
- Oh-o! Non ditemi che pure l’impassibile Sai ci tiene al suo bel faccino! –
- Non mi considero così brutto da somigliare ad un cane! Non sono nemmeno peloso! –
- Su questo ti do ragione! Soprattutto
quaggiù… - la stessa mano di prima balzò leggiadra
in mezzo alle gambe di Sai – Sei vergognosamente senza peli,
peggio di un moccioso! –
- Naruto, sento come uno spiacevole calore allo
stomaco, credo sia rabbia! – affermò mostrando una sorta
di sorriso minaccioso che nulla di promettente aveva.
- Con tutte le volte che hai deriso il mio pene credo di meritarmi una rivincita, non pensi? –
- Non saprei! In fondo io dico sempre la
verità! E la realtà è che hai un pene davvero
piccolo! –
- Se stai cercando di litigare dillo chiaramente!
– gli animi si stavano scaldando, Naruto era su tutte le furie e
Sai pareva non rendersi conto del cambiamento d’umore del
compagno.
- Non temere, non voglio litigare con te! – con
un movimento fluido si coricò ignorando Naruto e le sue
lamentele – Sono troppo stanco anche solo per discutere… -
- Tsk! Pappamolle! – anche lui imitò il
suo gesto, ed entrambi si trovarono avvolti di nuovo nel silenzio di
quella camera che quella notte pareva immensa e fredda. La pioggia
scendeva con irruenza picchiando forte contro i vetri, abbattendosi con
violenza sui tetti, producendo suoni simili a dei colpi feroci. I due
ragazzi non si guardavano nemmeno, entrambi osservavano senza interesse
il soffitto, ognuno di essi perso in pensieri differenti.
- Naruto ascolta… -
- Cosa vuoi? –
- E’ la pioggia che ti rende triste? –
- Uffa, la pianti di dire cazzate? Ti ho già detto
che non sono triste! – mentre fece per girarsi nella direzione di
Sai si accorse che due gemme color inchiostro già lo squadravano
con attenzione. Naruto avvertì un groppo in gola a quella vista
magnetica, dovette spostare lo sguardo altrove per non vacillare
– Diciamo che non mi rende felice… mi ricorda dei brutti
momenti! –
- C’entra Sasuke per caso? –
- Mh, in parte! – affermò rimanendo
però sul vago, Sai non ebbe il cuore di domandargli altro anche
se la curiosità lo stava divorando. Ormai aveva capito che
l’argomento Sasuke era motivo di dolore per Naruto, anche se non
lo dava a vedere era così. E quel calore forte che Sai sentiva
allo stomaco ogni volta che pensava a Sasuke e a quello che significava
per Naruto lui… bé, forse aveva capito che quella era gelosia.
- Ho sonno, io dormo! – sentenziò
all’improvviso Naruto dando le spalle al suo interlocutore. A Sai
sembrò solo un impressione, ma gli parve proprio che Naruto non
volesse più parlare con lui.
- Buona notte, Naruto… - istintivamente si
avvicinò a lui per dargli un bacio sulla guancia, ma
l’Uzumaki reagì stizzito – E dai, piantala! –
le gote arrossate per l’imbarazzo, anche se Sai non capiva cosa
c’era da vergognarsi dopo che avevano fatto del sesso selvaggio
per ore.
- Ti chiedo scusa… - gli sorrise concedendogli
unicamente una carezza discreta sui capelli. Naruto rimase immobile,
rigido nella sua posizione, il viso crucciato e disorientato per quel
gesto. Sai era diventato così gentile nei suoi confronti negli
ultimi mesi che era impossibile non lasciarsi andare con lui. La loro
amicizia si era evoluta rapidamente in qualcosa di più, il passo
era stato breve. Eppure Naruto ostentava sempre un certo distacco con
Sai, non voleva farlo avvicinare troppo, non desiderava che il loro
rapporto si facesse troppo intimo.
Rise di se stesso a quei pensieri, bella mossa
quella di lasciarsi scopare da lui, qui erano andanti ben oltre la
semplice intimità. Ormai non poteva più tornare indietro,
però francamente lui sapeva di non essere il genere di persona
adatta per questo tipo di relazioni. In verità non era pronto e
non lo sarebbe stato fino al giorno in cui non fosse riuscito a
chiudere un capitolo della sua vita: Sasuke Uchiha.
Strinse i denti, perché mai Sasuke aveva il potere di renderlo
così vulnerabile quanto forte? Si sentiva ormai pronto per porre
fine a quella battaglia fra lui e Sasuke, il suo cuore non reclamava
altro certo, ma quella notte c’era solo una cosa che desiderava
realmente. Un pensiero sciocco che lo faceva vergognare tanto, ma quella notte non poteva opporsi ai suoi sentimenti. Non ci riusciva.
- Sai, solo per stanotte… dormiresti abbracciato a
me? – rannicchiandosi su se stesso attese una risposta che non
giunse. In compenso si sentì avvolgere da due braccia forti, il
collo solleticare da un respiro caldo. Sorrise con gratitudine a Sai
bisbigliando un timido – Grazie… -
Sai mantenne il suo rispettoso silenzio, quasi temesse che violandolo
si rovinasse qualcosa di speciale. Il canto triste della pioggia ora
risuonava con una melodia differente nella mente di Naruto. E forse il
merito era anche delle mani di Sai che gli coprivano le orecchie, come
a volerlo proteggere dai ricordi tristi.
Naruto non desiderò tanto essere una donna come in quel preciso
istante, almeno avrebbe potuto giustificare le lacrime che premevano
per uscire ed esplodere in un pianto intenso. Ma quando Sai era vicino
a lui non aveva nemmeno bisogno di piangere, perché gli bastava
stargli accanto per ritrovare la forza di credere in se stesso e nella
sua missione.
E Naruto solo di questo aveva bisogno. Le parole di Sai lo cullarono in
un sonno senza sogni, trascinandolo in un luogo dove la pioggia era
sinonimo di rinascita e non di vuoto.
Non smettere di crederci Naruto…
END
06-11-2010
* * *
Buona sera a tutti!!! Come vi vanno le cose? Passato bene Halloween? Siete stati a Lucca comics and Games?
Avete preso tanta pioggia come me e subito mille sfighe in occasione
della suddetta fiera?! XD Sorvoliamo và e passiamo alla fiction
odierna!! Bè che dire, è nata nel "mezzo" della creazione
di un altra fiction per questa raccolta, semplicemente fuori pioveva,
era notte tarda e mi ha preso l'ispirazione! XD Immaginavo Sai e Naruto
a letto dopo aver fatto l'amore, alla pioggia e alle seghe su Sasuke e
così è venuta fuori questa... cosa! XD E' più che
altro un capriccio, pure OOC se vogliamo ma spero che vi sia piaciuta
almeno un pochino! ^ ^
Tantissimi ringraziamenti a Miwako_chan e Taila
per i commenti!!! >//////////< Siete stupende e mi incoraggiate
sempre a scrivere cose nuove su Sai e Naruto, grazie davvero!!!
♥♥♥
Prima di sparire un salutone a wolvie91,
lei sa il perchè!! XD Non sparire troppo nel nulla cara, giassai
che se hai bisogno di parlare basta che fai un fischio ed io corro su
messenger! : )
Ci vediamo nella prossima fiction gente, restate in ascolto!!
See you soon fan writer...
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Capitolo 4 *** Un momento di felicità ne cancella 5 di tristezza ***
So far Away... (NaruSai Natale)
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: NaruSai [Accenni NaruSasu]
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ Un momento di felicità ne cancella 5 di tristezza +
In
quella notte normalmente le persone se ne stavano a casa ad aprire i
loro regali, già è così che si faceva la notte di
Natale. Questo pensava Sai mentre lentamente si dirigeva verso il
luogo in cui sapeva avrebbe trovato una certa
persona. Faceva così freddo e il silenzio era davvero
opprimente, per un attimo gli parve di udire degli echi lontani simili
a dei canti gioiosi. Forse la mente gli faceva strani scherzi, ma ormai
era arrivato. In fondo a quella pseudo grotta si trovava la cella
segreta in cui era stato rinchiuso il criminale Sasuke Uchiha. Si
fermò dinanzi l'imponente roccia, sapeva che se oltrepassava quel
punto sarebbero intervenuti gli Anbu di guardia al prigioniero.
Inspirò piano permettendo al gelo di penetrargli nelle narici
provocandogli un espressione di stizza. Erano passati solo un paio di
mesi da quando Naruto era riuscito a riportare a casa Sasuke. I due
mesi più lunghi della sua vita pensò con amarezza il
giovane artista. Quella battaglia in cui si erano sfidati Naruto e
Sasuke tutto era stata fuorchè epica o affascinante. Sai aveva assistito ad uno scontro di
anime, sangue e dolore. E poi dopo aver vinto Naruto aveva salvato
l'amico ma a che prezzo? Sasuke considerato un
traditore per il
villaggio e il resto mondo era costretto ad una vita da reietto chiuso in
quella cella segreta protetta dagli Anbu e da potenti sigilli che
limitavano
il suo sharingan. Ma era solo una soluzione provvisoria come non
mancava di ricordargli Naruto, dovevano dare il tempo all'Hokage di
trovare una soluzione, un qualunque barlume di speranza che permetesse
a Sasuke di vivere il resto dei suoi giorni in maniera umana e
dignitosa.
I suoi peccati erano divenuti anche quelli di Naruto e
lui aveva deciso di sua spontanea volontà di farsene carico, non
avrebbe mai abbandonato Sasuke all'oblio, mai.
E così anche ora che era la notte
di Natale il giovane Uzumaki aveva deciso di andare a trovare il suo
amico, come ogni dannato giorno, come avrebbe sempre fatto fino a
quando non avrebbero reso Sasuke nuovamente un uomo libero.
Ma lui
non riusciva ad apprezzare tutti questi sforzi, trovava tediose le
attenzioni di Naruto quanto quelle di Sakura. Li odioava e li
respingeva con violenza, la lingua tagliente più di una volta aveva
fatto piangere Sakura ma lei testardamente ritornava sempre. Quanti
pugni si era preso Naruto, così tanti da farlo sanguinare, eppure il
giorno dopo era di nuovo lì da lui con il sorriso sulle labbra e tanti
cerotti sul viso.
Sai non comprendeva ancora con chiarezza quel legame e questa volta
aveva deciso di osservare in disparte, silenzioso come un ombra si
affiancava ai due amici solo come figura di sostegno.
Non aveva mai incontrato Sasuke da quando lo avevano portato in quella
cella, nè desiderava farlo. E tanto meno Naruto o Sakura gli
avevano mai domandato di accompagnarli. Se quella notte Sai si trovava
lì era solo perchè Sakura aveva chiesto al compagno di
non lasciare solo Naruto. Sai aveva accolto in maniera sconcertata
quella richiesta. Lei non poteva stare accanto al suo amico di sempre
perchè la famiglia quest'anno andava a passare il Natale fuori
città.
Così seppur con molti dubbi Sai si era recato in quel luogo e
con altrettanta pazienza sostò vicino ad un albero dai rami
secchi attendendo che Naruto uscisse.
Nel cielo guizzavano stelle di ghiaccio, faceva ancora troppo freddo
perchè potesse nevicare. Scrollò le spalle stringendosi
un pò nella giacca a vento, il mento affondò nella
sciarpa di lana in cerca di calore.
Non si scompose più di tanto quando udì un pacato rumore
di passi, socchiuse gli occhi donando un sorriso alla persona appena
giunta.
- Sai? Ma cosa sei venuto a fare qui?! - Naruto teneva quegli occhi
cerulei ben sbarrati, un espressione di puro stupore che delineava il
volto.
- E' stata Sakura che mi ha chiesto di venire... -
- Eh?! -
- Dai vieni, ti accompagno a casa... - senza dare il tempo materiale a
Naruto di replicare si incamminò per il sentiero che li avrebbe
ricondotti a Konoha.
Naruto lo seguì accelerando il passo per raggiungerlo,
affiancandolo rapidamente. Sai si accorse che c'era qualcosa di anomalo
in lui, era fin troppo silenzioso. Quando si decise a scrutarne il
profilo si rese conto che la guancia era solcata da un livido.
- Sasuke ti ha pestato un altra volta? - domandò senza peli
sulla lingua, l'amico si limitò a fare spallucce. Dunque la
risposta era sì, quel senso di muta rassegnazione ormai faceva
parte di Naruto. Un amarezza piena di speranza, ecco come avrebbe
potuto definire lo stato d'animo del compagno.
- Hai mangiato qualcosa? -
- Mh sì, sono riuscito ad assaggiare qualche polpetta di carne
prima che Sasuke scaraventasse il piatto contro il muro! - il tono era
scherzoso e Sai francamente non capiva cosa ci fosse di divertente
nelle crisi isteriche di Sasuke.
- Allora continua a mostrare ostilità? -
- Ma no, fa solo i capricci! Vedrai che poi gli passa! - Naruto
sorrideva solare, eppure quella ferita sulla guancia avrebbe dovuto
bruciargli, così come tutti gli insulti e le botte che si
prendeva ogni giorno. Questo dunque significava condividere il dolore
altrui?
- Cavolo si gela stanotte! - balbettò Naruto colto da un brivido di freddo, si sfregava con foga le mani sulle braccia.
Prima che potesse concedersi il lusso di sussultare un altra volta per
quel gelo, il calore della soffice lana di una sciarpa gli avvolse il
collo.
- Sai ma cosa... -
- Hai detto che avevi freddo, no? - rispose Sai senza tanti giri di
parole e poi aggiunse - Dubito che uno stupido come te possa ammalarsi,
ma non si sa mai... -
- Chi sarebbe lo stupido?! Ohi Sai, non ignorarmi! - ma l'amico
già gli dava le spalle, una risata malcelata scuoteva appena
quelle spalle. Naruto non si era mai reso conto di quanto la sua figura
di schiena gli donasse un vago ma piacevole senso di quiete.
Paradossalmente era proprio la "quiete" che gli mancava in quel
momento. Lui era forte, lo era sempre stato. Eppure di tanto in tanto
anche lui desiderava condividere il dolore con qualcuno. In quei giorni
il peso dei peccati e degli errori di Sasuke era davvero insostenibile,
poter fermarsi e posare quel carico sarebbe stato il regalo di Natale
più bello di tutti.
- Naruto, io non ho ancora cenato... per caso vuoi farmi compagnia? -
Naruto si sorprese di quell'invito, ma la gentilezza non era
così estranea a Sai.
- No grazie, preferisco tornare a casa! - un velo di imbarazzo lo aveva
colto, si era sentito un pò strano a rifiutare la proposta di
Sai. Lui gli sorrise cordiale che sarebbe stata per la prossima volta -
Bene, siamo arrivati... ti saluto Naruto! -
Se non fosse stato per quella frase Naruto nemmeno si sarebbe accorto di essere giunto sulla soglia del suo appartamento.
- Sì, ciao... - alzò mogio una mano per salutarlo e lui
fece lo stesso. Poi quel colore rosso vivo della sciarpa lo fece
trasalire - Ohi Sai, la tua sciarpa! -
Lui si voltò nella sua direzione e con naturalezza esclamò - Tienila pure, me la ridai domani... -
- Oh... grazie! - lasciò che l'amico si allontanasse e poi senza
una ragione precisa sfiorò piano quella lana, gli solleticava il
viso con dolcezza - E' così calda... - sorrise come un
ragazzino, quanto tempo che non lo faceva. Quanto avrebbe voluto che
fosse Sasuke a scaldargli così il cuore con un semplice gesto
disinteressato, sarebbe stato davvero bello. Ma ora Sasuke era avvolto
dall'oscurità e non poteva far altro che continuare a inseguirlo
in quelle tenebre fino a quando non fosse riuscito a riportare un
pò di luce nella sua vita.
Era lui a dovergli donare calore e amore in quel momento, non il
contrario. Eppure anche Naruto necessitava di ricevere amore, lui che
era sempre disposto a donarlo a tutti spesso si scordava quella bella
sensazione quando qualcuno ti donava un pò d'affetto.
Sorrise ancora e sfidando quel gelo infinito rincorse Sai, non gli
diede il tempo di reagire mentre si sfilava la sciarpa e lo
intrappolava a sè facendogliela passare intorno al collo.
- Naruto, ma cosa... - lesto e imprevisto come quel delicato bacio che gli concesse Naruto.
- Penso proprio che tutto sommato accetterò il tuo invito a
cena! - Sai lo osservava interdetto per quel gesto, le guancie gli
scottavano per l'imbarazzo e un gorgoglio allo stomaco lo faceva
contorcere di un insana gioia.
- Ok... - replicò infine distogliendo per un significativo
istante lo sguardo da lui, si sentiva ormai in balia dell'amico. Ed era
la sensazione più bella che avesse mai provato.
- Ehi Sai, mi sono scordato di farti un regalo, ma prometto di
rimediare! - disse improvvisamente Naruto mostrando un aria
sinceramente pentita. Sai non parve particolarmente indispettito,
tuttavia replicò seriamente - Naruto non voglio regali... -
- Eh? -
- Non potrei desiderare di più in questo momento... - una mano
si era permessa di intrecciarsi timidamente alla vita di Naruto
avvicinandolo a sè. Lui guardò prima la sua mano e poi
Sai, un espressione divertita dipinta in volto.
- Sei proprio un baka! - la testa si posò pigramente sulla sua spalla - Non ti ci abituare troppo però! -
Anche Sai gli sorrise divertito conscio di quanto effimera sarebbe
potuta essere quella notte. Ma era Natale diavolo e sia lui che Naruto
erano riusciti a donarsi un pò di felicità a vicenda.
Questo contava e questo si sarebbero ricordati il giorno dopo quando si
sarebbero svegliati nudi nel letto intenti in un tiepido abbraccio.
Se poi si fosse trattato di un addio o di un nuovo inizio questo lo
avrebbero deciso in futuro, adesso era più importante plasmare
piano le loro vite nel presente, giorno per giorno.
Quando Sasuke si degnò di dare attenzione a Naruto per la prima
volta gli chiese a chi apparteneva quella sciarpa rossa. La risposta
enigmatica che seguì lo fece trasalire dalle tenebre dopo tanto
tempo.
- Me l'ha prestata una persona... forse quando avrò fatto chiarezza nella mia vita gliela restituirò! -
Un abbozzo di sorriso, intrepido e strafottente, un vago riflesso
dell'antico Sasuke. E la ruota del destino cominciò lentamente a
girare...
Buon Natale Sai.
Buon Natale Naruto.
END
21-12-10
Helloo!!! Come va, tutto bene?! Oggi è la vigilia gente!! Avete
fatto qualche regalino ai vostri amici? E ai vostri fidanzati-e? Mi
auguro proprio di sì, anche solo il passare assieme del tempo
equivale ad un bellissimo regalo, non sempre le persone necessitano di
doni materiali! U_U
Ed è proprio questo "tema filosofico" che ho cercato di
trasmettere con questa fiction! ^ ^ E' la prima vera fiction NaruSai a
sfondo Natalizio e ne sono molto fiera! E' nata per pura magia si
può dire, e la causa scatenante è stata questa storia:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=620456
Miwako_chan te lo avevo detto
che avresti compiuto il miracolo con la tua storia, ed infatti ho avuto
subito un ispirazione finito di leggerla!! * * Niente di che, ma ci
tenevo tantissimo a scrivere qualcosa sul NaruSai e questa volta se mi
permetti voglio essere io a dedicartela! ^ ^
Per ringraziarti delle bellissime recensioni, per il sostegno, per i
consigli sempre preziosi, grazie di cuore, questo è il mio
modesto regalo di Natale per te e per tutte le fan di questa coppia!
Non è una storia romantica questa, è solo una storia
ispirata da un altra decisamente scritta meglio (è la
verità, mettetele a confronto! U_U)! XD Infatti ricorre il tema
"se c'è di mezzo Sasuke non se ne fa niente Sai" ma ho
preferito lasciare un finale aperto, ognuno lo interpreti come meglio
preferisce! :D Il titolo non è stata una mia idea ma della mia
migliore amica Mony-chan, è stata lei a dirmi queste parole tanto tempo fa: un momento di felicità ne cancella 5 di tristezza, che dire, io ci credo e spero che questa frase potrà essere di conforto a coloro che passano brutti momenti! : )
Bene, sta per cominciare il count down, manca poco a Natale ed a una
nuova fiction!! * * Quindi restate collegati anche domani perchè
ne pubblicherò un altra! <3
Per adesso vi saluto tanto, un bacione a tutti!!! ^ O ^
See you soon fan writer... in Christmas Time!
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Capitolo 5 *** Mon Essentiel ***
Mon Essential
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Fluff
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: NaruSai
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ Mon Essentiel +
Non credeva che il semplice stare immobile in un letto potesse
piacergli così tanto. Godersi la sensazione delle lenzuola sulla
pelle, percepire ancora il dolce tepore di un altro corpo che fino a
pochi istanti prima lo abbracciava forte. Affondare la testa nel
cuscino e inspirare piano il suo profumo mentre con i polpastrelli
percorreva il materasso delineando delle forme invisibili.
Udire oltre la porta del bagno lo scrosciare dell’acqua e sapere
che presto avrebbe potuto nuovamente stringere a sé il suo
amante.
Sbuffò stizzito Sai, quanti pensieri sciocchi gli stava donando
la sua mente eppure, nonostante lo stato di apparente
“rimbambimento” in cui versava non era eccessivamente
turbato, o almeno non più del dovuto. Si sentiva sempre
terribilmente stanco e stordito dopo aver fatto sesso con Naruto, era
un qualcosa di incredibilmente piacevole ma anche di dannatamente
complesso per lui. Quante sensazioni ed emozioni aveva scoperto
nell’arco di quelle ultime settimane e quante altre ancora gli
erano estranee. Poteva percepire tutto, anzi troppo di quei momenti
così intimi e caldi. La bocca di Naruto sulla sua, i suoi baci,
le sue mani insidiose che esploravano e che riuscivano a metterlo in
imbarazzo anche quando non vi era nulla di cui vergognarsi. E pensare
che era stato proprio lui a porgli quella stupida domanda quel giorno.
Io ti piaccio Naruto?
Una semplice innocente e sciocca domanda, seguita da un’altrettanta genuina e sconcertante risposta.
Bé, diciamo che non mi dispiaci Sai! Insomma… in senso fisico…
Dopo quell’azzardata risposta qualcosa era scaturito dagli occhi
di Naruto, un pensiero che presto divenne un desiderio. E quel viso,
quelle labbra lui le aveva segretamente bramate da sempre. Non aveva
potuto davvero resistere, debole come non mai aveva ceduto ai piaceri
carnali che tanto gli erano stati sconosciuti fino ad allora. E che piaceri
erano stati, tutta la pseudo timidezza che pensava di conservare ancora
su certi argomenti era del tutto svanita nel momento in cui Naruto gli
si era strusciato addosso. Un lato sconosciuto di sé era emerso
con prepotenza, un Sai lussurioso e capace di prendere un iniziativa di
tipo sessuale verso un'altra persona. E Sai comprese che a qualcosa
come al sesso era facile abituarsi e imparava in fretta, così
tanto che ogni qualvolta si presentava l’occasione di provare una
posizione diversa lui non si tirava indietro. Anzi accettava con
curiosità e gioia tutte le stranezze che gli proponeva Naruto,
ed ogni volta non se ne pentiva, sfinimento a parte.
Con un certo sforzo si girò di lato, faticava sempre a muoversi appena finito, sapeva che l’amore era doloroso
ma certe notti era proprio insopportabile! Si lasciò sfuggire un
leggero gemito di dolore, non appena Naruto fosse tornato dalla doccia
magari gliene avrebbe dette quattro. Anche se era lui stesso a dirgli
di non smettere e di andare "più a fondo" ogni volta.
Probabilmente era pure masochista, aveva letto qualcosa su un libro
tanto tempo fa, magari un aggiornamento non gli avrebbe fatto male.
- Aha, ora mi sento davvero meglio! – la voce
squillante di Naruto gli perforò le orecchie tutto un tratto. La
solita malagrazia del giovane fece sobbalzare il letto sul quale si era
appena seduto, anzi, lasciato ricadere a peso morto. Bastò un
certo sguardo inquisitore da parte di Sai perché Naruto si
acquietasse tutto un tratto – Oh… scusa! Hai ancora male
al sedere?! –
- No…
- replicò lui ignorandolo, meglio non dargli troppa corda o
avrebbe cominciato a prenderlo in giro. O ancora peggio, avrebbe preso
a “coccolarlo” e lui detestava certe smancerie, ma forse
solo perché non sapeva nemmeno che cosa fossero e le temeva.
Come le emozioni, come l’amore, come il sesso. Bé magari
quest’ultimo aveva imparato ad apprezzarlo almeno in parte,
finalmente.
- Mh, che allegria! Cosa hai, ti sei svegliato di
cattivo umore? – esclamò Naruto osservando di sottecchi il
compagno, correndo con gli occhi su quelle forme celate sotto le
lenzuola non più immacolate. Forme troppo irresistibili
perché potesse controllare le sue pulsazioni ogni volta –
Sei arrabbiato? – domandò facendo scorrere un dito sulla
schiena nuda di Sai. Lui d’istinto reagì cacciando un
leggero brivido di piacere, maledicendo l’amante perché
sapeva benissimo quanto gli piaceva quel suo tocco speciale.
- No… - replicò atono lui o almeno
dando la parvenza di esserlo. In realtà l’ennesimo fuoco
si stava accendendo in lui. Naruto sembrò capire e sorrise
malizioso – Non ne hai mai abbastanza, eh? – le labbra si
posarono su quella pelle d’avorio lambendola fra le sue membra,
succhiando dolcemente la carne.
- Naruto, per quanto mi piacerebbe ricominciare da
capo sono davvero troppo stanco per fare il bis questa volta… -
le parole di Sai furono apprese con un certo disappunto dal suo
interlocutore.
- Nah, che palle che sei! Sei focoso ma ti scarichi in fretta! –
- Scusami tanto se non sono una batteria ricaricabile! –
Naruto vedendo quell’espressione imbronciata sul viso di Sai non
poté fare a meno di scoppiare a ridere. E poi Sai che faceva una
battuta “non volgare” andava quanto meno premiato con una
sana risata – Perché stai ridendo? –
- Niente, niente! – una mano si mosse spontanea
in direzione di Sai che nel frattempo si era messo seduto – Mi
piaci lo stesso… anche se non hai il fisico per certe
attività! –
- Non ho capito se il tuo era un complimento o
meno… - gli occhi si incupirono per un breve istante –
Magari ti divertiresti di più con Sasuke, forse lui ha
più resistenza di me… -
Naruto sussultò sinceramente sorpreso da
quell’osservazione bizzarra – Ma che cavolo dici?! E poi
Sasuke mica è disponibile adesso! – quella frase doveva
fungere da battuta, ma “stranamente” non venne ben recepita
da Sai che distolse lo sguardo dall’amante sottraendosi al suo
tocco gentile. Naruto resosi conto della gaffe tentò di
rimediare con le uniche parole che si sentiva di rivolgergli –
Sai, guarda che non faccio sesso con te perché tu sei qui e
Sasuke no! – non scorse alcuna reazione da quel viso
apparentemente apatico. Con uno sbuffo andò a spostargli la
frangia che gli copriva gli occhi – Mettiamo le cose in chiaro!
Io faccio sesso con le persone che amo e non con il primo che capita!
– poté percepirlo chiaramente il ritmo accelerato del
cuore di Sai, batteva così forte che il suo intero corpo
risuonava. I suoi occhi onice sgranati e puntati su Naruto che ora gli
sorrideva felice. Avvertì le guance bruciare, detestava questa
strana sensazione.
- Bè? Non dici nulla?! – stanco del
silenzio Naruto fu il primo a parlare, le sue dita ancora sfioravano
delicatamente la fronte del compagno. Solo allora Sai si rese conto che
stava letteralmente boccheggiando come un ebete – Ecco,
io… non so che dire… - con la coda dell’occhio vide
Naruto accigliarsi.
- Scusa, ma cosa c’è da capire? Io ti amo! Non è lo stesso per te?! –
Domanda fin troppo complicata e diretta pensò Sai, ma soprattutto era una domanda che lo riempiva di ansie e timori.
- Naruto io non lo so che cosa provo per te… -
con un certo imbarazzo Sai si rese conto di non essere in grado di
guardare in faccia Naruto. Composto e con le mani conserte osservava il
lenzuolo che gli copriva le gambe. Si sentiva davvero patetico in quel
momento.
- Sul serio? Accidenti, credevo che tu fossi un tipo
che ha sempre le idee chiare, e invece… - si sorprese Sai
nell’udire quella risata mal celata. Dunque l’amante non
era in collera con lui? Naruto si stiracchiò distendendosi poi
sul materasso, l’aria placida e rilassata.
- Naruto… -
- Sì, dimmi! –
- Ma tu… insomma, volevi una risposta, no? –
- In effetti sì, ci speravo! Ma se non sai cosa rispondere attenderò! –
- Che cosa attenderai? –
- Nah, ma sei scemo ‘tebayo?! Attenderò che quel baka
che mi sta difronte capisca di amare il sottoscritto, ovvio! – il
tono baldanzoso lasciava trasparire una punta di incertezza, eppure
tutta quella spavalderia non era nuova a Naruto.
- E tu pensi che io mi innamorerò di te? Ne sei così sicuro? –
- Certo! Perché vedi caro il mio teme, da oggi in poi ti trasformerò nella persona più essenziale per me–
Quel sorriso sicuro di sé e un po’ spaccone, Sai non
capì come ma gli trapassò l’anima facendogli quasi
male. Il respiro parve mancargli dal dolore e il viso andava a fuoco
per l’emozione. Naruto sorrise a tutte quelle genuine reazioni
– Se non ti calmi, ti scoppierà il cuore Sai! –
- Come?! –
- Tutta Konoha starà sentendo il battito del
tuo cuore! E’ talmente forte che mi sta assordando! –
- Aha, sì? – Sai si posò una mano
sul petto, incredulo che il suo battito fosse così potente da
poter essere udito al di fuori di quella stanza. A quella mano se ne
sovrappose un'altra.
- Ehi, guarda che io ci conto su una risposta seria
da parte tua… - le dita si aggrapparono alla mano di Sai,
dolcemente, disperatamente – Ok? –
- Ok… - percependo quel calore invaderlo totalmente
Sai cominciò a fare chiarezza su quello che realmente sentiva
per Naruto. Se fosse stato amore o meno lo avrebbe scoperto e poi
avrebbe dato una risposta all’amante. Certo che sarebbe stato
davvero interessante nonostante le complicazioni che questa relazione
portava.
- Naruto, se io divento la persona più essenziale per te… Sasuke cosa diventa? –
- Mh… - Naruto socchiuse gli occhi,
l’aria parecchio seria mentre si spremeva le meningi – Ti
risponderò quando tu avrai capito cosa provi per me! –
- In realtà non sai cosa dire… -
- Aha-ha, ha parlato l’uomo dalle idee chiare!
Sei decisamente l’ultimo che può farmi la predica! –
- Ma non ti sto facendo la predica… -
- A me sembra di sì invece! –
- Come al solito capisci rave per fave! –
l’animata discussione non era in procinto di concludersi a breve,
chissà quanto sarebbero stati capace di proseguire a
punzecchiarsi quei due. Interrottamente, inesorabilmente, come solo due
anime affini potevano concedersi. A fare da scenario per i due
turbolenti amanti una canzone trasmessa dalla radio dimenticata accesa
che risuonava dolce alle loro orecchie.
Je fais de toi mon essentiel
Tu me fais naître parmi les hommes
Je fais de toi mon essentiel
Celle que j'aimerais plus que personne
Si tu veux qu'on s'apprenne...
Je ferai de toi mon essentiel
Mon essentiel
Si tu veux qu'on s'apprenne
Qu'on s'appartienne
Sì, sarebbe stato davvero divertente trasformarsi nella persona
“più essenziale” per Naruto. Per quanto riguardava
lui invece non c’erano problemi, inconsapevolmente Sai
considerava già da tempo Naruto come l’essere umano
più prezioso della sua vita. Naruto era suo malgrado la persona
che avrebbe amato più di chiunque altra, solo che ancora non lo
sapeva.
END
24-01-11
* * *
Salve salvino!! Ed eccomi qui con una nuova fiction NaruSai!!
L’ennesimo capriccio scaturito dalla mia mente baKata, ovvio! XD
Nulla di nuovo, ho usato i soliti clichè, mi andava di
raccontare senza troppi complimenti un momento intimo nella vita di
Naruto e Sai, e questa volta è Naruto a dichiararsi! * *
Purtroppo ho le idee che scarseggiano in questo periodo ma non temete
che per S. Valentino ho già pronta una bella fiction che spero
vi garberà!! ^___-
Ringraziamenti vivissimi a ryuga hideki production e Miwako_chan
per i loro stupendi commenti!!! >//////////< Se esistesse un
tasto per mandare dei ringraziamenti virtuali li userei di continuo con
voi, grazie grazie!!!!!
Mi spiace solo di aggiornare così di rado questa raccolta ma
purtroppo per ora ho poche idee, spero che l'avvento della primavera
porti ispirazione!! * O *
Prima di scappare vi lascio la traduzione dello stralcio di canzone che
ho usato per questa fiction, che fra l'altro vi consiglio di ascoltare;
si intitola Mon Essentiel di Emmanuel Moire, la trovate facilmente su Youtube! ^ ^
Faccio di te una cosa per me essenziale
mi fai nascere tra gli uomini
faccio di te una cosa per me essenziale
quella che amerò più di tutti
se vuoi che si sappia…
Farò di te una cosa per me essenziale
la mia parte essenziale
se vuoi che si sappia
che ci si appartenga
Becitos a tutti!!!!! ♥ ♥
See you soon fan writer...
|
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Capitolo 6 *** My First Happy San Valentine's Day! ***
My first happy san valentine's day
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Commedia, Fluff
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden
Questo è il mio regalo di San Valentino per tutti voi!! ♥ ♥
INCHIOSTRO E VENTO
+ My first Happy San Valentine’s Day! +
Era buffo come una semplice
festività potesse sconvolgere così tante persone nello
stesso momento. Ne aveva letto qualcosa su un libro del significato di
quella particolare festività ma mai aveva avuto modo di
osservarla così da vicino.
Ed ora Sai si ritrovava ad
osservare divertito le espressioni sui volti delle persone per strada;
contrite, ansiose, felici, tristi e chi più ne ha più ne
metta.
Stava rincasando dopo una missione
lunga ed estenuante e tutto ciò che desiderava era solo farsi un
bel bagno caldo e una sana dormita.
Un continuo vociare chiassoso
giungeva alle sue orecchie e tutti parevano ripetere una sola cosa
all’unisono: domani è San Valentino, spero che
accetterà il mio cioccolato!
Sai si scrutava attorno,
c’erano così tante ragazze piene di pacchettini colorati e
facce sorridenti, altre che stringevano fra le mani un pezzo di carta e
ne leggevano attente lo scritto davanti alle loro amiche. Mah, misteri
delle donne si disse.
Finalmente raggiunse la sua
abitazione, erano le otto passate ormai. Per prima cosa sistemò
la sua attrezzatura ninja e poi si diresse in bagno per lavarsi.
Non c’era cosa più
piacevole che immergersi nell’acqua bollente per rilassarsi e
proprio per questo motivo Sai ci passò più del dovuto,
uscì solo quando la pelle cominciò ad assumere un aria da
prugna raggrinzita.
Una buona cena e dopo aver dipinto
per una mezz’oretta si buttò letteralmente nel suo caldo
giaciglio da cui era sicuro, non si sarebbe alzato fino alle dieci del
mattino successivo.
§ § §
Naruto lo sapeva che quel giorno
avrebbe dovuto starsene a letto, sul serio se lo sentiva fin dentro lo
ossa. Se aveva avuto la forza di alzarsi fu solo per la vaga speranza
di poter ricevere del cioccolato dalla sua amata Sakura, vano desiderio
che per una manciata di secondi gli parve realizzarsi quando raggiunse
l’amica al luogo dell’appuntamento.
Vieni al parco dietro l’accademia alle nove in punto, mi raccomando non tardare!
Così gli aveva detto,
così aveva fatto lui. Si era diretto lì con il cuore in
gola e le mani sudate. E l’emozione salì vertiginosamente
quando la vide laggiù poggiata a quell’albero, intenta a
guardarsi i piedi con fare sognante.
Gli aveva sorriso non appena si era avvicinato, o dio come era bella pensò in quel momento.
- Ciao Naruto, sei stato puntuale! –
- A volte capita!
– Di certo non avrebbe mai tardato ad un appuntamento con Sakura,
non nel giorno più romantico dell’anno – Allora,
Sakura-chan… che cosa volevi dirmi? –
- Prima di tutto,
prendi questo! – gli porse un sacchettino trasparente da cui
risaltavano alcuni cioccolatini a forma di cuore.
- S…
Sakura-chan… - balbettò in un misto di gioia e panico.
Lei ricambiò quell’espressione spaesata con un'altra
altrettanto dolce.
- Mi dovresti
fare un grosso favore Naruto… - si chinò, proprio dietro
l’albero c’era una grossa borsa che lei sollevò
senza problemi – Potresti aiutarmi a consegnare questi
cioccolatini ai nostri amici? –
- Consegnare in che senso? –
- Nel senso che vorrei tu portassi questi regalini ai nostri amici! –
Ecco fatto, fine del bel sogno. La
delusione subito prese il posto della faccia giuliva – Ma
Sakura-chan, fammi capire! Hai fatto questi cioccolatini per tutti?
–
- Oh, non da
sola! Siamo state io, Ino, Hinata e Ten Ten! Volevamo fare qualcosa di
carino per San Valentino, così almeno nessuno rimarrà
senza doni! Soprattutto un certo baka di mia conoscenza… -
- A chi ti stai riferendo, scusa? – ringhiò lui tirando le labbra in un broncio.
- Su, non c’è tempo da perdere!–
- Ma, aspetta
Sakura-chan! Questo vuol dire che… - le parole gli morirono in
gola letteralmente dinanzi quegli occhi color acqua marina.
- Mh? Cosa
c’è? Dai, non fare quella faccia! Ho davvero bisogno del
tuo aiuto! Hinata è partita per una missione, Ten Ten aveva da
fare e quell’odiosa di Ino-pig non ha voglia di fare il
“fattorino”! – supplicò lei squittendo con un
tono di voce il più possibile dolce. Naruto sbuffò
scuotendo la testa avvilito, ma che voleva farci, tanto doveva
aspettarselo che Sakura non gli avrebbe mai regalato del cioccolato. O
almeno, lo aveva fatto, ma quel dono lo avrebbero ricevuto anche gli
altri amici e questo voleva dire che lui era solo uno fra i tanti e non
uno speciale.
- Aha, va bene ti aiuto! –
- Grazie mille!
Dunque… – estrasse da una tasca un foglietto di carta
– Qui ci sono gli indirizzi di Kiba, Lee, Chouji e Sai! –
- Ok… -
- Io mi occupo di Neji, Shino e Shikamaru! –
- Aha, che palle! Ma perché proprio io? –
- Perché sei l’unico disponibile! – e lo spinse via con una poderosa pacca sulla schiena.
- Nah, aspetta Sakura-chan! Prima voglio… -
- Niente ma, ora va! – il tono si era fatto più minaccioso, decisamente troppo.
- Sakura-chan, se faccio questo dopo esci con me?! –
- Vai ho detto!
– suonò come un ordine terribilmente spazientito. E Naruto
non se la sentì di sfidare la sorte visto che Sakura stava
facendo schioccare le nocche delle mani.
Afferrò lesto alcuni
pacchettini e balzò veloce sul tetto di fronte a lui, un sospiro
pesante lo avvolse – Aha, che cosa imbarazzante! Dover consegnare
cioccolatini ai proprio amici maschi nel giorno di San Valentino!
Diventerò lo zimbello di Konoha… - con poca euforia
adempì a questa particolare missione, cercando di ignorare le
battutine che gli fecero Kiba e gli altri su questa iniziativa. Come se
l’idea fosse stata sua! Se non era per la calligrafia delle
ragazze che avevano firmato con un biglietto i cioccolatini non gli
avrebbero creduto probabilmente.
Con aria scocciata arrivò
all’ultima abitazione della lista, quella di Sai. Bussò un
paio di volte, ma non venne nessuno ad aprirgli. E la sua scarsa
pazienza quel giorno si era già esaurita.
- Ma dove
è quel baka di Sai?! – cominciò a picchiettare
nervoso un piede per terra. Isterico bussò più forte ma
ancora niente. Era evidente che doveva essere uscito pensò
infine. Osservò con astio quel maledetto pacchetto, cosa fare
ora? Di certo di tornare più tardi per aspettare i comodi di Sai
proprio non gli andava. Fece l’unica cosa che il suo cervello gli
consigliò: lasciare il dono davanti la porta e svignarsela alla
svelta, prima che qualche passante pettegolo trasse conclusioni
sbagliate come era successo prima in ogni casa in cui era stato.
Il tempismo con cui Naruto
abbandonò i cioccolatini davanti alla porta e con cui Sai si
affacciò alla finestra per vedere chi era quel molestatore della
quiete fu a dir poco straordinaria. Ancora troppo assonnato non fece in
tempo a chiamarlo, lo vide lasciare qualcosa davanti all’ingresso
e poi fuggire di gran carriera.
Curioso spalancò la porta e
raccolse quel sacchetto trasparente – Che cosa è? –
se lo rigirò stralunato per qualche istante fra le mani.
Ritornò in casa e posò quella “cosa” sul
tavolo e lui si sedette. Quelli erano cioccolatini, senza dubbio. Ed
erano a forma di cuore ovviamente, lui conosceva bene le forme
geometriche. Notò un biglietto legato assieme al nastrino rosso
fuoco che si premurò di leggere.
Poche semplici parole:
Per Sai. Buon San Valentino!
A quel punto aggrottò le
sopracciglia, ma perché Naruto gli aveva fatto un simile regalo?
Rifletté attento, era San Valentino festa famosa e diffusa fra i
giovani. Sapeva che era consuetudine regalare dei cioccolatini, ma
pensava che si facesse solo fra innamorati.
Tutto un tratto si ricordò le esatte parole riportare su quel libro che spiegava il significato delle festività.
Consegnare del cioccolato ad una persona nel giorno di San Valentino è una forma di dichiarazione d’amore.
- Oh… - fu
l’unica esclamazione che ebbe Sai. Non sapeva bene come avrebbe
dovuto sentirsi. Felice? Emozionato? Preoccupato? Disgustato? Davvero,
non lo sapeva. Ancora scosso da questi pensieri aprì il
sacchetto per assaggiarne il contenuto. D’altro onde era scortese
non consumare un dono commestibile, di questo ne era certo. Diede un
morso ad uno dei cioccolatini, le labbra si tirarono in un lieve
sorriso.
- E’ un
po’ troppo dolce… - ammise con noncuranza, il suo palato
non era amante dei sapori troppo dolciastri, eppure non poteva smettere
di sorridere mentre degustava piano quel cioccolato.
§ § §
Finalmente quello strano giorno
giunse al suo naturale termine per la gioia di Naruto che
rincasò stanco e un po’ depresso. Tutto ciò che
voleva era dimenticare quella giornataccia che di romantico, almeno per
lui, non aveva avuto proprio niente.
Per questo quando fu l’alba
del giorno dopo si svegliò raggiante, felice perché il
fatidico ennesimo triste San Valentino era finito. Si recò ai
consueti allenamenti, certo che ormai il “peggio” fosse
passato. Come si sbagliava.
- Buongiorno ragazzi! – trillò allegro saltellando letteralmente verso la sua adorata Sakura.
- ‘Giorno Naruto! –
- Buongiorno!
– anche Sai mostrò un insolito sorriso compiaciuto, quasi
più “morbido” del solito. Naruto si sentì in
qualche modo turbato da quell’anomalo sorriso che a quanto pare
era rivolto solo a lui.
- Kakashi-sensei
è in ritardo come al solito, vedo! – cambiò subito
discorso, sperando magari che Sai distogliesse lo sguardo da lui.
- Ovviamente!
Accidenti, come è tardi! Io avevo promesso di aiutare Shizune in
ospedale non posso fermarmi oltre! –
- Nah Sakura-chan, aspetta dove vai? –
- Mi spiace
ragazzi, ma non posso trattenermi oltre! Ci vediamo! – come un
agile felino Sakura sparì dalla loro vista, lasciando soli i due
amici.
- Sakura-chan,
aspetta! Aha, che sfiga! E io che speravo di passare un po’ di
tempo con lei almeno oggi! –
Sai che se ne era stato un
po’ in disparte gli si avvicinò con discrezione –
Naruto… - sussurrò timidamente. L’amico si
voltò nella sua direzione, l’aria mogia e svogliata
dipinta in faccia.
- Che
c’è, Sai? – lo vide esitare qualche istante per poi
frugare deciso nella saccoccia porta - shuriken sul retro dei
pantaloni.
- E’ per
te! – gli porse quello che aveva tutta l’aria di essere un
pacchettino regalo, legato con del nastro blu. Naruto fece una smorfia
e lo prese poco convinto – Ma che cavolo è? – e il
suo sgomento aumentò quando si rese conto che ciò che
stringeva fra le mani erano dei cioccolatini… a forma di cuore.
- S… Sai, ma che cosa significa? –
- Mi pare ovvio!
Volevo ricambiare al tuo gesto! Ho letto su un libro che è
così che si fa… - Naruto a quel punto rabbrividì e
la cosa non gli capitava spesso.
- Sai, scusa ma
questo… emh, dono è per caso per i cioccolatini che ti ho
lasciato davanti casa? –
- Sì, certo! –
- No, un momento!
Guarda che non hai capito! – il panico cominciò ad
assalirlo con violenza. E il fatto che Sai appariva così
naturale era ancora più sconvolgente.
- Lo so, non temere! Deve essere stato difficile per te fare questo passo, dico bene? –
- Che cosa?! –
- Sì insomma, non è mai facile dichiarare così apertamente i proprio sentimenti! –
- Ma tu sei scemo! Quali sentimenti? –
- I tuoi
sentimenti per me! – replicò noncurante di ciò che
aveva appena pronunciato. Per un singolare istante Sai poté
giurare di aver visto l’anima di Naruto “scivolare”
fuori dal suo corpo! Per poi ritornare dal suo proprietario con
prepotenza, giusto in tempo per gridare a raffica tutto il suo sdegno.
- Sai, non hai
capito un accidenti di niente! Quei cioccolatini che ti ho portato ieri
sono da parte delle ragazze del villaggio! Ne hanno fatti per tutti i
nostri amici! –
- Oh… allora ho frainteso? –
- Ovvio che
sì! Ma che ti passa per quella testa? Come se io potessi davvero
interessarmi a te! Devi essere pazzo! Io non ho certe tendenze! –
Naruto era pronto al contrattacco di Sai, certo che avrebbe risposto
alle sue provocazioni in maniera diretta come sempre. Ma invece che
reagire come si aspettava lo sentì biascicare incerto - Ti
chiedo scusa, ho capito male… – e si grattò
imbarazzato la nuca, sembrava addirittura impacciato mentre lo faceva.
Aveva pure le guance imporporate. Stonava terribilmente. D’altro
canto simili gesti erano del tutto innaturali su una persona come lui
– Mi sento un po’… come si dice? Stupido? –
- Credo sia il minimo! -
- Hai ragione!
Che sciocco, pensare che tu potessi interessarti a me… –
gli occhi ridevano ma non era reale gioia quella che leggeva Naruto sul
suo viso pallido. E solo allora avvertì forte una sorta di
fastidiosa fitta allo stomaco. Davvero tanto fastidiosa. Gonfiò
le guance imbronciato – Nah, Sai… - e gli poggiò
delicatamente una mano sulla spalla – Non ho ben capito cosa sia
accaduto ma non dire mai più una cosa così triste! –
- In che senso? –
- Pensi davvero
che io non mi interessi a te? – Ci fu un momento di doveroso
silenzio dopo quella frase, Sai doveva avere il tempo per riconnettere
tutti i neuroni.
- Vuoi dire che
provi interesse amoroso per me? – la faccia già abbronzata
di Naruto divenne a dir poco paonazza in meno di due secondi. Una mano
furente si avventò sulla sua maglia strattonandola.
- Non ho mai parlato di interesse amoroso, baka! –
- A no? –
- No! Mi riferivo
alla nostra amicizia! Amicizia! – puntualizzò pungente
l’ultima parola come a voler dare credito alle sue convinzioni
– Io e te siamo amici, è naturale che ci interessiamo
l’uno dell’altro! Ma non in “quel senso” che
dici tu, hai capito?! –
- Umh… non ne sono certo! –
- Aha, va
bé lasciamo stare! Comunque sia, i cioccolatini erano un
pensiero da parte di Sakura e le altre ragazze, se proprio devi
ringraziare qualcuno sono loro e non me! – Naruto porse di nuovo
a Sai il pacchettino con i cioccolatini, ma lui non li prese rimanendo
ad osservarli pensieroso per qualche istante.
- Però sei stato tu a portarmeli… -
- Eh? –
- Tienili pure
tu! Preparerò degli altri cioccolatini per Sakura e le sue
amiche, non c’è problema! –
- Che cosa? Vuoi farmi credere che questi… li hai fatti davvero tu? –
- Sì! Ho
consultato il libro di cucina che avevo a casa, però è la
prima volta che faccio dei cioccolatini non so se siano venuti bene!
–
- Oddio Sai,
parli come una donnetta! – ruggì stizzito Naruto nel
sentire l’amico sproloquiare su ricette culinarie.
- E’ una cosa brutta? –
- Certo che lo
è! Mi fa ribrezzo! – ammise tagliente lui, ma Sai non
colse l’allusione e gli sorrise.
Dopo quell’accesa discussione
decisero di comune accordo di rientrare ognuno nella sua rispettiva
abitazione. E nonostante la tensione che ancora si percepiva fra i due
ragazzi, sulla via del ritorno riuscirono a lasciarsi andare a qualche
sana risata.
- Sai, ma davvero pensavi che io mi fossi preso una cotta per te? –
- Diciamo che ho creduto davvero che tu mi avessi fatto una dichiarazione d’amore… -
- Ha ha! Sul serio?! – Sai sollevò per un attimo gli occhi al cielo prima di replicare.
- Per un attimo l’ho pensato, sì! –
- Aha, sei tutto
matto tu! Qualunque altro ragazzo si sarebbe irritato da matti per un
gesto simile! – si soffermò attento su Sai, curioso di
carpire le sue emozioni – E invece tu hai cucinato dei
cioccolatini e sei venuto a consegnarmeli come se niente fosse! –
- Naruto…
- arrestò il passo, lasciando che il compagno lo superasse di
qualche metro – Io non ho mai ricevuto doni da nessuno… -
- Come? –
- Non ero
contento tanto per la dichiarazione in sé, ma per il pensiero
che tu mi avevi regalato qualcosa… ecco mi ha reso felice in
qualche modo… -
- M… ma che cacchio dici! – balbettò confuso Naruto, le guance gli erano avvampate.
- E’ per questo che ho sentito il bisogno di contraccambiare quel gesto… -
- Mh! Sei proprio un baka! –
- Naruto… -
- Uh? –
- Il prossimo anno, posso essere io a regalarti del cioccolato per primo? –
- Non dirlo manco per scherzo! Guarda che non siamo mica fidanzati! –
- Non lo farò a forma di cuore se è questo che ti turba! –
- Non vuol dire
niente! Non farlo e basta! Non pensarlo nemmeno per un istante! –
gridò con tutto il fiato che aveva in gola, additandolo rabbioso.
- Ma il mio sarebbe solo un gesto da amico… -
- Gli amici non fanno queste cose! Mettitelo in testa! –
- E allora noi, che cosa possiamo fare assieme come amici? –
- Tutto tranne scambiarci cioccolatini! Per pietà Sai, non farmi tornare i brividi! –
- Ok, ho capito!
– Sai alzò le mani in aria in segno di resa, certo non
pensava di poter scombussolare così tanto l’amico solo a
causa di alcuni cioccolatini! In fondo lui voleva solo essere gentile e
fargli capire quanto gli fosse piaciuto il suo regalo. E sebbene avesse
scoperto che il suddetto dono non provenisse da Naruto, quel senso di
timida gioia non riusciva proprio a svanire dal suo animo.
§ § §
Quegli ultimi due giorni erano
stati davvero incredibili per Sai, ma anche per Naruto. Dopo aver
salutato l’artista a suo dire “sempre più
sbroccato” ritornò a casa. Si lasciò ricadere
stanco sul letto, si sentiva esausto come se si fosse allenato tutto il
dì. Un brontolio allo stomaco lo colse facendogli fare una
smorfia – Che fame… - gli occhi corsero fino al tavolo
dove aveva abbandonato il sacchetto con i famigerati cioccolatini di
Sai. Rimase ad osservarli stizzito per qualche istante e poi con un
rapido scatto li afferrò – Tutto sommato è un
peccato buttarli! – e senza ulteriori indugi strappò il
nastro che li teneva chiusi e ne afferrò uno fra le dita. Mentre
lo metteva in bocca tentava di non pensare che quei cioccolatini li
aveva preparati Sai, proprio con le sue mani di valente shinobi.
Più ci pensava e più gli pareva assurdo.
Ne degustò uno con poca
convinzione, figurarsi se quel baka di Sai era capace a cucinare
continuava a ripetersi. Ma non appena il sapore del cioccolato si
sparse sulla lingua, il palato di Naruto venne invaso da un bizzarro
canto celestiale che risuonava in tutto il suo essere. Quel cioccolato
era dannatamente squisito!
Non riuscì a far altro se non respirare piano e far sciogliere lentamente quel sapore favoloso prima di ingoiarlo.
Per poi esclamare con cipiglio
severo – Cazzo… sono più buoni di quelli delle
ragazze! – oltre al danno la beffa dunque. Osservò con
più attenzione quei cioccolatini, non ci credeva, non poteva
essere vero, era impossibile che Sai fosse più bravo di tutte le
ragazze di Konoha a cucinare!
Fece spallucce e liquidò il
tutto con un “la solita fortuna del principiante”.
Perché non poteva certo ammettere che quel sapore di cioccolato
così agrodolce, dannatamente perfetto per uno come lui, potesse
essere stato preparato da Sai e non da Sakura.
Però poi senza un motivo
apparente si ritrovò a sorridere. Era ancora abbattuto per il
San Valentino assurdo che aveva passato, ma quel sapore a metà
fra il dolce e l’amaro che gli inebriava le papille gustative
erano una consolazione niente male. Poco importava alla fine se quel
cioccolato glielo aveva regalato Sai e non Sakura, in fondo era il
pensiero che contava.
E quei sentimenti un po’
ambigui che Sai pareva provava per lui li aveva ricevuti fin troppo
bene! Ma non poteva smettere ugualmente di sorridere a quel
pensiero…
END
30-11-10
* * * * *
Hola a tutti!!! Aha, Buon San Valentino
a tutti voi innamorati cari miei, per quanto io consideri questa festa
puuuuramente commerciale penso che faccia piacere sentirsi dire ti amo
una volta in più dal proprio/a partner! ^ ^ Dunque questa
fiction, questa storiella ha una storia davvero lunga nel vero senso
della parola! XD Che ci crediate o no la iniziai a scrivere un giorno
imprecisato dell'anno scorso e sarebbe dovuta uscire per S. Valentino
appunto! XDD Ma verso la fine mi bloccai e non ebbi più idee su
come finirla adeguatamente, il giorno propizio sfumò e la
accantonai nella oscura cartelle delle "fiction in sospeso"! ^ ^'
Poi mesi fa senza un motivo preciso la rilessi, la corressi e poi la finì semplicemente! XD
Volevo pubblicarla prima ma poi ho pensato: e se per una volta
riuscissi a pubblicare una fiction a tema incentrato su una
festività che non sia Natale?? XDD Così eccola qui in
tutta la sua stupidità, perchè di base rimane una
storiella a sfondo comico! XDDD
Perchè fare la solita noiosa fiction ammmmorosa quando ho due
personaggi estrosi come Naruto e Sai che possono farci ridere tanto? :
) Con questo preciso pensiero iniziai a scriverla un anno fa e bene o
male seppur non sia una pure
SaiNaru spero vi sia piaciuta, perchè penso che ogni tanto
faccia bene osservare il loro rapporto dal punto di vista più
semplice e genuino: l'amicizia! ^ ^
Un grazie speciale a Miwako_chan per il commento all'ultima shot!!
>///////< Non pensavo potesse piacerti così tanto, ne sono
davvero felicissima!!! ♥ ♥ Mi auguro che anche questa ti
abbia deliziato allo stesso modo!!! :D
Ok, anche per oggi è tutto gente, ci sentiamo al prossimo aggiornamento carissimi miei!!! ♥ ♥ ♥
Un becitos enorme a tutti voi e mi raccomando, passatelo bene questo
San Valentino ma non aspettate questo giorno per omaggiare il vostro
uomo o la vostra donna ricordate sempre che ogni giorno può
essere una "festa" nel rapporto di coppia, basta solo riuscire a
ricordarsi di dimostrare sempre all'altro quanto vi vogliate bene!
^___- Non c'è bisogno di gesti eclatanti, regali costosi o
quanto altro, a volte bastano poche semplici parole: ti amo.
See you soon fan writer...
14-02-2011
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Capitolo 7 *** Falls on Me ***
Falls on me beautiful Sky
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Arancio
Genere: Sentimentale, Malinconico
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ Falls on me +
Konoha
stava attraversando un inverno particolarmente rigido, nevicava di
continuo praticamente dall’inizio dell’anno. E faceva
così freddo quella notte, il gelo intenso disegnava sui vetri
cristalli di rara bellezza, perfetti e unici.
Naruto si girava ansioso nel
futon, non riusciva a prendere sonno. Si rotolò sbuffando per
l’ennesima volta quando esasperato decise di alzarsi, magari un
sorso d’acqua lo avrebbe calmato. Si mise in piedi e con
agilità raggiunse il frigo, solo quando ne spalancò la
porta con troppa irruenza facendo tintinnare le bottiglie di vetro si
ricordò che non doveva fare baccano.
La luce fioca prodotta dal
frigo illuminò un poco la stanza facendo intravedere una sagoma
raggomitolata nel suo letto. Prese del latte e ritornò al futon
posizionato poco distante dal letto. Mentre si dissetava la mente
elaborava i ricordi di quegli ultimi giorni, di quella missione, di Sai.
Socchiuse gli occhi, come dei
flash gli passarono davanti le immagini orrende di Sai legato a quel
muro sudicio, le catene logore del suo stesso sangue, i segni delle
torture subite dai suoi nemici. Quella missione di spionaggio era
troppo rischiosa, lo sapeva, lo aveva avvertito, come lo avevano fatto
Kakashi e Yamato. Ma Sai troppo fedele alla sua Radice non aveva potuto dire di no e con il sorriso sulle labbra si era allontanato dal villaggio quel giorno.
Prima di venire scoperto Sai
aveva lanciato un messaggio di aiuto, sebbene sapesse che quelli della
Radice non sarebbero mai accorsi. Ma Naruto sì, per questo aveva
tentato. Per questo era sopravvissuto con tutte le sue forze e la sua
esperienza ai giorni di prigionia, alle torture fisiche, agli abusi
mentali di tecniche proibite.
Quando il compagno giunse da
lui era al limite delle sue forze, esausto sotto tutti i punti di
vista, ma almeno ancora vivo. Dopo aver passato un breve periodo in
ospedale aveva deciso di concludere la sua convalescenza a casa. Per la
precisione a casa di Naruto visto che aveva insistito così
tanto. Prima di partire qualcosa era cambiato fra i due, il loro
rapporto di amicizia aveva subito un evoluzione inaspettata. Con un
certo sconcerto si erano resi conto di star iniziando a provare qualcosa
l’uno verso l’altro. E così fra discorsi lasciati a
metà, gesti impacciati e quanto altro avevano trovato il
coraggio di far sfiorare le loro labbra. Prima timidamente, poi
voracemente, fino alla perdizione totale.
La notte prima di partire si
erano spinti quasi al “punto di non ritorno” ma poi Naruto
aveva tentennato, non si sentiva pronto a concedersi così
improvvisamente e Sai capendo non osò oltre. Col senno di poi
Naruto pensò che quella notte avrebbe dovuto lasciarsi andare,
dare sfogo ai suoi desideri più oscuri e maliziosi. Sorrise
cinico, lui si sentiva arrapato mentre Sai era ancora scombussolato per
quella missione. Anche se sembrava stare bene Naruto sapeva che
qualcosa si agitava nel suo inconscio, lo stesso che pareva
impossessarsi di lui nel sonno, come un demone impazzito che
perseguitava a torturarlo, a fargli rivivere quei giorni.
Come a voler dare ragione ai
suoi pensieri udì il letto cigolare, Sai mugugnava, era agitato.
Naruto con lentezza si voltò nella sua direzione ben conscio di
non poter fare molto fino a quando non si destava. Il respiro
accelerava tutto un tratto, le gambe e le braccia si muovevano
frenetiche scostando le coperte come accaldato. Le labbra
impercettibili pronunciavano parole incomprensibili e poi
d’improvviso spalancava gli occhi. La prima reazione era quella
di mettersi seduto, una mano portata alla fronte imperlata di sudore
mentre tentava di respirare ma con scarso successo. A quel punto Naruto
gli si fece vicino sedendosi sul letto sfatto – Sai… ce la
fai a respirare? Devo prenderti il sacchetto di carta? –
Iperventilazione,
così l’aveva definita Sakura. Uno stato d’ansia
molto forte poteva portare il corpo a non riuscire a respirare
regolarmente e solo l’ausilio di un banale sacchettino di carta
funzionava come terapia.
Sai non riusciva a parlare, la
mano stretta al cuore e il viso tirato in un espressione sofferente.
Senza perdere la calma Naruto afferrò il sacchetto di carta
marrone che ormai teneva sempre a portata di mano sul comodino e lo
portò al viso di Sai – Cerca di rilassarti! –
Non appena cacciava la faccia in quel maledetto pezzo di carta ricominciava a respirare regolarmente poco a poco.
- Va meglio ora? –
- S…
sì… - rispose lui flebile, le mani tremavano ancora
– Ti chiedo scusa… Naruto… ti ho svegliato un'altra
volta… -
- Nah, tranquillo! Non avevo sonno stanotte! –
Sai gli volse uno sguardo
contrito e pieno di imbarazzo, non gli piaceva essere un peso per
nessuno, tanto meno per lui. Soprattutto per lui –
Scusami… - mormorò di nuovo mentre Naruto lo costringeva
a coricarsi.
- Smettila
di scusarti, ti detesto quando frigni! – esclamò
imbronciato il ragazzo biondo per poi sorridergli e aggiungere –
Anche se… quando fai l’indifeso sei terribilmente sexy!
–
- Non sono
indifeso… - biascicò con disappunto Sai – Sono solo
ferito… - affermò riferendosi alle numerose bende che
ancora ricoprivano gran parte del suo corpo.
- Certo,
come preferisci! Però in questo momento sembri tanto una mummia
indifesa e piagnona, sappilo! –
- E tu sei l’infermiere più imbranato del mondo… -
- Io
imbranato?! Chi è stato a prendersi cura di te in questi ultimi
giorni, eh? Ti ho trascinato fuori dal quel letto per portarti in bagno
ogni, e dico ogni, ora! Ti ho imboccato e lavato, mi sono fatto in
quattro per te! –
- E’
vero, ma il motivo per cui non riuscivo a muovermi né a sentire
niente di niente dal ventre in giù, non è stato per caso
colpa dell’esimio infermiere che invece di farmi un iniezione di
antidolorifico me ne ha fatta una di super sedativo limitando le mie
funzioni vitali primarie? –
- C…
come sei pignolo! Comunque ho rimediato! E direi che portarti al bagno
e assisterti sia stata una punizione più che sgradevole per me!
–
- Anche non avvertire alcuna sensibilità del proprio corpo non è stato piacevole! -
- Va bene ho capito, mi dispiace! Quante volte devo scusarmi ancora?! –
Nel loro consueto battibeccare
animato, Sai non si accorgeva quasi mai di rilassarsi completamente,
riacquistando fra l’altro il pieno controllo sulla sua
respirazione. Forse nemmeno Naruto, ma andava bene così.
- Naruto… -
- Cosa c’è adesso? –
- Ti ringrazio… -
- Bè, mi sembra il minimo! Sopportarti da malato non è affatto facile come pensavo! –
- Ma sono così terribile? –
- Sei
più che “terribile”! Sei un autentico rompiscatole
che ha le crisi mistiche la notte! – a quell’ultima frase
Sai si incupì vagamente. Sapeva che Naruto aveva mille volte
ragione e quindi non sapeva bene come replicare. Ulteriori scuse
sarebbero state superflue a quel punto. Sospirò girandosi su un
fianco, Naruto colse subito quell’aria mogia e grigia –
Ohi, adesso non dirmi che ti deprimi sul serio! – una mano
raggiunse la spalla del ragazzo costringendolo a farsi un po’
più in là con la forza. Sai non capì quel gesto
fino a quando non sentì il fruscio di coperte che venivano
sollevate e poi il suo calore su di lui – Naruto, che fai? –
- Non
è evidente? Mi riapproprio del mio letto! Sono stanco di dormire
sul futon, anzi di non dormire! –
- Ma in due stiamo scomodi, il letto è troppo piccolo… -
- Mh, mi adeguerò! –
- E va bene,
è troppo scomodo per me… ti sposteresti un po’?
– ammise senza troppo candore e con il gomito spinse indietro
l’ospite molesto che si era aggrappato a lui senza vergogna.
- Stai
zitto! E ora lasciami dormire… - sentenziò lui con un
tono che non ammetteva repliche. Sai non poté far altro che
subire dinanzi cotanta arroganza. Anche se la prima fastidiosa
sensazione di appesantimento che aveva provato stava poco a poco
svanendo. Quando era stata l’ultima volta che il compagno lo
aveva abbracciato così? La prigionia gli aveva annebbiato la
mente e ciò che pareva chiaro ora non lo era più, come i
ricordi, le emozioni provate. Tutte le belle sensazioni avvertite con
Naruto erano offuscate dai volti di quegli uomini, dalle torture, dal
dolore, il sangue. Le loro voci ancora gli rimbombavano nella testa,
toni sinistri e apatici che cercavano di sondare i suoi pensieri alla
ricerca di informazioni sul villaggio, sull’Hokage.
Chiuse gli occhi alla ricerca
di pace, di un po’ di conforto che nemmeno quell’abbraccio
poteva donargli. Eppure inconsciamente si fece piccolo piccolo in esso,
permise all’intero corpo di Naruto di accoglierlo nel suo amore. In fondo era piacevole…
* * *
Nei giorni a seguire Sai
continuò ad essere ospite nell’appartamento di Naruto, le
ferite poco a poco andavano guarendo, ma quel problema con
l’iperventilazione no. Ogni dannata notte gli incubi lo
sopraffacevano e poi il respiro gli veniva meno. Ogni volta al suo
brusco risveglio un Naruto un po’ imbronciato, un po’
ansioso era lì per lui. Non lo avrebbe mai ammesso ma era felice
che fosse lì. Per una volta era lì soltanto per lui.
L’ennesima tenebra
calò su Konoha e i due giovani tentavano come sempre di prendere
sonno, ma l’impresa si faceva più ardua man mano che
l'insonnia aumentava. Sai praticamente non dormiva più e Naruto
con lui. Provato da questa situazione continuava a girarsi nervoso nel
giaciglio, ignorando Naruto che compiva le medesime azioni a pochi
passi da lui. A completare la somma dei tanti disturbi del sonno ci si
mise anche lo stimolo di andare in bagno. Colpa di tutte quelle tisane
che Sakura gli aveva consigliato di bere per poter dormire. Per ora
aveva constatato che l’unico effetto benefico che avevano su di
lui era puramente diuretico.
Scostò seccato le
coperte e mise i piedi giù dal letto, immediatamente la voce di
Naruto lo raggiunse – Ohi… -
- Tutto
bene, vado solo in bagno… - replicò atono lui. Ormai la
tensione di notte in quella camera era alle stelle per via delle sue
crisi.
Dopo aver finito in bagno
tornò a coricarsi, supplicando divinità ai quali non
aveva mai creduto di concedergli un po’ di riposo sereno. Gli
sarebbe bastato poter chiudere gli occhi e dormire per mezz’ora,
un ora magari senza svegliarsi di soprassalto sudato marcio e con un
senso di soffocamento atipico. I medesimi pensieri affollavano anche la
mente di Naruto, pure lui desiderava ardentemente farsi una dormita
come si conveniva, ma l’angoscia per Sai glielo impediva.
Insomma, se quel baka non dormiva nemmeno lui ci riusciva, era un
maledetto circolo vizioso senza fine!
Pur sforzando tutti i suoi
immensi neuroni in modalità sennin non aveva trovato una
soluzione per quel problema. Le tisane non avevano funzionato, i
sedativi nemmeno, magari una botta in testa? La teneva come ultima
soluzione estrema ma ormai poco ci mancava perché la usasse dato
l’alto grado di stress in cui versava da giorni. L’unico
modo per farlo dormire in “maniera naturale” era quello di
farlo stancare, se fosse sfinito, spompato e svuotato di ogni energia
vitale forse il sonno sarebbe piombato su di lui in maniera decisa.
Ma di allenarsi non se ne
parlava, Sakura glielo aveva proibito, usare anche solo una goccia di
chakra nelle sue condizioni sarebbe stato un suicidio. E di certo Sai
non aveva tendenze masochiste. Volgendo lo sguardo a lui che come un
esagitato continuava a girarsi prima da un lato e poi dall’altro
ebbe come un illuminazione celeste.
- Che
idiota, perché non ci ho pensato prima?! – trillò
allegro senza curarsi di aver alzato troppo la voce. Sai lo
scrutò nella penombra non capendo perché stesse parlando
da solo, ma soprattutto per quale diavolo di motivo gli si era
avvicinato a folle velocità.
- Naruto,
cosa c’è? – chiese un po’ spaesato, ma dal
ragazzo non provenne alcuna risposta. Non ne era certo ma gli parve di
vederlo sorridere ambiguo prima che si avventasse senza alcun preavviso
sulla sua bocca. Il contatto inaspettato fu preso con un certo senso di
stizza da parte di Sai che si sottrasse abilmente all’intreccio
delle loro lingue – Che ti prende?! –
- Semplice, so come farti dormire! –
- Prego? –
- Facendo certe
cosette… sconce… - gli sussurrò malizioso
all’orecchio facendo scorrere rapida una mano al basso ventre di
Sai. Le guance dell’artista avvamparono, cosa diavolo stava
accadendo? Nelle sue precarie condizioni fisiche come poteva pensare
anche solo lontanamente di eccitarsi?!
- Naruto, se
è uno scherzo non è divertente! – esclamò
imbarazzato da quella situazione, ma ancora di più dalla
reazione che stava avendo il suo corpo.
- Non la fare tanto lunga! Anche fare del sesso stanca, non lo sapevi? –
- Ma scusa, non eri tu quello che non si sentiva pronto? –
- Ora lo sono! -
sentenziò lapidario il giovane Uzumaki, una strana scintilla
brillava nei suoi occhi e chissà perché Sai non era
proprio certo che si trattasse di “amore puro e
incondizionato”.
- Ho l’impressione che tu mi stia prendendo in giro… -
- Tu parli troppo! – e riprese a baciarlo con foga, nonostante i tentativi di resistenza di Sai.
- Naruto, ho
detto di no! – a volte un pugno è meglio di qualunque
parola, mai Sai avrebbe pensato che tale frase potesse essere
così veritiera.
- Ahio… ma sei scemo?! –
- Fino a prova contraria non sono io quello in calore… -
- C… che cosa? Guarda che forse non hai capito bene! Sto facendo tutto questo per te! –
- Immagino
quale sforzo debba essere … - sibilò a denti stretti Sai
mostrando il migliore dei suoi sorrisi. Naruto sentendosi punto nel
vivo non ci vide più e si avventò letteralmente sul
compagno.
- Ti farò dormire, in questo modo o in questo
modo! – per una frazione di secondo Naruto sentì di aver
conquistato la vetta più alta del monte Olimpo. Lo sguardo
esterrefatto di Sai che boccheggiava non poteva che simboleggiare
quello secondo lui. Ma poi quelle labbra carnose si piegarono in un
altro tipo di sorriso che Naruto non conosceva ancora bene. E quando si
rese conto che stava per succedere qualcosa di incredibile ormai era
troppo tardi.
- E va bene
Naruto, però… - in men che non si dica si ritrovò
sotto di Sai con i polsi bloccati, gli occhi onice puntati sulla sua preda – Facciamo a modo mio… -
Un brivido corse su per la
schiena a Naruto, una sensazione che mai aveva provato in presenza di
Sai. A parte i primi tempi che si erano conosciuti, ovvio.
La bocca di Sai prese a
torturare quella dell’amante con una lentezza esasperata ma
calcolata. La lingua si insinuava quel tanto che bastava per
tramortirlo con la sua sensualità.
-
Spogliati… - ordinò con una velata dolcezza Sai. Colto
alla sprovvista Naruto obbedì senza fiatare, l’eccitazione
lo stava travolgendo come un treno in corsa. Era strano avvertire il
proprio corpo tremare e sussultare solo perché veniva sfiorato
da un'altra persona. Il lento percorso che Sai seguiva era una
piacevole e quanto meno “calda” serie di baci lasciati
prima sul collo per poi scendere fino alla pancia. Laddove i pantaloni
del pigiama erano già stati abilmente fatti sparire da Naruto
ora non vi erano altro che un paio di boxer. Le mani di Sai glieli
sfilarono senza alcuna vergogna liberando il membro ormai eccitato del
compagno. Solo a quel punto Naruto riuscì a parlare fra uno
spasmo e l’altro – Ehi, così non vale! Perché
solo io sono nudo? – attese che Sai replicasse ma lo vide
unicamente sogghignare in una maniera alquanto ambigua.
- Spogliami
tu… - Naruto dapprima rimase sorpreso e anche se con un poco di
riluttanza lo accontentò. Con irruenza e passione gli tolse, per
non dire strappò, di dosso il pigiama mostrando fra
l’altro un espressione sconcertata quando si accorse che non
indossava la biancheria intima.
- Ma non hai freddo? –
- No… e poi
sono più comodo così… - replicò lui senza
scomporsi, come se fosse una cosa estremamente naturale per lui. Naruto
fece spallucce senza dare ulteriore peso a quel discorso, ora voleva
concentrarsi su “ben altro”. Il letto ormai sotto sopra di
Naruto venne esplorato centimetro per centimetro, con svariate
posizioni. Dai baci, alle carezze si passò a contatti molto
più intimi. Quando Sai prese a sfiorare con le labbra
l’interno delle cosce del compagno gli venne quasi il dubbio che
lui non fosse vergine come gli aveva detto! Era fin troppo esperto su
come stuzzicarlo e farlo eccitare in maniera molto lenta e calcolata,
ma soprattutto lenta, se lo stava gustando pienamente.
- Senti un po’ tu… ma davvero è la tua prima volta? –
- Perché me lo chiedi? –
-
Perché le tue mani stanno finendo in posti che nemmeno
pensavo di avere, ecco perché! – ribatté sarcastico
Naruto suscitando una certa ironia pure nell’artista.
- Veramente ho letto tutto su un libro… -
- Ora
capisco perché passi così tanto tempo in
biblioteca… se lo sapesse Sakura-chan, sei proprio un
pervertito! –
- Da che
pulpito viene la predica… - gli fece candidamente notare Sai
indicando la posizione non proprio consona in cui si trovava in questo
momento il glorioso eroe di Konoha.
- Ti odio! –
- Io
no… - le labbra di Sai coprirono nuovamente quelle di Naruto non
lasciandogli fiato e tantomeno la forza per replicare. Maledizione, era
così dannatamente bravo che quasi provava invidia e in cuor suo
desiderava ardentemente imparare come si faceva ad essere così
sensuali. Era sul punto di venire, non poteva più resistere;
giusto il tempo di pensarlo che il liquido caldo si era già
riversato fra le mani di Sai che non la smetteva di provocare simili
reazioni. La mente stava andando in tilt totale, strani e ossessivi
desideri quali il voler sentire il corpo di Sai dentro di sé lo
stavano annichilendo. E il compagno come se stesse scrutando i suoi
pensieri agì di conseguenza. Le mani andarono ad afferrare con
solerzia le natiche, come a volerle preparare e Naruto capì
all’istante per “cosa”. Deglutì a vuoto e per
un attimo si sentì terrorizzato da quel che sarebbe potuto
accadere dopo. Sai stava per penetrarlo nel vero senso della parola,
gli sarebbe piaciuto? Sarebbe stato doloroso? Forse avrebbe dovuto
fermarsi ora fin che era in tempo, ma il suo corpo non gli rispondeva
maledizione, troppa l’estasi per poterla placare. Anche Sai parve
un po’ titubante e per una frazione di secondo si scambiarono
delle occhiate intense.
- Naruto
io… spero di non farti troppo male… - era sincera
preoccupazione quella che si estendeva dalla voce di Sai. E quel tono
un po’ impaurito un po’ dolce donò quiete al ragazzo
biondo.
- Tsk, non
sono così deboluccio da non sopportare il tuo pene! – con
un certo sprezzo del pericolo si chinò in avanti permettendo a
Sai di entrargli dentro. Entrambi si sentirono subito spaesati, Naruto
per il corpo estraneo e Sai perché faticava a farsi strada in
quell’orifizio. Sebbene Naruto ostentasse sicurezza ad un certo
punto la voce gli uscì un poco strozzata – N… non
è ancora dentro?! –
- Ci sono quasi… -
- Ahio! –
- S... scusa! –
- Che ne dici di
un time out?! – esclamò improvvisamente Naruto che stava
letteralmente sudando freddo, ma Sai lo guardò vagamente
stralunato.
- Naruto… veramente sono appena entrato… -
- Oh… -
riuscì unicamente a sillabare il giovane, solo ora si rendeva
conto del piacere intenso che gli stava donando il compagno. E tale
delizia aumentò non appena cominciarono le spinte, sempre
più ritmiche e concitate. Naruto mai pensava potesse essere
così bello e contemporaneamente così doloroso! Ma il
dolore fisico era sovrastato dal calore, dall’eccitazione, dal
volto di Sai così umano e fragile mentre si lasciava andare a
quelle emozioni di natura erotica. Gli venne da sorridere spontaneo,
avvicinò il viso a quello di Sai, sfiorando le labbra ma senza
violarle, facendogli sentire il soffio tiepido della sua anima, come un
dolce conforto a tutte la ansie accumulate in quell’ultima
settimana. Tutto ciò che era negativo stava letteralmente
scivolando fuori dal suo corpo, quello era come un magico esorcismo che
lo avrebbe finalmente liberato dall’oppressione dei ricordi di
quella missione. Stavano per venire ormai al culmine delle loro
prestazioni, quasi per istinto Naruto cercò la mano di Sai e
gliela strinse forte mentre con quel grido malcelato finalmente si
liberava delle sue ombre oscure.
Dopo quella che era sembrata
una folle corsa i due si ritrovarono sudati e sconvolti. Se ne stavano
uno sopra all’altro a contemplarsi, a domandarsi perché
nessuno di loro voleva muovere un solo muscolo. Naruto per primo decise
di staccarsi da quel calore “uscendo” da Sai. Si
passò una mano sul volto esausto e imperlato di sudore, il petto
sconquassato dal forte ansimare.
- Naruto
scusami… ti sono venuto dentro… - bisbigliò Sai
dalla sua posizione coricata, anche lui ancora scioccato per quel
vagone di emozioni che lo aveva trafitto da parte a parte. Naruto
seduto a cavalcioni sopra di lui esclamò – Non
preoccuparti… è stato figo in fondo, no? –
- Sì, suppongo di sì… -
- Bé?! E adesso perché fai quella faccia scontenta? –
- Tutt’altro, sono soddisfatto della tua prestazione… -
- E quindi? –
- Nulla,
solo avrei voglia di farmi una doccia… sai per togliersi di
dosso… bé, hai capito… - ammise con un velato
imbarazzo l’artista adocchiando il proprio corpo decisamente
“sporco”.
- Hai ragione, anche io voglio lavarmi! –
- Credo che dovremmo cambiare anche le lenzuola… -
-
Sì… sono d’accordo! – replicò
Naruto con un espressione stizzita, non era certo piacevole dormire
accanto al proprio sperma!
- Fatti la
doccia per primo, così io penso a cambiare il letto! –
ordinò Naruto, ma non appena fece il gesto di alzarsi
crollò rovinosamente a terra come un sacco di patate.
- Naruto! –
- Aha… aha… ahio! –
- Che ti prende?
– Sai gli fu vicino terribilmente preoccupato, non era certo da
Naruto perdere così improvvisamente le forze.
- Che male…
al culo! – disse lui con dei bizzarri lacrimoni agli occhi che
penzolavano a destra e a sinistra. Sai non riuscì a contenersi
dal ridacchiare.
- Non ridere tu! Non hai idea del male che sto sentendo! –
- Mi dispiace molto! Era la prima volta per me… ti chiedo scusa… -
- E
sarà anche l’ultima se questo dolore lancinante non mi
passa! Aha… cavolo… che male… atroce… -
Naruto proseguiva in quella che per Sai era una “divertente
sceneggiata” del grande dolore al venerabile sedere appena
violato. Lo aiutò a sedersi nuovamente sul letto per riprendere
fiato e usando tutte le sue astute arti da seduttore mancato e qualche bacio gentile sulla fronte riuscì, non si sa bene come, a farsi perdonare.
Seppur con fatica i due
riuscirono pure nell’ardua impresa di sistemare il letto e farsi
una doccia calda per levarsi di dosso tutti i residui di quella
pazzesca notte di sesso. Ma la notte ancora non era giunta al termine
ed ora che si erano spompati potevano andare a dormire. E la speranza
di Naruto era ovviamente di poter farsi un bel sonno ristoratore ma
soprattutto continuato. A giudicare dagli occhi stanchi e ormai ridotti
a due piccole fessure di Sai forse questa volta ce l’avrebbe
fatta!
Avrebbe voluto sfiorargli i
capelli in un gesto di pura gentilezza, ma temendo di svegliarlo dal
sonno in cui pareva essere piombato non osò. Così come
non tentò di abbracciarlo, non sia mai che lo destava dal sonno
in cui era finalmente crollato. Il senso di pace e quiete lo invase,
era come quella sensazione piacevole di relax che lo coglieva dopo un
estenuante allenamento. Si lasciò andare ad un sospiro sfinito,
voltandosi piano dalla parte opposta si accoccolò meglio sotto
il piumino.
Era sul punto di chiudere gli
occhi, di raggiungere la pace dei sensi quando udì un fruscio
alle sue spalle. Ecco fatto, Sai si era già svegliato
pensò subito storcendo il naso. Invece con suo stupore si
sentì tirare indietro, avvolto in un abbraccio. Il braccio di
Sai gli circondava il ventre attirandolo a sé, come a volerlo
proteggere da chissà quale strano pericolo. Curioso di quel
gesto si girò per scorgere l’espressione
dell’amante, ma invece dovette sorprendersi nuovamente alla vista
di un Sai dormiente in totale fase rem. Non vi erano traccia di
turbamenti o sofferenza su quei lineamenti delicati, decisamente stava
dormendo e a giudicare dal suo gesto forse addirittura sognando.
Sorrise come un bambino
felice, nemmeno lui seppe il perché. Era così bello poter
provare piacere nel dormire dopo tanto tempo, ma ancor più
importante era davvero meraviglioso constatare che la persona amata
stava finalmente meglio. Dormirono sonni quieti quella fredda notte,
calmo e ristoratore per entrambi. Il sole destò con i suoi raggi
fastidiosi per primo Naruto ma che lui evitò accuratamente
nascondendosi sotto le coperte. Ironicamente Sai lo aveva già
imitato qualche minuto prima e quindi fu normale per i due svegliarsi
occhi negli occhi.
Felici ed ingenui per quel
nuovo sentimento d’amore che ricadeva su di loro come una pioggia
di luce, tutti i loro sogni avvolti in un bellissimo cielo dalle
infinite tonalità di blu.
END
09-03-11
* * *
Ciriciao!! Torno a postare dopo tanto tempo una nuova shot!! ^ O ^
Questa volta mi son voluta dare alla Lemon selvaggia, e che mi sono
ancora contenuta, ha ha! XD In realtà in principio doveva essere
solo incentrara sul malessere di Sai post missione-torture, ma poi si
è evoluta! Sicchè avevo in mente di fare una Lemon ma non
volevo che fosse una roba messa lì tanto per farli trombare come
due conigli, ho unito le due cose creando una storia di base un minimo
sensata! ^ ^
Non so quanto il sesso aiuti in questi casi, ma mi piace pensare che a
Sai abbia fatto bene! XDD Volevo scrivere qualcosa di un pò
drammatico ma non troppo pesante, spero di esserci riuscita e di aver
condito tutto con il giusto pepe! :P
Prossimamente mi piacerebbe fare qualcosa di ancora più
porcelloso, ma sapete che bene o male la mia indole non mi permette di
scendere in dettagli eccessivamente scabrosi! >/////<'
La frase finale, così come il titolo, sono ispirati ad una stupenda canzone: Falls on Me dei Fuel!
Ci feci anche un Amv SaiNaru tanto tempo fa, lo potete trovare sul mio
account Yt (cercate nel mio profilo di EFP)! Tanto per dirvi
quanto mi piaccia questa canzone!! ♥
Bon, prima di scappare ringrazio come sempre tantissimo tutti coloro
che commentano, leggono, salvano fra i preferiti, etc etc!!! I miei
ringraziamenti non saranno mai sufficienti ma ve lo ripeto ugualmente: GRAZIE!!!!!!!!! >///////////////<
Baciotti a tutti, ci vediamo al prossimo aggiornamento!! ^___-
See you soon fan writer...
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Capitolo 8 *** The Jumpers ***
The JUMPERS
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Angst, Malinconico, POV
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Avvertimenti: What if?
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+The JUMPERS+
Apri gli occhi e la luce
di un nuovo giorno ti ferisce lo sguardo in maniera impietosa. Vorresti
tanto richiuderli subito, girarti dall’altra parte e sprofondare
in un sonno senza sogni ma non puoi. Perché sai che una persona
ha bisogno di te in questo momento. Mai come in questo momento ha
bisogno del tuo aiuto.
E allora con uno sforzo ti
alzi e ti rimetti in piedi, presto devi fare presto, lui ti
starà aspettando, forse. Ti prepari veloce, mangi un boccone
svogliatamente e poi esci di casa incantandoti a guardare il sole,
è così caldo e rassicurante quel giorno, come quel cielo
stranamente limpido. Se lui fosse accanto a te in questo momento
forse ti direbbe che la tonalità di quel blu è terso e
cristallino come i tuoi occhi, che stupido, legge troppi libri è
per questo che dice così tante sciocchezze.
Giungi in ospedale senza
nemmeno rendertene conto, all’entrata saluti l’infermiera
di turno, ormai ti conosce bene perché è un mese che ti
rechi lì tutti i giorni. Sali quella scalinata, conosci tutti e
dieci i maledetti gradini ed ogni passo ti sembra sempre più
pesante perché sai che in cima troverai la sua camera, la numero
707.
Ti fai coraggio con un bel
respiro, ormai tocchi la maniglia di quella porta, trasformi il tuo
viso cupo in una falsa maschera di felicità. Spalanchi la porta,
sorridi e lo saluti, lui è lì seduto sul letto, come al
solito lo sguardo rivolto alla finestra. Mantieni la tua falsa gioia
cercando di renderla contagiosa anche per lui, ma non reagisce come
sempre, tu parli e parli ma non ti guarda nemmeno.
Le labbra ti tremano
perché non sai più cosa dire, incredibile che anche un
chiacchierone come te esaurisca gli argomenti di cui ciarlare. Allora
provi a porgergli un album di fogli bianchi e una matita, inutilmente
perché da quelle mani candide non scaturiscono più
meravigliosi disegni ma solo righe senza senso alcuno tracciate con
poco interesse.
E ti si spezza il cuore quando
comincia a parlare da solo come se tu non fossi nemmeno lì, la
voce è sempre la stessa ma ora è così vuota e
priva di emozioni, come quegli occhi che hanno perso il loro rilucente
splendore. Non resisti, è troppo vederlo ridotto così, ti
sei trattenuto per tutte quelle settimane ma ora non puoi fare a meno
di stringerlo fra le tue braccia. Lo abbracci forte chiamando il suo
nome con voce strozzata, le lacrime premono per uscire e solo
l’orgoglio gli impedisce di scivolare via sulle guance fredde. Lo
senti abbandonarsi a te, così fragile e debole come un bambino
piccolo bisognoso di protezione e nella tua mente continui a ripeterti
come un disco rotto: no, questo non è Sai, non è lui.
Ma la crudele realtà ti attende non appena riapri gli occhi, lui
è lì, Sai è lì fra le tue braccia, il suo
respiro lento e calcolato ti soffia tiepido sul petto. Lo chiami ancora
una volta ma non ti risponderà, non lo farà, e tu lo sai.
Questo è il risultato
di un arte oculare potente e sinistra come lo sharingan, capace di far
impazzire anche la mente più lucida, intrappolandoti in un limbo
che non aveva nulla a che fare con il mondo reale. Sai è
lì stretto nel tuo calore ma è come se non si trovasse
davvero lì, perché la sua mente è folle
prigioniera dello sharingan e tale rende ogni suo gesto, ogni sua
parola, trasformando l’abile shinobi di un tempo in una
marionetta priva di vita, totalmente incapace di poter badare a se
stesso. Soffri terribilmente per la sorte del compagno,
dell’amico così caro e prezioso, impotente osservi
l’Hokage e i migliori esperti del settore tentare di riportarlo
alla realtà, di risvegliarlo dall’incubo, ma purtroppo
nessuno sembra in grado di aiutarlo. Forse l’unico che potrebbe
salvarlo è proprio colui che gli ha fatto questo o almeno
qualcuno che possegga lo sharingan. Ma lo sai bene che entrambi sono
decisamente irreperibili ormai. Soprattutto chi lo ha ridotto
così: Madara Uchiha che hai ucciso personalmente con le tue mani.
Ti torturi giorno dopo giorno
nel tentativo di aiutarlo, di trovare una soluzione che possa salvare
l’amico e restituirgli la dignità di essere umano. Ti
senti come in bilico su un ponte, un passo fra te e il vuoto, fra
l’inizio e la fine.
Convinto che se non riesci a salvare nemmeno Sai forse saresti
impazzito pure tu. Dopo aver fallito miseramente con Sasuke, dopo
averlo perso perché consumato da quella violenta fiamma che era
la vendetta, dopo essere rimasto l’unico sopravvissuto
dell’antico team 7, no, non puoi perdere anche lui, sai che non
puoi. La tua mente ti vieta di pensare di poter perdere un'altra
persona cara. Non dopo Sasuke. Non dopo Sakura. La solitudine era
peggio di quel che ricordavi e solo la presenza di Sai ti aiutava a
sopportare la vita post quarta guerra mondiale dei ninja. Solo lui come
ultimo baluardo di sanità mentale ferocemente attaccata dal
Kyuubi che gridava vendetta, sangue, odio, dolore.
Ora quel filo sottile che ti
legava al mondo reale si era quasi spezzato, e mai come oggi desideri
saltare nel vuoto assieme a Sai. Come due pazzi saltatori che anche
nell’atto di follia estrema si tengono per mano incoraggiandosi
silenziosamente. Desiderando solo la meritata fine che placherà
tutta la sofferenza di cui ti sei fatto carico in questo ultimo anno.
Sapendo che non ci saranno più quegli occhi scuri e rassicuranti
a frenare la caduta. Conscio che ormai il momento in cui saresti
impazzito del tutto è ormai prossimo. Ma forse non oggi, o
almeno vuoi crederlo.
Forse il giorno in cui salterò dalla cima di questo palazzo non è lontano, amico mio…
END
12-04-11
* * *
OH my GOD!! °_° Cosa
è sta roba??! Cosa ho scritto? Che ne ho fatto di Naruto?! XDD
No sul serio gente, non sto scherzando, non ho idea da dove sia uscito
questo POV agghiacciante! XD Non sono depressa o quanto altro, e non ho
tendenze suicide, tranquilli! XD Non so bene perché ho voluto
scrivere questa “cosa” ma ormai l’ho fatto, ed eccola
qui! Forse mi attirava l’idea di descrivere per una volta un
Naruto totalmente disilluso dalla vita, un Naruto sconfitto sul piano
morale e fisico, un Naruto che ha perso tutto, che non ha salvato
Sasuke e che ha perso anche Sakura! Sì, insomma volevo scrivere
qualcosa di ALTAMENTE
angst, e temo di esserci riuscita! XD Dall’atra parte mi piace
sperimentare tutti i generi ed io raramente affronto questo tipo di
angst puro, infatti credo che sia stato quasi solo un caso se vogliamo!
Non è una NaruSai ma volendo potrebbe anche esserlo, dipende dai
punti di vista e da cosa il lettore pensa potesse vederci Naruto in Sai
che gli permettesse di andare avanti nonostante avesse perso due
persone importanti quali Sasuke e Sakura! U_U
Il team 7 decimato con Sasuke
e Sakura morti e Sai impazzito per lo sharingan di Madara, insomma, un
team con solo Naruto come reale sopravvissuto di questa grande guerra!
Il finale più triste di tutti che per ovvie ragioni penso non
vedremo mai nel manga (oddio, spero sinceramente perché un
finale dove schiattano tutti in stile Clamp non mi alletta! XD)!!
°_°’
Bè, fatemi sapere che
ne pensate di questo mio “cambio di rotta” del tutto
eccezionale! XD Non temete che dalla prossima fiction si ritorna al mio
classico stile con tanta dolcezza e finali più equilibrati senza
un Naruto con manie suicide e Sai fuori di brocca che parla ai muri! XDD
Il titolo è ispirato ad
una bella canzone che ho scoperto di recente che si intitola appunto
“Jumper” del gruppo Third Eye Blind,
che ha delle parole che in qualche modo hanno a che fare con questa
strana fiction, ma che se avessi seguito più attentamente forse
sarebbe finita un po’ meglio! XDDD
Prima di lasciarvi i soliti ringraziamenti a tutti coloro che leggono e commentano sempre questa raccolta, thank you very much!!!! :D
E poi, una paio di risposte!
Miwako_chan - Cara, i tuoi
commenti sono quanto di più prezioso per me, sul serio, ti
adoro!!!! Riguardo la precedente shot ti confesso che mi sono ispirata
proprio a Nana per la scena dell'iperventilazione, sicchè io
sono una grande fan della Yazawa e ho letto tutti i suoi manga
(però penso che i suoi capolavori assoluti siano Paradise Kiss e Last Quarter,
non chiedermi il perchè! XD)! :D Sono felice che tu abbia
ricollegato la cosa proprio a quella scena, LOL! Invece per la tematica
di fondo che ho usato sono stata nel dubbio se usarla o meno fino alla
fine, e penso di essermi data un pò la zappa sui piedi volendo
inserirla ostinatamente associata ad una lemon che poteva pure stonare!
U_U' Magari se fossi riuscita a descrivere meglio il passaggio fra la
crisi di Sai e la notte d'amore la shot in generale sarebbe risultata
più "completa" e di questo un pò mi dispiace, ma giassai
che non sono un autrice esperta! XDDD Tutt'altro, non finisco mai di
imparare e i tuoi preziosi consigli sono sempre utilissimi a tal
fine!!! : ) Per cui grazie mille e ti prego non smettere di commentare
le mie storielle!! >/////<'
Artemis00 - Sono molto felice
nell'apprendere che c'è ancora qualcuno che come me ama le
NaruSai, LOL! XD E sì, rendere Naruto IC in un contesto yaoi
è davvero impossibile, nel senso che impegnandosi un minimo si
può mantenere il suo "carattere di base", ma per ovvie ragioni
nel momento in cui lui gode a baciare un Sasuke o un Sai, il suo
personaggio è traviato
per così dire, e quindi diventa automaticamente OCC! XDDD La
sfida più grande resta sempre quella di mantenere Naruto il
più possibile vicino a quello di Kishimoto e nel caso di doverlo
cambiare sforzarsi sempre di immaginarsi cosa farebbe il suo alterego
originale, LOL! XDDD Non è facile ma nemmeno impossibile, pure
io sono sempre alla ricerca di un buon equilibrio che ahimè, non
sempre mi riesce in queste shot! ^ ^' Ma non smetto mai di provarci, he
he! XDD Sono felice che ti piacciano le mie fiction, spero continuerai
a seguirmi in questa raccolta, sebbene l'aggiorni con un certa
lentezza! U////U'
Ohibò, si è fatto tardi, vi saluto tutti quanti al prossimo aggiornamento!!! :D
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Capitolo 9 *** Stay With Me ***
Stay with me
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Arancio
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Yaoi, Lemon
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+Stay With Me+
La strada verso casa non gli era mai sembrata così lunga, un
passo dopo l’altro, stancamente trascinato dalla notte buia. Le
gambe e la schiena gli dolevano, accidenti forse questa volta aveva
esagerato in missione. La sua abitazione gli fu finalmente dinanzi come
un bellissimo miraggio, mai stato più felice di rivedere quel
luogo. Si accostò alla porta frugando fra le tasche, dove erano
le chiavi? Poi si ricordò, era aperta. Cigolando la
spalancò piano per poi richiuderla con altrettanta delicatezza.
Con passi malfermi si avviò verso la cucina. Sete. Aveva una
sete incredibile. Si indispettì nell’apprendere che il
latte era finito, bevve avidamente dell’acqua. Sollevato per
essersi dissetato sgattaiolò silenzioso verso la camera da
letto, che meraviglia sarebbe stato poter toccare quel materasso e
sprofondare in un lungo sonno ristoratore.
Si cambiò gettando in terra i vestiti rimanendo solo in boxer, i
suoi occhi cercavano unicamente il cuscino, caldo e soffice come le
lenzuola invitanti. La sensazione avvolgente di quel pezzo di stoffa
non gli era mai parsa così fantastica, anche se qualcosa di
ancora più incredibile
stava per sfiorarlo. Aveva già chiuso gli occhi e annullato
tutti i suoi sensi quando percepì una mano tiepida sul suo
volto. Nulla di più che un tocco gentile ma tanto bastò
per ridestarlo di soprassalto e lo stupore aumentò ulteriormente
quando lo vide.
- Ciao, Naruto… - Sai, il suo compagno, il suo amante, era lì nella sua stanza, sul suo letto, sopra di lui. Meravigliosamente nudo e maliziosamente tentatore.
- S… Sai?! – sussurrò con un filo
di voce lui, confuso e stordito – Quando sei arrivato? - ma
perché la pelle di Sai emanava un così buon profumo?
- Veramente ero già qui… non mi hai neanche
visto… - calcolato e sensuale anche nel parlare, si strusciava
addosso a lui avvicinandosi a quelle labbra invitanti. A quegli occhi
cristallini e pieni d’amore. Un bacio, tenero e invitante. Un
secondo bacio più profondo e ricercato, uno scontro di lingue
epocale. Un terzo, ma questo era troppo.
- Sai, accidenti… perché cavolo non mi
hai avvertito che venivi?! – le braccia ancora tremavano di
eccitazione, si era staccato troppo presto e bruscamente da quella
bocca perfetta. L’artista sgranò gli occhi a
quell’affermazione – Perdonami, volevo farti una
sorpresa… mi hai sempre detto che ti piacciono le
sorprese… -
- Sì, ma non alle tre del mattino! E non certo
quando sai perfettamente che sono di ritorno da una missione estenuante
durata due settimane nel deserto di Suna! –
- Ecco perché puzzi di sudore… -
esclamò Sai annusando come un cagnolino fedele il petto del
compagno. Quel semplice gesto lo fece avvampare di rabbia e imbarazzo.
- E che ti aspettavi, che profumassi di roselline?!
– seccato si scostò da lui rimettendosi seduto.
- Dove vai? –
- A farmi la doccia! – implacabile si diresse
verso la porta del bagno, ma poi quella voce così terribilmente
incantatrice lo bloccò sulla soglia.
- Ti posso aspettare qui? –
Era così stanco che nemmeno desidera lavarsi, né tanto meno fare altro. Eppure…
- Se vuoi… -
- Ti aspetto allora! –
Eppure quel corpo nudo e
disinibito lo faceva eccitare troppo. Dannato Sai. E maledetto boilers
rotto che gettava solo acqua fredda sulla sua testa, meno male che
l’estate era alle porte. La breve sosta in bagno lo aiutò
a rilassarsi e in qualche modo svegliarsi. Diavolo, l’acqua era
proprio gelida.
- Ohi Sai, ho finito… - con solo
l’asciugamano allacciato alla vita era tornato in camera, Sai
dormiva beato nel suo letto senza preoccuparsi di coprirsi – Ma
guarda questo scemo! – era invidioso in fondo di quel corpo che
se ne stava fieramente nudo fra quelle lenzuola senza vergognarsi.
Avrebbe voluto averne il coraggio pure lui, ma in fondo Naruto Uzumaki
era timido. Strano ma vero.
- Non starai dormendo, spero! – le dita pizzicarono una guancia chiara con forza.
- Ahi! Guarda che sono sveglio… - si
lamentò il giovane, anche se non pareva a Sai piaceva dormire.
Specialmente nel letto di Naruto, in particolare dopo aver esplorato
intimamente il compagno.
- Ora, posso sapere perché sei qui? Volevi solo farmi una sorpresa? –
- In parte sì, ma in realtà avevo voglia di fare sesso con te… -
- Aha, viva la sincerità! –
- Mi hai sempre detto che devo essere sincero con te, Naruto… -
- Mh… davvero? L’ho detto io? –
distrattamente Naruto si lasciò ghermire da quelle braccia caldi
e forti. Quella bocca prepotente lo aveva violato di nuovo, e quello
stupido asciugamano era divenuto improvvisamente troppo sottile per
coprire la sua eccitazione.
- Ce l’hai già duro? – sorrise Sai
accorgendosene, era proprio bello far provare quella sensazione a
Naruto, lo faceva sentire “importante”.
- Senti da che pulpito viene la predica! – la
mano fulminea si vendicò tastando il membro dell’altro,
provocandogli un gemito.
- Ehi, piano… mi fai male! –
- Te la sei cercata… - quello sguardo acceso e
voglioso, oh Sai lo adorava. Si sentì il sangue andare alla
testa, le guance infuocare e la bocca dello stomaco richiudere tutto un
tratto in uno spasmo di piacere. Fra tutte le riscoperte emozioni
quelle riguardanti il sesso erano le più difficili da
controllare e gestire. Ma a Naruto piacevano proprio perché
erano ingestibili e folli. E lui amava ancora di più Sai quando
era fuori di sé.
Lo amava quando si lasciava toccare così e come lui stesso lo
invitasse a perdersi sempre di più in quelle spinte. Vorace,
implacabile, Sai che era sempre così pacato nella vita di tutti
i giorni riusciva ad essere così passionale sotto le coperte.
Così tanto da fargli chiamare il suo nome ogni volta che veniva.
Dannato Sai, anche questa gliela avrebbe fatta pagare prima o poi.
- Ti è piaciuto? – passionale ed orgoglioso, chi l’avrebbe mai detto.
- Che domanda idiota… - ma quel sorriso valeva
la domanda sciocca. Naruto amava così tanto quel sorriso, forse
non si sarebbe mai stancato di vederlo.
- E’ solo una domanda… -
- Idiota… - le mani avevano ripreso a stuzzicare quelle guance deformandole come fossero gomma. Come si divertiva.
- Ahio… Naruoh… mi hai male! – e
anche Sai non poteva stare senza la risata calorosa di quel ragazzo.
Era divenuto un bisogno impellente come lo era nutrirsi. Tutti i giorni
voleva udire quella voce calorosa, voleva percepire le sue mani tiepide
e audaci su di sé. Ma più di ogni altra cosa…
- Ohi, Sai… -
- Sì? –
- Resti con me un altro po’? –
Desiderava tanto che Naruto avesse bisogno del suo amore almeno tanto quanto lui.
- Certo… anche tutta la vita se vuoi… -
- Nah, per ora mi basta questa notte, scemo! –
ma poi domani gli avrebbe detto la stessa cosa. E dopo domani idem, e
poi il giorno dopo ancora uguale. Per tutto il tempo in cui si
sarebbero amati così intensamente.
END
22-05-11
Salve salvino!!!! AAWW, mi mancava scrivere una bella e sana lemon!
♥ E' stato assai gratificante, sì sì sì!!!
* ç * Nessuna pretesa come al solito, uno dei mie tanti capricci
insomma! XD
Sarà per i primi caldi ma in qualche modo mi sentivo in vena di
SaiNaru allo stato puro, con Sai che fa la prima mossa che diciamocelo,
è sexoso da impazzire!! = ç =
Sai fa una bella sorpresina al nostro Narutino, ho ho ho!! Non
chiedetemi come e quando è sgattaiolato in casa sua, insomma
è uno shinobi abituato ad agire nell'ombra, qualcosa lo
avrà imparato, no?! XDDDDD
*Danzou si rivolta nella tomba per come Sai sta usanto tutte le tecniche che gli ha insegnato* E noi fan gongoliamo di ciò! XDDDD
Bene bene, prima di fuggire ai miei sacri doveri casalinghi del lunedì libero, un sentito inchino per Miwako_chan
perchè sì, perchè lo dico io, perchè le sue
recensioni sono meravigliose!!! U_U A questa ragazza è piaciuta
pure The Jumpers
cioè...non è una donna qualunque, no no! XDDD Per cui un
miliardo di grazie che sono sempre troppo pochi per lei!!!!!!
>/////////<
Bon, scusate se taglio corto oggi ma ho molto da fare!!! *_*' Un
bacione grosso a tutti, ci si rivede al prossimo aggiornamento!!!
♥
P.S. Il titolo me l'ha ispirato una canzone commuovente del gruppo Hurts, dal titolo Stay! Correte sul tubo a sentirvela che è stupendaaaa!!!! * O *
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Capitolo 10 *** Buio ***
Buio
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: NaruSai
Avvertimenti: Yaoi, AU
INCHIOSTRO E VENTO
+ Buio +
Quanto aveva atteso quel momento, lo agognava praticamente da quando lo
aveva incontrato. Anche se adesso quella gioia infinita lo paralizzava
al punto di non riuscire quasi a respirare. La sua prima volta con
Naruto, la persona di cui si era suo malgrado innamorato nonostante non
rispecchiasse certo il suo ideale di compagno. Anche se era arduo per
un uomo definire un rapporto "ideale" con un altro esponente del suo
stesso sesso, però anche questo rientrava nei privilegi
dell’ avere diciassette anni: al diavolo le convenzioni, le
regole e la bigotteria. L’amore andava vissuto prima di subito,
ed era stato proprio Naruto a porlo dinanzi questa semplice
realtà quotidiana.
E lui non aveva fatto altro che ascoltarlo estasiato, lui adorava stare
a sentire i suoi discorsi anche quando erano infantili e sciocchi.
Percepiva una mano di lui sfiorargli piano il viso, con una certa
titubanza si sporse in avanti per baciarlo, le labbra di Naruto erano
calde e morbide, donavano una sensazione davvero piacevole.
Dopo un attimo di smarrimento le dita di Naruto sbottonarono uno ad uno
la camicia di Sai, fremette quando ebbe libero accesso a
quell’ampio petto dalla pelle candida. Senza indugi ci
affondò il viso baciando con foga, provocando un certo solletico
nel ragazzo.
Una lieve risata si schiuse da quel viso sempre così posato,
Naruto non capì e lo osservò interdetto. Ma quando lui
gli disse di proseguire Naruto certo non si fermò a ragionare,
ormai la testa era libera da ogni freno inibitore.
Si sbrigò a spogliarsi e a spogliarlo, non poteva più
resistere, quei maledetti ormoni lo stavano facendo impazzire. Con
delicatezza prese la mani di Sai e le posò sul suo viso, lui ne
studiò con attenzione i lineamenti e ne carpì le
espressioni. D’altro onde era così buio intorno a lui che
non poteva vedere nulla.
Guidò quelle stesse dita affusolate e pallide alla sua bocca,
lambendo con cura. Sai sussultò non abituato a quel genere di
contatto, si sentì strano dal basso ventre in giù. Questa
volta fu il turno di Naruto di ridere, vederlo reagire così per
un paio succhiotti bè, faceva quasi tenerezza.
Ormai il rigonfiamento in mezzo alle gambe era evidente in maniera
imbarazzante, così Naruto liberò il compagno dai boxer
che ancora sostavano su di lui.
Le sue mani di artista ebbero un tremito leggero, era strano mostrarsi
nudo ad un'altra persona che non fosse suo fratello. Naruto non
intuì subito quel senso di vergogna che lo stava assalendo e si
preoccupò solo di succhiare quelle labbra carnose.
L’impatto fra le loro lingue fu tiepido, c’era ancora un
po’ di esitazione nelle loro movenze, eppure il desiderio carnale
era vivo in entrambi.
Sai rivelava inquietudine in quel sottrarsi alle mani di Naruto e dal
canto suo il ragazzo non sapeva bene come fare per farlo sentire a suo
agio.
Forse era perché era troppo buio intorno a lui che non riusciva
a lasciarsi andare? L’oscurità in effetti poteva mettere
in soggezione e Sai non faceva eccezioni.
Inspirò piano e poi sollevò nuovamente quelle mani
perfette verso di lui, condusse con eleganza i polpastrelli sul suo
volto, delineò la forma del suo sorriso.
- Anche io ho paura, però ti desidero
molto… - prese coraggio per parlargli a cuore aperto – Ti
amo… -
Finalmente quell’espressione tirata si sciolse in uno sguardo sereno. Quegli occhi, i suoi occhi ciechi sebbene non sapessero dove guardare erano pieni di amore solo per lui.
Si rese conto che la mano veniva fatta scendere sul collo di Naruto,
come palpitava la giugulare, poi scese ancora fino al petto glabro,
raggiungendo il cuore. Batteva così forte, tanto forte e lui
capì che era sincero.
Tastando piano riuscì a mettere le sue braccia intorno al collo
di Naruto e lui lo strinse forte a sé, donandogli
l’ennesimo bacio. Finalmente un bacio vero e sentito.
Fece coricare Sai, la sensazione delle mani ruvide di Naruto che gli
scorrevano sulle gambe era terribilmente eccitante. Gemette senza
controllo, nessuno lo aveva mai toccato così, d’altro onde
chi voleva fare sesso con un gay cieco?
Era così bello, troppo bello che qualcuno lo desiderasse al
punto di superare quel suo malefico handicap fisico. A Naruto non
importava che intorno a Sai ci fossero solo le tenebre assolute, lui
sarebbe stato la sua luce.
- Sai… - sussurrò piano al suo orecchio
mentre esplorava e violava il suo corpo – Ti piace? –
Sorrise a quella domanda così stupida. Ma era così felice che fosse stato proprio quello stupido a rubargli la verginità che decise di sorvolare.
Udiva la sua voce spezzata dagli ansimi, sentiva quell’alito
caldo su di lui, quella bocca che succhiava così…
Cosa avrebbe dato per poterlo ritrarre.
- Naruto… vorrei tanto poterti
vedere… - bisbigliò in un anelito di fragilità.
Non aveva mai desiderato così tanto poter riacquistare la vista
come in quel preciso istante. Naruto fu scosso da un risolino.
- Baka! – afferrò le mani di
Sai e lo portò al proprio viso, sorrideva così
ingenuamente – Tu mi vedi benissimo! Mi vedi meglio di chiunque
altro! –
Sai comprese e dopo tanto tempo pianse. Quella singola lacrima di gioia
venne raccolta da Naruto, sì aveva proprio ragione, Sai poteva vederlo. Non solo nella sua immaginazione ma anche nella sua anima.
Finalmente ora c’era così tanta luce attorno a lui che non avrebbe avuto più paura, mai più.
END
10-07-11
Hola holaaaa!!!! :D E’ una vera soddisfazione tornare a scrivere
qualcosa sul NaruSai dopo tanto tempo!! Era già da un po’
che avevo in mente questa AU, anche se volevo farla più lunga,
magari riprendo più avanti questa tematica con Sai cieco, non so
perché ma mi affascina, ovviamente non per l’handicap in
sé, non c’è nulla di “figo” nella
cecità, ma perché si possono creare molte trame
interessanti e nuovi modi di far interagire Naruto e Sai! ^ ^
Spero che questa breve fiction vi sia piaciuta, non è scritta in
maniera eccezionale, lo so, però mi auguro di avervi trasmetto
anche solo un pochetto il buio che avvolge Sai e la gioia che prova
facendo l’amore con Naruto percependo la sua anima tramite il
contatto fisico! : ) E mi sono concessa pure una lacrimuccia alla fine,
penso di potermelo permettere dato certi sviluppi avvenuti nel manga (non dico di più per non fare spoiler, chi vuol capire capisca! XD)! ^///^
Di solito non mi piacciono le AU, ma ultimamente mi vengono in mente
solo fiction ambientate ai giorni nostri, forse perché è
un terreno inesplorato per quanto mi riguarda ed io vorrei poter dare
tutta me stessa a questa singolare coppia che amo follemente, forse
anche più del mio amatissimo NaruSaku (forever and ever!!!
♥ ♥)!!! ^ ^
Perciò aspettatevi dell’altro AU, nella speranza di
tornare a raccontarvi delle loro gesta nel “giusto tempo”,
LOL! XD
Sentiti ringraziamenti a tutti coloro che leggono, ma soprattutto a chi
commenta, thanks guy and girls, vi adoro tutti dal primo
all'ultimo!!!!!!
Un bacione dalla vostra Giò!!! <3
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Capitolo 11 *** You Are the Only Exception ***
You are the only exception
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ You Are The Only Execption +
Quella missione gli era capitata fra capo e collo in maniera
imprevista, sarebbe dovuto partire per la sua settimana di ferie ed
invece ora si trovava a tentare di scaldarsi fra quelle montagne
sperdute. Gli occhi cerulei guizzarono dal piccolo fuocherello ai visi
dei due compagni di missione, Kakashi sensei e Sai. Il sensei era
dedito alla lettura di quei libri come suo solito, mentre Sai era
impegnato a ravvivare il fuoco.
Naruto si strinse un po’ di più nella sua coperta, diavolo
erano in piena estate ma lì faceva un freddo
dell’accidenti. La luna era alta nel cielo e i suoi raggi
erano fin troppo luminosi, tutta la zona circostante era ben visibile
rendendo difficile prendere sonno ma anche passare inosservati agli
occhi indiscreti dei nemici.
- Ragazzi, io vado a dare un occhiata qua attorno!
– Kakashi chiuse con uno movimento secco il suo inseparabile
libro e facendo leva sulle ginocchia si alzò – Meglio star
tranquilli! Sai, il primo turno di guardia spetta a te! –
- Agli ordini… -
- Bene, allora io posso dormire un po’! –
trillò con un innaturale contentezza l’Uzumaki. Kakashi
gli sorrise di rimando e prima di allontanarsi si sentì in
dovere di dare un ultimo ordine.
- Aha, a proposito! Non fate nulla di sconveniente in
mia assenza, a meno che voi due non vogliate ritrovarvi a retrocedere
direttamente ai corsi ninja dell’accademia! –
Naruto ebbe un violento sussultò mentre le guance si erano tinte
di un adorabile rosso – Ma… - tentava di balbettare
qualcosa di sensato ma lo sguardo eloquente dell’uomo lo
zittì sul nascere.
Attese dunque che si allontanasse prima di avvicinarsi a Sai ed
esclamare con tutto il suo massimo disappunto – Ma come cacchio
fa a sapere della nostra relazione?! – lui fece spallucce, non
pareva minimamente intimorito dalle minacce del senpai.
- ‘Tebayo! Ed io che mi sono impegnato così tanto per tenerlo segreto… -
- Bè, prima o poi anche gli altri lo scopriranno, non credi? –
- Mh… - replicò Naruto dubbioso, non
sapeva bene perché ma non si sentiva ancora pronto a fare
“outing”. E di certo non aveva a che vedere con il fatto di
essere diventato ormai l’eroe del villaggio. Anche se un eroe omosessuale
non era una gran bell’icona per le future generazioni.
Sbuffò stanco, una folata di vento lo fece rannicchiare ancora
più su stesso.
- Naruto… - lo chiamò Sai – Vieni
qui, così ti scaldo… - li faceva segno di sedersi sulle
sue gambe. Seppur un po’ titubante accettò l’offerta
che così gentilmente gli era stata proposta. Sai gli fece spazio
e così si trovò con la schiena che aderiva al petto del
compagno. Lo intrappolò abilmente in un caldo abbraccio
tirandolo un po’ più vicino a sé.
- Tu non hai freddo? –
- No, tranquillo… e poi ora sto abbracciando
te… - Naruto sorrise a quella frase così dolce e si
lasciò cullare. La mani di Sai lo accarezzavano piano, prima la
chioma ribelle, poi la pancia che gorgogliava un poco, colpa della
magra cena a cui si erano sottoposti. Non resistette alla tentazione di
infilarsi sotto la maglia e andare a pizzicare quella pelle bronzea. Il
movimento fu così rapido che provocò il solletico a
Naruto. Rise facendo vibrare il ventre piatto che Sai stava percorrendo
con le dita. Con il braccio libero spostò quel tanto che bastava
il viso del ragazzo biondo per farlo aderire la sua guancia con le sue
labbra.
- Nah, Sai… smettila! Non hai sentito cosa ha detto Kakashi sensei? –
- Sì, perfettamente… -
- Bè, io non ci tengo a finire di nuovo dietro un banco a prendere lezioni da Iruka-sensei! –
- Ma il senpai ora non c’è… -
affermò il ragazzo con un sguardo assai significativo. Naruto
deglutì appena, conosceva fin troppo bene
quell’espressione ambigua.
- Sai…piantala ‘tebayo! –
cominciò a dimenarsi fra le braccia dell’altro e poi
aggiunse stizzito – Ti ho detto che non mi va di scopare,
smettila! –
Sai si fermò e lo guardò sorpreso – Ma non abbiamo mai scopato io e te… -
- Lo so, accidenti! E non mi va di cominciare proprio
stanotte! – con uno strattone si liberò della presa di Sai
e si allontanò un poco da lui.
- Naruto ma tu… non vuoi fare l’amore con me? –
- No. –
- Ma tu mi piaci… ed io vorrei fare sesso con
te… - a quella frase così terribilmente spontanea non
poté fare a meno di arrossire fino alla punta delle orecchie.
- Senti Sai… non è che non voglia… -
- Io non ti piaccio? –
- No, non è questo! Lasciami spiegare… -
- Però non capisco, tu ed io ora siamo una coppia, no? E di solito una coppia fa del sesso… -
- Sai, accidenti fammi parlare! –
- Mi hai anche baciato… -
- Sai! – una mano venne premuta contro la bocca del giovane
perché si zittisse – Tu mi piaci ed è per questo
che ti ho chiesto di uscire assieme! Abbiamo una relazione, è vero, ma questo
è tutto! –
Sai lo scrutò interdetto togliendo la mano bronzea dalla sua bocca – Non capisco lo stesso… -
- Aha… non c’è niente da capire, cavolo! Non mi va di fare sesso con te, va bene?! –
- Ma allora non ti piaccio… -
- Perché dici così? –
- Perché quando due persone si piacciono è normale che cerchino di toccarsi e… -
- Ok, stop, basta così ti prego! –
sbuffò esausto per quell’assurda conversazione. A lui
pareva un concetto così semplice e chiaro, perché Sai non
poteva capirlo?
- Naruto… hai paura che faccia male? –
- Perché, tu no? –
- Sì, anzi sono certo che farà malissimo… -
- E lo dici con così tanta naturalezza?! –
- Sì, e poi io a dire il vero non vedo l’ora di perdere la verginità con te! –
- Baka… - sentenziò infine sconvolto
Naruto. Accennò un sorriso, ora si sentiva un po’
più tranquillo nonostante tutto.
- Mi prometti che lo faremo? –
- Nah, piantala! Che promessa stupida… -
- Ma tu hai promesso a Sakura di riportare indietro
Sasuke, perché non puoi fare anche a me una promessa, scusa?
–
Lo squadrò esasperato per l’ennesima volta, possibile che
possedesse così tanto candore da non rendersi conto di quanto
mandava nel pallone gli altri quando parlava? Si grattò la nuca
decisamente imbarazzato non sapendo bene da dove cominciare.
- Aha… dunque… ti prometto che lo faremo… -
- Che cosa? –
- Mi prendi per il culo adesso? –
- Se potessi anche subito! –
Un pugno in pieno viso era di rigore dopo tanta sfacciataggine, pure
Sai se ne rese conto quando si rialzò da terra stringendosi
dolorante la guancia offesa.
- Ti prometto che faremo l’amore, va bene
così?! – esclamò alterato l’Uzumaki ricevendo
in cambio un sorriso davvero soddisfatto e felice. Un vero sorriso.
- E adesso non mi rompere più, ok? Voglio
riposare un po’ prima che finisca il tuo turno di guardia! –
- Sì, ok… - dicendo questo gli si
avvicinò e lo abbracciò all’improvviso. Una
sensazione di strana euforia mista a disappunto lo colse.
- S…Sai? –
- Tu mi piaci davvero molto… perciò ti prego, almeno questa promessa mantienila… -
Naruto si sentì vagamente sciogliere come neve al sole, mai
nessuno a cui si era dichiarato pareva importagli così tanto di
lui da poter pronunciare simili parole. E Sai pareva essere davvero
cotto di lui. Sorrise silenzioso e gioioso per poi tornare a fare
l’indisponente – Ohi, come sarebbe a dire “almeno
questa promessa mantienila”? Io mantengo sempre le promesse!
–
- Allora riporterai davvero indietro Sasuke? –
- Certo che sì! Abbi fiducia! –
- Veramente a me interessa che mantieni la mia di promessa, non quella fatta a Sakura! –
- M…ma senti questo! Ti ricordo che anche
Sasuke fa parte del team 7, portagli più rispetto! –
- Io non rispetto i traditori… -
- Ehi, se vuoi farmi incazzare ci stai riuscendo!
– sbottò furioso Naruto afferrando Sai per il colletto.
- Stai sempre a parlare di Sasuke! Guarda che pure io posso essere geloso! –
- Oh oh, ma senti senti! Sai oggi ha scoperto
quell’insana emozione che è la gelosia! Un simile evento
va segnato sul calendario! –
- Non sei spiritoso… -
- Guarda che sei tu che te le cerchi… -
- Stavo per dire la stessa cosa… -
La discussione come era prevedibile degenerò velocemente in una
sana scazzottata, complice l’assenza di Sakura che poteva placare
gli animi solo con uno sguardo intimidatorio.
Quando Kakashi rientrò dal giro di ronda se li trovò uno
sopra l’altro a darsele di santa ragione, anche se a ben vedere
pareva quasi che “giocassero”. Per un attimo provò
una certa nostalgia nel vedere quei due ridotti così, il ricordo
di un Sasuke e Naruto dodicenni che si azzuffavano riaffiorò
nella sua mente.
Forse Sai si stava integrando davvero bene nel loro gruppo, anzi fin
troppo visto la piega che aveva preso di recente il suo rapporto con
Naruto.
Kakashi fu costretto a dividerli e mandarne uno a fare la guarda da un
lato della montagna e l’altro dalla parte opposta. Un po’
di lontananza non sarebbe guastata per quei due sciocchi.
Naruto se ne stava accovacciato sul suo albero a borbottare quando
vicino a lui volò uno strano uccello nero. Ci mise poco a
rendersi conto che altri non era che un messaggio in codice di Sai.
Afferrò un rotolo di carta neutro e lasciò che
l’uccello di inchiostro si depositasse sopra prendendo la
forma del testo scritto da Sai.
Vi era solo una parola scritta a caratteri cubitali: scusami.
Naruto rise, forse Sai non aveva ancora capito che anche quando
litigava con lui finiva sempre con il perdonarlo. Perché Sai
sapeva sempre come farsi perdonare, forse per astuzia o semplicemente
perché capiva quando era il caso di scusarsi per aver
pronunciato una parolina di troppo.
Si fermò un attimo a riflettere sul discorso avuto con il
compagno prima della zuffa, ovvero quel desiderio carnale che Sai provava
verso di lui. Naruto ancora non credeva di essersi fatto avanti e di
aver chiesto esplicitamente a Sai di mettersi con lui solo poche
settimane prima. Con Sakura non ci era mai riuscito, con Sasuke tanto
meno.
A ben pensarci, solo ora si rendeva conto che Sai era l’unica eccezione. L’unica meravigliosa eccezione.
END
15-08-11
*****
Hola holà!! ^ O ^ Finalmente aggiorno la raccolta anche se non
pensavo di farlo con questa fiction in particolare! °_° A dire
il vero doveva essere molto romantica, invece è finito tutto con
questa pseudo storiella comica! XDDD Forse avrei potuto fare di meglio,
ma in fondo non penso che sia poi così male che quei due se le
diano di santa ragione fra una lemon e l'altra, no?! XDD
Mi piace affrontare il loro rapporto da tante angolazioni e situazioni
differenti e questa fiction è solo una di queste, un esperimento
se volete! XD
Di solito tutto si conclude in maniera molto dolce nelle mie storie,
per una volta ho voluto cambiare le carte in tavola e dare un pò
di rude virilità a quei due, LOL! XDDD Spero che l'effetto
finale non sia stato così caccoso come temo, emh.............
Cooooomunque, di recente ho poche idee sul SaiNaru, al massimo sono
tutte per AU con cui ho un rapporto un pò turbolento,
vedrò cosa riesco a combinare, LOL! XD
La raccolta verrà aggiornata più saltuariamente, magari
alternata ad altre one shot, chissà! * v * Colgo l'occasione per
ringraziare tanto la mia amata Miwako_chan e ryuuga ideki per i consueti commenti a questa raccolta, grazie GRAZIEEEE!!!! ♥ ♥
Per stasera è tutto, godetevi per bene le ferie, almeno chi può farle, io no purtroppo, sob sob sob!!! T . T'
Baciotto a tutti!!!!
Giò <3
See you soon fan writer...
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Capitolo 12 *** Love ***
Love
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai, OCC
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ Love +
Faceva così maledettamente caldo quel giorno che l’aria
era intrisa di afa e umidità. Il sole splendeva alto nel cielo,
spietato e ardente come un fuoco.
Lungo quei campi se osservavi con attenzione potevi scorgere
l’orizzonte offuscarsi, per quanto stringevi gli occhi essi ti
lacrimavano di sudore, a nulla serviva quella pompa d’acqua
gelida a rinfrescarti la nuca.
Naruto cedette a quel caldo infernale per l’ennesima volta
sedendosi sulla balla di fieno proprio dietro di lui. Il capo
abbandonato all’indietro, il viso rigato da mille gocce di
sudore.
- Ahaa… basta, non ce la faccio
più… - biascicò con poca energia il ragazzo dalla
pelle ambrata. Immediatamente si attirò su di sé gli
sguardi degli altri due che stavano ancora faticando con i forconi.
- Naruto, piantala di frignare e datti da fare! –
- Ma Sakura-chan, ci sono più di quaranta
gradi… è un puro atto di violenza fisica farci sistemare
questo cazzo di fienile! – la ragazza troppo esasperata dalle
lamentele del compagno sbuffò rumorosamente. Si passò una
mano fra i capelli appiccicati e umidi, non ribatté a Naruto
perché in fondo la pensava come lui questa volta. Poggiò
il forcone alla porta e si andò a sedere accanto a lui.
L’Uzumaki lanciò un occhiata a Sai che nonostante tutto
continuava imperterrito il suo lavoro, ligio al dovere come sempre. Un
espressione di stizza prese vita in lui – Sai, dai
piantala… siediti un momento anche tu… -
- Ma non abbiamo ancora finito… -
affermò serissimo non lasciando trapelare la benché
minima fatica – Kakashi sensei si è raccomandato di
terminare prima di sera! –
- Quel maledetto però se l’è
filata, non vale! Aha, porca miseria questa è l’ultima
volta che accetto una missione così idiota, lo giuro! –
- Naruto, più ti agiti e più avrai
caldo… - bisbigliò Sakura sorreggendo il viso fra le mani
a loro volta poggiate mollemente sulle ginocchia. Erano letteralmente
sconvolti da quel caldo terrificante, così tanto che non ebbero
quasi più la forza di alzarsi lasciando finire tutto a Sai.
****
La sera rientrarono nella locanda in cui avrebbero passato la notte,
silenziosi salirono nelle loro rispettive stanze. Sakura aveva una
singola, come Kakashi, mentre Naruto e Sai condividevano la camera.
Appena varcata la soglia, Naruto non perse tempo e si liberò dei
vestiti gettandoli a terra in maniera disordinata.
- Sai, mi faccio la doccia prima di sciogliermi dal caldo! –
- Ok… - replicò distrattamente
l’artista, Naruto per qualche strana ragione notò qualcosa
di insolito nell’amico, ma non seppe bene definire di cosa si
trattasse.
Fece spallucce entrando in bagno e gettandosi letteralmente sotto
l’acqua ghiacciata. La sensazione era così piacevole che
rinacque completamente. Finalmente rinfrescato a dovere uscì dal
bagno dopo essersi avvolto in vita un ampio asciugamano bianco.
- Aha, sto davvero bene adesso! –
esclamò tutto giulivo spalcando la porta, quando vide Sai
coricato sul futon pensò che si fosse addormentato per la troppa
stanchezza. Ma poi si accorse che qualcosa non andava, Sai teneva un
braccio sugli occhi, la bocca leggermente spalancata come se gli
mancasse l’aria. E fu proprio quel respiro affannoso a
preoccuparlo e metterlo in allerta tutto un tratto.
- Sai! – gli bastarono pochi passi per essergli
subito vicino, si chinò su di lui scostando quel braccio. Gli
occhi erano chiusi, stretti in una smorfia di sofferenza. Lo
chiamò ancora ma lui non rispose. Ormai nel panico e conscio di
non sapere cosa diavolo stesse accadendo corse verso la camera
adiacente, quella di Sakura. Incurante ovviamente di essere totalmente
nudo con solo indosso un asciugamano. Quando l’Haruno gli
aprì per prima cosa gli urlò contro sdegnata per le sue grazie poco coperte e poi senza alcun preavviso venne trascinata via.
- Naruto, ma cosa fai? Sei impazzito?! –
- Sai, sta male! –
- Eh? – neanche il tempo di realizzare cosa
stesse succedendo che si trovò davanti a Sai. Da abile ninja
medico qual era lo visitò subito, constatando che era svenuto.
Chiese a Naruto di aiutarla sollevando un po’ le gambe di Sai,
per fargli riprendere la circolazione, mentre lei usava il suo chakra
curativo. Dopo qualche minuto riprese conoscenza non capendo
perché entrambi gli amici erano accanto a lui con aria
angosciata.
- Cosa… succede? – chiese lui flebilmente.
- Succede che sei svenuto, stupido! –
- Uh? Io? –
- No, mio nonno! –
- Naruto, smettila! Sai, ce la fai a metterti seduto? –
- Sì… credo… - facendo piano si tirò su sotto lo sguardo vigile di Sakura.
- Come ti senti? –
- Mi gira un po’ la testa… -
- Sakura-chan, ma cosa gli è preso?! –
la ragazza scrutò attenta l’amico dalla pelle
d’alabastro prima di sfiorargli una guancia.
- Hai preso un colpo di caldo! Senti qua come
scotti… - a quelle parole Naruto capì cosa gli era
sembrato strano prima in Sai, le sue guance erano insolitamente
colorite, troppo per uno pallido come lui.
- Oh… sul serio? –
- Sì! Tutta colpa di quel lavoro massacrante di oggi! –
- Io te lo avevo detto di fermarti, ma tu niente! –
- Sì, hai ragione Naruto… scusami… -
Naruto si sorprese così tanto per quella risposta così
remissiva che non ebbe il coraggio di infierire. Doveva stare
decisamente male per non reagire alle sue provocazioni in maniera
schietta come al solito.
La cura che gli diede Sakura era molto semplice: bere tanta acqua,
tenere del ghiaccio sulla fronte e rimanere coricato. Consigliò
a Naruto di portargli da mangiare una cena leggera a base di frutta e
yogurt, tutto facilmente reperibile al buffè della locanda. Era
meglio non farlo alzare fino a che non gli fosse passato il giramento
di testa.
Così raccogliendo tutta la pazienza che normalmente non aveva,
Naruto si prese cura di Sai. Lo obbligò a mangiare tutta la
frutta che aveva requisito al buffè e gli fece bere almeno tre
bottiglie d’acqua da un litro. Dopo aver sorseggiato
l’ennesimo bicchiere Sai sbuffò sazio – Naruto basta
così ti prego, se bevo ancora qualcosa scoppio… -
- Non rompere! Tanto fra un po’ ti
uscirà tutta l’acqua che hai bevuto! – Sai a
quell’affermazione così genuina reagì ridendo.
Anche Naruto sorrise – Stai meglio ora? –
- Sì, ti ringrazio… - replicò
lui, in effetti ora pareva aver ripreso un colorito vagamente
più umano di prima. Era sovrappensiero e quindi non si rese
subito conto della mano di Naruto che gli si posava sulla fronte.
Sussultò a quel contatto improvviso. Non capì bene
nemmeno lui il perché. Le iridi celesti di Naruto lo squadravano
attento.
- Mmh, sì anche la tua faccia non scotta
più! – era così vicino, fin troppo. Sai non
comprendeva il motivo perché quell’estrema vicinanza
dovesse turbarlo. Eppure era così. Il cuore accelerò i
suoi battiti, la mani gli sudarono. Si sentiva così strano,
quella pelle ruvida che lo sfiorava lo faceva vibrare. E poi quel volto
così bello a pochi centimetri dalle sue labbra…
- Ohi, Sai che c’è? – si riscosse
dai suoi pensieri impazziti udendo quella voce squillante che lo
chiamava. Accidenti, si era distratto senza rendersene conto.
Sollevò lo sguardo verso l’amico boccheggiando qualche
parola senza senso.
- Oh… scusa, dicevi? –
- Ma ci sei o ci fai?! –
- Faccio cosa? –
- Forse non stai ancora così bene come credevo!
– concluse Naruto incrociando le braccia al petto. Quando Sai fu
privato di quel piacevole contatto si sentì ancora più
strano. Non perse di vista il compagno mentre si alzava e andava a
sedersi sul davanzale della finestra spalancata. Rimase in solenne
silenzio ascoltando tutte le sue lamentele per il troppo caldo e di
come volesse dormire nudo. Al solo pensiero qualcosa di bizzarro si
scatenò nella mente di Sai. Naruto che dormiva scomposto sul
futon privo di veli, bellissimo ed etero come una scultura di marmo. E
per Sai non era certo difficile immaginarsi tutto questo visto che
aveva già ammirato il corpo nudo del ragazzo.
- Nah, Sai ti secca se dormo in mutande? –
- No, tanto siamo fra maschi… - già, fra maschi
si ripeté. Aveva presentato la tipica risposta confezionata ad
arte letta sui libri. Ma era vero, che c’era di male? Erano
entrambi ragazzi, perciò nulla di strano nello dormire in
mutande nella stessa stanza. In passato aveva fatto lo stesso con altri
suoi commilitoni del Ne, per cui tutto normale. Eppure più si
ripeteva questa affermazione e meno si convinceva delle sue parole. Lo
capì quando Naruto mise in mostra quella corporatura soda e ben
proporzionata, proprio come la ricordava. Era quasi incantato dal
movimento dei muscoli, così scattanti e vivi sotto il tessuto
cutaneo. Certo che Naruto era proprio un bel soggetto da disegnare, a
maggior ragione se era semi nudo. Ed ecco di nuovo quella sensazione
così strana, quel qualcosa di anomalo che non gli permetteva di
interrompere il contatto visivo con Naruto.
C’era qualcosa di sbagliato in quelle sensazioni, non era normale
che lui si sentisse così. Come non lo era quel senso di gonfiore
che stava salendo da in mezzo le gambe. Quando si rese conto
dell’imbarazzante erezione si sentì avvampare di vergogna.
Fortuna che il lenzuolo gli copriva le gambe e che Naruto guardava il
cielo in quell’istante.
Non riusciva a comprendere, perché si era eccitato vedendo il
corpo di Naruto? Cosa gli stava accadendo? Era davvero tutta colpa di
quella botta di calore o c’era sotto qualcosa altro?
Certo era da un po’ di tempo che si era reso conto di star
cambiando e di osservare Naruto sotto una nuova luce, ma tutte queste
emozioni erano assurde, sbagliate, folli.
Lui era un uomo e Naruto pure, un unione carnale era inconcepibile. Era
scritto anche su quel libro che aveva letto tempo addietro. Gli
esponenti dello stesso sesso non dovrebbero mai amarsi, e lui lo sapeva
bene. Socchiuse le palpebre stanco, i nervi tesi. Chissà
perché ora si sentiva vagamente triste.
- Sai, stai bene? –
- Eh? – non comprendeva il motivo di quella
domanda, perché l’amico era così preoccupato per
lui? Ebbe quasi paura di pensare che Naruto gli volesse bene, che
provasse un pochino di affetto per lui. L’amore era un sentimento
che bramava ma che allo stesso tempo temeva – Sì, ho solo
un gran caldo… -
- Hai ragione, si schiatta anche stanotte! Con questa
afa è impossibile dormire… - mogio Naruto si
lasciò ricadere sul suo futon, la vista di quei deliziosi boxer
verde acido fecero sorridere scioccamente Sai. Mutò espressione
quando Naruto si voltò verso di lui, gli occhi azzurri brillanti
come non mai.
- Sai, perché non fai una doccia fredda? –
- Come? –
- Ma sì, ‘tebayo! Hai detto che hai
caldo, no? Se stai un po’ sotto l’acqua fredda ti sentirai
meglio e riuscirai a dormire! –
- Oh… ecco io… - non capì cosa
stava accadendo se non quando era troppo tardi. Naruto era troppo
espansivo e diretto in una maniera esagerata. Senza curarsi dei
balbettii senza senso di Sai si era fiondato sul suo polso e lo aveva
costretto a seguirlo fino nel bagno.
- Dai vieni, ti aiuto! –
- No, non ce n’è bisogno… -
- Non rompere! Cosa faccio se poi svieni di nuovo?
– incurante delle risposte di Sai si liberò dei boxer
rimanendo completamente nudo. Sai abbassò lo sguardo pudicamente
dandosi dell’idiota perché aveva già visto tutto
del compagno quando erano alle terme. E anche Naruto lo aveva
già visto nudo, perché vergognarsi proprio ora allora?
- Ma che fai? Perché non ti spogli? –
- Aha… sì… - incerto si
sfilò la t-shirt e poi i boxer con un gesto secco, ma se ne
pentì non appena Naruto lo prese per un braccio. Di nuovo quel
malefico contatto gli fece ribollire il sangue che impietoso
vorticò concentrandosi in un unico punto. Resosi conto della
situazione non piacevole nel quale stava per cadere vittima
strattonò in malo modo la mano di Naruto dandogli le spalle.
- Ehi, ma che ti piglia?! –
- Nulla… - rispose con voce ferma anche se in realtà il suo corpo stava tremando.
I piedi di Naruto si mossero di qualche passo nella sua direzione, una
mano si allungò verso quella spalla nivea. Non appena la
sfiorò Sai si ritrasse come scottato.
- Ohi, smettila di fare così! Che cazzo hai? –
- Niente… ma tu esci per favore… -
- Eh? Perché scusa? – ignorando
nuovamente le suppliche di Sai lo costrinse a voltarsi verso di lui.
Sai reagì ancora peggio scacciandolo con un pugno a
mezz’aria per poi piegarsi su stesso. Naruto non capì che
stava solo tentando di nascondere un erezione troppo imbarazzante e
fuori luogo.
- Qui posso fare anche da solo… esci… -
- Col cavolo che esco, tu stai male! – si era chinato
subito verso di lui, le mani entrambe poggiate saldamente su quelle
spalle così stranamente fragili quella notte – Ti riporto
di là, meglio che ti corichi! –
- No, sto bene… -
- Non dire stronzate! Avanti, alzati in piedi! –
- No… -
- Ma perché? –
- Mi vergogno! – Naruto sgranò gli occhi
esterrefatto da quel grido strozzato. Sai che provava imbarazzo? Ma
cosa stava succedendo?! Tutto ciò che riuscì ad esclamare
fu un poco intelligente – Eh?! –
- Mi stai mettendo a disagio… ti prego, esci! –
- Io? – ribatté ingenuo il giovane
sempre più confuso. Ma poi quando fece lo sforzo di osservare
meglio Sai e la posizione in cui si era piegato cominciò a
comprendere. Senza un perché si sentì avvampare pure lui
per la vergogna. Aveva “sorpreso” l’amico in un
attimo di intimità un po’ troppo personale e lui essendo
un ragazzo sapeva bene cosa volesse dire. Silenzioso indossò
nuovamente i suoi boxer e si avviò alla porta del bagno
farfugliando – Ti aspetto fuori… tu… emh…
fai pure con comodo! –
Con un suono che ai due parve assordante la porta si richiuse
dividendoli momentaneamente. Entrambi rimasero imbambolati come statue
per qualche minuto, incapaci di reagire. E quando Sai uscì dal
bagno fu anche peggio, aleggiava un insolita tensione. Pareva mancargli
l’aria nei polmoni perché non riusciva a scandire nemmeno
una parola. Naruto lo ignorava fingendo interesse per la televisione
appena accesa. Allora Sai comprese che forse era meglio sopprimere del
tutto queste maledette emozioni che avvertiva verso Naruto visto che
mettevano entrambi a disagio. Filò dritto al suo futon dandogli
le spalle e in apparenza la cosa parve morire lì visto che per
un paio d’ore regnò una pace assoluta nella stanza. Ad un
certo punto, verso le due mattino per la precisione, Naruto spense la
televisione e con un colpo di tosse troppo elevato tentò di
attirare l’attenzione del compagno.
- Sai… sei ancora sveglio? – non
ricevendo risposta si avvicinò a lui gattonando e con
altrettanta cautela si mise ad osservarlo. Stava dormendo non
c’erano dubbi, ed aveva inoltre l’aria rilassata. Si
fermò allora a riflettere attentamente su quanto era accaduto,
sì insomma a quella reazione di Sai. Aveva avuto lo strano
sentore che la causa scatenante fossero state proprio le sue
nudità ma non poteva ugualmente capacitarsene. Che Sai fosse
davvero dell’altra sponda?
Provava davvero dell’affetto verso di lui? Si sentiva confuso e
curioso, voleva saperne di più e subito. Però era un tale
peccato svegliarlo, dormiva così sereno e poi in fondo aveva
avuto una gran brutta giornata ed era stato pure male. Sospirò
un poco prima di decidere suo malgrado di tornare al suo giaciglio, ma
proprio in quell’istante in cui sostava ancora sopra di lui con
fare assai ambiguo Sai spalancò gli occhi. Non appena
focalizzò l’immagine di Naruto cacciò un sussulto
un po’ troppo forte, era di nuovo così vicino a lui.
Naruto se ne rese conto e fu il panico.
- S…Sai… aspetta, non fraintendere! Non
avevo cattive intenzioni! – esclamò agitandosi, non aveva
motivo di rispondergli così ma non poté farne a meno.
- Sì, lo so… - fece pressione sui
gomiti e si mise seduto mentre Naruto prendeva le dovute distanze.
Accidenti a lui però, trovarselo così
all’improvviso davanti con indosso solo quegli assurdi boxer
verdi non poteva che mandargli in tilt il cervello già messo a
dura prova dal caldo soffocante. Temeva di reagire di nuovo come prima,
presto, doveva trovare una scusa per defilarsi da lì
immediatamente.
- Che c’è? –
- Eh? No, solo… - scattò in piedi senza
aver trovato nulla di particolarmente sensato da dirgli – Devo
andare in bagno, scusa! – corse come un pazzo verso il bagno e vi
si chiuse dentro sbattendo la porta. Naruto rimase immobile come un
ebete, ormai aveva perso la sua occasione per parlargli. Seccato si
sedette sul suo futon a gambe incrociate in attesa che tornasse
lì, perché tanto prima o poi sarebbe dovuto uscire. E lui
l’attendeva al varco con mille domande.
Attese due, quattro, cinque minuti facendosi film mentali su cosa
stesse facendo lì dentro. Passati i sette minuti decise di
sfondare la porta.
- Ohi, Sai! Sei ancora vivo?! – avvicinandosi
udì un rumore impercettibile di acqua che scorreva, sembrava
quella della doccia. Si impose dunque di non entrare, ma non appena lo
fece si disse sorpreso che era totalmente assurdo, insomma Sai era un
ragazzo proprio come lui, al diavolo se lo vedeva nudo. Al diavolo se
lo sorprendeva con l’uccello alzato, era una cosa normale, una
reazione assolutamente umana e genuinamente maschile. Niente di
straordinario dunque, nulla di così anomalo. Con risolutezza
aprì la porta provocando un brusco rumore. Sai ancora sotto la
doccia ebbe un fremito, c’era solo una sottile tendina semi
trasparente a dividerlo da Naruto. E quel dannato cuore non la voleva
smettere di battere all’impazzata.
- Naruto… cosa c’è? – si
impose la calma, assolutamente. Non poteva perdere il controllo una
seconda volta, no sarebbe stato davvero troppo per uno come lui.
- Devo solo farti una domanda, poi me ne vado! –
- Dimmi… -
- Prima ti sei eccitato a causa mia? –
Sai strabuzzò gli occhi sconvolto e a lui non succedeva spesso.
Scostò un po’ la tenda per poter vedere il suo
interlocutore. Naruto era lì in piedi, la mani poggiate
mollemente sui fianchi, l’aria da inquisitore che proprio non gli
si addiceva. Sai deglutì, era indubbiamente nervoso e non poteva
nasconderlo questa volta.
- Forse… non lo so… -
- Ma allora… ‘tebayo! – esclamò
sorpreso l’Uzumaki, una mano si mosse affrettatamente verso la
chioma ribelle – Io non credevo di farti questo effetto! Ma da
quando sei così? –
- Così come? –
- Bé… gay ovviamente! – Sai
dovette fare un piccolo sforzo mentale per accostare quella parola,
gay, al suo significato. Quando capì arrossì.
Arrossì vistosamente e violentemente, perfino Naruto rimase
colpito da quella reazione improvvisa.
- Ma io… non mi piacciono gli uomini! –
era così ed era convinto di ciò che affermava. Sai non
aveva mai provato attrazione fisica per altri ragazzi, mai in vita sua.
E anche ora che aveva tanti amici maschi non aveva mai avvertito nulla
di tutto ciò quando era in loro compagnia –
Però… tu Naruto mi fai sentire strano… -
- Come strano? Che vuoi dire?! –
- Non lo so… mi fai immaginare delle cose… provare delle emozioni sbagliate… -
Ora era Naruto che faticava a comprendere. Emozioni sbagliate? Come
potevano esistere? Tutte le emozioni di questo mondo non erano mai
inutili, anche quando erano orribili, violente o tristi servivano al
loro scopo in qualche modo. E di questo Naruto era assolutamente
convinto.
- Ma che stai vaneggiando, Sai?! Credi forse che amare qualcuno sia un emozione sbagliata? –
- Ma io non ho parlato di amore… -
- Però sembra proprio che io ti piaccia!
– con naturalezza Naruto si avvicinò di più al viso
di Sai. Era così vicino – Quindi provi qualcosa per me,
altrimenti non ti saresti eccitato… né faresti strani
pensieri sul sottoscritto… -
Sai totalmente in balia delle sue emozioni non capì più
nulla. Incapace di separare la razionalità dall’istinto si
lasciò sopraffare da quest’ultimo. Oscurò del tutto
quella breve distanza poggiando le sue labbra su quelle di Naruto.
L’acqua gelida che ancora ricadeva sulla sua schiena gli donava
dei brividi incontrollati. La bocca del compagno era così calda
e accogliente che non l’avrebbe mai abbandonata, piuttosto
sarebbe soffocato. Ritornò bruscamente alla realtà quando
le mani di Naruto gli si posarono sul petto allontanandolo. Era
assolutamente delizioso il suo viso accaldato e arrossato per quel
contatto inaspettato. Tuttavia non lo aveva in alcun modo rifiutato e
questo accese una piccola speranza in Sai di poter andar oltre.
Naruto ansimava incontrollato e come fuori di sé lo spinse
dentro la doccia bagnandosi anche lui. Incredulo fu Sai quando lo
stesso ragazzo ricambiò il bacio con una passione travolgente.
Un insana e sconcertante follia li aveva come contaminati entrambi ed
ora li faceva agire in maniera così bizzarra. Le braccia di
Naruto lo strinsero a sé facendo aderire perfettamente i loro
corpi. La pelle di Sai era così fresca al contatto, era
dannatamente piacevole. Le loro erezioni si sfregarono provocando nuovi
turbini di emozioni e sensazioni. Naruto presto si liberò di
quel fastidioso indumento ormai zuppo d’acqua mostrandosi
nuovamente in tutto il suo splendore. Quei polpastrelli ambrati si
mossero incerti verso i fianchi di Sai, esplorando timidamente il suo
corpo. Avvicinò di nuovo le labbra alle sue donandogli piccoli
baci sparsi, ma senza mai osare oltre. Fu Sai che inaspettatamente lo
invitò a toccarlo più intimamente conducendo le sue mani
all’inguine. Esitò però ritraendosi come spaventato
– No! – indietreggiò appena finendo contro la
tendina della doccia.
- Naruto… -
- Quello che stiamo facendo è… -
- Sbagliato? – lo precedette con una punta di amarezza
l’artista. Naruto non rispose ma la sua espressione parlava
chiara.
- Scusami… Sai non volevo toccarti… non
volevo farti queste cose… scusami… - balbettò
confuso Naruto correndo a recuperare un asciugamano e coprendosi subito
– Scusami… dimentica tutto! – e come una tempesta
tropicale che aveva appena spazzato via ogni cosa sul suo cammino
lasciò dietro di sé solo una quiete solenne. Ma Sai si
era smarrito in quella tempesta.
Quando tornò nella stanza trovò la luce spenta e Naruto
nascosto nel suo futon rannicchiato sotto il lenzuolo. Ne convenne che
non era il caso di porre domande e poi era tanto stanco, tutte le sue
forze si erano esaurite sotto quell’acqua ghiacciata. Si
sentì scottare le guance al solo ricordo di quei baci e di
quelle mani tiepide che lo sfioravano. Eppure gli erano piaciute tanto
quelle emozioni, così tanto da fargli venire voglia di piangere.
Quanto era diventato patetico.
****
Il mattino seguente i due ragazzi si rivestirono in rigoroso silenzio e
scesero per la colazione ignorandosi reciprocamente. In presenza di
Sakura e Kakashi si comportavano come sempre, ma fra loro non si
scambiarono mezza parola. E questo dettaglio non sfuggì
all’occhio attento di Kakashi che volle indagare.
Verso sera sulla via di ritorno a Konoha il sensei affiancò
Naruto che camminava avanti a tutti distanziandosi un po’. Il
giovane nemmeno si accorse della presenza dell’uomo fino a quando
lui non richiuse bruscamente il suo libro provocando un suono secco.
Naruto si voltò verso lui e non capì perché
Kakashi lo osservava in una maniera così seria.
- Cosa è successo, Naruto? –
- Come?! –
- Fra te e Sai intendo… perché è
ovvio che sia capitato qualcosa ieri notte, è da stamattina che
siete entrambi troppo silenziosi! –
Naruto non replicò, preferì tornare ad osservare i suoi
piedi che avanzano uno dopo l’altro in perfetta sincronia. Anche
Sakura nel pomeriggio aveva tentato di porre domande a Sai per capire
come mai sia lui che Naruto si ignoravano così freddamente, ma
pure l’artista aveva la bocca cucita.
- Naruto… avete litigato, non è vero? –
- Più o meno… - esclamò lapidario lui, ma era palese che quella fosse una bugia.
- Aha, e va bene, se non vuoi parlarmene fai pure!
Vorrà dire che lo domanderò a Sai, lui di certo
vuoterà il sacco anche perché non è il tipo che
disobbedisce agli ordini di un superiore… -
- No! – colto in fallo Naruto non poté
far altro se non farsi coraggio – E… va bene… gli
dirò tutto… ma prima prometta di non ridere! –
- Lo giuro sul mio onore! –
Dopo essersi guardato di sottecchi e controllato di essere a debita distanza da Sakura, Naruto cominciò a bisbigliare i
fatti avvenuti la notte prima, omettendo ovviamente la parte in cui lui
si avventava su Sai per ricambiare il suo bacio. Kakashi ascoltava in
silenzio, non capiva bene quali emozioni trapelassero da sotto quella
maschera, ma poteva giurare che stesse sorridendo malizioso.
- E così Sai ti ha turbato molto con il suo comportamento… -
- Esatto! Non mi fraintenda, voglio bene a Sai
ma… non sono innamorato di lui! – mentre pronunciava
quelle parole si sentì strano, proprio all’altezza dello
stomaco. Un contorcersi anomalo di viscere che proprio lo
infastidì. Si morse un labbro senza un motivo apparente,
perché provava quel senso di rimorso tutto un tratto?
- Capisco, non è una situazione facilmente gestibile in effetti… -
- Kakashi-sensei io… - Naruto arrestò
la sua camminata, gli occhi fissi al terreno polveroso – Non mi
sono comportato affatto bene con Sai ieri notte… - come dei
flash gli corsero davanti le immagini di se stesso mentre si lasciava
catturare dalla frenesia e baciava Sai. Era stata un incontrollata
passione mista a curiosità a spingerlo a quel gesto. Uno
stupido, sciocco gesto che stava degenerando in qualcosa di terribile
però. Rivide le mani di Sai che gentili e un poco tremanti lo
invitavano a toccarlo, a farlo suo
e diavolo, Naruto stava per cedere sul serio. Ma dopo aver colmato la
sua sete di sesso che cosa sarebbe rimasto? Niente, perché
Naruto voleva solo quello, niente di più profondo del desiderio
carnale e proibito. Sarebbe stata solo un esperienza adolescenziale
assolutamente demenziale da ricordare in compagnia dei suoi amici al
chiosco di ramen fra dieci anni. E l’ultima cosa che voleva era
rendere Sai il protagonista di questa barzelletta perché aveva
compreso suo malgrado che i sentimenti dell’amico per lui erano
sinceri e reali.
- Non voglio ferire Sai… non voglio… -
ripeté a voce bassa come una triste cantilena. Kakashi
sospirò alzando indifferente il viso al cielo che imbruniva.
- Non pensi che dovresti dirle a lui queste cose? – si
girò indicandogli con lo sguardo Sai che si avvicinava in
compagnia di Sakura. Naruto vedendo l’aria contrita del compagno
decise di farla finita e rompere quell’assurdo silenzio che lui
stesso aveva imposto. Lo prese da parte lasciando soli Sakura e
Kakashi, si addentrarono nella foresta fino a spuntare alle foci di un
fiume. Naruto si sedette su un masso, la mani arpionate alle ginocchia
come se dovesse farsi forza per parlare.
- Sai… credo di doverti delle scuse…
sì insomma… per quello che stavo per farti ieri… -
non lo guardava in faccia, non ne aveva il coraggio. Teneva gli occhi
chiusi e continuava a parlare come se fosse da solo – Voglio
mettere subito in chiaro che a me piacciono le donne, e parecchio
anche! – alzò risoluto lo sguardo verso lui accendendo
quegli occhi azzurrissimi, incatenando anche Sai ad essi -
Però… ecco, confesso che ieri… sì insomma,
ti avrei scopato volentieri! –
Le sopracciglia di Sai si inarcarono totalmente sorprese mentre un
colorito rosso sempre più acceso gli deformava le guance –
Oh… bè potevi anche farlo… - subito volle mordersi
la lingua per quella frase così sconcia. Naruto lo squadrava esterrefatto e boccheggiava incredulo per tanta schiettezza.
- Non dire idiozie, baka! Non potrei mai scoparti
solo per la voglia di soddisfare il mio ego rincretinito! – le
gambe si erano come messe in moto da sole e lo avevano fatto scattare
in piedi, si sentiva straripare di adrenalina.
- Naruto… -
- Anche se non ricambio i tuoi sentimenti, questo non vuol
dire che posso approfittarmi di te così! Insomma io… non
è giusto, ecco! – infervorato dal suo discorso si
piegò in avanti in un profondo inchino – Perciò, ti
chiedo di perdonarmi se puoi! A me piacciono le ragazze e basta! -
- Ti ringrazio… -
- Eh? Perché mi ringrazi? – Naruto non
capiva, perché Sai sorrideva? Sembrava così sereno mentre
lo faceva, pareva quasi un'altra persona.
- Perché sei stato gentile ad essere sincero
con me… sai, ieri notte ho riflettuto seriamente sul mio
comportamento e credo di aver capito che il mio sentimento per te sia
di tipo amoroso… -
- Ah… davvero? – biascicò Naruto
vagamente nel panico. Era davvero come temeva, Sai si stava
proprio innamorando di lui.
- Sì… uh ecco… io spero che non
ti dia fastidio questo… perché se è così
sono pronto a sopprimere questa emozione, anche subito! –
- Non dire sciocchezze! Tu non devi sopprimere un bel
niente! Sono dei tuoi sentimenti che stai parlando Sai, non sono cose
che puoi prendere e buttare via quando ti pare! – quelle mani
così insolitamente gentili si posarono grevi sulle sue spalle.
Strinse la presa, giusto un poco come se volesse trasmettergli le sue
sensazioni. Per la prima volta in quei due giorni a Sai non
disturbò quell’estrema vicinanza con Naruto, certo il
cuore batteva sempre forte e le mani erano nuovamente sudaticce ma
almeno ora avvertiva come una stupenda e gratificante sensazione di
benessere. Delle parole sorsero dalle sue labbra in maniera del tutto
spontanea – Io ti amo… -
Naruto non seppe che dire, ben conscio di non essere in grado di
corrispondere a quel sentimento così nuovo e profondo. Si
limitò a socchiudere gli occhi e a scusarsi. Poi lo
abbracciò, ma non come la notte precedente in cerca di sesso e
nuove esperienze ma solo come un buon amico che cercava di consolarne
un altro. Sai comprese, non seppe bene nemmeno lui come ma fu
così. Si lasciò imprigionare in quello stupendo abbraccio
che sapeva di dolce, sapeva di amaro, sapeva di amore.
Non gli importava di quale forma dell’amore fosse, sapeva solo
che era quel sentimento tanto bramato e ora che lo aveva ricevuto per
la prima volta in vita sua non se ne sarebbe separato mai più.
END
28/08/11
****
Aha,
che seratina autunnale! Fuori piove e fa freschetto, si sta bene giusto
in casa davanti al pc con una buona tazza di tè (freddo, ancora
freddo per fortuna, non si necessita di tè caldo per ora! U_U)!
= . ='
Dunque, sicchè ho
scritto ben due nuove one shot per questa raccolta ho deciso di
cominciare a pubblicarne una, l'altra in settimana magari! ^ ^
Umh, questa volta ho sforato, sì sì, mi sa che Sai
è uscito OCC........ fragile, insicuro, l'ho parecchio
reinterpretato per metterlo a disagio dinanzi le nudità di
Naruto! XDDD
Non reagisce con la consueta schiettezza, è totalmente in red out
in questa fiction, tremendamente vittima delle sue emozioni come
afferma lui stesso! I colpi di caldo fanno male, e Sai ora ne ha la
conferma! XDDDD
Spero che almeno Naruto si salvi conservando un briciolo di IC, ma me
lo direte voi lettori intanto! ^ ^' Il titolo è stato come al
solito istintivo anche se non proprio immediato! XD
In realtà tale shot nasceva solo come una lemon dove i due
pulzelli si davano alla pazza gioia sotto la doccia perchè
arrapati come ricci in calore, ma poi ha preso la strana piega che
avete appeno letto! U_U
Vi siete accorti che se faccio dichiarare Sai mai una volta che Naruto
lo corrisponda?! XDDD O il fatto è già avvenuto ed
è andato a buon fine oppure nisba, il povero Sai resta a bocca
asciutta, ma vi assicuro che non lo faccio apposta me ne sono accorta
solo rileggendo la storia, LOL! XD
Bene, direi che ora è giunto il momento che preferisco: ringraziare!! * *
Grazie a tutti voi che leggete, tutti voi che commentate, a tutti GRAZIE!!! :D
In particolare Miwako_chan perchè sì!! ♥ ♥
Un saluto e alla prossima fiction, by!!!! ^ O ^
See you soon fan writer...
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Capitolo 13 *** Una giornata in cui non accade nulla ***
Una giornata in cui non accade nulla
Autore: Dragon gio (wolferetic sui forum)
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Rating: Giallo
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Yaoi
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ Una giornata in cui non accade nulla +
Quella
sera di fine estate erano andati a dormire un po’ prima del
solito. Faceva fresco già alle undici, quel caldo afoso stava
pian piano svanendo, insomma tutto lasciava presagire l’autunno
dietro l’angolo.
Naruto si stiracchiava
soddisfatto nel giaciglio assai comodo, quel letto a mezza piazza non
aveva nulla a che vedere con il suo che era troppo piccolo per farci
dormire due persone.
Si mosse con cautela
abbracciando il ragazzo che dormiva al suo fianco, sorrise intenerito
udendo quel respiro normalmente pacato che ora invece era un più
pesante del solito. D’altro onde Sai era un po’ raffreddato
quindi nulla di strano che respirasse male.
Non voleva che dormissero
assieme perché temeva di passargli qualche germe, ma a Naruto
non importava, conscio di essere una roccia in fatto di malanni. Gli
solleticò piano una guancia, la pelle era così morbida e
lisca, gli ricordava tanto la buccia di una pesca. A proposito di cibo,
aveva ancora fame, poche ore prima avevano pasteggiato solo con frutta
e verdura. E Naruto non era certo tipo da accontentarsi di così
poco, ma Sai non aveva voglia di cucinare dopo quell’estenuante
missione in cui fra l’altro aveva preso pure freddo ammalandosi.
Il giovane sbuffò
tentando di mettere a tacere il suo stomaco che brontolava, non se la
sentiva di alzarsi e uscire per andare a comperarsi del ramen
istantaneo. Per cui la sua pancia avrebbe dovuto zittirsi perché
tanto sarebbe rimasta vuota.
Pensò bene di distrarsi
mirando il corpo pressoché perfetto di Sai. Dormiva con indosso
unicamente dei deliziosi boxer neri aderenti e una t-shirt dello stesso
colore. Si strinse più a lui allacciando le gambe alle sue,
quando si scontrò con i suoi piedi constatò con dissenso
che erano ghiacciati.
Sussultò per poi
lanciare qualche bestemmia contro l’amante, si era scordato che
quando non stava bene gli si gelavano i piedi. Sai nemmeno si era
accorto dei gesti di Naruto, dormiva profondamente, era piuttosto
esausto lo si vedeva dal viso leggermente tirato e le occhiaie.
Sperava si girasse verso di
lui per poterlo baciare e stuzzicare un po’, non c’era
gusto a lambire la schiena per quanto la pelle fosse molto invitante.
Naruto non aveva sonno e si stava maledicendo di non aver accettato la
proposta di Sai di portarsi la piccola tv nel salotto e di guardarsi
qualcuno dei suoi film. Anche se le vhs di Sai comprendevano unicamente
una vasta gamma di serie horror. Ma a Naruto quel genere non faceva
impazzire, rammentava ancora la notte in cui avevano guardato assieme Parnormal Activity
e di come alla chiusura improvvisa della porta della loro stanza avesse
fatto un balzo cadendo dal letto per lo spavento. Quel maledetto di Sai
confidò di aver lasciato aperta la finestra della cucina e che
essa aveva fatto corrente provocando la chiusura della porta. Ma
intanto aveva riso di brutto alla faccia terrorizzata di Naruto, per
lui era inconcepibile avere paura di qualcosa di così vago come
gli spiriti, però gli piacevano lo stesso quegli stupidi film.
Più trascorrevano i
minuti e maggiormente si annoiava, passare le dita fra i capelli di Sai
non era certo gratificante, lui voleva divertirsi un po’.
Infilò allora una mano sotto la t-shirt dell’artista
palpando per bene il petto muscoloso e la pancia piatta. Accidenti, gli
piaceva proprio accarezzare quel ventre, specialmente da quando Sai gli
aveva rivelato non con poco imbarazzo che era il suo punto più vulnerabile.
Eroticamente parlando, ovvio. Sapeva che non doveva disturbarlo, ma non
resistette. La mano scivolò all’inguine che prese a
sfiorare prima piano, quasi con delle carezze, poi preso
dall’entusiasmo lo aveva saldamente afferrato eccitandosi per
quel semplice contatto.
Fu in quell’istante che
Sai mugugnò incolore – Naruto… smettila ho
sonno… - allontanando fra l’altro quella mano molesta.
Anche se era assonnatissimo aveva ben intuito cosa avesse voglia di
fare Naruto. Ma lui non aveva forze, troppo stanco per la missione e i
medicinali che aveva assunto per scacciare quel lieve raffreddore. Si
voltò abilmente verso Naruto cercando il suo abbraccio, provando
in qualche modo a rabbonirlo per allievare la delusione del
“mancato sesso” – Domani mattina lo facciamo…
promesso… -
Non aveva riaperto gli occhi
ma poteva immaginare quel sorrisetto compiaciuto stampato sulla faccia
di Naruto. Avvertì il tepore di un bacio sulla sua fronte, poi
un secondo sulle labbra. Infine solo il russare di Naruto che aveva
bisbigliato un “ci conto” prima di addormentarsi.
****
Per sua fortuna quella notte
dormì estremamente bene, vuoi per il piacevole fresco di fine
estate, o perché i medicinali gli avevano evitato un brutto
raffreddore, oppure perché era rimasto protetto
nell’abbraccio di Naruto. Fatto sta che verso le prime luci
dell’alba, quando Sai si ridestò, si sentiva decisamente
riposato e pieno di energie. La prima cosa che vide fu il viso di
Naruto come al solito addormentato con la bocca aperta. Non era una
bella visione, ma Sai stava imparando ad apprezzare tutto di lui, anche
le piccole cose inutili. Una mano si mosse automatica verso Naruto, ne
accarezzò il collo tastandolo piano. Con il pollice posato sulla
giugulare ne ascoltava i battiti cardiaci. Erano lenti e regolari,
decisamente stava ancora in fase rem. Si mise a sedere scostando le
lenzuola, in pochi secondi si posizionò a cavalcioni di Naruto,
entrambe le mani posate sul viso del ragazzo. Cominciò a
baciarlo con passione, senza troppi preamboli. Si ricordava bene della
promessa fatta durante il dormiveglia ed ora era pronto a mantenerla.
Dato il tipico sonno pesante
di Naruto, gli ci vollero parecchi baci prima che il suddetto
cominciasse a riaversi dal suo stato di catalessi. Arrossì in
maniera del tutto ingenua quando si accorse di Sai che gli stava
sollevando la maglia in cerca dei suoi capezzoli. Giusto il tempo di
focalizzare la situazione per poi rendersi conto che quello era un gran
bel risveglio di quelli che capitavano una volta al mese. Non poteva
certo perdere questa preziosa occasione dunque.
-
Buongiorno… - disse Sai sorridendo con un espressione da
finto angioletto. Intanto le mani erano partite per la tangente e
tastavano già i testicoli di Naruto. Lui sorrise malizioso
trattenendo un vago gemito di piacere – ‘Giorno a te!
– le dita affusolate di Sai giocherellavano già con
l’orlo dei suoi boxer indecise se passare subito all’azione
oppure attendere. Lo sguardo eloquente di Naruto gli fece comprendere
di non aspettare, allora glieli sfilò con calma apparente mentre
si godeva i caldi baci del compagno. Non attese molto prima di
insinuarsi in mezzo alle sue cosce facendo vibrare di eccitazione
Naruto. Cavolo, lo adorava quando lo toccava così. Riusciva a
metterlo a suo agio nonostante la poca esperienza e il normale
imbarazzo che poteva crearsi data la natura del loro rapporto
omosessuale. Di libri che parlavano di queste cose ce ne erano ben
pochi a Konoha ma Sai li aveva letti tutti a quanto pare.
Invitò l’artista
a concentrare la lingua sul suo collo, per Naruto quella zona era
sensibile tanto quanto la pancia per Sai. Diventava del tutto remissivo
quando Sai ne baciava sensuale la superficie percorrendola a
tratti con la lingua solleticandolo di piacere. Naruto era un tipo
semplice e quindi gli piacevano gesti altrettanto elementari, anche in
ambito sessuale. E questo aveva colpito positivamente Sai. Anche
perché lui non era per niente esperto di sesso, aveva
praticamente perso la verginità con Naruto solo un mese prima.
La mano che stringeva dolcemente l’eccitazione di Naruto si
bagnò del liquido seminale appena fuoriuscito. Era venuto prima
del previsto pensò Sai e Naruto parve agitarsi leggermente per
questo – ‘Tebayo… scusa… -
- Non penso
sia grave… non lo facciamo da un bel po’… devo
averlo letto su quel libro che succede se ci si astiene per un lungo
periodo… -
- Oh…
bè… sì certo, sarà così! –
annuì ancora in visibile imbarazzo l’Uzumaki. Sai gli
sorrise, forse era il caso di tranquillizzarlo.
- Non può essere altrimenti! Ma ora, concentriamoci sul resto… -
- Uh…
sì… - gemette flebile Naruto nuovamente in balia di quel
tocco tanto gentile quanto maligno perché in grado di fargli
perdere ogni freno inibitore.
Ben presto i pochi vestiti che
indossavano divennero inutili costrizioni di cui si liberarono
gettandoli ai piedi del letto. Ormai completamente nudi si scrutavano
dalle loro posizioni, parlandosi con i gesti invece che con le parole.
Le mani ambrate di Naruto scorrevano placide sull’addome di Sai e
lui che gli sostava sopra, gli toccava il collo, quasi come se lo
massaggiasse. Quei contatti facevano impazzire di piacere entrambi,
scrutavano e violavano le loro piccole debolezze a vicenda in una sorta
di perfetta parità. Ben presto le labbra di Naruto lambirono
quella pancia così morbida e al contempo virile. Sai ci metteva
più tempo a lasciarsi andare ma quando ci riusciva, diventava un
tutt’uno con Naruto e le sue emozioni. Si mostrava finalmente
fragile, umano, in cerca del piacere carnale, assetato di amore.
C’era così tanto impeto in quei baci, una passione
inusuale per Sai da sempre abituato a sopprimere ogni emozione.
Si sentiva un po’
insicuro come Naruto e quindi si faceva trascinare facilmente dal
momento e l’ardore. Le guance erano così rosse che
scottavano, la bocca si schiudeva piena di eccitazione in gemiti
malcelati.
- Ti
piace… ehe Sai? – sussurrò il giovane che si godeva
il culmine del piacere dell’amante.
-
S…sì… - gli tremava la voce, solo in sua
presenza si concedeva tale lusso. Il privilegio di apparire così
inerme e fuori di sé. Non c’erano ruoli prestabiliti
durante i loro rapporti, l’uno compensava l’altro, si
donavano reciprocamente un estremo piacere fisico.
-
Naruto… voglio mettertelo dentro… - affermò
con disarmante schiettezza Sai. Ma ormai ci era abituato, anche se forse non abbastanza, a simili richieste.
- Ok…
metti il preservativo… - Sai annuì allontanandosi un
momento a cercare frenetico nel cassetto l’ambito oggetto. Era
stato lui ad insistere perché lo usassero sempre e anche se
secondo Naruto era inutile in quanto erano sanissimi entrambi aveva
accettato di buon grado l’idea. A patto che non lo dovesse
indossare lui stesso perché gli dava molto fastidio come aveva
già constatato in passato. Si divertiva a vedere Sai che lo
indossava, era in grado di uccidere i nemici nel giro di pochi secondi
di ma ci impiegava una vita per infilare quel coso di plastica. Secondo
lui andava messo bene se no era inutile. A tale affermazione Naruto
aveva riso spanciandosi letteralmente e chiedendogli se temesse
seriamente se lui potesse rimanere incinta nonostante gli evidenti
organi maschili…
- Sei pronto o no?! –
-
Sì… eccomi… - ritornò veloce sul
letto avventandosi nuovamente sulle carni di Naruto. Al sottoscritto
non dispiaceva per nulla quando lui era un po’ irruento, lo
trovava al contrario ancora più umano e sexy. Specialmente sexy.
Si lasciò sfiorare con
baci e carezze fino alla stesura del consueto lubrificante che
preannunciava il momento clou. Fece coricare Naruto a pancia in
giù per poterlo penetrare più comodamente. Naruto si
lamentò invece per la scomodità e poi non poteva
guardarlo negli occhi mentre veniva.
- La
prossima volta ti sistemi come vuoi tu, ok? – suggerì Sai
che fece capire implicitamente di non cambiare posizione visto che
ormai erano al limite entrambi.
-
Uff… ok… - Naruto rilassò il più
possibile i muscoli mentre Sai cominciava ad entrargli dentro –
Fai piano però che l’ultima volta mi hai fatto un male
cane! – nel dire quella frase si era girato verso il compagno e
si godette la sua espressione colpevole.
-
Sì… scusami… - era terribilmente strano
quando faceva quelle facce ma per Naruto erano fantastiche. Avrebbe
voluto che Sai fosse così naturale anche fuori dal letto, ma per
ora doveva accontentarsi. Le prime spinte non tardarono a stravolgergli
il fondo schiena, istintivamente strinse il lenzuolo. Ma anche se era
doloroso gli piaceva troppo quel calore a dir poco bollente che lo
violava fin in profondità. Non era solo una mera sensazione
fisica, era soprattutto una fusione a livello spirituale unica che gli
procurava emozioni incredibili e contrastanti. Gemeva senza controllo,
i suoi respiri affannati si armonizzavano con quelli altrettanto
accentuati di Sai. L’odore del sesso gli solleticava le narici
tanto quanto quelle piccole gocce di sudore che gli scivolavano sul
petto. Era fantastico poi il momento che precedeva l’amplesso
finale, per un solo istante si sentiva interamente parte di Sai e
viceversa. In quella frazione di secondo non erano più Sai e
Naruto persone distinte ma un'unica anima, entrambi potevano sfiorare
il cuore dell’altro. Ed era la cosa più strana e
incredibile che Naruto potesse mai provare in vita sua. La spinta
finale più forte delle precedenti concluse il rapporto con i due
ragazzi stremati e il letto sporcato di liquido seminale. Appagati e
felici rimasero ad osservarsi in silenzio, stanchi anche per parlare si
sorridevano come due sciocchi. Ma poi Naruto non resistette ed
esclamò – Se non era per il preservativo mi venivi dentro!
Sei proprio un porco… -
- Da che pulpito viene la predica… -
- Zitto tu, che basta che ti tocco la pancia per eccitarti! –
- A te è sufficiente sfiorarti il collo! Non sono l’unico porco qui… -
- Tsk, tutte
scuse le tue! – mostrando un finto broncio gli diede le spalle.
Dovette attendere poco perché Sai lo raggiungesse con le sue
braccia ghermendolo.
- A me è piaciuto particolarmente questa volta… e a te? –
- Che me lo
domandi a fare? Adoro fare sesso con te! – e gli stampò un
casto bacio su quella bocca carnosa consumata dalle sue stesse labbra
fameliche. Le mani di Sai si soffermarono su quelle guance tiepide, ne
tastò con cura quegli strani sfregi. Naruto gli sorrideva
inducendo anche lui stesso ad imitarlo. Dopo qualche minuto passato ad
osservarsi reciprocamente con aria sognante Naruto trillò
– Mi sento un po’ scemo… -
- Anche
io… - e subito dopo scoppiarono a ridere. Sai si spostò
dal compagno tornando a coricarsi alla sua destra.
- Sai, io ho famee! –
- Alzati e
vai a cucinarti qualcosa allora! – replicò atono Sai
scrutando con finto interesse il soffitto chiaro.
- Sei uno
stronzo… - ringhiò scontento Naruto. Con un aria da
bimbetto combina guai prese ad accarezzargli l’addome con lenti
moti circolari. Quando Sai si girò verso lui e gli sorrise
solare, Naruto era sicuro di averla avuta vinta – Mi prepari un
ramen? –
- No! – la risposta secca di Sai lo mandò su tutte le furie.
- Sei
proprio uno stronzo! Anzi no, sei il re degli stronzi! Che cosa ti
costa cucinarmi un ramen! E poi tu sei così bravo! –
- Lo so, ma non ne ho voglia… -
- E mi lasci morire di fame?! –
- Se vuoi ti porto da Ichiraku, però devi darmi qualcosa in cambio… –
- Ichiraku?
Mi vesto subito! – senza dare il tempo a Sai di finire di parlare
saltò agilmente giù dal letto e corse a farsi la doccia.
Il povero Sai era rimasto impalato come uno stoccafisso. Inebetito
frugò sotto il suo cuscino tirandone fuori un libro:
“Tecniche di seduzione per principianti”. Lo sfogliò
fino alla pagina che gli interessava e pieno di dubbi esclamò
– Ma cosa diavolo ho sbagliato? – avvilito perché
l’occasione di poter fare il bis era ormai sfumata scese anche lui dal giaciglio sfatto per raggiungere il compagno in bagno.
Ebbe comunque la sua piccola
vendetta quando una volta da Ichiraku fece finta di essersi dimenticato
il portafoglio a casa, così da far pagare l’intero conto a
Naruro. E questa volta invece di una ciotola di ramen vegetariano ne
aveva prese ben due.
Sulla via del ritorno a casa
confessò il misfatto con il risultato di farsi rincorre
dall’Uzumaki per tutta Konoha per avergli fatto spendere gli
ultimi risparmi. Ma tanto Sai sapeva che se la sarebbe cavata quando
una volta giunti a casa sua lo avrebbe preso di forza e baciato senza
pietà su quella gola sensibile alle sue labbra. E una volta
finito di fare l’amore gli avrebbe cucinato un ramen maestoso per
cena, come faceva sempre. Come ogni giorno da quando gli aveva gridato
in faccia di amarlo senza alcun pudore. Come desiderava ardentemente
fare per il resto della sua vita.
Che volete farci, anche quella si era rivelata una giornata in cui non accadeva nulla.
END
30-08-11
****
Hola hola bella gente!! ^ O ^
La mia pigrizia non ha eguali, ho scritto questa fiction a fine Agosto
e la pubblico solo ora, mah, non è che vi siate persi chissà quale
capolavoro intanto... =_='
Solita shot banale dettata da capriccio
yaoi represso, nulla di più, nulla di meno! U_U Sarà meglio che mi
impegni maggiormente per le prossime, vorrei portarla avanti il più
possibile questa raccolta, per cui pubblicherò con meno frequenza ma
tenterò di proporvi qualcosa di meglio a livello di storia! ^ ^
Almeno
ci proverò, ha ha! XDD Prendete questa cosuccia come un modo simpatico
per festeggiare l'anniversario di questa raccolta, l'ho cominciata a
Settembre del 2010 quindi è online da un anno esatto!!! ♥ Offro crema
di limoncino a tutti e image sconce SaiNaru a random!! = ç =
Bon,
come sempre un sentito ringraziamento a tutti tutti, ma proprio tutti,
belli e brutti! XD Chi commenta, chi legge, chi passa e basta, thank you so much guys!!!! ♥ ♥ ♥
Al prossimo aggiornamento, un becitos caloroso dalla vostra Giò!!! <3
See you soon fan writers...
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Capitolo 14 *** Mendokuse ***
Mendokuse
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Commedia
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ Mendokuse +
Di tutte le cose peggiori che potevano capitargli ammalarsi era di
sicuro la più seccante. Innanzitutto perché non gli accadeva spesso di
buscarsi il raffreddore, ma soprattutto perché vedere altre persone che
si preoccupavano per lui gli procurava strane e ambigue emozioni di cui
avrebbe fatto volentieri a meno.
Come ad esempio lo sguardo
assolutamente divertito di un certo ragazzo biondo che con aria di
sufficienza lo osservava proprio in quel preciso istante.
- Vedo che
sei messo proprio bene! – trillò Naruto ridacchiando sommessamente alla
vista, alquanto insolita, di un Sai raffreddato.
- Non sto così male
come credi… - biascicò lui con una voce, secondo Naruto, davvero
buffissima in quanto era deformata dal naso chiuso.
- Sarà, ma hai la faccia di uno che pare avere un piede nella tomba e l’altro su una buccia di banana! –
-
Che cosa? Ho un piede nella tomba? – domandò alquanto turbato il povero
artista che a causa del malanno era molto stordito e quindi facilmente
“raggirabile”.
- Scherzavo, scherzavo! – non trattenne un'altra
risata spontanea come quel sorriso malizioso – Sei così debole che
potrei stenderti con un dito! – dopo l’ennesima battuta dell’amico Sai
sbuffò stanco.
- Naruto, perché sei venuto? Avevo detto a Sakura che sarei stato a casa qualche giorno per riprendermi… -
-
Sì lo so, gli hai anche detto che non volevi vedere nessuno! – si fermò
un attimo per osservare la faccia stizzita di Sai – Non credere che sia
qui per mia iniziativa! E’ stata proprio Sakura-chan che mi ha chiesto
di venire a vedere come stavi! – da un sacchetto di plastica che aveva
con sé estrasse una scatola bianca – E ha anche aggiunto che devi
prendere queste medicine! Dice che ti faranno stare subito meglio! –
-
Grazie, lasciale pure lì… - mogio si coricò coprendosi bene con le
coperte, cercando di ignorare il compagno che ancora era nella sua
stanza – Ora scusami, ma vorrei dormire… -
- Ho capito, me ne vado! –
con passi felini fu subito alla porta, ma qualcosa lo trattenne. Si
voltò ancora una volta in direzione del letto dove Sai stava cercando di
prendere sonno – Ehi Sai… -
- Cosa vuoi? – replicò lui non nascondendo quella velata rabbia nella voce.
-
Sicuro che te la cavi da solo? Se vuoi posso restare a farti compagnia!
– in un primo momento Sai rimase sconcertato da quella proposta;
possibile che un banale raffreddore dovesse destare tanto interesse nel
compagno? Ed inoltre, aveva così poca fiducia nelle sue capacità di
guarigione? Certo, non era come lui, non possedeva il chakra della volpe
ma con un po’ di riposo e tante medicine sarebbe tornato come nuovo nel
giro di pochi giorni.
- Sì, non ti preoccupare, vai pure… -
- Mh… ok, ciao! –
Finalmente
la quiete, Sai non desiderava altro. Così come non voleva altro che
guarire il prima possibile, era proprio fastidioso dover rimanere a
riposo, non gli era congeniale e poi essere costretto a saltare le
missioni non gli andava. Detestava non poter obbedire agli ordini, era
quasi una necessità impellente per lui, un odioso bisogno a cui era
stato addestrato fin da piccolo. La missione prima di tutto, aveva
imparato a sopportare e tacere anche il dolore o i malesseri fisici, ma
ora che non faceva più parte della Radice non doveva più temere di dover
andare in missione anche con trentanove di febbre. E questo lo
disorientava terribilmente.
* * *
Osservava
seccato il termometro, la linea di mercurio era ancora oltre il numero
trentotto. Eppure aveva preso le medicine, era stato a letto per un
giorno intero, possibile che ancora non stesse meglio? Ora gli era
venuta pure la tosse e il solo pensiero di star coricato lo faceva stare
male in quanto faticava a respirare.
Vagava disperato per la stanza
cercando di farsi venire sonno, inutilmente. E poi la debolezza lo
faceva vacillare di continuo, non poteva far altro che fare due passi e
rimettersi subito seduto sul letto per non collassare a terra come un
sacco di patate.
Forse sarebbe tornato in forze se avesse mangiato
qualcosa, ma chi ce l’aveva la voglia di cucinare? Era già tanto se era
riuscito ad arrivare al frigo e prendere qualche bottiglietta d’acqua.
Si
sentiva la testa così pesante che gli pareva di sentire le campane che
gli martellavano il cervello. No un momento, quello era solo il
campanello di casa sua!
Trascinandosi letteralmente alla porta
d’ingresso l’aprì senza nemmeno accertarsi di chi ci fosse dalla parte
opposta, amico, nemico oppure un semplice scocciatore.
- Buongiorno
Sai! – la voce penetrante di Naruto gli spaccò letteralmente i timpani.
Tutto ciò che riuscì a rispondere fu un sentito – Aha sei tu, che cosa
vuoi? –
- Cavolo, che accoglienza! E pensare che sono venuto qui per vedere se eri ancora vivo! –
- Certo che sono vivo… -
- Dalla tua faccia non si direbbe! –
-
La pianti di fare commenti sulla mia faccia? Ho solo questa! – a Sai
non sfuggì l’espressione stupita dell’amico mentre gli rispondeva, ed in
effetti era un po’ sorpreso lui stesso di stargli parlandogli con quel
tono acido che proprio non gli si addiceva – Scusami… è solo che non sto
molto bene e… -
- Lo so, è per questo che sono qui! O meglio, è
Sakura-chan che come al solito mi ha obbligato a venire! – si fece
avanti entrando di prepotenza in casa – Era preoccupata perché gli ho
detto che non ti avevo visto in gran forma, e così mi ha praticamente
ordinato di assisterti fino a quando non ti fossi sentito meglio! –
-
Naruto, non è necessario… - tentò di resistere alla tentazione di farsi
aiutare, ma mai come oggi quella sgradevole sensazione di “debolezza”
si faceva sentire.
- Su, niente storie! Ci penso io a te! – esclamò
tutto sorridente tirando una poderosa pacca sulla spalla dell’artista
che per poco non finì in terra.
- Oh… emh, scusa! – balbettò poi aiutando il povero
ragazzo barcollante – Dimenticavo che sei deboluccio adesso!
–
-
Già… - asserì Sai con uno sguardo vagamente bieco. Al diavolo lui e il
suo bisogno di farsi aiutare, le cose non cominciavano per il verso
giusto – Io… tornerei a letto… sono stanco… -
- Ma, certo! Tu vai pure, io intanto ti preparo qualcosa da mangiare! –
-
Ok… - il ragazzo ritornò nel suo caldo giaciglio, scordandosi per un
istante che chi aveva accolto in casa era Naruto Uzumaki, lo shinobi, la
testa quadra, l’imbranato, quello dal pene piccolo, uno che non sapeva
cucinare altro che ramen istantaneo.
- O porca miseria… - affermò
mettendosi una mano sul viso leggermente disperato, va bene che voleva
mangiare qualcosa ma di certo il ramen non rientrava fra le pietanze più
facilmente digeribili per un malato. Scese dal letto e si diresse
piuttosto celermente in cucina, quando stava per affacciarsi ad essa
ebbe un leggero mancamento alla vista del caos che già regnava.
- Naruto… - bisbigliò incredulo, erano passati solo pochi
minuti, come era umanamente possibile creare una simile baraonda?
- Aha Sai! Scusa, ma non trovo le pentole per cucinare! –
- Sono lì nell’ultima mensola… -
- Thank you! Ti preparò subito un ottimo ramen! –
- Non c’è bisogno che cucini… e poi preferirei del riso in bianco… -
- Che cosa? Riso in bianco? Ma se mangi solo quello non ti rimetterai mai in sesto, ‘tebayo! –
-
Il riso andrà benissimo! E poi ho poco appetito… - sebbene Naruto non
fosse per niente convinto delle parole dell’amico gli fece un cenno
affermativo con il capo. Sai credeva di averla avuta vinta, come si
illudeva. E ne ebbe purtroppo conferma quando un ora più tardi un
baldanzoso Naruto giunse in camera sua con un vassoio.
- Eccoti
servito! – Sai osservò dubbioso quel piatto che aveva dinanzi. Era sì
riso, ma perché galleggiava in un non bene definito brodo scuro
attorniato da carne e verdure varie?
- Naruto… mi hai fatto un ramen? –
-
Ma che dici? Non lo vedi che è riso! – indicava offeso la pietanza e al
contempo si sentiva convinto delle sue parole. Ma Sai non aveva dubbi –
Hai semplicemente sostituito gli spaghetti con il riso… questo è ramen…
-
- Ma che palle! E va bene, forse mi è sfuggito qualche ingrediente
mentre preparavo il riso… tutto qui! – afferrò deciso il cucchiaio e
glielo porse – E adesso mangia, rompi scatole! –
A Sai non rimaneva altro che arrendersi e… ingoiare,
nel vero senso della parola. Facendosi coraggio ingurgitò quella
brodaglia assurda che non era né riso né ramen, un sapore altrettanto
fuori luogo lo colse.
- Ti piace? Di cosa sa? – quella domanda non
lasciava spazio all’immaginazione, lo stesso Naruto non era certo di
cosa “avesse creato”.
- Mh… sa di riso… credo… - rispose con un
espressione tirata il giovane, fingere in quel frangente era davvero
difficile ma dopo la seconda cucchiaiata divenne addirittura impossibile
– Non credo di riuscire a mangiarne oltre… -
- Guarda che se non mangi non puoi prendere le medicine! –
- Se mangio questo non avrò più bisogno di medicine… -
- E perché scusa? –
- Perché potrei morire sul colpo… -
- C… cosa?! Provaci tu a cucinare visto che fai tanto il saputello! –
- Naruto, il riso in bianco è la pietanza più semplice di
tutte, perfino il più idiota degli idioti potrebbe cucinarlo!
–
- E quindi io sarei un idiota? –
-
Sì! – la risposta repentina e senza peli sulla lingua di Sai fece
alterare in maniera piuttosto vistosa l’Uzumaki che dovette fiondarsi
letteralmente fuori dalla stanza per non prendere a cazzotti il giovane.
Se Sai fosse stato in condizioni di pensare e articolare meglio le
parole forse avrebbe saputo cosa dire all’amico per farlo stare buono,
ma adesso che era in preda alla febbre alta non riusciva a fare niente
di più complesso che dormire.
* * *
Chissà
quanto tempo era passato, non lo sapeva. Sentiva un gran caldo e si
sentiva sudato, respirava con fatica, il petto pareva così pesante.
Avvertiva una tale spossatezza da non riuscire nemmeno a sollevare le
palpebre. Inconsciamente nel suo dormiveglia prese a chiamare qualcuno.
- Nii-san… -
Quel richiamo arrivò flebile alle orecchie di Naruto, si girò verso l’amico sorpreso.
-
Nii-san… - preoccupato l’Uzumaki inumidì nuovamente la pezza per la
fronte e con essa gli asciugò il viso, erano ore che vegliava sul suo
sonno agitato. Aveva ancora la febbre così alta e non si svegliava, era
pure andato a chiamare Sakura perché lo visitasse. La ragazza si era
precipitata lì con il compagno e dopo un attenta analisi aveva fatto un
iniezione a Sai per fargli abbassare la temperatura. Ora non restava che
attendere pazientemente gli aveva detto, tutto quello che poteva fare
era stargli vicino e rinfrescargli costantemente la fronte con del
ghiaccio.
- Nii-san… - era così debole la sua voce, così fragile
mentre chiedeva aiuto. Naruto se ne stupì incredibilmente, mai pensava
di vedere Sai così vulnerabile, così bisognoso di una presenza che lo
confortasse. Un po’ titubante allora gli afferrò una mano – Ohi, Sai…
sono qui… stai calmo… -
- Nii-san… Shin… - udendo quel nome Naruto si
sentì confuso, chi era costui? Avvertì la mano di Sai stringere la sua e
stranamente il suo viso parve distendersi tutto un tratto. Allora
Naruto capì che l’unica cosa di cui aveva bisogno era qualcuno che
rimanesse accanto a lui – Che Baka che sei… - sorrise dolcemente a
quella vista, Sai gli stringeva così forte la mano, sembrava
aggrapparsi disperatamente per non affogare. Le labbra non fiatarono
più, smise di agitarsi, e la febbre poco a poco scese fino a svanire del
tutto verso il mattino.
Quando all’alba Naruto gli sfiorò la
fronte si accorse che era finalmente fresca, sospirò esausto, non aveva
chiuso occhio ed ora desiderava unicamente poter dormire un poco. Si
alzò tentando di fare meno rumore possibile e si recò nell’ampio
salotto. Il piccolo divano dall’aria spigolosa non era molto invitante,
ma non appena Naruto lo toccò crollò letteralmente appisolandosi su di
esso.
Solo un paio d’ore dopo Sai cominciò a ridestarsi; per
prima cosa si accorse subito di riuscire a respirare meglio, il senso di
pesantezza al petto era più lieve, però aveva molta sete.
Si mise
seduto, la testa così leggera era alquanto fastidiosa pensò. Incerto sul
da farsi provò ad alzarsi dal suo giaciglio, finalmente non aveva più
capogiri e questo lo quietò. Improvvisamente si accorse che mancava
qualcosa, anzi "qualcuno". Aveva dei vaghi ricordi di quanto era successo
la notte prima ma rammentava chiaramente la presenza di Naruto accanto a
lui. Lo trovò poco dopo beatamente addormentato sul divanetto accanto
alla finestra del salotto. Dormiva così profondamente, aveva una faccia
buffa e blaterava qualcosa di indefinito su un ramen troppo freddo.
Dedusse
che doveva aver vegliato su lui per tutta la notte, ora decisamente
spettava all’amico poter riposare un po’. Senza svegliarlo lo coprì con
una coperta di lana, il ragazzo non fece una piega, doveva essere
davvero esausto. O forse aveva solo il sonno pesante, chissà.
Sentendosi
decisamente meglio decise di darsi una rinfrescata e di preparare una
colazione abbondante, di certo Naruto al suo risveglio sarebbe stato
affamato. Inoltre si sentiva in debito e ricambiare per lui era quasi
d’obbligo. Perché come diceva il suo libro: i veri amici si aiutavano e
si sostenevano a vicenda, sempre.
Fu un inebriante profumino di
pesce saltato in padella a far tornare dal mondo dei sogni Naruto.
Inspirò a pieni polmoni quell’odorino invitante – Mh… ma che succede? –
bisbigliò strofinandosi un occhio assonnato. Sai accortosi del suo
risveglio gli rivolse un sorriso stranamente gentile e disteso.
- Ben svegliato, Naruto! –
- Sai… ehi, ma stai bene? –
-
Sì, certo… - fece una pausa tornando a concentrarsi sulla padella in
cui sfrigolava una trota – Non ho più la febbre, non temere! Sto molto
meglio… -
Naruto non replicò, semplicemente gli sorrise di rimando
stiracchiandosi – Nah, sono a pezzi! Il tuo divano è
proprio scomodo! –
- Ti chiedo scusa, mi rendo conto che ti ho dato molto disturbo… -
-
Nah, non importa! E poi lo avresti fatto anche tu per me, no?! –
ribatté agitando goffamente una mano. Sai si sorprese a
quell’affermazione, nemmeno lui seppe bene il perché. Sapeva solo che
era un emozione strana e che il pesce sarebbe bruciato se non fosse
stato per l’urlo di Naruto che gli intimava di fare attenzione a ciò che
faceva.
- Sei un po’ distratto o sbaglio? –
- Uh… forse non
sono così in forma come credevo… - ammise imbarazzato dinanzi quel pesce
un po’ troppo abbrustolito che ora svettava nel piatto dinanzi Naruto.
-
Va bè, non importa, ho così fame che mangerei qualunque cosa! Buon
appetito! – esclamò l’Uzumaki afferrando deciso le bacchette e
cominciando subito ad abbuffarsi. Divorò tutto sotto gli occhi
esterrefatti di Sai che a mala pena aveva mandato giù due bocconi della
sua porzione.
- Ne vuoi ancora? – chiese poi trattenendo a stento un
sorriso tirato, ovviamente Naruto non disse di no all’offerta. Mentre
trangugiava un altro abbondante piatto gli tornò alla mente una cosa
accaduta mentre Sai era febbricitante.
- Sai, ascolta volevo farti una domanda… -
- Sì, dimmi pure… - Sai si si era alzato per porre i
piatti sporchi nel lavabo e intanto ascoltava Naruto che parlava.
- Chi è Shin? –
La
domanda fece sussultare letteralmente Sai, per poco non gli scivolarono
di mano i piatti. Senza girarsi verso l’amico rispose – Perché vuoi
saperlo? –
- Bè, l’altra notte non hai fatto altro che chiamare il suo nome! –
-
Oh… - biascicò Sai in evidente difficoltà. Naruto si rese conto di
averlo colto totalmente alla sprovvista solo quando lo vide girarsi
verso lui con un espressione genuinamente imbarazzata – Shin… era il
nome con cui chiamavo mio fratello… -
Rimase quasi incantato alla
vista di quelle gote arrossate, di certo non per la febbre questa volta.
La bocca si allargò in un sorrisone a trentadue denti – Aha ecco, ora
tutto si spiega! –
Quel viso così felice non fece altro che
confondere Sai che non capiva se doveva sentirsi offeso per essere stato
visto in uno stato di infima debolezza oppure sollevato perché aveva
rivelato qualcosa di molto personale ad un'altra persona. E stando ai
libri che aveva letto quando due amici si scambiavano delle confidenze
particolarmente intime il loro rapporto si faceva ancora più saldo.
Ammalarsi era seccante, però questa volta forse Sai ne aveva ricavato qualcosa di buono.
END
12-10-11
***
Ciaos!! Era un pò che
non aggiornavo ed ora lo faccio con una fiction che ho finito di
scrivere ai primi di Ottobre, ha ha! XD In realtà il motivo di
tanto ritardo è perchè ho apportato alcune modifiche qua
e là, non mi convinceva la "prima bozza" e così l'ho
cambiata! U_U
Non c'è molto da dire, la trama e la situazione che ho
rappresentato è così schifosamente banale che quasi me ne
vergogno, ma ci tenevo a mettere Naruto e Sai in queste vesti! XD Per
cui spero mi perdonerete se la fiction è banale, tanto tanto
banale! U////U
Inoltre non tratta della coppia, insomma dopo tanto tempo sentivo il
bisogno di prendermi una pausa e di tornare a raccontare di loro come
semplici amici perchè sì, mi va e perchè non lo
faccio davvero da troppo e mi mancava...
Non ho tantissime idee al momento per i prossimi aggiornamenti, ma ho
già scritte svariate bozze, spero di tirarne fuori qualcosa di
interessante! :D
Per ora è tutto, vi lascio con un bacione e un consiglio: leggete la fiction "Homophobic" di Mente libera
perchè è stupenda!!! Vi piace il SasuNaru? Lo volete un
pò realistico? Vi piace l'hard e Naruto e Sasuke dannatamente
IC? Allora non dovete perdervi la sua fiction, mi raccomando!!! Parola
di una Anti-SasuNaru, se piace a me piacerà anche a voi! * v *
*fine pubblicità progresso* XDDDD
Aha, per chi non lo sapesse "Mendokuse" è il termine che usa
più spesso Shikamaru e significa pressapoco "che seccatura"! XDD
Mi sembrava il titolo più adatto per questa storiella! :P
Becitos a tuttiiiii!!! ^ O ^
See you soon fan writers...
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Capitolo 15 *** So Open Up Your Mind ***
So Open up your mind (Natale 2011)
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden
Questa fiction partecipa all'evento "Il Natale e Sai" indetto dal FC Root's Division (saifanclub.forumfree.it)
INCHIOSTRO E VENTO
+ So open up your mind… +
Natale. Il significato di quella strana festività Sai non
riusciva davvero a coglierlo. Eppure ora per lui era più
semplice capire le emozioni, quindi non gli era impossibile comprendere
quella paranoia generale che era il Natale.
Ma Sai in quei giorni si rese conto suo malgrado di un fattore
sconcertante: a lui il Natale non interessava. Non trovava gioia o
allegria nello scervellarsi per scegliere il regalo giusto per ognuno
dei suoi amici, nell’addobbare la casa con tanti ninnoli,
festoni, alberelli e quanto altro. A Sai il Natale non piaceva. Per
essere più precisi non gli trasmetteva alcuna emozione
particolare.
Ecco perché per lui superare quei giorni che lo dividevano dal
fatidico 25 Dicembre, furono una sorta di incubo ad occhi aperti. Ma
finalmente, quasi come per magia, arrivò la sera della vigilia e
con essa l’ultima cena con i suoi compagni di squadra. Nei giorni
scorsi era stato obbligato a partecipare ad almeno altri tre eventi
simili, non ne poteva più, era già saturo del cosiddetto
Natale.
La serata era stata tutto sommato piacevole e per sua fortuna era
volata via velocemente. All’uscita del ristorante i primi ad
allontanarsi furono Kakashi-senpai e il capitano Yamato, totalmente
ubriaco, sorretto da quest’ultimo. Poi era stata la volta di
Sakura, ora fuori da quella porta a gelarsi letteralmente il sedere
erano rimasti unicamente Sai e Naruto.
- Facciamo un pezzo di strada assieme? – gli
aveva domandato Naruto. L’artista rimanendo fedele alla sua
etichetta di cortesia accettò l’invito con un sorriso.
Si incamminarono per quelle strade buie, era tutto ricoperto di neve e
ghiaccio, un silenzio irreale che riecheggiava sinistro fra quelle
case. Naruto pareva imbarazzato, continuava a guardarsi intorno, non
spiccicava parola. Era totalmente diverso dal ragazzo chiassoso che
prima li aveva quasi fatti buttare fuori dal ristorante a causa delle
sue liti con Sakura. Se ne stava silente con il volto nascosto in
quella felpa color arancio pallido, il cappuccio spesso ne celava anche
i capelli lasciando intravedere solo alcune ciocche ribelli. Poi un
improvviso colpo di tosse attirò la sua attenzione –
Allora Sai, ti sei divertito? –
- Sì, certo… - Naruto gli lanciò
uno strano sguardo inquisitore, piuttosto insolito per un tipo come lui.
- Sicuro? Mi sei sembrato un po’ assente stasera! –
- Tu trovi? – Sai si rammaricò di questo. Si
era impegnato molto per apparire il più possibile gioviale con
gli altri, non voleva certo rovinare il Natale ai suoi amici. Anche se
a lui non suscitava alcun interesse.
- Mh… boh, forse mi sbaglierò, ma sembravi annoiarti! –
Sai si sorprese, quel Naruto,
come era possibile che riuscisse a leggere le sue vere emozioni
nascoste dietro un falso sorriso? Siccome si era ripromesso di
non mentire più ai suoi amici non poté far altro che
rispondere a dovere – Hai ragione, perdonami ma mi trovo a
disagio in queste situazioni… -
- Quali situazioni? –
- Bè, le feste come il Natale per esempio! Non mi dicono nulla… -
L’amico inclinò un po’ di lato la testa e
arricciò le labbra in una maniera assolutamente infantile
– Solo a te può non piacere una cosa stra-figa come il
Natale! –
- E a te, perché piace Naruto? –
- Dunque vediamo, da dove posso cominciare? Ci sono i
regali, i ristoranti fanno super sconti sul cibo, la neve, le ferie
dalle missioni… - proseguì con un lungo elenco che Sai
non trovò per nulla “ragionevole” ma estremamente
sciocco. Però poi il viso di Naruto si addolcì prima di
concludere il suo lungo discorso – E poi… ci sono gli
amici… la famiglia… -
- Come? –
- Il Natale Sai, si passa con le persone che
ami… questa è la cosa in assoluto più bella di
tutte! Ancora meglio del mitico sconto mangia a volontà da Ichiraku Ramen! –
- Oh… non lo sapevo questo… -
- Ma dai Sai! Con chi hai passato i Natali scorsi? –
- Non è che lo abbia mai festeggiato
seriamente… anche se ad alcuni miei senpai piaceva decorare un
piccolo alberello e poi ci riunivamo per bere qualcosa assieme…
- diede il tempo a Naruto per guardarlo di sottecchi con aria dubbiosa
su quel “bere qualcosa assieme” – Ma io non ci andavo
mai, perché ero troppo giovane per bere alcolici! –
- Fammi indovinare! Te ne stavi solo soletto nella tua camera a disegnare… -
- Sì, qualcosa del genere… -
- Oh kami, che schifo! Ci credo che non hai per nulla lo spirito Natalizio! –
- Non devo avercelo mica per forza… - la faccia tesa
dell’Uzumaki funse da campanello d’allarme, doveva aver
detto qualcosa di errato. Ma questa volta non sapeva bene come
correggere tale errore. Forse le sole parole non sarebbero bastate,
chissà.
A furia di camminare, anzi, di trascinare i piedi in quella neve
soffice, giunsero davanti l’appartamento di Naruto. Il ragazzo
stava già frugando nelle tasche per cercare la chiave, mentre
Sai si stava rendendo conto di avere un piccolo problemino urgente di cui liberarsi.
- Naruto… -
- Che c’è? –
- Ecco, è un po’ imbarazzante ma… avrei
davvero bisogno di usare il tuo bagno… - si stava già
maledicendo mentalmente per aver bevuto tutto quel tè verde al
ristorante, ed ovviamente per non aver stupidamente usato la toilet
prima di venir via. Naruto a quella supplica pronunciata con vago
sentore di titubanza non poté che suscitargli una risata
malcelata.
- Umh, non so… dovrei pensarci… -
- Potresti pensarci mentre io uso il tuo bagno?! E’… davvero urgente, ti prego… –
- Stavo scherzando, scemo! – concluse il
compagno cominciando a ridere più vistosamente di
poc’anzi. Gli fece un cenno invitandolo a seguirlo su per le
scale. Sai non capì se Naruto ci provava gusto a farlo soffrire
oppure era davvero colpa del gelo se la chiave nella toppa faticava a
girare.
- Nah, accidenti! Se continua a gelare così
prima o poi questa stramaledetta chiave mi si spezzerà in due!
– brontolò il giovane spalancando la porta e accendendo la
luce.
- Prima porta a destra… -
- Grazie… - esclamò Sai togliendosi
celermente gli stivaletti da neve, scusandosi inoltre se non li aveva
riposti con la dovuta cura. Però si sa, non c’è
combinazione peggiore della vescica piena e un gelo polare che
diciamocelo, è alquanto insopportabile.
Mentre Sai era impegnato in bagno, Naruto si preoccupò di dare
una sistemata al caos che regnava come sempre ovunque in casa sua.
Quanto meno non voleva che l’amico inciampasse da qualche parte
come aveva fatto tempo addietro Sakura.
Raccattò alla meglio tutta l’immondizia e
l’accumulò in un angolo, con il risultato che mezza stanza
venne liberata, ma l’altra metà era stracarica di
sacchetti scuri.
Era ancora intento a trovare una soluzione che non comportasse per
forza il dover uscire per buttare via tutto quel ciarpame che Sai lo
sorprese alle spalle – Ti ringrazio molto per avermi permesso di
usare il tuo bagno! –
- Non c’è problema! –
- Naruto, mi spieghi perché nel tuo appartamento
è sempre tutto così sporco e in disordine? – per la
seconda volta Sai ebbe l’impressione di aver detto qualcosa di
sbagliato. Si affrettò a trovare una soluzione –
Umh… vuoi una mano a sistemare tutto? –
Gli occhi dell’amico parvero illuminarsi a giorno, forse questa volta aveva fatto tombola.
- Davvero mi aiuteresti? –
- Sì, certo! – la risposta ingenua di Sai
scatenò una risata a dir poco ambigua da parte del suo
interlocutore. Ne comprese la ragione solo quando pochi minuti dopo si
ritrovò per strada davanti ai cassonetti dell’immondizia a
buttare quella marea di sacchi. Scuoteva sconsolato il capo chiedendosi
se Naruto conoscesse il termine “raccolta differenziata”,
ma era certo che la risposta fosse negativa.
Ci mise quasi un quarto d’ora per finire tutto, quando
rientrò in casa era ormai un pezzo di ghiaccio. Naruto nel
frattempo aveva dato una pulita veloce al pavimento decisamente lurido,
aveva letteralmente cambiato colore rispetto a prima.
Finito tutto si guardarono entrambi soddisfatti alzando le loro tazze di tè bollente in un brindisi di mezzanotte.
- Nah, grazie per avermi dato una mano, non ho mai voglia di buttare l’immondizia ‘tebayo! –
- Me ne sono accorto… -
- Dai, non fare quella faccia! Per premiarti ho deciso di darti il tuo regalo di Natale in anticipo! –
- Il mio regalo? Ma Naruto, me lo hai già dato ieri, non ricordi? –
- Sì, ma quello era solo un buono omaggio per
mangiare ramen gratis a volontà! Il vero regalo che volevo farti è un
altro! – si alzò in piedi recuperando la sua giacca
– Dai, vieni con me! –
Non era per nulla entusiasta di uscire di nuovo, a quell’ora di
notte poi il freddo era ancora più pungente. Eppure, non sapeva
bene il perché, non poteva proprio fare a meno di continuare a
seguire Naruto che correva per le vie di Konoha.
Camminarono fino a raggiungere la montagna degli Hokage –
Dobbiamo salire adesso! – Sai non espresse a voce i suoi dubbi,
si limitò a crucciare il viso. Proseguirono ancora e salirono di
nuovo, arrivarono nella parte più alta, proprio sopra le
gigantesche sculture. Naruto con il fiatone e Sai sempre più
spaesato. Ma perché lo aveva trascinato fin lassù?
L’amico gli indicò Konoha – Guarda… - Sai
fece qualche passo avanti e osservò. Era certo che non avrebbe
visto altro che oscurità, ed invece si accorse che la
città gli appariva luminescente.
Ci mise poco a capire, tutte le luci colorate che vedeva altro non
erano che le decorazioni esposte fuori dalle abitazioni. Davano
l’impressione che Konoha fosse realmente viva sotto quel manto
bianco, era uno spettacolo strano e suggestivo. Sai si sentì il
petto riscaldarsi tutto un tratto. Una strana, nuova, meravigliosa
emozione lo stava sconvolgendo.
Ma forse, l’emozione più bella fu il sorriso felice di
Naruto quando egli comprese di aver fatto bene a portarlo in quel luogo
angusto.
Soli in quella notte infinita fatta di strane magie e misteri, Sai per
la prima volta provò un emozione verso quella festa che era il
Natale.
Per la prima volta gli parve
naturale stringere la mano di un amico in segno di gratitudine, anche
se il suddetto non mancò di fargli notare che non erano due
“fidanzatini”.
- Oi Sai, se vuoi vedere l’alba di domani non
osare dire a qualcuno che ti ho stretto la mano in maniera
così... imbarazzante, chiaro?! – nonostante il viso super
imbronciato, Naruto non lasciava la presa da quella mano pallida. Non
la lasciò per tutto il tempo che rimasero lì.
- Naruto… -
- Mh? –
- Grazie… -
- Non c’è di che… -
Finalmente anche Sai gioì per quella festa che si chiamava
Natale. Anche se il suo cuore continuava a sentirsi poco coinvolto da
tale evento, quella notte un piccolo battito lo fece sussultare
comunque.
Un emozione, seppure piccola, è pur sempre bella da provare.
Quella notte, quel Natale, la mente di Sai si aprì imprimendo a
fondo l’immagine di Konoha illuminata dalle decorazioni. Lo
considerò in assoluto il regalo più bello che un artista
come lui potesse ricevere.
Naruto… Buon Natale…
Anche a te, ‘tebayo!
END
23/12/11
****
Auguri, auguroniiii!! ^ O ^ Sono felice di essere riuscita nella
consueta impresa di scrivere una fiction per Natale!! In verità
pensavo di non farcela per mancanza di idee e tempo, ne avevo
cominciata un altra ma siccome questa mi è uscita "più
Natalizia" l'altra la pubblicherò probabilmente per Capodanno e
avrà proprio tale tematica (inoltre sarà pure SaiNaru ♥)!! :D
L'idea mi è venuta proprio mentre qualche notte fa guardavo
fuori dalla finestra della mia camera, ora non posso dire di avere una
visuale suggestiva come quella descritta nella fiction (giusto chi
abita in un attico in cima ad una montagna forse ce l'avrebbe, ha ha!
XD), ma vi assicuro che vedere quelle case, quei pochi palazzi
illuminati dalle lucine colorate mi ha davvero emozionato...ed è
stato il momento più bello di questo Natale! * *
Ormai sono troppo adulta per emozionarmi come un tempo, il Natale
è solo una festa, nè più nè meno. Un
pò mi spiace di non provare più nulla verso essa, ma
d'altro onde cresciamo tutti prima o poi, comunque il punto è
che quando ho visto quelle luci mi sono sentita come quando ero
piccola. Per un attimo sono tornata bambina, ho sognato,
letteralmente. Ho cercato di imprimere questa emozione attraverso gli
occhi di Sai, per lui è stato Natale solo nel momento in cui si
è commosso davanti a quello spettacolo, essere lì nel
silenzio della notte in compagnia di Naruto è stato il regalo
più bello! ^ ^
O quanto meno, questo era il messaggio che volevo trasmettere, ha ha!
XDD Piccola curiosità: il titolo proviene da una canzone
stupendissima che vi consiglio di ascoltare assolutamente durante la
lettura di questa One Shot "Open Up your Mind" di Mirai!
L'anime a cui fa riferimento questa piccola perla è Gensomaden
Saiyuki, per cui vi sarà facile scovarla su Youtube! Ve la
consiglio caldamente, è davvero bella ed ha delle parole
stupende (penso proprio che piacerebe a Mente libera perchè volendo è moooolto NaruSasu questa song! XD)!! ♥
Duuuunque, se tutto va bene a Santo Stefano vi delizierò con una
piccola NaruSai e a Capodanno con un altra ancora, insomma questa
raccolta non si ferma mai, nemmeno il 2012 potrà arrestare la
sua folle corsa, LOL! XDD
Colgo l'occasione per fare i miei più sinceri e sentiti auguri di Buon Natale a tutti gli amici di EFP!!!
Grazie a tutti quelli che leggono le mie fiction, chi commenta, chi sa
darmi consigli, chi ama il SaiNaru quanto me, oppure parteggia per esso
(XD), chi semplicemente mi fa sentire importante nell'affermare che le
mie storielle gli strappano un sorriso! ^///^
A TUTTI VOI GRAZIE!!! BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!!
Becitos, Giò! ♥
25-12-2011
See you soon fan writer...
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Capitolo 16 *** For Real ***
For Real (NaruSai)
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Coppia: NaruSai
Avvertimenti: Shounen Ai
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden
INCHIOSTRO E VENTO
+ For Real +
Se invece lo avessi voluto, Naruto? Se avessi desiderato veramente questo bacio?
Lo vedeva allontanarsi a passo spedito da lui eppure aveva la strana sensazione che fosse lento come non mai.
Che cosa è questo sentimento?
Una mano nivea si strinse al petto, provava un piccolo dolore. Uno
strano malessere che non aveva nulla di fisico. Rimase immobile a
vederlo allontanare e intanto nella sua mente scorreva come un film
tutto quello che era accaduto nelle ultime ore…
***
Quella maledetta missione era una vera rottura, Naruto non aveva fatto
altro che farglielo presente. Da quando erano partiti fino a quel
preciso istante. Di certo il fatto di essere rimasti bloccati nella
foresta a causa di quel temporale non aiutava a dissuaderlo dallo stare
zitto.
Sai era piuttosto provato dall’ultimo scontro e desiderava
unicamente poter riposare un po’, ma il suo compagno era davvero
troppo rumoroso, così si era arreso all’idea di rimanere
sveglio a fargli compagnia.
- Uffa, che palle! Ma quando la pianta di piovere ‘tebayo! –
- E’ un temporale estivo, ci vuole il suo tempo Naruto… -
- Mi sto annoiando a morte! – affermò
per l’ennesima volta il giovane Uzumaki, si portò con
noncuranza le braccia dietro la nuca – Oi Sai, non hai qualcosa
da mangiare per caso? –
- No, mi dispiace, ho finito tutto anche io… -
- Nah, cosa non darei per una bella ciotola di ramen!
– Naruto si massaggiava sconsolato la pancia che era vuota dalla
sera prima – Ho una fame… -
A quell’ennesima supplica Sai sbuffò rumorosamente –
Naruto, ho fame anche io ma non mi lamento di continuo come stai
facendo tu! –
- Nessuno ti ha chiesto un parere mi sembra! –
- Mi spiace dovertelo dire ma sei proprio seccante quando ti ci metti… -
- Da che pulpito viene la predica! Come se fosse
divertente starsene bloccati qui con uno con la faccia da pesce lesso
che non fa altro che rimproverarmi! – ci fu un attimo di rigoroso
silenzio, Sai fissava impassibile Naruto e lui tutto un tratto si
sentì stranamente a disagio.
- Non ho la faccia da pesce lesso… -
sentenziò infine distogliendo lo sguardo dal compagno biondo.
Naruto per tutta risposta si imbronciò lamentandosi sottovoce.
C’era una tale quiete adesso, il silenzio era qualcosa di
innaturale per Naruto, lui non stava mai zitto era vero, ma il motivo
per cui lo faceva era perché da piccolo passava la maggior parte
del suo tempo da solo, senza nessun amico con cui conversare. Lui
detestava il silenzio. Sai era invece l’esatto opposto, lui non
era un chiacchierone, per certi versi gli ricordava una certa persona.
Non trovi che Sai assomigli a Sasuke-kun?
Quella volta con Sakura affermò che non era vero, che Sasuke era
molto più figo di Sai. In un certo senso ne era convinto ancora
oggi, Sai non era Sasuke, di questo ne era certo da tempo ormai. Eppure
quel giorno, l’ombra di Sasuke aleggiava dietro quegli occhi
onice fin troppo simili a quelli dell’Uchiha.
Si ricordò di quella volta che era rimasto bloccato con Sasuke
nei pressi di una grotta, anche allora pioveva a dirotto. Anche Sasuke
lo sgridò perché parlava troppo, lo aveva definito un dobe super-chiassoso.
Sì, mai come quel giorno Sai gli appariva mostruosamente simile a Sasuke. Stranamente la cosa lo terrorizzò.
- Naruto, stai bene? –
Non si era nemmeno accorto che Sai gli si era avvicinato. Lo osservava
con aria preoccupata, sbattendo ingenuamente quegli occhi scuri. Il
cuore di Naruto prese a battere più forte quando si rese conto
che stava sovrapponendo l’immagine del Sasuke di quel giorno
lontano a Sai.
Provò una spiacevole sensazione, anzi un emozione sbagliata. Era
la stessa che avvertiva già in passato quando Sasuke si mostrava
gentile con lui.
- Aha… sì… sto bene… - balbettò grattandosi nervoso la testa.
- Sicuro? –
Non sopportava che lo guardasse così. Quegli occhi per quanto
differenti gli rammentavano tante cose che avrebbe dimenticato
volentieri.
Si alzò di scatto stringendo i pugni – Naruto, cosa c’è? –
- Ecco… nulla, vado solo a fare pipì!
– corse verso l’uscita della caverna senza ascoltare i
richiami di Sai.
- Aspetta! Sta ancora piovendo a dirotto! –
- Lo so, ma non posso più aspettare! –
La mano di Sai rimase sollevata a mezz’aria, non aveva fatto in
tempo a raggiungerlo. Si ritrovò a sorridere appena senza
capirne bene il motivo – E’ proprio un bambino… -
Naruto fece una breve corsa prima di fermarsi proprio in mezzo al
nulla. Pioveva davvero molto in quell’istante, anzi troppo, si
era già inzuppato per bene.
- Tsk…’tebayo! – si riparò
alla meglio sedendosi sotto un albero, anche se l’acqua era
davvero insistente e riusciva a penetrare quei rami così fitti
in apparenza.
- Aha… ma cosa diavolo mi è preso?
– alzò gli occhi a quel cielo così grigio, metteva
una tristezza assoluta. Detestava rimanere solo in verità,
perché era in quei momenti che si concedeva di pensare a Sasuke.
E purtroppo non era sempre piacevole. Faceva male, ultimamente poi era
anche peggio. Sasuke che nonostante avesse portato a compimento la sua
vendetta non era tornato a casa, che si era unito ad Akatsuki, che
aveva fatto piangere Sakura-chan in maniera così vile. Si mise
ad osservare la sua mano ora stretta in un pugno. Era arrabbiato con
Sasuke, non appena lo avesse rivisto lo avrebbe riempito di botte, se
le meritava! Poi magari lo avrebbe perdonato, ma non subito,
perché anche se credeva in lui non riusciva a capacitarsi lo
stesso di tutte le sue azioni. Lui non era ancora in grado di capire,
di capirlo e questo lo faceva soffrire.
- Naruto! – la voce di Sai lo distolse dai suoi pensieri.
- Eh? Ma che ci fai qui? –
- Ci stavi mettendo troppo e così sono venuto
a vedere… - sorrise in quella maniera ambigua che preannunciava
solo qualche stupida battuta delle sue – Pensavo che un serpente
ti avesse morso il pisello! –
- Ma che cazzo dici?! Non sono mica così
idiota da farmi mordere proprio lì! – lo detestava davvero
quando faceva così, lo avrebbe volentieri massacrato di botte!
- Naruto, torniamo indietro? Ti prenderai un malanno a stare sotto tutta quest’acqua… -
- Mh… - lo guardò di sottecchi prima di
rialzarsi ignorando la mano che gli stava gentilmente porgendo Sai
– Oi, guarda che non mi ammalo così facilmente… -
gli passò accanto e solo allora si rese conto che per correre
lì da lui Sai si era bagnato da capo a piedi. Con tutto il tempo
che ci avevano messo i suoi vestiti ad asciugare poi, si sentì
quasi in colpa – Sai, guarda che quello che rischia di ammalarsi
sei tu! –
- Non temere, non sono così debole come te! –
- Stammi un po’ a sentire tu! – per
quanto si sforzasse era più forte di lui. Lo afferrò con
violenza per la maglia sbattendolo contro l’albero di prima.
- Quando una persona si preoccupa per te sarebbe educato che tu non la prendessi per il culo! –
- Ma io non sti stavo prendendo in giro… -
- Come no! – Naruto digrignò i denti
come una bestia rabbiosa – Quando fai così tu sembri
proprio… - le parole gli morirono in gola prima di raggiungere
la bocca.
- Chi sembro? –
- Nessuno! – allentò la presa come se si
fosse stancato improvvisamente. Ma Sai non era uno stupido e aveva
colto la velata allusione.
- Sembro Sasuke, non è vero? – le parole
erano uscite con un suono innaturale. Così fredde da portare una
ventata gelida in quell’estate afosa.
- Nah, lasciamo perdere ‘tebayo! –
- Naruto, posso chiederti un favore? –
- Eh? –
- Smettila di paragonarmi a lui… - disse con
tono fermo e deciso – Io non sono Sasuke… - fece qualche
passo avanzando verso Naruto – Io sono Sai! – ma si era
avvicinato troppo.
Lo comprese quando Naruto si avventò su di lui bloccandogli
entrambi i polsi appena sopra la testa. Poteva avvertire la corteccia
ruvida e spugnosa dell’albero che raschiava contro la pelle
diafana. Naruto non parlò, no lui non era mai stato bravo con le
parole. Poté solo agire senza pensare, come aveva sempre fatto.
Si sporse abbastanza da far combaciare le loro labbra in un caldo
bacio. Sai rimase immobile, quasi impietrito da quel gesto a cui non
era certo preparato.
Lasciò a Naruto il tempo di finire, di fargli passare un ultima
volta la lingua umida sulla sua bocca, di esalare quel sospiro
liberatorio. Non appena sentì la presa farsi debole ne
approfittò per liberarsi. Senza dare il tempo a Naruto di dire
qualcosa lo colpì con forza con un pugno al viso. Ruzzolò
a terra sbattendo il sedere in una grossa pozzanghera, il labbro
sanguinante per la violenza di quel colpo.
- Cazzo, Sai ma sei scemo?! – gridò
pieno di rabbia, avrebbe anche reagito se non fosse stato per lo
sguardo minaccioso che gli rivolse subito dopo Sai.
- Capisco che sei frustato per la mancanza di
Sasuke… - parlava con calma, come sempre, ma quello strofinarsi
il pugno con l’altra mano indicava un senso di furore che gli era
sconosciuto - Ma non usarmi come valvola di sfogo! –
Solo in quell’istante Naruto capì e si sentì
stupido come non mai. Provò una vergogna tale da non poter
essere paragonata a nulla di quanto gli era capitato in passato.
- Era solo uno scherzo, stupido! Non c’era
bisogno di prendersela così! – cercò vane scuse, ma
sapeva bene che erano inutili. Nonostante si conoscessero da
così poco tempo poteva comprendere bene i sentimenti di Sai,
perché lui era fatto così. Lui riusciva sempre a
comprendere gli stati d’animo altrui con una semplice occhiata. O
quanto meno, si era sempre illuso che fosse così. Fecero ritorno
alla grotta e lì attesero in silenzio la fine della pioggia.
Di certo Naruto pensò che quelle due ore furono le più
lunghe e pesanti della sua intera esistenza. Verso il tardo pomeriggio
la pioggia cessò di cadere e i due shinobi poterono incamminarsi
verso Konoha. Stavano in fila indiana, Naruto davanti e Sai dietro. Non
si erano ancora scambiati una sola parola e ormai il villaggio distava
pochi chilometri.
Naruto era troppo orgoglioso e non poteva permettere che le cose
rimanessero così. Arrestò il suo passo scandendo
duramente poche frasi – Sai, prima che rientriamo ci terrei a
chiarire un paio di cose… -
- Va bene, ti ascolto… - vide il compagno
voltarsi verso di lui, il viso tirato in un espressione che lui
poté riconoscere come tesa.
- Dunque… ecco… - la conversazione non
cominciava nel migliori dei modi, Sai aveva sempre la medesima fredda
espressione di quando prima lo aveva minacciato. Naruto non si sentiva
a suo agio a parlargli, non ora che aveva una faccia quasi identica a
quella perennemente incazzata di Sasuke. Era stranamente difficile, una
sensazione che pensava di aver ormai scordato.
- Se è per quello che è successo
prima… - incredibilmente fu Sai a prendere la parola per primo
– Sappi che non mi importa… -
- Eh? Ma che dici?! Dovresti essere furioso con me per quello che ti ho fatto! –
- Hai ragione, dovrei… ma io non sono
Sasuke… - Naruto si sentì sinceramente confuso.
Perché Sai gli stava dicendo simili cose?
- Io sono io e non mi importa se il mio compagno di
team ha un tale attacco di ormoni da saltarmi addosso e baciarmi!
–
Naruto divenne paonazzo e ovviamente non riuscì a trattenersi
dall’urlargli contro – Ma quale attacco di ormoni?! Non hai
capito un emerito cazzo! –
- Davvero? Se ti ho frainteso, ti chiedo
scusa… - perché era così stranamente gentile con
lui? Davvero Naruto non lo comprendeva.
- Nah, non importa! E comunque anche volendo non
avrei potuto farti un cavolo di niente, mi avresti ucciso molto prima!
-
- Sei proprio un pessimo bugiardo… -
- Che cosa?! –
- Come se non te ne fossi accorto… - Sai
riprese a camminare passando oltre l’amico che lo squadrava
interdetto – Ho esaurito completamente il mio chakra in questa
missione, sono così stremato che se avessi voluto avresti potuto
farmi quello che volevi… - gli sorrise accondiscendente, quasi
in maniera riconoscente. Naruto si sentì in imbarazzo, quel
sorriso sincero forse non se lo meritava. Perché se non avesse
esitato nemmeno lui sapeva cosa avrebbe potuto fare a Sai. Però
di una cosa era certo – Io penso invece che ti saresti difeso
come una tigre! – si massaggiò la guancia ancora arrossata
– Sei molto forte anche privo di chakra! –
- Naturale… non sono come una femminuccia di mia conoscenza… -
- A chi hai dato della femminuccia?! –
ringhiò offeso l’Uzumaki. Lo raggiunse superandolo ma non
prima di avergli detto un ultima importante frase – Sai… -
- Mh? –
- Scusami… non volevo obbligarti a fare nulla
di strano… insomma, non ti farei mai del male senza alcun
motivo…-
Sai non trovò le parole per rispondere a quelle accorate scuse.
Non ne era certo ma gli parvero molto sentite e sincere. Dopo aver
detto simili fesserie sdolcinate come era prevedibile Naruto
fuggì letteralmente da lui. Pensò inoltre che quella
faccia rossa come un pomodoro, fosse davvero… carina?
Infine uno strano pensiero lo colse.
Se invece lo avessi voluto, Naruto? Se avessi desiderato veramente questo bacio?
Lo vedeva allontanarsi a passo spedito da lui eppure aveva la strana sensazione che fosse lento come non mai.
Che cosa è questo sentimento?
Una mano nivea si strinse al petto, provava un piccolo dolore. Uno strano malessere che non aveva nulla di fisico.
Con quest’ultimo angosciante pensiero Sai si decise a raggiungere
l’amico ormai lontano. Conscio purtroppo che le sue domande non
avrebbero mai avuto una risposta.
END
12-12-11
****
Salve a tutti!!! Passato bene il Natale? Mangiato a dovere? Ricevuto bei regali? * * Bene bene, buon per voi!! ♥
Dunque, torno a postare una NaruSai dopo tanto tempo!! Ho un po’
il blocco della scrittrice di recente, ma nell'ultimo periodo mi sono
venute un sacco di idee sparse, se riesco a riordinarne anche solo la
metà foooorse riuscirò a sfornare parecchie fiction con
l’avvento dell’anno nuovo, LOL! XD Questa l'ho scritta
prima come potete vedere, ma siccome temevo di non riuscire a scrivere
nessuna fic Natalizia l'ho voluta tenere come "jolly"! XD
Fortunatamente invece mi sono salvata in corner e la storiella
Natalizia l'ho scritta lo stesso, he he! XD Considerata questa dunque
come un Bonus! ^ ^
Allora, questa breve fiction mi è venuta in mente una mattina,
così dal nulla, e ho deciso di provare a scriverla subito prima
di perdere la verve! XD Mi
piaceva l’idea di un Naruto che “ci prova” con Sai
perché è troppo logorato dai ricordi di Sasuke, mi sembra
sensato! XD Ma a dispetto di cosa in media accade nella mia testa
quando Naruto si avventa su Sai (= ç =), questa volta ho voluto
farlo reagire in maniera molto schietta e aggressiva! XD Diciamo che ho
tentato di mantenere Sai più IC del solito, ma non sono certa
del risultato! U . U’ Forse qui il più OCC è stato
Naruto, ha ha! XDD Però diviene molto “emo-depresso”
quando pensa a Sasuke e questo non si può negare,
purtroppo…
Anche in questo caso il titolo è stato ispirato da una canzone legata all'anime Gensomaden Saiyuki!
Nel caso specifico "For real" è il titolo della prima Opening! ^
^ Mi è tornata molta nostalgia di questa serie e in questi
giorni mi sto rivedendo tutti i dvd, sarà per questo le sue
colonne sonore mi stanno ispirando così bene, LOL! XD
Bene, spero che l’ennesimo capriccio di questa raccolta vi sia
stato gradito!! Sono felice di starla portando avanti, sarebbe figo se
riuscissi a scriverne 100, che ne pensate?! XD Tanto non
riuscirò mai, ma sognare non costa nulla e poi fa bene al cuore!
^__-
Un sentito ringraziamento ai miei fedeli lettori, Miwako_chan e Mente libera
in primis!!! :D Vi adoro ragazze, spero che avrete voglia di seguire
ancora questa raccolta anche con l'avvento del tanto temuto 2012, ha
ha! XD
Poi un grazie speciale anche a:
ryuga hideki
Falsa dea molto adorata
Artemis00
Taila
sushiprecotto_chan
Sarhita
E a tutti coloro che hanno semplicemente letto o salvato fra i favoriti
questa raccolta, grazie mille!!! ♥ Bon, al prossimo
aggiornamento belle bimbe, che se va a buon fine sarà proprio
l'ultimo dell'anno! :D Becitos, la vostra Giò!!!
See you soon fan writer...
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Capitolo 17 *** If I Only Could... ***
If I Only Could... (NaruSai)
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Introspettivo
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia trattata: NaruSai
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot, Yaoi, Lemon
INCHIOSTRO E VENTO
+ If I Only could... +
Non
si era mai reso conto di quanto il silenzio della notte potesse essere
opprimente. Non era un problema normalmente, non quando almeno si trovavano
solo lui e il suo letto nella stanza. Ma adesso che una lingua estranea gli
danzava nella bocca quel fottuto silenzio era spezzato dai suoi gemiti. I loro
gemiti di piacere.
Sai
si staccò un momento da lui per riprendere fiato, il suo ansimare non era mai
stato così intenso. Nemmeno si era reso conto di quanto gli piacesse che
l’artista gli respirasse così vicino, lo trovava sexy, dannatamente erotico.
Maledizione,
era una situazione terribilmente imbarazzante, eppure provava un tale piacere
nel baciarlo che non riusciva proprio a smettere. Desiderava fargli un sacco di
cose, alcune così perverse da fargli provare un senso di vergogna assoluta. Sai
sussultò dalla sorpresa nello vedere le mani di Naruto che si erano posate sul
bordo dei suoi pantaloni.
-
Naruto… -
-
Posso? Cioè… davvero posso? – il modo in cui
poneva quelle domande era strano secondo lui, ebbe l'impressione che Naruto fosse una sorta di bimbo "troppo cresciuto"
alle prese con un giocattolo nuovo.
-
Sì… però Naruto devi sapere una cosa… -
-
Quale? –
-
Non ho mai letto alcun libro sul sesso fra
uomini, quindi non ho proprio idea di come si svolgano tali attività! Perciò
dovrai guidarmi tu… – il sorriso eloquente che rivolse a Naruto lo fece
diventare rosso come un peperone.
-
Guarda che io ne so meno di te! –
-
Davvero? Credevo che tu e Sasuke in passato… -
-
La vuoi piantare con questa storia! Non abbiamo
mai fatto niente, ‘tebayo! –
-
Allora sarà la prima volta per entrambi… -
La
prima volta. A Naruto suonarono così strane quelle parole. E pensare che da
piccolo lui credeva che avrebbe perso la verginità con una bella donna più
grande di lui, oppure con Sakura-chan. Oppure
con Sasuke. Scacciando via dalla
mente questi pensieri, proseguì da dove si era interrotto. Abbassò la cerniera
dei pantaloni di Sai, poi introdusse timidamente una mano dentro i suoi boxer.
In quel momento di enorme tensione Sai esordì con nonchalance dicendo – Vuoi
che mi tolga tutto? –
Naruto
che a stento manteneva il controllo sui suoi ormoni reagì balbettando confuso –
N…no! Non ancora! C’è tempo, ‘tebayo! –
-
Ok… -
Cominciò
a sfiorare piano il suo membro provocandone impercettibili tremolii. Quando il
pollice andò a premere sulla punta, Sai dovette mordersi il labbro inferiore per
non gemere in maniera indecente.
Naruto
lo guardava incuriosito – Ti piace? –
-
Sì… è molto diverso da quando ci si tocca da
soli… - quella frase scatenò nuovamente le fantasie di Naruto. Al diavolo lui e
la sua perversa curiosità.
-
Senti… non è che per caso… umh, ti masturberesti
davanti a me? –
Il
giovane artista rimase un poco spiazzato. Schiuse appena le labbra, ci pensò su
un attimo e poi rispose – D’accordo, se pensi possa piacerti… - si allontanò da
lui e si spogliò.
-
Nah, Sai! Ti ho detto di aspettare a toglierti i
vestiti! –
-
Lo so, ma ho troppo caldo… - rispose con un
sorriso lievemente tirato. In effetti stava sudando molto, che fosse teso? Si denudò del tutto nel giro di
pochi istanti, Naruto deglutì a vuoto, ora era nervoso pure lui. Sai si sistemò
meglio sul letto del compagno, d’oltre onde il pavimento stava divenendo
scomodo. Cominciò a masturbarsi, Naruto che era seduto proprio di fronte a lui
lo osservava incantato. Vide i vasi sanguini colorare vistosamente le guance di
Sai, anche i gemiti dapprima malcelati si fecero più intensi man mano che
proseguiva. Osservò quegli occhi
scuri stringersi per il piacere, accidenti, ecco era quella l’immagine che
desiderava tanto vedere. L’immagine sconvolta di
Sai mentre si prodigava per soddisfare le sue fantasie. Non resistette
alla
tentazione, si avvicinò a lui baciandolo. Sai non se lo
aspettava e rimase
passivo a quel gesto, ma poi si rese conto che quel contatto lo stava
facendo
eccitare molto. Così tanto che venne senza quasi accorgersene.
Naruto si staccò
da lui, sconcertato ed emozionato nel vedere quel viso candido
così imbarazzato
per quanto appena avvenuto. Posò una mano su quella di Sai
ancora stretta al pene, facendo su e giù lentamente. Era
una
tortura per Sai, ma al contrario di quelle subite dai suoi nemici
questa era
anche peggio. Perché lui stesso desiderava che il suo aguzzino
non si fermasse.
Anche Naruto stava giungendo al limite, però lui al contrario
dell’amico era
ancora vestito. Accompagnò la mano libera all’altezza dei
suoi pantaloni
stringendone la stoffa, sapeva bene che non se li calava presto si
sarebbe
sporcato. Essere già in quello stato nonostante Sai non lo
avesse ancora
toccato, Naruto cominciò a chiedersi se non fosse lui quello
“più sensibile”
fra i due.
-
Cazzo… - esclamò con una voce spezzata, Sai non
capì fino a quando non vide i pantaloni venir abbassati all’improvviso per
lasciare libero sfogo a quello schizzo.
Udì distintamente Sai ridacchiare sommessamente – Ma non ti ho nemmeno
sfiorato… -
-
T…taci tu! Non puoi capire come mi senta adesso,
‘tebayo! –
-
Desideravi così tanto vedermi fare certe cose? –
il silenzio che ricevette come risposta dissipò ogni qualsivoglia dubbio sulla
faccenda – Non so perché, ma penso dovrei sentirmi lusingato… -
-
Cretino! – Naruto era chiaramente contrariato da
quella discussione, la faccia gli stava andando a fuoco, ma il peggio era che
desiderava Sai ancor più di prima.
-
Adesso posso essere io a fare una richiesta? –
-
Sentiamo! –
-
Ti spoglieresti… - il sorriso di Sai si allargò,
era malizioso ma anche un po’ ingenuo – Mi sento un po’ stupido ad essere
l’unico nudo qua dentro… -
-
Mh… ok… - poco convinto si sfilò la maglia, poi
i pantaloni di felpa. Sai era in attesa, ma quegli orridi boxer verdi più
larghi di un paio di misure erano sempre lì.
-
Umh, credo manchi qualcosa… -
-
Questi me li tolgo dopo, ok? –
-
Perché scusa? Tanto sono già bagnati… - indicò
quella chiazza che svettava proprio al centro, Naruto si coprì provando una
gran vergogna.
-
Fatti i cazzi tuoi! –
-
Vorrà dire che te li toglierò con la forza! –
-
Non ci provare, Sai! – più che ad un rapporto
sessuale quella situazione si stava trasformando in una specie di assurda
battaglia verbale.
-
Però adesso vorrei essere io a vederti mentre ti
masturbi! –
- Che… che… che cosa? – rimase scioccato da quella
rivelazione. Anche Sai aveva avuto fantasie erotiche su di lui infine? Non
seppe come controbattere, sapeva solo che il suo orgoglio gli imponeva di
ricambiare “il favore” – E va bene! –
Ci
provò, tentò sul serio. Ma non appena si azzardava ad abbassare i boxer e
prendere il proprio membro fra le mani si bloccava. Era più forte di lui, non
ci riusciva.
-
Cavolo… merda! – paonazzo in volto non aveva
nemmeno il coraggio di guardare Sai negli occhi.
-
Naruto, cosa hai? –
-
Aha… non ci riesco, ‘tebayo! –
-
Perché? E’ a causa mia? –
-
Non lo so, non ne ho idea! So solo che… non ce
la faccio! Non posso! – si sentiva un vero imbecille, avrebbe scavato una buca
e ci si sarebbe seppellito dentro. Quale razza di ipocrita era mai diventato?
Desiderare di mettere Sai a novanta gradi e poi vergognarsi come una scolaretta nel masturbarsi davanti a
lui. Sai lo aveva fatto senza problemi, possibile che lui non dovesse
riuscirci?
-
Cavolo! Cavolo! Cavolo! –
-
Naruto, calmati! Se non ci riesci non importa… -
-
Uh? Davvero? –
-
Sì… forse ti vergogni a farlo davanti agli
altri, credo che sia una cosa normale… -
-
Però… -
- Va bene così! Se fare certe cose ti mette troppo
in imbarazzo la piantiamo qui… - Naruto si commosse. Sai che doveva saperne
meno di chiunque altro su come comportarsi in queste situazioni si stava dimostrando
inaspettatamente premuroso. Quella gentilezza lo avvolgeva tanto quanto quel
semplice abbraccio che gli regalò l’artista subito dopo.
-
Accidenti… se fai così ti farai amare… -
-
Come? –
-
No, cioè… intendevo dire che comportandoti così
bene farai innamorare chi vuoi in futuro! Almeno suppongo! Insomma, non è che
io ti ami o altro! Non farti strane idee! – era diventato così nervoso e agitato
da staccarsi bruscamente dalle sue braccia. A Sai dispiaceva essersi separato
da quel calore, come espresse chiaramente con una tranquillità disarmante -
Umh, però… io vorrei fare lo stesso l’amore con te… -
-
Sul serio?! –
-
Certo! Mi hai provocato di brutto Naruto e
adesso voglio andare fino in fondo… -
Naruto
cominciò a sudare freddo, come era quel detto? Non svegliare can che dorme?
Sai avanzò pericolosamente verso di
lui, le mani si arpionarono ai suoi fianchi, sfoggiò un
sorrisetto compiaciuto
mentre gli sfilava con un colpo secco quei dannatissimi boxer. Naruto
rimase
immobile, apparentemente inerme, ma la verità era che bramava
quel contatto
fisico, quella bocca su di sé, quella lingua calda. Quando
pensava di poter
sopportare l’imbarazzo ecco che Sai si insinuò senza alcun
timore fra le sue natiche, un paio di dita lo violarono senza alcun
ritegno. Naruto sobbalzò quando
sentì quelle falangi muoversi dentro di lui –
S…Sai, che fai?! –
-
Ho letto da qualche parte che anche questo è
buon modo per stimolare sessualmente il partner… -
-
Aha… -
-
Tutto bene? – domandò Sai non ricevendo alcun
insulto o imprecazione da parte del compagno.
- Non fermarti, dannazione! – suonava tanto come
un ordine, e Sai era sempre stato bravo ad eseguire gli ordini.
- Sissignore… - soffiò sensuale piegandosi
maggiormente verso di lui. Con l’altra mano decise di aumentare il piacere
andando a masturbare anche il pene di Naruto. Quest’ultimo non sapeva se
avrebbe dovuto prenderlo a calci per il modo vergognoso in cui lo stava facendo
gemere, oppure lasciarsi andare seguendo il puro istinto.
-
Non penserai che sia solo io a soffrire così,
ehe? – Naruto non era mai stato un tipo che rifletteva sulle azioni, magari ci
pensava solo dopo aver messo in atto le sue idee. Si tirò un po’ su fino a sedersi
su quel giaciglio.
-
Che vuoi fare? –
-
Lo hai detto tu no, che vuoi andare fino in
fondo… - fece accomodare Sai fra le sue cosce, le mani posate sui fianchi di
quest’ultimo lo costrinsero a scendere di più fino a sfiorare la sua erezione.
-
Vuoi mettermelo dentro per caso? –
-
C… ci provo! – ribatté Naruto ostentando una
sicurezza che decisamente non aveva in quel frangente. Non era certo di star
facendo le cose nel giusto modo. Ma il desiderio di provarci era tanto grande
che lo faceva vacillare.
-
Aspetta, credo ci voglia un unguento o qualcosa
di simile… -
-
Aha sì, certo… ovvio! Lo sapevo, che credi! –
biascicò l’Uzumaki ridendo nervosamente. Era alquanto palese che invece non ci
avesse proprio pensato, se non fosse stato per l’avvertimento di Sai sarebbe
partito a razzo sfondandolo
letteralmente. Scartabellò un paio di cassetti fino a scovare un vecchio
barattalo di vasellina. Nemmeno si ricordava perché l’aveva comperata,
l’importante era che ci fosse qualcosa da usare per la penetrazione.
-
Naruto, perché stai ridendo? – chiese
accorgendosi che il compagno aveva preso a sghignazzare non appena aveva
cominciato a spalmarsi quella lozione.
-
Perché è troppo strano vederti in questa
posizione così imbarazzante mentre ti spalmi quella robaccia unta su per il
culo! –
-
Se vuoi cercare di intimidirmi dovrai fare di
meglio! –
-
Veramente ti stavo sfottendo, è diverso… -
- Ecco, ho fatto… sono pronto per farmi sfottere… - ammise con noncuranza Sai
tornando nella medesima posizione di prima. Facendo appello a tutto il buon senso
che poteva avere, pensò bene di “preparare” Sai prima della penetrazione.
Imitando ciò che aveva fatto prima con lui, infilò un dito in quell’orifizio
così stretto. Era una sensazione stranissima muoversi in quel buco, gli
provocava piacere ma anche un leggero disgusto, insomma era meglio non pensare
a cosa servisse normalmente quella parte del corpo. Riuscire a infiltrarsi in
quella fessura fu molto più difficile di quanto non pensasse, eppure quella
sensazione di stretto e caldo attorno al suo membro gli dava una sensazione
incredibile.
-
Come va? –
-
Fa male… - ribadì con onestà Sai. Accogliere
quel corpo estraneo dentro di sé era molto più doloroso di quanto non volesse.
Però se il prezzo da pagare per poter provare una simile estasi era solo un po’
dolore fisico avrebbe sopportato. Oh, se lo avrebbe fatto.
Si
strinse con maggiore forza a Naruto, cercando un qualche modo di reprimere
quella voce distorta che continuava a sfuggirgli dalle labbra.
Naruto
sorrise quasi intenerito – Guarda che qui non ci sente nessuno… - bisbigliò
piano, premette ancora più in profondità facendo inarcare leggermente la
schiena di Sai. La pelle candida era strana al contatto, sembrava essere
attraversata dai sudori freddi. Era troppo eccitante per Naruto sapere che era
lui l’artefice di tutto questo.
-
Devo aver proprio preso il punto giusto… - disse
aumentando la velocità delle spinte. A giudicare dal viso sconvolto di Sai
doveva essere così, non gli aveva mai visto cambiare espressione così
velocemente. Inoltre quelle che vedeva erano tutte nuove manifestazioni delle
emozioni del compagno, forse nemmeno lo stesso Sai immaginava di poterle esternare.
Piacere, dolore, estasi, imbarazzo, eccitazione. Non erano certo emozioni che
si erano mai palesate su quel volto sempre inespressivo. I lisci capelli neri
totalmente spettinati, il respiro affannoso, sempre più concitato. Era davvero
troppo bello per essere vero, se solo Naruto avesse potuto immortalare quel
momento in modo che durasse tutta l’eternità lo avrebbe fatto molto volentieri.
Ma
ogni cosa che aveva un inizio, doveva avere anche una fine, la conclusione di
quel momento così epico e intenso giunse quando avvertì lo sperma di Sai
solleticarlo all’altezza dello stomaco. Lui lo seguì pochi istanti dopo.
Qualche attimo di incertezza nello sciogliere
i due corpi ed entrambi i ragazzi si ritrovarono stesi sul piccolo materasso.
Sai si lamentava per i forti dolori al fondo schiena, mentre Naruto guardava il
soffitto come in trance.
Sai
che stava coricato a pancia in giù lo guardava incuriosito – Stai bene? –
Naruto si sorprese per quella domanda, aveva una faccia davvero così strana?
-
Sì… sto bene, grazie… - c’era un velato
imbarazzo in quella risposta che perfino Sai notò. Si tirò un po’ su sui gomiti
e sorrise. Naruto continuava a non capire il motivo di quell’espressione strana
che gli stava rivolgendo. Poi Sai si sporse più avanti e lo baciò. Si erano
baciati per ore, perché solo ora si accorgeva di quanto fossero dolci quelle
labbra?
-
Sai… -
- Buona notte… - disse piano l’artista prima di
infilarsi sotto il piumino, si fece più in là per farci stare anche Naruto. Lui
non se lo fece ripetere. Sai ci mise poco ad addormentarsi, Naruto invece
rimase sveglio ad osservarlo. Sembrava che non lo infastidisse quella mano
bronzea che scorreva sulla guancia, il pollice si soffermò all’altezza dello
zigomo. Poi scese più giù fino a quella bocca così carnosa, forse
eccessivamente per un ragazzo.
Strani
pensieri cominciarono ad affollare la sua mente, come per esempio il desiderio
di trovare il modo di legare Sai per sempre a lui. Un guinzaglio invisibile che
solo Naruto avrebbe potuto spezzare, perché per una volta voleva essere lui ad
avere il controllo.
-
Se solo potessi… - bisbigliò poi non smettendo
di accarezzarlo. Proprio in quell’istante Sai riaprì gli occhi. Quelle pupille
color onice lo scrutavano, profondi, tentatori, curiosi. Non disse nulla,
rimase lì a guardarlo in silenzio, un accenno di sorriso gli deformò le labbra.
Se solo potessi, ti legherei per sempre a me
Sai. Così almeno tu non potrai scappare lontano come ha fatto Sasuke.
END
04/01/2012
******
Ciriciao bella gente!! Dopo tanto tempo scrivo di nuovo una Lemon
nonosense NaruSai! ° ç ° Che goduria, mu ha ha ha ha!
XDDDDD No sul serio, volevo farlo da molto ma poi non trovavo mai
l'occasione! XD L'inizio dell'anno nuovo mi ha portato nuovi e saggi
consigli e tante idee, insomma Sai e Naruto preparatevi a fare i
sozzoni, ho ho ho! XDDD
In realtà verso la fine diventa pure malinconica, per non dire
che ci sono chiari riferimenti NaruSasu qua e là, emh........ *
v *' Insomma, è colpa della canzone che stavo ascoltando: Running up than Hill versione Placebo,
che è tanto più ganza dell'originale, ma tanto ehe! XD Il
titolo infatti è saltato fuori proprio sentendo questo pezzo,
almeno tre-quattro volte di fila! XD
Mi intrigava il pensiero di un Naruto che diventa possessivo con Sai
perchè terorrizzato di perderlo come gli è successo con
Sasuke! Mi è sembrato un nuovo modo per affrontare questa
coppia, come al solito se non sperimento cose nuove non sono felice!
U_U'
Ho alzato il rating a Rosso questa volta per sicurezza, perchè
le descrizioni sono più esplicite e mi sembrava giusto
così! XD
Non c'è molto altro da aggiungere, penso che questa volta scapperò subito, spero non vi dispiaccia! ^____-
Un becitos, Giò! ♥
See you soon fan writer...
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Capitolo 18 *** Vischio ***
Vischio (Capodanno 2011)
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Fluff
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia trattata: NaruSai, accenni NaruSasu
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot, Shonen Ai
INCHIOSTRO E VENTO
+ Vischio +
Era così piacevole quel sogno
che gli seccava riaprire gli occhi. Stava così bene avvolto da quelle calde
braccia, accarezzato da quelle mani gentili, cullato da quella voce normalmente
squillante ora bassa e rassicurante. Ma poi li riaprì, forse per istinto o
forse perché era un gesto per lui naturale. Ma li aprì e dovette sbatterli più
volte prima di rendersi conto che quello non era un sogno ma che si trovava
realmente abbracciato a Naruto. Nudo e stretto a lui, il viso pigramente
poggiato al suo petto e le dita del compagno che gli passavano fra i capelli
giocandoci.
-
Ti sei addormentato! – esclamò lui sorridendo
ingenuo. Finalmente quel suo sorriso così radioso che da troppo non scorgeva.
-
Scusami… ero stanco… - replicò semplicemente Sai
lasciandosi sfuggire un sospiro. Il petto di Naruto vibrò scosso da una risata.
-
In effetti fare sesso ti sfinisce di brutto, non
lo avrei mai detto! –
Sai si
perse ad osservare quello spicchio di finestra che non era nascosta dalla tenda
scura. Fuori nevicava e doveva essere notte fonda.
-
Io non avrei mai detto invece che avrei passato
così la notte di capodanno… -
-
Cacchio, quasi mi dimenticavo! – Naruto si tirò un
po’ su per permettere a Sai di vederlo bene. Aveva un espressione davvero indecifrabile
in viso quando esclamò quel - Buon anno, Sai! –
Sai non
rispose, conscio di non sapere cosa dire. Perché ogni volta che si specchiava
in quegli occhi era incerto su quale fosse la migliore frase da utilizzare.
Ma quella
notte in fondo, non era importante. In quella notte dove tutto poteva
ricominciare da zero se le persone lo volevano.
-
Grazie Naruto… -
E loro due
avevano deciso di ricominciare, questa volta assieme.
****
Quattro
ore prima.
Una figura
vestita di nero camminava mesta per le vie di Konoha, non nevicava ma faceva un
tale freddo che ti si congelava perfino il respiro. Non si sarebbe mai e poi
mai mosso da casa con quel gelo ma si era scordato di fare una cosa davvero
importante: restituire a Naruto la sciarpa che gli aveva prestato qualche
giorno prima.
Giunse
dinanzi la porta del suo appartamento e bussò un paio di volte. Udì qualche
bestemmia dall’altra parte e rumori indefiniti e poi finalmente Naruto aprì
trafelato la porta – Sai? – esclamò sorpreso vedendoselo lì impalato come un
baccalà.
-
Ciao Naruto! Scusa l’ora ma avevo dimenticato di
restituirti questa… - il ragazzo mostrò una borsa di carta dove dentro vi era
piegata con cura la sua sciarpa blu.
-
Oh… e sei venuto fin qui solo per questo? Potevi
darmela stasera al cenone di capodanno! –
-
Ma io non ci vengo, devo finire di compilare i
rapporti delle nostre ultime missioni, te l’ho già detto…–
-
Aha già! Però potresti farlo anche domani, no? Non
posso credere che tu ti perda la festa solo per un paio di scartoffie! -
affermò stizzito Naruto, poi gli fece un cenno con il capo dicendogli di
entrare.
-
Se mi avanza del tempo magari passo alla vostra
festa… -
-
Mh, mi sembra il minimo! Cerca di venire, ok?
Anche Sakura ne sarà felice! -
Posò la
borsa con la sciarpa sul tavolo, vicino al piccolo albero stracarico di
festoni, lucine e altri ninnoli che Sai trovò di cattivo gusto. Poi si rivolse
nuovamente al suo ospite inatteso - Aspettami
qui, che mi rivesto! – in effetti si stava chiedendo come mai Naruto fosse
venuto ad aprirgli in canottiera e mutande. Visto il freddo intenso non poteva
che esserci un'unica spiegazione ragionevole per l’artista.
-
Perdonami… stavi per farti il bagno? –
-
Sì, infatti! Meno male che non ero già nella
vasca quando hai bussato! –
-
In questo caso, tolgo subito il disturbo… -
replicò pacato lui tornando alla porta di ingresso.
-
Nah, aspetta tu! – Naruto lo acchiappò prima che
fuggisse – Sei un pezzo di ghiaccio… - e lo trascinò verso la stufa – Almeno
scaldati prima di uscire di nuovo! –
-
Grazie… - in effetti Sai era piuttosto infreddolito come
testimoniavano quelle guance normalmente pallide ora terribilmente arrossate.
Non vedendo un miglioramento nel colorito di quella pelle diafana giunse
all’unica soluzione ideale – Sai, perché non ti fai il bagno con me? -
-
Come? Ma non vorrei disturbare… -
- Tanto io lo devo fare comunque e tu hai bisogno
di scaldarti assolutamente! – stava per dirigersi verso l’armadio per prelevare
degli asciugami puliti quando si voltò di scatto verso l’amico – Però guai a te
se osi fare battute sul mio pisello! Ti spedisco a calci in culo fuori nella
neve nudo come un verme! –
A quella
minaccia “terrificante” Sai non poté far altro se non sorridere di rimando come
si fa normalmente con un moccioso capriccioso – D’accordo, non temere! Non offenderò
la tua ridicola virilità… -
-
Attento a te! – si imbronciò molto più di quanto
non volesse. Però alla prossima battutaccia lo avrebbe veramente preso a calci
e Sai ne era conscio visto che la smise subito di parlare.
Poco dopo
si trovarono avvolti dal vapore e dalla schiuma, il bagno di Naruto per quanto
piccolo e scomodo poteva accogliere due persone.
-
Aha, che bello starsene a mollo nell’acqua
bollente quando fuori si gela! – canzonò allegro Naruto sprofondando nella
vasca. Sai seduto di fronte a lui lo guardava con aria rilassata.
-
Ehi Sai… -
-
Mh? –
-
Ti piace proprio fare il bagno, eh? –
-
Perché me lo chiedi? –
-
Non lo so, hai un aria così beata! –
-
Bè, diciamo che non mi dispiace farlo quando ho
preso molto freddo… -
-
Non hai tutti i torti… - con un movimento fluido
Naruto si alzò in piedi ed uscì dalla vasca per andare a recuperare la
bottiglia dello shampoo. Sai rimase ad osservarlo in silenzio per poi fargli
una proposta insolita – Naruto, vuoi che
ti lavi i capelli? –
L’amico
strabuzzò gli occhi leggermente sorpreso – Ma perché cavolo dovrei farmi lavare
i capelli da te?! Non sono mica un moccioso! –
-
Non capisco perché ti arrabbi così… Sasuke non
lo faceva mai? –
-
Che c’entra Sasuke adesso?! – Sai parve impensierirsi,
roteò con eleganza le pupille lontano dal suo interlocutore.
-
Scusami, ho frainteso! Pensavo che siccome
condividevi molte cose con Sasuke, la pulizia del corpo fosse una di queste… -
-
Eh?! –
-
Voi due… sì insomma dici sempre che eravate come
fratelli, no? –
-
Continuo a non capire! –
-
Quando mio fratello era ancora vivo ricordo che
capitava che ogni tanto io gli lavassi i capelli quando facevamo il bagno
assieme… -
Naruto
continuava a squadrarlo come se fosse una specie di alieno disceso da chissà
dove. Per quanto si sforzasse non riusciva proprio a vedersi mentre lavava i
capelli di uno scorbutico come Sasuke. Anche se in passato l’idea lo aveva
timidamente sfiorato un paio di volte, non era mai stato capace di mettere in
atto tale proposito. D’altro onde all’epoca era troppo orgoglioso per abbassarsi
a concedere una gentilezza al suo eterno “rivale”.
Sbuffò
dunque in maniera chiassosa prima di lanciare lo shampoo fra le mani di Sai –
Dai muoviti! –
Sai non se
lo fece ripetere e balzò anche esso fuori dall’acqua per raggiungere il
compagno che lo attendeva seduto su uno sgabellino di plastica.
Versò una
dose di shampoo non eccessiva sulla cute bionda e poi cominciò a frizionare
energicamente – Se ti faccio male, dimmelo… -
-
Mh, ci vuole ben altro per farmi male! –
Sai
proseguì l’opera di pulizia, con calma e senza provocargli alcun fastidio
particolare come il tirargli i capelli o fargli finire la schiuma negli occhi.
Ne rimase
sorpreso – Sei bravo a fare queste cose! -
- In realtà sono anni che non lavo i capelli a
qualcuno… – ammise il ragazzo con una punta di imbarazzo nella voce.
Finì di
sciacquare per bene e richiuse l’acqua – Ho finito! –
-
Thank you! -
Naruto aspettava che Sai si
spostasse, e invece se ne stava lì fermo a guardarlo con un aria da ebete – Che
c’è? –
-
Sto aspettando… -
-
Che cosa?! –
- Che ora tu lavi i capelli a me! –
- Che?! – urlò Naruto totalmente sconvolto. Era
stato al “gioco” di Sai e va bene, ma ora anche questo no, non gli andava –
Scordatelo! –
-
Ma io per te l’ho fatto… -
- Sei tu che mi hai obbligato! – ribadì con
fermezza l’Uzumaki. Eppure un pochino gli dispiaceva, non tanto perché volesse
ricambiare il gesto di Sai ma perché era curioso di fare questa cosa. Sì
insomma, il prendersi cura di un'altra persona. Lui non aveva avuto una
famiglia, quindi non c’era mai stato nessuno che si era occupato della pulizia
del suo corpo quando era piccolo. Capitava ogni tanto che il maestro Iruka lo
portasse con sé ai bagni pubblici, ma Naruto era già abbastanza grande per
lavarsi da solo. Questi gesti così famigliari quindi gli erano davvero poco
congeniali ed in teoria doveva essere così anche per Sai. Eppure…
- Va bene, se non vuoi pazienza… - Sai si era
ormai arreso quando la mano bronzea dell’amico lo fermò impedendogli di
alzarsi.
- Senti tu, visto che è l’ultimo dell’anno sarò
buono… - afferrò la bottiglia dello shampoo con decisione – Ma se osi dirlo a
qualcuno, giuro che ti ammazzo! –
-
Hai! –
Era più
strano di quanto non pensasse, si sentiva così impacciato. Non credeva che un
gesto banale come il lavaggio dei capelli richiedesse così tanta attenzione.
Decisamente non faceva per un tipo irruente come lui.
Nonostante
tutto Sai non emise un fiato, nemmeno quando riuscì chissà come a far
ingarbugliare quelle ciocche di capelli perfettamente lisci.
L’impresa
che pareva titanica venne portata a compimento con somma soddisfazione di
Naruto che era felice fosse finito quel tormento!
I capelli
di Sai bagnati gli donavano un aspetto ancora più “piatto” del solito e la
colpa non era certo del suo trattamento fin troppo energico se avevano perso
volume.
Come un
flash gli tornò in mente di quando faceva il bagno con Sasuke, i suoi ciuffi
dietro erano così maledettamente ribelli che nemmeno bagnati perdevano quella
forma all’insù. Era buffo, davvero tanto.
-
Naruto… -
-
Eh? –
-
Grazie… -
Non reagì a
quella parola, semplicemente non trovò il modo di farlo. Gli fu impossibile
replicare a quel sorriso così stranamente felice. Gli aveva fatto finire la
schiuma negli occhi, gli aveva arruffato i capelli, gliene aveva strappati un
mucchio, dunque perché lo ringraziava con quell’espressione così gioiosa?
-
Nah, nulla… - fingendo poco interesse per quel
sorriso così incredibilmente caldo
tornò a concentrarsi sul suo bagno.
Sai era
sempre stato un po’ strano, anzi tanto strano.
Quella notte poi sembrava quasi un'altra persona, poteva perfino definire
piacevole la sua compagnia. Prima che lui arrivasse in effetti era un po’
depresso, di recente gli capitava che quando rimaneva da solo pensasse a
Sasuke. E quando lo faceva non poteva che diventare triste, quasi senza un motivo
ragionevole.
Anche
quella sera i suoi pensieri erano rivolti al suo ex compagno, non poteva fare a
meno di domandarsi se anche Sasuke si stesse preparando per festeggiare il
capodanno, se avesse avuto qualcuno con cui passarlo.
Se si sentisse solo quanto lui in quella
fredda nottata di fine anno.
-
Naruto, io ho finito di lavarmi, penso che
uscirò… - la voce rilassata di Sai lo colse di sorpresa, quasi di soppiatto. In
effetti non alzava mai la voce, nemmeno quando litigava con lui. Solo Sakura
aveva avuto il piacere, sempre che potesse definirsi tale, di udire le sue
corde vocali stridere per la rabbia. Forse era un po’ geloso di questo. Sì
perché Sai era sempre così composto e perfetto che veniva naturale desiderare
di vederlo “sconvolto”. Magari con i capelli fuori posto, i vestiti in
disordine, la voce soffocata da gemiti poco dignitosi.
-
Oh… ma guarda, quando è duro sembra più grosso…
-
-
Cosa? – esclamò confuso Naruto, ma perché Sai lo
guardava con quel sorrisetto malizioso?
-
Non pensavo di farti questo effetto… -
Naruto
abbassò lo sguardo e solo allora capì. Il suo membro ritto in mezzo alle gambe
si ergeva del tutto fuori luogo. Tentò subito di nascondere quell’imbarazzante
reazione farfugliando scuse a casaccio.
-
N…non è come pensi, dattebayo! Non osare farti
strane idee, chiaro?! –
-
Non ti preoccupare, non sei il primo che
reagisce così guardandomi! –
-
Ma che cazzo dici? – Sai attese un momento prima
di rispondere, arricciò appena le labbra carnose e poi disse – Mh, come dire…
alla Radice eravamo tutti uomini, ed io ero il più giovane… -
-
E con ciò? –
-
Anche se la cosa ti sembrerà strana, certe
emozioni gli adulti non le sanno proprio sopprimere! –
- Che stai cercando di dire? – Naruto arrossì
vistosamente tutto un tratto facendosi strani filmini mentali su cosa quegli
“adulti” potessero aver fatto con Sai – M…ma… non dirmi che tu e loro facevate…
-
-
Mh? Oh no, hai capito male! –
-
Eh? –
-
Uno di loro ci ha provato, un mio senpai più
vecchio di quattro anni per la precisione! –
-
E ci è riuscito? –
-
Diciamo che il mio calcio nelle palle se lo
ricorda ancora oggi… - affermò serafico Sai, sembrava quasi che scherzasse
sinceramente su quella storia non proprio “simpatica” – Da allora ti assicuro
che più nessun senpai ha tentato di sfiorarmi durante i nostri bagni… -
-
Ehe, ci credo! – rise in maniera nervosa, non
che dovesse essere sorpreso che Sai avesse avuto una tale reazione verso quel
suo senpai. Era normale che non gli piacesse essere toccato da un altro uomo,
ovvio. Ma allora perché poc’anzi si era visualizzata nella sua mente un
immagine strana di se stesso e Sai?
Non poteva ammetterlo nemmeno a se stesso, ma era stato proprio quel pensiero a
farlo eccitare. Non sapeva darsi una spiegazione, davvero, non ci riusciva.
Finito il
bagno ristoratore Naruto offrì qualcosa da bere all’artista, con tutto il tempo
passato nell’acqua bollente era normale avere sete. Sai dette uno sguardo
all’orologio appeso alla parete, erano le dieci passate. Sapeva che si stava
facendo troppo tardi e che sarebbe dovuto rientrare per concludere i rapporti
sulle missioni, ma qualcosa gli impediva di allontanarsi da quell’appartamento.
Si sentiva
pervaso da uno strano senso di quiete, mai come in quel momento si sentiva
sereno nello stare accanto a Naruto.
Entrambi i
ragazzi se ne stavano lì in silenzio a sorseggiare una tazza di tè caldo,
Naruto giocherellava con la sua mentre Sai faceva vagare indifferente lo
sguardo per la camera.
Poi
qualcosa che era abbandonato sul pavimento attirò la sua attenzione, uno strano
rametto con avvolto un nastrino rosso.
Si sporse
per raccoglierlo – Naruto, cosa è questo? –
-
Nh? Aha, quello è il vischio! –
-
Perché ha questo nastro legato? – Naruto si
stupì non poco nell’apprendere che Sai non conoscesse il significato del
vischio.
-
Sai… ma davvero non hai idea a che cosa serva? –
-
Perché, ha un utilità? –
-
Aha, cosa mi tocca sentire, ‘tebayo! – il ragazzo
gli strappò letteralmente dalle mani quell’affare e poi lo posizionò sopra la
testa del compagno – Dunque, si tratta di una tradizione! Devi mettere il ramo
di vischio sopra il capo della persona che ti piace e poi dargli un bacio
quando scocca la mezzanotte! –
-
Perché un bacio? –
-
Non c’è un motivo preciso, si dice che porti
fortuna agli innamorati, o qualcosa di simile! –
- Oh… - sollevò la nuca rimanendo a fissare quello
strano oggetto che Naruto continuava a ostentare proprio sopra di lui.
Pensò
addirittura che l’amico volesse solo un po’ di fortuna
quando quelle labbra tiepide si scontrarono con le sue. Sai
non era mai stato baciato da nessuno, ma ebbe la sensazione che non
fosse la
medesima cosa per Naruto. Poté definire quel bacio come un
contatto strano. Irruento forse, con un che di vorace. Ma anche
delicato in qualche modo, come la lingua che si era
fatta strada con un insolita gentilezza nella sua bocca.
Quando si
separarono riacquistando il contatto visivo, la prima cosa che vide Sai fu la
faccia più stupida di sempre.
-
Aha… io… - balbettava come uno sciocco e il
corpo era tutto rigido, impacciato.
-
Naruto, hai la faccia tutta rossa, stai bene? –
L’amico
indietreggiava continuando a blaterale, agitando nervosamente le mani in avanti
come per proteggersi.
-
Non pensar male! Sul serio, non volevo! Non
capisco cosa mi sia preso! Dimentica tutto, all’istante!–
-
Perché dovrei? In fondo è stato piacevole… -
- Che cosa? – la faccia a dir poco paonazza
cominciò a riprendere un colorito normale. Inaspettatamente poi, fece una cosa
che Sai non si aspettava: rise.
-
Naruto… -
-
Devo… sembrarti davvero patetico in questo
istante… - il tono con cui aveva pronunciato quella frase era qualcosa di
indescrivibile per Sai. Apparteneva ad un emozione a lui sconosciuta. Umiliazione.
-
Tu non sei patetico Naruto, non lo sei mai
stato! –
-
Aha… certo, come no! Non faccio altro che
ostentare il mio amore per Sasuke e poi mi fiondo come se nulla fosse sulle tue
labbra… -
-
Amore? Perché, sei innamorato di lui? – Naruto
spalancò gli occhi, si era reso conto di essersi lasciato sfuggire una parola
di troppo.
- No… ecco… non volevo usare proprio quella
parola! Cioè… nah, ‘tebayo! – disperato tentava di nascondersi il viso in una
mano con fare molto teatrale, in qualche modo era buffo.
- Naruto, io non capisco ancora molto bene le
emozioni, perciò non saprei dirti se la parola che hai usato per riferirti a
Sasuke sia giusta o sbagliata… - fece una pausa prima di avvicinarsi quatto
quatto e scostare quella mano che ne oscurava il volto – Però sono certo che di
qualunque sentimento si tratti, sia sincero! Perché tu, non sei il tipo che
mente a se stesso! –
Il giovane
Uzumaki non riuscì a rispondere, quegli occhi scuri avevano lo strano potere di
quietarlo quella notte. Senza un perché, quel desiderio di passare la notte con
Sai si fece strada con maggior violenza nel suo cuore.
-
Sai… ti ringrazio… - e aggiunse con un sorriso
sghembo - Sei stranamente gentile
stasera… -
-
Lo prendo per un complimento! –
-
Pensi che… sia sbagliato desiderare un po’ di
calore umano in una notte come questa? –
-
Non saprei… a cosa ti riferisci quando parli di calore umano? –
-
Bè… umh… qualcosa tipo il bacio di prima… -
-
Qualcosa come il sesso? –
-
Come?! Razza di maniaco, non intendevo certo
questo! – quella bocca che parlava
sempre troppo e a sproposito venne fatta tacere da Sai stesso con un bacio
improvviso. Insomma, sempre che potesse definirsi un tale delicato posarsi di
labbra su quelle di un altro essere umano.
-
Scemo… sei anche più impedito di me nel baciare…
-
-
Non accetto critiche da un gay represso come te…
-
- Fottiti! – replicò con aria di sfida Naruto
prima di lasciarsi avvolgere da Sai in un abbraccio decisamente intimo. Si
baciarono di nuovo, questa volta esplorandosi maggiormente. Nell’impeto Naruto
si era coricato letteralmente sul pavimento trascinandosi dietro Sai che ora
gravava con il suo intero corpo su di lui.
-
Ehe, ce lo hai bello duretto signor artista! –
affermò senza pudore Naruto avvertendo l’erezione dell’amico contro di sé.
-
Come ho detto prima, il tuo bacio è stato
piacevole… anche se non pensavo nemmeno io di essere così sensibile ai tuoi
contatti fisici… -
-
Zitto, scemo! Quando si fanno queste cose non si
parla… - affermò Naruto, voracemente cercò ancora quella bocca strafottente.
-
Intendi, il sesso? – le guance di Naruto si
imporporarono vistosamente mentre piano socchiudeva le palpebre e al contempo
indugiava incerto con l’orlo dei pantaloni di Sai.
Quella
notte Naruto non stette a domandarsi se quello che stava facendo fosse giusto o
sbagliato, l’unica cosa che sapeva per certo era che aveva agognato tanto un
qualche tipo di contatto con Sai. L’unica soluzione che tentò di dare a quel
gesto fu che Sai gli ricordava così tanto Sasuke che non aveva saputo
resistere, ma la verità era che quella notte si era lasciato avvolgere
dall’amorevole presenza dell’artista. Lui era stanco di sentirsi solo, era
stanco di aspettare Sasuke, tutto qui. Mentre violava quella carne così bianca
e illibata la mente venne attraversata da alcuni ricordi lontani, immagini
preziose che però adesso era pronto a lasciarsi alle spalle. Ora tutto ciò che
vedeva era il viso di Sai che dormiva sereno sul suo petto. Il cuore era così
leggero adesso, come se si fosse liberato di un qualche peso molesto.
In
lontananza poteva udire i boati dei fuochi d’artificio. Era mezzanotte,
finalmente l’anno nuovo era giunto. Finalmente quella notte tutto poteva
ricominciare ancora una volta.
END
02-01-2012
******
Salve salvino a voi!! Sono lieta di poter dire che questa fiction partecipa ad una
interessante iniziativa proposta dal forum TRICKER THAN B L O O D - Sasuke & Naruto Kizuna Fan Forum!
In breve, si è pensato di scrivere fiction/one shot incentrate su diverse
coppie (scelta libera) con un tema ricorrente: le festività! Si può
scegliere fra le più classiche, Natale, Capodanno, Pasqua, San
Valentino, fino al Carnevale ed Hallowen! Ovviamente io ho dato il mio
contributo con una NaruSai, LOL! XD
Un altra cosa importante è che l'ispirazione per questa fiction
me l'ha data la mia amica Hana-chan a cui vorrei dedicare questa
piccola storiella fluffosa! ♥ La sua bellissima fan art SaiNaru
aveva come tema il "bacio sotto il vischio" e da lì mi è
venuta l'ispirazione!!!
Vi lascio il link diretto, è troppo pucciosa e voglio che la
vediate assolutamente:
http://mayhimura.myblog.it/images/calendario2011/-17.jpg
Fa parte di uno stupendo calendario fatto tutto di fan art simili che
gli amici hanno richiesto direttamente sul suo blog! Adoro queste
iniziative, e i personaggi che ho richiesto io (Sai e Naruto, e Rin e
Yukio da Blue Exorcist) sono stati fatti dinamente!!! Grazie di cuore
Hana! : )
Bene, ci si rivede dunque al prossimo aggiornamento che non ho davvero
idea di quando sarà, LOL! XD Le idee ci sono, manca la giusta
concentrazione per scrivere con criterio qualcosa di sensato, uff,
speriamo in bene! U_U'
Un sentito grazie come sempre a tutti coloro che mi seguono, che
leggono, che commentano e salvano fra i preferiti le mie storielle
nonchè questa raccolta! THANK YOU SO MUCH!!! ♥ ♥ ♥
Becitos, Giò!
See you soon fan writer...
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Capitolo 19 *** We're Marching On ***
We're Marching On
Autore: Dragon
gio (wolferetic sui forum)
Rating:
Verde
Genere:
Introspettivo, Malinconico
Personaggi:
Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Kakashi Hatake
Contesto:
Naruto Shippuden
Note:
Raccolta, One Shot
INCHIOSTRO E VENTO
+ We're Marching On +
Non pensava che la fine di
quella guerra fosse così vicina, non ci credeva eppure i suoi occhi non lo
ingannavano. Le due persone che vedeva in lontananza in quella radura erano
proprio Naruto e Sasuke che si fronteggiavano in uno scontro epico.
Né lui, né Sakura, né Kakashi
osavano avvicinarsi, perché così aveva voluto Naruto. Perché Sasuke era un suo
problema, perché doveva vedersela da solo con lui, perché l’Uchiha poteva
essere fermato unicamente da lui. Troppi perché che Sai non comprendeva nemmeno
sforzandosi. Era in cerca di risposte che Kakashi senpai non poteva fornirgli,
nessuno ne era in grado, nemmeno Sakura. Stavano immobili come statue, rigidi
nei loro movimenti e Sai era certo che non era a causa della mancanza di chakra
nei lori corpi.
Spostava di continuo lo
sguardo dall’espressione sofferente di Kakashi al viso in lacrime di Sakura, e
nonostante tutto non capiva perché loro dovessero rimanere lì a guardare.
Naruto cominciava a mostrare i
primi segni di stanchezza e incassava male i colpi di Sasuke, era in
svantaggio, era evidente. Le mani di Sai fremevano quanto le gambe, avvertiva
un insano formicolio che non gli permetteva di rimanere calmo e fermo. Come a
dar voce ai suoi tormenti, Kakashi gli parlò – Lo so che è difficile… ma dobbiamo
rispettare la richiesta di Naruto… - sembrava serafico nel modo in cui aveva
pronunciato quelle parole, eppure Sai ci vide solo ansia e menzogne.
L’artista serrò gli occhi, il
sensei poteva percepire senza voltarsi quelle pupille di inchiostro che lo
osservavano senza pudore, quasi come se in quel momento lo stesse scrutando con
uno Sharingan invisibile.
- In parole povere… dobbiamo lasciarlo morire
sotto i nostri occhi… - ringhiò freddo il giovane. Sakura venne scossa da un
brivido più forte, le lacrime continuavano a non arrestarsi.
- Sai… -
- Mi dispiace, ma non posso… - Kakashi si voltò di
scatto, ma troppo tardi. Sai era già svanito in un nube di inchiostro, poco
distante da loro nel cielo si librava un aquila, la sua destinazione era ovvia.
- Maledizione! – bisbigliò colmo di rabbia l’uomo.
Lo avrebbe seguito se solo l’ennesima fitta all’occhio sinistro non si fosse
fatta sentire. Odiava ammetterlo, ma ormai lui non era più in grado di fare
nulla né per Naruto, né per Sai, né tantomeno per Sasuke. Quel senso di
angoscia e di impotenza lo stavano divorando e Sakura provava i suoi medesimi
sentimenti. Non smetteva di osservare il punto in cui si svolgeva la battaglia,
le mani congiunte come se stesse pregando. Sapeva bene di non poter essere
d’aiuto a Naruto, così gli aveva giurato di attendere lì. Avrebbe aspettato
anche per giorni e giorni, fino a quando Naruto non fosse tornato da lei con
Sasuke. Poi li avrebbe curati entrambi, anche a costo di rimetterci la vita, li
avrebbe salvati dalle ferite sicuramente gravi che si sarebbero procurati. Questa
era la sua convinzione, ed era solo questa speranza a dargli la forza di
rimanere lì e non correre dietro a Sai per raggiungere Naruto.
*****
Sai in volo sulla sua
creazione giunse nel giro di pochi minuti sul luogo dello scontro, trovandosi
tutto un tratto al centro di un pericoloso ciclone di energie. La forza
sprigionata dai loro colpi era tale che l’acquila di inchiostro non resistette
alla pressione ed esplose lasciandosi dietro solo una scia di liquido nero. Sai
balzò giù atterrando alla meno peggio su quel terreno arso dal fuoco e i
fulmini di Sasuke.
Non appena toccò terra vide
Naruto prendersi un Chidori in pieno stomaco e venir scaraventato lontano. Ormai
sembrava allo stremo, non riusciva più a mantenere la modalità Sennin o la
Kyuubi, ma anche Sasuke non era messo meglio. Dagli occhi scuri scendevano
lacrime di sangue, a furia di usare il Susanoo e tutte le altre tecniche legate
allo sharingan, aveva esaurito quasi del tutto il suo chakra.
Analizzando velocemente la
situazione, Sai dedusse che lo scontro era solo più una questione di resistenza
e tenacia, chi fosse riuscito a non crollare svenuto, avrebbe vinto dando il
colpo di grazia all’altro. Ed in quel preciso istante era Sasuke che stava per
finire Naruto, purtroppo. Senza perdere tempo Sai intervenne, per sua fortuna
doveva contare tanto quanto un insetto per Sasuke visto che prima non aveva
fatto nulla per fermarlo quando lo aveva visto giungere lì in volo. Ma questa leggerezza
costò cara a Sasuke, la sua katana non raggiunse mai la gola di Naruto perché
venne fermata dalla spada di Sai.
Si crearono delle violente
scintille dorate dallo scontro delle due lame, Sasuke pareva disorientato,
forse non si aspettava davvero che Sai sarebbe intervenuto in difesa del
compagno. I loro sguardi si incrociarono minacciosi, l’Uchiha non poteva far a
meno di notare con quanta arroganza quell’inetto di uno shinobi osava
osservarlo dritto negli occhi senza temere il suo potente Sharingan. In quel
breve lasso di tempo, Naruto si riprese un poco, mise a fuoco la situazione
cercando di comprendere cosa stesse accadendo. Sussultò quando vide Sai davanti
a lui che gli faceva da scudo umano per fermare la katana di Sasuke.
- S… Sai… che diavolo ci fai qui? – la voce gli
tremava per il dolore provocatogli dall’ultimo colpo. Si stringeva l’addome con
forza, il chakra rigenerativo di Kyuubi stava agendo molto velocemente per sua
fortuna.
- Perdonami, ma non potevo stare a guardare… -
- Accidenti… Sai, perché devi sempre impicciarti…
- con molta fatica si rimise in piedi, ma continuava a barcollare vistosamente.
Sai riuscì ad allontanare Sasuke usando il suo Ninpou chou giga, almeno quel tanto che bastava per poter studiare
una strategia con Naruto per contrastarlo efficacemente.
- Naruto… noi siamo una squadra, non scordartelo…
–
- Sì ma… ti avevo detto di rimanerne fuori! –
ribatté con una certa rabbia l’Uzumaki.
- Lo so, ma non ho alcuna intenzione di lasciarti
fare da solo questa volta! –
- Che cosa? Sei sordo per caso?! Ti ho detto di
lasciar perdere! Sasuke è troppo forte per te! –
- Me ne rendo conto! Ma posso esserti utile in
ogni caso, e poi Sasuke è allo stremo ormai… -
- Naruto… mi deludi, farti aiutare da un simile
inetto… - sibilò gelido Sasuke – Ma in ogni caso non temere… uno o due
avversari non mi preoccupano affatto… anzi, penso che mi divertirò parecchio ad
uccidere questo qua… non l’ho mai sopportato… -
- L’affetto è reciproco Sasuke-kun… -
- Sai, piantala! Non scherzo, vattene! –
- No… –
- Sai, devo prenderti a calci?! – tutto il fervore
di Naruto svanì quando vide Sai voltarsi verso di lui con un espressione
terribilmente seria dipinta in volto.
- Mettiamola così… tu hai il tuo legame da
proteggere, ed io ho il mio… - e poi ancora rivolgendo nuovamente il suo
sguardo a Sasuke – Tu sei il mio legame Naruto, ed io non lascerò che tu muoia
contro di lui… -
- Sai… - cosa era quel calore improvviso che gli
aveva avvolto il petto non appena aveva pronunciato quella frase? Era così
intenso, quasi da far male. Naruto abbassò il viso, le labbra gli tremavano
appena mentre i pugni che erano stati stretti fino a quel momento si
rilassarono – Ho capito… non ho speranze di farti cambiare idea, vero? –
- Temo di no… -
- E va bene! Tutto sommato, credo che una mano mi
farà comodo! – giunse le mani e creò un Kage
Bushin – Voi due mi guarderete le spalle, ne avrò bisogno nel caso cada
vittima dello Sharingan di Sasuke! –
- Ok! – Sai si allontanò assieme al Bushin, ma non appena ebbero fatto pochi
passi, la voce di Naruto lo fece girare nuovamente verso di lui.
- Scusami, Sai… -
- Eh?! – capì solo nell’istante in cui il Bushin di Naruto lo colpì con forza alla
bocca dello stomaco per provocarne lo svenimento. Sai si aggrappò alle spalle
di quella copia dell’amico che lo sorreggeva per non farlo cadere malamente a
terra.
- P… perché? – riuscì a sussurrare poco prima di
perdere i sensi. Il Kage Bushin gli
sorrise, aveva un che di malinconico – Perché anche tu sei un legame prezioso
per me… non voglio che tu muoia a causa mia… - avvertì la presa di Sai farsi
sempre più debole fino a quando non chiuse del tutto gli occhi abbandonandosi
all’oscurità dei sensi. Il Naruto originale ordinò alla sua copia di portare
Sai lontano dal luogo dello scontro. Lanciò un ultima occhiata indietro, per
accertarsi che l’amico fosse veramente al sicuro adesso.
- Perdonami Sai… sono stato egoista nei tuoi
confronti fino all’ultimo… -
- Hai finito di borbottare? – sentenziò acido
Sasuke attirandosi nuovamente l’attenzione del suo avversario.
- E tu sei pronto a pentirti per tutti i tuoi
peccati? – il sorriso sadico che gli rivolse non fece altro che aumentare la
sua convinzione secondo la quale non potesse salvare Sasuke se non con la
morte.
Si
concentrò socchiudendo le palpebre, quando le risollevò le sue iridi erano
dorate – Facciamola finita, Sasuke! – con quella frase si scagliò contro di
lui. L’ultimo scontro fra i due ebbe così inizio.
*****
Quando Sai
riprese i sensi non dovevano essere passati più di una decina di minuti. Il
primo volto che vide fu quello preoccupato di Sakura.
- Stai bene? – lui si mise seduto immediatamente,
ignorando il dolore lancinante allo stomaco.
- Naruto? – chiese non nascondendo per nulla la
sua ansia. Lei cambiò espressione intristendosi, una mano si sollevò debolmente
indicando un punto indefinito all’orizzonte. Sai dovette stringere le pupille
per poter scorgere quella luce fioca in lontananza – Che significa? –
- Dopo che la copia di Naruto ti ha riportato qui,
è sparito dicendo di allontanarsi il più possibile perché se no saremmo stati
in pericolo… -
- Ma allora… -
- Sì… ci siamo allontanati mentre tu eri svenuto…
siamo così distanti adesso… - ammise Sakura non riuscendo a smettere di
guardare quella luce sempre più debole. Era lontana, così tanto ormai e lei si
sentiva sempre più abbattuta e piena di paura. Anche Sai si sentì come attratto
da quella che per loro pareva solo una lucina, nulla di più di un bagliore, ma
che in realtà rappresentava il luogo in cui si stava svolgendo lo scontro
ultimo fra due titani. Sakura si alzò in piedi seguita da Sai, si sporsero più
che poterono su quella roccia fredda, fino a pochi centimetri dal baratro di
quel burrone. Così facendo gli pareva quasi di poter essere più vicini ai loro
compagni. Sai non la notò subito, ma quando abbassò un poco lo sguardo vide la
mano di Sakura stretta in un pugno. Sembrava così fragile nonostante quel gesto
dovesse ispirare ben altre emozioni. Ma a Sai quella mano parve come la cosa
più debole e bisognosa di calore di questo mondo. Timidamente andò a sfiorarla
con la sua, tenne saldamente quel pugno chiuso fino a quando non si sciolse e
le sue dita femminili non si intrecciarono con le sue in una stretta vigorosa.
Forte, così tanto da far male ad entrambi, eppure avevano l’impressione che
solo avvertendo quel dolore quel momento poteva apparirgli come reale e non come
il frutto di un incubo.
- Noi siamo una squadra… marciamo sempre avanti insieme… anche adesso… - bisbigliò
Sakura fra le lacrime, Sai non comprese il significato di quella frase, ma in
fondo pensò che in quel momento non era poi così importante. Entrambi si erano
riuniti al cospetto di quella luce dorata che era rappresentata da Naruto, ed
ora attendevano con ansia il verdetto finale dettato da quel cruento scontro.
Insieme
come un team, come dei compagni, come
degli amici. Kakashi non poté far altro che osservare in silenzio la scena
di quei due ragazzi che se ne stavano fieri in piedi davanti a lui, la mani
salde e intrecciate fra di loro. Gli occhi puntati su quell’orizzonte troppo
lontano, e su quel legame con Naruto che tutti loro avevano e che tanto
amavano.
We’re Marching On…
END
22/01/12
******
Salve
a tutti! Ed eccomi qua con un altra shot, come spesso accade ispirata
dall'ascolto di una bella canzone!! Le sequenze che ho rappresentato
qui sono un mio personale modo di vedere un ipotetico scontro
finale fra Naruto e Sasuke, dove Sai tenta suo malgrado di
intervenire... fallendo miseramente! XDD Voglio un bene infinito a Sai,
ma obbiettivamente parlando, non potrebbe nulla in quel contesto,
purtroppo Naruto e Sasuke sono due "mostri" irraggiungibili per
qualunque shinobi oramai! U_U'
Ecco perchè mi sono sempre immaginaga qualcosa di simile, con un
Naruto assai protettivo che stordisce Sai per non ferire troppo il suo
orgoglio e perchè ovviamente, non vuole che muoia inutilmente a
causa di una battaglia che sente propria, quasi intima se vogliamo! XD
Ho preferito lasciare il finale aperto sullo scontro perchè
francamente, non era il fulcro della storia e poi perchè non
avrei saputo davvero come concludere lo scontro, LOL! XD Per una
risposta simile c'è sempre la fiction "My Happy Ending", se vi
va leggetela e poi mi direte! XD
Bon, anche per oggi è tutto! Ci rivediamo nella prossima one
shot bella gente!! :D Un grazie sentito e speciale a tutti coloro che
commentano sempre, thank you so much!!! ♥ ♥ ♥
By, Giò!
See you soon fan writers...
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Capitolo 20 *** Echo ***
Echo
Autore: Dragon
gio (wolferetic sui forum)
Rating:
Verde
Genere:
Sentimentale, Introspettivo
Personaggi:
Naruto Uzumaki, Sai
Contesto:
Naruto Shippuden
Note:
Raccolta, One Shot
INCHIOSTRO E VENTO
+ Echo +
Una tempesta di neve
imperversava senza pietà da ore su quelle montagne, il freddo pungente non dava
tregua alcuna al team Kakashi che tanto coraggiosamente resisteva alla bufera.
Si era fatta notte ormai e il
villaggio delle Rondini finalmente si stagliava dinanzi a loro come un
miracolo. Erano stremati per la missione ed inoltre Sakura era rimasta ferita
durante uno scontro e quindi più di tutti necessitava di riposo. Giunsero in
una modesta locanda, a quell’ora dovettero accontentarsi delle poche stanze
disponibili.
Due singole e una
matrimoniale, inutile aggiungere che il dissenso di Naruto si espresse molto
vivacemente alla decisione di Kakashi che avrebbe dovuto dormirci lui con
Sai - Che cosa? Kakashi-sensei non è
giusto, perché proprio io? Non può dormirci lei con Sai nella matrimoniale?! –
- Naruto, cerca di capire: un uomo della mia età
che dorme nello stesso letto con un ragazzo decisamente più giovane, converrai
che è quanto meno sconveniente! – replicò sfoggiando un arguto sorriso da sotto
l’odiata maschera.
- Non è giusto comunque, mi oppongo! – sbraitò
sempre più contrariato, poi tentò di rivolgersi a Sai sperando di coinvolgerlo
– E tu Sai, non dici niente? Non ti disturba questa decisione?! –
- Veramente no… a me basta avere un letto dove
riposare, sono esausto… -
- Anche io, quindi Naruto piantala di gridare e
vai a dormire! – esclamò Sakura afferrando le chiavi della sua singola.
- M… ma Sakura-chan! –
- Su su Naruto, non ti lamentare! Siamo già stati
fortunati a trovare delle camere a quest’ora della notte!-
- Sakura, hai bisogno di una mano per salire le
scale? – chiese in maniera premurosa Sai notando che l’amica zoppicava ancora.
- No, ti ringrazio, ce la faccio… - rispose lei
sorridendogli gentile, poi si incamminò seguita da Kakashi che come se nulla
fosse si era dileguato dalle lamentele di Naruto. Rimanevano solo lui e Sai che
fissavano straniti la chiave posata sul tavolo, anche il locandiere lanciava
occhiate secondo Naruto, decisamente fuori luogo.
- Aha… cazzo, non c’è via di scampo ‘tebayo! Dai
Sai, andiamo! –
- Sì… -
Salirono in silenzio la lunga
scalinata fino a giungere nella loro camera, il primo impatto che ebbero i due
fu che lì dentro facesse un gran freddo.
- Cavolo, cavolo! Ma qui si gela! –
- Forse il riscaldamento è rotto… -
- Nah, io non ci dormo in questa ghiacciaia! –
esclamò adirato Naruto prima di imboccare l’uscita e tornare dal titolare della
locanda.
- Sono spiacente, ma non ho altre camere
disponibili! –
- Ma come è possibile?! Non possiamo dormire là
dentro, ci congeleremo! –
- Me ne rendo conto… ma se per lei va bene pensavo
di portarle alcune stufette e altre coperte, mi dispiace davvero ma questa
bufera ha fatto saltare alcuni tubi della nostra caldaia… -
- Aha, non è possibile essere così sfigati! –
- Mi rincresce davvero… -
- See see! – borbottando animatamente fece ritorno
da Sai, poco dopo venne un inserviente con due stufette scalcinate che si
accesero per miracolo e altre coperte di lana.
- Cavolo, ma tua guarda che situazione! Non c’è
manco l’acqua calda, che posto pidocchioso! – Naruto continuava a fare su e giù
per la stanzetta come un dannato. Sai al contrario si stava cambiando senza
fare una piega. Dopo un po’ che parlava da solo si fermò davanti a Sai, l’amico
non capì perché aveva quell’espressione così imbronciata – Ma è mai possibile
che tu non ti incazzi mai? –
- Prego? –
- Insomma! Dobbiamo dormire nello stesso letto e
per giunta al freddo! – Sai inarcò appena un sopracciglio, l’aria spaesata.
- Nello
stesso letto! Significa che dovremo stare molto vicini, ‘tebayo! –
- Lo so … -
- Come fai a rimanere così dannatamente calmo?! –
- Naruto, non capisco perché ti agiti così tanto! Temi
forse per la tua verginità? –
- C… che cosa?! Che diavolo dici, maniaco?! –
- Mh, non lo so… credevo che una battuta sarebbe
stata utile per smorzare la tensione! –
- Tu! Razza di idiota, non ci provare più a dire
una simile stupidaggine! – Naruto era arrossito fino alla punta delle orecchie,
Sai non comprese che era a causa della sua “battuta”. Lui pensò che il compagno
si fosse infreddolito al punto da avere la pelle arrossata, come la sua. Quando
si sfilò i guanti si accorse di avere entrambi le mani violacee. Si avvicinò ad
una delle stufette nel tentativo di riscaldarle. Naruto se ne accorse ed
esclamò – Cavolo, devi avere le mani freddissime! – l’artista gli sorrise di
rimando.
- Un po’, ma ora va meglio… - teneva le mani molto
vicine alla stufetta, un piacevole tepore lo pervadeva rilassando le sue membra
stanche oltre ai muscoli indolenziti. Improvvisamente avvertì le palpebre farsi
pesanti, così tanto dal faticare a tenere gli occhi aperti. Stava per
addormentarsi seduto lì sul futon se non fosse stato per la voce di Naruto che
lo sorprese – Senti, io ho sonno… mi metto a letto! – scostò il piumino e si
coricò, non smettendo ovviamente di lamentarsi.
- Nah, fa così freddo, ‘tebayooo! – si rannicchiò stringendosi convulsamente fra le
lenzuola candide. Lanciò un occhiata a Sai che stava ancora seduto accanto alla
stufa – Che fai, non vieni a dormire? –
- Uh? Sì, arrivo… - biascicò lui con un tono
vagamente addormentato. Si affrettò a mettersi a letto.
- Ehi… -
- Sì? –
- Non starmi così appiccicato, allontanati! -
- Guarda che per scaldarci dovremmo stare vicini!
–
- Non ho bisogno di scaldarmi! –
- Ma se continui a lamentarti per il freddo! –
- Aha, Sai cavolo! Non mi scalderò mai stando
appiccicato ad un altro maschio, chiaro?! –
- Ok… - senza dare troppo peso alle parole
concitate dell’amico si fece più in là – Così, va bene? –
- Sì, perfetto! – gli diede le spalle tirandosi su
per bene le coperte, si lasciò sfuggire un vago sospiro liberatorio.
- Buona notte Naruto… - la voce gentile di Sai gli
giunse alle orecchie, ma lui stava già cadendo nella fase rem e quindi ebbe
appena la forza di bisbigliare un accennato – ‘Notte… -
Fu così che
quella fredda notte ebbe inizio e di certo sarebbe proseguita serena se non
fosse che verso le due del mattino un insolito sobbalzare del futon scosse
Naruto risvegliandolo bruscamente.
Non capì
fino a quando non aprì gli occhi, era Sai che gli dormiva accanto a provocare
quel trambusto continuando a rigirarsi come un dannato.
- Nah, cavolo… e piantala Sai! – borbottò nel
dormiveglia Naruto. Si sorprese quando udì un rumore decisamente insolito,
simile ad un singhiozzo strozzato. Si sforzò di aprire gli occhi per capire da
dove provenisse, ma poi capì – Sai? – si tirò un po’ su cercando a tentoni
l’interruttore della luce. Quando finalmente la stanza fu visibile non credette
ai suoi occhi: il viso di Sai era rigato da alcune lacrime. Rimase a fissarlo
quasi stordito, non poteva concepire che uno come lui potesse piangere, gli
sembrava astratto quasi. Il volto era tirato in un espressione sofferente,
pareva tormentato da chissà quale incubo. Naruto non sapeva bene cosa fare, se
svegliarlo oppure spegnere la luce ed ignorare il tutto. La mano si stava già
muovendo in automatico verso il braccio dell’amico quando egli si ridestò tutto
un tratto. Si guardò attorno spaesato e poi si accorse di Naruto che lo
guardava con aria sorpresa – Naruto… perché hai acceso la luce? – domandò
mettendosi seduto, sembrò estraneo a quelle lacrime che ancora solcavano le
guance.
- Già, chissà perché ho acceso la luce… - replicò
lui indicando la sua faccia con aria sorniona. Sai avvertì la sensazione di umido
e caldo sul viso e si sfiorò di conseguenza la pelle con la punta della dita.
- Lacrime? – bisbigliò visibilmente atterrito lui.
- Nemmeno io potevo crederci quando ti ho sentito
singhiozzare nel sonno! –
- Sul serio io… - biascicò Sai sempre più
sorpreso, portò una mano alla fronte corrugata.
- Nah senti, lo so che non sarebbero affari miei
ma… hai avuto un incubo per caso? –
- Non lo so… - rispose incolore il compagno, era
in lieve difficoltà in quel momento e non ne comprendeva il motivo.
- Ma che vuole dire che non lo sai? Quando uno fa
un brutto sogno lo sa! –
- Umh… il fatto
è che penso di non aver mai fatto brutti sogni in vita mia… -
- Eh? Ma come è possibile? Mai un incubo, di alcun
genere?! – Sai scosse la testa in senso negativo, ma qualcosa diceva a Naruto
che era una balla gigantesca. Conoscendo l’artista e le sue stranezze poi, non
era da escludere che non sapesse manco riconoscere un bel sogno da uno brutto.
- Che cosa ricordi? –
- In che senso? –
- Del sogno Sai, parlo del tuo sogno! Hai sognato
qualcosa che ti ha scosso al punto di farti piangere inconsciamente! –
Sai si
concentrò nel tentativo di rammentare ciò che stava sognando fino a pochi
minuti prima, eppure in qualche modo l’operazione gli risultava difficoltosa.
Scrutò a
fondo i ricordi di quello strano sogno e poi cercò di spiegarlo anche a Naruto
– Era tutto buio intorno a me… vuoto, senza uno spiraglio di luce… poi mi sono
accorto che qualcuno camminava al mio fianco… - fece una pausa per guardare
meglio negli occhi il suo interlocutore – Era mia fratello credo… non ne sono
certo, il viso era così sfocato… poi ha iniziato a camminare e mi ha superato,
io volevo raggiungerlo ma non ci riuscivo… - fu a quel punto che la voce di Sai
mutò improvvisamente. Si fece più bassa e profonda – Anche se volevo correre
non ci riuscivo… anche se tentavo di urlare la voce non mi usciva e poi ho
visto il mio corpo che spariva avvolto dal buio… - alzò lievemente una mano
fissandola intensamente – Io svanivo avvolto dalle tenebre senza riuscire ad
emettere un fiato… - la mano si chiuse a pugno, lentamente e delicatamente.
Socchiuse le palpebre scure prima di tornare a sorridere falsamente come solo lui
sapeva fare – Questo è quanto! –
Naruto
aveva un espressione lievemente stranita stampata in faccia, incrociò le
braccia davanti al petto seriamente. Poi esclamò la cosa più
ovvia di questo mondo – Sì, era decisamente un incubo! – il compagno non mutò
espressione rimanendo gelido in quel sorriso di circostanza, maNaruto
disse qualcosa che di ovvio non aveva proprio nulla – E francamente non capisco
perché tu te ne stia lì a sorridere come uno scemo! –
- Come, scusa? –
- Svanire nel buio… è un sogno bruttissimo! Deve
essere come sentirsi morire, io al tuo posto avrei avuto una paura terribile! –
- Paura dici? No, non credo di averne provata… -
era così, il sentimento che aveva pervaso Sai per tutta la durata dell’incubo
era qualcosa altro. Solo che non riusciva a dargli un nome preciso.
- Non potevo chiamare mio fratello, eppure sentivo
i miei pensieri dentro la mia testa… -
- E che cosa diceva la tua voce? – stranamente Sai
si bloccò, per un impercettibile istante aveva distolto lo sguardo da quelle intense
iridi celesti.
- Non ricordo… - mentì. Lui rammentava benissimo
quali parole aveva pronunciato la sua coscienza.
Nii-san… Shin! Non andartene… non lasciarmi
solo…
Si sentì
davvero strano, quasi fuori luogo per aver provato una simile emozione tanto
fragile quanto umana. Quel sentimento, era forse simile alla tristezza? Quelle
lacrime lasciate sfuggire senza alcuno orgoglio erano la giusta emozione che
avrebbe dovuto esternare il giorno in cui morì Shin? Era stata una sensazione
soffocante, come se si fosse aperto un buco in mezzo al petto. Una voragine
oscura pronta a risucchiare il suo intero essere per catapultarlo in un luogo
altrettanto buio e isolato.
- Ascolta Sai… io non capisco un gran che di
queste cose, ma credo sia meglio non darci troppo peso, ok? Un sogno in fondo è
solo un sogno, nulla di più! –
- Guarda che non sono turbato… -
- Mh… se lo dici tu… - ribatté sbadigliando –
Scusa, ma ho davvero tanto sonno… ti spiace se ci rimettiamo a dormire? –
- No, affatto! Scusami tu se ti ho svegliato… -
con un fruscio di lenzuola le luci vennero nuovamente spente, il silenzio cadde
ancora una volta nella fredda stanza. L’unico focolare era rappresentato da
quelle stufette scalcinate che emanavano un dolce tepore, il suono che
producevano le ventole erano come una triste melodia che riecheggiava vagamente sinistra
nell’aria. Sai dopo aver fatto quel sogno non riusciva più a riaddormentarsi,
ma non dette il giusto peso alla cosa liquidando il tutto come un semplice
disturbo fisiologico. Anche se la cosa si stava ripetendo nell’arco di un tempo
troppo breve per i suoi gusti. Si alzò facendo il più piano possibile e quatto
quatto si diresse verso il bagno, Naruto non si accorse di nulla fino a quando
Sai non ritornò sotto le coperte. L’Uzumaki nel dormiveglia biascicò un incerto
– Ohi Sai, tutto a posto? –
- Sì certo… - non comprese il perché di quella
domanda, né il motivo per cui l’amico dovesse preoccuparsi così tanto per lui.
- Nah, ok… pensavo avessi fatto ancora brutti
sogni… -
- Oh no, sono solo andato in bagno… - una lieve
risatina si levò dall’addormentato Naruto.
- Strano, è già la seconda volta in mezz’ora,
sicuro di non avere problemi alla vescica? –
- Sto benissimo, grazie! – replicò l’artista con
un tono più freddo di prima.
- Scherzavo, ‘tebayo… - sospirando il giovane si
girò a pancia in su, le coperte tirate su fino al naso per ripararsi da quel
freddo stagnante.
- Naruto… -
- Mh, che c’è? –
- Come dovrebbe sentirsi una persona dopo che ha
pianto? –
- Eh? Ma che domande mi fai? –
- E’ una domanda come un'altra… -
- Aha, d’accordo ma è una domanda che non puoi
fare alle due del mattino! La gente dorme di solito a quest’ora! –
- Perdonami, ma ho bisogno di avere una risposta
immediata… - Naruto grugnì per non dire ringhiò tirandosi a sedere bruscamente.
- Non lo so! Se uno piange avrà avuto i suoi
motivi, non ha importanza come ci si senta dopo! –
- Vuoi dire che non si dovrebbe provare nulla? E’
normale sentirsi così? –
- Ma che cazzo dici? Sai, piantala di girarci
intorno, dove vuoi andare a parare?! –
- Una volta Danzou-sama mi disse che solo le
persone deboli piangono… e la debolezza è un emozione che non si addice ad uno
shinobi… - nonostante quella tetra oscurità Naruto poté avvertire lo sguardo
fisso di Sai su di sé mentre lapidale gli poneva l’ennesima domanda – Io sono
una persona debole, Naruto? –
-Non capisco perché mi fai una domanda così
stupida! – esclamò senza remore il giovane. E poi agì d’istinto, come sempre
senza pensare. Una mano si levò per andare a posarsi con affetto sulla testa di
Sai, lui avvertì una poderosa strigliata ai capelli.
- Naruto… -
- Non pensarci troppo! Piangere di tanto in tanto
fa bene! E’ una cosa ok, lo fanno tutti, capito? –
Sai non
concepì quelle parole, quel gesto, quel sentirsi le guance avvampare di
imbarazzo. Semplicemente non riusciva a credere ancora del tutto di essere umano tanto quanto Naruto. Non voleva essere debole, altrimenti come
avrebbe fatto a proteggere i suoi compagni in futuro? Non poteva vacillare in
balia delle emozioni. Non avrebbe dovuto fare nulla di tutto questo, nemmeno
rispondere con un sorriso stampato sulle labbra a quella frase detta così a
cuor leggero – Sì… grazie Naruto… -
Non avrebbe
mai potuto perdonarsi di aver versato così scioccamente lacrime
di tristezza, eppure non poteva fare a meno di ringraziare
ancora e ancora Naruto per le sue gentili parole. Perché in
fondo sia piangere
che ridere erano emozioni che Sai desiderava poter provare ancora,
anche per
poco, solo ogni tanto.
Come
svuotato di ogni cattivo pensiero, poté finalmente addormentarsi sereno,
cullato unicamente dal tepore che emanava il corpo di Naruto così vicino al
suo.
Mentre nel
suo cuore faceva ancora eco l’ultima frase di Naruto. Quella lunga, gelida
notte si sarebbe finalmente conclusa nel migliore dei modi.
END
06-02-12
*******
Ciao a tutti!! Allora, questo è stato un mezzo tentativo di
tornare un pò alle mie origini, sì insomma con quelle
fiction incentrate sul puro friendship Sai/Naruto! ^ ^ Devo dirlo,
è stato divertente, ormai sono più le SaiNaru che scrivo
che quando tento di fare qualcosa in "vecchio stile" mi pare strano, ma
trovo che sia importante differenziare un pò questa raccolta di
volta in volta! Ormai sono due anni che la porto avanti e mi rendo
conto che era da molto tempo che non pubblicavo qualcosa di simile! ^ ^
La precedente one shot era maggiormente incentrata sul rapporto di
gruppo più che sul semplice Sai/Naruto friendship, ed era
proprio questo che mi mancava, il mettere Sai e Naruto in una stanza
senza creare tensioni sessuali! XDD Spero di esserci riuscita e di
avervi fatto provare quel qualcosa di diverso
che un tempo chissà perchè, mi era molto più
semplice trasmettere ai lettori senza bisogno di scadere per forza in
una lemon ecco! XD
Tanti saluti come sempre a tutti coloro che leggono, commentano e
inseriscono questa raccolta fra le seguite o preferite, grazie di
cuore!! ♥
By Giò!
See you soon fan writers...
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Capitolo 21 *** Niente più di questo ***
Niente più di questo
Autore: Dragon
gio (wolferetic sui forum)
Rating:
Verde
Genere: Introspettivo,
Malinconico
Personaggi:
Naruto Uzumaki, Sai
Note:
Raccolta, One Shot, AU
INCHIOSTRO E VENTO
+ Niente più di questo +
Naruto Uzumaki aveva sempre
detestato la notte, forse da ancora prima che nascesse, o almeno era questa la
sua convinzione. Odiava il buio, quella stanza enorme che doveva condividere
con un mucchio di estranei e più di ogni altra cosa non sopportava il pensiero
di dover andar da solo in bagno in quell’oscurità.
Eppure non aveva scelta, non
voleva certo bagnare il letto come era successo ad un altro bambino il giorno
prima, la madre superiore l’aveva rimproverato duramente e tutti gli amichetti
lo avevano deriso.
Così sbuffando si fece
coraggio scendendo dal suo lettino e, tutto silenzioso, si diresse verso
l’uscita di quella camerata. C’era un tale silenzio irreale a quell’ora ed era
buio pesto e lui pur ostentando molto coraggio aveva paura. Una paura del
diavolo.
Poteva sentire il suo cuore
che si dibatteva furioso nel piccolo petto, per poco non gli venne un infarto
quando una mano gli si posò sulla spalla.
Cacciò un grido terrorizzato
che venne prontamente troncato a metà da una mano pallida. Naruto non ne era
certo, ma ebbe l’impressione di essere stato catturato da uno strano fantasma
dall’aspetto di bambino. E come se non bastasse, il misterioso spettro parlò –
Non urlare, sveglierai tutti… - ovviamente il bimbo biondo non osò emettere un
fiato, troppo spaventato da quel tipo così bianco in volto e lo sguardo
serissimo.
- Tu sei quello nuovo? – domandò lo strano
bimbetto dai capelli neri. Naruto infrangendo quel momentaneo voto di silenzio
replicò sommessamente – Sì… -
- Dovresti essere a letto a quest’ora… -
- Mh… lo so, però… - balbettò incerto il piccolo,
era la prima volta che faticava ad articolare le parole davanti a qualcuno. Ma
quel tipo gli metteva addosso un senso di inquietudine insopportabile, inoltre
non riusciva a ragionare bene quando doveva far pipì. Il ragazzino pallido
inclinò un poco la testa squadrandolo interamente, poi come se gli avesse letto
nel pensiero esclamò – Devi andare in bagno? – Naruto rabbrividì. Vuoi vedere
che era davvero uno spettro maligno e che voleva mangiarselo? Ma anche se fosse
stato in quel momento non aveva molta importanza, se la stava letteralmente per
fare addosso e non poté fare a meno di rispondere con un sonoro – Sì! – facendo
un passo indietro era già pronto a fuggire verso i gabinetti quando lo strano essere gli sorrise gentile – Hai paura
ad andarci da solo? Vuoi che ti accompagni? –
Naruto non capì perché, ma
ebbe l’impressione di potersi fidare di lui. Forse non era uno spettro cattivo,
chissà, inoltre il suo bisognino era diventato impellente e non poteva più
aspettare. Il bambino dagli occhi sottili e scuri gli tese una mano che Naruto
afferrò timidamente. Lo accompagno in bagno e poi lo ricondusse al suo lettino
rimboccandogli le coperte.
Il piccolo Uzumaki era davvero
disorientato, come non mancò di fargli notare – Perché… sei così gentile con
me? – nuovamente quel ragazzino gli sorrise in maniera ambigua.
- Perché è compito di noi bambini più grandi
prenderci cura di voi più piccoli… - quella spiegazione in parte bastò per
quietare l’animo di Naruto, almeno quel tanto che bastava per farlo
riaddormentare.
- Senti… quale è il tuo nome? – gli occhietti
azzurrissimi faticavano a restare aperti, ma non si sarebbe abbandonato a
Morfeo prima di aver udito il nome di quello strano bambino.
- Io non ho
un nome… - replicò freddo lui. Naruto tremò per un istante – S…sei un fantasma?
–
- No… - affermò serafico prima di scostarsi dal
suo lettino – Sono solo un orfano, come te… - concluse lapidale con un sorriso vuoto. Naruto non ebbe la forza di
rispondere e non era certo colpa del troppo sonno.
- Buona notte… -
Erano state la parole gelide
di quel bambino a non permettergli di aprire più bocca. Non appena lo vide
sgusciare fuori dalla stanza, Naruto si nascose sotto le coperte,
rannicchiandosi totalmente su se stesso.
Naruto Uzumaki aveva sempre
temuto la notte ed il buio, ma ora la cosa che gli faceva paura più di ogni
altra era un semplice bambino come lui. In quegli occhi neri come la pece non
vedeva altro che il riflesso di se stesso, quello di un piccolo orfano
abbandonato in un convento sperduto in mezzo al nulla. Niente più di questo.
END
27/02/12
Oh…emh… °_° Questo strano
“aborto” mi è venuto in mente stanotte, erano tipo verso le cinque del mattino
ed ero ancora sveglia (quando non devo lavorare faccio sempre le ore piccole!
XD) e così, senza un motivo mi sono venuti in mente Naruto e Sai piccini, in
particolare Sai che prendeva per mano un piccolo Narutino pauroso di andare in
bagno da solo la notte, LOL! XDDD
Adoro descriverli quando sono
bimbi, ci farei una raccolta solo per raccontare di loro due in tenera età,
giuro! XD Questa è uscita un po’ strana, prima di tutto anche se vi sembra una
flash fic non lo è perché conta 706 parole titoli esclusi! XD Poi boh, è
strana, non ha un significato particolare, forse non trasmette nemmeno nulla di
che se non un senso di vuoto che lascia Sai a fine storia con le sue parole
fredde. Diciamo che questo è il Sai più simile al ragazzo che abbiamo
conosciuto nelle sue prime apparizioni: distaccato, serio, disilluso e con un
sorriso falso stampato in faccia. Nulla di più! XD Anche il titolo è uscito
così quasi a random, di solito li scelgo seguendo l’istinto e vi assicuro che
mai come in questo caso l’istinto ha
guidato le mie mani sulla tastiera! XD
Bon, credo sia tutto bella
gente! Spero che pur nella sua brevità questa cosuccia vi sia piaciuta! ^ ^
Un grazie speciale a tutti e
un arrivederci al prossimo aggiornamento!!
See you soon fan
writers…
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Capitolo 22 *** Warm ***
Warm
Autore: Dragon
gio (wolferetic sui forum)
Rating:
Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi:
Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Contesto: Naruto Shippuden (post film Blood
Prison)
Note:
Raccolta, One Shot
INCHIOSTRO E VENTO
+ Warm +
La pioggia scendeva fitta e
implacabile, trascinata con forza dal vento impetuoso. Ma per una volta il
suddetto acquazzone notturno non era sgradito a Naruto in quanto, se lo poteva
godere da dietro il vetro della finestra di casa sua. Si guardò nuovamente
intorno, osservando minuziosamente l’intero appartamento: dio quanto gli erano
mancate quelle quattro sporche mura. Dopo aver passato tre settimane
intrappolato in un carcere di massima sicurezza, il minimo che potevi fare era
apprezzare le piccole cose di casa tua. Perfino gli scarafaggi gli erano simpatici
in quell’istante, sempre meglio di quel sigillo imprigionante, o del secondino
che lo aveva spogliato e palpeggiato dove nemmeno il suo amante aveva ancora osato sfiorarlo.
Fu proprio su quest’ultimo che
si soffermò con maggiore attenzione; un sorriso dolce lo colse, gli erano
mancate tante cose in quei giorni, tante persone. E Naruto, era mancato a
qualcuno? A lui? Si ridestò dai suoi
pensieri solo quando la voce profonda di Sai non gli soffiò a pochi centimetri
dal naso.
- Naruto, stai bene? –
- Mh?! Sì, certo… -
- Sei sicuro? Provi ancora
dolore alla ferita? –
Naruto inarcò sorpreso un
sopracciglio e sollevvò la maglietta – Sai, sono guarito del tutto, vedi?! –
mostrò con orgoglio un ventre sano e colorito, sfoggiando il suo sorriso
migliore, ma Sai rimaneva gelido in quello sguardo preoccupato.
- Sai… mi stai facendo paura,
sappilo! –
- Sei tu che mi hai fatto
paura, Naruto! – esclamò con un tono insolitamente alto. Ma Sai era davvero
capace di urlare?
- Ma che ti prende?! –
Sai sospirò, una mano si passò
nervosa dietro il collo, sudava un poco – Io… quando ti ho visto a terra, con
quel buco nella pancia… credo di aver avuto molta paura… -
La voce, ormai ridotta ad un
sussurro uscì con incertezza dalla bocca di Sai – Ho pensato che non ti saresti
più svegliato… -
- Sai… - Naruto si sentì
sinceramente commosso per quelle parole. In tanti dopo che era tornato a
Konoha, gli avevano confidato la loro gioia nel riaverlo al villaggio, alcuni
poi come Sakura non avevano trovato altro modo che quello di prenderlo a pugni
per fargli capire di non tentare mai più di farli spaventare così. Ma Sai, con
quelle accorate parole, era arrivato a mostrare il suo lato più umano solo a
lui. Questo pensiero diede alla testa a Naruto, gasato come non mai per la piacevole preoccupazione, decise di
annientare la distanza fra le sue labbra e quelle di Sai.
Un bacio leggero e fugace, poi
un altro più intenso ed un attimo dopo Sai si ritrovava steso sul letto con
Naruto che gli gravava sopra. Sorrideva come un bambino, era così bello che Sai
non poteva fare a meno di arrossire ogni volta.
- Grazie per esserti
preoccupato, Sai! -
- Di nulla… -
- Ti fermi a dormire qui? –
- Certo, tutto quello che
vuoi… -
Naruto gongolava
letteralmente, gli piacevano tutte quelle attenzioni, così come gli piaceva la
mano di Sai che gentile gli stava sfiorando una guancia. Si abbassò fino ad
appoggiare la testa sul petto di Sai, lasciandosi sfuggire un sospiro, e poi si
rilassò del tutto quando il compagno lo
circondò in un abbraccio.
Gli erano mancate tante cose
quando era prigioniero in quella cella di pietra, la prima era il ramen, la
seconda erano i suoi amici, e la terza era il calore di Sai.
END
01/05/12
Ciaos a tutti!!! E' da
molto che non aggiorno questa raccolta, ma ho sentito il bisogno di
farlo dopo aver visto il film di Naruto Shippuden "Blood Prison"!! * *
Ci ho messo un po a pubblicarla, ma infine eccola qua! XDD Non è
nulla di speciale, forse pure fluff, non saprei bene, ha ha! XD Da
brava fan SaiNaru non ho potuto proprio fare a meno di figurarmi un
ipotetico "dopo" ritorno da quella missione, in particolare ci tenevo a
mostare tutta la preoccupazione di Sai, visto che nel film gli autori
si sono limitati molto, giusto Sakura ha avuto un bel momento SakuNaru
ma francamente speravo in qualcosina di più "intenso", sob!
ç_ç
Comunque, spero vi sia piaciuta nonstante la brevità e la dolcezza zuccherosa che trasuda da tutti i pori, emh... U////U
Un grosso bacione dalla vostra Giò, e come al solito mille
grazie per tutti i commenti che mi lasciate sempre, vi adoro!!!
♥ ♥
See you soon fan writer...
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Capitolo 23 *** La fine è solo l'inizio ***
La fine è solo l'inizio
Autore: Dragon gio (sui forum
wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale, Malinconico,
Drammatico
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot
INCHIOSTRO E VENTO
+ La fine è solo l'inizio +
Il
mondo quando lo si ascolta solo con le orecchie è straordinario, ci si rende
conto di quanti suoni sia possibile udire attorno a se. Ma quei rumori per Sai
erano strani, perché sapeva che qualcosa avveniva attorno a se ma erano come
ovattati e lontani. Inoltre, per quanto si sforzasse non riusciva a sollevare
le palpebre, erano così pesanti, al pari di un macigno. Quanto tempo era che
dormiva?
Pian
piano che il tempo trascorreva però, cominciava a capire e a distinguere i
rumori. Anche gli occhi si fecero più leggeri, fino al momento in cui ebbe la
forza di riaprirli. Venne invaso da un bagliore accecante, pensava fosse il
sole, invece era colpa della luce artificiale. Cercò di riordinare i propri
pensieri, si sentiva stordito come appena risvegliato da un sogno.
Improvvisamente un pensiero lo attraversò, rapido e doloroso come la fitta che
avvertì la sua spalla sinistra non appena tentò di muoversi un poco.
I
ricordi riaffiorarono con violenza nella sua mente, rivide se stesso e l’ultima
battaglia affrontata. Era una missione, una delle tante dopo la fine della quarta
guerra mondiale dei ninja. In compagnia di Sakura, il maestro Kakashi e Kiba.
Si ricordò nitidamente quello scontro, le difficoltà che avevano incontrato
tutti loro nell’affrontare dei ninja traditori di rango S, ma più di ogni altra
cosa, quella lama che non lo trafiggeva semplicemente. Ma gli tagliava di netto
il braccio sinistro.
Il
respiro gli venne meno e sbarrando gli occhi come se avesse visto un fantasma
avvertì l’orrenda sensazione che gli mancava qualcosa. Gli bastò voltare di
lato il capo per scontrarsi con la visione, per niente piacevole, della sua
spalla fasciata e il nulla dopo essa.
Con
la mano destra andò a sfiorare l’arto, o meglio, quel che ne restava, esitante
e tremante. Nel momento in cui era accaduto si era a malapena reso conto del
grave danno che gli aveva procurato il suo avversario. Il dolore era stato così
atroce che in un primo momento aveva perso subito i sensi. Era poi rinvenuto dopo
un paio di minuti, giusto per vedere Sakura che lo sovrastava, sudata marcia e
con la maglia intrisa di sangue. Ma dopo, il nulla totale. Rimase a fissare
imbambolato per svariato tempo quella fasciatura, ignorando pure il dolore che
gli procurava il semplice respirare più forte. Aveva letto su un libro che
quando le persone venivano colpite da simili tragedie, ci mettevano del tempo
per metabolizzare la cosa, forse a lui stava accadendo lo stesso.
Tante
volte era rimasto ferito in battaglia, ma mai così gravemente dal perdere un
arto. Era sopravissuto alla grande guerra e poi una fottuta missione
distruggeva per sempre la sua carriera di Shinobi. Era così assurdo,
dannatamente ridicolo.
Mentre
continuava a pensare, la porta si spalancò improvvisamente e la figura di
Sakura si affacciò ad essa – Sai… - sussurrò come in trance. Lui si ricordò
anche di un'altra cosa letta sempre su quel libro: quando rimani ferito così gravemente, le altre persone inizialmente
proveranno istintivamente compassione e pena nei tuoi confronti.
-
Sai, scusami, mi ero allontanata un momento… - balbettò lei avvicinandosi piano
al suo letto – Non volevo che al tuo risveglio fossi solo, scusami… - i grandi
occhi verdi erano lucidi e arrossati, ma anche stanchi.
-
Non preoccuparti Sakura, mi sono appena svegliato… - sussurrò Sai cercando di
sorridere, a causa degli antidolorifici però trovava difficoltoso sia parlare
che gestire la mimica facciale come faceva di solito. Così, più che un sorriso
vero e proprio ne uscì una smorfia sofferente.
-
Oh, meno male… allora, come ti senti? Cioè, voglio dire provi molto dolore? –
lo sguardo era eloquente e rivolto a quella spalla fasciata.
-
Sì… un po'… -
-
Mi dispiace, non voglio mentirti… nei prossimi giorni il dolore sarà anche più
intenso, hai perso moltissimo sangue, perciò non preoccuparti, sarà normale che
tu ti senta molto debole… -
-
Capisco… - Sai deglutì rumorosamente per poi riprendere a parlare – Sakura… -
-
Sì, cosa c’è?! – esclamò apprensiva la giovane, Sai fu sorpreso da quella
reazione ma poi si ricordò di nuovo delle parole scritte in quel libro.
-
Ecco… ho un po di sete, tutto qui… -
-
Sete? Ma certo, sarai disidratato! Vado a prenderti subito da bere! – esclamò
correndo fuori dalla camera a più non posso.
Quello
fu solo l’inizio.
******
Sai
comprese per la prima volta il vero significato della parola disagio, non erano solo gli sguardi dei
compagni che venivano a fargli visita in ospedale, ma anche il loro
comportamento.
Tutti
gli sorridevano accondiscendenti, si mostravano gentili, cercavano la battuta
facile per alleviare la tensione, evitavano con cura estrema di parlare del suo
“incidente”. Sì, così lo aveva sentito definire da un infermiera zelante.
Provava
gratitudine verso di loro, era vero, ma al contempo quella sensazione
di
sentirsi ancora più fuori posto di prima gli stringeva il petto
in una morsa.
Tutto ciò che lo legava a quei ragazzi erano solo le missioni:
lui era uno Shinobi, loro erano Shinobi, combattevano assieme per una
causa comune. Erano anche
amici, certo, ma Sai aveva già capito che le cose non sarebbero
state mai più
le stesse. Ora solo loro erano Shinobi, loro sarebbero andati in missione, lui
no. Lui ora era inutile.
Nei
giorni seguenti le visite proseguirono a rotazione, non lo lasciavano mai solo
e Sai francamente non sapeva più come comportarsi, come a far capire a quegli
amici che avrebbe preferito rimanere per conto suo, almeno per qualche ora.
Inoltre, l’unica persona che avrebbe voluto davvero vedere, non si era ancora
fatta viva.
-
Dove si trova Naruto? E’ ancora in missione a Suna? – domandò ad Ino che stava
sistemando dei fiori freschi nel vaso accanto al suo comodino. Oggi era il suo
turno di fargli compagnia.
-
Sì, è ancora a Suna! – Ino si rese subito conto dell’espressione delusa del
compagno, così si affrettò ad aggiungere – Ma, ormai dovrebbe aver concluso la
missione! Penso che fra due o tre giorni ritornerà a Konoha! –
-
Sì, capisco… - replicò con un filo di speranza nella voce. Le labbra di Ino
tremarono per un istante e Sai se ne accorse subito – Ino, stai bene? –
-
Come?! Sì, certo! E’ solo, che mi sono ricordata di una cosa che dovevo fare… -
si avviò decisa verso la porta, ma prima di uscire sfoggiò un sorrisone – Ci
metterò poco, promesso! Non appena ho finito ritorno subito qui, ok? –
-
Ok… -
Non
appena si richiuse la porta alle spalle, i suoi occhi si incupirono nettamente.
Un moto di rabbia salì nel suo petto come un fuoco e mantenne viva questa
sensazione in lei fino a quando non giunse dinanzi l’appartamento di Naruto.
Bussò
con forza gridando follemente – Ehi tu, razza di codardo! Quando ti deciderai a
venire in ospedale, eh?! – non ricevendo alcuna risposta si arrabbiò
maggiormente – Sono stanca di coprirti, anzi, lo siamo tutti! Sono già due
giorni che sei ritornato dalla tua missione, perché ancora non vai a trovare
Sai?! -
Dall’interno
dell’abitazione, Naruto stava silenziosamente seduto sul letto ad osservare il
vuoto. Ignorò le grida di Ino, così come aveva fatto con quelle di Sakura, e di
Kiba, di Kakashi, di Yamato. Quando Ino fu stufa di sbraitare contro la sua
porta si decise a tornare indietro da Sai, permettendo a Naruto di tormentarsi,
ancora una volta, con i ricordi precedenti la sua partenza.
- Sai, parti una missione anche tu? –
- Sì, devo recarmi a Suna con Hinata-san e
Shino-san! –
- Nah, cavolo che sfiga, ci vorrei andare io
a Suna! Ho così tanta voglia di rivedere Gaara! –
- Naruto, tu dove dovresti andare? –
- Mh? Io devo recarmi al confine a cercare
dei ninja traditori di rango S con Sakura-chan e Kakashi sensei! –
- Potremmo scambiarci le missioni, se ti va…
-
- Cioè? –
- Tu parti al mio posto ed io al tuo! Così
potrai andare a Suna a fare visita al Kazekage! –
- Cavoli, quanto mi piacerebbe! Aha, ma nonna Tsunade non sarà d’accordo! –
- Perché no? Per dirla tutta, penso di
essere maggiormente qualificato io in veste di ex Anbu per una missione di
cattura! –
- Mh… non hai tutti i torti! E poi, non
penso che sia così grave se ci scambiano di posto, no?! –
- Infatti, comunque ne parlo io a Kakashi
senpai, convinceremo l'Hokage, non temere! –
- Bene, è deciso! Nah, thank you Sai, sei
davvero un amico! –
Il
peso di quei ricordi quasi annichilì l’animo di Naruto, sebbene glielo avessero
già detto e ripetuto che era stata una fatale
casualità, lui si sentiva tremendamente in colpa.
-
Dovrei esserci io in quel letto… io dovrei avere un braccio in meno adesso… io,
non Sai! - continuava a ripetersi come se fosse la più crudele delle punizioni.
Non gli importava che lo insultassero dall’altro lato della porta, perché lui
ora voleva essere codardo e debole, solo questo. Desiderava essere unicamente
un ragazzino di sedici anni che si tormentava con i sensi di colpa, non Naruto
Uzumaki l’eroe di Konoha. Non ora, non oggi almeno.
******
Il
tempo trascorse, ma Naruto non venne mai a fare visita a Sai in ospedale,
nemmeno quando Tsunade sfondò a calci la porta di casa sua. Era stato Kakashi a
fermarla prima che lo riempisse di pugni, dicendo qualcosa che scosse Naruto
nel profondo – Devi essere tu a trovare il coraggi di incontrarlo. Tu, e nessun
altro. –
Sarebbe
stato meglio essere obbligati con la forza ad andare da Sai, in fondo quella
sarebbe stata la soluzione più semplice, ma il sensei, che come al solito la
sapeva molto più lunga di tutti, aveva preferito mettere il suo allievo dinanzi
le proprie responsabilità.
-
Il futuro Hokage di Konoha non può essere così debole! – aveva esclamato con
fermezza Tsunade prima di lasciare l’abitazione di Naruto.
Nel
frattempo, Sai si apprestava a farsi togliere i punti prima di venire dimesso
del tutto dall’ospedale. Shizune, che si era occupata di lui assieme a Sakura
in quel lungo mese di degenza, gli aveva detto di non spaventarsi troppo alla
vista del proprio corpo così “diverso”. Sai aveva annuito e sorriso, ma in
realtà non aveva colto l’avvertenza della donna.
Dopo
aver tolto l’ultimo strato della fasciatura, Sai vide la sua spalla nuda per la
prima volta dopo l’incidente. Un percettibile brivido lo scosse da capo a
piedi.
-
Bene, la ferita è cicatrizzata perfettamente! Ora ti tolgo i punti, cercherò di
far il prima possibile, ok? – disse Shizune mentre puliva con cura il sangue
secco rimasto sulla pelle lattea. Sakura che l’assisteva non riusciva a
togliere gli occhi di dosso a Sai, preoccupata come non mai.
-
Va tutto bene, Sai? –
-
Mi sembra di essere una bambola… - affermò dopo un breve silenzio scrutando con
attenzione maniacale quel braccio mancante, come se in realtà fosse ancora lì.
Sakura singhiozzò per un istante, ma poi l’occhiata seria di Shizune le fece
capire di ricomporsi, visto che l’ultima cosa di cui aveva bisogno ora Sai era
che lei gli scoppiasse a piangere in faccia.
-
Non temere, ci vorrà del tempo per abituarti ma… presto andrà bene… - sussurrò
lei con la voce roca – Andrà tutto bene, vedrai… -
A
quel punto Sai si decise a guardarla dritta negli occhi e con un espressione
assolutamente contrariata sentenziò – Perché mi stai mentendo? –
Sakura
si sentì raggelare, non riusciva a sostenere quelle pupille nerissime e così
terribilmente disilluse.
-
Ma no, io… non ti sto mentendo, andrà tutto bene, sul serio! –
-
Non è vero, sai benissimo che io non potrò più essere uno Shinobi… -
-
Sai, non è detto che tu non possa più… -
-
No, Sakura, non posso. E tu lo sai meglio di chiunque altro. – abbassò
lentamente lo sguardo, era terribilmente stanco – Perciò, smettila di mentirmi.
Smettetela tutti, per favore. –
Shizune
per cercare di stemperare la tensione chiese a Sakura di andare a prenderle
dell’altro disinfettante, ignorando del tutto che il flacone che stava usando
era ancora pieno.
Con
quella scusa Sakura poté allontanarsi, correre in bagno e finalmente piangere
disperata come non mai. Non era abbastanza forte per poter consolare se stessa,
figuriamoci un'altra persona. Era debole, troppo per poter stare vicino a Sai
in questo momento di grande instabilità emotiva. Tutto ciò che poteva fare, era
sempre la stessa cosa: andare da Naruto e supplicarlo di aiutare Sai.
*****
La
cosa più piacevole del rincasare era senza ombra di dubbio l’odore, finalmente
non era più circondato da quell’insopportabile puzza di disinfettante. Shizune
si era preoccupata di riaccompagnare Sai a casa, sulla strada poi avevano incontrato
anche Kakashi, che aveva espresso la sua felicità nel vederlo finalmente fuori
da quell’ospedale.
Non era cambiato niente nel suo appartamento, eppure tutto a
Sai sembrava terribilmente differente rispetto a prima. Tutti quei
piccoli
gesti che di norma richiedevano pochi secondi, ora necessitavano di
minuti. Salutò Shizune e poi andò a sedersi davanti ad
una tela bianca che aveva dimenticato lì prima di partire,
la scatola dei carboncini era riposta alla sua sinistra.
Ne
afferrò uno e prese a scarabocchiare qualcosa con poco interesse, di recente la
sua vena creativa era proprio pessima. Smise quasi subito di rovinare quella
tela candida, si rese conto che c’era troppa afa lì dentro, le finestre erano
rimaste chiuse a lungo. La calura estiva lo investì senza pietà non appena
spalancò la finestra della camera da letto. Faceva dannatamente caldo in quel
periodo dell’anno e nemmeno la notte si trovava un po’ di pace.
Sai
aveva decisamente voglia di farsi una doccia per rinfrescarsi, inoltre
avendo
tolto i punti non correva rischi. In bagno si spogliò,
incontrando qualche naturale difficoltà dettata dalla sua nuova
condizione. Dopo essersi liberato degli ultimi indumenti si
infilò subito sotto
l’acqua corrente; era in assoluto la cosa più piacevole
che fece dopo tanto tempo. Quando
uscì si sentiva decisamente meglio, afferrò un
asciugamano ma poi il suo
sguardo si posò sullo specchio davanti al lavandino e si
bloccò. Non riusciva
ancora ad abituarsi a quella visione di se stesso, ogni volta aveva un
sussulto. Facendosi coraggio si avvicinò di più e
osservò meglio. Si ricordò di
aver letto su un libro una metafora particolare, diceva che quando il nostro mondo veniva “capovolto” ci si metteva
almeno tre giorni prima di abituarsi ad una novità sconvolgente. Era passato un
mese, eppure il mondo per Sai era ancora sottosopra.
Il
vapore aveva creato una patina di condensa sullo specchio, Sai sollevò l’unica
mano rimastogli e andò a sfiorarne la superficie. Lentamente tracciò la sagoma
del braccio mancante e poi rimase a contemplare il lavoro.
Anche
così il mondo non cambiava dimensione, ne il suo aspetto. Si affrettò a
cancellare il disegno prima che svanisse naturalmente e poi riprese ad
asciugarsi come se niente fosse.
******
Nessuno
si aspettava che quella mattina il sole impietoso venisse coperto dalle nuvole
tempestose, ne che il primo temporale estivo rovinasse la giornata di molte
persone, compreso Naruto. Era il suo giorno libero ed era uscito per fare
alcune compere, poi sarebbe andato da Ichiraku a farsi una scodella di ramen.
Correva
veloce per evitare l’acquazzone, l’acqua cadeva fitta e rendeva poco visibile
la strada, infatti girato l’angolo andò a sbattere contro qualcuno.
Si
rese conto che la persona in questione, nel momento dell'urto, aveva fatto cadere un sacchetto
che conteneva alcune mele rosse.
-
Accidenti, mi scusi! – esclamò Naruto fissando il terriccio umido su cui si
erano sparse le mele – Mi dispiace, correvo e… -
-
Naruto… - quella voce profonda l’avrebbe riconosciuta fra mille. Rialzò il capo
per vedere la figura di Sai gocciolante quanto lui che lo osserva.
-
Sai… - inevitabilmente gli occhi cerulei andarono a posarsi sulla maglia scura,
ma in particolare sulla manica sinistra che fluttuava priva di materia.
-
Ecco… ti chiedo scusa, andavo di fretta! – balbettò raccogliendo maldestro le
mele – Nah, il sacchetto si è strappato! Te le porto io! –
-
No, lascia stare, faccio da solo… -
-
Non ti preoccupare, ci metto un attimo! –
-
Naruto, ti ho detto che ce la faccio… -
-
Accidenti Sai, non puoi con un braccio solo! – esplose di rabbia senza nemmeno
sapere il perché. Rimase muto mentre Sai lo penetrava con quel singolare
sguardo serio.
-
S…Sai… scusami… -
-
Non fa niente, evidentemente le persone non possono proprio fare a meno di
avere pietà di me! – affermò infine sospirando – Per quanto gli dica che non ho
bisogno del loro aiuto, loro continuano a dire che non è vero! Pensa che Sakura
si è offerta di farmi pure il bucato, non lo trovi assurdo? –
Naruto
ascoltava senza replicare le parole di Sai, si accorse che l'amico era confuso e insofferente;
semplicemente non capiva perché tutti adesso lo trattassero come un invalido
incapace di badare a se stesso.
-
Vedi Sai, si preoccupano per te… -
-
Mi sta bene, ma vorrei che mi credessero quando gli dico che non ho bisogno del
loro aiuto! Ho ancora un braccio tutto sommato, me la caverò lo stesso! –
-
Già… hai ragione tu… -
-
Mettile qui… -
-
Cosa? –
-
Le mele, mettile qui! – Sai stava tirando la sua maglia in modo da usarla come
recipiente per le sue mele. Naruto sorrise e gliele passò – Senti Sai, hai da
fare adesso? –
-
A dire il vero stavo per rientrare a casa! –
-
Vieni da me, così ti dai un asciugata, sei fradicio! –
Sai
si osservò rendendosi conto che aveva ragione, la pioggia improvvisa lo aveva
bagnato da capo a piedi – D’accordo… -
-
Bene, andiamo! –
******
L’appartamento
di Naruto era più disordinato del solito, come non mancò di far notare Sai con
un sorriso sornione.
-
Tieni! – Naruto passò un asciugamano all’amico.
-
Grazie! Naruto ascolta, posso chiederti un favore? –
-
Dimmi! –
-
Mi vorrei cambiare la maglia, è davvero troppo bagnata… -
-
Ok, ti presto qualcosa! – si diresse all’armadio e frugò in cerca di qualcosa
di pulito, che però non trovò – Mh… posso darti questa! L’ho messa solo una
volta, non è sporca! –
-
Naruto, forse dovresti imparare a fare il bucato più regolarmente… -
-
Che palle, la vuoi o no la mia t-shirt? –
-
Sì, la voglio! –
-
Allora, non discutere! – replicò con stizza Naruto mentre passava la t-shirt,
discutibilmente pulita, a Sai.
-
Grazie… - Sai posò l’asciugamano e si sfilò
lentamente la maglia, Naruto che lo
stava osservando improvvisamente realizzò che non lo aveva
ancora visto “nudo” dopo l'incidente. Deglutì a
vuoto sbarrando gli occhi e si voltò per non
guardare.
-
Che cosa ti succede, Naruto? –
-
Niente! Devo solo… - confuso si girò prima a destra e poi a sinistra – Devo
rifare il letto! – goffamente si gettò a capofitto nel sistemare le lenzuola
del suo letto sfatto – Allora, ti va bene la t-shirt? –
-
Sì, certo, è perfetta! –
-
Bene, mi fa piacere…ah! – si era voltato sicuro di vedere Sai vestito, invece
se lo ritrovò a pochi passi a petto nudo. Preso dal panico abbassò rapidamente lo sguardo e
con voce roca esclamò – Se non ti rivesti prenderai freddo! –
-
Guarda che non è così spaventoso come sembra… -
-
Sai… non devi… non devi per forza farti vedere così… - biascicò cominciando a
sudare freddo, non aveva smesso per un attimo di osservare il pavimento.
-
A dire il vero tu sei il primo a cui mi mostro di mia spontanea volontà! –
Le
parole di Sai parevano così naturali, privi di angoscia o timore; non aveva
paura nel mostrare quella ferita così atroce, eppure Naruto era terrorizzato al
solo pensiero di posare gli occhi su di lui.
Forse
perché così facendo sarebbe stato tutto reale, come il senso di colpa che non
aveva smesso di divorarlo in quel mese.
-
Naruto, ti ho messo a disagio per caso? –
-
No… non è questo! –
Sai
si sforzò di decifrare i segnali del viso, per capire cosa stava realmente
pensando Naruto, era una tecnica complessa che aveva letto su di un libro ed
ora voleva vedere se funzionava.
-
Perché non mi guardi allora? –
A
quella domanda non seppe cosa rispondere, non riusciva a fare altro che
contemplare il pavimento freddo e le dita dei suoi piedi che si arricciavano
nervose. Questa volta non sapeva davvero che risposta dare, e non era nemmeno
certo di trovarne una adeguata.
Si
morse il labbro inferiore cercando di prendere tempo, ma Sai lo precedette – Naruto,
ho bisogno che tu mi guardi! –
-
Posso sapere perché? –
-
Perché non sono sicuro di riuscire ad accettarmi come sono ora… -
Trasalì a quella ambigua confessione, ma tuttavia non parlò, lasciò che
fosse Sai a farlo.
-
Ci sto provando da tempo, ma non ci riesco! Ho letto tanti libri su queste
cose, ma nessuno mi ha fatto sentire meglio… -
Dalla
sua attuale posizione Naruto poteva scorgere unicamente la mano di Sai chiusa a pugno, tremava.
-
Non capisco, non voglio sentirmi così… non comprendo queste emozioni, non le
voglio… - il pugno smise di tremare improvvisamente non appena scorse il viso
di Naruto. Finalmente lo stava guardando.
Fissava quella ferita con occhi tristi, ma tuttavia parevano diversi dagli sguardi
colmi di pena che gli rivolgevano Sakura o le infermiere quando lo medicavano.
-
Ti fa molto male? – riuscì a domandare dopo svariati minuti di silenzio.
-
No, non più ormai… -
-
Posso toccarlo? –
Sai
fu sorpreso da quella richiesta, pensava che quel pezzetto di carne che
spuntava dalla spalla suscitasse solo disgusto e non curiosità.
-
Sì, certo… -
La
mano di Naruto fu delicata mentre sfiorava la spalla, scendendo fino alla
cicatrice dove la pelle era stata ricucita. Sorrise, ma aveva gli occhi lucidi
– E’ un bel po’ strano, non c’è da stupirsi che tu non riesca ad accettare così
facilmente tutto questo! –
-
E’ normale? –
-
Sai, hai perso un braccio in battaglia, sarebbe strano che tu ora fossi “mister
felicità”! Datti un po’ di tempo… -
-
Ogni volta che mi guardo, mi sembra di non star vedendo me ma un'altra persona…
è strano… -
-
Non ti preoccupare, fra un po’ andrà meglio, ne sono sicuro! –
-
Allora non era per questo che mi evitavi? –
-
Come? –
-
Quando non ti ho visto in ospedale, ho chiesto di te agli altri, ma mi dicevano
sempre che eri in missione! Però ho avuto il sospetto che mi stessero mentendo…
-
-
Sai, io… -
-
Pensavo che era perché il mio corpo era diverso adesso, ma forse il motivo è un
altro… -
Naruto
era disorientato, non sapeva davvero quale sarebbe stata la frase migliore da
dire a Sai per tranquillizzarlo. A parte la semplice verità.
-
No, Sai vedi… il fatto è che mi sentivo in colpa… -
-
Perché mai? Non sei stato tu a farmi questo! –
-
Ma è come se fossi stato io comunque! Cioè, ti ho chiesto io di scambiarci le
missioni! E’ tutta colpa mia, dovrei esserci io al tuo posto con quel braccio
mozzato! – Naruto sfogò tutta la rabbia, i sensi di colpa e la sua impotenza
nei confronti di Sai. Tutto in quell’accorato discorso pronunciato fra le
lacrime e le unghie piantate nella carne dei suoi pugni stretti.
-
Io pensavo… che tu mi evitassi perché ormai ero diventato inutile… -
Le
lacrime di Naruto non trovarono una via d’uscita quando si soffermò con
maggiore attenzione sugli occhi scuri di Sai. Si erano fatti improvvisamente
più lucidi e le labbra tremavano.
-
Credevo che ormai non avrei più fatto parte del team 7… ne che potessi più
essere tuo amico… -
-
Ma che cazzate dici? Perché mai avremmo dovuto allontanarti dal gruppo? –
-
Le persone come me che non sono capaci di far altro che combattere, diventano
inutili quando non possono più fare nemmeno quello per cui erano portati… - le
parole, così sofferenti, scivolavano dalla sua testa fino alla bocca, senza
alcun freno. Senza alcun controllo.
-
E tu Naruto, non hai certo bisogno di un inutile peso! –
-
Tu non sei un peso, ne una persona inutile! Sei mio amico! E cosa più
importante, non è vero che sai solo combattere! – Naruto ritrovò una forza che
pensava di aver perduto: la volontà di avere fede nelle altre persone.
-
Tu sai disegnare! E anche tenere in ordine la casa! E’ vero che parli spesso a
sproposito, ma poi sei in grado di rimediare! Sei coraggioso, e non hai paura
di combattere per difendere le persone che ami! –
Alcune
gocce salate rigarono il volto di Sai, facendo capire all’amico che era
arrivato il momento di smetterla di parlare.
Naruto
fece un passo avanti annullando la distanza che li divideva ed avvolse l’amico
in un sincero abbraccio. Sai non seppe come, ma intuì che quel conforto che gli
stava donando Naruto non aveva nulla a che vedere con la pietà.
-
Andrà tutto bene, vedrai! Te la caverai benissimo, ne sono certo! – il corpo di
Sai singhiozzò un paio di volte prima di riuscire a staccarsi da Naruto. Quando
lo fece, vide il sorriso più bello di sempre ad accoglierlo – Tu sei forte, non
lo dimenticare mai! –
Sai
annuì, asciugandosi le lacrime che erano rimaste – Grazie, Naruto… -
-
Dai, vestiti! Andiamo a mangiare da Ichiraku! –
-
Adesso? –
-
Certo, e quando se no! Tutto questo parlare mi ha fatto venire una fame! E inoltre…
– esclamò incalzante Naruto, sebbene le ultime parole furono meno concitate.
-
Devo farmi perdonare il fatto di non essere mai venuto a trovarti in ospedale…
-
-
Va bene… -
Da
quel preciso istante il mondo per Sai si capovolse di nuovo, solo che questa volta
sapeva che le cose sarebbero andate realmente meglio.
END
31/08/12
*********
Salve salvino a tutti, erano decadi che non
aggiornavo questa raccolta, ma finalmente eccomi qua! XD Allora, prima di tutto
questa fiction è dedicata ad una persona speciale: Mente Libera, alias Jane sui forum! Il motivo? Volevo ricambiare al
regalo di compleanno che mi ha fatto, scrivendomi una bellissima (seppur
straziante! XDD) fiction NaruSaku! ♥
In
realtà avrei voluto dedicarle il nuovo aggiornamento dell’altra raccolta “No ordinary
family”, ma siccome le cose per il nuovo capitolo vanno un pochino per lunghe (Jane
cara, ti dico solo che entrerà in scena Sakura, aspettati tanto SaiSaku d’ora
in poi in quella raccolta! <3), ho pensato di cominciare con questa cosuccia
un tantino angst, ma neanche tanto in fondo! XD Come si dice: dente per dente, angst per angst, ha ha! XDD
L’idea
è stata ispirata, come spesso mi accade, da un film stupendo che ho visto di
recente: Soul Surfer, la biografia della surfista Bethany Hamilton che all’età
di 13 anni perse un braccio a causa dell’attacco di uno squalo! Nonostante questo
handicap però, la giovane Bethany è riuscita a divenire ugualmente una surfista
professionista di alto livello! La sua storia mi ha colpito molto, così ho voluto
applicare questa ideuzza su Sai! XD Povero, gliene faccio capitare di tutti
i colori nelle mie fiction, nell’altra raccolta è stato cieco, poi affetto da
attacchi di epilessia, ed ora questo, ma quanto gli voglio bene! XDD
Sai la guarda in tralice mentre scrive al sindacato dei maltrattai nelle fiction! XDDD
A
dire il vero il progetto originario prevedeva una seconda parte, ma non sono
del tutto certa di come gestirla, per cui per ora questa storia si conclude
qua, ma non è detto che la ripresenti in futuro come fiction a parte con tanto
di seguito! Sono lunatica ed imprevedibile, quindi aspettatevi sempre qualche
sorpresa dalla sottoscritta! <3
Bene,
è giunto il momento dei saluti! Un sentito grazie a tutti coloro
che passano per
il mio account, che leggono anche senza recensire, mi aggiungono fra
gli autori preferiti, etc! Un enorme bacio formato gigante, più
un GRAZIE
immenso invece
va a coloro che mi recensiscono, che seguono le mie pazze storielle e
mi danno
consigli utili sul come mantenere decentemente IC i personaggi! XD
E che mi aiutano a tenere sotto controllo la mia pessima
grammatica-sintassi! XD A tal proposito, chiedo clemenza perché
era tanto tempo che non scrivevo quindi ho perso un pochino "la mano",
diciamo, scusatemi! U////U'
Ok,
per oggi è tutto gente, ci si vede nella prossima fiction, by!
♥
See you soon fan writers…
|
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Capitolo 24 *** 10 Ottobre ***
10 Ottobre
Autore: Dragon gio (sui forum
wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot
INCHIOSTRO E VENTO
+ 10 Ottobre +
Correva veloce, a più non
posso, saltava agilmente fra un ramo e l’altro. Presto, doveva fare presto era
tardi, così tardi. Non aveva quasi
più fiato quando giunse finalmente alle porte di Konoha e le gambe
gli dolevano parecchio, però era felice. Proseguì la sua folle corsa verso casa
di Naruto, salì rapidamente le scale e poi finalmente, ecco la porta del suo
appartamento. L’aveva immaginata quando solo poche ore prima si era ritrovato
faccia al suolo, ferito dai suoi nemici. Solo il dolore per quel profondo taglio
sulla mano gli aveva impedito di cadere vittima dei loro Genjutsu. La medesima ferita
che ora pulsava e sanguinava senza sosta, imbrattando il pianerottolo di
Naruto.
Ma non gli importava, perché
adesso contava unicamente essere lì, quel giorno, a quell’ora. Non era passata
la mezzanotte, quindi era ancora il dieci ottobre, dunque in tempo per fortuna.
Bussò infine deciso alla porta e attese, Naruto non si fece attendere
spalancandola pochi istanti dopo.
- Sai… - biascicò sorpreso il
giovane.
- Ciao, Naruto… -
A Naruto non sfuggì certo
l’aspetto trasandato di Sai, così come quei grossi lividi e tagli sul volto, il
mantello logoro e la mano destra che sanguinava.
- Ma che ti è successo?! –
riuscì ad esclamare infine sconvolto.
- Ero in missione… -
- Cosa? Aha, ecco perché non
eri alla mia festa stasera! – replicò sorridendo ingenuamente Naruto – Mi
sembrava che mancasse qualcuno, ha ha! –
Sai sospirò a
quell’affermazione, possibile che fosse sempre costì tanto distratto? E pensare
che lo aveva anche avvisato che sarebbe partito per una missione fuori Konoha.
- Perché sei venuto a
quest’ora a casa mia? –
Sai trasalì frugando nel suo
zaino - Volevo darti questo… - e ne
estrasse un rotolo – Il tuo regalo di compleanno! –
Gli occhi di Naruto si
illuminarono gioiosi – Per me? Grazie! – sorrideva felice come un bimbo, era
decisamente l’espressione più bella che gli avesse mai visto. Se lo rigirò un
attimo fra le mani e poi disse – Dai, entra! –
Sai era palesemente sorpreso
di quell’invito, ma non lo rifiutò di certo. Naruto poggiò il regalo di Sai sul
tavolino ancora imbandito di piatti e bicchieri sporchi. Anche il resto
dell’appartamento era ancora invaso da addobbi di carta colorata e uno
striscione gigantesco con su scritto “Buon
compleanno Naruto” svettava sopra le loro teste.
- Deve essere stata una bella
festa! –
- Già, e tu te la sei persa,
scemo! –
- Ero in missione… - ribadì
nuovamente Sai, per lui era assolutamente naturale non disobbedire agli ordini
dei superiori, anche se c’era di mezzo il compleanno di Naruto.
- See see! Fammi dare un occhiata a quella mano! – sentenziò severo
Naruto che nel frattempo aveva recuperato la sua cassetta del pronto soccorso.
Sai gliela mostrò, un lungo sfregio aveva tagliato di netto sia il guanto di
stoffa che la carne. Dopo avergli sfilato quel che rimaneva del guanto, con un
batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante prese a picchiettare sulla
ferita.
- Da quando in qua sai
medicare le ferite? –
- Passare tanto tempo con
Sakura-chan ha i suoi vantaggi! – finito di pulire la ferita prese le bende e
iniziò a fasciare per bene la mano.
- Non starai stringendo un po’
troppo? –
- Che palle! Se non ti va
bene, fattelo da solo sto lavoro! –
- No, va bene così, grazie! –
rispose immediatamente l’artista sfoggiando il suo migliore sorriso
accondiscendente. Naruto lo guardò per un istante in tralice, poi si calmò non
appena ebbe finito il suo lavoro.
- Bene, ed ora voglio aprire
il tuo regalo! – tutto entusiasta si fiondò sul misterioso rotolo abbandonato
sul tavolo. Cominciò ad aprirlo piano e la prima cosa che vide fu il disegno
del viso di Sakura. Allora preso dalla curiosità proseguì fino ad avere la
visione totale dell’opera artistica dell’amico. La sua espressione ebbe dei
picchi di mutamenti incredibili: sorpreso, sgomento ed infine arrabbiato.
- Sai! – ringhiò richiudendo frettolosamente
il rotolo.
- Sì? –
- C… come hai potuto ritrarre
Sakura-chan, così! – per “così”
Naruto si riferiva ad un immagine molto poco casta di Sakura con indosso
unicamente un seducente intimo di pizzo.
- E’ stato semplice, ho
consultato una rivista di moda e pare che quel modello di intimo sia il più ambito
dalle ragazze in questa stagione! –
- Non è questo che intendevo!
– Naruto era paonazzo in viso, ma il peggio doveva ancora arrivare.
- Aspetta, il regalo non è
solo il disegno! –
- Che cosa?! –
Sai giunse le mani formulando
il suo jutsu aristico – Ninpou! Chou Giga! –
Inutile dire cosa accadde
dopo. La seducente Sakura di inchiostro prese vita dalla carta comparendo, in
tutta la sua malizia, davanti ad uno sempre più scioccato Naruto.
- Questo, è il vero regalo! – affermò
soddisfatto Sai. Naruto al contrario, fumava dalla rabbia e l’imbarazzo.
- Ma tu sei scemo nel
cervello! Come ti è saltato in mente di farmi un regalo simile?! –
- Perché? Non ti piace? –
- Certo che no! Insomma, cosa
penserebbe Sakura-chan se mi beccasse con sto disegno erotico di lei! –
- Ma Naruto, se avessi voluto
fare un disegno erotico, l’avrei dipinta nuda! –
- Non pensarlo neanche per
scherzo! – esclamò fuori di sé Naruto piantandosi le dita fra i capelli –
Accidenti a te e alle tue idee idiote! –
- Pensavo ti sarebbe piaciuto…
sono anche corso fino a casa tua per dartelo in tempo… - improvvisamente Sai fu
avvolto da una sorta di “nube oscura”, così tanto pesante che Naruto si sentì
addirittura in colpa. Accidenti a Sai e a quel suo sguardo da cane bastonato.
- Aha… d’accordo, scusami! –
fece un respiro profondo prima di dire a denti stretti – Il regalo mi piace,
grazie! –
- Sul serio? –
- Sì, sul serio… -
Sai parve non cogliere lo
scontento del compagno, ma valeva la pena mentire per poter vedere quel sorriso
così felicemente genuino sul suo viso pallido.
- Ora, credo sia meglio che tu
torni a casa! Sarai stanco suppongo! –
- Sì, in effetti è così… -
- Allora, ci vediamo domani! –
Naruto salutò l’amico che uscì di casa, sempre con
il sorriso stampato in faccia. Quando richiuse la porta, un senso di
piacevole calore gli invase il
petto, il fatto che Sai, nonostante il pessimo regalo, si fosse
precipitato a
casa sua prima della mezzanotte gli faceva piacere. Naruto aveva sempre
passato
da solo i suoi compleanni, ma ora aveva tanti amici che si
preoccupavano per
lui, che gli preparavano una festa, che lo riempivano di affetto. E Sai
non era
da meno, anche se a dispetto degli altri aveva un modo tutto suo di interagire con lui e Sakura.
Però, quella bizzarra
“gentilezza” che Sai tentava in tutti i modi di esternare in maniera goffa e
sempre nei modi peggiori, era terribilmente sincera e disinteressata. Naruto, nel bene o nel male lo aveva compreso da tempo.
Gettando un ulteriore sguardo
al rotolo che nascondeva il disegno osè
di Sakura, il giovane si fece un importante appunto mentale: insegnare a Sai come scegliere
con più criterio i regali da fare al suo prossimo.
END
13/11/12
****
Salve! Ecco un altra fiction che avrei voluto pubblicare prima ma che
ovviamente è rimasta nella mia testolina per lungo tempo! XD Mi
sono resa conto di non aver mai scritto nulla per il compleanno di
Naruto, questo è un primo tentativo, non so se sia uscito bene
ma è stato divertente descrivere il suo imbarazzo quando
vede il disegno di Sai animarsi, ha ha! XDD Non è una fic
NaruSai stavolta, ma solo una semplice friendship, perché mi
andava così! ^ ^
Nonostante aggiorni sempre più di rado questa raccolta, non ho
ancora intezione di chiuderla, penso di poter scrivere ancora qualcosa
sul SaiNaru in futuro (questa precisione era per rispondere alla
domanda che mi ha fatto narutina90 tempo fa e a cui non ho mai avuto
modo di rispondere, chiedo scusa)! ♥
Un sentito grazie a tutti coloro che commenteranno!
Al prossimo aggiornamento, becitos!
See you soon fan writers...
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Capitolo 25 *** Vivere ***
Vivere
Autore: Dragon gio (sui forum
wolferetic)
Rating: Arancione
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: NaruSai
Contesto: AU
Note: Raccolta, One Shot, Yaoi, Lemon
INCHIOSTRO E VENTO
+ Vivere +
Come fossero riusciti a
sgusciare via dall’aula d’arte con una banale scusa, Sai ancora non lo
comprendeva, l’unica cosa che il suo cervello concepiva in quel preciso istante
era l’adrenalina pompata al massimo nel suo corpo. Ogni fibra del suo essere
tesa ed eccitata allo stesso tempo, trascinato letteralmente dalla mano del suo
improvvisato amante.
- Qui non ci viene mai
nessuno! – esclamò quell’uragano sotto forma di ragazzo che rispondeva al nome
di Naruto Uzumaki. Sai scrutando per un momento l’ingresso del vecchio e
polveroso ripostiglio della palestra, sfoggiò il suo miglior sorriso.
- Se lo dici tu… - sussurrò in
un bisbiglio ambiguo, ma che tanto piacque a Naruto da invitarlo ad entrare
immediatamente. Richiuse la porta dietro di sé, rimanendo solo a rimirare la
bellezza di Sai che tale rimaneva anche nella semioscurità. Anzi, se possibile
acquisiva un fascino maggiore a cui non sapeva proprio resistere. L’istinto gli
stava gridando di avventarsi su Sai, arpionarlo al muro e strappargli
letteralmente di dosso la divisa scolastica, ma sapeva quanto il compagno fosse
ostico a certi gesti passionali. Sai aveva bisogno di tempo per “scaldarsi”,
non era abituato all’intimità con un'altra persona, a dirla tutta non era proprio
abituato al contatto altrui. Gli aveva promesso che la prima volta che
avrebbero fatto sesso sarebbe stato incredibile, così il genio di Naruto aveva deciso che lo avrebbero fatto a scuola, nel
bel mezzo delle lezioni. Fantastico era stato il momento in cui in classe aveva
bisbigliato a Sai del suo piano, gongolando al disappunto di quest’ultimo di
saltare la preziosa lezione d’arte del professor Yamato per qualcosa di più
stimolante.
Strappato letteralmente
all’arte per dedicarsi al sesso sfrenato, il solo pensiero bastava per
ringalluzzire l’amichetto che già scalpitava nei pantaloni di Naruto. Ma a
giudicare Sai e la sua espressione piatta, non era dello stesso avviso, per
ora.
- Sai, avvicinati… - in
maniera assolutamente pacata, le mani di Naruto scivolarono sensuali sulle
braccia nude di Sai. Faceva già caldo all’esterno, ma in quel buco polveroso la
temperatura era ancora più elevata del normale. Impercettibili gocce di sudore
rigavano il viso di Sai, quando le dita di Naruto passarono sulle tempie le
percepirono una per una. Le labbra carnose di Sai, per quanto pallide, secche e
rigide in quel mezzo sorriso, erano ambite da Naruto come non mai. Adorava
baciarlo, anche se inesperto, Sai a modo suo era tenero in quel suo modo di
essere passivo alla lingua di Naruto che lo divorava con gusto.
Freneticamente sciolse il nodo
perfetto della cravatta, gettandola con foga dietro le spalle, suscitando un
mugugno di disappunto in Sai.
- L’avevo appena stirata… -
- Aha, taci scemo! – soffiò
sensuale continuando a baciarlo, quasi senza lasciargli fiato. Sbottonò la
camicia con una calma irreale, liberando il petto, rimanendo accecato dal
candore della pelle lattea di Sai. Naruto costrinse Sai contro il primo muro
disponibile, impedendogli la fuga, sempre che lui volesse scappare dalle sue
mani ruvide e calde. Proseguì la scia di baci e pizzichi a fior di pelle sul
collo, scendendo rapidamente verso i pettorali e il ventre. Arrivato
all’ombelico Sai avvertì le gambe farsi molli, le ginocchia cedettero leggermente
e il suo corpo si ritrovò ancora più avvinghiato a Naruto che ovviamente,
sogghignava.
- Non sono ancora arrivato al
tuo cazzo e già sei ridotto così? –
- Non se mai arrivato così in
basso… - ribatté titubante Sai, una sorta di tremore lo pervase dal collo in
giù. Naruto avvertì chiaramente lo smarrimento del compagno e capiva: non gli
aveva mai fatto un pompino o una sega, a malapena Sai si masturbava, figurarsi
conoscere il resto. Dannata famiglia ultra cristiana e religiosa che gli aveva
imposto una vita di castità totale.
Nemmeno dovesse farti prete o diventare vescovo.
La voce di Naruto si addolcì
mentre le sue labbra si posavano delicate sullo stomaco ben scolpito e pian
piano scendeva verso il basso, inginocchiandosi di fronte a lui.
- Non avere paura… - ripeté
donando un ulteriore bacio, sfiorando la zip dei pantaloni.
- Naruto… -
- Vedrai che ti piacerà… - con
un gesto calcolato abbassò la cerniera e fece calare i pantaloni. Fu altamente
soddisfatto di notare l’erezione che spingeva attraverso i boxer di Sai, che
lui prontamente liberò dall’inutile costrizione. Un sano rossore si sparse
sulle guance di Sai quando vide Naruto afferrare con decisione il pene e
percorrerlo con le dita.
Sai sussultò dal piacere, il
sentire la sua intimità stretta in mani altrui era una sensazione assolutamente
nuova per lui. Quasi si inarcò annaspando in cerca di ossigeno quando le stesse
labbra si posarono sul glande, leccando avidamente.
- Chissà che direbbe il tuo
paparino Danzou se ti vedesse ora… -
- Ci ucciderebbe… tutti e due…
-
- Io non glielo permetterei… -
Naruto percorse per intero il pene dell’artista, torturandolo con le dita
provocandogli piaceri nascosti e proibiti. Ma il massimo fu quando iniziò a
succhiare. E lì Sai vide per la prima volta il paradiso, anche se era certo non
potesse trattarsi di quello descritto dalla sacra bibbia. Gli venne spontaneo
invocare il nome di Naruto e non quello del suo Dio. Raggiunse l’apice fra
brividi e spasmi irregolari, non dando tempo a Naruto si staccarsi da lui,
svuotandosi copiosamente nella sua bocca.
- Scusami… - bofonchiò nel
panico vedendo Naruto tossire convulsamente – Perdonami, io non… -
- Non temere, può succedere!
E’ solo che… non me lo aspettavo! – replicò Naruto ridacchiando e ansimando al
contempo. Sai si soffermò sul volto arrossato e sudato, la camicia era madida e
appiccicata al corpo ormai.
- Dovresti spogliarti… -
fugace Sai si abbassò arrivando all’altezza del viso di Naruto, facendo
scorrere le dita sul colletto della camicia – Sei tutto sudato… - le mani,
chissà come fresche di Sai, ne solleticarono il collo umido. Naruto socchiuse
gli occhi lasciandosi cullare, godendosi ogni istante di quel momento che tanto
aveva agognato. Il perfetto studente casa e chiesa Sai che spogliava un altro ragazzo
per farsi scopare, accidenti se solo qualcuno avesse saputo, che scandalo…
- Stiamo trasgredendo ad un miliardo
di regole della tua bibbia! – trillò malizioso Naruto mentre veniva liberato
dagli indumenti. Sai gli sorrise ma senza emettere un fiato, forse non aveva
trovato la risposta più adeguata, o forse
era troppo preso dai capezzoli rosei di Naruto per ragionare.
- Per essere un verginello,
sai dove toccare… - gemette senza preoccuparsi di alzare la voce quando la
lingua di Sai sfiorò un capezzolo rendendolo turgido.
- Ho avuto un buon sensei… -
Naruto lo squadrò con un
cipiglio di sorpresa, stridendo a tratti mentre domandava – E chi sarebbe
costui? Io non ti ho insegnato un bel niente! –
Resosi conto di aver ricevuto
un attenzione eccessivamente morbosa dal compagno, Sai distese le labbra
divertito. Dio solo sapeva quanto adorava farlo incazzare – Lo vuoi proprio
sapere? –
- Sì, ‘tebayo! Da chi hai
imparato a fare certe cose zozze?! –
- Porno dive alla riscossa… -
- Che cosa?! –
- Il tuo stupido film porno…
quello che mi hai fatto vedere qualche settimana fa… -
Naruto ci pensò e poi gli si
accese la lampadina – Aha, quel film! Sì è vero, c’è una scena dove la tizia
leccava i capezzoli all’altro tizio! –
Accortosi di aver fatto la
figura dello stupido, schioccò la lingua sentenziando – Adesso ti mostro
qualcosa che in quel video non c’era! – si alzò di scatto in piedi imponendo a
Sai di fare lo stesso. Il sorriso dell’artista di allargò in segno di sfida –
Vuoi fottermi, Naruto? –
La riposta eloquente di Naruto
fu quella di afferrare per la natiche Sai, palpando per bene per poi infilare
un paio di dita nella piccola fessura. Tastò a fondo, solleticando e
spingendosi fin dove gli era concesso, sfiorando zone erogene assai gradite a
Sai.
- A… aspetta… - balbettò nel
bel mezzo dell’operazione denominata nel cervello di Naruto “facciamo godere
Sai a più non posso”.
- Che ti prende? –
- Non sono sicuro di essere
davvero in grado di sopportare la penetrazione… -
Il sangue pompava a mille
nelle vene di Naruto, era eccitato come non mai, il pene retto e pronto ad
entrare in azione, ma gli occhi insicuri di Sai gli avevano arrestato
improvvisamente la libido.
- E’ normale avere paura…
insomma ce l’ho anche io! – cercò suo malgrado di rallentare e fare un passo
indietro per mettere a suo agio Sai. In fondo, quella era la sua prima volta.
- Perdonami, non sono esperto
di queste situazioni… -
- Sai, per uno come te che è
cresciuto a pane e chiesa, è già un miracolo che sia arrivato fino a questo
punto! –
- Adesso mi stai adulando… -
- Senti, facciamo così: ci
proviamo, ma se ti faccio troppo male o ti senti troppo a disagio la pianto
subito, ok?! –
- Va bene… - sorrise
genuinamente, proprio il genere di sorriso che Naruto adorava, forse uno dei
motivi per cui si era perdutamente innamorato di Sai.
Riprese a riempirlo di carezze
e baci, ma stavolta più dolci, la lingua percorse il collo niveo di Sai,
mordendo la carne teneramente, trasformando quel semplice succhiotto in un
segno indelebile.
Faceva aderire il più
possibile i loro bacini, massaggiando la schiena del compagno, graffiando come
un felino che aveva appena ghermito la sua preda. E Sai, godeva, oh se godeva
il verginello.
Si abbracciavano, strusciavano
le loro erezioni l’una contro l’altra, persi totalmente nel vortice della
lussuria. Naruto studiava con attenzione il corpo di Sai, lo accompagnava con
movimenti ritmici, tentando di entrare in lui, letteralmente, ma senza
riuscirci perché si ritraeva ogni volta. Rifulgeva a quel contatto ultimo, il
più sublime che avrebbe decretato la perdita della sua verginità, per quanto ad
un ragazzo potesse realmente importare di un simile dettaglio, per uno come Sai
questa apparente inezia contava.
Cresciuto con la rigida convinzione
che sesso, masturbazione, e altri contatti intimi fossero un insulto alla
religione in cui era costretto a credere fin da bambino, anche la visione della
propria verginità era stata altamente distorta. Preziosa castità che lui doveva
preservare per la sua futura sposa, il copulamento gli era concesso solo dopo
un matrimonio ecclesiastico e solo al
fine di avere una progenie. Ogni altro genere di attività corporali erano
severamente proibite, pena umilianti fustigazioni, infiniti rosari recitati
seduto a ginocchioni sui ceci e altre torture folli.
Se mai il povero Sai fosse
stato sorpreso a fare sesso con un altro ragazzo, come minimo il suo
integerrimo padre lo avrebbe chiuso in un monastero sperduto chissà dove per
tutta la vita. Lontano dalla sua amata arte, e dal suo segreto amante che con
tanto zelo gli aveva fatto scoprire emozioni che mai pensava potessero
esistere.
Ed ora, questo chiodo fisso di
tradire in qualche modo il suo credo religioso lo bloccava, come se l’essersi scoperto
omosessuale già non fosse bandito dalla Bibbia come un atto contro Dio stesso.
Sai lo sapeva, non era uno
stupido, ma aveva bisogno di una scusa per giustificarsi con la sua coscienza,
per essersi sporcato, per esser un
gran bugiardo e aver disonorato il suo stesso padre.
- Sai, ti prego, non avere
paura… - Naruto lo guardava e nelle pupille di Sai ci vedeva riflesso il suo
stesso desiderio, il suo identico bisogno di amore, di calore umano – Ti amo… -
necessitavano entrambi di vivere, anche sbagliando, ma vivere.
Il cuore di Sai prese a
correre come un cavallo imbizzarrito,
gli occhi si inumidirono appena per la commozione. Due parole, due semplici
parole e le paure di Sai scivolarono fuori dalla sua mente, proprio come il sudore
che colava copioso dalla pelle ormai resa ardente dai ripetuti baci di Naruto.
In un turbinio di rude
passione, Sai permise a Naruto di violarlo, di farlo suo finalmente. Il respiro
gli si era spezzato, tanto dolore e piacere mischiati assieme erano una
sensazione che non poteva appartenere a questo mondo, era qualcosa che andava
oltre. I gemiti, forti e incontrollati salirono di tono man mano che Naruto
aumentava le spinte, era come se avesse ingaggiato una battaglia. Stava per
venire, era al limite della sopportazione, e più di ogni altra cosa, Sai
desiderò catturare selvaggiamente le labbra di Naruto. La lingua si dibatté con
violenza dentro la bocca del biondo, agitandosi e leccando ogni anfratto.
Con un ultimo spasmo Naruto si
riversò interamente in Sai, donando ulteriore piacere a quest’ultimo che lo
seguì da lì a pochi istanti.
Entrambi rimasero immobili a
fissarsi, ansanti, confusi quasi. Gli occhi celesti di Naruto tremavano,
indugiavano titubanti sul ragazzo steso sotto di lui. L’espressione di Sai, a
metà fra il contrito e l’imbarazzo, era percorsa da sudore abbondante e un
vistoso rossore.
Incerto mosse una mano verso
il volto di Naruto, provocando un brivido quando lo sfiorò. Abbassò le
palpebre, godendosi quel piacevole tocco seguito da un bacio sulla guancia. E
Naruto adorava letteralmente quando era Sai a fare “la prima mossa”.
- Sto bene Naruto… sto bene,
non temere… - anticipò Sai che aveva colto lo sguardo ansioso del compagno
mentre lo osservava pulirsi alla buona dai residui di sperma. La pelle candida
era rossastra e livida nei punti dove Naruto si era divertito.
- Sicuro? Aha, scusami, ci
sono andato giù un po’ pesante, ‘tebayo! –
- Mi è piaciuto… - affermò Sai
rivestendosi, l’aria assolutamente serena – Avevi ragione, è stato incredibile!
–
- Oh, bé… te lo avevo
promesso, no?! – ridacchiò Naruto, mentre cercava invano i suoi pantaloni
finiti chissà dove in quel maledetto buco polveroso.
Quando finalmente uscirono dal
ripostiglio peccaminoso, respirarono a pieni polmoni l’aria decisamente più
fresca, rinvigorendosi notevolmente. Durante il tragitto per tornare in classe,
Naruto si rese conto che non aveva pensato a quale balla dire al professore per
un assenza così prolungata di entrambi. Mentre Sai invece pensava a cosa
inventarsi con il padre per giustificare un uscita serale con Naruto.
- Glielo dirai mai a tuo padre?
–
- No, mi ucciderebbe
fisicamente, oppure mi rinchiuderebbe in un convento, ma non prima di avermi
castrato… -
- Cavolo! Se le cose stanno
così, meglio mentirgli a vita! –
- Sì, lui non capirebbe mai
cosa provo per te… -
Un sorriso sentito si dipinse
sul viso di Naruto, mentre si sentiva il petto pervaso da un delizioso calore
esteso – Hai ragione! - afferrò senza indugio una mano di Sai e la condusse
fino alle labbra, posando sopra le nocche pallide un piccolo bacetto – Potrai
sempre dirglielo sul letto di morte, almeno non potrà farti più nulla! –
- Può sempre maledirmi… -
- Se lo farà davvero, io ti
proteggerò! Lo farò ad ogni costo, sempre! –
- Grazie, ma non trattarmi
come una damigella in pericolo, so difendermi anche da solo… -
Il bellissimo ghigno che
accompagnò il sorriso malizioso di Sai, riaccesero gli istinti profondi di
Naruto. Fosse stato per lui, lo avrebbe strattonato fino ai bagni dei maschi e
lo avrebbe scopato una seconda volta seduta stante. Ma la campanella trillò
comunicando ad entrambi che l’ora d’arte era finita, e realizzarono inoltre che
non avevano ancora trovato una scusa decente da dire al professor Yamato che
veniva verso di loro a grandi falcate con la sua espressione più truce.
Vivere, nessuno mai ce l’ha insegnato.
END
10/02/2013
*****
Salve bella gente! Ok, questa One Shot è frutto di ripetute letture delle stupende fiction di Aethelflaed
(alias la mia adorata Odu! XD)! Sì cara mia, sei stata proprio
tu ad ispirarmi! XD Quindi in un certo senso è dedicata a te, ma
ancora di più a narutina90! Gli dovevo una Lemon da taaaanto tempo! Spero ti sia piaciuta cara! ^ ^
Il concetto religioso l'ho inserito quasi per osmosi, mi è
venuto naturale, ma ci tengo a precisare che non era mia intenzione
offendere nessun credente, se l'ho fatto dico in mia difesa che questa
fiction è un opera di fantasia e che non inneggia contro la
chiesa o ai preconcetti che hanno verso l'mosessualità (che
ovviamente non condivido, io sono PRO matrimoni gay/lesbo e sostengo
l'amore libero in generale)! XD
La citazione finale, così come il titolo sono ispirate ad una stupenda canzone "Vivere" di Gerardina Trovato cantata in coppia con il grande Andrea Bocelli, altamente consigliata! <3
Un grosso bacione a tutti, al prossimo aggiornamento!!
See you soon fan writer...
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