The good and the evil

di mony_spacegirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Jump on the plane ***
Capitolo 2: *** 2. Happy Friends ***
Capitolo 3: *** 3. Do you get this? ***
Capitolo 4: *** 4. Gin Tonic and a camera ***
Capitolo 5: *** 5. Sex is not the enemy ***
Capitolo 6: *** 6. Back Again ***
Capitolo 7: *** 7. Pure Poison ***
Capitolo 8: *** 8. Do I Care? ***
Capitolo 9: *** 9. You WHAT?! ***
Capitolo 10: *** 10. You are the only exception ***
Capitolo 11: *** Damn, I know you! ***
Capitolo 12: *** 11. Travel the world, traverse the sky ***
Capitolo 13: *** 13. Milk and lullabies ***
Capitolo 14: *** 14. Welcome to the family ***
Capitolo 15: *** 15. Stand Inside Your Love ***
Capitolo 16: *** 16. Lovingbirds ***
Capitolo 17: *** 17. Step by Step ***
Capitolo 18: *** 18. The ring ***
Capitolo 19: *** 19. Senza Fiato (Epilogo) ***



Capitolo 1
*** 1. Jump on the plane ***


  1. Jump on the plane!

 

Ok Miryam, sei bellissima, ora fammi un sorriso e avremo finito!”

Scattai la foto appena la piccola biondina sorrise all'obbiettivo, poi l'aiutai a scendere dallo sgabello e la riaccompagnai dalla madre mentre Dave stampava le fototessere.

Ecco le vostre fototessere!” Dave prese i soldi e assieme salutammo mamma e figlia.

Risposi a una telefonata e presi degli appunti sulla mia agenda, avrei dovuto prenderne una più grande, avevo sempre un sacco di appuntamenti e impegni.

Dave allora lo fai tu il servizio fotografico al matrimonio degli Steams? Non mi fido a mandare Christa, lo devi fare tu.”

Ogni volta che dovevo partire era una tragedia. Temevo che i miei assistenti facessero qualche bel danno in mia assenza, e i miei clienti erano tutto per me. Il mio lavoro era la mia soddisfazione principale, la mia carriera non mi deludeva mai. Ero molto affezionata al mio studio fotografico e sin da quando mi ero trasferita a Londra la mia vita aveva cominciato a funzionare.

Capo non ti preoccupare! Lo sai che il tuo lavoro è in buone mani con me, i tuoi clienti non rimarranno delusi vedrai!”

Dave era come un fratello per me, l'avevo assunto da subito, non tanto per il suo curriculum, quanto per la spiccata personalità con cui si era presentato al colloquio.

Era un ragazzo molto carismatico, amava fotografare le piante, il legno, la corteccia degli alberi, indossava dei grandi occhiali con le lenti spesse come fondi di bottiglia, ma aveva dei gran begli occhi verdi.

Non mi chiamare capo, e si, so che mi posso fidare di te, solo che temo che mentre tu sei in giro Christa faccia qualche casino.”

Mi sedetti sulla scrivania e portai le mani al viso facendo un gran sospiro.

Suvvia capo, hem, Sophie...Mi assicurerò personalmente che tutto vada a perfezione e ti terrò sempre al corrente via e-mail. Mi hai istruito bene, stai tranquilla. Anzi, ti conviene sbrigarti e chiamare un taxi perché tra due ore hai il volo e devi ancora passare da casa a prendere le valigie!”

Dave non era solo un buon assistente fotografo, era anche il miglior segretario che potessi avere; certo, io prendevo gli appuntamenti, potevo rispondere alle telefonate e tutto il resto, ma lui mi ricordava tutto, giorno per giorno, o la mia agenda sarebbe esplosa e la mia testa anche.

Dave, chiudiamo mezz'ora prima, mi accompagnerai tu all'aeroporto, così poi te ne ritorni con la mia macchina e la riporti a casa!” gli sorrisi e presi giacchetto e borse avvicinandomi alla porta d'uscita.

 

Io odio, odio con tutta me stessa prendere l'aereo, odio dover fare il check-in, fare le code, cercare come una disperata il gate d'imbarco e tutte quelle cose che bisogna fare all'aeroporto.

Non era certo un'eccezione quel giorno.

Sophie stai tranquilla! Andrà tutto bene, e poi stai via solo quattro giorni, non un mese!” Dave tentò di rassicurarmi per quanto riguardava il mio studio e il negozio.

Oh cazzo! Tra quattro giorni dovrò di nuovo prendere l'aereo, ma se io faccio il biglietto del treno una volta in Italia?!”

Cominciavo a mordicchiarmi le labbra e a toccarmi i capelli.

Capo, tu tornerai in aereo e andrà tutto benissimo, e poi è un volo stupido Londra-Venezia suvvia! Non ti perderai, e se lo farai tira fuori la macchina fotografica e comincia a scattare qualche foto, ti rilasserà.”

Sai Dave, a volte mi chiedo se mi conosci meglio tu di quanto mi conosca io stessa..beh, devo andare. Ciao!”

Mi voltai un paio di volte, Dave era lì sorridente che mi guardava andar via. Chissà che aveva in testa, chissà se sarebbe andato tutto bene.

Guardai l'orologio, in meno di un'ora sarei dovuta salire su quel maledettissimo aereo e recarmi a Venezia. Maledettissimi aeroplani.

Mi voltai di nuovo e vidi Dave fare quell'espressione, quella che di solito fa una madre quando il figlio combina un bel pasticcio.

Basta preoccupazioni! Ora salta su quell'aereo e divertiti!”

Sì, Dave mi conosceva meglio di quanto potessi immaginare. E io stavo andando a Venezia per ritrovare delle amiche e per andare ad uno stupido festival a vedere un paio di gruppi suonare.

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Capitolo 2
*** 2. Happy Friends ***


Ringrazio moltissimo chiunque abbia letto il primo capitolo, ribadisco che sono graditissime le recensioni anche critiche! eccovi un nuovo capitolo! =D
  1. Happy friends

 

Ecco lo sapevo, non trovavo più la stupida uscita dell'aeroporto, e sì che di cartelli ce n'erano, e anche parecchi.

Cominciai a sbuffare e sbuffare e sbuffare, all'aeroporto di Venezia ci ero stata diverse volte, ma mai da sola. Avevo sempre la scusa di poter seguire qualcuno, non quella volta.

La gente attorno a me andava in tutte le direzioni, mi confondeva ancora di più le idee.

A un tratto scossi la testa e mi dissi “Sei proprio una deficiente, cerca di muoverti e orientati!”

Mi affidai al mio istinto e in poco meno di 5 minuti riuscii a uscire dall'aeroporto.

Sfilai nervosamente una sigaretta dal pacchetto e la accesi.

Ciò che notai subito era l'afa, il caldo torrido che senza che potessi accorgermene mi stava già facendo sudare.

Sophie! Sophie sei tu?!” mi voltai e riconobbi dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri mia cugina.

Oooh, Katy tu non hai idea...che agonia su quegli aerei!” la abbracciai forte stando attenta a non bruciacchiarla con la sigaretta.

Tesoro come stai? Qui fa un caldo assurdo, mi sei mancata!”

Ci avviammo verso un taxi, lei mi raccontò che stava a Venezia solo per studiare, si era trasferita con i suoi genitori a Milano.

Sophie, ti avrei ospitata nel mio appartamento, ma non è accessibile perché ci stanno lavorando, quindi...visto che i tuoi cari zietti hanno sganciato un bel po' di soldini credendo che io me ne andassi all'estero ho prenotato nell'hotel più assurdo e più bello di Venezia!” mi disse tutta eccitata.

Gettai a terra la sigaretta che dentro di me ringraziai per avermi fatto scaricare un po' la tensione.

Katy mi comunicò che c'era anche una nostra vecchia amica che ci avrebbe raggiunte.

Stare in Italia mi mancava, ma dopo che avevo preso quella decisione di andarmene non me ne sarei tornata indietro facilmente.

Sara ci raggiunge direttamente in albergo, lei si è fidanzata, ora abita nei pressi di Padova, ma a me lui non piace! Ha il naso come un pitbull...e poi è antipatico!”

Volevo bene a Katy, era la mia migliore amica prima che mi trasferissi, poi purtroppo ci siamo perse di vista e abbiamo cominciato a sentirci sempre meno, ogni due mesi circa.

Pagò lei il taxi lasciando anche la mancia, mi aveva stupita.

Ah! Ora che ho il portafogli in mano ti do anche il tuo biglietto del concerto, tataaaan!!! Guarda qua!!”

Strinsi in mano quel biglietto bianco con le scritte nere, leggere 30 Seconds To Mars e Green Day assieme era una gioia assoluta, non vedevo già l'ora di ritrovarmi in mezzo alla bolgia e poter gridare e saltare ed espellere tutti quei sentimenti che avevo dentro da ogni poro della mia pelle.

Attraversammo un paio di ponti, qualche decina di calli e finalmente giungemmo davanti a un albergo con tante bandiere fuori.

Cioè...noi alloggeremo qui?!!!” sbarrai gli occhi davanti a cotanta eleganza.

Ebbene si!” ho già portato la mia roba in camera, vieni vieni vieni!!!” Katy era l'euforia in persona.

Passai dalla reception per i documenti e salimmo finalmente in camera.

Non avevo parole appena entrai, il lettone era morbido solo alla vista. Sfilai le scarpe e saltai su saltandoci sopra ancora con il biglietto del concerto stretto tra le dita.

Cazzo sì! Cazzo sì! Domani a quest'ora io sarò a colarmi sotto il sole ma almeno canterò come una pazza e salterò più in alto di un canguroooo!” e a quelle parole sentii un CRAC assordante.

Mi fermai subito e scesi dal letto fissando il volto di mia cugina che cominciava a ridere già.

Sollevai un po' il materasso e notai due stecche della rete spezzate proprio a metà.

Merda! Ma sono così pesante? Ok ok ok, non è successo nulla, queste cose non sono mai successe e ora andiamo a mangiare un gelato perché fa caldo!”

Katy si stringeva il ventre dalle risate, ma alle mie parole ebbe un sussulto.

Eh no! A mangiare un gelato ok, ma facciamo un giro perché voglio andare a caccia!”

A caccia?! Oh! A caccia! Potevi dirlo subito!”

Chi non avrebbe fatto un bel giro per Venezia? La città più bella del mondo per qualcuno, anche se a me schifava per quella quantità industriale di piccioni presenti in ogni stupido angolo, sì ok ho paura dei pennuti, e poi quella puzza che saliva dai canali...

Misi in spalla la borsa e ci infilai dentro la Reflex.

Ma Sara quando arriva?!” chiesi a Katy mentre attraversavamo il corridoio per arrivare all'ascensore.

Ci raggiunge direttamente domani, sai il pitbull non le permette di stare a dormire con le sue amiche!” sbuffò.

Le porte dell'ascensore si aprirono e davanti a noi si estendeva la grande hall dell'albergo. Mi sentivo una piccola umile formichina davanti a cotanto splendore e a tutte quelle persone che non avevano nemmeno un capello fuori posto.

Vado a consegnare le chiavi, poi usciamo!” dissi e mi avvicinai al bancone della reception.

Guardavo le grande vetrate che davano all'esterno, avrei scattato sicuramente qualche foto a quella hall magnifi....AHI!!!!

Che cccccazzo fai?! Mi hai strappato la pelle del braccio, sei stupida?!”

I complimenti tra cugine non mancavano mai, era sempre nel mio cuore.

Sophie Sophie Sophie Sophieeee!!!!! Guarda lì!!!!!!!” una risatina isterica proveniente dalla sua cavità orale mi impaurì.

Mi voltai massaggiandomi il pizzicotto che mi aveva appena dato e notai un uomo, alto, magro, dal fisico ben definito e dalla capigliatura più bionda che io avessi mai visto che gesticolava con l'omino della reception.

Senti senti, sembra non si capiscano! Oooh Sophie, vai e sfoggia il tuo migliore inglese! Voglio la foto!!!!” mi spinse un po' più verso di lui anche se io opponevo resistenza.

 

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Capitolo 3
*** 3. Do you get this? ***


Grazie, grazie grazie e grazie a chiunque abbia letto ciò che finora sono riuscita a partorire...anche se ancora non so se sia totalmente una cosa riuscita o meno... Le recensioni sono state mooolto gradite ;) spero di far funzionare un po' meglio anche il prossimo capitolo! Let me know!!

3. Do you get this?

 

Le mie scarpe si opponevano alla moquette e Katy si opponeva alla mia resistenza continuando a spingermi sempre più finché decisi di prendere coraggio e andare in soccorso con un po' di sana traduzione.

Jared Leto in tutta la sua bellezza e spontaneità non riusciva a comunicare con Antonio, l'omino della reception.

Ad un tratto si mise le mani in volto e scosse la testa quasi stesse pensando di andarsene esausto da quella conversazione senza capo né coda.

Mi misi accanto a lui e mentre Antonio cercava di dirgli che provasse a parlare più lentamente lo interruppi.

Vuole solo sapere se può avere la cena in camera stasera.”

Si lo so, lo feci sentire un po' ignorante e me ne vantai pure. Mi guardò molto imbarazzato e potei notare che deglutì un paio di volte. Lo notai dal grosso pomo d'Adamo che si muoveva su e giù appena sopra il nodo della cravatta.

Tradussi ciò che mi diceva, parlava lentamente e mi sentivo il pesante sguardo di Jared addosso, ma stranamente non ci feci molto caso.

Sentivo anche lo sguardo di Katy che mi perforava la schiena, la nuca.

Jared prese fiato e molto gentilmente mi domandò se potevo tradurre qualcos'altro per lui. E come rifiutare visto che anche io molto gentilmente volevo una foto con lui e la voleva anche Katy?!

Antonio aveva l'accento veneziano molto marcato, mi faceva sorridere.

Temevo di non riuscire a tradurre tutto, ogni tanto mi perdevo a guardare quelle sue labbra così perfette, disegnate su quel volto angelico e bello. Quel mento, quegli occhi, il nasino a ciliegina...Mi faceva impazzire in foto, figuriamoci dal vivo.

Ok, ha detto che è sufficiente, e ha detto che spera di trovare qualcuno più competente di lei la prossima volta. Io invece devo solo consegnare le chiavi, esco a fare due passi, buona giornata...Antonio!” gli sorrisi e gli voltai le spalle dopo aver notato che le sue guance diventavano sempre più rosse dalla vergogna e forse anche rabbia.

Jared era sempre lì accanto a me.

Era più alto di quanto mi aspettassi. E aveva dei piedi giganti. Hem, ma i particolari li avrei studiati più tardi.

Ci scostammo un po' dal bancone della reception.

Cominciò con un “Hem...” e alzò le mani gesticolando un po'.

Hem, io ti ringrazio, ti ringrazio davvero. Non mi succede spesso di trovare degli albergatori che non sanno l'inglese e...beh, grazie ancora. Stai in questo albergo anche tu?!”

Katy mi si parò alle spalle e ciò non mi aiutò a mantenere la calma. Sentivo la sudorazione aumentare, le mani mi tremavano un pochino.

Hem, si! Ma io..ecco...io vivo a Londra, sono qui solo per il festival!” riuscii a dire.

Beh, allora magari ci vediamo, io adoro Londra, mi dovrai consigliare qualche bel posto per andare a mangiare una volta lì! Buona giornata!”

Aveva dato ovviamente per scontato che sapessi chi era. Lo adorai profondamente lo stesso in quel minuto.

Ahem, Jared, posso chiederti solo se...hem...possiamo fare una foto?!”

Mi sentii una fan super idiota, ma non me ne fregava nulla. Io volevo quella foto, e Katy la voleva ancora più di me.

Lui fu molto carino, sorrise e mentre estraevo la mia Reflex passò un braccio attorno alle spalle di Katy.

Uno scatto, un altro ancora. Uno in bianco e nero.

Passai la Reflex a Katy e andai io a farmi abbracciare da lui.

Jared io...grazie, grazie davvero! Ci si vede, buona giornata!” balbettai e mentre lo vedevo allontanarsi socchiusi gli occhi.

Mi sentivo come se avessi fatto una stupida figuraccia del cavolo, ma in fondo ero solo stata gentile e carina con lui. L'avevo aiutato!

Magari per lui era solo una cosa quotidiana, normale; vedeva un sacco di gente tutti i giorni e dopo aver attraversato quelle porte scorrevoli che dividevano quella stupenda hall dal caldo infernale della calle veneziana si sarebbe già dimenticato i precedenti 5 minuti...e il mio volto.. Però per me era stato emozionante, indimenticabile.

Quando tornai con la testa alla realtà lui era appena uscito dalla porta e io avevo Katy aggrappata alle mie spalle che gridava come una gallina che cova all'alba.

Oh mio dio!!! Io ti amooo ti adoroooooo, ho appena fatto la foto con Jare Leto in persona e tuuuu!! Tu ci hai parlato! Non ci voglio credere non ci posso credere!!!!”

Mi sedetti su un divano a qualche passo da noi. Cioè, ci sprofondai a dir la verità. Con la Reflex stretta tra le mie mani.

Fammi vedere fammi vedereeeeeee!!!”

Katy era euforica, e lo ero anche io eh?! Solo che ero un po' più lenta a manifestarne gli effetti.

5 scatti, puliti, nitidi, reali. 3 scatti con Jared e Katy, e altre due foto quasi simili ma con me al suo fianco.

Consumai quasi il tasto della macchina fotografica prima di rialzarmi da quel divano.

Katy chiamò tutte le persone presenti e non sulla sua rubrica telefonica per raccontare quell'evento. Io continuavo un po' a sognare ad occhi aperti.

 

I souvenir a Venezia non mancano mai. Dovevo pur essere riconoscente al mio assistente.

Il caro Dave avrebbe fatto anche gli straordinari per non farmi trovare un gran casino al mio ritorno. Dovevo portargli qualcosa da Venezia, ma avrei avuto tempo per cercare qualcosa di adatto a lui. Anche se ero quasi sicura che un bell'olio o tempera su tela non gli sarebbe dispiaciuto. Era anche un buon disegnatore oltre che fotografo. Un gran amante dell'arte.

Era più di un'ora che Katy era al telefono, non ne potevo più di spaziare dentro e fuori per i negozi parlando solo con me stessa.

Una maschera sarebbe stata perfetta per Dave effettivamente, avrei preso forse quella della vetrina di qualche calle fa...

Oooh Giorgia non hai idea!! Cazzo, cioè...ma lo capisci?! Lui era lì da solo e oh mio dio. Ma poi quando mi ha abbracciata per la foto è stato...dio mi stavo cagando sotto...ahahah!”

Katy ti prego smettila! Volevo gridarle in faccia.

Mi ricordai di non aver portato le ciabatte, maledetta fretta. No, forse era solo distrazione.

C'è chi lo chiama anche stress.

Non aveva importanza, le avevo dimenticate e avrei camminato scalza in albergo.

Erano le 8 della sera, stavamo ancora vagando a vuoto e avevo sete, fame e sete.

Comprai un paio di birre e un trancio di pizza in un piccolo take-away.

Katy diede tregua al suo cellulare.

Mmm, che schifo sta pizza, è così unta!”

Avevamo trovato un posto fantastico per mangiare. Ci eravamo sedute su un ponticello di piccole dimensioni in mezzo ai due alti palazzoni grigi. Non c'era anima viva che passava di lì, non si sentivano neanche i rumori e le voci della gente a qualche calle di distanza.

L'unica pecca è che faceva ancora troppo caldo.
E poi andiamo all'Hard Rock Cafè! Ma....Sophie?! Mi stai a sentire? Hai capito?!”

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Capitolo 4
*** 4. Gin Tonic and a camera ***


Grazieeeeeeeeeee grazie grazie alla mia fedele Julie =) e alla mia dolce sorellina minore Ash per le recensioni. Grazie anche a chi legge e non commenta =) Spero che il nuovo capitolo possa essere di vostro gradimento!!
  1. Gin Tonic and a camera

 

Per me è impossibile che Shakira abbia una vita così piccola, ma l'hai vista? C'ha due fianchi...”

Katy continuava a parlare parlare parlare, ma io avevo tutt'altro in testa. Ancora quell'incontro, ancora quegli occhi, quel sorriso e quei capelli così biondi.

Facciamo un altro giretto in piazza San Marco? Hai voglia?!” proposi.

Katy continuava a guardarsi intorno in quella piccola entrata così la presi per un braccio e tornammo fuori.

Ormai il cielo era di un blu violaceo sbiadito, il sole era calato e le stelle facevano capolino una dopo l'altra.

Hai fatto le foto del campanile di San Marco?!” mi chiese Katy.

Forse non ricordava che conoscevo Venezia meglio di lei, che quando ero piccola i miei genitori mi ci portavano così spesso che avevo iniziato a odiarla, Venezia.

Presi in mano la macchina fotografica e feci un paio di scatti alla gente per strada, tutti quei volti nascondevano storie e anche da una semplice foto si poteva vedere quello che andava di fretta, le amiche a passeggio, la coppietta in luna di miele.

Riguardavo le immagini sul piccolo schermo quando vidi Katy partire in corsa.

Katy! Ma!! Hey!” esclamai seguendola con lo sguardo.

Shannon! Ciao Shannon posso, posso fare la foto con te?!”

Non ci potevo credere, non di nuovo. Prima il cantante, ora il batterista.

Katy stava avvinghiata al braccio dell'uomo, quell'uomo che era così maledettamente sexy in foto, nei video. E dal vivo....

Scattai un paio di foto. Poi incontrai il suo sguardo.

Tu...devi essere una vera appassionata di fotografia!” mi disse indicando la mia Reflex.

Hem..veramente faccio la fotografa!” dissi sorridendo timidamente.

Ed hai anche un bell'accento inglese. Sei di qui?!”

Ero in defibrillazione, Katy fermava Shannon Leto per le vie di Venezia e lui fermava me per farmi delle domande? Impossibile. Doveva essere un sogno.

Hum, sono italiana, ma ora vivo a Londra...e ho uno studio fotografico!” sorrisi.

Allungò la mano. “Posso...la posso provare?!”

I nostri sguardi si incrociarono e sentii le guance infuocarsi.

Gli passai la Reflex guardando ogni suo minimo movimento. Ero molto gelosa delle mie cose, dei miei attrezzi da lavoro soprattutto.

L'uomo che lo accompagnava mi si affiancò e sorridendo mi disse “Ora l'hai davvero incantato, non pensare di levartelo dai piedi molto presto!”

Proprio allora un CLIC! Shannon ci sorprese in quella posa molto naturale.

Davvero, davvero bella. Il tuo nome?!” Mi riporse la macchina fotografica e mentre la prendevo tentai anche di scambiare una stretta di mano.

Sophie, sono Sophie..”

Ah, Sophie, hai detto che hai uno studio a Londra, hai un biglietto da visita con te? Tra un paio di settimane sarò lì, vorrei venire a trovarti.”

No no no, non poteva essere vero, assolutamente.

Estrassi il biglietto da visita dal taschino della borsa e glielo porsi.

Bene, ci vediamo allora!”

Ah, certo! Buona serata!!” replicai.

Katy invece si sbracciava, era rimasta ancora una volta a fissare a bocca aperta la scena.

A domani!! Ci vediamo al concerto!!”

Ripresi a camminare, e dietro di me sentivo Katy saltare su e giù.

Oddio!!! Ma noi siamo iper fortunate!! Cioè, tu lo sei. Oh mio dio!!! Shannon Leto che ti chiede il biglietto da visita!!!! Dannazione ero così presa, avrei potuto fare un video!!!”

E riprese con le telefonate, rifece il giro della rubrica.

Anche io feci una telefonata quella volta, una sola.

Dave, pronto sono io!”

Sentire la sua voce era come sentire la voce di un fratello.

Sophie! Ciao, non ti preoccupare qui sta andando tutto a gonfie vele! Manchi solo da oggi pomeriggio capo dai! Comunque ho una notizia da darti.”

Dave, Dave aspetta, lo so che va tutto bene, ti ho chiamato solo per dirti che cosa mi è successo oggi! Non ci crederai mai...”

Più proseguivo con il mio racconto più Dave se la rideva.

Noooo, non ci posso credere, hai le foto di Shannon? Verrà a ritirarle qui allora? Ahaha!”

Non riuscivo a capire se mi stava prendendo in giro o se era felice per me.

Sophie, qui oggi è arrivata una busta, una busta bella grossa dagli Stati Uniti.”

Quel concorso, quella richiesta.

Dave, l'hai aperta?!” non volevo sapere nulla, volevo aprirla a casa, seduta sul divano davanti a un bel bicchiere di gin.

No, non l'ho aperta. È sulla tua scrivania e aspetto che tu torni.”

Qualche momento di silenzio. “Sophie, se fosse che...se fosse che devi andarci, mi porterai con te?!”

Io e Dave, uno studio a Los Angeles, California. Il sogno di chiunque, andare in California.

Se avessi vinto quel concorso lo studio sarebbe stato mio, avrei potuto avere un nuovo studio in una via di L.A e un bel mazzetto di soldi per cercarmi anche una casa.

Dave, ne riparleremo...”

Lo sentii solo sospirare, poi ci salutammo.

 

Oltrepassai le porte per entrare in quella hall che la sera era molto più accogliente la sera che il giorno.

Katy scomparve dietro alle porte scorrevoli dell'ascensore dopo aver ritirato la chiave mentre io ancora mi guardavo attorno.

Non avevo certo intenzione di andarmene in camera per sentirla parlare un'altra mezz'ora al telefono, così mi avvicinai al bancone del bar.

L'orologio segnava le 11 p.m.

Al bar non c'era nessuno, se non un uomo sulla cinquantina dietro al bancone che asciugava dei bicchieri con un canovaccio bianco.

Buonasera signorina, cosa posso offrirle?!”

La sua voce era calda e il suo accento non era veneziano come quello del ragazzo alla reception il giorno prima.

Un gin tonic per favore, con ghiaccio.”

Appoggiai i gomiti sul bancone e guardai il barman in ogni sua mossa.

La stanchezza si stava facendo sentire, le palpebre cominciavano a essere pesanti.

Ecco a lei!”

Ringraziai il barista con un cenno e strinsi il bicchiere tra le mani.

Ripensavo a Los Angeles, sarebbe stato davvero bello se avessi dovuto fare le valigie una volta per tutte, andare nel paese dei miei sogni, a fare il lavoro che adoravo.

Cortesemente una bottiglia d'acqua da portare in camera...e...ah, un gin tonic con ghiaccio lo prendo qui!”

Quella voce, quella voce! Mi voltai e lo vidi, nella sua canotta a righe bianche e nere, con i suoi muscoli che chiunque poteva invidiargli.

Sophie! Anche tu qui?”

Shannon, ciao!” ormai ci stavo facendo l'abitudine a incontrarli, l'adrenalina diminuiva di volta in volta, o forse cresceva, non lo so, sentivo tutto sottosopra dalla gola sino ai piedi.

Posso? Stai aspettando qualcuno?”

Si sedette accanto a me e piegò un po' la testa per guardarmi bene negli occhi.

Ah no! Katy è di sopra, sta telefonando al mondo intero. Non è il massimo sopportare qualcuno tutto il giorno al telefono!”

Ahah, lo so, lo so bene. E per questo ti dai all'alcool?”

Fui io a sorridere quella volta. “No, è per tentare di far aumentare la stanchezza, così poi vado a letto e mi addormento subito!”

Shannon si sistemò un po' meglio sullo sgabello.

Ma parlami del tuo lavoro, a me piace molto la fotografia sai?!”

Quelle sue espressioni, il suo sorriso così naturale, il suo sguardo così profondo, quei capelli sbarazzini. Stavo impazzendo ogni secondo di più.

...dipende poi dall'obbiettivo che hai, anche se per quel genere di foto non ti serve poi chissà cosa..”

Tirando le somme ci eravamo scolati una bottiglia di gin e avevamo iniziato a ridere per qualsiasi stronzata.

Sophia..hem no, Sophie, scusa...ti, ti va di venire a fumare una sigaretta nel mio balcone? Così finiamo la nostra chiacchierata, poi possiamo andare a dormire, eh?!”

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Capitolo 5
*** 5. Sex is not the enemy ***


 
 5. Sex is not the enemy
 
Sentivo gli occhi pizzicare, per questo li strizzai un po' con le dita.
Sei stanca?” alzò gli occhi dal suo i-phone per commentare il mio gesto.
Un po', ora è anche l'alcool che fa effetto!” sorrisi abbassando lo sguardo.
Le porte dell'ascensore si aprirono, Shannon molto spontaneamente prese la mia mano e fece strada senza mai lasciarmi fino alla sua stanza.
C'era un buon profumo di fiori lì dentro, e mi sorprese l'ordine.
Nella mia stanza avevo già disfatto la valigia buttando tutti i vestiti sul letto, sulle poltrone, scarpe di qua, ciabatte di là. Nella stanza del batterista invece solo qualche maglietta su un divano bianco e delle scarpe sotto una sedia.
Mi lasciò la mano per andare verso il letto, prese uno zainetto e ne estrasse un pacchetto di sigarette.
Tieni, gradisci?” mi porse una sigaretta e appena la appoggiai alle labbra prontamente me l'accese, poi fece lo stesso anche lui.
Hai aperto da molto il tuo studio a Londra?” mi domandò mentre spostava i vestiti dal divanetto alla sedia.
Cercai un posacenere e andai verso il balcone.
Qualche anno, ormai sono abbastanza avviata!”
Hey dove vai? Non uscire, fa caldo, vieni...siediti qui!” batté con la mano sul divano dopo che ci si era accomodato anche lui.
Mentre facevo quei tre passi per raggiungerlo un turbine di pensieri mi stravolse la mente.
Io. Quel batterista così...così...così. La sua stanza. Poteva essere realtà?
Mi sedetti accanto a lui e aspirai dalla sigaretta mentre sentivo il suo sguardo addosso percorrere ogni centimetro del mio viso.
Temevo di sapere cosa voleva. Gli faceva comodo anche il fatto che stavamo nello stesso albergo, potevo essere forse la sua sgualdrina quella notte? O avrei avuto il coraggio di resistere e oppormi nel caso quel corpo così forte, possente, avesse tentato di intrappolarmi?
Verrò a trovarti a Londra, tanto tra un po' saremo lì. Voglio vedere cosa sai fare, mi farai un po' di foto. Ti va?!”
Annuii mentre riportavo la sigaretta alle labbra.
Aveva spostato il braccio dallo schienale del divano per circondarmi le spalle.
Spensi la sigaretta sul posacenere che tenevo in mano e lo fece anche lui, per poi prenderlo e spostarlo sul porta telefono vicino; non aveva mosso il braccio attorno alle mie spalle di un millimetro.
Ti va di bere qualcosa?” mi disse passandomi un dito sulla guancia molto lentamente.
Sentivo il suo fiato scontrarsi sul mio collo, il suo profumo era più intenso alle mie narici.
Mi voltai per guardarlo negli occhi e come se fossi ipnotizzata annuii.
Si voltò di scatto e andò a prendere una bottiglia dal frigo bar. Non vidi bene cos'era, versò il liquido in due bicchieri e tornò da me porgendomene uno.
Beh, direi di brindare al nostro incontro, e al nostro prossimo incontro a Londra!”
Cominciai a sentire il caldo aumentare dopo aver sorseggiato un po' di quella cosa a cui non riuscivo ancora a dare un nome. Non ero amante né tanto meno esperta di alcoolici, il sapore però era dolce, anche se molto forte.
Shannon continuava ad accarezzarmi la guancia e giù fino al collo con quelle dita calde, con quel fare sensuale.
Non riuscivo più a spiccare parola, sentivo solo il suo sguardo penetrante addosso, era abbastanza da sopportare.
Posò il bicchiere con una mossa repentina dietro di sé e si tolse la maglietta lasciandomi ancor più impalata a fissare quel suo fisico muscoloso, quei tatuaggi sulla pelle.
Fa un po' caldo non credi? Dovremmo smetterla con questa roba, per stasera con l'alcool è abbastanza.” Prese il mio bicchiere e lo mise vicino al suo, poi si avvicinò di più a me.
Sei molto carina lo sai?!”
-Si lo so e ora devo andare a dormire, ciao e buonanotte!-
Quelle le parole che mi vennero in mente all'istante, ma collegare la mente alle corde vocali era un po' troppo per me.
I nostri sguardi si incontrarono di nuovo e subito dopo il mio corpo si trovò ad aderire al suo, solo la mia maglietta divideva il contatto diretto della pelle.
Le sue labbra aderirono alle mie. Mi aspettavo foga, forza da parte sua. Tutto invece era semplicemente perfetto.
Forse non avrei dovuto, ma in fondo, perché perdersi l'occasione di una buona scopata, e con un uomo così?!
Le sue mani andarono a cercare il bordo della mia maglietta, la sollevarono e le nostre labbra si divisero per farla scivolare via dalla testa.
Si alzò dal divano e mi prese per un braccio addossandomi alla parete vicino al letto continuando a baciarmi.
Ero bloccata tra il muro e il suo petto; gli portai le braccia al collo e non persi l'occasione di toccargli quella schiena che avevo sempre e solo ammirato da lontano, troppo lontano.
Le sue mani arrivarono al mio seno, le sue labbra scesero e la barba incolta da forse un paio di giorni iniziò a solleticarmi il collo.
Fece scivolare via anche il reggiseno e mentre assaporava la mia pelle tolse scarpe e fece scivolare giù i pantaloni.
Le sue mani fantasticavano sulla mia pelle, le dita continuavano a torturare i miei seni, continuava sempre più a stringermi contro il muro come se temesse che potessi scappare da un secondo all'altro.
Feci scivolare anche i miei pantaloni a terra e me ne liberai rapidamente gettandoli in un angolo con il piede.
Le sue mani mi afferrarono per i polsi, la sua lingua tornò ad occuparsi della mia.
Mi guidò fino al letto dove mi distesi di schiena e lui su di me.
Sentivo solo il suo fiato contrastare con il mio, la luce fioca della lampada dall'altra parte della stanza emanava un bagliore tale da rendere l'atmosfera ancora migliore.
Sentire i suoi muscoli della schiena lavorare sotto i miei polpastrelli mi eccitava ancora di più.
Ma il momento in cui sorrisi e socchiusi gli occhi liberando la mente fu quando i nostri slip finirono in fondo al letto e finalmente lo sentii mio.
Il suo respiro si faceva più intenso, i suoi movimenti più regolari.
Persi la facoltà di intendere e volere finché raggiunto l'apice del piacere non lo sentii scivolare accanto a me stringendomi per la vita.
Mi misi sul fianco e gli accarezzai il viso raccogliendo con le dita qualche gocciolina di sudore sulla sua fronte, poi dietro al collo.
Il nostro respiro perse d'intensità, tornai a realizzare nuovamente dove mi trovavo e che forse era giunto il momento di andarmene, tanto la sua voglia era appena stata soddisfatta.
Scivolai via lentamente dalla sua presa e recuperai i miei slip in fondo al letto.
Hey dove vai?!” la sua voce calda mi sfiorò la schiena.
A dormire...nella mia stanza, tu stai bene ora no?!” Ero stata un po' troppo diretta, sembrava quasi l'avessi usato io per una scopata rigenerante.
Mi passò un braccio attorno alla vita e mi bloccò mentre tentavo di rimettere i pantaloni.
Dormi qui, dormi con me...ti voglio qui Sophie.”
E come resistere a quella voce così sensuale, che quasi implorava che io rimanessi lì.
Non ci fu certo bisogno che lo dicesse due volte. Bastò solo che le sue labbra sfiorassero il mio collo di nuovo e tornai a distendermi accanto a lui.
Mi circondò con le sue braccia che il giorno dopo avrei visto scatenarsi sulla vera donna della sua vita, la batteria. Poi chiusi gli occhi e mi lasciai avvolgere dal cuscino morbido e dal suo calore sprofondando in un sonno profondo e rilassante.
 

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Capitolo 6
*** 6. Back Again ***


-grazie a julie91love per i suoi commenti davvero molto graditi =) spero continui a piacerti =) cercherò di fare del mio meglio -ash sei tu la mia fonte di ispirazione XD ti ringrazio per privarmi della mia sanità mentale tutti i santi giorni e per leggere anche questa cosa che mi sono messa a scrivere =) -grazie anche a tutti coloro che leggono e seguono questa ff, spero di non deludervi proprio tanto ^.^
6. Back Again
 
Sophie mi dispiace un sacco, davvero.”
Katy mi abbracciò forte prima che varcassi la soglia dell'aeroporto.
Questo posto è un inferno per questo festival, però almeno dai, li rivedrai live tra un paio di giorni i 30 seconds to Mars, ma mi spiace perché so che ci tenevi a vedere qui anche i Green Day!”
Le diedi una leggera pacca sulla spalla per poi dividere i nostri corpi.
Le sorrisi lievemente “Fa nulla, sarà buona la prossima, ma non qui a Venezia, andrò in Australia piuttosto, lì c'è siccità, niente uragani sulla folla...”
Le diedi un ultimo bacio sulla guancia, poi presi la mia valigia ed entrai in aeroporto confondendomi con centinaia di persone prima di arrivare a fare il check-in.
 
Seduta su una delle poltroncine nere davanti alla grande vetrata che dava sulle piste tirai un sospiro e chiamai Dave prima di spegnere il cellulare definitivamente.
Hey allora alle 3 e mezza sono fuori, lascia Christa allo studio e vieni a prendermi tu per favore?!”
Dave rimase piuttosto stupito di questa mia richiesta; di solito era il contrario, non lasciavo mai la ragazza in studio da sola, temevo combinasse qualche guaio, ma dovevo assolutamente raccontargli tutto, dovevo raccontargli del mio soggiorno, del concerto annullato per via del maltempo, ma dovevo soprattutto raccontargli che avevo scopato allegramente con Shannon Leto dopo che ci siamo scolati assieme qualche bicchiere di gin e poi l'avevo rivisto solo di sfuggita.
Non avevo neppure aspettato che si svegliasse, ero scappata via temendo di venir scoperta.
Hum, ne sei sicura? Non vuoi che ti venga a prendere lei? Oppure che ti mandi un taxi?”
Potevo immaginare i suoi occhi sbarrati e le dita che cominciavano ad accarezzarsi il mento.
Ma, è successo qualcosa che non so?!” osò chiedermi.
Dave, cazzo, sono il tuo capo, fa come ti dico e basta! E ora ciao, ci vediamo tra qualche ora!”
Riattaccai e spensi il Blackberry mettendolo nella borsa.
Il sole fuori faceva capolino tra le nuvole. Maledetto tempo infame.
Avevo vagato in lungo e in largo per Venezia sperando di vedere qualche rockstar in giro in gondola. Ma avevo solo incontrato dei ragazzi in un locale che mi avevano raccontato di aver visto il cantante dalla bocca larga, hem...Tyler degli Aerosmith a fare shopping sfrenato nelle boutique più costose delle calli veneziane.
 
It's you that I adore
You'll always be my whore
You'll be the mother to my child
And a child to my heart
We must never be apart
 
Al suon di quelle parole provenienti dalle cuffiette nelle mie orecchie distesi le gambe e buttai la testa all'indietro. Nella mia mente si fecero più grandi le immagini di quel video così incredibile che mi ricordava di quando ero più piccola, appena adolescente e rimanevo attaccata alla tv guardando la pelata di Billy Corgan, e quello sguardo così penetrante e indiavolato.
 
In you I see dirty
In you I count stars
In you I feel so pretty
In you I taste god
In you I feel so hungry
In you I crash cars
We must never be apart
 
Si, dirty, così dirty quel culo che si era appena messo davanti alla mia traiettoria visiva.
Preferivo guardare quello piuttosto che l'aereo che decollava.
Il personaggio si chinò per allacciarsi una scarpa mentre io continuavo a fissare il suo sedere; lasciò intravedere il bordo grigio dei suoi boxer e ciò mi prese ancora di più mentre la voce di Corgan violenta raggiungeva i miei timpani.
Improvvisamente si volta, il mio sguardo sulla sua patta dei pantaloni, salgo su allo sguardo e mi vergogno.
Qualcuno deve avergli detto che gli stavo guardando il culo perché lui fissa proprio me e alza una mano in segno di saluto allargando un sorriso sghembo in volto.
Mi ricordo di conoscerlo, fin troppo bene, sia lui, sia il sosia di Gesù Cristo che gli sta accanto, e il ragazzo carino accanto ancora, e quella tipa bionda, e quel tipo biondo, con quei capelli tagliati così strani.
Ciao Sophie!” eccolo, mi viene incontro e mi dimentico di respirare togliendo subito le cuffiette dalle orecchie.
Ciao...hem...ciao!” Rispondo senza balbettare per fortuna.
Non si siede, rimane in piedi davanti a me e mi alzo anche io ritrovandomelo a un soffio dal viso.
Stai tornando a casa? Ci fermiamo anche noi a Londra sai? Per un paio di giorni, poi andiamo più al nord prima di volare in Australia.”
Perché parla? Perché proprio con me? Perché tutti i suoi amici ci stanno fissando ridacchiando?
Hem, hem...” prendo fiato, deglutisco rumorosamente e tento di non perdermi in quel colore così particolare dei suoi occhi.
Si, hem, me ne vado a casa. Proprio adesso si.” Idiota, idiota, idiota.
E...immagino che tu torni al lavoro, domani no?” La sua mano si alza, si da una grattatina alla nuca e dentro di me rido e penso -avrà mica qualche pidocchio?- ma non sto scherzando con gli amici, no, levo quel pensiero stupido dalla mente e penso a rispondergli.
Hem, veramente, vorrei ricominciare già oggi...”
Ma se questa sera ti invitassi fuori a cena con me ci verresti, Sophie?!”
Dio, il modo in cui aveva pronunciato il mio nome, il modo in cui mi stava guardando. Mi stava chiedendo nuovamente del sesso? Beh, si sbagliava alla grande se credeva che ci avrei rinunciato.
A Londra? Hem, cioè...si, d'accordo, ok..”
La sudorazione era aumentata, la voce mi tremava. Non ero mica così qualche sera prima.
Beh, passerò nel tuo studio, così magari mi fai vedere qualche scatto prima.” Strizza l'occhio e mi sorride.
Hey Shannon!” Una voce dietro di lui, suo fratello, il biondo della hall, Jared dannazione.
Lui si gira, lo guarda mentre l'altro si avvicina di qualche passo.
Shannon hanno aperto, si va!” Gli passa uno zaino nero e mi scruta da dietro i suoi occhiali dalle lenti scure.
Hey ma tu sei la ragazza della hall! Si, mi ricordo di te! Sei quella che mi ha aiutato nelle traduzioni! Anche tu vai a Londra?”
Annuii mentre Shannon si allontanava senza nemmeno voltarsi a salutarmi.
Hem, certo, vivo lì.” Gli sorrisi e mi salutò con un cenno di mano seguendo il resto del suo gruppo.
Ripiombai a sedere sulla poltroncina, poi mi ricordai che quello era anche il mio volo, dannazione.
Presi la mia roba e corsi verso la hostess che stava controllando i passaporti delle ultime persone in coda.
Buon viaggio signorina!” mi disse con quel sorriso abbondante di rossetto, e io corsi attraverso il corridoio e dentro nel velivolo a cercare il mio posto.
Chiusi gli occhi e non li riaprii finché atterrammo a Londra.

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Capitolo 7
*** 7. Pure Poison ***


grazie mille a Julie91love per le sue recensioni sempre molto gradite, mi fa davvero moooolto piacere che ti piaccia e che tu continui a seguirla!!! Spero possa piacerti anche il seguito =D
grazie anche a tutti gli altri che leggono e non commentano, spero di non deludervi!
quanto ad Ash, cara la mia sorellina, ahahah sbrigati che io e te dobbiamo poi postare l'altro progettino, per quanto riguarda Tim e te, beh...ci penserò nella prossima puntata!! ;) grazie per esserci sempre, lo sai che ti adoro!
  1. Pure Poison
 
No cioè, tu hai rovinato la foto degli sposi durante lo scambio degli anelli? Io ti licenzio dannata ragazza..io ti licenzio...”
Lo sapevo, sapevo che non avrei potuto lasciare lo studio ai ragazzi; Dave aveva dato un po' di fiducia alla mia stagista e aveva fatto un bel pasticcio.
Dave, hai ancora i file multimediali? Vediamo se riesco a ritoccarla da pc.”
Dave mi passò il cd-rom e mi chiusi in ufficio a lavorare a quella dannata immagine. Non poteva avermi rovinato l'immagine più importante dell'album, non quella dello scambio degli anelli durante un fottuto matrimonio, no!
Mi ero precipitata in studio, avevo pregato Dave di portarmi lì, non a casa, non avevo voglia di fare una doccia, avevo voglia di scaricare le mie foto e di vedere come avevano lavorato quei due in mia assenza.
Dovevo riuscire a modificare quella luminosità di troppo, ma anche i colori erano tutti da ritoccare, sarebbe venuta un'immagine di mia fantasia alla fine, ma non poteva mancare nell'album.
Un paio di battiti alla porta e mi spazientii, non volevo essere disturbata quando stavo lavorando a qualcosa di importante.
Si?” risposi bruscamente.
La ragazza si avvicinò alla mia scrivania a testa bassa, molto lentamente.
Sophie, io...mi dispiace. Giuro che non me ne sono nemmeno accorta, mi dispiace immensamente.”
Il danno è fatto ormai, e bisogna ripararlo. Che ore sono? Vai a casa, vattene, per oggi la tua frittata è stata fatta.”
Quei suoi adorabili boccoli biondi sparirono dietro la leggera porta che divideva il mio mondo con quello esterno.
Dopo qualche secondo di nuovo un battito alla porta.
Che c'è ancora?!” mi arrabbiai ed ebbi un forte istinto di buttare tutto dalla finestra.
Aprì la porta Dave questa volta.
Che c'è?!” chiesi nuovamente.
Hem...c'è...un uomo che ti aspetta...” rimase fermo impalato davanti alla porta.
Non ho tempo ora Dave, digli che se ne torni domani per favore se non è urgente, altrimenti può chiedere a te.”
Dave attese due secondi, poi uscì chiudendo piano la porta.
Continuavo a odiare il background di quell'immagine, dovevo assolutamente riparare.
Di nuovo, toc toc.
Che cazzo c'è ancora ragazzi? Sto lavorando!”
La porta si aprì di un centimetro e appena alzai lo sguardo per fulminare Dave che mi stava disturbando di nuovo mi venne in mente una cosa.
La porta si aprì di più.
Merda, merda merda merda!! Me n'ero completamente dimenticata! Come si fa a dimenticarsi una cosa del genere?!
Beh, ci sono di quelle giornate in cui si fanno talmente tante cose che le prime della giornata ti sembra di averle fatte anche il giorno prima, e ti sballa tutto ciò che hai in testa.
Scattai in piedi e sentii le guance accaldarsi come se ci avessi spalmato sopra del peperoncino in polvere.
Scusami, se stai lavorando, cercherò di ripassare domattina.”
Gli andai incontro senza nemmeno guardarlo negli occhi per l'imbarazzo.
Lo feci entrare, poi chiusi la porta alle nostre spalle.
Mio dio, io....scusami.” riuscii a blaterare. “E' che...i miei assistenti hanno combinato un casino e stavo cercando di sistemare una foto...e...beh, la finisco domani. Non c'è alcuna fretta.”
Ne sei sicura?!” mi domandò mentre si accomodava su una delle due poltrone in finta pelle nera che stavano davanti alla mia scrivania.
Certo...hem, si!”. Tolsi gli occhiali da vista e mi scompigliai da sola i capelli. Poi ebbi il tempo di guardarlo con attenzione.
Dio, com'era sexy. Indossava una canotta blu scuro e una giacca nera sopra, e dei jeans che si adagiavano sopra un paio di scarpe nere da ginnastica.
Immagino tu non sia nemmeno andata a casa, quella maglietta ce l'avevi anche in aeroporto stamattina!” com'era stato attento.
Mi sembrava ancora così strano che fosse lì. Chissà che faccia aveva fatto Dave quando lo aveva visto entrare. Avrei pagato per essere stata lì a fargli una foto.
Non lavori un po' troppo?” mi chiese piegando un po' di lato la testa mentre raccoglievo i capelli sulla nuca con un fermaglio abbastanza grande.
Beh, ho solo questo da fare, nient'altro. È la mia passione più grande, ci passo giornate intere qui dentro, anche le notti a volte, quando ho delle immagini da sistemare o degli sviluppi da fare. Altre volte invece passo le notti in giro, a fare foto ovunque. Sto partecipando a diversi concorsi, non posso mai farla riposare la mia arma più preziosa.” e sorrisi, accarezzando con due dita la mia Reflex proprio accanto al computer.
Shannon si alzò in piedi, mi guardò dritta negli occhi si passò la lingua sulle labbra.
Allora, che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa e poi mi fai vedere cosa sei capace di fare?!”
Fece il giro della scrivania e mi si avvicinò senza mai staccare i suoi occhi dai miei.
Beh, ok..d'accordo...si...si può fare..” tentai di sorridere mentre mi portava una mano alla guancia.
Sentii l'altro braccio cingere la mia vita e ad un tratto mi ritrovai appiccicata a lui. La sua lingua si fece spazio tra le mie labbra fino a raggiungere la mia e solleticarla un po'.
Mi lasciai andare, niente tensione in quel momento, anche se dall'altra parte del muro c'era Dave che probabilmente stava chiudendo il registratore di cassa prima di andarsene.
Presi fiato appena mi diede un attimo di tregua.
Ecco, ora ti ho salutata come si deve...possiamo andare?”
Le sue mani scivolarono via sfiorando i miei fianchi e si avvicinò alla porta mettendomi fretta.
Chiusi il pc, presi in fretta le mie cose e uscii dall'ufficio.
Dave, io scappo, ci vediamo domani!” lo vidi guardarmi con un'espressione rincretinita, non disse nemmeno 'ciao' prima che uscissi dalla porta principale e salissi in auto con il mio uomo della serata.
 
Mi ero pentita di aver chiuso a chiave la porta del bagno, ma di certo avevo bisogno di fare davvero una doccia, dovevo essere presentabile abbastanza per lui.
Indossai un paio di jeans scuri attillati e una t-shirt gialla con una stampa colorata astratta. Mi truccai un po' e sistemai i miei capelli neri ribelli alla meglio senza averli nemmeno asciugati completamente.
Non poteva mancare uno spruzzo di Pure Poison di Dior. Era così provocante, sensuale, dannatamente irresistibile quel profumo...
Uscii dal bagno mettendo un paio di décolleté col tacco, non erano certo da me, ma tanto valeva vestirsi bene del tutto per quell'occasione.
Quando raggiunsi la cucina la scena che vidi era semplicemente unica e non esitai a prendere la macchina fotografica e fare qualche scatto.
Shannon si era tolto la giacca ed era alle prese coi fornelli. Ad ogni movimento i suoi muscoli risaltavano e non poteva mancare uno scatto in anteprima.
Si accorse che lo stavo immortalando solo quando mi appoggiai a lavandino per fargli uno scatto di profilo.
Non sapevo sapessi cucinare..” feci un altro paio di scatti mentre si faceva scappare un sorriso.
Non sono molto bravo, ma mi diverte! E poi...mi puoi insegnare tu a fare qualcosa se metti giù quella macchina fotografica no?!” me la prese dalle mani e la mise sul tavolo.
Che cosa stai cucinando?!” chiesi guardando le miliardi di pentole che aveva sui fornelli.
Pasta con uno squisito sugo di pomodoro fresco, ricotta, basilico e come contorno delle verdure miste con formaggio fuso sopra.”
Non dovevamo andare a mangiare fuori? Beh, tanto valeva, il suo menu mi aveva presa per la gola.
Una volta controllate tutte le sue pentole mi si avvicinò, mi prese per i fianchi e mi fece sedere sul piano di lavoro.
La sua mano mi circondò il collo, il suo viso si avvicinò al mio. Sentii il suo naso sfiorarmi il lobo dell'orecchio, la guancia, il collo. Poi le sue labbra mi solleticarono la gola, il mento, e su fino alle labbra.
Hai un profumo delizioso, una pelle così morbida, sei perfetta...”
Perfetta per cosa? Per un'altra scopata? Perfetta perché così stavo bene acconciata o che altro?
Mi baciò, le sue labbra carnose, tenere, calde e umide incontrarono nuovamente le mie, si dischiusero, lasciarono spazio alle lingue che si muovevano lente, ma si spingevano l'una con l'altra.
Non vorrei smettere più...” mi sussurrò all'orecchio. “Ma ora ho fame...e le pentole si bruciano, poi devo rifarti il servizio!”
Mi misi a ridere anche se la sua voce non aveva cambiato di tono, era sempre così calma e sensuale.
Mi aiutò a scendere dal banco e appena appoggiai i piedi a terra mi diede un altro bacio a stampo, poi sorridendo tra me e me preparai il tavolo accuratamente accendendo anche qualche candela da mettere al centro.
Feci qualche altro scatto, non volevo aiutarlo con la cena, volevo che finisse da sè, sembrava così preso, e io lo avevo lasciato fare, e gli avrei lasciato fare tutto quello che avesse voluto.

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Capitolo 8
*** 8. Do I Care? ***


Un ringraziamento speciale a:
CutePoison83 ti ringrazio moltissimo, spero che non ti deluda il seguito, e mi fa mooolto piacere tu continui a seguire =D si, Sophie piace molto anche a me, e stando a quello che mi gironzola per la testa anche se in seguito ci sarà una drastica svolta il suo personaggio faticherà a cambiare...mi rispecchia un po' in fondo =)
Angie_Nim grazie moltissime anche a te, spero continui a piacerti e spero soprattutto di non deludervi andando avanti =) è ora di dare un po' una svolta alle cose...
Julie91love ormai tu carissima sei sempre nei miei pensieri quando posto un nuovo capitolo ahahah, spero sempre ti piacciano! grazie di cuore per continuare a seguire i miei scleri...
manca qualcuno?
aaaah si..ahahah la mia sorellona Aaaaash!!! ahahah "(come penso lo farebbero anche le due ragazze che rischiano di fare incidenti in macchina perchè si raccontano i particolari sessuali di certi personaggi :D )" a cosa ti riferivi?? ahahah ad episodi di strozzamento e sesso a 3?? ahahhahaha shan e il menu sì...io avrei preferito un menu più "carnale" ma ho scelto di rimanere con un rating un po' più chiaro del rosso stavolta ahahah =D
grazie anche a tutti coloro che continuano a seguire questa ff, spero continuiate a farlo e vi possa anche piacere. xoxo
 
  1. Do I Care?
 
Mi erano rimaste impresse nella mente le parole di un mio vecchio amico quando mi parlava della rottura con la sua ragazza. Diceva che verso la fine del loro rapporto quando si vedevano scopavano e basta, non riuscivano a fare niente di tutto ciò che fa una coppia normale, per esempio guardare la tv insieme facendosi le coccole sul divano.
Mi erano balenate in testa le sue parole dopo che ripensavo a ciò che stavo combinando io.
Ci fosse stato lui lì, beh...avrebbe smentito tutto ciò che gli avrei raccontato io, mi avrebbe letteralmente presa in giro perché non avrebbe creduto alle stronzate che gli stavo narrando.
Shannon dopo aver finito la sua cena si alzò da tavola come fosse casa sua e si svaccò sul divano accendendo la tv.
Dopo che riempii la lavastoviglie capii che forse non gliene importava un fico secco di uscire all'aperto a fare delle foto, di conseguenza tolsi le scarpe e andai a sedermi accanto a lui.
Stava beatamente guardando un film d'azione anche se non ne sembrava particolarmente affascinato data la sua espressione e il telecomando ancora in mano con il dito pronto a pigiare la freccia per cambiare canale.
Gli guardavo quelle labbra così carnose e avrei voluto saltargli addosso per morderle, e poi sentire il suo torace nudo sulla mia pelle...
I ricordi di Venezia riaffioravano, e non riuscivo ancora a credere di essere stata a letto proprio con lui; se era per quello non riuscivo nemmeno a credere che fosse seduto sul mio divano, nel mio salotto proprio in quel momento.
Molto spontaneamente si tolse le scarpe gettandole poco distante dal divano, si distese a pancia sopra e appoggiò la testa sulle mie gambe. Farsi le coccole davanti alla tv eh...?!
Voleva forse stare solo fuori dal mondo? Voleva rilassarsi un paio di giorni prima di tornare a violentare le sue percussioni?
Cominciai ad accarezzargli il viso, cercando di memorizzare quanto più possibile dei suoi sguardi, le sue espressioni, anche minime. Da lì a un paio di giorni magari non l'avrei rivisto se non in tv, o a una distanza di almeno 100 piedi.
L'unica cosa che desideravo fortemente era però di averlo su di me ancora una volta, magari l'ultima.
La pubblicità non arrivava mai, il film non finiva più, tanto che annoiata mi stesi un po' sui cuscini a mia volta e chiusi gli occhi.
Sentii la sua mano raggiungere la mia; le sue dita calde intrecciarsi con le mie e portarsele al petto, poi tutto di nuovo si fermò.
 
Mi svegliai improvvisamente da quel sogno così sgradevole, pfff, avere Shannon Leto accanto e dormire davanti alla tv? Non era possibile, chi l'avrebbe mai permesso?
Strizzai un po' gli occhi e fissai la tv accesa che dava una pubblicità alquanto irritante di un detersivo.
Poi tentai di alzarmi, ma qualcosa me lo impediva, o meglio...qualcuno.
Allora non era proprio un sogno, Shannon Leto stava veramente dormendo sul mio divano, in casa mia, e mi ero addormentata anche io!
Senza svegliarlo scivolai giù dal divano, presi la Reflex e non persi l'anteprima di fotografarlo in tutta la sua mascolinità; dormiva così divinamente.
Non faceva certo freddo, tuttavia gli misi una leggera coperta addosso e andai a cambiarmi prima di buttarmi sul letto.
Non potevo, non volevo crederci! Io a dormire a letto e un uomo da sbaffarsi sul divano?! Che spreco, ma non mi andava di svegliarlo per soddisfare la mia voglia di scoparlo.
 
Dovevo aver lasciato la finestra aperta perché nel bel mezzo della notte sentii le lenzuola solleticarmi una guancia, non avevo però la forza di aprire gli occhi e neppure di alzarmi e andarla a chiudere.
Mi carezzai semplicemente la guancia per dare un po' di sollievo a quel leggero prurito lasciatomi dal lenzuolo, e mi girai dall'altra parte andando a esplorare le zone più fresche e non ancora toccate del mio letto.
Un brivido però mi percorse la schiena e aprii gli occhi un po' infastidita.
Ti sei svegliata, scusa...non pensavo di darti fastidio...”
C'era lui, era lì davanti a me. Lo intravedevo grazie alla luce fioca dei lampioni della strada che si intrufolava tra le fessure delle tende.
...ma sei così bella mentre dormi che non ho resistito a sfiorarti...”
Potevo vedere i suoi occhi brillare a quello spiraglio di luce blu che sperava di allargarsi nella stanza, ma invano.
La mia mano sbucò dalle lenzuola e andò a toccare quella barba un po' incolta che aveva sulle guance, e senza esitare molto lui si avvicinò a me e mi baciò, ma non con foga, non entrando nella mia bocca come un predatore avido di soddisfare la sua fame, no.
Si era fermato alle labbra, come se mi stesse dando un semplice bacio della buonanotte, senza aver alcuna voglia di saltarmi addosso.
Gli passai la mano sul collo, stavo dormendo certo, ma mi sarei svegliata in fretta e furia se avesse voluto fare un po' di sano sesso proprio in quel momento. Tuttavia quel bacio non divenne mai più profondo, e appena si staccò lasciandomi sorpresa mi sussurrò all'orecchio “Buonanotte Sophie...” e si distese accanto a me stringendomi forte a lui, appoggiò il mento sulla mia spalla e si lasciò andare al sonno pressante.
Ci misi un'ora a prendere sonno dopo che mille paranoie e pensieri idioti mi vennero alla mente. Continuavano a balenarmi in testa quelle parole di quel mio amico...
...la cosa più normale che fa una coppia: guardare la tv sul divano coccolandosi...”
Una coppia. Coppia. Coppia. Coppia! Noi non eravamo una coppia, non lo eravamo mai stati in quei precedenti giorni e non lo saremmo nemmeno mai stati visto che lui se ne andava a spasso per il mondo e io me ne dovevo stare nel mio studio a Londra.
Coppia. Non volevo che fossimo una coppia, non mi interessava, stavo bene da sola, ne approfittavo soltanto se c'era qualche pescecane con un po' di fame, un po' di sana ginnastica da letto non fa mai male a nessuno.
Non mi ispirava la vita di coppia, avendo vissuto in cattiva maniera la separazione dei miei genitori quella volta decisi che la vita di coppia e io venivamo da diversi pianeti.
Suvvia, Shannon aveva solo bisogno di staccare un po' la mente dal suo lavoro, non c'era dubbio, ne avesse trovata un'altra avrebbe fatto lo stesso.
 
La sensazione di svegliarsi con qualcuno al proprio fianco è davvero incredibile. Non hai alcuna fretta di scivolare fuori dalle lenzuola, ti senti rilassato, e al sicuro.
Mi voltai verso il comodino e guardai l'ora. Erano le 9 e mezza passate, Dave avrebbe aperto lui il negozio quella mattina.
Mentre gli scrivevo un sms un braccio mi passò attorno alla vita e sentii il suo corpo avvicinarsi e aderire al mio.
Buongiorno Sophie! Non dormivo così bene dall'ultima volta che ho dormito a casa mia nel mio letto..”
La sua voce calda e leggermente roca mi giunse all'orecchio provocandomi una sensazione alquanto piacevole.
Lasciai il cellulare sul comodino dopo aver spedito il messaggio e mi voltai a guardarlo in viso; quei capelli spettinati, quello sguardo assonnato, quelle labbra così provocanti e quelle sopracciglia, non avevo mai visto nessun uomo con delle sopracciglia così dannatamente belle.
Buongiorno Shannon...mi fa piacere che tu abbia dormito bene sul mio lettone!” gli sorrisi.
Non solo nel tuo lettone, ma con te...” mi sfiorò il viso con le dita e mi diede un bacio che mi portò a vedere l'intero sistema solare.
Sì, svegliarsi con qualcuno di piacevole la mattina non è assolutamente cattivo affare.
“Facciamo una doccia?!”
 
L'acqua scrosciava sulle mie spalle, mi ero infilata sotto la doccia per prima mentre lui rispondeva al telefono. Mi lavai bene la faccia, non volevo ancora credere che lui fosse in casa mia, con me.
Le sue mani mi accarezzarono il ventre e sentii il suo petto aderire con la mia schiena mentre le goccioline d'acqua tentavano di intrufolarsi in mezzo invano.
Mi baciò il collo, mentre le sue mani scivolavano sulla mia pelle come le mani di un musicista sui tasti bianchi e neri di un pianoforte.
Mi fece voltare, portai le mani al suo collo e ci unimmo in un bacio caldo e sensuale. Sembrava che le nostre lingue danzassero a ritmo di una musica calma e rilassante.
Tracciavo degli intricati labirinti con le mie dita sui suoi muscoli, finché non sentii il freddo del muro su tutta la schiena. Shannon lasciò per un secondo la mia bocca per guardarmi negli occhi come se volesse dire qualcosa, ma li socchiuse solo e poi riprese a baciarmi il collo e tornare alla mia bocca mentre mi sistemava per ricongiungersi a me una volta ancora.
Si era aggrappato al tubo della doccia per non scivolare mentre io portavo le mie gambe attorno al suo bacino e lui di noi tornava a fare una cosa sola.
Nulla riusciva a distrarmi da quel momento, niente pensieri, niente squilli telefonici, niente pensieri stupidi. Gli baciai il collo, le clavicole, gli tormentai ogni centimetro di pelle mentre cercava di contenersi coi gemiti.
C'eravamo quasi, le mie unghie si impressero sulla sua schiena, lui senza farmi male affondò i denti sulla mia spalla finché non ci abbandonammo assieme a una vetta insuperabile di piacere.
Poi mi venne in mente una cosa.

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Capitolo 9
*** 9. You WHAT?! ***


Rieccomi qua con un nuovo capitolo, ormai siamo giunti a metà della storia...tra due capitoli ci sarà un bel salto e spero che comunque continuerà a piacervi....
Un grazie speciale alle mie fedeli donne che leggono e commentano
Angie_Nim: ahahahah grazie grazie e spero continui a piacerti...ora andiamo un po' più a dare forma al titolo...
CutePoison83: alla faccia di cotanta presenza....non so come non riesca a sognarlo la notte dopo che scrivo ste cose di sera ahahah tu piuttosto? come va coi sogni?! ^.^  grazie moltissime per continuare a seguire anche a te =D
Julie91love: ormai mia fidata donna e commentatrice...siamo giunti a un punto di non ritorno XD spero continui a piacerti e grazie per i commenti che mi lasci ogni volta che sono sempre molto graditi =D
Ash_Echelon, cara sconosciuta, ringrazio anche te per commentare, spero la storia continui a piacerti =D  ahahahhahahaha donnaaaaaaaaaaaaa ahahahahah creperai anche dopo aver letto questo capitolo??? ahahah io non so come ho fatto a scriverlo immaginandomi la scena....arghhhhhhhhhhh spero ti garbi, il prossimo te lo sfornerò puro e casto XDD
Grazie come sempre anche a chi altri dovesse seguire anche se non commentano, beh....lasciando perdere le "ciaccole" buona lettura =D

  1. You WHAT?!!
Piegati l'uno sull'altra con il getto caldo della doccia prepotente sulle nostre spalle ci lasciammo andare finché non sentimmo un telefono squillare.
E' il tuo...” sussurrai al suo orecchio, ma non si mosse.
Non mi interessa, voglio stare con te fino a quando non mi stanco...tu mi fai stare bene ragazza, mi sono sentito a casa qui con te...”
Le sue labbra mi passarono sul collo facendomi rabbrividire anche mentre il vapore bollente saliva al soffitto.
Quella doccia la dedicammo interamente a carezze e soprattutto baci, esplorammo la nostra pelle millimetro per millimetro finché vedendo le grinze sulle punte delle dita decidemmo di uscire e andare a fare colazione.
Dovevo affrontare l'argomento, assolutamente.
Gli lasciai il suo tempo e il suo spazio per prepararsi e rivestirsi mentre io in accappatoio preparavo il caffè in cucina e mettevo a scaldare due brioches nel microonde.
Preparai accuratamente la tavola con due tovagliette, bicchieri, tazze e posate. Misi della frutta su un piatto, e il succo d'arancia tra i bicchieri.
C'è un buon profumo, davvero un buon profumo...” entrò in cucina rivestito, coi capelli un po' spettinati e uno sguardo che se avesse potuto mi avrebbe levato i vestiti di dosso in un istante, lo sapevo.
Poggiò le mani sui miei fianchi, e mi baciò il collo, e su a sfiorarmi il lobo dell'orecchio con il naso. Per un secondo ebbi paura di cadere a terra dalla sensazione così eccitante.
...e non è il profumo del caffè, ma il tuo...buongiorno di nuovo piccola!”
Mi diede un bacio sulle labbra e mi guardò negli occhi, mentre io cercavo di prendere coraggio.
Mentre versavo il caffè nelle tazze presi fiato e socchiusi per un attimo le palpebre.
Shannon...tu...tu non hai usato il preservativo vero?” avevo fatto la figura di una poppante verginella, evvai così Sophie!
Non ottenendo alcuna risposta pronta lo guardai negli occhi e mi sedetti addentando un pezzo di brioches come se stessimo parlando del film della sera prima in tv.
Io...io..me ne sono completamente dimenticato Sophie...cazzo!”
Tu cosa?! Tu te ne sei completamente dimenticato??! Adesso potrebbe succedere un bel casino e tu, tu te ne sei completamente dimenticato. Cazzo Shannon, cazzo!”
Ero sempre solita farmi venire un'idea, anche assurda per provare a risolvere qualsiasi problema, peccato che quella mattina la mia testa fosse completamente vuota.
Ok...non possiamo farci nulla...è successo, potrei passarla liscia. Ma non farlo più Shannon, te ne prego. Non voglio problemi!”
Come mi era uscita una frase del genere poi, sembrava portassi io i pantaloni in quella situazione.
Shannon continuava a guardarmi negli occhi, forse sperava lo tranquillizzassi.
Ok, non ti preoccupare, non ti preoccupare...andrà tutto perfettamente liscio...”
Mi alzai da tavola e andai in camera cercando di recuperare qualcosa da mettere per uscire di casa.
Infilai un vestito violaceo con la gonna a balze fino al ginocchio, andai allo specchio e passai un filo di matita, una pennellata di ombretto chiaro e un po' di profumo al collo.
La sua presenza era palpabile, lo sentii giungere, l'odore dei suoi vestiti, quel profumo così maschile si intrufolò tra le mie narici facendomi impazzire ancora prima di vederlo riflesso allo specchio proprio dietro di me.
Le sue mani si posarono sempre sui miei fianchi, le sue labbra sul mio collo.
Usciamo assieme?” mi domandò sussurrando al mio orecchio come se mi stesse chiedendo nuovamente di scopare.
Mi voltai lentamente ritrovandomelo a due centimetri dal naso.
Che vuoi dire? Io devo andare in studio, devo andare a lavorare Shannon. Perdonami, ma non posso mancare un'altra intera giornata. Se non hai da fare potremmo vederci per pranzo...o stasera.” Fui io a sussurrargli quell'ultima parola all'orecchio, in tono basso e sensuale lasciandogli un bacio indiscreto di sfuggita sulle labbra prima di cercare conferma nel suo sguardo.
Ho inviato un messaggio a mio fratello, si occuperanno lui e Tomo dell'intervista programmata per oggi pomeriggio. Io gli ho riferito che sono a spasso.” Mi sorrise e aspettava forse dicessi qualcosa.
Che....che vuoi dire?”
Beh, semplice, stamattina che tu voglia o meno sarò il tuo apprendista, aiutante, come ti pare.” E come rifiutare una simil proposta mentre tentava di intrufolare le sue dita sotto la mia gonna provocandomi mille sensazioni diverse in pochi secondi...
 
Buongiorno Dave, io mi chiudo in camera oscura, ho diverse foto da sviluppare. Non mi disturbate per favore, ho poco tempo. Ah, sono arrivate notizie da oltreoceano?!”
Dave non disse nulla, scosse solo lentamente la testa e tornò a occuparsi della signora Hopkins.
Presi Shannon per mano e andai nella saletta adiacente al mio ufficio illuminata dalla luce rossa appesa al soffitto.
Quella donna è nostra cliente fissa” dissi io. “Viene qui da anni, ama fotografare il suo cane. Ogni volta ci porta dozzine di foto del suo meticcio, è una noia svilupparle.”
Raccolsi delle foto precedentemente sviluppate da Dave probabilmente e le misi in una busta sul tavolo. Poi cominciai il mio lavoro.
Volevo assolutamente sviluppare le foto di Venezia e quelle che avevo scattato a Shannon la sera prima.
Ne sapeva eccome di fotografia, maneggiava le pinze e le mie fotografie nelle vaschette con grande cura, mi ero persa a guardarlo di nuovo, proprio come la sera prima quando smanettava con pentole e fornelli.
Hey che c'è?!”
Si voltò improvvisamente accorgendosi che lo stavo guardando.
Hem...nulla...” scossi la testa e vagai un attimo per la stanza senza fare nulla.
Dannazione mi stava mettendo in confusione. Io non volevo legami con nessuno, l'unico legame che avevo a cuore era quello con Dave, il mio collega fidato. Lui non poteva piombare lì all'improvviso e con sole due mosse mettermi in confusione, io non avevo bisogno di alcun legame.
Lasciò la pinza e venne verso di me prendendomi le mani e spingendomi contro il muro.
Le sue labbra sulle mie di nuovo e quel suo odore pronto a inebriarmi fino al midollo.
Non puoi capire quanto mi stai rendendo felice! Io non posso dedicarmi ai miei hobby preferiti con tutto me stesso quando sono via da casa e tu stai permettendo tutto ciò. Sei la più bella cosa che mi sia capitata in questi ultimi giorni Sophie!”
Mi baciò di nuovo e tutti i neuroni presenti nel mio cervello si fulminarono all'istante.
Le mie braccia gli cinsero il collo e lasciai che le nostre lingue si fondessero nuovamente.
I suoi muscoli sotto il tocco lieve delle mie dita si contrassero veloci mentre mi prendeva in braccio e mi faceva sedere sul bancone libero alla destra dell'entrata della stanza.
Mi accarezzò le cosce sotto la gonna salendo su fino al bordo degli slip e staccai violentemente la labbra dalle sue.
Shannon no...non...” non qui?! Beh, non mi lasciò nemmeno concludere la frase.
Con uno scatto secco chiuse la porta a chiave e tornò a dedicarsi completamente a me avido di ottenere un secondo momento di piacere nella giornata, anzi, nella mattinata.
Il mio vestito finì ai suoi piedi seguito a ruota dalla sua maglietta e dal mio reggiseno.
Le sue mani vagavano sul mio corpo come se stessero facendo una caccia al tesoro, lo stesso facevano le mie sul suo petto e al tocco di quella leggera peluria sorrisi, anche se ciò non riuscì a fermare le sue intenzioni.
La sua lingua esplorava sempre più a fondo le mie cavità orali, le mie unghie affondavano sempre di più nella sua carne. Lo volevo dentro di me ancora.
Dannazione Sophie...non ho profilattici qui...” mi sussurrò all'orecchio senza che la passione diminuisse.
Non mi importava più nulla, lo volevo e basta. Gli slacciai i jeans e aiutandomi coi piedi glieli feci scivolare giù per le gambe seguiti a ruota dai boxer scuri.
Non serviva più parlare ormai, una frittata era stata fatta, tanto valeva farla nuovamente.
Mi sfuggì un gemito appena lo sentii mio nuovamente e subito per zittirmi mi cacciò la lingua in gola.
Shh, non gridare...” mi sussurrò mentre il suo respiro era sempre meno regolare. Cercavo di strozzare qualsiasi suono volesse uscire dalla mia gola.
Raggiunta quasi la vetta del piacere Shannon rallentò e si morse un labbro nel sentire le mie unghie imprimersi a fondo sulla sua carne.
Che cazzo fai...non ti fermare...” fui solo in grado di dirgli presa dalla foga.
E fu una sensazione incredibilmente eccitante raggiungere l'apice del piacere assieme e ritrovarsi abbracciati a sorreggersi l'uno con l'altra per non cadere dopo quel piacevole rilassamento finale.
Nessun uomo con cui fossi stata precedentemente era come lui, un turbinio di emozioni, sensazioni e mancanze di respiro.
Mi ero dimenticata persino di Dave nella stanza accanto; probabilmente l'aveva immaginato che in quella stanza la luce rossa e le decine di foto erano le uniche cose che potevano spiarci.

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Capitolo 10
*** 10. You are the only exception ***


Siamo giunti all'ultimo capitolo della prima parte, ma sto già progettando la seconda e sarà ricca di colpi di scena, quindi a breve posterò già l'11° capitolo, nonchè il primo della seconda parte.
Ringrazio come sempre chiunque legga e segua questa storia, in particolare le mie fedeli commentatrici!!
CutePoison83: mi chiedevi se ci saranno conseguenze eh...beh....nel prossimo capitolo cambieranno un po' di cose...=D grazie sempre per i tuoi commenti, sempre molto apprezzati =D
Angie_Nim: grazie per i complimenti, sono sempre molto contenta che vi piaccia =D
Ash_Sorbara_echelon_dei_miei_calzoni: ahahahah mi hai rotto così tanto che non ho nemmeno finito di rileggerlo tutto...se ci sono cagate scritte è colpa tua XDD beeeeeh, goditelo tanto questo che il prossimo sarà la tua morte ahahahahahahahha

10. You Are The Only Exception
 
Secondo me devi ammetterlo, ti manca!”
Non è vero...è stato bello scoparlo, ma non mi interessa una storia seria, voglio solo che arrivi quella maledetta lettera. Voglio assolutamente andarmene in America sai? Voglio che quello studio fotografico a Los Angeles sia mio!”
Quel concorso di fotografia che avevo fatto qualche mese prima era l'unico mio pensiero, volevo assolutamente vincerlo. In palio uno studio nuovo di zecca in una delle città più belle del mondo. Avevo speso un sacco di soldi, quasi tutti i miei risparmi per quel concorsone, ma volevo vincerlo a tutti i costi.
Dave non credo succederà, ma...nel caso dovesse succedere, proprio nel caso eh...tu che fai?!” non volevo perderlo, sarei rimasta a Londra se lui non avesse accettato di venire con me.
Sophie...io..ho la mia famiglia qui...però, solo quella, non ho alcun legame, quindi sì, verrò con te se è questo che mi chiedi!”
Alle sue parole sorrisi e gli saltai al collo come se mi avesse appena detto che aveva vinto al superenalotto.
Ahem, Sophie....forse dovresti staccarti!” mi disse dandomi delle pacchette sulla spalla.
Hum...hai ragione Dave, scusa se...”
No...no no no, tu non hai capito...c'è qualcuno per te!”
Mi voltai e fuori dalla porta del mio negozio c'era lui. Non lo vedevo da una ventina di giorni, tuttavia continuava a tartassarmi con e-mail e messaggi, mi aveva anche chiamata un paio di volte e...diceva che gli mancavo. Come poteva essere vero? In ogni caso non lo assecondai mai.
Non era da solo però, entrò nel mio studio con Tim, il bassista della band.
Salve, siete aperti?!”
Non mi mossi, non sapevo che fare, sorrisi solamente e aspettai che fosse lui ad allargare le braccia per far sì che andassi a stringerlo.
Scivolai nel suo abbraccio caldo e mi lasciai avvolgere dal suo profumo forte e sensuale.
Ciao piccola, siamo tornati a Londra...staremo qui per un po'.”
Quel suo sussurro nell'orecchio fece risvegliare qualcosa in me.
Sciolto l'abbraccio porsi la mano a Tim, che mi sorrise timidamente.
Ciao, piacere, sono Sophie...” gli dissi cortese, anche se lui non si presentò, probabilmente aveva intuito che lo conoscessi già.
Che fai a pranzo? Vorrei che ti unissi a noi. Mio fratello è in giro con una sua amica attrice, io e Tim probabilmente raggiungeremo Braxton, Tomo e Vicki in un locale. Ci piacerebbe se ti unissi, Vicki vuole conoscerti.”
Deglutii a forza, aveva parlato di me a Vicki? Che cazzo gli passava per la testa a quello?
In ogni caso, sapevo sarebbe tornato a trovarmi, avevo bisogno di parlargli faccia a faccia.
Hum, d'accordo...va bene.”
Non mi piaceva ciò che stava succedendo, dovevo capire che gli era saltato alla mente e cercare di levarglielo.
Allora, ti recupero io, verrò a prenderti appena chiudi per la pausa pranzo. Vuoi venire anche tu?!” disse rivolto verso Dave.
Ah, hem, no...grazie. Magari la prossima volta.”
Tim si avvicinò a Dave chiedendogli dei particolari su una macchina fotografica che aveva visto in vetrina, così Shannon ebbe l'occasione per spingermi verso il mio studio e chiudere la porta.
Mi spinse contro il muro e mi bloccò col suo corpo per baciarmi, ma non con foga, il suo bacio era tutto tranne che spinto, anzi, era molto dolce, e le sue mani mi incorniciavano il viso.
Mi sei mancata, mi sei mancata davvero...stasera ci possiamo vedere?”
Ero un po' fredda e Shannon lo notò subito vedendomi abbassare lo sguardo.
Sophie che c'è? Ti sei forse fidanzata in questo periodo? Se non ti va di uscire con me non fa niente, certo...io ci rimarrei...”
Shannon!” lo zittii mettendogli un dito sulle labbra. “Io non sto con nessuno, io...ho solo bisogno di capire alcune cose...e stasera è perfetto, possiamo parlare un po'?”
Mi diede un bacio sulla fronte sospirando. “Certo che possiamo parlare un po'. Sophie c'è qualcosa che non va? Sei strana...”
No, no assolutamente. Va tutto bene, sono solo un po' stanca, sto lavorando come una forsennata e devo forse programmare un viaggio...ecco tutto.”
Non era tutto, non era tutto dannazione. Avrei mai trovato il coraggio di dirgli tutta la verità?
 
Tomo era il ragazzo più spiritoso che io avessi mai conosciuto. Anche parlando seriamente, mi faceva ridere. Forse era il suo tono di voce, il suo sguardo, i capelli e la barba come Gesù, non lo so. Mi faceva ridere. Punto.
Al locale dove stavamo pranzando non ci ero mai stata, e si che si mangiava molto bene.
Di che viaggio parlavi prima Sophie?!” mi domandò Shannon addentando un pomodoro.
Ah, ho partecipato a un concorso fotografico molto importante. C'è in palio come primo premio uno studio in una città degli Stati Uniti, come secondo premio invece si può diventare il fotografo ufficiale di qualche artista importante e come terzo posto c'è la partecipazione alla galleria d'arte per due anni consecutivi con le proprie cose. Ho speso veramente un sacco di soldi per quella cosa. Vorrei che si avverasse un sogno.”
Cavolo! Uno studio intero? Come mai?!” Tim sembrava curioso.
Beh, un grande fotografo ha aperto uno studio in casa sua, e ha deciso di indire questo concorso, mettendo in palio il suo vecchio studio.”
Ah, interessante, e dove sarebbe?!” chiese Shannon.
Hem, non lo so ancora. Non mi sono informata.” Palle! Palle stupidissime palle!
Fortunatamente Vicki cambiò discorso, mi era sembrata molto simpatica e socievole. Fino a quel momento. “Dove vi siete conosciuti voi due?” Ok, era meglio il discorso precedente.
Mi andò il boccone un po' di traverso. Cercavo di non dare a vedere mentre mi strozzavo e fui costretta a buttar giù un intero bicchiere d'acqua prima di tornare a respirare regolarmente.
Mi ha fermato una sua amica in una calle di Venezia. E lei ci ha fatto la foto, e io ho notato la sua macchina fotografica da professionista, così le ho chiesto delle cose e abbiamo cominciato a parlare. Poi la sera ho scoperto che alloggiava nel nostro stesso albergo e una chiacchiera tira l'altra e l'ho trovata una ragazza in gamba....” si voltò a guardarmi e la sensazione del calore sul mio viso crebbe improvvisamente. Non andava bene. Sorrisi evidentemente imbarazzata, ma non potevo controllare tutto il mio corpo.
Ti conosco da una mezz'ora, ma mi piaci ragazza, per Shannon andresti bene.” Vicki stava per morire.
Hem...io..hem...” stavo per metterle le mani addosso.
Vicki per favore...” Shannon iniziò la frase ma Braxton si alzò in piedi e chiese “Qualcuno vuole del gelato?!” Avrei voluto abbracciarlo.
Oh sì, io! Vengo con te, ho visto che hanno un'ampia scelta, voglio vedere.” Vicki si alzò e lo seguì verso il bancone in entrata.
Scusala, è che temo sia felice per Shannon, di solito sai...” Tomo guardava l'amico con un sorriso che gli stava per esplodere in faccia. “...lui non cerca solo una donna...OUCH! Shannon!” Doveva avergli dato un bel calcio sulle caviglie.
Oh, hem...ragazzi io devo proprio andare. Mi dispiace, ho un servizio fotografico ad una modella da fare tra venti minuti. Oggi la pausa pranzo è molto breve per me.” Dissi alzandomi.
Ti accompagno all'uscita...” Shannon si alzò con me.
Dopo aver salutato tutti Shannon mi lasciò di sfuggita un bacio sulle labbra. “Ci vediamo stasera, alle 8, ti aspetto sotto casa tua.”
Tieni....entra.” Gli diedi le chiavi di casa in mano. “Io probabilmente farò un po' più tardi, tu mettiti pure comodo. A stasera.”
 
Aprii il cancelletto d'entrata osservando il cielo violaceo incupirsi dietro le villette vicine a casa mia. Non mi era mai capitato di dover suonare il campanello nella casa dove abitavo, beh, quella volta faceva eccezione.
Shannon a quanto pareva si era dilettato ai fornelli nuovamente.
Non mi stai mandando a fuoco la casa vero?” gli sorrisi entrando e facendomi baciare sulle labbra come se fossi stata la classica mogliettina appena rientrata dal lavoro che viene accolta dal maritino rientrato un attimo prima.
Non sono un cuoco provetto, ma cerco di fare del mio meglio. Ho preparato delle omelette tesoro.” Come come come?! Tesoro?
Lo ascoltai piuttosto interessata mentre mi raccontava del tour, anche se mi diceva quasi tutto nelle e-mail che mi mandava; finimmo la cena in fretta, poi stanca come non mai mi diressi sul divano e mi distesi socchiudendo gli occhi.
Lo sentii avvicinarsi piano, mettersi al mio fianco e cominciare ad accarezzarmi il viso e i capelli. Dovevo prendere coraggio, trovare le parole, senza offenderlo.
“A che pensi?!” gli domandai mentre guardavo quei suoi occhi così belli.
Penso che Vicki abbia ragione, tu mi piaci. Non so come spiegartelo Sophie, non sei come la classica ragazza che mi porto in camera per divertirmi di tanto in tanto dopo i concerti, tu...sei diversa. Io ti ho vista quella sera, ti ho guardata negli occhi, e ho capito che avrei avuto voglia di rivederti. Non è stato un vero e proprio colpo di fulmine, ma quasi. In questi giorni non riuscivo a smettere di pensare a te, e a quel giorno che abbiamo sviluppato le foto assieme e..”
Era una dichiarazione? Io non volevo tutto ciò. Come potevo dirgli che non mi avrebbe più trovata a Londra, qualora ci fosse tornato. Infatti il pomeriggio stesso Dave mi consegnò la busta. Ce l'avevamo fatta, ce ne dovevamo andare a Los Angeles. Non ero euforica, non avevo ancora avuto il tempo di cominciare ad esserlo.
Sophie perché non vieni un po' in giro con me, con noi? Mi piacerebbe se potessimo conoscerci di più. Io voglio che approfondiamo quello che è nato come un semplice fuoriprogramma a Venezia. Io quando sono stato con te sono stato in paradiso, e anche ora lo sono, e vorrei che questo momento non finisse più.” E le sue labbra di nuovo sulle mie, le sue mani sulla mia pelle e le dita si intrecciarono.
Shannon, io...io me ne devo andare.” Drastica.
Verrò in capo al mondo, non voglio perdere l'occasione di stare con te. Sophie sei l'unica cosa bella che mi sia capitata ultimamente, intendo dire che non ho una vita pessima né nulla che mi faccia star male, ma tu...tu sei stata così inaspettata, e io ho capito che voglio provare ad avere un rapporto stabile, insomma....ho una certa età.” Mi dice facendomi l'occhiolino.
Shannon, io...io credo che non sia una buona idea. Insomma, tu hai ancora un anno di tour, e io devo continuare col mio lavoro. Non voglio lasciare il mio lavoro. È tutta la mia vita, è quello che ho sempre sognato di fare...”
Sophie ma potresti...tu potresti lavorare per noi. Insomma, non sarà il massimo ma ti porteremo con noi in giro per il mondo e farai miliardi di foto e staremo assieme. Naturalmente se tu lo vuoi...”
 
Dissi a Shannon che mi avrebbe fatto piacere rivederlo, ma che non poteva essere seria una storia come la nostra. Io non volevo mollare il mio lavoro, e lui non poteva né doveva mollare il suo di certo per me. Ci saremmo tenuti in contatto, questo di per certo, in fondo non mi era certo passato inosservato uno come lui, mi piaceva e anche io stavo bene quando stavamo assieme. Ci saremmo anche visti, nel caso lui fosse venuto a Londra prima che io partissi, anche se poi in verità non gli svelai mai dove mi ero trasferita, sebbene Dave non approvasse per nulla le mie decisioni.
Dave riuscì solo a convincermi di una cosa, una cosa che non volevo assolutamente fare, ma feci pensando di dare una svolta alla mia vita, e che mi permise di avere un po' di vita privata aldilà del lavoro.
 
Fine prima parte

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Capitolo 11
*** Damn, I know you! ***


Rieccoci con la seconda parte....sarà breve, concisa e ricca di avvenimenti...spero non vi dispiaccia ma presa dall'impeto della scrittura non ho saputo fare di meglio, anche per evitare di essere noiosa ecco....
Ringrazio come sempre tutti coloro che mi seguono e continuano a leggere, grazie moltissime a CutePoison83 ahahaha i tuoi commenti mi fanno sempre scoppiare a ridere ahaha heeeeh Tim è molto intelligente...molto =D
Grazie alla mia fedele Ash: tesoro...la seconda parte te la dedico, in particolare ti dedico questo capitolo...e poi andando avanti si vedrà =D ti voglio bene <3
 

Seconda Parte
 
11. Damn, I know you!
 
Dobbiamo incontrare l'assistente al Blanc e Rouge per pranzo Dave, voglio che tu venga con me. Devo anche recuperare Chris e poi oggi io me ne sto a casa, ce la fai ad andare avanti tu con quelle foto che stavo sviluppando ieri? Domani le dobbiamo consegnare e non ho avuto tempo di finirle.”
Dave stava allestendo la vetrina con dei grandi poster di foto che aveva fatto lui stesso, gliel'avevo concesso, anche se le foto le avevo scelte io.
Certo capo, non ti preoccupare.”
Me ne andai nel mio ufficio, avevo ancora un paio di telefonate da fare per un paio di servizi fotografici e avevo dei curriculum da studiare prima dell'incontro con le mie aspiranti assistenti. Non volevo più un'incompetente come quella che avevo a Londra. Il mio lavoro a Los Angeles era piuttosto buono, avevo bisogno di una persona che fosse sveglia e diligente, non potevo permettermi di perdere dei clienti, per me significava solo una cosa: fallimento.
 
Sophie! È l'una, dobbiamo andare!!”
Stavo parlando al telefono quando Dave irruppe bruscamente nella mia tana.
..alle 6, hem...mi scusi un attimo..” distanziai il telefono dalla bocca. “Dave vai tu a prendere Chris per favore. Ci vediamo direttamente al ristorante!”
Ripresi a parlare al telefono vedendolo annuire, poi appena riattaccai presi su la cartellina con i curriculum e mi avviai alla macchina.
Tutti i giorni quando percorrevo in macchina, a piedi o in bici le strade della città degli angeli non potevo non pensare di vedere lui, di incontrarlo.
Shannon aveva sempre tentato di chiedermi di vedermi, mi aveva invitata a Los Angeles più volte, ignaro che io fossi già lì. Non aveva nemmeno mai scoperto che io fossi lì.
Continuavamo a sentirci, mi mandava delle mail, ogni settimana, almeno una volta al mese mi telefonava. Quando aveva smesso di girare il mondo con la band continuava a chiedermi di raggiungermi, ma gliel'avevo sempre negato. Dave mi diceva che ero cattiva, ingiusta, e che aveva il diritto di sapere.
In fondo in due anni erano successe tante cose, ero cambiata io personalmente, avevo dato una svolta alla mia vita, tutto solo ed esclusivamente perché Dave mi aveva fatta ragionare.
O meglio, mi aveva quasi proibito di fare di testa mia, stava diventando il mio tutore.
Eccomi, eccomi! Chiedo scusa per il ritardo, tu devi essere Ashley!”
La ragazza che stava seduta al tavolo con Dave in veranda si alzò in piedi vedendomi arrivare, mi strinse la mano e allargò un bel sorriso.
Certo, molto piacere. Ho già conosciuto il suo collega, Dave. E anche il simpaticissimo Chris!” mi sorrise, mi piaceva, era educata e sapeva parlare. Aveva lasciato la timidezza sotto i tacchi.
Ci sedemmo assieme e presi in braccio Chris.
Ciao amore mio!” Lo riempii di baci e gli feci il solletico sulla pancia finché rise a perdifiato.
Dave ma lo sai che ha imparato a dire anche il tuo nome?! Dai Chris, chiama Dave!”
Il mio piccolino sorrise intimidito ma a forza di ripetergli di chiamare Dave lo fece, con quella voce sottile ma grintosa quasi fosse arrabbiato.
Il problema sarà quando inizierà a chiamare papà!” fece il mio migliore amico con quella vena di rimprovero nei miei confronti.
Dave, non sono cose che ti riguardano. Piuttosto, veniamo a noi.”
Feci sedere Chris sul passeggino accanto a me e il cameriere ci portò i primi piatti.
Ashley, ho letto il tuo curriculum e mi sembra buono, puoi spiegarmi un po' a voce però cos'hai fatto, quali sono le tue ambizioni...”
La ragazza cominciò a spiegarmi tutto sin da quando aveva deciso di intraprendere la scuola d'arte, era molto decisa su quello che voleva fare, sapevo già che avrei disdetto tutti gli altri appuntamenti, quella giusta era lei, lo sapevo.
Ad un tratto si fermò, deglutì e mandò giù un sorso d'acqua, mirava alle mie spalle.
Non mi voltai, ma ero curiosa di sapere che cosa, o chi aveva visto. Chris con la bocca aperta attirò la mia attenzione e gli diedi un pezzo di pane per placare la sua acquolina.
Appena i passi dalle mie spalle si spostarono alla mia destra, osai girare la testa e vidi qualcuno che conoscevo. Ashley aveva ripreso a parlare, ma io ero distratta.
Quegli occhi azzurri, quegli stupendi occhi azzurri che avevo incrociato quel giorno, due anni fa.
Cercai di togliermelo dalla testa, Jared Leto al nostro stesso ristorante non era in previsione e io non potevo distrarmi.
...ovviamente il mio sogno è quello di aprire uno studio mio, ma voglio prima imparare, e ho sempre ammirato il tuo modo di lavorare, ho visto diverse tue foto, seguivo il tuo sito internet, mi piacerebbe lavorare con te, con voi.”
Ashley, mi consulterò con il mio fidato Dave, in serata ti faremo sapere. In ogni caso...se decidessimo di prenderti saresti disposta ad iniziare domani?”
Lei annuì senza esitare. “Certo! Ovviamente sì!”
Mamaaaa, mamaaaa!” Chris! Santo cielo stai fermo!” si era alzato in piedi sulla sedia lui, e mi chiamava mentre faceva ciao ciao con la mano verso il tavolo di Jared e l'altro ragazzo che scoprii essere Tim.
Chris non stava seduto composto e io stavo per iniziare a sentirmi in imbarazzo.
Continua a fissare te, Tim, continua a fissarti!” mi disse sottovoce Dave.
Ad un tratto sentii Tim dire a Jared di dover andare alla toilette ma appena fu vicino al nostro tavolo sorrise a Chris dandogli un buffetto sulla guancia e poi mi guardò.
Ciao..” disse timido.
Hem, ciao. Scusate se vi disturba, tra un po' ce ne andiamo.” dissi io sperando se ne andasse veloce.
Hey! Ma...io ti conosco!! Tu sei quello di Londra, tu sei...sei Sophie! Mi ricordo di quel giorno che sono venuto con Shannon e ho chiesto al ragazzo della macchina fotografica che poi sono tornato a comprare.”
Merda. E cazzo se aveva i ricordi limpidi quel ragazzo, erano passati due anni e si ricordava tutto!
Hem, si...ora abito qui vicino.” sentii il sangue salirmi al cervello. Diavolo che situazione.
Come stai Sophie? Shannon di tanto in tanto ci parla di te ancora...ti sei sposata? È tuo questo stupendo bimbo?!”
Hem...si...è mio e no, sono single. Beh, immagino ti ricorderai di Dave, lei invece è Ashley, da domani sarà la nostra nuova assistente.”
La ragazza arrossì visibilmente e gli porse la mano che lui prontamente strinse.
Mi voltai a guardare Jared, stava osservando tutta la conversazione.
Beh Sophie, hai un bigliettino da visita? Magari un giorno vengo a trovarti in studio!”
Stavo per dirgli di no, e a tradimento Dave gliene porse uno. L'avrebbe pagata per quel gesto.
Tim salutò tutti e tre e se ne andò verso la toilette, mentre Jared continuava a fissare Chris che gli faceva le linguacce.
Chris smettila, lascia in pace il signor Leto.” Chissà se si ricordava l'episodio dell'hotel, chissà.
Non ti preoccupare, è simpatico. Sai, mi ricorda molto mio fratello da piccolo, non so perché, ha delle espressioni che gli somigliano proprio!”
Dovevo andarmene, dovevo andarmene.
Ragazzi, scusate. Io devo proprio andare, devo portare questo teppistello a dormire!” mi alzai dalla sedia e lo presi in braccio facendolo gridare. Allungava le braccia verso Jared lui, non sapeva, non sapeva nulla il mio bambino. Non sapeva che quell'uomo aveva il suo stesso sangue, non sapeva che era suo zio.
Jared si alzò in piedi.
Lo posso prendere in braccio?!”
Volevo i superpoteri, avevo bisogno di svanire. Venne a prendersi Chris e cominciò a giocarci.
Ci conosciamo noi?” mi chiese lui porgendomi la mano molto educatamente.
Hem, ci siamo conosciuti due anni fa in Italia, in realtà, conosco tuo fratello.”
Mi stavo mettendo nei casini da sola.
Ah si? Beh dovrebbe raggiungerci per il caffè, se aspetti altri 10 minuti lo puoi salutare!”
No, cazzo. Me ne dovevo andare.
Mi spiace, devo proprio andare. Salutamelo!” Ma che cazzo stavo dicendo, in ogni caso, Dave sarebbe rimasto lì, se Shannon ci avesse fatto caso l'avrebbe riconosciuto.
Mi ripresi il bambino e salutai tutti in fretta uscendo dal locale dopo aver pagato il conto.
Mentre caricavo il bambino in auto vidi attraverso le vetrate che Jared e Tim si stavano aggregando al tavolo dove prima c'ero seduta anche io.
Sapevo che prima o poi quel giorno sarebbe giunto, anche se speravo fosse sempre un poi più che un prima.
Partii alla volta di casa mia, avevo bisogno di riposarmi, fare la mamma e lavorare il più possibile era sfiancante.
Fu quando accesi il motore e inserii la marcia che vidi davanti a me una moto, a cavalcioni su di essa qualcuno si stava togliendo il casco. Non mi serviva vedere anche il suo viso, il suo corpo l'avrei riconosciuto ovunque, anche travestito da sandwich a carnevale.
Partii veloce, appena il suo viso fu scoperto e ben visibile. Sperai solo non mi avesse visto.

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Capitolo 12
*** 11. Travel the world, traverse the sky ***


Grazie a tutti coloro che continuano a seguire e recensire questa ff, sarò breve perchè ho poco tempo...
spero che vi possa piacere anche questo capitolo e i prossimi...vi adoro =D

  1. Travel the world, traverse the sky
 
..non mi interessa se mi licenzierai dopo che ti avrò detto che sei una stupida idiota!”
Dave non mi provocare. Lo sai che tutto ciò che dici per me è più importante della Bibbia, ma no! Non voglio rivedere Shannon!”
Ashley ci guardava un po' strabiliata, non volevo sentisse tutta la mia storia, anche se doveva averla intuita, non era certo stupida.
Ah perché tu credi che Tim non gli darà il biglietto da visita?! Io non l'ho dato a Shannon, gli ho detto che non ne avevo più, però continuava a chiedermi di te Sophie, non smetteva di chiedermi perché eri così schiva e io gli ho solo risposto che sei cambiata molto, che cazzo potevo dirgli? Mi sono sentito uno stronzo! Io per primo! E poi si, Sophie, mi sono vergognato anche per te!”
Sentivo quel pizzichio cominciare a salirmi dalle dita dei piedi fin su alle punte delle dita, su per le braccia e fino alla testa. Strinsi i pugni fino a conficcarmi le unghie nella mia stessa carne e andai nel mio ufficio sbattendo violentemente la porta.
Avere un figlio non significava necessariamente volere anche un marito, un fidanzato. Io amavo mio figlio, non mi interessava qualcun'altro a cui badare.
Sentivo le lacrime riempirmi gli occhi, ma i miei denti erano stretti, non volevo apparire fragile, anche se ero sola nel mio ufficio.
Dovevo trovare qualcosa da fare. Ne avevo abbastanza da fare in ufficio, avevo delle foto su cui lavorare, ma avevo bisogno di liberare la mente.
Mi distesi sul divanetto e cominciai a fissare il soffitto.
Odiavo litigare di prima mattina, odiavo litigare con Dave.
Stavo quasi per addormentarmi, la notte precedente avevo sempre quell'immagine davanti agli occhi, quella di Shannon che si toglieva il casco davanti a me, non riuscii a chiudere occhio.
Dannazione! Non dovevo cadere nella tela del ragno, non dovevo essere la mosca che accettava l'invito di entrare nel suo salotto.
La porta si aprì e io scattai a sedere spaventata.
“Sophie, c'è qualcuno per te.”
Mi alzai in piedi e fredda risposi a Dave. “Se ha un appuntamento va bene, altrimenti non ho tempo.”
Dave però si scansò e continuò a guardarmi con occhi maligni. Appena entrò Shannon nel mio ufficio capii che quello sguardo era un “Ben ti sta!”. Avrei voluto strappargli le palle a morsi.
Appena chiuse la porta alle sue spalle mi avvicinai a Shannon e dopo aver respirato a fondo presi coraggio.
Ciao...” gli dissi, ma purtroppo la sua reazione non fu quella che mi aspettai.
Mi aspettavo calma da parte sua, alla peggio un bacio e tante lacrime. Invece il suo sguardo cupo e arrabbiato si intonava perfettamente con le 5 dita che mi lasciò in volto.
Lo schiaffo arrivò dritto in faccia, ma soprattutto al cuore e alla bocca dello stomaco. Mi tolse il fiato per qualche secondo.
Non disse nulla finché non alzai lo sguardo per fissarlo negli occhi.
Non sapevo nemmeno come agire, avrei dovuto piangere? Gridare intimandogli di uscire e non farsi mai più rivedere? No, no. Avevo sbagliato io e lui aveva tutto il diritto di essere arrabbiato con me. Decisi di dovergli dare delle spiegazioni.
Io...hem...io sono arrabbiato con te..sono molto arrabbiato! Tu vieni a Los Angeles, tu vivi a Los Angeles e non me lo vuoi dire, eppure continui a rispondermi al telefono, a rispondermi alle e-mail. Che cazzo ti passa per la testa?!”
Cominciò a parlare con voce rotta, gesticolando, poi si fece più serio.
Shannon...tu hai..hai perfettamente ragione. Non so che altro dirti.”
Mi scrutò in volto senza battere ciglio. La sua espressione mi spaventava, non l'avevo mai visto così.
Basta? Tutto qui? Non credi di dovermi una spiegazione?! Dimmelo! Dimmi perché cerchi di scappare da me e io ti lascio in pace, ma esigo, pretendo, voglio una cazzo di spiegazione! Ti sei trovata un altro uomo? Ti sei sposata? Sei lesbica? Dimmelo! Ne posso trovare a centinaia di donne...certo, io vorrei te e solo te in questo momento ma non posso obbligarti a starmi accanto se non lo vuoi...”
Lo stampo della sua mano sulla mia guancia bruciava come un marchio infuocato; passai una mano sulla guancia e poi socchiusi gli occhi avvicinandomi di più a lui e mettendogli le mani sul petto e alzando gli occhi per incontrare i suoi.
Shannon...sono passati due anni e sono cambiate tante cose...io..io credevo che tutto quello che volevi tu fosse una stupida semplice scopata, io ero fissata solamente col mio lavoro, e andava bene anche a me che fosse così. Non avrei mai pensato che tutto avesse un seguito...ho tentato di smettere di pensare a te, ma tu continuavi a chiamarmi e dopo un po' era difficile anche per me stare una settimana senza sentirti. Il problema...”
Shannon mi interruppe staccandomi le mani dal suo torace.
E allora perché cazzo non hai mai voluto che venissi a trovarti? Perché non hai mai voluto vedermi se ti mancavo?!!”
...Shannon, il problema...il problema è che io...” dovevo dirglielo in quel momento? Beh, almeno se mi avesse presa a botte i miei due colleghi potevano aiutarmi.
Presi fiato. “Shannon il problema è che io ho avuto un bambino e non volevo che tu sapessi nulla...non volevo nemmeno che nascesse mio figlio, ma dopo riflessioni e pianti e Dave che mi ha aiutata a convincermi l'ho tenuto e ho dato alla luce una creatura...”
Shannon cambiò espressione improvvisamente, l'avevo sorpreso e non poco.
...Quindi..tu vuoi dire che...sei stata con un altro uomo...e...stai con qualcuno ora Sophie?!”
Non aveva capito nulla.
Shannon, non volevo che sapessi nulla, non sapevo come avresti reagito. Io ero sicura che ti avrei rovinato l'esistenza. Ero sicura che non avresti mai acconsentito a farmelo tenere se solo avessi saputo che era figlio tuo...”
Sophie stai con qualc...come hai detto prego?!”
No Shannon, vivo da sola, con mio....nostro figlio.”
Nostro. Com'era strano dirlo. Eppure era vero. Era di entrambi, era nostro figlio.
L'ho chiamato Christopher, ed ha i tuoi stessi occhi, il tuo mento, le tue labbra, è con lui che condivido il letto. È la cosa più preziosa che io abbia ora. Non mi sono pentita di averlo dato alla luce, e non mi sono pentita di aver messo un po' da parte il mio lavoro per pensare anche a me stessa.”
Shannon si distanziò bruscamente da me come se gli avessi infilzato un pugnale nello stomaco perforandolo da parte a parte.
Si appoggiò al muro e chiuse gli occhi buttando un po' la testa indietro.
Sophie...io per te avrei attraversato il mare, le montagne, il deserto e anche i cieli, avrei preso anche 10 aerei al giorno se solo avessi saputo dov'eri. Sapere che abiti a 2 miglia da dove abito io...dio, ti taglierei la gola qui ora per non avermelo detto mai. E sapere che tu...che tu hai un figlio, che dici che sia mio figlio...no...dammi un pizzicotto avanti, devo sognare, io in realtà ti sto ancora cercando, e non ho ancora scoperto dove tu abiti. Svegliami Sophie, pensaci tu.”
Allungò un braccio e attese un mio pizzicotto, ma quello che feci fu solo intrecciare le mie dita con le sue e abbracciarlo.
Shannon, lo so che sei arrabbiato, lo so e comprendo se non mi vorrai mai perdonare, ma io ero stupida, e immatura, e non sapevo cosa fare, e tu te n'eri andato e non potevo affrontare questa cosa al telefono o via e-mail. Shannon mi sei mancato, non sapevo sarebbe successo tutto questo. Sapevo che sarebbe arrivato il giorno in cui ti avrei detto tutto, ma non credevo fosse oggi. Io mi sarei preparata un discorso, non volevo sputarti tutte queste cose in faccia dopo due anni che non ci vediamo e...mi dispiace.”
Temevo mi avrebbe dato un altro ceffone. Me lo sarei meritata.
Io non...non so cosa dire...” abbassò la sua testa sulla mia e mi baciò i capelli.
Stavo per chiedergli scusa prima di scoppiare in lacrime forse, ma la sua mossa fu più repentina della mia e mi ritrovai con la schiena al muro e il suo corpo che mi schiacciava mentre mi ritrovavo attaccata alle sue labbra calde e carnose.
Le sue mani sembrava tremassero dalla foga di sentire il mio corpo nudo al loro tatto e mentre tentava di togliermi la t-shirt feci fare un giro alla chiave nella toppa della porta. Bello farsi una sana scopata essendo consapevoli di avere dei colleghi che lavoravano giusto nella stanza adiacente alla propria, ma meglio evitare il caso di farli entrare a disturbare.
Tolsi anche la sua canotta accarezzandogli il petto un po' villoso che tanto mi faceva impazzire. Vedere i suoi muscoli tatuati era uno sballo per i miei neuroni. Slacciai la cintura e tirai giù la zip dei suoi pantaloni e sentirlo tutto accaldato mi fece perdere il controllo.
La sua lingua tracciò il contorno delle cinque dita che mi aveva lasciato impresse sul volto poco prima e le sue mani armeggiavano con i suoi boxer e le mie mutandine.
La sua pelle era calda e leggermente sudata, tutto ciò mi faceva eccitare ancora di più. Non pensai neppure se stavamo facendo la cosa giusta oppure no. Che cos'era, l'ultima scopata prima di un addio definitivo oppure un sano saluto di ritrovo per non lasciarsi più?
I miei piedi vennero sollevati dal pavimento e la mia schiena premette di più contro il muro freddo prima che quei pochi centimetri che ci distanziavano venissero colmati dalla foga dei nostri corpi avidi di completarsi della presenza l'una dell'altro.
 
Dio se mi era mancato, ma non era solo il sesso. Tutto era perfetto in lui, quel tono della sua voce che solo al sussurro era così rilassante, mi faceva sentire amata, protetta.
E poi il suo odore, così forte e sensuale, e la sua pelle, e quel pelo sul petto che tanto mi faceva ridere ma impazzire allo stesso tempo.
L'uomo perfetto non esisteva? Ebbene, io credevo di averlo trovato. Sempre che lui avesse accettato le mie scuse e avesse provato a comprendere il perché del mio comportamento stupido e immaturo. Se solo avessi potuto riprendere dal principio ma con una mente più matura...
Inginocchiati sul pavimento ancora stretti tra le braccia dell'altro Shannon mi baciò la pelle all'altezza delle clavicole, poi in viso, poi sulle labbra e finì per incrociare il mio sguardo. Capii quanto mi era mancato sul serio, il solo chiamarmi ripetutamente senza stancarsi mai mi fece capire quanto mi desiderava e quanto mi voleva bene.
Chris...vorrei conoscere Chris...” sussurrò mentre si rivestiva.

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Capitolo 13
*** 13. Milk and lullabies ***


Ok mi sono accorta solo ora che ho sbagliato il numero dei due capitoli precedenti...anyway...
grazie grazie grazie Ale per continuare a leggere e commentare, mi fa sempre moltissimo piacere =D
grazie anche a te Ash, anche se so che l'ultimo capitolo non ti è piaciuto...beh...tra qualche capitolo tu sarai una degna protagonista della ff...ahahahahahah
Grazie anche a tutti coloro che continuano a leggere e seguire e spero continuiate!
Eccovi un nuovo capitolo!
  1. Milk and lullabies
 
Sarah era la miglior babysitter che io avessi potuto desiderare. Se l'avessi chiamata anche alle 3 del mattino lei sarebbe corsa da me anche in pigiama.
Ogni sera quando tornavo dallo studio trovavo la cena pronta, Chris già con il pigiamino pronto per andare a letto e la casa tutta in ordine.
Sarah te ne puoi andare tranquillamente, ci vediamo domattina, grazie di tutto!”
Appoggiai la borsa sulla poltrona in entrata e presi in braccio il mio piccolino che appena mi aveva vista entrare mi corse incontro.
Buonanotte Sophie, ciao pulcino! A domani!”
Rientrare la sera e non essere più da sola come una volta era bellissimo. Poter condividere le ultime ore del giorno con mio figlio era rilassante.
Adoravo stringerlo tra le mie braccia e coccolarlo, cantargli la ninnananna e poi adagiarlo sul mio lettone morbido.
Come d'abitudine, dopo aver messo a letto Chris, indossai il mio pigiama e andai a cercare un film da guardare in tv.
Una settimana da Dio”, com'era divertente. Scena dopo scena però la mia disattenzione per il film aumentava, la mia mente vagava ancora su quell'incontro.
Era impaziente di conoscere suo figlio, certo. Aveva paura e potevo percepirlo, ma avevo paura anche io. Reazioni, sentimenti, emozioni, verso quale limite ci saremmo spinti?
Lo squillo del cellulare mi fece tornare con la mente nel mio salotto, abbandonando un mondo fantastico colmo di punti di domanda.
Pronto?” la mia voce suonò piuttosto roca e assonnata.
Sophie...ciao, sono io, sono Shannon...” si interruppe. Parlava a voce bassa e lentamente.
Hey, ciao...tutto bene?” che stupida idiota. Come potevo chiedergli una cosa del genere.
Mi stavo chiedendo...insomma, ci siamo visti l'altra mattina e poi non ti ho più sentita, e insomma, hai pensato a quanto ti ho detto?”
Mi dimenticai che gli avevo detto che l'avrei richiamato io.
Si, hem, cioè, ho avuto molto da fare in questi giorni, però sì, cioè voglio dire...ci ho pensato Shannon. Mi sembra giusto che tu voglia vedere Chris, insomma...io non so se sono pronta a tutto questo ma...”
..Sophie, se sono davvero suo padre credo di averne il diritto, te lo ripeto, se tu non vuoi uscire con me non fa nulla, davvero, mi ci abituerò, ma voglio conoscere e avere un rapporto con mio figlio. Che cosa credi che dirà quando un giorno a scuola gli diranno 'descrivi il tuo papà'? Come si sentirà a non averne uno eh?! Io lo so Sophie, so cosa vuol dire non avere un padre!” Sputò fuori veleno assieme a quelle parole e mi sbatté il telefono in faccia.
La bocca del mio stomaco si strinse e mi venne un forte istinto di mettermi a piangere e gridare, avrei voluto imprecare contro qualcuno, ma chi? Me stessa forse? Ero io in fondo che avevo combinato quel casino, avevo rovinato tutto.
Sentire il corpicino caldo del mio bambino accanto al mio era l'unica cosa che mi fece rasserenare, stare a letto e sentire il suo respiro veloce e il suo cuore battere all'impazzata mi fece riflettere. Lui non ne poteva nulla, lui doveva avere il meglio dalla vita e io volevo provare a darglielo.
 
Buongiorno! Posso esserle...oh ciao Tim!”
L'ultima volta che quel ragazzo era stato al mio studio c'era anche Shannon, mi tornarono alla mente più di mille ricordi.
Ciao, passavo di qua e pensavo di passare a fare un salutino, inoltre avrei bisogno di un paio di cose!”
Vedere quel ragazzo sorridere era uno spettacolo. Aveva un viso così dolce e rilassante.
Dimmi!” Me ne occupai io, il cliente era speciale.
Tu che sei sicuramente più esperta di me avrei bisogno di un paio di obiettivi per la mia macchina fotografica, tu riesci ad ordinarmeli e farmeli avere?!”
Beh, certamente, hai già qualche idea di quello che vuoi oppure vuoi vederne qualcuno?”
In quel preciso istante si aprì nuovamente la porta principale.
Buongiorno..ciao Tim! Che ci fai qui?!” Bello come un dio maledetto, che cazzo ci faceva alle 10 del mattino nel mio studio quando la sera prima mi aveva sbattuto il telefono in faccia?
“Hey Shan! Ciao!” lo salutò l'altro.
Ciao...” lo salutai io guardandolo negli occhi.
Ci fu un attimo di esitazione da parte di tutti quanti, poi Ashley uscì dalla camera oscura a testa bassa guardando delle foto.
Sophie, queste qui vanno bene? Altrimenti riguardo le altre per l'album degli...hum, ciao a tutti.” si interruppe bruscamente.
Hem, ti serve una mano?” mi domandò poi.
Tim, hai fretta?!” chiesi. Il ragazzo scosse la testa e fece l'occhiolino.
Ecco, ti va se...ti va di accompagnare Ash a prendere del caffè per tutti da Starbucks?” proposi.
Eccome! Andiamo?” Ash aveva gli occhi sbarrati fissi su quelli di Tim. Pregai dentro di me perché si togliesse quell'espressione ebete dal volto, prima che lui le scoppiasse a ridere in faccia.
Appena uscirono assieme Shannon mi venne più vicino, sempre restando di là del bancone.
Scusa...scusa per ieri sera.”
Sentii del fuoco caldo nascere dal mio torace ed espandersi alle braccia, al collo e alla testa.
Shannon...posso abbracciarti?” Glielo chiesi come fossi una stupida bambina che chiedeva alla mamma di comprarle una Barbie nuova, ma lui acconsentì ugualmente.
Sentire le sue braccia calde e forti circondarmi il corpo fu una sensazione che non provavo da tempo e riuscii a godermela finché il telefono squillò prepotente.
Pronto?” risposi con il fiato corto quasi mi avessero scoperto in flagranza di reato.
Sophie sono Dave, sono bloccato nel traffico, c'è un incidente, mi sa che torno a casa, arrivo dopo pranzo. Ce la fai da sola con Ash?”
Nessun problema, mattinata tranquilla.”
 
Lemony Snicket. Una serie di sfortunati eventi. Dovevo assolutamente rivedere quel film. Tutte quelle disgrazie a catena, la zia, lo zio, le sanguisughe, l'incendio, tutto collegato. Ma quei tre ragazzini avevano superato tutto, e da soli. Io ero grande, e non riuscivo a risolvere proprio nulla.
Quando vidi entrare Sarah con Chris in braccio avrei voluto colarmi come una statua di cera sotto dei riflettori.
Chris piangeva e aveva il naso che gli colava. Corsi subito dalla babysitter e presi in braccio il piccolo.
Sophie, mi dispiace doverti disturbare, ho provato a chiamarti al telefono ma non rispondevi. Non so che fare, è tutta la mattina che piange, ho tentato di calmarlo in tutti i modi ma...”
...Sarah...calmati Sarah!” stava per piangere anche lei povera ragazza.
Shhh, va tutto bene piccolino, shhh, c'è la mamma. Cazzo Sarah, ho dimenticato il cellulare di là. Va bene. Va pure a casa, ci rivediamo nel pomeriggio alla solita ora, se decido di restare a casa io ti chiamo. Grazie Sarah.”
Uscì dalla porta in silenzio con un'espressione triste in volto.
Shh, Chris sta buono su!” Lo strinsi tra le mie braccia e cominciai a cantargli una ninnananna, mi sentivo in mutande davanti a Shannon, situazione pessima.
Improvvisamente però mi venne un'idea. Avevo sempre la borsa delle emergenze nel mio ufficio. Gli avrei preparato un biberon di latte caldo. Se non avesse risolto la situazione avrei cominciato a preoccuparmi.
Shannon...lui...lui è Chris, e ora è molto incazzato. Lo puoi tenere un secondo, so che non è il miglior modo per presentarvi ma...devo preparargli del latte ora!”
Shannon era impalato. Se non avesse battuto ciglio avrei detto che poteva essere svenuto rimanendo in piedi. Poi invece allungò le braccia e prese Chris portandoselo al petto.
Corsi nel mio ufficio, attaccai il bollitore, preparai il biberon, misi la polverina e appena l'acqua fu calda a sufficienza completai la preparazione del latte.
Eccomi sono.....qui..” Non serviva che dicessi nulla. Shannon era seduto sul divanetto davanti alla vetrata e accarezzava il viso di Chris che si stava addormentando.
Stava canticchiando una canzone a me molto nota, non potei fare altro che sedermi accanto a lui e guardare gli occhi di Chris chiudersi e la testa scivolare di lato.
I'll be your stumbleine..I'll be your superqueen...credo si sia addormentato...” si voltò guardandomi con un lieve sorriso stampato sulle labbra.
Lo guardai negli occhi e capii che era felice di quello che aveva appena fatto. Non riuscii a fare nulla se non a posargli le mani sulle guance e dargli un bacio...un bacio che sapeva di me, che sapeva di lui, e sapeva della nostra creatura.
Puoi...puoi metterlo di là? Il divano nel mio studio è più comodo per lui...”
Guidai Shannon nel mio ufficio dove accomodò il piccolo sul divano. Provvidi subito a mettergli dei cuscini accanto perché non cadesse nel caso avesse dovuto rigirarsi.
Poi mi trovai accanto Shannon a guardarlo e mi resi conto di quanto gli volevo bene. Senza volerlo mi misi a pensare a tutte quelle cose che potevo permettermi di pensare solo a casa, quando poi solo una doccia sarebbe riuscita a ridarmi un aspetto migliore dopo le lacrime.
La soddisfazione di essere madre, la soddisfazione di aver dato alla luce un figlio così bello, così espressivo, così pieno di vita.
La mano di Shannon scivolò lungo la mia schiena fino a cingermi il fianco, poi mi fece voltare e mi abbracciò.
Saresti un padre grandioso per lui...davvero un padre degno di essere chiamato tale...” pensavo non sarei mai riuscita a dire quelle parole. Ma dovevo pur concedere a Shannon di tentar di fare il lavoro più importante del mondo, il papà.

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Capitolo 14
*** 14. Welcome to the family ***


Grazie grazie grazie come sempre ad Ash e Ale, sono molto felice che continuiate a seguire questa storia, e grazie anche a tutti gli altri che leggono e seguono questa ff, mi rendete felice =)
Spero che il capitolo seguente vi possa piacere e vi faccia anche un po' sorridere perchè io mi sono immaginata uno zio un po' scemo e matto per i bambini...spero di aver reso almeno minimamente l'idea =)
buona lettura!!!

  1. Welcome to the family
 
Ashley meritava un monumento, Dave meritava di essere sepolto vivo. Continuava a ripetermi che stavo sbagliando tutto, che Shannon era troppo buono a pazientare tanto con me, avevo quasi smesso di parlargli. Ashley invece, sarà perché era una ragazza, sarà perché c'era qualcosa sotto che ancora non sapevo, mi assecondava sempre.
Sotto stretto consiglio di entrambi comunque decisi di presentare Chris a tutto il gruppo facendo una semplice cena a casa mia. Shannon ovviamente aveva detto loro tutto quanto, beh, forse non proprio tutto. Ma sicuramente aveva detto ai ragazzi che era diventato papà.
Ash era stata gentilissima a venire a darmi una mano. Dave si sarebbe trattenuto in studio per finire delle stampe e poi chiudere il negozio, poi forse sarebbe arrivato.
Chris, stai un po' fermo! Devo metterti il gilet e poi sei pronto!”
Continuava a farmi le pernacchie e mettermi le dita negli occhi mentre lo vestivo elegante.
Chris! Basta!”
Mama, bata! Bata!” ripeteva tutto quello che gli dicevo. La sua miglior qualità? Beh, sfottere chiunque gli fosse capitato a tiro; effettivamente anche un gran rompiscatole spesso. Era dolce e tenero solo quando cercava le coccole prima di andare a dormire.
Sophie, è tutto pronto, ho aggiunto due candele sul tavolo, serve altro?!”
Hum, no...penso possa bastare. In fondo dev'essere lui il protagonista. Non io, non il tavolo addobbato.”
Infilai le scarpette blu con gli strap ai piedini di Chris e lo misi per terra osservandolo in tutta la sua vera e propria bellezza. Quel completino blu gli stava divinamente, anche se sapevo che la camicetta sotto il gilet avrebbe cominciato a dargli fastidio a breve. Presi un po' di gel e per finire tentai di fargli la cresta, lo zio sarebbe stato fiero di lui.
 
Vicki era davvero più carina di quanto me la ricordassi, ma come caspita riusciva a stare con uno come Tomo. Non si tagliava la barba da giorni e giorni, i capelli visibilmente sporchi li aveva raccolti in un codino sopra il collo almeno.
Ciao Sophie, sei ancora più bella di quando ti ho vista due anni fa! Come stai?!”
Bene, grazie...e tu?!”
Salutai anche Tomo, che entrò subito dopo di lei e Tim lo seguiva.
Vicki andò subito a conoscere Chris che stava accanto alla porta della sala da pranzo a guardare chi era tutto quel mucchio di gente che stava entrando.
Tim mi diede due baci veloci sulle guance e poi andò a salutare Ashley. A lei brillavano gli occhi, sì. Ci doveva essere qualcosa sotto tra quei due. Altro che caffè da Sturbucks l'altra mattina...
Jared con i capelli corti stava divinamente, lo facevano così ragazzino, eppure così sexy e irresistibile, ma non era a lui che miravo io.
Emma non è potuta venire, le avevo detto che l'avrei lasciata libera per la serata ed è andata al cinema con delle amiche...la conoscerai molto presto comunque!” Non disse nient'altro. Mi diede solo due baci sulle guance anche lui, poi andò avanti e cominciò a guardare le centinaia di foto parte di un grande quadro appeso lungo il corridoio.
Scusa...finisco la sigaretta...” Shannon era di spalle, si voltò solo per dirmi questo.
Ashley, falli accomodare. Arrivo subito...”
Mi avvicinai a Shannon e gli rubai la sigaretta dalle labbra portandola alle mie.
Aaaah, dio. Da quando sono rimasta incinta non ho più sfiorato la nicotina e il tabacco, devo dire che mi mancava fumare una sigaretta!”
Lui era così bello, e sembrava anche sereno. Mi sorrise schiudendo le labbra per far intravedere i denti. Sì, era felice.
Sei davvero stupenda...” disse dandomi un bacio sulla guancia.
Grazie...anche tu stai bene, ma non sono io la special guest della serata. Vi ho invitati perché è giusto che tu e la tua grande famiglia conosciate Chris...” presi fiato. “Shannon, io sto cercando di impegnarmi al massimo per risolvere le cose, ma non so come fare...”
Aspirai un'ultima volta dalla sigaretta prima di ridargliela.
Hey Sophie...siamo in due ora, ci sono qua io...c'è molto da costruire per stabilizzare le cose, ma non sei da sola...ok? Comunque vadano le cose...Sono nervoso anch'io sì, ma tu mi fai stare bene, e ho voglia di fare l'amore con te di nuovo Sophie...”
Mi guardò negli occhi come se mi stesse confessando di aver fatto la cosa più terribile del mondo. Era passato da un discorso all'altro saltando da un ponte all'altro ad alta quota. Tuttavia gli sorrisi, gli diedi un bacio sulle labbra e lo presi per mano.
Entriamo...poi...abbiamo tutto il tempo che vorremo per parlare di noi...”
 
Veder mangiare Jared era uno scandalo. Stava ingoiando tutto quello che avevamo preparato io e Ashley come uno di quei bambini che facevano vedere nei documentari sull'Africa.
Mmm, questo risotto alle verdure è delizioso, e quei crostini chi li ha fatti? Sono davvero un capolavoro! Mmm, Shannon dovrei dire a mamma che ha concorrenza, anche lei ama cucinare ed è brava, ma...mmm, Sophie non scherza!”
Hey scemo, non si parla con la bocca piena, è scortese!”
Li guardavo con gli occhi di una mamma, e li vedevo ancora come due fratellini piccoli quando si parlavano tra di loro. Li immaginavo da piccoli, a prendersi in giro, a rincorrersi, a confessarsi le idiozie che facevano di nascosto dalla loro madre.
Tomo era senz'altro quello un po' più serio in quel contesto, forse perché era con Vicki e non solo con gli altri due dementi?
Tim invece discuteva senza perdere tempo con Ashley sulla fotografia, sembrava lei gli stesse dettando un'autobiografia e lui attento non si perdeva una parola.
Sophie come mai abiti qui? Non ti conveniva prendere casa verso una zona più centrale?”
Eh, bella domanda Tomo. Posso solo dirti che non ho scelto io lo studio, la sua posizione è e resta quella e questa è la prima casa libera che ho trovato. Magari un giorno riuscirò a spostarmi, ma per ora mi basta qui...”
Chris stava seduto sul suo seggiolone tra me e Shannon.
Mama! Mama! Pan! Pan!” gridava di continuo ogni volta che io mi mettevo a parlare con qualcuno, poi quando gli prestavo attenzione mi sorrideva e non parlava più.
Hey teppista, che cosa c'è? Hai finito la tua pappa per oggi, basta mangiare o scoppierai!” Gli diedi solo un paio di grissini. Mentre ne sgranocchiava uno mi dava in testa gli altri due.
La cena stava andando piuttosto bene. Meglio di quanto prevedevo.
Dave mi inviò un sms, non sarebbe più venuto. Aveva avuto un imprevisto. In realtà potevo immaginare che non voleva impicciarsi in quella storia, non mi sopportava quando si trattava di dover parlare di e con Shannon.
Ta, ta, tao!!” Chris gettò a terra tutto quello che aveva sul piano del seggiolone e si mise a salutare Tomo con la manina piena di briciole suscitando un'immediata risata di Vicki.
Oh Sophie, ce lo dovrai assolutamente affidare ogni tanto, io lo adoro già tuo figlio, mi concederai di fargli da babysitter di tanto in tanto vero? Io e Tomo saremo degli zii fantastici vero amore?!” gli batté col gomito sulla spalla. Lui non sembrava molto convinto ma sorrise e annuì mentre si portava il bicchiere in mezzo alla folta peluria sul viso, hem...forse, alle labbra.
Un rumore fastidioso e rozzo squartò la stanza attirando l'attenzione di tutti all'improvviso.
Jared Leto, quell'uomo così carino e dal portamento altezzoso mi fece capire di aver gradito la cena con un rutto abominevole.
Hem...scusate! Giuro, non l'ho fatto apposta, ma...dannazione queste zucchine gratinate erano la fine del mondo!”
Chris come il suo solito lo indicò con un dito e ridendo imitò il super rutto di Jared.
Hey nipotino, hai sentito cos'ha fatto lo zio Jared? Io e te saremo grandi amici piccolo! Dammi un 5!” Jared portò la mano davanti al viso di Shannon e Chris sporgendosi batté con la mano sulla sua ripetutamente gridando fastidiosamente “Bam! Bam! Bam! Bam!”
Faccio del caffè? Vi va?!” Mi alzai in piedi mentre Chris allungava le braccia nella mia direzione.
Giù mamaaaa! Giù!”
Lo feci scendere dal seggiolone e gli sistemai la camicetta dentro dei pantaloni.
Vai a far vedere allo zio i tuoi giochi? Lo porti a vedere i tuoi giocattoli?! Dai su teppista!”
Chris andò con il suo passo spedito verso Jared, gli batté le mani sulla gamba finché lui si alzò, poi gli circondò un ginocchio con il braccio e lo trascinò come fosse un carico pesante fuori dalla sala da pranzo verso il salotto dove c'era il suo angolo giochi.
Mentre fai il caffè possiamo uscire a fumare noi?!” chiese Tomo già in piedi con la sigaretta in bocca.
Certo! Potete trasferirvi tutti fuori, porto il caffè in veranda, Ash guidali tu fuori sul retro!”
Mi diressi verso la cucina seguita da Shannon. Stava indubbiamente cercando di ricavare ogni più piccolo spazio per stare solo con me.
Ti senti a tuo agio?” mi domandò abbracciandomi da dietro mentre preparavo le tazze.
Certo...siete tutti fantastici, Vicki è adorabile e Jared...beh, è fuori di testa, e Tomo è un grande e...Tim...Tim credo abbia una passione particolare per la mia apprendista.”
Devo dire che me ne sono accorto, non si sono staccati lo sguardo di dosso per tutta la sera. Io invece non riuscivo a staccare lo sguardo da te...e da Chris. Se tu lo lasciassi a Vicki e Tomo stasera io e te potremmo stare assieme, potresti venire da me..” finì per sussurrarmi all'orecchio baciandomi il collo.
Shannon...non..non so se è una buona idea insomma....”
Hey, non hai detto prima che ti stai impegnando a risolvere le cose? Stai tornando a fare come sempre?!” Si staccò bruscamente addossandosi al frigorifero con le braccia conserte.
Dannazione, aveva capito che mi sentivo un po' confusa ancora, e non riuscivo ad alleviare quel turbine di pensieri nella mia mente.
Se vuoi..puoi rimanere tu...insomma, anche io ho una casa tutta mia no? E poi Chris ha la sua cameretta.” Ecco perfetto, davo già per scontato che lui dovesse dormire con me, addio alla mia coerenza.
Shannon! Shannon, Sophie!!” era la voce di Jared. Mollai tazze e cucchiaini e corsi verso il salotto. Ogni volta che mio figlio non era con me e mi chiamavano così, il sangue mi saliva al cervello e finché non mi assicuravo che fosse vivo e vegeto non potevo calmare la mia agitazione che cresceva velocemente in meno di un secondo.
Sophie! Shannon! Chris mi chiama già!!!!! Dovete sentirlo!” Jared prese il piccolo in braccio e con un sorriso a 56 denti disse “Su Chris, fai sentire a quei due che dici zio Jared! Dai su!” Jared scandì bene le parole. “Ziiiioooo, Jaaareeeeed!” e il piccolo pappagallino qual era mio figlio cominciò “Gìooo Jaeeeeee!” e fu memorabile vedere Jared stringere forte il piccolo e baciarlo ripetute volte come se fosse la cosa più preziosa che avesse al mondo...ovviamente dopo il suo Blackberry.
Shannon cercò il mio corpo, cercò la mia mano e me la strinse forte intrecciando le dita.
In quel momento provai felicità, gioia, sorpresa, tenerezza. Stavo impazzendo, i miei ormoni stavano impazzendo, la mia mente stava impazzendo.
Andiamo Chris, lo devi dire a tutti! Oooh, io ti adoro già nipotino mio, sei il miglior nipotino del mondo! Benvenuto nella famiglia! Tomo! Tomo!! Vicki, Tim!! Chris dice il mio nomeeee!!!”

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Capitolo 15
*** 15. Stand Inside Your Love ***


Duuunque dunque dunque...stiamo giungendo agli ultimi capitoli...
Ash credo che il titolo di questo capitolo possa dirti qualcosa....no?? Il prossimo capitolo è dedicato interamente a te XD
Ale i tuoi commenti mi rendono sempre moolto happy!!! Ti ringrazio infinitamente e spero ti possano piacere anche i prossimi, e ultimi =)
Ringrazio anche tutti gli altri che seguono e continuano a leggere =D

  1. Stand inside your love
 
Era strano, davvero molto surreale ciò che mi stava accadendo.
Prima conosco quei tipi strani, poi ho un figlio, poi il mio cuore batteva forte per un uomo. Non poteva essere accaduto tutto quanto a me.
Ouch!” esclamai quando mi scivolò un coltello e mi ferii al dito.
Ti sei fatta male?!”
E invece era tutto vero, il sangue dal mio dito scorreva e lui prontamente giunse a farlo fermare con un tovagliolo di carta.
Sophie, lascia stare ora su. Sei stanca, non devi necessariamente sparecchiare tutto ora, lo faremo domani mattina assieme, ok? Comunque, Chris dorme beato, Jared se ne sta andando via anche lui.”
Lo zio aveva fatto un buon lavoro, si era già guadagnato la stima e il rispetto del piccoletto. Era rimasto a casa mia finché non si era addormentato tra le sue braccia, mentre gli altri se n'erano andati via un po' prima, Tomo si era inventato di voler andare in discoteca.
Jared, grazie di averlo addormentato, posso offrirti qualcos'altro da bere?!” gli domandai mentre si ricomponeva. Aveva giocato agli indiani con il piccolo Chris, poi a fare la guerra, poi alla corrida e chissà che altro.
No, grazie...sono stanco! Tuo figlio è indistruttibile, non si stanca mai quello lì? Mi sono divertito come un matto però...e poi ha imparato tutto quello che tentavo di insegnargli, saremo una grande coppia io e quel ragazzino.” disse con quel sorrisino un po' sghembo e si avvicinò alla porta d'entrata.
Beh Shannon dammi le chiavi della macchina...” Jared allungò la mano verso suo fratello e questo gli diede un mazzo di chiavi.
Buonanotte ragazzi, e...dovreste trovare un accordo voi due...quel bambino è favoloso e voi due dovete fargli da genitori assieme...buonanotte!!”
Jared percorse il vialetto in mezzo al giardino e raggiunse la sua auto.
Io e Shannon aspettammo che se ne andasse, poi mi ricordai di avere ancora un dito sanguinante e corsi in cucina a disinfettarmi.
Cazzo...bruciaaaaa!” era decisamente un bel taglio, non molto profondo ma fastidioso, proprio sulla piega del dito indice.
Come fa a bruciare sotto l'acqua Sophie?!”
Mi sentii un po' bambina in quel momento. Shannon mi venne vicino e prese la mia mano sotto l'acqua corrente del lavandino. L'acqua scorreva e il sangue usciva ancora.
Shannon, ci sono dei cerotti su quell'armadietto, prendimeli per favore.”
Shannon andò a recuperare subito i cerotti e ne aprì uno. Mi accorsi che non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Dannazione che mi stava succedendo? Io che tanto ero quella dura e con i piedi per terra, ma i piedi di piombo proprio, mi stavo sollevando forse? I miei neuroni si fulminavano come le lucine dell'albero di Natale. Ero fottuta.
Su, asciugati il dito che poi mettiamo il cerotto, avanti.”
Feci ciò che mi disse e lasciai che fosse lui a fare il resto.
Shannon, devo finir di mettere apposto però, domani mattina non ce la farò mai...senti, fammi un favore. Prendi Chris, togligli le scarpe e portalo in camera sua, di sopra, mettilo a pancia sopra, coprilo con il lenzuolino e non chiudere la porta...”
Sophie!” mi interruppe “Non sono mai stato padre...ma ho un po' di buon senso...tu piuttosto cerca di non combinare altri danni mentre non ci sono!” Detto questo mi lasciò il segno delle sue labbra sulla fronte e andò a fare ciò che gli avevo detto.
La casa era inondata dal silenzio, niente tv, niente voci, nulla. Andai verso lo stereo e lo accesi, mentre ero da sola perlomeno avrei avuto un po' di compagnia. E la compagnia non poteva essere migliore quando si trattava della voce di Billy Corgan e la musica degli Smashing Pumpkins.
Riempii la lavastoviglie e sistemai le ultime cose; stavo quasi per spegnere tutto e andarmene di sopra ma Shannon mi bloccò il passaggio alla porta.
Hai fatto tutto?” gli domandai mettendogli una mano sul petto e perdendomi in quel suo sguardo magnetico.
Sì, dorme come un angioletto. E tu hai fatto tutto?” Mi posò le mani sui fianchi stringendomi un po' di più a sé.
Certo...vieni, vuoi una tazza di latte?” Girai i tacchi e tornai verso il bancone della cucina con Shannon alle mie spalle.
Billy Corgan cantava solennemente una stupenda Tonight Tonight, avevo creato un cd solo con le canzoni più belle, solitamente lo ascoltavo quando mi concedevo un bagno rilassante e Chris era a letto.
Erano accese solo le luci soffuse delle lampade in fondo alla stanza, cercai di prendere due bicchieri senza farli cadere e tagliarmi di nuovo.
Mentre aprivo il frigorifero sentii le mani calde di Shannon posarsi sulle mie spalle, scorrere fino e prendermi le mani. Mi sentii mancare il terreno da sotto i piedi con quella scossa che sentii partire dal fondoschiena e salire su fino al collo lungo tutta la spina dorsale.
La porta del frigo mi scivolò dalle mani e si richiuse, io cominciavo a non capire più nulla.
Le labbra di Shannon sul mio collo, la sua lingua mi accarezzava togliendomi il fiato. Cercavo solo di stare ferma, stavo per perdere il controllo.
Mi fece voltare e la sua bocca andò a coincidere con la mia. Le sue mani mi esploravano le braccia, i fianchi. Raggiunse il bordo della maglietta e la sollevò fino a togliermela, e così feci io con la sua.
Mi spinse contro il bancone della cucina senza mai staccarsi da me. Il suo torace aderì al mio, la sua lingua faceva danzare la mia mentre gli Smashing Pumpkins risuonavano ancora dalle casse.
Cercai di scostarmi un po', ma Shannon mi prese per i fianchi e mi sbatté verso la parete libera più vicina e subito passò dalle mie guance alle mie braccia, al mio seno e giù per il ventre fino a giungere al bottone dei miei jeans.
Ed eccola lì, la mia canzone preferita...quella che avevo messo tre volte di fila nel cd perché era una delle mie favorite, Stand Inside Your Love, era perfetta per quel momento. Avevo sempre sognato di poter fare l'amore con quelle note in sottofondo.
Shannon mi sbottonò i jeans e li fece scivolare giù a terra assieme ai miei slip. Mi ritrovai nuda sotto le sue grinfie, così anche io gli tolsi i pantaloni, lo volevo mio...in quel preciso istante.
Sentivo il dito ferito pulsare contro il cerotto come se volesse farlo saltar via. Ma mi concentrai su Shannon.
Gli circondai il collo con le braccia mentre le sue mani premevano sui miei glutei e il suo corpo era totalmente su di me.
You and me, were meant to be, immutable, impossible.
Con una mossa secca ma senza darmi fastidio mi sollevò le gambe facendomele incrociare attorno al suo bacino mentre mi faceva sua, e io lo facevo mio una volta ancora.
But for the last time, you're everything that I want and ask for, You're all that I'd dreamed, who wouldn't be the one you love, who wouldn't stand inside your love.
Le nostre lingue danzavano, si scioglievano di tanto in tanto per andare a esplorare la nostra pelle, le spalle, il lobo dell'orecchio, il collo.
Lo stringevo forte a me come se avessi paura di perderlo.
Travel the world, Traverse the skies, Your home is here, Within my heart..And for the first time, I feel as though I am reborn in my mind....Your every move and waking sound In my time, I'll wrap my wire around your heart and your mind, You're mine forever now...
Eravamo una cosa sola, e mentre facevamo l'amore mi resi conto che non potevo desiderare nessuno migliore di lui, lui che mi aveva cercata per due anni quando io ero sempre rimasta schiva e gli avevo mentito, lui che poteva benissimo mandarmi a fanculo e invece aveva continuato a cercarmi...
Who wouldn't be the one you love and live for, Who wouldn't stand inside your love and die for, Who wouldn't be the one you love.
Ci accasciammo sul pavimento mentre i nostri respiri si confondevano, la nostra pelle rimaneva appiccicata. Scivolammo di lato fregandocene completamente se il pavimento era freddo e scomodo. Rimasi abbracciata a lui, non potevo desiderare momento migliore, se avessi dovuto scegliere come morire, beh, quella scena era perfetta.
Mi strinse forte al suo petto, mi baciò la fronte, le guance, il naso, le labbra.
Io non voglio perderti Shannon, mai...io voglio...voglio amarti...” mi scivolò di bocca.
Io sono qui per te...solo per te bambina mia, voglio te, te e nessun'altra...”
Rimanemmo distesi sul pavimento finché non cominciammo a sentire freddo, poi decidemmo di andare a dormire. Raccolsi le mie cose dal pavimento e tentai di rimettermi in fretta la maglietta, ma Shannon me lo impedì bloccandomi per il polso. Mi baciò le labbra e mi sussurrò “Lascia stare...voglio toccare la tua pelle, voglio sentire che sei qui con me, non ti rivestire...”
 
Stare a coccolarsi a letto con qualcuno che le coccole te le faceva e non ne aveva bisogno per addormentarsi era senz'altro fantastico.
La mia testa appoggiata sulla sua spalla, una mano intrecciata con la sua, l'altra che gli accarezzava il petto. E sguardi, miliardi di sguardi complici, non serviva dicessimo nulla, entrambi sapevamo che ci desideravamo, e non solo come semplici amanti occasionali, ma come amanti di una vita.
Perché non hai mai smesso di cercarmi?!” la mia voce suonava affaticata, assonnata, ma avevo voglia di godermi quegli ultimi momenti della serata con lui, godendomi la sua pelle, il suo calore.
Perché...beh, ti sembrerà stupido che io lo pensi e lo dica...ma quando ci siamo visti due anni fa...io avevo capito che ti avrei rivista dopo Venezia, e dopo che sono venuto a trovarti a Londra, beh..io mi sono sentito al culmine della felicità per tutto il tempo che ho passato con te..non so come dirlo..è stato una specie di fulmine..tu dovevi essere mia...”
Con quante donne sei stato in questi due anni?” non mi interessava veramente, avevo solo bisogno di sentirlo parlare, la sua voce mi rilassava.
Sophie...io...io...tu lo sai, io ho le mie esigenze, ho scopato con diverse donne sì, ma era solo una specie di abitudine...io ogni volta che guardavo il mio i-phone speravo di trovare una tua e-mail, ogni volta che squillava speravo fossi tu...e...”
Shannon...non mi importa, non mi importa nulla, mi sono pentita di averti mentito..più tu mi scrivevi e mi chiamavi più io mi affezionavo a te, ma non trovavo il coraggio di dirti tutto...”
Shhh, stai zitta ora...ho bisogno di sentirti mia di nuovo...voglio stare con te per sempre...” e in una mossa repentina lo trovai di nuovo su di me a leccarmi la pelle dall'ombelico ai seni. Poi intrecciò di nuovo la lingua con la mia mentre si insinuava tra le mie gambe.
Avevo ancora in testa le parole di Billy Corgan...io, io volevo essere amata da lui, e volevo amarlo. Due lunghi anni, due anni tremendi distante da lui che aveva dimostrato di tenere a me sempre, non smettendo mai di cercarmi, insistendo sempre per rivedermi...
Ora ero sua...e lui mio, e continuammo a fare l'amore tutta la notte per ricordarci quanto era bello stare assieme, quanto fossi felice e serena a stare con lui...

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Capitolo 16
*** 16. Lovingbirds ***


Bene, un altro capitolo nuovo nuovo...ora vedrò come andare avanti perchè sono un attimo bloccata e a corto di idee, ho troppo la testa sul lavoro in questi giorni.....-.-
ebbene, Aleeeeeeeeeeeee grazie grazie grazie, ti avevo già risposto in messaggio mi pare, comunque grazie di nuovooooooooooo
Ashhhhhhhhh, aaaaaah finalmente hai internet....ahahahahio pensare a te?? noooooooo dico solo che ogni tanto mi ispiri....quindi mettiti in azione sennò qui non finisco più un bel niente XDD
Grazie mille anche a tutti coloro che continuano a seguire e leggere questa ff...non vi preoccupate, ahaha sarò breve, tra un paio di capitoli la faccio finire =D


Questo capitolo è dedicato a colei che mi sopporta tutti i giorni, colei con cui rido, scherzo, ma anche parlo seriamente tutti i giorni, colei che mi strappa un sorriso anche quando sto per piangere, colei con cui un giorno vorrei partire per l'avventura spensierata all'estero...Ash, ti voglio bene...goditi la tim che la vodafone me la tengo io =p
  1. Lovingbirds
 
Svegliarsi con un paio di morbide mani che ti accarezzavano era il top, peccato che fossero sempre quelle di tuo figlio che sperava ti alzassi per andare a preparargli la colazione. E se non lo facevi passava agli schiaffi e a tirarti i capelli. Tutte le mattine era la stessa storia.
Shhhh, stai buono e fermo Chris...sveglierai papà...” chissà se si sarebbe abituato in fretta a chiamarlo così, chissà se si sarebbe abituato ad averlo tra i piedi e trattarlo davvero come suo padre.
Mama, mama!! Nana!” Disse il piccolo indicando Shannon che dormiva alla mia destra.
Stai in silenzio, vieni, andiamo a bere il latte!”
Mi alzai dal letto e misi veloce e al buio un paio di slip, un reggiseno e la prima maglietta che trovai sulla via verso la cucina, dal solo odore e misura potei capire che era quella di Shannon. La indossai comunque, avevo solo bisogno di coprirmi un po'.
Continuavo a sbadigliare, quando guardai l'ora notai che erano solo le 7 e mezza. Avevo dormito sì e no due ore.
Preparai del caffè. Tanto caffè. E poi il latte per il mio cucciolo.
Era abituato a guardare i cartoni animati quando beveva il latte alla mattina, e se non gli accendevo la tv sbatteva il biberon sul bancone della cucina finché non otteneva quello che voleva.
Non mi avrebbe più fatta dormire, lo sapevo, tanto valeva andare a fare qualcosa per tenermi sveglia. Mandai un sms a Sarah dicendole che il mattino Chris sarebbe rimasto con me.
Mentre lui faceva colazione io tornai di sopra e andai a vestirmi cercando di non fare rumore. Guardai Shannon dormire così beatamente, lo spiraglio di luce che entrava dalla fessura della tenda si infrangeva contro le sue spalle. Scrissi un biglietto e lo appoggiai sul mio cuscino, lo avvertii solo che mi avrebbe trovata in studio come tutti i giorni se avesse voluto.
 
Adoravo andare a passeggio con Chris, era attento a tutto quanto, indicava qualsiasi cosa per strada, gridava, rideva, mi chiamava, tentava di parlare una lingua a me sconosciuta.
Estrassi le chiavi dalla borsa e le infilai nella toppa della porta del mio studio fotografico.
Dannazione...ma...” la chiave non girava, eppure era quella giusta.
Spinsi con un gomito e la porta magicamente si aprì. Non poteva aver lasciato la porta aperta Dave la sera prima, non era da lui fare certi errori.
Cristo santo, e se c'era qualcuno dentro? Ero da sola con Chris, per la prima volta ebbi paura ad entrare nella mia proprietà.
Entrai piano piano lasciando fuori il passeggino e prendendo in braccio Chris pregando che stesse zitto.
Guardai dietro il bancone, nessuno. Niente.
Nel mio studio c'era di tutto, soldi, un paio di pc, delle macchine fotografiche costose, se mi avessero fottuto qualcosa non so che avrei fatto. Non tanto per dover ricomprare tutto, quanto per il materiale di lavoro che avrei perso.
Misi Chris per terra e gli diedi in mano un volantino che trovai sul bancone, si sarebbe perso a giocare per un po' di minuti, tempo che io potessi controllare tutto.
Aprii la porta del corridoio e sbirciai dentro. Niente. Nessuno. Nulla in disordine.
La porta del mio studio era semiaperta. Nessuno neanche lì. Era tutto in ordine. Cominciai a respirare, forse Dave si era davvero dimenticato, o forse non aveva le chiavi per chiudere.
Continuai a guardare comunque anche nelle altre stanze. La camera oscura era buia, nella camera del caffè due tizi nudi dormivano sul divano, nell'ufficio di Dave....un momento!!!!!!!!
Tornai indietro aprii piano piano la porta della nostra saletta relax, quella dove tenevamo la macchinetta del caffè, la tv con l'x-box e un mega divano ad angolo.
Una ragazza e un ragazzo, con lo sguardo cercai i loro volti. Non ci potevo credere, ma tutto tornava. Ashley e Tim come mamma li aveva fatti dormivano abbracciati sul divano appiccicati per bene.
Andai nel mio ufficio e presi una coperta per poi andarla a posare su di loro. Cercavo di guardare da tutt'altra parte, vedere la gente nuda non era esattamente un mio hobby, anche se di tanto in tanto per servizi fotografici mi chiedevano di fare delle foto a persone svestite.
Più che altro era per rispetto, e per non rovinarmi le notti con incubi tremendi. Non si mossero di un centimetro, e io li lasciai dormire, anche se quando si sarebbero svegliati li avrei ripresi.
Andai fuori a riprendermi Chris che aveva ridotto in coriandoli il volantino che gli avevo dato precedentemente in mano. Poi andai nel mio ufficio a lavorare mentre lui giocava nell'angolino che gli avevo preparato per quando avessi dovuto tenerlo lì.
 
Merda Tim svegliati! È tardissimo! Tra un po' Dave e Sophie arriveranno, devi andartene! Tim sbrigati, vestiti e vai via!!”
Ash ma questa coperta chi l'ha messa?!”
Non l'hai messa tu prima che ci addormentassimo?”
Io no, pensavo ti fossi svegliata stanotte e avessi avuto freddo!”
Dei rumori, poi le loro voci di nuovo.
Vai, vai via! Ti chiamo più tardi...”
Baci, lo schiocco di tanti baci e poi dei passi e la porta d'entrata chiudersi.
Mi alzai dalla scrivania e mi diressi verso la porta aprendola e appoggiandomi allo stipite aspettai che Ash uscisse dalla saletta relax.
Un minuto circa ed eccola, vestita esattamente come la sera prima a casa mia, con i capelli un po' arruffati e una chiazza viola enorme sul collo.
Buongiorno Ashley!” esclamai incrociando le braccia sul petto.
Hem, buongiorno Sophie...io...hem, stavo andando a prendermi un caffè!”
Pensava di scamparla.
Ashley, non ti hanno insegnato che di notte è meglio se le porte si chiudono a chiave?! Sai, non è bello se entra qualcuno a rubare...siamo a L.A.”
Mi guardava dal basso all'alto, come se le stessi infliggendo la sua pena mortale puntandole un'ascia sul capo.
Sophie, hai visto tutto vero?”
...mm, dipende che cosa intendi per tutto! Se era semplicemente il fatto che tu e Tim dormivate nudi sul mio costosissimo divano ad angolo nella saletta relax dove io mi siedo e bevo il caffè tutti i giorni, altrimenti non saprei proprio...” dissi io senza tentare di incuterle timore. Tanto ormai quel che era fatto era fatto.
Sophie hai ragione, scusa scusa scusa! Io mi sono bruciata tutto così vero? Lo so che queste cose non si fanno ma...io vivo con i miei, e Tim abita un po' distante da qui e...”
...Ash! Ash aspetta! Non ti sto condannando per esserti fatta una scopata sul mio costosissimo divano nella mia stanza prediletta del mio studio, quelle sono cazzate che ho fatto anche io, e le rifarei tutt'ora per carità, ma questa è un'altra storia. Mi riferisco al fatto che la porta d'entrata la dovevi chiudere. Se entra qualcuno e mi porta via qualcosa sono cazzi, tanti cazzi amari lo sai? Comunque spero che ti serva da lezione...ora va a lavarti la faccia e farti un caffè...e copriti quel succhiotto sul collo, non voglio che i clienti pensino che stai con un vampiro...” Girai i tacchi e rientrai in ufficio. “Ah, comunque, fai lavare le fodere dei cuscini....ah, e brava! Bei gusti, Tim è proprio ben dotato!” le feci l'occhiolino e tornai a sedermi alla mia scrivania.
 
Benissimo, ora voltati, stai sciolta, scuoti i capelli, falli ricadere tutti indietro. Bene. Ora di profilo, divarica di più le gambe, sei sensuale come i gamberetti nell'insalata!”
Sophie, dalle un po' di tregua! Sta posando da dieci minuti di fila!” Mike mi venne vicino e mi cinse le spalle con un braccio.
Lavoravamo assieme da diversi mesi, mi portava spesso delle modelle per fare dei servizi fotografici per costumi da bagno e biancheria intima.
Ok...ok, vatti a prendere un caffè Elise, o un gelato, o quello che ti pare. Poi cambiati il costume, passiamo alle pose sul divano. Mike quando mi porti qualche bel ragazzo da fotografare eh? Anche se non posso toccarlo almeno mi diletto a fotografare qualche bel culetto sodo.” Gli sorrisi e mi guadagnai una pacca sulla spalla.
Vado a prendermi un caffè anche io...con permesso Sophie...” uscì dal salone dove i miei assistenti occasionali stavano allestendo la scenografia e andò in saletta relax, mentre io uscii a vedere se c'erano novità dai miei due colleghi.
Ragazzi, questa Elise è una morta. È bella per carità, ma ha la grazia di un verme nella minestra. È sensuale come una carota su per il naso....pffff, che si dice qui? Tutto ok?!”
Ahaha, dai Sophie, non dire così. È una modella emergente, non può essere superdotata senza aver fatto un po' di pratica.” Mi disse Dave mentre imbustava delle foto pronte per la consegna.
Beh, c'è chi certe cose ce le ha innate, non si può perdere una giornata intera lavorativa per fotografare una vongola che non esce dalla conchiglia!”
Sophie! Se ti sente...” Mi riprese nuovamente il mio amico Dave lasciandosi scappare un sorriso.
Beh, sono acida oggi, ho dormito pochissimo questa notte...e poi stamattina ho trovato due piccioni e una fava, una bella, meritevole fava, a dormire in saletta relaaaaax!” sorrisi guardando con la coda dell'occhio Ashley che stava arrossendo in gran velocità.
Ma non mi dire, è quello il motivo per cui prima è passato il lavasecco a ritirare le fodere del divano? Per lavare i rimasugli di liquidi sper..”
Basta!!!! Vi prego, datemi tregua, non lo farò più!” Ashley era diventata rossa come il sole al tramonto.
La porta principale si aprì e mi voltai di scatto per vedere chi era entrato. Erano solo le 6 del pomeriggio, non vedevo l'ora di andarmene a dormire.
Ciao a tutti...” Mio dio com'era sexy quell'uomo, dalla camminata, agli occhi, ai suoi muscoli, a...tutto il resto.
Shannon, ciao...stavamo proprio commentando il fatto che stamattina Ashley e Tim hanno dimenticato di chiudere la porta del mio studio..” quanto amavo essere stronza, ma solo per prendere un po' in giro la mia nuova apprendista, le volevo bene. Era brava e diligente, non come quella che avevo a Londra.
Ah sì? Un Tim parecchio assonnato l'ho sentito verso l'ora di pranzo, ma non mi ha detto nulla di che...hey ragazza, copriti quel succhiotto col foulard, se ti vedono in clienti ti chiedono se sei stata a letto col vampiro!” Le aveva detto esattamente ciò che le avevo detto io la mattina.
Scoppiammo tutti a ridere mentre Ash arrossiva sempre di più sistemandosi quel foulard beige che le copriva il collo.
Poi mi voltai verso Shannon e la mia espressione cambiò radicalmente. “Vieni...”
La mia voce era dolce e bassa; guidai Shannon nel mio ufficio chiudendo la porta alle nostre spalle.
Ciao Sophie...” mi disse avvicinandosi a me per darmi un casto bacio sulle labbra.
Ciao Shannon...hai trovato il mio biglietto sul cuscino stamattina?” Portai le mie braccia attorno al suo collo.
Certo, anche se devo dire che avrei preferito trovare direttamente te accanto a me, ma immagino che ti abbia svegliato Chris, vero?” Le sue braccia mi circondarono la schiena e le sue labbra cominciarono a scorrermi sul viso.
Già...lui ha la sveglia automatica tutte le mattine...”
Vuoi che venga da te stasera?”
Mi sembrava così strano dover cominciare a condividere la cena con qualcuno, il letto, il divano su cui spesso mi accoccolavo a guardare un film dopo aver messo a letto Chris. Ma la sola eccitazione di avere Shannon accanto, quell'uomo fantastico che mi adorava mi rese del tutto sicura di me stessa quando dissi “Solo stasera? Per me puoi anche trasferirti direttamente da me...”
Cos'è che ti ha fatto cambiare idea ora?!” mi guardò un po' sorpreso.
Abbassai la testa e mi morsi un labbro. Poi presi fiato e ripresi a guardarlo negli occhi.
Shannon, credo di essere la donna più fortunata del mondo. Quale donna ha un uomo che la cerca ininterrottamente anche se lei per due anni fugge? Quale donna ha un uomo così dolce e premuroso? Quale donna ha un uomo che le perdona di avergli tenuto nascosto un figlio?”
Shannon mi interruppe. “Ma io non ho mai detto di averti perdonato....”
Scese il silenzio tra di noi. Dannazione, non sapevo più come gestire la cosa.
Ahah, stavo scherzando...” mi disse baciandomi il collo e le guance.
...Scemo! Beh Shannon, io ho capito quanto tu tieni a me...e ho capito che se non ti sento per più di due giorni di fila comincio a dare di matto...io credo che...credo di aver smesso a non credere nell'amore Shannon. Ogni volta che ti vedo e che mi abbracci, o solo quando mi parli sento quel pizzichio partirmi dal cuore e arrivarmi alle punte delle dita, al cervello, ai piedi...e poi perdo il controllo...e non vedo altro che te...”
Come si era capovolto il mondo, di solito erano gli uomini a dichiararsi alle donne...e invece...

 


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Capitolo 17
*** 17. Step by Step ***


Grazie grazie grazie Aaaaaaaaash, stupida Ash che si è palpata il culo di Tim sul palco XD questo capitolo spero ti piaccia...ci sei anche tu....
Grazie Ale, so che l'hai letto =) grazie anche a tutti colore che continuano a leggere...ormai siamo giunti al termine...=)

  1. Step by step
 
Sophie! Oggi pomeriggio vorrei portare Chris da mia madre, potrebbe venire con me?!”
Mi sentivo ancora a tutti gli effetti l'unico genitore di Chris, tuttavia dovevo abituarmi all'idea che lui aveva una mamma e un papà, finalmente...aveva un papà.
Mi sembrava di essere paranoica e isterica, ma mio figlio era veramente la mia sola e unica certezza.
Anche se erano passate un paio di settimane da quando io e Shannon avevamo ricominciato a frequentarci non ero ancora del tutto cambiata, non così velocemente.
Hum...certo...” cominciavo ad amarlo, il mio pensiero fisso era lui, tutti i giorni, tutte le ore. Non potevo negargli nemmeno la cosa più importante per me, mio figlio, nostro figlio.
Ti preparo la borsa coi pannolini, il biberon, poi dagli un frutto verso le 4, e...”
Sophie! Smettila!” diceva sempre così quando gli facevo le solite prediche idiote. “Ho un po' di buon senso, e poi vado da mia madre...anche lei ha cresciuto due bei maschi, ah...per la cronaca, il più bello sono io!” disse prendendo in braccio Chris.
Ahah, scemo!” gli risposi dandogli una pacca sulla spalla.
Senti, hai appuntamenti oggi?”
Lo adoravo quando mi guardava negli occhi, con quel suo sguardo profondo, penetrante.
No, dovrei avere una giornata abbastanza tranquilla, vuoi passare in studio?”
No! Veramente vorrei che tu mi raggiungessi da Starbucks alle 5!” mi sorrise maliziosamente.
Cosa mi stai nascondendo?!” non era certo da lui fare proposte poco precise.
Beh...hem, non posso semplicemente aver voglia di un caffè con la mia donna?!” mi diede un bacio sulle labbra e uscì da casa mia col piccolo in braccio e la borsona coi pannolini in spalla.
 
Tutti i giorni guardavo sempre quelle centinaia di foto, ne stampavo di nuove, e volevo farlo ancora. Vedere Shannon che giocava con Chris era uno spasso. Mi rimproverava sempre perché non partecipavo ai loro divertimenti, ma volevo immortalare quelle scene.
Shannon e Chris in vasca da bagno a spruzzare acqua, schiuma e paperelle a destra e manca, Shannon e Chris in cucina a pasticciare con acqua, uova e farina, Shannon e Chris sul divano a guardare i cartoni animati e applaudire davanti a paperino che faceva stupidate.
Ogni giorno che passava era un ricordo in più, e una marcia in più per voler stare con lui.
Era come essersi un po' liberati da un peso, era come aver avuto il cuore ricoperto da uno strato di cemento, che poi si era spaccato in centinaia di pezzi, che cadevano pian piano per far tornare a battere il mio organo vitale.
Mentre ero assorta nei miei innumerevoli pensieri bussarono alla porta.
“Sophie, ciao...scusami, io avrei un appuntamento alle 5, potrei uscire un po' prima?”
Ashley era truccata in maniera impeccabile, era bellissima, indossava un top blu scuro e sopra una camicetta con le maniche corte, una gonna sopra il ginocchio e delle infradito molto carine. Doveva essersi cambiata in sala relax, lo faceva spesso negli ultimi giorni.
Ah! Ash, certo, certo vai pure, Dave se la cava da sé questa sera. Ah, che ore sono?!”
Le 5 meno venti Sophie!”
Hum, beh, allora esco anche io, dove devi andare? Ti serve un passaggio?”
Beh, dovrei andare da Starbucks, poi uscirò a cena.”
Oooh, allora ti ci accompagno! Ma...incontro galante?!”
Ash arrossì leggermente.
No, no no! Esco solo con un'amica, non la vedo da un po' di tempo e...beh, domani riparte già, così...”
Presi chiavi e borsa e mi avviai verso l'uscita con Ashley dopo aver salutato Dave.
Salimmo in macchina, infilai gli occhiali da sole e partimmo alla volta di Starbucks.
Ebbene si, ero un capo piuttosto stronzo, o forse un'amica un po' curiosa. Non dissi alla mia apprendista che da Starbucks ci sarei dovuta andare anche io.
La scaricai davanti all'entrata augurandole una buona serata, poi andai a parcheggiare sul retro dello stabile e mi incamminai lentamente mentre mandavo un messaggio a Shannon.
Hey amore!”
Due mani sui fianchi d'improvviso.
Cristo! Mi hai fatto prendere un colpo, da dove cavolo arrivi? Ma, Chris? Dov'è? Gli è successo qualcosa?!” Mi baciò per farmi stare zitta.
Tesoro sei troppo tesa! Calmati, hey guarda c'è Tim! Andiamo a salutarlo!”
Lo sapevo, bingo!
No no, aspetta!” Presi Shannon per un braccio e lo fermai, attirandomi così il suo sguardo interrogativo.
Stai un po' a vedere!”
Ci nascondemmo dietro una macchina. Chi ci passava accanto ci guardava decisamente male, ma la scena era imperdibile.
Ashley sbucò fuori e corse verso Tim che la prese in braccio e la fece roteare. Senza nemmeno volerlo presi la mano di Shannon stringendola forte.
Sono proprio due tizi da film d'amore. Pfff, andiamo tesoro...anche io posso fare il romanticone. Andiamo a bere il caffè che poi abbiamo da fare?!”
Sempre il solito guastafeste, mi trascinò verso l'entrata del locale.
Dimmi che hai fatto di nostro figlio! Dov'è?!” Lo tenevo occupato con le domande, ma in realtà mi concentravo su Ash e Tim qualche tavolino più in là del nostro, sembravano i due protagonisti di Via col Vento. Continuavano a darsi centinaia di teneri bacetti e si guardavano come due teenager innamorati.
...hai capito Sophie? Ma...mi stai a sentire?! Smettila di fissare quei due o sarò costretto a punirti!” sorrise.
Ahah, scusami amore..dicevi? Dov'è Chris?!”
Te lo ripeto per l'ultima volta. È da mia madre, c'era anche Jared lì da lei e Chris ha cominciato a intrattenerli con i suoi discorsi incomprensibili e gliel'ho lasciato mentre noi due siamo fuori. Ah, non dimenticarti della festa di Tomo e Vicki sabato!”
Hum, certo....devo essere elegante?”
Beh, di certo i pantaloni strappati e una t-shirt sbiadita non sono il massimo, ma non serve l'abito da sera del Medioevo!”
Sei sempre il solito cretino...” gli sorrisi, ebbi un desiderio irrefrenabile di sentirlo nudo sulla mia pelle, ma tentai di placarlo strappandogli un bacio davanti a occhi indiscreti di chi forse l'aveva riconosciuto.
Come la mettiamo con i giornalisti? Insomma, sei Shannon Leto, appena ti vedranno con Chris in braccio o in giro con me...insomma...”
Perché dovrei mentire ora che sto bene con me stesso? E poi lascia che dicano quello che vogliono, a me interessi solo tu...tu e nostro figlio...e ora andiamo...devo portarti in un posto.”
Mentre mi trascinava via dal locale diedi un ultimo sguardo indiscreto a Tim e Ash che si stavano scambiando tutti i loro germi più intimi attraverso una sana limonata seduti molto scomposti su quei divanetti davanti nell'angolino della sala.
Dove cacchio mi stai portando con tutta questa fretta? Mi stai slogando un polso!”
Faresti bene a seguirmi senza farti i fatti degli altri! Ora mettiti il casco!”
Era strano, molto strano. Lo ascoltai tuttavia, avevo imparato anche a fidarmi di lui. Non mi sarei forse ancora buttata sotto un tram se me lo avesse detto, ma lo avrei fatto da lì a poco.
Il casco che mi misi era oscurato, non vedevo un accidente e persi l'equilibrio inciampando sul marciapiedi, ma Shannon prontamente mi afferrò per le braccia.
Ti ho detto di metterti il casco, non di inciampare, cadere e farti anche male!”
Faceva lo spiritoso, e mi faceva impazzire.
Ora sali sulla moto, dai. Ti aiuto io...”
Sulla sua moto con il buio davanti ai miei occhi? Voleva forse farmi cadere durante il tragitto?
“Shannon sei impazzito? Potrei cadere, potrei sbilanciarmi e...”
Quante volte te lo devo dire...Sophie, ce l'ho un po' di buon senso. Suvvia, andrò piano e tu non devo fare altro che stringerti forte a me. Non abbiamo molta strada da fare...”
Le sue mani sui miei fianchi. Alzai una gamba per mettermi a cavallo della sua moto, mi lasciai guidare da lui, dalle sue indicazioni, dalle sue mani su di me.
Ok, ora tieniti forte a me...partiamo, vado piano, promesso, anche perché altrimenti ti prendi un accidente e poi mi stressi per il resto dei tuoi giorni...sai Sophie, dovresti farti una vacanza...anzi, dovremmo farla assieme...io e te, e basta...”
Si certo, e Chris l'avrei mandato in Alaska con gli orsi, o forse in Lapponia con Babbo Natale.
Stavo per dirglielo quando mi ritrovai a stringerlo forte per la vita e appoggiare la testa sulla sua schiena per mantenere più possibile l'equilibrio.
Pensai a tutto in quei dieci, venti minuti, due ore....chi lo sa...il tempo sembrava non passare mai, non vedevo niente e temevo sempre di più per la mia incolumità.
Shannon!!!” lo implorai gridando. “Quanto cazzo manca?!”
Ogni volta che si piegava per fare una curva sentivo l'asfalto caldo come se stesse per imprimersi sulla mia pelle e sfregiarmi a sangue. Dovevo avergli strappato la maglietta, graffiato i muscoli perfetti del suo torace da quanto stretta mi tenevo.
Poi la moto si fermò, Shannon scivolò via da sotto le mie mani e mi fece scendere.
Sei mai andata in moto Sophie?!”
Per dio! Certo che ci sono andata, ma di certo non accecata, ora posso togliermi questo cazzo di casco che non vedo niente?!”
La sua risata, così limpida e divertita. Mi aiutò a togliere quella custodia che mi aveva protetto la testa e finalmente rividi il sole.
Cazzo Shannon, spero che per il ritorno tu...ma...dove siamo?!”
Ho sempre sognato di venire ad abitare qui Sophie, vieni, entriamo!”
Ma...Shannon, no...cioè...tu...dove...” non riuscivo a blaterare qualcosa di sensato. Lo spettacolo che mi si era presentato improvvisamente davanti non era certo cosa da tutti i giorni.
Un giardino immenso, spezzato a metà da un vialetto di ghiaia bianca che portava a un portone di legno chiaro. Shannon mi teneva per mano, eravamo a casa di sua madre forse? Non ci ero ancora mai stata. Avevo avuto l'occasione di andare un paio di volte a casa sua e di Jared...che poi, tanto casa non era. Avrei osato chiamarlo castello io, comunque...dettagli.
La sua mano stringeva la mia; varcammo la soglia di quella villa dopo che Shannon ebbe infilato la chiave nella toppa.
Ci ritrovammo in un salone, una hall piuttosto grande; delle scale sulla destra, la porta a vetri che dava su un giardino sul retro, c'erano dei pezzi di plastica per terra sporchi di vernice.
Shannon...ma...dove siamo? È bellissimo!”
Lui non parlava, mi trascinava a destra e a manca facendomi scoprire dei pezzi nuovi di quella casa ancora vuota. La piscina sul retro, il bagno blu scuro al piano di sopra e verdino al piano di sotto, un caminetto appena accennato su un grande salone, la veranda che dava sulla piscina di fuori. Ma dove caspita eravamo?
“Qui ci abitavano dei miei amici quando ero piccolo, poi i loro genitori si sono trasferiti in Messico, e loro ora sono grandi, sposati, e hanno messo in vendita la casa...”
Non lo stavo nemmeno a sentire, fantasticavo io...immaginavo dei lettini a sdraio sul bordo della piscina e io che prendevo il sole d'estate con un grande cappello bianco in testa, degli occhiali scuri e un cocktail all'arancia in mano.
Sophie...se tu vuoi, insomma...quando ti sentirai pronta...veniamo ad abitare insieme, qui?”
Non poteva averlo detto a me. Scossi la testa più volte e vidi Shannon chiudere gli occhi, come se fosse rassegnato alla mia decisa risposta negativa con la testa.
Non...non ti senti pronta....non...non ti piace?”
Nooo, nulla di tutto ciò Shannon. Dammi un pizzicotto, non ci credo...io...io dovrei vendere la mia casa, dovrei portare tutti i miei vestiti qui? E parcheggiare la mia auto nel garage qui accanto...stai...stai forse scherzando?!”
Vidi i suoi denti, i suoi denti significavano che stava sorridendo, poi poggiò le labbra sulle mie e mi abbracciò forte forte.
E Chris...Chris che ne avrebbe pensato? Avrebbe dormito in una cameretta nuova, avrebbe fatto il bagno con papà non solo nella vasca, ma in una vera e propria piscina, avrebbe potuto seminare i suoi giochi ovunque, avrebbe avuto una stanza solo per lui.
Andiamo...per oggi sono stato romantico abbastanza! Rimettiti il casco, dobbiamo tornare a prendere nostro figlio! Ah, già che ci siamo ci fermiamo a cena da mia madre? Ci terrebbe sai a conoscerti...”
Ahah, sei un mammone lo sai?! E comunque...io...credo di amarti da morire...”
Eh?!” Delle strane pieghe presero forma sulla sua fronte.
Che cazzo vuoi? Ho detto che ti amo e allora? Però, voglio vedere dove vai per strada ora! Niente più buio, io...io ho paura del buio...” gli feci una linguaccia.
Ahah, dovresti aver paura dell'uomo nero invece! Ahah!” e come due veri bambini ci mettemmo a correre per quel prato verde prima di cadere uno sopra l'altra e baciarci come due stupidi adolescenti.

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Capitolo 18
*** 18. The ring ***


Dulcis in fundo ce la feci!!!! eccolo l'ultimo vero capitolo della fan fiction, il prossimo e ultimissimo sarà l'epilogo.
Mi ci è voluto un po' per produrlo, ma tra concerti, impegni, svogliatezza ecc ecc....beh eccolo qua...spero vi garbi e grazie a chi lo leggerà e ha letto tutti i precedenti.



 
  1. The ring
 
Andare a fare shopping con Constance e Jared era la cosa più divertente del mondo, o più irritante. Dipende dai punti di vista.
Shannon aveva pensato bene di starsene a casa di mamma con il piccolo mentre noi altri eravamo alla ricerca dei vestiti per la festa che avrebbero dato quella sera Tomo e Vicki.
Voi due siete dei pazzi!! Come potete trovarvi senza nulla da mettere per la festa di Tomo e Vicki proprio la mattina stessa?!”
Sembrava avessimo commesso il peccato più incredibile del mondo. Io e Jared avevamo gli armadi pieni di roba da mettere, ma dopo essere passati sotto lo sguardo attento e analizzatore di Constance dovemmo seguirla in centro a fare spese. Nulla era adatto alla festa per lei.
Jared fanno schifo quei pantaloni! Togliteli, piuttosto, prova questo completo. Insomma, sei al matrimonio di uno dei tuoi migliori amici, sei il fratello del testimone, non puoi presentarti come ad un concerto.”
Si, mamma. Ma non sto andando al matrimonio, sto solo andando ad una stupida festicciola che hanno organizzato!” sbuffò Jared come se fosse un bambino di 10 anni rientrando nel camerino.
Sophie, ti sta d'incanto questo abito...ma troppo...troppo elegante. Probabilmente Vicki conoscendola si presenterà in jeans e t-shirt, stiamo un po' più sul normale, ma questo vestito per il matrimonio sarà perfetto!”
Jared dall'altro camerino lanciò fuori i pantaloni che aveva addosso. Ci fosse stato Shannon dall'altra parte non sarei rimasta lì a guardare.
Mamma, fanno una festa! Non si sposano Tomo e Vicki, figurati...”
La commessa venne verso di me con un tailleur, la rimandai da dov'era venuta.
Jared, provati questi pantaloni, e questa camicia, per me sarà perfetta!”
La cosa divertente era che ogni volta che Constance passava i capi al figlio l'intera boutique poteva vedere il bel culetto del signorino Leto. Infatti lei con tutta scioltezza apriva la tendina e l'occhio non poteva che ricadere sul fisico perfetto di suo figlio.
Dopo aver passato circa l'intera mattinata tra negozi e camerini ce ne ritornammo alla casa madre. Jared appena entrò si buttò sul divano, esausto.
Io andai a dare un bacio al mio piccolino e al mio uomo che stavano cucinando allegramente assieme, mentre Constance gli mostrava senza avere attenzioni i vestiti che avevamo comperato.
 
Beh, si allora chiudiamo un'ora prima, vi va bene?”
Se vuoi posso tenere aperto in orario normale, e poi vengo alla festa più tardi!” mi rispose Ash.
No tesoro, so bene che il tuo Tim ti aspetta, sii elegante, ma non troppo. E di a Dave che mi sposti l'appuntamento con il signor Olsen a martedì, lunedì ho da fare! Ci vediamo più tardi!”
Riattaccai e tornai a pranzare.
Vedere nonna Constance che imboccava Chris e lo riempiva di baci mi fece capire che forse lei un nipotino lo desiderava davvero...non per sbaglio.
Sophie, vuoi della torta alla frutta?” Jared si alzò da tavola e aprì il frigo.
Hem..no grazie, credo che uscirò un secondo, ho dimenticato una cosa in macchina.”
Mi alzai prendendo la borsa con me e me ne andai in veranda.
Che cosa c'era di meglio che una sigaretta dopo il caffè?! Da quando ero rimasta incinta non avevo più fumato, salvo qualche volta assieme a Shannon. Ed eccolo, che comparve dalla porta.
Sapevo che lo shopping estremo con mia madre e mio fratello ti avrebbero stancata.”
Mi diede un bacio tra i capelli, poi mi passò un braccio attorno alla vita e me ne diede un altro sulle labbra. Dio, ogni volta che mi dava quei baci con tutta quella sensualità, avrei voluto avere una camera da letto a portata di mano. Non era affatto come quando mi baciava la mattina prima che io andassi al lavoro..
Sei pronta per la festa di questa sera? Lo sai che per un po' di tempo io ti farò vedere la villetta di Tomo e Vicki mentre Chris starà con la nonna vero?”
Il suo naso percorse il mio collo, fino a tracciare il contorno dell'orecchio, e poi la guancia, finché la sua bocca non rapì la mia e lasciai che la sigaretta che avevo tra le dita si consumasse senza che la portassi mai alle labbra.
Ah sì? Beh, prenderò spunto per arredare la nostra nuova casa!” sorrisi prima di venir nuovamente rapita dalla sua bocca.
 
Chris, stai un po' fermo? Brutto monello!”
Cercavo di vestire il piccolo prima che arrivasse Shannon a prenderci. Si era fermato il resto del pomeriggio da sua madre. Erano così perfetti quei tre assieme, ma non credevo che io, lui e Chris fossimo da meno.
Chris! Cazzo! Stai fermo, non farmi arrabbiare!” alzai la voce e si mise a frignare. “Cazzo...”
Il campanello suonò. Misi giù il bambino che si mise in un angolino a piangere guardandomi impaurito mentre andavo ad aprire la porta.
Oh Shannon, grazie a dio sei tu. Vai a vestire quel monello. Mi sta facendo innervosire e devo ancora cambiarmi anch'io!”
Lo guardai dopo che mi diede un bacio e andò ad inginocchiarsi accanto a Chris che strofinava il pannolino su per il muro. Era così perfetto. Indossava un paio di pantaloni grigio scuro e una giacca abbinata, ma sotto la sua immancabile canottiera blu e gli anfibi slacciati ai piedi.
Hey teppista, non fare arrabbiare la mamma, devi fare il bravo. Vieni con me ora. Ci penso io a conciarti per le feste! Sophie, vai pure, ci penso io a questa scimmietta!”
Il piccoletto smise subito di piagnucolare e si mise a gridare con gioia “papà, papà!”. Furbo lui, sapeva che suo padre lo viziava, per non parlare dello zio Jared e di nonna Constance.
Non avrei mai scommesso che Jared sarebbe stato così amorevole coi bambini, ma quando stava con Chris era tutta un'altra persona rispetto quella che immaginavo di solito.
Infilai i pantaloni scuri e la camicetta col gilet che mi aveva consigliato Constance. Le decolleté coi tacchi avrei voluto lasciarle a casa, ma le misi comunque, pur sempre infilando un paio di infradito nella borsa.
Sentivo provenire dal piano di sotto Shannon che faceva le pernacchie e i versacci degli animali, finti, della giungla e Chris che rideva.
E il giapardo faaa, graaauuuuuu!!! E poi c'è il brillo! E quello fa, sgrrrr sgriiiii!”
Mi truccai in fretta e scesi per godermi quella scena dalla porta del salotto. Shannon stava mettendo le scarpe a Chris, e lui che batteva le mani a ogni super stronzata che sparava il suo papà.
Ok, siamo pronti! Sophie!” mi chiamò. “Eccomi, sono pronta...andiamo?!”
Presi la borsa, le chiavi di casa e uscimmo tutti e tre.
Misi Chris sul seggiolone sui sedili dietro e partimmo alla volta di Casa Tomo.
Il bastardone s'è preso anche i parcheggiatori, hahah!” rise Shannon fermando l'auto proprio davanti al cancello principale e un ometto basso si avvicinò a noi.
Non rovini il mio gioiellino eh!” si raccomandò Shannon mentre scendeva.
 
C'erano proprio tutti, dai loro amici più stretti, ai loro famigliari a semplici conoscenti.
Il buffet era nel giardino della casa. Appena entrammo Vicki subito ci accolse calorosamente.
Che dicevamo quella mattina? Beh, jeans sgualciti e una t-shirt verde militare. Almeno aveva i capelli sciolti, lunghi, e lucenti.
Ciao ragazzi! Come state? Mangiate, c'è un sacco di roba! Oooh, io posso prendere questo scricciolo? Me lo porto un po' a spasso eh!” Vicki si prese in braccio Chris e sparì tra la gente prima ancora che potessi dirle “Lo rivoglio integro! Non perdermelo!”
Shannon fece una cosa che raramente prima in mezzo a così tanta gente aveva fatto, prendermi per mano.
Sembrava davvero di stare a un matrimonio. Al passaggio di un cameriere io e Shan raccattammo due flut di frizzantino e andammo in giro a vedere chi c'era.
Hey Shannon!” una voce familiare. Ci voltammo e trovammo Jared e Constance.
Oooh, Sophie, come sei bella, stai davvero benissimo. Questi boccoli ti stanno d'incanto! Come li hai fatti?!” mi toccò i capelli con delicatezza.
Ah, sono miei naturali!” sorrisi e Shannon mi tirò a sé facendomi quasi inciampare sui tacchi.
Ok, sorridete!” No...Dave che faceva le foto. Non potevo credere che Tomo avesse chiesto a lui.
Hey scemo! Credevo fossi invitato alla festa! Non a lavorare!” gli risi dietro e fece un paio di scatti prima a me e Shannon, poi a noi due assieme a Jared e mamma Constance.
Hey ma..non manca qualcuno?!” esclamò ad un tratto Dave.
Ahem...si, Chris è stato rapito da Vicki. Non so esattamente dove sia!” allargai le braccia.
Vieni, andiamo a cercarlo!” mi sussurrò Shannon in un orecchio trascinandomi però verso l'interno della casa.
Shannon dove stiamo andando? Che pensi di fare?!”
Chiuse la porta alle nostre spalle appena entrammo nella stanza della musica di Tomo. Un divanetto, delle chitarre, centinaia di cd, vinili, un impianto stereo notevole, degli ampli, un microfono, dei grandi poster alle pareti.
Shannon spense le luci e mi spinse addosso alla parete baciandomi le labbra portando le sue mani al mio collo accarezzandomelo dolcemente.
Mmm, cazzo Shannon, non possiamo, non qui. Poi c'è Chris da solo lì fuori!”
Tesoro, ho detto a Jared che lo tenga d'occhio lui. Io non ti ho vista per tutto il giorno, e ora ho una gran voglia di fare l'amore con te amore.”
Mi sbottonò lentamente la camicetta. Le sue dita un po' ruvide per i calli mi sfiorarono i fianchi e andarono a percorrere il bordo dei pantaloni.
Le mie mani andarono a posarsi sul suo collo, quanto adoravo toccargli i capelli corti corti sulla nuca poi...
I miei pantaloni scivolarono a terra senza che me ne accorgessi seguiti dagli slip, e in men che non si dica lo sentii dentro di me. Mi aggrappai alle sue spalle possenti, temevo di graffiargli la schiena, ma io non avevo previsto quella sveltina a casa di Tomo. Anzi, sperai con tutta me stessa che Tomo non venisse a saperlo, altrimenti ci avrebbe cazziati entrambi.
 
Ma dove eravate finiti voi due?!” Constance ci rimproverò. Mi sentivo in imbarazzo come se fossi tutta scomposta, continuavo a sistemarmi la camicetta e a toccarmi i capelli.
Tesoro, sei perfetta, stai tranquilla...” mi sussurrò lui all'orecchio.
Ad un tratto vidi Ashley per mano di Tim.
“Hey! Sei bellissima!” le strinsi una spalla.
Sophie! Ciao!! Anche tu stai benissimo...”
Shannon si mise in mezzo al discorso. “State insieme voi due piccioncini?!”
Senti chi parla!” ribatté Tim dandogli una pacchetta sulla spalla mettendosi a ridere.
Hey, c'è Tomo che sta salendo sul tavolo!” esclamò Ash indicando il tavolo del buffet. Tomo stava cercando di arrampicarcisi senza buttare a terra tutto.
Vickiiiiiiiii, Vickiiii, dove caspita sei?! Oh eccoti, vieni qua amore!” Tomo sembrava leggermente allegro, doveva aver bevuto un po'.
Vicki aveva ancora stretto tra le braccia Chris, si fece largo tra la gente e andò a vedere che voleva Tomo, temeva cadesse tra le sue braccia ubriaco, ma questo cominciò a parlare.
Amici, parenti, tutti...io e Vicki stiamo insieme da quando è nata la terra più o meno...ormai siamo stufi di sopportarci, quindi ci lasciamo..ahahahah, no sto scherzando. Jareeeeeed! Vieni qui amico! Jared Leto!!”
Jared si fece avanti e andò accanto a Vicki tra fischi e applausi.
Jared, mi darai un po' di tregua dal lavoro per quest'anno eh? Io vorrei portare Vicki in Africa, non ci siamo ancora mai andati! E poi vorrei andare dai miei parenti in Croazia, insomma, fare un viaggio di nozze bello lungo, no?!”
Vicki si mise a ridere e Jared come era suo solito fare salì sul tavolo con Tomo a gestire la situazione.
Hohooo, Tomo, calma calma, mi stai dicendo che questa è la dichiarazione d'amore alla tua futura moglie? Suvvia amico, credevo fossi capace di fare di meglio!”
Tomo si legò i capelli e guardò Jared con aria di sfida. “No caro, questa era una richiesta esplicita di ferie! Ora scendi dal mio tavolo, prendi tuo nipote e fai salire Vicki!”
Potevo vedere il suo viso, era viola dalla timidezza.
Chris saltò senza pensarci due volte in braccio a suo zio Jared e Vicki salì sul tavolo aiutata da Tim e Shannon, poi Tomo iniziò a parlare.
Tu, Vicki, mia dolce Vicki, vuoi prendere me, Tomo, con tutta la mia barba e i miei capelli come mariti? Hem, volevo dire...vuoi prendermi come...insomma cazzo Vicki, mi sposeresti?!”
In quel momento Tomo tirò fuori dal taschino del suo gilet ultrasecolare una scatolina e mise al dito di Vicki un anello.
Vicki, hai sentito? Mi sposi? Ci sposiamo? Io te e i gatti?!”
Sì, Tomo aveva bevuto, e non proprio poco, forse pensava di non farcela in quel momento.
Ahah, si amore si!” esclamò lei dandogli un bacio. Ma lui la scostò velocemente. “Shannon, Tim, voi sarete i miei testimoni. Vicki si sceglierà le sue...ora buona continuazione di festa a tutti!” e scese dal tavolo scivolando, trascinandosi dietro tutta la tovaglia e i bicchieri.
Gli invitati si misero ad applaudire fragorosamente e Tim tutto felice abbracciò prima Shannon, poi Ash, baciandola dolcemente, tanto che mi persi a guardarli.
Amore, hey!” Shannon mi riportò alla realtà dandomi un bacio sulla guancia. “Quando vuoi che ci sposiamo dimmelo tu eh!”
Mi voltai e portai le braccia al suo collo. “Stupido uomo, non mi serve sposarti se so che mi rimarrai accanto lo stesso per tutta la vita..”

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Capitolo 19
*** 19. Senza Fiato (Epilogo) ***


Eccoci giunti alla fine, non è andata proprio come volevo inizialmente, ma si sa, quando si scrive partono mani e mente e si cambiano un sacco di cose senza volerlo...
Ebbene, vorrei ringraziare chi ha seguito questa storia dall'inizio alla fine e chi ha commentato.
Il titolo di questo epilogo è tratto dalla canzone omonima dei Negramano e Dolores O' Riordan, non sono riuscita a smettere di ascoltarla per giorni, quindi eccola lì...
Ringrazio ValeEchelon, sono molto felice che ti sia piaciuta e grazie infinite per averla letta =)
Un grazie speciale va ad Ash...donna, grazie per starmi accanto in ogni secondo della mia vita, grazie per sopportarmi quando ti urlo dietro i miei scleri, grazie perchè mi fai ridere, emozionare, grazie per volermi bene, grazie per essere parte di me...
...e si, io una mattina mi sveglierò e sposerò shannon aahahah, e poi ovviamente vacanza in messico! dovremmo pur andare a trovare tomo e la sua vagonata di figli con maracas e sombrero XD


  1. Senza Fiato (Epilogo)
 
Ultima data del tour, Jared sul palco era stato impeccabile come sempre. La scaletta prevedeva Kings and Queens come ultima canzone. Il pubblico di New York era una bomba a orologeria, bastava un accordo di chitarra o un battito di tamburo e scoppiava il delirio.
Allora, allora New York, siamo giunti all'ultima canzone, l'ultima canzone dell'ultimo concerto di questo tour incredibile, e per quest'ultima canzone vorrei fare una cosa speciale...”
Jared si dimenò un po' sul palco saltando a destra e a sinistra andando a parlare prima con Tomo poi con suo fratello.
Shh, shhhhh, zitti un attimo, zitti tutti, shhhh!” Jared aprì la mano e fece vedere il palmo ai suoi Echelon. Non si mosse finché non ci fu che un brusio di fondo.
Allora, voglio fare una sorpresa a una persona che mi fa ridere, gioire anche quando non ne ho voglia o non ne ho il tempo...gridate tutti con me a gran voce Chris!”
Jared colpì l'aria sopra la sua testa ripetutamente con un pugno incitando tutti a gridare il suo nome, e che loro sapessero chi fosse Chris o meno seguirono Jared e in un secondo tutto il palazzetto era riempito da migliaia di voci che chiamavano lui.
Fu una sorpresa anche per me, stavo parlando con Vicki e improvvisamente sentii Chris che mi tirava per la maglia. Mi faceva ridere con quelle enormi cuffie gialle che il suo papà gli aveva messo addosso quella sera. Sembrava un pulcino.
Mamma mamma! Zio Jared sta chiamando me?!”
Vicki prese in braccio Joseph che continuava ad applaudire il suo papà alla batteria e io prestai attenzione a Chris che saltellava davanti a me e Jared che veniva dalla nostra parte di corsa.
Vieni pulcino, vai in mezzo al palco! Io arrivo!”
Chris aprì un sorriso come una rosa in pieno sboccio. Poi Jared prese dalle braccia di Vicki anche il piccolo Joseph che aveva solo 1 anno e mezzo e se lo portò sul palco facendolo sedere accanto a Braxton.
Dio solo sapeva quanto Jared adorava i suoi nipoti, e quanto Shannon diventava un padre sempre migliore più passava il tempo.
Si avvicinarono a me e Vicki anche Ash, Tim, che aveva lasciato i Mars ma li seguiva come una tarma, anche perché lui e Ash progettavano vita eterna assieme; poi Emma e la nonna Constance.
Eravamo tutti lì ad assistere alla festa che stava per prender vita sul palco.
Jared fece salire poca gente, io cominciai a tremare, non so se perché temevo per l'incolumità dei miei due pargoletti o se era tutto per l'emozione che quel momento mi stava provocando.
Vicki mi strinse un braccio e vidi sul suo viso un gran sorriso, io passai un braccio attorno alla spalla di Ash, che a sua volta diede la mano a Tim e cominciammo a cantare mentre mentre la canzone esplodeva.
A momenti diventavo strabica per tener d'occhio sia Chris che saltava come un pazzoide a destra e a manca vicino a Jared, e Joseph che batteva le mani e canticchiava a modo suo. Braxton gli aveva incastrato i suoi Rayban con la montatura gialla sulle cuffie, e il fotografo lo stava accecando a forza di fargli foto.
Grazie New York! A presto!!” esclamò Jared lanciando la chitarra all'assistente e prendendo in braccio Chris per poi uscire.
Non mi ero accorta di essere caduta sulle ginocchia, sapevo quanto Jared e tutti gli altri li adoravano, ma non mi sarei mai aspettata che li avesse fatti salire sul suo palco durante il loro concerto.
Hahaa, allora ti sei divertito? Te l'avevo promesso! Lo sai che zio Jared mantiene sempre le promesse!” gli disse stringendolo forte, insudiciandolo di sudore.
Si, l'ultima volta che gli aveva promesso qualcosa l'avevo lasciato uscire di casa mezza giornata con lui ed era rientrato con le braccia piene di tatuaggi finti e con una cresta color puffo in testa. Shannon chiuse solo gli occhi e se ne uscì a fumare una sigaretta.
 
Mamma mamma! Posso andare a dormire da zio Tomo e zia Vicki domani sera quando torniamo? Ti prego, ti prego! Hanno detto che hanno un micetto nuovo! Io lo vorrei vedere!”
Chris chiamava tutti zio e zia, tranne Braxton, lui lo chiamava “Yo, fratello!” e mi faceva impazzire ogni volta che pronunciava quelle parole.
Hum, non so se zia e zio possono occuparsi anche di te, non hanno già troppi animali in casa?!” gli risposi incrociando le braccia al petto.
Ma...ma....zia e zio hanno detto che posso andare! E poi posso sedermi vicino a Brax in aereo? Mi deve mostrare un nuovo giochetto che ha nel Blackberry!”
Hey scimmia, hai solo 5 anni, non ti fa bene giocare ai videogiochi, fa rimanere piccoli! Non hai visto Braxton com'è rimasto piccoletto?!”
Mise le mani giunte e mi guardò quasi supplicandomi. “Dai mamma ti prego!!” poi aggrottò le sopracciglia e si mise un dito sulla guancia. “Mamma, ma se Brax è rimasto piccolo perché giocava ai videogiochi...allora anche papà deve averci giocato parecchio!”
Hey che hai detto brutto farabutto! Adesso ti prendo e ti accorcio le gambe di dieci centimetri!!!” Shannon si alzò da tavola e si mise a correre per tutto il ristorante cercando di prendere suo figlio che rideva come uno schizzato.
A prendere il suo posto accanto a me venne Ash.
Capo mi chiedevo se...” la fulminai con lo sguardo. “Non mi chiamare capo...lo odio!”
Ahah, ok, allora, Sophie...mi chiedevo se quando torniamo puoi venire con me...vorrei che mi aiutassi a scegliere il vestito per il matrimonio...e poi..beh, poi avrò bisogno di ferie!”
Guardai l'anello lucente al dito di Vicki e ne immaginai uno anche su quello della mia adorata ormai ex-apprendista. “Certo Ash...ne sarei felice!”
Fu come premere il tasto -pausa- sul telecomando e fare un attimo il resoconto del film. Mi guardai semplicemente attorno. Erano passati circa 4 anni e la mia vita si era evoluta in maniera inaspettata, avevo due splendidi bambini, un uomo incredibile al mio fianco, un cognato impazzito, una suocera adorabile, degli amici che di meglio non si poteva desiderare.
Mi alzai per andare verso la toilette del ristorante e appena chiusi la porta alle mie spalle mi appoggiai al muro tirando un lungo sospiro e sorridendo come un'ebete.
SBAM! “Haaa, sapevo che eri qui!”
Shannon, cazzo, mi hai fatto prendere uno spavento.”
Sentire il suo corpo sul mio mi faceva venire i brividi ogni volta.
Poggiò le sue labbra sul mio collo, e le mie mani andarono a posarsi come calamite sulla sua schiena.
Allungò una mano e sentii clic!
Lo staccai bruscamente da me. “Non in questo squallido bagno Shannon, scordatelo!”
Che palle, devo aspettare fino in albergo? Dai ma poi ci saranno i bambini!”
Li lasciamo a tua madre, sono sicura che li terrà, e poi Chris vorrà andare a giocare ai videogiochi con Brax, tra bambini si capiscono!” ridemmo assieme.
Quanto a te, sei insaziabile...tua madre ha creato una macchina per scopare quella volta, non un ragazzo!”
Ti meriti una punizione per quello che hai appena detto donna! Ti sistemo poi in albergo!” rigirò la chiave nella serratura e aprì la porta, poi si rivolse nuovamente a me.
...hai visto che anche Tim e Ash hanno deciso di convolare a nozze? Noi che facciamo baby?!”
Mi fece ridere. “Se ci sposiamo poi mi sentirò vecchia e niente più sesso!” lo sfidai.
Allora niente matrimonio, ti amo lo stesso...” e mi baciò come se volesse prelevarmi l'anima.
 
Joseph si addormentò tra le braccia di Shannon mentre tornavamo in albergo in autobus, Chris stava cominciando a rompere seriamente le palle a Braxton in quanto ai videogiochi.
Poi lo zio Jared lo rapì e cominciò a chiedergli che gli era parso del concerto. Glielo chiedeva ogni volta che andavamo a vederli, e stava a sentire tutto quello che il piccolo aveva da dirgli, con aria alquanto interessata.
Constance si voltò verso di me sorridendomi. “Dorme?” mi chiese indicando il piccolo in braccio a Shannon che aveva anche lui chiuso gli occhi.
Già, si è divertito parecchio stasera.”
Sto pensando di fare delle selezioni, mi piacerebbe che anche Jared trovasse una donna e sprecasse gli anni della sua senilità a fare qualcosa di produttivo per la nostra famiglia...ma mi sa che ormai è una causa persa!” I sogni della mamma...
Ma sono soddisfatta di Shannon, e di te, e dei nipoti che ci avete dato, credo di essere la nonna più fortunata del mondo.”
Maaammaaaa!!! Zio Jared ha detto che mi insegna a suonare la chitarra! Dice che la batteria la può suonare Joseph! Posso andarci stasera?!”
Eccolo, lo scricciolo, non stava fermo un attimo.
Hmm, non credi che zio Jared abbia da fare con una delle sue fidanzatine stasera?”
Lui si voltò e mi ghiacciò con quei suoi occhi magnetici. “Hah, zio Jay, posso regalarti il numero della signora Robertson se vuoi! Lei quando va in studio da mamma dice sempre che ti vorrebbe conoscere!”
Scoppiai a ridere e Shannon aprì gli occhi dandomi una gomitata. “Scusa tesoro, ma non credi che la signora Robertson sia un po' vecchiotta per zio Jay?!”
Pfff, tanto a lui piacciono tutte! Allora posso andare in camera dallo zio?!”
Jared rimase a bocca aperta e mi fissò. “Ma come stai educando tuo figlio tu?”
“Haha, fa tutto da solo, e poi Jared, non ti stupire, ma lui non ha occhi che per te, e tu ti fai sempre sgamare con le tue bamboline!”
Aaah, tesoro, vieni a dormire con la nonna stasera? Sai che ho un lettone gigantesco e c'è pure il frigo bar pieno di cioccolata!”
Allora vengo io a dormire con te mamma!” rise Jared guardando Chris.
Noooo! Ci vado io con la nonna, lei ha invitato me, non te, e poi se mangi la cioccolata ti vengono i brufoli! Prrrr!”
Io non sapevo nemmeno da chi le sentiva queste cose, certo era che mio figlio era un fenomeno, e si era guadagnato la cioccolata della nonna alla faccia di zio Jared.
 
Ci siamo sbarazzati dei bambini hai visto? Uno dorme, l'altro dalla nonna a fare indigestione di cioccolato...” raggiunsi Shannon che si stava facendo l'ennesima doccia della giornata.
Sono stanco morto...ora finalmente avremmo tempo per un po' di relax, una bella vacanza al mare noi 4 e poi tanto, sano, puro, incredibile sesso!” rise bloccandomi contro il muro.
Quanto sei stupido...” Cominciò a percorrermi i fianchi con le dita. “Hem...volevo dire..stupendo...” Le sue labbra sfiorarono il mio collo facendomi venire la pelle d'oca lungo tutto il corpo. “Hem...volevo dire...cazzo Shannon, quanto odio quando mi stuzzichi così...sbrigati, che se si sveglia il piccolo...”
Rise guardandomi negli occhi, potevo perdermi a guardarli per ore, riuscivo ancora a sentire le farfalle sullo stomaco quando mi guardava in quel modo.
Mi rapì la bocca come un avvoltoio affamato di carne fresca lasciandomi senza fiato...

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