Tutte le migliori coppie iniziano così...

di Lady Piton e Ronny92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io non sono una dea ***
Capitolo 2: *** Una brutta zuffa ***
Capitolo 3: *** Confidenze ***
Capitolo 4: *** Un mocho, un secchio d'acqua per pulire i pavimenti e un invito a uscire per provare a mutare un'amicizia in qualcosa di più. 1 parte ***
Capitolo 5: *** 5-un mocho, un secchio d'acqua per pulire i pavimenti e finalmente il coraggio di invitarla!! 2 parte ***
Capitolo 6: *** 6-Preparativi!(Lui- Consolare una sorella.Lei- Riscoprire due vecchie amiche ***
Capitolo 7: *** 7-Primo appuntamento...non c'è male grazie! ***
Capitolo 8: *** Primo appuntamento.... non c'è male grazie!-2° parte ***
Capitolo 9: *** Si ricomincia a litigare o si inizia ad amare? ***
Capitolo 10: *** Che dici, scegliamo la seconda?! ***



Capitolo 1
*** Io non sono una dea ***


Una mattina, un raggio di sole birichino, entrò dalla finestra del dormitorio maschile di Grifondoro, e si andò a poggiare sul

Una mattina, un raggio di sole birichino, entrò dalla finestra del dormitorio maschile di Grifondoro, e si andò a poggiare sul viso di un ragazzo… ehm… lentigginoso!

«Mhh…… Miseriaccia! Ma proprio su di me ti dovevi posare?Nevill, Dean, Seamus o Harry non andavano bene? » esclamò assonnato girandosi dall’altra parte.

«Ehi, adesso parli anche da solo? » chiese una voce proveniente da dietro una cortina di velluto rosso alla sua destra.

«Sta’ zitto Harry! » rispose secco Ron.

«Nervosetti sta mattina, eh? Bè chissà perché? » fece il moretto scostando le tende e mettendosi a sedere. Ron si girò di scatto verso l’amico.

«Senti, la colpa non è mia se quella se la prende per ogni cosa che dico! È diventata più permalosa del solito. » si affretto a dire il rosso.

«Ron, guarda che non puoi scaricare su di lei tutta la colpa. Se tu non fossi così testardo e la lasciassi spiegare senza aggredirla a quel modo ti avrebbe detto che quella lettera era solo dei suoi genitori. E poi tu non puoi perdere le staffe ogni volta che le arriva una lettera solo perché pensi che sia di un ragazzo, e poi anche se fosse non c’è da biasimarla, mica può aspettarti per sempre!? Tu non ti dai nemmeno una mossa » lo rimproverò Harry alzandosi dal letto.

«Harry non dire fesserie, sai benissimo che Lei non si metterebbe mai con uno come me! » rispose scoraggiato il rosso sottolineando bene la parola lei.

«Sai, di tutte le tue doti  l’ottimismo è quella che più ti caratterizza! » disse sarcastico il suo migliore amico.

«Ha ha ha! E poi sono sicuro che dopo quello che gli ho fatto ieri non mi rivolgerà mai più la parola. Sono fregato! » rispose con il morale ancora più sotto terra di prima.

« Ti sta bene! Così la prossima volta impari a chiedere, e non ad esigere, spiegazioni. Se non ti parla fa solo bene. » gli rispose il moretto infilandosi i calzini.

« Ah grazie, bel amico che sei! Invece di aiutarmi e consolarmi mi fai sentire ancore più in colpa di quello che mi sento. » gli disse il portiere di grifondoro scoprendosi e mettendosi in piedi di fianco all’amico. I suoi 2 metri sovrastavano di gran lungo il 1,75 di Harry. (2 METRI!?Ma chi è il nipote del gigante Golia? NdLady Piton) (Può darsi!ndRonny92).

«Senti se vuoi un consiglio, te l’ho do: VA SUBITO A CHIEDERLE SCUSA!!!!!!!!!!!!! » urlò il bambino sopravvissuto.

« Ehi, ma si può sapere ‘chè urlate? » chiese riemergendo dalle coperte Dean.

«Se non l’aveste notato qui c’è gente che sta dormendo » si intromise Nevill.

«Parla al passato Paciok! » esclamò Seamus.

«Scusate ragazzi, ma Ron sarebbe capace di far innervosire anche Silente! » si scusò Harry.

«EHI! » il rosso si sentì leggermente offeso da quella affermazione.

«Bè, Harry, Silente non lo so, ma con la Granger ci riesce benissimo, vero ragazzi? » rispose con una domanda Seamus.

«E Basta con questa storia! Sembra che sia solo mia la colpa! » disse il portiere di grifondoro spazientito infilandosi la maglietta.

«No, però la potresti smettere di fare l’attaccabrighe!  »  esclamò il moretto.

«IO ATTACCABRIGHE!? E LEI!? » rispose Ron sconcertato.

«Ron, adesso le fesserie le staio dicendo tu perché sei sempre tu che cominci a romperle le balle. Che poi le ti dia corda è un'altra cosa. » disse Harry entrando in bagno. Gli altri tre si erano imbambolati a guardare Ron.

« e voi cos’avete da guardare! Non stavate dormendo? E dormite! » disse prendendo il mantello e la borsa coi libri per poi uscire dalla stanza.

«Odio quando quei due litigano, perché quelli che ci rimettono alla fine siamo noi! » esclamò Dean.

 

****************

 

Ore 7:30, in biblioteca c’era l’assoluto silenzio, ma questo non significa che non c’era nessuno.

Infatti , seduta sul davanzale di una finestra, apparentemente immersa nella lettura di un grosso libro, stava Hermione. Spostò gli occhi dal libro e rimase incantata a guardare fuori dalla finestra.

Pensava alla mattina del giorno prima.

                                                                 FLASH-BACK!

Sala Grande ore 8:00.

Era seduta, come al solito, fra Ginny ed Harry, mentre Ron era i fronte a lei.

Dopo qualche minuto, uno sciame di gufi invase la sala, e un bel Barbagianni dalle piume argentee le si posò d’avanti. Aveva una lettera legata vicino ad una zampa. Hermione sfilò la lettera e ringraziò il gufo che se ne andò tutto impettito.

«Viki te ne ha mandata un'altra di lettera? » quell’ affermazione fatta da quella persona arrivò alle orecchie della ragazza puntuale come il mal di denti.

«No.» rispose calma.

«Allora è di quel corvonero con cui parlavi ieri in giardino, vero? » chiese un'altra volta, più insistente di prima. Però lui come sapeva che ieri era in giardino con Chris Crepton?

«Tu mi hai spiato! » ringhiò la ragazza sbattendo le mani sul tavolo e sporgendosi verso il rosso.

«Io non ti ho spiato, passavo per caso e mi sono fermato a guardare, ma non vi ho disturbato perché ho notato l’atmosfera  romantica che vi aleggiava attorno e non volevo infrangerla! » ringhio il rosso, sbattendo le mani sul tavolo ed alzandosi a sua volta.

«Se ci tieni a saperlo Chris mi aveva chiesto quando c’era la prossima riunione dei caposcuola! » iniziò ad urlare la brunetta. Mentre Harry Ginny e tutta la Sala Grande li osservava ammutoliti, fatta eccezione per i serpeverde che se la ridevano.

«E proprio a te doveva chiederlo? Esistono altri cinque caposcuola, levando lui, te e me! » grido Ron con il viso in fiamme.

«Perché stavo passando di lì e siccome io sono una persona cortese ho risposto alla sua domanda. E poi non capisco come tu sia potuto diventare caposcuola, Silente deve aver perso veramente qualche rotella! » urlò ancora più forte Hermione diventando simile ad un pomodoro.

«Ragazzi …….» cercò di calmarli Harry.

«Tu sta’ zitto! » gli gridarono contro simultaneamente.

«Ritornando a noi…….CREDI DI ESSERE MIGLIORE DI ME SOLO PERCHÈ SEI UNA SECCHIONA? CREDI DI MERITARE IL TITOLO DI CAPOSCUOLA Più DI ME SOLO PERCHÉ SEI LA COCCA DEI PROFESSORI? Bè SAI CHE TI DICO? VA’ PURE A POMICARE COL PRIMO CHE CAPITA A ME NON INTERESSA PIÙ!» appena fini di gridare non ebbe neanche il tempo di prendere fiato che venne colpito, in viso, da una sonora “sberla” .

«IO AL CONTRARIO DI TE, NON ME LA FACCIO CON UNA PERSONA QUALSIASI! E SE DOVESSI SCEGLIERE UN RAGAZZO SAREBBE EDUCATO E GENTILE! » gridò Hermione e se ne andò. Ron la seguì ammutolito. Arrivata vicino il grosso portone della Sala Grande, Hermione Gridò

«E RINGRAZIO IL CIELO, PERCHé QUESTO MI DA LA CERTEZZA ASSOLUTA CHE PER NESSUNA RAGIONE MI METTEREI CON UNO COME TE!!!!!! »,  poi se ne andò correndo e lo senti gridare contro i serpeverdi :«CHE CAZZO AVETE DA RIDERE! »

                                   FINE FLASH-BACK

Perché doveva sempre aggredirla a quel modo? Non poteva chiederle con cortesia di chi fosse il mittente della lettera? Il bello è che lui non sapeva che non sarebbe mai potuta stare con un altro, perché lei amava lui e solo lui.

Rivolse lo sguardo al grosso libro dalle pagine ingiallite e cercò di leggere qualche riga, ma non ci riusciva. Era più forte di lei. Ron. Solo quel nome nella sua testa. Il nome di quella persona da : ”OH DIO !NON CI MANGIO, NON CI DORMO,TOCCO LE STELLE CON UN DITO,STO PER FARE GOAL ALLA FINALE DELLA COPPA DEL MONDO!”.

Non riusciva a non perdonarlo, ma sta volta ne aveva abbastanza, sta volta non sarebbe stata così magnanima. Se Ron voleva farsi perdonare allora sta volta doveva mettersi davvero di impegno per riuscirci. Sta volta non lo avrebbe perdonato per un a semplice scusa, e non avrebbe cambiato idea.

E detto questo, scese dal davanzale della finestra , prese la borsa ed uscì dalla biblioteca.          

 

***************

Ron stava finendo di vestirsi mentre camminava per il corridoio. Arrivato all’entrata della biblioteca si stava facendo il nodo alla cravatta quando qualcuno uscì da lì e gli andò a sbattere addosso. Il malcapitato andò a sbattere col sedere per terra.

«Ehi! Ma guarda dov……………Ron!? » esclamò Hermione seduta sul freddo pavimento di marmo.

«Scus…………Hermione!? » disse il ragazzo guardando la ragazza, ed offrendole una mano per aiutarla ad alzarsi. Ma il grosso ego della ragazza le fece rifiutare l’offerta e si rimise in piedi da sola.

«Sempre il solito maldestro! » esclamò stizza la ragazza.

«E tu sempre molto corte……ehm……cioè, volevo dire………» si fermò continuando a grattarsi furiosamente la nuca, per trovare le parole, « perdonami ‘Mione. Per tutto, per ieri soprattutto. Ti chiedo scusa e solo che…»  cercò di continuare, ma

«No. » disse svelta la grifondoro.

«cosa no? » chiese confuso il bel, e sottolineo bel, rosso.

«No, non accetto le tue scuse. » rispose secca la ragazza raccogliendo i libri che le erano caduti a terra.

«Perché? » domando sconvolto Ron.

«Perché anche se ti perdonassi continueremo comunque a litigare, e io sono stanca Ron. » rispose Hermione. Nella voce della ragazza, Ron, aveva sentito un tono di rassegnazione. Ma lui non poteva permettersi che lei si stancasse di lui.

«Ma, litigare è una cosa normale. E poi sbagliare è umano, perdonare è divino. » disse il portiere di grifondoro cercando un pretesto per farle cambiare idea.

«Litigare avvolte, è normale, ma sempre è una cosa impossibile da reggere. E poi come hai detto tu, errare è umano mentre perdonare è divino, il problema è che io non sono una dea. » disse Hermione alzandosi e avviandosi nell’aula di pozioni.

«Ma per me lo sei. »Disse in un bisbiglio appena udibile, mentre Hermione scompariva dietro l’angolo. Non solo non lo aveva perdonato, il che lo faceva sentire letteralmente una merda, ma lo aveva chiuso con una frase che in lui sdegnò più della sberla del giorno prima, e poi il peggio e che la prima lezione di quel giorno erano 2 ore di pozioni. 2 ore con il professor Severus Piton. Se il buon giorno si vedeva dal mattino, quello si preannunciava un bruttissimo giorno per il giovane Weasley!

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Tara-taràtatata! sono tornata. non pensavate di liberarvi così facilmente di me? Non sono restituibile ne rimborsabile.

(Non ha scritto Glin-Glon perché sapeva che non l’aveste aperta. NdLady Piton)

Come osi?

(Sai benissimo che è la verità!NdLady Piton)

Confesso………ma la verità mi fa male lo sai!

(Ok me ne vado se non qui iniziamo il soliti 48. NdLady Piton)

Brava!

Recensite mi raccomando, e come sempre I LOVE MILK!!!!!!!!!!!!!

Bax-Bax………banni!!!!!

 

 

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Capitolo 2
*** Una brutta zuffa ***


Hermione era seduta in uno dei banchi infondo all’aula. Stava ripassando il programma di oggi, quando dalla porta entrò Pansy Parkinson.

«Ehi Granger, stiamo studiando i libri del prossimo anno? » chiese antipaticamente la serpeverde.

«No, li sto ripassando veramente! » esclamò Hermione togliendo gli occhi dal libro per guardare la brutta faccia di quell’oca inviperita.

«Ah, quindi li hai già imparati. Strano che tu, pur essendo la migliore a scuola, non sia abbastanza, abbastanza, ma che dico, tu sei una frana totale coi ragazzi.» disse gracchiando la cornacchia. La brunetta si alzò per controbattere, ma proprio in quel momento una voce la precedette.

«Non credere che solo perché hai Malfoy ai piedi, tutta la popolazione maschile di questa scuola ti corri dietro! » ed era quella di Harry che si era appoggiato all’imposta della porta.

«Oh, guarda, guarda, San Potter, uno dei tuoi bodyguards. E Lenticchia l’ho hai licenziato? »  chiese Pansy, visto che lei era stata una spettatrice della loro lite.

«Non credo proprio! » disse una seconda voce. Hermione conosceva molto bene quella voce. In una frazione di secondi Ron apparve vicino all’entrata e vi si piazzò davanti incrociando le braccia sul petto. «E comunque ora puoi anche andartene. » concluse stendendo elegantemente la mano verso la porta per farle segno di uscire. Se fosse stato per lui l’avrebbe fatta uscire a suon di calci in culo!

«Ehi, Weasley, ora tu e Potter ve la fate con le ragazze? » una voce fredda e tagliente. Malfoy era comparso sulla porta affiancato come al solito da Tiger, Goyle e un nuovo acquisto, Alan Nott.

«Sinceramente Malfoy, non so te, ma io ed Harry c’è la siamo sempre fatta con le ragazze! » rispose Ron girandosi dall’altra parte.

«Come osi pezzente! » ringhiò fra i denti il biondo. Hermione si girò verso il serpeverde.

«Osa, perché come disse un grand’uomo babbano “Signori, si nasce, non si diventa”, e lui ci è nato a differenza di te e della tua famiglia! » esclamò Hermione. (Il grande uomo babbano, che viene citato nella ff, è Toto’.NdRonny92). Ron la guardò e le fece l’occhiolino.

«Chi ti ha interpellato Sudicia mezzosangue ! ». Non l’avesse mai detto! Ron, a quell’affermazione, gli salto letteralmente addosso. Pansy corse fuori a chiamare il professore. Tiger prese Ron alle spalle e lo bloccò, mentre Goyle gli sferrava pugni allo stomaco. Harry intervenì e scaraventò Goyle per terra. Ron riuscì a liberarsi dalla stretta di Tiger e lo colpì sul petto con un calcio, ma Malfoy gli tirò un pugno in faccia spaccandogli il labbro e glie ne arrivò un altro sull’occhio da parte di Nott. Hermione assisteva alla scena con le mani sulla bocca e gli occhi lucidi. Cercò di farli smettere ma non ebbe successo. Harry estrasse la bacchetta , ma a quel punto arrivò il professor Piton.

«Che diavolo succede qui! » disse avvicinandosi minacciosamente a i litiganti.

«Professor Piton, Potter e Weasley ci hanno aggredito! » disse tutto d’un fiato il giovane Malfoy.

«Ma tu guarda che stron… » stava dicendo Ron ma venne interrotto.

«Si contenga signor Weasley! Da quello che ho capito, qui, nella mia aula , c’è stata una rissa. » disse il professore col suo solito tono calmo e gelido.

«Professor Piton è colpa mia .» disse Hermione abbassando il capo. Ron ed Harry la guardarono confusi.

«Perciò se dovete punire qualcuno, punite me e lasciate in pace i miei compagni. Per quanto riguarda i serpeverde, non lo so, ma per i grifondoro è colpa mia! » concluse la ragazza alzando lo sguardo e guardando il professore negli occhi.

Fra Hermione Granger e il professor Severus Piton c’era un rivalità che durava da ormai 7 lunghi anni. La ragazza quindi non poteva permettersi di abbassare lo sguardo con lui, soprattutto se veniva punita, il che era rarissimo. Ron sapeva di questa rivalità, spostò velocemente lo sguardo da Piton ad Hermione. Non poteva permettere che Piton avesse questa soddisfazione. La sua Hermione aveva lottato per vincere questa battaglia, e sarebbe stata per la millesima volta colpa sua se l’avesse persa. Non poteva permetterlo, infondo era stato lui ad attacar briga.

«Professore, non le dia retta, vuole solo coprirmi. Io ho aggredito Malfoy. Hermione ed Harry sono stati coinvolti ingiustamente. » disse Ron mettendosi avanti ad Hermione, quasi volesse proteggerla da un pericolo mortale. La tentazione di mettere in punizione la sua prima rivale era molto allettante per il professore, ma sapeva che ciò non sarebbe stato giusto.

«Bene. 50 punti in meno al Grifondoro! » e a queste parole Malfoy e i suoi scagnozzi risero malignamente.

«Io non avrei niente da ridere signor Malfoy, visto che 50 punti verranno tolti anche ai serpeverde.» Malfoy stava per protestare, ma il professore lo fulminò col suo sguardo omicida.

«In quanto a te Weasley, visto che ha ammesso lei sesso di essere l’artefice di questa zuffa, verrà punito adeguatamente. Aiuterà Gazza a pulire tutta l’ala est del castello per una settimana, dalla fine delle lezioni fino a che non finirai, e i pavimenti dovranno essere brillanti. Verrò a controllare personalmente! Inizierà da domani stesso. E con questo ho chiuso. ».

 

Il resto dalla lezione proseguì tranquillamente, dopo Ron andò in infermeria a farsi disinfettare il brutto taglio sul labbro inferiore e per mettersi qualcosa per “sgonfiare” il palloncino violaceo che aveva preso il posto del suo occhio. Hermione invece era andata dritta spedita nell’aula di Antiche Rune dove l’attendeva la professoressa Grace Lanon. E mentre camminava non poteva smettere di pensare che Ron, malgrado non l’avesse perdonato, l’aveva difesa assumendosi tutta la colpa. No che non fosse colpa sua, e solo che lo aveva fatto, in altre circostanze sarebbe stato zitto e avrebbe lasciato che fosse il destino a scegliere. Ma invece si era perso le sue responsabilità, e per questo aveva anche preso una bella punizione. E quella punizione se l’era presa per lei.

 

************

 

«Ahi! » esclamò il rosso facendo un piccolo salto, mentre l’infermiera gli disinfettava la ferita.

«Suvvia Weasley, non faccia tutte queste storie per un taglietto! » esclamò paziente Madama Chips.

«Ma brucia! » protestò come un bambino il portiere di grifondoro.

«le sta bene! così impara ad azzuffarsi con dei compagni, e poi, se mi posso permettere, per cosa? » chiese l’infermiera.

«Perché è sempre il solito spaccone. »disse rabbioso Weasley.

«stia calmo signor Weasley, se no non la posso disinfettare come si deve! » l’infermiera troncò la discussione che stava prendendo una brutta piega. E fra vari lamenti, finalmente Ron uscì dall’infermeria per andare a divinazione. Mentre saliva le scale per raggiungere l’aula dall’odore inebriante della Cooman pensava che il giorno dopo avrebbe dovuto pulire tutta l’ala est del castello. Ma chi gliel’aveva fatto fare di prendesi tutta la colpa? Era inutile chiederselo, perché lui sapeva benissimo chi gliel’aveva fatto fare!

    

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Ecco il secondo cap! C’è stato un po’ di trambusto in questo, perciò credo che il prossimo cap sarà  fatto in una atmosfera un po’ più tranquilla!

Arrivederci, alla prossima.

RECENSITE!!!!!!!!!!!!!!!

 

  P.S

Scusate il ritardo ma ho avuto dei problemi col computer!

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Capitolo 3
*** Confidenze ***


Quella sera in Sala Grande, Ron non c’era, quindi Hermione mangiava in tutta fretta per andarlo a cercare

Quella sera Ron aveva deciso di non cenare, e infatti era seduto sulla sponda del lago e lanciava dei sassolini piatti nell’acqua facendoli rimbalzare. Dopo il trentesimo lancio (perché non aveva un cazzo da fare. NdIsilya), si stese sull’erba umida. Osservava le stelle che quella sera brillavano più che mai. Il silenzio lo circondava, solo il placido strusciare del vento sull’acqua gli faceva compagnia. A lui piaceva stare lì la sera quando voleva stare solo, quando voleva pensare, quando voleva pensare a lei. Lei………. Perché doveva sempre fare il cretino con lei? Per quale motivo doveva farla arrabbiare sempre? Perché lui doveva essere la causa di tutti i suoi pianti? Proprio lui che l’amava oltre ogni cosa.

Al solo pensare di essere lui stesso la causa dei suoi pianti, si alzò di scatto e con la mano destra, iniziò a sferrare pugni violenti all’albero dove di solito si fermavano a studiare. Voleva punirsi per tutto il male che le aveva fatto inconsciamente. Voleva farsi del male per averla fatta soffrire.

Dopo una serie di pugni, si fermò. Guardò la sua mano. Era livida e non se la sentiva più. Provò a muovere il polso……

«Sssh! » ma gli arrecava dolore. Stanco, appoggiò la fronte sull’ampio fusto dell’albero.

Più in là, un figura magra  e occhialuta si stava avvicinando.

«Che fai? » chiese all’improvviso.

« Chi è? » disse il rosso estraendo la bacchetta.

«La befana! » esclamò sarcastico il bimbo sopravvissuto. Ron lo aveva, finalmente, riconosciuto.

«Effettivamente gli assomigli. » rispose ridendo il rosso.

«Stà attento a come parli, o potresti trovarti un mucchio di carbone nelle mutande! Al posto di qualcos’altro. » lo minacciò Harry. Ron, per protezione,  mise una mano davanti ai gioielli di famiglia e tutti e due scoppiarono in una sonora risata.

«Comunque non cercare di cambiare discorso, cosa c’è che non va? » chiese ritornando serio il moro.

«Non capisco di cosa stai parlando. » fece indifferente il portiere di grifondoro.

«Oh, ma davvero? Allora ti do tre opzioni, sulle tre possibili ipotesi del tuo malumore:

1)      Malfoy

2)      Piton

3)      Tu-sai-chi

Avanti qual è? » disse il moretto, che, in quel momento, sembrava il conduttore di un tuck-shop televisivo. Ron tornò a sedersi sull’erba ed Harry lo seguì.

«Malfoy…… il solo nome mi fa venir voglia di prenderlo a cazzotti, Piton…… ormai mi è del tutto indifferente, può punirmi quanto vuole non ho paura di lui. Per quanto riguarda Tu-Sai-Chi, non capisco perché sta volta non lo hai chiamato per nome, ma sinceramente lui …» iniziò a spiegare, ma venne interrotto da Harry che si schiaffò una mano sulla faccia.

«Tu-sai-chi, non nel senso di Voldemort, Ron, ma nel senso di Hermione! » esclamò esasperato il moretto.

«Ah…» dalla bocca dell’amico come risposta uscì un suono monosillabico.

«Avete fatto pace? » provò a chiedere Harry nella speranza di un’altra risposta monosillabica che iniziasse per “s”.

«Tks! Pace……, ci siamo parlati per una manciata di secondi, se è questo che intendevi. » rispose sconsolato Ron rialzandosi.

«Tu si scem’! ma gli hai chiesto scusa? » chiese il moro incerto.

«Certo, ma ha detto che non le accettava perchè comunque avremmo continuato a litigare e lei non ce la faceva più , poi ho detto che errare è umano e perdonare è divino e mi ha risposto che lei non è una dea! » rispose irritato il rosso. I due rimasero in silenzio per un po’.

«Come posso fare? » chiese rassegnato.

«Non so…potresti…………cosa hai fatto alla mano? » chiese Harry guardando la mano livida, gonfia e sanguinante dell’amico.

« Niente, non preoccuparti. » rispose velocemente il portiere di grifondoro, nascondendo la mano dietro la schiena.

« Come niente? Vai subito in infermeria a fartela curare! » esclamò Harry allarmato.

« Nooo, ci sono stato prima in infermeria, mi scoccio di riandarci! » protestò Ron.

« Ma, fra due giorni abbiamo la partita contro Corvonero e tu non puoi giocare con quella mano! » disse Harry alzando leggermente la voce.

« Uffa! Non preoccuparti. Una sottospecie di cervello mi ha quasi ucciso al 5° anno e sono ancora qui fra voi, cosa vuoi che mi facciano due graffietti su una mano! » rispose seccato il rosso.

«due graffietti!? Ron tu quella mano te la sei rotta! Prova a muoverla. » disse Harry nel tentativo di farlo ragionare. Il rosso con grande fatica mosse il polso su e giù. In quel momento il moro giunse alla conclusione che far ragionare una scimmia era una bazzecola, ma far ragionare Ron era un impresa titanica! Conosceva solo una persona che poteva farlo ragionare, ma come dire, in quel momento era molto difficile che accettasse di incontrarsi con l’infortunato.

«Amico mio, non mi resta che dirti: Fa come cavolo ti pare! » e così dicendo si avviò per il castello lasciando l’amico di nuovo solo sulla sponda del lago. Ron rimase lì a fissare il lago scuro e profondo, senza accorgersi che nel frattempo si era fatta l’1 di notte, e pensando che mai sarebbe riuscito a farsi perdonare.

 

******************

 

Nel dormitorio femminile, intanto, Hermione era sdraiata nel suo letto a baldacchino con le tende chiuse, e pensava; anche se pensare era difficile con le voci di quelle due cornacchie, di Lavanda e Calì, che inciuciavano su gli ultimi pettegolezzi. Stanca di starle ad ascoltare scostò le tende infilò vestaglia e babbucce e si alzò.

«Dove vai Herm? » chiese curiosa Lavanda affacciandosi per vedere meglio la sua compagna di stanza.

« Non so, dove pensi che vada all’1 di notte? » chiese aspra la brunetta girandosi per guardarla negli occhi.

«Hermione calmati, era solo una domanda, così per curiosità! » esclamò sulla difensiva la Brown.

« Bè, visto che tutte le risposte alle tue curiosità si trasformano in manifesti, non ho la benché minima intenzione di risponderti! » rispose prendendo Grattastinchi in braccio e uscendo dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle.

Perché in quella stanza nessuna si faceva i fatti propri? Lei voleva starsene per conto suo, ma no, quelle due oche dovevano sempre impicciarsi. Non vedeva l’ora che arrivasse il 1° di dicembre, così finalmente avrebbe avuto la sua stanza da caposcuola. Non sapeva ancora se l’avrebbe condivisa con un’altra caposcuola, ma l’importante era sfuggire alle grinfie di Lavanda e Calì. Sfortunatamente era ancora il 16 settembre, e fra tre giorni ci sarebbe stata la prima uscita ad Hogsmeade. Che stress! Era assolutamente sicura che a quella gita non ci sarebbe andata. Era tardi e  voleva dormire, ma non aveva nessuna intenzione di ritornare nel suo dormitorio; accarezzò il gattone dal pelo rossiccio che le ricordava terribilmente una persona marchiata a fuoco nel suo cuore. Decise di andare da Ginny. Arrivata alla porta del dormitorio del 6° anno bussò cautamente.

«Chi è? » la voce della rossa riecheggiò per le scale.

«Ginny, sono Hermione! » rispose prontamente.  

La rossa aprì la porta.

«Herm, cosa ci fai qui? » chiese allegramente la piccola Weasley.

«Scusa se ti disturbo, volevo chiederti…posso dormire da te, Lavanda e Calì oggi non vogliono darmi pace! »disse tutto d’un fiato la brunetta.

« OK! Così cogliamo l’occasione per parlare un po’! » rispose euforica Ginevra. Ed insieme, le due grifondoro,entrarono. La stanza dove dormiva la Weasley non era molto diversa dalla sua, apparte il fatto che sulla parete accanto al letto di Ginny c’erano alcuni poster di Quiddtch dei Cannoni di Chludey. Quel piccolo particolare fece ricordare vagamente il motivo per cui aveva chiesto a Ginny di poter dormire da lei. Quindi decise di parlarle apertamente.

«Gin, io dovrei parlarti di tuo fratello. » disse abbassando lo sguardo.

«Chi? Ron!? » chiese stupidamente la rossa.

«No Parcy! Ma certo che si tratta di Ron! » esclamò la brunetta.

«Ok, posso immaginare che abbiate litigato, vero? » chiese curiosa la rossa.

«Si» rispose scoraggiata Hermione.

«Bè, sai che novità. Ma ti ha chiesto scusa? » domandò facendo posto sul letto per l’amica.

« Si» rispose di nuovo con quell’affermazione monosillabica.

« E allora dov’è il problema? » chiese confusa la piccola Weasley.

« Il problema  che io ……ecco io……non l’ho perdonato. » rispose la brunetta guardando in tutte le direzioni, fuorché quella dove era seduta Ginny, perché guardarla negli occhi, sarebbe stato come guardare gli occhi di quel blu intenso di lui.

« Come non lo hai perdonato!? » chiese incredula Ginevra.

«Ginny,…io…io non l’ho perdonato perché sapevo che comunque non avremmo smesso di litigare, per ogni stupida cosa, per ogni lettera che mi arrivava, per ogni volta che parlavo con un compagno di corso che non fosse o lui o Harry. I ragazzi hanno paura di parlare con me perché temono che tuo fratello li mandi in infermeria se li vede. Io sono stufa della sua gelosia infondata! » disse Hermione riuscendo finalmente a guardare l’amica negli occhi, ma in quel momento una lacrima solcò una guancia della ragazza, che l’amica prontamente asciugò.

«La sua gelosia, non è infondata, perché lui ti ama Hermione! » disse Ginny guardando l’amica negli occhi. Ad Hermione fece male guardare quegli occhi. Possibile che quella ragazzina dovesse somigliare tanto a Ron? Pensò guardandola.

«Ma allora perché non me lo dice e basta! » gridò Hermione.

«Perché ha paura! » esclamò calma la rossa.

«Paura di cosa, Gin, paura di cosa? » chiese la brunetta spazientita.

« Per cominciare, di un tuo rifiuto, poi, di perdere la tua amicizia! » spiegò la rossa, molto saggiamente.

« Ma Ginny, come posso rifiutarlo se non ho occhi che per lui! » disse esasperata la brunetta.

«Ma questo lui non lo sa. » disse Ginevra.

«Che dovrei fare, Ginny, aiutami. » chiese Hermione stendendosi sul letto dell’amica.

«Diglielo. » rispose con semplicità la piccola Weasley. Hermione inclinò leggermente il capo, facendo intendere di non aver capito bene.

«Digli che lo ami. » rispose per l’ennesima volta la rossa.

«Ma sei pazza! E se scoppia a ridermi in faccia!? » disse prontamente la brunetta.

«Vedi! Ecco la causa di tutti i vostri problemi! Avete paura e siete troppo cocciuti e orgogliosi per dirvelo. Ma cari miei, in amore chi non risica non rosica! » affermò con sicurezza la rossa seguendo l’esempio dell’amica infilandosi sotto le coperte.

« Ma perché devo farlo io il primo passo? Se è vero che anche lui mi ama, spetta a lui farlo! » protestò Hermione.

«E che diamine! Per una volta, una sola volta nella vostra vita ,mettete da parte l’orgoglio e esprimetevi i vostri sentimenti. Hermione, sai benissimo che Ron, oltre ad essere un testone orgoglioso, è anche molto, ma molto, timido. Perciò, almeno tu che hai un briciolo di buon senso, metti da parte il tuo orgoglio schifoso e va a dirglielo! » disse tutto d’un fiato la rossa, che a quel punto aveva perso la pazienza.

«Ma…ma… » cercò di svicolare, ma la rossa la fulminò con lo sguardo.

«HERMIONE JANE GRANGER!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Adesso, anzi no perché è tardi, domani tu alzi quel bel sedere che ti ritrovi e vai da mio fratello, gli chiedi scusa e glielo dici! » grida la rossa in preda ad un attacco di spazientimento.

«E se non le accettasse!? » chiese Hermione.

«Senti, è vero che è stupido, ma non fino a questo punto! » esclamò la rossa.

«……………… e va bene Gin! Mi hai convinto, domani parlerò con tuo fratello! » disse Hermione sorridendo all’amica.

«Assa fa dì! Ce ne voluto di tempo per convincerti! » rispose Ginny.

«Si, in effetti sono una che non si accontenta di poco! » esclamò spiritosa la brunetta.

« Bè, per esserti invaghita di mio fratello, ti accontenti di molto poco! » disse sghignazzando la rossa.

«EHI!Pensa al tuo COSO LÀ! » esclamò offesa Hermione, che le tirò un cuscino.

Le due grifondoro ingaggiarono una tremenda battaglia coi cuscini, e dopo qualche minuto, sfinite, crollarono sul letto e si addormentarono.

 

********************************************************************************

 

Ta-tara-tà! Cosa ne pensate? Vi piace il 3 cap? è stato, come avete visto, un capitolo dedicato alle confidenze fra amici. I 4 cap sarà pieno molto, ma molto più romantico dei primi tre!

Ciao un bacio la vostra Ronny92

Recensite plis!

GRAZIE SIJAY!!!  SONO CONTENTA DI MIGLIORARE!

EVA: BENVENUTA! SE AMI RON QUESTA è LA FF GIUSTA!

 

Mia cara Meggie, ci vogliamo litigare??? Va be’, ma comunque non la capisco proprio questa coppia, ma se ti piace a te…ti prego soltanto di non scrivere così nelle recensioni. GRAZIE!!! Comunque capitano sempre a me queste ragazze che odiano la mia coppia!! L'altra volta era Draco/Hermione. Basta!! per le prossime che vogliono criticare la mia coppia PRENDERò PROVVEDIMENTI "PERSONALI" ( faccio un salto dalla mia finestra senza corda!!!)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       

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Capitolo 4
*** Un mocho, un secchio d'acqua per pulire i pavimenti e un invito a uscire per provare a mutare un'amicizia in qualcosa di più. 1 parte ***


Ieri sera era tornato in dormitorio alle 3 di notte

Ieri sera era tornato in dormitorio alle 3 di notte. Adesso erano le 6, e lui era già sveglio, lavato, vestito e profumato, ciononostante aveva due occhiaie spaventose. La cartella coi libri era appoggiata sulla scrivania. La prese ed uscì dal dormitorio. Arrivato nella sala comune andò a dare uno sguardo alla bacheca, per vedere se c’era qualche comunicazione. E infatti c’era un piccolo manifesto celeste che avvisava della prima uscita ad  Hogsmeade. Lesse la data e notò che l’uscita era prefissata per il 19 settembre………19 settembre, era una data familiare………… il compleanno di Ginny no, quello di Harry nemmeno, l’anniversario dei suoi impossibile……………………19 settembre!? Che caspio era il 19 settembre? Sicuramente era una data importante, ma perché? Cosa c’era il 19 settembre?

Bhoa! Uscì dalla sala comune e si avviò in Sala Grande per la colazione. Mentre camminava per i corridoi pensava ancora al perché il 19 settembre nella sua mente suonava, non come una data importante, ma importantissima. Che matriosca sarebbe dovuto succedere il 19 settembre!?

Arrivato alle porte della Sala Grande, un lampo gli passò attraverso la testa. Il compleanno di Hermione ! il 19 settembre era il compleanno di Hermione!

Perfetto! Sapete quando si dice “la fortuna”? forse con un bel regalo, o meglio ancora con una bella sorpresa, sarebbe riuscito a farsi perdonare! Rimaneva comunque un problema: come avrebbe fatto per non dare nell’occhio? Ah, che stupido che era. Erano ancora litigati, quindi lei lo avrebbe sicuramente evitato e se lei si avvicinava lui, a malincuore, l’avrebbe evitata, tanto l’alibi ce l’aveva: lei non lo aveva perdonato con tutto che si era scusato, e quello era un ottimo alibi. Per il movente, anche quello ce l’aveva, ma era sufficiente che il movente lo sapesse solo lui. Perfetto!

Con atteggiamento soddisfatto e fiero entrò in Sala Grande. Ma quel suo atteggiamento svanì quando vide che non era solo.

«Signor Weasley, pronto per scontare la sua punizione oggi? » la voce fredda e distaccata del professore di pozioni arrivò alle orecchie del rosso come lo sgrignante suono delle unghie che scivolano su una lavagna. Un brivido raccapricciante gli percosse la nuca.

«Non vedo l’ora professore! » gli rispose a testa alta, guardandolo negli occhi, il portiere di grifondoro.

«Ma allora capita a pennello signor Weasley! Siccome il nostro custode si è preso una meritata vacanza di, guarda caso, una settimana, lei può tranquillamente iniziare ora. Ah non si preoccupi per le lezioni di oggi ho chiesto agli insegnanti di lasciarle questa giornata libera, tanto un genio come lei questa sera avrà tutto il tempo di recuperare il lavoro pero,no? Bene faccia colazione e inizi a prendere il secchio e lo spazzolone. Ci vediamo, buona giornata signor Weasley. » e con un ghigno malefico sulla faccia se ne andò strisciando il suo mantello sul pavimento.

Ron si prese un bicchiere di succo di zucca e una fetta di pane tostato, poi uscì dalla Sala Grande e si avviò verso l’ufficio di Gazza per prendere l’occorrente per iniziare la sua punizione.

*****************

Nel dormitorio femminile ,del sesto anno, Hermione si stava vestendo in tutta fretta.

«Herm, sono solo le 7:00! Perché mi hai svegliato! » le impreca contro Ginny.

«Perché se no facciamo tardi. »  rispose paziente Hermione.

«Tardi per cosa? Ci manca un ora e mezza alle lezioni! »  disse la piccola Weasley.

«Uffa! E come sei polemica. Alzati e basta! » alzò la voce la brunetta, mentre metteva un nastro azzurro fra i capelli. (Un nastro azzurro………fa tanto Cenerentola………………………………………. mi piace! NdRonny92).

La rossa si alzò faticosamente da letto e si strofinò gli occhi.

«Che rompibolle che sei! » le disse l’amica.

«Grazie! Ora lavati e vestiti, io ti aspetto in sala comune. »  le disse Hermione uscendo dal dormitorio del 6° anno.

Arrivata in sala comune vi trovò Harry in una accesa discussione con Dean.

«Secondo me Stiven Rason avrebbe dovuto portare gli occhiali!e non quelli come i miei, quelli a fondo di bottiglia! Il boccino era proprio sotto il suo naso! »  esclamò il moretto.

«Ma se stava piovendo! » cercò di giustificarlo Dean.

«Non centra. Quando piove io l’ho sempre preso il boccino, è lì che si mette alla prova la bravura del Cercatore! » affermò con sicurezza il bambino sopravvissuto.

«Buongiorno ragazzi! » Hermione fece notare la sua presenza.

«Oh ciao Herm! » la salutò Harry.

«Si parla di Quidditch? »  la brunetta fece una domanda retorica.

«Come al solito! »  rispose indifferente Harry.

«Ehm…Harry, hai visto Ron? Sai devo informarlo della prossima riunione dei caposcuola! » mentì la ragazza.

«No,non l’ho visto. Dev’essere uscito presto sta mattina, ma credo sia in sala grande a fare colazione. » rispose il ragazzo ancora assonnato.

«Bè, io vado, così se lo trovo glielo dico. Ah! Harry quando scende Ginny le dici che io sono a fare colazione? » chiese la brunetta.

«Si non preoccuparti Herm! » rispose cortese il morettino.

«Grazie Harry! A dopo ragazzi! » disse Hermione uscendo dal buco del………… ritratto. (A quale buco pensavate mi riferissi?NdRonny92!).

Camminando per i corridoi pensava che finalmente avrebbe chiesto scusa a Ron e così avrebbero fatto pace! Perché lei non gli sapeva tenere il muso per tropo tempo, lo amava troppo; anche se questo lui non lo sapeva!

****************

Ron stava lavando i pavimenti, quando arriva Malfoy. Aveva gli stivaletti sporchi di fango, e (quando si dice che la bastardaggine non ha limite!NdRonny92)  a sfida, passò sul pavimento appena lavato dal rosso imbrattandolo tutto di fango.

«Weasley, hai dimenticato questo pezzo. Possibile che non sei buono monco a fare quello che sei : Lo sguattero! » disse il biondino pavoneggiandosi coi suoi “lecchini”.

«Ronald, stai calmo. Desisti, allontana la tentazione di fargli entrare il mocho per culo e farglielo uscire per la bocca! Dio liberami da questo irrefrenabile impulso! » sibilò a se stesso il portiere di grifondoro.

«Hai detto qualcosa Weasley? » chiede con il suo tono altezzoso da figlio di papà.

«No, Malfoy, stavo solo pensando che hai ragione. Per non aver pulito il corridoio da uno stronzo come te devo essere proprio una schiappa! » rispose a tono il rosso.

«Ma come ti permetti lurido…» ma il serpeverde non ebbe il tempo di finir la frase che…

«Malfoy, possibile che tu non ne hai mai abbastanza, non vorrai mica essere sospeso? » chiese una voce familiare al bel rosso.

«Chi ha parlato? » chiese il biondino intimorito.

«Qualcuno che con una semplice parola può farti sospendere in quattro e quattro otto. » rispose ancora quella voce, che proveniva da dietro l’angolo del corridoio.

«Draco, qui è meglio se sloggiamo. » disse Nott a Draco.

«Già, non voglio rischiare la sospensione, mio padre mi ucciderebbe! » esclamò Tiger.

«Questa volta, Weasley, tu e quella stupida voce siete salvi, ma non contare troppo sulla tua fortuna! » disse arrabbiato il biondo andandosene alla svelta seguito dai suoi scagnozzi.

Ron si girò di scatto nella direzione da dove era venuta quella voce tanto familiare, e da dietro quell’angolo si fece avanti Hermione.

«Ah, sei tu. » disse il rosso, rabbuiandosi in volto.

«Ehm…senti Ron…potrei parlarti un attimo? » chiese la ragazza titubante.

«Veramente starei finendo qui… » cominciò a dire il rosso, ma poi guardò il viso supplichevole della brunetta e …

«…però credo di poter far una pausa. » concluse appoggiando il mocho vicino al muro e avvicinandosi alla ragazza.

«Cos’è che vuoi dirmi? » chiese il portiere di grifondoro.

«Bè, ecco…in verità, volevo solo chiederti scusa per ieri mattina. Io non volevo ferirti, e solo che mi hai fatto arrabbiare sul serio, e io …» ma non riuscì a continuare perché il ragazzo la interruppe.

«No.» disse il rosso.

«C-cosa no!? » chiese la grifondoro preoccupata che il ragazzo non accettasse le su scuse per una piccola vendetta personale. Il ragazzo vedendo la sua faccia preoccupata scoppiò a ridere di cuore.

«No, no non nel senso di no non accetto le tue scuse, ma di non c’era bisogno che me le facessi, d’altro canto è solo colpa mia! » si affrettò a spiegare il ragazzo continuando a ridere.

«Cos’hai da ridere cretino! Mi hai fatto prendere un colpo! » disse Hermione dando un leggero cazzotto sulla pancia del ragazzo che continuava a ridere. (ma quale pancia, se mai saranno addominali!NdHermione).

«Davvero pensavi che non avrei accettato le tue scuse? Anche se non servivano. Mica sono così stupido! » rispose il ragazzo fingendosi offeso, ma continuando a ridere.

«La vuoi smettere di ridere di me! » protestò la brunetta.

«Ok-ok la smetto. » disse il rosso prendendo un gran respiro nel tentativo di smettere di ridere.

«Ecco così va meglio! Senti, io adesso ti lascerei a continuare il tuo pseudo “lavoro”. Ci vediamo dopo va bene? » gli chiese Hermione.

«Se va bien! A dopo! » le rispose Ron in una sottospecie di spagnolo. E mentre Hermione se ne stava andando, proprio quando stava svoltando l’angolo lui la richiamò…

«Hermione… »

«Si, Ron. » rispose lei girandosi verso L’amico .

«Sai, stavo pensando, che il tuo nome che tu odi tanto sia stato fatto apposta per te. » le disse il rosso.

«Perché? » chiese curiosa ma allo stesso tempo incerta la ragazza.

«Bè, ma perché Hermione era il nome della figlia della donna più bella del mondo. E per darlo a te questo nome la ragazza deve aver preso molto dalla madre! » le rispose Ron arrossendo furiosamente in zona orecchie!!! Anche Hermione arrossi vistosamente in viso.

«Vedo…ehm…che sei informato. » rispose timidamente la ragazza col capo chino per l’imbarazzo.

«Sembrerà strano, ma ho letto un libro! » esclamò trionfante il rosso.

«Davvero? » chiese Hermione leggermente sbigottita dal fatto che il ragazzo avesse potuto leggere qualcosa.

«Bè, solo la parte che mi interessava…» rispose lui grattandosi la nuca.

«Cioè la storia di Elena? » chiese Hermione curiosa, e speranzosa di una altra risposta.

«Bè, veramente…io………io c-cercavo s-solo l-l-le orig-gini del tuo nome. Perché al contrario di quel che pensi è un nome meraviglioso, per una persona straordinaria come te. » il rosso dopo queste parole divenne letteralmente il rosso. Hermione sorrise timidamente e sussurrò un appena udibile “Grazie” , poi se ne andò.

Ron rimase qualche secondo imbambolato a riflettere sul dove avesse trovato l’ardire di dirle quello che le aveva detto. Poi riprese il mocho fra le mani e ricominciò a pulire.

****************

Per il resto della giornata, Hermione, vide Ron solo dopo le lezioni, quando doveva passare per i corridoi per andare alla prossima lezione. E in questo lasso di tempo, con tutti quegli studenti assatanati nel cambio dell’ora, lui riusciva sempre a trovarla e a mandarle un tenero sorriso, che veniva ricambiato dalla medesima. Per il resto non lo aveva visto a nessuna delle lezioni, e non c’era manco a pranzo.

Mentre Hermione gustava il suo rosbif, qualcuno le mise le mani dinanzi agli occhi.

«Chi sono? » chiese una vocina squillante e allegra.

«Buon giorno Gin! » disse la brunetta.

«Uffa! Come hai fatto! » protestò mettendo il broncio la rossa.

«Semplice, solo tu e tuo fratello potete essere così infantili! » rispose Hermione addentando il suo rosbif.

«Cosa!? Tu mi paragoni a mio fratello!? Da quando sono caduta così in basso? » la piccola Weasley rimase molto scioccata dall’affermazione fatta dalla sua migliore amica.

«La vuoi smettere di prendere qualsiasi riferimento a tuo fratello come un offesa! » esclamò la brunetta leggermente infastidita dal comportamento dell’amica.

«Oh, , devi sapere Herm, che alle sorelle non piace essere paragonate ai fratelli. » le spiegò la piccola Ginevra.

«Non vorrei farti un torto cara la mia Ginny, ma tu assomigli molto a tuo fratello, più di quanto credi! » si affrettò a dirle Hermione guardandola negli occhi.

«Bè, la bellezza è una dote di famiglia! » disse Ginny orgogliosa.

«Non parlavo solo dell’aspetto fisico. Vedi tu e tuo fratello siete entrambi cocciuti, impulsivi, timidi, impacciati insomma siete “made in Weasley”! anche se normalmente lui è un po’ più impulsivo e impacciato di te, e tu sei un po’ meno timida di lui, ma ciò nonostante vi assomigliate, pur essendo due persone completamente diverse. » concluse Hermine.

«Bè, non ti do torto. Però, cambiando discorso, ho notato gli strani sorriseti che tu e Ron vi lanciavate per i corridoi. Cos’è successo……non vi sarete mica baciati? » domandò curiosa e speranzosa la piccola Weasley.

«GINNY! Ma cosa dici, io e tu fratello non ci siamo baciati…………sfortunatamente. » rispose lievemente scoraggiata la brunetta.

«Bè, allora avete fatto finalmente pace, spero! » chiese ancora Ginevra.

«Si! » esclamò trionfante Hermione.

«OH!Ma insomma! Bè, in questo momento mi vien da citare,

due punti e apriam virgolette

“Meglio tardi che mai! ” » disse in conclusione Ginny, scherzosamente in una specie di forma poetica.

«Già, meglio tardi che mai! » annuì Hermione

 

****************

Ron era steso su una delle panche che c’erano nel piccolo chiostro del castello. Aveva posato il mocho per terra. Aveva tolto il golfino di lana e adesso stava con la camicia leggermente sbottonata e le maniche arrotolate fin sopra le spalle. Il sole di quella placida giornata gli batteva sul viso impregnato di sudore. Se ci si faceva caso era tutto sudato, infatti la camicia bianca con lo stemma di Grifondoro era diventata trasparente, e aveva quell’effetto di “vedo-non vedo”. I capelli rossi bagnati e disordinati. I suoi pensieri volavano verso lei. Un pensiero dolce, un pensiero leggero,

(E perché no!, forse, tra questi, anche uno un po’spinto! D’altronde non si può mai sapere quello che passa per la mente di un ragazzo adolescente, e cioè in piena crisi ormonale!NdRonny92)

Un pensiero felice. Perché in effetti il solo pensare al suo nome gli bastava per essere felice, per dimenticarsi che doveva pulire ancore ¾  del castello. Bastava solo il suo nome per……bearlo. Si bearlo è la parola giusta.

Il corso dei suoi pensieri venne improvvisamente interrotto da un riecheggiare di passi. Il rosso si rimise a sedere di scatto,e preso dalla fretta mise un piede sul mocho,e il manico di quest’ultimo gli andò a sbattere in faccia.

«HA-HA-HA-HA! » quella risata era inconfondibile………………………….

«FANCHIAPPOLA HARRY!!!!!!!!! Miseriaccia, mi hai fatto venire un infarto! » gridò Ron all’amico massaggiandosi il naso.

«S… scusa,…m…ma….no…no av…evo …idea….HA-HA-HA!!! » cercò di giustificarsi sopprimendo le risa, ma alla fine il moro non ce la fece, e scoppiò a ridere.

«È davvero così divertente? » chiese ironico il rosso.

«Non immagini quanto……… HA-HA-HA-HA» rispose Harry che ormai era schiavo delle sue risate.

« Ok, ti ho permesso di ridere di me fin troppo, ora basta. » disse calmo il portiere di grifondoro.

«…………HA-HA-HA-HA-HA-HA!!!!! » Harry non riusciva a fermassi. Sulla tempia di Ron si ingrossò una vena………(Come quella dei cartoni animati quando si incavolano, avete presente?ndRonny92)

«HARRY ADESSO SMETTILA!!! » gridò il rosso che si era alterato.

«Ok,ok! Calmati. » disse Harry mettendo le mani davanti in segno di resa.

«NO CHE NON MI CALMO! CHE CASIO HAI DA RIDERE! » gridò Ron stanco degli insulti che il moro gli stava facendo.

«UH quanto sei! Non si può neanche scherzare adesso che hai fatto pace con Hermione? » chiese serio Harry.

«No! Comunque, mi scuso per aver reagito in maniera esagerata, ma mi ero spaventato. » rispose il rosso giustificandosi.

«E ti è andata la scopa in faccia!? » disse Harry scettico.

«Si. E che mi hai preso alla sprovvista, pensavo fosse quell’untuoso di Piton! » disse il portiere di grifondoro.

«Sai questo mi riporta alla prima lezione di volo al 1° anno, anche lì ti andò la scopa in faccia! » esclamò divertito Harry.

«Bè, si vede che non sono pratico con le scope! » esclamò ironicamente il rosso.

«Già, lo penso anche io! » rispose il moro. Entrambi si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere. (e te pareva!ndIsilya).

«Comunque, cambiando discorso, a cosa stavi pensando quando ti ho preso alla sprovvista? » chiese con un ghigno malizioso il moro.

«Vuoi saperlo davvero? » chiese il rosso.

«Certo! A cosa servono gli amici se non a farsi gli affari tuoi? » rispose Harry puntigliandolo con un dito il braccio.

«Pensavo che la McGranitt è proprio sexi! » esclamò il rosso. Harry lo guardò perplesso.

«COSA!? » chiese il moro seriamente preoccupato per l’amico, che a quell’affermazione gli aveva fatto sputare anche l’anima.

«Scherzavo! Pensavo che fra poco c’è la prima uscita ad Hogsmeade…» rispose con aria sognante Ron.

«E vuoi invitare la McGranitt!? » chiese Harry.

«E smettila! Stavo scherzando! » disse il rosso spintonando l’amico che per poco non cadeva, come dicono qui da me, luong-luong nderr’ , cioè lungo lungo per terra.

«Ok-ok! Allora vediamo……faccio finta di non saperlo e te lo chiedo…chi pensi di invitare? » Harry fece una domanda retorica al rosso.

«Visto che già lo sai, non vedo il motivo per cui ti dovrei rispondere. » rispose Ron, ma quella non era la risposta che il moro voleva da suo amico.

«AH! Andiamo, così mi togli tutto lo sfizio! Dai dillo! » lo incoraggiò Harry.

«Ahh-My-God! Pensavo di invitarci…emine. » disse tutto d’un fiato, ma l’ulitima parola venne fuori come un mugolio.

«Cosa? Che cosa? Non ho sentito! » disse Harry portandosi una mano all’orecchio e tendendosi verso l’amico.

«He-ermione. » rispose titubante Ron.

«Scusa, potresti ripetere la frase daccapo, vedi Ron, il nome Hermione da solo non significa niente. Su dillo! » fece Harry insistente.

«Pensavo di invitarci Hermione! » esclamò stanco di quello pseudo interrogatorio, il rosso.

«Ah, così va molto meglio Ron, decisamente meglio! »  esclamò soddisfatto il moro.

Parlarono per altri dieci minuti, di Quidditch ovviamente, poi si separarono, perché uno doveva andare a lezione, l’altro doveva pulire i ¾ del castello. Provate a pensare chi è il più fortunato?

Ron prese il mocho e il secchio d’acqua per rimettersi a lavoro. Il suo corpo faceva quelle azioni automaticamente, perché la sua testa era altrove.

Provata ad immaginare dove?

(OHH! Ho fatto la rima!NdRonny92)

 

 

***********************

 

Ore  8:00 pm, Sala Grande.

Hermione era seduta di fronte a Harry e Ginny, ma di Ron manco l’ombra.

«Cosa c’è Herm? » chiese Harry preoccupato.

«Già Herm, ti vedo strana, cos’è successo? »chiese Ginny premurosamente.

«no, non ho niente. » rispose la grifondoro riemergendo dall’oblio dei propri pensieri.

«sicura? » domandarono simultaneamente il moro e la rossa.

«Si, sicurissima. » rispose Hermione.

Il resto della cena passò come al solito, fra Harry che non smetteva più di parlare con Dean della partita di domenica scorsa, Ginny che le chiedeva dettagli della riappacificazione con Ron e Luna che ascoltava la conversazione, la cena passò in un lampo.

Quando tornarono in sala comune non c’era nessuno, quindi decisero di passare il tempo  giocando un po’ a scacchi. Hermione decise di non giocare, quel gioco le faceva ricordare troppo una certa persona che non vedeva da quella mattina, e la cosa la faceva stare male.

Dopo la diciottesima partita vinta da Ginny e persa da Harry, il buco del ritratto si aprì e ne entrò un ragazzo molto alto, dai capelli rossi e il viso coperto di lentiggini.

«Ehi Ron! Ce l’hai fatta allora! » esclamò il moro allegramente, ma la verità era che cercava un pretesto per abbandonare la partita in maniera tale da evitare di essere battuto per la diciannovesima volta. Hermione si girò di scatto verso il rosso e gli sorrise dolcemente, Ron ricambiò il gesto e si buttò sul divano, accanto a lei, esausto.

«Uff! che faticaccia! » esclamò con voce roca.

Hermione notò che era tutto un bagno di sudore. Aveva l’aria stanca. E ci credeva, dopo aver  pulito tutto il castello chiunque si sentirebbe così! I capelli tutti spettinati e leggermente bagnati, le grosse borse sotto gli occhi era veramente uno straccio! Poverino si ritrovò a pensare la brunetta.

«Non vorrei disturbarti fratellino, ma è arrivata questa per te. » disse Ginny porgendo una lettera al fratello. Ron la prese.

«Ah. È di mamma. » disse con l’entusiasmo di un bambino che trova i broccoli per pranzo. La lesse velocemente. I suoi occhi color del mare scorrevano veloci da riga in riga. Appena finì di leggere la passò ad Hermione.

«. » disse sbrigativo e un po’ imbarazzato. «poi passala a Harry. » concluse.

La ragazza perse la lettera titubante, estraniata dal gesto del ragazzo, poi iniziò a leggere le seguenti parole:

 

Caro Ron,

sai benissimo che il prossimo  giovedì è il compleanno di tuo padre,

ho chiesto a Silente di darvi tre giorni di permesso, così se vorrete, e io so che volete, tu e tua sorella potrete venire qui per festeggiarlo, naturalmente  si tratta di una festa a sorpresa . Mi raccomando non dimenticarti di invitare Hermione , e Harry ovviamente .

Saluti e baci

                                                                                  La mamma

P.S.

Comportati bene , non affaticarti, non prendere freddo e cerca di mangiare che se no ti sciupi.

Ti voglio bene  Cuddly”.

 

A quell’ultima parola Hermione scoppiò a ridere.

«Perché ridi? » chiese Ginny.

Harry guardava l’amica estraniato dal suo comportamento. Mai, e ripeto mai, Harry Potter aveva visto Hermione Granger ridere dopo aver letto qualcosa, mai! Ron aveva lo sguardo fisso su i suoi piedi, e una leggere spolverata di rosso gli ricopriva il viso e le orecchie.

«Coccfh fh fh….lo….HA-HA-HA-HA! » cercò di dare una risposta all’amica, ma le risate glielo impedivano.

«Cosa!? » fece Ginny non capendo.

«Coccolone, mamma mi ha scritto coccolone sulla lettera.» rispose in un sussurro il rosso senza però alzare la testa.

Hermione continuava a ridere.

«CHE C’È DA RIDERE! » gridò il portiere di grifondoro tremendamente imbarazzato da quello che aveva scritto la mamma.

«Tu, saresti un coccolone? » chiese incredula ma allo stesso tempo ironica Hermione.

«Si, e con questo, di grazia? » chiese Ron leggermente irritato dal fatto che la ragazza si stesse beffando di lui.

«No, niente, è solo che non ho mai pensato a te come un tenerone. » rispose la brunetta divertita.

«Ehm… ragazzi, io andrei a dormire, con permesso. » disse Harry, che aveva  la strana sensazione che lì sarebbero andati a finire a “pesci fetenti”. Quindi preferì seguire il detto “ Fra moglie e marito non mettere il dito” e se ne andò di sopra.

«Bè, si è fatto tardi. Quindi andrei a dormire anche io. Ciao. » disse la piccola Weasley, che già aveva capito tutto della vita, seguendo l’esempio del moro svignandosela anche lei.

«Se non hai mai pensato a me come un … … come sta scritto  là… vuol dire che non mi conosci poi così bene. » disse il rosso tornando calmo e riabbassando il capo per l’imbarazzo. Hermione si alzò dalla poltrona e si avvicinò a Ron.

«E allora dammi la possibilità di conoscerti! » disse in un sussurro al rosso.

Come? Ho sentito bene? Hermione, no dico, Hermione Granger secchiona, prefetto, caposcuola,cervellona, mi sta facendo delle avance? Ma il mondo va alla rovescia? Ma siamo sicuri che è proprio lei? Be’…lo stesso caratterino, le stesse manie, lo stesso cervello…la stessa bellezza…si, si, è proprio lei. Come posso solo immaginare che Herm, dico Herm! Sia interessata a me? Come?  D’accordo Ron ora è il momento di farti avanti, ! Tu sei o non sei Ronald Bilius Weasley, eh? Bene! Domani la inviterò a Hogsmeade! Sì! Con la mia faccia da coccolone che lei dice che non ha mai visto!

Poi la ragazza, col dito, gli diede un colpetto sul naso e sorridendogli corse su per le scale del dormitorio femminile.

Ma cosa diavolo le era saltato in mente di dirgli? Non era da lei lanciare simili avance! Che diamine le era preso? Perché aveva fatto così? Ora Ron avrebbe potuto sospettare qualcosa! E adesso? Bè, adesso basta aspettare, è arrivata l’ora di agire! E se la montagna non và da Maometto, Maometto va dalla montagna!

Aprì la porta del dormitorio e si buttò sul letto pensando ad un possibile metodo d’approccio  per “IL SUO MIGLIORE AMICO”.   

 

********************************************************************************

E voilà! Il 4° cap pronto per voi!

Ah vorrei chiarire alcune espressioni presenti in questo cap:

“Sarebbero andati a finire a pesci fetenti ” vuol dire che di li a poco sarebbe scoppiata una lite.

luong luong nderr’   significa che stava per cadere.

Ok, dopo questi piccoli chiarimenti passiamo ai ringraziamenti:

Frodomicina91, sono veramente contenta che tu l’abbia letta e “W VUOSO!!!

SiJay, grazie per le tue recensioni, mi fa piacere che la mia ff ti stia piacendo, continua a recensire bax bax

Lily, non preoccuparti Ron non si metterà mai con un'altra perché il suo cuore appartiene a So-Tuttu-io-Granger (Hermione non  offenderti stavo solo scherzando! NdRonny92)

Cissy Black, grazie per i complimenti, mi lusinghi, eccoti il nuovo cap, ti è piaciuto?

Meggie, sinceramente, io Harry lo vedo meglio con Ginny, e poi scusa perché tutte le cose più belle devono capitare al protagonista!

Eva, non so se tu hai letto il terzo cap, e se si ti invito a recensire, ma se leggi questo ci tengo a farti presente che la ff è di Ronny92 senza la collaborazione di Lady Piton (Bravissima e illustrissima scrittrice che oggi compie gli anni e vi invito a farle gli auguri…… HAPPY BHIRTDAY LADY PITON!!!) Comunque a volte ( per pubblicare le ff) gli dà uno sguardo, MA NON TOCCA NIENTE SENZA LA MIA AUTORIZZAZIONE!!!! ( me dittatrice ^___^)

GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

E dulcis in fundo…………………..   

Isilya, grazie per la recensione, ma so che non mi recensirai più, perché sappiamo che ormai i pareri c’è li diamo a vicenda per telefono.

Grazie a tutti e vi invito come sempre a recensire, e scusate il ritardo!!!

Baci la vostra Ronny92!

P.S

Dovete andare assolutamente a vedere Harry Potter e il calice di fuoco!!!!!!! È bellissimo!

 

 

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Capitolo 5
*** 5-un mocho, un secchio d'acqua per pulire i pavimenti e finalmente il coraggio di invitarla!! 2 parte ***


Hermione gli aveva dato un appuntamento

Hermione gli aveva fatto un avance? No, sicuramente se l’era sognato! Non poteva essere! E se invece era vero? Si  ch’era vero! Se lo ricordava benissimo, e come poteva dimenticarsene! Era incredibile!”NG’ PUTEV’ PNZÀ! (non ci poteva pensare!NdRonny92)

«Ron, mi stai ascoltando? »  la voce di Harry arrivò alle orecchie del rosso come un voce lontana.

«Roon…» Harry agitò una mano davanti la faccia del rosso per segnalare le sua presenza.

«Ehm!?Cosa!? » il rosso parve risvegliarsi da un trance.

«Ma mi stavi ascoltando? » chiese dubbioso il moretto.

«Ehm…, ad essere sincero no! » rispose il rosso arrossendo lievemente.

«Ecco! Lo sapevo! E quando mai tu mi ascolti!? » chiese il moro irritato.

«Adesso non esageriamo! Ti ho sempre ascoltato, per una volta che mi sono distratto fai tutte ‘ste polemiche! » rispose Ron alzandosi dalla sedia.

« Ma è possibile che uno parla e tu non lo ascolti? » chiese ancora il moro.

«Scusatemi maestà se il vostro umile servitore stava pensando ai cazzi suoi! » finse di scusarsi il portiere di grifondoro.

« Non ti devi scusare, ma se non altro potevi avvertirmi almeno non spreco fiato! » ribatté Harry visibilmente incavolato.

« Da quando ti incavoli tanto se non ti ascolto, fa che sei Hermione e hai preso la pozione polisucco!? »  chiese sbigottito Ron alzando un sopracciglio.

« Impossibile, perché Hermione sta appena entrando! » rispose Harry.

E infatti Ron, girandosi verso l’entrata della biblioteca, vide Hermione avvicinarsi a loro con una borsa di tre quintali, a parere suo.

«Salve ragazzi! Si parlava di me? » chiese con un pizzico si ironia la brunetta sedendosi accanto al moro.

«Più o meno! » rispose Harry riaprendo il libro “Incantesimi notturni”.

«O stavate litigando? Cosa letteralmente impossibile!? » domandò sorridendo la grifondoro.

«Bè, non crederlo! » rispose pungente Ron.

«Stavate litigando!?!?!?!?!?!?!?!? » chiese la ragazza, che aveva gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore.

«No, non è niente d’importante! » esclamarono simultaneamente i due ragazzi.

«Piuttosto, tu, come mai così allegra? » chiese curioso Harry.

«Evidentemente avrà preso altri quattro eccellente! » esclamò Ron divertito dallo sguardo inceneritore che li lanciò la sua migliore amica.

«No, il motivo non riguarda la scuola. » fece lei con un sorriso che si allargava da orecchio sinistro a quello destro.

«Per caso è arrivata un'altra let…AHI! » cercò di dire il rosso, ma venne interrotto dal piede di Harry che pestò il suo.

«Ehm-ehm… stavi dicendo!? » la incoraggiò il moro lanciando uno sguardo Weasleycida a Ron.

«Bè, niente di particolarmente importante, e solo che sto aspettando l’invito che cambierà la mia vita da così a così! » esclamò allegra, e dopo queste parole incrociò lo sguardo di Ron e gli sorrise timidamente, ma il moro non se ne accorse. ( E quando mai! NdFrodomicina91).

Il rosso afferrò al volo, stranamente, quella affermazione e capì che il mittente di quell’invito doveva essere lui. OH-MY-GOD! E cosa…come doveva dirglielo? OH-MY-GOD! PANICOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

«Ron, che hai? » chiese lei preoccupata.

Ron si risvegliò bruscamente dai suoi pensieri  con la faccia letteralmente spaventata.

«Niente…e che…ehm…mi sono ricordato che dovevo andare da Hagrid! » il rosso buttò giù la prima, balordissima scusa che gli venne in mente.

«Da Hagrid!? » chiese confuso Harry.

«Ehm… si vedete, mio fratello Charley gli ha chiesto di fargli una ricerca sui draghi a squame triangolari di Groenlandia e io la devo andare a prendere, me ne sono ricordato per fortuna! Ci vediamo dopo! » disse d’un fiato per poi girare i tacchi e iniziare a correre per raggiungere il parco di Hogwarts.

Finalmente era arrivato. Aveva corso quasi tutto il castello, fra poco sarebbe dovuto tornare a scontare la sua punizione, ma prima doveva andare ad astronomia e non aveva ancora fatto la mappa astrale!

Non voleva andare da Hagrid, perché non ve ne era bisogno. Quello che poteva fare ora era aprire la borsa, prendere la penna e un foglio di pergamene ed abbozzare qualcosa che somigliasse, anche vagamente, ad una mappa astrale. Doveva trovare l’esatta posizione della costellazione di

Orione e trovare in esso la stella “bellatrix”. Una parola!

Il rosso si passò una mano fra i capelli. Come potevano pretendere che lui seguisse tutte le lezione e eseguisse tutti i compiti dopo aver lavato metà del castello? E per di più ora la sua migliora amica gli aveva detto, non esplicitamente me lo aveva fatto, che voleva essere invitata da lui per l’uscita ad Hogsmeade! E adesso!?

Il portiere di grifondoro deglutì sonoramente al pensiero. Non perché non volesse andare con lei, ma perché sorgeva il problema di come chiederglielo! Sapere già che dirà di si, non era un ottima motivazione per chiederglielo così:

Senti, Hermione, visto che me l’hai fatto capire che vuoi venire ad Hogsmeade con me non c’è problema, vengo!”

No! Stiamo scherzando!? Se le chiedesse di uscire in quel modo sicuramente gli avrebbe lanciato la borsa appresso; e la borsa di Hermione non è da sottovalutare come arma! Tre quintali di libri in faccia non è mica poco!

OH-MY-GOD!OH-MY-GOD!OH-MY-GOD!OH-MY-GOD! OH-MY-GOD! OH-MY-GOD!   

Ma come diavolo si chiedeva ad una ragazza di uscire ?Si, era vero che al quarto anno era andato al ballo con Padma, e la cosa gli faceva ancora ribrezzo ma non aveva avuto scelta,  ma era stato Harry ad invitarla per lui! Anche se 1/3 della popolazione femminile di Hogwarts gli andava dietro (Un altro 1/3 correva dietro ad Harry e l’altro 1/3 ancora appresso a Malfoy, detesto ammetterlo!ndRonny92) , lui non era mai stato pratico con le ragazze, la stessa Hermione gli aveva attribuito la sensibilità di un cucchiaino!

Uff! però si convinse di una cosa:

NON SAPEVA COME NON SAPEVA L’ORA PECISA, MA LE AVREBBE CHIESTO DI USCIRE! Fosse l’ultima cosa buona che faceva nella vita, forse anche la prima!

E con la stessa convinzione delle parole che erano state scolpite nella sua mente Ron si alzò e si diresse ad astronomia!  

 

************************

 

Mancavano ancora 20 min ad astronomia,  Hermione era rimasta in biblioteca con Harry, per dare gli ultimi ritocchi alla sua mappa astrale.

«Tu sai, vero, perché se ne andato in quel modo? » chiese la brunetta senza spostare lo sguardo dal suo lavoro.

«Per andare da Hagrid a prendere la ricerca per suo fratello? » chiese Harry ironico.

«Non dirmi che hai creduto a quella scusa da quattro soldi! Persino Nevill avrebbe saputo fare di meglio! » rispose Hermione alzando leggermente il tono della voce.

«Hermione, shhh! Se ti sente mdama Prince ci butta fuori a suon di calci nel sedere! » la rimproverò Harry.

«Harry, io so che tu sai, perciò non fare l’allocco! » disse la brunetta sbrigativa abbassando la voce.

«Sapere cosa? » chiese il moro non capendo.

«Perché Ron è scappato appena sono arrivata?» ripeté la grifondoro iniziando ad alterarsi.

«Hermione, guardami attentamente, perché non lo ripeterò ancora, se quella di Ron era veramente una scusa il perché se ne sia andato mi è del tutto ignoto. OK! » disse Harry sporgendosi in avanti  per guardare l’amica negli occhi.

Piombò il silenzio!

«Ho la netta sensazione che mi stia evitando. » disse la bruna scoraggiata, interrompendo quel silenzio tombale.

Il moro la guardò incerto.

«Ma non dire sciocchezze! Perché dovrebbe evitarti? » chiese Harry.

«Se, non lo sai tu! » esclamò hermione.

«Ma dai Herm, avete fatto pace adesso! Ron non è così stupido, non ti darebbe un altro pretesto per litigare, non così presto almeno! » le rispose il cercatore di grifondoro.

«Ne sei sicuro? » chiese speranzosa la brunetta.

«Ma certo, e poi anche se litigate spesso…» stava per dire Harry.

«Di pure sempre! » esclamò scherzosamente Hermione.

«Ok, anche se litigate per tempo indeterminato…» e qui la ragazza rise, «…ed è Ron, nella maggior parte dei casi, ad iniziare, lui non ti farebbe mai del male, ogni volta che ti fa arrabbiare, o peggio ancora, piangere lui si dà mentalmente, e avvolte me lo dice personalmente, del coglione! » le disse Harry. Ed Hermione lo aveva visto così serio solo quando si parlava di Voldemort o di qualche pericolo, così fu sicura che le stesse dicendo la verità.

«Ok! Hai ragione tu. Sto diventando paranoica! » disse Hermione abbassando il capo.

«Hermione…, tu sei sempre stata paranoica! » scherzò il moro, ma la sua amica gli gettò un libro appresso.

Alla fine i due uscirono dalla biblioteca e si avviarono ad astronomia.

Come aveva solo potuto pensare che Ron la stesse evitando senza motivo? Oddio non è che non lo faceva avvolte, però avevano appena fatto pace ed era troppo presto per ricominciare la loro solita routine  fatta di litigate e riappacificazioni! Grazie alle parole di Harry si sentiva più sicura e tranquilla. Adorava quel ragazzo perché era il fratello che non aveva mai avuto!

  

*********************

 

Ron era ormai in cima alla lunga e ripida scalinata per raggiungere l’aula d’astronomia. Arrivato sulla soglia della porta vide……lui! Quello sporco, sudicio, serpenteggiante essere dai capelli biondo pallido.

Perché doveva trovarli tutti lui? Prima Piton e adesso Malfoy! Dio voleva punirlo seriamente quel giorno! Ma perché poi? Bho! Fatto sta che lo stava punendo! anche se teoricamente Dio non punisce.

«Ehi là Weasley! Come mai in anticipo? La Granger ha minacciato di non farti più copiare i compiti? » chiese con quel tono che solo un  Malfoy poteva avere.

In quel momento avrebbe tanto voluto spaccargli la faccia.

«Malfoy, sai cosa mi piace dei figli di papà? » chiese il rosso alzando le sopracciglia.

«No Weasley. » rispose sprezzante la serpe.

Ron gli diede un pugno dritto sul naso.

«Niente! » gli rispose il grifone.(Questa battuta l’ho presa da O.C., mi piace troppo quella parete! NdRonny92)

Draco ebbe un momento in cui perse l’equilibrio. Si tocco il naso e poi osservandosi la mano la trovò piena di sangue.

«Come hai osato Weasley! Te la farò pagare cara! » gli intimò contro la serpe.

«No-no-no-no-no! Tu non mi farai pagare proprio niente, perchè se lo dirai a qualcuno che sono stato io, non sarà solo il naso ad essere rotto. Intesi Dracuccio? » lo minacciò Ron guardandolo in faccia.

« È una minaccia Weasley? » chiese arrogante Draco.

«Ehm…………………………………SI! » rispose il portiere di grifondoro abbassandosi leggermente per poterlo guardare in faccia. Il serpeverde sembrava intimidito, e infatti lo era!

Si passò sbrigativo una mano sul naso, per pulirsi, poi guardò il rosso con sommo disgusto e si recò verso l’infermeria.

«Non credere di passarla liscia Weasley, un giorno me la pagherai! » sibilò la serpe.

«Sto tremando di paura! » ringhiò il grifone.

Dopo che il serpeverde iniziò a scendere le scale, Ron posò la cartella sul banco e si sedè.

Dopo qualche minuto l’aula iniziò a riempirsi, alla fine rimasero solo due posti, quello vicini a Ron e quello accanto ad Millicent Bulstrode. Ovviamente uno di quelli che mancava era Harry, stranamente l’altra era Hermione.

«Caposcuola Weasley. »  la professoressa  Andromeda Astrilius lo chiamò.

«Si professoressa. » rispose il rosso alzandosi dalla sedia.

«Vada a vedere dove sono il signor Potter e la signorina Granger! » lo incaricò la professoressa.

«Staranno sicuramente a flirtare in un aula vuota! » si intromise la Parkinson. Ron la fulminò con lo sguardo e pensò che quella stupida oca dovesse solo ringraziare la professoressa, altrimenti già le avrebbe contorto il collo come una gallina.

«Signorina Parkinson, nessuno qui le ha chiesto di sputare sentenze! Vada pure signor Weasley. » la riprese la professoressa.

«Vado! » disse Ron, poi si avviò verso le scale.

 

********************

 

«Corri Harry! » gridò ansimante Hermione correndo per il corridoio che portava alle scale della torre d’astronomia.

«Sto correndo Herm! » le rispose Harry ansimante pure lui.

«Ma dico io! Te lo dovevi scordare proprio a casa di Hagrid il libro di astronomia! » lo rimproverò la brunetta girando l’angolo con una sgommata di scarpe.

«Non è colpa mia!Mica l’ho fatto apposta! » protestò giustificandosi i moro che le stava dietro.

«Se non l’avessi attaccata al collo, dimenticheresti anche la testa! » disse Hermione.

Raggiunsero finalmente le scale e iniziarono a salirle correndo. Arrivarono a metà della scalinata, quando Harry la chiamò.

« Hermioneuff!...non… non c’è la…uff! più! » disse col fiato che gli rimaneva in corpo.

«Su Harry, c’è l’abbiamo quasi fatta! » lo incoraggiò la brunetta girandosi verso di lui e continuando a correre per le scale. Qualcuno che scendeva la urtò. Hermione scivolò dal gradino. Stava per cadere rovinosamente a terra, quando, la persona che l’aveva urtata, l’afferrò per la vita e la riportò su.

«E no! Non possiamo permetterci di cadere col culo per terra caposcuola Granger! » disse la voce allegra e divertita del suo soccorritore/assalitore.

«Ma chi…Ron! » Hermione riconobbe solo adesso Ron. Arrossì violentemente rendendosi conto che Ron la teneva, ancora, saldamente per la vita. Lei  abbassò immediatamente lo sguardo imbarazzata, anche lui arrossi furiosamente in zona orecchie e abbassando lo sguardo la lasciò. Piombò un grande silenzio imbarazzante tra i due. Hermione non sapeva proprio cosa dire, sta volta, e forse una delle prime, non sapeva come gestire la situazione. Stava per dire qualcosa, quando……

«Ehi voi due! » Harry li richiamò. Maledetto! Possibile che ogni volta sbucasse fuori al momento meno opportuno!

«scusate se interrompo, ma non vorreste dare una mano al vostro migliore amico? » chiese speranzoso.

«No! Su Potter muovi quel bel sederino tondo! » rispose Ron battendo le mani al ritmo di Hop-hop “dai che c’e la fai!”. Hermione scoppiò a ridere.

«Si Harry, muovi il popò » lo incoraggiò la brunetta.

«A proposito di sederi, col cavolo che ve li salverò la prossima volta! » gli intimò contro il cercatore di grifondoro.

«Come mai siete in ritardo? » chiese curioso il rosso.

«Avevo dimenticato il libro da Hagrid! » rispose ridendo Harry.

«Se non l’avesse attaccata al collo, dim …» stava per dire lei, ma i due la precedettero,

«Dimenticherebbe pure la testa! » conclusero in una specie di cantilena roteando gli occhi.

 

I tre arrivarono finalmente all’aula di astronomia. E i posti vuoti erano solo tre, due vicini e l’altro vicino a Millicent Bulstrode.

Hermione e Harry erano sconcertati, uno di loro avrebbe dovuto sedersi accanto a quell’armadio a due ante! Mentre lei osservava il posto accanto alla serpeverde non si accorse che Ron vi stava andando. Hermione lo bloccò.

«Dove vai? » chiese estraniata. Solitamente Ron avrebbe venduto anche la maglietta dei Cannoni di Chudley, pur di non sedersi vicino quella balena!

«A sedermi. » rispose lui tranquillamente.

«Vicino alla Bulstrode!? » chiese Hermione incerta.

«Preferisci andare tu?» le chiese il rosso. Lei abbassò la sguardo.

«Bene…, tu ed Harry sedetevi pure qui, ci vediamo dopo……… se quella prima non mi fa appezzi!» disse con un sorriso ammiccando verso quella sottospecie di ragazza. Hermione gli sorrise in risposta, poi lui si allontanò verso il suo “atroce” destino, mentre lei ed Harry si sederono al posto ceduto dal loro “impavido” amico.

 

Finita la lezione, Harry si diresse verso divinazione, mentre Ron si avviava nell’ufficio di Gazza per prendere l’occorrente, così Hermione, che doveva andare ad aritmanzia, andò con lui.

Per la grifondoro c’era troppo silenzio! E il silenzio era imbarazzante! Così per rompere il ghiaccio disse la prima cosa che le veniva in mente.

«Mi piacciono le stelle! » commentò lei sorridendo.

«Cosa!? » chiese il rosso leggermente disorientato da quella buffa affermazione.

«Si, insomma sono belle. E poi mi affascina il fatto che siano così lontane ma così vicine. » si spiegò meglio Hermione.

«Bè, si sa che le stelle sono come i sogni. Sai che non potrai mai raggiungerli, ma fa sempre piacere alzare gli occhi e vedere che sono sempre lì, più luminose che mai! » disse il rosso con aria assente. Hermione fu molta colpita dalle parole profonde che uscirono dalla bocca del suo migliore amico. Ricadde il silenzio, che sta volta fu interrotto da lui.

«Sai, anche a me piacciono le stelle!......ce n’era, addirittura, una in particolare, la mia preferita, quella che per me era la più bella e splendente di tutte. Ma ora in cielo non c’è più. » le disse Ron infilando le mani in tasca e abbassando lo sguardo.

«Oh…! Mi dispiace! » si dispiacè la brunetta pensando di aver toccato un tasto dolente.

«A me no! Sai è stata per tanto tempo vicina a me quando se n’è andata, solo che io me ne sono accorto solo qualche anno fa, e ora…» si girò verso la ragazza guardandola negli occhi, «…c’è l’ho proprio di fronte a me. » concluse accarezzandole una guancia e riprendendo a camminare. Poi si fermò di scatto un po’ più avanti, si rigirò verso la ragazza, che era rimasta letteralmente pietrificata dalla dolcezza del ragazzo.

«Hermione, domani con chi ci vai ad Hogsmeade? » chiese arrossendo in zona orecchie.

La brunetta sorrise.

«Con nessuno. » gli rispose.

«Bè, allora…ehm…ti dispiacerebbe, se…, insomma……………Vuoi venirci con me? » si decise finalmente a chiederle Ron. Hermione fece un sorriso che si estendeva da orecchio destro a quello sinistro.

«Aspettavo solo che me lo chiedessi! » rispose la brunetta.

«Bè, allora alle 9:00 am vicino la sala d’ingresso, se non mi trovi lì, sono fuori lì vicino, Ok? » chiese il rosso.

«Perfetto! » rispose la bruna.

«Bene,…ehm…allora a domani. » disse Ron.

«A domani! » disse anche lei.

Ron si girò e prese a correre per andare da Gazza. Hermione lo seguì con lo sguardo finché non svoltò l’angolo.

ODDIO!!!!! ODDIO!!!!! ODDIO!!!!! ODDIO!!!!! ODDIO!!!!! ODDIO!!!!! ODDIO!!!!! ODDIO!!

L’aveva invitata! Ronald Bilius Weasley si era deciso ad invitarla! ODDIO!!! Non ci poteva credere! Era troppo bello per essere vero! Si diede un pizzico.

«AHI! » sussulto.

Il pizzico le aveva fatto male……era tutto vero! Ron l’aveva veramente invitata! WOW! Si, c’è l’aveva fatta! E Maometto non ha dovuto nemmeno andare dalla montagna! Per la prima volta nella storia dell’umanità la montagna era andata da lui! SI! SI!SI!SI!SI!

E gioendo e trotterellando allegramente entrò nell’aula d’aritmanzia.

 

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Para-Parà-Pap’-Diuba-Yhe!

Signori e signore il 5° cap!

Un po’ meno lungo del 4! Non si può avere tutto dalla vita!

Ehi, siete andati a vedere Harry Potter e il calice di fuoco? Avete visto quanto è bono Ron?!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! mamma mia! Vi giuro, se non ci fossero stati i miei amici, mi sarei azzeccata al grande schermo come un geco!

Comunque, vi invito a leggervi:

“Perché sprecare la vita?”

Come ho già detto quel testo è sia una riflessione che un consiglio, e invito tutti a lasciare le proprie opinioni recensendo.

Grazie a tutti voi che state seguendo questa banalissima ff.

Ringrazzio:

Ginny93: è la prima volta che leggi la mia ff, vero? Bè mi fa molto piacere che tu l’abbia pure recensita, se vuoi continua a seguirmi. Mi lusinghi, davvero non hai mai visto ff su R/H così belle?...SniffSniff…mi sto commuovendo! Grazie baci, tantissimi baci alla mia sorellina! (scusa, se io Sono Ronny e tu Ginny siamo fratelli no!?!).

 

Frodomicina91 : Grazie mille amica mia! So che hai recensito più volte perché non avevi un cazzo da fare, comunque apprezzo che tu la stia leggendo e recensendo. Ti invito a continuare. Ci vediamo baci

 

Eva: anche tu sei nuova! Bè, benvenuta nella nostra famiglia Ron/Hermioneniana! Sono contenta che ti piaccia la mitologia, anche a me piace molto, specialmente quella greca, L’Iliade e L’odissea mi fanno impazzire, sai sto compiendo studi approfonditi sulla mitologia, sai studiando greco, poi una si appassiona. Continua a recensire, perché non so quando, ma ti assicuro che ci saranno altri riferimenti alla mitologia. Baci Ronny92

 

SiJay: Ormai sei dei nostri da parecchio tempo, e mi fa piacere, tanto piacere. Hai visto che alla fine il,nostro tenerone c’è l’ha fatta! W RON!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ti supplico continua a recensire e non ti deluderò……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Bè, almeno lo spero!

 

Pikky91: grazie per i complimenti, e benvenuta nella famiglia anche tu! Continua a recensire prego!

 

Lilyblack: Bello come nick! A una mia amica la coppia Lily/Sirius ispira tantissimo, anche se non so se è questo il motivo del tuo name! Comunque mi fa piacere che per te sia divertente, sai se leggi le altre mie storie scoprirai che sono una tipa piuttosto stravagante, a cui piace molto ridere e far ridere! Ma questa sto cercando di farla abbastanza seriamente. Una domanda ma sei spagnola? Comunque Grazie.HOLAAAAAAAAAA!!!!

 

Alla prossima.

P.S.

Lonely_boy siamo tutti con te!!!!!!!!!!!!!!!

Non ti abbandonerò mai, è una promessa!!!!!!!!!!!!!!!

Ti voglio troppo bene per lasciarti al tuo destino.

 

                                                                                       Your Friends

                                                                                                                           Ronny92

 

 

 

 

 

 

   

 

    

 

 

 

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Capitolo 6
*** 6-Preparativi!(Lui- Consolare una sorella.Lei- Riscoprire due vecchie amiche ***


Ron

Ron, si era svegliato davvero presto quella mattina. Aveva svegliato anche Harry che all’inizio gli aveva gettato contro una pantofola, ma poi fu costretto ad alzarsi, seppur borbottando.

«Allora, così sto bene? » chiese per la duecentesima volta il rosso.

«Ron, è dalle cinque del mattino che mi chiedi sempre la stessa cosa! » rispose seccato il moro.

Ron indossava una maglietta nera con sopra una felpa bianca con dietro la scritta “HOT” disegnata con delle fiamme e la cerniera aperta. Un jeans blu scuro, a vita bassa, e delle scarpe da ginnastica bianche e nere, e poi il gilé bombato, rigorosamente bianco, e stavolta dietro vi era scritto “I’M FIRE!”.

«Non mi sento a mio agio con questa roba addosso! » dichiarò il rosso girandosi e rigirandosi davanti allo specchio.

«Ma se tu li hai voluti regalati per il tuo compleanno, per di più in anticipo! Io te li ho fatti, ora te li metti se no teli ficco in bocca e te li faccio ingoiare! » lo minacciò Harry stufo di quell’assurda situazione.

«Ma non potrei mettermi uno dei miei soliti abiti? » chiese speranzoso il rosso, ma la guardata inceneratrice che gli lanciò l’amico distrusse tutte le sue speranze.

«Senti, ci tieni a far bella figura? » chiese il moro passandosi una mano fra i capelli scompigliati. Il portiere di grifondoro non rispose, ma annuì.

«Bene, e secondo te faresti un figurone con questi abiti o con il maglione di mamma Weasley? » richiese Harry alzandosi e mettendo le mani sui fianchi.

«Il maglione di mamma, non sarà un capo d’alta moda, però infondo a me piace. » borbottò il rosso.

«Limitati a rispondere alla domanda Ron, allora? » disse il moro. Possibile che quel benedetto ragazzo dovesse essere così polemico e mammone?

«Ok, metto quello di mamma! »

Si, poteva!

«Roonnn! » lo riprese Harry, da come lo aveva detto più che un nome sembrava la sgommata della Ferrari quando prende una curva.

«Adesso tu prendi il gilé, qualche soldo e il cappello e te ne scendi di sotto. Così, tu, eviti di rompere le scatole, io, riprendo a dormire e tutti hanno l’anima in pace! » disse sbrigativo il moro che voleva solo rimettersi a letto.

« Ci sarà qualcuno di sotto? » chiese il rosso al suo migliore amico.

«Ma mi hai preso per la Cooman!? » fece ironicamente il moro sbadigliando. Il rosso lo guardò attentamente…forse era meglio lasciarlo riaddormentarsi.

«OK! Allora, io scendo. Ci vediamo dopo? »domandò all’amico assonnato.

«Mhh… » mugugnò in risposta l’amico.

Ron prese il gilé e i 5 falci che era riuscito a racimolare da due settimane prima dell’inizio della scuola fino a lì, per poi uscire dal dormitorio.

 

Raggiunse la sala comune  e notò che non era del tutto vuota. Infatti seduta su una poltroncina in un angolino buio, c’era sua sorella Ginny. Aveva lo sguardo perso fuori alla finestra. Ron vide che quegli occhi, così uguali ai suoi, erano spenti, pesanti ed erano semi-circondati da delle occhiaie paurose. Il rosso ebbe una fitta al cuore nel vedere la sorella in quello stato. La cosa che lo faceva stare veramente male è che credeva di conoscere il motivo del malessere della sua piccola Ginevra. E secondo lui, il motivo di tutto quello era una persona dai capelli indisciplinati e neri, con occhi smeraldini circondati da un paio di occhiali tondi e una cicatrice sulla fronte. Il portiere di grifondoro inclinò, leggermente, la testa su di un lato, vedendo poi che una lacrima fece capolino sulla guancia della sorella. A quel punto Ron non c’è la fece più e si avvicinò alla sorella. Le mise una mano sulla spalla. Lei si girò di scatto spaventata. Il fratello le sorrise dolcemente. Lei ricambiò con un sorriso amaro, triste. Ron le si inginocchiò di fronte.

«Cosa c’è? » le chiese in un sussurro asciugandole le lacrime con un pollice.

«n-niente…» rispose con voce tremolante lei.

«Ginny…» la chiamò Ron costringendola a guardarlo negli occhi. Ginny lo guardò, lui sapeva che lei sapeva che aveva intuito qualcosa, e per aiutarla doveva farsi assolutamente farsi dire cosa aveva. La rossa si gettò fra le braccia del fratello, costringendolo a rialzarsi, e iniziò a piangere lagrime soffocate e disperate.

«Sono stanca…Ron, stanca di donare confidenza a chi invece non mi pensa! E non mi considera proprio, per lui sono solo la sorellina del suo migliore amico, tanto Ginny è forte e sopporta, non sa cos’è il risentimento, se ti passa per la testa schiaffeggiala, tanto. Meglio far finta che non esista, anche se in fondo soffre come una bestia, ma tanto chi se ne frega! È una mocciosetta che ha solo scemenze per la testa. La sorella di Ronald Bilius Weasley, ecco cosa sono! »  si sfogò la piccola Weasley sollevata sulle punte dei piedi per poter piangere sulla spalla del fratello.

«Shh! Nessuno ti schiaffeggerà, perché se solo ci pensano dovranno prepararsi la tomba in una frazione di secondo. »  la rassicurò Ron carezzandole i capelli fulvi. Poi si staccò da lei per poterla guardare negli occhi.

«Senti…, se Harry ti considera solo come mia sorella vuol dire che non ti merita. Se non ha capito quale fortuna abbia ad essere il ragazzo a cui hai donato il tuo amore, vuol dir solo che non ti merita e tu potrai mandarlo anche a quel paese, io non ti darò torto perché se è così, se ti ha fatto versare lacrime invane, dovrai mandarlo all’infermeria di quel paese. Ma Ginny, spesso un ragazzo tratta “male” una sua amica, la insulta non volontariamente o addirittura non la calcola, solo perché infondo le vuole bene, un bene che va oltre ad un’amicizia fraterna, e avvolte , un po’ per paura, un po’ per orgoglio si commette un grosso errore, quello di cercare di auto convincersi che infondo non è amore quello che prova per l’amica. » disse Ron. Ginny non aveva mai visto il fratello così serio. La rossa tirò su col naso, poi sorrise al fratello. Il suo stavolta era un sorriso divertito, notò il rosso.

«Bè, se lo dici tu ti credo! Dopotutto, questa situazione la stai vivendo dall’inizio della scuola! » rispose “la piccola Weasley” fra l’ironico e il serio.

«Già, ma perlomeno adesso ci uscirò assieme. Senti ho un’idea, se vuoi potresti venire con noi, ad Hogsmeade. » la invitò Ron.

«Ah, no! No mi va di fare il terzo incomodo! E poi no! Avete sudato sette camice per riuscire ad andarci insieme! No non preoccuparti per me, andrò con Colin e July. » fece Ginny indignata dando una pacca sul braccio del fratello.

Ron le sorrise con dolcezza, poi le mise un braccio attorno alle spalle e la girò verso l’uscita.

«Che ne dici se io e te, due Weasley, andassimo a fare colazione? » propose il rosso passando la mano libera nell’aria tracciando una semi-circonferenza sopra di lui e della sorella.

La rossa annuì e si mise a ridere per i buffo gesto del fratello.

«Ma cosa ti sei messo addosso? » chiese la ragazza divertita.

«Ah! Ehm……vestiti e scarpe, che non rientrano nel mio stile! Harry mi ha minacciato di farmeli ingoiare se non li mettevo! » rispose con un alzata di spalle e una guardata di rassegnazione al cielo.

Alla fine i due uscirono dal buco del ritratto ridendo e scherzando, beffandosi l’uno dall’altro.

A Ron piaceva veder ridere la sorella. Lo faceva sentire leggero, e ringraziò tutti i numi del cielo per essere riuscito a restituirle quel sorriso spensierato, che solo sua sorella poteva avere. Il sorriso della sua “Sua Piccola Weasley”. Ma questo non gli avrebbe fatto dimenticare che quel giorno sarebbe uscito con la ragazza di tutti i suoi sogni!!! E che avrebbe dovuto fare quattro chiacchiere col suo migliore amico!!!

 

 

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Nel dormitorio femmine di grifondoro, una ragazza dai lunghi capelli castano-ambrati e occhi color cioccolato stava davanti allo specchio. Indossava una t-shirt turchese semplice sotto ad un golfino blu, un jeans a vita bassa non troppo stretto e un gilé di uguale colore. Si girava e rigirava per controllare che fosse tutto apposto, quel giorno neanche un capello doveva essere fuori posto, ma il suo caso era l’eccezione che confermava la regola. Infatti i capelli di Hermione, da che mondo è mondo, non avevano mai permesso a nessuno di domarli. E come volevasi dimostrare erano sparsi qua e là sulla sua testa in una massa informe di capelli.

«Hermione, sei davanti a quello specchio da più di un ora! Ma si può sapere per chi ti dai tutta questa premura? » chiese curiosa Lavanda che stava pettinando Calì.

La brunetta parve ritornare sulla terra da un pianeta sconosciuto e lontano anni luce.

«C-cosa!? Scusa Lavanda, puoi ripetere non ti ho ascoltato. » disse la brunetta disorientata.

«Ecco lo vedi! Tu non ti distrai mai, neanche per ascoltare le scemenze di Ron e Harry, ed ora , per chissà quale ignoto ragazzo, la tua testa non scende mai al disotto delle nuvole? Avanti chi è? » disse e domandò la bionda.

«E chi ti assicura che il motivo della mia distrazione sia un ragazzo? » rispose la brunetta girandosi e stendendosi sul letto allargando braccia e gambe in modo da occuparlo tutto.

«Bè, non conosco altra motivazione che costringa una ragazza a stare vicino uno specchio ore e ore. Allora chi è il fortunato? » constatò Lavanda e insistendo per sapere con chi Hermione uscisse.

«Scusate, ma voi venite ad Hogsmeade? » chiese la brunetta alle compagne di stanza che annuirono.

«Bene, allora lo vedrete quando scendiamo, no? » disse sorridendo.

«Bè, ma non puoi presentarti ad un appuntamento con quei capelli! » si intromise Calì.

«Calì ha ragione Herm, non puoi proprio! Su vieni che ti do una sistemata! » concordò allegramente Lavanda. Hermione si alzò dal letto e si sedette dove prima c’era Calì, che adesso si stava truccando.

«allora vediamo un po’……» disse la bionda iniziando a frugare nel baule.

«Ti avverto che cercare di ordinare i miei capelli e come cercare di insegnare l’educazione ad un troll! » l’avvertì lei, non molto convinta dal fatto che Lavanda sarebbe riuscita a pettinarla.

«Non preoccuparti, mi piacciono le sfide!Ah! Trovato! » esclamò uscendo dal baule. La bionda si avvicinò a lei con un album di foto in mano. Si sedé di fronte a Hermione e iniziò a sfogliarlo, c’erano parecchie foto con lei e Calì. Ad un certo punto arrivò ad una foto del terzo anno, vi erano raffigurate tutte e tre in pigiama che ridevano di cuore.

«Ecco qua! » disse soddisfatta la bionda mostrando la foto alla compagna. Hermione prese l’album, però lanciò un occhiata interrogativa a Lavanda non capendo a cosa potesse servire una foto per pettinare i suoi capelli.

«Le treccine ti stanno d’incanto! Hai il viso di bambina. Tipo Pippi Calzelunghe! Che ne dici, Calì?» chiese consiglio alla mora.

«Fa un po’ vedere! » disse la mora avvicinandosi e prendendo in mano l’album.

«Allora, cosa ne pensi? » l’incoraggiò la bionda.

Hermione guardava estraniata il comportamento delle due. Aveva sempre visto Lavanda e Calì alle prese con certi tipi di cose, ma in quel frangente la cavia non era lei. Oddio, cavia proprio no! È solo che mai le sue compagne di stanza, in sette anni di convivenza, l’avevano aiutata così! Cioè, non si erano mai data tutta questa pena per lei! Cosa stava succedendo? Che ci fosse qualcosa sotto? O era solo un semplice favore fra compagne di stanza? Bho! Fatto sta che in quell’istante si stavano dando da fare per prepararla ad uscire.

«Credo che potrebbe andare, infondo stiamo parlando di un’uscita ad Hogsmeade, e un look un po’ sbarazzino ci sta a pennello! » esclamò la Pati, girandosi a guardare Hermione.

«OK! Allora Hermione, se per te va bene, noi opteremo per le treccine! » esclamò Lavanda come una vera professionista. Hermione guardò le compagne, poi il suo sguardo passò sulla foto.

«va bene. » alla fine decise che infondo era vero che le treccine le stavano bene!

Lavanda prese pettine, spazzola e due molle per capelli e iniziò ad armeggiare abilmente coi capelli della bruna. All’improvviso Calì le si piazzò davanti. Hermione sussultò!

«Non preoccuparti, voglio solo metterti un po’ di matita intorno agli occhi! » disse come fosse la cosa più naturale del mondo.

«No…Calì, per il bene della tua incolumità ti consiglio di allontanarti da me con quella cosa in mano! » esclamò  Hermione indignata.

«Ma, Hermione, un po’ di matita ci vuole! Se ti metti la matita i tuoi occhi scuri verranno messi in risalto! Ti ricordi al ballo del ceppo? Bè, lì non te l’abbiamo messa un po’? » chiese Lavanda mentre le sue abili mani intrecciavano i capelli ribelli della bruna.

«Appunto! Il ballo del ceppo era un ballo! Qui stiamo parlando di una semplice uscita ad Hogsmeade! » affermò Hermione precisando la differenza che c’era fra le due occasioni!

«Si, ma se tu ti presenti all’appuntamento senza quel po’ di matita, il tuo accompagnatore potrebbe pensare che Krum è stato più importante di lui, per te visto che con il campione ti sei leggermente truccata! » Lavanda espresse apertamente il suo parere. In effetti aveva ragione, Ron si infuriava come un matto quando le arrivava una lettera da Krum, figuriamoci se poi avrebbe notato una cosa del genere, si sarebbe attaccato per pazzo e avrebbero litigato per………bho! Ormai aveva perso il conto! Hermione guardò le due con aria sconfitta.

«Ok, ma questa è l’ultima volta! Se non c’è un ballo non se ne fa niente! » disse con un dito alzato per puntualizzare. Le due si scambiarono uno sguardo d’intesa e ricominciarono ad armeggiare con la nuova bambolina Granger, l’ultimo modello! Hermione pregava i numi del cielo perché aveva un certo timore di………………………………………………………… insomma avete capito !!!

  

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Per l’uscita ad Hogsmeade dovrete aspettare il prossimo capitolo, d'altronde non potevate pretendere che li facessi uscire senza un minimo di preparazione, per cui, ecco a voi il 6° cap, non  molto lungo!

Chiarimenti:

1)Le parole di Ginny, come avrete capito, sono state tratte dalla canzone Usami di Luca Di Risio.

 

2) Per tutte le persone che amano la coppia Ron/Hermione, che hanno letto il 6 libro e quindi che odiano Lavanda, vorrei appunto chiarire alcune cose:

1 secondo me non si dovrebbe dipingere Lavanda come un essere abominevole, è vero che è un’ oca e tutto il resto, però io credo che lei e Calì potrebbero essere amiche molto preziose per Hermione, appunto perché hanno due caratteri opposti e in questo modo possono aiutarsi a vicenda! La mia collaboratrice Lady Piton, pensa che il carattere di u personaggio sia quello che l’autrice vuol fare capire di esso, perciò il personaggio di Lavanda nella mia ff si rivelerà tutt’altro che ostile nei confronti di Hermione, anzi diventeranno , finalmente dopo sette anni, care amiche, e lo stesso varrà per Calì. Anche se le due non ricopriranno Ginny come  migliore amica!

 

3) ci saranno degli svolgimenti per quanto riguarda la coppia Harry e Ginny, che non è stata fine ora menzionata, ma state attenti perché questa coppia avrà qualche problemino per colpa di un certo biondo. Ci saranno piccoli spazzi dedicati a questa coppia (che saranno individuabili grazie a questo simbolo . La dove vedrete una piccola fila di queste mele ci sarà un pezzo di Harry/Ginny) , perché la ff è una Ron/Hermione quindi il 90% della storia è incentrata su di loro!

 

Dopo questi chiarimenti , i ringraziamenti:

Lady Snape: sono molto onorata di aver ricevuto una tua recensione. Non avrei mai pensato che un giorno avresti recensito una mia storia invece di quelle di Lady Piton. Se ti piace mi fa piacere, continua a leggere e recensire.

 

Lilyblack: la figlia di Sirius!? Bella come idea! Mi piace! Comunque grazie per la tua recensione, spero leggerai anche il prossimo cap! bax bax.

 

Ginny93: Sarei veramente onorata di dare uno sguardo alla tua storia, dovrebbe essere scritta l’email, se non c’è te la mando con il prossimo cap. grazie per i complimenti, alla prossima.

 

SiJay: Esatto! Il cuccioline tenerone di Hermione! Se mai ti avesse sentito Herm…Grazie SiJay!!!

 

ARRIVEDERCI, CI SI VEDE AL PROSSIMO CAP!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

  

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Capitolo 7
*** 7-Primo appuntamento...non c'è male grazie! ***


Dopo aver ingerito l’ultimo boccone, guardò l’orologio

Dopo aver ingerito l’ultimo boccone, guardò l’orologio.

«Se devi andare va pure. » disse tranquillamente Ginny sorseggiando un po’ di succo di zucca.

«Mh!? Ah……no! Non preoccuparti,  e poi non mi va di lasciarti sola soletta. » rispose il rosso versandosi un po’ di latte.

«Ron, fra poco hai un appuntamento, per di più con una ragazza che è amica della puntualità. Perciò alza quelle chiappone e va ad aspettarla! » disse autoritaria la piccola Weasley, indicando con il dito la porta della Sala Grande. Ron sorrise e abbassò il capo.

«Non puoi proprio pensare a una non-riuscita di questa gita. Vero? » le domandò il fratello guardandola negli occhi.

«No, perché sennò prima strozzo te, poi tartasso lei! » minacciò Ginny serenamente. Il rosso scattò in piedi  e iniziò a correre verso l’uscita.

« Allora mi conviene sbrigarmi! » gridò in risposta alla sorella.

 

Arrivato nella sala d’ingresso notò che Hermione non era ancora scesa. Allora ne approfittò per uscire fuori.

Giunto vicino alla fontana che c’era fuori, nota anche come il luogo dove si erano riuniti la prima gita ad Hogsmeade, vide un piccolo dente di leone. Si avvicino al fiorellino. Si calò sulle ginocchia per osservarlo meglio, e notò che oltre al giallo c’erano piccole sfumature di rosso, più simile all’arancione. Si rialzò velocemente, con una mano prese un po’d’acqua e gliela versò delicatamente nel terriccio attorno al fiore. Si riabbassò e rimase ad osservare quel piccolo ed indifeso fiore che gli ricordava terribilmente la sua piccola e tenera Ginny, che ora stava soffrendo per amore, e lui si sentiva terribilmente impotente. Ormai non poteva più tenerla sotto la sua ala protettrice, ora lei era diventata un ragazza e doveva essere libera di volare con le sue ali. Si rialzò velocemente. Era meglio non pensarci, se no sarebbe andato dritto dritto da Harry! E non per una visita di cortesia!

Si rasserenò pensando che fra pochi attimi sarebbe andato ad Hogsmeade con Hermione. La sua Mione! Perché quando riusciva a risolvere un problema gliene piombava subito uno addosso? Non potevano aspettare un po’? ma certo che no! Ronald Bilius Weasley si sarebbe annoiato senza pensare a come rimediare ad un problema!

 

********************

 

«ma siete sicure che vada bene così » chiese la brunetta toccandosi le treccine.

«Hermione, cara, devi fidarti di noi. Chi meglio delle tue compagne di stanza potrebbe acconciarti il look? » chiese con sicurezza Calì. Hermione fece spallucce.

«Giusto! E poi sei splendida! » esclamò Lavanda entusiasta. Neanche stesse parlando di lei, pensò Hermione.

«Ma ora che ti abbiamo acconciato per benino………ci dici chi ti ha invitato? » chiese supplichevole la mora. Ma quanto sono insistenti!

«Bè, suppongo che: siccome mi avete…diciamo pure “addobbata” per benino, potremmo anche scendere. E siccome dobbiamo andare ad Hogsmeade e dobbiamo passare per la sala d’ingresso lo vedete direttamente lì. » rispose Hermione alzandosi dalla sedia, che ormai aveva preso la forma del suo sedere. Le due “amiche” la guardarono per un ultima volta, squadrandola da capo a piedi, con uno sguardo assai compiaciuto e ala fine si schiacciarono il cinque. Hermione sbuffò intravedendo quest’ultimo gesto fatto dalle due. In effetti bisognava rallegrarsi, per la prima volta nella storia fin’adesso conosciuta qualcuno era riuscito teoricamente, logicamente e, soprattutto, praticamente ad acconciare il capelli di Hermione Jane Granger! Questo avvenimento verrà ricordato nella storia di Hogwarts per i secoli dei secoli che verranno.

 

Le tre ragazze uscirono così dal dormitorio. Arrivate in sala comune, stavano per oltrepassare il buco del ritratto, quando qualcuno dall’altra parte entrò. Ginny!

«Ehi, Herm. Ma sei ancora qui? » chiese sbalordita la piccola Weasley. (Avete presente quei film, dove la madre dello sposo trova la “Nuora” ancora impreparata? Non so se rendo l’idea, ma Ginny aveva quella stessa faccia! ndRonny92)

«Ehm… si. » rispose la grifondoro. Oh no! Ora Ginny avrebbe detto il nome di Ron, e Lavanda e Calì avrebbero scoperto con chi andava ad Hogsmeade! Oddio, non è che poi dopo non lo scoprivano, ma comunque meglio tardi che mai!

«Bè, muoviti mi… » la rossa intercettò lo sguardo dell’amica, bloccò la frase appena in tempo e disse la prima cosa che le veniva in mente.« …cioè, perché se no perdi l’anteprima del nuovo libro di Singa mago. E mi raccomando compra una copia anche per me. » concluse dandole una pacca sulla spalla e correndo su per le scale.

La brunetta ringraziò tutti i numi per non aver fatto ereditare a quella ragazza l’intelletto del fratello. Cioè non che Ron fosse stupido, per carità! È solo che era un tantino…. come dire… ingenuo.

 

Uscirono finalmente dalla torre di grifondoro. Le due ragazze continuavano a seguire, in religioso silenzio, Hermione che camminava spedita per i corridoi. Tutta quella sua “sicurezza” era solo dovuta al patetico tentativo di nascondere il nervosismo. E ogni tanto, a intervalli regolari, si toccava nervosamente il bordo della maglietta, cercando, inutilmente, di tirarla giù.

Dopo qualche minuto, finalmente, raggiunse le sale che portavano alla sala d’ingresso e prese a scenderle.

 

************************

 

Ron era seduto sul bordo della fontana. Accidentalmente alzò lo sguardo e la vide scendere dalle scale. Alla sua vista però le apparve come una nereide che emergeva dalle acque. (Tipo la nascita della Venere di Botticelli! ndRonny92)  Come una figura angelica che scendeva dal cielo. Insomma come una visione idilliaca!

Si alzò senza rendersene conto. Poi intravide qualcuno scendere proprio dietro ad Hermione. Mise a fuoco e vide Lavanda e Calì che parlottavano e ridacchiavano. Ron arrossì in zona orecchie.

Fece appello a tutto il suo coraggio e si avvicinò all’amica.

«Ehm…b-buongiorno. » biascicò il rosso grattandosi furiosamente la nuca e guardando in tutte le direzioni fuorché in quella di Hermione.

«…ciao… » rispose timidamente la bruna, e il rosso notò che si stava torturando le mani.

«Ciao Hermione, Ron. » i due ragazzi furono risvegliati da due voci simultanee e un tantino vispe. Lavanda e Calì gli passarono davanti e si diressero verso un gruppo di ragazzi.

Quando le due si furono allontanate, Ron prese la pala al balzo e disse

«sei…hm…splendida. » e una volta detto gli si infuocarono le orecchie, che già prima erano imporporate.

«Oh…Anche tu…» rispose la brunetta visibilmente imbarazzata, «ma cosa ti sei meso!? » chiese infine guardandolo meglio. Ron abbassò la testa per guardare il suo abbigliamento.

«H-ha fatto tutto Harry! » rispose alzando le mani in segno d’innocenza.

«Però! Devo ammettere che quel ragazzo ha gusto! » disse Hermione ridendo della buffa espressione del rosso.

« Bè, contenta tu! Ma, ho le allucinazioni o i tuoi capelli sono ordinatamente sistemati in due carinissime treccine? » chiese ironicamente il rosso vendicandosi per l’affermazione che lei aveva fatto prima.

«Ah-ah-ah! Molto divertente Ronald! Ebbene sì! I miei capelli sono ordinatamente sistemate in due cariniss……………» Hermione si bloccò perplessa rendendosi conto del complimento fattole dal rosso. « hai detto carinissime treccine!? » chiese infine con uno sguardo letteralmente sconvolto, ma sperando che la risposta fosse un si.

«Perché? Vuoi dire che sono brutte? » chiese in risposta il rosso alzando un sopracciglio.

«Oh, questo devi dirmelo tu. » disse Hermione ovvia.

«Allora, queste trecce fatte accuratamente a mano, sono così……non riesco neanche a trovare le parole per descrivere un simile capolavoro! » rispose il portiere di grifondoro camuffando la voce, facendola assomigliare a quella dei conduttori televisivi.

«Cretino! » fece la brunetta dandogli una pacca sul braccio, ma non riuscendo a trattenere un risolino per l’imitazione del ragazzo.

«No, davvero, scherzi a parte! Ti stanno d’incanto. » rispose infine, finalmente serio.

«Grazie. » riuscì a dire la brunetta in un bisbiglio.

«Bene, siccome sto iniziando a congelare, è ho un leggero languorino ………che ne diresti di avviarci! » propose il rosso strofinandosi una mano contro l’altra.

«Languorino!? Ma non hai fatto colazione? » chiese l a ragazza iniziando a camminare accanto all’amico.

«Bè, io sostengo che è sempre meglio abbondare! »  esclamò sorridendo Ron e puntando un dito verso l’altro per rafforzare la sua filosofia.

«Sei senza speranza! » disse Hermione abbassando il viso per nascondere una risata.

«Ti sbagli cara! Finché c’è vita c’è speranza! » esclamò il rosso ironico.

«Ma piantala! » esclamò Hermione spintonandolo.

 

Arrivarono ad Hogsmeade, e si diressero verso la gelateria di Dorian Fortebraccio. (Sarebbe il fratello di Florian e ha un gelateria ad Hogsmeade. NdRonny92).

Entrarono. Il localino aveva dei piccoli tavoli circondati da poltroncine dai colori sgargianti e un banco dei gelati che non finiva più. C’erano una vastissima quantità di gelato con centinaia di gusti differenti, fra qui: Cioccolato, fragola, vaniglia, banana, crema, nocciola, amarena, limone, yogurt, tiramisù, arancia, melone, cocco, malaga, bacio, zuppa inglese, pesca, menta, ecc.

«Ah, pancia mi fatti capanna! » esclamò il rosso strofinandosi una mano sulla pancia.

« Ma, non fa un tantino freddo per mangiare un gelato? » chiese la bruna guardando Ron accomodarsi su una di quelle poltroncine.

«Macchè! Guarda che non c’è niente di meglio di un bel gelato per riscaldarsi lo stomaco! Lo diceva sempre anche papà. » rispose il rosso aprendo le braccia e poggiandole sullo schienale della poltroncina. «Che fai ancora in piedi? Su siediti! » la spronò il portiere di grifondoro.

Hermione si sedette di fronte a lui.

Dopo qualche minuto arrivò un uomo bassino e grassoccio con un paio di baffi grigi e folti, con un blocchetto delle note e una matita.

«Buongiorno, benvenuti al Dorian-ice. Volete ordinare? » chiese con una voce monotona e annoiata. Ron lesse attentamente il menu.

«Si, ma prenda prima l’ordine dalla signorina! » rispose il rosso indicando con un cenno della testa Hermione. La ragazza non ci pensò più di due volte.

«Io prenderei cioccolato e nocciola, grazie! » disse sicura la ragazza.

Però! Ha dei gusti niente male! Pensò il rosso.

«e lei signore? » chiese l’ometto con quella vocetta odiosa.

«Ehm…io prendo amarena e melone! » rispose il ragazzo.

L’ometto, finì di scrivere e se n’è andò.

« Nocciola e cioccolato. Sembra che tu avessi scelto in base al colore dei tuoi occhi. » disse Ron fissando la ragazza di fronte a lui.

«Si, potrebbe sembrare così! E tu? Amarena e melone, sembrerebbe che li hai scelti secondo il colore dei tuoi capelli e delle scritte sulla tua maglietta! » ribadì lei in tono di sfida.

«Bè, a dirti la verità non ci avevo pensato! » osservò divertito il portiere di grifondoro.

«E quando mai tu pensi? » chiese sarcastica la brunetta.

«Ah-ah.ah! ci siamo svegliate spiritose questa mattina? » chiese il rosso alzando un sopracciglio.

«Forse, ma più che altro mi sono alzata di buon umore. » rispose la ragazza ridendo.

«Ok! Devo ricordarmi di preparare un paio di battute pronte la prossima volta che ti vedo di buonumore allora! » disse ridendo anche lui.

«Non ti servirebbe a niente. Tanto alla fine l’ultima parola è sempre la mia! » fece la brunetta con un ghignato beffardo sulla faccia.

«Dici? » chiese scettico Ron.

«No, so! È diverso. » ribatte la ragazza. Proprio in quel momento arrivò l’ometto e servì i gelati ad entrambi i ragazzi.

I due mangiarono il gelato in religioso silenzio. Non sapevano cosa dire, anzi, non sapevano cosa dirsi! Si limitavano ad osservarsi di sottecchi. Lui guardava lei, e appena lei alzava lo sguardo lui l’abbassava arrossendo pericolosamente in zona orecchie.

Andarono avanti così finché non finirono di mangiare. Poi Ron si alzò.

«Dove vai? » chiese Hermione.

«A pagare, che domande! » rispose il rosso cercando i soldi nelle tasche.

«Ah! È vero giusto mento male che me l’hai ricordato! » esclamò la brunetta balzando in piedi e iniziando a frugare nelle tasche, ma Ron la fermò.

«Cosa stai facendo!? » disse Ron.

«Pago anche io. » rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

«Ma non esiste, da quando in qua, ad un appuntamento la donna paga! E che cos’è! »disse il rosso non resosi conto della gaf detta.

«..A-pp-untamento? » disse balbettando la bruna.

«E certo che volevi che fosse il grangalà! » rispose sarcastico Weasley.

«Ah…va bene! » disse semplicemente Hermione che malgrado tutto in cuor suo era molto felice che l’amico avesse usato la parola “Appuntamento”.

Decise che questa volta per non far fare brutta figura al ragazzo che amava, sapeva quanto fosse orgoglioso sul fatto della sua posizione economica, avrebbe pagato lui, facendolo passare per l’uomo e il cavaliere della situazione.

Una volta pagato i gelati, si aggirarono per i negozi per vedere se ci fosse qualcosa di interessante, tra abbigliamento, libri, dolci e gli scherzi magici di Zonko.

Girando e rigirando si trovarono, chissà perché, davanti ad una libreria. Ron si avvicinò alla porta del negozio.

«Che fai? » chiese confusa la brunetta.

«Vediamo un po’, forse entro? » chiese il rosso sarcastico alzando le sopracciglia.

«Si, l’avevo capito, ma in una libreria? » rispose  scettica la ragazza.

«Nooo! Non vedi che è una salumeria!? Hermione ti sei rincitrullita o ti servono un paio di occhiali? » disse Ron aprendo la porta ed entrando. La ragazza lo seguì allibita.

Una volta dentro il rosso si mise a frugare nelle ceste e sugli scaffali del piccolo negozietto rigorosamente in legno.

«Ron, posso farti una domanda? » chiese Hermione seguendolo.

«Certo! » esclamò il rosso scrutando con cura ogni libro.

«Tu leggi!? » domandò un tantino meravigliata dal fatto che l ragazzo fosse entrato in una libreria di sua spontanea volontà. Ron la guardò con un misto di ironia e di “rottura di scatole”.

«Sicuramente non in quantità industriale come te, però anche io leggo! » rispose seccato il rosso.

«Allora, ricapitolando: non sapevo che eri un Cuddly e non sapevo neanche che leggessi libri. Quante altre doti tieni nascoste tutte per te Ronald Bilius Weasley? » chiese la bruna facendo il punto della situazione e mettendosi le mani sui fianchi.

«Bè, dipende. Persino Harry non sa tutto di me! » rispose senza distogliere lo sguardo dai vari libri.

«E, ti dispiacerebbe accennarmi qualcosa di te che non so? Visto che questa è la seconda volta che mi dici di non conoscerti del tutto! » chiese la ragazza mettendo le mani dietro la schiena e sporgendosi verso il portiere di grifondoro.

«Ah, eccolo! » esclamò non curante il rosso prendendo un libro verde muschio dallo scaffale e dirigendosi alla cassa.

«Ehi, mi fai “l’onore” di rispondere! » esclamò Hermione sentendosi ignorata.

«Bè, prima di fare domande per conoscere gli altri, bisognerebbe conoscere se stessi! » rispose il rosso pagando alla vecchietta che sedeva dietro la cassa. Hermione non afferrò il concetto, infatti si stava chiedendo cosa volesse dire con quella frase apparentemente insensata. Ron si girò verso di lei e le porse il libro che aveva così accuratamente cercato da quando erano entrati.

«Buon compleanno! » esclamò. Hermione sgranò gli occhi.

Porca vacca! Oggi era il suo compleanno! Il 19 settembre! Il suo compleanno! Il suo sedicesimo compleanno!

«G-grazie. » balbettò prendendo il libro che il ragazzo le porgeva. Lesse il titolo a caratteri dorati:

 

“Romeo e Giulietta”

di

William Shakespeare

 

La ragazza rimase sorpresa dalla scelta del ragazzo per due motivi, il primo è:

Come faceva a conoscere Shakespeare, visto che era un autore babbano?

La seconda è:

Perché proprio quell’opera?che oltretutto parlava di un amore inguaribile di due ragazzi che finirono per perdere la vita a causa di esso. Questo cosa entrava con loro due?

 

Appena uscirono dalla libreria, alla brunetta sembrò spontaneo chiedere:

«conosci Shakespeare? »

« Si,  ho letto il libro che ora ti ho regalato e mi è piaciuto molto, se non sbaglio era un drammaturgo babbano. » rispose il rosso infilando le mani nelle tasche.

«il più grande drammaturgo babbano! » lo corresse Hermione.

«Si, ma questo a tuo parere. » disse il portiere di grifondoro.

«e questo cosa vorrebbe dire? » chiese la ragazza guardando l’amico.

«Vorrebbe dire che, a tuo parere, anche Allock era un eroe, gli scrivesti anche la lettera per San Valentino, ed ora è ricoverato al San Mugo. » rispose il rosso guardandola in faccia con il classico sorriso alla Weasley stampato sul volto e le sopracciglia alzate.

« Ah-Ah-Ah! Molto divertente Ronald! » rise fintamente la ragazza facendo una smorfia al rosso e dandogli una piccola spinta.

«Perché, non è forse  vero? » chiese il rosso, che malgrado la spinta non si era spostato di un millimetro.

«Bè, errare è umano! » si giustifico la bruna.

«Si,… e perdonare è divino! » disse il rosso ironico. Dopo questa ultima frase i due scoppiarono a ridere.

«Senti, che ne diresti di andare a prendere qualcosa da Mielandia? » propose il rosso girando la testa di scattò per guardarla.

«Perché no! » rispose la bruna sorridendogli.

Una volta arrivati davanti al negozio tinteggiato di rosa, Ron si fermò e si rivolse alla ragazza.

« Tu aspetta qui. Io vado dentro prendo due lecca-lecca e ritorno, ok? » le disse Ron.

«Ok, ti aspetto lì. » rispose Hermione indicando una piccola panchina di legno.

Il rosso acconsenti con un cenno del capo ed entrò da Mielandia.

Hermione attraversò la stradina e si andò a sedere sulla panchina. Una volta seduta guardò ancora il libro che le aveva regalato Ron. “Romeo e Giulietta” quel titolo troneggiava sulla copertina verde del libro. Perché non l’Amleto? Perché proprio quel libro che racchiudeva in un terribile romanticismo, oltre che una grande tragedia? Si, perché dopo tutto quel poema era più romantico che tragico. OH-MY-GOOD!!! Non riusciva proprio a capirlo, e poi da quando Ron leggeva le opere di Shakespeare? No un momento,……da quando Ron leggeva? Ma non ebbe il tempo di rispondere a quesito perché arrivò Ron. aveva in mano due grossi lecca-lecca, uno a forma di cercio e l’altro a forma di cuore. Quest’ultimo lo porse alla ragazza, che lo guardò leggermente sorpresa e molto imbarazzata.

«Ehm…quelli normali li avevano finiti…allora ti ho preso questo. » si giustificò il rosso arrossendo furiosamente sulle orecchie e sugli zigomi, ma Hermione sapeva che stava mentendo perché dalla vetrina del negozio aveva visto un barattolo pieno di quelli a forma di cerchio.

«Grazie. » gli disse e insieme si avviarono per la piccola stradina principale di Hogsmeade per una passeggiata prima di pranzo.

 

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Eccolo qui! Tutto per voi il 7 capitolo as Primo appuntamento?...Non c’è male grazie 1 parte, perché non finisce qui.

Scusate il ritardo, ora passiamo ai ringraziamenti:

Fra 92: Che bello un nuovo membro della nostra bella famigliola! Grazie, l’idea mi è venuta guardando la pubblicità del ritorno di O.C.! grazi e continua a recensire!!!

Domanga: Bene, molto bene la nostra famiglia si allarga sempre di più! Grazie per aver recensito ed esserti aggiunta alla nostra famiglia! Continua a recensire. Comunque io sono di Ischia, Lacco Ameno per la precisione in provincia di Napoli,

Alyss: Wow! Abbiamo un sacco di nuovi acquisti! Grazie continua a leggere e recensire. Anche io sono una tremenda fan della coppia Ron/Hermione

Mary Potter92: e siamo a quota quattro! Quattro nuovi arrivati!!!!! E vai! Grazie per le due recensioni, vedo che ti è piaciuta, mi fa davvero piacere, continua a recensire. Mi farebbe piacere conoscerti, per via e-mail non si può, perché l’indirizzo è di Lady, ma non importa, lei ha accettato di ricevere anche la mia posta, perciò mi puoi scrivere se vuoi.

Ginny93: ah, la mia carissima sorellina  comunque la tua storia è bellissima

Sijay: grazie per recensione continua così. Ormai fai parte della famiglia e come hai detto ci volevano i preparativi, grazie.

Valewolf: Grazie per la recensione, sono contenta che ti sia piaciuta e sono altrettanto contenta che ti sia piaciuta. Scusa per la situazione in cui ti ho messo…sniff…sei simpatica come sempre, continua a recensire!!!

Egoioegoio: Grazie per la recensione, spero si aver messo bene le virgole e spazi in questo capitolo.

 

Comunque auguri a tutti di buon

 

christmas and happy new year

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    

  

 

  

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                               

 

 

 

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Capitolo 8
*** Primo appuntamento.... non c'è male grazie!-2° parte ***


Camminarono per un bel pezzo, e non si resero conto che nel frattempo

Primo appuntamento…. non c’è male grazie! – 2° parte

 

Camminarono per un bel pezzo, e non si resero conto che nel frattempo erano arrivati alla stamberga strillante.

Nel vedere quella vecchia casa, che per il vento e le intemperie, piano piano, cadeva a pezzi, molti ricordi riaffiorarono nella mente dei due ragazzi.

Come poter dimenticare quella volta che per scoprire la verità su Sirius Black avevano quasi rischiato la loro vita e quella del loro compagno che al momento non c’era.

Come poter dimenticare, quel “vuoi avvicinarti di più” sussurrato da una timida Hermione e quello sguardo confuso da pesce lesso di un imbarazzato Ronald.

E come quella volta Hermione gli chiese: «Vuoi avvicinarti di più.... ».

Ma questa volta il rosso rispose diversamente: «Certo! È da tempo ormai che non la vedo e ricordare…non è che faccia bene, ma questa casa ha molti ricordi, alcuni brutti, ma anche piacevoli.»

E mentre diceva questa, prese la mano della bella brunetta, che rimase molto sorpresa dal gesto dell’amico, e piano si avvicinarono alla casa falsamente stregata.

Una volta sorpassata la staccionata si ferro spinato, i due si accingevano ad attraversare il piccolo vialetto coperto da quella sottile e impercettibile strato di neve, che era caduta due giorni fa.

Arrivarono all’ingresso della grande stamberga. Ron molto cautamente aprì la porta. Dallo stipite di quest’ulitma  scivolò un piccolo ragnetto che, guarda caso, andò a posarsi sulla mano del rosso.

«AAARRRRGGGGHHHHH! » gridò spaventato il portiere di grifondoro scuotendo la mano in maniera paurosamente vigorosa.

«Ron! Ron! Ron, calmati è solo un ragnetto! » cercò di tranquillizzarlo la ragazza afferrandogli la mano e soffiandogli sopra in modo che il piccolo ospite indesiderato prendesse il volo lasciando in pace il rosso.

«Vedi, non c’è più. Non c’è ragione di preoccuparsi. » disse ancora per calmarlo. Il rosso la osservava con un misto di ammirazione e ringraziamento.

«Grazie…» sussurrò infine lui entrando nella catapecchia.

Quando entrambi furono dentro un improvvisa folata di vento fece sbattere con violenza la porta alle loro spalle. Hermione sobbalzò.

«Uh! Per poco non mi veniva un colpo! » esclamò reggendosi il petto con una mano.

«Ah, Hermione, mi stupisco di te. Ti spaventi  per così poco!? » la canzonò lui ridendo sotto i baffi che non aveva.

«Ha parlato quello che si spaventa al solo vedere un minuscolo insetto con otto zampe! » rispose la ragazza mettendosi le mani sui fianchi. Ron le fece una linguaccia per poi continuare a camminare.

In breve tempo raggiunsero il luogo dove quattro anni fa Ron era stato “trascinato” da un grosso cane nero. Hermione notò che sul pavimento vi erano ancora le orme del cagnone, in realtà Sirius, tracciate col sangue che era appartenuto al suo amico dai capelli rossi.

«Non è cambiato niente dall’ultima volta… » disse in tono malinconico la brunetta. In effetti, pensò Ron, quella vecchia casa, se così si poteva definire, era stata il punto di inizio ti tutte le verità, ma soprattutto per Harry aveva significato il ritrovare qualcuno che gli volesse realmente bene, per Harry aveva significato una remota possibilità di abbandonare per sempre la vita che faceva coi Darsley. Quella stessa remota possibilità che era sfumata alla fine del 5° anno con la morte del povero Sirius.

Hermione si mise una mano sulla bocca e i suoi occhi iniziarono a riempirsi di lacrime. Ron si girò verso di lei e vedendola piangere inevitabilmente si avvicinò a lei e l’abbracciò. La ragazza si appoggiò all’amico e iniziò a piangere forte. Un pianto soffocato di chi voleva dimenticare il passato e pensare solo al presente, ma non ci riusciva. La ragazza abbandonò l’abbraccio dell’amico e si accasciò per terra continuando a piangere. Per Ron vedere Hermione in ginocchio sul pavimento della vecchia catapecchia che piangeva, vederla ridotta in quel modo gli lacerò il cuore. Non c’è« la faceva a vederla così, perciò si chinò su di lei e la prese in braccio portandola su quella sottospecie di letto. Una  volta arrivato il ragazzo si stese portando con se la ragazza e abbracciandola con forza per confortarla. Lei continuava a piangere.

«Non piangere Mione. Odio vederti piangere! » disse Ron in un sussurro.

Ma Hermione lo senti chiaramente. Erano così vicini che il respiro caldo del ragazzo sfiorava delicatamente il suo viso. Hermione non rispose, ma si strinse di più all’amico e il pianto si tramutò in singhiozzi che spezzavano il silenzio della stanza.

«Lo so che fa male, ma dobbiamo farci forza, sia per noi sia per Harry. Lui ha bisogno del nostro supporto, non bisogna abbattersi. Dobbiamo trovare dentro di noi la forza per andare avanti, per Harry è vero, ma anche per noi! » le disse ancora il portiere di grifondoro saggiamente tenendola stretta a se per proteggerla da quei ricordi tristi e strazianti.

«Lo so, ma è più forte di me! È tutto………vorrei non fosse successo mai. Vorrei che Voldemort  non fosse mai rinato. Vorrei che Cedric fosse ancora vivo. Vorrei che genitori di Harry e Sirius fossero ancora qui con qui con noi e che i signori Paciock guarissero. Ron se solo mi si presentasse l’occasione,….. ucciderei Tom Marvolo Riddel con le mie stesse mani! » disse la brunetta.

Nella sua voce, dopo aver detto l’ultima frase, si avvertivano chiaramente l’odio, la rabbia, il rancore e il disgusto che Hermione aveva nei confronti di Lord Voldemort. Quell’essere spregevole che aveva ucciso e sterminato tanta gente, talmente tanta che si era perso il conto. Quel viscido serpe che aveva fatto soffrire con morti lente e dolorosa tutti quelli che lo avevano contestato. Quel lurido bastardo che non risparmiava niente e che non aveva compassione per nessuno. Hermione  si chiedeva spesso il perché dell’esistenza di persone cosi crudeli, del perché il buon dio desse la vita ad un essere così malvagio e crudele. Perché??? Erano due belle domande, purtroppo però non vi era risposte ad entrambe.

«Lo so Mione. Anche per me è la stessa cosa, solo che la verità, per quanto brutta possa essere, è questa. Non possiamo farci niente. Ma un giorno Voldemort pagherà per tutto il male che ha fatto! E gliela faremo pagare noi! Harry, Silente, Remus, Ninfadora, Moody, io ,te e tutti i membri dell’ordine! Vedrai  pagherà caro ciò che ha fatto! Te lo giuro! » la confortò il rosso continuando a tenerla stretta a se.

I due ragazzi rimasero così a lungo senza parlare. Hermione si era calmata, non singhiozzava più e il suo respiro era lento e regolare. Ron stacco lievemente hermione da se e si accorse che la brunetta si era addormentata, il rosso sorrise poi la prese in braccio e la stese delicatamente sul vecchio letto.

«Apparecium!» dalla bacchetta usci un piccolo fascio di luce e si materializzò una coperta rossa.

Gliela mise addosso per coprirla e poi le si stese accanto abbracciandola di nuovo. Rimase ancora sveglio per un po’ ad osservare la bella ragazza dormire fra le sue braccia poi si assopì anche lui.

 

***************************

 

Un rumore sinistro fece svegliare Hermione che stiracchiandosi si girò dall’altra parte vide Ron stravaccato accanto a lei. La brunetta sgrano gli occhi cioccolata:

cosa ci faceva Ron nel suo stesso letto coperto della coperta fin sopra il collo?

Oh mio dio! Oh mio dio! Oh mio dio! Non…non può essere! No è impossibile! Oh dio ti prego no! Cioè non è che non debba succedere, però non ora, non lì e non così!

La ragazza terrorizzata da ciò che poteva essere accaduto, afferrò la coperta, chiuse gli occhi e l’alzò. Facendo appello a tutto il suo coraggio da grifondoro respirò profondamente e aprì gli occhi. Era vestita. Si diede un pizzicotto per essere sicura che ciò che vedeva non fosse solo il frutto della sua immaginazione.

«Ahia! »

No, non era la sua immaginazione, lei era vestita. Si girò verso l’amico e notò, con sommo sollievo, che anche lui era vestito.

Tirò un lungo sospiro di sollievo poi diede un’occhiata al suo orologio da polso. Le 8:30 p.m.

Gli occhi della brunetta si sgranarono per la seconda volta nel giro di pochi minuti.

«Dannazione! » imprecò scattando in piedi.

«Ron! Ron! cavolo Ron svegliati! » gridò Hermione sull’orlo di una crisi isterica.

Ron infastidito da tutto quel trambusto si tirò su la coperta in modo da coprirsi anche la testa.

«Ron per l’amor del cielo alzati! » disse e più che un grido sembrava una supplica.

«Mmmh………… altri 5 minuti… » piagnucolò il rosso sommerso dalle coperte.

«Ma quali 5 minuti, sono le 8:30 p.m.! noi dovevamo essere ad Hogwarts mezz’ora fa! » disse la bruna che  iniziò a scuoterlo per farlo alzare.

«Hermione ma che ti prende! » mugolò il rosso.

Hermione spazientita da quella bizzarra situazione si avvicinò al portiere di grifondoro e gli tolse bruscamente la coperta da dosso.

« Devi alzarti! Siamo in un ritardo pazzesco!!! Non oso pensare a cosa ci farà la McGranitt… » disse preoccupata portandosi una mano alla bocca.

Il rosso si alzò stropicciandosi gli occhi.

« Mione, ma che ore sono? » chiese sfregandosi una mano fra i capelli.

«Sono le 8: 40 p.m.! siamo in ritardo. Cavolfiore!!!!!! Muoviti Ron! » gridò Hermione avviandosi verso l’uscita.

Ron la raggiunse di corsa e insieme uscirono dalla stamberga.

 

*********************************

 

«Professoressa McGranitt! Professoressa! »

Harry stava correndo verso la donna seguito da Ginny, ed entrambi avevano l’affanno.

«Potter, Weasley cosa c’è? » chiese la professoressa guardandoli preoccupata per tutta quell’agitazione.

«Professoressa, mio fratello e la signorina Granger non ci sono! » rispose Ginny ansiosa.

«Cosa!? »

«Si signora. Abbiamo fatto l’appello… loro non ci sono. Siamo appena tornati dai Tre Manici di Scopa, ma non ci sono! » si affrettò a continuare Harry.

«Abbiamo controllato anche da Zonco, da Madam Piediburro, da Dorian Fortebraccio, alla libreria, alla testa di porco ma non c’erano! » disse Ginny allarmata.

I due ragazzi guardarono le pupille della McGranitt dilatarsi in modo impressionante.

«Ne siete assolutamente sicuri? » chiese con fermezza la donna.

I due annuirono con vigore.

«Bene. Potter, tu e la signorina Weasley andrete a controllare su, verso la stamberga strillante. Io andrò a chiamare Hagrid e insieme perlustreremo Hogsmeade. Forza andate! »

I due grifondoro non se lo fecero ripetere e iniziarono a correre verso la Stamberga Strillante.

                                                           

«Harry, tu non credi che siano in pericolo, vero? » chiese la piccola Weasley preoccupatissima.

«Bè, non si può mai sapere con Voldemort a piede libero… il pericolo si nasconde dietro ogni cosa. Ma non preoccuparti. Ron e Hermione sapranno cavarsela, e infondo credo che non gli sia successo  niente. » rispose Harry, che prese la mano della rossa nella sua stringendola per infondergli coraggio.

Ginny, presa alla sprovvista da quel gesto, divenne rossa. Ma dentro di era felice, anche se sapeva che in realtà quel piccolo gesto non significasse niente per lui.

Harry approfittò della situazione per godersi quel piccolo contatto che si era creato fra di loro. Sapeva benissimo che la ragazza soffriva, ma per nessunissima ragione si sarebbe fatto mettere in soggezione da quello che provava per lei, perché sapeva altrettanto bene che Voldemort ormai mirava a tutte le persone a lui più care per distruggerlo moralmente prima di dargli il colpo di grazia. Ed Harry questo non poteva permetterselo… Voldemort aveva già ucciso i suoi genitori, Cedric, Sirius, milioni di persone innocenti uccise per mano sua o dei suoi scagnozzi. Ora Harry non gli avrebbe mai permesso di prendersi anche la vita di Ginny!

                                                            

I due arrivarono alla vecchia casa decadente, e con grande sollievo notarono subito due sagome risalire il piccolo sentiero che portava alla stamberga.

«Eccovi finalmente! Ma dove diavolo siete stati? » chiese il moro sollevato nel rivedere i suoi due amici.

«e secondo te, vendendo da là dove possiamo essere stati? » rispose ovvio il rosso.

«Non essere sgarbato. È normale dopotutto che si siano preoccupati! » lo ammonì la brunetta.

«Già. Dovevate essere ai Tre Manici Di Scopa mezz’ora fa! Si può sapere cosa avete fatto tutto questo tempo li dentro? » chiese Ginny mettendosi le mani sui fianchi, e ad Hermione parve di rivedere la signora Weasley in miniatura.

Ron si passò una mano dietro la nuca.

«Bè, noi…ecco veramente… ehm in pratica noi… »

«ci siamo addormentati … » completò Hermione arrossendo e abbassando il capo.

«Si-si. Andatela a raccontare a qualcun altro. So io cos’avete fatto voi due lì dentro! » esclamò Harry divertito con un sorriso furbo sul viso.

«HARRY!!!! » gridarono Ron, Hermione e Ginny.

«Calma calma, scherzavo! » disse mettendo le mani davanti al viso in segno di resa.

«Com’è che vi siete addormentati? Non mi sembra un posto molto confortevole quello. » chiese la rossa indicando la catapecchia.

«Bè, ecco eravamo nella stanza dove… dove abbiamo conosciuto…S-sirius. C’era ancora il sangue secco per terra e…e il letto sganasciato e…e tutto quel disordine che c’era 5 anni fa…» spiegò Hermione. E mentre parlava vide che gli occhi di Harry erano diventati lucidi.

Ron si avvicinò all’amico e gli diede una pacca sulla spalla, e Harry parve rinsavire.

«Dev’essere stato…triste. » dichiarò Ginny dopo alcuni minuti di silenzio.

«…Sicuramente non è stata una festa! » commentò Ron avviandosi verso la strada che portava a Hogsmeade. Harry lo raggiunse, mentre le due ragazze rimasero in dietro.

«Allora com’è andata? » chiese Ginny pimpante e avida di sapere.

«Bene…credo… » rispose la bruna incerta.

«Come sarebbe a dire “credo”!?!?!?!? »chiese la rossa alzando le sopracciglia confusa.

Hermione prese dallo zainetto il libro di Romeo e Giulietta che Ron le aveva regalato poco fa e lo porse all’amica.

« Cos’è? » chiese la rossa rigirandosi il libro fra le mani.

« Romeo e Giulietta di William Shakespeare… » rispose Hermione guardando gli occhi della rossa strabuzzarsi.

« Come? Come? Come? Ti porti i libri agli appuntamenti? » chiese Ginny sbalordita.

« No, m…me… me lo ha regalato tuo fratello. » rispose Hermione imbarazzata.

«COSAAA!?!?!?!?!? Santo cielo! Ti ha regalato un libro, e non un libro qualsiasi uno che parla di una storia di amore! QUESTO è UN SEGNO! »  gridò la rossa saltellando qua e là.

«Ginny, non gridare! » la richiamò Hermione imbarazzatissima.

«Hermione! Hermione, prima cosa auguri di buon compleanno, il regalo l’ho lasciato alla torre, seconda cosa… CHE EMOZIONE FRA UN PO’ DOVRÒ  CHIAMARTI COGNATINA!!!! » strillò la piccola Weasley euforica.

«SCHHH! Non urlare! » la bruna in quel momento avrebbe preferito sprofondare sotto terra.

«ok, ok mi calmo, però quando arriviamo a hogwarts mi devi raccontare tutto nei minimi dettagli!!!» disse la rossa.

La bruna annuì riprendendosi il libro e raggiungendo assieme l’amica i due ragazzi.

 

********************

 

I quattro arrivarono alla torre di Grifondoro e le due ragazze dopo aver salutato i due amici salirono veloci verso il loro dormitorio.

«Allora adesso noi cosa facciamo? »chiese Harry lasciandosi cadere sul divano.

«Io vado a togliermi questa roba di dosso, sono ridicolo!» rispose Ron lanciando un sguardo assassino all’amico.

«Ma non è vero! Stai benissimo!» ribatté il moro.

« Non mi interessa! Io vado a mettermi la divisa, preferisco quella!» esclamò il rosso salendo le scale del dormitorio.

«Hey aspetta, non credere di sfuggirmi così! Prima mi devi raccontare quello che è successo!» gridò Harry scattando all’in piedi e rincorrendo l’amico su per le scale.

«Cosa? Io non devo raccontarti un bel niente!» rispose Ron alzando un sopracciglio e entrando nel dormitorio.

«E su! Sono o non sono il tuo migliore amico?» chiese Harry pavoneggiandosi un po’.

«A volte me lo chiedo anche io.» rispose il rosso ridendo, mentre si sfilava la maglietta di dosso.

Harry gli lanciò un’occhiata glaciale.

«Ok, ti dirò ciò che è successo!» fece in tono rassegnato Ron.

«Cos’è successo cosa?» la voce di Seamus, che fece il suo ingresso nella stanza, interruppe improvvisamente la conversazione.

«No, niente Seam,cosa dovrebbe succedere!» rispose prontamente Ron, abbottonandosi la camicia.

« Non lo so, per esempio potrebbe succedere che tu hai finalmente invitato Hermione ad uscire e non hai detto niente ai tuoi compagni di stanza! » rispose Seamus posando il giubbotto sul letto.

« E tu come lo sai? Cioè non è vero che non volevo dirvelo, è solo che… per la miseria non sono affari vostri!»

« Hey-hey calmati. Io e Dean vi abbiamo intravisti nella gelateria di Dorian. Tutto qui!» si difese l’irlandese.

« In ogni caso non sono affari vostri! Tenetevi fuori da questa storia!» esclamò il portiere di grifondoro con aria minacciosa.

« perché? Hai intenzione di fare sul serio?» chiese Dean dubbioso.

«Ma che domande! Sono anni che si rincorrono e adesso dovrebbero far finta!?» rispose Harry schiaffandosi una mano in faccia.

«Giusto, scusate.» rispose il compagno desolato.

«Allora… te la sei baciata????» chiese curioso Seamus.

Le orecchie di Ron avevano preso un bel colore acceso, si girò di scatto e urlò ai ragazzi:

«MISERIACCIA SMETTETELA DI FICCARE IL NASO NEGLI AFFARI MIEI!»

 

******************

 

Intanto nel dormitorio femminile Hermione stava parlando con Ginny.

«Ricapitolando: avete preso un gelato da Dorian, tu ti eri completamente dimenticata che era il tuo compleanno, lui ti ha portato in una libreria e ti ha comprato “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, poi avete avuto la brillante idea di andare alla stamberga strillante e li vi siete addormentati l’uno fra le braccia dell’altro……… si, come primo appuntamento non c’è male!» disse sorridendo la rossa.

« che vuoi dire con quel “non c’è male!”???» chiesse Hermione vedendo una puntina di malizia nel sorriso dell’amica.

«Bè, non tutti al primo appuntamento hanno la fortuna di andare a letto assieme!» esclamò sorridendo.

Ma Hermione non potè raccogliere la provocazione perché proprio in quel momento entrarono Calì e Lavanda.

«COSA!?!?!?» la faccia della bionda era visibilmente sconvolta, e anche quella della mora. Evidentemente avevano sentito ciò che aveva detto Ginny, che ora rideva sotto i baffi.

«SEI ANDATA A  LETTO CON RON!?!?!?» gridarono Lavanda e Calì precipitandosi sul letto della bruna.

«SU FORZA. RACCONTA, RACCONTA!» strillarono le ragazze eccitate. Ginny continuava a ridere anche dopo aver ricevuto un’occhiataccia da Hermione che era visibilmente imbarazzata dalla situazione venutasi a creare.

« Ragazze, non è come pensate, io n…» cercò di spiegare la brunetta.

«oh su Hermione a 17 anni ti vergogni ancora di parlare di sesso?» chiese Calì.

«Ma, non è questo…»

«Calì è la sua prima volta santo cielo! Poverina è normale che sia un po’ imbarazzata! Forza cara parla.» la difese Lavanda tornando subito ad incoraggiarla a parlare.

«Ma Lavanda, e se non volesse parlarne?» disse saggiamente la mora.

Ginny dal suo angolino continuava a ridere. Hermione spiazzata dalla spiacevole circostanza urlò:

«IO NON SONO ANDATA A LETTO CON RON! » poi vedendo le facce terrorizzate delle compagne aggiunse più calma « O meglio, non in quel senso.»

«Scusami cara, ma non ti capisco.» disse Lavanda confusa.

«In pratica, noi siamo stati alla stamberga strillante, e ci siamo ADDORMENTATI …» spiegò la brunetta.

«Tutto qui??» chiese Calì delusa.

«Veramente hanno dormito accucciati l’uno abbracciato all’altro!» si intromise Ginny.

All’improvviso dalle bocche delle due ragazze uscirono velocissime domande a ripetizione. Spazientita Hermione gridò:

«ADESSO BASTAAAAAAAAAAAAAA!!!!!»

 

*******************************************************************************

 

 

 

Scusate il ritardissimo, ma ho viaggiato parecchio in questo periodo, sono stata in Spagna, in Portogallo, in Marocco e alla fine in Egitto. Ora devo partire per la toscana, quindi ci tenevo a postare l’ottavo capitolo che non è un granchè,ma ho avuto poco tempo, fra un viaggio e l’altro sorry!

In questo cap, c’è per la prima volta un piccolissimo pezzetto di Harry e Ginny!!

Ringraziamenti:

ValeWolf: carissima scusa il ritardo, mi spiace, ma a quanto vede nemmeno tu hai continuato la tua ff. comunque grazie per la recenzione e spero che anche questo cap ti piaccia. Alla prossima un bacio!

Alyss: grazie anche a te per aver recensito, un bacio!

Ginny93: sorellina scusa tanto se non ho aggiornato per così tanto tempo, eccoti l’ottavo cap! un bacione!

SiJay: grazie per i complimenti e scusa anche a te per l’enorme ritardo!!! Continua a recensirmi! Un bacio!!!

Ok allora alla prossima, recensite grazie!!!!

 

UN BACIO LA VOSTRA RONNY92

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Si ricomincia a litigare o si inizia ad amare? ***


La mattina dopo i grifondoro erano molto sudigiri , perché fra una settimana si sarebbe tenuta la prima partita della stagione contro i Tassorosso, che erano migliorati molto rispetto agli anni scorsi

La mattina dopo i Grifondoro erano molto sudigiri , perché fra una settimana si sarebbe tenuta la prima partita della stagione contro i Tassorosso, che erano migliorati molto rispetto agli anni scorsi.

Harry, che era il capitano della squadra rosso oro già dall’anno scorso, aveva deciso che da quel giorno si sarebbero tenuti gli allenamenti per la partita imminente, con molto disappunto da alcuni membri della squadra.

« No Harry! Oggi è domenica!non puoi farmi questo!» lo supplicò Ron alzandosi dalla poltrona.

Nella sala comune si era riunita tutta la squadra per discutere sul datarsi.

«Ron sai bene che non dipende da me.» disse il moro all’amico.

«ma tu sei il capitano!» protestò il rosso.

«Per questo è un mio dovere farvi allenare più duramente a meno di una settimana dalla prima partita!» ribatté Harry.

«Ma non possiamo iniziare da domani?» chiese il portiere.

«Se vogliamo perdere per me non ci sono problemi.» gli rispose il moro.

«Harry ha ragione, Ron, dobbiamo darci una mossa.» intervenne Ginny.

«Uffa! Ma io avevo altri programmi per oggi!» si lagnò Ron.

«Se non ti va troveremo un altro portiere, non c’è problema.» lo ricattò Harry con indifferenza.

«E va bene!» si rassegnò alla fine.

«Perfetto, allora ragazzi oggi pomeriggio alle 15:00 al campo. Ora vado a farmi dare il permesso dalla McGranitt. Ci vediamo oggi pomeriggio.» disse uscendo dal buco del ritratto.

I membri della squadra si alzarono e uscirono anch’essi. Rimasero solo i due Weasley seduti su due poltrone.

«Non devi essere troppo accondiscendente!» esclamò il rosso improvvisamente.

«Cosa scusa?» chiese la rossa confusa.

« Prima con Harry! Non devi dargli sempre ragione!»

«Io non gli do sempre ragione!»

«Ah no?  Harry ha ragione, Ron, dobbiamo darci una mossa! » la imitò

« Ron siamo in ritardo con gli allenamenti e fra un po’ abbiamo la partita, non bisogna trascurare il quidditch!»

«Io non trascuro il quidditch; e solo che oggi avevo altri programmi!»

« Quali?»

«Non sono affari tuoi sorellina!»

« Ma guarda che bella gratitudine! Dopo tutto quello che ho fatto per te!»

« Cosa avresti fatto per me?» chiese Ron curioso.

« Ti ho fatto uscire con la mia migliore amica!» esclamò la rossa

«Guarda che l’ho invitata io!»

«Si, ma chi è che ti ha detto che avrebbe voluto uscire per il suo compleanno?»

«E questo che centra?»

«Centra e come!»

« No non centra un tubo!»

«Sei proprio un antipatico con la “A” maiuscola!» gli gridò la rossa.

«Si, lo so. E ora se non ti dispiace io andrei.» disse afferrando un libro.

 

Una volta uscito dalla sala comune, Ron, si recò verso la biblioteca. I corridoi del castello erano deserti, non c’era nessuno. Era una cosa molto strana. Ron di guardò attorno insospettito. Mentre avanzava sentì una voce provenire dallo stanzino delle scope.

«SCH!»

Ron si avvicinò al ripostiglio.

« Porca paletta ci ha sentite!»

Il portiere di grifondoro impugnò la bacchetta e con l’altra mano afferrò la maniglia della porta aprendola di scatto. Caddero due ragazze.

«Lavanda!? Calì!?» fece sorpreso il rosso alzando un sopracciglio.

«Salve Ron.» risposero le due rimettendosi in piedi.

«Cosa ci facevate lì dentro???» chiese il rosso sconcertato.

«Noi…ehm…ecco noi, veramente…»

« Forza, non ho tempo da perdere!»

« Perché, dove devi andare?»

«Non è affar vostro!»

«Lavanda ma che domande! Starà andando in biblioteca perché lì c’è Hermione, no?» affermò convinta Calì.

«Ma perché diavolo pensate che cerchi Hermione?» gridò il rosso irritato alzando su i tacchi e andandosene a passo spedito.

Corse a perdifiato fino all’ingresso della bibilioteca, dove inciampò nel basso gradino e scivolò fin sotto ad un tavolo, e nell’alzarsi andò a cozzare con la testa sotto di esso.

«PORCA MISERIACCIA LADRA!!!» inveì contro il tavolo.

«Weasley-weasley-weasley, quante volte la Granger ti avrà detto di non correre per i corridoi?»

Ron alzò lo sguardo e si ritrovò faccia a faccia con Draco Malfoy.

«Che diavolo vuoi?» chiese il rosso rimettendosi in piedi.

«Come siamo scortesi. So-tutto-io-Granger non ti ha insegnato le buone maniere?» rispose calmo la serpe.

«Senti Malfoy, posso accettare il fatto che tu venga a rompermi i coglioni, ma non tollero che si coinvolgano i miei amici!» ringhiò il portiere di Grifondoro.

«Ma io non ho coinvolto i tuoi amici, io ho tirato in ballo la Granger!» rispose ghignando il biondino.

«E scusa Malfoy, Hermione non è una mia amica?» chiese il rosso sfrontato.

«Ah non lo so Weasley, questo me lo devi dire tu.» ghignò la serpe.

«Cosa vorresti insinuare?» chiese il rosso minaccioso.

«il modo in cui la guardi… io non la guarderei così un’amica!» rispose malfoy armeggiando con un libro.

«e a te cosa interessa di come la guardo?» chiese ron che iniziava a scaldarsi.

«Niente. D’altronde è normale che un babbanofilo sia attratto da una mezzosangue.

«Non chiamarla mezzosangue!» gridò ron puntandogli contro un dito.

«Non ti scaldare Weasley!» disse Malfoy.

Hermione sbucò da dietro uno scaffale e appena li vide si diresse verso di loro.

« cosa succede qui?» chiese sia sorpresa che preoccupata nel vederli assieme.

«niente Granger, però ti consiglierei di tenere il tuo cagnolino stretto al guinzaglio. Potrebbe mordere i passanti.» sghignazzò il biondo,

«Cagnolino a chi!?!?!?» chiese rabbioso Ron avvicinandosi al biondino.

«Ron stai calmo!»esclamò la ragazza.

«Vedi weasley. Lei ti dice una cosa e tu esegui!» si intromise di nuovo il platinato.

Ron scattò in avanti, lo afferrò per il colletto della camicia e lo sollevò in aria guardandolo con rabbia e disprezzo.

«Ron mettilo giù!» urlò Hermione.

«Forza Weasley, da bravo cagnetto ubbidisci!» lo provocò la serpe. Ron lo sollevò ancora di più e lo scaraventò con forza contro il muro.

«Ron per l’amor del cielo! Sei un caposcuola!ti caccerai nei guai un’altra volta!» gridò esasperata la bruna.

«Me ne frego! Sta rompendo da quando sono entrato! Gli avrò detto un miliardo di volte di non chiamarti mezzosangue e lui continua!» gridò rabbioso il rosso.

«Ron! che cazzo stai facendo!»

All’improvviso apparve Harry che afferrò l’amico per le braccia e lo fece allontanare da Malfoy.

«Harry lasciami!»ringhiò Ron dimenandosi.

«Ah! Ora il trio è completo:

  1. il Babbanofilo
  2. la Mezzosangue
  3. e lo Sfregiato

perfetto!»

Ron strattonò l’amico che stava sudando sette camicie per trattenerlo.

«Non dargli retta!» digrignò fra i denti il bimbo sopravvissuto.

«Draco se non te ne vai immediatamente, sarò costretta a chiamare la McGranitt!» lo minacciò la bruna.

«Granger, non è carino minacciare gli altri, lo sai vero?» fece la serpe beffardo.

«Draco non farmelo ripetere!» disse con fermezza la grifa.

Draco le si avvicinò pericolosamente, Ron de Harry scattarono in avanti per aiutarla, ma la ragazza gli fece segno di stare fermi.

«Altrimenti cosa fai? Mi fai lanciare un altro mangialumeche da Weasley?» chiese sprezzante il biondo.

«20 punti in meno a Serpeverde, ecco cosa faccio Draco!» rispose ferma la ragazza guardando Draco dritto negli occhi.

Ron le sorrise mentre Harry la guardò con ammirazione.

Draco non disse niente, offeso girò sui tacchi e andò via.

Hermione si girò lentamente verso i due amici pronti ad acclamarla.

«Sarò costretta a togliere 20 punti anche a Grifondoro.» annunciò in tono grave.

«Cosa!?!?!?» chiesero i due scioccati.

«Mi spiace, ma una lite non si svolge in uno, Draco non ha fatto tutto da solo anche tu hai attizzato il fuoco, Ron.» spiegò con aria professionale la bruna.

«Ma dai! Herm, per una volta fai soffrire malfoy e non me!»

«Mi dispiace, ma le regole sono regole Ronald, e poi quand’è che ti avrei fatto soffrire?»

«Adesso per esempio!» esclamò testardo il rosso.

«Ti ho già detto che le regole sono regole!»

«Quindi di me non te ne frega niente!?»

«Non mettermi in bocca parole che non ho detto, Weasley!»

«Cosa!?... Weasley!’ e da quando mi chiami per cognome?»

«da quando ti comporti da stupido!»

«Quindi sarei uno stupido? E Malfoy, o meglio Draco, come lo chiami tu, non lo è?»

«Un minimo di intelligenza in lui c’è!»

«Allora sai cosa ti dico cara Granger: vai dal tuo caro Malfoy, lui ti consolerà sicuramente chiamandoti Mezzosangue! E scusami se mi faccio punire per difenderti; ma stanne certa… non accadrà più!»disse con sguardo glaciale e furioso il rosso che partì con passo spedito verso il dormitorio.

Hermione era sconvolta, si girò e vide il suo grande amore scomparire dietro l’angolo. Come c’erano arrivati sta volta? Lei non voleva litigare di nuovo. Non con lui, ma quel suo stupido orgoglio e il rispetto per le regole erano sempre la primo posto per lei!

Si girò verso Harry in cerca di appoggio, ma ciò che vide la scosse ancora di più.

Harry era paonazzo! Traspirava rabbia da tutti i pori!

«H-…Harry…!?» lo chiamo cauta la ragazza.

«Harry!? Harry!? Io non sono Harry! Io sono lo scemo in mezzo! Amico di due deficienti cronici! Due stupidi orgogliosi! Due…due…due mocciosi! Che ho fatto di male per meritarmi questo?»

«Harry sai benissimo che litigare con lui è l’ultima cosa che voglio!»

«Però succede sempre! È inevitabile! Non potete proprio farne a meno! Litigate, per giorni, mesi non vi parlate e poi fate pace, ma dopo un po’ si ricomincia da zero! Io sono stufo di dover fare l’ambasciatore di pace prima da uno e poi dall’altra solo perché siete troppo bambini per ammettere di piacervi!»

La bruna non osava interrompere l’amico, rimase lì di fronte a lui senza spiccicare parola.

«Perché è questo il vero problema! Siete cotti l’uno dell’altra da anni ormai, ma nessuno di voi si fa avanti! Così vi mettete con altre persone per ripicca e poi litigate, litigate, litigate sempre!»

Il moro ormai era giunto al limite della sopportazione ed era esploso.

«Ma ora basta! Sono stufo io prima di voi! Mi rifiuto di credere di essere amico di due irresponsabili, perché è quello che siete! Ed ora non voglio più avere a che fare con nessuno dei due finché non chiarirete tutto, chiaro?» chiese infine rosso come un peperone. La ragazza pur volendo ribattere si limitò ad annuire.

Il moro la guardò negli occhi e poi se ne andò.

Harry aveva ragione. Possibile che per ogni cosa dovessero litigare? Perché ogni questione doveva sempre tramutarsi in un litigio? Ormai non c’erano più cose o persone a cui dare la colpa……… erano loro gli unici veri colpevoli!

 

 

**********************

 

Ron era sedutosi grandi gradini di marmo che portavano all’ingresso della vecchia scuola.

Aveva il viso fra le mai. Il tempo in poche ore era cambiato paurosamente. La pioggia lo bagnava. La divisa ormai aderiva perfettamente al suo corpo. I capelli gli ricadevano lungo il viso pallido. Le mani grandi non lasciavano intravedere niente della sua bella faccia.

La sua mente vagava, mente la pioggia continuava a cadergli addosso indisturbata.

Come c’erano arrivati di nuovo? Perché aveva dovuto togliere punti anche a Grifondoro? Per una volta non poteva fare uno strappo alla regola? No, certo che no! lei era Hermione Granger, come avrebbe potuto trasgredire una piccola e insignificante regola? Lei, così pignola. Lei, così dannatamente ordinata! Lei, così ostinatamente appiccicata a quelle dannatissime regole, che per lei vengono prima di tutto! E lui che stupidamente aveva sperato che ci fosse qualcos’altro prima delle regole, o meglio qualcun altro!

Ingenuo! Come aveva fatto ad illudersi così? Come aveva potuto credere che la Granger avesse qualche interesse per lui? Illuso! Stupido! Stupido illuso!

Si guardò la mano destra. Eccola, livida e graffiata come l’aveva lasciata giorni fa. La stessa mano che aveva voluto punire per aver fatto soffrire Hermione. La stessa mano che portava i segni del suo amore nei riguardi di quella ragazza.

La guardò ancora per qualche minuto, poi la nascose dietro l’altra.

Soltanto in quel preciso istante Ronald Bilius Weasley si rese conto che tutto quello che aveva sempre voluto e a cui teneva  più di se stesso ……………… era solo un’utopia!

Si passò nuovamente le mani sul viso bagnato, ma non si mosse. Deciso com’era a rimanere su quelle maledette scale, sotto quel maledetto diluvio!

 

 

*******************

 

Sta volta non sarebbe tornato a chiederle scusa…… e infondo non aveva tutti i torti.

Un lampo seguito da un tuono. La bruna fermò il corso dei suoi pensieri e guardò fuori dalla finestra. Pioveva. I corridoi erano più freddi del solito e la pioggia sbatteva contro i vetri insistente, ogni singola goccia si infrangeva al contatto con il vetro. La bruna continuò a camminare per il corridoio, dirigendosi verso la Sala Grande.

Le passarono accanto alcune ragazzine del terzo anno.

«è un pazzo!»

«già, bisogna avere un gran coraggio per stare sotto questo diluvio.»

«Oppure molta stupidità!» la corresse una terza ragazza.

Hermione concordava con quest’ultima. Guardò l’orologio. Era ora di pranzo.

 

Entrata nella Sala Grande vide una mano fargli segno da lontano. Era Ginny che come sempre le aveva riservato un posto accanto al suo. Hermione andò a sedersi senza esitazione.

«Ciao!» salutò allegra la rossa.

«Ciao…» le rispose tetra la bruna.

«Che allegria! Cosa ti è successo? Mirtilla Malcontenta in confronto è euforica!» esclamò la rossa guardandola preoccupata.

«Dai! Adesso non esagerare!» rispose seria.

«no, giuro! Sei……..eccessivamente seria oggi! Ma che hai?»

«Niente, le solite cose.» rispose la bruna vaga.

«Ho capito! Hai litigato con mi fratello.»

«Ma perché le mie “solite cose” vengono interpretate come “litigio con Ron”?» chiese infastidita.

«perché solitamente voi due litigate!» rispose ovvia Ginny.

«Ok chiudiamo l’argomento qui!»

«Va bene…»

Ci fu qualche minuto di silenzio fra le due, che venne interrotto dall’ingresso nella sala di Harry, che come una furia si diresse verso le due completamente bagnato.

«Harry! Come mai sei tutto bagnato?» chiesero in coro le due.

«Ogni anno che passa mi convinco sempre di più che sono il migliore amico di un emerito idiota!» gridò il moro furibondo.

«Cosa!?» chiese la rossa non avendo capito bene.

«Tuo fratello è un cretino! Idiota patentato! Deficiente e…e…e qualsiasi altro termine offensivo che riguardi il non avere intelligenza!» gridò ancora più furioso.

«Questo è normale, non dovresti stupirti.» disse Ginny ritornando al suo pranzo.

Hermione e Harry le scoccarono un’ occhiata poco amichevole.

«Perché, cos’ha combinato?» chiese la bruna preoccupata.

«La vedi fuori la pioggia?» chiese Harry indicando una delle enormi finestre della sala.

«Bè chiamala pioggia… io lo chiamerei diluvio.» disse la rossa.

«ecco! Ecco! Ancora peggio!» continuò a gridare il moro.

«Harry calmati! Siediti e spiegaci tutto.» disse Hermione

Il moro si sedette.

«Ron è sulle scale dell’ingresso… cioè è sulle scale che portano all’ingresso!» spiegò il moro.

«Ma è pazzo! Così si beccherà una broncopolmonite!» esclamò preoccupata la rossa.

«Lo so!ho cercato di farlo entrare, ma non c’è stato verso!ha il sedere incollato a quel maledetto gradino!» rispose Harry ormai rassegnato.

Era colpa sua! Sapeva benissimo che la colpa era sua! Ron era là fuori, sotto la pioggia, col rischio di beccarsi un accidente per colpa sua e del litigio che aveva fatto scoppiare per una stupidissima regola!

Hermione si alzò e corse verso l’uscita della Sala Grande.

«Herm, dove vai!’» gridarono simultaneamente Harry e Ginny.

Ma la ragazza non rispose, continuò a correre finché non raggiunse il gigantesco portone che conduceva all’immenso parco che circondava il castello.

Lo vide. Lì. Seduto sulle scale. Bagnato fradicio. Sembrava un guerriero stanco di combattere. Sembrava rassegnato, annoiato, ma soprattutto arrabbiato. Si, doveva essere davvero molto arrabbiato… d’altronde non aveva tutti i torti.

La ragazza gli si avvicinò. Le gocce d’acqua la investirono bagnandola in pochi secondi.

«Ron…» lo chiamò piano.

Il ragazzo si voltò, ma appena la vide si rigirò subito dall’altra parte.

«Ron… ti prego, devo parlarti…»

 

********************************************************************************

 

Ed ecco a voi il 9 capitolo di questa bellissima ( si come no! nda) storia!!!

Mi è dispiaciuto il fatto di avere avuto così poche recensioni nell’ultimo cap, ma non fa nada! L’importante e che le persone la leggano, giusto?

I miei ringraziamenti sta volta vanno a:

 

Mary Potter93 : grazie cara, un bacione anche a te e tanti saluti dalla mia collaboratrice LadyPiton!

 

Kri Black I: sono contenta di essere una delle tue autrici preferite, e per premio eccoti il 9 cap, cosa te ne pare????

 

Un grosso bacio a tutti la vostra RONNY92, o  Assurda per chi mi conoscesse con questo nomignolo!

RECENSITE PLEASE!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Che dici, scegliamo la seconda?! ***


« Ron, ti prego, devo parlarti.» ripeté con un fil di voce.
«Parlare di cosa?» rispose il rosso continuando a guardare davanti a sé.
«Ron, per favore … entriamo dentro e parliamone con calma.» propose calma Hermione. Il rosso si mise in piedi e si girò verso di lei.
«Non c’è proprio niente da dire Hermione!lo hai detto anche tu, siamo destinati a litigare. E siccome a me non va più, finiamola una volta per tutte!» rispose duramente il rosso.
La pioggia continuava a scendere su di loro.
«Perché dici questo?» chiese la bruna tirando su col naso.
«Perché è la verità! Abbiamo litigato fina dal primo giorno sul treno, ricordi vero?»
Hermione annuì tristemente.
« E abbiamo continuato così fine ad adesso! Nessuno più, in tutta Hogwarts, sopporta le nostre liti!
Persino Harry si è stufato di noi… e francamente anche io sono stanco. Avevi ragione tu.
Smettiamola una volta per tutte.» concluse Ron serio, ma dai suoi occhi scesero lente e silenziose due lacrime.
«No! Non possiamo buttare all’aria sette anni di amicizia come se non fosse niente! Non possiamo dirci addio così dopo tutto questo tempo!» gridò la ragazza mentre i suoi occhi si bagnavano di lacrime.
«Sette anni di amicizia!? Io direi piuttosto sette anni di liti!» esclamò Ron con un sorriso amaro.
«No Ron! I litigi fanno parte di un rapporto d’amicizia come gli abbracci!» constatò la bruna.
« si ma le due cose si dovrebbero equilibrare, mentre noi… Prova a contare, fatti il calcolo di quante volte ci siamo abbracciati fine ad adesso? Una volta al terzo anno, per quella faccenda di Fierobecco. E ora conta tutte le volte che abbiamo litigato!»
La bruna abbassò lo sguardo.
«non preoccuparti, anche io ho perso il conto.» disse il rosso voltando lo sguardo sul lago.
«Non è questo il punto!» gridò Hermione stringendo i pugni.
«E qual è allora!?» gridò Ron girandosi di botto verso di lei.
«Il punto è che sei talmente idiota da non capire che sono innamorata di te da sei dannatissimi anni!» urlò con tutta la forza che aveva in corpo. La ragazza stringeva gli occhi forte per impedire alle lacrime di uscire, e serrava i pugni talmente stretti che le unghie si andarono a conficcare nei palmi della mani. Aveva paura della reazione del rosso, ma non poteva conoscerla finché i suoi occhi fossero stati chiusi. Li aprì. Ron era lì davanti a lei. Il viso sbiancato, la bocca aperta dalla quale non usciva alcun suono.
«Ora puoi prendermi in giro fino alla morte! Tanto dopo questa umiliazione i tuoi insulti non mi feriranno minimamente!»
La ragazza corse di nuovo all’interno della scuola.
Ron si riprese dal piacevole shock, si guardò intorno ma lei non c’era. Si girò verso l’ingresso e la vide scomparire svoltando l’angolo. Senza nemmeno pensarci, quasi automaticamente, il ragazzo prese a rincorrere la ragazza. Veloce. Velocissimo, scivolando di tanto in tanto per colpa della pioggia che lo aveva bagnato. Arrivato di fronte alla grande scalinata di marmo la vide salire frettolosamente. Scattò in avanti e in breve tempo la raggiunse. Le afferrò un braccio.
«Fermati!» le disse.
«Lasciami stare!» gli rispose lei strattonando il braccio per liberarsi dalla presa di Ron.
«Hermione, ti prego, aspetta!» riprovò il rosso senza mollare la presa.
« Ti sei preso gioco di me già abbastanza! Ora lasciami!» urlò la bruna girandosi di scatto e così mise un piede storto e inciampò. Ron l’afferrò, ma l’impatto imprevisto gli fece perdere l’equilibrio.
I due rotolarono giù per le scale.
Arrivati alla fine delle scale hermione aprì gli occhi e si ritrovò in una posizione leggermente equivoca: lei era stesa con la schiena sul tappeto e Ron le era steso addosso.
«Ron alzati!» esclamò sdegnosa.
«No, prima voglio che mi ascolti!» rispose ostinato il rosso.
« Ron non farmi perdere tempo! Su alzati!» gridò la bruna dimenando le braccia. Ron gliele bloccò.
«Vuoi starmi a sentire!?» chiese spazientito.
«NO! Lo hai detto tu! Ormai non c’è più nien…»
Non riuscì a terminare la frase perché il portiere di grifondoro la stava baciando. Hermione rispose al bacio con passione. Dopo un po’ si staccarono.
«Stupida, io ti amo.» le sussurrò il ragazzo all’orecchio.
«Stupido la prossima volta rispondi con le parole, e non con l’imitazione di un baccalà!» rispose sorridendo lei.
Ron contraccambiò il sorriso e poi le ricatterò le labbra per baciarla di nuovo.
«Signor Weasley,non ci starà per caso prendendo gusto!? » chiese la bruna con un sorriso furbo. « E anche se fosse?» chiese sprezzante.
«Sarebbe contro le regole baciarsi nei corridoi!»
«Si lo so, ma solo fuori orario. Noi siamo in pieno giorno!»
«Questa volta devo darle ragione.» rispose la bruna ritornando a baciarlo.
I due continuarono nel loro intento indisturbati fine a quando:
«Signorina Granger! Signor Weasley!» fece una voce scandalizzata.
I due si arrestarono di scatto e si girarono per trovarsi di fronte la McGranitt e un Silente piuttosto divertito.
La bruna e il rosso scattarono in piedi.
«Ehm… professoressa, noi non….cioè non è quello che apparentemente potrebbe sembrare!» cercò di spiegare Hermione. Ron si limitò ad annuire con vigore, troppo imbarazzato per poter parlare.
«Signorina vuole dirmi che lei e il signor Weasley non eravate sul pavimento a scambiarvi intime opinioni?» chiese la professoressa scettica.
«Ecco veramente…» ron trovò il coraggio di parlare, o perlomeno di balbettare qualcosa in cerca di una scusa plausibile.
«Orsù via professoressa! Sono giovani ed hanno tutto il diritto di innamorarsi!» si intromise il preside scoccando un occhiolino ai due.
«ma Albus, sono due caposcuola! Devono dare l’esempio! Non possono scambiarsi tenerezze in mezzo ai corridoi o sul pavimento!!» protestò severa la McGranitt.
«Minerva non farne una tragedia, sono sicuro che non li troveremo più nei corridoi stesi l’uno sull’altra. Tanto ci sono tanti altri posti, vero ragazzi?» fece il preside.
I due grifondoro annuirono imbarazzati.
«Bene, questa volta chiuderò un occhio, ma che non si ripeti mai più, intesi?»
I due annuirono nuovamente. Mentre la McGranitt si allontanava, il vecchi preside si accostò alle loro orecchie.
«Se proprio vi piacciono i corridoi attenti a non farvi beccare.» e detto ciò diede ai due una bella pacca sulle spalle e si allontanò.
I due ragazzi si guardarono per qualche istante perplessi, ma poi scoppiarono a ridere per la comicità dalla cosa.
«Io ho una fame! Cosa ne diresti di andare a pranzo?» chiese Ron sorridendo.
«Se è un invito lo accetto volentieri, visto che per colpa tua non ho toccato cibo!»rispose lei mettendosi sotto braccio.
«Colpa mia!?» chiese il rosso sbigottito.
«Si, colpa tua! Visto che eri sotto il diluvio universale io, da buona ragazza quale sono, per paura che ti venisse un’accidente sono venuta a soccorrerti senza toccare niente!» rispose lei con modestia.
Il rosso si chinò per raggiungere l’orecchio della ragazza.
«Ma allora è proprio vero che mi ami se ti preoccupi così per uno zuccone come me!» sussurrò.
«Avevi dubbi?»
«Bè. Uno che si mette sotto la pioggia per riflettere ne ha parecchi di dubbi!» rispose lui sarcastico. Hermione rise.
«Non avevi tutti i torti anche io ero piena di dubbi!» ammise la ragazza.
«Purtroppo queste sono le conseguenze, quando due persone accecate dall’orgoglio si tengono tutto dentro.» sospirò il rosso.
«Parole sagge. Però fortuna che alla fine si sono chiariti.» ribadì lei alzandosi in punta di piedi per baciarlo dolcemente.
«Fortuna si!» rispose lui contro le sue labbra.
************************************
«Perché quei due non si vedono ancora!?» esclamò un Harry alquanto schizzato.
«Calmati Harry. Vedrai forse stanno ancora parlando.» cercò di calmarlo Ginny.
«Tu credi?» chiese il moro dubbioso.
«Si…»
E in quel preciso istante fecero il loro ingresso nella sala i due ragazzi.
«Eccoli, visto?» fece la rossa.
«Sia ringraziato il cielo!» esclamò il moro alzando gli occhi al soffitto.
Ron e Hermione, notarono i nostri due amici già seduti al tavolo, parlavano, ridevano e a volte la ragazza spintonava il rosso dicendo qualcosa del tipo “ma va là!”.
Ginny ed Harry si guardarono stralunati.
«Ciao Harry, sorellina!» salutò il rosso sedendosi acanto all’amico.
«Salve ragazzi! Tutto bene?» chiese Hermione sedendosi vicino alla rossa.
«Veramente questa è una domanda che vi dovremmo fare noi.» puntualizzò Harry.
«Giusto! Tutto bene ?» chiese Ginny prontamente.
«Meglio di così si muore! Vero Mione?» rispose Ron cercando con un sorriso l’appoggio della sua complice.
«Mh-mh!» annuì lei sorridendo in risposta al rosso.
«Ahhhhh! Adesso posso essere tranquillo!» sospirò sollevato Harry.
«Io invece sarò tranquillo solo quando il mio stomaco si sarà riempito!» esclamò Ron addentando una coscia di pollo fritto.
«Sempre il solito!» esclamò Ginny con disappunto.
«È così che piaccio alla persona che amo!» rispose lui sorridendo e lanciando una rapida occhiata alla bruna.
«Ah! E chi sarebbe questa persona?» chiese Ginny con uno strano sguardo vispo.
«Non credi di voler sapere troppo Ginny?» fece Hermione a capo chino giocando col suo purè e senza smettere di sorridere.
«Herm… non è che per caso tu sai qualcosa e non vuoi dircela?» indagò Harry notando la faccia perplessa di Ginny e il sorriso che non voleva lasciare ne il viso di Hermione ne tanto meno quello di Ron.
«Io!? Ma certo che no!» rispose fra le risa.
«Ron, per favore vuoi spiegarci?» chiese esasperato il moro.
«Spiegare! È cosa?» fece il rosso che stava quasi per strozzarsi dalle troppe risa.
I due ragazzi continuarono a ridere sguainatamene sotto gli sguardi sconcertati dei loro due amici.
«Ascoltatemi voi due!» gridò Harry ormai stufo di quella farsa.
I due smisero subito di ridere preoccupati dallo sguardo omicida dell’amico.
«Già sono nervoso perché la partita contro i Corvonero è stata annullata e dobbiamo scontrarci contro i Tassorosso domenica prossima. Poi voi litigate di brutto per le vostre solite cretinate e l’imbecille qui si mette sotto il diluvio, mentre quest’altra, che dovrebbe essere la mente del gruppo, lo raggiunge giusto per solidarietà e poi mi tornate qui felici e contenti quando fine a dieci secondi fa eravate incazzati neri l’uno con l’altra????? E no cari miei adesso mi dite cosa diavolo avete intenzione di fare una volta per tutte!!!!!» gridò Harry rosso come un pomodoro.
I due ragazzi lo guardarono confusi e terrorizzati.
«Porca miseria! E accendetelo il cervello! Ricominciare a litigare o iniziare ad amare!?» Harry elencò le due opzioni con molta poca grazia.
Ci fu un momento di silenzio e di imbarazzo fra i due, che venne interrotto da Ron che allungò la mando verso quella della bruna e la strinse alla sua. Hermione alzò lo sguardo per incontrare gli occhi azzurri e limpidi di lui.
«Che dici, scegliamo la seconda?» chiese in un sussurro Ron molto imbarazzato.
La bruna si sporse sul tavolo, afferrò il colletto della camicia del rosso e strattonandolo verso di e lo baciò con passione.
Il tavolo dei Grifondoro scoppiò in applausi e ovazioni e non mancarono nemmeno fischi e i “finalmente” di alcuni compagni.
I due si staccarono e si sorrisero imbarazzati.
«Lo prendo come un si?» chiese Ron sorridendo.
Hermione scoppiò a ridere e lo baciò di nuovo.
«Si! E ora dillo.» rispose ridendo contro le labbra di Ron.
«Cosa?»
«Che mi ami!»
«Ti amo!»
E altri applausi, urla e fischi di approvazione si levò dall’enorme tavolata.
********************************************************************************


Ed ecco a voi il 10 capitolo! Ma non è finita qui! Ci rivediamo al prossimo capitolo!!!!!
E ora i ringraziamenti vanno a:

Frodomicina91: grazie cara, ma ricorda la modestia prima di tutto!

Blu water heigh: ciao e benvenuto in famiglia! Grazie per le belle parole della tua recensione sono contenta che la mia ff ti piaccia.

Quizzettone90: guarda che Ronny92 non è un nik intelligente! Comunque grazie anche a te e benvenuto!

Tirintintin_00: benvenuto! Grazie per la recensione e mi raccomando alla prossima!

MaryPotter92: ciao cara! E grazie per non smettere mai di seguirmi, dovrò farti una medaglia al valore!

Kri Black I: grazie anche a te per continuare a seguire questa banalissima ff. un bacio e continua a recensire!

Arya: salve e benvenuta anche a te! Grazie per aver recensito!

E in fine ma non meno importante:

Weasleyuccia91: ciao Carissima! Aspettavo da tanto una tua recensione e finalmente è arrivata. Mi raccomando fammi sapere se questo cap ti è piaciuto!

Un bacio a tutti la vostra Assurda di fiducia!

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