Andromède, toujours pur

di LilianLunaPotter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dans un repaire de vipères ***
Capitolo 2: *** Confessions et correspondances ***
Capitolo 3: *** Retour à la maison ***
Capitolo 4: *** Nouveau réunion ***
Capitolo 5: *** Costumes et invitations ***
Capitolo 6: *** Le balle ***
Capitolo 7: *** G.U.F.O. et confidences ***
Capitolo 8: *** Dans le train ***
Capitolo 9: *** Baiser ***
Capitolo 10: *** Première fois ***
Capitolo 11: *** Proposition de mariage ***
Capitolo 12: *** Le plan ***
Capitolo 13: *** Un mariage de se rappeler ***
Capitolo 14: *** Un'excessive réaction ***
Capitolo 15: *** J'attends un bébé ***
Capitolo 16: *** Dora ***
Capitolo 17: *** Tante Narcissa ***
Capitolo 18: *** Gioia e dolore ***
Capitolo 19: *** Curiosità ***
Capitolo 20: *** Il n'aurait jamais fait une telle chose ***
Capitolo 21: *** Hogwarts ***
Capitolo 22: *** Nimphadora examens ***



Capitolo 1
*** Dans un repaire de vipères ***


Dans un repaire des vipères (1 Septembre 1964 - Hogwarts - Première année)

-Black Andromeda!- chiamò l'anziana donna che poco prima si era presentata come Minerva McGranitt.

Un undicenne dai capelli di un morbido castano avanzò sicura e altezzosa fino a sedersi sullo sgabello al centro della pedana.

La donna le posò un vecchio cappello a punta in testa.

"Vediamo un po'... mmh, bontà, intelligenza e coraggio... molto Grifondoro... uhm strano...sei una Black...i tuoi genitori non saranno soddisfatti di te, ragazza... non credo di poterti assegnare a Serpeverde..." il Cappello Parlante stava leggendo la sua mente.

"Ti prego, ti prego...Cappello, io non voglio deluderli!" pensò la ragazzina "Mettimi a Serpeverde...Serpeverde...Serpeverde" ripetè con tutte le sue forze nella sua testa.

"Se ne sei così sicura allora..."

-SERPEVERDE!- urlò poi l'antico cimelio.

Dal tavolo verde-argento si levarono forti applausi e Andromeda andò a sedersi di fianco alla sorella Bellatrix con un sorrisetto compiaciuto.

-Congratulazioni sorella, hai seguito la tradizione, non che avessi scelta...- commentò ghignando Bella.

Bellatrix era una ragazza di tredici anni, alta, snella e bellissima. I capelli castani scurissimi le ricadevano serici fino alla vita e i suoi occhi blu scuro risaltavano in modo spettacolare sulla sua carnagione diafana. Andromeda sapeva perfettamente che sua sorella, sapeva essere perfida come non mai e che una sola parola, lì ad Hogwarts, poteva distruggerti. Bellatrix Lestrange era la regina della Scuola.

-Pare di si- commentò Andromeda nascondendo la rabbia per essere stata trattata così freddamente da Bella. Diamine, era sua sorella!

La neo-Serpeverde si guardò attorno con fare annoiato (le avevano insegnato ad essere una Black), e vide una ragazzina dai capelli biondo miele che faceva lo stesso.

-Io sono Lucretia Crabbe, piacere di conoscerti- fece quella quando si fu accorta di lei.

-Andromeda Black, piacere mio- rispose Andromeda osservando Lucretia: aria altezzosa e altera, perennemente annoiata da tipica Serpeverde. I capelli biondo miele raccolti in una lunga treccia laterale e gli occhi azzurrissimi le donavano.

Iniziarono a socializzare e terminata la cena, con ottime portate di qualunque prelibatezza, venne il discorso del Preside Albus Percival Wulfric Brian Silente, che non si dilungò: elencò soltanto alcune norme della scuola e augurò un buon anno scolastico.

Finito tutto ciò i primini seguirono i Prefetti delle loro case verso le rispettive Sale Comuni.

Andromeda e Lucretia si accodarono a una ragazza mora che si presentò loro come Aurelia Rosier e che disse al gruppo che la parola d'ordine era "Mortem".

A quella parola apparve dietro di lei una porta e la varcarono.

Andromeda si fermò e si guardò intorno: la Sala Comune di Serpeverde si trovava nei sotterranei di Hogwarts, sotto il Lago Nero, per questo la luce era verdognola e l'arredamento era costituito da poltrone e sofà neri, tappeti verdi e argento e anche le lampade diffondevano nella stanza una luce verdastra. L'unica fonte di calore era un colossale camino di marmo, "abbellito" da statuette e teschi.

Ad Andromeda non piaceva il freddo gelido che vi regnava. Eppure erano solamente a Settembre!

Seguendo le indicazioni della Rosier, Andromeda, Lucretia e altre tre ragazzine si avviarono verso il dormitorio delle ragazze del primo anno.

Arrivate lì, la Black prese il suo baule e lo trascinò fino al letto centrale, dove si sedette elegantemente. Alla sua sinistra si posizionarono due gemelline platinate, alla sua destra Lucretia e una moretta si accingevano a svuotare i loro bauli.

-Piacere di conoscervi, noi siamo Isabelle Sophie e Corona Helena Malfoy- disse la prima gemella a nome di entrambe.

-E voi?- chiese l'altra. Era assolutamnete impossibile distinguerle.

-Andromeda Lysandra Black- rispose rapida Dromeda.

-Lucretia Kathleen Crabbe- fece fredda Lucretia.

-Rosalie Julia Zabini- concluse la moretta.

-Ah! Tutte Purosangue qui, allora! Bene, molto bene!- esultò educatamente una delle gemelle -Sinceramente non avrei potuto neanche solo pensare di dividere il dormitorio con delle sporche Mezzosangue o feccia, sarebbe stato terribile, di grazia! Non è vero Ise?- continuò la gemella, palesemente Corona.

-Certamente Corrie- le diede manforte l'altra.

-Voi cosa ne pensate invece?- questa era Corona.

-Oh io se fossi Silente non permetterei ai figli di Babbani di frequentare Hogwarts! Cioè, mi capite no? Simile gentaglia sotto il nostro stesso tetto!- esclamò Lucretia rabbrividendo schifata.

Andromeda ascoltava in silenzio e una smorfia le si dipinse sul viso dai bei lineamenti alteri: le era sempre stato insegnato che i Babbani erano feccia ma lei non la pensava così! A suo parere erano persone normalissime, ma non aveva potuto esprimere la sua opinione per paura di deludere i parenti.

-E tu Andromeda? Cos'è quella faccia? Non dirmi che tu, una Black, approvi i Babbani- la voce di Isabelle giunse scioccata alle sue orecchie.

-No di certo!- escamò Dromeda per non perdere la faccia da perfetta Black -come potrei anche solo degnare la feccia di un mio sguardo?-

-Ah, per fortuna! E manchi tu Rosalie! Tu sei una Zabini, cosa ne pensi?-

-Chiamami Julia, comunque io sono perfettamente d'accordo con voi...- cominciò Julia mentre si infilavano sotto le trapunte verde smeraldo.

Il sonno giunse subito alla Black che pensò: "Sono capitata in un covo di vipere".

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Capitolo 2
*** Confessions et correspondances ***


Confessions et correspondances (2 Septembre 1964/22 Dicembre 1964 - Hogwarts - Première année)

 

Cara Andromeda,

io e tua madre ci felicitiamo con te per essere stata Smistata a Serpeverde.

Speriamo che tu ci renda onore ad Hogwarts, come la cara Bella.

Ricorda che sei una Black e come tale ti devi comportare sempre e comunque.

A presto,

Cygnus Black

Padre, Madre, grazie per la vostra lettera.

Sono fiera di essere stata Smistata nella Casa dei nostri avi e vi assicuro che onorerò il nome dei Black.

Con affetto,

vostra figlia Andromeda

Caro Diario,

papà e mamma hanno scritto una lettera in cui si congratulano con me per essere finita a Serpeverde e mi dicono di renderli orgogliosi.

Non capiscono che io sono diversa da loro, io non sono una Black: io reputo mezzosangue, maghi e babbani allo stesso livello, non li tratto come se fossero feccia, come fanno le mie compagne di dormitorio Isabelle, Corona e Lucretia (Rosalie è molto simpatica e spero non sia anche lei la classica Purosangue).

Il Cappello voleva assegnarmi a Grifondoro e certamente mamma morirebbe se lo sapesse. Inutile dire che penso che il Cappello avesse ragione: io non sono adatta a Serpeverde. Gli ho chiesto di Smistarmi qui solamente perchè non volevo deludere la mia famiglia.

Sono sicura, Diario, che se ti leggessero mi brucierebbero dall'albero genealogico dei Black in Grimmauld Place, a casa di Zio Orion e Zia Walburga.

Ciao Dromeda!

Naturalmente mi sento un po' sola qui in Villa Black ora che tu e Bella siete partite, ma la cara mamma fa di tutto per farmi essere felice.

Qui si sta bene e mamma e papà mi stanno viziando e mi trattano come una principessa.

Sono certa che Bella non manca di commentare ogni tuo minimo particolare e spero non stiate litigando come fate di solito.

Spero che tu ti diverta ad Hogwarts e non vedo l'ora di venirci anche io!

Ci vediamo a Natale,

Cissy

P.S.: ti manco?

Carissima Cissy,

Qui sto bene, Hogwarts è molto bella e magica, tuttavia le liti tra me e Bella non mancano, come a casa.

Le lezioni sono interessanti, soprattutto Incantesimi, dove ho guadagnato dieci punti per la mia Casa proprio stamattina.

Sai bene che mi manchi sorellina e stai tranquilla: tra due anni anche tu sarai qui ad Hogwarts!

Con affetto,

Dromeda

Caro Diario,

mi manca molto Cissy e non sopporto più mia sorella Bellatrix! Ieri sera, ad esempio, quando sono entrata in Sala Comune, ha detto a voce molto alta a Augustus Crouch (il suo ragazzo): -Oh, Andromeda è mia sorella e non sparlerei mai di lei, ma guarda come cammina Augustus. Povera, è proprio senza portamento- e ha ghignato malefica.

Ora vado: Corona Malfoy è entrata in dormitorio.

Cara cugina,

come vano le cose lì? Hai pagato il Cappelo Pallante per farti metere a Serpeverde?

Sai che sono in punizione? Di nuovo!!

Ma io non ho fato niente, ho solo chiesto a Cissy se il colore dei suoi capeli è vero!

Credevo li avese tinti. Beh, Cissy si è ofesa e mi ha urlato che io, un bimbeto di quatro ani, non mi devo permetere di fare simili domande.

Uffa, sono chiuso in casa con Kreacher e Regulus! KREACHER!

Ci vediamo a Natale,

Sirius

P.S.: cusa per la scritura, non sono molto pratico, ho soo quatro ani!

Caro Sirius,

sai bene che io non sono fatta per stare a Serpeverde, infatti il Cappello voleva mettermi a Grifondoro.

Non fraintendermi, essere Grifondoro sarebbe stato il pù grande dei miei desideri, ma non potevo deludere mamma e papà.

Qui a Serpeverde la gente è perfida quanto Bella, gente diversa da NOI.

Non prendertela con Cissy, è solo un po' suscettibile e snob.

Scrivi molto bene Sir, non ti preoccupare.

Con affetto,

Dromeda

P.S.: i capelli di Narcissa non sono tinti.

Carissima Bella,

Come si comporta Dromeda? Rende onore al nostro nome e alla nostra famiglia?

Io e tuo padre vogliamo farti sapere che siamo molto orgogliosi dei tuoi voti e ti devo raccomandare di non dare spettacolo litigando con tua sorella, sei pur sempre la maggiore, dalle in buon esempio.

Ti vogliamo molto bene e ti aspettiamo a Natale,

i tuoi cari genitori

Madre, Padre,

Andromeda non da certo scandalo, è una Black, ma non si dà da fare per emerge, spicca solo nelle materie scolastiche dove ha ottimi voti.

Qui ad Hogwarts va tutto bene,

Bella

Cara Bella,

come va? Qui tutto bene.

Mi manchi,

Cissy

Cara Narcissa,

Va tutto a meraviglia.

Saluti,

Bella

Care Bellatrix e Andromeda,

vi aspettiamo a Villa Black il 23 Dicembre alle 11 a.m., partirete da Hogwarts con la metropolvere, ho già avvisato la professoressa M. McGranitt.

A presto,

vostro padre

Caro Diario,

siamo già il 22 Dicembre, domani io e Bella raggiungeremo Villa Black con la metropolvere.

Sono felice di ritornare a casa, così uscirò da questo covo di vipere, ma ho paura che una volta lì mamma mi criticherà fino allo stremo... anzi, ne sono sicura.

Le uniche note positive del tornare a casa sono Cissy e Sir.

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Capitolo 3
*** Retour à la maison ***


Retour à la maison (23 Dicembre 1964 - Catheau Black - Première année)

 

La mattina del 23 Dicembre, le due ragazze raggiungono in silenzio l'ufficio della Professoresa di Trasfigurazione.

-Benvenute. Vi prego di affrettarvi, non siete le uniche a dover tornare a casa- disse la donna quando entrarono -e buon Natale,- aggiunse.

-Anche a lei professoressa- fece la Andromeda raggiungendo il camino dove è appena sparita la sorella Bellatrix senza salutare.

Prese una manciata di Polvere Volante e entrando nel camino esclamò -Villa Black!-

Appena visualizzò il salotto della casa Dromeda fu assalita da un vortice biondo platino. "Cissy" capì subito lei ricambiando l'abbraccio.

-Dromeda! Finalmente sei tornata!-

-Si- rispose semplicemente Andromeda alle parole della sorella minore, nonchè la sua preferita.

Quando si staccarono venne elegantemente verso di lei un bimbo di quattro anni, che ghignò altero dicendo -Benvenuta Andie-

-Non chiamarmi così, Sir- rispose Andromeda sottolineando ben bene il nomignolo che il bambino non apprezzava -comunque grazie-

-Di nulla, tanto valeva che te lo dicessi io, qui sembrano tutti troppo interessati a Bellatrix per rivolgerti l'attenzione- notò Sirius sputando in modo velenoso il nome della perfida cugina. Sirius Black era un bambino molto intelligente per la sua età.

-In effetti...- mormorò triste Andromeda.

-Oh, bentornata Dromeda- la salutò il padre con un sorriso freddo accorgendosi della sua presenza.

-Ah, sei qui cara- si fece avanti sua madre che la abbraccio per un secondo e la lasciò subito andare -ma come sei vestita, Dromeda cara?! Non è assolutamente elegante-

Andromeda preferì non ricordarle che quel completo gonna verde scuro e camicia beige gliel'aveva regalato lei pochi giorni prima della partenza per Hogwarts. pensò sdegnata.

-Vado a cambiarmi Madre-

-Sì, brava cara vai-

Andromeda salì le lunghe scale di marmo fino al secondo piano e, arrivata lì, si diresse verso l'ultima porta a destra del corridoio buio.

Girò il pomello d'argento e spinse la porta bianca entrando silenziosamente nella grande stanza.

Era una camera luminosa e spaziosa, arredata con gusto e colori pastello. Sulla sinistra troneggiava un letto a baldacchino a due piazze, le trapunte verdi e le lenzuola candide.

Al fianco del letto stavano i comodini e le librerie, mentre nella parte destra vi erano un armadio, una scrivania e un bel divano in stile Impero.

Le pareti erano adornate da quadri di paesaggi e c'era anche un ritratto di Bella, Cissy e Dromeda: le tre sorelle in un raro momento di pace.

Andromeda si guardò intorno e si diresse verso uno specchio seminascosto dalle tende in velo bianco drappeggiate sulla grande finestra che dava sul parco di Villa Black.

Si osservò: non era brutta, anzi, ma Bella e sua madre riuscivano sempre a farla sentire così... una perfetta nullità, infantile e inadeguata.

Aveva i capelli di un morbido color castano che le incorniciavano il volto diafano ondenel quale erano incastonati due luminosi occhi castani con delle fluenti onde che ricadevano fino alla vita.

La sua bocca era rosea e il naso era piccolo e all'insù. Snob.

Aveva un espressione di perenne tenerezza, che cercava di nascondere emulando la madre, che si aggirava algida e altera per i saloni.

Era magra, le sue gambe erano lunghe e snelle e non era né troppo alta né troppo bassa.

Una bellezza infantile, ma pur sempre meravigliosa, anche se lei continuava a vedersi una normalissima ragazzina undicenne, con i brufoli e i capelli che sembravano paglia.

Scosse la testa affranta e si voltò verso l'armadio cercando di vestiti che potessero compiacere la madre. Scelse un abito color pervinca, lungo fin sotto il ginocchio, delle ballerine bianche e un foulard azzurro scuro. Notò che tutto ciò era stato comprato dalla madre mente era via ed era tutto firmato Armani.

La Signora Black, quando era annoiata, era solita spendere fior fior di galeoni in tutte le botique più alla moda.

Andromeda si infilò nel suo bagno privato e scelse dal suo cofanetto degli orecchini a perla bianchi e un cerchietto azzurro con il quale tirò indietro i capelli castani.

"Vedremo cosa avranno da ridire Bella e Mamma" pensò prima di stamparsi in faccia la solita maschera da perfetta Black: snob, algida, altera, distaccata e fredda.

Scese le scale con eleganza e quando arrivò alla sala da pranzo fu come ricevere un regalo di Natale in anticipo di mesi:

-Oh, Andromeda cara! Stai divinamente così vestita. E hai proprio un'aria da Black. Ah, certo, volevo dirti che ho visto i tuoi voti. Brava tesoro! Eccezionale in tutte le materie!- esclamò la madre con un vero sorriso, una volta tanto -sono molto orgogliosa di te bambina mia, vieni, fatti abbracciare-

Andromeda si rese conto che per la prima volta nella sua vita sua madre si stava mostrando orgogliosa di lei. E la stava abbracciando! Per la prima volta da quando lei potesse ricordare.

 

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Capitolo 4
*** Nouveau réunion ***


 

Nouveau réunion (30 Septembre 1968- Hogwarts cinquième année)

 

-Ehi tu!- Una ragazza bellissima si voltò: quindici anni, lunghi capelli castani che scendevano in boccoli composti fino alla vita, occhi di un marrone penetrante con ciglia lunghissime e carnagione diafana che contrastava splendidamente con la bocca rosea.

-Si?...-

-Piacere, Theodore Tonks, Tassorosso- si presentò il ragazzo tendendole una mano: era alto, i capelli di un marrone chiaro, gli occhi azzurro scuro, quasi blu.

-Andromeda Lysandra Black- rispose quella squadrandolo altezzosa e osservando con aria schifata la mano che Ted le tendeva -ma immagino che tu lo sappia già...- aggiunse.

-Sì... senti, volevo chiederti se ti va di venire a Hogsmeade con me il prossimo sabato, sai potremmo andare ai Tre Man...-

-No- lo interruppe lei, impassibile e fredda.

-Perchè?- lui non si era certo aspettato che Dromeda Black gli concedesse quell'onore alla prima richiesta.

-Ho i miei motivi- disse la ragazza, allontanandosi.

-Non pensare che sia finita qui!- le urlò dietro Ted, deciso a perseguitarla fino a che lei non avesse detto di si.

  

  

"Non era brutto...anzi" pensò tra se Dromeda "avrei volentieri accettato l'invito ma chi li sente dopo Bella, mamma e papà? Credo mi ucciderebbero se uscissi con un Tassorosso, per di più Nato Babbano!" e si avviò verso i Sotterranei.

 

 

-Ted!- urlò David quando il ragazzo ebbe messo piede nella Sala Comune -invitata la Black?-

-Certo che si-

-E che ha detto?!-

-Di no...ovviamente- rispose Ted con falsa noncuranza.

-Ah...beh tanto non ti aspettavi dicesse di si, giusto?- fece David, leggermente preoccupato per l'amico.

-No, infatti- disse questo lasciandosi cadere su una poltrona davanti al fuoco.

La Sala Comune di Tassorosso era calda e spaziosa. Il pavimento era di legno scuro ma le pareti erano giallo ocra, e vi erano appesi standardi della Casa e vecchi ritratti di maghi e streghe dal viso buono. Nella stanza c'erano due camini e davanti ad essi erano collocati divani e poltrone neri e gialli. Inoltre i Tassorosso potevano fare in ogni momento una capatina di nascosto nelle cucine lì di fianco.

Ted sospirò cercando di trovare un modo per invitare la bella Serpeverde ad uscire con lui.

  

  

-Dromeda!- l'apostrofò Cissy che la aspettava davanti all'ingresso del dormitorio.

Narcissa era una ragazzina ancora più bella di Andromeda: lisci capelli biondo platino fino a sotto la vita che terminavano in morbidi boccoli, occhi azzurro chiaro incastonati come perle luminose nel volto da bambola di porcellana. Perfetta. Tredici anni di infantile e disarmante bellezza.

-Cissy- fece Dromeda con un bel sorriso, scoprendo i denti bianchissimi.

-Ho visto che parlavi con Theodore Tonks...- disse la bionda maliziosamente -cosa voleva?-

-Un appuntamento- rispose Andromeda semplicemente -proposta rifiutata, ovviamente.- aggiunse.

-Perfida e spietata...- commentò Narcissa -in ogni caso, brava, è un Nato Babbano- disse storcendo il nasino all'insù -pensa a cosa direbbe Mamma.-

-Che cosa direbbe Mamma per cosa?- si inserì Bellatrix, con voce annoiata e strascicata sedendosi con loro su un divano verde nero e verde smeraldo davanti al camino.

-Theodore Tonks ha chiesto a Lysa di uscire- disse Lucretia, che stava ascoltando seduta nella poltroncina agentata lì di fianco. La chiamò con il suo secondo nome, cosa che fece molto piacere a Dromeda, che detestava il primo...era troppo blasonato.

Bella alzò un sopracciglio -Spero per te, Andromeda, che tu abbia rifiutato- disse socchiudendo gli occhi e ghignando perfidamente.

Bella era splendida, una dea, ma di una bellezza diversa da quella di Andromeda e Narcissa: era più adulta. Sembrava nata apposta per fare del male alla gente: ne traeva piacere. Proteggeva la sorellina minore (Cissy, non Dromeda) a spada tratta, ma ogni movimento, anche se minimo, di Andromeda era controllato e commentato perfidamente da lei. Era una Black perfetta. Anche se nessuno lo sapeva, aveva deciso da tempo che, terminati gli studi, avrebbe dedicato la sua vita all'Oscuro Signore, per il quale nutriva ammirazione e rispetto.

-Ho rifiutato, Bellatrix- rispose Andromeda alzandosi e raggiungendo il dormitorio delle ragazze del quinto anno con Lucretia.

"Perchè mi deve sempre trattare così? Io reggo, reggo perchè sono una Black e così mi è stato insegnato... ma non so per quanto ancora ce la farò.

Mantengo la mia maschera da perfetta Purosangue, ma sono il contrario, neanche Cissy mi capisce, lei è come vuole mamma. Purosangue fino all'osso" pensò infilandosi sotto le coperte verdi.

-Buonanotte Lysa- giunse la voce di Lucretia, impastata dal sonno.

-'Notte Lou- rispose prima di cadere in un sonno profondo popolato da perfede Bellatrix e... Theodore Tonks.

 

 

 

 

 

 

LILY'S SPACE:

Alexandraleon:   grazie, è solo una prova ma mi ha fatto piacere la tua recensione! Sono felice che questa ff ti piaccia... al prossimo capitolo!

Lilian

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Capitolo 5
*** Costumes et invitations ***


 

Costumes et invitations (21 Décembre 1968 - Hogwarts- Cinquième Année)

 

 

 

-Black!-

Andromeda alzò un sopracciglio, scocciata. Odiava essere chiamata per cognome.

-Vieni a Hogsameade con me?- chiese Ted.

-Ti ho già detto di no-

-Ieri... non oggi-

-Ah va bene, allora no- disse la Black alzando gli occhi al cielo.

-Daai... e al ballo?- chiese il Tassorosso riferendosi al ballo di Natale che si sarebbe tenuto la sera dopo, il 22 Dicembre, dato che il 23 si ritornava a casa.

-No!- esclamò allontanandosi la ragazza.

 

 

"Per merlino, carino sì, però è così testardo... sono più di due mesi che gli dico di no almeno una volta all'ora!"

 

 

"Che testarda! io l'ho solo invitata... forse un po' troppe volte ma..."

Ted camminava in riva al Lago Nero pensando alla bella Black quando una ragazza dai capelli di un biondo ramato lo fermò.

Era una Tassorosso del quinto anno, Vanessa Lauren, l'aveva già notata perchè era molto graziosa già un paio di volte.

-Ciao, possiamo continuare insieme questa passeggiata? chiese sbattendo le ciglia -ah, io sono Vanessa, Vanessa Lauren- si presentò poi.

-Ceerto! Ehm... Ted Tonks... piacere di conoscerti-

Dopo qualche minuto di silenzio Vanessa parlò:

-Hai già un'accompagnatrice per il ballo di Natale?- domandò esitante.

-No- fu la semplice risposta di Ted, che ancora pensava ad Andromeda -ti andrebbe di venirci con me?- le chiese poi senza neanche pensare a ciò che diceva.

-Ooh, si!- fece la bionda sorridendo radiosa.

"Molto carina" pensò Ted "si, forse mi sarà utile".

 

 

-Con chi vai al ballo, Lysa?- fece schietta Julia Zabini, una delle sue migliori amiche.

-Non so, mi hanno invitata tuo fratello, Antonin Dolohov, Rabastan Lestrange, un altro paio di Serpeverde del settimo, tre Corvonero del sesto e...-

-E...?- chiese Julia incoraggiante.

-Ted, ovviamente-

-Ted?! Da quando siamo passati al nome? Fino a ieri era "Tonks, quello sfigato di Tonks"- disse la Zabini sospettosa.

-Uh? Cosa? Ah, non so così, credo...- rispose Andromeda.

-Mmmh...-

-Rose!! Dai, con chi vado?-

-Con mio fratello!- esclamò sorridendo e mostrando i denti candidi.

Rosalie Julia Black era una bellissima Serpeverde dai capelli mori e gli occhi neri.

Con Andromeda era la ragazza più ambita e corteggiata da tutta la fauna maschile del quinto e sesto anno di Hogwarts.

-Va bene- disse Dromeda lasciandosi elegantemente cadere sul suo letto a baldacchino.

 

 

-Zac- Andromeda entrò altera in Sala Comune accompagnata dalla sua immancabile maschera da perfetta Black.

-Lysa- a Zac si illuminò il volto vedendola. Era un ragazzo del sesto anno ed era identico alla sorella, Rose. Inoltre aveva un'evidente cotta per Andromeda.

-Verrò con te al Ballo di Natale-

-Grazie!!- esultò lui con gli occhi luccicanti.

 

 

-Susan!!- strillò una ragazza bionda.

-Dimmi Vanessa- fece calma Susan Bones, Tassorosso del quinto anno.

-Non ho nulla da mettere per domani!- disse esasperata Vanessa.

-Hai l'armadio pieno di roba- sospirò Susan.

-Non è vero!- piagnucolò l'altra da sotto il cuscino.

-Mmh, vediamo... perchè non metti il vestito grigio? Quello lungo...-

-No, non lo voglio lungo-

-Allora questo! Dai è perfetto!- tentò la Bones.

-Non mi piace marrone-

-Dai io ho già deciso che metterò l'abito blu notte... sai quello sotto il ginocchio... Quindi potrei prestarti il mio vestito verde acqua- propose Susan per mettere fine alla tragedia che si stava svolgendo nel dormitorio di Tassorosso.

-Davvero?! Graaaazieee Sus!!-

-Di nulla- fece Susan sorridendo all'amica.

 

 

Nello stesso momento nel dormitorio femminile del quinto anno di Serpeverde si svogeva una scena simile, solo meno esageratamente tragica.

-Cosa mi metto?- chiese calma Corona Helena Malfoy

-Non so Corrie... che ne dici dell'abito color ghiaccio? Ti sta d'incanto- le rispose la gemella, Isabelle Sophie.

-Oh, è vero Ise, grazie-

-E io?- nell'ultima ora Rosalie si era provata una cinquantina di abiti diversi. Verdetto finale: tutti inadatti.

-Io ripeto che il vestito di lamè color bronzo è fantastico- disse Andromeda allacciandosi una decoltè grigio scuro tacco 12 .

-Concordo con Lysa- disse Lucretia che aveva optato per un vestitino di taffetà blu oceano.

-E va bene!- sorrise Rose infilandosi l'abito e abbinandovi un paio di tacchi 8 dello stesso colore. Il risultato era divino.

-E i capelli?- chiese la Zabini osservando Corona che suggeriva alla gemella di raccogliere i capelli.

-Sciolti- decretò Dromeda scegliendo un vestito grigio scuro: niente spalline, corpetto stretto intarsiato da piccole ma numerose perle bianche e gonna in tulle sfumato di un grigio chiaro-scuro fin sopra il ginocchio. Poi si chiese come stavano meglio i suoi capelli: liberi o legati? Decise che li avrebbe lasciati anche lei sciolti e fluenti sulla schiena.

-Manchi tu, Isabelle- osservò Lucretia.

-Ho già scelto: il vestitino bianco, sai, quello con ricami di perle azzurre e blu sul corpetto e la gonna trasversale... e delle decoltè bianche- fece sicura la Malfoy -ho sentito che nostro fratello Lucius ha invitato tua sorella Narcissa, Andromeda... è vero?-

-Si, stanno insieme da un paio di settimane- le rispose la Black riponendo e ripiegando gli abiti per l'indomani.

-Sono contenta per loro. Narcissa è una così bella ragazza- disse Corona sorridendo.

-Ma Cissy non è un po' piccola per Lucius?- chiese Julia.

-Nah- sbuffò la Crabbe già sotto le coperte.

Così, le cinque Serpeverde, nonchè élite di Hogwarts, si addormentarono pensando al ballo della sera successiva.

 

 

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Capitolo 6
*** Le balle ***


Le balle (22 Decembre 1968 - Hogwarts - cinquieme année)

 

Zacharias Zabini attendeva la sua dama per il ballo all'ingresso della sala comune insieme all'amico Lucius Malfoy. Erano magnifici in giacca nera e camicia candida, portavano anche la cravatta. Entrambi aspettavano le due Black più 'piccole'. Zac, Andromeda e Lucius, Narcissa.

-Si fanno sempre aspettare- commentò Zac mentre Lucius annuiva.

Ma quando si voltarono, videro le due stupende accompagnatrici.

Andromeda, vestito dal corpetto stretto e dalla gonna sopra il ginocchio, tacchi alti e grigi. I capelli castani sciolti in morbidi boccoli sulla schiena. Una dea.

Narcissa, algida e altera quanto il bel Malfoy, l'abito corto e azzurro intonato agli occhi e le scarpe col tacco non troppo alto dello stesso colore. Al collo un collier di diamanti costato al padre fior fior di galeoni e i capelli raccolti in un elegante nodo dal quale scappavano dei boccoli fatti ad arte.

Zac spalancò gli occhi, poi si ricompose subito e offrì il braccio ad Andromeda, come fece Lucius con Narcissa.

Quando arrivarono al ballo, videro che la Sala Grande era stata sgombrata dai tavoli delle quattro Case e da quello dei professori. Al loro posto vi erano dei tavolini rotondi sbarsi qua e là per la Sala adornata per l'occasione.

Entrando, Dromeda e Zac avevano addosso gli occhi di tutti: dai professori agli studenti.

Zac le domandò subito di ballare e lei lo seguì in pista.

Mentre volteggiava leggera fra le braccia del suo accompagnatore notò Bella che ballava con Rodolphus Lestrange, Cissy tra le braccia Lucius, Lucretia che maliziosamente sorrideva al suo cavaliere: Mattew Avery, e un ragazzo del settimo anno di Serpeverde che si chinava per baciare Corona. Poi ancora Julia con Ian Nott, Isabelle che ballava Walden Macnair e... Ted Tonks che baciava una sgualdrina di Tassorosso.

Andromesa non sapeva perchè, ma un moto di... ira?!... La travolse.

Non era da lei essere gelosa, tantomeno di Tonks, il suo flagello da più di due mesi.

"Calma, calma...ora mi devo calmare. Era solo Ted Tonks... Ted Tonks...calmati Dromeda!" si disse dandosi mentalmente della stupida "Voglio uccidere quell'orrenda sgualdrinella!". Nella sua testa era in corso una strana tempesta: da una parte Dromeda cercava di convincersi che Ted per lei non era nulla, dall'altro lato giurava morte certa alla Tassorosso, Vanessa Lauren.

-Ti va se prendiamo qualcosa da bere?- le chiese Zac interrompendo il filo dei suoi pensieri.

-Cos...? Sì, certo- si ricompose subito Andromeda.

Bevuto un po' di Wisky Incendiario dalla riserva degli alcolici fatti entrare di straforo, Andromeda e Zac si avvicinarono a Cissy e Lucius.

-Come va Dromeda?- le chiese sottovoce la sorellina mentre i ragazzi incominciavano a parlare di Quidditch.

-Perfettamante e tu?-

-Lucius è magnifico...- sorrise Narcissa radiosa. Solo con la sorella Andromeda la piccola Black riusciva a non essere l'altera e rigida ragazza di sempre.

-Immagino- disse sarcastica Dromeda e ridendo con la sorella.

-Mi ha baciata...- le confessò Cissy con aria sognante -è stato magnifico...-

-Ceerto Cissy, sicuro...-

-Lysa!- Julia era arrivata dietro di lei trascinandosi dietro un compiaciuto Ian.

-Rose- la salutò Dromeda.

-Come va con Zac?-

-Bene... tu con Ian?- chiese maliziosa.

-Beeeh, ti racconterò...- le rispose la Zabini misteriosa -e volevo chiederti una cosa... ho notato una certa faccia quando hai visto un certo Theodore Tonks che baciava la Lauren... allora?-

-Allora cosa?- fece Andromeda trattenendo a stento il rossore.

"Morgana! Mi ha scoperta... è solo che lui è così carino... NO! No, Dromeda no! E' un Nato Babbano!... Non me ne è mai importato nulla di queste cavolate sul sangue puro... alla tua famiglia si!" la guerra di opinioni riprese nella sua povera mente.

-Come cosa?!- Julia sembrava scocciata e vedendo che Andromeda non proferiva parola aggiunse -ti piace, Lysa. Lo sai che ti piace. Che c'è di male?-

-Chi?-

-TED TONKS!!-

-Assolutamente no!- esclamò Andromeda alzandosi e ritornando in pista da ballo con Zac.

La Black notò con piacere che Ted la fissava sotto lo sguardo compiaciuto di Rosalie abini e quello parecchio infastidito di Vanessa Lauren.

Alla fine della serata, tutti ritornarono nei rispettivi dormitori persi nei propri pensieri.

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Capitolo 7
*** G.U.F.O. et confidences ***


G.U.F.O. et confidences (10 août 1969 - Black Villa cinquième / sixième année)

G.U.F.O. Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari

 

Voti di promozione:

E= Eccezionale

O= Oltre Ogni Previsione

A= Accettabile

 

Voti di bocciatura

S= Scadente

D= Desolante

T= Troll

 

Andromeda Lysandra Black ha riportato:

Difesa contro le Arto Oscure : E

Trasfigurazione : E

Incantesimi : E

Erbologia : E

Aritmanzia : E

Astronomia : E

Divinazione : O

Storia della Magia : E

Antiche Rune: E

 

"Non è male" pensò Dromeda tra sé mentre Bella arrivava in salotto e slegava dalla zampa di un barbagianni la sua lettera.

La mora la lesse attentamente e poi, ghignando si allontanò salendo lo scalone di pietra.

 

-Andromeda, come sono andati i tuoi G.U.F.O?- chiese Druella Rosier in Black.

-Bene, Madre. Eccezionale in tutto meno che in Divinazione- rispose prontamente Dromeda, sperando di rilevare in lei un moto di gioia o affetto.

-Oh, nulla in confronto a Bella!- si inserì il padre orgogliosamente -tutti E, ed è ai M.A.G.O.!-

-Anche Dromeda è stata brava- tentò Narcissa, mentre la madre inarcava un sopracciglio.

 

Terminato il pranzo, Andromeda si ritirò triste in camera sua.

-Lysa?- chiese una voce conosciuta aprendo la porta.

-Zio Al?-

-Sì. Ho sentito dei tuoi risultati dei G.U.F.O.- disse lui sedendosi sul divanetto della stanza della nipote -sei andata molto bene- aggiunse.-

-Non abbastanza per i Black- ripose lei, triste.

Con Zio Alphard poteva confidarsi, coem con il suo cuginetto Sirius.

-Per Merlino, Lysandra!- esclamò lo zio -non badare a tutte queste sciocchezze! Tutte E e una O! Dai! Conosco gente che per questi risultati avrebbe sborsato galeoni su galeoni! Comunque c'è qualcosa che vuoi parlare? Ti ho vista triste negli ultimi giorni...-

-Beh, sai Zio Al, c'è un ragazzo a scuola che non mi è del tutto indifferente... ma è un Nato Babbano...- e confessò tutto allo zio.

"Morgana, guarda come sono finita! Sto confidandomi con mio zio!" pensò la parte Serpeverde del suo cervello.

"Non dire così! Guarda come ti vuole bene, sei fortunata ad avere uno zio come lui!" fece quella Grifondoro.

 

Cara Andromeda,

Indovina chi sono? Ted Tonks ovviamente! Sto scrivendo questa lettera per rinnovare il mio invito ad Hogsmeade, sai è molto che non lo faccio.

Allora, Black, vuoi venire ad Hogsmeade con me?

Ted Tonks

Ted non sapeva quanto Dromeda avrebbe voluto accettare.

Tonks,

No!

A.L.B.

Fredda risposta da Serpeverde.

Cara Lysa,

arriverò domani, va bene?

Baci,

Julia

Cara Julia,

va bene, a domani.

Con affetto,

Lysa

Cara Lysa,

qui va tutto bene e Mattew mi ha invitata a casa sua per l'ultima settimana di vacanza, non vedo l'ora!

Lou

P.S.: come sono andati i G.U.F.O.?

Cara Lou,

Wow! Tienimi informata su come vanno le cose... ho preso tutte E e una O in Divinazione. Bella ha tutte E. Tu?

Voglio sapere tutto.

Con affetto,

Lysa

Lysa

come va? i G.U.F.O.? Qui è tutto perfetto e vogliamo dirti che Lucius e Narcissa si scrivono una lettera al giorno! Sono fatti proprio l'uno per l'altra.

Corona Helena e Isabelle Sophie Malfoy

Care Corona e Isabelle,

so tutto di Narcissa e Lucius. Grazie.

I G.U.F.O. sono andati bene, ci sentiamo.

Con affetto,

Lysa

La mattina dopo, a Villa Black arrivò Rosalie, di ritorno dalle vacanze in una delle residenze degli Zabini in Costa Azzurra. L'enorme castello dei Black era pieno di gente: oltre a Cygnus e Druella Black, Bella, Cissy e Dromeda, c'erano i parenti. Lo zio Orion Black, arrivato il giorno prima con la moglie Walburga e i due figli, Sirius e Regulus. Lo zio Alphard Black era dal fratello da due settimane con la fidanzata di turno e Pollux e Irma, i nonni paterni di Andromeda sarebbero arrivati l'indomani.

-Buongiorno signori Black-

-Rosalie, che piacere- fece Druella con un sorriso falso e zuccheroso stampato in faccia.

-Rose- la salutò Narcissa, che davanti a sua madre faceva sfoggio di uno snobbismo anche superiore al solito, che già era eccessivo.

-Julia!- sorrise radiosamente Dromeda, che non vedeva l'ora di poter riabbracciare l'amica.

-Lysa!-

-Rosalie, cara, come stanno i tuoi genitori?- chiese Cygnus che sfogliava la Gazzetta del Profeta seduto su una poltroncina grigia davanti all'enorme camino, ora spento.

-Bene, grazie signor Black. Mia madre e mio padre vi salutano e sperano di rivedervi presto-

-Ricambiamo- si inserì Druella.

-Madre- Regulus entrò nel salotto e si rivolse alla madre, intenta a sfogliare un libro intitolato: "Genealogia Magica".

-Regulus, tesoro, dimmi-

-Voglio una scopa nuova-

-Regulus, te ne abbiamo regalata una già due mesi fa. E poi ha solo sette anni- rispose Orion, appena entrato nella sala per salutare la Zabini.

 

-Zac dice che gli manchi-

-Chi? Io?-

-E chi se no?!-

-Siamo solo andati al ballo-

-Gli piaci da una vita-

-Non credo di poter ricambiare-

-Lo so, a te piace Ted Tonks-

-Cosa?! No!-

-Lysa... ammettilo-

-No, Ted è solo... un amico-

-Da quando lo consideri un amico? Lo odi... lo odiavi almeno-

-Si... beh... infatti...lo odio-

Rosalie Julia Zabini alzò un sopracciglio, scettica.

-Lysa... che importa se è un nato babbano?-

-Ssh... non farti sentire!!- la pregò Andromeda. Se la madre avesse sentito un discorso del genere l'avrebbe Avada Kedavrizzata.

-Ah! Lo sapevo! Ti piace!- esultò la Zabini a bassa voce.

-Non ho detto questo-

-Era sottinteso...-

-No!-

-Daaaii...-

-E va bene... forse un po'... ma poco-

-Evviva!! L'hai ammesso Lysa!!-

-Rooose!! Shh!-

-Ah, si, scusa... e ora dimmi tutto- intimò Julia perentoria.

 

 

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Capitolo 8
*** Dans le train ***


Dans le train (1 Septembre 1969 - Hogwarts - sixième année)

L'Espresso era appena partito, ora stava sferragliando verso Hogwarts.

Andromeda stava raggiungendo il bagno per controllare il suo aspetto quando, in un corridoio vuoto, Tonks la sorprese.

-Andromeda-

-Tonks- rispose lei, non fredda come al solito, cosa che il ragazzo notò con piacere.

-Ti sei degnata di rispondere alla mia lettera-

-Si...-

-Un gran passo avanti-

-Ma ti ho detto di no. Non mi pare un passo avanti-

-Almeno ti sei degnata di rispondermi... e aspetta, mi stai parlando!- si accorse Ted.

-A quanto pare-

-Questo si che è un passo avanti-

Andromeda rimase zitta, guardando la moquette.

-Allora, per Hogsmeade?- tentò lui.

-Si...- fu poco più di un sussurro ma Ted spalancò gli occhi e la sua mandibola viaggiò a velocità della luce verso il pavimento.

-COSA?!?!-

-Pensavo volessi uscire con me, ma se non ne hai più voglia posso farne a meno-

-No! Certo che... ma perchè?-

-E' già tanto che io ti conceda un appuntamento- disse la Black ritornando la fredda Serpeverde di sempre.

-Ehi!-

-Non andarlo a dire tutta Hogwarts, la mia famiglia mi ucciderebbe se sapesse che ho un appuntamento con un Nato Babbano- fece seria Andromeda.

-No... certo- Ted era imbambolato.

-Bene- e si allontanò verso il bagno.

 

Quando Andromeda ritornò nello scompartimento che aveva occupato con Rosalie, la Zabini stava ripassandosi lo smalto bordeaux già perfetto.

-Come mai ci hai messo tanto?- chiese con un sorrisetto malizioso.

-Non ci ho messo tanto-

Rose alzò un sopracciglio.

-Non ci ho messo tanto- disse piccata Dromeda.

-Contenta tu...- Rosalie sapeva bene quali erano le carte da giocare con la migliore amica.

-Si!-

Seguirono dieci minuti di silenzio nei quali Andromeda pensava a cosa mettersi per andare a Hogsmeade e Rosalie sfogliava "Fashion-Witch".

-E va bene! Vado ad Hogsmeade con Ted- sbottò la Black.

-Era ora- rispose Rose con un sorriso sincero

-Quindi tu approvi?-

-Certo che si! Se ti fossi messa con Zac non ci sarebbe stato gusto-

-...è un Nato Babbano- Andromeda era preoccupata.

-A me non importa niente di quelle scemenze e so che anche tu sei contraria, almeno credo...-

-Si, sono contraria è che i miei lo sapessero...- disse eloquente.

-Immagino... anche i miei...-

 

"Ho un appuntamento con la Black! Ho un appuntamento con la Black!" Ted si era ripromesso di non dirlo a nessuno, temeva che altrimenti Andromeda avrebbe rifiutato.

-Perchè sorridi in quel modo?-

"Oh, no! Vanessa" pensò Ted. Quella ragazza non lo lasciava in pace dal Natale precedente.

-Buon pomeriggio anche a te, Vanessa-

-Grazie, allora?-

-Allora cosa?- fece Ted disinteressato.

-Perchè sorridi come un ebete?-

-Così-

-Quest'anno usciamo insieme?-

-No-

-Peeerchèè?- Vanessa era delusa e sconcertata.

-Non mi va di uscire con te-

Ted si rese conto di essere stato un po' insensibile solo quando Vanessa corse via in lacrime.

 

-Buongiorno Cissy- Lucius spuntò da dietro di lei e le cinse la vita.

-Lucius-

-Sempre più bella ogni giorno che passa eh?-

-Non che tu scherzi- la bionda era completamente rapita da quegli splendidi occhi grigi.

-Sei bellissima, Narcissa Black- e la baciò dolcemente.

 

 

 

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Capitolo 9
*** Baiser ***


Baiser (25 Octobre 1969 - Hogwarts - sixième année)

 

-Dove hai intenzione di portarmi?-

-Ai Tre manici di scopa?-

-Va bene-

Sia Ted che Andromeda avevano bevuto una Pozione Polisucco perchè la Black temeva di farsi riconoscere. La pozione di Ted conteneva un capello del suo amico David, mentre quella di Dromeda un capello di una Serpeverde del secondo anno.

Arrivati al locale, Ted prese una burrobirra e Andromeda un thé alla cannella.

-Posso sapere perchè hai accettato di uscire con me?-

-Ecco...io...- si sentiva straordinariamente vulnerabile, non le era mai successo prima.

-Tu?-

-Perchè sì!-

-Dì la verità: ti piaccio eh?-

-No!- rispose Andromeda arrossendo.

-Dai, dimmi perchè mi hai detto di si- insistette Ted.

-Oh, va bene! Mi piaci! Ecco, l'ho detto!- sbottò la Black arrossendo furiosamente.

-COSA?!?!-

-Vuoi farmelo ripetere? Sei proprio perfido...-

-Io perfido? Parla la Serpeverde... no, insomma dicevo, come posso piacerti IO? Sono un Tassorosso, per di più Nato Babbano! La tua famiglia ti ucciderebbe se sapesse che sei qui con me.-

-Lo so- fu la semplice risposta di Andromeda.

Uscirono dal pub e Ted la portò in un parchetto deserto.

-Quindi tu non sei come le tue sorelle-

-In che senso?-

-Non mi affatturerai perchè non sono Purosangue vero?-

-Tranquillo- il sorriso di Andromeda era caldo e sincero e Ted pensò di aver davanti la creatura più bella che avesse mai visto.

Lei sorrise di nuovo: fortunatamente non aveva ereditato dalla sua famiglia quella sua stupida convinzione che i Purosangue fossero i migliori, praticamente dei reali, mentre gli altri solo feccia. Per lei i maghi erano tutti uguali, il sangue non faceva differenza.

-Quindi tu non sei una maniaca del sangue puro come la tua famiglia...- Ted era sconcertato.

-No-

Passeggiarono in silenzio per le strade di Hogsmeade per almeno un quarto d'ora.

"Oh Merlino! Perchè non dice qualcosa? Perchè non prende l'iniziativa? Perchè non mi bacia?" Andromeda non avrebbe mai pensato che Ted potesse avere un tale ascendente su di lei.

"Le piaccio! Non le importa se sono un Nato Babbano!" Ted invece lo pensava.

-Ti vuoi decidere a fare qualcosa?!- chiese Andromeda con voce da bimba viziata.

-Tipo?- rispose maliziosamente Ted.

-Baciami- la parola uscì in un sussurro dalla bocca della Black.

Ted non aspettava altro.

Fu paradisiaco, eccezionale, pur essendo solo un bacio. Un bacio ardente e tutt'altro che casto. Un bacio che entrambi ardevano dalla voglia di dare e di essere ricambiati.

Quante volte Ted si era immaginato quel momento? Quanto sognato, Andromeda, quel perfetto momento con lui?

Rimasero abbracciati a lungo, seduti su una panchina, con la neve che scendeva silenziosa intorno a loro.

Quando fu ora di rientrare al castello, Ted la salutò baciandola dolcemente ed entrambi si avviarono verso le rispettive Sale Comuni.

-Rosalie Julia Zabini, vieni subito qui! Ti devo parlare!-

-Dimmi tutto- l'amica la aspettava seduta elegantemente sul letto dalle coperte verdi.

-Ehm- Andromeda esitò: Corona, Isabelle e Lucretia erano appena entrate ridacchiando.

-Andiamo nella Stanza delle Necessità- sussurrò Rose mentre Dromeda annuiva.

Arrivate lì, entrarono in una Stanza con due poltrone davati ad un fuoco. C'era un atmosfera calda e piacevole.

-Allora? Racconta-

-Mi ha baciata- fece Andromeda sognante.

Rosalie sorrise trionfante.

-Bene, almeno questo. Dopo tutto quello che ho fatto per convincere Narcissa che i Tre manici non erano un buon posto per stare con Lucius!-

-E tu con Ian?-

-Il solito... credo che lo mollerò-

-Ma eri così...presa!- Dromeda era sinceramente dispiaciuta.

-Appunto...devo staccarmi un po'-

-Tu sei strana Julia!!-

-Ma no! E' che... beh, sai, non so se te ne sei accorta ma Gideon Prewett è molto carino- fece Rose maliziosa.

-Sai cosa direbbero i tuoi...-

-Ma è Purosangue!! Non possono dire niente-

-I Prewett sono Babbanofili, Rose! Per NOI non ha importanza ma per LORO si!-

-Hai ragione- Rosalie era molto delusa.

-E poi come faresti a distinguerlo dal suo gemello?- cercò di sdrammatizzare Andromeda.

-Vero anche questo... va bé dai, dobbiamo escogitare un piano per non far sapere ai tuoi di Ted-

-Però pensaci, se mi scoprono mi disconoscono come figlia e come Black, e se non fossi una Black...-

-Lysa...non credo sia il caso...non potremmo neanche più vederci, i miei sono come i tuoi!-

-Si è vero, non importa...-

-Cosa provi per Ted?-

-Io...ecco...mi piace...molto- ammise una rossissima e imbarazzatissima Andromeda mentre Rosalie rideva dell'espressione dell'amica -Julia Zabini, stai zitta o ti affatturo!- la minacciò poi.

-Avevi una faccia!! Assurda...- rispose Rose sempre ridendo -che ne dici se dormiamo qui? Tanto domani è domenica-

-Ok-

E fecero apparire due letti e molti dolci, così che stettero tutta la notte a ingozzarsi e a spettegolare.

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Capitolo 10
*** Première fois ***


Première fois (3 Decembre 1969 - Hogwarts - sixième année)

Un gufo grigio chiaro planò in nella Sala Comune, deserta a parte due ragazze sedute su un divanetto in angolo, e atterrò sul bracciolo di questo, di fianco alla più grande.

Andromeda prese la pergamena che l'animale aveva legata alla zampa.

Ti amo

Le uniche parole scritte erano queste, e anche se la lettera non era firmata, Andromeda sapeva da chi proveniva. Sorrise.

-Chi te la manda- chiese Narcissa con aria annoiata.

-Una persona-

-Dimmi chi-

-Una persona-

-Un Purosangue?- alla domanda di Cissy Dromeda alzò mentalmente gli occhi al cielo. Non li sopportava più, tutti i componenti della sua famiglia, con tutte quelle stupidaggini sulla superiorità dei maghi (veri maghi, Purosangue) rispetto ai Babbani, ai Mezzosangue, ai Nati Babbani e alla feccia.

Non rispose, e cambiò elegantemente discorso.

-Come va con Lucius, Cissy?-

-Oh, lui è fantastico...è così dolce...- rispose illuminandosi la sorellina.

"Merlino, Morgana! Salvatemi! Ora parlerà per ore! Perchè le ho fatto proprio questa domanda?"

-...Ed è così maledettamente bello... poi i Malfoy sono una delle famiglie Purosangue più in vista nel mondo magico e mamma e papà sarebbero felicissimi se io lo sposassi...infatti quando gliel'ho detto...-

-Cosa?! Vuoi sposare Lucius Malfoy?- Dromeda era allibita. Certo, sapeva che la sorella era innamorata, ma sposarlo! -Narcissa hai quindici anni!-

-Lui ne ha diciotto- fece la bionda con ovvietà -e poi è logico, Dromeda, non adesso, ma quando avrò terminato Hogwarts-

-Ma sei sicura?-

-Sì. Gliel'ho anche già detto- disse raggiante -e tu? Devi trovarti qualcuno se no vuoi che mamma ti costringa ad accettare un matrimonio combinato come Bella- aggiunse tristemente.

Bella si era sposata con Rodolphus Lestrange cinque mesi prima.

-Bella approvava! Lei e Rodolphus stavano già insieme quando mamma ha combinato il matrimonio- spiegò Dromeda.

-Mmh, si- rispose fredda Cissy.

Lo stesso gufo di poco prima arrivò con un bigliettino scritto velocemente.

Ti aspetto tra cinque minuti nella Stanza delle Necessità

T.

-Narcissa, io vado...ehm... al bagno dei prefetti!-

-Ok, ci vediamo dopo?-

-No è già tardi. A domani-

-Buonanotte Dromeda-

 

Quando arrivò al corridoio del settimo piano, passò tre volte davanti ad un arazzo con dei troll che cercavano di danzare finchè non apparve una porta.

La spinse e si ritrovò in una stanza grande e luminosa, con un enorme letto a baldacchino e un fuoco scoppiettante in un camino.

-Era ora- disse una voce nota, e dopo un secondo due braccia le cinsero la vita.

-Ted- lo salutò lei baciandolo.

-Ti amo, Dromeda- fece lui stringendola a sè.

-Anche io- rispose lei seria guardandolo negli occhi.

E tornarono ad occuparsi di quello di cui stavano "discutendo" poco prima, dirigendosi verso il bel letto.

-Ti va?- le chiese Ted preoccupato.

Lei annuì e riprese a baciarlo con foga.

Fu magnifico.

 

-Dromeda! Dromeda svegliati!-

-Mmh- fu la risposta della Black che si girò sul fianco.

-Dromedaaa!! Sono le otto passate!-

-Merlino!- urlò lei saltando su e tirandosi il lenzuolo sul corpo accorgendosi di essere completamente nuda.

-Schezavo, sono le sette e un quarto- rise Ted chinandosi a baciarla.

-Sempre il solito!- protestò lei facendo il broncio da ragazzina viziata che era.

-Saltiamo le lezioni oggi?- Ted si stava sistemando di fianco a lei sul letto.

-Ci sto- rispose Andromeda accoccolandosi su di lui e notando con dispiacere che era vestito di tutto punto.

Passarono la giornata insieme, dentro la Stanza delle Necessità, che cambiava ad ogni loro desiderio. Consumarono lì i pasti e poi fecero il bagno insieme in un laghetto apparso per volontà di Andromeda.

Quando verso le sette di sera si separarono, Dromeda entrò in Sala Comune con un sorriso radioso stampato in faccia.

-Si può sapere perchè è da ieri sera che non torni?! E diamine perchè stai sorridendo in questo modo ebete, non è da te!- sbottò Narcissa che le veniva incontro arrabbiata. -mi sono preoccupata!-

-Tranquilla sto bene- rispose Andromeda ancora sognante.

-E allora perchè hai saltato le lezioni?-

-Avevo...ehm...da fare- "eccome se ne avevo".

-Tipo?-

-Ah, niente di che-

-Lui chi è?-

-Lui chi?- "Santo cielo, è una Legilimens?" ora Andromeda cominciava a preoccuparsi.

-Lui il ragazzo con il quale ti sei rintanata da qualche parte per ventuno ore- Narcissa era seccata.

-Non sono stata con nessun ragazzo- mentì.

-Come no-

-Scusa, ora devo andare- disse fredda avviandosi verso il dormitorio.

-Dromeda aspetta!- esclamò Cissy non ascoltata.

 

-Juliaaa!!- chiamò lasciandosi elegantemente cadere sul suo letto.

-Sei tornata!- fece la Zabini emergendo da dentro l'armadio stracolmo -raccontami tutto- disse sottolineando accuratamente il tutto.

-E' stato fantastico-

-Finalmente! Era ora! Ti stavi comportando come una suora!-

Andromeda sorrise all'amica -Ne valeva la pena-

-Come no, e tanto per sapere, perchè hai saltato le lezioni? Non dirmi che l'avete fatto TUTTO il giorno-

-Più o meno- rispose la Black imbarazzata.

-Cominciamo bene...-

-Hei! Voi due non venite a cena?- chiese Lucretia entrando in dormitorio per posare la borsa dei libri -o state ancora male? In ogni caso sappiate che vi ho preso gli appunti di Pozioni-

-Graazieee Lou!!!!- esclamò Julia abbracciandola.

-Sì, sì, di nulla. Ora scappo, devo andare da Matt-

-Anche tu hai saltato le lezioni?- chiese Dromeda quando Lucretia se ne fu andata.

-Si...- rispose la mora Zabini sorridendo maliziosamente.

-Posso sapere perchè?-

-Per il tuo stesso motivo, stupida!- rise Rose.

-Aaah!! E chi è il fortunato?-

-Gideon Prewett, ovviamente-

-Sei sicura fosse Gideon? No, perchè io non lo distinguo da Fabian!-

-Daaaaaiii! Era Gideon, Fabian sta con quella Marlene McKinnon di Grifondoro-

-Ah, già-

Stettero un attimo in silenzio, poi si misero a ridere per chissà quale motivo e continuarono per un bel pezzo.

 

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Capitolo 11
*** Proposition de mariage ***


Proposition de mariage (6 Mai 1970 - Hogwarts - sixième année)


-Perchè parlavi con quella feccia?- le chiese sprezzante Narcissa.

-Quale feccia Cissy?-

-Tonks...ieri sera- ringhiò la bionda.

-Io non...non stavo parlando con Tonks!- tentò Andromeda con l'espressione più Black che riuscì a metter sù.

Narcissa alzò un sopracciglio.

-Ti tengo d'occhio Dromeda- disse alzandosi dal tavolo delle Serpi.

-Oh-oh! Si mette male- commentò drasticamente Julia -cosa t stava chiedendo Ted?-

-Di vederci stasera- rispose la Black.

-Ah-

-Deve dirmi una cosa... almeno così mi ha detto...spero non voglia lasciarmi-

-Che ci provi!- esclamò Rosalie mentre la sua mano si avvicinava veloce alla sua bacchetta.

 

-Ehm... Ted?- Andromeda entrò nella Stanza delle Necessità alle dieci e trenta come le era stato detto di fare.

-Dromeda! Sei arrivata! Bene... io non...non so da dove cominciare...- era alquanto imbarazzato.

Andromeda prese un bel respiro e chiese -Mi stai per lasciare?-

-NO!!- Ted era scandalizzato.

Lei quasi svenne dalla felicità. Dalla mattina temeva che lui volesse parlarle per farla finita ma, dato che ora era sicura del contrario, aveva il cuore in pace.

-Grazie!- gli disse fiondandosi tra le sue braccia.

-Ehm... D-Dromeda, m-mi vuoi spo-sposare?-

-Cosa?!- ora era lei quella scandalizzata.

-Si...insomma io...- poi sospirò e si mise in ginocchio.

Tirò fuori una scatolina blu dalla tasca e la aprì.

C'era uno stupendo anello d'oro e diamanti che scintillavano alla luce della luna che Ted aveva fatto apparire nella Stanza.

-Andromeda Lysandra Black, vuoi sposarmi?-

-Sì!! Sì Ted!- era al colmo dell'euforia.

 

 

-Bell'anello Lysa- commentò Rose la mattina dopo andando a lezione di Antiche Rune.

-Vero?!- Andromeda era ancora euforica.

-Centra qualcosa con ieri sera?- indagò la Zabini con falsissimo disinteresse.

-Forse...- la Black la voleva tenere sulle spine.

-Vuoi dire che...?!-

-Io non voglio dire niente Julie-

-Oh! Sai cosa intendo! Insomma Andromeda, Ted Tonks ti ha chiesto di sposarlo?!-

-Sshh! Abbassa la voce scema!-

-Allora?!-

-Si...-

Julia lanciò un urletto compiaciuto -E che gli hai risposto?-

-Di si...-

L'amica sorrise di nuovo.

-Brava Lysa, sono contenta per te. Pensaci ancora però, questa tua decisione potrebbe costarti cara- fece Julia d'un tratto seria.

-Lo so... ma vedi Rose, io amo Ted. Se la mia famiglia non lo vuole, io non voglio loro. I miei vogliono farmi sposare un Purosangue molto probabilmente. Ecco, io non ho intenzione di vivere con uno che a malapena conosco, fissato con la purezza del sangue, con il bene superiore e con l'Oscuro Signore-

-Concordo- disse ritornando allegra -Signora Tonks... suona bene!!-

 

-Chi ti ha dato quell'anello?-

-E' mio-

-Si, questo l'ho capito dato che è al tuo dito ma voglio sapere chi te l'ha dato...sembra nuovo-

-Sembra- Andromada faceva di tutto per apparire annoiata così che la sorella minore finisse il terzo grado.

-Sembra anche un anello di fidanzamento-

-Sembra-

-Santo cielo Dromeda! Vuoi darmi delle risposte degne di questo nome o no?- sbottò Cissy.

-No, non credo-

-Sei impossibile!- esclamò andandosene.

-Bel lavoro Lysa- commentò Rose seduta di fianco a lei.

-Lo so Julia- sorrise Dromeda.

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Capitolo 12
*** Le plan ***


Plan (Juin 15, 1971 - Hogwarts - septième année)


Dromeda,

mi manchi un sacco. Questo pomeriggio sarò ad Hogsmeade, troviamoci dietro i Tre Manici di Scopa alle tre.

Ti amo tantissimo,

Ted

Ted,

va bene. Non vedo l'ora di incontrarti.

Anche io ti amo,

Dromeda

 

-Allora?- chiese Rose.

-Dietro ai Tre Manici di Scopa alle tre-

-Perfetto-

 

-Dromeda!-

-Ted!- esclamò la Black stringendosi a lui.

-Ok, vi lascio soli. Ted, portamela qui alle cinque e mezza, va bene?- fece Julia.

-Sì- Ted non si sprecò molto a formulare una risposta dato che le sue labbra erano incollate a quelle di Andromeda.

Quando la Zabini se ne fu andata, Ted si staccò dalla fidanzata.

-Dromeda, so che per te è difficile, ma dobbiamo architettare la tua fuga. Sai, tra sei giorni torni a casa e quando sarai lì è molto probabile che la tua posta venga controllata-

-Lo so- rispose lei decisa.

-Sei sicura?-

-Assolutamente-

-Allora come facciamo?-

 

-Come avete concluso tu e Ted?- le chiese Rose la sera dopo cena -posso esservi utile?-

-Speravo tanto che l'avresti chiesto! Certo che si, avremo bisogno di aiuto- le rispose la Black grata.

-Illustrami il piano-

Grazie al cielo non si dovevano preoccupare di essere ascoltate dato che erano nel loro salottino/Stanza delle Necessità.

-Il 20 di Luglio dovrei far finta di partire con te per una vacanza da qualche parte, poi andrò da Ted, ci sposeremo e in seguitò lo presenterò ai miei parenti. Dato che saremo già sposati non potranno dividerci e così o ci ripudieranno entrambi oppure, cosa alquanto improbabile, ci accoglieranno come una vera famiglia-

-Lysa, dubito che funzionerà, i tuoi vogliono farti sposare Avery!-

-Lo so...- disse Andromeda sconsolata.

 

L'ultimo giorno ad Hogwarts arrivò presto. Troppo presto.

Andromeda, Rosalie, Lucretia, Corona e Isabelle salirono sull'Espresso ed occuparono uno scompartimento.

Durante il viaggio parlarono di quei sette anni passati insieme. Pur non essendo tutte migliori amiche, tra di loro c'era un legame profondo e lampante. Erano tutte molto tristi all'idea si separarsi una volta per tutte.

Al momento di scendere non piansero: erano Serpi, non potevano mostrarsi deboli, dovevano trasudare orgoglio Purosangue dalla più tenera età.

Dopo i saluti, Andromeda raggiunse i genitori e la sorella.

-Come sono andati i M.A.G.O. Andromeda? Spero che sarai all'altezza di Bella- gran bel saluto quello di sua madre.

Dromeda sospirò e li seguì verso casa.





ALLORA...
grazie mille a


lady musa96
mia recensitrice (si dice così?) personale

un bacio

Lily




 

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Capitolo 13
*** Un mariage de se rappeler ***


Un mariage de se rappeler (26 Juillet  1971 - Villa Black)


Andromeda Black aveva un'aria triste e affranta mentre la sarta le infilava l'abito da sposa bianco per ritoccare il corpetto.

Si sarebbe sposata dopo pochi giorni. Insieme a lei c'erano la sorella minore e la sua migliore amica. La prima aveva un'aria soddisfatta osservandola con quel vestito e la seconda era incazzata e al contempo triste.

-Suvvia Dromeda non fare quella faccia!! Stai per sposarti!- disse Narcissa sorridendo raggiante dopo aver congedato la sarta in francese.

-Appunto- commentarono tetre le due amiche.

-Oh, cos'hai tanto in contrario a questo matrimonio?-

Dromeda guardò Julia, che alzò le spalle. Poi disse -Cissy, io non voglio sposare Fomhault Avery-

-Cosa? Perchè mai?-

-Io...amo un altro- rispose la ragazza a capo chino.

Narcissa rise -E dov'è il problema? Su, scendi a dirlo a mamma che così va dirlo agli Avery! Sono certa che se le dici che ami un altro Purosangue non ci saranno problemi a cambiarlo-

Julia e Andromeda spalancarono gli occhi: Narcissa parlava di uomini così come se fossero delle cose usa e getta. Come tutti i Black (esclusa Andromeda ovviamente) era fermamente convinta del fatto che tutti fossero esseri inferiori a loro.

Cissy uscì dalla stanza.

-Rose, devi scrivere a Ted. I miei non mi lasceranno inviare lettere senza controllarle. Raccontagli tutto. Digli che lo amo. Digli di dimenticarmi- disse Dromeda mentre le lacrime calde le rigavano il bel volto.

L'amica annuì e poi la abbracciò a lungo -Vedrai, si sistemerà tutto-

-Non vedo come- pianse la Black.

 

Il giorno del matrimonio arrivò.

Le amiche della sposa si recarono a Villa Black per aiutare con i preparativi la mattina presto.

Dromeda non aveva chiuso occhio, aveva pianto per tutta la notte, con Julia che cercava di rassicurarla. Julia era l'unica al corrente del piano di Andromeda. Un piano che le due amiche avevano escogitato durante la notte insonne, un piano che aveva calmato un po' Andromeda e l'aveva convinta a disubbidire una volta per tutte ai suoi parenti.

Quando verso le tre del pomeriggio gli invitati arrivarono Julia disse -Lysa, ora o mai più-

Andromeda annuì convinta. Prese la borsa dove aveva raccolto le cose a lei più care e prese l'amica per mano.

Si Smaterializzarono davanti a casa di Ted Tonks.

Rosalie suonò il campanello della villetta e pochi secondi dopo il proprietario apparve sulla soglia.

Le osservò a lungo. Strabuzzò gli occhi. Corse incontro a quella con l'abito da sposa, sorretta dall'altra e la baciò stringendola a sè.

-Dromeda...- sussurrò -pensavo...pensavo...-

La bella Balck svenne, sopraffatta da tante emozioni. Ted la portò dentro e la adagiò sul letto. Poi tornò in salotto dove Rosalie lo aspettava seduta su un comodo divano beige.

-Zabini, mi puoi spiegare cosa sta succedendo?-

-Andromeda non ce la faceva più. Non voleva sposarsi. Lei vuole te. Sono giorni che piange, non dorme e non mangia. Stanotte è stata peggiore delle altre. Credevo non ce la facesse più. Così le ho proposto di scappare e le ho detto che l'avrei portata qui da te. Appena ha sentito il mio piano ha cominciato a... come dire, rinascere-

Ted annuì.

-Il matrimonio era fissato per oggi pomeriggio- continuò Julia -quando la madre e gli altri sono scesi dagli invitati lasciandoci in camera da sole ci siamo Smaterializzate qui. Spero ceh non ti dispiaccia...- concluse sorridendo per la riuscita del loro piano.

-Posso solo ringraziarti Zabini-

-Chiamami Julia...e se vuoi un consiglio, faresti meglio a sposarla il prima possibile, anche domani se puoi. I Black e gli Avery non si fermeranno di fronte a nulla pur di ritrovarla-

-Se a lei va bene, ci sposeremo appena si riprenderà- disse Ted.

Dopo un'ora Andromeda si svegliò. Si guardò intorno e realizzò di essere in camera di Ted Tonks e di avere ancora il vestito da sposa.

-Dromeda!! Ti sei svegiata! Aspetta un secondo... JULIAAA!!- esclamò Ted concitatamente.

-Sì? Oh, Lysa, ti sei svegliata! Come stai?-

Andromeda li rassicurò e loro la misero al corrente della situazione.

-Stasera- sentenziò la Black.

-Cosa?!- esclamarono i due.

-Ci sposeremo stasera Ted. Rose, tu sarai la mia testimone; Ted, chiama uno dei tuoi amici e raccontagli tutto-

-Dromeda, amore non ti sembra di correre un po'?-

-No, per nulla. I miei genitori avranno già avvisato il ministero della mia scomparsa-

-Va bene, organizzo tutto io- disse Julia.




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Capitolo 14
*** Un'excessive réaction ***


Un'excessive réaction (27 Juillet 1971 - Villa Black)



-COOOSAA?!?!?! COS'HAI DETTO?!?!?!- sbottò Cygnus Black quando l'elfo domestico gli lesse la lettera arrivata da Villa Tonks.

-Jerry...Jerry ha solo letto padrone- fece l'elfo Jerry intimidito.

-Ridillo...rileggila!!-

-c-Caro p-padre e cara madre,

sono consapelvole d-di avervi recato un g-gran disonore sparendo i-in quel m-modo dal mio matrimonio. Ecco le m-mie spiegazioni: io n-non amo Fomhault Avery e n-non ho la minima intenzione di s-spo-sposarlo, dato che proprio i-ieri sera ho celebrato il m-mio matrimonio con Theodore Tonks, l'uomo c-che amo ver-veramente...- l'esserino alzò la testa dalla lettera per osservare impaurito il padrone che misurava a grandi falcate il salotto di Villa Black, in volto l'ira.

Druella Rosier, la padrona, sedeva su un divano, l'espressione fredda e distante...scioccata, sua cognata Walburga le teneva la mano in ansia. La signorina Cissy piangeva sommessamente in un angolino e vicino a lei c'era il signorino Regulus. Il signorino Sirius non riusciva a trattenere un ghigno compiaciuto nel sentire la lettera della cugina prediletta. Padron Orion Black scosse la testa guardando il figlio maggiore.

-Continua- ringhiò Cygnus.

-...p-perciò m-mi scuso con voi per avervi deluso, anche se non m-mi pento d-del mio comportamento. S-sappiate c-che s-sono felice.

Vostra figlia,

A-andromeda Lysandra T-Tonks- concluse l'elfo balbettando.

-AARGHH!!!-

-Cygnus, Cygnus tesoro calmati- tentò la moglie Druella.

-CALMARMI?! CALMARMI?! Ma ti rendi conto di quel che ha fatto quella lurida Traditrice del suo sangue, quella disgustosa filo-Babbana?! Tutti parleranno di noi per secoli. Ci ha disonorati. Ha portato danni sia a noi che agli Avery, ci ha offesi! Ci ha macchiati di disonore quella sgualdrina!-

Cissy sussultò. La piccola Black non riusciva a credere che sua sorella avesse compiuto un simile gesto; la disprezzava per questo, ma era pur sempre sua sorella e di conseguenza le voleva bene lo stesso, anche se non lo avrebbe mai ammesso al padre.

Sirius guardò astioso lo zio ed esordì -E brava Dromeda! Finalmente qualcuno che ha il coraggio di trasgredire in questa famiglia! Sapete dirmi dove abita? Credo che la seguirò! Brava mia cugina! Ho sempre detto che avrebbe dovuto stare in Grifondoro, altro che in quel covo di Serpi!- e rise sguaiato sotto gli sgardi allibiti dei Black.

-TU! Infame! Non osare più dire una cosa del genere hai capito?!- sbottò suo padre Orion con il volto arrossato.

-Ma chi sei tu?!- urlò drammatica Walburga, fuori di sè.

-Non dire che è tua cugina Sirius! LEI NON E' MIA FIGLIA: LEI NON E' UNA BLACK!- sbraitò Cygnus mentre Druella scoppiava a piangere e Narcissa e Regulus le si sedevano a fianco per rassicurarla.

-Cos'ho mai fatto?- chiese Sirius con evidente e falsa ingenuità -ho solo espresso il mio parere. Ah, ve la farò vedere io, quando a Settembre il Cappello mi Smisterà in Grifondoro!!-

-Verrai diseredato come accadrà a quella feccia che osi chiamare cugina!- disse Druella tra le lacrime.

-WALBURGA!- tuonò Cygnus.

-S-sì?- chiese titubante sua sorella, impaurita dalla sua rabbia.

-Fai cancellare il nome di quella Traditrice del suo sangue dall'arazzo di Grimmauld Place! Che brucino il ritratto di quella feccia!-

-Sì fratello- disse Walburga che chiamò -Kreacher!-

L'elfo domestico del numero 12 di Grimmauld Place si materializzò con un sonoro CRACK dinnanzi a lei.

-Ordini, mia padrona- fece quello inchinandosi fino a terra.

-Fai cancellare il nome e il ritratto della signorina Andromeda dall'albero genealogico dei Black! E subito!- ordinò perentoria.

-Sì, mia padrona, Kreacher è felice di servirla padrona- detto questo Kreacher fece un altro inchino e sparì.

Calò un silenzip di tomba che venne spezzato da un'irata Bellatrix, arrivata a Villa Black appena saputo della lettera di Andromeda.

-Come ha osato quell'inutile melma?!- sbraitò quando ebbe letto la pergamena -padre, qualora io dovessi incontarla ho il permesso di porre fine alla sua esistenza? Posso cancellarla dalla faccia della Terra? Solo così potremo riscattare il disonore che ci ha portato il suo comportamento- disse rivolgendosi in modo più calmo al padre che la ascolatava ammirato.

-Hai tutto il mio consenso- approvò Cygnus mentre tre paia di occhi si posavano su di lui guardandolo chi sbigottito, chi incazzato.

Narcissa e Regulus appartenevano alla prima categoria e Cissy non poteva credere che sua sorella potesse compiere un crimine tanto orrendo. Regulus, invece, pur non manifestando mai i propri sentimenti, covava un grande affetto per Andromeda e non desiderava altro che il suo bene e la sua felicità.

Il paio di occhi incazzati era ovviamente di Sirius. Odiava i Black e le loro idee. Fosse stato per lui avrebbe già dato fuoco al suo ritratto e sarebbe scappato... ma scappato dove? Questo non lo sapeva neanche lui.




SO CHE QUESTO CAPITOLO E' SCONTATO E PIUTTOSTO DELUDENTE MA RITORNERO' PRESTO CON UN ALTRO CHE SPERO RENDA UN PO' DI PIU'.
Un grazie di cuore a Charme, ti sono molto grata per la tua recensione e posso dire che non sarei stata capace di scrivere una Dramione! grazie ancora, un bacio

Lily

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Capitolo 15
*** J'attends un bébé ***


J'attends un bébé (28 Octobre 1972 - Villa Tonks)



-Ciao amore!- Ted entrò euforico nel salotto di Villa Tonks.

-Ciao Ted- lo salutò lei -come mai così felice?-

-Ho ricevuto quella promozione!- si gonfiò lui orgogliosamente.

-Che bello Ted!- esclamò Andromeda sincera -sono così orgogliosa di te!-

-Infatti! Bisogna festeggiare!- esultò lui brandendo una bottiglia di Wisky Incendiario e versando l'alcolico in due calici. Poi diede alla moglie uno dei due bicchieri.

-Ehm... Ted...- fece Dromeda incerta e imbarazzata guardando il contenuto del calice.

-Che c'è? Mi pareva ti piacesse il Wisky Incendiario- si accigliò lui.

-Sì...io...no...insomma mi piace ancora ma...ehm...non credo di...poterlo bere- concluse esitante.

-Vuoi dire che...tu sei...-

-Sì-

-Che bello! Evviva! Sarò padre!- esultò facendo cadere e terra la bottiglia mentre Andromeda lo osservava stupita ballare tra i vetri, poi guardò la moglie -Perchè quella faccia Dromeda? Non sei contenta?-

-Come?- lei era ancora lievemente scioccata.

-Non sei felice?-

-Certo che sì! Io credevo che tu... non lo volessi- ammise con le guance imporporate.

-Come avrei potuto non volerlo?- chiese abbracciandola.

-Non so, in effetti era un'idea un po' strana vista la tua reazione- sorrise guardandolo negli occhi.

Dopo un po' che stavano così, Ted domandò -Julia lo sa?- con il tempo erano diventai molto amici dato che la Zabini passava gran parte della sua giornata dai Tonks.

-No- rispose Andromeda con ovvietà -volevo dirlo prima a te-

-Allora avvisala no? Io intanto mando un gufo ai miei e a David- era euforico, aveva le guance arrossate e un'aria da ebete che fece sorridere Dromeda.

-Va bene-

-Dromeda...vuoi scrivere ai tuoi genitori? In fondo stanno per diventare nonni...-

-No-

-Ma tesoro, pensaci...-

-NO!- tagliò corto lei prendendo una pergamena e una piuma.

-Come vuoi...potresti almeno provare a mandare un gufo a Narcissa- provò di nuovo lui.

Andromeda lo fissò con aria cattiva, poi la sua espressione si raddolcì -Forse proverò con Cissy- concesse.

-Brava, fai bene, ha tutto il diritto di sap...-

-Ho detto forse Ted- ribadì lei ora divertita.

-Ok...spero che sia una bambina comunque-

-E perchè?-

-Sarebbe bella come te!-

Andromeda rise e si affrettò a scrivere le lettere.

Cara Julia,

so che avrei dovuto dirtelo prima ma volevo che Ted fosse il primo a saperlo. Sono incinta. Aspetto un bambino...o una bambina...non so. Siamo così felici! All'inizio credevo che Ted non lo volesse ma quando si è messo a ballare tra i vetri di una bottiglia di Wisky Incendiario cantando che sarà padre ho capito che mi ero fatta un'idea totalmente sbagliata.

Ti aspettiamo domani sera per cena,

Lysa

Caro Sirius,

dato che sei l'unico della mia famiglia che ancora mi rivolge la parola o ammette semplicemente che esisto, volevo dirti che presto sarai zio! Aspetto un bambino e spero che ti faccia piacere.

Con tanto affetto tua cugina,

Dromeda

Cara Narcissa,

so che non risponderai ma spero almeno che ti degnerai di leggere questa lettera.

Scrivo solo per informarvi del fatto che sono incinta e che mio figlio, o mia figlia, nascerà a Maggio.

Saluti,

Andromeda Lysandra Tonks

Due delle tre lettere ebbero subito risposta.

 

Lysa,

Cooosaaa???!! Ho capito bene?! Tu sei incinta?! Altro che domani sera, arrivo subito!

Julie

Andromeda e Ted risero vedendo la lettera dell'amica.

Cugina,

è bellissimo!! Se è un maschio me lo chiami Sirius?

Graaziee,

Sirius

-Non è male come nome effettivamente...simpatico il ragazzo...Sirius Tonks...- commentò Ted.

-Quel piccolo scemo ha manie di egocentrismo!- scherzò Dromeda.

Il campanellò suonò e Ted andò ad aprire la porta ad una felicissima Julia, che li abbracciò e fece loro le congratulazioni e iniziò un lungo interrogatorio.

-Quando nasce?- chiese con il sorriso stampato sulle labbra.

-A Maggio- rispose Dromeda.

-E' un maschio o una femmina?-

-Non lo sappiamo, te l'ho detto-

-Avete già scelto i nomi?-

-Se è un maschio si chiamerà Sirius- rispose Ted.

-Che carinoooo!! Scommetto che ve l'ha chiesto lui! Quella canaglia!- scherzò la Zabini.

-Sì...-

-Lysa, l'hai detto ai tuoi?- questa domanda fu posta cautamente.

-Ho...ho scritto a...Narcissa-

-Bene- disse la mora per poi ricominciare con un'altra vagonata di domande sulla gravidanza dell'amica.

 


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Capitolo 16
*** Dora ***


Dora (23 Mai 1973 - Villa Tonks)


-E' nata! E' nata!- Ted uscì dalla sala parto del San Mungo con un sorriso enorme stampato in faccia.

-E' una femmina?! Che bello!- trillò Julia felice.

-Come si chiama?- chiese David.

-Sceglierà Dromeda- l'espressione da emerito idiota che il neo-papà aveva assunto fece ridere gli amici -Venite- disse poi guidandoli nella stanza della moglie.

Andromeda era adagiata sui cuscini, in volto le si poteva leggere un'immensa gioia e sorrideva cullando il piccolo fagotto rosa che aveva tra le braccia.

Julia si avvicinò per vedere il faccia la bambina: aveva un ciuffo di capelli castani come quelli dell'amica e un visino tutto tondo.

Tre secondi dopo, i capelli della bimba cambiarono colore e divennero biondo oro.

Andromeda rise -Cara! La mia piccola è una Metamorphomagus!-

-Lysa, come si chiama?- chiese Julia mentre Ted, con un'aria ancor più ebete di prima prendeva la figlioletta in braccio.

-Ninfadora- disse Dromeda -Ninfadora Julia Tonks-

-Che beelloo! Posso essere la madrina?!-

-E me lo chiedi? Pensavo fosse ovvio!-

-Ted, fammi conoscere la mia figlioccia!- urlò Julia prendendo Ninfadora.

La piccola emise una specie di gorgoglio compiaciuto e non appena la madrina la strinse i capelli diventarono rosa acceso.

-David, tu sarai il padrino- sentenziò Ted.

-Io?!- fece quello stupito.

-Sì- rispose Andromeda.

-Grazie! Zabini dalla a me ora!- esclamò reclamando anche lui la neonata.

Mentre i due amici coccolavano la bambina, i neo-genitori si guardarono negli occhi e si abbracciarono.

 

Quando il giorno dopo i Tonks tornarono a casa, trovarono dei gufi ad attenderli.

Uno arrivava da Hogwarts, nella lettera Silente si congratulava con loro per la nascita di Dora.

Altri erano degli amici e uno veniva dai genitori di Ted, che li invitavano a cena l'indomani per conoscere la nipotina.

Rimase un solo rapace nella stanza: una bellissima civetta dalle piume grigio-azzurre e gli occhi blu che fece rabbrividire Andromeda. Era Annie, la civetta di Cissy.

Con mani tremanti slegò il nastro azzurro che teneva legata la lettera alla zampa di Annie e aprì la pergamena sigillata dallo stemma dei Black impresso sulla ceralacca rossa.

Cara Andromeda,

se fossi a casa non ti nascondo che non ti risponderei. Sono molto delusa dal tuo comportamento ma sei lo stesso mia sorella e non posso odiarti. La tua scorsa lettera non ha avuto risposta perchè i nostri genitori mi hanno impedito di scriverti.

Sono contenta per te. Ho saputo che hai avuto ieri una bambina e ti propongo di incontrarci il prossimo sabato a Hogsmeade per farmi conoscere mia nipote. Non dirlo a nessuno. Troviamoci dietro la sala da thè di Madama Piediburro alle 2.

Narcissa

Andromeda era felice e sorpresa al tempo stesso. Narcissa le aveva offerto un incorntro, una tregua. Credeva non volesse neanche sentir parlare di lei, invece la sorella minore le voleva ancora bene. E voleva conoscere sua figlia.

"Ho sempre saputo che non eri la solita Black stronza e razzista Cissy" si disse tra sè.

 

 

 

SO CHE E' CORTO E NON E' NEANCHE IL MASSIMO MA NON MI VENIVA ALTRO

Altri grazie a

lady musa96

Charme

che continuano a commentare questa ff.

Un bacio

Lily

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Capitolo 17
*** Tante Narcissa ***


Tante Narcissa (2 Juin 1973 - Hogsmeade)


Una figura esile dai lunghi capelli biondi apparve dietro il locale di Madama Piediburro.

-Cissy!- esclamò Andromeda che teneva in braccio la piccola Dora.

-Andromeda- rispose Narcissa fredda.

Dromeda la abbracciò e la sentì sciogliersi e sostituire l'atteggiamento diataccato e sostenuto con uno affettuoso e felice.

-Dai, dimmi, come si chiama mia nipote?-

-Ninfadora-

-Cosa? Ninfadora...ah, carino- disse la bionda ricomponendosi subito.

-Non fingere. Si chiama come la madre di Ted...quando lui me l'ha proposto era così entusiasta che non ho saputo dire di no-

-Tranquilla, non è poi così male...posso?- chiese tendendo le braccia verso di lei.

-Certo- rispose Andromeda porgendo Dora alla sorella minore.

-Come sei carina!- cinguettò coccolandola -Oh...- Dora aveva appena deciso di cambiare il colore dei suoi capelli da marroni a biondi come quelli della zia.

-E' normale Cissy, è una Metamorphomagus- spiegò Dromeda.

-Cara! Guarda Dromeda! Siamo identiche così no?!- fece Narcissa indicando i loro capelli.

Andromeda sorrise. Non si aspettava che Cissy fosse così...dolce? Non da subito comunque.

-Dromeda, mi dispiace di non averti mai scritto in questi anni-

-Non fa niente, ti capisco- la zittì Andromeda.

-Ti prometto che finchè potrò ci terremo in contatto...quando sarò a casa sarà difficle, la mia corrispondenza viene controllata. Però io...a Settembre...mi sposo-

-Come? Ti sposi?-

-Sì...Lucius me lo chiede da anni e ora che finisco la scuola ho deciso-

-Spero sarai felice...-

-Lo sarò...non è un matrimonio combinato come il tuo...l'ho deciso io, certo, mamma e papà me lo avrebbero fatto fare lo stesso, ma io amo Lucius e non ha senso aspettare- spiegò Naarcissa ragionevolmente.

-Hai ragione... se ti va, prima di sposarti puoi venire a passare qualche giorno da me. Senza dirlo a mamma e papà ovviamente. Mi farebbe piacere Cissy-

-Certo! Mi inventerò qualcosa...- disse Cissy abbracciandola -Ora sono le cinque, devo andare-

-Va bene Cissy, ci sentiamo-

-Ciao Dora!- salutò la bionda sorridendo alla nipotina.

 

Due giorni dopo arrivarono tre pacchi a Villa Tonks.

Contenevano vestiti per bambine, giochi, accessori e dolci. Il tutto era stato inviato da Cissy, che viziava la piccola Dora come una principessa. Un affetto reciproco le legava dato che dal canto suo, Ninfadora adorava la giovane zia.

-Visto che non è stata una cattiva idea scriverle?- disse Ted.

-Lo dici perchè ci ha mandato tutta questa roba evitandoti così di dover spendere centinaia di galeoni o perchè sei felice che io abbia fatto pace con mia sorella?- scherzò Andromeda baciandolo e sedendosi di fianco a lui con la bimba in braccio.

-Mmh...tutte e due- riflettè Ted -ma anche perchè ti ha resa più felice e spensierata...e di conseguenza più disponibile- aggiunse stringendola sul divano.

-Teeed!!- protestò Andromeda divertita -c'è la bambina!-

-Uffa...- lui mise su un finto broncio.

-Con me non funziona- disse Andromeda alzandosi e andando a preparare da mangiare per Dora.

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Capitolo 18
*** Gioia e dolore ***


Joie et douleur (29 Décembre, 1973 - Villa Tonks)

-Pa..pà-

-Dromeda! Dromeda! Corri, presto!-

-Cosa succede Ted?- chiese Andromeda preoccupata guardando il marito che aveva un'espressione ebete e la figlia che rideva cambiando il colore dei suoi capelli.

-Dora ridillo...dillo di nuovo piccola-

-Papà- ridacchiò quella.

-Ha detto la sua prima parola!-

-Brava Dora!-

 

Due giorni dopo Andromeda stava dando da mangiare alla bimba mentre il loro elfo domestico Solly puliva il soggiorno. Ted era al lavoro e Julia sarebbe dovuta arrivare a momenti.

-Ma-ma...mamma- disse felice Ninfadora.

Dromeda l'abbracciò -Brava tesoro!-

Il campanello suonò e lei andò ad aprire la porta.

-Ciao Lysa, dov'è Dora?-

-Ciao Julia, è in soggiorno, le sto dando da mangiare-

Julia entrò e salutò la piccola con un bacio sulla guancia.

-Allora, ho sentito che hai detto la tua prima parola- le disse seria.

-Julia, è inutile che le parli così- tentò divertita Andromeda.

-Oh, mi capisce stanne certa...vedi che ride?-

-Dora ride sempre- ribattè Dromeda, ma l'amica era tutta presa a "parlare" con Ninfadora.

Il campanello suonò di nuovo.

"Chi può essere? Ted non dovrebbe tornare prima di sera e David è passato questa mattina" pensò Andromeda avviandosi verso la porta.

-Tu! Brutta sporca traditrice del tuo sangue!- urlò una voce di donna.

-Bella!- strillò Dromeda terrorizzata dall'espressione pazza della sorella.

Julia accorse con la bacchetta sguainata.

-Bellatrix- la salutò fredda.

-Io ti ucciderò Andromeda. Non osare mai più scrivere una lettera a Narcissa. Mai- ringhiò Bella ignorando il saluto -per questa volta, sarò clemente-

Dromeda non riusciva a credere di essere ancora viva. Pensava che Bellatrix l'avrebbe torturata e poi fatta morire lentamente. Iniziò a piangere e continuò per due ore filate con Julia che le stava accanto cercando di confortarla.

Andromeda piangeva perchè non riusciva ad abituarsi al fatto di non vedere più Cissy e probabilmente i loro genitori avrebbero pensato male della loro ultimogenita, perchè le faceva male sapere che Bella la odiava e non l'avrebbe lasciata in pace. Erano tempi difficili e lei non voleva che la sua piccola Dora crescesse con la guerra.

Quando Ted tornò a casa e vide Andromeda con gli occhi rossi e gonfi di pianto, Julia gli si fece incontro per raccontargli tutto per poi andarsene.

Ted rimase impotente ad osservare la mogli in lacrime che stringeva la loro bimba di sette mesi.

 

Dromeda,

mi dispiace, non volevo finisse così. Ti vorrò sempre bene.

Non rispondere

Cissy






Voglio ringraziare chi ha aggiunto questa ff tra le seguite/ricordate/preferite e in particolare: 
mattamaty grazie! anche io sto leggendo la tua ff "The Revenge" e mi piace un sacco
LipsOfBlackPearls grazie per la tua recensione. Vedrò di migliorare il personaggio di Sirius nei prossimi capitoli, dopotutto neanche a me piace come l'ho descritto :-)
lady musa96  come al solito grazie :-D

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Capitolo 19
*** Curiosità ***


Curiosité (le 10 Août 1978 - Villa Tonks)


-Doraa! Dora dove sei?-

-Arrivo papà!- urlò una bimbetta di cinque anni dai capelli corti e castani, il viso a cuore e il sorriso sbarazzino.

-Dora- la salutò Sirius, diciotto anni di fascino, strafottenza e ironia. Il ghigno altezzoso e l'aria da bello e maledetto.

-Siriuuuus!- gli salta al collo lei.

-Allora Dora, come va?-

-Benissimo!-

-Signorina Dora vostra madre dice di raggiungere lei e vostro padre in sala da pranzo- gracchiò Solly con un inchino.

Una volta a tavola Sirius osservò attentamente la cugina: crescendo era diventata una donna bellissima, i boccoli castano chiaro le scendevano fino alla vita e le davano un'espressione più dolce al suo volto dai lineamenti alteri. Gli occhi color nocciola, perforanti ma dallo sguardo dolce. Il fisico snello e slanciato sul quale la gravidanza non aveva lasciato alcun segno. L'atteggiamento all'apparenza freddo e altero ma in realtà gentile. Pur essendo diversa dal resto della famiglia conservava ancora quell'aria elegante e nobile dei Black, come lui d'altra parte.

-Hai già trovato un posto dove stare?- chiese Dromeda.

-Zio Alphard mi ha lasciato dei soldi, mi comprerò qualcosa-

-Per ora sei sempre dai Potter?-

-Sì-

-Sai qualcosa degli...altri?- l'ultima parola le uscì quasi inudibile dalle labbra. Tentava di mascherare il suo affetto per la famiglia abbandonata dietro una maschera disinteressata.

-Nulla. L'ultima volta che ho visto mia madre gli epiteti più gentili che mi ha rivolto sono stati 'vergogna della mia carne' e 'abominio'- Sirius emise una risata simile a un latrato -ah, si, oltre a 'traditore del tuo sangue'-

Dopo il pranzo Andromeda, Ted, Ninfadora e Sirius si spostarono nel salotto.

-Ted, tua madre dice che lei e tuo padre arriveranno qui alle cinque- disse Dromeda srotolando una lettera appesa alla zampa di un gufo appoggiato sul davanzale.

-Vengono i nonni?! Che bello!- Andromeda sorrise: sua figlia trovava tutto magnifico.

-Si, sei contenta?- le chiese Ted.

-Certo...ma io ho solo due nonni? Charlie mi ha detto che lui ne ha quattro- Charles Weasley era un bimbo di sei anni, grande amico di Dora e figlio di Molly e Arthur Weasley, amici di Hogwarts di Ted.

Andromeda e Sirius si irrigidirono. Gli occhi di Ted saettarono sul volto inespressivo della moglie e Ninfadora li guardò mortificata -Ho detto qualcosa di sbagliato?-

-No, no tesoro- la rassicurò suo padre.

-E allora perchè...-

-Hai due nonni- la interruppe Dromeda, dura.

 

Quella sera Dora non riusciva a dormire e così si aggirò per Villa Tonks.

Quando arrivò in biblioteca, sedendosi in una delle poltrone della madre, notò su un tavolino lì di fianco una foto sbiadita dalla cornice argentea.

Si muoveva, come tutte le fotografie magiche e vi erano raffigurate tre ragazze sedute su un divano grigio perla: la più grande era quella con i capelli più scuri, aveva le palpebre pesanti e due occhi blu scuro; quella in mezzo, la più piccola, aveva lunghi capelli biondo chiaro, la carnagione più chiara delle altre due e due occhi azzurri; l'ultima, che sembrava poco più piccola della prima, aveva i capelli di una diversa sfumatura di castano, gli occhi grandi e nocciola. Dora la riconobbe come sua madre.

Tolse la foto dalla cornice e la mise nella tasca della vestaglia. L'indomani avrebbe chiesto spiegazioni alla mamma.

 

-Mammaa!- gridò Ninfadora correndo giù dalle scale e dirigendosi in cucina, dove Andromeda chiacchierava con Sirius. Ted era al lavoro.

-Buongiorno Dora...dimmi- disse la Black squadrandola un po' accigliata e un po' divertita dal modo in cui i capelli divenuti rosa le stavano ritti in testa.

-Guarda cos'ho trovato- fece Dora porgendole la fotografia.

Andromeda la osservò, si fece di ghiaccio e la passò a Sirius, che ghignò divertito volendo vedere che piega avrebbe preso la situazione.

-Mamma, chi sono queste?-

Dato che Andromeda non sembrava voler rispondere, Sirius prese la parola -Sono tua madre e le sue sorelle- disse dopo aver guardato verso la cugina che gli fece un segno d'assenso con il capo.

-Le sue sorelle?- la bimba era stupita.

-Sì- rispose dura Dromeda una volta ritrovato l'uso della parola.

-Come si chiamano?-

-Bellatrix e Narcissa- la voce di Andromeda si incrinò.

-Io voglio avere i capelli come i suoi- disse Ninfadora puntando il ditino sulla bionda e trasformando i suoi corti capelli rosa in meravigliosi boccoli biondi.

Andromeda sbiancò e Sirius strinse i denti: era uguale a Cissy da bambina.

-Torna subito normale!- le ordinò Andromeda.

-Ma mi piacciono i capelli così-

-Torna normale Dora!-

-Va beeene- sbuffò la piccola facendo ritornare i capelli castani e a caschetto.

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Capitolo 20
*** Il n'aurait jamais fait une telle chose ***


Il n'aurait jamais fait une telle chose (2 Novembre 1981 - Villa Tonks) 

 

Andromeda's POV

Sirius è stato arrestato, ieri sera. Dicono che abbia ucciso dodici babbani innocenti e un mago e abbia tradito i Potter, i suoi migliori amici! Io, personalmente non ci credo. Sirius amava James come un fratello, non lo avrebbe mai venduto a Voldemort. Non Sirius. Ora è stato condannato all'ergastolo ad Azkaban senza processo. Ha solo ventun anni, spero riesca a non impazzire grazie al pensiero di essere innocente. Perchè io so che è innocente. Ci deve essere un errore. Non posso perdere anche lui. Non dopo aver perso Cissy.

E ora con chi starà il suo figlioccio? Ora il piccolo Harry non ha più i suoi genitori e neanche il suo padrino. Quel bimbo di cui Sirius parlava tanto, con quella strana luce negli occhi che aveva solo quando parlava dei suoi Malandrini, ha sconfitto Lord Voldemort. Ha respinto un Avada Kedavra. Sinceramente sono felice che la guerra sia finita ma ora non ho più Sirius. Come farò senza di lui?

Sono certa della sua innocenza. Mio cugino non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Tradire Lily e James e uccidere Minus! Io li conoscevo perchè facevano parte dell'Ordine della Fenice, vedevo le occhiate complici di Sirius, James, Remus e Peter, vedevo lo sguardo che mio cugino riservava a chiunque infastidisse Lily: quello di un fratello maggiore che protegge la sorellina indifesa. Ma Lily non era indifesa, no. Era una delle streghe più capaci che io abbia mai conosciuto. Dicono che si è messa tra Harry e Voldemort, per questo suo figlio è sopravvissuto. Ha dato prova di grande coraggio, una vera Grifondoro. Io avrei fatto lo stesso per Dora? Certo che sì, ma sarei riuscita a frappormi tra la mia bambina e la maledizione?

In ogni caso, sono sconvolta. Domani andrò ad Azkaban a parlare con Sirius, prima che perda la ragione. Forse non è sano di mente: dicono che rideva quando l'hanno catturato.




so che è cortissimo e piuttosto confuso...scusate è che Andromeda è sconvolta. (:-D)
grazie ancora a lady musa96

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Capitolo 21
*** Hogwarts ***


Hogwarts (1 Septembre 1984 - Villa Tonks/King's Cross)



-Dora svegliati!- esclamò Andromeda in un nuovo tentativo di svegliare la figlia -Dora!-

-Mmh- borbottò la bambina girandosi sull'altro fianco.

-Ninfadora Julia Tonks svegliati subito!!-

-Ma mamma...-

-Alzati e vieni a fare colazione, dobbiamo essere a King's Cross fra un'ora-

A quelle parole Dora balzò in piedi e corse in bagno: era entusiasta di iniziare il suo primo anno ad Hogwarts.

Andromeda scese le scale e andò in salotto, dove trovò il marito che leggeva il giornale.

-Ted?- lo chiamò lei, timida.

Ted, stupito dal tono di voce della moglie, di solito fermo e sicuro, alzò gli occhi fino ad incontrare quelli di lei, velati da qualche lacrima.

-Dromeda!- disse alzandosi per abbracciarla -Cosa succede?-

-Ha già undici anni- sospirò la Black facendosi stringere.

-Lo so...-

Rimasero così per qualche minuto finchè non sentirono il rumore di qualcosa/qualcuno che cadeva dalle scale.

-Dora! Ma è possibile che tu sia sempre così goffa?- esclamò Andromeda sorridendo mentre la aiutava a rialzarsi.

-E' possibile dato che è appena successo- ribattè pronta sua figlia.

Ted le scompigliò i lunghi capelli marroni -Dromeda non prendertela con lei, è colpa mia- in effetti, pensò Andromeda, suo marito era molto goffo.

Una volta fatta la colazione, Ted fece salire sua moglie e sua figlia nella sua macchina per andare a King's Cross.

-Dora!!- urlò un bambino dai capelli rossi non appena i tre ebbero attraversato la barriera del binario 9 e 3/4.

-Ciao Charlie!- lo salutò allegramente Ninfadora.

-Buongiorno signori Tonks, se volete i miei genitori sono laggiù-

-Grazie Charlie, devo assolutamente discutere con tuo padre di certe cose- disse Ted dirigendosi verso Arthur per parlere, come al solito, di veicoli babbani.

Andromeda sospirò e seguì il marito verso i signori Weasley.

-Buongiorno Andromeda- la salutò Arthur, gioviale.

-Buongiorno- sorrise lei affiancandosi a Molly che teneva in braccio la piccola Ginevra attorniata dagli altri figli.

-Molly, vuoi una mano?-

-No grazie Andromeda, oh se solo Fred e George smettessero di comportarsi così!- esclamò la rossa scoccando un'occhiata di rimprovero ai gemellini che, udite quelle parole si voltarono verso di lei con un sorriso angelico.

Quando il treno fu sul punto di partire, Dromeda abbracciò forte la sua bambina e la guardò salire sull'Espresso con Charlie e William.

 

Il giorno dopo, a Villa Tonks, arrivò un'allegra lettera di Dora in cui la bimba diceva di essere stata Smistata a Tassorosso come il suo papà.

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Capitolo 22
*** Nimphadora examens ***


Nimphadora examens (10/11 Août 1989 - Tonks Villa / La Tana)



-Mammaaaaaa!!- urlò una ragazza dai capelli rosa indicando unminuscolo puntino all'orizzonte.

-Dimmi Dora- sospirò Andromeda.

-E' un gufo! E' un gufo!-

-Si, direi di si-

-MAMMA! MA TI RENDI CONTO?-

-Di cosa tesoro?-

-Quel gufo ha i risultati dei miei G.U.F.O.!-

-Lo so Dora-

-Oh, vado a chiamare papà. Tu non capisci-

-Non serve Dora sono già qui. E non prendertela con tua madre, lei era un genio per questo non capisce perchè ti preoccupi tanto-

-E come sono andati i tuoi G.U.F.O. mamma?-

-Tutti Eccezionale e un Oltre Ogni Previsione in Divinazione- rispose Dromeda stroncendo il naso al ricordo della grande delusione che le aveva procurato quella minuscola O nera. Poi, vedendo l'espressione abbattuta di sua figlia, le sorrise rassicurante -Ma dai, sono sicura che sei andata bene-

Un barbagianni picchiettò sul vetro della finestra. Dora si avviò verso l'animale e slegò la pergamena appesa alla sua zampa. E la srotolò. Poi si fece cadere sul divano con un sorriso soddisfatto e passò la lettera ai genitori.

G.U.F.O. Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari

Voti di promozione:

E= Eccezionale

O= Oltre Ogni Previsione

A= Accettabile

Voti di bocciatura

S= Scadente

D= Desolante

T= Troll

Ninfadora Julia Tonks ha riportato:

Difesa contro le Arto Oscure : E

Trasfigurazione : E

Incantesimi : E

Erbologia : E

Astronomia : O

Divinazione : O

Storia della Magia : A

Pozioni: E

Cura delle Creature Magiche: O

-Brava Dora!- esclamò Ted, felice.

-Si tesoro sei stata bravissima!-

-Grazie...mi potreste comprare una scopa nuova?- chiese speranzosa Ninfadora.

-Certo!- disse subito Ted mentre Andromeda sospirava: suo marito non sapeva negare nulla alla sua bambina.

 

Il giorno dopo la famiglia Tonks era invitata a pranzo dai Weasley per il compleanno di Ginevra, l'ultimogenita di Molly e Arthur, e fu con gran gioia che Dora informò Charlie dei risultati dei suoi esami.

A tavola i gemelli, gli undicenni Fred e George, identici fino all'ultimo capello rosso, non la smettevano di tormentare Percy, che nonostante avesse quasi tredici anni era il più giudizioso dei sette fratelli. Ginny si guardava intorno e sorrideva a tutti dall'alto dei suoi otto anni e Ronald, un bimbo di nove anni, si ingozzava di tutto ciò che riusciva a mangiare sotto lo sguardo di disapprovazione di Molly. William, detto Bill, aveva quasi diciannove anni e un fisico slanciato e muscoloso, in quel momento era occupato a parlare con Dora e Charles a proposito di alcuni nuovi amnici di scopa.

Andromeda e Ted parlarono tutto il pomeriggio con Molly e Arthur e all'ora di andare a casa, Dora aveva deciso che voleva una Nimbus 1991.

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