Di notte le emozioni sembrano più dense, di notte.

di lud_194
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One; ***
Capitolo 2: *** Two. ***
Capitolo 3: *** Three. ***



Capitolo 1
*** One; ***


L’auto di Beckett percorreva l’autostrada verso il New Jersey senza nessun tipo di intoppo o rallentamento dovuto al traffico. Alla sua destra, Castle guardava fuori dal finestrino le prime gocce di pioggia che cadevano ticchettando sulla carrozzeria. La radio mandava un vecchio successo degli Aerosmith, Kate girò lievemente la rotellina del volume verso sinistra per abbassarlo.

“Sei in pensiero per Alexis?” Lui si voltò a guardarla e abbozzò un sorriso.

“No, in fondo non mi preoccupo per lei.. piuttosto per mia madre.” Beckett trattenne una risata.

“Se la caveranno alla grande, anche se a distanza da te. A proposito, sei sempre convinto di voler venire? Voglio dire, saranno due giorni di colloqui con i familiari della vittima, di esplorazioni in casa alla ricerca di indizi..nulla di particolarmente divertente.”

“Sì che sono sempre convinto. E poi se non fosse stato per me, ci saresti andata da sola.. e non è mai troppo sicuro.” Beckett sospirò.

“Ma che eroe. Ti ricordo che sono nella polizia e che so..”

“Badare a te stessa, si,si..” Castle completò la frase. Kate gli fece una smorfia e ripiombò il silenzio.

“E comunque sono particolarmente silenzioso perché..” Riprese lui qualche minuto dopo.

“Non te l’ho chiesto, Castle..” Fece finta di non sentirla.

“..perchè i viaggi in auto mi stimolano molto i pensieri, così divento taciturno.”

“Mh, è un enorme peccato che ci muoviamo così raramente in macchina..”

“Prevedibile. Assolutamente prevedibile.” Rispose senza guardarla. Beckett sorrise e alzò di nuovo il volume della radio.

...

“Questo sarebbe.. l’albergo?” Disse Castle con una faccia abbastanza contrariata trovandosi di fronte l’edificio.

“Beh, che ti aspettavi? Uno degli Hilton? E’ tutto pagato dal distretto, ricordatelo.”

“Il distretto punta al risparmio..”

“Dai, sbrigati, c’è una pioggia infernale.” Castle la raggiunse e fecero capolino nella piccola hall. Un tappeto, un paio di divani e un tavolino con delle riviste ammucchiate  erano tutto l’arredamento presente.

“Salve, vorremmo due camere singole.” Disse Beckett alla signorina dietro il bancone della reception.

“Certo signora, avete una prenotazione?”

“In effetti no.. io sono una detective e lui è uno scrittore, abbiamo saputo solo ieri del nostro viaggio qui e..”

“Allora è un problema. L’unica camera rimasta a disposizione è una matrimoniale. E’ tutto pieno, siamo sotto Natale..” Beckett sgranò gli occhi mentre Castle si illuminò.

“E’ perfetto, può darmi la chiave e..” Rick si avventò verso il bancone.

“Castle. Chiudi il becco.” Lui fece un passo indietro.

“Ma lei è Rick Castle!” Urlò la signorina della reception

“In persona” Lui sorrise compiaciuto.

“Due camere singole non le trova neanche se glie le chiede Rick Castle?” Si intromise Beckett quasi implorandola..

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Capitolo 2
*** Two. ***


Innanzitutto grazie a tutti quelli che hanno letto questa prima parte, e soprattutto grazie a kikkisan, Melmon, Blah e 23jo che hanno lasciato una recensione. Buona lettura!


Ancora una volta l’addetta alla reception confermò l’assenza di altre camere.

 “Credo che dormirò in macchina..” Esordì infine Beckett, Castle sbuffò.

“Smettila di fare l’orgogliosa..” Poi si rivolse alla ragazza.

“Va bene la matrimoniale.” Prese la chiave e il borsone di Beckett avviandosi verso l’ascensore. Lei lo seguì, impotente.

“Non mi pareva davvero il caso, Castle. Avremmo cercato un altro albergo.”

“La situazione è la stessa ovunque. E poi ho sonno, e direi anche tu. Quanto la fai lunga!” Lei si guardò intorno. Niente poltrone, niente divani. Solo un unico letto.

“Ti serve il bagno?” Le chiese.

“No..vai prima tu..” Castle scrollò le spalle e chiuse la porta. Se solo Kate pensava alla notte che avrebbe dovuto trascorrere, le si innervosivano perfino i capelli.

Quando anche lei uscì dal bagno, Rick era in piedi che cercava un altro cuscino. La guardò. Fortuna che non si era portata uno dei suoi pigiami sexy e scollati, ma solo un leggins nero e una maglietta di due taglie in più rispetto alla sua.

“Dove preferisci dormire?” Chieste Rick.

“Per terra.”Lui la guardò con le braccia conserte e un’espressione che parlava da sola.

“A destra.” Borbottò lei.

“Perfetto, perché io dormo a sinistra.” E si infilò sotto le coperte. Beckett si avviò verso il letto e si sedette a gambe incrociate.

“Capiamoci bene, Castle. Questo è il mio spazio, quello è il tuo. Non esistono violazioni di spazio, va bene? Spero che questo letto sia abbastanza grande per entrambi.”

“Tranquilla. Non do i calci, non russo e non mi avvinghio.. beh, l’ultima cosa forse non sempre, ma..”

“Castle!”

“Scusa.” Entrambi presero posizione, Beckett rivolta sul fianco destro, Castle sul sinistro. Ci furono istanti di assoluto silenzio.

“E’ il tuo piede quello? E’ bollente!” Sussurrò Kate.

“E il tuo è ghiacciato!”

“Se hai caldo non spogliarti, grazie.”

“La smetti di agitare le gambe per favore?”

“Devo trovare la posizione!”

“Si ma quelle stecche di due metri mi muovono tutte le coperte!” Beckett sbuffò e finirono lì il battibecco. Ad un certo punto, si girarono entrambi sull’altro fianco nello stesso momento, ritrovandosi così faccia a faccia.

“Wow, perfetto.”

“Beckett, così non riuscirò mai ad addormentarmi.”

“Perché io si?”

“E allora silenzio!”

“Senti chi parla di silenzio!”

“Comunque buonanotte. E se ho detto buonanotte è buonanotte, ok?”

“Il signorino ha detto buonanotte, e buonanotte sia!”

“Infatti!”

“Bene!”

“Bene!” Si girarono come prima. Sembrava finalmente che entrambi si fossero arresi, gli unici rumori erano quelli della pioggia e dei loro respiri quasi intorpiditi. Kate si alzò la coperta fino al collo per inglobare più calore possibile.. poi sentì una mano sul suo fianco, spalancò un occhio.

“Ehi Beckett..” Sussurrò Castle togliendo la mano.

“Quella mano te la stacco.”

“Dove la tieni la pistola mentre dormi?” Lei rimase a guardare la finestra davanti a se.

“Abbastanza vicina da potertela puntare sulla gola in caso di necessità, Castle.” Lo sentì sorridere e tornare nel suo spazio.

“Fantastico.” Sorrise anche lei e poco dopo si addormentò..

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Capitolo 3
*** Three. ***


Ancora una volta ringrazio chi ha letto e specialmente chi ha commentato. Siete dei fantastici lettori/lettrici. Ed ecco l'ultimo capitolo, buona lettura. :)

 

L’urlo di dolore di Castle svegliò Beckett che si drizzò seduta in qualche decimo di secondo.

“Che succede?!” Disse accendendo la luce che diede fastidio ai suoi occhi ancora socchiusi.

“Mi hai appena dato una manata in faccia! E forte direi!” Castle parlava tenendo una mano sul naso dolorante.

“E io che pensavo che chissà cosa fosse successo! Mi hai svegliata! Cosa vuoi che sia un piccolo urto..” Si girò verso di lui.

“Ma stai sanguinando!” Lui fece un'espressione a dir poco terrorizzata, ma cercò di non darlo a vedere.

“Nulla di grave, sto bene..”

“Fa vedere! So di essere un po’ irrequieta nel sonno..” Lei si sporse verso l'altra piazza del letto.

“Non è niente, davvero..”

“Castle, so che ti riesce difficile, ma.. non fare il bambino. ” Gli tolse la mano dal naso.

“Vieni, ti devo medicare.”

“Perché dormi con quel bracciale malefico?” Si alzarono entrambi e Beckett lo guidò verso il bagno, dove prese un po’ d’ovatta e acqua ossigenata.

“Mi dispiace Castle..”

“E’ solo qualche capillare rotto..”

“Tieni la testa alzata.. ecco, così..” Poggiò una mano dietro la sua nuca e con l’altra tamponava sulla narice.

“Sta passando..” Accennò un sorriso continuando ad asciugare il sangue rimasto.

“Saresti brava come infermiera..” Rick la guardava sorridendo sotto i baffi.

“Adesso mi sto domandando perché non ti abbia colpito in testa.” Risero entrambi.

“Sei sano e pulito come prima..” Beckett sfiorò con le dita la punta del naso di Castle e rimase per un istante con lo sguardo perso sul suo viso, pensando a quella carezza che gli aveva appena regalato. Deglutì e tornò a tamponare anche se non era più necessario. Lui le prese il polso e lo spostò delicatamente dal suo volto.

“Grazie per non avermi lasciato morire dissanguato in questo squallido albergo.” Lei sorrise e, notando che i loro occhi si stavano incrociando da ormai troppo tempo, si girò frettolosamente per sistemare tutto. Rick guardò la sua schiena, le braccia sottili ma forti. Capì l'imbarazzo che l'aveva colpita e sorrise. Quando Kate uscì dal bagno, lo trovò chino sul mini frigo.

“Ehm..Castle?”

“Mi è venuta fame..”

“Non vorrai sbriciolare nel letto?!”

“Ci sto attento!”

“Accidenti ma perché ti comporti come...”

“Beckett..non ricominciamo..”

“..se avessi dieci anni.” Sospirò e poi proseguì.

“No, infatti. Non ricominciamo.” Lui lasciò perdere lo snack al cioccolato e tornò a letto.

“Lo sai che quando dormi sembri addirittura innocua?” Kate spalancò la bocca.

“Mi hai fissata mentre dormivo? Sei psicopatico per caso?”

“Mi annoiavo..E poi ho anche notato che fai una cosa strana con le labbra..”

“Va bene, hai già detto troppo. Notte Castle.” Beckett spense la luce alzandosi le lenzuola fin sopra il collo.

“A domani Beckett.” Dopo poco si girarono e si ritrovarono di nuovo faccia a faccia, ma nessuno dei due si sopstò di un solo centimetro.

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