cinque anni dopo... di missredlights (/viewuser.php?uid=104229)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ritorno ***
Capitolo 2: *** primo giorno di scuola ***
Capitolo 3: *** un nuovo arrivo ***
Capitolo 4: *** coincidenze? ***
Capitolo 5: *** il rapimento ***
Capitolo 6: *** la notte ***
Capitolo 7: *** nuove sensazioni... ***
Capitolo 8: *** Il Maho ***
Capitolo 9: *** Il ballo ***
Capitolo 10: *** La porta nera ***
Capitolo 11: *** hannah ***
Capitolo 12: *** gita in russia parte 1 ***
Capitolo 13: *** gita in russia parte 2 ***
Capitolo 14: *** gita in russia parte 3 ***
Capitolo 15: *** gita in russia parte 4 ***
Capitolo 16: *** gita in russia parte 5 ***
Capitolo 17: *** gita in russia parte 6 ***
Capitolo 18: *** gita in russia parte 7 ***
Capitolo 19: *** le sorprese del nuovo anno ***
Capitolo 20: *** la conquista del mondo dei maghi ***
Capitolo 21: *** confessioni di una sera ***
Capitolo 22: *** la dichiarazione di Leon ***
Capitolo 23: *** frammenti di memoria ***
Capitolo 24: *** la vendetta di Akatsuki ***
Capitolo 25: *** le verità nascoste ***
Capitolo 26: *** la solitudine dei numeri primi ***
Capitolo 27: *** diciottesimo Melody vs morte ***
Capitolo 28: *** il funerale ***
Capitolo 1 *** ritorno ***
ff
Quando ritornò aveva giurato che non le avrebbe mai più
perdonate. Il male che le avevano fatto senza un motivo ancora le bruciava
dentro. Erano passati cinque lunghi anni...
In questi cinque lunghi anni ogni giorno si allenava, si era
isolata dal mondo che conosceva per non soffrire più. Non era servito a molto.
Quando i suoi genitori la andavano a trovare lei era sempre li, gli occhi di
una tristezza infinita e persi nel vuoto. La ragazzina solare era morta quel
giorno di cinque anni fa. I suoi genitori le dissero molte volte di ritornare,
di ricominciare, ma lei non ne voleva sapere. Sarebbe rimasta due anni e mezzo
con i nonni paterni e altri due anni e mezzo con i nonni materni.
Era cambiata in molte cose, soprattutto nell'aspetto fisico.
Divenne alta, slanciata, i capelli che le arrivavano in vita e uno sguardo
penetrante, così penetrante che sembrava che ti leggesse dentro.
Ma dentro c'era ancora un qualcosa della vecchia ragazza...
Bastava solamente cercare.
Perché è ritornata? Cosa pensava di trovare? Ancora tutto il
dolore di cinque anni fa? I suoi genitori rimasero sbigottiti quando se la
videro spuntare a casa una sera seguita dai suoi quattro nonni.
“ Pensiamo che sia pronta per ritornare e ricominciare. Se
dovesse andare male lei ritornerà con noi quattro e prenderà il posto che le
spetta. In questi cinque anni ha imparato quello che doveva imparare.” Questo
dissero i nonni. I suoi genitori li presero da parte e parlarono con loro,
mentre la ragazza restava con la sorella.
“ Mi sei mancata da impazzire sorellona” Si buttò fra le sue
braccia e pianse. La ragazza con un sorriso accarezzò i capelli della sorella.
Era cambiata tanto ma il suo affetto per lei era sempre lo stesso. Nel
frattempo nell’altra stanza i suoi genitori parlavano con i nonni.
“ Non vi nascondiamo che è diventata potente, tanto potente
da prendere il nostro posto senza lasciarsi sopraffare da niente e nessuno. Ha
conosciuto l’Oscurità più totale incluso dolore, odio, rabbia. A questo ciclo
si è alternato quello di Luce incluso gioia, amore, bontà. Sta a lei adesso
decidere come comportarsi. Noi non pensavamo che sarebbe stata lei a prendere
il nostro posto, volevamo che foste voi, ma poi vi siete innamorati e i nostri
regni si sono divisi ancora di più e vi abbiamo dovuto cacciare per il vostro
bene. Sappiamo che non siamo stati degli ottimi genitori per voi due, ma per
nostra nipote abbiano dato il massimo. C’è anche da dire che è una strega, potrebbe
distruggere tutto e ricostruirlo se volesse. Vi dobbiamo dire una cosa
importante che vi abbiamo sempre nascosto ed è…” La nonna materna, che aveva
parlato a nome di tutti e quattro i nonni si interruppe vedendo entrare nella
stanza la ragazza.
“ Non importa avremo modo di comunicarvelo.”
“ Già andate?”
“ Si piccola mia, il viaggio è lungo, ma vienici a trovare
quando vuoi. Un po’ di sano allenamento non potrà che farti bene.”
“ Va bene nonnini.”
Detto questo i quattro anziani si alzarono e con un schiocco
di dita sparirono.
“ Cosa vi siete detti mamma?”
“ Nulla di importnate tesoro. Sono contenta che sei tornata.
Ci sei mancata tanto.”
“ Anche voi mi siete mancati.” Li abbracciò e dopo andarono
a cenare. Dopo un’ora salì le scale e si chiuse in camera. Era strano ritornare
li dove tutto era incominciato e dve tutto, probabilmente, sarebbe finito.
Avrebbe dato l’ultima possibilità, se andava male non avrebbe più avuto niente
a che fare con loro. I ricordi riaffiorarono nella mente. Domani avrebbe
frequentato il penultimo anno di liceo e le avrebbe riviste e con loro anche i
suoi vecchi amici.. “ Amici”.. Si potevano considerare ancora tali?
Nella stanza accanto i suoi genitori pensavano a come le
cose si sarebbero svolte l’indomani. Una cosa era certa, anzi due: erano felici
che fosse ritornata ma era cambiata troppo.
Beh, spero vi sia piaciuta la storia..accetto consigli (:
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Capitolo 2 *** primo giorno di scuola ***
ff
Si svegliò
alle 06.30 del mattino, cosa molto insolita per lei. Si vestii e scese sotto a
prepararsi la colazione. Sua mamma arrivò pochi minuti dopo e si sorprese di
trovarla in piedi.
" Doremi! Che ci fai sveglia a quest'ora O.O?"
" Buongiorno anche a te mamma! ^_^. I nonni mi hanno abituato a svegliarmi
presto quindi per ora non riesco a svegliarmi tardi. Vuoi qualcosa da
mangiare?"
Sua mamma era ancora sconvolta dal fatto che Doremi fosse sveglia.
" Ehm, nulla tesoro, tranquilla. Piuttosto come ti senti oggi?"
Sapeva benissimo a cosa alludeva sua mamma. Lei come stava? Come si sentiva?
Non lo sapeva manco lei se doveva essere sincera.
" Non lo so mamma, sai bene che ho rotto tutti i contatti e non so
cosa possa succedere. Sai certe volte penso a tutte le avventure che abbiamo
vissuto insieme. Ancora non riesco a darmi pace, a trovare il motivo che ha
portato a tutto questo."
" Vuoi dare a tutti loro una possibilità?"
" E a cosa servirebbe mamma? Mi hanno spezzato il cuore cinque anni fa,
l'hanno preso e pugnalato. Tutti quelli che reputavo amici mi hanno voltato le
spalle e abbandonato. Tu hai visto cosa mi hanno fatto. Io forse ho solo paura
di soffrire ancora, ho paura a dare a loro un'altra possibilità, ecco tutto."
" Dovrai capire tu stessa se ne vale davvero la pena, ma io penso che c'è
un qualcosa che vi lega in maniera indissolubile. E questa cosa vi legherà per
sempre."
" Vedremo come andrà oggi."
Detto questo finì di fare colazione e salì in camera. Si vestì prese Dodò e
uscì di casa. Fuori non c'era quasi nessuno, erano le 07.30. C'era un leggero
venticello che le muoveva i capelli sciolti. La divisa che indossava era blu e
bianca. Era davvero una bella ragazza di diciassette anni. A scuola c'erano
solamente i ragazzi che giocavano a calcio... CALCIO??? Corse subito dentro la
scuola per paura che qualcuno la riconoscesse. Salì le scale e andò sul
terrazzo. Dodò uscì dalla sfera.
" Hai paura Doremi?"
" Si, non te lo nascondo. Secondo te dovrei dare una possibilità a tutti
loro?"
" Se vuoi, o per lo meno se incontro le altre mi posso informare."
" Entra dentro Dodò, poi ne parliamo."
Detto questo Dodò entrò nella sfera e Doremi scese le scale. I ragazzi che
facevano calcio stavano passando in quel momento nei corridoi. Rimasero
immobili al passaggio di Doremi.
" Ma chi è questa?"
" Caspita ma è davvero bella. Chissà in che classe va."
" Se è nuova, spero sia nella mia classe."
A Doremi questi commenti non interessavano, ma dentro di se sperava con tutto
il cuore che nella classe dove sarebbe stata non avrebbe trovato nessuna
persona conosciuta.
Nel corridoio parallelo a quello dove Doremi passava per andare in classe stava
passando una ragazza con i capelli castani: Melody alla quale per lo stupore
nel vedere Doremì le cadde il vaso di fiori dalle mani.
" Non può essere lei, no è impossibile. Eppure è lei, riconoscerei i suoi
occhi ovunque. Doremi spero che le cose si aggiustino fra noi."
Dopo aver pensato questo si girò di scatto per andare in classe ma investì
Sinfony.
" Hey Melody, fai attenzione. Che è successo?"
" Sinfony ho visto Doremi! E' nella nostra scuola!"
La campanella suonò e Melody e Sinfony dovettero correre in classe, non
volevano beccarsi una nota il primo giorno di scuola. Melody correva per i
corridoi della scuola seguita da Sinfony.
"
Sei proprio sicura che sia lei?"
"
Sicurissima! Riconoscerei i suoi occhi ovunque, ma è cambiata, parecchio."
" Sai
che non ci perdonerà mai vero?"
"
Tentar non nuoce. Dobbiamo avvertire le altre Sinfony! E' tornata!"
Corsero a
più non posso ed entrarono in classe aspettandosi di ricevere qualche punizione
dalla professoressa, ma stranamente ancora non c'era.
" Oggi
la professoressa ritarda." disse Mindy.
"
Ragazzi vi dobbiamo dare una notizia!! DOREMI E' TORNATA!"
Tutti nella
classe rimasero in silenzio. Non ci potevano credere, dopo cinque anni la loro
amica e compagna di classe era tornata. Nella classe di Melody, Sinfony e Mindy
c'erano tutti i compagni delle elementari compresi i FLAT 4 e qualche altro
ragazzo. Tetsuya che in quel momento stava parlando con alcuni amici che
facevano con lui calcio rimase a bocca aperta.
"
Doremi..." Una sfilza di ricordi gli invasero la mente fino ad arrivare
all'ultimo ricordo che ha di lei: lei che piange e con il cuore a pezzi. Tutti
non potevano crederci e prima ancora che potessero fare domande si intromisero
alcuni loro compagni di classe.
"
Scusateci, sapete se oggi viene qualche nuovo allievo? Perchè oggi mentre ci
dirigevamo in classe abbiamo visto passare un angelo dai capelli rossi. Era
bellissima." dissero in coro e con sguardo sognante. Tetsuya e Akatsuki li
fulminarono con gli occhi, ma prima che potessero parlare entrò la
professoressa.
" Basta
con queste chiacchiere, adesso incomincia la lezione."
Nella classe
accanto ( guarda caso ) Doremi veniva presentata dal professore.Tutti,
indiscriminatamente, rimasero colpiti da Doremi. Si sedette nell'ultimo banco
in fondo e incominciò la lezione. Doremi ringraziava che non c'era nessuna
faccia conosciuta. Le ore passarono velocemente. Per tutta la prima settimana
avrebbero finito prima le lezioni. Al suono della campanella Doremi fu la prima
ad uscire dall'aula, la sua era una vera e propria fuga dalla scuola. I suoi
compagni rimasero sconvolti. I ragazzi erano giù, volevano conoscere meglio
Doremi e mentre camminavano per andare a casa parlavano di lei.
" Hai
visto come è bella la nuova arrivata? Un angelo caduto dal cielo."
" Si,
meravigliosa."
La classe di
Melody stava costeggiando la classe di Doremi e quindi tutti sentivano i loro
discorsi. I ragazzi sembravano rapiti da Doremi e lei non aveva fatto nulla!
Tetsuya e Akatsuki non si trattenerono e chiesero di lei ai suoi compagni di
classe.
" Beh,
non sappiamo molto, solo come si chiama ed è un asso neglio sport e a
scuola."
" Che
cosaaaaaaaaa?" Sconvolti. Possibile che fosse la stessa persona?
“ In che
senso un asso negli sport e a scuola?” chiese Mindy.
“ Nel senso
che oggi a terza ora abbiamo avuto educazione fisica e lei ha fatto il miglior
record di corsa della scuola, battendo te e Leon con un distacco di cinque
secondi. Asso a scuola qualunque cosa chiedesse il professore lei la sapeva.
Sta molto per i fatti suoi però e ha uno sguardo…come dire freddo. Domani
mattina abbiamo di nuovo un’ora di educazione fisica con voi, potrete vederlo
con i vostri occhi.”
Non se lo
fecero ripetere due volte. Domani avrebbero rivisto la loro amica e i suoi
cambiamenti…
“ Doremi
come è andato il primo giorno di scuola?” chiese la mamma.
“ Bene, non
ho incontrato nessuno. xD”
“ Non li
potrai evitare in eterno, lo sai vero?”
In quel momento entrò Bibi in cucina e
chiese a Doremi se domani andavano
a mare di pomeriggio.
" Sono gli ultimi giorni, dai dai dai dai dai."
" Uff, e va bene domani andiamo a mare."
Bibi felice corse in camera sua e chiamò un numero.
" Ok, tutto risolto. domani viene a mare con me e la faccio parlare. Vediamo se questa situazione si può risolvere."
La giornata
passò in fretta. Doremi fece tutti i compiti e poi si mise a
suonare il piano. Una dolce melodia scaturiva da quelle note.. Smise
solamente quando sua madre la chiamò per andare a mangiare. Dopo
cena andò in camera sua a parlare con Dodò. Bibi pure
andò a letto presto o per lo meno questo pensavano i suoi
genitori. In realtà verso le 23.00 si rasformò in strega
e chiese a Biba di prendere il suo posto. Lei uscì dalla
finestra e andò al parco dove c'erano alcune figure che
l'aspettavano.
" Sei arrivata!"
" Scusatemi, ho avuto da fare."
" Tieni" disse uno di loro e le porse una ricetrasmittente. " Dovrai metterla domani pomeriggio."
" Va bene" disse
Bibi. " Non vi dovrei manco aiutare dopo tutto quello che le avete
fatto e non so manco io perchè lo stia facendo."
" Non sappiamo come ringraziarti. Adesso bisogna andare."
Si divisero tutti e
Bibi tornò a casa. Nella stanza accanto qualcuno faticava a
prendere sonno. Quando Doremi si addormentò comparve una figura
nera incappucciata che la guardava.
" Domani ci incontreremo." detto questo scomparve.
e anche il secondo capitolo è andato, spero vi sia piaciuto
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Capitolo 3 *** un nuovo arrivo ***
ff
L’indomani
si svegliò alle 07.00 andò sotto e fece colazione. Quella notte fece un sogno
molto strano. Aveva sognato una figura nera che le parlava, a questa parte di
sogno subentrarono alcuni ricordi di quando stava con i nonni materni.
“ Basta
Doremi, sbrigati se no farai tardi”
Si vestì di
fretta e furia e uscì di casa. Correva veloce ma non vide davanti a sé una
persona.
“ Ahi che
male. Mi scusi non stavo guardando davanti a me non…” Le parole le morirono in
bocca. Era andata a sbattere contro Tetsuya, ma non era il Tetsuya che ricordava.
Il ragazzo si alzò e lei potè osservarlo meglio. La divisa era identica alla
sua solo versione maschile ( xD), i capelli erano un po’ più lunghi, aveva
quasi il fisico di un uomo, ma gli occhi, gli occhi erano sempre gli stessi. In
quel momento la guardava sorpreso e lei non sapeva se l’aveva riconosciuta.
“ Doremi…”
Bingo!
Riconosciuta eccome! Si alzò subito in piedi, bisbigliò un ciao e corse veloce
in direzione della scuola. Tetsuya incominciò a correre, voleva raggiungerla.
“ Cavolo è
velocissima!”
La perse di
vista e quando si trovò in prossimità della scuola raggiunse i suoi compagni
per giocare a calcio, prima dell’inizio delle lezioni.
“ Hey
Tetsuya c’è qualcosa che non va?”
“ Uhm, no,
perché?”
“ Sei rosso,
hai il fiatone e … Oh eccola!” disse Tomura guardando in alto. Al primo piano
videro Doremi che correva.
“ E’
bellissima, se la trovo sola le chiedo di uscire. Che ne pensi Tetsuya?...
Tetsuya?”
Troppo
tardi, Tetsuya già correva per la scuola. La trovò in terrazza con il fiatone.
Era cambiata, non se la ricordava così. I loro occhi si incontrarono e Tetsuya
capì il cambiamento di Doremi.
“ Doremi..”
disse avvicinandosi a lei. Lei si allontanò un po’ guardandolo sempre negli
occhi.
“ Tristi..
Ecco come sono i suoi occhi ed è tutta colpa nostra, mia…” Non si era mai
perdonato per come aveva trattato Doremi cinque anni fa, era un incubo che lo
perseguitava da anni. Il rimorso per non averle mai chiesto scusa e farsi
perdonare l’aveva cambiato profondamente, come aveva cambiato tutti gli altri. Provò
a dimenticarla, si mise con varie ragazze, ma tutte non andavano bene. Loro non
erano la sua amata Doremi e lui sperava con tutto il cuore di non perderla per
sempre. Si avvicinò sempre di più a lei e l’abbracciò. Nel momento in cui le
sue mani sfiorarono il suo corpo lui sentì qualcosa dentro di sé. Erano i suoi
sentimenti nei suoi confronti che riaffioravano in superficie. Era un abbraccio
dolce, non forzato, con una mano le accarezzava i capelli e le sussurrò “
Perdonami se puoi.” Lei lo guardò negli occhi “ Mi avete spezzato il cuore.”
Detto questo si allontanò da lui e scese le scale mentre la campanella suonava.
Anche lui tornò in classe, appena in tempo. Per tutta la giornata era in
un altro mondo, si fece riprendere molte volte dalla professoressa.
Aspettava con ansia l'ultima ora, come tutti del resto. Voleva chiarire con lei
una volta per tutte, la voleva per se e per nessun altro. La campanella suonò e
tutti si precipitarono in palestra, ma lei non c'era. Si avvicinò una compagna
di Doremi dicendo loro che lei era stata chiamata dall'insegnante di
musica e sarebbe arrivata dopo. Delusi, ecco come erano, ma aspettavano di
vederla dopo. I ragazzi giocarono a calcio, mentre le ragazze giocavano a
pallavolo. Una musica di pianoforte di spanse per tutta la scuola. Era Doremi
al piano. Suonava Sonota al chiaro di luna si Beethoven. Tutti si fermarono e
ascoltarono quella melodia triste. Dopo dieci minuti la melodia svanì e due
minuti dopo videro una ragazza arrivare. Portava una coda alta, capelli rossi
come il fuoco.
Tutti avevano questa espressione: O.O. Quella dei ragazzi
mutò così: *-*, quelle delle ragazze così ^-^.
“ Mi scusi per il ritardo professore, sono stata
trattenuta.”
“ Non si preoccupi signorina Harukaze. Oggi lei dovrà fare
una cosa diversa dalle altre. Dovrà fare la corsa a ostacoli.”
“ Che cosa? Ma perché devo fare una cosa diversa dagli
altri?”
“ Perché voglio vedere fino a che punto le sue doti
d’atleta arrivano.”
“ Mai avute doti d’atleta, anzi sono sempre stata una
schiappa negli sport.”
“ Non mi importa. Ora lei si prepari e tutti per favore
qui, voglio che vediate.”
Doremi si sentì a disagio, anche perché una delle due
classi era composta da tutte le persone che conosceva. Non si girò nella loro
direzione neanche una volta, ma poteva immaginare la loro reazione.
“ Allora è pronta signorina Harukaze? Tre, due uno..via!”
Doremi
partì come un razzo, era velocissima! Se lei era
davvero un impiastro e non era brava negli sport, non immaginava se era
un
asso! Tutti rimasero a bocca aperta, soprattutto i suoi vecchi compagni
che se
la ricordavano buffa e goffa. Si può cambiare così tanto
in cinque anni? Soprattutto Tetsuya e akatsuki erano rossi. Doremi
faceva loro mooooolto effetto ( xD ). Arrivò
al traguardo che le mancava il fiato. Il professore esultava.
“ Bravissima Harukaze! Ha battuto ogni record! La voglio
nella mia squadra per le gare!”
“ Con tutto il rispetto professore io preferisco non
partecipare, non amo lo sport.”
Il professore non ebbe il tempo di rispondere che suonò la
campana che indicava la fine delle lezioni. Doremi prese le sue cose e andò
subito a casa.
Da lontano alcuni ragazzi la osservavano.
" Ok" disse
Lullaby. " Dire che è cambiata poco è dire una enorme
cavolata! L'avete vista? E' un'altra persona, non c'era traccia
della ragazzina buffa, impacciata che cadeva sempre e combinava guai.
Penso, però, che non siamo stati solo noi a farla cambiare, deve
essere successo altro. Per esempio: cosa ha fatto in tutti questi
cinque anni? Dove è andata? Io ho girato il mondo negli ultimi
anni e non l'ho mai vista da nessuna parte. I suoi genitori non ci
hanno mai detto dove è andata e penso che non lo faranno mai. Se
vogliamo scoprirlo, dobbiamo farci perdonare da lei in un modo o
nell'altro. Io voglio riconquistare l'amicizia di Doremi e anche la sua
fiducia. Voi siete d'accordo?"
Il gruppo
di ragazzi fece di si. Questo gruppo era formato da: Melody, Sinfony,
Lullaby, Mindy, Tetsuya, i Flat 4, Takesci, Kudo, Miho, Kayoko, Marina,
Reika, Masaro, Nouko.
( Piccola
premessa: tutte queste persone che ho elencato sono maghi e streghe. In
seguito spiegherò come ci siano diventati.)
Tutti
tornarono a casa. Dopo aver finito i compiti le due sorelle si
prepararono. Nel tardo pomeriggio Doremi e Bibi andarono a mare. Bibi
ci mise un pò a prepararsi ( si stava sistemando la
ricetrasmittente). Quando tornò trovò la sorella in acqua.
" Doremi! Potevi anche aspettarmi!" Poi abbassando la voce disse " Ok ora la faccio uscire dall'acqua e la faccio parlare."
Dalla
ricetrasmittente parlò Lullaby " Ok siamo tutti pronti!" Svelato
il mistero delle persone che ha incontrato Bibi ieri al parco. Erano Melody, Sinfony, Lullaby, Mindy, Tetsuya, i Flat 4, Takesci, Kudo, Miho, Kayoko, Marina, Reika, Masaro, Nouko.
Era quasi il tramonto. Bibi urlò alla sorella " Doremi puoi uscire dall'acqua?"
" Si, arrivo."
Uscì
dall'acqua e non appena Bibi la vide rimase sconvolta, come anche gli
altri ragazzi. ( La ricetrasmittente aveva una doppia funzione: sentire
ciò che dicevano le persone e vederle xD). Tetsuya e Akatsuki
caddero a terra con il sangue che gli usciva dal naso. Erano tutti
rossi! Spiegherò al gentile lettore come si presentava la
scena XD! Allora tramonto, una ragazza esce dall'acqua. Ha i capelli
lunghi, rossi. Porta un costume rosso, il sotto si allaccia ai fianchi
invece il sopra si allaccia al collo e dietro: è a fascia! Bibi
incominciò ad urlare contro la sorella!" DOREMI! MA TI SEMBRA UN COSTUME ADEGUATO QUELLO CHE TI SEI MESSA? SVERGOGNATA!"
" Bibi! Ma
c'è bisogno di urlare? E poi se non sbaglio ci siamo solamente
io e te, quindi non c'è nessuno che mi vede."
" Ah O.o ."
" Bibi!"
Era lullaby che parlava piano. " Tetsuya e Akatsuki sono letteralmente
svenuti e gli sta uscendo sangue dal naso. Sono pazzi di lei." Si mise
a ridere come tutti gli altri. Nel frattempo Doremi si era messa vicino
la sorella. Era bella, lo constatò pure Bibi. Gli altri
guardavano la scena in silenzio in attesa che Doremi parlasse. Nel
frattempo Tetsuya e Akatsuki si erano ripresi.
" E'
passato tanto tempo da quando siamo venuti qui l'ultima volta." Si
stava abbandonando ai ricordi. Un sorriso spuntò dalla sue
labbra guardando Bibi. In quel momento la Doremi di una volta fece la
sua apparizione. " Da quando sono andata via sono cambiate molte cose,
sono cambiata io stessa. Certe volte penso perchè sia successo
tutto questo. Ancora adesso non mi so dare pace. Oggi li ho rivisti
tutti, abbiamo fatto educazione fisica insieme, alla fine dell'ora me
ne sono letteralmente scappata. Sai Bibi, io ho paura, paura di dare
loro un'atra possibilità, paura che mi rifacciano del male. Non
penso che sia in grado di sopportare di nuovo un colpo simile. I
ricordi non mi hanno mai abbandonato, dove andavo erano sempre li con
me. Più cercavo di dimenticare e più tutti quanti mi
venivano in mente. Però ho trovato delle persone che mi hanno
aiutato e a loro sono molto grata. Te li farò conoscere un
giorno." Le sorrise, un sorriso dolcissimo. Era il sorriso che aveva
conquistato tutti gli amici di Doremi e fatto innamorare Tetsuya e
Akatsuki. Lo sguardo di Bibi era colmo di paura non riusciva a parlare.
Doremi si girò e lo vide. Una figura nera incappucciata si stava
avvicinando a lei. La figura incimnciò a parlare.
" E' tanto che non ci si vede. Noi due abbiamo un conto se non mi sbaglio."
" Vattene! Io non ho nulla a che fare con te!"
" Non direi questo se fossi in te. Cinque anni fa mi chiamavi sempre, sbaglio?"
Doremi si
morse un labbro. No, non sbagliava. Ad un tratto arrivò un
ragazzo e la figura nera incappucciata se ne andò.
" Alejandro che cosa ci fai qui?"
" Ma che domande sono? Sono venuto per te, è ovvio! E poi io sarò tuo marito in futuro!"
Tetsuya e Akatsuki erano gelosissimi xD, gli avrebbero spaccato la faccia. Alejandro ha decretato la sua condanna a morte.
" Vieni, andiamo a casa che è meglio."
Alejandro e Doremi erano più avanti rispetto a Bibi e parlavano del più e del meno.
" Bibi! TI
DEVI ASSOLUTAMENTE INFORMARE SU QUEL DAMERINO DA STRAPAZZO! DOREMI E'
MIA!" Le urla di Tetsuya erano potenti tanto che Bibi dovette cantare
ad alta voce.
" Non c'è bisogno di urlare. Vi farò sapere."
Fine capitolo..ringrazio le mie lettrici e spero che questo capitolo sia piaciuto! fatemi sapere
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Capitolo 4 *** coincidenze? ***
ff
Tornando a
casa…
"
Tesoro c'è una sorpresa per te!" La voce di mamma partiva dalla cucina.
Entrarono in casa Doremi, Bibi e Alejandro e andarono in cucina.
" Liusdar!
Cosa ci fai qui?" disse Doremi.
" Ciao amore mio!" disse Liusdar e corse ad abbracciare Doremi sotto
gli occhi di tutti. Bibi ancora non si era levata la ricetrasmittente e tutti
quanti videro la scena. Se prima Tetsuya era geloso, adesso non rispondeva più.
Lo dovettero fermare perchè stava andando a casa di Doremi a picchiarli seguito
da Akatsuki.
" Tetsuya, Akatsuki, calmatevi, don't worry" disse Mindy.
" La fai facile tu Mindy, mica ami Doremi!" disse Akatsuki.
" Però le voglio bene e voglio riconquistare la sua fiducia e amicizia.
Abbiamo fatto una promessa, ricordate?"
Inizio Flashback.
Doremi piangeva, stava male. I suoi occhi erano vuoti, inanimati. Alcune
persone vanno via e la lasciano li da sola...
Si svegliarono tutti di soprassalto. Ogni notte lo stesso incubo, ogni sera nei
loro incubi Doremi piangeva e loro che le dicevano tutte quelle cose. Le
apprendiste con l'aiuto del Flat cercarono di rimediare al loro errore, ma non
poterono. Un giorno Tetsuya e gli altri scoprirono il segreto delle apprendiste
e dei Flat. Dissero loro che con la magia volevano rimediare al loro errore, ma
non ci riuscirono. I ragazzi divennero maghi, le ragazze divennero delle
apprendiste streghe. Un giorno tutti quanti furono convocati nel mondo della
magia, dovettero andare nel regno delle streghe. Li trovarono pure il re dei
maghi.
" Vi ho convocato qui per dirvi alcune cose importanti. Non dovrete più
usare la magia per cercare Doremi o rimediare all'errore che avete fatto, se
continuerete sarò costretta a levarvi i vostri poteri, lo stesso farà il re dei
maghi. Non voglio sentire proteste. Potete andare."
" Ma regina.." disse Akatsuki.
" Silenzio! Andate ora."
Se ne andarono demoralizzati. Ora come la cercavano la loro amica? Promisero
che l'avrebbero trovata, anche senza l'aiuto della magia, avrebbero chiesto
scusa e tutto sarebbe tornato alla normalità.
Fine Flashback.
“ E così i
nonni vi hanno mandato a tutti e due, eh?”
“ Si”
risposero in coro Liusdar e Alejandro. “Io la proteggerò, andrò nella sua
scuola e fra un anno esatto la sposerò!” Si guardarono in cagnesco, invece a
Doremi andò di traverso il riso.
“ E perché
mai vi dovrei sposare? =.=’ “
“ Perché noi
siamo in top del top e ti siamo stati vicini. Sai a cosa ci riferiamo.”
“ Di quello
ve ne sarò sempre grata, ma io ecco..come dire…” Doremi sembrava a disagio. Si
intromise Bibi.
“ La verità
è che lei è sempre stata innamorata di un ragazzo, ma lui non lo sa!”
Doremi
divenne rossa come i suoi capelli. “ BIBIIIIIIIIII!!!”
Bibi
incominciò a scappare inseguita da sua sorella. “ Se ti prendo ti faccio
mangiare la tua lingua!”
“ Tanto è la
verità! E io lo conosco! Ti posso ricattare lo sai sorellona? ^-^”
“ A me non
piace nessuno e basta U.U . Me ne vado a fare una doccia. A domani.”
Arrabbiata
se ne andò a fare una doccia. Sotto l’acqua si schiarì meglio le idee. Era
vero, lei voleva bene ad una persona in particolare e questa persona non lo
seppe mai. Si mise a ridere, i ricordi le stavano tornando in mente. Uscì e si
mise il pigiama. Alejandro e Liusdar avrebbero dormito nella camera degli
ospiti. Nel frattempo Bibi era in camera sua stava parlando con gli altri.
“ Bibi” era
Sinfony a parlare “ ci siamo. Già abbiamo scoperto alcune cose su Doremi. Gli
altri sono andati a prendere qualcosa da mangiare. Questa cosa sta diventando
peggio di un film. Tetsuya e Akatsuki sono con gli altri ragazzi e li stanno
facendo calmare, soprattutto Tetsuya. Mamma mia, quel ragazzo non si può tenere
quando gli toccano Doremi.”
“ Uhm. Io ho
un’idea. Stasera la vedrete. Vado a mangiare. Non fate casini.”
Detto questo
scese sotto a mangiare. Mamma aveva preparato…
“
Bistecche!” Disse Doremi con gli occhi a cuoricino *-*. “ Quanto sono buone!”
Doremi era in paradiso e tutti si misero a ridere. Finito di mangiare andò in
camera da letto. Bibi bussò in camera di Doremi ed entrò. La trovò stesa nel
letto che giocava con Dodò.
“ Ciao Bibi”
disse Doremi sorridendole. Bibi nel frattempo si sedette sul letto. Notò che
accanto a Doremi c’era un album di fotografie aperto su una pagina specifica.
La foto mostrava tutti loro che sorridevano, scattata cinque anni prima, il
giorno prima che succedesse tutto.
“ Doremi”
incominciò a dire Bibi “ dove sei stata tutti questi anni? E poi chi sono quei
due ragazzi che rimangono a dormire qui e che dicono che ti vogliono sposare?
Che storia è?”
“ Sono stata
lontano, un giorno potrai andarci pure tu. Quei due ragazzi che rimangono qui
li ho conosciuti anni fa. Alejandro l’ho conosciuto quando sono andata dai
nonni paterni, Liusdar dai nonni materni. Riguardo al fatto del matrimonio
lasciali parlare, non è loro che voglio sposare, per me sono solamente dei
fratelli che si sono presi cura di me quando non avevo nessuno su cui contare.
Oltretutto loro scherzano, non sono innamorati di me.” Facevano male le parole
di Doremi, ma erano vere. Continuò a parlare. “ Sai sono tornata qui dopo tanti
anni pensando di poter ricominciare tutto, ma ho paura. Prima sfogliavo
l’album, quanti ricordi. Ti ricordi quando Majorika mi sgridava sempre? O
quando ci prendevamo cura tutte insieme della piccola Hanna? Sembrano passati
secoli. Però” si girò verso Bibi sorridendo “ho intenzione di dare loro
un’ultima possibilità. E’ anche per questo che sono tornata qui, per vedere se
ne valeva davvero la pena. Ne ho avuto la conferma oggi a scuola.”
“ Che è
successo oggi a scuola? :O”
“ Nulla”
disse Doremi sorridendo. In quel momento Tetsuya divenne rosso. Allora era
grazie a lui che Doremi stava cambiando idea? Se ne rallegrò
“ Hey,
Tetsuya why do you smile?” chiese Mindy.
“ Nulla,
nulla” disse diventando ancora più rosso. In quel momento entrarono in camera
di Doremi Alejandro e Liusdar.
“ Volevamo
augurarti la buonanotte micetta.” Per tutta risposta si beccarono un cuscino in
faccia. Tutti andarono a letto. Domani sarebbe stata una giornata molto
pesante. L’indomani… Una ragazza dai capelli rossi uscì presto di casa per non
essere torturata dai due ragazzi che si erano stabiliti a casa sua contro la
sua volontà. Corse er un po’, poi prese a camminare. Qualcuno l’abbracciò da
dietro.
“ Buongiorno
Dojimi” disse Tetsuya dandole un bacio sulla guancia. ( Ma da quando Tetsuya è
così diretto? O.O ) Doremi divenne un fuoco.
“ IO NON MI
CHIAMO DOJIMI!” lo disse urlando come i vecchi tempi. Tetsuya sorrise. “ Facciamo la strada assieme Dojimi?”
Doremi mise
il broncio e proseguì sola. Tetsuya si mise accanto a lei. Voleva sapere tutto,
cosa aveva fatto in questi cinque anni.
“ Doremi,
ecco.. si, come dire..” Tetsuya non sapeva come iniziare il discorso. Doremi lo
guardo con curiosità. “ Cosa devi dirmi?”
“ Se..
ecco.. noi… potevamo essere…amici” l’ultima parola richiese un immenso sforzo.
Lui non voleva la sua amicizia, voleva amarla ed essere ricambiato. Doremi gli
sorrise “ Va bene, ti do una possibilità, come la darò anche agli altri.”
Sorrise, era
un passo avanti. Si avvicinò a lei e l’abbracciò. Questa volta Doremi rispose
all’abbraccio. “ Ha davvero un buon profumo e non ricordavo che avesse la vita
sottile…” ecco cosa passava nella mente di Tetsuya. ( Tetsuya ma cosa vai a
pensare -.-‘? Vergognati xD ) Andarono a scuola assieme.
“ Ci vediamo
all’uscita per fare la strada assieme?”
“ D’accordo”
disse Doremi. In classe Doremi ricevette una brutta sorpresa. Liusdar era
finito nella sua classe e Alejandro nella classe delle altre Ojambo. Le ragazze
andarono in visibilio sia per Liusdar che per Alejandro.
“ Che ci
avranno visto mai -.-‘” disse Sinfony alle altre Ojambo.
“ Beh, per
essere carini, son carini Sinfony” disse Melody
“ Yes, they
are very beautiful!” disse Mindy.
“ Io non ci
trovo niente di carino in loro, anzi sono solamente dei palloni gonfiati.” Dissero
in coro i Flat 4, Tetsuya e Masaro. Masaru aggiunse pure rivolto a Melody “ Se
proprio li trovi carini puoi benissimo lasciarmi e metterti con loro.”
“ Ma non è
vero Masaro io amo solo te” disse Melody abbracciandolo. Masaro divenne tutto
rosso e gli altri si misero a ridere.
“ E così
sareste voi le persone che hanno spezzato il cuore a Doremi” questo disse
Liusdar che era entrato nella loro classe senza che se ne accorgessero. “ Hey,
ma come ti permetti di venire qui e dirci queste cose?” disse Lullaby. Liusdar
sorrise e se ne andò.
“ Quel tizio
mi smuove i nervi!” disse Akatsuki.
“ Già, è
come se lui sapesse qualcosa e noi no.” disse Tooru. La campanella di fine
ricreazione suonò e ognuno dovette tornare in classe. Prima che finisse l’ultima
ora ogni professore in ogni classe disse che a fine settimana si sarebbero
votati i rappresentanti di classe e sarebbero iniziati i preparativi per la
festa che ci sarebbe stata fra un mese, ma la cosa che più sorprese tutti era
che dovevano essere le ragazze a invitare i ragazzi. La campanella suonò e
tutti andarono a casa. Doremi fece la strada di ritorno con Tetsuya.
“ Allora vi
hanno detto della festa?”
“ Si” fece
Doremi “ e ci hanno anche detto che dobbiamo essere noi ragazze a invitarvi.”
“ Hai in
mente qualcuno?”
“ Uhm… forse
XP” disse e scappò sorridendo.
“ Hey,
aspettami Dojimi!” La rincorse e l’abbracciò. I loro volti erano a pochi
centimetri di distanza. “ Doremi..io”
“ Tetsuya è
meglio che vada, sono arrivata a casa.” Detto questo se ne andò, ma prima gli
diede un bacio sulla guancia ( Oddio O.O.. Adesso si ci mette pure Doremi?
>.< ). Tetsuya rimase dieci minuti buoni li a toccarsi la guancia.
Qualcuno però lo fece ritornare in sé.
“ Sei un
povero sciocco se pensi di averla tutta per te.” Erano Liusdar e Alejandro.
“ Perché voi
avete qualche possibilità?”
“ Beh, sai,
per ora stiamo da lei, quindi abbiamo più probabilità di te.” Risero e andarono
dentro casa Harukaze. Tetsuya era incavolato nero, per strada prendeva a calci
tutto. Non l’avrebbe persa una seconda volta. Decise che quel pomeriggio l’avrebbe
chiamata. Il tempo passava veloce e verso le 17.00 la chiamò. Fortunatamente
rispose lei.
“ Doremi?
Sono Tetsuya, come stai?”
“ Oh, ciao
Tetsuya. Non mi aspettavo una tua chiamata. E’ successo qualcosa?”
“ No, ecco
io veramente ti volevo chiedere se stasera hai impegni, perchè se non ne hai ti
volevo chiedere di uscire.” ( Aaaaaaaaaa oddio ma che combini Tetsuya? O.O xD )
Silenzio dall’altra
parte della cornetta. “ Uhm, ok. A che ora ci vediamo e dove.”
Aveva
accettato! Non ci poteva credere! “ Ti vengo a prendere alle 19.30 e andiamo
alle giostre, mangiamo qualcosa fuori. Va bene?”
“ Ok, allora
a più tardi.” Riagganciò. Il cuore le batteva forte, troppo forte. Andò a fare
subito i compiti e verso le 18.30 andò a prepararsi, si fece un bagno e si
vestì. Si mise un paio di pantaloncini e un top, sopra una felpa leggera in
caso ci fosse stato freddo. Si fece due codini bassi. Puntuale Tetsuya arrivò
da lei.
“ Stai stai
bene” disse diventando tutto rosso.
Doremi
sorrise. “ Vogliamo andare?” Si incamminarono verso il parco, ma qualcuno li
stava osservando…
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa e anche il quarto capitolo
è concluso... mi stupisco di me stessa (:... fatemi sapere se vi
è piaciuto!!!
|
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Capitolo 5 *** il rapimento ***
ff
Per strada
nessuno dei due parlava. Prese dopo un po’ l’iniziativa Doremi.
“ Come mai
mi hai chiesto di uscire?”
“ Ehm, così…
non potevo?”
“ Si certo” disse
sorridendo. Arrivarono al parco. Avevano montato le giostre. I bambini si
stavano divertendo un mondo. C’erano le bancarelle che vendevano di tutto.
“ Da dove
vuoi incominciare Dojimi?” disse Tetsuya ridendo.
Per tutta
risposta Doremi gli mise il broncio e gli uscì la lingua. Per prima cosa si
fecero le giostre dei bambini, era molto divertente, era come se fossero
tornati bambini. Il tempo passava senza che loro se ne accorgessero. Verso le
21.00 andarono a mangiare un panino.
“ Cosa
prendi Tetsuya?” chiese Doremi. Tetsuya era indeciso. “ Prendo un panino con la
carne di cavallo e svizzero e una coca-cola ( Aaaaaaaaaaa maria che buono
:Q____ ). E tu Doremi?”
“ Anche io
lo stesso ( Ok mi sta venendo fame u.u! )”.
“ Ecco a voi”
disse il commesso.
“ Lascia
faccio io” disse Tetsuya ( che gentile *-* ). Andarono a mangiare su una
panchina.
“ Pancia mia
fatti capanna!” disse Doremi. Mangiarono di gusto. Dopo aver mangiato Doremi
chiese a Tetsuya “ C’è ancora lo scivolo?”
“ Ma che
domande fai? Certo che c’è ancora.”
“ Ci
andiamo?”
“ Ok.” Si incamminarono. Tetsuya si prese di
coraggio e le prese la mano. Arrivati in prossimità dello scivolo Doremi
incominciò a parlare. “ Ti ricordi quando ti sbucciasti il ginocchio e io
cercavo di farti ridere? Sembrano passati secoli. Ti volevo chiedere una cosa..
Perché cinque anni fa vi comportaste così con me? Cosa vi ha spinto a fare ciò?”
Sperava con
tutti il cuore che Doremi non gli chiedesse questo. “ Sai io non lo so, è
successo che quella mattina dovevo dirti quelle cose e lo stesso è successo per
gli altri. Il giorno dopo ci eravamo tutti pentiti e siamo venuti da te a
chiederti scusa, ma tu non c’eri più. Non ce lo siamo mai perdonati e…”
“ TETSUYA
ATTENTO!” Doremi lo buttò a terra appena in tempo. Un fascio di luce nera era
rivolto verso di loro. Quattro figure incappucciate si stavano diriggendo verso
di loro.
“ Lasciatemi in pace! Non lo farò mai!”
“ Oh, ma
come siamo coraggiosi mia bella principessa. Da dove le viene questo coraggio?
Dal tuo amichetto?”
“ ORA BASTA!”
Doremi si arrabbiò. Si trasformò sotto gli occhi di Tetsuya e dei quattro
individui incappucciati. Il suo vestito era rosa, bianco e nero; era composto
da un corpetto bianco con i lacci rosa e la gonna nera, come nere erano anche
gli stivali e il cappello. Emanava un’aura potente. Creò con la mano una sfera
incolore e la indirizzò verso gli individui. Due la schivarono, gli altri due
furono colpiti in pieno.
“ Se la
principessa gioca pesante, allora anche noi giocheremo pesante.” Disse quello
che doveva essere il capo. I due colpiti in pieno si alzarono e si
indirizzarono contro Tetsuya che prontamente evocò uno scudo magico. Doremi
rimase stupefatta! Non sapeva che Tetsuya fosse diventato un mago! Costò cara
questa disattenzione a Doremi poiché fu scaraventata contro un albero. La
figura nera si avvicinò a lei e le sussurrò all’orecchio, in modo tale che solo
lei potesse sentire.
“ Mia bella
principessa, non ho scordato cosa mi chiedesti cinque anni fa, io sono venuto
qui per accontentarti e tu mi respingi così? Non si fa una cosa del genere. Ti
consiglio una cosa. Se tieni ancora un po’ ai tuoi amici allontanati da loro,
potrebbero farsi molto male.”
“ Lasciali
stare, è me che vuoi!”
“ Si, è vero
e ti prenderò con la forza!”
“ NOOOOOOOOO”
disse Doremi che cercava di divincolarsi. Prima di scomparire con le altre
figure incappucciate fece cadere una sfera rosa. Tetsuya era sotto shock.
Doremi l’avevano portata via, sotto i suoi occhi e non era riuscito a fare
nulla! Dalla sfera uscì Dodò.
“ Non
startene con le mani in mano tu, dobbiamo salvarla!” detto questo si trasformò
in Doremi, prese per mano Tetsuya e corsero verso casa di Doremi. Quando furono
abbastanza lontani una persona uscì allo scoperto.
“ Poveri
sciocchi, non la salveranno mai!” Detto questo si incamminò nella stessa
direzione che avevano preso Dodò e Tetsuya. Un’altra persona aveva assistito alla
scena. Era disgustata.
“ E’ così
che la metti? Non la passerai liscia!” Detto questo scomparve del tutto.
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa non ve l'aspettavate, eh? (: spero vi sia piaciuto
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Capitolo 6 *** la notte ***
ff
“ E’
successa una catastrofe! Hanno rapito Doremi e…” Dodò non finì la frase poiché
sull’uscio della porta c’era Doremi. Aveva ancora il vestito della
trasformazione e perdeva sangue. La presero prima che cadesse a terra.
“ Doremi che
cosa è successo?” chiesero i suoi genitori. Doremi ebbe solo la forza di
pronunciare le parole “ Nero, rivolta.” Svenne. I suoi genitori si guardarono
in faccia e capirono subito cosa stesse succedendo.
“ Tetsuya
affidiamo Doremi alle tue cure. Non ti allontanare mai da lei.” dissero i suoi
genitori.
” Aspettate
io non ci sto capendo nulla, cosa sta succedendo? O.O”
“ Poi ti
daremo delle spiegazioni.” Salirono al piano superiore e recitarono delle
formule. In quella casa d’ora in poi sarebbero entrati solamente i membri della
famiglia, Dodò e Tetsuya. Fortunatamente Bibi non era in casa, era andata a
dormire da un’amica e ci sarebbe rimasta per alcuni giorni. Scesero e andarono
da Tetsuya.
“ Noi
dobbiamo fare delle cose e mancheremo per alcuni giorni. Dodò andrà a scuola al
posto di Doremi, tu, invece, crea una tua copia e mandala a scuola al posto
tuo. E’ di vitale importanza che non ti allontani mai da Doremi.” Detto questo
uscirono fuori di casa. Tetsuya rimase li impalato senza che qualcuno gli abbia
spiegato la situazione.
“ E adesso
che cosa faccio -_-‘?”
“ Mi potresti dare una mano a portare
Doremi di sopra e a disinfettarle le ferite?!” disse Dodò arrabbiata.
“ Si arrivo!”
Tetsuya aiutò Dodò a portare Doremi nella sua stanza. Non l’aveva mai vista,
era spaziosa e ordinata. Sul letto notò un album e quando lo aprì rimase
stupefatto. C’erano foto che ritraevano Doremi con tutti gli altri. Prese il
portafoglio dalla tasca e ne uscì una foto. Ritraeva una ragazzina di dodici
anni con i capelli sciolti e un vestito bianco. Sul viso un sorriso appena
accennato, il vento le scombinava i capelli rossi… Ripose la foto nel
portafoglio e si girò verso Dodò che stava levando i vestiti a Doremi…
“ DODO’ CHE
STAI FACENDO? °//////°” disse Tetsuya diventando un fuoco.
“
Giratiiiiiiiii” disse Dodò tirando un cuscino in faccia a Tetsuya. “ Anzi, vai
a preparare la vasca che le facciamo fare un bagno. Quando ti chiamo vieni e mi
aiuti a portarla. U.U”
Tetsuya
obbedì e andò in bagno. Il suo cervello aveva smesso di cercare risposte,
sapeva che per ora non ne avrebbe avute. La vasca era pronta e Dodò lo chiamò,
insieme portarono Doremi in bagno e la immersero nella vasca. Non dava segni di
ripresa Doremi, ed erano davvero preoccupati. Uscita dall’acqua Dodò cercò di
medicarle le ferite, ma erano troppo profonde ed erano causate da una magia
potente, quindi non risanavano.
“ Dodò posso
farti delle domande?”
“ Dipende da
che tipo di domande sono”
“ Dove è
stata Doremi in questi cinque anni?”
“ Non posso
risponderti. Lo farà lei se vorrà.”
“ E’ per
colpa nostra che è andata via?”
“ Anche.”
“ Chi erano
le persone che questa sera ci hanno aggrediti?”
“ E’ una lunga
storia. Vorrei fare qualcosa per Doremi, ma non posso, si è cacciata in un
guaio più grande di lei.”
“ Non possiamo
fare nulla per lei?”
“ Solo
starle vicino, ma ho dubbi riguardo a voi. Chi mi assicura che non le farete di
nuovo del male?”
“ Solo la
nostra parola purtroppo. Devi semplicemente fidarti.”
Si
addormentarono. Tetsuya quella notte fece un sogno molto strano. Sognò Doremi,
ma non era sola, con lei c’era quella persona incappucciata. Erano dentro una
sala grande.
“ Sai che io
posso far avverare i tuoi desideri. Posso farti dimenticare i tuoi amici,
oppure farvi rimanere insieme per sempre, ma dubito che tu voglia stare con
loro dopo quello che ti hanno detto.”
“ Voglio
provare a dimenticarli da sola, se non dovessi riuscirci mi aiuterai tu.”
“ Tutto
quello che desidera, mia principessa.”
Il sogno si
interruppe bruscamente e Tetsuya si svegliò di soprassalto. Dodò era sveglia.
“ Che ti
succede?”
“ Ho sognato
Doremi che parlava con quell’essere incappucciato e le diceva che poteva
aiutarla a dimenticare e alla fine la chiamò principessa. Che cosa vuol dire?”
“ Sei
entrato non so come in contatto con i ricordi di Doremi e hai sognato quello
che ha vissuto. Adesso basta parlare di queste cose, crea subito una tua copia
così noi andiamo a scuola.”
“ Ok.”
Tetsuya creò una sua copia. Dodò nel frattempo stava preparando delle cose. “
Ti sto preparando le medicazioni che dovrai fare a Doremi. Cerca di farla
svegliare in qualche modo. Ci vediamo dopo” e con queste parole lei e la copia
di Tetsuya uscirono fuori casa. Tetsuya si ritrovò solo in camera di Doremi con
la sottoscritta, si avvicinò. Stava dormendo, aveva il respiro regolare e lui
si avvicinò sempre più a lei. Come era bella, pelle bianca, capelli rossi come
il fuoco. Si sedette sul bordo del letto, l’unica cosa che li separava era il
lenzuolo che copriva Doremi. Con una mano le sfiorò una guancia e si stava
avvicinando per baciarla, quando vide che le lenzuola si stavano macchiando di
sangue. Levò subito il lenzuolo e diventò una fiamma. Doremi indossava un paio
di pantaloncini e di sopra solamente le bende macchiate di sangue. Cercò di non
svenire e incominciò a levarle le bende perché doveva fermare il flusso di
sangue…
Quante volte aveva sognato di accarezzare quel
corpo? Di sentire il suo calore sotto le sue dita? Ma non era quello il momento, no…
Riuscì a medicarle le ferite e a metterle le bende, se la mise in braccio e
incominciò a cullarla. Doremi sembrava tranquilla, pronunciò solo una parola
nel sonno “ Tetsuya”…
Distesa nel
letto Doremi si svegliò verso l’ora di pranzo.
“ Dove sono?
Dove mi trovo?” Doremi aveva perso la cognizione del tempo e del luogo. All’improvviso
sentì un buon odorino venire dalla cucina e piano piano incominciò a scendere.
In cucina vide Tetsuya cucinare e mettere qualcosa nel piatto.
“ Ti sei
svegliata finalmente! ^-^” disse Tetsuya avvicinandosi a lei e abbracciandola
piano.
“ Si, mi
sono svegliata, sto bene adesso.”
“ Non si
direbbe. Vieni mangia qualcosa, sei troppo debole.” La fece sedere a tavola e
le presentò una bistecca. Gli occhi di Doremi divennero a cuoricino *-*. Con le
guance piene di bistecca chiese “ Ma non c’è nessuno in casa?”
“ No. Tua
sorella è da una sua amica, mentre i tuoi genitori sono andati via dopo che hai
pronunciato delle parole. Dodò ha preso il tuo posto a scuola e io ho creato
una mia copia che prendesse il mio posto, dato che i tuoi gentori mi hanno
incaricato di proteggerti e starti accanto.”
“ Dove sono
loro?”
“ Non lo so,
sono andati via ieri sera.”
Qualcuno
entrò dalla porta, erano la copia di Tetsuya e Dodò.
“ Come è
andata a scuola?” chiesero Tetsuya e Doremi.
“ Tutto bene”
disse la copia di Tetsuya “ ho accettato l’invito di Kairi per il ballo ^-^!”
“ CHE
COSAAAAAAAAAAAAA?” disse Tetsuya “ Perché l’hai fatto? Non era con lei che
volevo andare al ballo! ç.ç”
“ Dodò tu
che mi dici?” disse Doremi.
“ Io ho
invitato Akatsuki per il ballo *-*, poi per il resto tutto bene. C’erano tutti,
compresi Alejandro e Liusdar. Ah prima che dimentichi oggi ci sono state le
elezioni per il rappresentante di classe e ti hanno scelta insieme a Liusdar.
Invece nella classe di Tetsuya i rappresentanti sono Alejandro e Tetsuya.”
Doremi
rimase pietrificata… “ Bene, gran bella giornata oggi” disse Tetsuya…
“ E’ meglio
che io vada a casa, ho preso il tuo posto. Se succede qualcosa vi terrò in
contatto.” Detto questo la copia di Tetsuya andò via.
Nello stesso
momento in due posti differenti. Keisuke Harukaze camminava per quei
corridoi che da piccolo percorreva sempre. Arrivato davanti a una porta bussò
ed entrò. Dentro trovò i suoi genitori.
“
Figlio” disse suo padre “ che cosa ci fai qui?”
“
Voglio delle spiegazioni riguardanti l’aggressione che Doremi ha subito questa
notte.”
“
Ha subito delle aggressioni? Da parte di chi?” chiesero entrambi.
“
Ha detto due parole: nero, rivolta.”
“
Noi non ne sappiamo nulla, davvero, ma ci informeremo, nessuno la passerà
liscia.”
“
Non vi dispiace se resto alcuni giorni qui.”
“
No ci auterai anche tu per questa cosa.”
Haruka
Harukaze camminava per quei corridoi che da piccola percorreva sempre. Arrivata
davanti a una porta bussò ed entrò. Dentro trovò i suoi genitori.
“
Figlia” disse suo padre “ che cosa ci fai qui?”
“
Voglio delle spiegazioni riguardanti l’aggressione che Doremi ha subito questa
notte.”
“
Ha subito delle aggressioni? Da parte di chi?” chiesero entrambi.
“
Ha detto due parole: nero, rivolta.”
“
Noi non ne sappiamo nulla, davvero, ma ci informeremo, nessuno la passerà
liscia.”
“
Non vi dispiace se resto alcuni giorni qui.”
“
No ci auterai anche tu per questa cosa.”
Di
sera Dodò andò a dormire presto, era stanca dopo una giornata a scuola ( non
sapendo che ancora ne doveva fare altri di giorni e il peggio doveva ancora
arrivare XD). Doremi e Tetsuya erano sul divano a vedersi la televisione. Dopo
un po’ anche loro andarono a letto, anzi Tetsuya portò a letto Doremi ( nessuno
capisca male!! xD) e le mise le coperte.
“
E tu dove dormirai?” chiese Doremi.
“
A terra, come ieri. Perché?”
“
Vieni, nel letto c’è spazio per due persone, possiamo dormire assieme, almeno
non muori congelato ( O.O… per me Doremi si è ammattita di brutto! Aaaaaaaaaaaa
XD).”
“
Che cosa?” chiese Tetsuya diventando una fiamma.
“
Se non vuoi nulla, non sarò più gentile u.u .” Detto questo si mise a letto e
si girò. Pochi secondi dopo senti qualcuno infilarsi nel letto e abbracciarla.
Doremi si girò verso Tetsuya, erano a pochi centrimetri di distanza. All’improvviso
Tetsuya si mise sopra Doremi ( ODDIOOOOOO! O.O). Divennero tutti e due un fuoco
e il loro cuore incominciò a battere forte, Tetsuya levò i capelli che
coprivano il volto di Doremi e si avvicinò.
“
Tu forse non lo sai ma io…” Non finì mai la frase perché Dodò si svegliò e gli
fece una ramanzina coi fiocchi. (XD). Quando si riaddormentò Tetsuya ritornò a
letto con Doremi e dormirono abbracciati tutta la notte. Quella notte Tetsuya sognò frammenti di ricordi di Doremi. Era lei, dentro una
stanza e stava rompendo ogni cosa che le capitasse sotto mano, una rabbia cieca
e brutale si era impossessata di lei…
L’indomani
si svegliarono assieme, erano uno sopra l’altro e Doremi non potè non sentire
un qualcosa che le premeva addosso. Tutti e due divennero roventi in viso…
“
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! °///°”
“
Scusa non volevo, ma ogni mattina è così io non ci posso fare nulla.. °///°”
Tutti
e due erano imbarazzatissimi. “ E’ meglio che vada a preparare la colazione”
disse Tetsuya “ tu sei vuoi puoi
farti una doccia.”
Scese
sotto, invece Doremi andò a farsi una doccia. Aveva provato una sensazione
strana stando a contatto con Tetsuya e ripensandoci non potè non notare che le
guance le stavano diventando rosse. Scese
sotto e fece colazione. Dodò lasciò un biglietto, diceva che sarebbe tornata
dopo. Tra i due regnava il silenzio, solo la radio cantava una canzone dei
Muse: Undisclosed Desires.
“ Voglio
riconciliare la violenza
che c'è nel tuo cuore
voglio riconoscere che la tua bellezza
non è solo una maschera
voglio esorcizzare i demoni
del tuo passato
voglio soddisfare i desideri non rivelati
che ci sono nel tuo cuore..”
Tutti
e due si guardarono e distolsero subito lo sguardo…
Mi dispiace avervi fatto aspettare tanto tempo, ma ho avuto da fare... Beh, spero che vi piaccia fatemi sapere (:
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Capitolo 7 *** nuove sensazioni... ***
ff
“
Doremi hai qualcosa da mettermi? Devo mettere questi vestiti a lavare.” Disse Tetsuya
dalla cucina. Doremi per tutta risposta andò nella camera dei suoi genitori e
cercò qualcosa per lui. Lui salì sopra e andò da lei.
“
Vai a farti la doccia Tetsuya, io ti cerco qualcosa da metterti e poi ti vieni
a cambiare qui” disse Doremi.
“
Ok, poi i vestiti li metto a lavare dopo che finisco la doccia.” Detto questo
andò a farsi una doccia, mentre Doremi cercava qualcosa per lui.
“
Questo gli potrebbe stare, ma forse potrebbe non piacergli” continuò così
finchè non mise alcuni vestiti sul letto, ma nel frattempo aveva visto alcuni
vestiti di sua mamma che le piacevano tanto e decise di provarli. Guardò fuori
la porta, non c’era nessuno, Tetsuya ancora si stava facendo la doccia pensò
Doremi e incominciò a spogliarsi. Tetsuya aveva finito di farsi la doccia e
andò in camera dei genitori di Doremi ( aveva addosso solamente un asciugamano
xD). Si fermò di botto sulla soglia, Doremi si girò e anche lei rimase di
sasso.
“
Da quando Tetsuya si era fatto così bello?” questo pensava Doremi e lo stesso
pensiero formulò Tetsuya nella sua mente. Fu un attimo, stavolta nessuno
avrebbe interrotto quello che voleva dire ieri a Doremi. Si avvicinò a lei, lei
era con le spalle a muro.
“
Doremi forse tu non lo sai ma io sono sempre stato…” non riuscì a completare la
frase. Doremi stava di nuovo dissanguando. “ Stenditi immediatamente sul letto
ti devo medicare subito le ferite. Prendo il materiale e arrivo” detto questo
prese un paio di pantaloni e andò in camera di Doremi a cambiarsi e a prendere
le bende. Tornò subito da lei.
“
Ti devo levare le bende e medicarti le ferite Doremi.”
“
Ma così rimarrò nuda di sopra °///°!”
“
Dopo ne parliamo di questa cosa, muoviti se no perdi troppo sangue.” Le levò le
bende e la medicò.
“
Non è come quando era svenuta, no… E’ come…”
“
Mi tocca delicatamente, mi sta medicando le ferite… Ma perché il mio corpo
diventa caldo quando mi tocca?”
Erano
sensazioni nuove che tutte e due stavano provando per la prima volta…
“
Ho finito Doremi, puoi alzarti ora, se vuoi…” disse Tetsuya ma Doremi
impacciata com’è mise la gamba male e Tetsuya le cadde di sopra e si baciarono.
Rimasero immobili, gli occhi spalancati per lo stupore, ma poi li chiusero e si
lasciarono trascinare. Le mani di Doremi cercarono la testa e la schiena di
Tetsuya, mentre le mani di Tetsuya cercarono i fianchi di Doremi. Il corpo di
Tetsuya stava fremendo…
Quante volte aveva sognato di
accarezzare quel corpo? Di sentire il suo calore sotto le sue dita?E adesso lo
stava sentendo… Aveva aspettato tanto tempo, ma ne è valsa la pena…
“ Tetsuya…
°///°” Doremi era diventata ancora più rossa, sentiva la voglia di Tetsuya…
“ Doremi io
sono sempre stato innamorato di te e vorrei sapere se…”
“ Siamo a
casa!” gridò Dodò. Doremi e Tetsuya si vestirono in fretta e furia e scesero
sotto.
“ Che
stavate facendo O.o?” chiese Dodò.
“ Nulla, che
vuoi che facevamo? ( ehehehehe se solo Dodò sapesse xD)” disse Doremi.
“ Comunque
come è andata oggi a scuola?” chiese Tetsuya.
“ Tutto come
sempre, perché?”
“ Nulla,
nulla. Andiamo a preparare la cena, è meglio.” Scesero sotto e prepararono la
cena… Di sera Doremi non riuscì a prendere sonno e andò in salone. Dalla
finestra quacuno la stava osservando, aveva un mantello nero…
I giorni
passarono in fretta. Tornarono i genitori di Doremi e anche Bibi, e Tetsuya
tornò a casa sua. Gliel’avrebbe chiesto a Doremi, era sua…
waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa e anche
questo capitolo è finito...ci si vede domani per il
prossimo..fatemi sapere se vi è piaciuto (:
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Capitolo 8 *** Il Maho ***
ff
I giorni
passavano in fretta, ma Tetsuya non trovava mai il momento adatto per chiedere
a Doremi una cosa molto importante per lui. Era scomparsa, non si faceva
trovare, e dire che sono nella classe accanto. Quasi ogni giorni i
rappresentanti di classe dovevano lavorare assieme per il ballo. Doremi e
Liusdar stavano lavorando alla disposizion della sala quando si avvicinarono a
loro Alejandro e Tetsuya.
“ Noi
abbiamo finito con la disposizione delle luci” disse Alejandro. Poi parlando
un’altra lingua disse qualcosa a cui Doremi rispose. Alejandro si allontanò con
la faccia soddisfatta.
“ Cosa ti ha
detto?” chiese Tetsuya a Doremi.
“ Niente di
particolare, perché?”
“ Non ci
devi andare, lo sai” disse Liusdar.
“ No, non lo
so. Perché non ci dovrei andare?” chiese Doremi. Liusdar per tutta risposta la
trascinò via lasciando Tetsuya nella stanza con gli altri rappresentanti di
classe.
“ Mi hanno
raccontato dell’aggressione. Devi stare attenta, sai bene che lui fa parte di
quella gente. Non voglio che ti succeda nulla. Però io so una cosa che gli
altri non sanno. Il giorno della tua aggressione io ero li, e c’era pure
Alejandro. Penso che anche lui sia coinvolto e…”
“ Voi due
non vi siete mai potuti sopportare, sempre a dire calunnie uno dell’altro. Non vi
sopporto quando fate così!” detto questo Doremi si allontanò, ma un pensiero le
balenò nella mente. “ Dove siete stati questa settimana tutti e due?”
“ Siamo
tornati a casa. Faremo i viaggi da la. E poi a casa vostra non ci possiamo
entrare.”
“ E perché?”
chiese Doremi.
“ Chiedilo
ai tuoi.” E con queste parole si allontanò. La campanella suonò e lei andò
verso casa.
“ Hey
aspettami Doremi.” Tetsuya la raggiunse.
“ Perché mi stai evitando?”
“ Io non ti
sto evitando” disse Doremi continuando a camminare. Tetsuya la prese per un
braccio e la mise a parete. “ Si che mi stai evitando. Doremi io mi sono
dichiarato la scorsa settimana e tu non mi hai detto nulla. Per esempio cosa
provi quando ti sfioro o quando mi avvicino per baciarti?”
Blocco.
Doremi non riusciva a muoversi o a pensare a nulla. Quando Tetsuya si
avvicinava il suo corpo incominciava a surriscaldarsi.
“ Perché
vuoi sapere cosa provo?” chiese Doremi.
“ Lo sai
Doremi, non me lo fare ripetere” disse Tetsuya diventando rosso.
“ Ne
parliamo un altro giorno, questo non è il periodo adatto.” Detto questo andò
avanti ma lui non si dette per vinto. “ Ti posso accompagnare almeno a casa?”
“ Va bene.”
Camminarono in silenzio, Doremi non riusciva a parlare o per lo meno non sapeva
che cosa dire. Arrivati davanti casa sua Doremi salutò Tetsuya con un “ Ciao”
ed entrò a casa.
“ Sono a
casa” disse Doremi.
“ Ben
tornata” disse sua mamma.
“ Dobbiamo
parlare mamma. Dove è papà?”
“ Starà per
arrivare con Bibi. Di cosa dobbiamo parlare?”
“ Della mia
aggressione. Non mi avete detto nulla di quando siete andati dai nonni, se
avete scoperto qualcosa, nulla. Perché non mi volete dire niente?”
“ Non
abbiamo scoperto nulla, niente. Stiamo indagando. Durante la nostra assenza
abbiamo messo una barriera protettiva intorno alla casa, in modo tale che
potessero entrare solo i nonni, noi quattro e Tetsuya.”
“ Ho
capito.” Detto questo se ne andò di sopra a posare la cartella. Scese e prese
un pezzo di pane e uscì fuori di casa.
“ Non mangi
a pranzo?” chiese la mamma.
“ No, ho da
fare. Ci vediamo stasera” si incamminò per strada. Non sapeva neanche lei
perché stesse andando via. L’appuntamento con Alejandro sarebbe stato fra
quattro ore. Senza neanche accorgersene arrivò davanti al Maho o per lo meno
quello che ne rimaneva. Si avvicinò e provò ad entrare. La porta era aperta ed
entrò. Dentro era come se lo ricordava.
“ Chi c’è?”
chiese una voce. Doremi non rispose, ma si avvicinò sempre di più alla persona
che aveva parlato.
“ Raganella”
disse Doremi con un sorriso.
“ Doremi”
disse incredula “ sei proprio tu?” l’abbracciò e per poco non si mise a
piangere. “ Ci sei mancata tanto Doremi, dove sei stata?”
“ Lontano.
Ma che è successo al negozio? Perché non è aperto?”
“ L’abbiamo
chiuso due giorni dopo la tua scomparsa. Non era la stessa cosa senza di te.”
“ Vogliamo
riaprirlo?” chiese Doremi.
“ Sarebbe
bello, ma tu con le altre hai chiarito?”
“ Uhm, non
abbiamo avuto modo di parlare ancora. Il negozio, però, sarebbe una scusa per
avvicinarci. Cosa ne pensi?”
“ Che è
un’ottima idea” dissero in coro quattro ragazze da dietro il bancone.
“ Cosa ci
fate qui?” chiese Doremi a Melody, Sinfony, Lullaby e Mindy.
“ Ti
aspettavamo. Sapevamo che saresti venuta prima o poi al Maho, e poi volevamo
chiarire con te, cercare di recuperare l’amicizia” disse Melody.
“ Un passo
alla volta. Ancora a distanza di anni non riesco a dimenticare quello che mi
avete fatto.”
“ Non
abbiamo fretta, sappiamo che ci vuole tempo” disse Lullaby.
“ Iniziamo a
dare una pulita?” chiese Sinfony.
“ It’s a
good idea! Let’s go!” disse Mindy. Pulirono il negozio da cima a fondo. Il
tempo passava veloce, tanto che Doremi all’improvviso disse “ Scusate ma io ho
un’appuntamento. Ci vediamo domani” e scappò fuori. Correva per arrivare al
parco, dove si sarebbe incontrata con Alejandro.
“ Sei
arrivata finalmente” disse Alejandro sorridendole.
“ Si, scusa
per il ritardo. Ho avuto da fare. Allora di che cosa volevi parlarmi?”
“ Mi sono
informato sulla tua aggressione e sono sulle tracce dei tuoi aggressori. Volevo
dirti solo questo.”
“ E hai
scoperto qualcosa?”
“ No, però
sono un bel gruppo, si nascondono, sono difficili da rintracciare.”
“ Ho capito.
Grazie per il tuo aiuto Alejandro” disse Doremi. Alejandro si avvicinò a Doremi
e le bloccò le mani. “ Ma che cosa stai facendo? Lasciami Alejandro!”
“ Non l’hai
mai capito che tu mi piaci? Non lo avevi mai capito che con Liusdar, Tetsuya e
con l’altro che hai invitato al ballo, un certo Akatsuki, c’è guerra per te?
Perché ognuno di noi ti vuole per sé? Ti facevo più furba principessa” cercava
di baciarla ma qualcuno si intromise.
“ Hey, non
lo sai che le ragazze non si toccano nemmeno con un fiore? Se la ragazza non
vuole baciarti non devi insistere.”
“ Che cosa
vuoi Tooru? Dove hai lasciato il tuo padrone?”
“ Ma come ti
permetti? E comunque lascia stare Doremi.”
“
Altrimenti?” chiese Alejandro in tono beffardo. Doremi si intromise e si liberò
dalla presa di Alejandro. “ Siete due bambini, vi mettete a litigare per queste
cose. Da te, Alejandro, non mi aspettavo un comportamento simile.” Se ne andò e
passando accanto a Tooru disse semplicemente “ Grazie”. Erano circa le sei e
passa del pomeriggio, non voleva tornare a casa, voleva trovare un posto dove
stare da sola e rilassarsi. Camminava per una via piena di negozi quando
qualcuno la chiamò e vide Akatsuki venive verso di lei.
“ Ciao
Doremi”
“ Ciao
Akatsuki. Che ci fai qui?”
“ Ehm,
cercavo qualcosa per il ballo. Ormai mancano solo due settimane e non so ancora
che cosa mettermi.”
“ Non ci
avevo pensato! Me ne sono dimenticata. O no!”
“ Vogliamo
cercare qualcosa assieme? Anche perché…cioè… tu mi hai invitato al ballo e
quindi…” era molto imbarazzato Akatsuki.
“ Non ci
sono problemi, diamo un’occhiata.” Entrarono dentro alcuni negozi in cerca di
qualche vestito, finchè Doremi non lo trovò. Rosso come i suoi capelli, senza
spalline, lasciava le braccia e le spalle scoperte. Il sopra era a corpetto con
dei fili neri intrecciati, arrivava sopra il ginocchio ma era largo, solo il
sopra era stretto. “ E’ bellissimo” disse Doremi.
Appena
Akatsuki lo vide avvampò. “ Non mi vorrai dire che ti presenterai al ballo con
quel vestito?! O.O”
“ E perché no?
Tu hai trovato qualcosa?”
“ Si un
vestito nero, però non è bello come il tuo” disse ancora più rosso. A quelle
parole Doremi pensò a quello che gli disse prima Alejandro “ Non lo avevi mai
capito che con Liusdar, Tetsuya e con l’altro che hai invitato al ballo, un
certo Akatsuki, c’è guerra per te? Perché ognuno di noi ti vuole per sé?”….
Forse aveva ragione, ma per chi batteva il suo cuore? Comprarono i vestiti e uscirono
dal negozio.
“ Beh, forse
è meglio che torniamo a casa, si sta facendo tardi” disse Doremi.
“ Vuoi che
ti accompagni?” chiese Akatsuki.
“ No,
tranquillo. Sai bene che ci vogliono dieci minuti di strada e sono arrivata.”
“ Va bene,
allora ci vediamo domani” si avvicinò e le diede un bacio in guancia. Akatsuki
andò al negozio Maho dove si vide con tutti gli altri. C’era una conversazione
animata.
“ Che cosa
sta succedendo qua?” chiese Akatsuki.
“ Niente”
disse Tooru “ solamente che Alejandro oggi voleva baciare Doremi con la forza e
se non fosse per me non so cosa sarebbe potuto capitarle.”
“ CHE
COSAAAAAAAA??? Se lo prendo lo uccido!”
“ Non ti ci
mettere pure tu Akatsuki” disse Leon “ già ci basta Tetsuya che è arrabbiato
nero.”
Per tutta la
sera discussero su questa cosa.
Nel
frattempo Doremi era arrivata a casa sana e salva ( alla faccia dei cucchi XD)…
I sogni
agitati non lasciavano in pace Doremi…
Correva per
i corridoi, stava piangendo, qualcuno le aveva fatto male, distruggeva ogni
cosa che le capitava sotto mano. Qualcuno cercava di fermarla ma lei con una
magia lo fece volare in aria. L’ira la dominava, il dolore e l’odio la stavano
consumando… “ Vorrei non averli mai conosciuti se dovevo sopportare tutto
questo… IO LI ODIO! NON LI PERDONERO’ MAI!” Qualcuno le appoggiò una mano sulla
spalla. “ Ci sarò io con te, ti aiuterò a incanalare la tua rabbia nella magia.”
Le disse in
tono triste di non preoccuparsi, lei non riuscendoci nascose il suo dolore
dietro tanti "tranquillo, non lo farò". Dentro sè, però, incomiciò a
sentire qualcosa. Dolore? Tristezza? Solitudine? Perdita? Neanche lei lo
sapeva, sapeva solamente che da quel giorno incominciò a stare male, a
nasconderlo, a sperare che un raggio di sole illuminasse questo periodo no. Tante
volte pensò che fosse colpa sua, tante volte era sul punto di farla finita,
tante volte cercò di non pensare e puntualmente pensava... Prima lei non
pensava, non aveva problemi, era indifferente... Un piccolo automa che non
provava sentimenti.. Cosa le era successo? Perchè adesso provava tutto ciò?
Le dicevano che l'amore era un'illusione che gli uomini si creavano per
sentirsi meno soli, lei ci credeva, era diventato un suo credo...
Doremi si svegliò di soprassalto. “ Ancora lui.” Dovette correre in bagno a
vomitare. Si stava ammalando, ma nessuno sembrava accorgersene…
spero che questo capitolo vi sia piaciuto... il prossimo sarò uno dei più importanti (:
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Capitolo 9 *** Il ballo ***
ff
Nelle ultime
due settimane Doremi e le altre lavorarono al Maho e lo riaprirono. Il negozio
ricominciò a vendere biscotti e dolci vari. Le ragazze incominciarono a parlare
piano piano, senza fretta, come degli estranei che incominciano a conoscersi.
Melody, Sinfony, Lullaby e Mindy raccontarono a Doremi cosa fecero negli ultimi
cinque anni. Lullaby girò il mondo per lavoro, Sinfony dovette traferirsi a
Osaka per due anni, Mindy dovette andare in America con i suoi genitori, invece
Melody rimase in città.
“ E tu,
Doremi, dove sei stata per cinque anni?”
“ Ne
parliamo un’altra volta.”
Il giorno
del ballo… A scuola di mattina c’era un’agitazione unica, le ragazze si
scambiavano consigli su cosa mettersi di sera e cose varie; i ragazzi invece
parlavano delle ragazze che li avevano invitati.
“ Uffa
Akatsuki è uno dei più fortunati della scuola. L’ha invitato Doremi!”
“ Si ma
neanche Tetsuya si può lamentare, dato che va con Kairi.”
“ Sai che le
ragazze hanno fatto quasi a pugni per invitare Liusdar e Alejandro? Cosa ci
avranno visto in loro.”
Il tempo
passava troppo in fretta per i gusti di Doremi. Aveva uno strano presentimento,
come se quella sera potesse succedere qualcosa di brutto. Verso le sette e
mezza arrivò a casa Harukaze Akatsuki.
“ Oh, ciao
Akatsuki, vieni entra mia sorella sta finendo di prepararsi” disse Bibi.
Akatsuki si sedette sul divano. La mamma di Doremi comparve dalla porta della
cucina.
“ Oh, ciao
Akatsuki, sono contenta di vederti” disse la mamma.
“ Buonasera
signora, sono venuto a prendere Doremi.”
“ Cinque
minuti ed è pronta. Vuoi qualcosa da bere nel frattempo?”
“ No, non si
preoccupi. Grazie lo stesso.”
Un rumore di
passi li fece girare tutti e videro Doremi scendere dalle scale.
“ E’ uno
schianto, uno splendore, bellissima!” questo pensò nella sua testa Akatsuki.
Come dargli torto del resto? Doremi indossava il vestito rosso che avevano
visto insieme nel negozio, i capelli erano lisci e sciolti e indossava un paio
di scarpe col tacco sempre rosse. Tutti rimasero a bocca aperta.
“ Cosa c’è?
Sto male?” chiese Doremi.
“ Tu non
puoi essere mia sorella! O.O” disse Bibi.
“ -_- E
invece si. Vogliamo andare Akatsuki?”
“ EH?! Oh,
si, andiamo” e si diressero verso la porta.
“ Doremi”
sua madre si avvicinò a lei “ prendi il giubbotto fa freddo col motore.”
“ MOTORE??!!
Posso guidare io Akatsuki? *-* Dai, dai, dai, dai.”
“ Sai
guidare una moto?”
“ Certo,
sono una campionessa! ^-^” disse Doremi.
“ Posso
avere i miei dubbi? U.u” disse Akatsuki.
“ Si certo,
però se mi fai guidare ti dimostrerò il contrario.”
“ Va bene,
vediamo quello che sai fare.”
Doremi si
mise la giaccia e il casco integrale. Akatsuki si mise il casco che aveva
portato per Doremi. Salirono sulla moto da corsa di Akatsuki e Doremi partì a
razzo.
“ Come
cavolo fa a portarla così bene?! Non mentiva quando diceva che era una
campionessa O.O” questo pensava Akatsuki. La gente li guardava con tanto di
occhi, anche perché Doremi indossava il vestitino corto. Arrivarono a scuola,
dove già c’era un bel gruppo di persone. Tutti si girarono a vedere chi era
quella ragazza che stava portando la moto. I ragazzi andarono in visibilio
quando videro che era Doremi a portare la moto.
“
Bellissima, intelligente e in più porta la moto! Un’altra come lei non esiste,
è unica!” molti ragazzi dissero queste parole, cosa che suscitò la gelosia di
Akatsuki. Akatsuki si girò intorno ma non vide gli altri.
“ Gli altri
non ci sono fuori, forse sono dentro. Vogliamo entrare o vuoi rimanere fuori?”
“ Dai
entriamo.” Da dentro proveniva la musica dei Fall out boy: The Take Over, The Breaks Over.
“ Tesoro, le
stagioni cambiano, ma le persone no
ed io aspetterò sempre nella stanza sul retro
sono noioso ma tutto si compensa con i
titoli di pagina e flash, flash, flash, fotografia.
ma non far finta di esserti dimenticata di me
non far finta di esserti dimenticata di me…”
Tutti
si girarono per vedere chi fosse entrato e nella sala cadde il silenzio. I
ragazzi avevano la bocca aperta, lo stesso vale per le ragazze.
“
Hey, ma quella è Doremi?”
“
Caspita come è bella!”
“
Un’angelo della morte!”
Anche
il gruppo formato da Melody e le altre si girarono. Tetsuya per poco non svenne
e dovette scappare fuori perché Doremi gli stava facendo troppo effetto ( XD). A
Doremi si avvicinarono contemporaneamente Liusdar e Alejandro. Erano
impeccabili, sembravano l’angelo della morte e l’angelo della vita, e sempre
contemporaneamente si misero in ginocchio davanti Doremi e le baciarono le
mani. Akatsuki voleva dirgliene quattro, ma non potà poiché il preside salì sul
palco situato in alto e parlò. “ Bene, benvenuti al ballo di Ottobre. Spero che
vi divertiate. Che le danze abbiano inizio!” Dopo aver pronunciato queste
parole partì la canzone dei Nightwish: Ghost Love Score.
“… Portami a casa o lasciami stare
Il mio amore nell’oscuro cuore della notte
Ho perduto il sentiero davanti a me
Quello che c'è dietro mi guiderà
[…]
Riviviamo l’antico peccato di Adamo ed
Eva
Di te e me
Perdona la bestia piena di adorazione
Riscattami con l’infanzia
Mostrami me stessa senza la conchiglia
Come l’avvento di Maggio
Sarò lì quando dirai
È tempo di non fermare più il nostro amore…”
Tutti
stavano ballando le note di questa canzone. Akatsuki e Doremi erano bravissimi
a ballare e molti erano invidiosi di lui, compresi Tetsuya, Liusdar e Alejandro.
“
Mi vuoi ascoltare quando ti parlo?” disse Kairi a Tetsuya, il quale non la
stava ascoltando perché era troppo impegnato a tenere d’occhio dove si
mettevano le mani di Akatsuki.
“
Si ma certo che ti sto ascoltando” disse di rimando Tetsuya.
“
Ah si? Allora dimmi, quale è l’ultima cosa che ti ho chiesto?” fece Kairi.
“
Ehm…”
“
Lo vedi che non mi stavi ascoltando…”
All’improvviso
la musica cessò di esserci e il Dj parlò. “ Bene i professori sono andati via e
il preside pure. Che inizi la vera festa!” e con queste parole mise su il pezzo
degli Scooter: Shake That!
“ … Shake,
shake, shake... Shake, shake, shake...
Shake your booty, shake your body.
Checkaaah checkaaah!
Shake, shake, shake... Shake, shake, shake...
Shake your booty, shake your body.
Ohhhhhhhhhhhhhhhh! Shake That!
Shake, shake, shake... Shake, shake, shake...
Shake your booty, shake your body.
Come on!
Oh shake, shake, shake. Shake, shake, shake.
Shake your booty.
Right!...”
Le ragazze si stavano scatenando, si muovevano con
fare provocatorio e tutte in sincronia perfetta. Era come se sapessero quali
passi fare in quale momento ( Prego il gentile lettore di vedersi il video di
questa canzone, almeno può capire meglio xD). Doremi a fine canzone si avvicinò
a Akatsuki e gli disse all’orecchio “ Vado al tavolo a prendere qualcosa da
bere, sto morendo di sete.” Al che Akatsuki le rispose che sarebbe andato con
lei. In quel tavolo c’erano già Melody con Masaro.
“ Vi state divertendo?” chiese Melody.
“ Si, molto. E’ molto bello come ballo di Ottobre”
disse Doremi. Nel frattempo anche gli altri si avvicinarono al tavolo delle
bevande. Liusdar si precipitò da Doremi e le sussurrò all’orecchio . “ Hai fatto eccitare la maggior parte dei
ragazzi che ci sono in questa sala te ne sei accorta?” A queste parole Doremi
divenne un fuoco, più rossa del vestito e dei suoi capelli ( il che è tutto
dire xD). Si allontanò dal tavolo e successe una cosa molto strana: il tempo si
era fermato. Tutto era immobile dentro la sala, tranne il gruppetto che era al
tavolo.
“ What’s happened?” chiese Mindy.
“ Nulla di buono rispose Doremi. Qualcuno le si parò
davanti: Lui.
“ Buonasera mia bella principessa, spero stia
passando una bella serata.”
“ Che cosa vuoi da me?” chiese arrabbiata Doremi.
“ Beh, principalmente voglio te e poi ti avevo
avvertita quella sera al parco. Ti avevo detto che se riprendevi i contatti con
i tuoi amici, essi avvrebbero passato i guai.”
“ TU NON SEI NESSUNO PER DIRMI QUELLO CHE DEVO O NON
DEVO FARE! IO SONO LIBERA DI DECIDERE COSA FARNE DELLA MIA VITA!” disse Doremi.
“ Oh, ma davvero?” disse Lui e dal nulla sbucarono
altri individui incappucciati che immobilizzarono le rimanente diciannove
persone che non si erano bloccate. “ Oh, ma abbiamo altre persone che sono dei
maghi e delle streghe, ma quanto siete bellini” disse Lui prendendo tra le mani
il viso di Reika. “ Ci potremmo divertire sapete?” disse sghignazzando.
“ ORA BASTA!” Doremi si arrabbiò. Si trasformò sotto gli occhi di tutti. Il
suo vestito era rosa, bianco e nero; era composto da un corpetto bianco con i
lacci rosa e la gonna nera, come nere erano anche gli stivali e il cappello. Emanava
un’aura potente. Tutti erano sconvolti.
“ Li proteggi ancora dopo tutto quello che ti hanno fatto?” disse Lui “ Pensavo
di farti ragionare, tu puoi benissimo vivere senza di loro…”
“ Ma posso vivere benissimo anche senza di te!” disse Doremi e gli scagliò
addosso una sfera incolore. Lui volò all’aria, non si aspettava un’attacco del
genere. “ Bene, se è il gioco pesante che vuoi allora lo avrai.” Ingaggiarono
una lotta sotto gli occhi di tutti. I colpi di tutti e due erano letali.
“ Sai benissimo principessa Doremi che non puoi uccidermi, ma io posso
uccidere te!”
“ Perché chiama Doremi principessa?” chiese Nouko a una delle figure
incappucciate che li immobilizzavano.
Sghignazzarono. “ Perché lei è una principessa, non lo sapevate?”
Era come se avessero dato a tutti loro una cantonata. Come poteva essere
che Doremi fosse una principessa e non avesse detto nulla a loro? In quel
momento Doremi si distrasse e ricevette in pieno una sfera di energia che la gettò
in mezzo agli altri. Le usciva sangue dalla ferita del petto, si era riaperta.
Lui si avvicinò a lei e la toccò. Un fascio di luce bianca avvolse tutti loro.
Le figure incappucciate scomparvero.
“ Ci rivedremo principessa.”
Diciannove persone si risvegliarono.
“ Che botta ma dove siamo?” disse Tooru.
“ Hey ci siete tutti? Melody?
Sinfony? Lullaby? Mindy? Tetsuya? Flat 4? Takesci? Kudo? Miho? Kayoko? Marina? Reika? Masaro?
Nouko?” disse Akatsuki.
Un coro di si rispose alla sua domanda.
“ Ci siamo anche noi” risposero Alejandro e Liusdar.
“ Dove siamo?” chiese Marina.
“ Nella mente di Doremi” risposero Alejandro e Liusdar in coro.
“ CHE COSAAAAAAAA?” fecero tutti.
“ Come fate a sapere che siamo nella mente di Doremi?” chiese
Kayoko.
“ Lo sappiamo e basta. Non volevate conoscere come aveva trascorso
gli ultimi cinque anni? Bene, ora siete accontentati, purtroppo!” disse Liusdar.
“ E come facciamo ad uscire da qui?” chiese Miho.
“ Lo farà Doremi quando si renderà conto che siamo finiti nella
sua mente” disse Alejandro. “ Su, incamminiamoci.” Tutti si incamminarono,
ad un certo punto videro una porta.
“ Dobbiamo entrare” disse Liusdar. Aprì la porta, tutti entrarono. Dentro
era buio pesto… Dopo qualche secondo sentirono una canzone.
Mi dà fastidio,
Mi dà sui nervi
E mi prende in giro
Sì, collasso
senza fine
e mi rovescio
Perché lo voglio ora
Lo voglio ora
Dammi il tuo cuore e la tua anima
E sto andando fuori
sto andando fuori
Ultima possibilità di perdere il controllo
Mi trattiene, mi trasforma
e mi obbliga a sforzarmi
Essere senza fine freddo dentro
e sognando di essere vivo
Perché lo voglio ora
Lo voglio ora
Dammi il tuo cuore e la tua anima
Non sto andando a pezzi
Sto andando fuori
Ultima possibilità di perdere il controllo
E ti
voglio ora
Ti voglio ora
Sentirò il mio cuore implodere
Ma sto andando fuori
Fuggendo ora
Sentendo la mia fede che si corrode
D’un tratto
luce…
Aaaaaaaaaaa
e un altro capitolo è concluso...spero vi piaccia.. ps piano
piano tutti i pezzi del puzzle saranno messi a posto!!!
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Capitolo 10 *** La porta nera ***
ff
Si trovarono in una stanza che aveva tre porte. Una era incolore, una nera
e una bianca.
“ E adesso quale dobbiamo prendere?” chiese Akatsuki.
“ Dipende da quali ricordi volete vedere” rispose Alejandro.
“ Cioè?” chiese Masaro.
“ Beh, la porta incolore sono i ricordi di Doremi che vanno dai zero ai
dodici anni, la porta nera sono i primi due anni e mezzo che ha passato via
cioè quelli che vanno dai dodici anni ai quattordici anni e mezzo, mentre la
porta bianca sono gli ultimi due anni e mezzo, cioè dai quattordici anni e
mezzo fino ai diciassette” rispose Liusdar.
“ Voglio entrare nella porta nera” rispose Tetsuya.
“ Gli anni peggiori” rispose Alejandro con un sorriso.
“ Perché?” rispose Reika.
“ Lo vedrete da soli” risposero in coro Alejandro e Liusdar. Alejandro aprì
la porta e tutti entrarono dentro. Non videro nulla per una manciata di
secondi, poi incominciarono a focalizzare il paesaggio. Davanti a loro si
stagliava un enorme castello nero. Doremi era sullo sfondo che si dondolava
sull’altalena. Il suo sguardo era vuoto, inespressivo, si dondolava
meccanicamente. Qualcuno si avvicinò a lei e le parlava, ma lei non rispondeva.
Dopo un po’ Doremi andò via dall’altalena. Andò in camera sua e si sdraiò sul
letto. D’un tratto si sentì male, le mancava l’aria, faceva fatica a respirare.
Si portò una mano alla bocca, non riuscì più a contenersi e vomitò… Sangue… Dopo il nulla. Un vortice li
sorprese. A quel ricordo ne susseguì un altro… Erano dentro un’aula il
professore stava spiegando.
“ Allora la lezione che faremo oggi è molto semplice. Dovrete liberare il
demone che c’è in voi, la vostra rabbia, dolore, odio. Bene incominciamo dalla
principessa.”
Nessuna risposta da parte di Doremi.
“ PRINCIPESSA!”
Doremi saltò in aria. Tutti si misero a ridere, ma lei parve non
accorgersene. Era in un mondo tutto suo. I suoi occhi erano velati dalla
tristezza che si stava accumulando dentro di lei.
“ Le ho chiesto di mostrarci come liberare il demone dentro di lei” disse
il professore.
“ Non lo so fare” disse Doremi.
“ Come al solito non ha studiato oggi. Sa cosa le spetta dopo la lezione” e
con queste parole si allontanò. Doremi era mortificata. Dietro di lei tre
allievi incominciarono a parlare o per meglio dire sparlare di lei.
“ E lei sarebbe la nostra principessa? Ma se non sa fare nulla se non
piangersi addosso.”
“ Si e poi la nostra principessa dovrebbe essere spietata e fare del male,
non gli altri a fare del male a lei.”
“ Poverina la nostra principessa, si sente sola senza i suoi amichetti.”
Una rabbia cieca si impossessò di Doremi. Si girò verso di loro… Fu un
attimo, si trasformò sotto gli occhi di tutti, il demone che ognuno di noi
tiene nascosto ebbe il sopravvento e si mostrò in tutta la sua ira. Un terrore
cieco si impossessò di tutti. La parte oscura di Doremi aveva avuto la meglio.
Con una mano alzò tutti i banchi, quando applaudì i banchi si frantumarono.
“ Adesso tocca a qualcun altro” disse Doremi. Ma nella sua voce c’era
qualcosa di strano, un qualcosa di malvagio, di oscuro e i suoi occhi non erano
da meno. Non c’era nessuna pietà per chi gliela implorava in quel momento,
voleva far solamente del male. Nessuno riusciva a fermarla, e poi la videro.
Una figura nera si stava avvicinando a Doremi e l’abbracciò… Un altro vortice
li sorprese. A quel ricordo ne susseguì un altro…
Correva per i corridoi, stava piangendo,
qualcuno le aveva fatto male, distruggeva ogni cosa che le capitava sotto mano.
Qualcuno cercava di fermarla ma lei con una magia lo fece volare in aria. L’ira
la dominava, il dolore e l’odio la stavano consumando… “ Vorrei non averli mai
conosciuti se dovevo sopportare tutto questo… IO LI ODIO! NON LI PERDONERO’
MAI!” Qualcuno le appoggiò una mano sulla spalla. “ Ci sarò io con te, ti
aiuterò a incanalare la tua rabbia nella magia.”
“ Uscite fuori…”
Tutti rimasero immobili.
“ Ho detto uscite fuori…”
Si girarono intorno.
“ FUORI DALLA MIA MENTE, FUORI DAI MIEI
RICORDI!”
Furono letteralmente catapultati fuori. Quello
che videro dopo raggelò loro il sangue. Il demone uscì fuori, Doremi era impossessata
dalla sua parte oscura.
“ Come vi siete permessi di entrare nella mia
mente e vedere i miei ricordi? Non ne avevate il diritto!”
“ Non sappiamo nemmeno noi come ci siamo finiti
e…”
“ NON MI INTERESSA! E VOI” rivolgendosi ad
Alejandro e Liusdar “ SAPEVATE BENISSIMO CHE NON VOLEVO PER NESSUNA RAGIONE AL
MONDO CHE VEDESSERO I MIEI RICORDI.”
Rabbia… Terrore… Odio…Doremi era impossessata di ciò…
Nessuno sapeva che cosa fare, si sentivano come
dei ladri che sono entrati in casa altrui e sono stati scoperti…
“ Ci dispiace…”
Bastò uno sgurado solamente per far capire a
tutti loro che non le interessavano le scuse. Si girò e se ne andò ma prima di
scomparire del tutto battè le mani e il tempo ricominciò a scorrere.
“ In linea di massima ci è andata bene” disse
Alejandro.
“ BENE? IN LINEA DI MASSIMA CI E’ ANDATA BENE?
NON L’HAI VISTA COME ERA ARRABBIATA? E POI SE SAPEVATE CHE C’ERA UN ALTRO MODO
PER USCIRE PERCHE’ NON L’AVETE UTILIZZATO?” urlò Tetsuya. Tutti si girarono a
guardarli.
“ Volevamo che vedeste quanto male le avete
fatto, e anzi vi è andata bene. I ricordi che avete visto sono tra i meno
violenti. Adesso dovrete ricominciare da zero” disse Liusdar. Tutti e due
andarono via. L’intera scuola cominciò a mormorare, e tutti loro andarono via.
“ Adesso cosa si fa?” chiese Melody.
“ Non lo so proprio” rispose Reika. Andarono a
casa sconsolati con la consapevolezza che dovevano ricominciare da zero..
Oggi è un giorno
tutto da rifare distruggere e riconquistare…
Spero vi sia piaciuto (: . al prossimo capitolo!
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Capitolo 11 *** hannah ***
“ Abitudine tra
noi
è un soggetto da evitare
tra le frasi di dolore, gioia,
nei desideri,
non ci si è concessa mai.
Dolce e instabile condanna
mi hai portato troppo in là:
vedo solo sbarre, vedo una prigione umida,
vedo poca verità.
COME FARE A DIRTELO CHE NON CI SEI PIU’
DENTRO
ME E CHE
SIAMO L’ECO DI PAROLE INTRAPPOLATE IN FONDO
AL CUORE.
COME FARE A DIRTELO CHE NON CI SEI PIU’ DENTRO
GLI OCCHI MIEI,
CHE SIAMO SOLAMENTE
INCOMPRENSIONE E LACRIME.
Ci sarebbe da capire
come è stato facile
congelarsi sotto tutti i nostri desideri
e sentirli inutili.
Come fare a dirti
che non c’è più spazio per progetti
e tanto non ne abbiamo mai fatti
e che sarebbe stupido.
Come fare a dirti che ho voglia di morire
come in fondo sto facendo già da un po’…”
Cantavano
i Subsonica nell’i pod di Doremi, la quale era distesa sotto un’albero del
cortile della scuola. Era la ricreazione, se ne stava sola, non voleva essere
disturbata da nessuno. Non si parlarono più dalla sera del ballo, e le sembrò
di essere tornata come quando cinque anni fa andò via... La campanella suonò e
lei ritornò in classe. Le cose non miglioravano neanche al negozio. Doremi non
parlava con nessuno, neanche con Majorika. Nessuno sapeva che cosa fare per
ristabilire i rapporti. Doremi era evasiva, se non era necessario lei non
compariva… Quel pomeriggio diciannove persone si incontrarono al Maho per
parlare, o per lo meno due furono portate a forza.
“
Hey ma cosa avete intenzione di fare?” disse Liusdar quando diciassette persone
lo presero a forza e lo portarono al Maho.
“
Vogliamo sapere che cosa fare per ristabilire qualche contatto con Doremi dato
che è dal giorno della festa che non ci parla più” disse Tetsuya.
“
Di certo noi non vi possiamo e non vi vogliamo aiutare” disse Alejandro.
“
E perché mai?” disse Sinfony sul punto di picchiarlo.
“
Perché non ve lo meritate per niente al mondo, ecco tutto” disse Alejandro.
“
SE LEI NON CI PARLA PIU’ UN’ALTRA VOLTA E’ SOLO COLPA VOSTRA. VOI SAPEVATE
BENISSIMO CHE C’ERA UN ALTRO MODO PER USCIRE DALLA SUA MENTE E NON L’AVETE
UTILIZZATO. QUINDI ADESSO VOI CI AIUTATE A RIMEDIARE AL VOSTRO DANNO!” disse
Melody fuori di sé dalla rabbia. Masaro si avvicinò a lei e le cinse le spalle
con un braccio e lei incominciò a piangere. Sia Alejandro che Liusdar li
guardarono uno per uno. Alejandro si alzò e si diresse verso la porta. “ Io non
vi aiuterò statene sicuri.” Stava per uscire quando venne fermato da Majorika.
“ Ti fai forte del fatto che nessuno di loro, tranne me e Liusdar sa cosa sei
realmente.” A quelle parole Alejandro cambiò espressione del volto. “ Nessuno
di loro avrebbe la meglio contro di me, neanche tu.” Detto questo uscì dal
negozio. Tutti si voltarono verso Liusdar che ancora era dentro con loro.
Liusdar sospirò. “ Vedremo, non garantisco nulla. Doremi è molto arrabbiata e
la cosa che mi preoccupa di più è quando perde realmente il controllo.”
“
L’ha mai perso il controllo?” chise Leon.
“
Due volte in questi cinque anni” disse Liusdar. A un certo punto sentirono una
porta aprirsi e una bambina sugli otto anni far capolino. I suoi capelli erano
del colore dell’oro ed erano avvolti da due codini, i suoi occhi era castani.
“
Hannah perché sei qui?” disse Mindy.
“
La mamma è tornata!” disse Hannah.
“
Ehm, si è tornata” disse Lullaby avvicinandosi a lei “ però non sappiamo dove
sia in questo momento.”
“
Io lo so dove è!” detto questo uscì fuori seguita da tutti gli altri. La
videro, lei era là fuori. Stava abbracciando Hannah e la stava ricoprendo di
baci.
“
Mamma mamma mi sei mancata tanto!” disse Hannah piangendo.
“
Anche tu mi sei mancata amore della mamma” disse Doremi accarezzandole dolcemente
i capelli.
“
Come faceva a sapere Hannah che Doremi era qui fuori?” disse Sinfony.
“
E’ semplice Doremi ha lasciato un biglietto ad Hannah in cui le diceva che l’avrebbe
aspettata fuori dal negozio” disse Majorika.
“
Pensi che Hannah sappia qualcosa di quello che è successo cinque anni fa?”
disse Tetsuya a Liusdar.
“
Aspetta, fammi sondare la sua mente” disse Liusdar, ma trovò resistenza.
“
Lei non sa nulla” disse Doremi telepaticamente a Liusdar.
“
Doremi dice che non sa nulla” disse Liusdar agli altri.
“
Ma come fai a dire che te lo ha detto Doremi?” disse Masaro.
“
Sappiamo comunicare telepaticamente” disse Liusdar.
“
Che cosa? O.O” dissero tutti in coro.
“
Ti hanno chiesto come fare per recuerare il rapporto, non è vero?” disse telepaticamente
Doremi a Liusdar.
“
Già, è così. Cosa hai intenzione di fare?” disse Liusdar.
“
Non dovevano vedere i miei ricordi, soprattutto la porta nera!” disse Doremi.
“
Sono pentiti e non sanno che fare affinchè tu li perdoni, soprattutto Tetsuya.”
“
Vedremo” disse semplicemente questo. Si allontanò con Hannah, anche Liusdar
stava per andare ma gli altri lo fermarono. “ Aiutaci” dissero solo questo.
Liusdar fece cenno di si col capo e andò pure lui…
I
giorni si susseguivano senza svolgimenti, senza che si risolvesse qualcosa. L’unca
cosa che mise in agitazione l’intera scuola fu la gita che ci sarebbe stata a
natale: destinazione Russia!
Scusatemi se questo capitolo è corto e non è
appassionante ma prometto che i prossimi lo saranno (: ... cosa
succederà in russia secondo voi?
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Capitolo 12 *** gita in russia parte 1 ***
ff
Nella
scuola l’argomento principale era diventata la Russia. Il tempo volava via,
come il vento porta via le piogge di ottobre e novembre per arrivare a
dicembre. A novembre, però, per l’esattezza il 14 novembre, tutte festeggiarono
il compleanno di Sinfony. Sinfony inaspettatamente ricevette gli auguri da
parte di Doremi. Era un inizio per riprendere l’amicizia perduta?...
24
dicembre.
L’intero
aeroporto era gremito di studenti del quarto anno e del quinto anno.
“
Ragazzi state calmi per favore” gridavano i professori per farsi sentire e
sovrastare il caos di urla. L’aereo arrivò e tutti i ragazzi salirono. Doremi
si ritrovò vicino a Liusdar e parlarono mentalmente per tutto il viaggio.
“
Si può sapere che cosa stai canticchiando?” chiese Liusdar a Doremi.
“
Una canzone francese” disse Doremi.
“
Quale?” chiese Liusdar.
“
Moi Lolita di Alizée” rispose Doremi.
Si
misero a ridere e molte paia d’occhi si girarono a guardarli, tre delle quali
guardarono Liusdar male. Arrivarono a San Pietroburgo e spostarono le lancette
dell’orologio cinque ore indietro. Presero ognuno i propri bagagli e andarono
tutti in albergo. San Pietroburgo era meravigliosa, una città innevata. Ecco
come si presentava agli occhi di tutti in quel momento. L’albergo distava
mezz’ora dall’aeroporto ed era nel cuore della città.
“
E’ sempre bella San Pietroburgo” disse Doremi. A quel punto molti si girarono a
guardarla.
“
Ci sei già stata?” disse Tetsuya meravigliato.
“
Si, certo” rispose Doremi.
“
E con chi?” chiese Akatsuki.
“
La prima volta è stata qui con me, eravamo solo noi due” disse Alejandro
prendendo Doremi per mano.
“
E la seconda volta è stata qui con me ed eravamo sempre solo io e lei” disse
Liusdar prendendo Doremi per l’altra mano. Una furia omicida si impossessè sia
di Tetsuya che di Akatsuki, ma non poterono fare nulla perché arrivarono
all’albergo. Erano le 19.00 e fra un’ora sarebbe stata servita la cena. I
professori richiamarono l’attenzione di tutti loro e dissero le disposizioni
delle stanze. Ogni stanza che avevano preso poteva ospitare cinque persone. Le
ragazze con le ragazze e i ragazzi con i ragazzi. Sfortunatamente successe che
Doremi rimase l’unica ragazza sola e dovette dividere la stanza con Liusdar,
Tetsuya, Akatsuki e Alejandro. A questa notizia Doremi insieme agli altri
quattro divenne un fuoco.
“
CHE COSAAAAAAAAA? IO DEVO DIVIDERE LA STANZA CON QUATTRO RAGAZZI?” disse Doremi
ai professori.
“
Ci dispiace Harukaze. Se succede qualcosa di brutto ce lo dica e interverremo”
disse il professore.
“
Allegria -.-“ disse Doremi. Una voce le parlò nella mente. “ Beh, potrai
realizzare il tuo sogno nel cassetto” disse Liusdar sorridendo. Doremi gli
diede un pugno in testa e gli disse mentalmente “ sei un cretino. Il pervertito
fra i due sei tu non io!”
“
Io non sono un pervertito!” disse Liusdar ad alta voce. Gli altri tre si
girarono e guardarono Liusdar male. Doremi si mise a ridere. Entrarono in
stanza. La stanza era enorme. Essa comprendeva una grande stanza dove c’erano
tre letti singoli e uno matrimoniale, fra ogni letto c’era un comodino e poi
una stanza più piccola che era il bagno.
“
Ma è un sogno questa stanza!” disse Doremi buttandosi sul primo letto che le
capitò e guarda caso era quello matrimoniale.
“
Ok decidiamo i letti” disse Alejandro. Doremi capì le intenzioni e si alzò di
scatto dal letto matrimoniale e si buttò nel letto singolo che stava al centro.
“
Questo letto è mio” disse Doremi.
“
Peccato avrei voluto scaldarti di notte mia bella principessa” disse Alejandro.
“
Sono circondata da dei pervertiti” pensò Doremi.
“
Non è vero! Noi non siamo pervertiti” dissero in coro Alejandro e Liusdar.
“
Ma che state dicendo?” chiese Akatsuki.
“
Tutti e tre sappiamo comunicare telepaticamente” disse Alejandro.
“
E perché noi non possiamo?” chiese Tetsuya molto irritato.
“
Voi potete, ma non sapete come fare è differente la cosa” disse Liusdar.
“
Invece di perderci in questi discorsi scendiamo sotto che fra poco è pronta la
cena” disse Doremi che scomparve.
“
Una battaglia all’ultimo letto” disse Alejandro.
“
Che vorresti dire?” disse Akatsuki.
“
Beh, ognuno di noi è innamorato perso di Doremi e quindi la vorrebbe avere
tutta per sé. Quale miglior occasione per averla di notte?” disse Liusdar.
“
Sarà mia!” disse Tetsuya.
“
Lo vedremo” dissero gli altri. Scesero sotto e incominciarono tutti a mangiare.
C’erano piatti tipici russi fra i quali la botvin'ja, il rassol'nik come zuppe; kalatch, prjanik e pirog come dessert; bliny,
caviale e pel'meni e tanti altri.
Tutti mangiarono di gusto e dopo cena i professori dissero che sarebbero andati
in discoteca. Tutti salirono in camera e prima si cambiarono si cambiarono
Tetsuya e gli altri. Quando uscirono entrò Doremi a cambiarsi. Quello che mise
fece letteralmente sballare i ragazzi appena l’avrebbero vista. Si mise il basco
e il montone e uscì dalla stanza. Tutti si diressero al Konyusheny Dvor su consiglio di Doremi, anche perché solo lei, Liusdar e
Alejandro sono stati a San Pietroburgo. Entrarono nella discoteca e tutti
posarono i cappotti e andarono nella pista da ballo. Doremi si levò per ultima
il montone e andò a ballare. In quel momento misero su la canzone dei Professor
Green: I need you tonight.
“… But she’s playing hard to
get,
brunette with such class
she’s hard to forget,
see at first I wasn’t after
her heart but I couldn’t stop thinking about her after I left.
I’m beginning to lose my
cool,
it appears in love I have
fallen (whoops!) I’m ready to put my all in and all she does is ignore my
calls!
She’s everything I want, but all that I don’t need
How can she be so hot, yet be so cold to me
How can it be so wrong, and yet it feels so right
I wish I never, but I need you tonight!...”
Tutti, e dico davvero tutti, soprattutto i ragazzi andarono in
visibilio guardando Doremi. E come dargli torto? Doremi indossava un vestitino
nero che lasciava la schiena coperta, era molto corto. Ballava in modo
provocante, molto meno di tutte le ragazze che c’erano là dentro, ma lei aveva
un modo di ballare che ti ammaliava e ti faceva morire.
“ Stai facendo morire tutti Doremi! Compreso me” disse Liusdar
telepaticamente.
“ Vieni a ballare con me?” disse Doremi e Liusdar non se lo fece
ripetere due volte. Liusdar per come ballava con Doremi scatenò l’ira funesta
di Tetsuya, Akatsuki e Alejandro. I loro corpi erano vicini e le mani di
Liusdar percorrevano i fianchi di Doremi. Doremi rideva e si stava divertendo.
A un certo punto tutti e due andarono via dalla pista da ballo e si diressero
al bancone per prendere qualcosa da bere. Tutti quelli del grupo erano li.
“ Vi state divertendo?” chiese Doremi a tutti loro.
“ Penso si stia divertendo più qualcun altro” risposero acidamente
Alejandro, Akatsuki e Tetsuya. Doremi li guardò senza capire. Melody e le altre
si misero a parlare con Doremi.
“ E’ un bel posto. Come l’hai conosciuto?” chiese Lullaby.
“ Ci venni con Alejandro quattro anni fa. Il signorino è molto
esperto di vita notturna” disse sorridendo Doremi.
“ E mia cara Doremi, il tipo di vita notturna che prediliggo
ancora non l’hai conosciuta. Se vuoi stasera ci prendiamo il letto matrimoniale
e sperimenti” disse sorridendo Alejandro.
“ Hey ma come ti permetti?” disse arrabbiato Tetsuya “ Doremi uno
non andrebbe mai a letto con te e secondo lei non è tua!”
“ Perché invece è tua?” chiese ironicamente Alejandro. Successe
nel giro di pochi secondi. Tetsuya diede un pugno in faccia ad Alejandro il
quale cadde a terra.
“ Lei non è neanche mia, perché lei non è un oggetto che si può
possedere o meno. E’ una persona e decide lei della sua vita!” disse Tetsuya
arrabbiatissimo.
“ Ma come ti permetti di colpirmi feccia? Io non ti ho alzato le
mani, ti ho solamente risposto a voce. Voi umani non sapete rispondere senza
utilizzare le mani?” disse Alejandro.
“ Te lo potevi risparmiare di provocarlo” disse Doremi mentalmente
ad Alejandro.
“ Se l’è cercata” rispose lui di rimando.
“ Non lo fare più” disse severamente Doremi. La serata si era
raffreddata. Verso le 03.00 di notte andarono in albergo. Si cambiarono prima i
ragazzi e poi uscirono per far entrare Doremi, la quale si cambiò e i ragazzi
si coricarono.
“ Non lo fare mai più Alejandro!” disse mentalmente Doremi “ So
che ha sbagliato ad usare le mani ma tu non dovevi farlo.”
“ Ci proverò, ma tu ricorda che in questa stanza hai quattro
persone che potrebbero violentarti e farti loro. Buonanotte mia bella
principessa” e dopo aver detto queste parole Alejandro si addormentò.
Tutti dormivano, tranne Doremi che si alzò in piedi.
“ Non riesci a dormire?” disse Tetsuya.
“ No, non ci riesco” rispose Doremi.
“ Mi dispiace per come mi sono comportato, ma quel ragazzo è insopportabile,
non ci ho visto più. Scusami.”
Doremi si sedette sul suo letto e sussurrò alcune parole.
“ Cosa hai detto?” chiese Tetsuya.
“ Ho fatto un incantesimo affinchè nessuno in questa stanza fosse
sveglio tranne me e te, così possiamo parlare” rispose semplicemente Doremi. Fu
un attimo e Tetsuya posò le sue labbra su quelle di Doremi. Blocco. Doremi non riusciva a muoversi o a pensare a nulla. Quando Tetsuya
si avvicinava il suo corpo incominciava a surriscaldarsi. Ricambiò il bacio, il
quale divenne spinto, un fiume in piena. Nessuno dei due aveva le facoltà
mentali per capire che cosa stessero facendo realmente, finchè non si
ritrovarono nudi nel letto…
Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa... bene ragazzi ho deciso di
suddividere il viaggio in Russia in 7 parti. Descriverò ogni
giorno almeno lascio un pò di suspance..spero vi sia piaciuto,
ma soprattutto secondo voi cosa succederà dopo? (:
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Capitolo 13 *** gita in russia parte 2 ***
ff
Ansimavano… Tetsuya baciava ogni singola parte del corpo di
Doremi.
“ Che cosa mi stai facendo?” chiese Doremi col fiato corto.
“ Bacio ogni singola parte del tuo corpo. Mi inebrio del tuo odore
e del tuo sapore” disse Tetsuya che proprio in quel momento baciava il seno di
Doremi. Tetsuya guardò l’espressione di estasi dipinta sul volto di Doremi e
glielo chiese. “ Doremi, tu lo sai che io ti amo fin da quando eravamo
all’asilo. Ti ho sempre amato e per te farei di tutto. Ecco..come dire…tu lo
faresti con me?” chiese Tetsuya rossissimo in faccia, ma guardandola negli
occhi. “ No, non sta scherzando. E’ sincero” questo pensava Doremi. “
Tetsuya…io…”
Tetsuya si svegliò di soprassalto, sudato e col fiato corto. “ Era
solo un sogno, ma non può essere! Era troppo reale!” Esaminò la stanza, tutto
era normale e Doremi dormiva nel suo letto. Lui era vestito e lei pure. “
Peccato, era solo un sogno ç.ç . Speriamo solo che si avveri. Però per essere
un sogno era troppo vivido, troppo reale” sconsolato Tetsuya si rimise a letto
e si addormentò. Verso le 06.30 del mattino Doremi si alzò dal letto, si fece
una doccia, si vestì, mentre tutti e quattro dormivano e scese sotto. Sotto
trovò i cuochi che preparavano la colazione.
“ Ciao Dimitri, sono anni che non ci si vede!” disse Doremi al
capocuoco.
“ Signorina Doremi! Che piacere rivederla! Come sta?” disse il
capocuoco.
“ Tutto bene. Sono qui in gita scolastica stavolta” rispose Doremi
“ Volete una mano a preparare?”
“ Ci farebbe piacere” rispose il capocuoco con un sorriso
caloroso. Si misero all’opera e prepararono di tutto per la colazione. Verso le
07.30 il capocuoco disse a Doremi di andare a mangiare e alle altre cose
avrebbero pensato loro. Andò a sedersi e cominciò a mangiare. I ragazzi a poco
a poco cominciavano a scendere e a mangiare. I professori si avvicinarono a
Doremi.
“ Signorina Harukaze dormito bene?” chiese il professore.
“ Si grazie” rispose Doremi.
“ Le volevamo chiedere una cosa. Oggi cosa conviene visitare
secondo lei?” disse il professore.
“ Uhm, beh ci sono alcune chiese e alcuni monumenti qua vicino.
Per girarci tutta San Pietrobrugo impieghiamo circa due– tre giorni” rispose
Doremi.
“ E gli altri impiegarli per andare a visitare le altre città?”
chiese il professore.
“ E’ un’idea. Abbiamo le guide?”
“ Si certo. Ci sono io che vi guido Doremi.” Doremi si girò e vide
un ragazzo sui diciannove anni. Aveva gli occhi di due colori diversi: blu e
verde, mentre i capelli erano neri. Il suo nome era… “ IVAN!” disse Doremi
correndo ad abbracciarlo. “ Sono felice di vederti!” disse Doremi.
“ Anche io mia bellissima gattina” disse sfregando il suo naso
contro quello di Doremi. Chissà perché proprio in quel momento stavano
scendendo Melody & Co, in prima fila Tetsuya, Akatsuki, Alejandro e
Liusdar.
“ E così sei tu che ci fai da guida” disse Liusdas sorridendo e
abbracciandolo.
“ Chi è quel damerino russo?” chiese acidamente Akatsuki ad Alejandro.
“ Una nostra conoscenza. Doremi era pazza di lui quattro anni fa.
Si prese una gran bella cotta per lui” disse arrabbiato Alejandro.
“ Come darle torto?” rispose Mindy con gli occhi a cuoricino.
“ Mindy è andata” dissero Melody, Sinfony e Lullaby “ però
dobbiamo ammettere che è un gran bel ragazzo.”
Mindy si avvicinò a Doremi e la prese da parte. “ Non è che ti
informeresti se per caso è single? Sai com’è è carino e beh…io…” Doremi si mise
a ridere “ Si, va bene. Gli chiederò alcune cose. Vuoi che gli parli di te?”
“ Oh, yes, thanks Doremi. Cosa gli diresti?” chiese Mindy.
“ Tipo quello che mi avete fatto cinque anni fa per esempio” disse
Doremi.
“ Sei seria Doremi?” chiese allarmandosi Mindy.
“ Forse, comunque è meglio andare” disse Doremi allontanandosi.
“ Allora gli parlerà?” chiesero le altre a Mindy.
“ Non penso e soprattutto spero che non gli racconti cosa abbiamo
fatto cinque anni fa” disse Mindy….
“Allora questo è il Castello Michailovskij, conosciuto anche come Castello
degli Ingegneri, si trova nel centro di San Pietroburgo ed e' uno dei monumenti
piu' originali dell'architettura russa del XVIII secolo. Il progetto del
castello fu elaborato da un grande architetto russo, V.Bajionov, per
volere dell'imperatore Paolo I, che voleva farne la propria residenza
principale. La prima pietra del castello fu posta il 26 febbraio del 1797. I
lavori terminarono il 15 marzo 1800. Il castello, situato nei pressi della
sorgente della Moika, emissario del fiume Fontanka, inizialmente
era circondato dall'acqua: i canali, attualmente interrati, rendevono il
territorio del castello un'isola artificiale, alla quale era possibile accedere
solo attraverso tre ponti levatoi. La facciata principale e' decorata dal
bassorilievo "La Storia riporta nelle proprie cronache la gloria della
Russia", opera dello scultore P. Staggi. Davanti al castello fu
eretto un monumento, opera dello scultore Carlo Bartolomeo Rastrelli,
dedicato all'imperatore Pietro I. L'edificio e' a pianta quadrata, con il
cortile ottagonale simile ad una fortezza medievale. Questo pero' non deve
sorprendere, poiche' l'edificio era stato progettato proprio come fortezza in
quanto Paolo I, sospettando l’esistenza di una congiura contro di lui, cerco'
di proteggersi dai nemici. Ma le mura del castello non salvarono l'imperatore
dal proprio tragico destino. La notte fra l'11 e il 12 marzo del 1801 lo zar
Paolo I fu ucciso nella propria camera da letto. Dopo la morte dell'imperatore
la famiglia dello zar ritorno' nel Palazzo d'Inverno e nel 1823 il castello
venne occupato dall'Accademia Principale di Ingegneria, da cui deriva il
nome.” Stava spiegando Ivan a tutti loro mentre erano dentro al Castello.
Quando finirono Ivan li portò al Palazzo Stroganov.
“ E' uno degli
edifici piu' eleganti di San Pietroburgo. Edificato tra il 1752 e il 1754
dall'architetto italiano Francesco Bartolomeo Rastrelli, il palazzo tra
la fine del XVIII e l'inizio del XX secolo fu la sede della nobile famiglia
Stroganov (Stroganoff). All'abbellimento del palazzo contribuirono numerosi
scultori, decoratori e pittori, fra i quali il famoso artista italiano Giuseppe
Valeriani, il cui affresco "L'avventura di un eroe" decora
il soffitto della grande sala da ballo. Il primo grande impulso alla
costruzione del palazzo fu dato dal barone Sergei Stroganov
(Stroganoff), dignitario della corte imperiale, che fece decorare la facciata
con delle muse nonche' oriento' l'ingresso verso il fiume Mojka e adibi'
il palazzo ad importanti ricevimenti di diplomatici. Il suo successore, il
conte Alexander Stroganov (Stroganoff), presidente della Accademia
Reale delle Belle Arti e direttore della Biblioteca Nazionale, tra la fine
del settecento e gli inizi dell'ottocento commissiono' all'architetto Andrei
Voronikhin la creazione di splendide stanze all'interno del palazzo, fra le
quali lo Studio dei Minerali, la Galleria della Pittura, lo Studio
di Fisica e la libreria.
L'architetto Voronikhin ridecoro' la parte occidentale del palazzo su
commissione del conte Pavel Stroganov, famoso statista dell'epoca dello
zar Alessandro I. L'ultimo discendente della famiglia Stroganov, il conte Alexander,
non diede molto impulso alla costruzione e all'ampliamento del palazzo. Nel
1918, dopo la rivoluzione, il palazzo fu nazionalizzato e rinominato Casa–Museo
Nazionale Stroganov.”
I ragazzi
erano impressionati, sia dal castello che dalla spiegazione di Ivan. Oltre ad
essere bello era pure intelligente. Ad un certo punto il professore di storia
si avvicinò a lui. “ Ma tu sei per caso Ivan Ivanova? Il ragazzo che ha vinto
le olimpiadi di logica in russia?”
“ Si, sono
io. Perché?” chiese con cortesia Ivan. Sconvolti. Tutti erano letteralmente
sconvolti. Andarono a mangiare in una trattoria. Tutti mangiarono di gusto e si
stavano divertendo soprattutto Alejandro, Liusdar, Iva e Doremi che erano a
capo tavola e si raccontavano delle alcuni fatti.
“ Sembra che
si stiano divertendo davvero tanto” disse tristemente Melody “ E’ cambiata
davvero tanto e non capisco se è tutta colpa nostra.”
“ Chissà se
riusciremo mai a farci perdonare” disse Lullaby… Di pomeriggio, mentre si
dirigevano alla chiesa del Sangue Versato, Ivan, Liusdar e Alejandro
bombardarono letteralmente Doremi di palle di neve ridendo fino alle lacrime.
Arrivarono alla chiesa e ci fu un coro generale di “ Ooohhh”. Dentro la chiesa
Ivan cominciò la sua spiegazione. “ La Chiesa del Salvatore o del Sangue
Versato, completata solo nel 1907, fu costruita in memoria dell'imperatore Alessandro
II, che fu vittima di un attentato perpetrato dal gruppo terroristico Volonta'
del Popolo nel 1881. La cattedrale fu progettata dall'architetto Alfred
Parland in stile delle chiese Russe dei secoli XVI e XVII. La Chiesa
della Resurrezione di Cristo (questo e' il suo nome ufficiale) doveva
essere un luogo privato di cordoglio per la morte dello zar. Furono i
bolscevichi ad aprire al pubblico le elaborate porte di questa chiesa
incredibile, ma la struttura non era stata concepita per accogliere migliaia di
persone, per cui gli interni cominciarono subito a risentirne. Negli anni '30, in
seguito alla decisione di Stalin di chiudere tutte le chiese, l'edificio
venne adibito a magazzino degli articoli piu' svariati, dalle patate alle
scenografie teatrali. Nei primi anni '70, fu finalmente avviato un processo di
restauro che pero' procedette a rilento in quanto il clima politico non era
ancora sufficientemente aperto verso la religione; non a caso attualmente e'
ricordata come la chiesa dei tempi lunghi; basti pensare che ci vollero
ventiquattro anni per costruirla e ventisette per ristrutturarla. Al suo
interno ci sono circa 7000 mq. di mosaici di molteplici artisti russi come Vasnetsov,
Nesterov, Ryabushkin, Belyaev e Kharlamov.”
Il giro per San Pietroburgo aveva stancato tutti.
Arrivarono in albergo alle 19.00 e tutti fino alle 20.00 si riposarono.
“ Non mi ricordavo che fosse così bella San
Pietroburgo” disse Liusdar.
“ Stasera facciamoci portare tutti quanti al Rossi”
disse Alejandro. Doremi sgranò gli occhi. “ Io li dentro non ci entro manco
morta sia ben chiaro. Ci andate voi io resto qui. Mi è bastato andarci una
volta!”
“ Perché non ci vuoi andare Doremi?” chiese Akatsuki.
“ Ti dico solo una cosa STRIP TEASE!” fece Alejandro
sorridendo. Tutti sgranarono gli occhi. Avrebbero visto uno strip tease!
Scesero e andarono a mangiare. Dopo cena quasi tutti andarono al Rossi, tranne
Doremi e…
In discoteca tutti si stavano divertendo, specialmente
Alejandro che era nel suo mondo.
“ Adesso capisco perché Doremi non è voluta venire”
dissero in coro le ragazze.
“ Non sa cosa si perde. Però se mai dovesse fare uno
spogliarello non me lo perderei per niente al mondo” disse sognante Alejandro.
Il gruppo di Melody e le altre andarono in una saletta privata con due
spogliarellisti. Mindy metteva i soldi dentro il perizoma aderente dello
spogliarellista e poi tutte quante fecero dei balletti sexy con gli
spogliarellisti ( CHE INVIDIA ç.ç! xD)…
Nel frattempo Doremi stava ascoltando una canzone di
Ligabue: L’odore del sesso.
“ Si fa presto a cantare che il
tempo sistema le cose
si fa un pò meno presto a convincersi che sia così
io non so se è proprio amore:
faccio ancora confusione
so che sei la più brava a non andartene via
forse ti ricordi
ero roba tua
non va più via l'odore del sesso che hai addosso
si attacca qui all'amore che posso che io posso
e ci siamo mischiati la pelle le anime le ossa
ed appena finito
ognuno ha ripreso le sue
tu che dentro sei perfetta
mentre io mi vado stretto
tu che sei così brava a rimanere mania
forse ti ricordi
sono roba tua…”
“ Non sapevo
che ti piacesse Ligabue.”
Doremi si
girò e vide Ivan che le sorrideva. “ Non sei andato con loro in discoteca?”
chiese Doremi.
“ Non mi
andava tanto. E poi posso andarci quando voglio al Rossi” disse Ivan.
“ Sai che
hai fatto colpo su una ragazza?” disse Doremi con un sorrisino.
Ivan sbuffò.
“ E quale sarebbe di quelle che oggi pendevano dalle mie labbra?”
“ Mindy”
disse Doremi.
“ La tua
vecchia amica? Quella che fa parte del gruppo di persone che ti ha fatto del
male cinque anni fa?”
“ Si,
proprio lei” disse Doremi.
“ Beh, è
carina, non c’è dubbio. Sarà interessante conoscerla. E poi sono curioso di
sapere i motivi che hanno portato tutti loro a comportarsi così con te tempo fa”
disse Ivan.
“ Fa come
vuoi. Se hai bisogno di una mano sai dove trovarmi. Io vado in camera. Sono
stanca, buonanotte” disse Doremi e diede un bacio in guancia a Ivan.
“ Buonanotte
mia bellissima gattina” disse Ivan dando un bacio in bocca a Doremi. Doremi
salì in camera sua e aprì la porta. Quello che vide la fece diventare un
peperone. Tetsuya aveva solo un’asciugamano e stava andando a farsi una doccia.
“ E tu che ci
fai qui?” chiese Doremi sorpresa “ Non sei andato al Rossi con tutti gli altri?”
“ No, ho
mandato la mia copia. Non mi andava tanto e poi non volevo far parlare nessuno”
disse a disagio per il suo abbigliamento. Doremi si avvicinò a lui e premette
il pulsante play nell’i-pod di Tetsuya. La canzone che partì era degli Escape
the fate: Situations.
“ Le situazioni
adesso sono irrilevanti
lei ama il modo in cui io la eccito
io amo il modo in cui lei respira
Ho toccato il suo ooooh lei ha toccato il mio ahhhh
è stata la cosa più pazza
amo le ragazze che odiano amare
perchè sono come me
Una certa ragazza
ha preso la mia mano e l'ha fatta scorrere sulla sua coscia
si è passata la lingua sulle labbra e mi ha scostato i capelli
mi sono innamorato per una notte
Non sa comportarsi bene, sono uno schiavo
non preoccuparti, me ne andrò prima che sia giorno…”
“
Canzone adeguata” sussurrò Doremi nell’orecchio di Tetsuya. Incominciò a fare
uno spogliarello sulle note di questa musica… Il maglione andò via rivelando un
reggiseno rosso, mentre i jeans rivelarono un tanga sempre rosso. Si muoveva in
modo provocatorio e sinuoso, e poi si mise sopra a lui. Doremi passava le sue
mani sul petto di Tetsuya, Doremi sentiva che era nelle sue mani. Tetsuya prese
i glutei di Doremi e la spinse contro il proprio bacino.
“
Se avevi intenzione di farmi perdere il controllo ci sei riuscita alla grande”
disse Tetsuya baciando il collo di Doremi.
“
Per me ancora non ci sono riuscita” disse Doremi slacciandosi il reggiseno e
facendolo cadere di lato. Tetsuya perse il controllo del proprio corpo. “ Ti
voglio Doremi…”
“
Andiamo a farci la doccia insieme?” chiese Doremi prendendolo per mano e
portandolo in bagno… Si fecero la doccia insieme, baciandosi, toccandosi e
scoprendo un qualcosa che nessuno dei due aveva provato prima… Finirono a
letto, erano abbracciati e si guardavano.
“
Dovrei darti il mio regalo di natale” disse Doremi a Tetsuya.
“
CAZZO! Oggi è il giorno di natale! Me lo sono dimenticato” disse Tetsuya.
“
Non importa” disse Doremi baciandolo.
“
Quale è questo regalo?” chiese Tetsuya.
“
Me stessa” rispose Doremi imbarazzata.
“
E’ un sogno quello che sto vivendo? Come quello di ieri notte?” chiese Tetsuya.
“
E’ realtà solo se tu vuoi che lo sia” disse Doremi.
“
Voglio che lo sia.”
Successe…
“Cercherò di farti
meno male possibile, promesso. Non avere paura.”
Lei chiuse gli
occhi, col respiro che le si mozzò in gola mentre lui piano piano la penetrava..
Lui fu dentro di lei.. Bellissimo, doloroso, unico, tanto da ucciderti, da
cambiarti la vita, da stravolgerla completamente…
Sogno o realtà? Lascio a voi la scelta, vediamo chi indovina. fatemi sapere se vi è piaciuto!
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Capitolo 14 *** gita in russia parte 3 ***
ff
“ Tetsuya ti prego
non ti fermare, continua” gemeva Doremi sotto le coperte, ansimante e sudata.
“ Non ho nessuna
voglia di fermarmi” rispose Tetsuya quasi al limite
Doremi all’improvviso cambiò posizione e si trovò a condurre lei il gioco,
voleva prolungare ancora quello stato di estasi che aveva preso tutti e due. Il
suo bacino faceva su e giù, lentamente, troppo lentamente.
“ Ti prego non ti fermare…”
Si ritrovarono abbracciati, si stavano coccolando. “ Ti amo Doremi. Mettiti
con me amore della mia vita” disse baciandola e tenendola stretta a sé.
“ Ne parliamo domani” disse baciandolo. Poi scese dal letto, si mise il
pigiama e andò nel suo letto.Appena in tempo… L’indomani mattina Ivan decise di
visitare Mosca. San Pietroburgo l’avrebbero visitata gli ultimi due giorni.
Partirono dalla stazione ferroviaria Moskovskaya di San Pietroburgo alle
07.30 del mattino e arrivarono alla stazione ferroviaria Leningradskij di Mosca
alle 12.00. Andarono a pranzare in una trattoria e poi andarono a visitare
Mosca.
“ Il Cremlino di Mosca, il più famoso dei cremlini,
è una cittadella
fortificata posta nel centro geografico e storico della città di Mosca,
sulla riva
sinistra del fiume Moscova, sulla collina Borovickij. È la
parte più antica della città ed è sede delle istituzioni governative
nazionali della Russia,
nonché uno dei più importanti complessi artistici e storici della nazione. La
parte occidentale del Cremlino è circondata dai Giardini di Alessandro, uno dei
primi parchi pubblici moscoviti. Nel 1812 Mosca e il Cremlino
sono assediati dall'esercito di Napoleone Bonaparte. Ritirandosi, Napoleone
diede l'ordine di minare e far saltare tutte le costruzioni del Cremlino.
Benché la maggior parte delle cariche non esplose, le perdite furono comunque
notevoli: crollarono le torri Vodovoznaja,
Petrovskaja e Pervaja bezimjannaja, furono
danneggiate seriamente la torre dell'arsenale e l'area prospiciente il
campanile Ivan Velikij. La ricostruzione dei danni occupò vent'anni di lavori,
dal 1815 al 1836. Con l'avvento dell'Unione Sovietica il Cremlino diventa uno
dei simboli del nuovo corso, tra il 1935 ed il 37, le aquile bicipiti poste sulla sommità delle principali
torri del Cremlino (Spasskaja, Nikolskaja, Troickaja, Borovickaja e
Vodovosnaja) vengono sostituite da stelle a 5 punte di rubino del diametro di 3
- 3,75 metri. Negli anni 1959-61
viene costruito il Palazzo dei
congressi del Cremlino, oggi Palazzo statale del Cremlino” spiegava
Ivan a tutti loro. “ Qui davanti a me troviamo la Cattedrale dell’arcangelo
Michele che si trova nel Cremlino di
Mosca, davanti la Piazza delle Cattedrali, fu costruita fra
il 1505 ed il 1508 sotto la supervisione dell'architetto italiano Alevisio
Lamberti da Montagnano, noto in Russia come Aleviz Fryazin Noviy, sul
sito su cui sorgeva una cattedrale precedente, costruita nel 1333. Contiene
affreschi del XVI e XVII secolo, alcuni dei quali dipinti da Yakov di Kazan, Stepan di
Riazan, e da Joseph Vladimirov fra il
1652 ed il 1666. La lavorazione della pietra risente chiaramente dal Rinascimento italiano. Contiene un'iconostasi
dorata in legno scolpito d'altezza di tredici metri con icone del XVII e XIX secolo
e lampadari a braccia del XVII secolo. Qui vennero sempre celebrate le
vittorie delle armate zariste. Gli Zar ed i Gran Principi di Mosca (tra cui Ivan I di
Russia, Dimitri di Russia, Ivan il grande, Ivan il
terribile) sono stati sepolti all'interno della cattedrale fino al XVII secolo:
ci sono sepolcri nella cattedrale, 46 pietre tombali ornate in pietra bianca
(1636-1637) e casse in bronzo dorato (1903). Lo zarevich
Dimitri Ivanovič di Russia,
il figlio di Ivan il terribile, vi venne tumulato alla fine
del 1600. Qui si trova anche la tomba dell'imperatore Pietro II di Russia, l'unico monarca
discendente da Pietro il Grande presente all'interno del
Cremlino. Quindi ricapitolando nel cuore della città si erge il Cremlino
che è una fortezza in legno costruita nel 1156 dove all’interno si trovano
antichi monumenti della città tra cui le
Cattedrali
dell’Assunzione, dell’Annunciazione, dell’Arcangelo Michele
e il palazzo
Bugnato iniziato nel 1479 e ultimato nel 1481. Vicino al
Cremlino si trova la Chiesa di San Basilio posta
sulla Piazza
Rossa. In quest’ultima si svolgono le principali parate
militari e le feste nazionali. Attualmente la piazza è occupata da bancarelle e
da gente che improvvisa comizi. Accanto ad essa si innalzano in ordine le chiese della Trinità,
della Vergine
della Georgia,
della Natività e della Resurrezione e
anche vari monasteri antichi. Da non dimenticare il Mausoleo di Lenin del 1916,
l’Università
di Lomonosov
e la Biblioteca Lenin risalente al 1927 costruite durante il regime sovietico.
Vanno
ricordate le prestigiose istituzioni culturali, come la celebre Galleria Tretjakou
dove è riposta una delle principali pinacoteche del mondo” parlava Ivan a tutti
loro. Tutti erano incantati dalla voce di Ivan e dalla sua spiegazione. Ad un
certo punto Reika si avvicinò a Tetsuya e sotto gli occhi di tutti lo baciò
appassionatamente. Tetsuya era immobilizzato, il suo corpo non rispondeva a nessun
comando e Reika cominciò a parlare sotto lo sguardo divertito di molti.
“ Amore mio mi hai spezzato il cuore quando mi hai
lasciato, ma adesso noi due ritorneremo insieme e vivremo felici e contenti”
disse Reika baciandolo e facendo le fusa da gattina. Tetsuya guardava con
sguardo implorante Doremi, la quale gli lanciò uno sguardo indifferente e andò
a raggiungere gli altri… Alle 18.00 presero il treno per tornare a San
Pietroburgo dove arrivarono verso le 22.30. Cenarono in treno nel vagone
ristorante. Tetsuya provò varie volte ad avvicinarsi a Doremi per darle
spiegazioni ma non ci riuscì… Verso le 23.00 arrivarono in albergo e molti
andarono a letto. Ivan fermò Doremi. “ Si può sapere che hai gattina?”
“ Nulla. Cosa vuoi che abbia?” chiese Doremi.
“ Uhm, ti va di andare a farci una passeggiata?”
chiese Ivan.
“ Ma io non posso uscire senza permesso, lo sai”
disse Doremi.
“ Dì a Dodò di prendere il tuo posto, no?” rispose
Ivan.
“ Va bene” disse Doremi. Dodò prese le sembianze di
Doremi e salì in camera a dormire. Nel frattempo i due uscirono fuori dall’albergo
e andarono in piazza a prendere qualcosa da bere.
“ Dì un po’ oggi eri gelosa, vero?” disse Ivan.
“ Gelosa? E di chi scusa?” chiese Doremi con
indifferenza.
“ Di Reika che ha baciato davanti a tutti Tetsuya.
Di la verità ti piace Tetsuya” rispose Ivan sorridendo.
“ Uhm, è carino, nulla di più” rispose Doremi.
Bugia?...
“ Sai Doremi, all’inizio ti consideravo come una
bambina. Ti ricordi quando ci siamo incontrati la prima volta quattro anni fa?
Ti eri presa subito una cotta per me” disse ridendo Ivan.
“ Come dimenticarlo! E tutte le brutte figure che
combinavo per attirare la tua attenzione” disse sorridendo Doremi.
“ Ma ora è diverso” disse Ivan avvicinandosi sempre
più a Doremi “ sei cresciuta e ti sei fatta una delle più belle ragazze che
abbia mai incontrato.” Incominciò a baciarle il collo. “ Lo sai che sei
diventata il mio sogno proibito?”
“ Mi sa che hai bevuto un po’ troppo Ivan. Vieni ti
accompagno nel tuo appartamente” disse Doremi prendendolo per un braccio, dato
che Ivan non si reggeva bene in piedi. Camminarono per circa dieci minuti e
arrivarono davanti una villa. Entrarono e camminarono finchè non arrivarono
nella stanza di Ivan.
“ Resta con me, per questa notte” disse Ivan
baciandole il collo e le labbra. Si levò il maglione rivelando un fisico
scolpito. “ Cosa ci perdi mia bellissima gattina se non una notte di fuoco e
forse qualcosa di più?”
Si lasciò andare…
In fondo
stava perdendo qualcosa? Qualcuno?... Forse era al contrario…
Non ci posso credere! Sono la 14esimo capitolo e non sono
neanche a metà O.o! Bene ragazzi ora si aprono le
scommesse...Cosa pensate che succeda dopo? Ma soprattutto perchè
sta accadendo tutto questo? E' opera di qualcuno o del caso? (:
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Capitolo 15 *** gita in russia parte 4 ***
ff
Era diverso… Doremi si lasciò andare, e solo dopo
avrebbe pensato alle conseguenze del suo gesto. Ma lei perché era andata a
letto con Ivan? Che cosa ci aveva concluso? Era una ripicca nei confronti di
chi? Piano piano la consapevolezza di aver sbagliato si insinuò in lei. Si alzò
dal letto e andò a farsi una doccia.. “ Sesso, puro e semplice sesso, nient’altro
c’è stato questa notte con Ivan. In cosa speravo?” questo pensava Doremi,
mentre l’acqua l’avvolgeva. “ Aveva ragione Ivan per quanto riguardava Tetsuya?”
pensieri affollavano la mente di Doremi, e la rendevano incapace di ragionare
lucidamente. Le era piaciuto fare sesso con Ivan, era passionale, possessivo,
quante ne aveva avute per diventare così bravo?... Uscì dalla doccia e si
vestì. Una mano le sfiorò i capelli, per poi scendere lungo il collo ed
arrivare al suo seno. “ Mi è piaciuto da morire” disse Ivan sussurandole all’orecchio
e baciandole i capelli. “ Ti voglio ancora mia bellissima gattina. Resta con
me, ti farò dimenticare tutto quello che hai passato e ti renderò felice. Il
tuo viso non subirà mutamenti, non verserai lacrime e non soffrirai.”
“ Non sai quello che dici Ivan. E poi forse ho
sbagliato ad andare a letto con te. Mindy ci rimarrà male .”
“ Non per forza deve saperlo e poi se proprio
dobbiamo fare le cose bene, facciamo un ménage à trois” disse Ivan…
Uscirono e si unirono agli altri. Nessuno sospettò nulla. Andarono a
Stalingrado e visitarono la città. Arrivarono a Stalingrado verso le 12.00, sempre
prendendo il treno, perché Stalingrado si trovava vicino Mosca. Mangiarono e
poi partirono a visitare la città.
“ La storia di Volgograd ha inizio con la fondazione, nel 1589, della fortezza di Caricyn,
proprio nel punto di confluenza tra lo Carica ed il Volga. La fortezza, che prese il nome dalla locale lingua tatara,
aveva lo scopo di difendere l'instabile confine meridionale della Russia e
divenne presto un importante centro economico. Fu catturata due volte dai Cosacchi
ribelli, da Stenka Razin durante la ribellione del 1670 e Emel'jan Pugačëv nel 1774. Tsaritsyn divenne un
importante porto fluviale e un centro di commercio nel XX secolo.
La città è stata teatro di pesanti combattimenti durante la guerra civile
russa. Forze Bolsceviche occuparono la città durante il 1918, ma furono
attaccate da forze bianche sotto Anton Ivanovič Denikin. Durante la
battaglia per Tsaritsyn (Volgograd) i bolscevichi furono respinti indietro e
circondati, e solo l'intevento di Joseph Stalin,
poi locale presidente del comitato militare, salvò la città a favore dei
bolscevichi, richiamando sul luogo dal vicino Caucaso la brigata d'acciaio agli
ordini del comandante Dmitry Zhloba. In onore di
Stalin e dei suoi sforzi, la città fu rinominata Stalingrado (letteralmente:
"città di Stalin") nel 1925. Il cambiamento del nome era tipico nel
mondo sovietico, molte città furono rinominate con nomi di leader ed eroi
bolscevichi. Sotto Stalin, la città divenne fortemente industrializzata e si
sviluppò come centro di industria pesante e di trasporto sia su
ferrovia e su fiume. Durante la Seconda guerra mondiale (Grande Guerra Patriottica), la città
assunse un'estrema importanza (Battaglia di Stalingrado), per il punto di
svolta cruciale della guerra contro la Germania nazista e i suoi alleati. La
battaglia durò dal 21 agosto 1942 al 2 febbraio 1943. Due milioni di soldati
dell'asse e sovietici sono stati uccisi, feriti o catturati, così come oltre
40.000 i civili uccisi. Mamaev Kurgan, secondo il motto nazionale: il
punto più alto della Russia. Situtato sulla collina Mamaïev rappresenta uno
storico monumento dedicato agli eroi della battaglia, il monumento centrale di
questo insieme è la scultura della Madre Patria Chiama! alta 52 metri, più
della statua della libertà. Il museo panoramico dedicato alla sconfitta delle
truppe tedesche della Wehrmacht a Stalingrado è stato aperto nel 1982 e situato nel
centro città. I resti del vecchio mulino, l'unico edificio sopravvissuto alla
guerra. La casa di Pavlov, edificio in mattoni che fu uno
dei punti strategici durante la battaglia. La Via degli Eroi, una strada
pedonale che affianca le sponde del Volga. Termina con un obelisco, inaugurato
l'8 settembre 1985, dedicato agli eroi dell'Unione Sovietica e con la
medaglia alla regione di Volgograd. Su questo obelisco si possono leggere i
nomi dei 127 eroi, tra i quali, tre persone sono citate due volte, chiamati
Eroi dell'Unione Sovietica, e 28 di loro hanno ricevuto la medaglia di gloria…”
Alle 18.00 presero il treno per tornare a San
Pietroburgo dove arrivarono verso le 22.30. Cenarono in treno nel vagone
ristorante. Mindy esagerò un po’ con gli alcolici, Ivan se ne accorse e si
avvicinò a lei.
“ Hai esagerato con gli alcolici?” chiese con un
sorriso Ivan.
“ No, non ho esagerato. In America ho fatto di
peggio, te lo assicuro” rispose Mindy.
“ Quindi tutte le tue facoltà mentali funzionano?”
chiese Ivan arrivando al suo scopo.
“ Ovvio” rispose Mindy.
“ Sai mi hanno detto che ti piaccio” disse
avvicinandosi a lei con fare provocatorio. Le prese il mento con due dita e
portò la sua bocca a due centrimetri dalla sua. “ Ti voglio proporre una cosa”
disse Ivan con modo sensuale.
“ Del tipo?” rispose Mindy tentando di non cedere
alla tentazione di portarlo in bagno e violentarlo.
“ Un ménage à trois. Io, te e una ragazza a
mia scelta. Nella vita di deve provare tutto. Se certe cose non le fai da
giovane quando le dovresti fare?” disse baciandole il collo e l’orecchio,
mentre le mani stringevano i suoi fianchi.
“ Si cavolo accetto, ma tu smettila se no ti porto in bagno e ti violento”
disse gemendo Mindy.
“ Allettante come proposta. E se la mettiamo in pratica? Oppure vuoi
aspettare stanotte?” chiese Ivan. Mindy non ebbe il tempo di rispondere che il
treno arrivò a destinazione. Ivan per un istante incrociò gli occhi di Doremi e
lei capì al volo. Mindy aveva accettato. Tutti andarono in albergo, ma prima di
salire in camera Doremi prese di lato Mindy.
“ Manda Nini di sopra al posto tuo” disse Doremi.
“ Perché scusa?” chiese Mindy.
“ Beh, sai che non abbiamo il permesso di uscire la sera, quindi se Nini
prende il tuo posto, nessuno noterà la tua assenza” rispose semplicemente
Doremi. Obbedì e uscirono. San Pietroburgo quella sera era uno spettacolo.
Nevicava dolcemente.
“ Hey Doremi. Posso farti una domanda?” chiese Mindy.
“ Dimmi” fece Doremi.
“ Sei ancora arrabbiata con noi, perché abbiamo visto la porta nera?” chiese
Mindy.
“ Uhm, non più, ma avrei preferito che non aveste mai visto quei ricordi”
disse Doremi.
“ Ti va di ricominciare a fidarci l’una dell’altra?” disse Mindy.
“ Parli solo a nome tuo o di tutti gli altri?” fece Doremi.
“ Parlo a nome mio per il momento” fece Mindy. Arrivarono davanti una villa
e vi entrarono dentro. Mindy era impressionata. “ Dovremmo incominciare a
fidarci di nuovo una dell’altra, anche perché stiamo andando a fare un ménage à
trois.”
“ Allora sei tu l’altra ragazza?”
Non rispose, si limitò semplicemente ad aprire una porta. Dentro vi
trovarono Ivan, il quale indossava solamente dei pantaloni di pelle nera. Sorrise
a tutte e due e le fece accomodare sul letto.
“ Non speravo più in questo ménage à trois se devo essere sincero. Ma l’attesa
ha superato tutte le mie aspettative” disse Ivan. Prese per mano Mindy e
incominciò a baciarle il collo e l’orecchio. Doremi nel frattempo, piano piano,
incominciava a sbottonare i pantaloni di Ivan. Li abbassò.
“ Voi due mi state facendo venire una voglia assurda” disse Ivan gemendo
quando Doremi incominciò ad accarezzargli le mutande.
“ Cosa ci aspetti?” chiesero maliziosamente Doremi e Mindy.
Le spogliò baciandole in modo passionale, possessivo. Lo stesso facevano
Doremi e Mindy con Ivan…
Successe… Ivan diede il meglio di sè, tanto che Doremi e Mindy dovettero
supplicare Ivan affinchè smettesse…
O.O che invidia :(! comunque spero che vi piaccia il capitolo xD
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Capitolo 16 *** gita in russia parte 5 ***
ff
“ E’ stato bellissimo” disse Mindy a Doremi.
“ Sarà un segreto che dovremmo custodire gelosamente” disse Doremi.
“ Di nuovo amiche come un tempo?” chiese Mindy.
“ Si” rispose Doremi sorridendole. “ Ah e comunque ci puoi provare
tranquillamente con Ivan. Non sono interessata a lui.”
“ Ti piace qualcuno?” chiese Mindy.
“ Non lo so veramente.” Si vestirono e si incamminarono per andare in
albergo dove tutti gli altri li stavano aspettando. Oggi avrebbero visto altri
monumenti di San Pietroburgo.
“ Il monastero di Alexander Nevsky
fu voluto da Pietro il Grande nel 1710 perche' la sua capitale doveva avere un
Lavra degno di reggere il confronto con gli altri tre. Il complesso, delimitato
da mura massicce, appare come una vera e propria fortezza che racchiude sette
chiese e tre cimiteri. L'imponente Cattedrale della Trinita', di stile
classico, e' la piu' importante e sfarzosa.
La costruzione, iniziata nel 1776, fu portata a termine nel 1790 sotto Caterina
II dal russo Ivan Egorovic Starov.
Dei tre cimiteri del Monastero, quello di San Lazzaro e' il piu' antico della
citta' e vi sono sepolti illustri scienziati, scultori e architetti. Nel
cimitero di Tichvim, a destra
appena dopo l'ingresso, ci sono le tombe di letterati e musicisti come: il
compositore Mily Balakirev;
l'autore Fëdor Dostoevskij; la
ballerina e coreografa francese Marius
Petipa; il pianista Nikolaj
Rubinstein; il cantante d'opera Fyodor
Ignatyevich Stravinskij e molti altri. Aleksandr Nevskij nacque il 30
maggio 1220 e mori' il 14 novembre 1263. Figlio di Yaroslav Vsevolodovich, fu principe di Novgorod e di Vladimir
ed e' noto per le sue epiche gesta militari. Incaricato di difendere le terre
del nord-ovest russo, il 15 luglio 1240 sconfigge l'esercito svedese che e'
appena sbarcato alla confluenza dei fiumi Neva e Izhora. Come risultato della
battaglia il giovane Alexander riceve il soprannome, di Nevskij, relativo,
cioe', alla Neva. Questa vittoria da un lato rafforza la sua influenza politica
ma dall'altro peggiora i suoi rapporti con i boiari ed e' costretto a lasciare
Novgorod. Quando, pero', la Russia si trova sotto la minaccia di invasione da
parte dei Cavalieri dell'Ordine Teutonico, le autorita' di Novgorod mandano
nuovamente a chiamare Nevskij. Egli ritorna dal suo "esilio" ed in
breve tempo allontana nuovamente gli invasori. Dopo l'invasione teutonica
Nevskij continua a rafforzare la Russia del nord-ovest. Manda inviati in
Norvegia e firma il primo trattato di pace tra Norvegia ed il Rus' (nome dello
stato russo) nel 1251. Guida un suo esercito in Finlandia e successivamente
sbaraglia gli svedesi che stanno tentando un blocco del Mar Baltico contro i
russi, nel 1256. Respinge i tentativi della Curia Papale di causare una guerra
aperta tra la Russia e l'Orda d'Oro, dimostrando di aver compreso l'inutilita'
di una guerra contro i Tartari. Nevskij tenta di rafforzare la propria
posizione di principe a spese dei boiari ma allo stesso tempo reprime qualsiasi
moto anti-feudale nello stato.” Nel frattempo che Ivan spiegava un gruppetto di
ragazzi stava discutendo animatamente.
“ Vi ho già detto che io non mi ricordo di aver baciato Tetsuya due giorni fa, come non mi ricordo il fatto
di avergli detto che lo amo! E’ una storia vecchia, non ti amo più Tetsuya”
diceva Reika a tutti loro, soprattutto a un Tetsuya arrabbiato.
“ Non me ne faccio nulla delle scuse Reika! Sta di fatto che da quando mi
hai baciato Doremi non mi rivolge neanche la parola e fa di tutto per starmi
lontano!” rispose quasi urlando Tetsuya, il quale fece girare un paio di teste.
“ Come se prima ci avesse rivolto la parola! E’ da quando siamo entrati
nella porta nera che non ci rivolge più la parola” rispose Reika ormai sul
punto di esplodere dalla rabbia. Questo battibecco attirò l’attenzione di
Doremi che era con Mindy un po’ più distante.
“ Che cosa sta succedendo Liusdar?” chiese mentalmente Doremi a Liusdar.
“ Niente di particolare. Tetsuya è incavolato nero con Reika per averlo
baciato, e incolpa lei del fatto che tu non gli parli più” disse mentalmente
Liusdar.
“ Uhm…” rispose Doremi.
“ Che significa?” chiese Liusdar.
“ Che forse ha ragione Tetsuya, ma sono confusa, non lo so neanche io”
rispose Doremi…
“ La cattedrale di San Nicola è situata a sud del Teatro Mariinsky, con le sue guglie barocche e le cupole dorate
e' una delle chiese piu' amate di San Pietroburgo nonche' l'unica attiva in
epoca sovietica, quando la religione era proibita. La chiesa soprannominata
"chiesa del Marinaio"
perche' San Nicola e' patrono dei marinai, contiene numerose icone del XVIII
secolo e una splendida iconostasi di legno intagliato. L'edificio fu costruito
tra il 1753 e il 1762 su progetto dell'architetto russo Chevanskij, allievo di Rastrelli,
al posto di una chiesa di legno, e puo' ospitare fino a cinquemila persone
contemporaneamente. La torre campanaria, a quattro piani, e' costituito da un
edificio a se' che culmina con un'alta guglia aguzza. San Nicola nacque a
Patara, in Turchia, da una ricca famiglia. Divenne vescovo di Myra, in Lycia,
una provincia dell'Asia Minore, nel IV secolo. Alcune fonti testimoniano che il
Santo si oppose fermamente all'Arianesimo, tanto che secondo San Metodio fu solo
grazie a lui che a Myra quest'eresia non si diffuse. Sappiamo che fu cresciuto
secondo i precetti del Cristianesimo e fu imprigionato e torturato prima che
l'editto di Costantino ponesse fine alle persecuzioni. Alla sua morte le
spoglie vennero deposte nella cattedrale di Myra, dove restarono fino al 1087,
anno in cui vennero trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da
mercanti e portate a Bari dove sono tuttora conservate. I Baresi ne fecero il
loro Santo protettore. San Nicola, in ogni caso, viene considerato patrono di
chiunque si trovi in circostanze sfavorevoli. Dei naviganti in primis, dato che
si dice che solo pregando il Santo l'equipaggio che portava le reliquie sia
giunto salvo dalla tempesta fino a Bari. Ma anche dei ladri e dei giudici, dei
prestatori su pegno e dei poveri, degli scolari e dei bambini.”
Andarono a mangiare in trattoria verso le 13.00. Doremi, questa volta, era
vicino a Mindy e parlavano animatamente.
“ Da quando Doremi parla di nuovo con noi, o per lo meno con Mindy?” chiese
Sinfony.
“ Ah, boh, non lo chiedere a me. Ne so quanto te, può anche darsi che le
stia passando la rabbia nei nostri confronti e stia incominciando a parlare di
nuovo con noi” disse Lullaby.
“ Potrebbe anche parlare anche con noi” disse un po’ offeso Akatsuki… Nel
frattempo Doremi e Mindy stavano parlando di un argomento un po’ privato.
“ Mindy non so che fare” disse Doremi demoralizzata.
“ A chi lo dici! E’ sempre circondato da ragazze” rispose Mindy fulminando
con gli occhi tutte le ragazze che stavano facendo le gatte morte con Ivan.
“ Sei un caso disperato Mindy e comunque stai tranquilla. Conosco molto bene
Ivan e quelle ragazze non gli interessano” disse Doremi.
“ Cosa ti affligge invece mia cara?” chiese Mindy.
“ Non lo so, ma forse mi sono innamorata o forse lo sono sempre stata”
rispose Doremi.
“ CHE COSAAAAAAAAA? TI SEI INNAMORATA? O.O :O” urlò Mindy e tutti si
girarono. A Doremi andò di traverso l’acqua.
“ Ne parliamo dopo. Ora abbiamo troppi impiccioni” disse Doremi.
“ Eheheh scusa” rispose Mindy uscendo la lingua… La voce di Mindy arrivò
anche alle orecchie degli altri.
“ E così la principessa si è innamorata” disse Alejandro.
“ Chissà di chi” fece Tooru. Tetsuya era demoralizzato. “ Non di me a quest’ora”
pensò sconsolato.
Dopo pranzo andarono a visitare il Palazzo di Marmo.
“ Il Palazzo di Marmo, che si raggiunge dopo aver oltrepassato il Canale d'Inverno, ha uno stile che
accomuna elementi barocchi e neoclassici. L'edificio totalmente in marmo, venne
donato da Caterina II al suo
amante Orlov, per averla
aiutata ad ascendere al trono facendo assassinare il marito Pietro III. Per la sua costruzione
vennero adoperati ben trentadue marmi differenti. In aprile del 1992 e'
diventato una filiale del Museo Russo. Davanti all'ingresso si trova una famosa
statua equestre, monumento all’imperatore Alessandro III.
Caterina coltivo' preziose amicizie e non disdegno' avventure sentimentali,
alcune delle quali le servirono per l'ascesa al potere. Il problema della
successione preoccupava molto Elisabetta.
Finalmente la granduchessa partori', nel 1754, un bimbo che fu chiamato Paolo,
nato da una relazione con Sergej
Saltykov, un cortigiano opportunista. Tre anni dopo Caterina diverra'
nuovamente madre, questa volta di una bambina di nome Anna che vivra' solo
pochi anni, frutto di un'altra relazione con Stanislao Poniatowski.
Non passo' tempo che Caterina si invaghi' di un giovane e prestante ufficiale, Grigorij Orlov.”
Tutti erano impressionati dal palazzo, era immenso. Tornarono in albergo
alle 19.00 e tutti salirono in camera a riposarsi.
“ E’ così ti sei innamorata principessa. La domanda è: chi è il fortunato?”
chiese Alejandro.
“ Non ti riguarda la cosa” rispose Doremi.
“ Ti sei innamorata davvero Doremi?” chiese Liusdar mentalmente.
“ Penso di si, purtroppo. Ma lui a quanto pare non ricambia” rispose sempre
mentalmente Doremi… Scesero sotto a mangiare a dopo cena andarono al National
Hunt. Il National Hunt era un altro locale dove facevano lo strip tease. Doremi
parlò con Melody, Sinfony, Lullaby e Mindy come se nulla fosse successo in
tutti quegli anni. Si divertirono con gli spogliarellisti e a fare balli con
loro, lo stesso facevano anche i ragazzi… Tornarono in albergo verso le 03.00
del mattino, tranne Mindy che andò via con Ivan, mandando Nini al posto suo in
albergo. Solo Doremi sapeva di questo segreto.
“ …Che faresti se il mio cuore fosse
strappato in due
Più che parole da mostrare senti
Che il tuo amore per me è reale
Che diresti se togliessi quelle parole
Allora non potresti fare nuova ogni cosa
Solo dicendo ti amo
Più delle parole
Ora ho provato a parlarti e farti capire
Non devi far altro che chiudere gli occhi
allungare le mani e toccarmi
Tienimi stretto non lasciarmi mai
Più delle parole è ciò che ho sempre avuto bisogno tu mi mostrassi
Così non dovrai più dirmi che mi ami
Perché lo saprei già…”
Cantavano gli Extreme fuori dalla finestra della stanza di Doremi, la quale
stava piangendo. Non si accorse, però, che qualcun altro stava piangendo in
quel momento…
Waaaaaaaa siamo quasi alla fine del viaggio... chi dei 4 in
stanza con doremi stava piangendo? ma soprattutto di chi si è
innamorata doremi?
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Capitolo 17 *** gita in russia parte 6 ***
ff
“ Io ti amo. L’ho fatto dal primo momento in cui ti ho vista” una voce
indistinta pronunciò queste parole nel cuore della notte. Doremi si alzò di
scatto e corse in bagno a vomitare… Sangue, di nuovo sangue. Gli altri si
svegliarono e andarono a vedere cosa stesse succedendo. Tetsuya e Akatsuki non
capivano perché Doremi stesse vomitando sangue, Alejandro e Liusdar corsero ad
aiutarla.
“ Presto, dobbiamo fare presto! Dove sono le medicine? E le bende?” chiese
Liusdar a tutti e tre. Tetsuya e Alejandro andarono a prenderle, mentre
Akatsuki aiutava Liusdar a portare Doremi a letto.
“ Dobbiamo levarle il pigiama, presto!” disse Alejandro tornando.
“ Doremi guardami, devi respirare, guardami! Non devi cadere, non farlo
uscire.” Liusdar si stava facendo prendere dal panico, gli occhi di Doremi
erano vitrei…
“ Che cosa le sta succedendo” chiesero Tetsuya e Akatsuki angosciati.
“ E’ entrato nella sua mente” rispose Alejandro.
“ Chi?” chiese Tetsuya.
“ Lui, l’avete visto al ballo, quello che ha combattuto contro Doremi”
rispose Alejandro.
“ Come lo sai?” chiese Liusdar con diffidenza.
“ Sai bene che faccio sogni premonitori! Li fai anche tu mio caro” rispose
burbero Alejandro.
“ Ma voi cosa siete realmente?” chiese Tetsuya.
“ Un qualcosa di molto più potente di voi” rispose Liusdar.
“ Tradotto?” fece Akatsuki.
“ Non c’è tempo per le parole! Presto Liusdar aiutami con la formula” disse
Alejandro. Si misero all’opera e crearono due sfere, una bianca e una nera,
parlando due lingue diverse. Crearono una sorta di barriera intorno a Doremi,
qualcosa andò storto, però. Qualcuno parlò con la voce di Doremi.
“ Sapete benissimo che non mi potete contrastare. Solo una persona può e non
siete voi. Lei sarà mia il 31 dicembre. A capodanno non la rivedrete più.”
Scomparve dal corpo di Doremi. Doremi ricominciò a respirare velocemente, come
se fosse stata troppo tempo in apnea.
“ Calmati Doremi, adesso va tutto bene” disse Alejandro.
“ Non va tutto bene” disse Doremi mettendosi a sedere e incominciando a
piangere “ lui vuole che vada con lui, vuole i miei poteri e il mio corpo.” Il
pianto di Doremi era inarrestabile.
“ Chi è lui Doremi?” chiese Akatsuki.
“ Basta, basta! Non ne voglio parlare” disse piangendo istericamente Doremi.
“ Calmati. Non ti lasceremo nelle sue mani” disse Liusdar accarezzando una
guancia di Doremi…
Il 29 e il 30 dicembre furono come tutti gli altri. Girarono per san Pietroburgo
e visitarono la città. Il 31 dicembre avrebbero visitato il Palazzo d’Inverno…
“ Dobbiamo fare qualcosa per Doremi” disse Melody. Tetsuya e Akatsuki avevano
raccontato cosa era successo quella notte. Tutti erano preoccupati.
“ Liusdar, Alejandro. Chi vuole Doremi? E soprattutto perché la vuole per sé?”
chiesero Leon e Sinfony.
“ Io non lo so, Doremi mi ha sempre proibito di vedere dentro la porta nera”
disse Liusdar.
“ Tu ne sai qualcosa Alejandro?” chiesero Tooru e Lullaby. Alejandro li
guardò in faccia uno per uno e poi alla fine rispose “ No.”
“ Bugiardo! Stai mentendo!” rispose furioso Tetsuya.
Sorrise beffardo. “ Non sapete tante cose e avete così tante domande in
testa.” …
Quella sera andarono in un locale dove le cinque Ojambo si vestirono da
sirena e nuotarono nell’immensa vasca sotto gli occhi di tutti. In vacanza
tutto è permesso! Ma lo sguardo di Doremi era inespressivo, vuoto. Pensava a
domani, perché forse il 31 sarebbe stato l’ultimo giorno che li avrebbe
rivisti, e stavolta sarebbe stato per sempre… Quando tornarono in albergo tutti
andarono a dormire, ma diciannove persone non riuscirono a dormire. Doremi si
alzò dal letto, si vestì e scese sotto. Fece un incantesimo e fece comparire un
pianoforte. Prima di iniziare a suonare fece un altro incantesimo. Tutti avrebbero
dormito quella notte, tranne quel gruppetto, il quale passò la notte ad
ascoltare quell’ultimo concerto al piano che Doremi forse, avrebbe tenuto…
Bene ragazzi, vi devo far notare delle cose. In questo capitolo ho
messo due giorni in uno, per far combaciare il viaggio. E purtroppo
dovrete pazientare per l'ultima parte del viaggio, perchè fra
pochi giorni parto. Al mio ritorno avrete la fine del viaggio e il
continuo della storia, promesso. Bene ora le domande si fanno
più fitte.
1) Cosa sono o chi sono realmente Liusdar e Alejandro?
2) C'entrano qualcosa con tutto? E che funzione hanno?
3) Chi sarà mai questa famosa figura incappucciata?
4) Di chi è innamorata Doremi?
5) Riusciranno a salvarla?
Al prossimo capitolo (:
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Capitolo 18 *** gita in russia parte 7 ***
ff
“
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per
tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.”
…
Quella mattina ognuno era libero di fare ciò che voleva. Quasi tutti si
dedicarono allo shopping sfrenato. Il gruppetto rimase in albergo a cercare di
trovare un modo per impedire a quell’essere incappucciato di portarsi via
Doremi. Doremi scese le scale e si diresse fuori. Gli altri la videro e le
chiesero dove stesse andando. Rispose che doveva andare a trovare una persona.
Uscì. Gli altri continuarono a cercare una soluzione, finchè non uscirono pure
loro e andarono nella piazza principale della città. Rimasero di sasso. Al
centro della piazza c’era Doremi che suonava il pianoforte e tutt’intorno le
persone danzavano sotto la neve che cadeva. Indossava un vestito bianco, lungo.
In vita aveva una cintura nera, i capelli erano sciolti. Suonò ancora e poi
smise. Tutti l’applaudirono e i bambini le andarono incontro. Ivan si informò e
poi tornò dagli altri.
“ Ha suonato per beneficenza, il ricavato andrà ai bambini
dell’orfanotrofio.”
Doremi stava facendo un girotondo coi bimbi, ridendo, scherzando. Prese in
braccio un bimbo di due anni. Il bimbo si coprì la faccia con le manine, si era
vergognato perché Doremi gli aveva dato un bacio sulla guancia. Si accorse di
loro, mise a terra il bimbo e si diresse nella loro direzione.
“ Che cosa ci fate qui?” chiese Doremi con un sorriso.
“ Una passeggiata” risposero evasivi.
“ Volete ballare?” propose Doremi. Ballarono tutti quanti, con la neve che
cadeva. Un bambino si avvicinò a Doremi e le chiese una cosa. Doremi si mise a
ridere e cominciò a cantare una canzone.
“ Che cosa ha chiesto il bambino a Doremi?” chiese Tetsuya a Ivan.
“ Di cantare la canzone di Anastasia” rispose Ivan.
“
Feste e balli
fantasia
è il ricordo di sempre
ed un canto vola via
quando viene dicembre
Sembra come un attimo
dei cavalli s'impennano
torna quella melodia
che il tempo portò via
sembra come un attimo
dei cavalli s'impennano
sento quella melodia
nella memoria mia
Forse un giorno tornerò
il mio cuore lo sente
ed allora capirò
il ricordo di sempre...
Ed un canto vola via...
.. Quando viene dicembre...”
Cantò questa canzone ballando,
chiudendo gli occhi e facendosi trasportare dalla melodia. Quando finì fece un
inchino e andò dagli altri.
“ Vogliamo andare a mangiare?”
chiese Doremi. Andarono a mangiare. Per tutto il giorno stettero con lei. La
sera andarono al Palazzo d’Inverno. Si vestirono tutti eleganti per
l’occasione. Doremi aveva un abito
nero lungo, senza spalline decorato sulla parte superiore del seno, stretto in
vita e largo di sotto e in vita una cinta di perline diamantini che richiamano
il decoro della parte superiore. Una semplice parola: bellissima. I
capelli erano portati su da un fermaglio dello stesso colore del vestito.
Entrarono nel palazzo, il quale già era affollato da persone che, come loro,
aspettavano la mezzanotte. Erano le 21.30. C’erano i tavoli con il buffet e si
andarono a servire. Dopo ballarono. Misero una canzone dei Rammstein: Amour
amour.
“
L’amore è un animale selvaggio
Ti respira ti cerca
Nidifica sui cuori spezzati
Va a caccia vicino baci e candele
Succhia forte sulle tue labbra
Scava tunnel tra le costole
Si lascia cadere soffice come neve
Prima diventa caldo, poi freddo, alla fine fa male
Amore Amore
Tutti vogliono solo addomesticarti
Amore Amore alla fine
impigliati tra i tuoi denti
L’amore è un animale selvaggio
Morde e graffia e salta verso di me
Mi tiene stretto con mille braccia
Mi trascina nel suo nido d’amore
Mi divora completamente
e mi vomita fuori dopo tanti anni
Si lascia cadere soffice come neve
Prima diventa caldo, poi freddo, alla fine fa male…”
“ La mia preferita” disse Doremi
che in quel momento ballava con Tetsuya. Lui la guardò e capì che senza lei
non sarebbe sopravvissuto. Sarebbe stato troppo perderla una seconda volta. Le
pensò solamente queste cose, poiché non ebbe il coraggio di dirgliele. Il tempo
passava veloce e in men che non si dica si fecero le 23.00. Un’ora al nuovo
anno e ancora lui, la figura incappucciata, non si fece vedere. Nella
confusione generale Doremi riuscì ad andare via indisturbata. Quel luogo lo
conosceva bene. Era in una stanza. Si guardo allo specchio.
“ Feste e balli
fantasia
Guardò fuori la porta.
è
il ricordo di sempre
Si diresse nella scalinata
principale, che portava nella sala da ballo, dove erano tutti in quel momento.
Tutti volsero lo sguardo verso di lei.
ed
un canto vola via
quando viene dicembre
Sembra come un attimo
dei cavalli s'impennano
torna quella melodia
che il tempo portò via
Dalle finestre della sala da ballo
spuntarono i fantasmi di quelle persone che vivevano al tempo dello zar. Tutte
erano vestite eleganti e ballavano, mentre scendevano a terra. Doremi scendeva
le scale, e nel frattempo faceva gli inchini a quelle coppie che si trovavano a
scendere pure loro le scale. Tutti erano paralizzati. Mai in vita loro avevano
visto nulla del genere. Doremi ballava fra loro.
sembra come un attimo
All’improvviso dalla scalinata spuntò la famiglia dello zar. Doremi ballava
con i fantasmi.
dei cavalli s'impennano
sento quella melodia
nella memoria mia
Doremi indossò un abito da principessa. Bianco e nero. Ballava con i
fantasmi.
Forse un giorno tornerò
il mio cuore lo sente
ed allora capirò
il ricordo di sempre...
Una giravolta. Anastasia si avvicinò a Doremi. Ballarono insieme le due
principesse.
Ed
un canto vola via...
Anastasia diede un bacio in fronte
a Doremi.
.. Quando viene dicembre...”
Doremi si inchino.
“ Mi hai chiamato, principessa?” chiese il fantasma di Anastasia.
“ Prendetevi cura di loro.”
Qualcuno applaudì. “ Ma bene. Hai voluto convocare i fantasmi per
proteggerli?” La figura incappucciata era arrivata. “ Non sai che obbediscono
solo a una persona, e quella persone non sei tu?”
“ Tu obbedisci a lei” disse qualche fantasma.
“ NON E’ VERO! LEI E’ SOLO LA MIA GUARDIANA!” disse la figura incappucciata.
I fantasmi accerchiarono tutte le persone della sala. A molte fecero perdere
i sensi e i i ricordi degli ultimi minuti. Le portarono fuori. Il gruppetto
rimase sveglio e vigile, i fantasmi li stavano proteggendo e nel frattempo li
fecero arretrare contro la parete. Doremi era davanti al gruppetto. Parlò una
lingua sconosciuta. Adesso a proteggere il gruppetto c’erano tre Doremi. Una
vestita di nero, una di bianco e l’altra era la Doremi di sempre. La Doremi col
vestito bianco creò una barriera. La Doremi di sempre svenne e venne presa in
braccio da Liusdar. Mancava Alejandro all’appello.
“ Cosa sta succedendo?” chiesero tutti a Liusdar.
“ Doremi ha scisso dal suo corpo la sua parte demoniaca e la sua parte
angelica, in modo tale che la parte angelica ci protegga, mentre la parte
demoniaca combatte contro le figure incappucciate” rispose Liusdar. La parte
demoniaca andò fuori la barriera a combattere… Il tempo dentro la barriera non
passava mai. Sembrava a tutti loro di essere li dentro da ore e invece erano
passati solamente trenta minuti. Ad un tratto la Doremi demoniaca venne
letteralmente catapultata contro la barriera, la quale si infranse in mille
pezzi. Le due parti di Doremi tornarono dentro di lei, la quale prese
conoscenza e si mise in posizione di attacco. I fantasmi si misero sempre più
vicini al gruppetto.
“ Oh, mia bella guardiana, mia bella principessa. Se solo tu me lo
permettessi ti donerei il mondo intero” cantava la figura incappucciata.
“ Da te non voglio nulla, e come tua guardiana ti ordino di ritornare da
dove sei venuto!” disse Doremi.
“ Oh, mia amata principessa. Tu non potrai mandarmi da dove sono venuto, perché
non hai abbastanza forze per farlo. Tu sarai mia, non sua. Per far ciò ti
porterò ogni persona a te cara via, non è vero mio fidato Alejandro?” disse la
figura incappucciata. Doremi impallidì.
“ Da quanto lavori al suo servizio? E perché mi hai fatto questo” disse
Doremi afflitta.
“ Perché o se con noi o sei contro di noi. A te la scelta” disse Alejandro.
Ad un tratto si avvicinò a Doremi e la prese per un braccio. L’avvicinò alla
figura incappucciata, la quale prese una frusta e incominciò a frustarle la
schiena.
“ Almeno il concetto ti rimarrà impresso nella pelle” disse in modo sadico.
“ Dobbiamo fare qualcosa e in fretta” dissero tutti, soprattutto ai fantasmi
che li stavano proteggendo. Un attimo dopo una moto sbucò dalla sala
principale. Doremi approfittò della sorpresa generale per liberarsi, fece un
incantesimo al gruppetto, il quale venne rimpicciolito e salì sulla moto. Un
urlo di rabbia li raggiunse. Scapparono sopra la moto.
“ Mio signore, la principessa sta scappando. Dobbiamo prenderla?” chiesero
alcune figure incappucciate.
“ No, non c’è bisogno. Abbiamo tempo per averla tutta per noi. Adesso mi
devo occupare dei fantasmi. Alejandro! Vienimi a dare una mano” disse la figura
incappucciata.
“ Si, mio signore” rispose Alejandro…
Il guidatore della moto arrivò davanti a una porta. Spense la moto e scese.
Aiutò Doremi a scendere. Il gruppetto riprese la sua dimensione normale ed
entrarono.
“ Dove ci troviamo?” chiese Lullaby.
“ Dentro la chiesa del Sangue Versato” rispose Ivan levandosi il casco.
“ A dopo le spiegazioni!” disse Liusdar senza troppi complimenti spogliando
Doremi davanti a tutti. Tutti rimasero senza fiato, tutti erano nauseati. La figura
incappucciata frustò Doremi fino a che non si intravide la colonna vertebrale.
“ Ce la fai a curarti da sola?” chiese Liusdar a Doremi.
“ Ho perso troppe energie durante il combattimento” disse Doremi. Il
gruppetto unì le forse e insieme curarono le ferite di Doremi.
“ Come ti senti adesso?” le chiese Akatsuki.
“ Malissimo. Il mondo dei maghi, delle streghe e la terra sono in grave
pericolo” disse Doremi. Un pensiero le balenò nella mente, facendole sgranare
gli occhi.
“ Liusdar! Dimmi che non è libera anche lei, dimmi che va tutto bene” fece
Doremi, sperando di non sentirsi dire il contrario.
“ Il dispositivo scatterà a mezzanotte in punto e lei sarà libera. Mi
dispiace Doremi, ma dovevo farlo! Sai che l’unico modo per fermarlo è lei” disse
Liusdar.
“ No, no, no, NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO” disse
Doremi “ Hai idea di cosa stai per far scatenare? Presto dobbiamo andare li e
fermare il dispositivo di apertura.”
“ Quanto manca al nuovo anno?” chiese Melody.
“ Mezzanotte” fece Tooru. I rintocchi delle campane
raggiunsero le loro orecchie, insieme alla grida festanti di tutto il mondo per
la venuta del nuovo anno. Il dispositivò scattò. Il nuovo anno ha inizio…
Son tornata e come promesso ecco il continuo della gita. Spero vi piaccia e chissà cosa porterà il nuovo anno!! (:
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Capitolo 19 *** le sorprese del nuovo anno ***
ff
“ Sono così in alto che riesco a sentire
il paradiso
Sono così in alto che riesco a sentire il paradiso
No il paradiso,no il paradiso non sente me
E loro dicono che un eroe può salvarci
Io non starò qui ad aspettare
Mi aggrapperò alle ali delle aquile
E guarderò mentre voleranno tutte via
Qualcuno mi ha detto che l’amore ci salverà
Ma come può essere, guarda cosa ci ha dato l’amore
Un mondo pieno di uccisioni, di sangue che scorre
Quel mondo non è mai arrivato…”
“ Cosa sta succedendo?” chiese Reika.
“ Devi darci delle spiegazioni Doremi!” dissero in coro Melody, Sinfony,
Lullaby e Mindy.
Doremi sospirò. “ Tutto è incominciato cinque anni fa. Io sono la guardiana
della…” non finì mai la frase. Dalla parete della chiesa si era aperto un varco
dalla quale uscirono tre bambini di circa sette anni l’uno.
“ Stai attento Noboru!” disse la bambina rivolta a quello che doveva essere
suo fratello.
“ Siamo sicuri che questo sia il passato giusto?” chiese l’altro bambino.
“ Si, Shuichi” rispose il bambino che doveva chiamarsi Noboru. I tre bambini
si girarono verso il gruppetto che li stava osservando. A tutti e tre
brillarono gli occhi appena la videro.
“ MAMMA!” dissero correndo e abbracciando Doremi. Doremi era scandalizzata,
paralizzata, scioccata, sconvolta, in preda a qualche attacco isterico. Questa
era l’ultima cosa che si aspettava di sapere dopo una giornata del genere. “ In
che senso sarei vostra madre?” chiese Doremi.
“ Tu sei la nostra mamma e noi siamo i tuoi tre gemellini.” A Doremi stava
venendo un infarto dopo questa risposta. “ E quando vi avrei avuti? E
soprattutto con chi?” chiese Doremi incapace di formulare qualche pensiero
logico. I bambini scrutarono il gruppetto e dissero solamente “ Si trova in
questo gruppo il nostro papà.”
“ E non volete dirci chi è il vostro papà?” chiese Akatsuki, sperando di
essere lui il padre di quei bambini.
“ Non te lo diciamo!” dissero i bimbi facendo le linguacce. Melody stava
letteralmente sclerando. “
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Doremi madre di tre
gemelli? Oddiooooooo, che mondo è questo?”
“ Sai Doremi, non sembra nemmeno che hai avuto tre gemelli. Hai una forma
invidiabile” disse Sinfony buttandola sull’ironico.
“ They are beautiful children! Posso insegnargli qualcosa?” disse Mindy in
preda all’emozione.
“ Speriamo che non prendano da Doremi” disse Lullaby.
“ Voi siete le nostre ziette” dissero i tre bambini a Melody, Sinfony,
Lullaby e Mindy. Doremi stava sbuffando. Tutti quanti erano sconvolti.
“ Come vi chiamate?” chiese Tetsuya.
“ Noboru, Shuichi e Fuyuko” dissero i bambini. Ecco come si presentavano i
bambini. Noboru aveva i capelli neri e gli occhi viola,indossava una tunica
bianca e nera. Al centro della tunica c’era un ciondolo a forma di stella.
Shuichi aveva i capelli castani con gli occhi blu, indossava una tunica bianca
e nera. Al centro della tunica c’era un ciondolo a forma di sole. Fuyuko aveva
i capelli rossi e gli occhi verdi, indossava una tunica bianca e nera. Al
centro della tunica c’era un ciondolo a forma di luna.
“ Perché siete qui?” chiese Masaro.
“ Perché la nostra mamma nel futuro sta morendo. Per questo siamo qui, perché
vogliamo salvarla” disse Fuyuko.
“ E vostro padre? Noi tutti?” chiese Tooru.
“ Siete prigionieri e molti di voi sono morti.”
Gelo.
“ Come avete fatto a sopravvivere?” chiese Leon.
“ La mamma ci ha fatto nascondere bene, ma ha dovuto utilizzare quasi tutte
le sue forze. Da quando siamo nati lei ha perso gran parte dei suoi poteri.
Scusaci mamma” dissero i bimbi. Doremi si avvicinò a loro e li abbracciò. “ Se
siete nati, non sarà stato per sbaglio, ma perché sia io che il mio futuro
marito vi abbiamo voluti con tutto il cuore.” Doremi si alzò. “ Dobbiamo
nasconderli, ma soprattutto dobbiamo tornare in albergo. Oggi si parte. Chi si
prende cura per al massimo due giorni dei miei bimbi?” chiese Doremi.
“ Scusa se te lo chiedo ma che cosa devi fare per un paio di giorni?” chiese
Fujo.
“ Devo controllare delle cose. Akatsuki tu verrai con me” disse Doremi.
“ Va bene” disse Akatsuki. Tutti e due andarono via. Gli altri rimasero con
i bimbi. Al posto di Doremi e di Akatsuki c’erano Dodò e la copia di Akatsuki.
“ Bene i bambini staranno al Maho e ci prenderemo noi cura di loro” disse
Lullaby. Le altre Ojambo annuirono.
“ Io verrò con voi” disse Ivan. A queste parole Mindy perse il lume della
ragione.
“ Siamo tutti d’accordo. Proteggeremo ad ogni costo i bambini” disse
Liusdar.
“ SI!” dissero tutti.
“ Grazie” dissero i bambini….
Ritornarono a Misora…
Nel frattempo Doremi e Akatsuki erano andati nel mondo dei maghi. Trovarono
la desolazione più totale.
“ Non c’è nessuno?” chiese stupito Akatsuki.
“ Non ti fare ingannare Akatsuki. Sono qui, li sento.”
“ Oh, mia bella guardiana, mia bella
principessa. Se solo tu me lo permettessi ti donerei il mondo intero.”
Si girarono di scatto e li videro. Le figure incappucciate stavano li.
Alejandro era con loro.
“ Ci rivediamo mia bella principessa” disse la figura incappucciata.
“ Cosa vuoi ancora? Che cosa hai fatto al mondo dei maghi?” chiese Doremi.
“ Dove sono tutti?” chiese Akatsuki.
“ Io non ho fatto nulla” cominciò a dire la figura incappucciata. “ Se proprio
vuoi sapere che fine hanno fatto tutti chiedi ad Alejandro.”
“ Perché Alejandro? Chiese Doremi.
“ Ti rispondo io per lui” fece di rimando la figura incappucciata. “ Si è
arrabbiato da morire perché nel futuro tu avrai tre bambini, ma non con lui.”
“ Ma è assurdo tutto questo!” risposero in coro Akatsuki e Doremi.
“ Mai tanto assurdo di cosa accadrà fra poco” rispose Alejandro, nella cui
mano comparve una sfera di energia.
La sfera colpì in pieno petto Akatsuki, il quale cadde a terra privo di
sensi. Doremi con i riflessi pronti lanciò delle sfere di energia, prese il
polso di Akatsuki e scomparve.
“ Ci è scappata di nuovo!” disse qualcuno.
“ Non può essere andata troppo lontano” disse Alejandro.
Doremi e Akatsuki erano dentro una grotta. Cercava di rianimare Akatsuki, il
quale dopo un paio d’ore riprese conoscenza.
“ Dove ci troviamo?” chiese Akatsuki.
“ Nel mondo dei maghi, in una grotta sotterranea. Abbassa il tuo livello di
magia, così avranno più difficoltà a rintracciarci” disse Doremi.
“ Perché siamo qui? E per quanto tempo dovremmo rimanerci?” chiese Akatsuki.
“ Rimarremo qui finchè non ti sarai ristabilito. Dobbiamo liberare tutti e
mandare un messaggio al mondo delle streghe e agli altri.”
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Capitolo 20 *** la conquista del mondo dei maghi ***
ff
A Misora la vita riprese tranquillamente, come se non fosse successo nulla.
Quando le Ojambo erano a scuola era Majorika che si prendeva cura dei bambini
al Maho.
“ Allora se ho ben capito voi venite dal futuro, siete i figli di Doremi, e
siete venuti nel passato perché nel futuro Doremi sta morendo. Giusto?” chiese
Majorika.
“ Esatto” rispose la bimba di nome Fuyuko.
“ Quello che non capisco” riprese a parlare Majorika “ è come sia potuto
accadere.”
“ Papà ci ha spiegato, prima di morire, che la mamma ha perso gran parte dei
suoi poteri alla nostra nascita, perché li ha trasfusi in noi. A mamma le si è
spazzato il cuore, quel mostro ha ucciso il nostro papà davanti i nostri occhi”
disse Noboru abbassando gli occhi.
“ Faremo in modo che le cose cambino, in modo tale che cambi il futuro”
disse Lala accarezzando la testa ai bambini.
“ Grazie” rispose Shuichi…
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“ Doremi, spiegami. Cosa sei realmente?” chiese Akatsuki a fine serata. Le
sue ferite si stavano rimarginando.
“ Sono una strega” rispose Doremi.
“ E poi?” chiese Akatsuki.
“ Non sono un’umana” rispose Doremi.
“ Come non sei un’umana?” rispose perplesso Akatsuki.
“ No, non lo sono. Sono una principessa di due regni lontani e nello stesso
tempo una guardiana” rispose Doremi.
“ Quando hai scoperto tutte queste cose?” chiese Akatsuki.
“ Cinque anni fa” rispose Doremi
“ Di quali regni sei la principessa?” chiese Akatsuki
“ Di due regni potenti” rispose Doremi
“ Mi dispiace Doremi” fece Akatsuki
“ Di cosa Akatsuki?” chiese Doremi.
“ Per il male che ti feci cinque anni fa principalmente, e anche per quando
abbiamo rapito Hannah tempo fa. Purtroppo so che da quella volta il tuo modo di
vedermi è cambiato, e questo mi dispiace, perché io… Io ti amo Doremi” disse
Akatsuki.
Doremi non si aspettava questa dichiarazione, non così diretta. Più confusa
che mai disse “ Perché mi ami?”
“ Che domande sono “ perché mi ami?”
Io ti amo per quella che sei, per il tuo modo di fare. Potrei continuare
all’infinito. Quello che voglio sapere, però, è se tu mi ricambi, se provo
quello che io provo per te da un mare di anni” disse Akatsuki.
“ Non lo so quello che provo, ho solo molta confusione” rispose Doremi.
“ Per esempio cosa provi quando ti sfioro o quando mi avvicino per
baciarti?” disse Akatsuki.
“ Le stesse identiche parole che mi disse tempo fa Tetsuya” solo questo
riusciva a pensare Doremi. Ma il suo corpo aveva una diversa reazione. Non era
rovente, no… “ E’ meglio che andiamo a dare un’occhiata fuori. Ti dovrò
rimpicciolire” disse Doremi. Rimpicciolì Akatsuki, fece un incantesimo e uscì
dalla grotta. Fuori era notte, un cielo senza stelle, un cielo senza luna…
Doremi non sentiva nessuno, non percepiva nessuna aura magica, né negativa, né
positiva. Camminavano, si stavano dirigendo verso il castello, precisamente nei
sotterranei. Li videro. Tutti i maghi di quel mondo erano legati e in
condizione pietose, soprattutto il re. Ma oltre loro c’era anche le figure
incappucciate.
“ Per l’ennesima volta, mio re, dove sono Doremi e tuo figlio?” chiese la
figura incappucciata.
“ Non lo so, davvero. Non ho sue notizie da un mare di tempo, e anche se le
avessi non te le direi” rispose coraggiosamente il re.
“ Bene, come desideri” disse la figura incappucciata. Lo frustò, gli fece
molte torture.
“ Devo fare qualcosa, ma cosa?” si chiese Doremi. Le venne un’idea. Creò una
sia copia e la proiettò fuori dalla porta.
“ ECCOLA!” gridarono tutti e partirono all’inseguimento della copia. La vera
Doremi ricomparve e insieme ad Akatsuki liberarono tutti i maghi. Doremi creò
un portale.
“ Presto, oltrepassate questo portale. Vi condurrà nella sala della regina.
Consegnatele questo. Fate presto!” disse Doremi. Tutti quanti oltrepassarono il
varco, ma lei non lo varcò, anzi lo richiuse non appena Akatsuki lo
attaversò. Doremi si trasformò, ma il
vestito che indossava ora era tutto bianco.
“ Devo imprigionarli, subito!” Intorno al mondo dei maghi creò una barriera
bianca, che non faceva uscire ed entrare nessuno.
“ Mio signore che cosa sta succedendo?” chiese una figura incappuciata.
“ Ci ha ingannati!” disse urlando dalla rabbia la fugura incappucciata…
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“ Che cosa sta succedendo?” disse la regina del mondo delle streghe non
appena vide tutti i maghi dentro la sala. Il re diede il messaggio di Doremi
alla regina, la quale lo lessè ed impallidì.
“ Presto! Chiudete ogni collegamento col mondo dei maghi e con gli altri
mondi circostanti!” disse la regina. Le streghe obbedirono.
“ Perché sta facendo questo mia regina? In questo modo come potrete aiutare
gli esseri umani e noi tutti? E Doremi?” chiese Akatsuki, il quale non capiva.
“ Ordini di Doremi” rispose semplicemente la regina. “ Akatsuki, ritornerai
sulla terra e la proteggerai insieme a tutti gli altri. Fai del tuo meglio.”
Akatsuki fu letteralmente catapultato dentro al Maho, il quale era stracolmo
di gente.
“ Cosa sta succedendo Akatsuki?” chiesero i Flat precipitandosi da lui.
“ Il mondo dei maghi è stato conquistato da quelle figure, ci hanno
attaccato” rispose Akatsuki.
“ Dov’è Doremi?” chiesero le Ojambo preoccupate.
“ Non lo so, ha chiuso il portale non appena tutti noi l’abbiamo oltrepassato.
Siamo in guerra a quanto ho capito. Dobbiamo proteggere la terra a qualunque
costo!”
Il portale si aprì e uscì fuori Hannah.
“ Cosa ci fai qui, Hannah?” chiese Majorika.
“ Sono scappata. Voi avete più bisogno di me, e poi la mamma ha bisogno di
aiuto” rispose Hannah.
Tre paia di occhi guardavano estasiati Hannah, la quale li guardò con faccia
dubbiosa. “ E voi chi siete?” chiese Hannah ai tre bambini, che poi in quel
momento si differivano di un anno.
“ Loro sono i figli di Doremi, sono venuti dal futuro” rispose Masaro.
“ CHE COSA???” disse Hannah con gli occhi che le brillavano. “ Allora voi
siete i miei fratellini!” Si misero a giocare tutti e quattro.
“ Beata gioventù” disse Reika.
“ Dove sei Doremi?” pensava Tetsuya.
“ Cosa sta succedendo Liusdar?” chiesero tutti.
“ Avete mai sentito parlare di Máni
e Sól?”
chiese Liusdar.
“ Noi si!” risposero in coro i bambini.
“ Chi sono?” risposero tutti.
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Capitolo 21 *** confessioni di una sera ***
ff
Doremi stava usando quasi tutte le sue energie per imprigionare le figure
incappucciate. Ma la barriera per quanto tempo avrebbe retto? Doveva mandare un
messaggio pure ai suoi regni.
Cari
Nonni,
vi
prego, chiudete ogni collegamento col vostro mondo. Máni
e Sól
sono in libertà. Máni
ha conquistato il mondo dei maghi. Ho avvisato la regina del mondo delle
streghe di chiudere tutti i collegamenti del suo mondo e di prepararsi alla
guerra. Per ora sto tenendo prigioniero Máni
nel mondo dei maghi con una barriera. Non
voglio una guerra, voglio che si stabilizzi la pace. Ve lo chiedo come futura
regina e come guardiana. Attendo vostre notizie. Vi voglio bene.
Doremi
P.S.
Non so per quanto tempo potrò resistere.
Mandò questo messaggio ai suoi quattro
nonni. Creò una sua copia.
“ Continua a creare la barriera,
prendi tu il mio posto. Devo andare a vedere come stanno i terrestri. Quando
non c’è la farai più, mandami un messaggio mentale e verrò” disse Doremi alla
sua copia. La copia obbedì e Doremi si teletrasportò al Maho, nella porta di
dietro. Senti che Liusdar stava parlando.
“ Sono due entità molto antiche, che esistono dalla notte dei tempi” stava
dicendo Liusdar. Doremi entrò al Maho.
“ MAMMA!” gridarono quattro voci. Quattro bambini corsero ad abbracciare
Doremi.
“ Come ti senti Doremi? Dove sono le figure incappucciat?e” chiese Akatsuki
correndo da lei.
“ Sono prigioniere nel mondo dei maghi. Ho creato una mia copia affinchè
mantenesse la barriera. Nel frattempo ho avvisato i miei regni e quello delle
streghe” disse Doremi.
“ TI SEI FUMATA IL CERVELLO? STAI CONSUMANDO TUTTE LE TUE FORZE PER UNA
BARRIERA E UNA COPIA!” gridava Liusdar.
“ So cosa faccio, mi serve solo una sedia, perché mi sento…”
Svenne… Gli altri la presero e cercarono di farla rianimare…
Si svegliò l’indomani…
“ Ho un mal di testa…” stava dicendo Doremi.
“ Per forza Doremi! Stai spendendo le tue energie per una barriera che sai
si infrangerà. Sei un’irresponsabile!” gridava Majorika. Le sue grida avevano
fatto svegliare quattro bambini, i quali si stavano stropicciando gli occhi.
“ Cosa sta succedendo?” stava dicendo Hannah.
“ Come al solito Majorika sta rimproverando Doremi” stava dicendo Lala ai
quattro bambini. Imbronciati i bimbi andarono da Majorika.
“ Tu non puoi rimproverare la nostra mamma!” dissero facendo la linguaccia e
abbracciando Doremi.
“ Spero vivamente che non prendano da te, Doremi” disse Majorika sospirando.
Tutti quanti si misero al lavoro al negozio. Prepararono dolci di tutti i
tipi. Doremi mentre preparava i dolci aveva messo una canzone di Ornella
Vanoni: Rossetto e cioccolato.
“ Ci vuole passione
molta pazienza
sciroppo di lampone
e un filo di incoscienza
ci vuole farina
del proprio sacco
sensualità latina
e un minimo distacco
si fa così
rossetto e cioccolato
che non mangiarli sarebbe un peccato
si fa così
si cuoce a fuoco lento
mescolando con sentimento…”
I bambini la stavano cantando.
“ Come fate a conoscerla?” chiese stupita Doremi.
“ La metti sempre quando fai qualcosa che ti piace” risposero i bambini con
il musetto sporco di cioccolata.
“ Ma voi mi dovete aiutare a fare i dolci o a mangiarvi tutta la cioccolata?”
rispose ridendo Doremi. I bambini le sorrisero e andarono a giocare con Hannah…
Il tempo scorreva. A scuola tutto procedeva regolarmente.
“ Chissà che cosa sta facendo Doremi…” pensava Tetsuya. Il suo sguardo era
fisso nel vuoto, il professore se ne accorse.
“ Signor Kotake ci vuole dire a che punto siamo arrivati a leggere Otello?”
chiedeva il professore.
Tetsuya venne letteralmente catapultato nel mondo reale. “ Mi scusi
professore, non ero attento alla lezione.”
“ Almeno è sincero. Veda di farsi dire il punto in cui siamo arrivati e che
non la becchi di nuovo disattento!”
“ Ma che cosa combini?” gli chiese il suo compagno di banco Masaro.
“ Stavo pensando a Doremi” rispose Tetsuya.
“ E quando mai” gli disse il suo compagno di banco… La scuola finì un gruppetto di diciannove persone si
fiondarono al Maho. Quando entrarono ci fu un coro di “ Oooohhhhhh” generale.
Non si erano mai visti tanti dolci in un unico negozio. C’erano dolci di tutti
i tipi, dai più semplici ai più complicati. Tutti videro i bimbi che stavano
mangiando dolci.
“ Ma non gli faranno male?” chiese Melody.
“ E’ il dolce quello, hanno mangiato ciò che ho cucinato io” disse Doremi.
“ Speriamo che non li hai avvelenati” disse con tono ironico Sinfony.
“ Ti devi ricredere Sinfony, Doremi è il miglior chef del mondo!” disse
Majorika con gli occhi a cuoricino.
“ Confermo. Ha preparato del sushi buonissimo” disse Lala con la bava alla
bocca.. Gli altri tornarono a casa, mentre le Ojamajo erano al negozio a
vendere i dolci. Il tempo passava veloce. Masaro telefonò a Tetsuya.
“ Pronto qui casa Kotake, chi parla?” chiese Tetsuya.
“ Tetsuya, sono io, Masaro. Stasera usciamo con gli altri? Ci andiamo a
prendere qualcosa da bere.”
“ Per me non ci sono problemi. Chi siamo?” chiese Tetsuya.
“ Io, tu, Akatsuki, Leon, Tooru, Fujo, Takeshi, Ivan, Liusdar” disse Masaro.
“ Va bene. Posto e ora” disse Tetsuya.
“ Alle 22.00 sotto casa mia. Nella strada dove abito si è aperto un nuovo
pub e dicono che fa dei cocktail molto buoni” disse Masaro.
“ Va bene. Devo avvisare qualcuno?” chiese Tetsuya.
“ No, sono tutti avvisati. Ci vediamo stasera” disse Masaro. Riagganciarono.
“ Cavolo sono quasi le sette!” disse Tetsuya. Andò a finire subito i compiti
per domani e andò a farsi una doccia.
“ Mamma stasera esco con gli altri. Non mi aspettare, dormo da Masaro” disse
Tetsuya alle 21.30, prima di uscire.
“ Comportati bene” disse sua mamma. Tetsuya arrivò per primo da Masaro, al
quale disse che stasera avrebbe dormito da lui… Alle 22.00 erano tutti sotto
casa di Masaro, il quale uscì di casa insieme a tetsuya.
“ Pronti per ubriacarci?” disse Masaro in modo scherzoso.
“ Chissà cosa ti direbbe Melody se ti sentisse dire così” disse Takesci
sghignazzando.
“ Le ho detto semplicemente che stasera
uscivo con voi, e questo deve sapere” disse Masaro. Le ragazze non dovevano
sapere cosa avrebbero fatto. Arrivarono li, il pub era molto bello. Ordinarono
qualcosa da bere, come per esempio cane
pazzo, quattro bianchi modificato, alexander, rum e pera, gin lemon, sex on the
beach e molti altri. Bevvero, si divertirono, parlarono di loro, senza segreti,
senza imbarazzo. Brilli e sinceri, ecco come erano.
“ Non so che cosa fare con Sinfony. Cavolo mi piace da impazzire! La sogno
quasi ogni notte… non si può capire. Il problema è: come glielo dico che mi
piace da matti e la voglio tutta per me?” diceva Leon mezzo brillo agli altri
mezzi brilli. In momenti di lucidità non avrebbe mai detto una cosa del genere.
“ Beh, potresti invitarla ad uscire oppure la trascini con te in una stanza
buia, come ho fatto io con Lullaby” stava dicendo Tooru.
“ E come ti è andata?” chiedevano gli altri ridendo.
“ Non bene, mi ha mollato uno schiaffo che la stampa mi è rimasta per quasi
un mese. Ma non mi arrendo!”
“ Approposito, ma tu, Masaro, non hai combinato proprio nulla con Melody?”
chiedeva Takesci.
“ Eh si, sei tu quello fidanzato del gruppo, e da ben due anni” diceva
Tetsuya.
“ Beh, qualcosa abbiamo fatto” incominciò Masaro.
“ E come è stato?” chiesero gli altri che ridevano di sottecchi.
“ Beh, all’inizio diciamo che non andava bene, le facevo male e abbiamo
smesso per molti mesi. Poi però quando l’abbiamo rifatto è stato bellissimo.
Sono rimasto senza fiato, quella ragazza è una tigre!” diceva Masaro perso in
quei piacevoli ricordi.
“ Hai capito il nostro Masaro!” dicevano tutti.
“ Sapete che cosa deve essere bello? Un bel ménage à trois” diceva Liusdar.
“ Ehehehe, è molto bello. Esperienza unica e appagante” disse Ivan.
“ E tu che ne sai?” chiese Fujo, gli altri adesso erano curiosi.
“ Beh, l’ho provato in gita, con due ragazze della vostra scuola” disse
Ivan. Ivan aveva tutta la loro attenzione!
“ E chi sarebbero queste due ragazze?” chiese Akatsuki.
“ Beh, è un Na - i – sho!” disse Ivan ridendo. “ Una è Mindy. Cavolo quella
ragazza ha il potere di farmi morire, nel vero senso della parola. Se sono
tutte così le ragazze dell’America, beh Viva l’America! Cambio nazionalità!”
Tutti si misero a ridere.
“ E l’altra chi sarebbe?” chiese Leon.
“ L’altra è Doremi!” si mise a ridere Ivan. Nel tavolo calò il silenzio… Ma
poi tutti iniziarono a ridere, molti non ci credevano. Akatsuki si alzò dal
tavolo con la scusa che doveva andare in bagno. Fu in bagno. Era pieno di ira,
e se fosse stato vero? Se Ivan avesse fatto davvero un ménage à trois con
Doremi? Doveva scoprirlo. Creò una sua copia che mandò al tavolo, mentre lui
andò a casa di Doremi…
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Quando Doremi tornò a casa non trovò nessuno. Solo una lettera dei suoi
genitori.
Cara
Doremi,
siamo
dovuti andare via in fretta. I nonni ci hanno chiamato e ci hanno informato
della lettera che hai mandato a loro. Siamo dovuti andare da loro, è il nostro
destino e non possiamo ribellarci. L’abbiamo fatto una volta, non possiamo
farlo più. Abbiamo detto a Bibi che saremmo andati dai nonni perché stavano
male, mantieni questa bugia. Lei non sa di essere una principessa. Sta a casa
di una sua compagna di classe. Ci starà per qualche mese. Prenditi cura dei
terrestri. Ti amiamo con tutto il cuore.
Mamma e Papà
Doremi se ne stava stesa sul
divano, debole, perché la sua copia stava mantenendo la barriera. Qualcuno
suonò al campanello. Non aspettava nessuno quella sera. Andò alla porta e vi
trovò Akatsuki.
“ Ciao Akatsuki. Che ci fai qui?”
chiese Doremi
“ Cosa è questa storia che tu, Ivan
e Mindy avete fatto un ménage à trois in gita?” chiese furioso Akatsuki. Doremi
cercò di chiudergli la porta in faccia, ma Akatsuki fu più veloce di lei ed
entrò. Chiuse lui la porta.
“ Allora?” fece Akatsuki che voleva
delle spiegazioni.
“ Uno non dovrebbe importartene e
due non sei il mio ragazzo al quale debba dare delle spiegazioni” disse Doremi.
“ Tu me le devi dare” Tu non puoi
essere di qualcuno che non sia io!” disse Akatsuki piangendo e strappandole la
camicia.
“ Sei ubriaco! Non ragioni! Vattene
via!” urlava Doremi.
“ Non me ne vado! Tu sei mia!”
gridava di rimando Akatsuki.
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Si stavano divertendo al tavolo, ma
Tetsuya aveva uno strano presentimento. Lo aveva da quando Akatsuki era andato
in bagno e poi era ritornato.
“ E se fosse andato da Doremi
perchiederle spiegazioni?” pensava Tetsuya. “ Ma no, cosa vado a pensare… Però…
Beh, non c’è nulla di male se vado a controllare che lei stia bene.” Così
dicendo si allontanò dal tavolo con la scusa di andare in bagno, creò una sua
copia e lui andò da Doremi. Sentì delle urla e riconobbe le voci. Erano quelle
di Doremi e di Akatsuki! Si precipitò e con la magia aprì la porta. Non si
sarebbe dimenticato tanto facilmente la scena che si presentava davanti i suoi
occhi. Akatsuki che cerca di violentare Doremi, la quale è mezza nuda. Tetsuya,
fuori di sé dalla rabbia, colpisce Akatsuki, il quale cadde a terra.
“ Non l’hai ucciso, vero?” chiese
Doremi cercando di coprirsi.
“ No, ma se lo meriterebbe per cosa
ha fatto” disse incavolato nero. Si avvicinò al corpo privo di sensi di
Akatsuki e fece una magia.
“ Dove l’hai mandato?” chiese
Doremi.
“ A casa sua. L’indimani faremo i
conti” stava dicendo Tetsuya mentre aggiustava la porta.
“ Doremi, voglio delle spiegazioni.
Stasera tutti i ragazzi del gruppo ci siamo dati appuntamento per bere qualcosa
assieme. Sai che da brilli o da ubriachi si dice la verità e confessando
qualche segreto, Ivan ci ha detto che in gita ha fatto un ménage à trois con te
e Mindy. Nessuno ci ha creduto, ma forse io, Akatsuki e molto probabilmente
Liusdar ci siamo chiesti se fosse stato possibile. Ora io te lo voglio
chiedere: è vera questa storia? Sei andata a letto con Ivan?” disse Tetsuya.
“ Non penso di doverti dare delle
spiegazioni. E poi parli proprio tu che hai già Reika” rispose Doremi.
Tetsuya la prese per un braccio e la condusse in camera sua. La spinse verso
il letto.
“ Tu sei mia, lo sei stata in gita, lo eri anche prima e lo sarai anche dopo,
perché io non amo altre che te” disse Tetsuya.
Doremi gli si avvicina. “ E di tutte quelle che hai avuto prima di me? Ne
vogliamo parlare? Noi due non stiamo
insieme e quindi io posso fare tutto quello che voglio... Tu non sei stato
sincero con me!” disse Doremi infuriata come una tigre.
“ Perché dici
che non sarei stato sincero con te?” chiese Tetsuya che non capiva.
“ Perché quando sei stato con
Reika, tu l’hai fatto con lei! Tu ti sei preso gioco di me perchè dicevi che mi
hai sempre amato e invece te ne vai con le altre. Con quante sei stato pima di
me? Te lo dico io tre! Invece tu per me sei stato il primo, e ora hai il coraggio
di rinfacciarmi un ménage à trois! Tu sei il rpimo che mi doveva dire tutte
queste cose!” disse Doremi incazzata come non mai. Cosa era la sua? Gelosia?
“ E tu
come lo sai che ne ho avute tre prima di te?” chiese scioccato Tetsuya.
“ Perché quando
l’abbiamo fatto ho potuto vedere i tuoi ricordi” rispose Doremi.
Le lacrime le stavano scorrendo dagli occhi. Si era innamorata o lo era
sempre stata di Tetsuya. Ne valeva la pena? Tetsuya le si avvicinò.
“ Stammi lontano” gli disse Doremi. Lui non prestò ascoltò a quello che
disse e l’abbracciò.
“ Avrei dovuto dirtelo, ma avevo paura di perderti. Mi sa che non ho
concluso molto, non è vero?” chiese Tetsuya con un sorriso triste.
“ L’ho saputo comunque” disse Doremi mettendosi sotto le coperte. Tetsuya si
sedette sul bordo del letto e le accarezzò i capelli. Doremi si spostò per
fargli un po’ di spazio. Lui si mise sotto le coperte e la guardò in faccia.
“ Ti prometto che non ci sarà più nessuna, tranne te” le disse Tetsuya. Lei
sorrise “ Dovrebbe valere anche per me la cosa?” chiese.
“ Solo se tu lo vuoi veramente” disse Tetsuya. Le dette un bacio a fior di
labbra, lei per tutta risposta l’abbracciò forte, tanto da soffocarlo, ma a lui
non importava, aveva bisogno di sentirla vicina.
“ Ti amo Doremi, da impazzire…”
“ Tetsuya…”
Non si
capacitarono neanche loro di come finirono per fare l’amore, ma era diverso
dalla prima volta. Era più bello, più passionale. La voleva per sé, per tutta la
vita, perché l’unico posto dove voleva stare era con lei.
“ Tu sei
solo mia Doremi, solo mia. Dimmelo…”
Erano quasi
al limite. Doremi gli sussurrò in un orecchio “ Sono tua, solamente tua Tetsuya.”
Quella era la prima
volta che venivano insieme. Intenso, unico… Si addormentarono abbracciati..
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I ragazzi uscirono
dal pub che erano le 03.00 del mattino. Molto brilli tornarono a casa. Quello
che ricordarono l’indomani erano confuse confessioni di ognuno, ma una rimase
impressa. Il giorno dopo Leon avrebbe fatto qualcosa per conquistare Sinfony…
Mi meraviglio anche io di me O.O! Beh, che dire?
Voglio ringraziare i miei fans e coloro che mi sostengono (:... Spero
vi sia piaciuta. Al prossimo capitolo. La dichiarazione di Leon! ;)
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Capitolo 22 *** la dichiarazione di Leon ***
ff
“
Ho un mal di testa, che solo voi mi potete capire” stava dicendo Leon ad altre
otto persone.
“
Puoi ben dirlo. Ci siamo ubriacati di brutto ieri sera” disse Masaro.
“
La mia testa” disse Takesci.
Due
persone, però, non si stavano rivolgendo la parola. Tetsuya e Akatsuki si
guardavano in cagnesco.
“
Ma che hanno quei due?” chiese Tooru.
“
Non lo so” rispose Liusdar. Forse, però, poteva intuire quello che pensavano…
“
Presto! Sta arrivando il professore!” disse Fujio.
Liusdar
corse in classe sua, dove trovò Doremi che guardava il vuoto.
“
Doremi?” chiese Liusdar.
“
Eh…”
“
Mi stai ascoltando?” chiese Liusdar.
“
SIGNORINA HARUKAZE!” gridò il professore. Doremi saltò in aria.
“
Mi dica professore” disse Doremi mortificata.
“
Vada fuori e ci rimanga fino alla fine della mia ora!” disse il professore.
Doremi andò fuori. Tutti erano stupiti. Doremi che si faceva riprendere da un
insegnante! Andò in terrazza. Il tempo stava cambiando velocemente…
“
Com’era quella frase che aveva letto pochi giorni fa? Ah si, “ Il cuore di una
donna cambia in fretta come il cielo di autunno.” Che bella frase” pensava Doremi, mentre alle nuvole bianche
si sostituivano le nuvole nere. Qualcosa non andava. Lo percepiva dall’odore,
da quella sensazione che provava da molto tempo ormai. Non si sbagliò… In quel
momento la sua copia la chiamò dicendole che non ce la faceva più. Doremi andò
nel mondo dei maghi. Dodò prese il suo posto.
Quando si ritrovò li per poco non gridò dall’orrore. Il mondo dei maghi
non esisteva più, le avevano teso una trappola.
“ Non puoi giocarci questo brutto scherzo, senza subirne le
conseguenze” disse la figura incappucciata al colmo dell’ira.
Doremi non ebbe il tempo di combattere, poiché Alejandro la
immobilizzò da dietro.
“ Lasciami Alejandro!” urlò Doremi. I due lottarono, ma quasi
subito furono avvolti da una luce bianca…
“ Sól…”
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Nel
frattempo Dodò rimaneva in terrazza… Non si stava accorgendo del tempo che
passava. La ricreazione venne. Liusdar andò nella classe degli altri e trovò
tutti che parlavano.
“
Che sta succedendo qui?” chiese Liusdar.
“
Oggi è il grande giorno per Leon, il quale si dichiarerà alla sua amata Sinfony”
disse Tooru, il quale ricevette un pugno in testa da Leon.
“
Ti stai zitto?” stava gridando Leon.
“
A che ora sarà l’annuncio?” chiese sghignazzando Takesci.
“
Durante l’ora di educazione fisica” disse Leon.
“
Ragazzi una cosa. Per caso avete visto Doremi durante la ricreazione?” chiese
Liusdar.
“ Perché
ce lo chiedi?” chiese Fujio, ma due paia d’orecchi erano bene in ascolto.
“
Beh, oggi il professore l’ha mandata fuori in punizione. Doveva ritornare dopo
le sue lezioni, ma ancora non è tornata” stava dicendo Liusdar. Tetsuya e
Akatsuki si alzarono di corsa dalla sedia.
“
Voglio proprio vedere chi vincerà fra Tetsuya e Akatsuki” disse Masaro.
I
due correvano per il corridoio. “ Io e te dobbiamo parlare” disse Tetsuya
correndo. Akatsuki si fermò. “ Troviamo una stanza vuota e parliamo” disse
Akatsuki. I due andarono a cercare un’aula vuota. La trovarono nell’ala quasi
abbandonata della scuola. Quella parte di scuola era inaggibile. Entrarono in
un’aula e Tetsuya chiuse la porta.
“
Hai detto che mi dovevi parlare. Bene, che mi devi dire?” chiese Akatsuki.
“
Di ieri e al fatto che stavi per violentare Doremi” rispose Tetsuya molto
arrabbiato. Al solo pensiero di quello che aveva visto gli ribolliva il sangue
nell vene.
“
Quello che stavo cercando di fare sono cavoli miei” rispose Akatsuki in modo
tranquillo.
“
Sono anche miei, dato che Doremi è la mia ragazza!” urlò furioso Tetsuya.
Akatsuki non si aspettava una cosa del genere… Battuto da quell’umano…
“
E quando vi sareste messi insieme?” chiese Akatsuki che non ci vedeva più dalla
rabbia.
“
Non ha importanza questa cosa. La cosa importante è che tu lasci stare Doremi.
Sta con me è chiaro?” chiese Tetsuya a denti stretti.
“
Chiarissimo… Stai attento a quello che fai. Se farai un passo falso la porterò
via da te, che ti piaccia o meno” rispose Akatsuki.
Il
tempo parve fermarsi. Nella scuola tutto era immobile, tranne il gruppo.
Uscirono dalle aule e si affacciarono alle finestre. Qualcosa di bianco stava
portando una persona…
“
DOREMI!” gridarono diciannove persone. Scesero dalle scale e andarono nel
cortile principale. La raggiunsero.
“
Che cosa è successo?” chiesero le Ojamajo.
“
Ne parliamo dopo. Torniamo dentro” rispose Doremi. Cadde a terra, non riusciva
a camminare.
“
Sei ferita?” chiese Tetsuya prendendole la faccia tra le mani.
“
Non è nulla. Andiamo” rispose Doremi. Si incamminò e andarono dentro la scuola.
Appena varcarono l’ingresso suonò la campanella che annunciava la fine della
ricreazione… La giornata passò come se non fosse successo nulla. Ma tutti
avevano altro per la testa, come ad esempio Akatsuki, Doremi, Leon… Soprattutto
Leon! L’ultima ora si stava avvicinando pericolosamente, come se qualcuno avesse
accellerato il tempo. In men che non si dica si ritrovarono nel campetto dietro
la scuola a fare educazione fisica. Otto ragazzi guardavano il povero Leon con
sguardo divertito.
“
Forza Leon che sarà mai! Devi solamente dire a Sinfony che ti piace da quando l’hai
vista la prima volta… Ma come faccio?” si chiese mentalmente. Le ragazze
stavano giocando a pallavolo, i ragazzi a calcio. Il professore dopo dieci
minuti li convocò.
“
Stavo pensando. Invece di fare pallavolo e calcio, perché non giocate a
pallacanestro? Le ragazze contro i ragazzi. Che ne pensate?” chiese il
professore. I ragazzi furono d’accordo e tutti iniziarono a giocare. Le ragazze
erano in vantaggio… Alla fine vinsero le ragazze. Tutti andarono a casa tranne
Sinfony e Leon che dovevano fare i corsi pomeridiani di sport. Andarono a
prendersi un panino al bar della scuola e poi si sedettero a mangiare.
“
Inizia un discorso che abbia senso compiuto, inizia un discorso che abbia senso
compiuto, inizia un discorso che abbia senso compiuto” si ripeteva mentalmente
Leon, con l’unico risultato di guardarla mentre mangiava. Lei se ne accorse.
“ Perché
mi guardi? Non hai fame?” chiese Sinfony.
“
Ah.. Si, non vedi? Sto mangiando” rispose imbarazzato Leon. “ Sinfony posso
farti una domanda?” chiese Leon.
“
Spero che non siano idiote al solito tuo” rispose acidamente Sinfony.
Leon
fece finta di non aver sentito la sua battuta. “ Per caso sei fidanzata?”
Sinfony
per poco non si strozzò col panino. “ Ma che domande sono? E poi perché ti
interessa così tanto?”
“ Perché
volevo fargli le mie condoglianze” rispose Leon. Troppo tardi… Sinfony lo
guardò con uno sguardo omicida. “ Tutta invidia la tua. Dici così solo perché hai
troppa paura di metterti con una ragazza” disse Sinfony.
Leon
la guardò. “ Paura? Io non ho paura di nulla e di nessuno, neanche di te.”
Bugia…
“
Ooooooooooooo, non ti sopporto più!” urlò Sinfony.
“
Facciamo così. Se vinci tu a pallacanestro non ti tormenterò più, ti lascerò in
pace. Se vinco io uscirai con me. Che ne pensi?” chiese Leon.
“
Che pregusto la tranquillità. Ok, accetto” disse Sinfony.
Per
ora c’erano solo loro a scuola.. Iniziarono la sfida. Sinfony aveva la capacità
di prevedere le mosse di Leon, come sempre.
“
Ti arrendi o continuiamo?” disse sorridendo Sinfony.
“
Non mi arrendo!” disse Leon. Continuarono la sfida per altri trenta minuti.
Leon stava recuperando, si stava preparando a tirare, ma qualcosa andò storto.
Mise male il piede e cadde a terra. Solo più in la il suo cervello avrebbe
elaborato il fatto che Leon era caduto addosso a Sinfony e di dove le sue mani
e la sua bocca erano. Sinfony era paralizzata. Cosa era quella cosa che sentiva
dentro di se? Spinse Leon di lato e si alzò in piedi.
“
Come ti sei permesso?” urlò Sinfony.
“
Non l’ho fatto a posta! Sono scivolato” rispose Leon rosso in viso.
“
Che bella scusa!” rispose acidamente Sinfony.
“
Ti sembro il tipo che va a toccare il seno delle ragazze??” chiese arrabbiato
Leon. Sinfony rimase paralizzata. Se ne andò nello spogliatoio, incavolata più
che mai. Forse una doccia le avrebbe calmato i bollenti spiriti. Stava
ripensando a prima.
“
Quel pervertito mi ha toccato il seno! Tsk, la sua era solo una scusa” pensava
Sinfony mentre si spogliava.
“
Devo farle capire che non l’ho fatto a posta” pensò Leon andando negli
spogliatoi per chiarire con Sinfony. Entrò… Il suo cervello elaborò tre secondi
netti la visione che aveva davanti gli occhi. Sinfony aveva solo le mutandine
addosso e si prestava ad entrare dentro la doccia.
“
FUORIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII”
urlò con quanto fiato aveva in corpo Sinfony, tirandogli una panca addosso. La
evitò per poco.
“
Ho solo peggiorato la situazione” pensò sconsolato Leon.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Nel
frattempo Doremi doveva parlare subito con Akatsuki e dirgli del suo mondo. Lo
chiamò col pensiero.
“
Akatsuki, so che puoi sentirmi. Ti devo parlare di una cosa molto importante.
Per favore incontriamoci al parco alle 17.00 . Sarò li ad aspettarti.” Sapeva
che aveva ricevuto il messaggio, ma non era sicura che lui sarebbe venuto…
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Leon
era disperato, non sapeva che cosa fare per farsi perdonare. Dopo un bel po’ vide
Sinfony uscire. Gli lanciò uno sguardo omicida.
“
Sinfony aspetta. Ti devo parlare” disse Leon cercando di raggiungerla. Sinfony
camminava veloce. “ Ti vuoi fermare per favore?” disse Leon arrabbiato.
“
Non ho nulla da dire a un pervertito come te” rispose Sinfony gelidamente.
“
Ti ho detto che è stato un incidente” disse Leon.
“
Non ti credo! Sei un bugiardo” rispose Sinfony.
“
ANCHE SE TU MI PIACI DA IMPAZZIRE IO NON TI AVREI MAI TOCCATA SENZA IL SUO
PERMESSO!” urlò Leon dalla rabbia. Sinfony rimase di sasso. Lei piaceva a Leon…
Lo guardò ancora per qualche istante poi andò via…
“ Perché
devo sbagliare tutto con lei?” si chiese sconsolato…
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Le
altre Ojamajo erano al negozio e nel frattempo si prendevano cura dei bambini.
Sinfony entrò di malo modo dentro al negozio.
“
E’ successo qualcosa Sinfony?” chiese Doremi.
“
Nulla” rispose Sinfony.
“
Ne sei sicura?” chiese Lullaby.
“
Ne vuoi parlare?” chiese Mindy.
“
Leon mi ha detto che gli piaccio” disse Sinfony.
“
Che cosaaaaaa? E tu che gli hai risposto?” chiese Melody. Tutte non avrebbero
mai pensato che Leon le avrebbe rivelato i suoi sentimenti.
“
Gli ho risposto che è un bugiardo pervertito” rispose Sinfony, la quale andò di
là.
“
Chissà che cosa è successo” si chiesero le altre.
“
O mamma è tardi! Ragazze io devo andare torno fra un’ora” disse Doremi. Non
diede il tempo alle altre di farle qualche domanda che era già andata via.
Akatsuki era già li quando arrivò Doremi.
“
La puntualità non è mai stata il tuo forte” le disse gelido Akatsuki.
“
Scusami, ero in negozio” rispose Doremi.
“
Di cosa dovevi parlarmi?” chiese Akatsuki.
“
Sono stata nel tuo mondo stamani. Ecco, come dire… Non esiste più il mondo dei
maghi. E’ stato distrutto” disse Doremi.
Era
come se avessero pugnalato di nuovo Akatsuki… Prima Tetsuya che gli dice che
gli dice che Doremi sta con lui, e adesso lei che gli dice che il suo mondo non
esiste più… “ E’ uno scherzo? Che cosa vi ho fatto di male?”
“
Non capisco di cosa tu stia parlando” rispose Doremi.
“
Oggi Tetsuya mi ha detto che tu e lui state assieme. E’ vero?” chiese Akatsuki.
“
Io e te non possiamo stare insieme, lo sai meglio di me che sei destinato ad
Hannah” disse Doremi.
“
Io amo te non Hannah!” disse Akatsuki prendendo a pugni un albero.
“
Se non vuoi più essere mio amico lo
capisco” disse Doremi voltandosi.
“
Per ora è l’unica cosa che posso avere da te” rispose Akatsuki.
“
In che senso?” chiese Doremi.
“
Tetsuya lo sa. E comunque io sarò sempre con te” disse Akatsuki abbracciandola.
“
Ti prometto che il mondo dei maghi risorgerà” disse Doremi…
“
Tante altre persone risorgeranno” disse una figura che li stava spiando….
|
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Capitolo 23 *** frammenti di memoria ***
ff
Notte…
Ognuno era nella propria stanza, tranne Tetsuya che era con Doremi. Quella
notte qualcuno fece sognare loro frammenti di passato…
Frammenti di memoria di Melody.
Una
ragazzina di quindici anni stava camminando per andare a scuola. Portava i
capelli legati da un fermaglio. Gli occhiali che aveva portato da tanto tempo
erano scomparsi. Al loro posto metteva le lenti a contatto. Si sentì chiamare.
“
Hey, Melody!”
Melody
si girò e vide Fujio correre verso di lei.
“
Ciao Fujio.”
“
Hai pensato alla proposta che ti ho fatto ieri?”
“
Si, ci ho pensato. Mi dispiace Fujio ma ti considero solamente un caro amico,
nulla di più.”
“
E’ per Masaro che mi stai rifiutando, non è vero?”
“
Perché lo vuoi sapere?”
“
Non lo capisci che stai perdendo tempo? E’ da due anni che sta in Germania, da
suo padre. Tu ancora pensi a lui e lui probabilmente ti ha dimenticata. Saremmo
stati insieme da tanto, ma tu no, Masaro di qua, Masaro di la. Da quanto tempo
non lo senti?”
“
Torna domani dalla Germania se lo vuoi sapere. Non abbiamo perso i contatti.”
Melody andò più avanti e riprese a camminare.
“
CHE COSA HA PIU’ DI ME?”…
Frammenti di memoria di Sinfony.
Synfony
stava leggendo un brano ad alta voce. Era nella stessa classe di Melody,
Lullaby, Mindy e Leon. Ad un tratto la porta della classe venne spalancata e un
ragazzo entrò dentro. Si guardò intorno e non appena la vide andò ad
abbracciarla.
“
Sinfonyyyyy.”
Sinfony
venne abbracciata da quel ragazzo.
“
Lasciamiiii. Chi sei tu?”
“
Come chi sono? Sono Harima. Non ti ricordi più di me?”
“
Harima? Che ci fai qui?”
“
Sono tornato per te. Devo mantenere la promessa che ti feci tempo fa.”
“
Hey tu! Giù le mani dalla mia Sinfony!”
“
E tu chi saresti?”
“
Sono Leon, il futuro ragazzo di Sinfony!”
“
Povero sciocco. Lei ha già accettato la mia proposta di matrimonio.”…
Frammenti di memoria di Lullaby.
“ We can do anything if we do it
together
If we do it with everyone
Can do! Tears can change to bravery too
And turn into a smile
We can do anything if we do it together
I’m sure we will meet again
Can do! Something in me begins to change
Into a new me…”
Cantava
Lullaby nella sala di registrazione. Tooru come sempre da un paio di anni a
questa parte la seguiva ovunque. Cercava di farle tornare il sorriso, che da un
po’ di tempo era scomparso dal viso di Lullaby. Lullaby uscì dalla sala, Tooru
la raggiunse.
“
Sei stata bravissima!”
“
Se lo dici tu…”
“
Cosa c’è che non va Lullaby? Cosa ti succede?”
“
Mi sento vuota, ecco cosa mi succede. Qualunque cosa faccia non mi da più
soddisfazione, provo solo ripugnanza, amarezza, mi sento sola. Anche se sono
circondata da molte persone io mi sento sola, come se fossi invisibile.” …
Frammenti di memoria di Mindy.
L’America
aveva un qualcosa che teneva a sé Mindy. Quel natale lo avrebbe passato li con
la sua famiglia. Tante persone importanti aveva conosciuto li, fra le quali
Majomonroe. Quanto le mancava… Le lacrime le rigavano il viso.
“
Buon natale Majomonroe, dovunque tu sia”…
Frammenti di memoria di Akatsuki.
Camminava
per i corridoi del castello. Era incavolato nero. Non voleva sposare Hannah,
non amava lei, amava Doremi. Arrivò davanti una porta. Bussò ed entrò. Dentro c’era
suo padre.
“
Mi avete fatto chiamare?”
“
Si. Hai ricevuto la lettera?”
“
Si. Non ho nessuna intenzione di sposare Hannah. Amo Doremi e voglio stare con
lei.”
“
Non puoi disobbidire agli ordini. Tu sposerai Hannah, che ti piaccia o no.”
“
Bene, se è questo che vuoi trovati un altro erede. Rinuncio al trono pur di
stare con Doremi. Lei sarà mia, ad ogni costo.”…
Frammenti di memoria di Tetsuya.
Si
era svegliato presto quella mattina. Stava dormendo in un letto che non era il
suo. Si girò e vide una ragazza dormire accanto a lui. Quella sera era rimasto
a dormire da Reika, i genitori di lei erano fuori per lavoro e sarebbero
tornati fra un mese. Ricordava poco e nulla di quella notte, solo ricordi
sfuocati. Avevano bevuto, questo se lo ricordava. Non riusciva a capacitarsi,
però, che cosa avessero fatto. Era nudo, come nuda era lei, ma lui non
ricordava di aver fatto sesso. Reika si svegliò e guardò Tetsuya.
“
L’abbiamo fatto, non è vero?”
“
Vediamo se hai macchiato le lenzuola di sangue.”
Alzarono
le coperte. La videro. Una piccola macchia di sangue era li sul lenzuolo. L’avevano
fatto. Era stata la prima volta per entrambi. Nella sua mente comparve l’immagine
di Doremi…
“ Perché
l’ho fatto?”…
Frammenti di memoria di Doremi. Parte 1.
In
ogni caos
c'è un cosmo,
in
ogni disordine
un ordine
segreto…
Disordine, disgregazione,
distruzione… Máni.
Era
tutto strano in quel regno. Tutto le incuteva timore, nessuno era felice. Era
li da pochi giorni. Nel castello tutti erano premurosi con lei, specialmente i
suoi nonni.
“
Doremi mangia qualcosa. Devi nutrirti.”
“
Non ho fame.”
Si
alzò da tavola ed uscì dalla stanza. Camminava per il castello senza una meta.
All’improvviso decise di andare nel posto dove si sarebbe allenata, la scuola
che avrebbe frequentato. Vide alcuni ragazzi combattere, altri scherzare. Si
sentiva fuori posto.
“
Tu devi essere la principessa.”
Si
girò e vide un ragazzo dai capelli neri e gli occhi rossi guardarla.
“
Chi sei? Che cosa vuoi?”
“
Mamma mia che caratterino. Mi piace. Io mi chiamo Alejandro, tu?”
“
Non ti interessa!”
Se
ne andò… Non sapeva dove stava andando. Si ritrovò davanti una grotta.
“
Non sapevo che ci fosse una grotta qui.”
Entrò
dentro.
“
C’è qualcuno?”
Nessuno
le rispose. Stava per andarsene quando sentì una voce.
“
Sono qui, mia bella principessa.”
“
Come fai a sapere che sono la principessa?”
“
So molte cose su di te. So anche che sei la mia guardiana. Liberami ed esaudirò
il tuo desiderio.”…
Frammenti di memoria di Doremi.
Parte 2.
Ordine, rigenerazione, vita… Sól
Come era diverso questo
regno dall’altro. Due facce della stessa medaglia. Aveva scoperto tante cose,
ma la cosa più importante è che stava ricominciando a vivere dopo quasi tre
anni. Stesa sul prato guardava le nuvole portate dal vento. Qualcuno si avvicinò
a lei.
“ Sapevo di trovarti qui,
micetta.”
“ Sai bene Liusdar che
non mi piace che mi chiami in questo modo.”
La baciò… Un bacio
inaspettato.
“
Mi dispiace. E’ stato più forte di me.”
Doremi
gli sorrise. Una luce li avvolse. Videro una figura bianca incappucciata. Si inchinò.
“
Mia principessa, mia guardiana.”…
A
questi sogni tutti loro sognarono quel giorno.
Doremi correva per le strade di
Misora. Stava piangendo…
“ Finalmente ci siamo liberate di
quell’impiastro. Non se ne poteva più. Non riuscivo a sopportare quel suo modo
di fare.”
“ Già, a chi lo dici. Chissà come
faranno i suoi genitori a sopportarsela.”
“ Non vorrei avere una figlia
come lei.”
Tutti
si svegliarono di soprassalto… Di nuovo lo stesso sogno.
“
E ancora il bello deve ancora arrivare” disse una figura incappucciata…
Salve! Scusate se ho perso tempo
ad aggiornare, ma il 6 ho dovuto fare i test di ammissione per
l'università e dovevo studiare... Ora ho un mese di vacanza in
cui cercherò di finire questa fanfic... Spero vi piaccia (:
|
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Capitolo 24 *** la vendetta di Akatsuki ***
ff
Quella
mattina tutti si svegliarono di soprassalto. Ma perché avevano sognato tutte
quelle cose? Leon era amareggiato… Come convincere Sinfony che lui non era un
maniaco? Leon non aveva ricevuto
nessuna risposta da Sinfony e sentiva che ogni secondo che lasciava passare lei
si allontanava da lui. Così dopo averci pensato a lungo decise di tentare il
tutto per tutto, non si sarebbe arreso. Gli venne un’idea. Preparò tutto
il necessario e andò subito a scuola. Davanti all’ingresso mise un grosso
cartellone con su scritto “ Tutti in cortile prima delle lezioni”. Dopo di che
si posizionò in cortile sopra un piccolo palchetto. La gente incominciava a
venire, era molto nervoso…
Nello
stesso istante Akatsuki stava uscendo di casa per andare a scuola. Si fermò di
botto non appena vide chi aveva davanti.
“
Che cosa ci fai qui Alejandro?” chiese Akatsuki.
“
Hey, non ti scaldare troppo mio bel principino. Sono venuto solamente a
proporti una cosa” disse Alejandro.
“
Sarebbe?”
“
Far fuori Tetsuya in modo da avere Doremi tutta per noi. Che cosa ne dici?”
“
In che modo farlo fuori?” chiese Akatsuki.
“
Beh, lo potrei portare nel mio regno e tenerlo prigioniero li per un po’, il
tempo necessario per farsi odiare da Doremi. In questo modo avremo campo
libero. Ci stai?”
“
Si, farei qualsiasi cosa pur di averla tutta per me. Quando inizia il piano?”
chiese Akatsuki.
“
All’uscita di scuola. Ti darò una lettera che poi dovrai consegnare a Doremi. Lascia
fare tutto a me.”
Tutti
quanti erano nel cortile per vedere che cosa sarebbe accaduto. Leon era molto
nervoso, non si aspettava di certo davvero “ Tutta la scuola!”. Tra quella
massa vide Sinfony, che, lo guardava perplessa. Leon si prese di coraggio e
scese dal palco con un microfono e delle rose rosse. Si avvicinò a lei. In un
primo momento Sinfony sbiancò, ma poi divenne una fiamma.
“
Vorrei dire a tutta la scuola che io amo Sinfony. L’ho amata dal primo momento
che l’ho vista e le vorrei chiedere scusa e se vuole mettersi con me.”
Quello
che avvenne dopo fu memorabile nel vero senso della parola! Sinfony dovette
letteralmente scappare da una marea di ragazze che, prese dalla gelosia, la
volevano linciare. Non ebbe neanche il tempo di rispondere a Leon. Ma con lui
avrebbe fatto i conti dopo, oh si se li avrebbero fatti. Per tutto il giorno e
nei giorni a seguire questo sarebbe stato l’argomento principale. Le lezioni
proseguirono normalmente, non fosse per gli sguardi d’odio rivolti a Sinfony. Ma
perché dovevano prendersela con lei? In fondo lei non aveva fatto nulla! A seconda
ora il professore disse loro che a quarta ora avrebbero avuto educazione
sessuale. C’era fermento in tutte le quarte dell’istituto. Alla ricreazione
Doremi e Liusdar andarono nella classe di Melody e gli altri. Tetsuya aveva una
voglia matta di baciarla. Quella notte l’aveva baciata fino a sentirsi male…
Tutti erano in fermento, soprattutto Mindy.
“
Mindy si può sapere che hai?” chiese Melody.
“
Voglio proprio vedere che cosa ci insegneranno. Ho una voglia matta di provare
qualcosa di nuovo su Ivan” disse Mindy.
Tutti
la guardarono con tanto d’occhi.
“
Mindy! Ma sono cose da pensare?” chiese Sinfony.
“
Ma vi immaginate vengono due ragazzi bellissimi a farci lezione? E se fossero
due spogliarellisti? Come quelli che abbiamo incontrato in Russia? Secondo voi
possiamo metterci i soldi finti dentro il perizoma?”
“
E’ completamente andata” disse ridendo Doremi.
“
No Doremi. Sono solo in astinenza dal mio russo. Se oggi lo becco” disse Mindy
quasi sbavando. Non l’avevano mai vista in quello stato.
“
Pace all’anima di Ivan” disse Takesci.
“
Da quella stanza non usciranno neanche le ossa! Ve lo dico io” disse Mindy, al
che è ragazzi vicini a lei si spostarono.
“
Mi sta dando molto spunto Mindy. E se mi comportassi come lei questa notte?”
disse mentalmente Doremi a Tetsuya, al che lui sorrise mangiandosela con gli
occhi. La campanella suonò e tutte le quarte scesero in palestra, dove si
sarebbe tenula la lezione di educazione sessuale. Mindy non stava più nella
pelle. Quando vide chi avrebbe fatto loro lezione andò in visibilio. Ivan entrò
dalla porta sorridendo. Quel giorno indossava un paio di jeans, una maglia e
una felpa. Le ragazze incominciarono a mangiarselo con gli occhi, cosa che
infastidì parecchio Mindy. Ivan però non era solo. Con lui c’era anche una
donna molto attraente, per la gioia del ragazzi.
“
Bene ragazzi oggi vi spiegherò un po’ di educazione sessuale” disse la donna. “
Ah, il mio nome è Larissa, molto piacere.”
“
Il mio invece è Ivan, come molti di voi sanno, e sarò il suo assistente” disse
Ivan. Incominciarono a spiegare i vari strumenti per non rimanere incinta, come
ad esempio: il profilattico, la spirale, la pillola ecc ecc ecc. Le ragazze
fecero molte domande, indiscrete più che altro, a Ivan, cosa che suscito l’ira
funesta di Mindy. Probabilmente Ivan se ne accorse, poiché da quando era
iniziata la spiegazione, lei stava zitta e con uno sguardo assassino. Quando la
lezione finì tutti stavano andando via, quando Ivan chiamò a sé Mindy.
“
C’è qualcosa che non va?” chiese Ivan accarezzandole una guancia.
“
No, tutto bene. Ora scusami devo andare ci si vede in negozio. See you later”
disse Mindy, ma venne fermata da Ivan.
“
Ti sembra che non me ne sia accorto di come fulminavi ogni singola ragazza che
mi guardava? Non mi mentire, ci eravamo promessi di dirci tutto quella volta. Te
ne stai pentendo?” chiese Ivan.
“
Non me ne sto pentendo Ivan, io voglio davvero conoscerti, prchè mi interessi. Ma
mi da fastidio che altre ragazze ti vogliano.”
“
Sei gelosa?” disse Ivan sorridendo.
“
No, assolutamente.”
Non
disse nient’altro. Ivan la stava baciando. Nel frattempo Tetsuya corse in
classe a prendere il suo zaino e quello di Doremi, che l’aspettava all’uscita
di scuola. Davanti a lui si mise Akatsuki.
“
Scusa Akatsuki sono di fretta, ti sposti gentilmente?” chiese Tetsuya.
“
No” rispose Akatsuki.
“
Ma che ti prende?” chiese Tetsuya non capendo lo strano comportamento di
Akatsuki.
“
C’è che sei di troppo, e Doremi non può essere tua” rispose una voce
conosciuta. Tetsuya si girò e vide Alejandro. Tetsuya collegò ogni cosa. L’ultima
cosa che disse fu “ Perché Akatsuki?”. Alejandro lo colpì alla testa e Tetsuya
svenne.
“
Bene, ecco a te la lettera che dovrai dare a Doremi. Io porterò il nostro caro
amichetto nel mio regno, dove resterà un bel po’. Fa quello che devi fare, ci
incontreremo in questi giorni per eventuali sviluppi” disse Alejandro. Con uno
schiocco di dita sparì portandosi Tetsuya e Akatsuki uscì dalla classe. All’uscita
incontrò Doremi.
“
Doremi” disse Akatsuki.
Doremi
gli sorrise. “ Che c’è Akatsuki?”
“
Tetsuya mi ha detto di darti questa lettera.”
Doremi
la prese e incominciò a leggerla. Le lacrime incominciarono a uscirle dagli
occhi. Pianse come non faceva da molto tempo. Akatsuki l’abbracciò.
“ Cosa sei disposto a fare per averla?”
“ Sarei disposto a fare qualsiasi cosa. Lei
è solo mia.”
Nello
stesso istante nell’altra uscita della scuola Leon fermò Sinfony per avere una
risposta.
“
Sinfony io ti amo, non so più in quale maniera dirtelo. Ieri è stato un
incidente. Tu cosa provi per me?” chiese Leon.
“
Vedi… ecco… io…”
Beh, che dire... Le cose si stanno complicando parecchio!! (: Al prossimo capitolo!
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Capitolo 25 *** le verità nascoste ***
ff
“ Tutto é cosi confuso
tutti sono cosi falsi
tutti sono cosi vuoti
ogni cosa é cosi incasinata
sono preoccupato senza di te
non riesco a vivere
il mio mondo intero gira attorno a te
inciampo e poi striscio
tu potresti essere la mia metà
potresti essere la cosa più importante che ho
tu sai che voglio proteggerti
da tutto ciò che é osceno
mi chiedo cosa stai facendo
immagino dove sei
c'é un oceano tra noi
ma non é molto lontano
Puoi portare via tutto
puoi portare via tutto
quando lo leggi nel mio viso
spiegamelo ancora
[…]
tutti stanno cambiando
non resta piu niente di vero
per dare senso al tuo lasciarmi
fammi sapere come ti senti
perché sono perso senza di te
non riesco a vivere
[…]
nessuno mi disse cosa
pensavi
nessuno mi disse cosa dicevi
tutti ti mostrarono dove cambiare
dissero dove potevi scappare
nessuno ti disse dove nasconderti
nessuno ti disse cosa dire
tutti ti mostrarono dove cambiare
mostrarono dove potevi scappare
Spiegamelo ancora
Tu hai preso tutto
tu hai portato via tutto
spiegamelo ancora
Tu hai portato via tutto
spiegamelo ancora
hai preso tutto
spiega ancora”
Le lacrime stavano scendendo dagli occhi di Doremi. Non poteva
ancora crederci che Tetsuya le avesse fatto questo. Non poteva essere. Eppure…
Incominciò ad isolarsi, stava incominciando di nuovo a morire. Peccato, la
rinascita era stata così bella…
Sinfony non rispose alla domanda di Leon. Cosa la frenava? Cosa
c’era che non andava in Leon? Certo, certe volte era insopportabile, ma non era
da tutti i ragazzi dichiararsi in quel modo, specialmente davanti un’intera
scuola. Cosa fare? Per la prima volta non lo sapeva. Aveva sempre una risposta
a tutto, ma stavolta… Cosa aveva di speciale lei? Di certo era qualcosa di
bello, se no Leon non si sarebbe mai dichiarato.
“
ANCHE SE TU MI PIACI DA IMPAZZIRE IO NON TI AVREI MAI TOCCATA SENZA IL TUO
PERMESSO!”
D’un
tratto quelle parole rimbombarono nella sua testa. Lui la rispettava, forse
qualcun altro non l’avrebbe fatto. Si avvicinò a lui, nessuno li guardava,
tutti erano andati a casa.
“
Cosa sono per te?” chiese Sinfony.
Leon
la guardò. “ Tu sei la mia droga più dolce, sei il fiore più bello che comincia
a vivere dopo l’inverno, sei la dolcezza di una carezza dopo un pianto, sei il
calore che ognuno vorrebbe avere, sei la mia luce nelle notti più buie, sei la
linfa che scorre, sei semplicemente la mia vita.”
Sinfony
si ritrovò a piangere. Leon l’amava, il suo era Amore… Il bacio che Leon le dette era casto, un bacio a fior di
labbra, un bacio sognato milioni di volte, un bacio desiderato con tutto il
cuore. Si lasciò baciare, era come se il suo corpo, il suo cuore aspettassero
quel bacio da un mare di tempo. Questo voleva dire che amava Leon? Fu il suo cuore
a rispondere per lei…
“ Questo è solo un giorno come un altro
elimina le insicurezze, posso vedere
che il buio le corroderà,
guardando con la cosa dell'occhio
posso vedere che la luce del giorno
irromperà lontano, per il deserto nel cielo
bella ragazza, sarai la mia ispirazione?
bella ragazza, non dare il tuo amore a chiunque
cosa nel mondo potrebbe mettersi tra di noi?
bella ragazza, bella ragazza
non ti farò mai stare male, mai
questo è l'inizio del tuo giorno
la vita è più intricata di quanto possa
sembrare
sii sempre te stessa per tutto il tragitto
vivendo attraverso lo spirito dei tuoi sogni
bella ragazza, sarai la mia ispirazione?
bella ragazza, non dare il tuo amore a chiunque
cosa nel mondo potrebbe mettersi tra di noi?
bella ragazza, bella ragazza
non ti farò mai stare male, mai”
Tetsuya
si svegliò. Gli faceva molto male la testa e la schiena, non riusciva a
muoversi bene. Da quanti giorni era li? Non lo sapeva, l’unica certezza che
aveva era che Akatsuki e Alejandro l’avevano rapito per avere Doremi. La porta
della sua cella si aprì. Vide qualcuno entrare, erano due guardie, lo stavano
portando di nuovo nella camera delle torture. Non riusciva a camminare, aveva
le gambe mezze rotte. Ora ricordava. Si era rifiutato di lasciare Doremi, per
questo motivo Alejandro incominciò a dargli calci nelle gambe. Arrivarono.
Dentro trovarono già Alejandro.
“
Come ti senti? Spero male” incominciò a dire Alejandro.
“
Perché mi stai facendo questo?” chiese Tetsuya.
“
Perché tu non sei degno di avere Doremi. Sei feccia nei suoi confronti. Lei si
merita il meglio. Quindi ti rifaccio la domanda. Lasciala..” disse Alajandro.
Tetsuya
si mise a ridere, cosa che gli costò una fitta nell’addome. “ Non ho nessuna
intenzione di lasciarla, io e lei ci amiamo, e non sarai di certo tu a
dividerci.”
“
Io no, ma forse una lettera che ho scritto a tuo nome si. Vedi, mi sono servito
di Akatsuki per il mio scopo. Quel povero ingenuo pensa che facendoti fuori
potrà avere Doremi tutta per sé, ma si sbaglia. Dopo che avrò finito con te,
toccherà a lui. Sai, in fondo ti ammiro. Sono già sette giorni che sei mio
prigioniero, e ancora non hai ceduto alle mie torture. La tua forza di volontà
è da premiare.” Così dicendo cominciò a frustarlo. Dalla bocca di Tetsuya non
uscì alcun suono. Non avrebbe dato questa soddisfazione a quell’essere, no…
Lullaby
per tutto il mese non sarebbe stata a scuola. Doveva fare le riprese di un
film. Tooru la seguì di nascosto, non si fidava di quel damerino da strapazzo
del protagonista. In più ci provava con Lullaby. Come si permetteva di provarci
con la mia Lullaby? Quando vide il protagonista solo si avvicinò a lui. Non si
fece vedere e all’improvviso lo colpì in testa.
“
Bene, per un po’ di tempo prenderò io il tuo posto, il tempo di farti detestare
dalla mia Lullaby.”
Si
sentì chiamare e vide che Lullaby correva verso di lui. Quel giorno portava un
vestito bianco, un po’ corto. Tooru avvampò, o per lo meno Lullaby vide che il
protagonista avvampò.
“
Dimitri perché sei arrossito?” chiese Lullaby.
Tooru
si riprese subito. “ No, no nulla. Che ci fai qui?”
“
Come che ci faccio qui? Mi avevi chiesto di uscire assieme questo pomeriggio e
ti avevo detto di si” rispose Lullaby guardandolo preoccupata. E così quel
damerino aveva invitato la sua Lullaby. Ira funesta! Si incamminarono e
parlarono del più e del meno. Più di una volta si stava facendo scoprire.
Arrivarono in un bar molto carino, vicini al set cinematografico. Ordinarono un
the alla pesca e una granita di limone con brioche.
“
Anche un ragazzo di mia conoscenza ama la granita con la brioche” incominciò
Lullaby.
“
E chi sarebbe questo?” chiese Tooru.
“
Siamo gelosi Dimitri? E poi di cosa ti devi preoccupare?” fece Lullaby.
“
E se per caso ti porta via da me?” chiese Tooru.
“
Ma che cosa stai dicendo?” chiese Lullaby. Tooru fu più veloce di lei. La baciò
all’improvviso, ma nel momento in cui la baciò riprese le sue vere sembianze.
Lullaby se ne accorse e lo spinse via. Gli dette uno schiaffo che difficilmente
Tooru si sarebbe dimenticato.
“
Perché mi hai seguito e hai preso le sembianze di Dimitri?” chiese Lullaby
arrabbiata come non mai.
“
Ancora non hai capito che mi piaci? Ti sono sempre stato vicino, mi sono sempre
impegnato per piacerti, per accontentarti in qualunque cosa. Come fai a non
accorgeerti di me?” chiese Tooru.
Lullaby
era troppo arrabbiata per rispondere a mente lucida. “ Non voglio vederti più!
Lasciami in pace!” Detto questo se ne andò via, lasciando il povero Tooru li,
spiazzato. Le riprese incominciarono quel pomeriggio. Lullaby e il vero Dimitri
provarono molte scene. La sera, da sola nel suo camerino, ripensò a quello che
era successo con Tooru. Pensandoci a mente lucida e soprattutto fredda, si
diede della cretina. Come aveva potuto non accorgersi che i sentimenti di Tooru
crescevano ogni giorno di più. Soprattutto era vero, lui cercava con ogni mezzo
di renderla felice e ritagliava sempre del tempo per lei, e non perché fosse
una diva amata da tutti. Si rese conto che lui oltre ad amarla come fan,
l’amava anche come persona. Decise che forse meritava una possibilità,
nonostante quello che avesse combinato. Uscì dal camerino e andò a cercarlo. Lo
trovò seduto sotto un albero, senza che lui se ne accorgesse si sedette vicino
a lui.
“
Mi dispiace per come ti ho risposto questa mattina, non volevo” disse Lullaby.
Tooru
non si aspettava delle scuse da lei. “ In fondo me le sono meritate. Non dovevo
prendere il posto di Dimitri.”
Lullaby
gli accarezzò una guancia. “ Ho deciso di darti una possibilità, sempre se tu
ne abbia voglia.”
Tooru
la guardò stupito, non poteva crederci. Per la felicità l’abbracciò, ma nello
slancio caddero tutti e due e Tooru la baciò. In fondo non era male quel bacio…
Melody
suonava il violino come solo lei sapeva fare. Masaro era seduto sul divano, la
guardava dolcemente. Stavano insieme da molti anni, ma per lui era come se
fosse il primo giorno. Amava la sua principessa, un giorno l’avrebbe sposata.
La tata disse loro che sarebbe uscita con la mamma di Melody a fare la spesa. I
due ragazzi rimasero soli in casa. Lui sorrise e si avvicinò a lei, le cinse i
fianchi da dietro. Melody smise di suonare e si accucciò nell’abbraccio di
Masaro. Lui la baciò dolcemente e lei rispose al bacio. Si staccò, le prese una
mano e la condusse di sopra, nella stanza di Melody. Melody capì le intenzioni
del ragazzo e lo guidò in bagno. Masaro non si aspettava che Melody prendesse
l’iniziativa, non che la cosa gli dispiacesse. Si baciarono, fecero la doccia
insieme, ma non si accorsero che qualcuno li stava spiando, da molto tempo
anche… Masaro si accorse di lui dopo che tutto finì. Portò Melody in camera sua
dove si addormentò quasi subito, lui scese e andò da lui.
“
Cosa ci provi a spiarmi mentre faccio l’amore con la mia ragazza?” chiese
Masaro a un Fujio molto imbarazzato.
“
Nulla, passavo da queste parti..” incominciò a dire Fujio.
“
Fujio non mi mentire. Lo so benissimo che ci stavi spiando. Voglio sapere il
motivo” disse Masaro.
“
Io ancora non riesco a capire cosa abbia trovato di diverso in te. Cosa hai che
io non ho?” chiese Fujio.
“
Fattene una ragione Fujio, sono passati anni. Lei sta con me e ho intenzione di
sposarla” disse Masaro tornando dentro casa e lasciando Fujio fuori…
Il
tempo passava e Febbraio arrivò in men che non si dica. Doremi si stava
frequentando con Akatsuki, ma era una cosa da nulla. Lei non lo amava, questa
era la verità. Di Tetsuya nessuno aveva notizie, dovettero creare un suo clone
per non far preoccupare la sua famiglia. Negli ultimi tempi Doremi si isolò da
tutti, Mindy pensò di sapere che cosa avesse l’amica. Una sera Akatsuki era a
casa di Doremi, si stavano guardando un film. Akatsuki era molto nervoso. Quel
pomeriggio aveva avuto una bella chiacchierata con Fujio…
Inizio Flashback.
Fujio
era demoralizzato. Quel pomeriggio aveva visto Melody e Masaro fare l’amore, e
si era andato a sfogare con Akatsuki.
“
Non so che fare Akatsuki, davvero. Io l’amo, ancora non mi so capacitare di
come lei abbia scelto lui a me. Cosa ha che io non ho? E’ stato più forte di
me. Mi ero ripromesso di non intromettermi più, di lasciarla in pace, perché se
lei è felice lo sono anche io. La sua felicità viene prima della mia, però…”
“
Tu sei innamorato è questo la verità” disse Akatsuki.
“
Devo dimenticarla, devo considerarla solo un’amica, come ho fatto tutti questi
anni. Tu almeno sei fortunato, Tetsuya non si sa dove sia. Però penso che lei
sia triste, penso si sia innamorata davvero di quell’umano” disse Fujio.
Fine Flashback.
Seduto
sul divano si stavano vedendo un film. Doremi sembrava presa dalla trama del
film. Le posò un braccio sulle spalle e si avvicinò a lei per baciarla. Doremi
si scansò e con la scusa di andare a prendere qualcosa da bere si allontanò da
lui. Ma perché evitava ogni contatto fisico con lui? In più le parole di Fujio
gli rimbombavano in testa. La verità è che si sentiva tremendamente in colpa,
lui conosceva, lui sapeva che fine avesse fatto Tetsuya, lui sapeva una verità
nascosta. Come avrebbe reagito Doremi se le avesse detto tutto? Quando ritornò
vide un qualcosa che non aveva notato prima. Doremi stava ingrassando o era
impressione sua?
“
Doremi” chiamo Akatsuki.
Doremi
lo guardò. “ Cosa c’è?” chiese sedendosi accanto a lui e continuando a vedersi
il film.
“
Non è che stai esagerando con le bistecche? Sei diventata più rotondetta” disse
Akatsuki.
Doremi
spalancò gli occhi. Che se ne fosse accorto?
“
E con questo?” chiese Doremi.
“
Beh, potremmo fare un po’ di attività fisica in modo tale che perdi quei chili
che hai preso” fece Akatsuki.
“
Non ho nessuna intenzione di farlo” disse Doremi.
Perché
lo stava rifiutando? “ Perché non vuoi?”
“
Perché non ne ho voglia” disse Doremi.
Akatsuki
allora cerco di farla cedere in tutti i modi. Per sbaglio sbatterono e Doremi
si portò le mani al ventre. Doremi lo guardò con gli occhi lucidi e lui
comprese.
“
Aspetti… tu aspetti un… bambino?” disse Akatsuki sconvolto.
“
Si…”
“
Chi… chi è il… padre?”
“
Non lo so…”
Il
mondo gli cadde addosso. La sua Doremi aspettava un bambino da un altro che non
era lui. La rabbia, la tristezza, il dolore e qualunque sentimento malefico lo
pervasero. Se andò subito da quella casa, lasciando Doremi in lacrime… Doremi
compose un numero. Un telefono stava squillando.
“
Pronto?”
“
Liusdar per favore vieni, ho bisogno di qualcuno con cui sfogarmi.”
“
Doremi… arrivo.”
Dopo
un minuto esatto Liusdar era a casa di Doremi, cercava di consolarla in tutti i
modi possibili ed inimmaginabili. Doremi gli aveva raccontato ogni cosa, senza
omettere nulla…
Akatsuki
correva per le strade senza sapere dove stesse andando. All’improvviso chiamò
Alejandro e gli disse di venire subito. Dopo pochi minuti lo vide spuntare.
“
Che cosa è successo?” chiese Alejandro.
“
Tu lo sapevi che Doremi aspetta un bambino?” chiese Akatsuki.
Anche
ad Alejandro cadde il mondo addosso. Furente d’ira ritornò nel suo mondo per
avere spiegazioni da Tetsuya. Sbatteva ogni porta con forza, finchè non arrivò
nella cella dove era tenuto prigioniero.
“
TU L’HAI MESSA INCINTA! COME HAI OSATO!” disse Alejandro furente.
Tetsuya
lo guardò con tanto d’occhi. Doremi aspettava un figlio da lui?
“
Prendo il tuo silenzio come un si. Bene lo perderà tra oggi e domani, stanne
certo” e con queste parole se ne andò. Volevano farla abortire. Doveva fare
qualcosa, ma cosa?
Alejandro
e Akatsuki andarono a casa di Doremi, dove trovarono anche Liusdar.
“
Cosa hai intenzione di fare Alejandro?” chiese Liusdar.
“
Semplice. Doremi devi abortire, non puoi portare in grembo quella creatura”
disse Alejandro.
“
TI E’ ANDATO IN FUMO IL CERVELLO? COME PUOI DIRLE UNA COSA DEL GENERE!” disse
Liusdar furente.
Alejandro
e Akatsuki si coalizzarono e annientarono Liusdar. Portarono via una Doremi in
lacrime… Quando se ne furono andati Dodò, che aveva visto tutta la scena, cercò
di far rinvenire Liusdar. Quando ci riuscì gli disse che dovevano fare presto,
dovevano avvertire tutti. Lei avrebbe pensato alle ragazze, lui ai ragazzi.
“
Di a tutti di incontrarci il prima possibile al Maho, presto!” disse Dodò…
“
La situazione è seria. Doremi è incinta, si presume di Tetsuya. Il problema è
che Alejandro e Akatsuki l’hanno rapita per farla abortire. Dobbiamo fare
qualcosa e alla svelta..” diceva Liusdar. Quando i bambini si intromisero. “ La
nostra mamma non aspetta noi, ma un fratellino mai nato. Salvatela…”
Bene ragazzi, rieccomi con un altro capitolo. Riusciranno a salvarla in tempo? Aspetto i vostri commenti! (:
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Capitolo 26 *** la solitudine dei numeri primi ***
ff
“ …Non mollare
Non cedere mai,
è una così meravigliosa vita
Non mollare
Non cedere mai,
è una così meravigliosa vita…”
“ Io e te siamo come due facce della
stessa medaglia. Un’anima divisa in due parti. Il tuo cuore è il mio cuore, la
tua felicità è la mia felicità. Il tuo bambino è il mio bambino.”
Si
svegliò dentro una cella. Il suo cuore batteva all’impazzata. Aveva sognato
quelle parole, ma di chi erano? All’improvviso si ricordò perché si trovasse
li. Alejandro e Akatsuki l’avevano portata con loro per farla abortire. Perché
le stavano facendo una cosa del genere? Lei si fidava di loro. Perché? Ad un
tratto sentì qualcuno che si stava mettendo in comunicazione telepaticamente
con lei. Era Liusdar.
“
Doremi! Dove ti trovi? Sei in quel regno? Doremi rispondimi!” gridava nella sua
testa Liusdar.
“
Liusdar non gridare per favore, ho mal di testa. Mi trovo in una cella, penso
sia in quel regno, ma non ne sono certa. Prendetevi cura dei bimbi. Io vado ad
indagare. Stacco la comunicazione. Mi farò sentire io, non fare nulla per il
momento” disse Doremi smettendo di parlare telepaticamente con Liusdar. Uscì
dalla cella con facilità estrema. Nella sua testa ringraziò varie volte suo
nonno per averle insegnato le abilità di un ninja e un ladro professionista.
Fuori la cella non vide nessuno, il corridoio era deserto, solo qualche luce ad
illuminarlo. Ad un certo punto arrivarono alcune persone, non riuscì a vedere i
loro visi, portavano dei cappucci. Si nascose bene al buio e si mimetizzò.
Nella sua mente formulò una formula e attaccò gli uomini di sorpresa mettendoli
K.O. Si avvicinò a uno di essi e vide il volto di quell’uomo. Lo conosceva
bene. Prese il suo mantello e prese le sembianze di quell’uomo, almeno avrebbe
potuto circolare senza dare troppo nell’occhio. Si trovava nella scuola, quella
scuola che aveva frequentato tempo fa, legata a ricordi agrodolci. C’era troppo
movimento, come se si stesse facendo un’esercitazione di guerra.
“
I miei due regni in guerra” si ritrovò a pensare con amarezza Doremi.
All’improvviso vide arrivare davanti a lei il generale. Che cosa ci faceva il
generale li? Che cosa stava succedendo? Si fermò davanti a lei e incominciò a
parlarle. “ Finalmente l’abbiamo trovata Shioji. E’ il suo turno con il
prigioniero per estorcergli delle informazioni. Alejandro la sta aspettando
nella stanza delle torture.”
Doremi
annuì solamente. Da quando il capitano obbediva agli ordini di Alejandro? I
nonni sapevano di questa cosa? Si diresse alla stanza delle torture. La scena
che le si parò davanti le fece perdere quasi i sensi. Davanti a lei c’era
Tetsuya, ma non era il Tetsuya che conosceva. Quello davanti a lei riportava
ferite in tutto il corpo, sia recenti che passate. Ecco dove era Tetsuya per
tutto questo tempo. Non era stato lui a scriverle quella lettera. E’ stata
tutta una trappola.
“
Finalmente sei qui Shioji. Aiutami a torturare questa feccia. Ma prima gli devo
leggere un breve passo di un libro che ha incuriosito parecchio. Il libro si
chiama La solitudine dei numeri primi.
“
I due ragazzi sono paragonati a due numeri primi gemelli: accomunati dalle
stesse particolarità, attratti l’uno verso l’altra, non riescono mai ad unirsi,
perché divisi da un unico invalicabile ostacolo.”
Non
è meraviglioso come libro? Vuoi sapere anche come finisce? Che lui non l’avrà
mai. Ecco tu sei un numero primo che non avrà mai l’altro, perché ci sarò io ad
impedirtelo. Shioji possiamo iniziare la tortura” disse Alejandro posando il
libro e prendendo una frusta. La violenza con cui lo frustò fece accapponare la
pelle a Doremi. Perché stava facendo questo al suo Tetsuya? L’unica cosa che
Shioji doveva fare era tener fermo Tetsuya in modo tale che Alejandro lo
prendesse in pieno.
“
Quante volte ti dovrò dire di lasciare Doremi? Lei non è tua, è mia!” gridava
Alejandro a un Tetsuya che non aveva la minima intenzione di cedere. Ma per
quanto ancora avrebbe resistito?
“
Penso che dovremmo smettere. Facciamo un accordo con lui. Gli daremo un’ora per
scegliere. Se la risposta sarà negativa lo faremo fuori. Che ne pensi?” disse
Shioji che altri non era che Doremi.
“
Shioji, tu sei un genio! Sapevo che mi saresti stato d’aiuto” disse Alejandro. Alejandro
uscì dalla stanza delle torture lasciando Tetsuya solo con Doremi, la quale,
dopo essersi accertata che non ci fosse nessuno, riprese il suo aspetto
normale.
“
Doremi…?” disse debolmente Tetsuya.
“
Si, sono io amore” disse avvicinandosi a lui e accarezzandogli una guancia. “
Sono venuta a salvarti.”
Alejandro
camminava, sapeva che poteva lasciare il prigioniero nelle mani di Shioji. Qualcuno
corse verso di lui.
“
Mi scusi se la disturbo, ma abbiamo trovato Shioji e altri due svenuti vicino
le celle.”
Alejandro
era stupito. Doremi l’aveva imbrogliato alla grande, non c’era da stupirsi se
era una principessa temibile. Disse al ragazzo che lo aveva avvertito di stare
tranquilli e che non voleva essere disturbato per nessuna ragione al mondo. Tornò
sui suoi passi, giusto il tempo di veder aprirsi la porta della stanza delle
torture e vedere Shioji uscirne. Alejandro spinse subito Shioji dentro e chiuse
la porta a chiave.
“
Mi hai fregato, i miei complimenti principessa. Ma adesso non mi scappi. Ho saputo che sei
incinta di codesta feccia e io voglio fartelo perdere il bambino.” E con queste
parole attaccò Doremi, che cadde a terra. Dal nulla fece comparire un bavaglio
col quale imbavagliò Tetsuya, in modo tale non avrebbe fiatato. Si avvicinò a
Doremi che in quel momento si stava rialzando da terra. La prese per un braccio
e la spinse sul tavolo. Dal nulla comparvero delle corde che la legarono al
tavolo. Alejandro si mise sopra di lei.
“
Tu non sai quanto abbia desiderato averti mia, mia bella principessa” disse
accarezzandole il corpo. Doremi era spaventata. Alejandro avvicinò il suo viso
a quello di lei, la baciò, ma Doremi gli morse le labbra. Lui si scostò
furente.
“
Se non vuoi che ci vada con le maniere gentili ci andrò con quelle forti.” Così
dicendo le strappo di dosso la maglia e incominciò a toccarla con forza, con
possessione. I seni di Doremi divennero un gioco per Alejandro. Li mordeva, li
succhiava, li baciava. Doremi si mise a strillare e dal nulla Alejandro fece
comparire un bavaglio che mise a lei.
“
E ora fa la brava” le disse guardandola con una strana luce negli occhi. Stava baciando,
mordendo tutta la parte superiore del corpo di Doremi. Arrivati alla pancia le
strappò con forza i pantaloni. Ora poté vedere bene la pancia, non era
evidentissima, ma per Doremi che ha sempre avuto una pancia piatta, quella
rotondità era sospetta. Incominciò a baciarle l’interno coscia, con prepotenza,
finchè non spostò le sue mutandine e incominciò a leccarle la sua femminilità. Doremi
si dimenva, scalciava, ma non serviva a nulla. Lei stava per essere violentata
e Tetsuya assisteva alla scena impotente. Si spogliò di quei pochi vestiti che
Alejandro aveva ed entrò dentro Doremi con una spinta netta. Doremi spalancò
gli occhi. Lui era dentro di lei…
Alejandro
era inebriato dalle sensazioni che stava avendo facendolo con Doremi. Si mise a
ridere e disse a un Tetsuya che si stava dimenando come non mai. “ Ora capisco
che cosa provi facendolo con lei.” Le sue spinte divennero sempre più forti e
veloci e quando venne dette due pugni in pancia a Doremi. Doremi gemette, non
di piacere ma di dolore. Quando Alejandro uscì da lei notò subito il sangue che
le stava uscendo. Aveva raggiunto il suo scopo. Non si commosse vedendo che gli
occhi di Doremi erano vitrei e pieni di lacrime. Si vestì come se per lui fosse
una cosa normale e liberò Doremi.
“
Tanto in quelle condizioni non andrai da nessuna parte” e con queste parole
uscì dalla stanza. Si sentiva vuota, fredda. Le venne in mente una poesia di un
poeta ebreo.
“Vuoti gli occhi
E freddo il grembo
Come una rana d’inverno.”
Vide
un portale temporale aprirsi e uscirne fuori le Ojamajo e Liusdar che
prontamente liberò Tetsuya, mentre le Ojamajo mettevano una coperta addosso a
Doremi. Entrarono nel portale e furono teletrasportati al Maho. Li c’erano
tutti, perfino i bambini. Videro le condizioni di tutti e due.
“ Che
cosa ho fatto?” pensava nella sua testa Akatsuki.
Ok,
non odiatemi, già mi odio da sola per quello che ho fatto a
Doremi, ma era inevitabile. ç_ç ... linciaggio contro
Akatsuki. fatemi sapere che cosa ne pensate (;
|
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Capitolo 27 *** diciottesimo Melody vs morte ***
ff
“
[…] e un gelo ti inchioda
povero fiore reciso e calpestato
sbattuto per terra
abusato ed umiliato
fatichi
a respirare
non riesci più ad alzarti
non sai riaprire gli occhi
e immobile tremi…
è
un esplodere di dolore
un oceano di rabbia
un grido di vergogna
un urlo silenzioso, gelido e dolente
che lacera la notte
e cresce lentamente
[…]
è tutto andato in pezzi
è tutto calpestato
rimane la paura, l’abuso della carne,
l’angoscia che perdura…”
Non avevano mai visto i loro amici
in quello stato. Lui torturato per molti giorni, lei abusata e privata della
creatura che portava in grembo. Avevano gli occhi vitrei. Tetsuya li guardava e
poi il suo sguardo si soffermò su di lui. Si avvicinò ad Akatsuki e con le
ultime forze rimastegli gli dette un pugno e gli disse solamente “ Tu hai
contribuito alla morte di mio figlio.” Cadde a terra privo di forze. Masaro e
Takesci lo aiutarono, mentre le ragazze si occupavano di Doremi.
“ I miei gemellini non ci sono più,
i miei gemellini non ci sono più…” Doremi piangeva. Si avvicinarono a lei
Noboru, Shuichi e Fuyuko.
“ Mamma non ci hai perso, hai perso
un fratellino mai nato” dissero in coro. Doremi li abbracciò a sé e pianse.
Tutti si voltarono verso Akatsuki, le Ojamajo erano arrabbiatissime.
“ Non preoccuparti con te faremo i
conti appena daremo una spiegazione di come li abbiamo salvati” disse Sinfony
con fare minaccioso. Incominciò a spiegare Liusdar.
“ Dopo che Akatsuki e Alejandro ti
rapirono, Doremi, io e Dodò avvertimmo tutti loro di farsi trovare al Maho per
raccontare cosa era successo. Provai a contattarti telepaticamente più volte,
finchè non mi rispondesti. Ci dicesti di non fare nulla, ma era difficile,
molto difficile. Più il tempo passava e più eravamo in ansia per voi. Ci siamo
messi a litigare fra di noi per decidere che cosa fosse giusto fare. Alla fine
entrai nella tua mente e vidi che cosa ti stava facendo Alejandro. Una rabbia
cieca e distruttiva si impossessò di me. Aspettai che lui se ne fosse andato e
creai il portale col quale io e le altre siamo venuti a salvarvi. Dovevamo
intervenire prima, ci dispiace. Il prezzo che avete subito è stato troppo alto,
non ve lo meritavate.”
“
Bene, ora che abbiamo finito, tocca a te” disse Sinfony prendendo Akatsuki per
un braccio e legandolo alla sedia. “ Parla! Perché hai fatto questo a Doremi e
Tetsuya?”
Akatsuki
si ostinava a non dire nulla, il suo sguardo era vuoto. Era dilaniato dai sensi
di colpa. Sinfony continuò a parlare.
“
Ti rendi conto che hai ucciso anche tu il loro bambino? Sei complice di un
assassino. Dovresti sentirti un verme!”
Leon
si avvicinò a lei e le prese un braccio. “ Non ti accanire contro di lui, fallo
per me amore mio.” Lo sguardo d’odio che Sinfony indirizzò ad Akatsuki nessuno
lo dimenticò. Era lo stesso sguardo che gli stavano indirizzando Lullaby, Mindy
e Melody.
“
Non possiamo più fidarci di te, potresti tradirci da un momento all’altro. Mi
fanno schifo le persone come te. Sei un doppio giochista, come quando rapisti
Hannah” disse Lullaby.
“
Che principe sei? Sei uno schifoso assassino!” disse Melody andando contro di
lui fermata da un Masaro arrabbiato.
“
Vi credete tanto superiori di noi? Pensate che siccome avete un titolo potete
fare tutto quello che volete? Noi siamo vostri pari e questo comportamento non
è da persone, e nemmeno di animali” disse Masaro. Come si può dar torto a
quello che stavano dicendo? Semplicemente non si può. Akatsuki urlò con tutto
il fiato che aveva in corpo. “ Mi state giudicando per un mio errore! Cosa
avreste fatto al posto mio? Io amo Doremi, la volevo avere tutta per me.” Calde
lacrime stavano uscendo dai suoi occhi viola.
“
Ci saremmo comportati come ha fatto Fujio.”
Queste
parole furono come un fulmine che si schianta su un albero.
“
Spero che la tua coscienza ti faccia vedere le pene dell’inferno” disse Mindy
fermata da Ivan.
“
Siete tutti contro di me, non è vero?” disse Akatsuki liberandosi e fuggendo
via.
“
Akatsuki!” dissero in coro i Flat e seguendolo…
Gli
altri stavano curando le ferite di Tetsuya, mentre le Ojamajo cercavano di far
parlare Doremi. Le uniche parole che disse furono di salvare i bambini. Si alzò
e si avvicinò a loro.
“
Amori miei dovete ritornare da dove siete venuti, stare qui è diventato
rischioso. Non pensate che vi stia cacciando, è l’ultima cosa che farei, ma non
voglio perdere pure voi. Cercate di capirmi.”
“
Non ti preoccupare mamma, lo capiamo. Andremo ora se tu vuoi. Torneremo nel
nostro futuro e staremo attenti.”
Si
abbracciarono, poi i bimbi abbracciarono pure le loro ziette e gli altri. Dopo
i saluti aprirono un varco e sparirono così come erano venuti. Doremi si
avvicinò a Tetsuya.
“
Possiamo parlare?”
“
Che domande fai? Certo che possiamo parlare! Andiamo di la.”
Andarono
nella stanza accanto, si abbracciarono.
“
Ti prometto che quei due non la passeranno liscia. E’ una promessa quella che
ti sto facendo Doremi” disse Tetsuya guardandola negli occhi.
“
Tu l’avresti voluto quel bambino? L’avresti accettato? Te ne saresti preso
cura?” chiese Doremi guardandolo con occhi pieni di lacrime.
“
Con tutto il cuore l’avrei accettato, come accetterò tutti quelli che verranno
in futuro. Faremo una squadra di calcetto e io li allenerò” disse Tetsuya
ridendo. Doremi non potè che ridere a sua volta.
“
Mi sa che dovremmo ufficializzare il fatto che stiamo insieme” disse Tetsuya.
“
Lo penso anche io” disse Doremi…
Leon,
Fujio e Tooru raggiunsero Akatsuki e lo fecero sfogare.
“
Con quale faccia posso presentarmi da loro? Mi detestate tutti” disse Akatsuki
in preda alla vergogna e alla disperazione.
Leon
gli si avvicinò. “ Anche se hai fatto quelle cose, tu sarai sempre uno dei Flat
4. Non te lo dimenticare. Lui aveva ancora loro, ma sarebbe stata dura
riconquistarsi la loro fiducia, come quella degli altri del resto…
San
Valentino. Viene considerata la festa degli innamorati, ma per le Ojamajo
significava il compleanno di Melody! Finalmente la nostra Melody compiva
diciotto anni! Le prepararono i dolci, una festa molto bella. Quel giorno,
però, morirono Takesci e Kayoko, le cause nessuno le seppe mai, tranne le
Ojamajo. Erano state le figure incappucciate. Avevano deciso di sterminarli uno
per uno. La polizia disse che il ragazzo perse il controllo della macchina. Tutti
e due morirono sul colpo. Masaro e Tetsuya piansero lacrime amare. Takesci era
il loro migliore amico. Nessuno ebbe voglia di festeggiare dopo una notizia del
genere. I funerali si sarebbero svolti l’indomani. Verso sera arrivò un’altra
notizia. Fujio era morto. La polizia disse che si era impiccato, si era voluto
togliere la vita. Leon, Tooru e Akatsuki erano distrutti. Tutti loro erano
distrutti. Tre loro amici erano morti quel giorno. Leon verso sera andò a casa
di Melody. Quando Melody aprì la porta vide un Leon stravolto, con gli occhi
rossi di pianto.
“
Che ci fai qui Leon?” chiese Melody, anch’essa con gli occhi arrossati.
“
Volevo darti questa. L’ha scritta Fujio tempo fa. Penso che sia giusto che tu
la legga.” Detto questo andò via. Melody aprì la busta. Dentro c’era una
lettera.
“ Amore Mio
Questa lettera nasce dalla voglia di
dirti tante cose. Sentivo in ogni modo il bisogno di dirti queste cose ma
specialmente una. Giorno dopo giorno mi tormento di questa cosa, ma ora è
venuto il momento. Ho riflettuto molto su cosa e quanto scriverti, non voglio
che questa sia una lettera come tutte le mie altre lettere, voglio che sia
diversa, ma soprattutto vera.
Amore tu per me sei tutto e tu lo sai,Amore, nessuno sa quanto ti amo, quanto
amo il tuo sorriso, i tuoi occhi, il tuo corpo, le tue espressioni. Nessuno lo
sa, nessuno, tranne il mio cuore! Se
dovessi scegliere tra la mia vita e la tua, sceglierei la tua, perché la mia vita
senza la tua non ha senso. Sei la cosa più bella che mi poteva capitare nella
mia vita che ha reso la mia esistenza tutta rosa e fiori. Sei il mio primo
pensiero quando apro gli occhi e l'ultimo quando mi abbandona per sognarti; sei
e sarai sempre nel mio cuore e nei mie pensieri. Amore mio come posso fartelo capire?
Amore tu sei il pensiero più bello al mattino, sei il raggio di sole che entra
nella mia cameretta, sei l'arcobaleno dopo una giornata piena di pioggia. Sei i
sette giorni di una settimana, sei ieri oggi e domani, e questo amore lo hai
fermato nell'eternità. Il mio pensiero è quello di vivere con te. Cercami in
una frase lontano o dentro a un libro di poesie che parla d'amore. Non ho
bisogno più dell'aria e del sole perché solo tu mi fai stare bene con una sola
parola.
Sei come una deliziosa ossessione, sei un pensiero costante e meravigliosamente
dolce. Colori le mie giornate con le tue parole, la tua voce scalda il mio
cuore e accende la mia anima con un torpore indescrivibile!
Si dice che nella vita solo una volta si nasce e solo una volta si muore,
eppure io rinasco ogni volta che ti vedo e muoio ogni volta che ti lascio. Ricordo
ogni secondo passato con te, ogni tuo respiro, il tuo pensiero mi fa vivere,
vorrei averti sempre con me, ma neanche l'eternità basterebbe per dirti tutto
quello che ho provato durante i nostri incontri telefonici e le sere passate
insieme. Per me sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, lo dico
sinceramente, nella mia vita ci sono stati tanti momenti felici e tristi. Ogni
giorno che passa mi rendo conto di quanto tu sia speciale per me, sarebbe
meraviglioso passare ogni secondo della mia vita in tua compagnia. Sei la
persona che mi fa tornare il sorriso nei momenti tristi che mi fa rialzare, la
persona che mi fa andare avanti nel mio cammino,quella persona speciale che tu
amerai per tutta la vita finché poi non viene quel momento...
Il tempo sta passando e ho paura che cancelli tutto. Scrivo il mio messaggio
come se lo stessi infilando in una bottiglia e lo stessi consegnando alle onde,
perché il suo significato rimanga per sempre. Volevo dirti che da quando ti
conosco ti vedo in ogni cosa bella che mi colpisce gli occhi. Sei un brivido
che mi percorre da mattina a sera, sei il desiderio di vedere il mondo solo per
potertelo raccontare, sei un bisogno continuo, una sete assurda dei tuoi baci,
lo sgomento di aver vissuto tanti anni senza conoscerti e la paura di vivere i
prossimi senza più averti. Volevo ringraziarti per avermi insegnato a sorridere
veramente, perché a te piace che lo faccia, e adesso, ogni volta che sorrido a
un amico, a una cassiera, ad un passante, lo faccio col cuore perché in realtà
sto sorridendo a te. Volevo che sapessi che mi hai fatto sentire il re del
mondo. Oggi sono qua a pensare i nostri momenti belli trascorsi io e te....
Ricordo ancora la prima volta che ti ho vista, davvero un colpo d fulmine. Ma
ora quel meraviglioso colpo d fulmine penso che sta per svenire per sempre
questa volta. Oggi fuori c’è il sole ma dentro d me c e una tempesta, perché
sto per perdere un angelo. Tu mi hai donato GIOIA, FELICITA e sopratutto
"AMORE" . Forse non telo mai detto ma io TI AMO e non mi basterà un
foglio per dirti il dolore che provo mentre scrivo questa lettera.
La cosa che più mi fa male è il fatto
che il mio amore non è corrisposto da te. Ami un altro che non sono io. Questa è
una lettera che non potrò mai darti, nel tuo cuore non c’è spazio per me...”
Un grido si levò dalla
casa di Melody. Un urlo straziante che proveniva dalla stessa Melody…
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Capitolo 28 *** il funerale ***
ff
Tutti
parteciparono al funerale. In quel momento non esistevano né vincitori né
vinti, né nemici né amici. Tutti provavano lo stesso identico dolore. Al
funerale i Flat parlarono di Fujio, Masaro e Tetsuya parlarono di Takesci,
mentre le ragazze parlarono di Kayoko.
Alla fine del funerale Akatsuki si avvicinò a Doremi. Tetsuya, che in quel
momento era accanto a lei lo fulminò con lo sguardo.
“
Che cosa vuoi?” disse Tetsuya.
“
Volevo dirvi che mi dispiace” disse Akatsuki guardando dritto negli occhi
Doremi. “ Non so cosa fare per farmi perdonare.”
“
Non puoi fare nulla” disse Doremi passandogli accanto e andando via.
Aveva
distrutto ogni cosa con le sue stesse mani. Aveva perso la ragazza che amava e
anche la sua amicizia. Adesso non aveva più nulla, era solo. Quel giorno
pioveva a Misora. Anche il cielo partecipava al loro dolore. Quando Akatsuki
tornò a casa la prima cosa che fece fu di chiudersi in camera sua. Creò una
barriera in modo tale da non essere disturbato. Si mise in un angolo, con le
ginocchia al petto e la testa appoggiata alle ginocchia. Rimuginava su ciò che
aveva fatto. Era stato Alejandro ad istigarlo, se non fosse stato per lui, lui
non avrebbe mai fatto quelle cose alla sua amata Doremi. Adesso lei lo odiava.
No, non lo odiava, ma ora non poteva più fidarsi di lui. Perché? Perché aveva
aiutato Alejandro? Era così disperato? La verità è che nessuno lo aveva obbligato,
era stato lui ad accettare, di testa sua aveva fatto tutto. Sua era la colpa,
non poteva incolpare nessuno delle sue decisioni. Anche se Alejandro l’aveva
istigato, lui era liberissimo di rifiutare. Colpa sua. Questo si ripeteva nella
mente.
“ Colpa sua e del suo amore, colpa sua e
della sua possessione, colpa sua..”
Verso
sera Leon e Tooru bussarono alla sua porta. Non vedendo Akatsuki aprire la
porta, la sfondarono. Lo trovarono con gli occhi vitrei, il suo volto una
maschera senza espressione.
“
Akatsuki, mi senti?” disse Tooru guardandolo in viso.
“
Non risponde. Ha lo sguardo assente” disse Leon scuotendolo. “ Dai Akatsuki
rispondi!”
“
Nulla da fare. Proviamo con la magia” propose Tooru. Provarono anche con la
magia, ma non ebbero nessun risultato. Decisero di andare da Sinfony e le
altre. Arrivati al Maho entrarono.
“
Ciao Leon, posso fare qualcosa?” disse Sinfony avvicinandosi a lui e dandogli
un piccolo bacio sulla guancia.
“
Si, si tratta di Akatsuki. Non è più in sé. Ha lo sguardo vitreo e non
risponde. Potete aiutarci?” disse Leon.
Sinfony
lo guardò e poi con tono glaciale disse “ Mi puoi chiedere qualunque favore, ma
non a questo. Non ho intenzione di aiutare Akatsuki, non dopo quello che ha
fatto a Doremi, non se lo merita.”
“
Si è pentito!” disse Tooru.
“
Ma nulla può cancellare ciò che ha fatto” disse Lullaby.
“
Non chiedeteci questo. Noi non lo aiuteremo” disse Mindy. Leon e Tooru uscirono
dal negozio. Ci erano rimasti malissimo. Akatsuki aveva solo loro adesso. Gli
sarebbero stati vicino. La sera in televisione diedero una notizia alquanto
strana. Dissero di un villaggio in cui i morti erano resuscitati. Questa
notizia creò l’ilarità generale. Una figura bianca guardava Doremi dalla
finestra.
“
Mia splendida guardiana, ancora non hai visto nulla.”
chiedo
perdono ç_ç! non mi sono dimenticata di Doremi, è
solo che siamo arrivati in un punto un pò difficilotto..
perdonatemi se è corto mi rifarò con gli altri capitoli (:
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