LA VOCE DEL SANGUE di Lucy Farinelli (/viewuser.php?uid=19035)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episodio 1 ***
Capitolo 2: *** Episodio 2 ***
Capitolo 3: *** Episodio 3 ***
Capitolo 4: *** Episodio 4 ***
Capitolo 1 *** Episodio 1 ***
LA
VOCE DEL SANGUE
Episodio
1
I tetti erano
scivolosi a quell’ora della notte, ricoperti da uno strato
leggero di ghiaccio dovuto alle basse temperature che si raggiungevano
in quel periodo dell’anno.
Ma Kristy era
abituata. Vestita solo di una tuta nera aderente e anfibi militari,
slittava, rallentava e sterzava senza fatica e senza esitazioni.
Era una strega
e i suoi poteri consistevano in questo e altro.
Kristy
saltò sul tetto alla sua destra e atterrò a
quattro zampe sulle tegole, poi si lasciò scivolare fino al
balcone dell’ultimo piano di quel condominio, silenziosa come
un’ombra. Sporse la testa per orientarsi di nuovo e
ritrovò la sua preda. Saltò agile oltre la
ringhiera con una mano sola e rimase appesa alla sbarra di metallo, poi
dondolò avanti e indietro per darsi la spinta finale e
atterrare nel punto che le sembrava più ottimale per
continuare con il pedinamento. Continuò a saltellare da un
balcone all’altro come uno strano primate, seguendo la preda,
un uomo di mezz’età, un rispettabile impiegato con
moglie e due figlie, un uomo che indossava spesso un impermeabile beige
e una sciarpa a scacchi blu e gialli al collo. Non molto alto, dai
capelli grigi e tendente alla pinguedine senile, l’uomo si
muoveva a passi frettolosi per i marciapiedi pieni di ombre.
Finalmente,
cacciatore e preda svoltarono un angolo particolarmente buio e Kristy
si poté finalmente permettere di scendere a terra. Appena
l’uomo entrò nel vicolo, la strega si
aggrappò alla grondaia e si lasciò scivolare, per
poi nascondersi dietro il bidone della spazzatura, facendo sporgere
appena la testa.
Qualche metro
avanti a lei, l’uomo si guardava furtivo intorno.
Assicuratosi che non ci fosse nessuno, mormorò qualcosa a
mezza voce, in una lingua sconosciuta e una figura nera, alta e
incappucciata comparve davanti a lui. I due si misero subito a
confabulare e Kristy eseguì un rapido incantesimo
affinché l’aria attorno a loro conducesse
più facilmente fino a lei i suoni della loro conversazione.
La rigida disciplina inculcatale dalle severe regole della Congrega che
l’aveva allevata stava dando i suoi frutti. A
vent’anni, Kristy era la migliore strega operativa della
Congrega. Cresciuta presso di essa dopo la morte prematura dei suoi
genitori, Kristy veniva spesso scelta per missioni del genere.
“Sì,”
stava dicendo l’uomo. “Sì, ho trovato
quello che mi avevi chiesto.”
“Così
in fretta?” chiese l’uomo in nero con voce grave.
“Ho
le mie fonti,” replicò spiccio l’altro.
“Siamo
sicuri che sia quello giusto?”
“Certo
che sì!” esclamò l’uomo
indignato. “Non vedo perché dovrei imbrogliarvi!
Come se non fossi a conoscenza delle ripercussioni!”
“Zitto,”
lo ammonì l’uomo in nero sollevando una mano.
“Sento odore di strega.”
Kristy
sussultò. L’avevano scoperta.
Dissolse in
fretta l’incantesimo e si alzò in piedi proprio
mentre l’uomo in impermeabile si voltava e la guardava a
occhi sbarrati.
“Chi
sei tu?”
L’uomo
in nero alzò un dito e tracciò una linea a
mezz’aria, creando scintille rossastre che puntarono dritte
su Kristy. La giovane strega le evitò all’ultimo
secondo, abbassandosi svelta e rotolando di lato, e riuscì a
contrattaccare posando le mani al suolo e generando potenti scosse che
creparono l’asfalto fino ai due.
Il demone in
nero si librò in aria e scoccò a Kristy occhiate
cariche di odio da sotto il cappuccio, ma l’uomo non
riuscì ad evitare l’attacco e incespicò
e cadde in una profonda spaccatura, sprofondando fino alla vita e
rimanendo incastrato. Il demone si preparò a sferrare
l’attacco finale, ma Kristy lo prevenne ed evocò
una fiammata violetta da una delle crepe sotto di lui, che fu costretto
a spostarsi, abbagliato dalla troppa luce.
“Ci
rivedremo ancora, giovane strega,” ringhiò.
“Non dimenticherò il tuo volto.”
Il demone
scomparve in una nuvoletta di fumo grigiastro, abbandonando al proprio,
miserabile destino l’uomo urlante dietro di lui.
Appena Kristy
si girò verso di lui, le grida raddoppiarono di volume e la
strega fu costretta ad ammutolirlo con un gesto della mano.
“Ecco,
così va molto meglio,” commentò Kristy,
avvicinandosi e accovacciandosi accanto all’uomo, che si era
portato le mani alla gola e si limitava a fissarla con occhi colmi di
terrore.
“Tranquillo,
non ti ho fatto ancora nulla,” gli disse Kristy.
“Se mi prometti di non gridare più, sciolgo
l’incantesimo e cerco di liberarti,
d’accordo?”
L’uomo
annuì freneticamente e Kristy, con un sospiro e un altro
cenno della mano, lo liberò dal mutismo forzato.
“Chi
sei?” ansimò l’uomo. “Cosa
vuoi da me? Ti dirò tutto quello che vuoi, ma non farmi del
male, ti prego!”
“Poco
importa chi io sia,” replicò fredda Kristy,
disgustata da tanta codardia. “Dimmi chi devi portare a quel
demone e perché.”
L’uomo
sbiancò e balbettò frasi sconnesse e Kristy non
esitò a minacciarlo con una folata di vento del tutto
innocua.
“È
un ragazzo,” disse subito l’uomo, cercando di
divincolarsi con scarsi risultati. “Un ragazzino. Si chiama
Justin, ha diciassette anni e si trova qui in
città.”
“E
perché lo state cercando?” lo pungolò
Kristy.
“Perché
– “ piagnucolò l’uomo.
“Oh, mi uccideranno se – “
Ma
l’uomo non fece in tempo a terminare la frase
perché una freccia dorata lo colpì alla schiena
all’altezza del cuore e lo passò da parte a parte
sotto gli occhi attoniti e increduli di Kristy. L’uomo si
portò le mani al petto, confuso, e fece per tenderle un
braccio quando una seconda freccia gli trapassò lo stomaco,
mandandolo riverso a terra, piegato su se stesso.
“No!”
strillò Kristy, scrollandolo per le spalle. “Dimmi
perché, vecchio! Perché devi rapire questo
Justin?”
La ragazza lo
scosse senza pietà, ma l’uomo non rispose. Era
già morto.
Inorridita,
Kristy si alzò e volse lo sguardo nella direzione in cui
erano arrivate le frecce, facendo svolazzare e crepitare di
elettricità statica i lunghi capelli rossi che le scendevano
fino alla vita in morbide onde.
Due giovani
alti e belli, dai tratti così delicati da sembrare modellati
nella porcellana, emersero dalle ombre, armati di arco e faretra, e
ricambiarono lo sguardo furioso di Kristy, cauti e diffidenti.
“Razza
di idioti!” inveì la strega, livida di rabbia.
“Avete appena ammazzato la mia fonte! Si può
sapere chi diavolo siete?”
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Capitolo 2 *** Episodio 2 ***
LA VOCE DEL SANGUE
Episodio 2
“Mira
bene al cuore, Gareth.”
“Lo
sto facendo, Lorcan.”
“E
vedi di non colpire quella meraviglia dai capelli di fuoco,
Gareth.”
“Taci,
Lorcan.”
Gareth
socchiuse le palpebre e mirò dritto al cuore di quello
spregevole essere umano. Lui e Lorcan lo stavano seguendo da tempo e
avevano saputo del suo incontro con uno dei seguaci
dell’Oscuro solo quella sera stessa. Il loro comandante non
ne era stato molto contento.
Tuttavia,
nessuno aveva messo in conto l’intervento di quella giovane
strega dai capelli rossi.
“Sembra
Cat Woman versione magica. Non pensi anche tu, Gareth?”
commentò Lorcan osservando la scena con espressione
pensierosa. “Quella tutina nera le cade veramente bene
addosso, inoltre – “
“Lorcan?”
Gareth sollevò un sopracciglio biondo mentre prendeva la
mira per sferrare il secondo colpo.
“Sì,
Gareth?” Lorcan inclinò il capo, negli occhi
violetti uno sguardo sornione, e lasciò che i capelli
corvini gli scivolassero sulle spalle.
“Mi
stai irritando profondamente. Taci.”
“Quante
storie, Gareth!” sbottò Lorcan. “Sto
solo cercando di rendere meno monotona e tediosa la serata.”
“Sono
certo che se facessi qualcosa anche tu, senza lasciare sempre tutto il
lavoro a me, la tua noia verrebbe meno,” replicò
piccato Gareth. Espirò lentamente attraverso i denti e
lasciò partire la seconda freccia.
L’essere
umano, incastrato fino alla vita in una crepa creata da quella giovane
strega, si accasciò su se stesso e morì. Gareth
poteva esserne certo perché quelle frecce erano cosparse di
una sostanza letale per gli uomini.
“Colpito
e affondato!” ridacchiò Lorcan, mentre Gareth si
alzava e si spolverava i pantaloni. “Direi che ora possiamo
anche avvicinarci.”
Gareth
annuì e, fianco a fianco con Lorcan, avanzò nella
pozza di luce lunare che rischiarava appena quel vicolo oscuro.
Rintanati com’erano stati fino a quel momento tra le ombre, i
due erano di certo rimasti invisibili agli occhi della giovane strega,
la quale, infatti, restò a bocca aperta vedendoli camminare
verso di lei.
Gareth
detestava ammetterlo, ma Lorcan aveva ragione: quella ragazza era
veramente carina. Oltre ai capelli rosso scuro che le scendevano fino
alla vita e alla figura sottile avvolta dalla tuta scura e aderente,
aveva liquidi occhi neri e l’incarnato deliziosamente
pallido, con il naso e le guance coperte da una spruzzata di efelidi.
Gareth
e Lorcan continuarono ad avanzare dalle tenebre alla luce, entrambi
consapevoli dell’effetto che dovevano esercitare nelle loro
eleganti e maestose divise militari. La giovane non riusciva a staccare
loro gli occhi di dosso, osservò Gareth tra sé e
sé, sistemandosi l’arco in spalla e raddrizzando
appena la schiena. Chissà cosa –
“Razza
di idioti!” sbottò allora la strega, livida di
rabbia. “Avete appena ammazzato la mia fonte! Si
può sapere chi diavolo siete?”
Grazie Debby95 per la tua recensione ^_^
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Capitolo 3 *** Episodio 3 ***
LA
VOCE DEL SANGUE
Episodio
3
Kristy
li aveva spiazzati.
I due bellissimi giovani, uno dai capelli corvini lunghi fino a
metà schiena e dagli occhi violetti, l’altro
biondo, con i capelli leggermente più corti di quelli del
compagno, e con occhi di uno stupefacente blu marino, si guardarono
l’un l’altro a bocca aperta. A giudicare
dall’abbigliamento, dovevano appartenere a qualche esercito.
Entrambi indossavano infatti morbidi pantaloni grigio perla inguainati
in stivali di cuoio al ginocchio, con una casacca scura aderente
seminascosta da mantelli neri fissati sul petto da una grossa spilla
lavorata. I fianchi erano stretti da una cintura argentata e portavano
in spalla archi dorati con tanto di faretre al seguito.
“Ma – “ balbettò il soldato
dagli occhi violetti. “Quell’essere
umano… era un pericoloso ricercato e doveva essere abbattuto
al più presto, bella signorina.”
La rabbia di Kristy divampò e le punte dei suoi capelli si
sollevarono minacciose, come se, improvvisamente, si fossero infuocate.
“Quell’essere umano,” sibilò
la ragazza, facendo di arretrare di un passo i due giovani soldati,
“era un potenziale informatore da portare al cospetto della
mia Signora Virginia! Non avevate alcun diritto di interferire
così nelle indagini!”
“Virginia?” ripetè il biondo, attonito.
“La Gran Signora della Congrega?”
Anche il moro sbarrò gli occhi.
“Vuoi dire che questa ragazza fa parte della
Congrega?” chiese al compagno. “Io pensavo fosse
una semplice itinerante.”
“Ecco perché nessuno ci aveva informati del fatto
che non fossimo i soli a seguire le tracce di quell’essere
umano,” gli rispose il biondo.
“Semplice strega itinerante a chi?”
sbottò Kristy, facendoli sobbalzare. “Mi spiegate
come facciamo a portare avanti la nostra indagine, adesso? Ci
toccherà ricominciare tutto daccapo e perdere altro tempo
prezioso, dannazione a voi e alla vostra stoltezza!”
“Frena frena!” la interruppe il moro.
“Stai forse dicendo che lo stavate pedinando, ma non avevate
idea di cosa avesse da dirvi?”
“Già!”
I due soldati ai accigliarono.
“Sarebbe ora che la Congrega smettesse di agire sempre da
sola,” osservò il biondo.
“Già, la vostra organizzazione fa acqua da tutte
le parti,” rincarò il moro.
I due soldati fecero appena in tempo ad abbassarsi per evitare le
scintille infuocate che Kristy lanciò loro addosso.
“Silenzio!” gridò la strega.
“Fai come ti pare, ma intanto noi sappiamo cosa stanno
architettando,” disse il soldato moro, rialzandosi.
“Prego?”
“Hai capito bene. Noi siamo venuti qui, stasera, proprio per
abbattere quell’essere umano e impedirgli così di
portare preziose informazioni al suo… capo.”
“E quali sarebbero?” domandò Kristy.
Il soldato esplose in una risata argentina. “Non pretenderai
mica che ci mettiamo a conversare così amabilmente di
argomenti top-secret?”
“Avete appena ammazzato l’unica pista di cui
eravamo a conoscenza,” commentò Kristy in tono
acido.
“Così erano gli ordini.” Il biondo
alzò le mani in segno di resa. “Se vuoi seguirci
fino al cospetto di Lachlan, il nostro re, saremo lieti di aiutarti
nelle indagini che stai svolgendo per conto della Congrega.”
“Prima devo fare rapporto alla mia Signora,”
replicò Kristy spiccia, piazzandosi le mani sui fianchi.
“Non posso di certo prendermi la libertà di
seguire i primi due sconosciuti che incontro sul mio cammino. A
proposito, chi siete?”
“Oh, cielo, perdona la nostra terribile scortesia.”
Il moro si inchinò profondamente, facendo toccare i lembi
del mantello a terra. “Il mio nome è Lorcan e lui
è mio fratello d’arme, Gareth. Siamo soldati
dell’esercito di Otherland e combattiamo in nome del nostro
glorioso sovrano Lachlan.”
“Kristy, strega operativa della Congrega.” Kristy
evitò di dare altre spiegazioni.
“Riferirò alla mia Signora del vostro intervento e
lei valuterà il da farsi.”
Gareth il biondo annuì e accennò col capo al
cadavere.
“Cos’hai intenzione di fare con lui?”
Senza una parola, Kristy batté le mani.
Le frecce si accorciarono e si trasformarono in proiettili neri e
accartocciati, mentre il corpo dell’uomo si
sollevò e si stese scompostamente a terra sulla traiettoria
perfetta dei colpi. Le crepe nel terreno si richiusero con uno
scricchiolio sinistro e l’asfalto tornò come
prima, liscio e integro.
“Ecco fatto,” commentò Kristy.
“E ora, se non vi dispiace, devo tornare in sede a fare
rapporto.”
Gareth e Lorcan annuirono. “Quando e se vorrai farci visita
– “
“So dove trovarvi,” concluse Kristy sprezzante.
Diede loro le spalle e si arrampicò di nuovo sui balconi,
sparendo in fretta alla vista.
“Che donna,” sospirò Lorcan, seguendo
Kristy con occhi sognanti.
“Taci, Lorcan,” ripetè stancamente
Gareth.
SPAZIO
DELL’AUTRICE
@
_Strange_ --->
Innanzitutto, grazie per i tuoi complimenti e per avermi aggiunta alle
seguite ^_^ Poi, per quanto riguarda il titolo, non so nulla di film
omonimi, ma posso dirti che quello per la mia storia l’ho
“rubato” dal quadro di Magritte “La voce
del sangue”. Il dipinto non ha nulla a che fare con la
storia, però mi piaceva il nome. L’uomo con il
mantello e Gareth e Lorcan… mah, staremo a vedere! ;-)
@
Gaea ---> Grazie
anche a te per la recensione ^_^ Ahahahhahahahahaha, cupidi!!! Ah,
guarda, per quanto riguarda le descrizioni, le odio profondamente e mi
limito ad inserirle solo quando sono veramente necessarie e ho qualcosa
da dire. Altrimenti viene fuori un disastro -.-‘
Alla
prossima,
Lucy Farinelli.
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Capitolo 4 *** Episodio 4 ***
LA
VOCE DEL SANGUE
Episodio 4
Kristy
fece ritorno al piccolo bar da cui era arrivata, un locale chiuso da
tempo e dimenticato da tutti. Entrò, silenziosa e furtiva,
per andare a tracciare il Pentacolo sullo specchio dietro il bancone e
attivare così la porta per il suo mondo. Svitò il
tappo della minuscola fiaschetta che portava appesa al collo e
bagnò la punta dell’indice sinistro per disegnare
il simbolo. Lo specchio rifletté per un attimo il riflesso
arruffato della ragazza, poi si illuminò e
lampeggiò una volta, segno che il passaggio era stato
attivato. Camminò attraverso lo specchio e si
ritrovò nella sala d’ingresso del Palazzo reale
della Congrega.
“Ah,
sorella Kristy, eccoti di ritorno,” la accolse una delle sue
compagne, una giovane dai capelli scuri e gli occhi grigi.
“Sorella
Greta!” Kristy le andò incontro affannata.
“Devo assolutamente conferire con Lady Virginia.”
Greta
spalancò gli occhi e la guardò con espressione
preoccupata. “Che ti succede, sorella? Sembra che tu abbia
appena visto l’Inferno!”
“Quasi,
sorella, quasi,” mormorò in fretta Kristy,
passandosi una mano tra i capelli. “Ma ora, svelta, vai ad
avvertire la Signora.”
Greta
annuì e precedette Kristy su per le scale di marmo verdino,
aiutandosi con il corrimano intagliato a forma di rami fioriti. Giunte
dinanzi ad un enorme portone di quercia, Greta pestò tre
volte il pesante battente di metallo dorato ed entrò.
Tornò fuori dopo qualche momento per spalancare
l’uscio e fare cenno a Kristy di entrare. La ragazza la
ringraziò con un cenno del capo, proprio mentre Greta le
richiudeva discretamente la porta alle spalle.
La
stanza, arredata con mobili antichi, librerie su cui riposavano i tomi
del più grande sapere magico e teche contenenti pozioni e
oggetti rari e preziosi, era immersa nella penombra del sole al
tramonto. I raggi lunghi e bassi proiettavano le loro ombre distorte
sulla parete ovest della sala.
Kristy
avanzò ad occhi bassi e, giunta dinanzi alla grande
poltrona, si inginocchiò e baciò un lembo della
tunica di seta viola di Lady Virginia.
“Mia
Signora.”
“Mi
è stato detto che hai qualcosa di molto importante da
riferirmi, mia cara.”
Lady
Virginia le tese le mani e la fece alzare. Kristy poté
finalmente posare lo sguardo sugli occhi azzurri e sui boccoli dorati
della Gran Signora della Congrega, e si sentì a casa. La
donna si sporse verso di lei, facendo ondeggiare il Pentacolo che
portava appeso al collo, e le sorrise, lasciando che la gioia di avere
di nuovo con lei una delle sue pupille le illuminasse il volto dai
lineamenti delicati e sottili.
“Oh,
Lady Virginia,” esclamò Kristy disperata.
“Avevo finalmente trovato la nostra preda e la stavo
interrogando, quando due soldati dell’esercito di Lachlan di
Otherland sono intervenuti e hanno rovinato l’intera
missione.”
“Continua,
Kristy.” Lady Virginia mosse la mano. “Ti
ascolto.”
“Dall’uomo
ho solo potuto sapere che Belias l’Oscuro sta cercando un
ragazzino di diciassette anni di nome Justin.”
Lady
Virginia si appoggiò allo schienale della poltrona, il mento
posato con grazia sulla mano affusolata.
“Che
altro?”
“Nulla,
purtroppo, mia Signora,” si lagnò Kristy.
“Ci hanno insultate, hanno sbeffeggiato senza ritegno la
nostra Congrega. Hanno detto che possono aiutarci, se accettiamo di
collaborare con loro nelle indagini. Sostengono di avere più
informazioni di noi, ma le condivideranno solo se smetteremo di agire
sempre da sole.”
Lady
Virginia scoppiò a ridere, sinceramente divertita, e Kristy
rimase spiazzata.
“Lachlan,
Lachlan…” ridacchiò la Signora.
“Molto bene, hanno delle informazioni? Sostengono che la
nostra Congrega sia troppo elitaria per scendere a patti con persone
del loro livello? Ebbene, Kristy, mia Kristy, ti affido
un’altra missione: scegli chi vuoi tra le tue sorelle, se
desideri che qualcuna di loro ti accompagni, e parti per il castello di
Otherland. Ti ordino di collaborare con i soldati di Lachlan per il
bene della Congrega.”
“Ma
– mia Signora – “ balbettò
Kristy.
Lady
Virginia si alzò, i boccoli biondi che splendevano come oro
liquido sotto gli ultimi raggi del sole morente, e le prese il viso tra
le mani.
“Mia
cara Kristy, non sappiamo quasi nulla del diabolico piano di Belias
l’Oscuro. Siamo venute a conoscenza solo del fatto che voglia
riportare in vita il potente Tennyan, lo stregone più
malvagio che abbia mai camminato su questa terra. Dobbiamo evitare in
qualunque modo che questo accada e se per farlo dobbiamo collaborare
con rozzi e maldestri soldati, beh… così sia. La
Dea guiderà il nostro cammino.”
“Mia
Signora, quei due sono stati totalmente irriverenti e irrispettosi nei
nostri confronti, tanto
che
–“
“Kristy,
mia cara Kristy,”
la rassicurò Lady Virginia, prendendole le mani tra le
proprie. “Ricorda uno dei precetti fondamentali: nulla accade
per caso. Se il Grande Equilibrio ha voluto farti incontrare quei
soldati, un motivo deve pur esserci. Io voglio capire qual
è, perciò mando te, la migliore tra le mie
streghe operative, a scoprirlo.”
Ancora
con le mani strette a quelle di Lady Virginia, Kristy posò
un ginocchio a terra e chinò la testa.
“Onorata,
mia Signora,” mormorò con fervore. “Al
vostro servizio, ora e per sempre.”
@ Laudica_2204: Grazie, sono sempre contenta di ricevere commenti da
una "fan" =D Spero continuerai a farmi sapere cosa ne pensi
dell'evoluzione della storia!
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