when it rains.

di LalaK
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** home sweet home. ***
Capitolo 2: *** 'brand' new day. ***
Capitolo 3: *** fun... and friends? ***



Capitolo 1
*** home sweet home. ***


Eeeeccoci con un'altra storia :D Sempre io e la mia Giuls, una nuova fanfiction a 4 mani, proprio come piace a farle a noi :) Speriamo che ci siano tante recensioni, perchè più ce ne sono, più andiamo avanti a scrivere velocemente :) Speriamo vi piaccia



Era un giorno di pioggia, e due ragazze appena scese da un auto parcheggiata, si fermarono circondate da valigie davanti a una casetta a schiera.
Una delle due inarcò un sopracciglio.
L: Dovrebbe essere questa la casa in cui dovremo vivere per i prossimi mesi?
L’altra ragazza sollevò le spalle.
H: Si, credo di si. Dai muoviti che dobbiamo finire di sistemare i bagagli.
Le due raccolsero le valigie e attraversano il vialetto del cortile e si fermarono davanti alla porta mentre una rovistava nella borsa.
L: Non dirmi che hai perso le chiavi…
H: Noooo! Solo… Ehm… aspetta adesso le trovo eh…
Lily sospirò e si appoggiò alla porta aspettando.
A un certo punto l’altra ragazza esultò e tirò fuori dalla borsa un mazzo di chiavi con le quali aprì la porta.
Entrate, accesero la luce e si trovarono in uno stanzino d’ingresso polveroso e vuoto.
L: Questo posto fa schifo.
H: Devo darti ragione. Meglio scaricare quei pochi mobili dall’auto e in fretta così renderemo questo posto meno schifoso.
Le due appoggiarono le valigie e ritornarono in cortile a scaricare le ultime valigie e i pochi mobili dalla macchina.
Appena tutti gli scatoloni furono ammassati nel salotto le due sospirarono e chiusero la porta a chiave.
Si guardarono intorno, e si resero conto che la parte dura doveva ancora venire. Dovevano ripulire tutto e sistemare le loro cose.
H: Tu, hai portato l’aspirapolvere e tutta la roba che ti avevo chiesto, VERO??
Lily sbarrò gli occhi poi rivolse un sorriso angelico a Hilary la quale sollevò gli occhi al cielo e si rinfilò la giacca prendendo la borsa avviandosi verso la porta.
Pochi istanti dopo Lily si trovò da sola in quella casa vuota, e così cominciò a salire le scale per visitare il piano superiore.
Era composto da due stanze, un bagno e un ripostiglio.
Tutte le stanze erano rigorosamente piene di polvere e ragnatele.
Hilary non ne sarebbe stata molto contenta, non provava una grande simpatia per i ragni.
Sospirando spense le luci e tornò al pianterreno dove entrò nella stanza che dovrebbe essere stata la cucina.
Anche lì c’era un ripostiglio, e entrata trovò una scopa, ragni, degli stracci, qualche detersivo, e ragni.
Appena sentì la porta d’entrata che si apriva, chiuse la porta del ripostiglio e si andò nell’ingresso, dove trovò una fradicia cugina con uno scatolone in mano.
L: Ma che hai comprato?!
H: Un aspirapolvere, due scope, qualsiasi tipo di prodotto di pulizia presente in commercio e poi , dato che ho speso una barca di soldi, il proprietario del negozio è stato gentile e mi ha regalato un discreto numero di stracci da usare.
Detto questo appoggiò a terra tutto quell’armamento e si tolse la giacca.
Lily rimase ferma ad osservarla.
Hilary si legò i capelli e la guardò storta.
H: Vuoi cominciare a pulire anche tu o faccio tutto io?
Lily sbuffò e tirò fuori dallo scatolone degli stracci e un prodotto per i vetri e cominciò a pulire tutte le finestre.
Hilary tirò fuori la scopa e cominciò a spazzare per tutta la sala e quando finiva di ammucchiare dello sporco, lo tirava su con l’aspirapolvere.
Verso le 8 di sera le due ragazze distrutte si fermarono e si guardarono intorno.
Avevano completamente ripulito il pianterreno e mancavano solo le stanze del primo piano.
Ormai erano sfinite, e decisero di cenare.
Nel frigo però non avevano niente così, andarono a mangiare in un locale nel centro del paese non molto distante da casa loro.
Appena finito di cenare, le due ritornarono riluttanti a casa e decisero che stanze prendere.
Ognuna cominciò a ripulire la propria, e un oretta dopo tornarono al pianterreno in sala, dove, lentamente, cominciarono a portare i mobili al piano di sopra.
Quando ormai erano le 10 e mezza di sera, avevano finito di sistemare le camere, ma erano troppo stanche per sistemare anche la sala e svuotare le valigie.
Così si sistemarono e andarono a dormire, sperando che il giorno seguente sarebbe andato bene.

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Capitolo 2
*** 'brand' new day. ***


Un nuovo capitolo :) Mi dispiace che nessuno abbia commentato, ma non fa niente, speriamo che almeno venga commentato questo :)
Ringraziamo tutti quelli che hanno messo la nostra fan fiction tra le seguite :)




Lily si rigirava nel letto quando un raggio di sole filtrò dalla finestra colpendola in viso.
Era così… silezioso.
Ad un certo punto un urlo spaventoso interruppe il suo sonno svegliandola di soprassalto e facendole prendere un colpo.
Senza nemmeno rendersi conto di quello che stava succedendo, Hilary aveva spalancato la porta di camera sua e le aveva gridato qualcosa prima di correre giù per le scale.
Lily,un po’ intontita, rimase lì dov’era senza aver compreso il messaggio.
Un minuto dopo Hilary con una fetta di pane in bocca rispuntò in camera sua urlandole ancora.
H: MA ALLORA TI VUOI MUOVERE? SIAMO IN RITARDO QUALI DI QUESTE PAROLE NON CAPISCI?!
Lily spalancò gli occhi e osservò l’orologio appeso sulla parete laterale.
Le otto e quaranta.



Con un urlo Lily si alzò di scatto e corse in cucina afferrando del pane che avevano portato da casa.
Hilary era rimasta al piano di sopra e dopo due minuti scese vestita mentre si sistemava i capelli.
L: PERCHè CAVOLO NON MI HAI SVEGLIATA?!
H: LA SVEGLIA NON HA SUONATO MI DISPIACE!!
L: QUELLA TAROCCATISSIMA SVEGLIA CHE HAI RICEVUTO DUE NATALI FA?! TE LO CREDO , ERA PIETOSA!
H: GUARDA CHE ME L’HAI REGALATA TU FURBASTRA!
Lily finì di mangiare e salì le scale in fretta e furia mentre Hilary usciva di casa diretta alla macchina.
Lily non ci mise molto a prepararsi e la raggiunse in macchina.
H: Chiuso la porta?
L: Si.
H: Le finestre?
L: No.
H: Preso le chiavi?
L: Si.
H: Spento le luci?
L: Si.
Detto questo Hilary fece partire l’auto a tutta velocità e uscì dal vialetto in direzione della scuola. Arrivate nel parcheggio scesero dall’auto velocemente e corsero dentro la scuola.
Dopo qualche minuto uscirono dalla segreteria e cominciarono a girare per la scuola a vuoto senza trovare le proprie classi.
H: Di qua ci siamo già passati sai?
L: Certo che quella gallina della segretaria poteva fornirci anche indicazioni più precise! Ma no era troppo impegnata a flirtare con il bidello!
Dopo un altro paio di giri a vuoto Hilary trovò la sua classe ed entrò imbarazzata per il ritardo.
Lily invece, non riusciva proprio a trovare la sua, e mentre stava maledicendo per la millesima volta la segretaria sbatté contro al preside in persona che le chiese che ci faceva lì in giro.
Paonazza spiegò che era nuova e che non riusciva a trovare la sua classe, così fu scortata in 2°B dal preside in persona.
Una volta entrata si sedette il più lontano possibile dalla cattedra e dalla professoressa e tirò fuori dalla cartella strausata i libri di matematica.
Appoggiò la testa a una mano e iniziò a contare le goccioline sul vetro.
Finite le lezioni si incamminò verso la classe di Hilary, che la aspettava impaziente sulla porta.
H: Ce ne hai messo di tempo eh!
L: Uff, tu non hai avuto matematica la prima ora!
Hilary la guardò con compassione
H: Va bene, per questa volta sei scusata.
La cugina sbuffò e si incamminò con passo spedito verso la mensa, senza mai smettere di criticare l’odioso professore di matematica e la montagna di compiti che avevano ricevuto per il prossimo martedì.
Dopo essersi servite le due cugine si guardarono intorno per trovare un posto dove sedersi, e Hilary individuò uno spazio libero vicino ad Alice, un ragazza che aveva conosciuto quella mattina, strana ma simpatica.
L: Hilary dove stai andando ?
H: Da una mia amica! Dai vieni, non ti mangiano mica lei e suo fratello!
L: Quel tipo mi mette in soggezione!
H: Tutta impressione, scommetto che è simpaticissimo!
10 minuti dopo la ragazza chiamata Alice stava parlando animatamente con Hilary, mentre al suo fianco Lily continuava a mangiare guardando il tavolo.
A un certo punto il fratello di Alice, si rivolse a lei
?: Tu non parli con loro?
L: La moda non mi interessa tanto…
Il ragazzo le fece un ampio sorriso.
?: Allora in questo siamo simili.
Lily lo squadrò da capo a piedi: pantaloni firmati, maglietta grigia e felpa anch’essa firmata. Alzò un sopracciglio
L: A vederti non si direbbe proprio.
Il ragazzo si mise a ridere davanti all’espressione scettica della ragazza.
?: Ti giuro che alla mattina mi metto la prima cosa che trovo in giro!
Lily cambiò subito argomento e si presentò.
L: A proposito, mi chiamo Lilian Wright, ma tutti mi chiamano Lily.
?: Edward Cullen, ma gli amici mi chiamano… Edward.
Lily sorrise e i due iniziarono a parlare del più e del meno, così per passare il tempo e per non doversi sorbire le chiacchiere delle due poco distanti, che a volte si giravano verso loro due annuendo complici e facendo strani sorrisetti.
Ogni qualvolta che questo succedeva, Lily le fulminava con lo sguardo, mentre Edward le guardava divertito.
A un certo punto Hilary si accorse che si era fatto tardi e che a momenti sarebbero ricominciate le lezioni, così lei e Alice si avviarono nella loro classe mentre Edward si offrì di accompagnare Lily. Arrivati davanti alla porta Lily si fermò a scambiare le ultime due chiacchiere con Edward il quale era appoggiato al muro con un braccio.
Al suonare della campanella Edward sorrise a Lily e la salutò avviandosi verso la sua classe.
Lily rimase lì quasi ipnotizzata, ma ritornò in fretta in sé e entrò in classe prendendo lo stesso posto della mattinata.
Le ore di lezione passarono molto lentamente, e sembrava che la pioggia non avesse intenzione di terminare.
Ma quando alla fine le lezioni terminarono Lily uscì dalla scuola e per un pelo non finì lunga distesa per colpa di una ragazza che correva sotto la pioggia andando a sbattere contro tutti.
Hilary evitò di un pelo quella ragazza e si avvicinò a Lily dirigendosi verso la macchina. Fermi davanti alla macchina di Hilary c’erano Edward e Alice, che li stavano aspettando.
Alice prese da parte Hilary e Edward rimase da solo con Lily.
L: Hai una qualche idea di cosa stia riferendo tua sorella a mia cugina?
Edward scosse la testa e cominciò a camminare avanti e indietro.
Dopo poco le due ragazze tornarono da Edward e Lily.
H: Senti Lily… Non ti dispiace se stasera vado fuori a cena con Alice? Dopo vorremmo andare a fare un giro a Port Angels con la speranza che smetta di piovere…
L: Oh si non c’è problema… Così potrò finire di sistemare le valigie in pace.
Alice fece una faccia da una che aveva appena avuto un illuminazione divina.
A: Ho avuto un idea! Edward perché non vai a fare compagnia stasera a Lily?! Sarebbe fantastico.
L: Oh no no no!
H: Oh si si si!
Edward rimase zitto qualche secondo poi sollevò le spalle.
E: Perché no?
Hilary e Alice fecero due gridolini di felicità e si decisero a che ora trovarsi, dopodiché i Cullen salutarono le due cugine che rimasero sotto la pioggia a guardare Alice e Edward che si allontanavano.
Hilary era tutta gongolante mentre Lily era furiosa.
L: Lo sai che ti odio vero?
H: Certo!
L: Bene.
Detto questo Lily salì in macchina e Hilary fece lo stesso mettendo in moto l’auto e tornando a casa. Arrivate, Hilary corse in camera sua a disfare la valigia, mentre Lily andò in sala tirando fuori quei pochi mobili dagli scatoloni.
Un divano, un tavolino e una poltrona.
“Evviva l’abbondanza” pensò.
Sistemati i mobili si stravaccò sul divano pensierosa e Hilary scese le scale cercando l’elenco del telefono in un tavolino nell’ingresso.
Lasciò l’elenco in bella vista e ricordò a Lily che se lui e Edward avrebbero voluto mangiare avrebbero fatto meglio ad ordinare qualcosa dato che non aveva ancora fatto la spesa.
L: Quando hai intenzione di comprare dei mobili veri per sta casa?! Camera mia è vuota!
H: Anche il mio portafogli è vuoto Lily i soldi non crescono sugli alberi! Devo trovare un lavoro nel frattempo accontentati di quel che hai!
Lily sbuffò e cominciò e tirò fuori un libro dal suo zaino e cominciò a sfogliarlo, in attesa che il tempo passasse e quel ragazzo misterioso di nome Edward facesse la sua comparsa in casa sua.

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Capitolo 3
*** fun... and friends? ***


hola chicos (:
questa volta è la giuls che vi parla.
la laura è troppo impegnata a fingere di studiare greco per postare, dunque tocca a me.
hope you like it ;D



Il tempo passò in fretta, e a un certo punto il campanello suonò e Hilary corse alla porta.
Con un sorriso accolse Edward ed Alice scusandosi per l’enorme confusione che c’era in casa, poi si infilò la giacca e raccolse la borsa.
H: Lily ti ho lasciato il numero di telefono della pizzeria evidenziato sull’elenco, adesso vado non combinare casini!
L: Non ho 5 anni!
H: Si ma fino a quando non sarai maggiorenne sei a mio carico! Divertitevi! – Ridacchiando spinse Alice fuori dalla porta chiudendola e lasciando Edward e Lily soli.
L: Ehm, che facciamo?Mangiamo subito?
Edward annuì tranquillamente e rimase in piedi a guardare Lily mentre questa stava ordinando le pizze. A un certo punto abbassò la cornetta e gli chiese come voleva la pizza, per poi ricominciare a parlare al telefono.
Quando mise giù, Edward era ancora in piedi a fissarla e lei diventò bordò.
L: Beh… Siediti dai non stare in piedi!
Edward si sedette sulla poltrona continuando a fissarla, e Lily cominciò a sentirsi un po’ a disagio. A un certo punto lui prese parola.
E: Perché vi siete trasferite qui?
L: Oh ehm ecco non è uno dei miei argomenti preferiti ma…
Edward continuava a fissarla e a guardarlo sembrava si stesse concentrando parecchio.
L: Beh, noi siamo di Washington, e i miei genitori sono morti in un incidente stradale quando avevo 6 anni e da allora ho sempre vissuto con mia cugina. I suoi genitori sono divorziati, e abbiamo sempre vissuto con suo padre perché sua madre si è trasferita in America. Quando quest’anno suo padre ci ha detto che si stava per risposare con una donna delle peggiori speci, Hilary ha fatto le valigie ed è venuta a vivere in questa casa che le aveva lasciato in eredità sua nonna, e io sono venuta con lei.
Edward rimase in silenzio fissandola senza dire una parola per qualche minuto, poi le fece un’altra domanda.
E: E… se posso saperlo… Come sono morti i tuoi genitori?
L: Beh… Noi… Noi eravamo in vacanza a Volterra, e loro volevano fare un giro da soli così la sera mi hanno lasciato all’hotel in uno spazio apposito per bambini… Sai quelle robe lì… ecco e a un certo punto mi hanno detto che i miei genitori non sarebbero tornati… Erano morti in un incidente stradale… Di più non ricordo…
Il suo sguardo era cupo e triste mentre faceva riemergere quei ricordi, e rimase un po’ scocciata quando vide che Edward aveva la stessa identica espressione di prima.
Così ricaddero nel silenzio fino a quando non suonarono alla porta.
Lily andò ad aprire e dopo aver pagato la pizza la portò dentro. Siccome il salotto non era provvisto di tavoli e a Lily non andava di apparecchiare, appoggiò la pizza per terra ed accese la tv da quattro soldi che Alice era riuscita a procurare per Hilary.
L: Ti da fastidio se guardiamo una partita di baseball?
E: Per niente, anche a me piace molto il baseball.
Lily sorrise e iniziò a seguire la partita, mangiando di tanto in tanto qualche trancio di pizza.
Dopo 20 minuti che la partita era iniziata Lily e Edward discutevano animatamente sulle loro rispettive squadre di baseball preferite e dei falli che avevano commesso nella partita.
Alla fine della partita, siccome Edward si rifiutava di ammettere la sconfitta della sua squadra preferita contro quella preferita da Lily, la ragazza prese un cuscino e glielo tirò addosso.
L: Ammettilo, quella squadra è venti volte peggiore di quella che ha vinto!
E: è solo l’arbitro che non sa riconoscere quando è fallo!
Disse lui tirandogli un altro cuscino che aveva trovato
Continuarono per un po’ fino a quando la porta di casa non si aprì ed entrò Hilary seguita da Alice, cariche entrambe di borse.
H: Che succede qui?
L: Niente Cugina! - Disse Lily continuando a tirare i cuscini ad Edward che li scansava agilmente
H: Piantala Lily. – sbottò Hilary appoggiando la borsa per terra e togliendosi la giacca.
L: Non finchè lui non ammetterà che la sua squadra fa schifo e che non è colpa dell’arbitro!
Edward rimase in silenzio continuando a schivare cuscini.
H: Insomma Lily piantala!
Per tutta risposta ricevette un cuscino in faccia.
H: QUESTA ME LA PAGHI!
Alla fine Lily era così stremata dalla battaglia che crollò sul divano abbracciando un cuscino.
Edward si sedette per terra ridendo mentre Alice ed Hilary rimasero in piedi sghignazzando come delle oche.
Dopo qualche minuto si accorsero che Lily era caduta in un sonno profondo e Hilary sbuffò.
H: Perfetto adesso mi toccherà portarla io su in camera!
E: Posso portarla io se vuoi.
H: No grazie ma non ti sforzare…
E: Non mi sforzo per niente! Dai faccio io.
Prima ancora che Hilary potesse ribattere, Edward aveva preso in braccio Lily e la stava portando al piano di sopra. La ragazza li raggiunse sul pianerottolo e indicò a Edward quale fosse la camera di Lily, per poi scendere al pianterreno da Alice.
Intanto Edward aveva appoggiato Lily sul suo letto e poi era rimasto lì qualche minuto a fissarla mentre questa dormiva, fino a quando Alice non gli spuntò alle spalle dicendo che ormai dovevano andare.
I due fratelli uscirono di casa accompagnati da Hilary. In strada stava passando un gruppo di ragazzi chiassoso, e Alice ed Edward guardarono male quel gruppo, che fece lo stesso con loro.
Hilary curiosa fece una domanda ad Alice.
H: Chi sono quelli? Li conosci?
A: Per mia sfortuna si… Sono quelli della Push.
H: La Push?
E: Un paese qui vicino… Grande come Forks ma lì ci sarà un negozio a dargliela buona dunque vengono sempre qua.
A: E c’è anche una scuola… Vanno tutti lì…
H: Come si chiama la scuola?
A: Di solito la chiamano come il paese… La Push.
H: Capito.
I tre rimasero in silenzio fino a quando quel gruppo chiassoso non fu in lontananza. Poi Alice disse che dovevano proprio andare e i due fratelli salutarono Hilary, la quale tornò in casa a sistemare il salotto.
Quando finì guardò l’orologio appeso in cucina; le undici e un quarto. Non aveva un gran sonno così decise di uscire e fare un giro per Forks a piedi.

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