Rumi to Seito Kaicho

di Falling_Thalia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ...Our Story...Part 1 ***
Capitolo 2: *** ...Our Story...Part 2 ***



Capitolo 1
*** ...Our Story...Part 1 ***


Hi HI =)

Spero che quello che state per leggere vi piaccia, personalmente adoro questa one-shot anche se originariamente era nata come capitolo di una storia più grande.

Bhe, detto questo...Buona Lettura!

Provvederò al più presto a postare la seconda parte =)

 

L’anno scolastico era già iniziato all’Accademia Lullaby quando una nuova studentessa fece la sua apparizione. Si chiamava Rumi Shiragawa; aveva frequentato il sistema chiuso della Lullaby fino all’anno prima quando aveva deciso di uscirne per frequentare un semplice liceo pubblico. Ma, dopo nemmeno due mesi, aveva deciso di ritornare all'Accademia. Non si trattava di nostalgia, no, ma di un problema più grande. Alcune voci di corridoio dicevano che all’interno dell’istituto era in atto una sorta di tirannia silenziosa. Il figlio del preside si era insediato nel consiglio studentesco e si rigirava alunni e professori a suo piacimento. Quella notizia aveva scosso Rumi nel profondo: non avrebbe permesso che qualcuno subisse quello che aveva subito lei per cinque anni. Innamorata persa di quel ragazzino aveva buttato tre anni di elementari e due di medie per lui, facendosi sfruttare come una cameriera senza nemmeno accorgersene. All’ultimo anno, quando ora mai era troppo tardi per tornare indietro, lui era partito per l’Inghilterra senza nemmeno salutarla o chiederle scusa per come l’aveva trattata.

Adesso che era tornata alla Lullaby aveva un solo ed unico obbiettivo: togliere il potere a quella persona.

 

- Bene Shiragawa-san, si presenti poi vada a sedersi –

- Certamente. Salve a tutti, sono Shiragawa Rumi e sono ritornata qui per un motivo solo: diventare presidente del consiglio studentesco! Conto su di voi! –

Una sorridente Rumi iniziava così il suo trionfale rientro alla Lullaby.

 

Passarono due o tre giorni in cui la notizia si diffuse in tutta la scuola arrivando alle orecchie del diretto interessato: Akira Kyohei (leggi kyohè).

Il mattino seguente nella sua classe fece capolino un ospite atteso ma non molto ben voluto.

- Shiragawa-san c’è qualcuno per te!-

- Ah~~ se non è l’affascinante protagonista del mio libro non voglio vederlo! –

- Ancora persa nelle tue letture Rumicchi? –

- Guarda, guarda chi si rivede…ne è passato di tempo K-chan… -

Disse senza nemmeno staccare gli occhi dal libro che aveva davanti.

- Potresti almeno guardarmi mentre parli, no? –

- Uhm? Dovrei? –

- Si, e se non lo fai tu lo faccio io. –

Si avvicinò alla ragazza e, posando una mano sul banco, girò il viso della ragazza con l’altra. Rumi si ritrovò a meno di cinque centimetri da lui ma la sua espressione non mutò. Kyohei rimase senza parole per qualche minuto chiedendosi se la ragazza che aveva davanti era davvero Rumi. Sul suo volto non era dipinto il solito sorrisetto imbarazzato che aveva sempre avuto, i suoi occhi color del fuoco erano freddi come il ghiaccio. Anche i suoi capelli erano diversi: da quanto si ricordava erano sempre stati molto lunghi ora, invece, erano corti. Sarebbe sembrata un ragazzo se non avesse avuto n cerchietto e l’uniforme femminile.

Dopo un lungo silenzio il ragazzo si riprese e disse:

- Sicura di essere ancora una ragazza? –

Rumi sorrise amaramente.

- Sicuro di essere ancora un ragazzo? –

Disse fissandolo dritto negli occhi.

- Ti dispiacerebbe togliermi le mani di dosso? Mi potresti lasciare dei segni sul viso… -

Il ragazzo mollò istantaneamente la presa e si mise seduto nel banco a fianco.

- comunque, ero venuto qui perché ho sentito che vuoi soffiarmi il posto, sbaglio? –

- per niente. –

- bhe sappi che comunque non ci riuscirai. Noi potrai mai colmare il divario che c’è tra di noi… -

- in che sezione sei? –

- Eh? Nella E perché? –

- In che sezione sono io? –

- Nella A –

- Ecco appunto. Caso mai sarai tu che non potrai mai “colmare il divario che c’è tra noi”… -

- come vuoi, ma sappi che mio padre mi lascia fare tutto quello che voglio e\ -

- Ah ~~  quante volte dovrò sentire ancora questa frase? Mio padre di qui, mio padre di là…non sei capace di competere lealmente? O sei troppo codardo per metterti in gioco? –

- Il punto è che non ci sarà nessuna competizione! Tu qui non puoi nulla, capisci? –

Disse mettendosi a ridere.

- E poi… - cominciò rimettendosi nella posizione di prima – anche se ci fosse una minima possibilità tu non avresti alcuna chance di rubarmi il posto, il che significherebbe: Sconfitta. E, in quel caso… -

- “In quel caso” cosa? –

Kyohei si abbassò per sussurrarle qualcosa all’orecchio.

- In quel caso ti potrei usare come valvola di sfogo di tutti i mei desideri, fisici compresi… -

Calò il silenzio. Pochi secondi dopo venne spezzato dalla fragorosa risata di Rumi. Stava davvero ridendo di gusto, era piegata in due dalle risate!

- Haha ma sentitelo! Il bambino che aveva vergogna a edere una Barbie nuda che parla di desideri fisici! Haha com’è divertente! –

Kyohei rimase scioccato. Evidentemente si aspettava di tutto fuorché di sentirla ridere.

- Ehi! Non rovinare la mia reputazione! –

- Quale reputazione? Haha! –

- Me ne vado. –

- Bye, Bye K-chan! –

Il ragazzo lasciò l’aula visibilmente irritato. Questa volta era stata lei a vincere, doveva ammettere la sconfitta.

Il resto della giornata passò inesorabilmente tranquillo, almeno fino alla lezione di inglese. Il professore, Kurakami Ren era il marito di sua sorella maggiore e, nonostante i suoi oltre trent’anni era ancora un uomo molto affascinante. Quando la campanella suonò per indicare la fine della lezione le ragazze sciamarono tutte intorno a lui…

- Sensei! Abbiamo visto sua moglie l’altro giorno! È bellissima! –

- oh grazie! –

- Ma ci dica, come si chiama? –

- Si chiama Aki, Shiragawa Aki –

- Shiragawa? –

All’improvviso Rumi si trovò circondata da una decina di ragazze dallo sguardo incuriosito.

- Shiragawa-san! Per caso sei imparentata con la moglie del Sensei? –

- Ah? Si, è mia sorella maggiore. –

- Kya~~ <3 –

Dopo aver lanciato quell’urletto si ammutoliscono e cominciano a fissarsi, poi fissano Rumi e, con un sincronismo da far invidia le chiedono:

- diventiamo amiche? –

Rumi, che non poteva perdere la sua immagine da brava ragazza acconsentì. A peggiorare la situazione si aggiunse anche il Sensei…

- Ah Rumi-chan, aspettami in sala professori dopo le lezioni, oggi sei nostra ospite. –

- Kya~~ <3 –

- o-ok … -

 

La giornata passò calma e senza problemi, fino a quando non fu ora di aspettare Ren-nii in sala insegnanti. Ad un certo punto una vecchia conoscenza fece la sua apparizione…

 

- Oh Rumicchi! È la seconda volta che incontriamo oggi, deve essere destino! –

- Sfiga, direi. –

- Dettagli…piuttosto che ci fai qui? Sai che è proibito starci senza un motivo vero’ –

- Guarda che non è che sono qui a dormire…sti aspettando Kurakami Sensei… -

- …Da quando sei passata agli uomini maturi e sposati? –

- Frena le tue fantasie, cretino. Ren-nii è mio genero. Lo sto aspettando perché oggi sono ospite a casa sua e di mia sorella… -

- OK. –

- Sei venuto qui per qualcosa o ti stavi solo facendo un giro? –

- Giusto, devo lasciare questi documenti al Vice-Preside… -

Disse posando i fogli su una scrivania.

- Prima che me ne vada…posso chiederti una cosa? –

- Che vuoi? –

- Per quale motivo sei tornata alla Lullaby? Avevo sentito dire che eri in una scuola pubblica, come mai sei tornata qui? –

- Lascia perdere, il vero motivo non ti farebbe piacere… -

- Va bene… -

Dopo qualche secondo di silenzio riprese a parlare.

- Sai, ho sempre creduto che tu mi avresti odiato per sempre per come ti avevo trattata, invece sembra che tu abbia superato bene tutta la storia. –

Sulle labbra di Rumi si dipinse un piccolo sorriso sarcastico…

- Infatti, non ti odio. Ti disprezzo per esserti approfittato di me e disprezzo la me stessa di allora per esserci cascata per tutto quel tempo… -

- Ah~~ sei cambiata davvero tanto…Qualche anno fa non saresti stata capace di nascondere così bene le tue emozioni…Sembra quasi che tu abbia dimenticato come si ride… -

- E di chi credi sia la colpa? –

- Stai insinuando che è colpa mia? –

- Guarda che non sono stata io a sfruttare una bambina come cameriera per cinque anni illudendola che mi piacesse! –

- La pensi davvero così? –

- Certamente! E saresti anche potuto venire a salutarmi e scusarti con me prima di partire ma no! Eri troppo orgoglioso, vero? –

Rumi si zittì, chiuse gli occhi e cercò di calmarsi. Quanto tempo era passato dall’ultima volta che si era arrabbiata così?

Quando li riaprì vide un sorrise nascere sulla bocca del ragazzo che da li a breve si trasformò in una fragorosa risata. Lei cercò di protestare, quella situazione era tutto fuorché divertente!

Fece per uscire dalla stanza quando Kyohei si mise tra lei e la porta.

- Mi dispiace Rumicchi ma non mi sfuggirai facilmente questa volta. –

- Smettila di dire cazzate! Senti sono molto irritata, sono anni che non mi arrabbiavo in questo modo. Quindi per evitare che io ti metta le mani addosso\ -

In un battito di ciglia Rumi si ritrovò con le spalle al muro e le braccia bloccate. K-han se la rideva beatamente davanti a lei.

- Cosa vorrebbe fare una ragazzina che non riesce nemmeno a difendersi? Sei così carina quando cerchi di fare la cattiva! –

- Tu…! –

- Ora, permettimi di prendermi il tuo primo bacio… -

Prima che potesse protestare la sua bocca fu tappata da quella di lui.

Se una cosa del genere fosse successa qualche anno prima Rumi sarebbe stata al settimo cielo. Ma ora, in quella situazione, non lo desiderava affatto. Nel momento in cui lui allentò la presa Rumi riuscì a liberarsi e lo spinse indietro. Dopo qualche secondo alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi con uno sguardo che avrebbe fatto paura anche al più assiduo amante dell’horror.

- L’hai odiato così tanto? –

Nessuna risposta. Stava zitta ma continuava a fissarlo.

- Potresti almeno dire qualcosa… -

- Va via. –

Disse in tono freddo e piatto.

- Come? –

- Ho detto va via. –

- Perché? –

- Va e basta. Passerò dall’aula del consiglio domani per lasciare una richiesta formale per le Tue dimissioni dall’incarico. –

Kyohei uscì dalla stanza senza dire una parola.

Rumi era sconvolta, era stata travolta all’improvviso da emozioni che pensava di aver dimenticato.

Si afflosciò a terra a fianco della porta cercando di far tornare regolare il battito del cuore e alleviare il dolore che ora le tormentava la testa.

- Per quanto tempo intendi rimanere li fuori, Ren-nii? –

Disse dopo qualche secondo di silenzio.

- Oh scusa, non volevo interrompervi… -

Dichiarò con un piccolo sorrisetto.

- Che razza di professore sei? Saresti dovuto entrare nel momento stesso in cui mi ha messa con le spalle al muro. –

Lo rimproverò freddamente Rumi.

- Dovresti impedire che uno studente si comporti così… -

- Veramente…. –

- Fammi indovinare…non puoi fare nulla perché rischieresti il posto? –

- Scusa –

- Lascia perdere, andiamo a casa. –

- Ok. -

 

Spero sia stata di vostro gradimento =) 

Ci rivediamo tra qualche giorno con la seconda parte =)

SPAZIO ALL'AUTRICE U__U

Salve a tutti =) sono _Akana_.

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto! Ringrazio chi l'ha letto e chi l'ha recensito.

Tra poco posterò l'ultimo capitolo, lo sto "revisionando" =)

Please, mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensate!! 

Non credete anche voi che sia più bello quando qualcuno legge e lascia anche un commento con una propria opinione?

Vi invito a farlo! <3

Bye Bye =)

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Capitolo 2
*** ...Our Story...Part 2 ***


Hi Hi =) Ecco l'ultimo capitolo, spero sia di vostro gradimento =)

 

La mattina seguente Rumi si sentiva leggermente meglio. Il dolore alla testa era scomparso ma quei sentimenti non l’avevano ancora abbandonata.

Passò tutta la giornata in silenzio, non pronunciò nemmeno una parola. I suoi compagni di classe sentirono la sua voce solamente quando i professori le chiedevano qualcosa.

Alla fine delle lezioni, prima di tornare a casa, passò dall’aula del consiglio studentesco per lasciare la lettera. Una volta lì la lasciò nelle mani del vice-presidente e fece per andarsene. Mentre uscì incrociò Kyohei ma gli passò a fianco con l’indifferenza di chi è appena passato vicino ad un estraneo. Una volta nel corridoio cominciò a correre verso il cancello principale: doveva andarsene il più velocemente possibile da quella scuola.

Intanto nell’aula del consiglio, Kyohei stava dando in escandescenza colpendo a calci le pareti. Il vice-presidente Matsuda Yuki  osservava lo strano comportamento del ragazzo cercando di capirne il significato.

- Kyohei, ti vuoi dare una calmata? Non puoi buttare giù i muri! –

- Sta zitto Yuki! Tu non hai idea di cosa significhi essere schiavo della mente di una donna! –

Yuki rimase perplesso; di che diamine stava parlando quel ragazzo?

- Ehi, vedi di calmarti. Non riesco a capire cosa stai cercando di dirmi. –

- Quella ragazza! Non riesco a capire che le passa per la testa! Era così facile prevedere cosa stesse pensando, mostrava ogni emozione ma ora, ora è come se indossasse una stramaledetta maschera Noh! –

- Ma stai parlando di Rumicchi? –

- E di chi altro se no! –

- …Bhe, veramente io mi sorprendo che ancora ti rivolga la parola…Solo per questo dovresti ritenerti fortunato. –

- Hai ragione! Il punto è che io la voglio! Non posso fare ancora a meno di lei! Anche lei, però; per quale altro motivo l’avrei fatta mia cameriera se non quello di tenerla vicino a me? –

- Kyohei…ma ti ascolti quando parli? Prova a metterti nei suoi panni: quando deve esserle sembrato scorretto e egoista il tuo modo di fare?...Se davvero ti piace così tanto perché non glielo dici come una persona normale? –

- …Non sono mai stato bravo in questo genere di cose…generalmente erano le ragazze a confessarsi… -

- Allora ascoltami…ho un idea… -

- Dimmi. –

-  Bene. Allora. Come tuo Sempai è mio dovere istruirti su tutto ciò che riguarda le donne. Da come parlarle a come farle innamorare. A partire da domani ti sottoporrò ad un corso intensivo al termine del quale sperimenterai ciò che hai imparato. Dovrai essere gentile e carino con le ragazze non rozzo e autoritario come tuo solito. Dovrai dimostrare a Rumi che sei cambiato, dovrai farle capire che sei un bravo ragazzo. Quando lei si sarà fatta una nuova opinione di te potrai passare all’attacco. Ti confesserai come un ragazzo normale chiedendole scusa per tutte le brutte cose che le hai fatto e, se tutto va bene, lo sceneggiato si concluderà con una bella coppietta felice. –

Kyohei lo fissava a bocca aperta. Da quando Yuki era competente in queste cose? E più importante…

- Hai la minima idea di quanto tempo debba passare prima che lei cambi opinione su di me? Pensaci: ha alimentato il suo odio, anzi il suo disprezzo se vogliamo citarla testualmente, per tre lunghi anni! –

Yuki lo fissò curioso…

- Non è che tu, in un solo giorno, abbia combinato qualcosa di peggio per farti odiare da lei ulteriormente? Quando è entrata qui dentro aveva un’espressione spaventosa e non ha detto una parola. Mi ha lasciato una busta e se ne è andata. –

Kyohei, nel tentativo di non sembrare sospettò cominciò a fischiettare e guardare per aria. Per sua sfortuna fallì miseramente.

Yuki sospirò e alzò le mani al cielo lasciandosi cadere su una sedia.

- Si può sapere che hai combinato questa volta? –

- …Bhe, può darsi che ieri mattina sia andato nella sua classe e abbia parlato un po’ con lei…tra una cosa e l’altra l’ho avvertita che se avesse perso questa sfida l’avrei fatta diventare la valvola di sfogo dei miei desideri, fisici compresi. Lei si è messa a ridere e io me ne sono andato. Alla fine delle lezioni, questa volta davvero per caso, l’ho incontrata nell’aula professori e, siccome eravamo soli non ho resistito. Può darsi che in preda ad un raptus dei mei l’abbia messa al muro l’abbia baciata contro la sua volontà…e non è stato un bacetto innocente da labbra-contro-labbra ma un vero baci. Però può darsi eh, non è certo… -

- …Ho idea che ci vorrà più tempo del previsto…Ma forse, se ti butti ai suoi piedi e implori pietà magari ti perdona… -

- Bella idea! Potrei davvero inginocchiarmi e chiedere perdono! –

- …solo se sei sicuro di fare una figuraccia davanti a tutta l’accademia… -

Aggiunse Yuki…

- Bell’idea. Potrei farlo durante la Cerimonia dei Ciliegi! Più umiliante di così! –

- Già immagino lo scoop: “ Akira Kyohei l’egoistico e tirannico presidente del consiglio studentesco si inginocchia davanti a tutta l’Accademia per chiedere scusa alla ragazza della sua vita. Lei: lo ignora e lascia la cerimonia indifferente!” –

- Yuki!! Così mi deprimi ancora di più! –

Il ragazzo sospirò di nuovo. Prese la busta dalla scrivania e la porse a K-chan.

- Tieni. Questa l’ha portata Rumicchi, è per te. –

Kyohei aprì la busta, al suo interno vi erano due lettere:

la prima riportava la richiesta e le motivazioni per il suo possibile licenziamento, l’altra era pieni di insulti frutto di attimi di sfogo. Alla fine della seconda lettera K-chan trovò un Post Scriptum che lo mandò su tutte le furie.

Diceva così:

“P.S.:

Volevo solo smontare “gentilmente” le tue illusioni sul mio primo bacio.

Punto primo: il tuo bacio sarà soltanto un’insignificante cifra dei tanti dati e ricevuti negli ultimi anni;

Punto secondo: evita di farti illusioni su qualsiasi altra mia prima volta. Mentre tu te la spassavi all’estero io ho trovato un ragazzo e ti assicuro che non sono rimasta con le mani in mano: abbiamo completato più volte l’intero ABC!

Bye Bye K-chan “

Kyohei sbiancò. Dove, come e quando era sparita la ragazza innocente che conosceva?

Yuki gli prese la lettera dalle mani e lesse a sua volta il “P.S.”. anche lui rimase sconcertato, non si ricordava di aver conosciuto una ragazza simile! La Rumi che ricordava era una ragazzina che arrossiva ogni volta che K-chan le diceva qualcosa, che non sapeva nemmeno cosa fosse l’ABC. Dovevano essersi persi molte cose durante il loro soggiorno a Londra!

- …Mi sa che ci siamo persi parecchie cose mentre non eravamo qui… -

- Chi è quel bastardo che si è preso tutte le prime volte della mia Rumicchi eh? Devo spaccargli la faccia! –

- …Mi sembra di ricordare che quando siamo tornati tutti discutevano della fine della storia durata due anni tra Rumi e un certo Takara Eichi…non avrei mai immaginato che si trattasse della nostra Rumi…. –

Il furibondo Kyohei si precipitò nell’altra stanza per consultare l’elenco degli studenti e, dopo qualche minuto, tornò con un fogliettino e una foto di uno studente dai capelli chiari e gli occhi scuri, il suo esatto contrario.

- Ecco, è lui. Takara Eichi, sezione 2-D Ah! È pure meno intelligente di lei! Come ha fatto a prendersi tutte le sue prime volte? –

- …Ehi, vorresti gentilmente smetterla di ripeterlo? E poi, se non mi sbaglio…la E sta ancora più giù della D… -

- Stai cercando di distruggere la mia autostima? –

- No, solo dirti come stanno le cose… -

- Ok, bhe grazie. Comunque sia, andiamo da questo Takara, devo dirgli un paio di cosette a proposito delle prime volte della mia Rumicchi… -

- Voi smetterla di ripeterlo?! –

- Ok, ok. Però adesso andiamo, dovrebbe essere al club di basket. –

I due si diressero verso la palestra pronti a scatenare una rissa, almeno, Kyohei lo era. Yuki sperava di evitarlo.

- È qui Takara Eichi? –

Urlò K-chan spalancando la porta della palestra.

- Si, sono io. Che c’è? –

Disse l’altro voltandosi.

Quando vide Kyohei si immobilizzò. Conosceva tutta la storia e, sapeva anche quanto a lui piacesse Rumi. Per questo l’aver chiesto di lui non era un buon segno.

- Ti devo parlare subito. –

Dichiarò con voce ferma.

- O-ok… -

Si incamminarono tutti e tre verso il cortile. Una volta fuori dal campo visivo di chiunque Kyohei diede inizio al suo interrogatorio.

- Ho saputo che stavi con Rumi, è vero?

- Si, siamo stati insieme per due anni… -

- Quindi Tu le hai preso il Suo Primo Bacio…. –

- …S-si… -

- E la prima volta che ha avuto un appuntamento ufficiale è stato con te, sbaglio? –

- …No… -

- …Da tutto questo posso dedurre che, dopo tutto quel tempo insieme abbiate anche fatto XXX … -

- Si… -

Kyohei, che fino a quel momento aveva mantenuto la calma, cominciò a manifestare la sua rabbia.

Prese il povero Eichi dalla maglia e cominciò a scuoterlo.

- TU! Come hai osato prenderti tutte le prime volte della Mia Rumicchi?! Ah! Ti uccido, brutto stronzo ti uccido!!! –

Yuki, che fino a quel momento era rimasto in disparte ad ascoltare, intervenne prendendo K-chan per la camicia e trascinandolo via disse al terrorizzato Eichi:

- Ti conviene andare o finirai male. E, da oggi in poi guardati le spalle, nemmeno io gradisco che tu ti sia preso tutte le prime volte di Rumi e, soprattutto che tu mi abbia fatto dire una cosa simile. –

Detto questo se ne andò trascinandosi dietro K-chan.

Il mattino seguente Rumi venne informata dalle sue compagne su ciò che avevano visto il pomeriggio precedente; a quanto pare quei due non erano riusciti del tutto a passare inosservati.

Intanto nell’aula del Consiglio Studentesco Yuki esprimeva le sue preoccupazioni all’amico…

- K-chan, ho un brutto presentimento… -

- Riguardo a cosa? –

Chiese lui come su nulla fosse successo.

- Riguardo a ieri! Se non ti avessi portato via da li avresti ridotto male quel ragazzo… -

- Tsè, se lo sarebbe solo meritato… -

- Ah~~ chissà cosa succederebbe se Rumicchi venisse a saperlo! –

- bhe, appurato che non lo saprà mai, possiamo solo immaginarci le proporzioni della sua collera. –

Rabbrividirono entrambi a quel pensiero.

- Già. –

Tirarono un sospiro di sollievo, in qualche modo se la sarebbero cavata. Almeno era quello che pensavano fino a quando una furiosa Rumi fece capolino nella stanza aprendo la porta con un calcio. Era talmente arrabbiata che avrebbe potuto scardinarla!

I due sobbalzarono e sbiancarono alla sua vista. L’avevano vista arrabbiarsi seriamente molte volte in passato ma questa le superava tutte di gran lunga.

- Voi due…avete la minima idea di quanto io sia incazzata in questo momento? Potrei uccidervi a mani nude se solo non fossimo a scuola! –

I due deglutirono e si guardarono: in quel momento dovevano essere grati alla loro scuola, dovevano la loro sopravvivenza a quel posto.

- Vi conviene trovare una scusa valida…altrimenti, potete cominciare a correre. –

Yuki prese in mano tutto il suo coraggio e parlò.

- Ehm…forse ho una buona spiegazione. Prometti di non interrompermi? –

- Uhm. –

- Tutti qui sappiamo che quello che K-chan ti ha fatto non è stato per niente corretto, anzi. Però, questo stupido ragazzo l’ha fatto per una ragione precisa: siccome è uno scemo che non si smentisce mai ha ritenuto che l’unico modo per farti rimanere al suo fianco il più a lungo possibile fosse quello di farti diventare la sua cameriera. Lo so che può sembrare una cosa strana visto che parliamo di un bambino ma, suvvia, non stiamo parlando di uno qualunque ma di questo qui! Poi ha fatto quella brutta cosa in aula insegnati e, cosa peggiore di tutte non si è mai scusato per niente di tutto questo. Per tutta risposta tu hai scritto quella lettera con quel Post Scriptum che lo ha mandato su tutte le furie. Così siamo andati a trovare questo Eichi e, fortunatamente ho evitato che si facesse troppo male. In sintesi: questo stupido ti ama davvero ma come tale non è mai stato in grado di dirtelo o dimostrartelo normalmente. Pensa che ha perfino considerato di rendersi ridicolo davanti a tutta L’Accademia durante la Cerimonia dei Ciliegi per scusarsi con te –

- Yuki! –

Kyohei era rimasto di sasso. Rumi aveva chiesto una spiegazione non la telecronaca con i contenuti extra!

Anche la ragazza era rimasta scioccata. Per tutto il tempo della “spiegazione” era rimasta a fissare Yuki a occa aperta, ma ora, aveva rivolto il suo sguardo verso Kyohei.

- Davvero l’hai fatto perché ti piaccio? –

Chiese lei.

K-chan distolse lo sguardo, visibilmente  imbarazzato.

- E per che altro l’avrei fatto secondo te? –

- Ma io…io pensavo che mi odiassi! –

- Ehi, secondo te ti avrei mai baciato in quel modo se davvero ti odiassi? Non sono quel genere di persona! –

- Ah. C’è io non ho parole…Davvero, non so cosa pensare… -

Disse Rumi confusa.

Calde lacrime cominciarono a scenderle lungo le guance.

- Oddio…sto…sto piangendo…haha perché mai dovrei piangere? –

Furono le ultime parole che riuscì a dire prima di essere travolta da un pianto che veniva dal cuore.

Yuki, sentendosi di troppo lasciò la stanza accarezzandole la testa.

Rimasti soli Kyohei le si avvicinò e l’abbracciò.

- Ora puoi smettere dii piangere. Sono qui per te, per chiederti scusa dal profondo del cuore. Sono uno scemo e non posso farci niente ma per favore smetti di piangere… -

- N-non ci riesco…U-una volta c-che inizio n-non riesco più a s-smettere… -

- ok, allora perdonami in anticipo per quello che sto per fare –

Kyohei le prese dolcemente il viso tra le mani e la baciò, un bacio innocente ma intenso. Quando si staccarono lui le sorrise dicendo:

- Visto, hai smesso di piangere. –

Lei sollevò un sopracciglio e gli chiese:

- L’hai imparato in Inghilterra? –

- Può darsi –

Rispose lui sempre sorridendo.

 

Dopo quell’episodio Rumi e Kyohei cominciarono a fare coppia fissa.

Nei corridoi quando li vedevano passare insieme, molti sorridevano altri sgranavano gli occhi chiedendosi che fosse successo tra quei due.

La situazione venne chiarata alla Cerimonia dei Ciliegi durante la quale K-chan ufficializzò la sua relazione con Rumi.

Da quel giorno furono ribattezzati “La Coppia Dei Ciliegi”.

 

SPAZIO ALL'AUTRICE XD

Eccoci alla fine...allora vi è piaciuta la storia?

Io stavo morendo dal ridere mentre scrivevo i monologhi di Yuki pensavo a Tamaki (host Club) che mentre parlava non lo cagava nessuno! XD

Come al solito ringrazio chi mi ha seguita e invito tutti a lasciare una recensione per farmi sapere come vi è sembrata questa breve storiella =)

Bye Bye _Akana_


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