Ruby Water di Red Leaves (/viewuser.php?uid=112070)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pesci e Sangue ***
Capitolo 2: *** Gli squali non sono così simpatici ***
Capitolo 3: *** Resoconti ***
Capitolo 4: *** Scontri in alto mare ***
Capitolo 5: *** L'Ultimo Pasto ***
Capitolo 1 *** Pesci e Sangue ***
RUBY WATER
capitolo
1
Immaginate un pesce.
Un piccolo, arancione e indifeso
pesce che stava nuotando
nell’acqua cristallina dell’oceano.
Il pesciolino si era allontanato dal
suo branco e ora si
stava perdendo tra gli scogli della costa californiana.
L’acqua sopra la sua
testa era blu come uno zaffiro. Il pesce si fermò vicino ad
un blocco di
corallo bianco e cominciò a girargli attorno. Vide una
moltitudine di altri
pesci, alcuni rossi, altri blu e verdi, bolle diamantine, grandi alghe
e poi
vide qualcosa di strano. Un grosso pesce nero con due code e due pinne
finali
con due cilindri gialli sulla sua schiena. Emetteva bolle dalla bocca.
Poi il pesciolino arancione fu
spaventato da un’altra cosa:
uno squalo grigio che oscurò la lice del sole che proveniva
dalla superficie.
Vide che la cosa nera era completamente ignara di quello che stava
succedendo.
Il pesciolino si nascose dietro una roccia quando il grande squalo si
diresse
velocemente verso la cosa nera.
L’acqua che era blu come
uno zaffiro divenne rossa come un
rubino.
*
“Ucciso da uno squalo? Ne
è sicuro?” chiese l’infermiera
della clinica locale.
“Sì…povero
sub.” rispose il dottore che aveva fatto
l’autopsia.
“Ma non era così
lontano dalla costa. È possibile che uno
squalo venga vicino alla costa?”
“Direi proprio di
sì, infermiera.”
“Non è la
risposta che volevo! Avrei preferito sentirle dire
Oh, è assolutamente impossibile, stia tranquilla!”
“Miss, non sono un biologo
marino.” rispose laconico il
medico.
“Ma…sa chi
investigherà sull’accaduto?”
“Miss, posso ricordarle che
la pago per lavorare, vero?
Comunque ho sentito che il sindaco ha mandato due agenti della guardia
costiera
a controllare la situazione…voglio dire, non siamo mica in
un film sugli squali
assassini!”
*
Le due guardie (i cui nomi erano
Evelyn e Gary) erano in
mare con la loro barca.
“Non capisco
perché siamo qui nel bel mezzo del
nulla…”
bofonchiò Gary.
“Perché dobbiamo
scoprire se c’è davvero uno squalo nelle
nostre acque…è il nostro
lavoro…” rispose Evelyn, annoiata dalla pigrizia
del suo
collega.
Evelyn e Gary erano colleghi da
qualche anno. Tutti e due
potevano essere considerati belli. Gary era abbastanza alto, non era
messo male
quando a muscoli, aveva dei folti capelli castani e degli occhi verdi (lo stereotipo insomma).
Ma non si poteva
considerarlo l’apice dell’intelligenza e del tatto.
Evelyn invece era una
giovane donna piena di risorse e voglia di fare. Anche lei aveva dei
capelli
castani, lisci e lunghi e si beava dei suoi occhi azzurri. Tutti e due
indossavano la divisa della guardia costiera, ma differivano molto nel
comportamento e litigavano spesso.
Gary guardò la luce
scintillare sulla superficie dell’acqua
verde.
“Che tipo di squalo
è?”
Evelyn sapeva che reazione avrebbe
avuto Gary, inspirò e poi
disse “Un grande bianco.”
“Cosa?! E vuoi che
peschiamo un mostro del genere? Non
abbiamo niente contro gli squali su questa barca!”
“Sta calmo, oggi dovremo
soltanto attirarlo con un’esca.”
“Idea geniale. E domani
saremo mangiati!”
Evelyn andò sotto coperta
e tornò indietro con un secchio in
cui c’era una coscia di capra attaccata con un anello di
ferro ad una corda.
"Prendi e butta.”
Gary prese l’esca e la
lanciò più lontano possibile con
disgusto.
“Accidenti, le mie mani
sono tutte sporche di sangue!”
“Puoi sempre lavarle in
mare se vuoi…” disse Evelyn con un
sorriso beffardo.
“Molto
divertente…” replicò l’altro.
I due si sedettero e aspettarono.
Evelyn spense il motore
della barca mentre Gary guardava la corda.
Niente.
L’esca stava affondando
rilasciando sangue.
Niente.
Gary sbadigliò.
Niente.
“Allora?”
La corda venne tirata con
così tanta forza che la barca si
mosse.
“Finalmente!”
urlò Evelyn.
“Finalmente?”
Accese il motore e fece partire la
barca.
Come se fossero stati in un film, una
pinna nera uscì
dall’acqua e cominciò ad inseguirli.
“Oddio, è
davvero un grosso…pesce! Perché ci sta
seguendo?”
“Perché abbiamo
la sua preda attaccata alla corda!” rispose
Evelyn mentre l’aria le scompigliava i capelli.
“Lo sapevo che avrei dovuto
fare il ranger di montagna…”
disse Gary.
La barca venne tirata ancora e dopo
qualche secondo lo
squalo emerse fuori dall’acqua ingoiando l’esca e
rompendo la corda in una
magnifica coreografia d’acqua e schiuma. Dopo ciò
lo squalo scomparve nelle
profondità dell’oceano.
“Era lungo come minimo
cinque metri!” urlò Gary.>
“Ok,
abbiamo un problema…” disse Evelyn tornando verso
la costa.
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Capitolo 2 *** Gli squali non sono così simpatici ***
Capitolo 2
La
barca stava tornando lentamente al porto e in maniera triste.
Gary stava guardando nel vuoto e il battito cardiaco di Evelyn era a
dir poco
alto. Lei si arrangiò i capelli pensando a quanto fosse
fastidioso che Gary
avesse avuto ragione su qualcosa. Quello squalo era davvero spaventoso.
La barca raggiunse il molo di legno mentre un uomo vestito di bianco
stava
camminando nella loro direzione.
“Dunque?” chiese l’uomo.
“Hai presente quei film in cui gli squali uccidono la
gente?” rispose Gary.
“Sì, e allora?”
“Allora c’è uno degli attori nelle
nostre acque!”
“Oh…”
“Dobbiamo parlare col capo.”
“D’accordo, seguitemi…”
Gary e Evelyn scesero dalla barca e l’uomo li
guidò fino all’ufficio del loro
capo. L’ufficio era un posto stretto e angusto riempito di
robaccia come foto
della barriera corallina, decorazioni navali, mappe di rotte marittime
e un
sacco di altri oggetti superflui come statuette di gabbiani. Al centro
dell’ufficio
c’era una scrivania di legno dietro cui sedeva il capo,
dietro di lui c’era una
finestra da cui si vedeva il mare.
Evelyn bussò alla porta di vetro e aspettò.
“Avanti.” disse una voce pomposa. I due entrarono.
Il loro capo assomigliava ad un vecchio tricheco: era grasso, portava
dei folti
baffi bianchi e una barba corta.
“Oh, buongiorno Evelyn, mia cara! Oh, ci sei anche tu
Gary…”
“Buongiorno, capo!” replicarono i due.
“Avete scoperto qualcosa?”
“Beh, a dire il vero niente di interessante… Fatta
eccezione per un enorme
squalo bianco che nuota pacificamente lungo la costa.”
“Ok… Cosa? L’avete trovato
veramente?”
“Sì.”
“Ma l’ultimo squalo apparso è stato nel
1995!”
“E adesso ce n’è uno per i
nostalgici…” disse Evelyn.
“Forse dovremmo chiamare un esperto che se ne
occupi…” borbottò il capo.
“Un esperto di cosa?”
“Un esperto di conigli, Gary. Ovviamente un esperto di
squali!”
*
Nello
stesso istante, non lontano dal porto, un gruppo di foche
marroni stava giocando tra le onde. L’acqua non era
così calda e un forte vento
soffiava tutto intorno. Poi un’onda potente colpì
il branco e lo tirò nell’acqua
più profonda. Una delle foche era stanca. Si
guardò attorno alla ricerca dei
suoi compagni. Tutti erano scomparsi.
La foca si preoccupò. Un’altra onda la
colpì e l’animale che girò su se stesso.
Bolle,
schiuma, acqua salata, alghe e una grande cosa grigia che
nuotò velocemente nella sua direzione.
C’erano due turisti che camminavano sulla sommità
di alcune rocce sopraelevate
della costa. Guardarono l’acqua schiumosa e notarono una
strana macchia rossa
nel mezzo dell’acqua.
*
“Il
Carcharodon carcharias, conosciuto anche come grande
squalo bianco, è il più grande pesce predatore
del pianeta e anche un maestro
della caccia, ovviamente acquea.” disse Donegal,
l’esperto di squali.
“Wow, sono così contento di
saperlo…” commentò Gary.
Gli agenti della guardia costiera e l’esperto si erano
riuniti nell’ufficio del
capo.
Donegal era un uomo giovane e pieno di entusiasmo quando parlava di
squali.
“Com’era fatto quello che avete visto?”
“Beh,
era…nero, grosso e…forte?”
“Mister, tutti gli squali bianchi sono così. Ma se
siamo fortunati era un
adulto.”
“Fortunati? Sei felice che ci sia una perfetta macchina di
morte nel mare?”
“Oh sì, gli squali sono una delle creture marine
più belle…” disse Donegal con
una voce sognante.
“Non so se sarebbe così contento se incontrasse lo
squalo durante una nuotata…” sussurrò
Evelyn a Gary.
“Sapete
che queste meraviglie possono vivere più di
cinquant’anni?”
“E ci mancava solo questo… Noi siamo
più interessati al modo per farlo fuori.”
“Cosa? Cos’è che volete fare? Non sapete
che questi squali sono a rischio d’estinzione?”
“Preferisco quello piuttosto di vedere me
estinto!” ribatté Gary.
“Insomma, sta uccidendo persone!” disse Evelyn.
L’espressione di Donegal cambiò e divenne piena
d’ira.
“Ma era solo un caso! Non… Se insistete, vi
dirò come…”
Non riuscì a finire la frase perché
l’uomo del molo entrò nell’ufficio
ansimando e rischiando di rompere il vetro da quanto forte aveva
sbattuto la
porta.
“Capo!”
“Qual è il problema, Victor?”
“Un altro…”
“Un altro cosa?”
“Un altro uomo è stato attaccato!”
“Chi?”
“Un nuotatore, vicino alla
spiaggia…questa mattina…”
"Adesso
calmati. È morto?” chiese il capo
gesticolando.
“No, è
sopravvissuto…adesso è ricoverato alla
clinica…”
“Questo significa che lo
squalo non ha mangiato, povero…”
disse Donegal tra sé.
Evelyn non riusciva a capire come
Donegal potesse essere
serio.
“Voi due, andate alla
clinica!” ordinò il capo.
“Non
vedo l’ora…” fu il commento di Gary.
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Capitolo 3 *** Resoconti ***
Capitolo 3
Il
capo mandò Evelyn e
Gary a raccogliere delle informazioni
sullo squalo dall’uomo che era stato attaccato. La clinica
era un semplice
edificio di mattoni davanti al mare, nelle vicinanze di una spiaggia
sabbiosa.
I due vennero accolti da un’infermiera bionda, sulla
cinquantina e vestita di
tinte pastello rosa e crema.
“Siamo della guardia costiera. Sappiamo che qualcuno
è stato attaccato da uno
squalo questa mattina, possiamo fargli qualche domanda?”
“Non credo, è
stato operato di recente. Deve riposare…ma se
aspettate un po’ di tempo forse…”
Un
po’ di tempo voleva
dire due ore e ventisette minuti, dopo di che Gary sbuffò e
disse “Vado a
comprare un giornale!”
“Cosa? Torna indietro
immediatamente! Gary! Gary?” urlò
Evelyn nello stesso momento in cui l’infermiera la stava
chiamando per dirle
che poteva incontrare l’uomo.
La vittima era distesa su di un letto
verde e stava
guardando il mare dalla finestra che aveva vicino. L’uomo
aveva come minimo
cinquant’anni. Una delle sue gambe era avvolta in una garza
bianca sulla quale
delle piccole macchie di sangue formavano l’immagine di una
mezzaluna.
Evelyn
e l’infermiera
entrarono nella stanza.
“Buon
pomeriggio, mister
Jupiturn. C’è una persona che
vorrebbe parlarle, sempre se sta bene.”
L’uomo girò la
testa e vide Evelyn.
“Parlare di cosa?”
“Di ciò che
è successo questa mattina.”
“Se proprio
devo…” sospirò “Prenda una
sedia e ascolti.”
Come un bambino che ascolta una
favola, Evelyn si sedette e
aspettò che l’uomo cominciasse il suo racconto
(anche l’infermiera lo fece,
anche se sapeva già la storia…).
“Questa mattina
c’era un’acqua magnifica. Ho nuotato per
molti anni e quel mare era una vera tentazione, così mi sono
tuffato. È
successo mentre stavo tornando verso la riva. Mi stavo godendo le
ultime
carezze dell’acqua quando ho sentito il dolore più
terribile della mia vita.
Come se venti coltelli mi si fossero conficcati nella carne. Qualcosa
(ora so
cosa) mi ha tirato sottacqua. Mi sono agitato, ho mosso le braccia, ho
cercato
di ritornare in superficie!”
Evelyn stava ascoltando tutto e
scuoteva la testa come se
fosse stata al cinema.
“Non so come ma ho aperto gli occhi e ho guardato sottacqua.
L’acqua era rossa!
Era orribile!”
“Forse dovremmo fermarci
qui…” consigliò l’infermiera.
“Adesso che siamo arrivati
a questo punto, tanto vale
finire!” disse Evelyn.
“Ho guardato e
l’ho visto. Ho visto quel terribile occhio
nero e quei terribili denti bianchi!”
Ok,
decisamente non era
un polpo avrebbe detto Gary se
ci fosse stato.
“Con l’altra
gamba ho tentato di tirare calci al suo naso e
miracolosamente mi ha lasciato andare…ma solo per attaccare
ancora!”
“E
poi?” chiesero
entrambe le donne, coinvolte dalla storia.
“Non so cosa sia successo.
Sono riuscito a ritornare verso
la riva e per fortuna c’era un uomo che stava camminando
lì e mi ha aiutato.
Non so dove sia andato lo squalo, ma non sono tornato indietro a
chiederglielo.”
“Beh, lei è la
persona più fortunata che io abbia mai
incontrato!”
*
Evelyn uscì dalla clinica e
trovò Gary a leggere il giornale su una
panchina.
“Gary, sei un…”
cominciò, ma lui la fermò.
“Leggi.”
Evelyn prese il giornale e vide una scritta in
lettere maiuscole che
diceva Shark freed, coming terror.
“Cosa vuol dire?”
“Leggi, ho detto!”
“Va bene, ho capito…”
o:p>L’Acquario
di Monterey Bay è sotto shock. Una mano sconosciuta ha rotto
i
sigilli di una vasca contenente un grande squalo bianco.
L’animale era lì per
essere studiato dai ricercatori, infatti alcune caratteristiche di
questa
creatura marina sono ancora sconosciute. Lo squalo è stato
ospitato nell’Acquario
per una settimana e due giorni fa qualcuno è entrato di
soppiatto nell’edificio
e l’ha rilasciato illegalmente nell’Oceano
Pacifico. Chi? Forse un “fanatico
degli squali” o un pazzo. Il problema sta nel fatto che lo
squalo può
rappresentare un pericolo per i nuotatori e i sub. Il direttore
dell’Acquario
dice...<
“Stai
pensando quello che
sto pensando io?” chiese Evelyn.
“Vuoi anche tu un
gelato?”
“Ma no! Sto parlando dello
squalo!”
“Ah…beh, forse
quello squalo è il nostro squalo.”
“Esatto, Monterey Bay non
è lontanissima da qui.”
“Fantastico! Non
c’è solo uno squalo assassino che nuota in
pace nel mare, ma c’è anche un pazzo che lo
libera!” commentò Gary.
“Dobbiamo prepararci ad
affrontarlo.”
“Chi? Lo squalo o il
pazzo?”
*
“Questa
volta avremo
bisogno di una barca più grande!” disse
Gary il giorno dopo camminando sul molo con Victor.
“L’avrete, il
capo vi presterà Wave Slasher.”
I due raggiunsero Evelyn ed il capo
vicino alla barca.
Donegal stava caricando delle armi contro lo squalo.
Wave Slasher era
una (ovviamente) barca grossa e
bianca, con due livelli: il primo era il ponte di comando e
l’altro la coperta.
“Sapete come
guidarla?” chiese il capo, preoccupato per la
sua barca.
“Sì,
capo…”
“Donegal, hai caricato il
fucile ipodermico e le pistole?”
“Fatto!”
urlò Donegal dall’interno della barca.
“Evelyn,
Gary…non mi resta che augurarvi buona fortuna!”
Un
quarto d’ora dopo la
barca aveva lasciato il porto.
Il
capo guardò Wave Slasher fino a che non
scomparve nella luce
del sole
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Capitolo 4 *** Scontri in alto mare ***
Capitolo 4
Torniamo
adesso al piccolo pesce
arancione.
Si era riunito al suo branco e stava
nuotando con gli altri
pesci colorati vicino alla scogliera.
Giocando
e facendo acrobazie era
riuscito a rimanere
indietro ancora una volta. Una corrente fredda lo spinse lontano dalla
scogliera. Il pesce vide il suo branco fermarsi, poteva ancora riunirsi
a loro
se faceva in fretta. La corrente diventò meno forte e il
pesciolino ne
approfittò per nuotare più velocemente verso le
rocce. All’improvviso un’enorme
creatura gli passò di fronte salendo verso la superficie
dell’acqua. Lo squalo
non notò nemmeno una cosa così minuscola e
continuò la sua ascesa.
Sopra
l’acqua stava
svolazzando un gabbiano. Era molto
affamato. Vide il bagliore di un pesce argentato e si tuffò
velocemente per
mangiarlo. Ci riuscì e si fermò
nell’acqua per gustarsi la sua preda.
Il mare era calmo tutto intorno. Nessun suono.
Una
sola eccezione: uno squalo nero
che usciva dall’acqua
inghiottendo il gabbiano.
*
Acqua,
acqua ovunque.
La costa era scomparsa qualche minuto
prima. I due agenti della guardia costiera erano in religioso silenzio.
La
barca scivolava lentamente nell’oceano. Evelyn
fermò il motore nel punto (più o
meno) dove i due avevano incontrato lo squalo la prima volta.
“Gli squali bianchi sono territoriali ha
detto quel fan degli squali che
è Donegal…” pensò Evelyn
“Dunque dovremmo trovarlo ancora qui.”
“Posso chiederti
qualcosa?” disse Gary all’improvviso.
“Sì…”
“Che ora
è?”
Evelyn
si aspettava qualcosa del tipo
Evelyn, se qualcosa
di brutto accadesse io… e invece aveva solo
chiesto che ora era!
“Le
due e un quarto, se
proprio vuoi saperlo! Perché me lo
chiedi?”
“Perché ho
fame…”
Infantile pensò
Evelyn.
“Usa una canna da pesca
allora! Adesso prendi l’ancora e
buttala per favore.”
Gary obbedì.
L’ancora affondò nell’acqua blu con uno
“splash” che echeggiò nel silenzio.
Evelyn portò
un’altra esca insanguinata e la buttò in mare
legata ad una corda come la volta precedente.
“E
adesso si
aspetta…”
“Ho un’altra
domanda…”
“No, non è
passato tanto tempo, Gary…”
“No, riguarda lo squalo. Com’è che
possiamo…ucciderlo?”
“Non ucciderete quello
squalo!” disse una voce dall’interno
della barca.
Donegal
uscì dal suo
nascondiglio puntando una pistola verso
Evelyn.
“Donegal?”
“Perché hai una
pistola in mano?” chiese Gary con una voce
ingenua.
“Siediti e sta’
zitto!” ordinò Donegal avvicinando
l’arma
alla testa di Evelyn.
Evelyn era pietrificata, non era mai
stata così vicina ad
una pistola (e anche alla morte).
“Vi starete sicuramente domandando perché ci sono
anch’io qui…” la sua voce era
tagliente.
“Beh…sì.”
“Non ucciderete quello
squalo.”
“Questo l’hai
già detto…” mormorò Evelyn.
“Non ucciderete il mio
squalo!” gridò Donegal.
“Come?”
“L’uomo
all’Acquario…eri tu, vero?” disse
Evelyn.
“Ma che ragazza perspicace!
Quegli incompetenti degli
studiosi! Hanno osato rinchiudere la più bella e potente
creatura del mare in
una gabbia di vetro! Dovevo liberarlo…stava soffrednp!
Rompere i sigilli è
stato difficile, ma sono riuscito a liberlo!”
“Non t’importa
nulla delle persone che sono morte?”
“Persone? Uno stupido sub e
un vecchio nuotatore che è pure
sopravvissuto! Non mi pare siano tante persone!”
“Ma
comunque…”
“Chiudi quella bocca! Dopo
tutto quello che ho fatto per
proteggerlo dovrei lasciarvi ucciderlo?”
Donegal
afferrò il braccio
di Evelyn e la trascinò vicino
alla pistola.
“Sapevo
che avremmo dovuto
informarci sugli squali su
Internet e non affidarci ad un esperto di squali pazzo!”
esclamò Gary.
Evelyn guardò
l’esca che stava galleggiando con difficoltà.
Qualcosa di grigio era visibile vicino.
Sia Gary che Evelyn sapevano cosa stava per succedere.
“Cosa pensi di fare con
noi, Donegal?” chiese Gary per
prendere tempo.
“Io? Credo che il vostro
capo vi vedrà
presto…all’obitorio.”
“Beh, un bel
posto…”
Lo
squalo addentò
l’esca saltando fuori dall’acqua. Donegal
si distrasse, Wave Slasher (anche se era una
grossa barca) oscillò e
velocemente Evelyn tirò un calcio al ginocchio di Donegal
liberandosi così
dalla sua presa.
“Ma
che…”
Gary capì la situazione e
si lanciò addosso al corpo di
Donegal buttandolo sul ponte della barca. La pistola scivolò
via.
“Siate maledetti!
Vi…” urlò Donegal lottando con Gary.
Evelyn stava cercando di prendere la
pistola quando lo
squalo colpì la barca e fece cadere anche lei.
“Sta attaccando la barca!”
“Ma perché? Questa barca è
più grande!”
“Non lo so!”
“È lo squalo più stupido che abbia mai
incontrato! (Dopo tutto è anche il primo
squalo che abbia mai incontrato!)”
“Gli squali non sono stupidi!” urlò
Donegal dimenandosi.
Gary
non era quello che si
può definire un uomo forte e
muscoloso di conseguenza non poteva resistere a lungo.
Lo squalo smise di colpire la barca e si immerse.
“Evelyn, il fucile!”
Evelyn andò sottocoperta alla ricerca del
fucile…o di qualcosa contro gli
squali e gli uomini.
Donegal
colpì il ventre di
Gary, riuscì ad alzarsi e colpì
col ginocchio la faccia dell’avversario facendogli perdere
coscienza per poco.
Donegal era completamente uscito di senno: afferrò il corpo
di Gary dicendo
“Adesso ti farai un piccolo bagno rinfrescante!”
Gary
sentì il proprio
corpo venir tirato via.
“No…” pronunciò mentre
Donegal lo rovesciava in acqua.
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Capitolo 5 *** L'Ultimo Pasto ***
Capitolo 5
Blu
e fredda. Così era
l’acqua.
Dopo che aveva passato delle ore sotto il sole cocente,
l’acqua gli sembrava
quasi gelata. Sentì una miriade di bolle che gli passavano
attorno.
Gary
stava letteralmente affondando.
Aprì
gli occhi quando
capì che stava nuotando nella stessa
acqua di un grande squalo bianco. In quel momento era circa a due metri
dalla
superficie dell’acqua. Le sue gambe erano doloranti. Vide una
piccola nuvola di
sangue spargersi nell’oceano.
“Oh
no…” pensò. Gli squali come quello
erano capaci di
percepire una goccia di sangue a chilometri di
distanza…forse non chilometri,
ma quello squalo era abbastanza vicino da sentirlo!
Cominciò a nuotare velocemente verso la barca. Che stava
succedendo lì?
Aveva bisogno di respirare
dell’aria fresca.
Sentì qualcosa muoversi vicino a lui.
È troppo tardi pensò e
automaticamente girò la testa e…vide (per quanto
possibile) un piccolo pesce arancione nuotare vicino a lui.
*
Lo squalo si stava allontanando
dalla barca quando percepì
l’irresistibile
sapore del sangue. Cambiò la sua rotta e si diresse verso la
barca.
*
Nel
frattempo Evelyn non si stava
certo divertendo. C’era un
tizio pazzo sulla barca, Gary era fuori combattimento e un enorme
squalo li
stava attaccando!
Cercò il fucile ipodermico
e qualcos’altro di utile.
“Evelyn…dove
sei? Non vuoi giocare con i delfini?” chiese
Donegal scendendo le scale che portavano dove si trovava lei.
“No, non voglio!”
urlò colpendolo con il manico dell’arma.
Donegal cadde imprecando.
Evelyn corse sul ponte della barca e
notò che Gary non
c’era. Anche la pistola era scomparsa.
“Cara ragazza, è
inutile correre da una parte all’altra. Ci
siamo solo noi qui ora. Il tuo amico sta facendo un bagno al
momento.” disse
Donegal arrivando sul ponte con la pistola in mano.
“No!
Gary!”
“Sì invece. Devo
dire che è strano che le cose ci manchino
solo quando le abbiamo perse…”
“E tu perderai il tuo amato
squalo!” disse una voce dietro
di lui.
Gary
stava gocciolando, ansimando ed
era debole, ma riuscì
comunque a buttarsi su di Donegal (ancora) e facendogli battere la
testa.
Le due guardie costiere si guardarono
e, prima che potessero
dire qualcosa, lo squalo colpì la barca.
“Maledizione, non ha
nient’altro da fare?” disse Evelyn
riferendosi al pesce.
Lo squalo emerse dall’acqua
per poi rituffarsi.
“Gary, tu prendi la
pistola!” ordinò Evelyn “Io uso il
fucile.”
Lo
squalo colpì il lato
sinistro di Wave Slasher,
Evelyn corse da quella parte e vide la creatura grigia mentre cercava
di
mordere la chiglia.
Fece fuoco due volte.
Uno dei proiettili finì in
acqua e l’altro colpì il dorso
dell’animale.
Fece fuoco ancora tagliando via una
parte della pinna
dorsale della bestia. L’acqua si tinse di un rosso intenso
per un certo tempo.
Lo squalo infuriato percosse
l’imbarcazione e fece
tentennare Evelyn.
Gary la raggiunse con il fucile con i
proiettili avvelenati.
Lei sparò ancora e ancora. Lo squalo saltò fuori
dall’acqua cercando di
portarli con sé e Gary perforò il suo corpo con
il fucile inoculando il veleno
(uno strano modo per uccidere uno squalo, ma pur sempre efficace). Lo
squalo si
dimenò e cadde in una pioggia di gocce rosa.
“Fermi
dove
siete!” disse Donegal uscendo dal suo stato di
incoscienza. Si stava tenendo al parapetto del lato destro della barca.
“Sei ancora
vivo?” chiese Gray.
“Certo
che…”
Quello che accadde poi può
essere considerato ‘improbabile’.
La
barca venne colpita ancora. Lo
squalo aveva capito che le
sue prede erano su quella strana cosa ovale. Donegal perse
l’equilibrio e
rischiò di cadere in mare. Si ritrovò con le
braccia ed il torso fuori dal
parapetto. La coda dello squalo uscì dall’acqua in
un’onda di schiuma e lo
trascinò sottacqua.
“Prova ad indovinare che
gli è successo…” disse Evelyn a
Gary e i due corsero verso la parte destra dell’imbarcazione
e quello che
videro fu una grande macchia di sangue galleggiare sulla superficie
dell’oceano.
“Fammi capire…lo
squalo è avvelenato irrimediabilmente,
l’esperto pazzo è morto e tutti quanti sono
felici!” disse Gary.
Evelyn lo guardò e
cominciò finalmente a ridere “Gary…sei
un
idiota!”
Lo
squalo stava ancora divorando il
suo fan…il suo ultimo
pasto.
Fine
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