LA VOCE DEL SANGUE

di Lucy Farinelli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episodio 1 ***
Capitolo 2: *** Episodio 2 ***
Capitolo 3: *** Episodio 3 ***
Capitolo 4: *** Episodio 4 ***



Capitolo 1
*** Episodio 1 ***


LA VOCE DEL SANGUE

Episodio 1


I tetti erano scivolosi a quell’ora della notte, ricoperti da uno strato leggero di ghiaccio dovuto alle basse temperature che si raggiungevano in quel periodo dell’anno.
Ma Kristy era abituata. Vestita solo di una tuta nera aderente e anfibi militari, slittava, rallentava e sterzava senza fatica e senza esitazioni.
Era una strega e i suoi poteri consistevano in questo e altro.
Kristy saltò sul tetto alla sua destra e atterrò a quattro zampe sulle tegole, poi si lasciò scivolare fino al balcone dell’ultimo piano di quel condominio, silenziosa come un’ombra. Sporse la testa per orientarsi di nuovo e ritrovò la sua preda. Saltò agile oltre la ringhiera con una mano sola e rimase appesa alla sbarra di metallo, poi dondolò avanti e indietro per darsi la spinta finale e atterrare nel punto che le sembrava più ottimale per continuare con il pedinamento. Continuò a saltellare da un balcone all’altro come uno strano primate, seguendo la preda, un uomo di mezz’età, un rispettabile impiegato con moglie e due figlie, un uomo che indossava spesso un impermeabile beige e una sciarpa a scacchi blu e gialli al collo. Non molto alto, dai capelli grigi e tendente alla pinguedine senile, l’uomo si muoveva a passi frettolosi per i marciapiedi pieni di ombre.
Finalmente, cacciatore e preda svoltarono un angolo particolarmente buio e Kristy si poté finalmente permettere di scendere a terra. Appena l’uomo entrò nel vicolo, la strega si aggrappò alla grondaia e si lasciò scivolare, per poi nascondersi dietro il bidone della spazzatura, facendo sporgere appena la testa.
Qualche metro avanti a lei, l’uomo si guardava furtivo intorno. Assicuratosi che non ci fosse nessuno, mormorò qualcosa a mezza voce, in una lingua sconosciuta e una figura nera, alta e incappucciata comparve davanti a lui. I due si misero subito a confabulare e Kristy eseguì un rapido incantesimo affinché l’aria attorno a loro conducesse più facilmente fino a lei i suoni della loro conversazione. La rigida disciplina inculcatale dalle severe regole della Congrega che l’aveva allevata stava dando i suoi frutti. A vent’anni, Kristy era la migliore strega operativa della Congrega. Cresciuta presso di essa dopo la morte prematura dei suoi genitori, Kristy veniva spesso scelta per missioni del genere.
“Sì,” stava dicendo l’uomo. “Sì, ho trovato quello che mi avevi chiesto.”
“Così in fretta?” chiese l’uomo in nero con voce grave.
“Ho le mie fonti,” replicò spiccio l’altro.
“Siamo sicuri che sia quello giusto?”
“Certo che sì!” esclamò l’uomo indignato. “Non vedo perché dovrei imbrogliarvi! Come se non fossi a conoscenza delle ripercussioni!”
“Zitto,” lo ammonì l’uomo in nero sollevando una mano. “Sento odore di strega.”
Kristy sussultò. L’avevano scoperta.
Dissolse in fretta l’incantesimo e si alzò in piedi proprio mentre l’uomo in impermeabile si voltava e la guardava a occhi sbarrati.
“Chi sei tu?”
L’uomo in nero alzò un dito e tracciò una linea a mezz’aria, creando scintille rossastre che puntarono dritte su Kristy. La giovane strega le evitò all’ultimo secondo, abbassandosi svelta e rotolando di lato, e riuscì a contrattaccare posando le mani al suolo e generando potenti scosse che creparono l’asfalto fino ai due.
Il demone in nero si librò in aria e scoccò a Kristy occhiate cariche di odio da sotto il cappuccio, ma l’uomo non riuscì ad evitare l’attacco e incespicò e cadde in una profonda spaccatura, sprofondando fino alla vita e rimanendo incastrato. Il demone si preparò a sferrare l’attacco finale, ma Kristy lo prevenne ed evocò una fiammata violetta da una delle crepe sotto di lui, che fu costretto a spostarsi, abbagliato dalla troppa luce.
“Ci rivedremo ancora, giovane strega,” ringhiò. “Non dimenticherò il tuo volto.”
Il demone scomparve in una nuvoletta di fumo grigiastro, abbandonando al proprio, miserabile destino l’uomo urlante dietro di lui.
Appena Kristy si girò verso di lui, le grida raddoppiarono di volume e la strega fu costretta ad ammutolirlo con un gesto della mano.
“Ecco, così va molto meglio,” commentò Kristy, avvicinandosi e accovacciandosi accanto all’uomo, che si era portato le mani alla gola e si limitava a fissarla con occhi colmi di terrore.
“Tranquillo, non ti ho fatto ancora nulla,” gli disse Kristy. “Se mi prometti di non gridare più, sciolgo l’incantesimo e cerco di liberarti, d’accordo?”
L’uomo annuì freneticamente e Kristy, con un sospiro e un altro cenno della mano, lo liberò dal mutismo forzato.
“Chi sei?” ansimò l’uomo. “Cosa vuoi da me? Ti dirò tutto quello che vuoi, ma non farmi del male, ti prego!”
“Poco importa chi io sia,” replicò fredda Kristy, disgustata da tanta codardia. “Dimmi chi devi portare a quel demone e perché.”
L’uomo sbiancò e balbettò frasi sconnesse e Kristy non esitò a minacciarlo con una folata di vento del tutto innocua.
“È un ragazzo,” disse subito l’uomo, cercando di divincolarsi con scarsi risultati. “Un ragazzino. Si chiama Justin, ha diciassette anni e si trova qui in città.”
“E perché lo state cercando?” lo pungolò Kristy.
“Perché – “ piagnucolò l’uomo. “Oh, mi uccideranno se – “
Ma l’uomo non fece in tempo a terminare la frase perché una freccia dorata lo colpì alla schiena all’altezza del cuore e lo passò da parte a parte sotto gli occhi attoniti e increduli di Kristy. L’uomo si portò le mani al petto, confuso, e fece per tenderle un braccio quando una seconda freccia gli trapassò lo stomaco, mandandolo riverso a terra, piegato su se stesso.
No!” strillò Kristy, scrollandolo per le spalle. “Dimmi perché, vecchio! Perché devi rapire questo Justin?”
La ragazza lo scosse senza pietà, ma l’uomo non rispose. Era già morto.
Inorridita, Kristy si alzò e volse lo sguardo nella direzione in cui erano arrivate le frecce, facendo svolazzare e crepitare di elettricità statica i lunghi capelli rossi che le scendevano fino alla vita in morbide onde.
Due giovani alti e belli, dai tratti così delicati da sembrare modellati nella porcellana, emersero dalle ombre, armati di arco e faretra, e ricambiarono lo sguardo furioso di Kristy, cauti e diffidenti.
“Razza di idioti!” inveì la strega, livida di rabbia. “Avete appena ammazzato la mia fonte! Si può sapere chi diavolo siete?”

 

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Capitolo 2
*** Episodio 2 ***


LA VOCE DEL SANGUE

Episodio 2

“Mira bene al cuore, Gareth.”
“Lo sto facendo, Lorcan.”
“E vedi di non colpire quella meraviglia dai capelli di fuoco, Gareth.”
“Taci, Lorcan.”
Gareth socchiuse le palpebre e mirò dritto al cuore di quello spregevole essere umano. Lui e Lorcan lo stavano seguendo da tempo e avevano saputo del suo incontro con uno dei seguaci dell’Oscuro solo quella sera stessa. Il loro comandante non ne era stato molto contento.
Tuttavia, nessuno aveva messo in conto l’intervento di quella giovane strega dai capelli rossi.
“Sembra Cat Woman versione magica. Non pensi anche tu, Gareth?” commentò Lorcan osservando la scena con espressione pensierosa. “Quella tutina nera le cade veramente bene addosso, inoltre – “
“Lorcan?” Gareth sollevò un sopracciglio biondo mentre prendeva la mira per sferrare il secondo colpo.
“Sì, Gareth?” Lorcan inclinò il capo, negli occhi violetti uno sguardo sornione, e lasciò che i capelli corvini gli scivolassero sulle spalle.
“Mi stai irritando profondamente. Taci.”
“Quante storie, Gareth!” sbottò Lorcan. “Sto solo cercando di rendere meno monotona e tediosa la serata.”
“Sono certo che se facessi qualcosa anche tu, senza lasciare sempre tutto il lavoro a me, la tua noia verrebbe meno,” replicò piccato Gareth. Espirò lentamente attraverso i denti e lasciò partire la seconda freccia.  
L’essere umano, incastrato fino alla vita in una crepa creata da quella giovane strega, si accasciò su se stesso e morì. Gareth poteva esserne certo perché quelle frecce erano cosparse di una sostanza letale per gli uomini.
“Colpito e affondato!” ridacchiò Lorcan, mentre Gareth si alzava e si spolverava i pantaloni. “Direi che ora possiamo anche avvicinarci.”
Gareth annuì e, fianco a fianco con Lorcan, avanzò nella pozza di luce lunare che rischiarava appena quel vicolo oscuro. Rintanati com’erano stati fino a quel momento tra le ombre, i due erano di certo rimasti invisibili agli occhi della giovane strega, la quale, infatti, restò a bocca aperta vedendoli camminare verso di lei.
Gareth detestava ammetterlo, ma Lorcan aveva ragione: quella ragazza era veramente carina. Oltre ai capelli rosso scuro che le scendevano fino alla vita e alla figura sottile avvolta dalla tuta scura e aderente, aveva liquidi occhi neri e l’incarnato deliziosamente pallido, con il naso e le guance coperte da una spruzzata di efelidi.
Gareth e Lorcan continuarono ad avanzare dalle tenebre alla luce, entrambi consapevoli dell’effetto che dovevano esercitare nelle loro eleganti e maestose divise militari. La giovane non riusciva a staccare loro gli occhi di dosso, osservò Gareth tra sé e sé, sistemandosi l’arco in spalla e raddrizzando appena la schiena. Chissà cosa –
“Razza di idioti!” sbottò allora la strega, livida di rabbia. “Avete appena ammazzato la mia fonte! Si può sapere chi diavolo siete?”




Grazie Debby95 per la tua recensione ^_^

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Capitolo 3
*** Episodio 3 ***


LA VOCE DEL SANGUE

Episodio 3

Kristy li aveva spiazzati.
I due bellissimi giovani, uno dai capelli corvini lunghi fino a metà schiena e dagli occhi violetti, l’altro biondo, con i capelli leggermente più corti di quelli del compagno, e con occhi di uno stupefacente blu marino, si guardarono l’un l’altro a bocca aperta. A giudicare dall’abbigliamento, dovevano appartenere a qualche esercito.
Entrambi indossavano infatti morbidi pantaloni grigio perla inguainati in stivali di cuoio al ginocchio, con una casacca scura aderente seminascosta da mantelli neri fissati sul petto da una grossa spilla lavorata. I fianchi erano stretti da una cintura argentata e portavano in spalla archi dorati con tanto di faretre al seguito.
“Ma – “ balbettò il soldato dagli occhi violetti. “Quell’essere umano… era un pericoloso ricercato e doveva essere abbattuto al più presto, bella signorina.”
La rabbia di Kristy divampò e le punte dei suoi capelli si sollevarono minacciose, come se, improvvisamente, si fossero infuocate.
“Quell’essere umano,” sibilò la ragazza, facendo di arretrare di un passo i due giovani soldati, “era un potenziale informatore da portare al cospetto della mia Signora Virginia! Non avevate alcun diritto di interferire così nelle indagini!”
“Virginia?” ripetè il biondo, attonito. “La Gran Signora della Congrega?”
Anche il moro sbarrò gli occhi.
“Vuoi dire che questa ragazza fa parte della Congrega?” chiese al compagno. “Io pensavo fosse una semplice itinerante.”
“Ecco perché nessuno ci aveva informati del fatto che non fossimo i soli a seguire le tracce di quell’essere umano,” gli rispose il biondo.
“Semplice strega itinerante a chi?” sbottò Kristy, facendoli sobbalzare. “Mi spiegate come facciamo a portare avanti la nostra indagine, adesso? Ci toccherà ricominciare tutto daccapo e perdere altro tempo prezioso, dannazione a voi e alla vostra stoltezza!”
“Frena frena!” la interruppe il moro. “Stai forse dicendo che lo stavate pedinando, ma non avevate idea di cosa avesse da dirvi?”
“Già!”
I due soldati ai accigliarono.
“Sarebbe ora che la Congrega smettesse di agire sempre da sola,” osservò il biondo.
“Già, la vostra organizzazione fa acqua da tutte le parti,” rincarò il moro.
I due soldati fecero appena in tempo ad abbassarsi per evitare le scintille infuocate che Kristy lanciò loro addosso.
“Silenzio!” gridò la strega.
“Fai come ti pare, ma intanto noi sappiamo cosa stanno architettando,” disse il soldato moro, rialzandosi.
“Prego?”
“Hai capito bene. Noi siamo venuti qui, stasera, proprio per abbattere quell’essere umano e impedirgli così di portare preziose informazioni al suo… capo.”
“E quali sarebbero?” domandò Kristy.
Il soldato esplose in una risata argentina. “Non pretenderai mica che ci mettiamo a conversare così amabilmente di argomenti top-secret?”
“Avete appena ammazzato l’unica pista di cui eravamo a conoscenza,” commentò Kristy in tono acido.
“Così erano gli ordini.” Il biondo alzò le mani in segno di resa. “Se vuoi seguirci fino al cospetto di Lachlan, il nostro re, saremo lieti di aiutarti nelle indagini che stai svolgendo per conto della Congrega.”
“Prima devo fare rapporto alla mia Signora,” replicò Kristy spiccia, piazzandosi le mani sui fianchi. “Non posso di certo prendermi la libertà di seguire i primi due sconosciuti che incontro sul mio cammino. A proposito, chi siete?”
“Oh, cielo, perdona la nostra terribile scortesia.” Il moro si inchinò profondamente, facendo toccare i lembi del mantello a terra. “Il mio nome è Lorcan e lui è mio fratello d’arme, Gareth. Siamo soldati dell’esercito di Otherland e combattiamo in nome del nostro glorioso sovrano Lachlan.”
“Kristy, strega operativa della Congrega.” Kristy evitò di dare altre spiegazioni. “Riferirò alla mia Signora del vostro intervento e lei valuterà il da farsi.”
Gareth il biondo annuì e accennò col capo al cadavere.
“Cos’hai intenzione di fare con lui?”
Senza una parola, Kristy batté le mani.
Le frecce si accorciarono e si trasformarono in proiettili neri e accartocciati, mentre il corpo dell’uomo si sollevò e si stese scompostamente a terra sulla traiettoria perfetta dei colpi. Le crepe nel terreno si richiusero con uno scricchiolio sinistro e l’asfalto tornò come prima, liscio e integro.
“Ecco fatto,” commentò Kristy. “E ora, se non vi dispiace, devo tornare in sede a fare rapporto.”
Gareth e Lorcan annuirono. “Quando e se vorrai farci visita – “
“So dove trovarvi,” concluse Kristy sprezzante.
Diede loro le spalle e si arrampicò di nuovo sui balconi, sparendo in fretta alla vista.

“Che donna,” sospirò Lorcan, seguendo Kristy con occhi sognanti.
“Taci, Lorcan,” ripetè stancamente Gareth.


SPAZIO DELL’AUTRICE

@ _Strange_  ---> Innanzitutto, grazie per i tuoi complimenti e per avermi aggiunta alle seguite ^_^ Poi, per quanto riguarda il titolo, non so nulla di film omonimi, ma posso dirti che quello per la mia storia l’ho “rubato” dal quadro di Magritte “La voce del sangue”. Il dipinto non ha nulla a che fare con la storia, però mi piaceva il nome. L’uomo con il mantello e Gareth e Lorcan… mah, staremo a vedere! ;-)

@ Gaea ---> Grazie anche a te per la recensione ^_^ Ahahahhahahahahaha, cupidi!!! Ah, guarda, per quanto riguarda le descrizioni, le odio profondamente e mi limito ad inserirle solo quando sono veramente necessarie e ho qualcosa da dire. Altrimenti viene fuori un disastro -.-‘

Alla prossima,
Lucy Farinelli.

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Capitolo 4
*** Episodio 4 ***


LA VOCE DEL SANGUE
Episodio 4


Kristy fece ritorno al piccolo bar da cui era arrivata, un locale chiuso da tempo e dimenticato da tutti. Entrò, silenziosa e furtiva, per andare a tracciare il Pentacolo sullo specchio dietro il bancone e attivare così la porta per il suo mondo. Svitò il tappo della minuscola fiaschetta che portava appesa al collo e bagnò la punta dell’indice sinistro per disegnare il simbolo. Lo specchio rifletté per un attimo il riflesso arruffato della ragazza, poi si illuminò e lampeggiò una volta, segno che il passaggio era stato attivato. Camminò attraverso lo specchio e si ritrovò nella sala d’ingresso del Palazzo reale della Congrega.
“Ah, sorella Kristy, eccoti di ritorno,” la accolse una delle sue compagne, una giovane dai capelli scuri e gli occhi grigi.
“Sorella Greta!” Kristy le andò incontro affannata. “Devo assolutamente conferire con Lady Virginia.”
Greta spalancò gli occhi e la guardò con espressione preoccupata. “Che ti succede, sorella? Sembra che tu abbia appena visto l’Inferno!”
“Quasi, sorella, quasi,” mormorò in fretta Kristy, passandosi una mano tra i capelli. “Ma ora, svelta, vai ad avvertire la Signora.”
Greta annuì e precedette Kristy su per le scale di marmo verdino, aiutandosi con il corrimano intagliato a forma di rami fioriti. Giunte dinanzi ad un enorme portone di quercia, Greta pestò tre volte il pesante battente di metallo dorato ed entrò. Tornò fuori dopo qualche momento per spalancare l’uscio e fare cenno a Kristy di entrare. La ragazza la ringraziò con un cenno del capo, proprio mentre Greta le richiudeva discretamente la porta alle spalle.
La stanza, arredata con mobili antichi, librerie su cui riposavano i tomi del più grande sapere magico e teche contenenti pozioni e oggetti rari e preziosi, era immersa nella penombra del sole al tramonto. I raggi lunghi e bassi proiettavano le loro ombre distorte sulla parete ovest della sala.
Kristy avanzò ad occhi bassi e, giunta dinanzi alla grande poltrona, si inginocchiò e baciò un lembo della tunica di seta viola di Lady Virginia.
“Mia Signora.”
“Mi è stato detto che hai qualcosa di molto importante da riferirmi, mia cara.”
Lady Virginia le tese le mani e la fece alzare. Kristy poté finalmente posare lo sguardo sugli occhi azzurri e sui boccoli dorati della Gran Signora della Congrega, e si sentì a casa. La donna si sporse verso di lei, facendo ondeggiare il Pentacolo che portava appeso al collo, e le sorrise, lasciando che la gioia di avere di nuovo con lei una delle sue pupille le illuminasse il volto dai lineamenti delicati e sottili.
“Oh, Lady Virginia,” esclamò Kristy disperata. “Avevo finalmente trovato la nostra preda e la stavo interrogando, quando due soldati dell’esercito di Lachlan di Otherland sono intervenuti e hanno rovinato l’intera missione.”
“Continua, Kristy.” Lady Virginia mosse la mano. “Ti ascolto.”
“Dall’uomo ho solo potuto sapere che Belias l’Oscuro sta cercando un ragazzino di diciassette anni di nome Justin.”
Lady Virginia si appoggiò allo schienale della poltrona, il mento posato con grazia sulla mano affusolata.
“Che altro?”
“Nulla, purtroppo, mia Signora,” si lagnò Kristy. “Ci hanno insultate, hanno sbeffeggiato senza ritegno la nostra Congrega. Hanno detto che possono aiutarci, se accettiamo di collaborare con loro nelle indagini. Sostengono di avere più informazioni di noi, ma le condivideranno solo se smetteremo di agire sempre da sole.”
Lady Virginia scoppiò a ridere, sinceramente divertita, e Kristy rimase spiazzata.
“Lachlan, Lachlan…” ridacchiò la Signora. “Molto bene, hanno delle informazioni? Sostengono che la nostra Congrega sia troppo elitaria per scendere a patti con persone del loro livello? Ebbene, Kristy, mia Kristy, ti affido un’altra missione: scegli chi vuoi tra le tue sorelle, se desideri che qualcuna di loro ti accompagni, e parti per il castello di Otherland. Ti ordino di collaborare con i soldati di Lachlan per il bene della Congrega.”
“Ma – mia Signora – “ balbettò Kristy.
Lady Virginia si alzò, i boccoli biondi che splendevano come oro liquido sotto gli ultimi raggi del sole morente, e le prese il viso tra le mani.
“Mia cara Kristy, non sappiamo quasi nulla del diabolico piano di Belias l’Oscuro. Siamo venute a conoscenza solo del fatto che voglia riportare in vita il potente Tennyan, lo stregone più malvagio che abbia mai camminato su questa terra. Dobbiamo evitare in qualunque modo che questo accada e se per farlo dobbiamo collaborare con rozzi e maldestri soldati, beh… così sia. La Dea guiderà il nostro cammino.”
“Mia Signora, quei due sono stati totalmente irriverenti e irrispettosi nei nostri confronti, tanto
che –“
“Kristy, mia cara Kristy,” la rassicurò Lady Virginia, prendendole le mani tra le proprie. “Ricorda uno dei precetti fondamentali: nulla accade per caso. Se il Grande Equilibrio ha voluto farti incontrare quei soldati, un motivo deve pur esserci. Io voglio capire qual è, perciò mando te, la migliore tra le mie streghe operative, a scoprirlo.”
Ancora con le mani strette a quelle di Lady Virginia, Kristy posò un ginocchio a terra e chinò la testa.
“Onorata, mia Signora,” mormorò con fervore. “Al vostro servizio, ora e per sempre.”




@ Laudica_2204: Grazie, sono sempre contenta di ricevere commenti da una "fan" =D Spero continuerai a farmi sapere cosa ne pensi dell'evoluzione della storia!



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