A modo mio

di LadyRobyne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amore Bello ***
Capitolo 2: *** La Promessa ***
Capitolo 3: *** Succede ***
Capitolo 4: *** Destinazione Paradiso ***
Capitolo 5: *** Noi no! ***
Capitolo 6: *** Non escludo il ritorno ***
Capitolo 7: *** Epilogo: Ricominciamo! ***



Capitolo 1
*** Amore Bello ***


A Modo mio

"E se un giorno guardandoci negli occhi sentiamo che non è più la stessa cosa ce lo diremo…."

Sono andati tutti via e Monica si ritrova da sola nella stanza dell’ospedale dove sole poche ore prima era nato suo figlio, dove Laura e Paolo si erano finalmente sposati; intorno a lei in questo momento c’era tanto amore e come diceva Paolo: “l’amore era nell’aria”.

Anche lei in un primo momento si era sentita euforica felicità, trascinata dall’entusiasmo collettivo, ora però, si sentiva esausta e scarica come se la fatica di tutti i nove mesi della gravidanza si fossero scatenati su di lei in quel momento.

Lentamente accarezzava suo figlio che se ne stava tranquillo, avvolto nell’abbraccio della sua mamma, era fantastico tenerlo tra le braccia, mai aveva provato una sensazione simile, iniziò a parlargli con un tono dolcissimo.

- Amore della mamma, la mamma ti vuole tanto bene lo sai?- continuando ad accarezzarlo.

- Presto ce ne andremo a casa tu ed io dove ci aspettano tante persone che ci amano tanto, ci sono le ragazze, si lo so, sono un po’ fuori però tanto simpatiche, c’è Adriano, speriamo solo che non ti coinvolga con qualche uccellaccio dei suoi, poi c’è Laura sulla quale possiamo sempre contare, c’è Paolo con cui sicuramente mi toccherà discutere perché non ti farò giocare a calcio, così lui ti farà fare tutti gli altri sport prima dei quattro anni, e so che ti ama come un figlio. Si bloccò per un istante e poi proseguì  - E poi tesoro mio c’è il tuo papà – pausa- in realtà lui non c’è più, ma c’è stato e noi nostri cuori ci sarà sempre. Ci amava tanto, ma purtroppo non ce l’ha fatta proprio a rimanere con noi, così ci seguirà da lassù, ci proteggerà sempre con il suo amore, noi tutti ti parleremo tanto di lui, sarebbe stato, anzi è molto fiero di te.

A quel punto non poté più proseguire; adagiò dolcemente il bambino accanto a se e continuò a coccolarlo ma non riusciva proprio a parlare.

Mentre lo accarezzava, incapace di smettere, ripensò a quella notte di otto mesi prima.

Era il giorno prima del funerale di Michele e Laura rimase tutto il giorno e la notte con lei.

"Dimmi che nella borsetta hai una droga pesante oppure dammi una botta in testa e portami a letto perché io non ce la faccio più, non ce la faccio più."

Laura la stava abbracciando stretta, Monica ormai non si controllava più, si era finalmente lasciata andare e iniziò a singhiozzare e piangendo tirò fuori tutto il suo dolore.

– Non ce la faccio, Laura non ce la faccio, io senza Michele non ce la faccio, non voglio vivere senza di lui, non voglio più svegliarmi la mattina e sentire tutto questo senso di vuoto, non voglio essere ancora sola.

Monica era irrefrenabile ormai, come era prevedibile, una donna forte e per certi versi chiusa come lei quando esplodeva non era in grado di gestire tutte quelle emozioni, per questo Laura non era intenzionata a lasciarla da sola, temeva per l’amica, temeva che potesse fare qualche sciocchezza.

Aveva aspettato una vita quell’uomo, quell’amore, stava per avere finalmente la sua famiglia, e ora che l’aveva persa così drammaticamente e soprattutto ingiustamente, aveva seriamente paura per lei e per il bambino che aspettava, un trauma del genere poteva essere fatale. Solo in quel momento si rese conto che nonostante fosse rimasta con lei tutto il giorno Monica non aveva mai parlato del bambino. Se ne chiese il motivo. Decise di affrontare lei l’argomento. Prese coraggio e sempre mantenendo l’abbraccio iniziò a parlarle.

- Su calmati, non sei sola, ci siamo tutti noi, lo sai quanto ti vogliamo bene, e poi tesoro, ci sarà un amore più grande molto prima di quanto immagini, anzi c’è già, ed è ora di pensare a lui. E’ un amore così grande da far sparire tutti altri, Monica hai un bambino che cresce dentro di te, devi andare avanti e pensare a lui, sono sicura che anche Michele vorrebbe così.

Improvvisamente Monica si irrigidì nel suo abbraccio, Laura capì che forse aveva fatto breccia nel suo cuore così provato, continuò

- vedrai non avrai modo di sentirti sola, i bambini sono un’invenzione fantastica, ti riempiono la vita, tutto cambia quando ci sono loro.

Monica si sciolse dall’abbraccio di Laura appoggiò la schiena alla manona, non parlava, ma e i suoi occhi chiari spaventosamente dolorosi da vedere dicevano tutto.

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Capitolo 2
*** La Promessa ***


La Promessa

- Monica?!? Monica guardami!!!!

Monica distolse lo sguardo dal nulla in cui era sprofondata e guardò l’amica che certa di avere la sua attenzione continuò

– Monica tu vuoi sempre avere il bambino vero?

 nessuna risposta

– MONICA?

 alzo la voce Laura

- Io…Io... ho paura Laura.- rispose Monica con la voce singhiozzante tipica del pianto.

– anzi sono terrorizzata! Ma quale madre sana di mente metterebbe al mondo un figlio con queste premesse? Come posso crescere un bambino senza un padre? E se sbaglio con lui come ho sempre sbagliato nella mia vita? E. .. E se metto al mondo il bambino e poi muoio anche io? Che  farà da solo? Chi lo crescera? Se ci ho pensato? Ah! Se ci ho pensato! È da quando Michele era steso a terra in chiesa che ci penso!

Laura era senza parole. La situazione qui era veramente grave. Monica, la direttrice di una delle riviste femminili più importanti, la donna che aveva lottato per la sua carriera e fiera sostenitrice del suo “essersi fatta da sola”, che aveva sempre una parola per tutti e che per poco non perdeva il suo amato lavoro per non far torto ai suoi amici, ora era allo stremo. Completamente annientata dal dolore da non riuscire a reagire e a ragionare.

Laura prese la mano dell’amica, la strinse affettuosamente e poi lentamente la adagiò sulla sua pancia. Monica istintivamente iniziò ad accarezzare quello che era al momento il caldo riparo per il suo bambino.

- Hai finito di dire stronzate?

-Laura… 

- no Monica fammi parlare, hai ragione, crescere un figlio da sola è difficile, ma non impossibile, tu non saresti la prima mamma single a crescere un bambino, in questo momento sei spaventata e tutto sembra complicato, ma passerà! Passerà Monica e sarai una splendida madre e se ora ti sfiora solo l’idea di fare la più grossa cazzata della tua vita, dopo te pentirai amaramente! Soprattutto non saprai mai come sarebbe stato il figlio tuo e di Michele.

Nel sentire il nome del suo fidanzato Monica sobbalzò

- michele?!

- si esatto Michele!

- Oddio Laura avevi ragione tu! Glielo dovevo dire! Glielo dovevo dire. Non saprà mai che stava per diventare padre… e ora lui non c’è più! Non c’è più!

- esatto non lui non c’è più. Ma non potevi sapere quello che sarebbe successo, ma il bambino c’è ancora Monica, hai la possibilità di avere ancora una parte di Michele! Lo crescerai e sarà un bambino sereno e felice perché avrà, HA una madre fantastica! Su una cosa però hai ragione e se tu sei d’accordo, “io Laura Del Fiore giuro solennemente di prendermi cura e crescere, come se fosse mio, il bambino o bambina della qui presente Monica Liverani, nel caso muoia o fosse comunque impossibilitata a prendersene cura”. Se vuoi andiamo da un notaio e lo mettiamo nero su bianco. E non sto scherzando sono serissima, tu devi pensare solo al bambino e nient’altro.

Monica ricominciò a piangere di nuovo ma questa volta abbraccio lei l’amica con affetto.

– Ti voglio bene Laura-

- Anch’io Monica, andrà tutto bene e vedrai passerà Tesoro, passerà!

Laura rimase vicino alla sua amica finché non si addormentò sulla manona. Solo allora si sdraiò sul divano e pian piano prese sonno anche lei.

Monica, si risvegliò comunque presto, gli incubi non le davano tregua, continuava a rivivere quel maledetto momento in chiesa, quando cioè la sua vita era stata squarciata in due come il cuore del suo adorato Michele.

Incapace di rimettersi a dormire, si alzò stando attenta a non svegliare Laura,  guardò l’amica con affetto, la coprì con una coperta e iniziò a girovagare senza motivo per casa finché mentre tornava sulla sua manona lo sguardo andò su uno degli scatoloni che Michele aveva già portato, dentro c’erano parte dei suoi ricordi e Monica vide emergere un piccolo trenino. Lo prese tra le mani, lo accarezzò delicatamente, se lo portò al petto e sorrise per la prima volta in due giorni.

Aveva preso la sua decisione.

Il bambino emise un tenero vagito, Monica distolse la mente dai suoi ricordi. Si sentiva un po’ in colpa per aver avuto anche se solo per una frazione di secondo di rinunciare a quel miracolo. Suo figlio, il figlio di Michele.

Non avrebbe mai ringraziato Laura abbastanza.

Ad un tratto sentì bussare alla porta della sua camera in ospedale. Rimase piacevolmente sorpresa per quella visita, anche se in fondo se l’aspettava.

- Ehi pensavo proprio a te!

 

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Capitolo 3
*** Succede ***


quarto capitolo

-       E’ permesso? –

Laura entrò silenziosamente nella stanza. Monica fece per  alzarsi per salutarla, ma stranamente un giramento di testa la fermò, allora allungò le braccia e abbracciò l’amica che si era avvicinata al suo letto.

-        Che ci fai qui? Ti pensavo intenta a goderti la tua prima notte di nozze. 

sorrise maliziosa

-       Per quello c’è tempo ora il mio posto è qui con te, non sono arrivata in tempo per il parto ma ora ho intenzione di rifarmi. – affermò sicura Laura e poi continuò verso il bimbo.

-       Amore della zia, ora ti posso vedere con calma e spupazzare come si deve. Ma sei proprio bello, proprio come la tua mamma e soprattutto il  tuo papà sai? – poi disse a Monica – è impressionante come gli somiglia. Farà innamorare un sacco di donne proprio come lui eh? – Monica rise.

-       Si però la sua mamma non potrà cambiarla come faceva il padre con le altre donne.

Laura continuava a guardare Michelino, ma si accorse che Monica era parecchio turbata e che sicuramente aveva pianto.

-       Tesoro che c’è?

-       Niente. – sospirò Monica tentando di rimanere vaga, ma non ce la faceva a tenerselo per se.

-       Laura?

-       Si?

-       Prima… subito dopo il parto…. Beh ……. Insomma, oggi ho rivisto Michele. Proprio visto visto!

-       Monica si aspettava una risposta ironica da parte di Laura, e invece l’amica la sorprese.

-       Ti credo. Si si io ti credo. Anche Paolo lo ha visto, solo che lui ha pensato che fosse stato mentre era privo di conoscenza a causa dell’incidente, ma a quanto pare non era così.

-       Sono contenta! Non dell’incidente ovviamente, sono contenta che tu mi creda e soprattutto  di non essere diventata pazza perché il sospetto mi è venuto.

-       E li ancora una fitta.

Monica si portò le mani sulla testa.

-       Ah!!!!

-       Monica tutto bene?

-       Solo una fitta. Non è la prima, forse sono un po’ stanca, il piccoletto non ne voleva proprio sapere di uscire. È stata una giornata lunga, molto lunga.

Laura fece una smorfia, i suoi parti se li aveva ben presenti e non erano state esperienze piacevoli. Monica continuò.

-       Mettiti giù e riposa ci penso io a coccolare questo tesorino. Tranquilla.

Monica si sentiva davvero esausta ed accettò grata l’aiuto dell’amica. Cercò di rilassarsi, ma era inutile, non riusciva a smettere di pensare a lui. Era talmente confusa che la testa non la smetteva di girare.

-        È meraviglioso vederlo ora ma è stata una faticaccia partorirlo.  Vorrei sapere chi è quel deficiente che dice che è il momento più bello della vita, sicuramente un uomo.

-       Concordo!

ammise ridendo Laura poi vedendo ancora la sua amica piuttosto triste tornò sull’argomento.

– che ti ha detto Michele? Sempre se ne vuoi parlare.

-       Mah… ha detto che era l’ultima volta che ci vedevamo, che aveva il compito di aiutarmi con il bambino, ma che doveva andare, non so dove. Mi ha baciato anzi ha baciato entrambi – indicando il bambino.- e se ne è andato.

Al pensiero di quel bacio Monica le lacrime ritornarono a scorrere sul suo viso, non era aria, no, no, proprio non era esattamente aria.

-        Laura è stato terribile vederlo andare via , mi sono sentita di nuovo come quel giorno in chiesa. Non è cambiato proprio niente in questi mesi, ma non doveva passare? Così hai detto quella notte no? Che sarebbe passato! Passato un cavolo! Mi sono solo presa in giro. E purtroppo ho illuso anche Adriano. Mi sento terribilmente in colpa.

-       Che c’entra ora Adriano con lui è un’altra cosa.

-       Appunto è un’altra cosa! Me ne sono resa conto solo quando con tutto che avevo il bambino tra le braccia e Adriano accanto a me, io  non ho esitato un attimo a chiedere a Michele di rimanere con me l’ho pregato di non andare via. E parlavo sul serio. Anzi non sono mai stata sincera come in quel  momento.  Per non  parlare di quando mi ha baciato. Laura diciamoci la verità, io sono ancora innamorata di Michele e mi sento un verme nei confronti di Adriano.

Laura non disse nulla non aveva il diritto di giudicare i sentimenti della sua amica si limitò a stringerle la mano.

-       Senti non ci pensare ora, fai passare di nuovo un po’ di tempo….. si sa che dopo la gravidanza le donne hanno delle tempeste ormonali pazzesche. Ora c’è solo lui (indicando il bambino) e nient’altro. Il resto lo considereremo a ormoni calmati. Tempo, ci vuole tempo tesoro!

Ma mentre Laura parlava, Monica sentì di nuovo quella fitta, ma stavolta era veramente un dolore insopportabile.

-       Ahhhhh!!!! – Monica strinse forte la mano di Laura.

-       Monica??? - Laura si attaccò al campanello per chiamare l’infermiera che constatò subito lo stato di Monica e chiamò immediatamente i dottori. I quali chiesero a Laura di uscire.

-       No non la lascio la mia amica. Monica io rimango con te. – Le disse.

-       Monica era in preda al dolori a confronto il parto di poche ore prima era stata una passeggiata al chiar di luna, ma in un attimo di lucidità guardò Laura dritta negli occhi e le disse.

-       Laura il bambino, pensa tu a Michelino. Ti prego. Ricordati la tua promessa.

-       Monica che stai dicendo! Andrà tutto bene. – Laura ora si stava seriamente preoccupando, ma tentò invano di mascherarlo. Monica invece sentiva che stava per svenire e con le poche forze che le rimanevano le disse con lo sguardo implorante.

-        Laura il BAMBINO ti prego!!!

-       Va bene Monica basta che stai tranquilla, a Michelino penserò io…. Monica, Monica!!!!!!!

 

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Capitolo 4
*** Destinazione Paradiso ***


Quarto Capitolo

Ma ormai Monica aveva perso conoscenza. I medici praticamente portarono fuori Laura a forza dalla stanza dell’amica, rimase imbambolata fuori dalla stanza dell’amica con Michelino che piangeva tra le sue braccia.. a stento capì che l’infermiera glielo stava prendendo.

- Signora!? Signora? Mi dia il bambino, lo porto nella nursery con gli altri bambini.

- No!

Urlò Laura. Stringendo a se il bambino.

- No Monica lo ha affidato a me! Lei sa che starà con me, e quindi me ne occuperò io!

Poi proseguì sempre più isterica

- Non morirà vero? Ora ha un figlio. Lotterà per lui vero?

- E’ sconvolta, senta ho sentito prima la Signora Liverani affidarle il bambino. Potrà venire alla nursery in qualunque momento e tra un po’ il piccolo dovrà mangiare, può farlo lei se vuole. Ma prima cerchi di calmarsi, per il bene della sua amica e del.

Ci volle un po’ per riscuotersi ma non appena metabolizzò quello che era successo a Monica afferrò il cellulare e chiamò tutta la squadra a raccolta. Nel giro di poco arrivarono tutti. Paolo zoppicando arrivò insieme ad Adriano che sconvolto chiese a Laura cosa fosse successo.

-          Adriano non lo so stavamo parlando, improvvisamente ha avuto dei forti dolori alla testa, ho avvisato i medici, ma poco dopo ha perso conoscenza. Poi mi hanno trascinata fuori e  ho visto che la portavano di corsa in sala operatoria. Da li in poi non mi hanno più detto niente.

Paolo abbracciò la moglie tentando di calmarla. Poi le chiese.

-          E il bambino?

-          L’hanno portato nella nursery. Ci sono appena stata. Sta dormendo. L’infermiera mi ha detto di tornare al momento della prossima  poppata. Mi avviseranno loro. Paolo ho paura. Stava veramente male.

Passarono ore prima che un medico uscì dalla sala operatoria. Tutti gli andarono incontro ma la sua espressione non prometteva bene.

-          Dottore? – disse piano Adriano, aveva paura di quello che avrebbe potuto sentire.

-          È viva…. Per ora.

-          Come “per ora” dottore? – disse Paolo anticipando gli altri.

-          L’abbiamo dovuta rianimare per due volte ora è stabile ma è molto grave.

Adriano era sconvolto, ma trovò il coraggio per chiedere.

-          Si riprenderà?

-          Difficile da dire. – sospirò impotente il dottore. –  è molto debole. È una donna giovane e in buona salute, ma dovrà lottare e reagire. Se avrà questa forza forse ce la può anche fare.

-          Possiamo vederla? – disse pratica Maya.

-          Meglio di no, non ha mai ripreso conoscenza e poi ora è in terapia intensiva, non dobbiamo stressarla ulteriormente. Per stanotte non potete fare niente. Se ci saranno novità, qualunque novità vi avviseremo noi.

Come era prevedibile nessuno si mosse. Rosa parlò inconsapevolmente a nome di tutti.

-          Noi non ci muoveremo da qui anche se non possiamo vederla lei sa che ci siamo. – detto questo si mise a sedere su una delle scomodissime poltroncine della sala d’aspetto, immediatamente imitata dagli altri.

Solo Laura rimase in piedi, pietrificata, Paolo le si avvicinò le prese la mano tentando di calmarla.

- Paolo devo andare da Michelino. Vieni con me ti devo parlare ce la fai?- disse Laura preoccupata per la gamba di suo marito, in fondo anche lui aveva passato una strana giornata.

Paolo non era affatto preoccupato per la sua salute, era piuttosto in ansia per Adriano, ma si rese conto che Maya ed Elio si stavano occupando di lui cercando di confortarlo, mentre Rosa era al telefono e da quello che aveva intuito stava informando Lea che si trovava ancora a Londra, di quello che era accaduto. Visto che la situazione al momento calma prese la moglie delicatamente tra le braccia e le sussurrò

-          Andiamo.

Arrivati davanti la nursery e sicura che nessuno li sentisse. Laura iniziò a raccontare a Paolo quello che veramente era successo con Monica.

-          Paolo, anche Monica oggi ha rivisto Michele proprio come te.

-          Laura sei sconvolta, io ero svenuto, te l’ho detto che ho visto anche i Matia Bazar. Sentivo la radio che mi parlava…

-          Paolo non sto scherzando, Monica me lo ha raccontato dettagliatamente prima di svenire. Michele è entrato nella sala parto, ha visto il bambino, l’ha salutata e poi se ne andato. E Monica l’ha descritto esattamente come lo hai visto tu. Non può essere un caso. Capisci? Non era un sogno.

-          Va bene amore ammesso che non fosse un sogno che cosa significa in questo momento?

-          Significa Paolo che Monica è rimasta sconvolta dopo averlo rivisto e ora non lotterà per la sua vita. Si lascerà andare, l’ha capito mentre perdeva conoscenza, l’ultima cosa che mi ha detto è stata di pensare noi a Michelino, capisci ora? Non ce la farà Paolo morirà anche lei come Michele.

Paolo abbracciò la moglie cercando le parole giuste per contraddirla, ma si rese conto che Laura aveva ragione, allora non cercò di convincerla del contrario, anzi.

-          Allora amore se è così hai fatto una promessa e io ti aiuterò a mantenerla, andiamo a occuparci del LORO bambino e lo faremo come se fosse veramente il nostro va bene? È l’unica cosa che possiamo fare e speriamo che chi muove le nostre azioni abbia un minimo di coscienza e decida per il meglio.

Laura annuì e senza altre parole entrarono nella nursery

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Capitolo 5
*** Noi no! ***


Quinto capitolo

- DOTTOR FREEEEEEEEEEEIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISSSSSSSSSSSSSSSSSSS!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

La voce della presentatrice era preoccupatamente verso l’isterismo, tentando di calmarsi disse con tono finto controllato.

-         Dottor freiss lei che è un esperto di: “Cure psichiatriche urgenti per autori colpiti da idee del cavolo” .

Come pensa che ci si possa mettere una pezza ora?

-         Cara la mia signorina, lei non si deve preoccupare, la situazione è assolutamente sotto controllo.

Rispose l’esperto.

-         Ma sotto controllo di chè???!?!?!!? Già l’avevano fatta grossa facendo morire Michele la scorsa stagione. Ora anche Monica??? Cos’è si risparmia sugli attori bravi? Cosa verrà ora? La peste? Così ce ne leviamo altri cinque o sei? Ma li ha letti i blog, i forum, i gruppi su facebook? L’hanno capito quei “furbi” con delirio di onnipotenza degli autori che  Monica da un sondaggio è risultata il personaggio più amato? Cos’è vogliono chiudere baracca e burattini?

-         Ma, ma, vede…

-         No non vedo niente! Adesso lei ascolta me! Questi due personaggi, anzi questa storia piace, e la gente in questo momento ha bisogno di sognare, la gente appunto vuole il lieto fine! No la tragedia dove tutti muoiono, la realtà è già pessima c’è bisogno di immedesimarsi nel sogno. E invece loro che fanno? L’esatto contrario, va bene essere dei pionieri della sceneggiatura ma ora si esagera e su!! Un po’ di umiltà! Una personaggio piace? E lasciamolo no? E che ci vuole, si alza l’ingaggio dell’attoreattrice, si aspetta anche un po’ per l’inizio delle riprese, se ci sono impegni precedenti, si scrive una BELLA storia, magari anche complicata ma BELLA e soprattutto con un lieto fine. Se continuiamo così ci toccherà andare in giro sotto scorta,E non vi scordate che i fan dell’attrice in questione erano già sul piede di guerra l’altra volta… quella del volo del terrazzo!!!!! Poi si parla di crisi dello spettacolo che tagliano i fondi e via di seguito… e fanno bene se si scrivono ste cazz...

-         Signorina la prego il linguaggio… comunque gli autori ne sono bene consapevoli

-         Allora sono pazzi eh eh!!

-         Ripeto è tutto sotto controllo. Su finiamo di vedere la puntata. Vedrà!

-         Ah viste le premesse non ne ho molta voglia, vabbè voglio darvi fiducia. Ma vi avverto non fermerò le orde di fans imbestialiti.

 

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Capitolo 6
*** Non escludo il ritorno ***


Non escludo il ritorno.

Nei  giorni a seguire la situazione non cambiò, Monica era sempre nelle stesse condizioni, nemmeno i dottori si spiegavano come mai Monica ancora non si fosse ripresa. L’operazione era superata ma lei era sempre senza conoscenza furono consentite le visite nella speranza che magari una voce o una sensazione potesse farla riprendere. Uno alla volta entravano nella stanza. Le parlavano cercando di farla reagire, speravano che magari sentendo ancora il contatto con la realtà lei avrebbe trovato la forza di continuare a vivere, le parlavano di tutto, dal tempo , allo sport, ai vestiti, al nuovo film “polpettone” che le sarebbe piaciuto tanto, ma non sembrava sortisse l’effetto voluto.

Poi finalmente…………..

- Monica? Monica? Amore svegliati su fai uno sforzo, ti prego, apri gli occhi, Amore mio prova dai!

Sentendosi chiamare Monica tentò di fare come chiesto, come sempre. Ma sembrava che i suoi muscoli non volessero ubbidirle, poi però quella voce, così implorante, quel tono così disperato, finalmente riuscirono nell’impresa di farla svegliare.

Riuscì finalmente ad aprire gli occhi, ma non riconobbe subito dove si trovava, poi realizzò di essere in ospedale, ma non si ricordava come e quando ci fosse arrivata, soprattutto aveva un gran mal di testa. Sentì il calore di una mano che stringeva la sua, una stretta familiare ma molto “AMATA”, tentò di girare la testa, ma il dolore la costrinse a farlo molto, molto lentamente. Quando finalmente riuscì lo vide, era lì accanto a lei e a giudicare dalla barba non si era mosso da molto tempo, poi però si ricordò che lui in realtà non c’era, o si? Che stava succedendo?

- Monica, amore finalmente ti sei svegliata! Grazie al cielo!

- Michele???? MICHELE?!?!?!?! Oddio se ci sei tu vuol dire che sono morta! Non è possibile!

- No tesoro non sei morta, hai avuto un incidente.

- Ma incidente di che? No Michele tu sei morto otto mesi fa! Che ci fai qui ora?

-  Ah io morto? Amore sei stata quasi tre mesi in coma, per poco non te andavi nel paradiso delle giornaliste e vieni a dire a me che sono morto? Che ti hanno messo nella flebo?

-         Eh? Michele ma che cavolo dici?

-         Monica! Hai avuto un incidente d’auto mentre andavi a casa di Laura per la festa di addio al nubilato.

Monica era sempre più confusa. D’improvviso sobbalzò.

- il bambino!!! Dov’è il bambino?

Michele le sorrise e le mise la mano sul rigonfiamento della sua pancia.

- Tranquilla è qui con te. E sta bene.

Monica chiuse gli occhi cercando di capirci qualcosa mormorando.

- NON E’ NORMALE!

Ma non poté far altre domande a Michele perché entrarono i dottori per visitarla.

Alla fine della visita decisero che la giornalista e il bambino erano fuori pericolo e sarebbero stati dimessi presto, ma come precauzione dato il trauma subito, sarebbe dovuta rimanere a riposo per il resto della gravidanza. Monica era confusa e disse ai dottori di non ricordare niente di quello che le era successo, ma la tranquillizzarono che delle piccole amnesie erano normali. Il fatto però era che lei non aveva amnesie, lei pensava proprio ad un’altra vita. I medici uscirono e Michele entrò nella stanza e in meno di due secondi si ritrovò abbracciata al lui.

- Amore mio!

Le disse con voce tremante.

- Non mi fare più uno scherzo del genere.

Monica si staccò dall’abbraccio tanto da guardarlo negli occhi visibilmente commossi.

- Michele ascolta…

- No senti, da quando mi hanno avvisato che avevi avuto l’incidente non sai quanto è stata dura! Ho seriamente pensato di perderti. Ogni volta che tornavo a casa nostra, vedevo come sarebbe potuta essere la nostra vita insieme, e non potevo sopportare che stavo rischiando di perderti per sempre.

Monica guardò Michele sempre più allibita, era convinta di aver fatto lei a Laura quel discorso… NON E’ NORMALE!

- Monica? Stai bene??

Monica però era presa dai suoi pensieri molto, molto confusi.

- Tesoro mi fai preoccupare così! Mi guardi come se fossi un fantasma!

- No, no non sei un fantasma, questo lo so, lo so.

- Ah bene, andiamo meglio.

- Sei una specie di angelo, e hai visto già il bamb… oddio il bambino, devo ripartorire??? Da capo?!?!! Ancora il TPLDS! 

- Monica adesso mi sto preoccupando sul serio. Ma di che parli? Basta vado a chiamare i medici, mi sa che la botta in testa è stata più forte di quello che pensavano e non ti hanno rimesso proprio tutta in ordine in sala operatoria.

Michele fece per alzarsi ma Monica lo bloccò li.

- No! Non mi lasciare, non di nuovo Michele.

Bisognava cambiare atteggiamento sennò se ne riandava.

- Va bene, va bene. Mi metto giù tranquilla e sarò buona, ma tu non ti azzardare a lasciarmi, un’altra volta.

- Oh! Finalmente iniziamo a ragionare! Brava.

Monica si sdraiò di nuovo sul letto ma lasciò lo spazio libero per Michele che si sdraiò accanto a lei e l’avvolse con il suo abbraccio.

- Ora rilassati e cerca di riposare. Per oggi hai avuto fin troppe emozioni.

- Non sai quante!!!!

-Michele?

- Si amore?

- Da quando sono in ospedale?

- Te l’ho detto quasi tre mesi.

- Raccontami cosa è successo……..

- Ti faccio solo un breve riassunto, devi riposare, avremo modo di parlare poi, allora.. la tua macchina è distrutta, un pirata è passato col rosso mentre tu stavi guidando verso casa di Laura e ti ha preso in pieno. Ovviamente il matrimonio è stato rimandato, don Luigi ci ucciderà prima o poi, Stefania ce l’ha fatta! Cinque chili e mezzo di gemelle…

- Aspetta, Rebecca e Rachele, come le protagoniste di un film horror…..

- e tu come lo sai?

Rise Michele e poi aggiunse

- Beh forse te lo ha detto Laura. Sai è stata qui notte e giorno, proprio oggi non c’è perché è a Sorrento a proporre il libro ai francesi, sai il libro è un successone e vogliono tradurlo in altre lingue.

Monica ebbe un brivido al ricordo degli avvenimenti successivi al viaggio di Laura a Sorrento.

- E Paolo?

- ah Paolo! No è che Laura non voleva assolutamente partire perché era troppo preoccupata per te, solo che l’incontro era troppo importante, così Paolo ha deciso di accompagnarla per darle il suo appoggio, ti mandano un bacio, li ho chiamati mentre ero fuori e sono già in viaggio per venirti a trovare, Laura era euforica.

- Ah bene!

Beh almeno una catastrofe epocale era stata evitata!

 

Passarono le ore successive a parlare, Monica aveva talmente paura che se si fosse addormentata avrebbe di nuovo perso Michele che gli faceva domande per tutto e per tutti.

Così seppe inoltre che Adriano era ripartito per andare appresso ai suoi pennuti, le ragazze stavano mandando avanti il giornale e che quando ha saputo che lei era in ospedale Elio ha lasciato il giornale dove era andato a lavorare e si era ripreso il posto di grafico a “TU DONNA” per aiutare la baracca, in attesa del suo ritorno.

Parlarono anche del loro bambino.

- Ah appunto Monica, il bambino! Cara! Da quanto lo sapevi? Perché non me lo hai detto prima? Per fortuna che almeno Laura lo sapeva e ha informato i dottori

- Avevo intenzione di dirtelo il giorno del matrimonio. Subito dopo la cerimonia, era il mio regalo.

- Amore mio. Dovevi vedere la mia faccia quando Laura ce l’ha detto; per poco non ho avuto un infarto, mi hanno addirittura fatto stendere e dato l’ossigeno.

Monica pensò seriamente che tutto ciò NON E’ NORMALE!

- Ma ti dispiace?

Gli chiese a bruciapelo

- Di cosa mi dispiace?

- Del bambino no? Non avevamo mai parlato prima di avere figli. Magari tu volevi aspettare o non ne volevi proprio.

- Shhhh!

Michele la zittì con un bacio appassionato e dolcissimo, prima che scattassero altre idee strane in quella testa riccioluta.

- Monica ascoltami bene!!! Sono l’uomo più felice del mondo. E non vedo l’ora di iniziare finalmente la nostra vita insieme, e se tu non ti metti giù e riposi un po’ passeremo tutto il resto della tua gravidanza in ospedale e invece io voglio portarti presto a casa. A casa nostra.

- A casa nostra ripeté Monica.

Anche se controvoglia Monica dovette ammettere di essere stanca, ormai non riusciva più a tenere gli occhi aperti, così si arrese e non tentò più di combattere contro il sonno che incombeva su di lei, ma non prima di aver dato quello che per lei sicuramente era l’ultimo bacio a Michele.

Era sicura infatti che al suo risveglio avrebbe scoperto che era stato tutto un bel sogno. Si consolava al pensiero che almeno aveva avuto il privilegio di passare un po’ di tempo con il suo amore.

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Capitolo 7
*** Epilogo: Ricominciamo! ***


Epilogo: Ricominciamo!

Qualche ora dopo Monica si risvegliò e scoprì che Michele non si era mosso di un centimetro, l’aveva tenuta stretta tutto il tempo e quando si accorse che si era svegliata le scoccò un sorriso meraviglioso.

- Ciao? Dormito bene?

Monica capì che questa era la realtà!

Senza avere la forza di rispondere al saluto, scoppiò a piangere tra le braccia di Michele.

Ma era finalmente un pianto di gioia. Perché realizzò di avere ancora la sua speranza, il suo sogno di vivere il resto della sua vita con Michele e il loro bambino.

- Monica stai bene?

- si Amore! E’ TUTTO NORMALE! Sto benissimo, mai stata meglio!

…………………………………………………………………..

Dallo studio televisivo la signorina Carla si asciugò le lacrime commossa.

- Dott. Freiss, che splendido finale.

Il dott. Freiss gettò platealmente nel cestino della spazzatura il copione della seconda serie di “Tutti pazzi per amore 2”

- No, cara la mia signorina, E’ UNO SPLENDIDO INIZIO!

 

FINE

 

Ok io un’idea ce l’ho avuta. Lo so lo so! NON E’ NORMALE! Ma tanto per citare: “perdonatemi il linguaggio da rivista femminile” CHISSENE FREGA!!!!

Li rivoglio insieme quei due lì!!!!!!!!!!

Un bacio a tutti Lady Robyne.

 

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