Walking Away

di jess_rose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One ***
Capitolo 2: *** Chapter Two ***
Capitolo 3: *** Chapter Three ***
Capitolo 4: *** Chapter Five ***
Capitolo 5: *** Chapter Four ***
Capitolo 6: *** Chapter Six ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine ***
Capitolo 10: *** Chapter Ten ***
Capitolo 11: *** Chapter Eleven ***
Capitolo 12: *** Chapter Twelve ***
Capitolo 13: *** Chapter Thirteen ***
Capitolo 14: *** Chapter Fourteen ***
Capitolo 15: *** Chapter Fifteen ***



Capitolo 1
*** Chapter One ***


 

Il concerto finì troppo presto, o almeno così gli era parso. Nonostante avessero suonato ben venti canzoni avrebbero volentieri concesso un bis. Era bellissima la sensazione che si provava alla fine di un concerto come quello: tutta quella gente che grida il tuo nome, che canta ogni singola canzone, che balla scatenata con addosso magliette col tuo logo, le ragazze che quasi piangono quando gli lanci un sorriso... Si trattennero molto sul palco per gli inchini, il pubblico era stato così magnifico che lui e i ragazzi decisero di scendere a salutare quelli delle prime file, soprattutto ragazze che cercarono di agguantarli in tutti i modi. Una ragazza in particolare attirò la sua attenzione: se ne stava li a guardarlo timidamente mentre le ragazze accanto scatenate allungavano le braccia per riuscire a toccarlo. Lui le si avvicinò e la guardò dritta negli occhi: le ricordava qualcuno e sapeva bene chi, tese una mano per accarezzarle il viso ma altre ragazze a quel gesto, lo afferrarono, costringendolo a fare un passo indietro. Si tolse uno dei suoi braccialetti e lo lanciò nella direzione della ragazza sperando che lo afferrasse lei, cosa che fece e per la quale gli rivolse un grande sorriso. Sorridendo di rimando, Axl si allontanò verso il retro del palco insieme ai suoi amici, per prendere il pullman che li avrebbe portati all'hotel. Erano tutti ancora gasatissimi dall'esibizione: Slash parlava con Duff e Steve di quando durante l'esecuzione di “Nightrain” si era messo a correre sotto il palco con la chitarra in mano con le ragazze delle prime file che quasi impazzivano, provocando le risate degli altri due. Izzy sorridendo si voltò verso Axl e vide che se ne stava da solo vicino al finestrino a guardare i lampi chi e illuminavano la città.

-Ehi Axl!-

-Ehi...-

-Adesso fai anche l'asociale?-

-No...stavo solo pensando.-

-Un penny per i tuoi pensieri!-

Axl sorrise e disse – Stavo pensando a una ragazza che ho visto poco fa nel pubblico...-

-Ce ne saranno state un migliaio di ragazze.-

-No...quando prima siamo scesi per salutare le prime file, l'ho vista e i suoi occhi mi fatto pensare a lei...- disse l'ultima parola senza riuscire a nascondere la tristezza che da ormai tempo non gli stringeva più il cuore. Izzy se ne accorse e mise una mano sulla spalla dell'amico per consolarlo.

-Era da tempo che non ci pensavo più, con tutti gli impegni e i concerti...mi sa che stanotte non dormirò affatto.-

-Per questo ho una soluzione.- tolse dalla tasca un barattolino di pasticche che porse a Axl.

-Che ci faccio con queste?-

-Ti aiuteranno a dormire. Ogni tanto anche a me succede di passare notti insonni.- batte la mano sulla spalla di Axl e si allontanò per prendersi da bere dal minifrigo.

 

Scesero tutti insieme dal pullman e dopo essersi dati la buonanotte ognuno si diresse nella propria camera. Axl entrò nella sua e si chiuse la porta alle spalle: era una stanza spaziosa dal soffitto alto, semplicemente arredata. Il letto enorme era al centro accanto una comodino su cui appoggiò il barattolino di Izzy, e dietro al letto una brande finestra da cui entrava la luce della luna. Il vento aprì le finestre scompigliando le tende bianche. Il temporale sembrava peggiorare e la luce dei lampi si diffondeva in tutta la stanza illuminandola in modo quasi sinistro. Axl sorrise un attimo di quella situazione: era buffo come proprio in quella notte il cielo rispecchiasse perfettamente il suo stato d'animo. Si sedette sul letto e prese due delle pasticche di Izzy con un bicchiere d'acqua dopo di che si tolse la camicia e si infilò sotto le coperte. Parecchie volte si rigirò nel letto aspettando che le pasticche facessero effetto, cercò anche di liberare la mente in tutti i modi, di non pensare a nulla ma il ricordo di lei, quella notte sembrava non volesse proprio andarsene. Era accaduto qualche anno prima ma il dolore era ancora lo stesso, il suo viso, il viso di quella ragazza che aveva amato, era li davanti lui e non lo lasciava in pace. Ad un certo punto quel ricordo gli sorrise e ciò lo riportò con la mente al loro primo incontro...

 

 

Era uno di quei sabati in cui i suoi amici erano in giro a cazzeggiare o a lavorare o a fare qualcos'altro, e lui camminava per le strade di Los Angeles senza una meta precisa, con le mani in tasca e una sigaretta in bocca. Gli passò accanto un gruppo di ragazzine a cui sorrise maliziose scatenando le loro risatine compiaciute e si voltò per guardare il fondo schiena di una biondina tutta curve. Era ancora intento a rimirare quando andò a sbattere contro qualcuno che gli fece cadere la sigaretta bruciacchiandogli la manica del suo amato chiodo.

-Ma sei cieco? Guarda dove cazzo metti quei pie...- si interruppe alla vista di chi gli aveva fatto bruciare la giacca: era una ragazza alta, magra, col fisico da modella, ben proporzionato. Indossava un vestito rosso aderente senza spalline, lungo fino a metà coscia, con delle ballerine nere. I capelli marroni, le ricadevano morbidi sulle spalle e lo stava guardando arrabbiata con due penetranti occhi verdi.

-Stai attento tu a dove metti i piedi! Guarda cosa hai combinato alla mia spesa!- gli indicò una specie di mix di verdure sparse a terra e una dozzina di uova rotte.

-Ehi honey, non ti incazzare. Ti ripago tutto io.- disse con voce seducente.

-Ci mancherebbe altro! Ora tu mi segui e mi ricompri tutto!- prese Axl per un braccio e lo costrinse a seguirla senza neanche lasciargli il tempo di replicare. Axl decise di andarle dietro, non aveva nient'altro da fare quel giorno e la cosa sembrava essere divertente. Entrarono in un supermarket e la ragazza si diresse con passo arrabbiato verso il reparto delle verdure continuando a borbottare qualcosa di sgarbato su Axl che le stava dietro e se la rideva sotto i baffi, divertito. Si avvicinò a della lattuga che prese a perlustrare in cerca di quella migliore.

-Vuoi una mano?-

-No grazie, hai già fatto abbastanza!- rispose arrabbiata. -Avevo finito in tempo le commissioni, avevo comprato tutto per concedermi finalmente un po' di tempo per me stessa, e arriva questo idiota che invece che guardare davanti guarda i culi delle ragazzine...-si lamentò ad alta voce, parlando più con se stessa che con Axl.

-Quella bionda era davvero carina.- disse Axl beccandosi un'occhiata cattiva della ragazza. Rise di nuovo e tese il braccio verso la ragazza -Piacere, Axl.- Lei guardò prima lui poi la mano -Piacere- e si voltò senza neanche stringerla.

-A questo punto dovresti dirmi il tuo di nome.-

-Non sono cavoli tuoi.-

-Come siamo scontrose...-

-Vorrei vedere te al mio posto. Chissà se ridi ancora?-

-Uff...ti ho già chiesto scusa!-

-Davvero? Bhe, io non ti ho sentito!-

-Uff...scusa.- La ragazza continuò a fare la spesa fingendo di non averlo sentito. Sbuffando per l'ennesima volta, Axl la prese per le spalle e la costrinse a voltarsi, si piegò su un ginocchio e disse -Chiedo umilmente perdono milady, ora mi concede l'onore di rivelarmi il suo nome?- La ragazza lo guardò con gli occhi spalancati per qualche secondo, per poi sciogliersi in una risata.

-Stephanie.- disse continuando a ridere. Axl le prese la mano e la baciò dolcemente. Lei lo guardò più sorpresa di prima e quando i loro occhi si incontrarono, girò la testa imbarazzata.

-Ti ho fatto arrossire, per caso? Vuol dire che sei già follemente innamorata di me.-

-Non farti strane idee. Muoviti ora!- Si diresse veloce alla cassa. La cassiera passò velocemente tutti gli articoli sul lettore, e arrivata all'ultimo dichiarò il totale -Fanno trentaquattro dollari e cinquanta.-

-Ehi! Ma prima queste cose non c'erano!- disse Axl indicando una bottiglia di Jack Daniel's e un paio di occhiali da sole.

-Visto che mi hai fatto perdere tempo mi sembra giusto ricevere anche gli interessi.-

-Ma io non ho tutti questi soldi!- tirò fuori dal portafoglio due banconote da dieci e qualche quarto di dollaro. Stephanie prese le banconote lasciandogli le monetine e le aggiunse ad un paio di banconote che si trovano nella sua borsetta.

-Vorrà dire che mi darai il resto un altro giorno. Arrivederci!- prese le sue borse, salutò la cassiera e si avviò fuori dal negozio. Axl rimase fermo dov'era indeciso sul da farsi: avrebbe potuto svignarsela in modo da non dover saldare più il suo debito, ma quella ragazza strana lo incuriosiva e poi come aveva già detto, la cosa sembrava essere divertente. La raggiunse rimanendo un passo indietro per rimirare i fianchi della ragazza che si muovevano sensualmente a destra e sinistra ad ogni passo.

-Dove stiamo andando honey?- la ragazza si fermò voltandosi a guardare Axl.

-IO me ne torno a casa, TU fai quello che vuoi. E non mi chiamare honey!- riprese a camminare.

-Ma se tu te ne vai come faccio a ripagarti?- Stephanie si fermò un'altra volta.

-Giusto...mi devi ancora quattordici dollari. Prendi queste e seguimi.- gli lasciò le borse che lui prese in braccio.

-Dove andiamo?-

-A casa mia.-

-Ah, non pensavo fossi una di quelle ragazze che accetta anche pagamenti in natura. Adoro saldare i debiti in questo modo...- disse con tono allusivo.

-Solo nei tuoi sogni!-

-é inutile che neghi l'evidenza...tutte le ragazze sbavano per Axl Rose, e tu sei un'altra che presto cadrà ai miei piedi.-

-Come siamo modesti, ma lo ripeto nel caso tu non abbia capito: solo nei tuoi sogni!-

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Chapter Two ***


 

-Mettile li.- gli disse indicandogli il bancone della cucina -Arrivo subito. Tu non toccare nulla, e guai a te se scappi.- e sparì nel corridoio. Era un piccolo appartamento, sicuramente ci abitava da sola, ben arredato con tonalità pastello che lo rendevano un luogo luminoso e accogliente. Si avvicinò ad alcune foto appese al muro, erano quasi tutte di servizi fotografici (come pensava era una modella), a parte tre, in cui era con una ragazza, che sorrideva o faceva facce buffe, dagli stessi occhi verdi, lo stesso viso etereo e delicato, ma con l'unica differenza dei capelli, nerissimi.

-Non ti avevo detto di non toccare niente?- domandò guardandolo torva.

-Infatti sto solo guardando. Fai la modella?-

-Si...qualche tempo fa. Mi sono trasferita da poco da Kansas City e sono in cerca di un ingaggio. Per adesso lavoro in negozio di vestiti.-

-Perché ti sei trasferita?-

-Dovevo cambiare aria...-

-Capisco...e chi è la ragazza in queste fotografie? Ti somiglia tantissimo.-

-Ah...ehm...è mia sorella.- Axl notò qualcosa di strano nella sua espressione, ma non ci badò.

-é rimasta a Kansas City ?-

-Mmm...diciamo di si.-

-Perché “diciamo di si”?-

-Uff...sembri uno di quei bambini che fanno troppe domande! Se non sbaglio sei venuto qui per pagarmi il debito.-

-Ah, giusto. Allora cominciamo subito...- si avvicinò sensualmente, mettendole le mani sui fianchi.

-Giù le mani, idiota. Possibile che voi uomini pensiate solo a una cosa...-

-La carne è debole.-

Roteò gli occhi e gli fece segno di seguirla in cucina. -Ora, mentre tu cucini, io vado a rilassarmi nella vasca. Dopodiché voglio vederti lavare i piatti e poi...-

-Ehi ehi! Ferma un attimo. Mi hai guardato bene? Io non sono una donna e tanto meno una cameriera!-

-Questo problema lo risolviamo subito...- tirò fuori da un cassetto un grembiule rosa che legò attorno alla vita di Axl -Ecco! Ora sei perfetto.-

-Ma sei pazza! Forse non hai ben capito quello che ho detto...-

-Ho capito benissimo signorino non-faccio-lavori-da-donna-perché-sono-il-più-macho, ma tu hai accettato di seguirmi, quindi ora lavori e poi...- avvicinò le labbra all'orecchio Axl e con voce suadente gli sussurrò -...con questo grembiule sei molto sexy.- e uscì dalla cucina e lasciandolo lì mezzo imbambolato.

-Questa ragazza è tanto eccitante quanto diabolica...- pensò. Buttò su una sedia il chiodo e iniziò a perlustrare il frigo e gli altri armadietti in cerca di qualcosa di non troppo impegnativo da preparare. Optò per della pasta col tonno e un piatto d'insalata.

-Sono bravo anche in cucina...ehi tesorooo! É prontoooo!- sentì i passi della ragazza avvicinarsi.

-Che cazzo urli? Se i vicini ti sentono, come minimo mi fanno cacciare.-

-Uff...non posso toccare, non posso urlare...c'è qualcosa che posso fare qua dentro?-

-No! Piuttosto, cos'hai cucinato?-

-Ta dan!- e con gesto teatrale, gli mostrò la pasta e l'insalata.

-Tutto qui? Avrei potuto farlo anch'io...-

-Ehi, mi sono impegnato!-

-Certo certo...spero che il sapore compensi quello che manca in fantasia.- si sedette a capotavola e si servì il cibo. Axl si accomodò accanto a lei in attesa di servirsi.

-Che stai facendo?- gli chiese.

-Cosa vuoi che faccia? Mangio.-

-Mi sa che non hai afferrato la situazione: IO mangio, TU cucini.-

-Ma come!? L'ho cucinato io, fammelo assaggiare, sto morendo di fame!-

-Neanche per sogno...-

-Ti pregooooooo...- la supplicò battendo le ciglia.

-Ok!- sbuffò esasperata. Axl le rubò la pasta per servirla nel suo piatto e cominciò a mangiare velocissimo. Stephanie lo guardò alzando un sopracciglio.

-Che c'è?-

-Niente..- e addentò la sua forchetta. -Devo ammettere che non fa schifo come pensavo.- constatò.

-Visto! Se vuoi dopo ti mostro un'altra delle cose in cui sono bravo?-

-Ancora con questa storia. Non ho intenzione di scopare con te, Axl!-

-é inutile che continui a resistermi. Lo vedo da come mi guardi e so che è quello che vuoi anche tu!-

-Se ti riferisci a quello che ti ho detto prima, sappi che con quel grembiule sei ridicolo!- Axl aprì la bocca per replicare, ma la richiuse subito, gettò in un angolo il grembiule e infilzò la pasta infastidito. Stephanie sorrise e continuò a mangiare. Per il resto del pranzo gli unici rumori nella casa furono lo sfregare delle posate contro i piatti e i bicchieri che battevano contro il tavolo.

-Axl...-

-Mmm...-

-Ti sei offeso?-

-No.-

-Uff...senti, ti va di saldare il debito in un altro modo?-

-Lo sapevo!-

-Non è quello che intendi tu!-

-Uff...e cosa allora?-

-E che qui non conosco nessuno e nonostante tu sia un porco...-

-Ehi!-

-Ok! Nonostante pensi solo a una cosa, mi sei simpatico e in questa città ho bisogno di qualcuno con cui uscire e divertirmi, un amico...allora?-

-Mmm...amico?- portò l'indice alle labbra per riflettere sulla proposta.

-Quindi?-

-Bhè...io sono incredibilmente sexy, non credo che riuscirai a resistermi a lungo, ma se ti va di rischiare...-

-Grazie Axl!- si alzò e lo strinse in abbraccio, facendogli appoggiare la testa sul suo petto formoso.

-E poi dici di voler essere amici...- disse Axl chiudendo gli occhi per abbandonarsi a quel piacevole abbraccio.

-Idiota.- e si staccò senza però riuscire a nascondere un sorriso.

 

 

-Ehi, Axl! Sempre a cazzeggiare, vero?- disse Duff vedendolo entrare.

-Non mi chiamo McKagan! Ero a casa di una...un'amica...- si corresse con un sorriso.

-Oooh...e l'amica bionda dell'altra volta? Quella tipa mi ispirava sesso...- fece Steven dal divano.

-Vero, né? Comunque non è quella. L'ho conosciuta oggi e abbiamo pranzato insieme.-

-E...-

-E basta. É solo un'amica, ma ancora per poco...-

-Si si...spero ne valga la pena.-

-Dovresti vederla! É una figa assurda.-

-Chi è una figa assurda?- domandò Slash facendo capolino dal corridoio.

-L'amica di Axl!- rispose Steve mimando due virgolette con le dita.

-Quella con cui oggi ha pranzato!- seguì Duff che imitò le virgolette di Steven.

-Ehi! Perché non posso avere un'amica?-

-Perché tutte le tue amiche...- rispose Izzy che sbucò dal balcone, facendo ancora le virgolette -...per qualche strano motivo finiscono per scopare con te!-

-Se vedo qualcun altro fare così...- disse Axl scimmiottando delle virgolette -...gli prendo le dita e le ficco nel culo di Adler!- Steve si portò le mani sul fondo schiena guardando Axl imbronciato.

-Uff...ora uno non può nemmeno fare questo...- disse Slash e ripeté le virgolette, beccandosi un'occhiataccia di Axl e ridacchiò.

-Se avete finito di fare i coglioni, vorrei informarvi che stasera si va al Rainbow!- annunciò Axl.

-E perché?- domandò Izzy.

-Perché ho invitato Stephanie, e le ho promesso di presentarle i miei amici.-

-Chi è Stephanie?- chiese Steve.

Axl sbuffò e disse -è la amica di cui abbiamo parlato fin'ora!-

-Oooh...-

-Allora è deciso!- disse Axl.

-Ehi! Ma nessuno di noi ti ha dato conferma.- si lamentò Slash.

-Ma io so che verrete comunque, quindi...-

-Per me è ok!- disse Duff.

-Certo!- urlò Steve. Izzy fece spallucce e si accese una sigaretta.

Slash guardò i suoi amici uno per uno, per poi rispondere -Va bene...ma spera che sia figa come ci hai raccontato.-

 

 

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Capitolo 3
*** Chapter Three ***


 

-Sicuro che verrà? É più di mezz'ora che aspettiamo!- disse Izzy sbuffando.

-Già...mi si stanno congelando le chiappe.- si lamentò Steve.

-Perché invece che frignare non entrate a prendere posto?- propose Axl.

-Io ci sto! Andiamo ragazzi.- Slash entrò seguito da Duff, Izzy e Steve.

Axl si accese una sigaretta e scrutò la strada in cerca di Stephanie.

-Axl!- si voltò e la vide mentre lo salutava con la mano, sorridendo raggiante. Indossava un cortissimo abito nero mono spalla che, seguendo le curve del suo corpo perfetto la rendevano estremamente sexy, con un paio di vertiginosi tacchi a spillo, dello stesso colore.

-Ehi, hai finito di farmi la radiografia?- disse lei.

-Sei tu che mi provochi!- si giustificò.

-Davvero...- mise una mano sul petto di Axl avvicinandosi in modo sensuale. Il ragazzo sentì la temperatura salire e di certo non a causa del clima. -Hai cambiato idea allora?- le domandò facendosi più vicino. Sentiva il caldo respiro di Stephanie sulla bocca. La temperatura salì ulteriormente. Dischiuse le labbra, era pronto a baciarla quando...lei scoppiò a ridere.

-Che c'è?- chiese infastidito.

-Ah ah ah...non ci avrai creduto davvero!-

-Stephanie, ti odio!-

-Te l'ho già detto: amici! E a proposito, dove sono i tuoi?-

-Ah...si. Sono già dentro.- rispose. Si era già pentito di averli invitati, non gli sarebbe dispiaciuto restare da solo con lei. Le prese la mano e la condusse dentro il locale. Individuò gli altri ad un tavolo vicino alla finestra.

-Ragazzi, lei è Stephanie!- e si spostò rivelandola agli altri. Duff si fece andare di traverso la birra, Izzy e Slash che stavano ridendo si bloccarono all'istante assumendo delle espressioni da ebeti, mentre Steve spalancò la bocca in modo esagerato.

-Ciao...- salutò Stephanie con un gesto della mano, divertita dalle reazioni degli amici di Axl.

-Wow...cioè, ciao! Io sono Slash.- si presentò porgendole la mano. Lei la strinse per poi passare a Izzy che si ricompose e a sua volta la salutò, anche Duff, le strinse la mano paonazzo in viso, scosso ancora dalla tosse. Steve era ancora a bocca aperta e Duff dovette dargli una gomitata nelle costole per farlo riprendere. Scosse la testa e strinse la mano di Stephanie sorridendo come un bambino. Le fece segno di sedersi accanto a lui scaraventando giù dalla sedia Duff, che si alzò e fece lo stesso con lui. Stephanie rise, Axl alzò gli occhi al cielo e la fece accomodare in un sedia libera accanto a se.

-Allora Stephanie, Axl ci ha detto che sei la sua nuova amica. Come vi siete conosciuti?- chiese Slash.

-Mi ha fatto cadere la spesa e l'ho costretto a risarcirmi.-

-Ah...e come ti ha risarcito?-domandò Steve in tono allusivo.

-Di certo non come pensi tu...mi ha semplicemente cucinato il pranzo.- a questa frase i ragazzi ridacchiarono, e Axl diede un pizzico sul braccio di Stephanie, guardandola torva.

-Ahi!-

-Potevi anche evitare!-

-Ringrazia che non gli ho detto del grembiule rosa...ops!- si portò la mano alle labbra con finta aria colpevole mentre gli altri scoppiavano a ridere.

-Dovevi fargli una foto!-

-Zitto Hudson! E voi, piantatela!-

-Come siamo permalosi...qui ci vuole qualcosa da bere!- prose Duff, picchiettò la spalla di una cameriera alle sue spalle e ordinò -Portaci sei birre!-

-E un Bloody Mary.- aggiunse Stephanie.

-Come fai ha bere quel coso? Fa schifo!- disse Axl con un'espressione disgustata.

-é perché non hai un palato raffinato come il mio!- lo corresse Stephanie buttandosi i capelli dietro le spalle con la mano.

-Adesso facciamo pure le dive?-

-Parli proprio tu che non fai altro che pavoneggiarti!-

-Io non mi pavoneggio! Non è colpa mia se sono incredibilmente sexy di natura, e il bello e che non mi devo nemmeno sforzare.-

-Ma sentitelo!-

-Bambini, ora basta litigare. Perché non ci racconti qualcosa di te Stephanie?- domandò Izzy

-Che vi posso dire...mmm...mi chiamo Stephanie, vengo dal Kansas City, faccio la modella, oggi compio vent'anni...-

-Cosa? É il tuo compleanno e ce lo dici così?- disse Axl

-Qui bisogna festeggiare! Cameriera dove sono le nostre ordinazioni!- urlò Duff.

Steven salì in piedi sul tavolo e urlò: -Ehi gente! Oggi è il compleanno della nostra amica Stephanie! Facciamole tutti gli auguri!- Lo sentirono solo le persone dei tavoli vicini. Fece segno a Slash di aiutarlo il quale si unì a lui e urlò ancora più forte: -Ehi cazzoni! Avete sentito il mio amico? Facciamo gli auguri a Stephanie tutti insieme!-. A questo punto quasi tutto il locale si voltò a guardare i due ragazzi in piedi sul tavolo. Stephanie era scioccata: -Ma siete impazziti, scendete subito di li!-. Axl la guardò scoppiando a ridere per poi unirsi agli amici sul tavolo e urlare -Tanti auguri a te, tanti auguri a te...- tutto il locale si unì a lui e insieme le cantarono gli auguri. Partì un grande applauso e Stephanie non poté che sciogliersi in un enorme sorriso. -Voi siete pazzi!-

-Ce lo dicono spesso!- disse Axl facendo spallucce. Le ordinazioni arrivarono e insieme brindarono a Stephanie che continuava a sorridere facendoli impazzire, quando partì “Rebel Yell” di Billy Idol e alcune persone si portarono al centro del locale per ballare.

-Adoro questa canzone!- disse Stephanie muovendo la testa a ritmo.

-Vuoi ballare?- domandarono all'unisono Slash, Steve e Axl per poi lanciarsi occhiate torve. La ragazza rise, si alzò prendendo per mano Izzy e Duff e costringendoli a seguirla nella mischia. I due si scambiarono un sorriso e mostrarono il dito agli altri tre, che scioccati li guardavano mentre si muovevano con Stephanie.

-Axl, la tua amica è una bomba!- dichiarò Slash mentre la guardava incantato.

-é assolutamente una figa!- concordò Steve anche lui stregato.

-Volete una bacinella? State sbavando dappertutto.- chiese Axl.

-Andiamo, non vorrai dirci che ti è indifferente?- fece Slash

-No. Te l'avevo detto che era una figa assurda! Ma lei vuole solo amicizia.- disse l'ultima parola senza riuscire a nascondere un certo disgusto.

-Vuole essere amica tua non mia, perciò io ci provo!-

-Ci sono prima io! Sono sicuro di averla vista mentre mi lanciava un occhiata molto significativa...- disse Steve.

-Ma non dire stronzate!-

-Intanto che voi state qui a litigare, lei balla con Izzy e Duff, e sembra si stiano divertendo molto.- gli fece notare Axl.

La ragazza si muoveva sensuale sul ritmo martellante di quella canzone, agitando i capelli e sorridendo a Izzy e Duff, che se la cavavano, ballando vicinissimi a lei mentre gettavano un'occhiata al suo corpo stupendo. Steve non riuscì più a trattenersi e si unì agli altri.

-Ehi!- si lamentò Slash, e si alzò anche lui seguito a ruota da Axl. Si misero tutti in cerchio ballando attorno a Stephanie le cui guance arrossate dal caldo e dall'alcol, la rendevano bellissima e in più quel sorriso sincero e solare che rivolgeva ad ognuno di loro mentre ballava divertita, li ipnotizzava. La canzone finì il gruppetto tornò al tavolo.

-Grazie ragazzi! Questo è stato il compleanno più bello di tutta la mia vita!-

-Con Slash tutto è più più bello!- si vantò il riccio beccandosi una botta in testa da Duff -Idiota.-

Continuarono a bere e divertirsi fino all'orario di chiusura. Non si erano nemmeno accorti del tempo che passava e già erano le due del mattino.

-Axl ti ha detto che suoniamo insieme in un gruppo?- si rivolse Duff a Stephanie.

-Certo, i Guns n' Roses no?-

-Si e devi vederci assolutamente siamo bravissimi!- continuava Slash

-Cazzo se siamo bravi! Sabato prossimo suoniamo al Roxy, qui accanto.- disse Axl

-Cercherò di liberarmi...-

-Come “cercherai di liberarti”?! Ci devi essere per forza!-

-Ok! Ora vado, sennò mi addormento qui. - Salutò ognuno con un bacio sulla guancia, salì sulla sua Chevy Impala azzurra per poi sfrecciare sulla Sunset Strip. Guardarono la sua scia finché non sparì dietro un angolo.

-Lo ripeto: quella è una figa assurda!- dichiarò Slash, mentre Duff annuiva d'accordo.

-Già.- concordò Izzy.

-é incredibile!- continuò Axl.

Steve sospirò e disse: -Io comunque sono sicuro di quell'occhiata. É stata troppo significativa...-

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Chapter Five ***


 

I ragazzi stavano in una specie di grande camerino dietro il palco, tutti gasati per l'imminente esibizione. Steve picchiava le bacchette su qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, Axl invece riscaldandosi la voce, camminava avanti e indietro; accanto ad Izzy e Slash che provavano l'uno di fronte all'altro, c'era Duff intento a fissare il suo basso pensando a chissà cosa. Il batterista spazientito, si sedette vicino a un tavolino accanto alla parete, tirando fuori una piccola busta contenente quella polverina che lo aveva aiutato molte volte.

-Non offrire, mi raccomando...- fece Axl sbucandogli alle spalle.

-Col cazzo! Mi devi già dei soldi per quella dell'altra volta.-

-Dai Adler..non vorrai fare il tirchio anche col tuo migliore amico?- domandò Slash mettendosi accanto a lui.

-Uff...ok! E voi?- domandò a Duff e Izzy. I due annuirono unendosi a loro.

L'effetto si fece subito sentire: l'euforia salì a mille, il rumore della folla sotto il palco pareva venire da li accanto, si sentivano come se avessero potuto suonare per sempre senza sentire la fatica, il bisogno di mangiare o di bere. Steve riprese a battere le sue bacchette con più rapidità, quando qualcuno bussò alla porta.

-Saranno quelle ragazzine urlanti...- fece Izzy seccato.

-Io amo le ragazzine urlanti!- esclamò Steven col sorriso sulle labbra. Si ficcò le bacchette in tasca e aprì.

-Ciao Stevy!- salutò una ragazza.

-O-oh Stephanie!- rispose eccitato stringendola in un abbraccio -Ragazzi c'è Stephanie!-

Alzarono la testa nella stesso momento terminando quello che stavano facendo, e guardarono la bellissima ragazza che si trovava tra le braccia di Steven. Indossava degli shorts di jeans rivelando un paio gambe che parevano infinite,mentre ai piedi un paio di tacchi a spillo in vernice rossa, abbinati alla maglietta di Axl.

-Mi soffochi!-. Il ragazzo la lasciò senza smettere di sorridere.

-Ti sono mancato?-

-Mi siete mancati tutti sinceramente...ciao ragazzi!- fece un saluto generale con la mano.

-E al tuo Slash, non lo dai un abbraccio?- domandò con la faccia da cucciolo. Intenerita, corse ad abbracciarlo arruffandogli i ricci con la mano. Baciò sulla guancia a Duff e Izzy, e si voltò verso Axl che la squadrava da capo a piedi a braccia incrociate.

-Ti piace, vedo.- disse con un cenno alla maglietta.

-Certo! Grazie ancora...che stavate facendo?-

-Noi ci stavamo...- cominciò Steven.

-Ci stavamo preparando psicologicamente!- rispose Axl impedendogli di terminare la frase. Non sapeva bene il motivo, ma non gli andava che Stephanie lo venisse a sapere.

Un uomo sulla trentina, con lunghi capelli neri entrò dicendo che erano in ritardo.

-Allora ci vediamo dopo...vado a godermi lo spettacolo tra la massa!- Stephanie lanciò un bacio a tutti con la mano e uscì dalla stanza.

I ragazzi si guardarono negli occhi, in quei momenti era come se si leggessero nel pensiero, pensavano tutti alla stessa cosa, cioè, come avrebbe detto Slash, a “ spaccare il culo a tutti”. Appena si affacciarono sul palco la folla cominciò ad urlare assieme ai i soliti fun devoti, che gridavano il loro nome e le ragazze innamorate che li chiamavano a gran voce. Slash salutò tutti con inchino teatrale, facendo ridere i ragazzi. Axl cercava con lo sguardo Stephanie e la trovò mentre a forza di spintoni cercava di passare davanti. Non riuscì a trattenere una risata.

-é tosta!-pensò. Riuscita ad arrivare sotto il palco, si buttò i lunghi capelli all'indietro e con i pollici in su gli rivolse un sorriso radioso, a cui Axl rispose senza neanche pensarci.

-Buonasera Roxy! Are you ready?- urlò Slash al microfono. Il pubblicò gridò e Stephanie si aggiunse super gasata.

-Per quelli che non ci conoscono, questa canzone parla del nostro pane quotidiano, qualcosa chiamato Nightrain!- Partì Steven battendo la bacchetta sul campanaccio, Slash attaccò con la chitarra seguito da Izzy e Duff al basso, Axl iniziò a cantare, la folla si scatenò sulle le note di quella canzone, Stephanie era visibilmente elettrizzata, sorpresa dal talento dei suoi amici: Axl con quella voce così singolare, esibendosi una specie di danza-del-cobra, era bravissimo; Slash quando suonava la chitarra, sembrava come in trance, le sue dita parevano fatte apposta per quello; Duff era formidabile, divino, con quel basso in mano; anche Izzy era stupendo, la chitarra era decisamente il suo strumento; e infine Steve, che picchiava sulla batteria in un modo selvaggio e potente.

Alla fine dello show, il pubblico gli fece un grandissimo applauso. Stephanie batteva le mani e sorrideva a tutti i membri del gruppo, dopodiché Axl le tese la mano facendola salire sul palco. La ragazza lo seguì nel camerino di prima, mentre ragazzi avevano già tirato fuori da bere e stavano festeggiando.

-Steph!- urlò Steven correndole incontro. -Allora? Come siamo andati?-

-Quando me lo avete detto pensavo che steste esagerando, ma voi siete bravi davvero!-

-Te l'avevo detto!- disse Axl.

-Si siete favolosi, bravi davvero!- Steven la abbracciò di nuovo sotto lo sguardo di Axl, quasi infastidito.

-Ora però mi serve un Bloody Mary!- annunciò la ragazza.

-Ancora con quel coso?-

-Si, arrivo subito!-

-Aspetta, ti accompagno!- Axl la seguì. Appena fuori, la bloccò prendendola per un braccio.

-Che fai?-

-Non mi devi qualcosa?- Axl la guardò con quei bellissimi occhi verdi.

-Axl, abbiamo tutta la serata!-

-Perché non ora? Me lo merito, no?-

-Axl...io non...di la ci sono gli altri...- Stephanie era rapita da quello sguardo, non sapeva come sfuggigli.

-Possiamo andare da qualche altra parte...- Parlava con la sua voce bassa e seducente, sapeva come far cedere una donna. Si avvicinò alla ragazza, la quale indietreggiò finendo contro la parete. Non era mei stata una ragazza timida, anzi, era una tipa estroversa che, consapevole del suo fascino, amava giocare con i ragazzi fino a farli impazzire. Ma trovarsi davanti un Axl con lunghi capelli bagnati, il torso nudo a mostrare quel fisico perfetto, i pantaloni di pelle appiccicati alle gambe muscolose, non la aiutava di certo a tirar fuori la sua solita sicurezza. Fortunatamente per lei la porta si aprì di colpo e Axl girò la testa, permettendole di scappare.

-Ehi Axl!- lo salutò Steve -Dove corre Steph?-. Axl si voltò di nuovo e vide la ragazza mentre, ridendo, spariva dietro l'angolo.

-Sei un coglione!- lo insultò Axl spingendolo via. Tornò nella stanza con gli altri, si sedette accanto a Izzy sul divanetto e cominciò a bere una birra con sguardo cupo.

-Dov'è Stephanie?-

-Non lo so. Per colpa di Adler mi è scappata...ero a tanto così.- disse avvicinando il pollice e l'indice.

-Scommetto che hai usato il solito “sguardo sensuale”!- fece Slash guardando Duff in modo seducente, il quale finse di arrossire nascondendosi dietro le mani come una ragazzina. I ragazzi scoppiarono in una risata.

-Ehi! Guarda che funziona sempre!- disse Axl.

-Con lei no, a quanto pare. E non credo cederà facilmente come le altre.- concluse Izzy.

-Già, lei...-

-é meravigliosa!- esclamò Steven buttandosi su una sedia vicino.

-Credo di essermi innamorato.- dichiarò Slash portandosi le mani al cuore, mentre guardava un punto imprecisato con occhi sognanti. Gli amici non riuscirono a trattenere una risata.

-Chi è che ami?- domandò Stephanie. Non si erano nemmeno accorti che era entrata.

-Io..ehm...io amo Duff! Vieni qui!- si alzò e corse dall'amico. Duff si spostò velocemente andandosi a riparare dietro Stephanie.

-Aiuto...mi vuole baciare!- supplicò Duff.

-é inutile che continui a resistermi, Duff!- gli disse Slash scuotendo i ricci come una diva, scatenando altre risate.

-Ora che abbiamo fatto tutte le dichiarazioni, che ne dite di tornare a casa a finire la festa!- propose Axl.

-Come sempre! Vieni anche tu Steph?- le chiese Slash.

-Mmm...-

-Dai, non mordiamo mica!- la incitava Steve.

-Detto da lui non sembra, ma è vero.- le sussurrava Duff all'orecchio. Stephanie nascose una risata dietro la mano.

-Ehi! Che le hai detto?-

-Niente...allora Steph?-

-Ehm...si, ok! Basta che vi comportiate bene!-

Fuori dal locale c'erano tre ragazze tutte curve che aspettavano proprio i ragazzi.

-Ciao! Andate da qualche parte?- domandò una ragazza bionda tutta truccata. Steven aprì la bocca per rispondere, ma Stephanie lo batté sul tempo: -Andiamo a festeggiare ma è un party riservato...mi dispiace!- prese a braccietto Axl e Steven costringendoli a seguirla, lasciando le ragazze a bocca aperta e visibilmente offese. Slash cercò di assumere un'espressione di scuse, senza successo, unendosi alle risate di Duff e Izzy. I ragazzi salirono in macchina tranne Axl e Steven che, con con la scusa di aver bisogno di spazio, avevano convinto Stephanie a farli salire sulla sua, con Axl davanti e Steven dietro a lamentarsi.

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Chapter Four ***


 

-AAAARGH!-

Axl si alzò di soprassalto scaraventando via il lenzuolo. Vide Izzy che cercava qualcosa, lanciando per la stanza i vestiti.

-Che cazzo urli!-

-Non trovo le chiavi della macchina. Se arrivo in ritardo quello mi licenzia sul serio!-

-Tutto 'sto casino per un mazzo di chiavi...rilassati. Hai guardato nella giacca?- domandò tornando sotto le coperte.

-Secondo te? É la prima cosa che ho fatto, idiota...-

-é inutile che te la prendi con me...-

-E invece mi incazzo, eccome! In questa casa metti gli oggetti in posto e te li ritrovi in un altro. Non è che le hai prese tu?-

-Non ricordo...-

-Allora alza il culo e aiutami!- afferrò lil lenzuolo e glielo tolse con forza di dosso -Che schifo, Axl!- esclamò trovandolo nudo.

-Che vuoi? Io dormo come mi pare...-

-Potresti tenerti almeno le mutande...a proposito, devi andarci tu in lavanderia!-

-Col cazzo! Mandaci Steve o Duff...-

-Duff doveva lavorare e Adler mi sa che è uscito presto perché prima non l'ho visto.-

-Uff...controllerò la mia agenda!-

-Agenda un cazzo! Tu oggi non lavori, quindi tu vai in lavanderia!-

-Ok, vedrò cosa posso fare...non capisco perché devi urlare però...-

-Perché qualcuno ha preso le chiavi!-

-Ah già...mi sembra che la macchina servisse pure a Slash...-

-Cosa?! E me lo dici adesso...HUDSON!- uscì sbattendo la porta.

Ormai era troppo sveglio per tornare a dormire. Si lavò in fretta e, dopo essersi vestito, prese il sacco coi panni da lavare e uscì dall'appartamento. Non gli piaceva andare in lavanderia, alcuni dicevano che era il luogo perfetto per flirtare, ma questa regola con lui non funzionava: dove andava di solito era pieno di signore di mezza età e di donne sposate che ogni volta che passava di li, lo guardavano lanciandogli sorrisini o sussurrando nell'orecchio della vicina. Ma d'altra parte, se non fosse andato lui presto sarebbe rimasto a corto di vestiti puliti.

Come già sapeva, appena entrato una signora lo guardò in un modo che gli fece venire i brividi (poteva essere sua nonna!). Andò a sedersi in fondo alla sala, nascosto da una lavatrice, mentre ne aspettava una libera.

-Non eri quello che non faceva lavori da donna?- domandò una voce familiare. Alzò lo testa trovandosi davanti Stephanie che gli sorrideva.

-Lavare i vestiti è alla numero cinque nella categoria dei lavori da vero uomo!- rispose con un sorriso smagliante.

-Certo certo...è molto che sei qui?-

-Sono appena arrivato...hai fretta?-

-No, ma odio aspettare...-

-Mmm...solo un secondo.- Stephanie guardò Axl mentre si dirigeva da una signora sulla quarantina. Non sentì una parola di quello che le stava dicendo, la vide soltanto arrossire visibilmente e sorridere come una sciocca. Dopo averle sussurrato qualcosa all'orecchio, Axl tornò da lei col pollice alzato.

-Quella gentilissima signora ci ha concesso di passarle davanti.- disse con sorriso sulle labbra mentre faceva un cenno alla donna, che arrossì di nuovo.

-Che le hai detto?-

-Un professionista non svela mai i suoi segreti...-

-Sei incredibile Axl Rose!-

-Non mi merito un bacio per questo?-

-Certo..- gli scoccò un bacio sulla guancia.

-Tutto qui?-

Stephanie ci pensò su e rispose: -Se dopo mi accompagni e ti comporterai bene, forse ti premierò con qualcosa di più...-

-E dove andiamo?-

-A fare shopping!- e si alzò con il suo cesto di vestiti in mano.

 

 

Si diedero appuntamento nel pomeriggio in centro, dopodiché Stephanie trascinò Axl in un grande magazzino dicendo che aveva bisogno di vestiti. Si pentì subito di avere accettato. Le stava dietro sbuffando ad ogni passo, maledicendo il fatto che fosse così bella e favolosamente sexy.

-Entriamo qui!- disse prendendo Axl per mano. La seguì sbuffando per l'ennesima volta: erano già stati in tre negozi e dopo un'ora circa di ricerche Stephanie non aveva ancora comprato nulla.

-Ne hai ancora per molto?-

-Che noioso che sei...così mi rovini l'entusiasmo!-

-Ma siamo qui da secoli!-

-Esagerato...piuttosto, come ti sembra questa?- e gli mostrò una maglietta rosa con delle stampe sopra.

-Bella...-

-L'hai detto anche della gonna blu, e dell'abito lungo!-

-Non mi intendo di vestiti...la prossima volta portaci una amica donna!-

-Ma ti ho già detto che qui non conosco nessuno, e poi non vuoi il tuo regalo?- aggiunse con fare sensuale. Axl la fissò cercando di resistere al suo sguardo, senza successo.

-Va bene...sei crudele, comunque.-

-Lo so...allora?- e gli mostrò di nuovo la maglietta.

-Mmm...penso che il rosso sia il tuo colore!- suggerì tirando fuori la stessa maglietta di un rosso acceso.

-Lo credo anch'io...-. Prese una ciocca dei lunghi capelli di Axl e se la arrotolò ad un dito. Mise l'altra mano sulla spalla e avvicinò il suo viso a quello del ragazzo. Axl le poggiò una mano sul fianco e una dietro il collo abbassando lo sguardo sulle labbra di lei, così piene e rosse. Piegò la testa di lato, pronto a cancellare quei pochi centimetri che li separavano. Sapeva che questa volta non sarebbe scappata, sentiva che era quello che voleva anche lei e finalmente poteva baciarla sul serio. Mancavano pochi millimetri ormai...

-Avete bisogno?-. Sentì Stephanie allontanarsi rapidamente per rispondere alla commessa, quella stupida commessa che li aveva interrotti. Si voltò a guardarla in modo quasi feroce, maledicendola in tutti i modi, desiderando che esplodesse o qualcosa del genere. Quando incrociò il suo sguardo, la ragazza si dileguò leggermente spaventata.

-Axl...?- disse Stephanie vedendo la sua espressione.

-Ho deciso che da oggi odio tutte le commesse!-

-Io faccio la commessa...mi odi?-

-Mmm...forse.- Stephanie spalanco la bocca e lo colpì sul braccio con un pugno per poi girare sui tacchi e dirigersi alla cassa. Massaggiandosi il braccio, Axl la seguì. Stava per tirare fuori i soldi ma lui la bloccò prendendo il portafoglio.

-Che fai?-

-Consideralo un regalo di compleanno in ritardo...-

-Posso comprarmela da sola!-

-Fossi in te accetterei...non sono uno che fa regali spesso.-

-Ma...- Axl la zittì mettendole una mano sulla bocca. Diede i soldi alla cassiera, e porse la borsa a Stephanie.

-Ti adoro!- esclamò contenta prendendolo a braccetto. -Visto che sei stato bravo ti comprerò un gelato!-

-Non ho tre anni! E se non sbaglio abbiamo un regalo in sospeso...-

-Mi dispiace ma lo hai perso...-

-Cosa!? Mi hai fatto girare per tutti quei negozi , ti ho comprato quella maglietta e adesso non mi vuoi premiare?-

-Scusa, ma prima quella tipa ha rovinato l'atmosfera...accontentati del gelato!-

-Il gelato fa schifo!-

-Axl...-

-Ok, il gelato mi piace, ma sono incazzato comunque!-

-Facciamo così...se domani sul palco sarai bravo come dici, ti prometto che avrai il tuo bacio!-

-Allora mi sa che ho vinto in partenza!-

-Sai Axl, oltre alla simpatia e il bell'aspetto, la caratteristica che amo di più è la tua sconfinata modestia.-

-Ma io dico solo la verità.-

-Ovviamente! Ma mettiamo che dovessi trovare più bravo uno dei tuoi amici? Mi sa che il bacio spetterebbe a lui...tipo l'affascinante Duff...-

-Ti piace Duff?-

-Ma lo hai visto? É troppo bello.-

-Con le ragazze ha successo, ma decisamente non è il mio tipo...quindi ti piace lui?-

-Si, ma anche Slash mi piace, è terribilmente sexy! Oppure Izzy, così misterioso, devo dire che mi attrae. E Steve, con quel sorriso stupendo...tra tutti la scelta è difficile.-

-La tua scelta è qui, accanto a te...-

-Preferisco terminare qui la conversazione.-

-Tanto alla fine cederai.-

-Non credo proprio...innanzitutto, non hai ancora fatto nulla per conquistarmi.-

-Ti ho comprato quella maglietta!-

-Ma questa era per il compleanno, non conta! Non sono come le tue solite ragazze, ci vuole qualcosa di più per catturarmi...-

-Tipo?-

-Non lo so...ma di certo non continuando a fare il malato di sesso!-

-Ma è una delle poche cose belle in questo mondo.-

-Pensarci ogni ora, però non fa bene...-

-Ogni ora no, ma quando ci sei tu si...è inevitabile!-

-Lo prenderò come un complimento...ora cammina, altrimenti il gelato te lo scordi.-

-Non sono un bambino...lo voglio all'amarena, comunque...-

 

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Capitolo 6
*** Chapter Six ***


 

-Benvenuta nel nostro regno!- annunciò Axl aprendo la porta. Stephanie si diede un'occhiata in giro: c'era un casino assurdo, ma d'altronde come altro potevano vivere cinque ragazzi come quelli.

-Ehm...carino.- fece calciando una scatola di pizza che stava a terra.

-Devi scusarli, ma questi ragazzi non sanno proprio come vivere!- disse Axl guardando i suoi amici con aria di rimprovero.

-Da che pulpito!- rispose Izzy prendendo da terra una lattina vuota che lanciò in testa a Axl.

-Si, infatti. Stai zitto.- continuò Duff. Axl ridacchiò buttandosi sul divano. Slash intanto aveva tirato fuori la amata bottiglia di Jack Daniel's dandone un bicchiere a Stephanie la quale lo buttò giù tutto in un sorso sotto lo sguardo sconvolto degli altri.

-Che c'è? É buono...- si giustificò rubando la bottiglia a Slash.

-Ehi, vacci piano!- consigliò lui.

-Non ti preoccupare...- lo tranquillizzò buttando giù un'altra sorsata mentre accendeva la radio. Slash la guardò alzando un sopracciglio.

Si fermò su una stazione da cui trasmettevano “The Safety Dance”.

-Per favore, ferma subito quella cosa!- esclamò Slash disgustato.

-Una volta sono uscito con una che non faceva altro che saltellare su questa canzone...orribile!- un brivido scosse Steven.

-é troppo stupida!- fece Stephanie ridendo. Duff si portò le mani alle orecchie simulando una smorfia di dolore.

-Fa cagare! Cambia subito.- si lamentò Izzy.

-Questo si chiama inquinamento acustico!- continuò Axl. Ridendo, Stephanie cambiò stazione sintonizzandosi su un'altra in cui davano “Mamma mia”.

-Ma oggi è la serata delle canzoni di merda!- disse Axl. Stephanie afferrò la bottiglia e prese a cantare usandola come microfono, mentre tra una strofa e l'altra mandava giù un sorso. I ragazzi si guardarono senza sapere se ridere o essere preoccupati. Avvicinandosi a passo di danza, portò la bottiglia alla bocca di Slash come per invitarlo ad un duetto.

-No no no...- disse lui cercando di allontanare la bottiglia/microfono con la mano.

-Dai...Just one look and I can hear a bell ring...- passò la bottiglia a Slash.

-O-one more look and I forget everything...- cantò lui incerto facendo ridere tutti.

-é ubriaca?- sussurrò Duff a Axl.

-Mi è sempre sembrata un po' pazza, ma credo che adesso sia ubriaca davvero.-

Stephanie cercò di far cantare anche Izzy che per sua fortuna riuscì a spostarsi in fretta dalla traiettoria costringendola a passare a Duff.

-My my, how can I resist you...- cominciò lei.

-Mamma mia...- continuò lui fuori tempo. I ragazzi ormai stavano morendo dalle risate, quando la ragazza si avvicinò a Axl buttandogli un braccio attorno alle spalle.

-Yes, I've been brokenhearted...- cantava lei. -Blue since the day we parted...- seguì Axl.

-Why why did I ever let you go?- cantarono in coro. Stephanie finì con un assolo al quale i ragazzi applaudirono tutti scossi dalle risate. Sotto l'effetto dell'alcool, la ragazza si inchinò profondamente perdendo l'equilibrio. Fortunatamente un pronto Axl la afferrò al volo.

-Oh, cazzo!- imprecò Steven precipitandosi al suo fianco. Stephanie lo guardò con sguardo spento per poi ridacchiare senza alcun motivo.

-é andata...- fecero Slash e Duff all'unisono.

-Portatela fuori a prendere aria.- suggerì Izzy

-Ci vado io!- Steven afferrò la sua giacca pronto per uscire ma Axl lo bloccò afferrandogli una spalla.

-Che cazzo fai?-

-Non fare il santarellino...con me non funziona...-

-Sono solo preoccupato!-

-Preoccupato?! Ma se è tutta la sera che le sbavi dietro!-

-E tu, sei geloso? Guarda che ti ho visto prima al Roxy e lei non mi sembrava tanto d'accordo!-

-Questo perché sei venuto a interromperci. Possibile che qualsiasi cosa tu faccia devi rompere i coglioni a qualcuno.-

-E tu sai dire soltanto stronzate, Rose!-

-Ehi...- cercò di dire Slash.

-Non scassare anche tu!-

-Dai ragazzi! State litigando per una donna?! Siete ridicoli!- fece Duff accedendosi una sigaretta.

-Parli proprio tu, Duff! Anche un cieco vedrebbe che ti piace.-

-Se è per quello qua dentro piace a tutti, ma non serve a nulla litigare.- continuò Izzy.

-Facciamo che la accompagno io così voi due la smettete!- decise Slash prendendo il suo chiodo.

-No, ci vado io!- Axl le mise un braccio attorno alla vita e la aiutò a camminare. Steven si mosse ma Slash lo bloccò per una spalla sussurrando: - Lascia perdere amico...non peggiorare la situazione.- Steven guardò prima lui poi Axl e in fine Stephanie. Lei le piaceva davvero ma mettersi a litigare con Axl poteva portare solo guai. Sbuffando, ormai sconfitto, andò in camera sua sbattendo la porta. Axl non ci badò e uscì sostenendo saldamente Stephanie.

 

 

 

La fece sedere sul sedile del passeggero accomodandosi poi al suo fianco.

-Steph, stai bene?- chiese in tono preoccupato.

-Si...però potresti evitare di far girare la macchina.-

-Mi sa che è la tua testa a girare.- rise Axl.

-Non mi prendere in giro...grazie però, per essere venuto con me intendo.-

-Di niente...allora andiamo a casa?-

-Mmm...ok. Ma appena arriviamo te ne vai immediatamente! E guai a te se allunghi le mani!-

-Parola di scout!-

-Sei stato negli scout?-

-No...ma è figo da dire!-

 

 

 

Guidava velocissimo superando tutti i limiti di velocità, mentre Stephanie al suo fianco fissava la strada terrorizzata.

-Rallenta! Se rompi la mia Evie ti inseguirò con un bastone per tutta Los Angeles fino a farti diventare una gelatina!- Axl e Stephanie si guardarono scoppiando in una risata.

-Tu sei fuori! Hai dato pure un nome alla macchina!-

-Non gliel'ho dato io, è stata mia sorella...-

-Perché hai tu la sua macchina?-

-Ehm...lei è morta...-

-Oh...ehm...mi dispiace, non volevo...-

-Non fa niente.-

Calò un silenzio in cui l'unico rumore udibile era il quello soffice del motore.

-Ti va di farmi un regalo?- domandò Stephanie all'improvviso.

-Dipende da quanto devo spendere.-

-Idiota...se la cosa ti può consolare non ti costerà nulla!-

-Mmm...è quello che sto pensando?- domandò allusivo.

-Sei impossibile!- Stephanie incrociò le braccia ritornando al suo silenzio.

-Ok, stavo scherzando! Cosa vuoi?-. La ragazza si voltò sorridente.

-Voglio vedere la scritta di Hollywood!-

-Tutto qui? Guarda che è solo una scritta.-

-Lo so ma è da tanto che voglio farlo!-

-Tu sei ubriaca!-

-Dai Axl...- si avvicinò sensuale come un gatto passandogli una mano tra i capelli e con voce bassa aggiunse -...fammi contenta...-

-Ma Steph, é notte...non sei in te...ho sonno.-Axl cercava una scusa ma Stephanie con il suo tocco gli confondeva le idee.

-Axl...-

-Va bene...però riponi le armi!-

 

 

 

-Guarda!- disse Axl indicandogli l'enorme scritta sulla collina. -Ora che l'hai vista torniamo indietro!-

-No! Voglio vederla più da vicino!-

-Come vuoi...-

Axl guidò fino a trovare una piccola stradina che conduceva dietro l'insegna. Stephanie scese dall'auto per sedersi sul cofano ad ammirare la scritta. Axl le si sdraiò accanto con le mani dietro la nuca assaporando la quiete che c'era in quel posto. Una leggera folata di vento mosse i capelli di Stephanie facendo arrivare ad Axl quel buonissimo odore di rose della sua pelle. La ragazza si voltò scoprendo Axl che la fissava.

-Ho qualcosa in faccia?- domandò lei toccandosi una guancia.

-No. Sei solo...niente, lascia perdere.-

-E invece me lo dici!-

-Niente...è solo che tu mi fai uno strano effetto.-

-In senso buono o cattivo?-

-Credo buono...-

-Sei strano Axl.-

-Ha parlato la regina del karaoke!-

-Ah...già. Scusa per prima, ma quando bevo divento imprevedibile.-

-Io direi fantastica!- la corresse Axl, facendola sorridere. Il suo sorriso bellissimo in quel momento era tutto per lui, senza gli amici intorno o Steven che usava ogni scusa per abbracciarla. Lo sguardo di Stephanie cambiò diventando serio. Si chinò si di lui reggendosi con la mano sul suo forte petto, solleticandogli il viso con i capelli e dopo un secondo che a entrambi parve interminabile appoggiò la bocca sulle sue morbide labbra sottili. Axl la fece sdraiare su di se accarezzandole i capelli mentre lei si aggrappava alle sue spalle stingendosi prepotentemente a lui. Axl era estasiato dal sapore di quelle labbra, qualcosa di estremamente sensuale, che lo faceva impazzire. Stephanie si staccò solo per prendere fiato, guardando Axl con quegli occhi quasi ipnotici. Si baciarono di nuovo, ma delle piccole gocce d'acqua li costrinsero ad alzare lo sguardo.

-Cazzo! Deve piovere proprio adesso!- urlò Axl.

-Mi sembra ovvio, siamo a novembre.- rise Stephanie.

-Si ma siamo a Los Angeles...che palle!-

-Torniamo in macchina.- disse Stephanie trascinandolo sui sedili posteriori.

-Vuoi farlo qui? Una volta l'ho fatto in macchina...era leggermente più piccola però-

-Uff...vedi che sei uno stupido!- esclamò la ragazza spostandosi sui sedili davanti.

-Dai Steph! Stavo scherzando...torna qui.- supplicò lui. Stephanie fece finta di non sentirlo guardando la pioggia fuori dal finestrino. Axl sbuffò irritato, facendo calare di nuovo il silenzio. Dopo qualche minuto provò ancora: -Step...Stephanie...- Le si avvicinò per capire se fosse ancora arrabbiata scoprendo invece che stava dormendo. Le prese una ciocca di capelli portandogliela dietro l'orecchio e guardò il suo bellissimo profilo sfiorandole dolcemente la guancia per non svegliarla. Un pensiero gli attraverso la mente. -Impossibile!- si rispose da solo, ritraendo la mano. Sdraiandosi sul comodo sedile di pelle della macchina, chiuse gli occhi, mentre cercava di capire cos'era quella strana sensazione che sentiva alla pancia, alla testa e al cuore contemporaneamente. -É amore!- rispose una parte di lui che assomigliava stranamente ad un suo amico spilungone e dai capelli ossigenati.

 

 

 

Salveeeee!!!! Prima di tutto volevo informarvi che la Stephanie della storia è uguale a alla ragazza di November Rain (almeno fisicamente) e il nome l'ho preso proprio da lei. Mi è sempre stata antipatica però, visto che è stata con il MIO Axl, cosa che io invece ho fatto solo nei sogni >:(...va bhe, dopo questa scenata di gelosia, volevo scusarmi per la pausa musicale di questo capitolo ma in 'sto periodo sono fissata con la musica dance anni 70/80 e non riesco a levarmela dalla testa, è tipo un virus....XD!

Facciamo le persone serie adesso: GRAZIE a chi ha letto, aggiunto ai preferiti o alle seguite ma sopratutto a chi a recensito e invito tutti a commentare, anche solo per dirmi che la storia fa schifo, ma commentate pleeeeeeease!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Chapter Seven ***


 

Il sole filtrò attraverso le palpebre del ragazzo svegliandolo da un sogno (o un incubo) riguardante la pioggia e una ragazza. Si stroppicciò gli occhi con la mano e li aprì diventando quasi cieco quando il sole li illuminò. Non era abituato ad alzarsi all'alba e questo lo irritava parecchio, per di più i sedili di una macchina di certo non sono comodi come un bel letto. In più gli facevano male le ossa in quanto aveva dormito tutto rannicchiato tutto rannicchiato. L'unico lato positivo della cosa, pensò, era che in quel momento insieme a lui c'era una ragazza bellissima di nome Stephanie. Sorrise al pensiero e si tirò su in cerca del volto di quella ragazza.

-Steph...- chiamò, ma nessuno rispose. Si mise su a sedere sbirciando il sedile dove fino a qualche ora prima l'aveva lasciata addormentata. Ridusse gli occhi a due fessure scrutando il paesaggio fuori dal finestrino, ma della ragazza nemmeno l'ombra. Il cuore cominciò prese a battere più velocemente mentre una serie di catastrofi attraversavano la sua mente.

-Cazzo, Stephanie!- imprecò. Uscì e cominciò a girare attorno all'auto in cerca della ragazza -Steph!- urlò. Si passò una mano nei capelli per la disperazione: quel posto non era di certo uno dei più sicuri di Los Angeles e una ragazza come lei in giro da sola poteva soltanto essere un pericolo per se stessa. Si appoggiò all'auto con le braccia incrociate sotto il petto cercando di focalizzare tutti i posti in cui poteva essere ma un rumore di passi interruppe i suoi pensieri.

-Buon giorno!- alzò lo sguardo incontrando quello di Stephanie che camminava tranquilla verso di lui.

-”Buon giorno” un cazzo! Mi sono svegliato e non ti ho trovata. Vuoi farmi venire un infarto?!- Stephanie si avvicinò accarezzandogli una guancia -Che carino! Eri preoccupato per me?-

-Ovvio! Se ti fosse accaduto qualcosa...-

-Rilassati! Sono solo andata a prendere un caffè- rispose porgendogliene uno. Axl lo afferrò borbottando qualcosa di incomprensibile e tornò a sedersi sui sedili della macchina seguito a ruota da Stephanie che gli si sedette accanto appoggiando la testa sulla sua spalla.

-Se pensi che facendo così otterrai il mio perdono, ti sbagli di grosso!-

-Dai Axl! Non pensavo che ti preoccupassi tanto!-

-Più che altro ero preoccupato del cosa avrei dovuto raccontare a Steven quando mi avrebbe visto con in braccio il tuo cadavere-

-Come siamo pessimisti! E poi povero Stevy!-

-”Povero Stevy”!- ripeté Axl scimmiottando la ragazza.

-Sei geloso?-

-Io?! Affatto! E poi so che preferisci me, visto quello che è successo!-

-Penso che avrei baciato chiunque visto che ero mezza ubriaca!-

-Certo certo...continua a negare! Scommetto che se non avesse cominciato a piovere saremmo andati oltre e sai benissimo cosa intendo...- replicò facendo un movimento volgare col bacino.

-Axl, fai schifo!- esclamò disgustata staccandosi dal ragazzo.

-Ammettilo!- fece Axl sicuro. Stephanie abbassò la testa imbarazzata guardandolo con occhi innocenti.

-Non sono brava a nascondere certe cose, vero? La verità è che aspetto questo momento da quando i miei occhi hanno incontrato i tuoi...- Axl rimase senza parole. Non si aspettava una dichiarazione così dalla ragazza, ma la sua espressione stupita mutò in una veramente incazzata quando Stephanie prese a ridere come una matta.

-Ti adoro perché riesci sempre a farmi ridere, Axl!-

-Io non sto ridendo...sei crudele!- replicò lui serio.

-Mi dispiace ma la tua faccia è troppo...ah ah ah!- ormai aveva le lacrime agli occhi.

-Non pensi di esagerare!- continuò lui mentre la ragazza si teneva la pancia. Stephanie si calmò asciugandosi le lacrime con la mano. -Questa me la pagherai, Stephanie!-

-Uuuu! Che paura!-

-Dico sul serio.-

-Dai Axl! Stavo scherzando...sei proprio permaloso!- sbuffò spostandosi al posto di guida. Accese il motore ingranando la retromarcia.

-Dove andiamo?-

-Passiamo prima a casa mia e poi vengo con te a salutare gli altri!-

-Ah, già...Stevy...-

 

 

 

-Vado a cambiarmi, arrivo subito!- annunciò dileguandosi nel corridoio.

Axl intanto gironzolava nel salotto sbirciando qua e la in quel posto che aveva già visto una volta. Udiva Stephanie canticchiare sotto la doccia così, con passo felpato, entrò in una stanza che doveva sicuramente essere la camera da letto rimanendo un po' srtanito: al contrario del resto della casa, i colori erano più cupi e l'arredamento bizzarro come il letto coperto da un piumone viola abbinato alla moquette del pavimento; i vestiti erano sparsi ovunque e anche nell'armadio, che occupava l'intera parete di fronte regnava il caos. Prese dal letto un reggiseno rosa che si tra le mani focalizzando nella mente Stephanie che lo indossava mentre lo guardava maliziosa. Sorridendo lascivo,si spostò vicino al comodino su cui stava una piccola scatola di legno che attirò la sua attenzione. Si sedette sul letto lasciando cadere il reggiseno, prese la scatolina e la aprì. All'interno c'erano un mucchio di foto della ragazza assieme ad un tipo muscoloso con lunghi capelli neri che la stringeva tra le braccia, la faceva ridere o la baciava...

-Cosa stai facendo?- una Stephanie con i capelli bagnati avvolta nell'asciugamano, lo guardava torva appoggiata allo stipite della porta.

-Bel completo!- la squadrò lui. Sbuffando, riformulò la domanda -Ho detto, che stai facendo?-

-Chi è questo?-

-Non sono affari tuoi! Mettile subito al posto!-

-É il tuo ragazzo?-

-Ex ragazzo, per la precisione! É finita quando sono venuta qui.-

-Se è finita, perché hai ancora le sue foto?-

-Ehm..non lo so! Comunque nessuno ti ha autorizzato ha guardare nelle mie cose.-

-Io non ho sentito nessuno divieto...-

-Era sottointeso! Esci subito!-

-Non urlare...perché invece non ti accomodi qui accanto a me?- la invitò Axl sdraiandosi sul letto. La ragazza alzò gli occhi al cielo, raccolse tutte le sue forza e afferrò Axl per un braccio costringendolo ad alzarsi. Mentre lui ridacchiava, lo spinse fuori dalla camera chiudendo la porta a chiave. Axl tornò nel salotto spaparanzandosi sul divano bianco, in attesa della ragazza.

-Andiamo?- domandò Stephanie picchiettandolo sulla spalla. Indossava un paio di jeans aderenti con un paio di converse nere abbinate ad una polo dello stesso colore. -Perché mi guardi così?-

-Niente...e che preferivo l'abbigliamento di prima- rispose Axl deluso. Per la seconda volta, Stephanie alzò gli occhi al cielo, facendo ridere Axl che si alzò seguendola fuori dall'appartamento.

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Chapter Eight ***


 

-é colpa tua!-

-Mia?! Guarda che sei tu che hai guidato stanotte...-

-Ma chi si è dimenticato di metterci la benzina?-

-Sono sicura che c'era!-

-Certo e adesso è finita per magia...possibile che voi donne...-

-Non ti permettere di dare la colpa di questo al fatto che io sia una donna! Il problema adesso e che non sappiamo come muoverci!- sbuffò la ragazza. Axl si guardò intorno per poi voltarsi verso Stephanie con sguardo furbo.

-Che cosa...? Non ci pensare nemmeno, questo si chiama furto!-

-Io lo chiamerei prestito! Dai, non ci vede nessuno...non vorrai andare a piedi?-

-Ma non possiamo rubare...ok, non possiamo “prendere in prestito” una bici!-

-Certo che possiamo, guarda!...adesso è nostra è non sento nessuna obiezione!- rispose Axl tranquillo montando in sella ad una bicicletta nera. Stephanie si diede un'occhiata alle spalle, guardò dubbiosa la bici e poi Axl che la incitava con un sorriso smagliante. Sbuffando, salì in fretta sul portapacchi.

-Parti! Dai, muoviti!- strillò.

Axl pedalava velocissimo con Stephanie attaccata stretta stretta alla sua vita, facendo lo slalom tra macchine e pedoni che gli imprecavano dietro.

-Ma quanto pesi? Di solito le modelle non sono leggere come una piuma?- Stephanie, offesa gli diede un pugno sulla spalla.

-Ma sei scema? Se cadiamo...- la sgridò girando leggermente la testa.

-Axl, attento!- urlò la ragazza, troppo tardi però. La bici si scontrò con qualcuno facendo cadere entrambi a terra. Stephanie ne uscì illesa accucciandosi vicino ad Axl che si lamentava e imprecava a gran voce. L'altro ragazzo, caduto dallo skate, si teneva il ginocchio mentre un tipo alto su una bici rossa guardava la scena divertito. Stephanie riconobbe nei due ragazzi i suoi amici Seven e Duff.

-Brutto stronzo! Guarda dove vai!...oh, ma chi poteva essere se non Mr. Pop-corn Adler?- urlò Axl.

-Stai attento tu, Rose! Mi hai fatto male, cazzo!-

-Sembrate due idioti!- rise Duff

-Vedo che c'è pure McKagan! Scommetto che gli hai insegnato tu ad andare su quel coso-

-Dai ragazzi, non litigate!- fece Stephanie.

-Ma se è colpa loro! Che ci fate in giro? Dovreste starvene a casa visto quello che causate...- fece Axl acido.

-Certo, adesso perché lo dici, tu la gente non puo neanche uscire!- continuò Steven

-Ehi! Vi ho detto di non litigare!-

-Steph ha ragione...guardate che cazzo vi siete fatti!- Duff gli indicò le ferite. Axl si era fatto un piccolo taglio sul braccio da cui usciva qualche goccia di sangue mentre Steven si era sbucciato lievemente il ginocchio.

-Oh mio Dio- Stephanie parlò con tono piatto, fissando le ferite dei ragazzi.

-Steph...?- la chiamò Duff scendendo dalla bici, appena in tempo per accoglierla tra le sue braccia quando svenne. Steven rimase a bocca aperta.

-Donne...- commentò Axl.

-Andate a pulirvi...io aspetto qui con lei- Duff guardò gli amici che si dirigevano verso una fontanella a qualche metro di distanza da loro. Stephanie si mosse tra le sue braccia e lui la fece sedere su una panchina li accanto.

-Ehi?- la chiamò.

-Sono andati via?-

-Sono la...certo che sei proprio strana. Fai tanto la dura, ma se vedi una goccia di sangue svieni!-

-Una goccia?! Ma li hai visti!- Duff rise dell'espressione della ragazza e lei lo guardò torva. Il ragazzo decise di cambiare argomento.

-Come è andata con Axl ieri notte?-

-In che senso?-

-Ti devo fare un disegno?- La guardò con espressione che poteva significare solo una cosa...

-Oh...no, no no! Ma che hanno tutti nella testa...- aggiunse rivolgendosi a se stessa.

-Ok ok! Almeno so di essere ancora in tempo-

-In tempo per cosa?-

-Per questo...- Duff le mise una mano dietro la nuca inclinando la testa di lato, si avvicinò stampandole un dolce bacio sulle labbra. Stephanie rimase pietrificata: era sicura di piacere a Steven e Axl e ciò la divertiva, ma ancora non aveva pensato a Duff, a quanto fosse sexy con quei pantaloncini che mostravano le lunghe gambe affusolate e soprattutto quanto fosse bravo a baciare...

Qualcuno interruppe il filo dei suoi pensieri con tossendo rumorosamente. Alzarono la testa trovando Axl e Steven che li fissavano, il primo sembrava indifferente alla cosa, mentre il secondo fulminava entrambi con lo sguardo. Duff prese la ragazza per mano guardando i due con aria di sfida.

-Vedo che vi state divertendo!- fu il commento acido di Steven.

-Era più divertente qualche secondo fa!- continuò Duff sarcastico.

-Ehm...io...noi...- Stephanie non sapeva cosa dire, si sentiva come intrappolata tra quei tre ragazzi che la stavano guardando.

-Vieni...ci vediamo dopo!- Duff la trascinò sulla sua bici. La ragazza era confusa e lo lasciò fare senza obbiettare, salutò Axl e Steven con la mano per poi allontanarsi con il ragazzo. Appena arrivarono alla curva, Steven montò sullo skate.

-Che fai adesso?-gli chiese Axl.

-Ovvio! Li seguiamo!-

-Ti abbasseresti a tanto?-

-Lo so che sei curioso anche tu!-

-Sei patetico!- Axl salì sulla bici dando le spalle all'amico.

-Tu fa come vuoi, ma io vado...- replicò Steven. Si diede una spinta lasciando Axl indeciso. Il ragazzo sbuffò, fiondandosi dietro all'amico sulla bici rubata.

 

 

-Hai visto la faccia di Steven?- fece Duff ridacchiando.

-Si...- rispose lei triste.

-Non dispiacerti per lui. É uno che si consola facilmente...quello che mi preoccupa è Axl...-

-Ma se si vedeva lontano un miglio che non gliene fregava un cazzo!- urlò Stephanie.

-E la cosa ti da fastidio?-

-Per niente! Il solo fatto che abbia impiegato così tanto a baciarmi mi è sembrato strano...-

-Allora qualcosa lo avete fatto!-

-Si ma perché ero ubriaca-

-Le solite scuse...-

-É vero!-

-Certo...comunque, peccato per lui. Non sa cosa si è lasciato sfuggire...- si abbassò baciandola per la seconda volta.

 

 

 

-Ormai è troppo tardi!- disse Steven abbattuto.

-é solo un bacio. Mica si sono sposati!- replicò Axl.

-Mi spieghi cosa hai fatto tutta la notte? No, perché non capisco come mai adesso si trovi tra le braccia di Duff!-

-Ci siamo baciati, ma poi lei si è addormentata-

-Sei proprio scarso, Rose!- disse guardandolo deluso.

-E tu un coglione!- replicò tirandogli una gomitata nei reni.

-Avresti dovuto lasciar andare me...-

-Certo così le avresti raccontato una serie di cazzate ultra pompate come fai sempre!-

-Se ti riferisci alla storia dello squalo, sappi che Slash ne è testimone!-

-Ma fammi il piacere! Anche lui ha detto che era una tavola da surf!-

-Senti, è impossibile che una tavola...- Axl lo fermò con gesto della mano per poi girarsi a guardarlo arrabbiato.

-Sei una testa di cazzo! Li abbiamo persi!-

-E come al solito è colpa mia, vero?-

-Di chi se no?...E guai a te se replichi, sono già stufo delle tue stronzate!-

-Ma ti sto antipatico? Guarda che anch'io ho un cuore, e continuare ad offendermi non risolverà la situazione-

-Uno...-

-Che cazzo conti adesso?-

-Le tue stronzate, e con quella di prima siamo a due!-

Continuarono a litigare per tutto il tragitto mentre Stephanie e Duff li guardavano da dietro un cespuglio.

-Sono troppo idioti! Almeno io non mi sarei fatto scoprire mettendomi ad urlare- commentò Duff scuotendo la testa.

-Quei due mi fanno morire!- rideva la ragazza.

-Prova a vivere con loro ventiquattrore su ventiquattro e poi vediamo se ridi ancora!-

-Sembra divertente comunque- Duff rise insieme a lei, ma si bloccò quando si rese conto di quanto fosse carina con quel sorriso sulle labbra. Le diede un altro dolce bacio sulle labbra a cui lei rispose un po' più sicura di prima.

 

 

 

-Ehi Duff! Steven mi ha detto che gli hai soffiato la ragazza. E bravo McKagan!- Slash batté una mano sulla spalla dell'amico.

-Non me l'ha soffiata...stavo per farcela ma questo qui ha rovinato i miei piani!- replicò Steven seccato.

-Carpe diem, Steven!-

-Che?!-

-Lascia perdere...e comunque stasera usciamo!-

-Dove andate?-

-Perché dovrei dirtelo quando puoi seguirmi?- Duff lo guardò con gli occhi ridotti a fessure mentre Stevn cercava un inutile via d'uscita a quella situazione.

-C'era anche Axl con me!- urlò indicandolo.

-Mi ci hai praticamente trascinato!- si difese Axl.

-Che bugiardo!-

-Ehi bambini! É inutile litigare, tanto ormai ha scelto me!- replicò Duff pavoneggiandosi.

-Perché hai giocato sporco! L'ho vista prima io- urlò Axl.

-Questo non è un gioco, Axl! Ci credo che è finita tra le mie braccia, parli di lei come se fosse un oggetto!- si infuriò Duff

-Ma tu...- Axl lasciò la frase in sospeso. Duff aveva ragione, l'aveva trattata come un bambino tratta un giocattolo. Probabilmente se non si fosse comportato così, in quel momento sarebbe stato lui a vantarsi della cosa.

-Lasciamo perdere...per me puoi fare quel cazzo che ti pare!- Axl si alzò e si diresse in camera sotto lo sguardo stupito degli altri.

Izzy era seduto sul bordo della finestra con la sigaretta in bocca e la sua chitarra in mano, quando Axl entrò buttandosi a peso morto sul letto sbuffando sonoramente.

-Tutto bene?- gli domandò Izzy.

-Come al solito...lo sai che Duff e Stephanie stasera escono?-

-Si, ho sentito...la cosa ti disturba?-

-Un po'...solo perché è carina, ovviamente-

-Se lo dici tu...-

-Pensi che mi dia fastidio?-

-Non lo penso...lo so-

-Certo certo...perché tu sai sempre tutto vero?-

-Non scaricare la tua rabbia su di me-

-Non sono arrabbiato! Sei tu che mi stai sempre addosso!- Rubò una sigaretta da Izzy fumandola nervosamente dando le spalle all'amico. Izzy scosse la testa tornando pizzicare le corde mentre una serie di pensieri su Axl e le donne gli attraversavano la mente.

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Capitolo 9
*** Chapter Nine ***


 

-Per lei un Bloody Mary mentre io prendo una birra...no anzi portami una vodka. Mi ci vuole qualcosa di forte oggi!- la cameriera sorrise a entrambi allontanandosi poi con le ordinazioni.

-Vedo che conosci già i miei gusti...- constatò Stephanie.

-Sono un bravo osservatore- disse Duff con un sorriso.

-E come mai ti serve qualcosa di forte?-

-Sei tu che mi fai uno strano effetto-

-Non sei il primo a dirmelo...-

-Cosa?-

-Niente...piuttosto, che...- la ragazza lasciò la frase a metà attirata da una coppia che entrava in quel momento nel locale. I suoi occhi si posarono sul ragazzo: lunghi capelli neri, il fisico scolpito visibile anche sotto la felpa e quel profilo che avrebbe riconosciuto tra mille...Stephanie si buttò sotto il tavolo guadagnandosi un'occhiataccia da parte di alcuni vicini.

-Steph...qualcosa non va?- chiese Duff ficcando la testa sotto il tavolo.

-Sssh...fai finta di niente!-

-Ma...che?-

-Il mio ex fidanzato è appena entrato da quella porta. Tu torna su e comportati con naturalezza-

-Ma Steph...- il ragazzo cominciava a dubitare seriamente della sanità mentale della ragazza.

-Ha perso qualcosa?- colto alla sprovvista, si tirò su in tutta fretta sbattendo la testa.

-Ahio!- si lamentò massaggiandosi la zona pulsante di dolore -Ho trovato, grazie- La cameriera, posando le ordinazioni, lo guardò con un sopracciglio alzato dirigendosi poi ad un altro tavolo. Stephanie gli batté una mano sul ginocchio facendolo abbassare di nuovo.

-Come faccio a comportarmi con naturalezza se continui a chiamarmi?-

-Sssh...guarda dove è seduto! Muscoloso, capelli lunghi e neri, felpa...- Duff perlustrò il locale con lo sguardo trovando il ragazzo in questione in piedi al bancone.

-Trovato?-

-Si...ma puoi uscire da li sotto? Mi sento un coglione a parlare così-

-Dobbiamo andarcene da qui...- la ragazza gattonò fuori dal suo nascondiglio sbirciando il locale con aria furtiva, mentre un tizio vicino scosse la testa. Stephanie prese Duff per la mano mischiandosi tra i clienti intenti a ballare una canzone che non stava nemmeno ascoltando occupata com'era a non farsi riconoscere. Ballava con Duff mentre teneva d'occhio il suo ex che stava ridendo con una ragazza. Con uno scatto il suo sguardo si posò su Stephanie e Duff. La ragazza buttò le braccia attorno al collo di Duff baciandolo con trasporto per nascondere il viso ai suoi occhi. Fingendo di essere stati colti da una forte ondata di passione (Duff non stava proprio fingendo...), i due uscirono incollati l'uno all'altro. Fuori dal locale, la ragazza si staccò lasciando Duff col fiatone e il cervello scombussolato.

-Scusa. Quello li per poco non mi riconosceva-

-Wow...non ti devi scusare affatto!- Duff incollò nuovamente le labbra a quelle della ragazza che questa volta non finse, rispondendo con entusiasmo. Si separarono solo perché un gruppetto di ragazzi gli passò accanto lanciando fischi d'approvazione a cui Duff rispose con un bel dito medio alzato.

-Perché ti nascondi dal tuo ex?- le chiese quando il gruppetto fu abbastanza lontano.

-é una lunga storia...-

-Abbiamo tutto il tempo-

-Ok...per farla breve, non deve sapere che sono qui. É uno dei motivi per cui mi sono trasferita. Purtroppo, non ho preso in considerazione l'eventualità che mi avrebbe seguita-

-Non credi di essere un po' paranoica?-

-Tu non lo conosci. É sempre stato un tipo ossessivo in un modo che mi dava sui nervi. Per mia fortuna alla fine ho preso coraggio e l'ho lasciato-

-Per me non dovresti preoccuparti tanto. Mi sembrava anche in buona compagnia-

-Dici?-

-Senti, se la cosa ti tranquillizza, possiamo finire la serata a casa tua.-

-Davvero?-

-Certo! Andiamo?-

 

 

 

-Steph?...Stephanie?...Ma ci sei?- Erano abbracciati sul divano della ragazza intenti a scambiarsi dolci effusioni, cioè, solo Duff visto che Stephanie aveva la testa da tutt'altra parte.

-Che...? Oh, scusa...stasera non so che mi succede-

-é la terza volta che ti chiamo-

-Scusami...stavo riflettendo-

-Ancora quel Ray?-

-Jay...è che mi ha sconvolto!-

-Possiamo vederci un altro giorno se vuoi-

-Ci sei rimasto male?-

-No no...non ti preoccupare. Mi sembra giusto che tu ti senta così-

-Non ti dispiace, vero?-

-Certo che no! Ci vediamo domani?-

-Forse...devo lavorare. Ma appena sono libera mi faccio sentire-

-Sicuro!- le prese il viso tra le mani dandole un bacio sulle labbra. Dopodiché si chiuse la porta alle spalle e Stephanie tornò hai suoi pensieri, che in quel momento giravano tutti attorno a Jay. Non lo amava più, e questo era sicuro ma lui aveva ancora una sorta di potere su di lei che non la faceva stare tranquilla. Per rilassarsi, inserì un vinile dei Rolling Stones lasciando che la musica invadesse la casa. In camera si cambiò i vestiti con una comoda maglietta extra-large e dopo aver riempito un bicchiere di whisky, si stese nuovamente sul divano chiudendo gli occhi, lasciando che le parole di quella canzone malinconica coprissero tutti i suoi pensieri.

Oh Angie don't you weep, all your kisses still taste sweet

I hate the sadness in your eyes

But Angie, Angie, ain't it time to say good-bye

With no loving in our souls and no money in our coats

You can't say we're satisfied...

Forse si era addormentata o aveva chiuso gli occhi per qualche secondo, fatto sta che una brezza di freddo le fece aprire gli occhi. Duff, probabilmente aveva lasciato la porta aperta quando se ne era andato, infatti c'era una leggera corrente. Si alzò sbuffando e si diresse alla porta. Quasi si prese un infarto, quando dopo aver chiuso, sul divano vide l'ultima persona che sperava di incontrare, per di più proprio quella notte.

-Come...?-

-Pensavi di riuscire a nasconderti sotto a un tavolo?-

-Jay, vattene! Altrimenti...-

-Altrimenti cosa? Chiami il tuo amico punk del cazzo? L'ho visto mentre se ne andava fischiettando come un coglione e ormai credo sia troppo lontano per interromperci-

-Nel caso non ti fosse stato chiaro, quando me ne sono andata era per non rivedere mai più la tua faccia da stronzo!-

-Ma tu ami ancora questo stronzo...non ti va di fare la pace nell'unico modo che conoscevamo?-

-Se non te ne vai immediatamente chiamo la polizia-

-Non lo farai...- Stephanie corse al telefono sotto lo sguardo divertito di Jay che scoppiò in una grassa risata appena si accorse del filo tagliato. Lo sguardo di Stephanie si spense appena focalizzò le intenzioni del ragazzo, conscia del fatto che nessuno avrebbe potuto tirarla fuori da quella situazione. Vide il ragazzo di cui una volta era innamorata avvicinarsi con occhi lascivi fissi sul suo corpo. La strinse prepotentemente tra le sue braccia baciandola con desiderio mentre lei non rispondeva rimanendo immobile con lo stesso sguardo spento. Lasciò spogliasse della maglietta lasciandola col suo intimo di pizzo nero. Stephanie si ricordò della promesse che si era fatta, quella di non lasciare più che lui le rovinasse la vita. Chiamando a raccolta tutte le sue forze, mollò una ginocchiata in mezzo alle gambe del ragazzo facendolo accasciare a terra. Si precipitò alla porta girando la maniglia.

-Cazzo!- la porta era chiusa. Individuò le chiavi sul tavolino. Le prese e con mani tremanti cercò di inserirle nella toppa. Stava per dare l'ultimo giro quando Jay la prese per una spalla costringendola a voltarsi.

-Vai già via?- gli chiese con un ghigno.

-Jay...ti prego- sperava che il tono supplichevole potesse farlo rinsavire.

-Dammi quello che voglio e poi ti lascerò in pace...- Per tutta risposta Stephanie gli sputò in faccia -Sei un stronzo! Vattene o...- Le mollò un schiaffo sulla guancia per zittire la ragazza.

-Non puoi trattarmi così! Devi capire che io non ti amo...- gli urlò beccandosi un altro schiaffo. L'espressione di sfida di lei cambiò in uno sguardo sconfitto. Jay capì che ormai si era arresa. La buttò sul divano e, liberatala da quei pochi pezzi di stoffa completò quello che aveva cominciato mentre Stephanie inerme, lo lasciava fare senza reagire, conscia sarebbe stato inutile e pericoloso provarci. Non riusciva a pensare a nulla o a pianger,e non provava nemmeno piacere. Provava solo odio e disgusto per se stessa per essere così maledettamente attraente tanto da avere un ragazzo che era disposto anche a violentarla pur di godere del suo corpo perfetto. In quel momento desiderò con tutto il cuore di essere al posto di sua sorella. Lei era riuscita ad andarsene, e che fosse sei piedi sotto terra o nei giardini dell'Eden, in quel momento se la passava decisamente meglio. Quanto avrebbe voluto trovare la forza di fare lo stesso gesto di Ashlee, in fondo aveva semplicemente preso quella fottutissima pistola che il padre teneva nel quarto cassetto, se l'era puntata al cuore e in un istante era riuscita a liberarsi di tutti i problemi di una vita. Purtroppo lei non aveva lo stesso coraggio e per questo era costretta a esaudire i desideri di quel ragazzo e la colpa era tutta di se stessa.

-Non odiarmi Steph, perché io ti amo- la baciò sulla fronte, prese maglia della ragazza da terra e la coprì come per cercare di farsi perdonare per poi uscire dalla porta. Passarono pochi minuti o qualche ora, Stephanie non lo sapeva. Era ancora li a pregare di sparire dalla faccia della terra, quando si ricordò di quell'amica che l'aveva sempre aiutata e che in quel momento stava in camera sua avvolta in una vecchia t-shirt sul fondo dell'armadio. Tutte le volte si diceva che quella sarebbe stata l'ultima, cosa che fece ancora quando si strinse il braccio con la cintura. La pelle chiara le mostrò tutte quelle piccole vene bluastre che si diramavano per tutto il braccio. Con decisione si perforò nel solito punto con l'ago iniettandosi quella piccola dose. Si buttò sul letto supina con le braccia aperte abbandonandosi al piacevole effetto di quella sua amica e nemica allo stesso tempo. Tirò fuori una sigaretta dal pacchetto sotto il cuscino, barcollando cercò l'accendino che stava sul pavimento ai piedi del letto. Tiratasi su, una scatolina che stava sul comodino entrò nel suo campo visivo annebbiato dalla droga. Le foto di lei e Jay erano ancora li dove Axl le aveva lasciate. Prese la prima, quella di quando si erano messi ufficialmente insieme con lui che la baciava sulla guancia e lei che sorrideva innamorata e ingenua. Bei ricordi di un tempo in cui era felice e pensava che l'amore finalmente era arrivato anche per lei. Jay la trattava come una principessa. Sognava solo di sposarlo, di vivere con lui fino alla morte. Non aveva immaginato che l'amore potesse diventare ossessione. Passavano insieme ogni singolo minuto di ogni singola giornata, fregandosene di tutto e di tutti. Lei era riuscita anche a dimenticarsi della sua migliore amica e sorella che le era sempre stata vicino. Era così presa da Jay da non accorgersi nemmeno di ciò che stava passando Ashlee. Aveva cominciato ad uscire con altre persone, non le conosceva personalmente sapeva solo che godevano di una brutta fama. Probabilmente le fecero il lavaggio del cervello perché per le poche volte in cui si incrociavano Stephanie notò un mutamento nella sorella, ma ovviamente Jay riempiva le sue giornate e, come diceva lui, non aveva tempo da perdere o semplicemente era geloso anche di lei. Jay era riuscito a farle perdere anche il suo lavoro di modella con la sua gelosia. La aveva convinta che in quel posto la sfruttassero e lei aveva lasciato una delle poche cose che la appagavano per timore di perderlo. Nonostante tutto, aveva cercato comunque di parlarle con la sorella. Parole al vento, visto che ormai il dialogo tra le due era finito. La prima ed ultima volta che riusci a parlarle dopo tanto tempo fu quando Ashlee la salutò con un abbraccio borbottando un “dopotutto, ti voglio bene” o qualcosa del genere, era troppo presa da Jay per pensare ad una sorella che era diventata una sconosciuta. Ricordava solo che qualche ora dopo era tornata a casa dopo l'ennesima litigata con Jay ed era entrata in camera sua e di Ashlee. La vide con la pistola ancora in mano, il volto rigato dalle lacrime e quello che pareva un sorriso, sulle labbra. Non sapeva quante notti insonni aveva passato per paura che quel ricordo si intrufolasse nei suoi sogni. Per questo aveva cominciato con la droga, era l'unica cosa che la faceva sentire bene e che la appagava e le faceva dimenticare quando si ricordava di aver perso tutto. Aveva sperato di cominciare una nuova vita cambiando ambiente e per un attimo ci aveva anche creduto. Aveva incontrato Axl , i suoi amici e dopo tanto tempo era riuscita a trovare un ragazzo che le sembrava perfetto, con cui sperava di passare dei bei momenti senza robe tipo l'ossessione o la gelosia. Rise al ricordo dell'espressione di Axl tutte le volte che distruggeva le sue fantasie.

-Aspetta Stephanie! É Duff il ragazzo dei bei momenti!- scosse la testa cancellando l'immagine del rosso. Comunque sia, Duff o Axl, che differenza faceva? Ormai Jay era tornato. Davanti a lui, come aveva testato poco prima sulla sua pelle, il carattere forte non serviva a nulla, e niente gli avrebbe impedito di riprendersi ciò che considerava di sua proprietà.

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Capitolo 10
*** Chapter Ten ***


 

-Ehm..Steph? Sono Duff...non per stressarti, ma non ti ho più sentita da domenica scorsa e, bhe, volevo sapere se eri ancora viva! No, scherzo (ride)! Comunque chiamami appena puoi...e...ciao- riagganciò la cornetta sbuffando sonoramente.

-Ancora la segreteria?- domandò Slash all'amico.

-Si...magari è impegnata...-

-O magari con le donne non ci sai proprio fare-

-Coglione- lo insultò Duff provocando una risatina -Ma a parte gli scherzi, dici che devo preoccuparmi?-

-Perché non vai a casa sua?-

-Perché te l'ho detto: magari è impegnata!-

-Che ti costa provare?-

-Ok...ci vado domani-

-No adesso! E per esserne sicuro vengo con te-

-No, dai Slash! Mi farai fare una figura di merda!-

-Così mi offendi! Stai tranquillo, sarò invisibile. E poi Steph manca pure a me-

 

 

 

Appena tornata dal lavoro, si tolse i tacchi buttandoli in un angolo con violenza: amava quelle scarpe ma portarle era un suicidio, soprattutto se dovevi starci dentro per 8 ore. Si versò mezzo bicchiere del suo whisky e premette il pulsante della segreteria. Come già sapeva c'era un messaggio di Duff, per essere precisi il secondo dopo quattro giorni. Non aveva il coraggio di cercarlo dopo quella domenica. Aveva schifo di se stessa, schifo per essere così fottutamente codarda e debole da non riuscire nemmeno a dire a Jay ciò che pensava. Quei cinque giorni li aveva passati più tempo possibile fuori casa, tornando solo per dormire e per sfogarsi con una dose. Ecco un'altra cosa per cui si vergognava. Era riuscita a ricadere in quel pozzo senza fondo chiamato droga. Ormai si faceva anche più di una volta al giorno, pur consapevole che ciò non l'avrebbe portata a nulla di buono. Ma che altro poteva fare? Andare a piangere da Duff pregandolo di aiutarla? Non voleva perdere quel poco di dignità che le restava. Ribellarsi a Jay? Certo, così magari si sarebbe beccata qualcosa di più di due schiaffi. Il whisky non bastava a cancellare questi problemi.

-Fanculo...- Posò il bicchiere vuoto e aprì un cassetto del comò in salotto. L'aveva spostata li semplicemente perché più facile da raggiungere quando ne sentiva il bisogno. C'erano pure l'accendino, il cucchiaio e la siringa pulita. Mancava solo il laccio emostatico attorno al braccio ed era pronta per l'oblio. Peccato che il campanello era li pronto a fermarla.

-E che cazzo!- stanca e irritata, fece salire il mal capitato che presto si sarebbe beccato la sua furia.

-Allora ci sei!- La salutò un Duff contento. Come se il suo corpo si muovesse da solo gli buttò le braccia al collo strozzandolo in un abbraccio. Come si può essere tristi o incazzati davanti a un ragazzo come quello? E c'era anche Slash! Stritolò anche lui in abbraccio scompigliandogli i folti capelli. Il ragazzo la alzò da terra felice di tutto quell'entusiasmo. Quando la mise a terra però, non poté non evidenziare l'aspetto trascurato della ragazza.

-Sei orribile Steph!- fece. Aveva gli occhi arrossati, colorito spento, occhiaie profonde e i capelli spettinati raccolti in una coda di cavallo. Duff gli diede una forte gomitata nelle costole.

-Lo so...sono stata poco bene- mentì.

-Ma ora stai bene, no?-

-Bella casa!- esclamò Slash entrando senza nemmeno aspettare un invito. Stephanie lo superò cercando di nascondere senza farsi vedere quello che aveva tirato fuori qualche minuto prima.

-Che è?- chiese Duff

-Niente...comunque grazie per essere passati-

-Di nulla! Visto che ora stai bene perché non andiamo tutti ha bere qualcosa? Sono disidratato.- Propose Slash

-Non credo che...- cominciò Stephanie insicura.

-E dai, Steph!- Il riccio la prese a braccetto trascinandola fuori casa. La ragazza, divertita, quasi non si accorse di essere a piedi nudi -Le scarpe!- Duff le tirò su da terra e segui gli altri due ridendo.

-Oh Steph! Vuoi sentire una cosa divertentissima?- fece Slash.

-Slash ti prego...- lo supplicò Duff, sapendo che sicuramente era una di quelle cose che facevano ridere solo lui.

-Dai Duff!...Racconta!- disse la ragazza.

-Allora, l'altro giorno io e Steve...- cominciò lui. Stephanie stava già ridendo più per la faccia imbarazzata di Duff però. Purtroppo il suo buonumore si dileguò alla vista della persona che aveva ripreso a rovinarle in soli quattro giorni. Possibile che il mondo fosse così maledettamente piccolo?

-Che ci fa il punk del cazzo qui?- sputò fuori Jay senza neanche salutare.

-Come mi hai chiamato, coglione?!- Duff fece un passo avanti guardando torvo il ragazzo.

-Già, chi cazzo ti conosce?- Slash si portò vicino all'amico con aria minacciosa.

-State calmi...Duff ti chiamo io. Andiamo Jay-

-Ma Steph!- gli urlò il biondo confuso.

-Ciao ragazzi...- Jay le buttò un braccio attorno alle spalle allontanandosi da Duff e Slash non prima di averli salutati con un bel dito medio. I due ragazzi erano allibiti.

-Certo che quella li è strana. Quando lo vede la prima volta si nasconde, e adesso se ne va con lui?- fece Duff scuotendo la testa.

-E con questa siamo a tre- decretò slash.

-Tre cosa?-

-Tre cuori spezzati: prima Steven, poi illude Axl e adesso ha scaricato pure te, McKagan! Sarà una di quelle tipe che si diverte con questi giochetti-

-Non credo...sono sicuro che non farebbe mai una cosa del genere. É quella merda di tipo che ha qualcosa che non va. Mi sta già sul cazzo!-

-Semplicemente lei è una tipa strana, figa quanto vuoi, ma strana. Solo Axl poteva incontrarla!-

-Stai zitto Slash...- disse il biondo non tanto sicuro.

-Te lo dico da amico Duff: lasciala perdere-

-E io ti ripeto che è colpa di quel tizio!-

-Come vuoi...poi non dirmi che non ti avevo avvertito- Slash alzò le mani in segno di resa e non replicò mentre la mente di Duff stava già lavorando: e se Slash aveva ragione? Se Stephanie stava solo giocando? -Fanculo!- Se era così meglio per lei che sparisse dalla sua vita. Odiava chi lo prendeva in giro. Axl, Steve, Ray, Jay...poteva stare con chi le pareva, per quanto gliene fregasse... -Michael...non fare l'idiota. Certo che te ne frega!- Gliene importava eccome. Quella ragazza era la rappresentazione vivente di ciò che ogni uomo sogna, forse un giudizio un po' un'esagerazione ma era esattamente quello che pensò la prima volta al Rainbow. Come poteva Slash suggerigli di lasciarla perdere? Ma dall'altra parte era anche vero che l'aveva appena scaricato per quello che aveva detto essere il suo ex, come se fosse la cosa più normale del mondo...

-Cazzo!- ringhiò con le mani nei capelli facendo fare un salto a Slash.

 

 

 

Axl stava camminando da solo per una via di Los Angeles. Aveva sentito Duff lamentarsi della segreteria di Stephanie e nonostante fosse uno dei suoi migliori amici, in qualche modo la notizia lo faceva sentire più leggero. E poi con Steven che ormai aveva lasciato perdere, aveva un'altra possibilità di riscattarsi hai suoi occhi. Stephanie le piaceva davvero e non soltanto per la bellezza mozzafiato, il suo sorriso, i suoi occhi, quel corpo...era una ragazza divertente, le piaceva passare il tempo con lei anche solo per parlare. Era magnifica in tutto, si poteva definire perfetta, quasi fosse irreale. Quando si erano baciati poi era stato così...quasi come il sesso, ecco com'era stato. Unico problema: non stavano insieme. Avrebbe potuto esse sua da tempo, ma in qualche modo, davanti a lei riusciva a comportarsi solo come un porco idiota, come se il suo inconscio sapesse di non meritarsi una ragazza come quella. Questa volta però era deciso a fare le cose per bene, perciò si stava dirigendo a casa sua. Non sapeva ancora cosa le avrebbe raccontato, sperava solo di riuscire a trovare le parole giuste al momento giusto. Pregando che la cosa tra lei e Duff non fosse così seria. Per quanto fosse solito a fare di tutto per ottenere ciò che desiderava, non poteva e non voleva rovinare la sua amicizia col ragazzo. Combattuto tra questi pensieri si avvicina sempre di più al condominio di Stephanie. Gli sembrava proprio di sentire la sua voce dietro l'angolo.

-Lasciami Jay!-

-Che ci faceva con te quel coglione?-

-é un amico. Non posso avere degli amici?-

-Certo, ma quello li no!-

-Jay...-

-Ciao Steph!- Axl sbucò all'improvviso spaventando entrambi. Si rivolse alla ragazza ignorando completamente Jay.

-Axl!- disse lei stupita.

-Chi è questo?- Il rosso tese la mano. Jay gliela strinse forte ma il volto di Axl rimase impassibile.

-Axl, Jay. Jay, Axl- Stephanie li presentò velocemente mentre la stretta continuava.

-Stavo giusto venendo da te Steph!- parlò di nuovo con la ragazza facendo finta che Jay non esistesse.

-Scusa ma ora è impegnata- Jay afferrò la ragazza per il braccio costringendola seguirlo. Axl le prese la mano impedendole di scappare.

-Lei non sembra del tuo stesso parere- questa volta Axl non riuscì a ignorarlo.

-Senti Alex...- disse Jay

-Axl- lo corresse Stephanie.

-Che differenza fa? Tanto è comunque una testa di cazzo!-

-Hai qualche problema con me? Possiamo risolverlo subito se vuoi!- il rosso lo guardava con aria di sfida. Non si sarebbe perso per nulla al mondo la possibilità di pestare quel tizio.

-Non aspetto altro!- Jay era dello stesso parere.

-Ragaz...- neanche il tempo di terminare la parola che Axl aveva già mollato un bel destro sulla mascella del ragazzo, stordendolo. Approfittando della situazione Axl la sua mano in quella di Stephanie allontanandosi di corsa da Jay che stordito dal pugno era a terra su un ginocchio provando a focalizzare il paesaggio. Stephanie seguiva Axl stringendo forte la sua mano calda, la stessa mano che la aveva appena fatta scappare da Jay. Si ritrovò a sorridere alla nuca del ragazzo che a passo svelto la condusse in un piccolo vicolo. Il sorriso sparì quando Axl la fissò con due occhi pieni di rabbia, delusione e...gelosia, forse.

-Mi spieghi perché stavi con quello? Mi avevi detto che era finita!- disse cercando di non sembrare un pazzo.

-é una situazione che non ti riguarda!- rispose lei trasformando la sua gratitudine in rabbia.

-Invece mi riguarda, cazzo! Uscivi con Duff, no?- urlò senza riuscire a trattenersi.

-É...complicato-

-Complicato?! A me non sembra tanto complicato. La verità e che sei una a cui piace tenere il piede in due scarpe. Anzi in più di due se conti anche Steven e...-

-Te? Io non ci ho mai provato con te...e nemmeno con Steve. Ti stai facendo strani film mentali-

-E invece è proprio così!-

-Sei venuto solo per litigare? Ti consiglio di andartene allora!-

-Non era per litigare. Sono venuto perché...-

-Perché cosa? Di quello che pensi davvero invece che comportarti come un undicenne!-

-Sei tu che stai mentendo! Esci con quel frocio anche se si vede benissimo che preferiresti tagliarti le vene!-

-Non si può sempre scegliere Axl!-

-Si che si può!-

-TU NON CAPISCI!- gli urlò. Intanto dentro di lei era in corso una battaglia: una parte di avrebbe voluto raccontare tutto ad Ax, aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno, mentre l'altra non voleva, per la storia con Jay, rovinare la loro amicizia. L'unica cosa che poteva fare era piangere. Già...piangere. Da quanto tempo era che non lo faceva? Axl era riuscita a farla piangere, cosa strana ma che la rese ralleggrò. In quel momento era triste e felice nello stesso istante.

-Ehi...- Axl la strinse al suo petto. Stephanie scossa dai singhiozzi si teneva stretta a lui aggrappata al collo della camicia. Il ragazzo le accarezzava i capelli sconcertato dalla piega improvvisa che aveva preso la conversazione. Quando si staccò asciugandosi le guance Axl la fissava preoccupato.

-Steph...- tentò.

-Ti ho inzuppato la camicia- rise.

-Ne vuoi parlare?- Stephanie non gli rispose concentrandosi invece su un bottone della camicia. Axl lo prese come un rifiuto.

-Ok...allora vuoi che cucini per te?- Axl cercò di farla ridere. Stephanie alzò lo sguardo sfoderando uno dei suoi sorrisi.

-Ti metti il grembiule?- provò tirando fuori il tono seducente.

-Mmm...se giuri che poi non lo racconti agli altri ci potrei pensare-

-Oh, ti adoro!-

-Non hai promesso!...Stephanie dove vai? Non hai promesso!-

 

 

 

Note: thanks Lau_McKagan per tutte le recensioni :) e grazie anche per le visite, purtroppo vedo ancora poche recensioni uff :(...

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Capitolo 11
*** Chapter Eleven ***


 

-Stephanie? Che hai?-

Axl e Stephanie erano seduti l'uno accanto all'altra sul divano della ragazza, a chiacchierare come due vecchi amici con un album dei Rolling Stones in sottofondo. Fino a qualche secondo prima andava tutto bene ma poi Axl aveva tirato fuori l'argomento Jay e Stephanie era ripiombata nel suo incubo. Le immagini di quella notte erano ancora vivide nella sua mente. Perché proprio lei doveva meritarsi una cosa del genere? Il ragazzo che le era stato vicino per così tanto tempo che sopra la sovrastava, gli schiaffi che le toglievano la forza di reagire, non sono cose che una persona dimentica così facilmente. Quello che le faceva più male però era che non poteva parlarne con nessuno, nemmeno con Axl che era li accanto a lei ignaro del suo oscuro passato. Come le accadeva sempre in quei momenti di tristezza, in cui si sentiva maledettamente vulnerabile, la voglia dell'oblio cresceva. Senza volerlo, come se la stesse chiamando, si ritrovò a guardare il cassetto in cui stava il suo unico conforto. Non avrebbe resistito oltre. Ne aveva bisogno e subito.

-Sei sveglia?- ripeté il rosso sventolandogli la mano danti agli occhi.

-C-certo...ti va di cambiare canzone? Scegli pure tu- Indicò al ragazzo la sua collezione di vinili a cui il ragazzo si precipitò curioso. Approfittando della situazione, Stephanie prese dal cassetto la sua “amica”.

-Vado in bagno!- Axl annuì senza staccare gli occhi da un album dei Led Zeppelin che si rigirava tra le mani. Stephanie si chiuse la porta alle spalle. Prese un respiro. Posizionandosi davanti al lavandino non poté non vedere la sua immagine allo specchio. Slash aveva ragione, era orribile, ma in quel momento le importava ben poco. Sul cucchiaio sciolse un po' più del dovuto della polverina bianca. Che male poteva farle qualche grammo in più?

Guardò impaziente la neve sciogliersi e diventare trasparente. Posò l'accendino su una mensola. Allungò la mano sulla siringa, ma a metà strada ebbe un attimo di esitazione. Era veramente quella l'unica soluzione a tutti i suoi problemi? -Si- rispose decisa terminando il percorso. Quando anche quella era pronta si strinse il braccio con il laccio emostatico. Sulla pelle bianca come porcellana quei fiumi di vene blu era visibilissimi. Si bucò il braccio mordendosi forte il labbro mentre sentiva la droga percorre uno di quei fiumi sotto pelle. Sciolse il laccio e attese qualche secondo con la schiena contro il muro.

Per qulche minuto fu come al solito, la stessa sensazione piacevole che le faceva dimenticare tutto, che la faceva sentire viva. Ma poi un brivido la scosse e le gambe presero a tremare. Si lasciò scivolare giù fino a terra. Sentiva freddo e la vista annebbiata. Si tolse i capelli dal volto ma ancora non vedeva niente e il freddo le penetrava fino alle ossa. -Non era così le altre volte- pensò quasi seccata. Sbatté le palpebre e la vista cominciò a migliorare, solo che vedeva tutto bianco. Forse era il pavimento del bagno -O sono nella neve?-. C'era freddo eppure quel posto le piaceva. Non ricordava neppure come ci fosse arrivata ma almeno li era al sicuro lontana da tutto. Non aveva ne la voglia ne la forza di alzarsi rimase li distesa in quella che pensava fosse neve per un tempo lunghissimo, con la la testa completamente svuotata. All'improvviso dei rumori sordi le giunsero all'orecchio e il qualcuno gridava il nome di una certa Melanie -No, aspetta...sta dicendo Stephanie, il mio nome- Poi non sentì più niente. Era di nuovo sola. La neve però era ancora li e con lei anche il freddo. Il rumore ripartì più forte e dopo qualche colpo cessò di nuovo. Di nuovo qualcuno che chiamava il suo nome, sempre più vicino. Sembrava preoccupato. Forse anche quel qualcuno aveva freddo o come lei era solo. Batté di nuovo le palpebre ma ancora vedeva tutto bianco. Seccata dal fatto che gli occhi non volessero collaborare, li chiuse e li aprì un'altra volta e qui qualcosa cambiò: la neve era sparita e con lei il freddo. Al suo posto c'era il fuoco e qualcosa di piacevole tutto attorno che la svegliò dal suo torpore. Anche la voce era cambiata. Adesso era vicinissima al suo orecchio e continuava a chiamarla. Richiuse gli occhi e quando li riaprì c'era ancora il fuoco. Guardando bene però si rese conto che tra quel fuoco c'era qualcuno, qualcuno con due occhi verdi e che la guardava disperato.

-Axl?-

-Stephanie! Allora mi senti! Vado a chiamare un'ambulanza-

-No, fermati sto bene!-

-Non stai bene! Ho visto la siringa e la roba! Potevi ucciderti, cazzo!- Axl fece sedere sul divano. La ragazza si stroppicciò gli occhi con la mano scoprendo così che il fuoco non era altro che i capelli di Axl. Quando se ne rese conto non riuscì a non ridere.

-Che cazzo ridi?- Il ragazzo era furioso e irritato.

-Niente...non volevo uccidermi...stai calmo!-

-Stai calmo?! Ti ho trovata completamente fatta sul pavimento del tuo bagno, e mi dici di stare calmo! Io...cazzo, Stephanie!-

-Come se tu fossi un santo...- Come un sciocca bambina, l'unica cosa che le uscì era quella di mettersi a paragone con lui.

-Che cazzo c'entro io? Eri tu quella che si stava ammazzando, porca puttana!- Si mise le mani nei capelli evitando accuratamente di guardarla negli occhi. Stephanie capì di averlo deluso. Sicuramente pensava fosse la ragazza perfetta, con una vita meravigliosa e che passava le sue giornate con un bel sorriso stampato in faccia. Aveva appena distrutto le sue fantasie.

-Da quanto?- chiese Axl con tono calmo.

-Ehm...non lo so. Avevo smesso un po' di tempo fa, ma con la storia di Jay e tutto il resto la mia vita è diventata...non c'è la facevo da sola!-

-Ma ci sono io!-

-Ma tu non ci sei sempre! Che devo fare quando sono qui da sola e arriva Jay che...- Stephanie si chiuse la bocca lasciando la frase a metà.

-Che ti ha fatto quello stronzo?-

-Niente. Dimentica quello che ho detto...-

-Allora fa come vuoi- Axl era stanco dei segreti di quella ragazza e non voleva stare li a tirarle fuori le parole. Prese il suo chiodo e si diresse alla porta.

-Axl!- Il ragazzo aveva già un piede fuori dall'appartamento. Non voleva vedere la ragazza a cui voleva bene ridotta in quello stato a causa della droga. Si era già accorto della suo aspetto trascurato ma pensava solo che fosse per il lavoro o qualcosa di meno “importante”. Nemmeno lui, come aveva detto Stephanie era un santo, ma quando c'era bisogno, riusciva a controllarsi. Ne aveva viste di persone in quello stato a cominciare dai quattro ragazzi con cui viveva di cui però nessuno era ancora arrivato al livello di Stephanie. Si girò a guardarla. Stephanie si era appena rivelata una persona diversa da come se l'era immaginata e ciò l'aveva deluso. Tuttavia vederla in quello stato, con gli occhi quasi imploranti che gli dicevano di tornare indietro...non poteva scappare e abbandonarla. Buttò il chiodo a terra e tornò al divano dove la ragazza lo stava aspettando.

-Non voglio più vederti così...- Entrambi sapevano che non avrebbe smesso così presto. Soprattutto lei sapeva che finché Jay era nei paraggi quello era l'unico appiglio. Malgrado ciò, Axl non poté che crederle quando rispose con un “si” quasi sincero. La fece alzare e la strinse forte cercando di farle capire che in qualche modo lui c'era. Poi tutto accade in un secondo: le loro labbra si incontrarono. Stephanie era ancora sotto l'effetto della droga eppure non la staccò da se. Lei si sfilò la maglietta frettolosamente mentre Axl cominciava a sbottonarsi la camicia. Era ciò che voleva, ma non era sicuro di volerlo così. Lei era drogata e confusa, non voleva approfittare della situazione in quel modo. Se proprio dovevano farlo doveva essere sicuro che tutti i pensieri della ragazza girassero attorno a lui e non a chissà quali problemi. Con una buona dose di forza di volontà, la scostò da se e la fece sedere. Lei lo guardava confusa, senza capire il suo rifiuto. Axl aprì la bocca per spiegarsi ma furono interrotti da l'ultima persona che avrebbe dovuto vederli in quella situazione.

-Steph...Axl...- Duff guardava i due con un'espressione indecifrabile sul viso. Lei aveva i capelli i disordine, con addosso solo il reggiseno e un paio di jeans. Axl le stava davanti con la camicia sbottonata.

-Duff...- provò Stephanie.

-Pensavo fossi con Jay. Sono venuto per...sinceramente non so nemmeno che ci faccio qui- Duff uscì quasi di corsa. Era vero. Non sapeva perché era venuto. Aveva lasciato Slash usando una scusa stupida, solo per vedere la ragazza pur avendo assistito coi suoi occhi a qundo Jay gliela strappava dalle mani. E adesso l'aveva trovata con Axl in delle condizioni che lasciavano intendere solo che li aveva interrotti sul più bello. Avrebbe dovuto dar retta a Slash e lasciarla perdere.

-Duff, fermati! Non le gambe lunghe come le tue-

Duff rallentò continuando a però camminare -Che c'è Axl?-

-Non avrei mai voluto che ci beccassi in questa situazione-

-E lo credo bene...comunque, non preoccuparti. Io e lei non stiamo insieme-

-Aspetta!- Il rosso lo prese per un braccio e costringendolo a guardarlo in faccia.

-Che vuoi ancora?-

-Pensa pure che sono uno stronzo, ma lei non c'entra nulla. La stavo solo aiutando-

-Bel modo di aiutare la gente...-

-é una cosa seria Duff!-

-Allora spiegami!-

-Se vorrà te lo dirà lei- Axl pensava che se lei lo aveva tenuto nascosto un motivo c'era e non voleva essere di certo lui a dirlo all'amico.

-Bhe...se non c'è nient'altro, io me ne vado- Si liberò dalla stretta di Axl tornando sui suoi passi. Axl lo avrebbe voluto andare con lui. Se avesse potuto sdoppiarsi lo avrebbe fatto immediatamente. Purtroppo ciò non è possibile. Scelse quindi di fare ritorno da Stephanie, che in quel momento aveva più bisogno di lui. Lei non si era mossa da dove l'aveva lasciata. Era ancora in jeans e reggiseno e teneva il tempo con la testa su una canzone dei Led Zeppelin.

-Come va?-

-Così...-

-Amo questa canzone...- disse Axl sedendosi accanto alla ragazza.

-Anch'io- concordò lei ascoltando le parole di quella canzone. Non c'era canzone più azzeccata in quel momento se non “Stairway to Heaven”. La ragazza cominciò a cantare su quella canzone con voce serafica. Axl piegò la testa all'indietro e chiuse gli occhi ascoltando solo il suono della sua voce.

 

 

If there's a bustle in your hedgerow, don't be alarmed now
It's just a spring-clean for the May queen
Yes, there are two paths you can go by, but in the long run
There's still time to change the road you're on


 

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Capitolo 12
*** Chapter Twelve ***


 

-Cazzo cazzo cazzo...- Stephanie stava infrangendo almeno il 200% del il codice stradale correndo come una pazza a bordo della sua auto. Se fosse arrivata tardi di nuovo l'avrebbero sicuramente licenziata e proprio non se lo poteva permettere. Rischiando più volte di investire qualcuno ed evitando un milione di multe, riuscì ad arrivare con soli 10 minuti di ritardo. Entrò piano nel negozio nascondendosi dietro gli stand di vestiti per non farsi vedere dal capo, una signora di quarant'anni con qualche problemino di nervi.

-Ciao Stephanie!- Il cuore le salì in gola per lo spavento.

-Accidenti, Megan! Ma sei fuori?- disse cercando di riprendere fiato. Megan era una collega. Una tipa un po' strana con cui parlava di rado se non per questioni lavorative. Non era strana tanto per l'aspetto, anzi a prima vista era una ragazza abbastanza carina: capelli castani con riflessi biondi, pelle ambrata, con un fisico slanciato, sempre sorridente. Insomma, una tipa normale fino a qui.

Ma questa ragazza “normale” aveva la strana capacità di sbucare dal nulla come aveva appena fatto, e un'altra cosa che Stephanie non trovava poi così “normale” era la ossessione della ragazza per i Sex Pistols. Il primo giorno di lavoro al negozio, per sua sfortuna le fece una domanda sul suo gruppo musicale preferito e quella aveva cominciato a raccontarle l'intera biografia di Sid Vicious.

-Ma non mi hai visto? Ero proprio vicino alla porta quando sei entrata-

-Decisamente no! Scusa ma sono già abbastanza in ritardo-

-Non ti preoccupare Miss faccia-di-culo non è ancora arrivata- Stephanie tirò un respiro di sollievo: il lavoro era salvo. -Tu come stai? In 'sti giorni hai una faccia...- le chiese la ragazza premurosa.

-Ehm...bene...grazie- Stephanie restò meravigliata dalle sue attenzioni, per quel poco tempo che passavano insieme.

-Ok. A dopo!-

Il resto di quelle tre ore di lavoro le passò con la testa tra le nuvole. La sera prima erano successe un sacco di cose che ricordava a spanne, ricordi annebbiati dalla droga forse. Ricordava di essere entrata in bagno e aver fatto la solita cazzata. Poi Axl che la scopriva e per questo le gridava contro incazzato. Ad un certo punto le sue labbra calde sulla bocca e infine gli occhi di Duff addosso che se ne andava seguito da Axl. -Cazzo, Stephanie...cosa hai combinato?- Avrebbe voluto chiamare Duff per spiegasi, ma come al solito lei preferiva scappare che affrontare le difficoltà. E con Axl che ormai sapeva tutto non voleva andare a casa sua. Di sicuro l'aveva già raccontato a tutti e di avere gli sguardi di tutti addosso proprio non ne aveva voglia. E anche se non l'aveva detto a nessuno, lui oramai lo sapeva e anche la loro amicizia era andata a put...

-é finito il turno!- La ragazza sbucò uscì da chissà dove come al solito tagliando il filo di pensieri di Stephanie.

-Megan!-

-Scusa...ti ho spaventato?-

-In effetti...- Buttò su uno scaffale un t-shirt che non si era nemmeno accorta di avere in mano e con la borsa in spalla si preparò ad uscire per quell'ora e mezza di libertà.

-Stephanie! Aspetta! Stai andando a pranzo?- Si girò a guardare Megan con un sopracciglio alzato, senza sapere dove volesse arrivare con quella domanda.

-Si...perché?-

-Ehm...mi stavo chiedendo se potevo venire anch'io. Oggi la mia amica non può e non riesco a mangiare senza compagnia. Posso?- Il “livello di stranezza” di Megan era appena salito di dieci punti, tuttavia non riusciva a trovare un modo per rifiutare.

-...ok...ti va bene una pizza?-

-Grande! Io amo la pizza. La mia preferita è quella alla diavola ma anche la margherita non mi dispiace. Hai mai provato...-

-Puoi venire basta che non parli più del necessario- Megan si chiuse la bocca con un lucchetto immaginario e si lanciò alle spalle una chiave invisibile. Il livello salì di altri dieci punti.

La pizzeria era a quindici minuti di macchina dal negozio ma a Stephanie quei minuti parvero un'eternità. Fu costretta a sorbirsi “Tutti i successi dei Sex Pistols no-stop” raccontati da Megan alternati a qualche pausa canora in cui cercò, senza successo, di coinvolgerla. Quando ormai desiderava solo aprire la portiera e gettarsi dalla macchina in corsa, la pizzeria apparve come un meraviglioso miraggio davanti ai suoi occhi.

-Una margherita e una coca light- ordinò Stephanie al cameriere.

-Anch'io una coca light. E una pizza americana con tanti wüster e poche patatine. E che siano tagliate fini mi raccomando, ma non troppo perché ne risentirebbe il sapore. E i wüster li puoi aggiungere a metà cottura? Non mi piacciono troppo cotti...-

-Siamo in una pizzeria non in ristorante extra-lusso- Detto questo, il cameriere se ne andò parecchio seccato. Megan invece era confusa -Ma che ho detto?-

-Tu fai sempre così?-

-Stavo semplicemente ordinando, uffi!- Stephanie ridacchiò: era completamente pazza. -Cambiando argomento, che programmi hai per giovedì?- chiese Megan.

-Giovedì? Mi sono persa qualcosa?-

-”Giorno del ringraziamento” non ti dice nulla?-

-Aaaah...-esclamò cadendo dalle nuvole. Con tutti i problemi di quei giorni le sembrava impossibile che ci fosse ancora qualcosa da festeggiare.

-Comunque, approfittando del fatto che i miei vanno da alcuni parenti (quest'anno mi sono rifiutata), do una festa un po' alternativa. Tema: il tuo musicista preferito. Ti ispira?-

-Mmm...-

-Se ti va puoi portare anche degli amici. Sarà una cosa ultra mega fighissima!-

-Ma quanti anni hai?-

-Diciotto! Allora, vieni? Dai dai dai dai dai...-

-OK! Sei proprio una tipa assurda Megan-

-Grazie! Dopo vieni a casa mia così ti faccio vedere il mio costume e...- Smise di parlare e cominciò a squadrare Stephanie dall'alto in basso con gli occhi le brillavano per l'emozione.

-Perché mi guardi così?- Megan sembrava così eccitata che non riusciva nemmeno a star ferma sulla sedia.

-Ho qualcosa che su di te sarebbe perfetto! Vieni giovedì alle sei! Sarai bellissima e...oh, che emozione!- I suoi occhi non le piacevano affatto.

 

 

 

Quel giovedì Stephanie era ancora li che si chiedeva cosa avesse fatto di male per ficcarsi una situazione del genere.

-Te lo scordi! Io quello non me lo metto!- e con le braccia incrociata sul petto guardava scontrosa il vestito che Megan le stava mostrando.

-Ma tu hai detto che ti piacciono le Runaways! Come faccio a fare Joan Jett senza Cherie Currie?-

-Non c'è qualcosa di più...coprente? Sembrerò una sgualdrina!-

-Non è vero! Dai mettilo!- Sopra le mutande nere Stephanie indossò un corpetto bianco bordato in pizzo nero. Le gambe erano coperte solo dai collant leggerissimi e ai piedi i tacchi a spillo neri.

-Allora?- Megan non rispose, rimanendo invece a guardarla con una faccia strana. -Sembro una sgualdrina-

-No fermati! Stavo solo guardando quanto sei favolosa! Ti invidio!-

-Ma smettila! Anche tu sei bellissima- Megan era vestita tutta in pelle nera: gli stivali, i pantaloni e il gilet borchiato cortissimo dalla profonda scollatura a “V”.

-Grazie!- le scoccò un bacio sulla guancia beccandosi una delle sue occhiate e uscì dalla stanza sorridendo come una bambina. Stephanie ancora non era convinta del suo costume però. Sbirciando tra le cose di Meg trovò una minigonna nera. Non era lunghissima ma almeno avrebbe impedito a tutti di vedere il suo fondo schiena.

Scesa ad aiutare la ragazza trovando già dei ragazzi rumorosi e con costumi eccentrici molti dei quali faticò a riconoscere il personaggio. Verso le nove la casa era piena di gente rumorosa e con costumi eccentrici: una mal riuscita imitazione dei Doors, era stravaccata sul divano, i cui componenti erano tutti completamente ubriachi. Un tipo, che a suo detto doveva essere Joey Ramone, non la smetteva di pedinare Stephanie al punto che lei fu costretta a nascondersi tra John Lennon e Ringo Starr che la immischiarono in un dibattito sull'importanza musicale di una canzone come “Yesterday”. Quando per sua sfortuna, osò esprimere il suo parere, la guardarono prima con due occhi assassini per poi darle le spalle isolandola completamente.

-Che palle!- Si sedette a fianco di una ingombrante e logorroica copia di Gene Simmons che parlava solo di quanto fosse stato difficile trovare il suo costume, di quanto gli era costato e blah blah blah... La serata sembrava andare di male in peggio: Megan sembrava essere scomparsa e Stephanie cominciava a pregare che la serata finisse il più presto possibile.

-Dove sono i ragazzi?- pensò annoiata. Li aveva invitati ma di loro non c'era ancora traccia. Aveva chiamato il giorno prima. Per sua fortuna fu Steven a rispondere, e dalle sue parole, parve molto eccitato all'idea.

-Cazzo, una festa a tema! Sarà pieno di fighe...cioè, non che tu non sia figa ma...sai cosa intendo-

-Certo Steve...non ti dispiace avvisare tu gli altri? Sono di fretta.-

-Certo! Verremo di sicuro-

E dopo questo, aveva aspettato quel giorno con impazienza. Inizialmente aveva pensato di dare buca, ma Megan la tartassava in continuazione, anche per telefono. Alla fine, piagnucolando con una faccia da cucciolo a cui Stephanie non riuscì a dire no, era riuscita a convincerla. Almeno così, pensava che avrebbe potuto sistemare tutto il casino con Duff e Axl, con un piano ancora ignoto, ma c'è l'avrebbe fatta. Sfortunatamente quelli ancora non erano arrivati e se Gene Simmons non la smetteva di parlare, avrebbe fatto presto una brutta fine.

 

 

 

-Sicuro che sia l'indirizzo giusto? Io non vedo nessuna festa- fece Axl guardandosi in giro.

-Così la prossima volta ce lo ricorderemo: mai far rispondere Adler al telefono!- disse Izzy saggiamente.

-Guai a te se non la troviamo! Non mi sono vestito così per niente!- si lamentò Slash vestito da Jimmy Page, che tremava dal freddo.

Era a petto nudo con indosso solo un paio di pantaloni a zampa e un archetto per violino in mano che continuava ad agitare distrattamente.

Izzy non si era impegnato molto. Avrebbe dovuto essere Keith Richards, con una bianca camicia a righe, una leggera sciarpa attorno al collo e un paio di jeans con uno strappo sul ginocchio, ma sembrava solo un tipo vestito normalmente che andava ad un festa in costume. Accanto a lui c'era Duff che, con gli anfibi, i pantaloni in pelle, il chiodo e il solito lucchetto al collo, era Sid Vicious.

-Se state zitti magari riusciamo a sentire della musica!- Steven tese l'orecchio scrutando delle case illuminate in fondo alla via. Si era truccato come Peter Criss, il batterista dei Kiss, ma al posto del costume appariscente aveva optato per qualcosa di più pratico vestendosi semplicemente di nero.

Freddy Mercury, alias Axl rose, era qualche passo più avanti con i capelli legati, gli occhiali da sole e dei baffi finti sulle labbra. Si era vestito all'ultimo momento riuscendo a trovare per miracolo una giacca gialla, un paio di pantaloni bianchi e quei baffi ridicoli. In verità avrebbe voluto fare qualcun altro ma Izzy gliel'aveva impedito dicendo -Guarda che, Axl Rose non può essere il tuo musicista preferito!-. Imprecando a gran voce, si era cambiato in tutta fretta d'abito.

-Fosse per me tornerei anche a casa. Non capisco perché ci dobbiamo andare tutti, poi. É una cosa così infantile...una festa a tema...ma fatemi il piacere!- Duff era uscito solamente perché gli amici lo avevano trascinato di peso.

-Dai Mike! Solo perché hai beccato Stephanie con il tuo migliore amico, non è mica la fine del mondo!- Slash gli batté una mano sulla spalla con fare amichevole.

-Grazie per avermelo ricordato, Slash!- disse sarcastico. Non se l'era proprio dimenticato, ma sentirselo dire così ad alta voce gli dava non poco fastidio.

-Che coglioni Duff! Ti ho già detto che tra noi non c'è niente. L'ho trovata con quel cazzo di tipo che la stava trattando di merda e l'ho portata via. Poi sai com'è...la musica, lei che aveva bisogno di essere consolata...e la cosa ci è sfuggita di mano.-

-Non è quello che mi da fastidio, ma se ti piaceva tanto avresti anche potuto dirmelo. Hai aspettato apposta che uscissimo insieme per poi scopartela di nascosto?-

-Che cazzo dici McKagan?-

-Su ragazzi, non litigate...stiamo andando a una festa!- provò Slash sventolandogli l'archetto davanti al naso per interrompere la il litigio.

-Smettila con quel coso!- dissero Axl e Duff all'unisono. -E poi dove l'hai preso? Non mi sembra cosa per le tue tasche...-

-Oh...bhe, conosco un tizio che conosce un altro tizio...-

-ECCOLA!- urlò Steven. Da una casa illuminata all'angolo della strada proveniva della musica ad alto volume. Impaziente, Steven accelerò il passo arrivando alla porta prima di tutti. Al contrario di lui, la voglia di Duff scemava ad ogni passo. Axl, invece era in apparenza tranquillo ma in realtà non aspettava altro che vedere Stephanie e parlarle di ciò che solo loro due sapevano.

Steven suonò almeno dieci volte il campanello mentre da dentro le note di “Satisfaction” dei Rolling Stones gli arrivavano all'orecchio. Uno tipo completamente ubriaco vestito come il cantante degli Aerosmith aprì la porta con un sorriso da ebete stampato in faccia.

-Ehi là, Peter Criss!- e dopo averlo salutato, cadde a terra ridendo come un pazzo. Ridacchiando i cinque lo scavalcarono entrando così nella casa. Non era tanto grande eppure c'era una marea di gente ed era difficile muoversi.

Una biondina sculettante, vestita come Madonna passò davanti al gruppetto lanciando un bacio al riccio. Lui lo afferrò al volo e se lo mise in tasca.

-Non mi cercate, Slash sarà occupato per mooolto tempo! Like a virgin....- e canticchiando sparì dietro la biondina. Anche Steven se ne andò poco dopo,correndo dietro una ragazza vestita da Blondie che non sembrava tanto sveglia.

-Vado farmi una birra- e con questo anche Izzy sparì lasciando Axl e Duff da soli.

-Allora?-

-Allora cosa?-

-Che intenzioni hai con Stephanie?-

-Rose...secondo te? Già non ci volevo venire, per te ho voglia di correre dietro a una tipa che butta le braccia al collo di tutti? No grazie.-

-Ti ho già detto che non è così. Stai solo guardando le cose dal verso sbagliato...-

-Ma visto che tu non mi vuoi dire come stanno le cose, mi sa che vado anch'io a bere qualcosa! Ci vediamo...- Il bassista si intrufolò tra due componenti dei Twisted Sister impegnati un'animata conversazione e che non furono molto contenti di essere interrotti. Guardò l'amico mentre mandava tutti e due in quel posto e scompariva dalla sua visuale. Allora, rimasto solo, Freddy Mercury, alias Axl si tuffò tra tutte quelle strane persone alla ricerca della problematica Stephanie.

 

 

Anche a costo di essere ripetitiva, thanks a chi ha recensito, aggiunto a preferiti/seguite (sono aumentati, che bello :)!!!) e a chi silenziosamente legge. Spero che questo capitolo non sembri troppo idiota comunque. Ah ah ah, Axl coi baffi XD!

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Capitolo 13
*** Chapter Thirteen ***


 

Megan stava cercando di riportare la festa ad un livello umano. Aveva appena fermato due ragazzi che giocavano a lanciarsi l'abat-jour della madre e un tizio che si stava scolando tutta la vodka della collezione di suo padre. Intanto guardava il disordine che tendeva sempre più verso la soglia del disastro totale e sperava che almeno Stephanie si stesse divertendo. Non la vedeva in giro da un po'.

-Ehi tu! Se non lo posi subito te ne pentirai amaramente!- disse minacciosa ad un ragazzino con un antico soprammobile in mano. Per lo spavento lo fece cadere e scappò via. Era pronta ad inseguirlo e spezzargli quante più ossa riuscisse a colpire, ma poi lo vide e si bloccò dimenticandosi totalmente del motivo per cui correva: era seduto a bere una birra in solitudine. Si passò una mano tra i capelli mentre con gli occhi verdi si guardava attorno palesemente seccato. Era bellissimo, pensava, vestito interamente di pelle, il petto nudo sotto il chiodo nero e quel lucchetto che pendeva al collo e che le ricordava tanto il suo idolo. Doveva parlagli a qualunque costo, così prese un respiro e con passo deciso si fece avanti.

-Sid Vicious!- gli urlò decisamente troppo forte. Il ragazzo per poco non fece cadere il bicchiere.

-Oh cazzo...mi vuoi ammazzare?- domandò con occhi accusatori.

-Scusa...non lo faccio apposta.-

-Niente. Comunque mi chiamo...-

-Ti va di ballare? Ho sempre sognato di ballare con il mio Sid!- A questa domanda, il ragazzo sembrava se possibile più seccato di prima. Tuttavia, per non offenderla probabilmente, accettò l'invito -Ehm...ok, ma non mi chiamo Sid.-

-Dai vieni!-

Lo prese per un braccio trascinandolo nel centro del sala dove gli ospiti si muovevano sulle note di “Do you remember rock n' roll radio” dei Ramones. La casa affollata li costringeva a stare vicinissimi e ballare ben poco. Per di più, quel ragazzo era talmente alto che per vederlo in faccia rischiava di farsi venire un torcicollo mentre lui continuava ostinato a guardarsi in giro con con quell'aria scocciata.

-Ti stai annoiando?- gli chiese, sicura della risposta.

-Non proprio.- rispose a sorpresa. -Ma preferirei essere da tutt'altra parte...-

-Tipo?-

-Non lo so....di certo non nella stessa casa in cui da qualche parte c'è la ragazza che ti piace ma che non puoi avere visto che gli piace fare la misteriosa...-

-Sai che non è carino pensare ad una ragazza mentre ne hai un'altra davanti a te!- Lui finalmente abbassò lo sguardo. Ma invece che scusarsi, scoppiò a ridere.

-Non pensavo di piacerti così tanto. Sei già gelosa!-

-E certo che sono gelosa! Sid che balla con me ma che pensa a qualcun'altra, non è proprio il massimo-

-Guarda che non sono il vero Sid Vicious...però il paragone mi piace!- rise ancora.

-Prego...ma se vuoi il mio parere, magari tu e quella ragazza non siete predestinati- La sua risata era ancora più forte di prima ma Megan non si scompose osservando invece il suo bellissimo sorriso.

-Credi pure nel destino! Sei proprio strana...ma almeno mi hai fatto ridere!- la guardò divertito e Megan sperava di restare così vicina a lui per sempre...ovviamente c'è sempre lo scocciatore di turno che deve fare il suo lavoro.

-Ehi man! Hai visto Adler? É completamente ubriaco e sta girando per casa in mutande!-. Era un ragazzo dai lisci capelli neri, che tra l'altro pensò Megan irritata, non era neanche in costume.

-Ancora con la storia di “Surfin' Bird”?- gli chiese il biondo.

-Esatto! Non fa altro che cantare...dobbiamo trovarlo prima che faccia la stessa stronzata dell'altra volta!- Il ragazzo parve spaventato al ricordo di qualcosa. Annuì all'amico e se andò con lui lasciando Megan sola e abbattuta.

-Non mi hai detto come ti chiami!- Alzò gli occhi trovandosi davanti il bel ragazzo di prima, tornato in dietro solo per lei. Avvampò visibilmente e per un secondo si dimenticò anche il suo nome. -Meg-megan...- disse balbettando.

-Allora ciao...Meg-megan!-

 

 

 

Alla fine, Gene Simmons aveva capito che era meglio stare zitto con Stephanie così era andato a infastidire qualcun altro. Lei comunque aveva smesso di ascoltarlo da tempo. Le era appena passato davanti Slash così impegnato con una ragazza che non si era nemmeno accorto della sua presenza. Steven invece era arrivato qualche secondo dopo e si era pure fermato a parlare, ma la biondina dalle sue braccia era così impaziente che dovette allontanarsi subito. Comunque era riuscita a chiedergli se Duff e Axl fossero nei paraggi. Quasi sperava di no.

-Saranno in giro...-

Fantastico. Loro erano in giro ma lei non li vedeva. E sinceramente non aveva neanche tanta voglia di farlo. -Cha cazzo di codarda che sono!-. Decise di andare a prendere un po' d'aria e riflettere meglio. Uscì sul retro della casa, fregandosene del freddo che le penetrava fin nelle viscere, mentre cercava di trovare una soluzione alla guerra in corso dentro di lei, una guerra tra Duff e Axl: Duff era un ragazzo fantastico, del genere che una ragazza non avrebbe nessun problema a presentare ai propri genitori. Quando erano usciti insieme l'aveva trattata benissimo, a differenza di Jay e non aveva fatto ambigue battutine come Axl. La prima volta che si erano baciati poi, era stato perfetto e in effetti quando Axl e Steven erano venuti a interromperli si era irritata alquanto. Ma dall'altra parte c'era Axl: un bravo ragazzo, pensava, a volte un po' idiota, porco e cretino ma era simpatico e la faceva ridere. L'aveva aiutata più di una volta, prima con con Jay e poi quando l'aveva trovata svenuta nel suo bagno ed era tornato indietro restando con lei fino a notte fonda. Insomma, fino a qualche giorno prima non aveva dubbi su Duff, o almeno ne aveva molto pochi, ma Axl che era stato così gentile e in qualche modo le aveva salvato la vita...-Cazzo!-.

 

 

 

Axl era al terzo bicchiere di una birra alquanto scadente. E dire che di solito si divertiva alle feste, ma tutti quei casini con Duff e Stephanie gli lasciavano ben poco spazio al divertimento. Avrebbe voluto seguirla quando gli era passata davanti senza vederlo. Gli era parsa frustrata e sapeva che lui centrava qualcosa. La vide andare verso la cucina e chiudersi la porta alle spalle. Esitò un attimo, non sapendo se fosse giusto quello che stava per fare: e se lei non avesse voluto parlargli? Certo, non poteva obbligarla ad aprirsi con lui che conosceva da così poco tempo, ma non poteva nemmeno stare li guardare.

Lasciò la birra per andarle dietro. Vide la ragazza attraverso la porta di vetro che dava sul giardino. Camminava avanti e indietro, mordendosi le unghie nervosamente. Anche in un momento come quello non poté non notare la bellezza di lei, quel corpo sensuale dentro quel vestito incredibilmente sexy -Dio, Stephanie...-. Si accese una sigaretta restando a guardarla ancora qualche secondo e solo dopo aver fatto un tiro più lungo del solito, si decise ad aprire la porta e uscire.

-I'm your c-cherry bomb!- cantò. Stephanie si voltò colta alla sprovvista.

-Ehi Axl! Come...cosa sono quei cosi?-

-Non hai mai visto dei baffi?-

-Sei il Freddy Mercury più ridicolo di sempre- fece ridendo.

-Dici così perché non hai visto quel barile la dentro con la tutina a rombi!-

-Peccato, me lo sono perso...comunque, hai una sigaretta?-

-Che scroccona!-

-Stai zitto- Ridacchiando ne tirò fuori una dal pacchetto che lei prese e infilò tra le sue labbra.

-Hai l'accendino?-

-Ma non hai un cazzo?-

-Ovvio! Questo coso non ha mica le tasche!- Stephanie si avvicinò rubandogli la sigaretta di bocca. Axl guardò la ragazza mentre si accendeva la sua senza accorgersi di essere tremendamente provocante -Grazie...-

Si passò le mani tra i lunghi capelli rossicci, cercando di pensare ad altro. Non era per quello che l'aveva seguita.

-Come mai te ne stai qui da sola?-

-Così...- rispose evasiva.

-Ok....cambiamo domanda. Che cosa è successo ieri?-

-C'eri anche tu. Perché me lo chiedi?-. Si spostò i capelli dietro l'orecchio distrattamente. Axl sapeva che stava cercando di evitare di rispondere ma doveva insistere.

-Non intendevo quello. Voglio sapere perché.-

-Axl...- provò Stephanie.

-Stephanie, cazzo! Me lo devi dire! É per il lavoro, per Jay...Non posso stare così a guardare mentre ti rovini la vita! Ne ho viste di persone che comportavano allo stesso modo e non tutte hanno fatto una bella fine. Non voglio che tu...Stephanie...-

-Bhe, forse lo faccio perché Ashlee è morta per colpa mia, perché sono una totale idiota egoista del cazzo che non fa altro che pensare a se stessa e se ne sbatte altamente degli altri. Forse perché il ragazzo che amavo si è rivelato un brutto figlio di puttana e anche in questo caso la colpa mia. Perché ho fatto una stronzata con te e Duff e non riesco a trovare una soluzione. O forse è l'insieme di tutte queste cose, il che significherebbe che la mia merda di vita sta peggiorando di giorno in giorno e invece che affrontare le cose ho scelto la via più facile, e adesso non riesco ad andare avanti senza dovermi ficcare un cazzo di ago nel braccio tutti i fottutissimi giorni...-.

Axl era sempre più scioccato ad ogni parola. Non avrebbe mai potuto immaginare che la sua vita fosse così incasinata e adesso gli dispiaceva essere stato così esigente. Per un attimo pensò di andarsene e lasciarla li da sola, deluso dal fatto che non gliene avesse parlato prima. Pensò anche di incazzarsi e dirle in faccia che era inutile addossarsi tutta la colpa di quei casini. Ma infine decise che l'unica cosa che poteva fare era abbracciarla e lasciare che gli riempisse la camicia di lacrime come l'altra volta.

-Steph...- tentò, ma le parole gli morirono in gola. La ragazza non disse una parola, chiudendogli invece la bocca con bacio, di gratitudine probabilmente. Axl comunque non la allontanò, grato anche lui che si fosse aperta finalmente.

Stephanie stava ancora piangendo mentre si teneva stretta a lui decisa a non mollarlo. Axl lasciò la sua bocca per baciarle una lacrima salata sulla guancia, ne seguì il percorso baciandole ogni centimetro di pelle lungo il collo, fermandosi sulla clavicola e poi tornare su delicatamente. Quasi si stupì per quel lato di se stesso, che a mala pena pensava di avere, così...dolce. Ritrovò le sue labbra cancellando questo pensiero, intrecciando le dita tra i suoi capelli mentre le loro lingue iniziavano una rabbiosa danza sensuale. Il respiro cominciava ad accelerare. Le mani si liberarono dei capelli per scendere lungo la schiena. Le dita fredde di lui la fecero rabbrividire in modo stranamente piacevole che non fece altro che accelerare il ritmo della danza.

Stephanie si staccò improvvisamente, con un certo disappunto di Axl. Si passò una mano tra i capelli e alzò gli occhi verso il cielo nero. Una goccia le cadde sulla guancia, seguita da un'altra che cadde in testa a Axl. In pochi secondi quelle gocce diventarono una pioggia leggera ma che sembrava dover peggiorare da un momento all'altro.

-Ancora questa pioggia?- esclamò irritato. Possibile che li dovesse interrompere sempre sul più bello?

-A me piace...- Stephanie tirò fuori uno dei suoi sorrisi a cui Axl rispose divertito. Si tolse la giacca per usarla come ombrello su entrambi e tornò a baciare la ragazza con desiderio ignorando totalmente il freddo e l'acqua da cui nemmeno la giacca riusciva a riparli. La gettò a terra liberando così le mani per infilarle di nuovo tra i suoi capelli ormai zuppi mentre lei gli intrecciava le braccia dietro al collo.

-A-well-a don't you know about the bird?- cantò qualcuno aprendo di colpo la porta. Axl e Stephanie tornarono alla realtà, ricordandosi appena in tempo di trovarsi a una festa piena di gente, fradici e congelati mentre si davano un bacio che se non fosse stato per l'intervento di Steven sarebbe diventato presto qualcos'altro.

Intanto il batterista, in mutande, si era avvicinato a Axl e con un braccio attorno al suo collo continuava a cantare stonato. Stephanie scoppiò a ridere quando Axl rivolse all'amico un occhiata rassegnata.

-Steven...sei un coglione-

-è la stessa cosa che mi ha detto Angus Young! Tu lo sai che li dentro c'è Angus?-

-Certo Adler...ora te ne vai che sono leggermente occupato?-. Si liberò del braccio di Steven tornado poi da Stephanie. Stava per appoggiare le labbra sulle sue quando un rumore sordo seguito da un -Ahio!- lo fece sbuffare sonoramente. Steven era seduto per terra con l'aria confusa mentre con una mano si strofinava la fronte.

Axl si rivolse al cielo con le mani alzate -Perché a me?- piagnucolò seccato. Si avvicinò all'amico che si reggeva a mala pena sulle sue gambe, per aiutarlo ad alzarsi.

-Potresti anche aiutarmi invece che star li a ridacchiare!- disse rivolto a Stephanie che si copriva la bocca dietro una mano.

-Ma così non è più divertente!- Diede un bacio a Axl sulla guancia e sparì all'interno della casa. Axl tirò su l'amico trascinandolo dentro a fatica. Vide Slash venirgli incontro con un sorrisetto divertito sulla faccia.

-Ho visto Steph e mi ha detto che forse avevi bisogno di una mano...-

-é colpa di questo idiota!-

-Il solito Adler...- Slash si passò il braccio di Steven sulle spalle e insieme a Axl si fecero strada tra la gente per uscire dalla casa. Izzy arrivò qualche secondo dopo e gli fece un cenno con la mano -Ecco dov'era!- disse seguito a ruota da Duff.

-E vedo che ha ancora le mutande...appena in tempo!- aggiunse il bassista.

-Bhe, direi che la festa è finita...- decretò Axl guardandosi in giro. Stephanie era sparita ma comunque per quella sera le bastava.

-Concordo!- disse Slash salutando una ragazza che la passava davanti. Lei gli fece l'occhiolino per poi andarsene ridacchiando.

-Finalmente...mi stavo rompendo le palle!-

-Guarda McKagan, che ti ho visto con quella ragazza...e mi sembrava che ti stessi divertendo!- Izzy guardò l'amico con un sorrisetto sulle labbra.

-Già, ma qualcuno...- puntò gli occhi su Steven -...era talmente ubriaco da rischiare di combinare qualche cazzata. Così me l'ha fatta perdere di vista!- Steven lo guardò senza capire mentre gli altri cominciavano a ridere. Uscirono dalla casa e si incamminarono verso casa, appena in tempo visto che una macchina della polizia stava parcheggiando li davanti. Cercarono di assumere un atteggiamento normale e cambiarono strada.

-Perché ho freddo al culo?- domandò Steven completamente ubriaco.

-Stai zitto!- dissero gli altri all'unisono. Fortunatamente la polizia non fece caso a loro entrando invece in casa. Videro alcuni ragazzi, molti dei quali minorenni, scappare di corsa da tutte le parti, altri che entravano nelle macchine e sparivano in varie direzioni. Loro invece, continuando con l'atteggiamento “normale”, si allontanarono prendendo la via da cui erano arrivati continuando a cercare di zittire Steven che aveva ripreso a cantare più stonato di prima.

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Chapter Fourteen ***


 

-Stephanie!- Era ancora mezza addormentata quando rispose al telefono, ma l'urlo di Megan dall'altra parte della cornetta le fece aprire completamente gli occhi.

-Perché cavolo strilli?- chiese accigliata ad una entusiasta e incredibilmente sveglia Megan.

-Non ci crederai mai! Penso di aver trovato il principe azzurro!-

-Forse te l'ho già chiesto, ma quanti anni hai?-

-Uffa!-

-Ok ok...com'era questo principe?- Per sua fortuna, Megan non poteva vederla mentre alzava gli occhi al soffitto.

-Bello...no, bellissimo! Alto, capelli biondi, occhi verdi...-

-Insomma proprio un principe...ma io intendevo com'è di carattere.-

-Ah...mi è parso simpatico. Non ci ho parlato molto, ma è stato comunque bellissimo. Dovresti vedere il suo sorriso!- aggiunse eccitata.

-Fantastico. E come si chiama?- A questa domanda seguì un attimo di silenzio interrotto da un rumore sordo dall'altra parte del telefono.

-Cazzo! Mi sono dimenticata di chiederglielo. Che idiota!-

-Fine della fiaba...stavo scherzando!- aggiunse immaginandosi la faccia della ragazza -Se era alla tua festa deve essere di queste parti...insomma, prima o poi lo rivedrai.- Lo disse più per incoraggiarla che per reale convinzione.

-Giusto! Quindi noi usciamo e andiamo a cercarlo!- La decisione di Megan la lasciò di stucco. Stephanie rimase qualche secondo a rimuginare a bocca chiusa.

-Stai scherzando- non era una domanda.

-No! Oggi mica dobbiamo lavorare. Vuoi stare in casa tutto il giorno?-

-Non ti è passato per la testa che forse anch'io ho qualcosa da fare?-

-No!-

-Ma non lo troveremo mai!-

-Non puoi dirlo se prima non ci proviamo. Dai Steph! E poi direi che dopo stasera siamo amiche e le amiche si aiutano sempre giusto?-

-Meg...-

-Steph...-

-Ok! Ma poi non ti lamentare!-

-Siiiiiii! Arrivo subito!- buttò giù di colpo provocando un rumore fastidioso. Stephanie fissò il telefono con un sopracciglio alzato e chiuse anche lei. -Questa è pazza...-. Si scompigliò i capelli cominciando a figurarsi nella mente la lunga e faticosa giornata che aveva davanti, quando il telefono suonò di nuovo.

-Megan! Ti ho già detto che vengo!- rispose scocciata.

-Mi fa piacere, ma non mi chiamo Megan- disse una voce maschile alquanto familiare.

-Axl! Che...come va?-

-Benissimo! Bella festa ieri, vero?-

-Già...perché mi chiami?-

-Volevo chiederti se ti andava di fare un giro...sarei venuto io ma la macchina non c'è adesso quindi sei costretta a venirmi a prendere!-

-In verità avrei un impegno con un'amica...-

-Porta anche lei...tanto qui ci sono anche Izzy, Duff e Slash. Non si sentirà da sola!- sentì delle risatine dall'altra parte della cornetta.

-Ma io...-

-Allora ci vediamo tra poco! Ciao!- buttò giù anche lui senza lasciargli il tempo di formulare un qualsiasi rifiuto.

-Va bhe...qui la gente decide per te...- borbottò rassegnata.

Si vestì di malavoglia e in bagno cercò di disciplinare i capelli che, dopo che essersi beccati la pioggia, non ne volevano sapere di seguire la forza di gravità. Lasciò perdere dedicandosi al trucco, che si passò leggermente sugli occhi e sulle guance, appena in tempo per il suono del campanello.

-Ehi Steph! Bei capelli-commentò Megan con una risatina.

-Grazie Meg...- rispose con pizzico di acidità.

-Non c'è di che...allora andiamo?-

-Si, ehm...mi ha chiamato un amico e mi chiesto di andare da lui...ti va? Poi magari per strada il tuo principe lo vediamo!-

-Ma Stephanie! Non ci tieni a me?-

-Certo! Ma lui non mi ha lasciato il tempo di spiegare...non siamo solo noi due comunque, ci sono anche i suoi amici!-

-Ma non ti rendi conto che io sono una ragazza innamorata?-

-Esagerata! Lo conosci appena...-

-Mai sentito parlare di “colpo di fulmine”?- Lo disse come se fosse la cosa più logica del mondo.

-I suoi amici sono carini...- la provocò Stephanie mirando al suo punto debole. Era così facile capire quella ragazza, infatti Megan cambiò l'atteggiamento seccato diventando curiosa.

-Va bene! Ma non sperare che mi dimentichi così facilmente del mio principe!-

-Certo certo..andiamo?-

Il viaggio anche stavolta fu una tortura per Stephanie. Megan aveva cominciato a raccontarle della breve ma intensa conversazione che avuta col suo bel principe. La ascoltava a tratti però, distratta com'era dal pensiero ancora vivido dell serata con Axl e di come sarebbe cambiato il loro rapporto dopo questo.

-Perché sorridi?- Megan la svegliò dal suo sogno guardandola coi suoi occhi castani.

-Oh...ehm...sono felice per te!...Guarda siamo arrivate!- Appena in tempo a parer suo.

Il suono della musica ad alto volume si sentiva fino al portone e Stephanie sapeva bene a chi apparteneva. Bussò alla porta dell'appartamento. Dall'interno venivano dei rumori strani che non riuscì a collegare a nulla. Quando cessarono finalmente vennero ad aprire la porta.

-Bei capelli!- la salutò Axl. Stephanie rispose con una risata per niente divertita e si fece avanti con Megan alle sue spalle.

-Dio, ma qui ci vive davvero qualcuno?- fu il suo commento alla vista del disordine che nell'appartamento regnava sovrano.

-Non ci presenti la tua amica schizzinosa?- fece Izzy seduto a gambe incrociate sulla poltrona e una sigaretta tra le dita.

-Oh, si. Lei è Megan. Megan questo è Axl e lui Izzy!- Megan strinse la mano al rosso che la guardò dalla testa ai piedi beccandosi un'occhiataccia da parte di Stephanie. Appena Axl la intercettò, lasciò la mano spostandosi vicino a lei per sussurrare con il solito sorrisetto sulle labbra -Gelosa?-

-Affatto!- gli sibilò in risposta.

Megan strinse la mano anche a Izzy restando più del dovuto con la mano nella sua.

-Ci siamo già visti?- gli chiese lui con occhio indagatore. Lei non rispose ricambiando però lo sguardo.

-Sento delle sexy vibrazioni venire da questa parte!- Slash sbucò dal corridoio con il solito sorriso sulle labbra.

-Ciao Slash!- salutò Stephanie rispondendo al sorriso.

-Lo sapevo che eri tu! E vedo anche una faccia nuova...- Si avvicinò con passo sicuro a lei tendendo la mano.

-Megan.- si presentò la ragazza, stringendola.

-Slash...ricordati questo nome!-

-Certo...- disse guardando Stephanie interrogativa. L'amica ridacchiò senza farsi vedere dal riccio.

-Non avevi detto che c'era pure Duff?- chiese a Axl.

-Oh si...ma quello dorme tutto il giorno. Si sveglia solo per bere, fumare o scopare...-

-Sicuro che non stai parlando di te?- Finse di non aver sentito la frecciatina di Stephanie, continuando a parlare tranquillo.

-Usciamo?-

-Siamo qui per questo...Meg?-

Megan stava cercando di specchiarsi nella TV spenta. Rinunciando all'impresa con un sonoro sbuffo, rispose -Arrivo...dov'è il bagno?-

-In fondo a destra, piccola!-

-Grazie...Slash.-

Arrivata al fondo del corridoio aprì la porta che gli era stata indicata. Se la richiuse alle spalle fiondandosi sicura allo specchio appannato. Ci passò una mano sopra per pulirlo scoprendo che sotto la doccia di spalle, un ragazzo completamente nudo con lunghi capelli biondi, stava fischiettando tranquillo completamente ignaro della sua presenza. In punta di piedi, fece qualche passo indietro per aprire la porta. Non ci impiegò molto a capire che la porta era pure bloccata. -Cazzo...- sussurrò. Cercò allora un'altra via d'uscita, ma l'unica era la finestra che non le sembrava proprio i massimo visto che si trovavano al secondo piano. In maniera totalmente irrazionale, chiuse gli occhi pregando di riuscire a diventare invisibile il più presto possibile. Sentì il gettò d'acqua chiudersi e il ragazzo che usciva dalla doccia continuando tranquillo col suo fischiettare.

-Porca put...chi sei tu?- la voce del ragazzo era quanto meno arrabbiata.

-Giuro, non ho visto niente! La porta si è bloccata...pensavo fosse libero...-

-Ma tu non sei la ragazza di ieri?- domandò abbassando il tono. Megan aprì solo un occhio per sbirciare, controllando se fosse nudo o meno. Sollevata aprì anche l'altro incontrando quelli verdi del suo principe azzurro che quasi temeva di non rivedere più.

-Sid!- urlò buttandogli le braccia al collo. Colto alla sprovvista il ragazzo mollò l'asciugamano che cadde a terra mostrando tutto quello che nascondeva.

-Cazzo!- imprecò raccogliendolo in fretta. La ragazza fece una risata nervosa distogliendo lo sguardo. -Meg-megan! Che ci fai tu qui?-

-Questo è destino!- pensò a voce troppo alta maledicendosi. -Cioè...sono amica di Stephanie...sono uscita per te e...tu qui...è bellissimo!- pensò di nuovo a voce alta. Si condannò una seconda volta facendo ridere il ragazzo.

-Sei incredibile...ancora tu e il tuo destino-

-Ma questa ne è una prova!-

-Certo...ti credo- disse accondiscendente. Le fece segno di spostarsi e iniziò ad armeggiare con la maniglia. Di nuovo l'asciugamano gli cadde -Cazzo!- lo tirò su avvolgendoselo frettolosamente attorno ai fianchi. Megan, alle sue spalle, non ne parve molto dispiaciuta. Tornò a smanettare sulla porta con movimenti decisi. Dopo un ultimo rumore metallico disse -Fatto!- e aprì la porta. -Per questo non chiudo mai...-

-Grazie...- cominciò Megan.

-Mi chiamo Duff, non Sid.- la precedette con un sorriso.

-Oh...e io mi chiamo solo Megan.-

Duff le fece segno di aspettare entrando in una camera li accanto. Megan obbedì fissando la stessa porta con occhi sognanti mentre una serie di immagini fantastiche con lei e Duff le passavano nella mente. Era così impegnata che non si accorse nemmeno dei passi di Stephanie che si facevano sempre più vicini.

-Megan! Pensavo fossi morta in bagno. Che ti è successo?-

-Steph...non c'è più bisogno di cercarlo!-

-Cercare chi?-

-Il mio principe! L'ho ritrovato!-

-In bagno?! Meg, stai bene?- aggiunse di fronte alla faccia dell'amica. Guardava una porta li accanto con la mente da un'altra parte. Stava per riaprir bocca quando Duff uscì dalla sua camera.

-Ehi, Steph!- La salutò. La ragazza guardò prima lui poi l'amica e di nuovo lui e ancora l'amica per almeno tre volte, prima di arrivare alla soluzione.

-é lui il principe?!- La voce le uscì acuta e palesemente scioccata. Megan le pestò un piede sorridendo alla faccia confusa di Duff.

-Ciao Duff...- disse con una smorfia di dolore.

-Megan mi ha detto che vi conoscete...l'ho incontrata ieri alla festa!-

-Fantastico!- Fu l'unica cosa intelligente che le uscì in quel momento.

-Vi volete muovere!- urlò Axl dal salotto.

-Vi unite anche voi?- Stephanie si rivolse ai due. Fu Duff a rispondere per primo.

-Certo! E tu Megan?...Megan?-

-Cos...oh, si si...certo!- Duff tirò fuori un sorriso a trentadue denti che con piacere di Stephanie (e un pizzico di rassegnazione) illuminò gli occhi di Megan.

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Chapter Fifteen ***


 

-Che ve ne pare se accompagno io Megan? Voi potete continuare da soli, giusto?-

-Giusto!-

Megan salutò Axl e Stephanie con un cenno della mano mentre Duff intrecciava le dita con le sue, allontanandosi insieme. Stephanie non poté che sorridere, felice per entrambi. Alla fine aveva capito che Duff era un ragazzo troppo “giusto” per stare con una come lei. Mentre Megan, anche se un po' pazza, gli avrebbe voluto bene come si meritava. Almeno così avrebbe cercato di capire meglio Axl e il loro strano rapporto, su cui aveva ancora qualche riserva. Axl le prese la mano dirigendosi verso l'auto di lei.

-Che fai?- chiese quando vide Axl aprirle la portiera del passeggero.

-Non dobbiamo andare a fare un giro?-

-Tu non guidi la mia macchina!-

-Ma non mi piace farmi scarrozzare in giro!-

-Ti adegui!- Fece il giro davanti all'auto, salendo al volante decisa. Per protesta Axl si sdraiò sul sedile posteriore incrociando le braccia dietro la testa.

-Che bambino...- commentò Stephanie guardandolo dallo specchietto. Axl rispose con una linguaccia a conferma di ciò che aveva appena detto. Accese il motore ingranando la marcia per uscire dal parcheggio. Ticchettò le dita sul volante borbottando qualcosa di indecifrabile contro il traffico di macchine che non le permettevano di passare. Gli unici rumori erano quello basso del riscaldamento e quello cadenzato delle frecce.

-Ieri però non pensavi che fossi un bambino...- disse Axl, continuando il discorso precedente. Stephanie lo guardò nuovamente dallo specchietto incrociando i suoi occhi furbi. Tornò a concentrarsi sulla strada riuscendo finalmente ad uscire per immettersi nella via. Dopo essersi data un'occhiata a destra e si sinistra guardò ancora il rosso dallo specchietto, con ancora quel sorrisetto sulle labbra.

-Ci sono momenti in cui potresti passare per un ragazzo perfetto e altri in cui sei un vero scemo...tipo adesso. Ieri, invece era diverso...-

-Sai che noia se mi comportassi sempre nello stesso modo!- A questa frase Stephanie non riuscì a nascondere un sorriso.

-Sul serio...- continuò Axl -...ieri sei sparita...avrei voluto finire meglio il discorso...-

-Quello su di me o quello su di noi?-

-Quello su di te penso non sia il momento adatto...mentre invece quel “noi” mi è piaciuto...- Sfoderò di nuovo il sorrisetto incrociando ancora i loro occhi. Un espressione quasi di sfida spuntò sul volto della ragazza.

Fermò la macchina di colpo, facendo rotolare Axl giù dal sedile che si lamentò per il dolore massaggiandosi una coscia.

-Ahio! Ma che ti prende?- fece tornando a sdraiarsi sul sedile con una smorfia. Vide la ragazza slacciarsi la cintura di sicurezza e portarsi sopra di lui sui sedili posteriori.

-Steph...-

-Sssh...-

A cavalcioni sopra di lui iniziò a sbottonargli la camicia lentamente, un bottone dopo l'altro, senza alcuna fretta. Arrivata all'ultimo segnò con il dito una linea immaginaria che arrivava fino al collo, seguiva il profilo del suo viso e si fermava sulle labbra semi aperte disegnandone il contorno. Axl la fermò con la mano e legando le dita con le sue la costrinse ad abbassarsi per baciarlo, un bacio desideroso a cui lei si ritrasse, non ancora pronta. Tornò a disegnare sul suo petto lungo i solchi dei pettorali scolpiti e giù per gli addominali di marmo. Arrivata alla cintura si fermò guardando quel punto pensierosa. Axl la fissò impaziente mentre lei cominciava a giocare con la fibbia.

-Steph...- provò di nuovo. La ragazza fece schioccare la lingua due volte in segno di disapprovazione, ammutolendolo di nuovo. Si decise a slacciargli la cintura e il bottone dei pantaloni, sfiorando di proposito l'inguine del ragazzo per provocare la sua eccitazione. Con la stessa lentezza di prima, si sfilò la maglietta portandosi in modo seducente i capelli sulla spalla. La sua biancheria intima trasparente era un colpo al cuore per Axl. Si fermò un istante ad ammirare quel corpo sensuale, il seno abbondante, la vita sottile, i fianchi stretti poi, senza poter resistere oltre si tirò su, cogliendola di sorpresa per baciarla ancora. Stephanie gli prese il volto tra le mani, abbandonando i modi prudenti del momento prima e rispondendo al bacio con furia. Axl rabbioso la strinse tra le sue braccia mordendole anche un labbro. Stephanie mugugnò di piacere, aggrappandosi alle forti braccia di lui con le mani, arrivando anche a lasciargli i segni delle unghie. Per tutta risposta, il ragazzo tornò a sdraiarsi mentre Stephanie si strusciava sensuale su di lui, avvicinando i loro bacini, muovendosi al ritmo delle labbra. Axl amava quel suo modo di baciare ora irruente, che gli lasciava poco tempo per respirare, e ora delicato, mentre giocava con le dita tra i suoi capelli. Portò le mani ai gancini del reggiseno, provando a toglierglielo con una certa difficoltà, il che era strano visto tutte le volte che l'aveva fatto. Impaziente, glielo strappò letteralmente guardando soddisfatto l'espressione di disappunto di Stephanie.

-Ehi!-

-Te lo ripagherò...-Tornò a baciarla mentre sentiva le sue labbra piegarsi in un sorriso e la mani che andavano a sfiorargli il basso ventre con gesti delicati ma che non lo lasciarono affatto indifferente. Il sorriso divenne più ampio quando sentì il rigonfio nei boxer di Axl toccarle l'inguine. Il ragazzo ansimava di piacere a quel contatto, ma ancora Stephanie non voleva finire quel gioco. Col fiato corto lasciò la bocca tornando a sedersi su di lui. Gli occhi pieni di lussuria, passarono lungo quel corpo dalla pelle chiara, che sembrava di porcellana alla luce notturna. Si passò la lingua sulle labbra, calamitando lo sguardo nei suoi occhi verdi, uno sguardo che lo confuse. Con un movimento degno di un contorsionista, si tolse i pantaloni. Axl, capito le sue intenzioni, fece altrettanto puntellandosi sui gomiti. Ma dopo questo impeto, sentì Stephanie tornare hai modi dolci dell'inizio per dargli dei baci sul petto, sul collo e infine vicino all'orecchio. Con sua sorpresa Axl ringhiò. Era stanco di aspettare. La afferrò per le braccia, con un colpo di fianchi la fece scivolare sotto di lui ribaltando le posizioni. Rimase di sasso, disorientata, davanti al sorriso furbo di lui mentre cercava di capire il suo intento.

-Ora tocca a me...- Bloccandole le mani in alto la baciò con veemenza, disegnando il contorno delle labbra con la lingua mentre riprendeva fiato e tornando poi sulla bocca. Stephanie cercava di liberarsi, ma la presa stretta di lui rendeva ogni tentativo inutile. Axl compiaciuto della sua forza, scivolò lungo il collo della ragazza tracciando un riga con la lingua che arrivava fino al petto. Mollò la presa con una mano tenendo fermi i polsi con l'altra. Le afferrò un seno provocando un mugolio da parte della ragazza. Alzò gli occhi e la vide mentre cercava di capire le sue intenzioni. Le sorrise lascivo mentre con la lingua segnava il contorno del capezzolo, le baciava il seno e glielo mordeva.

-Axl!- lo accusò lei. Il ragazzo assunse un espressione di scuse e la baciò dove l'aveva appena morsa. Finalmente la liberò dalla sua presa solo per scendere ancora più giù dove cominciavano le mutandine. Allungò un dito verso l'elastico ma Stephanie lo fermò con la mano. Il rosso alzò la testa lentamente e l'occhiata che rivolse a Stephanie fu di puro rimprovero. Questa volta fu il suo turno di far schioccare la lingua. Le bloccò ancora le mani sopra la testa intimandola con gli occhi a non muoversi. Le liberò i polsi continuando a fare quello che aveva interrotto. Accarezzò le cosce mentre le baciava il basso ventre sopra le mutandine ascoltando con piacere il suo gemere. Salì con la mano lungo la gamba per insinuarsi sotto gli slip. La sentì irrigidirsi. La guardò ancora e lei si rilassò lasciando che i movimenti delicati di Axl la appagassero, incrementando i suoi gemiti. L'altra mano le tolse anche le gli slip con ancora quel sorriso malizioso sul viso. Stephanie, tirandosi su a sedere, posò una mano sul petto del ragazzo per fargli segno di stendersi. Obbedì curioso. Si mise a gattoni sopra di lui sfiorando apposta il rigonfio dei boxer col ginocchio. Finse di graffiargli il petto con le unghie laccate di rosso scendendo verso il basso, facendolo inarcare di più ad ogni centimetro, fino ad arrivare ai boxer per sfiorare la sua eccitazione. Prese a baciare quel punto con delicatezza senza nemmeno togliere la biancheria, continuando a leccare, a mordere con intensa voluttà, facendolo gemere sommessamente. Sentì il bisogno dei suoi baci. Le passò una mano tra i capelli come per chiamarla. Di nuovo quel gioco di sguardi, quello desideroso di uno contro quello sensuale dell'altra. Le labbra calde che si trovavano di nuovo piacevolmente, mentre si toglievano anche l'ultimo indumento che li coprivano e lo lasciavano cadere li accanto. Il respiro di entrambi affannato al contatto delle loro intimità oramai senza nessun ostacolo. Axl le strinse a se con le braccia mentre lei gli prendeva il viso tra le mani baciandolo con furia. Di nuovo cambiarono posizioni con un movimento rapido di Axl. Continuarono a restare l'uno stretto all'altra, andando avanti con quel bacio avido, che si trasformò in un gemito di piacere per entrambi quando lui la penetrò. Stephanie allacciò le gambe attorno alla sua vita mentre i loro corpi si muovevano in sintonia perfetta. Axl venne dentro di lei e Stephanie si lasciò andare in un forte grido di piacere che esaltò Axl facendolo sciogliere in un mugolio soddisfatto.

Si fece spazio accanto a lei lasciando che gli si sdraiasse sopra ancora ansimante.

-Axl...-

-Uh...- Dai suoi occhi capì che non ne aveva ancora abbastanza. Entrò in lei una seconda volta con lo stesso movimento sinuoso, godendo di quel contatto, baciandosi ancora con passione con le dita intrecciate l'uno in quelle dell'altra.

 

 

 

Aprì gli occhi ma una massa di capelli castani gli impediva di vedere la luce del solo. Cercò allora di muoversi, ma un peso sopra di lui non glielo permetteva. Poi ripensò al sogno che aveva appena fatto realizzando che forse non era stato proprio un sogno. Non riuscì a non sorridere scoprendo di trovarsi con la vera Stephanie, nuda, sdraiata sul suo petto, dopo una notte passata insieme. L'aria nella macchina era piacevolmente impregnata del suo profumo e le loro mani ancora strette l'una nell'altra. Si scostò i suoi capelli dal viso e la luce del sole lo colpì in pieno facendolo borbottare infastidito. Stephanie si mosse sopra di lui alzando la testa confusa. Si guardò un po' attorno e arrivata ad Axl per poco non le venne un infarto. Poi parve ricordarsi di qualcosa e gli sorrise con gli occhi ancora assonnati.

-'giorno...- salutò lasciandogli un bacio sul petto per poi tornare a sdraiarsi sopra di lui chiudendo gli occhi. Dopo qualche secondo un movimento vicino al bacino la costrinse a riaprirli. Guardò Axl scioccata.

-Ehi! Non mi guardare così. Sei tu che mi stai sdraiata sopra...non ci posso fare niente!- Stephanie strinse le labbra e si tirò su iniziando a cercare qualcosa.

-Che fai?-

-Che vuoi che faccia? Mi vesto, visto che qui qualcuno non si sa controllare.- pescò da terra gli slip e la t-shirt. Si accomodò sul sedile davanti e cominciò a vestirsi. Axl in silenzio la imitò, infilandosi i boxer e jeans.

-Perché ti incazzi?- chiese disorientato. Stephanie spazientita tornò da lui baciandolo dolcemente.

-Non sono incazzata...- raccolse anche i jeans che indossò con qualche difficoltà in quel poco spazio -Hai visto l'altra scarpa?...Axl?- Axl la stava fissando, particolarmente concentrato sulla curva della schiena inarcata.

-Che ne dici di un secondo round mattutino?- domandò sfiorandole il braccio col dorso della mano.

-No!- Stephanie scosse la testa decisa riprendendo la ricerca della scarpa.

-Vediamo se questo ti convince...- Le si avvicinò prendendole il viso tra le mani per baciarla un po' troppo vicino alla bocca.

-No...- ripeté trovando la scarpa ma distratta dai movimenti di Axl.

-E questo?- Le leccò il contorno delle labbra con la punta della lingua.

-N-no...- balbettò cercando di sottrarsi, non più tanto sicura delle sue parole

-Questo?- La baciò insinuando la lingua esperta tra le sue labbra. Stephanie mollò la scarpa, allacciando le braccia dietro al suo collo e rinunciando totalmente alla ricerca per dedicarsi completamente a Axl.

 

 

 

Avevo intenzione di farli aspettare ancora un po', ma alla fine non ho resistito e ho pubblicato questa scena comunque XD!

Ancora fantastiliardi di grazie a Lau_McKagan per le recensioni e anche a quelli che leggono e basta...bye!

 

 

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