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Lista capitoli: Capitolo 1: *** By Your Side, Tokio Hotel . *** Capitolo 2: *** Friend Will Be Friends-Queen. *** Capitolo 3: *** Non E' Tempo Per Noi - Luciano Ligabue *** Capitolo 4: *** Beautiful Night - Elisa *** Capitolo 5: *** Ricordi - Finley *** Capitolo 6: *** Semplicemente - Zero Assoluto. *** Capitolo 7: *** Sweet Dreams (Are Made Of This) - Marilyn Manson. ***
Sono queste le parole
cantate dal Vocalist dei Tokio Hote: Bill Kaulitz, parole scritte e riscritte,ascoltate e riascoltate
in continuazione da una fragile tredicenne.
Bill canta:
“Nessuno sa come ti senti …
Non c’è nessuno lì che vorresti vedere …
Il giorno era buio e pieno di dolore …
Scrivi aiuto con il tuo stesso sangue …
Perché la speranza è tutto ciò che ha i…
Apri gli occhi …
Ma niente è cambiato.”
Alla piccola Emo succede proprio così:chiude i suoi occhi marroni,profondi
e pieni di tristezza. Dopo poco li spalanca..ma non cambia niente,stesso grigiore…stesso mondo di merda sostiene lei…
Il cellulare vibra.. ma
lei se ne strafrega altamente..lei di Emo non ha
molto; forse solo l’espressione,la sua musica e i suoi abiti neri.
Non ha nemmeno un fisico
da urlo. Le amiche sostengono non sia piena,ma lei si vede così. Troppo in
carne,troppo bassa,insomma una tappetta. Proprio come
la chiama Aldo,la sua Tappetta..
Capelli rigorosamente
biondo-castano con degli odiosi boccoli . Apre l’armadio e non riesce a trattenere
un sorriso.
Guarda i suoi vestiti,sei
paia di jeans…tra cui cinque sono neri e a sigaretta.
Solo uno è blu. Felpe nere,blu,viola. Una o due colorate,non di più. Vede in
fondo le sue scarpe: delle ballerine con i teschi,Vans
,Converse rosse e AllStars
nere.
C’è solo una macchia di
colore: i vestiti regalati dalla madre,che puntualmente cerca di vestirla in
rosa,azzurro,giallo,verde. Dalla finestra sente la pioggia che cade E non resiste…
Si catapulta in giardino e
toglie la felpa. lascia che l’acqua scorra sui capelli. Sul suo dolore. è
bagnata fradicia. Come se qualcuno lassù volesse forse punirla per la sua irresponsabilità,
arriva la madre sotto un ombrello,attenta a non rovinarsi la tinta appena
fatta. Così attenta che in un primo momento non nota la figlia bagnata sotto la
pioggia. Ma dopo neanche una frazione di secondo si scatena il terremoto.
Il primo pensiero della
Piccola Irresponsabile è:
-Cazzo! mi ha beccata!!
Poi inizia la madre:
-Marth!! Non è possibile!!sei tutta bagnata!
-Mamma..
-Mamma niente!
-ok…
-cosa vuol dire ok?!fila
subito su!muoviti o ti prendi qualcosa!!
-ma
-non mi rispondere … fila!
- …
Allora questa Emo ha un nome,Un nome magico, un nome da mille risposte e
ancora di più domande, Marth. Lei sale correndo le
scale,accende a tutto volume lo stereo e si cambia. Si mette un pigiama troppo
largo per lei, infatti i pantaloni le arrivano sotto le infradito estive,nonostante
il freddo pungente dell’appena arrivato autunno.
Ora è arrivato a casa anche
il padre. Con la sua valigetta di pelle bagnata ha uno strano broncio stampato
sulla faccia. I suoi corti capelli sono imperlati di goccioline di pioggia. Saluta
la moglie con un bacio e un sorriso. Manda un occhiolino a Marth,
che è prontamente sbucata dalla porta del suo rifugio. Ora manca solo Simon, il
fratello maggiore. I due ragazzi hanno nomi americani, i genitori infatti sono
pazzi per l’America e il Nuovo Continente. Sognano di andarci, anzi di
tornarci. Perché è proprio lì che si sono conosciuti, in America, nelle
stradine affollate di Manhattan. Ma questa, è un’altra storia. Torniamo a Marth.
appena ritorna in camera
sua si ricorda del cellulare, che ha abbandonato sul letto e che
incessantemente vibra, cercando di farsi notare.
Quattro sms e una chiamata
persa.”Wow, sono ricercata” Pensa Marth. i primi due Messaggi
sono di una sua amica,una tipa chic alla moda, la sua modaiola ma forse un po’
troppo pazzerella.
-ciao Tesoro!come stai??
-amo rispondiii!
ti amuuuuuu!!!
L’altro è della amica
ballerina:
-TH alla prima!!come al
solito!W I TH!!BLBL-Skordy è troppo bello!ti voglio
bene.
L’ultimo è quello di Aldo…che le da una dolce buona notte:
-notte tappettamia…fai buoni sogni.. Ti voglio bene seriamente!
Lei sorride…ha
questi sms da un mese,la chiamata invece è del suo migliore amico Mathias.
Ora sono le 23,va a dormire
con l’Ipod nelle orecchie, e quella canzone un poco
triste. Com’è che si intitolava? Ah sì, ByYour Side.
“ salve a tutti! Questo è un nuovo racconto, e sarà mooolto più lungo di One Way. Questo
l’ho iniziato a scrivere circa quand’ero in seconda media, e lo continuo da
allora. È la mia vita. La mia vita racchiusa in un quaderno. Tutta lì. E spero
che vi piaccia. Non metterò ASSOLUTAMENTE da parte One
Way, anche perché quel racconto è la mia vita ORA! Questo.. racchiude le
esperienze delle medie..quei tre anni così magnifici, e forse anche un poco del
Liceo. Spero che voi recensiate, e scusatemi per i tempi verbali. Un bacio
enorme.
“Friends
will be friends
When you're in need of love
they give you care and attention
Friends will be friends
When you're through with life
and all hope is lost
Hold out your hands cause
friends will be friends right till the end.”
Inizia così la giornata
della piccola ragazza. Con una canzone dei Queen:
“Gli amici sono amici
Quando hai bisogno d'amore
loro ti danno
cura e attenzione
Gli amici sono amici
Quando hai chiuso con la vita
e tutta la speranza è persa
Stendi la mano perché
gli amici sono amici fino alla fine.”
Infila distrattamente un
paio di jeans neri e una maglia bianca, constatando che fuori piove afferra al
volo la sua felpa viola col cappuccio. Mentre scende le scale fa finta di non
sentire la madre che le urla di prendere un cappotto. Si avvia a passo lento
verso quel luogo dove si sente tranquilla e a casa. A molti sembra strano ma la
scuola è il suo posto preferito, dopo il Castello.
Come al solito ha
dimenticato l’ombrello, e sempre qualcuno lassù, forse per divertimento manda
un acquazzone sulla testa di Marth. “va se si può. Tutte
a me devono capitare ora? Ho anche le tavole di disegno in cartella, un bel 3
assicurato!” arrabbiata tira un calcio ad un sasso che colpisce la gamba di un
ragazzo che camminava davanti a lei. “Ma scusa sei diventata scema Marth?!” “Oddio Math, non ti
avevo visto!” Mathias. Il suo amico argentino. Viene da
un piccolo paese dell’Argentina. Abita nelle casi popolari di quel paesino. Ha un
passato molto difficile e un futuro spaventoso. “Io però vivo il presente”
ripete sempre all’amica.
Marth e Math si sono conosciuti
all’elementari, e da lì sono inseparabili. Marth ha
vissuto tutti i guai di Math, ascoltandolo e
consigliandogli il meglio. Sa che i genitori sono separati e la madre è
scappata con la sorella in un posto caotico e allegro. Math
non ne parla mai molto volentieri, come biasimarlo del resto?
I due si avviano verso
scuola, barcollando e spingendosi. Arrivati al vicoletto prima dell’entrata Math aspetta Samuele e Federico, mentre Marth
corre verso Angie. La sua allegra, colorata e
arruffata Angie. La sua migliore amica. Solo Angie, Angela, odia quel nome. Raggiunge anche Giorgia ed
Eleonora, una tanto bassa e magrina, e l’altra alta
come un palo della luce. Correndo arriva anche Federica, magra e con il suo
fantastico accento del Sud.
Eccole lì. Tutte loro, Marth, Giò la Chic, Eleonora
detta Ele la Casinista, Angie
l’arruffata e non si sa come con il soprannome si “Acca”, e Fede la ballerina. Le
amiche che Marth non rimpiazzerebbe con nulla al
mondo, le persone che più ama e adora. Di scorcio vede Luke, e il dolore le attanaglia
lo stomaco, ma non ci pensa, non è ora di parlarne, proprio no.
La campanella insistente
suona, e le ragazze attraversano a passo di bradipo il cortile affollato ed
entrano in quella scuola che tanto scuola non sembra. Passano davanti a Micael, Luke ,Asad e Roberto, che
stanno fumando una sigaretta prematura. Tutti salutano le ragazze con un sorriso
mesto. “Che voglia di andare a scuola che hanno!” Pensa Marth.
Vede Aldo che come al solito è in ritardo e corre sotto il peso di una cartella
straripante di tutto e di più, eccetto che libri. Stampa un bacio sulla guancia
di Marth ed entra in classe. Infatti non fanno la
stessa sezione. Le ragazze sono nella G, con Math e
gli altri scapestrati. Micael,Asad,Aldo
e Roberto nella D e Luke… Sì, Luke è nella F. proprio
di fianco alla G. i piani bassi li chiamano quelli della A, le classi peggiori.
Dove i professori si rifiutano di andare a far supplenza, dove i bidelli fanno
amicizia con i ragazzi, dove tutti sono amici di tutti e non esiste la puzza
sotto al naso. Ma a “quelli dei piani bassi” va bene così, nessuno problema.
La professoressa di
Italiano si trascina verso quella seconda così chiassosa. E sente un cellulare
che trilla una canzone in inglese. Per un momento ricorda che quella canzone,
dei Queen forse, l’aveva cantata più volte con le sue amiche. Sorridendo, si
chiude la porta alle spalle.
“Oggi ho avuto tempo per scrivere e ho aggiunto i
capitoli a One Way e a questo. Spero di ricevere
altre vostre idee a opinioni e do un grazie di cuore e un bacio a khikaliz, che mi recensisce ogni
storia, Grazie!
Capitolo 3 *** Non E' Tempo Per Noi - Luciano Ligabue ***
La
Vita E’ Solo Una Canzone.
Non E’ Tempo Per Noi- Ligabue
Classe. Ore 10:00. Penne sui
banchi. Verifiche bianche, pronte per essere riconsegnate alla professoressa
che, stizzita, osserva quegli alunni con un grande potenziale, ma senza voglia
di fare niente. “I piani bassi delle medie, un nome che dice tutto, eppure ci
sono grandi cervelli qui, destinati a cos ancor più grandi” pensa quella
professoressa di Italiano tanto odiata. In fondo lei che fa di male? Vuole solo
insegnare a quei ragazzi che non devono comportarsi secondo il nome che gli hanno
affibbiato, e sarebbe ancora più contenta se imparassero quell’analisi logica
che mai riusciranno a fare. Continua a guardarli. Osserva i loro visi che
scherzano e parlano. Vede Marth che come al solito,
pensando di non essere vista, passa il suo compito a Mathias,
che lo copia velocemente. “Quella ragazza ha cervello, ma non capisco perché si limita a una media sul sei e mezzo sette”
Continua a pensare la professoressa. La campanella suona, i compiti vengono
ritirati quasi immacolati. Solo il nome e il cognome tiranneggiano all’inizio
del foglio, qualcuno non si è degnati neanche di scrivere la data.
Tutti fuori dall’aula. All’intervallo
nei “bassifondi” è il caos. Marth e Angie passeggiano per l’atrio osservando i nuovi ragazzi di
prima, e vedendo non poco compiaciute che c’è qualcuno più basso di loro. Marth si affaccia alle scale guardano verso l’altro e
sperando che Aldo ci sia, ma non è così. “Sarà da qualche parte imboscato a
fumare con Micael” pensa Marth.
Angie tira una gomitata a Marth
nelle costole, la poveretta si piega in due ansimando “ma sei fuori? Che cosa
ti è preso cavolo?!” “C’è Luke…” Luke. Sì Luke. Il
suo non più ragazzo. Forse solo una cottarella da
seconda media. Che è terminata a metà novembre, ma è durata tutta estate. Forse
non vi sembrerà ganchè, ma .. Povera Piccola Marth. Ha iniziato ad assaggiare l’amarezza dell’amore. Un amore
ricoperto d’azzurro. Un amore che però non capiva. Non capiva l’insofferenza di
una povera ragazza nei confronti del mondo, del sistema che non accettava , e
non accetta , le persone che la pensano
in modo diverso. Un amore finito, ma non per tutti. Quello che più fa star
male Marth è che Luke per vendetta si è messo con Ele, sì proprio la alta Ele.
L’intervallo finisce e le
due amiche non hanno concluso come al solito niente. Le tre ore successive si
trascinano lente e noiose.
Alla fine quel suono
metallico riempie di nuovo i corridoi e i ragzzi
escono fuori, nel freddo autunnale.
Il pomeriggio Marth è sdraiata sul letto, e prende in mano il cellulare. Due
messaggi invia. Due messaggi.
“CiauMath, volevo scriverti. Tutto qui. Ti voglio bene
Argentino Mio”
“Ciao Aldo, oggi ho
bisogno di pensare un po’, se vuoi mi trovi in un posto solo, e sai quale. Un bacio”
Scritti i messaggi
abbandona il cellulare sul letto ed esce di casa.
Arranca sulla faticosa
salita e arriva ì. Una scalinata di pietre ricoperta d’erba. Un muretto con un
piccolo spiazzo dietro e sotto il vuoto. Un salto di cinque metri. Il paese
della piccola Emo si affaccia sotto di lei. Marth si siede sul muretto, apre la sua mente. Come lame
affilate i coltelli lacerano la sua mente. Ha l’Ipod
nelle orecchie. La canzone precedente finisce. Inizia un ritornello fin troppo
conosciuto.
“Non è tempo per noi
che non vestiamo come voi
non ridiamo, non piangiamo,
non amiamo come voi
forse ingenui o testardi
poco furbi, casomai
non è tempo per noi
e forse non lo sarà mai.
Non è tempo per noi
che non ci svegliamo mai abbiam sogni però
troppo grandi e belli, sai
belli o brutti abbiam facce
che però non cambian mai
non è tempo per noi
e forse non lo sarà mai.”
“Ecco” Pensa Marth “ pure sta canzone mi tocca sentire”. Sente pizzicare
gli occhi. E uno strano calore le riga la faccia. Si ranicchia
sul muretto freddo e piange. Dopo pochi istanti arriva un Aldo trafelato. La sua
pelle scura fa contrasto con il pallido sole autunnale. E la felpa gialla lo fa
sembrare un bambino forse troppo cresciuto.
Vede la ragazza piangere e
non pensa più. Corre da lei e l’abbraccia forte. Le sue piccole lacrime bagnano
quella felpa gialla, ma lui non se ne accorge. Pensa solo a quel fragile
corpicino che stringe tra le braccia e sembra dipendere da lui.
“Ehi tappetta,
si sistema tutto” “No, niente va bene, Luke sembra che neanche mi veda. Non capisce.
No.” “Luke è sempre stato così. Un po’ testardo.” “Aldo” “Piccola dai, ti
accompagno a casa occhei?” “D’accordo, però fino al
cancello” “Promesso”. Sembra abbracciandola l’aiuta ad alzarsi e l’accompagna a
casa, stando attento che nessuna delle sue preziose lacrime bagni quel suolo
calpestato da ogni essere comune.
“Tappa, mi sa che non è
tempo neanche per me e per te, non capisce neanche tu vero? Quanto mi piaci,
quanto ti voglio bene” “Aldo, lo so. Scusa ma.. non ora. Non è .. tempo”. “io ci sono” “Grazie.”
Sulle note di quella
malinconica canzone i due amici se ne vanno da quel posto così Magico.
“Salve a tutti! Vorrei essere più chiara, questo
sarebbe il passo prima di One Way. È tutto quello che
è successo prima, mentre One Way è ORA. Bhe volevo essere più chiara per evitare malintesi. Spereo che recensiate in molti e mi dite che ne pensate. Grazie
mille a tutti. Bhe oggi direi che ho lavorato molto!
Eccola arrivare a casa.
Piccola Marth. Correi in camera sua, non vede nessuno
in quella troppo grande abitazione. Solo il fratello che si sta preparando per
l’esame all’università. Da una veloce occhiata al suo piccolo e rotto
cellulare, ricordando divertita tutti i voli che aveva fatto. Un messaggio da Math:
“Ehi Martholina,
stasera riesci ad uscire a mezzanotte come sempre? Sperando che tuo fratello ti
copra. Ciao. Ps, il posto lo sai”.
“Lui sì che sa come
tirarmi su il morale” pensa l’emotta divertita,
mentre scrive una risposta.
“spero solo che Simon..”pensa
lei. “Simon vai a dormire dalla ragazza stasera?” chiede al maggiore. “Sì
scimmia, lo so cosa hai intenzione di fare, non posso coprirti stasera, ma
comunque so che papà va in Croce Rossa e domani mamma fa mattino, quindi andrà
a letto presto. Prima o poi ti beccano e io piangerò la mia pulce adorata”
detto così prepara lo zaino, stampa un bacio sulla fronte della sorellina ed
esce. Marth non fa in tempo neanche a dirgli un ciao.
La serata con la madre si
trascina lenta, forse perché aspetta con ansia la mezzanotte? Infatti ,aspettando
aspettando, quell’ora arriva, e , come sempre, riesce a sgattaiolare fuori
casa. “Mi sento sempre una ladra, e mi sento tremendamente in colpa nei
confronti di mia madre” pensa la fuggitiva “Marth sei
troppo buona, passi solo un po’ di tempo con Math” si
risponde mentalmente.
Arriva velocemente nel suo
posto, nel loro posto. Il Castello,
ne ho già parlato, se non sbaglio.
Si ferma, osserva Math, lui ancora non si è accorto di lei. “Che bello che
è..” pensa irresponsabilmente lei. In effetti tutti i torti non ce li ha. Math è un ragazzo forse troppo basso per la sua età. La carnagione
scura, come se fosse perennemente abbronzato. I capelli sono marroni tendenti
al nero, tenuti lunghi e sistemati con del gel. Ha degli occhi profondi ,
traditi da quelle occhiaie che solcano il viso di un ragazzo forse troppo
piccolo per quello che ha vissuto.
La piccola stella nera
inciampa, come di suo solito , provocando piccolo rumore, che in quella notte
buia e silenziosa sembra un tuono. Math si gira
spaventato e la fissa divertito. “Allora Martholina,
sei arrivata alla fine eh.” Dice ridendo. Lei odia quel soprannome, lo odia. “Math non chiamarmi Martholina”
gli risponde, sapendo che tanto lui non cederà mai. “La mia Martholinaaaa” la canzona
lui. Math fa finta di non ascoltarlo. L’amico dopo un
po’ si stanca di prendere in giro quell’ombra che non reagisce. Prende il
cellulare e mette una canzone.
“Beautiful night's
A beautiful night
My happiness come like sand in the wind
Oh i think i so a little
poem
Falling off a star
Oh i think i saw it.”
Elisa
canta:
“Notte bellissima
Una Notte bellissima,
la mia felicità va come la
sabbia nel vento.
Oh penso che una piccola poesia
Sta cadendo come una
stella.
Oh penso di averla vista.”
Math sorride, sa che l’amica ama questa canzone. La guarda,
e nota che il suo viso luccica. Stropiccia un poco gli occhi e guarda meglio. Sta
piangendo. “Cazzo Math, ma che diavolo ti è saltato
in mente di mettere quella stupidissima canzone?! Cosa pensavi di fare?”pensa
in preda dal panico lui. La guarda ancora. Lei si nasconde dietro quei piccoli
boccoli che tanto odia, ma che per qualcuno sono stupendi.
Piano
piano l’amico si avvicina e l’abbraccia, non sapendo
cosa fare, cosa dire. I loro silenzi. Questo per loro è tutto. Saper ascoltare
il silenzio dell’altro. Cosa c’è di più rumoroso di un silenzio? Niente. Si
possono vedere e sentire i pensieri, si può intravedere tutto e niente.
Amano
ascoltare i loro silenzi. Sono amici strani, ma sono grandi amici. Nessuno capisce
come facciano a essere così… così naturali. Quel silenzio secondo Marth può valere più di centinaia di migliaia di parole.
Math si stacca un po’. E apre bocca, rompe il silenzio.
“
Tutto si sistemerà Martholina”
“No
Math, niente va come deve andare, niente.
Lo capisci?”
“Si
che lo capisco.”
“Grazie”
“Se
vuoi lo uccido quello stronzo”
“No,
grazie “ dice sorridendo lei.
Entrambi
guardano l’ora, è tardi. Molto tardi. Math afferra la
sua BMX e fa salire l’amica infreddolita sugli appoggi sulle ruote. E silenziosi
come la notte scivolano piano piano verso i loro
letti.
“Benissimo, oggi sono
riuscita ad aggiungere ad entrambi i racconti, spero che siano di vostro
gradimento! Vi ringrazio per i commenti, comunque queste sono cose realmente
accadute, niente più niente meno. Bhe un bacio a
tutti voi!
Marth entra a casa, quatta quatta,
come una ladra. Scivola nel suo caldo piumone autunnale silenziosamente.
Come di suo solito prende
l’Ipod e infila le piccole cuffiette nere nelle orecchie.
Sceglie la riproduzione casuale “non si sa mai cosa potrebbe esserci lì. Magari
la canzone della tua vita” Ama ripetere a se stessa la ragazzina. Infatti. Non
si smentisce mai. Inizia una chitarra, accompagnata da un piano forte. Il lento
e basso ritmo di una batteria.
“Sarà il tempo a dire che…
Stai benissimo così.
Certi sbagli fanno crescere.
Non fanno male.
Pochi giorni e tutto tornerà normale.
Ma non svaniranno mai,
resteranno sempre tuoi.
Ricordi, di un anno,
momenti che ti lasciano
un sorriso ancora in più.
Ricordi.”
Forse non molto nel suo genere, ma una canzone che
forse un po’ rappresenta quel periodo così mesto.
Pedro, il cantante, riesce
a esprimere al meglio le emozione della piccola Emotta. I ricordi. Quei
preziosi ricordi che caratterizzano ogni essere vivente.
Dei pezzetti di una
persona che vivranno in eterno in qualcuno. Perché un ricordo rimane tale finchè anche solo una personcina
lo mantiene vivo. Ecco, quella ragazza tanto fragile mantiene vivo ogni
piccolissimo ricordo della sua vita. Non ne lascia perdere neanche uno.
E poi ci sono gli sbagli. Si
la stella scura ne ha commessi molti. Piccoli ma grandi sbagli per una
tredicenne fragile, come le bolle. Dopo un po’ che ci si gioca di rompe. Scompare.
E così,immersa nei suoi
pensieri e cullata dalla musica dei Finley, Marth si addormenta.
Di nuovo mattina. La madre
entra in camera come un uragano, spalancando le persiane e facendo entrare una
pallida luce nella cameretta di quella piccola malinconica.
“Bambina mia alzati, è ora
di alzarsi” le dice dolcemente la madre.
“mi alzo mamma”risponde
lei, con la voce impastata dal sonno.
“Io devo andare al lavoro
subito, spero che non ti dispiaccia andare a piedi. Tanto ci sarà Math no? Aspetta il campanello”così dicendo va a
rispondere, non poco sorpresa considerando l’orario.
Marth si alza e sente la madre che le urla di sbrigarsi perché
un certo ragazzo argentino la sta aspettando.
“Dio ma è in anticipo”
pensa lei “non è mai capitato, mamma mia, una volta che volevo farmela con
calma, vabbè mi muoverò!”
Detto questo infila i suoi
vestiti e sta volta si ricorda il caldo giubbotto nero, con il cappuccio rivestito
di pelo, sintetico s’intende. Sì perché quella piccola lì è animalista e anche
vegetariana, o almeno ci prova. I genitori non sono d’accordo. Ma anche questa
è una storia secondaria.
“Ciao Math”
dice assonnata.
“WeMartholina, dormi in piedi come al solito eh?”
“Sai com’è. Ieri sera sono
andata a letto un po’ tardi.”
“E che cosa hai fatto
scusa?!”
“Non fare lo scemo Math”
“Ahaha
dai, lo sai che ti adoro”
“Anche io ti adoro”..
Scherzando arrivano a
scuola, Math va dai suoi soliti amici e la Emo raggiunge le ragazze sotto il portico. All’improvviso
delle mani la afferrano per i fianchi e la stringono verso un corpo non poco
muscoloso.
“Aldo” esclama lei
“Ciao tappa mia, come
stai?”
“Si sta meglio”
“E ci speravo”
“Eheh”
“Senti Marth,
stanno arrivando…”
“Chi?”
“Girati…”
Marth si gira e si ritrova davanti al viso affilato l’alta Ele con la mano intrecciata a quella di Luke.
“Ciao Marth
Mia” esclama sorridendo l’amica
“Ciao Ele
stupenda”
“Ciao Marth”
dice piano Luke.
“Ehi Luke.”
Si guardano, quegli occhi
azzurri la scrutano, e attira a sé Eleonora, e la bacia.
Marth sente che non può farcela, cerca Aldo con lo sguardo
e lui subito accorre in suo aiuto:
“Ora ve la rubo un attimo
eh” dice Aldo.
E così se ne vanno.
Lui apre la bocca, come
per emettere suono, ma lei lo interrompe prima:
“No ti prego, non una parola per favore.”
“Va bene, ma cerca di
resistere” detto questo allunga il passo,e si infila nella sua classe.
“Non so per quanto potrò
resistere ai Ricordi, Aldo” Pensa
lei. E lentamente si incammina al suo banco.
“Se continuo di questo passo riesco a finirle eh, se
mai ci sarà una fine (; ringrazio tutti voi per le vostre STUPENDE recensioni,
in particolare Te KhikaLiz,
che con pazienza e buona volontà mi recensisci ogni shot.
Un bacio enorme Ragazza! <3
Marth entra in classe, e come ogni monotona mattina si
siede al suo rifugio nell’angolo sinistro della classe, affianco ad Angie.
L’odiata professoressa
entra in classe e appena finisce di compilare il registro zittisce con un’occhiata
la classe rumorosa.
“Come avrete notato
ragazzi” inizia “Mancano parecchi ragazzi. Ecco anche se siamo solo a Ottobre
la scuola ha anticipato la settimana bianca, cosicché le prime possano andare a
Gennaio.” Guarda gli alunni, sperano in una reazione, non vedendola continua: “Bhe, Federica,Linda,Vittorio,Samuele e Camilla non ci
saranno tutta settimana, in compenso ospiteremo degli alunni di seconda F e D”.
gli ospiti entrano nella classe, e la prof fa dei piccoli spostamenti in modo
che i maschi vadano con le ragazze, in modo da evitare ,così lei spera,
eventuali chiacchiericci.
Fortunatamente Marth si ritrova vicino Aldo, e Luke ? Naturalmente vicino
a Ele. “Che sfiga” dice in un sussurro Aldo, “Già…” risponde lei.
I due amici iniziano a
parlottare tra loro ma vengono subito interrotti dalla Professoressa :
“Marth
alla cattedra! Così ti passa la voglia di parlare” urla.
“Cazzo che sfortuna oggi Tappetta” la prende in giro Aldo.
La piccola Emo di malavoglia si alza e raggiunge la sedia affianco
alla prof.
Viene mandata al posto
dopo mezz’ora con un sei tirato. Guarda Math, e vede
che le sta mimando con la bocca un Ti voglio bene!. Lei alza le spalle
e gli sorride.
Finiti i due moduli da
cinquanta minuti più lunghi della storia, c’è educazione fisica.
Eleonora le si avvicina:
“Ehi Marth,
io e Luke saliamo sugli spalti. Ti va di venire così chiacchieriamo?”
“No ma va, state un po’ soli,
io poi magari vi raggiungo con Aldo o Math”
“Ok, a dopo piccola”
Marth si mette a correre sola, quando Alice le si affianca
e le due iniziano a parlare.
L’amica si sposta per
lasciare il posto a Eleonora che è scesa dagli spalti, lasciando Luke da solo.
“Ehi emo
mia”
“Ciao Ele,
perché qui?”
“Volevo parlare un po’ con
te, quando sono con Luke abbassi lo sguardo, quando ci baciamo scappi via con
una scusa. Questa storia non ti va giu?”
“Certo che non mi va giù! Non
te ne sei accorta che ci sto malissimo? Non mi aspettavo che una delle mie più
care amiche si mettesse col ragazzo che ancora mi piace! Tanto lo so che lui lo
fa solo per far ingelosire me!”Questo pensa Marth, ma
sta ben attenta a far uscire dalla sua bocca solo un semplice “Stai tranquilla,
è solo un periodo così”.
[…]
“Perché caspita non le hai
detto niente?!” urla Federica dall’altra parte della cornetta.
“Perché non voglio farla
star male” Risponde Marth.
“Ma così stai male te
sciocchina”
“Sì ma io ci sono abituata
e sopporto!”
“Ricordati bene che non si
è mai abituati a stare male”
“Cambiando discorso, con
Paolo come va?”
“ Tutto…Non perfetto. Non sono ancora
riuscita a…ohccaspita,
arriva la prof, se vede che ancora non ho la tuta da sci mi uccide! Ti voglio
bene, e parla con Ele” *Tuuuutuuuutuuuu*
Fa il telefono dell’amica
che ha appena riattaccato. Lo stesso piatto rumore che fa anche il cellulare di
Math .
“Risponde la
segreteria telefonica di […] il cliente da lei chiamato non è al momento
raggiungibile, registri un messaggio di segreteria al segnale acustico oppure
riagganci semplicemente bìììp”
“Ciao Mathiaaaaas
come mai non rispondi? Che succede? Bhe appena mi
senti squillami, ti voglio bene, forse Ciaoooo”.
La piccola stella nera
accende la radio, non mette nessun CD nemmeno l’Ipod, perché conosce le sue canzoni a memoria.
“Ora che mi sento bene, spengo la luce.
Spero di riuscire a dimostrare
Che così va bene.
Ora che ci penso mi perdo in quell’attimo
Dove dicevi che tutto era fantastico.
Mi sembra ieri.
Ma ora che è successo fa lo stesso
Se non ti cerco non vuol dire che mi hai
perso.
Già sto sognando.
E adesso buonanotte a te
Buonanotte a me
Buonanotte a chi ancora non ho
incontrato.
Buonanotte pure a lei
Lei te dove sei
Adesso che ti vorrei semplicemente.
Semplicemente.”
“Già, semplicemente non
scordare” pensa Marth “e chi ti scorda più occhi
chiari”.
Il campanello suona. Marth scende dalle scale di corsa e davanti al cancello c’è
Math. Math che sta
piangendo.
“Math
che succede” Gli corre in contro.
“Mio padre Marth, mi vuole mandare da mia madre e mia sorella”
“No. Non puoi lasciarmi”
“Dice che non riesce più a
stare con me,che sono un disastro e un piccolo delinquente. Ma non è così. Tu lo
sai”
L’abbraccia. Quel
ragazzino sempre così spavaldo abbraccia l’amica e piange. Piange.
“Math,
non ti lascio andare”
“Promesso Marth?”
“Promesso”
“Grazie amore”
“Cosa scusa Math?”
“No nulla.”
Ma per l’emotta“Amore”
non è “NIENTE”.
Altro che “semplicemente” qui le cose si fanno
sempre più complicate per la ragazza!
“Spero che vi piaccia! Grazie per i vostri commenti. Sono
davvero importanti per me. Perché mi spronano ad andare avanti. Bhe che dire? Recensitemi”
Capitolo 7 *** Sweet Dreams (Are Made Of This) - Marilyn Manson. ***
La Vita E’ Solo Una Canzone.
Sweet Dreams
(Are Made Of This) – Marilyn Manson.
“Lo avrà sicuramente detto
da amico” continua pensare la piccola Emo mentre
s’incammina silenziosamente in casa.
Però nei giorni successivi
la sua piccola e ancora fragile mente inizia a fare strani pensieri, strani
ragionamenti su quell’amico, che tanto amico non sembra. Comincia a guardare
con occhi diversi il suo piccolo argentino,inizia a capire che forse quando lo vede non è il vento che le fa venire
qui brividi, e che non ha un qualche problema al cuore, e quindi lui batte così
velocemente. Che forse sia una sorta di complicato amore? Bhe
chi lo può sapere ora con certezza? So solo che Marth
incomincia a giardare con occhi diversi il suo
cosiddetto amico,il suo compagno di nottate, il suo compare si scorribande.
E lentamente arriva il
week-end.
“Marth!”esclama
la madre alla piccola figlia, forse con un tono troppo alto, ma quella
ragazzina lì ha le cuffiette nelle orecchie e a giudicare dal rumore il volume
è abbastanza alto.
“sì?” risponde lei.
“Io e papà siamo via tutto
il week-end per quel viaggio di cui ti avevamo parlato, Simon e la sua ragazza
stanno da lei, tu cosa vuoi fare?”
“Dimmi tu, tanto già immagino che a casa sola
non mi fate stare.”
“Ma come sei perspicace
Tesoro caro, ho già telefonato al padre di Math, puoi
stare da loro per un paio di giorni.”
“Va…
va bene” risponde lei titubante. “Con Math? Dormire
nello stesso letto come facevamo quando eravamo piccoli? Ora? Ohmmamma” pensa lei.
“Figlia mia mi ascolti?!
Prepara lo zaino che ti portaimo!”
Lei va subito in cameretta
e butta nello zaino un paio di jeans, due maglie nere e una felpa. Ma al posto
del solito pigiama sformato preferisce una tuta, che le sta anche piuttosto bene.
Sorpresa da questa scelta si avvia in macchina, e durante il breve percorso
pensa a cosa potrebbe accadere.
Arrivata a casa dell’amico
saluta il padre e la sua convivente. Già,perché i genitori sono separati. Si
sistema nel letto in cui dorme solitamente con il suo amico e aspetta che Math torni dalla sua uscita pomeridiana con Lore.
La sera i genitori di lui
escono a mangiare col fratellino, e i ragazzi restano a casa soli. Come ogni
volta si mettono sul letto,infilano un horror nel lettore dvd, e, come sempre, Marth si accocola al fianco
dell’amico, infreddolita. Ma questa volta c’è qualcosa di diverso, infatti Math dolcemente l’abbraccia e in pochi secondi le mani
dell’amico la circondano. Si guardano per pochi secondi negli occhi, lui
avvicina lentamente il suo viso a quello dell’amica e le da un piccoliss..
“Maaaaaaaarth”
urla la madre.
“???”
“Svegliati o farai tardi a
scuola!”
“Che cosa!? Un sogno era
solo un sogno?!” pensa la piccola Emo.
Sente la suoneria della
sua sveglia sul cellulare che è ancora attivata:
“Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree?
Travel the world and the seven seas
Everybody's looking for something.”
Manson
canta:
“I sogni dolci sono fatti
di questo
Come posso disapprovare?
Viaggia il mondo ed i sette mari
Tutti stanno cercando qualcosa”
“Era tutto un sogno” pensa
Marth “ un favoloso, stupendo e pauroso sogno”.
“Io come faccio ora? Se ho
sognato questo un motivo ci sarà… No?”
E con questi pensieri, sorridendo,
corre incontro all’amico, che come ogni mattina, l’aspetta all’inizio della via
di casa sua.
“E ce la fa ad aggiungere anche qui! XD bhe, buona lettura a tutti!