Inchiostro e Vento [SaiNaru/NaruSai Collection]

di Dragon gio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pieces ***
Capitolo 2: *** Evil Angel ***
Capitolo 3: *** Don't Stop Believin' ***
Capitolo 4: *** Un momento di felicità ne cancella 5 di tristezza ***
Capitolo 5: *** Mon Essentiel ***
Capitolo 6: *** My First Happy San Valentine's Day! ***
Capitolo 7: *** Falls on Me ***
Capitolo 8: *** The Jumpers ***
Capitolo 9: *** Stay With Me ***
Capitolo 10: *** Buio ***
Capitolo 11: *** You Are the Only Exception ***
Capitolo 12: *** Love ***
Capitolo 13: *** Una giornata in cui non accade nulla ***
Capitolo 14: *** Mendokuse ***
Capitolo 15: *** So Open Up Your Mind ***
Capitolo 16: *** For Real ***
Capitolo 17: *** If I Only Could... ***
Capitolo 18: *** Vischio ***
Capitolo 19: *** We're Marching On ***
Capitolo 20: *** Echo ***
Capitolo 21: *** Niente più di questo ***
Capitolo 22: *** Warm ***
Capitolo 23: *** La fine è solo l'inizio ***
Capitolo 24: *** 10 Ottobre ***
Capitolo 25: *** Vivere ***



Capitolo 1
*** Pieces ***


Pieces

Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden



INCHIOSTRO E VENTO

+ Pieces +


Di tutte le missioni, di tutti i luoghi, di tutti i momenti proprio oggi dovevamo imbatterci in te Sasuke?
Siamo rimasti separati dal resto del gruppo, siamo sfiniti, siamo feriti, la nostra missione  non è ancora terminata ma come al solito Naruto manda tutto all’aria per inseguirti.
Riesco a starvi dietro per un tratto ma poi sono costretto a fermarmi, la caviglia mi fa troppo male. Ingenuamente lascio andare avanti Naruto da solo, ho fiducia in lui. Ma non dovevo averne in Sasuke.
Passano cinque minuti appena e quando li raggiungo trovo solo Naruto a terra in una pozza di sangue, una spalla lacerata da una spada. La figura dell’Uchiha che fugge in lontananza, ormai fuori dalla mia portata d’attacco.

La pioggia battente era l’unico suono che udivo, il tuo cuore invece non batteva Naruto…
Non ricordo l’ultima volta che ho provato la vera paura, ma quel giorno ho riscoperto con una violenza inaudita quel sentimento.

* * *

Non voleva smettere di piovere, da quando Sai e Naruto si erano rifugiati in quella locanda il cielo era sempre stato grigio. Erano passati già due giorni da quando Naruto era rimasto ferito gravemente e da allora lui lo accudiva. Aveva mandato un messaggio al capitano Yamato per indicargli la loro posizione ma sapeva che ci sarebbero volute almeno altre 24 ore prima che lui o qualcun altro li raggiungesse in quel posto sperduto. E ovviamente quel tempo non aiutava, di sicuro Kiba era in difficoltà nel seguire le tracce a causa di quella pioggia.

Fortunatamente aveva trovato un dottore esperto e questo per Naruto era stata la salvezza. Non appena aveva visionato le sue ferite lo aveva operato immediatamente per porre rimedio a quella grave emorragia e sistemare l’osso della spalla che spuntava dalla carne.
Nonostante il medico non fosse d’accordo, Sai lo aveva convinto a permettergli di portare via Naruto per tenerlo al sicuro; purtroppo sapeva che i nemici contro cui stavano combattendo prima di incontrare Sasuke si trovavano in quel villaggio. Non era saggio rimanere in bella vista nello studio di quel dottore accanto ad altri pazienti chiacchieroni.

Poco distante da lì c’era una locanda fatiscente e deserta, il luogo ideale dove nascondersi. Le stanze erano tutte singole e Sai era così costretto a dormire sul pavimento avvolto in una coperta. Non c’era il riscaldamento e non servivano i pasti, ma se pagavi un piccolo extra i proprietari erano disposti a tenere la bocca chiusa sulla loro presenza e questo a Sai bastava.
La camera era davvero piccola ma dalla finestra Sai aveva un ottima visuale del villaggio e questo gli permetteva di tenere d’occhio eventuali intrusi.

Passava il tempo a fare la guardia appostato alla finestra e a vegliare sul compagno come poteva. Giusto ora era di ritorno dal bagno, ovviamente fuori dalla stanza, con una bacinella di acqua ghiacciata; Naruto aveva un insolita febbre alta che poteva far abbassare solo con i medicinali e del ghiaccio. Rientrò nella stanza avvolta dalla semi oscurità, nessun rumore come se fosse vuota. Se non era per quel letto sfatto su cui gravava il corpo semi nudo e sudato di Naruto avrebbe potuto giurare che non vi era nessuno.
Si era abituato così tanto a quel silenzio che gli parve addirittura strano sentire Naruto emettere qualche suono. Più che altro era un rantolo sommesso, sofferente. Sai scattò immediatamente in avanti verso il letto dell’amico. Teneva ancora in mano la tinozza ricolma di acqua fredda quando vide Naruto abbandonare il letto.
-    Naruto! Non devi muoverti! – esclamò sorpreso l’artista, ma Naruto non gli diede retta e ciondolando si avvicinò a lui. Afferrò incerto quella bacinella d’acciaio sussurrando – Ho sete… -
-    No, aspetta Naruto! – osservò Naruto scolarsi quell’acqua gelida in pochi secondi. La febbre alta lo stava facendo delirare. Finito di bere lasciò ricadere la bacinella e ritornando sui suoi passi si rimise a letto. Sai sospirò afflitto prima di avvicinarsi al letto. Naruto era tutto rannicchiato e tremava appena, allora lui lo coprì con il lenzuolo abbandonato in terra. Nel farlo sfiorò la benda spessa che gli fasciava il petto e la spalla destra. Un brivido gli percorse la schiena rammentando quanto sangue avesse perso. Il medico che lo aveva curato aveva ammesso che era un miracolo che fosse sopravvissuto, ma lui ovviamente non conosceva la potenza del chakra rigenerativo di Kyuubi.
Sicuramente se ci fossa stata Sakura con loro sarebbe già completamente guarito o almeno così sperava, in realtà quella ferita infertagli dalla katana di Sasuke era andata a colpire in profondità. Con crudele violenza certamente non degna di colui che un tempo fu un compagno di avventure di Naruto. Eppure ne era certo, nonostante lo avesse quasi ucciso Naruto non avrebbe perso la speranza. Con ostinazione e caparbietà si sarebbe rimesso in piedi e avrebbe proseguito la sua missione di riportarlo indietro a scapito di ogni cosa, perfino della sua felicità in amore.

A quei pensieri Sai provò una stretta al cuore, non gli piaceva Sasuke Uchiha e non credeva che egli meritasse così tante attenzioni da parte dei suoi due cari amici. Ma anche quello era un legame e lui più di ogni altra persona doveva comprendere l’importanza e la rilevanza che poteva avere. Sbuffando si sedette nel suo giaciglio di fortuna per riposarsi qualche minuto, giusto il tempo di riprendere le forze, ormai erano  48 ore che non chiudeva occhio.
Si tastò la caviglia ancora dolente, il dottore aveva medicato anche lui e gli aveva raccomandato di tenere la gamba a riposo. Peccato che lui non ne avesse il tempo.

* * *

Il rumore dell’acqua scrosciante era così rilassante che Sai temeva di assopirsi da un momento all’altro; facendo leva sulle ginocchia si alzò di nuovo in piedi, ignorando le fitte alla caviglia.
Fece due passi per la stanzetta per svegliarsi ma non bastò, pensò allora di prepararsi una tazza di caffè. Ma avrebbe dovuto recarsi al negozio di alimentari e di lasciare Naruto da solo in quelle condizioni non se ne parlava. Aveva già fatto provviste di cibo prima di recarsi in quella locanda decadente proprio per non allontanarsi dal compagno. Le uniche pause che si concedeva erano per il bagno, certe esigente non poteva rimandarle d’altro onde.
Si sfiorò le tempie pulsanti, la mancanza di sonno lo stava rendendo vulnerabile al mal di testa e ad altri lievi malesseri tipici del caso.
Non vedeva altra soluzione se non quella di stendersi un po’, sperando di non addormentarsi troppo profondamente. Si coricò sul pavimento freddo e umido, emanava un odore schifoso di muffa mista ad altri olezzi su cui era meglio non indagare. La coperta di lana sgualcita gli donava un po’ di calore, almeno non doveva combattere anche contro il freddo.
Aveva lo sguardo rivolto verso il letto e una mano stringeva salda un kunai; meglio essere pronti ad ogni evenienza.

Le palpebre si fecero pesanti fino a quando non divenne tutto nero, dolce e confortante Morfeo pensò Sai mentre scivolava nel mondo nebuloso dei sogni. Non sarebbe successo nulla in fondo se lui si fosse addormentato per una decina di minuti. Peccato che il suo compagno non la pensasse nello stesso modo. Non appena Sai si fu assopito Naruto al contrario si svegliò. Si tirò su sui gomiti con aria spaesata – Mh? Ma dove sono? Ahi… - esclamò Naruto avvertendo la spalla fargli un gran male tutto un tratto. Si osservò e vide la fasciatura, poi scrutò la stanza e notò Sai steso a terra, o almeno, la sua figura tutta appallottolata in una coperta scura.
Con passi malfermi e maledicendo i giramenti di testa gli fu vicino e si chinò verso l’artista. La mano che stava per sfiorarlo si bloccò, forse a causa di quel viso dall’aria stanca e le profonde occhiaie. Non aveva decisamente una bella cera e il fatto che non si fosse ancora accorto che lui gli respirava a dieci centimetri dal naso stava a significare che doveva essere esausto.
Un sorriso sbilenco deformò le labbra secche e facendo il più piano possibile ritornò al suo letto. Buttò uno sguardo fuori oltre i vetri della finestra e poté vedere solo un muro d’acqua. La pioggia incessante cadeva a catinelle violando la terra e gli alberi, Naruto rimase come incantato ad osservare il lento moto delle goccioline che scivolavano sui vetri.

Ma non era il riflesso dell’acqua che lui vedeva bensì il ricordo di cosa era successo prima che lui perdesse i sensi: aveva combattuto contro Sasuke e avevo perso, di nuovo.
Non era seccato tanto per il gesto dell’ex compagno, sapeva in fondo che erano in “guerra”, ma più che altro non accettava il fatto di essere stato sconfitto così facilmente. Poteva cercare mille scusa dal fatto di essere sfinito o dal non voler farsi controllare da kyuubi ma la realtà era che lui non era riuscito a fermarlo. Ancora una volta.

Strinse con violenza i pugni bestemmiando, ormai piangere sul latte versato era inutile ma non poteva fare a meno di colpevolizzarsi come non mai. Non era nemmeno molto sicuro di voler riferire a Sakura cosa fosse accaduto, odiava vedere quei meravigliosi occhi verdi accendersi per l’emozione alla parola “Sasuke” per poi spegnersi nuovamente quando gli diceva che gli era sfuggito. Si sentiva uno schifo, moralmente parlando, perché il fisico si stava riprendendo velocemente. A tal proposito un brontolio sommesso fece capolinea dal suo stomaco.

-    Che fame… - biascicò il ragazzo; forse per ora era meglio riempirsi la pancia e pensare solo dopo al da farsi. C’era un tavolino sbilenco vicino a lui su cui vi erano poggiate alcuni prodotti alimentari. Naruto scrutò attento tutto ciò che c’era sul tavolo e dopo un attimo di stupore si voltò verso Sai squadrandolo con aria sdegnata – Perché quando compra lui il cibo ci sono solo scatole di carne ma niente ramen istantaneo?! –
Sbuffando decise di andare a comperarsi da solo qualcosa di davvero buono da mangiare, come poteva pensare di rimettersi in sesto mangiando quella robaccia? Incurante di avvertire Sai che stava uscendo abbandonò la stanza, lasciando il suddetto totalmente spaesato al suo risveglio.

Quando Sai si ridestò mezz’ora dopo infatti si allarmò non poco non vedendo più il suo compagno. Scattò velocemente afferrando l’attrezzatura ninja e partendo alla ricerca di Naruto. Non appena mise piede fuori venne investito da un acquazzone terribile, la fortuna davvero non era dalla sua, con quella pioggia non poteva nemmeno usare i suoi jutsu di ricerca.
Non gli rimaneva altro da fare se non cercarlo a piedi, tentando di seguirne le tracce per quanto quell’ammasso confuso di fango che erano le strade potevano permetterglielo. La prima ipotesi che si era formulata nella mente di Sai era che Naruto fosse stato sequestrato da uno dei loro nemici, non era difficile in fondo pensare che il compagno fosse uscito per prendere un po’ d’aria e fosse stato sorpreso. Ma la peggiore delle ipotesi era che non fosse incappato in uno dei nemici di prima ma in Sasuke. Quel pensiero lo travolse con forza spaventosa creando in lui un misto di emozioni contrastanti.

Girava come un pazzo per quel villaggio ma senza risultati, l’ansia non consona a lui lo stava ghermendo silenziosamente. Quando infine intravide in lontananza una chiosco di ramen ebbe come un illuminazione. Si precipitò verso esso e guarda caso vi trovò una stupida chioma ritta e bionda che si stava abbuffando come non mai. Non appena Naruto si accorse di lui lo guardò sorpreso per poi esclamare innocentemente – Ciao Sai, hai fame anche tu? –

Qualunque reazione si sarebbe aspettato, qualunque battuta, ma non quel pugno dritto in faccia. Naruto si ritrovò nel fango sotto l’acqua impetuosa senza nemmeno capire il perché. Quando si sollevò furente dovette scontrarsi con lo sguardo molto più infuriato di Sai – Perché non mi hai avvisato che uscivi? –
-    Che cosa? Ohi, ma dico sei pazzo?! Perché mi hai dato un pugno?! –
-    Rispondi alla domanda! –
-    Col cazzo! Cosa diavolo ti ha preso?! –
-    Non sapevo dove eri… -
-   E ti sembra una buona ragione per pigliarmi a pugni? E poi dove pensavi che fossi, scusa?! Fra le grinfie dei nemici? –
-    A dire il vero sì! –
-    Ma per chi mi hai preso, per un genin?! –
-    Naruto, tu sei un genin! –
-    Ma solo per pura coincidenza! Lo sai benissimo che il mio grado sarebbe chuunin! Aha, ma questo non c’entra un cavolo con quello che stavamo dicendo! Sai, cazzo, mi hai preso a pugni senza motivi! –
-    Il motivo ce l’avevo eccome! –
-    Davvero? Allora anche io! – senza preavviso Naruto colpì l’artista facendolo capitolare a terra con un ghigno soddisfatto – Ora siamo pari! –
Sai si asciugò il labbro spaccato da cui sgorgava un fiotto di sangue mentre Naruto lo osservava interdetto – Sai… perché cavolo te la sei presa così tanto? Non c’era bisogno di venirmi a cercare, sarei tornato da solo! –
-    Perché me la sono presa? Non lo so forse… – rispose Sai simulando un sorriso cinico – Perché se non ti cercavo potevi farti ammazzare meglio da Sasuke? –
-    Che… - Naruto sgranò gli occhi incredulo, non si spiegava il motivo di una simile battuta così fredda. Non ci vide più e afferrò Sai per il bavero sollevandolo senza alcuno sforzo da terra – Che vorresti dire con questo, eh?! Che c’entra Sasuke?! –
-    C’entra… -
-    No Sai, qui il problema sei tu! Ti stai comportando come un matto oggi, non ti riconosco più! –
L’espressione di Sai si fece più greve e intensa, si liberò senza problemi della stretta di Naruto per poi afferrarlo per le spalle. Naruto avvertì con forza quella vibrazione che pareva passare per il corpo di Sai per poi trasferirsi in lui – Perché non posso preoccuparmi per te?! Perché continui a perdonare Sasuke anche quando tenta di ucciderti e ti risenti se io ti tiro un semplice pugno?! – le iridi di Sai parevano due carboni ardenti, Naruto non riusciva a far altro che rimanere immobile ad ascoltare, a farsi travolgere da quel fiume di emozioni inaspettato – Perché Naruto? Ti secca così tanto che io voglia proteggerti? – e poi Sai pose quella domanda a cui Naruto sperava di non dover mai rispondere in vita sua – Quando Sasuke si preoccupava per te… tu eri felice, vero? –

Naruto non riuscì a pronunciarsi immediatamente, attese che Sai si calmasse. Le mani del giovane scivolarono lentamente dalle sue spalle, solo il rumore insistente della pioggia che scorreva sui loro corpi infreddoliti sembrava sibilare nel vento.
-  Scusa… - fu la prima parola bisbigliata da Sai a fior di labbra. Naruto sollevò il viso verso lui leggermente stupito. Abbozzò un sorriso timido prima di parlare con un tono decisamente più morbido di prima.
-    Nah, non preoccuparti! So perché ti sei arrabbiato… - fece una pausa e poi aggiunse – E’ vero, quando Sasuke si preoccupava per me io ne ero felice! Ma non glielo ho mai dimostrato apertamente, insomma non è… non è da me! Capisci? –
-    Che stai cercando di dirmi? –
-   Aha, ma sei proprio duro di comprendonio! Significa che se tu ti preoccupi per me, bé… non mi disturba, ecco! –
-    Sul serio? –
-    Sì! Però dovresti avere più fiducia in me! Non sono così imbranato in fondo, e devo ricordarti che ora so usare le arti eremitiche? –
-    Sarà, ma intanto sei stato battuto di brutto da Sasuke… - Sai assottigliò gli occhi piegando la bocca in quel sorriso ambiguo tanto odioso. Naruto scattò immediatamente punto nel vivo.
-    Aah, e non me lo ricordare! Cavolo, la prossima volta io… - si bloccò notando lo sguardo serio di Sai. Respirò sommesso come a volersi controllare e più disteso esclamò – Starò più attento a non farmi ammazzare! E questa volta terrò fede a quella promessa… salverò Sasuke! –
Sai parve soddisfatto di quella risposta visto che regalò al compagno un vero sorriso. Anche se c’era un che di malinconico mentre parlava – Ci tieni proprio tanto a Sasuke, vero? –

Un deja-vù attraversò le membra di Naruto per qualche istante; tanto tempo fa era stato lui a dire una cosa simile a Sakura. Prese a grattarsi la nuca nervoso, tentare di comprendere una persona imprevedibile come Sai era arduo, specialmente ora che stava riscoprendo le sue emozioni e aveva questi sbalzi d’umore repentini.

Sulla strada del ritorno fu nuovamente Sai a prendere la parola – Scusami per quel pugno comunque! Non è un comportamento da me lo so… ma sono due giorni che non dormo e sono un po’ stanco… -
-    E irritabile aggiungerei! –
-   Sì… - ammise imbarazzato il ragazzo, non poteva negare l’evidenza d’altronde. La tensione sembrò sciogliersi ulteriormente quando i due giovani rientrarono nella stanza della locanda. Erano bagnati fradici e per prima cosa si cambiarono d’abito. Mentre Naruto si spogliava Sai notò che anche la fasciatura era zuppa e necessitava di essere sostituita.
-    Naruto, devi cambiarti le bende! –
-   Mh, lo so! – cominciò a sfilarle con la sua poca grazia imprecando contro esse in maniera piuttosto evidente. Dopo alcuni goffi tentativi si arrese – Ohi Sai… - chiamò con aria supplichevole – Mi aiuti? –
-    Sì, certo… - si sedette sul letto accanto a lui e con molta calma gli sostituì le bende sporche. Mentre era intento in tale operazione a Naruto sfuggì una lieve risata – Stai diventando bravo a medicarmi… -
-    Per forza, tu ti ferisci sempre! –
-    Da come lo dici sembra che io non faccia altro che prendermi mazzate da tutti dalla mattina alla sera! – lo sguardo eloquente che gli lanciò Sai bastò per zittirlo. Naruto si imbronciò per quella reazione voltando il capo di lato.
-    Ho finito! – affermò Sai lasciando l’impronta di una poderosa pacca sulla schiena del compagno.
-    Ahioo! Fai piano, cacchio! –
-    Fossi in te non mi lamenterei! In fondo, anche Sakura lo avrebbe fatto! –
-    Già, ma lei mi avrebbe fatto ancora più male! –
-   Forse hai ragione… - Sai rammentò non con pochi brividi l’ultima volta che erano rimasti feriti e di come l’amica li avesse sottoposti alle sue “amorevoli” cure. Ma d’altra parte loro erano anche scappati dall’ospedale senza dirgli niente, quindi un po’ di ragione ce l’aveva ad essere arrabbiata.
-    Sai, ti sei messo in contatto con il capitano in qualche modo? –
-    Sì, lui e il resto della squadra saranno qui entro stasera secondo i miei calcoli! –
-    Capito! Che palle però, dovremo starcene chiusi qui dentro senza fare niente! –
-    Dovresti riposare Naruto invece che agitarti così tanto! –
-   Nah, sto bene adesso! E poi ho dormito un sacco! – lo osservò di sottecchi prima di esclamare concitato – Tu invece dovresti dormire un po’! Hai una faccia ancora più pallida del solito! –
-    Non temere, sono a posto! Prima ho dormito per una mezz’ora… -
-    Eh?! E pensi che basti per recuperare due giorni di veglia?! – si alzò dal materasso cigolante e poi con fare teatrale puntò un dito verso esso – Vai a dormire, subito! –
-    Naruto, assomigli tanto ad una mamma in questo momento… -
-   E smettila di prendermi per il culo! Aha, fa come ti pare idiota! Non venirti a lamentare se sarai a pezzi quando stanotte ripartiremo! Il viaggio di rientro dura almeno due giorni e siccome siamo di fretta dubito che faremo molte soste! –
-    Non ti preoccupare per me Naruto… se avrò sonno mi riposerò! Per ora non mi va, grazie! –


Dopo aver discusso ancora un po’ e litigato altrettanto tempo Naruto a dispetto di quanto diceva crollò nuovamente fra le braccia di Morfeo. Aveva ancora un po’ di febbre e questo lo faceva sentire spossato, così si era abbandonato all’ennesimo sonno ristoratore. E Sai aveva ripreso a vegliare su di lui con più solerzia di prima. Si sentiva ancora un po’ stranito per il suo comportamento di prima, accidenti reagire senza prima pensare non era davvero un atteggiamento degno di lui!

Si sfiorò incerto la fronte, forse aveva pure lui la febbre, invece constatò che era fresca. Chissà perché allora si era arrabbiato così tanto con Naruto, da anni non provava una simile furia e voglia di urlare contro qualcuno. L’unico che lo aveva fatto sentire così era stato suo fratello quando ancora erano due poppanti che si addestravano ad annullare le emozioni. Era così preso dai suoi pensieri che non si accorse subito della mano di Naruto che gli sfiorava un braccio.
-    Ohi Sai… dormi un po’, dai… - disse flebile socchiudendo gli occhi assonnati – Mi mette ansia sapere che sei lì che mi fissi! –
Sai sorrise divertito da quella frase e questa volta non se la sentì di rifiutare –Ok, adesso una dormita me la farei volentieri… - bisbigliò l’artista prendendo posto accanto al compagno. Quando si distese Naruto si rese conto della paurosa vicinanza che avevano i loro visi e subito indietreggiò arrivando fino al bordo del letto.
-    Vedi però di mantenere le distanze! –
-    Mh, non temere, la tua verginità rimarrà inalterata… -
-    C… che cosa?! E tu che ne sai che io sia ancora vergine?! –
-    Perché non lo sei? – colto alla sprovvista Naruto divenne paonazzo e si girò di scatto dando le spalle a Sai, bofonchiando concitato – Tsk! Come se non lo fossi anche tu! –
-    Sì, forse… -
-    Che significa? Tu non sei più… vergine? – Naruto si era girato appena verso l’amico solo per scorgerne un sorrisino sornione.
-    E’ un segreto! –
Irritato per quella risposta ambigua riprese la sua posizione sbuffando apertamente contro Sai che se la rideva sotto i baffi. Anche Sai gli diede la spalle e rimasero così schiena contro schiena, l’ideale per scaldarsi. Dapprima il contatto per Naruto fu fastidioso ma poi quando si rese conto di non poter allontanarsi oltre per non cadere dal letto si arrese e lasciò che il calore del compagno lo contagiasse.
Certo che però Sai era un termosifone, non lo avrebbe mai detto, disgusto a parte per essere così vicino ad un altro uomo avrebbe dovuto prendere in seria considerazione l’idea di “usarlo” per scaldarsi quando dormivano all’aperto. Il pensiero folle per un attimo lo sfiorò e questo lo fece sussultare dallo stupore fra se e se.

Cullato da quel calduccio piacevole e il rumore della pioggia non gli fu difficile prendere sonno, e lo stesso fu per Sai. Di una cosa però si rammaricava: non aveva ringraziato Sai per avergli salvato la vita. Per la storia del pugno aveva già pareggiato i conti, ma nonostante il comportamento assurdamente fuori di testa dell’amico, doveva ammettere che un piccolo grazie se lo meritava. E a Naruto non piaceva lasciare le cose a metà.
Si sforzò di sollevare la palpebre e si rimise seduto chiamandolo piano, ma dal ragazzo non provenne alcuna risposta. Si era assopito piuttosto profondamente ma Naruto parlò ugualmente – Grazie Sai… e perdonami se ti faccio impazzire ogni volta! Credo di essere l’unico che ti fa perdere la bussola, vero? –
Naruto si sentì sollevato, vincendo il suo sciocco orgoglio era riuscito a dirgli ciò che voleva. Si ributtò giù sospirando rilassato quando improvvisamente si sentì dare una pacca sulla schiena. Non si mosse ma sorrise, quel furbastro di Sai era ancora sveglio evidentemente e quello era il suo modo per dirgli che aveva recepito il messaggio.

-    Baka… - sussurrò infine Naruto addormentandosi finalmente sereno. I due ragazzi erano così stanchi che nemmeno si accorsero dell’incursione del resto della squadra nella camera solo un paio di ore più tardi. Così come nemmeno udivano le sfrecciatine maliziose di Kiba o lo sgomento di Hinata mentre li osservavano dormire beatamente accoccolati schiena contro schiena. Il capitano Yamato si limitava a brontolare perché trovava vagamente rischioso addormentarsi entrambi quando erano ancora braccati dai nemici. Ma quando si soffermarono sui loro volti distesi, non poterono fare a meno di lasciar scivolare via qualunque commento, rimprovero o battuta.

E il dolce sonno sarebbe durato ancora se non fosse stato per Akamaru che abbaiò praticamente nelle orecchie dei due poveri shinobi.


END
13-09-2010


* * *

Ciriciao a tutti!!! Infine ce la feci, ecco la nuova raccolta SaiNaru!!! Sicchè mi ero ormai affezionata al nome Inchiostro e Vento l’ho riproposto, aggiungendo all’altra raccolta il sottotitolo “Summer Version” perché la tematica estiva era il punto in comune principale oltre alla coppia, ovvio! ♥
Questa volta Sai e Naruto saranno gli unici elementi dominanti della raccolta, li racconterò in tutte le versioni, yaoi, shounen ai, AU, friendship, etc etc! ^ ^ Man mano che ho qualche idea su loro aggiornerò la raccolta, spero di riuscire a portarla avanti il più a lungo possibile! :D Conoscendomi, ci ficcherò nel mezzo anche qualche bel triangolo con Sakura, occasionalmente Sasuke (se mi gira di inserirlo, tsk tsk! XD)! U_U Insomma, di tutto un po’! ^ ^

Il primo capitolo è venuto fuori un po’ strano, ero partita con l’intento di raccontare un semplice litigio fra i due ragazzi e poi la storia è andata per i fatti suoi! XD
Volevo raccontare Sai e Naruto versione friendship, la mia prediletta, anche se temo che questa volta siano usciti un pochino OCC! >__<’ Volevo rappresentare un Sai molto più passionale del solito e sì, più carico di rabbia verso Sasuke. Sono stata un po’ combattuta sulla scena del pugno, spero di non aver rovinato troppo il personaggio in questa occasione in cui gli ho concesso molta più libertà di quanto non gli darebbe il suo carattere originale! XD
Naruto reagisce di conseguenza, spero che il suo stato di smarrimento per il comportamento di Sai vi sia stato chiaro anche se mi sono soffermata più sui pensieri di quest’ultimo! XD Sarà interessante leggere i commenti a questa strana prima shot della nuova raccolta, ha ha! XDD

Ringraziamenti speciali a Sarhita e Taila per gli ultimi commenti alla shot finale della "Summer Version", thank you!!! ♥♥♥

Bene, non ho niente altro da dire se non grazie a chi leggerà-seguirà questa nuova follia e un caloroso arrivederci alla prossima shot!! :D

See you soon fan writer…

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Capitolo 2
*** Evil Angel ***


Evil Angel

Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Malinconico
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+ Evil Angel +



Quando Sai si era reso conto di quanto le emozioni potessero fargli male era ormai troppo tardi. Quel sentimento che lui mai aveva pronunciato a chiare lettere si era insinuato in lui come un male silenzioso e infido. Aveva poco a poco intaccato tutte le sue difese e lo aveva infine reso vulnerabile. Ed ora bastavano i suoi sorrisi, le sue battute, la sua voce squillante a fargli palpitare il cuore in maniera incontrollata.
Stare semplicemente al suo fianco era ormai motivo di grande gioia per lui, ma non poteva certo immaginare che quella felicità si sarebbe tramutata in un dolore sordo e soffocante.

Non sapeva che dietro quegli occhi celesti si celasse un angelo malvagio che gli avrebbe fatto male, molto molto male.

* * *

Quel giorno di pioggia era iniziato come tanti altri e come tale sarebbe dovuto finire, o almeno questo pensava Naruto mentre rincasava a tarda notte nel suo appartamento. Zuppo fino nelle ossa lasciò ricadere a terra il suo zaino nelle medesime condizioni. Imprecando tutti i kami del cielo si diresse spedito in bagno per farsi una doccia bollente, i primi venti freddi di Ottobre si facevano sentire oramai.
Restò sotto quell’acqua più del dovuto godendosi il tepore che gli donava alleviando la stanchezza di quella giornata interminabile.
-    Aha, mi sento rinato! Ed ora una bella ciotola di ramen! – allegro si spostò nell’angolo cottura a recuperare uno dei suoi ramen istantanei. Era ormai pronto per essere mangiato così Naruto si sedette al tavolo spezzando le bacchette – Buon appetito! – esclamò augurandosi di fare una bella mangiata e di sicuro sarebbe stata tale se a guastare quella perfetta armonia non fossero giunti quei colpi alla porta.
-    Ma chi è a quest’ora?! – spalancò la porta d’ingresso senza curarsi di osservare l’ospite indesiderato dietro lo spioncino. Una figura vestita di nero a lui famigliare balbettò un incerto – Ciao… scusa se ti disturbo a quest’ora… -
-    Sai! Ma che cacchio ci sei venuto a fare qui? Non sei tornato a casa tua dopo la missione?! – sorpreso Naruto lasciò che l’amico entrasse per darsi un asciugata, era bagnato fradicio peggio di un pulcino.
-    Allora? Perché sei qui? – domandò nuovamente dopo avergli passato un asciugamano pulito. Notò subito che era ancora vestito come quando si erano separati solo poche ore prima, forse aveva atteso sotto la pioggia tutto quel tempo, anche se cosa di preciso non lo sapeva.
-    Ecco, oggi ti volevo parlare ma non ne ho avuto il tempo… - spiegò mogio l’artista, il capo chino. Naruto inarcò sospettoso un sopracciglio con dissenso – Ohi, ma perché hai quella faccia da funerale? Che ti è successo?! –

Sai esitò a rispondere, si torturava le mani con agitazione e le parole faticavano ad uscirgli dalle labbra – Ti ricordi quando mi hai parlato del tuo amore per Sakura? Di come… sì insomma di come ti senti e di cosa provi per lei… -
La prima reazione di Naruto fu quella di arrossire vistosamente, rammentava vagamente quel discorso ma si sentiva stranamente a disagio adesso – Sì, certo! Ma che c’entra questo, scusa? –
-    Ecco, dopo aver parlato con te ho analizzato con attenzione i miei sentimenti e sono giunto alla conclusione di essermi innamorato di una persona… -
-    Oh… - biascicò Naruto, in realtà non sapeva bene se doveva sentirsi felice per l’amico oppure oltremodo scocciato visto che era piombato in casa sua nel cuore della notte solo per confidargli una tale frivolezza! Tutto ciò che riuscì a comprendere con chiarezza era che questo comportamento non era decisamente da Sai – Wow, bè che dire? E chi sarebbe la fortunata fanciulla che ti ha rapito il cuore? – per una frazione di secondo quando vide Sai sospirare e poi sorridergli sornione pensò di aver capito male. Anche dopo che ebbe pronunciato quella frase era certo di non aver udito bene.
-    La “fanciulla” in questione saresti tu Naruto… -
-    Come? – confuso si trovò a indietreggiare, ma forse lo fece istintivamente perché Sai gli stava venendo incontro – Sai… mi stai prendendo per il culo?! – non ebbe più dubbi sulle intenzioni di Sai quando gli posò con prepotenza la bocca sulla sua. Si ritrovò ad annaspare e quando tentò di liberarsi si rese conto che Sai lo aveva già trascinato a terra. Era avvenuto tutto nel giro di pochi istanti, una frazione di secondo che a Naruto parve durare secoli. Con forza sollevò il peso che gli gravava addosso – Ehi, ma sei impazzito? Che cavolo combini?! –
-    Ti amo… - gli sussurrò afferrandogli entrambi i polsi e bloccandolo – Ti amo, Naruto… - disse ancora baciandogli il collo in maniera sensuale. La reazione infuocata che si aspettava di ricevere non avvenne. Gli occhi in cui pensava di intravedere il Kyubi per aver osato tanto non gli parvero mai così freddi e distanti. Naruto era lì totalmente inerme nelle sue mani, non si ribellava, non si muoveva, si limitava a fissarlo con uno sguardo penetrante.
-    Ed ora cosa vorresti fare Sai? Che cosa vuoi provare? – scandì fermo e deciso con una voce insolitamente matura – Se hai pensato come tanti che la mia ossessione per Sasuke fosse in realtà uno stravagante amore segreto, bé mi spiace ma hai preso una cantonata bello mio! –
-    Ma io pensavo che… -
-    Pensavi male, non ho certe tendenze! Ed ora spostati prima che ti faccia male sul serio! –

Non era necessario fargli male pensò Sai, perché Naruto gliene aveva già fatto e tanto, proprio in quel preciso momento. Sai si spostò con inerzia dal corpo di Naruto che si liberò e rimise in piedi senza scomporsi. Udì il compagno sbuffare e poi dirgli qualcosa, ma la sua voce era troppo lontana e Sai non riusciva a capire cosa gli stesse dicendo.
Si alzò anche lui e senza dire una parola si incamminò di corsa verso l’uscita; la sua reazione improvvisa scatenò nuovamente le sillabe gelide di Naruto – Che fai? Adesso scappi vigliacco! –
Sai si bloccò sulla soglia indeciso se rispondere per le rime oppure lasciar correre – Non era mia intenzione offenderti Naruto, scusami. – si voltò appena e con un sorriso triste che davvero non gli si addiceva affermò – Non ti darò mai più fastidio, lo giuro… -

Solo quando lo vide sparire in mezzo a quell’acquazzone Naruto capì di essere stato un maledetto coglione insensibile, nemmeno Sasuke poteva essere così glaciale dinanzi la dichiarazione di un altro essere umano, ne era certo.
-    Cazzo! – con un calcio fece volare lontana una sedia, eppure non bastava per sfogare la sua rabbia. Si lasciò ricadere pesante sul suo letto a pancia in giù, il viso affondato nel morbido cuscino.
-    Ma perché tutti si dichiarano a me? Non bastava Hinata, ora pure Sai! – lamentarsi di quella situazione in realtà era un modo come un altro per non pensare di aver ferito profondamente quello che con il tempo aveva imparato a considerare un buon amico.
-    Maledizione! – oltre il danno la beffa pensò, passi per Hinata che era una ragazza ma Sai… insomma sentirsi dire “ti amo” da un altro esponente del tuo stesso sesso era quanto meno imbarazzante per non dire frustrante. Eppure non poteva fare a meno di pensare con quanta passione gli si fosse avventato addosso e con quanta naturalezza gli avesse detto di amarlo. Lui quel coraggio con Sakura non ce l’aveva mai avuto, forse in fondo il vero vigliacco era lui, non Sai.
Con questi pensieri angoscianti prese sonno verso l’alba e solo per stanchezza, perché altrimenti sarebbe stato sveglio a pensare ancora e ancora.


* * *

Nei giorni a seguire Naruto non ebbe modo di parlare di Sai, il ragazzo faceva in modo di non incontrarlo sistematicamente. E proprio quando si stava recando a casa sua per affrontarlo e chiudere questa faccenda venne convocato d’urgenza dall’Hokage.

Quando arrivò nell’ufficio di Tsunade vide con sorpresa che erano presenti anche Sakura e Kakashi – Ciao… ma che succede? –
-    Non lo so, Tsunade-sama ci ha convocato tutti qui! –
-    Aha… e Sai? Dove è? –
-  E proprio per Sai che siete stati convocati tutti qui! – affermò austera Tsunade da dietro la sua scrivania. Al suo fianco Shizune le lanciò un occhiata preoccupata – Shizune, consegna il documento a Kakashi! –
-    Sì, certo! – una pergamena venne consegnata al sensei che quando l’aprì e la lesse assunse un aria sorpresa – Ma che significa? –
-    Ehi, ma che cosa è quel documento? – chiese immediatamente Sakura, e prima che Kakashi potesse rispondere venne preceduto da Tsunade.
-    Una richiesta ufficiale di Sai che chiede di essere trasferito in un altro team! –
Lo stupore fu tale fra i presenti che per un attimo nessuno riuscì a proferire parola. Ma Kakashi che meglio di tutti sapeva mantenere il sangue freddo parlò ugualmente – Avevo capito che era stato proprio Sai a desiderare di rimanere con il nostro team, nonostante i suoi impegni alla Radice! –
-    E’ per questo che vi ho convocati! Trovo molto strano anche io questo suo “cambio di rotta”! Era molto sicuro quando ha domandato a Danzou di poter rimanere nel team Kakashi! Non capisco cosa gli sia preso tutto un tratto! –
-     Tsunade-sama, gli ha chiesto il motivo di questa sua decisione? –
-    Certo che l’ho fatto Sakura! Ma lui ha divagato dicendo che era una questione personale che nulla aveva a che fare con il resto del team! –
-    Capisco… - bisbigliò demoralizzata Sakura, poi il suo sguardo si spostò verso Naruto in cerca di una risposta – Naruto, tu ne sai nulla? –
-    Quell’imbecille! – esclamò con rabbia il ragazzo, da quella reazione Sakura comprese che doveva essere successo qualcosa fra lui e Sai.
-    Naruto, se sai qualcosa devi dircelo! – ma Naruto non rispose, con foga corse verso l’uscita lasciando tutti sgomenti. Solo una frase gli concesse prima di sparire – Stracciate quella pergamena assurda! Sai resta nel nostro team! –

Con movimenti rapidi si ritrovò subito fuori dall’edificio e già correva a perdifiato verso l’abitazione di Sai. Nella mente riecheggiavano le ultime parole che si erano scambiati quella notte.
Quando fu finalmente dinanzi quella porta quasi la sfondò a furia di colpirla con quei pugni e altrettanta violenza usò nella voce nel momento che Sai comparve sulla soglia.
-    Tu! Stupido coglione, imbecille che non sei altro!! –
-    Buongiorno anche a te, Naruto! – replicò Sai senza perdere il classico sorriso di circostanza, ma quel giorno evidentemente l’Uzumaki non era proprio in vena di scherzi visto la forza con cui l’afferrò per la maglia.
-    Fai meno lo spiritoso che ho già una gran voglia di prenderti a pugni! –
-    A cosa devo la visita? – tagliò corto socchiudendo le iridi di ossidiana stanche, decisamente troppo per reggere la solita maschera di indifferenza.
-    Non lo immagini? Cosa è quella richiesta di trasferimento in un altro team? E’ a causa mia? Di quello che ti ho detto? L’altro giorno quando ti ho dato del vigliacco non lo pensavo sul serio, ma ora temo di dover rimangiarmi la parola! – si fermò per riprendere fiato e attendere una risposta dal suo interlocutore. Ma l’artista non pronunciò nemmeno una sillaba in sua difesa.
-    Sai, cazzo parla! Perché vuoi lasciare il team?! – con una lentezza esasperante Sai fece abbassare la mano di Naruto che stringeva con forza la sua maglietta scura – Se io restassi accanto a te finirei per esserti d’intralcio… -
-    Che cosa?! – la sorpresa totale lo pervase al punto che lasciò la presa, le braccia tornarono silenziose lungo i fianchi.
-    E’ così! Ho riflettuto a lungo e sono giunto alla conclusione che con il mio attuale stato d’animo finirei per distrarmi durante le missioni e ne comprometterei la riuscita! –
-    Ma che cosa dici? – sempre più attonito Naruto tentava di comprendere le parole di Sai che mai come quel giorno gli apparivano incomprensibili.
-    Il futuro Hokage non ha bisogno di pesi morti, e questo è quanto! –
La prima reazione a freddo di Naruto fu quella di sbattere più volte gli occhi celesti come un tic nervoso, poi quando riuscì a tornare in sé scoppiò in una risata – Tu sei tutto scemo! Cioè, mi stai dicendo che perché sei innamorato non puoi più stare vicino a me? –
-    Esatto. –
-    E non puoi nemmeno più combattere al mio fianco? –
-    Sì, è così. –
-    Ha ha divertente! Questo è uno scherzo, vero? Suvvia, non ci credo a queste stronzate Sai! – il tono pericolosamente sarcastico divenne pungente e freddo, così come lo sguardo del compagno.
-    Non sto scherzando, mi spiace che tu continui a prenderti gioco delle mie parole! –
-    Finché dici delle cazzate ti prenderò in giro quanto mi pare e piace! – incrociò le braccia al petto indispettito, mentre le parole inclementi proseguivano la loro folle corsa – Non me la bevo tutta questa manfrina del “peso morto”, tu non sei debole! E nemmeno sei tanto idiota da farti distrarre durante le missioni, ti conosco bene ormai! Tu hai solo paura bello mio, così hai deciso di scappare! –
-    Paura? Io avrei paura? E di cosa? –
-    Ma sei scemo?! Hai paura di provare delle emozioni, mi pare ovvio! –
-    Ti sbagli, io non provo più timore delle emozioni! –
-    Bene, allora non lasciare il team! –
-    Non posso farlo questo, io… -
-    Smettila di balbettare! Accidenti, ma ti è tanto difficile essere sincero con te stesso per una volta?! – il viso di Naruto si era fatto pericolosamente vicino a quello di Sai che si sentì avvampare. Abbassò il capo d’istinto, non desiderava che Naruto lo vedesse in quello stato pietoso.
-    Ohi, guardami in faccia quando ti parlo! – la mano di Naruto tentò con prepotenza di fargli rialzare il viso verso lui, ma invano.
-    Smettila! – Sai lo allontanò con altrettanta violenza, irritando maggiormente l’amico.
-    Ma che ti prende? Ti comporti come una femminuccia oggi! –
-    Scusami Naruto, ma ormai non torno sulla mia decisione! Per favore, cerca di capire, ed ora esci da casa mia! –
-    Scordatelo! Non mi muovo da qui fino a quando non cambi idea! –
-    Ti prego, non costringermi ad usare la forza… - non riuscì a dire altro che Naruto lo aveva già preso in parola. Un diretto alla sua guancia destra fu sufficiente a scatenare una rissa senza pari fra i due giovani. Una scazzottata epica l’avrebbe poi definita Naruto più tardi, entrambi ansanti si osservavano a breve distanza, pronti a parare il prossimo colpo. E il risultato di questa sfida assurda a suon di pugni fu un doppio K.O.
-    Cacchio! Ma da quando sei così forte a fare a botte, Sai?! – steso sul pavimento osservava il soffitto opaco dell’appartamento di Sai, disteso a pochi centimetri da lui.
-    Non abbiamo mai fatto a botte io e te Naruto! Non potevi saperlo… - affermò con ironia l’artista – E adesso? Pensi di andartene? –
-    Aah, ti ho già detto di no! – con uno scatto si tirò a sedere mostrando minaccioso il suo pugno – Non ti permetterò di lasciare il team per una simile cavolata, hai capito Sai?! –
Il ragazzo dalla carnagione nivea lo osservava interdetto – Ma perché? –
-    Perché… cosa? –
-    Perché ti importa così tanto se io lascio il team? – fu la legittima domanda di Sai. Una domanda a cui Naruto sapeva benissimo come replicare.
-    Perché non voglio perdere un altro caro amico! Questa volta farò in modo di non perdere nessun legame! – lo sguardo sereno mentre pronunciava tali parole era rivolto a Sai, ma in realtà andava ben oltre. Era come trovarsi in bilico fra il passato e il presente e Naruto era stanco di commettere sempre gli stessi errori. Sai si mise seduto e gli diede le spalle, la voce incerta – Non è così semplice Naruto… -
-    Come? –
-    Io non lo capisco questo sentimento… non so come gestire l’amore! Se di amore poi possiamo parlare… -
-    Che intendi? –
-    Naruto, questo sentimento non è normale! Non è normale provare un simile affetto nei confronti di un altro del mio stesso sesso! Io… devo essere malato nella mia testa, l’ho letto su un libro…  -
E fu udendo quelle parole così sofferte che Naruto capì che non doveva assolutamente lasciare che Sai abbandonasse il team. Sentì una morsa al cuore, lo stesso dolore che avvertiva quando qualcuno a lui caro soffriva. E quasi si stupì si sentirsi così coinvolto in questa sofferenza, in fondo quello era solo… Sai, ma forse quel ragazzo strambo era divenuto un amico più speciale di quanto lui non volesse ammettere.
- Ma che cosa dici, Sai? Amare qualcuno non vuol dire essere malati, ma solo essere umani! – la voce si era addolcita, così come la mano che gentile si era posata sulla spalla del compagno – Non hai niente che non va nella tua testa! Semmai, c’è qualcosa che non va in quel tizio che ha scritto una simile cazzata nel suo libro! –
- Dici che è normale allora che due uomini si amino? –
- Bè, forse non è proprio “normale” ma se quello che provi è reale… insomma… aah cacchio, non sono capace di fare questi discorsi sdolcinati! Non ci capisco niente manco io! –
L’espressione greve di Sai si distese in un sorriso divertito – Forse… troverò degli altri libri che parlano di queste cose e saprò come affrontare le mie emozioni! –
-    Lascia perdere i libri per un attimo! Allora, resti nel team Kakashi sì o no? –
-    Suppongo che un rifiuto da parte mia non sia contemplato, dico bene? –
-   Esattamente! – ribatté sorridendo a trentadue denti l’Uzumaki, sapeva meglio quanto Sai che se avesse rifiutato avrebbe ripreso a prenderlo a botte, almeno fino a quando non l’avrebbe convinto! E lui sapeva essere convincente se voleva.
-    E va bene, non è nel mio stile rimangiarmi la parola data ma… credo che resterò ancora un po’ con voi! –
-    Oh, finalmente! Certo che sei proprio zuccone quando ti ci metti! Tale e quale a… - improvvisamente il respiro gli si mozzò in gola, non poteva credere a ciò che stava per pronunciare. Sai inclinò leggermente la testa squadrandolo malignamente – Tale e quale a… chi? – faceva il finto ingenuo, come se non avesse capito a chi si stava riferendo Naruto e questo ovviamente indispettiva alquanto l’amico.
-    Aha… ha ha, nessuno! Bene, visto che tutto è risolto direi di andare a festeggiare con un bella ciotola di ramen da Ichiraku! –
-    D’accordo! Offri tu, vero? –
-    Come? E perché mai dovrei offrire io?! –
-    Sbaglio o sei stato tu a cominciare la rissa? Devi farti perdonare! –
-    Ma senti questo disgraziato! Sei tu che mi fai perdere di continuo il controllo! – lo accusò agitandosi e dimenandosi nel tipico stile goffo che lo contraddistingueva.
-    Anche tu Naruto non sei una persona facile! Faccio sempre una gran fatica a capire cosa ti passa per la testa! –
-    Sai… tu fai una gran fatica a capire qualunque essere umano all’infuori di te! – dopo quella battuta Sai rise, l’aria lievemente imbarazzata. Avrebbe voluto rispondergli che in realtà la persona che meno comprendeva al mondo era proprio se stesso, ma preferì tacere.

Prima di recarsi da Ichiraku fecero in salto dall’Hokage per comunicargli che era tutto risolto e poi anche a casa di Sakura per rassicurala. Tuttavia né Sai né Naruto diedero una spiegazione plausibile a quanto era accaduto, nonostante l’insistenza di Sakura stesse raggiungendo livelli improponibili. Li aveva pure seguiti da Ichiraku pur di cavargli qualche parola di bocca!
-    E dai, ditemelo che cosa è successo! –
-    Uffa, Sakura-chan non insistere! Non è successo nulla, lo vuoi capire?! –
-    Come no! Sai, insomma mi spieghi perché hai fatto una simile richieste a Tsunade-sama? Non ti trovi bene con noi? –
-    Emh, no non è questo Sakura! –
-    Allora perché? –
-    Aha, Sakura-chan dacci un taglio ti prego! –
-    Non è giusto, accidenti! Non dovrebbero esserci dei segreti fra di noi! –
-    Non si tratta di nessun segreto! Sai voleva farci uno scherzo, tutto qui! Non è vero Sai? – l’occhiata molto eloquente di Naruto non venne subito recepita dall’amico che lo guardava vagamente stralunato.
-    Come? Quale scherz… ahio! – una pedata piuttosto pesante si abbatté sul suo povero stinco aprendogli immediatamente gli occhi.
-    Che ti prende, Sai? –
-    N… niente! Sì, Naruto ha ragione, volevo fare uno scherzo! Solo che Naruto se l’è presa più del dovuto… -
-    Infatti, non fare mai più una cosa tanto stupida, hai capito?! –
-    Certo… -
Sakura non era per nulla convinta di quella spiegazione, si vedeva lontano un miglio che Sai stava al gioco di Naruto e il che era grave per una ex spia farsi scoprire così facilmente. Si alzò dallo sgabello e si avvicinò a Naruto sussurrandogli all’orecchio qualcosa che Sai non udì. Vide solo il ragazzo impallidire di botto e poi fare un cenno affermativo a Sakura con il capo, sembrava molto un simpatico cagnolino addomesticato in quel momento. E Sai si sentì perfino geloso dell’ascendente che l’amica aveva su di lui.
-    Bene, io torno a casa sono stanca! Grazie per il ramen ragazzi! –
-    Ehi no, un momento! Non ho mai detto che avrei pagato io! –
-    Ci vediamo! –
-    Sakura-chan! – balbettò disperato vedendo la fanciulla allontanarsi, decisamente lui le donne non le capiva ancora a fondo!
-    Che ti ha detto prima? – la curiosità era troppa e Sai voleva sapere. Naruto sospirò sconsolato – Meglio che tu non lo sappia o ti deprimerai come me! –
-    Oh… sicuramente ha minacciato di renderti impotente se non gli dicevi la verità! –
-    Ma che cacchio dici? – esclamò con disappunto Naruto, ma poi sottovoce aggiunse – Qualcosa di simile… - la visione terrificante di Sakura, nota e abile medic-ninja che castrava Naruto fece ridere Sai. E di gusto per giunta.
-    Ah-aha, piantala di ridere! Che ne dici se tornassimo a casa anche noi? –
-    Ok, ti accompagno… -

Percorrendo la strada verso l’appartamento di Naruto i due giovani non si parlarono quasi, non per eccessivo imbarazzo ma semplicemente perché non avevano nulla da dirsi. E in fondo a Sai il silenzio piaceva.
-    Sono arrivato… bé, direi che oggi è stata proprio una giornata strana! – affermò Naruto incrociando le braccia dietro la nuca.
-    Mi dispiace… -
-    Mh, ormai non ha più importanza! – ribatté con noncuranza lo shinobi biondo, Sai si incantò nell’osservalo. Era davvero “bello” quando non metteva su il broncio, anche se la visione di bellezza di Sai era un po’ distorta.
-    Che hai adesso? Perché mi fissi con quello sguardo languido? –
-    Nulla, pensavo che l’altra volta quando ti ho baciato, mi sono accorto che le tue labbra avevano il sapore del miso… -
Naruto arrossì vistosamente – Piantala di dire queste cazzate! – e si voltò subito dalla parte opposta a lui. Quella frase l’aveva già udita tanto tempo fa da un'altra persona.

Quando ti ho baciato dobe mi sono accorto che la tua bocca sapeva di miso!

-    Cavolo… - bisbigliò a denti stretti, possibile che tutte le sfighe toccassero sempre a lui? Nella sua giovane esistenza aveva già ricevuto ben due baci, un bel record per un sedicenne. Se almeno quelle labbra con cui si era scontrato fossero state femminili ne avrebbe pure gioito.
-    Aha, scusami Naruto! Non volevo metterti a disagio! Stai tranquillo, non tenterò più di baciarti a meno che tu non lo desideri! –
-    C… c… cosa hai detto?! – il sorriso a dir poco brillante di Sai quasi accecò il povero ragazzo – Stai pur certo che non desidererò mai e poi mai baciare un altro uomo, sappilo! –
-    Però… i sentimenti delle persone sono mutevoli, quindi tutto è possibile in futuro, non credi? –
Naruto si paralizzò sul posto, possibile che Sai avesse deciso di non rinunciare a quel suo sentimento d’amore per lui?
-    Comincerò a leggere molti libri sui sentimenti d’amore, sicuramente riuscirò a conquistarti! –
Il compagno era sempre più pietrificato dallo sgomento e non proferì parola alcuna. Nemmeno quando Sai si allontanò salutandolo allegro.
E di certo il senso di disorientamento sarebbe rimasto ancora se non fosse stata per quella frase che Sai pronunciò prima di sparire all’orizzonte – Naruto, sono davvero felice di essere rimasto nel team… tengo alla tua amicizia molto di più che del desiderio di farti innamorare di me! – quelle parole, quella sorta di confessione offerta al compagno più giovane praticamente con il cuore in mano gli donarono uno strano senso di quiete. Un piacevole calore allo stomaco che non provava da tempo.

E anche Sai non seppe bene come, percepì quel senso di benessere che traspariva dagli occhi di Naruto. Quegli stupendi occhi cerulei che non si rivolgevano più a lui con freddezza glaciale ma con un tiepido affetto simile al primo cielo di primavera.

Le emozioni facevano sempre male al suo animo, ma Sai aveva capito che quelle ferite lo stavano solo rendendo più forte. In fondo, provare gli stessi sentimenti non ricambiati che Naruto sentiva verso Sakura non lo rendeva forse ancora più vicino a lui?



END
22-10-10


* * *


Salve!!! Perdono molto per il ritardo con cui aggiorno la raccolta, ma di recente mi ha preso la pigrizia e sebbene abbia nuove idee ho fatto fatica a buttarle su “carta”! XDD
Dopo aver lavorato alle brevi shot della raccolta estiva, ora mi piace dilungarmi di qualche pg nel raccontare le (dis)avventure di Sai e Naruto! XDD E come mi ero ripromessa, li sto trattando anche in tema friendship, o come in questo caso “mezzo e mezzo”! XDD
Sono piuttosto felice di aver finito questa one shot, un po’ perché bramo per scrivere qualcosa di mooolto yaoi e un po’ perché sono curiosa di sapere se vi è piaciuta o meno!
Volevo affrontare da tempo un tema simile, con Sai che si dichiara ma viene respinto! Naruto ho cercato di renderlo il più IC possibile, mi auguro di essere riuscita nell’intento! ♥Il Naruto di questa shot dovrebbe essere quanto più si avvicina al manga ovvero: ragazzo etero innamorato di Sakura, per cui spero capirete perché ha reagito così quando Sai gli si è avventato sopra! XDD
Sai invece è, per ovvi motivi, più sull’OCC ma giuro di essermi impegnata molto per tentare di non farlo uscire eccessivamente dal suo personaggio! ç///ç
Anche se inizia con un tono triste alla fine è quasi allegra l’atmosfera, non so davvero come ciò sia successo, ha ha! XDD Sai e Naruto prendono sempre le redini della storia e vanno dove vogliono loro, uff! XD

Inoltre, c’è una citazione tratta da un anime assai famoso: Ed ora cosa vorresti fare Sai? Che cosa vuoi provare?
Togliete il nome Sai e metteteci quello di Andrè, avete capito adesso? Ebbene sì, la visione di tutta la serie di Lady Oscar e quella puntata specifica (Un Innamorato respinto) sono state alla base della creazione di questa shot, un po’ la vera fonte ispiratrice se vogliamo! :P Ovviamente la scena non è venuta drammatica come nella puntata di Lady Oscar (raggiungere un simile livello emotivo è arduo! * *) ma spero di averla resa ugualmente accettabile! XD

E poi una curiosità, quando Naruto si ricorda delle parole di Sasuke sul fatto che il suo bacio avesse il sapore del miso, è in realtà tratto da una “intervista” fatta a Sasuke che se non erro si trova pure sui Databook! ^ ^ L’avevo anche letto su dei forum SasuNaru di questa cosa simpatica delle interviste fatta ai personaggi stessi e quella che viene citata più spesso dalle fan della coppia è proprio questa! XD Pensavate che mica solo Sasuke si accorgesse di che sapore avessero le labbra di Naruto, ehe! XDD Mi è sembrata una cosa carina far arrossire il povero Naruto perché si ricordava di una simile frase dettagli anche da Sasuke, magari con un espressione imbronciata! XD

Bè che altro dire, ringrazio come sempre tutti coloro che si prodigano a leggere e a commentare, specialmente i “non fan” del SaiNaru come Sarhita (tesora, giassai quanto adoro quando lasci le tue recensioni! Se tutti mi rompessero le scatole come te sarei la donna più felice del mondo! XD)!!! ^ ^ E un grazie anche a Miwako_chan che spero vorrà seguire anche lei questa raccolta! :D

Grazie di cuore a tutti voi, vi lovvo!! *Spuccia tutti e sparge coriandoli a forma di cuoricini* XD

Alla prossima shot gente, spero di riuscire a stupirvi, ho certe ideuzze in mente che mi auguro cattureranno la vostra attenzione!! * v *

See you soon fan writer…


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Capitolo 3
*** Don't Stop Believin' ***


Don't stop Believin'

Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden


INCHIOSTRO E VENTO

+ Don’t stop Believin’+



Era così seccante quel suono che non gli permetteva di chiudere occhio. Tedioso e pungente, ma non solo. Quel rumore gli provocava una fastidiosa malinconia che proprio quel giorno non ci voleva. Perché quello era l’anniversario del giorno in cui tutto era iniziato e finito per lui. Il giorno in cui non riuscì a mantenere una promessa, in cui aveva lasciato che lui scivolasse silenzioso nell’oblio. E anche quella volta pioveva a dirotto proprio come quella notte.
Si rannicchiò di più su stesso cercando di scacciare via quei pensieri, ma ogni singola goccia d’acqua che picchiava sul vetro era come una piccola voce che lo chiamava. Che gli ricordava il fallimento, il primo, solo il primo e non l’ultimo purtroppo. Una mano si torturò una ciocca bionda, non trovava pace quella notte, la pioggia non gli dava tregua.
Sospirò di nuovo, forse con la segreta speranza di richiamare l’attenzione della persona che divideva quel letto monoposto con lui. Dormivano schiena contro schiena e quindi non lo poteva vedere in viso, ma era certo che stesse dormendo profondamente perché avvertiva il lento moto dei suoi respiri solleticargli la pelle. E Sai respirava così piano solo quando era totalmente nella fase rem.
Beato lui si ritrovò a pensare ingenuamente, se la dormiva della grossa. Forse era perché ci avevano dato davvero dentro prima? Farlo tre di volte di fila in effetti era stancante, ma a Sai pareva non dispiacere aver dato a fondo a tutte le sue energie per soddisfarlo. Dopo aver fatto l’amore si erano fatti un bel bagno in quella vasca piccola e sbilenca dell’appartamento di Naruto. Quel baka Sai non aveva vestiti puliti con sé così gli aveva dato qualcosa di suo. Quando li aveva indossati aveva detto che possedevano un buon profumo. Il suo odore. Era fin troppo spontaneo nell’esprimersi ma questo non lo disturbava poi così tanto, almeno quando i commenti non erano sul suo pene, ovvio.
Basta, non riusciva a dormire con quella pioggia, si sarebbe alzato anche se questo comportava svegliare il compagno disteso accanto a lui. Il cigolio del letto lo fece sobbalzare, subito si girò verso Sai e lo vide seduto. Quando si accorse che Naruto era sveglio esclamò – Scusa, ti ho svegliato? –
-    No, affatto! Tanto ero già sveglio! E tu invece? –
-    Devo andare in bagno… - replicò l’artista strofinandosi un occhio assonnato, Naruto sorrise divertito a quella vista deliziosa. Chissà perché trovava che i capelli spettinati di Sai fossero qualcosa di “unico”, visto che normalmente stavano lisci nella loro perenne posizione statica.
-    Perché ridi? –
-   Nah, nulla! – e non smetteva di sogghignare. Quando vide la sua schiena sparire dietro la porta del bagno pensò a quanto fisicamente somigliasse a Sasuke, specialmente di spalle. Specialmente quando aveva i capelli tutti in disordine. Il sorriso divertito si spense e si fece più amaro. Già, Sasuke. Le notti di pioggia abbinate ai pensieri su Sasuke erano un mix letale per Naruto. E poi oggi era l’anniversario della battaglia nella valle dell’epilogo. Il terzo per l’esattezza. Ogni anno si era tormentato la notte al ricordo di quel giorno, ogni dannata volta era rimasto solo nella sua camera a meditare. Forse era per non passare un'altra notte a disperarsi che aveva domandato a Sai di restare a casa sua e che si era offerto disponibile a fare sesso. Tante volte Sai glielo aveva chiesto, ma Naruto ogni volta declinava l’offerta sebbene i suoi sentimenti verso il ragazzo si erano fatti decisamente ambigui di recente. E ciò che era avvenuto in quella stanza era solo la conferma di ciò. Il rumore della porta che si apriva attirò la sua attenzione, Sai gli veniva incontro con uno sguardo assonnatissimo. Magari era più divertente punzecchiarlo piuttosto che perdersi in pensieri deprimenti.
-    Ma quanto ci hai messo? – il ragazzo esitò a rispondere come colto alla sprovvista.
-    Emh… ho bevuto troppa acqua prima… - gli occhi erano roteati altrove e le gote si erano imporporate. A volte quando rimanevano da soli Sai si trasformava e diventava impacciato e buffo. Un po’ come lui in fondo. E questo a Naruto piaceva da matti anche se non lo avrebbe mai ammesso – E tu Naruto, perché sei sveglio? –
Ottima domanda pensò il ragazzo biondo, ma come faceva a rispondergli sinceramente?

-    Mh, nulla… non ho sonno… -  silenzio, penetrante e solenne proprio come l’odiata pioggia che faceva compagnia ai due amanti.
-    Hai forse fatto un brutto sogno? –
-    Eh? Perché mi chiedi una cosa tanto strana, scusa? –
-    Non lo so, ma hai una faccia, ecco come dire, triste credo… –
-    Non dire scemenze, baka! – ma perché ogni dannata volta intuiva cosa gli passava per la testa? Forse Sai era più arguto di quanto non volesse lasciare intendere quando osservava il comportamento altrui.
-    La pioggia… -
-    Come? –
-   E’ la pioggia, o meglio il suo rumore che mi impedisce di dormire! Mi da fastidio, tutto qua, ecco perché ero sveglio! –
-    Oh… - replicò semplicemente con l’unica sillaba che a lui pareva sensata. Cosa altro avrebbe potuto aggiungere alle parole di Naruto?
-    Non ti piace la pioggia, Naruto? – il ragazzo non ebbe esitazioni nel rispondere – Sì, esatto non mi piace! La detesto… - il tono era maledettamente secco e freddo.
-    A me invece non disturba! Insomma, trovo fastidioso anche io il rumore che fa ma basta concentrarsi su altro e riesco sempre a prendere sonno nonostante tutto… -
-   L’ho notato! – il velato riferimento al sonno tutt’altro che leggero di Sai era sottointeso. E Sai ovviamente comprendendo bene a cosa si riferisse arrossì vistosamente.
-    Il fatto è che quando sto con te Naruto… non so il perchè ma riesco a dormire meglio! Ho la reale sensazione di rilassarmi davvero stando al tuo fianco… -
Naruto quasi si intenerì per quelle parole e lui non era certo tipo che amava perdersi in pensieri sdolcinati. Gli sorrise malizioso esclamando – Non sarà invece che scopare ti stanca troppo? E poi lo abbiamo fatto un sacco di volte, è normale cadere in uno stato di sonno profondo dopo! –
-    Però a te pare non fare lo stesso effetto! –
-    Mi sembra ovvio! Io sono uno tosto, il futuro Hokage, devo ricordartelo? Non posso mica cedere per così poco! Ho chakra a volontà e prima che tu possa consumarmelo tutto dovrai sodomizzarmi almeno cento volte ancora! –
-    Cosa è questo? Una specie di sfida? –
-    No Sai, questo si chiama scherzare! –
-    Allora non dicevi sul serio nemmeno sul voler diventare Hokage? – anche Sai sapeva come stuzzicare e Naruto lo comprese fin troppo bene.
-    Mi stai prendendo per il culo?! –
-    No, ma se vuoi provvedo subito! –
-    Da quando sei così pervertito?! –
-    E’ così perverso desiderare di fare sempre l’amore con una persona amata? –
Quando voleva Sai sapeva essere così maledettamente ingenuo. E affettuoso, ma davvero tanto. Anche troppo per i suoi gusti, ma in fondo chi era lui per rifiutare quei sentimenti sinceri?
-    No, per niente… - una carezza passò gentile su quella guancia bianchissima – Mi chiedo ancora come sia possibile che questo tuo brutto muso mi faccia eccitare così tanto… -
-    Brutto muso? Mi stai paragonando ad un cane per caso? –
-    Oh-o! Non ditemi che pure l’impassibile Sai ci tiene al suo bel faccino! –
-    Non mi considero così brutto da somigliare ad un cane! Non sono nemmeno peloso! –
-    Su questo ti do ragione! Soprattutto quaggiù… - la stessa mano di prima balzò leggiadra in mezzo alle gambe di Sai – Sei vergognosamente senza peli, peggio di un moccioso! –
-    Naruto, sento come uno spiacevole calore allo stomaco, credo sia rabbia! – affermò mostrando una sorta di sorriso minaccioso che nulla di promettente aveva.
-    Con tutte le volte che hai deriso il mio pene credo di meritarmi una rivincita, non pensi? –
-    Non saprei! In fondo io dico sempre la verità! E la realtà è che hai un pene davvero piccolo! –
-    Se stai cercando di litigare dillo chiaramente! – gli animi si stavano scaldando, Naruto era su tutte le furie e Sai pareva non rendersi conto del cambiamento d’umore del compagno.
-    Non temere, non voglio litigare con te! – con un movimento fluido si coricò ignorando Naruto e le sue lamentele – Sono troppo stanco anche solo per discutere… -
-    Tsk! Pappamolle! – anche lui imitò il suo gesto, ed entrambi si trovarono avvolti di nuovo nel silenzio di quella camera che quella notte pareva immensa e fredda. La pioggia scendeva con irruenza picchiando forte contro i vetri, abbattendosi con violenza sui tetti, producendo suoni simili a dei colpi feroci. I due ragazzi non si guardavano nemmeno, entrambi osservavano senza interesse il soffitto, ognuno di essi perso in pensieri differenti.
-    Naruto ascolta… -
-    Cosa vuoi? –
-    E’ la pioggia che ti rende triste? –
-   Uffa, la pianti di dire cazzate? Ti ho già detto che non sono triste! – mentre fece per girarsi nella direzione di Sai si accorse che due gemme color inchiostro già lo squadravano con attenzione. Naruto avvertì un groppo in gola a quella vista magnetica, dovette spostare lo sguardo altrove per non vacillare – Diciamo che non mi rende felice… mi ricorda dei brutti momenti! –
-    C’entra Sasuke per caso? –
-    Mh, in parte! – affermò rimanendo però sul vago, Sai non ebbe il cuore di domandargli altro anche se la curiosità lo stava divorando. Ormai aveva capito che l’argomento Sasuke era motivo di dolore per Naruto, anche se non lo dava a vedere era così. E quel calore forte che Sai sentiva allo stomaco ogni volta che pensava a Sasuke e a quello che significava per Naruto lui… bé, forse aveva capito che quella era gelosia.
-    Ho sonno, io dormo! – sentenziò all’improvviso Naruto dando le spalle al suo interlocutore. A Sai sembrò solo un impressione, ma gli parve proprio che Naruto non volesse più parlare con lui.
-    Buona notte, Naruto… - istintivamente si avvicinò a lui per dargli un bacio sulla guancia, ma l’Uzumaki reagì stizzito – E dai, piantala! – le gote arrossate per l’imbarazzo, anche se Sai non capiva cosa c’era da vergognarsi dopo che avevano fatto del sesso selvaggio per ore.
-   Ti chiedo scusa… - gli sorrise concedendogli unicamente una carezza discreta sui capelli. Naruto rimase immobile, rigido nella sua posizione, il viso crucciato e disorientato per quel gesto. Sai era diventato così gentile nei suoi confronti negli ultimi mesi che era impossibile non lasciarsi andare con lui. La loro amicizia si era evoluta rapidamente in qualcosa di più, il passo era stato breve. Eppure Naruto ostentava sempre un certo distacco con Sai, non voleva farlo avvicinare troppo, non desiderava che il loro rapporto si facesse troppo intimo.
Rise di se stesso a quei pensieri, bella mossa quella di lasciarsi scopare da lui, qui erano andanti ben oltre la semplice intimità. Ormai non poteva più tornare indietro, però francamente lui sapeva di non essere il genere di persona adatta per questo tipo di relazioni. In verità non era pronto e non lo sarebbe stato fino al giorno in cui non fosse riuscito a chiudere un capitolo della sua vita: Sasuke Uchiha.
Strinse i denti, perché mai Sasuke aveva il potere di renderlo così vulnerabile quanto forte? Si sentiva ormai pronto per porre fine a quella battaglia fra lui e Sasuke, il suo cuore non reclamava altro certo, ma quella notte c’era solo una cosa che desiderava realmente. Un pensiero sciocco che lo faceva vergognare tanto, ma quella notte non poteva opporsi ai suoi sentimenti. Non ci riusciva.

-  Sai, solo per stanotte… dormiresti abbracciato a me? – rannicchiandosi su se stesso attese una risposta che non giunse. In compenso si sentì avvolgere da due braccia forti, il collo solleticare da un respiro caldo. Sorrise con gratitudine a Sai bisbigliando un timido – Grazie… -
Sai mantenne il suo rispettoso silenzio, quasi temesse che violandolo si rovinasse qualcosa di speciale. Il canto triste della pioggia ora risuonava con una melodia differente nella mente di Naruto. E forse il merito era anche delle mani di Sai che gli coprivano le orecchie, come a volerlo proteggere dai ricordi tristi.

Naruto non desiderò tanto essere una donna come in quel preciso istante, almeno avrebbe potuto giustificare le lacrime che premevano per uscire ed esplodere in un pianto intenso. Ma quando Sai era vicino a lui non aveva nemmeno bisogno di piangere, perché gli bastava stargli accanto per ritrovare la forza di credere in se stesso e nella sua missione.

E Naruto solo di questo aveva bisogno. Le parole di Sai lo cullarono in un sonno senza sogni, trascinandolo in un luogo dove la pioggia era sinonimo di rinascita e non di vuoto.

Non smettere di crederci Naruto…


END
06-11-2010



* * *

Buona sera a tutti!!! Come vi vanno le cose? Passato bene Halloween? Siete stati a Lucca comics and Games? Avete preso tanta pioggia come me e subito mille sfighe in occasione della suddetta fiera?! XD Sorvoliamo và e passiamo alla fiction odierna!! Bè che dire, è nata nel "mezzo" della creazione di un altra fiction per questa raccolta, semplicemente fuori pioveva, era notte tarda e mi ha preso l'ispirazione! XD Immaginavo Sai e Naruto a letto dopo aver fatto l'amore, alla pioggia e alle seghe su Sasuke e così è venuta fuori questa... cosa! XD E' più che altro un capriccio, pure OOC se vogliamo ma spero che vi sia piaciuta almeno un pochino! ^ ^

Tantissimi ringraziamenti a Miwako_chan e Taila per i commenti!!! >//////////< Siete stupende e mi incoraggiate sempre a scrivere cose nuove su Sai e Naruto, grazie davvero!!! ♥♥♥

Prima di sparire un salutone a wolvie91, lei sa il perchè!! XD Non sparire troppo nel nulla cara, giassai che se hai bisogno di parlare basta che fai un fischio ed io corro su messenger! : )

Ci vediamo nella prossima fiction gente, restate in ascolto!!

See you soon fan writer...

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Capitolo 4
*** Un momento di felicità ne cancella 5 di tristezza ***


So far Away... (NaruSai Natale) Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: NaruSai [Accenni NaruSasu]
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+ Un momento di felicità ne cancella 5 di tristezza +



In quella notte normalmente le persone se ne stavano a casa ad aprire i loro regali, già è così che si faceva la notte di Natale. Questo pensava Sai mentre lentamente si dirigeva verso il luogo in cui sapeva avrebbe trovato una certa persona. Faceva così freddo e il silenzio era davvero opprimente, per un attimo gli parve di udire degli echi lontani simili a dei canti gioiosi. Forse la mente gli faceva strani scherzi, ma ormai era arrivato. In fondo a quella pseudo grotta si trovava la cella segreta in cui era stato rinchiuso il criminale Sasuke Uchiha. Si fermò dinanzi l'imponente roccia, sapeva che se oltrepassava quel punto sarebbero intervenuti gli Anbu di guardia al prigioniero.

Inspirò piano permettendo al gelo di penetrargli nelle narici provocandogli un espressione di stizza. Erano passati solo un paio di mesi da quando Naruto era riuscito a riportare a casa Sasuke. I due mesi più lunghi della sua vita pensò con amarezza il giovane artista. Quella battaglia in cui si erano sfidati Naruto e Sasuke tutto era stata fuorchè epica o affascinante. Sai aveva assistito ad uno scontro di anime, sangue e dolore. E poi dopo aver vinto Naruto aveva salvato l'amico ma a che prezzo? Sasuke
considerato un traditore per il villaggio e il resto mondo era costretto ad una vita da reietto chiuso in quella cella segreta protetta dagli Anbu e da potenti sigilli che limitavano il suo sharingan. Ma era solo una soluzione provvisoria come non mancava di ricordargli Naruto, dovevano dare il tempo all'Hokage di trovare una soluzione, un qualunque barlume di speranza che permetesse a Sasuke di vivere il resto dei suoi giorni in maniera umana e dignitosa.
I suoi peccati erano divenuti anche quelli di Naruto e lui aveva deciso di sua spontanea volontà di farsene carico, non avrebbe mai abbandonato Sasuke all'oblio, mai.
E così anche ora che era la notte di Natale il giovane Uzumaki aveva deciso di andare a trovare il suo amico, come ogni dannato giorno, come avrebbe sempre fatto fino a quando non avrebbero reso Sasuke nuovamente un uomo libero.
Ma lui non riusciva ad apprezzare tutti questi sforzi, trovava tediose le attenzioni di Naruto quanto quelle di Sakura. Li odioava e li respingeva con violenza, la lingua tagliente più di una volta aveva fatto piangere Sakura ma lei testardamente ritornava sempre. Quanti pugni si era preso Naruto, così tanti da farlo sanguinare, eppure il giorno dopo era di nuovo lì da lui con il sorriso sulle labbra e tanti cerotti sul viso.

Sai non comprendeva ancora con chiarezza quel legame e questa volta aveva deciso di osservare in disparte, silenzioso come un ombra si affiancava ai due amici solo come figura di sostegno.
Non aveva mai incontrato Sasuke da quando lo avevano portato in quella cella, nè desiderava farlo. E tanto meno Naruto o Sakura gli avevano mai domandato di accompagnarli. Se quella notte Sai si trovava lì era solo perchè Sakura aveva chiesto al compagno di non lasciare solo Naruto. Sai aveva accolto in maniera sconcertata quella richiesta. Lei non poteva stare accanto al suo amico di sempre perchè la famiglia quest'anno andava a passare il Natale fuori città.
Così seppur con molti dubbi Sai si era recato in quel luogo e con altrettanta pazienza sostò vicino ad un albero dai rami secchi attendendo che Naruto uscisse.
Nel cielo guizzavano stelle di ghiaccio, faceva ancora troppo freddo perchè potesse nevicare. Scrollò le spalle stringendosi un pò nella giacca a vento, il mento affondò nella sciarpa di lana in cerca di calore.

Non si scompose più di tanto quando udì un pacato rumore di passi, socchiuse gli occhi donando un sorriso alla persona appena giunta.
- Sai? Ma cosa sei venuto a fare qui?! - Naruto teneva quegli occhi cerulei ben sbarrati, un espressione di puro stupore che delineava il volto.
- E' stata Sakura che mi ha chiesto di venire... -
- Eh?! -
- Dai vieni, ti accompagno a casa... - senza dare il tempo materiale a Naruto di replicare si incamminò per il sentiero che li avrebbe ricondotti a Konoha.
Naruto lo seguì accelerando il passo per raggiungerlo, affiancandolo rapidamente. Sai si accorse che c'era qualcosa di anomalo in lui, era fin troppo silenzioso. Quando si decise a scrutarne il profilo si rese conto che la guancia era solcata da un livido.
- Sasuke ti ha pestato un altra volta? - domandò senza peli sulla lingua, l'amico si limitò a fare spallucce. Dunque la risposta era sì, quel senso di muta rassegnazione ormai faceva parte di Naruto. Un amarezza piena di speranza, ecco come avrebbe potuto definire lo stato d'animo del compagno.
- Hai mangiato qualcosa? -
- Mh sì, sono riuscito ad assaggiare qualche polpetta di carne prima che Sasuke scaraventasse il piatto contro il muro! - il tono era scherzoso e Sai francamente non capiva cosa ci fosse di divertente nelle crisi isteriche di Sasuke.
- Allora continua a mostrare ostilità? -
- Ma no, fa solo i capricci! Vedrai che poi gli passa! - Naruto sorrideva solare, eppure quella ferita sulla guancia avrebbe dovuto bruciargli, così come tutti gli insulti e le botte che si prendeva ogni giorno. Questo dunque significava condividere il dolore altrui?
- Cavolo si gela stanotte! - balbettò Naruto colto da un brivido di freddo, si sfregava con foga le mani sulle braccia.
Prima che potesse concedersi il lusso di sussultare un altra volta per quel gelo, il calore della soffice lana di una sciarpa gli avvolse il collo.
- Sai ma cosa... -
- Hai detto che avevi freddo, no? - rispose Sai senza tanti giri di parole e poi aggiunse - Dubito che uno stupido come te possa ammalarsi, ma non si sa mai... -
- Chi sarebbe lo stupido?! Ohi Sai, non ignorarmi! - ma l'amico già gli dava le spalle, una risata malcelata scuoteva appena quelle spalle. Naruto non si era mai reso conto di quanto la sua figura di schiena gli donasse un vago ma piacevole senso di quiete. Paradossalmente era proprio la "quiete" che gli mancava in quel momento. Lui era forte, lo era sempre stato. Eppure di tanto in tanto anche lui desiderava condividere il dolore con qualcuno. In quei giorni il peso dei peccati e degli errori di Sasuke era davvero insostenibile, poter fermarsi e posare quel carico sarebbe stato il regalo di Natale più bello di tutti.
- Naruto, io non ho ancora cenato... per caso vuoi farmi compagnia? - Naruto si sorprese di quell'invito, ma la gentilezza non era così estranea a Sai.
- No grazie, preferisco tornare a casa! - un velo di imbarazzo lo aveva colto, si era sentito un pò strano a rifiutare la proposta di Sai. Lui gli sorrise cordiale che sarebbe stata per la prossima volta - Bene, siamo arrivati... ti saluto Naruto! -
Se non fosse stato per quella frase Naruto nemmeno si sarebbe accorto di essere giunto sulla soglia del suo appartamento.
- Sì, ciao... - alzò mogio una mano per salutarlo e lui fece lo stesso. Poi quel colore rosso vivo della sciarpa lo fece trasalire - Ohi Sai, la tua sciarpa! -
Lui si voltò nella sua direzione e con naturalezza esclamò - Tienila pure, me la ridai domani... -
- Oh... grazie! - lasciò che l'amico si allontanasse e poi senza una ragione precisa sfiorò piano quella lana, gli solleticava il viso con dolcezza - E' così calda... - sorrise come un ragazzino, quanto tempo che non lo faceva. Quanto avrebbe voluto che fosse Sasuke a scaldargli così il cuore con un semplice gesto disinteressato, sarebbe stato davvero bello. Ma ora Sasuke era avvolto dall'oscurità e non poteva far altro che continuare a inseguirlo in quelle tenebre fino a quando non fosse riuscito a riportare un pò di luce nella sua vita.
Era lui a dovergli donare calore e amore in quel momento, non il contrario. Eppure anche Naruto necessitava di ricevere amore, lui che era sempre disposto a donarlo a tutti spesso si scordava quella bella sensazione quando qualcuno ti donava un pò d'affetto.

Sorrise ancora e sfidando quel gelo infinito rincorse Sai, non gli diede il tempo di reagire mentre si sfilava la sciarpa e lo intrappolava a sè facendogliela passare intorno al collo.
- Naruto, ma cosa... - lesto e imprevisto come quel delicato bacio che gli concesse Naruto.
- Penso proprio che tutto sommato accetterò il tuo invito a cena! - Sai lo osservava interdetto per quel gesto, le guancie gli scottavano per l'imbarazzo e un gorgoglio allo stomaco lo faceva contorcere di un insana gioia.
- Ok... - replicò infine distogliendo per un significativo istante lo sguardo da lui, si sentiva ormai in balia dell'amico. Ed era la sensazione più bella che avesse mai provato.
- Ehi Sai, mi sono scordato di farti un regalo, ma prometto di rimediare! - disse improvvisamente Naruto mostrando un aria sinceramente pentita. Sai non parve particolarmente indispettito, tuttavia replicò seriamente - Naruto non voglio regali... -
- Eh? -
- Non potrei desiderare di più in questo momento... - una mano si era permessa di intrecciarsi timidamente alla vita di Naruto avvicinandolo a sè. Lui guardò prima la sua mano e poi Sai, un espressione divertita dipinta in volto.
- Sei proprio un baka! - la testa si posò pigramente sulla sua spalla - Non ti ci abituare troppo però! -
Anche Sai gli sorrise divertito conscio di quanto effimera sarebbe potuta essere quella notte. Ma era Natale diavolo e sia lui che Naruto erano riusciti a donarsi un pò di felicità a vicenda.
Questo contava e questo si sarebbero ricordati il giorno dopo quando si sarebbero svegliati nudi nel letto intenti in un tiepido abbraccio.
Se poi si fosse trattato di un addio o di un nuovo inizio questo lo avrebbero deciso in futuro, adesso era più importante plasmare piano le loro vite nel presente, giorno per giorno.


Quando Sasuke si degnò di dare attenzione a Naruto per la prima volta gli chiese a chi apparteneva quella sciarpa rossa. La risposta enigmatica che seguì lo fece trasalire dalle tenebre dopo tanto tempo.

- Me l'ha prestata una persona... forse quando avrò fatto chiarezza nella mia vita gliela restituirò! -

Un abbozzo di sorriso, intrepido e strafottente, un vago riflesso dell'antico Sasuke. E la ruota del destino cominciò lentamente a girare...


Buon Natale Sai.
Buon Natale Naruto.


END

21-12-10



Helloo!!! Come va, tutto bene?! Oggi è la vigilia gente!! Avete fatto qualche regalino ai vostri amici? E ai vostri fidanzati-e? Mi auguro proprio di sì, anche solo il passare assieme del tempo equivale ad un bellissimo regalo, non sempre le persone necessitano di doni materiali! U_U
Ed è proprio questo "tema filosofico" che ho cercato di trasmettere con questa fiction! ^ ^ E' la prima vera fiction NaruSai a sfondo Natalizio e ne sono molto fiera! E' nata per pura magia si può dire, e la causa scatenante è stata questa storia:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=620456

Miwako_chan te lo avevo detto che avresti compiuto il miracolo con la tua storia, ed infatti ho avuto subito un ispirazione finito di leggerla!! * * Niente di che, ma ci tenevo tantissimo a scrivere qualcosa sul NaruSai e questa volta se mi permetti voglio essere io a dedicartela! ^ ^
Per ringraziarti delle bellissime recensioni, per il sostegno, per i consigli sempre preziosi, grazie di cuore, questo è il mio modesto regalo di Natale per te e per tutte le fan di questa coppia! Non è una storia romantica questa, è solo una storia ispirata da un altra decisamente scritta meglio (è la verità, mettetele a confronto! U_U)! XD Infatti ricorre il tema "se c'è di mezzo Sasuke non se ne fa niente Sai" ma ho preferito lasciare un finale aperto, ognuno lo interpreti come meglio preferisce! :D Il titolo non è stata una mia idea ma della mia migliore amica Mony-chan, è stata lei a dirmi queste parole tanto tempo fa: un momento di felicità ne cancella 5 di tristezza, che dire, io ci credo e spero che questa frase potrà essere di conforto a coloro che passano brutti momenti! : )

Bene, sta per cominciare il count down, manca poco a Natale ed a una nuova fiction!! * * Quindi restate collegati anche domani perchè ne pubblicherò un altra! <3

Per adesso vi saluto tanto, un bacione a tutti!!! ^ O ^

See you soon fan writer... in Christmas Time

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Capitolo 5
*** Mon Essentiel ***


Mon Essential Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Fluff
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: NaruSai
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+ Mon Essentiel +

Non credeva che il semplice stare immobile in un letto potesse piacergli così tanto. Godersi la sensazione delle lenzuola sulla pelle, percepire ancora il dolce tepore di un altro corpo che fino a pochi istanti prima lo abbracciava forte. Affondare la testa nel cuscino e inspirare piano il suo profumo mentre con i polpastrelli percorreva il materasso delineando delle forme invisibili.
Udire oltre la porta del bagno lo scrosciare dell’acqua e sapere che presto avrebbe potuto nuovamente stringere a sé il suo amante.

Sbuffò stizzito Sai, quanti pensieri sciocchi gli stava donando la sua mente eppure, nonostante lo stato di apparente “rimbambimento” in cui versava non era eccessivamente turbato, o almeno non più del dovuto. Si sentiva sempre terribilmente stanco e stordito dopo aver fatto sesso con Naruto, era un qualcosa di incredibilmente piacevole ma anche di dannatamente complesso per lui. Quante sensazioni ed emozioni aveva scoperto nell’arco di quelle ultime settimane e quante altre ancora gli erano estranee. Poteva percepire tutto, anzi troppo di quei momenti così intimi e caldi. La bocca di Naruto sulla sua, i suoi baci, le sue mani insidiose che esploravano e che riuscivano a metterlo in imbarazzo anche quando non vi era nulla di cui vergognarsi. E pensare che era stato proprio lui a porgli quella stupida domanda quel giorno.

Io ti piaccio Naruto?

Una semplice innocente e sciocca domanda, seguita da un’altrettanta genuina e sconcertante risposta.

Bé, diciamo che non mi dispiaci Sai! Insomma… in senso fisico…

Dopo quell’azzardata risposta qualcosa era scaturito dagli occhi di Naruto, un pensiero che presto divenne un desiderio. E quel viso, quelle labbra lui le aveva segretamente bramate da sempre. Non aveva potuto davvero resistere, debole come non mai aveva ceduto ai piaceri carnali che tanto gli erano stati sconosciuti fino ad allora. E che piaceri erano stati, tutta la pseudo timidezza che pensava di conservare ancora su certi argomenti era del tutto svanita nel momento in cui Naruto gli si era strusciato addosso. Un lato sconosciuto di sé era emerso con prepotenza, un Sai lussurioso e capace di prendere un iniziativa di tipo sessuale verso un'altra persona. E Sai comprese che a qualcosa come al sesso era facile abituarsi e imparava in fretta, così tanto che ogni qualvolta si presentava l’occasione di provare una posizione diversa lui non si tirava indietro. Anzi accettava con curiosità e gioia tutte le stranezze che gli proponeva Naruto, ed ogni volta non se ne pentiva, sfinimento a parte.

Con un certo sforzo si girò di lato, faticava sempre a muoversi appena finito, sapeva che l’amore era doloroso ma certe notti era proprio insopportabile! Si lasciò sfuggire un leggero gemito di dolore, non appena Naruto fosse tornato dalla doccia magari gliene avrebbe dette quattro. Anche se era lui stesso a dirgli di non smettere e di andare "più a fondo" ogni volta. Probabilmente era pure masochista, aveva letto qualcosa su un libro tanto tempo fa, magari un aggiornamento non gli avrebbe fatto male.

-    Aha, ora mi sento davvero meglio! – la voce squillante di Naruto gli perforò le orecchie tutto un tratto. La solita malagrazia del giovane fece sobbalzare il letto sul quale si era appena seduto, anzi, lasciato ricadere a peso morto. Bastò un certo sguardo inquisitore da parte di Sai perché Naruto si acquietasse tutto un tratto – Oh… scusa! Hai ancora male al sedere?! –
-    No… - replicò lui ignorandolo, meglio non dargli troppa corda o avrebbe cominciato a prenderlo in giro. O ancora peggio, avrebbe preso a “coccolarlo” e lui detestava certe smancerie, ma forse solo perché non sapeva nemmeno che cosa fossero e le temeva. Come le emozioni, come l’amore, come il sesso. Bé magari quest’ultimo aveva imparato ad apprezzarlo almeno in parte, finalmente.
-    Mh, che allegria! Cosa hai, ti sei svegliato di cattivo umore? – esclamò Naruto osservando di sottecchi il compagno, correndo con gli occhi su quelle forme celate sotto le lenzuola non più immacolate. Forme troppo irresistibili perché potesse controllare le sue pulsazioni ogni volta – Sei arrabbiato? – domandò facendo scorrere un dito sulla schiena nuda di Sai. Lui d’istinto reagì cacciando un leggero brivido di piacere, maledicendo l’amante perché sapeva benissimo quanto gli piaceva quel suo tocco speciale.
-    No… - replicò atono lui o almeno dando la parvenza di esserlo. In realtà l’ennesimo fuoco si stava accendendo in lui. Naruto sembrò capire e sorrise malizioso – Non ne hai mai abbastanza, eh? – le labbra si posarono su quella pelle d’avorio lambendola fra le sue membra, succhiando dolcemente la carne.
-    Naruto, per quanto mi piacerebbe ricominciare da capo sono davvero troppo stanco per fare il bis questa volta… - le parole di Sai furono apprese con un certo disappunto dal suo interlocutore.
-    Nah, che palle che sei! Sei focoso ma ti scarichi in fretta! –
-    Scusami tanto se non sono una batteria ricaricabile! –
Naruto vedendo quell’espressione imbronciata sul viso di Sai non poté fare a meno di scoppiare a ridere. E poi Sai che faceva una battuta “non volgare” andava quanto meno premiato con una sana risata – Perché stai ridendo? –
-    Niente, niente! – una mano si mosse spontanea in direzione di Sai che nel frattempo si era messo seduto – Mi piaci lo stesso… anche se non hai il fisico per certe attività! –
-    Non ho capito se il tuo era un complimento o meno… - gli occhi si incupirono per un breve istante – Magari ti divertiresti di più con Sasuke, forse lui ha più resistenza di me… -
Naruto sussultò sinceramente sorpreso da quell’osservazione bizzarra – Ma che cavolo dici?! E poi Sasuke mica è disponibile adesso! – quella frase doveva fungere da battuta, ma “stranamente” non venne ben recepita da Sai che distolse lo sguardo dall’amante sottraendosi al suo tocco gentile. Naruto resosi conto della gaffe tentò di rimediare con le uniche parole che si sentiva di rivolgergli – Sai, guarda che non faccio sesso con te perché tu sei qui e Sasuke no! – non scorse alcuna reazione da quel viso apparentemente apatico. Con uno sbuffo andò a spostargli la frangia che gli copriva gli occhi – Mettiamo le cose in chiaro! Io faccio sesso con le persone che amo e non con il primo che capita! – poté percepirlo chiaramente il ritmo accelerato del cuore di Sai, batteva così forte che il suo intero corpo risuonava. I suoi occhi onice sgranati e puntati su Naruto che ora gli sorrideva felice. Avvertì le guance bruciare, detestava questa strana sensazione.
-    Bè? Non dici nulla?! – stanco del silenzio Naruto fu il primo a parlare, le sue dita ancora sfioravano delicatamente la fronte del compagno. Solo allora Sai si rese conto che stava letteralmente boccheggiando come un ebete – Ecco, io… non so che dire… - con la coda dell’occhio vide Naruto accigliarsi.
-    Scusa, ma cosa c’è da capire? Io ti amo! Non è lo stesso per te?! –
Domanda fin troppo complicata e diretta pensò Sai, ma soprattutto era una domanda che lo riempiva di ansie e timori.
-    Naruto io non lo so che cosa provo per te… - con un certo imbarazzo Sai si rese conto di non essere in grado di guardare in faccia Naruto. Composto e con le mani conserte osservava il lenzuolo che gli copriva le gambe. Si sentiva davvero patetico in quel momento.
-    Sul serio? Accidenti, credevo che tu fossi un tipo che ha sempre le idee chiare, e invece… - si sorprese Sai nell’udire quella risata mal celata. Dunque l’amante non era in collera con lui? Naruto si stiracchiò distendendosi poi sul materasso, l’aria placida e rilassata.
-    Naruto… -
-    Sì, dimmi! –
-    Ma tu… insomma, volevi una risposta, no? –
-    In effetti sì, ci speravo! Ma se non sai cosa rispondere attenderò! –
-    Che cosa attenderai? –
-  Nah, ma sei scemo ‘tebayo?! Attenderò che quel baka che mi sta difronte capisca di amare il sottoscritto, ovvio! – il tono baldanzoso lasciava trasparire una punta di incertezza, eppure tutta quella spavalderia non era nuova a Naruto.
-    E tu pensi che io mi innamorerò di te? Ne sei così sicuro? –
-   Certo! Perché vedi caro il mio teme, da oggi in poi ti trasformerò nella persona più essenziale per me–
Quel sorriso sicuro di sé e un po’ spaccone, Sai non capì come ma gli trapassò l’anima facendogli quasi male. Il respiro parve mancargli dal dolore e il viso andava a fuoco per l’emozione. Naruto sorrise a tutte quelle genuine reazioni – Se non ti calmi, ti scoppierà il cuore Sai! –
-    Come?! –
-    Tutta Konoha starà sentendo il battito del tuo cuore! E’ talmente forte che mi sta assordando! –
-    Aha, sì? – Sai si posò una mano sul petto, incredulo che il suo battito fosse così potente da poter essere udito al di fuori di quella stanza. A quella mano se ne sovrappose un'altra.
-    Ehi, guarda che io ci conto su una risposta seria da parte tua… - le dita si aggrapparono alla mano di Sai, dolcemente, disperatamente – Ok? –
-   Ok… - percependo quel calore invaderlo totalmente Sai cominciò a fare chiarezza su quello che realmente sentiva per Naruto. Se fosse stato amore o meno lo avrebbe scoperto e poi avrebbe dato una risposta all’amante. Certo che sarebbe stato davvero interessante nonostante le complicazioni che questa relazione portava.
-    Naruto, se io divento la persona più essenziale per te… Sasuke cosa diventa? –
-    Mh… - Naruto socchiuse gli occhi, l’aria parecchio seria mentre si spremeva le meningi – Ti risponderò quando tu avrai capito cosa provi per me! –
-    In realtà non sai cosa dire… -
-    Aha-ha, ha parlato l’uomo dalle idee chiare! Sei decisamente l’ultimo che può farmi la predica! –
-    Ma non ti sto facendo la predica… -
-    A me sembra di sì invece! –
-   Come al solito capisci rave per fave! – l’animata discussione non era in procinto di concludersi a breve, chissà quanto sarebbero stati capace di proseguire a punzecchiarsi quei due. Interrottamente, inesorabilmente, come solo due anime affini potevano concedersi. A fare da scenario per i due turbolenti amanti una canzone trasmessa dalla radio dimenticata accesa che risuonava dolce alle loro orecchie.


Je fais de toi mon essentiel
Tu me fais naître parmi les hommes
Je fais de toi mon essentiel
Celle que j'aimerais plus que personne
Si tu veux qu'on s'apprenne...

Je ferai de toi mon essentiel
Mon essentiel
Si tu veux qu'on s'apprenne
Qu'on s'appartienne


Sì, sarebbe stato davvero divertente trasformarsi nella persona “più essenziale” per Naruto. Per quanto riguardava lui invece non c’erano problemi, inconsapevolmente Sai considerava già da tempo Naruto come l’essere umano più prezioso della sua vita. Naruto era suo malgrado la persona che avrebbe amato più di chiunque altra, solo che ancora non lo sapeva.


END
24-01-11


* * *


Salve salvino!! Ed eccomi qui con una nuova fiction NaruSai!! L’ennesimo capriccio scaturito dalla mia mente baKata, ovvio! XD Nulla di nuovo, ho usato i soliti clichè, mi andava di raccontare senza troppi complimenti un momento intimo nella vita di Naruto e Sai, e questa volta è Naruto a dichiararsi! * * Purtroppo ho le idee che scarseggiano in questo periodo ma non temete che per S. Valentino ho già pronta una bella fiction che spero vi garberà!! ^___-

Ringraziamenti vivissimi a ryuga hideki production e Miwako_chan per i loro stupendi commenti!!! >//////////< Se esistesse un tasto per mandare dei ringraziamenti virtuali li userei di continuo con voi, grazie grazie!!!!!

Mi spiace solo di aggiornare così di rado questa raccolta ma purtroppo per ora ho poche idee, spero che l'avvento della primavera porti ispirazione!! * O *

Prima di scappare vi lascio la traduzione dello stralcio di canzone che ho usato per questa fiction, che fra l'altro vi consiglio di ascoltare; si intitola Mon Essentiel di Emmanuel Moire, la trovate facilmente su Youtube! ^ ^
 

Faccio di te una cosa per me essenziale
mi fai nascere tra gli uomini
faccio di te una cosa per me essenziale
quella che amerò più di tutti
se vuoi che si sappia…

Farò di te una cosa per me essenziale
la mia parte essenziale
se vuoi che si sappia
che ci si appartenga

Becitos a tutti!!!!! ♥ ♥

See you soon fan writer...



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Capitolo 6
*** My First Happy San Valentine's Day! ***


My first happy san valentine's day Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Commedia, Fluff
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden

Questo è il mio regalo di San Valentino per tutti voi!! ♥ ♥

INCHIOSTRO E VENTO

+ My first Happy San Valentine’s Day! +



Era buffo come una semplice festività potesse sconvolgere così tante persone nello stesso momento. Ne aveva letto qualcosa su un libro del significato di quella particolare festività ma mai aveva avuto modo di osservarla così da vicino.
Ed ora Sai si ritrovava ad osservare divertito le espressioni sui volti delle persone per strada; contrite, ansiose, felici, tristi e chi più ne ha più ne metta.

Stava rincasando dopo una missione lunga ed estenuante e tutto ciò che desiderava era solo farsi un bel bagno caldo e una sana dormita.
Un continuo vociare chiassoso giungeva alle sue orecchie e tutti parevano ripetere una sola cosa all’unisono: domani è San Valentino, spero che accetterà il mio cioccolato!
Sai si scrutava attorno, c’erano così tante ragazze piene di pacchettini colorati e facce sorridenti, altre che stringevano fra le mani un pezzo di carta e ne leggevano attente lo scritto davanti alle loro amiche. Mah, misteri delle donne si disse.

Finalmente raggiunse la sua abitazione, erano le otto passate ormai. Per prima cosa sistemò la sua attrezzatura ninja e poi si diresse in bagno per lavarsi.
Non c’era cosa più piacevole che immergersi nell’acqua bollente per rilassarsi e proprio per questo motivo Sai ci passò più del dovuto, uscì solo quando la pelle cominciò ad assumere un aria da prugna raggrinzita.
Una buona cena e dopo aver dipinto per una mezz’oretta si buttò letteralmente nel suo caldo giaciglio da cui era sicuro, non si sarebbe alzato fino alle dieci del mattino successivo.


§ § §


Naruto lo sapeva che quel giorno avrebbe dovuto starsene a letto, sul serio se lo sentiva fin dentro lo ossa. Se aveva avuto la forza di alzarsi fu solo per la vaga speranza di poter ricevere del cioccolato dalla sua amata Sakura, vano desiderio che per una manciata di secondi gli parve realizzarsi quando raggiunse l’amica al luogo dell’appuntamento.

Vieni al parco dietro l’accademia alle nove in punto, mi raccomando non tardare!

Così gli aveva detto, così aveva fatto lui. Si era diretto lì con il cuore in gola e le mani sudate. E l’emozione salì vertiginosamente quando la vide laggiù poggiata a quell’albero, intenta a guardarsi i piedi con fare sognante.
Gli aveva sorriso non appena si era avvicinato, o dio come era bella pensò in quel momento.
-    Ciao Naruto, sei stato puntuale! –
-    A volte capita! – Di certo non avrebbe mai tardato ad un appuntamento con Sakura, non nel giorno più romantico dell’anno – Allora, Sakura-chan… che cosa volevi dirmi? –
-  Prima di tutto, prendi questo! – gli porse un sacchettino trasparente da cui risaltavano alcuni cioccolatini a forma di cuore.
-    S… Sakura-chan… - balbettò in un misto di gioia e panico. Lei ricambiò quell’espressione spaesata con un'altra altrettanto dolce.
-    Mi dovresti fare un grosso favore Naruto… - si chinò, proprio dietro l’albero c’era una grossa borsa che lei sollevò senza problemi – Potresti aiutarmi a consegnare questi cioccolatini ai nostri amici? –
-    Consegnare in che senso? –
-    Nel senso che vorrei tu portassi questi regalini ai nostri amici! –
Ecco fatto, fine del bel sogno. La delusione subito prese il posto della faccia giuliva – Ma Sakura-chan, fammi capire! Hai fatto questi cioccolatini per tutti? –
-    Oh, non da sola! Siamo state io, Ino, Hinata e Ten Ten! Volevamo fare qualcosa di carino per San Valentino, così almeno nessuno rimarrà senza doni! Soprattutto un certo baka di mia conoscenza… -
-    A chi ti stai riferendo, scusa? – ringhiò lui tirando le labbra in un broncio.
-    Su, non c’è tempo da perdere!–
-    Ma, aspetta Sakura-chan! Questo vuol dire che… - le parole gli morirono in gola letteralmente dinanzi quegli occhi color acqua marina.
-    Mh? Cosa c’è? Dai, non fare quella faccia! Ho davvero bisogno del tuo aiuto! Hinata è partita per una missione, Ten Ten aveva da fare e quell’odiosa di Ino-pig non ha voglia di fare il “fattorino”! – supplicò lei squittendo con un tono di voce il più possibile dolce. Naruto sbuffò scuotendo la testa avvilito, ma che voleva farci, tanto doveva aspettarselo che Sakura non gli avrebbe mai regalato del cioccolato. O almeno, lo aveva fatto, ma quel dono lo avrebbero ricevuto anche gli altri amici e questo voleva dire che lui era solo uno fra i tanti e non uno speciale.
-    Aha, va bene ti aiuto! –
-    Grazie mille! Dunque… – estrasse da una tasca un foglietto di carta – Qui ci sono gli indirizzi di Kiba, Lee, Chouji e Sai! –
-    Ok… -
-    Io mi occupo di Neji, Shino e Shikamaru! –
-    Aha, che palle! Ma perché proprio io? –
-    Perché sei l’unico disponibile! – e lo spinse via con una poderosa pacca sulla schiena.
-    Nah, aspetta Sakura-chan! Prima voglio… -
-    Niente ma, ora va! – il tono si era fatto più minaccioso, decisamente troppo.
-    Sakura-chan, se faccio questo dopo esci con me?! –
-    Vai ho detto! – suonò come un ordine terribilmente spazientito. E Naruto non se la sentì di sfidare la sorte visto che Sakura stava facendo schioccare le nocche delle mani.

Afferrò lesto alcuni pacchettini e balzò veloce sul tetto di fronte a lui, un sospiro pesante lo avvolse – Aha, che cosa imbarazzante! Dover consegnare cioccolatini ai proprio amici maschi nel giorno di San Valentino! Diventerò lo zimbello di Konoha… - con poca euforia adempì a questa particolare missione, cercando di ignorare le battutine che gli fecero Kiba e gli altri su questa iniziativa. Come se l’idea fosse stata sua! Se non era per la calligrafia delle ragazze che avevano firmato con un biglietto i cioccolatini non gli avrebbero creduto probabilmente.

Con aria scocciata arrivò all’ultima abitazione della lista, quella di Sai. Bussò un paio di volte, ma non venne nessuno ad aprirgli. E la sua scarsa pazienza quel giorno si era già esaurita.
-    Ma dove è quel baka di Sai?! – cominciò a picchiettare nervoso un piede per terra. Isterico bussò più forte ma ancora niente. Era evidente che doveva essere uscito pensò infine. Osservò con astio quel maledetto pacchetto, cosa fare ora? Di certo di tornare più tardi per aspettare i comodi di Sai proprio non gli andava. Fece l’unica cosa che il suo cervello gli consigliò: lasciare il dono davanti la porta e svignarsela alla svelta, prima che qualche passante pettegolo trasse conclusioni sbagliate come era successo prima in ogni casa in cui era stato.
Il tempismo con cui Naruto abbandonò i cioccolatini davanti alla porta e con cui Sai si affacciò alla finestra per vedere chi era quel molestatore della quiete fu a dir poco straordinaria. Ancora troppo assonnato non fece in tempo a chiamarlo, lo vide lasciare qualcosa davanti all’ingresso e poi fuggire di gran carriera.
Curioso spalancò la porta e raccolse quel sacchetto trasparente – Che cosa è? – se lo rigirò stralunato per qualche istante fra le mani. Ritornò in casa e posò quella “cosa” sul tavolo e lui si sedette. Quelli erano cioccolatini, senza dubbio. Ed erano a forma di cuore ovviamente, lui conosceva bene le forme geometriche. Notò un biglietto legato assieme al nastrino rosso fuoco che si premurò di leggere.

Poche semplici parole:

Per Sai. Buon San Valentino!

A quel punto aggrottò le sopracciglia, ma perché Naruto gli aveva fatto un simile regalo? Rifletté attento, era San Valentino festa famosa e diffusa fra i giovani. Sapeva che era consuetudine regalare dei cioccolatini, ma pensava che si facesse solo fra innamorati.
Tutto un tratto si ricordò le esatte parole riportare su quel libro che spiegava il significato delle festività.

Consegnare del cioccolato ad una persona nel giorno di San Valentino è una forma di dichiarazione d’amore.

-    Oh… - fu l’unica esclamazione che ebbe Sai. Non sapeva bene come avrebbe dovuto sentirsi. Felice? Emozionato? Preoccupato? Disgustato? Davvero, non lo sapeva. Ancora scosso da questi pensieri aprì il sacchetto per assaggiarne il contenuto. D’altro onde era scortese non consumare un dono commestibile, di questo ne era certo. Diede un morso ad uno dei cioccolatini, le labbra si tirarono in un lieve sorriso.
-    E’ un po’ troppo dolce… - ammise con noncuranza, il suo palato non era amante dei sapori troppo dolciastri, eppure non poteva smettere di sorridere mentre degustava piano quel cioccolato.


§ § §

Finalmente quello strano giorno giunse al suo naturale termine per la gioia di Naruto che rincasò stanco e un po’ depresso. Tutto ciò che voleva era dimenticare quella giornataccia che di romantico, almeno per lui, non aveva avuto proprio niente.

Per questo quando fu l’alba del giorno dopo si svegliò raggiante, felice perché il fatidico ennesimo triste San Valentino era finito. Si recò ai consueti allenamenti, certo che ormai il “peggio” fosse passato. Come si sbagliava.

-    Buongiorno ragazzi! – trillò allegro saltellando letteralmente verso la sua adorata Sakura.
-    ‘Giorno Naruto! –
-    Buongiorno! – anche Sai mostrò un insolito sorriso compiaciuto, quasi più “morbido” del solito. Naruto si sentì in qualche modo turbato da quell’anomalo sorriso che a quanto pare era rivolto solo a lui.
-    Kakashi-sensei è in ritardo come al solito, vedo! – cambiò subito discorso, sperando magari che Sai distogliesse lo sguardo da lui.
-    Ovviamente! Accidenti, come è tardi! Io avevo promesso di aiutare Shizune in ospedale non posso fermarmi oltre! –
-    Nah Sakura-chan, aspetta dove vai? –
-    Mi spiace ragazzi, ma non posso trattenermi oltre! Ci vediamo! – come un agile felino Sakura sparì dalla loro vista, lasciando soli i due amici.
-    Sakura-chan, aspetta! Aha, che sfiga! E io che speravo di passare un po’ di tempo con lei almeno oggi! –
Sai che se ne era stato un po’ in disparte gli si avvicinò con discrezione – Naruto… - sussurrò timidamente. L’amico si voltò nella sua direzione, l’aria mogia e svogliata dipinta in faccia.
-    Che c’è, Sai? – lo vide esitare qualche istante per poi frugare deciso nella saccoccia porta - shuriken sul retro dei pantaloni.
-    E’ per te! – gli porse quello che aveva tutta l’aria di essere un pacchettino regalo, legato con del nastro blu. Naruto fece una smorfia e lo prese poco convinto – Ma che cavolo è? – e il suo sgomento aumentò quando si rese conto che ciò che stringeva fra le mani erano dei cioccolatini… a forma di cuore.
-    S… Sai, ma che cosa significa? –
-    Mi pare ovvio! Volevo ricambiare al tuo gesto! Ho letto su un libro che è così che si fa… - Naruto a quel punto rabbrividì e la cosa non gli capitava spesso.
-    Sai, scusa ma questo… emh, dono è per caso per i cioccolatini che ti ho lasciato davanti casa? –
-    Sì, certo! –
-    No, un momento! Guarda che non hai capito! – il panico cominciò ad assalirlo con violenza. E il fatto che Sai appariva così naturale era ancora più sconvolgente.
-    Lo so, non temere! Deve essere stato difficile per te fare questo passo, dico bene? –
-    Che cosa?! –
-    Sì insomma, non è mai facile dichiarare così apertamente i proprio sentimenti! –
-    Ma tu sei scemo! Quali sentimenti? –
-    I tuoi sentimenti per me! – replicò noncurante di ciò che aveva appena pronunciato. Per un singolare istante Sai poté giurare di aver visto l’anima di Naruto “scivolare” fuori dal suo corpo! Per poi ritornare dal suo proprietario con prepotenza, giusto in tempo per gridare a raffica tutto il suo sdegno.
-    Sai, non hai capito un accidenti di niente! Quei cioccolatini che ti ho portato ieri sono da parte delle ragazze del villaggio! Ne hanno fatti per tutti i nostri amici! –
-    Oh… allora ho frainteso? –
-   Ovvio che sì! Ma che ti passa per quella testa? Come se io potessi davvero interessarmi a te! Devi essere pazzo! Io non ho certe tendenze! – Naruto era pronto al contrattacco di Sai, certo che avrebbe risposto alle sue provocazioni in maniera diretta come sempre. Ma invece che reagire come si aspettava lo sentì biascicare incerto - Ti chiedo scusa, ho capito male… – e si grattò imbarazzato la nuca, sembrava addirittura impacciato mentre lo faceva. Aveva pure le guance imporporate. Stonava terribilmente. D’altro canto simili gesti erano del tutto innaturali su una persona come lui – Mi sento un po’… come si dice? Stupido? –
-    Credo sia il minimo! -
-    Hai ragione! Che sciocco, pensare che tu potessi interessarti a me… – gli occhi ridevano ma non era reale gioia quella che leggeva Naruto sul suo viso pallido. E solo allora avvertì forte una sorta di fastidiosa fitta allo stomaco. Davvero tanto fastidiosa. Gonfiò le guance imbronciato – Nah, Sai… - e gli poggiò delicatamente una mano sulla spalla – Non ho ben capito cosa sia accaduto ma non dire mai più una cosa così triste! –
-    In che senso? –
-    Pensi davvero che io non mi interessi a te? – Ci fu un momento di doveroso silenzio dopo quella frase, Sai doveva avere il tempo per riconnettere tutti i neuroni.
-    Vuoi dire che provi interesse amoroso per me? – la faccia già abbronzata di Naruto divenne a dir poco paonazza in meno di due secondi. Una mano furente si avventò sulla sua maglia strattonandola.
-    Non ho mai parlato di interesse amoroso, baka! –
-    A no? –
-    No! Mi riferivo alla nostra amicizia! Amicizia! – puntualizzò pungente l’ultima parola come a voler dare credito alle sue convinzioni – Io e te siamo amici, è naturale che ci interessiamo l’uno dell’altro! Ma non in “quel senso” che dici tu, hai capito?! –
-    Umh… non ne sono certo! –
-    Aha, va bé lasciamo stare! Comunque sia, i cioccolatini erano un pensiero da parte di Sakura e le altre ragazze, se proprio devi ringraziare qualcuno sono loro e non me! – Naruto porse di nuovo a Sai il pacchettino con i cioccolatini, ma lui non li prese rimanendo ad osservarli pensieroso per qualche istante.
-    Però sei stato tu a portarmeli… -
-    Eh? –
-    Tienili pure tu! Preparerò degli altri cioccolatini per Sakura e le sue amiche, non c’è problema! –
-    Che cosa? Vuoi farmi credere che questi… li hai fatti davvero tu? –
-    Sì! Ho consultato il libro di cucina che avevo a casa, però è la prima volta che faccio dei cioccolatini non so se siano venuti bene! –
-    Oddio Sai, parli come una donnetta! – ruggì stizzito Naruto nel sentire l’amico sproloquiare su ricette culinarie.
-    E’ una cosa brutta? –
-    Certo che lo è! Mi fa ribrezzo! – ammise tagliente lui, ma Sai non colse l’allusione e gli sorrise.
Dopo quell’accesa discussione decisero di comune accordo di rientrare ognuno nella sua rispettiva abitazione. E nonostante la tensione che ancora si percepiva fra i due ragazzi, sulla via del ritorno riuscirono a lasciarsi andare a qualche sana risata.
-    Sai, ma davvero pensavi che io mi fossi preso una cotta per te? –
-    Diciamo che ho creduto davvero che tu mi avessi fatto una dichiarazione d’amore… -
-    Ha ha! Sul serio?! – Sai sollevò per un attimo gli occhi al cielo prima di replicare.
-    Per un attimo l’ho pensato, sì! –
-    Aha, sei tutto matto tu! Qualunque altro ragazzo si sarebbe irritato da matti per un gesto simile! – si soffermò attento su Sai, curioso di carpire le sue emozioni – E invece tu hai cucinato dei cioccolatini e sei venuto a consegnarmeli come se niente fosse! –
-    Naruto… - arrestò il passo, lasciando che il compagno lo superasse di qualche metro – Io non ho mai ricevuto doni da nessuno… -
-    Come? –
-  Non ero contento tanto per la dichiarazione in sé, ma per il pensiero che tu mi avevi regalato qualcosa… ecco mi ha reso felice in qualche modo… -
-    M… ma che cacchio dici! – balbettò confuso Naruto, le guance gli erano avvampate.
-    E’ per questo che ho sentito il bisogno di contraccambiare quel gesto… -
-    Mh! Sei proprio un baka! –
-    Naruto… -
-    Uh? –
-    Il prossimo anno, posso essere io a regalarti del cioccolato per primo? –
-    Non dirlo manco per scherzo! Guarda che non siamo mica fidanzati! –
-    Non lo farò a forma di cuore se è questo che ti turba! –
-   Non vuol dire niente! Non farlo e basta! Non pensarlo nemmeno per un istante! – gridò con tutto il fiato che aveva in gola, additandolo rabbioso.
-    Ma il mio sarebbe solo un gesto da amico… -
-    Gli amici non fanno queste cose! Mettitelo in testa! –
-    E allora noi, che cosa possiamo fare assieme come amici? –
-    Tutto tranne scambiarci cioccolatini! Per pietà Sai, non farmi tornare i brividi! –
-    Ok, ho capito! – Sai alzò le mani in aria in segno di resa, certo non pensava di poter scombussolare così tanto l’amico solo a causa di alcuni cioccolatini! In fondo lui voleva solo essere gentile e fargli capire quanto gli fosse piaciuto il suo regalo. E sebbene avesse scoperto che il suddetto dono non provenisse da Naruto, quel senso di timida gioia non riusciva proprio a svanire dal suo animo.

§ § §

Quegli ultimi due giorni erano stati davvero incredibili per Sai, ma anche per Naruto. Dopo aver salutato l’artista a suo dire “sempre più sbroccato” ritornò a casa. Si lasciò ricadere stanco sul letto, si sentiva esausto come se si fosse allenato tutto il dì. Un brontolio allo stomaco lo colse facendogli fare una smorfia – Che fame… - gli occhi corsero fino al tavolo dove aveva abbandonato il sacchetto con i famigerati cioccolatini di Sai. Rimase ad osservarli stizzito per qualche istante e poi con un rapido scatto li afferrò – Tutto sommato è un peccato buttarli! – e senza ulteriori indugi strappò il nastro che li teneva chiusi e ne afferrò uno fra le dita. Mentre lo metteva in bocca tentava di non pensare che quei cioccolatini li aveva preparati Sai, proprio con le sue mani di valente shinobi. Più ci pensava e più gli pareva assurdo.
Ne degustò uno con poca convinzione, figurarsi se quel baka di Sai era capace a cucinare continuava a ripetersi. Ma non appena il sapore del cioccolato si sparse sulla lingua, il palato di Naruto venne invaso da un bizzarro canto celestiale che risuonava in tutto il suo essere. Quel cioccolato era dannatamente squisito!
Non riuscì a far altro se non respirare piano e far sciogliere lentamente quel sapore favoloso prima di ingoiarlo.
Per poi esclamare con cipiglio severo – Cazzo… sono più buoni di quelli delle ragazze! – oltre al danno la beffa dunque. Osservò con più attenzione quei cioccolatini, non ci credeva, non poteva essere vero, era impossibile che Sai fosse più bravo di tutte le ragazze di Konoha a cucinare!
Fece spallucce e liquidò il tutto con un “la solita fortuna del principiante”. Perché non poteva certo ammettere che quel sapore di cioccolato così agrodolce, dannatamente perfetto per uno come lui, potesse essere stato preparato da Sai e non da Sakura.

Però poi senza un motivo apparente si ritrovò a sorridere. Era ancora abbattuto per il San Valentino assurdo che aveva passato, ma quel sapore a metà fra il dolce e l’amaro che gli inebriava le papille gustative erano una consolazione niente male. Poco importava alla fine se quel cioccolato glielo aveva regalato Sai e non Sakura, in fondo era il pensiero che contava.
E quei sentimenti un po’ ambigui che Sai pareva provava per lui li aveva ricevuti fin troppo bene! Ma non poteva smettere ugualmente di sorridere a quel pensiero…


END
30-11-10



* * * * *

Hola a tutti!!! Aha, Buon San Valentino a tutti voi innamorati cari miei, per quanto io consideri questa festa puuuuramente commerciale penso che faccia piacere sentirsi dire ti amo una volta in più dal proprio/a partner! ^ ^ Dunque questa fiction, questa storiella ha una storia davvero lunga nel vero senso della parola! XD Che ci crediate o no la iniziai a scrivere un giorno imprecisato dell'anno scorso e sarebbe dovuta uscire per S. Valentino appunto! XDD Ma verso la fine mi bloccai e non ebbi più idee su come finirla adeguatamente, il giorno propizio sfumò e la accantonai nella oscura cartelle delle "fiction in sospeso"! ^ ^'
Poi mesi fa senza un motivo preciso la rilessi, la corressi e poi la finì semplicemente! XD
Volevo pubblicarla prima ma poi ho pensato: e se per una volta riuscissi a pubblicare una fiction a tema incentrato su una festività che non sia Natale?? XDD Così eccola qui in tutta la sua stupidità, perchè di base rimane una storiella a sfondo comico! XDDD
Perchè fare la solita noiosa fiction ammmmorosa quando ho due personaggi estrosi come Naruto e Sai che possono farci ridere tanto? : ) Con questo preciso pensiero iniziai a scriverla un anno fa e bene o male seppur non sia una pure SaiNaru spero vi sia piaciuta, perchè penso che ogni tanto faccia bene osservare il loro rapporto dal punto di vista più semplice e genuino: l'amicizia! ^ ^

Un grazie speciale a Miwako_chan per il commento all'ultima shot!! >///////< Non pensavo potesse piacerti così tanto, ne sono davvero felicissima!!! ♥ ♥ Mi auguro che anche questa ti abbia deliziato allo stesso modo!!! :D

Ok, anche per oggi è tutto gente, ci sentiamo al prossimo aggiornamento carissimi miei!!! ♥ ♥ ♥

Un becitos enorme a tutti voi e mi raccomando, passatelo bene questo San Valentino ma non aspettate questo giorno per omaggiare il vostro uomo o la vostra donna ricordate sempre che ogni giorno può essere una "festa" nel rapporto di coppia, basta solo riuscire a ricordarsi di dimostrare sempre all'altro quanto vi vogliate bene! ^___- Non c'è bisogno di gesti eclatanti, regali costosi o quanto altro, a volte bastano poche semplici parole: ti amo.

See you soon fan writer...
14-02-2011



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Capitolo 7
*** Falls on Me ***


Falls on me beautiful Sky Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Arancio
Genere: Sentimentale, Malinconico
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+ Falls on me +



Konoha stava attraversando un inverno particolarmente rigido, nevicava di continuo praticamente dall’inizio dell’anno. E faceva così freddo quella notte, il gelo intenso disegnava sui vetri cristalli di rara bellezza, perfetti e unici.
Naruto si girava ansioso nel futon, non riusciva a prendere sonno. Si rotolò sbuffando per l’ennesima volta quando esasperato decise di alzarsi, magari un sorso d’acqua lo avrebbe calmato. Si mise in piedi e con agilità raggiunse il frigo, solo quando ne spalancò la porta con troppa irruenza facendo tintinnare le bottiglie di vetro si ricordò che non doveva fare baccano.
La luce fioca prodotta dal frigo illuminò un poco la stanza facendo intravedere una sagoma raggomitolata nel suo letto. Prese del latte e ritornò al futon posizionato poco distante dal letto. Mentre si dissetava la mente elaborava i ricordi di quegli ultimi giorni, di quella missione, di Sai.
Socchiuse gli occhi, come dei flash gli passarono davanti le immagini orrende di Sai legato a quel muro sudicio, le catene logore del suo stesso sangue, i segni delle torture subite dai suoi nemici. Quella missione di spionaggio era troppo rischiosa, lo sapeva, lo aveva avvertito, come lo avevano fatto Kakashi e Yamato. Ma Sai troppo fedele alla sua Radice non aveva potuto dire di no e con il sorriso sulle labbra si era allontanato dal villaggio quel giorno.
Prima di venire scoperto Sai aveva lanciato un messaggio di aiuto, sebbene sapesse che quelli della Radice non sarebbero mai accorsi. Ma Naruto sì, per questo aveva tentato. Per questo era sopravvissuto con tutte le sue forze e la sua esperienza ai giorni di prigionia, alle torture fisiche, agli abusi mentali di tecniche proibite.
Quando il compagno giunse da lui era al limite delle sue forze, esausto sotto tutti i punti di vista, ma almeno ancora vivo. Dopo aver passato un breve periodo in ospedale aveva deciso di concludere la sua convalescenza a casa. Per la precisione a casa di Naruto visto che aveva insistito così tanto. Prima di partire qualcosa era cambiato fra i due, il loro rapporto di amicizia aveva subito un evoluzione inaspettata. Con un certo sconcerto si erano resi conto di star iniziando a provare qualcosa l’uno verso l’altro. E così fra discorsi lasciati a metà, gesti impacciati e quanto altro avevano trovato il coraggio di far sfiorare le loro labbra. Prima timidamente, poi voracemente, fino alla perdizione totale.
La notte prima di partire si erano spinti quasi al “punto di non ritorno” ma poi Naruto aveva tentennato, non si sentiva pronto a concedersi così improvvisamente e Sai capendo non osò oltre. Col senno di poi Naruto pensò che quella notte avrebbe dovuto lasciarsi andare, dare sfogo ai suoi desideri più oscuri e maliziosi. Sorrise cinico, lui si sentiva arrapato mentre Sai era ancora scombussolato per quella missione. Anche se sembrava stare bene Naruto sapeva che qualcosa si agitava nel suo inconscio, lo stesso che pareva impossessarsi di lui nel sonno, come un demone impazzito che perseguitava a torturarlo, a fargli rivivere quei giorni.
Come a voler dare ragione ai suoi pensieri udì il letto cigolare, Sai mugugnava, era agitato. Naruto con lentezza si voltò nella sua direzione ben conscio di non poter fare molto fino a quando non si destava. Il respiro accelerava tutto un tratto, le gambe e le braccia si muovevano frenetiche scostando le coperte come accaldato. Le labbra impercettibili pronunciavano parole incomprensibili e poi d’improvviso spalancava gli occhi. La prima reazione era quella di mettersi seduto, una mano portata alla fronte imperlata di sudore mentre tentava di respirare ma con scarso successo. A quel punto Naruto gli si fece vicino sedendosi sul letto sfatto – Sai… ce la fai a respirare? Devo prenderti il sacchetto di carta? –

Iperventilazione, così l’aveva definita Sakura. Uno stato d’ansia molto forte poteva portare il corpo a non riuscire a respirare regolarmente e solo l’ausilio di un banale sacchettino di carta funzionava come terapia.
Sai non riusciva a parlare, la mano stretta al cuore e il viso tirato in un espressione sofferente. Senza perdere la calma Naruto afferrò il sacchetto di carta marrone che ormai teneva sempre a portata di mano sul comodino e lo portò al viso di Sai – Cerca di rilassarti! –
Non appena cacciava la faccia in quel maledetto pezzo di carta ricominciava a respirare regolarmente poco a poco.
-    Va meglio ora? –
-   S… sì… - rispose lui flebile, le mani tremavano ancora – Ti chiedo scusa… Naruto… ti ho svegliato un'altra volta… -
-    Nah, tranquillo! Non avevo sonno stanotte! –
Sai gli volse uno sguardo contrito e pieno di imbarazzo, non gli piaceva essere un peso per nessuno, tanto meno per lui. Soprattutto per lui – Scusami… - mormorò di nuovo mentre Naruto lo costringeva a coricarsi.
-    Smettila di scusarti, ti detesto quando frigni! – esclamò imbronciato il ragazzo biondo per poi sorridergli e aggiungere – Anche se… quando fai l’indifeso sei terribilmente sexy! –
-    Non sono indifeso… - biascicò con disappunto Sai – Sono solo ferito… - affermò riferendosi alle numerose bende che ancora ricoprivano gran parte del suo corpo.
-    Certo, come preferisci! Però in questo momento sembri tanto una mummia indifesa e piagnona, sappilo! –
-    E tu sei l’infermiere più imbranato del mondo… -
-    Io imbranato?! Chi è stato a prendersi cura di te in questi ultimi giorni, eh? Ti ho trascinato fuori dal quel letto per portarti in bagno ogni, e dico ogni, ora! Ti ho imboccato e lavato, mi sono fatto in quattro per te! –
-    E’ vero, ma il motivo per cui non riuscivo a muovermi né a sentire niente di niente dal ventre in giù, non è stato per caso colpa dell’esimio infermiere che invece di farmi un iniezione di antidolorifico me ne ha fatta una di super sedativo limitando le mie funzioni vitali primarie? –
-    C… come sei pignolo! Comunque ho rimediato! E direi che portarti al bagno e assisterti sia stata una punizione più che sgradevole per me! –
-    Anche non avvertire alcuna sensibilità del proprio corpo non è stato piacevole!  -
-    Va bene ho capito, mi dispiace! Quante volte devo scusarmi ancora?! –
Nel loro consueto battibeccare animato, Sai non si accorgeva quasi mai di rilassarsi completamente, riacquistando fra l’altro il pieno controllo sulla sua respirazione. Forse nemmeno Naruto, ma andava bene così.
-    Naruto… -
-    Cosa c’è adesso? –
-    Ti ringrazio… -
-    Bè, mi sembra il minimo! Sopportarti da malato non è affatto facile come pensavo! –
-    Ma sono così terribile? –
-    Sei più che “terribile”! Sei un autentico rompiscatole che ha le crisi mistiche la notte! – a quell’ultima frase Sai si incupì vagamente. Sapeva che Naruto aveva mille volte ragione e quindi non sapeva bene come replicare. Ulteriori scuse sarebbero state superflue a quel punto. Sospirò girandosi su un fianco, Naruto colse subito quell’aria mogia e grigia – Ohi, adesso non dirmi che ti deprimi sul serio! – una mano raggiunse la spalla del ragazzo costringendolo a farsi un po’ più in là con la forza. Sai non capì quel gesto fino a quando non sentì il fruscio di coperte che venivano sollevate e poi il suo calore su di lui – Naruto, che fai? –
-    Non è evidente? Mi riapproprio del mio letto! Sono stanco di dormire sul futon, anzi di non dormire! –
-    Ma in due stiamo scomodi, il letto è troppo piccolo… -
-    Mh, mi adeguerò! –
-    E va bene, è troppo scomodo per me… ti sposteresti un po’? – ammise senza troppo candore e con il gomito spinse indietro l’ospite molesto che si era aggrappato a lui senza vergogna.
-    Stai zitto! E ora lasciami dormire… - sentenziò lui con un tono che non ammetteva repliche. Sai non poté far altro che subire dinanzi cotanta arroganza. Anche se la prima fastidiosa sensazione di appesantimento che aveva provato stava poco a poco svanendo. Quando era stata l’ultima volta che il compagno lo aveva abbracciato così? La prigionia gli aveva annebbiato la mente e ciò che pareva chiaro ora non lo era più, come i ricordi, le emozioni provate. Tutte le belle sensazioni avvertite con Naruto erano offuscate dai volti di quegli uomini, dalle torture, dal dolore, il sangue. Le loro voci ancora gli rimbombavano nella testa, toni sinistri e apatici che cercavano di sondare i suoi pensieri alla ricerca di informazioni sul villaggio, sull’Hokage.
Chiuse gli occhi alla ricerca di pace, di un po’ di conforto che nemmeno quell’abbraccio poteva donargli. Eppure inconsciamente si fece piccolo piccolo in esso, permise all’intero corpo di Naruto di accoglierlo nel suo amore. In fondo era piacevole…

* * *

Nei giorni a seguire Sai continuò ad essere ospite nell’appartamento di Naruto, le ferite poco a poco andavano guarendo, ma quel problema con l’iperventilazione no. Ogni dannata notte gli incubi lo sopraffacevano e poi il respiro gli veniva meno. Ogni volta al suo brusco risveglio un Naruto un po’ imbronciato, un po’ ansioso era lì per lui. Non lo avrebbe mai ammesso ma era felice che fosse lì. Per una volta era lì soltanto per lui.
L’ennesima tenebra calò su Konoha e i due giovani tentavano come sempre di prendere sonno, ma l’impresa si faceva più ardua man mano che l'insonnia aumentava. Sai praticamente non dormiva più e Naruto con lui. Provato da questa situazione continuava a girarsi nervoso nel giaciglio, ignorando Naruto che compiva le medesime azioni a pochi passi da lui. A completare la somma dei tanti disturbi del sonno ci si mise anche lo stimolo di andare in bagno. Colpa di tutte quelle tisane che Sakura gli aveva consigliato di bere per poter dormire. Per ora aveva constatato che l’unico effetto benefico che avevano su di lui era puramente diuretico.
Scostò seccato le coperte e mise i piedi giù dal letto, immediatamente la voce di Naruto lo raggiunse – Ohi… -
-    Tutto bene, vado solo in bagno… - replicò atono lui. Ormai la tensione di notte in quella camera era alle stelle per via delle sue crisi.
Dopo aver finito in bagno tornò a coricarsi, supplicando divinità ai quali non aveva mai creduto di concedergli un po’ di riposo sereno. Gli sarebbe bastato poter chiudere gli occhi e dormire per mezz’ora, un ora magari senza svegliarsi di soprassalto sudato marcio e con un senso di soffocamento atipico. I medesimi pensieri affollavano anche la mente di Naruto, pure lui desiderava ardentemente farsi una dormita come si conveniva, ma l’angoscia per Sai glielo impediva. Insomma, se quel baka non dormiva nemmeno lui ci riusciva, era un maledetto circolo vizioso senza fine!
Pur sforzando tutti i suoi immensi neuroni in modalità sennin non aveva trovato una soluzione per quel problema. Le tisane non avevano funzionato, i sedativi nemmeno, magari una botta in testa? La teneva come ultima soluzione estrema ma ormai poco ci mancava perché la usasse dato l’alto grado di stress in cui versava da giorni. L’unico modo per farlo dormire in “maniera naturale” era quello di farlo stancare, se fosse sfinito, spompato e svuotato di ogni energia vitale forse il sonno sarebbe piombato su di lui in maniera decisa.
Ma di allenarsi non se ne parlava, Sakura glielo aveva proibito, usare anche solo una goccia di chakra nelle sue condizioni sarebbe stato un suicidio. E di certo Sai non aveva tendenze masochiste. Volgendo lo sguardo a lui che come un esagitato continuava a girarsi prima da un lato e poi dall’altro ebbe come un illuminazione celeste.
-    Che idiota, perché non ci ho pensato prima?! – trillò allegro senza curarsi di aver alzato troppo la voce. Sai lo scrutò nella penombra non capendo perché stesse parlando da solo, ma soprattutto per quale diavolo di motivo gli si era avvicinato a folle velocità.
-    Naruto, cosa c’è? – chiese un po’ spaesato, ma dal ragazzo non provenne alcuna risposta. Non ne era certo ma gli parve di vederlo sorridere ambiguo prima che si avventasse senza alcun preavviso sulla sua bocca. Il contatto inaspettato fu preso con un certo senso di stizza da parte di Sai che si sottrasse abilmente all’intreccio delle loro lingue – Che ti prende?! –
-    Semplice, so come farti dormire! –
-    Prego? –
-   Facendo certe cosette… sconce… - gli sussurrò malizioso all’orecchio facendo scorrere rapida una mano al basso ventre di Sai. Le guance dell’artista avvamparono, cosa diavolo stava accadendo? Nelle sue precarie condizioni fisiche come poteva pensare anche solo lontanamente di eccitarsi?!
-    Naruto, se è uno scherzo non è divertente! – esclamò imbarazzato da quella situazione, ma ancora di più dalla reazione che stava avendo il suo corpo.
-    Non la fare tanto lunga! Anche fare del sesso stanca, non lo sapevi? –
-    Ma scusa, non eri tu quello che non si sentiva pronto? –
-   Ora lo sono! - sentenziò lapidario il giovane Uzumaki, una strana scintilla brillava nei suoi occhi e chissà perché Sai non era proprio certo che si trattasse di “amore puro e incondizionato”.
-    Ho l’impressione che tu mi stia prendendo in giro… -
-    Tu parli troppo! – e riprese a baciarlo con foga, nonostante i tentativi di resistenza di Sai.
-    Naruto, ho detto di no! – a volte un pugno è meglio di qualunque parola, mai Sai avrebbe pensato che tale frase potesse essere così veritiera.
-    Ahio… ma sei scemo?! –
-    Fino a prova contraria non sono io quello in calore… -
-    C… che cosa? Guarda che forse non hai capito bene! Sto facendo tutto questo per te! –
-    Immagino quale sforzo debba essere … - sibilò a denti stretti Sai mostrando il migliore dei suoi sorrisi. Naruto sentendosi punto nel vivo non ci vide più e si avventò letteralmente sul compagno.
-    Ti farò dormire, in questo modo o in questo modo! – per una frazione di secondo Naruto sentì di aver conquistato la vetta più alta del monte Olimpo. Lo sguardo esterrefatto di Sai che boccheggiava non poteva che simboleggiare quello secondo lui. Ma poi quelle labbra carnose si piegarono in un altro tipo di sorriso che Naruto non conosceva ancora bene. E quando si rese conto che stava per succedere qualcosa di incredibile ormai era troppo tardi.
-    E va bene Naruto, però… - in men che non si dica si ritrovò sotto di Sai con i polsi bloccati, gli occhi onice puntati sulla sua preda – Facciamo a modo mio… -
Un brivido corse su per la schiena a Naruto, una sensazione che mai aveva provato in presenza di Sai. A parte i primi tempi che si erano conosciuti, ovvio.
La bocca di Sai prese a torturare quella dell’amante con una lentezza esasperata ma calcolata. La lingua si insinuava quel tanto che bastava per tramortirlo con la sua sensualità.
-   Spogliati… - ordinò con una velata dolcezza Sai. Colto alla sprovvista Naruto obbedì senza fiatare, l’eccitazione lo stava travolgendo come un treno in corsa. Era strano avvertire il proprio corpo tremare e sussultare solo perché veniva sfiorato da un'altra persona. Il lento percorso che Sai seguiva era una piacevole e quanto meno “calda” serie di baci lasciati prima sul collo per poi scendere fino alla pancia. Laddove i pantaloni del pigiama erano già stati abilmente fatti sparire da Naruto ora non vi erano altro che un paio di boxer. Le mani di Sai glieli sfilarono senza alcuna vergogna liberando il membro ormai eccitato del compagno. Solo a quel punto Naruto riuscì a parlare fra uno spasmo e l’altro – Ehi, così non vale! Perché solo io sono nudo? – attese che Sai replicasse ma lo vide unicamente sogghignare in una maniera alquanto ambigua.
-    Spogliami tu… - Naruto dapprima rimase sorpreso e anche se con un poco di riluttanza lo accontentò. Con irruenza e passione gli tolse, per non dire strappò, di dosso il pigiama mostrando fra l’altro un espressione sconcertata quando si accorse che non indossava la biancheria intima.
-    Ma non hai freddo? –
-   No… e poi sono più comodo così… - replicò lui senza scomporsi, come se fosse una cosa estremamente naturale per lui. Naruto fece spallucce senza dare ulteriore peso a quel discorso, ora voleva concentrarsi su “ben altro”. Il letto ormai sotto sopra di Naruto venne esplorato centimetro per centimetro, con svariate posizioni. Dai baci, alle carezze si passò a contatti molto più intimi. Quando Sai prese a sfiorare con le labbra l’interno delle cosce del compagno gli venne quasi il dubbio che lui non fosse vergine come gli aveva detto! Era fin troppo esperto su come stuzzicarlo e farlo eccitare in maniera molto lenta e calcolata, ma soprattutto lenta, se lo stava gustando pienamente.
-    Senti un po’ tu… ma davvero è la tua prima volta? –
-    Perché me lo chiedi? –
-    Perché le tue mani stanno finendo in posti che nemmeno pensavo di avere, ecco perché! – ribatté sarcastico Naruto suscitando una certa ironia pure nell’artista.
-    Veramente ho letto tutto su un libro… -
-    Ora capisco perché passi così tanto tempo in biblioteca… se lo sapesse Sakura-chan, sei proprio un pervertito! –
-    Da che pulpito viene la predica… - gli fece candidamente notare Sai indicando la posizione non proprio consona in cui si trovava in questo momento il glorioso eroe di Konoha.
-    Ti odio! –
-    Io no… - le labbra di Sai coprirono nuovamente quelle di Naruto non lasciandogli fiato e tantomeno la forza per replicare. Maledizione, era così dannatamente bravo che quasi provava invidia e in cuor suo desiderava ardentemente imparare come si faceva ad essere così sensuali. Era sul punto di venire, non poteva più resistere; giusto il tempo di pensarlo che il liquido caldo si era già riversato fra le mani di Sai che non la smetteva di provocare simili reazioni. La mente stava andando in tilt totale, strani e ossessivi desideri quali il voler sentire il corpo di Sai dentro di sé lo stavano annichilendo. E il compagno come se stesse scrutando i suoi pensieri agì di conseguenza. Le mani andarono ad afferrare con solerzia le natiche, come a volerle preparare e Naruto capì all’istante per “cosa”. Deglutì a vuoto e per un attimo si sentì terrorizzato da quel che sarebbe potuto accadere dopo. Sai stava per penetrarlo nel vero senso della parola, gli sarebbe piaciuto? Sarebbe stato doloroso? Forse avrebbe dovuto fermarsi ora fin che era in tempo, ma il suo corpo non gli rispondeva maledizione, troppa l’estasi per poterla placare. Anche Sai parve un po’ titubante e per una frazione di secondo si scambiarono delle occhiate intense.
-    Naruto io… spero di non farti troppo male… - era sincera preoccupazione quella che si estendeva dalla voce di Sai. E quel tono un po’ impaurito un po’ dolce donò quiete al ragazzo biondo.
-    Tsk, non sono così deboluccio da non sopportare il tuo pene! – con un certo sprezzo del pericolo si chinò in avanti permettendo a Sai di entrargli dentro. Entrambi si sentirono subito spaesati, Naruto per il corpo estraneo e Sai perché faticava a farsi strada in quell’orifizio. Sebbene Naruto ostentasse sicurezza ad un certo punto la voce gli uscì un poco strozzata – N… non è ancora dentro?! –
-    Ci sono quasi… -
-    Ahio! –
-    S... scusa! –
-   Che ne dici di un time out?! – esclamò improvvisamente Naruto che stava letteralmente sudando freddo, ma Sai lo guardò vagamente stralunato.
-    Naruto… veramente sono appena entrato… -
-   Oh… - riuscì unicamente a sillabare il giovane, solo ora si rendeva conto del piacere intenso che gli stava donando il compagno. E tale delizia aumentò non appena cominciarono le spinte, sempre più ritmiche e concitate. Naruto mai pensava potesse essere così bello e contemporaneamente così doloroso! Ma il dolore fisico era sovrastato dal calore, dall’eccitazione, dal volto di Sai così umano e fragile mentre si lasciava andare a quelle emozioni di natura erotica. Gli venne da sorridere spontaneo, avvicinò il viso a quello di Sai, sfiorando le labbra ma senza violarle, facendogli sentire il soffio tiepido della sua anima, come un dolce conforto a tutte la ansie accumulate in quell’ultima settimana. Tutto ciò che era negativo stava letteralmente scivolando fuori dal suo corpo, quello era come un magico esorcismo che lo avrebbe finalmente liberato dall’oppressione dei ricordi di quella missione. Stavano per venire ormai al culmine delle loro prestazioni, quasi per istinto Naruto cercò la mano di Sai e gliela strinse forte mentre con quel grido malcelato finalmente si liberava delle sue ombre oscure.

Dopo quella che era sembrata una folle corsa i due si ritrovarono sudati e sconvolti. Se ne stavano uno sopra all’altro a contemplarsi, a domandarsi perché nessuno di loro voleva muovere un solo muscolo. Naruto per primo decise di staccarsi da quel calore “uscendo” da Sai. Si passò una mano sul volto esausto e imperlato di sudore, il petto sconquassato dal forte ansimare.
-    Naruto scusami… ti sono venuto dentro… - bisbigliò Sai dalla sua posizione coricata, anche lui ancora scioccato per quel vagone di emozioni che lo aveva trafitto da parte a parte. Naruto seduto a cavalcioni sopra di lui esclamò – Non preoccuparti… è stato figo in fondo, no? –
-    Sì, suppongo di sì… -
-    Bé?! E adesso perché fai quella faccia scontenta? –
-    Tutt’altro, sono soddisfatto della tua prestazione… -
-    E quindi? –
-    Nulla, solo avrei voglia di farmi una doccia… sai per togliersi di dosso… bé, hai capito… - ammise con un velato imbarazzo l’artista adocchiando il proprio corpo decisamente “sporco”.
-    Hai ragione, anche io voglio lavarmi! –
-    Credo che dovremmo cambiare anche le lenzuola… -
-    Sì… sono d’accordo! – replicò Naruto con un espressione stizzita, non era certo piacevole dormire accanto al proprio sperma!
-    Fatti la doccia per primo, così io penso a cambiare il letto! – ordinò Naruto, ma non appena fece il gesto di alzarsi crollò rovinosamente a terra come un sacco di patate.
-    Naruto! –
-    Aha… aha… ahio! –
-   Che ti prende? – Sai gli fu vicino terribilmente preoccupato, non era certo da Naruto perdere così improvvisamente le forze.
-   Che male… al culo! – disse lui con dei bizzarri lacrimoni agli occhi che penzolavano a destra e a sinistra. Sai non riuscì a contenersi dal ridacchiare.
-    Non ridere tu! Non hai idea del male che sto sentendo! –
-    Mi dispiace molto! Era la prima volta per me… ti chiedo scusa… -
-    E sarà anche l’ultima se questo dolore lancinante non mi passa! Aha… cavolo… che male… atroce… - Naruto proseguiva in quella che per Sai era una “divertente sceneggiata” del grande dolore al venerabile sedere appena violato. Lo aiutò a sedersi nuovamente sul letto per riprendere fiato e usando tutte le sue astute arti da seduttore mancato e qualche bacio gentile sulla fronte riuscì, non si sa bene come, a farsi perdonare.

Seppur con fatica i due riuscirono pure nell’ardua impresa di sistemare il letto e farsi una doccia calda per levarsi di dosso tutti i residui di quella pazzesca notte di sesso. Ma la notte ancora non era giunta al termine ed ora che si erano spompati potevano andare a dormire. E la speranza di Naruto era ovviamente di poter farsi un bel sonno ristoratore ma soprattutto continuato. A giudicare dagli occhi stanchi e ormai ridotti a due piccole fessure di Sai forse questa volta ce l’avrebbe fatta!
Avrebbe voluto sfiorargli i capelli in un gesto di pura gentilezza, ma temendo di svegliarlo dal sonno in cui pareva essere piombato non osò. Così come non tentò di abbracciarlo, non sia mai che lo destava dal sonno in cui era finalmente crollato. Il senso di pace e quiete lo invase, era come quella sensazione piacevole di relax che lo coglieva dopo un estenuante allenamento. Si lasciò andare ad un sospiro sfinito, voltandosi piano dalla parte opposta si accoccolò meglio sotto il piumino.

Era sul punto di chiudere gli occhi, di raggiungere la pace dei sensi quando udì un fruscio alle sue spalle. Ecco fatto, Sai si era già svegliato pensò subito storcendo il naso. Invece con suo stupore si sentì tirare indietro, avvolto in un abbraccio. Il braccio di Sai gli circondava il ventre attirandolo a sé, come a volerlo proteggere da chissà quale strano pericolo. Curioso di quel gesto si girò per scorgere l’espressione dell’amante, ma invece dovette sorprendersi nuovamente alla vista di un Sai dormiente in totale fase rem. Non vi erano traccia di turbamenti o sofferenza su quei lineamenti delicati, decisamente stava dormendo e a giudicare dal suo gesto forse addirittura sognando.

Sorrise come un bambino felice, nemmeno lui seppe il perché. Era così bello poter provare piacere nel dormire dopo tanto tempo, ma ancor più importante era davvero meraviglioso constatare che la persona amata stava finalmente meglio. Dormirono sonni quieti quella fredda notte, calmo e ristoratore per entrambi. Il sole destò con i suoi raggi fastidiosi per primo Naruto ma che lui evitò accuratamente nascondendosi sotto le coperte. Ironicamente Sai lo aveva già imitato qualche minuto prima e quindi fu normale per i due svegliarsi occhi negli occhi.

Felici ed ingenui per quel nuovo sentimento d’amore che ricadeva su di loro come una pioggia di luce, tutti i loro sogni avvolti in un bellissimo cielo dalle infinite tonalità di blu.



END
09-03-11


* * *


Ciriciao!! Torno a postare dopo tanto tempo una nuova shot!! ^ O ^ Questa volta mi son voluta dare alla Lemon selvaggia, e che mi sono ancora contenuta, ha ha! XD In realtà in principio doveva essere solo incentrara sul malessere di Sai post missione-torture, ma poi si è evoluta! Sicchè avevo in mente di fare una Lemon ma non volevo che fosse una roba messa lì tanto per farli trombare come due conigli, ho unito le due cose creando una storia di base un minimo sensata! ^ ^
Non so quanto il sesso aiuti in questi casi, ma mi piace pensare che a Sai abbia fatto bene! XDD Volevo scrivere qualcosa di un pò drammatico ma non troppo pesante, spero di esserci riuscita e di aver condito tutto con il giusto pepe! :P
Prossimamente mi piacerebbe fare qualcosa di ancora più porcelloso, ma sapete che bene o male la mia indole non mi permette di scendere in dettagli eccessivamente scabrosi! >/////<'
La frase finale, così come il titolo, sono ispirati ad una stupenda canzone: Falls on Me dei Fuel! Ci feci anche un Amv SaiNaru tanto tempo fa, lo potete trovare sul mio account Yt (cercate nel mio profilo di EFP)!  Tanto per dirvi quanto mi piaccia questa canzone!! ♥

Bon, prima di scappare ringrazio come sempre tantissimo tutti coloro che commentano, leggono, salvano fra i preferiti, etc etc!!! I miei ringraziamenti non saranno mai sufficienti ma ve lo ripeto ugualmente: GRAZIE!!!!!!!!! >///////////////<

Baciotti a tutti, ci vediamo al prossimo aggiornamento!! ^___-


See you soon fan writer...



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Capitolo 8
*** The Jumpers ***


The JUMPERS Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Angst, Malinconico, POV
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Avvertimenti: What if?
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+The JUMPERS+


Apri gli occhi  e la luce di un nuovo giorno ti ferisce lo sguardo in maniera impietosa. Vorresti tanto richiuderli subito, girarti dall’altra parte e sprofondare in un sonno senza sogni ma non puoi. Perché sai che una persona ha bisogno di te in questo momento. Mai come in questo momento ha bisogno del tuo aiuto.
E allora con uno sforzo ti alzi e ti rimetti in piedi, presto devi fare presto, lui ti starà aspettando, forse. Ti prepari veloce, mangi un boccone svogliatamente e poi esci di casa incantandoti a guardare il sole, è così caldo e rassicurante quel giorno, come quel cielo  stranamente limpido. Se lui fosse accanto a te in questo momento forse ti direbbe che la tonalità di quel blu è terso e cristallino come i tuoi occhi, che stupido, legge troppi libri è per questo che dice così tante sciocchezze.

Giungi in ospedale senza nemmeno rendertene conto, all’entrata saluti l’infermiera di turno, ormai ti conosce bene perché è un mese che ti rechi lì tutti i giorni. Sali quella scalinata, conosci tutti e dieci i maledetti gradini ed ogni passo ti sembra sempre più pesante perché sai che in cima troverai la sua camera, la numero 707.
Ti fai coraggio con un bel respiro, ormai tocchi la maniglia di quella porta, trasformi il tuo viso cupo in una falsa maschera di felicità. Spalanchi la porta, sorridi e lo saluti, lui è lì seduto sul letto, come al solito lo sguardo rivolto alla finestra. Mantieni la tua falsa gioia cercando di renderla contagiosa anche per lui, ma non reagisce come sempre, tu parli e parli ma non ti guarda nemmeno.
Le labbra ti tremano perché non sai più cosa dire, incredibile che anche un chiacchierone come te esaurisca gli argomenti di cui ciarlare. Allora provi a porgergli un album di fogli bianchi e una matita, inutilmente perché da quelle mani candide non scaturiscono più meravigliosi disegni ma solo righe senza senso alcuno tracciate con poco interesse.

E ti si spezza il cuore quando comincia a parlare da solo come se tu non fossi nemmeno lì, la voce è sempre la stessa ma ora è così vuota e priva di emozioni, come quegli occhi che hanno perso il loro rilucente splendore. Non resisti, è troppo vederlo ridotto così, ti sei trattenuto per tutte quelle settimane ma ora non puoi fare a meno di stringerlo fra le tue braccia. Lo abbracci forte chiamando il suo nome con voce strozzata, le lacrime premono per uscire e solo l’orgoglio gli impedisce di scivolare via sulle guance fredde. Lo senti abbandonarsi a te, così fragile e debole come un bambino piccolo bisognoso di protezione e nella tua mente continui a ripeterti come un disco rotto: no, questo non è Sai, non è lui. Ma la crudele realtà ti attende non appena riapri gli occhi, lui è lì, Sai è lì fra le tue braccia, il suo respiro lento e calcolato ti soffia tiepido sul petto. Lo chiami ancora una volta ma non ti risponderà, non lo farà, e tu lo sai.

Questo è il risultato di un arte oculare potente e sinistra come lo sharingan, capace di far impazzire anche la mente più lucida, intrappolandoti in un limbo che non aveva nulla a che fare con il mondo reale. Sai è lì stretto nel tuo calore ma è come se non si trovasse davvero lì, perché la sua mente è folle prigioniera dello sharingan e tale rende ogni suo gesto, ogni sua parola, trasformando l’abile shinobi di un tempo in una marionetta priva di vita, totalmente incapace di poter badare a se stesso. Soffri  terribilmente per la sorte del compagno, dell’amico così caro e prezioso, impotente osservi l’Hokage e i migliori esperti del settore tentare di riportarlo alla realtà, di risvegliarlo dall’incubo, ma purtroppo nessuno sembra in grado di aiutarlo. Forse l’unico che potrebbe salvarlo è proprio colui che gli ha fatto questo o almeno qualcuno che possegga lo sharingan. Ma lo sai bene che entrambi sono decisamente irreperibili ormai. Soprattutto chi lo ha ridotto così: Madara Uchiha che hai ucciso personalmente con le tue mani.
Ti torturi giorno dopo giorno nel tentativo di aiutarlo, di trovare una soluzione che possa salvare l’amico e restituirgli la dignità di essere umano. Ti senti come in bilico su un ponte, un passo fra te e il vuoto, fra l’inizio e la fine. Convinto che se non riesci a salvare nemmeno Sai forse saresti impazzito pure tu. Dopo aver fallito miseramente con Sasuke, dopo averlo perso perché consumato da quella violenta fiamma che era la vendetta, dopo essere rimasto l’unico sopravvissuto dell’antico team 7, no, non puoi perdere anche lui, sai che non puoi. La tua mente ti vieta di pensare di poter perdere un'altra persona cara. Non dopo Sasuke. Non dopo Sakura. La solitudine era peggio di quel che ricordavi e solo la presenza di Sai ti aiutava a sopportare la vita post quarta guerra mondiale dei ninja. Solo lui come ultimo baluardo di sanità mentale ferocemente attaccata dal Kyuubi che gridava vendetta, sangue, odio, dolore.

Ora quel filo sottile che ti legava al mondo reale si era quasi spezzato, e mai come oggi desideri saltare nel vuoto assieme a Sai. Come due pazzi saltatori che anche nell’atto di follia estrema si tengono per mano incoraggiandosi silenziosamente. Desiderando solo la meritata fine che placherà tutta la sofferenza di cui ti sei fatto carico in questo ultimo anno. Sapendo che non ci saranno più quegli occhi scuri e rassicuranti a frenare la caduta. Conscio che ormai il momento in cui saresti impazzito del tutto è ormai prossimo. Ma forse non oggi, o almeno vuoi crederlo.

Forse il giorno in cui salterò dalla cima di questo palazzo non è lontano, amico mio…

END
12-04-11

* * *


OH my GOD!! °_° Cosa è sta roba??! Cosa ho scritto? Che ne ho fatto di Naruto?! XDD No sul serio gente, non sto scherzando, non ho idea da dove sia uscito questo POV agghiacciante! XD Non sono depressa o quanto altro, e non ho tendenze suicide, tranquilli! XD Non so bene perché ho voluto scrivere questa “cosa” ma ormai l’ho fatto, ed eccola qui! Forse mi attirava l’idea di descrivere per una volta un Naruto totalmente disilluso dalla vita, un Naruto sconfitto sul piano morale e fisico, un Naruto che ha perso tutto, che non ha salvato Sasuke e che ha perso anche Sakura! Sì, insomma volevo scrivere qualcosa di ALTAMENTE angst, e temo di esserci riuscita! XD Dall’atra parte mi piace sperimentare tutti i generi ed io raramente affronto questo tipo di angst puro, infatti credo che sia stato quasi solo un caso se vogliamo!

Non è una NaruSai ma volendo potrebbe anche esserlo, dipende dai punti di vista e da cosa il lettore pensa potesse vederci Naruto in Sai che gli permettesse di andare avanti nonostante avesse perso due persone importanti quali Sasuke e Sakura! U_U

Il team 7 decimato con Sasuke e Sakura morti e Sai impazzito per lo sharingan di Madara, insomma, un team con solo Naruto come reale sopravvissuto di questa grande guerra! Il finale più triste di tutti che per ovvie ragioni penso non vedremo mai nel manga (oddio, spero sinceramente perché un finale dove schiattano tutti in stile Clamp non mi alletta! XD)!! °_°’
Bè, fatemi sapere che ne pensate di questo mio “cambio di rotta” del tutto eccezionale! XD Non temete che dalla prossima fiction si ritorna al mio classico stile con tanta dolcezza e finali più equilibrati senza un Naruto con manie suicide e Sai fuori di brocca che parla ai muri! XDD
Il titolo è ispirato ad una bella canzone che ho scoperto di recente che si intitola appunto “Jumper” del gruppo Third Eye Blind, che ha delle parole che in qualche modo hanno a che fare con questa strana fiction, ma che se avessi seguito più attentamente forse sarebbe finita un po’ meglio! XDDD

Prima di lasciarvi i soliti ringraziamenti a tutti coloro che leggono e commentano sempre questa raccolta, thank you very much!!!! :D

E poi, una paio di risposte!

Miwako_chan - Cara, i tuoi commenti sono quanto di più prezioso per me, sul serio, ti adoro!!!! Riguardo la precedente shot ti confesso che mi sono ispirata proprio a Nana per la scena dell'iperventilazione, sicchè io sono una grande fan della Yazawa e ho letto tutti i suoi manga (però penso che i suoi capolavori assoluti siano Paradise Kiss e Last Quarter, non chiedermi il perchè! XD)! :D Sono felice che tu abbia ricollegato la cosa proprio a quella scena, LOL! Invece per la tematica di fondo che ho usato sono stata nel dubbio se usarla o meno fino alla fine, e penso di essermi data un pò la zappa sui piedi volendo inserirla ostinatamente associata ad una lemon che poteva pure stonare! U_U' Magari se fossi riuscita a descrivere meglio il passaggio fra la crisi di Sai e la notte d'amore la shot in generale sarebbe risultata più "completa" e di questo un pò mi dispiace, ma giassai che non sono un autrice esperta! XDDD Tutt'altro, non finisco mai di imparare e i tuoi preziosi consigli sono sempre utilissimi a tal fine!!! : ) Per cui grazie mille e ti prego non smettere di commentare le mie storielle!! >/////<'

Artemis00 - Sono molto felice nell'apprendere che c'è ancora qualcuno che come me ama le NaruSai, LOL! XD E sì, rendere Naruto IC in un contesto yaoi è davvero impossibile, nel senso che impegnandosi un minimo si può mantenere il suo "carattere di base", ma per ovvie ragioni nel momento in cui lui gode a baciare un Sasuke o un Sai, il suo personaggio è traviato per così dire, e quindi diventa automaticamente OCC! XDDD La sfida più grande resta sempre quella di mantenere Naruto il più possibile vicino a quello di Kishimoto e nel caso di doverlo cambiare sforzarsi sempre di immaginarsi cosa farebbe il suo alterego originale, LOL! XDDD Non è facile ma nemmeno impossibile, pure io sono sempre alla ricerca di un buon equilibrio che ahimè, non sempre mi riesce in queste shot! ^ ^' Ma non smetto mai di provarci, he he! XDD Sono felice che ti piacciano le mie fiction, spero continuerai a seguirmi in questa raccolta, sebbene l'aggiorni con un certa lentezza! U////U'

Ohibò, si è fatto tardi, vi saluto tutti quanti al prossimo aggiornamento!!! :D

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Capitolo 9
*** Stay With Me ***


Stay with me Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Arancio
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Yaoi, Lemon
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+Stay With Me+


La strada verso casa non gli era mai sembrata così lunga, un passo dopo l’altro, stancamente trascinato dalla notte buia. Le gambe e la schiena gli dolevano, accidenti forse questa volta aveva esagerato in missione. La sua abitazione gli fu finalmente dinanzi come un bellissimo miraggio, mai stato più felice di rivedere quel luogo. Si accostò alla porta frugando fra le tasche, dove erano le chiavi? Poi si ricordò, era aperta. Cigolando la spalancò piano per poi richiuderla con altrettanta delicatezza.
Con passi malfermi si avviò verso la cucina. Sete. Aveva una sete incredibile. Si indispettì nell’apprendere che il latte era finito, bevve avidamente dell’acqua. Sollevato per essersi dissetato sgattaiolò silenzioso verso la camera da letto, che meraviglia sarebbe stato poter toccare quel materasso e sprofondare in un lungo sonno ristoratore.

Si cambiò gettando in terra i vestiti rimanendo solo in boxer, i suoi occhi cercavano unicamente il cuscino, caldo e soffice come le lenzuola invitanti. La sensazione avvolgente di quel pezzo di stoffa non gli era mai parsa così fantastica, anche se qualcosa di ancora più incredibile stava per sfiorarlo. Aveva già chiuso gli occhi e annullato tutti i suoi sensi quando percepì una mano tiepida sul suo volto. Nulla di più che un tocco gentile ma tanto bastò per ridestarlo di soprassalto e lo stupore aumentò ulteriormente quando lo vide.

-    Ciao, Naruto… - Sai, il suo compagno, il suo amante, era lì nella sua stanza, sul suo letto, sopra di lui. Meravigliosamente nudo e maliziosamente tentatore.
-    S… Sai?! – sussurrò con un filo di voce lui, confuso e stordito – Quando sei arrivato? - ma perché la pelle di Sai emanava un così buon profumo?
-   Veramente ero già qui… non mi hai neanche visto… - calcolato e sensuale anche nel parlare, si strusciava addosso a lui avvicinandosi a quelle labbra invitanti. A quegli occhi cristallini e pieni d’amore. Un bacio, tenero e invitante. Un secondo bacio più profondo e ricercato, uno scontro di lingue epocale. Un terzo, ma questo era troppo.
-    Sai, accidenti… perché cavolo non mi hai avvertito che venivi?! – le braccia ancora tremavano di eccitazione, si era staccato troppo presto e bruscamente da quella bocca perfetta. L’artista sgranò gli occhi a quell’affermazione – Perdonami, volevo farti una sorpresa… mi hai sempre detto che ti piacciono le sorprese… -
-    Sì, ma non alle tre del mattino! E non certo quando sai perfettamente che sono di ritorno da una missione estenuante durata due settimane nel deserto di Suna! –
-    Ecco perché puzzi di sudore… - esclamò Sai annusando come un cagnolino fedele il petto del compagno. Quel semplice gesto lo fece avvampare di rabbia e imbarazzo.
-    E che ti aspettavi, che profumassi di roselline?! – seccato si scostò da lui rimettendosi seduto.
-    Dove vai? –
-    A farmi la doccia! – implacabile si diresse verso la porta del bagno, ma poi quella voce così terribilmente incantatrice lo bloccò sulla soglia.
-    Ti posso aspettare qui? –
Era così stanco che nemmeno desidera lavarsi, né tanto meno fare altro. Eppure…
-    Se vuoi… -
-    Ti aspetto allora! –
Eppure quel corpo nudo e disinibito lo faceva eccitare troppo. Dannato Sai. E maledetto boilers rotto che gettava solo acqua fredda sulla sua testa, meno male che l’estate era alle porte. La breve sosta in bagno lo aiutò a rilassarsi e in qualche modo svegliarsi. Diavolo, l’acqua era proprio gelida.
-    Ohi Sai, ho finito… - con solo l’asciugamano allacciato alla vita era tornato in camera, Sai dormiva beato nel suo letto senza preoccuparsi di coprirsi – Ma guarda questo scemo! – era invidioso in fondo di quel corpo che se ne stava fieramente nudo fra quelle lenzuola senza vergognarsi. Avrebbe voluto averne il coraggio pure lui, ma in fondo Naruto Uzumaki era timido. Strano ma vero.
-    Non starai dormendo, spero! – le dita pizzicarono una guancia chiara con forza.
-    Ahi! Guarda che sono sveglio… - si lamentò il giovane, anche se non pareva a Sai piaceva dormire. Specialmente nel letto di Naruto, in particolare dopo aver esplorato intimamente il compagno.
-    Ora, posso sapere perché sei qui? Volevi solo farmi una sorpresa? –
-    In parte sì, ma in realtà avevo voglia di fare sesso con te… -
-    Aha, viva la sincerità! –
-    Mi hai sempre detto che devo essere sincero con te, Naruto… -
-    Mh… davvero? L’ho detto io? – distrattamente Naruto si lasciò ghermire da quelle braccia caldi e forti. Quella bocca prepotente lo aveva violato di nuovo, e quello stupido asciugamano era divenuto improvvisamente troppo sottile per coprire la sua eccitazione.
-    Ce l’hai già duro? – sorrise Sai accorgendosene, era proprio bello far provare quella sensazione a Naruto, lo faceva sentire “importante”.
-    Senti da che pulpito viene la predica! – la mano fulminea si vendicò tastando il membro dell’altro, provocandogli un gemito.
-    Ehi, piano… mi fai male! –
-    Te la sei cercata… - quello sguardo acceso e voglioso, oh Sai lo adorava. Si sentì il sangue andare alla testa, le guance infuocare e la bocca dello stomaco richiudere tutto un tratto in uno spasmo di piacere. Fra tutte le riscoperte emozioni quelle riguardanti il sesso erano le più difficili da controllare e gestire. Ma a Naruto piacevano proprio perché erano ingestibili e folli. E lui amava ancora di più Sai quando era fuori di sé.
Lo amava quando si lasciava toccare così e come lui stesso lo invitasse a perdersi sempre di più in quelle spinte. Vorace, implacabile, Sai che era sempre così pacato nella vita di tutti i giorni riusciva ad essere così passionale sotto le coperte. Così tanto da fargli chiamare il suo nome ogni volta che veniva. Dannato Sai, anche questa gliela avrebbe fatta pagare prima o poi.
-    Ti è piaciuto? – passionale ed orgoglioso, chi l’avrebbe mai detto.
-    Che domanda idiota… - ma quel sorriso valeva la domanda sciocca. Naruto amava così tanto quel sorriso, forse non si sarebbe mai stancato di vederlo.
-    E’ solo una domanda… -
-   Idiota… - le mani avevano ripreso a stuzzicare quelle guance deformandole come fossero gomma. Come si divertiva.
-    Ahio… Naruoh… mi hai male! – e anche Sai non poteva stare senza la risata calorosa di quel ragazzo. Era divenuto un bisogno impellente come lo era nutrirsi. Tutti i giorni voleva udire quella voce calorosa, voleva percepire le sue mani tiepide e audaci su di sé. Ma più di ogni altra cosa…
-    Ohi, Sai… -
-    Sì? –
-    Resti con me un altro po’? –

Desiderava tanto che Naruto avesse bisogno del suo amore almeno tanto quanto lui.

-    Certo… anche tutta la vita se vuoi… -
-    Nah, per ora mi basta questa notte, scemo! – ma poi domani gli avrebbe detto la stessa cosa. E dopo domani idem, e poi il giorno dopo ancora uguale. Per tutto il tempo in cui si sarebbero amati così intensamente.


END
22-05-11



Salve salvino!!!! AAWW, mi mancava scrivere una bella e sana lemon! ♥ E' stato assai gratificante, sì sì sì!!! * ç * Nessuna pretesa come al solito, uno dei mie tanti capricci insomma! XD
Sarà per i primi caldi ma in qualche modo mi sentivo in vena di SaiNaru allo stato puro, con Sai che fa la prima mossa che diciamocelo, è sexoso da impazzire!! = ç =
Sai fa una bella sorpresina al nostro Narutino, ho ho ho!! Non chiedetemi come e quando è sgattaiolato in casa sua, insomma è uno shinobi abituato ad agire nell'ombra, qualcosa lo avrà imparato, no?! XDDDDD
*Danzou si rivolta nella tomba per come Sai sta usanto tutte le tecniche che gli ha insegnato* E noi fan gongoliamo di ciò! XDDDD
Bene bene, prima di fuggire ai miei sacri doveri casalinghi del lunedì libero, un sentito inchino per Miwako_chan perchè sì, perchè lo dico io, perchè le sue recensioni sono meravigliose!!! U_U A questa ragazza è piaciuta pure The Jumpers cioè...non è una donna qualunque, no no! XDDD Per cui un miliardo di grazie che sono sempre troppo pochi per lei!!!!!! >/////////<

Bon, scusate se taglio corto oggi ma ho molto da fare!!! *_*' Un bacione grosso a tutti, ci si rivede al prossimo aggiornamento!!! ♥

P.S. Il titolo me l'ha ispirato una canzone commuovente del gruppo Hurts, dal titolo Stay! Correte sul tubo a sentirvela che è stupendaaaa!!!! * O *

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Capitolo 10
*** Buio ***


Buio Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: NaruSai
Avvertimenti: Yaoi, AU


INCHIOSTRO E VENTO

+ Buio +


Quanto aveva atteso quel momento, lo agognava praticamente da quando lo aveva incontrato. Anche se adesso quella gioia infinita lo paralizzava al punto di non riuscire quasi a respirare. La sua prima volta con Naruto, la persona di cui si era suo malgrado innamorato nonostante non rispecchiasse certo il suo ideale di compagno. Anche se era arduo per un uomo definire un rapporto "ideale" con un altro esponente del suo stesso sesso, però anche questo rientrava nei privilegi dell’ avere diciassette anni: al diavolo le convenzioni, le regole e la bigotteria. L’amore andava vissuto prima di subito, ed era stato proprio Naruto a porlo dinanzi questa semplice realtà quotidiana.
E lui non aveva fatto altro che ascoltarlo estasiato, lui adorava stare a sentire i suoi discorsi anche quando erano infantili e sciocchi.
Percepiva una mano di lui sfiorargli piano il viso, con una certa titubanza si sporse in avanti per baciarlo, le labbra di Naruto erano calde e morbide, donavano una sensazione davvero piacevole.
Dopo un attimo di smarrimento le dita di Naruto sbottonarono uno ad uno la camicia di Sai, fremette quando ebbe libero accesso a quell’ampio petto dalla pelle candida. Senza indugi ci affondò il viso baciando con foga, provocando un certo solletico nel ragazzo.
Una lieve risata si schiuse da quel viso sempre così posato, Naruto non capì e lo osservò interdetto. Ma quando lui gli disse di proseguire Naruto certo non si fermò a ragionare, ormai la testa era libera da ogni freno inibitore.
Si sbrigò a spogliarsi e a spogliarlo, non poteva più resistere, quei maledetti ormoni lo stavano facendo impazzire. Con delicatezza prese la mani di Sai e le posò sul suo viso, lui ne studiò con attenzione i lineamenti e ne carpì le espressioni. D’altro onde era così buio intorno a lui che non poteva vedere nulla.
Guidò quelle stesse dita affusolate e pallide alla sua bocca, lambendo con cura. Sai sussultò non abituato a quel genere di contatto, si sentì strano dal basso ventre in giù. Questa volta fu il turno di Naruto di ridere, vederlo reagire così per un paio succhiotti bè, faceva quasi tenerezza.
Ormai il rigonfiamento in mezzo alle gambe era evidente in maniera imbarazzante, così Naruto liberò il compagno dai boxer che ancora sostavano su di lui.
Le sue mani di artista ebbero un tremito leggero, era strano mostrarsi nudo ad un'altra persona che non fosse suo fratello. Naruto non intuì subito quel senso di vergogna che lo stava assalendo e si preoccupò solo di succhiare quelle labbra carnose. L’impatto fra le loro lingue fu tiepido, c’era ancora un po’ di esitazione nelle loro movenze, eppure il desiderio carnale era vivo in entrambi.
Sai rivelava inquietudine in quel sottrarsi alle mani di Naruto e dal canto suo il ragazzo non sapeva bene come fare per farlo sentire a suo agio.
Forse era perché era troppo buio intorno a lui che non riusciva a lasciarsi andare? L’oscurità in effetti poteva mettere in soggezione e Sai non faceva eccezioni.
Inspirò piano e poi sollevò nuovamente quelle mani perfette verso di lui, condusse con eleganza i polpastrelli sul suo volto, delineò la forma del suo sorriso.

-    Anche io ho paura, però ti desidero molto… - prese coraggio per parlargli a cuore aperto – Ti amo… -
Finalmente quell’espressione tirata si sciolse in uno sguardo sereno. Quegli occhi, i suoi occhi ciechi sebbene non sapessero dove guardare erano pieni di amore solo per lui.
Si rese conto che la mano veniva fatta scendere sul collo di Naruto, come palpitava la giugulare, poi scese ancora fino al petto glabro, raggiungendo il cuore. Batteva così forte, tanto forte e lui capì che era sincero.
Tastando piano riuscì a mettere le sue braccia intorno al collo di Naruto e lui lo strinse forte a sé, donandogli l’ennesimo bacio. Finalmente un bacio vero e sentito.

Fece coricare Sai, la sensazione delle mani ruvide di Naruto che gli scorrevano sulle gambe era terribilmente eccitante. Gemette senza controllo, nessuno lo aveva mai toccato così, d’altro onde chi voleva fare sesso con un gay cieco?

Era così bello, troppo bello che qualcuno lo desiderasse al punto di superare quel suo malefico handicap fisico. A Naruto non importava che intorno a Sai ci fossero solo le tenebre assolute, lui sarebbe stato la sua luce.

-    Sai… - sussurrò piano al suo orecchio mentre esplorava e violava il suo corpo – Ti piace? –
Sorrise a quella domanda così stupida. Ma era così felice che fosse stato proprio quello stupido a rubargli la verginità che decise di sorvolare.
Udiva la sua voce spezzata dagli ansimi, sentiva quell’alito caldo su di lui, quella bocca che succhiava così…

Cosa avrebbe dato per poterlo ritrarre.

-    Naruto…  vorrei tanto poterti vedere… - bisbigliò in un anelito di fragilità. Non aveva mai desiderato così tanto poter riacquistare la vista come in quel preciso istante. Naruto fu scosso da un risolino.
-    Baka! – afferrò  le mani  di Sai e lo portò al proprio viso, sorrideva così ingenuamente – Tu mi vedi benissimo! Mi vedi meglio di chiunque altro! –

Sai comprese e dopo tanto tempo pianse. Quella singola lacrima di gioia venne raccolta da Naruto, sì aveva proprio ragione, Sai poteva vederlo. Non solo nella sua immaginazione ma anche nella sua anima.

Finalmente ora c’era così tanta luce attorno a lui che non avrebbe avuto più paura, mai più.


END
10-07-11



Hola holaaaa!!!! :D E’ una vera soddisfazione tornare a scrivere qualcosa sul NaruSai dopo tanto tempo!! Era già da un po’ che avevo in mente questa AU, anche se volevo farla più lunga, magari riprendo più avanti questa tematica con Sai cieco, non so perché ma mi affascina, ovviamente non per l’handicap in sé, non c’è nulla di “figo” nella cecità, ma perché si possono creare molte trame interessanti e nuovi modi di far interagire Naruto e Sai! ^ ^
Spero che questa breve fiction vi sia piaciuta, non è scritta in maniera eccezionale, lo so, però mi auguro di avervi trasmetto anche solo un pochetto il buio che avvolge Sai e la gioia che prova facendo l’amore con Naruto percependo la sua anima tramite il contatto fisico! : ) E mi sono concessa pure una lacrimuccia alla fine, penso di potermelo permettere dato certi sviluppi avvenuti nel manga (non dico di più per non fare spoiler, chi vuol capire capisca! XD)! ^///^
Di solito non mi piacciono le AU, ma ultimamente mi vengono in mente solo fiction ambientate ai giorni nostri, forse perché è un terreno inesplorato per quanto mi riguarda ed io vorrei poter dare tutta me stessa a questa singolare coppia che amo follemente, forse anche più del mio amatissimo NaruSaku (forever and ever!!! ♥ ♥)!!! ^ ^
Perciò aspettatevi dell’altro AU, nella speranza di tornare a raccontarvi delle loro gesta nel “giusto tempo”, LOL! XD

Sentiti ringraziamenti a tutti coloro che leggono, ma soprattutto a chi commenta, thanks guy and girls, vi adoro tutti dal primo all'ultimo!!!!!!

Un bacione dalla vostra Giò!!! <3

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Capitolo 11
*** You Are the Only Exception ***


You are the only exception Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+ You Are The Only Execption +


Quella missione gli era capitata fra capo e collo in maniera imprevista, sarebbe dovuto partire per la sua settimana di ferie ed invece ora si trovava a tentare di scaldarsi fra quelle montagne sperdute. Gli occhi cerulei guizzarono dal piccolo fuocherello ai visi dei due compagni di missione, Kakashi sensei e Sai. Il sensei era dedito alla lettura di quei libri come suo solito, mentre Sai era impegnato a ravvivare il fuoco.
Naruto si strinse un po’ di più nella sua coperta, diavolo erano in piena estate ma lì faceva un freddo dell’accidenti.  La luna era alta nel cielo e i suoi raggi erano fin troppo luminosi, tutta la zona circostante era ben visibile rendendo difficile prendere sonno ma anche passare inosservati agli occhi indiscreti dei nemici.
-    Ragazzi, io vado a dare un occhiata qua attorno! – Kakashi chiuse con uno movimento secco il suo inseparabile libro e facendo leva sulle ginocchia si alzò – Meglio star tranquilli! Sai, il primo turno di guardia spetta a te! –
-    Agli ordini… -
-   Bene, allora io posso dormire un po’! – trillò con un innaturale contentezza l’Uzumaki. Kakashi gli sorrise di rimando e prima di allontanarsi si sentì in dovere di dare un ultimo ordine.
-    Aha, a proposito! Non fate nulla di sconveniente in mia assenza, a meno che voi due non vogliate ritrovarvi a retrocedere direttamente ai corsi ninja dell’accademia! –
Naruto ebbe un violento sussultò mentre le guance si erano tinte di un adorabile rosso – Ma… - tentava di balbettare qualcosa di sensato ma lo sguardo eloquente dell’uomo lo zittì sul nascere.
Attese dunque che si allontanasse prima di avvicinarsi a Sai ed esclamare con tutto il suo massimo disappunto – Ma come cacchio fa a sapere della nostra relazione?! – lui fece spallucce, non pareva minimamente intimorito dalle minacce del senpai.
-    ‘Tebayo! Ed io che mi sono impegnato così tanto per tenerlo segreto… -
-    Bè, prima o poi anche gli altri lo scopriranno, non credi? –
-   Mh… - replicò Naruto dubbioso, non sapeva bene perché ma non si sentiva ancora pronto a fare “outing”. E di certo non aveva a che vedere con il fatto di essere diventato ormai l’eroe del villaggio. Anche se un eroe omosessuale non era una gran bell’icona per le future generazioni. Sbuffò stanco, una folata di vento lo fece rannicchiare ancora più su stesso.
-    Naruto… - lo chiamò Sai – Vieni qui, così ti scaldo… - li faceva segno di sedersi sulle sue gambe. Seppur un po’ titubante accettò l’offerta che così gentilmente gli era stata proposta. Sai gli fece spazio e così si trovò con la schiena che aderiva al petto del compagno. Lo intrappolò abilmente in un caldo abbraccio tirandolo un po’ più vicino a sé. 
-    Tu non hai freddo? –
-   No, tranquillo… e poi ora sto abbracciando te… - Naruto sorrise a quella frase così dolce e si lasciò cullare. La mani di Sai lo accarezzavano piano, prima la chioma ribelle, poi la pancia che gorgogliava un poco, colpa della magra cena a cui si erano sottoposti. Non resistette alla tentazione di infilarsi sotto la maglia e andare a pizzicare quella pelle bronzea. Il movimento fu così rapido che provocò il solletico a Naruto. Rise facendo vibrare il ventre piatto che Sai stava percorrendo con le dita. Con il braccio libero spostò quel tanto che bastava il viso del ragazzo biondo per farlo aderire la sua guancia con le sue labbra.
-    Nah, Sai… smettila! Non hai sentito cosa ha detto Kakashi sensei? –
-    Sì, perfettamente… -
-    Bè, io non ci tengo a finire di nuovo dietro un banco a prendere lezioni da Iruka-sensei! –
-   Ma il senpai ora non c’è… - affermò il ragazzo con un sguardo assai significativo. Naruto deglutì appena, conosceva fin troppo bene quell’espressione ambigua.
-    Sai…piantala ‘tebayo! – cominciò a dimenarsi fra le braccia dell’altro e poi aggiunse stizzito – Ti ho detto che non mi va di scopare, smettila! –
Sai si fermò e lo guardò sorpreso – Ma non abbiamo mai scopato io e te… -
-    Lo so, accidenti! E non mi va di cominciare proprio stanotte! – con uno strattone si liberò della presa di Sai e si allontanò un poco da lui.
-    Naruto ma tu… non vuoi fare l’amore con me? –
-    No. –
-    Ma tu mi piaci… ed io vorrei fare sesso con te… - a quella frase così terribilmente spontanea non poté fare a meno di arrossire fino alla punta delle orecchie.
-    Senti Sai… non è che non voglia… -
-    Io non ti piaccio? –
-    No, non è questo! Lasciami spiegare… -
-    Però non capisco, tu ed io ora siamo una coppia, no? E di solito una coppia fa del sesso… -
-    Sai, accidenti fammi parlare! –
-    Mi hai anche baciato… -
-    Sai! – una mano venne premuta contro la bocca del giovane perché si zittisse – Tu mi piaci ed è per questo che ti ho chiesto di uscire assieme! Abbiamo una relazione, è vero, ma questo è tutto! –
Sai lo scrutò interdetto togliendo la mano bronzea dalla sua bocca – Non capisco lo stesso… -
-    Aha… non c’è niente da capire, cavolo! Non mi va di fare sesso con te, va bene?! –
-    Ma allora non ti piaccio… -
-    Perché dici così? –
-    Perché quando due persone si piacciono è normale che cerchino di toccarsi e… -
-   Ok, stop, basta così ti prego! – sbuffò esausto per quell’assurda conversazione. A lui pareva un concetto così semplice e chiaro, perché Sai non poteva capirlo?
-    Naruto… hai paura che faccia male? –
-    Perché, tu no? –
-    Sì, anzi sono certo che farà malissimo… -
-    E lo dici con così tanta naturalezza?! –
-    Sì, e poi io a dire il vero non vedo l’ora di perdere la verginità con te! –
-   Baka… - sentenziò infine sconvolto Naruto. Accennò un sorriso, ora si sentiva un po’ più tranquillo nonostante tutto.
-    Mi prometti che lo faremo? –
-    Nah, piantala! Che promessa stupida… -
-   Ma tu hai promesso a Sakura di riportare indietro Sasuke, perché non puoi fare anche a me una promessa, scusa? –
Lo squadrò esasperato per l’ennesima volta, possibile che possedesse così tanto candore da non rendersi conto di quanto mandava nel pallone gli altri quando parlava? Si grattò la nuca decisamente imbarazzato non sapendo bene da dove cominciare.
-    Aha… dunque… ti prometto che lo faremo… -
-    Che cosa? –
-    Mi prendi per il culo adesso? –
-    Se potessi anche subito! –
Un pugno in pieno viso era di rigore dopo tanta sfacciataggine, pure Sai se ne rese conto quando si rialzò da terra stringendosi dolorante la guancia offesa.
-    Ti prometto che faremo l’amore, va bene così?! – esclamò alterato l’Uzumaki ricevendo in cambio un sorriso davvero soddisfatto e felice. Un vero sorriso.
-    E adesso non mi rompere più, ok? Voglio riposare un po’ prima che finisca il tuo turno di guardia! –
-    Sì, ok… - dicendo questo gli si avvicinò e lo abbracciò all’improvviso. Una sensazione di strana euforia mista a disappunto lo colse.
-    S…Sai? –
-    Tu mi piaci davvero molto… perciò ti prego, almeno questa promessa mantienila… -
Naruto si sentì vagamente sciogliere come neve al sole, mai nessuno a cui si era dichiarato pareva importagli così tanto di lui da poter pronunciare simili parole. E Sai pareva essere davvero cotto di lui. Sorrise silenzioso e gioioso per poi tornare a fare l’indisponente – Ohi, come sarebbe a dire “almeno questa promessa mantienila”? Io mantengo sempre le promesse! –
-    Allora riporterai davvero indietro Sasuke? –
-    Certo che sì! Abbi fiducia! –
-    Veramente a me interessa che mantieni la mia di promessa, non quella fatta a Sakura! –
-    M…ma senti questo! Ti ricordo che anche Sasuke fa parte del team 7, portagli più rispetto! –
-    Io non rispetto i traditori… -
-    Ehi, se vuoi farmi incazzare ci stai riuscendo! – sbottò furioso Naruto afferrando Sai per il colletto.
-    Stai sempre a parlare di Sasuke! Guarda che pure io posso essere geloso! –
-    Oh oh, ma senti senti! Sai oggi ha scoperto quell’insana emozione che è la gelosia! Un simile evento va segnato sul calendario! –
-    Non sei spiritoso… -
-    Guarda che sei tu che te le cerchi… -
-    Stavo per dire la stessa cosa… -

La discussione come era prevedibile degenerò velocemente in una sana scazzottata, complice l’assenza di Sakura che poteva placare gli animi solo con uno sguardo intimidatorio.
Quando Kakashi rientrò dal giro di ronda se li trovò uno sopra l’altro a darsele di santa ragione, anche se a ben vedere pareva quasi che “giocassero”. Per un attimo provò una certa nostalgia nel vedere quei due ridotti così, il ricordo di un Sasuke e Naruto dodicenni che si azzuffavano riaffiorò nella sua mente.

Forse Sai si stava integrando davvero bene nel loro gruppo, anzi fin troppo visto la piega che aveva preso di recente il suo rapporto con Naruto.
Kakashi fu costretto a dividerli e mandarne uno a fare la guarda da un lato della montagna e l’altro dalla parte opposta. Un po’ di lontananza non sarebbe guastata per quei due sciocchi.

Naruto se ne stava accovacciato sul suo albero a borbottare quando vicino a lui volò uno strano uccello nero. Ci mise poco a rendersi conto che altri non era che un messaggio in codice di Sai. Afferrò un rotolo di carta neutro e lasciò che l’uccello di inchiostro si depositasse sopra prendendo la forma del testo scritto da Sai.

Vi era solo una parola scritta a caratteri cubitali: scusami. Naruto rise, forse Sai non aveva ancora capito che anche quando litigava con lui finiva sempre con il perdonarlo. Perché Sai sapeva sempre come farsi perdonare, forse per astuzia o semplicemente perché capiva quando era il caso di scusarsi per aver pronunciato una parolina di troppo.
Si fermò un attimo a riflettere sul discorso avuto con il compagno prima della zuffa, ovvero quel desiderio carnale che Sai provava verso di lui. Naruto ancora non credeva di essersi fatto avanti e di aver chiesto esplicitamente a Sai di mettersi con lui solo poche settimane prima. Con Sakura non ci era mai riuscito, con Sasuke tanto meno.

A ben pensarci, solo ora si rendeva conto che Sai era l’unica eccezione. L’unica meravigliosa eccezione.

END
15-08-11



*****

Hola holà!! ^ O ^ Finalmente aggiorno la raccolta anche se non pensavo di farlo con questa fiction in particolare! °_° A dire il vero doveva essere molto romantica, invece è finito tutto con questa pseudo storiella comica! XDDD Forse avrei potuto fare di meglio, ma in fondo non penso che sia poi così male che quei due se le diano di santa ragione fra una lemon e l'altra, no?! XDD
Mi piace affrontare il loro rapporto da tante angolazioni e situazioni differenti e questa fiction è solo una di queste, un esperimento se volete! XD
Di solito tutto si conclude in maniera molto dolce nelle mie storie, per una volta ho voluto cambiare le carte in tavola e dare un pò di rude virilità a quei due, LOL! XDDD Spero che l'effetto finale non sia stato così caccoso come temo, emh.............
Cooooomunque, di recente ho poche idee sul SaiNaru, al massimo sono tutte per AU con cui ho un rapporto un pò turbolento, vedrò cosa riesco a combinare, LOL! XD
La raccolta verrà aggiornata più saltuariamente, magari alternata ad altre one shot, chissà! * v * Colgo l'occasione per ringraziare tanto la mia amata Miwako_chan e ryuuga ideki per i consueti commenti a questa raccolta, grazie GRAZIEEEE!!!! ♥ ♥

Per stasera è tutto, godetevi per bene le ferie, almeno chi può farle, io no purtroppo, sob sob sob!!! T . T'

Baciotto a tutti!!!!
Giò <3

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Capitolo 12
*** Love ***


Love Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Shounen Ai, OCC
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+ Love +

Faceva così maledettamente caldo quel giorno che l’aria era intrisa di afa e umidità. Il sole splendeva alto nel cielo, spietato e ardente come un fuoco.
Lungo quei campi se osservavi con attenzione potevi scorgere l’orizzonte offuscarsi, per quanto stringevi gli occhi essi ti lacrimavano di sudore, a nulla serviva quella pompa d’acqua gelida a rinfrescarti la nuca.
Naruto cedette a quel caldo infernale per l’ennesima volta sedendosi sulla balla di fieno proprio dietro di lui. Il capo abbandonato all’indietro, il viso rigato da mille gocce di sudore.
-    Ahaa… basta, non ce la faccio più… - biascicò con poca energia il ragazzo dalla pelle ambrata. Immediatamente si attirò su di sé gli sguardi degli altri due che stavano ancora faticando con i forconi.
-    Naruto, piantala di frignare e datti da fare! –
-    Ma Sakura-chan, ci sono più di quaranta gradi… è un puro atto di violenza fisica farci sistemare questo cazzo di fienile! – la ragazza troppo esasperata dalle lamentele del compagno sbuffò rumorosamente. Si passò una mano fra i capelli appiccicati e umidi, non ribatté a Naruto perché in fondo la pensava come lui questa volta. Poggiò il forcone alla porta e si andò a sedere accanto a lui. L’Uzumaki lanciò un occhiata a Sai che nonostante tutto continuava imperterrito il suo lavoro, ligio al dovere come sempre. Un espressione di stizza prese vita in lui – Sai, dai piantala… siediti un momento anche tu… -
-    Ma non abbiamo ancora finito… - affermò serissimo non lasciando trapelare la benché minima fatica – Kakashi sensei si è raccomandato di terminare prima di sera! –
-    Quel maledetto però se l’è filata, non vale! Aha, porca miseria questa è l’ultima volta che accetto una missione così idiota, lo giuro! –
-    Naruto, più ti agiti e più avrai caldo… - bisbigliò Sakura sorreggendo il viso fra le mani a loro volta poggiate mollemente sulle ginocchia. Erano letteralmente sconvolti da quel caldo terrificante, così tanto che non ebbero quasi più la forza di alzarsi lasciando finire tutto a Sai.


****

La sera rientrarono nella locanda in cui avrebbero passato la notte, silenziosi salirono nelle loro rispettive stanze. Sakura aveva una singola, come Kakashi, mentre Naruto e Sai condividevano la camera. Appena varcata la soglia, Naruto non perse tempo e si liberò dei vestiti gettandoli a terra in maniera disordinata.
-    Sai, mi faccio la doccia prima di sciogliermi dal caldo! –
-  Ok… - replicò distrattamente l’artista, Naruto per qualche strana ragione notò qualcosa di insolito nell’amico, ma non seppe bene definire di cosa si trattasse.
Fece spallucce entrando in bagno e gettandosi letteralmente sotto l’acqua ghiacciata. La sensazione era così piacevole che rinacque completamente. Finalmente rinfrescato a dovere uscì dal bagno dopo essersi avvolto in vita un ampio asciugamano bianco.
-    Aha, sto davvero bene adesso! – esclamò tutto giulivo spalcando la porta, quando vide Sai coricato sul futon pensò che si fosse addormentato per la troppa stanchezza. Ma poi si accorse che qualcosa non andava, Sai teneva un braccio sugli occhi, la bocca leggermente spalancata come se gli mancasse l’aria. E fu proprio quel respiro affannoso a preoccuparlo e metterlo in allerta tutto un tratto.
-    Sai! – gli bastarono pochi passi per essergli subito vicino, si chinò su di lui scostando quel braccio. Gli occhi erano chiusi, stretti in una smorfia di sofferenza. Lo chiamò ancora ma lui non rispose. Ormai nel panico e conscio di non sapere cosa diavolo stesse accadendo corse verso la camera adiacente, quella di Sakura. Incurante ovviamente di essere totalmente nudo con solo indosso un asciugamano. Quando l’Haruno gli aprì per prima cosa gli urlò contro sdegnata per le sue grazie poco coperte e poi senza alcun preavviso venne trascinata via.
-    Naruto, ma cosa fai? Sei impazzito?! –
-    Sai, sta male! –
-    Eh? – neanche il tempo di realizzare cosa stesse succedendo che si trovò davanti a Sai. Da abile ninja medico qual era lo visitò subito, constatando che era svenuto. Chiese a Naruto di aiutarla sollevando un po’ le gambe di Sai, per fargli riprendere la circolazione, mentre lei usava il suo chakra curativo. Dopo qualche minuto riprese conoscenza non capendo perché entrambi gli amici erano accanto a lui con aria angosciata.
-    Cosa… succede? – chiese lui flebilmente.
-    Succede che sei svenuto, stupido! –
-    Uh? Io? –
-    No, mio nonno! –
-    Naruto, smettila! Sai, ce la fai a metterti seduto? –
-    Sì… credo… - facendo piano si tirò su sotto lo sguardo vigile di Sakura.
-    Come ti senti? –
-    Mi gira un po’ la testa… -
-    Sakura-chan, ma cosa gli è preso?! – la ragazza scrutò attenta l’amico dalla pelle d’alabastro prima di sfiorargli una guancia.
-   Hai preso un colpo di caldo! Senti qua come scotti… - a quelle parole Naruto capì cosa gli era sembrato strano prima in Sai, le sue guance erano insolitamente colorite, troppo per uno pallido come lui.
-    Oh… sul serio? –
-    Sì! Tutta colpa di quel lavoro massacrante di oggi! –
-    Io te lo avevo detto di fermarti, ma tu niente! –
-    Sì, hai ragione Naruto… scusami… -
Naruto si sorprese così tanto per quella risposta così remissiva che non ebbe il coraggio di infierire. Doveva stare decisamente male per non reagire alle sue provocazioni in maniera schietta come al solito.

La cura che gli diede Sakura era molto semplice: bere tanta acqua, tenere del ghiaccio sulla fronte e rimanere coricato. Consigliò a Naruto di portargli da mangiare una cena leggera a base di frutta e yogurt, tutto facilmente reperibile al buffè della locanda. Era meglio non farlo alzare fino a che non gli fosse passato il giramento di testa.

Così raccogliendo tutta la pazienza che normalmente non aveva, Naruto si prese cura di Sai. Lo obbligò a mangiare tutta la frutta che aveva requisito al buffè e gli fece bere almeno tre bottiglie d’acqua da un litro. Dopo aver sorseggiato l’ennesimo bicchiere Sai sbuffò sazio – Naruto basta così ti prego, se bevo ancora qualcosa scoppio… -
-    Non rompere! Tanto fra un po’ ti uscirà tutta l’acqua che hai bevuto! – Sai a quell’affermazione così genuina reagì ridendo. Anche Naruto sorrise – Stai meglio ora? –
-    Sì, ti ringrazio… - replicò lui, in effetti ora pareva aver ripreso un colorito vagamente più umano di prima. Era sovrappensiero e quindi non si rese subito conto della mano di Naruto che gli si posava sulla fronte. Sussultò a quel contatto improvviso. Non capì bene nemmeno lui il perché. Le iridi celesti di Naruto lo squadravano attento.
-    Mmh, sì anche la tua faccia non scotta più! – era così vicino, fin troppo. Sai non comprendeva il motivo perché quell’estrema vicinanza dovesse turbarlo. Eppure era così. Il cuore accelerò i suoi battiti, la mani gli sudarono. Si sentiva così strano, quella pelle ruvida che lo sfiorava lo faceva vibrare. E poi quel volto così bello a pochi centimetri dalle sue labbra…
-    Ohi, Sai che c’è? – si riscosse dai suoi pensieri impazziti udendo quella voce squillante che lo chiamava. Accidenti, si era distratto senza rendersene conto. Sollevò lo sguardo verso l’amico boccheggiando qualche parola senza senso.
-    Oh… scusa, dicevi? –
-    Ma ci sei o ci fai?! –
-    Faccio cosa? –
-  Forse non stai ancora così bene come credevo! – concluse Naruto incrociando le braccia al petto. Quando Sai fu privato di quel piacevole contatto si sentì ancora più strano. Non perse di vista il compagno mentre si alzava e andava a sedersi sul davanzale della finestra spalancata. Rimase in solenne silenzio ascoltando tutte le sue lamentele per il troppo caldo e di come volesse dormire nudo. Al solo pensiero qualcosa di bizzarro si scatenò nella mente di Sai. Naruto che dormiva scomposto sul futon privo di veli, bellissimo ed etero come una scultura di marmo. E per Sai non era certo difficile immaginarsi tutto questo visto che aveva già ammirato il corpo nudo del ragazzo.
-    Nah, Sai ti secca se dormo in mutande? –
-  No, tanto siamo fra maschi… - già, fra maschi si ripeté. Aveva presentato la tipica risposta confezionata ad arte letta sui libri. Ma era vero, che c’era di male? Erano entrambi ragazzi, perciò nulla di strano nello dormire in mutande nella stessa stanza. In passato aveva fatto lo stesso con altri suoi commilitoni del Ne, per cui tutto normale. Eppure più si ripeteva questa affermazione e meno si convinceva delle sue parole. Lo capì quando Naruto mise in mostra quella corporatura soda e ben proporzionata, proprio come la ricordava. Era quasi incantato dal movimento dei muscoli, così scattanti e vivi sotto il tessuto cutaneo. Certo che Naruto era proprio un bel soggetto da disegnare, a maggior ragione se era semi nudo. Ed ecco di nuovo quella sensazione così strana, quel qualcosa di anomalo che non gli permetteva di interrompere il contatto visivo con Naruto.

C’era qualcosa di sbagliato in quelle sensazioni, non era normale che lui si sentisse così. Come non lo era quel senso di gonfiore che stava salendo da in mezzo le gambe. Quando si rese conto dell’imbarazzante erezione si sentì avvampare di vergogna. Fortuna che il lenzuolo gli copriva le gambe e che Naruto guardava il cielo in quell’istante.
Non riusciva a comprendere, perché si era eccitato vedendo il corpo di Naruto? Cosa gli stava accadendo? Era davvero tutta colpa di quella botta di calore o c’era sotto qualcosa altro?

Certo era da un po’ di tempo che si era reso conto di star cambiando e di osservare Naruto sotto una nuova luce, ma tutte queste emozioni erano assurde, sbagliate, folli.
Lui era un uomo e Naruto pure, un unione carnale era inconcepibile. Era scritto anche su quel libro che aveva letto tempo addietro. Gli esponenti dello stesso sesso non dovrebbero mai amarsi, e lui lo sapeva bene. Socchiuse le palpebre stanco, i nervi tesi. Chissà perché ora si sentiva vagamente triste.
-    Sai, stai bene? –
-    Eh? – non comprendeva il motivo di quella domanda, perché l’amico era così preoccupato per lui? Ebbe quasi paura di pensare che Naruto gli volesse bene, che provasse un pochino di affetto per lui. L’amore era un sentimento che bramava ma che allo stesso tempo temeva – Sì, ho solo un gran caldo… -
-    Hai ragione, si schiatta anche stanotte! Con questa afa è impossibile dormire… - mogio Naruto si lasciò ricadere sul suo futon, la vista di quei deliziosi boxer verde acido fecero sorridere scioccamente Sai. Mutò espressione quando Naruto si voltò verso di lui, gli occhi azzurri brillanti come non mai.
-    Sai, perché non fai una doccia fredda? –
-    Come? –
-    Ma sì, ‘tebayo! Hai detto che hai caldo, no? Se stai un po’ sotto l’acqua fredda ti sentirai meglio e riuscirai a dormire! –
-    Oh… ecco io… - non capì cosa stava accadendo se non quando era troppo tardi. Naruto era troppo espansivo e diretto in una maniera esagerata. Senza curarsi dei balbettii senza senso di Sai si era fiondato sul suo polso e lo aveva costretto a seguirlo fino nel bagno.
-    Dai vieni, ti aiuto! –
-    No, non ce n’è bisogno… -
-    Non rompere! Cosa faccio se poi svieni di nuovo? – incurante delle risposte di Sai si liberò dei boxer rimanendo completamente nudo. Sai abbassò lo sguardo pudicamente dandosi dell’idiota perché aveva già visto tutto del compagno quando erano alle terme. E anche Naruto lo aveva già visto nudo, perché vergognarsi proprio ora allora?
-    Ma che fai? Perché non ti spogli? –
-    Aha… sì… - incerto si sfilò la t-shirt e poi i boxer con un gesto secco, ma se ne pentì non appena Naruto lo prese per un braccio. Di nuovo quel malefico contatto gli fece ribollire il sangue che impietoso vorticò concentrandosi in un unico punto. Resosi conto della situazione non piacevole nel quale stava per cadere vittima strattonò in malo modo la mano di Naruto dandogli le spalle.
-    Ehi, ma che ti piglia?! –
-    Nulla… - rispose con voce ferma anche se in realtà il suo corpo stava tremando.
I piedi di Naruto si mossero di qualche passo nella sua direzione, una mano si allungò verso quella spalla nivea. Non appena la sfiorò Sai si ritrasse come scottato.
-    Ohi, smettila di fare così! Che cazzo hai? –
-    Niente… ma tu esci per favore… -
-    Eh? Perché scusa? – ignorando nuovamente le suppliche di Sai lo costrinse a voltarsi verso di lui. Sai reagì ancora peggio scacciandolo con un pugno a mezz’aria per poi piegarsi su stesso. Naruto non capì che stava solo tentando di nascondere un erezione troppo imbarazzante e fuori luogo.
-    Qui posso fare anche da solo… esci… -
-   Col cavolo che esco, tu stai male! – si era chinato subito verso di lui, le mani entrambe poggiate saldamente su quelle spalle così stranamente fragili quella notte – Ti riporto di là, meglio che ti corichi! –
-    No, sto bene… -
-    Non dire stronzate! Avanti, alzati in piedi! –
-    No… -
-    Ma perché? –
-  Mi vergogno! – Naruto sgranò gli occhi esterrefatto da quel grido strozzato. Sai che provava imbarazzo? Ma cosa stava succedendo?! Tutto ciò che riuscì ad esclamare fu un poco intelligente – Eh?! –
-    Mi stai mettendo a disagio… ti prego, esci! –
-    Io? – ribatté ingenuo il giovane sempre più confuso. Ma poi quando fece lo sforzo di osservare meglio Sai e la posizione in cui si era piegato cominciò a comprendere. Senza un perché si sentì avvampare pure lui per la vergogna. Aveva “sorpreso” l’amico in un attimo di intimità un po’ troppo personale e lui essendo un ragazzo sapeva bene cosa volesse dire. Silenzioso indossò nuovamente i suoi boxer e si avviò alla porta del bagno farfugliando – Ti aspetto fuori… tu… emh… fai pure con comodo! –
Con un suono che ai due parve assordante la porta si richiuse dividendoli momentaneamente. Entrambi rimasero imbambolati come statue per qualche minuto, incapaci di reagire. E quando Sai uscì dal bagno fu anche peggio, aleggiava un insolita tensione. Pareva mancargli l’aria nei polmoni perché non riusciva a scandire nemmeno una parola. Naruto lo ignorava fingendo interesse per la televisione appena accesa. Allora Sai comprese che forse era meglio sopprimere del tutto queste maledette emozioni che avvertiva verso Naruto visto che mettevano entrambi a disagio. Filò dritto al suo futon dandogli le spalle e in apparenza la cosa parve morire lì visto che per un paio d’ore regnò una pace assoluta nella stanza. Ad un certo punto, verso le due mattino per la precisione, Naruto spense la televisione e con un colpo di tosse troppo elevato tentò di attirare l’attenzione del compagno.
-    Sai… sei ancora sveglio? – non ricevendo risposta si avvicinò a lui gattonando e con altrettanta cautela si mise ad osservarlo. Stava dormendo non c’erano dubbi, ed aveva inoltre l’aria rilassata. Si fermò allora a riflettere attentamente su quanto era accaduto, sì insomma a quella reazione di Sai. Aveva avuto lo strano sentore che la causa scatenante fossero state proprio le sue nudità ma non poteva ugualmente capacitarsene. Che Sai fosse davvero dell’altra sponda? Provava davvero dell’affetto verso di lui? Si sentiva confuso e curioso, voleva saperne di più e subito. Però era un tale peccato svegliarlo, dormiva così sereno e poi in fondo aveva avuto una gran brutta giornata ed era stato pure male. Sospirò un poco prima di decidere suo malgrado di tornare al suo giaciglio, ma proprio in quell’istante in cui sostava ancora sopra di lui con fare assai ambiguo Sai spalancò gli occhi. Non appena focalizzò l’immagine di Naruto cacciò un sussulto un po’ troppo forte, era di nuovo così vicino a lui. Naruto se ne rese conto e fu il panico.
-    S…Sai… aspetta, non fraintendere! Non avevo cattive intenzioni! – esclamò agitandosi, non aveva motivo di rispondergli così ma non poté farne a meno.
-    Sì, lo so… - fece pressione sui gomiti e si mise seduto mentre Naruto prendeva le dovute distanze. Accidenti a lui però, trovarselo così all’improvviso davanti con indosso solo quegli assurdi boxer verdi non poteva che mandargli in tilt il cervello già messo a dura prova dal caldo soffocante. Temeva di reagire di nuovo come prima, presto, doveva trovare una scusa per defilarsi da lì immediatamente.
-    Che c’è? –
-    Eh? No, solo… - scattò in piedi senza aver trovato nulla di particolarmente sensato da dirgli – Devo andare in bagno, scusa! – corse come un pazzo verso il bagno e vi si chiuse dentro sbattendo la porta. Naruto rimase immobile come un ebete, ormai aveva perso la sua occasione per parlargli. Seccato si sedette sul suo futon a gambe incrociate in attesa che tornasse lì, perché tanto prima o poi sarebbe dovuto uscire. E lui l’attendeva al varco con mille domande.
Attese due, quattro, cinque minuti facendosi film mentali su cosa stesse facendo lì dentro. Passati i sette minuti decise di sfondare la porta.
-  Ohi, Sai! Sei ancora vivo?! – avvicinandosi udì un rumore impercettibile di acqua che scorreva, sembrava quella della doccia. Si impose dunque di non entrare, ma non appena lo fece si disse sorpreso che era totalmente assurdo, insomma Sai era un ragazzo proprio come lui, al diavolo se lo vedeva nudo. Al diavolo se lo sorprendeva con l’uccello alzato, era una cosa normale, una reazione assolutamente umana e genuinamente maschile. Niente di straordinario dunque, nulla di così anomalo. Con risolutezza aprì la porta provocando un brusco rumore. Sai ancora sotto la doccia ebbe un fremito, c’era solo una sottile tendina semi trasparente a dividerlo da Naruto. E quel dannato cuore non la voleva smettere di battere all’impazzata.
-    Naruto… cosa c’è? – si impose la calma, assolutamente. Non poteva perdere il controllo una seconda volta, no sarebbe stato davvero troppo per uno come lui.
-    Devo solo farti una domanda, poi me ne vado! –
-    Dimmi… -
-    Prima ti sei eccitato a causa mia? –
Sai strabuzzò gli occhi sconvolto e a lui non succedeva spesso. Scostò un po’ la tenda per poter vedere il suo interlocutore. Naruto era lì in piedi, la mani poggiate mollemente sui fianchi, l’aria da inquisitore che proprio non gli si addiceva. Sai deglutì, era indubbiamente nervoso e non poteva nasconderlo questa volta.
-    Forse… non lo so… -
-   Ma allora… ‘tebayo! – esclamò sorpreso l’Uzumaki, una mano si mosse affrettatamente verso la chioma ribelle – Io non credevo di farti questo effetto! Ma da quando sei così? –
-    Così come? –
-    Bé… gay ovviamente! – Sai dovette fare un piccolo sforzo mentale per accostare quella parola, gay, al suo significato. Quando capì arrossì. Arrossì vistosamente e violentemente, perfino Naruto rimase colpito da quella reazione improvvisa.
-    Ma io… non mi piacciono gli uomini! – era così ed era convinto di ciò che affermava. Sai non aveva mai provato attrazione fisica per altri ragazzi, mai in vita sua. E anche ora che aveva tanti amici maschi non aveva mai avvertito nulla di tutto ciò quando era in loro compagnia – Però… tu Naruto mi fai sentire strano… -
-    Come strano? Che vuoi dire?! –
-    Non lo so… mi fai immaginare delle cose… provare delle emozioni sbagliate… -
Ora era Naruto che faticava a comprendere. Emozioni sbagliate? Come potevano esistere? Tutte le emozioni di questo mondo non erano mai inutili, anche quando erano orribili, violente o tristi servivano al loro scopo in qualche modo. E di questo Naruto era assolutamente convinto.
-    Ma che stai vaneggiando, Sai?! Credi forse che amare qualcuno sia un emozione sbagliata? –
-    Ma io non ho parlato di amore… -
-    Però sembra proprio che io ti piaccia! – con naturalezza Naruto si avvicinò di più al viso di Sai. Era così vicino – Quindi provi qualcosa per me, altrimenti non ti saresti eccitato… né faresti strani pensieri sul sottoscritto… -
Sai totalmente in balia delle sue emozioni non capì più nulla. Incapace di separare la razionalità dall’istinto si lasciò sopraffare da quest’ultimo. Oscurò del tutto quella breve distanza poggiando le sue labbra su quelle di Naruto. L’acqua gelida che ancora ricadeva sulla sua schiena gli donava dei brividi incontrollati. La bocca del compagno era così calda e accogliente che non l’avrebbe mai abbandonata, piuttosto sarebbe soffocato. Ritornò bruscamente alla realtà quando le mani di Naruto gli si posarono sul petto allontanandolo. Era assolutamente delizioso il suo viso accaldato e arrossato per quel contatto inaspettato. Tuttavia non lo aveva in alcun modo rifiutato e questo accese una piccola speranza in Sai di poter andar oltre.
Naruto ansimava incontrollato e come fuori di sé lo spinse dentro la doccia bagnandosi anche lui. Incredulo fu Sai quando lo stesso ragazzo ricambiò il bacio con una passione travolgente. Un insana e sconcertante follia li aveva come contaminati entrambi ed ora li faceva agire in maniera così bizzarra. Le braccia di Naruto lo strinsero a sé facendo aderire perfettamente i loro corpi. La pelle di Sai era così fresca al contatto, era dannatamente piacevole. Le loro erezioni si sfregarono provocando nuovi turbini di emozioni e sensazioni. Naruto presto si liberò di quel fastidioso indumento ormai zuppo d’acqua mostrandosi nuovamente in tutto il suo splendore. Quei polpastrelli ambrati si mossero incerti verso i fianchi di Sai, esplorando timidamente il suo corpo. Avvicinò di nuovo le labbra alle sue donandogli piccoli baci sparsi, ma senza mai osare oltre. Fu Sai che inaspettatamente lo invitò a toccarlo più intimamente conducendo le sue mani all’inguine. Esitò però ritraendosi come spaventato – No! – indietreggiò appena finendo contro la tendina della doccia.
-    Naruto… -
-    Quello che stiamo facendo è… -
-  Sbagliato? – lo precedette con una punta di amarezza l’artista. Naruto non rispose ma la sua espressione parlava chiara.
-    Scusami… Sai non volevo toccarti… non volevo farti queste cose… scusami… - balbettò confuso Naruto correndo a recuperare un asciugamano e coprendosi subito – Scusami… dimentica tutto! – e come una tempesta tropicale che aveva appena spazzato via ogni cosa sul suo cammino lasciò dietro di sé solo una quiete solenne. Ma Sai si era smarrito in quella tempesta.

Quando tornò nella stanza trovò la luce spenta e Naruto nascosto nel suo futon rannicchiato sotto il lenzuolo. Ne convenne che non era il caso di porre domande e poi era tanto stanco, tutte le sue forze si erano esaurite sotto quell’acqua ghiacciata. Si sentì scottare le guance al solo ricordo di quei baci e di quelle mani tiepide che lo sfioravano. Eppure gli erano piaciute tanto quelle emozioni, così tanto da fargli venire voglia di piangere. Quanto era diventato patetico.


****

Il mattino seguente i due ragazzi si rivestirono in rigoroso silenzio e scesero per la colazione ignorandosi reciprocamente. In presenza di Sakura e Kakashi si comportavano come sempre, ma fra loro non si scambiarono mezza parola. E questo dettaglio non sfuggì all’occhio attento di Kakashi che volle indagare.
Verso sera sulla via di ritorno a Konoha il sensei affiancò Naruto che camminava avanti a tutti distanziandosi un po’. Il giovane nemmeno si accorse della presenza dell’uomo fino a quando lui non richiuse bruscamente il suo libro provocando un suono secco. Naruto si voltò verso lui e non capì perché Kakashi lo osservava in una maniera così seria.
-    Cosa è successo, Naruto? –
-    Come?! –
-    Fra te e Sai intendo… perché è ovvio che sia capitato qualcosa ieri notte, è da stamattina che siete entrambi troppo silenziosi! –
Naruto non replicò, preferì tornare ad osservare i suoi piedi che avanzano uno dopo l’altro in perfetta sincronia. Anche Sakura nel pomeriggio aveva tentato di porre domande a Sai per capire come mai sia lui che Naruto si ignoravano così freddamente, ma pure l’artista aveva la bocca cucita.
-    Naruto… avete litigato, non è vero? –
-    Più o meno… - esclamò lapidario lui, ma era palese che quella fosse una bugia.
-    Aha, e va bene, se non vuoi parlarmene fai pure! Vorrà dire che lo domanderò a Sai, lui di certo vuoterà il sacco anche perché non è il tipo che disobbedisce agli ordini di un superiore… -
-    No! – colto in fallo Naruto non poté far altro se non farsi coraggio – E… va bene… gli dirò tutto… ma prima prometta di non ridere! –
-    Lo giuro sul mio onore! –
Dopo essersi guardato di sottecchi e controllato di essere a debita distanza da Sakura, Naruto cominciò a bisbigliare i fatti avvenuti la notte prima, omettendo ovviamente la parte in cui lui si avventava su Sai per ricambiare il suo bacio. Kakashi ascoltava in silenzio, non capiva bene quali emozioni trapelassero da sotto quella maschera, ma poteva giurare che stesse sorridendo malizioso.
-    E così Sai ti ha turbato molto con il suo comportamento… -
-    Esatto! Non mi fraintenda, voglio bene a Sai ma… non sono innamorato di lui! – mentre pronunciava quelle parole si sentì strano, proprio all’altezza dello stomaco. Un contorcersi anomalo di viscere che proprio lo infastidì. Si morse un labbro senza un motivo apparente, perché provava quel senso di rimorso tutto un tratto?
-    Capisco, non è una situazione facilmente gestibile in effetti… -
-    Kakashi-sensei io… - Naruto arrestò la sua camminata, gli occhi fissi al terreno polveroso – Non mi sono comportato affatto bene con Sai ieri notte… - come dei flash gli corsero davanti le immagini di se stesso mentre si lasciava catturare dalla frenesia e baciava Sai. Era stata un incontrollata passione mista a curiosità a spingerlo a quel gesto. Uno stupido, sciocco gesto che stava degenerando in qualcosa di terribile però. Rivide le mani di Sai che gentili e un poco tremanti lo invitavano a toccarlo, a farlo suo e diavolo, Naruto stava per cedere sul serio. Ma dopo aver colmato la sua sete di sesso che cosa sarebbe rimasto? Niente, perché Naruto voleva solo quello, niente di più profondo del desiderio carnale e proibito. Sarebbe stata solo un esperienza adolescenziale assolutamente demenziale da ricordare in compagnia dei suoi amici al chiosco di ramen fra dieci anni. E l’ultima cosa che voleva era rendere Sai il protagonista di questa barzelletta perché aveva compreso suo malgrado che i sentimenti dell’amico per lui erano sinceri e reali.
-    Non voglio ferire Sai… non voglio… - ripeté a voce bassa come una triste cantilena. Kakashi sospirò alzando indifferente il viso al cielo che imbruniva.
-  Non pensi che dovresti dirle a lui queste cose? – si girò indicandogli con lo sguardo Sai che si avvicinava in compagnia di Sakura. Naruto vedendo l’aria contrita del compagno decise di farla finita e rompere quell’assurdo silenzio che lui stesso aveva imposto. Lo prese da parte lasciando soli Sakura e Kakashi, si addentrarono nella foresta fino a spuntare alle foci di un fiume. Naruto si sedette su un masso, la mani arpionate alle ginocchia come se dovesse farsi forza per parlare.
-    Sai… credo di doverti delle scuse… sì insomma… per quello che stavo per farti ieri… - non lo guardava in faccia, non ne aveva il coraggio. Teneva gli occhi chiusi e continuava a parlare come se fosse da solo – Voglio mettere subito in chiaro che a me piacciono le donne, e parecchio anche! – alzò risoluto lo sguardo verso lui accendendo quegli occhi azzurrissimi, incatenando anche Sai ad essi - Però… ecco, confesso che ieri… sì insomma, ti avrei scopato volentieri! –
Le sopracciglia di Sai si inarcarono totalmente sorprese mentre un colorito rosso sempre più acceso gli deformava le guance – Oh… bè potevi anche farlo… - subito volle mordersi la lingua per quella frase così sconcia. Naruto lo squadrava esterrefatto e boccheggiava incredulo per tanta schiettezza.
-    Non dire idiozie, baka! Non potrei mai scoparti solo per la voglia di soddisfare il mio ego rincretinito! – le gambe si erano come messe in moto da sole e lo avevano fatto scattare in piedi, si sentiva straripare di adrenalina.
-    Naruto… -
-  Anche se non ricambio i tuoi sentimenti, questo non vuol dire che posso approfittarmi di te così! Insomma io… non è giusto, ecco! – infervorato dal suo discorso si piegò in avanti in un profondo inchino – Perciò, ti chiedo di perdonarmi se puoi! A me piacciono le ragazze e basta! -
-    Ti ringrazio… -
-    Eh? Perché mi ringrazi? – Naruto non capiva, perché Sai sorrideva? Sembrava così sereno mentre lo faceva, pareva quasi un'altra persona.
-    Perché sei stato gentile ad essere sincero con me… sai, ieri notte ho riflettuto seriamente sul mio comportamento e credo di aver capito che il mio sentimento per te sia di tipo amoroso… -
-    Ah… davvero? – biascicò Naruto vagamente nel panico. Era davvero come temeva, Sai si stava proprio  innamorando di lui.
-    Sì… uh ecco… io spero che non ti dia fastidio questo… perché se è così sono pronto a sopprimere questa emozione, anche subito! –
-   Non dire sciocchezze! Tu non devi sopprimere un bel niente! Sono dei tuoi sentimenti che stai parlando Sai, non sono cose che puoi prendere e buttare via quando ti pare! – quelle mani così insolitamente gentili si posarono grevi sulle sue spalle. Strinse la presa, giusto un poco come se volesse trasmettergli le sue sensazioni. Per la prima volta in quei due giorni a Sai non disturbò quell’estrema vicinanza con Naruto, certo il cuore batteva sempre forte e le mani erano nuovamente sudaticce ma almeno ora avvertiva come una stupenda e gratificante sensazione di benessere. Delle parole sorsero dalle sue labbra in maniera del tutto spontanea – Io ti amo… -
Naruto non seppe che dire, ben conscio di non essere in grado di corrispondere a quel sentimento così nuovo e profondo. Si limitò a socchiudere gli occhi e a scusarsi. Poi lo abbracciò, ma non come la notte precedente in cerca di sesso e nuove esperienze ma solo come un buon amico che cercava di consolarne un altro. Sai comprese, non seppe bene nemmeno lui come ma fu così. Si lasciò imprigionare in quello stupendo abbraccio che sapeva di dolce, sapeva di amaro, sapeva di amore. Non gli importava di quale forma dell’amore fosse, sapeva solo che era quel sentimento tanto bramato e ora che lo aveva ricevuto per la prima volta in vita sua non se ne sarebbe separato mai più.  


END
28/08/11


****

Aha, che seratina autunnale! Fuori piove e fa freschetto, si sta bene giusto in casa davanti al pc con una buona tazza di tè (freddo, ancora freddo per fortuna, non si necessita di tè caldo per ora! U_U)! = . ='
Dunque, sicchè ho scritto ben due nuove one shot per questa raccolta ho deciso di cominciare a pubblicarne una, l'altra in settimana magari! ^ ^
Umh, questa volta ho sforato, sì sì, mi sa che Sai è uscito OCC........ fragile, insicuro, l'ho parecchio reinterpretato per metterlo a disagio dinanzi le nudità di Naruto! XDDD
Non reagisce con la consueta schiettezza, è totalmente in red out in questa fiction, tremendamente vittima delle sue emozioni come afferma lui stesso! I colpi di caldo fanno male, e Sai ora ne ha la conferma! XDDDD
Spero che almeno Naruto si salvi conservando un briciolo di IC, ma me lo direte voi lettori intanto! ^ ^' Il titolo è stato come al solito istintivo anche se non proprio immediato! XD
In realtà tale shot nasceva solo come una lemon dove i due pulzelli si davano alla pazza gioia sotto la doccia perchè arrapati come ricci in calore, ma poi ha preso la strana piega che avete appeno letto! U_U
Vi siete accorti che se faccio dichiarare Sai mai una volta che Naruto lo corrisponda?! XDDD O il fatto è già avvenuto ed è andato a buon fine oppure nisba, il povero Sai resta a bocca asciutta, ma vi assicuro che non lo faccio apposta me ne sono accorta solo rileggendo la storia, LOL! XD

Bene, direi che ora è giunto il momento che preferisco: ringraziare!! * *

Grazie a tutti voi che leggete, tutti voi che commentate, a tutti GRAZIE!!! :D

In particolare Miwako_chan perchè sì!! ♥ ♥

Un saluto e alla prossima fiction, by!!!! ^ O ^

See you soon fan writer...




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Capitolo 13
*** Una giornata in cui non accade nulla ***


Una giornata in cui non accade nulla
Autore: Dragon gio (wolferetic sui forum)
Genere: Sentimentale

Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Rating: Giallo
Coppia: SaiNaru
Avvertimenti: Yaoi
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+ Una giornata in cui non accade nulla +


Quella sera di fine estate erano andati a dormire un po’ prima del solito. Faceva fresco già alle undici, quel caldo afoso stava pian piano svanendo, insomma tutto lasciava presagire l’autunno dietro l’angolo.
Naruto si stiracchiava soddisfatto nel giaciglio assai comodo, quel letto a mezza piazza non aveva nulla a che vedere con il suo che era troppo piccolo per farci dormire due persone.
Si mosse con cautela abbracciando il ragazzo che dormiva al suo fianco, sorrise intenerito udendo quel respiro normalmente pacato che ora invece era un più pesante del solito. D’altro onde Sai era un po’ raffreddato quindi nulla di strano che respirasse male.
Non voleva che dormissero assieme perché temeva di passargli qualche germe, ma a Naruto non importava, conscio di essere una roccia in fatto di malanni. Gli solleticò piano una guancia, la pelle era così morbida e lisca, gli ricordava tanto la buccia di una pesca. A proposito di cibo, aveva ancora fame, poche ore prima avevano pasteggiato solo con frutta e verdura. E Naruto non era certo tipo da accontentarsi di così poco, ma Sai non aveva voglia di cucinare dopo quell’estenuante missione in cui fra l’altro aveva preso pure freddo ammalandosi.
Il giovane sbuffò tentando di mettere a tacere il suo stomaco che brontolava, non se la sentiva di alzarsi e uscire per andare a comperarsi del ramen istantaneo. Per cui la sua pancia avrebbe dovuto zittirsi perché tanto sarebbe rimasta vuota.
Pensò bene di distrarsi mirando il corpo pressoché perfetto di Sai. Dormiva con indosso unicamente dei deliziosi boxer neri aderenti e una t-shirt dello stesso colore. Si strinse più a lui allacciando le gambe alle sue, quando si scontrò con i suoi piedi constatò con dissenso che erano ghiacciati.
Sussultò per poi lanciare qualche bestemmia contro l’amante, si era scordato che quando non stava bene gli si gelavano i piedi. Sai nemmeno si era accorto dei gesti di Naruto, dormiva profondamente, era piuttosto esausto lo si vedeva dal viso leggermente tirato e le occhiaie.
Sperava si girasse verso di lui per poterlo baciare e stuzzicare un po’, non c’era gusto a lambire la schiena per quanto la pelle fosse molto invitante. Naruto non aveva sonno e si stava maledicendo di non aver accettato la proposta di Sai di portarsi la piccola tv nel salotto e di guardarsi qualcuno dei suoi film. Anche se le vhs di Sai comprendevano unicamente una vasta gamma di serie horror. Ma a Naruto quel genere non faceva impazzire, rammentava ancora la notte in cui avevano guardato assieme Parnormal Activity e di come alla chiusura improvvisa della porta della loro stanza avesse fatto un balzo cadendo dal letto per lo spavento. Quel maledetto di Sai confidò di aver lasciato aperta la finestra della cucina e che essa aveva fatto corrente provocando la chiusura della porta. Ma intanto aveva riso di brutto alla faccia terrorizzata di Naruto, per lui era inconcepibile avere paura di qualcosa di così vago come gli spiriti, però gli piacevano lo stesso quegli stupidi film.

Più trascorrevano i minuti e maggiormente si annoiava, passare le dita fra i capelli di Sai non era certo gratificante, lui voleva divertirsi un po’. Infilò allora una mano sotto la t-shirt dell’artista palpando per bene il petto muscoloso e la pancia piatta. Accidenti, gli piaceva proprio accarezzare quel ventre, specialmente da quando Sai gli aveva rivelato non con poco imbarazzo che era il suo punto più vulnerabile. Eroticamente parlando, ovvio. Sapeva che non doveva disturbarlo, ma non resistette. La mano scivolò all’inguine che prese a sfiorare prima piano, quasi con delle carezze, poi preso dall’entusiasmo lo aveva saldamente afferrato eccitandosi per quel semplice contatto.
Fu in quell’istante che Sai mugugnò incolore – Naruto… smettila ho sonno… - allontanando fra l’altro quella mano molesta. Anche se era assonnatissimo aveva ben intuito cosa avesse voglia di fare Naruto. Ma lui non aveva forze, troppo stanco per la missione e i medicinali che aveva assunto per scacciare quel lieve raffreddore. Si voltò abilmente verso Naruto cercando il suo abbraccio, provando in qualche modo a rabbonirlo per allievare la delusione del “mancato sesso” – Domani mattina lo facciamo… promesso… -
Non aveva riaperto gli occhi ma poteva immaginare quel sorrisetto compiaciuto stampato sulla faccia di Naruto. Avvertì il tepore di un bacio sulla sua fronte, poi un secondo sulle labbra. Infine solo il russare di Naruto che aveva bisbigliato un “ci conto” prima di addormentarsi.

****

Per sua fortuna quella notte dormì estremamente bene, vuoi per il piacevole fresco di fine estate, o perché i medicinali gli avevano evitato un brutto raffreddore, oppure perché era rimasto protetto nell’abbraccio di Naruto. Fatto sta che verso le prime luci dell’alba, quando Sai si ridestò, si sentiva decisamente riposato e pieno di energie. La prima cosa che vide fu il viso di Naruto come al solito addormentato con la bocca aperta. Non era una bella visione, ma Sai stava imparando ad apprezzare tutto di lui, anche le piccole cose inutili. Una mano si mosse automatica verso Naruto, ne accarezzò il collo tastandolo piano. Con il pollice posato sulla giugulare ne ascoltava i battiti cardiaci. Erano lenti e regolari, decisamente stava ancora in fase rem. Si mise a sedere scostando le lenzuola, in pochi secondi si posizionò a cavalcioni di Naruto, entrambe le mani posate sul viso del ragazzo. Cominciò a baciarlo con passione, senza troppi preamboli. Si ricordava bene della promessa fatta durante il dormiveglia ed ora era pronto a mantenerla.

Dato il tipico sonno pesante di Naruto, gli ci vollero parecchi baci prima che il suddetto cominciasse a riaversi dal suo stato di catalessi. Arrossì in maniera del tutto ingenua quando si accorse di Sai che gli stava sollevando la maglia in cerca dei suoi capezzoli. Giusto il tempo di focalizzare la situazione per poi rendersi conto che quello era un gran bel risveglio di quelli che capitavano una volta al mese. Non poteva certo perdere questa preziosa occasione dunque.
-    Buongiorno… - disse Sai sorridendo con un espressione da finto angioletto. Intanto le mani erano partite per la tangente e tastavano già i testicoli di Naruto. Lui sorrise malizioso trattenendo un vago gemito di piacere – ‘Giorno a te! – le dita affusolate di Sai giocherellavano già con l’orlo dei suoi boxer indecise se passare subito all’azione oppure attendere. Lo sguardo eloquente di Naruto gli fece comprendere di non aspettare, allora glieli sfilò con calma apparente mentre si godeva i caldi baci del compagno. Non attese molto prima di insinuarsi in mezzo alle sue cosce facendo vibrare di eccitazione Naruto. Cavolo, lo adorava quando lo toccava così. Riusciva a metterlo a suo agio nonostante la poca esperienza e il normale imbarazzo che poteva crearsi data la natura del loro rapporto omosessuale. Di libri che parlavano di queste cose ce ne erano ben pochi a Konoha ma Sai li aveva letti tutti a quanto pare.
Invitò l’artista a concentrare la lingua sul suo collo, per Naruto quella zona era sensibile tanto quanto la pancia per Sai. Diventava del tutto remissivo quando Sai ne baciava sensuale la superficie  percorrendola a tratti con la lingua solleticandolo di piacere. Naruto era un tipo semplice e quindi gli piacevano gesti altrettanto elementari, anche in ambito sessuale. E questo aveva colpito positivamente Sai.  Anche perché lui non era per niente esperto di sesso, aveva praticamente perso la verginità con Naruto solo un mese prima. La mano che stringeva dolcemente l’eccitazione di Naruto si bagnò del liquido seminale appena fuoriuscito. Era venuto prima del previsto pensò Sai e Naruto parve agitarsi leggermente per questo – ‘Tebayo… scusa… -
-    Non penso sia grave… non lo facciamo da un bel po’… devo averlo letto su quel libro che succede se ci si astiene per un lungo periodo… -
-    Oh… bè… sì certo, sarà così! – annuì ancora in visibile imbarazzo l’Uzumaki. Sai gli sorrise, forse era il caso di tranquillizzarlo.
-    Non può essere altrimenti! Ma ora, concentriamoci sul resto… -
-    Uh… sì… - gemette flebile Naruto nuovamente in balia di quel tocco tanto gentile quanto maligno perché in grado di fargli perdere ogni freno inibitore.

Ben presto i pochi vestiti che indossavano divennero inutili costrizioni di cui si liberarono gettandoli ai piedi del letto. Ormai completamente nudi si scrutavano dalle loro posizioni, parlandosi con i gesti invece che con le parole. Le mani ambrate di Naruto scorrevano placide sull’addome di Sai e lui che gli sostava sopra, gli toccava il collo, quasi come se lo massaggiasse. Quei contatti facevano impazzire di piacere entrambi, scrutavano e violavano le loro piccole debolezze a vicenda in una sorta di perfetta parità. Ben presto le labbra di Naruto lambirono quella pancia così morbida e al contempo virile. Sai ci metteva più tempo a lasciarsi andare ma quando ci riusciva, diventava un tutt’uno con Naruto e le sue emozioni. Si mostrava finalmente fragile, umano, in cerca del piacere carnale, assetato di amore. C’era così tanto impeto in quei baci, una passione inusuale per Sai da sempre abituato a sopprimere ogni emozione.
Si sentiva un po’ insicuro come Naruto e quindi si faceva trascinare facilmente dal momento e l’ardore. Le guance erano così rosse che scottavano, la bocca si schiudeva piena di eccitazione in gemiti malcelati.
-    Ti piace… ehe Sai? – sussurrò il giovane che si godeva il culmine del piacere dell’amante.
-    S…sì… - gli tremava la voce, solo in sua presenza si concedeva tale lusso. Il privilegio di apparire così inerme e fuori di sé. Non c’erano ruoli prestabiliti durante i loro rapporti, l’uno compensava l’altro, si donavano reciprocamente un estremo piacere fisico.
-    Naruto… voglio mettertelo dentro… - affermò con disarmante schiettezza Sai. Ma ormai ci era abituato, anche se forse non abbastanza, a simili richieste.
-    Ok… metti il preservativo… - Sai annuì allontanandosi un momento a cercare frenetico nel cassetto l’ambito oggetto. Era stato lui ad insistere perché lo usassero sempre e anche se secondo Naruto era inutile in quanto erano sanissimi entrambi aveva accettato di buon grado l’idea. A patto che non lo dovesse indossare lui stesso perché gli dava molto fastidio come aveva già constatato in passato. Si divertiva a vedere Sai che lo indossava, era in grado di uccidere i nemici nel giro di pochi secondi di ma ci impiegava una vita per infilare quel coso di plastica. Secondo lui andava messo bene se no era inutile. A tale affermazione Naruto aveva riso spanciandosi letteralmente e chiedendogli se temesse seriamente se lui potesse rimanere incinta nonostante gli evidenti organi maschili…
-    Sei pronto o no?! –
-    Sì… eccomi… - ritornò veloce sul letto avventandosi nuovamente sulle carni di Naruto. Al sottoscritto non dispiaceva per nulla quando lui era un po’ irruento, lo trovava al contrario ancora più umano e sexy. Specialmente sexy.
Si lasciò sfiorare con baci e carezze fino alla stesura del consueto lubrificante che preannunciava il momento clou. Fece coricare Naruto a pancia in giù per poterlo penetrare più comodamente. Naruto si lamentò invece per la scomodità e poi non poteva guardarlo negli occhi mentre veniva.
-    La prossima volta ti sistemi come vuoi tu, ok? – suggerì Sai che fece capire implicitamente di non cambiare posizione visto che ormai erano al limite entrambi.
-    Uff… ok… - Naruto rilassò il più possibile i muscoli mentre Sai cominciava ad entrargli dentro – Fai piano però che l’ultima volta mi hai fatto un male cane! – nel dire quella frase si era girato verso il compagno e si godette la sua espressione colpevole.
-    Sì… scusami… - era terribilmente strano quando faceva quelle facce ma per Naruto erano fantastiche. Avrebbe voluto che Sai fosse così naturale anche fuori dal letto, ma per ora doveva accontentarsi. Le prime spinte non tardarono a stravolgergli il fondo schiena, istintivamente strinse il lenzuolo. Ma anche se era doloroso gli piaceva troppo quel calore a dir poco bollente che lo violava fin in profondità. Non era solo una mera sensazione fisica, era soprattutto una fusione a livello spirituale unica che gli procurava emozioni incredibili e contrastanti. Gemeva senza controllo, i suoi respiri affannati si armonizzavano con quelli altrettanto accentuati di Sai. L’odore del sesso gli solleticava le narici tanto quanto quelle piccole gocce di sudore che gli scivolavano sul petto. Era fantastico poi il momento che precedeva l’amplesso finale, per un solo istante si sentiva interamente parte di Sai e viceversa. In quella frazione di secondo non erano più Sai e Naruto persone distinte ma un'unica anima, entrambi potevano sfiorare il cuore dell’altro. Ed era la cosa più strana e incredibile che Naruto potesse mai provare in vita sua. La spinta finale più forte delle precedenti concluse il rapporto con i due ragazzi stremati e il letto sporcato di liquido seminale. Appagati e felici rimasero ad osservarsi in silenzio, stanchi anche per parlare si sorridevano come due sciocchi. Ma poi Naruto non resistette ed esclamò – Se non era per il preservativo mi venivi dentro! Sei proprio un porco… -
-    Da che pulpito viene la predica… -
-    Zitto tu, che basta che ti tocco la pancia per eccitarti! –
-    A te è sufficiente sfiorarti il collo! Non sono l’unico porco qui… -
-    Tsk, tutte scuse le tue! – mostrando un finto broncio gli diede le spalle. Dovette attendere poco perché Sai lo raggiungesse con le sue braccia ghermendolo.
-    A me è piaciuto particolarmente questa volta… e a te? –
-    Che me lo domandi a fare? Adoro fare sesso con te! – e gli stampò un casto bacio su quella bocca carnosa consumata dalle sue stesse labbra fameliche. Le mani di Sai si soffermarono su quelle guance tiepide, ne tastò con cura quegli strani sfregi. Naruto gli sorrideva inducendo anche lui stesso ad imitarlo. Dopo qualche minuto passato ad osservarsi reciprocamente con aria sognante Naruto trillò – Mi sento un po’ scemo… -  
-    Anche io… - e subito dopo scoppiarono a ridere. Sai si spostò dal compagno tornando a coricarsi alla sua destra.
-    Sai, io ho famee! –
-    Alzati e vai a cucinarti qualcosa allora! – replicò atono Sai scrutando con finto interesse il soffitto chiaro.
-    Sei uno stronzo… - ringhiò scontento Naruto. Con un aria da bimbetto combina guai prese ad accarezzargli l’addome con lenti moti circolari. Quando Sai si girò verso lui e gli sorrise solare, Naruto era sicuro di averla avuta vinta – Mi prepari un ramen? –
-    No! – la risposta secca di Sai lo mandò su tutte le furie.
-    Sei proprio uno stronzo! Anzi no, sei il re degli stronzi! Che cosa ti costa cucinarmi un ramen! E poi tu sei così bravo! –
-    Lo so, ma non ne ho voglia… -
-    E mi lasci morire di fame?! –
-    Se vuoi ti porto da Ichiraku, però devi darmi qualcosa in cambio… –
-    Ichiraku? Mi vesto subito! – senza dare il tempo a Sai di finire di parlare saltò agilmente giù dal letto e corse a farsi la doccia. Il povero Sai era rimasto impalato come uno stoccafisso. Inebetito frugò sotto il suo cuscino tirandone fuori un libro: “Tecniche di seduzione per principianti”. Lo sfogliò fino alla pagina che gli interessava e pieno di dubbi esclamò – Ma cosa diavolo ho sbagliato? – avvilito perché l’occasione di poter fare il bis era ormai sfumata scese anche lui dal giaciglio sfatto per raggiungere il compagno in bagno.

Ebbe comunque la sua piccola vendetta quando una volta da Ichiraku fece finta di essersi dimenticato il portafoglio a casa, così da far pagare l’intero conto a Naruro. E questa volta invece di una ciotola di ramen vegetariano ne aveva prese ben due.
Sulla via del ritorno a casa confessò il misfatto con il risultato di farsi rincorre dall’Uzumaki per tutta Konoha per avergli fatto spendere gli ultimi risparmi. Ma tanto Sai sapeva che se la sarebbe cavata quando una volta giunti a casa sua lo avrebbe preso di forza e baciato senza pietà su quella gola sensibile alle sue labbra. E una volta finito di fare l’amore gli avrebbe cucinato un ramen maestoso per cena, come faceva sempre. Come ogni giorno da quando gli aveva gridato in faccia di amarlo senza alcun pudore. Come desiderava ardentemente fare per il resto della sua vita.

Che volete farci, anche quella si era rivelata una giornata in cui non accadeva nulla.

END
30-08-11

****

Hola hola bella gente!! ^ O ^ La mia pigrizia non ha eguali, ho scritto questa fiction a fine Agosto e la pubblico solo ora, mah, non è che vi siate persi chissà quale capolavoro intanto... =_='
Solita shot banale dettata da capriccio yaoi represso, nulla di più, nulla di meno! U_U Sarà meglio che mi impegni maggiormente per le prossime, vorrei portarla avanti il più possibile questa raccolta, per cui pubblicherò con meno frequenza ma tenterò di proporvi qualcosa di meglio a livello di storia! ^ ^
Almeno ci proverò, ha ha! XDD Prendete questa cosuccia come un modo simpatico per festeggiare l'anniversario di questa raccolta, l'ho cominciata a Settembre del 2010 quindi è online da un anno esatto!!! ♥ Offro crema di limoncino a tutti e image sconce SaiNaru a random!! = ç =

Bon, come sempre un sentito ringraziamento a tutti tutti, ma proprio tutti, belli e brutti! XD Chi commenta, chi legge, chi passa e basta, thank you so much guys!!!! ♥ ♥ ♥

Al prossimo aggiornamento, un becitos caloroso dalla vostra Giò!!! <3

See you soon fan writers...

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Capitolo 14
*** Mendokuse ***


Mendokuse Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Commedia
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO E VENTO

+ Mendokuse +


Di tutte le cose peggiori che potevano capitargli ammalarsi era di sicuro la più seccante. Innanzitutto perché non gli accadeva spesso di buscarsi il raffreddore, ma soprattutto perché vedere altre persone che si preoccupavano per lui gli procurava strane e ambigue emozioni di cui avrebbe fatto volentieri a meno.

Come ad esempio lo sguardo assolutamente divertito di un certo ragazzo biondo che con aria di sufficienza lo osservava proprio in quel preciso istante.
- Vedo che sei messo proprio bene! – trillò Naruto ridacchiando sommessamente alla vista, alquanto insolita, di un Sai raffreddato.
- Non sto così male come credi… - biascicò lui con una voce, secondo Naruto, davvero buffissima in quanto era deformata dal naso chiuso.
- Sarà, ma hai la faccia di uno che pare avere un piede nella tomba e l’altro su una buccia di banana! –
- Che cosa? Ho un piede nella tomba? – domandò alquanto turbato il povero artista che a causa del malanno era molto stordito e quindi facilmente “raggirabile”.
- Scherzavo, scherzavo! – non trattenne un'altra risata spontanea come quel sorriso malizioso – Sei così debole che potrei stenderti con un dito! – dopo l’ennesima battuta dell’amico Sai sbuffò stanco.
- Naruto, perché sei venuto? Avevo detto a Sakura che sarei stato a casa qualche giorno per riprendermi… -
- Sì lo so, gli hai anche detto che non volevi vedere nessuno! – si fermò un attimo per osservare la faccia stizzita di Sai – Non credere che sia qui per mia iniziativa! E’ stata proprio Sakura-chan che mi ha chiesto di venire a vedere come stavi! – da un sacchetto di plastica che aveva con sé estrasse una scatola bianca – E ha anche aggiunto che devi prendere queste medicine! Dice che ti faranno stare subito meglio! –
- Grazie, lasciale pure lì… - mogio si coricò coprendosi bene con le coperte, cercando di ignorare il compagno che ancora era nella sua stanza – Ora scusami, ma vorrei dormire… -
- Ho capito, me ne vado! – con passi felini fu subito alla porta, ma qualcosa lo trattenne. Si voltò ancora una volta in direzione del letto dove Sai stava cercando di prendere sonno – Ehi Sai… -
- Cosa vuoi? – replicò lui non nascondendo quella velata rabbia nella voce.
- Sicuro che te la cavi da solo? Se vuoi posso restare a farti compagnia! – in un primo momento Sai rimase sconcertato da quella proposta; possibile che un banale raffreddore dovesse destare tanto interesse nel compagno? Ed inoltre, aveva così poca fiducia nelle sue capacità di guarigione? Certo, non era come lui, non possedeva il chakra della volpe ma con un po’ di riposo e tante medicine sarebbe tornato come nuovo nel giro di pochi giorni.
- Sì, non ti preoccupare, vai pure… -
- Mh… ok, ciao! –

Finalmente la quiete, Sai non desiderava altro. Così come non voleva altro che guarire il prima possibile, era proprio fastidioso dover rimanere a riposo, non gli era congeniale e poi essere costretto a saltare le missioni non gli andava. Detestava non poter obbedire agli ordini, era quasi una necessità impellente per lui, un odioso bisogno a cui era stato addestrato fin da piccolo. La missione prima di tutto, aveva imparato a sopportare e tacere anche il dolore o i malesseri fisici, ma ora che non faceva più parte della Radice non doveva più temere di dover andare in missione anche con trentanove di febbre. E questo lo disorientava terribilmente.

* * *


Osservava seccato il termometro, la linea di mercurio era ancora oltre il numero trentotto. Eppure aveva preso le medicine, era stato a letto per un giorno intero, possibile che ancora non stesse meglio? Ora gli era venuta pure la tosse e il solo pensiero di star coricato lo faceva stare male in quanto faticava a respirare.
Vagava disperato per la stanza cercando di farsi venire sonno, inutilmente. E poi la debolezza lo faceva vacillare di continuo, non poteva far altro che fare due passi e rimettersi subito seduto sul letto per non collassare a terra come un sacco di patate.
Forse sarebbe tornato in forze se avesse mangiato qualcosa, ma chi ce l’aveva la voglia di cucinare? Era già tanto se era riuscito ad arrivare al frigo e prendere qualche bottiglietta d’acqua.

Si sentiva la testa così pesante che gli pareva di sentire le campane che gli martellavano il cervello. No un momento, quello era solo il campanello di casa sua!
Trascinandosi letteralmente alla porta d’ingresso l’aprì senza nemmeno accertarsi di chi ci fosse dalla parte opposta, amico, nemico oppure un semplice scocciatore.
- Buongiorno Sai! – la voce penetrante di Naruto gli spaccò letteralmente i timpani. Tutto ciò che riuscì a rispondere fu un sentito – Aha sei tu, che cosa vuoi? –
- Cavolo, che accoglienza! E pensare che sono venuto qui per vedere se eri ancora vivo! –
- Certo che sono vivo… -
- Dalla tua faccia non si direbbe! –
- La pianti di fare commenti sulla mia faccia? Ho solo questa! – a Sai non sfuggì l’espressione stupita dell’amico mentre gli rispondeva, ed in effetti era un po’ sorpreso lui stesso di stargli parlandogli con quel tono acido che proprio non gli si addiceva – Scusami… è solo che non sto molto bene e… -
- Lo so, è per questo che sono qui! O meglio, è Sakura-chan che come al solito mi ha obbligato a venire! – si fece avanti entrando di prepotenza in casa – Era preoccupata perché gli ho detto che non ti avevo visto in gran forma, e così mi ha praticamente ordinato di assisterti fino a quando non ti fossi sentito meglio! –
- Naruto, non è necessario… - tentò di resistere alla tentazione di farsi aiutare, ma mai come oggi quella sgradevole sensazione di “debolezza” si faceva sentire.
- Su, niente storie! Ci penso io a te! – esclamò tutto sorridente tirando una poderosa pacca sulla spalla dell’artista che per poco non finì in terra.
- Oh… emh, scusa! – balbettò poi aiutando il povero ragazzo barcollante – Dimenticavo che sei deboluccio adesso! –
- Già… - asserì Sai con uno sguardo vagamente bieco. Al diavolo lui e il suo bisogno di farsi aiutare, le cose non cominciavano per il verso giusto – Io… tornerei a letto… sono stanco… -
- Ma, certo! Tu vai pure, io intanto ti preparo qualcosa da mangiare! –
- Ok… - il ragazzo ritornò nel suo caldo giaciglio, scordandosi per un istante che chi aveva accolto in casa era Naruto Uzumaki, lo shinobi, la testa quadra, l’imbranato, quello dal pene piccolo, uno che non sapeva cucinare altro che ramen istantaneo.
- O porca miseria… - affermò mettendosi una mano sul viso leggermente disperato, va bene che voleva mangiare qualcosa ma di certo il ramen non rientrava fra le pietanze più facilmente digeribili per un malato. Scese dal letto e si diresse piuttosto celermente in cucina, quando stava per affacciarsi ad essa ebbe un leggero mancamento alla vista del caos che già regnava.
- Naruto… - bisbigliò incredulo, erano passati solo pochi minuti, come era umanamente possibile creare una simile baraonda?
- Aha Sai! Scusa, ma non trovo le pentole per cucinare! –
- Sono lì nell’ultima mensola… -
- Thank you! Ti preparò subito un ottimo ramen! –
- Non c’è bisogno che cucini… e poi preferirei del riso in bianco… -
- Che cosa? Riso in bianco? Ma se mangi solo quello non ti rimetterai mai in sesto, ‘tebayo! –
- Il riso andrà benissimo! E poi ho poco appetito… - sebbene Naruto non fosse per niente convinto delle parole dell’amico gli fece un cenno affermativo con il capo. Sai credeva di averla avuta vinta, come si illudeva. E ne ebbe purtroppo conferma quando un ora più tardi un baldanzoso Naruto giunse in camera sua con un vassoio.
- Eccoti servito! – Sai osservò dubbioso quel piatto che aveva dinanzi. Era sì riso, ma perché galleggiava in un non bene definito brodo scuro attorniato da carne e verdure varie?
- Naruto… mi hai fatto un ramen? –
- Ma che dici? Non lo vedi che è riso! – indicava offeso la pietanza e al contempo si sentiva convinto delle sue parole. Ma Sai non aveva dubbi – Hai semplicemente sostituito gli spaghetti con il riso… questo è ramen… -
- Ma che palle! E va bene, forse mi è sfuggito qualche ingrediente mentre preparavo il riso… tutto qui! – afferrò deciso il cucchiaio e glielo porse – E adesso mangia, rompi scatole! –
A Sai non rimaneva altro che arrendersi e… ingoiare, nel vero senso della parola. Facendosi coraggio ingurgitò quella brodaglia assurda che non era né riso né ramen, un sapore altrettanto fuori luogo lo colse.
- Ti piace? Di cosa sa? – quella domanda non lasciava spazio all’immaginazione, lo stesso Naruto non era certo di cosa “avesse creato”.
- Mh… sa di riso… credo… - rispose con un espressione tirata il giovane, fingere in quel frangente era davvero difficile ma dopo la seconda cucchiaiata divenne addirittura impossibile – Non credo di riuscire a mangiarne oltre… -
- Guarda che se non mangi non puoi prendere le medicine! –
- Se mangio questo non avrò più bisogno di medicine… -
- E perché scusa? –
- Perché potrei morire sul colpo… -
- C… cosa?! Provaci tu a cucinare visto che fai tanto il saputello! –
- Naruto, il riso in bianco è la pietanza più semplice di tutte, perfino il più idiota degli idioti potrebbe cucinarlo! –
- E quindi io sarei un idiota? –
- Sì! – la risposta repentina e senza peli sulla lingua di Sai fece alterare in maniera piuttosto vistosa l’Uzumaki che dovette fiondarsi letteralmente fuori dalla stanza per non prendere a cazzotti il giovane. Se Sai fosse stato in condizioni di pensare e articolare meglio le parole forse avrebbe saputo cosa dire all’amico per farlo stare buono, ma adesso che era in preda alla febbre alta non riusciva a fare niente di più complesso che dormire.

* * *


Chissà quanto tempo era passato, non lo sapeva. Sentiva un gran caldo e si sentiva sudato, respirava con fatica, il petto pareva così pesante. Avvertiva una tale spossatezza da non riuscire nemmeno a sollevare le palpebre. Inconsciamente nel suo dormiveglia prese a chiamare qualcuno.
- Nii-san… -
Quel richiamo arrivò flebile alle orecchie di Naruto, si girò verso l’amico sorpreso.
- Nii-san… - preoccupato l’Uzumaki inumidì nuovamente la pezza per la fronte e con essa gli asciugò il viso, erano ore che vegliava sul suo sonno agitato. Aveva ancora la febbre così alta e non si svegliava, era pure andato a chiamare Sakura perché lo visitasse. La ragazza si era precipitata lì con il compagno e dopo un attenta analisi aveva fatto un iniezione a Sai per fargli abbassare la temperatura. Ora non restava che attendere pazientemente gli aveva detto, tutto quello che poteva fare era stargli vicino e rinfrescargli costantemente la fronte con del ghiaccio.
- Nii-san… - era così debole la sua voce, così fragile mentre chiedeva aiuto. Naruto se ne stupì incredibilmente, mai pensava di vedere Sai così vulnerabile, così bisognoso di una presenza che lo confortasse. Un po’ titubante allora gli afferrò una mano – Ohi, Sai… sono qui… stai calmo… -
- Nii-san… Shin… - udendo quel nome Naruto si sentì confuso, chi era costui? Avvertì la mano di Sai stringere la sua e stranamente il suo viso parve distendersi tutto un tratto. Allora Naruto capì che l’unica cosa di cui aveva bisogno era qualcuno che rimanesse accanto a lui – Che Baka che sei… - sorrise dolcemente a quella vista, Sai gli stringeva così forte la mano, sembrava aggrapparsi disperatamente per non affogare. Le labbra non fiatarono più, smise di agitarsi, e la febbre poco a poco scese fino a svanire del tutto verso il mattino.

Quando all’alba Naruto gli sfiorò la fronte si accorse che era finalmente fresca, sospirò esausto, non aveva chiuso occhio ed ora desiderava unicamente poter dormire un poco. Si alzò tentando di fare meno rumore possibile e si recò nell’ampio salotto. Il piccolo divano dall’aria spigolosa non era molto invitante, ma non appena Naruto lo toccò crollò letteralmente appisolandosi su di esso.

Solo un paio d’ore dopo Sai cominciò a ridestarsi; per prima cosa si accorse subito di riuscire a respirare meglio, il senso di pesantezza al petto era più lieve, però aveva molta sete.
Si mise seduto, la testa così leggera era alquanto fastidiosa pensò. Incerto sul da farsi provò ad alzarsi dal suo giaciglio, finalmente non aveva più capogiri e questo lo quietò. Improvvisamente si accorse che mancava qualcosa, anzi "qualcuno". Aveva dei vaghi ricordi di quanto era successo la notte prima ma rammentava chiaramente la presenza di Naruto accanto a lui. Lo trovò poco dopo beatamente addormentato sul divanetto accanto alla finestra del salotto. Dormiva così profondamente, aveva una faccia buffa e blaterava qualcosa di indefinito su un ramen troppo freddo.

Dedusse che doveva aver vegliato su lui per tutta la notte, ora decisamente spettava all’amico poter riposare un po’. Senza svegliarlo lo coprì con una coperta di lana, il ragazzo non fece una piega, doveva essere davvero esausto. O forse aveva solo il sonno pesante, chissà.
Sentendosi decisamente meglio decise di darsi una rinfrescata e di preparare una colazione abbondante, di certo Naruto al suo risveglio sarebbe stato affamato. Inoltre si sentiva in debito e ricambiare per lui era quasi d’obbligo. Perché come diceva il suo libro: i veri amici si aiutavano e si sostenevano a vicenda, sempre.

Fu un inebriante profumino di pesce saltato in padella a far tornare dal mondo dei sogni Naruto. Inspirò a pieni polmoni quell’odorino invitante – Mh… ma che succede? – bisbigliò strofinandosi un occhio assonnato. Sai accortosi del suo risveglio gli rivolse un sorriso stranamente gentile e disteso.

- Ben svegliato, Naruto! –
- Sai… ehi, ma stai bene? –
- Sì, certo… - fece una pausa tornando a concentrarsi sulla padella in cui sfrigolava una trota – Non ho più la febbre, non temere! Sto molto meglio… -
Naruto non replicò, semplicemente gli sorrise di rimando stiracchiandosi – Nah, sono a pezzi! Il tuo divano è proprio scomodo! –
- Ti chiedo scusa, mi rendo conto che ti ho dato molto disturbo… -
- Nah, non importa! E poi lo avresti fatto anche tu per me, no?! – ribatté agitando goffamente una mano. Sai si sorprese a quell’affermazione, nemmeno lui seppe bene il perché. Sapeva solo che era un emozione strana e che il pesce sarebbe bruciato se non fosse stato per l’urlo di Naruto che gli intimava di fare attenzione a ciò che faceva.

- Sei un po’ distratto o sbaglio? –
- Uh… forse non sono così in forma come credevo… - ammise imbarazzato dinanzi quel pesce un po’ troppo abbrustolito che ora svettava nel piatto dinanzi Naruto.
- Va bè, non importa, ho così fame che mangerei qualunque cosa! Buon appetito! – esclamò l’Uzumaki afferrando deciso le bacchette e cominciando subito ad abbuffarsi. Divorò tutto sotto gli occhi esterrefatti di Sai che a mala pena aveva mandato giù due bocconi della sua porzione.
- Ne vuoi ancora? – chiese poi trattenendo a stento un sorriso tirato, ovviamente Naruto non disse di no all’offerta. Mentre trangugiava un altro abbondante piatto gli tornò alla mente una cosa accaduta mentre Sai era febbricitante.
- Sai, ascolta volevo farti una domanda… -
- Sì, dimmi pure… - Sai si si era alzato per porre i piatti sporchi nel lavabo e intanto ascoltava Naruto che parlava.
- Chi è Shin? –
La domanda fece sussultare letteralmente Sai, per poco non gli scivolarono di mano i piatti. Senza girarsi verso l’amico rispose – Perché vuoi saperlo? –
- Bè, l’altra notte non hai fatto altro che chiamare il suo nome! –
- Oh… - biascicò Sai in evidente difficoltà. Naruto si rese conto di averlo colto totalmente alla sprovvista solo quando lo vide girarsi verso lui con un espressione genuinamente imbarazzata – Shin… era il nome con cui chiamavo mio fratello… -
Rimase quasi incantato alla vista di quelle gote arrossate, di certo non per la febbre questa volta. La bocca si allargò in un sorrisone a trentadue denti – Aha ecco, ora tutto si spiega! –
Quel viso così felice non fece altro che confondere Sai che non capiva se doveva sentirsi offeso per essere stato visto in uno stato di infima debolezza oppure sollevato perché aveva rivelato qualcosa di molto personale ad un'altra persona. E stando ai libri che aveva letto quando due amici si scambiavano delle confidenze particolarmente intime il loro rapporto si faceva ancora più saldo.

Ammalarsi era seccante, però questa volta forse Sai ne aveva ricavato qualcosa di buono.

END
12-10-11


***

Ciaos!! Era un pò che non aggiornavo ed ora lo faccio con una fiction che ho finito di scrivere ai primi di Ottobre, ha ha! XD In realtà il motivo di tanto ritardo è perchè ho apportato alcune modifiche qua e là, non mi convinceva la "prima bozza" e così l'ho cambiata! U_U

Non c'è molto da dire, la trama e la situazione che ho rappresentato è così schifosamente banale che quasi me ne vergogno, ma ci tenevo a mettere Naruto e Sai in queste vesti! XD Per cui spero mi perdonerete se la fiction è banale, tanto tanto banale! U////U

Inoltre non tratta della coppia, insomma dopo tanto tempo sentivo il bisogno di prendermi una pausa e di tornare a raccontare di loro come semplici amici perchè sì, mi va e perchè non lo faccio davvero da troppo e mi mancava...

Non ho tantissime idee al momento per i prossimi aggiornamenti, ma ho già scritte svariate bozze, spero di tirarne fuori qualcosa di interessante! :D

Per ora è tutto, vi lascio con un bacione e un consiglio: leggete la fiction "Homophobic" di Mente libera perchè è stupenda!!! Vi piace il SasuNaru? Lo volete un pò realistico? Vi piace l'hard e Naruto e Sasuke dannatamente IC? Allora non dovete perdervi la sua fiction, mi raccomando!!! Parola di una Anti-SasuNaru, se piace a me piacerà anche a voi! * v *

*fine pubblicità progresso* XDDDD

Aha, per chi non lo sapesse "Mendokuse" è il termine che usa più spesso Shikamaru e significa pressapoco "che seccatura"! XDD Mi sembrava il titolo più adatto per questa storiella! :P

Becitos a tuttiiiii!!! ^ O ^

See you soon fan writers...



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Capitolo 15
*** So Open Up Your Mind ***


So Open up your mind (Natale 2011)

Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden
Questa fiction partecipa all'evento "Il Natale e Sai" indetto dal FC Root's Division (saifanclub.forumfree.it)

INCHIOSTRO E VENTO

+ So open up your mind… +



Natale. Il significato di quella strana festività Sai non riusciva davvero a coglierlo. Eppure ora per lui era più semplice capire le emozioni, quindi non gli era impossibile comprendere quella paranoia generale che era il Natale.
Ma Sai in quei giorni si rese conto suo malgrado di un fattore sconcertante: a lui il Natale non interessava. Non trovava gioia o allegria nello scervellarsi per scegliere il regalo giusto per ognuno dei suoi amici, nell’addobbare la casa con tanti ninnoli, festoni, alberelli e quanto altro. A Sai il Natale non piaceva. Per essere più precisi non gli trasmetteva alcuna emozione particolare.
Ecco perché per lui superare quei giorni che lo dividevano dal fatidico 25 Dicembre, furono una sorta di incubo ad occhi aperti. Ma finalmente, quasi come per magia, arrivò la sera della vigilia e con essa l’ultima cena con i suoi compagni di squadra. Nei giorni scorsi era stato obbligato a partecipare ad almeno altri tre eventi simili, non ne poteva più, era già saturo del cosiddetto Natale.

La serata era stata tutto sommato piacevole e per sua fortuna era volata via velocemente. All’uscita del ristorante i primi ad allontanarsi furono Kakashi-senpai e il capitano Yamato, totalmente ubriaco, sorretto da quest’ultimo. Poi era stata la volta di Sakura, ora fuori da quella porta a gelarsi letteralmente il sedere erano rimasti unicamente Sai e Naruto.
-    Facciamo un pezzo di strada assieme? – gli aveva domandato Naruto. L’artista rimanendo fedele alla sua etichetta di cortesia accettò l’invito con un sorriso.
Si incamminarono per quelle strade buie, era tutto ricoperto di neve e ghiaccio, un silenzio irreale che riecheggiava sinistro fra quelle case. Naruto pareva imbarazzato, continuava a guardarsi intorno, non spiccicava parola. Era totalmente diverso dal ragazzo chiassoso che prima li aveva quasi fatti buttare fuori dal ristorante a causa delle sue liti con Sakura. Se ne stava silente con il volto nascosto in quella felpa color arancio pallido, il cappuccio spesso ne celava anche i capelli lasciando intravedere solo alcune ciocche ribelli. Poi un improvviso colpo di tosse attirò la sua attenzione – Allora Sai, ti sei divertito? –
-    Sì, certo… - Naruto gli lanciò uno strano sguardo inquisitore, piuttosto insolito per un tipo come lui.
-    Sicuro? Mi sei sembrato un po’ assente stasera! –
-   Tu trovi? – Sai si rammaricò di questo. Si era impegnato molto per apparire il più possibile gioviale con gli altri, non voleva certo rovinare il Natale ai suoi amici. Anche se a lui non suscitava alcun interesse.
-    Mh… boh, forse mi sbaglierò, ma sembravi annoiarti! –
Sai si sorprese, quel Naruto, come era possibile che riuscisse a leggere le sue vere emozioni nascoste dietro un falso sorriso?  Siccome si era ripromesso di non mentire più ai suoi amici non poté far altro che rispondere a dovere – Hai ragione, perdonami ma mi trovo a disagio in queste situazioni… -
-    Quali situazioni? –
-    Bè, le feste come il Natale per esempio! Non mi dicono nulla… -
L’amico inclinò un po’ di lato la testa e arricciò le labbra in una maniera assolutamente infantile – Solo a te può non piacere una cosa stra-figa come il Natale! –
-    E a te, perché piace Naruto? –
-   Dunque vediamo, da dove posso cominciare? Ci sono i regali, i ristoranti fanno super sconti sul cibo, la neve, le ferie dalle missioni… - proseguì con un lungo elenco che Sai non trovò per nulla “ragionevole” ma estremamente sciocco. Però poi il viso di Naruto si addolcì prima di concludere il suo lungo discorso – E poi… ci sono gli amici… la famiglia… -
-    Come? –
-    Il Natale Sai, si passa con le persone che ami… questa è la cosa in assoluto più bella di tutte! Ancora meglio del mitico sconto mangia a volontà da Ichiraku Ramen! –
-    Oh… non lo sapevo questo… -
-    Ma dai Sai! Con chi hai passato i Natali scorsi? –
-    Non è che lo abbia mai festeggiato seriamente… anche se ad alcuni miei senpai piaceva decorare un piccolo alberello e poi ci riunivamo per bere qualcosa assieme… - diede il tempo a Naruto per guardarlo di sottecchi con aria dubbiosa su quel “bere qualcosa assieme” – Ma io non ci andavo mai, perché ero troppo giovane per bere alcolici! –
-    Fammi indovinare! Te ne stavi solo soletto nella tua camera a disegnare… -
-    Sì, qualcosa del genere… -
-    Oh kami, che schifo! Ci credo che non hai per nulla lo spirito Natalizio! –
-   Non devo avercelo mica per forza… - la faccia tesa dell’Uzumaki funse da campanello d’allarme, doveva aver detto qualcosa di errato. Ma questa volta non sapeva bene come correggere tale errore. Forse le sole parole non sarebbero bastate, chissà.

A furia di camminare, anzi, di trascinare i piedi in quella neve soffice, giunsero davanti l’appartamento di Naruto. Il ragazzo stava già frugando nelle tasche per cercare la chiave, mentre Sai si stava rendendo conto di avere un piccolo problemino urgente di cui liberarsi.
-    Naruto… -
-    Che c’è? –
-  Ecco, è un po’ imbarazzante ma… avrei davvero bisogno di usare il tuo bagno… - si stava già maledicendo mentalmente per aver bevuto tutto quel tè verde al ristorante, ed ovviamente per non aver stupidamente usato la toilet prima di venir via. Naruto a quella supplica pronunciata con vago sentore di titubanza non poté che suscitargli una risata malcelata.
-    Umh, non so… dovrei pensarci… -
-    Potresti pensarci mentre io uso il tuo bagno?! E’… davvero urgente, ti prego… –
-    Stavo scherzando, scemo! – concluse il compagno cominciando a ridere più vistosamente di poc’anzi. Gli fece un cenno invitandolo a seguirlo su per le scale. Sai non capì se Naruto ci provava gusto a farlo soffrire oppure era davvero colpa del gelo se la chiave nella toppa faticava a girare.
-    Nah, accidenti! Se continua a gelare così prima o poi questa stramaledetta chiave mi si spezzerà in due! – brontolò il giovane spalancando la porta e accendendo la luce.
-    Prima porta a destra… -
-    Grazie… - esclamò Sai togliendosi celermente gli stivaletti da neve, scusandosi inoltre se non li aveva riposti con la dovuta cura. Però si sa, non c’è combinazione peggiore della vescica piena e un gelo polare che diciamocelo, è alquanto insopportabile.

Mentre Sai era impegnato in bagno, Naruto si preoccupò di dare una sistemata al caos che regnava come sempre ovunque in casa sua. Quanto meno non voleva che l’amico inciampasse da qualche parte come aveva fatto tempo addietro Sakura.
Raccattò alla meglio tutta l’immondizia e l’accumulò in un angolo, con il risultato che mezza stanza venne liberata, ma l’altra metà era stracarica di sacchetti scuri.
Era ancora intento a trovare una soluzione che non comportasse per forza il dover uscire per buttare via tutto quel ciarpame che Sai lo sorprese alle spalle – Ti ringrazio molto per avermi permesso di usare il tuo bagno! –
-    Non c’è problema! –
-   Naruto, mi spieghi perché nel tuo appartamento è sempre tutto così sporco e in disordine? – per la seconda volta Sai ebbe l’impressione di aver detto qualcosa di sbagliato. Si affrettò a trovare una soluzione – Umh… vuoi una mano a sistemare tutto? –
Gli occhi dell’amico parvero illuminarsi a giorno, forse questa volta aveva fatto tombola.
-    Davvero mi aiuteresti? –
-  Sì, certo! – la risposta ingenua di Sai scatenò una risata a dir poco ambigua da parte del suo interlocutore. Ne comprese la ragione solo quando pochi minuti dopo si ritrovò per strada davanti ai cassonetti dell’immondizia a buttare quella marea di sacchi. Scuoteva sconsolato il capo chiedendosi se Naruto conoscesse il termine “raccolta differenziata”, ma era certo che la risposta fosse negativa.

Ci mise quasi un quarto d’ora per finire tutto, quando rientrò in casa era ormai un pezzo di ghiaccio. Naruto nel frattempo aveva dato una pulita veloce al pavimento decisamente lurido, aveva letteralmente cambiato colore rispetto a prima.
Finito tutto si guardarono entrambi soddisfatti alzando le loro tazze di tè bollente in un brindisi di mezzanotte.
-    Nah, grazie per avermi dato una mano, non ho mai voglia di buttare l’immondizia ‘tebayo! –
-    Me ne sono accorto… -
-    Dai, non fare quella faccia! Per premiarti ho deciso di darti il tuo regalo di Natale in anticipo! –
-    Il mio regalo? Ma Naruto, me lo hai già dato ieri, non ricordi? –
-   Sì, ma quello era solo un buono omaggio per mangiare ramen gratis a volontà! Il vero regalo che volevo farti è un altro! – si alzò in piedi recuperando la sua giacca – Dai, vieni con me! –

Non era per nulla entusiasta di uscire di nuovo, a quell’ora di notte poi il freddo era ancora più pungente. Eppure, non sapeva bene il perché, non poteva proprio fare a meno di continuare a seguire Naruto che correva per le vie di Konoha.
Camminarono fino a raggiungere la montagna degli Hokage – Dobbiamo salire adesso! – Sai non espresse a voce i suoi dubbi, si limitò a crucciare il viso. Proseguirono ancora e salirono di nuovo, arrivarono nella parte più alta, proprio sopra le gigantesche sculture. Naruto con il fiatone e Sai sempre più spaesato. Ma perché lo aveva trascinato fin lassù?

L’amico gli indicò Konoha – Guarda… - Sai fece qualche passo avanti e osservò. Era certo che non avrebbe visto altro che oscurità, ed invece si accorse che la città gli appariva luminescente.
Ci mise poco a capire, tutte le luci colorate che vedeva altro non erano che le decorazioni esposte fuori dalle abitazioni. Davano l’impressione che Konoha fosse realmente viva sotto quel manto bianco, era uno spettacolo strano e suggestivo. Sai si sentì il petto riscaldarsi tutto un tratto. Una strana, nuova, meravigliosa emozione lo stava sconvolgendo.
Ma forse, l’emozione più bella fu il sorriso felice di Naruto quando egli comprese di aver fatto bene a portarlo in quel luogo angusto.

Soli in quella notte infinita fatta di strane magie e misteri, Sai per la prima volta provò un emozione verso quella festa che era il Natale.
Per la prima volta gli parve naturale stringere la mano di un amico in segno di gratitudine, anche se il suddetto non mancò di fargli notare che non erano due “fidanzatini”.
-    Oi Sai, se vuoi vedere l’alba di domani non osare dire a qualcuno che ti ho stretto la mano in maniera così... imbarazzante, chiaro?! – nonostante il viso super imbronciato, Naruto non lasciava la presa da quella mano pallida. Non la lasciò per tutto il tempo che rimasero lì.
-    Naruto… -
-    Mh? –
-    Grazie… -
-    Non c’è di che… -

Finalmente anche Sai gioì per quella festa che si chiamava Natale. Anche se il suo cuore continuava a sentirsi poco coinvolto da tale evento, quella notte un piccolo battito lo fece sussultare comunque.

Un emozione, seppure piccola, è pur sempre bella da provare. Quella notte, quel Natale, la mente di Sai si aprì imprimendo a fondo l’immagine di Konoha illuminata dalle decorazioni. Lo considerò in assoluto il regalo più bello che un artista come lui potesse ricevere.

Naruto… Buon Natale…
Anche a te, ‘tebayo!

END
23/12/11


****

Auguri, auguroniiii!! ^ O ^ Sono felice di essere riuscita nella consueta impresa di scrivere una fiction per Natale!! In verità pensavo di non farcela per mancanza di idee e tempo, ne avevo cominciata un altra ma siccome questa mi è uscita "più Natalizia" l'altra la pubblicherò probabilmente per Capodanno e avrà proprio tale tematica (inoltre sarà pure SaiNaru ♥)!! :D
L'idea mi è venuta proprio mentre qualche notte fa guardavo fuori dalla finestra della mia camera, ora non posso dire di avere una visuale suggestiva come quella descritta nella fiction (giusto chi abita in un attico in cima ad una montagna forse ce l'avrebbe, ha ha! XD), ma vi assicuro che vedere quelle case, quei pochi palazzi illuminati dalle lucine colorate mi ha davvero emozionato...ed è stato il momento più bello di questo Natale! * *
Ormai sono troppo adulta per emozionarmi come un tempo, il Natale è solo una festa, nè più nè meno. Un pò mi spiace di non provare più nulla verso essa, ma d'altro onde cresciamo tutti prima o poi, comunque il punto è che quando ho visto quelle luci mi sono sentita come quando ero piccola. Per un attimo sono tornata bambina, ho sognato, letteralmente. Ho cercato di imprimere questa emozione attraverso gli occhi di Sai, per lui è stato Natale solo nel momento in cui si è commosso davanti a quello spettacolo, essere lì nel silenzio della notte in compagnia di Naruto è stato il regalo più bello! ^ ^
O quanto meno, questo era il messaggio che volevo trasmettere, ha ha! XDD Piccola curiosità: il titolo proviene da una canzone stupendissima che vi consiglio di ascoltare assolutamente durante la lettura di questa One Shot "Open Up your Mind" di Mirai! L'anime a cui fa riferimento questa piccola perla è Gensomaden Saiyuki, per cui vi sarà facile scovarla su Youtube! Ve la consiglio caldamente, è davvero bella ed ha delle parole stupende (penso proprio che piacerebe a Mente libera perchè volendo è moooolto NaruSasu questa song! XD)!! ♥

Duuuunque, se tutto va bene a Santo Stefano vi delizierò con una piccola NaruSai e a Capodanno con un altra ancora, insomma questa raccolta non si ferma mai, nemmeno il 2012 potrà arrestare la sua folle corsa, LOL! XDD

Colgo l'occasione per fare i miei più sinceri e sentiti auguri di Buon Natale a tutti gli amici di EFP!!! Grazie a tutti quelli che leggono le mie fiction, chi commenta, chi sa darmi consigli, chi ama il SaiNaru quanto me, oppure parteggia per esso (XD), chi semplicemente mi fa sentire importante nell'affermare che le mie storielle gli strappano un sorriso! ^///^

A TUTTI VOI GRAZIE!!! BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!!

Becitos, Giò! ♥
25-12-2011

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Capitolo 16
*** For Real ***


For Real (NaruSai)
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Coppia: NaruSai
Avvertimenti: Shounen Ai

Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Contesto Naruto Shippuden

INCHIOSTRO
E VENTO


+ For Real +



Se invece lo avessi voluto, Naruto? Se avessi desiderato veramente questo bacio?

Lo vedeva allontanarsi a passo spedito da lui eppure aveva la strana sensazione che fosse lento come non mai.

Che cosa è questo sentimento?

Una mano nivea si strinse al petto, provava un piccolo dolore. Uno strano malessere che non aveva nulla di fisico. Rimase immobile a vederlo allontanare e intanto nella sua mente scorreva come un film tutto quello che era accaduto nelle ultime ore…

***

Quella maledetta missione era una vera rottura, Naruto non aveva fatto altro che farglielo presente. Da quando erano partiti fino a quel preciso istante. Di certo il fatto di essere rimasti bloccati nella foresta a causa di quel temporale non aiutava a dissuaderlo dallo stare zitto.
Sai era piuttosto provato dall’ultimo scontro e desiderava unicamente poter riposare un po’, ma il suo compagno era davvero troppo rumoroso, così si era arreso all’idea di rimanere sveglio a fargli compagnia.

-    Uffa, che palle! Ma quando la pianta di piovere ‘tebayo! –
-    E’ un temporale estivo, ci vuole il suo tempo Naruto… -
-    Mi sto annoiando a morte! – affermò per l’ennesima volta il giovane Uzumaki, si portò con noncuranza le braccia dietro la nuca – Oi Sai, non hai qualcosa da mangiare per caso? –
-    No, mi dispiace, ho finito tutto anche io… -  
-    Nah, cosa non darei per una bella ciotola di ramen! – Naruto si massaggiava sconsolato la pancia che era vuota dalla sera prima – Ho una fame… -
A quell’ennesima supplica Sai sbuffò rumorosamente – Naruto, ho fame anche io ma non mi lamento di continuo come stai facendo tu! –
-    Nessuno ti ha chiesto un parere mi sembra! –
-    Mi spiace dovertelo dire ma sei proprio seccante quando ti ci metti… -
-    Da che pulpito viene la predica! Come se fosse divertente starsene bloccati qui con uno con la faccia da pesce lesso che non fa altro che rimproverarmi! – ci fu un attimo di rigoroso silenzio, Sai fissava impassibile Naruto e lui tutto un tratto si sentì stranamente a disagio.
-    Non ho la faccia da pesce lesso… - sentenziò infine distogliendo lo sguardo dal compagno biondo. Naruto per tutta risposta si imbronciò lamentandosi sottovoce.

C’era una tale quiete adesso, il silenzio era qualcosa di innaturale per Naruto, lui non stava mai zitto era vero, ma il motivo per cui lo faceva era perché da piccolo passava la maggior parte del suo tempo da solo, senza nessun amico con cui conversare. Lui detestava il silenzio. Sai era invece l’esatto opposto, lui non era un chiacchierone, per certi versi gli ricordava una certa persona.

Non trovi che Sai assomigli a Sasuke-kun?

Quella volta con Sakura affermò che non era vero, che Sasuke era molto più figo di Sai. In un certo senso ne era convinto ancora oggi, Sai non era Sasuke, di questo ne era certo da tempo ormai. Eppure quel giorno, l’ombra di Sasuke aleggiava dietro quegli occhi onice fin troppo simili a quelli dell’Uchiha.
Si ricordò di quella volta che era rimasto bloccato con Sasuke nei pressi di una grotta, anche allora pioveva a dirotto. Anche Sasuke lo sgridò perché parlava troppo, lo aveva definito un dobe super-chiassoso.
Sì, mai come quel giorno Sai gli appariva mostruosamente simile a Sasuke. Stranamente la cosa lo terrorizzò.
-    Naruto, stai bene? –
Non si era nemmeno accorto che Sai gli si era avvicinato. Lo osservava con aria preoccupata, sbattendo ingenuamente quegli occhi scuri. Il cuore di Naruto prese a battere più forte quando si rese conto che stava sovrapponendo l’immagine del Sasuke di quel giorno lontano a Sai.
Provò una spiacevole sensazione, anzi un emozione sbagliata. Era la stessa che avvertiva già in passato quando Sasuke si mostrava gentile con lui.
-    Aha… sì… sto bene… - balbettò grattandosi nervoso la testa.
-    Sicuro? –
Non sopportava che lo guardasse così. Quegli occhi per quanto differenti gli rammentavano tante cose che avrebbe dimenticato volentieri.
Si alzò di scatto stringendo i pugni – Naruto, cosa c’è? –
-    Ecco… nulla, vado solo a fare pipì! – corse verso l’uscita della caverna senza ascoltare i richiami di Sai.
-    Aspetta! Sta ancora piovendo a dirotto! –
-    Lo so, ma non posso più aspettare! –
La mano di Sai rimase sollevata a mezz’aria, non aveva fatto in tempo a raggiungerlo. Si ritrovò a sorridere appena senza capirne bene il motivo – E’ proprio un bambino… -

Naruto fece una breve corsa prima di fermarsi proprio in mezzo al nulla. Pioveva davvero molto in quell’istante, anzi troppo, si era già inzuppato per bene.
-    Tsk…’tebayo! – si riparò alla meglio sedendosi sotto un albero, anche se l’acqua era davvero insistente e riusciva a penetrare quei rami così fitti in apparenza.
-    Aha… ma cosa diavolo mi è preso? – alzò gli occhi a quel cielo così grigio, metteva una tristezza assoluta. Detestava rimanere solo in verità, perché era in quei momenti che si concedeva di pensare a Sasuke. E purtroppo non era sempre piacevole. Faceva male, ultimamente poi era anche peggio. Sasuke che nonostante avesse portato a compimento la sua vendetta non era tornato a casa, che si era unito ad Akatsuki, che aveva fatto piangere Sakura-chan in maniera così vile. Si mise ad osservare la sua mano ora stretta in un pugno. Era arrabbiato con Sasuke, non appena lo avesse rivisto lo avrebbe riempito di botte, se le meritava! Poi magari lo avrebbe perdonato, ma non subito, perché anche se credeva in lui non riusciva a capacitarsi lo stesso di tutte le sue azioni. Lui non era ancora in grado di capire, di capirlo e questo lo faceva soffrire.
-    Naruto! – la voce di Sai lo distolse dai suoi pensieri.
-    Eh? Ma che ci fai qui? –
-    Ci stavi mettendo troppo e così sono venuto a vedere… - sorrise in quella maniera ambigua che preannunciava solo qualche stupida battuta delle sue – Pensavo che un serpente ti avesse morso il pisello! –
-    Ma che cazzo dici?! Non sono mica così idiota da farmi mordere proprio lì! – lo detestava davvero quando faceva così, lo avrebbe volentieri massacrato di botte!
-    Naruto, torniamo indietro? Ti prenderai un malanno a stare sotto tutta quest’acqua… -
-    Mh… - lo guardò di sottecchi prima di rialzarsi ignorando la mano che gli stava gentilmente porgendo Sai – Oi, guarda che non mi ammalo così facilmente… - gli passò accanto e solo allora si rese conto che per correre lì da lui Sai si era bagnato da capo a piedi. Con tutto il tempo che ci avevano messo i suoi vestiti ad asciugare poi, si sentì quasi in colpa – Sai, guarda che quello che rischia di ammalarsi sei tu! –
-    Non temere, non sono così debole come te! –
-    Stammi un po’ a sentire tu! – per quanto si sforzasse era più forte di lui. Lo afferrò con violenza per la maglia sbattendolo contro l’albero di prima.
-    Quando una persona si preoccupa per te sarebbe educato che tu non la prendessi per il culo! –
-    Ma io non sti stavo prendendo in giro… -
-    Come no! – Naruto digrignò i denti come una bestia rabbiosa – Quando fai così tu sembri proprio… - le parole gli morirono in gola prima di raggiungere la bocca.
-    Chi sembro? –
-    Nessuno! – allentò la presa come se si fosse stancato improvvisamente. Ma Sai non era uno stupido e aveva colto la velata allusione.
-    Sembro Sasuke, non è vero? – le parole erano uscite con un suono innaturale. Così fredde da portare una ventata gelida in quell’estate afosa.
-    Nah, lasciamo perdere ‘tebayo! –
-    Naruto, posso chiederti un favore? –
-    Eh? –
-    Smettila di paragonarmi a lui… - disse con tono fermo e deciso – Io non sono Sasuke… - fece qualche passo avanzando verso Naruto – Io sono Sai! – ma si era avvicinato troppo.
Lo comprese quando Naruto si avventò su di lui bloccandogli entrambi i polsi appena sopra la testa. Poteva avvertire la corteccia ruvida e spugnosa dell’albero che raschiava contro la pelle diafana. Naruto non parlò, no lui non era mai stato bravo con le parole. Poté solo agire senza pensare, come aveva sempre fatto. Si sporse abbastanza da far combaciare le loro labbra in un caldo bacio. Sai rimase immobile, quasi impietrito da quel gesto a cui non era certo preparato.

Lasciò a Naruto il tempo di finire, di fargli passare un ultima volta la lingua umida sulla sua bocca, di esalare quel sospiro liberatorio. Non appena sentì la presa farsi debole ne approfittò per liberarsi. Senza dare il tempo a Naruto di dire qualcosa lo colpì con forza con un pugno al viso. Ruzzolò a terra sbattendo il sedere in una grossa pozzanghera, il labbro sanguinante per la violenza di quel colpo.

-    Cazzo, Sai ma sei scemo?! – gridò pieno di rabbia, avrebbe anche reagito se non fosse stato per lo sguardo minaccioso che gli rivolse subito dopo Sai.
-    Capisco che sei frustato per la mancanza di Sasuke… - parlava con calma, come sempre, ma quello strofinarsi il pugno con l’altra mano indicava un senso di furore che gli era sconosciuto - Ma non usarmi come valvola di sfogo! –
Solo in quell’istante Naruto capì e si sentì stupido come non mai. Provò una vergogna tale da non poter essere paragonata a nulla di quanto gli era capitato in passato.
-    Era solo uno scherzo, stupido! Non c’era bisogno di prendersela così! – cercò vane scuse, ma sapeva bene che erano inutili. Nonostante si conoscessero da così poco tempo poteva comprendere bene i sentimenti di Sai, perché lui era fatto così. Lui riusciva sempre a comprendere gli stati d’animo altrui con una semplice occhiata. O quanto meno, si era sempre illuso che fosse così. Fecero ritorno alla grotta e lì attesero in silenzio la fine della pioggia.

Di certo Naruto pensò che quelle due ore furono le più lunghe e pesanti della sua intera esistenza. Verso il tardo pomeriggio la pioggia cessò di cadere e i due shinobi poterono incamminarsi verso Konoha. Stavano in fila indiana, Naruto davanti e Sai dietro. Non si erano ancora scambiati una sola parola e ormai il villaggio distava pochi chilometri.
Naruto era troppo orgoglioso e non poteva permettere che le cose rimanessero così. Arrestò il suo passo scandendo duramente poche frasi – Sai, prima che rientriamo ci terrei a chiarire un paio di cose… -
-    Va bene, ti ascolto… - vide il compagno voltarsi verso di lui, il viso tirato in un espressione che lui poté riconoscere come tesa.
-    Dunque… ecco… - la conversazione non cominciava nel migliori dei modi, Sai aveva sempre la medesima fredda espressione di quando prima lo aveva minacciato. Naruto non si sentiva a suo agio a parlargli, non ora che aveva una faccia quasi identica a quella perennemente incazzata di Sasuke. Era stranamente difficile, una sensazione che pensava di aver ormai scordato.
-    Se è per quello che è successo prima… - incredibilmente fu Sai a prendere la parola per primo – Sappi che non mi importa… -
-    Eh? Ma che dici?! Dovresti essere furioso con me per quello che ti ho fatto! –
-    Hai ragione, dovrei… ma io non sono Sasuke… - Naruto si sentì sinceramente confuso. Perché Sai gli stava dicendo simili cose?
-    Io sono io e non mi importa se il mio compagno di team ha un tale attacco di ormoni da saltarmi addosso e baciarmi! –
Naruto divenne paonazzo e ovviamente non riuscì a trattenersi dall’urlargli contro – Ma quale attacco di ormoni?! Non hai capito un emerito cazzo! –
-    Davvero? Se ti ho frainteso, ti chiedo scusa… - perché era così stranamente gentile con lui? Davvero Naruto non lo comprendeva.
-    Nah, non importa! E comunque anche volendo non avrei potuto farti un cavolo di niente, mi avresti ucciso molto prima! -  
-    Sei proprio un pessimo bugiardo… -
-    Che cosa?! –
-    Come se non te ne fossi accorto… - Sai riprese a camminare passando oltre l’amico che lo squadrava interdetto – Ho esaurito completamente il mio chakra in questa missione, sono così stremato che se avessi voluto avresti potuto farmi quello che volevi… - gli sorrise accondiscendente, quasi in maniera riconoscente. Naruto si sentì in imbarazzo, quel sorriso sincero forse non se lo meritava. Perché se non avesse esitato nemmeno lui sapeva cosa avrebbe potuto fare a Sai. Però di una cosa era certo – Io penso invece che ti saresti difeso come una tigre! – si massaggiò la guancia ancora arrossata – Sei molto forte anche privo di chakra! –
-    Naturale… non sono come una femminuccia di mia conoscenza… -
-    A chi hai dato della femminuccia?! – ringhiò offeso l’Uzumaki. Lo raggiunse superandolo ma non prima di avergli detto un ultima importante frase – Sai… -
-    Mh? –
-    Scusami… non volevo obbligarti a fare nulla di strano… insomma, non ti farei mai del male senza alcun motivo…-
Sai non trovò le parole per rispondere a quelle accorate scuse. Non ne era certo ma gli parvero molto sentite e sincere. Dopo aver detto simili fesserie sdolcinate come era prevedibile Naruto fuggì letteralmente da lui. Pensò inoltre che quella faccia rossa come un pomodoro, fosse davvero… carina?

Infine uno strano pensiero lo colse.

Se invece lo avessi voluto, Naruto? Se avessi desiderato veramente questo bacio?

Lo vedeva allontanarsi a passo spedito da lui eppure aveva la strana sensazione che fosse lento come non mai.

Che cosa è questo sentimento?

Una mano nivea si strinse al petto, provava un piccolo dolore. Uno strano malessere che non aveva nulla di fisico.

Con quest’ultimo angosciante pensiero Sai si decise a raggiungere l’amico ormai lontano. Conscio purtroppo che le sue domande non avrebbero mai avuto una risposta.


END
12-12-11



****

Salve a tutti!!! Passato bene il Natale? Mangiato a dovere? Ricevuto bei regali? * * Bene bene, buon per voi!! ♥

Dunque, torno a postare una NaruSai dopo tanto tempo!! Ho un po’ il blocco della scrittrice di recente, ma nell'ultimo periodo mi sono venute un sacco di idee sparse, se riesco a riordinarne anche solo la metà foooorse riuscirò a sfornare parecchie fiction con l’avvento dell’anno nuovo, LOL! XD Questa l'ho scritta prima come potete vedere, ma siccome temevo di non riuscire a scrivere nessuna fic Natalizia l'ho voluta tenere come "jolly"! XD Fortunatamente invece mi sono salvata in corner e la storiella Natalizia l'ho scritta lo stesso, he he! XD Considerata questa dunque come un Bonus! ^ ^

Allora, questa breve fiction mi è venuta in mente una mattina, così dal nulla, e ho deciso di provare a scriverla subito prima di perdere la verve! XD Mi piaceva l’idea di un Naruto che “ci prova” con Sai perché è troppo logorato dai ricordi di Sasuke, mi sembra sensato! XD Ma a dispetto di cosa in media accade nella mia testa quando Naruto si avventa su Sai (= ç =), questa volta ho voluto farlo reagire in maniera molto schietta e aggressiva! XD Diciamo che ho tentato di mantenere Sai più IC del solito, ma non sono certa del risultato! U . U’ Forse qui il più OCC è stato Naruto, ha ha! XDD Però diviene molto “emo-depresso” quando pensa a Sasuke e questo non si può negare, purtroppo…

Anche in questo caso il titolo è stato ispirato da una canzone legata all'anime Gensomaden Saiyuki! Nel caso specifico "For real" è il titolo della prima Opening! ^ ^ Mi è tornata molta nostalgia di questa serie e in questi giorni mi sto rivedendo tutti i dvd, sarà per questo le sue colonne sonore mi stanno ispirando così bene, LOL! XD

Bene, spero che l’ennesimo capriccio di questa raccolta vi sia stato gradito!! Sono felice di starla portando avanti, sarebbe figo se riuscissi a scriverne 100, che ne pensate?! XD Tanto non riuscirò mai, ma sognare non costa nulla e poi fa bene al cuore! ^__-

Un sentito ringraziamento ai miei fedeli lettori, Miwako_chan e Mente libera in primis!!! :D Vi adoro ragazze, spero che avrete voglia di seguire ancora questa raccolta anche con l'avvento del tanto temuto 2012, ha ha! XD

Poi un grazie speciale anche a:

ryuga hideki
Falsa dea molto adorata
Artemis00
Taila
sushiprecotto_chan
Sarhita

E a tutti coloro che hanno semplicemente letto o salvato fra i favoriti questa raccolta, grazie mille!!! ♥ Bon, al prossimo aggiornamento belle bimbe, che se va a buon fine sarà proprio l'ultimo dell'anno! :D Becitos, la vostra Giò!!!

See you soon fan writer...


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Capitolo 17
*** If I Only Could... ***


If I Only Could... (NaruSai)
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Introspettivo
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia trattata: NaruSai
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot, Yaoi, Lemon
 
 
INCHIOSTRO E VENTO

+ If I Only could... +
 
 
 
Non si era mai reso conto di quanto il silenzio della notte potesse essere opprimente. Non era un problema normalmente, non quando almeno si trovavano solo lui e il suo letto nella stanza. Ma adesso che una lingua estranea gli danzava nella bocca quel fottuto silenzio era spezzato dai suoi gemiti. I loro gemiti di piacere.
 
Sai si staccò un momento da lui per riprendere fiato, il suo ansimare non era mai stato così intenso. Nemmeno si era reso conto di quanto gli piacesse che l’artista gli respirasse così vicino, lo trovava sexy, dannatamente erotico.
Maledizione, era una situazione terribilmente imbarazzante, eppure provava un tale piacere nel baciarlo che non riusciva proprio a smettere. Desiderava fargli un sacco di cose, alcune così perverse da fargli provare un senso di vergogna assoluta. Sai sussultò dalla sorpresa nello vedere le mani di Naruto che si erano posate sul bordo dei suoi pantaloni.
-          Naruto… -
-          Posso? Cioè… davvero posso? – il modo in cui poneva quelle domande era strano secondo lui, ebbe l'impressione che Naruto fosse una sorta di bimbo "troppo cresciuto" alle prese con un giocattolo nuovo.
-          Sì… però Naruto devi sapere una cosa… -
-          Quale? –
-          Non ho mai letto alcun libro sul sesso fra uomini, quindi non ho proprio idea di come si svolgano tali attività! Perciò dovrai guidarmi tu… – il sorriso eloquente che rivolse a Naruto lo fece diventare rosso come un peperone.
-          Guarda che io ne so meno di te! –
-          Davvero? Credevo che tu e Sasuke in passato… -
-          La vuoi piantare con questa storia! Non abbiamo mai fatto niente, ‘tebayo! –
-          Allora sarà la prima volta per entrambi… -
 
La prima volta. A Naruto suonarono così strane quelle parole. E pensare che da piccolo lui credeva che avrebbe perso la verginità con una bella donna più grande di lui, oppure con Sakura-chan. Oppure con Sasuke. Scacciando via dalla mente questi pensieri, proseguì da dove si era interrotto. Abbassò la cerniera dei pantaloni di Sai, poi introdusse timidamente una mano dentro i suoi boxer. In quel momento di enorme tensione Sai esordì con nonchalance dicendo – Vuoi che mi tolga tutto? –
Naruto che a stento manteneva il controllo sui suoi ormoni reagì balbettando confuso – N…no! Non ancora! C’è tempo, ‘tebayo! –
-          Ok… -
Cominciò a sfiorare piano il suo membro provocandone impercettibili tremolii. Quando il pollice andò a premere sulla punta, Sai dovette mordersi il labbro inferiore per non gemere in maniera indecente.
Naruto lo guardava incuriosito – Ti piace? –
-          Sì… è molto diverso da quando ci si tocca da soli… - quella frase scatenò nuovamente le fantasie di Naruto. Al diavolo lui e la sua perversa curiosità.
-          Senti… non è che per caso… umh, ti masturberesti davanti a me? –
Il giovane artista rimase un poco spiazzato. Schiuse appena le labbra, ci pensò su un attimo e poi rispose – D’accordo, se pensi possa piacerti… - si allontanò da lui e si spogliò.
-          Nah, Sai! Ti ho detto di aspettare a toglierti i vestiti! –
-          Lo so, ma ho troppo caldo… - rispose con un sorriso lievemente tirato. In effetti stava sudando molto, che fosse teso? Si denudò del tutto nel giro di pochi istanti, Naruto deglutì a vuoto, ora era nervoso pure lui. Sai si sistemò meglio sul letto del compagno, d’oltre onde il pavimento stava divenendo scomodo. Cominciò a masturbarsi, Naruto che era seduto proprio di fronte a lui lo osservava incantato. Vide i vasi sanguini colorare vistosamente le guance di Sai, anche i gemiti dapprima malcelati si fecero più intensi man mano che proseguiva. Osservò quegli occhi scuri stringersi per il piacere, accidenti, ecco era quella l’immagine che desiderava tanto vedere. L’immagine sconvolta di Sai mentre si prodigava per soddisfare le sue fantasie. Non resistette alla tentazione, si avvicinò a lui baciandolo. Sai non se lo aspettava e rimase passivo a quel gesto, ma poi si rese conto che quel contatto lo stava facendo eccitare molto. Così tanto che venne senza quasi accorgersene. Naruto si staccò da lui, sconcertato ed emozionato nel vedere quel viso candido così imbarazzato per quanto appena avvenuto. Posò una mano su quella di Sai ancora stretta  al pene, facendo su e giù lentamente. Era una tortura per Sai, ma al contrario di quelle subite dai suoi nemici questa era anche peggio. Perché lui stesso desiderava che il suo aguzzino non si fermasse. Anche Naruto stava giungendo al limite, però lui al contrario dell’amico era ancora vestito. Accompagnò la mano libera all’altezza dei suoi pantaloni stringendone la stoffa, sapeva bene che non se li calava presto si sarebbe sporcato. Essere già in quello stato nonostante Sai non lo avesse ancora toccato, Naruto cominciò a chiedersi se non fosse lui quello “più sensibile” fra i due.
-          Cazzo… - esclamò con una voce spezzata, Sai non capì fino a quando non vide i pantaloni venir abbassati all’improvviso per lasciare libero sfogo a quello schizzo. Udì distintamente Sai ridacchiare sommessamente – Ma non ti ho nemmeno sfiorato… -
-          T…taci tu! Non puoi capire come mi senta adesso, ‘tebayo! –
-          Desideravi così tanto vedermi fare certe cose? – il silenzio che ricevette come risposta dissipò ogni qualsivoglia dubbio sulla faccenda – Non so perché, ma penso dovrei sentirmi lusingato… -
-          Cretino! – Naruto era chiaramente contrariato da quella discussione, la faccia gli stava andando a fuoco, ma il peggio era che desiderava Sai ancor più di prima.
-          Adesso posso essere io a fare una richiesta? –
-          Sentiamo! –
-          Ti spoglieresti… - il sorriso di Sai si allargò, era malizioso ma anche un po’ ingenuo – Mi sento un po’ stupido ad essere l’unico nudo qua dentro… -
-          Mh… ok… - poco convinto si sfilò la maglia, poi i pantaloni di felpa. Sai era in attesa, ma quegli orridi boxer verdi più larghi di un paio di misure erano sempre lì.
-          Umh, credo manchi qualcosa… -
-          Questi me li tolgo dopo, ok? –
-          Perché scusa? Tanto sono già bagnati… - indicò quella chiazza che svettava proprio al centro, Naruto si coprì provando una gran vergogna.
-          Fatti i cazzi tuoi! –
-          Vorrà dire che te li toglierò con la forza! –
-          Non ci provare, Sai! – più che ad un rapporto sessuale quella situazione si stava trasformando in una specie di assurda battaglia verbale.
-          Però adesso vorrei essere io a vederti mentre ti masturbi! –
-     Che… che… che cosa? – rimase scioccato da quella rivelazione. Anche Sai aveva avuto fantasie erotiche su di lui infine? Non seppe come controbattere, sapeva solo che il suo orgoglio gli imponeva di ricambiare “il favore” – E va bene! –
Ci provò, tentò sul serio. Ma non appena si azzardava ad abbassare i boxer e prendere il proprio membro fra le mani si bloccava. Era più forte di lui, non ci riusciva.
-          Cavolo… merda! – paonazzo in volto non aveva nemmeno il coraggio di guardare Sai negli occhi.
-          Naruto, cosa hai? –
-          Aha… non ci riesco, ‘tebayo! –
-          Perché? E’ a causa mia? –
-          Non lo so, non ne ho idea! So solo che… non ce la faccio! Non posso! – si sentiva un vero imbecille, avrebbe scavato una buca e ci si sarebbe seppellito dentro. Quale razza di ipocrita era mai diventato? Desiderare di mettere Sai a novanta gradi e poi vergognarsi come una scolaretta nel masturbarsi davanti a lui. Sai lo aveva fatto senza problemi, possibile che lui non dovesse riuscirci?
-          Cavolo! Cavolo! Cavolo! –
-          Naruto, calmati! Se non ci riesci non importa… -
-          Uh? Davvero? –
-          Sì… forse ti vergogni a farlo davanti agli altri, credo che sia una cosa normale… -
-          Però… -
-      Va bene così! Se fare certe cose ti mette troppo in imbarazzo la piantiamo qui… - Naruto si commosse. Sai che doveva saperne meno di chiunque altro su come comportarsi in queste situazioni si stava dimostrando inaspettatamente premuroso. Quella gentilezza lo avvolgeva tanto quanto quel semplice abbraccio che gli regalò l’artista subito dopo.
-          Accidenti… se fai così ti farai amare… -
-          Come? –
-          No, cioè… intendevo dire che comportandoti così bene farai innamorare chi vuoi in futuro! Almeno suppongo! Insomma, non è che io ti ami o altro! Non farti strane idee! – era diventato così nervoso e agitato da staccarsi bruscamente dalle sue braccia. A Sai dispiaceva essersi separato da quel calore, come espresse chiaramente con una tranquillità disarmante - Umh, però… io vorrei fare lo stesso l’amore con te… -
-          Sul serio?! –
-          Certo! Mi hai provocato di brutto Naruto e adesso voglio andare fino in fondo… -
Naruto cominciò a sudare freddo, come era quel detto? Non svegliare can che dorme? Sai avanzò pericolosamente verso di lui, le mani si arpionarono ai suoi fianchi, sfoggiò un sorrisetto compiaciuto mentre gli sfilava con un colpo secco quei dannatissimi boxer. Naruto rimase immobile, apparentemente inerme, ma la verità era che bramava quel contatto fisico, quella bocca su di sé, quella lingua calda. Quando pensava di poter sopportare l’imbarazzo ecco che Sai si insinuò senza alcun timore fra le sue natiche, un paio di dita lo violarono senza alcun ritegno. Naruto sobbalzò quando sentì quelle falangi muoversi dentro di lui – S…Sai, che fai?! –
-          Ho letto da qualche parte che anche questo è buon modo per stimolare sessualmente il partner… -
-          Aha… -
-          Tutto bene? – domandò Sai non ricevendo alcun insulto o imprecazione da parte del compagno.
-        Non fermarti, dannazione! – suonava tanto come un ordine, e Sai era sempre stato bravo ad eseguire gli ordini.
-    Sissignore… - soffiò sensuale piegandosi maggiormente verso di lui. Con l’altra mano decise di aumentare il piacere andando a masturbare anche il pene di Naruto. Quest’ultimo non sapeva se avrebbe dovuto prenderlo a calci per il modo vergognoso in cui lo stava facendo gemere, oppure lasciarsi andare seguendo il puro istinto.
-          Non penserai che sia solo io a soffrire così, ehe? – Naruto non era mai stato un tipo che rifletteva sulle azioni, magari ci pensava solo dopo aver messo in atto le sue idee. Si tirò un po’ su fino a sedersi su quel giaciglio.
-          Che vuoi fare? –
-          Lo hai detto tu no, che vuoi andare fino in fondo… - fece accomodare Sai fra le sue cosce, le mani posate sui fianchi di quest’ultimo lo costrinsero a scendere di più fino a sfiorare la sua erezione.
-          Vuoi mettermelo dentro per caso? –
-          C… ci provo! – ribatté Naruto ostentando una sicurezza che decisamente non aveva in quel frangente. Non era certo di star facendo le cose nel giusto modo. Ma il desiderio di provarci era tanto grande che lo faceva vacillare.
-          Aspetta, credo ci voglia un unguento o qualcosa di simile… -
-          Aha sì, certo… ovvio! Lo sapevo, che credi! – biascicò l’Uzumaki ridendo nervosamente. Era alquanto palese che invece non ci avesse proprio pensato, se non fosse stato per l’avvertimento di Sai sarebbe partito a razzo sfondandolo letteralmente. Scartabellò un paio di cassetti fino a scovare un vecchio barattalo di vasellina. Nemmeno si ricordava perché l’aveva comperata, l’importante era che ci fosse qualcosa da usare per la penetrazione.
-          Naruto, perché stai ridendo? – chiese accorgendosi che il compagno aveva preso a sghignazzare non appena aveva cominciato a spalmarsi quella lozione.
-          Perché è troppo strano vederti in questa posizione così imbarazzante mentre ti spalmi quella robaccia unta su per il culo! –
-          Se vuoi cercare di intimidirmi dovrai fare di meglio! –
-          Veramente ti stavo sfottendo, è diverso… -
-    Ecco, ho fatto… sono pronto per farmi sfottere… - ammise con noncuranza Sai tornando nella medesima posizione di prima. Facendo appello a tutto il buon senso che poteva avere, pensò bene di “preparare” Sai prima della penetrazione. Imitando ciò che aveva fatto prima con lui, infilò un dito in quell’orifizio così stretto. Era una sensazione stranissima muoversi in quel buco, gli provocava piacere ma anche un leggero disgusto, insomma era meglio non pensare a cosa servisse normalmente quella parte del corpo. Riuscire a infiltrarsi in quella fessura fu molto più difficile di quanto non pensasse, eppure quella sensazione di stretto e caldo attorno al suo membro gli dava una sensazione incredibile.
-          Come va? –
-          Fa male… - ribadì con onestà Sai. Accogliere quel corpo estraneo dentro di sé era molto più doloroso di quanto non volesse. Però se il prezzo da pagare per poter provare una simile estasi era solo un po’ dolore fisico avrebbe sopportato. Oh, se lo avrebbe fatto.
 
Si strinse con maggiore forza a Naruto, cercando un qualche modo di reprimere quella voce distorta che continuava a sfuggirgli dalle labbra.
Naruto sorrise quasi intenerito – Guarda che qui non ci sente nessuno… - bisbigliò piano, premette ancora più in profondità facendo inarcare leggermente la schiena di Sai. La pelle candida era strana al contatto, sembrava essere attraversata dai sudori freddi. Era troppo eccitante per Naruto sapere che era lui l’artefice di tutto questo.
-          Devo aver proprio preso il punto giusto… - disse aumentando la velocità delle spinte. A giudicare dal viso sconvolto di Sai doveva essere così, non gli aveva mai visto cambiare espressione così velocemente. Inoltre quelle che vedeva erano tutte nuove manifestazioni delle emozioni del compagno, forse nemmeno lo stesso Sai immaginava di poterle esternare. Piacere, dolore, estasi, imbarazzo, eccitazione. Non erano certo emozioni che si erano mai palesate su quel volto sempre inespressivo. I lisci capelli neri totalmente spettinati, il respiro affannoso, sempre più concitato. Era davvero troppo bello per essere vero, se solo Naruto avesse potuto immortalare quel momento in modo che durasse tutta l’eternità lo avrebbe fatto molto volentieri.
 
Ma ogni cosa che aveva un inizio, doveva avere anche una fine, la conclusione di quel momento così epico e intenso giunse quando avvertì lo sperma di Sai solleticarlo all’altezza dello stomaco. Lui lo seguì pochi istanti dopo. Qualche attimo di incertezza nello sciogliere i due corpi ed entrambi i ragazzi si ritrovarono stesi sul piccolo materasso. Sai si lamentava per i forti dolori al fondo schiena, mentre Naruto guardava il soffitto come in trance.
Sai che stava coricato a pancia in giù lo guardava incuriosito – Stai bene? – Naruto si sorprese per quella domanda, aveva una faccia davvero così strana?
-          Sì… sto bene, grazie… - c’era un velato imbarazzo in quella risposta che perfino Sai notò. Si tirò un po’ su sui gomiti e sorrise. Naruto continuava a non capire il motivo di quell’espressione strana che gli stava rivolgendo. Poi Sai si sporse più avanti e lo baciò. Si erano baciati per ore, perché solo ora si accorgeva di quanto fossero dolci quelle labbra?
-          Sai… -
-        Buona notte… - disse piano l’artista prima di infilarsi sotto il piumino, si fece più in là per farci stare anche Naruto. Lui non se lo fece ripetere. Sai ci mise poco ad addormentarsi, Naruto invece rimase sveglio ad osservarlo. Sembrava che non lo infastidisse quella mano bronzea che scorreva sulla guancia, il pollice si soffermò all’altezza dello zigomo. Poi scese più giù fino a quella bocca così carnosa, forse eccessivamente per un ragazzo.
 
Strani pensieri cominciarono ad affollare la sua mente, come per esempio il desiderio di trovare il modo di legare Sai per sempre a lui. Un guinzaglio invisibile che solo Naruto avrebbe potuto spezzare, perché per una volta voleva essere lui ad avere il controllo.
-          Se solo potessi… - bisbigliò poi non smettendo di accarezzarlo. Proprio in quell’istante Sai riaprì gli occhi. Quelle pupille color onice lo scrutavano, profondi, tentatori, curiosi. Non disse nulla, rimase lì a guardarlo in silenzio, un accenno di sorriso gli deformò le labbra.
 
Se solo potessi, ti legherei per sempre a me Sai. Così almeno tu non potrai scappare lontano come ha fatto Sasuke. 
 
END
04/01/2012


******


Ciriciao bella gente!! Dopo tanto tempo scrivo di nuovo una Lemon nonosense NaruSai! ° ç ° Che goduria, mu ha ha ha ha! XDDDDD No sul serio, volevo farlo da molto ma poi non trovavo mai l'occasione! XD L'inizio dell'anno nuovo mi ha portato nuovi e saggi consigli e tante idee, insomma Sai e Naruto preparatevi a fare i sozzoni, ho ho ho! XDDD
In realtà verso la fine diventa pure malinconica, per non dire che ci sono chiari riferimenti NaruSasu qua e là, emh........ * v *' Insomma, è colpa della canzone che stavo ascoltando: Running up than Hill versione Placebo, che è tanto più ganza dell'originale, ma tanto ehe! XD Il titolo infatti è saltato fuori proprio sentendo questo pezzo, almeno tre-quattro volte di fila! XD
Mi intrigava il pensiero di un Naruto che diventa possessivo con Sai perchè terorrizzato di perderlo come gli è successo con Sasuke! Mi è sembrato un nuovo modo per affrontare questa coppia, come al solito se non sperimento cose nuove non sono felice! U_U'

Ho alzato il rating a Rosso questa volta per sicurezza, perchè le descrizioni sono più esplicite e mi sembrava giusto così! XD
Non c'è molto altro da aggiungere, penso che questa volta scapperò subito, spero non vi dispiaccia! ^____-

Un becitos, Giò! ♥

See you soon fan writer...



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Capitolo 18
*** Vischio ***


Vischio (Capodanno 2011) Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Fluff
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia trattata: NaruSai, accenni NaruSasu
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot, Shonen Ai

 

INCHIOSTRO E VENTO

+ Vischio +
 
 
Era così piacevole quel sogno che gli seccava riaprire gli occhi. Stava così bene avvolto da quelle calde braccia, accarezzato da quelle mani gentili, cullato da quella voce normalmente squillante ora bassa e rassicurante. Ma poi li riaprì, forse per istinto o forse perché era un gesto per lui naturale. Ma li aprì e dovette sbatterli più volte prima di rendersi conto che quello non era un sogno ma che si trovava realmente abbracciato a Naruto. Nudo e stretto a lui, il viso pigramente poggiato al suo petto e le dita del compagno che gli passavano fra i capelli giocandoci.
 
-          Ti sei addormentato! – esclamò lui sorridendo ingenuo. Finalmente quel suo sorriso così radioso che da troppo non scorgeva.
-          Scusami… ero stanco… - replicò semplicemente Sai lasciandosi sfuggire un sospiro. Il petto di Naruto vibrò scosso da una risata.
-          In effetti fare sesso ti sfinisce di brutto, non lo avrei mai detto! –
Sai si perse ad osservare quello spicchio di finestra che non era nascosta dalla tenda scura. Fuori nevicava e doveva essere notte fonda.
-          Io non avrei mai detto invece che avrei passato così la notte di capodanno… -
-          Cacchio, quasi mi dimenticavo! – Naruto si tirò un po’ su per permettere a Sai di vederlo bene. Aveva un espressione davvero indecifrabile in viso quando esclamò quel - Buon anno, Sai! –
 
Sai non rispose, conscio di non sapere cosa dire. Perché ogni volta che si specchiava in quegli occhi era incerto su quale fosse la migliore frase da utilizzare.
Ma quella notte in fondo, non era importante. In quella notte dove tutto poteva ricominciare da zero se le persone lo volevano.
-          Grazie Naruto… -
 
E loro due avevano deciso di ricominciare, questa volta assieme.
 
 
****
 
Quattro ore prima.
 
Una figura vestita di nero camminava mesta per le vie di Konoha, non nevicava ma faceva un tale freddo che ti si congelava perfino il respiro. Non si sarebbe mai e poi mai mosso da casa con quel gelo ma si era scordato di fare una cosa davvero importante: restituire a Naruto la sciarpa che gli aveva prestato qualche giorno prima.
 
Giunse dinanzi la porta del suo appartamento e bussò un paio di volte. Udì qualche bestemmia dall’altra parte e rumori indefiniti e poi finalmente Naruto aprì trafelato la porta – Sai? – esclamò sorpreso vedendoselo lì impalato come un baccalà.
-          Ciao Naruto! Scusa l’ora ma avevo dimenticato di restituirti questa… - il ragazzo mostrò una borsa di carta dove dentro vi era piegata con cura la sua sciarpa blu.
-          Oh… e sei venuto fin qui solo per questo? Potevi darmela stasera al cenone di capodanno! –
-          Ma io non ci vengo, devo finire di compilare i rapporti delle nostre ultime missioni, te l’ho già detto…–
-          Aha già! Però potresti farlo anche domani, no? Non posso credere che tu ti perda la festa solo per un paio di scartoffie! - affermò stizzito Naruto, poi gli fece un cenno con il capo dicendogli di entrare.
-          Se mi avanza del tempo magari passo alla vostra festa… -
-          Mh, mi sembra il minimo! Cerca di venire, ok? Anche Sakura ne sarà felice! -
Posò la borsa con la sciarpa sul tavolo, vicino al piccolo albero stracarico di festoni, lucine e altri ninnoli che Sai trovò di cattivo gusto. Poi si rivolse nuovamente al suo ospite inatteso  - Aspettami qui, che mi rivesto! – in effetti si stava chiedendo come mai Naruto fosse venuto ad aprirgli in canottiera e mutande. Visto il freddo intenso non poteva che esserci un'unica spiegazione ragionevole per l’artista.
-          Perdonami… stavi per farti il bagno? –
-          Sì, infatti! Meno male che non ero già nella vasca quando hai bussato! –
-          In questo caso, tolgo subito il disturbo… - replicò pacato lui tornando alla porta di ingresso.
-          Nah, aspetta tu! – Naruto lo acchiappò prima che fuggisse – Sei un pezzo di ghiaccio… - e lo trascinò verso la stufa – Almeno scaldati prima di uscire di nuovo! –
-          Grazie… - in effetti  Sai era piuttosto infreddolito come testimoniavano quelle guance normalmente pallide ora terribilmente arrossate. Non vedendo un miglioramento nel colorito di quella pelle diafana giunse all’unica soluzione ideale – Sai, perché non ti fai il bagno con me? -
-          Come? Ma non vorrei disturbare… -
-       Tanto io lo devo fare comunque e tu hai bisogno di scaldarti assolutamente! – stava per dirigersi verso l’armadio per prelevare degli asciugami puliti quando si voltò di scatto verso l’amico – Però guai a te se osi fare battute sul mio pisello! Ti spedisco a calci in culo fuori nella neve nudo come un verme! –
A quella minaccia “terrificante” Sai non poté far altro se non sorridere di rimando come si fa normalmente con un moccioso capriccioso – D’accordo, non temere! Non offenderò la tua ridicola virilità… -
-          Attento a te! – si imbronciò molto più di quanto non volesse. Però alla prossima battutaccia lo avrebbe veramente preso a calci e Sai ne era conscio visto che la smise subito di parlare.
 
 
Poco dopo si trovarono avvolti dal vapore e dalla schiuma, il bagno di Naruto per quanto piccolo e scomodo poteva accogliere due persone.
-          Aha, che bello starsene a mollo nell’acqua bollente quando fuori si gela! – canzonò allegro Naruto sprofondando nella vasca. Sai seduto di fronte a lui lo guardava con aria rilassata.
-          Ehi Sai… -
-          Mh? –
-          Ti piace proprio fare il bagno, eh? –
-          Perché me lo chiedi? –
-          Non lo so, hai un aria così beata! –
-          Bè, diciamo che non mi dispiace farlo quando ho preso molto freddo… -
-          Non hai tutti i torti… - con un movimento fluido Naruto si alzò in piedi ed uscì dalla vasca per andare a recuperare la bottiglia dello shampoo. Sai rimase ad osservarlo in silenzio per poi fargli una proposta insolita  – Naruto, vuoi che ti lavi i capelli? –
L’amico strabuzzò gli occhi leggermente sorpreso – Ma perché cavolo dovrei farmi lavare i capelli da te?! Non sono mica un moccioso! –
-          Non capisco perché ti arrabbi così… Sasuke non lo faceva mai? –
-          Che c’entra Sasuke adesso?! – Sai parve impensierirsi, roteò con eleganza le pupille lontano dal suo interlocutore.
-          Scusami, ho frainteso! Pensavo che siccome condividevi molte cose con Sasuke, la pulizia del corpo fosse una di queste… -
-          Eh?! –
-          Voi due… sì insomma dici sempre che eravate come fratelli, no? –
-          Continuo a non capire! –
-          Quando mio fratello era ancora vivo ricordo che capitava che ogni tanto io gli lavassi i capelli quando facevamo il bagno assieme… -
Naruto continuava a squadrarlo come se fosse una specie di alieno disceso da chissà dove. Per quanto si sforzasse non riusciva proprio a vedersi mentre lavava i capelli di uno scorbutico come Sasuke. Anche se in passato l’idea lo aveva timidamente sfiorato un paio di volte, non era mai stato capace di mettere in atto tale proposito. D’altro onde all’epoca era troppo orgoglioso per abbassarsi a concedere una gentilezza al suo eterno “rivale”.
Sbuffò dunque in maniera chiassosa prima di lanciare lo shampoo fra le mani di Sai – Dai muoviti! –
Sai non se lo fece ripetere e balzò anche esso fuori dall’acqua per raggiungere il compagno che lo attendeva seduto su uno sgabellino di plastica.
 
Versò una dose di shampoo non eccessiva sulla cute bionda e poi cominciò a frizionare energicamente – Se ti faccio male, dimmelo… -
-          Mh, ci vuole ben altro per farmi male! –
 
Sai proseguì l’opera di pulizia, con calma e senza provocargli alcun fastidio particolare come il tirargli i capelli o fargli finire la schiuma negli occhi.
Ne rimase sorpreso – Sei bravo a fare queste cose! -
-         In realtà sono anni che non lavo i capelli a qualcuno… – ammise il ragazzo con una punta di imbarazzo nella voce.
Finì di sciacquare per bene e richiuse l’acqua – Ho finito! –
-          Thank you! -  Naruto aspettava che Sai  si spostasse, e invece se ne stava lì fermo a guardarlo con un aria da ebete – Che c’è? –
-          Sto aspettando… -
-          Che cosa?! –
-         Che ora tu lavi i capelli a me! –
-         Che?! – urlò Naruto totalmente sconvolto. Era stato al “gioco” di Sai e va bene, ma ora anche questo no, non gli andava – Scordatelo! –
-          Ma io per te l’ho fatto… -
-        Sei tu che mi hai obbligato! – ribadì con fermezza l’Uzumaki. Eppure un pochino gli dispiaceva, non tanto perché volesse ricambiare il gesto di Sai ma perché era curioso di fare questa cosa. Sì insomma, il prendersi cura di un'altra persona. Lui non aveva avuto una famiglia, quindi non c’era mai stato nessuno che si era occupato della pulizia del suo corpo quando era piccolo. Capitava ogni tanto che il maestro Iruka lo portasse con sé ai bagni pubblici, ma Naruto era già abbastanza grande per lavarsi da solo. Questi gesti così famigliari quindi gli erano davvero poco congeniali ed in teoria doveva essere così anche per Sai. Eppure…
-         Va bene, se non vuoi pazienza… - Sai si era ormai arreso quando la mano bronzea dell’amico lo fermò impedendogli di alzarsi.
-         Senti tu, visto che è l’ultimo dell’anno sarò buono… - afferrò la bottiglia dello shampoo con decisione – Ma se osi dirlo a qualcuno, giuro che ti ammazzo! –
-          Hai! –
 
Era più strano di quanto non pensasse, si sentiva così impacciato. Non credeva che un gesto banale come il lavaggio dei capelli richiedesse così tanta attenzione. Decisamente non faceva per un tipo irruente come lui.
Nonostante tutto Sai non emise un fiato, nemmeno quando riuscì chissà come a far ingarbugliare quelle ciocche di capelli perfettamente lisci.
L’impresa che pareva titanica venne portata a compimento con somma soddisfazione di Naruto che era felice fosse finito quel tormento!
 
I capelli di Sai bagnati gli donavano un aspetto ancora più “piatto” del solito e la colpa non era certo del suo trattamento fin troppo energico se avevano perso volume.
Come un flash gli tornò in mente di quando faceva il bagno con Sasuke, i suoi ciuffi dietro erano così maledettamente ribelli che nemmeno bagnati perdevano quella forma all’insù. Era buffo, davvero tanto.
-          Naruto… -
-          Eh? –
-          Grazie… -
Non reagì a quella parola, semplicemente non trovò il modo di farlo. Gli fu impossibile replicare a quel sorriso così stranamente felice. Gli aveva fatto finire la schiuma negli occhi, gli aveva arruffato i capelli, gliene aveva strappati un mucchio, dunque perché lo ringraziava con quell’espressione così gioiosa?
-          Nah, nulla… - fingendo poco interesse per quel sorriso così incredibilmente caldo tornò a concentrarsi sul suo bagno.
 
Sai era sempre stato un po’ strano, anzi tanto strano. Quella notte poi sembrava quasi un'altra persona, poteva perfino definire piacevole la sua compagnia. Prima che lui arrivasse in effetti era un po’ depresso, di recente gli capitava che quando rimaneva da solo pensasse a Sasuke. E quando lo faceva non poteva che diventare triste, quasi senza un motivo ragionevole.
 
Anche quella sera i suoi pensieri erano rivolti al suo ex compagno, non poteva fare a meno di domandarsi se anche Sasuke si stesse preparando per festeggiare il capodanno, se avesse avuto qualcuno con cui passarlo.  
 
Se si sentisse solo quanto lui in quella fredda nottata di fine anno.
 
-          Naruto, io ho finito di lavarmi, penso che uscirò… - la voce rilassata di Sai lo colse di sorpresa, quasi di soppiatto. In effetti non alzava mai la voce, nemmeno quando litigava con lui. Solo Sakura aveva avuto il piacere, sempre che potesse definirsi tale, di udire le sue corde vocali stridere per la rabbia. Forse era un po’ geloso di questo. Sì perché Sai era sempre così composto e perfetto che veniva naturale desiderare di vederlo “sconvolto”. Magari con i capelli fuori posto, i vestiti in disordine, la voce soffocata da gemiti poco dignitosi.
-          Oh… ma guarda, quando è duro sembra più grosso… -
-          Cosa? – esclamò confuso Naruto, ma perché Sai lo guardava con quel sorrisetto malizioso?
-          Non pensavo di farti questo effetto… -
Naruto abbassò lo sguardo e solo allora capì. Il suo membro ritto in mezzo alle gambe si ergeva del tutto fuori luogo. Tentò subito di nascondere quell’imbarazzante reazione farfugliando scuse a casaccio.
-          N…non è come pensi, dattebayo! Non osare farti strane idee, chiaro?! –
-          Non ti preoccupare, non sei il primo che reagisce così guardandomi! –
-          Ma che cazzo dici? – Sai attese un momento prima di rispondere, arricciò appena le labbra carnose e poi disse – Mh, come dire… alla Radice eravamo tutti uomini, ed io ero il più giovane… -
-          E con ciò? –
-          Anche se la cosa ti sembrerà strana, certe emozioni gli adulti non le sanno proprio sopprimere! –
-       Che stai cercando di dire? – Naruto arrossì vistosamente tutto un tratto facendosi strani filmini mentali su cosa quegli “adulti” potessero aver fatto con Sai – M…ma… non dirmi che tu e loro facevate… -
-          Mh? Oh no, hai capito male! –
-          Eh? –
-          Uno di loro ci ha provato, un mio senpai più vecchio di quattro anni per la precisione! –
-          E ci è riuscito? –
-          Diciamo che il mio calcio nelle palle se lo ricorda ancora oggi… - affermò serafico Sai, sembrava quasi che scherzasse sinceramente su quella storia non proprio “simpatica” – Da allora ti assicuro che più nessun senpai ha tentato di sfiorarmi durante i nostri bagni… -
-          Ehe, ci credo! – rise in maniera nervosa, non che dovesse essere sorpreso che Sai avesse avuto una tale reazione verso quel suo senpai. Era normale che non gli piacesse essere toccato da un altro uomo, ovvio. Ma allora perché poc’anzi si era visualizzata nella sua mente un immagine strana di se stesso e Sai? Non poteva ammetterlo nemmeno a se stesso, ma era stato proprio quel pensiero a farlo eccitare. Non sapeva darsi una spiegazione, davvero, non ci riusciva.
 
Finito il bagno ristoratore Naruto offrì qualcosa da bere all’artista, con tutto il tempo passato nell’acqua bollente era normale avere sete. Sai dette uno sguardo all’orologio appeso alla parete, erano le dieci passate. Sapeva che si stava facendo troppo tardi e che sarebbe dovuto rientrare per concludere i rapporti sulle missioni, ma qualcosa gli impediva di allontanarsi da quell’appartamento.
Si sentiva pervaso da uno strano senso di quiete, mai come in quel momento si sentiva sereno nello stare accanto a Naruto.
Entrambi i ragazzi se ne stavano lì in silenzio a sorseggiare una tazza di tè caldo, Naruto giocherellava con la sua mentre Sai faceva vagare indifferente lo sguardo per la camera.
 
Poi qualcosa che era abbandonato sul pavimento attirò la sua attenzione, uno strano rametto con avvolto un nastrino rosso.
Si sporse per raccoglierlo – Naruto, cosa è questo? –
-          Nh? Aha, quello è il vischio! –
-          Perché ha questo nastro legato? – Naruto si stupì non poco nell’apprendere che Sai non conoscesse il significato del vischio.
-          Sai… ma davvero non hai idea a che cosa serva? –
-          Perché, ha un utilità? –
-          Aha, cosa mi tocca sentire, ‘tebayo! – il ragazzo gli strappò letteralmente dalle mani quell’affare e poi lo posizionò sopra la testa del compagno – Dunque, si tratta di una tradizione! Devi mettere il ramo di vischio sopra il capo della persona che ti piace e poi dargli un bacio quando scocca la mezzanotte! –
-          Perché un bacio? –
-          Non c’è un motivo preciso, si dice che porti fortuna agli innamorati, o qualcosa di simile! –
-        Oh… - sollevò la nuca rimanendo a fissare quello strano oggetto che Naruto continuava a ostentare proprio sopra di lui.
 
Pensò addirittura che l’amico volesse solo un po’ di fortuna quando quelle labbra tiepide si scontrarono con le sue. Sai non era mai stato baciato da nessuno, ma ebbe la sensazione che non fosse la medesima cosa per Naruto. Poté definire quel bacio come un contatto strano. Irruento forse, con un che di vorace. Ma anche delicato in qualche modo, come la lingua che si era fatta strada con un insolita gentilezza nella sua bocca.
Quando si separarono riacquistando il contatto visivo, la prima cosa che vide Sai fu la faccia più stupida di sempre.
-          Aha… io… - balbettava come uno sciocco e il corpo era tutto rigido, impacciato.
-          Naruto, hai la faccia tutta rossa, stai bene? –
L’amico indietreggiava continuando a blaterale, agitando nervosamente le mani in avanti come per proteggersi.
-          Non pensar male! Sul serio, non volevo! Non capisco cosa mi sia preso! Dimentica tutto, all’istante!–
-          Perché dovrei? In fondo è stato piacevole… -
-      Che cosa? – la faccia a dir poco paonazza cominciò a riprendere un colorito normale. Inaspettatamente poi, fece una cosa che Sai non si aspettava: rise.
-          Naruto… -
-          Devo… sembrarti davvero patetico in questo istante… - il tono con cui aveva pronunciato quella frase era qualcosa di indescrivibile per Sai. Apparteneva ad un emozione a lui sconosciuta. Umiliazione.
-          Tu non sei patetico Naruto, non lo sei mai stato! –
-          Aha… certo, come no! Non faccio altro che ostentare il mio amore per Sasuke e poi mi fiondo come se nulla fosse sulle tue labbra… -
-          Amore? Perché, sei innamorato di lui? – Naruto spalancò gli occhi, si era reso conto di essersi lasciato sfuggire una parola di troppo.
-     No… ecco… non volevo usare proprio quella parola! Cioè… nah, ‘tebayo! – disperato tentava di nascondersi il viso in una mano con fare molto teatrale, in qualche modo era buffo.
-       Naruto, io non capisco ancora molto bene le emozioni, perciò non saprei dirti se la parola che hai usato per riferirti a Sasuke sia giusta o sbagliata… - fece una pausa prima di avvicinarsi quatto quatto e scostare quella mano che ne oscurava il volto – Però sono certo che di qualunque sentimento si tratti, sia sincero! Perché tu, non sei il tipo che mente a se stesso! –
Il giovane Uzumaki non riuscì a rispondere, quegli occhi scuri avevano lo strano potere di quietarlo quella notte. Senza un perché, quel desiderio di passare la notte con Sai si fece strada con maggior violenza nel suo cuore.
-          Sai… ti ringrazio… - e aggiunse con un sorriso sghembo -  Sei stranamente gentile stasera… -
-          Lo prendo per un complimento! –
-          Pensi che… sia sbagliato desiderare un po’ di calore umano in una notte come questa? –
-          Non saprei… a cosa ti riferisci quando parli di calore umano? –
-          Bè… umh… qualcosa tipo il bacio di prima… -
-          Qualcosa come il sesso? –
-          Come?! Razza di maniaco, non intendevo certo questo!  – quella bocca che parlava sempre troppo e a sproposito venne fatta tacere da Sai stesso con un bacio improvviso. Insomma, sempre che potesse definirsi un tale delicato posarsi di labbra su quelle di un altro essere umano.
-          Scemo… sei anche più impedito di me nel baciare… -
-          Non accetto critiche da un gay represso come te… -
-     Fottiti! – replicò con aria di sfida Naruto prima di lasciarsi avvolgere da Sai in un abbraccio decisamente intimo. Si baciarono di nuovo, questa volta esplorandosi maggiormente. Nell’impeto Naruto si era coricato letteralmente sul pavimento trascinandosi dietro Sai che ora gravava con il suo intero corpo su di lui.
-          Ehe, ce lo hai bello duretto signor artista! – affermò senza pudore Naruto avvertendo l’erezione dell’amico contro di sé.
-          Come ho detto prima, il tuo bacio è stato piacevole… anche se non pensavo nemmeno io di essere così sensibile ai tuoi contatti fisici… -
-          Zitto, scemo! Quando si fanno queste cose non si parla… - affermò Naruto, voracemente cercò ancora quella bocca strafottente.
-          Intendi, il sesso? – le guance di Naruto si imporporarono vistosamente mentre piano socchiudeva le palpebre e al contempo indugiava incerto con l’orlo dei pantaloni di Sai.
 
Quella notte Naruto non stette a domandarsi se quello che stava facendo fosse giusto o sbagliato, l’unica cosa che sapeva per certo era che aveva agognato tanto un qualche tipo di contatto con Sai. L’unica soluzione che tentò di dare a quel gesto fu che Sai gli ricordava così tanto Sasuke che non aveva saputo resistere, ma la verità era che quella notte si era lasciato avvolgere dall’amorevole presenza dell’artista. Lui era stanco di sentirsi solo, era stanco di aspettare Sasuke, tutto qui. Mentre violava quella carne così bianca e illibata la mente venne attraversata da alcuni ricordi lontani, immagini preziose che però adesso era pronto a lasciarsi alle spalle. Ora tutto ciò che vedeva era il viso di Sai che dormiva sereno sul suo petto. Il cuore era così leggero adesso, come se si fosse liberato di un qualche peso molesto.
 
In lontananza poteva udire i boati dei fuochi d’artificio. Era mezzanotte, finalmente l’anno nuovo era giunto. Finalmente quella notte tutto poteva ricominciare ancora una volta.
 
END
02-01-2012

 
******

Salve salvino a voi!! Sono lieta di poter dire che questa fiction partecipa ad una interessante iniziativa proposta dal forum TRICKER THAN B L O O D - Sasuke & Naruto Kizuna Fan Forum!
In breve, si è pensato di scrivere fiction/one shot incentrate su diverse coppie (scelta libera) con un tema ricorrente: le festività! Si può scegliere fra le più classiche, Natale, Capodanno, Pasqua, San Valentino, fino al Carnevale ed Hallowen! Ovviamente io ho dato il mio contributo con una NaruSai, LOL! XD

Un altra cosa importante è che l'ispirazione per questa fiction me l'ha data la mia amica Hana-chan a cui vorrei dedicare questa piccola storiella fluffosa! ♥ La sua bellissima fan art SaiNaru aveva come tema il "bacio sotto il vischio" e da lì mi è venuta l'ispirazione!!!
Vi lascio il link diretto, è troppo pucciosa e voglio che la vediate assolutamente: http://mayhimura.myblog.it/images/calendario2011/-17.jpg
Fa parte di uno stupendo calendario fatto tutto di fan art simili che gli amici hanno richiesto direttamente sul suo blog! Adoro queste iniziative, e i personaggi che ho richiesto io (Sai e Naruto, e Rin e Yukio da Blue Exorcist) sono stati fatti dinamente!!! Grazie di cuore Hana! : )

Bene, ci si rivede dunque al prossimo aggiornamento che non ho davvero idea di quando sarà, LOL! XD Le idee ci sono, manca la giusta concentrazione per scrivere con criterio qualcosa di sensato, uff, speriamo in bene! U_U'
Un sentito grazie come sempre a tutti coloro che mi seguono, che leggono, che commentano e salvano fra i preferiti le mie storielle nonchè questa raccolta! THANK YOU SO MUCH!!! ♥ ♥ ♥

Becitos, Giò!

See you soon fan writer...
 
 

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Capitolo 19
*** We're Marching On ***


We're Marching On Autore: Dragon gio (wolferetic sui forum)
Rating: Verde
Genere: Introspettivo, Malinconico
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Kakashi Hatake
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot
 
INCHIOSTRO E VENTO

+ We're Marching On +    
 

Non pensava che la fine di quella guerra fosse così vicina, non ci credeva eppure i suoi occhi non lo ingannavano. Le due persone che vedeva in lontananza in quella radura erano proprio Naruto e Sasuke che si fronteggiavano in uno scontro epico.

Né lui, né Sakura, né Kakashi osavano avvicinarsi, perché così aveva voluto Naruto. Perché Sasuke era un suo problema, perché doveva vedersela da solo con lui, perché l’Uchiha poteva essere fermato unicamente da lui. Troppi perché che Sai non comprendeva nemmeno sforzandosi. Era in cerca di risposte che Kakashi senpai non poteva fornirgli, nessuno ne era in grado, nemmeno Sakura. Stavano immobili come statue, rigidi nei loro movimenti e Sai era certo che non era a causa della mancanza di chakra nei lori corpi.
Spostava di continuo lo sguardo dall’espressione sofferente di Kakashi al viso in lacrime di Sakura, e nonostante tutto non capiva perché loro dovessero rimanere lì a guardare.
Naruto cominciava a mostrare i primi segni di stanchezza e incassava male i colpi di Sasuke, era in svantaggio, era evidente. Le mani di Sai fremevano quanto le gambe, avvertiva un insano formicolio che non gli permetteva di rimanere calmo e fermo. Come a dar voce ai suoi tormenti, Kakashi gli parlò – Lo so che è difficile… ma dobbiamo rispettare la richiesta di Naruto… - sembrava serafico nel modo in cui aveva pronunciato quelle parole, eppure Sai ci vide solo ansia e menzogne.
L’artista serrò gli occhi, il sensei poteva percepire senza voltarsi quelle pupille di inchiostro che lo osservavano senza pudore, quasi come se in quel momento lo stesse scrutando con uno Sharingan invisibile.
- In parole povere… dobbiamo lasciarlo morire sotto i nostri occhi… - ringhiò freddo il giovane. Sakura venne scossa da un brivido più forte, le lacrime continuavano a non arrestarsi.
- Sai… -
- Mi dispiace, ma non posso… - Kakashi si voltò di scatto, ma troppo tardi. Sai era già svanito in un nube di inchiostro, poco distante da loro nel cielo si librava un aquila, la sua destinazione era ovvia.
- Maledizione! – bisbigliò colmo di rabbia l’uomo. Lo avrebbe seguito se solo l’ennesima fitta all’occhio sinistro non si fosse fatta sentire. Odiava ammetterlo, ma ormai lui non era più in grado di fare nulla né per Naruto, né per Sai, né tantomeno per Sasuke. Quel senso di angoscia e di impotenza lo stavano divorando e Sakura provava i suoi medesimi sentimenti. Non smetteva di osservare il punto in cui si svolgeva la battaglia, le mani congiunte come se stesse pregando. Sapeva bene di non poter essere d’aiuto a Naruto, così gli aveva giurato di attendere lì. Avrebbe aspettato anche per giorni e giorni, fino a quando Naruto non fosse tornato da lei con Sasuke. Poi li avrebbe curati entrambi, anche a costo di rimetterci la vita, li avrebbe salvati dalle ferite sicuramente gravi che si sarebbero procurati. Questa era la sua convinzione, ed era solo questa speranza a dargli la forza di rimanere lì e non correre dietro a Sai per raggiungere Naruto.
 
*****
 
Sai in volo sulla sua creazione giunse nel giro di pochi minuti sul luogo dello scontro, trovandosi tutto un tratto al centro di un pericoloso ciclone di energie. La forza sprigionata dai loro colpi era tale che l’acquila di inchiostro non resistette alla pressione ed esplose lasciandosi dietro solo una scia di liquido nero. Sai balzò giù atterrando alla meno peggio su quel terreno arso dal fuoco e i fulmini di Sasuke.
Non appena toccò terra vide Naruto prendersi un Chidori in pieno stomaco e venir scaraventato lontano. Ormai sembrava allo stremo, non riusciva più a mantenere la modalità Sennin o la Kyuubi, ma anche Sasuke non era messo meglio. Dagli occhi scuri scendevano lacrime di sangue, a furia di usare il Susanoo e tutte le altre tecniche legate allo sharingan, aveva esaurito quasi del tutto il suo chakra.
 
Analizzando velocemente la situazione, Sai dedusse che lo scontro era solo più una questione di resistenza e tenacia, chi fosse riuscito a non crollare svenuto, avrebbe vinto dando il colpo di grazia all’altro. Ed in quel preciso istante era Sasuke che stava per finire Naruto, purtroppo. Senza perdere tempo Sai intervenne, per sua fortuna doveva contare tanto quanto un insetto per Sasuke visto che prima non aveva fatto nulla per fermarlo quando lo aveva visto giungere lì in volo. Ma questa leggerezza costò cara a Sasuke, la sua katana non raggiunse mai la gola di Naruto perché venne fermata dalla spada di Sai.
Si crearono delle violente scintille dorate dallo scontro delle due lame, Sasuke pareva disorientato, forse non si aspettava davvero che Sai sarebbe intervenuto in difesa del compagno. I loro sguardi si incrociarono minacciosi, l’Uchiha non poteva far a meno di notare con quanta arroganza quell’inetto di uno shinobi osava osservarlo dritto negli occhi senza temere il suo potente Sharingan. In quel breve lasso di tempo, Naruto si riprese un poco, mise a fuoco la situazione cercando di comprendere cosa stesse accadendo. Sussultò quando vide Sai davanti a lui che gli faceva da scudo umano per fermare la katana di Sasuke.
- S… Sai… che diavolo ci fai qui? – la voce gli tremava per il dolore provocatogli dall’ultimo colpo. Si stringeva l’addome con forza, il chakra rigenerativo di Kyuubi stava agendo molto velocemente per sua fortuna.
- Perdonami, ma non potevo stare a guardare… -
- Accidenti… Sai, perché devi sempre impicciarti… - con molta fatica si rimise in piedi, ma continuava a barcollare vistosamente. Sai riuscì ad allontanare Sasuke usando il suo Ninpou chou giga, almeno quel tanto che bastava per poter studiare una strategia con Naruto per contrastarlo efficacemente.
- Naruto… noi siamo una squadra, non scordartelo… –
- Sì ma… ti avevo detto di rimanerne fuori! – ribatté con una certa rabbia l’Uzumaki.
- Lo so, ma non ho alcuna intenzione di lasciarti fare da solo questa volta! –
- Che cosa? Sei sordo per caso?! Ti ho detto di lasciar perdere! Sasuke è troppo forte per te! –
- Me ne rendo conto! Ma posso esserti utile in ogni caso, e poi Sasuke è allo stremo ormai… -
- Naruto… mi deludi, farti aiutare da un simile inetto… - sibilò gelido Sasuke – Ma in ogni caso non temere… uno o due avversari non mi preoccupano affatto… anzi, penso che mi divertirò parecchio ad uccidere questo qua… non l’ho mai sopportato… -
- L’affetto è reciproco Sasuke-kun… -
- Sai, piantala! Non scherzo, vattene! –
- No… –
- Sai, devo prenderti a calci?! – tutto il fervore di Naruto svanì quando vide Sai voltarsi verso di lui con un espressione terribilmente seria dipinta in volto.
- Mettiamola così… tu hai il tuo legame da proteggere, ed io ho il mio… - e poi ancora rivolgendo nuovamente il suo sguardo a Sasuke – Tu sei il mio legame Naruto, ed io non lascerò che tu muoia contro di lui… -
- Sai… - cosa era quel calore improvviso che gli aveva avvolto il petto non appena aveva pronunciato quella frase? Era così intenso, quasi da far male. Naruto abbassò il viso, le labbra gli tremavano appena mentre i pugni che erano stati stretti fino a quel momento si rilassarono – Ho capito… non ho speranze di farti cambiare idea, vero? –
- Temo di no… -
- E va bene! Tutto sommato, credo che una mano mi farà comodo! – giunse le mani e creò un Kage Bushin – Voi due mi guarderete le spalle, ne avrò bisogno nel caso cada vittima dello Sharingan di Sasuke! –
- Ok! – Sai si allontanò assieme al Bushin, ma non appena ebbero fatto pochi passi, la voce di Naruto lo fece girare nuovamente verso di lui.
- Scusami, Sai… -
- Eh?! – capì solo nell’istante in cui il Bushin di Naruto lo colpì con forza alla bocca dello stomaco per provocarne lo svenimento. Sai si aggrappò alle spalle di quella copia dell’amico che lo sorreggeva per non farlo cadere malamente a terra.
- P… perché? – riuscì a sussurrare poco prima di perdere i sensi. Il Kage Bushin gli sorrise, aveva un che di malinconico – Perché anche tu sei un legame prezioso per me… non voglio che tu muoia a causa mia… - avvertì la presa di Sai farsi sempre più debole fino a quando non chiuse del tutto gli occhi abbandonandosi all’oscurità dei sensi. Il Naruto originale ordinò alla sua copia di portare Sai lontano dal luogo dello scontro. Lanciò un ultima occhiata indietro, per accertarsi che l’amico fosse veramente al sicuro adesso.
- Perdonami Sai… sono stato egoista nei tuoi confronti fino all’ultimo… -
- Hai finito di borbottare? – sentenziò acido Sasuke attirandosi nuovamente l’attenzione del suo avversario.
- E tu sei pronto a pentirti per tutti i tuoi peccati? – il sorriso sadico che gli rivolse non fece altro che aumentare la sua convinzione secondo la quale non potesse salvare Sasuke se non con la morte.
Si concentrò socchiudendo le palpebre, quando le risollevò le sue iridi erano dorate – Facciamola finita, Sasuke! – con quella frase si scagliò contro di lui. L’ultimo scontro fra i due ebbe così inizio.
 
*****
 
Quando Sai riprese i sensi non dovevano essere passati più di una decina di minuti. Il primo volto che vide fu quello preoccupato di Sakura.
- Stai bene? – lui si mise seduto immediatamente, ignorando il dolore lancinante allo stomaco.
- Naruto? – chiese non nascondendo per nulla la sua ansia. Lei cambiò espressione intristendosi, una mano si sollevò debolmente indicando un punto indefinito all’orizzonte. Sai dovette stringere le pupille per poter scorgere quella luce fioca in lontananza – Che significa? –
- Dopo che la copia di Naruto ti ha riportato qui, è sparito dicendo di allontanarsi il più possibile perché se no saremmo stati in pericolo… -
- Ma allora… -
- Sì… ci siamo allontanati mentre tu eri svenuto… siamo così distanti adesso… - ammise Sakura non riuscendo a smettere di guardare quella luce sempre più debole. Era lontana, così tanto ormai e lei si sentiva sempre più abbattuta e piena di paura. Anche Sai si sentì come attratto da quella che per loro pareva solo una lucina, nulla di più di un bagliore, ma che in realtà rappresentava il luogo in cui si stava svolgendo lo scontro ultimo fra due titani. Sakura si alzò in piedi seguita da Sai, si sporsero più che poterono su quella roccia fredda, fino a pochi centimetri dal baratro di quel burrone. Così facendo gli pareva quasi di poter essere più vicini ai loro compagni. Sai non la notò subito, ma quando abbassò un poco lo sguardo vide la mano di Sakura stretta in un pugno. Sembrava così fragile nonostante quel gesto dovesse ispirare ben altre emozioni. Ma a Sai quella mano parve come la cosa più debole e bisognosa di calore di questo mondo. Timidamente andò a sfiorarla con la sua, tenne saldamente quel pugno chiuso fino a quando non si sciolse e le sue dita femminili non si intrecciarono con le sue in una stretta vigorosa. Forte, così tanto da far male ad entrambi, eppure avevano l’impressione che solo avvertendo quel dolore quel momento poteva apparirgli come reale e non come il frutto di un incubo.
- Noi siamo una squadra… marciamo sempre avanti  insieme… anche adesso… - bisbigliò Sakura fra le lacrime, Sai non comprese il significato di quella frase, ma in fondo pensò che in quel momento non era poi così importante. Entrambi si erano riuniti al cospetto di quella luce dorata che era rappresentata da Naruto, ed ora attendevano con ansia il verdetto finale dettato da quel cruento scontro.
 
Insieme come un team, come dei compagni, come degli amici. Kakashi non poté far altro che osservare in silenzio la scena di quei due ragazzi che se ne stavano fieri in piedi davanti a lui, la mani salde e intrecciate fra di loro. Gli occhi puntati su quell’orizzonte troppo lontano, e su quel legame con Naruto che tutti loro avevano e che tanto amavano.
 
We’re Marching On…
 
END
22/01/12

 

 
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Salve a tutti! Ed eccomi qua con un altra shot, come spesso accade ispirata dall'ascolto di una bella canzone!! Le sequenze che ho rappresentato qui sono un mio personale modo di vedere  un ipotetico scontro finale fra Naruto e Sasuke, dove Sai tenta suo malgrado di intervenire... fallendo miseramente! XDD Voglio un bene infinito a Sai, ma obbiettivamente parlando, non potrebbe nulla in quel contesto, purtroppo Naruto e Sasuke sono due "mostri" irraggiungibili per qualunque shinobi oramai! U_U'
Ecco perchè mi sono sempre immaginaga qualcosa di simile, con un Naruto assai protettivo che stordisce Sai per non ferire troppo il suo orgoglio e perchè ovviamente, non vuole che muoia inutilmente a causa di una battaglia che sente propria, quasi intima se vogliamo! XD
Ho preferito lasciare il finale aperto sullo scontro perchè francamente, non era il fulcro della storia e poi perchè non avrei saputo davvero come concludere lo scontro, LOL! XD Per una risposta simile c'è sempre la fiction "My Happy Ending", se vi va leggetela e  poi mi direte! XD

Bon, anche per oggi è tutto! Ci rivediamo nella prossima one shot bella gente!! :D Un grazie sentito e speciale a tutti coloro che commentano sempre, thank you so much!!! ♥ ♥ ♥

By, Giò!

See you soon fan writers...

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Capitolo 20
*** Echo ***


Echo
Autore: Dragon gio (wolferetic sui forum)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Introspettivo
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot
 
  INCHIOSTRO E VENTO

+ Echo +

 
Una tempesta di neve imperversava senza pietà da ore su quelle montagne, il freddo pungente non dava tregua alcuna al team Kakashi che tanto coraggiosamente resisteva alla bufera.
Si era fatta notte ormai e il villaggio delle Rondini finalmente si stagliava dinanzi a loro come un miracolo. Erano stremati per la missione ed inoltre Sakura era rimasta ferita durante uno scontro e quindi più di tutti necessitava di riposo. Giunsero in una modesta locanda, a quell’ora dovettero accontentarsi delle poche stanze disponibili.
Due singole e una matrimoniale, inutile aggiungere che il dissenso di Naruto si espresse molto vivacemente alla decisione di Kakashi che avrebbe dovuto dormirci lui con Sai  - Che cosa? Kakashi-sensei non è giusto, perché proprio io? Non può dormirci lei con Sai nella matrimoniale?! –
- Naruto, cerca di capire: un uomo della mia età che dorme nello stesso letto con un ragazzo decisamente più giovane, converrai che è quanto meno sconveniente! – replicò sfoggiando un arguto sorriso da sotto l’odiata maschera.
- Non è giusto comunque, mi oppongo! – sbraitò sempre più contrariato, poi tentò di rivolgersi a Sai sperando di coinvolgerlo – E tu Sai, non dici niente? Non ti disturba questa decisione?! –
- Veramente no… a me basta avere un letto dove riposare, sono esausto… -
- Anche io, quindi Naruto piantala di gridare e vai a dormire! – esclamò Sakura afferrando le chiavi della sua singola.
- M… ma Sakura-chan! –
- Su su Naruto, non ti lamentare! Siamo già stati fortunati a trovare delle camere a quest’ora della notte!-
- Sakura, hai bisogno di una mano per salire le scale? – chiese in maniera premurosa Sai notando che l’amica zoppicava ancora.
- No, ti ringrazio, ce la faccio… - rispose lei sorridendogli gentile, poi si incamminò seguita da Kakashi che come se nulla fosse si era dileguato dalle lamentele di Naruto. Rimanevano solo lui e Sai che fissavano straniti la chiave posata sul tavolo, anche il locandiere lanciava occhiate secondo Naruto, decisamente fuori luogo.
- Aha… cazzo, non c’è via di scampo ‘tebayo! Dai Sai, andiamo! –
- Sì… -
Salirono in silenzio la lunga scalinata fino a giungere nella loro camera, il primo impatto che ebbero i due fu che lì dentro facesse un gran freddo.
- Cavolo, cavolo! Ma qui si gela! –
- Forse il riscaldamento è rotto… -
- Nah, io non ci dormo in questa ghiacciaia! – esclamò adirato Naruto prima di imboccare l’uscita e tornare dal titolare della locanda.
- Sono spiacente, ma non ho altre camere disponibili! –
- Ma come è possibile?! Non possiamo dormire là dentro, ci congeleremo! –
- Me ne rendo conto… ma se per lei va bene pensavo di portarle alcune stufette e altre coperte, mi dispiace davvero ma questa bufera ha fatto saltare alcuni tubi della nostra caldaia… -
- Aha, non è possibile essere così sfigati! –
- Mi rincresce davvero… -
- See see! – borbottando animatamente fece ritorno da Sai, poco dopo venne un inserviente con due stufette scalcinate che si accesero per miracolo e altre coperte di lana.
- Cavolo, ma tua guarda che situazione! Non c’è manco l’acqua calda, che posto pidocchioso! – Naruto continuava a fare su e giù per la stanzetta come un dannato. Sai al contrario si stava cambiando senza fare una piega. Dopo un po’ che parlava da solo si fermò davanti a Sai, l’amico non capì perché aveva quell’espressione così imbronciata – Ma è mai possibile che tu non ti incazzi mai? –
- Prego? –
- Insomma! Dobbiamo dormire nello stesso letto e per giunta al freddo! – Sai inarcò appena un sopracciglio, l’aria spaesata.
- Nello stesso letto! Significa che dovremo stare molto vicini, ‘tebayo! –
- Lo so … -
- Come fai a rimanere così dannatamente calmo?! –
- Naruto, non capisco perché ti agiti così tanto! Temi forse per la tua verginità? –
- C… che cosa?! Che diavolo dici, maniaco?! –
- Mh, non lo so… credevo che una battuta sarebbe stata utile per smorzare la tensione! –
- Tu! Razza di idiota, non ci provare più a dire una simile stupidaggine! – Naruto era arrossito fino alla punta delle orecchie, Sai non comprese che era a causa della sua “battuta”. Lui pensò che il compagno si fosse infreddolito al punto da avere la pelle arrossata, come la sua. Quando si sfilò i guanti si accorse di avere entrambi le mani violacee. Si avvicinò ad una delle stufette nel tentativo di riscaldarle. Naruto se ne accorse ed esclamò – Cavolo, devi avere le mani freddissime! – l’artista gli sorrise di rimando.
- Un po’, ma ora va meglio… - teneva le mani molto vicine alla stufetta, un piacevole tepore lo pervadeva rilassando le sue membra stanche oltre ai muscoli indolenziti. Improvvisamente avvertì le palpebre farsi pesanti, così tanto dal faticare a tenere gli occhi aperti. Stava per addormentarsi seduto lì sul futon se non fosse stato per la voce di Naruto che lo sorprese – Senti, io ho sonno… mi metto a letto! – scostò il piumino e si coricò, non smettendo ovviamente di lamentarsi.
- Nah, fa così freddo, ‘tebayooo! – si rannicchiò stringendosi convulsamente fra le lenzuola candide. Lanciò un occhiata a Sai che stava ancora seduto accanto alla stufa – Che fai, non vieni a dormire? –
- Uh? Sì, arrivo… - biascicò lui con un tono vagamente addormentato. Si affrettò a mettersi a letto.
- Ehi… -
- Sì? –
- Non starmi così appiccicato, allontanati! -  
- Guarda che per scaldarci dovremmo stare vicini! –
- Non ho bisogno di scaldarmi! –
- Ma se continui a lamentarti per il freddo! –
- Aha, Sai cavolo! Non mi scalderò mai stando appiccicato ad un altro maschio, chiaro?! –
- Ok… - senza dare troppo peso alle parole concitate dell’amico si fece più in là – Così, va bene? –
- Sì, perfetto! – gli diede le spalle tirandosi su per bene le coperte, si lasciò sfuggire un vago sospiro liberatorio.
- Buona notte Naruto… - la voce gentile di Sai gli giunse alle orecchie, ma lui stava già cadendo nella fase rem e quindi ebbe appena la forza di bisbigliare un accennato – ‘Notte… -
Fu così che quella fredda notte ebbe inizio e di certo sarebbe proseguita serena se non fosse che verso le due del mattino un insolito sobbalzare del futon scosse Naruto risvegliandolo bruscamente.
Non capì fino a quando non aprì gli occhi, era Sai che gli dormiva accanto a provocare quel trambusto continuando a rigirarsi come un dannato.
- Nah, cavolo… e piantala Sai! – borbottò nel dormiveglia Naruto. Si sorprese quando udì un rumore decisamente insolito, simile ad un singhiozzo strozzato. Si sforzò di aprire gli occhi per capire da dove provenisse, ma poi capì – Sai? – si tirò un po’ su cercando a tentoni l’interruttore della luce. Quando finalmente la stanza fu visibile non credette ai suoi occhi: il viso di Sai era rigato da alcune lacrime. Rimase a fissarlo quasi stordito, non poteva concepire che uno come lui potesse piangere, gli sembrava astratto quasi. Il volto era tirato in un espressione sofferente, pareva tormentato da chissà quale incubo. Naruto non sapeva bene cosa fare, se svegliarlo oppure spegnere la luce ed ignorare il tutto. La mano si stava già muovendo in automatico verso il braccio dell’amico quando egli si ridestò tutto un tratto. Si guardò attorno spaesato e poi si accorse di Naruto che lo guardava con aria sorpresa – Naruto… perché hai acceso la luce? – domandò mettendosi seduto, sembrò estraneo a quelle lacrime che ancora solcavano le guance.
- Già, chissà perché ho acceso la luce… - replicò lui indicando la sua faccia con aria sorniona. Sai avvertì la sensazione di umido e caldo sul viso e si sfiorò di conseguenza la pelle con la punta della dita.
- Lacrime? – bisbigliò visibilmente atterrito lui.
- Nemmeno io potevo crederci quando ti ho sentito singhiozzare nel sonno! –
- Sul serio io… - biascicò Sai sempre più sorpreso, portò una mano alla fronte corrugata.
- Nah senti, lo so che non sarebbero affari miei ma… hai avuto un incubo per caso? –
- Non lo so… - rispose incolore il compagno, era in lieve difficoltà in quel momento e non ne comprendeva il motivo.
- Ma che vuole dire che non lo sai? Quando uno fa un brutto sogno lo sa! –
- Umh… il fatto  è che penso di non aver mai fatto brutti sogni in vita mia… -
-  Eh? Ma come è possibile? Mai un incubo, di alcun genere?! – Sai scosse la testa in senso negativo, ma qualcosa diceva a Naruto che era una balla gigantesca. Conoscendo l’artista e le sue stranezze poi, non era da escludere che non sapesse manco riconoscere un bel sogno da uno brutto.
- Che cosa ricordi? –
- In che senso? –
- Del sogno Sai, parlo del tuo sogno! Hai sognato qualcosa che ti ha scosso al punto di farti piangere inconsciamente! –
Sai si concentrò nel tentativo di rammentare ciò che stava sognando fino a pochi minuti prima, eppure in qualche modo l’operazione gli risultava difficoltosa.
Scrutò a fondo i ricordi di quello strano sogno e poi cercò di spiegarlo anche a Naruto – Era tutto buio intorno a me… vuoto, senza uno spiraglio di luce… poi mi sono accorto che qualcuno camminava al mio fianco… - fece una pausa per guardare meglio negli occhi il suo interlocutore – Era mia fratello credo… non ne sono certo, il viso era così sfocato… poi ha iniziato a camminare e mi ha superato, io volevo raggiungerlo ma non ci riuscivo… - fu a quel punto che la voce di Sai mutò improvvisamente. Si fece più bassa e profonda – Anche se volevo correre non ci riuscivo… anche se tentavo di urlare la voce non mi usciva e poi ho visto il mio corpo che spariva avvolto dal buio… - alzò lievemente una mano fissandola intensamente – Io svanivo avvolto dalle tenebre senza riuscire ad emettere un fiato… - la mano si chiuse a pugno, lentamente e delicatamente. Socchiuse le palpebre scure prima di tornare a sorridere falsamente come solo lui sapeva fare – Questo è quanto! –
Naruto aveva un espressione lievemente stranita stampata in faccia, incrociò le braccia davanti al petto seriamente. Poi esclamò la cosa più ovvia di questo mondo – Sì, era decisamente un incubo! – il compagno non mutò espressione rimanendo gelido in quel sorriso di circostanza, maNaruto disse qualcosa che di ovvio non aveva proprio nulla – E francamente non capisco perché tu te ne stia lì a sorridere come uno scemo! –
- Come, scusa? –
- Svanire nel buio… è un sogno bruttissimo! Deve essere come sentirsi morire, io al tuo posto avrei avuto una paura terribile! –
- Paura dici? No, non credo di averne provata… - era così, il sentimento che aveva pervaso Sai per tutta la durata dell’incubo era qualcosa altro. Solo che non riusciva a dargli un nome preciso.
- Non potevo chiamare mio fratello, eppure sentivo i miei pensieri dentro la mia testa… -
- E che cosa diceva la tua voce? – stranamente Sai si bloccò, per un impercettibile istante aveva distolto lo sguardo da quelle intense iridi celesti.
- Non ricordo… - mentì. Lui rammentava benissimo quali parole aveva pronunciato la sua coscienza.
 
Nii-san… Shin! Non andartene… non lasciarmi solo…
 
Si sentì davvero strano, quasi fuori luogo per aver provato una simile emozione tanto fragile quanto umana. Quel sentimento, era forse simile alla tristezza? Quelle lacrime lasciate sfuggire senza alcuno orgoglio erano la giusta emozione che avrebbe dovuto esternare il giorno in cui morì Shin? Era stata una sensazione soffocante, come se si fosse aperto un buco in mezzo al petto. Una voragine oscura pronta a risucchiare il suo intero essere per catapultarlo in un luogo altrettanto buio e isolato.
- Ascolta Sai… io non capisco un gran che di queste cose, ma credo sia meglio non darci troppo peso, ok? Un sogno in fondo è solo un sogno, nulla di più! –
- Guarda che non sono turbato… -
- Mh… se lo dici tu… - ribatté sbadigliando – Scusa, ma ho davvero tanto sonno… ti spiace se ci rimettiamo a dormire? –
- No, affatto! Scusami tu se ti ho svegliato… - con un fruscio di lenzuola le luci vennero nuovamente spente, il silenzio cadde ancora una volta nella fredda stanza. L’unico focolare era rappresentato da quelle stufette scalcinate che emanavano un dolce tepore, il suono che producevano le ventole erano come una triste melodia che riecheggiava vagamente sinistra nell’aria. Sai dopo aver fatto quel sogno non riusciva più a riaddormentarsi, ma non dette il giusto peso alla cosa liquidando il tutto come un semplice disturbo fisiologico. Anche se la cosa si stava ripetendo nell’arco di un tempo troppo breve per i suoi gusti. Si alzò facendo il più piano possibile e quatto quatto si diresse verso il bagno, Naruto non si accorse di nulla fino a quando Sai non ritornò sotto le coperte. L’Uzumaki nel dormiveglia biascicò un incerto – Ohi Sai, tutto a posto? –
- Sì certo… - non comprese il perché di quella domanda, né il motivo per cui l’amico dovesse preoccuparsi così tanto per lui.
- Nah, ok… pensavo avessi fatto ancora brutti sogni… -
- Oh no, sono solo andato in bagno… - una lieve risatina si levò dall’addormentato Naruto.
- Strano, è già la seconda volta in mezz’ora, sicuro di non avere problemi alla vescica? –
-  Sto benissimo, grazie! – replicò l’artista con un tono più freddo di prima.
- Scherzavo, ‘tebayo… - sospirando il giovane si girò a pancia in su, le coperte tirate su fino al naso per ripararsi da quel freddo stagnante.
- Naruto… -
- Mh, che c’è? –
- Come dovrebbe sentirsi una persona dopo che ha pianto? –
- Eh? Ma che domande mi fai? –
-  E’ una domanda come un'altra… -
- Aha, d’accordo ma è una domanda che non puoi fare alle due del mattino! La gente dorme di solito a quest’ora! –
- Perdonami, ma ho bisogno di avere una risposta immediata… - Naruto grugnì per non dire ringhiò tirandosi a sedere bruscamente.
- Non lo so! Se uno piange avrà avuto i suoi motivi, non ha importanza come ci si senta dopo! –
- Vuoi dire che non si dovrebbe provare nulla? E’ normale sentirsi così? –
- Ma che cazzo dici? Sai, piantala di girarci intorno, dove vuoi andare a parare?! –
- Una volta Danzou-sama mi disse che solo le persone deboli piangono… e la debolezza è un emozione che non si addice ad uno shinobi… - nonostante quella tetra oscurità Naruto poté avvertire lo sguardo fisso di Sai su di sé mentre lapidale gli poneva l’ennesima domanda – Io sono una persona debole, Naruto? –
-Non capisco perché mi fai una domanda così stupida! – esclamò senza remore il giovane. E poi agì d’istinto, come sempre senza pensare. Una mano si levò per andare a posarsi con affetto sulla testa di Sai, lui avvertì una poderosa strigliata ai capelli.
- Naruto… -
- Non pensarci troppo! Piangere di tanto in tanto fa bene! E’ una cosa ok, lo fanno tutti, capito? –
Sai non concepì quelle parole, quel gesto, quel sentirsi le guance avvampare di imbarazzo. Semplicemente non riusciva a credere ancora del tutto di essere umano tanto quanto Naruto. Non voleva essere debole, altrimenti come avrebbe fatto a proteggere i suoi compagni in futuro? Non poteva vacillare in balia delle emozioni. Non avrebbe dovuto fare nulla di tutto questo, nemmeno rispondere con un sorriso stampato sulle labbra a quella frase detta così a cuor leggero – Sì… grazie Naruto… -
 
Non avrebbe mai potuto perdonarsi di aver versato così scioccamente lacrime di tristezza, eppure non poteva fare a meno di ringraziare ancora e ancora Naruto per le sue gentili parole. Perché in fondo sia piangere che ridere erano emozioni che Sai desiderava poter provare ancora, anche per poco, solo ogni tanto.
Come svuotato di ogni cattivo pensiero, poté finalmente addormentarsi sereno, cullato unicamente dal tepore che emanava il corpo di Naruto così vicino al suo.
 
Mentre nel suo cuore faceva ancora eco l’ultima frase di Naruto. Quella lunga, gelida notte si sarebbe finalmente conclusa nel migliore dei modi.
 
END
06-02-12

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Ciao a tutti!! Allora, questo è stato un mezzo tentativo di tornare un pò alle mie origini, sì insomma con quelle fiction incentrate sul puro friendship Sai/Naruto! ^ ^ Devo dirlo, è stato divertente, ormai sono più le SaiNaru che scrivo che quando tento di fare qualcosa in "vecchio stile" mi pare strano, ma trovo che sia importante differenziare un pò questa raccolta di volta in volta! Ormai sono due anni che la porto avanti e mi rendo conto che era da molto tempo che non pubblicavo qualcosa di simile! ^ ^ La precedente one shot era maggiormente incentrata sul rapporto di gruppo più che sul semplice Sai/Naruto friendship, ed era proprio questo che mi mancava, il mettere Sai e Naruto in una stanza senza creare tensioni sessuali! XDD Spero di esserci riuscita e di avervi fatto provare quel qualcosa di diverso che un tempo chissà perchè, mi era molto più semplice trasmettere ai lettori senza bisogno di scadere per forza in una lemon ecco! XD

Tanti saluti come sempre a tutti coloro che leggono, commentano e inseriscono questa raccolta fra le seguite o preferite, grazie di cuore!! ♥

By Giò!

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Capitolo 21
*** Niente più di questo ***


Niente più di questo Autore: Dragon gio (wolferetic sui forum)
Rating: Verde
Genere: Introspettivo, Malinconico
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: Raccolta, One Shot, AU

 

 INCHIOSTRO E VENTO

+ Niente più di questo +

 

Naruto Uzumaki aveva sempre detestato la notte, forse da ancora prima che nascesse, o almeno era questa la sua convinzione. Odiava il buio, quella stanza enorme che doveva condividere con un mucchio di estranei e più di ogni altra cosa non sopportava il pensiero di dover andar da solo in bagno in quell’oscurità.
Eppure non aveva scelta, non voleva certo bagnare il letto come era successo ad un altro bambino il giorno prima, la madre superiore l’aveva rimproverato duramente e tutti gli amichetti lo avevano deriso.
Così sbuffando si fece coraggio scendendo dal suo lettino e, tutto silenzioso, si diresse verso l’uscita di quella camerata. C’era un tale silenzio irreale a quell’ora ed era buio pesto e lui pur ostentando molto coraggio aveva paura. Una paura del diavolo.
Poteva sentire il suo cuore che si dibatteva furioso nel piccolo petto, per poco non gli venne un infarto quando una mano gli si posò sulla spalla.
Cacciò un grido terrorizzato che venne prontamente troncato a metà da una mano pallida. Naruto non ne era certo, ma ebbe l’impressione di essere stato catturato da uno strano fantasma dall’aspetto di bambino. E come se non bastasse, il misterioso spettro parlò – Non urlare, sveglierai tutti… - ovviamente il bimbo biondo non osò emettere un fiato, troppo spaventato da quel tipo così bianco in volto e lo sguardo serissimo.
- Tu sei quello nuovo? – domandò lo strano bimbetto dai capelli neri. Naruto infrangendo quel momentaneo voto di silenzio replicò sommessamente – Sì… -
- Dovresti essere a letto a quest’ora… -
- Mh… lo so, però… - balbettò incerto il piccolo, era la prima volta che faticava ad articolare le parole davanti a qualcuno. Ma quel tipo gli metteva addosso un senso di inquietudine insopportabile, inoltre non riusciva a ragionare bene quando doveva far pipì. Il ragazzino pallido inclinò un poco la testa squadrandolo interamente, poi come se gli avesse letto nel pensiero esclamò – Devi andare in bagno? – Naruto rabbrividì. Vuoi vedere che era davvero uno spettro maligno e che voleva mangiarselo? Ma anche se fosse stato in quel momento non aveva molta importanza, se la stava letteralmente per fare addosso e non poté fare a meno di rispondere con un sonoro – Sì! – facendo un passo indietro era già pronto a fuggire verso i gabinetti quando lo strano essere gli sorrise gentile – Hai paura ad andarci da solo? Vuoi che ti accompagni? –
Naruto non capì perché, ma ebbe l’impressione di potersi fidare di lui. Forse non era uno spettro cattivo, chissà, inoltre il suo bisognino era diventato impellente e non poteva più aspettare. Il bambino dagli occhi sottili e scuri gli tese una mano che Naruto afferrò timidamente. Lo accompagno in bagno e poi lo ricondusse al suo lettino rimboccandogli le coperte.
Il piccolo Uzumaki era davvero disorientato, come non mancò di fargli notare – Perché… sei così gentile con me? – nuovamente quel ragazzino gli sorrise in maniera ambigua.
- Perché è compito di noi bambini più grandi prenderci cura di voi più piccoli… - quella spiegazione in parte bastò per quietare l’animo di Naruto, almeno quel tanto che bastava per farlo riaddormentare.
- Senti… quale è il tuo nome? – gli occhietti azzurrissimi faticavano a restare aperti, ma non si sarebbe abbandonato a Morfeo prima di aver udito il nome di quello strano bambino.
- Io non ho un nome… - replicò freddo lui. Naruto tremò per un istante – S…sei un fantasma? –
- No… - affermò serafico prima di scostarsi dal suo lettino – Sono solo un orfano, come te… - concluse lapidale con un sorriso vuoto. Naruto non ebbe la forza di rispondere e non era certo colpa del troppo sonno.
- Buona notte… -
Erano state la parole gelide di quel bambino a non permettergli di aprire più bocca. Non appena lo vide sgusciare fuori dalla stanza, Naruto si nascose sotto le coperte, rannicchiandosi totalmente su se stesso.
Naruto Uzumaki aveva sempre temuto la notte ed il buio, ma ora la cosa che gli faceva paura più di ogni altra era un semplice bambino come lui. In quegli occhi neri come la pece non vedeva altro che il riflesso di se stesso, quello di un piccolo orfano abbandonato in un convento sperduto in mezzo al nulla. Niente più di questo.
 
END
27/02/12
 
Oh…emh… °_° Questo strano “aborto” mi è venuto in mente stanotte, erano tipo verso le cinque del mattino ed ero ancora sveglia (quando non devo lavorare faccio sempre le ore piccole! XD) e così, senza un motivo mi sono venuti in mente Naruto e Sai piccini, in particolare Sai che prendeva per mano un piccolo Narutino pauroso di andare in bagno da solo la notte, LOL! XDDD
Adoro descriverli quando sono bimbi, ci farei una raccolta solo per raccontare di loro due in tenera età, giuro! XD Questa è uscita un po’ strana, prima di tutto anche se vi sembra una flash fic non lo è perché conta 706 parole titoli esclusi! XD Poi boh, è strana, non ha un significato particolare, forse non trasmette nemmeno nulla di che se non un senso di vuoto che lascia Sai a fine storia con le sue parole fredde. Diciamo che questo è il Sai più simile al ragazzo che abbiamo conosciuto nelle sue prime apparizioni: distaccato, serio, disilluso e con un sorriso falso stampato in faccia. Nulla di più! XD Anche il titolo è uscito così quasi a random, di solito li scelgo seguendo l’istinto e vi assicuro che mai come in questo caso l’istinto ha guidato le mie mani sulla tastiera! XD
 
Bon, credo sia tutto bella gente! Spero che pur nella sua brevità questa cosuccia vi sia piaciuta! ^ ^
 
Un grazie speciale a tutti e un arrivederci al prossimo aggiornamento!!
 
See you soon fan writers…

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Capitolo 22
*** Warm ***


Warm Autore: Dragon gio (wolferetic sui forum)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: SaiNaru
Contesto: Naruto Shippuden (post film Blood Prison)
Note: Raccolta, One Shot

 

INCHIOSTRO E VENTO

+ Warm +

 

La pioggia scendeva fitta e implacabile, trascinata con forza dal vento impetuoso. Ma per una volta il suddetto acquazzone notturno non era sgradito a Naruto in quanto, se lo poteva godere da dietro il vetro della finestra di casa sua. Si guardò nuovamente intorno, osservando minuziosamente l’intero appartamento: dio quanto gli erano mancate quelle quattro sporche mura. Dopo aver passato tre settimane intrappolato in un carcere di massima sicurezza, il minimo che potevi fare era apprezzare le piccole cose di casa tua. Perfino gli scarafaggi gli erano simpatici in quell’istante, sempre meglio di quel sigillo imprigionante, o del secondino che lo aveva spogliato e palpeggiato dove nemmeno il suo amante aveva ancora osato sfiorarlo.
 
Fu proprio su quest’ultimo che si soffermò con maggiore attenzione; un sorriso dolce lo colse, gli erano mancate tante cose in quei giorni, tante persone. E Naruto, era mancato a qualcuno? A lui? Si ridestò dai suoi pensieri solo quando la voce profonda di Sai non gli soffiò a pochi centimetri dal naso.
- Naruto, stai bene? –
- Mh?! Sì, certo… -
- Sei sicuro? Provi ancora dolore alla ferita? –
Naruto inarcò sorpreso un sopracciglio e sollevvò la maglietta – Sai, sono guarito del tutto, vedi?! – mostrò con orgoglio un ventre sano e colorito, sfoggiando il suo sorriso migliore, ma Sai rimaneva gelido in quello sguardo preoccupato.
- Sai… mi stai facendo paura, sappilo! –
- Sei tu che mi hai fatto paura, Naruto! – esclamò con un tono insolitamente alto. Ma Sai era davvero capace di urlare?
- Ma che ti prende?! –
Sai sospirò, una mano si passò nervosa dietro il collo, sudava un poco – Io… quando ti ho visto a terra, con quel buco nella pancia… credo di aver avuto molta paura… -
La voce, ormai ridotta ad un sussurro uscì con incertezza dalla bocca di Sai – Ho pensato che non ti saresti più svegliato… -
- Sai… - Naruto si sentì sinceramente commosso per quelle parole. In tanti dopo che era tornato a Konoha, gli avevano confidato la loro gioia nel riaverlo al villaggio, alcuni poi come Sakura non avevano trovato altro modo che quello di prenderlo a pugni per fargli capire di non tentare mai più di farli spaventare così. Ma Sai, con quelle accorate parole, era arrivato a mostrare il suo lato più umano solo a lui. Questo pensiero diede alla testa a Naruto, gasato come non mai per la piacevole preoccupazione, decise di annientare la distanza fra le sue labbra e quelle di Sai.
Un bacio leggero e fugace, poi un altro più intenso ed un attimo dopo Sai si ritrovava steso sul letto con Naruto che gli gravava sopra. Sorrideva come un bambino, era così bello che Sai non poteva fare a meno di arrossire ogni volta.
- Grazie per esserti preoccupato, Sai! -
- Di nulla… -
- Ti fermi a dormire qui? –
- Certo, tutto quello che vuoi… -
Naruto gongolava letteralmente, gli piacevano tutte quelle attenzioni, così come gli piaceva la mano di Sai che gentile gli stava sfiorando una guancia. Si abbassò fino ad appoggiare la testa sul petto di Sai, lasciandosi sfuggire un sospiro, e poi si  rilassò del tutto quando il compagno lo circondò in un abbraccio.
 
Gli erano mancate tante cose quando era prigioniero in quella cella di pietra, la prima era il ramen, la seconda erano i suoi amici, e la terza era il calore di Sai.
 
END
01/05/12

Ciaos a tutti!!! E' da molto che non aggiorno questa raccolta, ma ho sentito il bisogno di farlo dopo aver visto il film di Naruto Shippuden "Blood Prison"!! * * Ci ho messo un po a pubblicarla, ma infine eccola qua! XDD Non è nulla di speciale, forse pure fluff, non saprei bene, ha ha! XD Da brava fan SaiNaru non ho potuto proprio fare a meno di figurarmi un ipotetico "dopo" ritorno da quella missione, in particolare ci tenevo a mostare tutta la preoccupazione di Sai, visto che nel film gli autori si sono limitati molto, giusto Sakura ha avuto un bel momento SakuNaru ma francamente speravo in qualcosina di più "intenso", sob! ç_ç
Comunque, spero vi sia piaciuta nonstante la brevità e la dolcezza zuccherosa che trasuda da tutti i pori, emh... U////U

Un grosso bacione dalla vostra Giò, e come al solito mille grazie per tutti i commenti che mi lasciate sempre, vi adoro!!! ♥ ♥

See you soon fan writer...

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Capitolo 23
*** La fine è solo l'inizio ***


La fine è solo l'inizio
Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale, Malinconico, Drammatico
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot

 
  INCHIOSTRO E VENTO

+ La fine è solo l'inizio +

 

Il mondo quando lo si ascolta solo con le orecchie è straordinario, ci si rende conto di quanti suoni sia possibile udire attorno a se. Ma quei rumori per Sai erano strani, perché sapeva che qualcosa avveniva attorno a se ma erano come ovattati e lontani. Inoltre, per quanto si sforzasse non riusciva a sollevare le palpebre, erano così pesanti, al pari di un macigno. Quanto tempo era che dormiva?

Pian piano che il tempo trascorreva però, cominciava a capire e a distinguere i rumori. Anche gli occhi si fecero più leggeri, fino al momento in cui ebbe la forza di riaprirli. Venne invaso da un bagliore accecante, pensava fosse il sole, invece era colpa della luce artificiale. Cercò di riordinare i propri pensieri, si sentiva stordito come appena risvegliato da un sogno. Improvvisamente un pensiero lo attraversò, rapido e doloroso come la fitta che avvertì la sua spalla sinistra non appena tentò di muoversi un poco.
 
I ricordi riaffiorarono con violenza nella sua mente, rivide se stesso e l’ultima battaglia affrontata. Era una missione, una delle tante dopo la fine della quarta guerra mondiale dei ninja. In compagnia di Sakura, il maestro Kakashi e Kiba. Si ricordò nitidamente quello scontro, le difficoltà che avevano incontrato tutti loro nell’affrontare dei ninja traditori di rango S, ma più di ogni altra cosa, quella lama che non lo trafiggeva semplicemente. Ma gli tagliava di netto il braccio sinistro.
 
Il respiro gli venne meno e sbarrando gli occhi come se avesse visto un fantasma avvertì l’orrenda sensazione che gli mancava qualcosa. Gli bastò voltare di lato il capo per scontrarsi con la visione, per niente piacevole, della sua spalla fasciata e il nulla dopo essa.
Con la mano destra andò a sfiorare l’arto, o meglio, quel che ne restava, esitante e tremante. Nel momento in cui era accaduto si era a malapena reso conto del grave danno che gli aveva procurato il suo avversario. Il dolore era stato così atroce che in un primo momento aveva perso subito i sensi. Era poi rinvenuto dopo un paio di minuti, giusto per vedere Sakura che lo sovrastava, sudata marcia e con la maglia intrisa di sangue. Ma dopo, il nulla totale. Rimase a fissare imbambolato per svariato tempo quella fasciatura, ignorando pure il dolore che gli procurava il semplice respirare più forte. Aveva letto su un libro che quando le persone venivano colpite da simili tragedie, ci mettevano del tempo per metabolizzare la cosa, forse a lui stava accadendo lo stesso.
 
Tante volte era rimasto ferito in battaglia, ma mai così gravemente dal perdere un arto. Era sopravissuto alla grande guerra e poi una fottuta missione distruggeva per sempre la sua carriera di Shinobi. Era così assurdo, dannatamente ridicolo.
Mentre continuava a pensare, la porta si spalancò improvvisamente e la figura di Sakura si affacciò ad essa – Sai… - sussurrò come in trance. Lui si ricordò anche di un'altra cosa letta sempre su quel libro: quando rimani ferito così gravemente, le altre persone inizialmente proveranno istintivamente compassione e pena nei tuoi confronti.
- Sai, scusami, mi ero allontanata un momento… - balbettò lei avvicinandosi piano al suo letto – Non volevo che al tuo risveglio fossi solo, scusami… - i grandi occhi verdi erano lucidi e arrossati, ma anche stanchi.
- Non preoccuparti Sakura, mi sono appena svegliato… - sussurrò Sai cercando di sorridere, a causa degli antidolorifici però trovava difficoltoso sia parlare che gestire la mimica facciale come faceva di solito. Così, più che un sorriso vero e proprio ne uscì una smorfia sofferente.
- Oh, meno male… allora, come ti senti? Cioè, voglio dire provi molto dolore? – lo sguardo era eloquente e rivolto a quella spalla fasciata.
- Sì… un po'… -
- Mi dispiace, non voglio mentirti… nei prossimi giorni il dolore sarà anche più intenso, hai perso moltissimo sangue, perciò non preoccuparti, sarà normale che tu ti senta molto debole… -
- Capisco… - Sai deglutì rumorosamente per poi riprendere a parlare – Sakura… -
- Sì, cosa c’è?! – esclamò apprensiva la giovane, Sai fu sorpreso da quella reazione ma poi si ricordò di nuovo delle parole scritte in quel libro.
- Ecco… ho un po di sete, tutto qui… -
- Sete? Ma certo, sarai disidratato! Vado a prenderti subito da bere! – esclamò correndo fuori dalla camera a più non posso.
Quello fu solo l’inizio.

 
******
 

Sai comprese per la prima volta il vero significato della parola disagio, non erano solo gli sguardi dei compagni che venivano a fargli visita in ospedale, ma anche il loro comportamento.
Tutti gli sorridevano accondiscendenti, si mostravano gentili, cercavano la battuta facile per alleviare la tensione, evitavano con cura estrema di parlare del suo “incidente”. Sì, così lo aveva sentito definire da un infermiera zelante.
Provava gratitudine verso di loro, era vero, ma al contempo quella sensazione di sentirsi ancora più fuori posto di prima gli stringeva il petto in una morsa. Tutto ciò che lo legava a quei ragazzi erano solo le missioni: lui era uno Shinobi, loro erano Shinobi, combattevano assieme per una causa comune. Erano anche amici, certo, ma Sai aveva già capito che le cose non sarebbero state mai più le stesse. Ora solo loro erano Shinobi, loro sarebbero andati in missione, lui no. Lui ora era inutile.
 
Nei giorni seguenti le visite proseguirono a rotazione, non lo lasciavano mai solo e Sai francamente non sapeva più come comportarsi, come a far capire a quegli amici che avrebbe preferito rimanere per conto suo, almeno per qualche ora. Inoltre, l’unica persona che avrebbe voluto davvero vedere, non si era ancora fatta viva.
- Dove si trova Naruto? E’ ancora in missione a Suna? – domandò ad Ino che stava sistemando dei fiori freschi nel vaso accanto al suo comodino. Oggi era il suo turno di fargli compagnia.
- Sì, è ancora a Suna! – Ino si rese subito conto dell’espressione delusa del compagno, così si affrettò ad aggiungere – Ma, ormai dovrebbe aver concluso la missione! Penso che fra due o tre giorni ritornerà a Konoha! –
- Sì, capisco… - replicò con un filo di speranza nella voce. Le labbra di Ino tremarono per un istante e Sai se ne accorse subito – Ino, stai bene? –
- Come?! Sì, certo! E’ solo, che mi sono ricordata di una cosa che dovevo fare… - si avviò decisa verso la porta, ma prima di uscire sfoggiò un sorrisone – Ci metterò poco, promesso! Non appena ho finito ritorno subito qui, ok? –
- Ok… -
Non appena si richiuse la porta alle spalle, i suoi occhi si incupirono nettamente. Un moto di rabbia salì nel suo petto come un fuoco e mantenne viva questa sensazione in lei fino a quando non giunse dinanzi l’appartamento di Naruto.
Bussò con forza gridando follemente – Ehi tu, razza di codardo! Quando ti deciderai a venire in ospedale, eh?! – non ricevendo alcuna risposta si arrabbiò maggiormente – Sono stanca di coprirti, anzi, lo siamo tutti! Sono già due giorni che sei ritornato dalla tua missione, perché ancora non vai a trovare Sai?! -  
 
Dall’interno dell’abitazione, Naruto stava silenziosamente seduto sul letto ad osservare il vuoto. Ignorò le grida di Ino, così come aveva fatto con quelle di Sakura, e di Kiba, di Kakashi, di Yamato. Quando Ino fu stufa di sbraitare contro la sua porta si decise a tornare indietro da Sai, permettendo a Naruto di tormentarsi, ancora una volta, con i ricordi precedenti la sua partenza.
 
 
- Sai, parti una missione anche tu? –
- Sì, devo recarmi a Suna con Hinata-san e Shino-san! –
- Nah, cavolo che sfiga, ci vorrei andare io a Suna! Ho così tanta voglia di rivedere Gaara! –
- Naruto, tu dove dovresti andare? –
- Mh? Io devo recarmi al confine a cercare dei ninja traditori di rango S con Sakura-chan e Kakashi sensei! –
- Potremmo scambiarci le missioni, se ti va… -
- Cioè? –
- Tu parti al mio posto ed io al tuo! Così potrai andare a Suna a fare visita al Kazekage! –
- Cavoli, quanto mi piacerebbe!  Aha, ma nonna Tsunade non sarà d’accordo! –
- Perché no? Per dirla tutta, penso di essere maggiormente qualificato io in veste di ex Anbu per una missione di cattura! –
- Mh… non hai tutti i torti! E poi, non penso che sia così grave se ci scambiano di posto, no?! –
- Infatti, comunque ne parlo io a Kakashi senpai, convinceremo l'Hokage, non temere! –
- Bene, è deciso! Nah, thank you Sai, sei davvero un amico! –
 
 
Il peso di quei ricordi quasi annichilì l’animo di Naruto, sebbene glielo avessero già detto e ripetuto che era stata una fatale casualità, lui si sentiva tremendamente in colpa.
- Dovrei esserci io in quel letto… io dovrei avere un braccio in meno adesso… io, non Sai! - continuava a ripetersi come se fosse la più crudele delle punizioni. Non gli importava che lo insultassero dall’altro lato della porta, perché lui ora voleva essere codardo e debole, solo questo. Desiderava essere unicamente un ragazzino di sedici anni che si tormentava con i sensi di colpa, non Naruto Uzumaki l’eroe di Konoha. Non ora, non oggi almeno.
 
 
******
 
 
Il tempo trascorse, ma Naruto non venne mai a fare visita a Sai in ospedale, nemmeno quando Tsunade sfondò a calci la porta di casa sua. Era stato Kakashi a fermarla prima che lo riempisse di pugni, dicendo qualcosa che scosse Naruto nel profondo – Devi essere tu a trovare il coraggi di incontrarlo. Tu, e nessun altro. –
Sarebbe stato meglio essere obbligati con la forza ad andare da Sai, in fondo quella sarebbe stata la soluzione più semplice, ma il sensei, che come al solito la sapeva molto più lunga di tutti, aveva preferito mettere il suo allievo dinanzi le proprie responsabilità.
 
- Il futuro Hokage di Konoha non può essere così debole! – aveva esclamato con fermezza Tsunade prima di lasciare l’abitazione di Naruto.
 
Nel frattempo, Sai si apprestava a farsi togliere i punti prima di venire dimesso del tutto dall’ospedale. Shizune, che si era occupata di lui assieme a Sakura in quel lungo mese di degenza, gli aveva detto di non spaventarsi troppo alla vista del proprio corpo così “diverso”. Sai aveva annuito e sorriso, ma in realtà non aveva colto l’avvertenza della donna.
Dopo aver tolto l’ultimo strato della fasciatura, Sai vide la sua spalla nuda per la prima volta dopo l’incidente. Un percettibile brivido lo scosse da capo a piedi.
- Bene, la ferita è cicatrizzata perfettamente! Ora ti tolgo i punti, cercherò di far il prima possibile, ok? – disse Shizune mentre puliva con cura il sangue secco rimasto sulla pelle lattea. Sakura che l’assisteva non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Sai, preoccupata come non mai.
- Va tutto bene, Sai? –
- Mi sembra di essere una bambola… - affermò dopo un breve silenzio scrutando con attenzione maniacale quel braccio mancante, come se in realtà fosse ancora lì. Sakura singhiozzò per un istante, ma poi l’occhiata seria di Shizune le fece capire di ricomporsi, visto che l’ultima cosa di cui aveva bisogno ora Sai era che lei gli scoppiasse a piangere in faccia.
- Non temere, ci vorrà del tempo per abituarti ma… presto andrà bene… - sussurrò lei con la voce roca – Andrà tutto bene, vedrai… -
A quel punto Sai si decise a guardarla dritta negli occhi e con un espressione assolutamente contrariata sentenziò – Perché mi stai mentendo? –
Sakura si sentì raggelare, non riusciva a sostenere quelle pupille nerissime e così terribilmente disilluse.
- Ma no, io… non ti sto mentendo, andrà tutto bene, sul serio! –
- Non è vero, sai benissimo che io non potrò più essere uno Shinobi… -
- Sai, non è detto che tu non possa più… -
- No, Sakura, non posso. E tu lo sai meglio di chiunque altro. – abbassò lentamente lo sguardo, era terribilmente stanco – Perciò, smettila di mentirmi. Smettetela tutti, per favore. –
Shizune per cercare di stemperare la tensione chiese a Sakura di andare a prenderle dell’altro disinfettante, ignorando del tutto che il flacone che stava usando era ancora pieno.
Con quella scusa Sakura poté allontanarsi, correre in bagno e finalmente piangere disperata come non mai. Non era abbastanza forte per poter consolare se stessa, figuriamoci un'altra persona. Era debole, troppo per poter stare vicino a Sai in questo momento di grande instabilità emotiva. Tutto ciò che poteva fare, era sempre la stessa cosa: andare da Naruto e supplicarlo di aiutare Sai.
 
 
*****
 
La cosa più piacevole del rincasare era senza ombra di dubbio l’odore, finalmente non era più circondato da quell’insopportabile puzza di disinfettante. Shizune si era preoccupata di riaccompagnare Sai a casa, sulla strada poi avevano incontrato anche Kakashi, che aveva espresso la sua felicità nel vederlo finalmente fuori da quell’ospedale.

Non era cambiato niente nel suo appartamento, eppure tutto a Sai sembrava terribilmente differente rispetto a prima. Tutti quei piccoli gesti che di norma richiedevano pochi secondi, ora necessitavano di minuti. Salutò Shizune e poi andò a sedersi davanti ad una tela bianca che aveva dimenticato lì prima di partire, la scatola dei carboncini era riposta alla sua sinistra.

Ne afferrò uno e prese a scarabocchiare qualcosa con poco interesse, di recente la sua vena creativa era proprio pessima. Smise quasi subito di rovinare quella tela candida, si rese conto che c’era troppa afa lì dentro, le finestre erano rimaste chiuse a lungo. La calura estiva lo investì senza pietà non appena spalancò la finestra della camera da letto. Faceva dannatamente caldo in quel periodo dell’anno e nemmeno la notte si trovava un po’ di pace.
 
Sai aveva decisamente voglia di farsi una doccia per rinfrescarsi, inoltre avendo tolto i punti non correva rischi. In bagno si spogliò, incontrando qualche naturale difficoltà dettata dalla sua nuova condizione. Dopo essersi liberato degli ultimi indumenti si infilò subito sotto l’acqua corrente; era in assoluto la cosa più piacevole che fece dopo tanto tempo. Quando uscì si sentiva decisamente meglio, afferrò un asciugamano ma poi il suo sguardo si posò sullo specchio davanti al lavandino e si bloccò. Non riusciva ancora ad abituarsi a quella visione di se stesso, ogni volta aveva un sussulto. Facendosi coraggio si avvicinò di più e osservò meglio. Si ricordò di aver letto su un libro una metafora particolare, diceva che quando il nostro mondo veniva “capovolto” ci si metteva almeno tre giorni prima di abituarsi ad una novità sconvolgente. Era passato un mese, eppure il mondo per Sai era ancora sottosopra.
Il vapore aveva creato una patina di condensa sullo specchio, Sai sollevò l’unica mano rimastogli e andò a sfiorarne la superficie. Lentamente tracciò la sagoma del braccio mancante e poi rimase a contemplare il lavoro.
Anche così il mondo non cambiava dimensione, ne il suo aspetto. Si affrettò a cancellare il disegno prima che svanisse naturalmente e poi riprese ad asciugarsi come se niente fosse.
 
 
******
 
 
Nessuno si aspettava che quella mattina il sole impietoso venisse coperto dalle nuvole tempestose, ne che il primo temporale estivo rovinasse la giornata di molte persone, compreso Naruto. Era il suo giorno libero ed era uscito per fare alcune compere, poi sarebbe andato da Ichiraku a farsi una scodella di ramen.
Correva veloce per evitare l’acquazzone, l’acqua cadeva fitta e rendeva poco visibile la strada, infatti girato l’angolo andò a sbattere contro qualcuno.
 
Si rese conto che la persona in questione, nel momento dell'urto, aveva fatto cadere un sacchetto che conteneva alcune mele rosse.
- Accidenti, mi scusi! – esclamò Naruto fissando il terriccio umido su cui si erano sparse le mele – Mi dispiace, correvo e… -
- Naruto… - quella voce profonda l’avrebbe riconosciuta fra mille. Rialzò il capo per vedere la figura di Sai gocciolante quanto lui che lo osserva.
- Sai… - inevitabilmente gli occhi cerulei andarono a posarsi sulla maglia scura, ma in particolare sulla manica sinistra che fluttuava priva di materia.
- Ecco… ti chiedo scusa, andavo di fretta! – balbettò raccogliendo maldestro le mele – Nah, il sacchetto si è strappato! Te le porto io! –
- No, lascia stare, faccio da solo… -
- Non ti preoccupare, ci metto un attimo! –
- Naruto, ti ho detto che ce la faccio… -
- Accidenti Sai, non puoi con un braccio solo! – esplose di rabbia senza nemmeno sapere il perché. Rimase muto mentre Sai lo penetrava con quel singolare sguardo serio.
- S…Sai… scusami… -
- Non fa niente, evidentemente le persone non possono proprio fare a meno di avere pietà di me! – affermò infine sospirando – Per quanto gli dica che non ho bisogno del loro aiuto, loro continuano a dire che non è vero! Pensa che Sakura si è offerta di farmi pure il bucato, non lo trovi assurdo? –
Naruto ascoltava senza replicare le parole di Sai, si accorse che l'amico era confuso e insofferente; semplicemente non capiva perché tutti adesso lo trattassero come un invalido incapace di badare a se stesso.
- Vedi Sai, si preoccupano per te… -
- Mi sta bene, ma vorrei che mi credessero quando gli dico che non ho bisogno del loro aiuto! Ho ancora un braccio tutto sommato, me la caverò lo stesso! –
- Già… hai ragione tu… -
- Mettile qui… -
- Cosa? –
- Le mele, mettile qui! – Sai stava tirando la sua maglia in modo da usarla come recipiente per le sue mele. Naruto sorrise e gliele passò – Senti Sai, hai da fare adesso? –
- A dire il vero stavo per rientrare a casa! –
- Vieni da me, così ti dai un asciugata, sei fradicio! –
Sai si osservò rendendosi conto che aveva ragione, la pioggia improvvisa lo aveva bagnato da capo a piedi – D’accordo… -
- Bene, andiamo! –
 
 
******
 
 
L’appartamento di Naruto era più disordinato del solito, come non mancò di far notare Sai con un sorriso sornione.
- Tieni! – Naruto passò un asciugamano all’amico.
- Grazie! Naruto ascolta, posso chiederti un favore? –
- Dimmi! –
- Mi vorrei cambiare la maglia, è davvero troppo bagnata… -
- Ok, ti presto qualcosa! – si diresse all’armadio e frugò in cerca di qualcosa di pulito, che però non trovò – Mh… posso darti questa! L’ho messa solo una volta, non è sporca! –
- Naruto, forse dovresti imparare a fare il bucato più regolarmente… -
- Che palle, la vuoi o no la mia t-shirt? –
- Sì, la voglio! –
- Allora, non discutere! – replicò con stizza Naruto mentre passava la t-shirt, discutibilmente pulita, a Sai.
- Grazie… - Sai posò l’asciugamano e si sfilò lentamente la maglia, Naruto che lo stava osservando improvvisamente realizzò che non lo aveva ancora visto “nudo” dopo l'incidente. Deglutì a vuoto sbarrando gli occhi e si voltò per non guardare.
- Che cosa ti succede, Naruto? –
- Niente! Devo solo… - confuso si girò prima a destra e poi a sinistra – Devo rifare il letto! – goffamente si gettò a capofitto nel sistemare le lenzuola del suo letto sfatto – Allora, ti va bene la t-shirt? –
- Sì, certo, è perfetta! –
- Bene, mi fa piacere…ah! – si era voltato sicuro di vedere Sai vestito, invece se lo ritrovò a pochi passi a petto nudo. Preso dal panico abbassò rapidamente lo sguardo e con voce roca esclamò – Se non ti rivesti prenderai freddo! –
- Guarda che non è così spaventoso come sembra… -
- Sai… non devi… non devi per forza farti vedere così… - biascicò cominciando a sudare freddo, non aveva smesso per un attimo di osservare il pavimento.
- A dire il vero tu sei il primo a cui mi mostro di mia spontanea volontà! –
Le parole di Sai parevano così naturali, privi di angoscia o timore; non aveva paura nel mostrare quella ferita così atroce, eppure Naruto era terrorizzato al solo pensiero di posare gli occhi su di lui.
 
Forse perché così facendo sarebbe stato tutto reale, come il senso di colpa che non aveva smesso di divorarlo in quel mese.
 
- Naruto, ti ho messo a disagio per caso? –
- No… non è questo! –
Sai si sforzò di decifrare i segnali del viso, per capire cosa stava realmente pensando Naruto, era una tecnica complessa che aveva letto su di un libro ed ora voleva vedere se funzionava.
- Perché non mi guardi allora? –
A quella domanda non seppe cosa rispondere, non riusciva a fare altro che contemplare il pavimento freddo e le dita dei suoi piedi che si arricciavano nervose. Questa volta non sapeva davvero che risposta dare, e non era nemmeno certo di trovarne una adeguata.
Si morse il labbro inferiore cercando di prendere tempo, ma Sai lo precedette – Naruto, ho bisogno che tu mi guardi! –
- Posso sapere perché? –
- Perché non sono sicuro di riuscire ad accettarmi come sono ora… -
Trasalì a quella ambigua confessione, ma tuttavia non parlò, lasciò che fosse Sai a farlo.
- Ci sto provando da tempo, ma non ci riesco! Ho letto tanti libri su queste cose, ma nessuno mi ha fatto sentire meglio… -
Dalla sua attuale posizione Naruto poteva scorgere unicamente la mano di Sai chiusa a pugno, tremava.
- Non capisco, non voglio sentirmi così… non comprendo queste emozioni, non le voglio… - il pugno smise di tremare improvvisamente non appena scorse il viso di Naruto. Finalmente lo stava guardando.
 
Fissava quella ferita con occhi tristi, ma tuttavia parevano diversi dagli sguardi colmi di pena che gli rivolgevano Sakura o le infermiere quando lo medicavano.
- Ti fa molto male? – riuscì a domandare dopo svariati minuti di silenzio.
- No, non più ormai… -
- Posso toccarlo? –
Sai fu sorpreso da quella richiesta, pensava che quel pezzetto di carne che spuntava dalla spalla suscitasse solo disgusto e non curiosità.
- Sì, certo… -
La mano di Naruto fu delicata mentre sfiorava la spalla, scendendo fino alla cicatrice dove la pelle era stata ricucita. Sorrise, ma aveva gli occhi lucidi – E’ un bel po’ strano, non c’è da stupirsi che tu non riesca ad accettare così facilmente tutto questo! –
- E’ normale? –
- Sai, hai perso un braccio in battaglia, sarebbe strano che tu ora fossi “mister felicità”! Datti un po’ di tempo… -
- Ogni volta che mi guardo, mi sembra di non star vedendo me ma un'altra persona… è strano… -
- Non ti preoccupare, fra un po’ andrà meglio, ne sono sicuro! –
- Allora non era per questo che mi evitavi? –
- Come? –
- Quando non ti ho visto in ospedale, ho chiesto di te agli altri, ma mi dicevano sempre che eri in missione! Però ho avuto il sospetto che mi stessero mentendo… -
- Sai, io… -
- Pensavo che era perché il mio corpo era diverso adesso, ma forse il motivo è un altro… -
 
Naruto era disorientato, non sapeva davvero quale sarebbe stata la frase migliore da dire a Sai per tranquillizzarlo. A parte la semplice verità.
 
- No, Sai vedi… il fatto è che mi sentivo in colpa… -
- Perché mai? Non sei stato tu a farmi questo! –
- Ma è come se fossi stato io comunque! Cioè, ti ho chiesto io di scambiarci le missioni! E’ tutta colpa mia, dovrei esserci io al tuo posto con quel braccio mozzato! – Naruto sfogò tutta la rabbia, i sensi di colpa e la sua impotenza nei confronti di Sai. Tutto in quell’accorato discorso pronunciato fra le lacrime e le unghie piantate nella carne dei suoi pugni stretti.
- Io pensavo… che tu mi evitassi perché ormai ero diventato inutile… -
Le lacrime di Naruto non trovarono una via d’uscita quando si soffermò con maggiore attenzione sugli occhi scuri di Sai. Si erano fatti improvvisamente più lucidi e le labbra tremavano.
- Credevo che ormai non avrei più fatto parte del team 7… ne che potessi più essere tuo amico… -
- Ma che cazzate dici? Perché mai avremmo dovuto allontanarti dal gruppo? –
- Le persone come me che non sono capaci di far altro che combattere, diventano inutili quando non possono più fare nemmeno quello per cui erano portati… - le parole, così sofferenti, scivolavano dalla sua testa fino alla bocca, senza alcun freno. Senza alcun controllo.
- E tu Naruto, non hai certo bisogno di un inutile peso! –
- Tu non sei un peso, ne una persona inutile! Sei mio amico! E cosa più importante, non è vero che sai solo combattere! – Naruto ritrovò una forza che pensava di aver perduto: la volontà di avere fede nelle altre persone.
- Tu sai disegnare! E anche tenere in ordine la casa! E’ vero che parli spesso a sproposito, ma poi sei in grado di rimediare! Sei coraggioso, e non hai paura di combattere per difendere le persone che ami! –
Alcune gocce salate rigarono il volto di Sai, facendo capire all’amico che era arrivato il momento di smetterla di parlare.
Naruto fece un passo avanti annullando la distanza che li divideva ed avvolse l’amico in un sincero abbraccio. Sai non seppe come, ma intuì che quel conforto che gli stava donando Naruto non aveva nulla a che vedere con la pietà.
- Andrà tutto bene, vedrai! Te la caverai benissimo, ne sono certo! – il corpo di Sai singhiozzò un paio di volte prima di riuscire a staccarsi da Naruto. Quando lo fece, vide il sorriso più bello di sempre ad accoglierlo – Tu sei forte, non lo dimenticare mai! –
Sai annuì, asciugandosi le lacrime che erano rimaste – Grazie, Naruto… -
- Dai, vestiti! Andiamo a mangiare da Ichiraku! –
- Adesso? –
- Certo, e quando se no! Tutto questo parlare mi ha fatto venire una fame! E inoltre… – esclamò incalzante Naruto, sebbene le ultime parole furono meno concitate.
- Devo farmi perdonare il fatto di non essere mai venuto a trovarti in ospedale… -
- Va bene… -
 
Da quel preciso istante il mondo per Sai si capovolse di nuovo, solo che questa volta sapeva che le cose sarebbero andate realmente meglio.

 

 END
31/08/12

 
 
*********


Salve salvino a tutti, erano decadi che non aggiornavo questa raccolta, ma finalmente eccomi qua! XD Allora, prima di tutto questa fiction è dedicata ad una persona speciale:
Mente Libera, alias Jane sui forum! Il motivo? Volevo ricambiare al regalo di compleanno che mi ha fatto, scrivendomi una bellissima (seppur straziante! XDD) fiction NaruSaku! ♥
In realtà avrei voluto dedicarle il nuovo aggiornamento dell’altra raccolta “No ordinary family”, ma siccome le cose per il nuovo capitolo vanno un pochino per lunghe (Jane cara, ti dico solo che entrerà in scena Sakura, aspettati tanto SaiSaku d’ora in poi in quella raccolta! <3), ho pensato di cominciare con questa cosuccia un tantino angst, ma neanche tanto in fondo! XD Come si dice: dente per dente, angst per angst, ha ha! XDD
 
L’idea è stata ispirata, come spesso mi accade, da un film stupendo che ho visto di recente: Soul Surfer, la biografia della surfista Bethany Hamilton che all’età di 13 anni perse un braccio a causa dell’attacco di uno squalo! Nonostante questo handicap però, la giovane Bethany è riuscita a divenire ugualmente una surfista professionista di alto livello! La sua storia mi ha colpito molto, così ho voluto applicare questa ideuzza su Sai! XD Povero, gliene faccio capitare di tutti i colori nelle mie fiction, nell’altra raccolta è stato cieco, poi affetto da attacchi di epilessia, ed ora questo, ma quanto gli voglio bene! XDD

Sai la guarda in tralice mentre scrive al sindacato dei maltrattai nelle fiction! XDDD
 
A dire il vero il progetto originario prevedeva una seconda parte, ma non sono del tutto certa di come gestirla, per cui per ora questa storia si conclude qua, ma non è detto che la ripresenti in futuro come fiction a parte con tanto di seguito! Sono lunatica ed imprevedibile, quindi aspettatevi sempre qualche sorpresa dalla sottoscritta! <3
 
Bene, è giunto il momento dei saluti! Un sentito grazie a tutti coloro che passano per il mio account, che leggono anche senza recensire, mi aggiungono fra gli autori preferiti, etc! Un enorme bacio formato gigante, più un GRAZIE immenso invece va a coloro che mi recensiscono, che seguono le mie pazze storielle e mi danno consigli utili sul come mantenere decentemente IC i personaggi! XD E che mi aiutano a tenere sotto controllo la mia pessima grammatica-sintassi! XD A tal proposito, chiedo clemenza perché era tanto tempo che non scrivevo quindi ho perso un pochino "la mano", diciamo, scusatemi! U////U'
 
Ok, per oggi è tutto gente, ci si vede nella prossima fiction, by! ♥
 
See you soon fan writers…
 

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Capitolo 24
*** 10 Ottobre ***


10 Ottobre

Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Contesto: Naruto Shippuden
Note: Raccolta, One Shot

 

  INCHIOSTRO E VENTO

+ 10 Ottobre +


Correva veloce, a più non posso, saltava agilmente fra un ramo e l’altro. Presto, doveva fare presto era tardi, così tardi. Non aveva quasi più fiato quando giunse finalmente alle porte di Konoha e le gambe gli dolevano parecchio, però era felice. Proseguì la sua folle corsa verso casa di Naruto, salì rapidamente le scale e poi finalmente, ecco la porta del suo appartamento. L’aveva immaginata quando solo poche ore prima si era ritrovato faccia al suolo, ferito dai suoi nemici. Solo il dolore per quel profondo taglio sulla mano gli aveva impedito di cadere vittima dei loro Genjutsu. La medesima ferita che ora pulsava e sanguinava senza sosta, imbrattando il pianerottolo di Naruto.
Ma non gli importava, perché adesso contava unicamente essere lì, quel giorno, a quell’ora. Non era passata la mezzanotte, quindi era ancora il dieci ottobre, dunque in tempo per fortuna. Bussò infine deciso alla porta e attese, Naruto non si fece attendere spalancandola pochi istanti dopo.
 
- Sai… - biascicò sorpreso il giovane.
- Ciao, Naruto… -
A Naruto non sfuggì certo l’aspetto trasandato di Sai, così come quei grossi lividi e tagli sul volto, il mantello logoro e la mano destra che sanguinava.
- Ma che ti è successo?! – riuscì ad esclamare infine sconvolto.
- Ero in missione… -
- Cosa? Aha, ecco perché non eri alla mia festa stasera! – replicò sorridendo ingenuamente Naruto – Mi sembrava che mancasse qualcuno, ha ha! –
Sai sospirò a quell’affermazione, possibile che fosse sempre costì tanto distratto? E pensare che lo aveva anche avvisato che sarebbe partito per una missione fuori Konoha.
- Perché sei venuto a quest’ora a casa mia? –
Sai trasalì frugando nel suo zaino  - Volevo darti questo… - e ne estrasse un rotolo – Il tuo regalo di compleanno! –
Gli occhi di Naruto si illuminarono gioiosi – Per me? Grazie! – sorrideva felice come un bimbo, era decisamente l’espressione più bella che gli avesse mai visto. Se lo rigirò un attimo fra le mani e poi disse – Dai, entra! –
Sai era palesemente sorpreso di quell’invito, ma non lo rifiutò di certo. Naruto poggiò il regalo di Sai sul tavolino ancora imbandito di piatti e bicchieri sporchi. Anche il resto dell’appartamento era ancora invaso da addobbi di carta colorata e uno striscione gigantesco con su scritto “Buon compleanno Naruto” svettava sopra le loro teste.
- Deve essere stata una bella festa! –
- Già, e tu te la sei persa, scemo! –
- Ero in missione… - ribadì nuovamente Sai, per lui era assolutamente naturale non disobbedire agli ordini dei superiori, anche se c’era di mezzo il compleanno di Naruto.
- See see! Fammi dare un occhiata a quella mano! – sentenziò severo Naruto che nel frattempo aveva recuperato la sua cassetta del pronto soccorso. Sai gliela mostrò, un lungo sfregio aveva tagliato di netto sia il guanto di stoffa che la carne. Dopo avergli sfilato quel che rimaneva del guanto, con un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante prese a picchiettare sulla ferita.
- Da quando in qua sai medicare le ferite? –
- Passare tanto tempo con Sakura-chan ha i suoi vantaggi! – finito di pulire la ferita prese le bende e iniziò a fasciare per bene la mano.
- Non starai stringendo un po’ troppo? –
- Che palle! Se non ti va bene, fattelo da solo sto lavoro! –
- No, va bene così, grazie! – rispose immediatamente l’artista sfoggiando il suo migliore sorriso accondiscendente. Naruto lo guardò per un istante in tralice, poi si calmò non appena ebbe finito il suo lavoro.
- Bene, ed ora voglio aprire il tuo regalo! – tutto entusiasta si fiondò sul misterioso rotolo abbandonato sul tavolo. Cominciò ad aprirlo piano e la prima cosa che vide fu il disegno del viso di Sakura. Allora preso dalla curiosità proseguì fino ad avere la visione totale dell’opera artistica dell’amico. La sua espressione ebbe dei picchi di mutamenti incredibili: sorpreso, sgomento ed infine arrabbiato.
- Sai! – ringhiò richiudendo frettolosamente il rotolo.
- Sì? –
- C… come hai potuto ritrarre Sakura-chan, così! – per “così” Naruto si riferiva ad un immagine molto poco casta di Sakura con indosso unicamente un seducente intimo di pizzo.
- E’ stato semplice, ho consultato una rivista di moda e pare che quel modello di intimo sia il più ambito dalle ragazze in questa stagione! –
- Non è questo che intendevo! – Naruto era paonazzo in viso, ma il peggio doveva ancora arrivare.
- Aspetta, il regalo non è solo il disegno! –
- Che cosa?! –
Sai giunse le mani formulando il suo jutsu aristico – Ninpou! Chou Giga! –
 
Inutile dire cosa accadde dopo. La seducente Sakura di inchiostro prese vita dalla carta comparendo, in tutta la sua malizia, davanti ad uno sempre più scioccato Naruto.
- Questo, è il vero regalo! – affermò soddisfatto Sai. Naruto al contrario, fumava dalla rabbia e l’imbarazzo.
- Ma tu sei scemo nel cervello! Come ti è saltato in mente di farmi un regalo simile?! –
- Perché? Non ti piace? –
- Certo che no! Insomma, cosa penserebbe Sakura-chan se mi beccasse con sto disegno erotico di lei! –
- Ma Naruto, se avessi voluto fare un disegno erotico, l’avrei dipinta nuda! –
- Non pensarlo neanche per scherzo! – esclamò fuori di sé Naruto piantandosi le dita fra i capelli – Accidenti a te e alle tue idee idiote! –
- Pensavo ti sarebbe piaciuto… sono anche corso fino a casa tua per dartelo in tempo… - improvvisamente Sai fu avvolto da una sorta di “nube oscura”, così tanto pesante che Naruto si sentì addirittura in colpa. Accidenti a Sai e a quel suo sguardo da cane bastonato.
- Aha… d’accordo, scusami! – fece un respiro profondo prima di dire a denti stretti – Il regalo mi piace, grazie! –
- Sul serio? –
- Sì, sul serio… -
Sai parve non cogliere lo scontento del compagno, ma valeva la pena mentire per poter vedere quel sorriso così felicemente genuino sul suo viso pallido.
- Ora, credo sia meglio che tu torni a casa! Sarai stanco suppongo! –
- Sì, in effetti è così… -
- Allora, ci vediamo domani! – Naruto salutò l’amico che uscì di casa, sempre con il sorriso stampato in faccia. Quando richiuse la porta, un senso di piacevole calore gli invase il petto, il fatto che Sai, nonostante il pessimo regalo, si fosse precipitato a casa sua prima della mezzanotte gli faceva piacere. Naruto aveva sempre passato da solo i suoi compleanni, ma ora aveva tanti amici che si preoccupavano per lui, che gli preparavano una festa, che lo riempivano di affetto. E Sai non era da meno, anche se a dispetto degli altri aveva un modo tutto suo di interagire con lui e Sakura.
 
Però, quella bizzarra “gentilezza” che Sai tentava in tutti i modi di esternare in maniera goffa e sempre nei modi peggiori, era terribilmente sincera e disinteressata. Naruto, nel bene o nel male lo aveva compreso da tempo.
 
Gettando un ulteriore sguardo al rotolo che nascondeva il disegno osè di Sakura, il giovane si fece un importante appunto mentale: insegnare a Sai come scegliere con più criterio i regali da fare al suo prossimo.
 

 
END
13/11/12



****

Salve! Ecco un altra fiction che avrei voluto pubblicare prima ma che ovviamente è rimasta nella mia testolina per lungo tempo! XD Mi sono resa conto di non aver mai scritto nulla per il compleanno di Naruto, questo è un primo tentativo, non so se sia uscito bene ma è stato divertente descrivere il suo imbarazzo quando vede il disegno di Sai animarsi, ha ha! XDD Non è una fic NaruSai stavolta, ma solo una semplice friendship, perché mi andava così! ^ ^
Nonostante aggiorni sempre più di rado questa raccolta, non ho ancora intezione di chiuderla, penso di poter scrivere ancora qualcosa sul SaiNaru in futuro (questa precisione era per rispondere alla domanda che mi ha fatto narutina90 tempo fa e a cui non ho mai avuto modo di rispondere, chiedo scusa)! ♥

Un sentito grazie a tutti coloro che commenteranno!

Al prossimo aggiornamento, becitos!

See you soon fan writers...

 
 
 
 

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Capitolo 25
*** Vivere ***


Vivere

Autore: Dragon gio (sui forum wolferetic)
Rating: Arancione
Genere: Sentimentale
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Coppia: NaruSai

Contesto: AU
Note: Raccolta, One Shot, Yaoi, Lemon

 

  INCHIOSTRO E VENTO

+ Vivere +

Come fossero riusciti a sgusciare via dall’aula d’arte con una banale scusa, Sai ancora non lo comprendeva, l’unica cosa che il suo cervello concepiva in quel preciso istante era l’adrenalina pompata al massimo nel suo corpo. Ogni fibra del suo essere tesa ed eccitata allo stesso tempo, trascinato letteralmente dalla mano del suo improvvisato amante.
- Qui non ci viene mai nessuno! – esclamò quell’uragano sotto forma di ragazzo che rispondeva al nome di Naruto Uzumaki. Sai scrutando per un momento l’ingresso del vecchio e polveroso ripostiglio della palestra, sfoggiò il suo miglior sorriso.
- Se lo dici tu… - sussurrò in un bisbiglio ambiguo, ma che tanto piacque a Naruto da invitarlo ad entrare immediatamente. Richiuse la porta dietro di sé, rimanendo solo a rimirare la bellezza di Sai che tale rimaneva anche nella semioscurità. Anzi, se possibile acquisiva un fascino maggiore a cui non sapeva proprio resistere. L’istinto gli stava gridando di avventarsi su Sai, arpionarlo al muro e strappargli letteralmente di dosso la divisa scolastica, ma sapeva quanto il compagno fosse ostico a certi gesti passionali. Sai aveva bisogno di tempo per “scaldarsi”, non era abituato all’intimità con un'altra persona, a dirla tutta non era proprio abituato al contatto altrui. Gli aveva promesso che la prima volta che avrebbero fatto sesso sarebbe stato incredibile, così il genio di Naruto aveva deciso che lo avrebbero fatto a scuola, nel bel mezzo delle lezioni. Fantastico era stato il momento in cui in classe aveva bisbigliato a Sai del suo piano, gongolando al disappunto di quest’ultimo di saltare la preziosa lezione d’arte del professor Yamato per qualcosa di più stimolante.
Strappato letteralmente all’arte per dedicarsi al sesso sfrenato, il solo pensiero bastava per ringalluzzire l’amichetto che già scalpitava nei pantaloni di Naruto. Ma a giudicare Sai e la sua espressione piatta, non era dello stesso avviso, per ora.
- Sai, avvicinati… - in maniera assolutamente pacata, le mani di Naruto scivolarono sensuali sulle braccia nude di Sai. Faceva già caldo all’esterno, ma in quel buco polveroso la temperatura era ancora più elevata del normale. Impercettibili gocce di sudore rigavano il viso di Sai, quando le dita di Naruto passarono sulle tempie le percepirono una per una. Le labbra carnose di Sai, per quanto pallide, secche e rigide in quel mezzo sorriso, erano ambite da Naruto come non mai. Adorava baciarlo, anche se inesperto, Sai a modo suo era tenero in quel suo modo di essere passivo alla lingua di Naruto che lo divorava con gusto.
Freneticamente sciolse il nodo perfetto della cravatta, gettandola con foga dietro le spalle, suscitando un mugugno di disappunto in Sai.
- L’avevo appena stirata… -
- Aha, taci scemo! – soffiò sensuale continuando a baciarlo, quasi senza lasciargli fiato. Sbottonò la camicia con una calma irreale, liberando il petto, rimanendo accecato dal candore della pelle lattea di Sai. Naruto costrinse Sai contro il primo muro disponibile, impedendogli la fuga, sempre che lui volesse scappare dalle sue mani ruvide e calde. Proseguì la scia di baci e pizzichi a fior di pelle sul collo, scendendo rapidamente verso i pettorali e il ventre. Arrivato all’ombelico Sai avvertì le gambe farsi molli, le ginocchia cedettero leggermente e il suo corpo si ritrovò ancora più avvinghiato a Naruto che ovviamente, sogghignava.
- Non sono ancora arrivato al tuo cazzo e già sei ridotto così? –
- Non se mai arrivato così in basso… - ribatté titubante Sai, una sorta di tremore lo pervase dal collo in giù. Naruto avvertì chiaramente lo smarrimento del compagno e capiva: non gli aveva mai fatto un pompino o una sega, a malapena Sai si masturbava, figurarsi conoscere il resto. Dannata famiglia ultra cristiana e religiosa che gli aveva imposto una vita di castità totale. Nemmeno dovesse farti prete o diventare vescovo.
La voce di Naruto si addolcì mentre le sue labbra si posavano delicate sullo stomaco ben scolpito e pian piano scendeva verso il basso, inginocchiandosi di fronte a lui.
- Non avere paura… - ripeté donando un ulteriore bacio, sfiorando la zip dei pantaloni.
- Naruto… -
- Vedrai che ti piacerà… - con un gesto calcolato abbassò la cerniera e fece calare i pantaloni. Fu altamente soddisfatto di notare l’erezione che spingeva attraverso i boxer di Sai, che lui prontamente liberò dall’inutile costrizione. Un sano rossore si sparse sulle guance di Sai quando vide Naruto afferrare con decisione il pene e percorrerlo con le dita.
Sai sussultò dal piacere, il sentire la sua intimità stretta in mani altrui era una sensazione assolutamente nuova per lui. Quasi si inarcò annaspando in cerca di ossigeno quando le stesse labbra si posarono sul glande, leccando avidamente.
- Chissà che direbbe il tuo paparino Danzou se ti vedesse ora… -
- Ci ucciderebbe… tutti e due… -
- Io non glielo permetterei… - Naruto percorse per intero il pene dell’artista, torturandolo con le dita provocandogli piaceri nascosti e proibiti. Ma il massimo fu quando iniziò a succhiare. E lì Sai vide per la prima volta il paradiso, anche se era certo non potesse trattarsi di quello descritto dalla sacra bibbia. Gli venne spontaneo invocare il nome di Naruto e non quello del suo Dio. Raggiunse l’apice fra brividi e spasmi irregolari, non dando tempo a Naruto si staccarsi da lui, svuotandosi copiosamente nella sua bocca.
- Scusami… - bofonchiò nel panico vedendo Naruto tossire convulsamente – Perdonami, io non… -
- Non temere, può succedere! E’ solo che… non me lo aspettavo! – replicò Naruto ridacchiando e ansimando al contempo. Sai si soffermò sul volto arrossato e sudato, la camicia era madida e appiccicata al corpo ormai.
- Dovresti spogliarti… - fugace Sai si abbassò arrivando all’altezza del viso di Naruto, facendo scorrere le dita sul colletto della camicia – Sei tutto sudato… - le mani, chissà come fresche di Sai, ne solleticarono il collo umido. Naruto socchiuse gli occhi lasciandosi cullare, godendosi ogni istante di quel momento che tanto aveva agognato. Il perfetto studente casa e chiesa Sai che spogliava un altro ragazzo per farsi scopare, accidenti se solo qualcuno avesse saputo, che scandalo…
- Stiamo trasgredendo ad un miliardo di regole della tua bibbia! – trillò malizioso Naruto mentre veniva liberato dagli indumenti. Sai gli sorrise ma senza emettere un fiato, forse non aveva trovato la risposta più adeguata, o forse era troppo preso dai capezzoli rosei di Naruto per ragionare.
- Per essere un verginello, sai dove toccare… - gemette senza preoccuparsi di alzare la voce quando la lingua di Sai sfiorò un capezzolo rendendolo turgido.
- Ho avuto un buon sensei… -
Naruto lo squadrò con un cipiglio di sorpresa, stridendo a tratti mentre domandava – E chi sarebbe costui? Io non ti ho insegnato un bel niente! –
Resosi conto di aver ricevuto un attenzione eccessivamente morbosa dal compagno, Sai distese le labbra divertito. Dio solo sapeva quanto adorava farlo incazzare – Lo vuoi proprio sapere? –
- Sì, ‘tebayo! Da chi hai imparato a fare certe cose zozze?! –
- Porno dive alla riscossa… -
- Che cosa?! –
- Il tuo stupido film porno… quello che mi hai fatto vedere qualche settimana fa… -
Naruto ci pensò e poi gli si accese la lampadina – Aha, quel film! Sì è vero, c’è una scena dove la tizia leccava i capezzoli all’altro tizio! –
Accortosi di aver fatto la figura dello stupido, schioccò la lingua sentenziando – Adesso ti mostro qualcosa che in quel video non c’era! – si alzò di scatto in piedi imponendo a Sai di fare lo stesso. Il sorriso dell’artista di allargò in segno di sfida – Vuoi fottermi, Naruto? –
La riposta eloquente di Naruto fu quella di afferrare per la natiche Sai, palpando per bene per poi infilare un paio di dita nella piccola fessura. Tastò a fondo, solleticando e spingendosi fin dove gli era concesso, sfiorando zone erogene assai gradite a Sai.
- A… aspetta… - balbettò nel bel mezzo dell’operazione denominata nel cervello di Naruto “facciamo godere Sai a più non posso”.
- Che ti prende? –
- Non sono sicuro di essere davvero in grado di sopportare la penetrazione… -
Il sangue pompava a mille nelle vene di Naruto, era eccitato come non mai, il pene retto e pronto ad entrare in azione, ma gli occhi insicuri di Sai gli avevano arrestato improvvisamente la libido.
- E’ normale avere paura… insomma ce l’ho anche io! – cercò suo malgrado di rallentare e fare un passo indietro per mettere a suo agio Sai. In fondo, quella era la sua prima volta.
- Perdonami, non sono esperto di queste situazioni… -
- Sai, per uno come te che è cresciuto a pane e chiesa, è già un miracolo che sia arrivato fino a questo punto! –
- Adesso mi stai adulando… -
- Senti, facciamo così: ci proviamo, ma se ti faccio troppo male o ti senti troppo a disagio la pianto subito, ok?! –
- Va bene… - sorrise genuinamente, proprio il genere di sorriso che Naruto adorava, forse uno dei motivi per cui si era perdutamente innamorato di Sai.
Riprese a riempirlo di carezze e baci, ma stavolta più dolci, la lingua percorse il collo niveo di Sai, mordendo la carne teneramente, trasformando quel semplice succhiotto in un segno indelebile.
Faceva aderire il più possibile i loro bacini, massaggiando la schiena del compagno, graffiando come un felino che aveva appena ghermito la sua preda. E Sai, godeva, oh se godeva il verginello.
Si abbracciavano, strusciavano le loro erezioni l’una contro l’altra, persi totalmente nel vortice della lussuria. Naruto studiava con attenzione il corpo di Sai, lo accompagnava con movimenti ritmici, tentando di entrare in lui, letteralmente, ma senza riuscirci perché si ritraeva ogni volta. Rifulgeva a quel contatto ultimo, il più sublime che avrebbe decretato la perdita della sua verginità, per quanto ad un ragazzo potesse realmente importare di un simile dettaglio, per uno come Sai questa apparente inezia contava.
 
Cresciuto con la rigida convinzione che sesso, masturbazione, e altri contatti intimi fossero un insulto alla religione in cui era costretto a credere fin da bambino, anche la visione della propria verginità era stata altamente distorta. Preziosa castità che lui doveva preservare per la sua futura sposa, il copulamento gli era concesso solo dopo un matrimonio ecclesiastico e solo al fine di avere una progenie. Ogni altro genere di attività corporali erano severamente proibite, pena umilianti fustigazioni, infiniti rosari recitati seduto a ginocchioni sui ceci e altre torture folli.
Se mai il povero Sai fosse stato sorpreso a fare sesso con un altro ragazzo, come minimo il suo integerrimo padre lo avrebbe chiuso in un monastero sperduto chissà dove per tutta la vita. Lontano dalla sua amata arte, e dal suo segreto amante che con tanto zelo gli aveva fatto scoprire emozioni che mai pensava potessero esistere.
 
Ed ora, questo chiodo fisso di tradire in qualche modo il suo credo religioso lo bloccava, come se l’essersi scoperto omosessuale già non fosse bandito dalla Bibbia come un atto contro Dio stesso.
Sai lo sapeva, non era uno stupido, ma aveva bisogno di una scusa per giustificarsi con la sua coscienza, per essersi sporcato, per esser un gran bugiardo e aver disonorato il suo stesso padre.
- Sai, ti prego, non avere paura… - Naruto lo guardava e nelle pupille di Sai ci vedeva riflesso il suo stesso desiderio, il suo identico bisogno di amore, di calore umano – Ti amo… - necessitavano entrambi di vivere, anche sbagliando, ma vivere.
Il cuore di Sai prese a correre come  un cavallo imbizzarrito, gli occhi si inumidirono appena per la commozione. Due parole, due semplici parole e le paure di Sai scivolarono fuori dalla sua mente, proprio come il sudore che colava copioso dalla pelle ormai resa ardente dai ripetuti baci di Naruto.
In un turbinio di rude passione, Sai permise a Naruto di violarlo, di farlo suo finalmente. Il respiro gli si era spezzato, tanto dolore e piacere mischiati assieme erano una sensazione che non poteva appartenere a questo mondo, era qualcosa che andava oltre. I gemiti, forti e incontrollati salirono di tono man mano che Naruto aumentava le spinte, era come se avesse ingaggiato una battaglia. Stava per venire, era al limite della sopportazione, e più di ogni altra cosa, Sai desiderò catturare selvaggiamente le labbra di Naruto. La lingua si dibatté con violenza dentro la bocca del biondo, agitandosi e leccando ogni anfratto.
Con un ultimo spasmo Naruto si riversò interamente in Sai, donando ulteriore piacere a quest’ultimo che lo seguì da lì a pochi istanti.
 
Entrambi rimasero immobili a fissarsi, ansanti, confusi quasi. Gli occhi celesti di Naruto tremavano, indugiavano titubanti sul ragazzo steso sotto di lui. L’espressione di Sai, a metà fra il contrito e l’imbarazzo, era percorsa da sudore abbondante e un vistoso rossore.
Incerto mosse una mano verso il volto di Naruto, provocando un brivido quando lo sfiorò. Abbassò le palpebre, godendosi quel piacevole tocco seguito da un bacio sulla guancia. E Naruto adorava letteralmente quando era Sai a fare “la prima mossa”.
- Sto bene Naruto… sto bene, non temere… - anticipò Sai che aveva colto lo sguardo ansioso del compagno mentre lo osservava pulirsi alla buona dai residui di sperma. La pelle candida era rossastra e livida nei punti dove Naruto si era divertito.
- Sicuro? Aha, scusami, ci sono andato giù un po’ pesante, ‘tebayo! –
- Mi è piaciuto… - affermò Sai rivestendosi, l’aria assolutamente serena – Avevi ragione, è stato incredibile! –
- Oh, bé… te lo avevo promesso, no?! – ridacchiò Naruto, mentre cercava invano i suoi pantaloni finiti chissà dove in quel maledetto buco polveroso.
 
Quando finalmente uscirono dal ripostiglio peccaminoso, respirarono a pieni polmoni l’aria decisamente più fresca, rinvigorendosi notevolmente. Durante il tragitto per tornare in classe, Naruto si rese conto che non aveva pensato a quale balla dire al professore per un assenza così prolungata di entrambi. Mentre Sai invece pensava a cosa inventarsi con il padre per giustificare un uscita serale con Naruto.
- Glielo dirai mai a tuo padre? –
- No, mi ucciderebbe fisicamente, oppure mi rinchiuderebbe in un convento, ma non prima di avermi castrato… -
- Cavolo! Se le cose stanno così, meglio mentirgli a vita! –
- Sì, lui non capirebbe mai cosa provo per te… -
Un sorriso sentito si dipinse sul viso di Naruto, mentre si sentiva il petto pervaso da un delizioso calore esteso – Hai ragione! - afferrò senza indugio una mano di Sai e la condusse fino alle labbra, posando sopra le nocche pallide un piccolo bacetto – Potrai sempre dirglielo sul letto di morte, almeno non potrà farti più nulla! –
- Può sempre maledirmi… -
- Se lo farà davvero, io ti proteggerò! Lo farò ad ogni costo, sempre! –
- Grazie, ma non trattarmi come una damigella in pericolo, so difendermi anche da solo… -
Il bellissimo ghigno che accompagnò il sorriso malizioso di Sai, riaccesero gli istinti profondi di Naruto. Fosse stato per lui, lo avrebbe strattonato fino ai bagni dei maschi e lo avrebbe scopato una seconda volta seduta stante. Ma la campanella trillò comunicando ad entrambi che l’ora d’arte era finita, e realizzarono inoltre che non avevano ancora trovato una scusa decente da dire al professor Yamato che veniva verso di loro a grandi falcate con la sua espressione più truce.
 
Vivere, nessuno mai ce l’ha insegnato.


END
10/02/2013


*****

Salve bella gente! Ok, questa One Shot è frutto di ripetute letture delle stupende fiction di Aethelflaed (alias la mia adorata Odu! XD)! Sì cara mia, sei stata proprio tu ad ispirarmi! XD Quindi in un certo senso è dedicata a te, ma ancora di più a narutina90! Gli dovevo una Lemon da taaaanto tempo! Spero ti sia piaciuta cara! ^ ^

Il concetto religioso l'ho inserito quasi per osmosi, mi è venuto naturale, ma ci tengo a precisare che non era mia intenzione offendere nessun credente, se l'ho fatto dico in mia difesa che questa fiction è un opera di fantasia e che non inneggia contro la chiesa o ai preconcetti che hanno verso l'mosessualità (che ovviamente non condivido, io sono PRO matrimoni gay/lesbo e sostengo l'amore libero in generale)! XD

La citazione finale, così come il titolo sono ispirate ad una stupenda canzone "Vivere" di Gerardina Trovato cantata in coppia con il grande Andrea Bocelli, altamente consigliata! <3

Un grosso bacione a tutti, al prossimo aggiornamento!!

See you soon fan writer...




 

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