Dreamy Eyes

di Carlie Cullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Visioni ***
Capitolo 2: *** Goats Road ***
Capitolo 3: *** Margot ***
Capitolo 4: *** Il Quadro ***



Capitolo 1
*** Visioni ***


( Dal punto di vista di Alice ). Era già da un po' di tempo che nella mia mente affioravano alcuni e sfocati ricordi della mia vita da umana. Non sapevo cosa significasse, ma sapevo che dovevo fare qualcosa. Ogni giorno era sempre così ; a volte, al posto delle mie solite visioni del futuro, ricordavo il passato. Decisi di andare con Jasper nel mio paese Natale: Goats Road, in Inghilterra, per cercare di scoprire qualcosa di più. Dovevamo partire domattina, alle prime luci dell'alba. Ero molto determinata, volevo scoprire una volta per tutte come fu la mia infanzia. Mi era tornata in mente il motto che mia nonna, di cui ancora non ricordo il nome, che diceva : Her dreams come true. I suoi sogni diventeranno realtà. I miei pensieri furono interrotti dallo scricchiolio delle scale. Era Jasper che scendeva. Lo salutai con un abbraccio. La casa Cullen era completamente deserta : Bella ed Edward erano a caccia, Rosalie ed Emmett a Port Angeles e Nessie e Jacob da Billy Black. '' Dovremmo andare a caccia. '' Sussurrò Jazz al mio orecchio. '' Certo, sì, hai ragione. Ero... soprapensiero.'' Risposi con una risatina tremula. Il mio umore era molto cambiato dopo aver avuto quelle visioni del mio passato: Ero diventata più fredda e distaccata, e me ne rendevo conto, ma era come se non potessi fare niente, come se il mio umore non fosse controllato da me. Anche Jasper se ne era reso conto, e faceva di tutto per non farmi sentire a disagio. '' Dai, andiamo.'' Disse Uscimmo col sole che batteva sulla nostra pelle e la rendeva più scintillante che mai, ma questo stranamente non mi fece sentire meglio. Ero molto assetata; i miei occhi erano neri come la pece. Spensi i cervello. Era ora di andare a caccia. Attraversammo il laghetto e ci immergemmo nel folto della vegetazione. Tra gli alberi col tronco totalmente ricoperto dal muschio verde. Calpestai un fungo selvatico. Un'aroma intenso riempì i miei polmoni, aroma... di sangue. Qualche animale doveva essere in circolazione. Anche Jasper lo sentì, infatti, corremmo insieme, mano nella mano, tra gli alberi, seguendo la scia della preda. Le saltammo addosso prima che lei- una lontra- potesse voltarsi. Era molto dissetante, ma mi serviva ancora qualcos'altro per placare del tutto la sete che mi faceva ardere terribilmente la gola. Trovammo un puma; con quello mi saziai totalmente. Così, ero a posto per settimane. '' Ora possiamo tornare.'' Disse Jasper con dolcezza. '' La gola va meglio?". " Si, certo.'' Risposi. '' Ora sto molto meglio.'' Sorrise. Aveva usato il suo potere per rallegrarmi, lo sentivo. Mi cinse le spalle, e ,insieme, camminammo tra gli alberi per tornare a casa.

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Capitolo 2
*** Goats Road ***


Mi era sempre piaciuta l'aurora. Perciò me ne stavo lì, vicino alla finestra, a contemplare quella bellezza naturale. Entro poche ore sarei partita per l'Inghilterra. Salii le scale in punta di piedi per andare a svegliare Renesmee - che avevo accettato di dormire da noi -. Quando varcai la soglia della sua stanza, la vidi immersa in un sonno così profondo, che quasi mi dispiaceva interromperlo. Posai la mano fredda su una sua guancia. Sussultò. '' Zia, mi hai spaventata!'' disse. '' Scusa, Nessie, non volevo, ma... devo dirti una cosa.'' Non sapeva ancora niente della partenza. '' Cosa?'' Chiese, una punta d'ansia nella voce. '' Io e lo zio partiamo per l'Inghilterra, a Goats Road, che, come sai, è il mio paese Natale.'' Risposi. '' Mi mancherete molto.'' Disse '' Tornete presto, vero?'' Il barlume di speranza che le era appena apparso in viso, mi costrinse a mentire: '' Certo, certo. Tranquilla.'' '' Ciao, zia'' Disse abbracciandomi. '' Ciao, Nessie.''. Scesi le scale per andare in salotto. Vidi la famiglia Cullen al completo. Jasper mi aveva già preceduta con i saluti. '' Allora ciao, Alice.'' Disse Bella, cingendomi le spalle. '' Mi mancherete tutti.'' Sospirai. Uscimmo da casa per andare in garage a prendere la mia adorata Porsche gialla. L'aeroporto era a un'ora di distanza. Prendemmo l'aereo, dove ci servirono un'abbondante colazione a base di pane tostato, uova strapazzate e bacon. Atterrati, prendemmo un Taxi che ci portò a destinazione. In lontananza, scorsi le case raggruppate che segnavano l'inizio di Goats Road. Scendemmo dall'auto, Jasper mi prese per mano, e ci incamminammo. Da vicino, le case, facevano paura: Le porte erano quasi tutte aperte, sbatacchiate dal vento, e la maggior parte dei vetri delle finestre erano rotti. L'aria era fredda e cupa, e il terreno, ricoperto da spessi strati di fango, faceva scivolare. Ma la cosa che incuteva più timore, era che in giro, non c'era anima viva. Il paese doveva essere disabitato da secoli. Dunque era questa Goats Road, la Mia Goats Road. La immaginavo allegra, lucente e... perfetta, proprio come la mia vita da Vampira. Forse mi aspettavo troppo. Di colpo qualcosa cambiò. Respirai l'aria. Era un'odore diverso, troppo intenso. Poteva significare solo una cosa: Presenza di altri vampiri. Anche Jasper se ne era accorto; puntava il naso nella mia stessa direzione. L'odore si faceva sempre più forte, riempiendoci i polmoni, bloccandoci le vie respiratorie. Ma non importava. Noi eravamo pronti.

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Capitolo 3
*** Margot ***


La scura figura si avvicinava sempre più a noi. Il sole stava calando per dare spazio al buio. Jasper accanto a me era concentrato; pronto ad attaccare, se fosse stato necessario. Ero certa che se il mio cuore fosse stato capace di battere ancora, sarebbe scoppiato. Avevo paura. Non riuscivo a spiegarmi quale altro vampiro poteva vivere in quel posto orrendo. Intanto il vampiro si era avvicinato a noi. Era una donna, una donna anziana. Aveva i capelli rosso scuro e gli occhi di un castano intenso. Portava le lenti a contatto? Mi era stranamente familiare. Dove potevo averla vista? '' Chi siete?'' tuonò lei. Fu Jasper a rispondere : '' Siamo qui per scoprire qualcosa di più sulla vita da umana di Alice'' mi indicò con un gesto teatrale. '' Io mi chiamo Margot e vivo qui da molti anni. Potrei ospitarvi in casa mia.'' disse la donna. Scrutava attentamente il mio volto, come se cercasse qualche segno particolare. '' Ne saremo lieti.'' feci io, parlando per la prima volta da quando l'avevamo vista. '' Seguitemi.'' incitò Margot. Attraversammo lo strato fangoso, e , dopo una breve camminata, giungemmo davanti a un cancello, con incisi dei fiori. Entrammo in un giardino ben curato, con piccola fontanella al centro del prato verde. Da un albero di melo cadde una foglia. Ci ritrovammo davanti agli occhi un immenso portone di legno scuro. Margot lo aprì, ed entrammo nella casa. Era antica, antichissima. Con le pareti tappezzate da innumerevoli ritratti di antiche famiglie nobili. Come varcai la soglia mi venne un capogiro. Un'altra visione... del passato. Lo intuivo: Due bambine sorridenti giocavano su un prato. Una aveva i capelli neri, e l'altra castano scuro. Ridevano e scherzavano insieme. Due mani mi afferrarono e mi fecero sedere su un divano vicino. '' Alice, Alice che ti prende?'' Jasper era entrato nel panico, non mi aveva mai vista così. Anche Margot se ne era accorta: '' Cosa succede?'' '' Alice si è sentita male'' intervenne Jazz guardandomi.'' La curerò io.''. '' Vi lascio soli'' disse la donna allontanandosi. '' Altra visione.'' sussurai appena. '' Questa storia non mi piace.'' disse lui. '' Qualunque cosa sia, andremo fino in fondo.'' risposi. Ero pronta a scoprire.

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Capitolo 4
*** Il Quadro ***


Era un bel giorno di sole a casa Margot, e come mio solito, ero davanti alla finestra, a riempirmi gli occhi di quel colore dorato e accecante del sole. I giorni erano passati, e non avevo scoperto ancora niente della mia vita da umana. Ero sempre più distaccata, anche se, quando parlavo con Margot, mi sentivo rinata, e mi dimenticavo di tutto. Come se la sua presenza fosse indispensabile. Poi c'era il mio Jasper che mi consolava quando andavo in crisi, scervellandomi per ricordarmi qualcosa della mia vita da umana, sforzandomi di avere visioni... ma con scarsi risultati. L'ultima visione avuta fu la vista di due donne, una giovane e una anziana, che litigavano. Poi tutto sparì, e non vidi più nulla. '' Andiamo a caccia?'' chiese Margot dalla cucina. '' Non vediamo l'ora!'' rispose Jasper con entusiasmo '' Vero, Alice?'' chiese. '' Certo.'' dissi. Uscimmo da casa per addentrarci in un boschetto vicino al villaggio. Non era molto distante, perciò ci vollero meno di dieci minuti per arrivare. Avevo scoperto, con mia grande sorpresa, che quel bosco era davvero ricco di prede, e questo, sollevò il mio umore. Accarezzai la ruvida corteccia di un' albero; era ricoperto di muschio soffice e verde. Mi ricordava i bei momenti passati a Forks con la mia famiglia... Fummo fortunati; trovammo un branco di cervi, che fu molto dissetante. Ripercorremmo la strada fangosa per tornare a casa. Attraversammo il bel giardino, ed entrammo nella dimora antica. Appena varcammo la soglia della porta, Margot parlò: '' Io non entro. Resto qui a prendere un po' d'aria.'' '' D'accordo.'' disse Jazz, chiudendo il portone. '' Vado a esplorare la casa.'' dissi io, e , con una piroetta, entrai in un'altra camera. Era tutta tappezzata di quadri antichi. Uno in particolare attirò la mia attenzione: Una bella ragazza dai capelli neri e gli occhi castano scuro sorrideva beata. Sgranai gli occhi. Chi era quella ragazza? Misi una mano sulla sua faccia immobile raffigurata. Successe tutto in fretta. Come se qualche forza dentro il quadro mi tirasse la mano per spingerla dentro. Non riuscivo a proteggermi! Ero intrappolata. La mia mano affondò ancora di più dentro il quadro, e dopo un attimo, anche tutto il corpo. Da quel momento, persi i sensi.

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