I
passi dell’amore
Illusione..
CAP 1
pov Alice
Ero ferma ormai da una ventina di minuti, alla ricerca di qualcosa d’interessante da fare. Non era da me ritrovarmi in questo stato:le mie
giornate erano sempre piene ma oggi,ignara del motivo,mi trovavo con la testa vuota. Forse era la voglia di stare un po’ da sola. A riflettere magari.
Ok magari
fare lo shopping poteva distrarmi ma per la prima volta in questa seconda vita,neanche quello mi allettava facendomi sentire meno,quel vuoto
che avvertivo nel mio cuore ..No neanche quello!
A maggior
ragione,non potevo massacrare quella brontolona di
Bella,acconciandogli i capelli in un modo adeguato e trovandola qualcosa di
decente e apprezzabile da mettere. Ma io mi ero sempre divertita un sacco:poi come potrebbe bastare una semplice coda o una passata
con la piastra quando avevi un marito da favola?Sicuramente non la invidio,ma
comunque non è proibito ammirare proprio fratello no?
Ma in
quella sera autunnale,dove il cielo era coperto di uno
strato di nebbia, non avevo nient'altro da fare che sentire il rumore della
pioggia che cadeva sul tetto intensamente. Edward e Bella erano andati al loro
posto preferito a fare gli sporcaccioni.:La radura.
Carlisle
ed Esme avevano finalmente staccato ed erano andati a caccia. Per un attimo mi
persi nelle mie visioni,percorrendo e perlustrando la
vita dei miei familiari. Quindi mi riebbi,decisi di
andare nella camera di Nessie.Il suo futuro era un muro inaccessibile. Appena
feci l’ingresso nella stanza della piccola,ebbi la
conferma di quello che avevo visto..Sbuffai scocciata e uscii dalla stanza ma
prima di ciò,nell’aria chiusa della stanza,riconobbi l’odore del cane.
“preferisce
stare con quel puzzolente invece con la sua carissima Zia?”
Uffa,detestavo non vedere il suo futuro quando stava con quel
cane. Ormai erano passati due anni dall'ultima volta che noi vampiri,per la seconda volta,c’eravamo alleati con i licantropi e
grazie alla mia ricerca e idea(beh, lo posso dire)geniale,eravamo riusciti a
vincere con un gran risultato e trionfo. I volturi se
ne erano andati con la stessa"eleganza" con la quale erano venuti.
Però proprio lì che la MIA Storia aveva avuto
inizio. A causa di quella circostanza conobbi il mio fidanzato Justin,un nomade che era venuto per difendere mia nipotina dai
volturi come,tanti altri. Sbuffando scesi le scale fino al secondo piano, dove
si trovava la stanza che condividevo con Justin.Infondo al corridoio c'era la
stanza di Rose ed Emmett.La casa era avvolta in un immenso silenzio,ma all'improvviso un rumore schiacciante mi costrinse a
tapparmi le orecchie. Mi concentrai meglio per udire cos'era e da dove veniva. Trattenendo
le risate,percorsi il corridoio e in un attimo fui
davanti alla porta di Emmett e Rose e,sicura che non mi avrebbero sentita
arrivare,(impegnati com’erano a fare sesso già da stamattina)bussai forte. Rose
mi rispose con una voce roca:
-Vattene
Alice. Che vuoi?-
Poi sentì
un sussurro -se dovevi scegliere un momento migliore ci sei riuscita..-
-Scusatemi
ma vi siete resi conto che rumore fate?se continuate così fra poco, dobbiamo
cercare una nuova casa- dissi un po’ in colpa per averli disturbati.
Ero
consapevole cosa potessero provare in quell’istante. All’improvviso
mi venne in mente da quanto tempo non passavo quei momenti con Justin,né da quanto mi sussurrava una frase d’amore. Forse perché
ultimamente era sempre fuori,impegnato in chissà quale
cosa. Comunque quei momenti bellissimi passati con lui,a
fare l'amo..
Mentre
sognavo ad occhi aperti due voci all'unisono, mi distrassero
-Un po’ di privacy c’è concesso?-
- Ops
scusate!Volevo solo avvertirvi che sembrate due vergini che hanno gli ormoni
impazziti-
-S
scusa?-mi chiese Emmett colto all’improvviso con una voce un po’ arrabbiata. Mi
morsi le labbra per non scoppiare a ridere e sgattaiolai via incamminandomi
verso la mia stanza. Chiusi la porta senza far rumore e mi avviai verso il mio
comodino che si trovava vicino al letto matrimoniale e dal primo cassetto,presi una rivista di matrimonio. Andai verso il letto,annoiata. La prima pagina era coperta dalla foto di Brad
Pit e Angelina Jolie,con abiti matrimoniali molto
eleganti,con un sorriso particolare. Brad Pit teneva con il braccio sinistro la
mano di Angelina e l'altro era intorno alla sua vita. Invece lei, con l’altra
mano libera che non stringeva quello del marito,accarezzava
il suo volto. Sicuramente era la foto del loro matrimonio,presa
da qualche parte da un giornalista e pubblicata lì .Infastidita,non so nemmeno io da quel gesto in parte intimo, cominciai
a sfogliare le pagine piene d’interviste dei due piccioncini senza avere il
minimo interesse della lettura. Continuai a cambiare pagina cercando il motivo
per cui ero infastidita,da quella foto così semplice e
banale, ma la risposta mi arrivò,come in un lampo di flash e sul mio volto si
disegnò una profonda e amara tristezza. Il motivo era che già da un po’ non
sopportavo di vedere le coppie felici,poiché mi
turbava molto,dato la freddezza continua del mio fidanzato,da circa un mese e
anche di più,nei miei confronti,così distante e lontano.
Ma quello
che mi dava ancora più nervi era che il mio caro
fratellino non riusciva a sentire i suoi pensieri da circa tre settimane. Certo
anche nel periodo in cui lo avevo conosciuto e i nostri rapporti avevano cominciato
a diventare più solidi,Edward come il solito aveva
fatto il geloso. Faceva l’investigatore nella sua mente. Infatti
scoprii che la mente di Justin era diversa da tutti gli altri. Ed Riusciva a capitare solo una frazione di
pensieri,talmente pochi e sfuggenti che ogni qualvolta s’innervosiva. E tutti
c’eravamo chiesti se Justin non avesse un potere simile a quello di bella ma
essendo vampiro da molti anni,i poteri sarebbero
dovuti venire fuori. Ma adesso la situazione si stava
facendo complicata al passar dei giorni. è come se si
stesse creando uno scudo dentro la sua testa,ma non riuscivo a capire come mai.
Mi davo
della stupida. Sentivo la sua mancanza appena lui si allontanava di poco. E
odiavo fare l’appiccicosa e la fidanzatina gelosa. In passato ero stata sempre io
a fare le regole del gioco,mai niente di serio
ovviamente. Non sopportavi di rimanere single aspettando il mio principe
azzurro,leccandomi i baffi,come aveva fatto Edward.
Ma questa volta invece era cambiato tutto.
Anche se
in questo momento avrei voluto andare a indagare nel
suo futuro,per sapere dove si trovava,mi trattenni dal farlo. Scossi la testa
per cancellare quel pensiero.
Probabilmente
starà cercando di farmi un regalo(agli uomini ci vuole
un anno per scegliere il regalo giusto) oppure una sorpresa(poiché era
vicinissimo il nostro anniversario) cercai di convincermi. Sapevo che era molto
difficile sorprendermi,per ciò lo lascia libero. Senza
intromettermi. Smisi di far finta di legger e misi a posto la rivista. Guardai
l'orologio che si trovava sul mio polso : 18:30 “,ancora?!”
esclamai sorpresa. Nessie non era l'unica a non essere tornata a casa:Edward e Bella erano sicuramente nella radura a fare chi sa
quale "sport".Carlisle ed Esme stavano tornando dalla caccia e lui..?
Era su
Justin che molte volte Edward aveva sospettato. All’improvviso mi accascia per
terra. Non volevo ricordare quella litigata con Edward.Nonostante
ciò i miei pensieri tornarono prepotenti,nel ricordo di quella sera:
Flash
back
-Alice
quando hai visione su di lui non ti capita mai di avere l’impressione che stai
per vedere qualcosa,ma è come se ci fosse un muro che
ti ostacola ad avvicinarti al pensiero più importante?A me succede,sai,quando
leggo nella sua mente, sento,ma c’è qualcosa che vuole nasco..-
-Non dire
“nascondere” Edward perché sai che anch’io quando voglio nascondere qualcosa,
nessuno riesce a scoprirmi niente,nemmeno tu
fratellino..-
Edward mi
rivolse un’occhiataccia ma io feci finta di niente.
-Lo so,lo so. Ha questo potere di saper risaltare i pensieri che vuole lui e nascondere quello che sente per non farlo sapere.
Anche a me succede quando ho le visioni su di lui. Forse è un potere suo,saper fare quelle cose e magari non si sente ancora al
sicuro di condividere i suoi pensieri con voi-
-Invece
con te l’ha fatto?-mi chiese Edward con un trionfo dipinto sul volto e un po’
di tristezza.
-No,non l’ha fatto-ammisi abbassando la testa sconfitta. Edward
mi abbracciò di slancio,facendomi sentire al sicuro.
-Non ti
preoccupare per me,lui mi ama non mi farebbe mai del
male e tu lo sai vero?-
-Uhm..Alice. Perdonami perché voglio incoraggiarti in
quest’amore,come tu hai fatto con me. Ma non voglio
neanche mentirti:non l’ho mai sentito dire che ti ama.
Certo prova un’attrazione fisica ma non credo che sia quello che cerchi tu. Forse
sono io che sono preso troppo da Bella e Nessie.. -
- Edward
non ti preoccupare per me. Infondo me la sono sempre cavata bene,perché questa volta dovrebbe andare diversamente?Poi sono
sicura che lo pensa ma lo nasconde dietro al “muro”-
-A
proposito del suo forse “potere”,vado a parlare con
Carlisle -
-No,ci vado io-
- Edward
mi raccomando. Me l’hai promosso. Non t’intromettere-
Fine
Flash Back
Scossi la
testa per prendermi da quel ricordo che risvegliava in me una diffidenza nei
confronti di Justin. Se fossi stata umana, sarai arrossita come una ladra. Lui
mi amava,non ci avrebbe mai fatto del male,e poi avrei
avuto una visione se avesse progettato qualcosa contro di noi.
Ma quella
sensazione non svanii. Benché stesse con noi da due
anni,perché avrebbe progettato qualcosa adesso e non
prima?
L’arrivo
dei miei familiari mi distrasse da quel pensiero assurdo. Quando scesi di sotto,Edward si voltò a squadrarmi.
-Ho
qualcosa che non va?- chiesi guardandolo con le sopracciglia aggrottate. A
quanto pare stava leggendo i miei pensieri. Cominciai a cantare in arabo.
-Mi
chiedevo come mai non stessi svuotando i negozi di Seattle..-
-Oddio
Edward,cosa c’è stato nella radura a distrarre il tuo
cervellino perfetto,oltre Bella ovviamente,da non farti accorgere che oggi è
domenica?-lo sfottei
Ma prima
che potesse rispondermi,arrivò Emmett con un commento
acido.
-Sicuramente
era impegnata a rompere le palle a noi,impegnati a
scopare alla grande -
Proprio
in quel momento,entrò Esme con Carlisle e lo fulminò
con un’occhiataccia.
-Emette
ma per favore,modera il tuo linguaggio.-
-Scusa
mamma-disse Emmett chinando la testa.
Mi girai
sorpresa verso il nuovo educato Emmett,stupefatta dal
tono che aveva acquisito. Proprio in quell’istante,a bassa
voce,come se non lo sentissero,mi disse
-La prossima volta che provi a interrompermi
mentre Scopo..-
Ma
quest’ultimo fu sgridato da Esme,che un attimo
prima,aveva il viso più dolce del mondo,per aver sentito solo quella parola
“Mamma” che ogni volta la mandava a mille. Lì lasciai immersi nella discussione
e ridendo sotto i baffi,mi diressi verso l’uscita per
prendere un po’ di aria. Cominciai a correre verso una meta che neanche io
conoscevo. All’improvviso mi fermai e annusai l’aria,per
sapere dove mi trovavo. Proprio in quell’istante,una
scia a me familiare,mi arrivò alle narici:Justin. Sospirai di sollievo contenta
di averlo trovo e iniziai a seguire le sue tracce. Quando ormai mi sembrava di
averlo raggiunto,cominciai a osservare il posto che mi
circondava. Era una foresta grande,con alberi che si
stagliavano in alto e la nebbia immersa fra gli alberi.
Con un
passo lento m’incamminai verso lui e scostai una foglia dell’albero di fronte a
me, che mi ostacolava la vista. Annusai meglio l’aria e percepii un altro odore
un po’ nauseante. Per vedere meglio la scena,feci un
passo avanti. Lentamente i miei occhi dorati si seccarono,scorgendo
quello che non si sarebbero mai aspettati.
Colui che amavo fino a pochi istanti prima,era sdraiato
sull’erba,in questa radura inconscia del suo doppio gioco a me ignaro. Quel
fisico asciutto e muscoloso,lo faceva assomigliare più
a un dio greco. I suoi occhi neri con l’iride rosso sangue, che ogni volta mi
facevano dimenticare di esistere,desiderai di non
averli mai incontrati.
Le sue
braccia,mille volte accarezzate da me,erano intorno
alla vita di una ragazza con un corpo longilineo e abbronzato. I capelli di un
castano scuro,le coprivano il viso a forma di cuore. I
suoi occhi erano neri come la notte ma nonostante questo non competeva
minimamente con il mio fisico minuto e aggraziato. Vedere quello spettacolo
tuttavia orribile e allo stesso tempo dolce e senza colpe,mi
spezzò il cuore,quel cuore fermo che aveva conosciuto l’amore per la prima
volta da secoli..